Il policlinico sezione pratica anno 1926 parte 1 ocr parte4

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SEZIONE PRATICA

' luetica, si eseguì la \Vassermann, che riuscì nega· tlva. Truttavia' &i praticarono alcune iniezioni di calomelano. Non si eube da questo medicamento alcuna miglioria nè nella paralisi del facciale che non si inodiftcò per alcuni mesi, nè sulle condizioni locali ·della ferita, ah.e •continuava a gemere sangue durante le mediicazio11i, sempre in maggiore q11antità Va notato per altro che qualche volta il sangue non usciva affatto. Persistente il dolore alla Jnetà sin. del capo. M·entre si pensnva ad un nri.1ovo intervento operatorio si notò che la l)aralis i del settin10 te11deva o. migliorare, sino quasi a scomparire (n1età di ~etternbre ) . Con la scomparsa di questa paresi, cominciò un discreto ~dP.rna che dai dintorni della ferit~ si estendeva in ava11ti sino alla regione zigomatica 1.~ in·d ietro a.J.la squa1na dell'occipitale. Caratter1stica di questo edema era la rapida insorgenza e la consegu·e11te dimir1uzione sino quasi a scomparire, saltuarian1ente e se11za icausa ap· prezzabile. Le condizioni generali dell'inferma, quantunque soggetta a forti .dolori, 1si mantennero tuttavia abbastanza buone. Non si palpava alcun gan. glio infiltrato nè alla r egione sottomascellare n è a quelle lateraJi del <Collo. Anche la regione occi· pitale era libera da glandole. Dato il carattere strano della lesione si prele· varono alcune granulazioni della icaissa timpanica, per un ·esarrte is tologico, il quale non ha rivelato alcuna alterazione speciale della lesion e (25 settembre). Alcuni ·giorni prima. 1dcl Siuo ingresso in questa clinica, dove è entrata il ~ novembre, sv.egliandiosi una mattina si arv-vide ·cJ1.e era diventata rauca: i1on poteva più parlare, anche sforzandosi, a vo· ce nor1nale, e sempre con grande fatica. Non "' erano i1el tin1bro della voce dtfferenze apprezzabi· li nelle varie ore della giornata. Quando è entrata in clinica, la lesione auricolare vresenLava un netto carattere inftltrativo; eritro la ferita r etroaurico1are si n otarono delle masse granulegg1anti fungose, sanguinanti, bagnate da secrezione lurida, grigiastra, di odore nauseante, co11 edema infiltrativo ci~coscritto. Non si n otaro110 tuttavia, anche a un attento esam e, ganglj ingrossati i1elle regioni limitrofe. Si prelevarono alcune di queste masse fungose per una biopsia. All'esame istologico si nota cbe questi frammen. ti sono formati da connettivo giovane, ricco di vasi (tessuto di granulazione) disposto a travate ir· T~golari, 1 delin1i tanti $pazi di forma ·e grandezza variabili, n ei quali si constata la presenza di cor· doni di natura epiteliale. Le traivate connettiYe si presentar10 di frequente interrotte o da accumuli di cell ule d'infiltrazione infiammatoria - costi tuita per la massima parrte da !forme leucocitarie più o meno alterate - o da forme a tipo linfoide - o da accu1nuli di cellule di forma ovoidale - a protoplasma omog.eneo, provvisto di nucleo sfc· rico, il quale è posto eocentricamente n ella massa protoplasmatica e presenta la cromatina disposta a guisa di raggi <ii ruota (p1asmaeellule ). I cordoni eipiteliali hanno forma e dimensioni varie e si presentano costituiti di elementi . epiteliali con protoplasma abbondante e con nucleo pressochè sferico, e n ell insiemc ricordano l'aspet· to e la disposizione delle cellule dello strato basale dell'epider1nide. Gli elementi epiteliali in cer-

ti punti appaion o di forma e volume molto vari in .quanto eh.e mentre alclllli conservano nella fe:rma e nelle dimensioni l 'aspetto tipico ·di quelli dello strato basale dell'epidermide, altri si mostrano costituiti di nucleo voluminoso, ricco di cromatir1a con scarsissima massa protoplasma.ti· ca, e lllLri ancora presentano una massa protopìa~matica piuttosto voluminosa e un nucleo ri· dotto a poct.ti granuli di cromatina (picnosi) . In alcune sezioni 5i constata la presenza nelle cellule dei cordoni e1)iiel1ali di numerose 1'orme cartocineticl1e, di a5petto fortemente atipi,co, nel seDJSo vlle alcune so110 pluripolari, altr.e mostrano un 'irregolare distribuzione dei cromMomi nei due f·u si, altr e :presentano un'ipercromatosi e una ipocromatosi. Al cuni dei detti cordoni epiteliali manif·esta.no una struttura costituita om.ogeneamente dagli elen1c::nti che ho rapidamente descritti, altri invece (e in certe sezio11i questi sono i più numerosi) presentano nel loro spessore delle zo11e formate da aiccumuli dii elementi d'infiltrazione in· ftamn1atoria, che in certi punti si sostituiscono completamente agli elemrenti epiteliali; altri m ostrano u1l'inftltrazione leincocitaria diffusa n egli interstizi dei singoli element1; altri ancora presentano n el loro decorso delle zone costituite da ma· teriale amorfo, Jeggermente basofilo, con numero~i granuli fortemente tingibili dai colori (necrosi). E ·degno di nota il fatto che alcune perle epiteliali del tumore v.engono invase dall'infiltrazione leucocitaria, di origine flogistica, proveniente da J. la infiammazione delle parti superficiali del neo}Jlasma. All:esame laringoscopico si notava : voce ricorrenziale. Paralisi com11ieta della metà sin. della larin!?:e. Leggero ederr1a a &uperficie irregolare della plica ari-epiglottica .e glosso-epiglottica di sin., in gui·s a dia avere un sollevamento della vallecola e un aspetto come se esistesse al disotto d ella muicosa qualcosa cne protuberasse. L'esame radioscopico del tora ce rilevò l 'ombra cardiomediastinic!::l. enormemente ingrandita. Questo ingr.andimento in parte è dovuto all'ombra del cuore, più grand e di quanto 11ormalmente si osservi. rr1a srpecialm.ent~ a t1n i1otevole infiltrato dei due ili. L'opacità ilare risalta bene s u l 'ombra cardiaca a destra; a sinistra quasi si co1l.fonde. Nella zona ilare, da ambo le parti, si notano zone rotondeggia11ti più opache, come se fossero gJanrtole o noduli infiltrati. Le arborizzazioni e le marezzature polmonari sono molto più inte11se e marcate del consueto in tutti d1ue i polmoni: spe· c1e nei lobi superiori si i1otano dei noduli d'infiltrazione opacd1i. 1

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1

Esposti cosi dati anamnestici ed esame obiettivo, ci limitiamo a fare delle brevi con siderazio· 11i. Si tratta dunque di una d·or1nP di m edia età, a tipo linfatico, luetica, s0fferente di un'affezione cardio-renale, otitica cr oni ca da 25 anni ci rca, operata tli radicale. Il tlecorso post-operatorio si svolge dapprima senza alcun fatto saliente; è ipoi segnato dall'apparire di una paralisi del facciale e da ,-ertig1ni: indizio dcl progredire del processo carioso Yerso la pareta labirintica. Questa compli· cazione è poi dileguata ma frattanto le sofferen-


II. POJ.ICLlN !CO

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FIG.

[ ANNO

XXXIII,

1''ASC.

'°J

1.

Ombra cardio-mediastinica ingrandita. Ili infiltrati. Arborizzazioni e n1arezzature p olmonari inten;e e marcate bilateralmente .

.•. .. •

Figura d' i n ~ie1 11 e clel tu1nore. {E. L F. tTZ. Ocul. ~ b; olJ iet. 4).

F1 r,. 2. -


[AI~NO

XXXIII,

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SEZIONE P RATICA

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••• • ••"

..

.Il'

F IG. 3. -

Zona di infiltrazione .flogistica e11tro la n eopro duzion e epiteliale. (E. L EITZ. Ocul. 2 b; obi et. 6; t11bo a 16j .

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FIG. 4. -

Perla epitelinle Llel tun1ore.

\E. LEITZ. Oc u1.

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h; obiet. 6' .


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Il

[.~NNO

POLICI.IXICO

ze subi et ti ve d1.:! ll 'i111'ei·n1n. ::-1 acuj Yano. .\ppar\·erc.. dei ùolo1·i Ja ncir1a11ti elle ~i irrac1iaYa110 dalla fe· rita la quale era di catLi\'O aspetto, facilmente sanguinante. bag11ata da lJUS fetido e sanioso. Come ultimo fatto apparve una tumefazione che comprendeva la breccia retro-auricolare e un tratto della regione al disopra del padjglione, dolente spontaneamente e alla J1ressio11e, mentre il faccia· le di sin istra funzionava regolarmente e tnaucavano i segni di irritazione labirintica. P ote\·o.n10 n oi esser e autorizzati in q nesto caso a diagnostjcare un tumore carcinomatoso? A dire il vero, quando, dopo alcuni m.esi dall 'operazione, .constatan1mo l'anclamer1to poco sodùisfacente della ferita operatoria, specie dopo la JJUralisi del settimo, sorse in noi il dubbio cl1e qualche 1complicanza fossP sopraggiunta nel processo morboso e trovandoci di fronte aid una luetica, per quanto curata, pensammo ohe si .dovesse al~ tribuire a nuove manifestazioni della lue la sinto· matologia che essa presentava. Per quanto la \\1assermann fosse riuscita negn. tiva, iniziammo una cura specifica intensa, ma senza risultati. Scartata la lue, n on pensam1n o alla tubercolosi per lo stato gen erale della pazien te, perchè l'insorgenza e il decorso del male non ci sembrarono tali da far sospettare una lesione tubercolare. Fermò invece per qualche tempo la nostra attenzione la p ossibilità si trattas.se . di un sarcoma. Esistevano infatti alcune granulazio11i esuberanti, em orragie, paralisi del facciale, dolori intensi. Non pensammo invero che si trattasse di un carcinoma, diata la mancanza di glandole infiltrate alle pareti laterali del collo, alla r egione occipitale e sottomascellare; quando poi assistemmo al lento regredire della paralisi del facciale, s i allo11tanò ·d alla nostra mente anche l'ipotesi di un .sarcorr1a. Non è infatti caratteristica di questi tumori maligni il rapido cr.escimento e l'invasione infiltrativa dei tessuti e degl i 01igani vicini? Nel n ostro caso, con la scomparsa della paralisi del settimo non era stato comprom esso nemmeno l 'o· r ecohio interno. Anche lo stato generale della paziente non era a faYore di tale diagnosi. D'altra parte anche il primo esame istologico praticato r1on era favoreYole ad una diagnosi di tumore mal igno. Ecco perc!1è, confortati da11 ·andamento clini co e dalle ricerche d1 laboratorio, riman eYa dubbia la diagnosi di tumore rnaligno in genere e in particolare di cancro: mentre poi l'aspetto delle granulazioni asportate ampiamente in un secondo inter\•ento, dimostrarono già c1inicamente all'atto \.1perat 0rio trattarsi d·i un tunior 1nali moris. che J'e"an1e istologico identificò i11 un carcinoma .

XXXIII,

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Questo ~petiale co111portam ento clel tumore fa $Upporrè ~be esso sia insorto i11 secondo tempo sulla re~·io ne mastoidea; e per·ò che n on sia rife. ribile ad esso la ~orr1parsa d1ella lesione del \ 1 II paio . Rimane adu11que sempre ardua l'interpretazion e sull'andamento precedente della ferita re· troa uri~o lar e. Un'altra considerazione interessante, che pure rivela la str:.:inezza -del case ::: esame, è quella <.~11.e rig·uo.rda la lesione laringea e toracica. L'indagine raù i ografìca 11a rilevato una profonda alterazione del mediastino, con ogni probabilità riferihile a una invasione secondaria del carcinoma i1i so rto sulla regio11e mastoi·d ea. Tuttavia questa lesione to;raci ca, così diff·usa, non a\·eva attirato nè l'atten zione dell'inferma, ct1e n on ha mai avvertito disturbi in proposito, nè la nostra per la mancanza di una sintomatologia s peciale e per lo stato generale, non certo scaden te, della paziente. soro in seguito alla partecipazione del ricorrente ci siamo resi conto delle condizioni toraciche dell'inferma. 1

* ** Il d ecorso clinico del caso descritto, così vario

nella \Sua sintomatologia, se sta a dimostrare come qualche volta certi errori di diagnosi possano essere giustificati, richiama la nostra attenzione sulla multiforme attività dei tumori maligni, i quali, pllr mantenendosi per lo più uguali nel luro 5ignificato prognostico, talora presentano difficoltà diagnostiche gravi, perchè non si manifestano con i caratteri coi quali sono soli ti evolversi.

OSPEDALE DEL BAMBIN GESÙ - R OMA. REPARTO CHIRURGICO MASCHI .

Primario: prof ../\. LUIGI

BONANOME.

Un caso di sarcoma a mieloplassi dell'ome1·0 ini t1·0 a decorso rapidi i1uo. Dott.

CARLO

COLUCCI, assistente.

C. F., a uni 4. Entra il 26 ottobre 1925.

La malattia d el p.iocolo infermo si inizia in modo chiaro il 4 ottobre. P.rima di quel giorno il barr1bino a'"'ertiva soltanto un po' di dolore alla spalla (1., ed una lie,'e limitazione della funzione articolare: ciò da poco pii1 di un rr1cse. I l 4 ottobre, in seguito ad investimento da parte di un cieco • il bambino tCadde e Ja sua spalla s. venne• ad e sere calpestata. I parenti dopo 2 o 3 giorni chiamarono il sanitario che, visitato attentamente il -paziente non ri contrò nrssun sr.9nn ef'tcmo cli lesione. n1a fu colpito da una nelta limitazione fn117ional e e cr dette di do\·er imrnohil1zzare r orto co n un appare chi o tre~ ~n to. Dopo '1 uc g1or-


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~EZIO~E

ni il bambino ricadde, battendo nuovamente per terra con la spalla sinistra, protetta dall'apparec. chio. Da quel momento esso accusò .dolore maggiore alla spalla e l'aippareochio dopo due altri giorni venne rimosso. Il sanitario rilevò il moncone della spalla globoso, assai aumentato di volume, con discreto reti•colo venoso; il bambino vi

accusava dolore molto vivo. Fece allora la proposta di ricoverare il bambino in ospedale. Pare non vi siano state elevazioni termiche.

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PRATICA

è un po' dolente. Si apprezza che essa interessa i tessuti profondi, probabilmente l'osso. I movi-

menti a carico dell'articolazione omero-scapolare si com1piono male, sono dolenti e ad essi, se sorpassano un piccolo grado, partecipa la scaJpola. rJa temperatura locale appare aumentata (.fig. 1). Radiografia: la tumefazione è a carico della parte dtstale della testa, del collo e di parte della diafisi. Il tess11to osseo nella parte più grossa della ' '

• I

Fig. 1.

E. O. Condizioni generali buone. \ ·ari ongani ed apparati normali. La regione della spalla sinistra è rnolto ingrossata; tale ingrossa1nento è specie manifesto nella faccia anteriore, con un.a tumefazione grossa quanto un pugno di adulto, rotondeggiante, ricoperta da a11te lievemente cianotica con sviluppo notevole di circolo ,-enoso di compenso; essa si arresta in basso, con immagine a fuso, a circa n1età del braccio. .~Ila palpazione la cute soprastante è spostabile; la tumefazione è di consistenza molle, elastica, un po' ineg1Jal e nei Yari punti;

tumefazione appare di trutto e solo alla periferia di qu esta si vede in alcuni tratti una Jistarella sottile di tessuto più opaco ai raggi; ''erso la 'Parte distale del tun1ore si ,-ed.e la diafisi omerale di cui l'estre1nità che corrisponde alla tumefazione è irregolarn1ente erosa e presenta tratti di addensamento e di rarefazione. Centralmente la cartilagine articolare ed una parte della testa appaiono integre (fig. 2 . Ra dio. copia del tora r.e: negati,-a per e\·entuall metastasi. E.~n roe rf elle urin e: nulla di anormale.


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11 POLlCL l:\ICO

Diario: il bambino ricoverato nel r eparto chi· rurgico maschi il 26 ottobre, vie11e sottoposto ad

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tianotico più inten o, il reticolo venoso si è :ratto più evidente. Il 7 n ovembre 1925 in eteronarcosi il pro:r. Bon a nome procedP alla disarticolazione della spalla, ricoprendo la breccia con un lembo cutanoo posteriore, doYe la cute appar e in migliori condizioni di nutrizione. La cicatrizzazione avviene regolarmente; ma ai primi di dicembre, mentre il bambino è in attesa di esser e ritirato dai iParenti, viene colto da morbillo e trasferito al re'Partò isolamento. donde poi viene dimesso guarito. lJetc ri zione del p ez::.o anatomico, (·p rof. Dionisi .

intervento il 7 novembre; d urante i pochi giorni in cui è tato trattenuto in o servazione l1a pre•

(fì1g . 3) .

Il tumore della grossezza idi un grosso arancio non inter essa la pelle, 11è il sottocutaneo nè i m11. scoli sottostanti i quali sono compressi dal tumore. Il periostio è facilmente staccabile dall'o-,. so sulla diafisi ad una certa distanza, circa otto cm. dalla testa. Al disopra di questo tratto il prriostio è infiltrato dal tumore, che costituisce una grossa :massa, grossolanamente lobata e lobulata. con depressioni e rSOlcl1i nei quali si veggono vasi e focolai emorragici. Il tumore si apiprofonda e sostituisce cornpleta1nente l'osso per un tratto del la diafi si di circa 4 cm. dal carpo articolare; proceclen,do Yerso il basso si trovano qua e là d ei resiid ui d·i t essuto osseo in m ezzo alla massa del 1

Fig. 2.

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F ig. 3. •

scntato 1ieYi rialzi febbrili seroti11i (37.3-3ì.5_) ; molto cl1iarun1ente si è potnto i1otare cl1e ~n tal~ gior11i la tt1n1efazione i è ancora accr esciuta tl t ''olu111e. 1a cute ha a . . -.u11to un colo1ito ro ~o.

tumore che circonda a scn1i-anello, nella pori10ne dorsale tutti i residui dell 'os o. La superficie di sezio11e 'di questi tratti dimo ~ tra una tru ttura lobulare e qua e là dei focolai necrotici che corri-


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SEZIONE PRATICA

b) L' e\·idente rapporto dello sviluppo esterno spondono a tratti di osso invasi dalla neoforma- · zione; in mezzo ai nodi del tumore frequenti del neoplasma con un trauma. La questione dei • emorragie. rapporti tra traumi e tumori lungamente diLa par te prossimale d ella testa dell'omero prescussa è se~!1pre allo studio e la descrizione di senta la sostan za spugnosa ben conservata; la molti casi, come l'attuale, in cui il rapporto tra sostanza cartilagine·a normale. Al disotto del tumore il midollo osseo diafisario ntei tratti di osso tra 1.Ama e tumore appare cosi immediato, almeno in cui è stato esaminato presenta le caratteristip er il fattore tempo, '.Potrà giovare alla risoluche 1del mtd ollo gra;sso. zione del problema. B noto che su un sar coma a Giudi'Care dell'oritg ine del tumore è impresa immielop lassi già esistente un trauma può arrecare possibile, inquantochè tanto il .periostio che l'osso, nel tratto id i maggiore sviluppo, sono estesamenun notevole acceleramento di svilupi[)O. te interessati. P are anche ·che iper l'insorgenza dei sarcomi e L 'esame istologico del tumore dimostra che esso specie per quelli a mieloplassi, l'influ·enza del è costituito da elem enti cellulari aggru1ppati in trauma, come esplosivo, sia p iù evidente che per maniera ~a ·Cosltituil'e rformaztioni d.i \rerse per grandezza, sia come cordoni sia come larghe zone l'epitelioma; come anche pare che per i sarcomi e irregolari. Gli elementi, comunque aggruppati, per i tumori connettivali •i n genere sia più evisono interrotti da tessuto osteoide, sotto forma dPnte l 'influenza di u11 trauma ·u nico, mentre che d i liste o di lamelle di gran.dezza varia. Ampi per i tumori epiteliali si descrive maggiormente vasi sanguigni a sottili pareti solcano il tessuto blastomatoso. Esso consta di elem enti ipolimorfi l'infl uenza di irritazioni croniche s ia di natura che da cellule rotondewanti, '.POCO differenziate, meccanica che chimica. Discutere in che modo il con nucleo picnotico e s-carso protoplasma gi·u ntra urna possa agire e cioè se determinando un gono a cellule •giganti, polinucleate, del tipo dei centro di proliferazione nelle cellule sia per mez1nieloplassi. Nello stesso cordone o nella stessa zona ·Si rinvengono tutte le formazioni. Le trazo di uno stimolo continuato (traumi ripetuti), becole osteo~di si rinvengon o di solito nel cen- sia ereando un d isturbo irreparabile nel meccatro idi gruppi di elemento del tipo fibroplastico. nismo di division e ·celluùare (trauma unico) , op· L a sostanza fon.d amentale in alcuni tratti è molto pure turban·d o l'equilibrio .del tessuto per alt era~ abbon<'l·anté, in altri ·è scarsissima e gli elementi zioni dei rap,p orti istomeccanici e istochimici e cellulari sono fittament e stipati. ~elle sezioni nelle quali è compreso anche l'oscreando una discontinuità organica che permette so si può osservare come le masse di tumore inuno svillllJ)po anormale, per mancanza di inibivadano e sostituiscano il tessuto osseo, di cui rimangon o tra becole alla periferia con m idollo· zioni sorte extracellularmente, s~rebbe addentrarfibroso. Il p eriostio 1p are infiltrato di elementi lin- si in ipotesi per il m omento puramente teoriche. foidi ma non ·di elementi sarcomatosi. I muscoli E p oichè esse non spiegano perch è nella forma. sono completamente rispettati. zione di tumori lo svilUPiP O assume carattere auL·insieme di questi caratteri a utorizza la diatonomo e perche eccede, non 15010 quantitativa.gnosi d i sarcoma osteoi1de con cellule giganti. 1nente rna an che qualitativamente, val meglio fermarsi ad attribuire al trauma, nella genesi d i L'i1nportanza del caso descritto deriva dalle se- quei tumori in cui esso è molto evidente, solo guenti ragioni : il valore d·i un fattore che, se pure molto nettaa) La grande ra.p idità dello sviluppo che dice m ente, vi contribuisce soltanto come con-causa, della forte malignità della n eoplasia. Tale svilup- oppure determinando l 'esplosione del male già po e tale evidente malignità contrastano con lo insito. Ciò certamente è avvenuto n el caso attuale, sviluppo per lo più lento dei sat·coni a mielo· det,ermina11do in p ocl1issimi giorni lo sviluppo plassi, e col concetto clinico abituale di una reenorm·e di un tumore cl1e da circa un m ese, sen1Ativa beni•gnità di questi tumori. za nessun segno esterno, dava soltanto qualche c:on1e tale concetto sia spesso err ato, già da mollieve disturbo f unzionale. ti è stato sostenuto. Gi ustarnente viene affermato c11e della prognosi deci dono specialmente gli altri elementi del tumor e ed esso sarà tanto più BIBLIOGR..\FIA. rnaligno quanto ·più predominano le cellule rotonde. .'\CHOFF. 923 P cltho l ogisc lie Anatomie. E. Ecli te GeLo stesso concetto affermaYa Durante, negando ch,viilste (Blastone). \ 'on ~I. B ORST. ai mieloplassi dignità cellulare e considerandoli BEGOUIN. Compendio di P atologia ChiTllT(JiCa. con1e prodotti di degenerazion e cellulare, come B ERG\\IANN. Tratt ato di chirurgia pratica. trombi, ecc., e sostenendo che la r elativa beniCoR~IL et RA.';YIER. H istnlogie pathologique. ~nità d ei tumori a mieloplassi sia più proFORGUE. Pat ol ogia ch irurgica. pria alla sede per la resi tenza del guscio perio- D cRA..~TE FR.\ XCESCO. T rattato di Patologia e t erapia chirurgica generale e speciale. st eo, che al tumore stesso. 1

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11. POLICLINICO

SUNTI E RASSEGNE. ORGANI DIGERENTI.

I

Le malattie nervose dello stomaco. '

(L. HESS. W iener klinische ivo chenschrift, volume XXXIX, n. 11).

L'innervazione dello 5tomaco ci apipare oggi più comples5a di ·quanto si rite11eva un tempo. Due tronchi nervosi extragastrici, il vago ed il simpatico, i così ·d etti nervi vegetativi, sono concatenati per r egolare il tono, la motilità e la secrezion e dello stomaco. Le ultime due funzioni vengono inoltre influenzate dalle cellule gangliari e dai plessi intramu5colari e sottomucosi (sistema intramurale) d ai quali dipende l'automatismo e che ricevono anche impulsi tdal ganglio celiaco. Quest'ultimo risulta un organo centrale di secondo or<iine incluiso nel meccanismo nervoso dello stomaco. Anche il midollo spinale ed i gan gli spinali influenzano l'attività gastrica. L'esiperienza giornaliera insegna poi quale imrportanza abbiano .gli impulsi che partono dal cervello: dist't1rbi di motilità, di secrezione, di appétito in conseguenza di influenze psichiche, le ricerche ipnotiche, le alterazioni dell'appetito, delle evacuazioni intestinali, il cosi d etto vomito cerebrale nelle mailattie intracraniche, ecc., ne son o 1prove dimostrative . .t\.l plesw nervoso intramuscolare è rd ovuto in massima parte, .se non esclusivamente, l'automatismo ·dell'intestino ed anche ·dello stomaco. Esso è certannent€ suddivi&o in sezioni con i relati, i punti nodali, ma finora le nostre ·r icerche sono ben lungi <iall'aver raggiunto le condizioni che s11 questo argomento abbiamo per il cuore. Ammessa l'ipotesi ·d ell'automatismo, rimane da vedere quale sia la sostanza che, al pari dell' anidride carbonica per la re&pirazione, agisca per mettere in moto l'automatismo ·del tratto gastrointestinale. Tale sostanza •sarebbe la colina, un prodotto endogeno del ricambio che si libera nel, l'intestino. Le fibre afferenti verrebbero eccitate dalla colina e l'impulso verrebbe trasportato alle cellule gangliari intramurali oppure direttament e ai nervi motori e quindi ai muscoli. Questi brevi arch1 rifle5si debbono certamente avere importanza clinica; l'aumento o la diminuzione nella formazione della colina può far variare la mobilità ed il tono in modo patologico e costituire il substrato di una iper- o ipomotilità « nervosa » di cui non si riconoscono basi anatomiche. Che la colina sia un ormone elettivo del sistema nervoso parasimpatico. 5i può ammettere riconoscendo il fatto che alla iperproduzione di essa corrisJ><>nde una ipertonia vagale e quindi l 'iperperistal'i, mentre la diminuita formazione della colina ab· 1

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bassa questo impulso nervoso e xtragastrico e, corri5po11dentemente, aumenta l'azione del simp·atico. Certe enigmatiche neurosi specialmente gastrtche potrebbero iper tal modo essere spiegate. Rin1ane ora da vedere il significato dei nervi extragastrici ed il rapporto fra Ie funzioni di questi con il sistema intramurale. In conseguenza della legge generale dell'innervazione YegetatiYa antagoni5tica che comanda l'attività di tutti gli or·gani, il vago ed il simpatico n1an~ano opposti impuJ.si. allo stomaco ed all'intestino. Le prove farmacologiche dimostrano questo antagonismo, sebbene quando si esamini la questione più da ''icino 5e ne scorge una complessità che rimane lontana dal semp-lice schematismo. All'antagonismo fra vago e 5impatioo, si aggiunge poi quello fra il 5istema ner\roso intra- ed extragastrico a cui si aggiunge l'antagoni"Smo fra nervi perife. rici vi&cerali e spinali,. ri-s•pettivamente cerebrali che domina la misura e la •direzione delle funzioni addo1ninali. \ If>no chiare sono le leggi che comandano la srcrezione gastrica. Sembra idimostrato che essa è favorita dal vago, il quale ha però anche delle fibre- inibitrici. Il simpatico ·ha anzitutto funzioni inibitorie ma non manca di influenze che favori. scono la secrezion e. Ma anche i gangli di ..!\ uer• ba.eh, d·a 'SOli, pos&ono mantenere la secrezione gastrica sebbene la loro atti,1 ità venga limitata dai nervi extragastrici. Anche la motilità e la secrezione agiscono l'una sull'altra in modo complesso. L'acido cloridrico dello stomaco, al pari ·di ogni altro acido della ste&sa concentrazione di idrogenioni, apre il piloro. Dalla mucosa duodenale partono impulsi che, ·da u11 lato provocano la chiusura del piloro, d all'altro inibiscono la motilità <iel fondo e limitano la secrezione. Si deve però ritenere che fra secrezione e motilità d ello stomaco non esiste una regolare interd.iipendenza. Le eccitazioni nervose che determinano le funzioni della mucosa e della mu&colatura gastriea corrono dunque su quattro archi reflessi: intramurale, spinale, midollare e cerebrale, e ciò pur trascurando il ganglio celiaco ed i riflessi che p·artono dalla cavità boccale. Gli impulsi cerebrali sono antagonistici ai midollari, quelli dei nervi autonomi a quelli simipatici e gli extraga5trici agli intramurali. Al sistema automatico intramurale spetta il co. n1an>do della peristalsi e della secrezione, ai nervi vegetativj, la tonicità muscolare e la regolarizzazione dell'attività ghiandolare; l'alterato rapporto fra queste due forze può 1portare, da un lato all'ipertonia, e\·entualmente combinata con lo spasmo dall'altro all'atonia. E siccome il decorso ' normale dei 1novimenti dipende da un optimum


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dal tono, si ·comprende .che ogni deviazione da questo .disponga alla discin esia. Per .quanto ri.g uarda pQi la secrezione è •da osservarsi che, in generale, con la prevalenza degli impulsi iperistaltici si hanno aumenti della secrezione, la quale diminui&ce invece con la prevalenza del tono. A questo schema teoretico vi sono evi.dentemente delle eccezioni e •delle forme di pa:ssaggio. Più ,che la paralisi, la qu·ale si 'PUÒ osservare eome conseguenza •della narcosi (tossica) è clinicamente inte.r~ante la ipereccitazione di entran1ibi i nervi extragastrici, in .cui il sintoma pre~ dominante è l'ipertonia a cui isi accompagna lo Sjpasmo. Nel quadro clinico,, del cal'diospasmo vi ~ono id ei tratti ·sjcuri idi eccitazione vagale, come , la. bradicardia, il broncos·p asmo, i diSturbi da parte dei mu&coli oculari che talora vi si accompagnano. Non è p erò da escludersi che anche il simpatico sia interessato in tal caso, nonchè il plesso di Auerbach. Si può ritener in complesso che l'ipertonia e lo spa5mo 1da un lato, l'atonia e la dilatazione dall'altro •s iano disturbi che toccano i nerYi extragastri~i e che alterano i rrup, i>Orti di 1questi con quelli idel sistema intramurale. Analogame~te, anche per il pilorospasmo, che è abbastanza frequente nell'età infantile e per . l'antrospasmo, non 5i · può dire che si tratti in ogni caso di .sintomi 'raigali, ma piuttosto di un turbato equilibrio del sistema nervoso vegetativo. Le stesse osoer·vazioni possono tarsi a proiposito dell'ulcera, sia gastrica che duodenale, in cui è manjfesta la influenza del si·s tema nervoso, per la 'P·friodi·cità e per le stigmate nervose dell'indivj·d uo: leggero struma, oochi brillanti, pupille inidriaticbe, tendenz·a ai su·d ori, ·dermografismo, costipazione spastica. Anche in essa si ha di solito il predominio d el vago, ma non è da escluder5i il disturbo funzionale di entrambi i n ervi extragaistrici, ·con risentimento· s.u quelli mtra1nurali. Un esempio classico di affezione nervosa dello stomaico sono le cri&i g,astriche tabetiche, note da lungo tempo, m•a non ancora ben chiarite nel loro meccani5mo. In esse è riconoscibile l'influ enza del vago o dello splancni·co che, dallo •s tomaco, per i rami •Comunicanti e la V•I-lX ra:dice dorsale, arri. va a1 corno laterale. La predominanza ,,agale sarebbe anche dimostrata dai fenomeni concomitanti: bradicardia, ipercinesi intestinale, crisi laringee, broncospasmo con eosinofilia del 5angue. R però da osservarsi che la vagotomia sottodia, frammatica tentata per migliorare tali crisi, non ha sempre ottenuto l'effetto desiderato, apip unto perchè, anche in questo ca5o, l'eccitazione non ri. mane isolata al vago m a, tosto et tardi, 'Prende gli altri nervi. Una speciale con siderazione meritano quei casi 1

in cui il conl'POnente senisibile, il dolore, rimane come occultato da altri fenomeni, quali n·ausea, anoressia, vomito che ·dominano la 5cena. Juestt casi sono da paragonarsi ai vomiti ripetuti dei tumori cerebrali, de1la sclerosi multipla, dell 'urem ia, del diabete, ed ai vomiti acetonici dei bambini. Non isi tratta più dei nervi gastrici iperiferici ma di affeZioni centrali. Si deve poi tener presente che anche i proces5i intrasrpinali, quand o toccano i nuclei ·dello splancnico o del va:go, si accom'Pagliano a sintomi gastrointestinali. L ' A. ha • osservato in un caiso di spondilite tubercolare cori compr e5sione del mi·dollo in corrispondenza del• l',V1III-X segmento d orsale un imponente meteorismo con fenomeni di ileo, senza che all'autopsia si siano poi trovate le5ioni intestinali, ma soltanto un r ammollimento acuto 1del midollo. Altri casi analoghi , in conseguenza di mieliti, sono ri'Portatl da altri autori e dimostrano l'importanza dei cen tri spinali sulle funzioni gastriche. 1

fil.

Sul cardiospasmo, o acalasia dell'esofago. (DIGGLE

H. Practitioner, aprile 1926).

L'affezione è caratterizzata da un impedimento al passaggio dei cibi per la !Parte più bassa del1' esof aigo, con ipertrofia della 'Parete esofagea a monte, senza reperto obbiettivo all'autopsia. r: osservò Hà.nnay nel 1833; ·Mikulicz nel 1882 diede il nome d.i cardiospa5mo a questa condizione morbosa, ma a torto , perchè non vi è ,m ai ipertrofia •del cardias, mentre ba;stano poche settimane 1p erchè nei lattanti si produca un'ipertrofia del piloro in seguito a pilorospasmo. P ar e piuttosto un disturbo -O.i coordinazion e ·della mus·colatura e5of agea (Rolleston). All'esofagoscopio l'apparenza è ·d.i spasmo: ma l'ostruzion e ·è facilmente super ata da sacchetti pieni di mercurio. Se si forma un'ulcerazione nella a;>arte fdilatata dell'esofago, un vero cardiospasmo, rifles&o, può complicare la con dizi-0ne morbosa. J'alora all'acalasia dell'esofago si accompagna un'ulcera gastrica o duodenale. Ai raggi si vede la -parte inferiore dell' esofago ailatata che termina bruscamente ad imbuto a livello ·del diaframma, tanto che da taluno 5i è pen sato perfino ad un trenospasmo come condi.zione patogenetica. Ma la sezione di un frenico non ha portato vantaggio. L'acalasia dell'esofago ha inizio lento e subdolo, di solito prima dei quarant'anni. Talora l'inizio ha luogo dopo una malattia infettiva. Talora i sintomi sono intermittenti . Il 'romito dopo i pasti è quasi co5tante, e solo si può evitare, nel più dei casi, ingerendo do-po il 1

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[.l\N~O

LL POLICLJNJCO

XXXIII, FASC. 40)

pa::to, non prin1a, forti quantità di liquild.i calill. pilorica, duodenite o ulcera del duodeno. coleciDopo jl pasto non si 11a Yero dolore, ma senso stite, colite dell'angolo destro, pancreatite); un ~e­ n1olesto di stomaco ~ieno, come di indigestione. condo gruppo ·di 1peritoniti infiammatorie sono le e la 5indrome è sostenuta da un'ulcera peptica peiidt1odeniti a distanza in seguito ad appendiesofagea, come di rado accaide, si ha oltre la dicite, epiploite; un terzo gruppo è consecutivo a.cl sfagia, dolore all'epigastrio. una infezione generalizzata della siero5a (tuberco:i\ ell'acalasia gli alimenti liquidi sono general- losi, sifilide). mente tollerati meglio dei solidi. Talora il voLe peritduodeniti di origine meccanica si forma' mjto è artificialmente provocato dallo stesso pano per lo più nel 1p unto nel quale la trazion-e è più ziente onde por fine alle sue molestie. forte specie nelle ptosi. Si trovano con frequenza Per la ·diagno5i importa il reperto raidiologico, all'unione del bulbo della seconda porzione del e la lunga durata idei :disturbi. Eccezionalmente duodeno o in corrispondenza •del l egamento di il reperto radiologico del carcinoma .del cardias Treitz. può simulare sul 1principio l'acalasia, ma l'interLe peri1duodeniti essenziali sono quelle in cui mittente e ,,aria·b ile natura della ldisfagia che suol n~n ~i sa nessuna causa determinante. Per quello riscontrarsi nell'acalasia non si ha nel carcinoma. che si riferisce all'anatomia patologica l'aspetto L'età del paziente ha iPOCO valore, non es5endo delle lesioni è molto variabile. Spesso si tro,·ano • rari i tumori maligni del cardias in età relativadelle mem·b rane che partendo dalla sierosa pariemente giovane. La diagnosi può essere stabilita tale vengono a coprire •p iù o meno completamente con certezza dall'esofa.igoscopio. il •duO!d eno. Il loro 5pessore come il loro volume P er la tera'Pia, oltre il consiglio di masticar è vario. Quanto alla sede, secondo il Duval, le bene e mangiar lentamente, giovano i mezzi diperi·duodeniti sono state di·sf!.inte in due grandi latanti. Di uso più comune è la sonida piena dt gruprpi: sopra-mesocoli-che e sotto-mesocoliche. mercurio, che pa5sa pel su-0 istesso ,p eso: non La sintomatologia è molto varta: 5e la peri-duodeve protrudere nello stomaco oltre 2-3 cm. e ' denite si manifesta in seg.u ito 8!d un'ulcera o ad deve quindi portare i segni opportuni: va passata una cole.cistite il quadro sintomatologico viene alda 'Principio prima tli ogni ,p asto, poi ogni giorno, quanto altenato. Sono stati descritti specialmente poi più id i rado. Le sonde ~omuni possono servir~ nella periduodenite sorprarnesocolica dolori a tipo per una prima 1dilatazione, sotto il controllo dei duodenali o a ti.p o vescicolare ~entre invece nelle raggi, prima di introdurre le sonde a mercurio. rperiduodeniti sottome5ocoliche, più rare, i dolori Sono utili pure i dilatatori ad acqua di Plummer, sopra ombelicali danno luogo a dist~nsione spei quali, ~as5ati attraverso il cardias, vanno dila~ie dopo i pasti, nausee, vomiti biliari e turbe neltatj fino all'insorgere del dolore: tale dilatazione la nutrizione generale. La melena è eccezionale. l ' esplorazione diretta 1del tubo digerente dà ipochi va Tipetuta spesso. D OBlA. d·ati preci1si, solo la raidiografia in serie può darci dei criteri abbastanza esatti :per la diagnosi. La 1diagno 5i, in genere, è pre$untiva, con un Le periduodeniti e la 101·0 cu1·a. buon esame radioscO'piico la ·dia.gnosi diviene dt ($OUPAULT. L e Journ. i\lédicale Français, n. 2, 1926) . rpTobabilità e si ha la •diaignosi di certezza quasi L' f\utore fa rilevaire come tra le peri'Visceriti le con la ra•d iografia tn serie. periduo deniti sono le affezioni più caratteristiche P er quello che si riferisce alla cura grandi vane t>iù frequenti. La loro descrizione è molto re- taggi si sono avuti con la dia.termia e con l'acticente e la loro conoscenza perfetta si deYe alla noterapia. Quanto agli interYenti chirurgici si pnò radioarafia in serie e ai reperti operatori. ~uanto prati·r are la dt1odenolisi. la gastroenterostomia po~ o . alla Joro storia spetta al :\Iorri 5 (1905) la prima 5teriore, la clistrnzione delle a1òcrenzP associAte <l escrizione anatomo-patologica dettagliata di tale all'anastomosi. nffezio11 e. egnirono altre })Ubblicazioni sull'argoT. LA l!RE!\1Tl. m ento ma la più importante è quella 'di Gregari {19'22). P er quello che si riferisce all'etiologia e La stipsi c1·onica e la . oa cu1·a chirurgica. alla cpatogenesi come tutte le peri-visceriti, la pe(H. FTNSTERER. lViener lclin. ll'ochensch., n. 30, 31, ri(luodenite è una reazione infiammatoria del pe32, 1926). ritoneo locale a una infezione rpiù spesso, ad una La. pro'[)osta <li J_,ane .flella cnlertomia totale nei c nn ~ n. meccanica raramente. Esse si. possono <licisi di stipsi cronica, fu nccolta òa molti chirurgi -..t 111 g UPl'C' in tr(\ grt1ppi: infettive, meccaniche, e&americani ed inglec;j: ~olo spora<iic.amente da al~r· nzi n li. Le inf Ptti,·e sono do,•ntc o a processi dec11ni opi:>ratori tedec;chi. Tl concr.tto in1ormati\'O t rn 11nati 1da organi ,.; ciniori o a processi infetdi tale int ervento conc:,,ic;te\·a n el rit enere il colon t ivi tor.nl1zzat i 'Ul d11odcno ste~&o (n ce ra iuxta0

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f .i\!'\:\O XXXIII,

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SEZIONE PR.\TJC.-\

un organo nel quale avvenisse l'assorbi.m ento idi sostanze tosstche per l'organismo. Tale teoria dovevn e5Sere convalidata da prove molteplici. Non es]ste alcun dubbio sulla esistenza di rapporti tra i1 normale svuotamento intestinale e lo stato generale dell'individuo. A.Id un cattivo funzionamento del tubo gastro-enterico si accompagnano di frrquente, cefalea, vertigini, facile esauribilità, svogliatezza: tutti disturbi che cedono una volta rime5so in ordine l'emuntorio intestinale. Cosi egual.m ente, r1conoscono la ·stessa causa alcune forme ·di n eurastenia (ipocondria), nevriti, analoghe a .quelle da alcool, psicosi acute che possono giun.g ere fino al delirio acuto. Tale stasi può produrre rd elle alterazioni nel fegato, fino a quelle che 5i riscontrano nella cir. rosi atrofica, e nelle articolazioni a quelle delle artriti ,deformanti. Interessanti sono pure i rapporti tra .stasi cronica intestinale e cancro del colon, poichiè come da più autori è stato riferito, il carcinoma ldel grosso intestino non si sviluppa nei popoli primiti'ri dell'A5ia e dell'Africa, ove la vittitazione è assai .seID.tI>lice, mentre non è raro nelle stesse loca 1ità in Europei. Viceversa ·non vanno esenti dal cancro gli stessi individui che immuni in patria, Yengono a stabilirsi in ;pae5i civili. La spiegazione di questo fenomen o appare chiara, ammetten do per la produzione •del cancro la contemporaneità di 2 fattori (stimolo + disposizione individuale (in questo caso alterazione del ricambio). Freund ha l'itenuto .che 1per la stasi intestinale cronica non si giunga alla formazione di quei prodotti rdel ricami.. bio cbe sono de5tinati alla protezione contro il cancro. Questi prodotti anche in presenza di uno stimolo proteggono l'individuo dall'insorgenza di un tumorè maligno: venendo invece essi a mancare si provocherebbe nell'jn1dividuo la predisposizione al carcinoma che avrebbe così facilmente campo di sta:bilirsi in pre5enza 1di uno stimolo. Nel colon 1p er la presenza di scibale dure e l'azione dei clisteri, tSi giunge facilmente ad una colite ea una mesosigmoidite con ipertonia e inginocchian1ento dell'intestino consecutiva. Come complicazioni vengono descritte la possibilità di una perforazione di un'ulcerazione da decubito. Infine occorre ricono5cere come il cancro del grosso in1e"tino è più frequente pToprio in quei punti in cui le feci norrnalmente ristagnano più a lungo. Difficile è stabilire quando comincia una stasi intestinale cronica: si può dire che un indi,·iduo ·di qualsjasi popolazione ci vile non va di corpo più di 11na \ olta in 24 ore: alcune donne poi non 11anno una defecazione se non ogni due, talora tre giorni. l\fa se cp.1est'ultirno caso 5ia pToprio norn1ale è di ct1tibi1e. La defecazione è rego1ata dalla :rapidità con la quale il cont enuto intestinale at1

tra versa jl tubo gastro-enterico: è eccezionale che l' ostacolo sia di origine proctogena, ossia cl1e 1a stasi sia legata ad un ostacolo del segmento intestinale più basso (ragade anali, emorroi,d i). r,a progressione del con tenuto intestinale dipende da tre fattori : 1) ·dalle contrazioni della muscolatura intestinale ; 2) dalla lunghezza, dalla posizione e dalla specie del segmen to da attraver5are; 3) dalla specie del contenuto intestinaJ.e (alcuni cibi hanno effetto stitico, altri drastico). Nel caso in specie hanno grande importanza il fattor e anatomi,co (A) e quello .f unzionale (X) che è il più importante ma anche il più ·difficile a conoscer e. Payr ·volle esprimere la 5tiipsi (O) come la risultante di (A+ X). Esistono casi in ct1i il fattore X predomina e che debbono essere a!ffitlati con speranza di guarigione, all'internista. In essi non solo 'ri si comprendono casi id i spasmi locali con dilatazione secondaria, ma tutte quelle affezioni (ulcere gastriche e duodenali, nefrolitiasi, appendiciti, malattie nervose) in cui la stipsi scompare con la guarigione dell'organo ammalato. Dal punto di vista chirurgico .g li elementi meccanici hanno grande importanza. Alcuni sono situati nel tenue, come le .stenosi consecutive alle ulcerazioni tifose id·ella valvola iJeo-cecale; !Più spesso sono ader enze con5ecutive ad ernie irriducibili, 1pregresse appendiciti o peritoniti localizzate, le briglie di Lane. La maggior parte d egli ostacoli ha sede nel grosso intestino (stenosi infiammatorie, inginocchiamenti, m eno fr equente mente il megacolon). Difficile è 5tabilire quande bisogna operare nella stipsi cronica. Non c'è bisogno idi spendere troppe '.Parole sulla necessità di ri,rolgersi dapprima alle ricerche di quelle malattje che possono essere il ipunto di partenza di riflessi e cause di stipsi ostinata secondaria. Tali casi vanno affidati dapprima all'internista e ·poi curati conven ientemente. Particolare menzione meritano vice,rersa le sin, rlromi ·di ulcere gastriche e duodenali i cu i sintomi sono perfettamente simulati dalla stipsi cronica. Sono stati operati pif1 volte di gastro-enterostomia, di re5ezione, indi,•idui che furono guariti dei loro disturbi solo con la emicolectomia. Uria indicazione v1tale è rta fa dal vol,•olo .che si manifesta imiprov·viso dopo anni di stipsi cronica: gra,1i ,·izi di posizione o deformità del colon consecutivi ad aderenze non possono certo guarire con Cl1re mediche e '·anno sottopo5ti all'intervento. Più difficili a curarsi sono quei casi in Clli sl sommano il componente meccanico e quello funzionale. Ri'iogna escludere que ~ to ultimo fattore n1edi3nte la ommini trazione di prodotti ']'e-


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11. POLICLINICO

ciali come, ad esen1pio. il neohormonal. Le forn1e spastiche salvo casi eccezionali, esigono solo una cura interna rispettiYamente ,p sicoterapica, po1chè l'operazione rimarrebbe senza effetto. L'intervento si regola a seconda il reperto. Nel -tenue: liberazione da aderenze, resezione di anse angolate, con buoni risultati definitivi, quando in realtà la stipsi dipende,·a da tale localizzazione. Più importanti sono gli interventi sul grosso intestino che si distinguono a seconda il tipo della stasi che può essere: a) a tipo ascendente; b) trasverso (disposizione a canne 'd i fucile); e) d1scenderite, <S1gma; d ) sti1psi proctogena. Finsterer dalle numerose operazioni :proposte sul colon : liberazione da aderenze, plastica del mesocolon: ileo-sigmoidostomia: transverso sigmoidostomia, ha eseguito solo la .emicolectomia sinistra (metà del sinistro del colon transverso e colon discendente) persuaso come è che i disturbi legati alla stasi intestinale cronica abbiano origine per il ristagno delle materie fecali in questo segmento, qualora nòn si ·d imostri sufficiente l'l sen1plice operazione di Payr (allungamento plnstiro del legamento freno-colico in corrispondenza della pressl1ra spleni·ca) o 1a plasti ca della ba . e del mesosigma. Finsterer ha esegi.1ito tale oper.1 zione 40 YOlte: 1 volta Sll di un bambino in cattive condizio11i genera1i (1 morto), e 39 volte s11 adulti con 38 successi (1 morto nell'emicolectomia totale). La mortalità del 2,5 °b nell'emicolectomia è assai n1inorc in operazioni di entità maggiori: ,iper qnesto la colectomia totale è stata dai più abbandonata. Xei rigt1ardi dei risultati lontani non esistono c·h e rnre · statistiche: :,olo Sl1omal<er su 50 casi riferisce di 32 guarigioni; 8 miglioramenti e 10 insuccessi. Nei casi di Finsterer i risultati sono buoni; la semplice liberazione delle wderenze non <là gran risultati. 'ella stipsi spastica, o da ipertonia del colon discendente, la emicolectomia sinistra si è dimo5trnta una buona operazione (eYacuazioni regolari ed in.dolori). · Risultati egualmente brillanti si ottengono nei casi ~datti, con la resezione dellP flessure sigmoidee, mentre non si può dire altretta11to della reSf'7ione del cieco o della emicolectomia d., Qperazjone che il più delle 'rolte riesce insufficiente. Quindi da quanto si è detto occorre porgere un grande interes$e alla stipsi cronica, specie del~'ctà adulta ed avanzata, e sottoporre l'indiYid110 !!cl l1no studio simultaneo di un medico, di un cl\irurgo, ài un radiologo. Qnalora la cura interna fallisse, n on indugiare oltre, n1a affidare il malato a.l chirurgo per la en\icolectomia sinistra la quale si è dimostrata cffic:'l ce e poco pericolosa. E. :\ITXGAZZI~l.

[.<\N~O .\.\..\.111, FASC.

4ù}

CENNI BIBLIOGRAFICI. G. Précis de Diététique et des· Maladies de la Nutrltion chez l'enf ant et chez l'adulte. Un vol. in-16° dJ p. 820, con 60 fig. e 3 tav. colorate. G. Doin et C.ie. Parigi, 1926. Prezzo frs. 60.

1\10URIQUAND

Il libro è diviso in tre parti. La prima riguarda la ~dietetica e studia i bisogni alimentari, ila scelta e la costituzione ldegli alimenti. Larga parte è fatta alla 1dietetica infantile, come quella che p11ò determinare conseguenze che si rilPercuotono s11 tutta la vita. ~ella dietetica dell'adulto sono studiati i grandi regimi e le diete nelle diverse malattie. La 1secon da parte tratta le malattie di origine a11mentare per eccesso e per deficienza, per infezione e per intossicazione. Nella terza parte l'A. &vofge l'argomento delle rnalattie della nutrizione : di.strofie idrocarbonate, adiposa, albuminoide, minerali, della crescenza, reumatismi cronici ed artritici, trattando poi ampia'm ente le disrofie endocrine, questione di grande importa11za nello studio )d ella nutrizione, tenuto con to che ii problema generale del metabolismo è appunto dominato da quello delle ghiandole endo· crine. Il nome 1dell' A., notoriamente legato allo studie> delle malattie da nutrizione e specialmente a quel~ le da carenza, lo svolgimento chiaro e preciso e la ricchezza di dati e di consigli pratici rendono il libro bene accetto al medico, al quale riesce di ga>ande utilità. fil· 1

J{A :\I~IERER

II . . Lllergische Diathese und allergische Erlcrank1tng en. Un vol. in-so di 210 pag. J. F. Bergmann ed. ~1unchen, 1926. !Prezzo M. 13,50. Proble111a interes 'ante di cui le moderne ricerche mostra,no tutta la complessità è questo dell'allergia e ·degli stati che vi sono connessi. L' A. si cccu·p a d ap;prima dell'ana.fila5Si sperimentale, 1D un capitolo che è la base per ben intendere tutto il r esto del libro. Rileviamo in esso la parte importante cl1e l' A. attribuisce all'ista.mina come provocatrice dello a shock ,, . Si trovano poi svolte la diatesi allergica, le idio5incrasie, la terapia generale, specifica e non. A parte sono trattate le singole malattie, special n1ente orticaria, asma, febbre ida fieno a cui se· guono altre, quali ì disturbi gastrointestinali anafilattici, emicrania, tossicosi gravidiche, artritismo, malattie cutanee, sipecialmente l'eczema. Xumerose le citazioni bibliografiche (la letteratura s1Jll'argomento è davvero sterminata) fra cui non mancano anche quelle italiane. ~el comples:'01 un ottimo libro che. nell'esposizione sistematica e lin1pida, dà una chiara idea -dell'argomento e fornic:;ce dati di grande importanza per il pratico e n1otivi di riflessione per lo studioso. . fll . 1


[ANNO XXXIII,

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SEZIONE PRATICA

1.Wl

PAZZlNI

A. AléQolismo e poesia. Divagazioni d·t un

medico. Un vol. in-8° •di 160 ipag., P. Maglione,

editore, Roma, 1926. Prezzo L. 16. In una prima ·p arte, l 'iA. indaga il p!I'oblema nell1e .sue li.n ee generali, studiand-0 le relazioni fra alcoolismo e p.roduzio·n e artistica, le ragioni per cui l'alcool .p uò eccitare la poesia, l'influenza eid il rapporto fra alcool ed arttsta, mettendo in luce le difficoltà che si presentano nel voler stu·diare l'alcoolism·o nell'arte ·di :un rpoeta. In una seconda: 1Parte, poi, pre-senta i tratti tipici dello opere e rdella vita ·di alcuni poeti alcoolisti: P. Verlaine, E. l'. 1H offmann, A. E. Poe, J. Swift; degli italiani non •dà che la .s cialba figura di G. Rova.ni e quella po·co significativa di E. Praga. I/ A. riconosce che l'alcool .è capace di portare il cervello ad una certa tensione ·in •cui si ha l 'i'Perideazione, i:nsisten1do· natt1•r almente -sul fatto che tale influenza non è specifirea dell'alcool, mia comt111e ad altri avvelenamenti. rM ette anche in rilie'ro r,he alla domanda se l'alcool nuoccia o giovi al poeta no.n si può rispo·n·dere in un modo assoluto in senso negativo -0 positivo, ciò che dimostra l'equanimità co.µ cui l'A. ha trattato il 1p roblema, pur venenJdo alla ovvia .con.elusione di sconsigliare il lavoro fatto sotto la sferza dell'alcool. Pa ultimo ad dirta le cautele chie si debbono avere nello studio dell'opera ·di un poeta per i.mipeJdire di arrivare, in base a qualche difetto che si riscontr·asse in e$sa, a ·d eduzioni troppq avventate e ad errori grossolani. Il coscienzios·o e s.eTeno studio dell' A. che, come lo precisa il titolo, 1è fatto sulle estreme conseguenze dell'alcool (ebbrezza acuta, stadio di avanzata into-ssilcazione), è presentato da una prefazione del prof. G. Mingazzini. fi l. 1

1

The Medical Annual. Anno 44° (1926). Un vol. in-80 di 616 pag., con 104 fj.g. e 65 tav. John Wright ed. Bristol, 1926. Prezzo Scell. 20. IJ sottotitolo di qu.esto libro è quello di (( Dizio- ,

nario di medicina pratica e con vero senso di praticità eisso è stato comipilato. Il concetto di dizionario pe~ò sta soltanto nella di51Posizione della materi.a per <>rdine alfabetico, ch1è lungi dall'e5sere schematica co~e quella di un dizionario, la trattazione dei singoli argom1enti è esauriente, pure essend.o concisa, con riviste d'insieme nella maggior parte dei casi ed altre volte invece con brevi notizie informative. Le une e le altre corredate dai riferimenti bibliografi.ci , fra cui anche alcuni italiani attinti &pecialmente id,al nostro giornale. Sarebbe troppo lungo citare anche gli articoli più signi!icativi; facciamo solo menzione di alcuni, come: i nuovi anestetici, il trattamento della lebbra, dell'epilessia, della tubercolosi, del diabete, le infezioni del sistema nerYoso centrale, la 1

chirw·gia addominale, l'oftalmologia, le infezioni puerperali, il reumatismo, il raffredJdore, ecc. Il libro non dovrebbe mancare nella biblioteca di ogni medico colto. fil. E. Ha'/1Jdbuch der biologischen ArbeitS. niethoden. A·b t. VlJ1I1I, 2 p., fa5iCicolo 1. Urban e

ABDERHAIDEN

Schwairzenberg, 1926. Mk. 5,40. Nella puntata 190 sono trattate due questioni di patologia ,Speli.mentale. Dal Rosewow di Konirberg è esposto il metodo per la riiproduzione 15'Perimentale tdel le iruf ezioni asetfJJ..che e •di quelle dovute a bacteri; dal Mayer di Amburgo sono tratta te le ricerche per lo ·studio della triipano·somiasi sperimentalEl con 'Parti•colar-e riguaroo alle indagini sulle azioni tera'Peutiche ded vari -coma>oi~ti chimici. Troppo nota è l'oipera 1defll'AW•erha1den a tutti ·g li stu1diosi, e SU'Perifl•tio appare ogni commento cir ca l 'indirizzo seguito nella trattazione di ogni argomento . Ta. 1

1

HCCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON6HESSL Società Medico-Chi1·nrgica della Romagna. Seduta del 13 giugno 1926. Presidenza: Prof. S. SoLIERI, presidente.

Occlusione intestinale da volvolo del sigma. Resezione dell'ansa sigrnoidea in un sol tempo. Guarigione. LESI .A. (Faenza). - L'O. dopo aver riassunto il quadro fenomenologico ·presentato dall'infermo, descriv2 l ' atto 01.-er.atorio eseguito. Accenna al meccanismo di produzione del volvolo del sigma in genere e scende a discutere del caso a lui car pitato; da ult1n10, dopo .aver ri(I>ortati i diversi metodi e proce<lin1enti operatori seguiti in questa malattia, e&pone le ragioni che lo hainno indotto alla resezione.

Contrattura ecl erriianeste.sùi isterica d'origine traumatica. A. \Faenza). - Presenta un ammalato di anni 58 cui dietro un trauma si era manifestata una contrattura e perdita della sensibilità generale a forma emiplegica negli arti di destra. Stabilisce la diagnosi di forma emiplegica isterica che rr1ette in rapporto col trauma in soggetto con predispo.sizione neuropatica latente, per la qual~ il trauma si fece operativo ai una vera neurosi trau111atica C'he salta fuori da tutto l'insieme della forma morbosa squisitamente funzionale sueces..,i\"a jn1n1ecliat.a.mente al trauma e perchè la ricerca tempestivamente fatta della reazione miastenica diede risultato positivo. Conclude accennando all'odierna dottrina dell'isterismo propugnata dal BABINSKI •la quale non SJ?Ìe~a tutta Ja sindrome isterica ma solo i fen0meni suggestionabili e non già quelli che danno TE8TI


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11. POLICLINICO

per espressione una condizione somatica come le stimate isteriche· con le peculia.ri loro caratteristiche che non sono nè suggestionabili nè immutabili, così ohe se il pitiatis·no rende ragione dei sintomi indotti dalla suggestione, non 1.a rende degli altri dei quali un esempio classico è quello illustrato.

Sopra unri. ·rara 11ianifestazione 1norbosa trauniatica della regione inguinale. · SoLIERI S. (Forlì). - Illustra l'osservazione cl.inie.a di un infermo di circa 40 an ni, nel quale in seguito allo sforzo fatto per sollevare un peso si ebbt:! la 1nanifestazione alla regione inguinale destra di una intumescenza della grossezza di un uovo di gallina, assai dolente, che ~oi scomparve gradatamente senza lasciare traccia. A distanza. di à uo mesi, sernpre per uno sforzo fatto, si ripetè nella stessa sede il dolore ed il tumore che ra·g giunse il volume di un u ovo di tacchino. Da no1,a rsi che il paziente n on era assicurato conLro gli infortuni e •1on aveva quindi interesse ad .alterare la storia. All 1esame clinico, tenuto conto delL'anamnesi, il tun1ore, .avente sede r etroper1toneale ed indipendente dal grosso intestino dislocato in alto ed all' interno, non pulsante, di consistenza dura-elastica, ottuso alla percussione, fu interrpretato come una manifestazione di origine emorragica. L 'intervento, assai delicato per i rap·p orti col fascio iliaco esterno, ror.cesse di estirpare una massa, che viene presentata, avente tutti i caratteri di un ematoma incistato. L 'esame istologico, come dai preparaùi esoosti, ha dimostr ato trattarsi di un sarcoma a cellule polimo·r fe a rapirl issi1no sviluppo nel cui seno si era avuta t1na copiosa emorragia. L'osservazione ha singolare importanza 1per la infortuni ~t ica. perchè il malato assicurava di non avere prima .alcunchè di anormale alla regione dell ' inguine e di aver veduto la intumescenza sorta dopo il primo trau·ma, scomparire per gr~di completamente.

Ln a'fl ·i.socoria nei vizi valvolari del c1tore. :\foNDOLFO E. (Cesena). Nei vizi mitralici, specie allorquando esiste una cospicua dilatazione dell'orecchietta .si nistra l'O. ha motuto constatare ' . una ineguaglianza pupillare cai·atterizzata da m,a.ggiore a 1upiezza rlcll.a pupilla sinistra. Nei casi in cui l' anisoooria non aippari va s1)011ta11ea, potè quasi costantemente apprezzarJa inediante la prova della « anisocoria pro,·ocata », cioè istillando n1idriatici (c'.:>caina al 4 %>· La causa della anisocoria nei vizi della mitrale deve attribuirsi al co59icuo .au1nento di \olume cui l'oreccl1ietta sin i. tra soggiace, sì da iprodurre u11a eccitazione del simpatico nel suo tragitto intramediastinico. Tale eccitazione, trasmettendosi nlle fihrc <lilatatrici clell'iiride, provoca la n1idriasi unilaterale, alla ste sa guisa di quanto a,•,iene 11ei tun1ori, nelle adenopatie del mediastino , negli nneuri U)i delJ'aorta toracica. J n fa, ore di tale interpretazio11e patogenetica del fenomeno sta. il fatto cl1e nei vizi delle vnl,·ole aortiche . ov·e non esi te la dilatazione dell'atrio

[ •.\NNO

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sinistro, almeno finohè dura il compenso, non si nota anisocoria: questa com,pare soltanto nei periodi tern1ina1i dello scom1lenso, allorquando aJ ,..jzio aortico si .aggiunga una insufficienza relat i va della mitrale, con la conseguente dilatazione della or ecchietta sinistra. Altro .argomento a sostegno della suesposta teoria è il fatto che l'ineguaglianza pupillare suole essere spontanea e particolarmente spiccata nei vizi mitralici di recente formazione, quando la iç>ertrofia del ventricolo destro non si è per anro costituita, onde la dilatazione dell'atrio sinistro raggi11nge il suo massimo gra:tlo.

A11,cora sulla rachi01nestesia con la tropococaina. ~1ARCHINI

F. (F'orlì). - - L ' O. riportandosi ad una sua pubblicazione sulla rachianestesia con la tropococaina aggi unge che altro .notevole vantaggio è costituito dal fatto che la soluzione di tropococaina, a differenza di alt1·i anestetici, può prepararsi in fiale colla. sterilizzazione a 12Qo anzichè colla tindalizzazione. In tal modo si ha la sicurezza as'3oluta della completa asepsi ed inoltre per la facilità, la semplicità e l'economia della sterilizzazione stessa si possono preparare quantitativi limitati di fiale in modo da avere seIDfi>re n. disposizione materiale fresco ottenendo così anestesie p iù perfette e s cevre da disturbi accessor i. 0

Oont,,,ibuto clinico alla conoscenza de.i rapporti fra herpes zoster e vari.cella. U . (Faenza) . Riferisce sopra un oaso di contemporJl.11ee mainifestazioni di herpes e varicella in un medesimo soggetto: un 11omo di 57 anni degente in Ospedale per gangrena pol· monare, e curato con il Neo-Salvarsan, nel quale la du.plice eruzione insorse improvvisamente durante la convalescenza. Tanto le manifestazioni erpetiche che varice.llose erano tipiche, accon:u;>agnate a malessere generale e a febbre che scompar ve con la regressione degli elementi eruttivi. Da notare che in Ospedale si erano verificati poco prima 3 casi di herpes e 'di varicella. L 'O. si chiede se rpossa trattarsi di un her~s tossico da N oo-Salvarsan; ma esclude per varie ragioni questa ipotesi e pensa, sulle basi di analoghe osservazioni di N ET'l'ER ed altri, che, in questo caso, al Neo-SalYarsan spetti solo l'importan· za di agente oooa1:1ionale attivatore di un virus erpetico varicelloso cl1e r>reesisteva nel soggetto allo stn to latente. Quale sia questo virus è ignoto; comunque in attesa ohe ulteriori ricerche vengano a chiarire In que tione etiologica, si può afferma.r e dal punto di vista clinico che -vi sono casi da cui risulta logico e verosimile il nesso di interdipen~enza fra herpes zoster e varicella. GALLI P . (FMnza). Porta. il contributo di sue osser\·azioni personali e fa un 1analis i critica della questione, concludendo che la squi ·ita recettività del ba111bino e la. \l)n r ziale immunità dell'ad11lto piegano il rilievo clinico e cioè che la varice-113 è ~ rlu iva de111età infantile e tanto diffn. a, n1entre l'he1·pcs zoster colpisce qua. i solo l'indi,·iduo adulto e non è 1nalattia molto comune. 11 , E'1 reto rio: Dott. P .\OLO G \J,LI. MALTO::-n


[ANNO XXXIII, F ASC. 40]

SEZIONE PRATICA

1403

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. La diagnosi di gravidanza nella prima metà con la radiografia fetale. Secondo le ricerche ·di Hess, i primi centri dt ossificazione fetale pos5ono essere rilevati con la radiografia d urante la settima settimana di vit a embrionaria. 1~ali .centri si trovano ne·l la clavicola e nei mascellare inferior.e. All'ottava settimana, la raiùiografia mo·s tra quelli della parte squamosa d ell'occipite, del mascellare superiore, della pacr~ mediana ·della spina 5crupolare e dell'omero, ~e. g uiti da quelli del radio e del .g omito, ·del f~more e di alcun e costole (alla nona settimana). Compaiono in tale epoca 1quelli :delle ossa <..l .~ll . ~. mani e dei piedi, id ella colonna 'ertebrale, ·dello sfenoide, dei malari, della pelvi, di altre ossa del capo, degli archi vertebrali cervicali, del II e III metacar po, ·dell'ileo e id.elle costole (1nen0 la prim·a) . Alla ·decima settimana si hanno quP.~ 1 i c'c-lle n ar ici e del frontale, la grande ala de11J sff'ncide, d ei corpi vertebrali delle ultime lombari. Sui tre mesi tali centri si e&tendono e si sviluppano. A' quarto mese, la struttura ossea si fa più da.asa e compaiono i centri ·d i ossifi.c azione neUa diafisi delle ossa lun.g he 1delle estremità, &alvo nelle falangi m·edie d1eJ. pi~de. Tali dati, secondo i q11ali, già a due m0si e mezzo è a;bbozzato lo scheletro fetale son0 rile,1 atl sulla radiografia ·dell'embrione. Ben diverse sono le condizioni quando si prenda a rt1diografia direttamente s11lla madre, cl1è irL tal caso, la -Ocn· &ità leggera dei centri di ossificazione e quella dei tessuti materni ~d ovt1lari impedi ~Ci.. ùi ottenere radiografie •chiare in epoca IPI'ecoce. S. E. Bermann (Rev. mértica latirio ·am1,rl,.rLna, giugno 1926) osserva che la -diagnosi radiografica. della gravidanza è essenzialmente lln problE>111·t di tecnica raidiologica. La donna va tenuta ad un'alimentazione leggera e purgata la sera 1Prima con olio di ricino; un'ora prima della radiografia, si farà t1n clistere di d·ecotto ·di li.nsem e. J.,a posizione più conveniente è quella orizzon, tale, dor5o-lombare, con le coscie flesse ad un angolo di 1350-1450 e le gam·b e flesse allo stesso angolo. La lastra si applica subito al disotto della pelvi; il tuibo si colloca perpendicolarmente a quec:ta, sulla sinfisi pubica, oppu11e r,econdo un angolo di 200-4<r>, secon·do la confor1nazione della . pelvi stessa. ·Si utilizzeranno alte cariche ed esposizioni brevi : 90-120 l(iloYolt, ·100 milliampère e pose di 1/20 a 1/5 di secondo. ~el le donne oltre 1

i 65-70 l<g., l'A. ha usato un diaframma ·di PotterBucky, allungano la posa fino ad un &econdo. In tal caso, la distanza era di 25 pollici (cm. 62.5). negli altri casi di 48 pollici (cm . 110). La diagnosi per i punti di ossificazione fetale fu ot.teuuta a 3 mesi in un ,~aso ed a 3 mesi e 12 ~iorni i~ un altro. La ·diagnosi 1p iù precoce dl gravidanza per l'immagin·e dello scheletro fetale fu ottenuta a 3 mesi e 14 giorni; quella più tal'diva a 4 inesi e 21 giornl. Rif>ulta, in complesso, che la diagnosi di gravidAnza puù essere stabillta con la radiografia al I\f-\: mese; la radiograJ!ia negativa non ha va lore che dopo il V mese. Le radiografie, ad esposizioni rapide e prese aid intervalli abbastanza lunghi non presentano alcun pericolo nè ·p er la madre, nè per il feto. 1

fil.

I dist~rbi ai piedi nell'epoca del climaterio. Accade abba&tanza spesso che delle don11e a 1 • l'epoca del climaterio si rivolgano al medico lamentandosi ·di dis11urbi ai ipiedi. I sintomi che accusano sono, si può dire, stereot~ati. Lo stara in piedi, davanti al focolaTe, ii n1uoversi pe1· le piccole faccende domestiche; iJ ifare piccole passeggiate provoca dolori insopportabili. I ~iedl sono id i venLati << p e.5anti n, V·el'lso sera si gonfia110 ed i la,rori .che erano stati fatti per intPri deceru1i c-,ono divenuti impossibili. I consueti rimedi ca!>a~inghi, le cure di bagni, il cambiamento di dieta sono inefficaci. Obbiettivamen.te si osserva un .complesso sinto matiico, in cuJ si di&tinguono tre .com1)onenti : 1) 'Pastosità ·della cute •dei piedi, leggero ationdam ento della r egii one della 1caviglia sotto il ~p eso della persona, volta del piede app1atlita; tenclPnza all'abd'llzione; callosità alla pianta; scarpa che si storce verso l'interno. (D isturbi static1 1

rta pl.ede valgo o valgopiano ) ; 2) Leggero edema della caviglia che si e5tende

per lo pi1ì al doirso ed alla gaimba. L'infosso.mento d ella pre~ione rimane a lungo. Le vene di tutta la regione mostrano tutti i gradi di varicosità. ( n is turb i circolatori, ederna àa stasi cronico ) ;

3) La pressione .sulla rima articolare pro,·oc& vivi 4olo~i, 5pecialmente al malleolo esterno; dolorabilità nella ricerca idei movJmenti passi\'i un po' esa~erati; i movimenti laterali sono più sgraditi che quelli sagittali. (.-t rtrosi della cori[Jlia e

spesso anche d el ginocchio ) . DiYer ~ i

fattori fisiologici stanno a Ila base d1 tali di&iurbi che talYolta sono intollerabili. . nzi-


1404

IL POLICLINICO

tutto l'a11mento di peso della donna; la volta del p1~ e ;isentie un sopraccarico idi 2, 5, 8 chilogrammi; inoltre i legamenti del p-iede cl1e avevano mantenuto bene in posto la ~arte scheletrica diYentano insuf.ficienti, per degenerazione delle po:r. zioni (>lasti·ohe. Si ha così il piede valgo-piano e trasve-rso-piano, eh.e provoca notevo.l e metatarsalgia. ''i contribuisce anche la diminuzione di .e lasti.cità delle pareti venose 1dovuta all'età. Se ne ha come con5e-guenza l'édema da sta-si. Contribui~c ono a ·dar.e i distuflbi anc·h e i processi degen .. _ rati,,i ar.tiicolari che aippartengono all'artrite deformante e che sono cairatterii.stici degli anni del rlimaterio. Secondo .quanto consiglia DuschaJk (!YI eàizinisches Seminar) .1a terapia deve avere pr.esenti gli aocennati componenti della 1Sin1dro·m e. ·I disturbt statici &i ·c ombattono con .g li a·datti apparecchi per jl piede mess.i nella scarpa. Bss1 debbono P.Ssere fatti su m isura, guardairsi da quelli già. preparati 1del commercio che sono inutilizza·b ili; ?..nche quP-lli pneumatici però danno buoni risultati soltanto in pochi cafJ . I distm·r bi circolatori s.i com.b•a tteran110 col ma.:ssaggio e con le calze elasti·che. Per quelli articolM':i, si consi1g lieranno 1e applicazioni di un cal1do moderato ed i movimenti pure mo'Cl.erati. Fra i med1camenti antiartritici sono buoni: antipirina, piramidone, atofart, mentre i saliicila·t i rimangono senza ef1fetto . Va:n, t!l:ggi si ottengono anche con le modio.b e 3lPP1licazioni di aria cal·da e con i rf anghl. I migliori successi si hanno con ·1'a diatermia. N1assuna ef.:ficacia l1anno · vaccini, proteinoterap,i a aspecifica, raidioe rontgenterapia. fil.

Il trattamento dall' amenorrea nelle 1·agazze e nelle giovani donne. P. Macrez (L ' Evolut. thérapeutique, luglio 1926) con&i-dera come amenorroiche le ragazze o le giovani donne che, pur avendo eventualmente i stn. tomi multipli •delle mestruazioni, mancano di queste da oltre due :mesi. Salvo casi ~eciali (malformazioni degli organi genitali, tubercolosi) è n ecessario ed utile tentare di ridare al flusso mestruale il suo corso normal-e e que5to particolarmente al periodo della formazione e nei priml tempi del matrimonio. i do\'ranno •dapprima ricercare le cause patologiohe e quelle fisiologiche dell'amenorrea, considerando le modili.cazioni dello stato generale, quelle delle ghiandole en-Oocrine e quelle locali, tentando altresì di regolarizzare le influenze ner,~ose e> di reagire sulla muscolatura r endono più cedevole il tessuto cellulare in modo da correg. gere l'Rritmié.1 o l'asistolia ovarica.

[ANNO

XXXIII, FASC. 40]

B anzitutto necessario consigliare una modifica-

zione -Oelle abitudini, prescrivendo alla donna cit. tadina una vita attiva in campagna ed un certo grado ·di riJposo alla c.am.p agnuola oberata dalle fatiche. Anche gli sport sono utili, evitando però gli eccessi della bicicletta, dell'automobile, del treno .che congestionano gli organi pelvici. .t\l presunto momento delle m.estruazioni si ra. ranno frizioni, .p eqiluvi, senapismi, bagni caldt; in altre epoche sono migliori i bagni temperati e le docce fino a quella scozzese. l\ilassaggio, elet.. tricità, ·esercizi ginnastici, elioterapia, cure termominerali. In tutti i casi è ra~comandabile il trattarn zrtto opoterrupico, purchè continuato a lungo con i11~c.. r mittenze. Nelle amenorroiche non mai mestrnatf>, Io si farà per 12-15 giorni al mese e per non meno di ·sei mesi. In quelle ehe hanno qual.che segno, lo si farà per 10-12 giorni prima della data prlsunta dei ' mestrui. Si può prescrivere il se.lo estratto ovarico od anche quello di corpo luteo. Utile. si è mostrata in qualche oaso l'opoteraipi'l spermatogen etica. Preferire sempre in questa terapia l'iniezione sottomuscolare. -e consigliabile ~n.che l'emoglobina. Fra gli agenti farmaceutici, i ;principali usati &ono: arsenico, 'ferro, iodio, ruta, 1a sabina, l'ergotin·a, ecc. 1\tlolto note sono le pillole di Courty: polvere di zinco, polv. di ·s abina, polv. di segala cornuta, ana cg. 5; aloe cg. 2. Se ne iprendono 3-9 al g1orno, per 10-15 giorni, lasciando un periodo di ri.poso di 3-5 giorni. Nelle eredosifilitiche, si darà lo sciroppo di Gi bert; nelle nervose (che hanno veduta la soppressione dei mestrui ·dopo un'emozione violenta, un bagno freddo, ecc.) si daranno: bromuri, valeriana e &pecialmente benzoato di benzile. Nelle sclerose, lo iodio. In quelle che hanno i mestrui deviati, complementari o sUJpplementari, si daranno soprattutto gli antispasmodici, l'opoterapia e specialmente u11a buona igiene. Contrariamente al trattamento opoterapico che va somministrato larga manu quello medicamentoso va ·dato a piccole dosi e continuato a lungo, trattandosi di una terapia modifi.catrice; 50ltanto gli emmenagoghi vanno dati ad intervalli come dei co1pi di sonda. Gen(>ralmente ]'amenorroica rimarrà sempre una debole dal punto <li vista genitale e spesso al1' amenorrea succede la dismenorrea. In parecchi casi però le cure tenaci e prolungate (è questo il fondamento del successo) po5sono aver ragione del disturbo e ridare a tali donne una vita genitale quasi norma1e. fil.


f AN~O XXXIII,

'FASC. 40)

Il trattamento della dis menorrea. Ch. Macé ·!le Lépinay (L' Evoluti on thérwpeuti que , giugno 1926) ritiene che il trattamento della dl.smer1orrea debba essere triplice. Prev entivo. •Negli -0tto .g iorni precedenti i mestrui, evitare le. fati che, moderare i rapporti. 5 es. suali (il ·Coito è piuttosto emmenagogo), com.batte. re la costipazione, -evitare i raffreddamenti, specialmente ai piedi. Nel caso q.i visceroiptosi, con .. sigliare una cintura senza 1stecche di balena; &e vi è ipoovarismo, dare lia p-0lver.e di ovaio o di corpo luteo n ei 10-15 .gioT>ni precedenti i mestrui. Calmare il si-s terna n ervoso con bagni tiepidi -contenenti 250 g. di .c:arbonato di sodio e 150 g. di gelatina. Urro o due giorni 'Prima tener e la malata in letto e 1d1are bagni 1caldi (36°) e ipediluvi caldi. Sintomatico: Calm ar.e anzitutto i dolori con: 'laudano (clisteri con 15-20 ,gocce) , o.ppio, morfina, eroina, ant~pirina , aspirina o succed.anei; canape india-na, belladonna. Si sono anche u&ati con sue.. cesso il viburnum, l'estratto di S enecio vulgari-J, il ·b enzoato di benzile. P er facilitare la venuta det mestrui applicazioni ·d i compresse oalde sul ventr e, semicupi caldi . .se il 1dolore ·è vivo in corr1spondenza ·d i u n ovaio, si pos&ono tentare le spennellature all 'ittiolo, gli unguenti calmanti, i cataplasmi lauda:nizzati, ed anche le pennellazioni della p ituitaria con coic aina al 2 %. Ognuno ·di tali r imedi tPUò vantare •d.ei .sue.cessi, ma sono ugualmente >frequenti gli i'nsuccessi; si tenteranno volta a volta tutti. Se la 1dismenorrea &i manif.esta con 1'lu8$0 esager ato, si porrà il g·h iaccio sul ventre e si daranno er:gotina, chinina, hydrastis; . se invece esso è po co abboillda:nte, -&i ·darà l' apiol. Ca1tsale. Si cureranno le infi ammazioni ovariiche -e l e altre eventu ali lesioni. Utili possono esser e la lcinestterapia e l'elettri.cità 1sotto .f orma di corrente galvrunica (polo positivo alla regione lomhaTe, .polo ·n egativo alla ·i1pog.astrica). Talvolta sono effjcaci i bagni idi luce o l'elioterapia addo minale. ·L'eventuale applicazione del radio o ·dei raggi X ·deve essere fatta con prudenza evitando la sterilizzazione. Prin1a ·di ricorrere all'intervento chirurgico si tenteranno le cure termali adatte, l e quali sono poi anche ·u tili dopo l'intervento, assicurando e ~on1pleta111 do la guarigion e. fil . 1

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SEZIONE PRATICA

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Nella vulvite. ~1 .

Senechal (Journ. d e méà. de Paris, 26 luglio 1926) consiglia: l ) ~el periodo acuto. Riposo in l'etto ; irrigazioni abbondanti con permangan ato di potassio (cg. ?..5 in un litro •di aoqua bollita); lozioni con liqi.1 ore di Labarraique (g. 20 in 1/2 litro di acqua bollita); semiC1UJpi amidati; toocamenti della re, gione m alata con tamponi di cotone imbeYuti di

nitrato d'argento {g. 1 in 50 eme. di aoqua di· stillata); 2) Nel _periodo d i declinazion·e. ContinuaI"e 1 semicupi; iniezioni 3 volte al giorno con il liquido seguente: Sublimato corr0:sivo g. 1; Acido tarta ri co g. 2; Bl u di metilene reg. 25, in un 1itro di acqu·a bollita; introldiurre in vagina tutte le sere (se vi è an'0h e vaginite) un ovulo al tigenol, al salol, od al 1d.ermatol; cauterizzazioni con taimponi di coton e imbevuti di nitrato d'arigento (1/100) o di cloruro id i zinco (1/50). Proi'bire i cibi drogati, il vino, il ca>ff•è, l'alcool. Trattare la uretrite ch e vi si accompa:gna. Aprire gli ascessi non aippena formatisi. Se l'orilficio d·elle ghiatrdole 1del Bairtolini is i infiamma, allargarlo .con .i l coltellino di W ebeir (che serv.e per lo sbrigliamento ·d.ell'-0rirficio l aigrimale) e cauterizza.re con il lrupis di nitr.ato d'argento. 1

fil.

Il dolore nel carcinoma mammario. Il dolore è raro nei primi stadi del car.cinoma mammario. La sua presenz.a in·d ica generalmente una degenerazi one secondaria con modilficazioru reattive infiammatorie. I l rdolo·r e profon1do ed irradiantesi indica l'estensione della malattia; la me tasta si .sch.eletrica provoca dolore a larga distribuzione. I.a proporzione dell'invasione ·dello scheletro è n.ella statistica ·di S. Ginsburg (A.mer. Jour. "i\leà. • Se., 1926, 520) del 74.6 %. Nej primi stadi dell'invasione scheletrica , il dolore può essere lieve ed incostante, con tendenza. alla r emissione ed alla periodicità; ·e questo fatto, llnitamente all'assenza di sintomi ricorrenti da parte ·del seno, può essere ingannevole p er color o che non hanno molta pratica per questo tipo di cancro. I l ripristino della funzione in casi ·d i m etasta&1 scheletri1ca p uò essere dovuto alla diminuzione ·d ella reazione infiammatoria ed è soltanto tem.p oraneo. •L a diagnosi si fa con frequenti esami fisici e radjologici. Nei casi a·v anzati di carcinoma del &eno, la ra. !d ioteraipia è, secondo l' A., ~iù efficace cl1e ognt altro metodo di trattamento. •Come 1D1i ura profilattica, è consiglia.bile, dopo l'operazion e, l'irradiazione non solo del seno , ma anch e delle regioni scheletriche più ~requentemente invase. 1

f il.

La preparazione dei capezzoli nella gravidanza. Applicare n egli ultimi t empi delle compresse imbeYute co11: antipirina g. 1; acqua distillata g. 50; resorcina cg. 20; olio di mandorle dolci g. 200. Prima cli fare attaccare il poppante, applicare sui capezzoli delle compresse con alcool a 90°.


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POST A DEGLI ABBONATI. u lla. cura farmaceutica della nefrite cronica. Al ·d ott. D . M., abb. n . 3012 : ~on

esiste una .cura f armaceuti:Ca id ella nefrite cronica, tanto m eno una speciale cùra dell'albuminuria. I noti concetti ai 1quali ·deve uniformarsi l'opera del m·edico sono : il rif>parmio della sostanza ren ale ancora funzionante e la difesa dell' organismo contro la deficiente 1dept1razione dell'organismo per la lesione del filtro renale. I mezzi adatti sono riportati in ogni tratt'\to ; ma il m eclico persuada il malato a 1r.assegnarsi a ridurre ogni attività ·della vita, a non insegui• r e ·S'J)ecialità di quarte pagine idi giornali e prodotti ciarlatane&cl1i, di cui abbonda l:i. me·dicin.:. reclamistica. T. P . ,

edjt. , 1925.

V.

~10NTF.SANO.

Al dott. 1\11. C., d a Borgop81ce : , . 1)• Un l R.voro r ecente 5Ulla ·distocia da cordone è i11 Journ . of Obst. and Gyneculogy of the British Ernpire, vol. XXXI I, primavera 1925, autore F R. J. BRO\VNE.

XXXIII,

FASC.

40]

si spegne fa<Cilmente, non è esplosivo. Brucia con fiamma 1poco luminosa che ricor d.a quella dell'alcool, non carhoniosa; dà {jOme prodotti soltanto ant~ri-de ca.rbonica ed acqua e svolge nella combu&ti on e u n leggero odoTe di mele, dovuto a tracce dello stesso << meta n non combuste. Il .« Jlleta » non _è altro che un rpolimero del1' acetaldei·de (aldeide acetjca o eta11al) della forn1ola bruta 1GH 3 • CHO. Un altro polimero è la paral deide, di cui è noto l'uso in m edicina. ' I .'acetaldej d e è prodotta per sintesi dall 'acetilene che, in presenza di un catalizzatore, fissa una · mo1ecola gi acqua. Sui luoghi di produzione del carburo dj calcio, si polimerizz•a l' acetilene in parald eide che è di tras1porto pi11 facile ...\ll'officina chimica adatta, si riottiene l'acetaldei·de e, distilla lldola jn ambiente aiei1do, la si dirige Yerso seiìpentini raffreddati a- 15 gr a di sotto zero ottenen•done così il « m eta », oppure la si manda in gorgo·g liatori id i alluminio· 1dove, p€r o&Sidazione, si ottiene l'acido acetico. l,a fabbricazione del 1< m eta » esi ge certe cautele pe.r impedire ch e esso &i depolimerizzi. ciò cr1e nl1ocer ebbe alla sua stabilità . Da esperienze di P . Bruèr (1), risulta che un buon prodotto non su!bisce perdite sensibili ancl1e doipo un anno di esposizione all'aria. _.\d ogni modo ,. per una buona con5ervazion e di tale combu&tibile è opportuno tenerlo in luogo fresco ed e\ritare i raggi diretti del sole. È stato detto che il « m eta )) è superiore all'alcool come potenza calorifica. In realtà esso dà 270 calorie per molecola/grammo, ciò che corrisponde a 6136 cal ori~ per kg. L'alcool assoluto dà invece 325 calorie 1per m olecola/grammo e 7065 calorie per kg. o 5612 per litro. Il :p·o tere calorifico è qu jndi inferiore nel « m eta )); praticamente però, siccome si usa l'alcool a 90<>, il r endimento di questo è minore. Si può calcolare ch e 900 gramm!i di cc meta » corrjspondano ad un litro di alcool denatnrato. Il grave osta colo per la d i·ffusione di questo combustibile tanto comodo è 1ctato dal i)rezzo molto elevato, per cui, economicam ente, è ancora 1preferibjle. l'alcool denaturato con la sua puzza e con i pericoli di incendio e di esyJlosione a ct1i espone. E da augurarsi che l'Italia, buona produttrice di carburo di ca lcio, si decida a fabbricare anche questo prodotto a cui n on p uò mancare il suc1

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.-\.ll'abb. n . 7011 : P ossiamo consigliare : G. v·ERROTT T: L a sifilide e le ma lattie veneree . Volumi 2. Napoli, Idelson,

[ •.\N~O

IL POLICLJNJCO ·

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è stato fatt.o un ampio riassunto nella Clinica Ostetri ca, 1925, n . 9, 1p ag. 435. 2) ,S i intende del feto o 1aella m.ad.r e? Cominnque dell'una o 1dell'altro s i parla in tutti i trattati bu on i id i ostetricia. p. g.

_.\ll'abb. n. 8894, Genova : n ;.agnost1:ca d ell e rn,a latt·ie parassita1·ie di G. BA-

(Roma, Casa edit . L. Pozzi); Parass·l to l ogia di G. ..\LESSANDRINI (Roma, 1923, Tipo-1.ito grafia Consorti).

S ILE

R. B.

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VARIA . Il combustibile '' meta ,, Da q11alrhe anno è stato lanciato in commercio

un comhustibil e, attualmente fabbricato in Sviz~ zPra, che va sotto il nome brevettato idi « Meta ». Trattas1 di un co111hustib]le solido, facjlmente portabile, pulito, che i maneggia facilmente e senza pericolo e che è 1ne5so in co1nmercio in tforma di agglomer~ti {dischi o ta\·olette) bianchi. Tale prodotto non è jgrometrico, donde la sua fu cile con~ er,·abilitù, si i11fian1n1n senza difficoltà,

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cesso. FlLIPPlNI. •

(1) Ann. de fal sifications et des fraudes, feb-

braio 1926.


[ANNO XXXIII, F ASC. 40]

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SEZIONE PRATICA

NELLA VITA PROFESSIONALE. liani non possano e non debbano fare a meno di prescriv ere : L'argomento .a[>passiona inolto la classe medi1) Farmaici sintetici che non si producono in ca. Le nostre consi.derazioni ci 11anno procurato Italia; numerose lettere di colleghi: alcuni ci hanno ~) Farmaci esteri la cui purezza ed efficacia espr esso il loro consentimento incondizionato, alè sicuramente superiore ai farmaci analoghi p r otr1 hanno formulato 1delle riserve. Ci si fa osserdotti in Italia; vare che la cura degli infermi ha esigenze cl1e 3) Farmaci. esteri, che a parità di altre con· s0,rerchiano qi.1ails.iasi necessità ùi economia nadizioni, offrono in confronto dei prodotti italiani zionale; ohe i far1naci non 1>ossano e5.5ere consisimilari il vanta~gio di. un prezzo sensibilmente derati .alla stregua di altre rrn1erci, come ad esem- più basso. pio i profu111i P gli oggetti di ahbigliarncnto; che P('lr quel cl1e riguarda il primo p unto ogni d1· J'inf Prn10 v11ol guarire e questo desiderio non suscussione è oziosa. ~essun medico si asterrebbe JJi~cc n ttenuazioni per preocc11'Pazioni economi-chP dal prescrivere un farmaco sol percl1iè in Italia indivi<luali e collettive; che il medico ha il /dovere non se ne produce. rli c11rnre e cl1e in questa missione nobilmente . ul secondo [>unto ·è bene soffer1narsi. In I talia 11!11an 1 egli non deve a·\'ere limitazioni nella scelta ~i prepararto oggi su larga scala farmaci chi, tlPi n1rzzi. miei, opoterapici, serologici di estrema pt1rezza e f.: ovvio chr. tali con5idcrazioni 11an110 la loro d'incontestabile efficacia, tan to cbe si sono imimporta11za e cl1e nessl1110 l1a mai pensato c11e posti anohe all'estero. la battagli.a clcl farmaco indirizzata all'intento di I medici sperimentati sanno che ad essi possono concorrere a Ila difesa tdell'e~onomia nazionale, ·ricorrere con sicura fiducia. Ricorrere ad altr i, di non llt"'blJa 0sspre contenuta nei li.miti che sono produzione .estera, è delitto di nesa patria. Ve ne imposti dalla opportunità e dalla necessità. Gli sono tutta,·ia alcuni che la nostra tecnica non è assoluti~n1i P. le intransigenze in materia tanto riuscita ancora a manifatturare -con la do·vuta per rlelicatn posso110 anc11e condurre ad effetti oppo- f ezione per modo che il medico non può farvi sisti a qnelli desiderati. curo assegnamento per il contr ollo delle dosi, per Non è il caso •d'insistere ulla opportunità chP la icurezza degli eff-etti. P er questi farmaci, noi la l1!'~frrenza all'l1So di farmaci idi marca nazionon possiamo fare a meno che rimanere ancor a nale 11on deve es5Pre .spinta fino al punto d'as- tributari dell'estero, at1spicando che i nostri tecsnmere la forma di boicottaggio per i prodotti nici riescano al più presto a sottrarci a questa diesteri. ('osl fnrendo si corre il rischio di pr ovope11de11za. care J'itorsioni sin nei rigt1ardi dei farmaci come I far1naci esteri, che, es5endo :per altre condi.. ò'og11i nltra n1erce italiann •d'esportazione, ritorzioni sin1ili ai nazionali, offrono il va11taggio del sion i, cl1c .p er o'n.'if> ragioni, si 1deye a'rer cura più basso prezzo non sono, a dir vero, molti. <l'eYitnre. T,a 11rcferenza proclamata e praticata T11ttlvia si tratta di un elemento che non va a<l oltr~nzn non è conveniente, allo stesso modo trascurato, in quanto i medici banno anche il rhe il prot P7.io11ismo dogana le qi.1ando sia eccesdoYere 1qi non gravare econom1icamente l'infermo. ::i,·o è pii1 noci,·o che vantaggioso per l'economia Pur cosi limitato, il campo della battaglia per 11~zionnle, perchè prO\'OCa da parte di altri tat1 il rnrmaco offre ampie e magnifiche possibilità mis111·1' nnriloghe che paralizzano gli scambi. cli Yittoria. Una ' ittoria cui i m edici contribu1~1·1 oltre qu esta conveni enza, che ha una 1 p or· ra11no rispettando, come 5empre, i superiori ditnta generale. prr l' uso dei farma-ci, Yi sono neritti nr1l'un1anità sofferente. Pangl oss c·e~'itù clnlle quali non si può prescin1derc, e che non possono Clssere s0Yercl1iate da qualsiasi altra preoccu11a1ionP. C:iò non 11n bisogno idi dimostraPensioni dei a11ita1·i. zione' eò ·è Pvidente cl1e i colleghi che ci hanno Il disegno di legge su11e pen ioni dei auitari scritto in tnl sen5o ci hanno attribuito propositi cl1 e arà 9ortato in di cussio11e davanti all~ C~­ •li cccr~si\·itéì, cl1e non erano e non potevano mera, .ai nrincipii di i10Yen1bre, 11a destato il p1u f•ssere nelle nostre intenzioni. ' 'i sono prodotti YÌYO iute~·e ~ e nella c1a e dei n1edici. f~rn1accutiri esteri di cui il medico non può fare P er quelli ancora i11 ~rYizio, le i1u0Ye tabelle a mPno. f: ben "·ero, n1a non per questo si de,·e a icurano il n1a in10 di pen ione che arri,·a fino <li:sconoscPre che vi $Ono prodotti nazionali che a 2;3 1nila lire annue, per quauto a tardi in1.a età n1eritino cli essere adoperati a preferenza de~li e con più di -10 anni di serYizio. . .' . . P er i ""anitari e ntrati gia 1n pen ione con ser. a Itri. ,izi pre tati pri111a del gennaio 1923, sono con.. Per ec: ere precisi riteniamo che i medici ita ..

Per la battaglia del farmaco.

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II

POI.! CLINICO

cessi degli aumenti prcçorzionali al1a cifra delle pensioni .attua]i. S. E. il Ministro Volpi e S. E. l 'on. Federzoni che insieme si sono occupati del progetto di legge, hanno tenuto a far rileYare che per tali medici anziani si ia.boliva la decurtazione 'del 40 % sulle loro pensioni, per qu.ainto ciò non sia consacrato in un .apposito articolo di legge del 1proo-etto e 'Per quanto i tecnici diohiarino che mai tale <lecurtaz.ione fu apportata alle pensioni dei vecchi sa.nitari. E allora bisognerebbe domandarsi ia benefizio di quali n1edici parla la Relazione del Ministro, dal inomento che per i 1nedici usciti dal servizio prima del 1o gennaio 1923, si pretende ohe le pensioni siano state sempre integrali . Che se esiste una l.acuna nell'interpetr.azione di tale concetto, è necessario ohe essa sia colmata e chiarita perchè prop1·i.o per ap poirtare tale be' . . . nefi.zio a;gli anziani, i medioi .ancora m serV1Zlo sono stati oberati di un aggravio di 600 lia-e amnue. P er qu:anto riguarda poi l'articolo 9 del progetto nel s no ultimo comn1a, comma che esclude dal benefizio degli aumenti le quote delle pensioni rire1·ibi]a ai contributi volontari, sia·mo sicuri che data la precarietà dell'esistenza dei vecchi n1edici, il Ministro saprà provvedere senza preoccupa,zioni per il bilancio. La stampa professionale che ha manifestato i~ più entusiastico oonsenso per il nuovo pl'ogetto dl legge, fa voti ohe la generosità del Miinistro ~ell~ Finanze sappia inapirarsi, come sempre, ia cr1ter1 di equ.a considerazione e li giustizia su tale materi.a, sia pure con disp-0s izioni transitorie. In tal modo il bilancio tecnico non verrebbe a. soffrirne, con l'augurio cli.e anche la classe medica s ia beneficiata un giorno di qualche modesto sussidio gove1 nativo di pochi milioni, sussidio ohe, ~me è stato f.atto per i l\iaestri, potrebbe sollevare le n1agre disponibilità del1c't Cassa di Previdenza. Il Policlinico che si è reso sen]pre interprete fra i più valevoli, degli interessi 'dei medici, faccia gi~ngere ]a sua voce a S . E. il Ministro e alle Corporazioni Sanitarie, Corporazioni che molto strenua1nente si sono battute per vincere questa aspra lotta delle pensioni che, per tanto tempo, inuti11nente, si agitR-va nel vl1oto. · Prof. E. C10FFI. 1

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AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Profilassi della febbre tifoidea. l,a Direzir•ne Generale della Sanità Pubblica ha diramato un.a circolat·e n. 20300-2, in data 28 luglio 1926, relativa .alla iprofi]assi del~ feb?re tidoidea . Concerne le den11u~1e, l'ospedal1zzaz1one, le disinf ezio11i, ]a profilassi individuale, le vaccina•

ZJOlll

Tutela anitaria contro la lebbra. Il :\finistoro de11 Interno (Direzione Generale della . nnità Pubblica) ha di posto che le persone

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XXXIII, .FASC. 40)

affette 'da ina11ifestazioni oontagiose della lebbra siano accolte in apposite sale delle cliniche dermosifilopatiche o degli ospedali comuni; che le spese di spedalità relative si.ano sostenute dallo Stato per i malati poveri; per questi provvedimenti il Ministro ha facoltà di concedere sussidi su di un fondo annuo di L. 300.000.

Per l 'iscrizione sull'elenco dei poveri a Roma. Il Governatore di Roma sen. Oremonesi ha deliber.ato nuovi crioori pùr l'isarizione nell'elenco dei pover.i : povertà assoluta (miserabilità); per le fai" miglie di qt1attro persone ed oltre, reddito medio giornaliero di L. 4 a pe1·sona; per quelle di non oltre tre persone, reddito come sopra di L. 5; quando speciali condizioni (come infermità gT&vi) consiglino l'adozione di critJeiri di benevolenza, q11esti resteranno affidati .al ~prudente giudizio, concorde, dei delegati e dei medici condotti. Ne] mese di marzo di quest'.anno risultarono iscritte 11.748 famiglie; con i nt1ovi criteri si prevede un aumento di circa 2000 ·f amiglie.

CONCORSI. POSTI VAOANTI .

AcQu \NEGRA si:rL C.amsE (1\f arntova). - Per Mosio; L. 10,000 e 5 quadr. dee.; c.-v. in L. 2000; p . bicicl. L. 500; età 1im. 40 a,.; tassa L. 50.15. Sca>1.. 15 ott. ANC ONA. Ospedale C1ivill'f « Umberto I ». Ceroasi direttore òe! [.aboratorio di chimica, microscopia batteriologia e anatomia patologica. Inviare do~,anda. in carta semplice, con l'elenco dei titoli e posti ocru pati e pretese alla Direzione Sa... nitaria fino a tutto il 15 ottobre. BAR.I. R. Clinica ostetrico-ginecologica. Sono disponibili 4 posti di assistente volontario. Saranno assegnati dietro concorso per titoli ; fra questi in1iportanti 1a pratica di laboratorio e la conoscenza di lingue straniere. Inviare le domainde al direttore della Clinica prof. Paolo Gaifami, entro il mese di ottobre. 0AGLI.4.RI. R. U wive.r sità. Professore non sta.bile di patologi.a spec. chirurg. Scad. 15 ott. Vedi fase. 39. CAsOLA DI L UNIGIANA (j}fassa-C'arrara). - Lire 9000 e 5 quinq. dee.; \P.· ca.v. L. 1500; p. uff. san. L. 200 (sic) ; età lim. 40 a. ; tassa L. 50 .15. cnò. 20 ott. 0ASTRLLuocro SuPER. (Potenz04) . A tutt-0 25 ott., 2a. oond. ; ab. 1212; L . 6000 (sic) e 6 quadrienni del dodicesimo (sic); a.tldizion. L. 5 oltre 300 . poveri. CmETI. R. Prefettura. Uff. sa.n . di Castel Frentano (5214 ah., metà in campagna). cad. 15 ott. Titoli ed esami. Stip. L . 5000 (sic). Cor1DORDOLO (P esaro-l·rbino). Al 20 ott.; età lin1. 40 a. ; docu1n. a 3 mesi dal 20 sett.; ta sa L. 50,15; stip. L. 000 e 5 quadrienni dee .. indennità ser,~. att. L. 1000, c.--r ., se uff. san. L. 00 per cav. L. _.3000; oltre fi()() pov. addiz. L. 2 e oltre 1000 L. 3. Ab. 361 ..Chiedere annunzio.


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SEZIONE PRATICA

CREMONA. Ospedal·i Maggiore ed U golan i Dati. - Al 15 ott., anatomopatologo; vedi fase. 39. FOGGIA. R. Prefettura~. - U ff. san. in 13 Comuui · scad. 25 ott. V ed.i fa.so. 39. ' MILANO. Consiglio degVi l:;tituti Uspitalieri. Concorso .ad a lcuni posti di medico chirurgo assistente con funzioni di iJtterno. Scad. 9 ottoLre. Vedi fase. 30. l\!IoNZA . Oongreg . di Carità. - · Due medici secondari ne1 Civico Ospedale Umberto I; L. 4000 e p.airtecipaz. proventi d. pia ganti; nelle giornate di guard1a L. 10 e vitto; obbligo di pern-0ttam. in Osiped. Nom. ~ conferma b~ennali. Tassa L . 50. Scad. 10 ott. P ..\DOVA. Sp~dà.le Oiv,ile. - Assist. effett. medie. ; L. 5000, stan.z.a; turni .acoettaz e pr. ' soccorso di 24 ore L . 30. Soad. ore 18 del 31 ott. Età mass. 30 a. Tassa L . 50. Chiedere annunzio. PALAZZAGO (Bergamo). - Al 15 ott. ; v. fase. 36. Ro:MA. lt . J>refettura . - Uff. san. di Velletri; al 20 nov.; vedi fase. 36. ROMA . Società .4.nonima Filuggi . Direttore dello Sta1bilimento i·n F~uggi; L. 18,000 ~ 3 bienni di L . 2000, alloggio per sè e fa.mci.glia. L a nomina sarà fatta c1àJ Consiglio d' Amministr a.zione secondo il suo gi1i.d izio im:indaoaibile. Rivolgersi ali.a sede sc>ciale (piazza della Pjlotta 3). Scad. 31 ott. SATRIANO DI LuoANL.\ (.Potenza). - Soad. 27 ott.; L. 7000 e 6 qu.~drienni. Età Jn~ss. 40 a. Tassa L . 50.10. Uff. san. L 'eletto potrà essere assunto da11a Società M. S. oon stiipendio a convenire, eh~ per l'anno in corso ha su1perato L . 10,000. S. Pow DI P1.\VE (Treviso). - Al 30° giorno d~l 20 sett.; L. 8000 e 5 quinq. deo. , oltre c.-v.; aiddizion . L. 5 oltre 20 % popol.; L. 3500 trasp . ; L. 600 se uff. san.; garentito .allogg~o conveniente; età ìim. 45 a . ; tassa L . 50.15. V1ccHIO (Firenze) . Per la Sezione Levante; l.J. 8500 e c .-v. ~ 8 ti:rienni ventes.; indenn. cavale. vairiabile (pel 1926 1J. 35(J0); età lim. 35 a. Scad. 115 ott. VILLA nr TIRANO (Sond rio). Al 15 ott.; vedi fase. 39. ZAGARISE (Catanzaro). oad. 15 ott; vedi fa.se. 36. 1

Le monogr.afie saranno giudicate, ne1 primo trimestre del 192'7, da una. Commissione di tre membri, nominata dal Consiglio Direttivo della Società, dopo la chiusura del oJncorso. I premi sar anno assegnati dal Consiglio Dirett i Yo della Società Itali ana di P ediatria.

Pre111i di, or:uti.stica per il 1927. Nel campo della Oftalm·o logia sono indetti pel 1927 i segue11ti ipremi: 1) Pre1nio int ernazionale Oirincione di lire 20.000 e due medaglie d'oro da copiferirsi ad una ineruoria originale éli \)fta1mol.01gia compiuta nel 1926. Il Lavoro deve essere p~·esentato non più tardi del 30 settembre. Non possono partecipa.re al concorso i p1·ofessori titolari e colo1·0 che abbiano oltre11assato il quarantacinquesimo anno di ctù. 2) Premio nozionale1 Oidonio di L. 7000, per la migliore memoria compiuta nel 1926 da un oftalruo1ogo italiano. _i\naloghe condizioni e soaden.za del premio precedente. Il vincitoro d~ve assun1iere 1: obbligo di frequentare come assistente la R. Clinica Oculistica di Ron1a durante il quadrimestre 1927. 3) Premio degli cc •. J.·nnali di Oftalm,ologia e Clinica. Oculistica \) per il miglior la.voro pubblicato negli « Al1nali » dm·ante il 1927. 4) Prerruio Roselli (oculista di Roma) di lire 1000. per il n1]glior lwvoro comumicato da un giovane 11on ancora trentenne il 22 ottoibre. 5) Preniio Oozzoli (oculista di Ohieti) di lire 1000, peil miglrior lavoro di .istologia ed embriologi.a 11ma.na, comunicato al Congresso del 1926. 6) P1·entio del Ooniitato pe1· la 'Profilassi del traconia, ili L. 5000, da ass~gJ! arsi al miglior lavoro comunicato .al prossimo Congr~o sulla geografia italia.n a delle malattie ocu11a..ri, con pa;r ticolar riguardo ul tracon1a , tenendo conto delle startistiohe militari. P er i nfor1n.azioni dirigersi alla Società Italia111a d~Oftalmologia (R. Clinica Oculistica di Roma.). • B ORSE Dl STUDIO.

0oNOORSI A PREMIO.

Fo·nda.zione F. , Jlantova ni. E atperto il concorso nazionale ai quattro premi della I~"'ond.azi ·,n<\ Fe1ioe Mantovani destinati .aille quattro migliori monografie originali nell',a nno 1926 nel can11)0 della nsiologia e 'dell.a patologia della alimenta?..ione del lattante. l premi .-..onò i st•guenti: due pri1ni })re1ni di L. 2500: due secondi pren1i L. 1500. Coloro che intendono 9rendere parte al concorso devono rivolger~ la loro domanda , accompagnata da. tre copie delle monografie, alla •presidenza della Società Italiaina, di Pediatria e Clinica Pediatrica, S. Andrea delle Drune: 21 N.a.poli (57) non più tnrdi del .30 dic. 1926. 1

I coniugi l\Iari.a Rainpoldi l\Ianzoni e ·prof. Rol>e1·to Rampoldi, senatore del Regno, hanno istituito quattro bor$e .Ji studi•o di L. 2500 ciascuna, co11feritc da nna Com1ni~ione giudicatrice. Sono ammissibili gi01"a11i di 11azionalità italiana, di moralità. i11r~ns11rnhiJe i qnali abbiano superat-0 l'esame di maturità nella sessione estiva con una media di almeno 7 decimi. L a borsa è conferita per il primo anno di corso lI ni versitario ed è conferma bile a11nualmente dalla Commissione. Il giovane deve risiedere permanentemente a Pavia durante il ueriodo delle lezioni. _:\l giovane di merito eccezionale, potrà esser e concessa ]a. borsa di studio a titolo di perfezionaruettto anc11e ipe1· l'anno scolastico immediatamente successiV"o .a quello in cui ha conseguito la laurea_


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IL POLTCLINICO

'40MINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE,

Nell'ultima tornata della Reale Acoade1nia Nazionale dei Li11cei, il prof. Antonio Dionisi diret' tore dell'Istituto di anatomia patologica dell'Università di Roma, è stato no111inato sooio onorario per le suQ benemer enze eci.entifiche, specialmente' per le note ricerche sulle v.ariazioni degli elementi figurati del sangue nelle febbri mala.r iche e sulle loro va1·iaz1oni numeriche in ravporto co,l parassita della malaria. Quei risultati forr.ni.rono un!) degli argomenti più validi ia sostegno della specificità dei p·a rassiti malarici, dimostr ando che alcune forme del ciolo di sviluppo di questi ultimi, cioè le forme semilunari e le forme grandi così dette libere, terza.narie e quartainarie, non sono anemizzan ti. Notevoli sono anche le ricerche del Dioni.si sul parassita della ma1aria dei pipistrelli e i tentati vi di tras1nissio11e della inalari.a aviaria, che precedettero le ~erienze del Ross e la cu i importanza è st.ata proclamata dal Grassi e da altri eompetenti. All'il1ustre scienziato, che gode di così larga. ~ti1nazione per l'ingegno poderoso, la torza di lavoro, iJ crura;ttere adamantino e Ja l1ontà dell'nni111 0 , i 11ostri rallegramenti cordiali.

NOTIZIE DIVERSE. XXV Cong resso ital. di Ostetricia e Ginecologia. Nel Congresso che si adunerà a }lo~Jena dal 10 al 1-1 ottobre, si celebrerà il primo Giubileo della « Società Italrian·a di Ostetricia e Ginecologia». 'Ti porteranno interessanti relazioni gùi stessi soci l) ron1otori della oc~età: 1) Jlirof. sen. .: \Iangia~all 1, • t< l\1 e'.tzo r.ecolo di esperienza nella cura dei f i bro1ni e del cancro dell utero»; 2) prof. sen. Pestalozzn., cc Il bila11cio scientifico della Società ital. di Ostetricia e Ginecologia nel suo !Primo Giubileo»; 3) va:of. E . F. Fiabbri, «I Pessar.i »; -!) prof. A. Guzzoni degli AnoaTani, « L 'eivoJuzione del taglio cesareo nell'ultimo cinquantennio » . ....: 0110 già annunciate numerose c-0n1unicazioni ~cientifiche da gi nec·ologi soci ed ai1che da non oci. In occ-a ione rlel giubileo della ocietà sono pre.: para.ti a ~Iodena, la città di Falloppio e i1ell'"Cniversità. di Scarpa e di Spallanzani, speciali festeggi a111en ti. Bi -ogna riYolgersi al segreta.rio della ocietà a Ron1a (prof. C. ),licheli, ' ' Ìa XX ettembre 68, Roma (27)) per la più sollecita indicazione delle con1nnicazioni scientifiche da portare al Congres.50 e p~r la i·ichiesta dei documenti per le facilitazioni di Yinggio. Al Congresso possono partecipare t .u tti i medici{!hir111·gi.

ocletà Italiana di Studi scientifici s ulla tub er colo i. ')' \rrà il suo fllrimo Congre so i1ei giorni 23 e 24 (>tt ob rl\ a :\lilano. ede del t:'ongre o 'arà l'aul.n

( ..\l\NO

XXXIII,

.FASC.

40j

:\Iangiag.alli~

via Commenda 12, ge11tilmente concessa. Tema di relazione· « Il pneumotorace nella cura della tubercolosi polmonare ». I relatori, professori Carpi, Ronzoni e De Bonis, tratteranno rispettivamente dei seguenti argomenti : 1) Ragio11i scientifiche. ì\Ieccani.smo d'azione. Indicazioni. 2) Tecnica. Sintomatologia. Con<lotta della cur.a. 3) Risultati immediati e lontani. Sono ammesse comunicazioni di ordine scientifico con p recedenza a quelle attinenti al tema di relazione. Le iscrizioni .al Congresso sono ricevute nella sede dell a segreteria, via Gaudenzio Ferrairi 18, l\f ila110 (15), e devono essere accompagnate dalla q11ota di L. 20 per i non soci. Rico rdiamo che La Società costituùsce • la Sezione scientifica della Fede1·a~one Nazionale Italiana (per l a lotta contro la Tubercolosi., di cui è presidente l'on. prof. Raffaele P aolucci. 1

Congresso francese di Ortopedia. L a Società Francese di Ortopedia si adunerà a P.arigi , durante la setti1nan.a del Congresso chir urgico, 1'8 ottobre, nella Facoltà di ~Iedicina. Temi ufficiali: «La. rotula paralitica», relat. N. J osserand di Lione; « Trattamento delle sequele della coxalgia (e eluse le recidive del rprocesso tuberoolaa-e), relat. P. ~I.atheu di Parigi. La segreteria generale ha sede presso la Oasa editrice ~f asson, 120, boulevard Saint-Germ.ain, P aris VI.

Congre@so czeco-slov acco di Ortopedia. Si è adunato a Praga dal 25 al 28 settembre. Temi ' discussi : cc Concetto e domiinio dell'ortopedia; s uo significato oome scienza autonoma e suoi rapporti con gli altri ran1i della medicina »; « Il ,·alare degli esercizi ginnastici dal punto di "Vista medir·o e i progetti di educazione fisica per le sct1ole pubbliche »; « Stato attuale della ter3Apia delle lussazioni congenite inveterate dell'anca»; cc Trattamento operato1'io delle lussa.zioni invete1 ate dell 'anca» .

Congresso di anaton1ici. Si è tenuto .a Liegi il 22° Congresso della « Association des .A.natomistes », sotto la presidenza del prof. Julin. Furono fatte numerose comunicazioni, con~rnenti in specie il reticolo di Golgi.

Congresso venezuelano di Medicina. Si è tenuto a partire dal 19 settembre; è stato il 5° della serie. Era. rip.a.rtito in tre sezioni: 1) medicina e chirurgia, 2) farmacologia e storia naturale, 3) odontologia. Tra i temi discussi .ono stati: « L'appendicite: cli11ica, terapia e tecnica opernto1·ia »; « Trattan1ento chirurgico dell'ulcera gastrica e ilnoclcnale »; cc Importan7'& della conseryazione del molare di ~ei anni per l'articolazione dei denti per1na nenti » ~ cc Gom1ne-re ine e oleo-re~ine della flora Yenezuelana ».


{ A.N:"iO

XXXIII, FASC. 40)

SEZI0::'1'E P RATICA

.Al congresso. infernazlo:11al& degli americao isti. 81 è svolto negli scorsi giorni a Roma il 22° Cong resso intern azionale degli americanisti. Esso ha i iunito ~ cùltori di etnologia, antropologia, linguistica, ar cheologia, storia e geografia nei r iguardi delle Americhe . Vi sono intervenuti i dele~ati rt.fficiali d i 30 N azioni. L ' Accademiia di Medicina di P arigi si è fatta rap1presenta.r e al Congresso dal dott. O. Capitan.

-Oongresso spagnolo sull'orientazione professionale. Si ù adunato a Vitoria dal 26 al 31 luglio. Venne inYoea to un inaggiore interessament-0 dei poteri pubblici al problema; la formazione di personale me.dico e psicoteonieo specializzato; la creazion e di u cartelle professionali ».

I centri 'anticancerosi della Francia. Esistono attu almente 18 centri anticancerosi in F r nucia, dei qu:1l i 7 a Parigi o nelle immediiate Yici nanze; sono destinati ali.a diagnosi , alla terapia, .alla r icerca scientifica, all'insegnamento; sono tutti affiliati, più o meno, alla Fondazione Ct1rie, diretta d·al prof . Regaud. Qnesto attivo movimento nnticanceroso in Francia è stato iniziato dal defunto prof. B ergonié.

• Ospedale per cancerosi a Boston. Lo Stato di Massachlisett s ha approvato una legge _cl1e stan7.ia 100 mila dollari, ossia circa 3 milioni di lire, per trasfor mare il N orfolk Sta~ Hospital in un ospedale per cancerosi avanzati e altri 15 in il.a dollari, ossia 400 mi la lire, p er istituire <legli ambulatori per canoerosi. Il Commissario <l'iq;iene d ello Sta.to 11.a costituito un Comitato consulente di 16 persone per cooperare alla lotta contro il cancro. •

Ingrandimenti di cllnlcl1e universitarie di Io,va. :E s t.ata decisa la e.ostruzion e di un

grande ()spedale, :innes&o all'Uni"Versità di I o,\·a, ca•p a ce di ì:36 letti ; le spese verr.anno sostenu te :per metà dalla Rock:efellcr Foundat ion e per metà dallo ~tn to cli Jo,va . J.Jn, disponibilità di letti per l a •r.thlln, di 111edicina verrà in tal 1nodo portata a 1200 r irca. 11U1J \' O

1

I L'os1>edale francese di Ne\V Orleans. •

~ stato riapert-0 il 30 giugno scorso, dopo un.a

chiusura. di circa 3 anni per riattamen ti e riparaziot1i. \.,.enne fondato nel 1833. 11: stato so'ç'venzionato dal Governo francese e oggi il ronsole fran'<'ese ne è il presidente onorario. E ca9.ace di 110 letti od è .aperto ai medici ed a l pubblico senza re t rizioni.

O pedale per detenuti a Madrid. J,a nrefettnr.a di nolizia di ~fadrid ha proposto la co.~truzione di un Ospedale 1per detenuti. Il niinist1·0 dell'interno ha· dato il uo a · en ~o. ha de- ignato il terreno e l1a .. tabilito che la prefettura

1~11

Ui p-0lizia designerà i funzionari indi~ati a sorvegliare !'.andamento deU'istitut-0 speciahzz.1to.

Ospedale per infortunati a Vienna. I /anno scorso venne isti tuito a Vienna lo « Gnfal]spita.l n, ospedale per infortunati . Senza tener conto dei benefizi personali cl1e ne traggono gli infortunati, è risultato che durante un anno di esercjzio esso l1a fatto risparmiare alle Casse p e 1 malati circa 300.000 lire, in quanto le cure imn1ediate hanno r idotto a u.11 •decimo le spese di JPronto socc:>rso; a questa economia saranno a11co1·a da aggiunq;ere quelle risulta11ti dalla din1inuzio11e delle in val\rlità. •

Corso di

perf~zionamento

sai cancro.

Avrà luogo p re so il << Centro region-a le di Lotta Anticancerosa Paolo trauss » di trasburgo, annesso a lla Facoltà Medica J dal 1 ottobre al 8 noYemb1·e, sotto la direzione del dott. Gusett (O~pe­ dale Civile) . 'Tassa Fr. 250, da versar e alla seg1·et-eria della Facoltà.

Un concorso a premi per la chirurg ia in Olanda. L a Società Olandese di Chirurgia , in occasione del suo 25° anniT'ersario, che verrà celebrato nel 1927, h.a deciso di porre a concorso i seguenti due t emi : « t udio clinico e sperimentale sull' influe11za dell'alimentazione nella g uarigio11e d elle fratture» e « tudio clinico e sperin1entale sull'atrofia ossea » . Potranno 1Partecipare al concor so solta11to ol andesi .

Commemoraziou.e di Battis ta

Gra~ s i.

N ell".anniversario della J11o rte di Battista Grassi si radunarono al cimitero di Porto in F iu1nicino, ove jl Grassi volle essere sew ellito, nu1ner osi a n1i('i ed an1mirat.ori d~ll' ~ ~ ti nt-0, e g li alunni <lelle scuole elementari di Fiu!11ici no, Porto e I sola aera, con le loro inseg11ant i. La F ondazione R ockefeller che s i e proposta di continuare l'oper.a d el Grassi in tale zona, a.vev:i f.atto de1Jorre ull.a . ua ton1ba una grande corona d' allo ro coi nastri itali.a.n i e nmeric:l n i Il di cor. o ~01t1 1nen1ora ti ,.o fu t e nuto dal clott \ ;. E. o,·azza . fn 1cca ione <li tale cer i1nouia la ~ig.na Grn si confer ì i <'l ue p r emi annuali di J.J . 300, lasciati cl a]l 'e t into, e il premio fondato da un Co1nita.to di contadini di P or to. 1

Commemorazione del d ot t. Vicen tin i . 11 18 settembre fu solennemente con11n< 1norato a Cl1ieti il dott. Fil a ndro \-ice ntini, te tè deceduto in età di 90 anni . Pronunziò il di cnrso conm1e1norati,-o il dott. Giulio Cozzali ; parlarono anche il sindn co di Chieti, o,.. e il , -icentini vis e lunghi anni . e i} po'lc~tà Cli Fara Filiorum I>etri, . ua :>atrin: il ~e<z;rP.tario dell'Oraine dei 1fedici lesse le nun1ero~e ade io11i. Il , -icentini esplicò un'attività 1nolteplice. Era laureato in lettere e filosofia. in 1naten1nticn e in medici na e chirurgi o. I nseguò letteratura italiana ncll' Istituto Tecnico di Chieti; r eda e un pr=>getto di ferro\Ìa : 11111 egli c;i con:,acrò o\ra1

-


141'2

IL POI.ICLINICO

tutto alla medicina scientifica e pratica; fu autore di numerose e apprezzate memorie; a lui si deve la scoperta della i')treptothrix boccale, che destò vivo ~nte-ressamento in Italia e fuori, per . quanto non venissero condivise Je idee dello sco' pritore, che la considera\a. come c~p1ostipite di tutti i germi; viene designata ancora come «organismo del Vicentini ». Si è deciso di fondare un p·r emio Vicentini per studi batteriologici.

Un'epidemia di febbre miliare. E scoppiata. a :Nlontmorillon, in Francia. Le autorità sa.nitarie locali hanno chiesto il concorso e l'aiuto dell'Accademia di Medicina di P.arigi, che ha inviato una Commissione, composta dei dottori Teissier, Renault e Brumpt.

Aumento di produzione dell'olio di fegato dt merluzzo. Il « Department of Commerce » degli Stati Uniti comunica che il iperfezionament-0 dei mezzi di pesoa ha portato un .aumento di ·p roduzione e un abbassamento di prezw dell'olio di fegato di merluz7'o. La produzione per l'anno in corso si pup valutare di 108.000 ettolitri, con un incremento di oltre il 25 ~lo sull'.anno scorso. Nella sola provincia di Finmarken, in Norvegia, so·n o stati prodotti nel primo semestre 74 milioni di Kg. di olio, Jnentre in tutto il 1911 l a produzione era stata di 50 milioni. A.vvelenamenti da ama lgama dentario.

TI prof. }\.. Stock, direttore della Sezione ohimioa dell' Istituto Imperatore Guglielmo di Berlino, ha ri.chia1nato recente1nente l'attenzione, 11ella « 1\iitinch. :à1ed. Woch. », su casi di grave idrargirismo da .amalgama dentario.

Medici a mericani a Vi enna. trn ·g ruppo di me,dici americanj caipitan~ti dal dott. 'Valson ha visitato Vienna. Sono stati accolti con molta cordialità. In loro onore sono state tenute conferenze da W.agner-Jauregg (sulla ma1arizzazione terapet1tica dei dementi paralitici), da ''1 enck-ebach, Eiselsberg, Neumann, Hajeck, Miillor e Fuohs. Gli ospiti si sono molto interesati ad alcuni istituti scientifici e di assistenza sa11itaria, come pure allo 25.000 abitazioni igieniche, confortevoli e a basso prezzo, costruite dall'autorità 111unicipale. Gli OSQiti 11anno trovato più di 1 O medici connazionali, che compiono a Vienna studi di perfezionamento e che sono inscritti a ll' Associaz. ~Iedica Americana locale.

Restriz ioni della pubblicità medi ca a Bel'liuo. La Camer.a ~fedica (corrispon'dente all'Ordine <l~i

?\(edie:i) ùi J3e1·lino, ha disciplinato rigorosa1nente la pubblicità dei uoi iscritti. -~ titolo di f'sempio, le tabel1e non possono eccedere 40x30 cm., non posc;ono portare figure di nessuna specie! non p o ono portare indicazioni di esnmi o di cure radiologiche se non per i radiologi spe-

(AN1'0

XXXlJJ,

F.~.

401

cializzati, 11on possono essere affisse nelle farmacie, nè in luoghi pubblici, ma, solo in vicinanza della porta d'abitazione o del gabinetto di oonsulenz.a. AnnurtZi a caratteri marcati nelle guide cittadine, negli elençhi telefonici, ecc. so110 cousiderati 11on etici. Per tabelle speciali si richiede l'autorizzazione della Camera Medica.

Inchiesta s ulle malatt ie causate dai Raggi X. La Società Radiologica Svizzera ha .av,·iato una inchiesta sulle lesioni e malattie cagionate dalla. professione di radiù]ogo. Tutti i medici e tutti coloro che ha.nno cono· soenza di fatti concreti sono invitati a darn~ dettagli. Si tratta di un'inchiesta confidenziale a puro scopo scientifico. La Soc. Radiologica Svizzera, che finora aveYa unn. vita puramente locale, si è inserita nella vita intern.azionale radiologica e si è fusa con la Soc. Radiologica Scandinava,. di cui cxrga.no ufficiale sono gli Acta Radiologica, pubblicati a Stoccolma. Ql1 ivi possono essere indirizzate le comunicazioni.

Infortuni di s anitari. Il prof ....\zzolino Tannini, dell'Os_?edale di Mondohfo (Pesaro), è rimasto ustionato e ferito alla faccia per l'inoen·'1io di un fornello di be11zina, mentre operava u.n contadino di l.aparotomia. Prima di farsi medicare egli vol1e ultima.re l'intervento. Anche l'infermiera Teresa Facchini rimase l1Stionata e lnolto grave1nente. Il d1~tt. R.on1eo Petrucci da S. Nicandro Garganico (Foggia) visitava una paziente quando qua-. sta, estratta da sotto le lenzuola una rivoltella, esplodeva parecchi colpi contro di lui, ri'd ucendolo in fin di vita. Il dott. Giulio i\Iaroorelli, direttore dell'Ospeda1e di Chiara.valle, e due figli, due nipoti e un garzone, sono rimasti più o meno gravemente feriti per l'investimento di un'automobile, guidata dal Marcorelli, in un .passaggio a livello sulla linea. Chiaravalle-J esi, d.a parte rli un treno u>roveniente da Terni. Poco dopo uno dei figli mo1·i,1a nell'Ospedale.

TI dentista Eugenio Ooreggia, che guidav.a una n1otocioletta sullo stradone da "\1 alma.donna ad Alessandria, andava a cozza.Te contro un paraoa.rro rimanendo lievemente contuso; un conoscente: il quale aveva preso posto sulla maccl1inn, rimaneva

.

UCCISO.

Il farmacista dott. Gino Ferrari da Rooooferraro (l\{antova) guidava 11n'at1tornobile su cui avevano preso posto due figlie e una signora, lungo la. strada provinciale; presso la borgata .\ngeli, co1nparve improv\-ic;a, da una SYolta, una motocicletta c-he egli Yolle e'·itare, sterzando: ma la macc-hina andn.va a cadere in un fossato e ribaltava ; il F errari rimase ~ravemente rerito; gli altri l)ÌÙ o n1eno feriti e contusi.


fA.NNo XXXIII,

f"'ASC.

40]

1413

SEZIONE PRATICA

La dott.sa J ·la Cacciagli di Torino è sfuggita ad un grave pericolo : avendo r.icevuto un pacco postale inatteso, ebbe l'avvedutezza di mandarlo in questura ; esso venne a parto dalla Direzione di Artiglieria, che vi trovò un kg. di balistite ed una boccetta di gas venefico.

Alleanza di is tituzioni d'igiene in Svizz er a. La Società Svizzera d'Igiene ha formato una ..:\.11eanza <;ori le 2.ltre Società d'igiene esistenti nel Paese, e cioè: Associazione contro 1a tubercolosi ; Lega N azion.ale contro il pericolo dell' alcoolismo; Associazione d'igiene e di tecnica t1rban.a, Co1nmissione federale per il gozzo, F ederazione dei medici svizzeri, Fondazione Pro juventude, Federazione d'igiene sociale e mo~ale. L ' Al1eanza 1>rovvederà :i.llo scambio di pubblicazàoni e programmi d'azione tr.a le diverse Società che ne fanno piarte, e organizzerà Congre&si nazionali d'igiene. (« Ann. d'Ig. », ag. 1926).

Jl dott. Maraiìon. Il dott. Gregorio Maraiio11, noto studio o e giornalis"k't medico di Madrid, è stato arrestato ed imprigionato 1per i11otivi politici; è stato poi rimesso jn libertà.

Inattese conseguenze d ello sciopero gene rale in· g lese. L'O~pedale

Metropolitano di Londra, che ha sede ul1a KingsJand Road, organizz.a tutti gli .anni una festa, con processione carnevalesca e quadri viventi,_ per raccogliere fondi destinati al n1an tenimento dell'ospedale stesso. Quest'anno gli operai che dovevano condurre i veicoli si sono rifiutati, nel1a loro q"Q.alità di tra!~le-unionisti, a titolo di risentimento e di prot.esta contro gli studenti di medicina, molti dei quali duria.nte lo sciopero gener.ale si erano prestati come VtOlontari a fare da conducenti di veicoli. Le autorità ospedaliere, a nome del « Carnival Commettee », hanno votato un ordine del giorno di protesta., nel1 quale dichinra110 che gl'interessi ospedalieri 'devono restare al diso~ra dei conflitti di classe, per ra.gioni umanitarie e perchè gli ospedali soccorrono tutte le classi 1 compresa. quella degli ex-scioperanti.

Intoss icazion e d a t intura per capelli. i è svolto a Londra un processo contro la casa 1)rncl11ttrice di l1na ti.ntt1ra per capelli, l' cc Inecto u. E tato promosso da una. signora, che accusava di .n ve!·ne riportato dolori di testa, eruzioni, gonfiori, fig11ra1ncnto permanente, disturbi cardiaci e disturbi nervosi. La ditta si è difesa rilevando che la signor.a non aveva eseguito un saggio preliminare, per esoludere la propria ipersensibilità, con1e è 1>resc.ritto nelle istruzioni. 11 tribunale h.a condannato la. ditta stessa a. pagare alla signora una somma corrispondente a 70,000 lire it., oltre una somma -ner e< dan11i sneciali » d.a detern1ina.rsi. l,a tintura è ~ bac;e di parafenilendiamina.

8.ASSEGNA. DELL.l ST•MPA. MEDICA. •

J ourn . .4.. /.!. 4.., 20 feb . - A. CASTET·I·ANI. Sul meto'1o della fermentaz. per deetrminare il glucosio dell'urina. - J. \ ... KLANDER. Eresi1Peloide ed eresi{pela. suina nell' uo1no. Prensa Jl éd. J. raent., 20 gen. - M. R. CASTEX e .al. Salwarsan per via intratracheale. - 30 gen. M. R. CASTEX e al. Sull'amebiasi umana . Folia llled., 28 feb. - P. CoasoRELLO. La. classifica degli itteri. )f. GuAnDABASSI. Etiologia del morbillo. • Parris 'Dléd., 6 mar. Numero sulla sifilide e le malattie veneree. Anales Foculcl. ll!ed . (Monte'Video), ott. - E. J>oRREY. Anestosia locale da nichetolo. Boletin ln st . de llled. experirneri.t. (Buenos Aires), noT".-dic. - A.. R. RoFFO e al. Contributi di oncologia. Arch. de Oardiol. y Hemat., feb. - J. 1\-fAs y l\1AGRO. Metamielociti, neutrofili e metamielocitosi. W elfa1·e lll agazine, gen. - W. Cor.vm. Distru tti vi tà isterica. -- H. HowARn. L 'anestesia morale. Zeitchr. f. d. ges. Krankerihausivesen, 2 ge-n. J UCKENAK. Conserve e vitamine nell'alimentaz. dei malati. - 13 mar . BALLIN. Sulla ter.aipia del r~poso all'aria libera pei tubercolotici. Riv. C'l. ~led . , 30 gen. - L. CASTALDI. Armonie e disarmonie deil'.accrescimento. - G. Gu1DI. La • Clllrva termica nell'infezione tifoide. P ediatr., 15 n:1ar. - P. PINCHERLE. Reperti radiologici nella pertosse. Evol. thérap., mar. - L. LE:MATT·E. Le tecniche opoterllipicì1E:!. Bull. M éd., 10-13 mar. - R. BENON. Il periodo inP-dico-legale della demenza precoce . Paris ][éd., 13 mar. - SuRMONT. La sindrome meccanica dell'iJ.?otensione portale. - ScHw ARZ I falsi tumori della glandola mamm. J ourn. A. 31. .4.., 27 feb. - A. DEAN BBVAN. L' organizzaz. clelle scuole i11ediche. 'V. L . Cr.AnK. ~lettrowrmia delle n eoplasie . D. ZAOKB. Tbc. ilàre. - A. L. GARBAT. Insuffiaz. intraperit. di ossig. n ella peritonite tbc. essud.at. 1llii11ch . .Jled. 1T1och ., 12 mar. - W . .d..r.wEus. Eziol. e terap. dei reumat. a.rt. cron. - J. GERBHNA'j1'. Reperti <li spi rochete in paralitici malarizzati. - A. B usoRKE e al. Oligodinamismo dei sali metallici. - SmLMANN. Radioter. dell'ipertiroidismo. K. R \ uscnn. Leucopenia a.liment. di Widal nella diaf:_'ll. di cancro .4.rtnnoterapia, mar. - G. C. PERAOOHIO. Potere oncolitico dei sieri cancerosi in raipporto alla rontgentera9ia. Giorn. Batteriol. e Immu11ol., feb. - A. MuoGU. Attenuaz. del bacillo del tubercolo per mezzo di sost chimiche. _4. nn. Ostet. e Gin., feb. - G. A. BRos \ e •. ZC'ccrn. tato colloidale del siero nella madre e nel neo11ato. Radiol. JI cd. mar. - O. ALBERTI. Studio roentgenologico degli ascessi subfrenici. 1

,


1414

II

lt iv. Qs11edal., gen. della febbre tifoide.

1: .

ARCANGELI.

Journ. Jf /.d. Français, feb. -

POLICLINICO

La cura

Numero sulle pe-

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I

Bull. .l e. dc Jl 1.d., 9 inar. - E. JEANSELllE e Il""C•RNIEH. La sifilide è in decreme11to? - P. Ri-:.M· LINGER. Necessità di un controllo tecnico dei laboratori. Journ . .!. nl . .4.., 8 mar. - J. SHELTON HORSLE\'. Gaotrectomia pa.rz.iale. - A. S. ~IACL..\IRF'. Tratta1ri. dei traumi cranio-encefalici. - L. BLITZSTEN e W. BRAMS. Emicrania con equivalenti addo111inaJi. B1·it. J ou rn,. Radiol., ma.r. - D. Qu1RcK. Tratta1n. del carci1101na della lingua. .4.cta De;rn1ato- l' e11 er,~ ol. , dic. - H. HoFFMANN. Disturbi endocrini nelle mail. -cut. - A. RA UBER • •.\ctinom.icosi primair ia. R iv._ !tal. Ginec., ma.r .-aipr. - D. FERll..\<'Cil.:- . Pr-0duz. speriment. di endometriomi . - E. DE BELLA. Morbo di Reclus. A. SOON'ERINO. Albuminurie gravidiche e funzione renale. Pa.fhol ogica, 15 mar. - G. ABRUZZESE. Ipertrofia compensatoria delle isole di Langerhans. calpel, 20 mar. - R. DuROT. Chimioterapia enùoven . 8.ella blenorra:gia: Gaz. d. H6p ., 17 1na.r. - J. EMMET e M. L&-r·AUMIER. Sieroterapia antig~ngrenosa. 20 mar. P. CHEvALùIER . La ':?Unt. lomb. esploratr. nella sifil. 1Velfa re, mar. - H . HAAHT. Rieducaz.ione dei f.anci ulli post-ence falitici. - J. T. NERANCY. Malariotera;pi.a della I?· p. - A. SAUNDERS. La reaz. 1

••

di Meinioke.

HCleniatoloaica, I. -

P. lN'IRozz1. Mielosi gl-0baJe pseudo-aplastic..'1. - A. PERRONCJTO. DeriYaz. delle uiastrine. - I"'. FONTANA . Cellule istioidi circoJa nti in varie en1opatie .

Indice alfabetico per materiec Ac ro1nega 1ia: patogenesi . .. •.\ n1e11 orrea i1elle ragazze e t rattan1e11to :l 111 '11 in i.<:tra zione sanita,,,ic. • A11 i ~Jcorj a nei Yizi ,-ai,·ola ri di ouore

Bibliogr afia CarC'ÌllOll1U. d ella regione 1113 toidea . Cnrcinon1t1 n1a1un1ar10: dolore . ('a rdio pasn10 o .ara.lasia dell 'e ofago . ( 'l1n1nterio: di t111·bi ai l)ie di Oo111bustibile « meta » . • • Di menorrea: trattam~nto . . F<trnlaco: per la can1paa1ia deiGravidall1.za : di.agno i radil{)grafica GrnYidnnza: preparazione dei capezzoli

Pag. 1381

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1397 1403 1406 1405 1407 1403 1405

Herpes zoster e varicelJa: rau1Jorti . . Pay. 1402 Intu111escenza inguinale post-traumatica » 1402 Neu1·osi tr.aumatic.a . » 1401 Occlusio11e intestinale da ,-·olvo]o del sigma .

Nefrite cronica: cura • • Pensio11 i dei, san ;ta r? • Periduodeniti e loro cura Rachianestesia tropococainica arco1u.a dell'omero a decorso r.apidis. simo tipsi cronica e sua cur.a chirurgica to1naco: 111alattie ne r"Vose , ... ulvite: trattamento . . •

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1402 1392 1398 1396 1406

Diritti di proprl•t• rlatrvatl. - É 1:ietata la riprodun01U di lavori pubblicati -JUl POLICLINICO e la pu.bblicazùm' U. sunti à• esat senza citarn, la f onu. ~ t au .

'l'tpo-Litograf ico :\.rn1uni .

V . J\ ~COLI , •

R.ecl . resp .


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l:'.KA'l'1L'A - Y--A,'C. qo

Periodici di nostra edizione:

SOMMARI DEGLI ULTIMI FA ~cICOLI PUBBLICATI:

,,

IL POL l CLINI CO ,, SEZIONE CHIRURGICA diretta del prof. ROBERTO ALESSANDRI

11 fascJoolo 9 (Settembre 1926) contiene:

LAVORI ORICINALI : I. · G. BA GGIO: Ul~ere gastriche eperimenta.li da ostacolo a l lo avuotamento dello stom.&00 (traum·a wb riing esima ?) . 11. • C. COLUCOI : Su di un caso dd uretere bi fido oon UTo-nefroo.i p~.rz.iale. III. • A . F I ORENTINI : L 'dleo da invaginazione retr og.naicla d O!PO l a g.astroenteroetom ia. IV· - c. OLI VA : SruHo pseudo-etrozzam ento e.mia.rio da. peritonite pUTUlenita. V. - C. TRI NOHERA : L'im portanza della sede rer l'attecohri.m ento dei tira.pdanti teeticoJa,ri. Ricerch e eperimen tal i.

SEZIONE MEDICA diretta dal Prof. VITTORIO ASCOLI Il fa&SOioolo

10 (Ottob.r e 1926)

~onterrà:

LAVORI ORICINAL! : I. · C. GAMNA : Ag1·anulocitosi e monooi·toE>i oome espTessionri ematologiche di certe forme cliniche cli sepsi. II. - F. ROCCHI : E m orTag.ie cerebraJi m ultiple ter.min1ai1i in 1Ul ie.aso dà. leu cemia cronica. I II. - G. MILANI: Un rea.so di m orbo di ' 7 aquez trattato -00n la raidiotera.pia. IV. · T. LUOR ERINI : I l valore della enzimoreazione nella siera ..ditagmosi della. sifi11de. PREZZO DI CIASCUN FASCICOLO DELL'UNA O L' ALTRA SEZIONE L. 5. I no11 a bbon ati a dette Sez;iolllli Medica o Ch irurgica I ot.rainno r icev e-rll inviando il r.ispettivo i m porto m e-

di1a n te vaglia pro.sta.le. all'Editore LUIGI POZZI, via Sistina, 14 - R()(Ina.

Cuore e Cii-colazione Continuazione de

LE MALATTIE DEL CUORE E DEI VASI

LA CLINICA OSTETRICA . __ PERIODICO MENSILE d1 ostetr1c1a, ginecologia e pediatria, per i medi.al pratìol ddretto da.I prof PAOLO CAIFAMI Il f aisoicolo 9 (Sette.mib r e 1926) con Liene:

Lavori originali : C. VERC.ESI: Tumori utero-ovarioi pa~arenali e re~li. (Rilievi diagnoetici differenziali )~ Fa~t1 e documenti .= A .. FORNERO : Int<>rn<> ad un caso d1 i..~acenta prev11.a 1'0.!Petuta.a:nente rooiddvante in rutero oouclifOI'IJlle. - B ELLANDI : Grosso II>Olirpo placentare (Pla,centom a). Note medico-legali : N. RIZZACASA: La viiolenza cairnale su bannbine dd tenera età. La, rub~ica_ degli ~rrori : BRUNNER: Aneurisma del1 art.eri.a, '!-poga..strdca. destra interpretato quale tumes-0enza di natlura. infiMnma.toriia a. -0a.:rrl.co dell' annesso. Lezioni : S. RECASE NS : Rela.:bioni fra ap.pa•.rato genitale ·~uliebr~ e fll!llmone d·i gestdva.. Note d1 _ ~erao1a : I'ei.:ap~a della &ifilide oongeniita. Dalle r1v1ste : Ostetr1c•a : Presentazione podalica (va~età ~~noochioY. - Sul tr.attame.nto della p.resentaz.1one d'.1 ~a.11a non compl100.ta. - Eclampsia senza. con'Vuls1on1. Il tratt?.Jmento conservatdvo dell'e-clampsia. n mercurocromo quale antisettico vaginale. - "' ulla tera.pia dell 'aborto febbrile. - Oura della setticemia r uerp~rale e~ grandd qiu antii:tà di, alcool per bocca. - C1necolog 1a : Dd.sturbi funziona.Li della ,p~bertà: (Metrorragie. Flu or). - A proposito della d1agn:>s1 e del tratta.mento della. dismenonea. PE;r. la -0ou~cenza della amen-0rrea. iipofìeruni.a.. Gua.ru.~1one m.edl1a.n.te l a. raidrioter3(().ia rprofoo.da. di un caso dd steri1ità da. tur be <>variohe. {Gr.avidanza oonsoou~iv-a~ . ~iment_azione . dii ~lobuli rossi e a,g. glut'l.naz1one ·cli batteri. - S1ero~h agnosi dei tJumord ma~Thi_? Suil trattamento dei tumoll'li. maligni. Ped1 a tr1a : li fantasm a della ro-an·i otabe. Sulle l~iOJ!.i del te;.;ticolo fetale nel parto podalico. Var1eta : La guer.ra nei rapporti dell'età di insorgenza del cancro. Sul! 'odor() nella dia.gnoei -0linica di versamen,t i ema tieii i ntr.a..peri t-0neali. Noti?ie. Abbonam ento per i l 1926: I talia L. 32; Estero L. 4!1, P er gli a b bonati aJ cc P oliclinico n : I talia L. 26, Ea te ro L. 38. Un fasc ioolo separ ato L. 3.60.

IL VALSALVA

RI V18TA ME_.~SILE DI OTO-RINO-LARINGOJATR IA diret ta d'811 prof. CUCLiELMO BILANCIONI

Periodico mensile diretto dal prof. VITTOl{IO ASCOLI

Reda ttore ca po: p r of. CE SA RE PEZZI Il fas eiicolo 9 (""ettembre 1926) contiene: l'..\VOti or:gina ti :

n.

LEGA: Azione della strofant:ana ·n <l•ue cas.i d~ g.r:ive iSCompeniao ca.rdiiaco. - E . .BATTONI: A p·v opo.eito C'.J 11n ca o di polso raradoseo di h~cv~ durata 06.servnto durante il decorso dii una pn~um o niite dell'a.J>ice destro. I Rassegne, Riviste, Congr~si : Cl inica : Sint-0mi ca rdi aci de1l'n ne-mia perniciosa . - Le diita a 1l>aicchetta di ta.mhu.ro nelle ma.!attie dd cuore. - La piccola dipE-rlPnsione arte-ricsa nei diverEi stati morbosi. Il significato della extralSlistolia ca.rdiaca nell'infanzia. Aneuì.'iema <li~ant.e <:<>n .rottura s,pon·tanea dell'·a<>rta a oendente, al di sopra di un restringimento nortdco endoca.r<litico i:~ m.al ~1'ioo. L'ooclusione noutn de lle .coronarie. - I dia turbi cardiaci durante l'evolu?lione dei fibromi uterini. Semeiotica : La rl~la ta~ione 1lel '- 11ore. RtuJ.io ra.<tiosoopioo. Metod~ eh e plorazione della pressione veh<>sa. perif eri~a. Lo studio clin·i co della. pa..rete arterios.a.1

Abbona.m en to per il 1926: Italia. L. 3 2 ; Estero L. 4 5 . Per ..Jli abbon a ti aJ .. Policlini co•: I talia L . 2 5 ; &tero L. 3 a. U n faecloolo s epar ato L. 3, 5 O. N. B • .A.i nooTi abbon ati del 1926 a (<Cuore e Cir colazione• "i concedon o l e tntere a n cf'te 1920-1921-1922-1923, del periodico •Le Mftla ttie d e l CUl)?i"~ nonché 19~4. e 1926 di «Cuore e Cir-

colazione» per sol e L. 9 8 ~in Italia, e per sole L. 1 2 8

se all'Estero, in porto franco. A.. rlehieeta si invia numero di saggJo.

Il fascicolo 9 ('"'ette::nbre 1926) contiene: Osserva zioni di clinica: fJ. PIERI: La tubercolosi dell'-0$60 .malare e la sua coinc.iidenza con la tubercolosi deB.'ep.ifi.si s1tpe~ iore dell'ulna. Note di t ecn ica clinica: P. DEL BUONO: Sulla cura radiologica dei tttmori maHgni delle ton sille palatine. · Raccolta di fatti : B. RICCI: u di 11n eneo dii rona auricolare. - B. CASELLA: Epile:sia riiflessa e otite .m.edi:i. pun1lenta ororuioa. Ricerche di la boratorio : L. MORICONI: Un nuovo faitto alleTgico: Oftalmoreazione stafilooocoi(}a. Capitoli : E. FERRI: Fisiolog-ia e igiene dell'oratore. Recens ioni : !"tt di 11n caso di P.denopatia tracheo. bronchiale con s:r:emaJe riguar1o a l riUevo semeiologico. • ulla sierot~ra.pi:>. aspecifica delJa. difteri~. Ascessi cerebella.ri di origine otitica. - I oilindromi <·ervico-facciali. U!'la varietà di debolezza dei mt16coli tensori delle corde vocali in rapporto con .in cipiente tubercolosi del laringe. - La. diagnosi p.recoee del oa.n cro della. boooa. lingua, labl)rn, gengi\e e g landole alivarJ. Tumore vasoolare misto profondo del collo (Angioma-Amartoma). - La. diagnosi pre<:oce del cancro della tiroide e delle paratiroidi. La nota s torica : D. DI VESTE.A : Paolo Marzolo. Abbonamento per il 1926: Italia L . 3 2 ; Estero L. t'\ 5 . Per .fli a.bbonati a.I • P oli clinioo •: Italia J,. 2 5 ; Estero L. wB · Un faocioolo separato J,. 3,50 . N. B. - Ai nuovi abbonati del 1926 a. • Il Va.Jsa.J,a " si concede l'intera priwa annata. (1925) del ])eriodioo stesso, per sole L. 20 ee ·n Italia e p&r eole L. 30 se all'Ester<>. in porto franoo..

Per ottenere quanto sopra invla"e vaglia postale all'editore LUIGI POZZI, Via Sistina 14, Roma


IL POLICLINICO

CPAGINA DELL'AM~IINISTR.\ZIONE )

'"'EZ. PRATICA - FA

lotepessaotissima pubblicaziooe: PROF. DoTT.

LUIGI FERRANNINI della R. Università di Napoli

la TERAPIA CLINICA nella Medicina

pratica

Indicazioni · Prescrizioni igieniche, fisiche, dietetiche e farmaceutiche .I~I>ICE

introduzione. -· A) TERAPIA BTIOLOGICA. - 1. Medicazione anttnfettlva• . A) Medicazione antiblitterlca od 1mmuntz~llUl• \1mmunterapia). · a) Infezioni generali: 1. Tubercolosi; 2. InOuenza.; 8. Streptococcla; 4. Stafllococcl~; 6. Tito; 6. Febbre meliteoee, i. Peste; 8. Carbon chio; g. Morva. • b) Infezioni esantematiche: 10. Va.juolo; 11. Tifo esantematico. . e) Infezioni co11 prevalentt ~oc aliziazioni nervose: 12. Rabbia.; 18. Tetano; 14. Meningite cerebro-spin~le. . d) Iniezioni con prevalenti localizzazioni rt!sp1ra· torie : 15. Difterite; 16. Polmonite. - e) Infezioni con prevalenti localizzazioni Intestinali: 17. Dlssenterite bacillare; 18. Colera. 8) Medicazione antimicotica. C) Medicazione antiprotozoica (chemoterapla): 1. Sitllide; 2. Spirillosi e Tripanosomiasi; 3. Ma lari a; 4. Dissenterite amebica.; 6. Leishmaniosi; 6. Reumatismo articolare aouto; 7. Neoplasmi; 8. Tubercolosi; 9. Pneumococcla, Streptococcla. Statìlococcla; 10. Accesso gottoso. - D) Medicazione antielmintica: 1. Cestodi; 2. Trem:itodi; 3. Nematodi; 4. BtrOD· .gi lidi ; 6. Tricotrachelidi; 6. Filarie e Anguilh.ile. - E ) Medic~·one antiartropoidea: 1. Acaridi; 2. lnsetti. Il. Medicazione ... ttto11ica. · A) Autointossicazioni. - B) Avvelenamenti: 1. Acido ciauidrlco; 2. Acido citrico; 3. Acido cloridrico; 4. Acido fenieo; 6. Aconito; 6. Alcool; 7. Antimonio; 8. Antipirina; 9. Argento; 10. Jrsenico; 11. Bario; 12. Bell1ldonna; 13. Caffeina; 14. Oal1barrina: 15. Cal cio: 16. Cantaride; 17. Carbonio 18. Catrame; J9. Oblnloa; 20 Cianuri: 21. Cloralio; 22. Cloro; 23. Cloroformio: ~4. Coca.; 25 Digitale: 26. Fel ce; 27. Fosforo; 28. Giusquiamo; 29. Idrogeno solforato ; 30. J odo; 31. Mercurio; 32. Muscarina; 38. 1'1· cotioa; 84. Nitrito d"amile: 35. Noce vomica.; 36. Oppio; 37. Piombo; 88. Rame; ~9. Santonina; 40. Segala. - 8 ) TERAPIA 811'· 'fOMATICA.- I. Terapia generale, · 1. Medicazione tonica; 2. Medicazione ricostituente; 3. Medicazione antidrotioa; 4. Medlcalio oe antipiretica: 5. Medicazione dell'infiammazione: a ) Medicazioo Oogogeoa; b ) ~ledicazione antiflogistica. -- J l. Terapia d1H1 pelle. . 1. Terap ia de1la secrezione sudorale : a ) Medicazione antidia..foretica; b) Medicazione diaforetica ; 2. Terapia della eecre1\o1Je sebacea. - I C[. Terapia del sistema nervoso. . 1. Medioat1one nturotrofica; 2. l\:ledicazione psichi ca: a ) ~1edicazione psi coter• pica: b ) Medicazione depres!\o-motrlce; e ) Medicazione eccito-motrice; 5. Medioaz.iooe ipotensiva od evacuatrice. - I V. Terapia dtt ..11tema endocrino-simpatico. . t. Medicazione simpaticotropa: a) Medicazione simpatico-tonica, b) Medicazione simpatico·ipoto. nica; 2. Medicazione autonomotropa: a) Medicazione autonomu·tonlca; b) Medicazione autonomo-ipotonioa. V. Terapia dli t1angue, . l. Medicazione emoc romogena; 2. Medicazione eritrocitica.; s. Medicazione leucoi::itica.. VI. Terapia dell'apparecohl• r lrcolatorio• . A) Terapia del cuore~ 1. Medicazione cardio-eeòativa.; 2. Medicazione cardio-cinettica; 3. Medic11 zione cardio-regola tri ce (antiaritm ica) . - B) Terapia dei vasi: 1. Medicazione anafotroftca.; 2. Medicazione vasodilatatrice; 3. Medicazione vasooo· •st.rittrice; 4. Medicazione emostatica. - VII. Terapia dell'apparer.chlo urinario. . 1. Medicazione astringente; 2. Mcd:,.azione dinre tloa; 8. Medi cazione antitossica.: 4. Medicazione antisettica. - VIII. Terapia dell'apparecchio respiratorio. · 1. b /~ò i caz ione aot1 tispnoica: 2. Medicazione dei disturbi dell'ematosi; 3. Medicazione espettorante: 5. Medicazione essiccante. - IX. Terapia dli· !'apparecchio digerente. · A) Terapia della secrezione salivare: 1. Medicazione ipocrinica; 2. Medicazione ipercrini ca; 3. MedJ · -cazione modificatrice della saliva. - B) Terapia dello stomaco: 1. Medicazione eupeptica: a ) Medicazione gastrD-ipercrinica b) Me dtcazione g,a.stro-ipocrinica; 2. Medioazione gastro-cinetica: a) Medicazione gastro-ipercin etica ; b ) Medicazione gastro-ipocinetica. C) Terapia. dell'intestino. 1. Medi cazione enterocinetica : a ) Medi cazione entero-ipercinetica. (purganti); b ) Medi cazione entero· 1pocinet1ca (antidiarroici); 2. Medicazione antisettica.. - D) T~rapia del fegato. · l. Med icazione colagoga; 2. l\1edicazione modlft catrice de11a bile: a) Medicazione anti colelitiasioa; b ) Medicazione anti sett ica. - E) Terapia del Pancreas. - X. Terap1a dell• ftutrlzlone • . 1. Medicazione del metabolismo dei carboidrati; 2. Medicazione del metaboHsmo dei grass.i; 3. Medicazione del meta boliemo dei proteidi: a ) Medicazione antlazoturica ; b ) Medicazione antiossalica.; e) ~!edioazione antiurica. - C) TERAPIA DELLM MALATTIE . - I Malattie Infettive. · A) Infezioni generali: I. Malaria; 2. Tripanosomiasi e Leishman iosi; 3. Reumatismo; 4. la· tJuenza; 5. Tifo: 6. Paratifo; 7. Febbre meli tense; 8. Peste; 9. Carbonchio; 10. Morva. B) Infezioni esantematiche: 11. Tifo esantematico; 12. Vajuolo; 13. Varicella; 14. Morbillo; 15. Scarlattina; 16. El'isipela. - C) Infezioni con prevalenti local1zzaztool nervose: 17. Rabbia; 18. Tetano; 19. Poliomielite anteriore acuta; 20. Meningite cerebro-spinale epidemica. - D) Jnfezionj con prtl Talenti localizzazioni respiratorie: 21. Difterite; 22. Tosse con valsi v_a.; 23. Pulmonite orupale. - E) Infez1onl con prevalenti looa 11.!zazloni all'apparato digerente: 24. Mughetto; 26. Parotite epidemica; 26. Dissenterite; 27. Colera. - Il. Malattie del 111tem1 1 tHwvoro•• 1. Isterismo; 2. Nevrastenla; S. Epilessla; 4. Meningite; 5, Commozione cerebro-spin ale; 6. Emorragla cerebrale; 7. Trom bo-embolismo cerebrale; 8, Encefalite; 9. Paralisi agitante; 10. Corea; 11. Polioencefalite; 12. Paralisi bulbare; 13. Spondilosi rilO melica; 14. Carie vertebrale; 16. Meningite spinale; 16. Ematomlella; 17. Mielite; 18. Sclerosi multipla; 19. Sir1nJ{omiella; 20. Poliomielite anteriore acuta, 21. Amiotrofte; 22. Tabe; 23. Nevralgle ;24. Neuriti. - III. Malattie del sistema endocrino-simpatico. · 1. Nevrosi celiaca; 2. Asftssla looale delle estremità.; 8. Edemi nevrotici; 4. Eritromelalgla; 5. Meralgla parestesie a ; e. Acropare· lte.sla; 7. Cefalgla; 8. Retrazione dell'aponevrosi palmare e plantare; 9. Osteopatle sistematiche; 10. ~tale perfornnte; 11. Ml1edema ; 12. Gozzo esoftalmlco; 13. Tetanla; 14. Acromegalla e Gigantismo; 16. Sindromi adipose ipofisar ie; 16. ~I orbo bronzino; 17. Stato tlmlco-llnf atico; 18. Inf antllismo. - I V. Malattie del sangue. . 1. Cloroanemla; 2. Anemla perniciosa pro~reeelT• i a. PoUeltemle; 4. Leucemle e Pseudoleucemle; 6. Ittero emoliti co ; 6. Emotllla; 7. Porpore; 8. Scorbuto; 9. Emoi?lobìpuri" paro111· •ti ca. - V. Malattie dell'apparecchio circo Ia torlo. . 1. Angine. di petto; 2. Cardiopalmo; 3. Pericardi te; 4. ~f 1ocard1t~ ; 5. Endo· oardite; 6. Arterite; 7. Arteriosclerosi; 8. AneurlsmJ; g. Flebite, 10. Flebectasla. - VI. Malattie dell'apparato urinario. · 1. .Ne. trorragla; 2. Nefrite; 8. Pielite; 4. Idronefrosi; 5. Nefrolitiasi; 6. Enuresi; 7. Cistite. - VII. Malattie dell'apparecch10 re1plrator ... - 1. Asma bronchiale; 2. Bronchite; s. Bronchlettasla; 4. Bronoostenosi; 6. Edema polmonare; 6. Atelettasla polmonare; 7. Eo8· l eema polmonare; 8. Broncopolmonite; 9. Polmonite interstiziale ; 10. Pneumoconiosi; 11. Tubercolosi polmonare; 12. Oanllrena polmonare; 13. Ascesso polmonare; 14. Pleurite; 15. Pneumotorace. - VIII. Malattie dell'apparato digerente. • 1. Stomatiti; 2. Aa·1 glne; 8. Stenosi esofagea; 4. Spasmo del cardfas; 6. Spasmo del piloro; 6. Imbarazzo gastrico; 7. Gastrite; 8. Carcinoma P'• ltrlco; 9. Ulcera gastro-duodenale; 10. Enterite; 11. Tltlite; 12. Appendicite; 13. Entero-colite; 14. "Emorroidi: 16. Peritonite; 16. Olr· .rosi epatica; 17. Ascesso epatico; 18. Bcblnococco del fegato; 19. Tumori del fegato; 20. AngJo~ollte e Colecis~lte; tl. Colelitlatl; U. Pancreatite; 23. Tumori del pancreas. - IX. Malattie della autrlzlone. . 1. Diabete: Z. Obesità: 3. Gotta; • · RacA.ltl1mo1 a. Oateomal1cl&.

l ln ·rt·o_so \OIUlllC di }>ag ine \ )f -574. llell'anl}JiO ful'll\:tll.I dt>llèl Collana :\laauali dcl e f>oli clinico. niti •la111 ' nt ~ s ta n11 ato ~u carta di Juc;so e rilegato a1 ti tL<·n111e11te, rial rinou1ato !--it.1bili1ne nto !Stoclcrini tJ llonH1. iu tu tta tela inglese t:or1 i::-crt1.ioni sul J)inn u e ::,u1 dur o. J>1 ('17o L. 58 più Jc "l) e di speùizion e l i 1·ac\ uni:111<lazione. I=>ei 110::, tri abbonati, ~ole L. 52 l'on l'io\ i 1 1n 1uJJ to franl'o.

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1ANNO XXXIII

.Fa c. 4:1

Roma, 11 Ottobre 1926

fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI •--=:==========================================================================================· S01\1MARIO. I Lavori ori gi nal i. L .• al>P.tini: Contributo clinico e sperimentale alla cura del raohiti6lllo con l'estratto di olio dii fegato di merluzzo ottenuto col metodo di Zu.cker. 4 Osservazioni cliniche : .A.. Turco: Di un raro .repe.rto in t1n sacco di ernia ·l ibera (pezzo 'ai legno). ~ Note e contribu t i : P. Claira: Considerazioni sopra una statistica di ma.la.rici. ! sunti e rassegne : RENI: w. Kollert: Come si svilttp·i: a !'.arteriosclerosi dei reni. - M. Rena ud e J. Rolan1d :

Le funzioni renali ne1le n efriti sclerosanti. -

Allem ainn: La i)rov.a. di e1ianinazione acida..alcalina clii Rehn quale mezzo d·i indagine f.u!llzi01I1ale dei reni. - Ohah a.n:ier: Il rene nel diabete. - MILZA: J . Tapie: Gld asceasii della milza. - Aubertin: Le indicazioni mediohe del1a splenectomia. Cenni bibl•ografioi. 1

LAVORI ORIGINALI. I STITUTO DI CLINICA PEDIATRICA

R. UNIVERSITA' DI RO:\IA. Direttore incaricato: Prof. F. \ "ALAGUSSA DELLA

Contributo cli11ico e sperin1entale alla cru·a del i·achitismo con l'est1·atto di olio di fegato di me1·luzzo ottenuto col 1netodo di Zucke1· dcl doit.

LUIGI

. ABATlNI,

aiuto.

l.e modern e .conquiste nel campo della terapia 11anno dato t1n notevole impulso agli studi sulla patogene i del rachitismo. In ba5e alle più recenti ve.dui esso consiste in una particolare anomnlin del ricambio, caratterizzata principalmente rlalla (liminuzione del fosforo ematico e, seco11do n101ti autori, anche dall'aumento dell'acidità del sangue. Questa a11om1alia del ricambio detern1ina1 p er \rari mecca11ismi, una {}eficiente fissazione clPl calcio nelle cartilagini in ,·ia di sYiluppo, e ciò clinicamente 5i traduce con un pii1 o 1neno i1uponente corteggio di abnormi n1anifestazioni a carico del sisten1a scl1eletrico, tra cui Ilrin1eg. giano le deformazioni al cranio, alla colo1111a yer-

La forma pseudotuberoolare della stenosi mitralica. L'airitmia cardi.aica nell'infanzia. - lPoteneione e&senziale. - Il tra.tta.mento delle a.ru-titi sifi.lit.iche. L'abuso del riposo nella. tera.pia. .card.i.a.ca. - Le cli• n·iohe per cardiopa.zienti. - SElltEIOTJCA : Analiei critica. dei metodi di laboratorio .ver la diagno&i sierolo!?ira della neu.rosifilide. - NOTE DI MEDlCJNA SCIBN· TIFICA: La motilità gastrica. Studd. spel'imentali su lla r1erfooo.z.ione da uloe1'a gastrica. - Su·l riiflesso piloric-0 duodenaile. - V ARIA. Nella vita professionale Per l'A:;sooi.amone della. Stampa li'ledi.ca Italiana. - Amministrazione sanita.ria. - Cronaca del movimento profeseionale. - Concon:;i. - N om:iine, p:romozioDJi. ed ononificenze.

Appunti per il medico pratico :

CASISTlCA

E TERAPIA:

N <>tizie di verse. Indice alfabetico per materie.

tèbrale e ai segmenti lunghi dell'apparato loco1notore. .peraltro, n egli stadi più precoci in cut tali manifestazioni ancora non esistono, l'esame radiologico rivela tipiche alterazioni dell'omoge, neità e della forma della zona provvisoria di calcificazione. T-ra costante diminuzione 1del fosforo ematico nel rachitismo in atto è &tata esaurientem ente dimo!5trata ·da Howland, Kramer (1) . Freudem, b erg, Gyorgyi (2) e molti altri. D'altra parte qualsiasi terapia che migliori il rachitismo fa a.umen· tare il fosforo ematico: ciò è stato dimostrato per !'olio di fegato di merluzzo (Ho,,·land e l{ramer), per la luce solare, per i raggi lJltrnvioletti (Kramer, Gasparis, Howland). Secondo molti autori nel rachitismo esisterebbe i11oltre uno 5tato di acidosi che, con1e si sa, si manifesta daipprima ~on la .d iminuzione della riservn alralina, restanldo inalterato il PH, m ent.re nei casi pii1 gravi si aYrebbe una tljroinl1zione d el PH. Questo stato di acidosi n ei ra chitici è stato dimostrat-0 sia notan;Qo un'au1n e11tata eliminazioni:' i1rinaria di amrooni3.('a (Hodgson, Freu(1) ..\n1t?r. Journal of dis. of Childr., YOl. 30. <) 19=>n. 1--, -O. • ,:?) Jahrb. f. Kind .. n. :5-6. 1925.


1418

IL POLICLINICO

<lemberg, Gyorgyi), sta òi1nostrando la djminuzione della ri&erva alcalina idel sangue (Blum, Delaville, von Caulaert) (1) . La dimosLrazione di un aumento del fosforo ernatico e di una diminuzione dell'acidosi in se, guito a procedimenti antirachitici, dimostra che questi procedimenti sono stati efficaci ed hanno raggiunto lo scopo prefisso. Per controllare l'efficacia antirachitica di una determinata sostanza noi pos&iamo quindi attingere dall'indagine di laboratorio elementi atti a completare i risultati dell'indagine clinica. Senonchtè le moderne ricerche biochimiche atte a svelare queste modificazioni del tasso in fosforo e dell'equilibrio acido basico del sangue oltre ad essere di una notevolis&ima difficoltà esigono mezzi tecnici non sempre a ·disposizione. La ricerca del PH nel sangue, ad e5empio, quando non si possa utilizzare il metodo elettrometrico, è di una straordinaria !delicatezza tanto che nol rinunziamo fin d'ora a 1p rendere in seria cons1, derazione i ri&ultati delle indagini personali sull'argomento che più oltre e5porr emo (2). 1

(1) Presse Méd., n. 48, giugno 192.S. (2) l ,o stato di acjdosi, che sarebbe per alct1ni

AA. (Blum, Delaville, \ '. Cat1laert, Presse l\1éd., n . 48, 1925) un fenomeno costante nel rachitismo '

flori.do avrebbe pertanto, secon,do costoro, una ~m­ portanza fondamentale per le lesioni scheletriche, anzi sarebbe resiponsabile ·d i queste ih quanto arresterebbe J'ossifjcazione al suo inizio, cioè a dire la fissazione del calci-0 per parte del tessuto osteoide. Queste vedute però meritano conferma, tanto più che fino ad ora non 5.i •è raggiunto l'accordo circa l'influenza :delle modificaziooi dell'equilibrio acido-basico del sangue no11 solo nel l'~hiti­ smo ma anche in altre malattie in cui 'è stata menata in cam·p o qi.1esta m01difi-cazione. ·A spiegare il conflitto d elle i,dee esistenti sul .. l'argomento è stata, per es., da alcuni AA. emessa una teoria fondata &ullo squilibrio fra acidi e bas1, nel senso di una alcalosi o di una acidosi, circa la patogenesi 1della spasmofilia, ·di cui sono noti i rapporti del rachitismo. Ebbene, iproprio di questi giorni alla tornata del 15 luglio della riunione della Società di Pediatria di Parigi, \Voringer e Remer, 1determil)ato il PH del plasma di 19 lattanti spasmofili, concludono •che non esi5te alcalosi del sangue nella spasmofilia del lattante e che l'equilibrio acido-basico o è normale o leggermente modificato nel senso di una acidosi compensata. Alle medesime conclusioni 5i associano Debrè, Lesnè, Guillaumin, Turpin e Henyer, il quale soggit1nge che l'analisi chimica 1del sangue non permette alcuna conclusione clinica nè pratica dal punto di vista degli stati spasmofili. :\. parte ciò, Blurn e collaboratori studiano le modificazioni fisico-chimiche del sangue per mez10 dell'ultrafiltrazione; altri A:\., co1ne abbiamo dl'tto, si fondano sulla determinazione del PH, che è una cifra convenzionale rappresentante l'es1)011entc negati\'O ùella cuncentrnzione ionica

[.l\NNO

XXXIII .FASC. 41J

Praticamente più importante quindi, specie quando si tratti del rachitismo un1ano, è la di· mostrazione radiologica del ritorno al normale della ca.lcificazio11e; questo ritorno alla norn1a · della struttura cartilagi.n ea permette senz'altro <li dedurre che tutte le anomalie che caratterizzano i1 ricambio rachitico sono scomparse ed è alla inidagine radiologica che abbiamo pereiò attribuita la massima importanza nelle presenti ricerche sul l'acl1itismo umano. Nei riguardi del r!chitismo sperimentale, consi t.lerazioni analoghe ci hanno conlC1otto ad affidare al reperto istologico l'interesse fondamentale. Nel g:ennaio 192.1 Mac Collum, Simmonds Shi· ple.y e Park, mediante regimi defi,cienti in calcio e fosforo riuscirono a riprodurre nei ratti dell~ lesioni analoghe a quelle che .l\ilellamby nel 1918 era pervenuto. a provocare nelle ossa di questi animali sottoposti a dieta .carenzata. ln quello stesso anno ~ nell'anno dipoi - men t.re si .dimostrava cl1e la carenza di un regime in vitam·i na A, determinante l'arresto della crescen1.a e la Xeroftalmia, non induce nelle ossa lesio111 rachitiche ma 1'0·5teoiporosi pseudo-rachitica di Sc-hmorl - autori americani (Pappenheimer, Hess r Mac Cann) adottavano s ui ratti regimi (dieta 84 e 85 di Pappenheimer) in cui la sola carenza in fosforo ba5ta a determinare nell'animale l esioni 5cheletriche comparabili a quelle d el rachitismo umano {ipertrofia irregolare della zona di prolif erazione della cartilagine, sua invasione da parte dei ,rasi, assenza di fi&sazione del calcio, ecc. ) e da essi interpretate perciò come manifestazioni caratteristiche del rachitismo animale. Queste loro esperienze sull'animale furono a breve distanza confermate da moltissimi autori. Dal canto &t10, ~Iarfan (Pres . A1 ed. n. 4-1925). sulla base dei risultati di controllo eseguiti in collaboraz.ione con Dorlencourt, Debray e Spanien, fa alcune riserve 6ulla natura di queste lesioni. cui ~erò riconosce una ev]dente fisionomia rachitica. Pi1ì tardi, allo scopo di controllare se le diete rachitigene preconizzate dagli autori americani e ~articolarmente ìa dietia 85 idi Pappenheimer (ricca in idrocarbonati e in calcio ma estremamente povera in fosforo) siano veramente tali, De Genncs ~ottopoc;e a quest'ultimo regime diversi lotti di I

)

àel sangue e che ne designa l'acidità o l'alcalinità (il limite in cui oscilla la .concentrazione ionica del sangue è tra 7.2 e 7.3, ;rappresentanti la massima acidità compatibile colla vita, come nel coma, e 7.8, 8.2 rappresentanti la massima alcalinità). Per la determinazione idel PH esiste un metodo elettrometrico, che è il più preci~o. e un metodo colorimetrico. Nelle nostre e perienze ci siamo ;:er,ri ti <lel metodo colorimet1 ico di :\Iicl1aehs.


SEZLO~E

[ ..\NNO XXXI II, FASC. 41]

ratti bianchi divezzi dell'età di 3-4 settimane, ottenendo lesioni ossee m acroscopiche e microscopiche (mancano solo le alterazioni nllidollari) tanto vicine a quelle del rachitismo umano da fargli ammettere l'identità idi es50 co 1 rac11itismo sperirnentale. In proip osito sono in corso nostre più precise personali esperienze.

141~

PRA11 CA

***

1

J.'odore ed il sapore sgradevole dell'olio di fertato di merluzzo e la freqt1ente intolleran za che C' \'erso essa presenta un certo numero di bambini, ha indotto - oltre a ragioni di &tudio teorico molti AtA. a cercare di isolare da .esso l'elemento antirachitico. E stato così dimostrato che l'olio di fegato di m erluzzo ossidato mantiene la sua efficacia antiirachitica (Fraudemberg, Klocmann (1), :'\fc. Collt1m (2), .w agner e Wumberg (3) , Zappa (4) • e che il fattore a.ntirac11itico 1dell'olio di fegato di merlnzzo passa tutto n ella porzione insaponificabile di .questo (Pouls5en (5), Dubin (6), Beum€r (7), ed altri. Perciò tutti i t entativi per seiparare il fattore antiracl1itico dai grassi si sono basati sul fatto che questo rimane n el r esiduo insaponificabile quando il grasso 1è idrolizz·ato. I primi ad accertare che la 50stanza antirachitica dell'olio idi fegato di merluzzo può essere di1nostrata, dopo l'idrolisi alcalina, in una frazione insaponificabile solubile nell'eter e furono Zucker, Pappenheimer e Barnett (8) .Più tardi Zucl<er (9) Introdusse una modificazione molto importante nel i1rocesso mercè la quale riuscì ad otten ere u11 1~st ratto con ten ente tutto il fattore antirachitico, e riò trattando l'olio grezzo con alcool etilico al 95~6, saponifican do l 'estratto alcoolico, iprecipitando i laponi, estraendo con etere la parte insapon ifical1ile e separandola dalla colesterina mediante il raffreddamento. Questa frazione concentrata dell'olio di fegato id i merluzzo - che ha il pregio di e'-sere ottenuta ,con un processo eseguito intera1nente a freddo e che secondo Zucker ha un'azione antirachitica mille volte superior e a quella di uno ~tesso volume dell'olio da cui deriva - vien quindi so~pesa i11 glicerin a, per modo che quattro gocce della preparazione hanno un valore approssi1nativo equivalente a quello di un cucchiaino di olio <li fegaLo di merluzzo. 1

(1\ Jahrb. f. l'ind., 78-47, 1913. (21 .Journ. of biol. cl1en1 . vol. 53, pag. 293. 19-22. G~J The (4) Sez.

Lancet, 12 giugno 19:?.5. GenoYese. Soc. it. Ped., marzo 1925. Zentr. f. d. ges Kind., 14, 1923, pag. 482. (5) Presse M éd., 1924. n. 14. (6) ..\1nerican Journal of tlis. or childr., Y01. 30, n. 1. 1925. (7) Zeitsch. f. l\.ind., "\'Ol. 37, n. 1-3, 1924. ) Proc. of the oc. f. Ep. biol. a. :\led., YOl. 19, pag. 167, 1922. 9} Ibiden1, yol. 20, pag. 136, 1922.

..\llo scopo di studiare il valore curativo del p!·odotto di Zucker nel rachitismo abbiamo perta11to j~tituit0 una 5erie di ricel'che sperimentali sul.J'an1mal e, ed in base ai risultati ottenuti abbiamo esteso il trattamento 5ul bambino rachitico. .. Sugli ani1nali, saggiata la tolleranza del prodotto, dovevan10 naturalmente proporci di d :itmostrare la jnfluenza della sua somministrazione sui pri11ci1>ali fattori che entJ·ano n el meccanismo idi prod11zjone del racl1itjsmo. Sottopone11do ad esperimen to diversi lotti di ratti bianchi abbiamo quindi inteso d i rispondere al quesito fondMnentale: 5e, -cioè, il prodotto conten esse jl fattore di accrescimento e il fattore ant1rachitlco. Prima di che però, a semplice titolo <li esperim ento - a malgr aido sia dimostr ato che il prodotto iniziale, cioè l'olio di fegato di m erluzzo, non contiene il fattore antiscorbutico e quello antiberiberico e fosse quindi, a fortiolli, a gevole la deduzione che tali fattori difettino anche n el· l' estratto 1dell'olio medesimo - abbiamo v-olut.o • saggiare l'influenza di questo ultimo der ivato s11ll' animale sottoposto a dieta beribegena. 1

l

I ORDINE DI EsPERIENZE.

A tale scopo abbiamo trattato tre differenti lotti di piccioni sottopon endo il primo lotto (4 piccioni)

ad alimentazione normale (controllo); il secondo lotto {5 piccioni) ad alimentazione carenzata, con riso brillato sterilizzato a 120° e farina di ri&o; il terzo lotto (6 piccioni) a questa dieta ad~izionata di E. O. F. M. (1) . Come ris?.lltato : i piccioni controllo dopo due mesi si mantene,rano in perfette condizdoni: dei piccioni del secon do lotto u·n o moriva dopo 11 giorni, uno dopo 19, .u n terzo dopo 23 e gli altri dne a 1 mese dall'inizio del trattamento: in tutti f>in dai primi giorni si riscontrò disaippetenza, stomatite, diarrea ve~de e sintomi 1p iù o meno imponenti di polineurite ad evoluzione cronica e di ~ra,1 ità progre&siva. Con la medesima sindrome, f>d a idistanza di tempo J)ressochè uguale dall'in1, zio delle esperienze, vennero a morte tutti i pie· <'ioni del terzo gruppo. Ciò dimostra all'eYidenza che nell'E. O. F. l\I. non è contenuto il fattore antiberiberico, come nor1 lo è contenuto nel prodotto grezzo. 1

li ORDINE DI

EsPERIENZE.

.Abbjamo sottoposto ad esperimento due <liffereoti lotti di ratti biarH.:l1i. appena divezzi. dell'età '1) Per brevità, indichiamo così, con le iniziali, l'e~tratto

di olio di fegato di merluzzo, ottenuto da Zn ckPr.


1420

II. POLlCLINlCO

media di tre set ti mane. Di ciascun lotto un primo gru;p,p o fu tenuto aid ambiente i1orm1ale, un secondo gruppo all'aperto ed esposto, per pochi minuti pro die, all'azione diretta ·dei raggi solari, u·n terzo .grUJ)jpo all'o&cuTità. A sua volta poi ciascuno di questi gruppi è stato suddiviso in tre sottogruppi, •dei .quali uno (6 ratti) fu tenuto (controllo) a dieta n ormale (pane, latte, acqua.), uno (6 ratti) a ,dieta .racl1~t.igena semplice - priva (di eta 84 di Pappenlteimer p er il primo ·lotto) o meno (1dieta 85 cli Pappe11heimer i>er il seco n·do lotto) di grassi ed 1

[AN:-\0

XXXIII ,

FASC.

41 )

pag. 1421, i risultati ottenuti in questo ordi11e di ricer che (1) . .i.\n·cora ipiù imponenti delle manifestazioni di distrofia generale sono risultate all'esame istologico le lesioni a caTioo dello scheletro. ('..i limitiamo, per brevità, a dare una dettagliata relazione dei reperti microscopici delle sezioni delle ossa ·dei ratti del prìmo .(dieta 84) e secondo (dieta 85) gru;ppo, mantenuti in ambiente normale, rispetti.,ramente appartenenti alla medesima cova. ta, sottoposti contempora.neamente ad es,perimento

N. 4 del I lotto~ I gruppo, sottogruppo a. Notevole sviluppo di trabecole ossee nella sostanza spugnosa. (Obb. 3; ocul. 3). RATTO CONTROLLO

'

'

albumine (1) - ed il terzo (6 ratti) a dieta 84 (primo lotto) e rispetti,ramente 85 (secondo lotto) a;ddizionate di E. O. F. M . (una goc-cia al giorno). Esponiamo dettagliatan1e11te nel prospetto, a (1) Cornposizio~e

dieta 84 : Farina purificata comu11e . Lattato di calcio Clo1'uro di odio Citrato ferri co . . . . .

gr. 95 I) ))

))

2,97 2,02 0,01

gr. 100 Composizione dieta 85 : Farina purificata .comune . . .. . . . . gr. 80,9 10 Albumina d'uovo . . . . . . . . . 5 Bun·o . . . . . . . . . . . . . . . . -..:ali (cloruro potassio , caroouato di ::,odio e di macr11esio, lattato di calcio. citrato ferrico, ioduro e solrfato acido tli pol.c'lssio, ::,olfato 1t\i n1angan ese, l, 1 fluoruro cli -..odio . . . . . . . . . >I ))

))

gr. 100

e -contemporaneamente sacrificati dQpo quattro setti.m•ane e mezza dall'inizio del trattamento. ESAl\ilE "}!ICRQ.5C. DELLE OSSA DEI RATTI

(Prof. Dionisi .

Ratto a dieta ordinaria (·controllo), n. 4 ,del 1° lotto, 10 gruwo. sottogruppo a). Si o&Serva: nucleo cli ossificazione molto ben sviiluppato, con tTabe·

cole ossee calcificate, corp,u scoli ossei ben netti e 1nidollo grasso e linfoiJde ben sviluppato. La carti· lagine seriata è disposta in file regolari e la linea di ossificazione perfettamente normale. Nella sostanza compatta i canali di Havers e le lamelle ossee sono ondmate in maniera pertettamente nor· male, e nella sostanz.a spugnosa a trabecole ossee ben co5tituite si interpon,e tessuto grassoso e te5Dei ratti a dieta 84 e 85 abbiamo eliminato nella tabella il grup1>0 al sole, stante i risultati pre ~ochè i<le11tiLJ ott ,11uti sni rliYèr i gru1>Pi dl i atti i1c i confronti ciel1'ar11biente. (1)


. ..

-- ......... ·• ,

(I

A1;ib ie n.t e nor1nal e

a ) 1ottograppo controlJo (J rat.ti)

-

~

e) sottogruppo dieta 84 più E. O. F. M. (6 ratti)

b) sottogmppo a dieta 84 semplice (6 ratti )

z~

.

18-V

'

o

1!>-V 26- ·v 4-VI Annotazion i

8-V

'

19-V

~6'V

4-VI

ANNOTAZIONI

·19.v 26-V 4-VI

S-V

ANN OTAZIONI

~

;;<

'

1 .M. gs.

45

2 F. 3 F. 4 F.

GO 63

65 65 70

60

80

« e f(

-

85

80 81 100

106 105

98 108 +

Nulla di 11otevolr'

.

65 40

1 F. gr. 2 M. « 3 M. «

50

4 M. •

48

5 M. 6 M.

e

S5

e

40

05 45 60 48 37 42

60 50 62 50

40 ~2

60 55 70 48 50 50+

Gravissimo deperjmento, astenia, perdita quasi completa del pelo, difficoltà. a muoversi, scoliosi, incurvamento de~liarti, enormi tumefazioni epifisa.rie, frattura spontanea (N. 4) delle ossa.

60

3 M.

4<

45

' M. e 5 M• .,.

60 45 40

6 M. «

-

1 F. gr. 2 M. e

-

40

42

'

45

60 . 42 60 45

60 31>

60 40

60 60+

~

Gravissimo d eperimento, enorme rarefazione del pelo, limita zione movimenti attivi, incurvamento del rachide ed ossa lunghe degli art i, notevoli tumefa.zioni epifisarie, fragilitit ossea.

45

~

~

1-fl ;i.. (fl (")

"''

>--4 .___,

'

II Gru,ppo all)Oso1iritrì a) Sottogruppo controllo (3 ra.tti)

1 M. gr 2 }j\

((

6

((

]~.

'

b} Sottogruppo a di eta 84 semplice (2 ratti)

Annota. 2.J-V J 1 VI 11-VJ 21-VJ ZlODl

"

25

80

100

24-V 4·VI 14-VJ 24-VI •

65

15

95

86

60

80

tO:S+

,

.. F. gr. N ul1a di 2 F. notevole

«

(II r..crrro) . -

~I - V

1-n ju-v1 14.v1

1 M.

~·.

48

80

I:30

.60

2 M.

((

:JO

50

l:?O

+

40

45

55

62

·15

66

70

+

-

n) Sottogruppo oontrollo (2 ralli)

I

IU·Vl 24-V I

24-V 4-Vl 1 M. gr.

26

60

60

70

2 M.

25

85

60

+

((

.

.

conlrollo (3 ratti)

gT.

15

lLO

1-'6

180

2 M.

e

.10

G6

1 -5

+

-

45

48

2 M. «

30

35 •

62

57

- 55

+

-

ANNOTAZIONI Pro~ressivo

dep erimento, dif ficolta. nei movimenti, gravi de . formità ossee ed ingrossa.ment 1 epifisari, assottigliamento e fra g ilità ossea.

-

~

«

N '""' ....

o

~

. I G·ru11z>o a(l _4mùien t c 1ior1n(lle ·

I

t't)

ff;

....

H

e) Sottogroppo a di eta 86 più E. O. F. M . (2 ratt i)

("')

>

24 -V

ANN"OTAZION C

Dimagrimento, astenia, rare · fazion e del p elo, incurvamento del rachide, ing rossamenti ~pifi sari , a ssottig liamen tJ e fra.gilit à ossea.

4-VI 14 -VI 24-VJ

1 F. gr.

28

86

65

100

2 F.

45

50

80

+

((

-

.,

ANNOTAZIONI

Nu t ri z ione di scr eta, mo vi menti vivaci, pelo b en conser va.to, n on a lte razioni ossee vi sibiU.

-

-

~

.. e} Sottogruppo a dieta 85 più E. O. F. M. (3 ratti)

.

ANNOTÀZ lONI -

1 M. gr. Nulla di 2 M. e not evole

C/)

I

.

3F. ~

1 M. gr

b) Sottogruppo a di e ta 85 semplice 13 rat t i)

. . 4- VI 1 1· VJ ~.J -V 1 Annota z1on1

1 M.

4-VI 14-Vl 2.J VI

tr1

11 Gr,1ip7Jo· all' Osou·r ità

,,.

~l -V

I

24-V

.

AnnotaZIOnl Nulla di ootevo]1

Grave astenia e deperimen to, pe rdita. del pelo, limitazione nei movim e nti, scoliosi, in curvamen to o ssa lunç-he, grossi nodi epifisa.ri, fragilità ossea, xeroftialmia(N. 1).

b ) Sottogrup po a dieta 86 se mplice (8 ra tti )

I

Sotto~rn pp o

ANNOTAZCONI

1>11•;TA ~5 (l>.i\PPENII mr~rEn)

.

a)

e) Sottogruppo a dieta 84 più E. O. F. M.

.

120

45

ANNOTAZIONI

.

.

,

•6

66

95

110

40

70

85

+

60

tsO

100

Dimagrimento, abbattim eoto, limitazione dei movimenti. rarefa zione del pelo, inc urvamen to scolitico d el rachidP , ingrossamenti epifisari, fragiJità ossea·

1 F. gr.

68

80

95

115

2 F.

40

60

76

+

e

Nutrizione d iscreta, mov: menti piuttosto vivacj, pelo ben con servato, epifis i 08S a lunghe normali.

-

N. B. - 11 prodotto rlì Zucker (estratto cli oUo d·i fegOJto di merluzzo) è pure qui, per brev.ità, espreseo con le in·iziaili E. Q. F . M.

-

.... ~ ~


1422

IL POLICLINJCO

snto n1iclollare perfettame11te sviluppato, con tutti i co1nponenti cellulari regolarmente distribuiti per 11umero e 1per qualità. Ratto a dieta 84 se1nplica (n. 6 del 1° lotto, 1'' gruppo, sottogruppo b1. Si osserva: .nucleo di ossificazione meno sviluppato; tessuto cartilagineo irregolarmente distribuito; li11ea idi ossificazione non netta. Al tes5uto osseo con formazione di lamelle ricche idi cel1ule -0s.::cC' si sostituisce un tess11to osteoide con trabecole

[ ..\NNO

XXXIII, .FA.Se. 41]

ca11za di tir1ta con e1nato::isilina nei tratti in cui n1anca la calce. Il iniciollo delle os5a linfoide è regolarmente costituito, quanto a midollo leucopoieti<:o; pare pin . . car so il midollo eritropoietico. I megacariocit1 Rono ben SYiluppati. :Non si nota riassorbimento per osteoclasti. Ratto a dieta 84 più E. O. F. Nl. (N. 5 del 10 lott1.r 1o grup:po, sottogruppo e) . Le altrrazioni sono più gravi sopratutto nella

1

N. 6 del I lotto, I gruppo, sottogrUG>pO ù. l rrecTolari tà di for1nazione del nucleo di ossifica'""' zione e della . linea di ossificazione. (Obb . 3; ocul. 3) .

R .\TTO

N . 5 del I lotto, I gruppo, sottogruppo c. Scarsezza ed e.silità delle trabecole ossee nella sostanza. spugnosa . Regolarità della cartilagine seriata. Obb. 3; ocul. 31).

RATTO

molto esili, sopratutto nella diafisi, i1ella quale JlTevale il midollo linfoide sul midollo gra so che in molti tratti è qt1asi con1pl etam ente scomparso. J .n ~o ·tanza compatta è anch'essa costituita in ~1·a11 parte da te suto osteoide. t~li o teoblasti scarseggiano nelle trabecole t<lella ,o,tanza spugnosa e nei canali di I-Iav er~. ~pecial­ n1t')ntc df.\lla sostanza compatta, .::ii nota alla perire. rin dci vasi note,·ole accumulo cl i midollo. N<' llo sostanza cornpatta 1•osso a calcare si disl ingn nettamente\ per il pallorP. e ]1er la inan-

sostanza spugnosa e nella sostanza compatta, mentre lo sono meno nella epifisi. L'alterazione fondamentale è sopratutto nella ::.o&tanza sp11gnosa ove le trabecole ossee scarseggi ano fino a mancare per estesi tratti mentre quelle sviluppate sono esili e constano completamente di tessuto in apparenza acnlcarC'. 11 gra so è Jar~amente rappresentato nel 1nid(lllo ttella cliafb'l,i e dell'epifisi. J ,o "'·i!111 po lt>lla ca1·tila!!il11• è 1nolto -.caro.; .


{ANNO XXX III, FASC. 41]

1423

SEZIONE PRATICA

Ratto a dieta 85 semplice. (X. 2 del 20 lotto, l~ gruppo, sottogruppo b).

In conclusione tutte l e caratteristiche d ell'o5so 1n regolare accrescimento.

~ncleo

di ossificazione con trabecole ossee esili. La cartilagine epifisaria è irregolarmente distribuita nella linea di ossificazione 1dimostrando uno 5pe$c;orc vario lungo di essa. Le trabecole ossee sono intramezzate, negli strati più Yicini alla cartilagjne, da colonne di cellule cartilaginee. La sosta n za fondamentale della cartilagine è di ,·a,rio ~pefisore. Le trabecole ossee sono molto esili nella

ll

\TTO

N. 2 del I I lotto, J ~t·uppo, sottogru~po b.

Nucleo di ossificazione bene evidente. Cartilagine seriata con 1itniti irregolari verso la diafisi. (Obb. 3; ocul. 3).

~o~tanza

5pugnosa come pure in quella compat ta. I l midollo delle ossa è ricco in elementi cellulari <' po\'ero di grasso. Ratto a dieta s.; più E. O. F. M. (N. 2 d el 2° lotto. J 0 gruppo, sottogruppo e). ~11cleo di ossifi cazi on e ben sviluppato. L inea <l i oc;sifi~azione perrettan1ente regolare. File d i cellult. ( ~rtilaginee sirnmet.riche. Trabecole os5ee della -,ostanza pugnosa b€n sviluppate, come quellt? ·lltllla sostanza compatta. l\Iidollo grasso con d1~triht1zi nnt1 proporzionale al midollo linfoide.

Riassumendo breYe1nente questi risultati abbiamo constatato : 1) I ratti dei gruppi co11t.rollo, inan tenuti nei lliYersi ambienti e alla n1edesi1na dieta 11an110 a,·u to

N. 2 del I lotto, I gruppo, sottogruppo c. Epifisi superiore della tibia con nucleo di ossifioazione e carti]agine eriata co1ne n el i1ormale. (Obb. 3; ocul. 3).

RATTO

accrescimento normale e non hanno presentato ~llct1nchè di noteYole dal lato scheletri co. 2) I ratti mantent1ti tanto a dieta 84 quant-0 a dieta 85, semplice (cioè pri,,a di E. O. F . .l\1.) , hanno pre5entato tutti gravi m ani! est azioni a cariro della nutrizione e d el sistema schelet.rico, con~1• ..;tente i n progressi,·o deperi1nento, disappetenza, a ~ tenia, rarefazione più o me110 accentuata del pelo, limitazione nei inovimenti, incur,·amenti ossei della colonna ,-ertebrale scolio i) e dei segmenti lu11ghi degli arti. ingro5san1ento n1assiYo u11


1424

[.~NNO

IL POLICLINICO

tnlora en orme ·delle estr en1 ità diafisa1i e, fragilità delle ossa, ed in un caso frattura spontanea di queste. Corrispondenteme11te a queste le ioni marroscopich e, nelle ossa, all'esame i&tologico, si sono rnesse in evidenza le gravissime alterazioni strutturali più sopra descritte. Natu~almente l b modif.icazioni in J}eso furo110 proporzionatamente subordinate al sesso, .essendosi ·c ome di norm.a, anch e n el nostro caso ·dimostrato un maggiore accr e-· scimento n ei maschi in confronto alle femmine. E p erciò, nel rprospetto, abbiamo 'Premesso al p e5o la ini ziale del nome corri spond ente al sesso. 3) Mentre i ratti mantenuti a ·dieta 84 con E. o. F. M. presentarono manifestazioni generaiì altrettanto gravi e manifestazioni scheletriche por.o dissimili da .quelle dei ratti te~uti alla ste.&sa diPta ma priva di E. O. F. 1\1.; invece i ratti a dieta. 85 più E . o. F. M. si comportarono in m0tdo tutt'aIfatto diver~o ri&'Petto ai corrispon1denti primi (dieta 85 semplice) e, d.i conseguenza, rispetto anche a q•u ell i della ·dieta 84 1più E. O. F. M. I11fatti, quale .che fosse l'ambie·n te in cui erano t enu.ti, Jnentre le manifestazioni m orbose dei ratti a di eta 84 pi1) E. O . .F. M. 5ono molto gravi, rive ~ stendo press'a poco il carattere di quelle dei r~ttl tPnuti a lla stessa dieta J>riva di E. O. F. M.; le m anifestazioni che presentarono i ratti a dieta 8à pìù E. o. F. 1\1. apparvero di gran lunga meno gravi n on ta11to .r iguardo al1'a-ccrescimento quanto ri, g nardo allo stato scheletrico. Questi ultimi cioè, m entre presentarono un au, n1ento in peso 5ia pure inferi ore a quello dei ri.. pettivi controlli ma leggermente superiore all'aumento verifi cat-0si i1ei 1·atti tenuti a dieta 84 più E. o. F. M., dal lato scheletrico, a differenza di essi nou presentarono n essuna manifestazione patogena. P ertanto ciò cl1e nettarnente risalta, ed in modo assoluto, è il di ver&o comportamiento del sistema scl1eletri co non tanto a soconda cl1e alle diete racl1i ti gen e o quanto m en o carenza te (tali insomma da <letern1innre più o 1neno impo11enti ma sempre grayi le ioni o see), era associato o no l'estratto <li olio ùi fegato di mierluzzo, quanto a seco11da dei componenti delle diete medesime addizionate a que5to prodotto. In altre parole, l'estratto di olio di f egat o di 1nerlu ~:.o, 111entre ha fa vorello lniente att·i vat o i l ricaml>io cel lulare con ?.Lna maggi<Yre utilizzaziorie dei f'Om7Jon.cnti alimentari (sp ecie dei grassi) nei riguartl i dell'accrescimento, 11a preser1•n.to dalle 1na11ife ' ta:;ioni 1norbo e a carico dello sc lz eletro i ratt i a <lieti( '.;, 111e11tre 11011 ha sosla11:.irlln1ente pre .. :,t•r .,,10 <la e ~e i ratti a tlieta 8~.

III ORDINE DI

XXXIII, .FA.Se. 41 J

E.5 PERIE.;\ZE.

ulla ba5e dei risultati cosi ottenuti nel rachitismo sperimentale, abbian10 sottoposto ad analo go trattamento curativo la maggior parte dei ban1bini rachitici cl1e hanno freq uentato durante l'anno i n corso i nostri ambulatori, portando particolare attenzione sul trattamento idei bambini rachitici ri·coverati in corsia, nei quali ayevamo maggiore agio di co111piere ricel'che sistematiche. In questi ultimi infatti, per approfondire le cognizioni 5111 m1e ccanismo di azione idell'E. O. F. 1\1., abbiamo ac-curatamente determinato le ' 'ariazioni in peso, lo 5tato del ricambio acido-b?Sico. il tasso del calcio ematico (1) e, mediante l' esame raidiolo~ico, le modificazioni indotte sulle m anifestazioni ossee del rachitismo. In tutti i nostri bambini l~ rhalatt.).a era allo stato florido, 5olo nel caso IV che / riportiamo dettagliatamente a scopo di controllo - l'inizio del raichitismo risali,·a a duè anni prima. 1

CASISTICA CLINICA.

L. •Luciana, 11 mesi, primogenita; aÌlflttamento materno irregolare, misto dal 9° mese. CASO I. -

cammina, uon parla, non ha i·n iziato l'eruzione .dentaria. 19 maggio 1926. - E . O. •Nutrizione buona; ipotonia muscolare. Torace ristretto ai lati e svasato alla base, ro5ario costale; cranio grosso con pronunciamento delle suture e fontanella anteriore ampia•m entie aperta; ingirossamenti epifisari; incurvamenti delle tibie. A.ddome voluminoso e svasato· con diastasi idei retti; fegato aumentato di volume e di .consistenza. Cutireazione n egativa. Wassermann negativa . P.H: 7,3. Cal cio ematico: mmgr. 8,35 per 100 tmc. di 5iero. Peso kg. 8,250. 25 m.a ggio 1926. - Es. rad. polso sinistro. Decalcif.icazione globale n otevo·l e, slargamento e dentellatura delle estremità diafisarje del raidio P dell'ulna. Nuclei. di ossificazione dell'epifisi del radio e 1d.el piram1dale appena aipprezza~ili (il . piramidale dovrebbe comparire all' età d1 3 anni); estremità dia!i sarie delle falangi bordate con assenza dei nlJrlei ·d i o5siticazione epifisari. Gin oc eh io sinistro. Decalcifi cazio11e globale. n o· tey·ole E5tr emità 1diafisarie s largate .con linea juxta·~pifisaria ~fum~t~; ~u~lei di. ~ssiticazion_e poco sYil1lppati e calc 1f1cat~. a marg1n1 poco n e~ti. cura diet.-med. : latte materno. kufeke. pappine all'olio. E. o. F. M.: goccie 5 + 5 al giorno. 4 luglio 1926. tato gen erale buono. Alvo semp.re l"'egolare. .. PH: 7 5. Calcio Pmatico: 9,9. P eso kg. 8,850. E s. rad. polso sinistro. Calcificazione globale notevol,m ente at1mentata , scomparsa delle dentella~on

P er la determinazione d el calci~ ematico ci c;iamo ~ l>r,· iti del con1une m <'todo <11 Kra~ er e Tisda11. Le o'cillazioni del tas~o del calcio nel sier o nor1nale yanno da 9.5 a 10.5 n1rng-r. ~u 100 e . cli 5angue. (1)


TANNO XXXIII,

41]

FASC.

SEZIONE PRATICA

1425

'iure <telle estr emità diaJ'isarie d el radio e dell'ulna. Nuclei di ossificazion e del capitato, uncinato, piramidale ed epifisi radiale notevolmente più svilU1ppati, di opacità fortemente aumentata,

fisarie netti. Nuclei Idi ossificazione sviluppatl, ben calcificati ed a margini rr;iolto più netti. Car·

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l 25 1naggio 1926.

25 maggio 1926. I

4 luglio 1926 •

a margini netti. Comparsa dei nuclei di ossifica-

zione id elle epifisi pros5imali delle falangi e delle epifisi distali del secondo metacarpo e della falangina del pollice. Ginocchio sinistr o. Calcificazione globale notevolmente progiredita. ì\1argini delle estremità dia'

4 luglio 1926 .

tilagine di coniugazione di spel:>5ore notevolmente ridotto. 21 luglio 1926. - Prosegue il miglioramento. Peso kg. 8,970.


IL POLICLINICO

1426

[ •.\NNO

XXXIII, f

ASC.

•tJ

svasato alla base; rosario costale. Lieve scoliosi dorso-lombare. Ing'1'os5am ento delle epifisi. Notevole incurvamento delle tibie. \'algismo delle ginocchia. Adidòme grosso e svasato con ampia dia-

CASO II. - D. R. Vittore, mesi 15. Genitori sani, primogenito, allattato irregolarmente al seno materno per 10 mesi; svezzato da due mesi. Primo dente al 6" mese, prime parole a 11 mesi, non

l

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8 giugn o 1926.

8 giugno 1926 .

9 luglio 1926.

yolre 11n aYuto disturbi intestinali lllè!->i ga~t1 o-entc1 ite pit1tto ... to grave. giugno 1926. - E. o. ~utrizione buona, colorito ro. co, micropoliaìdenia periferica. Cranio grosso tendente alla form~i quadrala con tonta.nella anteriore a verta (2 x <.? ). Torace depresso ai lati,

cammina. e 5t1gli 8

f >i il

9 Jugljo 1926. 5tasi dei retti. Fegato leggcrrnente aumentato di

volume e di consistenza, inilza nei limiti. Ipotonia muscolMe. . \,-asserma11n e cutireazione negativa.

-


!..\NNO XXXIII,

FASC. 41]

SEZIONE PRATICA

Es. &angue : emogl. 75; globuli rossi 4,320,000; leucociti 7,400; valore globulare 0,87; formula leucocitaria : neutrofili 56; eosinofili 1; mononucleari 4; linfociti 36; forme di passaggio 3. PH : 7,4. Calcio ematico: 9. Peso l<g. 9,450. 8 giugno 1926. - Es. raà. polso destro. Decalcificazione globale notevole. Slargamento delle estremità diafisarie del radio e dell'ulna. E5tremità radial e sfrangiata, ulnare a ·Cupola. Nuclei d1 ossificazione del caspitato, uncinato e della epifisi raidiale 1di scarsa opaicità , a margini poco netti. Bordure delle estremità J>ifOSsimali delle falangi e nuclei 1di ossificazioni epifisari aa>pena evtdent1. Ginocchio destro. Decalcificazione globale notevole. Slargamento delle es~remità diafisarie del femore, tib1a e perone con ·dentellature, specie nella estremità femorale. Nuclei epifisaTi di scars<t opacità, a margi.n i poco netti: note,rolmente diLStanziato 1dall'estremità rd iaftsaria quello 1del femore. Cura 1diet.-med. : latte di vacca, uovo, pappe al· l'olio, ;purèes, ~ane, frutta. E. O. F. M. : goccie 5 + 5 al giorno. 9 luglio 1926. - Eruzione di 5 denti. .i\lvo re. golare. Reperto ·ematologico invariato. PH : 7, 5. Calcio ematico: 10 .. tPeso kg. 10,300. Es. rad. polso destro. Calcirficazione globale mol· to migliorata, scomparsa quasi completa .delle sfrangiauure delle estremità diafisarie del radio e della deformazione a cupola dell'ulna. Nuclei di ossificazione più sviluppati e 1di opacità più intensa, a margini netti. Ginocchio destro . Calcifi1cazione globale molto miglioria ta, scompaT5a quasi completa della dentellatu1Ta delle estremità diafisarie. :\uclei epifisari più sviluppati, di aumentata opacità, a margini netti. Notevole riduzione dPlla cartilagine di coniugazione del femore. III. - R. Giu seppe , mesi 12. Padre morto per anem,i a per.n:i!ciosa; madre sana; primogenito, allattato al seno materno irregolarmente. Bronco-polmonite a 8 mesi. Primo dente a 11 me&i e mezzo. l'\on ·cammina. Balbetta qualche monosillabo. Da circa un mese stato di malessere e turbe intestinali .all'inizio. 22 maggio 1926. - E. O. Nutrizione scadente, colorito palltdo, micropoljadenia. Cranio grosso con p>ronunciamento 1delle bozze temporali e lieve d epressione di quella occipitale destra; grande fontanella ampiamente aperta (5 x 4) e lievemente avvallata; non craniotabe; reticolo venoso front0tparietale. Eruzione incisivo medio inferiore de&tro. J'orace ristretto n el diametro antero1posteriore e svasato alla base con notevoli ingrossan1enti noqulari in corrispondenza delle articolazioni condro-costali. Addome grosso e svasato con lieve diastasi dei retti; fegato e milza un po' a·n mentati di ,,olt1me e con si&tenza. \Vassermann e cutireazione negativa. Es. sangue: glob. rossi 3,680,000; leucociti 11,200; emoglobina 50; valore globula.re 0,6 ; formula leucocitaria; neutrofili 43; eosinofili 4; mononucleari 5; linfociti 46; forme di passaggio 2; basofili 1. ~egativ a la ricerca del parassita malarico e degli elminti. PH: 7,5. Calcio ematico: 8,5. P eso kg. 7,560. Es. rad. tpolso sinistro. Forte decalcificazione globale. Slargamento delle estremità diafisane del radio e dell'ulna che appaiono fortemente sfuCASO

1427

mate. L' estremità 1del radio è inoltre deformata a cupola. Slargamento delle estremità diafisarie dei metacarpi e prossimali delle falangi, deformate anch'esse a cupola e a margini sfumati. Presenza dei nuclei di ossificazione del C3l.Pitato ed uncinato, di opacità poco inten5a e a contorni poco netti. Assenza dei nuclei di ossificazione dell'epifisi radiale e .dei metacarpi e falangi. Ginocchio sinistro. Forte 1decalcificazione globale. Estremità diafisarie slargate e sfrangiate. Appena accennati i nuclei di ossificazione del· l'epifisi femorale, notevolmente di&tanziati dalle estremità diafisarie. L'intensa -Oecalcificazione rende appena apprezzabili i contorni. Cura diet.-med. : latte materno e latte di vacca. E. O. F . M.: 10 gocce al giorno. 12 giugno 19W. - Eruzione incisivi medii inferiori. Es. raà. polso sinistro. Calcificazione globale alquanto miglio·r ata. Scomparsa della deformazione a cupola del radio e delle estremità diafi&arie dei metacarpi e delle falangi. Nuclei di os.5ificazione del capitato e uncinato di opacità più intensa e a margini netti. Comparsa dei nuclei di ossificazione dell'epifisi radiale . Ginocchio sinistro. Calcifìcazione globale aumentata. Scomparsa -Oella sfrangiatura delle estremità 1diafisarie. Nuclei epifi5ari pit1 sviluppati, a contorni alq11anto più netti. 4 luglio 1926. - Es. sangue: glob. rossi 3,700.000; glo.11. bianchi 10,800; emoglobina 55; formula leucocitaTia invariata. PH: 7,4. Calcio ematico: 9,7. Peso kg. 8,050. C. Brigida, anni 3. Genitori sani. Di 6 fratellini 2 sono r,achitici. Allattamento materno irregolare pm- 13 mesi, indi misto sino ai 15. A 6 mesi mise i due inci&ivi mediani inferiori, a 13 mesi iniziò l'eruzione degli altri denti. Poco prima rdei 12 mesi fu còlt.a 1da f ebbre modica fugace e da turbe intestinali; ne uscì dopo qualche giorno impotente a sostenersi in ;piedi. Sulla fine del 130 mese cominciò a so1weggersi ma non cammina ancora da sola. 25 maggio 1926. - E. O. N11trizione scadente; cute un po' pallida .con ipertrico&i al dorso; micropoliaidenia. Cranio grosso. tendente al quadrato. asimmetrico, fontanella anteriore chiusa. Torace deforme, con scoliosi dorsale superiore e cifo--scoliosi dorso-lombare; notevoli ingrossamenti condro-costali ed epifi5ari. Incurvamento dei fa mori e delle tibie; valgismo dcl ginocchio. ~ulla a carico dell'apparato r espiratorio. Addome molto voluminoso, espanso ai lati, con cicatrice ombe· licale spianata; fegato e milza aumentati di volume e di consistenza. Reazion e 'Vassermann e cutireazione negative. Es. sang-ue: emoglobina 75; glob. ros&i 4,700,000; glob. bianct1i 10,200; formula leucocitaria: nulla di n oteYole. PH: 7,5. Calcio ematico: 8,5. Peso kg. 8.850. Es. rad. pol so destro. Intensa decalcificazione globale .. largamento delle estremità <liaf1sarie del radio e dell'ulna che appaiono enormemente sfran giate, a margini indecisi. Deformazione a cupola delle estremità distali dei metacarpi, le quali appaiono peraltro un po' sfrangiate. Sfrangiatura .aelle estremità prossimali delle falangi. ~uclei di ossificazione del capitato, uncinato, piramidale, ed epifisi distale del radio e dell'estremità prossimali delle falangi (li opacità molto tenue, a mar~ini sfl1mati. CASO IV. -


1428

1L POLICLINICO

(;inor.r:/1 i.o rtestro. Imponente 1decalcificazione glo-

bale. Estremità diafisarie fortemente &largate e sfrangiate. Notevolmente slargate le cartilagini di coniugazione. Nuclei epifisari fortemre nte decalcifi cati, d eformati, sfumati. Cu~a di et.-med.: caftlè e latte, pane, uovo, minestnne e paippe all'olio, purèes, polpette di carne, frutta. E. O. F. M.: gocce 6 + 6 al giorno. 2 lugliò 1926. - S.tato pressochè invaà'iato. Esam e del s-angl1e invariato. P1H : 7,5. Calcio ematico: 9. Peso l\g. 9,100. Es. rad. delle ossa. Pressochè invariate le gravi manifestazioni descrritte. Per ragioni ·di brevità ci siamo limitati alla esposizione 1di soli 4 casi dei 15 sottoposti al tratta1n,ento e quasi tutti altrettanto accuratamente se glllti: d'altronde i risultati 1otten11ti negli ailtri 11 con corttano ;perfettamente con quelli forniti dai . primi. In tutti que&ti bambini, .m antenuti a dieta normale, la somministrazione 1dell'estratto di olio dt fegato 1di merluzzo (da tre a 1q ui·ndici gocce al giorn o) fece r ealizzare un più o meno sensibile miglioramento dello stato di nutrizione e un notevolissimo mti.glioramento delle manifestazioni ossee • del rachitismo, il che è stato particolarmente mes 50 in evidenza coll 'esame raidiografi-co. Soltanto nel caso 4° descritto, in cui le manifestazioni iniziali della grave affezione rachiti·c a rimontavano ad epoca piuttosto remota, le lesioni ossee non subirono apprezzabile influenza curativa.

***

Le esp e.r ienze fatte confermano l'azione rachitigena delle diete 84 ed 85 di Pappenheimer. Col-

l'una e coll'altra dieta si ottennero· lesioni ossee comparabili a quelle del rachitismo siperimentale degli autori americani e francesi, evidentissimF\ già alla sola osservazion e degli animali: scoliosi. tum efazione delle epifisi, incurvamenti delle ossa lungl1e ... Qt1este alterazioni si manile::itarono anche negli an1mali esposti alla luce solare pe.r dieci minuri al giorr10 : si può quindi dire che nei nostri paesi la diretta esposizione al sole non riesce a controbilanciare n ei ratti gli effetti rachitigeni delle diete 84 ed 85 (1). Degli animali trattati con E. O. F. I\1. si svilupparono alterazioni rachitiche - foil'&e un po' meno imponenti rispetto a quelle dei corrispondenti gruppi senza E. O. F. M., ma sempre gravi - nei soli ratti a dieta 84. La differenza nell'entità delle alterazioni sche· letricl1e tra i ratti con e quelli senza E. O. F. 1\1. C:iò conferma perfettamente i risultati che ignuravnn10 prima del completo espletamento <lei le> n ostre riccr0l1e, ottenuti n el 1924 da p e Gen11c" in esperi enze di controllo condotte su due g10\ a11i ratti bianchi tenuti alla <l ieta - di Pap· pcnheime-r.

[ANNO

XXXIII,

FASC.

41 J

risultò quindi spiccatamente evidente negli animali tcr1uti a dieta 85. Possiamo pertanto dedurre che, negli effetti del rachitismo l'E. O. F. M. (prodotto di Zucker) non compensa quasi affatto l'azione .danno&a delth dieta 84, mentre compensa bene l'azione della dieta 85. Questo comportamento nei riguardi d.ell'ia.zione antirachitica dell'E.O. F. ì\1., evidentemente in raworto al maggiore contenuto 1della dieta in elementi nutritivi (albumina e girassi nella dieta 85), indurrebbe a pensare ch e l'E. O. F. M. previene e cura il rachitismo per via inditetta, favorendo cioè la valorizzazione di altri costituenti nutritivi o di elementi attivi in essi contenuti. Infatti, .I'E. O. F. M. manifesta il massimo della &ua azione antirachitica quando contemporaneamente venga somministrata •un'alimentazione mista normale (come risulta anche •dall'esame raidiologico delle ossa ·dei bambini gravemente rachitici), il minimo della sua azione se aggiunto ad una dieta povera in elementi nutritivi (,dieta 84). Esiste perciò una differenza tra l'azione dell'olto di fegato di merluzzo e l'azione del ~uo estratto: è noto infatti come l'aggiunta di olio di fegato ·di merluzzo, in proporzione 1del 2 %, alla dieta 84 od 85 impedisce il rachitismo nei rattt bian chi (Mac Collum, Simmonds, Shipley e Park, Howland, Lesné, Vagliano e 1Christou). Questa differenza è 1però facilmente spiegabile in base alla detta ipotesi: •l'olio idi fegato di merluzzo contiene il fattore antirachitico come lo contiene l'estratto, esso contiene però anche quelle so&tanze grasse di cui 1detto fattore rende possibile la valorizzazione. Quanto abbiamo detto a proposito dell'azione antirac·h iti ca dell'E. O.~. M., vale anche probabilmente per l'azione da esso esercitata sull'accreS<!imento: è a presumersi che e55o attivi l'accreF-cjmento se contemporanea.Inente vengano somministrate, nella debita quantità e qualità, le sostan ze ad esso necessarie. Infatti vediamo che i ratti te111u ti a dieta 85 cr e&eono meglio e più rapidamente se a tale dieta si aggiunge dell'E. O. F. M.; n1entrc tale attivazione dell'accrescimento da iparte 1della detta sostanza non si osserva quasi affatto nri ratti tenuti a dieta 84. Anche nei riguar di dell'accrescimento del bambino l'azione dell'E. O. F. M. (prodotto di Zucl-i:er) è massima neg li organismi a dieta mista normale, come risulta dalle curve di accrescimento dei bambini rachitici stessi, cosi trattati. 1

1

(1)

·

Dobbiamo vivissima gratitudine al prof. Pionisi, direttore del R. Istituto di Anatomia patologica di Roma, il qual e esaminò i nostri preparati istologici e ne dettò i reperti de~critti.


[.WNO XXXIII,

FASC.

SEZIONE PRATICA

41]

OSSERVAZIONI CLINICHE. ISTITUTO

E

CLINICA DI P ATOLOGIA SPECIALE CHIRURGICA DELLA R . UNIVERSITÀ DI TORINO. • Direttore: pro'.!. o. UFFREDUZZI .

Di un raro reperto in un sacco di ernia libera (pezzo di legno) per il dott ..ADALGISO TURCO, assistente. Corpi l iberi nei sacchi erniari furono trovati e non raramente, ma mentre que5ti erano sempre di origine autoctona e soventi rivestiti dalla sie. rosa peritoneale più o meno modtficata, rarissi· mamente è stato trovato in un saicco di ernia 1ibera un corpo proveniente dal mondo esterno. localizzato in detto sacco senza che l'ansa ifosi>e gangrenata per strozzamento, e senza che vi fosse 11 minimo segno di :peritonite localizzata, e tanto meno ,generalizzata. 1Molti classici non accennano neanche alla possibilità che in un 58.Cco erniario si possa trovare un corpo straniero che non abbia dato il minimo segno di reazione peritoneale; dico corpo straniero 'Per non confonderci con i corpi liberi che ·Come ·h o detto provengono originariamente ,d,al cavo p eritoneale, mentre g.l i stranieri provengono dal mondo esterno. Il trattato del Begouin solo considera tale evenienza ed aocenna appunto che in un ,sacco di ernia libera pof>sono trovarsi ossicini, spine di pesce, che provenienti da perforazioni .d.ell'intestino, hanno .d ato luogo ad una peritonite sacculare. La letteratura è poverissima di simili casi. .i\r1do1ji.n riferisce id i un'ernia inguinale destra contenente ileo e ·cieco dove accanto a vecchie e nuove aderenze si trovò un pezzo di legno, senza che vi fosse n essun segno di reazione p eritoneale, Dobromj ssloff riporta alcuni casi in cui da un intestino gangrenato erano fuorius citi alcuni 5emi di z11'c ca senza ·Che vi fosse niente altro che una lieve peritonite sacculare. Ma come ho già detto niente di straordinario che da un'ansa gangrenata possa fuoriuscire il contenuto e qu esto ritrovarsi nel sacco. Nel caso .m io non 5olo non , .i era nè strozzamento nè gangrena, ma pur essenJovi un pezzo di legno proveniente dall'intestino non Yi era il minimo segno di reazione 'Peritoneale. 1

CASO CLINICO. - P... Giovanni , da Ca telvero d'Asti, d,anni 65, gt1ardia 1ctaziaria a riposo. ~ el­ l'anamnesi nulla di n otc\'Ole. Da circa 10 anni soffre di ernia ingi.1inale de5tra che non gli cagionò ·però mai alcun disturbo. Detta ernia non aveva nlai sorpassato il volume di un uovo di gallina, non i era mai fatta scrotale ed era sempre stata riducibil e perfettamente. L'ammalato aveva 11ortato saltuariamente un cinto e n on aveva mai pensato all'e'rentualità di 50ttoporsi ad t1n intervento operati,ro, potendo malgrado la r.: ~•

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senza della sua ernia attendere abbastanza bene ad alcuni lievi lavori agricoli. Una settimana prima dell'intervento l' ammalato aveva però notato che la tumefazione alla regione inguinale destra si era fatta più dura, era au· mentata lievemente di 'rol·ume, ma quello che più aveva impressionato l'ammalato 5i è che la t umefazione non si poteva più ridurre. L'ammalato aveva attribuito ciò ad 'Uno sforzo fatto mentre lavorava. Decisosi ad interpellare il suo medico, questi diagnosticò un'ernia intasata e propose all'ammalato un intervento operativo. r:ammalato a tutta prima fu ril.u ttante a qu esta eveiltualità potendo egli malgrado la sua ernia che più non 5i riduceva, attendere ai suoi lavori abiLuali e non avendone alcun disturbo apprezzabile. ·In detta settimana infatti l'ammalato aveva a·ccudito ai suoi soliti lavori; avev·a alvo li1Jero del tutto, non aveva vomito, nulla insomma che lo preocc'Upasse minimamente, solo la costante presenza del.l a tumefazione alla regione inguinale tumefazione che era lievemente dolente alla ' pressione poco o nulla ispontaneamente, ma cl1e più non 5i riduce,Ta con le solite manovre nè stpontaneamente n è con la stazione orizzontale. r"Ialgrado ciò p er consiglio 1d.el suo medico t;he vedeva in quell'ernia quatcosa di insolito si de .. cjse a sottoporsi ad atto operativo. Esame obbiettivo. - Uomo di rO'busta costituzione generale e ben portante. L' e&ame somatico generale non rileva nulla di notevole salvo lln inizio di arteriosclerosi. Alla regione inguinale destra esiste una tumefazione :del volume di urr l1ovo di gallina, &ituata in corrisipon denza ,dell'anello inguinale esterno. Detta tumefazione è di consistenza dura, irriducibile, lievemente dolente alla pres. sione, ottusa alla percussione. Non vi è il minimo segno di r eazione peritoneale, il polso è sui 60, non febbre. Si conferma la ,diagnosi di ernia a contenuto epiploico infiammato ed aderente ed irreducibile, e si procede all,atto operativo. Atto operativo. - Anestesia locale •con il cokre· ne; incisione della cute seguendo il maggior asse del.l a tum efazione. lnci50 il sottocutaneo cl1e non i)resenta nulla ,d_i notevole si procede come per l'ernia strozzata alla apertura del sacco prima di aprire l'aipone11rosi del grande obliquo ..A. questo pt1nto incominciano ad apparire le differe11z& tra l'ernia in questione ed i casi di ernia irredt1cibjle o anche· strozzata. Incidendo sulla massa n el punto do,1e si cr ede di poter aprire il sacco non si trova altro che grasso infiammato, m entre no11 si riesce ad aprire il sacco al primo colpo~ Questa ci rcostanza è ai1a· Ioga a quella .di certe ernie crurali dove n on si trova c;ubi to il sacco, e prima di poterlo aprire è necessario inci dere l'abbondante grasso che vi ta al davanti. Xon riuscendo ad aprire subito il sacco, incido .rarponenrosi del grande obliquo, e mi accorgo che l'ernia n on è obliqua esterna ma dir etta ..i\perta l'aponeurosi, mi riesce pit1 facile circondare -da tutti i lati la tumefazione, ed aggredirla di là do,re credo meglio. Procedenclo alla dissezione del gras:;o rln ogni parte rie~co finalmente ad aprire il sacco ,·erso il basso ...\perto il sacco che è p]ccolo, del volu me di una noce a,·ellana, mentre con~tato che esso è ,-uoto. che non contiene neanche 11na goccia di liquido infiammatorio come crede,·o di trovare. mi n('rorgo che daì profondo sporg:e qualche cof:a cl1e non riesco a r enò ern1i conto che cosa 1

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1430

1L PC1LICLINICO

e::,::,o sia. Aftferrata con una pinza questa sporgenza, mi accorgo cl1e ho tra le mani così 110 creduto a tutta prima un ossicino di pollo. I1nmediatamcnte con una pinza anatomica, rendendomi conto della gravità di un tale reperto, afferro l'ansa ol1e prima mi si affaccia nella ibrec·c ia del sacco ed estrattala facilmente, vedo che es&a presenta due piccoli fori che è bene che io .descriva 1per renderci conto del meccanismo di perforazione della parete. L'ansa in parola era l'ultimo tratto di ileo, perchè oltre ai caratteri dell'ansa da una parte essa era fissa .del tutto verso de&tra ed io non potevo ~strarla. I fori erano come iho detto in numero di 2 situati l'uno di !fronte all'altro, lungo il minor asse dell'intestino dalla parte opposta al! 'inserzione mesenterica. I .fori erano irregolari, ricoperti da e&Sudati giallastri a bordi grigi ed edematosi. 1Le dimensioni di questi fori erano di poco IS'U~eriori a quelle di una capocchia di fiammifero svedese, e da essi non gemeva assolutamente n è sangue nè contenuto intestinale neanche aertform'e. !I.I tratto di parete intestinale cl1e unisce le 1due bucature è di colorito violaceo e forma un netto solco affondato nella parete che pare minacci di .rompersi da un mon1ento all'altro, unendo cosl le due aperture tra di loro. Constatato che nelle vicinanze non vi è niente altro di versato, e che non vi sono altre aperLuTe, .suturo queste accuratamente e facendo fare alla parete intestinale una piega, la ribatto soip ra a tutta quella parte ·di intestino che minacciaYa di gangrenarsi, affon,dando il tutto nel lum1e. Lie·ve causticazione con alcool iodato, indi affondo il tutto nel cavo peritoneale, adagiandovi contro un zaffo .cti garza al ,-ioformio. Sutura del &acco, asportazione di tutto il grasso infiammato, indi plastica della parete secondo Bassini. Il decorso postoperatorio che io temP.vo dei più bnrrascosi f'l.1 in,rece ·dei piì1 normali. Temperatura sui 37.5 polso sugli 80, non meteori5mo non dolori addominali, non vomito, defecazione sponta11ea 24 ore dopo. ' ;isto .che non vi è il rpiù 1)i eco lo segno cli reazione peritoneale in seconda giornata smnovo lo zaffo che in ,quarta lo tolgo del tutto ..t\1)pena tolto lo zaffo, ad esso fa seguito un liquido quasi incolore che io penso e5sere liquido di reazione peritoneale. Rifatta la m edicazione questa viene dopo poco tempo ad essere inZll])ipata cli bel nl1ovo, ed in questo caso il liquido tramanda un netto odore urinoso. Sospettando t1na perforazione vescicale, fac cio la ricerca dell'urea su alcnn c goccie di detto ljquj d.o. ricerca che riesce posi1i,ra. 1\1etto un catetere a 1)erma11enza e la n1 edicazione non ·v iene pii'1 co&l a bagnarsi. Dopo due settimane di lieve su,p pt1razione della ferita. e di ci5t ite cu1·atn con 1a,·aturc di nitrato d'argento si è in grado di togliere il catetere senza che dalla ferita rnoriesca 'Pi l1 nulla, avendosi così guarigione con1iplcta ed assoluta. Descrizione del co1·po e.c;traneo. - ~on si tratta idi un 05so comr io a'•e,ra creduto a tutta prima. ma di 11n pezzo di legno lungo 4 cm. di forma simile acl 11na clav·icola, ricoperto in parte dalla sun scorra. di consistenza assai dura non a~~o1u1nmr.nt0 pieghe,·ole. ed irrClgolnre alle Slle estremitft. Interrognto l'amn1alato sulla pro\·enien7.a rli quC?::,to ])f z10 <lt lt>gno. egli la attrih11i,ce alla in· gc,tion0 i11Yolonta1 ia di ltn pezzo d1 ro~n1ari110. con il qualt: è tra-sfisso l'arrosto di c ui egli si cihn 1requenteu1eute. 1

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(ANNO

~~Xlii, FASC.

41]

Ed ora come spiegare la presenza di questo pezzo di legno nel sacco senza il minimo 5egno di reazione peritoneale? Ingerito dall'ammalato il pezzo di legno, questo è arrivato in quella parte di ileo che era situata dentro al sacco erniario. Probabilmente l'ansa era jn ,quel punto solo pizzicata per la sua parete dentro al sacco, e non con tutto il suo lume. Penetrato per uno dei suoi capi in questa extroflessione sarculare dell'intestino, e spinto dalle onde di contrazioni peristaltiche, in questa nuova sede, il pezzo di legno ha cambiato posizione disponendosi tra5versa lmente; e ntrato nel saicco non ha più potuto uscirne perohè più non lo permetteva il colletto .del sacco minore nella sua aipertura, della lunghezza del pezzo di legno stesso. Sopraggiunte altre onde di contrazione, la pa rete intestinale veniva a premere sugli estremi del legno che ne l edeva cosi le tuniche. I movimenti peristaltici &i iaceYano intanto più forti e per spingere avanti il corpo estraneo, e perchè più validamente si contTaeva la parete intestinale infiammata, per cui non tardava ad avvenire una perforazione anche per le alterate condizioni di nutrizione della rparete dell'intestino. La perforazione in due punti ci 1dimostra ap pl1nto che la pressione era uniforme ed uguale in tutti i sensi. Il resto di parete inte&tinale situato fra i .due estremi del legno veniva ad essere stirato e magari compresso, per cui i1on tardayano a com·p arire dei idisturbi di nutrizione anche su questo tratto. l\1a mentre la parete inte5tinale andava perforandosi, il sacco si infiammava, e l'infiammazione si. trasmetteva al grasso preperitoneale, che era come abbiamo visto iperplastico ed infian1mato. Ma e i germi che saranno usciti dalle aperture non hanno dato che questi pochi fenomeni? Noi abbiamo vi&to come i margini delle aperture f ossero russai ~iccoli ed edematosi, onde io penso che l'edema infiammatorio della parete intestinale e .specie quello della sua mucosa fosse tale C1he ostruisse immediatamente lln foro non ap.p ena formatosi, l'altro non appena il pezzo di legno era fuori11scito. In questo modo si impedì al con tenuto jntesUnale ·di versarsi nel sarco. La lentezza con la quale de,·e essere avvenuta la per• forazione non fa.rà pare.re impos&ibile questa spiegazione. Ben altrimenti a'rviene in una ferita del1'jntP.stino, quando essa è prodotta improvvisamente s11 una parete sana, e ben altra iè anche l':lpertura pTo,rocata da un processo ulcerativo di qualsiasi natura della parete intestinale, dove 5e è ,·ero che ln mucosa è in!iammotn ed edematosa, è anche ,·ero Chf\ il prorClsc:o nlceratiYO ha ner carat tere ln dis1r11zione della parete e quindi p i:rmenbilitfl clell'ay>t•rtura. D'altron<l11 la lettera-


{ANNO XXXIII,

FASC.

41]

SEZIONE

tura è ricca di casi di corpi estranei che penetrati nel lume intestinale da questo ne fuoriu&cirono non per le vie naturali, an•dando a fissarsi nelle più svariate parti, ed arri\•ando così fino .alla cute, senza che ne fosse -conseguita una peritonite, anzi f r equentemente senza il più 1piccolo segno di reazione peritoneale. Donati estrasse dalla ;parete addominale della fo ssa iliaca un ago, chP una isLetica ave,ra 111gerito. Inoltre la parete intestinale perforata veniva a trovarsi fuori dal!a :gran de cavità peritoneale, perchè chiusa nel sacco -erniario di cui n e otturava anche l'apertura onde nulla di strano che il rpoco versamento a\rutosi non si spargesse nel cavo 1peritoneale, e non desse alct1na fenomenologia speciale 'Perchè quasi fuori dalla grande cavità. Sarebbe avvenuto qualche cosa di ar1alogo a quello che av\'iene n ella perforazjone .di quei tratti idi intestino che sono extra.'Pqritoneali e ·ohe per la loro posizione formano la salvezza dell'ammalato. P erforato l'intestino, €-d uscitone il corpo estraneo, i fatti congestizi reattivi alla presenza di questo corpo si andarono attenuando, tanto ch e l'intestino ipotè ridursi spontaneamente n e1 caYo rperitonea1e ed essendo .chiuse le aperture da cui era fuoriuscito il corpo e5traneo non aversi il più piccolo segno di peritonite, m entre il pezzo di l egno rimaneva casualm ente nelle ,,icinanze. Io mi ero posto già duran te l'intervento la domanda se non fossi stato io durante l e manovre fatte per isolare il sacco, a . n on dico determi nare, ma a fa vorire la fuoriuscita del legno durante i maneggi operatori e che quindi, data la istantaneità d el soccorso, 5i fossero evitati tutti 1 pericoli. A tale u opo io esaminai attentamente i bordi delle aperture e i1otai com e essi fossero giallastri e ricoperti da essu dafi grigi senza che vi foi;se una goccia di sang11e. Ciò mi persuase che l'aper tura era di data più antica, e che fosse assolutamente da escludere .1a fuoriuscita del legno durante i rr1aneggi operatori. In quanto alla ferita vescicale io n on la spiego cl1e con qualche lesione 1da me fatta con un ago o con qualche ferro ment1·e cerca\1 0 di aprire il sacro. Che l 'éllpertura fatta fosse piccola mi ~are indubbio dalla poca qua11tità di 11rina che t1 &civa e dal poco tempo impiegato per gnnrire. :\'on saprei spiegare come il 1p ezzo di legno aye ·sr pot11to rperforare la ' 'escica. Ql.1ali gli ammaestramenti eh.e i possono trarre da questo caso? :\on possihile paragonare il caso mio a qt1ei casi n11n1C'ro ~i cl i ernia strozzata cnn gangrena ·della parete inte::-tinale e :fuoriuscita del contenuto chC' pt1ò cs~ere il più ,·ario, e con co1nitante })eritonite localizzata. E: 11arurale che da un'3.n a gan~renata 11e fuoriL ca il suo conte~ n11to e che la pcrito11ite ci.I\.o..,critta 11e sia la 1

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1

1431

PBATIC.~

-evenienza la più benigna. :\el mio caso nulla d i tutto ciò; non strozzamento, non il minimo segno di peritonite localizzata, solo una infiammazione del grasso 1preperitoneale, ciò che 1ni indica che l'infezione è stata trasmes5a più verso l'esterno che non verso l'intern o. e mai si può paragonare il caso m io come già dissi, a quelli di corpi e5tranei, che perforata Ja parete intestin ale vanno a fissar5i nelle più s·variate parti del corpo dove danno luogo al più ad un a scesso. ·Questo caso 1poi non ha nulla a che fare con i cosidetti corpi liberi dei saccl1i erniari la cut origine ·è endopcritoneale, proven endo da appen. dici epjploiche staccate o id a tubercoli caseificaLi od anche calcifica ti. Mi pare anche naturale cl1.e si debba e5cludere il trauma come agente di rottura dell'ansa erI'!ata, primo perchè esso non vi fu, e poi per chè se esso vi !fosse ~tato, n on sarebbe stato di tanta piccola entità da pas5are inosserYato. Non credo che una sintomatologia analoga a quella che presentò il mio ammalato sia in grado di guidare! ad una diagnosi, ma essa si possa s olo fare al tavolo operatorio. La rpresenza di flemmoni &tercoracei, di peritonite circoscritta ci fanno certi della ,p erforazion e intestinale, ma nel m io caso ciò mancava del tutto. L'inter,rento non p uò cl1e essere causale e vario da caso a caso. La prognosi riservata fatta da m e subito dopo l'interV(>nto, fu invece b enigna per I' ammalato, ma !'eccezionalità del cas.o mio non cr edo autorizzi a prendere alla leggera ca·s i analoghi. 1

LETT.ER ..\ TUR ..\. ARDOUIN.

}3ull. et

~Iém .

d. 1.

oc. dc Chir.' 1910,

num. 14. D BROL\I I SLOFF.

Zentr. f. Chir., 1909, n. 36.

D ONATI . Chiritrg ia de/.l'arid o1ne.

.,... Pubblicazione Indispensabile a tutti I pratici: Prof. Dott. LEONARDO DOMINICI

Docente tlù. P atologia,, Chirurgia,, Olinioa, Ohi.ru.rglca, e Medicina Operatoria nella R. Univ&sità di Roma..

PICCOLA CHIRURGIA E CHIRURGIA D'URGENZA Prefazi one del prof. Roberto Alessandri .

Un volume (n. 16 della nostra Collana Manuali del " Policlinico ») di pagg, IV-452, oon 225 figure intercal&te nel testo, Illitida mente stampato eu carta. eemipatinata. ed artisticamente rilegato in piena. tela inglese, con inscrizioni sl.tl piano e sul d()l'So. Il libro è elaborato con criteri di ae;oluta prat.iojtà., e corris1>0nde in tutto al1e eftigenze odierne dei m edioi chirurgi condotti, dei gio'aJti laureati e dei laureandi. - Prezzo L. 5 6 - Per · nostri abbonati sole L. 5 2. Inviare , ·aglia Posta1e all 'Editore LUIGI POZZI Via. Sistina. n. 14 - ROMA.


1432

lL POLICLINICO

[:\XNO

X-XXIII, ,F'ASC. 41)

Percentuale degli a1nmalati e delle f orme febbritt.

NOTE E CONTRIBUTL

.

Considerazioni sopra una statistica di malarici.

.

Percentuale ammalati riportata. a 1

Anno .

Terzana e Quartana

nel 1920

Estivo

Casi

Autunnale

dubbi

18 o/o

01• 13 o/o 14 010 20 01.. 21 01.

Dott. PILADE CLARA. Rioferis<:o i dati id i 'Una statistica di malarici che ho raccolto .negli .anni p ost-belli·c i nei comuni consorziati di 'C omazzo e Merlino e in quello ·di zelobuonpersi.co , paesi tutti confinanti ed in condizioni idrtc'he, agricole e demografiche molto simili.

Si tratta di icomuni posti in Provincia di Milano sulla riva destra del fiume Adda, dove non esiste grande paludismo , nè vi sono stagni in iprossimità degli abitati; la ·coltura della terra è sommamente intensiva, le acque ben incanalate ip'er l'irrigazione, il bestiame ab bondantissim o, abbondano però le risaie. Nell' anno p.recedente alla grande 1g uerra, nel quale incomin ciai qui il mio eser·cizio di medioo condotto, la malaria, in tenl.lPi più remoti molto diffusa, vi era pre&sochè s-comp.a rsa, riéllpparve invece negli ultimi anni di guerra, ed al mio ritorno dal servizio .m ilitare (secon1do 1semestre 1919) ne trovai infetta 1'uona parte della p01polazione. L'epidemia apparve allora tanto gra'Ve in tutto iJ Circondario ·di Ladi, 1che il 1Comitato della Croce Rossa di ·questa città se ne interessò vivamente, tprocul'ando medicinali, e cercando di promuovere !'istituzione idi dispensari antimalarici. Uno dei primi lo aper.~i infatti io in Comazzo e qui anche per il prezioso aiuto prestatomi dal prof. Giuseppe Stradiotti, a.lloTa primaxio dell'051Pedale Mag,g iore di Lodi, che rpiù volte si r ecò espr essamente sul posto, ci riusci di rintracciare e ~atalogare quasi tutti gli indivi·dui affetti, di fOI"nirli di medicinali, e idi una scheda in •cui erano annotati i dati personali, la forma di febbre, le dosi di chinino e i giorni e le ore in cui dovevano essere presi. Fu così iniziata la 5tatistica cl1 e io continuai 1-poi • a raiccogliere negli anni successi vi.

1920 1921 1922 1923 1924 1925

1

-

0.70 o. 72 0.57 0. 60 0.51

. 71 o/o

()/o

20 o/o

63 O/o

O/o 30 O /o

67 ,

50 O/o 48 O/o 44 o/o

11

23

31 olo 37 O/o

19

t

1

1

1

. Totale Anno

1920 1921 1922 1923 1924 1925

amma lati

Terzana Esti vo e Qua 1·tana. Autunnale

42:J

:-106

303 312 244 262 21

200 197

120 127 9f>

64 63 74 75 82 81

Oasi dubbi

55 35

41

49 53 42

Nel ·Classi·fiicare le varie forme di febbre si è tenuto conto specialmente diei caratteri clinic4 vennero però eseguiti an che numerosi esami di .sangue dal Gabinetto Batteriolog.i,co dell'Ospedale Maggiore di Lodi. Le infezioni che all'esame 1nicroscopic o risultarono come m,i ste, vennero elencate nella forma più gr,ave estivo-autunnale. 'J casi dubbi comprendono la .rnaiggior parte d elle forme croniche nelle quali non venne praticato l'esame ·del sangue. La statistica comprende come si ve•de un numero non molto rilevante di casi, essa però venne eseguita p,er sei anni cogli stessi criteri ed io credo ' se ne po·ssa trarre qualche uti·l e insegnamento. Prima di tutto, consrderando solo il totale degli ammalati, si può riJevare che la lotta con1dotta colla sola 'bonifica umana (non venne infattt attuaita in alcun modo lotta antiano1felica), se ha. dato non disprezzabili risultati, .n on ha IJ)erò cond otto a1d un esito ri5olutivo, non solo, ma iJ mi~ glioramen to ottenuto n ei primi anni è rim asto pot 1press'a poco stazionario. Se noi studiamo poi il comportamento delle varie .forme di febbre, vediamo subito che il ra1p, porto tra le forme di terzana e quartana e quelle estivo-a'ntunnali . si è venuto cambiando con una progressione pressochè costante, così cbe le prime in origine comprendevano il 71 % d ei casi, sono scese a ~appresentarne solo il 44 %; m entre le seconde dal 18 % cl1e erano sono salite nello scorso anno al 37 %. E questo il fatto di maggior rili_evo e sul quale jpiù mi preme ·di richiamare l'attenzione, la. sua spiegazione mi ipare abbastanza ovvia: se coli.a cura noi siamo rjusciti negli ammalati di terzana a1d ottenere un buon numero di guarigioni real1 e a diminuire gli agenti di infezione, negli ammalati di estivo-autunnale le guarigioni sono state invece il più d elle volte aJ>parenti ecl ì portatori di germi &ono rimasti. Ciò fa t em ere che n egli anni ,.E:'nturi la lotta 1

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[ANNO XX.XIII , FASC. 41]

1433

SEZIONE PRATICA

coi soli mezzi di boniifioa umana non solo non abbia più ad ottenere un ulteriore risultato, ma non possa impedire un notevole peggioramento nelle condizioni locali ·della malaria. Ancora ci spiega un altro fatto . Percbè la diffusione del chinino di Stato al rprinici'Pio del secolo è ri.uscita in breve vol(ler~ di anni a lf ar scom'Parire nelle nostre regioni la malaria; eid invece la lotta con dotta da noi cogli 5tessi mezzi e con ben maggiore intensità è quasi tallita allo scopo? Perchè i nem~ci da combattere erano diversi. Allora la malaria ·d a noi era .rappresentata solo dalla terzana e dalla quartana, il pùasmodio dell'estivo autunnale, non c'era. Inrfatti si parlava solo di febbre lunga o rdi febb·r e intermittente, le forme a carattere di malignità erano 1sconoS1Ciute. Tl rimpatrio di militari da regioni malariche e specialmente cda1l'Albania, ha c-0nidotto anche fra noi individui 1p ortatori di ·qrue5to parassita, e la lotta contro idi esso è molto rpiù dif!icile. Questo stesso rilievo statistico può anche portare un argomento Kl.i più in favore della pluralità de] parrussiti malari1ci; ammetten·do infatti l'unità biologica dei plasmodi ed il loro differenziarsi ne1le var~e forme per ìn·f luenza dell'ambiente, si 5arehbe logicamente dovuto constatare il fatto opposto; cioè in ·u n ambiente ·che iper tanti anni ha ospitato solo i plasmodi più benigni, il nuovo arr ivato avrebbe dovuto assumere man mano i caratteri idi questi, invece non solo esso ha conservato integra la sua personalità; ma più resiistente di que1li ai nostri mezzi di cura, tende sempre più a sostituirli e a 1diff on1dersi. Con questo non intendo dire che l'am1biente non abbia per ·n ulla influito sul parrussita, chè a;nzi molte osser,razioni sembrerebbero dimostra.re il contrario. Prima idi tutto ho o&servato che gli illldivi1dui che si sono infettati di malaria direttamente in Albania hanno presentato in genere for. me molto 1p iù gravi e persistenti, ehe non gli aJtri a cui hanno probabilmente trasmesso essi stessi la malattia. E rpotrei •citare parecchi casi di congedati malarici che per parecchi anni hanno pl'eSentato accessi gravi resistenti alle cure, mentre i f3mrgliari loro ccmtagiati 1della stessa forma veni,1ano apparentemente con facilità guariti dalle comuni cure. ~è certo da noi col diffondersi della malaria estivo-autunnale, sono anche apparse le forme gra. vis5ime di 1perni ci osa, e la morte per malaria è anche ogigi nelle nostre regioni affatto eccezionale. Prima idi concludere voglio anche aceennare a due altre çondizioni, che, secondo la mia osservazione • influi1Scono a frustrare da noi la lotta antimalarica. La prima è il d.tffondeI'Si della risaia. La coltura del riso è divenuta oggi una delle più rimu1

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nerative c l1e la terra possa <l•a re, sia per l'alto prezzo e feracità del prodotto, sia perchJè i nuovi sistemi di coltura consentono ·di trapiantare il rilSo e raceoglierlo nello steS'So campo che ha già prodotto il frumento, e di avere così due prodotti di •g ranaglie in un anno; si icapisce perciò dhe essa tenld a a;d esten dersi il ipiù possibile, ad avvi-cinarsi agli abitati fino al limite consentito dalla legge ed oltre, non solo ma la risaia si fa anche là dove la quantità d'acqua è scarsa e·d ap. pena sufficiente a mantenerla; si h·anno cosi ri5a:ie con acque quasi ferme e trasformantirsi di frequente in uno stagno; nelle conrd izioni cioè più favorevoli per mantenere l'ano.felilsmo. L'altra conrdizi-0ne è data dal .m aggior aigiglomeramento della ipopolazione, sia per la deficienza di case, sia per il ritirarsi in e&se a dormire di molte persone che prima dormivano abitu·a lmente nelle stalle; ora !,esperienza che ha avuto campo. di fare in uno studio, non ancora compiuto, sui mungitort di vacche, mi in·duce a credere che gli indivildui che dor.m0010 nelle stalle sono meno soggetti a contaigiarsi degli altri; non 5010 ma il fatto dell'agglomerarsi di molte persone a dormire in unica camera, produce più facilm ente il bisogno di tenere, ·durante la notte est·i va, aperte le fined stre, ,p ratica che se è commendevole per a'ltre ragioni igieniche, non Jo è certo dal punto Idi vista della profilassi malarica, tanto più oggi che la forte l11ce elettrica installata ormai in tutte le case, vi riohiama anche in maiggior numero le zanzare. L,insegnamento che si rpuò trarre dai fatti espo . sti, consi:ste secondo me ne1la necessità di intraprenid ere anche nei paesi considerati a malaria lieve, la lotta con tutti i mezzi atti allo scopo; <li a5sociare cioè alla bonifica umana, pur importanti-ssima, la lotta a.ntianofeli~a. senza la quale ben 1diffictlmente si 1p uò sperare rji giunger e ad una ·vittor]a de~initiva. 1

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7 elobuonpersico, gi ugno 1926.

Importantissima pubblicazione: Prof. FRANCESCO SCHIASSI.

La malaria e le sue forme atipiche PARASSITOLOCIA • CLINICA • TERAP IA.

Un volume in-So di pagg. xx-424. oon figure e grafiche interoa.la.te nel tJe8to e oon 3 tavole a. oolori fuori testo. In oommel'()io L. 40, più le s-peee posta-li di spedizione. Per i noetri a.bbona.ti sole L. 37.76 in porto fra.neo .

Inviare Vaglia Poetale a.ll'Editore LUIGI POZZI Via. Sistina.. n. 14 - ROM.A


1434

IL POLICLINICO

SUNTI E RASSEGNE. RENI. Come si sviluppa l'arteriosclerosi dei reni. (\V. KOLLERT. l-Viener Klin. liVochen., n. 27, 1926).

11 sintomo clinico più i'IDIPortante dell'arteriosclerosi del rene, è l'i'Pertensione. Dobbiamo ~en,

&are alle alterazioni vascolari del rene in iutti 1 casi in cui la pr.essione si mantiene ·p er molto tempo al 1di1Sopra id i 200 mm. senza che sia preceduta una . nefrite e senza che esista un'ipernefroma 0 una ipertrofia 1della prostata. Di fronte ad un tale paziente si 1dev-e anzitutto controila..re lo stato del rene: ldeterrninare cioè 5e sia diminuito il potere di ieon1centrazione, se sia aumentato l'azoto residuo, o se esista una retinite albuminuriica. Si osserva 'POi ·COID·e isi com·p orta la pressione del san. gue quan1do il paziente è tenuto a letto e al .rirparo da danni esogeni. In al1cuni -ca&i 1queste misure non alterano la pressione: l'ipertension.e si mantiene limitata. In altri casi la ipressione !diminuisce progr~ssiv·amente per fissar5i poi dopo al~uni giorni aid un livello costante, più elevato id el nor. male. In altri casi ancora la pressione .precipita dq,i valori iniziali alti ad un livello piuttosto ba5So a cui si mantiene; que5te rapitd e discese della ipressione avvengono però anche indipendentemente 1dal ripds·o 1del paziente. Sono questi i ca.si più rari mentre i più frequ enti sono quelli del secondo gruppo elencato: sono essi '°he permettono di riconoscere ·come si 5viluppi l'ipertensione. .A.lr11ne influenze dannose ideterminano un aumento transitorio della 1pressione normale, che ritorna al suo livello originario a·ppena cessa l'azione della ~aiusa 1dannosa. Se però le influenze dannose si ri·p etono &pesso, opipu.re persistono a lungo òopo la 1oro cessazione, la pressione non ritorna normale ma rimane icdstante aJd un livello 1più elevato; aid ogni ripetizione delle influenze dannose questo livello si fa . sem·p re più elevato fino a che nel corso di settimane, me&i od anni si è .costituita l 'jpertensione definitiva. Le cause 1dannose che Jdetermina.no i detf i aumenti t.ransitO'l'i della pra;sione sono costit11ite principalmente da forti emozioni : "i osserv.ano perciò 5pesso nei ieommercianti in periodi critici e nei giocatori. La cura bromica diminuisce notevolmente l'azione i1pertensiva -delle emozionL F. l1tile anche t1na dieta povera di proteidi. BJiistono inld ubbiamente rapporti fra l'ipertensione e le secrezioni interne, 5perialmente quella genitale Cosl nella d onna l'ipertensione si presenta spe so all'epoca del climaterio. Anche nell'uomo l'iprrtcnc;ionr è _ pe ~so preceduta da un periodo di di1

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minuzione della ·p otenza. Alicune osservazioni ten. dono a dimo5trare che la predisposizione all'ipertensione in alcuni casi è congenita e si rende manifeEta ad una determinata epoca di vita indipendentemente dalle condizioni idi vita esterne di que. sti in1diviJdui: in .questi casi ·n aturalmente profilas. si e terapia sono inefficaci. POLLITZEft.

Le funzioni renali nelle nefi·iti clero anti. (M. RENAUO e J. ROLAND. Bull. et i' \tem. de la Soc . .i\tled. des li.op. de Paris, n. 15, 1928).

Vi è una legge di patologia per la quale si sa cl1e 1a diminuzione di attitudine funzionale d1 un organo non è proporzionata alla intensità e a1la vastità delle lesioni cl1e lo colpiscono. Tale leggr, è in special inodb applicabile al rene, il di cui parenchima è costitµito dall'unione di numerose parti elementari, aventi tutte le stesse funzioni. Cosi la &oppressione morbosa della funzione dt qualche lobulo potrà an.che rSfuggire ai nostri mezzi d'indagine. Le nefriti croniche le cui lesioni sono all'inizio parcellari, non provocano disordini seri della funzione che allorquando il processo si è diffuso. l .a secrezione urinaria è d'altro canto un fenomeno assai comple5so, risultante di fattori in gran parte indipendenti l'uno dall'altro, e che ·d evon.o essere studiati ed apprezzati separatamente. Per a'rer quindi un criterio il più possibile pre. ciso bi~ogna moltipli.care le ricerche funzionalt, vagliandole ognuna convenientemente. In 75 casi di i1efriti sclero5anti dell'età adulta gli ·t\A. hanno eseguito le seguenti ricerche: Rican1bio idrico, eliminazione dell'urea (azotemia e co5tante di Ambard), rapidità Idi eliminazione delle 1na1erie coloranti. Per far ciò hanno operato nel seguente modo: Ingestione di 200 eme. d1 acqua; iniezione endovenosa di 1 eme. di fen01ft1leina; 1p relevamento idel sangue dalla ' 'ena dopo 30 mil1uti; raccolta delle urine dopo 70 I

mlnut1.

In genere l'eliminazione dell'urea si mostrò poco alterata; in un terzo dei casi solamente l'azotemia si elevò al di5opra di 45-60 cgr .• raggiungendo e sorpassando 1 gr. solo eccezionalmente e al periodo terminale della malattia. La costante di .~mbard si ritrovò al disopra di 60 in ql1asi tutti i casi, restando in più di un quarto al disotto di 80, e sorpas5ando 100 nella metà. Per quel che riguarda la fenolftaleina, i dati dello. -ua eliminazione furono molto più espre .. · sivi, re tando al disotto di 20 nei 2/3 dei casi, e raggiungendo W due ,·olte solamente.


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Tale ultima prova, al confronto di quanto ci ~può indicare la ricerca dell'eliminazione del. l'urea, dà dunque inseg.niarnenti preziosi nei pe· riodi in cui le lesioni 5ono ancora ben com pensate. La discordanza tra i ·dati di eliminazione del fenolo e quelli della costante di Ambard fa sorgPre delle questioni importanti. Potrebbe, ad esempio, darsi che l'eliminazione dell'urea e quella ·delle sostanze coloranti si com.. pis$Bro al livello di parti differenti del parenchima, che possono essere colpite l'una indipen. dentemente dall'altra. O n on è forse (piuttosto da pensare che le due prove sono basate su princìpi del tutto differenti? La quantità di sostanza colorante eliminata non è infatti 'Proporzionale a:lla velocità di eliminazione, ma à.1 volume dell'organo, diguisachè la soppressione ·di un certo numero di lobuli ne diminuirà la quantità. .1\1 contrario, la costante di Ambard esprime l'attitudine funzional e delle parti del rene che lavorano, ma non dà r.agguagli sullo stato dell·e parti -Ohe, non 1avoran·do, non forniscono alcun elemento 1per il calcolo. La costante è .quindi indiffer ente all'estensione delle lesioni. Solo allorq11ando queste sono considerevoli la funzione ap'Parirà alterata: Dunque, in definitiva, l'assenza di azotemia e di elevazione della costante non in·d ica che il rene è intatto, testimonian·do solamente che la lesione renale è ben tollerata, come ·&pesso accade. Tt1tto ciò si accorda coi dati anatomici secondo i qi1ali la nefrite cronica sclerosante è una nefrite parcellare, in cui zone renali molto alterate confinano con zone sane. E si accorda anche cot caratteri clinici della malattia, in cui i fatti d'insufficienza renale 1sono irregolari e incostanti. I.'esplorazione funzionale dei reni vale dunque J>iù per la prognosi che per la diagnosi. M.

FABERI.

La prova di eli1ninazione acida-alcalina di Rehn quale mezzo di indagine funzionale dei reni. (ALLE~IANN.

lifitt. a. d. Grengebieten d . J\.l ed. v. fhir., vol. 38, f. 3; PANNEVITZ. Zeitschrift f. urologiSche Chir., vol. 18, lf. 3-4).

Qu esta prova è stata indicata iper la 'Prima volta .aa Rehn al Congresso tedesco di ·c'hirurgia del 1923; dn. allora si 50110 moltiplicati i lavori, anche ~ stesi, sull'argomento, da parte di. urologi tedeschi che dimostrano una reale importanza pratica -Oella nuova in'dagine funzionale dei reni. La pro,.a in Germania ''a sotto il nome di « SU_.\-probe • ~Saure-Umschlag-All<ali"Probe l .

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SEZIONE PRATICA

I.a prova si basa sul potere che ha il rene d1 mantenere costante la isoionia e i5otonia del san_ gue. Quando arriva nel circolo una certa quantità di ioni idrogeno 1dovrebbe aumentare la concentrazione in ioni del sangue, ciò invece non avviene 1perchè il -rene sano ha il J>Otere di eliminare gli ioni in eccesso aumentanldo la concentrazione in ioni dell'orina: e viceversa, 1se il rene è malato, mancherà l'adattamento funzionale e ~·orina non subirà nessuna variazione. Rehn ha pènsato quir1di di aumentare artifi.cialmente la con centrazio11e di ioni idrogeno nel sangue con l'iniezione di so&tanoo che normalmente si trovano nell'organismo e ·d i misurare la concentrazione in ioni H dell'or·i na raccolta separatamen~e d:ti due reni. La misurazione della concentrazione di ioni nell'orina viene eseguita con l'indica.tors colorimetrico di Miiehaelis; aggiungendo cioè all'orina una determinata quantità idi m. e p. nitrobenzolo e confrontandola con una soluzione testo . Rehn ha cercato aOJche di dare al metodo una importanza diagnostica non solo 'Per la !funzione renale ma an0he per quanto r.i guarda le malattie del rene. Base della ,r icerca è •1a teoria di filtra· zione di l .udwig-Cushny. s econdo questa l'eliminazione •d.i un acido avviene attraver5o il glome,ru1o e quindi l'urina è acida, se si usa un alcali questo si elimina anche dal glomerulo ma viene rjassorbito dal tu.b uio e l'urina resta aci•da, se però l'alc.ali è in notevole quantità anche l'orina diventa alcalina. La concentrazione in ioni H dell'orina corrisponde naturalmente alle variazioni del filtro renale. Rehn somministra prima per bocca acido clori<lri•co •diluito e poi pratioea una iniezione endovenosa di bicarbonato 5odico, contemporaneamente raccogli1e separatamente ·l e uline con il cateterismo degli ureteri. XPl rene normale la concentrazione di ioni H dell'orina, cioè l'acild.ità, aumenta dopo l'ingestion e dPll aci·do e ·diminuisce con l'alca.li. Nelle ma. lattie dei glomeruli l'elin1inazione acitdo-alcalina è diminuita, il poco alcali eliminato è tutto riassorbito dal tu bulo e l'orina resta acida. Nelle malattie dei tubuli l'eliminazione è buona, però l'alcali non è aissorbito, quin'di l'orina resta fortemente alcalina. Xe!le malattie dei glomeruli e dei tubuli l'eliminazione è scarsa e così il rias orbimento, l 'orina resta neutra . Segnando i ri ultati con il metodo grafico, '-l ottengono di\·ersi tipi di c urve da cui si potrebbe non solo determinare l'esistenza di una nefrosi o nefrite, ma dall'an1damento della ct1r,·a si potrebbe porre la diagnosi di che affezione 5i tratti. Così Rel1n parla di curve di nefrosi, glomerulo· 1

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TI. POLlCLJNJCO

nefrite, 'Pielonefrite, tubercolosi renale, tun1ore re nale, ecc. R ..~l lemann nella Clinica chiru1·gi ca di Zurigo ha sperimentato la ~rova di Rehn in 80 in1dividu1 affetti da lesioni renali. I risultati ottenuti corrispon'dono a 1q uelli 1dati dall'indigo-carminio e dalla florizina, anzi in al~uni casi sono più precisi. Cosi, per eseJDa)io, la prova è importante nei e.asi di nefrite to5sica che si accomJ)aigna a lesioni re11ali unilaterali infettive id i spettanza chirurgica, perchè mostra l'alterazione funzionale del rene opposto non ammalato chirurgicamente. Di più, eseguita sull'urina totale, serve di controllo, nei prostqtici, alla pro,-a dell'acqua e della crios<:opia. L'A. non può affermare se abbia curve caratteristich.e per le rSingole affezioni come pei tumori dove permane alcalina (tipo tubulare II) ma crede che ciò sia probabile. Dà otti-mi risultati c;ul controllo •della guarigione •delie pieliti. CretlE,, ch e la .proYa abbia la massima importanza nelle lesioni renali di competenza me dica. G. Pannewitz, della Cl1nica chirurgica di Fribt1rgo ha esaminato il valore rde.lla 1Prova di Rehn in 400 casi. L' A. ha portato qualch.e piccola ,,ariazione alle modalità della prova, ha stabilito sem11re idei controiJ.li con l'inrd igocairminio , l'esame cle.ll'urina, la crioscopia del sangue e, quan do era possibile, con il reperto istologi.co. Per compro' 'are l'esattezza !della prova icita un caso in "Cui ''enne fatta diagnosi di glomerulonefrite a focolaio guarita ed una ned'ro5i inci1piente. Dopo 'a <iecaps11lazi one si ottenne una curya normale e ln. paziente venne dimessa guarita. Crede rd i poter affermare che la prova è di grande im.p ortanz·a per la diagnosi precoce di tubercolosi renale, in questa si ha la c·u rva di una, mala,t tia glomerulél re, cioè assenza dell'e!iminazione alcalina. Nei casi da 111i osser,rati le altre pro,re, tranne le iniezio1\i nella cavia, die-dero risultati negativi. In ba5e alla prova divide le !Pieliti in 4 gruppi: 1) P. senza lesioni del parenchima, Rehn nor· 1na1e. ~el sedimento si rinvengono solo bacilli; '2' P. con forte .azione batterica. Assenza ùt Pliminazione alcalina per la r eazione acida de 1 coli: 3) P. con lesioni del parenchima. Di solito ec;iste limitazione ictella eliminazione aci•d a. Su 100 ca5i non ha avuto nessun controllo anatomico f' quindi non può discutere del valore della prova; 4' Pielonefriti, Rehn con curva ·delle lesioni dc>! ~Jomerulo e del tubulo. ~ella 1p ieJonefrosi con 1tistruzione del !Parenchima la pTO\'a di&de un ptn1to !isso n eutro. ·ella calcolosi renale troYò in un caso una alca1•n11riR riflessa mentre dopo narcosi ottenne \'alori normali da un lato mentre dall'altro si a\•e\·a una limitazione dell'eliminazione acida. 1

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Nell'id ronefrosi, per la di5truzione dei tubuli,. ha trovato valori alcalini. Nelle ruffezioni epatiche in cui i reni ;funzionino bene manca la eliminazione di alcali in rapporto alla diminuita riserva alcalina del sangue. 1

VALOONI.

Il 1·ene nel diabete. (CHABANIER. JournaJ, des praticiens, 20 marzo 1926). 1

Finora, la parte che in rene IPUÒ avere nel diabetico è stata trascurata dagli autori od interpetrata in modo -sommario, nel senso di ammettere semplicemente che un diabetico con nefrite può emettere con l'orina minor quantità di zuccherochP. lln individuo con reni normali. Dal punto d1 vloSta 'Pratico, l'importanza che può avere il rene non viene mai considerata, poichè si ha l'abitudine •di misurare il diabete . per la sola glicosuria; si ammette .che il rene invece di una parte atti,ra ha semplicemente un uffi•c io passivo, mentre invece es5o ha una parte in1;portante e forse anche patogeni.ca. Ed eccone la prova. Di due diabetici, sottoposti alla stessa razione idrocarbonata e con la stessa glicemia, può ·dan5i c'he l'uno arrivi ad eliminare 200 gramm·i di glucosio nelle 24 ore, mentre l'altro ne elimina soltanto 20, ·a ppunto per la parte complementare idel tutto •diversa che il rene eser. cita nei due individui. La soglia del glucoisio, ossia il tasso della glicemia, oltre il quale vi è 1passaggio di zucohero nell'urina, non è affatto fis5a, come ~redeva lo stesso Bernard, ma è mobile, al pari del resto di altre, come per il cloro e ciò, non solo nei vart soggetti, ma nello stesso individuo. J,a caratteristica ·della soglia del gluco&io è che la 5ua mobilità è in funzione del tasso •della glicemia. Quan•do questa si eleva, si eleva altresi la soglia, senza p'erò che vi sia parallelismo fra i due f enoment. Le 1differenze sono in rapporto con l'intensità dell'elemento: diabete renale, che, per i •due in·divi<1ui di cui sopra è maggiore nel primo che nel secondo. Trattasi in comJ)l~so de!Ia stessa 1diff erenza che passa fra gli indi,ridut con un diabete renale 1PUro e quelli del tutto nor. mali. S'intende per diabete renale puro, quella condizione in cui si ha eliminazione ccli zucchero pur non aveil'dosi glicemia; tali individui , di diabetico non hanno che il nome, poichè non hanno nessun disturbo di utilizzazione del glucosio. ):ei due in· di\ idui idi cui 5opra, il primo ha un elemento " diabete renale • più accentuato che l'altro. Si comprende quindi che l'intervento di un fattore renale nella concatenazione dei fenomeni ohe costituiscono il diabete cambi le nostre idee sul1 a~

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SEZIONE PRATICA

misura di una glicosuria. Abitualmente non si fa che dosare la quantità di zucchero che l'individuo elimina 1con l'urina ed, a seconda di essa si dice che es&o è un gran ·diabetitco od un piccolo diabetico. Ora ciò può essere vero, ma anche falso, in quanto che si può avere un 'disturbo intenso dell'utilizzazione dello zucchero con poco zucchero nell'urina. L'A. cita l'osservazione di un malato con una glicmnia di 3 grammi e senza zucchero nell'urina. L'assenza di glicosuria non &ignilfica quin1di assenza di diabete; bisogna completare l'esame con la ricerca ùella glicemia. L'elemento diabete renale viene altresì a chiarire la questione della patogenesi delle forme cliniche del ·diabete. B noto che esiste il tliabete grasso, benigno, senza denutrizione e quello magro, grave, con denutrizione. La prima forma si accompagna di solito a glicosuria moderata, faJcilme11te riducibile, .senza acetonuria nè denutrizione. Tali individui non hanno ten•denza al dimagrimento nè all'a·&tenia; in essi il diabete si s,rolge lentamente ed, a ragione, viene chiamato benigno. Del tutto opposta è la forma ma:gra: glicosuria intensa con a:cetonuria, denutrizione evidente, astenia, .stanCthezza ·f acile · ed evoluzione generalmente rapida. l ,a ragione della \differenza ·fra le due forme è stata da alcuni ·r iicercata nel deficit pancreati•co; ma si deve ammettere che questo e~sta in entrambe. Altri ritiene che nella forma magra si abbia un disturbo· glicoregolatore più accentuato che nell'altra. Si 1deve però os5ervare che in realtà non esiste nessun rap1p orto fra l'intensità del disturbo basale, cioè iniziale, del metabolismo de. gli i•d rati idi carbon~o e l'aspetto della malattia, la determinazion e sintomatica ed evolutiva della sindrome clinl!ca corrilspon·dente. Si po&sono avere, p. es., degli individui con 1diabete gra>sso e con dtsturbo .d el metaboll!smo molto più forte che altri a diabete magro. L'origine di questa differenziazione di forme va invece ricercata secondo l' .!:\. nel ren e. Gli individui con 1diabete grasso hanno un elemento 11 diabete renale » moderato o debole, mentre quelli a diabete magro l'hanno accentuato. L'aspetto clinico •della sindrome diabetica non sarebbe quindi da attribuirsi al di·s turbo metabolico, ma all 'inten&ità dell'elemento « diabete • renale » . Nell'individuo con 1diabete graisso, si trova che il ·divario fra la soglia e ·1a glicemia è debole, la glieosuria è moderata (donde l'assenza di astenia e di dimagrimento) e fa-cilmente riducibile, appunto perchè uno dei caratteri del diabete renale moderato è quello di poter faciln1ente abbassare la soglia quando '5i modifichi la glicemia. Nell'individuo con diabete magro si avrà forte

glicos11ria, donde il !deficit .energetico, l'astenia, il dimagrimento; la glicosuria difficilmente riduieibile risulta dallo stesso elemento diabete renale aocentuato in <IUanto che le var.iazioni della so· glia non .sono parallele a quelle della gicemia. L'evoluzione è rapi1d a perchè il disturbo renale tende ad aumentare e porta sempre maggior dimagrimento, astenia consilderevole; la quantità sempre crescente di corpi acetonici mette capo al coma ed alla morte. P er tal mddo, facen1do intervenire la sola que. stione della ·dirfferenza di comportamento renale di <!ue indiv~dui con lo stesso disturbo iniziale di metabolismo, .si possono interpetrare le determi11azioni 5intomatiche ed evolutive d el diabete. FILIPPINI.

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MILZA. Gli ascessi della milza. (J. TAPIE. Journ. Méd. Franç., n. 7, luglio 1926).

Gli ascessi della milza non sono punto rari, ma poco conosciuti. In rapporto all'etio logia essi possono essel'e : 1) di o,r igine traumati·ca: un trarum'a che J.eda la milza ier~a un favorevole terreno per l'attecchimento e lo ·Svilupipo dei germi; 2) consecutivi ad una supjp11razione vicina, sia per t1na epatite suppurata, sia per una perforazione settica dello stomaco, sia per qualsiasi infezione prossima alla milza; 3) con&ecutivi ad una infezione localizzata : un patereccio, un antrace, un'ostioiJ)eriostite, una 5rotLatura, una gangrena in un posto qualsiasi po'3sono provocare l'ascesso splenico; ' 4) in &eguito ad una inf ezicme: l'appendicite, la 1djssenteria amebica, ma sopratutto la !ebbre tifojde, l'endocardite maligna, l'influenza stessa, la malaria, l'infezione puerperale son tutte cause che 1p ossono produrre la :propagazione del processo alla milza. In rapporto alla patogenesi , l'infezione si produce attraverso la vena splenica più raramente, opp11re per la via arteriosa, più generalmente. In entrambi i casi p erò è sempre I 'infarto che precede l'ascesso. Il microbi · responsabili sono q11elli del fattore etiologico. Anatomo-patologicamente la milza at1menta dt volun1e, ha superficie li&eia o scabrosa, di colorito rosa, grigio o rossastra, con macchie talora violacee o brunastre alla st1perficie; la capsula fibrosa è ispessita, raramente si rompe; l e aderenze .m ancano ad ascesso centrale, sono frequenti in quello idei poli; importante e frequente l'aderenza col diaframma. Il n11mer o deg-li ascessi è 'rariabile; il volu;nt" in genere non oltrepas&a quell" èi una nocciu·:>la; il 1;olore, l'odore è i n


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IL POLICLINICO

rapporto al germe infettante. Spesso l 'ascesso è-limitato da una vera me.m,b rana piogenica; si nota inoltre iperplasia del reti•colo, iperemia, focolai emorragici, e talora discreta trasf OO'mazione mieloide. I sintnmi sono impreci·&i, e spesso mascherati dalla infezione princiiJ>ale; ·oomunque si posson~ s.intetizzare nei tre seguenti: fen()meni dolorosi, segni pseudo-'Pleur1ci, sintomi generali. Il dolore è variabile e impreciso, &pesso pero 1ocalizzato all'ipocondrio sinistro con irradiazioni ne11 a spalla. I serJni pseudo-pleurici sono consegluenza del dolore, cl1e provoca dispnea, imm.obilità della base .dell'erruitoraJce, 1con ipofone&i alla base di sinistra, la quale ·si estende all·o spazio di TTaube, non modificata 1qal cambiamento tdi rposizione. I sintorrii, generali son quelli •d'una suppurazion e : f ac·cia palliid a, lineamenti stirati. La febbre è a gran·d i .o scillazioni, optPure intermittente; talora può rna:ncare. Il ipolso è in rapporto alla tem'Peratura. Frequenti sono le icomJpliicanze ;pleuriche, con pleuriti essudative, adesive, rilev·a'bili per i oom111ni dati .gemiologici. Talora l'ascesso tPUò estrinsecarsi verso l'addome; in ·questo ·Ca&o il dolore è all'i'Pocondrio sini.'itr o; 13. milza ingrandita, attir.a subito l'attenzio,n e. Altri segni importanti sono : la circolazione collaterale, l 'edema della 1parete, la fluttuazione profonda, i vomiti. Questi asr.essi si 'Possono fa:cilmente :aprire nella cavità a;d•d o.m inale, dando mortali ~eritoniti dtl fu5e, o si aprono nell'intestino, dando esito al pus con le feci. I~ diagnost attualmente non è tanto difficile come un tempo; l'essenziale è di pensare a que. sta compli·ca11za durante una malattia infettiva. Abbiamo nç>tato i sintomi obbiettivi; l'esame ldel sang11e •dà una iperleucocitosi; la febbre tifoide s'acco.m 'Pagna a leucopenia, per cui l'importanza di questo dato. J.'ascP.sso ad e·voluzione addominale non si rpuò confondere ·col flemmone perinefritico; più diff1~ile è la .d ifferenza ·c on una pionefrosi, ma il cateterismo ureterale risolve il 1dubbio. 1.'ascesso del lobo sinistro 1del fegato può generare confusione; ma i raggi chiariranno la sede. Nè si tPOtrà 'Pensare aJd un milza tbc. per i carat· t~ri inolto tdifferenti, nè ad un J{ala-azar, o ad una cis.ti da echinococco suppurata, o alla . leu1

~emia.

L'ascC'sso ad evoluzione toracica si può invece CQnfon,d Pre con una pleurite purulenta; ma la r3di05copia mostrerà il rialzamento del diaframma nell 'ascrsc:;o splenico .

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Di .m ediocre ·valore è la puntura esplorati va al letto del malato; di buon ausilio, al momento dell'intervento. La prognosi è intausta, se non si interviene precocemente. In rapporto all'atto operatorio, bisoginerà prete rire la S'Pl enotomia, riservando la splenectomia ai casi più gravi, con grande estensione dell'ascesso, o con asces&i multipli. CARUSI.

Le indicazioni mediche della splenectomia. . {.t\. l!BERTTN. Journ. Méd. Franç., n. 7, luglio 19-26).

Ne]l 'ultimo congresso id i medicina tenuto a Roma .n el 1926 si discusse molto sulla splenectomia, consi,derata dal lato Chirurgù>co; :l'A. si occupa invece del lato mediioo . 1

Conseguenze f iSfologtche della splenectomia. ! ,'ablazione 1della m~lza è ben sopportata, perchù è sup1pliita nella funzione id agli altri organi 1)

emato'Poietici; infatti si 0 s.servia l'ilpertrofia 1delle milze accessorie, l'iperplasia dei gangli linfatici ~ d E?.l midollo osseo, e speeie del'le ghiandole emolinf ati·c.he. Il .sa:ngne subisce prof onde mo1ditficazioni; i globuli ross~ ·e l'emoglobina subiscono una rapida e notevole diminuzione, rper rit ornare alle cifre normali d0ipo circa tre mesi. Sovente si notano emazie nucleaite e corpi di .Jolly. ·L a resistenza globulare ,p a11mentata, e conserva tale aumento per circa un anno. I let11cociti aumentano notevolmente, e si mantengono a lungo in aumento; la leucocitosi negl1 5tati aicuti è a .p revale.n za polinucleare, in quelli croni·c i 'PUÒ essere mononucleare con eosinofilia. -~·nche le :piastrine seguono lo stesso andamento. Qt1este mOldjficazioni ind~c.ano ~che la splenectomia produ.ce 1dap'Prima una itPerfunzione acuta (po'linucleosi) e poscia una cronica (mononu.cleo&i) del midollo osseo. Per tale fatto si pensa che la milza ha un'azione se non inibitrice, almeno moderatrice sul IllJidollo osseo. 1

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2) Ris1tltati della splenectomia negli uomint.

Ton sempre la splenectomia è innocua nell'uomo, perchè talora tProduce la morte immediatamente o a breve s-cadenza. 'Ciò è dovuto al fatto che le operazioni si eseguono su ir1diviidui malati e non normaJi, per cui la splenectomia è in rapporto all'abilità del chirurgo, all'entità della malattia. e SO'Pratutto all'affezione morbosa; infatti vi sono forme in cui l 'operazione è controindicata (leucemia), altre in cui è indifferente (splenomegalia malarica), altre in ~ui dà risultati eccellenti (morbo dt Banti, ittero emolitico, porpora cronica trombopenica). l'alora però le sindromi sr>leniche -ono poco chiare per la decisione rdi un'opcrazi nnP..


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3) Leucemia e subleucemia. In questa malattia un'oiperazione di spl enectomia produce tdi regola la morte in breYe tempo, d'onde la regola di astenersi ·da operare le splenomegalie .con leucocitosi. La morte avviene per emorragie profuse, dovute probabilm·e nte all '.alterazione discrastca del sangue. In que5ti ultimi tempi però è stata ten tata la splenectomia nella leucemia specie mieloide, qQpo J'irr.aidiazione 1della milza, con buoni r~sultati operatori, ma con scarsi miglior.amenti della malatti·a. Nelle subleucemie le condizioni non variano per u·n intervento operatorio. 4)

Splenomegalia con leucopenia e ipopo linu-

cleosi. In ,queste forme ic on dimi1nuzione dei globuli rossi e po linu cleati, 1dipendenti dalla funzione 1nacrofagiica della milza, l'operazione è indicaita, e ·dà buoni ri.s ultati. Qt1e.5 ta sir1dro·m e ematologica in genere è esipo 1

1

1

nente 1d'un a malattia di Banti o d'una anemia ~lenica emolitica; può anche stare a indicare un Kala-az.ar, o una milza malarica, o una cirrosi della milza di natura indeterminata: in tutti questi oasi la spl enectomia è il tTattamento di scelta. In que5te tr.e ultime forme l'operazione non è cosi indicata ed utile, •come nelle due prime. Nella malattia id i Banti l'operazione ba diverso risultato a seconda 1d el periodo della malattia. Nel pri11no periodo, che dura 5-6 anni, ed è caratterizzato da s-plenomegaJ.ia con anemia a t~po cloroti·co, leucopenia con ipopolilnucleosi, leggieri disturbi intestinali, la ·splenectom1a dà ottimi risultati, rtd:ucendo al n ormale la formula ematica, ed eyjtando la successiva ascite. Nel seconrdo periodo, con ematemesi notevoli, c 1ignria, s11bitter o, urobilina, l 'operazione impedi · ScP la tprogressione del male, ma ha scarsa importanza suJle emorragie gastro-intestinali, le quali -si riip roducono, e talora conducono alla morte. Nel terzo 1peri01do - 1p eriodo cirrotico ed ascitj co - l'operazione non è con&igliabile. L'anemia splenica emio litica, molto difficile a differen ziare da un Banti, si giova egi.1almentt dell'operazione. 5) Splenomegalie con polinucleosi. Comprendono le splenomegalie infettive cronicl1e - tubercolosi o sifilide idella n1ilza - e le neoplastiche, specie il sarcoma. La difficoltà di queste forme ta in una diagnosi diffe::enziale; in ogni .m1odo la s.plenectomia non ~ 'Pericolosa, e può prOldurre sempre un g10,·a.!Ilento. 1

6) Splenomegalie sen:;a n1odifica:;ione san gui-

Co111prcndono i tumori benigni, le ci<;ti da er.hi11ococco, le cisti non da parassiti, la cirrosi della milza di nat11ra indeterminata. ed infine la gna.

I

1439

SEZIONE PRATICA

malattia di Gaucher; in tutte queste forme, l'operazione non l1a alcun pericolo. 7) .';pleno1negalie con poliglobulia. Se si tratta. di una eritremia (malattia di Vaquez) l'operazione è controindicata; m.ei casi in cui la poliglobulia è idi natura irritativa (tbc. 1~lenica, cisti) allora è jndicata l'operazione. 8) Anemia perniciosa. In questi ultimi temp1 è sta1a molto usata la splenectomia nell'anemia perniciosa, m a com. 1dubbi risultati, p·crcl1è se la rwern.zione non presenta alcuna 1difficoltà, in ge- "' nere i malati muoiono do.po 1-3 anni per la recidi1:a della malattia. L'ablRzione della 1nilz.a in questa forma produce •notevoli modificazioni sanguigne: si ha una leucocito&i notevole con :polinucleosi ed eosinofilia. che dura parecchi mesi. Più interessante è il notevole aumento dei globuli nucleati, rdei normoblasti e megaloblasti, rche talora sono in numero di 300 % di leucociti. Le emazie aumentano rapidamente e in modo notevole, con emazie granulo-filamentose, rpolicromatofilia e corpi di Jolly. Aumenta pure l' emoglobin.a e le piastrine, e miglior.a lo stato generale. Questi miglioramenti 1Però sono transitori. 9) Porpora con o senza splenomegal ia. In que::te forme, dette trombopeniiehe iper la notevole dimjn11zione ·delle piastrine, e •Che si aiccom'Pagnano a1d emorragie delle .IllJUcose, con il tempo di coagulazione aumentato, con il coagulo non retrattile, l'operazione ·dà buoni risultati, perchè modifica l'alterata crasi sanguigna, e sopratutto produce lln aumento notevole, talora superiore al normale, dPll e piastrine. Ciò indicherebbe che la ipolpa splenira produce una distruzione delle pia5trine. 10) Spienomegalie con ittero. In tali casi l'it ti:ro è di i1at ura epatogena oppure en1olitira. In quello epatogeno, con grosso fegato - cirrosi biliare, cirrosi id i Hanot - la splc11ectomi 'l. non è consigliabile. rJ'!l quello ~molitico si può trattare o d'un ittero emolitico {'ronico a forma splenomegalica, congenito od ncquisito. o di una anen1ia splenica emolitica. I cnratteri di que5te •dt1e forme so110: diminuzione della resistenza globulare, emazie granulo-filamentose abbondanti, '1nem1a, splenomegalia ed ittero. In questo caso l'operazione è utile, talora formalmente indicata, perchè 'Produce un miglioramento rli tutti i sintomi. DA qu"sta rapida rasseCTna $i possono trarre le sPguenti conclt1 ioni: la sple11ectomia è dannosa nella leucemia, !a,rorevole e spesso curativa n ell'anemia splenica e nel morho rti Banti: prodl1ce miglioramenti n oteYoli ma tran$itori nell'anemia pernicio5a: è curati,ra nella porpora tromhopenica e nell'ittero emolitico. 1

CARUST.


1440

'

IL POLICLINICO

CENNI BIBLIOGRAFICI C. COLOMBI NO. L'esplorazione delle vie urinarie nella pratica ostetrico ginecologica. Vol. di IP· 171 su carta pat1nata con 100 fig. e 5 tav. a colori. ~1ilano, eùit. 1 Cogliati, Corso Rom1a 14, 1926.

Ecco l'elenco dei capitoli: Introduzione (istrumentario e meto1Ji di uso); Metotd'i idi esame deIl'uretra; Metodi di esame della vesci'Ca; Metddi di esame 1d·e ll'uretere e della pelvi renale; Metadi di in·da:gin·e della funzionalità renale; L'appaTato urinario in rapporto alla gravi1danzia, al parto, al puellPerio; Le direttive dell'indagine urologica in ginecologia; L'apparato urinario in rapporto ad alcune importanti affezioni ginecologiche (prola sso, retrodeviazioni, carcinoma, 'fibroma, tumo...i ovarici); Affezioni urinarie in rapporto alla gravidanza (incarceramento dell'utero gravi1do retrof]fl$SO ematurie in gra·v., pielonefrite d ella grav.); ' Affezioni 1degli organi urinari in IPU·e rperio (complicazioni traumatiche, cistitJi e pieliti, paracistita -puerperale, periureterite puerp.); A'ffezioni degli organi urinari consecutive aid interventi .ginecologici (ritenzione idi UTina, cistite, anuria, lesioni vescicali, fistole urinarie). In appen·diJce sono trattati !POi : il.e malf ormaz1 oni, i corpi estranei, la calcolosi, le dislocazioni e deformazioni 1degli organi urinari pelvici; la vescica infralegamentare, i pTocessi flogiistici., la trtbercolosi, i tumori. Già i l nru1do schema del libro n e dimo5tra la compiutezza; aggiungiamo che la esposizione è breve, ma chiarissima; si sente che l'A ., ben noto del resto nel .campo urologico come in quello ginecologi1co, essendo da più anni aiuto del prof. Mangia.galli nella magnifica clinica di Milano, po$siede in pieno ·la materia presa rud espoTre. .l\n cl1e 1a parte illustrativa, frutto idi esperienza personale, è dimostrativa e bellissima pure dal lato tecnico. Le 5 tavole colle ripro1duzioni cistoscopiche a icolori non hanno nulla da invidiare a11e edizioni straniere. Così questo bel libro sostituisce con vantaggio i piì1 comuni manuali stl'anieri a cui fin qui si doveva ricorrere dai pratici e tdai ginecologi; a questi perciò lo raccomandiamo vivamente, sicuri che ne trarranno vantaggio. p. g. 1

Geburthiifliche Tagesfragen. Bd.it. Repertorienverlag, Lipsia, Salomonstrasse 16, 199...6. !\{. 4,50.

KtJPFERBERG .

In un vo1umetto di 112 pag. sono raccolti vari articoli dJ K11pferberg sul parto senza doloTe. sugli oxitocici, s11lla esclu5ione dell'esame ·vaginale. sulle lacera1ioni perineali, sul forcipe nella pratica, ~ulle lacerazioni de1l'utero e sulle ricettazioni pit'l frequenti in ostetricia.

[ANNO XXXlll. FASC. 41}

Vi sono inoltre note di Werlé sulla 1Placenla pre,'ia e sulla cura della infezione puerperale, di Nelius sul parto nei bacini viziati, di Koch sulla eclampsia, idi Ballhorn sulle lacerazioni nel corso .di aborti. La maggior parte 1degli art~coli era già comparsa nella ì\l ediz. Klinik. o in Der Prakt. Arzt. Essi, come anche i nuovi, hanno il carattere di utiJte riaissunto delle moderne co·g nizioni per il m·ed.i.co pratico, al ·q uala quiru:li il volumetto si raccoman.da. p. g. Lehrbuch der Gynaekologie. II ediz., \:-ogel, Lipsia, Dresdnerstr. 3. M. 35 (legato 39).

ScHROEDER.

Della bontà del tTattato di SchToeder dicemmo gjà quanido aipparve la traiduzione italiana per opera della U.T.E.T., dimostrazione appunto questa dell'interesse suscitato da tale libro; e non possiamo che riconfermare il nostro favorevole giudizio. . p . q. •

LA CLINICA OSTETRICA PERIODICO MENSILE di ostetricia, g ine!:ologi a e pediatria, per i med ici pra t ioi diretto dal pl'of PAOLO CAIFAMI •

Il fascicoio 10 (Ottobre 1926) contiene:

Lavori orig in a li : P. PERAZZI: La .cura oon la diaitermia ed i raggi ultra-violetti nella. iponlaaia e nelle disfu;n.9ioni lltero-ovari che. - A. MERLINI: I fibromi utel'ind dal punto di vieta fa.miglia.re ed ereclitario. Fatti e doc ument i: M . ORRU': Contributo a,llo studio dei t11mori del legamento rotondo. La rubrica degli error i : F. LORENZ'ETTI: Su due .essi o.st.etrioi. loro 1111:1.dro clinico e sorpreee anatomiche. strumenti ed apparecchi nuovi : T. BENZI: Un nuovo modello di for<"il)P traente euìLl'asee. Rivi ~te generali : B. M . CETRONI: Endometriomi ed endometriomio mi. Dalle. rivist e: Ot:tetricia : L'autoemoterapia n~l vom~to dn.coN.cibile delle ~ra.vide. - Nuovo segno diagnost100 oer ~icon06cere l'avvenuto distacco della placenta. La p06<izionf> di Licbtenstain nel periodo del seconda.mento. Cinecologia : Alterazioni ovariche e ano;malie della mestrnai;tone nelle affez.ioni a1?ne86ial1 croniche. Re~tringimenti dell'uretere e dJSmenor· rea.. - Il trattamento della ritenzione post-operatoria di urina. - Cont r ;huto alla teramia della metronati:iemorragica. - Pe d iat r ia: Il Tesiduo a7.otato nei d1st11rhi rli nntri~ione del lattante. - Su11€. anemie ·TI· ~enerative nella prima ~nfanzia .. - . Il valore della trasfusione di san~ne nei ne-onat1 e 1!1 ~aruera pa.1'.'ticolare nei prematuri e nei deboli figll di tuber('()]061· - Not e di b i o lo ~ia : n calcio conten11t.() nel secreto leuoorroioo e 11e1 lochi. - La reazione del fl~crew vaginale dei neonati. - Rttll'imJ)OO'ì.c:'tnza degl1 isoantiC<lrpi neoJ s~anguP e nPl latte 11manc) I !ibri. Va r iet à : La mortinn.talità e la m ortalità infantile a11e colonie fran c~s i. NGtizie. A bbonnmento per il 1926: Ital ia L. 32; Estero L. 46. Per gli abbonati a.l .. Pollclinioo •: Italia. L . 25, E6tero L. 38. Un fascioolo separat-0 L. 3.60.

Inviare Vaglia POtitale all'Editore LUIGI POZZI Via . istina, n. 14 - RO?tf A.


IANNO XXXIII, F ..\SC. 41]

SEZIONE PRATICA

1441

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. La forma pseudotubercolare della stenosi mitralica.

dal Cllore stesso ed alle variazioni nel contenuto in anidride carbonica del sangue, ~fferma però che l'irregolarità ha l·a sua origine nell'attività degli archi riflessi extraica'Vdiaci d1 cui le fibre cardiache del vago e del &impatico p.rovocano la risposta. Sarebbe interessante il poter conoscere il punto in cui hanno origine gli impulsi che ·determinano l'attività rdi tali nervi e quelli in cui si hanno le i11terferenze durante la malattia. I traociati dimostrano le irregolarità e le sue mo1dificazioni sperimentali per mezzo di diversi ritmi il'e5/piratori. ress11na conclusione 1definitiva si rpuò ancora trarre, ma si può frattanto dire che l'aumento di frequenza del pol5o r1ella respirazione ha origine rtrco!atoria, dovuto alle variazioni dei capillari "!)olmonari in ris.p·o sta alle v·ariazioni della pressione endotoracica. Gli stimoli vagali che pro'rocano il rallentamento durante la espirazione hanno probabilmenrte origine 1dalle variazioni ,d i pres5ionP o 'd ella circolazione a!ddominale. Non si r.onoscono condizioni polmonari che provochino 11n rallentamento del ·cuore. Le variazioni di f-requenza sarebbero un tenta. tivo di a'Clattamento al cambiamento d i distribuzione del sangue fra la circolazione polmonare e quella generale, risultanti ·dalle variazioni nell.:-1 capaceità toracica. La scomparsa della irregolarità durante !le malattie può essere indipende·n te dall'aumento della teIDlPeratura e della frequenza del polso, in quanto che :l'irregolarità può p er&istere mala-rado una . o elevata frequenza del polso. L'azione opposta dei ·due nervi cardiaci rende diffici'l e un giudizio esatto sulla distinzione degli effetti di essi. 1

S. Bonnamol1r (Journal de méd. d e Lyon, 15 01, -cembre 192.5) mette in rili·evo che, oltre al noto

tipo pseudotuber.colare 1della stenosi mitralica congenita, tutte le lforme di .stenosi mitralica congenite od aoquisite possono açcoffilPagnarsi a fenomeni polmonaJri che simulano la tubercolosi e fanno .mag.ari inviare il malato aid un sanatorio. Le fonne di tali pseUJdotuber·colosi suno: 1) la 'bronchite 1dififusa· con predomlinanza alle basi; 2) la bronchite acuta con f enomeni generali; 3) la ,congestione di uno o id i entrambi gli apici; 4) una forma edematosa ·Con accessi a &matiformi; 5) la forma emottojca che è la più frequente. Talvolta il quadJro clini·co può comiplicarsi a fenomeni ·g enerali impres&ionanti; temperatura che sale in qualche .g iorno a 390, 1con dolore II)untorio, stato generale precario, diarrea, ecé. Altre volte la lo·c alizzazione id i un attacco congestizio rentde la dia·g nosi più delicata. In generale però il fe~ nomeno più ingannator~ e più frequente (3/ 4 dei casi) è la emottisi, che rimane di solito il 5010 sinto·m a. In tutti questi 1casi, i caratteri dei rantoli, se sono localizzati agli apici, la loro localizzazione più fre.quente alle ba:si, l'as&enza abitual e della febbre e di inlfossamento alle regioni sopracla vico lari, m.a solI)ratt~tto i ri'Petuti esami 1dell'espet. torato che <limostrano costantemente l'assenza dei bacilli di Koch 1devono ·rar 1dirigere l'attenzione sul cuore e far &o.spettare l'oTi·gi.ne cardiaca dl tt1tti tali :sintoipi. ,Jl riiposo in letto, i tonici .cardiaci hRnno geneTa lmente ragione di tutti questi ·distu rbi. 1

fil.

L'aritmia cardiaca nell'Infanzia. t noto che secondo .Ma-cl<enzie tanto il vago che il sin1pat~co hanno una parte nella ~roduzione dell'aritmia e che probabilmente l'origine degli impulsi va ricercata n e11'·attività dei muscoli respiratori od in qualche altra causa periferica. Secondo il detto autore, la scomparsa della aritmia nelle condizioni febbri li è dovuta alle tossine d1 origine microbica 5ul nodo seno-auricolare, per cui si ha un tal aumento di frequenza che ne viene abolita l'irregolarità. Paton (British AI ed. Jotlrn .. 10 aprile 1926), pl1re ammettendo che la causa ~robabile dell'aritmia dei seni è da att~ihuirsi ad impulsi che partono

fil.

Ipotensione essenziale. Il nruo,ro complesso sintomatico è stato r ecente, mente •descritto dia A. E. FossieT (rif. in The Lancet, 19 giugno 1926).

Esclusa la malattia di Addison, l'anafilassi, e la debolezza del miocardio il metdico dovrebbe ' djagnosticare l'i'Potensione essenziale allorquando lo sfigmomanometro indica una pressione sistolica al ·disotto di 110 mm. idi Hg. I sintomi morbosi concomitanti sarebbero rappresentati dall'esauribilità abnoinne fisica e men. tale, alleviata kial •decubito in l etto, tla frequenti vertigini e cef al•ee, da un aspetto esteriore d1 anemia, non corrisponldente al r eale stato del &angue, e dalJ'ap'Parire di idee ipocondr iache e d epressive. ·


14 't2

IL POLICLINICO

I.e ipotesi patogenetiche emesse per spiegare tale forma sono molte: secondo l'A. si tratterebbe i11 genere di soggetti splancnoptosici, nei quali l'abbassamento del diaframma provocherebbe un allungamento e un re&tringimento dell'aorta, con diminuzione della pressione sanguigna. Comunque, esiste un abbassamento del tono sulla cui genesi devono indubl1iamente aver influsso la diminuzione ·degli impulsi nervosi Old anche gli eventt1al) fatti di intos&'icazione ·del si1stema muscolare. Ulteriori studi, rivolti a tutti gli or.gani coinvolti in tale sindrome morbo·sa, potranno nel futuro darci un 1criterio 1pii1 esatto 1del suo valore r eale M. FABERI. •

Il trattamento delle aortiti si!}litlche. H. Bonnin (Gazetie hebd. des Se. médic. de Bordeau.x, 3 gennaio 1926) consiglia: Nelle aorl'iti sifilitiche semplici, un trattamento rapido ed en ergico, tentan1do però 'dapprima gli ar&enobenzoli per via sottocutanea (Sic) a dosi di 15 e poi di 30 cg., non oltrepassando i 45-60 cg. e continuando per 6-8 settimane. Nelle prime quattro settimane il malato rimarrà in riposo assoluto nel letto. In parecchi casi si potrà cominciare il trattamento ad•dirittura con le iniezioni endovenose. Se la cura con gli arsenobenzoli è mal tolleTata (comparsa od aumento del males&ere o del dolore retrosternale, dispnea, pal·p itazioni, disturbi ·vasomotori, congestione della faccia) la si abbandonerà e si tenterà con il bismuto che però di solito in tali casi è mal tollerato anch'es&o. Rimane ,allora il mercurio (per via en1domuscolare, od orale ed infine lo ioduro. Si lascierà semrpra un certo perio.ao di aiposo fra i dirversi tentativi. Alla prima JSerie di arsenobenzoli, si farà seguire il bismuto {due volte la setti.mana; 15 iniezioni endomuscolari in tutto), non lasciando fra l'l1na e l'altra cura un intervallo ma.g giore di 3 settimane, dt1rante il quale si darà dello ioduro. relle aortiti sifilitiche complicate (insufficienza r enale o cnrdiaca) si deve essere molto -prudenti nsf cnentlosi senz'altro dagli arsenobenzoli, curando il molato co111e un cardiaco e tentando, in ca so di miglioramento il mercurio per via digerente, 'POi per ·v ia endomuscolare. {preparati solubili e dosi 'Piccole). Le aortitl precoci (nei primi 3-4 anni) evolvono con rapidità uguale alla loro precocità e si presentano come una vera forma odi sifilide maligna. :\nr.he in questi individui si deve essere assai pru<lcnti, tanto pi1ì che alcuni hanno un'intolleranza ac;solnta nl trattamento speci!ico; ogni tentativo <1 tertninn la recrudescenza o la compar"a di do•

[ANNO XXXIII • .FASC. 41]

lori retrosternali, dispnea, angoscia, stati lipotimici, insufficienza cardiaca. Tale intolleranza è dovuta al fatto che la loro evoluzione ra'Pida porta pre&to 8fd un periodo di instabilità cardiaca. fil.

L'abuso del riposo nella terapia cardiaca. Il riposo nelle malattie di cuore rapp!l'esenta un'arma a dop~io taiglio; il beneifizio che es5o apporta 1è talora minorre del danno che invece può provocare. I .'indi1Cazione princiipale del rilposo è costituita. dallo scompenso. ~elle forme di infezione caroiaca e cardiovascolare, come ad esempio per sifilide o reumatismo, bisogna Tegolarsi sulla gravità •dei ·s intomi, permettenldo al momento opportuno una modica attività corporea, che non può riuscire altro che giovevole. ·I rda.nni che un rilposo prolungato ed inapportuno !PUÒ 'Provocare 5arebbero, secondo W. D. Rei-O (B oston M. S. lour. , giugno 1926), di 3 5pecie: 1) Danni fisici : cioè in·debolimento del tono muscolare ·del .corpo e .conseguente difficoltà di far riprendere al malato la propria attività; e pericoli di fatti congestivi e ipostatici dei 'Polmoni. 2) Danni psichici: pel'Chè veng-0no favorite le tendenze all'i1poc0Il'dria e alle idee depressive del malato. 3) Danni economici, per l'allontanamento del1'aidulto dai propri affal'i, e 1d1 ei bambini dalla scuola. Quin·di, in sostanza, !atte le debite eccezion~ si preiferirà pi·utto&to che condannare il ca:rdiopaziente a.id una inattività pTolungata e perniciosa. istruirlo negli opportuni esercizi fisici, che fanno 1parte d1el trattamento igienico di ogni malattia. :\II. FABBRI.

Le clinic11e per cardiopa:ilentJ.

Secondo I. \"\'icl{off (Lancet, 10 ap'r ile 1926) una clinica per cardiopaziP.nti dovrebbe trovarsi in istretto rapporto con quelle di altre specialità (malattie veneree, otoiatri ca, dentaria), dovrebbe inoltre essere provvista di un ufficio, per cosi dire di medicina sociale, il quale seguis5e il paziente anche dopo l'uscita dall'ospedale, e, secondo la sua capacità finanziaria e le condizioni dj vita, ne regolasse le occupazioni, e l'eventuale internamento a periodi. Si verrebbero cosl a pre\'enire molte recidive, e 11 singolo paziente potrebbe in complesso esplicare maggiore attività nel periodo pit'l produttivo della 5ua· vita. DORI A.


[.4NNO XXXIII , FASc. 41]

'

SEZIONE PRATICA

SEMEIOTICA.

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA.

A.natisi critica dei metodi di la boratorio per l a diagnosi si er ol ogica della neu rosifilide. Una disamina accurata dei metodi di ricerca per 1a diagnosi sierologica ·della neurosifilide è stata fatta 1da H. F. Watson (Quart. Jour. or 31edical, 76, luglio 1926). I.a reazione id i Wiassermann e di Lange furono applicate in 350 ca&i, idi cui 119 di sifilide, mentre le altre p·l'Ove [per le globuline e la numerazione delle cellule furono eseguite in 329. La Wassermann sul siero e sul liquido cerebrospinale fu n egativa nei 230 casi in cui la sifilide poteva es.sere esclusa, mentre n ei ca5i certi clinicamente fu positiva nel 95.65 % sul liquor e nel 94.78 % sul siero. La. prova con or o coll oidale riuscì positiva nel] '&5.84

%.

P er quel ·che rigua:r.da le prove per le globuline le percentuali di positività furono: • 95 % pe.r la Pandy (ac. fenico ), il cloruro di mer. curio, l'acido solfosaliieilico. 86 % 1per la Noguchi (ac. butirico) . 71 % 1per la Ross Jones (solfato d'ammonio), la Nonne-Apelt (id. ), e la Kaplan (ac. butirico+solfato ammonio) . In conclusione, si può ritenere ch e : La r eazione di \iVassermann idà la percentuale più alta di risultati positivi nei casi di sifilide conosciuta. La r eaz1one di Lange ha minor valor e diagnostico, dando percentuale di r eazioni positive più bassa; il tiipo « paretico ,, e (( luetico » della Lange fu jnoltre notato in certe affezioni non sifiliticl1e. tra cui l'e11cefalite letargica, la sclerosi 1dissem1 · nata, il r eumatismo acuto, gli orecchioni e l'in · flucnza. Tra le pro,·c delle globulin e sono la Pandy, l'ac. sulfosali-0ilico e il cloruro di m er curio che si avvicinano alla Wa5sermann nella percentuale di risultati positivi. La ~oguchi, la Ross-Jones, la ~on­ ne-.~p elt e la Kaplan ·dànno una percentuale molto pili bassa. •In tutti i casi di sifilide del sistema nervoso centrale la conta delle cellule n on fu 1nai minore di 10 per centimetro cubico. Tale conta fu più preci&a co11 le camere di Glaubermann e di FuchsRosentha1, che con quella di Thoma-Zeiss. 1\1. FABERI .

La motilità gastrica. Per tutti i tessuti contrattili che compiono un lavoro ritmico esiste il problema del punto ov& si iniziano i movimen ti muscolari, e delle con~ dizioni fi&iologiche che regolano il loro successivo a'rvicendarsi. Vi son o analogie evidenti tra le caratteristichedella fisi ologia cardiaca e quella della peristalsi dell' a!pparato gastrico. Si è perciò cercato di scoprire la presenza 1di un centro nodale dal quale procederebbero le onde peristaltiche, e un sistema di conduzione attraver50 il quale queste si propagherebbero. Klein (Journ. A. 1l1.. A. , 8 maggio 1926) crededi aver risolto il problema con sue ricerche anatomiche e sperimentali. Il centro nodale si trover ebbe alla piccola curvatura, presso i l cardia, e da qui 1'1mpulso si diramerebbe lungo la 1p iccola curvatura, facendo contrarre l'anello muscolare circolare a tale livello. All'angolo inferiore esisterebbe un altrocentro nodale per l'attività muscolare dell'antro. Tali vedute sono suffragate da vari dati patol ogici. Un'ul cera della piccola curvatura si associa per esempio a motilità gastrica ritardata e a vomito, mentre al contrario vaste lesioni del corpo e della grande curvatura decorrono con disturbi 1di motilità molto minori. P arim enti l'esclusione chirurgica di una porzione della piccola curvatura disturba notevolmente la conduzione normale, risultandone una peristalsi indebolita al disotto di tale livello. M. FABERI.

Studi speri1uentali sulla perforazione da ulcera gastrica. Un argomento ancora oscuro nella sua ipatogen esi è la guarigione spontanea nella perforazion e dell'ulcer a gastrica. È un'eYenienza relativamente frequente, si riscontra infatti in circa il 5 % delle perforazioni. Il primo studio completo ' renne fatto dal l\1oynihan e dallo chnitzler. Que. sti parla di perforazioni coperte; ammette cioè che l'ulcera perforata v en ga subito ricoperta da un organo '\ricino in modo che solo una piccola parte del contenuto ga5trico possa riversarsi nella cavità peritoneale. In questo modo verrebbero a costituirsi le ulceri callose penetranti. L'idea dello chnitzler è in contrapposto alla \•eccbia teoria che spiega la genesi delle ulceri penetranti con la formazione di aderenze infiammatorie con gli organi ,·icini


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che permettono così il progredire dell'ulcera nel loro spessore. J. Vigyàzò (Archiv . f. Kl i n. Chi r ., vol. 139, pag. 104, a. 1926) . ha voluto chiarire questo meccanismo cercando n ell'e&perimento se e come av. veniva la copertura dell'ulcera gastrica. Produceva in cani un orifizio ·n ella parete ·dello stomaco, ,sia con il cauterio iche per via tagliente, orifizio id i ·dimensioni ridotte e a diversa localizzazione. I risultati ottenuti sono i seguenti: Le perforazioni praticate sulla vi.a gastrica di A:schoff ·dal cardias iall'an.golo guariscono spontaneamente nel 100 % dei casi con 1copertura di un ' -0rgano vicino. · Le perforazioni della regione pilori.c'a, del duodeno e della grande icurvatura producono sempre una peritonite diffusa. Le condizioni per la copertura dell'ulcera sono : sede in una porzione fissa, scansa motilità della r egione interessata e vicinanza di un organo. Quando questi po.stulati coesiston-0 si può fare sicuro assegn~mento sulla guari1gione spontanea. Gli organi di copertura sono in ordine di frequenza: fegato, pancreas, vescichetta biliare e leg. ga$tro-epatico; mai il granlde epiploon. Dai risultati sperimentali l'A . .conclude in senso affermativo sulla teoria ·di Schnitzler dell'ulcera p en etrante. •

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(ANNO XXXIII . .FASC. 41]

li. POLICLINICO

stan11pa professionale. Risultati generalmente buo· ni. Il dott. 'fhorek, che ha praticato centinaia di et ero- ed omotrapianti, indica in quali casi siano particolarmente indicati. (IL Policlinico, Sezione Chir., 1924, n. 10).

Dati demografici.

I

VALDONI.

Sul r ifiesso pilorico duodenale. Numer ose ricerche sperimentalj dimostra110 che 1' ~cido cloridrico a contatto , con la mucosa duo<leu ale det ermina la chiu sura d el piloro, la diminuzione di tono d ella muscolatura dell'antro, la cessazion e .della secrezione gastrica. Recenti tentt:tivi di diminuire l'importanza · del rifle$sO pilorico e di n egarne l'esistenza, secondo l'o-p1n ione di F. Rabe (nfilnc hner. med.. liVochenschr., n . 44, 1925) , non raggiungono a tfatto l'intento. POLL.

VARIA ~ Voronofl'iana. Il dott. G. Sacconaghi dà n otizia, ne Il A1ed ico Ital i ano (15 settembre 1926) , <lei trapianti testicola ri da nomo ad uomo eseguiti in Italia: uno dal prof. Jacl1ia di Torino (pubbìica to in J1 inerva JI ed ira, 199..A, n . 9); uno dal pr of. Leotta di Rom a (p ubblicato n e Il P oliclinico, ezion e Cl1ir. , 1925. n. 12); du e dal dott. Costantino di Gallar ate, in editi; u110 dal pr of. Bastian elli di S. GiO\'a n n i \ ' alctnrno, òi c11i han no molto parlato i gior nali politici e che è 5tato oggetto di discus~i o n e ~ ulla

I n Italia v1 sono cir-0a 20,000 famiglie con più

di 10 figli; stanno alla testa. le province di Treviso con 1032, Milano 865, Padova 788, Udine 785, Bari 781; sono ultime Siena, Grosseto, Imperia, Pis~, Livorno, Zara (con 1 sola). In Francia si contano 807,659 italiani, ossia il 2 % cirea della popolazione totale.

PUBBLICAZIONI ~{AZZINI G1us'EPPE.

PERVENUTECI

Albinismo parziale ereditario c1 lu11~ur1 J,iscenden~a - Roma, Tip . Senato, 1924. METCHNIKOFF et Do crMER. Recherches sur 1.e Trait ement d es Entèrites aigues et chroniques par l'.4.rwidon paraffiné a~ 1/5 . ~ Paris, Vigot Frèr~, 1924. MonIGJ,tANI ENRICO. L'azione cwrativa del.le vi ta. m ine i soT:ate . - Milano, I stit. Biooh. I tal., 19'24. PARODI FF1LICF.. (:omrn,ento c1·itiico ai dogmi del"la tisioaenesi. [{,1nta, Stab. Poligrafico Edit. Rom., 1925. PATRIZI CESARE. La Fototerapia. Bologna, L. Caippelli, 1924. . PEARCE RICHARD. nl ethods <llnd Problem s of Il! edical Ed ucati on. - New York, The Rockefeller F oundat ion, 1924. PERTII.1E G1usEPPE. R endiconto sanitario Ospedale Civile M a rostica 1922-24. - Marostica, ~I. Bonomo, 1924. PETTINAR! VITTOnI'•· l nnest i et erosessuali di ovaia. · Torino, S. Lattes, 1924. PIAZZA CESARE V. L'insulina atossica n el diabete nielli t o. - Palermo, Cultura Med. Edit., 1924. PIERANGELI '\\-ALTER. Sull'azion e d e.Il' _ 4.u t oemoterapia e del sili cato di sodio per 'V'Ìa e1i.dovenosa n ella cura d el prurit o senile. - Napoli, « La Nuovissima», 1925. Io. Sull·t rura d ell e art1·iti aonococcich e con l'atv t osieroterapia. - Napoli, id. id. PINOHERLE MA ua1z10. }lote cLiniche, a nat orni che e di pato g e n e.~i sul ci iabete in sipido giovani le. B ologn a, L . Cappelli, 1924. PL.~ y AR:.u:E~G OL lt. Concepto clin,ico de la T ubercolosis. - Barcelona, A. Artis, 1922. lo. Io. ~r.n. T1ar:t eria d e la Tub er colosis. - Barcelona, Tip. Catalana, 1924. R100RI GINO. Ancora i ntorno alle « conco'use di incapa cità » . - Roma, Tir>. Garroni R., 1924. RIVA G1ovANNI. L'occhio in rappl) rto alla Ra chianesfesia. - 1 apoli, Tid . Ed. Tocco, 1924 . Riv.\ROI~A R . A. ]Jalfotntaciones con gènit as d el int est in o d elgado 'Y deJ grueso. - Estrat to ~vi­ sti C'ir ugia. _.\nno III. n . i. - Buenos ir . 1925.


I

[ ..\:NXO

XXXIII,

FASC'.

41)

1445

SEZIONE PRAT lCA

NELLA V I rr A PROF ES SI ON AL·E. Per l'Associazione della Stampa Medica Italiana. Oolvro ohe si occupano più o meno di giornalismo medico sanno senza dubbio che per desiderio espresso in una ri1111ione di colleghi io ho completato e precisato, lo Statuto d'una Associazione della Stamp.a Medica Italiana di cui in detta. riunione si erano gettate le basi. L o Statuto fu pubblioato su molti giornali medici e fu S9editò a, moltissin1i colleghi, invitandoli . a dichiara.re se a il eri va110 . L·e risposte positi,re sono una ventina (!). Un solo gi )rnalista ha fatto qualche seria osservazione. Con 20 soci non oredo si ·p ossa. costituire ·u na Associaz.ione. Affinchè nulla, da mia parte rimanga inte11tato e nessuna r esponsà.b ilità pesi su me nel caso il t.e 11tativo . fallisse, indico pe1· il 27 ottobre , a Pa1

dova, in occas·ione dei Congressi di Medicina interna e di Chirurgia, u1i,a, riun,ione dei giornalisti niedic·i, per <Discutere e votare lo ,')tatuto predi.~posto . V1Ttoa10 .AscoLJ.

P. S. - I oolle.ghi [potranno ottenere i ribassi fer roviari inscrive11dosi ad uno dei Congressi.

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Profilassi antivaiolosa in Italia. La Direzione ge11er.ale di, Sanità Pubblica ha invi·ato ai prefetti una circolare ulla 'Profilassi antivaiolosa, preoccup.a ndosi della persistenza di attivi ed imiportanti focolai epidemici in talune località estere con le quah l' I talia ha continuo contatto, e delle manifestazioni sia pure lievi e molto limitate in varie parti del regno di casi di va.iolo t3 'd i vaioloide. Si raccomanda al1e P refettuTe di vigilare intens.an1ente sulla cxrganizzazione del servizio e del le rivaccinazioni antivaiolose nei diversi comuni e di accettare che ognuno di essi. prima che .abbia inizio la ordinaria sessio11e primaverile della vaccinazio11e, sia provvisto del registro per le prin1e v.accinazioni e delle rivaccinazio11i. Inoltre ciascun ufficio di stato civile e di anagrafe è tenuto a rin1ettere aJl'ufficiale sanitario al principio di ogni sessione detto registro ed i inedici proTinciali dovranno portar~ la loro speciale attenzione sul ser\•izio vacoinico in tutte le ispezioni che faranno uei co1uuni <le1la provincia; inoltre in quelle località per ciii i ha m otÌ\O di ritenere che il servizio per il 9assato non abbia dato sufficiente sicurezza di rigore e di regolarità , occorrerà ]a revisione contp]eta dei rtati negli ultimi quattro anni per n1ettere in evidenza le inosserYanze sia nei riguardi delle prin1e vaccinazioni, sia de1le rivaccinazioni obbligatorie doyo l'ottavo anno di età. La circ0lnre r accomanda anche il controllo degli esiti d(>lle vaccinazioni, in modo da procedere ad un nuovo i11nesto in ca~o di . ~cc~rtato esito negatiTo del primo; richiama anche l'attenzione sulla razionale

e conveniente conservazione del vaccino che dovrà efiettuarsi in luogo .adatto e oscuro, in temperatura bassa costante, preferibilmente in ghiacciaia, evitando che il vaccino sia esposto anche 'Per breve tempo al sole e a temperature elevate; infine non ritiene superfluo di richiama re l'attenzione dei medici vaccinatori sulla perfetta tecnica vaccinale, 'dalla quale dipende spesso i l risultato della i1nrportante pratioa vaccin.a1e.

Cronaca del movimento professionale. ..

Liquidazione definitiva della Federazione degli Ordini dei Medici.

L'ulti1no J1umero de « L a Feder.azione Medica» reca. un'ordinanza del dott. Fioretti con cui la Federazione viene sciolta e si 'd ecide che il fondo residu®le di cassa, in L. 14.000, divenga patrimo11io del Sindacato ~1edico Fascista. Una 111ota esplicativa espone le ragioni del provvedimento .

Le dimissioni del dott. Fatichi dal DirettoTio del Sindacato Naz. Medico Fascista. Avendo il dott. Fatichi rassegnato le sue dimissioni di membro del Direttorio Centrale, il segreta rio genel'.a.le, dott. Vacino, considerando ch'esse non ri·g ururdano i suoi raipporti col Direttorio Centrale, n1a ~0no un ic.aJnente causate da una sua errat.a a.ffermazione in una questione accessoria, ritie11e che tale decisione del dott. Fatichi, se pure si può sp iega.rn come atto di eccessiva sensibilità e cmrettezz.a sua. non trova i1 benchè minimo fondamento nei riguar,li dell'azione che egli ha se1npre sv;)]ta co11 efficacia, zelo ed intelligenza, in seno al Direttorio ed al Sindacato, il qu.ale no11 può quindi 1per un·a ragione J>erfetta111ente estranea, acconsentir~ a rinunciare a1la sua attiva e fattiva. collaborazione nell'inte resse della organizzazione. Gli riafferma l'incondizionata s ua stima e consi<lerazione e respin~e le u e dimissioni , sulle quali il Direttorio Centrale sarà chiamato a pronunciar i 11ella sua prossima con \·oca.zio ne .

CONCORSI. POSTI VAOANTI.

...'\.cQu \ NEGRA S"C ' L CmEsE (Jla11fova). -

Per l\Io-

sio; yeiji fa c. 40. A?\ CON A. Ospedale 01ivile, « f/ 1nl>erto I ». - Cerca.si direttore àel [.aboratorio di chimica, microoopia, hatte.riologia e anaton1ia patologica. \-redi fase. 40. ca.d. 15 ottobre. BARI. R. Clinica ostet1·ico-gi necologica. ono di ponibili 4 I>osti di assistente Yolontario. , .,. edi fase. 40. cad. 31 ott.obre. BR UG"~ATO ( .. pe:ia). 'Proroga a tt1tto 31 ott. CAGLI\RI. R. Uwiversità. Professore non star bile di patologia spec. chirurg. cad. 15 ott. \ edi fase. 39.


1146

I

IL POI.ICLI~ ICO

CA 'OLA DI Lu~IGIA~A (Jlas.sa-Oarrciru). - L ir e 9000 e 5 quinq. dee.; \P· cav. L . 1500; p. uff. san. L . 200 (sic); età lim. 40 a.; tassa L . 50.15. ca<.l. 20 ott. CASTELLUCCIO UPEH. (P otenzG4). - .A tutto 25 ott., 2a cond. ; a.b . 1212; L. 6000 (sic) e 6 quadrienni del. do<l icesimo (sic); ad.dizion . L. 5 oltre 300 pover1 . CHIETI. B.. Prefettura. Uff. san. di Castel Fre11tano (521-1 ah ., metà in campagna) . Scad. 15 ott. Titoli ed esami. Stip. L. 5000 (sic). COLBORDOLO (P esaro-Urbino) . - Al 20 ott.; ' ·edi f asc. 40. CosENZA. R . Pref f'ttvra . ~i\. t utto il 10 ottobre, uff. san. del Co1nune di Paola; stip. L . 7000 e 5 quadrienni decimo. CosTARAINER.! (I n1 peria). - Consor. 3 Com.·, lire 7500 (sic) oltre L . 500 uff. san. e L . 1500 serv. ostetr. (temporaneam.) . Scad. 30 g g. dal 12 sett. rr assa L . 50 .all'Esattor. di Imperia I (P orto :i\IIaurizio) . erv. e n t ro 15 gg. CREMONA. Ospedali Maggiore ed U golani Dati. - Al 15 ott., anatomopatologo; vedi fase. 39. FIUME. R . P ref ettura 1>e1· la Provi•n cia del Oarnaro. - Uff. san. del c.apoluogo; proir oga al 30 ottobre. · ' FOGGIA. R. l >ref ettur a:. - Uff. sa11. in 13 Comuni; scad. 25 ott. Vedi fase. 39. P \DOVA, SpP,dale Civile. - Assist. effett. medie.; L. 5000, stanza.; turni accettaz e pr. soccorso di 24 ore L. 30. Scad. ore 18 del 31 ott. Età mass. 30 a . Tassa L . 50. Chiedere annunzio. PALAZZAGO (B eroamo). - i:\ l 15 ott.; V . fase. 36. P.\R.~r A. Ospizi Civili. Chirurgo comprimario de1l'O$pooa1e l\iiaggiore; I". 5000 e partecipaz.; scnd. ore 16 de l 2f> 0tt. ; età lim. 35 a. Serv. e ntro l 5 gg. Biennio di ]aurea e di assistentato o aiuto in reparto chirurgico di grande Os1ped . o in Clin. cl1ir. Chied e re annunzio. R EGGI O CALABRIA. I st itut o Diagnostico dell'Associazione Yaz. per qli I n te1·essi rl el 'J.1 ezzogiiorno. - Medico J'a diologo; t.itoli ; anno di ?rova; stip. L . 10.000; perce11tua1i 30 % entrate lorde oltre eventuali entrate. Cl1iedere schiarimenti Direttore Istituto. no~'· l l. Prefettura. Uff. san . di Ve lletri; al 20 nov. ; vedj fase. 36. Ro~1 '· , ocietà :l noninia Fituggi. Direttore dello ì..o"tbiJjmento in Fi11ggi; vedi fa c. 40. cad. 31 ottobre. \TRL\NO 01 L uo.\XI' ( l'otenzo). end. 27 ott.; vedi fase. 40. .. . PoLO DI Pt.\YE (Treviso). - Al 30o giorno dal 20 sett.; vedi fase. 40. ' r1ccmo (Firenze). - Scad. 15 ott. Vedi fase. 40. VILL.\ ur TrnANO ( ondrio) . -- Al 15 ott. : Yedi fnsc. 39. Z \G.\HI . f~ (('afrr nza ro). - ~.\.1 15 ott; 'rerli fase. 36.

' con1pleta

>rea.si c·olle7.ione del « (j101·na le I tal inno clell nfalattie ,~eneree e della Pellè » . • C'ri' r ': Tr. li'n,·illn. ,·in Palernto, .5 - lloina .

[ ANNO

XXXIII,

.FA.Se. 41 ]

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. L a Società <lei neurologi tedeschi ha assegnato 1a medaglia. di Erb ai due grandi neurologi \Vagner Jauregg e O. \ '"ogt, rispettivamente per i loro studi sulla pai·alisi progressiva e s ull'istologia del cervello. F acevano parte della Commissione ~ssegnatrice della onorificenza i professori Nonne, O. l1"'orster: 1\ nton e l\ilingazzini. Quest'ul.timo fece importamti dimostr.azioni sull'anatomia patologica del cervello, che ri.scosse1·0 l'una.nime a.p plauso dell'assemblea. Insieme a.i 1p roff. Henschen (Stoccolma) e Nonne (Amburgo) fu nominato memb~ro 011oraxio della ocietà. Il dott. comm. Edmondo Sbrisci.a., già consulente sanitario d el R. Provveditore .alle Opere Pubbliche per l' Abruzzo e il Molise, è nominato medico provinciale di Napoli, quale successore del co1npianto prof. Giacomo Corselli . Egli è coadiu\ato dai medici provinciali .aggiunti Fosco e Polese. ·

N E IJiE

uNIVER.SITÀ.

Il 1prof. Gaetano QuagJ.iaxello, di fisiiologia a Catania, è stato chiamato a ~rire 1a cattedra di chimica biologica, recentemente iistituita a N a.poli. Sono no~11inati professori no11 stabili: Giov. Hatt. Zond.a di farmacologia e tossicologia, Giuseppe B ianchini di medicina leg.ale e Michele Bola~o di clinica osterico-ginecologica a Cagli.ari; Gaetano Cutore di a natomia umana normale a Catania; Alfredo Chistoni di farm acologia e toss icologia a P a.r ma; Enzo Bizzozero di clinica dermosifilopatica, Giacomo Aymerich di clinica ostet rico-g inecologica, I vo N asso di .p ediatria e Pri1no D orello di anatomia umana normale a Pe• r ugla. Sono trasferiti i proff: Ji°j11zo B izzozero di clinri.ca dermosifilopatica da. Perugia a Torino; Tullio Gayda di fisiologia da Bari .a P.avia; Rinaldo Pellegrini di medicina legale e infortunistica da Catania .a Padova; Giu.se pipe Ovio di clinica oculistica d·a Genova a Padova. Il wrof. Giuseppe D'Agata è tra.sferito daUa cattedra di patolo~ia chirurgica a quelln di clinica chirurgica nella Uni,·ersità di )Ie ina. Il prof. B . Nocht, direttore dell'Istituto d ' Igie11e Tropicale e Nav·ale di Amburgo, è nominato rettore dell' l"n iver sità della stessa città . Sono 'llominati clin ic i d ermatologi i proff.: Leopoldo Arzt a ' Tienna, qua.le successor e di GustaYo l{iehl; Carlo du R ois .a Ginevra, quale snccessore di Ugo Oltremnre: P edro L. B alina a Bueno ...\ires. Il prof. E. Fischer. cli anatomia .all' nil"er:.sità cli Friburgo, è norninato direttore deJl'I tituto J>Pr tudi antropologici ehe ,·iene ora orO"aniu.ato a D:thlen1 .


f.~NNO

XXXIII>

FASC.

41 )

'

SEZIONE PRATICA

NOTIZIE DIVERSE. XXXII Congresso di Medicina Interna. Il Consiglio Direttivo della Società Italiana di Medicina interna, addolorato per la moTte improvvisa del collega prof. Luigi Ll1catello, direttore della R. Olinioa Meùica di Padova, e presidente del Comitato organizzatore de] XXXII Congresso di ::\iiedicina. interna, ha deliberato, in omaggio all'opera di ordinamento già svilupf.?ata dall'illustre Estinto, che il Congresso sia tenuto nella data precedentemente fissata (25-28 ottobre), in Padova. I soci e gli aderenti potranno inviare le quote d'iscrizione, in lire 50, al segr etario del Comitato organizzat01re, prof. Giorgio Cevolotto, presso Ja R. Clinica Medica di Padova. Essi Ticeveranno, in tal guisa, il programma del Congresso, le tessere per i ribassi' ferroviari, e tutte le pubblicazioni inerenti al Congresso, e avranno diritto al volume _çlegli .'1tti. Si ricorda che i temi messi all'ordine 'del ·g iorno sono : 1) Cura ohiru1·gica della tubercolosi polmonare (in comune con la Società Italiana di Chirurgia); re1atori 1.c>roff. Fran«1esco Gal di e Nicola Leotta. 2) Angina di petto ; relatori proff. Pietro Castelli110 e Tommaso Pontano. 3) Reazioni biologiche nella diagnostica clinioa (Rivista); r elatore prof. Giorgio Cevolotto. Per qualsiasi schirurimento riv-0J.gersi al segret.a.rio del Congi·esso, prof . Giorgio Cevolotto, presso la R. Clinica ~Iedica di Padova, o al segretario della Società I taliana di Medicina interna, prof. Giuseppe Sabatini, R . Clinica Medica, Po-. liclinico Umbe.rto I~ Ro1ua. 0

Commissione per lo stndlo della malaria in Sicilia Una Commissione nominata dalla Sezione d'Igie11e della Società delle Na zioni .si è recata in Sicilia dal 28 settembre aJ1'8 ottobre, per compiere un' ispezione sulla diffus ione della malaria e sui mezzi di lotta adottati. La Com1nissione è così con1posta: dott. A. Lutrario, presidente; prof. B. Nocht, direttore de1J' Istituto ?01' le malattie tr0rpicali di Amburgo (Germa·nia~; col. med. . P. J nmes, del 1\1.inistero dell' lgie11e (Inghilterr.a) ; prof. Ottolen&hi Donato, direttore Tstitutod' lgiene di Bologna e dott. A. Labranca, di·r ettore ca.p o divisione del Servizio igienico presso la Sanità Pubblica (Italia); prof. N. H . S"\'ellengre·b el dell' Università di Amsterdam (Olanda) ; prof. E. )farchoux dell'Istituto P ateur di Parigi (Francia) ; prof. Claus chilling ( tati Uniti d 1 An1eric:a); dott ....\.nig tein, direttor e del L.a.b-oratorio di \' arsa,·ia (Polon ia) ,· dott. A . ~ f.arcic (Jugo lavia) ; dott. C. l\[011tous is (Greoia) ; dott. U. l\I . Wenyon (Inghilterra); dott. Biraud. egretario. Ne rias u1l1ia1no il programma: 2 ett. a Palern10: illustrazione d el !1 rof. L. ::\Innfredi sulla ma1nria nell.a icilia ot·cidentale: Yi ita delle bonifiC'hP cli )fondello. 29 id. : T"Ì.. ita del Lago artifi<'ia le _..\.lto Belice (Piana dei Greci). - 30 id. : vi-

1447

sita alle opere di piccola bonifica lungo il fim11e Oreio. - 1° ottobre: visita della miniera Guzzo Dis i (Caltanissetta) . - 2 id.: visita delle bonifiche miniere Trabìa e Gallitana. - 3 id . : visita degli im;>ianti sanitari del Sindacato per gli infortuni nelle mi·n iere di 2Jolfo. - 4 id. a Catania: esposizione del prof. E. De M.a.ttei sulla mal.aria nelJa ici lia orientale; visita alla Rotondella. - 5 id.: visita. della stazione antimalarica della R ockefeller nella Piana di Catania; visita dell' An1bulatorio in Moio Alcantara. -- 6 id.: visita della bo11ifica dei pantani Lentini. - 7 id.: Yisita delle bonificl1e Li<\in1elie (Siracusa) . - 8 i<l . . vis ita degli impia11t i s~n it.arj di iracu::>a.

V Congl.'esso deJla Società ltAliana di Ul'ologia 11 , . Congresso della Società Italiana di Urologia sarà tenuto a Padova il 29 e 30 ottobro. Te1ni di relazione s ono i seguenti: << Il reflusso \Tescico-renale »; Rel. : Dott . Ravasini (Trieste), e ·« La d~ag11osi e 1a cura delle vescicoliti »; Rel.: Ohiaudano (Torino). Il Se·gretario locale del Congresso è il prof. Giorgio Bloch - Padova, Piazza Cavour.

V Congresso def rappresentanti dei luogi di cu1·a. ' 'i è tenuto ai Bagni di 1\-fontecatini. Assistè all'inaugurazione il sottosegretario di Stato agli Interni on . Teruzzi. Er.ano pure presenti i senatori Queirolo e P escarolo, l'on. l\fa.raviglia e numerose per sonalità del1a scienza e della politica. L ' on . l\i~raviglia, presidente dell'Associazione N azion.a.le degli Enti Autarcl1ici, l1a p orto il s aluto al rarppresentante del Go~erno e ha illustrato gli scopi del Congresso. Ha preso poi 1a parola 1'011. Teruzzi il quale ha pronunciato un discorso e in cui tra l'altro ha detto: cc In n·ome del Fascismo vi dico: .al lavoro! Al }a,·oro lasciando fuori della porta il bag.aglio delle Yecchie ideologie e dei veccl1i sistemi, pensando che qui noi sia1no ven uti , non per fai·e della in11tile accademia, ma per studiare e per trarre dai nostri studi vantaggi reali , pratici e benefici. Accogliete il coman',1o del Duce : n1arciare, la·v orare, operare per la grnndezza della Pat.ria ».

Il Congresso internazionale del fa stampa tecnica. i e adunato a Jloma, dal 29 ett. al 1° ott., i l Jl Congresso indetto dalla F ederazione Internazion.aJe della tampa Tecnica, che ha ede a Parigi ed è presieduta da. i\1on nier. Vi sono interYenuti i ra.ppresentanti di 2.) Nazioni. IL' 1\ ssociazione della tampa )fedica Italiaun. in Yia di rico titu.zione, non è federntn) .

Congresso internazionale della tubercolosi. i è adunato negli scor i giorni a ,,. . ashingtou. u i>ropo ta d<.'l delegato itali.ano dott . R oatte. j_ è deciso di tenere a. Roina il pro i1no convegno, stabilito per il 192(.; . I ..' on. Raffaele P aolucci ; presidente rlella F ederazione •.\.ntitubercolare Italiana, è tato acclamato 1>re idente del1 'Unione ~.\11titnbercolare Internazionale.


1.., 't .

I Riunione della Stampa medica dei P a esi latini. l n ,·ece ohe iu ottobre 1926, come era stato ann u1lZia to: la l Riunione della S~pia medica dei Pae i latini si terrà, a Parigi, ne]l' 3>prile 1927. ..\.tti-vamente, intanto lavora per la buona riuscita della Riu11ione il Comitato organiwatore, presieduto dal prof. Loeper, presidente dell' Assooi~o­ ne della Stampa Medica fTancese e del quale fanno parte con1e vice-presidenti, i proff. Mayer (di Bruxelles), t J~c a (di Madi·id), Ascoli (di Roma), Danielopolt1 (di Bucarest), De Azevedo (tli Li-..bona), Delfino (di Buenos Ayres), Le Sage (di 1Iontréa1), ecc. ; come segTetario generale, il dott. L. )[. Pierra e co1ne tesoriere G. Baillière. La Riunione si 9ropone lo scopo di unire in una grande Federazione le associazioni di stamrpa n1edica, le riviste e i giornali di medioÌJ1a e i giornalisti medici (direttori o redattoTi Idi gior11 ali) spagnoli, francesi, itali.ani, ·p ortoghesi e r~­ n1eni. ' Ti saranno lett..e alcune imnortaillti . . relazioni, i cni temi sono: 1) Unificaz1one della ter111inologia, della classificazione e dell·a bibliografi.a. nella letteratura mf:!dica ~ 2) La .prOP.·r ietà letteraria e la sta1nipa medica; 3) Importa.nza della stampa medica nella · !}repara.z ione, organizzazione e nei résoconti dei oongres.si di medicina. Il progra.m1na dei festeggi.amenti e delle escursioni sarà fissato t1lterriormente. La quota !d'iscrizione è fissata in 50 rrs. per le ..\ssoeiazioni di stam'Pa medica .a.aerenti collettiYamente; 100 frs. fPer le riviste e giornali che uderiscono individualmente·, 40 ~rs. .ner i redattori che collaborano regolarn1ente ad llll giornale di 1nedicina e per i membri delle famiglie dei oonci;ressi ti . Sq.ranno accordate delle riduzioni fer•

[.-L~~O

IL POLICLINICO

ro~1ar1e.

Inviare le i.'VÌesioni al dott. L . M. Pierr.a., 12, r11e de Babylone, Parigi (VII), indicando il nun1ero delle persone di famiglia con le quali si interV'Ìene.

Allsoclazlone della Stampa Medfca Belga. Terrà l'as~emblea g~nerale statutaria il 17 ottobre a Bruxelles, presso la Fondazione Univer~it.arin (rue d'Egmont 11). I periodici medici non i11scritti sono stati invitati a inviare d'urgenza la loro candidntura, .des ignando i periodici « padrini », c11e essi ,celgono iper la prese11tazione.

clell'epi1essia: egli ha preso parte alle :sedt1te della « Gesel1schaft DeutASoher Nervenaerzte » in Dusseldo1-f (Germani.a) del settembre 1926 e fa noto ohe sono da indirizzarsi a lui le con1t1nicazioni <li tutti g.li inte1·essati. Indirizzo: Prof. Dott. Otto 1 ' ' undt, Clinica Psichiatrioa Nussbaumstr. 7 l\f01uiQo (Germania). ·

Associazione Ospedaliera Americana. Ha tenubo il suo 28° Convegno a1111uo ad Atlantic City dal '27 settembre al 1° ottobre; vi sono state annesse alcune :\fostre. Fra i temi discussi ~rnpl i1 icazione e standardizzazione sono stati: dei servizi; Che cosa può esser fatto per le classi medie e con esse; Dietetica ospedaliera; Architettur a ospedaliera; Gli ospedali rurali; Le scuole per ii1fermiere; Efficienza clinica e scientifica, ecc. In sen o all'Associazione si son o .anche adunate l'Associazione .Americana dei P edocomi e l'Associazione Americana per la terapia di la,oro.

.!ssociazione Elettroterapentlca Americana. H.a tenuto la sua 36a. iadunan.z.a annua a Ne'v York diall'8 all' ll settembre. Vi furono invitati Nagelsohmidt di Berlino, Rivière e Foveau de Courmelles di Parigi, Chausse e La Fortune di 1\tfontréal (Oanadà).

Corso accelerato pei medici condotti. .Anobe qu esto anno nello Spedale Civile di , ...enezia si terrà il corso acceler.ato dei medici condotti. I l p rogra1nma che sarà p,u bblicato fr.a breve nei suoi dettagli po1'ta la tvattazione di argon1enti i1nportantissimi pel jpratico c1a parte dei primari ospedalieri e 'li saranno delle conferenze per le quali è già. assicurato il concorso di alcuni fJ:a i più eminenti clinici medici d'Italia . I l oor sE> avrà luogo dal 5 novembre al 5 dicembre e du:rante di ~o i medici che pr<>vengono dia fuori potranno avere cQime l'anno passato I.a pensione in Ù!Qeda.le .a condizione di fa\ore. Per ulteriori informazioni rivolgersi alla Direzione dello Spedale Civile. 1

Cors i di perfezioname nto in Odontoiatria e Pr o· tes i dentaria. ' .r anno tenuti nresso ]e ri~JPttive 'ct1ole delle R egie Univer ità di Bologna e di Firenze. Le i crizioni sono di già aperte ed il loro numero ha un limite C'he consiglia ad essere solleciti. Per p;rogra1nmi ed informazioni rivolgersi alla eO'reteria della Facoltà lledico-Cbirurgica .delle o ltddette Univer ità. Per Bologna si può scrivere anche direttamente alla cuola Orlontoiatric.a Universitaria, Via . Vitale, 59. -

Lega inter n azionale contro l'epilessia. L' ,.\ssocinzione N aziona.le Americana per lo studio della epile sia, come 1parte del1a Lega Internnzionole contro l'epilessia, ha pron1ossa una più intima unione di tutti quei net1rologi e psichiatri di o~ni nazione che si interessano delle malattie conTUl~iYe e della epilessia in paJ·ticolare. Jl dott. Otto ''y11ndt, rlella ezion e psichiatrica dl~ll'o-.peda l e dell 'l' ni,·er ità .J oh11S Hopkins, e ,_ rofc-.sore nd 1tu1101 eut di p ichiatria nella "Cni,·er ilit di 1\f onnco (Ger111nnia) è stnto nominato cl~lega to dell' A sociazio11c nzionale per lo stu~io

XXXIII . .FASC. 41)

A

orso di malariologia. Si è tennio nelJ O pedale Gov rnatorinle <li s. bina e nell'_.\ ilo antimalarico Ettore ~tnr-


{ •.\NNO

XXXIII, FASC. 41]

SEZIONE PRATICA

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chiafava un corso di malariologia iper un primo gruppo di Medici dell'Agro Romano. Detto corso ha compreso lezioni teoriche impartite dai professori Pecori, De Rossi, Petacci ed Escalar ed esercitazioni p1ratiche in campagna romana. Verrà fatta una visita di istruzione alla scuola di Ma]$-\r~olo·gia di Nettuno ed è stata fatta una gita di istrt1zione alla Stazione Sperimentale della Roçkfeller .a Fiumicino.

il prof. Chauffard, ricordando che l ' Accade1nia di medicina di Parigi si pro,}>one di tene1·e un'altra òomn1emorazione anche nel suo seno, i1el i)rossimo dicembre, il 1_t>rof. Labbé, a non1e dei brettoni di P ·&·igi, Laignel-I.iavastine, per la Società dì storia della medicina, il dott. Ohauvel (di Quin1per), ohe ringraziò i oonvent1ti a nome della C"ittà natale di Laenneo, e molti altri.

Co1•si di pre1·fezionamento alla Facoltà Medica di Vienna.

E stato, i>r UOJ1 è molto, in.a11gurato in Palern;io il primo Asila...Sc11 ol.a all'aperto, sorto su un'area di terre110 cedu to ·dal Comune e per l' attività del Consorzio antitubercolare al quale la s ig.ra Herta Ottole11ghi '\1edekind aveva generosa111ente donato L. 200.000 per tale scopo. L 'Asilo risponde alle •p iù n1oderne esigenre igienioo.pedagogiche e in esso pe1· ora potr.a..nno funzionare il giardi110 d'infanzia e ]a 1a. e 2a classe elementare, in attesa oh e ben .Presto l'opera possa essere completata. SapTaintende al detto Asilo una Commissione di vigilanza forniata da rappresentanti del Consorzio antitubercolare, 'del Comune e del Comitato citt,1dino sorto per la raccolta di fondi , e propria.mente dai proff. Manfredi, Calandra., A1iquò, Ga.r ofalo, Fr.anzitta, dal dott. Purpura, n1edioo provinciale aggiunto e dalla sig.na C. Trigona di S. Elia. La, direzione sanitaria è affidata al dott. Franco Amenta, 1nedico scolastico del Comune. L'inaugur.azione è riuscita imponente per concorso di Autorità e di una larg.a rappresenta.nza del1a classe medica e di quella. magistrale. Pa.rl.arono, illustrando l' importa.nza dell'opera, il oomrn. Tafuri, presidente del Consorzio antitubercolare, il oomm. prof. Edoardo Calandra, assessore per ]a P. I., a nome del Comune, e infine il prof. Luigi l\1:anfre1tli.

Asilo-scuola all'aperto Paolo ,V.,deklnd in Palermo.

I

La Facoltà Medica di Vienna organizza <la qualche a11no dei corsi in lingua tedesca per qualsiasi ramo dello studio di medicina. Ai medici che banrto finiti i loro studi è quindi data l.a possibilità di ~:>e~·fezionarsi nella loro disciplina oome pure di specia1iz~arsi• in un sol ramo . Qu€sti corsi sono raccolti in un prospetto per l'anno 1926-27 (1° ottobre 1926-30 settembre 1927), il quale si ottiene gratuita,111ente richiedendolo all ' uffi cio dei co.Tsi della Facoltà, Medica di Vienna (1Cursbiiro der Wie'nsr Medizinischen F .akultat), ' Tienna VIII, Schlosselgasse 22. Da questo prospetto gli interessati potranno desumere tutte le condizioni . Informazioni verbali si danno gratuita.mente; per scritto contro francobolli. Gli uditori saranno 1pure consigliati per l'.alloggio e il vitto . . Inoltre avrann-0 luogo, quattro volte .all'anno, cioè jn febbraio, giugno, settembre e novembre, dei cc Oorsi Internazionali » (Internationale Fortbilièlungskurse), ciascuno della durata di due settimane, i quali ti·atteran110 i progressi attuali d'uno speciale ramo. I pirogrammi per questi corsi si ottengono dal segretariato, ' 7 ienna IX, Porzellangasse 22 (Ober1 meaizinalrat Dr. Kronfeld) ed anche dall'ufficio dei coTsi della. Facoltà Medica di Vienna (vedi sopra).

'

La Facoltà Medica di Edimburgo ha solennizzn.t o il suo 2° ce11tenario il giorno 11 giugno, PJ·esonti sir Geo,r ge ~e\vma.n, capo dei servizi sanitari e ininistro dell'igiene, che tenne un discorso.

Il centenat"io di Laennec. Si è co1nmomorato~ 'l 12 agosto 11. s ., a Ploa.ré '(Dou.a.rnenez, in Bretagna) il centenario della 1norte di Laennec. In11anzi ad una folla numerosa di autorità, di medici e di rappresentanti dell'Accade-1uja di m~d.icina e degli Ospedali di Parigi, tra i qt1ali Ohauff.ard Thibierge, ~f. Labbé, Lruignel-Lava.stine, de J ongh Heitz.-Boyer, Guy-Laroche, P. Monre e molti altri, si è svolta daipprima 11na solenne cerimonia religiosa; poi i convenuti si sono recati in c-0rteo al cimitero di Ploaré ove il Grande è sepolto. Quivi il dott. Mevel (di Doua.rnenez) ha illustrato la figura di cittadino e di scienzia.to del Lae.nnec:; i>oi hanno parlato

Il dopolavoro nel campo sanitario.

Sotto la P.residenza del prof. dott. Ar11aldo Fioretti s'è riunita .al palazzo Fiano, nelJ.a sede dell'Opera N.a..zionale Dopolavoro in Roma, la Co1111nissione Centrale Sanitaria. Olt~·e al presidente prof. Fioretti erano presenti il prof. comm. Tito Gualdi, me1nbro-Segret. il \?rof. comm. .J\lessandro l\fessea, diirettore generale 'della S.anità Pubblica, il prof. Giovanni Loriga, dell'Ufficio del L'tvoro> l'on. prof. Alessandro Guacoero, il gran·d 'uff. l\{ario Giani, consigliere delegato dell' O. N. D. La Commissione ha esaminato l.a. relazione, iprepar.ata dal segreta.rio !)rof. Gualdi, sul programma di la.voro da s1~olgere. Si è sta.bilit-0 che in ciascuna Provincia de\e essere nominato un D elegato Tecnico al quale "erranno affidati i seguenti oornpiti: 1) E segi1ire una statistica. di tutte le istituzioni ~istenti nel campo della igiene popolare nella zona di sua coffi9etenza e riferire sulla loro potenzialità, efficacia e mezzi ~ disposizione: 2) Fare un rapporto u tutte le ini-


1450

IL POLICLINICO

[ ANNO

XXXIII, .FA~C. 41J

zia.tive nuove che possono essere prose siia n el Il prof. M.lnko\vsk1 • • cau1po generale che nel oampo 1particola.re delle A causa dei limiti d'età il prof. Os k.a.r llinin <lustrie 'locali per migliorare la salute e la edukowsk:i ha lasciato la catteru·a di patologia n1ecazione igienica degli operJli; 3) E seguire a, ttivadica dell'Uni,rersità di Breslavia. 1nentc, d'accordo col Commissa.ri·ato provincia.le In tale occasione si è svolta una grandiosa cedell' O. N. D., le istruzioni che, su parere della r imonia di omaggio all' illust1·e scienziato, con Commissione Centrale, s ara.n no impartite dalla scoprin1ento di un a rt\stioo busto~ nell'aula in Direzione dell' Opera e vigilatk sulla. loro pratica cui egli ha :per lunghi anni impartito i suoi inattu,azione. s-egn amenti. Per poter i~a.rtu·e tali istruzibni ai Delegiati Tecnici, sarà J1ecessario stabilire in linea generale Per il tenente generale medico prof. G. Gualdi. gli obbiettivi attor110 a.i quali d~ve svolgersi l'aIl 28 giu gn o scorso t utt i gli ufficiali medici e bione di pr.o paganda; anche per poter allestire c:hirnici.-farmacisti de l 'presidio di Napoli e degli in tempo i mezzi dimostrativi e preprur.a.re uno ospedali vicirniori con un'intima e simpatica ces oh ema il più un~forme :possibile. Intanto è chiaro rimonia, hanno reso un affettu·oso omaggio al cl1e le :branche in cui pu ò dividersi la propaganda tenente generale medico prof. G. Gualdi, che ha igienica fra lavoratori sono le segu enti : a) igien e lasciato la carica di Ispettore di zona per .assugen erale; b) igiene sociale; e) i gi_ene industri.a.le; mere in R oma qt1ella di Pr&Sidente del Collegio d) igiene individu ale e frami gliare. medico-legal~ . Per ognuna di queste branche il relatore staIl Direttore di sanità: ooloDJlello inedico La bilisce ed jllustra altrettanti programmi specia li Grotteria, con nobilissime parole, <lopo a v-er ridi svolgimento, .adattabili .ai vari ambienti inducordato il vihrante ordine del giorno di commiato striali e regionali. d el generale, disse delle sue alte be ne1nerenze Si è stabilito che tr~ la Commissione Centr.ale scientifiche e militari e dell'incancellabile ricorSanitaria e l a Direzione Generale di Sanità vi do di stima e di simpatia t h e egli lasciava fra sia una. costante collaborazione. Dietro consiglio i suoi dipendent i. del vrof. Loriga, si è decisa la pubblicazione di A tutti rispose vivamente commosso il festegun opuscolo con schemi di lezioni e di conferenze . giato, assiour.ando che non avrebbe mai dimenfa.cili e d ·acoossibili alle m asse. Si è deliberato ticato il soggiorno tli N;çoli, cui er a Iegiato d.a inoltre di demandare Lal presidente prof. Fioretti, vincoli di vi.vissimo affetto. il compit o dell'organizzazione e della nomina dei Un busto al pror. De Giovanni. Delegati 'I·ecnici Provinciali e ial prof. Gua.Jdi Con grande solennità, alla presenza dei ministri l'incarico della po.~~paganda. Con riferiment.o all'attività svolta dall'Istituto F edele e Rocco, del prefetto d i Trento e di nuNazio11.ale L ."C'.C.E . .si è approvato l 'ordine del 1nerose :perso1talità del mondo soientifico convegiorno seg11ente : « La Commission e Centrale Sa- nute 1da tutta Italia, venne i11.augu.r-ato 1'8 sette1nbre .a R o11cegno u1n busto in Jnemoria del sen. nitaria. riconoscendo la cjn ematografia come uno prof. Achille De Giovanni. Il monumento, opera dei m·e zzi più potenti e più e:ffioaci di p~opagan­ dello sculto1·e Gallelli di Cren1ona, posa su una da, esprime il voto che, nel caso in cui siamo edite pellicole di 1propaganda igienica., sia sentito il suo ricca base di mar mo rosso d i Trento . Dopo lo scoprimento del busto, pronunziarono .aipplaudiparere tecnico al fine di ottener e materiale adattissimi discor si il prof. Giacinto ' Tiola, il cav. Froto agli, S<'opi che s'intendono raggiungere ». ner , i l iprof . Luig'i J..1ucatello, di cui pochi giorni dopo doveva lamentarsi la peTdita e il ministro Museo chirurgico. F el".iele, il cui discor so suscitò entusiastici .applausi. Terminata la cerimonia venne data lettura del Il R ea le Colleg }o dei Chirurgi di Londra ha verbale di CO!Ilsegna del n1onun1ento. da ten1po organizzato un l\[useo, del quale è stato Cltratore il 'Prof. . G. Shathoclc. In seguito alla. Ginnastica medica nelle scuole di Roma. n1orte di questi, è ora stato nominato alJo stesso :\Iedi~'l. nte intese promos.se dal Governatore seposto il sig. C. F. Beadles. Il Museo comprende natore Cremonesi la Direzione didattica centrale ' ttna p.arte patologica e una strumentale. :E ricco delle Scuole elementa1·i e la Direzione dell'Ufficio di materiale riferentesi ai tempi passati, comd ' Igiene daranno attuazione .a speciali corsi per presi quelli preisrorici, ed ai vari p aesi, presenta ] a preparazione degli inse·g nanti alla esecu~ione ij>erciò anche interesse €'tnografico e antropolodella ginnastica medica. S i "Vuole infatti che la . g1co. ginnastica non debba essere più compiuta. nelle scuole, al solo scopo sportivo o in \Ìsta di una utilità generica dell'or ganisn10, ma piuttosto doIstituto per la biofisica del cervello. vrà essere eseguita con criteri r;>recisi per la oorr ezione e lo sviluppo di deter1ninati organi e per A ~ningrado è stato inaugurato u11 Istituto il raggiungimento di dete1·minati risultati. per lo stltdio della biofisica del cervello, alla. cui Il prof . , erena è stato inc:irica.to deJla orgadirezione è stato chirunato P. Bechtere"·, il quale nizzazione di detti corsi di preparazione degli inha iniziato ricer('he circa la, trasmissiouo del penc;e~ nanti. -..iero a distanza.


[ ..c\NNO

XXXIII , FASC. 41]

SEZIO~

Scuola Convitto per signorine Infermier e. 13: aperta la iscrizione

alla Scuola Convitto « Nani » in Venez.ia per l'.anno sool. 1926-27. La durata del corso ò di un biennio. Si avverte che oltre al diploma professionale di Infermiera, le al]jeve potranno conseguire, con un ulteriore corso annuale, .anche il diploma di Assistente Sanitaria. Le a.spiramti doVTanno produ1·re, non oltre le ore 17 del 31 ott., istanza su carta .boll. da L. 2 controfirmata, per le minorenni, dal padre o dall'esercente la .p.atria, ipodestà, corredata dai seguenti 1documenti: a) Fede di nascita da cui risulti avere la concorre11te l'età non inferiore ai 18 nè superiore ai 30 anni; b) Licenza tecnica o complementare o titoli equipollenti; e) Stato di famiglia; d) Certific<1.to di buona condotta; e) Certificato penale. Per tutte le opportune informazioni le aspiranti ,potranno rivolgersi all.a Direzione Sai1itaria dell'Ospedale Civile.

Confer enze per gli emigr a nti. Il cc Bollettino dei ~Iedici della lVIarina ~lercan­ tile » reca che nell'ultima traversata del cc Principessa Gio\:anna », su proposta del R. Commissario cav. dott. G. Rooso, con l'entusiastico conssnso del Comandante Garaventa e la collaborazione del s uo Stato Maggiore, si tenne agli emigranti un ciclo di conferenze di coltura popolare e di propaganda na21ionale. I l direttore Sanitario dott. J.aia spiegò esaurientemente come si diventa tubercoJotico, volgarizzando con efficacia i mezzi di difesa individuale e sociale contro il terribile male.

Propaganda scientifica. L' Accade1nia delle Scienze di Washington sollooitat.a dall'Associazione Americana delle biblioteche ha di recente diffuso tra il !Pubblico un primo e]enco dei migliori libri di volgarizzazione

PRATICA

1451

scient.ifica; sono quasi cento Yolumi che comprendono le varie discipline: fisica, chimica, geografia, medicina, igiene, scienze naturali, ecc.

Medici stranieri in Italia. Un gruppo di 130 1nedici stranieri rappresentanti 17 Nazioni ha visitato le principali stazioni idroc1imatiche italiane. Il viaggio è stato organizzato dall'« Enit » e diretto dal prof. gr. nff. Guido Ruata.

Per le cure radi olog iche. Un decreto ministeriale in data 15 agosto 1926 (Boll. Uff. Minist. Int., nn . 2..J.-26, p . 546) integra le istruzioni annesse .al D. )J. 30 a.p rile 1921.

Nuovo rimedio p er la

l e bbr~ .

I l dott. A. ~fachado l1a annunziato, innanzi alla Società Medica e Chirurgica di Rio de Janeiro, di .avere ottenuto ottimi risultati, nella cura dei lebbros i degli ospedali di l\linas, dagli eteri di un olio estratto dal Carvntroches brasiliense, vegetale noto localmente col nome di «sapucainha » ; il suo olio contiene gli acidi oarpotrochico e oa.rpotrochinico, la cui struttur.a induce ad ammettere un'azione tera:peutica ancora superiore a que11a dell'olio di chaulmoogra. ~

.

Imip11·ov-visa.rnente è morto per un aneurisma il sen . prof. ANTONIO GROSSICH, il più tenace ed .autorevole assertore della redenzione di Fiume. Valentissimo operatore, era noto .a tutto il mondo medico-chirurgico per il metodo che ne reca il nome. Di Lui diremo più ampiamente in un prossimo nu1nero.

Indice alfabetico per materie. . Pag. 1442 .i\ortiti sifilitione: trattame11to 1441 Aritmia oairdiaca nell'infanzia . . .. )) Arteriosclerosi dei reni: come si svi)) 1434 luppa · . . )) 1440 Bibliografia . . )) 1442 Cardiopatie: abuso del 1iiposo • )) 1442 Cardiopazienti: cliniche per )) 1445 Cronaca del moviniento p1·ofessionale 1429 Ernia : raro reperto . . . . . )) 1441 . . . . )) I pot€n.sione essenziale . 1\Ia.Larici: considerazioni sopra una sta1432 tistioa di . . . . )) )) 1437 ì\f ilza: ascessi . . · )) 1434 Nefriti sclerosanti: funzioni renali •

Neurosifilide: .analisi critica dei inetodi diaignostici di laboratorio . Paa. 1443 R achitismo : cura con estratto di olio )) 1417 di fegato di merluzzo . • • )) 1436 Re11e nel diabete )) 1435 Reni: indagine funzionale di Rehn )) 1444 Riflesso pilorico-duodenale . • )) 1438 plenectomia: indicazioni n1edicl1e Stenosi mitralica: forma pseudotuber1441 colare . · )) )) 1443 Stomaco : motilità . . )) 1443 Ulcera. gastrica: studi 51perimentali • )) 1445 Vaiolo : profilassi . . . •

Diritti di proprietà rlaenatl. - É 'Viettita la riproàuriom di lavori pubblicati nel POLICLINICO e la f'Ubblicazi.oM cùi aunti a.t esri senza cita7'1'MJ la fm~.

Sta.b. Tipo-Litografico Ar1nani.

V· AsooLI, Red. resp .


IL POLICLINICO

(Pc\.GINA

DELL'A~1MIN1STRAZIONE >

EZ. PR..iTIC.A •

FA~ C.

•1

__. Rammentiamo ai nostri Abbonati la seguente pubblicazione di eccezionale interesse: .

Prof. GIUSEPPE SANARELLI Direttore del R. Istituto d'Igiene dell'Università di Roma •

Nuove vedute sulle · infezioni

" dell'Apparato digerente

I

"

(Con 28 figure intercalate nel testo). ..

Ripf)rtiarr>.,o qui di seguito· l'intero Indice d-i questa interessarvtissima Monografia che l'illustre 'fY'Ofe&sor SANARELLI ha voluto assegnare alla nostra Oollez ione. Pr~fazione.

I. cosa s ' intendeva in passato, per infezione intestinale. II. La patogenesi della febbre tifoide. § 1. Que l che si pensava in addietro circa la patogenesi della febbre tifoide - § 2. La febbre tifoide sperimentale. - § 3. Le odierne concezioni patogenetiche sulla febhre tifoide . llI. La patogenesi del colera. § 1. Opinioni antiche e recenti sulla patogenesi del colera umano e sperimentale. - § 2. Critica delle precedenti opinioni. - § 3. La « peritonite colerica » del1e cavie. § 4. Galvanonotropismo • mi~robico : i vibrioni colerigeni e loro segno elettrico. § 5. Evoluzione del processo vibrionioo nelle cavie. - § 6. Il gastro-enterotropismo d ei vibrioni colerig~ni. - § 7. Il processo colerico int estinale nei roditori: la « barriera gastrica » . - § 8. Genesi parenterale del colera. detto intestinale nei giovani cani. - § 9. Permeabilità ai vibrioni della mucosa naso-bucco-faringea. § 10. - Come entrano, coone si comportano e conte eooozio i vibrioni nell'organismo animale. .. , § 11. Una fase oscura del processo colerico: l'.a1'gidismo. § 12. L'algidismo sperimentale nelle cavie. - § 13. Colera sperimentale nei conigli; l' « epitallassi »: sintom~tologia e lesioni anatomiche . - § 14. Colera e influenze stagionali. - § 15. Colera e gestazione. - § 16. Identità fra i quadri batteriologici del colera um·a no e sperimentale. . I'"". La patogenesi del carbonchio detto « interno » o cc intestinale ». § 1. Opinioni correnti circa la patogenesi di questo processo morboso. - § 2. I « batteridi » carbon· chiosi e i succhi intootinali. - § 3. La sorte delle spore carbonchiose nel canale digerente. § 4. I conigli « portatori » di spore carbonchiose. - § 5. Come si provoca il carbonchio nei conigli « portatori » di spore. - § 6. Natura ematogena delle manifestazioni carbonchiose intestinali. - § 7. Co1ne si producono le lesioni intestinali n el carbonchio. , V. Altre infezioni ritenute enterogene. § 1. Patogenesi ·d ella dkisenteria bacillare e delle febbri paratifoidi. - § 2. Patogenesi dell'a;ppendicite. § .3. Patogenesi del tifo murino. - § 4. 'l'.copismo batterico, tattism-0 parassitario e affinit~ elettive degli ultravirus. . VI. corollari pratici di queste nuove vedute patogenetiche. § 1. Bando ai disinfettanti intestinali. Igiene della bocca e vaccinazioni antitifiche. § 2. Il mi· orobismo delle tuniche intestinali. - § 3. Ipotesi antiche e rPCenti sull'azione biologica. delle acque purgative naturali. - § 4. Meccanismo d'azione delle acque purgative naturali n elle enteropatie. - § 5. Fisio-patologia delle idrofilie tessula.ri. vn. La crenoterapia nelle smicrobizzazioni e disintossicazioni intestinali. § 1. Effetti del trattamento idropinico nelle enteropatie sperimentali. - § 2. Meccanismo patogenetico delle ritenzioni clorurate e dell'acidosi.

--------

n volu1ne di circa 200 pai;rine (N . 15 delle nostre ~fonografie Afedico-Chirurg i rhe d'attualità) nitidan1ente stnmp~to su carta. semipatinata, con 28 figure iutercalate nel testo. Prezzo L . 25. P er i nostri abbo1n.ti sole L. 22,50 in porto franco. ·

17'viare T·aolia [>ostale all'Eàiitore LUIGI PUZZI -

1·ia Si$tina, 14 -

ROMA


ANNO XXXIII

Ro111a, 1 Ottobre 1926

.Fa c. 4:2

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE •

SEZIONg PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. La"ori originali : A. Sa,ntamaria . Le osoilla11ioni pupillari e-0neeoutive al rifleseo ifotomotore. Note e contributi : P. Valdoni: 500 •r aohf.anestesie oon

l a. ltutocaJna. - G. Mrillul: .Duan.inad-etero-narcosJ. Osservazioni cliniche: S. Corin.aldesi: Intossicazione nicotin·i ea e disturbi gastro-intestinali. Commenti : G. Binii: La lotta antimala.riea a Fiumicino. Sunti e rassegne : SISTEMA NERVOSO : G. Ayal.a e D. Plisa.ni : La ·r aohicente&i e J..a sindirome umorale nei tumori enicefailiici. - .Adson: Diagnooi e ,oura dei t umori midollari. - RENE E VIE URINARIE : G. w<>lf.romm : La cUDa delle pielon-efrit·i e, à.n pail'\tiooLare, dell~ piel<me·f•r.i.ti •Co.1Wba.cil1ari. - G. Gayet e R. Peyoolon: La pielonef.rjte nei proSita.tectomizzati. - SAN GUE : Sauer: EEl\perienze suil taanponamento ed ea:noet-asri. mediante plasma ea.nigu,i gn o di animali. - H. W-ildegans : L'emo~tasi m ediante la t.rasfusione sangi.ùgna. (Tra&por.to di f·att.ori coagulainiti). Cenni l>ibliografici. 1

.

LAVORI ORIGINALI. 15TITU'f0 MEDICO LEGALE PER LI .i\.ERONAUTIC.\ DI ROMA {MONTECELIO) .

Le oscillazioni pupilla1·i con. ecut ive I al riflesso fotomoto1·e del dott. prof ..:.\LBERTO $ANTA:\1ARIA Ten. col. medico, direttore.

F i1oto che la pupilla può variare n el uo diametro, a costante ed uguale illuminazio11e, con s11ccessive oscil·la..zioni; rquesto fenomeno viene oggi interpretato come un segno patologico che Ya. sotto il nome Idi « hippus » . Il fenomeno delle oscillazioni pupillari sarebbe molto raro, anzi eccezionale e sempre e ponente di grave malattia del sistema nervoso. Infatti si riscontrerebbe nel periodo preatassieo (Terrien) (1), nelle malattie organiche del cervello, come nelle nev.ro&i funzionali (Axenfeld) (2), nella sclerosi disseminata, nell'epilessia, nella menin gite acuta e nelle iparaJi&i del 30 paio in via di (1) TERRIE~. Semiologie oculaire. L e diafraanie

irido ciliare. Masson, 1924, pag. 84. (2' :\x'ENFELD. Trait é à'oft,alm. Steinheill, 1913. ... (3) FERRANINI. Manuale semeiologia medic a. Idelson, 1923, 4• edizione. pag. 615.

Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: L'a-

pople66ia de! velo t.'ala.tino. - L'aapjraa.ione delle ali del naso e sua cura. - L'azione dei bagni di luoe su alounli ca.si di sinusite frontale acuta e &ubacuta. Il tra.ttamento dell'.amg.i na di Vincent. - La cordza. cronica del baimbino. - Nella cori1.1a oon secrezione pu.rulenta.. - NOl'E DI MEDICINA SCIENTIFICA: L'ipertonia muscolare trattata ooll'irutervento obiiru;rgieo sul sistema nervoso v egetativo. - POSTA DEGLI ABBONATI. VARIA : Orgogliio ed umiltà in medicina. !>olitica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi: Con· troversie giuridiche. Nella vita professionale : QUESTIONI UN I VERSITARIB: V. Ascoli: Tirolo iprofessionaJe e titolo aooaJ<lemiieo. Amministrazione sanitani.a . - Cronaica del movimento .professionale. - C<>noors~ . - Nomine, promozion1i ed onorìficenzc. Notizie diverse. Ra~segna della stampa medica. Indice alfabetico per materie .

guar1g1one (Ferranini) (3). P er Herbert L. Dea.c;on (4) l'hippus è presente nelle sclerosi a placche e nei tumori cerebrali e sarebbe frequente quando esiste scotoma centrale {}el campo v1s1vo, con qualche lesione ·1delle fibre mac ulari ed as&iali ~el n. ottico e negli alcoolisti. Ora nelle visite , esegiuite in questo [stituto ai p!loti ed a.sipira.nti piloti, ho constatata la esistenza costante di oscillazioni, che seguono imme diatamente alla miosi reatti \'a, quando per5ista lo stimolo luminoso (5) . E ben~ premettere che, di solito, l'esame della n1otilit;). pupillare vien eseguito alla luce diffusa del giorno, situando l'esaminanda di fronte ad llna finestra. In tali condizioni, com 'ie noto. il restringimento pupillare reattivo• è sempre poco accentuato &ufficiente, però, ai fini clinici, per f stabilire l'esistenza e la prontezza della reazione. ,~ien e consigliato l'esame in camera oscura solo qnando y'ha torpore od assenza del riflesso alla 1uce. Io , invece, si&tematicamente, ho fatto le mie o::;servazioni sempre in camera oscura, con m etodismo costante, evitando cause di errori o falsi apprezzamenti. t

, .edi Indice diag~ o-.tir.o d el Fren r. h : voce Hippus , pag. 304. 5 ~IAGrror. L'iri ~. Doin, 1~1. (4\

c.


1454

lL POLICLINICO

Co1nc sorge11te lumìno~a ora 111i son 5crvito di ·u na c01nune lampada oftalmoscopica, portando la luc:e sull 'occhio con una lente comune coJ.lettiva o con lo specchietto 1piano o concavo, ora di una lampadina elettrica portatile. Ho variata la sor. gentP lun1inosa per meglio contro.Jlare i risultati, mentre ho curato di porre gli esaminandi sempre in eguale atteggiamento del capo, con direzione dello sguardo ora in alto, ora di fronte, 5empre però in n10!do cl1e n on potesse entrare in giuoco il m eccani mo accomodati,·o. Ho ,pro\·or·ato il riflesso, dirjge11·do la luce rapidamente st1ll'ocrl1io in esan1e, l asciando questo poi per qua1c11e ten1po sotto l'azione dello stimolo, per osservare, così, i movi1nenti pupil·l ari con~ecutivi. I

In queste condizioni il riflesso fotomotore è 5ensibilizzato e non passano inosscl'vate neppure le più piccole oscillazioni pupillali.. Queste oscil·l azioni non si manjfestano in tutti gli in<liviclui nella stessa. maniera. In a lcu 11i casi lo stin1olo luminoso produce mio· si accentuata, alla ,quale, col ipersistere de.Jlo st1· n1olo, &eguono poche P limitate oscillazioni, op-pure oscillazioni -costituite tda dilatazioni poco este e e 1da restringimenti accentuati !fin che la pupilla non assume uno stato miotico . In alcuni in di vidui, con pupille ampie, sotto l'azione dello stimolo, si osserva una reazione a:ppena evid ente (reazione torpida) alla quale se~ gl1ono oscillazioni limitate per estensione, nelle quali la dilatazion e predomina sulla. miosi, fin che la pupilla non ritorna alla fase assunta nella prima contrazione. 1trc ,·olte, infine, 110 notato che alla reazione 5eguono scarse oscillazioni che non dànno sicura impressione di un predominio della dilatazione s11l re tring jmento o ,·iceversa. Qu este oscillazioni si manifestano sempre, qua. lunql1e sia il settore retinico illuminato e qualunque il mezzo usato per l'il·l uminazione. Ho rontrol lato sempre le mie oss0r,·azioni alla luce diffusa solare, proYocando il riflesso di fronte ad una finestra, nella maniera solita. Naturalmente ho avuto l'accortezza, dopo accertata la miosi reattiva, di continuare l'osservazione per 5t11diare le fasi successi ve pupillari. Ho così rilevato che alla luce diffusa solare le oscillaziont consecutive al rLflesso esistono sempre, ma son così poco evi1denti e limritate in estensione da dar talvolta alla 1pupilla l'apparenza di llna immobilità quasi assolnta, dopo la miosi reattiva. I ~e o-..cillazioni pupillari, così pro,·ocate non sono di certo sempre esponente di malattie d el 'i tema nervo~o. aYendole io riscontrate costante· mentP in inrli\iòni a sistema nervoso jntegro, 1

[ ..\:\:\O

XXXIII,

FASC. 4~}

non solo, 111a ,-alidi, robusti, e sani nei ,·ari or-· gani e sisten1i organici. Quan<lo s1 pensi, però, che il riflesso pupillare, ai fini clinici, vien 1dlordinario pro,·ocato in ai11bienti illurninati da luce sola re diffusa, n elle quali ·c ondizioni. come 110 detto, le oscillazioni pupillari sono appena visibili; quando si tenga pre5ente che di solito la nostra attenzione . i polarizza esclusivamente sulla miosi con5ecuti\'a al~ l'azione della luce, per osservare la rapidità b l'estensione della risposta allo stimolo. po. &ia1no ren.d erci conto •del perchè sog.Jiono passarll inosservate le varie fasi oscillatorie 11lrpillari sotto l'azione 1ctello stimolo luminoso <persj. tente. . on intendo identificare ciò che si ciefi11i. ce CO· m'Uilemente per 11ippus con l e oscillazio11i pupil· lari da me rinvenute negli indiYidui normali. Sta di fatto, però, che se 1'hip.pus è un fenomeno che ·compari sce spon~aneamente a luce costante, esso in ben <poco si differenziPrebhe dalle oscillazion.i pupillari da me r.invent1te i11 indivi· 1dui norma.li, oscillazioni che si manifest1110 an· eh 'esse col persistere dello stin1olo. E ·che l'hippus si sia riscontrato solo in cast anormali, 1patologici, di solito in malattie del si .. sterna n ervoso, si potrebbe if aciJmente spiegare, considerando che, solo in questi casi, si suol ricorrere ad un esame accurato a ll1ce artificiale, in camera oscura, ciò che, sensibilizzando il riflesso fotomotor e, mette in evidenza, come io 110 osservato, le fasi oscillatorie pupillari consecuti\'e o.I riflesso medesimo. Sarebbe -così che, const.ntatasi l'esistenza 1del1e O$Cillazioni, e5se ' rerrebbero messe in rarpporto or con questa or con quell'alt-:a malattia del sistema nervoso, srnz::i che ~i sia mai data una con,1 eniente spiegazione, 5ia pl1r ipotetica, del fenomeno ritenuto patologico e del c;uo legame col morbo, nella cui sintomatologi 1 t')s20 prende posto. P oichè lo scop·o del mio studio è l 'e posizione di fatti e non quello di detronizzare l'l1ippus :tal posto ·chP , bene o male, occupa in 5emiologia. chin· do questa parentesi critica e \•ado oltre nella di· samina del fenomeno delle oscillazioni pupill l ""i consecutive al riflesso fotomotore. la me e .;~l'r vato. Per darmene ragione ho ricercato nei ,·ari 1nriividui esaminati il rifles5o oculo-cardiaco del nr.gnini; ho verificato le condizioni del polso .::! la 1pressione; ho studiata 1•emotività; ho tenuto conto dello stato generale e della costituzione Idi eia· scuno. on venuto. cosi, alla constatazione che la mjosi reattiva, poco accentuata, ~eguita <la o~cil· lazioni, che fanno rilevare una ten<len1n alla dilatazione. essendo sempre limitate in an1piezz~ le o~illazioni miotiche. sarebbe esponente di simpa· ticotonismo mentre invece lo. reazione pup11Jare I


(.t\NNO

XXXIII,

FASC.

42-]

-J:ZIU~E

costituita cla un'energica mio i, seguita da scarse e 1i1ni tate oscillazioni, nelle quali si rileYa il pr<' 1 01 11inio delle fasi miotic11e su quelle midria·tiche, ap1>cna e\·identi, sarebbe esponente di ,-agotonismo. Ho rile,·ato altresì che nei casi in cui non sl ha sicura impressione del predominio delle osr.il1azioni <li ampiezza su q1Jelle m•iotiche /.., yjre,·crsa non si riesce dall'esame generale a stabilire con 1precisione se nell'osservato predomini il tono , ..a!5aJe o simipatico. Credo opportuno qui rammentare le "i cer ; he d?l Roqu e (6) sulle ineg11aglianze pupillari per riperrussività simpatica; queste si esagerano nella oscurità e si attenuano o scompaiono alla Iure, mrntre quelle sintomia ticlle di lesioni nervose centrali si esageran o alla luce, e si i:lttenuano o Rrompaiono al buio (segno del Roq11e). Qu este ricerche confermano le mie osser,ra.zioni in quantochè anche le oscillazioni da me rilevate si esagerano all'oscuro e ~on lie,i, o quasj nnlle, alla J.uce; quin'di anche esse son l'effetto ·di riflettività .simpatica. Avvalorano 1a mia tesi anche le ricerche del 'Bellanmino.ff (7) fatte sulla pupilla, stimolando il simpatico, .dopo averlo reciso (reazione pupillare diretta) opp'llre, stimolando lo sciatico, dopo averlo r eciso (reazione pupillar.e riflessa); nel1' uno e nell'altro caso si rile,rano oscillazioni pupillari. E cito a·n che le recenti ricerche del Negro, il quale ha rinvenuta una fotoreazione premiot~ c ·a clPlle pupille negli &tati simpaticotonici (8) . Ma, a parte le ricerche 1del Roque, io trovo la ronferma della interpretazione da me da\a n el 01odo di comportarsi delle pupille anisocoriche, quan,do sono· esaminate nella maniera çla me seguita. 'Cito qui il caso di un giovane a.viatore, uno idei più esperti, il quale mi ha rifPrito cl1e <la qu8!lche anno gli è stata riscontrata una ani~ocoria. Tutte le ricerche fattegli f~nora n0n avevnno dato la spiegazione jel feno111eno \\Ta5serTn~nn negativa, sistema nervoso integro. nessun fntt.o morboso dPgno d1 rilie,ro. Esam in~ to in questo Istituto, pur confermandosi lo stato generale ottim'O e l'integrità del sistema nervoso, all'esame clinico e radioscopico si son :ri.Jevati esitj di pleurite apicale destra. Proceduto all'esame oculare, ho osservato ani$&Oria (miosi destra). Essendo pre&ente il sintomo del Roque, ho pensato ad una anisocoria da riperc11ssivi tà simpatica, e onf ermata dall' e&istenza degli esiti id ella lesione apicale (Sergent). Ho \

(61 \ 'ed i FERRANI~I. Semiologia, 4a ediz. Idelson, ì\apoli, pag. 615. (7) LUCIANI. Fisiologta. 6& ediz .. ,-ol. 4. pag. 34~.

PRATICA

1455

proceduto allora all'osseryazione pupillare a seguito -Oel riflesso, sempre in camera oscura, ed ho Tilevato a destra oscillazioni poco estese e tendenti a mantener lo stato miotico (vagotoni3mo), mentre a sinistra la miosi rifle&Sa era seçruìta da 'ras te oscillazioni, in cui aveva }Jl'eclominio la fase midriatica \Simpati cotonismo). f: eYi•dente che l'anisocoria (miosi) è dovuta iir que5io caso a·l predominio del tono ''agale. E 1nentre a sinistra il fenomeno delle oscillazioni si com pie nettamente col ~redominio del tono simpatico, a destra. mancando o Pssendo attenuato rimpnlso i1npatico, predomina la fase miotica. -\nche t()Or1 camente le oscillazioni pupillari non potrebbero trovar miglior spiegazione, se non nel predominio del tono del vago sul sim1patico o vjce,·ersa. Il Terrie.n (9) a tal proposito paragona il mecca nismo della miosi e della midriasi a ci.ò che avviene nel cuore. Qui dall'antagonismo dei due sistemi, simpatico e parasirnpatico, risulta nor1nalmente uno stat.o di equilibrio fra tono simpatico e vagale (neurotonia normale, Lereboullet1. P er poco che l'un tono domini l'altro, si avrà, rispettivamente, aumento o diminuzione rd elle 1pulsazioni cardiache. Pur non poten.dosi paragonai·e perfettamente il meccanismo cardiaco a quello rpupil·l are, sta di fatto che non può escludersi che l'iride, innervata dalle dl1e sezioni del simpatico, riceYa impulsi completamente antagonistici, i quali, quantdo sono in equilibrio, mantengono la pupilla nell'ampiezza ·m edia; se per poco predomini l'uno su11·a1tro sistflma, l'ampiezza si modifica, diventando il diametro pupillare più piccolo o ;più grande del normale, ·secondo che rpredomina il \-'ago o il siru· patico. Le oscillazioni pupillari, da me riscontra!<' , n seguito del riflesso fotomotore, non ra;ppresenti;. rebbero, quir1di, che la tendenza della ;pupill q a riacquistare il suo equilibrio, il suo tono ahitt1ale. Non sarebbero che l'espressione del :?redominio di un sistema su'11·a1tro, non esclu1dendo eh~ possa tal\rolta a\rersi una reazione esclusi,r1::ierlte locale, frammentaria, limitata, cioè, soln Cl 1 ~i::, tema simpatico oculare. Comprendo bene. che si debba essere, se non scettici, molto guardinghi sul valore semiologico dei riflessi simpatici, a causa della ,,ariahilir ..1 di essi negli individui normali. :\la è proprio (ll.lesta ,~ariabilità individl.1ale che il Laiguel La\·astine ritiene espressione di un coefficiPnte !'en1 zionale individuale, il cui studio è nect:5sarjo per accrescere le nostre cognizioni. 1

1

( ) ~EORO.

La fotorea::.ione premiotica delle pupille negli stati impaticotontci. 7a riunione neu-

rologica int. del 199....6. Presse méd., luglio 1926.

9

tion

TERRT~. Trnuble risuel et glnndes interne . .~rc h. d'opht. Déc. 22.

à sécre


, l45C

!L

*

POLICl l~ICC

X

Rjassumendo le mie indagini , nella rj~er,· a di ritornare sull'argomento, &i può :iffera1are cl1e: 1) al riflesso fotomotore seguono, col pl~rsi­ stere dello stimolo, oscillazioni pupi !1ar1 variabili secondo gli ill'dividui, le quali ~ ono n10J.t.c.' evidf>nti, quando l'esame si e&egue in camera oscura, ~pena visibili. se si provoca iì riflesso alla luce solare 1diffusa; 2) queste oscillazioni, secon,do che predomina la fa5e midriatica suJla miotica o viceversa, rappresenterebbero il predominio, rispettivamente, del tono simpatico o qel tono vagale, costituendo, cosi, uno dei segni, fra i più facili a ricercarsi. della predominanza del tipo costituzionale, in quanto riguarda, aJmeno, la reattività del sistem a n ervoso vegetativo.

NOTE E CONTRIBUTI. R.

I~T. DI CLINICA CHIRURGICA DELLA

R. UN. or ROiYIA

diretto dal Prof. R ...c\L&SSANDRT.

500 1·achianestesie con la tutocaina. Dott. P. ' ' ALDONI, assistente. 11 problema dell'ane&tesia è sempre di attualità per il chirurgo eict è un iproblema che nonostante i molti studi non è ancora risolto. Ogni mezzo di

1\.nestesia anche il più sicuro, ha i suoi inconvenienti e quindi è logica la ricerca di nuovi mezzi che se da un Iato con·s entano una .anestesia completa diano anche mag.gior affidamento sia nella sjc11rezza dell'azìone che, e più, nella innocuità •del loro uso. R·ecentem·e nte è stato introdotto nella pratica ~otto il nome di « tutocaina )) un nuovo succedaneo della novocaina che di fronte a questa avrebbe il ''antaggio di dare gli stessi effetti con dosi corrisponldenti alla metà e di possedere alla ste&sa dose una tossicità una volta minore. In conclu sione sarebbe capace di dare la stessa azione anPstetica con una do&e quattro volte meno tossJca della novocaina. Queste qualità del nuovo anestetico di !rontt a 11a novocaina .finora considerata come « i!deale ,. hanno indotto il prof. ..c\lessandri all'adoziont. della tutocaina nella pratica chirurgica della Clinica dJ. lui 'd iretta. I iprimi casi in cui venne a 1loperata risalgono al primo trimestre 1925; da al Iora sono 500 i casi cosl trattati, e i ri!>ultati ott enuti sono stati tanto soddisfacenti da indurci a p11bblicare cp1esta nota. per .fornire al pratico un'nrma rti pit1 che po"sa essere maneggiata senza peri colo. 1

' ..\NNO XXXIII. FASC. 42J

Nella Clinica Chirurgica di Roma il prof...\le~ sandri fa largo uso della racl1ianestesia. ~on vorr emmo dire per questo che gli altri mezzi siano banditi: è s~mpre nel paziente stesso che si trova l'indicazione, di modo che l'anestesia generale e la locale trovano il loro po&to accanto alla R. A. Con la pratica di parecchie migliaia di R. A. praticate con altri mezzi si sono potuti apprezzare st1hito i grandi vantaggi offerti dalla tutocaina. Dei 500 interventi eseguiti in R. .A... tutocainica 232 l'igua:r.davano le donne, 268 gli uomini. Possiamo dire subito che non abbiamo a''uto mai a. lamentarr. nessun caso disgraziato. Abbiamo llSato la R. A. solo nel segmento lombare, quindi per gli interventi che intere&savano una regione del corpo situata sotto una linea trasversa passante per l'areola mammaria. La R. A. è controindicata nei giovani al disotto del 18° anno di età, n ei pazienti che presentino IQ.eformità della colonna vertebrale, nelle persone pusillanimi. è controindicata .ancora da un v alore troppo basso della p-re·s&ione arteriosa. Il sesso non ha i1nportanza. J./anestesia è completa e ·dura almeno due ore, il che permette di compiere anche interventi mu~ti­ p1i e i rpiù complicati. Non esiste nessuna controindicazione a ripetere la R. .~. 1quando si debba fare un secondo intr r''ento: in 5 casi non abbiamo avl.1to a lamentare nessun inconveniente. lJn breve elenco degli atti operatori e~ eguiti in R ..A... tnberco1inica &arà pitì eloquente di qualsiasi parola, 1

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1

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Interventi su: stom•aco.-duodeno. 50 (29 gastro-enterostomie, 20 resezioni, 1 gastropessi); fegato e vie biliari, 41 (10 •cisti ,d'echinococco del fegato, 1 ascesso, 1 ieoleci&to-gastrostomia, 27 c.olecistectomie, 2 coledocotomie sopraduodenal1); milza, 4 (3 splenectomie, 1 cisti idatidea); intestino, 96 (67 appendicectomie, 1 occlusione da v-0lvolo, 11 emicolectomie, 3 resezioni intesti nali , 3 ani ciecali, 3 ani iliaci, 2 fistole intestinali multiple, 5 amputazioni d.i retto per via aiddomino-perineale, 1 pla&tica alla HeineckeMi.kulicz per mesosigma); utero e annessi, 36 (9 cisti dell'ovaio, 4 annessect-0mie, 14 isterectomie addominali, 4 vaginali, t isteropessi, 4 raschiamenti); parete addominale, 123 (7 ernie ombelicali, 6 crurali, '73 inguinali, 7 bilaterali, 8 recidive, 2 strozzate 1 Talma, 19 laparotomie esplorative); reni ureteri, 44 (22 nefrectomie, 7 pielolitotomie, 3 nefropessi 6 lombotomie esplorative, 1 sbrigltamento, i qecapsulazione, 1 enervazione, 3 ascessi pararenali); vescica, prostata e organi genitali, 27 (4 exerest di tumore della ''escica, 3 epicistotomie per calcoli. 2 prostatectomie, 6 varic oce~i. 5. idr~celi! 1 amputazione di pene. 1 ipospadia, i? r p1ant1 alla \ ·oronotr. 2 orr.hiepfdid imectomie. 1 epite· I ion1a vul,·are.);

·e


, [ANNO

'

XXXIII, F ASC. 42]

Sl·.Z:ONE

emorroidi e· fistole anali, 35; colpoperineorrafia, 5; Jarninectomie, 1; asportazione di rndxosarcoma retroperitoneale, 1; arti inferiori, 31 (4 amputazioni, 4 resezioni, 12 interv.enti per osteomielite, 2 simipaticectomie, 2 ulceri varicose, .2 infibulazioni, 3 tumori delle parti molli, 1 plaistica cutanea, 1 estrazione di 1p roiettile); interventj multipli, 6 (resezione gastrica e coleci· stectomia, 1; appendicectomia e colecistectomia, 2; reciidiva di epitelioma in stomaco r.esecato: resezione 1deJ l' an astomos-i, ga strodigi uno stomi a, col·edectomia, colecistogastrostomia, 1; epitelioma del sigma con invasione della vescica: amputazione del retto e sigma, resezione della vescica, 1; ::\rnputazione del retto e isterectomia, l. 1

PR.~IlCA

1457

mata la preparazione deJ campo steriJe, si puòiniziare i· operazione. La paralisi muscolare segue d0po qualche minuto alla 1p erdita della sensibi- · 1ità. Il paziente stesso avverte l'inizio della ane stesia come 11n senso di forrrticolio negli artt. inferiori. Può succedere cl1e dall'ago non fuoriesca liquo1· p11r avendo la certezza di essel'e in sede esatta. In qt1esti ca&i conviene iniettare lo stesso perchè se realmente I' ago ha passato la dura, 1'anestesla si avrà lo stesso. Talvolta non si riesce ad ottenere il rimescolamento dell'ane5tetico con il liQ11or, e, a .fortiori, conviene rinunciarci. Non si 'inietti invece se il liquor .è fortern·ente ematj c0> q11antunque la dose di 4 centgr. iniettata n 0Jlc ''ene n011 c;ia to&sica. Il malato viene preparato co1n e al solito per1'i ntervento; mezz'ora prima 1della R. A... o a·dc11l'ittura all'atto ·di questa gli ' 'errà praticata u11a iniezione di 1 centgr. di caffein a. Talvolta, e 1pinttosto di ra:do, insor.g e durante l'operazione il ' '0mdto, q11esto di solito ced·e a una seconrda iniezione di caffeina. C:o1nplicazioni. Vi possono essere delle complicazioni immediate come i n tutte le R. .i.\., però· con la t11tocaina sono assolutamente rare. Cosi _ noi abbiamo potuto osservare solo in 2 casi, cioènel 0,4 %. seguire alla R. :\.. tutocajni.ca un collasso con polso piccolo, frequente, pallore del 1a faccja, respiro supe1-:fjciale, freqt1ente, senza perdita di coscienza. In tali casi è stata 5Ufficiente llna iniezione di canfora •e caJffeina per rimettere completamente il paziente in condizioni normali e proced~re in un caso alla colecistecto1nia e n el secondo all'estrazione di un calcolo flcl co1edoco. J..'operazione venne sopportata benjssimo, il decorso poc;toperatorio è stato normale. l Tn'altra con11PUcazione r elativamen te J)iù fre'Jllente è la r.ef alea. J_,a pratica in5egna cl1e anche rlopo una semplice P. L. è frequente .che jnsorga 1~ cefalea, però è .certo che questa, nella maggior parte •dei casi, è imputabile ~ll'an estetiro . .A.n.che p er qu esta complicazione abbiamo o f'er\·ato comP sia molto meno frequen te con l'impiego della t11tocaina. r. a. cefalea si riscontra in circa il 30 °~ dei ca · 1. insorg·e nel giorno successivo alla R. .4... , è di intensità modica e c.ede facilmente a una iniezione di raffeina, al piramidone, all'aspirina. Tal\101ta è pii1 ostinata, può dl1rare peT 6-7 giorni. essere \1iscretamente violenta. Quali pos ono esserne le cause? Nella maggior parte dei casi ci 5embr:t sj debba incolpare la perdita del liquor c. r . che continna a fuoriuscire per il foro fatto dall'ago nello attray·ersare la clUI"a. Ciò spiega anche l'in ~orgenza della cefalea solo parecchie ore dopo la R . .\.; 11na conferma li ciò si può troYare ne} 1

T ecriica. La tutocaina viene in commercio sotto

forma di1 co1npr~sse ·dosate in modo che 4 sciolte in 100 eme. danno una soluzione al 2 %, o in forma •di poivere. È Id i color bianco e si scioglie d·ando una soluzione in colora , trasiparente, di reazione neutra. E sterilizzabile a ll'autoclave. Al momento dell'uso si aggiungé la quantità neces;aria idi adrenalina. Noi usjamo fiale da 1 .eme. della soluzione al 2 % in soluzione lfisiologica . .1\1 momento dell'uso si aspirano 1n una siringa (lavata ìn acqua ·distiì J.ata. perchiè non contenga tracce .di carbonato di soda) il contenuto di 1ò_ue fiale cjorè 4 centgr. Si aspira poi 1 eme. di una so111zione di adrenalina al l/4 %0, cio.è ·u n quarto di mmgr. Con questa dose, la massim·a, si otti ene un'aneRtesia rompleta 1della 1dl1rata minima di 1,30-2 ore, spess.o anche più. Negli inter,renti di bre,re durata (em·orroidi, ecc.) abbiamo ottenuto anestesie complete anche con 2 centgr. e con mezza dose di adrenalina. Si esegue la' P. L. con la solita tecnjca nella posizione seduta: è importante idi 5tabilire con esattezza lo spazio in cui deve essere fatta. E ovVio che l'altezza varia a seconda dell'intervento. Per 11na Tesezione gastrica si farà l'iniezione tra ~Il dorsale e I lombare, per llna en1icolectom1a tra I e II lombare, per l'ernia e l'arlpendicite tra III e III, per !'emorroidi e gli interventi sull'arto inf. tra III e IV. Conficcato l'ago (noi usiamo il modello di Bierì si faranno u&cire alcune gocce id i liquor, rirC" 1 eme., poi si innesta all'ago la siringa e si n pi1 ano circa 2-3 eme. di liquor. i inietta rapi damentc, si a:spira ancora e si reinietta rìpete11do poi una terza volta la manovra. In questa mani era s1 ottiene una diffusione della so5tanza. Estratto l'ago il paziente può venir m esso !==Uhito in decubito 01'izzontale • anche nella posizione di TrPndelP.nburg elevata senza che si abbia ._, lamentare nessun fenon1 eno di collasso. L 'ane~ tes1a snbeTltra in circa du e n1inuti in n1odo che, ulft· 1

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IL POLICLINICO

fatto che in S casi in cui praticammo, per la ~e fale a, una P. L., la pressione del liquor misurata al Claude ha dato cifre interiori al ''alore normale, in medià è 5tata di 15 cm. di acqua. In t11tti questi casi la tP. L. rfu eseguita nella 3a_4a giornata dopo l'operazione. In un solo caso la pressione 1d el liquor era •di 70 cm. d'acqua, dopo averne prelevato 8 eme. era ancora di 50. lln questo caso la cefalea era insorta tardivamente, in 3a ,giornata, la P. 1L. ,,enne eseguita in Sa. giornata t> fu seguita da notevole remis5ione della cefalea. Non possiamo 1pensare in questo caso fl una di· minuzjonc del liquor bensì sembra rpiù opportl1no idi ammettere che fosse una conseguenza di una )rritazione chimica della meninge, irritazione che abbia determinato una maggior produzione di liquor. Si spiega c~ì e il .com·p arire tardivamente della cefalea e l'aumentata rpressione d€l liquor romP pl1re l' et!fetto curativo quasi istant.aneo ottenuto. La cura ·della cefalea consiste nell'iniezione d1 1 ·Ce!'ltgr. di caffeina che può essere anche ripetuta e nPlla somministrazione di aspirina, fenacetina e piramidone; nei casi in cui jnsorge tardivamente ed è molto violenta cede spesso a una rettocli -; 'di 100-200 eme. di acqua 1disti'llata. Febbre. L'ele,razione febbrile .dorpo la R. A. tuto cainica, è si può dire, la regola; noi l'abbiamo ri scontrata ne11'80 % dei casi. La febbre insorge la sera stes5a dell'intervento, di solito arriva a 37,5 e raggiunge i1 giorno succes.sivo il massimo, qnais'i mai tocca 38,5. Talvolta tiene un comporta1nento di,1erso nel senso che inizia la sera con un ma&· ' simo e va cedendo per lisi nei giorni successivi. I.e temperature elevate sono rare; in due soli cast abbiamo ossel\ ato temperature di 39,8-39,9. Questa febbre no11 ha in sè nulla di 1p reoccupante e cade per lisi in 2a-4a. giornata, raramente arriva alla 5"'. Rite nzio11 e d'orina. Complicazione rara nella donna è molto più frequente nell'uomo e la sua fr pq11enza è in rapporto diretto con jl nt1mero 11.egli inter\1 enti che interessino il retto e l'ano. E, r os1, comune negli operati di emorroidi in c11i, per dre11aggio, è &tato introdotto lln tubo nPll'ano; nP11e operazioni sul perineo; è frequente anche nellP ernie, manca quasi sempre nelle operazioni . ull' intestino e organi ipocondriaci. Di c:olito la rit enzione dt1ra 24 ore, talvolta può dnrare fino alla quarta giornata. t importante di non siringare s11bit<> questi malati ma di a p et tare 24 ore. perchè vesso la minzione si ri5tahilisc0 spontaneamente dopo que to tempo m1'l!1trP ('OH il cateterismo precoce si nrri chia 4li prol11ngare il periodo di ritenzione. In gP.n,·r" pri111n cli .c.lec iòer . . . 1 al rateterisn10 è opport11no <li prnticnre una iniezione enclo\'eno a dt 1

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due grammi di urotr.opina, pesso questa in breve tempo provoca in mod.o netto la minzione spontanea. Sono state consigliate anche delle instillazioni endovescicali di glicerina, la nostra pratica con que5to metodo è ancora troppo limitata per permetterei un giudizio sul suo \'alore. Di solito la ri tenzi(}ne d'orina cessa al 50-6c giorno. L'ultima complicazione da noi osser,~ata è la diplopia dipendente da paresi del retto esterno di lln lato. Noi abbiamo potuto osservarne tre ca~i. cioè nel 0.6 %. In tutti e tre i caf>i si trattava di donne. Nel primo caso comparve con la cefalea ìn 2a giornata e scomparve con questa in 4a giornata, negli altri due casi comparve se11za accomp:ignarsi a cefalea, nell'8a ri51pettiYamente 12a giornata. Come nel primo caso anche in questi la diplopia è stata un fenomeno tran&itorio, di breve durata nel 3° caso, magbiore nel secondo (8 1?iornì). Tutte e tre loe pazienti vennero dime&se senza che con ervassero traccia della complicazione. La diplopia ha probabilmente un'origine tossica, si tratterà di indivi·dui con una speciale sensibilità per l'ane tietico. In ogni m-0do è un fenomeno raro in rapporto alla scarsa to55icità della tutocaina e nei nostri ca&i assolutan1ente tra11 sitorio. Elencati gli inconvenienti inerenti al metodo mi sembra utile di esporre le cause cl1e ci hanno guidato a una ap1p licazione discretament.e estesa e r:he ci inducono a con5igliarne l'impiego. L'anestesia generale predispone alle complicazioni polmonari negli interventi ad•dominali tanto che è stata abban•donata da moltis.simi chirurçi che preferiscono l'anestesia locale. Ora questa. pur raippresentando un •p rogresso notevoli&simo presenta alcuni inconveniénti non disprezzabili. Anzitutto fa perdere molto tempo per eseguirla, rend e ~dematosi i tessl1ti, ne altera l'aspetto anatomico e la resistenza, non dà un rilasciamento completo della parete. :Qura relativamente poco, 1predi5pone alle emorragie secondarie dei piccoli vasi lesi che • cessata l'azione costrittiva deJJ'adrenalina e paralizzati dall'anestet1co diventano sorgenti di ematomi anche notevoli. ~elle lapnratomie esplorati\'P, nell-e resezioni rlello stoniar.o. neO'li interventi sulle vie biliaTi le manoYre neC" ce$sarie 5i rendono dolorose per lo stiramentn inevitabile sui plessi ner,·osi; con l'aneste"ia degli splancnici, e si riesce a e\itare il 'dolore re tano sPmpre possibili i riflessi spinali, causa, serondo molti autori di complicazioni 1postoperntorie. D'altra part e in crne ti interventi è necessnrio <ti n<loperare quantità discrete di anestetico r.he talvolta sono tntt• causa anche di graYi intoc: icar.ioni. Ora la R. . possiede i pregi lell'ane~t e.Ja locale senza averne E:!li incon\•enienti. Si può otte.


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SEZIONE PRATICA

nere u11a insensibilità ,c osì completa del campo •oper atorio quale si ha nella narcosi, lo stesso è :il grado di rilasciamento ·delle pareti che 1permette 1e manualità più delicate e più .comples5e. Una delle cause 1qella mancata generalizzazione è stata certamente la tossicità ·delle sostanze che si dovevano iniettare nel rachtde. Oggi, con la tutocaina, abbiamo a disposizione un mezzo non tossico alla dose nece&saria per l'anestesia,, mezzo che si ·è ·d imo,strato capaice rdi es.sere impiegato con sicurezza di risultato senz.a essere accoinipa.gnato da feno1neni i.nquietanti. La febbre, la cefalea sono disturbi che po&sono 1p aissare in seconda linea :di fronte ai pregi della R. A. e gli altri fenomeni consecutt~i so.no rarjssimi e rd i poca entità e contrapposti ai pericoli dell' anestesia generale e locale non possono fornire argomento valido p<er rigettare il metodo. Nell'ultimo Congresso internazionale ,di Chirurgia il pro'f. A1e&sandri ha dimostrato rpraticamentb negli interventi eseguiti che cosa 1poteva dare la rachianestesia creanrdo così un gran numero di entusiasti .ed 1è da augurar.si che il metodo provato largamente nella Clinica di Roma trovi il suo posto i1e1la pratica corrente del chirurgo. I

CI INICA CHIR. GEN. DELLA R. UNJVERSIT.~ DI diretta dal prof. DOMENICO TADDET.

PISA

Luminal - etero - narcosi ( 0SSERY AZIONI CLINICHE) .

Dott.

GIORGIO MILLUL,

-.

assistente.

C:re·do cosa utile rif-erire con questa mia nota ·dj l1na pa.r ticolarità che ho seguito in nl.Ullerosi ca&i per agevolare l'anestesia generale, ciO'è intendo riferire a pr01posito dell'impiego del luminal come elemento preparatore alla narcosi con etere. flo accettato di buon grado l'incarico affidatomi dal mio .m•aestro prof. Téliddei di studiare se il -preparato in parola non solo p11ò ostituire la morfina , ma anche se esso rispond e meglio dell.a ste&sa morfina per abolire o dirr1inuire l'ansia 1Preoperatoria che esiste in molti operandi P per diminuire la quantità di etere 'necessaria per ln narcosi. E ben noto che la narcosi riesce p111 mo\·imentata e richiede una n1aggiore quantità di anestetico 11egli operan·rti in tato emotivo. Rit eng·o pu re inutile enumerare tutte le sostante adopera te per elin1inare la difficoltà ll citata poicl1è esse o già. furono studiate da altri o già so110 pa .. ate in disu o per i risl1ltati indifferent! -0ttenuti. I l lu1ninal è un preparato innocuo e può es ere son1n1ini ~ trato a sai facilmente poicllè non è af-

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fatto ,disgustoso, nè ricl1iede per la sua sommi, nistrazione degli accorgimenti speciali. Esso chimicamente non è altro che fenil-etil-malonil-urea e si differenzia dal veronal (o dietilmalonilurea) in quanto che uno dei due gruppi etilici propri di tale sostanza è sostituito dal gruppo fenile Cu H 5 • Esso esercita una azione assai simile a quella iprovocata ·dalla sostanza ora accenn.ata. La innocuità del luminal è dimostrata dalle non poche esperienze eseguite dal 1912 ad oggi; esso può essere somministrato sia per la via ora1e, sia per la via ipodermica. Nelle mie osservazioni ho creduto opportuno somministrare 1I luminal per via orale ed ho vol.u to sperirr1ent.ar~ prima ·di ogni altra cosa quale dose era più opportuna per ott.enere il mi'glior ri5ultato e quanto te.mipo occorreva avanti di osservare gli effetti cli essa. Le mie osservazioni iniziate nel gennaio 1925 sommano a cir<:a 200; non tutti i malati, che ìr1 una stessa mattina si operavano furono trattati con il luminal: in alcuni, ancl1e a sropo di confronto immediato (specie 5-e do,,e,rano subire la stessa operazione, ad es. ernia), veniva. so,m1m inistrato il l·umi.nal, in altri l'iniezione di morfina. La somministrazione di luminal fu f.atta in ope. razioni le più svariate: da operazioni di ernia a gravi oip erazioni sullo stomaco, sull'intestino, sul rene, sulla prostata e sul f egato e quindi di dl;rata e gravità varie. Nei primi casi ho somministrato dieci centi, grammi di tale sostanza circa un'ora a \Tanti dell'i11teT·v ento ed ho fatto ingerire ai vari !Pazienti tale dose in circa ·d·ue dita di acqua: i r isultati ottenuti furono diversi a seconda che l'infermo era lln adulto o un ragazzo. La dose sopra rjferita in ragazzi di 14 o 15 anni è , nella grande maggioranza dei casi, sufficie11te per ottenere il risultato voluto. ~egli adi1lti la. sommini strazione. sem1pre ui:t'ora avanti dell'intervento, di 20 centi· g'l'ammi di J.u minal, disciolto in cjrca mezzo bicc·hiere di acqua, determina in alcuni ca i, e specie nelle donne, un assopimento a5..5ai breve; inol• tre osservai. che la narcosi rimaneva pi1't sem· plice non tanto 1perchè fossero resi meno evidenti l'eccitazione psichica e motoria, ma perchè la quantità <li -etere necessaria mi parve lln po· 1neno di quella adoperata in altri interventi simili per qualità e durata dopo che era 5tata ·omministrata una iniezione di morfina. Nessuna modificazione potei osser\•are nel pe· riodo che nccede dopo la narcosi poi chè in alcuni casi vi fu ,-omito ed in altri vi fu quel bre\·e periodo di eccitazione motoria cl1e si può osservare a\ranti che l'infermo .i Yegli completamente. rn un terzo periodo 50mministrai ad o~n 1 ope-


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IL POLl CLINICO

rarido a:dulto trenta centigramn1i di lu1ni11al, in me170 bicchiere di acqua lieyeme11te riscaldata, un '01 a e mezzo avanti dell'operazione e potei così stabilire che procedendo in tale modo a\-eYo 1a do ~ e ~deguata ed il tempo necessario per aYere J'effetto completo di tale sostanza. I rjsultati che ottenni pos:>ono essere così rias, sunti: una volta somministrato il farmaco dopo circa un'ora si ha un assopimento a cui può tenere dietro un vero sonno per quanto leggero, accom.p agnato da scar5issime modificazioni a carico dello stato generale. Questo sonno viene facilmrn1 e interrotto ·dai rumori, dal movimento come qua11do l'infermo dal suo letto viene posto in un lettuccio a ruote e portato nella sala operatoria; potei 1p we osservare che, anche in seguito a queste indispensabili manovre, l'azione del farmaco continua poichè lo stato di comipleta tranquillità precedentemente presentato riappare non appena che il paziente viene posto sul ta\rolo operatorio. An zi in questi operandi potei osservare come nessun effetto provocassero tutte le manovre ne~ cessarie (legatt1ra, 'PUlizia, ecc.) che vengono compjute avanti ·di ogni intervento e che senza alcun movinlento rli ripulsione essi respirano tranquillam~nte anclle quando ·viene a''vicinata al loro 'riso la maschera in cui è stata versata la quantità di etere necessaria, per iniziare la narcosi. .~vanti di descrivere le differenze da me notate nelle non poche narcosi eseguite in soggetti a cui aveyo somministrato il luminal, credo utile riportare le modificazioni os5ervate durante il periodo di attesa in tali casi: ho potuto pertanto rile,·are come dopo circa un~ora si abbia una modica (ed in taluni casi a'Ppena apprezzabile) ipe. remja delle guancie; come il polso si faccia d1 •poco pi11 frequente rispetto al numero delle pulsazioni precedentemente contate; nessuna modificazj one 110 osseryato a carico della re!'lpirazione. 'on 110 mai mancato di esaminare in ogni caso, prima e dopo la somministrazione del farmaco, le urinr e mai ho potuto osservare alc11na modi firazione nè con l'esame chimico • nè con l'esame microscopico. La narcoc::i. potrei dire in ogni caso, 5i è sempre pre e11tata in modo uguale e mai ho potuto ri1eYare dei caratteri speciali oltre a quelli c11e ora riporta; in ogni narcosi io ho tenuto il seguente procedimento: ho iniziato la narcosi stessa con dosi minime di etere e mai ho creduto opportuno di applicare rapidamente e co mr>letamente Ja rnaschera sul Yi5o dell'infermo. . . egt1endo questo particolare ho sempre notato che si e''ita in modo completo il senso <li ansia o <li . . otfocazione che. <::e si procede <1 i,.t=,r~amen­ te. i ha ~11 infine CO$ì procedendo ~i fn in modo che j moYimenti della re,pirnzione non ,·engon0 1

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per nulla i11odificati. La narcosi procede come di solito regolarmente: non abbiamo mai a\llfo da rilevare in alcuno di questi operati il l)iù piccolo incidente. Terminata la narcosi ho rileYato, in ogni caso in cui ho somministrato il luminal. come difficilmente si presentasse il vomito e pure ho osservato come 1p er circa due o tre ore rimanes_e uno stato ·d.i aissopimento utile sia per il riposo sia per la diminuzione dei dolori post-operatori. Da quanto 110 potuto o5ser\rare posso dire cJ1e la luminal-eteronarcosi non solo <liminuisce od abolisce l'ansia preoperatorja, n1a anche permette di compiere la narcosi con una quantità minima di anestetico.

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE MELLINI - CHIARI.

In t oss i cazion e ni cotini ca e di tu1·bi gastro-intestinali . per il dot.t. prof.

IL\'IO CORINALDESl,

medico prim.

Prescinde11do dai vari distu1·bi ifunzionali e dalle rnolteplici alterazioni anatomo.patologiche cne può dare l'av,'elenamento da nicotina in tutti gli organi e te&suti del corpo umano, cosa questa ben conosciuta fin da lungo tempo, escludendo di 1p arlare dei ,·eri e propri avvelenamenti dati dalla nicotina specialmente negli indiYiduì con. funzioni gastro-intesti·naJi non regolari. intendo con questa mia nota, richian1.arc l'attenzione dei collegl1i sull'influenza del fumo sulla digestione e sui frequenti disturbi gastro-intestinali che poc:,sono avel'si in individui intossicati da nicotina e da me riscontrati numerose volte in questa zona della provi1n cia <ti Brescia, O''e è molto diffuso, oltrechè il fumare, anche il masticare tabacco (ciccare). FA anzitutto mi piace confessare cli essere un modico fumatore di sigarette (6-8 al gio rno' con bocchino, senza aspirazione, dopo i pasti P non mai a digiuno o a stomaco ''uoto e ricordare come da molti individui anrhe medici sia rif Pnuta a torto ·vantaggioc;a l'influenza del fnmo ~nlle f11nzioni gnstro-intr~t innli, at trihuendo an, che un certo \'aJore al ·fumo mattutino <li un -igaro o di una sigaretta. Indipendent ement~ dal fatto che questa teoria r;:ippresenta una buona scusa per molti idi cominriare già di buon mattino a fumare .. i din1entica ~pesso e volentieri il dnnno che la nicotina può esercitare anche · ugli orgnni cl ella clige t ione e qnalche collega stesso furnrinllo sinari o ....j~<i rette o la pipa, Jn ~impnticn ecl incli,·i(;ihi~ e mp:ima dei no-tri ~t n<l i arla tn1n iri e dei no 1ri


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SEZIONE PRATICA

fuggevoli momenti di riposo, n o11 vuol persuadersi di questo danno finchè non n e sente le conseguenze sul 1proprio organismo. In ger1erale si ritiene che la ni cotina non sia poi tanto ·p ericolosa p erch è si vedono individui forti fumatori vivere ·lungamente senza alcun disturbo; ma si ·dimentica che la suscettibilità verso la nicotina è diversa in ogni persona come s1 oRsrrva anche nel caso di altri veleni (alcool) e dei vari stupefacenti. Ed ap'Punto la m·aggior parte di quelli che fumano poco, lo fanno per.chè non lo sopportan o ed anzi talvolta tale intolleranza, secondo Rondani, può servire da indie·~ rivelatore iniziale di uin o squilibrio tiroideo. E siccome la nostra costituzione risulta dal cornplesso delle diverse costituzioni dei singoli organi e sistemi, cosi !'.azione ·della nicotina deve ec;sere molto diversa nei singoli organi a seconda f!Plla suscettibilità degli uni o degli altri. Bisogna }}ertanto tener presente che la ni cotina È' uno dei più tforti velieni, come viene dimostrato anche dal fatto che una sanguisuga ap1plicata ad lln ostinato fumatore, .cade contorcendosi in C!'ampi e per 1o più muoTe, e che tutti i fumatori e.a in modo maggiore i masticatori di tabacco assorbono nicotina. Cosi lo Straube ha not ato che l'uomo dopo ~ver fu·r nato un &olo sigaro, che ordinariamente pesa 6 gr. e contien e gr. 0.30 di nicotina, elimina con le orir1e durante 8 ore una ·discreta quantità di nicotina. Se questi sigari (1-2) v.engono mangiati, cioè ing-l1iottiti, l'individuo facilmente morirà. Ri.cordo di aver ,a;ssistito durante la guerra a due necroscopie ·di soldati morti per intossicazione nicotinica a ct1ta. Essi per ottenere un cer to periodo òi ri~o:so ed allontanar&i dalla prima linea, avevano in ghiottito pezzi di sigaro che vennero ritrov:l ti macerati n ello stomaco, la cui mucosa presentava sparse anche numerose ecchimosi. E di .freqt1ente capita ·di leggere sui giornali quotidiani casi di morte di individui che hanno man giato sigari per sui cidio o per sciocche e stupide scommesse. Il tabacco però non contien e solo ni cotina : esso cont iene altre sostanze tossiche quali 1e basi piridiche, la ·nicotinina, ma secon·do Meyer pare che le materie ,,elenose oltre la nicotin a siano trascu· ' rahili e n on così nocive come la nicotina. Xel ft1mare ha g1'ande importan za la tecnica (con o senza aspirazione, con o senza bocchino) e non bisogna dimenticare ch e una quantità di nicotina n on inclifferente s i raccoglie n ei mozziconi e chi fuma i n1ozziconi riceve una quantità tnaggiore ·di nicotina . ... e poi si aggiunge il fatto di aspirare il fumo nei bronchi e inghiottirlo, si può ben p ensare che 0

in tal modo aumenta il peri colo di avvelenamento e che ingoiando il fumo, può \ enire notevolmente daru1eggiata la mucosa dello stomaco. E che i nostri organi digestivi ipossono venire gJteroti, risulta già dal fatto che la nicotina cian neggia in modo particolare i gangli simpatici r qui ndi il campo dei nervi che domina i nostri organi digestivi. Dato quindi che la nicotina ha una gran parte nell'etiologia d·ei ·disturbi gastrici, è consigliabile di cl1i eùer e sempre al malato se sia o no fuma· tore o masticatore di tabacco. rvrali causati ai nostri or~i digestivi dalla nj r otin a possono estendersi a tutto il tubo dige. rente, ·dalla bocca allo sfinter e anale. E cosi tutti sanno com,e siano frequienti le forme infiammatorie cronich·e a carico d ella mucosa orale e della lingua (scialorree - cancro dei fumatori tonsilliti e faringiti). iVla le più frequenti sono le alterazioni secretive della mucosa dello stomaco; in generale avviene u n aumento di secrezion e {ipercloridria in primo tempo) con abbondante .p roduzion e di muco ed anacidità in periodo tar·divo (gastrite cronica) . L'ab11so continuato e la masticazione del tabacco conducono ad un esaurimento completo ·della secrezione come po tè stabilire l' Agéron in marinai ciccatori. All'infiammazione dell a mu.cosa .d.ello stomaco prodotta dai 'Teleni del fumo o del e< ciccare n si aggiunge l'intossicazion e ·del sistema n ervoso, così importante nelle funzioni digestive, con una dirni nuzion e della peristalsi d.ello stomaco. I disturbi della -digestione dov11ti a nicotinismo cronico furono stu·diati specialmente da Cramer. Su 450 casi raccolti, in 79 osservò ipercloridria, in 88 insufficienza motoria, in 29 gastriti acide, in 222 gastralgie, in 19 ipocloridria. In generale pare però constatato che il nicotin isn10 cronico dia in prevalenza ipercloridria, gas tralgie, irregolare defecazione. l\1olto importanti per la loro frequenza ed inten · sità sono i dolori di stomaco a tipo gastralgico da 1ne frequentemerite osservati in forti fumatori e m asticatori di tabacco. .Spesso i dolori si irradiano al dorso a tipo crampi! orme e, fumando a stomaco vuoto, raggi ungono un'inten sità più elevata, tanto da dare una sintomatologia di ulcera gastrica e forse anche talora operati come tali. Ortner cita il caso di una signora forte fumatrice di sigarette egizian e, nella quale l'avvelenamento si manifestò con i più violenti dolori spamodici all'epigastrio ch e si irradiaYano alle due mammelle e al dorso, con ,-omito, diarrea e tenesmo rettale. Qualche Yolta il complesso sintomatico duodc1

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IL POLlCLTNICO

nale può venir provocato da abuso di nicotina, cioè possono nascere &tati tali .ctal troppo fumare da confondersi .p er le loro apparenze coll'ulcuc; duodeni. Si comprende quindi quanto cauti si debba essere nel deci·dere sull'opportunità o meno di un intervento chirurgico! Talora ·del resto si può arrivare per into&sica 1ionc cronica 'di nicotina, ad ecchimosi ed erosioni della mucosa déllo stomaco e del ·duodeno ,' ed allora si aiffaccia l'ipotesi che la r1icotina possa portare alla formazione di ulceri. E non mancano e~perienze in proposito. Così Grazian1 &ui conigli ottenne ·lu11go la grande curvatura ·dello stomaco eff11sioni sanguigne da erosioni e Bergmann ritiene che attraverso alla lesione ·del sistem•a nervoso vegetativo ·e vascolare, frequente ad aversi nell'intossicazione cronica da nicotina, si possa giungere fino all'ulcera gastrica e duodenale. Tedeschi ha pubblicato 2 casi di individui fortemente fumatori con reperto ra·d.iologico positivo ~ con sintomatologia evidente di ulcera duodenale. Tale A. pur ritenendo che l'intos5icazione tabagica possa da sola, benchè raramente, figurare nell'ezi::>logia ·dell'ulcera ·duodenale, crede che abitualmente altri !fattori individuali od ambientali concorrano assieme al tabagismo a provocare la lC'sione ed abbastanza frequentemente si poss-:i mettere in evidenza una concomitanza eziologica di tabagismo e &ifili·de. Se però veri casi di ulcera gastrica e duodenale con le~ione anatomioa e reperto radiologico sono pinttosto rari, invece frequ enti sono i casi con f?\'idente sintomatologia dell' ulcera gastrica e duod enale e frequentissime le epigastralgie fortemente doloro&e. Ed 31p punto piacemi voler, tra gli altri, render noto il seguente caso .capitato alla mia osse-vazione: 1\I. U. , d'anni 34, di Pordenone, !farmacista. ~ essun precedente jmportante sia ereditario che personnl e. .\llattat.o artificialmente, tranne di una gastroenter ite all'età di 4 anni e della quale guari in circa tre rnesi non ha sofferto di altre forme morbose. Ila fatto il &ervizio militare durante la guerra co1ne ufifiie iale, stando semipre bene fino al noYembre 1918 allorchè soffrì d'influenza di cui guar1 in breve tempo. ::\on ha mai contratto malattie ,rener ee ; discreto bevitor e e mangiatore è stato sempre un fortissimo fumaf ore. Dall'età. irli 13 anni mentre eI'a. in collegio, ha incominciato a fumare (3-4 si.g arette al giorno}; in izia1a l'Università il numero delle sigarette .fu po1 tato progressivamente ad una m edia giornalie ra cli 18-20; durante la guerra anche fino a 100 n el d opoguerra ad una. m edia -O i !10-60. Tnli ~ i ga r e tt P. ( ~la cedon ia) YeniYano fumate senza bocch in o, con a pirazione. tanto al mattino a d i ~ inno. con1e dopo i pasti ecl nn r.h e all a c;era a I

[ .\.x.xo XXXl II. F..\SC. +i)

letto prima di pren·ù er sonno. Il paziente era appunto ui:io d! q~ei tali che al mattino, appena dest.o .. sent~va il b1~gno di fumare una sigaretta e d1 ingerire un bicchiere di acqua per aYere il beneficio intestinale, che altrimenti, secondo lui, sarebbe mancato. In . generale l'aippetito discreto ' l'alYo e le min· . z1on1 regolari. Da circa 2 anni incominciò ad avvertire qual?h.e. erutt~zio~e ~cicta. ed u~ ·dol?re crampiforme in1z1antes1 all ep1ga&tr10 ed irradiantesi a cintura fino ~l ·dorso, senza alcun rapporto con la qualità del c1bo, ma generalmente 2-3 ore circa doipo il pasto e specialmente ·di notte. Tale dolore attribuito dal malato allo sforzo che spesso faceva per scrivere al tavolo, era lasciato o~dinari~m ente a sè ed era attenuato con l'inge st1on.e d1 qualche cucchiaino di magne&ia bisurata e con la compressione. Verso la metà di luglio del 1925 in seguito ad una indigestione, prese di propria iniziati\ra un purgante salino senza a1cun eftetto; dopo qualche ora il dolore che abitualmente aveva all'epigastrio divenn.e intenso e spasimante, nè 5i riuscì a calmare con l'ingestione di alcune goccie di tintura d'oppio e qualche cucchiaio di magnesia. Un sanitario chiamato d'urgenza, praticò una ir1iezio·n e di pantopon e i'ece apiPlicare una vescica d'acqua ca1da all'epigastrio; dopo circa tre or.e i ·dolori erano calmati e •l'ammalato poteva prendere un po' di sonno. Al mattino seguente i dolorj, se non del tutto scomparsi, erano abba 5~anza diminuiti n ella loro intensità, però il me d1ieo notò lln notevole meteorismo e stato di di fesa •dei muscoli addominali (iPeritonismo). L'alvo era chiuso da 3 giorni e da 16 ore non si a,·eva più neanche emissione di gas, onde la sera del 18 Juglio fu trasportato d'urgenza all'ospedale con la · probabilità di un 5ollecito intervento chirur· gico, tanto pit'l che anche una son.aa anale tenuta per qualche ora non aveva dato alcun risultato. T., a t emperatnra ascellare segnava 37°3. Non si a,·eva ;r vuto vomito, nè sin.g hiozzo, ma i dolori di\renuti più violenti , richiesero an.cora iniezioni di preparati oppiacei e fu nuovamente tentata la sonda anale a permanenza. Durante la notte si ebbe una notevole emissione dj gas ed anche una 'Piccola scarica di feci nera&tre e a pallottola. II malato $i sentì subito sollevato e lo fu ancor pi1ì quan·do, dopo qualche ora, praticato un cli stere 1di acqua e glicerina , si ebbe un'abbondante scarica. ..\nche la temperatura che al mattino era di 38'> si abbassava a 37°3 ed il malato nel porn e~ riggio ebbe la &ensazione di essere guarito avver tendo anch e senso di fame. Però il medico curante ritenne opportuna an cora la di eta liquida e l'immobilità e il 24 lugl1o !u praticato l'esame radioscopico che qui riporto: Ore 12: stomaco ipertonico, forma. sede. limitl regolari, .p areti mobili . peristalsi vivace. Ore 15: stomaco ' ruoto. •L a mattina del 25 luglio persistendo lo stato di migl1ora.mento, il malato veni,ra dimesso dall'ospedal e. Duran1 e la malattia e finch·è fu a domicilio continuò a fumare 6-8 &igarette al giorno; ma, u5cito dall'ospedale, il p. s'accorse che non fumava più con Yolutt à come prima perchè av·v ertiva 11n c;en so ò i licYe .n nuc:Pa. E così per u na \' ,,ntina cl i gio rn i il p. stato


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SEZIONE PRATICA

discretamente, avvertendo idi tanto in tanto, ma un po' pif1 tenui, i soliti dolori epigastrici che a poco a poco si ripre5entavano più insistenti e generalmente nel pomeriggio due o tre ore dopo il pasto per cui il malato si era ridotto a non pjù man.giare cl eperendo progr.e&sivamente ·di giorno in giorno. Continuando tale stato ed avendo io terminato la mia assenza èall'ospedale, il malato venne la prima volta a consultarmi al mio ambulatorio il 16 novembre 1925. Segnalan·do solo i dati positivi rilevai: iipersensibilità epigastrica alla pressione, cuore lievemente ingrossato con qualche aritmia e qualche inegnag1i anza, tremore delle dita continuo e a picco1.e scosse, uri·n e normali. In ba5e a tali fatti e all'anamnesi da me già descritta e diligentemen te raccolta pen•sai di tro'·armi dinanzi ad un caso interessante di intossicazione cro11ica ni.cotinica e oltre ad una dieta opportuna, consi.gliai l'abolizione completa del fumo. Rivi.di iJ p. dopo ipochi giorni; i dolori, dap. prima attenuati, erano poi completamente scomparsi; era ritornato l'appetito, l'alvo regolare e in 15 giorni il malato era aumentato di 4 l<g. di

peso.

E per non più fumiare il p. teneYa in bocca

quei boli di gomm·a z11ccherati che si ma&ticano continuamente, ma non si riesce mai ad inghiottire. Dopo circa tre mesi il IP. attratto ancora dal senso del piacere nostalgico di qualche sigaretta, riprese a fumare dapprima modeJ'atamente (2-4 al giorno), poi. incorag.g iato dal suo benessere un po' di più (10-12) ; tornando iperò a far capolino i soliti rlolori all'e1p iga5trio, si .conYinse di sm ettere di fumar e. 1

Oltre ai ·disturbi gastro-intestinali da me a.ccennatj , frequentj ssimi sono anche i ·disturbi .funzion:i li dell'intestino con continue diarree e talora con alt0rnutive di stiti·c hezza. E così ricordo un caso di diarrea ostinata osservat·a qualche anno fa in un ~ignor e . Si tratta,·a di un in·dividuo del1'età di circa 40 a nni, fumator.e da parecchi anni di sigari alla paglia (5-6 al giorno). ~essun precedente anamnestico imiportante sia personale che ereditario. Da circa un anno, senza cause eYidenti, cominciò :id avere qualche scarica intesti11ale pil't frequente (3-4 al ·di) con lievi dolori viscerali . Tale dist11rbo si veri.fica,·a quasi sempre du rRnte il pasto o appena finito di mangiare, talchè il inalato n on si azzardaYa più n ean che di accettar<' un inv.ito a 1p ranzo, perch1è molte volte, cosi mi riferiYa, era costretto ad abbandonare improv Yisamente e precipitosamente i commensali per rorrere nl gabinetto e per emettere piccole qua.nt i tù di materi e fecali liquide. \'isitato du vari m edici e ritenuto affetto da malattia inte tinale cronica, fu sottoposto a rigoro$O regime latteo-\1 egetar)ano e curato per qualche mese con sostanze astringenti le quali riusciYano talora a diradare le scariche che ritorna

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Yano abbondanti non appe11a il medicamento era abban·donato. ~otevoJmente deperito, stanco e sfiduciato, osses5ionato di essere afffetto <la una forma incurabile di enterocolite, ed invaso •da una intensa nevrastenia, cercava di scacciare i cattivi pensieri che lo tormentavano, fumando ancora qualche sigaro in più dcg1i abituali. Venuto un giorno a consultar111i, jn base all'anamnesi e ai fatti obbiettivi riscontrati, speciialmente colpito da un tremore a piccole scosse delle dita •delle mani e dal racconto (ii qualche attacco larvato di angina . pectoris specia1rnente notturno. consigliai il malato a smettere subito di fumare ed abbandonare tutte le altre cure medicamen tose. :\ello stesso tem·p o l'assicurai che sarebbe gu1· rito se a ves.se seguito :rigorosamente i mj ei consigli e il sistema di .cura da me -st1ggeri to. E difatti ·d opo pochi giorni le iScarirlle intc>stinali si fecero •p iù rare, l'appetito cominciò a farsl sentire 11n po' di più ed aiutato da una buona cura ricostituente ipodermica, in circa due mec;i l'Q!vo era ritornato regolare, i disturbi n ervo5i si erano calmati, ed il malato completamente risanato poteva assidersi tranquillamente ai ban.c hetti a cui, invitato, non i)iù rinunziava. Sono ormai passati quattro anni dalla mia os!=lervazione, nè più 110 saputo nulla di tal e malato. ..t\.·d ogni 1nodo anche in questo caso il rapporto tra intossicazione nicotinica e ·disturbi intestinali mi sembra chiaro e confermato dal successo ottenuto solta nto con lo smettere di fumare. Esposti così. i ,rari disturbi gastro-intestinali pro'.·ocati dall'avvelenamento cronico nicotinico, è inutile aggiungere che non tutti i fumatori vanno ad essi s°'-Q'getti; per lo più l'uso moderato del t::ibacco è inoffen.sivo; in molti l 'assnefazione è rn:pida e completa; in alcuni, per una predisposizione particolare. l'intolleranza è primitiva ed assoluta (idiosincrasia ); in altri che a,·e,rano po· tuto fumare imp11nemente, si stabilisce ad un tratto 11n'intolleranza secondaria. Rammenterò infine che cnur,a dell'intos icazione nicotinica non è solo il fumare ma anche forse più il rnnsticare tabacco e t1n po' più raramPnte anche il fi utarl0. I.a diagnosi oltre che sull'anamnesi potra essere bac:;ata anche su qualcuno degli altri segni -del nicotinismo, quali la stanchezza dolorosa deg-11 arti inrerjori, il tremore. i1 meteorismo. le palpitazioni ed aritmie cardiache, la neurite retrobulhare, il restringimento del campo ,·isuale per il ,-erde e per il ro~so. il dolor 'Cli capo. le Yertigini , ecc. I.a prognn.1'i sui disturbi gastro-intestinali genclrati o peg!!'iorafi dalla nicotina è g-eneralmente


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fa \'OrC\'olc, ma non al punto da credere che ces; 5ando di fumare o idi masticare taba.cco, intervenga sempre e subito un mi·g lioramento o i distnrhi scompai·an o immediatamente. E ciò perchè essi talora non sono soltanto funzionali, ma dipendenti da alterazioni e lesioni di natura organica. Riguardo alla cura bisogna tener presente che gli individui intossicati da nicotina 50no in ge· 11erale jn uno stato ·di a;buli,a on d·e restano più o meno indifferenti alle raccomandazioni del me · ldico e, abbandonati a se stessi, sono assolutamente in.rapaci di cessare l'u5o del tabacco ; continu e ranno o ri•p renderanno a !fumare o .a masticare tabacco inolto o poco, ed ogni tanto torneranno a farsi visitare (stazionari od aggravati). Ad ogni modo dal ripetersi o 1dall'aggravars1 d ci loro disturbi, i malati potranno convincersi che la nicotina tè un veleno molto dannoso per il loro organismo e quando es$i potranno essere sottoposti ad un rigoroso regime idi astensione e ad 11na cura m etodica, la prognosi è quasi sempre favorevole. 1

BI1B LIOGRAFIA. BERG~iIANN.

ì\1unch. med. \\ ocl1., 1913. CRAEl\!ER. I.bid.' 1925. GRAZIANI. Rif. Med., 1893. ORTNER. Sint. J.lalat. int., \tallardi, 1923. • RONOANT. T erapia, 19-25. RUATA . .41t i Sor. med.-chirurg. di Padova, 1925. TEDF..SCHT. Il Lavoro, 19-24.

COMMENTI. La

lott~

antimala1·ica a Fiumicino.

Ri ceviamo: Roma, 30 settembre 19-26. 111 u tre Professore.

:'\on posso lasciare senza r ettifica e senza co1n.. m e11ti la nota apparsa nella rubrica « Xotizie di,,ersP 11 d el Policlini co. ezione pratica (X. 38 del 20 5Pttembre): La n1alaria . comparsa a Fiumicinn. Rettifica: perchè l'espressione: « eh~ la lotta antirnalaric a intrapresa dal compi·anto prof. Battista Gra si... è stata ri.presa dalla tazione sperimentale R ockefeller n è impropria: farebbe pensare ad ltna azione iniziata poi sospesa o interrotta per .~s ere ripresa. La ra n1pagna anti111alarica iniziata a Fi11mi ci no n el 191 -dal co1npianto prof. Grossi è ~tata, in modo costante, condotta da lui e poi, alla sua morte. clallo srri\'ent .. e con lo C\t~<:;SO inclirizzo fill O al rre11n~i11 1926. epoca in C llÌ

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_i sostituì la succitata stazione sperimentale sia

pure con un altro metodo fondamentale di lotta. Così pure ritengo sieno neces5ari dei commenti.: non Le sembra prematuro di parlare di scomparsa ·della malaria in una zona dopo pochi mesi di campagna e per di più enunciare tale assicurazione alla metà del mese di settembre:. quando cioè l'endemia stagionale non è anco:a ?,saur1•ta.? Sono poi solo quattro i casi di primitiva riscori trati fino alla metà di settembre? In una nota comparsa nel maggio 1926, nella quale criticavo le diretti,re del nuovo Ente u.11timalartco, che aveva assunto la campagna antin1a. larica a Fiumicino, faceva notare che il ridotto servizio di bonifica umana e quindi di ricer ca dei malarici aYrebbe portato, come conseguenza, che non tutti i casi d'infezione palu5tre che si fossero verificati sarebbero caduti nella rete della statistica. E poi desiderer ei sapere se tra le primitive scop erte o da scoprire in que5to anno vi siano state delle forme ·da plas1nodium taiciparwm o precox, ·p ereh è se esistesser o ancora forme di terzana maligna sia pure in numero limitato non credo clv~ potrebbe considerarsi la malaria '[)Taticamente scompar5a a Fiumicino. Infine è ormai noto dalle prime notizie avute che I' an110 19Z6 si è appalesato UJJ1 anno benigno per la malaria in quasi tutto il territorio ~azionale. D'altra parte la malaria a Fiwni.cino, con1e può desu·m ersi clalle statistiche dettagliate pubblicate e riguardanti il periodo 1918-1925, era in notevole diminuzione e ritengo fermamente che dalla lotta esperita con tenacia da Battista Grassi e dal suo personale se n e !)Ossa ora risentirne i vantaggi, ma. .. « sic vos non vobis mellificatis apes ... ». Mi &cusi il •disturbo e mi creda, con rispettosi ossequi uo dev.1no: Dott. GUIDO BINI già coadiutore di Battista Gras5i a Fiumicino. La notizia cui si riferisce questo commento Yenne. . rj~evata da un nostro redattore durante una ispezione a .Fiumi{!ino. Data la mitezza dell' epidemia malarica in quest'anno, non si legittimano ancora conclusioni de· finitiYe. ~ Sappiamo che viene preparata una relazio11e la q11ale e~porrà l'andamento della campagna di Fiumiciuo e doc umenterà i risultati con~eguiti; giova attendere che essa sia resa nota, p er una «lisct1s~ ione proficua e obbiettiva.


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SEZIONE PRATICA

SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO. La rachicentesi e la sindrome umorale nei tumo1·i encel·alici. (G. . AYALA e D. PISANI. Rivista sperimentale di freniatria, vol. L, fase. I-I.I, 1926). La diagnosi ·di tumore ·cerebrale, specialmente all'i11izio, rimane uno dei compiti più difficili della neurologia ancora non molto facilitato, come si sperava, nè dai moderni metodi radiodia, Q'nostici n è dall'esam e ·del liquido c. r. Nei trat, t<lti più r ecenti di n europatologia e nei n1anuali &peciali sul liquor, da quello di l\I estrezat a quelli pi1t recenti 1di Levinson, di Plant-Rehm e chottmullflr , di Kafka, di P appenhei1r1, ecc., si trovano dati insufficienti che non soddi&fano l e esigenze di chi voglia risolv er e l ' alternatiYa assillante fra l 'ipotesi di u11 tu'more cerebrale o di un'altra af. tPzione nervos a o generale con s] r1dro1ne pseudoturnora:le. Colla presen te monografia ~..\y·ala e P isani hanno trattato l' ar go1nento nel modo più completo po.,. sibile 1d ai vari punti di vista pro.tici e t eorici. Dalla loro esperienza, bas ata sulla osser,·azion e del ri cco materiale clinico d ella Clin ica ~ europ5i­ chiatrica di R oma, a11zitl1tto l1anno trat ta la con' 'inz]one che non è giustificata la poca fiducja rip osta d a alcuni n ell' esa1nfl del liquor p er la dia.gnosi 1di tumor cerebri ; anzi 11anno potuto convincer si cl1e da una puntura subaracnoidale praticata s ec ondo cer te n orm e e 1dalla deter1nina zione delle 1proprietà fisicl1e, chimiche, fi &icochimich e e citologico del li,quor, s i possono trarre non solo critr r i di valore clinico .p ari a quello della cefa· ltla, della papilla da stasi. •d el yomilo, del reperto radiografico, ecc., ma criteri probativi di i1n ''a1ore piit preciso e più s:p ecifico e finan co , ia })Ure eccezionalmente, la pro,·a s icura 1dc•lla natura. neo.p lasii ca (o para. s it nria) della en cefalo, patia da diagnosticare . Pri 1na ·di proced er e all 'e~a me delle 1nodifica zioni umorali vengono })re i in considerazione la opportunità e la indicazione. i pericoli ~ gli in· con,renienti della P. L. nei ca s i di tun1ori cerchrali. u questo argon1en to, già t rattato 1dallo ..\~raJa i11 m od o spPciale in t1n precede11te la,·oro ( 7.t~ r lL f. d. ge s. Ne1Lr. u . P sych., Bd. 9, ), i può dire che gli innegabili inco11\renienti post-puntori ·Ce f.1lra. ,-omito. '·ertig:i11e. lipoti1nia, mortr' eccezionaln1e11te ~0110 fa tali e per lo 1>itì po ~so n o e ~C'ft' t:)Yita•i. E i rlipendono dalla scar ità di liquido preesi · tente alla pu11turn nrl caYu111 sub.arachn oiclale n1aggior111ente ridotta dalla sottrazione di qi1antità r elati,·a1nente g r and e e dalla 1

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fuoriu scita st1ccessiva cli altro liquor dalla ferita lasciata dall'ago nel sacco meningeo. L 'esperienza induce a riten ere cl1e nei ca5i di tumori cel'ebrali n on esiste una vera co11troindicazione della rachi centesi, ma il dover e rigoroso di vagliare caso per caso ·l'opportunità di eseguirla e di non trascurare alcuno degli accorgimenti t ecnic i e n essuna misura profilattica e curatiYa, che l, e&perienza suggerisce com e i più opportuni a preven ire i disturbi e gli esiti in fau st i 1postpu11tori. Dei mezzi profilattici qui ri.corderemo solo il .p iù im· portante, c he è quello di non lasciar abba&sare la press ione iniziale più del 40 % (misurare con manometro), o di ricondurla, eventualme11te, a un livello pressochè n ormale iniettanid o nel cavum ~u barar. hnf)idale soluzione fisiologica sterile qualor a si fo . se troppo lascjata abbassare s ottraendo una quantità relati,ram e11te grand e di liquor. Una 5imil~ jni('zio11P rachidiana di sotnzione fi siologic a si è dimostrata anc h e utile per c urare i fenomeni graYi l)OStpuntori già in atto. Da una ra.p ida rassegna della letteratura sulle Jr1odificazjoni umorali nei tumori cerebrali risulta ch e &olamente pochi (Lange, 1~loersch, Mouriz, Spurlfng e ì\Iad1dock) si son o occupati in modo speciale da un punto di vista generale d ell'argomen to, ch e alcuni (Ll\.gosta , Goeri sch) ne hanno parlato occasionalmen te, trattando d el liquor in un certo gruppo di malattie m entre altri (!Long, Cl1ristia11sen, P isani, De Sanctis, Guillain, Laroche e .L ech elle, .t\yala ) &i son o interessati specialmente dell'una o dell'altra propri età d el liquor subaracn oidale. In gen erale i .dati d ella letteratu_ra snlla modifi cazi one umorale non ~ono m essi in corr elazione con il r eperto anatomopatologico; anzi alc uni autori cli qucst'ultin10 non fanno alcuna m enzion e o "hiaramente dichiarano cl1e solo alcuni d ei lor o casi, dei quali a,,e,•ano tlsaminato il liquor , erano stati controllati all'e:tslisptci1tn1, senza per altro, preri are la sPd e e la nat ura dcl tt1morr. ~ el presrnte ln,,.oro sono presi in consi d erazione i reperti un1orali e anatomo patologici di 60 casi di t11mori cer ebrali lati ore . en.'\1t e preci5am ente: 42 ca&i di bla to mi , 9 cl i granulomi. 5 <11 parassi ti e !• asce si. Dai suddetti r eperti un1oral i e> da llr con&id •'f'•· zioni sYolte, ..\yala e Pi ani sono Yf•nuti nrlla con clusi one che n el liquor subarnchnoidal(l spinal (') n(li rasi di tumorr cerebrale> si po<:>. ono ricontr arP l r egnc>nti mn1lifir-az ioni: 1' 011asi costanten1en1e n10,l ificnz1oni '<'l r.lln pressione con i te11ti: i11 un aun1ento accentnnto e. a \'oltP, 110te,-oli jrno d ella pre~~ione iniziale: b i11 una scar ~ a entitù o i11ancanza '1Pll e O"-"i11nzioni respiratorie e <lellt 1no<lificnzioni <li

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essa pressione normalmente ,p rovocabili con manovre tendenti ad ostacolare il deflus&o venoso dall'encefalo; e) in una scarsità del volume del liqu:Ldo estraibile per riportare la pressione ad un livello pressochè normale; d) ~ n una frequentissima mancanza delle o5cillazioni e modificazioni degli atti respiratori e colle manovre suddette: e) in un quoziente rachidiano idell\~yala inferiore a 5.5 (n ell'80 % circa dei casi) e superiore a tale cifra nei casi con idrocefalo ostruttiYo. 2) aspetto, in generale, limpi do, incolore, xantocromico, in circa il 10 % dei casi: a ) lieve aumento .del ta.sso delle &ostanze ri~ ' ducenti (fr equente) ; b ) lieve iperalbumino~i (n el 60 % dei casi) raramente su1p eriore all'l 0/00; e) iperglobulinosi nel 45 % dei casi, ma raT:tmente posi t.ività della reazione .di •\\ Teicl1brodt; d ) .p ositività (nel 55 % de1 casi ) delle reazioni cor1o·i dali, in generale, poco jntensa col massimo ·di precipitazione nelle diluizioni medie; e ) lieYe linfocitosi nel 30 % circa dei casi, 8Ccompagn ata molto raramente da qual·c he polimorfo~nucleato, ed eccezionalmente 1da cellule speciali o da el ementi neo1plastici: f) ·dissociazione proteino-citolog-ica frequente, e, a volte, dissociazione proteino-.colloidale; · g ) reazione di \\Tassermann n egatiY.a . Quando si praticano più di una rachicentesi, n elle successjve le modij,'icazioni chimicl1e e citologiche sono nello . stesso senso ch·e nella prima; inYece la i•pPrten sione rachidjana si presenta sempre più elevata se l'interYallo fra le due rachirentesi è stato 1di circa 15 giorni, 1più bassa se l'interYallo ·è stato di soli 2-3 giorni. Xel liqt1i'do ve~tricolare si trovano modificazior1i l1morali nello stesso senso, p erò d 'intensità, n1inore che nel liquido snbaraJcnoidale, a meno che il t11more non abbia interessato l'ependima e le forn1azioni coroiòrP. olnmente le sostanze ri-011· centi 5embra siar.to an che nei tumori cer ebrall, contPnute in una percentuale maggiore che nel 1iqui<1o subaracnoidal e. Dai 1dati idei pochi autori ($pnrling e ~fadùocl{) . che si sono occupati del liquido Yentricolare nelle affezion i morbose in parola, e dalla personalP esperienza appare chiara l'11tilità teorica e pratica di esegnire esami comparativi e simultanei, non solo delle porzioni del liquido subaracnoi1dale e tratto dalla ri terna terminalis e dalla cisterna monnn. benf'1 di esc;o e dP.1 liquido ventricolnre. T.a import~1nza diag11ostica clr llo st11òio metodico rl elln prC' sione rachidiana 11eì casi 1i t11mori cerebrali vi<'ne dimo..,trata aniitutto rlal fatto che le nlt eruzioni di e~'-a ono il ~ inton10 più costante 1

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e meglio caratterizzato di tutta la fenomeuologia generale e focale delle malattie in questione. Ai fini della diagnosi dopo la 1Pressio11e e ri spettivamente dopo il quoziente rachidiano meritano es&ere tenute presenti le dissoc~azioni albu1nino-citologirehe e alburnino-colloidali. Non sempre iè possibile fare una diagnosi differenziale fra la sindrome umorale da tumore cerebrale da quelle dovute ad altre forme morbose ac compaginate da sintomi .di ipertensione endocranica. Così finor a non ci è dato, n eanche ('On l'esame -del liquor, ·di&criminare il quadro clinico da tumore cerebrale da quello da pseudotumor (Nonne) o da rigonfiamento acuto o cronico cerebrale e .da trombosi dei seni. Riesce !J)iù facile, in,·ece, ·differenziare la .sindrome umorale da tum ore cerebrale 1da que).la ·d elle emorragie cer ebrali o m en ingee e delle meningiti tubercolari incipienti. La maggiore utilità ricava:bile dall'esame ùel li·quor si ha nell'epicrisi di quei casi nei • qualj entrano in ·dis,cussione l e ipotesi di un t11more cerebral e e. ,di una meningite sierosa; forma morbosa non molto infrequente, che spesso è stata non riconosciuta anche da .clinici di \ralore in·discusso. I criteri ·diagnostici ·differenziali fra queste du e forme morbose sono state esposte ampiamente dallo .L\yala in precedenti lavori; nella presente monografia è riportato uno SfPecChietto, dal quale risultano cliiari i criteri di diagnosi umorale ,differenziale fra dette neuropatie. Allo scapo di cercar e idei criteri eh e facilitino ln diagnosi. di s&de e di natura del tumore cert brale e che .ser,1 ano a definire, ai fini delle indir.azioni curative, l'estensione e la profondità rispetto alla superficie encefalica, nella VII parte .del lavoro vengono presi in esame i raipporti, tra5tJurati ida tutti i precedenti autori, fra modificazioni umorali e reperti anatomo-patologici. Da questo esame risulta anzitutto .c he, in generale, nei loro casi di tumori d ella fossa cranica anteriore il liquor subaraicnoi•d ale presentava una pressione iniziale altis5ima. un quoziente rachidiano basso e spesso la mancanza di modificazioni chimich~, chimico~fisiche e citologiche. ' 'iceversa nei t11mori della fossa cranica po&teriore tali modif1c:izioni erano quasi costanti e, i n ogni modo, pi1) marcate che nei 1pochi casi di tumori del lobo frontale, nei quali esse furono troYate pre!ientt. .A. giu.diieare dalle osservazioni dello ..\yala e d el P i5ani si potrebbe dire che la sindrome 11morale dCll tumore del cer\,.ell etto, differisce da quelln dei t11mori ùcll'angolo ponto-cerebellare per la d Ì$~O­ ci azione protrino-citologica, assente, per lo piÌl. nei tu1nori di questa llltima regione. t a.ppena nPCCS$rtrio n\ ,·r· rtire chr questi crit eri òiff1 ren· zinli 11011 hnnno un Yalore apodittico, a n1eun ~h ~ non Yen !!ano confcr1nn ti òa osser,·n1ioni 'li piu 1

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1467

SEZIONE PRATICA

vasta scala. In ogni mo.do c'è un sicuro vantaggio pratico tenendoli presente insieme a tutti gli altri criteri utilizzabili per la diagnosi di sede dei tumori cerebrali. Circa i tumori della fo5sa cranica nJedia si può dire solam(lnte che le modificazioni umorali erano più gravi e più frequenti quando il tu1nore invadev.a ipi ù lobi e le meningi o le pareti ventriicolari. Presa in constderazione la situazione dei tumori ri SJpetto alle meningi e ai ' rentricoli cerebrali gli .!>,.,.A... hanno potuto constatare che indubbiamente le alterazioni umorali erano più marcato e della .m assima frequenza (83 9b) quando il tumore interessava i plessi coroi dei o le pareti ventricolari. Circa i rapporti fra natura del tumore e sindrome t1morale risulta che le alterazioni cl1imiche e citologicih e del liquor erano presenti nel 100 % dci ·casi ·dei granulomi , nel 75 % degli ascessi, nel 57 ~6 dei blastomi e n el 25% .dei paras5iti. Fra 1 casi ·di blastomi e quelli di glioma presentaYano 11n liquido patologico in ~irca la metà di essi, invece tutti quelli di neurinomi (dell'acustico) 1p rPsentavano alterazioni umorali. l!noltre, mentre nei blastomi le modificazioni chimiche e citologiche nelle succe5sive rachicentesi non presentavano una maggiore gravità parallela al progredire .degli altri sintomi, nei granulo1ni ad ogni nuova P. L. le modificazioni umorali erano più gravi. Per la diagnosi umorale della cisticercosi cere· brale avrebbero un certo valore, oltre la presenza di cisti o .di uncini, molto rara, l'esistenza di cellule eosinofile, di cristalli id i Charcot-Leyden e 1'a5senza, o quanto ·meno la rarità di altri elementi che non sieno gli eosinofili o i linfociti. Non è sicuro quale valore possa a'rere 'Per la diagnosi .di echinococco cerebrale la reazione di Ghedinis \'1 eirnberg. Negli ascessi cerebrali cronici il liquor subararnoidale può rimanere normale nella sua costituzione .chimico e citologica o presentare solamPnte i1pertensione finchè si svolgono nella profondità del parenchima n ervoso. Piviene purulento appena il processo ~logistico infetta le leptomen.ingi e i ventricoli. Dallo studio del mecca nismo fi5iopatologico che conduce alìe modificazioni fisiche, chimiche, fis1, co~l1imiche e citologiche descritte risulta anzitnt to che non vi è corrispondenza esatta fra il gra.do manometrico della pressione misurata a livello del s,acco lombare e il grado della cosi1detta ipPrtension e intracranica. Qt1esta ri ulta anzitutto dipendente da ostacoli nella cir colazione ,·enosa e <Jltindi dalla diffi~oltà nel .deflusso del liquido s11baracnoi-dale causati dall'aumento della massa CPfl"lhrnl"' r1e11a caYità cranica inesten ~ ibile. Il

ristagno negli 5pazi linfatici encefalome11inget, 11 edema consecuti,"o, la 1iormazione, in alcuni casi, di un idrocefalo in.terno accrescono il disturbo della dinamica e della -statica cerebrale. A produrre le modificazioni chimiche, fisico-chimiche e citologiche del liquor, oltre le suddette condizioni, concorrono la irritazione asettica delle meningi, l'edema cerebrale anche di parti encefn liche distanti .ctal tumore, l'inquinamento di esso liquor da parte di prodotti del metabolismo del tessuto neoplastico o probabilmente di sostanze tossicl1e da es5o elaborate. Finora, però, nè la C'himica, nè la fisico-chimica, niè la citologia, nè l'immunologia forniscono metodi di ricerca capaci .di determinare se e in che proporzione in un dato liquor esistono corpi o sostanze oncogene, o se le proteine ris,contrabili in maggiore o m1. 11ore quantità in un liquor siano direttamente ematogene, ovvero derivino dal disfacimento e dalla disintegrazione dei tessuti nervosi invasi dal tumore. DR. •

Diagnosi e cm·a dei tumori 1nidolla1·i. (ADSON. Coll. Papers

nl ayo

Clinic, 1926).

Il primo paziente ·di tumore ·del midollo, operaio con suocesso, era un uomo di 42 anni, che per 3 anni aveva avuto dolori intercostali. Fu operato da Horsley. Poi sopravvenne paraplegia, paralisi del retto e vescica. L'operazione fu fatta ne! 1887; si trovò un fibromixoma a li,·ello della 3a_4:i. ' ' . D. Su 35,000 necroscopie Schlesinger tro\'a 135 tumori midollari (0.38 % delle autopsie; 2.06 % dei

tumori trovati). Frazi er (1918) raccoglie 330 operazioni (152 tumori -0,elle meningi, 58 di origine vertebrale, 36 intramidolln.ri, 30 1della cauda, 54 di origine non bene stabilita). Elsberg (1920) riferisce su 105 laminectomie : furono trovati tumori 67 volte {75 % extramidollart, 25 ~f. intramidollari). Sargent (192.0) riferisce su un gruppo di 27 casi. La serie della l\fayo Clinic comprende 200 laminPctomie per 189 casi. ~el 13.7 ~o si trattava di t11mori extradurali; 32.8 % erano meningei e intraduraJi; 25. ~ ~4, erano intramidollarL Fra i dati etiologici abbiamo la maggior frequenza di questi tun1ori dalla 3a. alla ;sa decade; una qualche importanza aYrcbbero i traumi (osteomi, fibrocondromi metastasi . I tumori sorgenti da corpi yertebrali sono di so. lito m eta~ t.atici ; quelli delle lamine e apofi ,i tra~Yerse sono più spesso osteon1i o osteosarcomi; quelli dei legan1enti o di clii fibromi, fibro$arco)


1'1G8

IL POLICLINICO

fibrocondromi. T urnor i extraidurali possono sorgere dalla su·perficie esterna della dura; lipomi venire dal grasso extradurale, neurofibromi . dai nervi spinali. 111 un altro articolo l'.I\. si è occupato dei neu~ rofibromi dei nervi' 51pinali, . che sono tumori cJ.aviformi, parzialmente situati nel canale vertebrale; parte possono erodere le vertebre, in alcuni casi estendersi nei muscoli, ed esercitare compressioni 5ul mi·d ollo, cagionando fatti di 'Paralisi. Tumori sottodurali, ma extrami·dollari, possono sorgere dalla dura, aracnoide, pia, radici spinali, vasi sanguigni. Di solito benigni, incapsulati, sono fihro.m i, endoteliomi, mixomi, psammoni, neurofibromi, angiomi; talora sono maligni. Tun1ori intramiidollarj sono ·di solito di origine gliale, e inestirpabili. Occasionalmente si trova un tuber coloma, una gomma, una cisti di echinococco . L'A. ha osservato ancl1e tt1mori cerebellari este5i traverso il forarne magno e eser citanti compressioni sul midollo. Osteiti ipertrofiche por,sono comprimere il midollo. . Tumori benigni possono non dare sintomi o sintomi ljevi per anni, altri dare paralisi com.pJeta entro 2-6 mesi. In casi di -compresr,ioni mi·dollari che riducono il calibro del mi.dollo 1da 1/3 a 1/2, e da.n no paralisi completa, può averr,i guarigione con l' asportazione ·del tumore: ciò dipende però dalla durata della ·c ompressione. Sinton1i: tre periodi secon•d o Frazier: 10 J)eriodo, o rad.icalorare, di solito il più lun~ go, può si rn11lare reumatismo, neuriti, lesioni addominali, ecc. Oltre i 1dolori possono aversi parestesie, iper- o ipoestesie, anestesie, tremori, &pasmi, at.rofja, paresi, disturbi r etto-vescicali. Nei tumori sottodurali, ma estramidollari, il .dolore si esagera col parlare, sternutare, 1piegarsi, coricarsi (trazion e sul tumore e ra,dici •da parte del liquor spi11to con ,f orza). ffl ·dolore p11ò esistere come solo sintoma, o quasi, per anni. 2'> prriodo. o della sindrome 1di BrO\\'n- équard (paralisi dl moto e del sen so profondo •dal lato del tun1ore, analgesia e termoanestesia dal lato opposto). 30 periodo: delle paresi o paralisi . Difficile è diff0renziare i vari tipi di tumore. I tumori extramidollari sono più spesso associati a doJori; l'aumento di q11r ' to co11 lo stern\1to e tosse (ball-Yalve sinclrorne) parla per un tumore extramitClollal'e. come pnre il tardi\'O comparire di <li turbi retto Ye cicali e la sindrome di Bro,vn- ~qlH'lrd. l.1a differnnzn tra. tumori extra e intran1iclollari è n1olto i1nportante a stabilire dato r.he que.sti lllti~

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u1ì ::onn.

i può dire . inopr.rabili.

l ANNO XXXIII

I

FASC. 42]

,..\ncl1e il lipiodol ;può essere utile in questa differenziazione. Dei 189 pazienti 107 erano uon1ini, 82 donne; il più vecchio ave,ra 65 anni, il ipiù gioYane 12; la media 33 anni. In 9 paz!enti l 'operazione fu eseguita in due tempi ; in 1 in tre tempi (estensione d ella lesione). In 35 pazienti non si trovò tumore, ma lesioni di meningomielite cronica. La puntura lombare fu eseguita in 151 casi. In 12 casi non venne liquor (presenza del tumore itt sito o poco sopra). In 30 casi v'era x;antocromia e il liquor coagulò (sindrorne di Froin). La reazio·n e ,di Nonne fu positiva in 84 casi. Su 158 casi 38 tumori eran-0 cervicali, 93 dorsali, 21 lombari, 6 sacrali. La storia ha la pjù grande importanza nella diagnosi, mostrando essa, jn ordine cronologico, sintomi d'irritazione, .di li e.ve p,r essione, di paralisi, cara,tteri$tica delle lesioni del midollo spinale. Complicazioni. La più grave è data dalle compli1cazi.oni infettiYe cisto-pielorenali. l\ileglio è perm etter e l'incontinenza paraiclossa oh e cateterizzar e; meglio tenere il catetere a permanenza. In caso èli piPliti o pielonefriti utiJe è l'iniezione enaovc~11o sa ·di m er curocromo. D i5t11rbi r ettali, debolezza sessua.le, più rare le 11lcere da decubito. Dt a,gn.os·i . La mielite acuta ba un decorso rapido. I .e scJerose hanno un inizio lento. raramente .p rodu·cono lesioni trasverse. La me11ingomielite cronica può dare 1disturbi analoghi a quelli di un tumore. Ancl1e .l esioni sifiliticl1e localizzate pos&ono trarre in jpg-anno. Importar1te è la xantocrom]a e la :\onne positi''a. Più importante è la prova di Queckenstedt, che indica un blocco nel cir·colo del liquor nel canale spjnale; Ja compressione d elle giugulari fa cJe,:-are la pressione 1d el liquor misurata con un manometro ; tale aumento cade ·di botto togliendo la com1pressione ·dalle gi11gulari. Se v'ha un blocco spin.nle tale aumento di pre&sione non si ha .~yer fa contemporaneamente la pun111ra 1om])are e d ella risterna. Prova \iel lipiodol <li ... jcar<l: pncun1ornchi dt Dandy. Progno~i. Dipende dal tipo del tumore>. dalla durata e ·dal grado della paralisi. Il ritorno al normale ip11ò attendersi solo se la paralisi è <lurata m rno di t1n anno. ~ella serie dei :\Iayo 1.1 1un1orc> fu a pnrtato con1-plt"'tamente in 1 511 26 rxtra1cJ11rnli : in 59 su G'.! in fraclurali 1nn Pxtrnmido11nri. in 3 su ~ i.nrrnmiùo11ari. . 11 189 11azie11ti operati. unn 1 "ione anaton1ica o • 11nn y1ropla~ti r n fu troYntn in 15-~ ( 1 %' . In 57 °~) il t11n1orc fu asportato con1pleta1ncnt". 111


l ..\N:NO

XX.XI II, ;FASC. 42)

SEZIONE PHATICA

35 (22 %) rimosso parzialmente. Guarigione com-

1469

quelle sostanze capaci di provocare la .fermenpleta 42 %, guarigioni o miglioramenti 67 %. Mor. tazione· del contenuto intestinale o di accentuarne talità QJ>eratoria 7 %. la stasi. L a cura e chirurgica. Il radio dà scarsi risultati. Sara11no 5ommmistrati invece: alimenti lassa.. ~ Pi tumori intramidollari l'incisione longituditi,ri; sostanze i cui prodotti di disassimilizzazione nale del midollo permette una decompres&ione; e ' 'engano eliminati in scarsa quantità dai reni; cosi può aversi un miglioramento. Non è saggio alimenti a-d azione opportuna sulla flora intestitentare idi asportare gli angiomi, poichè la denale {Kefir, Yougort, ecc. ); come bevanda, acqua . rom1pre~sione associata al radio dà buoni risultati. pura. CHIASSERINI A. 4) Cura della diuresi. Tale cura (acque mine.. rali varie, nella misura di 3-4 Jitri giornalieri'" senza raggiungere gli 8 di casper) può dar.e, 5peRENE E VIE URINARIE. r.ie sull'inizio, ~dei buoni risu Itati. Evitare le acque La cu1·a delle pielonefriti e, in pa1·ticolare, alcalin e! 5) Prodotti antisettici. Hanno lo scopo di sot· delle pielonefi.·iti colibacillari. tomettere .gli agenti microbici all'azione di so (G. ~'OLFRo~rì\r. Paris jJ1.édical, n. 7, ag;o&to 1926). stanze antiSettiche, introdotte 1Per bocca o per via Il punto di partenza della ma~gior parte del le endovenosa. Si suddividono in tre gruppi: a ) sopielonefriti è il tubo ga &tro-enterico: agente abi- stanze capaci 1di svilup-pare nell'organismo della tuale ne è il bact. coli che ,g iunge al rene di solito aldeide formica; b) s ostanze coloranti; c) gli ar'Per la via sanguigna. A seconda le complicazioni senobenzoli. e le localizzazioni della malattia si possono dia ) Sotto l'influenza di aci'di o sali acidi la. stjngn1e:re le 1Pielonetriti .semplici, quelle compli· urotropina si dissocia in aldei>d.e formica e am cate da st~-;i uri11aria, in cui tale elemento predo- moniaca. Si somministra per bocca in ragione dl mina nell'evoluzione 1dell'aiffezione, e quelle gravi ..~. 1,50 in tre volte sola o a&sociata al benzoato tl'emblée o aggravate da una vera e propria set- . dt soda in misura uguale od insieme con sostanze tìcemia. acide (fosfato acido rd i sodio : 2-6 gr. jpro die; 1) Pielonefriti complicate. Quando con le cure acjdo fosforico, acido canforico: 1,50-3 gr.; acido appropriate una pi.elon efrite non guarisce con i benzoico, benzoato di sodio) da prendersi a 5-6 ore mezzi ordinari, bisogna subito i n dagare sulla esi- di distanza dall'urotropina. i}lere ipoco .p er constenza o meno ,di un ostacolo. Non tralasciando centraTe l'azione della formalidei-del nessuno dei mezzi q.i ricerca e ricordando come Per ·v ia endovenosa si po.sson-0 iniettare 3-4 gr. i~ grado della dilatazione non vaida di pari 1Passo di urotropina in .soluzione al 40 %, ogni giorno con la gravità dell'af:fezione, l 'ostacolo può risie~ o a giorni alterni , a seconda la sensibilità )ndider e 5U idi un punto qualunque dell'albero uri- dl\lale. nario. I risultati sono stati lodati da alcuni, giudicati .i\ cavallo tr a le forme semplici e quelle comp11, nulli da altri. Presa per bocca l'urotropina può cate è la pi elon efrite g.r avidica, la quale, però, causare diarrea o ·disturbi digestivi; per via ensubito dopo il iparto, rientra - tolto l'ostacolo dovenosa emorragie, di &olito di origine vescicale, fi$iOlogico - nel quadro Id i quelle semplici. evitabili tt1ttavia •con la somministrazione di gr. lC> • di bi.carbonato di sodio. L'urotroip ina è interdetta. 2) Pielonefriti S'erruplici . .sono spesso un'affezione benigna: tuttavia ise anche si curano con nelle forme emat.uriche della pielite (Blanc). Altre sostanze antisettiche più o meno adoperimedi ad azione diametralmente opposta, pos&ono resister e aid ogni medicamento e recidivare osti- rate 3.d azione più o meno evidente sono il salolo natamente. Tra i numerosi rimedi sono tla ri(~-4 gr. al di), i preparati colloidali di Ag. (eletcor dare: troargolo : due cucchiai da zuppa di collargolo al 1) il riposo, più o meno rigoroso, a seconda 2 %) , il creosoto, trementina ed altri balsamici; la acuità e la gravità della forma. Nella forma b) Sostanze coloranti. Sono state u5ate, pegravidica s embra corrisponda meglio di tutti la cie in presenza di urine alcaline, la pro!lavina e €levazione del bacino .con le spalle ba55e; l 'acriflavina: questa ultima si dà in ragione di 21 ~i può ricorrere anche ad una medicazione ctgr. 5-50, per bocca. Per via endovenosa bastanorleri1ia trice (ventose secche, cataplasmi elettriquantità minori. Hohlweg inietta nelle vene per cJ, ecc.). I malati renali temono il freddo! 8 giorni di seguito, 20 eme. di una soluzione al 3) Regtme ali1nentwre. Sarà tale da introdurr J 0,5 % di argoflavina e guarisce una pielite colinell'organismo il meno possibile di so5tanze irri- bacillare su tre, ma gli associa contemporanea.. tanti per i reni, quelli i cui prodotti di di&assl· mente una cura locale. .i\.ltri preferi5cono l'argomiJizzazione vengono eliminati attra,~erso i reni; cromo, il bleu di metilene, Young il mercuro1 ::

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IL POLICLINICO

cr omo 220 sol·u bile, il violetto di genziana e il meroxil (un composto di Hg.); e) Novarseno-benzolo: fu preconizzato da Gross nel 1917 per ' 'ia endoVlenosa, in r.agione d1 15-30 c tgr. ogni 5 giorni. Dà dei buoni risultati 6) ~ledticazione alicalinizzante e acidificante.

La pro.p osta di modificare la reazione dell'urina, p er fa,rori.r e la lotta contro il colibacillo riposa su due rprincìpi ·dia1netralrnente OP'PO.S~ ma perfettamP.nte logici e praticati con ottimi risultati. Il primo di es5i è quello di acidificare l'urina, onde ipermettere alla formaJ,d.eide la sua azione disin, f!?ttnnte: l'altro di alcalinizzare l e .urine saipendo come il colibacillo vegeti .m alie in un tale am. bi ente. La cura actdificante non è sempre senza inconvenienti, ·dovendo essere associata ad una restrizione di bevande ·e costituen.do un ecces50 di laV'Oro per i1 cuore e per il rene : meglio tollerata è la cura alcalinizzante associata a:d una cura ' .rti11retica, otten·u ta mediante la sommri:n istrazi.one di sali sodi.ci (bicarbonato, citrato, fosfato, 3-12 gr. al dì) . Il m·eccanismo ·d 'azion.e di tali 1sostanze non è però ben conosciuto, tanto ch·e alcuni :fanno alternare le ·du·e cure in -ca&o ·di insuccesso di una di esse. ?) Cure biowgiche. CompreTud·ono: a ) la si.eroterapia si>ecifica, tuttora allo stato •di studio~ b) la proteinoterapia, tentata sotto la 'forma di autoemoterrupia, autosieroterapia, senza risultato. Temere gli a ccidenti anafilattici! Alcuni autori s1 sono serviti con &uccesso e senza reazionj, dj iniezioni <li latte; e) la ' 'accinazione (Stocl<, autovaccinj ). ìVI olti ssim~ autori si sono interessati ·d i questo ultimo modo di cura, ma i risultati sono ancora incerti , sebbene sembri veramente un me. todo ·d egno di &tu'dio. Si .posson o iniettare dosi r efratte a lungo o ·dosi massive in poco tempo, scegli cnclo la ''ia s ottocutanea o qu1ella endov.enosa (Colomibino). B stata a-pplicata con un certo . 11 r~esso act alcune forme di 'Pielonefriti, la cura con il bar teriofago di tD'Hér elle, m ediante un trat. tam c11to nlislo pe1; bocc a, sottocutan.eo ed endoYe~c i c al c . J,ja cura ,.a intrapre&a solo dopo illn saggio in vi t..ro: e. a è innocua, ma esige la sanzione dell'esperienza. ) rura con i la vaggi ri el.la v e rica e d el bari11etto. I~ noto da tempo l'influenza benefi ca dei laYnggi d e lla ' "escica ~1a nelJ.e iillfezioni ascen(l enti cbc cii ~ cendenti e qu ella della di stensi one d ell n. v e&cica capace di ris\'egliare d elle contrazion i <lr l \)a cin etto. i p t1ò usare unn soluzione d i o s ici nnuro o acr iflaYina 11 1~000 o :\g~0 3 a con· 1

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centrnzioni alte. Qnanrl o p r etdo1nin{lno i dol ori ,·~sc ir nl i

(forrne a :;,.,1 i tliff icili a guariro=;i) si può· ist!llnrc olio gomen olato o clel nitrnlo cr a rge11to.

[ANNO

XXXIII, .FASC. 4:? J

Criova s pesso ancl1e la 5onda vescicale a pern1anenza cl1e però non conduce mai a guarigio11e. Il cateterismo ureterale e il lavaggio della pelvl nei casi con ritenzione dà dei buoni risultati, p eym·e&so 111agari con l'anestesia eptdurale quando tale m·anovra si accompagna a .dolore. Se esiste ritenzione esso è controindicato ne1 ~asi seguenti : a ) quando il rene ·h a pevduto quasi tutto il suo 'ralore f.unzionale; b) in presenza ·di calcoli; e) di un ostacolo permanente; d) nei casi .cli veccl1i.a pielite con pareti incrostate. Esso è inutile : e) n ei prostatici; f ) nelle grandi distensioni (maggiori di 100 centimetri cubici); g ) nei casi di rene mobile. Si può anche lasciare Ja sonda ureterale a per1nanenza, 'Per qualcl1e giorno o pit1 a lungo, ma cam·b ian·dola ogni 8 giorni. Un solo layaggio della 'Pelvi può bastare, ma di solit.o ne occorrono 1-0-15 ogni 3-8 giorni nelle <lonne, ogni 8 negli uomini. 7 "\ arie sono le so1uzio:ni aido11e.rate allo scopo : nitrato ·d'argiento (4-5 %) o s uoi composti organici (ma con minor successo), acriflavina, triploflavina o .simili, il 2-aetho,x y 6-9 diaminoacridincloridrato, il mercl1rio .cromo 220 solubile (1Young), il meroxil. La prefere·n za va m1antenuta sempre iper il nitrato 1d'arg.ento, non ·dimenticando però ·d i attaccare il colibacillo non solo alla sua uscita (pelvi) ma an che in corrispondenza ·d ella sua dimora (intestino : Heitz-iBoyer). B un metodo da seguirsi sempre durante la gravidanza, da evitare nei bambini. 9) Cura dell'infezione iniziale. Partendo dal concetto eh.e l'infezione •Colibacillare abbia la sua origine ·dall'intestino, e non nel rene (sindrome entero-renal e di Heitz-~oyer) è logico indirizzare a qu·ello le cure causalj e dirigersi al rene olo in presenza di un ostacolo al i1ormal e d eflu~~o dell'urina . .A.. carico dell'intesti110 occorre indagare sulla 1possibili tà ·di disturbi di oriqine meccan.i ca (soprattutto lesioni del colon con sta i cr oni ca) <> cercare cori ogni rr1ezzo anche cl1irurg-i co di averne ragi·one. EYitare anche la 'PO ibilità di disturbi di origi11e . ecr etoria (pan crea , feg ato), di origine infettiYa o da traumi interni. 10) Cura d e//(( 71i el o nefrite grari rli r a . E la stessa della pielonefrit e . emplice: n ei ca i "Più g-ra,•i rt. correre a i laYaggi <lel bél c i11ett n e ~ol o eccezionalm Pnte alla i11terr11z ion cl elln gravidanza. ~ e l'ng· g ravnme nto è cl nYnto all'apr)arizion e <1 1 unn pio!1efro i , 1 ~ti r.n i re una n cfroi;to111ia. 11} P1 e/<>Hc.,'-ri 11 r11u l i n af1t1ro r t1tc. Raramente.


[AN~O

XXXIII, F ASC. 42]

1471

SEZIONE PRATICA

è vero, ma è sempre possibile che i fenomeni

bari\ la i1i uria e da attaccl1i fébbrili 1preceduti da

generali con punto di partenza •dal rene assumano il qt1adro di una setticemia. :e giocoforza allora ricorrere ad una nefrectomia, la quale sarà preferjta anche nei casi di ascessi multipli alla nefrostomia da riiservarsi invece, almeno in un pri1no tempo, a quei casi in cui si è stabilita iUn a pion efrosi. Insomma la pielonefrite è una malattia spesso benigna e che sull'inizio è piuttosto facile a curarsi, ma cl1e tende a ·divenire cronica e a subire allora sotto l'influ.e:nz.a ·delle cure, soltanto dei miglioramenti 1p iù o meno evidenti o più o meno -protratti (1) . E. ~l INGAZZINI.

brividi. In questi casi l'esplorazion e renale non fa riscon trare nulla d'importante alla cistoscopia, il meato ureterale 5i presenta congesto, edematoso. Queste forme benigne, guariscono con cura medica (dietetica, iniezioni di setticemina). Vi sono poi forme croniche pionefriticl1e. La piuria In questi casi è costante, accentuata. Il paziente accusa forti dolori alla regione lombare; le condizioni generali, per la febbre, si altera110 non poco. Con la palpazione si riscontra una grossa tumefazione r enale. Tutti que51i sintomi portono a praticare la nefrotomia in un rene pieno di pus. I,a prognosi è molto riservata. La diagnosi si presenta facile. Occorre anzitutto sorvegliare i 1paziertti nel momento in cui si 5ta per chiudere la fistola sopraip.u bica, poichè quello è il momento critico. Per .quanto 5i ri ferisce alla cura il trattamento preventivo consiste nell'aver eseguito l'intervento con tecnica perfetta, nella sorveglianza aiecurata del paziente, nell'operazione in due tempi, nei la . vaggi vesci'cali r ipetuti, ·d elicatamente e nel diminuire 1progressi,ramente il drenaggio, sopra pu. bico, che, al minimo accenno di temperatura. sarà subito rimesso. Contro la pielonefrite conclamata, gli AA . usa. no la 5eguente terapia: Iniezioni enidovenooe, mattina e sera, di 5 eme. d i setticemina o iniezioni di urotropina al 40 %. Lavaggi del bacinetto con siero fisiologico o protargolo all'l %. Se poi il rene aumenta di ,·olume e vi sia raccolta purulenta, se esiste te1nperatura alta, se le condizioni generali del paziente ten'dono a peggiorare. è opportuno praticare, senz'altro, la nefroto1nia, r he è la sola capace di determinare tin ottimo drenaggio e 5alvare, cosi la vita del paziente.

La pielonefrite nei prostatectomizzati. (G . GAYET e R. PEYCELON. Journai d'Urologie , n. 5, 1925).

Gli AA. fanno rilevare come, quantun·que la "tecnica perfezio11ata, ab·b ia migliorato non poco le 5tatLstiche, poich·è .sono state quasi del tutto elim inate le cau se •di morte (uremia, emorragie, .comp1icanze polm onari) l'infezione urinaria ascen.cJente resta sempr e come temibile .complircazion e che può, alle volte, turbare il decorso post-opera. torio. Avendo avuto in 5 casi tale complicazione gli /\ •.A... fanno delle con si1der azioni sintetiche nella storia, sulla genesi e sulla cura. Quantunque le complicazioni in genere abbian o dato argomento a moltepli·ci con 5i'der azioni nei Congressi, le ureiero·pieliti n o.n sono 5tate mai i)rese in <!onsi derazion e accurarta, poich•è si trova qualche accenno sommario nelle relazioni di Ra1fin (1904), Pou-::,son (1920), Perrin (1924) , Sal\!ini 1(1925). Quan to alla genesi essa iè molto varia. iPer lo più appare nei soggetti cl1e precedentemente all'intervento presentarono delle alterazioni sia nelle urjne, che nelle pareti vesci·cali o di altro genere (urine torbi'<ie, or.chiti, vescicoliti, ,~escica a colonn a). :Nei casi in,1 ece, jn cui 11on si rile·v a al'Cuna alterazione, bisogna pensare che il proce so abbia u \'Ufo origine dal1a suppurazione de11a loggia pro. statica dopo l'intervento. Qt1anto al te111po, la pielonefrite appare Yerso la terza 5ettimana; nppare, cioè, quando i cerca di far c1Yiudere la fistola ipo~a triica. L'aspett o clinico di tali -pielonefriti 11on presenta nulla di particolare. Gli . .\- ...\.. 11a1illo riscontrate tlue forn1e anatomo-cljniche. Una forma acuta, la cui ~intomatologia è rappre entata dal dolore loro0

1

~·n 1ia1110

ron piac<'re rhe lr. cnnc lus ioni cui 51iunye I' 4 . rolli1nnnn perfettnn1ente con quelle che il R. ebb<' l'onore cl i e..;porre n ella :ua reln:.ione a1ru1tin10 Congresso della .... ocietà italiana di i·ro1ogio nell'ottobre u ..~. E. :\I. (1

0

1

T. LA URE.~Tl.

SANGUE. Esperienze ul ta1npona1nento ed e1no. t~\.'i mediante pia ma . anoi1tlgno di anin1a1i. ( AUER. Zentr.

f. Ch., 1925, p. 345).

Già da anni si conduce una ~uerra energica ed efficace contro il tamponan1ento delle f P 1'~tP. :\la Yi ~ono casi n ei quali il tamponan1ento non p11u

essere abbando11ato in 111odo as oluto. \·ozel ha l)roposto di l1sare a q11esto scopo un preparato a base di 11Iati1na sang-uii't10. E~o t! pla. c;ma di bue rica,·ato cnn rigorose ra11tele a"ettiche E' ~oltanto da anin1ali che c;1ano st1ti troYati indi cutihilniente sani. . \ qt1e~to plas1na di !Juc


.

,_ 1 1-:,

IL POLICLINICO

' vienP aggiunta una quantità di citrato di sodio ec;a1tamente s tabilita e t1n antibatterico per modo che può essere conservato indefinitamente in vasi sterili. Il metodo consiste in ciò : che il plasma cosl co11servato viene attivato mediante una determinata quantità di cloruro -Oi calcio, e in grazia di tale attivazionEl solidifica a poco a poco, tra~!orrnandosi in una massa tenace, resistente che s'attacca ben e alla s11perficie delle ferite. L'attivazione è affrettata essenzialmente dal risr.nldamento a 38". Si può usare il rimedio a piaci- • ment o jn forma fluida e semifluida, specialm~nte per emostasi di emorragie parenchimatose, o in forma golida, come piombo, per colmare jperdite di ~ostanza o come tampone di cavità. vo1e11do ad0iperarlo come piombo solido, è raccomandabile di attaccarlo alla superficie delle ferite mediante una parte di esso allo stato liquido per ottenere una emostasi sicura. Il nuovo a>repar:tto costituisce un brillante emostatico, che, usate con tecnica esatta, sorpassa tutti gli altri mezzi fin'ora conosciuti e che possiede l'essenziale vantaggio di un'assoluta riassorbibilità. L' .I\.. l'ha applicato in due casi -Oi colecistectomia, in un caso di asportazione di una tt11nefazione del fegato, ~he si palesò poi per una gomma, in un caso di strumectomia per Basedow. Più: in numerose per-Oite di sostanze e in ~pa1ii cavi, che poterono essere IPOi chiusi per prima. i\1a dove esso presenta 1Particolari vantaggi è nei casi di prostatectomia, perchè, in ,,irtù della sua proprietà di attaccarsi soltanto alle supetftci cruente, ma non alle mucose intatte, può, doipo l'ac;po'rtazione della prostata, essere versato sbbondantemente in vescica, con la 1Prospettjva di ottenere l'emostasi senza jpericolo di chiudere ureteri od uretra. Il di più viene disciolto dall'uri11a ed emesso con essa. Da quando 11sa que· · sto lnetodo, l' A. IPOtè ottenere quasi regolarmente - se non si trattava di urina molto infetta chiusura per prima della vescica e dell'incisione cutanea, perchè usa il vivocoll anche per rin!or zare la sutura vescicale e per colmare il cavo dt Rezius. In casi di urina infetta, se la .p rostatectomia non veniva eseguita in due tempi, si lasciava un drenaggio nel cavo di Reziuc; per alcuni giorni, C' per lo 1Più già dOt.Po pochi giorni veniva tolto il catetere a ~ermanenza. Con questo prorl' dirnento, il decorso post-operatorio è abbreviato di molto. BAGGIO.

L'emo ta i n1ediante la tra fn ione an 00uigna. (Trasporto di fattori eoagolantt). {t J. \\ ILDEGANS. A. rch f. Klin. Chir., 136, 4, 1925). 1 n1ctocli finora usati comunemente per la deter· n1inazione d(>Jl'efficacia <tei \•ari mezzi emostatici,

[ANNO XXXIII, ,FASC. 4-2)

come 1a dcrerminazione della coagulabilità del s<>~ngue e dclù'emostasi apontanea hanno condotto a rislùtati straoroinariamente variati ed in parte contradditori. Essi non consentono la formazion e di un concetto esatto dei processi biologi.ci del]' emostasi, la quale deve essere considerata come risultante da un processo biologico del &angue e ·di una parteci;pazione attiva della parete vasale. Invece I.a determinazione quantitativa del fibrinfermento (trombina) e del fibrinogeno col m etodo di 'Volgemt1th dimostra perchè la trasfusione san . g uigna rappresenti un mezzo emostatico migliore di tutti .....gli altri. Mediante le ricerche ~erimentali sugli anima'1 (conjglio) il cui sangue era stato reso incoagulabile mediante iniezioni di irudina, è &tato '<limostrato co.m e sia possibile di trasportare i .fattori pro'Pri della coagulazione m-e diante trasfusioni sanguigne omogenee. La entità fondamentale è rapp·r esentata dal con1en11to in trombina del sangue o del siero tra5fuso, poichiè soltanto il sangue fre&oo contenente il fibrin-fermento riesce efficace. Sangue 'Cle!ibrinato o citratato ·Si com·p ortano egualmente. Le ricerche clini·c he dimostra.n o ancr·~ a che in ogni caso in cui il contenuto di fibrin-fermento del sangue sia insuf.t'ic1ente, si riesca con ·g rande sicurezza mediante trasfusione di sangue sano a sopperire a questa deficienza di tfi•b rin-fermento. l~a carenza di fibrinogeno non possiede nessuna. importanza nella patologia umana. Il fibrin-fermento del sangue conservato in vitro non dimostra alcuna efficacia, di regola, sulla coagulabilità del sangue. J: fermenti trasportati nel!'or.gahismo dal ricettore, si presentano invece ancora presenti •dopo 10-12 giorni: dopo tale tempo gli elementi trasportati si 'Perdono. Ma tale lasso di tempo permette ali' organismo tdi mobilizi.are l e proprie forze. Queste esperienze dimostrano la ragione per la quale hanno ifallito i vari sieri di cavallo o antitossici o comunque privi di fermento. La trasfusione deve eccitare il sistema vasale del ricevente anche se tale perturbamento non si manifesti con una vaso-costrizione. P'altra parte la produzione ·di • ormoni da disfacimento " è poco probabile nella trasfusione diretta, in quanto che gli eritrociti del donatore non si di· stinguono da quelli -dell'oS(pite e prendono parte attiva allo s cambio respiratorio. La trasfusione r.on iscopo emostatico è indicata in tutti i ca.si di emorragia capillare altrimenti incoercibile, a.J .. meno a giudicare dall'esperien1..a. personale dell'.-\. 1

t

E.

~I.


[ANNO XXXIII , FASC. 42]

SEZIO~E

CBNNI BIBLIOGRAFICI. Dott. GI USEP PE DRAGOTTI. L a PsicanaliS'i. 2& edizion e. Editore Luigi Pozzi, Roma, 1926. Prezzo L. 14. La p sicanalisi può andare orgogliosa idi una l ettera tura r i cca come forse non po tè vantare nemrnen o l ' ipnotj1smo, ·più ch e 30 anni fa. Il talen to non comu ne e la perseveranza di un uomo come Freu.d non solo 11anno ;prodotto numerosi volumi, ma hann o su scitato un gran moYimento in certe sfere intellettuali, han fatto proseliti, propagan1disti, fan atici, molti dei quali, ignoranti di unaton1ia, di .fisiologia ·del sistema nervoso e di n (>uropatol ogia, hanno sollevato proteste e criti.che severe, ed l1an fornito materiale per libri, riviste, artico·l i, polemic11 e ; gli Anglo-sassoni e i T edeschi si son mostrati più propensi alle affermazion i di Freud , i latini molto più riser vati e cr itici. In q uesto fervido dibattito il pi·c colo libro di Dragotti a.Triva a proposito. B u n a monograifia in 8° grande di 92 1pagine, che desidererei fosse nelle mani di ogni m edico. Dopo !50 anni d'in seg·namento obbligatorio della psi1c hiatriR in Italia, i m edici dovrebbero prender e inter~sse per una ·dottrina che ha avuto il potere d'in filtrarsi nella cultura m edica e psicologica di tutti i paesi, con la pr etesa di spiegare la genesi di alcune n evr osi e pstcosi, e di curarle. Nè l'una cosa nè l'alLra noi ammettiamo per ben forti e din105trabili ragioni, ma non si può rimanere estranei ad un movimento così rivoluzionario della fisio-psico-patologia. 1

Ora "'il piccolo Yolume del Dragotti, il quale fu assistente p er qualche anno alla mia clinica, ha il merito di riassumere in pagin e dense, c l1iarissi" rne e bene scritte quasi tutti i punti culminanti dell a dottrina psireanalitica del Freud, con le esagerazioni. e gli originalismi indimostrati, rimescolati a molte verità ed a n1olte fantasticllerie d•'l Freud e dei suoi seguari. L 'autort=> ben difeso contro gli entusiasmi e le criticl1e severe rivolte ~l!a psicanalisi I1a il merito di esporre con metodo e con precisio11e i ])unti fonda1nrn1ali della dottrina fret1dia11a, e cioè che il don1inio della p . ic·analisi è l'i11cosciente, n el quale lo p!:iicana1ista indaga e studia i materiali psichi ci sepp(.3lliti Jlrofondame11te nell'anima un1a11a, e che nucleo dell'incoscie11tf' sia la libido infa11tiJ(l. :\011 v'è tra gli psicl1iatri odierni chi 11eghi l ' i1l1n1t:>11so ,·alore dcll ' i11coscientc , in i1er quello cl1e ifornisce alla C<· cienza. sia per il carattere e l'orie11tamento cl1e in1prin1e allo spirito, e per il potere che detiene sul deterrnini mo idella condo tta umana. ~la cr edo 1nolto e::,aaerata l'affer111azione che la psicanalisi •( ahl1ia profonllamen te sco ~ e le Yecchie con cezio11i dell,atliY1tà p ~ic hir a » . :\on è 11e111meno Yeto

1't73

PRATICA

cbe lo studio serio dell 'incoscie11te sia cominciato col Freud, come danno ad intendere alcuni psicanalisti. I l Freud 11a bensì allargato e meglio de:flIlito il campo dell'incosciente e del pr.ecosciente; J1a perseguito nuovi metodi per penetrare addentro uell 'incosciente e quindi n ella parte non facil1nente riproducibile della personalità; ina l 'incosciente ave,·a già formato oggetto <ii studi, di 5pecu · lazioni e di esperi1nenti specialme11te n el p eriodo più fervido degli studii su11 ·ipnotismo, in parti· colar modo per op-era di Janet. Mi si permetta di rioorda re quel che io, nel 1888, nella prolusione al corso di Psichiatria all'Università di Palermo, dicevo , parlando di alcuni folli « cl1e Yi vono dell'incosciente, di quello che fu il loro sogno o la loro paur a, la rirechezza, la felicità e gli uomi11i che le contrastane » . E nel discorso inaug urale dell'anno accademico del la Univer.s ità di :'\apoli nel 1891, dicevo: « tanto più probabile è che prepotente ed indisciplinato insorga l'jncosciente con ·p redominio degli istinti e delle tendenze indi,·iduali quanto meno vigoroso è il pensiero » . ~on è mia intenzione far la critica <ijretta della psicanalisi ta11to più che l 'autore, 5empre in forma chiara, precisa e sobria, l1a ricordato i giudizi di alcuni autori, i quali han1lo con forti argomenti cornbattuto la dottrina psicanalitica, o hanno Ye~sato parecchia acqua fr edda sugli entusias1ni di 111olti seguaci di Freud. Si sa be11e che di fronte al propagandismo, cbe caratterizza spesso i p eriodi di decadenza dello spirito collettivo, ·e i profondi sconvolgimenti politico-morali, specialmente se 11a carattere mistico com e quello della psicanalisi, ri esre rnP110 effi<:a cc , la criti ca pi1·1 o mer10 severa di quelli tra psichiatri ~ psicologi che non sono di accordo nè sul significato della libi to, che è i1 ca11osaldo d.el1:. dottrina di I<~reud, nè sul 1netodo di ricercarla. In ogni modo 111i felicito col dott. Dragotti c11e è riuscito n cc•nce1ttrare in un piccoJ o r11a denso vo.1111ne la Yasta materia, e con l teditore che ha pubblicato questa monografia in bei tipi ed in veste 0J)rian1 P.ntc: elegante. 1

E. l{RETSCMJ::R . •\1edl:t n f Sche Psycologie. G. Thi eme, ::l& edizione, Lip iél, 19"26, p. 273.

La pubblicazione del Kretscmer, ordinario di ncurop icl1iatri a <i ~Iarburg, i appresen ta uri tentati \'O ·di porgere agli . tudiosi, llll sisterna ineùico p~icologico sen1plificato e lJa ato 5U pochi n1eccani~n1i fonùa·n 1entali l>iologici, atti a render più facile e 1nag~i o r1nent e co1nprensibile l'insegnan1ento I(} ella p-..i( hiatria. l'utta \'ia ~i pre,uppo11e la coa o'ce11za dei foncla111entali p ichiatrici e dei auaclri n1or1 0 .. 1 ahiruaii. L:ope1n è di\·i a in ci n•


14i~

; L POLICLINICO

que 1parti: la prima riguarda le funzioni principa1i della m ente e ne spiega il sistema anatomopatologico. Seguono gli apparati e lo sviluppo di questi nei riguar·di ~della mente. Un terzo capitolo tratta rdei temperamenti: un altro della per5onalità e delle reazioni individuali . Chiu1d e l'opera un capitolo sulla psicologia medica pratica. Chiunque si interessa odi tali .questioni, e l'autore se ne augura molti, leggeranno con interesse questo libro, premessa una ·discreta conoscenza del1' argornento e un buon dominio della lingua tede5ca. J::•. :\1. L ÉV\' \ 'ALENST.

Les délires (Conférence& de Clinique

p~ychiatriqne

élémentaire). Société d'édition de l'.t\ssociation d'enseignement médical des Hòpitau1- de Paris. 38, Rue Sainte Croix de la Bre. tonnerie.

un volumetto di

~

91 1!lagine, il ql1ale racchiud . .

Yenti cor1fcrenze tenute dalrautore dal gennaio all'aprile 1925, nel R eparto Psicopatici dell'Hotel Dieu di Parigi. Il LéYy \ "alensi 11a scelto l o stu·dio clei deliri come soggetto di queste lezioni di psichiatria prati ca per ragioni, come egli dic·e, d'ordine dl dattico, pratico e filosofico. Perchè Yi si a un ·delirio è necessario che Ja cal1sa morbosa, a c-cidentale o costituzionale, agi~ 5Ca sopra •qualcuno dei tre processi essenziali dello psichismo normale, alterandoli. L'idea d elirante si manifesterebbe, così, secon(}o una ·del le tre t end enze iprincipali dello spirito umano: tendenza espansi·v a, t endenza depressiva, tendenza difen5iYa. Dopo avere classificati i deliri, l'A. studia successi\·~mente, in capitoli a parte, i deliri ,p olimorfi; i d eliri melanconici; i deliri tossici e in fettivi; i deliri ·dei tossicomani; i deliri d-em€nziali e d'influenzamento; la psicosi allucinatoria croni ca ; i deliri d'interpretazione e di rivendicazione. Quc. t o libro, frutto della lunga .esperienza acquistata òall' ..\. sotto la guida dei suoi grandi maestri, Gilbert-Ballet e Roger, si raccomanda alla attenzione degli studiosi sopratutto per la esposizio ne chiara, ordinata e precisa con cni i vari argomenti sono s,·olti. G. l\1INGAZZINI.

FR\~K.

i ·o rn Liebes- und Sexualleben. (Erfahrunnrn au · der Pra;i:is f iir Aer:;te, Juristen und Er:ieh er) . Ed. G. Thieme, Lipsia, ''ol. II. p. 807.

L.

L '.\ .. un p sichiatra di Zurigo, espo11e in forma epistolnrC'. un cor11plesso cli dottrine rigua1danti • tnttc le divcr~e manifestazioni della ,·itn intimn dcll'i ulli\'i<lno. \· E"n gono nn1pian1 \nte illustrati tutti i J)l'Ohlr111 i 0 lP d o n1and P che può far5i un i1ldlv iduo ~ ia a o;;l· "'tl""'so. c l1 11 n ei rapporti con la ~ocietà e con l'nlt1 o ... e.;'o. J>ur trattando una n1a-

[ANNO

XXXlll, FASC.

~2)

tPria così d elicata. l 'A. riesce sempre a e\'itare gli scogli d ella sct1rrilità offrendo un li11guaggio elerato. Il libro può riuscire utile al medico di fan1igli a cui spesso "·engono .p oste le domande che trovano la loro risposta in capitoli ampiamente svolti. ,. ALDO~I. O. PETRT . La c11ra naturale. F.lli Bocca ed. L. 12. B questo t1n libro di cui ogni medico dovrcbbP.

prenderr1e cogniz1cme. L ' A. è tutt'altro che al suo debutto, aYendo già n el 1910 scritto un Man1.uzle di Fisioterapia mo. rternri che fu dal Policlinico offerto in dono a' suoi abbonati, e poi altri lavori puhblicati su queste colonne. Nel presente \Olume., che contiene una prefazione del prof. Mingazzini, l'A. esordisce con una introduzione nella quale si ~sprime così: « ... Con questo mio scritto piacemi .far rilevare, m ettere 1n luce nel miglior modo che mi è .consentito quanto il m edico coscienzioso può conseguire fa. cilmente face11do ap1p ello alla nostra natura cosl !)rovvtdn e prodiga ». Passa poi él trattare del modo di rieducazione del sic,tezna digesti\7 0 a cominciare dalla masticazione; del disturbo tanto preoccupante e generalizzato della stitichezza, !ndi·cando comportamenti geniali di ried'Ucazione della funzione; d-el razionalismo ·ò cl sonno e cura dell'insonnia. Indi si occupa largamente di un sistema proiprio di ri educazion e .m otrice dell'atassia tabica in parti col are e di tutte le incoordinazioni. in gene· rale. Il sistema è semplice, pratico ed utile come è stato rilevato in moltissimi casi cl1e l' ..t\.. cita.. Contiene anche una esposizione di psicoterapia e termjna con ncumerosi aforismi per il benessere Que5to libro rappresenta il contributo italiano ati t1n orienta.m ento moderno di discipline che si annunciano ri&olutamente da ogni paese studioso. Y.: noi lo additiamo ,·olentieri ai nostri abbonati. ..\..

E. TI ana buch der biologtsch en 1 rbeltSmetn oden. Abt. I\". 1 p .. fasci colo 3. Urhau e S·chwarzen·b erg, 1926. l\tll<. 7,50.

.i\BnERH \T.DEN

:Xel1a puntata 192 del trattato dell' ..\bderhalden sono compresi alcuni argomenti concernenti la ri cerche sui tessuti e sui liqui>Cii dell'organismo. e precisamente jn questo faiscicolo sono trattati nlcuni ipunti importanti dei metadi di indagine nel Eang'nc e nella linfa. Così dall'Hamburger è r511osta la tecnica per le ricerche sui fagociti. dal Oon1arus ono raccolte le indagini Tnicrosco-piche rlcll a linfa, l{lall':\ shcr i metodi -di ricer ca sulla linfa . 511i tranc;udati e ulla p<.>rrn eabilità, dnl \\.ei r e lo tecnica per la eterminnzionc <lell'nzoto 1 t:--i<l110 n el s an~ue e nel ~ie r o . TR.


[.t\NNO XXXIII,

f ASC. 42]

SEZIONE PRATICA

1475

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO . •

CASISTICA E

TE~APIA.

L'apoplessia del velo palatino. L'rupoa>lessia d el velo palatino è costituita da piccole rotture vascolari cl1e si producono spontaneamente nel palato molle e f ormano dei piccoli ematomi che si rompono dando luogo a sputi sanguigni. Qu esto piccolo incidente è senza gravità, ma può impressionare il inalato in causa della sua s u bitaneità e della sa>ontaneità con cu i si n1anifesta. Ha talora tendenza a ripetersi nello stesso individuo, ciò che indica la possibilità ·di una predisposizione individuale a tale a ffezione. , Secondo l e osservazioni di J. Garel e A. Gignoux (Jdurnal de méàecine d e Paris, 20 agosto 1925), iSembra che tale manifestazione debba rientrare nel quadro delle piccole emorragie c he si osserv.a no spe&so n elle vie respiratorie s uperiori e che debba essere riferita a·d una fragilità de lle tuniche dei vasi della r egione , 0tppure alla frequenza di attacchi congestizi nella muro~a de! v elo 1pendolo. fil.

L' aspirazione delle ali del n aso e sua cura. In alcun i soggetti, al contrario di quanto norma lmente accade, le narici si chiudono ·duran te l'i11spi razion e, fin o ad impedire del tutto J'e11trata dell'aria nel naso, diguisachè , per respirare, è n ece';saria l'apertura ampia della bocca. Ta lP fatto, indicato col nome di « aspjrazione d ell'? a li nasal i », è permanente e bilaterale, au m enta durante gli sforzi cor.porali, e si 5opprime a llorquando viene introdotto nel naso uno spc;culo o un sollevatore. 1 a causa dell 1a51Pirazione va ricer cata nel!' ipo. toni cità rt ei muscoli d ella narice durante l'insp!r azioue rned i:i, e alla loro mancanza di con 1rattl1ra nell'inspirazione forzata. Si tratta di t1n'anomalia con gen ita od acquisita , alla quale va in genere u11ita qualche lesione· n asalP, che ostacola la reSjpirazione: deviazione del setto, creste, rinite ipertrofica, vegctazio11i adenoidi, ecc. Altra ca usa può esser e rappresenta ta dall'ozena , per la vasta cavità creata dall 'atrofia, che provorn al moroento dell'inspirazion e un brU$CO squilibrio tra 1a pressione esterna e quella ' ntran asal e. l .a diagnosi è facile a farsi , ricorrendo alla semplice ispeziol1e del naso durante i moviruenti respiratori. Se quindi un malato si lan1enf!l dl •

ùisturbi di respirazione, nonostante rhe l'esplorazione istrumentale abbia dimostrato libel'e le cavità 11asali, è n ecessario 1Pensare a11rhe alla posc:;ilJilità che si tratti di a spirazione d ell e ali. La cura può esser fatta per m ezzo di una correzione passiva, introducendo n el naso d ei piccoli appar ecchi -el1e m anten gono beanti le aperture. Ma tale sisten1a n on ha che un valore proftlattico. Converrà invece pra.ticare una correzione attiva, rieducando la muscolatura nasale ai suoi n1ovimenti normali. '"'i userà q11indi, com e consiglia F eldstein (Paris l1 f éd., n. 28, luglio 1925) !'elettrizzazione, il ntassaggio, e, sopratutto, l'eser cizio fatto con un ruetodo speciale, di cui l'autore indica chiara niente nel · suo lavoro i vari te:mipi. M. FABERt. 1

L'azione dei bagni di luce su alcuni ca s i di sinus ite frontale a cuta e subacuta. Guida (Arch. Ital. di Laringologia, fase. II, 19'25), ùopo d'aver parlato sull'etiologia, sui sintomi e riferito ampiamente sulle varie alterazioni anatomopatologiche d elle sinusiti frontali acute e subacute, presenta diversi casi affetti da tale malattia e sottoposti ali' azione dei bagni di luce. L' A. ha potuto ,,edere delle risoluzioni e delle guarigioni abbastanza soddisfacenti con le 3lP1Plicazioni fatte m ediante i bagni di luce che giungevano ad un graao di calore da 68° a 70<>, eseguiti a giorni alterni per una durata di 15 minuti. L'A. non sostiene che le sinusiti frontali acute guariscono con le applicazioni di bagni di luce, ma ritiene, date le risoluzioni rapide delle sinusiti, che il calore a mezzo dei bagni di luce possa avere una i nfluenza sulla mucosa tumefatta, d eterminandone la decongestione ed agevolando così lo scarico del! 'essudato attraverso il canale naso-frontale precedentemente ostruito. Quindi consiglia di non trascurare mai questo metodo di cura nelle forme di sinusite frontale acuta e subacuta dati i risultati n otevoli che si possono ottenere, prima d 'interven ir e chirurgicamente, il che alle volte è assai disastroso p er la deformazione IPOStoperatoria che deturpa l'e tetica del Yiso. ...\. Pozzr.

Il trattamento dell'angin a di , , ineeut. Fra i. di\·ersi metodi proposti, E . .Feldstein (Jou 1 nat des praticien.s, 2 gennaio 1926 presceglie l se guenti: 1) Bleu di metilene . ..... pargere la polYere sull'ulcerazione o, m eglio, ~pennellarla 2-~ volte al giorno con la soluzion e: blu di metilene g. '2; glicerina g. 5; citrato .ai odio g. 1: a "'qt1a d i-tillata g. 5.


14i4

1L POLICLINICO

que 1parti: la prima riguarda le funzioni principali della mente e ne spiega 11 sistema anatomopatologico. Seguono gli apparati e lo sviluppo di questi nei riguaPdi ••della mente. Un terzo capitolo tratta rdei temperamenti: un altro della per&onalità e delle reazioni in•dividuali. Chiuide l'opera un caipitolo sulla psicologia medica pratica. Chiunque si interessa ·di tali ,questioni, e l'autore se ne augura molti, leggeranno con interesse questo libro, premessa una ·discreta conoscenza dell'argornento e un buon dominio della lingua tede&ca. J::. ~1. L~YY \ i ALENSI.

Les délires (Conférences de Clinique

psychiatrique élémentaire). Société d'édition de l'.t\.ssociation d'enseignement médical des Hòpitauz. de Paris. 38, Rue Sainte Croix d e la Bre. tonnerie. ~

un volumetto di 91 1pagine, il quale racchiud 1

Ye>nti coilferenze tenute dall'autore dal gennaio all'aprile 1925, nel Reparto Psicopatici dell'Hotel Dieu di Parigi. Il Lévy \ ·a1ensi ha scelto lo stu·dio dei deliri come soggetto di queste lezioni ·di psichiatria pratica per ragioni, come egli dicie, d'ordine dl dattico, pratico e filosofico. Per-ch·è vi sia u n ·delirio è necessario che Ja causa morbosa, ac·c identale o costituzionale, agi&ca sopra qualcuno dei tre processi essenziali dèllo psichismo normale, alterandoli. L'i·dea delirante si manifesterebbe, così, secondo una ·delle tre tend enze ipri.n cipali dello spirito umano: ten·d enza espansiva, ten·denza depressiva, tendenza difen&iva. Dopo avere classificati i deliri, l' A. studia successivamen~e, in capitoli a parte, i deliri 1 polimorfi; i deliri melanconici; i deliri tossici e infettivi; i deliri ·dei tossicomani; i rd eliri d-em-enziali e d'influenzamento; la psicosi allucinatoria cronica; i. deliri d'interpretazione e di rivendi~a· zione. Questo libro, frutto della lunga esperienza acquistata dal!'.-'\. sotto la guida dei suoi grandi maestri, Gi1bert-Ballet e Roger , si raccomanda alla attenzione degli stud iosi sopratutto per Ja esposizi one chiara, ordinata e precisa con ct1i i ,,ari argomenti sono svolti. G. MINGAZZINL L.

T·om Liebes- und Sexualleben. (Erfahrungcn aits der Pra,i·'is fur Aerzte, Juristen und Rr:ieher). Ed. G. Thieme, Lipsia, vol. II , p. 807. FRANI\:.

psichiatra di Z11rigo, e51pone in forma enistolare, un complesso di dottrine riguardanti tutte le di,1 erse manifestazioni della vita intima dcll ' in cli \'i<luo. Vengono ampiamL'nte illustrati tutti i problt"mi e l E' domande che 1>uò farsi u11 individu o ia a se ste ~so, eh 11ei rapporti con la soci età e con l 'n ltro se"c.o. Pur trattando una maL'.\ ., t1n

[ANNO

XXXll l, FASC .

~2 J

tPr ia così delirata. J'A. riesce sempre a e'' i tare gli scogli della scurrilità offrendo un linguaggio ele\'ato. Il libro ,p uò riuscire utile al m edico di famigli a cui spes5o vengono poste le domande che tro, ano la loro risposta in capitoli ampiamente svolti. ,-ALDO~I. 1

O. PETRT . La c11ra naturale. F.lli Bocca ed. L. 12.

8 questo un libro di cui ogni medico dovrebbe prenderr1e cognizio.ne. L ' A. è tutt'altro che al suo debutto, avendo già nel 1910 &critto un Man1tale di Fisioterapia mo. rtcrnf'l ehe fu dal Policlinico offerto jn dono a· suoi abbonati, e poi altri lavori puhblicati su queste colo.nne. Nr.l presente ,·olume., che conti ene una prefazione del prof. 1M ingazzini, l'A. esordisce con una introduzione nella quale si ~sp:rim.e così: « •.• Con questo mio scritto piacemi far rilevare, mettere in luce nel miglior modo che mi è consentito quanto il m edico coscienzioso può conseguire fa. cilmente face11do ap1p ello alla nostra natura cosi !)fOVVi·dn e prodiga )> . Passa poi ci trattare del modo di rieducazione Llel sist.erna digesti,10 a comin ciare dalla masticazione; del disturbo tanto preoccupante e generalizzato <J ella stitichezza, ~ndtcando comportamenti geniali di rieducazione della funzione; .del raziona1~smo ·ctcl sonno e cura dell'insonnia. Indi si occupa largamente di un sistema pro1p rio di rieducazione .m otrice dell'atas&ia tabica in particolg,re e di tutte le incoordinazioni in gene· rale. Il sistema è semplice, pratico ed utile come è stato rilevato in moltissimi casi che l' A. cita. Contiene anche una esposizione di psicoterapia e termjna con niumerosi aforismi p er il benessere Qne5to libro rappresenta il contributo italiano ad tm orientamento moderno di discipline che si annunciano ri5olutamente da ogni ipaese studioso. E noi lo a·dditiamo volentieri ai nostri abbonati . .A..

E. Ha nabuch der biologischen ArbcitSmethoàen. Abt. l\., 4 p., fa51Cicolo 3. Urban e S·chwarzen·b erg, 1926. Mk. 7,50.

..c\BnEl\H \LDEN

Nella puntata 192 del trattato dell'Abderhalden sono compresi alcuni argomenti concernenti le ricerch e sui tessuti e sui liquiidi dell'organismo. e preci'samente in questo fa>sciicolo sono trattati al·c uni tpunti importanti id ei metO'di di indagine nel ~an.~1e e nella linfa . .Cosi dall'Hamburger è e&posta la 1ecnica per le ricercl1e sui fagociti. dal Dorr1arus sono raccolte le indagini microscopiche della lin1a, 1dall'.'-\sher i metodi ·di ricerca suJJa linfa, s11i transudati e :sulla pern1eabilità. dnl \\~ei re la tecnica p~r la •determinazione dell'azoto rec;i·duo nel san(Tue e nel siero. TR.


[.l\NNO XXXIII, fASC. 42]

SEZIONE PRATICA

1475

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO . •

CASISTICA E TERAPIA. L'apoplessia del velo palatino. L'aipoiplessia del velo palatino è costituita da piccole rotture vascolari cl1e si producono spontaneamente nel palato molle e formano dei piccoli ematomi che si rompono dando luogo a sputi sanguigni. Questo piccolo incidente è senza gravità, ma può imipressionare il 1r1a1ato in causa della sua s u bitaneità e della 51pontaneità con cui si manifesta. Ha talora tendenza a ripetersi nello stesso individuo, ciò che indica la possibilità ·di una predisposizione individuale a tale affezione. , Secondo le osservazioni di J. Garel e A. Gignoux (Jdurnal de médecine de Paris, 20 agosto 1925), iSembra che tale manifestazione debba rientrare n el quadro delle piccole emorragie ~he si osserv.a no spe&so nelle vie respiratorie superiori e che debba essere riferita a:d una fragilità delle tuniche dei vasi della r egione, 01ppure alla frequenza di attacchi congestizi nella mucosa de! velo 1pendolo. fil.

L'aspirazione delle ali del naso e sua cura. In alcuni soggetti, a1 contrario d i quanto normalmente accade, Je narici si chiudono durante l'inspirazione, fino ad impedire del tutto J'e11trata dell 'ar ia nel naso, diguisach>è, per res.pirare, è n ec~i;saria l' apertura ampia della bocca. T alP fatto, indicato col nome di « aspirazjone d ell'? ali nasali n, è p ermanente e bilaterale, au menta durante gli sforzi cor.porali, e si 5opprime allorquando viene introdotto nel naso uno speculo o un sollevatore. la causa dell'aS{Pirazione va ricercata nel!'ipo· tonicità d ei muscoli della narice durante l'ins1)!, razione 1ned i:l, e alla loro mancanza di con frattura nell'inspirazione forzata. Bi tratta di un'anomalia congenita od acquisita, alla quale va in genere u11ita qualche lesf onEt nasalP, che ostacola la resipirazione: de, viazione del setto, creste, rinite ipertrofica, ·vegcta7.ioni adenoidi, ecc. Altra causa può essere rappresentata dall'ozena, per l:t vasta cavità creata dall'atrofia, che provora al mornento dell'inspirazione un brusco squilibrio tra la pressione esterna e qu ella ~ ntranasa 1e. La diagnosi è facile a farsi. ricorrendo alla semplice ispeziohe del naso durantr i moviruenti respiratori. Se quindi un malato si lament3 dl •

disturbi di respirazione, nonostante rhe l'esplorazione istrumentale abbia dimostrato libere le cavità 11asali, è necessario !Pensare a11rhe alla pos5il>ilità che si tratti di aspirazione deJJe ali. La cura pt1ò esser fatta per mezzo di una correzione passiva, introducendo nel naso dei piccoli apparecchi che mantengono beanti le aperture. Ma tale sisten1a non hn che un valore profilattico. Converrà invece praticare una correzione attiva, rieducando la muscolatura nasale ai suoi n1ovimenti ·normali. Si userà ql1indi, come consiglia Feldstein (Paris Jléd., n. 28. luglio 1925) l'elettrizzazione , il n1assaggio, e, sopratutto, l'esercizio fatto con un uietodo speciale, di cui l'autore indica chiara n1en te riel· suo lavoro i vari tempi. M. FABERC.

L'azione dei bagni di luce su alcuni casi di sinusite frontale acuta e subacnta. Guida (A rch. I tal. di L aringologia, fase. II, 19-25) , ùopo d 'aver parlato sull'etiologia, sui sinton1i e riferito ampiamente snlle varie alterazioni anatomopatologiche delle sinusiti frontali acute e subacute, presenta diversi casi affetti da tale malattia e sottoposti all'azione dei bagni di luce. L'A. ha potuto 'redere delle risoluzioni e delle guarigioni abbastanza soddisfacenti con le aJP1Plicazioni fatte m ediante i bag11i di luce che giungevano ad un graao di calore da 680 a 700, eseguiti a giorni alterni per lLTla durata di 15 minuti. L'A. non sostiene che le sinusiti frontali acute guariscono con le applicazioni di bagni di luce, ma ritiene, date le risoluzioni rapide delle sinusiti, che il calore a mezzo dei bagni di luce possa avere una influenza sulla mucosa tumefatta, determinandone la decongestione ed agevolando così lo scarico d el1'essudato attraverso il c anale naso-frontale precedentemente ostruito. Quindi consiglia di non trascurare mai questo metodo di cura nelle forme di sinusite frontale acuta e subacuta dati i risultati notevoli che si possono ottenere, prima d 'intervenire chirurgicamente, il che alle volte è assai disastroso p er la deformazione IPOStoperatoria che deturpa l'e tetica d el Yi5o. ..\. Pozzr. Il trattamen to dell'ang ina di Vfneent. Fì:a t diYersi metodi proposti, E . .F eldstein (Jou 1 1ial des ]Jraticiens, 2 gennaio 1926 presceglie i se guenti: 1) Bleu di metilen e . ....,pargere la polYere sull'ulcerazione o, m eglio, spennellarla 2-4: yolte al giorno con la oluzione: blu di m etilene 6. :?; glicerina g. 5; citrato idi .... odio g. 1: acqua <ii::-tillata g. 5.


1476

IL POLJCLTNICO

2- J :\ ci do

cromico. i usa u11a soluzione satura; ~" n e 11metta un portatan1pone con cui si sfrega l'ulcera in modo da distaccarne la p&eudomemhrana e portare direttamente il caustico su1lla superficie ulcerata. Si de\'e poi far subito gargarizzare il malato. All'indomani, l'uloera è detersa, la fetidità ·del fiato è scomparsa e la piaga, verso il 30 giorno, € in via di cicatrizzazione. Nei ~asi gravi, si ripeterà l'applicazione verso il 4° giorno. ~ ) Arsenob·enzoli e derivati. Localmente, ap·plicare la polvere di arsenobenzol, &olo o mescolandone 2.5 cg. con 10 g. di taJ.co veneto. Meglio spennellar e con: novarsenobenzol cg. 25; acqua distillata em e. 2; glicerina neutra q. b. per eme. 10. :'\ci casi ribelli , si faranno iniezioni endovenose di 15 ~g. , salvo a ripeterla dopo 4 giorni. 4) Bisrnuto e derivaii. Si può applicare la polvere di sottonitrato su1l'ulcera. È preferibile il tnrtrobismutato di sodio o di pota5sio, in sospensione oleosa a 1,5-10 per cento. Se n e spennella l'ulcera 4 volte al giorno. Questo medicamento ha il ''antaggio di sopprim-ere l 'elemento dolore. /il.

[..\.NNO

XXXIII, f'ASC. 42}

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. L' ipertonia muscolare trattata coli' Intervento chirurgico sol sistema nervoso vegetativo. Per spiegarsi l 'attuale tratta1nento delle ipertonie muscolari bisogna richiamare le ricerche sul tono mu.s colare, già fatte idal ·B ottazzi , e le relazioni delle cellule muscolari col sistema vegetativo. Q11esta primitiva concezione € stata oggetto d1 numerose ricerche, che J. Diez (Prerisa lilédica 4 rgentina, n. 6, luglio 1926) riferisce per esteso. Ricorda le recenti ricerche di Sherrington sulla rigidità d ècerebtata coi due fenomeni di reazione di allargamento e di accortamento: tali fenomeni costituiscono il tono plastico. Tanto Langelaa n che Pieron asseriscono cl1e il tono mt1scolare è in 1dipenc:Ienza del sistema sim:p atico. Royle sperim·e ntando sulla capra co11 la d e.r.erebrazionc, ha notato ch e l'arto su cui vien praticata l'enervaz ion e simrpatica perde il tono 'Plastico. Queste manifestazion i ·del tono plastico _ sparizione della r eazione ·di a dduzione e dt estensione, jmpossibilità di mantenere le posizioni attive normali, soppressione della r esistenza ai movimenti passivi - non si ottengono se la simpatectomia e la 1decerebrazione si effettuano n ello stesso giorno. f:. stato inoltre notato che la simrpatectom1" unilaterale fa inigliorare l'arto opposto alla sezione n ervosa. Ciò 'Probab1lmen'te dipende dal fatto che le vie intramidollari stabiliscono una relazione tra i due sistemi vegetativi. Sono riportati e discussi i •diversi m etodi operatori sul sim patico; in 38 infermi la simpatectomia non ha mai dato nelle n1ani dell\t\. i di3t11rbi temuti a carico tdell'aipparato digestivo uririario e genitale, per cui crede cl1e la resezione del sim;atico lombo-sacrale sia superiore alla operazione d] noyle, di \Vertheimer e Bonniot, ed alla $E'Zione dei ra1ni comunicnnti. Ta le operazione è indicata nella miotonia conaenita o morbo di ThomsPn, la contrattura rin . fJP ssn di Babi11ski e Fromr11t, la paraplegia spastica familiare o morbo di trumpell. il morbo di I. ittle. la 1dcgen eraz1 onp lenticolare. progressi,ra 0 morbo di ,,, ilson, la parali si agitante o morl)O d.i. Parkinson, gli stati cparkinsoniani post-encefali.tiri, la emiplegi a c0rrhrale infantile ~d infine lP paraplegie spastiche da meni11gomielite. . P r r ora però si conoscono solo i rist11tat1 . dl interventi in: morho di l,ittle. emiplegia c;past1ca da J)roiettil e, parali i spn!'ticn congenita. paraplrg:ia potti ca. J.' ..\. r iferisce d'u11 r a ~o oprrFttQ con paraplegia pottica. I ,a mi glioria n1.1rr...!iore si ottenne neJ lato 1

1

La coriza cronica del bambino. Trattar e anzitutto la causa (malform azione delle foss e n asali, eredo&ifilide). Distaccare le croste con irrigazioni di acqua salata (a 50/1000). Far se~ui!'e l'irrigazione con un cucchiaio della seguente solù· zione in 500 eme. di acqua tiepi·da: aci1do fenico g. 20; alcool a 900 g. 50; glicerina g. 100; Ac qua eme. 350. Oppure si può usare: cloruro di sodio cg. 75; borato di sodio g. 3; acqua eme. 100. RiJpeterfl 3 volte all giorno. Si può anche usare il blcarbonato di sodio a 1 %. Non u&are il m entolo cl1e è troppo ir.r itante e p rovoca do1ore. Dopo l'irrigazione, introdurre nelle cavità rtasali 7-10 naocce di gomenolo (1/20 in olio), oppure ar· . gen1o colloicla1e a 2 %, che è assai t1t]Je nelle secr ezioni mucopurulente abbon·d.a.n ti. ~ ella rinite sifilitica, usare la pomata al calomelan o n 1/10. Trattarn pnto g-flnerale con olio di fegat o di me1 luzzo. preparazioni iodate ort arsClnicali, bagni di marP. rJ011rnal des pralicien . , 9 gennaio 1926). 1

1

fii.

Nella coriza con secrezione purulenta. Co11part prescri,·e la polvP1'e se~uentc: ' 1:1 fiutare· cloriclrato di coc~ina. cg. 10: n1entolo, cg. 15; . g . C).... o-o ; 1ntto~10. polYcre di caffè torrefatto, r g. 50.

fil .

1


{ANNO XXXIII, FASC. 42]

1~77

SEZIONE PRATICA

opiposto a quello operato, dopo resezione del sim .. patico nel tratto lombo-sacrale. L'operazione p ermise al P. i movimenti pas5ivi ed attivi degli arti , ed anche di restare in piedi, ma sostenendosi. CARUSI.

POST A DEGLI ABBONATI. Al dott. L. A., da A. 1. F. : Il R. D. Legislativo, 30 dicembre 1923, n. 2889, con cernente la riforma degli ordinamenti sanitari, fu puhblicato nella Gazzetta Ufficia le del 15 gennai o 192 '~ n , 12• e, I

All'abb. n. 5001: Sembra che il trypai,"lavin abbia una certa azione contro le forme gon ococciche attenuandone la $in, tomatologi a: .questo alm·e110 risulterebbe dal Ia' ' oro di HOFFMANN e MERGELSBERGER (Sulla cura generale della blen. f emm.) di cui . è una breve r ecensione nel « Giornale Italiano delle malattie veneree e id·ella p elle », 1921, p. 167.

I l try7Ja fla1 vin nella blenorragia. -

Per la cura dell'anchilostomiasi, è anzitutto c;con$igliabile l'olio di chenopodio, per i fenomeni tossici che provoca. Largamente u5ato è inYece ora il tetracloruro ·di carbonio; per i particolari su questo metodo, veda a pag. 16 dell'anno 192.t del nostro giornale. Contro i tricocefali, che n ella maggior parte d ei casi sono ospiti innocui, è consigliato il timolo secondo la ricetlta di Hag'er e Hausmann: Timolo g. 2; Olio di olive g. 4; Gomma arabica g. 2; Acqua di5tillata g. 60. Da prendere iper 3 giorni di seg-uito, 1 cucchiaio all'ora, al mattino a digiuno . f il.

Al dott. .A... Dalla Torre, da Rover eto: Sul Codice delle piante medicinali trov·erà tutte le indicazioni richieste. E dovuto alla collaborazion·e di un botanico, il prof. CORTESI, di 'Un chimico, il prof. CARLINFANTI, e di un farmacologo, il prof. \ ' ALENTI. P er l'acquisto, si rivolga alla " F ederazione Pro Montibus n, J)iazza Montecitorio, 115, Roma (20) o presso i ~rin cipali librai. Prezzo L. 50. f il.

' ' · MONTESANO.

Al dott . G. C., da ' ' · d. T. : Ti1tte l e informazioni che giungon o a nostra conoscenza su Corsi di 1perf ezionamento ' 'engono p11bblicate nella r ubrica « Notizie d iverse » . P. 1

l\tetall i co lloi.dali ed ariafiiassi. -

Al · dott. A. G.,

d,a V. (Biella) : ..\nche con l'uso ·dei metalli colloidali possono a\rersi distur bi anafilattici. Per la stabilizzazione di queste 5oluzioni colloidali, si usano di fatto dei colloidali (gomma, gelatina, albumina) i11 yuantità tali da potere spiegare il verificarsi di fenomeni ài anafilassi. Le ri·c ercl1e di Botiner dimostrano che il colla rgolo è anafilattizzante per l'animale. E quindi probabile cl1e .con tutti i metalli colloidali ~i possa110 avere effetti a11aloghi a seconda del1 a qu<lntità e della qual) tà del 1prodotto usato per la stabilizzazione. f 1 l. C11ra rlell'eln1intia i. - All'abb. n. 3049: Il 1netodo rti. ..\lessandrini contro i Yer1ni intestinali consiste i1ella somministrazione del cloroformio (3-4 gran1mi per l 'adulto) sciolto in olio di ll1i,·o o ir1 olio di ricino. :rutti i parassiti in, tE>~tinali ri ~enton o J'azione del farn1aco, sia q11elll che vi,·ono nel tenue (..\ caridi, .t\.nchilostomi) ; qt1anto quelli c11e risiedo110 nel cieco od ancl1e n el retto (Os"'iuridi , Tricocefali).

VARIA . Orgoglio ed umiltà in medicina. Uno dei più n ote\ oli effetti dell'orgoglio è quello di produrre nello spirito le certezze premature, certezze che, quando si manifestano nel m edico, diventano ben spiacevoli per il malato. Dal giorno in cui esse prendono pos5esso, (e vi sono car atteri per cui tutto è chiaro, !Preci so e certo) la prudenza del meidiico scomrpare; ~ allora la -cor:sa sfrenata alle a~·enture terapeutiiel1e che scombussolano e aumentano le reazioni curative naturali. Di. astrosc 'Per i clienti, le certezze provorano gua ti non indifferenti nella mentalità stessa del medi co; questi, aumentando la confidenza in sè tesso, tende a ri d11rre rattività critica e a<l annichilare le obiezioni, compiacentdosi nelle affermazioni perentorie. i morza la curiosità dello ,spirito e l 'indi,,ìduo, •Così sicuro di sè, Yi\1e ·delle nozioni che ritiene •decisiYe e non si preoccupa piì1 della nece sità di ,·eri,f icarne il Yalore , nè delle incognite c11e lo circondano. L'orgoglio medico porta nel cer,-ello la notte, popolata di errori e di cliimere. ~on è enza fati ca che il med ico pratico JJUò tentare di Yedere chiaro n elle spe e brunll1 ehe lo circon1dano; guai ~ e si lascia sed111Te dall'aut orità del ma e-tro audace che pronuncia d egl i 01acoli ! Gli errori e le in1prudenze 5 ·onta ti a prl")zzo 1

1


1~78

[:\X~O

IL POLICLINICO

della vita o del benessere dei malati non si contano. Per restare ai nostri tempi, basti citare la puntura della milza nella tifoi1de, l'uso dei naftoli nelle m alattie gastriche, le iniezioni clorurate nell'uremia, la pratica idei 1Salassi abbondanti seguiti dalle iniezion i endovenose di siero anttpneu. mococcico nell'influenza, i metodi di « shock ,. nelle malattie infettive, ecc. Il maestro cl1e lancia un metodo terapeutico periicoloso, non si accorge per il primo, dei danni e crede, in tutta buona fede , al valore 1ae1 pro·cedimento che rac.comanda; la soddrSlfazione di averlo trovato gli obnubila la facoltà 1c riti1ca, sicchè egli non vede che le conf erme fortunate, mentre gli insuccessi n on contano. Ora, n on è permesso al medi1co idi fare smargiassate; egli vtve in mezzo a tante ignoranze che la sola umiltà deve regnare nel suo cuore. Se manca il rimedio specifico, egli si deve guardar bene dal turbare il corso delle operazioni misteriose che si compiono nell'organismo del malato ed agire &empre -con icir.cospezion e. Il medico or~ goglioso n on ammette invece che il s uo intervento sia m eno effi~a·ce che il lavorìo silenzioso dell'organi'smo ch e prepara la guarigione e, se la na tt1ra non gli obbedisce, egli pretenide curvarla sotto la violenza esasperata d ella sua volontà; le iniezioni sono praticate nelle vene, nel r achi de, nel cervello. Ta:lvolta i risultati sono favorevoli, ma gli in successi ed anche i disastri non mancano. « .I\ ttenti », diceva Boerhave davanti al letto dei malati, « si tratta della pelle umana! » . E tanti secoli prima IppocTate proclamava 4' experimentum 1Periculosum ». Forse l' atmosifera id ei tempi in cui viviamo è ra~ , rorevole allo sviluppo di questa mentalità ; la nostra epoca non sembra sensibile che alle manifestazioni del numero e della forza bruta. La qualità conta poco in confronto d ella quantità, la quale è pur sem'Pre, per la sua stes·s a n atura, una massa inintelligente, grossolana e brutale. Ed anche la pratica mediiea risente di queste tenrd enze ·e si lascia gua·dagnare d a una certa brutalità ed ecco che, per esempio, 1p er usare i sedicenti sieri terapeutici d ella meningite, si trapana fin dal primo giorno il cranio e si introducono nei ,·entricoli ! Il malato è considerato .come un essere sen za r eazioni vitali su cui si devono abbattere, tutte le r andellate della terapeuti-ca moderna; i malati n on protestano e pensan o che la terapia, purchè sia n110,,a è ·connessa icon la necessità del miracolo; ' e nem1nClno protestano quelli che, aJd eS!perien za terminata, sono morti ! Spettn. ai medici, a quelli che seguon o con occhio attento i mo,'imenti dell'arte di guarire, di far c;entire le obbiezioni della critica. di quella elle. p11r plandendo al ogni progrcsc;o reale, si 1

X..'\Xlll, .FASC. -*2]

guavda bene dal ritenere che tutto iè &uperiore nel· le acquisizioni dell'ultima ora. l\Iolte scorie vi sono nella congerie dei fatti nuovi che ogni gior. no ci viene apportata, scorie che dobbiamo elimtnare nell'interesse dei malati e della stessa medicin a . fil.

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. l~-OFFO

A. H. G.1J·a1iuloma [,ipo faa ico de la mania. -

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,Sulle f rattu1·e del collo del fe·rnore. - Napoli, U. e R. Raipalo, 1924. Rossi FRANCO. La trasfusione sanguigna. - Milano, Stucchi & Cer etti, 1924. . SALMONI Gumo. Relazione Sa-n.ita rria per il 192' clel Dispensario d' I giene sociale di Schio. -

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1

Sohio; Tip. P asubjo, 1925. SALPIETRA

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ferì. -

Palermo, Fra.ncesco Sanzo, 1924.

SALVADOR! G1us~PPE.

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SAMAI A NINO.

Stvcli cli

.~led'iciria

i..'?ociale. -

Bo-

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In. Calci/ icazioni simmetriche del sottocutaneo 'in un tabetico . - Estr.atto Boll . Se. Mediche 1925, vol. I. SARTORI D o:\fENico. La Tubercolosi . Arco, Tip. And reatta, 1924 . 8.-tRRI

u. /~ ulla tv bercolosi nella Provincia d·i Ma1Ssa

Carrara . -

Verona: N. Bettine1li, 1925. SALVATORF. L EONE. La lotta contro il traco111a e la pro filassi vi.si va in proi1 incia di Girgenti ( 1924). - Siracusa, Sain toro: 1924. SÉRARRE J. J. J.l fodif.ications de la founction uréosécrétoire au cou11·s de la cwre dei SOlint N ectaire . - Cahons, Imp. Typ. Coneslant, 1925. S IMONE MATTEO.

danza. -

Trriwm.i ginecologici fuori gravi-

Ron1a, Stab. Poligrafico, 1923.

Il salasso nell'arme gentilizia dei J1an fredi , Siano'T'i di Faenza. - Zurigo,

CAsTIGI..IONI ART URO.

Seld,vyla. TENCONI A. L 'indice re.f ratto1netrico del siero di san.gue riell'età infan tile. - l\1odena, Tip. Inm1. Concezio11e, 1924. VAcoAREZZA R\Ol!L F. La .4.nq1t1lostomosis en la Rr.publica .1 rgentina . - Buenos Aires, E. pi-

nelli 1924. TD. e DESTEFANO lt..,. Trata1nit nt o de la 11nquilostomosis por el tetracl.oruro de (Jarbono. - Buenos Aires, E. Srpinelli, 1924. 1

nel contributo allfJ tecnica chirttrgica portato dal prof. G. Ri1,ggi. - Brescia, Tip. Pio I stituto Pavoni, 1907. , .,.I AN.\ O . ('on tributo allo $furlio del taylio cesar PO addominale nella placenta ptt·p,via . - Città di

V ACCARI L u 10 1.

Ca tello

U11ion

Arti b11·afiche, 1924.

Do.lrr:~1ro.

L'iaienr c1el1a caser111a e d1!lle esercitazinni fi. iche mil·itori. - Genova. G. Inn1-

' r 10LA

bolino e F., 192.5 .


[ •.\N~O

XXXIII , f

ASC.

42]

SEZIONE PRATICA '

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. • CONTROVERSIE GIDRIDICHE. LIX. - Licenziamento anticipato per fine del periodo di prova. Già altra volta segnalammo una decisione della V s ·ezione del Consiglio id i Stato la quale aveva dichiarato illegitttmo un ltcenziamento rper fine d el periodo di iprova ·deliberato con anticipazione n otevole d al termine normale :previsto ·dalla legge. In quel caso, il li1cenziamento era stato deliberato dal Con·siglio comunale cinque m esi prima d el biennio, cio·è con anticipazione di due me51 dal termine normale. Questa risoluzione iehe era nuova almeno per i medici condotti e che fu aiccolta .con qualche riserva, è stata recentemente ronfermata, nella sua sosta.nza, dalla IV Sez. del Consiglio di Stato con decisio.n e 18 giu. 1926 n. 313. Ha consider·a to la IV Sezione che il periodo d1 prova fu dal legislatore stabilito nell'interesse del m e.dico -0onldotto e d el servizio sanitario. Siochè, se « non risulti rpalese la 'ProV'a mancata o si verifi1chino necessità d'ordine sU'Periore, è logico che il san itario abbia a ·di51Posizione tutto il tempo util e per ·dimostrare le s u e attitudini ed il Comune o il Consorzio per a:ccertarle » . Soggiunge la de· cisione &Ulddetta che oltre a violare lo spirito tdella legge, commette un palese eccesso di potere il Comune ch e d1eliber a il licenziamento per fine di prova del mediieo condotto vari mesi prima della sca:denza <tel p·eriodo id i esiperimento con l'evidente scopo di ottenere una libertà di movimento che una legge prossim·a allora a.id essere pubblicata (·R . D. 30 d~cembre 1923, n. 2889) poteva limitar e, e non ·già rperchè fosse $tato irrimediabil· mente -constatato il fallimento della prova o pe1. ch1è l'interesse 'd el servizio sanita1·io lo reclama~­ se; ma :per uno sco1p o giuridicamente immorale qual'è quello Idi apprCYfittare delle more de1la pubblicazione di una nuo·va legge per eluderla. Prescindendo dal caso specrale, è qui da rilevare il principio di mas5ima che viene confermato dalla IV Sezione. Si intende che si de, e poi tener conto idei singoli casi sipeciali. l\Ia allo stato della giurisprudenza si può ritenere che qualora il licenziamento non rnotiYato sia stato deliberato per fine del periodo di prova, con marcata e note,role anticipazione, il provvedimentn non sia legittimo. 1

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LX. - Licenziamenti dissimulati. Una dell e forme pitt comuni usate per di simt1· 1nre licenziamenti determinati 1da moti,·i personali è quella della modificazione 'dell'organico e della sop'Pres$iOne di uff ici. La discrezionalità dell'atto

è normalmente così ampia che copre, senza grandi diffic J:·:i. e renrlc in.::inrlRcabili fini personali dis-. simulati. ~Ia, a prescindere da altre indagini e dalla possibilità di provare con ogni mezzo la simulazjone dell'atto, un controllo è J)05Sibile anche sulla base degli elementi obbiettivi della riforma stessa. Cosi, ,p er es., la V Sezione del Consiglio idi Stato, con decisione 28 maggio 1926. n. 176, ha annullato il licenziamento •di un im. piegato titolare di ufficio perchè dall'esame ob~ biettivo della ri1'orma organica risultava che l'ut· ficio non era stato soppresso ma era stato ad rsso tolta una parte delle attri•o ozioni con cambiamento di denominazione, mentre il bilancio comunale, anziché alleggerito , ''eniva gravato di nuo,-o onere, cioè degli assegni 1dovuti al titolare licenziato e della retriJbuzione del nuovo titolare dell "ufficio diversamente denominato e ridotto di attribuzioni. Questo esempio giova a intendere. Jncglio il criterio direttivo: qualora la riforma, ·PPr elementi obbiettivi, di~simuli manifestamente un licenziamento p er altri motivi, il provvedim ento de,•e essere dichiarato ill egittimo. 1

LXI. - Norme fondamentali per i concorsi. Delle condizioni di legittimità dei concorsi ad impieghi pubblici ci siaJIIlo più volte occupati, segnalantlo specialmente il criterio ri·g oroso che, sia. :pure entro i limiti consentiti dal sindacato dt legittimità, il Consiglio d i Stato ha applicato al fine di assicurare, per quanto p ossibile, il fin& ultimo del concor~o. cioè la scelta del più idoneo al posto. Per esperienza jprolfessionale ho avuto occasione di esaminare ormai molti verbali di Commissioni e·d ho 1dovu1o rilevare spesso la som· marietà dell'esame e del giudizio e talvolta anche 1'3.ppli. cazione di criteri non uni'formi e la omisi:.ione della ,·alutazione di titoli apprezzabili. Ml rendo ·p erciò conto della tendenza rigorosa della giurispr11denza, in qt1esta materia. Credo non inu. iile ricordare, .come altro esempio, la decisione 2H mnggio 1926, n. 171, della \' ezione del Consi~1io di tato, la quale, richiamando la giurisprudenza costante della stessa Sezione e della I\' , ha dichiarato cl1e la Commissione giudicatrice di un con cor~o in quanto è grande il pot.ere cl1e le è con ce so p erchè il s'UO giudizio è nel merito insindacabile - deve di r egola prefiggere a se 5tessa preliminarmente i princìpi diretti,·i. appli· cabili ai concorrenti singolarn1ente e co1nparati,~an1ente considerati e deYe concludere quindi con una graduatoria che risult-i cl1iarament c ssere }' inferen1a lOciiCa. neces:::aria di quelle pren1esse.

(*) I.a prc ente rubrica è affidata all'.an-. G10VAN~I

legale del nostro periodieo.

"r.r~Y.\GGI, e ercente

in Cas ~azione,

co11

ulente


1480

IL

POLICLI~ ICO

[ ..\NNO

XXXI I I, F A$C.

4~]

ELLA VITA PROFESSIONALE. QUESTIONI UNIVERSITARIE.

Titolo professionale e titolo accademico. Il f ons iglio dei :Vlinistri nelle ultime sedute héi. aipprovato uno schema di provvedimento che morlific~ gli stl1di d'ingegneria. ·Il corso di stu di continua a.id avere la durata di 5 anni: ·è però div jso i11 un bienn io di studi prop.e deu tici ect un tri ennio di stu·di cli a:pplicazione. Quest'ultimo corso non porta al conseguimento d el la laurea, di cui Ptlò con si..ierarsi un duplicato 'l'e5ame di Stato. P er essere an1messi all'esame di Stato, che abilita alla professione d 'ingeg.ner e, basta aver com!)jufo il il)rescritto corso di studi e superati tutti gJi esami sp.eciali. Sarnnno però istituiti presso le scuole d'·inge gnrrj a cor si complementari della durata di almeno un anno, tanto per materie tecnico-scientifiche qua11to per materie giuridico-economiche, cor~i da frequentarsi -Oopo finito il cor so ordina tio di studi e che conducono aid un esam.e general e di lat1rea per il consegui·m ento ·del titolo di cl ot! ore in ingegner~ a. Quest'ordinamento $1 ·adatterebbe n1olto bene agli studi di medicina. E noi vogliamo invoca.re qualche analogo provvedimento. Il corso degli studi di medi·cina e chirurgia potrebbe dividersi in due parti: l'una scientifica di n1aterie preparatorie; l'altra invece di aipplicazione 1'.lla clinica. Esl~1e SC'nza dubbio una qualche difficoltà per separ:1re nP.ttam ente ' le due parti del corso di studi, per~l1è alcune materie che si sogliono definire precliniche è discutibile in quale dei due gruppi possano collocarsi. Come tali si considerano la patologia generale, par te d ell'anatomia patologica, la farmac.ologia, la micr obiologia. Una difficoltà, un problema discutibile, non sono inrinmpi cli.e debbano impedire una riforma, se -per altr e ragioni è utile. Io rit~ngo utilissima la ·s eparazione in due periodi clt-i$Jli studi m edir.i. Non già per coloro (pochi in Yero 1 che iniziati gli studi medico-chirurgici non nn1ino progredire. ma sopratutto 1per la na. 1urn t0ssa dell'insegnamento. Gli studi di fisica, rhin1icn, 5cienze 11aturali, anatomia e fisiologia, doYrel>bero a\·ere carattere essenzialmente biologico, indirizzar.si ai grandi problemi della vita, special1nente d ella \1ta animal e; formare quindi · una 1nentalità naturalistica, allenare alla tecnica e al lu metodica dei ,rari elementi dell'esperimento. Quc, ta f orma me11tis è indispensabile, è preliminare perc11è un gio,~ane abbia la capacità di apprendere con coscienza le alterazioni degli or~ani delle funzioni e }'evoluzione cli ambo le alterazioni.

r.ra que5ta forma mentis r1aturaUstir.a assai gio''erebbe a un gramde numero di altre persone. Non voglio fare un el en co troppo ricco. :\la ai futuri filosofi, ai puri naturalisti, a molte persone che vogliono diventare veramente eolte, una approfondita conoscenza di biol ogia e specialmente le nozioni s ulla costituzione e funzionamento del corpo umano darebbero una forza, un indirizzo. che saT·ebbe proficuo. Accenno appena, per scen dere ad argo.mento più pratico. che la divisione d el periodo di studi medici gioverà se, in un avvenire eh 'io mi augur o n on troppo remoto, ci si ·deciderà a separare dal grosso ceppo della medicina e chirurgia, alcune branche che, com e la odontoiatria, meriterebbero di costituire un gru!ppo di insegnamenti separati e •distinti. Discende logico ·da quanto sopra che se il primo p eriodo d'insegname11to m edico dovesse assumere l1D carattere n ettamente scientifico, le materie precliniche dovrebbero essere alla base del 5econdo ·p er iodo ·Cio·è rappr.esentare la p rima e p reliminaire parte del &econ<io periodo, del periodo di applicazio11e. Q11esto dPve svilupparsi con carattere essenzialmente clinico. Gli studenti sono portati all'esame di:etto dei malati, alla constatazione , d ei fenomeni morhosi, alla loro interpretazione per la diagnosi, ai vari mezzi per 1nodiftcarne l'andamento cioè alia terapia, addestrandosi così nell'esercizio medico-chi rurgico, e formando in più l'abito medico e l'esperier1za personale. Sono anni di yera pratica quelli passati nelle cliniche. Il giovane che abbia ino1tre dimostrato di po.sseder.e in ciascuna branca <}el1a m edicina e nelle · collaterali parti dell a ineidicina sociale • cioè sul~e questioni di igiene e di r11ed~cina legale, una suffici ente preparazione, è bene in grado di affrontare l 'esame di Stato che I 'autorizza all'esercizio professionale. ar,ì un vantaggio per lui se r1on ùovrà. preparare 'Una tesi di laurea. RaramentP. la tesi rappresenta qi1alco~a ui più di una rivista sintetica consigliata e diretta, oppure un saggio di t ecnica sp erimentale anche essa guidata e sor''egll ata. 'l'ali saggi non drunno certamente né forza n è attitudine suffi ci.enti perchè il gioYane impari a laYorare per s•u o •Conto: lo distraggono dalla èlinica e gli tolgono un tempo prezioso. L'esame ·di laurea nulla aggiunge e molto togli e alla preparazione pratica del !futuro professionista. Basta il pa~s::i ggio negli esami speciali, se l'esame di tato è fatto regolarn1ente e di\·iene barriera contro gli impreparati e gli inetti. Al contrario il titolo di dottore in n1 dicina c-onseguito dopo almeno un anno dalla fine def'Tll c;fudi, nel quale tempo il gio,·n11e può applj car~t


[ ..\Nr\O

XXXIII ,

r~A~C.

-i-2]

SEZIO~E

-

a C{llalche materja di sua ·scelta, nel quale tempo egli può preparare una tesi dottorale con comodo e con pace, rappr.ese11ta bene un grado superiore di coltura. La laurea dottorale può con\'enire al medico chirurgico, giù abilitato all'esercizio profPssionale, può preceder e l'e~ame di tato, })Uò bastare a quelli che intendono dedicarsi agl • stucli o n Ila carriera scie,ntifica senza preoccuparsi dell' esercizio professionale. I o 050 concludt=>re che se la r ecente riforma convjene a.gli studi di ingegneria, essa certam ente si adatta beni·ssimo agli studi medico-chirurgici; toglierebbe l'aspro disagio in cui ·v ivono i n ostri .:;tudenti d·egli ultimi anni di corso 0 gio, errhbe molti5simo sopratutto alla diffusion e della coltura naturalistica. Il che a me pare il n on n1inore dei vantaggi V. ASCOLI. 1

1

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Sussidi ai Comtmi colpiti da endemia pellagrosa. Il 1Iinistero dell'Interno - Direzione Generale di Sanità Pubbljca - ha c1i1·etto ai sigg. Prefetti la segu ente circolare: cc Con Decreto lVIinisteriale i1ì data 25 giugno u. s. è stata ordinata a fayore cli ,~. . una a.nt.ici:pazione per la distribt1zione di sussi'di ai Comuni di codesta Provincia, colpiti ·da endemia pellagrosa, quale concorso nelle spese che essi debbono sostenere agli effetti degli articoli 182 e 192 del Testo unico delle Leggi s a11itarie, e del1' .art. 7 4 del R. De<!reto 30 dicembre 1923, nu1nero 2889. <e i richiama la particolare attenzione della S. \ t . sulla necessità che le proy·~idenze e le istiti1zioni oontempJ.ate per la cura e la prevenzio11e della pellagra, s ia.n o mantent1te in piena efficienza anche se la malattia attualn1ente sinsi attenuata o ridotta ia pochi casi. cc Trattasi, i11fatti , di prov1 idenze (come il funziona1nento di cucine erono1uiche, di forni rurali , di vigilanza sa.nita ria s11l 111ais) oltre che di interesse i:ociale, di grande importanza ai fini sanitari ed in particolare per la profilassi della pellagra , poicl1è la soppressione di esse potrebbe rostituire c•nusa di rico111Qarsa della malattia, o di nggravan1ento iii questa in località nelle quali ora è in dimi·nuzione. « Ad e'itare tale pericolo l'art. 74 del R. Decreto legislativo 30 dicen1hre 1923, n. 2 9, dispone c-he le 1)rOYvide1ize }Jrofilnttirhe contro la pel1.agr.a c:onti11ue1·anno ad a ,·er Yigore fi110 .a tre anni dopo la revoca della dichiarazione di endemia, d1 c11i all'art. 1 1 del Te _to unico delle Leggi sanitarie. e< i..: iccon1e poi. è avvenuto che. da i)arte di alcune Prefetture, ~ono tati ri,ersati i fondi che er.ano stati loro anticipati sui bilanci di precedenti e errizi, dir11iarando r he ne t1n su. idio era stnto ric-hie~to dai Co1nnni. de\e i an-ertire che ta]e circo tanza non rJotrà. da] )I ini tero, rite• •

l 't81

PRATICA

nersi s ufficiente a giustificare i] mancato interT"ento da parte dei Comuni nei quali e istono ancora pellagrosi, ed in cui, per il prevalente consumo di mais effettuato dall.a popolazione, per1uane il pericolo di una. ricomparsa dell.a malattia. «Occorre quindi, che in questi casi l'Ufficio auitario pro.,inciale si assicuri della esatta o.. ~er­ ~anza delle cli~posizioni di legge, promuo1~endo i necessari provvedimenti d ' ufficio nel caso i co11stati inade1npienza ». p . Il Jli nistro: ~!ESSE\.

Cure fisiche ed affi11i. Un decreto ministeriale in data 15 agosto reca aggiunte alle istruzioni annesse al decreto ministeriale 30 apr. 1921, relati•to .ai registri de.gli stabilimenti dì cure fisiche ed affini , ai materiali per uso radiologico ed .anti-X.

· Cronaca del movimento professionale. Secondo elenco della sottoscrizione per l 'assistenza degli orfani dei medici morti in guerra. Totale ia sottosrrizione . Gli allievi aspiranti sottotenenti medici e farmaci~ti dur.ante il corso alla Scuola di Sanità ~Iilitare di Firenze • Dot t. A. )lastrostefa no (N.a,poli) Dott. cav. Barto1ucci (Cairo) Prof. ilvagni )i!agg. med. P errilli Dott. E. Ballerini (affran cazione lir e -10 e L. 30 per onorare ]a madre del dott. G. Pugliesi) . Prof. comm. Carruccio. (Roma) . Dott. Ambrogio Bertarelli (~ltlano) Dott. F Ricotta (Castelvieri) . Dott. G. Rolle tBrozole) . Ten. ine. d in . ..i\.. P. ansoni Carlo (Torino) . Dott. B a.n1bini Italo (Se ti Fiorentino) Dott. . A.. )!arino, direttore Ospedale Ci,~ile di Bt1enos .\ •Yres . l)ott. Oon1enico Riv.a fin occa ione delle 011oranze tributate al prof. ..A.. fli,n) . Dott. Eli gi ~lasciotta (Casacalen'de) ezione To cana Federazione Italiana )Jedi ci lnfort11nisti . )fedi ci d.oll 'Arei pedale . )faria NuoT'a i11 ~'i re11ze (1)er onorare la men1oria dei (:Olleghi Landini , ~!u rei e Bosi

Totale

L.

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116.! 50 40 40 40

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i raccomnndn110 vi..-a1nente gli Ordini dei ~Ie­ diri a Ter_are la quota del 19'.26. Le sonune ....anno dirette al ...: egretario Gen erale dell'Opera ..\. ·i~ t enza Orfani d ei )fe'.lici morti in e:uerrn : ca pita no n1edico F . Bo~chett.i, ...\nzio <R on1a) .


1482

[ A.NXO XXXIII, FA- e. ~~:

11. POLICJ.INICO

'

CONCORSI.

Societ à Italiana di Medicina interna.

P OSTI VAOANTI.

ALESSANDRIA. - P er sobborgo San ~Iichele ; lire 7000 e 4 quinquenni dee. ; aiddizion. L. 4 oltre il 5 % degli iscritti; c.-v . ; L . 300 uff. sa.n .; L . 300 Slllpplenza; L . 500-1800 trasp . ; aib . 2342; età Jim. 4:0 a.; tassa L . 50. Serv. entro 15 gg. Sca-0. 31 ott. BARI. R. Olinira ostetrico-gi.necologica. Sono disponibili 4 posti di assistente volontario. Vedi fase. 40. Scad. 31 ottobre. ANCONA. Ospedale Civile «Umberto In. - Ce-r<0a..si direttore del Laboratorio di chimjoa, mioroscopia, batteriologia e ainatomiia patologica. Vedi fase. -tO. Sead. 15 ottobre. BRUGl~ATO l ...i;;;pezia) . P roroga a tutt o 31 ott. CARRAl{A. - Al 31 ott., 7• zona; età lim. 30-45 a. ·; ha. 900, ab. 4500, p ov. 362; L. 9500 e 5 quinq. dee., olt r e L. 1500 cav., c.-v. Docum. a 3 mesi. Accettaz. entro 15 gg. Rivolger si Ufficio san . Ohied ere ann . CASTELrj ucc10 SuPEit. (Pote nza.i). A tutto 25 10tt. V.e di fase. 41 .' FIU ME . R .. Pref et tura JJer la P1·ovùncia clel Carnaro. - U ff. san. del ciapoluogo; proroga a l 30 -O:ttobre . G ENOVA • •<:;p,edali Civili. Se.ad. 5 nov., ore 15 ; 15 assiste11ti di cui 5 med., G chir. , 1 special. in pediatria chi rurg., 1 ÌH ost.-gin. , 1 in otorinolarin_goi.atria , 1 in ·pediatr . med. ; L. 4500 oltre L. 8 guardie dit1r11e e L. 10 guardie notturne; età mass. a. 30 (35) . Titoli ed esami. Chiedere ann. Rivolger i egreteria (Ospedale S. Miartinoi). IMOLA (lJolog•n a). Alle ore 12 del 20 nov. , ~an1i e tjtoli: t1ff. san . ; L. 14,000 e 5 qu.a drienni dee.; i111denn. serv. L . 2000; c.-v. Rivol gersi segreteria del Comune . P A DO V ..\ . Speda le Civile . Scad. al 31 ott. ' Tedi fase. 41 . P .\R:llA. Ospizi Civili . - Chirurgo oomprimario dell'Ospedale )Jagg iore; L . 5000 e partecipaz.; scad. ore 16 de l 2f> 0tt.; età lim. 35 a . Serv. entro 15 gg. Biennio di l.aurea e di assistentato o aiuto in r eparto chirurgico di grande Os,ped. o in Cl in . r.hir. Chiedere annunzio. P EuLEZZANO (. 1alfr11<>). Rtiip. lordo L. 6500, • -pii1 L. 3000 obbl. vettura. Auro. d ecimo -! qt1adr. ca d . 3 nov. R.ivolger'3i looale segreteria comunale. ROMA. R. Prefettura. U ff. san. di Velletri ; al 20 nov.; vedi fase . 36 . Ro~tA. Società .4.nonima FitLggi . Direttore d ello Stabiljmento in Fiuggi; vedi fa.se. -!O. Scad. 31 ottobre. 7 ' ERNOLE (Lecce). cad . 25 ott.; L . c.:; 500 e 5 quadrien11i; p. taYa.llo L. 2000; .addizion. oltre 1

10()() l>OV. J~f'l' O('fl

di diff ide:

Grume-Ilo

Cren1on~se

NOTIZIE DIVERSE.

(Cre111ona).

E' stata diramata la seguente ciroolare: Chiarissimo Collega, Ho il doloroso do\ere di annunciare la morte iinprovvisa del prof. Luigi Lucatello membro del •Jonsiglio d1rettivo e ora 'anche p:residente del Con1itato ordinatore dell'irun1inente Congre ..ao di P a..dova. 1.10 strazio del dolore p er la perdita del mio Allievo c0.ris~imo mi toglie la. fo rza di rioordare ]e 3u e prezios'? qualità. Sono ben note ai colleght tntt i dell a Società nostra. De ~o invece a\Vertirre chG egli aveva con la abilità e la solerzia in Lu~ consueta già predisposto l'ot"ganizzazione i.lel Congresso indetto per i1 25-28 o tt.obre. ]1 Co-ngra&so avrà lu0go eigua.lme11te all'epoca indicat a . 83Jrà run O<>ngresso. << in gran1aglie li. Il 11ostro collega CevoJottc , segretario del Cornit a,t o o~dinatoTe, il qua.le god21·a la stima e la confid~nza del suo :.Yla.ei.sliro, sa.p rà dare attùazione al piano p1,eparato_, e a.vrà l'appo~o del prof. Mari-0 D onati per i rapporti oon il contempoTaneo Congr~sso di chirurgia . La Giunta del Consiglio dii1r ettivo, conservando al collega c ~v-0lotto la .fiduc ia in lui riposta dal prof. L'U•ea tello, è convinta di ave1re in tal modo a ssiclirata la buona ri11sci t a dPl Cangresso.

Il presidente Prof. E. l\fARAGLIANO.

Servizio alloggi al Congresso di l\lediclna In 1erna. La -0rganizzazione del Servizio A_illoggi p ei ig-nori Congres&iisti è stata assunta dall'E. N. I . T. (Ente Nazionale per le Industrie Turistiche), ente para·s tatale ohe, p ar Junga esperjenza, a;ffida di curare <ruesto servizio nel modo migliore. Chi intende valersene deve Tiempire un apposito modulo, da richiedere all'Enit (presso la CliniC'a m edica di P adova), e irnvia•r e un ant icipo di L. 25 a persona. Non potendo oollocare tutti i Signori Congressisti in Padova c.ittà, verr1·à data la preferenza ai primi ad-erenti. E sa1trita la ri serva di tanze a disposizione, ·si prorçvederà, per gli wltri, l 'alloggio n egli alberghi principali di Abano Terme distante tl•a P aidova 9 km. e collegato con la città con tram e]ettrico e ferrovia. Verranno istituite corse sp~ ciali u·amvi3Jrie per i Signori Congr06sisti.

Il Congresso Italiano delle Scienze. 11 Comitato ordinatore del Congresso , che si dov~va tenere .a Bolog:na dal 23 al 29 ettembre in.a ohe è sta.to rimandato a causa delPnnticipo degli esami di inaturità, ha deciso, d 'ncc·or"lo c·on la presidenza della ocietà per i I progre... so delJo Scienze, che il Convegno abbitl. luogo dal 30 ottobre al !5 novembre . I


[ .i\~'.';0

XXX 111, F ASC. 42]

~;~ZIUNE

PRATICA

1-IB3

Ili Congresso Nazionale di Medicina L egale in Firenze.

rittimi (ufficiali e bassa forza) regolarmente inscritti a ll'Associazione.

(Jl1e.. to Cong1esso, ~tante la coincide11za della r iunio11e in Roma delle Commissioni giudic:atrici dei Co11co1·si, è stato l'inviato acl epoca da desti1 n.ars1.

L' Accademia Medica Aesina.

·Comitato d'igiene della Società delle Naz ioni. Si è .aduniato .a Ginevria il 19 e il 20 giugno, sotto la ·presidenza del dott. T. Madsen. Ha approvato un progetw <l'intesa con l'Ufficio intern azionale d'igiene pubblica, residente a Parigi, in merito alla denu11zia delle ina.lattie ep idemiche prevista dall'art. 1° della Convenzione sanitaria in tern.azionaJe del 1926. Ha deciso l'istituzione di u n t· fficio epi"lemiologico p an-africa110, che abbi.a carattere di centr'o d' info:rmazioni scientifiche, pit1 che di notificazio11i amministrative; se ne fal'à un ' e perienza p r eli1ninare ed a Yrà sede a<l Algeri. Si ò .c;;ta bilito :;>er la successirva adunanza la data del 13 ottobre, subito dopo il ,rja.ggio in Sicilia della Commissione malariologica.

Si è adunata il 27 settembre nel1 1 0spedale ( 1ivile di Jesi. Il prof. A.. R wpisar da ha svolto brillantemente il tema « Sierotera1)ia e vaccinoterapia nelle malattie inf-ettive ».

La tariffa d ei medicinali. L a R. Prefettura d1 Roma comunica: « II 1o no;vembre prossimo entr erà in ,·igore Ja

tariffa ufficiale 1per la vendita medicinali , la quale ogni farmacia deve tenere esposta al pubblico giusta R. D. 7 dicembre 1923. Gli esemp1aa'i delle tariffe dovranno richiedersi esclusivamente e direttamenw al Ministero delle Finanze (Provveditorato Generale tato.) n1ediai1te ca.rtolina,..vaglia di L. 12 oon1presa la spe a di spedizione e che la richiesta potrà ess-ere fatta rla ohiunque ne abbia interesse, segnatame11te i C101nuni e le Opere P ie ».

'' La difesa della s tirpe,,. Pel nnovo Ospedale Maggiore di Milano. Unita111ente ai !)adigli on i della Città clinica universitaria sostit11irà il vecchio e monumen' tale edificio di Yia Ospedale. Intanto 11Ammini~trazio11e ha vinto. con una sentenza della Corte d' Aippello, u na cau sa intentata contro i venditori di u n teTreiio acquistato al disopra della Villa Lonati. Una, Co111111issio.n-e, eletta per ruetà dal Consiglio Ospitaliero e p er m-età dal Sindaco di ~filano , per lo st11dio e la compjlazione del programma e del bando di concorso per I.a costruzion e del nuoYo ()~oodale ha ai_t:1pro,rato il bando di concorso pub' blico ad unico grado, a tal uopo •predisposto, per inc:arico di un Oomita.to scelto, nel sen o della Comn1i sione stessa, dal segretario gener.ale degli I stituti Ospita.lieri.

Al .Sanatorio dell' !riccia. Con Decr eto ~1 i ni. teriale 2 ago~to 19~6, publ)l ic!l to · nella (}azzetta rrfficiale clel 1 agosto, n. 191, il ~Iini stro !1er l' f nterno dichia.r a sciolto il C'onsiglio di amn1inistrazione dell'Istituto chi l'nrgico ortopedico e nnatori o del « Giornale d'Italia >1 in Aricc ia, affidandone Jn ge tione a".i una Conuui ·ione co1ll)"JOsta dal principe don I . . udovico Ch igi, pre ide11te~ dal bàro11e L eone De Renzis Sonnino e dalla medaglia d'oro prof. Amilcare R o~si. C!ò allo soopo di pro,·~edere alle opportune rifor1ne 11ell' ordiname1ito di detto I stituto, per ooordinarne l'azione ag;li interessi attuali e durevoli della pl1bblica bP11eficenza e per ridurre le spese di ge tione.

Gabinetto d' anall~i presso l' Associazion., Ma• r1nara. E stat-0 .au>et·to in eno al l'ufficio n1edico della A. )f. F'. u11 gabi nPtto ~ler annlis.i cliniche, ierologiche e ha tteriologiche. oYe i ine<:lici di bordo p otrnu110 indirizzare i n1arittin1i che nYe ~ero bi-;oano di -..peoiali indaai11i diagno.. tiche. Tutti gli o '€ an1i sarnn110 eseguiti grn tuitan1ente per i ma~

E il titolo di un 11u0Yo periodico bin1estrale pubblicato dall a t ,.nione Italiana di Assistenza al1' Iufan.zia. Ha ]o SCO!)O '.li fa r conoscere q ua.n to si fa ner l'assistenza ali' i11fanzi.a, quanto si potrebbe - far e e come, nelle att11ali condizioni di pe11uria di 111.e zzi e nelle rnigliori condizioni che si riu.srirà 1nan mano a realizzare in Italia. Prepa,rerà ·il pubblico all'applicazione sem·p re più estesa delJa legge F ederzoni , l a quale presuppone un oo-rado di coltura che ancora difetta in Italia e che bisognerà raggiu11gere. La pubblicaZJione ha sede presso il Comitato Centrale della O. R. I. (via 1'oseana 12, Roma) ed è diretta da un animoso e fervenw apostolo e studioso, il prof. 1'ullio R o ·. i ])oria. Non dubitiamo eh-e saprà <'.' f fermar i, diffondersi~ render i utile: in tal ~~ n . o forn1uliamo i nostri cord~ali .auguri.

Ser vizio medico per studenti. :E tn.to o rganizzato presso l' T1 niversiià di "\\"j , . consin ( tati U11iti) e funziona egregiamente; con1prende un ' infer1neria vero ospedale auto~ ~ mo, eparat-0 'd all O..,pedale Generale - , ~ med1('1 a tipendio fi o, 2 infermiere, 2 t€c:nici e ,j inipiegati. Gli studenti !>ngano doll.ari 3.5 ogni se1nestr e ed hanno diritto alle Yisite 1nediche, con libera scelta, e al ricovero nell' infern1eria, anc11e '"Jer l'intero seuu'>stre: di pi\1 u na conven,.i one con la c:uola medica con ente le con ultazioni da parte degli insegnanti, senza pe e upple~nen ­ tari. Degli 000 studenti che anno,·era-v.a l' niversità nel 19'>5 si sono val i dell'infermeria, per yj_ site a111bulatorie: il 61 o~ rlei n1a chi. l' 3 ~b delle femn1ine; le ammis ioni all'infern1erin hn n 110 ras.giunto il n11mero di 11.. 19.

Eccesso di medici in Argen tina. L '(< Istituto di Psicotecnica e Orientamento Profes ionale » di Buenos .Aires r>ubblica i risultati


I

IL POLICLINICO

d1 un 'inchiesta nel ca1upo dell'insegnan1ento. Si rile\·a che il 60 % degli inscrivendi alle Università sr·eglie Ja oarrier.a medica, e malgrado il 4.0-60 '1o ne siano rilPrOYati .agli esami di amn1issione, il 11umero degli studenti di n1edicina si è più che raddoppiato nel corso di un decennio, passando da 3695 nel 1915 a 8137 nel 1924 per una popolazione che nel frattempo è aumentata solo da .000.000 a 9.600.000. L 'eccesso di studenti pregiudica l 'e:ffi.c\enza degli insegnamenti; il tempo, il lavoro e il denaro spesi ·p er conseguire il diplo1na restano spesso inutilizzati, per l'eccesso di concorrenza che deriv~ dalla pletora: a Bue nos Aires si con ta già 1 medioo ogni 750 abitanti e la ituazione va peggiorando: non v'è d.a sorprendersi, in tali condizioni, se molti medici finiscono per diventare insegnanti di scuole medie o :Impiegati governativi . La spesa che si de-ve sostenere in Argentina per segui re i sei anni di corso in medicina viene ~a­ lutata a c.irca 150.000 lire it.

f..\NNO

XXXI I I, 1-....\~C.

;~) .

Luigi Lucatel lo. Lu IGI LucATELLO era nato a Treviso il 30 luglio 1 :-.63. Era figlio delle opere sue, ehè già a diciannoìVe anni, perduto il padre, pro,ava le dur ezze 'd ella vita. Da questa prov.a uscì vittorioso, e, a Genova, dove si era trasferita la ua fami!.)ia di veniva, ancor.a studente, assistente del prof. Ga~ tano Salvioli, patologo già illustre 1norto poi ~io­ van1ssn110.

Proporzione di medici . Neron ':lo I' .4.'1n er. JI ed. (lugl io 1926), ·negli Stati "Pniti si ha 1 1nedico'\ ogni 734 aibitanti; in Inghilterra 1 ogni 10 7 a bita11ti.

Inchieste scientifiche. Il dott. Arthur MacDon.ald st:t conducendo due inchieste scientifiche: 1) sulla fisiologia e psicologia della morte nell'uomo; 2) sul peso del cer-rello umano . Si rivolge .all'uopo a Società soientifiehe e a singoli. Indirizzo: The Congressionial •.\1:;:>a rt1nents, 100 E. Cap itol Street, asl1ington, D . C. (S . U . d' .I\..) .

"r

Un a società contro il ciarlatanlsmo. J!: tata organizzata in Germania e conta 26.000 me1nbri; 1pubblica un organo ufficiale, intitolato e< Ge undheitsJehrer » . co11 19.000 abbonati. L a p.arteeipazione dei medici, direttamente interessat1 in quest'azione, è scarsa.

Missione in Colombia.

...

Jl prof. Cunéo, chi1·urgo dell' Osped.ale Lar:iboisière cli Parigi, è partito per Jia Colombia (America C'entrale), ove farà ltna serie di conferenze e din10 trazioni chirurgiche nelle tre T'niver ità. E accompagnato dal sig~ Reinburg, che ha ,; :itnto a più riprese le repubbliche del Centro e ' · nò-..\1neric:a e ehe lo a ~isterà in questo viaggio di . tt1dl.

Un ca o di zoofi.iia. ~Pl1~1

rasa d ella signora .\.da i.: ca~ini di Faenza, morta l'arbo11izzata per nn fornello a spirito che le app'irC'Ò il fuoco alle T'esti, si sono trovati l~ gatti, 12 cani e molti cadaveri degli stessi anjinali. Con testnn1ento ologr.afo ella h.a la ciato 200 n1ila. lir alla Società protettrice degli anin1a]i e 50.000 lir acl una cono renf.e, signora L ina Ra"Va, 1>erc-l1t> 1na nte11c;?:a i cnni e i g.atti che la tec;tatri<'e nYeYa in ca<::a.

Come studente, durante la. epidemia colerica, presta\'a la sua opera i1el1 I ~aa·etto di Genova e \·i studi ava batteriologia con Klebs e co11 Ceci ; e i11iziava la sua produzione scientifica eon tre monogra.f ie anat-Omo-p.atologiche e batteriologiche in una de11e quali dimostrava, prin1a di FilitppoYiz, ChanteJne sP e ,,.. idal ed altri il bacillo del tifo nel a11gue s;>lenico. La.u reato nel 1 7, gli fu assegnata la n1edaglia d'oro, premio :il miglior laureato. e \inse una borsa di perfezionamento a1l'e-,tero, alla quale ri11\1nziava. Nonunato aiuto cli :\r1.:ttomia patologica, pur continuando gli studi della n1ateria medica. a della batteri,>1ogia, si cle<licn' a anche .a tudi di fisiopatologia e ,.li sierologia .. ono cli que~t'epoca i uoi ]avori suJl'a ntngoni . . mo frn 111orfina e tricni· na i ]a,·ori ulln onenn1onit in c-ui di1n~ trn,·a ' . l'nzione :,ireto~enn dei prodotti 0J,1bili del p11eu


[AN~O

XXXIII,

FASC.

42]

SEZIO~E

n1ococ:oo, il .;>otere battericid1 specifico del sangue <lei pneu1nonitic1 , le caratteristiche della pneumonite tra un1atica, ecc. Già fiu da quel tempo anda\·a dimostrando quella sua particolare attività per curi non voleT'a li111iti alle opere sue; ed infatti, oltre al normale la \'"oro di aiuto, riusciva ad espletare anche quello di aiuto Yolontario nella, cli11ica inedie a. del prof. i\1aragl.iano. Libero docente in _ P.a.t ologia n1edica per esame nel '90, i11carica10 di eor i di 1nicroscopia e batteriologia clinica e di esercitazioni anatomo-;patologiche, continuava la s ua produzione scientifica che du r ò poi ininterrotta fimo agli ultimi tempi, tanto che <li più di 100 ommano i s uoi )avori originali. E suoi nuovi te1ni f urono il tifo studiato ~ia da.I punto di vista c•linico e batteriologico, s ia da quello epide1niologico - .aniii s u questo argomento pubblicava una. pregiatissima monografia i1el Tr.attato di Oantani e Maragliano - le proprietà battericide <lel siero di sangue, il reumati.smo art.ricolare, ece. I11carica.to di Prc.-pedeutica m~dioa n el 1893, ine dico prima.rio i1egli ospedali di Genova. nel' 1895, libero docente di clinica medica nel 1897, dopo un concorso riusciva P·atologo medico a Pooova nel 1 899, <lave nel biennio 1901-03 veniva nominato anohe incaricato di P ediatria. Ci'r oa di questo tempo, pur oontinuando ad occ11parsi in aloune i11emorie della imn1u11ità di fronte al bacillo di Kooh e della pneumonite, iuizi.a\a i suoi , studi sulla pellagra, stt1di n~i quali. detern1inava particolarmente il ricambio del pellagroso, e le sue condizioni ematiche. E ancor.a si occu~ava di studi sierologici con determinazioni di emolisine, di l eucolisine a soo,p o terapeutico, di sieroterapia nella erisipela, di .anticorpi nella cura delle anemie, ecc. E, dopo a.v-er trattato dal punto di vista nosografico delle malattie del sa.n gue 11el Tra.t tato italiano d~ patologia, determinava il valore ter.a.p eutico della inossigenazione nella cura delle sierositi, espletava delle indagini istologiche sui parenchimi intra vitam, della febbre nei tumori mali1g ni del pol mone, ecc. Nel 191-!, iniziata la guerra, offrì s11bito la ope1·a. sua., e fu 11ominato co11sulente del Corpo di Armata di Veron.a. ed ebbe fin dai primissin1i giorni attivissima. parte, sopratuttc1 co1ne i pettore degli o. pedali ed ospedaletti che anda,·ano n1an mano irnpiantandosi, sulla ~portunità € sulla organizzazione dei quali era chiamato continua1nente a riferire. E s uccessiva1nente, consulente delle .\.rinate 1nobilitate, prestò l'ope ra sua con l'esercito ope1.ante, guadagnando ln. er oe€ di ~uerra . N on1inato Pre ·ide della Facoltà dt n1edicina, organizzava nel 1916-17 il cor so ca tren e per gli ~tudenti sotto 1e ar1ni, rich1an1anclo a Padova oltre -t.000 allievi, ·t:> pro\ ,,.eden do a.11a loro istruzione con la organizzazione di nuove Cliniche e idi nuo,·i I stituti. )!orto nel 1916 il prof. De Gi0Ya11ni. la Facoltà con voto l1na11ime lo cltianULva alla. catoodra di Clinica 1nedica. l~Pttore nel 1919, tenne questi uffici fi110 .a.Ila iuorte. "E frutto della s ua particolare capacità organizzati\a ]a f.? reparazione e l'ottima riuscita delle feste per il VII centenario della Uuivt.'rs1tà di l>atlo\-.1, feste nelle quali YOlle e riucì .n riunire 9er la nrimn, volta. dopo la guerra

1485

PRATICA

gli scienziati di tutoo le nazioni anche di quelle già 11emiche. Da lui furono voluti i portoni di bronzo della università, squisita opera d 'arte fatti n.rl ammonizione e .a ricordo dei 200 studenti ·oldati, caduti nella grande guerra. :B frutto delle sue f.atiche il consorzio che raccolse i1el 192.J. 16 n1ilioni dello Stato e degli Enti del Veneto, inercè i quali l 'assetto edilizio della U 11iversità arà presto un fatto comu>iuto. Per q11e to lo fe teggiarono di recente i oolleghi offrendogli una finissima. medaglia d'oro. Chi si facesse ad esaminare le ca.ratteristicl1e della mentalità del prof. Lucatello si troverebbe di fronte ad una lucidità di visione, ad una chiarezza di idee che direi quasi cinquecentesca . Limpidezza nei problen1i, emplicità nei inezzi, pre. ci io11e in ogni co ·a er.ano i suoi a.biti n1e11taJi. Nella le-zione e 11elle trattazioni , nel comando e i1ella. azio11e esigeva che 11ulla fos.se rli oscuro, di i111preciso; non ammetteva si coprissero deficenz.e COll fNLSi Uldetermin.ate ocl oscure elaborazioni nascondessero deficenze di pensiero . Non ainmetteva che alcunchè si lasciasse al caso o a·l la improvvisazione. E la sua parola, i s uoi atti, che p.are,·a no tanto pontanei e tanto precisi sortivano sempre l'effetto che Egli si riprometteva , tale era stata la ipr.aticità della p rèparazione e la cura della ese. cuz1one. Profondamente sensibile, era lega.t o di vivi i1n 1 .affetto QÌ suoi allievi e a quella sua Università di Padova ohe Egli concepiva faro di italianit à verso l'Oriente. Per questo il compianto per la sua di1;>artita è G. CE\OJ,')TT1>. stato profondo ed unanime. E morto a Udine, in età di 66 anni

il prof. GIUSEPPE MURERO, primario del Reparto Celtioo dell'Ospedale e direttore dell' Ambulatorio Celt ico :.\Iuniripale. L;isoia una. ventina di memorie, co11cernenti in specie la radiotera'J)ia . delle tigne e di altre n1alattie ct1tanee. U. I .

Ci giunge notizia della morte di EMILIO KR.AEPELIN. Del- grande psichiatra diren10 in . un nross1mo numero.

Interessante pubblicazione. Dott. ANTONIO SEBASTI ANI M ~ll ico

aiuto negli Ospedali di kurua

I disturbi del ritmo cardiaco Prefaaiooe del prof. C lu1eppe Ba1t1ane111. Bspooe io modo cbia.ro e se~lice l'argomento in appareo z ~ oosl complesso delle aritmie. Il manuale che è dedicato e en· iialmente al meùico pratico, è corredato da numerosi e nitidi elettrocardiogrammi (tutti ca.si osservati perl><>nl\lmente dal· l'A.). specialmente 11110 scopo di far intendere meglio in che rosa consiste il disturbo; vi sono rirerite le vedute più recenti riguardo alla patogenesi; ed ogni cu.pitolo è eh taso dai e dati clinici » che al rlf~riaoono allo speciale diaturbo trattato. Un volume ln·S (N. 7 delle nostre e Monografie lf.edico-Cbi· rur.ricbe d'attualità•). con 73 figure intercalate o~l tt?sto. r 1tid~ente stampato su carta sentipat1nata. - Pr~zzn L. 1 8. - Per gli abbonati al e Policlinico • sole L. 1 6. 2 5 i • porto franco. lllvia.re \&ifUa,. Posta.le a.ll'Editore LUIGI POZZI:

Via Sistina

n. 14 -

ROM.A .


1486

B.àSSEGNA. DELL.à S'l'•MPA. MEDICA.. Rifor1na Jl ed . , 22 mar. - D. TADDEI . L 'ascesso ~ro~tatioo metastatico. G. UNZERI. .Azione degli estratti d ' aglio sull' aippar. ca.rdio-vascol. _\.ipiologia., lug.-dic. B. GONZALEZ ALvAREZ. Euge11esia. V . DELFINO. 11 prob1ema della r.a.zza. .l nn. di Olin. Med. e di Med. spe rini ., dic. G1 UFFRÈ. La genesi della febbre seoondo i recenti stt1di. - PIAZZA. Lesioni pancreatiohe diabetogen e. AMOD.El. Struma della epyphisis cerebl'i. - R.Aocnr1.r SA. Metabolismo degli idrati di C. - LA :NLENDOLA . Contenuto del calcio nel <:angue e l·eaz. di W. 1

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t. \:\~O

IL POLICL!XlCO

~ro- e chemo,t erapia ·'del tifo addom.

De'u.t. illed. Woch. , 26 mar. -

Ohiaroveggenz,a e altri fenom. occulti. - SPEc1c·r . 11 prepa rato Heyden 661 ne1la bilharziosi . - Borrll. L'inclinaz. del ca.po. lT'ien. Kli11. TI' och., 25 ma.r . - DoNATH e HEILIO. Co1ne .agisce la malaria d'inocula.z. E.'ìfui!ios Jledicos, gen. - F. FERNANDEZ ~[ucTI~Ez. Le epatiti croniche sclerosa:nti. · J~ull . . l~ad. ;llld., 16 n1ar. E. BR U ::UP:r. L 'u Entamoeba coli » può essere patogena? MEYER.

XXXIII,

FA~C.

42]

Rev . 'Jléd. :-iuisse lfo11t., 25 inar. e

.

J(ATZENEI·BOGEN.

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F. R.

FR\!:>J.tt

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(:\~.NO XXXIII, FA.;;:C. 4:t }

l'ractitioner, 1nag. -

~EZ lONE

G.

CarC. '\V.

LENIH.\L CHEaTLE.

cinoma precoce e avanzato del se110. CH1\P~IAN. Lassativi e purganti. "'\\1 • DICKSO!'i . Ha.se endocrina del vomito pernicioso della gra\idanza. - F.. b,. CYRIAX. Controstimolo. Zbl. inn. 111 ed., 1 mag. - E. LETTERER. N atura e genesi della so~t. amiloide. J ourn. cle J1,1<1. <le Lyon , 20 a.pr. - Nu1uero sul diétbete. ]Jo ston Jled. a. , 'uru ..f ou rn. , 22 apr. - D. C. l'A~rF.NT!l~n e Dt." IlRENILH. :\Ialattie cut.a11ee in u11a clinica del J.avoro. 1~1·it. Jfflc/. Jou1·n ., 1 111ag. C. R1vJBHE. Pri11cipi di eura de1la tbc . yiolni. J>eut. Jled. TT"och . . :30 ap r. - FnIED:M.\~N e J}.\J,crTEx. Se1p ._ i da ineningococco, F .\Il.L Patogenesi della gl omerulonefrit~ acuta. .1/ iineh. Jfed. 1r·och., 2 aq>r. B1En, Pe11sieri di nn medico s ulla n1edicina. TRIF.RFELDER e TntERFF...L·DER-Turr.Lo'r. Tr.attam. 'del granl1loma. venereo. I>e tlf. J[ Pd. n·och .. 2 n.pr. - KOLLE ed EVERS. Sifilide snerin1ent. asintomatica. . .'1rch. di Ortop., I. - S . CRAINZ . Tbc. primitiYa della rotula . - S. CACCI.\. Diagnosi di goniJité t.bc. - i\ . 1\1 F.RI~Ixr. Lussaz . . congenita del (•allo del radio. Riv. di ]Jalariol., gen.-feb. - G. FoÀ. La cìncon ina i1ella ]otta .a ntimaJ. G. PIPPIA. R eperto del parassita 1ualarico i1el periodo ·interepìdem. - G. ALESSANORINI e _i\. )frsstROLI. Struttura dell'apparato respiratotio degli a.n ofeli. I'·ractition er, apr. - " 1 • BuowN . Trattam. p:re-rore ':lelle n1al. ine11tali. -- F. H OLT D1GGLE. Car-diospasn10. 1

PRATICA

1481

Eevue de JI éd., 8. -

Onno e Z ucoARELLI. Gen e1·alizzazioni ganglionari croniche. PoR.\K. Saggio della diuresi. Jl ediz . Klin ik, 30 .a.pr. -- C. I\LIENEBEROER. La cura della tbc. polm. .1 rclt. di 'c. Biol. , 30 n1ar. G. TEs \ URO . Tensione dell' anid1·ide carbon. nel!' area al,eolare dura11t e la gravid. -- G. ,~ rALE. Azio11e \a · 01110toria del bicarbonato e dell'anidride carbonica. N. G.~YRILRscu. Modifjcazioni causate nelle fib re ne1-Vose dagli .anesteti<;i.

RIVISTA di MALARIOLOGIA Per:odico bimeetrale diretto daJ prof. sen. c. S a n are ll ~ oon la cooi;erazione d'insignri studiosi. R.edattcre-caipo: Dott. L. Verney. Il faec. 4, di J;>a.g. 200, contiene: ME MORIE ORICINALI : D. FALLERONI: Note sulla biologia dell' ct Anopheles mac11lipennis,,; 1. LA FACE : Revi s~ one degl·i anofe lini italiani (2• nol.à) ; F. '~· EDW.A.'RD : Una revii3ione delle zanzare àellè regio11i pal€artic.-he (2• puntata, con 8 figure) ; G. OCCHIPINTI: Di una localizzazione a.rticdlare di natura. malari ca; Jif. GIOSEFFI: Le Gamhu&ie nella lotta a.ntibÌlalarioa in !et-ria. PERIZIE E PARERI : L. VERNEY: C-Ondizioni igieniche nèl bac ino torbosò di Burano (con 2 figure). RECENSIONI : Profilassi chininioa della malaria. - Pesci larvifagi. Malaria e lotta antrimaJ.arioa melle Indie inglesi. - La m a laria in Cfaia. - li i~c-ellanea. NOTIZIE.

Italia L. 25; EEtero L 50; per i noetri abbonati L. 20 e L. 40 rispettivamente. Per 8.66'll.Illere l'abbonamento del 1926 iri:ì.viare vagtita pos.tale o bancario al Sig. LUiigi Pozzi, V-ia Sli.'S'tina, 14 - Roma (6). ~i\.bbonam.:

Indice alfabetico per .materie. .-ln1111inistra2ione sanifa1ia . .A.ngiua "li \ 7 incent: trattamento . Bihliogra.fia Blenorragia: cura con try111oflavin

Ouncorsi: norme fondanientali C-0riza cronica del bambino

. Paa. 1481 1475 » 1473 »

. .

Coriza.: prescrizione . . 1~hni ntiasi: cu~:a }~n10 tnsi mediante t ra fusione sanguigna

.

n

1477 1479 1476 1476 ·1477

»

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» » » »

·Ferite: tamponaJnènto ed èn11)sta i mediante plasma sanguigno · » lnt.o , icazio11e nicotinica e disturbi g!l.stro-intestinali . . » Ipertonia 11111.'Scol.a.re trattata coll'intervento ohirUl'g. sul sist. nerv. \egetat. » Liccn:ian1enti dissimulati » Licenzi.amento anticipato per fin e di p-erindo di prc.va . . · · · n

·1471

1460

~falaria:

lotta contro la - . • )) :.\Iedicina: orgoglio ed umiltà in )) }!eta.Ili colloidali e anafilassi )) • Narcosi lunùnal-eterea . >> N a.so: .aspirazione delle ali e sua c·ura » Pielonefrite nei prostatectomizzati . >• Pielonefriti: ~ura . . . . » Pupille: oscillazioni consecuti ,.e al rin flooso fotomotore . Racltianestesia con la tutocaina » i11usite fro11tale acttta e subac~ta: bagni di luce . »

Titolo

1476 1479 1479

. I'.ag . 14 4

Lu o.\TELLO L .

prof es~ion,ale

e titolo accademico

Tumori encefalici : rachicentesi e drome umorale . . . Tumori midollari: diagnosi e cura \. elo palatino· apoplessia del - .

D•riltl di proprietà rlaerWtl. - É vuttita la riprodunone di lavori pubblicati ml POLICLINICO e la .,af senza cita~ la f <Jnte. _

tab. Tipò-Li togra.fico Armani.

1464 1477

1477 1459 1475 1471 1469 145.J. 1456 1475 1480

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1465 1467 1475

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~blicaziofu d~

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V . Ascou, R.ed . resp .


IL POLI CLINI CO

(PAGINA DELL'AlfMINISTRAZIONE)

EZ. PRATICA. - F.\ C.

~2

NuOV.issi,ma edizione. delia nostra Casa . _.. ·.di imminente pubblicazione: . .

Dott. Prof. ENRICO TRENTI Aiuto nella Regia Clinica Medica di Roma •

Docente di Patologia Medica nella Regia Università

a nocr1s1 na ne a cura •

a

erco osi •

o monare

...

Note critiche e Osservazioni cliniche . •

.All'a1111uncio del nuovo rimedio proposto dai medici di Oopenhagen nella cu1·a delJa 'r11 berrolosi polmona.re, tutti si sono rivolti con alto ir1 teresse e con nuove speranze ai ri ultati cl.le da esso si ·p oteiv ano attendere. J.,,,1 p11l,blicazione del prof. Trenti, che per fJrima

comparisce da. noi st1ll'argo·

iue11to, pc)rta alla questione il contributo dellE- osservazioni cliniche compiute nella Clinjcn Medica <Ii Roma q11<1.ndo aucora si era agli albori del nt1ovo metodo ct1rativo . .Alla obiettiva esposizione dei fatti, documenta.t i da numerose radiografie segue la discus1io11c c·ritica dei ris11ltati ottenuti, mentre sono1 nettamente tis ati i pt1nti principali 11ell<l èlpplicazione della nuova tera.p ia, allo11tanando quei timori e quelle i11certezze che nei primorfli sembravauo circondarne ogni tent;.1tiYo. Per queste ragioni la nllOYa pubblic<17.ione ri11scirèì

'~értamente

di gra.nde utilità a.n che a t11tti i medici prati<.:i .

lJ11 'ol unte in-80 (N. 17 delle Monografie Medic:o-Ch irurgiche <.I 'attualità, Collezione del ·

«

Poi i-

cJinico n) , nitidamente otampato su carta semipati11ata, con 38 radiograJle e 22 grafiche termon1 etri the nel ttisto. Prezzo L. 20. Per i nostri abbonati• sole L. 1 8, in port o rranco .


ANNO XXXIII

Roma, 25 Ottobre 1926

'

Fa c. 4:3

,

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE P.RATICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. N0tte preventive : F. Franchini: Intorno ad una partioolarit_à del _liq~do cefalo-ra.ohidiano degli 1aipo~'letJtioi. Lavori originali : F. .Serlio: Tenta.tivi teraipeutioi oon l 'inoculiazione eperimenitaàe della malaria. Osservazioni cliniche : o. Enrioo: Contributo a.ila pato.. geneei della. sclerodennda. Note e contributi : E . Oavazzere: Si.ma>atia oolioistiea nell'rup.pendicite. Commenti : G. Bilan cioni: A propOE!ito della devi1azione defila laringe quale .segno di modificata funzionalità del diafTamma. Rivi ~te di terapia : G. Dragottii: La rdliaitelìJllia. Sunti e rassegne : ORGANI D IGERE~TI: G. Guisez: Segrui precoci del eano:ro dell'esofago. - Emelin: Sull a diagnosi della ;iuee gastrica. - B. Udaondo : Dol<>ri funzion.a1j ·del ,c olon tel'll'D;iinaU.e. - •SCHELETRO: E. Fel.6: Lo sviluppo della tuberosità della tibia e la patogene6i del mol'lbo di Sohla..tter. -Lamy e Leuba: Le d .e fo:rma, ioni della icolonna vertebraJ.e m.ella tabe e il loro tratitamento. - INFEZION I : F. Lehr : Sepsi da. rparatifo. - Hilgenm.ann : La vaccinotera.i:lia specrifica nella cura 1

NOTE PREVENTIVE. OSPEDALE 1MAGGIORE DI BOLOGNA.

Intorno ad una particola1·ità del liquido cefalo - 1·achidiano degli apoplettici. Prof.

FILIPPO FRANCHTNI .

medico a;>rimario.

Nel ld.qui·do cefalo-rachidiano dei col piti di recente da emorragia cer ebrale è frequentissimo trovare at1mentato sopra la n orma il numero de1 leucociti. L' a111n0nto è, di regola, assai considerevole: qualcl1c v·olto. iè straor·d.inaria.mente grande. ~tan ca. n elle prime ore dopo l'ictus: compare talora già n ella 2a. giornata; e, dopo racrgit111to io pochi gio1·ni un massimo, 5cema e poi con1pare al la 1oa_30a giornata: 1Più -0 meno 1presto a econda (in generale) dell'abbondanza, benchè q11alche ''olta si ,·eda una leucocitosi abbondanti sin1a cadere fino al normale anche in dt1e o tre giorni . ..._i tratta cli una polinucJ.eosi quasi pura. T,n poli11t1rleo i è accompagnata da aun1ento dei proh~idi del liquido. I.n qna11titù dci globuli ro si prese11ti nel liquino qual" ?ffetto dell'emorragia cel'ebrale. è ,·ariabil1' e no11 è in rapporto r.on la quantità <l ei globuli 1

"-'

~alattie infettive. t1cen;11a gono ocoica dal

d.elle

- M. Faure-Beaulieu: La setpunto di vista -0linico e tera-

peuticoCenni bibliogra!!ci. Acca.d e mi~, società mediche, Congressi : Società Medi~ Ch1rurg1oa Behlunese. Appu~ti per il medi co pratico : CASISTICA E TERAPIA: Dia.. g.~<>~·1 .e cura del~e o~ohrit.q ed epid.idimiti. -. Orohiepiid1dLm1te GPOrotricos1ca. - Luxat10 iteetis penali.e. .Ga~ena J:11L~nina;nte spontamea degli OJ."g>an i genitali. - u a.sportamone delle piccole prOBtate adenoma.tose. - NOTE Dl ?t'IEDICINA SCIENTIFICA: L'origine intestin a.le dell'anemia pernicioea. - L'origine respiratoria del cole1:'a.. infa.ntile? - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARI A : La med1-01,:nia e i ime~ici dell'a..ntioo Egitto. Nella ~1 t a !.'rof~s1ona1e : Medicina. 606iale. - Amminis~raz.ione san~taria. Concorsi. - Nomime, iprom oz1oni M on-0rJfi.cen.ze. Notizie diverse. I nd1oe a lfabetico per materie.

bianchi. rio Yisto in certi casi mancare il sangue quasi del tutto •p ur. con una polinucleosi tanto abbondante da .aare liquidi lattescenti come quelli delle meningiti più purulente. Casi, intendo, natu ralmente, di emorragie cerebrali, controllati sempre all'autopsia. Polini1cleosi di qualsia&i grado ho visto in casi di emorragie con spandimento ia dentro i , ·entricoli che alla superficie del cer\'ello (men o frequenti ·delle precedenti). Quanto alle emorragie intracerebrali, nelle quali, cioè. il sangue stravasato non 'ra a finire, almeno in misura ''isibile ad occhio, nè nei ventricoli nè n egli spazi sottomeningei (queste emorragie sono rare) , po.. o dire che per lo pitì non sono accon1pagnate da leucocitosi abnorme del liquido. La polinucleosi di c11i si parla non ha signifir.ato prognostico.

* ** f.recln utile 11olificare que5ti fatti i quali sono JHolto ,; .;;to!::>i e fa cili da osser,·are ~01 che si fa cciano p11nture lomharì ripetute nP2li apoplet ti c1. P ">Ono asc;ai poco notati. se pur lo sono, perfino nei migliori libri che trattano ex professo del liqt1ido del Cotugno.


1490

!L

POLTCLI~ICO

La f rcquenza con cui la polinucleosi compare

nelle apopl essie recenti fa pensare che essa non sia una complicazione, ma che faccia parte -della succession e morbosa normale della emorragia cerebrale. E que5ta è la conclusione pratica più importante cl1e deri,·a dal~a osservazione. Bologna, 1° ottobre 1926.

LAVORI ORIGINALI. ISTITUTO DI PATOLOGIA SPECIALE 1MEDICA DELLA

1R.

UNIVERSITÀ DI CATANIA.

Direttore: prof.

MAURIZIO A SCOLI.

Tentati vi terapeutici con l'inoculazione spe· i·imentale della malaria. Nota del dott.

FRANCESCO SERIO.

L'1noct1lazione ·d ella malaria a scopo terapeutico ha su·b ito in questi ultimi t emp·i un. allargamento di indicazioni, ·d a quella originaria della paralisi progressiva sia nel corpo 1delle manifestazioni si· filitiohe iardjve, com e all'infruori di esse in malattie d el sistema nervoso cen trale, come di altri orga11i . Ri<'oDderò solo i t entativi fatti da Jagic e Spen~l er ·n ella m esoaortJte luetica, da ·H . Schlesinger n ell'a rtro-lues tal'diva, da Lucl1erini n ella leucernj~1 e rda inolti altri A.!\. n ella sclerosi multipla, nel p!lrkinsonismo post-encefalitico, nella tabe. Ne! trattamento di queste forme morbose la ma.· l~ria è stata t15ata segu endo quelle stesse direttive che ave·v ano condotto all'impiego delle tubercoli·n e, ·dei va:ccini delle sostanze proteiche. Con ques te sostanze del r esto la malaria 'Pare abbia in con1une il mcocanismo 1d'azione al1m eno 1per quanto r iguarda le r eazioni di focolaio, ·c he si riconducono n0ttamente aJ tipo anatomico rctel processo liltiam n1 atori0 I1\fatti le o5ser\razioni di Duerck, di ..\delheim, di trar>nssler e I{osl<inas ul cervell o d ei paralitici 11anno dimostrato infiltrazion e linfocitaria attorno ai ,rasi della corti cale, forte infiltrazione d elle menin gi con comparsa di macrofagi e formazi0ne di grossi imbuti piali (-cioè •di fasci connett1Yali cir con danti i vasi -che si !dipartono perpendicolarm ente dalla pia irradiandosi verso la sostanza cortical e, i quali n105trano a loro yolta i11filt razion e cellulare) , infiltrazione linfocitaria 1 ('rivasrolnre con cellule pign1entifere, anche nella --ogtnnza biainca. _.\nche nel tessuto n ervoso della corteecia ~i notavano numerosissime plasmacellule. i ~ o1at e ed a rrruppi. Oltre a ciò piccole emor!'~gie capillari , e - in un caso particolare - com-

[ •.\N~O XXX~ II ,

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pa!~sa

di leucociti polinucleari n ell'infiltrazione ccll11lare peri\·ascolare e n elle meningi. ~ell'insiem e quindi ci tro\·iarno di fronte ad un processo infiammatorio acuto della corteccia, a un 'infiammazione r eattiva con ·p ossibile esito in guarigion-e (nel senso di Bier) c~ace di produrre un perturbamento n ei focolai morbo&i primitivi~ consi·derato pure, sebbene 'Piuttosto vagaimente, co•m e una variazione delJ a situ.azione energetica. atta a produrre la rtsoluzione di un vecchio in:filtrato con la sovrapposizione in situ di un nuovo processo flogistico. Data l'affinità del m eccanismo d'azione della malaria con quello delle sostanze proteiche {n è è del ·r esto da escludere che l'azione attivatrice sia de,ro1uta alle sostanze proteich e originatisi dalla distruzione dei plasmodi) (Plehn), sembrava opportuno saggiare l'efficacia tera'Peutica della malaria in alcune forme che, con vario esito, erano state 5ottoposte alla pr otei·n oterapi a. Ho peTtanLo istituito qualche tentat iYo in questo senso in. tre casi ris ultati ribelli ad ogni trattam en to miediico e precisamente in due di ul-cera giastrica ed in uno di osteo-artrosi 1d eformante primitiva. Ne J>i.p orto succintamente la &toTia. I. - S. A. .cameriera, nubile, di anni 36. Nulla idi notevole n el gentilizio e nella anamnesi remota p ersonale. Dal giugno 1925 soffre di pirosi, senso di t ensione e dolore a caratter e trafittivo all'epigastrio con irradiazione alla r egione lombare, insorgente dopo 2 ore dal 'Pasto. In luglio, in segt1ito a piurga, emateme&i. All' e. o. nulla di notevole tranne micropoliadenia latero-cervica le, inguinale ecl epitrocleare. Nulla di ipatologi-co agli ap1parati circolatorio e respi ratorio. L'a:didome è rpianeggiante, dolente alla palpazione in un punto d ella regi<>ne epigastrica sito due dita .t rasverse al di sopra dell 'ombelirale circolare. alquanto a sinistra della linea m ediana. Il dolore p,r ovocato è vivo, a carattere trafitti,~o. e s1 irradia dorsalmente alle ultime vertebre toraciche, 1ctelle quali la 12a è dolente aJla percussione. F egato , e milza nei limiti. Nulla di patolo~ico n elle llrine. R . ' ''· fortemente positiva. Funzionalità gastrica: a digiuno: ..\. T = 0,3 °~. sen za HC1 libero. Dopo la somministrazione della colazione di prova di Ewald: ·"' · T = 0.91 °~. HCl libero 0,22 %, assenza di acido lattj co e presenza di Jljgmento ematico . .i\.ll' esam e radiologico : stomaco ipotonico; peristal&i ' 'alida. Sulla grande curvatura si n ota una pr-0fonda incisura, persistente tino a completo svuotamento dello stomaco (1da spasmo della muscolatura), cui corrisponde il rpu.nto doloroso accu· sato dalla pazi ente. vuotamento d ello &tomaco completo in un'ora. . 1 ulla di notevole al bulbo duodenale. I ,-ari tentati ,.i t erapeufjci si succedettero l'uno all'altro c:empre con esito n egativo .. i pro,~ò rlapprima a mantenert'I lo ~tomaco a riposo ~li111 ntando l'infernna per ,~ia r ettale e neutralizzando CASO


['"\~NO

XXXIII, FASC. 43)

i1ello stess9 te111po la già scarsa acidità ga"&trica, 1na 5i clovette sospenidere lç. cura per l 'intolleranza ·d ell'intestino ai -clisteri nutriti vi. Fu tentato quindi il m etodo Sipipy: a ncora un insuccesc,o, che si rinnovò iquantdo si provò ad alimentare l'a. con ovalbumipa e burro, secon'do il metodo Jarotzky (metodo che del r esto nella nostra clinica ha dato ottimi risultati) . ...\.risultati nulli condusse pure la proteino-terapia con in iezioni di latte sterilizzato riipetute ogni terzo giorno, che pur produssero aie.cessi febbrili fino a 400. In \rista 1dell'insufficienza di tali procedimenti tera1p eutici il 29 1dicem1bre 1925 e cioè dopo 2 mesi r mezzo di degenza in ·clinica, fl1rono iniettati sotto cute 2 ·em e. di s angue di un malarico affetto da terzana primaverile. Al 60 giorno, preceduto da brivido, si ebbe il primo accesso febbri le. Dopo l'aicce&So comparso i'll' toa. giornata dalla inoculazione, la febbre aoq·u istò il carattere quotidiano El volte oltrepassante i 41° ed intermit tente. Si lasciarono -cosi produrre 20 aie cessi febbrili dopo i quali l 'infezione fu· troncata col •Chinino. Dopo 8 giorni di a1piressia comparve ancora un accesso, poi -più nulla. I paras5iti scompaT"\·ero dal ~ir­ colo. L'inferma, che durante la cura e nei primi gior ni dopo di essa aveva notato un certo miglioramento delle sue sofferenze, non :qiostrò di r isentire a distanza al~un b enefizio, 'Perchè un mese dopo l'ultimo acces5o febbrile accu•sava ipirosi e dolori all'epigastrio dopo l'inge.stione di alimenti, come all'atto ·del suo ingresso i·n clinica. Anche il reperto raidiologico ·è rimasto immu tato. 1

II. - Riguarda un·a donna di 59 anni che a 45 anni, in pieno benessere, ebbe per la prima ,Tolta ematemesi, ripetutasi a dista:nza di 6 ·m e5i e poi ancora di quando in quando fino all' epoca del suo ingresso in clinica. Ha .aV\rertito ed accusa tuttavia senso di p eso all'epigastrjo. pirosi ed eruttazioni acide breve tempo dopo l'ing-estione degli alimenti. Obbiettivamente: ipofonesi a ll'a'Pice d estr o. ove si ascoltano rantoli a pi-ccole e medie bolle prevalentemente inspiratori. Gli stessi fatti acustici si notano alla r egione infrasca'Polare sini5tra. N111la al cuoire ..i\lla palpazione d ell'addom e si riscontra ·'l1n 1pu·n to doloroso , posto all'incrocio dell'oro. llelicare trusversa col prolungamento della parasternal e sini stra. All'esam e radiologico si mette fn rili e·vo un'insenatura ide1la grande curvatura, nettamente localizzata, ma persi tente, dovuta a .~pasmo tdf'lla mnsrolat11ra e corrispondente al p11n to doloroso indicato dalla paziente. Fegato e milz::t normali. Ri'nscita yana lA cura d ietctira coi diversi mPtodi ~i iniettano dl1e em e. di sangue di un in'Cli\iduo affetto da t erzana sottocute. Dopo 16 giorni 1di inct1b·a zione si Pbbe febhre dapprjma (p er i primi sei giorni) a tipo quotidiano. poi a tipo terznnario. Dopo 13 accessi la febbre ,-enne troncn.ta con sa li di chinina. Ris11ltato neaatiYO: dopo il trattamento la f enomenologia subbiettiYa e il reperto rartiologico rimasero inalterati. i ebbe invece un p egg-ior amento, fortunatamentP trangi1orio. delle lPsioni polmonari. CASO

1

Jll1I . - Riguarda una sarta nubile di 3'7 anni n el c11i l!entilizio e n ella cui infanzia nulla tr0Yia1no cl1e poc;sa. esser me-so in rapporto con l'att11ale malattia. Disn1enorroica sin dalla -p11herCASO

1 ~91

SEZIO:\' E PRATll. \

tà è da :5 Illesi amenorroica. La 1nalattia attuale aYrebbe aYlltO inizio subdolamene l:>ei anni fà , con

dolori vaghi, a YOlte crampifoDmi alle articolazioni, segnatarn ente alle radio-carpichc e successivam e11te a11ch c alle piccole articolazioni delle due mani. :'\essu11a a lterazion e locale da principio, salvo edemi fugaci, yespertini delle ldita, coincidenti colle esacerbazioni del dolore; non fe·n omeni generali, non f r bbre. Bagni solforo5i, c ure saliciliche, iodicl1e, arsenicali si dimostrano inutili. Gradatamente si svilup1p ò limitazione dei movimenti delle mami a decorso progressivo, cl1e si aggravò considereYoln1ent e quando l 'a. contrasse infezione melitense, 1durante la qt1ale si ebbero dapprima. f en o1neni poli articolari a cuti, cessa.ti i quali rimasero anchilosi e de,riazione delle piccole articolazioni delle dita, delle tibio-tarsiche, delle ginocchia. E. O. In corr ispondenza •delle articolazioni c1 e Ile falangine colle falangette delle due mani la Cltte appar(l levigata, lucida, quasi aiderente ai te. . 511ti sottostanti, leggerimente .atrofica. Djf'fuse a t11tto i l tronco. alle coscie, al collo e i·n corrispondenz~1 delle articolazioni ammalate si n otano numerosP. cl1iazze di 1p soriasi . Le 11ngl1ie sono sottili, di consisten za diminuita, fragili, atrofiche. Il .sistema pilifero scar samente sviluppato. :\licropolirudenia Jatero-cer vicale. La tiroide è appena !palpabile. Normali gli organi dal to1·ace e d ell'addome; negativo l'esame del sistema n erYoso. Sistema osteo-a rtico tare. L 'articolazion e scapolo-om-eral e td. aippare .ieggermente edemato5a, con i capi articolari ingrossati, a mobilità ridotta, •dolente. Anchilosi in completa dei due gomiti, con ispessimento d ei c;apj articolari. L 'articolazion e radio car pic::t è completamente ancl1ilosata in entrambi i lati; i tessuti periarticolari presentano lln certo grado di atr ofia; i capi articolaTi, sp 0 cje il cubitale, sono abnormen1ente sporgenti; pur<:! ingrossati so110 i capi delle articolazioni metacarpo falangee. Le falangi d ell'i ndice, m edio, anulare e mignolo delle due mani sono in f orte fJession e nalmare e deviate ver so il lato cubitale; le falangine invece in iperesten sio ne, con1plPta· m ente lu~sate e d eviate dal lato radiale. L P falangette sono flesse sulle falangine. ~ulla alle coxofemoraili. f tessuti periarticola ri del ginocchio sono edematosi, non arrossati; alla p alpazio11e si i1ota pastosità periarticolar e, scarsiss ima mobilità della rotula. I movimenti attivi e paS$ivi son o dolorosi. tJUello di este11sione è lim1tnto; si palpa s cricchi()lio arti colar e. Arti colazion i tibioast1·agaliche edematose, a movi1n enti rid r,tti sui due lati. .~l piede sinistro lie\ri alterazioni articolari, con deviazione delle dita e lim ifa zio n e dei. movimenti. Nulla al piede d. l\1isurazioni: t-tatura m. 1, ' . L.11nghezza jngnlopubica rn1. 49. Lunghezza co~cia cnl . 39, gamba 36, a ,·an1braccio 24.5. braccio 2.5. Esame d'urina: tracce marcate di alb11mina. R. \\·., negativa. Sieroagglutinazion e per il mi<rOC'oc<·o <ii Bruce: poc:;itiYa fi110 nlla diluizione 1

1/600.

L'esame radiologico delle due u1ani (oYe si rì· sconti ano le lesio11i pi\1 antiche} 111ostra decalcificazione delle ossa metacarpiche e fa langeali; inCUI'Yamento ed in alcuni punti erosione uperficiale dei m etacarpi; lussazione delle articolazioni roetacarpo-falangee e falango-falanginiche. Xon si notano alterazioni articolari nè procesc..i


149-2

IL POLICLINICO

ossei rigen erativi. elle gra11di ar.ticolazioni, la caratteristica raidioJogica è data dall'ispessimento osseo con formazio11e di salienze dentate per neoproduzione periostal e. Aniche in queste la iima articolare appare libera, per quanto ristretta. Non si riscontrano le note dei processi infiammatori a rticolari e dell 'an cl1ilosi. 1

Oltre che terapet1tiche, le difficoltà erano in questo .caso anche di ordine diagnostico. A quale forma di artropatia è riteT1bile il quadro cliniieo offerto dnllla nostra pazie11te? Comincerem10 icol <:hiederci, per ùelitnitare il campo della discus::;ione, sé n el nostro caso ci troviamo di fronte ad 11n proce&so flo-g istiieo croniieo od agli esiti di un J)rocesso acuto (artrite), o di fronte ad run proces· so degenerativo da alterata nutrizione dei tessuti articolari (artrosi). Come si è 'risto dall'esposizione dei ·dati anamnestici, rnanca r1ei prec.edenti d·ell'inferrna ogni fe.non113no r eumatioo acuto all 'inizio e durante i pTimi anni de[la mal:lttia; non febbre, nè fenorneni generali, n on arrossarnento, n è tumefazione. Refraitarietà all'azione dei salicilici, assenza di lesioni valvolari 1da endocardite, tutto co ntribuiscP a !farci escludere questa possibilità. Ed è ancora da notare che di solito le forme reumatiche infettive !recidivanti prediligono all'inizio le grosse articoJazioni, ·dalle quali poi, ma di rado, passano alle pic1cole e elle in esse fanno dif·etto le ·p roliferazioni ossee i1·regolari, che costituiscono la caratteristica dell'osteoartrosi d eformante, ment1'e la poliaTtrite cronica, pri1naria (forn1a cronica sin dall'inizio della poliartrite reumatica infettiva) se pur predilige le pi,ccole articolazioni, si accompagna quasi costante1nente a lesioni cardio-vascolari, colpisce di pTeferenza individui in età avanzata ·ed ha di r ado esito in anchilosi. La i11alattia si è sviluppata sub·dolamente; il suo decorso è stato ·in dall'inizio aid oggi esasperantem011t.e cr onico, ove si eocettui il periodo di acuzie rhe accompagnò l'insorgere ed il decorso dcll'intcrcorre11te febbre di 1M alta. Ma non possia~ mo con siderare l'infezione melitense quale determinante delle lesioni articolari quaili oggi si riscontrano. per quanto sap11iamo - e llOi ne abbi aino riscontrato parecchi casi - cl1e il n1icroicocco di Bruce possa proViocare artriti acute e cro11icl1e, iperostenosanti ed anchilosanti od all'in.. verso lllcerose e destruenti. Quando si insediò la melitcn&e le lesioni articolari esistevano da più cl1C' :l anni ed erano sulle piccole articolazioni cosi progredit.e, da determinare un atteggiamento di r1 essionc permanente dell'indice e del medio d elle due mani. on poc.;siarno quindi anu11e1lerc un pseuclorl·u1nati.;n10 inf~ttivo (nel caso da melitense) passato allo statu cro11ico o agli esiti di t111a tale ~

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XXXIII, .FA.se. 't3}

forma. Appare però verisi1n1lE- che l'infezione colla pou:;sée acuta da essa i)rovocata, abbia pre<;ipitato il decorso della rr1alattia, agevolando lo stabilirsi in pochi m esi di quelle lesioni che altri·m enti a,~rebbero avuto bisogno di run più lungo lasso di temvo per raggi11ngere l 'intensità che oggi pr esentano. Non intendiamo con ciò attribuire al processo infettivo bruceano altra importanza etiologica, che ·quella di atti\·atore di un processo degeneratiYo da o.lte1·ato trofi 100, legato ad 11na disposizione generale, um orn 1e, cJj a tesi ca del!' organisn10; costi tn z ione che del resto 1dà nella nostra pazioote altre manifestazioni rtella :5Ua esistenza. Inten· diamo così sbarazzare il campo diagnostico di osteo-artrosi deforn1ante cl1c si sviluppano sulla base ~li lesioni arlicolari primierarnente infettive. Indubbiamente nella nol?tl'a a. esistono segni di alterato trofismo generale quale lo scarso sviluppo del sistema pilifero, Ja ca.d uta d·ei <:apelli, le alterazioni a carico delle unghie, quelle della cute .sovrastant8 aJle articolazioni c•olpite, la ico1nparsa di chiazze di psoriasi: lesioni tutte riferibili a .disfunzione en1docrina, segnatamente tiroidea . .!\ ciò si aggiu11ga la di.sm enorrea di cui la pazi.ente so.ffrì sjn àalla fanciullezza, ila m enopausa precoce, le peculiarità ·del suo sviluppo sch.eletri·co per cui i rapporti della lungl1ezza del braccio e della coscia alJla distanza jugulo-pubica (proporzioni del corpo umano secondo l\1ollison) son o di 79 e 51 ·Contro 98 rispettivamente 62,6 (cifre medie assunte come valori normali), ed avremo completa l'immagine dello squilibrio ormoni•co (insufficienza cioè tiroidea ed ovarica), che costit.uisce la nota dominante nella costituzione della nostra inferma. Noi ammettiamo che la causa prima dell'artropatia che oggi ci occupa, risieda in tale insufficienza gla.ndolare endocrina. Si comprende di leggieri come, dato lo stato troppo avanzato della malattia poco o nulìla c'era da sperare da ogni terapia. Cure iodiche. arsenicali, idroterapiche erano state e eperite inutil1uente prima dPl ricovero d·e lla paziente in C'linica. Così, durante la degenza, 5i din1ostrarono i11efflcaci la medicazione tiroidea e quella ovarica, tentate a variP riprese, gli antiluetici, i ter1tativi di riattivazione con iniezioni di latte (-che rion provocarono sensibili rialzi termici) e d i vaccini nspeciflci (artigon, ecc., che pur diedero reazioni febbrili) e l'anatossina e poi l'anacultura preparate dal micrococco di Bruce, in rapporto alla 111elitense sofferta dalla 'Paziente. Tanti risultati negativi ci inclussero a tentare la lnocu1azio11e di un ceppo di quartana malarica r· il 2'• no,·enlbre 1925, dopo un an110 di degeuzn. furono iniettati 2 eme. di sangue prelevato P 'r puntura yenosa, . . ottocute. Dopo un pe1•indo d'i11t

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[ANNO XXXIII, FASC.

43]

SEZIONE

cubazione di 22 giorni comparve un aécesso febbrile, •cui al .qua.Tto giorno seguì un secondo. Dal secondo accesso in poi la febbre acquistò un decorso tjpicamente t erzanario cl1e si mantenne per ancora 11 accessi, per ritornare quindi al ciclo quartanario. Dopo 16 accessi f·ebbrili l ' inf ezione venne troncata con sali di chinino. Esito della cura completamen te n egatiYo : lo stato delle articolazioni non venn e affatt o in fluenzato.

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Malgrado l'esito negativo di questi t entativi", ho creduto utile r enderli di :pubblica ragion e in quanto possono dissuader.e altri dal r1peterli. Ess i si prestano iperò ad alcune consid erazioni, ch e esporrò in breve. Va anzitutto r1otato che n·ei no.stri casi n on sì trattava di forme infiammatorie, sia pur torpide, cl1e fo sse :possibiJe riat,tivar.e, ch·e si potessero combattere con la sovrn.p posizione ad esse di u11 r1uovo processo fJ.ogj sti~o olH?. risolvesse i vecchi infiltrati, ma di forme essenzialmente degen erative, a tipo necrobiotico. Ed .è noto come tali ptoces·si in dipendenza da fattori organici costituzionali, siano in generale più difficilmente inJluenzabili di quanto no11 ùo sian o gli infi ammatori. Questa cir~cstanza F.lnatomopatologica potrebbe essere determinar1te ·dell'esito della ,c ura. Con que.sta ipotesi non sono in contrasto i risultati favorevoli di Schlesinger n e11·a r tro-lues tardiva: al contrario li avvalorano i·n quanto ottenuti in una forma di vera artrite infettiYa . Non mi soffermo sul decorso dell'in'fezion.e malariica speriment ale n·e i miei ca si. Esso n1ostra' a tutte e tre le ·caratter istiche m es&e in luce d a Ger stmann e cioè : a ) l'irregolarit~t. della cu r va termica; b) l'assenza o l'estr em a scarsezza n el circol o di forme sessuate d el plasm odio; e; la straordina r ia sen sibilità di questo ai sali dì chinina. p er cui piccole dosi di fls~i. ripl tute p er pochi giorni sono in gr a do di estingu er e l 'inlfezione, ponendo l ' a. al riparo dal per icolo di una recidiva. L.E1'1~E R ..\ TUR..\.

\Vie11. l{li11. ,,·ocl1. 19:2), n. 31. L UCR ERlN I. P olil'lin ico, ez. P rat., 1925. pag. 1745. H. ....CHLFSINGER. .1 rthro-L~t es tardi va. Springe1. 1925. Dur.RCI<. Hb. f ..t\er ztlicl1e E flf al1rung in1 \ "el tkricge, 1921, 8. ...\OF.LliEr ~r . \\ìie1i. l(lin. ,,-och. , 1926, 11. 15. StRA r ES'3I.ER und' I<OSKINAS. \,.ien . l\li11. ,,.<eh.

JAGIC

e

..

-. P ENGLBR.

1923, ?83. GERST~ c \!\'N.

D ie "Jlalar ia behanal ung der 11rn.fJ1 e::--~i­ ven Paralise. Springer , 1925.

PRATIC ~

t 1t9:3 •

OSSERVAZIONI CLINICHE. 0 Il

GlOY ANNT I N ROMA ezion e. Dir ettore : prof. C HIARINI . PEDAI.E OI

.

Cont1·ibuto alla patogenesi della ·clerode1·mia. Dott.

CEsARE ENRICO ,

assis1e11te.

Dal 1752 (epoca i11 cui la sclerodermia fu p er la prima vqlta des·c ritta da Curzio a Napoli) fino ai 11ostri \g iorni, molte teor ie sono state en1esse nei rigt1ardi dellçt sua etiologia, ifatto qu e~t<? eh e sta a d imo5trare come la vera caus a della malattia ci sia ancora d el tutto ignota . .~lctmi , .com e ]l FOt~ ster, il '\Vernicl<e, la ritennero •dovt1t a a un'infiaimm azione crani-ca; il Rasmu·ssen la considerò com e 11na vaTictà dell' elefantiasi, il Bancr oft in un su o raso la mise in rapporto alla ipresenza d ella filaria di Medina n el san gl1e; altri videro u n rap· •p orto con l e malattie costituzionali note (diabetG, gotta, ecc.), con le malattie infettive (ere5i:pe1a , scarlattina, tifo, tubercolosi, sifili1de, lebbra); con ~ 1P ca11se r eumatiche (!l\1ader, Gubia n . Tanturri , Graha·m ) con l'azion e ·del freddo (Nicolich), con quella dei trallm.atismi e •delle alterazioni psichich e. Mà lasciando da p arte tutte queste cause ch e si d ebbono ritenere :piuttosto ccrne occasionali , che come det e:rminant], due t eorie principalm ente tennero il campo p er molto ternpo : un~ teoria Tler,-osa, che ricollega la m alattia a u11a trofon e,Trosj, e un a teoria vasale. La p rim a si fond erebbe si a st1l fatto che spesso alcuni inrlivi1dui a ffetti da sclerodermia ~r e5e.ntano llna pre·èisposizion e 11ervosa er editaria. o la concomitan za d i una tetan ia. cli ne,1ralgie. dell'emiatrofia pr ogre5siva rlella far. ria, ~ia sul fatto cl1e la scler oda1 tj1ia r icord a le affezioni di dominio del sistema nel'voso conosciut e otto jJ n o1n e di m ala ttia di Raynaud e di m alattia di Mor Yan . P o sjam o però affer mare cl1e m ai si è potuto dimostrare alcun a ,,era alterazione co, stante n è d el cervello, n è del midollo. n l-1 dei n erYi perifer ici; e. d'altra par te, anche 11ei l'a5i in <'lll furono des"ritte lesion i dei gan gli spinali, (come in quelli cl i Herzog e Ma r bt1rg), le'iioni del midol10. <lei n er\~i per iferici, n on fu m ai pott1to definire il r a.p porto cl1e p assa,•a tra queste alterazioni anatomo..,patologiche e la .~clerodermia. ~\n che l'opinione di ThieberCTe. il quale ammette che la srlerodern1ia a striscie e a placche sia in r apporto con la segmentazione m etam erica di B ri5saud, e qu<·lla cli altri ~he ,·ed ono corrispon der<3 1a diffl1 -ione de)_ l'alterazione alle zone t;pin ali cli H end, mancano di basi co~tan1i. In quanto all::i "cconòa reoria~ al cuni. •·0 111° \"u nd er,-elde. )f e)~er. )f ery '''olte1 '-. ritenn('ro le al!

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149~

[.\x~o XXXIII . .F ..\Sc:. ~~)

TL POLICLINICO

terazioni vasali dovute a fatti secondari, mentre il Dinkler amm ette che queste lesioni, rappresentate' 1da endoarterite e da periarterite, siano la cau sa prima della malattia. P ossiamo iper ò subito dir e che è perfettamente inutile andare a ricercare la causa iprima della malattia n elle alterazioni dei n ervi e delle arteriole 1cutanee. Dato che la sclerod ermia appare, in ·secon1do temrpo, co1ne una atrofia della cute, è ben natural e che a11•e5ame istologico si possano trovare lesioni di tal fatta. Do;po gli 5tudi r ecenti sulle ghiand ole a secrezione interna, le teorie patogenetich e sulla sclerodermia si orientarono verso qt1este nuove ' 'edute, e si è pensato che la causa di questa malattia potesse risiedere in alterazioni delle ghiandole endocrin e. Già Singer n el 1894, descrivendo u n caso in ·cui insieme alla sclerodermia si a'reva assenza del lobo laterale ·destro della tiroide, consitdera come forme m orbose dello stesso ordine la scler oderrni a il mixoedema il morbo di Ba5edow. :Vlolti ' ' al tri autori notarono tra sclerodermia e tiroide un ra1}porto, sia di ordine •clinico, citando casi di sclcro,d ermia a ssociata al morbo di )3asedo\v o a gozzo semplice (·come Balzer, Leube , J(lippel, Griinfeld, Panegrossi), sia d'ordine t erape1.1tico, notando azi·o ne favorevole con l·uso d ella tiroidina, sia di ordin e anatoìno-fpatologico, notando alterazioni in que&ta ghiandola. Senon cl1è col tempo furono parimenti idescritti rapporti con lesioni a ca· rie o .aell'ipofisi (Roux, I zar, Strumpiell, Stertnh erg, ecc.) delle surrenali (Carle, ~icolas, Lancernnx) d elle ovaie (Fumarola ) dell e paratiroi d1 (Dupré, Ni1colas); si notò associazione con la sin<irome di Dercum , col nanismo, co1 m orbo di .l\ddison e ipiù che con l'azione d ella tiroi dina , si ebhcro ri&ultati favor e,roli, i n alcuni casi, con 1•uso dell'ipofisina, o en•estratto di capsule surrenali e spesso di preparati pluriglandolari. Qcraj Qiorno inerò le ghiand ole endocrine vengono t'>O O ..t' considerate n on più una isolata ·d all'altra. ma com e funzionanti reciprocamente, sinergicamente, e aò ogni modificazione funzionale cti un elemento del sistem a endocrine ri~onde una reazione di ipo- o di ~p er'funzionalità degli altri elementi, che t ende in ogn i caso a mantenere l'equilibrio del c;i~trmn . .\mmessa questa azione vicariante. questa correlazion e ft1nzionale, perchè si stabilisca la sclerodermia. se dobbiamo ammettere la teoria endocrina non basta la sem;plice alterazione di ' una ~ola ghiandol a, ma è necessario che le altre ghiandole ad essa sinergiche non siano in grado di c;upp1ire la ft1nzione alterata della iprima. Considerando così la questione, ci rpotremmo spiegare i diversi e talvolta contraddittori risultati che si ottengono con l'opoterapia; l'azione degli estratti ghiandolari. sia omologa. sia eterologa. mentre rpnò giovnre qnnncto ec:.istr ancora l; integ-rit?\ <lelle 1

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altre ghiandole capaci di assumere la funzione vicaria, diventa nulla quando la lesione sclerotizzante 11a colpito tutti gli organi a secrezione interna. ..\mmesso inoltre che tutte le ghiandole endocrine siano in pieno accordo fisiologico col sistema n ervoso 1ctella vita vegetativ.a, e principalmente .col simpatico, possiamo ipen sare che 5ia tutto il sistema endocrino-simpatico che partecitpi alla genesi 1dell' affezione. Ho.f fmann trovò infatti in tutti i suoi 18 casi di sclerodermia descritti, 1d iminuito il ton o d el simpatico e aumentato quello del parasimpatico, e Horn ha n otato, con la &impaticectomia rperiarteriosa, regressione del iprocesso sclero·dermico. 14 giorni dopo l'operazi-one. E a ppunto iper la gr an de importanza dell'argomento, che ho pensato, senza affatto credere ·di ,~01er risol,·ere la questione, di riportare _w1 caso occorsomi dn• ra.nte il mio 5er,riz1o di assistente medico nel1·ospe1dale di S. Gio,·an11i, caso che credo possa avere un certo interesse per i sostenitori della teoria endocrina. 64. da Bolsena, nubile, stir'ltrice. Il giorno 2 1dicembr e 1924 en tra nel reparto Z. "\llarghe1 ita, di

fl.

chir11rgico dell'oSipedale ·di S. G'ioYanni. con diagnosi 1di go::.::o-sc l erodermia: il 16 di detto mese viene trac;ferita in 5ezione medica, perchè inoperabile. 1P remetto cl1e. dato lo stato gra Ye dell'inferma, non fu possibile raccogliere un•anam11esi accurata. R acconta cl1e all'età di 14 anni ha con1inciato a notare (òice do;po uno sforzo nna tumefazione dellél gran1dezza id i un piccolo i10Yo in 1corric:pondenza della rcigion e anteriore del collo, 1um efazione cl1e è andata lentam ente aumentando di volume, senza •darle speciali disturbi. Dfl vari anni soffre di ,,en e ''aricose, e da circa 6 anni si 5ono formate delle ulceri ad ambedue l e ·gambe. Da quel periodo la ;paziente ha comin· ciato a notar e, prima sulle mani e poi sulla faccia , u n senso ·di formicolì.o e alterazion i della cute, cl1e si è Yenuta facen do sempre più &ottile; in seguito inoltr e si è accorta che non poteva niì1 compiere normalmente i movimenti di estensione idelle dita delle mani, e cl1e le falangette dellt; dita venivano as5ottig-liandosi. Da circa quattro m e5i è presa. rti tanto in tanto, cla sen"o di r~st~i­ zione alla gola. "enzn che abbia notato mai, in questo periodo. uno ::-vilt1ppo più rapido _ed in111r ovviso della tt1mefazione clel collo. Da cir ca_ un mese e mezzo è affannata: inghiottisce con d1ff1coltà e tal ,·olta si .:.ente ma11c:are il respiro. H a ' roce rauca. Esame obbietti1·0. Co11rlizioni ,generali gra,·i. Stato di nutrizione 1nolto scaiclnto. Dispnea a tipo inspiratorio. tirage, cornage; colorito dei pome1 1i e dell e labbra leggermente cianotico. I muscolt del rollo s11ssidiari rlella respirnzione sono contratti. te~i con1e corde. Pulsazione ,-i~ibile. d~i vasi clel collo r.a cute dell e 1nnni e della tace.a è tesA, lt1cen1è. nssottig1iatn. li :--cia. con ~li .~rific1 follicolari CJlHlgi del tntto scompttrsi. non p1u n10 hile sui piani profondi. pigmentata; apertura boccale ri~trettn ..\nche la cute dell e labbra presenta !?li ~t"'"" i r nra tf Pl'i. l .. r. falangette delle (htn delle 1


(ANNO

XXXIII, FASC. 43]

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SEZIONE PRATICA

mani sono appuntite, le ossa si sentono' come a nudo; le ungl1ie 1sono alterate, contorte; si desquamano sotto forma di scaglie. Presenza di piaghe varicose a d ambedue le gambe, prevalentemente a destra; la ·c ute rè ipercromica; ver&o il lato interno ·dell'arto presenza di cordoni venosi varicosi. Nella regione anteriore e laterale destra del collo si notano rd ue tumefazioni della grandezza ciascuna di un grosso uovo, separate tra loro da un sottile sotco; hanno consi&tenza molle elasti.ca, non fluttuante a suiperfi1cie leggermente irregolare, ri•coiperte ·da cute piuttosto sottile, di colorito 11ormale. La tumefazion e me•diana, nella sua porzione inferiore, si a.ip:p rofonda n ella regione del giugolo, dietro lo sterno; idetta tumefazione sl sposta con gli atti ·di ·deglutizione. Tora ce . .~nche la ct11 e 1d el torace è secca, piutto&1o a;derente al piano costale; le basj p olmonari sono leggermente abbassate, ipoco mobili. All'ascoltazione il periodo jnspiratorio -è prolungato rispetto a qu ell o espiratorio; non isi av, ertono però speciali rumori. C'uore. Nei limiti norma'l i. Pressione al RivaRoicci 165. Addome. ~ulla idi anormale alla palpazione e p ercussion e. Organi ipocondriaci nei limiti. Esam.e radioscopico del tora ce . Si osserva un'ombra intensa, uniforme, in corrispondenza 1clella yJarte al1a •della regione sternale, a limiti inferiori netti, curviljnei. L'ombra si continua in alto con quella esistente alla base del collo, che non è altro se non la tumefazione che si ap:p rezza clini1camente. Esan1e laringoscopico. L'adduzione fonatoria si compie normalmente; l'abduzione inspiratoria è invece lirrlitata, e la&ci 'l scoprire sotto le due cor-de vocali vere, da ambo le parti, una tumefazione pallida •della mucosa della regione sottoglottica. Esame delle itririe. Peso spec. 1010. Albuminn presente; n el sedimento 'Presenza di cilindri ialini granulosi. Costante di Ambat1d: K = 0,160. Dato lo stato grave idell'inferma non si è potuto procedere a un esame aoctrrato ·del &istema nervo1so, e non si sono potute J)raticare le prove fRrmacodinamiche p er svelare l o stato del si5temn r1er,roso vegetativo. Durante i pochi giorni cne è rjmasta in sezione è stata sempre apirettica; ltL clifficoltà di r espirazione e di d eg-lutizione è divenn1a tanto gr~,·e 1da impedire all'inferma ancl1e 1'~ 1imenta.zione con soli li qui di; il rumore d i cornn ge è cosl forte Ida sentirsi a una discreta di~tnnza. In tal e stato di cose le condizioni gen erali si sono ' 'ennte "em.p re pif1 aggravando, tanto che l'inferma muore n ella notte •del 22 dicembre. A 1itop.c;ia. Sclerodermia specialmente d ella cute delle mani e d ella fa cci a con deformazioni delle dita ed atrofia d el mignolo &inistro. Grosso gozzo colloi·deo 'Pre,~alentemente del lobo m edio e destro della tiroide, che si prolunga dietro i l tronco llr'1c11iocefalico fino çill'ar-co ·dell'~o rta. con com. pr()~Sion e e necro~i dPlle cartilagini del laringe . .t\lrun e ghiandole mediastini che appaiono necrotiche. In ieme a d ette ghiandole si prelevo. 1·inof!c;ì e frnmm enti della tiroide, surrenali, c11t0 • l'lbhl'l'. o,·nio, per 1 (\"ame iRtologico che -.1ui sotto trascrivo. Tirnid e. La str11ttt1rn dell'organo è pTofonli·l n1r nte altPrata. L ~ caratteristica principale ~ ò~ta 1

1

dalla presen za di numerose formazioni c.;i ~t:1 c t1f' di varia grandezza, risultanti dalla fusione di f1)llicoli cistici (fig. 1). rel parenchima tiroideo "Sufficientemente con servato o ialini zzato si nota inoltre la presenza di numerosi infiltrati, all'apparenza lin1fo citari, analoghi a quelli de&critti da Mac Callum come speciifiici del gozzo basedowiano; per quanto la ·diffusione •dell'infiltrato e la manc: anza di limiti ben netti di queste formazioni pseudofollicolari, li differenzi un poco da quelli. Le cisti si possono distinguere n ei tipi s eguenti: 1) grosse ·ci&ti rivestite da epitelio cubico, bas· so, monostratificato, con un contenuto di sostanza colloide 1nen o tingibile dell' ordinario con l'eosina. La ip arete di tali cisti non presenta residui di 1

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T i1oide. Cisti colloidee.

t1·an1ezzi ; 1i co11netti,·o cli e sa presenta 5pesso del pigro ~nto ematico, tipo emo::,id erinico, dovuto a pregre-..~e prnorrag-ie. Essa è ricca di vasi sanguign i ~d è estesamente i nfiltrata in larghi tratti della c;1H1 e~tc'nsione; ~ ) cisti della c;tec:.sa grandezza d elle precedenti. ma in cui nun1 ero"i c;epimenti rendono la ca,rità anfrattuof-a, e climostrano che cc;sa non è altro SEl non la r i-;11ltn 11za cJi Yarie <'isti, nelle quali si è a'ruta l'atrofia delle loro pareti. Tal\·olta si ,.e. dono delle formazioni papillari. . carsis~imo è i1 co11tenuto in so tanza icolloide: 3) cic:ti separate n comunicanti conteneati nell'interno una -.o-..tanza ltniform e ed ele111enti carichi di pigmento en1aticu: 4 acc un1uli i piccole cisti di ,·ario gra<lo d! maturità. alcune contenenti piccola quantità ,11 •


1496

IL POLICLINICO

colloi·de. Si rin·v engono anche fo licoll pieni, immaturi, senza sostanza collolcle. Lo :-;troma fibroso , ricco di sostanza fondamentale ialina, è infiltrato da emorragie. Nei tratti nei quali si rivela l'infiltrato 0ai·atteri stico sul qu ale abbiamo richiamato l'attenzione, esso è costituito da elementi del ti'PO linf ocitico, i quali si rinve11gono anche accumulati nei follicoli tiroidei e intorno ai vasi. Essi hanno cito pJa~-;rJ\a molto scarso, nucleo rotondeggiante, alc:.inu volte con struttura evidente, altre volte p0·co f;, id ente per ricchezza di cromatina. Tali elenlentj costit11iscono mantelli ipiù o meno spe&si intorno ai tuboli, e talvolta na 5~ondono i tuboli stess i. Nell'infil11·ato si nota la formazione di un fi11e Teticolo r. di cellule dell'aspetto maicrofagico, però no11 è n et~ostanza

1

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2. - Cute idi lln àito della mano , con le caratteristicl1e l esioni perivasali.

FIG.

tan1ente dimostrabile morfolog1carnc11te 1'nttività facrocitaria di esse. Tra gli ela1ncnt1 accnmul~ti no~ i rin,rengono mai figure r.1.riocineticne. Elementi a tirpo macrofagico si \1 ::ir10J10 anrhe n el connettivo interstiziale dove 'l' infiltr~zione n Lan ca. Jpof isl. Nel limite tra la porzion e anteriore _e la posteriore si notano formazioni cistiche multiple, di varia grandezza, ripiene ·d i sostanza .colloide ' elle è poi diffusa negli alveoli . della gh1an. dola contenuti in tutto il campo d1 osservazione. Le cellt1le ossifili sono abbastanza ben distinte; le principali conser,rano i soliti caratter~. ~on si vedono figure di cariocinesi. Nella 'Porzione n ervo&a non 's i osserva nulla di n otevole. Cap .'\ule sur1enali. La capsula non appare ispes-. sita; la zona glomerulosa e la fascicolare no~ presentano alterazioni. Le cellule id.ella zon a: fasci, colata sono ricche di grasso. ~ella zona reticolata ' l ri5contrn una noteYole quantità di pigmento ~iallo nelle cellule. · rute . J,a pelle presenta una ipercheratosi e.stesissi1na; non è ben distingltibile lo strato lucido;

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XXXIII, .F ...sc.

·~3 J

lien eviden te invece lo strato delle cellule granulose. Pare che si constati una atrofia degli strati delle cellule spinose; lo strato germinativo non presen ta modificazioni; non si veggono cromatofori epiteliali. Il derma papillare è ricco di capillari; le papille sono ben sviluppate, però constano in gran pa.."l'fse di tessuto connettivo ialino; ialina pure appare la zona dello strato reticolare del derma. La tunica prorpria si 'Presenta rpovera di elementi cellulari e ricca di fibre con so&tanza fonda1nentale abbondante; non s i n otano cromatofori. Le ghiandole su·d orifer e non presentano alterazioni. Lievissime alterazioni si osservano inLorno ai vasi che ·decorrono n el limite tra d erma 1Pa'Pillare e derma reticolare. Nella parete delle ,,.ene si nota un considerevole 1nfiltrato, corrispondente a quello rilevato intorno ai va&i del derma pa·p illare. Esso è co~tituito da elementi linfoidi e rapprese11ta la fondamentale alterazione che si osserva n ella pelle (fi·g. 2) . Pochissimi cromato. fori connettivali ·si osserYano ne'l derma reticolare. L'infJltrato 'Perivasale 5i estende anche n el dominio 1delle ghiandole suidorifer.e. Non si notano alterazioni nei n ervi che decorrono n el sottocutan eo. L a bbro. Nella mucosa, sia in corrisponcl en za del derma pa'Pillare, sia del derma reticolare e dei vasi, si osserva un notevolis&imo infiltrato costituito 'di elementi linfoi1d,i. Le ghiandole muco~e. com e tutti gli strati sottostanti, non presentane> alcuna alterazione. Negli •s trati eipi·dermici si nota un appiattimento degli str aii più &uperficiali. Ov a1o. Si riScontra atrofia considerevole della sostanza corticale, n ella quale si vedon o, eccezio. nalmente, dei follicoli cistici e numerof..i corp\ albicanti ialini , come ialini sono i vasi. La sostanza mi·dollare •è ricca di vwsi e di te5suto connettivo. Nella ghiandola iinfatica media:stinica asportata si hota iJn focolaio di necrosi caseosa: in altre sezioni qualche tubercolo. L'ac.curato esame istologico della tiroide ci dimostra all' evidenza com e quest'organo, a causa delle .gravi alterazioni del parenchima, abbia per•duto la &ua normale funzione, per cui potrebbe benissimo essere chiamato in causa come determinante la sindrome sclerodermica. Inoltre un altro fatto, già descritto da Auerbach, Osler, Calderara, ecc., nel .cretinismo e n el mixoedema, è stato notato nell'esame istologic o del ca5o su espos to , e ~recisamente l'abbondan za di sostanza colJoj de nell'ipofisi, ratto che sta a rappresentare l'azione vicariante per la ghiandola tiroide gravemente lesa e non più f11nzionante. Circa questa azione vicaria anche le ricerche sperimentali concordano con le predette osservazioni, avendo vari ~ ntori n otato che d t po la tiroidectomia si hanno modjficazioni nella ipofisi, le quali, mentre secondo Rogo1vitsch sono limitate a quegli ~peciali :iggruppamenti cell11lari (I< ernllau/ en dei tedeschi) acrnmulati nella parte antero centra1e del lobo ghiandolare, secondo .i\Imagià si estendcre11hero nnrhe allP cellule eflsinofile, che aun1enterehbero c;p!cr.o.tamente. Suthe1 lan<l e IIunter d •altro canto. non avendo potttto dimo ... trare chinramcnte nella


[.'\.~XO

X.\XIII, FASC. 43]

SEZIONE PRATICA

ipofic::i, così resa ipertrofica, la presenza di iodio, negherebbero ad essa l'azione vicaria per que<;ta sostanza; e Claude e Blanchetière, avendo mes :;o in eYidenza, nelle jproprie osservazioni, l'assenza di un parallelismo tra contenuto in col'loide e in io·djo, non ammettereb·b ero che l'abbondanza di colloide negli aly·eoli deponga di per se 5tessa per una iperfunzionalità della ghiandola. E ben certo che nel ca;so suesposto la gl1ian. dola tiroi,de e l'ipOO'isi hanno presentato evidenti alterazioni; 1na allo stato attuale delle nostre con escenze sull'importanza dell'azione delle ghiandole endocrine, sarebbe ardito di voler ammettere un rap'P·OrLo dir et.to tra queste alterazioni e quella a carico della cute. L e lesioni riscontrate dai vari autori nelle div~rse gl1iandole1 endocrine, le ·modificazioni del sistema simpatico, messe in evi·denza sia clini1cà 1nente cbe farmaoologicamente, e il fatto che coll't1so di prodotti. opotera1pici si è potuto ottener~ talvolta un miglioramento in questo processo morb oso, ci fanno ·p iuttosto pensare che la intima causa della sclerodermia non possa ritro,1 arsi in una semplice alterazione di una data ghiandola, m a id ebba riguardarsi 1da un 'Punto di vista d'or.dinc assai più .g·enerale, e precisamente come un perturbamento di tutt-0 il sistema endocrino-sim1patico, dal quale 'Partirebbe lo stimolo, che si rl, fl etterebbe sulla cut.e, determinanrdo tutte le alterazioni caratter1stic'he ·d i questo processo morboc:>o. 1

* ** .~ 1

prof. Chiarini, che m·i ha :permesso la pub. b!icnzione del caso, al prof . .Dionisi, che di grande at1silio mi è stato nell'interpretazione 1dei 'Preparati i'stologici, ' 'adano i miei più vivi ringraziamenti. BIBLIOGRAFIA . (1) THIEBERGE. Giorn. ital. mal. yen. e della pelle,

1890. pag. 218. (2) ì\L\RI.\NELLI. Contribitto all'opoterapia della scle. roriermia. Giorn. ital. mal. ''en. e della pelle,

1895-1896. (3) P .\NF.GROSST. Sclerodermia e go::.zo. Boll. Società

Lanrjsiana anno X'' l . fase. II. (4) IZAR. Ipofisi 'e sclerod ermia. Riforma medica, 1920. •pag. 482. HOR~.

Zentralblatt f. Chirurgie, maggio 1923, pag. 831. (6) HoFF':\rA~N. Klinisc11e ''1ochensc11., maggio 1925. pag. 97 . (5)

(7) PfLLFGRI •I. Sullo

rnrrela:;?on e tra le ghiandole

rt secrezione in/C'rna . ..\tti R. 1-tituto , ·en ..

ton10 I. .XXJII, di ~p. VII. ( ) :\E1 ... --::ER e .JADASSOHN. Jlalatt1'e

Q'l1i e Seaati, 1918.

'-

della pelle . .~lbri­

1497

NOTE E CONTRIBUTL 0SPEOALE CIV ILE DI VERONA - DI VISIONE CHIRURGICA

diretta dal prof. ·dott.

S. SPANGARO.

Simpatia colicistica nell'appendicite per il dott.

ENRICO

CAVARZERE.

N-31 mese di ottobre entrava in que5ta clinica ch irurgica. un uomo sulla trentina, il quale da vario tempo accusava un 1dolore al quadrante s11periore destro ·dell'addome e precisamente nel ,p unto corri&pondente alla vescichetta biliare. Que'5to dolore non er a continuo, ma aveva Temittenze ed esa cerbazioni senza alcun rapporto con l'in~estione d'alimento o con la .digestione ed era accompagnato da qualche conato di vomito e di~pepsia accentuata, non febbre . Alla pa1pazione n el punto .dolente nulla si sentiva ma ben&l si nrovocava un aumento di -dolore che a -detta de' • naziente si irradiava &fumandosi verso il quad.r ante inferiore destro. Entrò con diagnosi idi colecistite cronica. La raccolta dei dati anamnestici, dai quali appariva aver sofferto il paziente pochi mesi prima di appendicite ed t1n sucoossivo ed accurato esama ·dell'addome ci portò su altre rive diagno&tiche; e ciò per aver seguito il fascio di xadiazioni dolorose nel quadrante inferiore destro, ove in cor~ rispondenza del punto di :~Vlac Burney esisteva un po' di tensione e la 1pa1pazione provocava, oltre ad una ·dolorabilità in sito, una .r iacerbazione di cn1el dolore che maggiormente sconcertava l'ammalato e chC' primieramente aveva attirato l'attenzione del medico. La diagnosi si mutò in appendicite cronica. .t\.Ua biopsia venne trovata ·una appendice raggrinzita con aderenze pericecali, fegato, cistifelia, stomaco, pancreas sani. Questa sintomatologia alquanto strana d ell'a1> pendicite m'ha portato subito a pensare dell'in· neryazione appendicolare e cercavo tra le varie connessioni ner,rose intra-addominali la via che potesse stabilire il rapporto tra manifestazione clinica e dato anatomico. Difatti il processo patologico appendicoJare è un centro -Oi irritazione, c11e come ,·iene trasmessa di cellula in cellula. dalla mucosa alla siero5a, cosi per mezzo di nervi pote,ra esc:;ere condotta lontana dal focolaio e far rj~entire altri punti dPlJa propria presenza. !,'appendice è innerYata da n11mero.:i !iluzzi ner "\-osi, che la percorrono in t11tte le direzioni e f0rmanti attorno nel essa ltna spe. sa rete. Ivi • troYasi:


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lL POLICLINlCO

a ) il ip lesso n ervoso di Auerbal{, cb.e &i estende

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tra Jo 5trato delle fibre muscolari circolari e qu ello id.elle longitudinali; b) il plesso nervoso di Nleisner, che si distribuisce alla sottomucosa, ricco ·di cellule ganglionari e strettamente connesso con quello di Auerbak; e) filuzzi r1ervosi in relazione coi due ple '.&1 precedenti ,del plesso mesenterico superiore. I plesst appendicolari sono form·a ti in preva. lenza da fibre si1npati·che, il resto da fibre vagali. Le fibre del simpatico convergono risalendo 111ngo l'arteria me&enterica sup. ad un plesso nervoso, chiamato mesenterico sU:P» e di qui a quello più importante, al plesso celiaco. Q11esto è ·essenzialmente formato ,dai nervi splancnièi originantisi dalle fusioni di ramii nervosi che deriva110 dal 5°, 6°, 7o. 8°, 9° e 100 ganglio ·del co1.,done laterale toracico simpatico e da due gangli 5emilunari posti entro il plesso di cui uno è si ntstro e l'altro destro. Essi sono di51Posti in modo ·da ricevere dalla concavità rami ·d~llo splan cnico minore e del fTenico, a.alla estTemità laterale il n.ervo splancnico maggiore. Dalle estremità m•ediali partono nume. rosi ram i plessi.f ormi, i quali ·si portano· trasversnlmente verso il ganglio del lat"o opposto, costituendo così 'lln'ampja anastomosi tra le masse ganglionari. 11 ner"-o ·vago poco al ·disopr~ del ·p l esso cel1aco si ·divide in iaue rami: destro e sinistro. :)uello destro m~tte ca.po al ganglio seml~ unare destro nella sua estremità mediale e . des.cr1ve nel ·decorso una piccola curva che viene cl1iam ata << Ansa 1dJ W·risberg » . 1Secon.do Laigue1 TJava5tin.e anche la branca sinrstra d el vago, otto volte 8U d]ec), presenta lo stesso tragitto di destra (T est11t).

I rami ''iscerali e vascolari dell'ad·dome, che partono dal plesso ·celiaco raggiungono i singoli organi seguend.o le corri&pondenti arterie, avvolg-encto e formando attorno a·ct esse num•erosi plessi secondari. Un· irritaz1011e adunque, com e n el caso clinicc il1nstrato, dell'appendice viene a pro,ro~re: a ) o un dolore in sito 1 per la ,dolorabilità propria dell'organo; b) o un dolore peritoneale, :per la diifusion~ del processo patologico al peritoneo parietale, OYVC'fO:

r, ) un dolore al ple&so celiaco :per la stretta

correlazione che esiste tra questo e le terminazioni nervose intra-appendicolari (1). Esiste però talvolta nelle · varie affezioni degli organi l1na. sintonia .dolorifica in regioni cosi diverse da quella ammalata, ·c he non si può spie. E?::\re coi modi su descritti, se non si pensa ad •

[ .\~~O

XXXIII.

:F'ASC.

43)

una reJlessione dei dolori; specialmente tratta11dosi di organi endoaddominali, che innervati prevalentementP dal simpatico so110 poco o punto sP,n sibili. B vero che la Junzipne sensitiva dolori.f ica può essere spiegata per irritazione delle ternunazionl "(ragali entro agli organi, ma pur essa è di poca Pntità, poichè le aree innervate ·dai singoli ele menti del vago sono molto più ampie che per 1 nervi, ad · es., della ;pelle. Così in un .organo sano addorninale, percbJè si manifesti una dolorabilità, tiisogna che lo stimolo coLpisca una vasta por?;j one di viscera st ·da corrispondere a più cilindrassi viscero-sensitivi (Mohor) . Difatti la legge H ead (sulla localizzazione del dolore) dice che « quando uno ,s tim olo dolorifico \•iene applicato ad un punto poco sensibile, il dolore che si desta ·è sentito più intensamente nella se:d.e di maggior sensibilità, invece ohe là. ove la sensi·b ilità è minor·e ed in cui lo stimolo fu effettivamente a;pplicato ». .Nella pratjca 1quotidiana .si n ota, che lesioni interne pos5ono dare persino ipera.lgie cutanee, le q11ali si spiegano solo ammettendo che gli organi interni sieno collegati coi centri dei nervi sensitivi .cutanei dello st-esso segmento spinale. Intatti i gangli rdei cordoni laterali ·del isim·p atico tora~ c~co &ono in rappo:rto per mezzo di branche coi nervi intercostali corri'spondenti e di conseguenza in relazione con le vie lungh·e ascendenti mido~­ lari, attra,rerso i gangli spinali e le radici posteriori sensi ti ve. In conclusione. aiutato 1da questa -Ois-ertazione anatomica nerYo&a, 110 ere.auto bene stabjlire cl1e jl dolore colici-stico non fosse altro che un dolort:. r~flesso, sorto per l'irritazione delle terminazioni ner,rose intra;ppsndi colari e che anzichè preferire il plesso celiaco, com e altre volte 110 potuto riscontrare, si localizzò alla cistiifellea esi&tendo .forse in essa secondo la legge di Head un « locus rninoris r esis.tentiae n alla sintonia dolorifi.c a ad<lon1inal1e. • 1

*** Oltre alla sintomatologia strettamente nervosa ora dimostrata, sia pure in un caso non comune a trovarsii ne. segue un'altra le cui localizzazioni dolorifiche corrispondono a veri focolai pat-010 gici, ,dipendenti in origine dalla primitiva infezione appendicitica. Di'fatti, ad esempio, ricordo di n.''er osserYato una colecjstite calcolosa consec:utiva ad appendicite cronica ed una pericoliric;tite, con5ecutiva pure all 'awendiciTe.


( ..\NNO

Xt"XXIII,

43]

FASC.

SEZIONE PRATIC.ft

Di questi ·due casi nel primo trattava5i di una signora, che due anni prima dell'ingresso in que. sta cbnica erasi amm•alata di appendicite quindi di lì a .p oco tempo di coJecistite. Sottoposta a. })jopsia vennero trovate infatti aderenze periappendicolari al cieco, t1n'appendice raggrinzita per il proces5o infj ammatorio pregresso ed una cistifellea con ad€renze epatocoliche, a pareti i~pes­ site e rip·i ena di cal coli. 1

Il secondo caso recentissimo interessava una ~iovane donna, che aveva avuto 1per il passato 11na vaga sintomatologia appéndicolare a ripercu5sion e dolorifica specialmente epigastrica e che: da circa tre anni era tormentata 1da un dolore alla regio1)e paracostale d·estra, irradiantesi ed al idorso ed alla sp·alla corrispondente. ·Jualora sopr~vveniva · :una riacutizzazione del male compariva il vomito 1 la stipsi, 5enza però ittero od altri ·disturbi. Sottopo.sta a 1>iopsia vennero trovate te11aeì aderenze ·del colon trasverso, della curva epati ca del colon, alla cistifellea, le quali la , avvi·luppavano in tal guisa da lasciar scoperto solamente il suo fond.o. Lib·erati entrambi gli organi da e&se, apparvero 1prettamente sani; la cistifellea poi senza calcoli e .s enza alcun ispess!mento delle sue pareti. La prima .m ia impressione fu ·d i trovarmi d1 fronte a ·due casi la C'lli coinci.d enza delle due tesioni in un .aJnmaJ.ato non fosse che causale, ma a\rendo in seguito notarto, che altre affezioni i11testinali ·quali:· l'intos&icazione digestiva, la stasi intestinale cronica erano stati il punto ·di pa·rtenza di affezjoni colecistiche, mi sono convinto, che veramente le due lesioni erano in correlazione originaria tra loro. Scorrendo poi la letteratura medica ho 1potuto trovare, -che non solo codeste affezioni potev.1.no djpendere da .u na iniezione appendicolare ma 1)ensì: 'Ulceri gastriche, ulceri duodehali , ulceri piloriche (2), ascessi multipli al .fegato ed epatiti (3), tralasoi.an.ao i fatti infia.mmatori per contin.ruità cerali o colici e quelli per contiguità, rom<=> l'annessite destra, ureterite destra, cistite (4). 1

1

1

C:ome si sa I.a colecistite calcolosa non è che i 1 1'is11ltato 1della precipitazione di sali biliari attorno ad ammassi di cellule epi·telio.li desquamate, in seg.nito ad un processo infiammatorio della m1tC'05a. L'jnfezione rli questa scende di solito 1lalle ,rie biliari 5Up. per l'eliminazione di bile coI1tenente microrganismi [)atogeni. Infatti 'f11 dimostrato cl1e il fegato è ·u11 potente ùPpuratore del .sangue portale ed i rifiuti, come f'0stanze tossiche o bacteri , ,engono eliminati con la hil Q. .-\ raff1·ancare l'infezione colecistica sembra che l'appendicite pr0Yocl1i uno spasmo re.

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flesso dello sfintere di Od·di (:\Iornigl1an), il quale rallentando il norn1ale deflu5so della bile, origini una sta5i di essa nella Yescicl1etta; stasi che non fa che facilitare l'attecchimento dei germi patogeni alla mucosa. ·Come arriva rudunqrue l'infezione ap,p endicitica alla colecisti? Du e sono Je ' ' je: l'una ''e11osa, l'altra linfatjca. La venosa 1è costituita dalla vena aippcndicolare, .dalla vena me5enterica sup. e dalla vena porta, formata, con1e è noto, dal.l e vene mesentP.rica s up., mesenterica inf. e splenica. Ecco che elernenti tossici o bacteriri incamminatisi i1ella vena appendicolaTe con somma facilità arrivano al fegato. Questa .è la vja, che viene stimata più comune per una infiltrazione patologica; via che ci concede l 'interpretazione della sìmpat.ologia appencl.icolo colistica ·r iscontrata nel primo ca5o. Ma osservando bene al microscopio il tessuto in jstato flogistico, n oi 'reclian10 i capillari sanguigni in più parte obliteratj, ;per cui ost:inze eterogenee trovano una cer ta dLfficoltà od introdt1rsi nel torrente reircolatorio e di più per l'intensa fagocitosi vengono prontamente rese inoffensive. Pii1 facile a me sembra invece come \ et tor~ 1patogeno il sistema linfatico e .questo punto di vista è avvalorato' ·da osservazj oni rprati cl1e quoti1diane d elle infezioni superficiali, le quali ;prefer] scono quasi sempre questa via aru1idandosi nei rispettivi gangli. È vero che il ganglio linfatico è una porta chi11s1 ai processi patologici, ma que&to avviene qi.1an<10 è sano; qualora poi es5o si trovi in uno stato congenito di insufficienza od in preda ad 11na affezj on e cronica iperde in gran parte il suo -potere ,qi difesa. Il secondo caso riferito trova, io credo, in queSito una migliore spiegazione. Jl s1stema app endicolare addominale linfatico di recente studiato da Berceanu (5) è costituito da afferenti linfatici, che 1dall'appendice camminano lungo i va.si mesenterici e si gettan o al di dietro ct el corpo d el panci.;eas, nei tronchi linfati ci colici rlpstri. Lungo il d ecorso di quelli troYanSi dei O'c1ngli , i quali avendo una diYersa situazione ven· gono di5tinti <ialJ' A. i n tre gr.u ppi: o ) il grup.po dei ga11glj inferio1i o ileocecal1 rl1e comprendono cruelli situati attorno alla base del Ineso-appendice n ell'angolo arterioso ceco-appendicolare e nello spessore del mesa-appendice; b) il .gruppo ganglionare minore o mesente· rico, che cornprende i gangli situati lt1ngo i vasi mesenterici 9opo rorigine d ell'arte1ia appendice · lare fino al bordo inferi ore della 3a porzione del dnodeno; e) il gr11ppo sup. o duodeno pancreatico for~

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1500

IL f>OLJCLJNJCO

mato d:1 gangli, 5ituati nella regione duodcnalt.· e dt> lla testa del pane rea . Da questa €>Sposizion e chiarame11te ruppare, che gangli linfatici a·p penrd icolari esiston o n ella regione duodeno pancreatica alla quale la •l infa appendicolare v1 p11ò liberamente arrivare; e qui jn v1rtf1 delle numerose anastomosi di cui il sistema linfatico è ricco, si mette in comfl1nicazione coi tronchi 11nfati·ci epato colecistici. So.no anastJmosi paradossali per corr ente .d'origine e significato ·differente, ma con statate tecnicamente « ~ost mortem ,, per il diffon·dersi della sostanza colorante in sen so retrograido (Descamps) (Turne sco) (6) ; di modo che è accertata la possibilità d ell'arriYo diretto ·della linfa app endicolare al fegato , alla cistirf ellea eid ai risp·etti vi gangli. Q11esta disposizion e p uò aduncrue condtUrre ad una 5erie di considerazion i e idi ipotesi cliniche, s1 da dover ammettere l'origine appendicolare lin fatica di alcune affezioni colecistiche, sia in ispe ciP pericoJecistiche e di altre lesioni come certe ul ceri gastrich e o duodenali precedentemente nominate. Egposto cosl il punto idi vista rlella 5im[>atia nervosa e patologica tra appendice e cistifellea, m ediante la delucidazione anatomica 4el fa1.to clinico, arri,'o a:d una con clusione di semplicismo naturale. Difatti le inter feren ze tra or.g ano ed organo, t·r a si ntonia e sjntonia sono fatti naturalissi.m i; im.perocchè l'organismo vitale non ha i suoi visceri indi1pendPnti l'uno dall'altro, ma legati da una inestricabile meravigliosa r ete di nervi e di vasi. Sono sintonie e sin cronie arm on iche indivisibili, orientamenti di reflessi di colore e forma variabilissimi. BIBLIOGR.<\.FI.t.\.. 1) SOLTER T . Ueber d en epigastrischen Schmer::. bei A·p ]Jenrd.ici t is. i\ilitteilunghen aus ·den Grenz. der med. un cl. Chir., ,Band 25, 1912. - §intonia pat ologica. d ell'ad-d orne destro. Policlini co, Sezion e

pratica. 32, 199....5. RotTx. Gastropatie dolorose, 11lcera pilorica e duodenale n.el rorso dell'appendicite. P aris Mé dical, 49, 1917. 3) CAPLESCO :\l. Jl a.n.if esta:.ioni epatiche dooute all'appendicite laterite. P resse 1Médi cale, 56, 19"21.

2)

1

4) GTORD.\NO. R ipercu.ssi011i dell'a'])penà·i cite suU'ap-

parertllio orinario. 5) BrnCE\~ U . R ela:ioni li11fati r he dell'appendice con la 1 egione dun<trno pancreatica. Revue de

Chirurgie, 1921•. 6) T U R!\F~co. La ci i culrition lynp1zattque àu gro s inte .~lill . R evuc cle C:hirurgie, 1923.

[ ..\N~O XXXIII. FA.::c. 43)

COMMENTI. A propo ito della deviazione della laringe quale segno di modificata funzionalità del diaframma. Ho letto con molto interesse la nota d el dott. Pa rodi, i:> ubblicata n el P olicliribco, fase. 38, in cui si r!chiam a l 'attenzione s11 di un nitovo segno per l' csp lora zio1ie della funzional i tà del diaframma,

consi5ten te in una differenza di trazione sul centro della biforcazione dei grossi bronchi, e quin•di i n uno spo:Stamento del condotto laringo-tracl1eale. Io ritengo di poter confermare l'asserto del collega 1P arodi, perch-è da varii annj studio il problerna ·dal lato laringosco·p ico, ed ho &tabilito che se molte volte la Laringe è spostata per manifestazioni 1p atologiche intrinseche, in molti altri casi t~le t.orsionè o spostam ento o limitazione dell'aro piezza ·dei movimenti di asce&a e discesa del tub ' laringo-trac·heale rappresenta l'esito di processi patologi.ci intrator aicj<:i, decorsi più o ineno silenziosamente. Così si spiega la ~intomatologia di n11merosi disturbi faringo-la.rin.gei, di parestesi-e, di turbe ricorrenti a fondo congestizio, di senso di ,p e&o o di corpo estraneo di disfonie, in cui l 'unico fatto obiettivo preminenie consi5te in una asimmetria della laringe, la sua torsione sull' asse maggiore, la sua fi.ssazione : e all'e5ame ra. èj ologi·r.o del torace si trovano .e siti di un'infiltrazione tuber colare del paren chima polmonare, delle iperplasi e glan·dolari linfatiche, esiti di pregresse pJeurit.i mPdia&tinicl1e, ecc. (1). Queste osservazioni mi hanno indotto a cons1· derare anche 11n altro lato del problema. La pTati·c a ,che in questi ultimi .anni si è molto diff11sa della sezione o dello str8lppamento del freni co per la cura della tuber colosi polmonare, mi spin5ero a ricer care sperimentalmente quale influenza potesse avere la paralisi della metà d el diafram1na sulla statica ·della laringe (2) . In una mja r ecente comunicazione concl11devo così: (1) G. BILANCIONI . L a laririge ilm.ana è organo per{ettamen t e simmetrico? (Archivio Italiano di

Otologia, a. XXI, 1920, fase. 5-6). - Aritenoide e corda voca l e v<>ra. Nota preliminare sullo studio d ei rapporti di motilità intercorrenti f ra le d1i.e parti. (Bollettino delle malattie dell'or., eoc., anno XL, 19-22, fase. 6). - Gli spostamenti d ella laringe da causa intrinseca. (tArchivio Italiano di Otologia, a. XXXIII,

1922, fase. 4). G. BILANCJONI e S. ATfILJ. Di sturbi faring o-laringei, talora vnghi e mal d efinit i, dipendenti dLL le~ . sioni intratoraciche. (Rassegna Internazionale d1 Clinira C' T erapia, anno ' '· n. 4, 19'>.A). (2) G. Brr. \~CTONI. Laringe e

nert•o

tti della Clinica oto-rino-Iaringoiatrica della R. Uni''ersità rli Roma, anno 1926). freni co. (


[ANN6 XXXIII, FASC. 43)

" Eseguendo la larin.goscopia subito dopo l'interver1to, non si nota alcun fatto importante. Ma tent1to in vita l 'animale l{>er alcuni mesi e sorvegliato f)eriodicamente dal punto di vista del~ ·organo vocale si osserva che abbaia sempre meno e in modo p oco en ergico; e, fatto di molto -rilievo, si nota una torsione dell'epiglottide, nel senso ·Che questa resta fi5sata ·dal lato della paralisi diaframmatica e come spinta in avanti dal lato normale. Oltre , ciò la metà d ella laringe corrispondente al la.to del torace i·m mobile r esta com e nn po' nascosta, meno ''isibile della oppo5ta, in parte per la rotazione dell' opercolo e di tutto l'organo ·vocal e, ma - sebben e la motilità intrin· seca degli adduttori e ,degli ·abduttori sia b en conservata e pronta - quasi dissimulata p er un d1.. s1ivello .del piano della glottide, che viene ad e5sere abbassata dal lato del ·diaframma immobile. « Queste esperienze m ostrano ancora una volta il legame intimo esistente nella m eccanica del r espiro, fra lo stato degli organi intra-toracici e la laringe. « .11 condotto laringo-tracheale rè dunque legato, n ella s11a statica normale. a condizioni intrinseche, che nel gi·u sto equilibrio delle forz e tengono l'organo ,-ocale n ella posizione m ediana più atta alla sua ascesa e a11.a discesa e alla libera vibrazion e delle coflde. Fra gli altri fattori che contribt1isco1n o alla statica della laringe d obbiamo ricordare . anche la funzione del ·diaframma, in quanto entra nella m eccanica r esp irator ia ». Pi sa . CJinica otorinolaringoiatrica. •

Prof. G.

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1501

SEZIONE PRATICA

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RIVISTE DI TERAPIA. La diate1·mia. · La diatermia è una forma di termoteraipia nella quale gli eff et:ti calorici si producono ed agiscono n ella prOtfondità dei tessuti. Il principio della diatern1ia è basato sul !atto che t1na corrente elettri ca passando attraver.50 sostanze ch e in·contrano r esjstenza, l' en ergia elettrjca si trasforma 'in calore (effetto Joule). Nel caso della diatermia la r esi5ten za è costituita dai tessuti dell'organismo. P er ottenere un calor e s11fficiente a dare effetti fisiologici e t erapeuti ci occorrono correnti a fortè tensione, che, come è noto, .producono eccitazione dei nervi sensitivi e motori, shock elettrico. :Tali incon,·eni enti si eliminano adoperando correnti la cui polarità cambia o si alterna con estrema frequenza. Le correnti elettriche ad alta frequ en za non producono alcun .fenomeno di eccitazione, e neppure coagulazione ·dell'albumina e fatti di elettrolisi. Ciò si deve verisimilmente alla breve durata della ·Scariche elettriche (1,000,000 e più al secondo), ch e p erciò n on hanno il tem po di provocare i fenom eni prodotti dalla corrente elettri.ca a bassa frequenza (2.5 a 500 scariche al secondo). J.,e correnti elettriche a forte voltaggio e ad alta frequen za sono affatto innocue e nor. pr ovocano nell'organismo che una forte produzj one di calore. I.'uso dell'alta frequ ('nza in terapia fu introdotto in terapia n el 1890 dall'amer icano Tesla, rna f11 il D'..\rson,·al n el 1895 che n e scopri l' effetto termico sui tessuti dell'organismo e la dia· termia, come m ezzo di cura , comin ciò ad aYere larga a pplicazion e dopo che tNagel chmidt nel 1910 costl'uì il iprimo appareccl1io adatto a tale scopo. Gli a.p parecchi per la diatermia hanno la fun· zione •di trasformare la corrente elr ttrica con1· m er ciale, ordinariamente a bassa ten ione, in corrPnte ad alto ' 1 oltacrgio, 10.000-35,000 ,.olt . e poi in corr en tP altcrr1ata ad alta frequenza. P er otten ere gl i effett i diatermici il corpo nma· no rt e,re essere jnserito nel circuito della corrente ad alta frequenza. ~i adoperano elettrodi di \'Rria "05ta nza e foggia. n1a i più raccomandahili "ono quelli ieo tituiti da la1n in e di piombo cli ,·nria snperficie a second a <lell'e5tension e r. 11rofondita delJa 11arte da curarr. QuC'ste laminP. cli piombo. r] \'(I ti te di cotone, dcYono essere henc adatta te. aderenti alla superficie• cutanea in modo ~la eYI tare la scarica di c;ci ntille doloro~i si1nP. e la ron-,r;:?Ui'nte forn1azio11e idi escarP. ~i a<lop;}rnno anche rulli n1etallici nt1cli o ri,·e t1ti <li ,oc;;tnnza pongini:-a imbe,·u ta di "ol uzione di clor11ro <I i 0

1


1502

IL POLICLINICO

[ANNO

XXXIII,

l~A~C.

4:-l}

sodio. Questi rulli si fanno s correre, fino a tolleranza, sul territorio sottoposto a trattamento. I.a grandezza, in superficie, degli elett1·odi deve variare a seconda della grandezza dell'organo o della parte sulla quale si vuole agire. ·A l riguardo è a tener presente che l 'effetto calorico è in ragion~ inversa della superficie dell'elettrode, jper morlo cl1e con elettrodi piccoli si ha una concentrazion~ di colore molto più che con el ettrodi gran·di. Se si desidera cl1e il calore si diffonda 11niform0mente e dolcemente su una parte delrorO'nn i mo molto ampia, conviene adoperare elet1rodi a larga superficie, quando invece occorre agire su .p rocessi morbosi ben localizzati e lim 1tati conYiene adoperare elettrodi 'Piccoli. l~ oyy·io cl1e, specie in quest'ultimo caso, 5i deve soryegliare attenta.mente la intensità della corY'PntP per evitare possi·b ili in.c onven ienti da ecces~i' ' O ri caldamento. r .a t ecnica per grwduare la intensità della corr ente sj acquista •Con Ja prattca. ~on si possono dare norme precise e g c11erali per la variabilità dPgli appar<'cchi e 5opratutto jper la varia resi~t e nza cl1e offrono i pazi enti. In genere due Amp èr e sono ben tollerati anche dalle parti più delicate. In ogni caso -c·on,riene che l'intensità della corrente ad ogni applicazione sia aumentata lentam entP fino al limite di tolleran za. Gli elettrodi ''anno appli cati sulla l1arte affetta. quanto più è possibile, in ap1posizionc pPrfetta, in 1n0!clo rhe Ja corrente abbia una ,direzione dir C?tta e att1a''L'rsi una parto dPll'orgéln ismo l~ più l""reve C' hr sia possibile. T a rlur:1ta <li ogni 5ednta varia a seconda del1'affe1ionc eh<' si vuol curare e della res1stenz '1nr1.ivirlnale. In genere per lesioni loca li zzate sono s11fficicnti npplicaz1oni quotidiane 1cti 15-20 minuti, ma qu esto limite può essere oltrepassato senza èanno sPmpre ch e gli el ettrodi siano stati bene a:ppli c ~ti e la intensità della corrente sia stata ad€•g11atan1entc grad11ata in mo•do a~ non pro,1 0r.n.re molPstio e . offprenzr ai pazienti. r.u clintermia, comr ~ i è pit1 ,,olte ripetuto. -proYoca la produzione cli calore nell'organismo. Ln prin1.a a riscaldar i è la ipellc\ ma poi pian piano s i riscnlclano le parti sotto tanti e profonè e, ad un grado che Yaria con la loro struttura e la !oro profondità. Qt1esto fatto è stato spen~ 1nentnlmente ·documentato n egli animali: il termometro J)Osto nei yari t essuti ecl organi indica Yn u11 note, •ol e aun1Pnto di t emperatt1ra. fino a ra !!~i nnge re, dnrante le applicazioni prolungate e con r orrcnti int enc:P. il g-rndo cti coag11lazione dell ' nlhnn1inn. '\fn1 è hPn r. as-,odato s~ o ltre l'aun1cnto d ~lln f P111pora tura la corrent e a (i alta freqt1enzn J)ro,·ochi altri effr tti. e c:e !!li effetti t c>rn.peutici <lr nban o n ttl'ihui1 e.i e ~ tlu::--1 \ a 111ente all'aun1ento d ella

temperatura dei tessuti. Sembra che agi5cano anche cff etti scl1iettamente elettrici dovuti alle o~cil­ lazioni dell'alta frequenza non smorzate sugli ionj e le parti·c elle collotdali do-tate di carica elettrica. Certo è che gli effetti fisiologici di tali applicazior1i ~ono uguali a quelli che orclinariame11te si riscontrano nei tes5uti riscaldati con sorgenti cli calor e ·di altro genere. Innanzi tutto ·v'è la tipica sensazione di caldo, che diventa man mano dolorosa cd inso pporta bile q11ando la temperatura ·de]le parti trattat<' supera i 1"5 gradi. Si ha nello stesso tempo iiperem] a dei tessutj, con rapido aumento della circolazione arteriosa e capillare, ·dilatazione dei vasi, inc.r emento della fagocitosi. Prolung·ando l'applicazione anche la temperò tura di tutto il corpo si eleva leggermente. Ciò è do,-uto al fatto che il sangue circolante nella parte t1·a ttata si riscalda esso pure e diffonde il c alore~ a tutto l'organismo. Ql1esto effetto è tanto più notevole in quanto la diatermia aumenta l'nff1usso cl i 5angue nel] a regione ri caldata. ed è in rapporto diretto con la YascoJarizzazione e la vitalità dei tessuti trattati. E ovvio che il sangue c::ot.traendo a questi ultimi calore e ·d iffondendolo in t11tto l'organismo attenua gli effetti teT1nici lo~ ali e provoca reazioni generali, quali l'accele ramento :del battito cardiaco e di quelli respiratori, l'abbassamento, sia pur leggero. della pressione vasale, l'abbondante diaforesi. Oltre a ciò gi h1nno c'.f fetti Slll Ticambi.o materiale e sulla rrasi ~anguigna. quali l'incremento degli scambi cra~so~i, aumento dell'elimina·zjone dell'azoto tota1e e de1 fosforo , aumento del numero dei corpuscoli rossi e dell'emoglobina, dei leucociti mo. nonucJeari e rtduzione di quelli polinucleari. T.,a diatermia agisce localmente su i singoli org-ani attivandone le rispettive funzioni. Così è stato ·dimostrato .che le aprplicazioni 5ul fegato ~11n1entnno la produzionr della bile, sulla tiroide ingro ~~ata dal gozzo endemico ridncendo i clisor clini ipotiroidei, sulla milza aum r. ntando il nun1rro ·dri cor.p uscoli rossi e bian r.hi in circola7.ione, sulla glandola mam1naria aumentando la pl'O<it1zione del latte e sullo 5tomaco eccitandone la serr0zione e la motilità. La 1d iatermia 11a a''uto in terapia larghi siroa applicazione. Il benefico uso empirico del caldo in molte ruffezioni ha fatto riporre in questo nuovo metorlo di cura molte speranze, tanto pi11 che si trat1a <Ji un calore non di origine esogc>na. m~ rndoge11a rh c si può fare> agire nell'intimo . . tcs ~o flci t e$snt i , inaccessihili all 'a11mento di tc1npcrnt ura inclnt to p er cond nzione attr~Y erso le nppli eazioni s uperficiali cutnnec. , .a p r altro notato r J•e la t r. rmot crapia. endogena non se1npr0 lta 11 m e d esinlo n1cccani<:>1110 cl' azione cl .. Ila tern1ot ·ra1


[.\.:-lNO XXXI II,

f ASC. 43]

SEZIO~E

pia esogena, forse ;perchè quest'ultima in alcun b affezioni più che per il calore penetrato per condnzione, agisce come rivtulsiva o attivando la fun zione cutanea la cui importanza nella difesa in1mu11itaria dell'organismo si va sempre più pr ecisando. D'altra parte non 5i può escludere nella. òiatermot~rapia l'infll1enza di azioni elettriche direttf>. C:oml1nque 1a diatermia ~ stata largamente sipe. ri ment::lta nella pulmonite, nella quale si è mo· strata es5Pnzia1mente vantaggiosa nel ridurre le ~offere11ze dei pazienti, il dolore, la tosse, il senso (l i prostrazjone. Si è dimostrata · l1tile anche nelle hronchiti agcYolando la flui·d1ficazione e l'emis sione dell'espettorato. Nelle pleuriti e5sudative faYOrjsce il riassorbimento del li·quido. ~on v 'è affezione nella ·quale la cura diaterm•i ca non sia slata ten tata, ma i risultati non sempr b snno stati brillanti e comunque costanti. Co5ì è stnta proyata nei vizi valvolari del cuor e per nttcnuare i •disturbi del ritmo ed i fatti di scompenso, nelle varie forme idi angina e pseudo-angina ~per calmar e il •dolore, n ell'iipertension e per abbassare la pre5sione, nell'arterite obliterante per attivare il cir.colo, ma gli effetti non sono stati, almeno sempre, rispondenti alle speranze. ~i ado;pera anche .come applicazione generale quando è necessar io attivare il ricambio organico. forntre all'organi.s mo ener gia calorica, come nel deperime11to e depauperamento organico da qualt111q11e causa ·dipendente. . l\Ia là doYe la diatermia idà i ris11ltati più eccellenti è in tutte le forme id i a.ffezioni croniche e dolorose del sistem1a osseo, muscolo ·e nervoso periferico. La diatermia sembra il rimedio speci· fico di tntte ·q uelle forme morbose a processo i nfiarnmatorio lento e cronico, e ch e ' 'engono con1une1nente rtesignate con il nomP d1 artritjche e rel1maticl10. Essa calma la ecci1abilità delle ter rntnazi oni ner,rose, favorisce la x1utrizione rte1 t(:\$Suti e il Tiassorbim.ento degli Pssudati. Nella sciatica, come in tutte le forme nevralgich·e e neuriti, nella lombaggine, nella coccigod ina, nelle artriti d'ogni genere e localizzazione, nella gotta, nelle borsiti , nelle p eudo~ino,riti, nelle aderf>nze post-operatorie, le appli cazio11i cliatermiche danno benefici eYidentis5imi e nres. o chr ~icuri, tra i qt1ali il più imn10diato ' è la ce~c:;azionc del dolore. 1~ for$P esag0rata l'affermazione che la diatern1ia din ri,nltati icl1ri e radicnli in tutte le affezioni nelle quali esiste lln procc.. o infiammatorio. ma ~ certo che essa riesce quasi "empre \'"anta~gioga nel caln1are il dolore. ed è perciò cl1e rc;.::a è .::oprat11tto consigliabile nelle forme n elle qnnli qne.:.to sinton10 è preminente. G. DR-\GOTTI.

PRATICA

SUNTI E RASSEGNE. ORGANI DIGERENTI. Segni p1·ecoci del canc1·0 dell'e ofago. (G. GursEz. Presse Jlédi cale, 31 luglio 1926, n . 61' L '. .\ . tratta solo del cancro localizzato lu11go il tragitto dell'esofago, non parlando di quello dei due estremi esofagei, cardjas ecl estrerno superìore. Ora che la chirurgia dell'esofago è di moìto più attiva, e la tecnica della curiterapia migliorata, si possono a\'ere dei buoni risultati nel cancro dell' esofago a patto però che sia trattato precocemente. Esistono sempre segni precoci ma bisog11a saperli tro, are con una anamnesi acct1rata. Abbiamo spesso che il passaggio di un bolo solido all'inizio incontri un arresto nel ] a discesa per cui il p. è costretto a bere dell'acqua per farlo progredire; tale arresto nella discesa del bolo solido e non mai quando si tratti di 11n liquido o semiliquido deYe fare escludere la dia gnosi di uno &pasmo semplice, giacchè in quest'ultimo la disfagia sebbene anche intermittente si ha anche e più forse per i liqutdi. Però il medico è sviato spesso nella sua diagno5i rperchè l?~li attende la classica disfagia progressiva caratteristica del cancro, che non è mai precoce; per· chè i 5egni precoci fanno pensare ad uno spasmo semplice, e perchiè 1nfine manca all'inizio qualsjasj risentimento dello stato generale, giacchè la rachP.ss]a ' ' iene solamente quando la stenosi determina 1nanizione. C'è poi la lenta e\·oluzione di questo cancro s.pecie negli indivi.dui d' età avanzata, gli °'tessi raggi X (utilissimi nel periodo di stenosi confermata) spesso ingan11cvol i all'inizio, e Ja famigerata e5plorazione con la sonda, cl1e svi~no la diagnosi e rubano un tempo prezioso per la terapia. .\ltri segni precoci, specie qt1ando la di. fagia manca, sono: un essudato biancastro o nerastro cJ1e &ta ai lati della linea mediana della base della lingua, piccole strie sanguigne nell'escreato, un'ematemesi unica in uno che presenta segni di spasmo. disturbi della 'roce precoci nel cancro della porzione alta. Tn tutti questi casi, al benchè m1n1mo ~o petto di cancro, è necessario ricorrere all'rsofagoscopia, facile ed inoffensiva con una buona tecnica. che offre dei segni che non ingannano mai. Una ulcerazione o una yegetazionc che ripo a su una parete indurita, che ha perduta ogni mobilità rec:piratoria o ear<liaca. cl1e '-anguina al minimo tocco, è sempr e cancro. Le le~ioni ipertrofiche e yegeta11ti da stenosi flogistiche non c;anguinano e non ripo~ano c:.u una base indurita e infiltrata. I.a ifilicle e~ofa•"ea 1

l


1.50~

IL POLICLINICO

(go1nma o cicatrice) è una ,·era rarità. In ca.so di dubbio una biopsia risolve tutto. I.'articolo d ell'.i\. s'indirizza ai medici, purtroppo però qu&:>ti sono consultati dai 11>azienti solo quando il lor o male è molto progredito ed ha provocato i dolori, indice sempre che il cancro h a oltrepassato le pareti esofagee. VENANZIO LOZZI.

Sulla diagnosi della lues gast1·ica. (E~lElIN,

Bruns B eitrtlge z. Klin. Ch., Bd. 134.

H. 4) .

La grande rarità •d ella sifilide gastrica si rileva dal fatto che ·su 10,000 sezioni dell'istituto patologico di Eppendorf non ne è stato trovato alcun caso. Fraenkel nei 5uoi 40 anni di attività ne ha osservato solo 4 casi. Hausrnan n ·n el 1913 ha 1detto che molti di quei casi di malattie ·dello stomaco con ipo- o anaciditf1 si dovevano attribuire alla sifilide. E da notare la differenza n ella fr equenza tra le lesioni lueticl1e del r etto e q11ell e de1lo stomaco ed intestino. La diagnosi clinica è 5tata solo in qualche ca5o fatta essendo molto difficile. Il sospetto può essere dato dalla reazione di W1assel'1nan11, dalla scomparsa di di5turbi do~o una cura specifica. La ana- ed ipoac,idità è il sintoma c11. nico più importante; poi si possono riscontrare dolori, achilia, forte c achessia; le emorragie sono rare; infine si pos5ono avere segni di stenosi con stomaco a clessidra o chiusura del piloro. In breve si hanno cioè i segni di un'ulcera o di un carc1• noma iniziale dello stomaco. I11fa tti i ,due casi occorsi nella clinica di Sudecl' furono diagnosticati clinicamente uno come ulcPra, l'altro come carcinoma. Però esi5tono dei segni per cui si può fare la diag nosi durante l'operazione. Nel primo caso si trovò una ·Considerevole infiltrazione dura d311•t parete gastrica che si diffondeva senza limiti distinti nel tessuto sano. Lo stomaco aveva colorito pallid o, non $i rintraccia,,a presenza nè di ulcera n è .cti carcinoma. P er ciò si pensò ad una lesion e luetica. Nel secondo caso si rinvenne una infiltrazione ed indurimento della parete gastrica senza limiti n etti che dava l'impression e d'un processo infiammatorio. Anche in questo ca5o, edotti dal . primo, poterono f::.tr e diagnosi di lues gastrica. P ojchè !nrono praticate due r esezioni ha potuto studiare anatomo-patologicamente i pezzi riscontrancto: una infiltrazione della parete specialmen · te d el!a mucosa e sottomt1cosa, la pre5enza di 3 ulcere. Ricorda a proposito che in un caso de $Critto da Fraenkel e5isteYano 31 lllcerc clell'inte~tino e 13 dello stomaco, in un altro di ~I eschede

[.i\NNO

~'\XIII, .FASC.

-*3)

51 ulcere dello stomaco. Nel secondo ca50 si notò

un'ulcera nello stomaco larga l cm. e mezzo ed un'altra nel piloro. Le lesioni istologiche sono caratteristiche e sono di due ordini: infiltrazione della mu~osa e sottomucosa costituita da ;plasmacellule e linfociti; alterazione dei va5i con endoarterite obliterante od endoflebite produttiva fino ad aversi la chiusura 1del lume o con infiltra z ione cellulare nelle pareti vaisali. Quando si può fare la diagnosi prima vale la c11ra specifica; quando la diagnosi si può fare durante l'atto operati,ro il trattamento migliore è la resezione del tratto di stomaco ammalato cui . ' . segu1ra ltna energica cura specifica. R. BRA..'\GATI.

Dolori funzionali del colon te1·minale. (B. UDAONDO , ·L. I. SANGUINETTI. Archiv. A rgent. eufermed. apar. Digest. y Nutrie., n . 3, 19-2.6).

Ac·canto ai ,dolori del r etto e ·dell'ano per mal::tttie proprie di queste rparti ed alle neuralgie secondarie a · disturbi riflessi o nervosi, rome le hen note rettalgie dei tabetici e degli epilettici: si ·p ossono a ver e, se bene in proporzione assai minore, dolori violenti e ribelli localizzati al retto o allo sfintere che si verificano al di fuori d i ognl dimostrabile alterazione org.anica. Son o queste le rettalgie ed analgie sine materia, le n euralgie r ettali primitive di cui gli AA. hanno osservato 5 casi. Es5e sono rappresentate da crisi dolorose intermittenti e parossi&tiche insorgenti, senza causa ap.parente, a livello d el r etto o dell'ano o della regione sacro-coccigea. La crisi si inizia frequentemente di notte, durante il sonno, <!On un dolore spontaneo sordo, di breve 1durata e sopraveniente senza orario fisso; esso diviene presto aouto fino a costituire accessi penosissi•mi ch e d'Urano pochi minuti, qualche ora e financo giorni. Il tiipo del dolore è vario : talvolta è lancinante, talaltra folgorante e penetrante e può raggiungere j~tt311sità insopportabili. L'inizio della crisi può essere anch e brusco come' brusco n e è in gen ere il termine. Il ·d olore presenta irradiazioni nume· rose: aven.do com e punto di partenza abituale il retto o la porzion e terminale dell'ansa sigmoidea esso si irradia, secondo i .casi, allo sfintere anale, al jperinco, allo 1scroto, alla regione sacro-coccigea, lungo il decorso d ello sciatico, alla vescica determinando un m olesto tenesmo con falso bisogno di orinare. In gen ere non si provocano <1o1ori alla pressione della regione e dei nervi. l ..'esplodere della crisi, n ella massima parte dei casi. non ha relazionP. con la defecazione; anzi c;pe so il vuotarn"nto -.1P.l retto pt1ò provocare lln momentant'aO


• [.~NO

XXXIII, . F ASC. 43]

SEZIONE PRATICA

1505

o d11raturo sollievo. Il contrario accade in genere

sità e che prima di lui erano già i1erfettamente

n elle alter azioni anatomiche ·del retto e ·del sigma. L'esame dell'ano, del retto, del sigma, !Praticato con tutti i mezzi più minuti di osservazione ed a. più ripr ese, si ·dimostra .del tutto negativo. Dai vari AA. sono state date differ enti &piega. zioni di questa sin'drome. Romberg e Pikardt pen .. sano ad una iperestesia del plesso ipogastrico, altri ad una neuralgia. U. e S . credono piutto&to si tr atti di un par ticolaxe ·modo di reazione di soggetti n evroipatici. E in molti casi indubitabile la partecipazione di un fattore psichico: l'esame òi questi sogg.etti dimostra trattarsi as&ai spesso di infermi nervosi, eccitabili. Ma altre volte l'esa me dei malati 1è negativo anche 1dal punto dl vista psichico. In ·due dei soggetti .&tudiati dagli AA. esistevano segni manifesti ·di ipervagotonia a manifestazioni multiple. Punto di parten za per l'esplosione del dolore ,p11ò essere ritenuta la coprostasi; feci indurite ed ac.curnulate nell'ultima paxte dell'inte&tino, determinando una distensione rettale e compressione dei nervi sacrali , possono costituire uno stimolo capace ·di &catenare la crisi dolorosa. 11 trattamento di queste ano- ·e rettalgie è diff1cile, delicato e paziente. Rimedi farmaceutici numerosi sono stati consigliati. E stata tentata anche la dic;tensione ·dello sfintere. Utili in qualche ca5o sono state le applicazioni elettriche (corrente fa· radica e galvanica, corr ente ad alta frequenza) . Il caldo applicato sulla regione sotto varie forme, compresa la ·diatermia, paxe dia il massimo sollievo. Una parte importante e prevalente s.petta però alla psicoterajpia.

conosciute. Schlatter eseguì allora delle ricerche radioscopicl1e e trovò che senza eccezione esisteva un nucleo osseo ben 1distinto proprio del proces50 ensi!onne e che si fondeva poi con un altro nucl eo 1p roveniente dall'epifisi. Ora il morbo di Schlatter corrisponde al distacco di questo processo ensiforme. 'In genere il proc. .ensiforme 5orge a 12-14 anni e si riri1nisce con l'epi.fisi nel 200 anno di età. TJa maggior parte delle ricerche furono eseguite allora su radiografie. Mancan'do delle ricerche sulle ossa J'A. ha fatto un lavoro in questo 5enso : ha studiato 73 epi·fi5i superiori di tibia sezionati perpen1dicolarmente al maggior asse appartenenti a teti ed adulti fino a 23 anni. Egli ha potuto constatare ~ome già nel 4°-50 mese della vita intrauterina si ritrovi un processo formato di cartilagin.e autonon10, e come dall'epifisi si profili in avanti verso di es5o una piccola placca cartilaginea che si iper de nel ·Connettivo periostale. A 8 mesi e nei neonato tale processo è già più evidente ed è situato più in basso del confine tra <lia!isi ed epi·fisi. Dl1rante il primo anno di vita non si os5erva nessun c4mbiamento: ·dopo a seconda la ossifica_ zj one più o· meno spiccata del connettivo il pr qcesso rimane più o meno avvicinato all'osso della ·<liafisi. E ·diI.ficile ora colipi·re il momento in cui si verifica l'o&st!icazione autonoma del nucleo dell'apofisi, ma questa deve svolgersi in 'breve tempo (al !Più in qualche mese radio5capicamente almeno). L'A. è stato cosi fortunato da poter colpire un paio .di questi ca·si e ha potuto constatare come l'o&sificazione proceda non solo da uno, ma da due cent1i sovrapposti non rivelabili con' i raggi X. Talora rimangono le traccie di questa jr.dipendenza. Nell'ulteriore decorso si assiste alla lenta scomparsa 1del connetti,,o perio5tale rivestente la faccia anteriore de1la tibia interp-0sto tra questo osso e l'apofisi. La completa ossificazione 5i compie tra il 120 e il 19° anno e più precocemente nella femmina che nel maschio. Riferendosi ora al morbo di Schlatter bisogna riconoscere come sotto tale denominazione si sia andato accumulando una quantità di materiale che con la vero. malattia (strappamento parziale dell'apofisi) non ha nulla che vedere. Ciò nonostante è da tener presente come la malattia colpisce quasi ec:clusivamente i ma.schi tra il 12° e il 17° anno di età. Occorre sopratutto ricordare come aJ dl· sotto della apofisi si possa riscontrare tra es.sa e la diafisi la zona connettivale, già ricordata, tanto da simulare, radiograficamente, un distacco par· ziale di es5a. e esiste anche un modico dolore si può incorrere nell'errore ed amm ettere un morbo •di &hlatter.

D. MASELLI.

SCHELETRO. Lo sviluppo della tuberosità della tibia e la patogenesi del mo1·bo di Schlatter. (E. FE!..s. Arcli. f. Klin. Chir., vol. 129, fase. 3,

pag. 552). Prima di Sohlatter scarse e frammentarie erano le ronoscenze sullo sviluppo della tuberosità tibiaJe. Si sapeva solo ohe nella pubertà si sviluppava in corrisp. dell'epifisi superiore della tibia una specie di sperone che si adagiava sulla faccia an te1iore dell'osso. Nei tratta·ti idi anatomia si leggeva come tale sviluppo 5i effettuava durante 1'110.130 anno di età, il saldamento con la tibia. nel 180-25., anno. rel 1903 chlatter scrisse come per 11n distacco parziale, venisse a trovarsi solle,·ata o ·distaccata ,c ompletamente una parte della tttberosità tibial e, come poi si passasse a guarigione mediante la formazione di un callo osseo . .._ Tale lesione do,?eva as~olutamente venir distinta da llc.> fratture da st.1appan1ento di tutta la tubero-


1506

IL POLICLINICO

Ora tra J.e cause etiologicl1e m·eno attendibili sono da ricordarsi l'infiammazione (periostale e osteo· condrale) -contro cui parlano non solo la negati· vità del reperto ma anche il decorso, e il trauma che non se1nipre è td_imo&trabile. Più convincente appare l'ipotesi di Fromme che vorrebbe riconoscere nella malattia una rachitide taroiva. In un terreno cosi preparato ·b asta una piccola contra· zione non avvertita dal paziente per determinare i 1 distacco parziale 1della tuberosità. E. M.

Le deformazioni della colonna vertebrale nella tabe e il lor o t r attamento. {I.. ~l\:!Y e LECJBA. Rev. Neur., Il. 1, t. 1, luglio 19'Z6).

Tutti i trattati .p arlano delle artropatie tabetiche, del male perforante ~lantaTe, delle fr,atture spontanee, ma nessuno in genere parla ld.if·f•u&amente idelle art:rOIJ>atie che interessano la colonna vertebrale nella tabe. Sebbene non siano molto frequenti, 'PUr tut.tavta. tali d.i sturbi meritano d'es.. sere meglio iconosciuti, per essere 6Velati in tempo uti!e per il trattamento medico. Il -primo caso fu osservato da Charcot; e Kroenig fu il primo aid 31P1Plicare in tali oasi un busto ortopedico. I sintomi elmici dell'artropatia vertebrale sono lenti ed inslidi~i, e spesso indolori, ed attirano l'attenzione 1del malato ·allorchè \Si stabilisce una gibbosità lombare con scricchiolii della colonna vertebrale. In genere rè il segmento lombare che subisce tale deformazione, e la deviazione è U!Oa elfo-scoliosi totale, destr.a o &inistra, ~ a do-ppia curvatura. Q11este 1d eviazioni .sono indolori, sta ai movi· menti del corpo, sia alla pTessione, e conservano una mobilità anormale. Per la diagnosl, i·n primo luogo bisogna pen. sare alla tabe, e •cercarne tutti i sintomi clinici. Una diagnosi differenziale tra quelle artropatie e il reumatismo cronico anchilosante, l'osteite deformante, le tratture, l'artrite !deformante, il mor. bo di Pott, gli aneurismi ed i tumori consiste n ella insorgenza insidiosa ed indolente. La radiogrn!ia decide infine sulla natura dell'artropatia, la quale allorchè è tabetica, mostra a' raggi un l(li sturbo trofico delle -ossa, -consistente in un'atro'fia (intensa decalcificazione !della parte spongiosa ~e' 'CO!i)i vertebrali) ed una ipertr-Ofia (formazione (li nltove trabecole). Questa vera distruzione e ricostruzione ossea. ])roduce la deviazione e l'aiccavallamento delle vertebre malate. In un secondo tempo avviene l'affondamento òclle vertebre, le quali nei movimenti presentano dei crepitii cl1e contrastano con l'assenza Idi ogni

[ANNO

XXXIII. FASc. 43]

dolore. Talora però esiste in questo ~eriodo t1n vivo dolore. I tt1mori vertebrali si possono. confondere con queste artropatie, ma la lastra radiografica mostra lJna netta differenza tra le due .affezioni, e nel caso idei tumori, 6i hanno delle immagini partico· 1armente opache delle ossa, le ·q uali per questo {'.aTatter e son dette « ossa nere i> . Nei tumori mol· tre la proliferazione ossea è ·confusa, anarchica, mentre .che nella tabe le vertebre -0onservano netti i limiti, sebbene &i.ano deformate . .Non si p11ò inoltre confon1d ere una gibbosità ~­ betica con un Pott : questo si .a ccompagna spesso ad un ascesso, la 1prima no; la tabetica con.5erva la mobilità della colonna vertebr·ale, la pottica · presenta la rigidità del segmento malato. Quec:;te artropatie tabetiche hanno una evoluzione fatale, se non sono curate a tempo, prima cbe avvenga l'affondamento delle vertebre. ~ opportt1no quindi ricereare si6temati-camente q11este affezioni, per la loro natura insidio&a e indolore. Il trattamento usato dall' A. - oontrar1amente all'O'P i11ione tdi Aba,die, il quale non voleva aggit1ngere alle sof.ferenze della malattia una nuova 5offerenza - consiste nell'a'PIPlicazione di apparecchi ortopedici adatti, ed aipplicati con arte, per rad·drizzare la ·deviazione della colonna vertebrale. Dalla lettura di tre casi clinici riferiti, si ricava rhe l'appli-cazjone di letti a piaistra, e poscia di !Justi ortopedici, migliorò notevolmente i disturbi, tanto da permettere ai 'Pazienti di ripigliare un lavoro compatibile .con l'affezione tabetica. 1

C!RU!l.

INFEZIONI. •

Sepsi da paratifo.

(F. LEHB. Mediztnische Klinik, 28 maggio 1926). Le infezioni da parati! o B non decorrono sem· pre con ~intorni gastro-intestinali, ma offrono spesso 11 quadro di a.ffezioni di altri organi. Si conoscono casi di polmonite lobare, bronchiti, ma. lattie dei reni, della vescica, delle vie biliari, meningi ti, ecc., provocate dal paratifo B. Trattasi 1però per lo più di batteriemia e solo raramente di sepsi. Il caso dell'A. riguardava un uomo di 66 anni, che era &empre stato sano, salvo una !POimonite fatta una quarantina d'anni prima. Tre settimane avanti l'ingresso nell'ospedale era stato colto, men· tre era sul lavoro, da forte brivido, per cu1 era stato portato a casa. Da. allora, aveva avuto temperatura elevata la sera e norma.le al mattino. Venne inviato all'ospedale con diagnosi di polmonite da infiuenza.


(ANNO

XXXIII,

FASC.

43]

SEZIONE PRATICA

Il malato 5i lamentava di dolore puntorio late. rale, di dispnea e di cefalea. .Era in buono stato di nutrizione, ·d i costituzione ·robusta, di colorito .cianotico; lievi edemi .m alleolari. Torace un po' rigi·do, con scarse escursioni respiratorie; ottusità e respiro bronco-ve&cicolare con rantoli a piccole e medie bolle sul polmone destro posteriormente in basso. Polso frequente (100); II tono accentuato sull'aorta e sulla polmonare; pressione al Riva.Rocci, 135/65. A·ddome trattabile, un po' dolente alla pre&sione; fegato due dita sotto le coste, dolente .alla pressione; milza non 1p alpabile, regione renale dolente alla pressione. Urina con albumina, cilindri j alini e granulosi, pochi leucociti ed -epiteli renalli. T·e mperatura: 36° al mattino, poi -con brividi idi fred1do, salita a 380.8 nel pomeriggio. • Venne fatta diagnosi di broncopolmonite con -debolezza ·cardiaca. Nel giorno seguente, il pa.ziente ebbe 4 scariche, senza nulla di caratteriEtico; &i venne a sapere che all'inizio della malattia, avev.a avuto diarrea, che IPOi era cessata; diazoreazione nell'ul'fina, negativa. La temperatura, sempre con brividi pomeridia, ni, raggiunse un giorno 39°.4; si sviluppò in tali giorni una broncopolmonite al lobo interiore s1, nistro. La conta idei leucociti diede 5800, con de·viazione del 1quadro leucocitari o verso sini&tra. In consi derazione della febbre remittente e delle -diarree, si fecero ricerche batteriologiche sulle ' feci, sul sangue e s ull'urina; tutte riusci-rono negative per tifo e paratifo, sal\10 l'emocultura positiva per il 1paTatifo B. Con il trattamento per mezzo del ~hinino, &i riusci a mantenere la temperatura ad altezza moderata; le condizioni del -cuore migliorarono; quando, all'ottavo giorno dal, l'ingres·so all'ospedale, il paziente ebbe un foTte òrivido ed al mattino m orì. col quadro di embolia polmonar e. All'autopsia, si trovarono focolai broncopneumoni ci in parziale risoluzione in entrambi i lobi int eriori; pigmentazione dei follicoli del P eyer; embolismo del tTonco princ•i{pale dell'arteria polmo~ nare d'ambo i lati; trombosi della vena femorale -<1 estra. La milza ed i f ocolai broncopneumonici -centenevano il paratifo B in coltura pura. Lo studio d ella curva termica ed, in seguito, le ricerche batteriologiche r e&ero possibile di farsi un esatto concetto del caso. Punto d 'ingresso dei bacilli paratilici, si deve ritenere che sia stato l'intestino, tanto più che la malattia si era iniziata con diarree; però le alterazioni riscontrate all'autopsia n ella muco5a intestinale erano cosi -piccole da considerarsi aip-pena come patologiche. Nel quadro clinico predomina,,ano i gravi fenomeni generali e ciò tanto all'anamnesi che al1'osservazione. La batteriemia, il reperto anatomo1

1507

patol ogico di una milza molle e, specialmente il reperto in essa del paratifo B in coltura pura, completano il quadro di una sepsi. Le alterazioni ipolmonari 5ono da considerarsi come secondarie. i tratta quindi di una sepsi da parati! o senza una porta d'ingresso chiaramente riconoscibile. Un caso analogo è stato descritto da Graich, decorso col quadro clinico di una gastroenterite, tanto grave da richiamare l'idea di avvelenamento. I bacilli paTatifici po&sono, al pari di altri microorgan ismi, rimanere nel corpo senza provocare sintomi di malattia e, soltanto in determinate cir• costan ze, possono diventare patogieni. Quali siano state le condizioni p er cui nel caso descritto &i è av11ta la sepsi, non si 1può dire. P er il suo d ecorso, per l'inizio acuto, per il quadro spiccato dt una sepsi, il ca50 descritto rimane, a detta dell'A. diverso da quelli finora descritti nella letteratura. FILIPPINI.

La vaccinoterapia specifica nella cura delle malattie infettive. (HILGERMANN.

Munchner med. Woch., n. 22, 1928).

Soltanto l'autovaccino-terapia può dare risultati nelle infezioni dovute a germi il cui tipo tende a variare. La cura c on vaccini preparati con germi simili presi da altri ammalati si deve considerare una proteinoterapia aspecifica, che può dare risultati buoni, seIDlJ)re però inferiori a quelli della vaccinoterapia specifica. La vaccinoterapia specifica 5i d eve tentare in tutte le malattie infettive <!he non abbiano d ecorso rapidamente settico, in cui n on esista alcun mezzo sicuro chemoterapico e in c11i non esistano controindicazioni alla vaccinoterapia (vizi cardiaci, diabete). La ' 1accinoterapia deve venire applicata razionalmente prendendo in consider azione la virulen.. za dei germi, lo stato dell'organi&mo, il d ecorso 1pas5ato della malattia. Di solito si cura un organismo ammalato i cui anticorpi sono già stati in gran parte esauriti dai germi e dalle loro tossine. Si può allora sperare di riuscire ad eccitare le cellule a formare anticorpi soltanto se si do5a con grande precauzione lo stimolo adattandolo allo stadio aella malattia ed allo -stadio di forze del malato. Dosi minime di autovaccino specifico possono r aggiungere tale scopo: non è affatto neces. 5ario che esse provochino una reazione evidente generale o locale, anzi, quanto meno appariscente è tale reazione tanto più etfi.cace, anche se più lento è lo stimolo alla formazione di anticorpi. Dosi forti di ''accino legano gli anticorpi ancora disponibili e così privano l'organismo delle so· stanze difensive anzichè eccitarne la formazione.


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IL POLICLINICO

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Criteri razionali per il dosaggio dei vaccini sono 5tati esposti dall'autore nella Munchner med. lVC>.

XXXIII .FA...c:;c. i3J 1

dPi casi nelle prin1e settimane della blenorragia. ma tal,rolta dopo mesi ed anni, oppure pochi chenschr., n. 6, 1922. giorni dall'inizio dello scolo, in un ~aso anche ~on è sempre neces.sario fare delle culture allo all'indomani del coito infettan\e, prima quindi che scopo di isolare l'agente morboso. Si possono usasi iniziasse lo scolo. re 'direttamente il sangue o l'urina centrifugati. Il La 5etticemia gonococcica è generalmente carat.. sedimento lavato 5i dilui-sce all'l: 10 con soluzione te.rizzata dalle metastasi, ma può osservarsi anfisiologica e si filtra. Secreti purulenti vengon~ . che senza di ·queste. Una gonoemia può aversi, pestati nel mortaio con soluzione fisiologica e filtransitoria e fugace, nel decorso delJa blenorratrati. Questi materiali vengono più o meno 1diluiti gia, con accidenti generali (brividi, ;febbre a a seconda del loro contenuto in batteri. 39°-40<>, sudori, stato sincopale, pol&o frequente) e Per ucciid ere i germi si aggi ungono a 10 eme. successive localizzazioni metastatiche, oppm·e la 4 gocce di formalina; se si vuole preparare rapigonoemia IPlIÒ essere latente ed aversi soltanto le damente l'autovaccino da usar5i subito, anzichè localizzazioni. formalizzare si riscalda la diluizione di germi per Oltre a queste i orme di setticemia lie,i, se ne mezz'0ra a 60 gradi dopo aver aggiunto due gocpossono avere di gravi: • ce di acido fenico. L'autovaccinoterapia d à buoni 1) forma continua, rara. che può simulare perris11ltati specialmente nelle malattie infettive della fettamente la tifoide, pur tuttavia con cadute inpelle : foruncoli (iniezioni alle dosi di 1 eme. di solite e localizzazioni inusate nelle tifoide {artico· diluizione 1: 100 o 1: 1000, a seconda delle forze del la.zioni, endocardio); l'emocultura sola toglie il malato). ascessi, eczemi, erisipela., ·ecc. Buoni ridubbio. sultati 5i ottengono anche n elle osteomieliti, nella 2) Forma remittente; la febbre procede ad attonsillite, nelle sinusiti, nelle cistiti, nella gonortacchi di uno o diversi giorni, con brividi, traspirea. Nella gonorrea si devono usare •dosi leggere: razioni abbondanti, con recrudeooenza di tutti i &e si tratta di donne già indebolite, affette da godisturbi ed una facies da infettato. L'anemia può norrea cronica, ·dosi di mezzo em e. di diluizione essere intensa e rivestire il tipo pernicioso {450,000 all '1 : 100,000. Dopo 5 o 6 di tali iniezioni (una ogni emazie per mmc.). Q11esto stato può continuare sei giorni) 5i passa alla diluizione 1 : 10.000, auper settimane e mesi . mentando poi progressivamente la concentrazione 3) Forma fran camente intermittente, che è forse a seconda delle condizioni gen erali e locali. Rila più comune. Si hanno attacchi successivi anasultati meno buoni si ottengono nella gonorrea loghi a quelli malarici : grandi accessi con i tre dell'uomo: cruasi inefficace nella gonorrea acuta, stadi tipici di brivido, febbre e sudori, con spleln. vaccinoterapia diventa ;più utile nelle compli- nomegalia che aumenta in occasione degli accessi. Questi però sono assai irregolari nella loro com<:azioni (1prostatite, epidi dimite, reumati5mo), sl par5a ed affrettano talora il tipo remittente.• La inietta ogni 5 .g iorni 1 eme. di diluizione 1: 10.000, • situazione può prolungarsi per settimane e mesi. aumentan·tio in seguito la con centrazione. POLLITZER. Le metastasi. - Assai frequente è la localizzazione articolare che è tanto caratteristica della gonococcemia che, allorchè durante uno stato setLa setticemia gonococcica ti eemico si hanno delle manifestazioni articolari, dal punto di vista clinico e terapeutico. 5i deve pensare alla natura gonococcica e fare (:\f. FAURE-.BEAULIEt". L e lourn. médical français, tutti gli esami necessari, specialmente l'emocoltura. Viceversa si deve diffidare degli stati settimarzo 1926). cemici battezzati iper gonococcici, senza prove batI.a blenorragia che generalmente realizza il tipo teriologiche, in cui i tessuti articolari e paraartidi una malattia puramente locale e che non porta colari siano rimasti indenni. complicazioni se non per propagazione agli orAltra localizzazione caratteri5tica della gonococgani vicini, può in qualche caso prendere l 'andacemia è qt1ella cardiaca, qualcl1e v·oJta in forma mento inatteso di un'affezione generale a localizdi pericardite, il più spesso endocardite. l\Ialgrado zazioni ben lontane dal focolaio iniziale. Questo la gravità estrema dell'endocardite gonococcica, accade il più 5pes5o quando il gonococco ha oltrenon si deve ritenere che essa sia assolutamente passato la 1Prima tappa e si è localizzato nell'uretra. posteriore o nella prostata, nell'utero o nella fatale trovandosi nella letteratura qualche caso di guarigione. tube, ma può anche verificarsi in seguito ad Le altre meta5tasi possono aversi. Nel fegato; nna semplice \7Ulvite o balanite Vi sono poi delle generalmente rispettato dal gonococco; sono noti cause occasionali, come il cn teteri&mo intempetre casi di metastasi. Polmonej si hanno -0~ ervasf i\'o, il diabete, la gravidanza. zio11i in cui dall'espettorato è tRto isolato i} I n cl:l ta tl i co n111aro;;a è Yar1(l; n ella n1aggioranza 1

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[A.NNO

XXXIII, FASC. 43]

SEZIONE PRATICA

1.i09

gonococco in coltura pura, da un malato con un setticemia, debbono sempre tenersi presenti e quin. focolaio bronco-pneumonico. Pleura; tipico è un di ogni blenorragico deYe evi tare ogni cau&a di caso in cui, durante un'uretrite e con f-enomeni soYraffaticamento, capace di diminuire la sua regenerali che davano l'idea di setticemia, &i disistenza all'infezione. chiarò una pleurite a liquido sierofibrinoso un po' P er quanto riguarda il trattamento locale, l'A. torbido in cui si trovò il gonococco; l'essudato diritiene che -esso ·debba essere continuato, purchè venne poi purulento .. iStema nervoso: la questionaturalmente sia ben condotto e non brutale. ne delle metastasi non si può ritenere ancora riI Yaccini antigonococcici, dati sotto forma di &olta. Pelle: gli eritemi, come pure le cheratosi iniezioni endomuscolari, hanno un'azione rneno rhe si hanno durant e la blenorragia sono da con. i1etta che sulle localizzazioni articolari; tutta, ia, siderarsi come di natura setticemica. Nelle ossermalgrado le \ ive reazioni che talora destano, il • vazioni recenti, più che nelle antiche, si trova la loro u 5o è senza inconvenienti. tendenza delle eruzioni cutanee blenorragiche a J .1 terap1a di scelta è, secondo l'A., la sieroteprendere la forma di porpora. Tessuto ceLLulare: rapia antigonococcica, inoculando per via en dovesono state pubblicate o&servazioni di raccolte gonosa 40-50 eme. di siero -circondandosi di tutte le nocòcciche sottocutanee di origine sanguigna. oc. cautele necessarie per evita.re l'anafilassi: metodo chio: l ' A. non ritj ene sufficientemente provati i Besredka, iniezioni di carbonato di sodio (3-5 %). casi di congiuntivite considerati come di origine grande lentezza nell'iniezione, diluizione a 1/10 in en dogena; anche l e otiti blenorragiche sono assai soluzione fi&iologi ca. La colloidoteraipia (elettrargol) dà risultati vadubbie e· non ben 1provate. Sintesi clinica. - Il quadro clinico della settiriabili; la proteinoterapia, utile in certe complicemia bJenorragica consi&te in uno \Stato febbrile, cazioni, sembra impotente contro la setticemia e così pure l'a.scesso di fissazione. Il più spesso inefil più spesso Leggero e fugace, altre volte più teficac] 5ono le iniezioni endovenose di esametilennace, con tendenza a prendere un andamento più tetramina. Sembra che -qualche successo si sia oto meno intermittente, più raramente continuo. Nei tre quarti idei casi, i tessuti articolari o paraartenuto con le iniezioni endovenose di tripaflavina ticolari sono presi (reumatismo blenorragico), più (cg. 20 ogni. due giorni) . FrLIPPINI. raramente vi sono segni di endocardite mitrale od aorti.ca. R aramente •sono pre&i gli altri tessuti ed organi; si può avere una sindrome diffusa di piemia o setticoµiemia. Segni caratteristici sono l' artrotropismo e la tendenza delle eruzioni cutanee P. GAIFA:\II. Prontuario ài T erapia Ostetrica. Edia pren.dere la forma di porpora. tore l .. uigi Pozzi , Roma, 1926. L. 28. Dal punto di vista ,d ella diagnosi l'osservazione I..a fortuna di questo prontuario è indiscussa per clinica è insufficiente; occorre l'emocoltura, per q11anto meritata. A meno di d'Ue anni dalla pri la quale è nece5sario tener presente quanto segue: ma. se ne è pubblica1a la seconda edizione e già 1) 'Prelevare 10-20 eme. di sangue; 2) scegliere il ~e n~ è avuta una traduzione ]n lingua spagnola periodo della recrudescenza termica; 3) insemenpl?r opera del dott. Ricart coi tipi dell.a Casa edizare in 300-500 .eme. di brodo-ascite, a'rendo cura tcriale Retl5 di i\1adrid. che la siringa ed il brodo non siano troppo freddi r_o studente ed il medico pratico tro\'ano in e mettere al più presto in termostato. Gli altri qnesto 1prontua.rio quanto A loro necessario per metodi di diagnosi. (ct1ti-, sieroreazione) sono di il rirordo degli esami e per quello della pratic1 significato tuttora problematico. professionaJ e. La prognosi deve essere sempre riservata; la l..'orga.nizzazionr del libro è art un tempo per mortalità va dal 30 al 43 °1a. I·mportante è la pre~ fett(l e nuoYa in confronto dei libri d el genere senza di endocardite che oscura indubbiamente il Do-po nn 111·1mo breYP capitolo per le ' 'arn1e gepronostico; si rammenti però che il 20 % delle nerai i rleontolo{]ì r he e terniche. un gros~o capitomorti si sono avt1te anche senza endocardite, ciò lo. ben ordinato, con"id<'ra le opera1ioni oc;f Ptriche indica che vi sono ancl1e altre cau e di morte, che, ricordando nnrhe lr modificazioni òi tecnica quali l'ittero, le complicazioni 1polmonari, le SUI>· 111tin1arnente J)roposte. prospett.anrlo a1 lP.ttorr. con purazioni multiple. L'ammalato Ya quindi esamiconrisa critica e con l1erfetto ordine le indica nato attentamente dal punto di \ 1 ista dello stato zioni ®erati,Te. generale e delle di,·erse 5indromi per giudicare Quello che è r.arattere precipuo .del prontuario della graYità del suo tato. è dato dagli "rl1P.1ni di ternpia ostetrica ,·eraTrattament o. - , ·engono in prima linea, a tale m ente prezio~i. Con qu rc;ti c;chemi sono riproproposito, le cons1rlerazio11i profilatticl1e, n el se11dotti i principali casi ·linici eò è indicato il conso cl1e. per quanto ~car~ e siano le probabilità dt 1

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CENNI BIBLIOGRAFICI


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IL POLICLINICO

!egno, operativo o pur no, ad essi corrispondente dell'ostctri ro. Così per accennare solo ad alcuni dj questi schemi ricordiamo i pi1ì i1nportanti:

triade sintomatologica fondamentale dell'appendi. cite è forn1ata dal -dolore, vomito e difesa. :\lì.-1 leucocitosi, al polso e temperatura ,~a a&.;,egnato, sul principio ben inteso, scarso Yalore: u1ag~·iore ne ha la Sgambati, l'esplorazione vaginnie e rett3le. Facile di solito la diagnosi diff erenziaJe. La prognosi r elativam ente benigna nei casi curati chirurgicamente, diviene assai più riservata se affidati a lle cure mediche (14 % di mortalità). L 'intervento è sempre indicato nelle prime 48 ore, disc11sso nei giorni seguenti, idi vigile aspettatiYa. Consigliabile, ma non ~empre consentito a freddo, un mese cioè, dopo l'ulti1no attacco. E. :\1J NG A ZZI~I.

A lt111mznurla i1i gravidan:a - Eclampsia in trav aglio - Placen ta previa - Dista cco d'i placenta normalrn.ente inserta - Cardiopatie e gravidanza - Tu~ bercolosi e qraviçian,;:;a - Gravidan:;a extrauterina Distocia. dal collo uteri.no - ~rumori uterini in gra1 1 idan::.a - fii::iature 7Jelviche, ecc.

F. caratt0rizza :rnche m eglio l'originalità utile e $impat].ca d el prontuario, il capitolo . per gli errori di terapia ostetrica. Caipitolo Yeramente istruttivo per il medico pratico . ll prof. Gaifami continua questo capitolo nel suo giornale La Clinica Ostetrica che, rome que. sto Pront11ario, non dO\Tebbe mancare ancJ1e per questa ragione sul ta,-010 di ogni medico pratico. che nella condotta medica debba incontrare resp0nsabilità ostetricl1e. Il no.s·tro M.a.estro, il pr of. Pestalozza, nella bella 1Prefnzion c J1a rnesso, meglio di ogni altro, in luce i pregi i l i questo ·P ronti1ario del suo val oroso allieYo. CESARE l\[ ICHELJ .

• I

J,.\NG TErN. Dystrophien und D1.1rchfallskrankheiten

'in

tivglingsolter. George Thieme, Leipzig, 19-26.

L' ..\. s'è trac.ciato il compito di facilitare al pratico, ::ittra,·erso concetti cl1iari e semplici, come si clPbbano giudicare e trattare l e allerazioni nu· triti\'P dell'infanzia. P erciò divide il suo laYoro in due parti ch e comprendono, riSipettivamcnte, lE' dic;trofie e le malattie diarrojcJ1e. ~ella prima parte si occupa 1dappri1na dell'eutrofia e dfli fattori fondamentaJi di florido sviluppo del hambino e IPOi traccia il quadro della distrofia, passandon e in rassegna le cau·s e, distinguendo il carattere .delle \arie forme di essa e diffon<lendosi sul trattamento nonchè sul decorso. 'Plla seconda, segue la stessa divisione di materia , paragonando . le defecazioni patologiche a quelle normali e trattando patogenesi, etiologia, significato di\'erso, profilassi, trattamento curativo e decorso delle diarree ac11te e delle cronicl1e. T.. a pulJblicazione consta di 200 pagine. B. F.

C\NF.Y \ ZANT!': T. •4.priendi cite .

•. .E.L. , :Vlilano 1926.

pag. ~. J... 10. . ull'appcndicite non è ancora detta l'ultima parola: r .\. ritiene anzi utile ritornar~ sull'arg0mcnto p1' r chè in Italia muoiono troppi ir1cliv1<l11i <li qu :"l~ta n1alattia e perchè la malattia. c;tc C\...,a ~ in continuo nun1ento. I..'.\. neg-a 11nn correlaiiore r nnsnlP tra tonsillite .. appendi ·it e, an1n1ette11don e d i qnP'f'\ piu Yolentieri t1na cau a ente ro~enn. Ln

[ANNO XXXIII , FASC. '3)

ALBERT FERNA U. Physik und Chemie des Radium

und Alesothor. 30 figuTe, 100 pagine, 7.50 marchi

oro. Springer, editore, Vienna. Il libro del F ernau è una seconda edizione r ived•uta e arriccl1ita di aggiunte: il titol-0 stesso ne dice il contenuto giaiochè è ampiamente trattata tutta la questione dlella struttura della materia, tutte le deri,'azj oni del radium e idel m esotorio. t11tti i modi di estrazione di queste sostanze, tutti i prodotti idi ·distl'uzione del lfaJdi'Um, tutte le leggi che regolano la disintegrazion e iaelle 'Sostanze ra1

d1oatti~;e.

Le azioni 'Ciel raldium e d"l mesotorio' sia chimicl1e in senso lato, sia nei riguaT'di d ei colloidi sia nei rigunr·di di una azionie biologica costituiscono 11 argomento dj speciali capitoli: le ultim e 30 1pagine riguardano l'impiego del r adium in medi·ci11a. Il libro n ellJa sua piccola mole è ·denso di cultura nec·essaria 'Per lo specia1i:sta; le formule di cui è r~cico il libro sono un n ecessa.rio com,plemento e interie·alate in mado che al medico, che abbia anche una ·cultura matematica non profor1da, siano sempre acce~ ibili. E. l\1JLA.~r. Ilandb11,ch der biolooi.schen A rbeitsmethoden . .~bt.

, .. :\1ethoden zum Studium .cter Funktionen der einzelnen Organe des ticriscl1en Organismus. T eil 2, H eft 7. Un fase. in-8° di 160 pag., con fif!. Urban e Sch"\varzenbc>rg edd. Berlino, 1925. Prezzo Thl . 6,60. La matematica tende sempre !più ad entrare nelle sct enze biologiche le quali, associando5i ad fss·a , van110 acquistando una maggiore precisione. Questa puntata dell' " Handbuch )) <liretta da Abderhaldcn iratta del calcolo di probabilità, del metodo dei minimi quadrati (G. Polya). P. Riesebell s\olgP l'argo1r1ento d ella bio1nc>tria e della statistica con tutti i problen1i <.:he \'i !>Ono connes i. (teorcn1a di P ois~on . t )oria .<}egli errori, ecc.). ,.1I·1•


{Ar~NO

XXXIII,

FASC.

43]

A&CBDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON6RESSL Società

Medico-Chirn1~gica

'1 - • •

SEZIONE PRATICA

Bellunese

Seduta del 3 marzo . 1926. Presidenua: proif. G. PrERI, ipresidente. Dott. LAPENNA . - Roentge(fLterap·ia del cancro. Co11fere11za no11 adatta a<l e.ssere riassunta in un re3oconto.

La raniisezio ne del simpatico ·riell.a cura della nefralgia . Prof. G: PIERI. - Partendo dalla con.stata.zione che con le iniezioni ·paravertebrali secondo Lli,,ven è 8tato possibile ottenere, a seconda dell'altezza della iniezione, l'anestesia in determinati territori visoer.ali 1'0. ha pensato che mediante la ' comID1icanti del simpatico si p-0ssezione dei l'ami sano influenzare. talune sindromi dolorose addon1inali. Così nei casi d1 nefralgia se11za l~io11i organiche di1nostrabili del r ene, sezionando i rami comunica11ti <lella 12a radice dorsale e della 1a. radice lombare lo1vrebbe. ottenersi la cessazione dei dolori . In u11a gioyane di 24 anni (che l' O. presenta .a.Il' assen1blea) la ciuale dal giugno 1924 soffriva di dolori <il ren{~ sinistro senza .alterazioni funzionali (11~at1Yi l'esame delle Orine,, la CiStOSCOpÌia, e. la pielografia) fu praticato nell'a;gosto 1925 lo scaipsula mP.nto reuale.. che permise di controllare le a.p p..'lrenti normali condizioni .anatomiche del rene, ma :-,l quale, contro ]'opinione corrente, . . non segui' gurur1g1one. Il 3 febbraio ]'0. 1praticò la se!'ione dei rami comunicanti della 12& dorsale e 1a. lombare di sinistr,a . Seguirono -cessazio11e i1nmediata dei dolori e regola.re gt1arigione aperatoria.. [La guarigione si 1nantiene a distanza di sette mesi dall'intervento]. 1

.J.;)

l .l

La puntura lombare rivelò al manometro di Claude una pressione di 80 cm. ; normale il contenuto citologico, l~germente .aumentata l'albu1nina. " ' assei-mann neg.ativa nel siero e nel liquido. Ripetuta ]a puntura lon1bare tre volte con sottra2.ione di moderate quantità di liquido, la paziente Tisente un lieve miglioramento nello stato generale, la p.ressione a l manometro di Olaude segrta. cifre più basse e l'esame del fondo dell'orecchio in sedute successive dimostra un IProgressi,·o migliorament.o, persistono però la maggior parte dei distu1.,bi soggettivi. · Premesse alcune considerazioni di diagnostica differenziale 1'0. pone la dia.gnosi di meningite ~ ierosa di vecchia <lata a forma frusta che t'gli avvicina alla forma astenica dell'ipertensione òescritt.a da Claude.

Occlusione intestinale da asca1·idi. Dott . R . ZAMBELLI. - L ' O. presenta u11a bambina di 10 an11i, che fu ricoverata in Ospedale il 10 febbraio perchè da otto giorni in rpreda a viole11ti dolori addomi11ali, localizzati .a.ll'ipocondrio destro, e ,..omito. La radioscopia dimostrò una notevole dilatazione del duoden o. L 'operazione fece co,n statare oome la prima ansa clel digit1no era bloccata d.a un enorme groviglio di ascaridi (circa 12Q) che fuTono estratti attraverso incisio ne dell'intestino seguìta da sutura immediata. Il decorso post-operatorio fu normale: i dolori cessaron o, 13, incisione opera.tùri.a cicatrizzò normalmente. L'O. richiama l· attenzione sul f::ttto che non tt1tti i fenomeni Jpresentati dalla malata potev-ano spiegarsi coll'i'1ea dell'os·Ei:uzio11e ID.)Cca11joa dell'intestino: la stipsi non era assoluta e tuttavia i dolori era110 fieri e continui, la radioscopia di1nostrava vivaci movimenti iperistaltici anche nelle anse a valle dell'ostacolo. Bisogna p ensare che al fattore fill.eccanico si .aggiun·gesse uno stimolo funzionale (tossine secrete dagli elminti?) determinante lino spasmo riflesso- dell'intestino. G. LooA TELLI.

1

Ti n, caso di nie·n ingite ~ierosa a forma f'ru$ta.

_.. Interessante pubblicazione: Dott. A. SPANIO. - · L'O. riferisce la storia di un'runmaJ.ata di 22 anni che presentava da otto anni degli accessi frequenti di cefalea della durata di q unlohe gi0rno, 11ausee, stipsi, ronzii agli orecchi, debolez~ generale, parestesie al capo ed agli arti, uno st:\to di <lo;>ressione a ti·p o melanconico con freqt1enti crisi di pianto. Esame obbiettivo neo-ativo anche dal lato ginecologico. Pur t:> non p1·esentando la paziente .all'esaJne clinico a1cu11 segno di lesione organica del sistema nervoso centrale e pe1·iferico~ l'O. sospettò, dopo alcuni mesi di ,Ta.i1a Cl1ra co1ì ricostituenti, sedativi ed isolan1ento la uresen.za di una sindrome da iper ' tensio11e intracranica. L'esame del fondo dell'occhio tlin10 trò pa::_;>ille ottiol1e velate e T"ene lievemente ingrossate.

Prof. GUGLIELMO BILANCIONI

della R. Università di Roma

La voce parlata e cantata, normale e patologica. 6uida allo studio della fon etica biologica Prefazione det Prof. SANTE DE SAN C";IS

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1

no

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1512

IL POLICLINICO

[.<\.N~O

XXXIII, f ASC. 43]

APPUNTI PER IL l\IEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. . Diagnosi e cura delle orchiti ed epididimitJ.

'

Ricerche anamnestiche minuziose orienteranno verso una delle quattro forme più frequ enti di orchite ed epidi dimite: traumatica, blenorragica, sifilitica, tuber colare. Nella forma traumatica vi possono essere i segr1i di trauma dello scr oto o delle r egioni vicine, e vi è il raipporto diretto di tempo fra trauma ed insorgenza del male. Talvolta in secondo tempo si può complicare una infezione (flemmone, er esipela, tetano, raramente gangrena) : sopravenienza qi.1asi impossibile per forme non traumatiche. . I capisaldi p er la diagnosi dell'O. gonococcica sono: è in atto una blenorragj a acuta o subacuta a lquanto tra scurata. La flogosi iniziale ha sede n ell'e•p ididimo.' specie n ella coda. T·esta e corpo sono quasi sempre integri. Dolore e gonfiore si manifestano ·subito: poi notasi flogosi degli involu cri che può giungere fino all'aspetto flem.monoso o all'essudazione della vaginale. Il proce5c,o in media r~solve in una settimana lascia11do un p iccolo induramento alla coda dell'epididimo. Se insorge anche l'orchite, questa raramente è concomitante: per lo più è consecutiva all'epididimite. P er l'O. sl{'ililica si ha con comitanza di altre ma11 ifestazioni luetiche. L'aspetto esterno è simile a qu ell o di un'ernia strozzata. La flogosi luetica preferi sce più i l testicolo che l' epididimo. Non m3.ncano quasi mai l'induramento della ghiandola ed il v er samento ·della tunica vaginale. P er la diagnosi differenziale con n eoplasie maligne, terr €>mo presente c h e {JU.este preferiscono soggetti avanzati di età, mentre l 'O. luetica suole manifestarsi in soggetti giovani oltre il primo anno dal contagio. Si annida a preferenza al t esti colo, mi n on ne a lter a n è la f.orma, n è i rapporti con l'epididimo, cosa che contrasta con la complessità òPll'impegno e propagazione delle n eoplasie. Il trst iro1o luetico, dopo una prima fase di aumen tato volume, tende ad atrofizzarsi, si fa duro, a st1p erfi cie irregolare, bi torzoluta e poco d olente a lla pressione. Il processo di flogosi lenta e di inYol11zione connetti,·a le può propagarsi all'epidid imo, n1a sempre alla testa, e non alla coda. 14·0. tuberrolare si manifesta per lo più in per-

sone chr ad t1n esame m inuto, se non grossolano hanno nltri segni di infezione tuber colare. Ln lPsiontl con5i..... te in n oduli duri, isolati, ''ari di nun1crn. 1-;; raris.::.imo il ron co1nitante Yersamento Y:l gi nal "' . 1:: frequente re~ito in suppurazione:

gli ascessolini per lo più hanno sede nell'epididimo e sono poco dolenti alla pressione. Se poi lo scroto è pieno di una massa irregolare, fusa con gli involucri, crivellata di tragitti fistolosi, la diagnosi non presenta la rninima difficoltà. Prognosi. Varia con la patogen esi, con la maggiore o minore estensione della flogosi, con l'insorgere o meno di complicazioni. o difft1sioni del male. F. piuttosto fausta nelle forme traumatiche e gonococciche. E riservata nella forma luetica ' specie se diagnosticata e c urata tardi. Nella forma tubercolare è in relazione con lo stato generale e con la entità delle altre localizzazioni ·sa>ecifiche. Cura. Nell'orchio-epidid1mite traumatica si pre~criva riposo a8soluto, dis1nfezione delle lesioni di continu o se ve ne sono, borsa di ghiaccio in primo tempo ed in secondo 1errrpo i1npacchi -caldi di soluzione fisiologi ca o di ac.qua vegeto-minerale. .f\. seconda del trauma si pensi alla possibilità -dell'infezione tetanica. S e insorgono infezioni si intensifichino le cure locali, generali e sieroterapi-che. Nell'orchio-epididimite blenorragica si sospende il trattamento uretrale, si prescrive il più a ssoluto r]poso, si .spalmano le parti con pomate e linimenti calmanti (ittiolo puro, belladonna, mercurio), si coprono di ovatta, e si tiene lo scroto sollevato e sostenuto. Se la con gestione è forte, s angui sugio lungo il cordone; se la vaginale è troppo tesa 1Per versamen to, p,un tura evacuatrice. Iniziare a SllO tempo la cura .rij vaccino gonocoocico. La forma luetica esige cure locali con pomat _, mercuriali o all'iotione, secondo l a fas e della m al1ttia, e cure generali iodiche, mercuriali , bismt1tiche o arsenobenz<lliche. ~e!la forma tubercolare nei -casi nei quali non è intervenuto il chirurgo, si mettano in atto, oltre l e comuni cure locali, tutti quei mezzi che valglno a rjnforzare l e condizioni generali di nutr!zione e di difesa dell'organismo. (Ga:;etta ItaloA.rgerttina, 19'U3, n: 5). 1

PERSIA.

Orchiepididimite sporotricosica. The, 1 enard (Pari.<; Chirurgi ca l , n. 1. 1926, r1. 35 ne comnnica un raso in un nomo di 6~ anni. r obu sto e san o n ei resto, che ha aYuto ,,.rand·~ dirne tir11ezza colle c;cnderie. Da principio secrezion e uretrale bruna::itra. :::altnariamente. senza <lolore alla minzione. '\f·l 1920 at1me11to di \'Olume dral te..,ti colo d., che dopo cfrca


[ANNO

XXXIII,

FASC.

43]

SEZIONE PRATICA

un mese raggiunge raipidamente un volume con5iderevole; emicastrazione. Nel luglio 1921 anche il te5ticolo sin. aumenta r 3.pidamen1 e di Vlllume, e con ispessimento notevole dei suoi tegumenti, arrossamento della cute formazione di 3 piccoli asces.si, apertura sponta.' nea ed in seguito fistolizzazione. Si presentava versamento n ella vaginale, deferente normale co, me le vescichette seminali. Il liquido dell'idrocele non presenta bacilli di Koch e l 'iniezione alle cavie r estò senza effetti • Sottoposto l'ammalato, con l'ipotesi di una micosi del testicolo, a;d un trattamento iodo-iodurato )ntenso, si ebbe prima miglioramento rapido, e di 1poi in tre mesi guarigione definitiva. La ·diagnosi differenziale tra orchioepididimite &porotricosica e bacillare può essere sostenuta dalla integrità ·del canale 1deferente e delle vescichette seminali, persistenti malgrado l'intensità delle le5ioni; dalla maggiore i.n tensità delle Jesioni peri. testicolari ed epidi dima!'lie: i comuni tegumenti specj almen te nella micosi sono infiltrati ed ispessiti, ed in essa l'evoluzione •della malattia è più rapi·da. Oltre che .la cutireazion e, se è negativa, nei casi dubbii l"insemenzamento dei prodotti !Patologici su agar glicerinato può ·dare la certezza della natura della malattia • 1\1a nel suo caso l'IA. non risulta aver eseguito tale prova per a ccertar e la natt1ra sporotricotica della lesione. JURA. 1

1

1

Luxatio testls penalfs. J{ausch (Centralbl. f. Chir., n. 51, 199..,5) riferisce di una lussazione peniena di un testicolo, avve. nuta in un giovane, in seguito ad un trauma (passaggio di una ruota di automobile sulla ra.. dic e di una coscia e sullo scroto) . Subito dopo il trauma, accompagnato da shock, tumefazione evi. dente dell'e'miscroto di sinistra e presenza dl un'altra tumefazione grossa quanto una grossa noce alla base dell'asta. Ritenendo trattarsi di un f>matoma si lasciò alla natura il compito del riassorbimento. Non rjducendosi però affatto la tume. fazione peniena, incisione del presunto ematoma. Allora si comprese aver da fare con una lussazione peniena del testicolo sinistro, fissato in questa incomoda posizione dalle aderen ze consecutive all'organizzazione del versamento ematico. La 111.:;sazione fll ridotta cruentemente dopo aver ripristinato artificialmente lo spazio n eces.sario nell' emiscroto in cui l'ematoma organizzato a''eva simt1lato la ~resenza di un testicolo. Gt1arigione. Il caso è troppo recente (settembre 1925) per poter giudicare del valore fun zionale dell'organo lussato. ma merita una speciale menzione, non essendo stato ancora mai descritto, a ~ognizione d ell'autore, nella letteratura. E. )f. •

Gangrena fulminante spontanea degli organi genitali. Ne cita due casi W. Deton (Le Scalpei, 27 feb-

braio 1926). Un uomo di 48 anni accusa violento dolore ai genitali che si vanno gonfiando fino a raggiungere l'indomani il volume di due pugni. ~eroto ede111atoso, qua e là livido e sullo scroto, a sinistra, una macchia di colore bianco-latteo , cute della verga bianco livido. Si esclude la possibilità di infiltrazione di urina perchè il iperineo è libero. Sotto rachianestesia si praticano larghe incisioni allo scroto e sforaccl1iamento della pelle del ghiande con il termocauterio. Dopo qualche giorno il malato presentava delirium tremens , ma la gangrena si era limitata. Sul testicolo sinistro, messo a nudo si svilupparono granulazioni e la perdita di sostanza venne poi colmata con un'autoplastica. ·Risultato estetico buono. In un altro individuo di 52 anni, portato all'ospedale in 5tato di completa prostrazione, si osserva·va t1n rigonfiamento enorme dello scroto, con macchie nere e larghe di gangrena che si notavano anche st1l pene. \Ti era anche edema alle pliche anali, ma non jnfiltrazione urinosa. Sotto anestesia si asportano con le forbici tutti i tessuti che sembravan o affetti; i testicoli sono cosi messi a nudo. ~Ialgrado ogni cura il malato soccombe n P11a notte. Secondo Je informazioni dei fami gliari, questo individuo era stato affetto qualche giorno prima di diarrea, poi da prurito allo scroto che si andò rigonfiando, presentò pit1 tardi una macchia n erastr a sulla verga. Se il medico avesse avuto conoscenza di questi casi rari, avrebbe potuto fare la diagnosi 48 ore prima e forse il malato si sarebbe salYato·. fil.

L'asportazione delle piccole prostate adenomatose. La teoria meccanica della ritenzione da ipertrofja prostati ca è stata recentemente combattuta da r,cgueu, i! quale ha dimostrato che l'in!lueno .. del volnme dell'adenoma sulla ritenzione è quasi nnlla e che, anzi, i piccoli adenomi danno una ritenzione maggiore che i grossi. J.. a ritenzione non r1ro,·i0ne da una deviazione, da una defol'1nazionc clel canale a gomito, poichè ancl1e delle prostate pic.colissime (17 grammi) possono dare i fenomeni di ritenzione. Questo concetto rispond ~ a quello degli antichi dei prostatici senza pro. stata. In tal caso la. scomparsa dei disturbi non ~ì ha che in seguito all'ablazione di questi adenomi situati profondamente e òiagno"ticati soltanto per i disturbi funzi onali, do,·11ti alla scm. plice ipertrofia delle g-hiandole "ottonretrali del collo vec;cicale. R. De Bntler D 0r1nond (Ga:elte li. lf6pitat,."L, 1


1~14

IL POl ICLIXICO

3 marzo 1926) consiglia quindi la ;prostatectomia

in ogui lesione pro5tatica che provochi la ritenzione. Invece, nelle grosse ipertrofie adenomatose, è consigliabile tentare dapprima la radioterapia che dà generalmente dei risultati soddisfacenti; soltanto dopo avere tentato tale metodo di cura, si potrà pensare all'estirpazione. f il.

[ ..\~.No XXXIII . .F ..\SC. 43]

L'origine respiratoria del colera Infantile? Pl1. C. Jeans e l\I. L. Floyd (Journ ..1mer. nied. A ssoc. , 24 luglio 1926) trovano un rappo110 fra le

infezioni respiratorie delle vie snpe.riori ed il quadro clinico corri&pondente a quanto ''iene descritto coone colera infantile. ~egli ultimi anni. tutti i pazien ti venuti all'osservazione .a ei detti A.A... ave\'ano avuto mastoidite o sinusite paranasale od entrambe come causa dei disturbi v erificatisi. I sintomi gastro-intestinali sono prominenti e 1o::ischerano quindi la causa che rimane cosl mi::-c0nosciut~. Il ristabilire un adeguato drenaggio òal punto d'infezione porta rFip1da e completa guarigione. 1

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. L'origine intestinale dell'anemia perniciosa. Secondo la troria di Seyderhelm e Noack, esiste un rapporto fra la stasi 1ntestinale e l' anem1a per11iciosa. Le tossine elaborate n ell'intestino provocano sperimentalmente l 'anemia nel coniglio; il colon è la sorgen te di queste tossi-ne emolitiche che si trovano anche n ell' l1'0mo normale e che p.rovocherebbero l'anem ia perniciosa se si troYano 1n proporzioni considerevoli. Negli individui aff etti ·da anen11 a perniciosa Yi sono n elle feci delle tossine c he n oh 11anno azione emo1itica in ·v]tro, 111a ch e provocano l'anemia in certe ·condizioni negli animali da esiperimento. Con questa patogenesi dell 'anem!ia perniciosa contrasta p er ò il fatto che e.ssa è molto rara tanto più in confronto col gran ~umero di individui affetti da stas.j intestinale. In tal caso, si pensa .d·a taluno alla possibilità <ii sensibilizzazione indi'viduale e di predisposizione indiviiduale o famigliare. È certo c he esistono dei casi di anemia perniciosa famigliare ciò che fa pensare ad un fattore costituzionale, che si rivelerebbe soltanto in cer te con·djzioni esogene. Queste teorie, come osserYa I-I. 1Jchok (A rchivos lf e medicina, cirugia y · especialidades , 17 luglio 1~26) hanno dato degli. indirizzi terapeutici d el· 1'anen1ia perniciosa. Una terapia preconizzata ònllo stesso Seyderhelm è la creazion e di un ano contro natura, col quale detto autore ha osservato in UJl caso lln miglioramento notevole. ..\ltri hanno propost o la lavatlvra duodenale con la sonda di Ei·n horri, con d ecotto di semi di. lino o solt1zionc al 5 % di solfato di magnesio. Faber con siglia il k efir p er \1a orale. econdo altri è molto ut jle la proteinoterapia la q11ale darebbe note\'ole euforia (quasi l 'impressione di esser e sa1,·ati dalla m orte) rigenerazione dl emazie e di piastrine, r itorno alla quantità di Pmoglobina n ormale. ..\11che qncsto trattamento , pieno di 1pro.miesse, dà ~ J)e~so deg1 i insuccessi. In con1plesso tutte queste it1Yestiaazioni sono ltn 1)0' troppo ottimiste, specialmente 11er una malattia com e l'anemia pernt· cio<;a i n cni tutto è pessimi i;m o. fil . 1

fil.

POSTA DEGLI ABBONATI. Terapia del l vpu. vlcerato. -

.1\ll'ahb. n. 32.51-1: ·

e l'abbonato intende parlare del lupu5 ulcc, rato e non della. cosi detta tubercolosi miliare ulcerosa in tisi ci in stadio a\ranzato, la quale è 1a1ito più grnve e suole presentarsi a preferenza nei tratti ·di pa saggio dalle mucose alla cute (bocca, naso , a.n o, ecc.) la cura di elezione è q11ella dei raggi ultravioletti concentr.ati con il • metodo Fin 5en (lampada di Finsen-Rey.n, ecc.) cl1e dà risulta.ti splendidi specie p,e r le cicatricl -pian~. liscie, elastiche. Ove que5to non fosse possibile, bisogna ricor rere alla cura chirurgica (raschiamento, cauterizzazio11i {;01 Paquelin, ecc.) cercando però di evt, tare ricatrici deformanti e tali da portare ectropion, stenosi 1delle narici , retrazione della bocca e simili. Neisser vanta l'acido pirogalli.co in pomata se· condo la formula seguente: A~rido :p irogall1co, Acido salicilico, Creosoto ana gr. 5-10; Vasc:>lina gr. cento . Dopo 24 ore dal raschiamento, preceduto a 511a volta dalla rin1ozione d elle croste con ungu ento inerte, s i applica 5ul focolaio cosi trattato u11 ppzzo ·di tela spalmato della pomata pirogallica, da rinnovarsi -OuP volte al giorno. • Qnesto metodo, se pure alquanto cloloroso, provocher ebbe u.n proces.so necrotico sulla superficie malata con successivo distac<=o ictei tessuti mortifi r.ati P potrebbe condurre a guarigione la parte . \'edi ~EISSER e JADASSOHN: Jlalattie della pelle (versione italiana). Soc. ed. " Dante ..\lighieri •, nag. 570 e> ~eg. 1

\ .. i\IO~TESANO.

I


[ .~NNO XXX Il I, F ASC.

SEZ10!\E PR<\TlCA

.-\ ] l' abb. n. 24 72: l Tna ptosi renale di secondo grado non 1può consi derarsi come lesione gr{)fl)e delJ'apparecchio genito-urinarjo da comprender5i 1)erciò nella seconda categoria, giusta la dicitura della Legge. Tuttavia tale criterio non può dirsi a55oluto: e~so va, caso per caso, valutato in rapporto allo svolgersi ·dei di5turbi di cui l'affezione è causa. Se si può dimostrare che gli e' tdenti segni di o1igoemia e ·deperimento organico sono in diretta re1·azione colla ptosi renale, potrebbe tale affezio11 e essere con sid er ata grave 5e non di per sè, per le consegt1en ze che arreca all'organismo in generale e rientrare nella seconda categoria. In ogni modo l'interessato può sempre non accettare il giudizio di primo grado (.collegio me.dico locale) se crede che il giudizio non 5ia ~tato equa1nente ,,alutato, e apip ellarsi alla Commissione n1edica superiore di R oma che è scrll· polosissima e llgualme11te .g elo5a tutrice sia dei diritti ·dello Stato che di quelli dell'interessato. 1

1

V.

All'abb. n. 7609: $corra gl 'indici generali idelle ultime annate e gl 'indici parziali ·d ei fascicoli dell'annata in corso e ricercl1i l a voce che le• interessa . P. I

La medicina e i medici dell'antico Egitto. I papiri, le i5crizioni sulle tombe, frammenti dl

scrittori greci e latini contengono num.erose allusioni alla medicina ed ai medici d ell'antico Egitto, l e quali provano che in quella .civiltà, il cu i splendore è sem.p re più dimostrato da nuovi do cu1nenti , l'arte sanitaria era molto .coltiYata. Erodoto tro\'ò i.n tutti i 1punti dell'Egitto abbondanza di medici ed ognt1no idi essi si dedicava ad una specialià. E Plinio ci fa sapere che i medici erano pagati •dal tesoro pubblico, che erano costretti a st11diare oeontinl1amente e che erano pu11iti quando ndoperavano praticl1e terapeutiche non conformi ai ca11oni fondamentali. Come in quasi tutte le antiche civiltà la medicina egiziana a'reva ra.pporti intimi con la rel1 gione. E le cuole relati,·e erano anne5se ai tem 1p i. Le pr1nc1pali scuole n1ediche cfiorirono a Sais (terza di11astia: 4991-4777 a. C.) e ad Heliopolis tprima -dina•st.ia). Il dottor Gue t, a ~ istente i1el reparto <li Egitto. logia dell 'Uni,·er it~· College di Londra, fa ne1 Rriti h "'\/ edical Journal un ampio e aine dei do-

cun1enti cl1e dimostrano i11 che cosa consist.esse la medicina insegnata in queste scuole. Coloro che erano chiamati ad esercitare l'arte sanitaria doYeYano studiare su i papiri i metodi per for1nulare la diagnosi e le .p rescrizioni terapeuticha e dove\·ano esaminare i caida\'eri per accertare la rat1sa della morte degli individui <la loro curati. Essi studiarono anche la ginecologia e l 'ostetricia; 1praticarono poco la chirurgia e meno ancora l'odontoiatria. La ·salute pubblica non era negletta. Erodoto nota con meraviglia che ogni casa egiziana era ml1nita di latrina. Così ''i 1dov.eva essere tutta 11na organizzazione saini tari a eh e &opraintendeva all 'jgiene pubblica. Un'iscrizione commemora un tale enebef. che P indicato come ~~ er per n u; da, che signilfica , nprninten<Lerite della casa di sanità. Un altro personaggio è indicato come Sopraintendente di pala:::. o per le fumigazioni, ossia per le (f isinfe. zioni. Gli egizian i erano magnifici orgainizzatori eà a,re\·ano j·s.pettorj, scri·b i, esperti ed altri funzionari in numero consirderevole per ogn·i ramo d el. l'organizzazione statal.e, ed anche la profe&sione medica era istituita come un servizio p11bblico. .<\1 temipo delle costruzioni delle piramidi si trova un Jl er Swnw, o Capo dei medici, e un P er Aa sched Swnw, o Consulente medico di Palazzo . :\el Regno medio c'era un Per Aa l Vr Swnw, o r;ran 11 edico di Pala::.zo ed un Consulente medico d1 Pala:.zo, titolo che ricorre nella 26a dinastia e

duece11to anni più tardi. C'era ancl1e un reparto farmacologico con un Sopraintendente delle medi cine ed un Sopraintenctente all'ufficio della mi-

,.; ura acile 11iedicine. ~on

ma.ncano accenni alla medicina jprofilattica ccl assicurnti,ra. ..\11 '.epoca della quarta dina&tia ,-1 Clra l1r1 "'w nw shel se-w, ossi a ."'\! edico àeglt fllJitanti in pro.· i1nità dei laghi, cl1e forse vuol dire inedico esperto in malaria. f J l medicina egiziana era a ociata alla n1agia e ctue titoli di grande importanza erano quelli di r;ran Jl e<lico e di Capo dei ., l aghi.

'.Calg-rado le asserzioni di Erodoto i1on ~ernbra che 'ri fossero molti specialisti. La sola specialità . icuramente esercitata era l'oculistica e nei .p a:piri si tro,rano numerose 1prescrizioni per la cura delle affezioni oc11lari. Dalle i crizioni funerarif' (') dai papiri finora raccolti ed esaminati non risulta che ,.i fo" ·ero molte celebrità inediche. ~el musco d el Cairo si conserva lo stelo funeraTio dell'epoca della quinta dina tia dedicato ad un certo . ekhemt-11-ankh. che doYette essere un gran 1neùico a giurli<'~re dalla c:;ontno ilà della "t1a ton1ha ti o,·ata n ~a qqara .


1516

IL POLICLINICO

._ u 1u1a to1nba di ..\.busir (regno di 1 efer-ar-kaRa: }452-4432 a. C.) è ra~contata la seguente sto-

Tia. :\Ientre il re Yisitava un edìficio, un tal \Vsekh Ptah cadde come morto. « Sua maestà constatò che egli non &entiva più » , e .com·a ndò cbe c:; i man das·sero a o11iamare i « fig.li, i compagni, i ,sacerdoti ed il medico capo » . Questi accorse, ina era già troppo tardi. « Egli disse a Sua :\1aestà ·Che il caduto .era morto ». Il re dispose cl1c .si !fosse fatta una bara di ebano. Alnenhoteip I.I.I (18a. ·dinastia, 141~-1379 a. C.) era tutto il giorno a ccompagnato dal st10 m 1ediico. Anche .l\pries (589-570 a . C. ) si trova sempr.e accoro, pagnato dal medico, e così Amasis (570-526 a . C. ) il cui medico •dovette essere tenuto in grande onore a giudicar e dai titoli: cc Unico compagno, Capo del Palaz:=o, I spettore del Tesoro <},'oro, Governatore locale, Profeta di Hor1is e Pe » . L'Egj1.to ellenistico cercò di avere il suo Esculapio crt ebbe il suo 1D io ·della medj qina in Imhotep, che in effetti costituisce la •deificazione di un an tichi ssimo medico, ,che fu molto celebre ai suoi tempi e venerato in quelli succes5i·v i. Esistono molte 5tatuette di Imhotep, che iè generalmente rap.p resentato seduto con i param·e nti ed il copricapo di ace1~dote e con un prupiro in mano. Non -sempre è ,consi•derato .come un medico : all'epoca Tolemaica era con siderato com.e un semidio , un per~ o naggio sovrumano, un grande architetto, il costrnttore del tempio di Edfu. Un manoscritto di quel t empo ci apprende cornP King Zezer della terza òinnstja invocasse Imhotep n egli anni di ~arestia chiedendogli di propiziare il Dio del Nilo perchè cessasse la car e.s1ia. Più tardi ru <'onsjderato d'iglio di Ftah e poi di , ek1hmet, formando la triaide di,rina di 1Vlenfi, Ftah, Sekhmet, Jmho1ep. Solo a·l tempo idi Cleopatra e di Cesare si comincia ad attribuirgli qual'ità m ediche. Verso il primo o secondo 5ecolo d·ell'Era cri -stiana Imhotep era considerato indiscvtibilmente 11n m edico. ~ell'Hermes « Asklepios )) discutendo dei semidii si parla di Imouthes il 1primo scopritore dell'arte salutare che vi,·e,,a nei 5UOi tempi sulle n1ontagnc libiche in vicinanza del Nilo ». Il st10 t e!npio presso :\Ienfi era chiamato .A.sklepeior1, il che, insieme ad altre circost anze Ifa supporre che rol tempo egli fu senz'a11ro identificato con Esculapio, tanto c.h e in t1n 1papiro si parla di Imouthes .!\.sklepiu5. · Comunque non c 'è dubbio che Iml1otep fu uomo di •gran valore nell'arte medica, la ct1i fama s1 tramandò per moltissime g en erazioni dall'èra delle piramidi a quella cristiana. Egli è ricordato non solo come medico ma ancl1e come · architetto e co"tri1ttore dei più insigni monum enti dell'Egitto. Egli qua e là è ricordato com e Dio. medico.

[ ..\NNO

XXXIII, ;F'ASC. 43]

maestro, arcl1itetto, mago, astrologo; impersona quasi la sapienza ·di quell'antica civiltà. E l'alcl1imi&ta Zozimus intitolò cc Jmouth 1> un suo libro pubblicato nel terzo secolo d. C. argo.

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A.li' Associazione Medica Britannica. Dai resoconti • del conveg.no annuale tenutosi nello scorso luglio, si rileva cl1e il British l\!edi cn l Journal, organo dell'Associazione, 11a una t1 r:-tt11ra di 34,000 copie e che la pubblicità ha reso 11el 1925 11na somma di cir,c a 5 milioni di lire it. (più esattamente 44,370 sterli11e); che le quote yersate dai soci hanno superato la somma di 15 mi !ioni di lire it. (più e5attamente 131,000 sterline, ron~ro 122,000 nel 19-24 e 117,000 nel 1923). lina medaglia d'oro di benemerenza è stata presentata a sir Humphry Rolleston. Presiidente pel biennio 1926-27 ·è stato eletto il dott.. Robert George Hogarth, chirurgo senior del!'Ospedalé Generale di Michingham.

PUBBLICAZIONI

PERVENUTECI

G. Sui pericoli derivanti dalla sospensione del trattamento insulinico. - Napoli, Off. Tip . Elzevira, 1925. In. Fatica e sistema ner-i;oso vegetativo. - Mila.n o, A.. Uordani, 1925.

AIELLO

BALP S. I l centenario del cholera in Ewropa.

_J

Genova Stabilimento Grafico Edit., 1925. ' BoRETTI CESARE. La chi1·1vrg1a dell' uretere secondo i 1node1·rii ci if ePi. -- )lilano, Coop. Grafica Operai, 1925. Bus1Noo A. Linfoadenosi pachimeriinoea neoplastiforme. - Si~na, Stab. Tip. S. Bernardino, ·1925. CAMPORA G. Astereogn,osis: its causes and mechan.ism . - L ondon, J ohn Bale, Sons & Danielsson, 1925. CAPACCINI FERDINANDO. Le condizioni del circolo e specialmente l'ipertensione nelle 1nalattie de'll'apparecchio digerente. - Pisa, Tip. OrsoliniProsperi, 1924. CAVALLAUO G1usEl'PE. L e sindro1n•i sifilitiche boccali. - Spoleto Panetto & Petrelli, 1925. CozzoLI G1uL10. Il tracoma e la profilassi 11isiv~ 11,elle scuole . - Roma, Tiip. delle Scienze, 1925. CuRTIL T. 0011,trib,u tio·n. à l' étude du traitement iodé de la tuberculQse pu,lmonaire. - Paris, A. ' Maloine, 1925. . CIGNOZZI ORESTE. L'Ospedale dii Grosseto. Siena, T ip. S. Bernardino, 1925. Io. L 'i11,tervento ufficiale dello Stato e della Na~ione nelle onoranze ai sommi precursori delle duttririe scientifich e medico-ch1ruraiche. - Nnpoli Ocfie;in~ Crornc.-t1p. « Aldina ». 1925. Io. L~ rnalaria nella pratica chi11traica. - Ro1na An1ministrazione Policlinico , 1925. '

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[ANNO XXXIII, FASC. 43]

1517

SEZIONE PRATICA

NELLA V l'f A PROFESSIONALE. MEDICINA SOCIALE. Il pane unico alla Camer a . ~

iStato presentato a1la Camera, dal Oaipo del Governo, il disegno di legge per la converisione in legge del R . decreto-legge 13 agosto 1926 concernente IProvvedimenti per l'abburattamento delle farine ' per la panificazione e p~ i dolciumi. Il ilisegno di legge è accompagnato da una r elazione che illustra le finalità cui tende il pir ovvedimento, ohe sono tre : la pxima ool .fissare il tasso di abburattamento delle fa,r ine mira ad 11tilizzare al masstimo grado le farine, garantendo al pane i necessari requisiti di gwsto e di digemibilità; la seconda; col fis.s·a re il peso de lle fi0rme del pane in un minimo di g.rammi duecento, in modo da ottenere il maggior grado di cottura, coniSente la oompleta utilizzazione delle sois tanze nutritiv e contenute nella farina di frumento,· la t erza in·fin e ha ' ' can lo soopo di vieta.1~e la fabbricazione di dolcit1mi Je farine di fu'Umento p er riserva1·le soltanto alla panificazione e alla pastificazione. «Le tre menzionate finalità t endono i:n conclu' sione, a diimjnruire le richieste di frumento ohe il nostro .P ·a ese è oostretto a rivolgere all'estero e a mantenere il oosto del pane entro giusti limiti ·». L a r elazione oonclude : «Il fatVore con cui anche qrue.sto pro~edim.e.n;to del Governo Nazionale fasci.sta è •S tato accolto dal Paese, rivela quanto es·so 1s ia da tutti l!'Ìtenuto utile e neceooatrio ai fini ch·e intende raggiungere » . 1

.

AMMINISTRAZIONE SA NITARIA. Prelevamen to dei campioni e a nali s i delle fa r ine e dAl pane. La Direzione Generale della Sanità P t1bblica ha predisposto delle norme dettag-liate e precise, aipprova te C0'11 decreto del l\1inistero dell'Interno j sono così divise : I. P1·elevamento dei -campioni di pane ; II. E sMne organolettico; ID. Esame chimico; I , 7 . E same microscopico. Ogni capitolo è diviso in d11e 1sez.ioni, r eJative •a lle farine e al pane.

'

CONC O RSI .

POSTI VACANTI.

Ar~ESSANDRI.\. -

Scad. 31 ott.; vedi fase. 42. •.\.PPEOCHIO (l'esaro). Scad. 25 ott.; L. 8000 e 10 bienni; c.-v. BARI. R. ·Clinica ostetrico-g1n erologica. ono disponibili 4 posti di assistente \olonta.rio. V ed.i fase. 40. Scad. 31 ottobre. BRUG~.\TO \ ..Clpezia ). Proroga a tutto 31 ott. CARRARA. Al 31 ott. · vedi fase. 42. CHlARI (B·r escia) . Al 31 ott. un.a delle due rondotte: L . 9000, oltre 6 quinquenni dee. ; tra.sp. •

L . 3000; c.-v. Laurea da oltre 3 anni d'esam~. CosENZA.

'

ooi Yoti

R. Prefettura,. - Uff. sanitario pel Paola, L. 7000 e 5 quadrienni decimo,

e:omune d~ prorogato .a t utito il 20 die;. FIRENZE.

R ..4.rcispedale di

19.

]1. Nuoi'a e Stab.

Riunivi . .- Aiuto chirui·go; L. 7050 e c.-v. , oltre L . 1200 indenn. serv. ; età mass. 35 a., laurea da almeno 4 a., di cui due di eseroizio lodevole presso pubblico Ente; soad. are 16 del 13 n olV. ; tassa L. 50; serv. entro 15 gg. ; nom. e conferma biennali. Chiedere .ann. Fru:ME. R. P refettu1·a per la P1·ovincia clel CarnQ/ro. - Uff. san. del c.apoluogo; }Jroroga al 30 ottobra. FoaoINovo (~fas:>a .Oarra1'a). - Scad. 31 ottobre; L. 9000 e quinquenni; c.-1· . GENOVA. /3peclali Civili. Scad. 5 nov. ; Yed;i fase. 42. IMOLA (B ologna). Scad. 20 nov.; uff. san.; vedi fase. 42. J l1LA!\O . Pio l~titu,to cli S. Coro11.a. Negli Istit uti di Pietra Ligure so.ito va.canti i posti di: a) aiuto chirurgo, b) l'adiologo ed elettrologo, con en1olum. annuo netto di L . 12,000 ; e) medico p1·a.ticante, gratuito; a i tre posti è annessa l'indenn. di L. 8000 IJer vitto e alloggio qualora i titol. preferi cano vive1·& fuori. Nom. provvisoTie. Oun·iculum e titoli alla sede: via Cesare Correnti 13, ~!i­ la.no (13) ; o alla direz. d egli Istituti di Pietra Ligure (Geno,a). Non è fissata scadenza. PADOVA. Spedale Civile. Scad. al 31 ott. Vedi fase. 41 . PErJLEZZANO (.9alErno) . Rtiip. lordo L. 6500, più L . 3000 obbl. vettura. Aum. decimo + quadr. Scad. 3 nov. Rivolgersi locale segreteria con1una.le. REGGIO 0 ..\LA'BRIA. Istituto Diagnostico dell' . .4. ssociazione ~-az. per gli Interessi d el llfezzogio1·no. - 1'Iedico radiologo; titoli; .anno di prova; stip . L. 10.000; percentuali 30 % entrate lorde, oltre e,·entnali entrate. Chiedere sehia:r i1nenti Direttore I stituto. Tio1!A. R. Prefettura. - Uff. san . di Velletri ; nl 20 nov. ; vedi f.ase. 36. Ro:\IA . Società, 11 - noninia. F1uggi. - Direttore dello Stabilimento in Fiuggi ; -vedi fase. 40. end. 31 ottobre. Ro OH .\ (.l ncona) . end. 10 110' ' ·; L . 9000 e L. 2000 tras p. , L. 500 uff. san. ~ allogq;io dietro fitto L. -tOO .annue. VERONA. l\Iedico aggi11nto e scolastico: lire 14,850 e scatti quadriennali fino a L. 17,000. oltre L. 3500 serv. ati. · c.-,.. , cad. ore 16 del 1.5 no~. Rivolgersi Ufficio Protocollo l\f unici p ale. Età lim . 35 .a. Pratica o :pedaliera e d'igiene pubbl. er,,.. entro 15 gg. Chiedere ann. VILL.\V.\LLE'LONGA (Aquila) . Proroga al 31 ott. YrvERO:"lE (Novara) . cn.d . 30 ott. Con-or. eon Ropollo. L. 8000: nltre L . 500 trasp., L . 500 11ff. san. T.assa L. 50. Capitolato in corso a,pproT"az . 1


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I I . POLICLINICO

(..\:\~O XXXIII, fASC. t3J

lstituto di M. , '. fra Jledici-Ohilru1·ai e Farmacisti dti Ro1na e provincia.

NOTIZIE DIVERSE.

:E aperto il concorso per gli orfani dei soci alla borsa di studio «Cooperativa sanitari» di L . 500 per il prossimo anno scolastico. Le domande, in carta semplice, dovranno essere inviate al presidente del1' Istituto dott. comm. Cochetti (R-0ma, via Principe Amedeo, 67) entro il 31 corr . mese, ed essere corredate del certificato di studio, del certificato delle condizioni di famiglia e dello stato di famiglia. P1·esso l ' Istituto stesS-O è anche apert-0 il concorso ad una dote cc Scellingo » per orfani di soci . Le domande do.vranno essere ugualmente inviate al presidente dott. Cochetti entro il 31 corr.

XXXII Co1J.gresso della Società Italiana di Medlci.ua interna, in Padova.

Colto e OOAp·ac.e maestro ginnastica cerca medico socio per istituto ter-31pia fisica: masswggio, ortopedia, dimagri1·e, ingr~are. Scrivere Dott. Silva (Ludovico), ,-ia Palestro, 14, Roma, •

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE,

Sono ohiaimati a far paTte del Comitato centrale · pe1 gli studi sanitari aeronau·t ici, i seguenti membri: H erliitzka pl'of. cav. uff. Amedeo, diretto.Te del1'1stituto di fisiologia dell;t R. U. di Torino ; Gabbi l_)l'Of. gJ". uff. umbert{), direttore della Olinica meclica della R. (j . di Pa,rma; ScJav-0 prof. gr. uff. Achille, direttore de11' I stituto d'igiene della R . U . di Siena; Bila.ncioni prof. comm. Guglielmo, diiret1.nre rlella Cljnica ot<>rinola.ringoiatrica de11a R. U. <li Pisa; Dast1anelli prof. comm. Giuseppe, libero docenLe in patologia e clini0a medica presso ]a R . U. di Roma.

11 prof. Luigi Bu c;alai è 11omrinato primario dern1ooifilogra!fo de11'05peclale di avona. Il <lott. I\.joe-rganrl è ohiamato a ooprire la cattedra di clinica chirurgica dell' Universjtà di Copenaghen , rimasta vacante p er jl ritiro del pt'Of. T. Roysing. L a nomina è stata fatta da ùna commisqione composta di SchaldemCise, L endo1f e F . C. C. Hansen, t ra otto c-0ncorrenti , ad unanimità, senza n eppure adòttare il 1Sol ito p1•ocediancn t-0 dei conrfr-0nti (o competizioni), in Yista tlelJa .superiorità assoluta del candida to. Il nno,·o clinico era ch irnrgo capo dell'Ospedale Sunclbv. ~

I u sostit11zio11e del com1>ianro sir \Vi1liam Leishn1an è stato cl1ianUtto alla direzione dei Servizi s:.111itari dell'Esercito della Gran BTetagna sir ::\:fatl1ie" H . G. F ell, che dal 191 a] 1921 aveva diretto il se1-riz.io sanitario delle Forze ....\eree e poi :l,.e,a coperto altre cariche clPvate. 11 prùf. Clomcns Pi rquet , clinico pediatra a \ 1 icn11a. l! chinmn to a far parte di tina commissione di e .. pertii dcl c;on1itnto d'Tgiene della .,ocietà delle " n;r,ioni pl' 1· in t11t~l a dell'infan?.in . 1

l{.iportianto il pro51amma dei lavori del pr<>s.5imo Congresso; Lunedì 2.5 ottobre. - Ore 11: Cerimonia inaugurale del Oongresso unitamente alla Società I taliana r]i Uhirurgia (.AuJa .àfagna dell'Università). Ore 11.30: J~icevimento al ~[unicipio di PadoYa. Ore 14.30 : liiunione del Consiglio direttivo. Ore 15: Discorso del Presidente della ' ocietà Italiana di :\Iedicin.a Interna. Comunicazioni riguardanti: a) Apparato digere11te; b) Fegato e vie biliari; e) ltic3tmbio materiale; d) Appwrato urinario. Mairtedì 26 ottobre. - Ore 9: Rel.azione su.Jl.a Angina di petto (prof. P. CAST·i.>rJJNO e prof. T. PONTANO) . Discussione. Òomunicazioni relative al tema della relazione. - Or~ 14.30: Comunicazioni riguardanti: a) Apparato circolatorio; b,) Sangue e apparato emopoietico· e) Ghiandole a secrezione . inte-r11a; d) Tumori; e) ' Tera[E>i>a . Mercoledi 27 ottobre. - Ore 9: Seduta in co1nu11e colla Società Italiana di Chirurgia. Relazione ulla. cura, c}1irurgica della tube1·colosi polmonare. Relatori: prof. F . G.\LDl, }Jrof . N. LEOTT"1, prof. ,~. )fARAGLIA~O. Discussione del1a relazione. Con11111jcazi0'11i relative al tema della relazione. - Ore 14.30: Assemblea dell.a Società Italiana di )Iedic·ina Internai col seguente ordine del giorno: Co1nt1nicazioni della P1·esidenza ; Bilancio sociale; Temi pe.1· il 33° Congresso; Varie. - Ore 15: Co1nunioazioni riguardanti: a) Tubercolosi; b) Apparato respiratorio ; e) Se1neiologi.a e radiologia. Gio\edì 28 ottobre. Ore 9: Relazione sulle rea.zioni biologiche nella di~crnostica clinica (Rivista) (rprof. dott. G. CE,·or.orrTo). Discussione. Comunicazioni r elative al tema della discussione. ierologia . Ore 15: Comunicazioni riguardanti: a) l\1ai1attie infettiYe e batteriologia ; b) . Sistema nervoso; e) Fisiopatologia e costituzione; d) Varie. - Ore 18: Chiusura del Congresso.

Congr esso italiano di Oftalmologia. Nell' aula n1agna della R. CJinica Oculistica di Rom~ 11a avuto luogo in forn1a. solenne la inaugurazione del III Congresso della Società Italiana di Oftalmologia Era110 preseuli il prof. Del ' 'ecc:hio, rettore della R. Uni\ersità di Roma, S. E. il ge11erale Calligaris, direttore della anità :\I ili tare, il senatore prof. Cirincione, il generale Baduel, direttore delJa Croce Rossa, il comm. Basile, rappresentante la anjtà Civile, e il P .• tanislao da I•iuggi , superiore dei cappucci11i del P oliclinico. Sono inoltrf) nell'!lula l'on . Cucco e l'on. Perna, i proff. Gualdi. \ Tersari, Dionisi e Ferreri della Uni,·ersit~1 di Ron1.. i direttori di Cliniche oculistiche. prof. Galle11ga di Palermo, cimeni di )le . . c::.ina. Contino cli Bari, pooinle-Cirincione di Torino, :\Inrrgior e di . as"ari , IJO Co.,.cio di Perugia. C.n.I,lern 1·0 di Catania , Ovio di Genova . .\.lberiotti cli P aclo,·a. Gnglinnetti di C'aglinri. ecc.


{.-\NNO XXXIII, F.\SC. 43]

SEZIO~

I>arlano i·l prof. Cirincione e il sen. Cremonesi, dopo di ohe si procede all'assegnazione dei premi <li OftaJu1olog1a, i quali vengo110 così distribuiti : D11e g r andi medaglie di benemerenza .al prof. cimeni della lt. Università di l\ilessina, e al prof. De11ti della R. Università di ~'.filano. Premio Lnternazionale « Grande medaglia d'oro iri11cione n, al prof. Dej.an della Clinica oculistiea di Montpellier (Francia). Pr<'111io i1a.z ionale Cidonio al prof. Cattaneo, aiuto lt. Clin ica Oculistica <li Roma. Pren1io Embriologia deU 'occhio al prof. Versari, {lirettore dell' Istituto anatomico di Roma. Premio .a:nnuale di Oftalmologia, al prof. Favaloro, aiuto R . Clinica Oculistica di Catania. Premio Colangeli al dott. Scu·l lica, aiuto R. Clinica Oculistica di Sassari. \' iene in fine premiata suor .Agostina Pellegrino '?el' l' ainorosa ed instancabile 01p eir a (li assistenza svolta presso gl'infermi . Dopo 11ltri brevi discorsi la ceri1no11ia l1a ter. in1ne. Dei Lavori daremo un breve resoconto prossimamente. .Coagl'esso italia11 n di Radiologia 1n e di cu. Il 14 ottobre, n ell' Attla ~{agna della R. Univer.sità di N aipoli, ,alla presenza delle autorità civili e militari e di. numerosi professori, medici e studenti, convenuti da og~i parte d'Italia, ha av11to lt1ogo la sedut a inaugurale del \ Tll Congre so italia110 di radiologia medica. Pnrlaro1,10 il prof. Cantone in rappresentanza del rettore magnifico ·delJ.a Università, il R. Com1nissao:io del Co,m une coIJ11n. l\lontt1ori ed il Qrof. Sgobbo presidente del Co111itato ordinatore del Congresso, il quale ultimo h.a rilevato co11 vivo compiacimento co1ne la radiologia, al pari di tutt~ le attività nazionali, si inca.i111nini sic11ra. nella .strada del c-resce11te progresso della nuoY.a e graJ1tle Tta,l ia guidata da Benito n111ssolini . Daremo ix~ u11 prossi1no nu1nero il resoconto dei lavori. 1

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Co11fe r ,.. nza i11 ter11~z i o n 11 l e sulla tu l><'rcolosi. Nei giorni 29, 30 settembre, 1 e 2 ottobre ebbe luogo a \\7 a shington la ronferenza dcll'U11ione Internazionale contro la tubercolosi. };a D elegazione ital.inua ·nomi11ata dalla Federazione italiano. per la lotta co11tro la tt1bercolosi ed appro\·nta tlal GoYerno N'azionale, era composta dal dot.l. G. B. R-0atta in rappresentanza della presidenza, daJ prof. Gaett1110 Ronzoni dell'l:rniYet\Sità di )fi Iano, dal prof. !>io P cdiconi rettore per l'Igiene del Go,rer11atora to, dal gr. uff. dott. Antonio tella medico italiano esorco11te a Ne'" York , del cap. 1ned. dotr. Fede ric;o Boc:chetti, direttore del auatorio ~filitare di A11zio. Di c. sa facevano ·pure parte quali 111embri .a,ggiunti il prof. Cru·lo Benedetti direttore del Di ·pe11 ario a11titubercolare <lel GoYc-rnatorato di Ron1a ed il prof. Edoardo Germano prt"sidente del C-0n.s0rzio antitubercolare di Bari. Il prof. Ro:izoni. uniro delegato europeo relatore ldncin le ne l C'ongre~-.;o , hn pnrlnto <;u } t ema: « l /i1nportanza dl'\1 <"On tngio clella tn hcrcolo~ i nel-

PRATICA

1519

l'adulto» . La relazione è stata a ltamente apprezzata ed accolta dalle a.cela.inazioni degli inter,renuti. Essa sa1rà pubblicata per intero e ci u.·ispar111iamo perciò di darne un sunto, cìle ne diminuirebbe J'importa11za. Gli altri due argon1enti all'ordine del giorno erano i seguenti : u La struttura anatomica del tuberc:olo dall'istogenesi alla cavità », relatore il dottor Krauis, direttore dei labor atori per ricerche dell'U11iversità di Har,·ard, e :t Tubercolosi e latte »1 relatore il dott. \Vi.lJiam Park , entram1bi aaner.ica.ni. Gli :ltltri delegati italiani hanno riferito su questioni relatiT"e ai di,·ersi sen·izi antitubercolari che si s,·olgono in Italia, prendendo poi parte al Congresso nazionale americano contro la tubercolosi. Il Congresso si è chi uso scegliendo Roma quale se<le del prossi•m o Congresso internazionale contro la tubercolooi, ch e aYrà luogo nel 1928. Tale designazione 1-appresenta un successo per la nostra Fedcrazio11e lt&liana in q ua11to anche altre nazioni ambivano tale onore. L'Italia, che ha in tal n1odo ri.ce,·uto il riconoscimento completo ed ufficiale della -sua maturità scientifica ed organiz?..ativa, anche nel campo della lott a contro la tubercolosi, in seno ad uno de' più gi·andi Congressi sci entifjci intern azionn.li, a.ssume pertanto l'obbligo di addi,renire al 1più presto ad una ~aJda e completa· siste111a zione de] le opere antitubercolari, quale è richiesta dai bisogni della sua popolazione e ùall'cpera c:ivilizzatrice cl1e essa ha nel inondo .

Alla Società Internazionale di Chirurgia. Le decisioni recenti della Società delle Nazioni Lan110 dato un.a sanzione al1a decisione cl1e era stata adottata a Roma, nello scorso a1>rile, dal \TII Congresso della • ocietà Inter11.azionale di Cl1irurgia. Essa. dice: a Tutti i chirurgi delle Potenze centrali che ha.nno fatto parte della 1"'ocietà Internazio11~le di Chirurgia prima del 1920, saranno riammessi, se gli stessi ne accetta110 gli stat11ti, a partire d.al gior110 in cui i loro Paesi rispettivi fara11no ;parte della Società delle Nazioni ». I tedeschi della Gerrua11ia tornano dunque a far parte della in1portant.e Società. Gli a11stri.aci n \·rebbero già potuto p~rte~iparo ai lavori del \ TI [ Congresso, i11a nessuno si è insc1·itto. Ricordi.amo che al Congresso intE>r' e11nero 6:33 c·hirurgi, app arte11cnti a 21 Paesi: Ilelg io, Canndà> Czccoslo\ncchia, Da11i1uarca, Egitto. FranC'in., Giappone, Inghilterra Irlanda, Italia , kttouia , orl'egia , Olanda, Polonia, Portoo·:dlo , Rn1na11in , Ruc;sia, ...,pag11a, . tati Tniti cl .\n11~rica, . . s,·ez1a' ''1z.z.era. ] l prossimo Congrt' -; J si adu11erà ne] luglio 192fJ a \~a r ~a, ia, sotto la. J)l'e ideuza del :t>rof. HRrt111~nn di Pari~i. I tc1ni in dic;cussione 'nrnnnr:>: n) Cnu e e ineccani 1no dell'en1bolia post-operatoria · b) Ric;ultati <lelJa re-.ezione dello tou1nc·o ' per ulcera gastrica e duodenale; e) Trattamento •lei u1orbo di Basedo'v. Le ricl1ieste d'inforn1azioni de,·ono e-. ere indiriz7~ate al dott. L. l\Iayer, segretario genern1 , r\1e de la Loi, 72, Bruxellffi (Belgio). ~

I


[ ..\:-.'NO XXXIII. FASC. 43J

IL POLICLINICO

Congi·esso americano di Fisioterapia.

Conferenze per levatrici.

L'Accademia . c\mericana d.i Fisioterapia ha tenuto il suo convegno annuale a New York il 6 e 7 settembre, sotto lrt. presiden7'a di F. B. Granger di Boston. I te1ni discussi sono stati: « Infortuni da elettricità » ; « Diatermia medica »; « Educaz.ione e controllo del p ersonale tecnico»; « Fisioteralpia e c:ardiopati.e ».

Il prof. Arturo Manna, chirurgo primario dell'Ospedale Civile di Urbino, tiene, durante i mesi di ottobre e novembre, un ciclo di otto oon!ferenze, per la trattazione dei principali .aTgomenti di ostetrici1a e ginecologia; ~i SO™> ammesse gratuitamente le diploma te in ostetricia.

Congresso di educazione fisica e d'igiene scolastica. 1-:i è tenuto in agosto a Copenaghen. Il prof. Ha;n s Spitzy, di ortopedia aill 'Unirvers,ità di Vienna , svo1se il tema : « Le basi mediche dell' ed'Ucazione fisica ».

Gli esami di Stato per la professione di medico. ordin anza del ::'.\iiinist ro della Pubblica Istruzione è jn dotta, per il prossimo mese di novembre, la sessione .autunnale degli esami di Stato per l'abilitazione all'esercizio delle professioni di medicochirurgo , chimico, farmacista, li1gegnere ed architetto. Le sedi di esami sono le segue11ti : per la pl"of essi one cli, medico-chirurgo: RR. Università di Bolog11a, Cata nia, Firenze, N a poli, Piaidova, P.alern10, P avia, Roma, Sassari, Torino. I candidati agli esami di Stato potranno scegliere La sede di esame tra quelle suindicate ; ma in nessun caso potranno presentarsi agli esami in quelle sedi nelle quali siano stati in scritti nell'ultin10 biennio o abbia.no conseguito 1a laurea o il rliplon1a che è titolo di ammissione agli esami. I cn nclid ~tti !°l1)Yran11" f'i1tro il 15 n ovembre 1926 pre entare domanda per l'ammissione agli esami, corredata dei prescritti documenti, alla Segreteri.a dell' lJniversità e dell'Istili11to s~peri ore ove intendono sostenere la orova. Coloro ch e entro detta data non avessero ancora conseguito la J.aur ea o diploma, che dà adito .agli esami di Stato, potranno presentare detto titolo accademico fino al giorno precedente l ' inizio degli e ami.• I giorni nei quali si SY•)lgeranno gli es a1ni sai-anno fissati :per le sin gole sedi dai presidenti delle Com.missi'oni esaminatrici e resi. 11oti con av•; Ìbi affissi nel!' a1ho l1T: i versitar io. ('011

Corso per specialista in Pediatria. Presso la . cuo ia di perfezionamento in Clinica P ediatrica della R . l ì niversità di Firenze, diretta dal prof. C. Comba, si terrà un cor o di p ertfemonamento della durata di due anni. AJla fine diel primo anno, glj in oritti dov:ranno superar e 'Un esam e di profitto ed a1la fine del s2oondo anno sosterranno un esame di diploma cons~stente nella discussione di una tesi 1Scritta ed in l1na pro~a clinica. Tas e con1plc s1\" I"'. 1238. 75. P er informazioni riy·olgersi alla s~grctcrin della Facoltà di )fedioina (1·ia degli Alfani, :-13) od alla Direzione della uolo. (Clinica Pediatrica - O~peclale ì\fe~· er - via ~1annelli ~ 11.5. Firenze 23). •

Il " Foyer Médical ,, di Parigi. Il 15 ottobTe si è inaugurato a Parigi un ol·uh m edico, wl modello di altri g1ià esistenti a Londra , St.ocoolma e Copenaghen. Occupa il secondo piano del palazzo del defunto principe lwlando Bonaparte, n ella avenue dc J ena, di fronte alla statua di Washington. I locali sono stati affittati per 18 anni. Il primo piano deJlo stesso ed·ificio è occupato da.Ila Società di Geografìa. Il capitale è costituito da azioni di cento franchi l' una, tutte nelle inani di medici o di f.armaeisti ; è garantito un interesse del 6 per cento. Un t entativo del genere s i e1·a già a\"UlO nel 1900, con la creazione del « club m edico», alla avenue de l'Opéra; ma dopo due anni qu esto clu'b dovette dichiarar e fallimento, perchè non era frequentato: Sci r iconobbe aillora ohe i m edici preferiscono di non isolarsi dalla vita sociale, anche pe.r r agioni professionali. Si è tratto partito da quell'inisegnamento e 11 nuovo « Foyer » ha allargato alqnanto la sua base e il suo campo d'azione: vi sono ammessi medici della provincia, medici stranieri, farmacisti, stud enti degli ult.Lmi a.nnii. I locali comprendono una biblioteca, sale di lettura, sale di riunione, un ufficio d'info.rmazioni e un ristorante ; inoltre vi sii organi?:Jza.no esposizioni pe1~ainenti di -strumenti e di prodotti farmacet1tici. Presidiante dell'istituzione è Carlo Ri~het; segretario i I dott. Thierry, che è a nche seg:r eta!·io dell' Assocjazione ge!tl'Elrale dei medici francesi. « Postgradnate

Hostel lt di Londra.

Ad iniziativia di A. B. Bertwistle, si è aperto a. Londra un « oc;t.ello post-universitario » per i m edici, destin.ato ad accentrare gl'insegnamenti di perfezionrim ?nto. Ha sede al R.ussel quare, nel1'Imper in1 H otel, prossimo ai maggiori ospedali , all' Associa:r.ionf' )fedica Britannica ed alla R eale ocietà di :\Iedicina. Com1Jrende sale di riunione, sale di conferenze, ufficio d'informazioni, eoc. ; ...pjPghorà rlell'attività anche n el promuo,,.ere corsi e conferenze. Di tanto jn tanto si terranno delle «serate per signore>, oon danze e banchetti. ai11o scopo di favorire i rapporti sociali.

Per combattere la pletora medica in Germania. La L ega Rartmnnn (o L ega di Lipsia), la più importanto as~ociazione medica d ella Germania per 1n tutela degli intere~-.i professionali, nella recente ac:~emblc1 ann na 11a cli scu~so <l. lungo il problen1~ cl Ila pletora e ha d~lib crn to <li proporre alcune miure per i nf ;enarla o per ~ ttenuairne Jc oon..c;.eguen-


{ .\N NO

XXX III,

fASC.

43 ]

SEZ IONE PRATICA

ze. E sse concernono in specie i medici più anziani ed i m Adici più giovani. Quando u·n medico delle Casse per amnialati (cioè delle a.,ssicurazioni, che oggi costitu..iscono la base dei servizi medici ciella Germania) ha raggiunto l'-et.à di 70 ocl anche 60 anni, si prcxpo11e che abbia diritto qua lora si ritiri volontariamente dall'esercizio ;rofessionale, ad una pensione. I fondi per r..s:.egna.r e le pensioni vnrrebbero costituiti in11al7..ando le ta.:.-iffei capitarie o a visite. Si propo:ne inoltre che gl' ispettori governa.tivi . . . ' dulle Caisse sia110 assunti a servizio intero, c1-0€ venga lor.o fatto div1ieto dell'esercizio privato. P er quanto concerne i medici giovani, essendo assodato ehe il n1tmero attJuale di medici basta a tutte le esiaen:l..e del ~e rvizio d'assicurazione, Sl chiede che ii Governo di·&ponga che i n eo-laureati non siano a1nmessi aJJ'esercizio professionale nelle Casse per la d·uC'ata di dieci an ni dalla J.a.ur~a_. Vertrebbe fatta eccezione solo per i figli di med1c1, considera.n.do ch e « se es-Sii, malgrado l 'esperienza ammonitrice fatta dai genitori, ha,nno scelto la carriera medica, è evidente che de""Vono avere per questa, una speciale vocazione ».

Ritiro di professori tédeschi dall'lnsegnam~nto. La nuova costittL?.Ìone federale della Germania stJabiil'Ì\Sce il limiite nla3sÌillo .d i alllili 68 per tutto il pens<>nale dipendente dallo Stato.: ~enti , i~pie­ gati, fu:n.zionfuri , militari di qualsiasi girado, msegnanti. . In seguito a questa disposizione, parecchi professori universiitari h anno dovuto lasciare l'insegnamento. C<>sì a Berlino, alla fine del penultimo sen1estre, .si riti·r arono Rubner, il fisiologo, e Hans ' ì'irohow, l'anatomico; alla fine del semestre ora chiuso l 'Università ha perduto ianche F. Kraus e Goldscheider, clinici medici quasi coetanei, F. Strassmann, medioo legale, e Willinger , l'odontologo. Ques Li ritiri dall'insegna.mento hanno avuto luoo·o tra vivaci pr-0tes te e disouSiSioni. I moti,rj add-0tti n. favo re di essi sono : i professo.ri H ni\~ersitairi con ser vano l'intero stipendio ; si rioo1 <-sce loro il diritto di oontinun.re a.d inseg11are, pure togliendo loro la direzione degli istituti ; contJinuano a partecipare alla vita accad&nica. Si fa a:nche ossen:a:e che l.a guerra, durissima, ha a<'celerat? l~ vecch1~1a e clie d1lTante la guerra molt.e promoz1-0n1 e nomine s-0110 rimaste sospe~e . di morlo C'he ora co.nYiene. 1·~­ parare, lasoiando i1osti a 1•lementi giovani e attivi.

Ufficio di accentramento ospedaliero in Germania. Una Commis<;ionc per i'orgnni7.zazione degli ospedaili pubblici della Germania , cre~ta nel 19-22, ha ora istitt1ito a Dlisseldorf t1n ufficio centrale per la raooolta di rlati concernenti la legi lazione, l'organizzazione inteTna , J'efficienza attuale e ~ prog:essi rea1izzabi1i negli O pedali della GC'rman1a e d1 altri Paesi. L'ufficio è ~ iato fondato col co11cor o di v-ari Stati della Federazione germanica e di molte proYin• CIe.

Conferenze di chirorgla a Toronto. Il dott. 1>. C. Balfour, della Clinica }fayo !Ì1l Rochester (Stati uniti), ha. donato una somma. corrispondente a circa 100.000 lire it. all'Università di T<>r<>nto (Canada), perchè vi siano organi~za.te conferenze di chirurgia. La somma verrà probabilmente dest.inata a invitare dei chirurgi eminenti di aJ.t re università.

Nella stampa sanitaria. J,a rivi~La. « Anutl lei> de l\1édecine et de Chirurgie », tt periodicità triimest.rale, ~81rà pubhliC'.ata in J ugoslav1a ia. cuTa tl ei redattori-capi A. Bergeret e N. l\{ilianitch e dei ~egretar1 di redazione B. Ohlyvitch, R. piridonovitch e S. Radoyevitch. Vanta una ricca direziù11e scientifica, in cui figurano an(·he molti dei migliori clinici e patologi italiani. Sa1·à edita .a Belgrado dalla ociété d' Editions Scientifiques (20, kopljanska Ulika) e a PaTigi da J.JOuis An1ette (2 rue Casi1nir-Delavigne). Il primo fascicolo recherà la data ottobre-d'icembre 1926 e sairà con·s acrato alla ginecologia. Auguri cordiali.

Certificato prenuzfale In Tarchia. Una legge reoentc ha imposto in Ttu·chia l'obbligo dell'esame meòi<'o prenuziale. La legge affida ai « vilavet » l'incarico di stabilire il regolamento. TI C,onsiglio geitPrale dei \Ìlayet di Costantinopoli ha approvato un 1·eg-0la1nento il quale presCTllv.e che Ja v isita. sarà eseguita dal medico del vilayet; i contraenti possono anche farsi visitare da un m~dico di fiducia, mia in tal cas-0 i.} medico del vilavet controllt)rà i dati clel certificato. Gli uomini possono essere visitati in ogni parte del oorpo; le don11e nelle mani, Yolto, collo, labbTa, bocca, aola p etto e dorso. L'esame deve riferirsi a tutte o ' le malattie 00ntagiose e sociali. Nei casi in cui è dnbbi i la lue, si praticherà la r. W. Gl'individui ricono ciuti affetti da malattie i;·eneree sarann.o curati gratuitamente e il matrimonio sarà con e'tltito solo dopo In guarigione. ~

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Missione medica francese al Giappone. Il prof. C. Achard~ direttore della. Clinica medica dell'Ospedale Beaujon di Parigi, per incarico del )finistero degli E teri francese ha risitato i principali istituti d'insegnamento medico e di cura del Giappone. Pubblica ora un rapporto sulla « Revue lfédicale UniTerselle)) (agosto 1926). Risulta che l'insegnamento e le ricerche scientifiche nel Giappone so110 modellati s ulla Germania e che la lingua tedesca è la più generalmente usata a~ch~ per le pubblicazio1ù. L' Achard aTanza. una serie di proposte per la. peuetrazione della coltura e della lingua francesi.

Giudizi ing le i sul pane unico. TI i1oto chirurgo ingle e sir William Arbuthnot Lane quale presidente della «New Health ociet)· '•) ha fa.tt<> perren.ire all'on. )fussolini una lettera nella q11ale, a nome del Comit.at-0 della ocietà s te~a, si compiace per ]'introduzione in Itali~1 del tipo nnico òi pane ad alta re a delle farine . •


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1-;·>!)

IL POI.ICL1)7ICO

[.\NNO XXXI I I. l-'A:::C. 1'.~ J

n1~sura

questa che la « Ne,y Healtl1 Society » giudica essenziale ai fini dell'igiene alimentare dei popoli.

Per la denominazione dell'agente della scabbia. La Commissione internazionale per la nomenclatura zoologi<.:a ha i>roposto di sospendere l'applicazione delle norme per la nomenclatura, nel caso dell'agente della scabbia, che continruerebbe ad esser e assegnato .al genere A 'arcoptes e ,a lla specie scabiei. La se~reteria della Commissione richiama l'attenzione degli studiosi ..su <Jruesta decisione, la quale rimarrà i)rovvisoria fino -al 1.0 ottobre 1927, per lasciare fra.t tanto l 'opportunità ai competenti di esprimPre le loro opinioni pro o co:ntro la sospensione definitiva. Com'è noto, le norme per la nomenclatura zoologica hanno portato all'unificazione della terminologia; ma ha11no anche rivelato gravi inconvenienti: tra l'altr o, a misura ohe si trovano motivi per scinde1·e generi o specie già accettati, LS'introducono nomi nuovi e oosì si crea una q·uantità d~ sinonimie, ohe si aggiungono ia. quelle do;v·ute a r..:>iù de~ ignazioni, da parte di st11diosi che hanno dato descrizio11i indi.pendenti ; queste sinonimie hanno per risultato ùi complicar9 ol tremodo la nomenclatuTa e di creare imbarazzi peirfin-0 agli studiosi specializzati. S i è ora sentito il ·bisogno dà iporre un fermo, <.• 1meno per run nome che hn. ormai sanzione secolare, qual'è quello che si riferisce all':agente della

' Antonio Grossich.

Nel iprimo giorno di quest'ottobre morì .a Fiume a 77 anni, il dott. ANTONIO GROSSIOH, Senatore dei Regno. Il suo nome e.ra rpopolare in Italia sopratutto per le sue benemerenze politiche e patriottiche, cl1e eran veramente tali da oscurare negli ultimi anni b enchè assai ingiustamente, le sue benemerenz~ scientifiche, le quali già prima gli .avevan dato diritto al titolo di benefattore dell'umanità.

scabbi~.

Le rnalattie infettive in Olanda. Il e1·viz.io di Sanità Pubblioa dei Paesi Bassi p11bblica una relazione per il 1924, da cui risulta c11e I.a n1ortalità ~enera.]e fu di 16.4 %; furono r egi trati 6635 cas i di scarlattina con 54 morti·, 4134 òi difterite con 237 morti; 1187 casi di tifoide con 161 morti; 80 oasi di encefalite epidemica con 53 morti, ma è probabile ohe di questa forma J11orbosa vi siano stati molti .alt r i casi non diagnosticati e non denunziati .

Dne suore decorate. .-\1 sanatorio cli Grop'Pino (Bergamo), presenti le .autorità, tra Je quali il prefetto, il vescovo e il . e1~retario federale, si è svolta 1a oorimonia della con egna di medaglie di bronzo al merito di salute pubblica alle suore Giacomina Bortolotti e Teresa Erb.a. Parlarono, mettendo in rilievo il significato della ceri1nonia, il prefetto e il vescovo.

I11fortnnt di sanitari. Il prof .•J . Cantacuzène, di patologia sperin1entalc nll'Uni\-ersità di Bucarest, ben noto nel 111ondo -cienti~oo, è stato Yittima di lln grave infortunio, in un:\ stnzione ferroYiarin svizzera; egli hn perd uto t11tt'e due le gambe.

Capo òi quel Consiglio Nazionale Italiano di Fiume, ohe il 30 ottobre del 1918, quando le ~orti della guerra erano ancora assolutamente indcci. c. aveva proclamato l'annessione dell.a. città all'Italia, ANTONIO GROSSICH, sebbene ormai settant enne, trovò nel suo spirito ancor tanta energia. giovanile da superare i più forti e più tenaci nella lotta contro t utto e contro tutti, che i fiun1a n i avevano iugaggiata ò:i soli, proseguita coll'inc:o111parabile .aiuto di Gabriele d'_.\ununzio e dei ~ uoi legionari e ripresa infine ancor.a una volta da·so1i dopo le ~risti giornat~ di sangue, ohe deterruin arono la partenza del Poeta soldato. Quanrln, ùopo tanti dolori, la fede e la tenacia dei fiumani furono coronate per n1erito del GoYerno Naziona.Je di fS enito l\fussolini, ed il vocC'hio Lottatore potè salutare il suo Re nel palozzo che era. stato la sede dei go,·erna.tori u11gher i. egli parYe trnsfigurarsi, ed ai suoi concittn . .Jim <la quel gior110 egli sembrò, pi\1 che un uomo. uno


[ .\NNO

XXXIII, FASC. 43]

SEZ IO~E

dei Santi della Patria, lasciato ancora pe1· poco tra i vivi per insegnar loro ad amare sempre più fortemente l'Italia. Ancor priru.a c.!J quP...ste vicende politiche ANTONIO GaosslroH si era conquistato però un posto eminente nella medicina, colla sua a1·dita e ge11ia.le trasfo•r mazione dei metodi di preparazione del campo operatorio e del trattamento delle ferite. Parlare ai i11ooici d'oggi di questa sua innovazione è del tutto s urpe1·fluo, •poichè il suo metodo è ormai introdotto dappe1·tutto e costituisce una pratica così comune, che le nuove gener.azj oni di studertti non san110 foo-se neppure giudicare qitJtale profonda J'ivoluzione esso a.bbia ra,ppresentato ancor pochi anni or sono. Il metodo del GROSSICH vinse rapidamente le dista.nze dello spazio e vincerà indubbiamente anche le dista112e del tempo. Potrà essere che un metodo ancora più rrupido ed a.ltrettanto sicuro prenda mai il suo posto? non è immaginabile. Potrà darsi, questo sì, çhe alla tintura di iodio altri preferiscano un'altra materia anche pitt attiv.a, ma l'impO'l'tanza dell' innovazione del GROSSIOH non è ne11' indicazione dello iodio e delle sue proprietà disinfettanti, note da lungo tempo, ma nell'intuizion·e , prima., e nella dimostrazione, ipoi, dei fatto, c]1e p~r a.g1re potentemente la tintura dev'~·e .aipplioata direttamente sul1a pelle non lavat.a. Basta pensare un momento a queste parole : << su7.l-0 pell" ·r1,r1n lavata » per comprendere quanto couaggio abbia dimostrato il GROSSICH nel proporre, dinanzi ad un congresso i11ternazionale di cl1i1·urgi: il suo J1uovo metodo, poichè precisan1ente la lavatura, cl1e durava oltre w1 quarto d' ora, era aJlor.a considerata come 1a parte più

PRATICA

15~3

essenziale della preparazione del campo operatorio. ~la egli a~eva. intuito che lavando la pelle, i preclude la via al disinfettante coll'ostruire C'ol apone sciolto gli spazi, in cui si annidano i germi della suppurazione; .applicando una tintur a disinfettante .alcoolica, atta a scioglier le materie gra~e, direttamente sulla pelle asciutta, c~sa Yi penetra e rende innocui i germi. Quanto bene l1a fatto all'un1nnità soffer&nte quest'idea n ~so1utamente nuova e semplice, come tutte le idee veran1ente geniali, non fa d'uopo ricordaire ai lettori di questo giornale di me.dicin.a . Chi meglio di noi può sapere quante aJJ'a putazioni, quantè mutilazioni e quante vite furon risp armiate e si risparmieranno grazie alla rapida spennellatura colla, tintura rii iodio! P er· ciò giustamente v1ll1<•ro i medici di Fiume ohe sulla lapide, che verrà murata nella casa o~·e ~.\.NTONIO GROS SICH ;l bitò fino al suo ultimo giorno. fr.b.Sero scolpite nnche queste p~T"l" · Qui il suo genio gli clettò le pagine r.on~e·rvate nel Libro che eterna le grandi vitto1ie della scienza sui morbi. Dott. LroNELLO LBNAZ. Son o inorti a. B11dapest i dottori DIEBAJ,J,A, professore di malattie del m etabolismo, e G. HAINISS, libero docente di vaccinologia. E morto a Bresl:tTia, in età di 75 anni, il professor. A . LESSER, emerito di meilicina. legale .

Indice alfabetico per materie.

'

....\.nemia pern1c1osa: or1g111e intestinale Pag. Apqpl~ttici : pa:rticolarità del liquido cef .-r.ach. · » Appendicite: si1npatia colecistica » Bibliog raJia » e.a.nero dell'esofago: segni preçoci . )) Colera. infantile: origine respiratol'ia ~ » Diater1nia. . » Dolori funzion n I i del colon terminale . » Diafra1nn1a: deviazio11e della l.aringe quale ·egno di n1odificata f11nzionalità del . » GROSISICH A. )) Lues ga trica : diag11osj » L11pus 11lcerato: ter~ia . » l\Ial.aria: inor•.1 la~i on<' a copo terapeutico . . . » )fecl iC'ina e inedici dell 1 antico Egitto . » )feniug ite ierosa a forma frusta . » )Iorbn cli chlatter e sviluppo della tubero ità clella tibia . . · »

1514 1489 1497 1509 1503 1514 1501 1504 1500 1522 1504 1514 1490 1515 1511 1505

Olrlttt di proprietà riservati. - É vietata la riprotluri<me di t .4fsi .~nia ritarne la. font&

Stab. Tipo-Litografico Armani.

lat!VT'l

Nefralgia: ramisezione del simpatico per la cura . Pag. 1511 Occlu sion e intestinale da a caridi . » 1511 Orchiepididimite sporotrioosica » 1512 Orchiti e epid1dimiti: diag11osi e cur.a » 1512 aenitali maschili: gangrena fulO raani = ~ )) 1513 ininante •

Pan e e f a'Tine: analisi . unico alla Oa111rra

))

))

te adenomatose piccole: a.':>porta. )) • • z1011e )) clero<lermia: patogenesi • )) ... epsi da. paratifo . . )) e-ttice111ia gonooocc1ca T abe : deformazioni della colonna vertebr!11e e loro tratta111ento . . . » )) • 'l'esticol'J : Jussazio11c~ peniena . . \~ a ccinoterapia specifi ca. nella cura delle )) malattie infetti ~e . . •

1517 1517 1513 1493 1506 1508 1506 1513 1507

pubbltratt n~l POLICLINICO e la ;pu.bblitazilm-' d~ sun ti df

V. AscoL1, Roo. resp .


IL POLICLINICO

(PAGINA DELL'AMMINISTRAZIONE>

. EZ. PRATICA - FASC. •3

_... Nuovissinta opera di nostra edizione: . Elaborato con indirizzo eminentemente pratico, abbiamo pubblicato il tanto richiestoci

1 ad uso dei IIledici pratici e degli studenti che il chiaro prof. G. De Vincentiis, docente di Patologia e Clinica Oculistica nella R. Università di Napoli, si è compiaciuto redigere per la nostra Casa Editrice, con Prefazione del l'Illustre prof. Arnaldo Angelucci, direttore della Regia Clinica Oculistica di Napoli. , È uno splendido volume di pagg. XVI-624, stampato su carta pesante semi-patinata, riccamente illustrato con 259 figure in nero ed a colori nel testo e con una Tabella e sette Tavole a colori fuori testo. •

Il prezzo del volume è di Lire 68 più Lire 3 per le spése postali di spedizione e si può ottenere pagando le Lire 71 in due rate : la prima di Lire 37 subito e la seconda di Lire 34 dopo tre mesi dalla prima. 10

Ai nostri abbonati disposti a pagarne il prezzo subito in una sola volta, il

Manuale è ceduto per sole Lire 63 franco di porto a domicilio. •

Per riceverlo prontamente all'una o all'altra delle suddette condizioni, inviare Vaglia Postale all'Editore LUIGI POZZI, Via Sistina, N. 14 Roma . •

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ANNO XXXIII

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Roma, 1° Novembt'e 1926

.Fa c. 4:4:

fondato dai professori:

FRANCESCO DURANTE

GUIDO BACCELLI

SEZIONE PRATIOA

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REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI . SOl\IMARIO. Rivi ste sintetiche : E. Mingazzini: L'esame della funz·ione ren1le tin chirurg'ia. O ~ervaz i o1ni cliniche : G. Bacchi : Calcolosi renale bilaterale tratt::Lta con la doppia pielotomia. - A. Sala: l're c?.si di ritenzione d'ivrii na nell':infanzia. - T. Lu.

ori: La tubercolosi vesClicale primitiva. - G. Bacchi: Grc~so diverticolo congenito della ve&c:i<:a. Questioni del giorno : A. Fili1t1Pi1ni: Questioni di .acidimetria uri111aria. La. deteI'IDllina.zione ed il significato rlel p.H Ul.'1Ìll1ario. S!H1ti e rassegne : RENI E VIE URI NARIE: c. Cipriani e R. Mora.echini: L'albuminuria ortostatica nei suoi rapporti oon ln. l·lrd0c:=i lombare e -0on la staei renale. Nefropatie e a lbumi•n urie ortostatiche. - H . Kunz: Ipernefroma qu:i.le oarosa di un ematoma spontaneo

RIVISTE SINTETICHE. L "esame della funzione I'enale in chiI'UI'gia. ER;\IAi\~O ì\lINGAZZl~I.

I o ::,tuaio e l'esa1ne della ft1nzionc renale, in rhirurgia, è ricl1iesto 1)raticame11te dalla n ecessità di stélbi1if(' sr un iil'di,'iduo è capace o n o di SllpC'rnrC' u11 interYento . Il quale non se1npre tende nel ~\se l ur1<1rr1 te111poraneamente o definitivamente 11110 clri due r e11i, ma può interessare t1n altro seg1nPnto <lcll'all)cro urinario (di solito la prostata) e riò 110110 tante può, con il perturbarnento che 3 tn 11\ 0 11crazionc si acco1T1p.agna, c~iger "\ ùal, l'rmu11torio renale. un Jayoro maggiore della norma. Ecc0zionnlmente si trrut~a idi t1na operazione su 01·~ani di t1n altro siste1na. I .. n. ricerca Yariu aiclunqu"" n seconda cl1c importi conoscere il laYo1·0 di nn1hedue i reni presi in icme o cli ognu· no cli "~.:i, . rparatam011te. ~cl primo ca&o basta "Ol10'CL'l't'>, in fo11clo, il yalore rlella capacitù cli rì ~rr,·a di tale pmuntorio: t11ttavia è scrnprc liffi-

n ella regionA renale. - A. La.venant: Il trattamento rlell'uretr:te ac1uta gonococcica. Cen n i bi b lio ~raf! ci. Ar. p unti per i l m ed ico prat ico: CASlSTlC.\ E TERAPIA: Le emor1:agie nelle 1 r·1t·it1. - Per la dia.gnosi dei calcoli ren.ah. - Alcuni agenti diuretiici. - NOTE DI l\1eo1c1NA SCIENTIFICA: La ritenzione ortostatica dell'acqua. La ritenzione ·di arodo uri co. - VARIA: La psicologia degli aff amat·i· Pol i.ti ca sanit?.r-ia e g iurisprudenza : G. Selvaggi: Que:;t1 on01 prati che. Nell a vi t a p r Gfess i on a l e: Concf!-rsi. - Nomine prormozioni ed onorificenze. ' Noti zie div e r~e . Rassegna della stan•pa medica. lhdice a tf abeticl' !)e r n1 a terie .

rercl1i di antic~ clata siano ,·eramente preziosi, inentre altri, 5ebbene pi ù recenti, non sairanno det i11at i net e11trart> nella pr1tica ~orrente. Dei molti ineto·di proposti alcun.i riguardano lo studio dei con1ponenti la ecrczionc renale spontanea o provoca1a: altri quello delle sostanze cl1e il filtro r e11ale non è stato capace di togliere dal circolo nnguigno. •I nfin e si può a11cbe desumere lo stato <lrl

~ictema

renale confrontando i risultati dei due or<lini di ricerche. Corrispondentemente a queste premc::-se teoricl1e e. istono tre diversi modi di s1u clio: alcu11i inctodi u . . ati per le urine globali si pos~ono applicare poi , a qnell e ~eparatc, dei due ient <4

1

zona compre a tra i ,·alori fran· c~n1enl•' patologi c i e che no11 i11durranno n1ai Ult chi i ur~n •1d un i 11lt'r,·e11to, e qt1elli norn1ali, q11ei , ·a lori d 11nq11e cl1e in' !'Prtcrcbbe sopra ogni altro <'Ot1oc;rl'l c . .\ tale ~copo 11:.:n1 ro i~ imi so110 .:..tati e .;;ono tnttorn i 1nPtotli s11ggt")r1ti, e . i può ·e111'altro ...--nnrln(lP1 e co111e alcuni di es~i e fra que ti pa<"ilc stahilil'(' la

*** l 'no degli

r.~an1i

piu . e1nplici è quello della 1accn1frt delle urinr globnli <lei/e ~i ore. $e a vitti t"'l/I O!le e condizioni e::,teriori i1orn1ali, l'urina cli un itldi,·i luo non prc~Pntn 1·lcn1e11t i pntoloO'ici, 111a

cloruri.

e lu-20 (n elle donne' . ~O-~~ (nrll'uon10). gran1mi di urcn. il p so spc-

('O nti C!l(l 8-10 gr. di

n1antir11 c tra 101~-lOlì <;i può dire che .. ne~ si-.ten1a l1ri11ario funziona bene. La q11antit[1 cl i acqua chl, n1<1ntic>n ~ sciolti tali con1pon )nti 11a n1inorc in1po1 tanzn: (o ... cilla tra 100-1:>CO c111c.). -- e i11,·ecc la quantitft ùi urina d:>llc ~~ ore ri-

rifico

~i

111anP a? tJic;o1co dcl litro, e ciò

~n1algrado

il :veso


15~6

IL POLICLI:'\ICO

specifi co ( in•d ice cl elle sostanze solide in essa di~ciolte) no11 si eleva, ma si inanti ein e tra 1013-lOl:J ed anche m en o, è lecito il sosp etto di una attività insufficiente: quando i valori si abbassa.no .fino a 1006-1008 e so11 sempre al disotto di 1010, indif/erente1n ente se la quantità di urina ·è più o meno grande, si può dedurre una le5ione piuttosto avanzata •dei r eni. Sulla base delle concentr azioni è stata istituita 1.1na prova che, semplice in teoria, riesce diffit.:'ile 3'd esser e m essa in ipratica: la così detta prfJv a d ella corice1i tra:::i one massima, almeno n ella sua forma originale, n ella quale sarebbe veramente -Oecisiva. l\lodificata e resa ;p rati ca h.a sempre importanza, ma rr1inore. La prova procede dal ~egue11te postulato pratico e cioè che normalmente le sostanze eli minate con le urine vengono emesse in una diluizione che è di gran lunga maggior e di quella che rap1p resenta la massima con centrazione sotto la quale potrebbero venir allontanate dall'organi smo. Sebbene la C. M. sia 1ndipendente 1dalla quantità di sostanza eliminata, tuttavia occorr e sempre, p er questa, 11n:t determina 1a qt1antità di solvente. Se la C. !\I. prr U!l difettoso funzionam ento del r ene si abbassa, os~i a f>C per la eliminazione di una sostanza tos· si ca per l'org anismo, come la urea, occorre una quantjtà di solvente maggiore ld ell.a norma è cl1iaro cl1e in una crisi di oligu·ria (do:po 01perazioni ad es. cui si accompagna semrpre una dimi· n11zione della minzione) possa su·b ito presentarsi una ritenzione azotata, pericolosa per la vita, talora realm ente 1nortale. ~ ella prova n on modifi cata bisogna costringere l'individuo a privarsi dell e bevantde i)er 3 giorni. E Yeramente eccezionale trovare dei pazienti tanto dor· ili! Il :per,o peci fi co dovrebbe salire fino ·a 1030. Più praticamente si può istituire la prova ' così 1nodificata: la mattina a digiuno si sommi· nistra al malato 1 litro di the. A m ezzogiorno e la sera, alle 16, d elle uoYa o idei latticini con pane o simili, ma nessun alimento liquido fino alle 18, l::i. !:era. Di ·due in due ore 6i prelevano dei cam, pioni di llrine, se n e determina il peso spf!'cifico. In alcuni ca.s i 1più fortunati si può giungere fino a 1030, mo. di solito il peso specifico non supern lOi}-1026. e i1nvece si manti en·e sui 1015-1017 o peg~io se non subisce che variazioni insignificanti dai ,·alori iniziali, se ne può d edurre un'alterata f11nzione. Ma ridotta n elle proporzioni anzidette l'es.peri1nento può pro,p rio nei casi che più inte. r e~serebbe sottoporre all'indagine, riroan ere incompl uto e allora si sarebbe sottoposto inutil · n1er1te l'individllO ad una prova già tanto lunga. ~l e11 0 ,~olore l1a, sebbe11e jncornparabilmente pilì fnc il l', la pro,·a d ella poliuria sperirnentale . .\ digi nno e a ,·esci ca yunta si ral'rolgono lP 11rine

I

[.-\:\XO

XXXIII,

F."\~C.

44)

frazi onata1l1ente ogni mezz'ora. Dopo la 1)ri1na di qurs tc si somministrano in breve tcn1po. all'in<liv)duo, 750 cn1c. cli un'acqua minerale qualunque. Di ogni campione si determina Ja quantità òi urina in eme., la quantità di urea totale eliminata , il peso specifico. ~ el normale, i ,·alori dell'urea e dell'acqua iscrivono una curva ad apice acuto. Il massimo dell'eliminazione a·c quosa ed ureica si Taggiunge 1dopo 1 ora dall'inizio della prova. ContGmporaneamente il peso specifico si abbassa. ma in capo a 5 ore tutto rientra nel normale. Praticament e, come si è detto, la metà di qi.1esto ten1po basta, onde giudicare se il sistema renale. funziona bene. Occorre es5er sicuri che alla f)ne di ogni mezz'ora l'indi\rj·duo svuoti bene la sua vesr!cn. (~Ieglio è m etter una sonda a permanen, za) . Ma la pro\'a ha purtroppo maggi or Yalore nei malati ·di indole medica e soggiace ad ampie • variazioni per fattori extrarenali e non sempre ris·p onde, con costanza di cifre, n ea11che. nello stesso indi,,i,duo. UI).'altra prova si basa su.ll'eliminazione provocata di urea somministrata per os (Piron 1.1ini) : è quella dcll' azoturia sperimenta le. Essa non è però entrata in pratica sebbene l'.L\ . as5ic11ri che «le s11e deduz1on1 .con corda110 strC'ttamente con quelle permesse dall'azotemia e dalla costante ,,. Anche in questa prova si raccolgono frazionat amente le nrine per 5-7 mezz'ore, dopo l'ingestione per O':) di 10 gr. di urea. Paragonando i varii ,-alari di individui sani ed in-d ividui in istudio , l'azoturia siperimental e r1ermette delle conclusioni atte a sh1diare jl comportamento della funzione re11ale. l\Ja il metodo lungo, influenzato dal diverso coef!icentfl di aS6orbi1nento da, parte tdel tubo gastro cnt0rico, non ha corrisposto che in parte alle spPranze che \'i si ripromettevano. Un'altra proYa che ha incontrato molto fayore sebbene sia stata giudicata differentemente in uno d·egli ultim·i congressi ·d ella Società Italiana di Urologia (1923) è quella della ,çenolsulfonftaleina (FSF). La prO\'a è fondata sull'ipote5i che l'organismo capace di eliminare rapidamente una so~tanza estranea i·ntrodottavi, è in grado di sbarazzarsi in egual maniera dell'eccesso di sostanze azo1ate. La pro,·a Yien r esa ancor piu delicata r,ervendosi della ,~ia endo,·enosa. n1a la mag-gioranza degli ..\.\. si serve ancor oggi d ella via intramuscolare (massa dei glutei). Iniettat-a la F F si determina il momento in cui si inizia l'eliminazione clella F .... F . ( ~ella prova eseguita per \·ia endo,·enosa corrisponde al 3-60 m') e poi si raccolgono le urine: se si è praticata. la via intramuscolare, per due or e (la 1a e la 2• eparatan1ente), se per ' 'ia endo,·enosa 1 ora. SP.paratnnu>nt e il 1-> e 20 quarto d'ora e la sl>conda lf!. ora. In tot~lc 2 o 1 orn. Il dosnggio ~i r.ff •ttun.. co i: le 1


[.\XNO

XXXIII ,

FASC.

44]

SEZIONE PRAIIC.\

sin gole porzioni di urina raccolte si alcalinizzano prirna con soda caustica al 10 % e poi si por-tano ad u n lilro , aggiungendo acqua di fon te. Paragonando 11n campione dell'urina in esame ror1 i vaJori d i lln colorirnetro (a prisma di H el1ige; o con i tubetti staindart) è facil e stabilire le quantità di sostanza elimin ata. ~ella prova p raticata servendosi della via endom u.scolare l'eliminazione n ormale oscilla tra il 40 e 1'80 ~~' distinta cos1 : 40-60 % nella 1a ora: 20-30 % n ella 2a.; scarse quantità nella 3a. ·consecutiva. ·~uantità trascurahi1i vengono elirninate anche 1più tardi, ma pratica1nente n on hanno alcuna importanza. Nel rene nmrnolat.o, invece, i valori ·dell'eliminazione sono n~~ai bassi (al di sotto del 35 %) e la curva che e.e ne ricava è piatta. Praticando la ricerca per \ 7ia Pnd0venosa 1 h 10' corrisponde alle 2 ore del 1 a prova eseguita per via intramuscolare. Ben cl1è, come ris ulta dalle varie ·comuntcazioni e dalla ò iscussione a l ·con.g resso, Yi possono essere dei cnf>i nei quali malgrad.o una 1discr eta eliminazione, il malato operato n 111oia e vice\'ersa dei casi con intervento ad &sito f elice, malgrado una scarsa eliminazione, tuttavia, forse p er Ja facilità, la semplicità, la eleganza, la facilità del calcolo, la rapidità della sua esecuzione, la con statazione che la FSF segu e nella sua elim inazione le stesse l eggi di quelle dell'urea (Tardo), che viene poco inflnen zata •da fattori quali l'età, la di5tanza dai pasti, il metodo, ha incontrato largo fa,·ore. Scarso seguito ha avuto la prova con l a uran ina, la quale appartiene al gruppo delle sostanze coloranti, il cui vantaggio consiste nella sua ' somministrazione ·p er bocca. In conclusione delle proYe accennate quella. rhe ha più seguito, è la prova d ella fenolsulfonftn 1Pina. :\1olte altre prove sono cadute e andate in disuso per lo m eno n ella pratica urologica corrente: sono la prova dello iodi1ro d ·l potassio e del latto.~io •nesti nate a distinguere le varie forme di n efrite, la ricerca della diastasi, della tossicit à d e11'11rina, della sua condu,cibilità elet trica (determinazione degli elettroliti e quindi degli ioni e drlle sostan ze inorganiche rlisciolte), della florl:;ina (provocazion·e dcl ,diabete r en ale) e di altre ~o!'tnnze medicinali. Qualrhe mCltodo poi è quasi sconosciuto da nni e in Francia mentre è seguito corrent emente in Germania e in Au5tria. ·Uno di questi è la determina:ione dPl punto di cdngel azione dell'urina e d el

1n g7.te (Koran ji) . Occorre a tale scopo l'apparecchio di Beckn1ann e a confessione stessa di coloro che l'adoperano, il suo uso n on è dei più facili. :\on solo. n1n la sua sen sibilità è inferiore a quella dell 'azoten1ia e della. costante di .i\n1bard. •

1

1527

* ** ...\ltre ricerche si e eguono i11Yrce sul sangue, partendo •dal concetto che essendo rnalato il filtro renal e, l'organismo debba riten "'re le scorie de.I ricambio. Quanto 5i è detto a proposito clei vari metodi delJe urine, si può r ipetere a ipropo"i1o del ~ang-uc. Ilanno resistito alla critica solo la ricerca dell'azoto ureico del sangue (Azoterriia1, ancha se le lPggi dettate a tale a;>ropO$ito da Amba:rd non si siano ·dimostrate rigoro5am 'nte esatte. IJn rl· cerca dell'azoto nel sangue ha' cra m cnte l111 grand e ,·alore. A digiuno si prele,rano alcuni eme. di sangue, più o m eno a srconda dell't1reon1ctro da adoperarsi, e se n e separa il siero. Qu esto vien e rn e5colato pian piano a parti eg11ali con t1na soluzione di acido tricloroaretico al 20 °{,, onclc preci.p itarc l'albumi11a. Il filtrato ,·iene m e so ir1 un nreon1etro idi cui i tipi 1pii1 correnti ono (fl1ello di ..\mbard e quello di OlivierL Quest' ult imo è 11n po' più compli<:ato, più costoso ecl esige runa grande scrupolosità nel suo uso, si 5erYe di una soluzione titolata di urea, ma si esegue con una minima qt1antità di san gue. Invece per l':\ 1nbal'd occorrono, afiinchè la ricerca riesca Yerament0 probati\'.a, almeno 12 eme. ·di filtrato , se i1on 16: in una parola occorrono 30-40 eme. di sangue. La descrizione dell' ap pareccl1io dell'Olivieri è troppo comple5sa e do vrebbe essere accompagnata ò~ una figura: quello di .~mbard e Hallion consta di un tnbo di vetro distinto in una parte su·p eriore più corta che serve da imbuto ed una inf eri ore calibrata in eme., separ ate m edia11te un rubinetto di vetro. In basso esiste l1n cappuccio di gon1ma contenente nel suo interno alcune palline di \'etro destinate a m escolare i liql1idi che Yengono &uccessi\Tamente a contatto. ,p er la ricerca, si riemp ie il tubo calibrato, chiuso in basso dal cappuccio di gomma, ·del filtr ato, reso alcalino med!ante un'aggiunta con, reniente d.i soda caustica ad 1/3 (fino cioè alla persi5tenza della tinta leggern1ent<? rosea d ella ftaleina (sol. alcool. 1 °6) aggiunta in ragione <li qualche goccia (Indi catore). Il tubo graduato ·dcYe e!:>serc compl tamente riempito, rimanendo il capp11ccio cli gornn1a comJ)leta1ne'ntl"\ schiacciato. Ove non bastasse a que· sto scopo iJ filtrato, si deve aggil1ngere dell'acqua di~tillata. P oi si chiude il rubinetto. :\ella porzi0ne c;uperiore ùell'ap.parecchio, la,·ata con acqua rlistillata, si Yersa <1t"ìl1n lisciYa bromica. la quale, aperto il rubinetto ~ccnde nella l})orzione inferiore ·del tnbo. Xon importa sa11cre di que~t'ultima la quantità e atta, poichè le pareti del ca11puccio di gomma si espandono per la loro elasticità alla fine della penetrazione della lic;ci,·a hron1i ca : in !:?'enerc bastano 6-8 eme. _.\d OITT1i n1odo occorre C'Yit3re rigoroc;an1ente: 1) che penetri aria nella 1


[ ..\~NO XXXIII. FASC. 4-i]

!L POL lCLlNJCO

parte l1Lfer1orc d elrapparecchio; 2) che si espanda co1nplcta1nente il cavpuccio di gomn1u alla fi11e della p enetrazione della lisciva bromica, onde lasciar pos to all'azoto che si forma dalla combinazione fra essa e il filtrato. Chiuso ·d unque il rubinetto, si capovolge ri·p etutament·e tutto l'appa, recchio, af,finchè con lo scorrimento delle palline si 'flOSsano mescolare i due liquidi. Intanto si svolgono delle bollicine di azoto, che si raccolgono in i1n'unica bolla. Quando 11on si sviluppa più gas, si immerge l'ap.p arecch io in un cilindro ripi eno di acqua a temperatura ambiente. Occorre togl ir.re sotto a cqua anche il caip1puccio di gomma e ri11oriare allo stesso livello i due liquidi (é1. pressione egt1ale). Si leggono allora i eme. di gas svolto e si riportano con le solite tavole di Re~nard a gr. di urea 0/00. Ora, essen·dosi serYiti di un fi1trato che è per sola metà siero, e dovendo ric ercare la quantità di urea in questo contenuta, è chiaro come il numero dei eme. di filtrato corrispondano a1d un valore di siero eguale alla rnetù. Quindi x eme. di filtrato corrispondono a x :2 di siero, e il valore di azoto o di urea è da riferirsi a quello contenuto jn x :2 di siero. l\1a sjccomc le taYole di Reg·n ard sono calcolate jrt bose aid un carn·p ione di 2 crnr. di urina. x :2 di siero 1"'apiprescintano una quantità di 1iquido che è (x: ;2) : 2 \rolte il campio:n.i=i. i Yede coi ne lu quantità di filtrato d ebba sempre esser diYisa per dl1e un' ultra \ olta. Il qiLo::;iente è tl nitmero per 1

1

il quale l'a:;oto ossia l'urea che si ricav a dalla ricerrn , va diviso. Questa è anche la ragione per

la quale è m eglio prendere una quanti1à di fil X

truto che sia inultjrpla di 4 ( = x: 4). 2X2 Un esempio chiarirà l'idea. Si siano presi ad esernpio 20 eme. di filtrato. Questi rappresentano solo 10 di siero essendosi diluito il éìiero con altrettanto acido tri·cìoroaicetico. Ma 10 di siero (10: 2 = 5) rappresentano una quantità che è 5 ,.01tp quella base. Ecco adunque che i 20 eme. di filtrato rappret>entano 5 volte un campione base (~{): ~ = 5) . e ad esempio la quantità di azoto <> onincli rti t1rca ricavata da 20 cnlr. di filtrato fo5~r s1atrs òi gr. 1.50 la azqtemia sarebbe stata di 1,:)0 ·:; 0,30. "'Yolgendo i delle' quantità minim e ili ga si ron1prcnd e facilmc11te la necessita di adoperare grandi quantità idi fjltrato. Più Yolte ho dO\llto persuadermi che il calcolo co'-tituisr 0 il punto più delicato della ricerca, non ~npar endo ben chjara la ragione della divisione p er !i>. Epperò ancl1e la scelta del numero 4 o di lln multiplo di esso. fac ilita il calcolo ste5so. l valori d ell'azot emia normale oscillano tra O .~O e o..)0 0/00. Tra o. ~O e 0.70 l'individuo è in riten, zion c, rnn capace di solito <li riprc11dersi con cure nc·concie : tra o.~O e 1; la prognosi è aià ri-

srr\'ata e 1'01;erazione ·da. rima11dart-ii, o qualche Yo1ta addirittura da ~consigliarsi. ,.alori tra 1 e~ appartengono di solito a rnalati di indole medica e concedono al più 1 anno di \ ita al paziente: tra 2 e 3 5i può prevedere una morte a scadenza •di qualche settimana: tra 3 e 5 in.fine la fine è imminente. l\1a per il chirurgo è facile comiprendere come tali cifre mediche abbiano uno scarso interesse. Tra 0.20 e 0.50 si può tranquillamer1tc 01,erare. l\ilan mano che si supera tale ·cifra occorre maggiore oculatezza nei riguardi della prog11osi e bisogna tentare con ogni mezzo di ricondurre a cifrP più basse l'azotemia. Un tale criterio (così come altri - del resto - : fsf. crio sropia del sangueJ serve otti1namPnte nei prostatici in cui nei qtiali mentre la cistotomia soprapubica è lecita anche in condizioni precarie dell'in·dividuo, l'enucleazione dell'adenoma richiede condjzioni g enerali e locali as5ai migliori. Si può ritenere [l)rl11nque che la azotemia è llno dei più prezio~i. prec1s1 e sensibjli metodi per lo studio delle condizioni della furtzionalità renale, in cbir11rgia. Oltre 1'urea sono stati ricercati anche altri com.. ponenti azotati nel sangue, ma tutti senza ancol'a una vera e propria importanza pratica. Una di Psse è la determinazione, mediante metodi colorimetrici, dell'acido urico totale 5econdo Grigaut. La st1a qt1a·ntità oscilla nel sangue tra 0.03 e 0.05 OjOO, e cresce projporzionalmente alla quantità d'azoto: tutt.aYia essendo soggetto a grandi variazioni non può la sua ricerca, fornire dati strnri, oncl e la sua ricerca è poco seguita. A..d eg-nali conclusioni si giunge con lo studio dPlla creatinina la qunle, contenuta nel sanguP ìn quaintità minime, r ostit11]sce con la st1a ritenzior1e 11n indice meno sensibilr di quello fornito dall'urea o dall'acido urico niè è parallelo o proporzionale alla gra,·iià della .sindrome. Lo stesso si può ripetere per il oliLcosio e la co1esterina, i sal1 di potassio, Inentre parrebbe spettare alJa ricerca del CO,, nel srtngue un avYenire più bri1lante. Occorre però che il n1etodo entrt nella pratica comune e che si dimostri pii1 sensibile rli ogni altro, cli nso corrrntfl. 1

1

-

* ** I .. titur11do un rapporto tra l'urea cont enuta nel

sangue e quella dell'urina si può 1stitnire la cosidetta costante di -tmbard. Questo ~Autore cui dobbiamo idei profondi studi -in materia ·enunciò Je sue f:imose leggi ~he pure resistono tutt'oggi alla critica. Es~r t;ono: 1 ~e il rene rlimina turca ad vnn concentrn:.ione costante, ln climinnzionc 11aria ])ropor:.ional1nenfe al quadrato della can ccn· tra:ionr. rlcll'urea nel çangue; ~ ) se ron u11u con-


[ A~NO XXXIII, F ASC. 44]

SEZIONE PRATICA

centrazione costante di urea nel sangue, L'individuo el i n1 i1ia l'urea dell'urina a concentra::;ioni va r;r, l'eli1ninazione dell'urea dell'urina è inversa1nente propor::.ionale alla radice quadrata della roncenlrn.zione dell 'urea nell'urina; 3) (desunta dalle dne precedenti ). Se sono varia bili conteni· poranearriente l a concentra.;;ione deli'urea nel sangue e nell'urina, l'eliminazi one ureica vwia in proporzione diretta del quadrato della concentrazione dell'ttrea nel sangue e in proporzione iri. nrrsa della radice quadrata della concen trazione dell'urea nell'urina. La formula completa che tiene conto anche del 1p c~o

clrll'individuo è la seguente: t-rr

K =--------

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ma non per sede. Esistor10 infine delle k con valori elevati (e tutti gli ..\.\. ne hanno pubblicato qualche caso) e ciò n on ostante si possono trovare lesioni puramente un ila terali, k basse con lesioni diffuse ai due organi. La k subisce ancora delle limitaz ioni dalla stessa azotemia che non de,re superare 1'1 0/00, dallo stato febbrile, dal peso che dcYe compreso tra 60 r 80 J{g., dalla età infantile, dall'oliguria e perciò •1a spinto numerosi studi osi a comp1ctarla o a moclifi carla, ma senza reali ''antaggi prati ci. (vedi . lyke, P eters, Condorelli). P er queste ragioni se la k costitui. ce ancora ·una ,ricerca pr0ziosa e integra felicern0nte l'azotemia, il c;uo calcolo è limitato dai precedenti elementi.

y'- D X 7o X y'.C p 25

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Occorre sapere che 1< è il valore della costante U!1 indicr inctirrtto n1a assai importante a giuricercato, Ur la quantità di azoto .contenuta 0/00 dizio con corde di chi lo pratica è la determina~ 11cl sangue, determinato con t1no dei metodi rpiù :'ione della pre.c;sione massima e mintma della romuni, P il p eso dell'individuo espresso in kili , r. la concentrazione ·dell'urea dell'urina e D iJ pressione sanguigna. Essa fornisce dati preziosi in quanto che l'at1mento rtella Ma rivela, quanco~idet.to débit o5sia la quantità di urea rtelle urido esiste, la coesi5tenza di compljcazion i cardiane eliminate in 24 ore che che hanno tanta importanza sul1a fun zione Qne5to valore si può calcolare in due modi: o renale e inducono nell'nni1110 del c11irurgo la più srr,•endosi di una quantità id i urina (V ) ottenuta grande circospezion e e quindi la r icer c;:i del susin un «ieterminato !Periodo di tempo e riport<lta s1 njo di un collega medico. alle 24 ore , moltiplicata per la con centrazione fortuita (C) del campione stesso, oppure prendendo rPalmente le urine delle 24 ore (V' ) e moltiplican- * ** rlole per la loro concentrazj one (C') . L a prima moTutte le precedenti ricerche hanno dunque per clalità è più pratica. la seconda più esatta. In i~ropo di $agg]are lo stato della funzione globale tuttr queste ri ccr c11e occorre essere assai preci5i. dei •d11 e reni e fino a che l'intervento non si porta C:osl rinuncia•n do a ipraticare l' esa me sulle urine direttamente su di essi, riescono (escluse le im delle 24 ore, si può 1p relevare e il sangue, la mattina o a digiuno o due ore dopo Ja prima cola- 1nnncabili ecC'ezioni indi,•icluali) a fornire dei dati c;nfficirnti per un git1dizio esatto. :\la quando s i zione P contemporaneamente le llrine, per un tempo non inferiore a due ore calcolat e ooattament0 tr~t1a di e clucler e tein.pora neam~nt e (11reteropielo-nefro-stomia) o definitiYamente (nefrccto· :11 mJnuto, e co11 l'indiYiduo in riposo. i riporta mia) uno dei due organi. non posso110 - clirrmmo 1~ qu:intità di eme. di 11rina rica, ata in ò11e ore Tlift Yol0ntieri - non rlel>l>ono ogr;i pi1t haslare. n 24 (' ' x 12 = V') e la si mo1 tipli ca per il valore '\\c<5s11n chirurgo, n e sun ~pcciali 5ta. si accingerà dl C chP ipoteticamentr si rPputa eguale a C' . 3d nn inter\•ento sul renr senza UYCr stahilito la \ llorn c;i ricayn D. Col san~ue si ottiene Ur. Pe presenza e le cond izion i clrll'adPlfo. PcY., anzl c:nn<in l ' indiYicluo ~ i ottirn e P. rispo'ltl erc positi,-ament0 nlle tre c1on1anclc cl1e 5t IJa lt norn1ale rnrrisponde a o.or. deve sempre porre in sin1i1i circoc;tanzP. : 1) esistono flue reni?; 2 è il ::.npe1 :,titC:' c;nno?; 3) ~arà Lr.gpr11 r Q11cnu cl1e si sono interpssati a fondo in grado cli 50pperire ai hisogni <lcll'intero orga<lP.lla costante, 50~1engo n o conle la k di 0.10 slnismo? /\ questo scopo f'c:.i~te la ci-..fo ... r opin. che srni!ica cl1e il parencl1in1~ renale funzionante è riesce og-gi po sihilr. nelln qna-..i un1\e1-;alit:"1 <l e~ riclotto alla metà, con ln k=0.1'. a 1/ ~; con <'asi. 1~ rr.aln1ent1 ccC'riion<llP. chr con i l' i ~ t o­ k = 0.~1 - 1 /9. Pl1rtroppo 1111a ricerca così brillante non ci forniscr r~Iement i nt ti a stabilire la sede e sr.opi o con gli urt') tro-c1 ...to:-.eopi n 1a\'aggi o continno, non "i ries.rn a1l nru~ ntnrsi in un e~:.1J11c <lel la diffusion e clelll\ lesi on i. :\ella tuhcr<'olosi renale !!~n r r<1. S1 l)llò c o11 ~Iarioti r it:orrt•r•., anche al "'aad es. la quar1titù di parenchima rimasto pnò es1.,feric:1110 n ,-pscica a11ertn: altri prf'f•')l' i t•1ì 110 la "ere eguale alla mPtà e riferir$i ad nn i·e11e c;olo. opp11rc · re~tarc distril)uita ai due reni. 11 ,-nlore <loppia lnn1botomia t>"'~ !oratrice 1 ·r (111nnt o an chP. co::.ì -..i po . . ~a incor1 t'f1~ i n errori. 2\11 ... f·tl O cn ... j cll •l c>llu fu11zionc Yil')11e fornito e. atto per quantitù. 1

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1 L POLICLINICO

er.cezionr che difficilmente scompariranno dalla prat!ca. L.' esame endoscopico della vescica deve Psserc integrato da due altre ricerche, delle quali un1 non ha troYato ancora quella diffusione che m erita: intendiamo alludere a1'la cromacistoscopla con l'indlf/n carminio (CCS) e non con il bl eu di metilene. E assai facile è alla i)Ortata di chiunque e dà rist1ltatt praticamente eguali forniti d:ì sistemi più complessi. Essa vie11e così esc>guita: Una ·v olta introdotto il cistoscopio ed esaminate lC" con cl izi oni delle i)areti , ..esci cali e degli sbocch) ureterali, 5i pratica un'iniezione endovenosa di 1-2 ctg. cli indigo carminio sciolti in 5 eme. d1 c;olu~1 ion0 fi siologica pre11arati esle1nporaneamentc. J~ in11tilc t0ntarne il 1dosaggio. Biso~na osJer' Tare nttc11lan1ente la .comparsa dell 'eliminazione dcl rolor e, cl1e n ei &oggetti normali si effettua tra il 30 e il Go minuto. Oltre gli 8 minuti si può dire cl1 r iJ ritorno del colore subi sce un ritardo. ·1nnn nzi tutto, la CCS ci aiuta talora a ritrovare gli bocc11 i ureterali e a metterne in rilievo le tl upl ic ~1 urr ( -retere dO]lpi o) ; ci mostra il ritmo e la forza clcll'ejaculazionc, dan•do ci lln'jdea del la· voro fl0Jl'uretere e ci fornisce un crìterio suffiri r nt e1nente esatto delle condizioni funzionali del ren e. e colore non viene (mancato ritorno idel co1ore) da uno sbocco ureterale mobil e significa che esiste un ostacolo e il dato della cistoscopia U$SOciatn alla .c romocistoscopia è in que.sto sup eriore al cateterismo poichè <è noto come il catetere possa qualch e volta subire degli arresti jndip cnclen ti <la qt1a.lsia i ostacolo r eale (pliche mucose. ing;inocchiamenti , ccc.), m entre l' emissione <\(\l coloro da uno 5borco ;poco mobile o la sua ns~0r1za cta uno immobile ci indica la lesione più o 1neno profon.a a di quel rene. lJn metodo così prezioso è esso senza inconve. nienti e non suscettibile di errori? No certo : al, runi ritaf'cti sono solt:lnto la espressione di una t emporan ea insufficienza così come lo rlimostra il f:ltto delle alb11111innri e che si accompagnano a l cs ioni nettamente lln ilat eral i e cl1e scompaiono con l'nblnzion e clr l r en e rnalato. f.: nncl1e successo, i11n solo eccez ionai1ncntr.. di Yecler mancare la eliminn zio110 (ma nei YC'cchi r,oltanto) pur essendo rti scrC'tc> lC' condizion i generali. 1\la il fenomeno è bilat erale allora. La constatazione cli un r itardo a crrntt1ato da t1na part(' -può 0~ser0 t '.llora osta, colnta da t1n'emi sione abbondante clel lato sano. Con un rn·p ido la,rag~ io o con l'uso di t1n ci toscop1a a cl oppia r.orrentt.} l'i11con,·en icntP ~i 1.1 ,·jf'l . I.n n·i:1n0Yra cl0lla CC~. 11on C''-içr~ alc1111a perdita •cl i t Prnpo. si rscgnc e pcrl·iò si controlla pC'r!;o~ nnl1nent f', <lurnnto la cisto- e ln mf'a1 oscopia. non traun1ntizzn. nè "\Ì at:cotnpagna a rifl cs"'i inihitori o f' ùC itnnti, 1lù Òf'lh~ rispo ... f1:1 nttr11tlihili-..~in1 co1

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[ ...\NNO

XXX 11 I, F \~C. 44 J

me centinaia di prove ci 11anno confer1nato con il reperLo operatorio alla mano, e procede cli pari passo secondo noi con la costante. Quindi la CGS, è qualcl1e cosa di ;più che una semplice ricerca. <li orientamento: se il colore introdotto per via e11dovenosa r itorna da uno s bocco llreterale normale in 4'-6', il rene esi5te, è sano e sarà capace di sopperire a tutti i bisogni dell' intero organismo anche se sottoposto ad uno .sforzo. Più ·difficile è determinare l'inizio dell'insuffi· cienza, •m a è certo che oltre i 9'-10' la funzione Tenale è .alterata. Inoltre la OCS. ci rassicura 5U1· la esistenza dei ·due reni, ciò che la azotemia e la e.ostante non possono sempre dirci. 1

* ** L'altro m eto.do è il cateterismo degli ureteri. Esso è ormai di u&o comune, ma, con1e la ccs. rimarrà di dominio dello specialista, i)erchè rappresenta un complemento alla interpretazione del· le immagini endoscopicl1e, le quali sebbene non offrano nella maggioranza dei casi grandi diffi r.oltà di scriminative, tuttavia pos5ono richiedere, talora, stu·d i o ·conoscenze aJ~profondite. Il cateterismo degli ureteri (oramai l'uso dei separatori VP€cica:li è scomparso) permette la raccolta separata delle urine dei due reni, non solo di quelle spontaneamente emesse, ma anche eliminate sotto l'in·dagine di proYe funzionali. F. stato rimpro,-erato a questo m etodo di infet. tare, con materiale raccolto in vescica, il rene sano, ma questo pericolo, limit.anclo la i1rogressione nei casi più gra'i a 1pochi cm .. non si è id1· 'm ostrata rc~le. Pi11ttosto qual che ''olta non si riesce a far salire il catetere (specie nelle donne) sPnza che per questo vi sia un r eale ostacolo patologico. tJna volta raggiunta la pelvi esiste la possibilità di un rifles5o (sia in più c11e in meno) ciò che disturba il calcolo del funzionamento dell'or~ano, clEllla proYocazione di dolori e. quello che più di sturba, 1di t1n'emat11ria tr.anmnt ica. rn tal n1odo si o tacola l'esame rtel sedimento e la prova della F F dell e urinr separate. Tuttavi a il cateteri ~n10 riman e uno <lei 1nezzi fondan1rntali cli esame delle urine separate. Rehn da qualche tempo ha ac:I esso applicnto la • pro,·a della elin1ina:,inne ncirlo-nlralina. Questa pro,·a si ba a sul poter e che il r en '\ ha di mantenere costnnte la isoionia e quindi la isotonia del angue, ossia cli elin1inare gli ioni in ecce ~o che ryentunln1Pntt' in esso sangnr si for1na5;;pro. Questo au1nento degli ioni eliminati ::;i ciosa ncll'uriT1n. n1ccliante HJl indicatore colorin1 trico inclicc drl l'altrrnzionP renale non solo. rna ne ~t,a hili -cc cl i quPsfo la Sf',lc (çrlo1ner1Jli o ~1nali coli .


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XXXIII, FASC. 44]

SEZTO~F

PRATlC.\

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Difatti dalle ricerche di Ludwig Cusny si sa che OSSERVAZIONI CLINICHE. l'elin1inazione di un acido aYviene attraverso ii glomerulo; quella di un alcali egualmente, ma OSPEDALE CIVILE DI OSTIGLIA - REPARTO CHIRURGICO. soltanto che quest'ultimo viene rias orbito dal tuDirettore : Dott. P. ZAi.~ARDI. bulo. In questo modo l'urina rimane normalmente acida a n1cno cl1e la quantità di alcali non sia Calcolosi renale bilaterale tale cla so.praffare la po5sibilità di un ritorno ac1 trattata con la doppia 1>ieloton1ia. do. , 'i sa anche come la Yaria co11centraziont-:\ota del dott. GIUSEPPE BACCJII, aiuto. d<'gli ioni H clell'urina dipenda 1da ,·ariazioni dci fl11ro rc11alc. Da queste :p remesse teoriche pratica·R ... ;\ gost1no , a11ni 16, Ostiglia, a1prilc 1926. n1c-i11te, la })rO\'a si esegue così: si somministra Fin da bambino ricorda di a\'cr avuto 1distnrbi di urinazione quali frequenza e tenesmo. Da circa prima per bocca aciclo cloridrico diluito e poi si un paio d'an11i si è aggiunto a qu este noie un prati ca per via enclO\'rnosa una iniezione di bidolore alla regione lornbare di sinistra ripetentesi çarbonato di sodio, mentre si raccolgono le urinP con carattere di vera colica a intervaJl i td i 11110. ~rpnratr mcrliantc ~atetQris1no 11retrrale. ~orm11l­ due mesi. Da alc11ni mesi, circn otto, sente tale di&turbo anche a destra, e qui ultimament() i domcnte la concentrazione degli ioni H e cioè l'acilori si può dire cl1e sono continui, con esacerbadità clell'urina aumenta dopo l'ingestione delzioni ad ogni moYim ento e con poco giova1nento l'nri1do e ùin1inuisce con gli alcali. Nelle lesioni dal riposo. Le urine, tal,rolta leggermente torbi.de, g10111erulari l'eliminazione acidoalcalina è diminon hanno mai ·d ato segni importanti. Il ragazzo è ben conformato; l1a cuore e polmoni . . n11i, apn ui la, la qt1antità di alcali elin1inata scarsa e qnindj l'urina rimane acida: nelle le5ioni dei , parato digerente pure normale, addome ben trattabile ..i\lla palpazione bimant1ale si sente il re11e tuhn}i l'eli1ninazione è buona, ma no11 ·yenendo di sinistra molto grosso, <:irca il doppio del nor, ria~sorbito l'alcali l'urina rimane alcalina. Xc-lle 1nale, .dole11te, mobile. Il destro 11on &i l1a l'impr.essione di pa1parlo. L'esame m•icroscopi~o <.lelle lec;ioni dei dlle elementi si 11a una scarsa e1 iurine da risultati scarsi: pocl1i leucociti e rarismiJ1azione e uno scarso riassorbimento: l'urina sime emazie ben conser,·ate. ~iente elementf rerimane perciò neutra. nali , niente cilindri e cristalli. Quantità giornaStando ai r isultati di Rehn e a quelli di altri li era dell'urina circa 1500 eme., mai febbre. L'esaossrr,•atori che della ricerca si sono interessati. me radiografico ha dato invece lill ri5ultato assai interessante in quanto ha svelato la presenza di 5i• potrebbero, ,p aragonando i valori normali con due gros i calcoli nelle pelvi renali, rispettiYaqur.1li patologici, istituire delle curve .dalle qualt mente l1no per ognuna, con ombre renali ingran<i01l11rr0 la diagnosi di tubercolosi renalP. di piedite, specialmente la sinistra, e con la presenza lone>frite, tnmore del rene, ecc. ~oi no11 abbiamo n.ncl1e di quattro piccoli calcoli 11el parenchima del rene sinistro, e precisamente nel suo polo inc~perienza di qnrsta l)rO''a: ;perciò n e riportian10 feriore. Date le condizioni generali buone <lel 1)agli n ltrui gi u.d izi. ziente e tutta\'ia la gra,rità della doppia calcolosi, si deci.de senz'altro per la cura chirurgica in due te1npi, co1ninciando dal r ene più interes uto. I l * gi orno sei aprile si opera il paziente di lomboto** mia sinistra: lussato .facilmente il re11c, questo appare grosso, di consistenza in pnrte normale, in Il i1s:;nn1clndo: per l'esame della funzione rcparte as"ai più moll e. qua i fluttuante, pC'r la nnlc <'~istono n11merose pro,-e delle quali alcl1nc 11resenza .di ~acche idronefrotich e p'lrziali. iproprie clella calcolo!,i renale aYa11zata. La pelvi ~i sente \'orrP1111no dcfi11irr fondamC'ntali: sono: 1) l'c n.tt1tta ocrupatn .cta nn grosso calcolo, e ' 'ien e in111 c nccurato delle t1rinr globali ripetuto più 'roltc; l'isa nel ~no senso longit udinalC" per circa 1rc cnt. () \ la nzotemia; 3) la cisto&copia, con 4) la cron10in maniern che il calcolo Yiene a.hhastanzn fa cilci,tnsvopia con l'indigo carminio e 5) il catet~­ 1nentP lrYato. i sutura qi1i11rli con catgut fine e rii;;n11 1 11retrrale. Le altre proYe possono coadiu- ~i rin1ette a posto il rene con du<? zaffi. Il decorso Ynro 1e .precedenti, ma non bi ogna n eanche <li- <1 regolare, in sesta giornata yengono tolti gli zaffi e la ferita si chiude rapidamente mentre il marr1flnti c~ re che un m<',d iro rspcrto può g-io\·arsi 1 piu lato può facilmente alzaT5i e girare anch(.l J>er 1lr.1ln -.ua <'~prrienza e d0l suo sguardo che non nostro r.onc;igl io. fayorendo rosi il deflusso d ell'orina dal rene alla ,·escica e111a facilitare il riun colll')f:'n inesperto anchr. ~ il1tato ct:l 1 sussidio <l1 stagno ...\. undici giorni cli di~tnnza la cicatrice è tnlt t' lt"I rir<'rch~. e non nntlian10 errati Gu)·on completn e perfetta. il ren e non i palpa. l'am l'ip rtr\·a "PC'SSO rhe le condizi oni delln li11gnn clrl 1r1alato si accinge al secondo inter\·ento che Yiene n1nlnto co~titui,·ano l1er ll1i l'in Jice pitt prezioso ratto il 20 aprile l.a lon1botomia de-..tra fn 5coper lln giudizio e atto dello tato attuale del pa- prire nn rene groc:so fo1 ... e più del c;inistro. rnolle. in parte adere11tc per prorp-.. ·i }l I in!lfritici. con ziente. Og:gi non o eren1n10 ripeter e più una tnh superfice irregolare per pre~enza li bozzE> ;,lron o ffern1:1.zionc. 1na lo stnclio t1el laboratorio degli frotiche cl i colorito giallo ros. a ·tro in mezzo n 1le Plen1enti inanimcc1ti non de,·e nllon1nnnrci clall'e H aree più ~r11rc di te ~t1tn ~ano. I. . a pel,·i è i~pe~.;:ita n1e e· lini --o nl letto del paziente. con arlerente del !!"'.:."~o c.rlero-..:-i to che si r. uo dis1


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IL POLICLINICO

secare con una certa difficoltà assieme ad una vena che incrocia il bacinetto in senso orizzontale. Cosi fatto si f i5sa il ~lcolo nella pelvi e si incide questa con taglio longitu1dinale di circa 3 cm. e mezzo riuscen'do cosi piutto5to difticil-

XXXIII, FASc. 441

[ANNO

~rine si fanno. giallo chiare senza 5edimento e ne

emesse. circa 1500 eme. giornalmente. La cicatrice però in que::,t•ultimo caso tarda a formar~i ;:,On~

Fig. 1.

Fig. 3.

E\1E

S.

. RENE

Fig. 2.

. , F 1g . .J.

mente ad estrarlo. Dalla breccia pielotomica e~ce molta urina rnista a pus e poi molto sangue, che però ces~a appena il ren è rin1eS>So nella sua loagia; senza suturare que.;;ta volta la pelvi, si inette soltanto un piccolo drenaggio. che Yient. poi tolto definitivamente in quarta giornata. I. e

ùefinitiYa1nente e continua ad uscire un poco <li urina dalla ferita per circa 15 giorni dopo <li che la piccola fistola si chiude completan1ente e l'nn1malato si può con ~ iderare guarito se non si vuole tener conto dei 4 J>iccoli calcoli che ancora pern1angono nel parenchima del rene sini~tro.

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f .~NNO XXXIII,

F ASC.

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SEZJO.XE PRA'f lC \

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I .a cal colosi renale è bilaterale una volta su titinee. ~on suturanllo si eYitano poi possillil1 quattro casi ed è 5empre affezione molto gr ave stenosi della pelYi stessa e dell'imbocco dell'urech e conviene cu rare cl1irurgicamente. Solo i pio tere. Col largo uso delltt pielotomia non è però a~ coli calcoli si 1posson o elim inare per l'ureter e. scar tare completamente la nefrotomia conserva.• Qu elli grossi e fissi, anche quando sono tollerati, trice, la qual e trova ancora le sue •indicazio11i ecl p or ta n o fatalm en te ad alterazioni del parenchima è da preferirsi nei casi di calcoli racemosi e r enale cosicchè il pronostico è tanto più serio molto gr06si, che clifficilmente possono estrarsi qu a n to più il ·calcolo è voluminoso, e lo è an cora dalla pe1,~i, e nei casi in cui vi sia infarcime11to maggiorme11te 5C la calcolosi è bilaterale. I sind i tntto 1'01'gano renale. La pielotornia è tutta \"ia tomi clin ici e. la palpazione non possono cori sicla ritenersi l'operazione di elezione nella calcolosi cur r.zza por tare alla. djagnosi ·di calcolosi la quaìe rrnale perch.è dà difficilmente e1norragie, perchè è qu asi sempre con.f ermata dall'e. ai11e ra·diosconon da11neggia il parencl1ima e non lascia fistoll' rpiro e r adiografico. A questo proposito conviene 11rinose, perchè in ca o di recidiva può essere ririr,orrtare che i calcoli di ossalato, d~ fo5.fato. di petuta oppure succeduta dalla nefrotomia m entre carbo11ato, di urato di calcio si possono facilmenie che in queste succes ioni ad un rene nefrotomizmettere i n evidenza coi raggi X, me11tre quelli di zato non può s·ucccùere che la 11efrectomia. Conaci1do uri co son o poco o nulla vis)bilL In qu etenuta quindi nei suoj limiti la I>ielotomia og-gi st'ultima eve11jenza si potrà ricorrere alla pielo· si fa nella maggioranza dei ieasi di calcolosi reg r afia, la q1Jale spesso è di valido ausilio nelnali, ed i risultati anche remoti jpossono co11 ~ j. l'arcrrtamento ,della diagnosi radiologica. E · poi derarsi quasi sempre brillanti. ~el nostro caso di i1nportanza capilale lo stabilite b ene la sede non si è creduto .di estrarre i 4 piccoli caìcoli del d el calcolo perchè .di,~e rso può essere l'esito prosrene sini5tro esistenti oltre quello grosso d ella simo e lontano, qualora si ·debba ricorrere alla p elvi per non com'Plicare troppo le cose e con la pielotornia piuttosto cl1e alla nefrotomia o vice. speranza che possano farsi str ada da soli attraversa, essen do la ne.frectomia ri5ervata soltantu 'rerso la pelvi e l'uretere. 5 .e invece le 1p1 cc ole ai <'asi graYissimi e irreparabili. Quando l'ombra concrezioni cresceranno si potrà rifare la pi elodel rene è ben visibile nel radiogramma insieme ton1 ia oppure la nefrotomia secondo le indicazioa quella del calcolo, riesce facile stabilire l'om- ni. Se poi il rene st1ppt1rerà e le cose 5i agg-ravebra del c·alcolo rispetto al rene, come succede per ranno $i potrà ricorrere anche alla nefrectomia • il caso pre&en te. Quan.do l'ombra ·del rene non è poten do il rene destro, libero ,dal conpo e traneo 'Tisibile viene di utilità il qua drilatero di Bazzj. preesistente, assumere la intera funzione di emt11il\1ojran d ohe si disegna sul raidiogramma condutorio. Nel nostro caso la guarigione delle inci ioni pielotomiche è a\rvenuta bene in entrambe le pelC<:1n·do due orizzontali rispettivamente dalla metà vi, più rapi.da però qt1ella sutu.r ata che l'altra della 1a. e 2a. vertebra lombare essendo i lati ''ernon suturata ''enendo co5ì a discorda1·r leggert icali del quadrilatero formati tino dalla linea med iana e quello esterno da una ,rerticale tirata a mente ·con l'op1nione più accreditata e cJ1e cioè la sutura abbia in questi casi nessuna importanza. 5 cm. dalla linea mediana. Tutti i calcoli con, p resi nel quadrilatero 1posson o considerar5i della Ostiglia, 10 giugno 1926. pelvi. ·r utto queF-to però vale per reni non ptosici e rhe i1on presentino anomalie. Uno tlei primi fautori ·del taglio della pelvi per 05P[0.\T.E CONSORZL\LE DT RO~CfGLlONE. la Pstrnzione clei calcoli in essa contenuti è stato il ~irolicl1 di T rieste il qi.1ale raccolse e pubblicò Tre casi di ritenzione d'urina 11ell'infanzia nnn brilla nte 5tatistlca di questa sua OJperazion o, per il prof. .L\.R:\l \NOO 'ALA direttore c hir. ifnt1a sen1pre dalla faccia posteriore, mentre Rose1t"itPin la praticava dalla faccia anteriore troPrescindendo dai restringimenti congeniti, n1olto ' 1a11òo difficoltà serie da parte dei ' 'asi che bisu phì frequenti di quello che non si creda, rare ono gnn,ra rispettare. Oggi la larga 1)ratira ha confet • le, osse1~·azioni pubblicate di ritenzione acuta ton1nto l' utilità clelln pielotomia J)O teriore, essend ~ tale d 'urina nei bambini. ~l a m entre i r >string-1 q1tella anteriore riser,·ata soltanto ai casi nei menti -possono passare ino55er'·ati :fino ad 11n:i. quali jJ ren e, per aderenze perinefritiche, non può certa età, in cui po 0110 essere interpretati co1nc ' 'en i re lussato dalla breccia operatoria. i è poi di origine infiammatoria, la ritenzione totale i n di"cus-;o sulla opportunità di suturare o meno la qu e~ti rasi. ,·iene spe--... o diagnosticata dalle 5tP~~"' pC'l\'i, dopo re ~trazione del calcolo. e i è gene. raln1e11te concordi nel non ritenerla necessart & madri o dalle ostetriche cl1e or,·eg-liano att~nt an1Pnte i bambini od i neonati. l.lat:l l<l rapidità con ct1i avviene pontaneamente Dei tre casi che sono per riferire. in uno rra;. la cicatrizzazione pecialmente nelle incisioni ret1

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IL POLICLTNICO

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tasi di pluriobliterazion E. congenita con tre sepi · menti a 1diaframma, negli altri due trattasi di ostrnzione <la calcolosi per arresto od accrescim ento ·successivo qi questi nell'uretra peniena. C!.INICA. - C. Giuseppe •di A11Jfredo, neonato da 36 ore, nato a termine da primigravida e padre sano, il bambino è di peso e costituzion~ normale; ha emesso meconio, ma non urina. La ma•dre racconta che il bambino va:gisce .aa qua11do è nato come •se aves5e dolori a tipo colico E. o'. - Stato di nutrr.izione normale, .:;chalfitro regolare, peso l<g. 3,200; organi genitali t3.Sterni a sviluppo normale . .i\ddome tumido, ~pecie a.l~'ipo­ ga&trio, -dove si palpa una tumefazione ovo1dale estesa qal pube all'ombellico, ·d i cons:Lstenza dura elastica che 5i ·dia:gnostica facilm~ ·•tP pP-:r u11a vescica 'fortemente distesa. Osservando ~ 1 i organi genitali si nota che il m eato urinàrio € obliterato e chiuso 1da una membranella priva di ,·asi, coperta da mucosa simile a quella del glande; fimosi tl1 modico grado. Palpando l'uretra 1peniena si sente che è vuota ,d'urina, e non è Jistt~s a, n è sotto tensione. Operazione (6 aprile 19-26) . - Con un coltellino per canale lagrimale Idi Noyes si e~egue la mJatotomia e si penetTa nell'uretra pen1ana che è vuota. i esplo.r a la restante uretra 0on un:t ~ :J nda ureterale caden,d o contro un seconùc ostacolo all'altezza dell'uretra scrotalP-. C·'ln l•> st~sso bj&turi si 5fonda questo sepiment.o e si disci•de ra:ò.ialmente come per l'w:etrotom!.a interna, ma i1nn viene ancora urina, ma solo gemizio ~anguigno. Si aiflfond.a ancora la tSonda e si e5~lora un terzo ostacolo che ·è posto all'altezza deli.1 i·egione pnlboperineale; si sfonda anche qu2c;to e. f uo.rie.>ce allora sotto forte pressione m gttto d1 urina svuotandosi ]n tal modo la vesci~ 'l di ctrca 2GO eme. <li llrina con i 1caratteri di quella fetale. Dilat~.­ zione n ei giorni successivi ,dell'uretra, servendosi cii c;ei specilli cilindri-ci di Bowmann. Il bimbo attualmente st.1. ù.'.ne r..1 uri na bene, e va sviluppan'dosi normalmente. TORIA

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Varie ·sono le iJpotesi p er spiegare la produzione d l q11este m embrane o v:alvole a forma di dia framrna ad iri de, però gli autori sono concordi nel ritenerle come malformazioni congenite: Tolmatscll c\"V (1870) le ritenne simili ai solchi o alle pieghe che si rinvengono normalm·ente nella muCO$a ure1rale; Bazy (1903} p ensò che fossero vestigia ·d el diaframma urogenitale; l'O\v5ley (1914 le considerò formazione ano1nale in dipendenza dei dott i di \Volff e di M\iller , Watson {1918), stu<liando Jo S\riluppo d el veru montanum, riscontrò in un feto di 14 settimane, tre bande fibrose estese tra la parte più sporgente del ' reru e la parete superiore dell'uretra, e le con siderò come i fattori etio1ogici d elle mal!nrmazioni valvolari. Gl i11CTnr infine ammette llna proliferazione d elr0pitclio rl<:'l tett o del seno l1rogenitalf', con aderrnz r nll\t opposta parete. r>er il secondo caso trattasi di una calcolosi auloctor1n dell'urct1 a. formatasi a cavalcionc tra l'n ret rn peniena e quella scrotale con in n icchia-

mento come lo dimostra la sua forma allungata. angolare a clava in un recesso -dell'uretra. con ostruzione completa. •

STORIA CLINICA. - I. Emilio, ui anr:.i 4, di Serf iot da 1Ronciglione. Entra ne1l'Oaped:'l!e il 6 lugliv. 1926. f: stato sempre bene, roa la 111adre aYeYa notato in questi ultimi tempi c11e )1 getto dE:ll'urina era modificato « molt0 fi 1 1e n. z:i1n1p~llo >1 da rctue giorni i.J bimbo si mette1--t continua111f'r11e n {1~fe­ care {tenesmo) e non puteva uri11ar.~. 11tentre il' pene era ingrossato ed il bimbo si stirava continuamente l'asta mettendo grida ~dolorose. E. O. - Stato di n11trizione e sung11ifirazione ottima, sviluppo sC4heletrico regolare; all'ipogast1io si palipa la vescica •distesa fino al pube; l'esplorazione rettale è negativa rna doluros-cl rd es]ste lie\·c 1pr01lasso del retto; esplorando I' ureti-n. con un pil!colo catetere, si arriva fino alla radice dello &eroto, poi si urta contro un corpo .luro e scabro che non si rimuove, n è si sonpassa. Palpando l'uretra dall'esterno si 5ente che questa è dilatata e ripiena •d'ur.ina a monte dell'ostacolo ed in. corf'ispondenza 1del confine tra -pene e scrot-0 ''l ~ u~ r·orpo rotondeggiante innicchiato che non si rimuove, 1della grandezza 1Q.i un fa:giuo1o. Con una pinza da .coripo estraneo a morse ;ro1buste, introdotta nell'uretra si tenta ·di estrarlo, ma l'uretra sanguina e si 1desi5te da ogni tentativo, deci'dendo l'uretrotomia esterna .sul calcolo. Operazione. - Eterenarcosi regolare; si ripete ir tentativo ·di litotrissia per la via uretrale che non riesce, perchè il calcolo è duro ed ill!1iccl1iato; in·c isione sul ca1colo che si estrae 5egu1to <la un getto di urina. Il calcolo iè <l:el peso di mezzo grammo, ·della grandezza di .un !faigio.lo ~on n~cleo centrale duro, ed incrostazion.e per1rfer1ca d1 fosfati. Si introduce una piccola Nelaton che si lascia a permanenza in vescica; sutura ldel~'uretra co~ ca.tgut 00; si esegue un seconrlo p1a~o con i tessuti periuretrali. Sutura della ~u t~ l~ cat~ t. L'uri.na che fuoriesce dal•l a sonda e 11mp1da; 1 indomani il paziente si &fila la sond~ che 11?n si riesce a rreintrodurre per l'edema de1 tessut1, ma egli vuota bene la vescica per le vie naturali e dopo aver perduto pe~ qu~lohe giorn? qualchegoccia di urina dalla c1catr1ce operatoria, è guarito definitivamente ed attualmente sta bene. 1

Per il 30 caso che risale ad. alcuni anni (1917) s1 trattava di un calcolo immigrato nell'uretra dalla ve5oica ed arrestatosi ostruendo questa a ci rca 2 cm. dal meato. CLINICA. - C. Mariano di ~azzareno, odi anni 3, •da RonciglionP. F. nato a tP-rmine da genitori sani; la mamma racconta che da q_ua~ch~ giorno grida n ell'emettere le urine, h.a m1nz1on1 frequenti e stira il prepuzio con le dita e da 2-~ ore non ha più urinato. . E . o. - E denutrito con bviluppo org.an1?0. n on corrispondente all'età. Ha ~egni di d1scrin1smo pluriglandolari con ~ongol1~mo preYalente. "'~e­ nitali esterni bene s\,luppat1, con J_lene t11r ido Pcl 11 retr n e yescica (}iste5i; l' esplor azion~ liretrale ri \'ela ostacolo occlusivo a circa 2 cni. rln1 nicato uri nari o. . npf'rn:ionfl. - Si ~om1ni n istrn110 flOClte .go ~ce ,~. eter e e m:lntenen<lo il cAlco1o tra du e lita _i , TORTA


XXXIII, F .t\SC. 44]

[ANNO

1335

SEZIONE PRATICA

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spezzetta e si estrae facilmente, eseguendo la litotrissia intrauretrale. Si s''uota spontaneamente la vescica dan·d o esito ad urine pu11ulente; si esplora la restante uretra e non 5i trovano altri calcoli. L'avvenire 1del bambino fu <lei più tristi; fu da me operato dopo qualche mese di epicistotomia da calcolosi :vescjcale; riaperato dopo alcullJi mesi per ematurie 1con bloccaggio della \rescica e decedette per infezion.e ascendente della vie urinarie dopo alcuni mesi . A ·con clu sion·e 1di queste mie osser,·azioni clini~ dhe pongo il iprobl ema se la chiru'Dgia infantile,

speri e qnella delle vie urinarie, debba rientra re nella specialità urologica, e pe11so, per mio conto, ch·e questa debba rientrare nella chirurrgia generale, ma ·è chirurgia ;p ericolosa e ricca di sorprese, data l'età dei pazienti, e richiede buon senso e semplicità id i tecnica, sipecie in questi casi in cui il ricco rurmamentario urologico degli adulti è reso inservibile. 1

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LETTE.R·ATU·RA. FoISY.

Le

rétr ecissement

congénital de l'urétre

male. Th., Pamgi, 1905.

e A. A. KUTZ iYIANN. J'he Journal of Urology, vol. 14, n. 2. G. MARION. Traité d'urologie.

F.

HINNMAN

MINET.

R étrecissements

congénitaux de l'ttrètre.

XIV session lde l' Ass. .Frane. d 'Urologie, 1910. L. OMBREDANNE. Précis de. Chirurgie infantile. L. TESTUT. Embriologta. vol. III.

A~IBl"LATORIO UROLOGICO -

LA

SPEZIA.

La tube1·colosi vescicale primitiva. CASISTICA

per il rlott.

TITO LUCRI.

La diagnosi di tubercolosi primitiva della ''e sri ca resta ancora questione ·di dibattito fra gli Urologhi di tutti i Pae5i in riguardo all'Eziologia se cioè essa debba considerarsi quale infezio11e specifica primitiva installatasi per ' 'ia sanguigna nella \'esci ca ]n modo definitivo e là co1nc tale aver decorso per tutto il 5uo periodo di sv01g1 mento. oppure se detto modo di infezione })11r"' essendo teoricamente possibile debba essere quasi sempre consid erato alle .dipendenze di le5ione t11berro1are renale soprastante o quale prop.1 ~"lzic11? <i:-i focolaio rpro tato-vescicolo-testi~olare nr>ll ' uon111 o da lesione> salpingo ovarica nella lJ ·j~nn. , . i t.· chi n ega la -prin1itività della tubercolv "l della Y<·· scica e vi è chi con argomenti e dati non tut 1i f·)r· $P nl ri1 paro di ogni critica obietti\·a. 5ostien('\ il contrario. ~larion nel suo classico Trattato di urologia 3n1 · inette che la tubercolosi ves.cicale è estreman1ente !recp1ente ma essa è secondaria a una lesione re-

nale della stessa natura o più raramente a una lesione genitale prostatica o 5alpingea o a una lesione perivescicale. In modo eccezionale la tubercolosi ve5cicale è primitiva (per lui) almeno rper raipporto a lesioni della stessa natura dell'apparato urinario. Marion infatti, nota che fra le osservazioni di tubercolosi vescicali primitive pubblicate ve ne sono diYcrse che vanno soggette a critjrhe ed a revisioni. Legneu 0 Papin nel loro Précls d'Urologie notano ohe Ja tubercolosi della vescica è dne volte più frequent e nell'uomo cl1e nella donna ed in riguardo alla patogenesi della af.fezione essi ammettonotcoricamente che la tubercolizzazione della Yescirn per Yia sanguigna pare possibile 1na J1ratica111ente essa no11 esiste e ;più rigiidi n el loro gi'udizio del ~1arion essi dicono che la tubercolosi della vescica è sempre secondaria alla tubercolosi renale per ,·ia discendente ureterale o alla tubercolosi }Jrostato testicolare per \'i a ascendente uretrale, per co11tiguità o per rottura idi un ascesso freòdo prostatico nella ve5cica. . ln vin. eccezionale essi hanno notato una salpin~ite tubercolosa aprirsi nella vescica e contami~ narla. :\leno as50luto nella 1Sua asserzione è Casiper nel siio I.ehrbruch Urologie dove pur ammettendo che non bisogna di fronte a lesioni tubercolari vesc1 cali evidenti rinunziare all'esplorazione ed alle ricerche renali, di fronte alla negatiYità -provata d1 queste ricercl1e bisogna ammettere un tipo ben individuato di tubercolosi primitiva della \•escica . .-\mmette pure egli la tubercolosi \•escicale conser.nti ,.a a lesioni tubercolari della prostata del testicolo e ''esciche seminali, più rara per quanto possibile, e iper lui la tubercolosi vescicale da p ropagazione ,di focolaio salpingeo. Desno~ e Minet nel loro Trattato di urologia a proposito della tubercolosi della vescica credono che debba essere considerata quale propagazione di lesione tubercolare renale soprastante o di lesione genitale viciniori. :\on escludono. })tir ammettendo la rarità, cl1e posc:a esistere una tubercolosi vescicale primiti, a. J11ngano ammette la tubPrcolo i vescicale prlmiti ra~ ne> i i porta un cn.so molto interessar1te nel Jnu1 nal d 'Uro logie, t. X, n. 1, J)3g. 15. Fra gli autori tedec:;chi Hotti11ger crede possibile la tuberco106i primitiva ed isolata della \'escica e nel leiti;chrift Urologie, t. X\ III . ll. 3, pag. 146. anno 192.'3, ne riporta con lusso di 11a1 ticolari e dettagliata descrizione un caso molto sjgni!icati,·o. Gaict di Lilla e Boecllel di Trasburgo hanno riportato casi di tubercolosi primiti,·a della \•escica. .i\Jtri molti ra ~i ne esisteranno ma non sono a mia 1


IL cono~c c nza.

POLICLl~lCO

Ed ora brevemente farò l'esposizio11e d !.31 r aso che ho avuto occasio11e di osservare nella 111ia pratica priYata.

[ •.\N~O XXXIII , J:A::::C. 44]

r.ag~c~: che renùo110 più dif.ficile la Yisione <lel1 or1f1c10 ureterale sini5tro. · Cateterismo clell'µretere sinistro facile. si ~aie

c_on la sonda ureterale n. 13 Einarct fino a 2.5 cent1metri. Più difficile riesce invece il cateteris1uo CA o rN ESA~IE. - R. B. , di anni 26, viene a con. dell'orificio ureterale sinistro. i rin1onta con la ultarrni il 16 settembre 1925 perch€ da qualcl1e 5onda ureterale n. 12 per soli 15 centimetri e non più oltre. tempo soffre secondo il suo dire nell'urinare. Questa sofferenza consiste in uno stimolo più freEsff1ne f1ln::; iona.l e di ìO' . Rene destro urina qu ente di urinare ogni mezz'ora o tre quarti 1d'ora 8? eme. ; urea al litro grammi 15 ,per 1000; quanal giorno, ogni due ore la n otte emettendo urine tità r ealmente elimd.n ata gr. 1.19; cloruri al litro che lasciano un leggero deposjto in fondo al ·vaso. gr. 7.10; 1quanti lù reale eliminata gr. 0.60; tP. . P. (Fen ol .'Ulfonftaleina) 25 + 7 = 32 9'0 . In certi momenti ella emette anche del catarro Leggcr1nente striato idi sangue. Dopo circa un Ren e sinistro quantità di urina crnc. 72; urea mese c1 i tempo dall'inizio ·dei su oi disturbi ella gr. 13 %; qu~ntità realmente el iminata gr. 0.93; cloruro al litro gr. 8.50~ quantità realmente elinndò a consultare il proprio medico curante il md.nata gr. 0.61; P. . P. 27 01o. quale .ctlagnosticò trattarsi di cistite banale e le E$01ne isto-bacteriologicn sed. (Lenimento cen. ordinò delle cartine di urotropina ed u11 regime t:_if~gat~·). (Pr~ ticato dal prof. Pandi ctell'O pedale ap11ropriato; in seguito a que·s to trattamento l'infe11na si sentì 1peggiorare e ritornata a consultare C1v1le d1 Spezia). Rene destro: non bacteri, qualche globulo rosso, cellule epiteliali. dopo una Yentina di giorni il proprio me<iico, queRen e sinistro: qualche raro leucocita ' non bactesti le ordinò delle la,·ande vescicali quotidiane, -O.i . per1nanganato di potassa all'l per 5000. Le lavande r1, cristalli ossalati di calcio, non cilindri. Nell'l1rina raccolta in v~scica, p1.1s globuli rossi, e s pecialmente l'intro.duzione ,e i 1novimenti dell'e5tremitù vescicale del catetere riuscivano ol- cellule vescicali, non bacilli di Koch, non bacteri tre1nodo ·dolorosi alla paziente che do.po ogni la- banali. Data la negatività assolqta di ogni ricerca revanda emette,ra al fine ,della minzio11e qualche nale, e l'as.petto tipico dell·e lesioni speciJiche ''egore la .cl i sang·ue. Peggioran·do ed aggravandosi j scicali furono inoculate tre .cavie con u11 centi<listnrbi loc'a li ella è venut.a spo11tnneam ente n metro. ciubo c1a~cuna di urina prelevata asetticaconsultarmi. r~."an1 e obietti PO. oggetto ,di mediocre costi- mente provenienti una dal ren·e destro, una 1da t tuzione fi'Sica con masse muscolari i1potonicJ1c, sini ~tro e una raccolta dalla vr>::;cica . .... oprav,·iyenza di tutte e tre le caYie, cl1e furono uccise in m11cose visibili ad occhio nudo paillide, nulla di quarantesima giornata e di cui ecco qua sotto il morbo. o si nota a carico dell'apparato Tespiratore•p erto anatomo-patologico: rio e circolatorio. Tre anni or sono ebbe un bam1a. cavia distinta con una macchia ro sa s11lla bino vi ve11te ma di condizioni fisiche scadenti. fronte e di colore bianco, inoculata con urina <lel ~p:s una n1alattia degna di nota nella sua anamnesi personale all'infuori di u·n a adenite cerYicale rene .aestro, nulla di note,role st1l peritoneo, n11lla cle tra guarita dopo due anni di trattamento 50f- sulla superficie peritoneale del fegato e delln n1i 1ferta aill'età di 14 anni; adenite 1che ha lasciat-0 za, nulla di apprezzabile all'a4)parato respiratorjo e circolatorio, nt1lla nelle meningi, nulla agli oru11a cicatrice ben netta e leggermente rdPform<' al .gan i genitali r cl urinari, i1essuna tumefaziont.> o collo. 5uperazione delle gla11dolll inguinali; 11 n1arito della paziente non 11a sofferto idi infe2a cav ia bianca con n1acchia nera sul dorso zione blenorTagica, nè presenta attual111c11te alcu11 inoculata. con urina clPl rc11e sinistro: i·dentico post umo di ,detta iThf ezi one. Padre dcll'in1'erma morto di eznorra,g-ia cPrebra- risu•ltato·, 3a. cavia colore bianco con maccl1ie rosse diffule, orell.a morta di tubercolo,s i 'Polmonare. :\!:i- ~e all'acldome inoculata con urina vescicale. peri· dre e due sorelle viventi e sane. Dati i disturbi toneo disseminato di tubercoli, superfi cie peritovescicali marcati nell'inferma 1p er una diecina di neale della milza e del fe.~ato cosparsa di noduli giorni le prescri,1 0 bleu ·di metilene per bocca tubercolari, di cui alcuni incisi lasciano u5cire la (due pillole cli 5 centigr.) e per instillazioni '·egoccia di pus denso e caseoso, rari noduli tuberscicali ogni tre giorni (10 c1nc. di solu- <:olari nelraipparato respiratorio, adenite ing-uizione di hleu di metilene all'l % tiepida) ed in senale .Jnistr.a al punto di inoculazione. Di fro11te guito 'Propongo un esame cistosco<pico con conse- act un reperto di tal gPnerc la cliaO'nosi non laguente cate>tPri 1110 degli ureteri e fnnzion'llità resciava adito a dubbi di .c;orta, e<l intrapre~i (Ji· nale chr viene accettato ,dall'ammaJata e da me fatti, il trattarnento ri1·ostituente generall3 a ha!-'1' prntirnto 1e, giorni dopo la prima visita. di preparati calcici per borra o cli inie1ioni dt 2 setternbre 19"25. siero a11titubercolare e ricostituenti a base i<li arsenicali per uso ipodnrmico. Loc'llmente praticai ( ' isto.4 'copia e cateterismo deoli ureteri. - \·esci· per di,·erso tempo iniezioni ve~cicali ogni cinque <'a capacità 80 eme., urine torbide, reazione acida, giorni di 10 eme. di bleu di n1etiline all'l ~& legforten1ente tinte in bleu; ·v escica uniformemente germente tiepida alternato con olio gomenoln1o arrossn ta nella regione 1del trigono con zona di Prévet al 33 °~: in seguito a tale trattan1ento la c<1P1na bolJoso. Orifirio ureteralr destro 'risibile: infernia ha 5ubito migliorato notevolmente 1<• ro1 ificio llreterale sinistro è difficile a mettere in rondizioni locali e generali e ingras ata a111ne11 \•iclenzn crl a1)pare i11 n1ezzo ad un edPn1a inart'lndo ,c:Ji quattro kgr. di ,peso è <liminuito notf•vol"n t o cl ella papilla; lontano e po terior1nente ali ·ori ri eio urPterale ~inistro si nota un 'u lccrazione · 1nente lo ~timolo di urinare e mentre prirna 3\'e\·a pollachi11ria <liurna ogni tre quarti d'ora irca, a hord i sai ienti a picco, :i fon do regolare ricoe. notturna ogni due ore, adesso urina· ogni tre perto d1 una poltiglia di colore giallo. parse 1>er la regio11e del trigono -.i not~no soifusion1 en1or- ore il Q"iorno ed un paio di volte la notte. 1

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f.4NNO

XXXIII, FASC. -i4]

SEZIONE PRATICA

E ce&sata quasi •del tutto •l 'ematuria ed i dolori alla fine della minzione. Rivedo ogni quindici giorni la paziente ohe continua il trattamento locale e generale; ella si Bente, a suo dire, rinata <lalla cura. 20 febbraio 1926. Sono qua5i cin.qrue yPesi che rammalata è in trattamento. Le urine ·sono ancora leggermente torbide e persistono diminui1i dì intensità notevoI.m·ente i fatti vescicalL Pratico la ci·stosc0tpia eid un ·cateteri·smo degli ureterj ed il risultato è i·dentico al primo, negatività cioè assoluta di ogni lesione ren.ale ; alla ci5toscopia la vescica é ancora rossa ed edematosa nella regione del trigono . sono scomparse quasi del tutto le soffusioni emorrngi.ch·e che esi:stevano pr1ma e. !'·u lcerazione po&teriore al.l'ori!icio ureterale sinistro 1è dimin·u ita dl ampiezza, i bor!di cio1è hanno rperduta la salienza e si va ricoprendo ·detta ulcerazione di piccole concrezioni calcaree bianca.stre. Faccio sull'u.Icerazione 'Secondo il .m1etodo di 1P arisi un'apiplicazione di scintille calde (elettroful·g orazione) (apparecchio idi Heit Boiege5). Gi u.gno 1926. Rivedo ancora !,.ammalata che mi dice che in seguito all'ap1plicazione di scintille !fatte l'ultima volta ebbe do'PO 1quindici giorni lieve ematuria e riacutizzazione dei fatti vesci·c ali, tutto è rientrato però nell'ordine normale .dtopo breve peri01do di tempo ed attualmente ella .mii dice di essere ritor~ nata nelle condizioni normali avanti cioè di avere i disturbi vescicali. .29 giugno 1926. ·Pratico all'inferma una nuova cistoscopia. Vescica capacità 150 eme. Urine vesci1cali leggermente torbide, a reazione a;cida. Il cateterismo bilaterale degli uTeteri conferma la negatività assoluta ·d i lesioni renali. Orifi·cio ureterale destro visibile ·n ettamente. Or.ificio i1reterale sinistro confuso in mezzo aid <"demai del trigono e circondato da suffusioni <'morraigiche. .~·gosto 19'U>. L'inferma è visitata anche enrdoscop1camente <lal iprof. Cassanello, chirurgo primario OspedaJe Civile di Spez1a, rhe conferma piPnamente la diagnosi ed il trattamento istitutto. 1

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E:;iolngia e patogenes·i della

t·ub~rcolosi

vesci

raie. _:_ •L a tu·b ercolosi della vescica è due voltP più frequente nell'uomo che nella donna. La via sanguigna rappresenta il tramite per cui si in~talla ·definitivamente nella vescica l'infezione ~u. hPrco lare. :1 n.atu1nia patobogic.a. - Al periodo iniziale .della tubercolosi ' 'escicaJe noi vi troviamo .1e granulazioni tubercolru·i, le granulazioni grigie ialine che ra5somigliano dal punto di vista endoscopico, alle <·i ti della cistitfl cistica, poi in seguito la granulazio11e ctiYiene gialla. Come disposizione top~ grafica nella vescica queste granulazioni sono ag~r11ppate in amn1assi più o n1eno marcati e sono "Otto epiteliali e qualche volta un poco più profonde . -~l controllo <'i&toscopico si possono vedere delle granulazioni assolutamente 1solate, la sede d~lle granulazioni è varia, se ne possono tro,·are

dapp€rtutto nella vescica ed in qualunque parte; ma il luogo d'elezione è la regione degli ureteri o la regione peri-ureterale. Oltre alle granulazioni noi possiamo trovare le ulcerazioni -della vescica che si pos&ono presentare sotto due diversi asipetti : 1) di ulcerazion~ ' rera e propria o quando è A:vven11ta la fu sione e la su,ppurazj one della gra. nulazione rimane al suo posto t1na perdita di sostanza a bordi tagliati a picco di aspetto crateriforme ricoperto di llna poltiglia di colore biancastro o giallo; a lato poi dell'ulcerazione vera E> -propria esiste l 'esulcerazione ch e ha dei caratteri ben di5tinti percl1è a luogo di 1presentare come nella 11lcerazione un'escavazione i1ella parete ''escicale l'esulcerazione dà l'impressione di olle var<>i sulla mucosa circostante. Nel ·caso in esame posteriormente all'or.iJicio uretera.Je 5inistro si n o~ tava una vasta esulcerazione di un .fondo pocoi ~cavato finemente irregolare ricoperto di un detrito poltaceo aderente e giallastro, circondata dé!. una zona formata idi una intensa congestione cor~ picrhiettature emorragiche e dilatazione marcata dei capillari. La forma di detta esulcerazione era ovalare. ~e.t periodo di stato delle lesioni tuiber.colari la Yescica ha delle 1pareti dure e rigide e resta comt> fissata nella sua forma. La vescica in questi ·periodi inoltre può mostrare delle vaste ulcerazio.n i di natura banale e mettere .a nudo il suo strappo· muiscolare oppt1re ricoprirsi di bottoni carnosi v·egetali. •l n un periodo terminale la parete vescicale profondamente attaccata si trasforma in un inYolucro fibroso dove non è più possibile riconoscere la struttura abituale della vescica e generalmente .q ueste vesciCJhe sono grandi e a pareti molto sottili. .Sintornatologia. - I sintomi precoci d el1R tu·b ercolosi vescicale sono: l'ematuria terminale leggera, l'urina è più carie.a di sangue alla fine della minzione, la rpollachiuria è diurna e più marcata cl11rante la notte, qualche ·volta il malato pre5entn segni di falsa incontinenza icturante ·la notte il dolore che apparisce durante la minzione raggi·u nge il suo massimo alla fine. tutti questi ~one> dei segni precoci della tubercolosi '·escicale. bene inteso quando l'ammalato non abbia avuto altre infezioni banali della vescica (blenorragia). ';}uando l'ammalato poi ha finito <li urinare Ila 51pesso delle contra:iioni di tenesmo molto dolorose o. periodi molto più aYanzati della lesione ,·e~l­ ca!e ]] dolore au1nenta a tale punto che l'ammalato è preso da uno stato <li minzione spastica e al periodo di t.ato delle lesioni l'ematuria diYenta mo!to più frequente, più copiosa sempre però a carattere terminale (Legueu' . Glt ammalati urr~ nano con una frequ enza estrema e nel conten1po npparisce una marcata e abbondante piurin ; nel 1

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11. POLICLINICO

periodo estremo e a,·anzato ,delle lc5ioni si possor10 osservare delle mega vesciche a 1pareti muscolari molto assottigliate - ogni cistite spontanea è c;ernpre sospetta di es5ere tubercolare (Marion). Tl'attnmento. - :Molteplici sono i trattamenti proposti per la tubeocolosi vescicale primitiva, J>arte di questi diretti allo 5tato generale fra cui il sog-giorno in aria libera con sovraalimentazione (ricostituente, olio ,di fegato di merluzzo, preparati arsenicali ferruginosi ) dall'.uso di sieri e vac<'ini antituhrrcolari da cui pare non ci sia da attendere gran cosa. Consigliati in primo tempo ed oggi abbandonati, quasi del tutto salvo il ca&o <li infezioni banali sopraggit1nt e sono l'uso dell'urotropina P de1l'elmintol o perc·h è congestionanti ed emorragipari ri·conosciuti (1M arion). Buon risultato danno le instillazioni di sublimato all 'l per mille; dolorosa se non preceduta da una iniezione di un centigrammo di morfina l'iniezione di qualche soluzione rfenica al 5 %, ma di reaie effetto teraipeuti·co secondo il metodo di Ro,vsin g di Copenaghen. Buon risultato dona poi un recentissimo trattamento ter~peutico instituito al servizio Civiale (P ar igi) dal collega ed amico dott. H. Blanc conc;istente in iniezioni ogni 5-7 giorni di soluzione di bleu di m etilin e .chimicamente puro all'l % (10 eme.) e rimarchevole ·è la sua azione sedatiYa s11lla sensibilità ' 'escicale per quanto pare che n on abbia nessuna azione sul decorso delle lesioni tubercolari stesse. Dei trattamenti endoscopici poco pos5iamo attendere .dalla ga.l vanapuntura e dai toccament.i ~oll'acido lattico concentrato m entre invece ed ispecie nelle forme di placche di cistite incro5tato. il trattamento diaterm•ico secondo il metodo Paris1 ha ,clato e dà ancora .dei risultati rimarchevoli Tra. i trattamenti chir ugici della tubercolosi vescicale primitiva è di reale utilità qualche volta il raschiamFJnto della vesci ca che n ella donna 1p uò essere praticato per via end ouretrale e nell'uomo ancora per via sopra pubiiCa (Kustner-Kummell K olker ). Infine qualche ca&o di cistite ribell e ad ogn1 trattamento vi può essere l'indicazione di mettere la vescica a riposo per drenag.gio soprapubiro o fJ)er tacrlio vaginale nella donna o infine per esclusione con ureterostomia bilaterale cutanea o intestinale (Legueu). RIA SUNTO E CONOLUSIONE.

t_a tube1·col0Sii \·escicale primitiva aftfezione rara esi~t e

però in modo d11bbio come tale, più freqnent('mPnte essa è alle dipendenze di lesioni renali opra tanti o di lesioni 'Prostata te~ticolari nel1'non10 o di lesioni specifiche salJpingo O\'ar1che 11clla rlonna. E: affezione tenace resistente per lungo t<>mpo alle cure meglio condotte. richiede per rYernn1a e continuità cli trattamento. spe5'0

(.~NNO

XXXIII . .F.\SC. 44]

si co111plira con lesioni ~pecifiche e progre!:>Sive é' lla prostata, ai test.icoli e vescicole seminali, e p<:>r quanto noi possiamo 05servare dei casi di evoluzione lenta esistono ancora .dei casi certi ma non molto numerosi di guarigione.

---OSPEDALE CIVILE DI ÙlSTfGLIA - R EPARTO CHIRURGICO.

Direttore

do~t.

P.

ZANARDI.

Grosso diverticolo congenito della vescica. Nota del dott.

GIUSEPPE BACCHI ,

aiuto.

P .. . Gentile, anni 47, Sustinente, luglio 1925. Il caso è interessante (per la grandezza del di. v.·erticolo che quasi raggiunge le dimen&ioni della vescica sulla quale è impiantato sessilmente e per il particolare 1della comunicazione interrotta fra vescica e cavità diverticolare. Il reperto è stato operatorio, poichè data l'urgenza del caso, non si sono potuti fare quegli esami nece5sari che forse avrebbero potuto chiarire ·1a diagnosi prima. Anteceden temente ai disturbi in parola la pa. ziente non fu mai m alata. Ebbe quattro figli tutt i sani. Presenta da qualche tempo disuria con accenno talora aid urinare in due tempi, e tale disturbo si accentua talmente che la paziente viene con.dotta all'Ambulatorio del nostro Ospedale per ritenzione assoluta di urina. All'esame si riscontra tumore all'ipogastrio che arriva in alto due dita s otto l'ombellico. Si procede senza difficoltà a sirin gare la vescica e si estraggono circa 500 eme. di ur ina limpida. Permane tuttavia la bozz·a del tumore, localizzata 'Più verso destra, ben rp alpabile dalle pareti addominali, elastica e fluttuante, e cl1e all'esame ginecologico si 5ente riempire il fornì ce anteriore e laterale destro. Il pensiero di un diverticolo vescicale sorto a priori è stato ~e art ato per il fatto che la pressione sul tumore pur pro· vocando ~disrreto dolore non faieeva diminuire i1 suo volume e la 5ua tension e come avrebbe dovuto succedere nel caso di comunicazione con la vescica. E così pur non essendosi fatta diagnost :p recisa. si so5pettò più ·di un tumore del ba.Cino piuttosto chf> degli annessi, il quale o per compr.ession e o per fatto rjflesso avesse portato alla riten zione completa ve5cicale. Appena svuotata la vescica la donna si sentì bene e volle lornare a casa, ma dopo alcnni giorni fu ricondotta nel nostro ospedale cogli stessi sintomi della prima volta, forse anche più gravi per cui si cteci5e I 'operazione. L~perto l'adrtome potemmo riscontrar.e questi fatti: 11tero e :lnnr, si normali. Quelli di destra spinti molto in alto da t1na notevole rilevntezza posta sotto il peritoneo, nello spes&ore del legamento largo. addossata e quasi confonde11te 1 con la ''escica ..\perta e scollata la pagina peritoneale si os5erva che il tumore si spinge fin contro il pube e l'ischio e vi pare alCierente, tanto riesce difficile di isolarlo e dissecarlo per cui si svuota col trequarti dando esito a circa 300 eme. odi orina torbida e di odore ammoniacale. A questo punto la diagnosi di diverticolo ve5cicale appare chiara. e l'isolamento di questo riesce più facile tranne che dal lato della vescica. con la quale forma un tutt'uno inscindibile. Le pareti del <1i,·erticolo hanno la struttura n1acroscopica <leJla yec:. ·ica ipPrtrof111ata presentando perfino 1 colonnr. co1nP quec;t'ultima . 1

1

1

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1:\.'i~O

XXXIll,

FASC.

44]

SEZIONE PRAT lCA

Il foro .a i comunicazione fra diverticolo e v-esci~a, for~e originariamen te suf,ficente appare ora piccolissimo e quasi ostruito per sÙccessivi proba-bili processi infiam.mia.tori causati dal ristagno di ur)ne. Volendo escider e il diverticolo ne re&idua u11a larga breccia nella parete laterale della vescica, che è ·di aspetto normale, e questa puo essere l'icostr1tita solo !discretamente, curando di introflettere bene la mucosa. Resta cosi 5oltanto una piccola fistola eh-e si chiude in un 1paio di settimane e la donna può .guarire completamente. Evi·dentemente in questo caso si tratta di diverticolo congenito, perchè non accomipagnato da sten osi uretrale, perchè unico, e perchè costituito da pareti come quelle della vel>Cica. Gli strati muscolari devono aver servito a svuotare l'urina dal di,rert'icolo nella vescica e devono essersi ipertro'fizzati quando il foro di comunicazioni è diventato in•sufficen te proiprj o come aocaide per 1a vescica quan·d o l'uretra non •è sutfi.centemente pervia. In questo cas o il diverti·colo era sviluppato al lato esterno dell'uretere di destra e que5ta è una delle d u e sedi in cui normalmente si sviluppano i diverticolj congenitj; l'altra sede è al vertice della vescica. Talora l'orificio di comunicazione di detti -di"verticoli · può essere rive&tito di ifibre muscolari formanti un vero sfintere .capace di aprirsi e chiudersi {Mario·n ). Circa l'origin e dei ·diverticoli congeniti vescicali di q:uesta sede pare che dipendano da un vizio primitivo ·del volume dell'orificio inferiore del canale che pa.rtendo dal canale di W olff deve 1dar e origine agli ureteri. Ostiglia, 10 giugno 1926. 1

Nuovissima. edizione della nostra Casa: Dntt. Prof. ENRICO TRENTI

Aiuto nella Regica Cllinioa Medica di R-0ma Dorente di Pa.itologia Medi.ca rn~lla R. Ua'Live:raità

La Sanocrisina nella cura della tubercolosi polmonare • • • Note critiche e Osservazioni clini che. All'ar..nnMio del n u ovo .l'imedio propoet-0 dari. medici di ~pen h a.gen nel1a -0u ra del 1a Tubercoloei .polm.ona,re turt1>1 si sono. l'ivo1ti oon alto jnteresae e oon 1Druové speranze a~ 1·1s_ultati ohe da esso ~ poteva.no attendere. L~ Pl'l.bbl·1ca ~ 1one. del J)t'of. 'l'renti. che per prima compans~ da noi s-ull'argomento, porta alla questione il oqntnibut? delle osserva12ion.i eliniche oompimte nella Clin100 Mecl1ca di Rom3', qua.nido ancor.a si era a.gli albori de! n110-yo 1net<>do ourativo. A.Ila obiettiva espoeizione dei ! a.tt1, . dooum.e~t.ati ùa n1UJID.erose :radiogrft.fie, segue 1.a. dri.souse1one cr.i.t11ca dei risultati ottenuti, mentre sono nettam~nte fi~ti i puiut.i 11>rinoipwli nella applicazione ~elht U·llova. tera1p1a, a.l lontrunanr\~ quei timori e quelle ilncerter.ze ()be nei 11>rimordi 6eID.brP..vano èiroond&nle ~n1 te~1taf4vo. Per queste raigioni la. nuova pubblicazione .r1u~c1rà cert.'l.mente di grarnde t~tilità a.nche a tuitti i medici t>ra.tioi. Un v<>lnme i"l-8° {N. 17 .delle Monografie MeJieo-C'hil'~rgiche d 'a.ttu.alità, Collezione del .. Poliolinioo •). nit1<laa:nente sta.m,1rato su cairta eemipa.t.àina.t& oon 38 r a,. diografte e 22 grafiche teNDoonetr'iche nel ~to. Prezzo L. 2 O. Per i nootri -abbonati sole L. 1 8, in porto Traneo. Inviare Vaglia Poeta.le .all'Edritore LUIGI POZZI Via istina. n. 14 - ROMA.

QUESTIONI DEL GIORNO. Questioni di acidimetria urinaria. La determinazione ed il significato del pH urinarfo. Dott..$\ZEGLlO

FILIPPINI.

Il consueto m etodo per la determinazione del1' acidità ·dell'urina consiste nell'aggiungere ad una determinata quantità di questa una soluzione titolata di s<Yda caustica, in presenza di un indi· catare (tornasole, fenolftaleina) fino a che que&to cambi di colore; i risultati si esprimono poi in acido cloridrico ~er litro di urina. Il metodo ha anzitutto lo svantaggio di una precisione relativa, in quanto che gli indi·catori usati n0in hanno uguale sensibilità rispetto ai diversi acidi. Il torna5ole, per esempio, cambia di colore soltanto con gli aci!di forti ed il suo -punto di viraggio, con i fosfati, è difficile da rteterminare. La fenolftaleina vira con gli acidi medi e, con i diversi fosfati acidi dà valori differenti, in quanto che non vira con l'atomo idi H libero del fosfato bisodico. Inoltre con il metodo 1della titolazione per mezzo della soluzione di soda, si 5aturano successivamente le molecole 1acide fino alla n·e utralizzazione e si valuta così l'acidità potenziale (cioè la quantità totale d·e lle m olecole acide contenute nell':uri· na e non già quella attuale o r eale, che esprime le vere -condizioni in cui si trova l'urin·a nell'or · ganisrno. I princ ~pali corpi a funzione acida che si trovano nell'urina sono: 1) i fosfati a cidi; 2) gli 11rati acidi; 3) l'aci,d o carbonico; 4) i pigmenti; 5j gli aminoacidi. Ora, con la con&ueta acidimetria, si calcola la somma algebrica di tutti questi corpi a funzion e e significato differente e se ne traggono .quindi delle indicazioni che danno bensl 1a misura Idi tutta l'eliminazione acida dell'organismo, ma non ci dicono nulla sui s ingoli fattori di es5a; forniscono dunque un 'indicazione di quantità e non •di qualità. La conoscenza dei singoli rorpi che danno l'acidità si ottiene con le relative ~nalisi , mentre quella sulle condizioni di acidità 5i ha con la determinazione dell'acidità reale od <:Jttuale, che ha notevole importanza per l'esplicazione di molti fenomeni specialmente biologici e che corrisponde alla concentrazione degli joni dt id rogeno che si trova in un determinato mezzo Ir. CO 'CETTO DI PH.

P er ben comprendere il concetto di acidità reale nd attuale, è n ece&sario tener presente i principi fondan1entali della dissociazione elettrolitica. t noto rhc. nelìa soll1zione di una sostanza nell'acql1a. le molecole di tale sostanza c;i troYano


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s r is e negli joni che le compongono. Cos,ì il clornro di sodio (!\aiCl) si scinde negli joni: ~a e Cl. 1.n .·te. sa acqua distillata (H.,0) è in parte diss,or.iata in joni d i idrogeno {idrogenjoni o Hjoni) ed ir1 idrossili (idrossil-joni o OHj oni), che si trovano in un rapporto costante. Tralas,ciando, per semplicità di esiposiziooe le c·on iderazioni sulla legge di massa in rapporto •on l'equilibrio fra joni liberi e ·m olecole non di. ociate, diremo che la costante di ·dissociazione dell ' acqua (H+ x OH-) è stata trovata 1 d i IOO.OOO.OOO.OOO.OO< , frazion e che si può p1 ù co111o<lamente scrivere 10- 14 . E , siccome la quantità df\gli joni H + e OH- è uguale, si avrà che la concentraz1one dei singoli joni nell' a cqua sarà 1 il i lO.OOO.OOO, cioè di 10-1 • Ciò sig.nifica che l'acqua di&tillata contiene p er ogni 10.000.000 litri 1 gram1no di H e 17 grammi di OH. e si aggiunge all'acqua un ·acido, questo si dissocia (parzialmente o totalmente) in H+ joni ed in joni negativi caratt~ristici dell'acido usato (Clppr il c1orid.rico, S0 3 - per il solforico, ecc.) . Ne segue che la con centrazione id.i H+ joni liberi aun1r.nta, m entre diminujsce corri,sponclentemente qu ella di OH- joni per il fatto ch e la cootante di à issoc iazionC' deYe a;ppunto rjma;nerr costante (H+ X OH- = 10-14). 1 4 Quin1di se (H+) aiumenta a 10- = lO.OOO . la con"C'ntrazion e ·di OH- j'Oni si abbasserà a 10-10 = 1 = lO.OOO.ooo.ooo· In tal ea5o, la soluzione è acida. \ "i ce,rersa, se si aggiunge un alcali, questo è dis~0ciato in OH- joni ed in jooi positivi caratteristi ci del metallo (·K+ per il potassio, ~a+ per i1 odio, ecc.); aumenta la concentrazione in OH- joni e ·d iminuisce corri&pondentemente quella in H+ joni e la .soluzione è alcalin·a . P er la maggiore facilità con cui ·si possono determinare gli H+ joni anzichtè gli OH- joni si parla sempre di coocentrazione di H+ joni; quella in OH + joni sarà sempre uguale alla differ enza fra 14 e la concentrazione in H+ joni. Ora , i diver5i acidi - che n·elle soluzioni normali contengono t·u tti un gtammo di H per litro - diffèriscono in,1 ece grandemente per il g·rado in cui sono jonizz.ati. Gli acidi forti (-cloridrico, nitrico) sono largam ente dissociati, m entre lo sono scar amente quelli deboli. I.a inisura. di tale dissociazione (che !;i indi ca con r H =- conr entrazione di H+ joni, detta n.nche nt1m rro di idrogeno r può essere espressa direttamente. Prr l 'acido cloridrico che, nella sua sol·u zionr cl ecinormal e (1/10.N' è jonizzato Jle11a misura ctel1'84 %. si ha: 8,4 x 10-2; per l'acido acetico (pur e 1/10/i ) jonizzato a 1,36 °(, si ha: 1,36 x 10-3 . Più comoda ed ormai generalmente usata è invc>re la n otazion e proposta da Sorensert, il quale. ha introdotto il simbolo pH (esponente di H+ joni) <'he è il logaritmo (a base 10) del numero che P~ primr la concentrazione di H + joni, scritto "mettendo il segno ne.gativo. Negli esempi di cui ~oprn -;i hri ri pettivarnente pH = 1,08 e 2,86 (1).

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[.\~:\l)

l L POLICJ.1:--JICO

(1) .\ lc n11i nntori (ci to p. es., RONDA~t nel suo re e11te \fn1111nle di Hinclli n1ica ) usano anr.orn pf..prinlt'\r,. lu co11c«>ntrazionP. rl i Il+ jou i con il Yalorc òi cH. Pt'\r pa . nre dn que"to nl pTJ nr.corrP

X.\Xlll.

FA~C.

~-tJ

:\eg-li ese1npi citati, abbian10 cons,iderato. sia per l'acido cloridrico che per l'acetico, la solu, zion e 1/10.~ la quale, titolata con un alcali pure l ilO.::\ in ,p re enza di fenolftaleina, dà la tessa a cidità di tit0lnzione per entrambi gli acidi, mentre, come appare dal rapporto

84

1a soluzione di 1136 aci do cloridrico ha una concen1razione di H + j oni che è 62 volte maggiore che non quella di acido ?.cetico ed un ·v alore di p H che è quasi il terzo di quest'ultimo e, quindi, un' acidità quasi tripla. Ciò dipende dal fatto che quest'ultimo è !:iolo parzialmente dissociwto in joni; con l'aggiunta delralcali, man 1nano che gli H+ joni si ·Yengono combinan1do con la base, si vie11e jonizzando ·u n'aùtra frazione di aci1do fino a che tutti gli H+ joni si sono combinati. Gli OH- joni che si aggiungono in seguito r eagiscono con la fenolftaleina e danno il cambiamento di colore in rosa. Si ~eve poi tener presente che, con l'aumentare dell'acidità, si yede diminuire il valore di pH, ma non però nella stessa proporzione, in quanto che questa rappresenta il logaritmo. Quindi, se la con centrazione in H+ joni raddo_ppia, il pH non viene dimezzato ma soltanto diminuito di 0,301, che è appunto il logaritmo di 2. Il valore di pH è 7 con la reazione neutra (tale è apip unto il pii dell'acqua ctisti·llata precisa men~ tr 7.07) ; è 1na;g.g iore di 7 (fra 7 -e 14) co11 la reazione al'ca1ina e minore ·di ? con la reazione acida. Il pH è s,oggetto a notevoli variazioni. A.nzit11tto ha grande influenza la temper.atura; il va lore di pH per la reazione neutra che è di 7,07 a. 18°, discende a 6,76 a 37°. L'acido carboniro de• l'aria lo fa dirr1inuire, mentre basta una traccia di alcali ·che si diffonde dal vetro del recipiente per aumentarlo .notevol.mente. E, siccome per le funzioni biologiche il pH deve avere una certa costanza, è neressario l'intervento di un meccanismo per raggiungere questo scopo. Vi sono appu.nto certe s,ostanze (1) le quali smorzano in certo 1

1

fare il seguen·t e -calcolo prendendo come esempio quPllo dell'arjdo cloridrico sopra citato: log. oH = log. 8,4 + log. 10-2 = 0,92 + (-2) = -1,08. Quindi, c•ambiando il segno, pH = 1,08. P er il caJ.eolo, basta pren·d ere le due prime cifre decimali dP.l logaritmo. (1) A qu'este so&tanze gli autori tedeschi ed arnerirani che si sono per i 1primi occupati della questione hanno dato rispettivamente il nome di Plh,Afer o Buffer. Questi nomi stanno ad indicare in dette lingue quel particolare congegno che serVP a-O attutire gli effetti di un colpo, comP si o 5erv'a p. es., nei veicoli ferroviari P che in ita 1i ano ha il nome tecnico di " respingente o di " paracolpo ». Gli autori italiani, a 9uanto seml>ra , hanno appr~o tali nozioni dai francesi, }1 e rc-hè aeneralmente clainno a tali sostanze il non1e di cc tamponi », italianizzando rosi malan1ente il cc tamipon ,, francese che ha appunto il si gnificato opra accennato e che trnduce quiindi in tale a ccezione anche il •Puffer o Buffer. .l\ltri invece traducono ron " rui:,cinetto », ciò cl1e corri. ponde rneglio al concetto. tanto più che abbian10 anche nell'uso corr ent e nna dizionr analoga nel cosi eletto " tato-cuscinr.tto • che trartuce il tt'\desco • PnffPrstaat •. ...\ n1e sembra però •p iù razionale (e mi auguro che su onPsto punto c;i ,·en!?a ad un nrcordo) che il " Puffer • o • Butrer • -..i tra1

1

)1

1ltH.:n in italiano con

11

• • -..o ... tnnzP -.morza1r1c1 • o


,. [:\~NO

XXXIII, f'ASC. i4 )

8EZJONE PRA11CA

.

rnodo l'effetto d egli a ci di e degli alcali nel senso (li lega re esse stesse una parte degli H + o de!!li OH- chP si aggiungono e tendono così a rnantenere costante il pH. Le p roteine, il bicarbonato di sodio ed i fosfati compio.n o tale funzione n ell'organismo animale in cui abbiamo sempre a che fare con liquidi ch e contengono tali smorzatori. LA

~ lJ SU RA

DEL PH .

Ln con centrazion€ ;di H + joni può essere misu r~ta

i·n dn e 1nodi: col m etodo elettrometr ico, m e ·

<Jiante i cosi d etti potenzio.m etri e con quello colorimetrico, m ediante indicatori cioè sostanze ' rn1o ranti che assumono diversa colorazion e a seconda del pH e che subi5cono netti cambiam enti cli color e con minime variazioni di p H. P er le misure elettrometri ch e sono n ecessari ap· pnrecchi delicati e ~ostosi (attualmente il prezzo oltrepassa l e 10,000 Jire) e lunghe. manovre. 1nen. tr" il m etodo colorimetrico, 1pure esigendo una c~rta delicatezza speci·almen te per la pr eparazione delle soluzioni-campion e, ·è rapido e ~e mpli ce Basta mescolare una d eterminata quantità d el li cru i do in .esame con una soluzione colorante, con1. parando poi il colore ·c he si ~ttien e con quello di soll1zioni-caIIlJPione di noto p·H o con tabelle o Yrtri con le r elative gr a dazioni di colore. ~ella pratica corrente, le difficoltà maggiori st trova.no per ottenere l'acqua di stillata p erfetta mente neutra, cioè ad un p H di 7. Quasi seropr-e l'ttrq11a dei laboratori è inYece a pH 6.2-6,4, in p:.trte anch e p er la presenza di a nidrid e carboni ca. E quindi n ece&sario distillarla nuovamente (\ farla iPOi ribollire per scacciarne l'anidride carhnnica, conservandola poi in r ecipienti di v etro ottimo (che altrimenti potrebbe ced ere t r acce di nlenli ), Jneglio se rivestiti di paraffina all'interno, muniti di t·u bi ·con cal ce sodata che asc;orbono l'anidride carbonica dell'atmosfera. Si comprende l'importanza di un'acqua distillata a pH esatt(l,m ente di 7 per 1a preparazione delle dill1izioni otten endosi alterazioni del pH se es5a ' non è rigorosam ente n eutra. Invece n essuna imllortanza ha la diluizione, pvr ch è mantenuta entro rerti limiti. P er l'urina, le ricerch e di B. Ha~tings, J. er1droy e ,,•. Robson (1) hanno dimot

-• --1norzatori ,,

(o l a n ch e regolatori o stabilizza-

tnri). d e110111 in azion r ch e r ende m eg 1 io l'idea della l'arola tede ca ed ing·l ese ed ha ·anc11e il vantagr.rio. i11 ro11fronto òel terrnine « cuscinetto » di potPr \J~.ar(> an<'l1e l a denon1inazione « smorzata » 1a nalognmPnte a quella ~di " buffered 11 ) per indi e are la sol uzione acr acidità 5m orz·ata. In,,ece, anchP toll f1rando il francesism o usato spesso di " tan1pon e n per turacciol o o zaffo, la dizione d1 .'\olu:inn e t aniponata (ch e corri sp onder ebbe a et soluzion e tappata! ì non 11a per n oi ne&Sun sig-nifieato. (1) Jnurn. (Y. 45, n . :! ' .

o/

l?iolngiral ChentiS f r!J.

sett. 1921

strato ch e con una diluizione al 1/5 ed anche al 1/10, si ha un errore in più di p H 0,1, che è del tutto tra5curabile in pratica ; ad ogni rnodo. verdeterminazioni di precision e, b aster ebbe sottra rre O,1 al Yalore ottenuto. l.ol metodo colorimetrico, s i possono usare gll indicatori monocromatici o dicrornatici; con i p rimi , le variazioni d el pH si traducon o in t1n cn mbi ame.nto di inten sità del colore, mentre co11 1 secondi si ha un cambiamento di color e (viragg io). Il primo m etodo è quello preconi zzato da MiCh·aeli5, che usa il nitrofenolo (para e m eta ) ed il dinitrofenolo (alfa, beta e gamma), ottenendo tntto la gamma da pH x 2,4 a 8,4..~ 6-10 eme. di llrina (o di altro liquido in esame) eventualmente diluita a 1/2-1/3-1/5 se è molto colorRta e ~r il peso specifi co è oltre 1010 si aggiunge 1 rmr. della soluzione preparata della sostanza colorant e. Si pRra~ona poi il colore cl1e cosi si ottien e con qu ello di liquidi di determjnato pH (a rui pure è aggiur1to 1 eme. della 5oluzione colorant e) conte· n11ti in tubi saldati alla lampada. Le diYerse intensità si apprezzano ben e usanrto il comparator e di \Valpole, cl1e ognun o può f"t cilm cnt e costruirsi da sè. Trattasi di un 1p arallelepi pedo di legno. tinto in nero, in cui sono praticati 4 o 6 fori di diametro un po' maggiore di qu ello dei t ubi u sati, paralleli ·due a due ed in direzion e dall'alto al ba&so, fino ad un paio di centimetri dal fondo. Ad una cer ta altezza, tale che rorri · sponda alla col onna Jiquida n el tubo . sono pra! icati altri 2-3 fori. ch e s i in contrano perpendi colarmente con i. primi e servono appunto per giiardar e attraverso il liquido con tent1to n ei tubi. In uno ·d ei fori superiori si introduce l,·uri n a con Ja f.toluzion e colorante e n el foro dietro ad esso nn tubo con acqua distillata; nell'altro foro d ella pTir11a ser ie si m ette un tubo con la soluzi oner1m1pione (di etr o ad esso un altro tuho con G·1 0 crnc. di urina più 1 r m c. di acquà distillnta\ e si paragonano le in ten s ità di color e fino a tro y:irr quella chf' corri ~pond e al colore che si ot· tiene con il liquido in esam e, che a'rrà quindi qnel determinato p H. IJ terzo foro serve e\'ent ua l· m ente per un tubo con acqua distillata o per un altro tnbo della soluzionP~ampione. r:: oppnrt uno collorare dietro ai fori attraYerso i quali si g-uarda i ! !iqnido nn vetro turchino sP si guardano der li.quidi che, com e l'ur iJ1a, sono giallognoli (1 . I.' apparecchio è poi stato perfezionato, 11sando d Pi reripienti p er i liql1icli, a sflZ ion r quaclrnt« 1

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(1' T roppo l ur1go arebhe d e criYere q\1i la pr?.· parazio11e delle soluzioni-campione p er le quali ri1nando alla pubblicaziont> di I... i\.1ICHAEt.I . rd i c11i f' iste an rhe una traduzioue franct>se. !' la1111cl de techniquP . P;iricri .

rie phy'>irn-chi1nie. ~lasson •

e

C .•


il POLICLINICO

anzirhè rotonda come i tubi. per cui si guarda attraverso delle facce piane, ciò che evita possibili errori dovuti alla curvatura dei t'llbi; invece poi rlelle sol·u zioni-campione le quali finiscono per alterarsi col te1npo, si compara il ~olore con quel10 di dischi di vetro l.eggendo direttamente il pH. Un metodo ancor più rapido e semplice e, sebbene molto m eno preci5o, ancora utilizzabile nell~ pratica corrente, è quello dell'associazione in una t~nica sol uzione di due indicatori dicromatici che l)€'r l'urina sono il rosso 1netile ed il brornotimol blu, che permettono l'apprezzam.ento del p H da 4,6

a

7,4.

Per la preparaziorte si sciolgono in un mortaio g. 0.125 di rosso m etile e g. 0,4 di brornotiTnol blu jn 19 cm·r. di soda cau&ti.ca NflO, portando poi a 1000 eme. con acqua bidistillata bollita. P er un -piccolo laboratorio è più conveni ente prepara··e nnn quantità minore. .i\ 10 eme. ·di urina (diluita a 1/5 se di P . ·. st~1periore a 1010) si aggiungono 10 gocce del reat· tivo e si osserva p er trasparenza su fondo bianco , comparando il colore con quello di llna scala c·olorimetri.ca o di 5oluzi0J1i-campio11e con il colr.re. Con questo reattivo, si ha il colore del rosso metile che va dal rosso al giallo con pH da 4,4 a. 6,0 e poi quello -Oel bromotimol blu che va dal giallo al blu ~on pH 6,0 a 7,6. In mancanza della scala colorimetrica o di soluzioni·campione. s1 possono ll 5ar e le seguenti indicazioni che 1possono esserP s ufficienti nell~ pratica.

Co1oTe ottenuto

pH

Grado di acidità

'Rosso g ranatina. . . . •

4,9

Iperacidità mass ima

Rosso gambero cotto .

6,0

Iperacidità fo rte

'Rosa-giallo • . • • .

5,4

1peracidit-à leggera

Giallo champagne

6,8

• • •

~

Acidità normale

-Verde acqua • . • . . .

6,2

"Verdi intermediarii fra il verde a cqua e que]lo vegetale . . . . . . . ·. .

6,6

Ipoacidità. le,2'gera

i,O

lpo:iridità. forte (neutra)

Verde vegetale . . . . •

7,4

lpoacidità molto accent. (alca.linità)

. In 1ntte queste determinazio.ni sono necessarie certe cautele. f: inutile p. es., fare la detta ricerca c.u urine vecchie ed alterate da fermentazioni batteriche; l'urina deve essere freschissima , meglio se raccolta sotto olio di yaselina. Se si \ruo1e poi <letermLnare il pH sulla urina di. 24 ore è nc r.es::.ario aggiungere del toluolo per impedire le ·altr.razio11i. Negli stati patologici è conven ientt~ u~1!'P l'urina del mattino nella qnale il pH, nello ·te-. ... o in<li\'iduo. sarebbe abba$tanza costante ),. fPlllperatura dell'urina <}eve eSSPre SllÌ 1 o-20<>.

( A..~xo

XXXIII . .F\&.

~]

l E \ 'ARJ.\ZIONJ DEL PH t:RTNARJO. LA FOSFATt:RTA.

La quantità di H+ joni <iissociati, e quindi l'acidità attuale, ha notevole importanza per la fif:,iOlogia dell'urjna. e essa, e non l'acidità totale, che ha influenza sulla filtraziOJle r enale; sono soltanto gli H+ joni dissociati che hanno azione snl r ene e provocano la formazione neutralizzat.Tice dell'ammoniaca. E soltanto l 'acidità jonica che domina la solubilità di parecchi sali urinari·• i crir,talli di acido urico, di fatto, non si trovano che nelle urine acide, quelli di fosfato ammoniomagnesiaco in quelle alcaline. 1Lo studio del pH ci fornisce anche la spiegazjone di alcuni fenomeni che si osservano n elle urine. \Ti sono urine biancastre e lattescenti al· i·pn1i&sione, altre che si i:ntorbidano con l'ebollizione oppure a freddo per l'aggiunta di piccole qnantità di sali solubili di cal cio (cloruro, nitraf o). Tutti q·u esti intorbidamenti scornpaiono con qualche goccia di acido acetico. Il medico parl1 in questi casi di fosfaturia, ma non è la quantita di aci·do fosforico totale eliminato ·Che ha importa nza nella determinazione ·del fenomeno, bentiì le varie proporzioni i,n cui si trovano i diver.5i fosfati. E noLo che l 'acido fosforico € trivalente e può fissare l, 2, 3 equivalenze di basi • dando quindi dei fosfati mono-, bi- o trimetallici. I mtitalli a1calini (sodio e potassio) danno soltanto fosfati solubili, mentre quelli alcali.n o-terrosi (calcio e magne5io) danno sempr-e fosfati insolubill ' a:d ecr.ezione del fosfato Jnonocalcico che è molto goJubile. [1 f Pnome110 della precipitazione dci fosfati è quindi dominato da d'll e fattori , il grado di saturazio.n e dell'acido fosforico e la qualità della base. Considerando a11zitut10 il pri.mo di tali fattori P tenendo presente che il fosfato tricalcico nor\ esic;t~ primitivamente nelle urine, se ne deduce ('l1e la precipitazione dei fosfati dipenderà in prima linea dalla di,1 ersa proporzionP dei fosfati mono- e biralcico. Quando prevale il monocal cico, il pH si abbassa fino al limite estremo, nor. mai raggiunto in pratica, di 4,4. E que&to il caso delle urine iperacide, limpide all'emi5sion<:', dell'alimenta,zione esageratamente carne<i.. come pur~ ùP.Jla febbre. del digiuno e dello strapazzo. ~e in"·ece prc\'ale il fosfato bicalcico (insolubile . il pH si. inna.lza fino al limite di circa 8 ed oltre f anrt1·e~so non mai raggiunto' e le urine po.,sono es~er e torbide all'emi5sione; il fenomeno si osserva nelle urine ipoacide degli erbivori. nel1'alimentazione Ye~etariana. nelle cure alcaline. f~:t zona di preci pitazione incominria quaJldo i l Jil-1 raggiunge 5.9 {in cui la proporzione fra fosfato 3,i mono- e bical cico ~ _ e l'oltrepa sa. 16.3 ~rn anchP- la hase ha note,·ol

importanza per·


[ .A.~xo XXXIII , FASC. 44)

• I. ._, 1.):+.J

SEZ IONE PRATICA

rhè, ~e invece di e5sere legato al calcio, l 'acido 1osforico è combinato con il sodio o potassio, rimane sempre solubile anche quando si tratta di fosfato bimetallico. Il ipH medio dell'urin a delle 24 ore jn un ind1v·i dt10 nor1r1a1e a regime misto si aggira &ui 5,9 cir ca. Esso p er ò varia a seconda dei diversi p e· riodi cl ella giorn ata, in cui possono aversi ur1ne normali, ipo- od iperacide. E, se nella vescica, conienente un' urina, 5ia pure ipoacida, ma limpi1da iperchè ·contenente fosfato bi&odico o bitpotassico, arrivano d ci . sali alcalino-terrosi (di mag111esio o di calcio) si ha una doppia decomposizione con forma zione di fosfato bicalcico (o blmagn esiMo) che precipita e quindi l'emi&sione -di urina lattescente. L'urina limpida appena em essa, ma che si intorbid:i. a calcio è un'urina ch e contiene 'Una quantità di fosfato bicalc] co insufficiente iper precipitar e a freddo , ma in quantità tale da precipitare a caldo, c ome si osserva .quando il pH è a circa 6. Trattasi idi urine che co&tituiscon o delle ·vere soluzioni-limite e che sono limpid e o torbide a c.;eronda ·della t emperatura. La precipitazione -che si osserva. con l'aggiunta di piccole quantità di qa!i di c al cio è ;pure do,1 uta alla doppia decomposizione co.n formazione di fosfato bicalcico insolubile. L'emissione ·di urina lattescente si osserva talora d·nrante il p eriodo della digestione, i n cui nello stomaco si forma acido cloridnco a spese ·dei cloruri, idei quali rimangono libere l e basi che determina.no quindi la cosi detta ondata alcali11a , cioè uno stato di tpoacidità notevole e t ransitoria ·dell'urina. In tali condizioni l'escrezion e calcica cl1e p11ò verificar si 1p er qual5iasi causa cletermin a p er l e ragioni anzidette la lattesce11za ,dell'urina. La precipitazione che avvien e ne11a vescit:a o ri.ei r eni può poi esporre al pert, colo rlella forn1azione di calcoli; da ciò l'importanza di somministrarP .n ei casi di urin a con p IJ -elevato una dieta a d a tta (diminuzione d ei vegetali, aumento della carne) e degli aicidi, dei quali secondo L. Lescoeur e P . L. , .iolle (1) il più artatto sa.rebbe l' acido benzoico, i n cartine da c~. 25 (2-6 n elle 24 or e). 1

1

I L PH URINARIO E LE

~IALATTIE

CUTANEE.

vano inoltr e messo in evidenza che l'acidosi no1\ è data nè dall'acido diacetico nè da quello b eta· os5ibutirrico, rom e accade per il diabete; l'acidosi poi non raggiunge inai il grado che ha n el dia. betP, pur esistendo una certa somiglianza fra ie due C'ondlzi0J1i. F. Carminow Doble (1) ha studiato s istematicar~enti:? il pH urinario n elle m alattie ~ utanee ed ha trovato che esso, in 500 casi di seborrea, ecze· 1nq seborroico, acn e, eczema vescicoloso delle -palme è costantemente abbassato (4,8-5,8), rnentrf\ nel!'eczema infantile, che è uno stato n on seborroico, esso è normale, cioè, 5econdo tale A., a 6,4-6,8. Particolarmente netta ap1pare l'influ en za d ello stato d i acidosi rivelato dal basso p.H n ell'eczema seb orroico, in cui l:t somministrazione di alcalini eleva i! pH e fa scomparir e le lesioni , anche 5e q11este duravano d a anni. Si vede gradatam en te cessare la secrezione, impalli·d i r e il rossor e e r ieompa rire la cute n ormale, tutto questo con esclusione di quaJ 5iasi trattamento locale. Occorre però non esagerare Jlella sommini strazione di alcali e non fare rag.giunger e all'urina dei p H di 7,7 a 8 poirhè a ltrimen ti la lesione tende a ricornparire e le condizioni del paziente finiscono col pegf!iorar e. :\1eno evidente è invece l'azione degli alcalini in altre for.me, come nella seborrea e n ell'acne, in cu i è indispensabile anche il trattamento locale. l ln bas5o p H si riscontra anche n ella forun c11Iosi e n ella prurigine generalizzata. Quindi in tali <:asi può ri'llscir e molto util e la somministr'tzion e di alcali ma, specialmente per l a 1pturigine . è n ecessario raggi unger e d ei p H elevati, fino a 7,5-8 -prima di osservare dei miglioramenti. La &omministr azion e di alc alidli pnò f ~rsi sem p li~ement.e ~on 11 bicarbonato di sodio. Doble ha t r ova to molto utile un a modifirazione nella miscela con sigliata da Langdo\v Bro\vn nell 'acidosi diabetica e pr escrive tre \ 1olte al giorno, nell'i n tervallo fra i pasti: Bicarbonato di sodio g. 2; Bicarbonato di potassio g. 1,6: Citrato di IJ)Otas~io g. 1,5; Tint. di carda.mamo compo&ta eme. 0,2~ t\cqua di m enta q. b. per g . 30. La dose può ec;ser e aumentata o diminuita a seconda d elle modifirazion i presentate da pH. •

Se il p H urina.rio elevato può esser e una condizion e pe1· la formazione di calcoli, il pH basso predispon e ad altri grnppi <li malattie, special m ent e cutanee. Già Barber e C. Semon (2) aveYano m~sso in eYide.nza l'acidosi del1o stato &eborroico dimostrando i n1iglioramenti che si hanno ron l'alcalinizzazione delle urine. Essi ave-

''?·

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{1) La Pre . e n1édicale, 15 aprile 19"25. (2 \ Tourn. RO]/. :l.rmy med. Corp.~. 1919, p. 24!t.

I L PH IN ALTRE l\fALATTIE. ~fa

an che per altre condizioni patologiche si è venuta affern1ando l'importanr.a del 1pH. Partico lare attenzio11e s1 è venuta riYolgendo all'apparato ltrinario. :Nella piuria, p. es., è indispensabi 1 • c001o&eer e l'acidità attual e dell'urina, poichè è prop!io ad essa che sono do,·ute le cnnrtizìoni o. •

(1) Th e Lnn r.et. 7

febbraio 19"25.


1544

IL

POLICL l~l CO

[ .~NNO •

XXXIII , FA8C. 44}

.

'>Viluppo dei di\'ersi .m icroorganismi; troviamo ro~j la fermentazione · ammoniacale · nei prosta1 if'i, rn entre vedjamo che l 'ur ina dei colibacilluRENE E VIE URINARIE. rici è acida. Il ·p rogresso del trattam ento è poi controllato dalla misura d el 1pH e si vede che la L'albuminuria 01·tostatica nei suoi rappi tiria d ei colibacillurici è .migliorata con l 'alca porti con la lordosi lombare e con la linizzazion e dell'urina. Util e è la misura del pH n elle litiasi; quelle fo sfatiche esigono di fatto stasi renale. Nefropatie e albun1innrie l ' a cirtifi cazio.r1e delle urine, m entre in quelle uriortostatiche. che ed ossaliche torner à utile l 'alcalinizzazion&. (C. c:1PR JANI e R. MOP.ACCHTNJ. Alinerva .~ f edica, .s \nch e per la somministrazione d ell'urotropina è n • 19 1925) • neressario conoscere l'acidità attuale d elle urine, in qu~nto cl1 e essa n on agisce che in ambiente I .'albuminuria, anche di notevole .quantità e ac.a r irlo. corr1pagnata a cilindruria, che si riscontra in alI a misura d el P·l-f può poi anche servire per la cu ni soggetti. soltanto durante la 1st.azione erbtta, 1'i i;-1gnosi ·di insuffi·cienza renal e . In questa, come è considerata moderna.rnente unicamente in di· in gen er ale negii edematosi, si ~~ a una notevole pendenza ·cli .fenomeni di stasi ~he ·si producono · ~o stanza del 'P'H che non muta n ei di versi mon el rene, d ovl1ti alla ·compressio11e e stiramento menti della g iornata, sotto l'influenza ·dei c ibi e della vena cava e delle vene ~enali 'p er l'accend ell r b eva.nde, della fatica, ecc. La somministra. tuarsi d ella lordosi lombare, che a sua \'Olta rizior1e di acidi (30 gocce ·d i .acido f?sforico o 20 conosce come causa una d ebolezza dei n111s ~ oli cli a cido cloridrico . m edicinale, in un bi·c·c hier e di della regione lo mbosacrale. Gli AA. hanno accuac qu a al mattino a :<ligi-uno) non abbassa il !PH rato.mente studiato sei casi di tale affezione. <' cosi quella di alcalini (4 g. di bicarbonato di Si tratta ·quasi serr1pre di giovani deboli, palf:ncl io, preso co.m e sopra) o di acqua (500 eme . a 1idi. con i ~egni -della diatesi essudativa e ne11rodigi11no) non lo innalzano, ciò che si verifica in- patl c!t a ssociati a .quelli dell'abito a·ste11i r.o . .~ip ~ ,,ece nei n ormali. La raccolta dell'urina va Iatta paiono frequentemente stati di ab11or111e lab~Jità . prima dell'ingestion e ed un'ora -dopo;· la determi · o vagale, o simpatica , o più spesso di tutto il nazion e si fa subito dopo l'emission e (raffred _ sistenJa neurovegetativo. La diagnosi di albnmin'J <l a r P l'urina a 18o-2Qol) e, se ciò non è possibile, ria 0rtostatiGa riposa essenzial1r1ente sulla scom'Ì ron serva l'urina sotto uno strato di olio di parsa dell'a lbumina n el d ecubito orizzontale. Ocvaseli na. corrC'no nelle indaigini n101te cautele (rnin zioni l;-ra le ~Jtre malattie in cui ·è stato determinato prima del r11p 01so p er evi tare il mesco1n rc;i d c1le il comporta.mento ·del P·H citiamo l ' epilessia. Rafurine, minzioni prima dì abbandonC1,re il lPt.to, e fin (1) ha osservato nella cri&i, fra l e altre mosQpratutto s·crupolosa sorveglia11za dei pa7.ie11ti nific3.zioni d cll''Urina (aumento del volume ora durante il p eriodo di osservazion e). T::i lvolt:t l'alr i0, rlcll'Slmmoniaca e dell'·urea) un abbassamentù buminuria si presenta più a ccentuata n elle pri1ne ò..Pl 1pH che er a dappri.m a assai el evato. L' accesso ore dopo 11 riposo (influenz·a della lordosi più ~i presenterebbe quindi com e 11na difesa contro risPntita daipprima e poi compensata in parte?); J'al ralosi. i 11 ~ ltri casi si è vi·sto il fen omeno invetso (stane.a questione d el significato del pH .è da rite- chezza del rene e dej muscoli lombosacrali?}; e inf~ne nn ~tirnento d ell' albumina si è osse rvato n ersi tuttora n ello stato di studio. R esta ancora d o1po i pasti, in relazione .forse a perturbato cirt~ A YMere ·quale sia il ·Valore n ormale che, come c0lo rena1'e ·d urante la digestion f\. tL '11rica alburis.u lta anche dalle cifre sopra riportaté, è d L 1ninurir.a in .questi soggetti suol e avere i carat ,.,~ rso secondo gli autori; ri·m angono ancora da teri •del l'uri11a da "ta.si : scarsa, den$a, scuro., ~t11diare le su e variazioni n elle -Oiver.se condizion I acida, con tracce di urobilina, urea ~ l t a. c 1ort1 !'l fi~iologiche e patologiche. Esso poi ·non va conscarsi (.quozi en te di Koranyi aumentato}, presenzi siderato isolatamente n e ll'urina, ma va. me&so in del corpo ar.e ti~o. In due ammalati gli .\ .A. hanno r.'lpporto con il pH d el sangue e d egli altri umori praticato anr:he un esame che non con sta ::ia stato d P11'organismo. pratiC'ato d?. altri , e rioè il confronto fra le con, ~enza esagerarne l'importanza, si può già p erò dizic ni del s iero ad arnrnalato a letto, e nd a1ufin d'ora comprender e l ' utilità di questa deterrna1~to alzato, ottenPndo linteressante risultate m inazione. racile e rapida ron i m etodi coloridi constatare un notevole adden sa1nento ctPl .siero :nf'trici, ch e può aggi w1gel'e al~e . altre ricerchedopo tre ore d ella po izjone eretta, adden~amen1o snl l'nrinn un dato di jn contest abile valore. che mCJnca J1el riposo ~ letto. Questo f Por,rr,~no rivc'ere~be 11n aumento rii pP.rJn~ahilit a P•'l'if,~ 1 -.:nr. rlt• Rioln_qiP. P. Tribun e mPrl irnle , ln!!. 19-25.

SUNTI ·E RASSEGNE.

I


( ..c\ :\NO

XXXIII ,

FASC.

44]

SEZlOr\E PRATIC.A

rica. esipressjone di stasi circolatoria a livel~o dei capillari. Il confronto fatto colle prove di elimin az i0ne dell'·acqua, dell'urea e dei cloruri ntostra che le def.icienze dell'eliminazione nell'ortostatis1no ris1petto al rlinostatismo non si debbonc, ascrivere sPnz'altro a ·de.ficenze cardiact1e, ma alJa abnorme permeabilità delle pareti dPj capillari e u un minore apporto di liqu]cli al rene da parte cle1l'a:pparato circolatorio. E stata cos~ante, • nei rasi, la presenza di una lordosi lombar<\ il cui ?rado no11 è -proporzionale all'intensità dell'alb1 1n1i n Ul'ia. Le prove .della correzione e della 1p rovocazione della lordosi, eseguite con molta ac:co1·t(lzz1, ne dimostrano 1'iinportanza come causa diretta del sinto1n0 albuminuria, anche 1se vi so110 co ndizioni cl1e lo favoriscono. Mancano nelle n.lbun1inurie ortost=ttirhe ~ sefu 1 i <lP,llr 11efriti: i1on a1~tnento (lel volurnP dE-! cuore, pre<;~ ione arteriosa abituale normale, anzi tendenza. ::i.Il 'ipotonia, e·5prcssione qu ec;ta lii el tipo somatico-astenico, prove funzionali della tnt,..grità renale norn1ali, valori dell P albumin e, rlei rlnru1·1, dell'azoto incoagulabile .del siero nei limiti or<li!1arj . .A.llc:i con·seguenze dei fen ome11i di ab11orme per~~:eabiJità vasale extrarenale ed alla olif511ria ortostati ca sono probabilmente da ascriversi gli .auroenti della costante di Ambar-0 tc:tlora osservat j nell' albuminuria ortostatica durante Ja staziortP eretta. Alcuni autori a1nmrttono un'albuminuria ori ostati ca fu ·n zionale ed una l esiona l e i1efritica o post nefritica, e sostengono che i limiti ~ra le due forn1e non siano netti. TuttaYia, anche rlimosirate tali evenienze, per la estrema raritù del fatto clinico cl1e la albu1ninnria ortostatica poss·i nd scondere, o ,possa esser seg11ìta òa uria nefrite. la generalità degli a11tori ritiene cl1e non dehba e ~ sere oscurato il giudizi o prognostico con1pletan1ente buono cli q11este forn1e, nè di5tolto il 1nedico dal trat tam ento dell'albu1nin11ria ortostatica come una si ndron1e cli asteni'l, f' non 4"0Ul e un processo nefritico. Il tratlan1 en to dell'albu1r1innria orto t:itu·a ~i basa st1 cli un regime di irrobustimento e di in• durin1ento che, 1nigliorando le condizioni di nu1riz10ne <li tutto l'organismo, aumenti la toni cità ctei n1uscoli, dia alla colon na vertebrale la forroa fis i.:>logi ca , tabilisca una giusta ar111onia nelle funzioni cl cl sisten1a n ervoso vegetativo, porli iJ ricamhio e la r esi tenza dei tes uti a condizioni 1101·n1ali. ""ono consigliabili : la Yita di campagna. l'uso 111oderato di tutti gli sports, l'alin1entniione libera abbondante e sostanzioc;a. In ba~e a principi teorici (diatesi demineralizzante\. e più in ba c;e a d osservazioni cliniche, è stata consigliata la

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't-5

sou1ministrazione di alte dosi t.f i prepara! i di calcio, che jpOrta110 spesso ad una di minuzi Olll" dell 'albuminuria. Effetti simili furono co ns tat~ t 1 dopo l'iniezione di atropina e di adrenalina. Co111e ter:ipia medicamentosa risponde meglio e ha nzi· 1· ne più duratura u11a terapia simpntirotonira ri. eost:tnente <a rsenico. ferro, st ricnina) forse ar1ch~ J)er i suoi effetti stimolanti della nutrizione: in gent>re . ?\elle form0 dubbie, pur attendendo con pru· denz~ d1 porre la diagnosti con funzionalità renal". cuore e pressione normali, una buor1a alt. mentazione variata e anche la ginn.asti ca pr11den!e: non possono nuocere ed anzi giovano, 1nigli or·a ndr· 1n nutrizione, alla riparazione dèlle pic ~ole lesioni anatomiche a fo colaio, o del1e 11terazioni funzi or1ali che sono alla base clell' albuminuria ortostatica postnefriticn. •

PICCINl::LLl .

lpe1·nef1·oma quale causa di t1n e111aton1a spontaneo nella regione 1·e11ale. KuNz. JJ itt. a. d. Grenzg ebletell rt. ì\ 1rrl. 11 Chir. , vol. 38, f. 4). P er ematoma spontaneo della r egio ne r enale st intende una raccolta ematica -che può localizzarsi sia nella capsula ~di posa che sotto ? tra i foglietti della capsula fibrosa, e che si accon1pagna ad una si ntomatologia imponente. La causa dello ematuma pnò essere un aneurisn1a dell'arteria renale o soprarenale, ma in .molti ca i non si riesce a stabilirne la causa; si parla allora di en1atomi primi tivi. Esistono nnmerose teorie che cercano di spie. gare l'origine dell'ematoma con cause n erv ose o rtiatesicl1e, ma nessuna soddisfa. La sintomatologia è rappresentata da dolori yir1 lenti nelle regioni lombari e all'addome, collasso. presenza di l~na tumefazione rctroperifoneale. c:pe so co~sis ton o mcteorion10, difrsa e iperes1e · j ·\ clella porete addominale. C'è 1'i11dicazione urgente all'inter,·ento chP. cll soli to consiste nel tamponamento, p ì11 rarnn1entc la nefrectomia. sia per la ò iffi col tà di riconosrere la causa dell'ematoma che per Je graYi concli1ioni dr~ paziente. La mortalità è 1nolto l\l~\·nta; con l'i nter,·ento srend e dal 100 al 40 °~ . r.:autore ha osservato un caso. 'na nonnn <li 58 a. dopo aver manaiato dei funghi è colta irnpro\' ,·isamente da yiolenti dolori addominali. \' Omito, ~tipsi. .ut4? e muco P anen1iche; I'acldnnH) è n1<\1• ('1 r ico, uni forn1ernente dolente. poco trattahil .,.: u el quadrante inf. sin. si palpa una tum efazione i n<l L stinta. Temp. 38.9. ~ ella notte i ~intorni peritoneali ::- i arr!!ra,·ano. Praticata una laparoto1nia (l ' urgenza si trova una tumefazione retrope rit on ea J ~ che congl oba il rene sin .. dura. Pnn f ure C!'.-pl o ra (H.

1


IL POLICLINICO

tive ripetute danno risultato negativo. Chiusura della parete. Poche ore dopo la paz. muore. .~Ira utopsia venne rinvenuto un grosso ematoma della capsula adiposa del rene sin.; questo 1n un 1p unto presentava una piccolissima zona rosso-bruna che all'€same istologico dimostrò la struttura di un ipernefroma. L'autore crede che causa della morte sia quasi sempre una compressione dello splancnico che spiegherebbe il meteorismo e anche un ileo paralitico con conseguente peritonite. VALOONI.

Il trattamento dell'uretrite acuta gonococcica. (.<\. LAVENANT. Le Journal médical français, •

.

mar-

zo 1926) . Di gra-r1de importanza, e purtroppo spesso trascurata, è l'giene del plenorragico. Se .non è possilbile

osservare il riposo as5oluto, •questo dov·r à essere alme110 relat1vo, evitando ogni afcfaticamento fisico e morale. Il riposo sessuale non solo sarà assoluto, ma si dovrà altresì e,ritare ogni causa di eccitazione. Dal punto di vista alimentare, non si dovrà restringere il vitto norma.le, snpprimendone le bevande fermentate, i ciibi drogati, i crostacei, la selvaggina e simili. L'A. autorizza una tazza di cafifè al giorno. Localmente, si faranno gr~ndi lavacri del glande e del p~epuzio, a'rvolgendo poi la verga in cotone; il •blen'OITaJgico porterà il sospensonio ed arvrà cura •di lavarsi bene le mani ·dopo ogni minzione per evitare ogni contagio oculare. Come trattamento profilattico, il migliore è 5enza dubbio l'uso di pTeservativi. Vi sono in comm er ci o molti dispositivi ·p rofilattici (al perman· ganato, all'albargina, ecc. ). L' A. ritien e che in generale si debba •r icorrere alle instillazioni piuttosto che ai lavaggi, pur facendo eccezione per le lavature dell'uretra con permanganato a 111000 nPlle due ore susseguenti al cOtito, pratica resa obbligatoria nei distaccamenti americani durante la guerra e che avrebbe dato buoni Tisultati. E ' da 5egnalarsi il rpericolo di 'Un trattamento preventivo mal r ego1 ato fatto da indiviùui ansiosi che usando delle soluzioni troppo caustiche finiscono col pro'roca1'Si un'uretrite chimica. TRATTA?\:IENTI ABORTIYI. - Hanno probabilità di riuscita soltanto se praticati nelle prime 24 ore dopo la comparsa dello scolo. Ed ancO'I'a tale periodo non l1n nulla di .fisso 1Perch-è il tempo di incubazione 1)11ò varinre -Oa. 20 ore in un ca5o dell' ~. fino n -10 giorni. Durante tale periodo possono interYcnire diversi fattori, visibili e sconosciuti. che modificano le condizioni d el terreno e -ren<lo-

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no la guarigione possibile in un caso ed imposs1bil0 1n un altro. Il nitrato d'argento (soluzione di 1 a 5 per cento. nell'uretra anteriore. da tenere per 1/4 d'ora: lavacro con soluzione a 0.50 % seguito da un altr<> a 2 % qualche ora dopo; in5tillazione della sol a 2 % seguito, dopo 12 ore da la\'aicro con perman. ganato a 1/1000) ha dato talvolta risultati buoni ma provoca generalmente reazioni violente, uretrorragie, dolori, r itenzion.i •d'u-rina per cui i1on è co11si1gliabile. I grandi latVacri. Col permanganato di pot.as~iop si consiglia di }avare l'uretra anteriore n ei primi due giorni con la tSoluzione a 1/1000-1/4000 (seco n·d~ 1'aicuzie dei sintomi) a 12 ore di distanza . a umentando poi la con centrazione fin o ad arrivare nell'ottavo giorno a 1/500. Tali -Oosi sono però irritanti per cui è meglio fare il .iavaC1ro (di entrambe le uretre s ccon.do Guiard e Lebreton) con la soluzione a 1/10,000. U·s ando l'argirol, si J.ava l' uretra ante1liore con la soluzi·o ne a 2/1000 due volte al giorno. facendo seguire l'iniezione al 2-0 % da tene1·e iper 10 minuti_ Il malato dovrà urinare più tardi che sia possibile •dopo l'iniezione. n trattamento dura 5-6 giorni; i gonococcl1i devono sco·rn1p ar1re ·dalle prime .sedute. Sali di argento organici. Protargolo tre ini ezioni .quotidiane a 2 %; per tre giorni e poi quotidiane ·p er i g·iorni seguenti; provoca r eazione, d à i:.,colo abbondante ohe maschera gli efif etti terapeuticL .A.rgirolo; soluzione al 10 %: due iniezioni al gior110 dO!po accurata di5infezione del glande e det mPato. rronacrina (dia1nino-fenil-acridina): soluzioni <la1/5000 a 1/1000; due lavacri qnotidi ani, non oltrepassando mai la seconda concentrazione. Diminuisce notevolmente lo scolo e dà talora la guarigione in 8-10 giorni: ha l'inconveniente di lasciare macchie persistenti. Medicazioni uretrali . Procedimenti peri c olo~i ormai abbandonati. ~

1

I niezioni endovenose di gl11cosio eà inie;ionl uretrali. L'iniezione ·di gluco io (a 50/1000 11ro,·o-

cherebbe una pullulazione intensa di gonococchi neoformati che 5arebbero molto sensipili all'azione del protar.golo. La guarigione si otterrebbe in -15 giorni. I risulta11 di choltz e Richter non sono stati confermati da altri. Il trattamento abortivo rende necessario il controllo batteriologico quotidiano e certi insl1ccessi sono d0Vl1ti alla insufficienza di tale ec;ame. La media delle guarigioni ottenute sarebbe (jel 30 %. a cui però l'A. dice di non essere mai giunto. Probabilmente i malati sono veduti troppo t:trdi per un ,,ero trattamento abortivo.


[A~~o

XXXIII,

FASC. ~4J

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SEZ IONE PRATICA

Tl<.\TTA~lliNTO DELLA BLENORRAGIA CONFER:\.IATA. -

L' A.

è favorevole ai grandi laYacri, i quali però possono non 1dare i risultati che ci si aspettano per errori di tecnica, come: soluzioni mal titolate , irrjtazioni chimich e da soluzioni troppo concentrate, intervalli fra le sedute trop1po distanti, mancanza di riguardo per un canale irritato che si traumatizza con una pressione troppo forte, 5Uscettibilità in·dividuali e, specialmente la trascuratezza per l'esame batteriologico che dia indicazjoni s11lla flora dello scolo. F. importante, ·di fatto , mettere in rilie\'O che j } gonococco l10n è tutto nella blenorragia e che non si devono trascurare i microbi 1secondari, che hanno im·portanza nella 1produzione delle complit·azioni e nella stessa evoluzione della blenorragia. Sembra che la viTulenza del gonococco &i attenui dopo qualche g.i orno e si esalti invece quella cli altri germi che gli si trovano vicini e finiscono per diventare sempre più numerosi. Non è pobsibile clefinire ora la parte di ciascuno di essi, ma si deve tener 1)resente che i controlli hatteriologi ci devono essere la guida jpreziosa drlle modifi cazioni oda fare al trattamento. P er ottenere una guarigione l.'aJpida, oltre ai metodi or1nni classici. si. usa110 ora altri che sono sintomatici o sono basati sulla specificità del gonorocco e clei germi associati. 1) Trattamenti ·tis~ioteraptci. Fra questi è impo.r. tante la diatermia che è basata sul principio di far traYersare l'uretra (od t1n altro organo) da una col'r en te ad alta frequenza d'intensità sufficiente per distruggere i microbi patogeni ma innocua per i tessuti. Con tale metodo, no11 è il solo calore ch e agi•sce. ma in·v ece il fatto che la dia... termia mette in libertà la tossina gonococcica la quale esalta le difese naturali, provocando una .polin11cleosi abbon·dante che distrugge i microbi det06sicati. Ro ncayrol usa il r11etodo nell e uretriti arute, !"'enza alcun lavacro, in sedute di 25 minuti a 450 da ripetersi ogni 12 ore ifino a scomparsa <lei polint1cleari giovani. i a\ri'ebbe 1'85 °{, di guarigioni in 48 ore e, negli altri casi, in 8-10 giorni. Altri sperimentatori hanno a\ uto risultati n1eno buoni ed incidenti quali cistalgia, ematuria n1a no11 negano di a\'er a·v uto dei successi. Il metodo è tuttora poco generalizzato, costoso. Un altro modo di cura è la ionizzazione di ali argenttci. P11élip usa tin'a ta 111etallica, it>olnta, t.erminnta da un'oliva di calibro 13 (anche se l'urti tra è larga) innestata al polo n egati \·o. Dopo 1aYaL~ro cl ell't1retra anteriore con acqua bollita, si fa r anestesia della mt1cosa uretrale e ~1 introdu cono 10 c1nc. di soluzione di permanganato d'argento a 1 °{, o. in caso d'infiammazione inten~a. di protargolo a 3 °'o. Con la pressione delle dita si impedisce la fuoriuscita del liqt1i-Oo, si introd11ce l'ionizzntore e si fa passare la corrente a 30 1

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\·olt e 2-3 milliampére, mantenendo il massi1no di corrente per cinque minuti. Quando si usa il protargolo, la comparsa di schiuma al meato indica 1'arnperaggio sufficiente . .Nelle ore seguenti, si 11a aumento di scolo e leggero dolore. La sera si fa un lavacro antisettico. Il trattamento tSi ripete iJ • secondo e terzo giorno. Se nei giorni seguenti, ricompaiono i gonococchi, si fanno ancora 1-2 sedute di ionizzazione, terminata da un'uretrosc01pia di controllo rper trattare le ghiandole che· fossero anco1'a inifiammate. Costituiscono delle controindicazioni la prostatite, l'epididimite e l'uretrite acuta innestatasi sopra una cronica; nonchè la durata dell'affezio11e che non deve essere superiore ai 10 giorni. n trat. tamento sembra seducente ed avrebbe dato a Phé1ip il 100 % di guarigioni, ma non sarebbe JlriYo di incidenti, quali sensazioni di bruciore \ri\'O, talora uretrorragie; ma tali inciden'ti, dice l' ..\., son<> stati osservati dagli italiani che usavano correnti fino a 25 milliam'Père. Buoni risultati si otterrebbero con l'a ·sociazione . dei sali, biliari (taurocolato) e dell'argento collot. dale oppure a nche .con 1'11so di candelette conte nenti sali organici di argento e bromuro di ratli(} • (1 microgramma}. Si ha con quest'ultimo sistema una reazione forte dovuta, sembra, ai sali d'argento. Fra i trattamenti specifici, l'A. cita i di,•ersi sieri ed i ·vaccini. _-\ ltri trattamenti 1p reconizza ti sono: Il lipoYaccino piocianico, la pioterapia (uso dei gonococchi e dell'essudato provocato &enza l'intermedio della coltura artificiale); la proteinoterapia, che darebbe • però reazioni troppo violente; la vaccinazione locale, che non ha dato buoni risultati; l'at1tosieroed autoemoterapia, usata con le in iezioni endovenose di manganese colloidale che avrebbe dato guarigioni dopo sole cinque punture; 1a micobatterioterar)ia (iniezioni ogni cinqt1e giorni dt 1-2 rmc. ·di ''accino ottenuto da colture di lievito di birra sterilizzate a 1000; 1 miliardo di germi per eme.}, si sarebbe osservata guarig1011e dopo 15 giorni. R inoltre da citarsi la chemioterapia enctovenosa mediante la gonacrina (5 cn1c. <li una solt1zione a 1150 ogni due giorni fino a gnarigione); sono necessarie 15 iniezioni per i casi recenti e 20-25 per le form e più antich e, senza trattamento locale. L' eliminazione del colorante si fa in 48 ore. InconYenienti : lef{gero i n1pastamento infiammatorio se il liquido va 11ei tessuti: c1 c;hock ,, lie\rissimo che d11ra meno di t1n 1ni11ut o; fot osensibilizzazione dell'inrli\'iduo che può presentare in primavera. dei • colpi òi Juce • evitabili con l'uso di resorcina f25 cg. ). Sembra dunque, in complesso, che ne ... nno dei metodi preconizzati dia dei vanta~gj di gran lun~a superiori ai metodi comuni; la diater1nia e la 1

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'


1. i

IL POLICLINICO

ioLizzaz ione sono forse gli unici che indicano ' u11a ,·in 11uova, ma hanno p erò I 'inconveniente di f'-=igere uno !:>trumentarjo speciale. Una voga empi e i11aggiore 5erobra averla la gonacrina per via e ndo,·e11osa oh e certa.mente abbrevia la durata d 'llo sco1o ed è esente da pericoli seri. Poco ha rispo to alle speranze la terapia specific a, per la quale i risultati cl1e alcuni autori h.ann-0 ottenuto ,sono for e da attribuirsi ai !enou1e11i cli «Shock n. Di scutibili 50110 anche j risultati della vaccino. tera.p ia, forse dovuti al modo di preparazione d ei Yaccin i stessi. Rimn11gono quindi ancora i metodi classici dl 1·11rn, che hanno fatto le loro p·r ove. lln .certe circostaI1ze soci ali , ci si dOYTà a ccontentare di una terapia as·petta11te, prescriven·do dei balsamici e dell e iniPZioni. ~ia n es5un trattamento, af!ferma l 'A., d ~l risultati tanto buoni e .sic11ri quanto quello elci g rnndi la,1 ac ri che l'.A... coniglia incondizio11atan1ente. Esso .p uò essere modi.fi cato in alcunt particolari, eYentualmente variando gli antisettici da 11 ~nrsi ed aggiunge ndovi forse anche le inie· zioni r n rlov0r10.se di gonacrina, ma rimane pure ~cn 1pre il miglior e, pote11'do5i ·p er ora contare solFILIPPTNT tanto s ulla c ura locale. 1

CENNI BIBLIOGRAFICI. t t ti de 11 a . or; età 11 al i rrn a di Urologi a .

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Un ,·ol. in-to .Ji 243 1pag. T... P ozzi, ed., :Ro1na , 1926. 1Prezzo L. 60. ;.!J tl ~o .

.:::;011 0 qu1 riuniti g li .~tti del Congre. so tenutosi in Renna il 29<~0 ottobl'fl 199....5. \ . i tro,·jamo <la p·lrin1R l e r e lazi oni .- ui temi ufficiali e r ioè qnelln ùcn e~ Jtt. E. i\Iingazzini s ulle Pi el onefriti (esc1'use 1° ra-1'co1ose e l e tubercolose) e quella del dottor ('. f olon1bino, sulla Pi elonefrite in graYidanza ed in rapJ)Orto ad affezioni ginecologiche. eguono - dopo la rli ci1s ione ~ ui detti tr.m i - le co 1ni1nicazi on i acl essi a ttinrnti e poi quell e riguar~ <.l n1\li la }1atol ogia tlci reni (ricordiamo fra qu f>c.tc• i lavori di R. \~ e5Sa ndri lllla diagnosi precoct, tlPi tumori r enali t> di G. \\' iget sulla pie111C!J afin JlPi tun1ori i ennli ) deali ureteri e della l'l o<;tatn . Dn ultin10 troY iamo argomenti vari , q na1i l'a11P. lt=isia epidurale in c hiruraia urinaria. il Yalore c n10 tatico d el cloruro di calcio n ella n ro$tatt'·(·ton1ia , ecc. '\u1nt' l O r radi, :igrafie {oltre a diagrammi tnt te -.u 111"'11:1 ca rta pati11ata e<l ottimamente riuc;cit e nc-con1pagnano il t <'- to. 1.·ac . . 11rnta le) precisa r e dazione di questi .\tti è --lntn fatt.\l. tlal d ott. E. ~1ingazzini, &egretario le1lrt Socit)tà Italiana òi Urologia. l .n lettura d el volum interessa n on olo gli 1

l :\~ :\U XXXI 11. F A!SC.

4~

.urologi di profeSdio11e, inu anche il prati<.:o che esercita la 1nedieina ger1eraJe. ::,pecial111e11te 1>er l'ampia trattazi or1e delle pielonefriti. argo1u •1110 che è di grande importanza nell'esercizio giornaliero.

f i I. R. Le burtéri ophage de à ' H ére//e: ., c ..; fl]J· plica.tions en thérapeutique 1lrinclire. l ' 11 \1J l jn -~ 0 . La éma1ne dentaire, éd . Parigi, 1925.

D ALSACE

I .a prima ;parte ·del laYoro ùi Dal ~ are ria

~un1e

ef:!icacen1ente le attuali con o cenze ul batteriofago , m entre nella seco11rla parti:>, l'..\. · tudia la azione terapeutica del batteriofago in patolo~ia llrinaria second o l e osser"azioni rerenti , di cui 30 inedite. Que. ta terapia può essere utile nelle infezioni urinarie semplici, da ~oli o <la stafilocs l'CO, i1ur{;h1è 5i ano assenti gli ostacoli n1eccani ci al defl'11sso d ell'urina ed i corpi e tranei. Guiòa i11d1$pP.nsabile per la riuscita è la pro,·a di Ji ~ i 111icrobica in vitro; se essa è assente è inutih' tP.11tare la c ura, se invece è presente, 5i può sperare in t1na g.u arigione completa od in lln n1i!5lioramento funzionale considere,role. L e i11fezioni da stafilococchi guariscorw.) meglio cl1e quelle da coli, lP forme aoute m eglio che le croniche, i n1alati anziani meglio che , i giovani. La son1n1inistrazjone si fa per iniezioni, 11er bocc a e p er in tilJazioni vescicali. 11 laivoro dell '.I\.. è stato con1pi uto 11el J·t (:1 inìc<t cii 'V!arion e rappresen ta un fcl i ·e C'J11n n hi o elci laboratorio con la clinica .

fil . F1 1n R. L'Uroloaie en clien t ele: t r•rlln ique Pt prat'ique couran te. Un vol. in-80 di 580 pn ~. con n111n1er o5e figure. ~. :.\1aloine, ed. Parigi. 19:"?6.

J..,A

In lln primo cap itolo. l' ..:\. descriYP r i trun1entario, con oscenza n ecessaria p~r c hi si in1zi1 allo ~t ndio di questa branca del1'nttività 11 1 ~1li 1·a. Trat ta nel secondJ) capitolo le tric n ichP cli spio· razione dell'aipparato urinario e n e.1 terzo la prat ira urologica, fatta eccezione~ d ella parti• hirurgica : sondaggi. I avature. instillazioni. n1ed ir azioni uretrali, ma r,aggi pro sta t iC' i. 1n1>to1l i Plt,t troterapici, vacciI10- e sieroterapia, ane trsi n ir1 uro· 1ogia ed anche 11 cateterismo d Pi dotti Pjac ulator1 e la cura dell'impotenza eon le rorrPnti ad alta freqn cnza. Largamente svolta è la cu ra clr>lla blen.1rragia. I l volu1ne. c h e fa parte dP.Jla Collezione a Cutn· m ent guér1r •. è d estinato ~ senzialrnt•nt ~ 'li prafiri. ma sarà con ultat o utilrnente anche dagli spe c iali~ti, che vi troYPranno molti pnrticolari intere ~.:;anti .

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(ANNO XXXIII, FASC. 44]

SEZ IO~E

PHATlC ..\

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Le emorragie nelle nefriti. P. Pozzilli (Rivista ospedaliera, fase . 5, 1926) ha riunito in uno stutdio rd i patologia e di clinica le clifferenti sin1dromi emorragiche che possono osservar si nel corso delle nefriti. La rassegna è il riassunto 1d elle ·due ultime lezioni ·del corso tenuto da:l rprof. Pozzilli nell'anno a·cca'demico 1925-26. I .e nefriti possono dar luogo ad emorraigie con localizz.a zione variabile; alcune acquistano quasi il valor.e di un sintomo come le epistassi e le ematurie; altre costituiscono delle complicazioni gravi, in ragione del~a loro aJbbonidanza, localizza. zione, molteplicità e ripetizione (emorragie retiniche, meningee, cerebrali , ,porpora emorragi1ca). La patogenesi di queste emorragie è an•cora OSC'Ura; trattasi veramente di uno stato emofiliaco ·· l_e gato alle nefriti? Si, se 5i consi1dera la frequien;r za dei ldistJurbi 1della coagulazione idel sangue n elle Ìle-friti . con em or.r agie. Questi dtsturbi con1sistenti sopratutto in un rita~do della .coagulazione e in un tipo plasmatico di essa, sembrano srpiegare i fatti emorragi·ci ,p rofusi incoer-cibiJi da emootatici usuali, ma favorevolmente in!fluenzati dalle inie. zioni idi siero fresco . . . L'A. insi..ste S'Ul concetto clinico sintetico, nel quale rientra anche la questione 1delle sinldromi ernorragi·c he: nelle nefriti il ren.e è l'esponente di uno stato morboso di tutto l'organismo; e conclude che il rene ~a per sè tiendenza a guarire, &. r1prod'Ursi nelle s:ue parti alterate, cO'ffie Golgi ha dimostrato 1in 1d1al 1884; e al fatalismo tradizio, nale chie v-0leva coDJdannato in'falli bilmente ogni nefritico, d eve st11ccedere la f·ede nella ipossibili1ù della guarigione, ·che la cliniiea quotidianamente consacra. 1

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Per la diag nosi dei calcoli renali. Da uno studio di B. H. ~ichol (Jou11i. an1. 1ned. assor" ' '· 85, n. 24) risulta che il sintoma più frequente del calcolo renale è il dolore ~he s i troYa ne11'86 °6 dei casi. Esso è di -Oue tipi , sordo, continuo oppure a forma di colica. \ ' i può essere la storia di un dolore cl1e dura da lungo tem1)0, ron Rlternative di esacerbazioni e miglioramenti. Quando il dolore è accompagnato da piuria, c.>mat11ria o pollachiuria è ·cla ospettarsi la presenza di un calcolo renale. ~ella colica i 11a l' in izio in1pro,·Yiso e ln fr '.). Q11ente n ")cc ... ità di oppiacei. e e sa è accompag11ata dn c;nng11e o JHI'- rivelabili al micro~copio . dnlla J)rl ~ '11zn c1 i o-..-.,alato •di calcio o di aciclo uri-

co n ell'urina, meglio se vi sono stati nella storia antecedente altri attacchi del genere, 5i deYe pensare al calcolo renale. La piuria si tro,Ta nel 77 ~6 dei casi; si può anzi ·dire che la presenza di J)US nell'urina, quando non vi sia infezione della ' resctca o dell'uretra, deve far a;>ensare alla possibilità di un calcolo renale. L•ematuria fu trovata nel 41~ % e, f,pecialmente se accompagnata da piuria 0 dn dolore. è da considerarsi come fortemente sospetta. Sintomi di minore importanza sono la poJlar.hi uria (30 %). la nausea ed il von1ito (26.5 %), la f Pbbre (14 °b), i brivi·di (9 17 %. I calcoli renali sono più frequenti negli uomini f63.4 %) : sono talora associati con idronefro5i (25 p er cento). Di granùe sussidio diagnostico s ono la radic. grafia e, specialmente la 1pielografia. Per quanto rigu arda la visibilità dei calcoli ai raggi X, l'A. 11a trovato che in ordine di crescente opacità i calcoli &ono da .classificarsi come srgt1e. ..<\..cido nrico ed 11rea (pochi ssimo opachi), fo sfato d'ammonio, fosfato di magnesio, carbonato di calcio, ossalato di calcio, fosfato di calcio. :\on sono state studiate la cistina e la xantina cl1e d 'altra parte ono rarissimP. fil.

Alcuni agenti dturfticf. Ph. Pagniez (L a Presse médicale, n. J 4, 1926) rileva che l'urea da lungo tempo è conosciuta quale uno d ei più poten ti diuretici, ma tale feli ce azione è stata raramente t1tilizzata in terapia: pur tuttavia è 11n fatto ben Btabilito che l'introduzione nel soggetto umano dell'urea non porta ad inconveniE>nti. B perciò che Crawford e l\1c. Intosh riprendendo la questione hanno utilizzato l'urea come diuretico i11 casi di cardiopatie seompen sate che male abbiano risposto ai metodi t1suali. I maJati trattati furono otto-sei mitralici , un aortico. un g-ozzo esoftalmico - tutti con fibrillazi one auricolare.> . .A.d es i fu somministrata per os l'urea nella dose rli 30 grammi al giorno, talora spi nta fino ai 45-60 gr. Tali dosi. somministrate a 15 grammi .p er prec;a. dopo il pa.i;;to. sono state in genere ben tollrrate. L•cffetto prodotto clall' ingestione dell'urea è stato rapi do ed efficace : esc;o compar e tre ore dopo, la rliuresi si prolunga fin chè dura la somn1inistrazione dell'urea ed ancl1e :?A ore dopo. Contemporanen 1nente si ha perdita del peso cl1e può raggi ungere molti J\g.: edemi e i ero tran 'uclat ._, ompniono. :\elle urine ol tre l\.1r a aun1entan 1 i.;Jor111·i: non all>urnina. nnu cilin(lri. r.: urea 'an-


IL POLICLINICO

guigna aum enta secondo la do e somministrata. L'ingestione di così forti dosi di urea non produce che sete, ma se la sommini strazione è fatta prima del pasto, si ha vomito; nelle somministrazioni prolungate si può notare perdita di appetito, nau. sea, stanchezza, che possono scomparire subito interrompendo la cura. L·urea pnò, ·dunque r end ere buoni servigi in ma. lati con ritenzione acquosa. Al novasurol, composto mercurico e di ma1on1lurea, sono oempre pi'l1 attribuite proprietà diuretiche. Il n o,rasurol sembra riuscire laddo,'e la digitale ed i de-riYati com e la teobromina hanno f~llito. E usato per ' '1a sottocutanea, intram11~colare, intraveno5a: la •dose utile è di 1-2 eme. 1\1a i risultati non sono sempre costanti. Il no' ra•s urol sarebbe anch e util e in certi casi di edemi di origine renale.· Più (liscussa è l'utilità del noyasurol nel trattamento dell'ascite di origine epatica: per Brunn e Har encamp non produrrebbe di11resi, per :\Jilhling con azione to ica sul fegato, farebbe accentuare l'ittero. P er Ro\vntrc('l, Barr'ier, I<eith, il n0Yas11rol darebbe ri ultati sorprendenti: il pii1 6ipc:>sso però il medicamento era nsato in u11ione con il regime ipoclorurato e la diminuzione del le be,·ande. Diuresi e diminuzione cospicua del pec;o ~ono state osservate in casi ·di cir rosi d el fegato, di malattia del Banti, •di cirrosi sifilitica, ·ecc. L,effetto ;prodotto in tutte qu e~ te asciti è variabile pPr la durata: la riproduzione, ·s i capisce, è in rapporto con la malattia causale. ~ ell a mag~ior parte dei ·casi, con la sco1nparsn dell'ascite coincideYa un mi ct"l ioramento dello stato generale e locale. :\la tali ris11ltati 50no ancora troppo recenti perchè in base ad essi si pos.sa emettere un giudizio dpfinitivo : rig-uardo al meccani smo è difficile la interpretazione: l'azione ·del no,·asnrol sembra es. sere clipenclente dalle yariazi oni fisico chimiche elci colloidi cellulari che 5ono al primo posto nella procl11zione dell' aiscite e degli edemi. Il nova surol, rs~rnclo 11n com·pos!o mercuriol c, pnò essere consi<lerato qunl<' dinretiro idrargirico, ·di tipo cioè già cono$ciuto, in quanto fin dall'inizio del xrx secolo era n ota l'azione diuretica del n1 ercurio. Ripresa ln questione. fu ben 11otata l'azione diuretica del ciannro .cti mercurio, rna dei differenti mercuriali, i! noYasurol sen1hrn 0, srre il più atti,·o: axl <' Hei ling in uno studio cornpnratiYo. affermano ch0 solo il salicilato <li mercurio pnò q11n lrllC' Yolta nYer un •azion" <li ur()tica 'fHl. ra gona• 11i!r n rp11·lla <lfll noya-.nrol. Jn <JllflSto l'nnionP <lr.l1'ureico <leriYnto. faYoriscc l'n:1.ionc ctiurr.t ic:l elci mercurio. 1

l\10~Tft. 1:0~1:.

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XXXI II, F\SC. 44]

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. La ritenzione ortostatica dell'acqua. Dalle ricerrhe di Seyderhclm e E. Goldberg (D eut. med. l f'orhens. 30 luglio 19-26 1 risulta cl1e il so1o cambiamento della posizione del corpo, il passaggio .aa quella supina a quella eretta proYoca un forte abbassa mento dell'eliminazione renale (ed anche di qu ella extrarenale) dell'acqua, in rapporti a un cli1presso uguali nel se11so che la perr.entnale dell'acqua eliminata per via extrarenale all'eliminazione totale rimane uguale in entrambe l e posizioni. Corrispondentemente si ha quindj n ella .po5izione eretta una ritenzione di acqua, ritenzione che si 11a ragione di rredere sia nei tessuti. La causa ·di tale ritenzione Ya . ricercata nei cambiamenti .del tono muscolare, in quanto che il muscolo che ·si tro,ra in stato di elevazione del tono possiede una maggiore capacità di arriccl1ir5i di arqua, jn confronto di quello che si tro,ya in riposo. Devono entrare anche in azione dei processi nervos] con le relative consPguenze rifles~e. ana logamente allP 1norlificazioni che si o5servano nello stato del diaframma e n eJle condizioni del polso e del respiro. L e osservazioni degli A/\ . hanno particolare importanza per le cure idropinicl1e. ~egli stabili rnenti dove si bevono le acque si ha l'abitudine di ingerir e per 3 Yolte al giorno 400 eme. di acqua minerale, in totale q11indi 1000-1200 eme. di liquido. "Non tutti gli indi,ri dui possono ~op portare tale cura. Prima di intraprenderla sarebbe quindi opportuno studiare il ricambio dell'acqua e, negli individt1i in cui nellP 4 ore si ha 11nn ritenzione ortostati.ca ·di oltre 500-600 eme. di acqua, si òo\'rà ando.Te molto cauti nelle indirazioni di drttc r11re. ~on raro di fatto il caso cli incliYidui che, in seguito alle cur e idropinic11e, hanno disturbi s11bbiettivi di di,'er5a specie, rapida perdita di pec;o, mal Pssere generale. riò che dimostra lln ab· norme ricambio dell'acqua rla rif<'rirsi a lesioni r pati chr. o renali o ad in uffi.c irnza del circolo. . arebbc ancl1e indicata t1n'al1ra ])rovn da fnrsi con l'acqua pura in p o~ izi o ne snpina e con ltnn c.oln1ion~ òi snle n 0.6 °~. i11 posizion e eretta, in inoclo da 0c:scrc garantiti che la cura 1ninerale non è rontroinòicata. Questa proYn è . pecialmente indicata per i conYalescenti di malattit. . infettiv e prr quelli chr. hanno aY11to ronrlizioni infiammatori ('l :tl fegato ocl agli organi genitali. /i I. '-

La ritenzioni:\ <li acido uri e<>. L'aci do uri co ha costituito "cn1pre un argo. mento <1i at tualit i1. e i progr~~ i <lr.ll'annli i bio-


{ANNO XXXIII , FASC. lt:~J

SEZCONE PRATICA

chin1ica ,p erm ettono ormai di determinare con rPlati\'n. facilità la quantità che ne circola nel sangu e. J.. a teoria oggi dominante è che l'acido urico, come viene prodotto nell'organismo, cosi è parimenti nell'organi smo soggetto alla distruzione e all 'eliminazione. La ritenzione d'aci'do urico nel sangue non è in ra1)porto con alterazioni renali . Nel digiuno la quantità di acido urico eliminata diminuisce notevolmente, e tale ritenzione 11a la 5ua base tanto nel rene che nei vari tessuti del corpo. Secondo Lennox (Journal A. "J\f. A., 8 maggio 1926), in tali condizioni sarebbero alterate le seguenti funzioni: 1). l'equilibrio degli elettroliti; 2) i rapporti acido-base dei tessuti organici , tra cui il rene e il sangue; 3) l'ossidazione del grasso e l'utilizzazione del glucosio. Tutti e tre tali fattori 5ono tra loro collegati, ma il meccanismo con cui la ritenzione si produce n on è ancora ben chiaro, e richiede ulteriori sttl'di. In ogni modo, dal punto di vista pratico, ha importanza il fatto che l'ingestione di cibo facilita l'escrezione del'l'aicido uri.co. Le proteine e gl'i·drati di carbonio hanno in tal senso più valore dei grassi. Dal punto di vista della gotta, le osservazioni ·di Lennox :p ortano a ritenere che 'la 5ovralimentazione dei grassi piuttosto che di proteine ha il suo valore etiologico, n el sen ;o che la terapia doYrà essere basata sopr a un'alimentazione a basso contenuto di grassi. M. FABERI.

VARIA . La psicologia clegli aft'a1nati. Il dott. Frank •di C11arkow, che fu direttore di un gran•d e o51)edale al tempo della terribile carestia che afflisse dopo la guerra le regioni merid1011n li dell' Ucraina descrive le funeste conse' guenze della fame sull'or ganismo e sulla n1ente. Le os eryazioni al rigua1,do 50110 state pubblicate su 11n settirr1u.11ale russo. La fan1e fj manifestò in Ucraina inaspettatamen. te e colpì conternp oraneamente milioni <l'in divtdui. . i calcola che le epidemie e la fame uccisero dal 10 al 12 per cento della popolazione. :·\ lc·uni ~rossi Yillaggi rimasero addirittura ~popo­ lati ed alct1ne città, come Cher5on, perdettero la magg-iornn za degli abitanti. La fame fu più grave tn a1cnni distretti ldo,-e la guerra. la ri,·oluzione e la guerra Ci\·ile aYeYano deYastata la campagna. 1

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Gli effetti sulle condizion i spirituali de1 la popolazione furono impressionantissimi. Frank notò uno stato di eccitazione ed uno di deprcssio11e, che si presentavano con caratteristiche particolari a 5e. conda della costituzione in·dividuale e della condizione sociale degli affamati. Di solito precede\·a lo stato di eccitamento psichico e motorio in qualche n1odo analogo a quello dell'alcoolismo acuto. Il corpo come lo spirito si trova\•ano in una con dizione di piacevole agitazione n ell'attesa di r1 . cevere un q11alsiasi alimento, e durante questo periodo l'individuo 5i sentiva capace di grandi sforzi. Quest'euforia era accompagnata da grande loquacità e facile entusiasmo. Ma continuan1do la fame , succedeva una profonda depressione psichi ca e somatica e a !un.g o andare gli a·f famati di ventavano idioti e bestiali, e guidati da un istintc inconsapevole emi gravano a frotte. Le strade, le linee ferroviarie erano ingombre da vere masse di que5ti infelici, che camminavano senza sapere per_ chè si muovevano e dove erano diretti. l\Iolti che passavano le notti sulle linee ferroviarie furono investiti dai treni. Ogni sentimento moral e e religioso era annullato, era scomparsa perfino ogni traccia di super· stizione. -Xon esiste\ra più nes5un vincolo familia_ r e o sociale. Dominava il più bestiale egoismo, un'assoluta indif1ferenza per le miserrime cond izioni ed anche per la yita dei congiunti più cari. per i vecc·hi e per i bambini, per i genitori e per i fig1i. Ogni sentimento umano na'l.lfragava nella sover cl1iante, tremenda sensazione 1rJella fame. Una donna , che 5uperò i I terribile peri odo, ebbe a dire: « Io ero ·dominata semipre da un 'orribil e tentazione, quella di mangiare le carni del mio bambino » . Un llOmo !u trovato disteso sul corpo ·del fratello maggiore. che a'1 eva ucciso: aveva ancora in una mano il coltello e nell'altra un pezzo ·di carne sanguinante asportato dal corpo del fra _ teno. I bambini erano rubati ·p er essere uccisi f' mangiati. Questa forma di cannibalic;mo Pra più òiffU$:l fra le donne; e, quel che è più grnYe. Je madri mangiavanq i loro figli. J_,a fame produce\·a uno sconvolf,!imento generalP della per5ona1ità morale, e l'istinto della conseryaz!one si metteva allo scoperto nella c:;ua t or. ma più prepotente e pii1 primitiYamcnte bestiale. P arE>cchie donne. che aYe'\·ano mangiato le carni del loro bambino, di~se ro al 'dott. Frank : • Essi erano desti nati a morire. e manCTiandoli noi abbiamo sal \·ato la noc;tra '\-ita •. Gli affa1nati ricoYerati e in,·iati ag1i O peaa I della Croce Ros5a. migliorarono nelle condi zioni organiche. ma non tutti ria cqui~tarono l'equilibrio p:;ichico. e parecchi do,·ettero C'c;ere rico\·erati in argo. manicomio.


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Il POLICLINICO

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. • CONTROVERSIE GIBRIDICHE. LX ll. - Rimedi giuridici contro provvedimenti per aumenti di stipendio.

.tato risoìve la quistione, per q·u anto non esplic1tan1e11te, neì senso ·ctell'ammessibilità del ricorso, trattandosi di un prov,~edimento emanato dalla C.i. P ...\. quale organo di tutela. Questa risoluzione sembra a noi giuridicamente corretta. E, infatti, abbiaimo .serr1pre consigliato il ricorso gerarchie<> 11e}i cas1 in ooi la dieterminazione degli stipendi rointmi non è apparsa coruforme allo spirito della legge e alle finalità di essa.

L'art. 26 del T. U. della legge 5anitaria attribuiva alla G. P. A., in sede di tutela il potere cli aumentare a congrua misiura la r~tribuzione dei medici condotti , tenuto conto delle condizioni .,. 1nanz1ar1e . . . del Comune o Consorzio, d ell'import:anza dell'op1era richiesta al m ed ico e di tutte le a1tre fonti di reddito professionale. Contro queste LXIII. - Dimissione volontaria p er abbandono deliberazioni era ammesso ricorso da parte dei del servi zio. Comllni al Consiglio Superiore di anità. I. 'abbandono d.el &ervizio che può legittimare la :\la l'art. 26 del l'. U. è stato abrogato daldi~hiarazio11e di dimissione deYe essere volontal'art. 34 del R. D. 30 dicembre 1923, n . 2889, il rio, non coatto, non motivato cioè da giusta cauquale ha ad esso 5ostit11it::a. la nota disposizione sa, essendo principio gen~rale , ispirato da eviconcernente la determinazione degli stipendi mi~ denti ragioni di equità e 'di girustizia, che non è nimL 1--:, q•uindi, vienuta meno la competenza del lecito nella pu1bblica amministrazione dichiarare Cons)glio Superiore di Sanità, la quale era lim~­ decaduto un i1npiegato il quale presenti un attet:ll 'l ~i rjcorsi ·dei Comuni contro gli aumenti destato medi•co della sua infermità che gli iID1Pedili·herati dalla ·G. P. . a norma del citato art. 26 &ce di riprendere il servizio , se non dimostrando ora abrogato. la falsità sostanziale <lell'attestato medesimo. P er queste ragioni la v· ezione d el Consiglio Questo criterio fu applicato altre volte dal Con. di ~tato, con de~isione 4 giugno 1926, n . 188, ha siglio di Stato. I.a IV Sezione, confermandolo con annullato una decisione del Consiglio Superiore decisione 14 maggio 1926, n. 254. lo ha esposto di . anith concernente l'aumento idi stipendio a ron molta chiarezza e precisione. Bisogna per~ !nYore di ·u n medico condotto emessa dal Consiguardarsi dagli eccessi pratici: se, per es., l'ima-1 io . llpe-riore di anità quando il 1R. D. 30 dinie.gato non ripren'de servizio e presenta un atte. C'l'1Inbl'C 1923, n. ~889, era entrato in vigore, e5~tato medico 1na ris111ta positivamente all'ammisenclo stato pubblicato nella Gn::.zet ta U/',~l cia le del nistrazione c11e egli frattanto presta ser,·izio pres1 ~ gL'nnnio 1924. so altro Comune, questo fatto infirma so&tanzialQl1 i è in1 or es sante rile,'are ch1 e il giudizio inmente la ef.fi·cacia d ell'attestato sal\'i i casi in ' nanzi al consiglio uperiore di anità era stato c.11i si possa dimostrare che il servj zio prestato incardjnato prima che entrasse in vigore il de· è per la sua entità compati•b ile con lo stato di creto ~o rli cem bre 1923; soprav·venuto 1questo è cesmalattia e questo è tale invece da non rendere sata la ·c ompetenza del Consi1glio Superiore, queposstbile senza 1p regiu,dizio il ser\•izio più oneroso lo llOn potendo più gi•u dicare. c11e si dovrebbe prestare in forza dell'impiego. Im11orta altresi rile,·are che, in occasione di Tnsomn1a, il principio generale è quello sopra Q1 testa controversia, il Consiglio di tato ha sogespoc::to e, in linea di massima, accolto concordeg! unto che contro le deliberazioni 1ctella G. P . .'\.. mpntc da1Ja giurisprudenza; le ai)plicaz1oni prac:o11l'P1·nrnli la misura degli stipendi dei medici ti che, però. deYono ef->c;ere coorclinntr. ai <'nc;1 --.peco11clot ti (e deg1 i ufficiali sanitari) è amme'so riciali. cor:-o l n sed e gerarcl1ica al GoYerno del Re come pl)r tnttr le cle1il)erazioni 1ctella G. P . ..\ . in sede di tutela. Ciò dicia1110 J)erchè si era dubitato della N. B. - Ai quesiti degli abbonati si ri3ponde ~n1n1i-..~i·bilità del ricorso gerarchico contro i provdirettame11 te per lettera. I quesiti dlf>bono essere ''C'<lilnrnti della G. P . .\. concernC'nti Ja determiinvìati, in lettera, accompa(J11ati dal francobo llo nnzion<' 1legli stipendi minimi a i1orma dell'ali. 34 per la risposta. e sempre indirizzati impersonal· til'l tl t c·rPto :.lO dicembre 1~...3. Si rra o~e1 Yato che, mente alla Redazione del «Policlinico», via Sit1"1 ttnnd11..;i cli nn potere <li scrczinnnle, nttribuito stina, 14 - Roma (6). Le risposte ai qtte3iti che 11on richiedono esanu dnlla lP!!~" tlirettnn1ent alln G. P . . \. non fo'"-c;c ili atti o . peciali inclagini, sono aratuite. nn1111i ...... ibilc r eclamo q-e1archico. 11 <~o n-.iglio clt 1

1

1

I n prr,<>nte rubrie.n · affidntn nll'.a''"''· G1ovAN:\I . 'r.r~Y\GGI. e ~rcente in C'ns azione, con niente l 'gn le del no tro periodico. (* )


!ANNO X~XIll , FASC.

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SEZIONE PRATICA

1353

,

NELLA VITA PROFESSIO ALE. CONCO- RSI.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE, •

POSTI VACANTI.

Al 40° giorno dal 25 ott., -0re 18; L . 9500 e 5 quadrienni dee., iaddizion. L. 4 oltre i 1000 pov., L . 5 oltre i 2000; per uff. san. L . 400 ..l\.h. 3176, di cui 400 sparsi, 700 iscritti. Ohiedere .n.nnunzio. AoUTO (lforrro).

-

oad. 16 C.\STIULION F101tE'NTINO (.i.rezzo). no\·. ; i11ed. con d. nella sezione di Valle di Chio; stiip. L. ~000, con -1 aumenti quadrienn.; provvisorie inden11ità di c.-v . ; ind . cav. l~ .

Pref ettwra. - Uff. sanitario pel comune di Paola, L. 7000 e 5 quadrienni decimo, 1)rorogato a t uvt.o il 2é> dic. CosENZA.

FmENZE.

R ..4.rcispedale di

i~.

M. Nuova e Stab.

Aiuto chirurgo; L. 7050 e c.-v. , oltre L. 1200 indenn. serv.; età mass. 35 a., laurea da almeno 4 .a., di cui due di esercizio lodevole presso pubblico Ente; soad. ar e 16 del 13 nO!V.; tassa L. 50; serv. entro 15 gg.; nom. e conferma bien. nali. Chiedere .a nn. •

Riunivi. -

GENOVA . Spedali Civili. fase. 42.

Scad. 5 nov.; vedi

(B oloana). - Scad. 20 nov. ; uff. san.; vedi fase. 42. L uoo (Bave nna). Ospedale Umberto I. - Direttore dei Ga,b inetti di Radiologia, Elettroiatria e Terapia tisica (donazione Zucchini); L. 10,000; cointeresse11za 40 o/o incassi ; se.ad. 15 nov. Chiedere banclo di concoifso alla Congrega.zione di Carità. IMOLA

MILi.\NO. P~o l st·ituto di S.ta Coro1ia. __.... Sonovacanti tra :pc:sti \ / edi fase. 43.

(.')alf:r110). -

Sti,p. lordo L. 6500, più L. 3000 obbl . vettura. Aum. decimo 4 quadr. Scad. 3 nov. REGGIO CALABRIA. I stituto Diagnostico dell'Associazione 'Yaz. per gli Interessi del Mezzogio1'no. - l\leclico radiologo; titoli; .anno di prova; stip. L. 10.000· perc~ntuali 30 % entrate. lorde, oltre eventuali ,entrate. Ohiedere schiarimenti Direttore I stituto. Ro).CA. R. Prefettura . Uff. san. di Vel~etri; al 20 nov. ; vedi fase. 36. R o OH\ (. ln cona). cad. 10 nov.; L. 9000 e L. 2000 tra p., L. 500 ·u f f. san . ; alloggio dietro fitto L. ·100 annue. , ...EROXA. )!edico aggiunto e soolastico · lire 14,850 e scatti quadriennali fino a L. 17JOOO, oltre L. 3500 ser~ . ati..; c.-1". cad . ore 16 del 15 nov. Rivolgersi l:fficio Protocollo ~f unicipale. Età lim. 35 .a. Pratica o pedaliera e d'igiene pubbl. erY. entro 15 gg. Chiedere ann. , ... 1r..L.\\..\LLELOXGA (Aquila). Proroga al 31 ott. PELLEZZANO

Al capitano medico dott. Giusepcpe Perricone, .assist€nte militare presso la Clinica cl1irurgica di Palermo, è conferita la, medaglia d'argento al merito polacco.

A dirigere la Clinica urologica recentemente istituita a Bruxell~ è stato chiamato il prof. de n1eth. Il dott. l\iI. 'l' orino è stato nominato presidente dell'Accademia Nazionale di l\Iedicina di Buenos .A.ires. 1

Il dott. J. J. Ohandler e nomjnato ispettore dei dispensari e ambulatori per tuberoolotici di New Yorl{.

Il prof. H. Cabot, clinico chirurgo dell'U niversità di Miohigan, è stato nominato «studente medico onorario perpetuo » del Collegio Medico di San B.artolon1eo » a Londra, un onore che prima era stato conferito solo un'altra volta, .al prof. H. Cushing. L'U niversità H.arvard di Boston ha conferito la laurea a.d honore11i in sr ienze al prof. L . Richardson, già decano della Facol.tà di l\1edici11.a, e alla dott.sa .A. Hamilton J p rofessore a istente di i11edicina industriale.

''T·

NOTIZIE DIVERSE. Il Congresso internazionale contro il ca ncro. E sta t-0 tenuto a liohonk ( . "G. A.) dal 20 al '2·1 settP'IDhre u. s ., con il 00n<:orso di numerosi speciali ti americani ed europei, fra que ti il prof. Raffaele Baistiauelli '31 Roma. Il progra n1n1a. co11si tcYa di 27 relazioni, ognuna delle q11ali riguardaYa uu lato del proble1n~. \ .. i,·aci tn!·ono le discn sioni . u1 ingoli temi, ma. unauin1e fu il con~ enso s n lle direttive gc:-ncra1i dcl] ;~ lotta. 11 r'-Ongre so deuise poi di fondare nna }.,eclera zionc- internaziona1le (la riun.le terrà altre riunioni con1e qu P.1la di )[ohonk) e di pubblica re. in almeno tre lingn , gfi indici ed i . unti di tutti i ]a,·ori che si pubblicano nel 1nondo 5ul cancro. E sso stnhilì J)OÌ i principi che debhono guidare la campagna anticnncero a. i\1 banchetto. a cui prc ero parte 250 medici, s ir .J ol1n Illand-~utton affermò che il Cougres o di ì\[ohnok ora d estinato a egnar una tappa ncJln torin della n1 ed.reiua. J)n rf'n10 in altra p~lrte de! giornale le prit1c ipaH -·onclu ~ioni a cui e addiye111~to il Congre. so.

..


1:5~

TL POLICLINlCO

Scuola di odontoiatria e protetti dantale alla R. Università di Milano. Offre una. clinica completa per l ' insegnamento di tntte le discipl1 ne teorico-pratiche d eJla s.pecialìtà orlontoiat.rica . \'"i si t ::n 1gono duo Corsi: l'uno ani1ualt. di perfezionamento, l'altro biennale per il oonsegt1imento del diploma di speciali~ta; essi si iniziano a.l 1° dicembr e. P er l'aimn1issi0ne occorre, o.ltre all'atto di nascita ed il certificato di laurea., quello dei punti ott·en11ti nelle singole n1at9 riP Le tasse c;omprendon<J una contribuzi<;>ne annua]a di T.1. 3000 ed altre tasse per 1.ln impor to complessi,ro di L . 600 . Gli a ~piranti doviranno provvedei·si dol corredo di strumenti secoudo le istruzioni della Direzione.

Corsi di insegnamento pratico per medici negli Istituti Ospedalieri di Milano. Si terr:.i11no pre<'SO l 'OspedaJe lVIaggiore (via Ospedale, 5) <lal dicembre al giugno ;pe.1· l'anatomia patologica, Figftene-teonica ospitaliera, la dietetica, la medicina interna ~ la chirurgia generale, mentre in a1prile-n1aggio si terran110 brevi corsi di tecniche diagnostiche e tera.p eutiohe. Tassa d'iscrizione per i pTimi L. 100; per i corsi brevi L. 50 per corso . L'iscrizione si chiude al 31 dri.cembre. Per l'elenc~ dei singoli corsi, diTigersi al.l a Di.re. z1one.

Corso per ufficiaJ i medici. L' Autoir ità lVIi1litare a 111ezzo d ei vari Comandi dei Distretti avverte che il 1° dicembre p:r ossimo si aprirà in l?io:enze, prooso la Scuola di Sanità )!i litare, u 11 corso di istruzione per giovani muniti di lam·ea in medicina o in chimjca farmacia. o di diploma di farmacia., ohe as·p irino alla. no1nina .a sottotenenti di com:plemen to nel Corpo anita.rio (ufficiali medici e chimici-farmacisti).

Cinematografi.e mediche. .·\.ll'Osipetlal e della Charité di Berlino è stato cr~ato nn I stituto di cinematografia medica, la cui direzione t' stata affidata al i>1'0tf . von Rothe.

Consensi di gratitudine. Rileviamo con piacere il favore s€1ID.pre crescente con c ui viene accolta la consulenza legal e del nostro giornale, a CllÌ attende l'avv. Selva.ggi . Ed i n ostri abbonat·i , ai quali giunge il oonsiglio che li aiuterà nelìe lotte che troppo ..ipesso i medici debbo110 .sostenere, non mancano di esprimerci la loro O'ratit11<linc: J 1notiYo di "'iva soddisfazione per n oi, ech e mettiamo ogni cura per rendere empre più utile il nostro giornale alla numer-0sa famiglia dei no tri abbonati. In questi giorni, il dott. J-\ lherto P olito da Fra~ngna110 (Taranto). che ha nv,uto VÌ1"'nci controver''e c·o11 il Coml1ne e che in tale occa ione ha con•

[ •.1. )ìXO XX.XIII , FASC. '*41

sta.tato «quanto siano rare la dignità e Ja correttezza professionale », ci sèriv a esternandoci In 1Sua soddisfazione ·p er tutto quanto ha fatto per lui il nostro Consulente legaJe. Con la massi.ma puntualità, egli aggiunge, gli a1rrivavano le lettere che lo incoraggiavano, gli tog1ieva1lo una spina dal cuore e gli davano questi consigli, ohe il dott. Polito non esita a chiamare profetici, perchè, oon eccezionale precisi one, gli prev-edevano d'esito di qualsiasi pratica. Ed egli desidera di rrendeTe di pubblica ragione la sua im•p eritulfa gratitudine a « quest-0 pl'ofeLSsionista el etto, ia, q nesta sin1patica figt1ra del Polic[iri.ico, additnnrlolo quale cc tutore fervente e sicuro della classe dei med ici condotti ». '

Il pro.f. ALDO l\IASSAGLIA, insegnante apprezzatissi1110 1presso Ja Unive~·:--ità di Stato del ì\Iississipì (S. U . A.) e che era torn ato recentemente in Italia per un ,b reve period.o di riposo, è spira.to imp1·01v visamente $Ul pirosca,fo che lo riportav-a nel Nord-America. Era una delle f~gure più i1otevoli fra i colleghi nostri connazionali dimoranti all'estero. Ama.va la Patri.a intensamente: e ne dette fulgid e prove durante la guerra. U11 gr~ppo di a.m ioi s1 prepara a J'endere degne onoranze alla memoria di Lui.

P . P.

.8.l88EG:NA DELLA. ST•MPA MEDICA. D etti. Ji ed. Tl uch., 9 ~pr . - Numero 001nrne1norativo <lel ci.nquantenaJ:io della Soc. Ted. di Ohir. (26 n1emorie). Bull. .4.c. Jrlécl., 30 mar. - M. L ABBÉ. I trattamenti prolungati con ins11Jina. l?iforn1a JI ed., 12 n(?r. F. FLARER. Alcune reaz. cutanee urovocate in soggetti tbc. e non tbc. ·- G. B1LANCIONI . Oto-rino-laringoiatria di pace e di gne1Ta. .4.n11.ales de JJJéd., feb. - Numero sulla «malattia reumatica». Oult. Jfed. Jlod., 15 -apr . - V. C. PIAZZ.\. ~Ie­ todo nliu in1etrico per la ricerca dell'urea n·e l sangue. 1lfiinch . J[ed. TT7och., 16 a.pr. -· PoPrJ.:LHEUTER. C11e cosa può apprendere la medicina dalla psicotecnica. \V ALTER e L.\X. Roentgenterapia della n€vralgia de] trigem . Bull. M éd., 14-17 .açr. - R. BauNo:s . .Appendicite, peri-, tiflite, peri-. Paris "!.l éd.: 17 a:pr. - Numero sulle .acque minerali e la climatologia. Riv. Osped., feb. - T. BLEFAHI MEL.\ZZI . Il diabete sifilitico. Rrit. Journ. Olrildren's Dis., gen.-mar. - K. 1-THEIM . Cl ùolore addominale cronico nei fanri11lli. - .4.. 1\Jo~cRJF.FF. Il pneumotorace nei pic<'oli fanciulli.


XXXIII.

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:::EZIO~E

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Acqu.a: ritenzione ortostatica Acido u r ico. ritenzione .

J>ag . 1550 •

Affa111.nti . psicologia . Albu1ni11uria ortostatioa: rapp o1·ti co11 la lordosi lomba.re e la stasi re nale Bibliografia ('alcoli renali: diagnosi . Calcolosi renale bilater.ale trattata con la doppia piE-lotomia . . Din1.ission e 1Jolontaria per abbandono serv1~10

I)))

<Juzz. d. Osp. e d. Cl., 1 .apr. - E. LEO. !::ipina bifida del capo. J ournal .lrn . .11ed . .l ss., li m:;>r. - G. ll. ~11XOT Linfoblastoma. A. li"'. L \SB e Il. !( \PL \~. l .. a febbre puerper. - .A . )l. ''fEYENS. Into~sicaz. cron. da monos~ido di carbonio . .lrch. 1tal. d•i i·rol., mar. - C. NAT.\I~I . Genesi E!n1brionale r}i alcu11e for1ue <li tun1ori renali. R . Bnoouo. Terapia conserYati ,·a della <leg )ne raz. cistic-a dei reni. Gio1·n. di Jled. ;\fil., 1 apr. - Nu1nero sulla ter apia della s ifil. i1ell'eseroito . . l>·c71. G·en. i•t _\- 1·urol., ecc., lJ n1ar. - l\1. LEYIBt.\NCHI~"I . Il 11ucleo centrale della psican.alisi. Jff'd1z . f\.lin k . 1 apr. - F. J(R.\ USE e al. Sui p :·og:r ec:-si del la c-hiru rgia. 1

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Indice alfabetico per materie .

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PHAT1CA

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Diuretici

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J pernef roma ca usa . di ematoma spontaneo nella i·eg1one ren a le . . . Pay . 1545 N efriti: e1norr.tKie nelle - . » 1549 1525 ll.e ni : e a1ne funzionale in c11irurgia '> .'-;ti1Jendio: rl111ed·i giuridici cont ro p1ovved1111enti per a11111enti di . » 1552 lT"retrite .acuta gonococcica.: tratta111cnto u 15-16 t·rina.: deter1ui11azione e signifieato della f'oncentra~ione i<lrogen ionica l~ ri na: ritenzione 11ell i11 fanzia . ,~ e&ica uri nari a: gro!>SO di ,·erticolo congenito . . \"'e cica urinaria: tubercolo:>i primitiYa.

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Diritti di proprietà rlaervatl. - E ttiett.r.ta ta n.proctuno>ie <.lt lavm pubbliran nel POLICLINICO e la pubblicazlontt d~ su.nff d• .asi am:a r.itarne la f onù.

Sta.b . 'l'i po-Litografico Armani.

V . AscOLI ,

n-..J ~-

resp .


IL POLICLINICO

(PAGINA DELL'AMMINISTRAZIONE)

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~~~~~~~-

Dott. Prof. ALE SANDRO ROSSI

SEZ. PlUTIC.A. • FASC. _.

Lib. D oc. di Fisiol ogia e P atologin Medica, Assis ten te nella Clin ica ~Ied ica dell a R. Università di P adova

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I 'disturbi del rit1no cardiaco Pr erazion e del Pror. Glusep pe Bastfanelll

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Direttore del R . Istituto d'lgient=it dell'Università di Roma

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IL GRANULOMA MALIGNO (l\.10R B O

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Prefazione del Prof. VITTORIO ASCOLI Un \'Olun1e in ., <K. 13 delle nostre ... f onografie 1nedico-chir nr giche d'attu alit à) cli 176 p~gine nitidrune11t e stnmp:tto con 1 fig ure e 9 tabeJle termometriche in taYole fuori tosto . P rc1..?..o J,1. 18. - P r i no~tri abhonnti sole I.,. 16,50 fr.anco di porto Per o tten ere qu anto sopra inviar e Ya glia-p-o--tale all'editore LUIGI POZZI - \ ·ia istina, 14 · RO~I.\.


ANNO XXX.III

.Fa c• .J:o

Novembre 1926

Roma,

fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONg PRATICA. REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavori originali : M. Artom e P. Fornara:

llll'influenz~ del fattore cutaneo iilelle cutireazioni ti.1bercolin1.ch e. Note e contributi : B. Maaci: Diagnosi differenziale precoce fra neoplasm a ed echinococco del polmone. Sunti e rassegne : SISTEMA NERVOSO : L. Bianchi : L'area cortlicale della lettura. - R. Benon: Ciclotimia e ciclo. eten•ia. - Bordier : La neVl"algia del t rige:mino e la sua cura. - Cuo11R r, VASI: O. Coquelet: Lo stato a~ tuaile della chirurgia del cuore. - Herfa.rth : Sulla al1accialtuxa rprehlrrninare deJ.l'a..rteria carotide es.terna. '.ruM0 '1I : Rouft'art-Th1riar: Osservazioni anatomiche e cliniche sui trumon misti della glandola sottoma~ scellare. - R. Stephan : La riduzione ohirurgtica del tessuto s01>ra,reI11ale nella cura del cancro d·n operabile. - G. Oheatle: Oan.cro d ella mammella precoce e ta.rdivo. Cenni bibliografici.

Accad~n1ie,

. Società mediche, Congressi : R. Aooa.demia

Medi~Oh1a:ul'lgica..

rurgiica.. della

di Na;poli. -

Rom~a.

Sooietà Medioo-Ohi-

Appunti 9er i.I ~edico pratico : CASI ST.ICA E TERAPIA: Il

: errori et1ologici e terH.peutici. - L'Jmportanza clinica dell' ipotiroidismo. - Il rozzo eeoftalmi-00 neL l'iru:~nzia: - Eff et~ dell'estraitfu del lobo aintemore. ~ell 1pofì.s1 eullo E<viluppo dei f ancilùli. Pericoli e inconvenienti. dell?- terapia insulinica. - Azione par~d066a dell'insulina. Le iniezioni endoven<>5e di bicarbonato di. sodio nella tetania. - Il tratta.mento d.e~~ spa~mofì1ia. NOTE DI MEDJOINA SCIENTIFICA : Sens1 bll1zzaz1on~ da proteine alimentari e dermatosi. S.ulla. cc esalt1na 11 dell'a..vita.minoe.i in vitro. - Fotoatt1vaz1one di prinaipii alimentairi. - Fotoattivazione del co)esterolo. - Sulla genesi dell'arterioeolarosi. Nel!a. v1t~ professionale : Medicina sociale. - Concorsi. g~zzo

Not1z1e diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie .

regolano la reattività cutanea, sarà possibile l'interpretazione senza errori ·delle reazioni cutanee 0 PEDALE MAGGIORE DELLA CARITÀ 01 NOVARA. alla tubercolina, noi, riprendendo un nostro la\ 10ro in cui tali problemi 5ono in parte accennati S11ll'inflnenza del fattore cutaneo ed in parte già risolti , desideriamo ricor·da.re i nelle cuti1·eazioni tube1·coliniche. lavori che hanno ~ppunto studiato l'influenza del Dott. ~I ARIO .~RTO~I, primario Sez. permosifilopatica fattore cute sopra le cutireazioni, ed esporre alDott. J:>rERO FoRNARA, ·dirett. Ambulatorio Pediatrico. cune esperienze, che, completando le ricerche deNella questione, un giorno così semplice, della gli autori che ci l1anno preceduto, ci permette ranno di fissaTe alcuni. dettagli relativi a questo jnterpretazione ·della cutir eazione tubercolinica, ·n novi elementi cl1e, isolatamente considerati, po- problema. Che nel determinismo delle cutireazioni ia in trebbero parere contradditori o perturbanti il valore pratico ·di tali cutir eazioni, sono stati portati gioco, oltre che il fattore di reattività generale dai numerosi laYori, che, partendo da constata- rispetto all'infezione, anche il .fattore di r eattività zioni sper imentali, mjrano a determinare i fattori locale della cute , risulta da un complesso -Oi conro.usali delle cutireazioni tubercoliniche. Tali ele- cezioni e di constatazioni. Già nell'intima conceme11ti, lt1ngi 1dal togliere a queste cutireazioni zione teorica del fenomeno allergia noi troviamo alcnncl1è del loro valorre ·diagnostico, hanno valso in parte tale constatazione. Come noi abbia.n10 nel a spiegare quelle che clinicamente potevano pa- nostro già citato precedente lavoro diffusamente l'ere delle anomalie, delle eccezioni, delle incon- trattato, nella comt1ne definizione di allergia tugrt1enze nel comportamento delle ct1tireazioni stes- 11ercolinica si può peccare per due vizi opposti; se, ed 11anno tratto anzi dallo studio del mecca- o ne! senso di considerare esclu5ivan1ente la r eanismo di produzione delle reazioni cutanee la zione generale organica all'infezione 1nterpretata giustiticaz1one dei disaccordi tra dati clinici cre- in base al decorso delle r eazioni cliniche e umo rali, o nel senso di identificare 1'aller!!ia tuberconerali e rispo~te cutanee. Ora appunto perchè da 1parte di qualcl1e autor~ linica con la .reattività della cute alla tubercolina. si è lamentata la « tendenza di togliere alla cuti· di cui sono indici le cuti reazioni. Quale ... ia il reazione buono. parte del suo ' 'alore diagno~tico » nostro concetto ri~ult.a già dall'esposizione precee pnicl1è al contrario noi siamo convinti cl1e. solo dente: l'allergia considerata nel senso teorico qu::i..nùo si ~aran110 stabilite le legcri se11erali che quale la considera il patologo. è qualche cosa dt

LAVORI ORIGINALI.


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IL POI.JCLIXICO

inclefinito cli cui 11011 ~1 po:)sono stabilire ne l'esistrnza. Jl è i !!radi: non solo, ma qu esto qui<l di cvi tanto si i1arla e che ta11to attributo di Yalore ha arqui~ito i1on è per nulla noto neanche nel suo i11eccanisn10 patogenetico. Che esso non sia un fenom eno di ipersensibilità anafilattica risulta concordemente dalle constatazioni cli~che e sperimPntali, non ultima la impossibilità del tra~ sporto dell'allergia tubercolinica nelle ca,·ie; che es$O neanche sia llna reazione antigene-anticorpi, risulta pure cla molte constatazioni e specialn1ente dalla man canza di produzione sperimentale di anti corpi in ~eguito a inoculazione di tubercolina i11 inclivirlt10 sano, e, d'altra 1parte, la tubercolina non ha nè carattere, nè natura fisico-chimica dl ant.ige11e (Fagioli' . In conclusione l'unica definizione che oggi ,·ien data dell'allergia tubercolare è q11ella esposta da :vlicheli, « che essa rappre. senta un fenomeno essenzialmente istogeno che si traduce nella proprietà acquisita del tessuto ronnetti,ro vascolare dell'organismo inf.etto di rispondere con nn particolare tipo di reazione infiammatoria ai più yarii stimoli, in maniera p1ù squisitamente sensibile a prodotti di scissione o di secrezione del bacillo tubercolare del ti~o di quelli. che sono in gioco nella tubercolin a ». Noi abbiamo cercato di collegare gli insegna1nen ti della comune osser,·azione clinica con gli insegnamenti delle reazioni tubercoliniche e, ri· cordando la possibilità reale che alcune malattie prO\'Ochino una diminuzione di resi&tenza all'infezione tl1bercolare e ql1indi un aggravamento d1 l~sioni preesistenti, il che, impropriamente forse, viP.ne rom11nemente chiamato stato anergico, e a . c11i rorrisponne una diminuzione di intensità, che giunge sino alla negatiYizzazione della cutireazione tnbPrcolinica, abbia.mo ammesso, senza la possibil it~ di &piegarlo e di spiegarn e il meccanismo pat ogenetico, resistenza di un duplice fattore allergico: 1) un 'allergia che potremmo chiamare allergia generale corrispondente appunto alla rea7.ione orga11ira generale all'infezione: 2) un'al. lergia c:quisitamentc cutnnea consiclcrnta in rapporto alla r eattiYitn cutan ea di rui è indire la cutireazionP. Qt1esti due tfattori sono tra di ioro intiman1ente legati da un duplice ordine di relazioni: 1' il fattore cutaneo dipende dall'influenza del fattore ::renerale di resisten7a dell'organi@no l1Jl'infezione. per cui la cutireazione c;e~e le oscil lazio11i della malattia determinante. di.pende dalla variazion e dcl1n resic;ten7a dell'organismo. ed è quindi i11fluenzata anche <lnlle <'O"ì dette malattie ~nergizzanti in n1odo C'hc quando l'organismo si trova in stato di cac1 e~"in. oppul'~ qnando la infezione as5ume un tlr.c·orso yiolento od acut o ln cute, J)Ur essendo integra ed apparentemente sana e norn1ale non dà pii'1 reazione allergica: 2) la cute è sede di 1)rocessi immunitarj proprii 1

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i quali hanno llnn n(\tta influenza sull'i1111nunità generale e quindi n11che sulla reattivit:l organica

generale: parlano in tal sen~o lf• rece11t i ricerche di Besredka e le applicaz1oni che di qt1e..,te furono fatte nel can1po terapeutico. La cutireazione quindi, come g·ià ·dicemmo. ~ la risultante di que&ti due fattori i quali, pur essendo l'un l'altro legati. l)OSsono agire -ia separRtamente, sia uniti; essa può (Jl1indi modificarsi sia per il modificar si delle condizioni ge11erali dell'organismo, sia per il modificar..,i delle condizioni locali della cute. ull'infJuenza dello stato della cute sopra le cutireazioni e~iste u11'am- · pia letteratura dalla quale traggiamo u11'c. post zione esemplificatiYa. Ropl{e osservò che la cute a$r1utta ed anP.mica come la cute floscia dei yecchi dà reazioni assai più deboli che non la cute 1rror3.ta od essl1dante. Rolly 1)er primo stabili il v alore dell'irritazione cutanea proYocata con sostanze ·diverse come determina11te della reazione alla tubercolina. Cozzolino ,·ide modificarsi la cutireazione nelle zone iperpigmentate da eliote: rapia mari11a. Oppenheim e ,,~ecl1sler affermano che le malattie cutanee l1ann o sulla cutirrazione un'influenza yaria, accentuando in ql1alclle caso. in altri d iminuenrlo la reattiYità cutanea. r in· fine altri autori ·che non citiamo. riman"Clando per essi al complPto lavoro ·di ..\.iello in!->istono sull'importanza dello stato di nutrizione e di attività dei tessuti cutanei come fattore della cutirea1jone. Pif1 recentemente Bernucci completò qnec;te !'icrrche cliniche in un la''oro rli contributo 1sto patologico in cui studia dal punto di Yis1a sper1mentale le modificazioni indotte dalle <l1verse condizioni patolo_g-iche della cute sulle Yaric cutireazioni spec1ficl1e ed aspecifiche. arri,·ando alla conclusione che alterazioni anatomiche lornlitzate di vario tipo possono attenuare e modificare la reazione allergica, mentre le \ ariazioni del tono vascolare agi&cono più debolmente st1i ca ratteri dPlle cutireazioni. Noi ahl:liamo portato 111~ prececlente1nentc un contrib11to perc:onale a tale problen1a dell'influenza rle! fattore 1;uta11co sui ri~ultati delle cutircazi0nì stuc~ianòolo i11 un certo n11111ero di luetici~ c\istinti in luetici cta luc congenita e da lue ar.c1ui-.ita • con n1anife~lazioni rutanee e sen7.'1 rnanife st:iz!oni cutanee: 0 notando la sca1~a percentuale ,Ji Clttireazioni poc:itiYe ottenute in c;oggetti con manif0sto.zioni cutanee. special1nente ~e e_tese a gran 1parte del tegumento e notar1do anche la po$sibilit:l che in tali indiYidui. cl op o la guarigione dei ... emi cutanei, ln cutireazio11P- òiYenti positiva. a~ri,,a,·amo all'i1nplicita conclusione che ìa cosl detta anergia tubercolinica idei luetici. tudiata già prima che da noi dnl J_elong. Dnjar. lin, ~ f en­ si. ecc .. dipende, al1neno in parte, ùaJle n1odific.nzioni c11tanee dei luetici. 1


[1\NNO

XXXIII,

FASC. ~5J

SEZ IO="E PRAIIC.:\

Da t3.li studi sul fattore cutaneo ba tratto luce il problema della specificità della cutireazione tubercolinica dei tubercolotici con l'enunciazione dP) qualP inizian1mo questa nota. Esistono $U tali dtrettive n11Illerose ricerche che vanno dai lavori di Entz, id i Sorgo, di Zigler, di Rolly alle ultime esperienze italiane di Busacca, Buffalini e Signorelli, Aiello, Bastai, Pietra, l\lic11eli, ì\llisasi, v·a1migli. Esse concordano nel notare la frequenza ron cui individui tubercolotici reagiscono alle ap plicazioni intradermiche o so1prader1niche oltre che di tu bercolina anche di altre so5tanze ' vaccini bacterici 'diversi e tossine bacteriche, malleina, tricofitina, brodi concentrati, p eptone, albumose, siero di cavallo, latte, ecc.). Le conclu$ioni pressocl1è concordanti di tutti questi autori Rono che esiste veramente una attiYità della cu te dei tubercolotici ad antigeni non specifici (allergia poJitropa &econdo Koniger) più lieve se applicati per innesto epicutaneo, più evi1dente se per via intrBJCutanea (B-ernuoci) dando una reazione che per il modo di insorgere, il quadro d.ell'infiltrazione, la deìimitazione. la durata, il reperto istologico (Pietra) non è 1differenziab.ile dalla reazione specifica con tubercolina. E con tali esperienze si riconnettono in parte gli st11di sulle cuti- ed intradermoreazioni eseguite con sostanze ad azione farmacodinamica su cui non ci soffermiamo e!:>sendo taJe problema. estra11eo al concetto che informa il nostro lavoro. Noi ricorderemo in particolare le influenze che s11lla cutireazione specifica tuber colinica eser citano le modificazioni in'dotte nella reattività cutanea dalla contemporanea introduzione epidermica od intradermica di alcune sostanze determinanti 11na reazione cutanea. Tali esperienze risalgono aj lavori idi Moro e di Keller , ecc., che in bambini non infetti da tubercolosi dimostra rono potersi ottenere una cutireazione positiva alla tuber colina e5eguendo contemporaneamente alla cutireazione tt1bercolinica una ' 'accinazione con '·accino jenneriano e osservarono che ta'i baml)ini conservano tale allergia aspecifica alla ti1berrolinn 1p er 3-4: settimane secondo l\Ioro. 1)er 1·2 n1esi secondo ~obel. r. a conoscenza di tali esperiPnze ci indusse art ese~1ire altre ricercl1e e ad estenderle allo -;copo di confermarle e di studiarne i limiti traendone eonseguenze ~ul ''alore pratico della cutireazionb. Noi crPdemmo opportuno modificare il procedim ento nel se11so •di vedere se in individui allergici per la tubercolina, durante il periodo di reazione ~ tale sostanza avvenissero delle modificazioni tegnn1entarie tali da pro·vocare t1na reazione po~itiva a sostanze a cui lo. cute precedentemente non reagiva. L'utilità di tali ricerche ci parve oggi tanto n1sggiore in quanto l'uso Idi int.ra1

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1

15f9

rlermoreazioni diagnostiche si va estendendo a$Sat ert entrando nella pratica corrente. La tecnica seguìta nelle nostre ricerche fu l'intradermoreazione eseguita con una soluzione al millesimo di tubercolina idi Moro di cui inietta Yamo nel derma 1/10 di eme. Contemporaneamer1. te a tale intradermoreazione e successivru:nente in tempo diverso, noi eseguivamo, seguendo la tecnjca 5tessa. altre intradermoreazioni con soc;tanze proteiche e ·v accini di cui introdu cevamo la stessa quantità. In unn prima SPrie cli esperienze noi abbia1no eseguito 1n 8 ban1bini contemporan eamente all'in· trade ,·rnoreazione tubercoli11ica, l'intradermoreazione al vaccino pertossico usando o il ''accino Neo-Pmetys o il Tussi-Lima6. Nessuno dei bambini in qnestione presentava o a''eva da poco presentato per tosse. In 3 bambini con cutireazione tubercolinica negativa e con nessun segno di infezione tubercolare riuscì negativa così l'lntra derruoreazione tubercolinica che quella con vaccini perto5sici. In 5 bambini dai 2 ai 4 anni con cutireazione tubercolinica positiva e con manifestazioni t nbercolari osseo-ghiandolari o cutanee i11 atto (adenopatia tracheo-bronchiale, scrofola., tubercolosi ossea del 1p iede, coxite, linfomi suppurati al collo} ottenemmo oltr e all'intradennoreazione tubercolinica fortemente positiva, anche la int!'adermoreazione al vaccino pertossico fortemente positiva con formazione di 1Jn nodulo a superficie eritemato&a, di poco inferiore a quello. provocato dalla tubercolina e -O.i dimensiont medie di 2 X 4 cm. Nei bambini stessi l'intradermorea zione al solo vaccino pertossico eseguita 8 giorni ·dopo, diede risultato negativo all'infuori del baro-bino con manifestazioni scrofolose il quale reagì con t1n piccolo nodl1lo di 1 x 1/2 cm. di dimen sioni. In una 5econda serie di esperienze abbian10 • scelto tra le pazienti del r~arto dermosifilopatico 5 soggetti con forme cutanee tubercolari assai e"tese <2 casi di lupus, 2 di scrofuloderma) e 5 casi di pazienti affette da form e cutanee non tubercolari. In esse in primo tempo eseg11immo intradermoreazioni con le 5eguenti sostanze : 1 ) soluzio11e fisiologica; 2) soluzione acquosa di pollini misti di fieno (Dactilis glotnerata, Poa pratensis, Lolium perenne, Avena flavescens ~ 3) vaccino gonococcico; 4) siero di ca,·allo. In c;econdo tempo, dieci giorni dopo ripetemmo le esperienze eseguendo contemporaneamente alle -..uddette intradermorea7ioni anche l'intradermo reazione alla tubercolina. I risultati furono quelli che raccogliamo nella se~uente tabella oi.·e. come indice 'l(lell'intensità della reazione. notammo l'ampiezza in centimetri <lell'alone eritematoso prodottosi nella -ede dell'intradermoreazione . I

1


1560

rI

POLTCI

f.-\:\:\ o XX:\ I I I. ..~ \:::C. 45]

l~ICO

'fAVOLA ~ . 1.

l Xome del paziente

Età

J .a serie di esperienze 18·4·1926

2.a serie di esperJenze 28-t-1926 o

s

MALATT I A

c.>

"" e

Q) ·....... 'O

d ~

.,

~

......

oP4

~

P . O.

11

Scrofuloderma

neg.

c. c.

63

Lu pus volgare

A. T.

60

Lu pus volgare

~1 .

16

T. P .

17

V.

neg.

1x 1

6x6

neg.

neg.

neg.

I LX l 1112x1 1 x 1

8X 6

1 x2

2x 1 4X3

*X 4. 6X 4

n eg.

I neg.

sx2

2 x2

1X1 1/ 2

1x 1

1x 1

Scrofuloderma

neg.

I 1 x 1 3X3 1 x2

neg.

GX6 i 4 X 4

Lupus volgare

i x 1 neg.

2x2

neg.

2X3

-*X4 3X3

neg.

11eg.

neg.

3X3 4 X3

1 x 1 1x 1

I

axs

I M. M.

26

U retrite gonoc.

neg.

neg.

6X4 neg.

B. P.

16

Uretrite gonoc.

neg.

neg.

4X2

neg.

~I.

39

Lue costituz.

neg.

I neg.

neg .

1 x 1 I 4X3

R. B.

34

Uretrite gonoc.

neg.

neg.

sxs

neg.

BX-± 11 x 1 1 x 1 2x2

eri t.

M. R.

24.

Uretrite gonoc.

neg.

neg.

sxs

neg.

neg.

neg.

C.

In un terzo gruppo di casj, nel Reparto Oftal mico eseguimmo su 3 pazienti affetti 1da cheratite f!ittenulare in un primo tempo intradermoreazioni con so!t1zj one di novocaina in si ero fisiologico, con Strepto-Limas, con siero di cavallo, in un secondo tem'Po le stesse, più cutir eazione tuberco linica. Tutti 3 i 1pazienti, che già in altri tempi avevano presentato cutireazione tubercolinica positiva, reagirono negativamente a tutte le intradermo1·C'azioni nella prima esperienza; positivaTAVOLA PRI~1A

Nome del IEtà 1 In tradermo 'Pazien te soluzione fis iologica.

1x1

4 X4

1x 1

neg.

neg.

neg.

1 x2

neg.

neg.

2x2

sxs

4 X3

neg.

neg.

neg.

mente alla cutireazione tubercolinica 5oltanto, nella seconda esperienza. In una quarta serie di ricerc·he noi eseguimmo in tubercolotici polmonari, seguendo sempre le stesse mo~ctalità, iniezioni intradermiche in p rimo tempo ·di 5oluzione fisiologi,ca, di siero di cavallo e di gonodiagnostico Lima.s, in secondo tempo a distanza di 8 giorni le iniezioni stesse e contem1poraneamente intradermoreazione di tubercolina. l risultati sono raccolti nella seguente tabella. N. 2.

E RIE DI E PERIENZE

In tradermo

r

± X 4 neg.

SE CONDA

Int1·a dormo

gono-diagnost.

Intradermo siero di cavallo

tubercolina.

ERIE DI ESPERIENZE

Intradermo soluzione fl siologica.

In traderm.o gono-dia.gnost.

I ntradermo s iero di cnYallo

C. L.

24

negat.

lieve rossore j

negat.

11 12 X 2

negat.

3 X 2'/'J

B. T.

21

negat.

negat.

negat.

2x2

negat.

1 X 1'/,

llegat.

F. L.

3!

negat.

C) .;.i l l Il

~

7X4

2•12x2 112

negat.

2 X 111,

131/2 X 7

G . L.

31

negat.

3 1/'!. X 3

negat.

1x 1

negat.

l'/2 X 1

S . A.

28

negat.

4 1/'2

s

negat.

2x 111,

negat.

11 , , X 1

<J. V.

26

negat.

l '/2X 11/'J

negat.

1 X l'/2

negat.

1x 1

4X3

B M.

30

negat.

negat.

negat.

2X3

negat .

negat.

3X3

F. E.

22

negat.

sxs

negat.

2x2

negat.

2x2

negnt.

M. A .

21

negat.

nega t.

negat.

1x 1

neaat.

2x2

4 1/'J X 3

S. M.

36 lieve arro s.

X'' '/2

4

X

x 3'/,

<)1 .... :l

X \).... I / t

2x2

iy

1

3X3

9' '• X

Il

!3X2 4 X 31/,

4 X.,'/,


[ ..\N~O

XXXIII, FASC. 45]

SEZIONE PRATICA •

E~eguimmo

inoltre esperienze dirette a studiare quale sia veramente l'influenza cutanea 5Ui risult~ ii ottenuti e per qu este noi ci comportammo nel morlo .seguente: In alcuni malati nei quali esi.:;teYano clcatric1 ·di pregresse recenti intradermoreazioni tubercoliniche noi eseguimmo sulla cica· trlce intradermoreazioni sia con tubercolina, sia con altre sostanze proteiche. In questi ca&i noi ottllnemmo reazioni precocissime assai ;più intense delle precedent1 so1o 1dove avevam·o introdotto tubercolina, furono negative le intradermoreazion~ con altre sostanze. In individui con cutireazione positiva le intra· dern1oreazioni eseguite su vecchie cicatrici di na ft1ra traumatica (vaccinazioni, &cottature, ferite) riuscirono o negativ·e o assai ·debolm ente positive. Di pi1'l in una bambjna affetta 1da tubercoloc;i ossea, che in seguito a intradermoreazione tuber. co1inica ,p resentò con lieve rialzo febbrile un eritema scarlattiniforme generalizzato, per tutta la <l11rata dell' eritema la cute presentò cutireazione tubercolinica negativa st1 tutto l'~mbito all'infuo ·i che s1Jlle cicatrici da intradermoreazione tubercolinica ove la cntireazione tubercolinica risultò 1

po~itiva.

pretazione delle intradermoreazioni oltre che le condizioni della reattività organica generale an· che le condizioni spontanee o provocate della reattività Cl1tanea generalizzata o localizzata con lo scopo di contribuire alla creazione ·di quelle leggi dell'allergia cutanea che appaiono tanto più necessarie oggi in quanto le cuti- ed intradermoreazioni a scopo diagnostico Yanno estendendosi e amplian·dosi nei diYersi campi della patologia. BI1BLIOGR.l\FiL \ . (11

.\RT0:.\1 e P. FORN\RA. L'aller{Jia tul>errolinita dei l'U Plici. RiYi ta O p edaliera. vol. XIV,

~1 .

1925, n. 21. (2) F. :\IICHELT. f:;11fl'i1nmunità t11l1 e1colare

.i;itn..

~Ii11cr,·a

ar·qui-

:\Ierlica. vol. I, n. 1. 1923.

(3) G . ..\JELLO. n ea;ioni ru tanee sperifitl1r ed a•.;pe-

rifiche nei lU lJercolosi . . ·t.udi11m, n. 1, 1922. (!1- ) F. BERNt:CCI. La reattività ri'P1lfl ('tlf(> rtd antigeni tubf'rrnlini ci e ari antigerii asperifici studiala in 1•nrie rondi.:inni patol ogir·J1e.

Giornale italiano delle n1alattie yenerec e dr11a pelle. fase. III , 1924. (5) E. :\1oRo. Z111n . tudium der TtLberlìlllinreaktion. l\ifonatsch. f. l{intderheilkt1nòe, 29, 1925. (6) E. 1ì\1IORO und '''· l(ELLER. Ttlberltuf(j.c;p TTautallergie nac/I tntrac11taner Si1n11ltanimpf11ng 1>on Tu berllulin und K1Lh pnrlcen lym p ii e. Deutsche :\Jed. \"\7ochenschrift, yol. f>1, n. 25.

Concludendo; le attuali esperienze, eseguite per 1925, pag. 1015. ora su di uno scaTiSO numero id i malati, ma che (7) H. FElù~RACH. Z11r Frog e der tubetll:ultjse11 Hautallergie noch intraktllaner tmultanimpstiamo continuando, dimostrano, sotto un nuo,ro fung von Tllberh·nfin 11nd T•:'uhporkenlympunto di vista, l'influenza -del fattore cutanPo phe. D. !\1. ,,,., n. 48, 1925. Slllla cuti- ed intraJdermoreazione tubercolinica, e (8) E. ~OREI. und .A. RO . . ENBLtlTH. Ueber die Eigencioè l'importanza ·Che in u.n certo numero di casi· serurrvreal1tto11 i1n Kindes'a lter. Zeitschr. f. assume nel determinare la positività di reazior.i Kinderl:teilk .. 36. 1923. (9) Io. B eitra.g :11r Kenntnis der T11berf;11f in tLnrt non spec:iifiche l'intradermoreazione di ·u11a so. Ei10Pi ssen1 11find lirh kei t d er li aut. Zeitschr. stanza per cui l'individuo è allergic1::>. ~elle nostre f. T{in1derheilk., Band 39, H. 'l . 1925, p. 439. e5perienze, mentre constatammo non molto fre(10) E. :\OBEL und E . RO$E~. unspe:.i,"isr·l1e Tfnutreakqu ente la ,p ositività isolata in in1dividt1i tuLerco tionen 11ach . t1n ultanimpfun o nt il T< u hpockenl1rtph.e 11 nd E i u1ei.<;.'\1f b. tn11 :.e11. \\'j t:'ner ~fe­ lotici e tubercolina-allergici di reazioni a sostanze • diziniscl1e 'V"chenschrift. n. 51, 192.1 . diverse 1dalla tubercolina (compreso il siero di (11 ) E. NOBEL. Ueber .~pe::.ifiSChf' llllrl u11 .~1JP:ifische cavallo) constatammo in un certo numero di paHantreah"tionen in ihrer Re:.iehun{I : ur Tuzienti tubercolino-allergici il divenir positivo di berkulose. Di e cxt rap111mona1 Q Tubcrkulose, Heft 7, 19'46. inieziorti sottoepi1derm'iche delle sostanze stesse Per le altre citazioni bibliografi che rin1andiamo quando contempora11eamente ad es e si eseguiva intradermoreazione tuber colinica. <' qnesto spe- al noc;tro prec€dentP. Jayoro ''(li cui Al ti. 1. rialmente in 5oggetti con tubercolosi cutane'\ e !mportante pubblicazione: in bnmbini con manifestazioni osseo-ghiandolari . Dott. FURIO TRAVAG LI a tipo florido. qià a. v . d el reparto Dern1osiftlopatico ~ ell e cicatrici noi notammo che 11ersiste in esse degli Ospedali CiYili di GenoYa la specificità all'intradermoreazione tuhercolinica La bismu.t-ot:erapia n el sen so che esiste l1na netta azionP attivante a~~ la reazione alla tubercolina. almeno rispetto de1Ja si:filide s: ' ' Al tempo di comparsa. determinata 1ctalle cicatriUn Yolume in-So. di pagg. I\'-ì~ ( ~. 11 delle !\lcr 1 ci cti pregTesse intradermoreazioni tubercoliniche nografte ~Iediro-Chirurgi che d'attualità, Collen1entre si os&erva che le vecchie cicatrici fibrose zione del • Policlinico a) , nitida1nente stan1p<ito dn r.auc;a +raun1atica esecitano l.ln'azione inibente su carta semipatinata. Prezzo I... 12. P er i nosu tntte le intrad er1noreazioni. stl'i abbonati sole L. 10,75. Qne,te constatazioni ci par,·ero lttili a fare per JnTinre ,~a.glia Postale a ll'Editore LUIGI POZZI ricordare la neces~ità di tener pre enti nell'jnter\ia istina. n. 14 - ROM.A .

("' .


1562

Il. POLICLINICO

NOTE E CONTRIBUTL OSPEDALE DI S . SPIRITO IN SASSIA.

Reparto chirurgico: primario p rof. T .

FERRE'ITI·

l)iagno i differenziale p1~ecoce fra neoplasma ed echinococco del pol1none per il dott.

BERNARDINO ì\1Asc1,

aiuto e docente.

Payanti ad un ammalato che tossiisce ed ha ..delle e1nottisi , il nostro primo pensiero, specie ad esame obiettivo toracico negativo, si volge verso un proces o morboso di natura tuber.colare; e nel W per 100 dei casi ·saremo n el vero, data la grande diffusione 1della tubercolosi ed il suo I.frequente inizio con detti sintomi. Già altra volta, parlando -della diag11osi dell'echinococcosi polmonare, ho affermato che, data l 'affinità dei sintomi iniziali • n on vi ·è malato -Oi cisti idatidea che per un certo :periodo di tempo non sia stato battezzato e curato per tubercoloso. L'echinococco, il neoplasma, le bron<:hiectwsie, la sifilide, le micosi son le altre malattie str ettamente polmonari, oltre la tubercolosi, che bisogna volta per volta pren·dere in considerazione e vagliare . al lume della critica dia.. gnostica e delle :ricerohe cliniche inerenti. Le malattie extrapolmonari, c apaci di dare tosse ed -emottisi (cardiopatie, diatesi emorragiche, ecc.>, balzano in genere facilmente alla diagnosi. Se è vero .che, con le moderne indagini diagnos tiche, la confusione ifra le dette malattie polmonari, indotta so,prattutto dalla inac~ssibilità della sede e dalla uniformità dei sintomi iniziali, si vada sempre ipiù 1diradando, pure di tanto in tanto, anche da ·clinici competentissimi e malgrado il sussidio dj tutte le rice:rehe diagnostiche, si ~ade nell'errore. L'esame radiologico e l'indagine delle reazioni biologiche hanno fatto molto p ro. g:redire la diagnooi di echin-0cocco id el polmon e; la radioscopia del toraice, previa iniezione dell'albero bronchiale con sostanze radio-opache (li-piodolo), m:>ermette ·di. svelare le dilatazioni bronchiali; il fin e studip radiologi<'o delle lesioni indotte n el polmone, sussidiato dalle ricerche clini che e sierologiche, permette generalmente di Ticonoscere una sifilide polmonare. La diagnosi di neoplasma del polmone, invece, non ha tatto grandi progressi, donde più !aicilmente per esso la confusione con gli altri processi morbosi, anche ricorrendo 1per tempo all'esame radiografico, ~h e costituisce 1a chiave della diagn osi di tutte le affezioni pr ese in considerazione. Ci sfugge ogni ragguaglio rispetto alla consistenza, alla superfici e. alla spostabilità, ai rapporti più intimi con le formazioni vi~ine a causa della inaccessihilità della sede; non abbiamo prove biologiche ,;\cure r.11e ci idimostri la _ua pre~enzn nell'01'· 1

ga11ismo; soltanto la radiografia clà un'ombra. chr nasconde però numerose insidie. Quanto sia fac ile tale confusione lo dimostrano due casi caipitati sotto la nostra osservazione • inYiati ri·spettivamente da.lle corsie mediche Làncisi e Baglivi con la diagnosi di echinococco polmonare ed oiperati dal prof. Ferretti. Entrambi eran o u omini di media età, ben portanti, affetti da lungo tempo da tosse stizzosa con scarsa espettor a. zione siero-mucosa e frequenti emottisi, con espettorato n egati'Vo per il bacillo ·di Koch, e in cui ! 'esam e radioscopico a,·eva din105t rato la presenza di una tumefazione rotondeggiante, a contorni netti, della grandezza approssima ti,·a dl un'arancia, nel polmone destro, che nel resto de1la sua trama arppariva perfettamente norn1ale. L'ultimo operato. un uomo di 36 anni, bracciante, da \ "iterbo, con gentilizio ed anamnesi remota completamente n egativi, faceva rimontare l'inizio ·dei suoi disturbi ad un an no prima di essere acc,olto nell'ospeidale. Cominciò allora ad es· sere tormentato da una tosse secca, stizzosa, che più non lo J1a abbandonato: 1qua1che volta con la tosse ha emesso scarsa espettorazione sieromucosa. Un mese prima del l'atto operativo, durante una crisi di tosse più stizzosa del solito, emise una note,role quantità ·di sangue dalla bocca e nello stesso tempo fu colpito ·da febbre, che, a tipo intermittente, non lo ha più abbandonato. In seguito la tosse s i è fatta sempre ~iù insistente e le emotti•si si sono frequentemente ripetute. sebbene molto più lie,ri. Il decorso del male non era stato accompagnato da debolezza generale n è da deperimento organico fino all'inizio del periodo febbrile: la febbre. n on pl'eceduta da brividi. r emittente con profusi st1dori. ha raggiunto spesso i 39°-40<>

c.

•L'esame obiettivo generale altro n on faceva rilevare ~he il soggetto , di costituzione molto robusta, non era dimagrato, ma sensibilmente an e~ mizzato. !L'esame dei singoli apparati ed organi era completamente negativo : il torace si pre. sentava simmetri~o senza .gegni di atrofie muscolari nè spor.genz'e anormali; 5U tutto l'ambit o si aveva suono chiaro polmonare e murmure ' 'escicolare normale .senza ombra di rumori accessori. L'attenzione, portata in modo speciale sul mediastino, sulle pleure. s ulle glandole sopra.clavicolari ed ascellari. oltre c11e sul parenchima polmonare, non fa ceYa rilevare nulla di anormale. olo quando si fu messi sull'avviso dall'esame radioscopico, tornando a riesaminare l'ammalat?· .61 potè constatare un lievissimo, quasi imp.ercett1b1le smorzamento di suono ad una percussione forte in corrispondenza della regione mammaria destra. Delle ricerche di laboratorio la Wassermann era sta ta negativa; l'esame dell'espettorato non aveva fatto rinvenire bacilli di Koch; l'esame del sangu~ a,·eva dato 22,8000 leucociti per mmc., con 12 % d1 eosinofili; la reazione di Casoni era stata debolmente positiYa; la Ghedini-\Veinberg non era stata eseguita. . r.a radio copia del torace aveva messo in evidenza nel polmone de-..tro, presso 1'ilo .. l~ presenza rt i un'ombra rotonde"'giante, a marg1n1 r e,.,olarl.


{.~N~O

XXXIII , FASC. 45]

:5E7.TO~E

della grandezza di un'arancia, nettarnente sepa1·ata dall'ombra ·del cuore e dei grossi vasi. L'età giovanile del soggetto; l'aspetto generale l~rono; la ~osse stizzosa datante da lungo tempo; I espettorazione scarsa, siero-mucosa; l'assenza di bacilli di Koch nell'escreato ; le frequenti emottisi; il reperto tora cico n egativo all'esame clinico; la leu.cocitosi e l'intensa eosinoflia; la Casoni posi ti va; il r eperto radioscopico, di una massa rotonde ggi ante ed a c on~1rni netti n el polmone, erano tanti ·dati ohe, messi ins ieme, non 1potevano far pensare ad altro che all 'echinococco. La febbre . alta: :~ntermittente, quotidiana, aggiuntas'i. negli ult1m1 tempi, e col reperto •di una discreta len·co·citosi n el sangue, parlava per la suppurazione della cisti. Senonch è la tora cotomia, eseguita dal prof. F erretti , dimostrò ch e la massa individualizzata coi raggi er a di consistenza uniformemente duro-lignea e pi11 punture es•p lorative praticate in essa confermaron o la compattezza del tessuto <ia cui era costitui ta. L'autopsia confermò trattarsi di nn neopla$ma primitivo (car cinoma) del polmone. 1

1

L'altro malato, un uomo di 57 anni, n efritico da oltre un anrto, ma del resto in buone condizioni generali, faceva rimontare l'inizio ·dei disturbi a carico dell'apparato respiratorio a 6-7 m esi ·p rin1a rtj esiSere ricoverato nell'ospedale: aveva tosse stizzosa, &carsa espettorazione. con escreato sugli ultimi t empi qualche volta emorragi00, di:3pnea, dolori a1l'emitorace destro con irradiazioni al braccio corrispondente. .~ll'csarr1e obiettivo il torace .si presentava sim1netrico, senza zone ectasiche nè segn i di atrofie muscolari. con lirufoglandole sopraclavicolari ed ascellari piccole e senza caratter i speciali . .A.Ila percussione si aveva riduzione di suono nelle fosse oopra- e sotto&pinose di d estra e lie, issima ipofone &i anche n elle fosse sopra- e sottocla\'eari dello stesso lato. .t\11' ascoltazione, posteriormente st1lla zona ottusa si ave, a .soffio bronch iale; anteriormen te, 11ella regione sottocla,'eare egualmente soffio broncl1iale, accompagnato ·da rantoli fini e da qualch e s fregam ento. Null' altro n el resto d ell'nm bi to polmonare. Le ricerche idi laboratorio a·vevano d a to: reperto di nefrite subacuta all'esame delle urin e; lieve leucocitosi (12,500), con spiccata eosinofilia (9 °'o) al. l'esame del sangue; reazione di Wassermann negativa; reazione di Gl1edini-Weinberg negatiYa. La raidioscopia aveva dimostrato la presen zfl ò i un'ombra sferica in corrisponden za del lobo superiore destro. L'atto operativo, la biopsia ed in seguito la n e. rroscopia (il decesso avvenne dopo circa ei m esi dall'operazione) dimostrarono .che si trattava in,·ece di t1n carcinom a polm')nare primitivo. 1

1

Si possono trarre insegn a menti d a simili err ori diagnostiici? t n ecessa l'io pren1ettere c he. parlando di neopla~n1i del polmone. vogliamo allnrlere quasi esclusivarn<~n t e ai tun1ori primiti,·i n1aligni (carcinomi e '-Ul'comi ). di origine bronchiale o polmo. nare. e el udendo anche i tumori del mediastino e CJlll''lli pri mitiYi della pleura. le cui sindron1i ci •

PRATICA

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porterebbero troppo lontani .dal!' argomento che ct siamo imposto di trattare. Xon che i tu111ori benigni del polmone lfibromi, lipomi, L·o nctromi, osteo111i, angiomi, ecc. ' non potessero e -,e1"> scambiati con l'echinococco, ma essi so110 co81 e-,tren1amente rari ch e solo eccezion almente si sono l)r e~tati a confusione. Così il Courmont ha cl escritto un caso di condroma d el ' 1 olt1me di un'ara11cia, S\'iluppato in pieno paren.chima 'POlm onare, che allo schermo simuJ ava un ecl1inococco: u·n n eurofil)ro1nu fn t rovato in un caso i·~ferito dal Sergent ed operato dal Cuneo, nel quale la radiografia aveva dato una i1nmagine perfetta di cisti idatidea de1 l'apice ; .~1bertin e Barjon operarono con diagnosi radiologica di echin ococco del polmon e u11 ca -;o di cisti dermoide, ecc. I tumori maligni metastatici sono in genere di facile diagnosi. Se un giovane, an1putato qualche me e prima di nn arto per un sarrorna delle ossa, si ripresenta al chirurgo accusando tosse, dispnea ed emottisi, si può essere qnasi certi che egli è portatore ·di un sarcoma metastatico {lel polmone; così pure, se nna donna di età avanzata, amputata del seno qualche mese od a nno iprima per car cinoma, comincia a lamentarsi di tosse stizzosa con assenza quasi assoluta di escreato, di dispnea e di emottisi, quasi certamen te vi è una riproduzione del neoplasma nei suoi polmoni. Sono i neoplasmi maligni primitivi, cl1e, all'inizio della loro e,·oluzione, possono trarre in inganno per la perfetta somiglianza dei sintomi ft1nzionali e fisici con l'echinococco. 'Non si dica: ma nei neoplasmi, al contrario d ell'ecl1inococcosi, sono colpiti i ~1ggetti anziani; il decorso del male è molto più rapido (due anni al massimo secondo Zagari); l'aspetto dell'espettorato è color con serva di lampone e all'esame misrroscopico di esso si r i11,·engono elementi blac;t orna tosi; si han no n1etastasi glandolari (specie nelle linfoglan<lole sopraclavicolari) e generali; la pleura ' 'ie11e quasi sempre invasa e dà i segn i di una pleurite emorr agica; le condizioni generali decadono 0 .;,i stab ilisce la caohessia! Tutti questi sintomi ~ono l'epi logo del morbo. ma all'inizio, quando pur biso. gna porre una diagnosi ed in base ad essa c;tabllire la prognosi e la cura, essi possono fare completamente difetto e non esistono che di$tt1rbi funzionali più o m en o Yaghi con r eperto fisi co completamente negati,ro. Tanto il neopla~ma che l'erhinococco, usciti dalla fase di 1af(lnza . si comportano in un primo tempo rispetto al polmone all'id entico modo. cioè in forma di corpo estra· neo. dotato idi 1orza di accrescimento <.1Spansi,·o. respingend!o eccentricamente il polmone senza inYadrrlo. Di qui la uniformità dei _i ntorni c linir!I. Ed allora ci domandiamo: ,.i posso110 essere altri criteri da profondamente vagliare per indi1


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rizzare il concetlo ùiag110-..tico più pe1 u11 morbo Che }Jer l'altro? Il criterio di frequenza aiuta ben poco, poichè entrambe sono malattie abbastanza rare. Però secondo la nostra esperienza, a differenza di quella di altri autori, le cisti ~datidee sono molto più. fr equenti dei neoplasmi. E con mera,riglia che, allo scorcjo del luminoso insegnamento, si sente dire dal iprof. Cardarelli: « io ho osservato moltissimi caisi di neoplasmi del polmone e solo pochi (3 o 4) di cisti da echinocoicco ». Non è improbabile, che in passato molti casi di echinococco, 5iano sfuggiti, in base al solo esame fisico, alla v era ·diagnosi e confusi con altre affezioni dell'apparato respiratorio, in special modo con la tubercolosi. Oggi l'esame raidiologico fornisce quasi sempre la chiave della ·diagnosi quando le altre ricerche non abbiano risposto positiYamente, ed in ciò condividiamo jl pensiero di Groedel che un esame polmonare oggidì non 1è completo senza il reperto radiologico. Ad ognj modo è da ricordarsi che l'associare ai dati obiettivi incompleti i ·dati rdell'esperienza ed i criteri di probabilità spesse volte (porta a risultati fallaci. l.' ctà del malato ha u,g ualment-e poca importrunza: si può infettarsi di echinococco in qualunque età, 1com e possono insorgere neoplasmi maligni in qualunque momento della vita. Se è vero, in linea generale, çhe il carcinoma è un arppannaggio della vecchiaia e che il sarcoma ·è una triste prer ogati,,a dei giovani, spesso in iprati ca è dato -di osservare l'inversione di questa regola: ad ogni modo si tratti di sarcoma in t1n giovane o di carcinoma in un vecchio, sta di fatto che in qualunque età possono insorgere tumori maligni. PoiChè il sarcoma nel polmone è molto più raro che il can cro (nella proporzionr di 1 :7 ci rca), teori'C'amente i tumori si dovrebbero riscontrare con maggiore frequenza nell'età a\r.anzata. Le cisti jdatidee invece, secondo la nostra esperienza, sono molto più frequenti nei soggetti giovani. l . a ra'Piòità di accrescimento della tumefazione è certo nn ottimo criterio, sapendosi c11e nel polmon e, non intervenendo complicazioni , abbisognano circa due anni alla rforma larvata dell'echinococco p er dare segni della sua presenza (Leuc1\ar<lt, Escudero), e bastano in vere due anni al nla c:.C\i mo per nlorire di neoplasma n1aligno 1 Zagari ). Pnrtroppo rperò l'inaccessibilità della sede non permette di sorprendere l'inizio della tumefazion e e di seguirne la ranidità di accrescimento : neoplasma ed echinococco, non appena uczciti da 11n fase di latenza il primo rapidamente ed il secondo lentamente. ini1iano il loro qun rlro morho o con i m ede~imi !;intorni ftlnzi onnli e fic:.iri. e per lungo ten1po io -..tnto cli nutrizione "' <h -.angn1 ricazion e. anche trattn11clo~i <1 i tnn1ore, può ri1

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POf.ICl.l~lCO

ma11ere se11za offese. Lo stesso Laen11ec a ,·e va notato che il sarcon1a polmonare può portar~i per diverso tempo innocentemente, senza disturbi dello stato generale. La d )noscenza degli antecedenti dei n1alati, soprattutto per quanto riguarda la loro coabitazione con cani, il loro mestiere (macellai, pastori, ecc.) o la loro occupazione preferita (cacciatori . spesso si >è rivelata di nessun valore nella prati ca. Ho visto molte ci5ti idatidee in }JCrsone che uo11 llnnno avvicinato mai cani. .L\d ogni modo. n el sospetto di echinococco, bisogna ricercare sempre se vi possa essere un certo rapporto fra il 1nomento del contagio e l'epoca presunta della c!sti. ricordando che questa ha un decorso lentis~imo, imipiegando, per esempio, più di due anni per raggiungere J<i !!r<tnòP77<t <'li nn;:i nor P Maggior importanza ha il sintoma orticaria, al quale in ogni tempo si è attribuito un ,-alore ~in­ tomatologico di primo ordine nell'echinococco; ma bisogna notare che questo sintoma non è nè costante nè patognomonico. t eccezionale, infatti, che l'orticaria compaia durante l'integrità della cisti, ,c ioè .clt1rante la !a:se che noi abbiamo ])reso a considerare. Il carattere della tosse, la quale rappresenta uno dei sintomi più precoci e costanti. è perfettamente identico nelle due malattie: tosse secca, stizzosa, breve, interrotta da scosse. do,-uta aJl'irritazione delle terminazioni intrapolmonari del vago ohe sono a contatto con la massa cistica o neoplastica che si va svolgendo nel parenchima polmonare. La sua persistenza finiS{'e col produrre l'irritazione meccani ca ò.Pi hronC'h i. per cu1 perde in seguito i caratteri .della tosse poln1onare e le succede •progressivamente nna tosse bronchiale, espiratoria, 1prolungata e rumorosa. An·c he l'escreato. in un primo momento. è perfettamente identico nell e due malattie; esso è scarsissimo, qualche \rolta addirittura assente: si tossisce molto e non si espettora quasi nulla. L'escreato, attaccaticcio, ha un a spetto "iero-srhiumoso o siero-mucoso e si pr0<luce per l'irritazione della mucosa dei bronchi indotta dalla tosse. L'esame microscopico di esso nell'echinococco chiuso rivela ~olamente la presenza cli una flora microbica banale senza a1cuna traccia rlel parnssita; lo stesso dicasi dei n eoplasmi, durante il cui inizio non si rin\•engono nell'espettorato che !?ermi banali. epiteli polimorfi e grandi sfere di grasso. I frammenti blastomatosi nell'espettorato si possono rjn,·enire solo eccezionalmente e<l in un periodo tardiYO r1 e11n malattifl, quando il neoplasma si è ulcerato ed aperto nei hl'onchi: senza dire poi che per simile :ricP.rr.a occorr ') una pratica non c·on111nc di i!:itologin pntolo~i,.'a. Co'l pure tarfliYnrn ntf\. cioè n ci~ ti rottn ....j po-..-ono rin,·e•


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SEZIONE PRATICA

nire all'esame microscopico dell'espettorato gli uncini od i frammenti ·di cuticola dell'oohinococco. Lo sputo a conserva di lampone o di ribes (Stokes), risultante dalla mistura intima fra il muco e del sangue ipiù o m eno ben conservato e che jper lungo tempo venne con siderato come patognomoniico idel cancro polmonare, non è nè precoce nè caratteristico dei neoplasmi. Più volte è stato riscontrato nella tubercolosi polmonare cronica (Darolles). La vomica ildatidea e l'espettorazione di cisti sono due evenienze che noi non prendiamo aJf·fatto in considerazione, ipoiiehè esse sono patognomoni• che dell'echinococco polmonare nella fase di rot. tura: vanno 1però sempre l'icercate con accu.ratezza, sia interrogando il malato, ·sia esaminando spesso l'escreato. Due volte ·ci tè stato dato di porre la diagnosi, ancora incerta, dal semplice • esame .dell'espettorato, dove · abbiamo riscontrato piccole vesciche figlie afflosciate, come buoce di uva, inavvertite dai pazienti. Dai caratteri delle emottisi si rpuò, secondo noi, trarre •qualche presunzione diagnostica, in questo senso ·c he le emottisi da echinococco, dipendendo dalla rottura dei [piccoli vasi neoformati nell'avventizia della cisti durante .g li stizzosi accessi ·di tosse, sono per lo più preco"°i, piccole, frequenti; mentre che le emottisi da neoplasmi, dipendendo da erosione ·dei vasi ipolmonari per l'azione infiltrante del tumore o da ulcerazione del tumore stes&o, sono per lo più tavdive ed abbon danti. Dirò a questo proposito che i neoplasmi del polmone, i sarcomi più dei carcinomi, presentano per lo ipiù nel jperiodo iniziale una spe.cie di capsula che li separa dal parenchima polmonare circostante (·donde l 'assenza di emottisi), e che solo tardtvamente, rotta la barriera da cui erano con. tornati, assumono un andamento irufiltrante, ·distruttivo, ulicerativo. Altro carattere impo.rtante è c1l1e, in caso di piccole emottisi, il sangue emesso nell'echinococcosi è rosso, rutilante, mentre quello emesso nei neoplasmi assume spesso l'a51Petto scuro della conserva di lamipone. La dispnea e i dolori toracici sogliono man.care fin chè la tumefazione -è piccola ed endopolmonare. P erò i dolori da neoplasmi sono più precoci, più tenaci, più intensi e si irrasdiano frequentemente alle braccia e alle spalle, cioè lungo i plessi brachiale e .cervicale. Lo stato di depressione, costantemente osservato da Chachereau nei portatori di echinococco (se. condo noi dipe11clcnte dal timore di essere affetti da tubercolosi per le frequenti emottisi) è un sintoma troppo vago '.Per essere rp reso in considera2ione. L'esame obietti,ro può essere iperfettamente iden1

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tico nelle due malattie, poichè entrambe sono caratterizzate dalla presenza nel parenchima polmonare di un conpo ad accrescimento espansivo, il quale decorre in un primo momento del tutto latente. È evidente che questo periodo, come ben dice il Guimbellot, è cruori della storia clinica del1' affezione. Ma 1q uando la neoformazione, uscita dalla fase di latenza, comincia ad annunziarsi con sintomi funzionali, il reperto clinico può essere cosi vago o addirittura negativo da in·durre anche osservatori accurati ad una · diagnosi erronea di pleurite, tubercolosi, linfadenite tracheo-bronchiale, ecc. Si capisce bene che se la tumefazione è piccola, intraparenchimale, senza segni di reazione nel polmone circostante, mancano assolutamente modificazioni rpercu~orie ed ascoltatorie, e, se un esame radioooopico non , ..iene a portare un elemento di certezza, la ·diagnosi si può sospettare ma non porre con sicurezza. L'assenza di .sintomi 'fisici, malgrado l'intensità dei disturbi funzionali, deve far sempre sospettare la presenza di un eohinococco o di un neoplasma nel 1polmone. La r eazione del polmone circostante al corpo estraneo a tirpo bronchitico o broncopolmonitico, come pure la reazione pleurica, a tipo di pleurite .secca, 1quanrdo la tumefazione affiora alla SU1Perficie polmonare, son sintomi che si possono riscontrare tanto nell'echinococco che nel neoplasma. Nell'echinococ·co la pleurite reattiva è quasi sempre secca (Escudero) : se si 1'orma del liquido, questo è chiaro, riieco di fibrina e contiene ordin ariamente una gran•de .quantità di cellule eosinofile. Nelle neoplasie la pleurite .è più precoce. (data l'estrema sensibilità del tessuto jpleurico ai tumori) ed il versan1ento 1è ordinariamente emorragico. Il sintoma di Carducci, segnalato per le cisti idati.dee e consistente in un'ottusità relatitVa e<1 in un'ottusità assoluta inclusa nella prima in rapporto con la sferiieità del parassita, può l!'iscontrarsi anche nei tumori, ma molto tardivamente. La sporgenza circoscritta della zona toracica corrispondente alla tumefazione è propria delle cisti idatidee; solo eccezionalmente la si è riscontrata nei tumori. Anzi, secondo alcuni autori, in questi si avrebbe il fenomeno opposto, cioè il restringimento degli spazi intercostali (segno di Queirolo-Vals); qualora es-iste se, arebbe un buon segno •di pre5u:nzione contro i·ecl1inococco i. La partiicolare frequenza del polso, osservata dal Buonomini nell'echinococco polmonare ed i utenpretata come fenomeno do\·uto al fattore t 1 >S· sico idatideo, è un sintoma troppo vago per poter essere preso in considerazione. La febbre è rara sia nell'echinococco che nei neoplasmi. In questi si 11anno per lo più rialzi di


IL POL ICLl~lCO

ten1pClraturn capriceiosi, di breve durata e ad in• t111 \'ali i irregolari di tempo; n ell'eol1inococco si }H1!lso110 Yedere accensioni d'ebbrili di qualche giorllo di durata, forse co1ne fenomeno tossico da eso. n1osi del liquido idatideo. Una febbre a tipo inter111ittentc parla ordinarian1ente per una cisti suppuratn. Il ri11ve11irc una JieYe leucocitosi all'esame del sangue non clù n essu11 orie11tamento clinico, pojchè questo segno è comune acl entrambe le affezion i: u11a forte leucocitosi .depone più a favore i<Ji nna cisti suppurata. L'eosinofilia, specie se 1nolto spiccata, è un buon segno di presunzione dell'echinococco: a questo sin torna però, 11on costante nè ipatognomonico, non bi sogna attribuire eccessiYa importanza, poichè, da una parte la sua assenza non può far respingere l'idea <li una .cisti idatidea , mentre la sua prrse11za è co1nune ai malati di ecl1inococco, com e a quelli affetti dalle più svariate malattie. ro1n11resi i 111n1ori maligni (l .. ern ièrrc , Duval, casi rio trj ). I~ ri :wpu to poj che essa sco1npare i11 gcnPre 1·apitla.inente ·qua11<lo l'echinocnc·co è s uppn-

rato. r.o . tu.dio 1delle reazio11i biologiche 1p uò npportnre un ' ' nlido contributo allu diagnostica del1'cchi11ococco. Di esse le più i1nportanti son o Ja intradermoreazione del Casoni e la proYa di Ghe<li11i-\\'ci11herg: però i1essuno .dei d11e n1etodi è ro. tn n1e111ente positivo. L'intrade1·n1oreazi one può inan cn r c' sin per in1pedito a:--sorhi1nrnto di a111igr11r cla particolare costituzio11c della 1parete cic:tira, s ia per scorn parsa della J)l'O'l1I'ictù n11tige11a ( ~qq1purnzion~ ) ; sia a11cora per 11110 stato antianaf ilnt 1ico i1 er eccessiYo assorbi m eni o cl i a11tigene. I.u rrazio11e cli Ghe<lini-\\1einbcrg, 1per quonto j11('o ... tnn1e , rè i1ettan1ente specifi ca: tuttav ia è staia 1l'O\'atu, cpo iti\'a in qualche raro ·caso di tun1ore {11er e . in un caso di carcinon1a gastrico, in un ra-.o cli ipernefron1a [Ponta110], in un caso cli neurofihron1a pol11lonare [ Sergent ] , ccc .). L.e altre rea;inni {di prl'cipitazionr•, n1cio. ta.g-1nira, 'li .\b<il'l'lla ldrn' . appli cate all'echinococ·cosi, so110 stnte nhhatHlonat<1, sia p()r la delicatezza r la clifficoltù <lt>i tnrto<l i, sia per l'i11costanza clt>i risultati. l)i t'graziatan1ente per i tun1ori 11011 possedia1no 1tt-i-...,11ua i1rova biologica atta n s\'elarte11t'' Jn prcSPnza o a farli differe11ziar0 <la nltri 111orhi: le provP (<li dcYia.zione rll)l <·01r1plPmr11to. <li precipitazion r, cl<'l potrrf' .a11litri11tico. clt•l pott>l't' cito· li ti1·0. di Pn zi111orPazio11e. rl'i11torhicla111cnto al!'nh•ato "01li •o, di 1Hhi1itù 1·oll1ii<lnle. mt•iostagtninif•a. t'l'C.' appli<:at;') ai tumo1·i . hnnno !lato d ei

I• ~11 fortunati da farli t'~<'l11de•r1• s, 11z'al11·0 <lai ntt"lotli ahitunli di Jahora10l'io. rj-.11llati

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Il i tutte }l-i 1·i · t1 r ·IH. qnt»lla ·h«' a 11oi !"Plllhra la 111ii i!llJH>I tu11t1. P• r ln prnrocit:'1 .~ 1:1 ~icttri 1 zzn

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XXX i I I. FA::-C. 4j)

del dingno-tiro. è lo . tudio radiologico ùel poln1011e. I. . a c i ~ ti da echiI1ococco chiusa ha u11 a~petto cal'atter1stiço: essa si presenta sferica od OYale e~l i :uoi contor11i so110 così i1etti. così preci L a curYa così regolare, che en1bra110 tracciati col co1npasso: inoltre l'opacità della cisti è così franca e d uniforme che no11 è dato mai di osser,·are in essa zo11e più opach·e e zonp più rhiare. Questa imn1agine 1è soprattutto caratteristiea 11t:>llr ci:,ti poste in 11ieno tess·n1o polmona1·e, circo11date da Og'n i 1>arte 1da tessuto bPn<' aPreato: allora e. sR e Yeran1entc co~11e ltn disco o ·cornp un oYale euro sospeso 11el ca1npo chiaro pohnonare. Qualche yolta d~ l'immagine di un disco di luna piena sospeso i11 t1n cielo limpido (fig. 1) . I neoplasmi, specie i sarcomi ed i carcinomi circoscritti, si presentano spessissimo con la ste-sa forma sferica od ovale, ma, studiandone atte11, . tamente i contor11i • si ries\e a rile,·are che questi no11 sono così 1)reci 'i, a cnrvn cos1 r egolare. e1Jn1e n ell 'ecl1inococco, 1nn presenta110 qua e lù dell(:> li Pvissirne irregolaritù, clfl llr inc isurr, delle clepresc;ionj, .cteJ'le spo1-..ge11zc che 11 e frastagliano il co11tor110 e cl1e devo110 essere att<lutamente ri ccrca t~ ,poicl1è sfuggono fa ci Imeni e ud u11 ·esame uperfici ale: per di più è l'aro trovare una uni forrnità i1ell'ombra <lata dal tun1ore cosi caratteristica co1ne nella cisti (fig. 2' ...\ltro segno importantis imo, che io 110 potuto controllare anche all'autopsia, è questo che nei carcinomi possono e~~ere iuYase precocernente da n1etastasi le liniorrhian·dole tracheo-hronch i ali, le qual i appaiono n 11a l'aidioscopia <·0111c J1ic~olr tn1nefnzioni roton<lc:rg-i a11ti in corrispon cle11zn <lcill'il o drl polrnnne. In 1111 raso, all'autop~ia, virino al turnore primiti,·o. grande qua11tn 1111 pugno, ·h o riscontrato clue ,!!lnnclole metastati che della granclezza di una ci1iegia. T Przo carattere differenziale egual1nente ilnportante è .questo: u11a tumC?fazione rpi uttosto gros~a. con disturbi subietti,·i datanti .da poeo ten1pn cle\.f" f;:ir 5ospPl tnrP la 11at11ra nPoplastira cli P:--"'n. Jlllllltre una t11mefnzione ]1i cf'ola con clist11rbi ~ubiPtti,·i clatanti da 1nolto tc111po cl epon P. pin per l'l'•'hinocorco. ..\cl ng-n i n1oclo po1·ò l'<'rrnrt cl ia~nr•'t i "O qualrhr volta. nnche eo11 l'annli ... i pii1 ... nttil a d1, f ">Cgni ra<liologici, è possibile: tnolti autori. ( ~r.r­ gent. c:o~·nn, (:lar·t. e<'<'.), con diagllo.i raclioln~ica di echi nococco. hanno tro,·ato invece un t11n1ort" n1aligno a tl'nt1o operativo. Tralascio qui cli rif Prire chr. nt•i neoplas111i po .. 50JJ O nversi cJ c.llP ... indro1ni nggi11nttì per 1neta t~1si in altri organi (pt•r ('.:,. éPfa lPa . co11\·uJ ... inni. papilla da ~fasi pr.1· 111ctastasi cerebrali, t'C<:. ). 11 1i ·li p-.~p ..,j }H"t'"'t'lltauo iu gP-ni>re tnrdi\':tlJH"lnte. 1

Da f'Jllantn ahhlnrun rs1)o~to (~lllPl'gt• ·ltr. la rlin.~nosi

d ifft''J'tì11zinle pr co" fra nt')opla ma ·I rhill•)t'nc,·o li >] p1Jl llJitllP Off1·~ d i ff j ·0Jt;'1 11011 lievi.


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SEZIO~E

PRATICA

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IL POL TCLTl';lCO

talora j n or1uo11 tabili per una perfetta so,ri·apposizione di sintomi. Il dubbio persisterà qualche volta anche dopo l'analisi piì1 sottile dei segni clinici. Pur sapendo Yalutare l'or.g anismo non in via di intuizione ma per mezzo di investigazioni dimostrative fatte con perizia tecnica, pur cercan.d o di interpretare e collegare nei loro risultati con criterio scientifico, con metodo induttivo, analitico, il complesso idei sintomi rinvenuti, non si deve nascondere che nei singoli casi le condizioni derivanti da molteplici stati p'atologici possono essere più .comiples.5e, più atipiche e sottrarsi quindi all'interpretazione del fPiù acuto diagnostico. R oma, dicembre 1925.

SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO. L'a1·ea corticale della lettura. (L. BIANCHI. Scientia, .11\lglio 1926).

IJe indagini biologiche, filologiche e linguistiche hanno accumulate pro\·e in favore dell'evoluzione parallela del linguaggio, ,del pensiero e del cervPllo. l\1ediante lo studio delle distruzioni anatomiche prodotte dalla malatt1a s i sono messe i·n ev.tdenza le tappe della formazione del linguaggio, così come ùa geologia m1ette in evidenza le fasi e Ie epoche di formazione della crosta terrestre. Quando il cervello 5Ubi.s ce u.n arresto di sviluppo anche il linguaggio subisce un eguale arT'esto in una delle fasi iche esso ·doveva ip€rcorrere. :Nella lunga fila di frenastenici se ne troyano di quelli cl1e non ipossono emettere che qualche grido o qualche suono mono5iJ.labico, di quelli che son 1capaci di emettere qualche parola Idi due sillabe, di quelli che si aTrestano ad una fase più progredita ma che non ;posseggono l'inflessione gran1maticale e hanno 11n linguaggio pt)Yeri c;simo. I 5imbo1 i crrafici o scritti dell P. cose, dei pensieri, d elle e1nozioni so110 .co mparsi molto pif1 tardi rll?i imboli artL tici articolati: i geroglifici ef1izinnl, ln scrittura cuneiforme degli assiri sono tappe evolutiYe della scrittura e della lettura. Queste sono il prodotto relati \·amente recente de1l'e5itensione della cultura ad alcune aree della superficie cerebrale, e ten ~ ione analoga a qi.1clla che subi cono per effetto del laYoro umano le regioni incolte della superficie terre tre. I differenti elcn1enti costitutivi del lincrnaggio parlato e scritto so110 en1a11azioni funzionali dt nrec corticali che po-.. ... ono t"li ere con 1tlerate co111e t erreni <li-~OCJ\ltl nelle im1ncdiate \"iCinanzc.> rJClle aree fonllan1e utal i delln funzione pr1n1aria. L'area 1

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XXXI II. l;-ASC. 't5J

urlitiva <'he l'crmette cli udire e comprendere il linguaggio parlato dagli altri rapvresenta l'estensione al lobo temporale dell'area uditi,'a prin1aria; l'area Yisi,,a che permette •di Yedere e coni· prendere il linguaggio scritto r~ppresenta l'estensione yers.o l'avanti dell'area visiva primaria. Le aree primarie, uditive e \risiv.e, trasmettono i Joro prodotti alle aree uditive e visi\re del 1Lnguaggio. le 1quali forniscono il maberiale necessario alla costruzione logica del pensiero ed alla sua espressione. La lettura non è possibile se non in conseguen~ za della differenziazione 1d el l avoro effettuatasi in un'area corticale con funzione YisiYa generale. la quale 11a subLto la specializzazione in seguito all'eduicazione €1d all'esercizio della lettura. :luest'area è localizzata nel ·l obo parietale inferiore e si continua all'iindietro con l'area v1s1va generale del lobo occipitale ed· in avanti con la zona tattile. G·li Ple.m en,ti raccolti dal Bianchi .p rovano che le lesioni del lobo parietale inferiore producono : a) negli analfabeti danni insigni'ficanti rela~ tivi alla funzione tattile e al·la visione generale, b) negli indi,idui, che sanno leggere e scrivere, ma sono incolti, gli stessi sintomi con la perdita ·della facoità della l ettura e della scrittura , diventano co5ì .analfabeti; e) negli indivildui di alta cultura, oltre i sin tomi delle due categorie precedenti, un acresto dell'attiyità mentaile, culturale, in seguito alla perrlita dP.l patrimonio di conos~enze acq11isite con la l et.tura. 1 .soggr.tt i appartenenti a quest'ultima categoria non ricordano più nulla di quanto hanno appreso: n11 av\'ocato non ha più alc11na conoscenza dei codici: uno studioso ed ammiratore di Dante non ri-col'd·a un solo ''er&o della Divina Commedia. L'atti,rità mentaùe è abolita o arrestata. Questo complesso sjintomatico è noto sotto il nome tl1 Sin<iromP parietale (o di Bianchi ).

Per interpretaTe questi fatti conyiene ricordare il meccani mo d'associazione tra il pens.iero e la parola, quale risulta dall'analisi ·di nwnerosi casi d'afasia sensorio-acustica o sordita ,·erba·l e. In que5ta condizione. che dipende da lesioni distrut· triri de1la parte poc;teriore della prima e seconda circonvolnzione temporale sinistra, i pazienti non solo non comprendono il significato delle parole pron11nziate da a:ltri, ma, oltre ad avere altri di 01 clini della lettura. della scrittura, dell'artico· lazione drlla parola, non sono capaci anche cli e\·ocnre i simboli ,·erbali acustici neces5<-iri alla rostrn7.ionr. dn1 pensiero ed alla sua nvolnzione ~N'Or1do 1 le,g gi della logica. r.:uomo e ì pcr<I il ~trimonio act1 tico del lingua.n-rrio, non ;pu più cYocnrc le parol . o può solo rappr ntnr. i


[ •.\NNO

XXXIII,

.FASC.

45)

1569

SEZIOSE PRATICA

le più comuni ed in numero limitato 5econdo la gravità della lesione e il gra1do d'interyenrto dell'c1nif:>fero 1destro. L'area acustica del lingua ~ggio possiede la fa:coltà di .costruire, fin dalla prima infainzja, l e parole p.r onunziate nell'ambi ente nel quale si vive, di conserv.arle, e d utilizzarl e i1el rompli,c ato processo della formazione del pensiero. per modo che que&to processo con la distruzione (Iell'area stessa viene ad essere soppresso. Il pen, siero è n,rrestato allo stato potenziale, non vuò f:ls&er c più form•ulato o espresso, percl1è marne a la forma srnsiibile con la quale è rap presentato alla cosc ienza ed esprPsso all'ambiente sociale. A\'Yiene come d'un sistema d'orologeria il cui movimPnto si arre&ta quando una soil a d elle sue parti è rotta. l.n tuitti i ca:si d'afasia sensoriale esiste la percezi.one del mondo esterno mia n on dell e pa·role pronunziate .qa altri; l'afasico 5i rappresenta le cose utilizzando il patri1nonio sensoriale acqui5ito nel corso 1della ,·ita; formula giudizi breYi ed 1mmedi.ati sulle qualità e gli atitributi delle cose P sul loro uso, così come fanno i mammdferi superiori, ma non 1pl1ò formul.are urna propof>izione r meno ancora un p.eriodo, la cui costruzione esige i! ooncon;o di nomj, verbi, aggettivi, che n on sono più forniti alla coscienza <lagli archiYi ri spetti,ri. In questa condizione anch e il linguaggio interiore è soppresso P, l'i1ntelletto ridotto alla rappresenitazione sen&oriale d el m on1d.o estrrno, n on 11a nulla di ,co1mrune con l ' intel~etto cl1e analizza, associ a ·Sintetizza e s' inn.alza alle pitL alte costru' 7ioni mental1. L'intelletto resta n ell'afasico al 11ri1no sta.dio. Ed è questo chr costi tui ~e il carntterf• fon·damentale della <len1en:n afasira. I.e lesioni dell'area ·p ari etale, cloYe risiedo110 t centri d ella lettura e della s<::Tittura, l)rOYocano di~ordini ,gra·vi n e.gli uominj cl1 e 11anno ro11tinuat) r on 1n. lettura a costituirsi un ri cco patri 111on io <ti conoscenze, e S•)nO così riu sci ti a contrarre rn•p porti attuaJd e storici con il r e to dell 'um.anitò, rendono l' uomo colto un analfabeta. glj fanno perdere tntto ciò rhe egli aveva acquisito r·on 1a lettura, ridnronn n oteYo1111<>11t la sua caPél!Cità mentale. ~ egli indi\ridui ch e per a•1111i e an11i harmo esert• itato il loro lobo J)arit'\talP. quP ' lo fi11isce per prcnid rre parte n otevole alla direzionr. del meccani~tllo rl t>l p(lnsit'ro; la n1:1gg-ior part<' dci ricordi inYrre d'affluire ,·er~o il lobo ten1porale, C"m P aYYÌ<'Il<' n pigli inctiyi1dui incolti. afftni~11no ,.l3r o il 1oho ·pari etale i·nferiort"'. ::tl quali' fil1i co110 per ron\ <'rgt)re tutte lt' ,·ir prr 1f• quali })n ~a il prodott o tlel laYoro clt' l ccrYello i11tero. E quando flUC t n partP •lel rer,·,)llo è <l i~trut.ta. anche quando il n1nlnto ode e ro111pre11<lt1 t-'1i gli parla. tl proce~so dell 'i nfl'\lligcnza .;i t1 oYa ar1t>,t:tto. il c:;o_.

getto n on ricor1Ja pili nulla di quel che ha appreso, conserYa &olo qualche conoscenza molto comune, ed è incaipace ù i for1nulare proposizioni e periodi ben •com'PoSiti . L e num ~rose osser\·azioni raccolte dal Bianchl ~li consentono di con clu,der e: 1) Il linguaggio e l'intelligenza sono legati l'uno all'altro da rapporti tanto intimi che quando il linguaggio main ca, l'inte11igenza subisce ima riduzione ed nn arresto; 2) ~ e ll·a generaJi1à 1d0gli uomini il m ecc ani~ c..mo di form·azi!Qne e 1ct'cspres ionfl del pensiero c:i Yolge, m-e<liiante l'area acustica del linguaggio, nel lobo tem·porale sinistro; 3) Negli uomini che l1ann o un patrimonio cultural r ar.qui&ito con la lPttura , questo m ecc anismo di formazione e 1d'esprc. sione si ·&volge, mediante l'arra yisiYa gra'fica, iJ1 g ra n parte nel lob-o ~a­ rietale inferior e; li ' Il lobo 'Pari etale inferiore, di valor e modestissimo per i'intelletto negli analfabeti, nei quali la sua distn1zione proùu~e solo disturbi visivi e tattili rlementari, acquista un'alta dignità median1e la l ettura e la scrittnra. La distru7.ione di <]nesto lobo (emorragia o ran1mollimento) produce negli inrli\·idui colt i U'll a \·arietà di demenza analoga a quella cl1e un fo colaio di distru zione della zona fasiica del ìobo temporale produ ce nella gen0ra1ità degli uomini; 5~ J1 cc)r, ello evolYe parallelamente a11n differ en~iazio ne. •del lavoro uma110, p erfezionando le c: ne singolf' attiYità, acquistaaido nuove funzionL 7

DR.

Ciclotimia e ciclostenia. CRF'Hl='I R. L e Bulleti11 111 é<l ., 40° aru1ée, n. 3'•, 1926).

Per cer care di chiari1·e i con cetti su q11cgl i stati p iro e ne11ropalici desrri tti sotto il t1on1e gener ico di cicloti n1ia, Benon. egue11do J. Tastevin,

rrec1e nece5sario fart' una 11etta distinzione fra 1 di.:;turbi clPlla en101iYitù e que11i del1a P11crgia nrrvo a (fn1 ce nerrell. e!) . .~i prirni soln1n •ntc con·;iPne il 110m e «li cli sti nli c> acquisite o costi1uzio1ìali tipertimie, i1lotin1i c. pnratin1je e ciclotimie}; i 5t'.>condi , invece (di~tt1rhi della e11ergia ll<'r\·o. a ) , r.he co:--tit ni scono . pe. ">O dei fenon1 cni s c·o11dari (-•rl acce' ori. n1eriter~hht'lro il non1e <li ipo~tenia (o a ... t1111ia ). di ipe1 ... tenia (n1anìa degli autori) e 1

11-;pctti\ a111ente cl i cil·Jn..::1 n ic o ciclc• 1is teni c cp1a11-

do

~OltO

pcrioclici.

Bi"-o~un

po1 11011 confondei e le ,·e1 .ciclo<li t1. inir ~·on Je alte.rnntiYc cli L'critazione e di tl<:>pr .... io111, P'lthica. di gioia "' di lolt11 e che ,_.'l,..._ono I' t:> ...1l11t"1"'i ~otto l'influe11za di call""• estc>11111 in f}lla'i tutti gli inrliYiclui. Pf' f quanto più rreq11cn-


I I.

POLICLI~!CO

ternr.ntr nPi :-.o~getti ipere1notivi. I~ci yere cicloti1nie, ill\· 0 cP, in orgono bru carr1er1te "'e11za c:ause apparenti e ro--tiluisco110 delle Yerr 1J ico i. ~elle pri n1e, cioè r1egli tali <li~ti11tit.:i chP si man ife tano fo tto l'influrnza cli cause e teriori e che rappre.. .. cntano dei di ·tu1b i interrnittenti del carattere e (lf'll'n111ore, non i può parlare, in Yeritù, di stati p eriodi ci, poi cl1è 1-alternar~i di periocli cli norma litù con prriodi distimici è 11hordinato alla periodiC'ii{1 d ei comuni age11ti c:teriori e deterrninPnfi. J.C' ciclotirnie YC1 e, clic sopraggiu11gono senza ca11. e apparenti. ono costituì te esse11zia l1nPnt l' da pprio cli di stati dPprr&siYi, o dolori '· i, o d i nn ·in, o,·,·ero da cri i dPl tipo isterico peri od ichr' in~orgPnti P.nza ·m otivo, o anchE> dalla f:une, clnlla sete o d~lla nau ea 1)rriodich c. re<·. .\ nelle le ciclo tenie o ciclodL tenie yere Yanno dic:tint e «lai cli turbi stenici (spossatezza nerYosaì in tPr1n i t1 r nt i. co11statabili molto facilmente sotto l'i11flurnza cli cal15e e teriori , sprsso rnorali (cl i, piarr1·i, con.trarietà, noie, 'Preoccupazioni, ere.) , i q11nli J10 s~ono essere seguiti da un periodo <li ecrit3zinne • o cl i uno stato cl i ansi etù o di unn fn<::t' rl! erciLa1ne11to o cli gaiezza, ecc. J,,c ciC'lodj~h·1 li r Yere, in ,·ece, si pro<luco110 s~nza cau:e nppa ren f i e non ono altro cl1e le psico:i periodiche t1P~li n11tori. E $e, se si vuole. rappresPnta110 dellr forn1 e leggere delle distenie periocliC'lie. ono cior~ fn!·n1c :1ttenuate o fruste ·Jel1a astenia-nlania al· tcrua, •rlclla a tenia periodica (<lepre~s io11e 1nelan. (Oni c:n dPi veccl1i autori ' . della iper::;t enia perio<lir.a (ipcn1,\nia i1eriodica , o ancl1r cl ell a astc>nia111an i fl e i rf'O I are. I.a cura è differente o <;eC'ondn si tratti cli C'iclo. lin1i:i o cl i cicloste11i<1. ~ei cicloti 111ici, n ei qu:1Ji i cli:turhi insorgono per cau e c5tcriori, si otten~c 110 h11 0 11 i ri ultati con la psicoterapia e con le <iistl':lzioni; nPi di s timici veri, in,·ece, l e cure sono qnasi cl i nes una efficacia. Nei cirl o ~ tenicj, nei quali gli acce5si di depre ion e nervo a sono Jegat i a notr cause morali. il rnptol(]o <li c ura i1if1 ~f1f i race con si~ te 11 e 1 ri po-..o prirna e 11ella p. i co ter1pia <lopo. ~ei ca i cli ciclostenia ycra la gua· rigionc cl ei cli~turbi r.. ·pontanrn e Cl'rta. ina è anrhe Ctlrta la re cidiYil. ~ci ci ·lo;:,tcnici " i può so1111l1inh.. trare il lfo foro , l ·ar-.en ic·o. la tricnina. il ferro. l<i chinina, ma l ii'-'ogna r ico1,t1 ar:)i elle il riposo è il Ti1neclio e~ .'?11z inlr. I hron1nri. il Yeronal, l'oppio, la ju cinn l~anno ln Joro indicazione a differenti dosi, in tutti i '-LHldctti ne11ropsicopatici, r11:-i il loro effetto non ~ uguale 11e.i ,·ari oggetti. Bi~c.gna ri co r tlnr ... i, 1)oi, r hc ~pe. so lo ::,tllto cli alcuni a1nrnalati <H qut."'~tn !--prcie JlUÒ e.:: ere a~g-ta,·ato dalla 0111tnini~trnzionc inten1pp ... ti\·a C> innppo1 tu1l;-i ti cr rti rnec\icinali. G. \\\'-' · 1

1

La nevralgia del t1·igen1ino e la na lBORDIER. J>resse .\l édicole, 1

cn1~a.

~rtten1bre 19:?6 .

\\.olf cla ifica in ei11quc gruppi le ne,·ralgie dt:>I trigemino: l J la nevralgia YOlgare o e enziale; 2 ) il tic doloroso ti.pico, varietà spa5tica della n0,·ralgia ep ilettifor111c di Trousseau; 3) forma risultante dalla modificazione dei <lt1P tip i precedenti, e che è la cosiùdetta ne\'ralgia i ibcll e; 4) la nevralgia artific·ialr proYocata da illiP-

zioni cli alcool prntiratl"' pPr curat·c una r1e,·ralgia preesistente;

for1na ati1)ica, ncYralgia oftalrnica, che 1>rf•don1ina nella donna . La c11ra della np,·ralgia del trigemino può esst'· re etiologica e inton1atica, alla quale ultima -..i ricorre più con1uneme11tP, perchè la fe:rma e ~e n­ ziale, ossia da causa ignota. è la più frequente. I mc'lod i di cura si11to1nn.tica possono distinguersi in tre gruppi : 1) pi·eparati a11al~esici so1n ministrati per vin inter11n. o d 'a.pplicazionr local e esterna; 2) intervent i cli p iccol a o grande cl11rurgia: iniezioni locali analgesi cl1e o Jn oclificatrici; sbriglian1ento o rPsPzione dPl ganglio di Gassflr e <lel g-angJio rer,·icale superiore, neurotomia retrogasseriana. strapparnento drll e tre branche del trigemino; 3' agenti fisici: el<?tlro-racliotl'lra1)ia, corrc>ntt• f:1rarlica e di ~Iorton, ~tntica, al ta fr<3 quenza. clia5)

t erm1a.

Lo galYan izzazi one fi110 a pochi anni or son o era la più adopClratn. L<> formr 1rggPrr guariscono . cli regola, mentrr quelle gravi n1igliorano più o

n1eno cl ur evolmE'nte, sempre rhP si facciano applicazjoni prol ungate (45' a un'ora e rnezza) e con torrenti d i forte intens ità (80-100 m ..i\ .) . Recenten1ente il metodo è sta lo modificato con l'i11tro1l uzionP mPdicamento a di ioni salicile, cl1inina r· aconitina. lna l'es1>erienza n on è ancora , uffiriente pc_lr giudicar<' l'efficac ia di quPsto n1Ptoùo La roentgenterapia e.r.rC'ita azione sedativa. E' consigliabile p<1r i . uoi pffetli rapidi ·imi, al y1rincipio nelle forn1P 1r1olto Yiolenti, o .·eco11darian1c•ntP qno.1Hlo abl>iano fallito altrr cure.

La diatermin etnbra dia risultati più .,icurt qnnnùo sia corrrtta1nr.nt11 n1>plicata. E sa e~ercita 11n'azion0 in profondità pii1 energica della ga1,·r.11izzaz io11P, non solo pPr i suoi pff<•tti ter1nici n1a an<·hr per gli effetti rlPttrir.i dovuti alle osriltr,. zioni dt>ll'alt~ frcqn(\uza 11on snlorzatr- ccl alla loro azio11e ._ u gli ioui e le particelle colJoiclali cJo.

1atP <li cnri r.n <'I ttrica. Q11Rntunqur. i ri - ultati

~i

dPhhauo attrih11irc in pnrf P a 1noclificnzione 'i"l -..intorni. pure la clintPrrni:-i inf111en1a 1li1· tt ~11 n ~nte


{.i\NNO

XXXIII, .F ASC. 45]

SEZIONE PRATICA

lo &tato di nutrizione del nerv·o e dei ;-;uo~ i11~ olu~ri. Essa agisce in modo comple~so, cal1na1!dù l'eccitabilità delle terminazioni sensi ti ve, eccitando la nutrizione ·dei tessuti, favorendo il riassorbimento degli e:;sudati infiammatori. econdo \Volf la diatermia agisce più efficace1110n t1• sui primi due gruppi della sua classificazione, ossja n ella nevralgia essenziale e nel tic (loloro~o. provocando la guarigione in due o tr( srtti1nane. Nella n evralgia ribelle del terzo gruppo cli'l risul taLi temporanei; rimane inefficace nel qnnr1 o gru.ppo, recidi\'e i11 seguito ad iniezioni di u.lrool, 0. nel quinto ·gruppo, che comprend e i casi atipici 'della ncvralgja della branca oftalmica. ahrrtou ha ottenuto la guarigione d'un tic doloroso con la diatermia combinata alla ionoterapia m eclicnn1Pntosa. Kowarscl1il{ ha aYuto guarigioni nelle for1ne acute e recenti, m entr e n elle nevralAiP cr·oni che ha avuto solo un miglioramento, ma rnai la scomparsa completa del dolore. Bordier ha ottenuto, rnediainte la 1di.atermia, la guarigione 1dl 11nn. i1Pvralgia sintomatica con5ecuti\'a ad estrazione di dente del giudizio con stra1p pamento dei rarni ner\'OiSi e iniezioni d 'alcool n el nervo dentario. La neYralgia che interessava il n ervo mascellare inferiore durava ·da otto m esi con accessi dolorosi quotidiani che avevano profondamente alterato il sisten1a nervoso e lo stato generale <iell'inf erma. Dopo il fallin1ento di tutti i rimedi analgesici fu adoperata la diatermia, cl1e dopo 15 sedute fece sparirr del tutto il dolore. J.u tecnica per le applicazioni Yaria secondo gli autori. ~ abertou pone sulla 1p arte dolente un elettrod C' pong ioso imbe,ruto !di soluzione di cloruro cli . celio Rl 5 per cento, e l'altro elettrode plt1 gea nel e di sLagno o piorr1bo sul petto o sulla spalla al lato n1c:"d<'s imo della neYralgia. Oppure a:do1P Cl'il e> ri copr<' il te.rritorio n evralgi co con sottili 1<11n ii111 cl i stagno fissate con fasce avv·olte intor110 alln testa in modo da assicurare il perfetto <!On1ntto con la prllr; l'altro elettrode pure di stagno e· <li grn11cli rtirnen . ioni \'iene applicato al dorso. \\'olf applica gli elettrod i sulla regione oculare', <1nalunq1H) , ia la branca cloloro a, in modo da jntPrP~$nre i gangli dPlla base. Fa passare correnti <li 800-1000 m ..~. per 20 minuti tutti i giorni. l~orcl h)r ha adoperato come lino degli Plettrocli il rullo ::ipo11~ioso un1ettato . .Nella prima metà dt"lln sPcluta , i pa n il rnllo sul territorio tu?,·ralgi ro nunll"'ntando progressiva1nentr J'inten ità della corr011t .. fino a tollrranza. Dopo 10 n1inuti la pell' <ii\'t'nta ros n 0 calda; si so tituisce allora il rullo co11 un 0lrttrodP di lan1i11a fle ibi1e di stagno. i può anchr adOtlerare il rullo metallico nudo. che ~ rosl r ffi c:lce in nltre nevralgie ( iatica. 11t)\·ralgia interco .. tale'. 1

DR.

1571

CUORE E VASf. Lo stato attuale della chi1·orgia del cno1·e. (Colpo d'occhio d'ins ieme)

In un articolo assai s chemati co O. c:oquelet, u l .P . ·calpe/ (n. 26-28-29, 1926 . cosi ria t:iu 1nc le co-

noscenze attuali su questo urgornento: 4 ) La chirurgia del cuore è di data r C'ccnte. An· core. Billroth a lla .fi11e 1ctel secolo scor so era clocisamcntp contrario ad intervcn ire su q11C'sto nobile 01·ga110. Farina fn il primo nel 1896 ad osare 1111a .:utura di una ferita r ecente del cuol'e; 1na il mal~to morì. Più fortunato fu il R Ph11 l'anllo ·rguc>ntc. In 5egnito i tentativi si molti.plicarono r il ·ruffier nel 1920, in uno degli ultimi Co11grrssi <lPlln :ocie.tà Internaziona.le di Chirurgia, rifc>rì cli 305 ca si . tratti da cliverse I Jnti, operati con il 50.4 °~ cli sucressi. n1 I~o sviluppo d ella chirul'gia <lPl torace è lcgatn agli apparecchi ad ·ipo- e iperprcssione de$ìinati a combattere i.I collasso polmonare. A1l <'5Sa sono legati i nomi di '.Tuffi C'r , Qu enn , ~ l at.as, Delorme, Brauer. C) La possjbilità di evitare il collasso polmo nare mortale di solito neg11 ani mali da labo· ratorio, permise un.a larga messe di la\Tori sperimentali, non solo sul polmone. rna anche ul cuore. Furono perfino, proYoca te eon succe o dPllr; sten osi mitrali (Bernlleim, 1909) guarite con la valvulotomia successi va . .lager in una t eno ~ i aortica sprrimentale girò l'ostaco.lo errando u11a derìvazjone tra il \·entricolo sinistro e l'aorta me cl iante un trapianto di un fran1n1rnto di giugu 1:-ire. All en i1el 1922 propose l'impirgo di un enùoscopio in chirurgia carcli ovasrola rr. .-\ll o stato attuale dPll e nostre conoscenze gli inter,·enti sul cuore si po sono rla. sificare comi' srgue : 1) inter,·enti intrarardiaci pr r lesioni ''alvolari; 2) su ture delle ferite recPnti dcl euore; 3) interyent i extracarcliaci per ·afft'Zioni ir1trinsecl1e del cuor e e dei suoi inviluppi : a ) toracecto· mia precordiale dPcomprc>s iva; b ) .clrennggio dei vrrsamenti pericardiaci; r. 1 pericardiolisi e cardioli i; d ) pericardectomin; e) ripnrazionr. plaf-itica d~l pericardio. /)) Inter\"enti sul istrn1a t1Pr\·oso del cuore. (.\ngina di 11etto) : opratu tto ln 1 e. rzionc dr' in1pa t ico cer,·ico tora cico. .~ )

T11t er v<' nli intracarrliori 11er le inni ?10/t•o/nr1 . ~IETOOI E L..\\ORI

nr

Ar .LF~.

1) Que to auto1'e in unH ... t:rie <li laYori H\'t>\·a tl\r1ta to di prolungare quel 1>1 ')' i'"'i1no ten1po d1

circa un 1r1in11to prirno eh

a,·:-i,·nno a,·uto a loro


15i2

~.\~ :\O

JL POLTCLINICO

di-;po iz1one Carrel e Tuffier nei loro interventi sulle valvole sulle quali lavoravano a cielo aperto. Egli aveva tentato di servirsi di una circolazione artificiale, ma inutilmente, ipoichè gli animali morivano non di anemia car.diaca, ma di :inemia cerebrale. Durante i suoi esiperimenti però egli ebbe campo di persuadersi de1la possibilità di usare un candioscopo. Bd infatti dopo nume rosi tentativi Allen ha oeostruito un cardioscopio costituito da un tubo di un C(>ntimetro di diametro partante n1el suo i·n terno t1na larrupaidina. Una lente piano convessa chiude l 'estremità distale del tubo e porta in u na sua scanalatura una lama triangolare mobile comandata dall'esterno ed agente in mO'do da prod11rre una ferita solo al suo ritorno. In questo modo individuando una steno~i si può, n ell'interno del .cuore sezionare quel tanto di valvola che basti onde permettere il ripristino delle condizion i idrauliche più vicine alla norma. Queste si J>OSsono desumere da un manometro inserjto ad un rubinetto e che attaccato al car di oscopio, pesca n ell'interno della cavità cardi a-ca. Il pooto mi.g liore rper 1pienetrar c i1el cu-0re per attaccare le valvole mitrali è l'arprpendi ce auricolare sinistra. Tale intervento ·n on rappTesenta una acrobazia chirurgica - almeno n ei cani - : perfino e anche persone inesperte non trovano eccessiva difficoltà ad usare l'endoscopio. 2) C11ttler. rimpro,·erando ad Allen di eseguire una operazione inutile o per lo meno superflua, na voluto sull'uomo sostituire alla valvulotomia, una larga toracotomia (sezion e ·q allo sterno dal IIT ~pnzio intercostale in giù e IPOi dalle parti molli fimo all'om.b elico: sezione del dia,fram.m a, sezione delle val,role con un coltellino speciale). In 5 casi 11mani so.lo i1 10 è sopravvisouto, poco ben.eficain1do d ell'intervento. Gli altri sono morti poco dopo l'operazio11e. L'operazione di .t\llen è assai più semplice : ha il vantaggio di richiedere una breccia assai ipiu piccola, n on 1disturba se non in grado minimo il normale ritmo del cuore, non lascia n è coaguli n è aderenze, non si accompagna ad emorragia, si esc>gue sotto il controllo della vista. C:uttlcr sosteneva che le condizioni favorevoli nel rane <5i peroevano nell'uomo ma J'unico caso, u11rtroppo operato in extremis e morto alla fine rtell'operazione, dimostrò che tali preconcetti erano Prronei. Del resto an.che Cuttler ha adottato un cardiosropio che rassomiglia assai a qt1ello di Allen; l~ Kiiscordanza persiste sulla via da seguire e $ll qt1esto l'esperienza dirà la sua ultima parola. ~emhra però che la semplice sezione sia ~refe· ri'hile nei casi di inecl1il'' ,·alYolnri, la 1Jro parziale a portn1ionc nei ca . i òi calcifirazione. Para'!Onando infine i disturbi conse ntivi ad nnn YnlYuloton1in e quindi alln prod11zionc cli unn 1nsuf1

XXXIII. F ..\SC. 45]

ficienza con quelli legati ad 11na stenosi! per la. quale si è i11ter,·enuti, si vede come tutto in~uca ad annnettere per la 'rita del paziente come più favorevole la nuova condizion e indotta dall'intervento. I casi 1più faYorevoli per l'intervento sono naturalmente quelli più recenti, ove la stenosi non ha aVl1to campo id i provocare ancora disturbi definitivi. J3 ) Suture delle fer ite recenti del cuore.

.A.. seconda la dirèzione del.l 'emorragia si ha un

verf'amento esterno, un emotorace, un emoperi· cardio che ;può esser e precoce o tardiYo, ma che si acrompagna sempre a disturbi cardiaci. ~on dirnenti{'are mai di ricercare la cianosi so,rrapposta alla anemia. Stabilita la lesione caroiaca occorre agire rapi.d amen't e: r esezion e della I'' cartilagine costale sinistra, 5.utura con fili su aghi n1ontati della breccia cardiaca tenenJdo il cuore nel palmo della mano. · on usare mai pinze emostaticl1 e. C) lnterveriti extracardiaci per affezioni del cuo re

e dei suoi iwuilu.ppi. 1

TuffiPr ha proiposto ed eseguito con succe&so una v era toracectomia parziale resecando II, II1I, IV, V, ed anche VI cartilagine con ldue o tre cm. idi 1costa vicin i nei casi nei quali si poteva supporre l'esistenza di una ipertrofia essen=iale del . cuo re. I sintomi definenti l' indicaz.ion e operatoria sarebbero una sporgenza assai netta nella regione precordio,le; dei dolori che si a~entuano durante la digestione, il cammino, o lo sforzo , tali da 0ostituire un,a vera e propria infermità (vere crisi di asistol·i a). Pericardite. E questa ipiù che altro una complicazione di una malattia infettiva: in 10 luogo r eumati5mo e tubercolosi. Occorre in questi casi una diagnosi precoce senza ricorrere alle puntur e che possono riuscjre pericolose o fornire dati inesatti (aderenze anteriori, pericarditi incistate). J.a puntura ya condannata anrhe come mezzo c11rativo e deve cedere il posto ard un intervento 'Piì1 radi cale: la pericardiotomia mediana. pre' ta sternotomia secondo Rel1n, oon l'applicazione di due drenaggi, umo dietro le cave, verc.o sinistra l'altro. Si può con Eiselsberg applicare al malato dt1rante la medicatura u11a maschera a pressio11e differen ziale, con il vanroggio di a_geyoJare Jo ~· · a­ rico del pus e di impcdirr la pcnPtrazione d i !?t·rn1i nella ferita. F. meglio asten<>rsi dai la \'aggi. ~elle forme sterili o tuhercolaTi ouli!!o11x a\·c. . ,.a proposto la creazione di una comun1caz1one P<'rmnnc>nte tTa il pericar<lio e la ca\ità addomi-


[AN~O

XXXIII,

;FASC.

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SEZIONE

nale, n1a questa idea non l1a trovato molti aderenti. Più elegante appare la soluzione di Jacob che istituisce una comunicazione lassa tra pericardio e connettivo sottocutaneo venendo così a 1Provvedere: ad un drenaggio permanente, ad evitare contema:>oraneaimente la comuniicazione con l'esterno, causa nella maggior parte dei casi di iniezione sec'on1daria [Yer lo più inevitabile. 1

D ) Cardiolisi e pericardiolisi.

La constatazione che la semplice obliterazione dello spazio pericardi co poteva cau5are <iisturbt sibili a 'quelli da insufficienza valvolare avanzata, indusse Delorme a 1Proporre ed altri ad eseguire la pericardioschisi o cardiolisi intrapericardica. (Libera'.?i one e ·distruzione rper via ottu5a delle aderenze). Rimproverando a questa operazione la possibilità di un ripristino delle aderenze stesse, Brauer pr opose l 'asiportazione di una parte di un pia5tro. ne osseo. , Klose on·de evitare i.I rirpristino delle aderenze tentò sperimentalmente con successo d ei trapianti liberi di gra5so, ·d i !fascia lata; nell'uomo sembra che il metodo corrispo·n da bene. Sarebbe utile conoscere e diagnosticare prima dell'intervento la sede e J'estensione delle sinechie pericardiche intra o extra pericaooiche sem1plici o complicate. Ma ciò è sempre as5ai difficile, spesso impossibile. C-Omunque è bene aggredire il pericar<iio mediante l'inci·sione ad H di Mignon e Delorme che mette al riparo da qualunque sorpresa permettendo sempre un intervento opportuno (intervento diretto sul p ericardio o toracotomia precondiale decom:pressiva). E. MINGAZZINI.

Sulla allacciatu1·a preliminare dell'arteria carotide este1·na. (HERFARTH.

Zentr. ,'. Ch., 1926, n. 18, p. 1106).

I .a allacciatura preliminare della carotide ester. nn in ca5o di gra''i inter,•enti sulla lingua e dl

operazioni simili viene in genere considerata e raccomandata come un metodo scevro da compl1cazLoni. Recenti ooperienze della clinica di Kuttner dimo5trano inv ece che a questa allacc iatura possono seguire alle volte delle alterazioni cerebrali. fn t1n materiale traordinariamente grande dj carcinomi boccali furono osservati negli ultimt anni 3 casi di emiplegia mortale in 5eguito ad allaccia tura della ester11a, la cui causa si ùove\'a ricercare in l1na trombosi di questo vaso con enlbolia .:;econdaria delle arterie cerebrali. :\'el1'ultimo cac;o OC\.:;ervato - di un esteso carcinoma 1

PR.~TICA

15'i3

della lingua - fu allacciata la carotide esterna destra. Sedici giorni d opo questa legatura intervenne completa emiplegia sinistra in seguito a leggero abuso di alcool che il paziente fece durante l'ora della visita dall'esterno. Dopo 4 5iorni il malato era morto e l 'autopsia diede il seguente ' reperto. L'allacciatura è situata correttamente su11a carotide esterna al di sopra .d ella ·diramazione della tiToidea superiore. Un trombo si estende in direzione retrogr~da entro il lume dell'esterna fino ad un cm. al di sopra della biforcazione dell'a"'teria comune. L'interna è libera. Alla diramazione dell,arteria cerebrale media risiede un embolo ti ella grossezza di un pisello. Indubbiamente, per effetto della circolazione sanguigna s'è s taccato un embolo dal trombo fisiologico - forse anche col favor e della eccitazione alcoolica - e retro. gradamente, lungo la ·carotide esterna, la comune e l'interna fu lanciato nell'arteria cer ebrale media. Poichè, in seguito a revisione della letteratura ~ del materiale proprio, alterazioni cerebrali in ~rguito a d allacciatura dell'esterno sembrano es. sere relativamente rare, non bisogna, secondo l'A., ravvisare in esse una controindicazione alla 5uddetta legatura, tanto più che questa si pratica solam ente per affezioni della lingua maligne o minacciose, casi cioè nei quali anche il rischio di una complicazione può bene essere accettata. Bisogna tutta,ria esservi preparati e, di conc;e. guenza, bisogna limitarne strettamente le indicazi-0ni. F, consigliabile di allacciare quanto più 5i può al di là della ti roi•d ea superiore e inoltre bisogna tPnere il malato in assoluto riposo per almeno 2-3 settimane dopo l,allacciatura e risparmiargli qualsiasi eccitazione. Se poi adoip erando per l'allacciatura dei lembi tii fa scia la trombosi pos5a essere evitata, l'A. non sa dire.

B.

TUMORI. O e1·vaziooi anatomiche e cliniche . ui tumori mi ti della 00 landola ottoma eella1·e. (110UFFART-TBIRIAR . .4 rchi1 1es

I<'ranco-Belr1es de Chi-

rur9ie, giugno 1925).

L'.:.\. da sette ~asi tattigli studiare dal prof. L.ecène rileva i fatti caratteristici onatomici e clinici èei tumori misti <lella glandola sottotnascellare. A.natomia patologica. ono molto mplessi per la ,-arietà di te uti riscontrati. Gli eèmenti quast ro~tanti sono celtulle eJlitelinli e tte-enchimali. varia11ti in quanti1à da ca o n raso. primP 'ono poco differenziate e a rlic;po,iiione la più capric-


157~

Il. POL1CLTNICO

[.\N~o

XXXIII, FASC. 45]

cio. a, le più frequenti sono quelle a tipo glandoaderente e ad accresci1nento rapido. L'invasione JarP e il tu1nore allora si presenta ricco di ca\·ità ùei gangli vicini 11on è co tante. o vuot0 o piene di una so. ta11za colorabile col niagrtosl differen=iate. Xon bisog11a confonderli 111ucicarrninio o contenenti un coagulo d'aspetto con un ganglio linfatico ipertrofico, e bisogna colloi de. J ,e cconde metto110 capo a grosse gal- ben distinguerli dalle monoade11iti. La dia<TnO"i è molto diffjcile se il tumore modifica i suoi t:alerie cellulari .che penetrano nello stroma -e Yi si perdono. Lo stroma è ancl1'esso d'aspetto molto ratteri duro-cartilaginei in zone edematose e forYario; il più spesso è costituito da ammassi di mazioni pseudo-cistiche. Bisogna ben guardare le fibril1<> collagene molto dense e •co.ntene11ti qualvie digerenti e aeree superiore per una pos ibi le cl H' rara cellula. A·l>itt1almente si tro\'a, f•r a gli confu•sio11e co11 noduli me1astatici da neopUa 1111 .,lP1nenti dclJo stroma, del tessuto cartilagineo, .cli queste regioni. L'epitelio·ma prin1itivo della che molto spesso costituisce la parte e senziale glan·d ola è raramente osserYato: Delamoy in tutto ha raccolto c.lalla letteratura una ventina di casi. tlcl t tnnore. Trattamento . .i.\sportazione del tumore e del1la Pntoqenesi . .\ Ilo stato attuale .delle conoscenze glan•dola, eccetto quando il tumore è l>e11e inca11cientifiche non si pt1ò amrnettere, come in molsulato e non è degen erato .. e il tumore si intoYa tìssime teorie, che ·questi tumori si sviluppano da nella glandola, asportare anche questa percl1è elementi .gJ andolari della glandola adulta. Glant:into essa è atrofica. e c'è degenerazione ·vuo<lola e tumore infatti sono nettamente separati tare ampiamente la loggia. sottomascellare e le da ltna capsnla, senza continuità, nè gli elementi stazioni linfatirlle \'icine. epiteliali ri cordano Ja cellula glan·dolare normale G. ANN TCCHTARfCO-PETRUZZELLI. d ella p;landola sotton1ascellare. ernbra più 'Proba. bile che ~ia110 ·clOYuti alla regr es1sionc drJl'apparecchio branchiale. Qualcl1e 1essl1ra bra11cl1iale La i·iduzione cl1irurgica del tessuto sopral"enale nella cura del canc1·0 inope1"abile. può sp:iri re in completamente; questo resto in qualc11e mo1ri ento, senza causa 1determina11te mani(R . $TEPHA.~. Deutsche Zeits. f. Chir., 'rol. 195, festA, può .clar luogo all'insorgenza di questi tupag. 170, a. 1926) . mori misti. ''r~1lm1s ed Hinsberg furono i primi L'..l\.., direttore della Clinica medica di Francoad ammettere la teoria dei germi embrionali )D- forte s/~I .. ha studiato accuratan1ente tt1tti i ca i elusi i1e11a glandola.. Xati da inclusioni ectodcr- cli carrino1ni inoperabili da lui fatti c11rarp con 111ichc e? 1nesencl1imali .della regjonc ccrvico-cefal n ron tge11terapia. Ha Yi. to co&ì come ''i f o !:lt) ]ica e osserYati sopratutto presso gli sbocchi •dellle una grandissi1n::i differenza nel modo di rea~ire glan<lole salivari, i tun1ori mis1 i sono clel tutto anche trattando i ·cl i turnori dello stesso tipo e an:\ lo!!l1i ai 11Pi materni: per lungo tempo benldella stessa sede. Prnsò allora che l'effetto dPlla qnj, po·s ono d'un tratto svilupparsi enormernente radioterapju non fossP un'azione' diretta dislrurntt1 ed nnchc evolversi verso una certa .m alignitù. c;ulle cellulr neoplastiche. ma bensì un'azion it\1:,'rolv::.ione Clinica. L~a~rrescimento ùento, la dirPtta sull'organi mo stesso. La causa ·d ella cffica1)sula propria, l'assenza cli infiltrazione dei tesCflcia o meno ·della terapia •doyeva risieùere in ' uti vici111 e ·dei gangli parlano per un neopla-· un qui·d che esistesse nei casi che risentivano ma benigno. Questo per una gran parte della l'azionf' ctri raggi mPntre doveva mancare in loro ~,·0Iuz1one e non è da e eludersi una po ~ si­ quelli che si rilevavano come refrattari. . ottohi ]Cl degenerazione maligna sia verso un epiteli o- poc::e t11tti i malati a nurnero e ricerche, in 5pecial rna rhe \'erso un arcoma. Questa degenerazione modo la conta dei globuli rossi, la formula lt\ucoè n1olto frequ ente trattando i di tumori a cellule c1taria, la ''elocità di sedirnt>ntazionP, il do5aggio della glice111ia e ·del conter1uto in. albumina ciel crto\'ani P poco rli1fferenziate. 'iniziano con1Cl p1croli noduli, sn rui l'attenzione vien portata per s iero e il do ·agg:io dei fern1cuti coagulativi. In con clu ione ha os eryato che i ca i refrattari aJJa cn ~o: J>Cr un'angina, una carie, o. specie nelle 1"1clioterapia erano carattrriiznti da auinento della donne. per ragioni estetiche. ~on danno , ·ero pres::ione cJel angue e da, pol icite1nia. <lolore, nè gran fa tidio; Moresti11 i11fatti coinuecondo le ricerchP modrrnr ri ulta che la 'Pclt.. n icò n el 1905 a I Congresso francese di CJ1irurgia rlei poteri di reazion<> clrll'indi,~iduo è ra.pp1'«A· 11n tun1orc ~li to de11a sottomascellare che pesavo . . entala dal sistema drl ric.a1nhio 111aterial (cli 6 l'llili P non a\'e\·a dato alcun segno cli malignitit. . choff), cioè .Qal sistcrna reticolo-endoteliale in I.a glntHlolt qua i ..,cn1pre co n~erva la sua funtln o ~tretto. dagli r.ndot.-li dei capillari e dal zione. i POi· ono a\·ere ~oltanlo fcnon1rni cli corn~1~t e n1a connettiYalr. di cui gli i ~tiociti fi~si ]1l'P"~ionc a stH ca ri<'o. I..a tra for1naziune n1alirnohili nt') ... ono i rapprt" Pntnnti Pllulari. O 111 {!llH ~i an111 1zia co11 un la n1hiarnt~ 11to h1 usco nt)l1

''ncl ~c.·~ 1 · irno1t11 '<1Cl tt1r1101c. chP diventa lloloro~o.

potere <li rt•... 1-..tl1n1_.1 d~11·org-ani~n10 a\·r bhe . e<I


[,;\~:\O

XXXIII ,

FASC.

45 J

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SEZIONE PRATICA •

iu questo cornplesso, dal uo poter e ;fu11zionale potrebbe essere una differenza analoga al reperto <li1pencl erebbe la sorte 1dell'organi5mo leso. In esso istologi co i1ormal e. $i for1nerebbero gli anticorpi, alcune sostanze :\essuno dei malati trattati è guarito; ciò <.ìis:i rehb<'''O capaci ùi aumentarne il valore funp ende, secondo 1'.:\.. , clal fatto cl1e si tratta cl i zi onnle, co·Si la tri~lofla vina, la i>rot-einoterapia, individui in tali condizio11i in cui ur1a cura anche 1:1 n1alaria nella cura della D. P. , la radiotese r fficare può a\'ere 'ralore <li migliorarnento no1t rap ia, ecc., agi.rebbero in questo modo. Spertcli guarigione. D'altra parte è nccflssurio ri solvere n1e11tal rnentr venne dimostrato cl1e vi è un rap - alcuni qursiti; p. ~s . , quanto tessuto surr e11ale è norto tra sistema r eticolo-endoteliale e secrezjono nPcessario di togliere? che parte? e Yi sono an• intt'1·na della eapsul a surren ale n el sen 5o che un cora altri quesiti aperti! tatisiich<> dPlli? socirtà n 11111,,nto nella secrezione cli qu esta, porta a una cli assicurazioni sulla ,~ita l1a11no dirno trato che cliln innzionl' rlel potrrc funzi onale del sistema la mortalità è minima negli irldi,·idui ipotrsi r·c.iticn1o-en rloteliale. B possibile ·di misurare la funfmeno di 100 mm. di Hg); vi è i11 qu esti nn a zionP del s nrrflne per mezzo d el d osaggio drl ipofunzionP della surrp11ale? E p ossihiìr di abbac:.fermrnto proteolitico del siPro, con la conta clrl sa!'c il poter e di funzione della s11rrPnale con !!'lobuli rossi e con i 1 dosaggto d ella b ilirubilla al tri m ezzi? Si è dimostrato chr l'i11s ul inn in irtnel ~iero. 1ata a •p iccole dosi in topi li rpnde i1nmuni nei r .a misura diretta del valore funzionale del si- trapianti di tun1ori, n ell'uo mo stesso la ra•d io teropia profonda dei tumori maligni <lù con e5sa ~te111 a <li .A.scho;ff è ·data dalla quantità del fer mi_gliori ri5ultat i; recentemente s i è par.lato i11 n1E>nto protr.oliti·co •del 5iero, si dimostrà così che 1n0<10 rlrriso di un antagonismo fun zion ale tra quanto è più violenta la ·difesa dell'oTganismo insulina e ormonr st1rrenale, e sperimrntalmente t3nto pi11 alt i son o questi ,·alori. .. i ono desrritte. lesioni m olto noteYoli dei 5tlr I.a prova dell'esattezza -di queste idee è fornita r eni dopo cur a insulinica. dalla i1atologja umana. \ ' ALDONT. ,.i sono du e malattie do\'e il dosaggio di que~to fl rmen t0 dà valori costanti : jl mas5imo n elCancro della mammella p1·ecoce e tardivo. 1· an•'Jllia perniciosa, il minimo nella poliglobulia, 11 el primo caso jl valore funzio11ale .cJel r eticolo (G. C HEATLE. Pra ct ictioner, apTile 19-26). end oteliale è &pi nto tanto oltre -Oa arri,·are al ~el cancro della mammella l 'e ame del s<:'no pcito1ogico, nel secondo è all'opposto bassissimo. può f ::ir rile,·are: In qt1esti cas i si può dimostrare n etta l'azion P 1' t1n'intumcvscenza circoscritta; cl c;lla secr ez ion e i11terna del s11rren e p erché la 2) delle masse sparse; ns11ortazione unilaterale di una capsula guarisce . 3) fuoriuscita rjj sierosità o di sang-11e dal cn la. poliglobulia, il suo innesto la anem lfl. perni-· lH?zzolo; ciosu finchè il trapianto r esta Yitale. ~ ' la pelle del capezzolo 11 lcerata o retratta . .~ ri carcinor11i i11operabili r efrattari all'iIW'a dia TJa retrazi·one Pllò acca~lere -per aderenza col zione rsisto110 i segni ·di una iperfunzione della tu1nore immediatmnentr . ottostante, per interes n :-:11rrP11ale : si può pensare quind i cl1e una sua m ento 'dei legamenti 'Cli Cooper, ch e gi1111gono al la <limint1zione 1po5sa fare scomparire la r efrattapt lle, e, retraenirlosi , la tra·g gono sero ragg~inzan­ ri t> t :'\. dola, per interessa1nento della fa eia <lel gran pettorale, con fis azione rjel seno a CJl1 €'~ta truttur~1. I .o tepl\a11, guidato da que te idee ha fatto • e trazione indiretta ulla l)elle. nsport ft l'e lU1a capst1la surre11ale it1 questi malati. , ·anno poi ri<:ercate ancl1 e eventuali alterazioni Ha o~~ erYato ·dopo l'operazione un abbassamento delle 1in foglandole asrellaTi e ospro cJa·v icolari <l •'l numero dei globuli r o s i e un aumento del \ 'a esaminato an~he l'<tddome, per rile,'arc lo potcrl' prol.eolitico •del sur1gue; con ten111orant'a stat1 del fegato. d~lle oYaie, una evr ntuale n itt llll' nti que~ti pazie11ti Teag-ivano forten1Pnte a do i ~ ,.o tent1to conto delle condizioni generaJ.i. d r linfl'riori <li un terzo a qt1elle che pri1na non del'emaciazione. <lell'anemia. 1Pr111i11~Y::ino nessu11 p.ffetto, lP n1et a ~tas i r ~li altri J ca i più avanzatj po ::-ono pl'esenta\ i come n11 c;inton1i dip<'11ùen ti regrediYano come neg-li indi,·i~ro o tumore con pelle nderente; o come un sen o <lui rhe rragiyano bene alla radioterapia. 111 11 " molto atrofico, con capezzolo a~ ~ai 'retratto. ~ti \"'a~i no11ostante la gra,·e cache ia non · i è potutn uria niccola 11l""era a rnargini rletti e •duri. info..<1 tn1n-.,trar<' alcuna alterazione rC'gres iva dPlla • S:-\ta. nl di O}lra di una pi cola intufnescenza: •J ca11:-:nla surrenale asportata, in un solo ca o o icome u11 eno con pelle raggri 111..'lta e :superfici ii "tf'Yn 1111a ntrofia di alcn11e zone cli e a; quP to i rrerrolare cl1e non la. ia ri }(J\·are u11a d efinit,1 ~tnrPbhe act indicare che non tutte le 11nrti dc>lla I • cap 11la 11a11no lo ste&so ' 'alore funzionale ma ,.. intnm~sr.enza. 1

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ll. POLICLINICO

[.-\~NO

XXXIII, F A-C. 45 J

Quest'ultimo a5petto, raro, è più !acile a con. CENNI JJIBLIOGRAFICI !onderc;i con una mastite cronica: si tratta gene· ralmente di un carcinoma delle parti terminall Dott. LORENZO Pr.zzorr1. Teorie e pratica nella dia<lei •dotti, e d egli acini. Le gl1iandole ingrossate nnosi clinica e radiologica della tubercolosi polpossono per compressione determinare un ingoTgo monare. Vicenza, tipogr. Rumor, 19e6, pag. 331. I .. 25. della giuigulare esterna o un li.eve edema della faccia interna ld,el bracciD. Per •di.frfusione del tuF. un libro che merita di es5ere segnalato : se more si ba talora una pleurite, o un ingrandiil libro, secondo le intenzioni dell'A., non è de, m ento del fegato o delle ovaia, taloTa con ascite. &tinato ai ttsiologi ma ai medici pratici, in realtà Tut.ti que5ti ·casi avanzati non 5ono suscettibili · è un libro che sarà utile non so~o al •mediico pradi e!ficélJCe trattamento. Si possono sostenere le tico, ma allo special~sta e allo stUldente il quale speranze 1dicenido, come è v.ero, che in molte mi- troverà riunite, genza sfoggio so\rerchio di erudi gliaia di casi qualcuno gu·a risce 51Pontaneamente, zione, ma con ricordi succinti , qua•nto dovrebbe e che si puo trovare un rimedio contlro il cancro con 5'forzo ricercare nei più ,g rossi trattati. t vero da un giorno all'altro; inoltre con teTa'Pie più o che qua e là non tutte le aff ermazi-0ni potrebbero meno suggestirve (in_iezioni di anticorpi, raggi X ) . essere sottoscritte ma l'A. ammonisce che il libro Si può anche prenJdere in considerazione, nei C3J5i è frutto della sua esperienza 'Personale è l' ..\. diard atti, l' 81Sp-0rtazione d.el tumore mammario per chiara francamente che il lettore 'PUÒ così essere evitare l ' ulcerazione. libero di tenerne il conto ~he crede. Se il proce5so non è molto avanzato, le condl· l\1a .quello che è certo è che il libro esce dalla zioni generali sono buone, le ghiandole sopracJa. solita falsariga dei trattati e i probl emi più com·vicolari non sono interessate, l'operazione, pur plessi a.ippaiono - sotto l'esperienza giornaliera non essenido radica-le, permette una so;pravvivenza del mal,ato - ritdotti nelle loro giu.ste dimensioni. media •di cinque anni ciTca. L'intervento deve ri· I problemi più moderni aippaio,n o nel libro bene muovere il tumore e le prossime stazioni glandoassi.m1lati e discussi e S'Pecialmente nel loro giulari. Bisogna evitare la compressione òel tumore sto p11nto di vista sotto traociati i ra'Pporti fra ner non facilitare l·e metastasi; per lo stesso mo • esame clinieo e radiologico: è accennata, se non tivo conviene lavare la :ferita con sublimato 1 a sviscerata, la questione della diagnosi precoce ra500, .che d1strugge tutte le cellule libere; a . tale ò.iolocrica della tuberc-0losi polmonare e della diae • scopo anzi alcuni adoperano il cauteT10. gnosi anatomo-raldiologica; ma il libro è naturalUn'intumescenza della mammella con precoce ~~nte non destinato al radiologo il quale se deve raggrinzamento 1del1a 'Pelle è un caireinoma che essere paidrone delle finezze della l:1emeiotica ra5orgc cla.gJ i aci ni; un tumore solildo, non lobulato, diologica non ·deve affatto jgnoraTe la semeiotica sorge dai dotti. In questi casi, ipur essendo rispetclinica e giustamente l' .~ . m·e tte in rilie,,o il fatto tate le ghianidole prossimiori, fu 5'Pesso trovato eh~ il radiologo non deYe essere un unilaterale. tess11to, ' canceroso intorno alla vena ascellare: perE perciò cl1e anche noi leggiamo con piacere la tanto ancl1c in questi caisi la prognosi è molto pa~te riguardan•t e l'esame ldel malato pevchè qua riseryata, 1pur essenld.ovi possibi1ità di guarigione. e là a·f fiorano osservazioni che dimostrano non L' e cissione d·i prava può facilmente determisolo la c-0mpetenza dell'A. nel campo clinico ma nare disseminazioni e metastasi e va e\-itata: l'in, la conoscenza delle difficoltà che 5i incontrano tervenio deve essere comi>·leto, e com'Prendere le q'lJa·n,do si voglia interpretare iJ fatto obbiettivo e stazioni ghiandolari \'iciniori . accordarlo col reperto ra·dio1ogico. DORI A. una prim1a parte del libro com'Prende l'anatomia 1

11 Interessante pubblicazione: Prof. AC'HUiLE OA POGROSSI, libero docente ..ella R. Univere.ità di Roma. Medico Prima.rio e Direttel'• dell'Oepedale • Ma.zroni • Ln A.seoli Piceno.

Concetto e diagnostica della tisi iniziale. Elegn..ntieeyna. broohure della. nos~a. Oollezione • 1l• nografte mehioo-chirurgiche d'attualità.•, eta.mpa.ta. •u carta distinta. in nitidissimi tipi tipografici. - P.rMH L. 1 O. Per i noetri abbonati sole L. 8, 7 6 in :porte

fr-a.noo. In,vinre '" n~lin Poetale n.ll'Editore LUIGI POZZI Vin. ~ic;tina, n. 14 -

ROMA .

patologica {9-29) e la ti si'Ogenesl e i prore'> ·i im· rntlnitari (29-55) ; la sPconda iparte l'anamnesi. la ·i spe:·i one, la palpa:ione, l'ascoltazione. la percus. sirme, 1'esa1ne generale riel malato, gli ec;ar11i spe cia li (55-171) ; la t erza parte riguarda l'el\flme radiologico (171-229) ; la quarta parte trat.ta .dell~ f ebùre e rlell' emoptoe. dell'atelettasia e dell enf1$ema, della sclerosi polmonare r. d elle pleuriti

(2~9-?93); r.hi.urle i1 libro nn piccolo capitolo sulla l'nlutn:innr. nnaliti r.a tl ei sinr1oli '\/nton1i P. inie l rf ingnn~ f if'1t (293-303) e 11nn accurata hihliogra!ia.

Prof.

l~UGENIO ~111.AN I.


[.ANNO XXXIII, }"ASC. 45]

Les l\l édicaments cardiaqu es. ~~as­ son éd. Pari5. Fr. 14. Quest'opera postuma di Cheinisse sarà a-ccolta con benevolenza dal pubblico medico, che conosceva l'A., attraverso le brillanti sintesi terape11tiche ·p ubbli,cate nei 1periodici francesi. Dalla digitale, allo strofanto, alla scilla, alla sparteina, all'adonis, al mughetto, alf olio canforato, all'adrenalina, alla chinina, alla chinidina, tutte le medicazioni cardiache sono passate in rapida rassegna; con felice sintesi l 'A. fa tesor o di quanto la moderna cardio1ogia ha aggiunto alla conoscenza dei vecchi e dei nuovi rimedi. Sono precisate le indicazioni e l'azione farmacolog·ica, 5ono .sta:bilite le dosi e la forma medicamentosa; questi d ettagli saTanno assai bene accetti al n1edi!co pratico, che ad ogni istante si trova alle prese col cardiaco, bisognevole di assistenza e di cura medicamentosa. L.

CHEINl SSE.

T. PONTANO.

Les Angines · de ioitririe et leur traitement. ·Doin é'd., Paris. Fr. 15. :e il sesto volume rd ella collezione « Les maladies de la cinquantaiine » . IL' A. di vide le angine in tr e categorie: a ) cardiosclerosi e sclerosi aortica; b) aortiti; e) ateroma cardioaortico. A questi tre gruppi fa seguire una breve trattazione delle anbine funzionali. Progno~,i e cura sono r egolate secondo il ti~o d ell'amgina. Questa ·divisione, c•h e vorrebbe essere una sistemazion e clinri.ca del capitolo delle angine, non è ·che una organizzazi one arbitraria delle !forme di angor, senza che dall'indirizzo seguito daJ.PA., ne guadagni la visione ,del malato. Troppi elem enti dubbiosi e tro;ppe contraddizioni, nelle quali il medico ogni giorno s'imbatte, sono a piè pari saltate dall'A. per comodità di classifica. Nè è tpossibile passar e sotto silenzio la disinvolta 5icurezza con cui l' autore taglia netto sui 1problemi e sui tentativi della cl1ra chirurgica. Il libro de' Leclercq ,qà l'impression e che 5ia nato vecchio. Esso p erò si l egge volentieri; chi scrive &a render e :piace\role qt1alunqu e argomento anche astruso. A.

LECLERCQ.

T.

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.,... , ,,,,,..

1577

SEZIONE PRATICA

.,...._-

PONTANO.

..

Dott. prof. ALESSANDRO ~OSSI . Llb. doo. di Fisiologia e Patologia Medica netta R. Università di Padova

Mortolouin tlinlcil e Fisiopatotoutn del cuore Prefazione del prof. LUICI LUCATELLO Clinico Medico di Padova

Un volume in s• di pagg. ' 7111-122. con 14 figu re net testo, nitidamente stampato su carta semipatinata. Prezzo L. 1 5. Per i n06tri abbonati aote L. 1 3. 7 5 tre.neo di porto.

Iniviare Vaglia Postale a.11.'Edlitore LUIGI POZZI Vi!l. Sistina., n . 14 - ROMA .

fttCBDEMIE, SOtlETA MEDICHE. CON6RESSL R. Accademia Medico-Chirm·gica di Napoli. Seduta dell'll luglio 1926. Presidenza : prof. RoDOLFO STANZIAI.E, Vice-pres.

Sopra una streptotrix termofilaJ patogena. Dott. GuGLimt.1\fO Aso10NE. - Da una delle sorgenti ipertermali di Agnano fu isolata una streptotrix, vegetante fra i 45°-65° C., con ottimo di svilUippo sui 55° C. Per tali proprietà 1a streptotrilJ isolata è termofila obbligata. Le colture .allestite successivamente con la stessa .acqua, prelevata in vari periodi, b.a.nno dimostrato che questo germe si trova costantemente n ell'iaoqu.a ed è la sola specie isolata. Strettamc.nte acrobia, non produce ~ore, coltiv.ata sull' ~ e sulla patata alcaliniz-

zata.

·

E patogena p er la cavia. Le iniezioni peritoneali di germi vivi cond ucono a morte gli. animali inoculati in un periodo vari.a.bile dai 5 ai 15 e più giorni, cor1 gravi. sintomi di intossicazione. Le in d.agini condotte per deteminiare ij meccanismo delL' azione patogena hanno dimostrato che questo germe uccide la cav ia per un veleno e minentemente tossico, oontenuto nell acellul.a batterica. L' a2iione ;patogena differenzia La streptot,,.,ix isolata dalle' altre termofile, finora descritte.

11 glicogeno nei carcinomi deU'utero .

Dott. G. TESA t 1 RO . - 'l~utti i metodi finora usati -;>er la estr azione e la determinazione del glicogeno, 001npreso q11eJ]o classico di P fliiger, prescriveva.no .:il t agliuzza.mento dei tessuti :prima di sott°'porli all'ulteriore tratt~mento, tagliuzzamento che causaYa, sia per il tempo occorrente, sia per gli stimoli nleccanici inflitti alle cellule, tra,.. s formazio11e e quindi scomparsa di unia oorta. quant ità. di glicogeno. L 'O. descrive un n1icrometodo pe1· la determinazione d el g licog-eno in piccole qua11tità di tessuto, che 11on ve11gono t.agliu wate ma invece sottO\I)oste solo al minimo p-OSSibile di stimoli , e son o p1'eventivamente fissate in alcool assoluto, che 111entr e è u11 m ezzo, nel quale il glicogeno è del tutto insolubile d' altra parte annulla i11 modo de-finitivo ogni attività enzimatica cellt1 .. lar e, evitan do così a nche inell'ulteriore t r attamento I.a scoro1)arsa. di glicogeno per processi glicolitici. P e1· una rap ida pesata i utilizza la bilancia di torsione. ('on questo metodo sono state eseguite determin ai.ioni di glicogeno in sei carciuon/i dell'utero e YÌ e ne è t r o,,.ato in media g. 0,759 °0 di residuo secco (n1ini1no 0,622 ~~.; massi1no 0,9l9 %)· i stabilisce infine che anche nell'uomo (come era già dimostrato per i tumori sperimentali dei polli e ~e1 tc.J?i) avriene la fissazione del glicogeno nel te~ uto cnrciuomatoso come sostanza di riserva per il peculiare metabolismo di sperpero delle cellule neopla .. tiche. A. Cm T0- '1, .i;e9retnr10. i,;


IL

POLlCLf~lCO

. 'ocietà Medico-Chirurgica della Romagna.

J~e sezio ne d[ un tratto di te111tc, e di qu(l:)i t11tfo

il uro:s;'J i11trstinu in scyuito acl invayi11a11tt 11fu. 1

~

eduta del 19 sette1nb1·e 1926.

Presidenza: 1 (

P1·of.

OLI ERI.

side1·azioni clinico-ope1'o,torie su di un caso di distacco lJ>ecoce della placenta no1 nial1ne11te in-

fJ11

serta.

,

U. (Alfonsi11e) . - L'O. riferisce di una donna, scco n<li.;:>ara, d'anni 38, nefritica, intossitata, nella quale si ebbe il quadro classico del di. tacco precoce della placenta normalmente inserta. J)i fronte allo stato minaccioso pe1· la vita della 1nadre, nella speranza di salvare il feto, 1'0. procedette alla cesarea-classica conservatrice: la donna fu sa,Jva, ma non così il feto, che non fu posP .\SINI

ibde rianimare. L ' O. discute le ra.gioni, per le quali dette la preferenza alla via alta (ammalata nefritica into icata, n1a. non infetta - speranza di salvare il feto); però non r_:>uò n eg.are che in certi casi ~ia <la l)referirs1 la isterecton1ia subtotale i)receurea, prec•)nizzata dal '01~1ERI.

Jsf erPctontiu, fot rlle 1n·ecesarea.

(Faenza). L ' O. riferisce su di un ca o di gravid.a11za a termi11e in do11na di 33 n 11 n i affetta <la grc.is")i nodi fibromiomatosi del <-olio uterino , pr0 cnt::ttasi :ill'Ospedale Civile di lt.,a \nza dopo tre giorni dalla rottura delle acque e dopo aYer ubito parecchi riscontri vagina1i. Stabilita. l'in1,?ossibilità all'e pletarsi di un parto per vi~\ vaginale fu deci o l ' intervento per Yia adclon1innle praticando l'i st et ecto 111i<1i totale JJr r G1NNASl

La paziente, che troY.a~i in condizioni ottime di salute, fu operata d'u r genza 7 inesi fa di resezione di 35 cm. di =ntestino tenue e di tutto il crasso sino a metà del sjgma per invaginazione ileo-colica manifestai ,\. i nel decorso di una aQpen"'licite subacuta. La f.Y'lginnzione 11011 era stata possibile ca.usa l'ede1na e norme del cieco. La continuità del tubo inte~ti­ na le fu ripristinata a mezzo di ileo-sign1oi :l.J~to­ n1ia latero-latera le. Il decorso postoper.ator10 fu emplicissimo, il circolo intesti11?tle si ripri tinò al terzo giorno sponta.nean1ente. La operata. che s i nutre di O<.?;ni nli1nento con appetito, è cresc iuta di Illeso ed ha ora .alveo regolare con defecazione quotidiana di feci poltacee, mentre era stata .. empre una stittica osti11a.ta costretta a. prendere og11i giorno l.a.ssatiYi. 'l,e11nta di recente in osser.vazione per otto giorni, le feci si sono i110 trate norn1ali , senza re idni ali1nentari n o11 digeriti. I/ ec;an1e del t11bo di~e­ rente, praticato rudio1ogi<'a1nente, dopo so111n1ini. trazione di pasti 011acùi e cli e li sina, clin1ostr<t la ston1ia tabilita a ssai ampia e bene funzionante. L'ultima a11~a del ten11e :;i è f.atta ecta. ica. per funzione vicaria e così rpnre ]a poca parte residua del gro so intestino. , OLIERI

.

(~.,orlì).

-

•.\.

rr.t.;11 reo.

P'u rf> c.)~1,cndo sLata eseguita altre volte l ' isterect.c>Jn ia. NUb-totAle precesarea (SOLIERI ), l'ablazione totale dell'utero gravido i1on consta s ia ancora tata praticata. Il ca o è noteYo1e anche perchè l'indicazione ~1lla. condotta operatoria era. precisa ed a olnta. l/e itn fu dei -niit brillanti perehè si al\ò la . ,· it a nlla 1naclre e al neonato. Sor,1..:n1 , '. ( ~.,orlì) .

- l .n i tcrec·to111ia prece~a1 va. intervento di facile e ...ecuzione per chi operi c·ou tecnica cli..,c iplinata e ~ i c· ura. ha avuto nelle 1nani cloll'O . e ~i quanti l'hanno prnticata e ito fl>liC'e to4.;tante ner la 1nadre e per il feto. H.a per i ncliC'n:t ioni le indienzioni te~ e del taglio cesareo c·on 'c1·vat1Yo r111alo1·u si alJ11ia raa;one ,7; 1'itenPre ,.,,, ftt n1<1frite .~ia stata 1nquinc1tn. L ' O., che sii-. dalla ... ua u1e1noria illnstrativ~ (Jf oruo!J"i , N. 5, J>art<' lf , 1922), ha e...c·lu~o cli voler elevare a inetodo tal~ intcr,·ento, in i-..te tuttn,~ i.a sul1a opnort unitìl <li e'--..n a ~iu~ta indi<'n~ion , ~e1npre che la do1111n od i parenti <li lei non . i rifiutino. datn u 111·c• 1:1 i11Pttit1Pline. al pa11n natnralt~ . alla den1nlizion dtitl':1:n>nl'l'C'chio !!(')n italp i11t<'r110 .

Rarn 01011 if estazion e cl i ereclo-lu e ; n la tt u 11 t P rl i se i 1n es i . P. e GHETTI G. (Faenza). - Riferi-..cono i11torno a r:l un ba1ubi110, nato da genitori gio~·n­ ni, entr a.n1bi a R. ,,•. negatiYa. il qt1ale a 6 1110 i di età presentò insien1e a fatti gener.a li cli nat ura si fil iti 0a , i1n i11gros ·amento a.I lato de tro del collo. t'evoluzione e i carattE?ri presentati dalla. lesion e fecero an11nettere inequivocabilmente trattar. i di 1111..a go1n1na, e infatti la cura . pecific·:t colla guaTigione rapida e derisa a•pportata, confermava la di~ gnosi. Data l'età d el ban1bino la gon11na è 1nauifeta~ione rarissin1a . essendo 01·di narian1ente l1 n prodotto de11a s ifilide eredita ria tardi,·a : quindi gli 00. ricer carono I~. -..picgazione del fRtto in due ipotesi e cio' o note,·ole e :r">eciale re i tt>nZ•l del bainbino 01)pure viru attPnnato. Non potendo a1nmettere ln. prin1a, gli 00. a1nn1ettono h~ . econda cl1e può ~p iegar i con una sifilide di . econd.a generazione, e endo i due nonni J>aterni ict1ramente ifilitic i. G\LLJ

Il .-.:r)u rrtorio: Dott. P\Ot />

G\1~r.r

(Faenzal.


[.~ N~O

XXXIII,

FASC.

45]

1579

SEZIONE P RATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Il gozzo: errori etiolog ici e terapeutici.

Il p-ozzo non deYe essere consid rrato come una hana1r tl11nefazion e nl collo, e non deYe essere c:. m1 pre trattato u base di iodio o con la tiroicl!\rtomia. Ri :-!ogna i11vece ch·e il in edico si renda ·hen C'O nto <~Pii· "t jologi a in ogni singolo caso, nppl icnn do poi la trrapia adatta. 1. Bra1n (/Znflocrinology , vol. X, i1. 2, 1926) , dal1'csa1ne di n1olte centinai a di si1nili malati, ac1..nnna i.lgli errori principali in cui può incorrer e il pratico. . ''. pPr ese1npi o, un gozzo n eopla... t1co ])e11 i11cn p5ì.1lato deve es&ere co1np leta.n1 e11tc asportato, 1111a semplice ipertrofia o un gozzo colloid , nei quali lo studio <lel metaboli 1no basalP Yela gin un C'erto grado ·di ipotiroidisn10, deYono E>ssere tr~t.!nti inedi calm Pnte, 501nministrando, per esem pio, clcll'or1none tiroideo . ì\el gozzo e oftalmico invece si ricorrerà a 1 cJ1irur go, il quale asporterà la tumefazione in parte o in tutto. :\on è poi vero cl1e il .g ozzo sia 11ecessaria1nente una malattia della ghiandola tjroide. ~ ell e r egioni in cui n on esiste il gozzo cnden1ico. una iperl rofia tir oicl ea od an ch P un gozzo colloi·de possono e sere in r apporto ad 11110 . tato premestrualr, All '.adol rscenza, alla gravidanza, all'ered itù, a<l t111a i nf Pzio11l"\ ge11erale o locale, a intosjrazionC' intC'st inale , o ad <ll1 r P condizioni estra110P :11la ghiandola. J... n guarigione spontanea è infatti qui frcquentis5ima . :\è è vr r o rhe ogni gozzo to ico in da riportar"'i 3 fatt i .rli "i,p crtiroidi. n10 ». Il gozzo rsoftal1n i co, i11fa1ti, i1on è cloy11to nel i pcrti roicli mo, l'Pn~ì a clisti roicti t110. J t) proY<' cl i>l metnholistno husale non rappre~<'H!t1110 qualco&'l cl i infallil>ilf', potendo i co1n11~ e tt L're co11 J'i trun1 entario u uale 1nolti errori. Il Y;11ore 111a irno <li tali pro,·0 i ha . olo per lu 1·o nfrrn1u clelln guarigio 11 ~. I.a tarhi t?arclia ('}11 nccon1pag111 il gozzo i1011 è ' '-' 111pr > ·lloYuta alla t iJ'otossil~n1ia. ::\011 bi ~ ogna infn tti ct iuu'nti car e clll il soggetto in alato ùi g-ozzo può l"\ serl' co11ten1pora11ean1E>11tl' a fft> tt o ùa tnl'hi·:1rtlia paro~ i::it ica o eta cardio1lat ia; con1 e purr pnt> tO" i~ter' uno "tato febbrile che p1·0,·oca l'nz1nne i apitla del t uore; O<l anchP JltlÒ trattar i ili "0<1'0't"\tti er1\ti ""tic i :xl ap11re11.-;iYi, sui quali 11a infl11~-..o la paurn cll11 medico; con1e purl". jnfin;'\. potrù tnlora trattar i cl i <listnrbi 1)11ra111ente 1necl'Hllil'i cJ,1 con1p1 ~c;.;;inn~ cir colatoria o re-piratoria. 0

1

1

1

:\on tnt1i i gozzi richiedono la cura chirurgica. . ·e infatti (-'~istono gozzi. cl1irurgiri, quali i ncop1nstici, e qllelli che provoca110 disturbi compre5:::.o:-i ugli organ 1 Yicin i, esistono pure dci gozzi ri1 pcliri, quali, Je empli ci ipertrofie, i gozzi col· loidi, le i per plasir dell'Ptà pubere, il e-rozzo esofta1n1i co. P <'r que~to $Pco11do rrruppo non è poi sen1pre indic~ta Ja terapia iodica, la quale deve es. ero prPsrritta cliretta1nente dal n1edico, a scanso di peggioran1cnti nello stato generale e n elle condi .. zi oni della ghiandola. T_tna deno1ninazio11e cla ca.111J)iare dovrebbe es ~ert' cn1ella lli « gozzo esoftalm iro », pcrchè in tale 111alattia l'ingro5san1e11to tiroideo non è che t n 1 fatto rcondario, che 1p11ò an chr. far dift>tto, alla ~tr~sa guisa dell'e oftalmo . . arebbe qnincli pil1 giusto parlar se1npre di "ma1nttia di Baseclo\v o 1li Gra,·rs ». P ari1nenti tale inalattia non clo,.rc>liht> p;. ere trattata c·o11 la som1ninistrazione dl iodio, n P con la tiroidecton1ia...\mbed ue i i11czzl n o11 ayl1>ortano il bPnefizio yoluto, e il medico n0n otterrà Ja guari.g ione che con il ri poso, la 1liPta. l'Plettroterapia, la p irot0rapia P i medicarnr nti appropriati. ~1. FABERT.

L'Importanza clinica dell'ipotiroidismo . )Jaf' CaQ~ey (A.111er. 1nertir·.,

1narzo 1926' . ricorda, oltre i aliti egni di ipotiroiclisn10 (cute ecca " ruYida, obesitù, torpore int'ntale, ecc. ) anche i segn i segue11ti. ~pes o pre. e11ti: !nia f Pnia cardiaca ; i~l eh ie:t rdi a da fa ti ca;

ipotensionr; ipotern1in: cuor0 Yolu1n ino o, che poco <li1ninu1&ce nelln ' -;! .... tole; nrt( rio clcro~i f> nrfrite: torpor0 clei rifles i te11d i nei; di1ninuzion 0 d ci polini1cleati; ·inciron1 i cerehellari ; clin1inuita re· i ~ t.>uza alle inf0zioni. Qt? t"\~t i !"t g11i hanno pccialn1e11h' \·aJorc s<> ac;. . . of'i~1t i a 1111 hH~so llll1tnholi.1110 ha ali\ 1

1

1

.-~

O ORlA.

I l gozzo e ofla lmfco nell'Infanzia. Il I:"rroZZl' l' oft;,lllllÌCO è a-, .... ai rnro nc11a J'l i1na i11fa11zia. n1a di\'iP.ne al>ha .... tauza t,1n11unt coJra\·Yicinar-=-i clt">lla pnhertfL La 1orn1a di gozzo nel"-

ro11 i})l rtiroid1-..1no nou . . . j Yece 1nni in tale et:·,_

Il•Hl•ato o

1

11-,(01111 n

in ...


1580

II. POLI CLINICO

Lo c:tudio del rnetabolismo basale dimostra el1e non esiste rapporto tra Ja gravità dei 5in tomi oculari e il grado àella disfunzione tiroidea. Trenta casi sono stati studiati nello spazio dt 5 anni n ella clinica :\la)'O da H. ì\1. Helmbo lz (l ottrn. A . 1\l. A., vol. 8?, n. 3, 1926). Nella mag gior parte la malattta durò un anno, ma tale d11rato. s i protras5e anche fino a 6 anni. In più d ella m età i sintomi si manifestarono intorno ai 10 anni. T<ili sintomi possono raggrupparsi jn due categorie: quelli dipendenti da una eccessiva produzion e di tiroxin.a , e quelli dovuti. probabilmente alla ~ecrezion e di un prodotto anormale della ghiandola tiroi!de, consistente f()rse in una mole rola di tiroxina incompletamente iodizzata. Così si riscontrerà da un lato : aumento del ' lnetaboli smo basale, tachicaI'dia, polifagia, aum ento della temperatura 5uperficiale e della perspiTazione, esauribilità nervosa; e, dall'altro lato: sinto111i oculari e n ervosi e crisi, talora mortali Tra i sintomi oculari predomina l'esoftalmo tipi<:o dPlla malattia. I fenom eni nervosi sono rappre5entati .aall'esagerata irritabilità, dall'esauribilità e 0ai movimenti corei-ci. Le crisi, infine, ronsi stono in diarrea, vomiti e prostrazione. Jn complesso, dunque, la sintomatologia n el fanciullo corrisponde a quella n ell'a;dulto , e la diagnosi si basa sugli stessi punti. L' elemento diagnostico più importante è però forse rawresent.ato, n ei casi .lievi, dall'effetto dP.llo iodio sui sintomi n ervosi. Pi ù difficile sarà •di5tinguere il gozzo esoftalmico e le ipertrofi e tiroidee di adolescenti femmin e, accompagnate da stati di n ervosismo e da facile esauribilità . Qui, p erò, lo iodio non esercita influsso modificatore, al contrario di quanto avvi en e rapidamente con l 'estratto tiroi1deo. M.

FABERI.

Effetti dell'estratto del lobo anteriore dell'ipofisi sullo sviluppo dei fanciulli. TI. Garrliner-Hill e J . Forest- mith (T.a ncet, 21 lu-

glio 19:26} ricordano anzitutto ch e l'ablazione o il ctnn.i10 del lobo a11teriore dell 'ipof i5i r1egli antmali 1)roduce deficienza di s,·iluppo &essuale e 5rh clP.trico, e secondo alcuni a nche obesità, me.ii tre 11. on1n1ini ·trazione, anche per via orale-, dell'estratto di detto lobo, accelera la cr escita e lo svilnppo. pur senza portare a vero giganti 5mo. I /ab1azion ha influenza sulla tiroide, provocan done 1)ri1nn l' ipcrpla ~ ia, P dopo ql1n.l.che settimana l'ipoplnc;ia: ha influenz:t sulle ghiandole genitali . prnYocando 1111a .. i11dl'on1c cli infa ntilismo. Gli \ \ . 11nnno :::on1n1ini trato i1~r l>occa l'estratto pituitario ni1t f' ri or e- nd alcuni fan ciulli con in

[ ..\NNO

XXXIII. F ...sc. 45

fantilisn10, e, per qua11to lo permette loro lo scar· so numero di ca i trattati, conclu·derebbero che tale somministrazione influenza l' accrescimento nei casi di infantilismo con epifi5i non ancora saldate, è utile contro certi casi di infantilismo di lieve grado con amenorrea, inoltre ha influenza sulla curva della glicemia, in quanto, dopo somministrazione. di glucosio, la glicemia si eleva me110 di quanto normalmente 5i osserva. Di tale comportamento della glicemia non sanno dare sufficiente spiegazione. 00RIA.

Pericoli e inconvenienti della terapia insnliniea. \V. Schemensky

(~lunchn.

med. lVo chenschr,

n. 23, 1926), nota che nella maggior parte dei casi la cura insulinica. iè 1priva di pericoli, e specialmente se eseguita razionalmente e prudentementè. Si deve p erò prima •d'intraprendere la cura insulinica studiare bene il sin golo ammalato, os5ervare come la cura dietetica influenzi il ricambio degli idrati di icarbonio e stabilir e la tolleranza e la reazione individuale verso l'insulina, spesso differenti •da .caso a caso. Specialmente nel caso di diabetici n ervosi .con sistema vegetativo labile si deve cominciare la cura con dosi piccole ed ai1mentarle gradatamente. Si evita in tal modo il pericolo dello shock, inconveniente osservato dall'autore in una •diabetica di 42 anni, dopo una ·p rima iniezione di 10 unità. An·che nel caso di diabetici tuber colo5i con,rienc essere prudenti. La ct1ra insuli11iiea permette di evitare al tubercoloso l'inanizione coi suoi disastrosi effetti sul processo tubercolare; p erò l'insulina ste5sa in alcuni casi sembra influire in modo dannoso sull'infe· zione tubercolare. L'autore osservò in parecchj casi lln rapido progres5o •del processo tubercolare fino allora rimasto stazionario in seguito alla somministrazione dt dosi medi e di insulina (10-40 unità) a diabetici tubercolosi. In uno dei cas i iJ processo tubercolare ebbe decorso tanto acuto da porta.re a m orte il paziente entro tre settimane. POLI ITZFR.

A.zlone paradossa dell'insollna. In un diabetico di 67 anni, trattato con 3 inie-

zioni giornaliere di 20 unità di in&ulina, lo zucchero urinario sceso a 10-14 grammi al giorno, sali n ella seconda settimana di trattamento, im1pro,·vi sarrne'Ilte a 55; il giorno segu ente a 105 ed il su cces5ivo a 220.. i sviluppavano frattant o i sinton1 i dell'acido i, 1dimostrata anche dall' ele\·ato contenuto in acetone ed in acido diacetico. n tentnivo di aumentare d i rnolto l'in~ulina (160 unità in 4 ore) rima.se inefficace; lo 7.UCCllero :nngui 00 no


[.\NNO

XX.\ IIJ, .f ASC. 45 ]

SEZIO~E

era di 0,28 a 0,32; quello urinario il doppio di quello introdotto con la nutrizione. Pocl1e ore dopo l'u 1tima iniezione di insulina, si ebbe un 'eruzione di pomfi. di urticaria con leggera ele\'azione della tP.tnperatura. ' 'enne sospesa l'insulina e messo il malato a tfj cta di legumi e grasso e poi, in considerazione '1 ci d] stu.rbi dispeptici, a dieta di a \'ena. Dojpo q110.lrhc giorno, si ebbe un graduale mjgliJ)ramento e, dopo una settimana, 11 ritorno alle condizioni prjmi tive, con l'eliminazione giornaliera d1 25-.10 grammi .di glucosio. In seguito, la ripresa della cu ra con l'insulina nnovamentc clir11ostrò la refrattari età del malato a tale cura. E. Foerster (.\1edizintsche Klin ik, 28 maggio 1926) nel riferire questa osservazione, rileYa che J'indiYiduo era predispo5to all'anafilassi e che in lui l'ini ezione dell'insulina estranea ave,ra bloccato la produzione di quella del suo organismo il quale, anche in seguito, non fu più capace di usufruire dell'insulina estranea. fil.

Le iniezioni endovenose di bicarbonato di sodio nel1a tE>tania. I.-..-\ . Sicar·d, J. Paraf e C11. l\layer (Soc. niéàicnf 1: des hOpitaux, 15 lug·lio 1926) , in 4 casi di tetani a, 1

nett.arnente caratterizzati ·dai segni clinici, hànno veduto retrocedere gli accidenti in seguito ad iniezione endovenosa ·di bicarbonato ·di sodio a 20/1000. Si trattava in un caso di un bambino di tre anni (contrattura .p ermanente delle mani e dei piedi con acce5si convuls1vi, senza però laringospasmo nè fenomeni oculari; iniezione di 250 eme. della soluzione). Negli altri tre casi si tratta Ya di donne con carcinosi gastrica od intestinale; in tutte le iniezioni (di 500 eme.) hanno fat10 scomparire gli nccess1 di t0tan1a. I/azione di queste iniezioni può sembrare para, òossale 50, per spiegare i fenomeni della tetania si ammette la teoria pt1ra1mente chimica dell'alca, losi, ma e sa in,1 ece si spiega se si ;pensa che all'origine immediata della convulsione tetanica eS1· !,fe llna n1oclificazione umorale analoga a quella dello e< shocl\ ,, ernoclasico. sul quale, come è noto. Jr. iniezioni .ai bicarbonato di sodio 11anno azione favorevol e. In causa della causticità del sale le iniezion1 debbono essere strettamente endovenose.

-

fil .

li trattamento della s pasn1ofil in . I.a ~ra,n1ofilia 5i tracluce con diverse n1anifi"lsta11oni clinirhe. q11ali il laringo ... pac;11lo. l'ecla111P ia. la tetania, le tetanie fruste ed a11che i cn n1binn1enti nello p ~ichi ·n10 de} poppante.

l:J.~1

PRATICA

La cliagno5i di questa sindrome si fa con : 1) il segno di Erb: ipereccitabilit ù dei nervt

al · pa ~ sagg1o della corrente gal\'anica. \ ·a considerata come segno di teta11ia ogni ... , c• ...... a all'apertura della corrente galvanica clL·ll int t1 n~itil minore di un milliam1)ère al polo po-..n 1\·o. ..1pr11re minore di 5 ~I . ..\. al negati,·o; 2) Il senno cli Ch1•ostek. i perc·111it1.. vo 11 il dito o con il martelletto il punto di n1ezzo della lin ea che ,.a .aall'apofisi zigomatica alla con11uess11ra labiale; si determina così una eo1ttratt ura dei muscoli innervati dal faccial e. i può anche fare la percussione in corrispondenza clel nervo peroneo (segno di Lust) oppure lln 1)0' a 1 di opra del polpaccio (movimento brusco del piede in alto ed all'infuori). oppure sul ner,·o r<ldialc in mezzo al lato esterno dell'avambraccjo i;egno rti Hoffa); •

di Trousseau. Comparsa cli contrar. t11re tetaniche alle estremità sotto l'influ e11za della compressione dei vasi alla radice clelrarto. -e: uno dei migliori segni di tetania. Profilassi. Igien e generale severa, abbondanza cl i aria, di luce, di sole; possibilmente alimentazione materna. Terapia d'11,rgeri:;a. Evitare tutte le Illano\·re che possono spaventare o snerYare ]l n1alato (e&ame della gola, molte persone nella stanza '. Te5ta leggermente ele,·ata mediante <' uscini: gettare un po' d'acqua fredda sul ,.i5o. fRre <lelle trazioni ritmiche della lingua e -dei m o\·imenti di r espirazione artificiale. :X egli attacchi gra \'i. bagni 'tiepidi, ~listeri. compresse lfl'ticl d e ,sulla fronte ; se lo spasmo si prolunga, clisteri di 2-30cmc. di acqua contenente 50 cg. cli cloralio: in crrti casi, inalazioni di poche goecC;\ <1 i clorofor, n }i o o di eter e. Importante è la r alcioteraipin sotto for1nn cJj· somministrazione di clornro di cnlcio. n do i c1 1 ~-6 grammi al giorno; talvolta i fenon1e11i -.pa ...modici migliorano e ~compaiono in r10C'l1 e Of P. . 11 ralcio l)erò $i eliminn rapirlamente: ~ qnind1 11eressario fi ssarlo , mediante la son1n1ini ... rrnzio• ne rl.i olio rti fegato di inerlnzzo fo ... f0rnto 3) segno

((\ o01 O{,) . 1

G. :\1011riquanò. ~ Berto,·e (Jn111nrr1 rl. c T11rt/1>riot.,. de I.11nn , 20 febbraio 1926 insi5tono nncl1e ... ulln g-rande utilità dP.i raggi ultravioletti che aQ1 con11 félccndo aun1entare il conten uto in cnlcio nPl· l' orqanisn10 e faYorencl on e la fi "~1zione. l. . P irralliazioni si fanno ~n tutto il coi po i11co1nini'i:i nclo con bre,·i esposizioni <l aun1cnta11clo '!?ra l atn1nent ~ la dl1rata. In principio :;i hn t111a per-dita rli r•PSO che pn ò e5.;e1 not eYol e. QuP...ta t '1~ rnpia yn n1essn in opern 11 J>if1 pre-..ro lO .... ~il ile. fil . •


1L POLICLLNICO

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. ibilizzazioue da proteine alimentari e der1natosi.

0 11

del brodo-riso-brillato non co11tengono nes-.un principio attivo capace cli riattiYare la \"irulenza del l o vaccino anti carboncl1ioso. C. E.

Fotoatttv azione di prJncipii alimentari.

:\ ll.: une dermatosi possono riconoscere la loro origint: in uno stato di ipersensibilità generale

anafilattica da proteine alimentari. Tale ipersensibilità 11uò essere dimostrata dalle indagini sulle teazjoni umorali dell'indi,·i duo sen sibilizzato: cut ircnzion r. eosinofilia, crisi emoclasica, trasporto pa sivo 11cll'animale .. G. Del \ ' i,·o (Giornale Ttnliano di dermatologia e si fi l olou ia, 1926, fase. JII 11a ricercato sisternatioa111ente i ~egni ldella ipersensibilità anafilatti~a in .50 an1n1alati, presentanti forme •dermatologiche diYer::-e. ed ha trovato positi,ri per la .foTma ana'fi'lattica il 28.57 % dei casi nell'orticairia, il 37.5 % nello :-trofulo il 33.33 °~ nell'eczema, jl 30 % nella ' prurigine di Hebra. 1,a sensibilizzazione da rp roteine alimentari ri~ono~ce co111e !fattore principale uno srruilibrio del. le ft1nzioni intestinali, cl1e ipermette 11 pasisaggio in circolo idi albumine eterogen ee. Quasi tutti i soggetti ])resentano in·f atti t1na 5toria positiva a:>er quello che rigua.Jr!da t1J.rbe dell'apparato ldi1g erente. :.\la, oltre le lesioni anatomi1che e funzj on ali del1'inte. . tino, altre cause (alterato equilibrio umorale, disfunzioni en·docrine, alterata costituzione), (J>rertisponenido l'organismo alle dermopatie, fanno sì che l'acquisito stato ·di sen ibilizzazionP riYe ta necec;...,ariam1ente la fo1rma della ipereattiYità cutanea. ~el campo pratico, la cutireazione, pur non aYe11clo 11n voJore assoluto, è un in1di cc prezioso per la ricel'lca 1della ipersensibiUtà anafilattica, ma ,.éllore anche maggiore 11a la prova 1del comporta1nento d1elle dermatosi di fronte alla so1p.pressione ed alla somministrazione dell'alimento i ncriminato. E s.~.a da sola è sufficiente a col1lfermare il reperto da1o dalla cutireazione. r..a soppressione 1dell'alimento incrimi1n ato e la tern11in ctesensi'bilizzante possono b eneficamente infl11i:>n1:trù gl'indi,·ich1i sensiu ilizzn1i. To CANO. 1

olla "esaltina,, dell'av itaminosi in vitro. " "tti, coltivando su terreni avi tam i nati dei ger-

mi ntte11uati, era riuscito a restituire loro la prin1 iti,·a Yirulenz.a.; egli affermava che ciò era dov·uto 3 un quid da lui chiamato u esaltina » che si ril1"riYa ad isolare dializzando i terreni avitaminatì. F. Tal1o (I r;iene 01oderna, n. 3. 1926) con1rolln nllo queste rirPrch) concludt': a ) i terreni rli r nlt111 a preparati dal hro<lo-ri ·o-bri11ato otto11o-..'o olla cl ialist. con1u11que adoperati: o tnco~nno lo .. y il 11 ppo clt•i d t1e "eppi del 1° ' 'a cc1no a n tt~a~­ bon1~J1 i ...n; /J) i prodotti ctial111ahili (c i i.;.talloul1) •

: \:\~o X\\J[J ..F.\=:-C. ~5]

... . Hamano (Proc. I mper ..1ccade1ny. Tol~yo, febbr~io 19i26) ricorda che per primo K. Takahashi, llel 1924, osser\'ò che la. u biosterina >1, preparato contenente la vitamina :\ in stato di forte con, cen trazione, sensibilizza Je lastre fotog-rafi che; cl1e qne5t'azione v·iene rafforzata considere,·olmente dall'esposizione ai iaggi t1ltra-violetti; cl1e la colesterina, i .grassi ' 'egetali ed altre sosta.i1ze si comportano in modo analogo; che le so tanze co&1 trattate manifestano una decisa azio11e antiracl1itìca, azione cl1e ,.a perduta con lo sparire della totoattività. I.a morte del Yalente studioso giapponese ha interrotto queste brillanti ricerche. le qi.1ali hanno a'ri1to molta ripercussione. L' .~. forn isce ora 11na conferma ·di esse. E'"'li ha ott.cn·uto la fotoattiYazione di olio di fegato di n1erluzzo, olio d olivo., acidi 1graooi e loro sali di calci-0, ,ca1lfora, borneolo, mentolo, ecc. La futoattività an.dava riducenciosi in aml>icnte J)ri,·o dl raggi ultra-,·ioletti, oYe era completan1e11te per -duta dopo 9 ore. Ha trovato che ancl1e i raggi X sono in grado di 1produrre Jo stesso fenomeno ; resta a Yedere se le sostanze trattate con i raggi X ·iano {lo tate anche di azione antiT'acl1itica. L. V. 1

F otoattiv azione del

o. Rosenheim e

co test~rol o .

T. ..\. Webster l B ivchernical

1~26.

p. 537' tro,•ano che il colesterol è reso antir::i.cbitico dall'esposizione ai raggi olari com e a qualsiasi .altra sorgente di raggi ultraviolPtti; la c;tabilità del colesterol attiYato è resa molto maggiore dall'assenza ·di os5igeno. Dal cull'\ tc:rol attivato si è otlenulo, n1ediante precipita.. zione con digitonina. una sostar1za amorfa capac~ di prevenire il rachitisn10 nei ratti alla do&e cli n11 ccntesi1no di 1nilligra1nmo pro die. Jn.urnal,

L. \ ".

Sulla genes i dell'arte rio ·cler osi . J(. Lo,vent11al (111 edi:. Klinik, 1.} maggio 1926) 1·onsi dera accertato che l'arteriosclero ~ i è in dinendenza di colesterolemia. Nei conigli 5i riesce ~ provocare lesioni arteriosclerotiche ancl1e s~nza elevare di molto la oglia della cole~terolen11a. L' ..\. è riuscit a produrl e, tornendo del colestt rol~ J>er os, in~i eme a copiosa alin1entaz1one proL 1nica, o dopo ca ·trazione. contrarian1ente ad altri autori, e~li ha t1ovat }P ioni arteri05'C}erotiCh<> in !!i0\'311l SOrr""ètli OR I... \ •


f.A.NNO XXXIII, .FASC. 45]

SEZ IO~"E

Gli effetti delle pulci t1ll'uomo. SPhbene la pulce sia uno 1ùegli ectoparassiti più diffusi ed abbia note,·ole importanza per la tra5missione di malatti e, quali soprattutto la peste. la sua azione sull'uomo è stata ancora poco studiata. J ,e ipul.ci esercitano anzitutto uno stimolo mercanico per il loro spostarsi in diverse rparti del corpo ed irritano il loro ospite mediante la puntura. Ma pi-C1 i1otevole è l'effetto della puntura .. \!l'introduzione delle parti boccali della pulce nella pPlle, 1'11omo a·vverte una puntura, senza pr11rito: si forma poi una maccl1ia rossa, con un centro co lfl.rnto. La cc roseola puli cosa » co·n sta di tre cer ch l • concentrici; a ·quello esterno rosa-'Pa1lido. sott1lissirno tanto che non 1è sempre percepibile, segnp quello medio, largo. di colore rosso YiYO ed, all'interno, una macchia fortemente colorata. Tale è l'a&petto s ubito dopo la puntura; ben· presto, il cerchio rosso diventa ipiù pallido. la macchia invece più scura. Poi l'alone scompare •del tutto e ne rimane una macchia puntirforme bluastra, « purpura pulicosa », che corrispof.lde alla pt1ntura, che n on compare O'.)Il la pressione del dito e che rimane per 2-3 giorni. Negli intdi!\~1 dni punti continiuamente da molte pulci, si Yede tutto il corpo coperto 1Q:a numerosissime macchie quasi co·n fluenti , a diversi staidi. \'egli individui con cute molto sensibile, poi, le manifestazioni non si limitano a quelle descritte ma. specialmente n ei bambini, si ha la formazione iii pomfi ed anche cli llrti caria. Z. N. Pa\vlosky e , . T<. --.:fein (A.rchiv. f. cliif/S-. T1·oven-T-Iygiene, vol. 29, n 8) 11anno fatto 1pazienti ricerc11e per ve·dere quale fosse la parte della pul ce che cletermjna tali fenomeni. Hanno quin di isolato i diversi organi della pulce (stomaco. intestino, tubi malpighiani. o'raie) ed hanno vednto che l'iniezione di essi pro,roca In formazione di nna ,,escicola, circondata da un cerc11io rosso. mn non già la form azione •della porpora. Que5ta è invece data dalle gl1in11dole salivari che, nella pulce dell'uomo sono in numero di due, 1piriformi delle dimensioni di mm. 0.17 per 0.1; ancor più piccole sono quelle della pulce del cane {mn1. O.OR). L 'en1l1lsione di 1.0-20 di tali ghiandole, in ~olnzio11e fisiologica. determina la purpt1ra pulicosa. che però non si ha se l'eml1lsione- si fa bollire. Interes ante € ancl1e lo studio istologico della cute• con la maccl1ia di pulce. i 1·ileYa che la punt11rn di questa proYoca 11na dilntazione dei \ '1'i rut.nnl'i cl1c .. i rien11)iono di en1azi e. :)uP . . .t~ ipert'nlin atti va pro\·oca il colore ros.:;o YlYO del 1

1

1

~

PRATICA

cerchio medio. L' e lema dei tessuti peri\·a ali dà la comparsa del certh io ecSterno, r11entre i I colore di quello intern1J dipende dall'accum l1lo <li P-mazie n ei tessuti e nei va i e ~ubisce dei mutamenti col riassorbimento dell'en1oglobina de 1l e emazie che s1 distruggono. In comple5so l'azione della pt1ntura di pulc2 appare più debole che non qt1ella della puntura del pidocchio, sia del capo che del corpo, la quale determina delle modifjcazion i 1qi carattere in1fiam.mato1'io-necrotico co11 degenerazione del te~ uto, ciò che spiega il diYerso quadro cljnico che si hn p er la puntt1ra del pi doccl1io. Quanto all'azione degli organi della pul ce, che non siano le ghiandole salivari, si può dire che essa sia praticamente inf'.ignificante, perchè nello &cl1iacciamento della pt1lce stessa può 11e11etrare nelle eventuali piccole lesioni della pelle 11 na quantità troppo piccola per poter dare qualsiasi FILIPPJ~t. manifestazione estern 1. 1

1

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. CoasoNELLO P .\SQU AL.E. ,Sul valore della reazio·ne

novoraino-formri.linica sul sa1igue per la diagnosi della tubercolosi polmonare. Napoli, tab. Tip. Elzevira, 1925. D ' AnBEL.\ FE.LICE. Studi sopra l' equil1br10 acidobase ciel sa11gue. - Fi•:enze, Carpigiani & Zipoli, 1925. DE FA \' ENTO PIERO. Della guarigione della sifiilide . - ~filano, Coop. Grafica degli Operai, 1925. Io. Lo stovarsolo nella profilassi della sif1lide. - • R on1a, Amministrazione Policlinico, 1924. D oMINICI LEoNAnno. Prolusione (a11 no scola. tico 192-!-25). - Sassari, tamperia L. I . . , 1925. FEDERrc r N1c0Lr~o. :!ltri rilievi sull' .lntosieroterapia Gilbert niodificata 1iella pleurite essudativa sierosa. - l\filano, .6i.. Rancati, 1925. FER1rfl CLAUDIO. La nial<tria in. Sardeana. Cause e rimedi. a sari, Tip. G. GaJlizzi, 192.5. FERllÀX .J. La mortalità della pT'i ma i nfa n zio nelle .~11c l'elazioni con le infrzioni pretuberrolori e la tu.bc1·colosi . - BarceJlon.a, Tip. u La Renaixensa », 1924. FrNrzro GA&T.\NO. Rela~ione sanitaria dell'anno 1924 dell'Istituto di .-liuto materno di B oloana. - Bologna, ocietà Tip . ~Iareggiani , 1925. FLORIO EB \STIANO . Relazione rnedica sulla ca n1pagna elio-tala ssoterapia del 1923 delln Colonia niari na di '"'aglio ri. - Cagliari. , . irgilio ~I usanti, 1925. GAL.\ so P1E·r1to. Contributo allo st11dio dr.l r.nrr.i11onia. - Trento, 1925 (Estratto Boll. A ~. l\led. Tridentina) . GAI~ tBERTI AT'IILIO . Coni.e si svolge il srrvi;;;ri tli rac cina:;,ione antivaiolosa in 11na arond r,ittà. :\I ila no, tucchi l~ (',eretti , 1925. G10Ro\~O D . Come <1r11ba opt.rare il chirur!IO 11r.lln 1

cur1t di U•ntt 1na1atn afflittn in iemr. dn 90=:0 e.·nftaln;ico e tf..a 11enr1la 1na della 111on1111rlln.

\ enezin. . cnola 1'ip. Istituto l\fanin. 1925.


15 J

11

POL ICL1NICO

: \~\O XXXIII. l:t..C. ~5J

NE LL A Vl'l A PROFESSIONALE . 1

MEDICINA SOCIALE.

pio i « Corsi di igiene per i u1aestri » che vengono tenuti a cura del ~1i11istero della Pubblica Istru'' L'educazione materna,, nelle scuole. zione, il noteT"olc svjh1ppo dato alla ezione delLa legge inglese sulla maternità e l.a protezione l 'igiene scolastica. nel detto niinistero, alla quale dell'infa1izia, ema11ata nel 1919, acce11na alla ne- . il dott. Sinisi ha dato un Yigoroso impulso di ,~ita, cessità di adatti insegnamenti per diminuire la i Corsi di istruzionP n1ater11a del Comune di Ron1a inortaljtà e la n1orbosità infantili. L'istruzione deled .altre istituzioni ed inizia tive ohe dimost.ra110 le fanciu Jle nelle scuole è certamente uno clei più. come il nostro Paese abbia largamente compreso in1portanti mezzi per diffondere t.ali insegnamenti che il suo s,· iluppo futuro è soprattutto affi l.ato e, per questo, il, :àtiinistero i11glese della Pubblica alla salute fisica e 1norale dei giovani. I truzione ha diran1ato recentemente una circolare FIL. per racco1nandare l'introduzione d ei corsi di igiene La protezione del corpo medico ospedaliero e puericulturai nei prog•·ammi delle scuole elemencontro i rischi professionali. tari e secondarie. Le fanciulle che frequentano le scuole elemenL'intere.~sante questione è trattata in una Thèse tari l1anno spesso dei ·fratellini e delle sorelli11-e de Par1s da P. .Yfougeot (La protectio11 d u co1]1:; da tu "'todire e, siccome anche in Inghilterra, le 111édical de.<\ h6p1fauJ...· c"ntre le 1·isques prufessionels, inadri sono freque11temente del tutto ignoranti in Legrand éd., Parigi, 1926). L' A. espone la necesfatto di puericultura, di ~lime11tazione razionasità di questa protezione, mostra che l'attuale ~i­ le , ecc., è urgente dare a tali fanciulle delle l'egole tuazione dei medici ospedalieri non è '!)iù quel1a. di igiene ele111entare da applicare a casa loro. Del di u11 tempo e fa rileV'are con1e Je Associazioni prore. to, i nostri .a.ttual1 progr.amn1i già da qualche fessio11a.l i vada.no da tempo facendo delle pressioni tc 1npo prescrivono tale insegnan1ento, come parte )er ottenere tale assicurazione . i ntPgra11te delle nozioni da diffondere nelle scuole Tl'e soluzioni, osserva l' A., si presentano per e]einentari. questo problen1a . I/ assicurazione individuale non Lu circolari• del ~1ir1istro inglese insiste poi sulla può che essere una formula transitoria: il definire nec~ sità. di scegliere a tale scopo degli insegnanti 1a questione con dei regolamenti amministrativi adatti , in modo che le lezioni si.ano sempre in rapnon può certamente condurre allo scopo desiderato; porto con le possibilità di .-..upplicazione che la fanè quindi nec~aria una legge che precisi la situaci uJla trova in famiglia. E consiglia, quindi, di zione. E, di fatto, un progetto di legge in questo incon1inciare a.d 11tilizzare le maestre che so110 state senso è stato presentato da ,J ustin Besançon a] infcr1niera (ide.a già avanzata, qualche anno fa , oompetente ministro. da 1111a nostra direttrice scolastica, la sig. na Mazza), i 1uedici scolastici e le i11fermiere visitatrici . Occorre però ohe le scuole normali siano in grado CONCORSI. di preparare le future ir..a.estre a questo còmpito, RÌC'ch(• 0sse possano da re in ogni scuola elementar e POSTI V AOANTI. lezioni di buon go,rerno dei bambini. Acu1:0 (Ro111<l). .AJ 40° giorno dal 25 ott.~ Lo scopo delle scuole secondarie è stato fi11 qui ore 18; L. 9500 e !5 qttaéLrienni dee., .addizion. troppo limitato. Si è data alle giovanette una culL . 4 oltre i 1000 pov., L. 5 oltre i 2000; per uff. tura intellettuale senza tener conto della necessità san. L . 400. Ah. 31 i6, di cui 400 sparsi, 700 iscritcli istruirle su tutte le questioni riguardanti l'inra nzia, che banno un gran,t le interesse. E l'intro- ti . Ohiedere annunzio. CASTIGLION FIORE ~TINO (.!rezzo). oa<l. 16 duzione, 11el programma degli studi secondari, di DO\',; med. cond. nella se7.ione di \ .. alle di Chio; c·or i di istruzione materna non implicherà. la sopstip. L. nooo, con ·1 aumenti quadrienn. : prOY\'Ìpres.-.ione di altri corsi, nè un sopr31Ppi\1 di lavoro, sorie indennità di e -v . ; in'l. cav. nta . . oltnnto una riorganizzazione di taluni inseC .\TANIA. B. J>rcf<·ttura. Uff. sanitari di n<.,.11amenti, prendendo come scopo la conoscenza del stiglioue icilia, Lingnaglo ' a, l1irabelln Imb:icbn1nbi 110 , che già forni ce n1ateria d'insegnnn1ento cari e Palagoni~1 ; Yper i prin1i due eone. L. 7000> n lla !le'lagogia. per gli .altri due J,. 6000; -t quinq. dee. • ·ad. I.1n q11estione ùell'ed11ca~ione mater11a, o erva 15 dic. Esa111i pre. o la J~. 1-rni\·. di Cntanin . Riu La di fe a della stirpe» (1naggio-a.gosto 1926) è Yolgersi alla Prefettura, Divis. anità. nn1 tnra anche per l'Ilialia, che ha fatto la su.c.'l. C'HIARI CIJrP:;c·1a). Fino al 20 no\. è prorogato grandiosa rifor1na scolastica ed ha. emanata la legil co11ror o ad una delle due condotte 111edich per ge . . u lla 1uaternità e l'infanzia. Q11esta legge rii po,·eri cli ql1estò on1une. l/onor.ario annuo di rhlt"cle p r la sua applicazione precisamente quella [,. !)00(J, oltre 6 .1nn1 •nti quinriuennali del d c . . la educ·azion' 1naternn che ora niancn quasi clel tntto indennità di trn.-,porto cl i IJ. :3000 e quelle di ~. -\? . in orrni cln e sociale e non oltanto fra la poYera con1e .. r gl'irnpiegnti dt~llo Stato. Docu1ncuti cJ" gentt". 1\lolt-0 si è andato facendo. del r to, da noi rito e diploma di Juure . con ... P.guito non oltr:l d n •g li ullhni anni ~ler opperir1> nll clcficienzc llelln tre nnni. <·11lt u1\ 1 ig h•nica in que to cn111uo; citiarno n·l e111 1

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{:\:\ NO X.\XIIJ , F ASC. 45 ]

SEZIONE PRATICA

15 5

R. P1·efettwra. -

Uff. sanita,r io pel anno) ; .Ji edicina legate, Pat . spec med. e chir., c omune di P aola, L . 7000 e 5 quadr ien n i decimo, .A.nat. patologica ( I\- anno.); Clinica medica , cl1iprorogato a t ur,to i I 2('.) dio. r urgica, Medicina operatoria ( \ T anno); Clin. osteFIRENZE. R ..4.rcispedale di /~. 111. Nuova e Staù. trica, dermosifilop.a tica, oftalmoiatrica '(VI a11110). R iuroit i. - Ai uto ch irur go. Scad. ore 16 del 13 Scad. 11 dicembre. L . 1000 ogni premio. n ov. V edi fase. 43. GnI ZZ.\ NA (B oloq .·111). - 1" r ep ., nl 25 n overnbre; • llo:idazionc., <;o't'si. -- Due posti di studio per L . 9800 b,ase; età liro. 35 .a. Ser v. entr o 15 gg. laureati da non oltre un triennio soLare, che abI MOLA (B ologna). - Scad. 20 n ov.; uff. san.; ve- biauo frequentat~ l'Un . di Ro1na per almeno due di fase . 42. .anni, con media non inferiore a 24/30. PresentaL uGO (Ravenna). Ospedale Umùetto I . - Dizio,n e di una o rpiù memorie orjginali entro il 30 r ettor e dei Gab inetti di R a diologia, Elettroiatr ia giugno 1927. cadenza 3 clic . 1926. 11 candid.ato e Ter apia fisica (donazione Z ucchini); L . 10,000; deve dichiatrare il ramo di scienza sperimentale o cointeressenza 40 olo incassi ; scad. 15 nov. Chiepratica in cui intende perfezionarsi. L. 250 1nend er e ha11do di concorso alla Congregazione di Casili per otto mesi a partire d.al 1° genn. 1$l2 . rità. ·l\1:1A1.io (Yapol i). Neurocom:io e J{ani.co1nio «RusFondazione Dtaaui . - Quattro premi da Lire .so » . - :Nl edico-13.lienista interno. Gli obblighi sono : 166,66 mensili per due anni . Per individui n.ati o ] ) Sostitu irsi al direttore sanitario ed a.i medici domiciliati in Provincia di Roma. ,e che nella d egli altr i re parti .1,n caso di assenza, per ogni Università hanno conseguito la laurea dal 26 di• prov'\redimento di car attere u rgente. 2) Sorvegliare cen1bre 1924. Prove scritte ed oral] su Clinica <lered ji1YiO'ilare l 'nnda1nento di tutti i servizi. Stimosifilopatica, Patologia gen.; Fisiol ogia, Battepen clio iniz iale L. 1000 (è sper.abile che si intenda, riologia . Scad. 24 nov. mer1sili sebbene il ma,11ifesto non lo specifichi!), oltre a.d i1lloggio e vitto personale. E tà non supe• r iore ai 45 o non iri1feri ore ai 30. Documenti: cert ificati di nascita, di cittadinanza italiiana, peNOTIZIE DIVERSE. nale (11on po.sterior e al 20 settembre), di laurea. T a s~a T.i. 30.10 . ~ ssu ni.ione del ser vizio entro 15 Per Benito Mussolini. gio1·ni. N o1nin a. per un periodo di prova di 2 .anni. Coure so il l ibero eserc izio p r ofessionale. Scadenza La provvidenza ha salvato ancora una volta 20 i1ovembre. I' Italia l S. E. Mussolini è scampato al quarto attentato, dimostrando sempre lo stesso disprezzo del M I LANO. Prio l st·ituto di S.ta Corona. Son o pericolo e la stessa forza d' animo. La popolarit à e vacanti tre •pc•st i Vedi f.a.sc. 43. il prestigio di lui si accrescono. Mentre esultiamo PozzAGr,IA SaBl~A (llorna). Stip. L . 10,500 lorper l'incolumità del salvatore d'Italia, auguriamoci de pei primi 1000 pov.; per ogni pov. in più L . 4; si trovi modo di mettere termine a questi c rimini qu attr o aumenti qu a drienn.ali ; L . 400 per uff. san. che disonorano il Paese e ne mettono in p er icolo Documenti di rito e vagli.a L . 50.15. Scadenza 16 le sorti. cli c:e1nbre. . R EoGI O CALABRIA. I stituto Diag nostico dell' .4.ssol congressi italiani di Medicina Interna e di ChtC osENZA.

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ciaz·ion,e Yaz. per gli Inte1·essi del Af ezzogiorno.

• rurg1a.

- 1\iledico r a diologo; t itoli; .anno di pr ova; stip. L . 10.000; percentua.l~ 30 % e~tr~te Io:de,. oltre Il giorno 25 ottobre alle ore 11 furono solenevent u ali entrate. Chi edere sch1ar1 ment1 Direttouemente inal1gurati in Padova. La. cerimo11ia re I stit uto. . i11auO'urale ha a'V'uto luo2;o nelP Aula l\lagna t:> ROMA. R. P1efet tura. - U ff . san . di Velletri; della R. Università presente il Corpo Accadea l 20 n ov. ; vedi f.asc. 36. · 1uico al completo e le più notabili .autorità ci l·ili Il.osOHA (....1ncon,a) . - Scad. 10 nov.; L . 9000 e e militari della Città. Primo a prendere la parola L . 2000 trasp ., L. 500 uff. san.; a.l loggio dietro . fn il Rettore, tln. f~ rodero, che dopo aver con1mef itto L. ·tOO .annue. morato brevemente Luigi Lucatello suo predeces7 ' F.RON.\. Medico aggiunto e scolastico. Scad. sore, ed organ izz,1trire del Congresso, recò ai Conor e 16 del 15 nov. Vedi fase. 44. gressisti .il saluto della Uni,·ersità di Padova. "eguirono i discorsi <lel Prefetto, del R. Comn1i--l "endesi G34binetto miedico-cll)irurgii.co avviato, sario del Preside della Facoltà di ~fediciua prof. situato in un pae e periferia città l\!ilano. Mutua del sen. l!aragliano pre idento O • e,a$3..arandi t:> ' operai edil i ~ condotta 1nedica ri~nale liber e fr~ della . ocietà Italiana. di :\fedcina Interna. ltimo U tl anno. R ivolgersi rag. Yamorett1 Oreste Mi- prese la parola il prof. Donati, direttore della lano, ,·i.a tampa, 2. CJinica Chirurgica di Padova., ponunciando un ~leT'ato discorso sui progressi della chirurgia e CoNCORSI A. PREMI O. sulla utilità della più stretta collaborazione fra }fedici e Chirurgi. R o:.\! .\ . R. Uni1:er,'ità. l''onda;;ione Rolli. Nel J)()meriggio, nell'.~ula del nuo,·o I t~tut o d! P Pr studenti òal 20 al 6° anno. Nove premi. Pro-ve se-r itte . orali e ·pratiche su: Anatomia umana. _.\natomia. Patologica, allo svolgimento dei ]a,·or1 del Ccn1gresso preceJeva il discorso del en. )[o(I nnno) ; Fisiologia sperimentale (II anno); Para:'Tliano che comP1emorò con qffettuosa parola tologia gen . ~Iateria medica e Ternpia. ~n. (III -.


15' 6

'

lL POLlCLlNICO

Luigi Ln catello . ~.\ ggiunsero e~ ressioni di cordoglio Devoti e il seu. Queirolo. I Jn,Yori si i11iziarono con la ReJazio11e del prof. Cevolotto s ulle « Reazioni biologicl1e nella Diagno tica medica », cui seguiro110 ,·arii e inte1·essanti co1nu11ic.azioni s u argomenti di bacteriologia e urologia. Il 26 ve11ne svolta la Relazione sull' « Angina di petto )) , .affidata per la parte riguardante la patogen esi al prof. Castellino di Napoli, e per quella rig uardante la terapia al prof. Po11ta110 di R oma. La. seduta pon1eridiana fu tutta occu pata nella an1pia e interessante di sc us~io11e sull'argomento brillant.en1ente trattato dai clue R elator i. Co11tenlporanean1eute si S\' Olgevan o i lavori del Congresso chiru1·gico. 11 ~ior110 27 ebbe luogo la seduta in Comune con la Società l t alialla d i Cl1irurgia per lo S\Olgin1ento del tema : « La cura chirurgica della tubercolosi polmonar e » . R elatore per la parte n1edica f u il prof. Galdi di 13.ari, per I.a ·parte chirurgica il pr of. L eotta di Ba1·i, e per la p arte radiologica il prof. \T. ::.\Iara.gliano di Genova. Alle intere ·· a.nti re lazio11i seguiro110 u11' appassionata discu~ ione e le con1u1ùcazit iii di ìn1p ortanti contribu t i d<1 parte cli n1eJici e t1i chirurgi. Il gio rn o :2 dopo aYere esaurite le \·arie comunicazioni poste aJl' ordine del gior110 v~1111 e chiuso i] Congr"Csso con l' ann11ncio ch e la riunio11e dell'anno prossin10 s arà tenut.a a Parma . I due con6resi:;i s0110 riusciti di alto in~resse per gli argon1enti s,·olti nelle varie sedute e per la parte i1nportante che nelle discussioni p orta.rono le 11111nerose e ,piL1 spiccate personalità della scienza n1edica I taliana colà convenute. Degna di pa.rtico1nrQ ri1iev·o fu la fraterna cordiale accoglie nza che ì' Univcr ità € ln città di Padova fecero ai Congressisti. 8i tc1111e nnrhe n n con,eg110 dell' Associazione l taliana, della ntampa :l\.fedica. D ci la.vori daren10 nel prossimo numero un .ampio ~' detta gliato resoconto. e. t. 1

.

Il Co11gresso internazionale contro la tubercolosi. Il prossimo Congresso i n ternazionale contro la liu bcrroloai si terrà a Roma nel 1928. N e è stato n omi11ato Preside11te il prof. Raffaele Paolucci, Pre.-;idc ute dell.a 14,edera zione nazionale contro la tube rcolosi. •

Il Cin qnantanario dell'A "'Sociazio11e n1edica Trie-

stina. · E tato rt1cen te111ente celebrato con grande sole11ni r,ù, alla pre enza delle Autorità, dei r appresentanti delle istituzioni culturali e patrie, dei direttori di Cliniche, di Ospedali, ecc. Il Pre'lidente dot t. Gus ina., dopo aver evocata la noliile ìig11r.a di .Antonio Grossich, ricorda il nnscerP dell' A.. ~ocinzione. di cui uno dei fondatori . j} 'enerando dott . Ern esto Gern1onig, era pre.')(.~u tP nlla. cer i111onia . Cinqna11t' n nni or sono difficoltà materiali e poli. til~h t \ntnvnno OJlp orsi n.ll'attun.zionc del nobile in· tendiu1cnto di raccogliere in t1n sodalizio qua11ti onora_-.,,ro l'.nrte 1nedica . Il cornggio, la persi tenza

e la fiducia. nell'idea. ebbero rag1011e di ogni òbtacolo ed ecco sorgere il nucleo pro1notore da cui deri-vò l 'energia cl1e die le i1upulso all'ulteriore S\·olgin1ent-0 dell'atti\·ità ~ociale. 8pe$.'>O questa en ergia. si dovette a ccoppiare all'astuzia, p er eludere Ja vigilanui di lln GoYerno ostile, che di ogni riunione nostra sentiva l'inimicizia. ):[a, n on ostante gli ostacoli, l ' Associazione sorse e si venne sviluppando, sempre attenta ai progressi della scienza, a.i problen1i cittadini di in: teresse igienico-sanitario. Nè Inaucò l'oper.a nel ca1npo economico-professionale, provvedendo ad istitlùre un fondo <l~ soccorso per vedove ed orf a111 di medici e per le inalattie dei medici stessi, i1onel1è alla tutela degli interes&i in.ateria1i de1hi classe medica. Sor ta con carattere di apoliticità, l ' .Associazione ebbe però sempre cura di ma11ten ere yjya la fiamm:t di 1talianiti! , rivc.lgeudosi sempre all' l tali.a come alla Pat ria spir1tuaJe a cui fi nalmente si è con·giunt a. E I O. si ri,olge poi ai giovani perchè dian o alla ~.\ssociazione ed a 11.a Scie1wa le loro belle en er gie. L ' a desioi1e del Governo è st ata portata dal Prefetto, G. U. Gasti, ohe ha ricordato i grandi me1·iti scien tifici e patriottici di 1nolti dei soci ed i grandi benefici ohe l' ~i\ssociazione ha portato alla città di Trieste. E si associa al Presidente, nell' invocazione rivolta ai giovani medici perchè non disertino questa palestra così alta di sapere e di sentimento patriottico e ad essi dice in questo momento sol0nne: cc A vete il <lovere di sollevare dall' aira nel1e ,·ostre ma11i forti e nelle vostre ianime fiere la dl1plioe fia1nma <lella scienz.a e della fede di Patria che i vostri maggiori hanno acceso ed hanno nut rito per Yoi con la n1ente e con l'anima~ a,·ete il doYere di tendere in alto questa duplice f iam1na per t ras1netterla vivida. ed incontaminata. a coloro che verranno dopo di -voi cc Quasi cursores vitae la1npada tr~ldere », secon do il simbolico detto di Lucrezio . cc Ed ora, poichè cinqua11t'anni or sono, nel dis corso inaugurale di questa .4.ssociazone il dott. Brettal1er .auspicava che 1' •.\ssociazione potesse raggiungere gli scopi che si e ra prefissa e che i }lOSteri raccogliendone i benefici scientifici e materiali i)ote e ro benedire la n1en1oria dei loro predecessori , io, raccoglie11do q nella ,~oce di cui sento qui l'eco s uggestiYa, benedico alla memoria dei fondatori, beuedico alla "'ocietà poiohè essa ha r aggiunto la su.a nobile 1neta u.

Un nuovo periodico di actinologia. i intitola .4 nnales de l/ ln st i tut d' :l cfi nolo!1ie e Yede la Juoe a P arigi presso O. Doiu . Il Co1nitato di redazione è co1npo. to dei sigg.: J . Snidn1an, L . G. Dufestel, L . I. Colaneri , R. Jtobinc. 7 ' i sono interessanti artjço] j originali, ~ulla t.eorin e ~ nlle applicazioni pratiche) nurnero e r 0 c n~ ioni. J . aidn1ann '\'i espone il progrrunrna fn orga nizz:izione· di C1 Ue to I t ituto che ha coni copo il perfezionan1cnt.o dei metodi usati in attinoternpin. l.


[A!\:'\O XXXI II,

.FA~C.

4,5j

SEZIOZ..'E PRATICA

1587 •

Ju.SSEGNA DELLA STAMPA MElllt;A. JoWJ·n . A . JiI . .4. ., 3 apr. -

G. BAE.HR. Forma

benigna d1 nefrite emorragie.a. - '\\.. P. L.!.RSON e al. Immunizzaz1011e contro la difterite. Brairi, 1. - J . TAYLOR. Pi·ognosi delJ.a sclerosi· dissemin. - .. E. HEN'\CHEN. Funzioni delJ'emisfero destro. \V. Rc:s sELL BRAI-·. La posiz. « cerebellare » del capo. Clinica y .1~abor . : ina11'. - R. HoRNO ALCORTA. Il parto seuza do] ore Presse Af r·cl. 21 aJJl'. - P. RAV.\U l '. Gli a.rsenicali nell' amebia,s.i. •4.cta Jled . , 'cand ., I\.... - G. BECHER. Ricerche sull'acjdosi. - E . .B. ALÉN. I nitriti 11ell'urina. 1llediz. Klin., 28 apr. - P. ScHEXE: e M. "\\T1sSEMANN. Il corridore di ì\farato11e. Deut. 'jJed. 1ruch., 23 a.p r. - UHLENHUTH e SEI.FFEetT. Il problema del paratifo. WEisz. L'ectoscopia (niagnosi a occhio i1udo). - Doni. Storia dPlLa sifilide'. 1J.! ii·nch ....~:led. 1Voch., 23 apr. - SELTER. Eziologia del jnorbo dii Haff. Terapia Contemp., apr. - F. G. BANTING. Diabete e insulina. - E. Dou~rER. Dia.gn. e cura delle tachicardie. - G. l{ABL:UE'IER. Roentgen tera.pia della sciatioa. Anie1·. Journ. ]{ed. Sciences, apr. - E. Fr.ExNER. Progressi dell'epidemiologia mediante gli esperimenti . ·- E. A. FostsIER. Un.a causa d'ipotensione « essenziale». - ' ''· J . MALLORY. Dispepsia S<plancnioa. Journal Am. Med .•4.ssoc., 10 apr. - E. NovAK. L 'emocr ag1a 1rterina « funzionale» . - S. S . BERGEH e al. L'esame funzionale del fegato . Bevve Newrol., apr. - V. NEn1. Le turbe cerebr ali nelle ferite del Eimpatico. - G. RoussY e G. LÉwY. Malattia familiare particolare. 1

Il D ei 11iosifiloyrafo, apr. )1. . 1.\.RTO~. Le splenomegalie nel periodo preroseolico della sifil. - 1\.. V. FERRAHI. Esperienze terapeutiche con il thorium X. .-!rch. i·n n . .Jl cd., 15 afpr. - .A. AHKIER. P ersistenza dell'arco aortico destro. - W. 'cRILI.cER. P~togenesi dell'urobilinogenuria. L . H.es e F. PoLLAK. Disturbi respirat-Ori cerebrali. - A. W1NKLE1i. La natur.a dei rantoli. .Journ. de '!lféd. de I'aris, 27 apr. - Nnrnero di urologia. Presse nl éd., 24 apr. - F. 1'ouN e J. TEHl< \ S, E. Pneumotor. artif. bilat. simult . • •tudium, 20 apr. - .A. CAROARELLI. P eritonite tbc. a. forma ascitica. - A. ~f i\S AZZ '· Feno1ne11i di simpatico-paralisi . L. P \NRI1'TJ. Sindrome addomin. pseudo-peritonitioa. Patholooica, 15 apr. - F. BATTAGLIA. Pericardite tbc. primitiva nei veccl1i. -- G. ZA!'IETTI. ,-arice sott.oendocardica. A'11n. di l.I ed. Nav. e Coi., mar .-wpr. - ~1. P:&auzz1. Granulomi e gra11t1lontatoidi. .~1nn. d'Igiene, apr. M. CARPANO . Limiti di virulenza di alcuni 1nicrorganismi. - G. PITTALUG~ . Studio epidemiologico sulla Leishmaniosi viscerale in Spagna. G. SANARELLI. Infezioni intestina li. Igi ene JI od., mag. S . BALP. Profilassi del gozzo. ~-ew 1·ork .St. Journ. of ]led., 1 mag . W. 1 ( • PHILLIPS. ll n1erlico e il pazient.e dell'avvenire. Bull. Se. n-ted., gen .-feb. - G. BR01zi:; . Rapporti fra bac. di Bang. e Mior. meliten.sis. Jliinch. ,,fed. ~·och ., 7 mag. - WEYGANDT. Ag.. grup·p amenti dell'idiozia e dell'imbecillità. • Jfediz. Klinik, 7 mag. - W. BENTHIER. Tara.pi a conser\atrice in ginecol.

Indice alfabetico per materie. Alimentazione: principi atti'i . : . Pag. )) Bibliografi.a Cancro inoperabile: riduzione del tes)) suto surrenale . J) Carcinomi dell'utero e glicogeno )) Carotide ester11a: allacei.atura )) Ciclotin1ia e cic]o tenia . )) Cuo1e: chirurgia • Ecl1inococco e i1eoplasmu del polmone: )) diagnosi . . )) Eredolne: rare 1nanifestaz.ioni • Ghiandola sottoma cellare: tu111ori del)) la . Gozzo: errori diagn~tici e terapeutici » Gozzo esoftnlmico Lell 'infa11zia . » Insulina: azione paradossa . n Insulina: pericoli e ter3'pia . l>

1582 1576 1574 1577 1573 1570 1571

1562 1578 1573 1579 1579 15 o 15 o

Ipofisi: effetti dell'estra.tto del lobo anterio1·0 sullo s'-iluppo clei fan('iulli l'a[I. 15 O Ipotiroidismo . u 1579 I sterectomia. tota le l)l'OOesarea » 1578 Lettura: area corticale . » 1568 ::\Ia1nme1la: canc·ro rlella . . . >1 1575 N eoplas1nn ed echinococco del J>Olmone: )) diagnosi . 1562 • )I Neuralgie del trigemino: cura. . 1569 )) 1578 PJacenta: di tacco della - . • • Pulci. C,\ffetti Ò<'ll<' - sull'uon10 1583 • ,, 1581 pas111ofili.a. · trattamento • )) 1577 treptotrix tern\ofila patogena » Tetania: trattan1ento .. 1581 ,, 15 1 To · iemie (Le) e la pelle . • • Tubercoli11iche (Cutir~azioni): Influenza )) 1557 del fatt<:re cnt nnl'<> . • • j)

Diritti di proprietà rlaerv•ll. - E i,ùtata la riproduriom dt lavori pulihlieati ml POLICLINICO e la pubblitazi~ d~i sunti di "-•si St1tta ~itarne la fm1u.

...,tab. Tipo-Litografico Armani.

V. A

COLI,

Red. resp .


Pubblicazioni a disposizione dei nostri Sigg. Abbonati : Prof. Dott. LUIGI FERRANNINI della R. Università di Napoli

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Roma, 15 Novembre 1926

ANNO XXXIII

.Fa c. 4:6

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE

CAPO:

PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO . I Congressi del giorno : XXXII Congi:resso di ?r:Iedicina. In terna Appunti rJer il n1edico pratico : CASI STICA E TERAPIA: 8111l'arn emia perruiciosa. - Lo sLato attuale del problema delle m a.lattie IPUDpuriforrni. ·- E<llloglobinuria da frr agili tà glob tùa.re. - La pol'pora tr<>m1bopenica emorr agica. - Roentge11rterai1 1ia nel morbo di Werlhof. Irradiazione de1la milza e coagul a~ione del sangue. - Anemia gra.ve e traisf usione sanguigna. - La trasfusione di sangue in pratica. - NOTE DI MEDICINA SCIEN rtF ICA : Meccanismo d'azione del bismuto nella 1

sifilide. IGIF.NE: ulla biologia degli anofeli. V .\~I.\ : Medici e clienti. Pofitica sa nitaria e giurisprudenza : Q . Selvaggi: Controversìe ginriidiiche. Nella vita professionale : Associazione della Stampa 1i!e1di-ca cientifica Italiana. - e.ancorai. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Nostre corrispondenze : Il prof. Alessandri in America. Notizie diversa. lnt.tice alfabetico ger materie.

GIORNO .

I CONGRESSI XXXII Cong1·esso di llledicina Inte1·na. Pridova, :?5-28 ottobre 1926. /:;edut a inaugurale .

Alle ore 11 del 25 ottob1·e, n ell' Aula Ma.gna della R. Cniversità di P adova , sono stati solennemente inaugurati il 32° Congre so di Medicina. Interna ed il 33° di Chi·r urgia. Il corpo .accademico era a l co1npleto, i11 toga, ed era110 ipresenti tutte le autorità civili e inilitari locali. 11 :àfagnifioo R ettore della R. U:niiver1sità, onol'(l'"ole Broclero, p1orta. ai Congressisti il saluto del 8(\nat-0 nccademieo, mentre c-0n commos a parola rimpiange ch e ciò non sia compiuto da.I suo illustre pr~dere ~ore: Luigi Luca te] lo, che tanto affetto nutriva per Padova, e che tanta luce di .attività e <li scienza aYev.a dedicata alla s ua Università. S(\guirc.\110 p oi il di ~corso rlel Prefetto, gr. uff. ( 'innriolo. i.n raip1presentanza ancl1e del ~lini ste ro dPlln P . l ., e qttello del s i11claco barone La Via. Prl ·e quincli la pat'O]a. il sen. E. ~IAH .\GLIANO per <:!-'pri1nere al }fagnific>o R ettore, al Corpo Accaden1ico, ai colleghi tutti del glo1ioso At?neo, il riugr;1 J-.Ìn tncnto per l ' nl'Cl)glienza fatta ai Congre i ti. l~ gli affern1a come la sc:ienza italiana, per merito del Dnee l~ en i to ::\I11s-;olini , si av-anzi ,·er o n11oye ll• t'te ~otto la bandiera triC<",lorc. E oggiunge: « 111 qth?...,to giorno nel quale l'Italia felSteggia il qunrto n1111i\ e-1,"<.'lrio d e lla re"t1!·rezione del i10 tro l•n~ .. t;\ noi nbhiamo ragione cli trarre il pit1 lieto aupic·io pPr i no tri laYori no11 olo, ma per l'ayyenire <lt"\l Jn c:ie nza italiana. a 1,picio il quale t' J11n~ior­ llìt1ntt> ~pp'>gginto d.11lD gloria di que ta ni,·er ità, <h q ue::-.ta l·niYer~ità ]n q ualc ha una grande ruL~··1

1

sione sopra quella delle altre consorelle d'Italia, quella di es3ere rappresentante della iscienza italiana qui ail sno estremo confine da dove può recare ]a maggiore influenza al di là dei confini intangibili, con.qttistati col sangue d0i nostri soldati».

e

*

Si alza. quindi il prof. DoNATI che pronunzia il seguente <lic::corso: « ~Iagntifìco R etto.r e, signore, signori,

P ermettete colleghi che le mie prime pa•role siano di saluto deferente a Voi , di ringraziamento nl Rettore ì\Iagnifico, che ha ,,.ol uto o, pitarci in quest' Anla superba, che 11on 11a a ltre pari nel mondo; e ~a r&ocl1iude un te6or0 così grande di memorie, cho oi fa pensosi, mentre ia.mo per iniziare la no tra f otica e sapremo essere degni di co ì glorio.;;o pa sato con una somma di rir rche rhe la sci qualche impronta. Ed io pit1 c11e mai ho l'a.nin10 trepida nte dinnauzi a così imponente con sesso, che raduna le forze l)ÌÙ ,·iye ed el~tto della :\Icclicina Italiana a ccon1unando, ecoudo la C<1nsuetudine di ormai più che ltn lu tro, i membri de11e due • ietà di mccli<:in.a int(\rna e di chirnrgin · poichè ten10 cli non r><>· tere e di non sapere ~"sere interprete d 'gn<) dcl \ 'ostro pensiero, là do' e abbi-5og11 rebbe ~a per trarrf dalle pcr1(\nza del pa c.1to una traccia ricca d i f eo11d i iusegnamenti. 'ranto piu che io non s-0 e tanto onore a rehhe oggi toccato :1 me qnalora mi fo e tato accnnt-0 11 buono e caro an1ico <lel qualè ahbiJ.mo piant-0 t t l'imm;1tura pe!·dit:t. La morte ha colto f11ln1in .


1592

IL POLICLINICO

bi utalc: ingiusta, .Lnigi Lucatello, mentre si apprestaYa cnn m e a r1ce1•ervi con animo festaJlite nella no~tra Padova, che anche Egli era. :fiero v~oi aveste scelto a I.Serle dei dne C-0ngressi. Ed è ben triste doverci invece ro~vincere che non vedremo più la Sua serena figura 1.D. mezzo a noi, e non udremo più la Su:t voce che esprimeva la grande mitezza dell'animo, la chiarezza e la serenità del pen si~ro ! lo vi in,rito a raccogliervi un momento in un silenzioso att'? cli .omag~io a l Suo grande spirito, che più che n1at non sent1amo prP.se11te.

T t'Onrve nuti aderendo all'invito sorgo110 in piedi p €1r un minuto e stendendo il braccio lo salutano romaname nte. .., .

.

ignori!

Le questioni messe a llo studio negli attuali Congrc-:;s 1 dim-0stl'ano anche ai più sccttit'i l'intin,'l. unità della m edicina e della c hirurgia e pertanto ·l a n eces·sità sempre più sentita - se anche da gran tempo affermata - della più stretta collaborazione f.r a i ctùtori delle due grandi b1ranche del nostro scibile scicnti.fioo-pratico. Indiip ende ntemente l'·u nn d a ll 'altra le <lne Societ~L hanno in.fatti posto all'-0rdine dol giorno pre-ss'a poco gli stessi argomenti; l'un'a ['angina di pet to l'altra la chirurgia del simpat ico 1-isr::oral~ che l 'angina di petto comprende; e la comune di~cu.ssione si svolgerà sulla cUira chirurgica di un'affezione Ja tubercolosi polmonia•r e, che parve per secoli es~lu­ sivo dominio della medicina interna, .fi:no a che entrò nel campo della terapia chil'urgica per opera di un n1edico, il nostro FOTlanin i. ::\Iagnifica prova dell'unità della dottrina e della pratica in medicina; unità ch e può ancora essere dimostrata da un altro esempio tratto dalla guerra alJorch ò un altro valoroso cultore della m edicina il Mùrelli, ebbe il 1ranto cli portare il più note-' Yole contribt1to alla. cura delle ferite p olmonari, com e pure ]n ca si di emotorace conseoutiYo a frattu:ve costali. Questa unità inscindibile, per la quale oggi non vi è qua i m a latitl\3. in cui non possa sorgere ad un dato mo1ne 11to l'indicazione di un intervento chirurgico, <'01ne non ha.vvi affezio11e cosidctta chi1·urgica nella quale si possa prescinder e da indicazioni di ordi1te strettamente medico; questa unità, ripeto fa sempro pit1 YÌYa e r ende quan to mai attuale la 11<.-ce si la dell' i u ti ma collaoora~ione medico-chi rurgica. C1ollaborazione nello studio e n ella conoscenza cli rnffinan1enti diagnostici; collaborazion e nello tabiliro le indicazioni terapeutich o così ch e si cessi con il sist e matico astensionjsmo di chi non sa ,·edere l u. i1ocessità di l.tn intervento e i l momento opp o1 tuno p er consigliarlo oome col cieco intervent1 sn10 ch o non sia meditato e ragionato. Il pe-netrare ~emp-rc più e m eglio n e lla oono cenza delle i~o i bili Lù della terapia chirurgica ~ clun,1ue un clo,·oro dcl 1nedico al qunl spetta cli ~olito più pe -,o ch o n l chiru1·go la r :;ponsn bilita dol primo giudizio ulJa nnturn del mn]e. D'altro cnnto il C'hirurrro <leo 1

1

[ ..\~~o XXXIII J."'ASC. '8]

,-e se1npr~ pi~ diY~~ !re un medico che curn i morbi con m~zz~ ch1r111 g1cJ e perta1i to la specialistica dif. ferenz10.z1one fra gli 11ni e gli altri deYe finire l CO -:1.d u.rs~. a 11' uso e a l la oonoscen :~a dei m(;:zzi tecnici c.ttversu per la cura dru malato. ~c~> da c·iò dimostrata la grande in1portnnza ,~~i ent1.fico -prat1ca di queste nostre comuni a si i l!Jsse tirad1.srono t1 bisogno ormai universalmente sentito di nuove ~intesi jn medicina, sintesi che la gr.an n1~le. del. l~voro analitico ormai compiuto. ?ol su~ ~dio di 1.nnumeri nuovi mezzi diagnos~1ci e gli incessan t1 progressii delle scienze bioiog1c he e della fisio-ch1mica rendono ogo-i indispeusabile: ~on1~ sempre m :nedicina è a~-venuto dopo periodi d ' intenso lavoro analitico e di applicazione e sfruttame nto di principi o di metodi nuovi che la clinica trionfatrice, la clinica suscitatrice contin.ua di l)rincipi o di nt~i0tli nuovi, 1a clinica pratica, ma altamente morale perchè umana, ha ispiTa to s empre i necE:!s~ari nuovi indirizzi (furono clinici chirurghi oome :.\Iondino come Harrey come , ' H uter, che gettarono le basi dti n110\"i veri facendosi anatomici, fisiologi-patologi, o clinici medici cmne Malpighi e il nootro ~forgagni d el quale ammrirate in quest'au]a l'effige che aprirono nuoYe J ~rghe . v~e a l p_rogres.so delle mediche discipline facendosi i stolog1 ed ann.tomo-pntologl1i), la clinica djco saprà ·1nche oru evitare quello che fu clet~ b~n~ dal. Viola « il pericolo d1isgiregptore d ella spe· c1al1zzaz1one >J, studio certamente n ecessario nello s-vilri1ppo d ella c;cien~a e delJa pra tica ma fatailmente transitorio. Ma p er questo scopo è necessaxio che il lavoro comune si intensifichi, divenga la col15uetudine di ogni giorno; no11 bastano scambi periodici di idee s u det.erminati problemi, n el che noi italiani diamo ancora un esempio unico, no11 basta la meditazione cli pochi su qu e ~ i-ioni piu o meno attuali ed impor· tanti, ma oG'CO!'re prendere r eciprocamente contatt o con il p en siero m e<lioo e chirurgico coi problemi che ,-ann11 sorgendo ind1i1pendentemente ora in m edicina, oca in ohirurgia, ma che indipende utemetLte non possono essere risolti. Questo e a mio modo di vedere jl programma dell'ora presente, se vogliamo adempiere sempre più degnamen te la nostra divina missione, che non è solo quella cli edare il d olor e fisico, n1a di guarire l'ammalato e di prevenire p er quanto possibile le future mn lattie. E pEmnettete che come chirurgo rio <lica ai 1110· dici: venite con assiduità e con ~p irit-0 obietti,·o n elle sale operatorie; attorno a un ta,·olo <l'operazione, qualora i fatti rivelati vetJis ero ,·aiutati.i insie me da individui la cu i edncazione scientifica o pra tica, la cui forma mont.is so110 induhbian1cnte diver.se, scaturirebbero i 1naggiori progre i nclln conoscenza dell'organismo umano ~ ano c<l a1nmnlato, sorgerebbe forse ogni tant-0 unn olnzionc inattesa n qualche difficile qnestionc. orgercbhero f(~con<lc ipoto i <li ln,·oro. i on c1in1entichin1no (·ho lo no tra ment t1 ,. es-,erc educntn ai rigoro i u1et-0di ci•~nti:fici nell np1

1


[r\NNO

XXXIII, FASC. 46]

SEZIONE PRATIC.A

prezzan1ento dei fenomeni morbosi; ma la nostra disciplllna, che è insieme scienza ed arte, è anche forse delle scienze la più difficile non essendo a noi concesso di predisporre a volontà i termini dell' esperienza, mentre Je conclusioni posson-0 spesso apparire tropp-0 facili a spiiriti superficiali -0 non sufficientemente ed'Ucati al irÌgore dell'osservazione scienti.fica. Essa è in.fine la più d~ffìcile perchè è la u scienza dell'individuale» ( Viiola) : e siccome l'individuo non si ripete, non ci è dato riconoscere nella S'UOCClssiva l'esperienza preoedeinte e c1obbia.m o indurre dalle osservazioni .singole de leggri generali che ci possono serviTe in gruppi di casi apparentemente consimi.l i. Sono le differenze individua1i, più ancora che i difetti possibili e le laoune nelle nostre conoscenze s1tlla natttra dei morbi, qruelle che determinano la non uniformità dei risultati terapeutici, anche in casi, similmente trattati, che sembrerebbero oomparabili 1p er natura, per sede, p er stadio della malattia. Da ciò l'importanza che assume come strumento <li lavoro e di conoscenza lo stabilire i caratteri costituziona.l i; da ciò l'alto ,·alore che ha l'indirizzo individualistico in clinica, quell' indirizzo che qui in Pad,o va ebbe in Achille D e Giovanni il p1iimo ed ent'ULSiasta assert-0re. Questo indirizzo ci porta a considera.re l ' individualità organica dell'ammalato nel più largo sen so morfologiico e fu:nzionale, a oonsidera.re cioè l' individuo una e11tità ed jnsieme una. unità biologica, che conserva anche nella malattia la .sua p ersonalità. Ed è veram.ente confortante constatare che i problemi della costituzione, del sistema nervoso vegetativo, della endocrinologia, quelli in genere delle correlazioni organiche nello stato di salute come in quell-0 dii malatt ia domina.no oggi il pensiero dei m edici e dei chirurghi insieme, mentre danno un'imp1ronta alle loro azioni terapeutiche. Non io enu111ererò dinnanzi a v. .oi i contributi italiani che avete certame nte tutti nella '\''"ostra m emoria; ma non. posso tacere quanto .sia signi:ficati,,.o che t1n pr<>gramma così va.sto predomini in qt1esti odierni. Congressi Padovani, che indiretta~ mente l·ievocano ed esaltano la grande cnola d1 .A chille De Giovanni. Il quale ebbe la natura a maestra come ]a ebbe .nell'indirizzo e nelle scop er te chirurgiche un'altra 1nento che contemporaneamen te si ergeYa sovrana; quella di Edoardo Bassini. igno1•i I e.o} ricordo di questi due grandi ~Ine tri, ma col pansiero proteso y·erso l 'nvveni1·e, ini~i an10 i no~tri laYori · io sono sion ro che essi costituiranno mot1yo ' di orgoglio, per tutti noi, di alto onore per la ~cienza o pe r la Nazione I taliana . C-011 qnesto auspicio rivolgo anche a non1e , ...o tro il pi\1 rever ente saluto alla ::\Iaestà dcl Re, a Benito :\Iussolini, tre ,·olto riconsaorato alle fortune cl,Italia e dcl q11a lo quest' A11la ricorda. In ,·oce po ~~nte e incitatrice', al :\Iinistro della Pubblica I struzi~ne che ha yoluto fe1'1·idamente aderire n questa festn della ~ ienza ed essere qui rappre ntnto.

1593

.Seduta po1neridzana. K e l pon1criggio nell'Aula dell'I tituto di Anatomia Patologica hanno avuto inizio i ln\"ori del 32° Congresso di ~fedicina Interna. Il Presidente della Società Italiana di :\!edioina 1nterna, Sen. EDOARDO ::\{ \RAOr,,I .\NO ) h.a pro1111nciato fra la più viva attenzione il seguente discorso: ignori e Colleghi egregi,

I nostri lavori si iniziano in un'atmosfera di 111tto ; lutto p er la città in signe in c ui ci troviamo raccolti, l:itto per l'Aten t?o c he ~i ospiLn, lutto per la )'.fedicina Italiana, lutto p er gli animi nostri straziati da profondo cordoglio: Luigi J.,ucatello si è spento! Padova, la sapiente, piange in Lui il figliuolo suo che ne era divenuto forza ed orgoglio, l' Ateneo, l'autore d el suo rigoglioso rinno\amento, la nostra Associazione il costante e la borioso colla borato re dai suoi primi inizi, la :\Ieclici na C'linica uno dei piÌL proficui e coscienziosi suoi ì\faestri ; noi quanti qui siamo il Collega amato, l'amico prezioso, il suscitator e di energie, l'uomo che oo·n ordinata attività, con de\ozione a pubblici int.,ressi, dime ntioo dei propri, daT"a n ella sua ri gogliosa matu rità materiata di inesau·ribile giovinezza , esempio lun1inoso di altrui1smo, di operosità in1Stancabile e feconda pel bene comune . Così questo rigoglio di Yita nuova suscitato ne l i.:aese dall'Uomo unico che la Prorndenza h a dat-0 aJla P atria quando pitt ango ciose erano le sue strette, ebba in Lui uno fra i più acuti "TaloroSl &uoi interpreti, lo comprese, lo sentì, seppe farlo s~rpeggiare nelle viscere di questo glorioso ed antico Ateneo; \Olle ed ebbe dal Go1·erno restal1rato· 1 e , ed oagi Jo lascia ricco di tutti i m ezzi che la. b s-cienza nella sua ascen sione progre si,~a richiede, nYviato a nuova grande2Jza <legna della grandezza passata, parato in tutto ad esercitare la missione ch e In. P atria gli affida ; la mi~si-0ne di i1,radiare la luc~ della scienza oltre l 'alpe e conquistare per essa alla P3tria con la forza espan c;i,·a d ell'intelletto I taliano, la consjderazionc ed il rié\petto a1 di là dei s11oi confini naturali C(l intn ngibili consacrati da tanto nobili ssimo sa11guc. •.\. questo rinuorament-0 il i1ome di I .. uigi T..iucntcllo, rimarrà perennemente legato negli eyi "·en turi. ~fa i l ricordo di quello che Lucntcllo hn fntto pel . uo Ateneo, non de\e fnr di1ncnticnrc quello clel1 opera sua di studioso e di ~facstro. (;iunto alla cnttedra, alendo gr~1do a grado pei faticosi ed n-.pri sentieri della scienza , cor111>rc ... e e , entì alta111ente il dorere <li un n1n c!-.tro di mcdic·inn, innonzi alla scuola, alla scienzn e nlln socictù ; do· , ·ere che si i1up-0neYa n1aggiormente in questn stu· dio padorano, do,·e un~ lunga ~erie di )I n ,. tri in: ig11i, lo aT"eva sempre sentit.o: <loYC l'ult1rno dt t>-. .... i, .\.chille D e G1oyanni. s:ta nlpnYn come <?enz1a to e come ma~stro, orn1e:: lumino e e perenni.


1594

IL POLICLlNlCO

1\cldestrato prim:t n1enie sotto la guida dell'Jllust r {l. Gaetano !ll\·ioli, alla Ticarca ed allo studio nelle vario branche della biologia e dell'anatomia patologica, 1'"ersato poi per lunga cons·uetudine nella praticfl, c linica; IJucateJlo salì la cattedra con so-

lida e completa l)reparazione luminosamente e vittCiriosamen te dimostraita '.in molteplici pubblicazioni ed in pubbliche pro1·e a bRJse di titoli e di esami clinici òate in pubblici concorsi: <loppio oi1m ento che non dovrebbe n1ai eSr5'ere abbandonato nel confe·r ire il <liri Lto dj insegnare patologia e clin jca: sia a titolo ·uf1iciale, sia a t itolo privato. p,.ofessore di patologia m edica, Lucatello non dimenrbicò ch9 s t tra tGa,·a di un in.segn amento appli · cato, cl inicamente di.mostrativo e clinico nel cont~nnto suo; Professore Ji Clirn.ica Medica comprese il dovere ch e gli ineombe,ra di addestrare al~a prat ica. lun1eggiata dalle oonquiLSte hiologiche, i propri discep-0li. Come Egli abbia a ssolto .questo oompito altissimo, lo dirono le generazioni di allievi &uori che Tiful.sero ~ rifulg<0no n<'l ca.mpc a,ocademico, che n el '.Pratico esercizio hanno saputo guadagnare la con.fidanza e l'estimazione universa.le: che riconoscenti lo nmmir~,yano e veneravano quale som·m o Maestro, che lo an1a-vano p er la sua. paterna bontà, ohe testp circondarono lacrimando la sua. bara, com.e festanti ciroondarorno Lui nel giorno del suo giubileo. Questo r1on f1t il solo lutto che coJpì Ja nostra Associazione e la Clinica !truliana. Un altro valoroso, Amerigo Barlocoo, è scompar~o. Egli, lo sa· p ete ; dirigeva <la un ann-0 la Clinica Med1ca di l\1odena e già si era splendidamente aticrmatO . Rra natuirale che così fosse, perchè da piil anni qnale Aiuto-Supplente di Clinica lV[edioa era rotto all'insegnarraento, mentr~ una ricca e pre©ia.ta procluzione scientifica Jo segnalava primo fra i primi maturi alla cattedra. Ed aveva avuto Egli pure il battesimo di un pubblico esam e clinico, sost en'Uto a R oma per la D oce11za in Clinica l\iiedica, pro'a che con sano criterio una avvediu ta Commiissio11e giud.i catrice, a·veva imp~to e che sempre si dovrebbe imporre. Nella pienezza di una florida Yirilità, quando molto ]a ·Scienza e la scuola aspettavano da Lui è mancato. Certo quanti qui siamo ci 'Uniam-0 alla l<'acolt u. )fedica di )!odena, alla scolaresca dli q·u elJ' insigne .Atene o che aanaramente lo piansero, augurandoci cl1e la clinica Italiana, orbata ùi questi due ~I e t.rj, Clinici n el ,~ero sen so della parola, ravvi' ata da nuoYe o giovan1ili energie, possa mantenere integra la propria personalità e soddisfare al compito elle la tSCicuza e la società ]e affidano. X el gentile n.nin10 \Ostro oerto, amici miei, comprendete quale sia tato e sia lo ~trazio dell'anrimo mio innanzi a queste due tomb~, apertesi prima del tempo. Erano tutte due, Lucatello e Bairlocco, lo saJ)c:te. rn 1npolli m iei. Li n-vevo roccolti c-intrnmbi nella loro tnfn uzia scientifica, sotto i miei occhi aYe,·ano 'olto In loro ntti,·ità rnno cresciuti al culto dell n ..,ci 'llv.n e dcl do,·erc, ave~·ano raggiunta quella ,·irilità uel ~apere ch e li condns o nUa cattedra <la

e s i t enuta autore,·olmente, con1e autore,·olmente la t engono gli altri ci1lque che n1i restano an<'ora, usciti tutti dalla mia scuola. Gli affetti nati nella ~cuola, rin,·erditi sempre dal camune lavoro, creano legami che non sono inferiori a quellri del sangue, e dann-0 quelle Ja~rime e quelle angos<!Ìe che il paidre versa a prova al "Vedersi rapire dalla morte prima del tempo i figliuoli, che Srperava di vedere raccolti attorno al suo capezzale nell'ora della stretta finale. . Perdonate qu·esta nota peflsonale, q•uesta esplosione dell'animo mio. Siete buoni, f-0ste sempre buon.i con me, date il vostro compianto a me ed ai ir11e1 cari scomparsi, alle loro desolate famiglie. Ed un altro lutto dobbiamo regi strare, la p erdita del nostr-0 socio onorario Giuseppe T cissier della In &igne Facoltà l\iieclica di Lione. Che J oseph Teissier fosse un grande Clinico, -voi lo sapete, Egli era popolara fra noi da q·uando pei medici Italiani un altro I1lu stre e oompiant-0 consocio En1~00 D e Ren7.i, tradusse e diviulgò in Italia l'eccellente trattato di P atologia Medica da Lui scritto in unione al LaY,eran.

Succes·sivrumcnte 11na serie di 1av<0ri originali che toccarono pressochè tutte le branohe della clinica e della patologia lo collocarono .fra n più fecondi Maestri della Clini ca mondi alo. Ma Egli a1·e1•a un altro grande titolo alJo affetto ed aJla riconoscenza della medicina Italiana, di cui era sincero e conv~ntto

nm1nirat0Te. In ogni ISllù. puhhlicazio!!e Egli metteva aa più solleci ~a ·e scrupr>1o5a -cnra nel valutare i lavori Jtaliani con wolta più esa-ttezza, con molta più obbiettività ~ di quello che venisse fatto e -0be ivenga tuttavia fat.to n el nostro Paese, doYe, diciamolo

pure, s·i l1n. 11 ahitudine <li non elevare ma di \SCe· mare il valore jell:!. prod11zione Italiana a favor~ dP]la forestiera. Gli :>budiosi Italiani in buona rpa1·te non hanno amcor.fl saputo Siup.; ri?·e le miserabili ragioni part icolaristiche, ~ouo aucora sordi alla ,·oce d ella. 1

stirpe. 11 s u0 insegnamento fu ~(:.uola il-0n solo ai disce110Ji, 1na esempjo ai maestri: .si svolgeva al Jetto

dell'ammalato e per e~so Egli iist illava ai suoi uditori col gusto p er la clrilnica, l'interesse per il pnzientL). Il 13 gi ngno di quest'anno, dopo me i di grandi sofferenze, Egli si ~pense fra il compianto di tutte le .souole mediche n1ondiaJi. Qnn..le .L"appre entnnte vostro, in isti·n7;io i11dic·ibile, '1)0 ae:compagnai la salma a]l' estrema dimora. Ci ama•~amo quali ira belli; q nale fratello lo pian i!! Alla ~ua n1emoria. ' ·ada l'omaggio reverente del nc.stro sodalizio che lo ebbe pìì1 volte ospite de iderato ed or:orato in seno alle proprie riun ioni. Il 4 ]uglio si inaugurò ne11a s ua natia Benevchto un rico1 do marmoreo a Ga etano Rummo, gii1 \'''ic' Pre ide nte della noc;tra. ocietà di à1e<licina Int~rna n1a ncato nel 1917 nl nobtro nffctto ed ulla ~c uo]a' 1n<.'dica. napoletann da Lui illu tratn con ;e opere> e cnll'ih:-.egnan1ento . I.sa g nt ile c·apitale del ~ nnnio, eternando co i 1

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(,\NNO

XXXIII, FASC. 4G j

i1el nlnrmo la memo! ia Ji questo figlio suo, diede 11n imit alnJt; esempio. pere:h è in Italia raram ente si concedono ai ct1ltori delle scienze mediche queatE: apoteosi ch e si danno molto liberamente ai cultori di ogni al tr a. branca dell' umana atti11'ità, fis ica, artistica ed intellettuale. L e autorità locali vollero deferire a lla 'Tostra Presidenza l'onor e di pronu n ziare l'orazione cli rito: 1ni 1·f·si a àovere dirla in nome vostro. Signori e Colleghi, 11 no~tro JJUcat~llo aveva colla sua esperienza e colla sua attivitd. o rganizzata accuratamente questa riunione, noi mal'grado l'angoscia della perdita sua, l'abbiamo mantenuta. ~ l avorando che si onorano i la1·oratoril 1\-fettendo i11 valore la preparazione da Lui fatta onoriamo 1a sua m emoria. Egli aveva con ciliato al nost1·0 Congresso le simpat ie della cittadinanza, dei suoi t1fficiali raippresentanti del Corpo .Accademico t pniversitario, d e1l e autorità tutte ohe oggi hanno vo1nto, con la loro presenza, rendere omaggio a Lui e a n oi. I-0, in nome vostro porgo ad essi, le p iù 'ive azi0ni di grazie. Il nostro Congresso si svolge come di consu eto, uuitairuent e a qllello della Società I taliana di Chirurgia '})resieduta dal Clin~co Chirurgo di P ado1ra, l'L11'ustr e prof. Donat i, cui d i~o q'Ui Ja nostra ric'>Onoscenza per la cura da Lui data ai 1aYori del Uomitato Ordinatore orbato del &S uo P residente: Lucatello . Anche in quest'anno, un t ema di comune interesse e di comune competenza ci unisce; il tema relA.tiv·o agli intervanti chiru·r gici n -el trattamen to dell a malattia tubercolare ùel polmon e . In mezzo a11a conf11sione, che esagerazioni, a.sserzioni contradclitorie, inquietudini morbose, pire · concetti azzardati, h anno c reato n el ca1npo della pratira !:> U questi argotnenti, la valutazione obbiettrvn di tn t tl i fatti raC'colti p orterà, confidiamo liti.a nota i:;er<.>na, ch e possa servire di g uida ai praitici, 1n cosi intricato argomento. E ' pur neoes~ario, onorevoli colleghi, {·he le clin:ich e ed i corp1 seie11tiftci si oooupino con l a loro autorità di portare lin lJO' di 01dine in mezzo all'anarohia che travaglia jj campo de~ Ja terap1a in gen erale. Si n ~is i 'tf', in Yer o, ad 1111 siì1golare pettacolo. Bn~ta che •u n ignoto q11nlsiasi, crei 11n mezzo curati,·u ~ capriccio sno, bn ta ch e tl'.h indu striale qnnlsinsi get t i sul n1er calo 11n prodotto qualunque tln lui c reato, peroh è i n1edici, sulla fede di n ser~.icni i rre pQnsa bili, <'Ol colpeYole fetici mo inconòiY.im1nto i>er tutto oiò che Yiene da fuori, i affrettino a prescriverrJo. l 'n OI::! er,·ntore, putn ca ·o , cruta il n1ezzo orga11ico di oggetti colpiti ~h1 malattie distrofiche e t ro,·n, co1oe ò natnrn l(\, 1·in Yia la care11za in queto orngui:,n10 iu sfareto, di qualcuno dei Ynri eletn . . nti c-hc Jo C'Ostitu1sco110; el•bene, c::i dice: on11ninistrin u10 qltC ti elr t11enti in carenza e guarit·e1no Jn tnalattin. E ,1bito in<lu triali accort i creano l'uno in forma diYen-a <lall'altro, preparati eh~ t·t,ntengono qne t i :')l•' ment1 da propinar i al pa· 1

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SEZIONE PRATICA

ziente. E siccome gli ele menti costituvivi sono 111clti e t11tti in ca r~nza. 0gni giorno i prescu· tano preparat i nt10T"i quali i111cv i rimedi destinati a cr eare l'ill11sione di -:-ombattPre la ma la 1,tia nel cni deconso queste car e nze si nota no, qua i e-h o fos~ sero esse ln causa d el morbo, ment r e n e sono la conseguen za. Biologi 1 icercatl"•rì studian" g li effetti di azioni perturbatrici provocati n ell'organismo con la introduzione di materiali alhurninoidei aspecifici; ma in11anzi alle p<1ssibilità di usarli a soopo cnraii,·o, le cliniche ed ! gr ,1ndi centri cli studi proc0clono con circospezione, r estano inc0rti, ed attendono a pro· nun Yia r i; i pratici invece, in qualche regione d' I talia u-:ano senza riseT,Te lJ protei no-terapia, e qualche Yolta i pazienti pagano colla loro Yita il fio d ella loro imprudente i nq niet. udin e.

Ed ò dav,·ero per inquietudine ch e lo 11sano in nLalati pei qua li la clinicn possiede procedimenti curativi di 1-alore riconosciuto . Indu stria li stra1iieri manipolano ogni giorno associazioni di o· \Stanze cono cinte, ]e presentano con n-01ni di nuovo eoni o, quali prodotti nuoY i, ai credu li medici italia ni che mordono all'a.mo. D al di fnoTi giunge una vera invasione di pomoni, di sciroppi: le oli te ricettazioni offici11ali che a7.iiende fa.r 1naceutiche strainiere gabellan o qu ali n1i rabola n t i specifici a i nostri pratici, C'he 1ro lentieri, .a ]arga mano, le prescrivono. E i potirebbero prolungare all'infini:ito le esemplificazioni del genere, ma non è nece. sa rio. E una sit uazione, questa, ornai nota a tutti noi, t u tti la deploriam o ma d eplorarla non ha. ta. bisogna r isol11taanente metter a mamo a corl'eggerla pel <lecoro nazionale ed anche p er la difesa del biilancio econ omico nazionale, perchè, in consegnen 7x't di questa a narchia, og ni anno milioni e nJilioni di lire amigrano all'estero, per pagare . p ecialità stranie re consun1ate in I talia per 1·olontà nostra. Qna1i, Signori miei, i fattori di que5to fcnon1cno ch e 11011 e ito a chiamare patologico? E ' opp1) r t nn o r iceTca rlo. ,.i diirò il n1io pensiero qual'è. 'interni indulgenti se lo paleso con inceri tà, obi •ttivamente ~cnza preconcetti , 1na con quf'll~ rude franchezza ch e ller il mio pa "a to, Jlllr la mia. attuale poc::.izione, per la mia età \ un doYc-re per me. Pri n10 fattore e 1:-t a tl'etta r.ione di nna n1n l con1prPsa mode rnità. Ad ogn i i-,tante si parla cli n1 dici.na moderna (' m olti C'l erlono c:he ln i11oclern it~t con iRta n,)Jl'usare a YHn,~ern rimedi con clcn-01ninnzioni nno,-e, di c:i1 .i<>"nor.1 no pccs o i c·on1pon~nti e gli e ffeLti. E i ignorano ed hanno cli1n{?11 tic·a to «he la n1oderni tà in ter~pia "'on i te nc>ll 'applicn re 1>er qu nnto applicabile 1e nuoYO conqui t~ ullo patogene i Jt'i tnorbi per praticare anzitutto t111n ternpia 1•ctogpn 'tira razionale: ìa ternpin idi.:\nl c~ che af· fC\rra Ja cnn ~' creatriC') dl·i nu rùi. la eli n1inn. In ditrugge {) la rende in1potente. J. . ~1 ha tteriologia e• Jn p:-i tologia p r iinentn I con !e loro eonq ui te ha nnll già trncciata. in n1oclo Jurru no:~) '}Ile ta \"la n11n cura patogenetÌC'H cl 11 n1nlnt t.ie da infezioue, per !ll1'7.7. > cli quelle f orn1 di


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11. POLICLINICO

tc1 a pia specifica che haituo orir.ai la sanzione della pratica e che non si devono confondere con quelle <:ho so110 pure conces~ioni dottrinali a cui manca la 1>onderata sanzione C'l1nica . La chimica biologica ]1.1, a Bua volta, già luruaggiata, e va lrumeggjanào J ~i patogenesi di molti stati morbosi che investono }>intima ~ompagine organicH, che ne turbano le fun zio11i, ch e cre.Rno in \Ìa secondaria alterazioni organiche e 1ri scerali p er lo ad<lietro ritenrute idiopatiche e da queste nuO\'e nozioni patogenetiche sono tSc:atu rite e scaturisrono preziose indicazioni di t e1 upia p!'l.togenetirn . L'endocrinologia sv<.!lando 1·ia v ia le funzioni d elle ghiandole a aecrezione int.etna e le situazioni morbose derivanti dalla rottura delle loro armoniche atti1rità apre la v ia alla con1prensione di sindromi r:u.tologiche, fino aci ora avvol.te nella massima oscnrrità e rende poosibili trattamenti patogenetici di cui per lo addietro non si poteva sospettare l'esistenza. L> a natomia normale, la fisiologia, la fisiopatologia hanno bene stabilito il campo dii azione del sistema nervoso vegetativo, hainno lumeggiato la n1odalità <lella sua influenza, sopra molteplici funzioni organiche e iper tal modo ·si arriva a cono&ce1e la ragione di perturbamenti funzionali per lo addietro non compresi, ed il m-0do di combatterle 11ell e origini loro. Questa .sì è medicina mode.r na, è, sì terapia mo- . cl~rna quella che deriYa dalle conquiste i&ulla patogen esi ·dei morbi, ma terapia che non si impara a ba.se di ricettari o consulta11do gli opuscoli propagandisti dE-'gli inrlrustriali fabbricanti di medicinali, 1na solo acqu i ~tando la conoscPnza di questo movimento scientifico sYelatore delle .cause dei morbi. N è la mode rnità 'Ìn terapia consiste nel dar di frego a Ile ron 1uiste :illn s~olare esperienza clinicn, pe r o~t ituirln con mezzi ohe di questa sanzio11e clif etto.no. I tpratici 11a nno oggi ·di5i mparato t utto quanto l' esperienza dei seooli aveva accolto in mat eria rnrativa, così, ad esempio, non. si conosce più l'uso òel chinino, l'nso del bagno .f reddo raffreddato nella cura delle piressie, da mo~bi infettivi, l ,u o del salasso c:o ì ut ile ilil dati perturbament~ n1eccanici del ci·r colo o nei bisog.n i urgenti di pronto sy·ele namento, hanno insomma disimparato quel vecchio e sen1pre autorevole adagio del nostro ì\-Iorgagni: e( Non sunt no va veteribus abstituenda, secl p erpetuo J uge·n da foedere ». For e i\{orgagni hn per tlnto credito innanzi a L1iona parte di medici perc·hè non è n ò tedesc:o, n~ frn11ce~e , n è inglese, n è an1erica.no; perchè Lui e quanti biamo }In.estri , abbiamo il torto <li a.vere ' "a 1-cata la giovinez?.a ? E !Loto ~h e Tiernard • ha\\·, il ce]eberrimo dram1natu rgo ing]Pse: ad un Editore che cercava oollaboratori per unn nuo'· ~ rivistn a pubblicarsi, ironicamente disse· e Non doma.nàate :nè òl parere, n è la collnborazione di persona al di sopra dei 28 anni . 11 sucre.. o <lnll.:t ,·o~tra rivista dipenderà dal co rnggio col qunle lnncerete la parola <l'ordine: Abba o tutti i Yecchiun1i ,. . ~nrob be forse: que tn, aittnnlu1ontc, unn parola tl "ortlinc t·ircr.l.lnt nuche tra 4 n1e<lir1 Itnlinni? 1

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XXXIII 1:-.\...,C.

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Passiamo oltre e chiediamoci perchè tante aberrazioni h.a nuo potuto attecchire in così gran parte di medici? l~ispond0: P er r.olpa della scuola da cui sono usciti, i)er c.-olpa, confessiamolo, dei maestri, non solo in Italia, ma di ogni paese. Il culto della scien7.a pura ci ha spesso assorbiti ed abbi:imo diisdegnato troppo quello della scienza applicata, &peoialintente applicata alla cura dei morbi. Il fascino delle ansie ·e delle trepidazioni che su scita n ell'animo ]a ricerca di una verità, Ja divina puri ·sima gioia della fatta conquista, ci assorbono~ rimettiamo sempre aJ domani lo studio delle applicazioni pratiche dei veri cofiquistati mentre la grande soddisfazione della 1·ittoria conseguita ci fa aspàirare ad altre e maggiori yittorie; la visione di esse ci affascina e proseguiamo con lena rmnovata alla ricerca di nuovi ~eri. L'uni v·ersità <!lassica è e deve -essere sì la '°'estale de11'.alta cultura e noi, maestri di medicina, in Italia, Rhbiamo ·voluto ~on fede ed entusiasmo esserne sacerdoti operosi; · lo fummo, lo siamo, abbiamo aden!piuto ad un no.s tro nobilissimo compito e Ja rr1 edic1na scientifica Italria·n a, orgogliosa, isi afferma pari .a1le più celebrate straniere. l:la è pur i1eeeRc;ario ohe la 'Scien~i nella •Scuola di medicina pra.tica scenda dall'alto .suo tripode e porti all,ur 11anità dolorante il beneficio <l elle sue conquiste. Widal, il clinico di Parigi, i:n iun discorso <lit lu i pronHnzia.t-0 tcstè, disse : « Se l'uomo di scienza nel creare esperienze deve avere solo per scopo la con~tatamone d ella verità, quando ha fatto qualoh-3 é>oopertn. deve 1·icerca:-e co·me essa possa gio"\"'arp ngli uomini. La Medic:ina - Egli affermò e con ragione - l'! s~ienza di realiz~~.zione e deve esse.re utilitaria nelle s us H.pplicar.1oni. E fra lP. applicazioni primeggiano quelle relative alln. c11ra dei morbi e all'indirizio razionale a seguirsi nf\'ll'attuarJa. e i ~ledi ci uscissero dalla souola agguerriti in ql:esto indi·riz7tO: si rl1iedorebbero sempre, prin1a di prescrivere un rimedio od un metodo di cura, quale ne è i.I valore dal punto d1 vista patogenetico, e • subordinatamente da quello sintomatico, in alla esperienza fatta.ne nelle .scuole di medicina pratica, perohè le cl iniche devono essere il calmiere della terapia e dei mezzi terapeutici. La terapia pub essere talora anche nccessarin..mente empirica, ma i mezzi empiriri deYono a~ere essi pure il suffragio di una larga osperieraza clinica, per es ere u atj con quella coscienz:1 rh< deve csse1·e legge pel medico pratico. Non deresi d'altra parte dimenticare che ·1 m edico isolato nel suo centtro professiot1ale ha gran<lo difficoltà di tenersi al corrente Bui reale ,·alore dei nuovi metodi di investigazione e di cura, n è bisogna dimenticare la cieca febbre <li novità che lo rende facile preda della funesta moda terapeutica, non sempre conforme alla "l"erità nè risponclcnt.e a1l'ntil~ degli infermi. Bi ·ogna quindi , c he i medici npprendnno . neJln ~c uola la profila si contro quo.sta fehhre; ht ogua cho f uori dnlla scuola abbiano poi 1nczzo di poter•"' tratto t1ntto e-. ere fnciln1entc e rapiclament me i

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XXXIII, FASC. 46]

al corrente dei veri che si conquistano, delle falsità oon le quali si tenta di investire la loro buona fede a profitto di interessi stranieri . A questo intento nel Belgio, con felice intuizione, da cinque anni, si sono organizzate le così dette giornate mediohe rivolte a creare centri di riuniooe, ove durante pochi giorni da 5 a 6, i medici, sotto 1a guid.a pratica e dimostrativl3. di Maestri competenti,. possono acquistare le oognizioni atte a com.p letare e TÌil!Ilovare periodicaimente la loro istruzi one. Sono 5, 6 giorni d1Urante i quali da mane a sera, d'ora ilD. ora gli intervenuti, sinteticam·ente, brevemente, 1sucoosamente sono messi al oorrente di ciò che di veramente n.u ovo ed utiliz• zabiJe nel pratico esercizio, si è via via oonquistato. Ed in 50 ore di tali ·i nsegnamenti .si può molto apprendere quando maestri competenti si p1~estano a farlo, rin unciando ad ogni lenocinio di parola, ad ogni seduzione dottrinale, limitandosi al campo della scientia condita, mettendo da parte la scientia 0001denda. La espeTienza di 5 anni ha dimostrato l'utilità di questa istitu~iodle atm1ata g ià anche in vari centri di st11dio della Francia, e testè a Pa.rigi. Lo slancio ool q1uale i medici vi accorsero e vi accorrono i1un1erosi dimostra che ne hanno apprezzato il vantaggio a lo senton o. Istituzioni c·onsimili ma11tenute sever amente ·n egli stretti confi11i ad esse assegn ate potrebbero rendere grandi servigi ai medici I taliani ed è desiderabile ch e sorgano e ·s i moltiplichin-0. L 'Universiità claissica è e deve restare l'alto cen tro dell'alta cultura a decoro della nazione, ma accant-0 ad essa devono sorgere ecl orga11izzarsi gli insegnaimenti applicati, intesi ad utjlizzare e r ealizzare i.I valore dei veri nel s110 seno ed ai suoi maestri via via 1·ivelati. L a voce potente e tat.idica del grande Uom-0 dii Stato che la Pro1rvidenza ci ha elargi·t o, richiama gli Italiani ogni gio•r no a l ~en·so della realtà, la sua mano gag]iaPda ·addita ogni giorno risolutamente la vtia a segnirsi per chè la Nazione aSBurga al faistigio di quella grand.e zza cui dP.ve aspirare, mettendo in valore 1l'opera Italiana, fino ad -0ra troppo spesso depressa per esaltaire la forestiera. Questa '\""Oce echeggi potente in ogni cent1·0 di stndi, questa ,•ia ·vi segua nl di sopra di ogni convenzionali mo aocademic-o, di ogni preoccupazione di cla.sse, <li ogni egoismo d~ S<'uola , colla sola Yisione (lel prestigio dello. scienza Italiana . Questo il voto mio che certo è pure il voto vostro. Ed ora, nel nome Augusto della nuova Italia , del -s110 R e e del suo Duce gagliardo, cui in~io in nome v·ostro 11n reverent e e riconoscente aluto , inizian10 i lnvori del nostro 32° Congresso.

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SEZIONE PRATICA

._ i nlza quindi il prof . DE\iOTO che vuole ricordnre gli anni gio\•anili di LcIGI Luc.\TEr.Lo , di quegli .anni che tra cor ero ins ieme sotto la stessa guida a Oeno\a dal l '" '"' 4 al 1 99. In quel periodo {!rnncle e 1nirabile fu l 'atti,ità di Lc1G1 L ~ C.\TF.r.r. J . in • e r il s uo brillante ingegno; cl1e

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per 1.a equilibrata misura di cui dette in ogni tempo larghe documentazioni. Egli in una vera propria 1nobilitazione, con una s pecie di ideale lE>d1zio11e , potè : n pochi anni arricchirsi di una ottima produzione che serviva ai suoi compagni di esempio, di incoraggi.amento e di stimolo. « Questa n ostra <l~Jizione verso il ì\laestro, v-erso Ja Scuola,, VPrso la nostra "G nive.rs ità accresceva le nostre forze e noi col nostro fratello maggiore, il sen. Queirolo eravamo sempre pronti i11 ogni ma11ifestaz.ioue:. Ad esse, L u oATJD.LJ..iO mai a ente, portava i suoi contr ibuti caratterizzati <la 11no spirito di originale praticità. Oggi tutte le nostre famiglie sono colpite da ques ta sco1nparsa di un Maestro che ha servito la cuola, il suo Ateneo, con tutta la sua salute, contro la sua salute e forse senza la ~u:1 s alute. A nome di tutte queste nostre f au1iglie, delle fan1igli e degli studiosi italiani di ~Ierlicina. io invio da qui , da questo I stituto cr eato da L UIGI L u cATEI.LO, alla degna sua Compagna la espressione del nostro ,·ivo e profondo dolore >>. Il se11. QuEtHOLO associandosi alle manifestazioni di cordoglio per la perdita di LUIGI LuoATELLO, reca il sa1uto suo e quello della Clinica Medica. ùi Pisa. Con orgoglio egli lo acco!WJ?agnò nella sua carriera,. Invia pure un saluto all a memoria. di BàRLOcco, giu11to da solo un anno a quell.a catte<ira alla quale lo avevano portato la sua cult ura ed il su o sapere clinico. Ricorda gli studi compiuti dal L ucATEI.r.o ed il contributo scientifico che egli portò .ai vari capitoli della patologi.a e come facile interprete del metodo e dell' indirizzo clinico della scuola di Genova, ne continuasse le tradizioni nella scuola di Padova. All'alto intelletto era congiunto u n ~u ore nobilissimo, sì che la sua parte112a las cia col rimpianto una grande eredità di stima e di affetto. Il sen. l\.lARAGLllNO oommentando brevemente le parole di DEVOTO e di QuF.IROLO propone che nella Clinica di I>adova sorga un ricordo rn.armor eo alla memor ia di L urGI Luc.\TELr.o.

Presidenza: S en.

)!ARAGI.I.\NO

E.

(Geno~a).

Relazione sulle reazioni biologiche nella diagnostica medica. (Rivista) . Prof.

l'EVOLOT'IO

G . (l>a<lova).

Conclu sioni . Il Jl. comincia passando in rassegna innanzi tnr:t o la rca-:ionr. di .!11dcrhal1len e rapida1nente accenna ndone il fondame nto. Ricorda le esperienze di Do:'\ATI sulla cir colazione artificiale negli ~rti traumatizza t i a diu1ostrazione della produ~ione di sost a nze to iche dorute a di t ruzione rl1 cellule dell'orga11is mo. 'l'r:l tt.a ndo dell a q ue~tio­ ne dPlla . r>eei fic·i th d ei ~errv\?uti il R . pen a che ... i J> ~ ... a :-.d essa. risponderP. positi,·amente nei ri~ua rd1 di un determinato organo.


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l L POl

ICLI~ICO

La reazione cli _.\bderhalclen (presenta certamente delle t..1iffico l t ~L di Lccnica, alle quali sono in gran clo,·ute le discordanze sui risultati ottenuti. ·rutti i vari metodi proposti dall' A. st.esso e da altri a Juodificazione dcl metodo prin1it1\o non sono esenti da c ritiche . L'uttavia praticamente il metodo cli Abderhalden risponde bene per la diagno~i di gr1,·idanza, nelle tnbt>rco1o$i e in altri stati infett1vi e la reazione deve es$ere considerata e0me sperificn Fra le n1odificazioni !)roposte, quella basata sulla introclnzi on e ùi .~s i rntti liquidi p oggia sulle 1·icerche italiane di S1voR1 e de' suoi collaboratori e fa prevedere che re a la reazione cli più facile te<:'nica, IJOssa così perfezionata re ndere maggiori . . ser 1 1g1. IJ R. passa 9oi a considerare l a enzimoreozione di 1von1, REB.\ UDI e ~1ENNITI, basata sul concetto che la specificit:·, di e<:.:;a s ia legata non solo alla molecola proteica, ma anche ai suoi derirati. Le Elsperienze e i ri 11ltat1 conferma110 il fonda.mento teorico tlella reazione che è u t ilmente applicabile n ell!l diagnosi d elle malattie infettive (tubercolo i sifilide, tifi, iparatifi) ed allo stndio degli ~tati endocrini , nonchè alla diagnosi di gra'1'idanza . Circa le reazioni che sono state studi.ate e proposte per ln dimost e azione di neoplas mi con metodi umor ali, il R . osserva come al presupposto teorico della esistenza. cli modificazioni umorali consecutive .allo svilurppo di un tumore maligno non abbiano corri9posto i risultati dei vari metodi proposti. Ricorda a tal pl'oposito i I.avori di AscoLI, di ~110HELI, di l\fARAGL.1.:\NO, di lzAR s ul potere ant icon1plementare e osser"'a come tutte queste reazionj così come quelle basate sul potere .antit1·ipti c~ n on abbiano Y:1l11r<> per ln pratica. Q11.alohe risultato favoreYole si è ottenuto colla reazione meiostagminica e con quella meiosta.gminica ,'Precipitante di lMr , mentre devono essere abbandonate la reazione :tll'epifa11 ina e le int:rade rrnoreazioni. Cosl. pure non hanno dato risultati concordi la r eazione di Bothelo nè quella. di Fischer, nè hanno dimostrato caratteri di specificità la reazioni di flocculazione o di intorbidamento. N ella di agnosi di tubercolosi le r eazion i di deviazione del compl€me nto s ia con il metodo di Be. redka r he ron }'.antigene tetralinico cli Wnsser1nan11 non hanno grande valore pratico risu 1t..'ln '"lo !10 itive quando esiston o sintom i di focolai in piena e" oluzione. Tolla diagnosi della s ifilide, la r eazione di W as.. er1nann non può essere considerata di assoluta specificità e 9er la diTersità degli antigeni, e per i risultati aspecifici che si ottengono .anche con le tecniche 9ii1 rigorose. Interessanti sono le 1icerche indirizzate a determina·re la positività della reazione al di fuori dell'infezione sifilitica, iniiintt da \ ('fl e I~I..OPSTOCK e rwre.se dal ,. G.\ '\C~ \. X on • ancora c·hinrite sono le nostre cogn111oni :--nlla pa1·tt> del i<.>ro che entra nel meccnni-..nto cl ll<.' renzioni. e ulln jn1portanza delle globuline ~ clei lipoidi.

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XXXIII 1:-ASc. 46]

L e reazioni di flocculazione i1011 corri pondono esatta n1e11te .a quella di ,,.. assermann, e 11011 1>0Sso110 . . sostituirla, 1ua devono essere se mai usa~ insieme con essa. Arg0n1en to importa nte è quelJo r elatiYo alla riattivazione della reazione di a.ssermann . Ciò si ottie11e n1egJio con iniezione di Neosalrarsan che con altri mezzi . E noteYole il f.atto che la riattivazione può far scomparire le reazioni ru.J>€cifiche. L a r eazione alla luetina di Noc ucnr risponde bene allo scopo, iua non è largan1ente a1)plicabile ali.a pratica per la quasi in~ossibilità di a\Tere a disposiz.ione la luetina originale, l'unica ché corri ponde . Fr.a. le <ler11ioreazion 1i, il R . si sofferma sulla reazione òi V . P11tQ1rJ.;T· a lla tubercolina. d iscutendo le ' "arie ragioni n ote che ne limioo110 la importanza nella pratica diagnostica. Interessante e importante si presenta la reazione di LEOXE per le m alattie d elle ghiandole a secrezione interna con risultati confermati da nun1erose riceìl'che. Circa i vari metodi :proposti 1per la diagnosi delle malattie mentali, occorre distinguere quelli ch e sono stati utilizzati per la dimostrazione di u n.a infezione luetica .. Fra questi accanto a quelJi rappre-sentati dalla reazione di ' V.assermann e dalle reazioni di floccul azioni, sta nno quelli aspecif ici basati su reazioni colloidali (benzoino, mastice). I metodi proposti per la: diagnosi di altre affezioni del sistema ne1·voso e specie per le mal attie mentali (demenza 1precoce) rappresentati dalla applicazione ad esse della r eazione di Abderhalden non han110 dato risultati di qunlche valore .

'V

Comunicazioni.

, 'ierologia e ricerche biologi che . (N ap0l i). E sponendo i risultati delle ric~rcbe che da var i anni egli con1pie nel c.arri>u delle .nffi:.z-ioni microbic11e, riferisce gli stu di eseguiti circa la questione delle r eazioni immutarie nelle infezion i da monilie. Gli ant.icorpi davanti il ~mplernento non sono stretta1nente specifici di fung;l1i inoculati n1a dimostrano affinità elettive anche con altri stipiti di n1onilie. JACONO

I.

Boss.\ G u 100 (Nnrpoli). -

Ha studiato sugli a ni-

mali di laboratorio infettati speriruental n1ente. lo ch oc e n10<'lasico pro,·ocato col n1etodo del D'.\mato. H a sensibilizzato g li a.uimali con c ulture 'li tifo, paratifo A , B , e di micrococco 1neliten . ed ha detern1inato }o <'hl'C Pn1oclasico con iniezione cli corrispondenti \accini. Fra i T'ari fenom ni dello choc il più eT"idente è la Ie ucope11ia. •

G. e .\ vFzz1 G. (Pndb,·a). - L'e11:irnorea:;ione nella diayno ·i di rabbia. - .\ pplicando per i nrim1 detto n'letodo di indngine q> ~r la CEVOLOTTO

rliagno i cfi rabbia. hanno potuto con . tntare. neUe.. ]oro 11111nC'rosc riccrch<' che ln cnzunor ~az1on e in tnle catnpo tretta111ent sn cific~ r>oich ri-


f .~NNO XXXIII,

FASC.

46]

:5EZ10~

1.)99

PRATICA

sulta positiva solo in soggetti rabici (uomini o .animali) e negli individui sottoposti a trattamento antir.abi{·o .

Seduta antimeridiana del 26 ottobre 1926.

AvEzzt G. (Padova). - Enzimorèazione per la ral>hiOJ ed im11i1tnità 12ntirabica. Nello studio della, enzimoreazione 11ella infezione rabbica, 1'0. ha osservato che l'enzimoreazione cpmpare f?OSitiva al 130 g iorno dall'inizio della cura e che tale si può mantenere anche sino a 7 mesi dopo ultimata 11a cura. Egli pone ciò in rapporto con uno stato immunitario del soggetto, e rileva l'importanza del comportamento della. enzimoreazione sia .a scopo teorico che pratico .

L'angina di petto. Relatore: C.iSTELLINo P . (N apoli).

MENNI'.L'I

I. (Genova). -

La diagnosi delle neo-

plasie con l'enzimoreazione. -

Applicando l'enzimoreazione in 44 casi ebbe risultati positivi per il cancro in 27 sieri, e fra questi in 22 esisteva ~atta rispon'<lenza con il reperto operatorio o anato1no-patologico. L!'. positività dell 'enzimoreazione poi s i dimostrò del 100 % nella sarcomatosi, dell'83 % nella sifilide, dell'85 % nella tuberoolosi. '

L. (Ge n ov.a). - L'enz'Ìlrnoreazione nel suo stato attuale. - L 'O. dopo avere ricordato come 8IVORI

l'enzimo·r eazione ohe da 5 anni è oggetto di diligenti studi, non sia nè la reazione di Abderhalden, nè una suia modifioa2ione, passa a considera.re i risultati che essa ha da.to nello studio delle varie infezioni, tubercolosi, s ifilide, tifo, rabbia, dei neoplasmi, e nel cam po della endocrinologia. Espone indi i ris ult.~ti di ultePiori ricerche s ul m eccanismo della rea.zione donde emerge che: 1) !'.antigene usato presenta la stadio dell'ul.. tra.peptone; 2) l'll'ltrapeptone è d otato di specificità ; 3) il fenomeno dJ ulteriore scissione dell' ultrapeptone s i effettua secondo. il noto ,processo dige.sti vo. Ciò è di1nostraLo dalla determinazione della attività idrogenionica del complesso s iero più antigene, ch e ·p resenta una accentuazione dell'acidità del s iero n el caso di positi"Yità della reazione. E . (Genova). - Prende La parola per porre in e ,·idenza il Yalore pratico e positivo della enzimoreazione. Egli in molti oasi 11a potuto dirimere n otevoli difficoltà diagnostiche mediante l 'aiuto della enzi1noreazione. O erT"a co1ne nel cn.1npo del.tu. tubercolosi l'enzimoreazione po sa dare g r.andi servigi per Pnccertame11to rli una infezione tubercolare n1entre mancano egni apprezzabili di ltnn qua]sins i localizzazione . l nfine pone in ri I ievo come ·pochi s i siano in Italia finora occnpnti de-ll'enzimorenzione. mentre molti rontinunn1ente la,·ornno u reazioni che ci peryengono dall'Nitero e che i1on ono di icuro Y.alore. 1\.t!ArtAGLI.\NO

Foa:\1rcor...\ P. ( T a1>oli). - Riferisce ]e sue o:-àervnzioni ·ulle np;glutinnzioni per il tifo, paratifo A, 'B , e micrococco mclit.ense , compiute aggiunf:!:endo ri lle e1nul ioni bact.eriche la bile o il gluro io al O... O o{,. Ha 11otato che in tal modo le agglutinnzioni si innnife tano precoce1nent.e e nel un tu ~o piit ele,·ato.

Presidenza: Sen. Q uEIROLO (Pjsa).

(Riassunto e conclusioni).

I progressi compiuti nella conoscenza della patogenesi che deteI'!Jllina l'angina di petto sono mo.lito scairsi in oonlfronto d elle osservazioni cliniche compiute, delle indagini sperimentali tentate e del tormento ohe 'P0r oltre due secoli ha agitato i nomi più illustri deilla clinica dinanzi al profondo misteTo di questa grande tragedia della paitologia t1mana, nella quale il più straziante e terebrante dolore, sorprendendo spesso nell'acme della vita quando questa meglio sorride e più pulsa nel gaudio di una emoruon e, nella gioia del peniSiero estetico, scientifico o politico, nel fremito di un.a azione, spesso si conchi ude nella mOTte. La patogenesi dt'll'aingina pectoris costituisce anC'Qll'a un proble ma irrisolUJto d ella clinica ad onta che Huchard avesse potuto raccogliere, già. più di venti anni dietro, ben ottanta teo rie patogenetiche diverse annunziate a vari intervalli e con v81ria fortuna dai suoi predecessori. Già un numero di t eorie così <'Opioi:,o m ette bene jn guardia lo studioso sulla scarsa. veridicità di ognuna di esse, ]e quali singolarmente es~minate pot,ranno ben possedere un q11a1 · 3iasi elem en t{) di rerità sen za però che a nessuna possa giustamente e~sere assegnato i1l titolo di «vera ». P ercorrendo fugacemente il quadro nel trattato dell'Ruchard ·si pr-0va l'impressi-0ne come tutte le ipot~si sia.no state esperite dagli Autori, poichè a ben nove teorie, rhe pretendono di riconoscere I.a genesi dell'angina cii petto in 11n disordine polmonare o cardiopolmonare, fanno seguito tre s ulJ'ori gin e entiocardica, dodici su quella miocardica, dieci su quella cardioarterio. a, \entiq11attro sull'origine neITosa, undici Sll q ue1la diateEica, quattro sulln infettiva e sette infine sulla to-:c;ica. A tutto questo elenc-0 verament1.> CO])ioso "'hP ad ogni modo ;. ·nna cnnìrin cente dimostra;:ione d'3l tormen t-0 p1 ri t llfl lt? dc:-gli .r\ utori i quali s i sono cin1entati n ell'arduo capitolo dell'angina di petto proponendone interpretazioni patogenetiche CCISÌ rJiver ·e e spes~O OOSÌ di ~~t?ll­ ZteJltÌ l'una Jall'nltr!l 1n cui Yarietà certo non giova a fare intendere l 'n rg•)mcnt'>, b~c;o~na ng~iunge­ re quelle pii1 recenti di Clifford-.A .lbutt, di l\Ia<·kenzit?, di ·v. .aqnez, di \"\1 enckehach, di )lerklt'n, '11 GnJlaYardin, di Danielopol11. ac-canto a qualche n1odifica propostn dn1 .\fai tin.ot. n;.tl Giuffrè e da qualche altro. Qu~si si potrcbhe ripetere il Yeochio af-0ri n1a « qnot <'a pita . rot ententi. e!> )3 cui appli· cnZlone però i1J1 patoit)g1n e in clinicn ha in ogni t cn1vo generato tenebr : pintto to che por.tar luc~ . ..e suno dubitrt c he la n1orte per angina di I tt-0 ia 'ltna morte cardiaca e vogliamo es1>rimere con parola del nostro idioma P • Herztod >. o ì cara n~li <•nato1uo·p~tr•ln!...ri tede ..cl1i. ma tutti sanno <lel pnri come le più grnYi Ice.ioni <lell'endocardio. cln] n1io,•n.rdio. dell'a-0rta e deil~ -.tes e coronarie. accon1pngnate non di rane ai piit profonù' pe!'t11rò.1n1ent1 èe! •


1600

IL

ritmo cardiaco e d el circolo perife1uco ifeterminino eg•ialments una morte cardig,ca senza p erò ch e in nessun inomento $Ì -p-0ssan-0 sorprendere sul ca.rdiopazien te crisi di ningosoia dolorosa che per qualcutt:>.o, se nO!h p e r t utti i l-0ro caratteri almen-0, siano paragonabili all'anginR di petto. :e questa ormai ]a "'·e.cchia obbiezione mossa a coloro ohe nella patoger1esi nell'angina di p etto hanno considerato addirit tura c-0rne sacrilega qualsia5i teoria la. ql1ale per po<:o ""arc~t sse gli Zdlgnsti confìui segnati daJlle altera~i<1ni aa1a:tamo,patoìogiche deJ cuore e d€i suoi va~i , bcnchè talv-0lta la stioosa anatomia patologica a.bbia in-iso :tl lor-0 purismo con l'-0sservazione dei caisi più ~quiiSiti di angina di putto privi di quaiLsiasi alterazione r;ardio-vasoolar<!. Una questione fondamentaile, che non s i trova p-0E-ta da nessun Autore che abbia intrapreso indagi'l'li cliniche sull'angina di petto e che pur tuttavia ~i­ c-hiede rli ~f;sere innar1zi tutto 1:iwlta, perchè una migliore luce Tavvivi i miiste1~oni m·eandri di questo grave -problema di <·linica, è quella di conoscere quali siano i sistemi <>rg.anioi più pr-Olfondaimemte compromessi nelJ'·anginoc;o o per 1-0 meno più labili n el predisposto al~'angina di pett-0 e eon quale ordine di decresce.nte importRn7..a queste alterai;ioni 1·er e e proprie -0 ql1eiste mBjoµragie si dispongano p er plasma1•e la figura c linica òi qtLesto paziente. Una siffatta questione, oziosa per alcuni, è invece il trarr:ite ind,i spenisabile per dipamare il complicato gro'\7iglio clinico e patogenetico e m·u over'8 ve1~so un'i11teiipretazione più corretta e ipiù con.so:na alla clinica stessa . Ebbene arl una tale quist.ione si può rispondere senza altro -aanmettendo recisamente una simbiotica mejoprngtia n e]l'angi11oso che si esprime nei casi pitl ~ravi c,1n un:i, simbiotica alter.azione morbosa 3ia de] sist e ma cardio-va•scolare, e specialmente del set tore card1ac0, sia del Bistema nervoso, specialn1ento nelJa sua pormone vegetativa destinata alla innerv·azio.ne d el cuore, ma ancora, nei cenJtri spin.'.lli e probaibilme11te anche bulbari e diencefalici c-oJJ quella connessi. La m ej-0pragia simbiotica di q11esti due si stemi è oondizione indisp.eiti.sabile perchè si delinei la confìgur'lzione clmica dell' angina di petto, trova ;le Siue ~:agioni fondamentali nella osservazion e clinica innainzi tutto e i1ei fattori morfologic·i ed organo-genetici. Una siffatta mejopragia pot rà benissimo - e così a ccad e in ogni caso -- interessare in pari misura il ~is.tema cardio-vascoJare "~ quello n.ei-v<>so, ma il più delle ,-olte IS1i distrihui1·à a 'luesti t1ltimi in rpropor~.iQne -varia.bile e\ molto probaibilmente, \ariaibile in misura :lnvc.rsa d a un estremo con profonde labilità cardio-vasali e tenui labilità nervose, donde iìraggonci o rigi:ne i casi più gravi di angina di p etto accom;pagnati da profonde lesioni anatomo-patologiche ora dell e corona.rie, ora del miocardio, ora d ell'a-0rtn, orn infine di tutte queste tre sezioni insie me fin-0 all'alt·ro <'Otl. profonda labilità <lel sistema nervoso e :-,ca rse lal1ilità. di quP11o cardio-vasale, donde orgono i «a i p1·i,·i o quasi di sostrato anatomo-pntologico. .\ d ogni modo però f'6Sà è una condiziono iudìspen· ,n hile c11n co titni ce il fondo <lel quailro d ell'angifl{>-.. • u cui poi . . ~gnera nno i loro screzi, per ren1

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POLICLI~ICO

XXXIII FASC. 46)

derlo più vi,·o e piil compless<>, pertuirbamenti di altri sistemi e fattori condizionali rappresenta.ti da co n se p sichiche toi:;siohe, infettive. ln alt-ri termini ~ il binomio morfologico e cuoresisteJn.a n ervioso )., ra.ew>resentato quest'ultimo tanto dalla \Sua porzione intracar.rdiaca, quan"to da quella extra·cardiaca, Slia tp ure in varia m1sura, ma contemporaneamente predisposto, contemporaneamente sofferente, contempo1·aneamente .alterato, che costituisce la trama :fondamentale d·el.l 'anginoso, st1 cui poi tutte le altre correlazioni .morlollQgich e, più o meno perturbate, tutti i fatt-Ori condizionali psichici, tossici, infettivi avranno ipiù facile addentellato perchè si prepari il parossismo anginoso ora determinando rifil·e ssi cardiaci, come può ritenersi peir le correlazioni m<Yrlologi-ch~ e le cause p&chiche, ora creando, per le alterazioni ohe a prevaJenm su dii un 1settore -cairclio-vasaile già predisposto •SÌ determinano, 'Stfunoli ohe esacerbano la già anomala replettività cardiaca.

Condizione necessaria iperciò per-0hè sorga l'angima di petto è una peculia1·e costituzione nevrosica. la quale, sotto :Dorma di newosi metamerica., raggiunga la •sua più elevata espressione n el « 1se~ento neuro-vegetativo oardiaoo », determinata ad 11n tempo tanto dalla contemporan'8a partecipazione di fatt om idiotipici cardiaci e nervosi, quanto dagl'intimi rapporti embriogen-etici tra cuore ed elementi nerT1o si ad esso destinati e messi iOOne in evidenza, ad eccezione dei casi men-0 ·frequenti in oui la nevrosi costitt1ziona:le, per la sua marcata intensità, non rappresenti l~unico fattore patogenetico de11'.affezio• n e, da cause esogene tra cui più .spesso le alterazàoni prorocate dalla aterosclerosi e òalla ·sifilide. La coocezione della « nevrosi ·m etamerica », l.a p~ù opportuna, a mio avviso, come guida illustrativa: per inten,d ere U.a patogenesi de11' « angina pectoris > 1 p er il signin<'ato stesso {}he la Morfologia clinica, seguendo i grandi dettami del D e ·Giovanni, le attril·ujsce, n~n può rimanere entro l'·a anbito rungusto di nna s0Il'.lplice interpretazione funzionale quale cspreqsione dì una n10jopra.gia -0 di un p erturbantento Y·ero e proprio della funzione tanto del cuore, q11anto delle ,;e nenrose vegetative e di quelle cer ebro-spinali poste nello stesso metamero, senza che si oonoscano le note morfologiche dell'aberrazione evollttiva che la detllfrmina. Innanzi tutto il carattere unitario dell'organismo prPsuppone ch e una. siffatta nevr<>si metamerica non possa intendersi come lma n herrazione Jimita,tn .\ questo isolo metaJI?ero in un jlfl.dividuo ohe abbia raggiunta una r~ormale mnt11rità ontogenetjc.a e possegga perciò di pari pas-.;o ad ltn li,rello normale , tanto la struttura, quanto la capacità funzio-. na~e, entro .~pi margini di adattamento, di tutti gli ailtri suoi orga ni od apparati, quanto anoora più una perfetta integra?àone di tutti i suoi sistemi di correlazi-0ne ' morfologici , neTrosi ed endocrini.. Una . ... siffatta ~nterpretazione contraster ebbe con i p1u elemenitaTi canoni di morfologia. e di clinica snl oon.cetto deJI> e Indi'fidualità >, JlOichè mal si con1prendert'bbe l.tna aberrazione e~-0lutiva di un metamero,. specialmente di quello neuro·cnrdiaco~ biologica1


(ANNO X..'\XIII, FASC. 4-6]

SEZIO:NE PRATICA

n1ente C<>SÌ i1nportant·~ come uno dei nuclei fondamentali dei sistemi di correlazione e che rappre6enta perciò uno dei principali centri del·l a costellazione mor1fologica dell'organksimo, separata dall'evoluzi;()ne di tutto il resto òell'o1·ganismo, quasi ad e&.-primere una grave e strana aiutonomia inesistente nC'1l'organizzazione dei vertebrati superiori . La nevrosi metamerica perciò "a accettata come l'espre:;.sione di un'aberrazione evolutiYa che comr·rometta in ~1aria m~suira l 'ontogenesi di tutto l 'organismo, raggi·ungendo, per una peculiare oon1binazione dei fattori idiotipici, la sua più grave espressione nel meta;mero neuro-cardiaco Gli a11atomopatologi contemporan ei, riconoscendo l'insufficienza del purismo schematico della dotitri11a cellularr e, quale fu interpretata da Cohnheim, 1\riaroha11d, ùrth, con1inciano .ad ap1)rezza.re nel suo vero vnlore l'importanza dello sYiluppo n ella istogenesi del processo patologico. Questo indirizzo, acoompagnnito da dia.Tghe conosceltl.ze di anatomia comparata, è fondamentale per Jo studio ''eramente biologi<>o dell'anatomia patologica oostitu~onale, la quale senza dubbio tra1~rà grandi yantaggi daJl'incremento ohe promette lo studio della e< Anatomia <le1l'lnclivid,u ale », iniziato dal grande anatomioo contemporaneo: l 'Hammar. Un 1"ÌrtJ.scito tentativo di anatomia patologica delJa oostituz1one condotto secon,do questo indirizzo su osserva2'ioni ana.tomo ·patologiche, in armonia coi dettami cle1la 1norfologia clinica è quello che nella mia Scuola da alcuni anni va perseguendo il mio allievo ScaJa mercè ind~gini sistematiche sul simpatico ce]jae;o raccolte in due pubblicazioni e merce i.ndagill!i che di recente ha tentate per cercare quaìe pos.sa essere il sostrato morfologico 'Clella vagotonia e dell·L sin1paticonia. Il si mpatioo, pecialm ente nel s110 settore celiaco, è appunto una delle strutture soggette alla piì1 grande ''arietà, tanto per il num ero, quanto per ]a forma e la .struttura dei gangli <·eliaci, qua ilto più anoora per i suoi rapporti col '"ago e con lo splancnico. Questa sua '·arietà già n1essa in rilievo dalle pregevoli ind-agini moriologi<:he condotte siistemniticamente u tutti i mammiferi dal Van <len .Broek,' ha. ~orpreso l 'atten~one òello cala, tanto pii1 che in molti stati 11ormali ed ana.tomo·patologici egli ha tro"\"'ato •r iprodottie delle conforma~ioni che ricordano stati normali di specie ·inf<'rÌOJ:i o ùi epoche antecedenti della ,·ita. dell'individuo. E l'importa~1mi dell'os eri;-a.z.ione, in base a lJa •]uale il mio allievo tenta di stabilire alcuni fattori mol'fologici della costitnxioue dedottj appunto <1.a1l'o el\ "'azione anatomica. ed a.naton10-patologica <·r·e ce anror:t più r icordando come il impatico, di tutto il sistema nervoso, special1nent.e nella s~1a 1,orzione celiaca, i1 la formazi<>ne più recente nel1n fi)ogen&i e nel1 ontogenesi. L' ..\11tore in ba e a quee:.ti elementi di morfologia comparata con idera il ~i 1npo tico celiaoo con1e una ' 'era zona evolutiva delr organismo ]a quale appunto per la ua origine più rtc nte truito pii1 facilmente abe1Ti dal tipo norn1u le fornendo molto probabilmente un' e pre ione ;1101 f<Jlog1ca dei cnr,1ttE'ri tdiotipici indiYadunli. C'on que t-0 mede~imo metodo ricordando la diver~it~1 cronologica E\ l'omoc1i11amia morfologica tra ,-a1

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go e simpatico egli .. i è accinto allo studio dell'arduo p1·oblema sui fattori morfologici ed orga.no-gen etici che lungo l'ontogenesi e ad ontogenesi compiuta possano decidere se nel l'egime nerveo-vegetativo dell'individuo prevalga l'impro11ta vagotonica o quella simpaticotonica, fornendo anche una felice interpretazione morfologica della mia dottrina <lelle « Vagoestesie e Simpaticoestesie pa rziaJi », biologic:ame11 te più giusta di quella della «Vagotonia.» e della « Simpaticotonia » di :mppinger ed H~, sorretta soltanto da un inspiegabila comportamento di alcune reazioni f armaoologiche.

* ** Ohe il cuore con le sue importanti connessioni ner' eo-' egetative e cereb1·0-spinali faccia parte cli un medesimo metamero, che non esito a. chia:maire « cerYicale » e di cui il miotomo, il celotomo, il vasotomo e la porzione viscerale del neurotomo, peir intrjn ech e ragioni evolutive, s:iano migrati più in ba sso n el torace e più ventralme.nte, n1entre la porzione neurale o dor sale del neurotomo oonservi a.ncho neUa i;>erfetta maturità ontogenetica una preYalente d1sposizion~ cervicaJe, è lumin o aanente din1ostrato dai primorrli 1ìeJl'orgauogenesi del onore e dai precoci rapporti che questo contirae ooni i primi abbozzi cer,Ticali del ''ago e del simpatico. La porzione dell'aorta primitiva, nota oome tubo cardiaco primitivo e sede delle prime ed importanti modi1ìcazioni morfologich e che daranno originP. al cuore tro\asi infatti ubicata nella regione cervicale, la più importam.te nell'organizzazi-0ne :filogenetica od ont>ogenetica. come fa. rilevare il mio allievo ScaJa, perchè proprio in ')Uesta regione si delineano le pri111e modifìcaziuni <lel tubo digerente, i noi rapporti con gli arohi branohiali, le prime connessioni di tutti questi abboz1i viscerali ool sistema nerYoso httra,·erbo la migrazimiu <li elementi nervosi che traggono origine dai nuclei bulbari del ·vago i qua.li precocen1e11te i diffe1 enziano con di ~ iz.ione metamerica daJla ~or;~1one oervioale del n eu roepitelio 1i11 dal ouo stadio di piastra e prima anoora ch e -.,ian i iormati la docci.i ed il tubo neurali. J...ia soyerchia considerazione rivolta dai Yar.i Autori ora a que to. ùra a quel fattore ha J)rovocat-0 nello st11dio della it ~n.gin~ pectoris », come- del resto è accaduto per la Jnaggior -çarrte dei cap11.0Ji di r,atologia, le numcrosc. ola;:;sifìcazioni e d1~tinzioni le quali 11on hann(J certo giovato per intencltn·e la natura di quest:\ importante affezione. •'ono con · vinto che la patologia speciale, traendo le sue linee <lirettiTe da quella generale, lo grandi ~ intesi della ( ']inica, clebl•a piutto<)to unificare che suddi,,.idere, p.erohè a. q11esta ultima incomhe il grnYoso oompito di tentare 1'a1-d11a e upre111a ~uddi,--ision<• del quadro no ologico che s'identifichi con l'indiv·iclnalità del pazi~nte, nel cui san1e clinioo oltn11to è c;on · ~entit<> sla.b1lire quali fattori etiologici e patog net1c1, tra tutti i numero"i pre i in con~iderazione dalla patol~ia dottl'ina.ria, prevalga110 a eoondo q l ..ile ordine c1·onolo6il.o e di i mportan1..a e ~ i inn i ucceduti nel determin1 ino patogenetie,'<> cr ando <1uelle mutue interferenze donde c:>i delinea e tr<rra. 1

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I :\~NO

IL POLICLINICO

tutta la sua git1stificazione biologica e clinica quel determinato caso. on intendo affatto elevare il concetto della «Nev ro i ruetaimerica ,, , i~pirato alle sane conoscenze di )1 oriologia Olillica 'lel mio Maestro ed arrioohito da qua11to di pregevole offt1·ono i recenti pragr€Ssi della Dott rina oostituzionale; alla importanza di utila teoria patogenetica dell'angina pectoris. In tal modo non fairei che aggiungere un'altra alle tante toorie, non pri,ra anch'essa di insu ffi cienze e di lacune, la qruale verrebbe ad accrescere quella contusione <la me varie volte deplora;ta. Col ooncetto delia «Nevrosi 1neta.merica » e retta su basi principalmente morfologiche io spero di additare soltanto la ' ' ia, lt1ngo la q1tale tutte le principali opinioni finora sostenute ed a nessuna delle quali si disconoscono elementi di parziale verità, possano trovare quella necessaria con1posizione nella sintesi, che è condizione indispen~abile per aVV'iarlSi ver.s o una interpreta:r.ioue pa togeneticu dell' « angina pectoris », consona alla biologia ed alla cl:bttlca. Nel oonoetto in:fa tti della « N'0Vr-0si metarr1erica » sono riposti gli elementi pet potere apprezzare utilmente l'abito dell' anaino3-0 :::.. . J,e va1 iazìoni nell'origine, .nel decorso e nella di~tr.ibuzione ùelle stesse co:ro11arie vann.o ·se1,iamente 1neditate com e carattere di aibe.r1~azione evolutiva, sia p erohè queste a?:terie, trovrundosi soltanto negli alti verteb.ra.ti debbono considerar~i di origine molt~ -tardiva n-e1la filogenesi sia. ancora. perch6 la cli11ica e la an.atomia patologica della stessa .ang~na di rpetto registrano già delle osservazioni di qua.sta inalattia in in.dividui i quali presentano un'anomalia arteriosa costituita dalla esistenza di una sola. coronariia. Ma l'attanzione ·va principalmente rivolta per sorprendere tlelle aberrazioni evolutive del cuore, nlla conforronzi·one e alla struttura del ·su-0 « ·sistema speoifico di conduzione atrio-ventricolare » ch e per nlouni evidenti caratteri embrionali dei suoi ocst;tl1enti n1orfologici può considerarsi t1na vera « zo11a evolutiva del cuore» . La. varia.bjl e stn1ttura dcl istema nervoso intracardiaoo de11l'it1omo e dei mammiferi .s uperiori, nei quali i.nyano si cerchino disposiziom analoghe a qne]le ..,che1nat icl1e degli anfibi, ono un altro eleme11to morfologico che va .p reso Ì!D seria oonsidera7ione iosi{>tm·~ con la struttura dello stes o siste-ma specifico di conduzione. e poi vi hn \.,ett<1re del 1netamero che possa anclure inoontro a lle rrtaggiori abe1,~azioni e\o]uti,-e . •que.·to ò costituito rlall1in i Pme dei nerv:i extra cardiaci fornii.i dal ~ago o dal impatico cervicale e da 1 ple · o cardiaC'o di cui elemento costante pllÒ con i derarsi oltnnto il ganglio del \'\'riesberg. In una descri?.ione schen1atica è ben facile ' affer1nare da un lato cl1e 1a porzione cervi~ale del va.go fornisca ad 41ltezze ~a.ria bili due o trP i·ami cardiaci detti «superiori », he il ricorrente ne dia dalla convessità altrc.)ttnnti, detti t< medi u, che la porzione toracica ihtin t) ne tlistacchi gli altri, de.tti « inferiori 1 e dal~ ·altro lnto ch e tre uervi cardinci <leriYino nl cnore rlnl :-;impati<'o CL'r,·ic.'lle Ji taccnud ~i dal primo, dal st•t·ondo e' dnl t o1zo gn ngltt' cc-r\·icalc, n1a in renltà

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FASC.

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ben poohe strutture anatomiche presenta.no come questa altrettante varietà individuali, le quali sono innanzi tutto uno o~tacolo quas.i irb.sormontabile a stabilire il t ipo normale. Se minori sono le difficoltà per determinare i rami cardiaci del vago nell'ambito delle derivazioni di questo ultimo, trovasi sen· za dubbio un g.r ave disagio a riconoscere nell'uomo strutttLre morfologicamente omologabili al « depre sore » descritto da JJ11d,vig e Oyon nel C(}il:Ìglio. La determinazione morf Jlogica di questo 1·aano è di una altissim:l importanza nell'uomo 1specialmente dopo le rioerohe fisi-0logiohe eseguite sul coniglio da Koster e Tschermak e con.fermat~ da altre degne di menzion·e <lel La Franca, che riconoscono in questo nervo un meooa.nismo pro~tti'Vo (Schutzventil) prepo~to al c nore e capace nell'irpertensione del cuore e ne]l'eccossiva distension·e dell'aorta di abbassare in via riflessa l'attività dei vasomotori, coonportaindosi com.e n ervo aortico oent:cipeto o sensitivo, dopo i·l valore dato d~l DamelQpolu agli « sti1noli pressori » e « deipressori » che .i n condizioni normali percorrerebbero in g}l'ruil parte il rparasimpatioo, dopo il credito di cui ha.nmo goduto le varie teorie patogenetiohe rlell'angina di petto che m ettono in causa il depressore o direttamente oome quella di Eppinger ed Hofer od attrave!'so i varii stadi di à1stensione aortica come quelJe di V aq'llez, Merklen e Wenckebach. La miglior cooa è accettare quanto hanno stabi1ito le i:il.dagini del Kreidrmamn e quelle più recenti dello Schumaker, secondo I~ quali nei mammirferi il depressore è un nervo costante con identica disposizione a quella descritta dai S'UOÌ A11tori nel coniglio e che 1Dell'uomo trova iJ suo analogo, se non prop1·iarnante J'omolog-0, in rami cardiaci superiori del vago ed in quello ca1,cf.iaco del ricorrente, diis tribuendosi a ipreferenza nella parete aoTtica. ì\folto più ardua è la distinzione dei tre rami cardiaci del simpatico, tanto più ohe ]a distinzione dei tre gangli nella porziooe cervicale, fonte rispettiva di origin·s di ciasm1n0 1.li quelli, è ben lungi dell&. realtà, Bia per la incostanza del secondo gang1io cerYicale, sia per il va ria bile grado di commistione del terzo coi primi due toracici per formare il ganglio stellato. La struttura del plesso cardiaco superficiale cui conoorro110 in gran parte elementi vagali, ma atilche simpatici e quella infine del ganglio di " rrisberg <1no o,.,.a~tte a tali , ..ariazioni <la poter senza tema bo di errore fnre affermare che ogni individuo offri) nna conformazione caratteristica, specialmente se l'er il gaillglio si ricordi come tutte le gradazioni ~~ c-0nstatino da q11ellc in cui ltniche rappresentanti ciel oO'ano-lio sono soltanto cellule nerrooe disposte o con erratica distribuzione tra i rami <lel plesso, att1·nverso quelle in oui trovansi dtte o tre piccoli gangli, fino alla tipica presenza di urn ganglio unico, bene 1·iluppato. :\fa le difficoltà s'ingigantì cono addirittura, ricordando quante numero e anastomosi connettano t ra loro j singoli 1..lm1 ca 1·dincì del Yngo e de,l i rupa tioo da nn ]ato quanto yariubili inno 1~ nhntomo<q C'he uni~nno lo 5;te6. o ,·ago ul cli~otto <lei gunglio i1odo"o col si1npntico cervicale. Se e s e in1

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[.i\N~O

SEZIONE PRATICA

fatti sono forse più intime nei mammiferi, secondo quanto si apprende ùa un accurato e fondamentale studio di sistematica oondotto dal \ 7 an de-n RroBk esprÌlillendo forse in t a1 modo ancora le tracce di una fusione completa del vago e del simpatico stesso, come è caratteristica dei iprimoròi òe1la filogenesi, non meno lasse J)el'Ò po&sono ritenersi nell' uomo. Le indagini •Scrupolose infatti condotte sn questo ultimo da Miiller, Brtining, Braeueoker, chilf e Fick convincono come anche nell'uomo non ia agevole riconoscere al vago ed al simpatioo il carattere di ·unrità anatomiche distinte. Una siffatta que~tione morfologica, d i soluzione tanto ardua, non è 1,riva di ripè1·cuss.ione sulle attività fis.iologiche che dehbono ticon<>~cersi a questo ìivello ai due settori del sistema nervoso vegetativo, tanto piì1 che anche la stessa indagine istologica ch e, in 'mancanza di qu~lla anatomica, è stata tentata dagli Autori poco soccorre allo scopo. La distribuzione infatti tanto delle fibre amieliniche e di quelle mieliniche sottili, quanto di quelle mieliniche spesse, quelle ancora d elle. cellule ganglionari simpatiche e di quel1e spinali aip pa1e tanto capricciosa nei Tarii te1Titori n ervosi dipendenti <lal va.go e dal simpatico cerv-i· cale ohe non è oerto facile in base ad elisa di affermnre ove i tronchi nervosi siano una diretta emanazione d el iprimo, ove invece del second<>. 'fanta molteplice varietà delle vie vago-simpatiche cardiache che giunge fino a vere e proprie differenze in d1viduali, se da un lato giustifica la contemporanea variabilità di alc1111i sintomri clinici dell'an· gina di p etto, specialmente dJla <1iffi1sione e della irradiazione del dolore, è argomento di non scarso ""alore per farci i.nten<lere coma nel c<>ntesto dri queste v ie n e rvose, tramiti degli stimoli dolorosi, pressori •} -depressori, che partono dal cuore, dalle corona.rie e •da11'aorta e men1bro ~e11za dubbio i1npor ~ ta11tissimo dell'anello circnrito entro cui si inizia e spesso c;i con chiude la crisi angin<>sa col non raro arresto del battito cnrdiaco, possono essere facili le abe rr.azioni evolutive. Chè anzi di tutti i co tituenti del m etamero ne11ro-cardiaco la morfologia ste sa i.-er le suddette con siderazi()ni in egnn come quello Yegetativo 'rago-simpli Lico aberri più fnC'ilmente di qnello cn1,diaco e di quello centrale. E se poi ricorderemo come vari, specie nel settore dorsale, il li· ' ello delle radici spi11ali i.n connessione dei rami con1unicanti ohe conducono le fihre del simpatico <:: rdiaco tra ri emo ancora 11n altr<> el emento chP a<'C'O ntua' le po ·~ ibili aberra:T.ioui e-volutive. Infatti ~e po sono le quattro i1lt11ne cer,-icali ritener ~ i con ufln certn costanza, v ie ai centri e dai centri delll' fibre a1lpn1·tenenti ni ra1ui c-0111unicanti più eleY-ati delle ,;e " imp~ticl1e <'nrdiarl1e, non altrettanto può nf fr·rmnrsi delle nrin1e due dorsali. Le r ecenti ricerche anatomo-fi iologiche <lel D a11ielopolu terrebbero n fnr~ ammettere la co tante ed e elusiva pnrtecipnzionci. dPll~ prima radice dor.. ale. :\!a, pen ando alla ,-arietà numerica dei gangli cer\ica li del im}.rntioo l' soprattutto !11 modo come i costituì ce il tt'rzo confonde11do i ora "01 solo !>rimo toracico_, ora coi due primi, ora ancora col econdo ganglio cer,;cnle - P sono i casi più frequenti della mancanzn di que-;to ·ultimo per formare q11e1la con1ple a 6trnttur~ cono ~ciuta rome «ganglio tellato > ri 1

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oomprenùerà facilmente come al1e connoosioni oe.ntrhli delle vie simpatiche cardiache concorrano ora la prima. radice dorsale soltanto ed ùra le due prime rDdici. T~til~ quistione non \' oziosa, ma di un granò e interesse, po1chè di pari passo con quello del etto1·e simpatico, dei rami comunieanti e delle radici gp1nal~ Yaria an0h e il livello dei centri .spinali e de]le "(rie intercentrali che raccolgono per trasmettere sensn~ioni ai piani l)!Utperiori bulbari e di~ncefn.­ lici o lla questi ricev,)no ~mp11l si che attraverso le vie simpatiche asaranno va omo tori ed e('CÌtomotori . Bene a\r ebbe fatto l'anatomia patologica se, in vece di attendere l'accordo tra le Yarie opinionri. cli.nich e, come dichiarava 'ternberg in una riunione <lene Società di M edicina. e <li P ediatria promossa a \"iienna dal ,,..enckt'bach nel 1924 per discutere la patogenesi dell'~nginct di P•'tto quand<> ammette,.. a. l'i1npossibilità di riconoscere le Yere alterazioni nnawn10-patologich e di questa lnalattia, per proprio conto, al di fuori d~J le ben note altera~ioni di circolo, infiammatorie e sclerotiche delle corona1ie o di quelle sclerotiche del miocardio e dell'a.ortn, inC'Ostanti dn un lato ma c°'nncssi dall'altro oon varie cardi-0p,a tie nettamente distinte dalla stenocardia, sì fos->e accinta ad una indagine istematica del modo e della misura con1e pos ono variare i caTntte1·i u1orfol<>gici delle 1-ari~ sezioni del metamero neuroc·ardiaco. TJa clinica si muo\erebbe oggi su di un terreno pi\1 sicu ro sorretto "la salde fondametita biologiche erl :lnatr0ruo-pa to]ogiche di quanto non siano i vari accenni alle 1-· ariazioni i11dividuali ri<:onosoiute dal )'.Ionckeberg nell e pngine di introduzione che Egli fa precedere alla trattazione <lell'anatomia pa to]ogica del cuorP e dei vasi nel rece11-.e tra t tato pubblicato sotto la direzione di Henke e di JJubarseh. E pa '-San do ra1>ida nJPnte in rassegna 10 principali teorie il R . dire che: innanzi tntt<> la dotçriua della clauclicazio11e intern1ittente del cuore dovuta a Je~ioni delle c.·oro11nrie ~ ostenuta per la prima volta da Poia in ed n1npiamente s1·iluppata da Hu<'hard fino ad assurgere all'in1portanza di una Yera dottrina coronaria se può rias umerc molti casi di :tngina pectoris t1on offre rl'altro canto <ln ola t1na nfficientc interpretazione del n1ecca ni n10 "econdo cui e plode la cri i dolor osa -sia per i en ... i non poch•i in cui Je coronario sono perfettamente integre, ia per gli altri ca i nei q nali i osser,.. a no al tllYolo a nnt<>n10-pntologico i n1 portanti A Iterazioni ater<>·'-clerotichc dell e coronnrie enza che inai iansi tonstatate manifostn7.ioni angino e 11cl paziente e . ia i11fine nnoorn percht• il ùolore da claudiC'azione intermitt nte p •r arterioclero i pe1"it'erica non insorge n1ai co~i hru cnn1ente ('Ome quello dell'angina n1a attra' ers.'l tutta una gene i da una . ., n,azione di 1nole tia dolorosa fino al parossismo gra,Te ch e proibisce al nnzienlc di continuare il can1mino. · l.1a rlottrina della nortalgia ~Ol-> tennta princip:d niente da :\Ierkle.n e ' '"'enckebach anche . sa da o1a è in nfficiente sia. perchè aortalgie di più sicura dingnos1 prodotte da atero cle1 o i aorticn , com~ spP-· eia lment~ tiella forma di Hogd~n e dn 11n uri mia rleli'aorta 11on po . . ...,egrrono affatto come opportunarnentt> fa r ".'erYare l'Ortner. :i cara tteri, la diffu io-


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IL POLICLJ);JCO

ne e le ripe rcussioni sulla psiche della crisi doloro n dell'angiina. e sia ancora p eroh è molti ssimi casi di siffatte affezioni decorrono, senza che il paziente accu 'li soffer enze dolorose cli sorta retro sternali. L a dottrina dell'esaurimento miocardico ( épuiseme11t) del .M ookenzie pur a\\icinandosi alquanto più d elle altre alla verità anche essa è incompleta poichè il dolore non è sempre manifestazione indisp ensabile d ell'insufficienza cardiaca, conoscend-0si insufficienze miocardiche g ravi e letali che decorrono fune tamente sen za che il paziente accusi dolore. La dottrina infine dell' intossicazione 1Illiocardica d el Damielopolu a n ch e essa non soddi sfa a pieno , p erchè ~carsamente <limostrata da argomenti sperimentali P clinici. Il oontributo migliore fornito da questo insigne clinico rumeno oontemporaneo e che a mio a'rviso ha m aggior valore della ·stessa dottrina ipatogenetica d ell'angina di p etto da lui proposta è ho studio veramente definitivo sul percorso delle Yie sensitive ·cardi~rtiche . Da esso è chiaram en t e dimostrato in contrasto con ~;ruanto affermano i suoi -conterranei J on·n esco e J onescu che i11 oondsizioni normali le vie sansit ive passano in preva· Jenza attraverso il parasimpatioo, mentre nelle cortdir.ioni patologiohe ch e determinano l ' aingina preferiscon o il si1npatico. L 'Autore avrebbe dovuto preoccuparsi di detern1inare queste coudi?.ioni: forse dalla soluzione di questo problema sarebbe deri,.,a ta. quella della patogenesi dell'angina. Queste sono le principali dottrine che destano il maggiore interesse, anche perehè sono esse che d i più si u.vvicinano alla "\ erità . Consentitem i che io ricordi una fulgida triade di Clini~ Itailiani, di c11i uno tuttora sopravvive traS'Umanato .a ra1pprese11tare il Ne tore di n ostra scienza, al cui nome qua1le ruppresentante dell'Ateneo Napoletano, ove pe r tant i anni p1 ,,.fuse i tesori della sua e:~peri enza,'' mi inohino: .Antonio Cardarelli, Guido B accelli e Pietro Grocr.o. I tre J.uminari d ella nostra clinica nollo 1Studio de11'ard<Uo problema dell'angina di petoo non seppero unanima.me.nte distogliere la l oro rtten z ione dall'importanza del sistema Jlervo · 60 nella patogenesi di questa aff·ezione . Il Baccelli pRrla chia ra.m ente di n euro-cardiopatia e si esprime con parole scultorie ohe mt'ritalil-0 di essere riferite perchè dimostrano la visiooie profonda e permettet (:111i ch e io affermi a n ohe giusta c he E gli ebbe del · l'nffezione. cc Che l'angina. di p etto debba riporsi tra gli . pasmi del iste1na ne rvoso ... non v'ha chi ne dubi ta quando rifletta co ì a.i m odi rlella invasione, al tl"1np .> rhe dura, ai gradi onde inacerbisce : alle morbose simpatie che ridesta, com e f in almente alle gui e ond e tocr.a al suo termine. Difatti : o inopinata.n1ente, o 1)revia alcun sentire, dietro cagioni il più sovente in apparenza menoma, insorge questa f-0rma morbosa. I llarossismi acqltistano una certa cadenza e tal e da inspirarti a 1-olta il sospetto di un periodo: pii't o m~no gravi n elle sofferenze primiti'-~, riY~lhno tnl .fiate una tendenza. all'aggravio colU(> di <'<>rra pili ten1po dnl primo loro apparire•. {, '<) .... ,ervn7.ione clinica sagace può da . ola porre un prohlen1n pr11nn eh nt.tend'l i ... u ssidii della fisiopntologin sp ri ntt'ntalc. T.. n Clinica è In 11rova suprema ò Ila biologia tln cui mal .._i di;o,sestnno i -uoi cultori 7

I ..\N~O X\Xlll

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quando inYano pretendono dal laboratorio la olu zion e d1 ogni questione. rna questione nata nella C'linica non può che in es a stessa t ro,·are la s ua soluzione e dall'e ~peri­ I!Jento non può trarre ohe gli elementi offerti in oondi~ioni di maggiore semplicità, dovute sia alla pi\1 bassa organizza,zione d ell'animale su c ui l'esperimen to stesso si esegue, sia al minor numero di oonc1 1zioni in questo determinate o prese in considera~ione. Queg1i elementi per il clinico ham.n o un inestimabile valore solo se vengano a ssunti come il modello pili ~e mplice intorno a cui la o~servazione scrt11:;>olosa del paziente connetta arricchendo il nuu1e:ro ben m aggiore cli fattori desun ti dalla tanto {Jiù co mples~a organizzazion0 dell'uon10 e delle inte1ferenze ,·aria bili per ogni singolo incliYiduo tra le caiuse endogene e le esogene. E dopo questo omaggio alla sublime dis-ciplina che mi onoro di professara e questo giu sto rioordo del contributo spesso negletto che i tre luminari italiani dettero al problema dell'Angina di petto, concludo: 1) Al pari J~l Baccelli c:on1side ro l'amgina di petto come una n enro-cardiopatia nel senso che si organizza a prefer e nza. in inclividud tarati in special ruod-0 ·da una contemporanea. ereditarietà n europatica e car,liopatica. cui c;ono dovute rispettivar m~nte corrisponde nti labilità tanto del cuore, quanto rlel sistema nervoso. 2) I fattori ridiot ipici di questa duplice ereditari Ptà non si esprimono costantemente in l1na pari mi &ttra, n1a a volLe prevalgono quelli dell'ereditarietà cardiopatica, a volte prevalgono qu€11 li della n europatica . I casi <lel primo ti.p o sono di soJito quelli in cui le ma,ggiori labilità cardiaohe segneranno più nel cuore l e note della mejopragia accent uando Ja pre<lispo~izione ove del mtioca:rdio, ovP ·l elle caron nrie, o,-e dell'aorta aLl'aterosclerosi, e fo1mando in tal mo,io, g li esempi di angina di petto con rllts razioni anatomo~patologiche. I casi invece del secondo t ip.o sono q uellii in cui la maggiore la hilità delle vie e dei centri nervei diminuisce la necessità di vere e proprie alterazioni anatomo~pato­ logiGhe del cuore perchè sorga l'angina. Questa pnò éSI)vim e rs1 an 0he iu assen r.n di quelle alterazioni l.TO\rando la sua lfOilte di origÌD.'3 in stimoli ch e partotlo dal cuore sempre però me no evoluto c he in condizioni normali. Tali stimoli possono essere le gt,E-sse modificazioni tisiologi c he dovute alla attività della fibroo~llu la miocardica ohe n el c11ore stetsso per la sua tninore evoluzione ontoge-netica e più ancora nelle vie ne.rYo~e cardiache più profondamente aberrate trovano il sostrato di una particolare risonanza c he r nggiHnga lr1 soglia llel dolore. 3) La sensibilità dolorifica del cuore è proprietn fisiologica di esso m a laterite in oondizioni normali di complf"ta e'·olu7.ione ontogenetica. Es a 'À ta nto pit1 e'f'idente, quanto meno e,·oluto è il cuore e perciò l a sua presenza, anche quando appaia su· scita.tn oon stimoli di maggiore inten-.it:~ di queHi fi iologici quali poo . . ono essere le nlternzioni 11nnto1no-pawlo'giche. rappresenta emprc un inùizio delln minor·e evoluzione del cuore. 4) 1 r.:trntt.eri clinici dell'nnginn <li pett-0 oonfer-


{ANNO XXXIII, FASC. 46]

::ìEZIONE PRATI(.,\

n~ano i·l concetto della neuro-cardiopatia poichè per

la loro distribuzione metamerica conT"incono della necessaria o<>.mpa.rtecipazione perohè l'angina di petto si generi di una ~ontemvora.nea sofferenza seb. ' bene distribuita in varia·b ile misura, sia •del cuore quanto delle vie n euro-vegetative e cerebro-spinali con quello condlesse. 5) La smergica 1inteTferenza di fattori ereditari cardiaci e nervosi si esprime con una prevalente mejopragia cli tutto un metamero cle1l'organisn10: rneta,me1-o nenr-0-cardi aco la cui esilstenza è avvalorata da ragioni morrologiche, embriolo~ch e, fìsio· logjohe e fisiopatologiche. 6) L'aberrazione <lel metamero neuro-cardiaco 11011 è un fatto mo1·boso isolato, n1a oltanto l'Pspressione più gra,re di un'aberrazione evolutiva genera le di tutto l' orgaui&n10 ,i ndispensabile perchè si organizzi il terreno costituzionale che predispone ali' 8/Il·g ina. 7) La predisposjzi<,ne immediata a questa affezione va ricercata in una vera cc nevrosi metamerica », intesa sop1·atutto Gecondo il significato della Morfologia Clinica e Je aberrazioni evoluti,·e che i)()ssono conoorJ·cre a determina1'1e, trovano facile terreno tanto nel cuore e nei suoi annes&i coil partioolare atten.z.ione all'arco dell'aorta, aJl'origine, n.lla dispt)sizione e aJ decorso delle coronarie, al suo sist.ema specifico di conduzione atrio-v·entricolare e specialmente ali .r apporti di questi J'innervazione intracardia.ca, quanto nelle 'Vie tnervee vegetatiT"e vago-simpatiche dirette al ~"11ore. 8) L'aberrazione evolt1tiva di un siffatto metamero è più facile nel megalosplancnico e si esprime oon 11n prevalente regi.me del vago sul simpatico. 9) Tale' prevalen te regime, indizio di una vera e propria vago-estesia parziale, trova la sua ragione nella comparazione delle forme nevrosiche frequenti neUa gioventù e nella donna , nelLa frequenza con cui la crisi sorprende durante la 11otte. 10) La prevalente vagotonia dell'angillnoso con11essa con un'inisufilc>iente e,~oluzione delle vie simpatiche, fa queste piiì pervie e perciò oondt1ttrici a preferenza ·di stimoli dolorosi P pressori à quali in condizioru :fi..siologiche preferiisoono le vie del parasimpatico. 11) Il paraisimpntico nell'a.n ginoso diventa la via preferita delle stimolazioni centrifughe causa preva le11Le di spasmi nel }etto delle ooronarie che oonservano, a mio avviso, tutta la loro importanza n>ella parliogenesi dell'a.ngina. determi1nando 11n airoolo vizioso, poiohè il disturbo di ~iroo:lo che ne deriva al miocardio aocentua quegli stimoli che hanno dato esca a1la crisi. 12) Tutti questi elementi patogenetici traggono gran pnrte della loro ragion di essere dai peouliari c.arntteri costituzionali da me .riconosciuti all'anginoso: ·si esaltam.o e si aoceDituano 1se alterazioni anatomo-patologiohe frequenti delle ooronarie trovando una giustificata. ragione di questa frequenza appunto nel perturbato regime vasomotorio di questi va i, del miocardio P della aorta sopraggiungono favorite da cause tos iche e.sogene od endogene od infettive addirittura, fra le quali ultime e principaln1ente merita di e sere pre a in considerazione la sifilide.

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La cura dell'angina di petto. R,alatore: T,

Po~-iA..~o

(Roma).

Conclusioni. 1) L·angi11a di petto è sind101ne morbosa: oscu-

ra ne è la patogenesi, incerti ed i11co1npleti sono i dati etiologiçi, 1nal sicui·i ed irti di inesplicabili contraddizioni .. 0110 i dati anaton1opatologici, i dati sperimentali, fisiologici e fisiopatologici. 2) Per la sua v~ te di sindrome morbosa, iper la 1nolteplicità delle malattie, sulle qtt.ali si innest a l'episodio angina pectoris, per la variabilità delle condizioni detern1inanti o f.avorenti le crisi di angor, per l'oscura patogenesi, la terapia incontra gravi, sp~o insuperabili, difficoltà. 3) L'indirizzo curati' o, razionale per quanto è ·possibile al n1omento attu.ale, deve tener conto: a) degli elementi morbosi che riteni.amo, caso per caso, fondamento anatomico e fisiopatologico della sindrome clinica , e, là dove è possibile, correggerli; b) del meccanismo di produzione dell'accesso di angina e deve OPfPOrsi ad esso; e) delle cause occasionali, e deve evitarle ; d) delle vie attraverso le quali .avviene la conduzione e l'irradi.azione del dolore, e deve interromperle all'occasione. 4) Lo studio del malate (costituzione. esame degli organi) e specia.lmente di quelle alterazioni cardiovasali ed extr.acardiache che sono etiologicamen te importanti nell'anginoso, è condizione prima ed essenzia.le della cura. m) , ...engono in considerazione in prima linea le malattie cardiovasali in senso generico e, tra queste, quelle che si acoomp.a;gnano ad insufficie11za del miocardio. b) Il rapporto di dipendenza tra insufficienza cardiaca e angina di petto non è ancora definito e non può essere riassunto con un aforisma; la clinica insegna però che tailora della cura dell'insufficienza cardiaca, e specialmente negli scompensi del cuore sinistro, si avvantaggia l'anginoso nelle sue crisi e che la tera'Pia dello scompenso è dovere urgente dell'anginoso. N~n rimedio cardiocinetico è controindicato, sono ingiustificati i timori contro l'uso dPlla. digita~. Ogni riserva de,·e essere mantenl1ta st1ll'uso dei cardiocinetici .ad azione brutale e potente, come la. strofantina per vi.a endo\enosa. e) L'ipertensione degli scompensati non è controindicazione .:ùl' uso dei cardiocinetici (digitale) . nè controindicazione è l'ipertensione per sè, quando compaiono episodiche insufficienze ventricolari in i eme con gli accessi da .angina (edema polmonare, dispnee par~istiche notturne, ecc.) . Quando invece all'ipertensione non s i aocompagni110 segni di insufficienza miocardic.n, dell.a cura ipotensil"a si a'r'vantaggiano gl' ipertesi anginosi . d) J1a sifilid~ s i ri"contra. 11el 20-40 ~~ degli nnO'iuo"i · 1·aortite è la localizzazione anatomica C' pii1 frequent.e . .i.. essuna le~ ione cardioarteriosa luetiC'n. è controindicazione alla cura anti ifilitic.a, olo lo sco1npen--o ca -rdiaco deT"e r ender e cauti nel1·iniziare cure antis ifilitiche e deve escludere i I


IL POLICLINICO

ri1necli a r.apida azione e i metodi di cura inten-

.

s1va.

Le on1n1ini!>trazioni di 1nercurio, di bismuto, di saJYarsan devono essere regolate con prudenza. all i11izio, 1na devono essere ripetute per lungo ternpo con insistenza; nella maggior parte dei casi è utile seguire l'indirizzo con igliato per le ifilid1 ,·iscerali i.n genere, di non r.a.ggiungere cioè Je dosi più ele,at€, md <li insistere con cure i)rolungate. l vn ntaggi della cu1·a, in una. notevole percentuale degli a.11ginosi sifilitici, s i traducono nella sco1nparsa temporanea o definitiva degli acc€ssi, in un g ruppo la cura fallisce e anc11e se ripetuta a lungo, fallisce d. ordinario la cura antisifilitica negli anginosi non sifilitici. olo in qualcuno di que.sti è g iustifica.to un adeguato tentativo. e) Le altre condizioni morbose cardiovasali . ono 1neno importanti nei riguardi della terapia. Condizioni morbose e:rlracardiache (lesioni pleuriche, pericardiche, mediastiniche, del sistema nerYoso) posso110 dare luogo .all'i11 orgenza di crisi di angina; la cura della ma.lattia si confonde con la. cura clell' n.ngor. . 5) La. ter~.pia segue un indirizzo ;patogenetico e si nton1.atico nolla. Cl1ra dell'ascesso: quando ogni dato <=>t iol ogico ma.nc-l1i, ad esso è necessarian1ente circoscritta. 6) Non abbian10 nozioni sicure suJJ.a natura dello stin1olo, sul punto d insorgenza sulle vie a11ato1niche seguite, sulla funzione dei nervi cardiaci, sull'i n1po rtanza dei reperti anato1nici e delle coincide11ze cliniche: le direttive patogenetiche risentono di qt1esto stato di disagio. 7) La teTapia medica dell'accesso d'a. 1p. segue per or.a le linee segnnte dall'ipotesi 1·a~colare (coro11aria.), ipotesi cl1e non .. i ·?tlÒ pii1 identificare nè con la ste11osi i1è con la coro11a.r ite. a segnato per ordine d'importanza, l' effetLo util<' dei n~tL·1ti (nitrito d' amile, nitrito di sodio, trjnitri11a, tctranitrato di eritrolo): a) Il nitrito ò '.nmile è cl' .azione 1)ronta e, in grnn 11u1ue1·0 di casi , efficace a troncare l'.accesso, la sun azione si c. ercita ner via vasale (dilatatrire). B utile in tutti gli an·ginosi purchè non scompensati o i@ertesi con congestioni regionali e cnr o comnenso ,-ason1otorio: i11 tali condizioni può rin ci1 e anche 1pericoloso. Anomalie circol.atorie, nnaston1osi ,·ascolari ron parete ancora integra, 1)ie~a110 l'efficacia del rimedio .anche in rac;i cli ·tPuosi di t1n<> degli orifim o di .alterazioni diffu. ai grossi tronchi coronari. h) Il nitrito di odio, la trinitrina, il tetranitrnto di eritrolo hanno ]e medesime indicazioni del nitrito cl' nn1ile; i deYe olo tener conto della loro azione me110 pronta e più duratura. 9) Indie.azioni d'ordine sintomatico in1portanti sono: l'nso dC'lla mo1~ina, della morfina e atropina nei grn' i 3cr0ssi dolorosi prolungati; nesnnn eontroindicazione all'uso oculato di essi. I bron111ri, il c:loralio 1~ applicazioni calde sono da ricord 're: dannosi riescono i n1ezzi di teraipie troppo con1plicnte fisiche ne] momento dell'ac~ sr• ~11e ricl1ied il ripo~o pi\1 ns,oluto.

) 'r

1

10) Nella prevenzione degli accessi conser""an<> a11cora, come mezzi di terapia medica, il prim<> posto i nitriti; viene dopo la teobromina e çecialmente l 'associazione de-i due rimedi. Il riposo, la <liP.ta. opportuna, la. proibizione di tossici, specialmente di quelli a. spiccata. azione -va omotoria. (tabacco), mantengono notevole importanza. 11) La cura med.ica può 9ortare all.a guarigione degli accessi, può notevolmen~ migliora.re le condjzioni di gtan numero di malati e aocompagnarli fino ai naturali periodi anche prolungati di deve essere tentata e con ocula.tezza. . tregua; . in ogni caso. 12) In una percentuale ancora .alta di casi però ogni mezzo di cnr.a 111edica fallisce e nel correggere i danni dell'accesso e nei tentativi di prevenirlo. In questi casi è giustificato il tentatiT"o di sopprimere gli accessi, interromr.;>endo chirurgicamente le vie di conduzione del dolore. L'intervento è giustificato e per l'importanza, ohe nella vita del paziente assume per sè la crisi di dolore .angoscioso, e percl1è· in un certo numero di casi con la crisi di angor coincide la morte . . improvvisa. 13) Nuova importanza. .v er il clinico hanno ass11nto, 1?er gli scopi dell'intervento, le conoscenze sulla innervazione cardj ?.Ca e stille vie cond11ttrici del dolore. All'innervazione cardiaca presi~do110 il vago ed jl simpatico: ~ssi regolano l'attività cardiaca e conducono ai centri gli stimoli normali ed abnormi pTovenienti dal cuore e dall'aorta. L'anatomia è insufficiente a delimitare ~atta­ mente i confini dei due nervi. La fisiologia h a riconosciuto l'azione moderatrice del ' ' ago, acceleratrice del simpatico; -vie sensitive sono rapprec;entn.te dal depressore, da una parte del simpatico. Con le vie sensiti,~e decorrono pltre che alle fibre moderatrici e le acceleratrici, anche le '?asomotrici (simpatiche e forse vagali) . Incertezze e contradizioni sulla via seguita daJle fibre sensitive 1,t>orsistono a maJgr.ado dei mirabili co11tributi di questi ultimi .anni. La maggior part~ dei fi siologi si accorda nel ritenere come ne sen-

sitive: a) i n ervi cardiaci inferiori, i gan~li cer,·icale inferiore e r>rimo toracico, e i relati\i rami com unicanti (vie sensitive inferiori); b) i rami simpatici che s i .accollano al vago e per mezzo di ana ton1oc;i <'ol legano il gang:lio nodoso <' il g:'lnglio <'Pl "\"Ìcale st1periore , i relativi rami comunicanti forse il ne1,·o cardi.neo supe1 i ore (vie sensi ti ,.e superiori); e) forse il vertebrale; d) il depressore Non passano fibre sensitive per il cordone del si nl('Jntico. :\fa per u nn d~fin iti \•a, ~istemazione delle vie senç;:itive cardioaortiche nell'uomo sono nece c;;arie 11 ltcriori riceréhe sperimentn li sull'n nim.nle, fisiopntolotriche sull'uomo ste ~o. La rlinica. coi r n1tnti ottenuti nella cura. C'hirnTJ!ic..'l dell'angina di


SEZIONE PRATICA

petto, co11tr:ulice ad alcune nozioni di fisiologia e attertd e la s·piegazione dei fatti contradittori. 'ebbene il simpatico sembri per ora il condut1.ore del dolore, an ch~ questo punto del problema do,·rà esse: e meglio ri~c·hi:..a.rato e'l accertato. l..J.) Alcuni tentati,·i di cura si propongono di int~rron1pere la con<luzio1H· sensitiY.a po"taudo

anestetici o sostanze ncurodistrutti,·e (alcool) a diretto contatto co i n erYi (p untura para\ertebralc, anestesia d ei rami comunicanti, dei nerYi spinali , dei gangli simpatici). 1... ono segna lati re&ultati incor.aggia11ti. L effetto degli n nestetici è sP n1pre te111po raneo, spes ·o fugace. 1 i addice il 1netodo a ra i eccezionali co n stato anginoso i11vincibile e ininaccioso. ugli effetti dell' alrool manca s ufficiente e59erien1Al. 15) L 'intervento chirurgico s i propone <li interrompel'e le vie di conduzione del dolore. L'i11terruzione del vag() è senz~1 effetto; qualche autor o interrompe co11 ef!etto 11 n ner,•o sens iti...-o imJ)Ortante, ma c·he J1on sembra desti nato alla conduzio11e del d olore, il d epres.. ore; la inaggior parte interro1npe o sopprime le Yia sinç>.atiche, seguendo il consiglio del fis iologo (.B~ranck) e l' esempio del primo chirurgu che tentò l'atto operativo; Th. Jonnesco. 16) L ' interve11to cl1iru rgico su l ~ i int:_:>atico è ricco di tentativi; "\·a.ria sop ratutto l'e ·ten ione della 111 utilazione: a) asportazione di tutto il in1patico cerYica le u11ilate1·a.Je e, se n cce~sa rio , bilaterale , per . op1)rimere tutt.e le Yie sensitive s.in11)atiche, senza preoccuparsi della sopr_;>ressione di Yie in1portanti vaso1notorie. Q11alruno ,~e rte ::lnzi nella interruzione delle vie ''ason1otrici lln vantaggio ( impatectr.:>mia totalP) ; b) a portazione pa.rziale del s in1patico, lascia11do integ re vie sensitive s in1pntiche anche imvort.anti (sin1patecto1nia parziale) ; e) .sezione del tronco . imt;>atiro o dei rami con1unioanti, con interruzione solo di vie sen it1ve, 111a senza mutilazione dei gangli e senza le. ione dei Yi::somotori . 17) Ogni n1etodo ha. da.to buoni re ·ultati: basta interro1npere nna !~.arte delle ,~ie <li conduzion e del i1nputico e, <'~) ì ro1ne 11ella . iinpatectomia totale, in forti percentuali (50-60 °~) o si attenua il dolore, o i <:liradano gli acce ·i o scon1pa iono te1uporanea1uente o definitivan1ente. 'f n r e. ultato ~i1nile s i ottiene sei.ionando il tronco del depressore o per 1neg l io di re un t1·onC'o nerY ·o con1e tale ritenuto i1ell'uo1no. 17) P er quanto I' e ...n~ri e n zn in.a nchi ancora del controllo del tempo, sen1bru però cl1e quanto 9iù nn1pia e cotnpleta è stata la mutilazione tanto piì1 rontpleta.tnente e in 1nodo 'luratur o "cornpare la F:in<lromc anginos'l. L o e 1·yazione ulte riore degll operati ~ 11ecessaria per una adeguata C.'()aclus ione. Le operazioni 1più 11umero e sono troppo r ecenti , il periodo di o er,·azione è spes o troppo limitato (in molti oasi di qualche mese , e si parla di gua rirrion e!). 1 > Og ni n1etodo d'inter'fento ha. le ue Yittin1e. 1

1607

I 1ualati con cu ore insufficieu te hanno dnio il contributo n1aggiore di Jnortalità. Le percentuali ris ultan t i dulie ·tati5tic·h c finora. in no tro pose. ~o, per le li0,·i differenze c·hc le distinguono, 2100 ci IJermettono di nffcrn1are cho una d eterminata Q_:>eraz io ne è 'C'ra1nente i>iù pericolosa 4i un'altra. ID) Ci r C'a. le ripc·1 f'ussio ni ('he 1~ opc\razioni o specialu1ente le gr:ivi n111tilazion i del <>i lllfJatico hanno ulla funzionalità carcliac·a, non son o d'accordo nè fisiologi n è cl in i c i. r\ lc· u 11 i ritengo no c·hc la sopp rc:0; ion e ·de lle Y ie si 1n pa i i che vnso1no~ric·i porti farilinente e ra 9 ida111cntc allo scompe nso, altri ri t iene che la funzionalità ca rdiara 11on (\ affatto i nflue nzata dalla mutilazione pitt grave del l'.> in1patico, dalla ')impatC'rton1i.a bilatC>ralc. L 'es;>erienz.a. clini ca. se~na.la finora 11npreve<lutù in ufficie n ze ra rdia ch e ino rtali e c risi pi ì1 o n1eno ]onta ne rli a i ~tolia. temporanea; talora la spiega~ione f 11 data d alla .autop si a c·hè ri,·elò alterazioni g ra' i del cuor e e dei Yasi carcliaei n1isconosciute in v it a; in qualch e c-n.so lo C'hoC' 1nortale o l'insufficienza ca rdiacc.i s i 111.an i festn rono con1e dir etta e imn1ediata consegu enza della. nlutilazione ner,·osa operatoria. I .io iato attu ale non pern1ette un.a conclusione 'icura neanehe i n questo can1po. L a elise >l'dia che divide i fisiolo~ i a proposito de i da11ni ,rlcl11t s impateC'to1n ia n egli ani mali ,· divide i clinici ci rca i danni n ell' uomo. Come Ja .?O· ibilità dell'e. iio letale, e-o. ì J'in8ufficien za cardiaca non sono esclu~ i,·e <li un determinato atto operatiYo. 'l'a li acciden ti n1ostrano u 11 sicuro rapporto con ]e alterazioni preesistenti nel cu or e e n ei i, e con il fattore p.:flner.ale inter,ento; in qualcl1e enso solt:-t nto appare nna influenza del particolare interYento sul sim pat ico. 20) P er l' aYYcnire degli operati , ricordo che lo c1·isi di a. p. ;:>ossono s ubito scon1pn.rire e d~fini­ tivan1e11te. li piì1 d elle Yolte le cr i. i s i d i r ada n o, cli,·engono meno intense, . co1npaiono d opo qualrl1~ n1ese. N e. sun Yalo re h~nno le osservazioni di b rcye dnra.ta: in qualche raso le crjs i sono pe r J•Oco ten1p•l con1par e ~ler il olo fatto r e intc r,rcnto, senza lesione dei ner'ç'i. 21) La g uarigion e può Ps~<'re incorn.nleta, nel c;en ... 1 t•he residuano . olo nlc·n ni feno1ncni dolorosi 1.lell'nnginoso. Il fe non1eno pii't r esistento è> il dolore retrosternale i11 ripo o o dopo ~forzo, qua..,i ~~guale delle crisi di cui la ..,~ n s3zione no n giu n ge pi\1 ne1ln un completezza ai C'entr i. ·)2) )f ~. le cri i possono reci,livnre dopo n1 i, dopo an n i ~lerfino. Bastano tnlora <'Hu.~<~ ina<leµu'lte, talora i n ~o r gono ,?er sti1noli intRnsi. · . i ripre.. entano lP rri i anehe in operati c·ou 111 utilnzione tota le bilaterale del sitnpatic"O: in <!<-'nerale dal lato de~tro quando l'operazione re e<> o interruppe il in11>atico di . ini tra . 23) Può egnire aJPint"r,·ento 111 sin1p.ati o un n sind ron1e 1norbo"a "'le o n tipo radicolare; dolori radicof nri e Ì"Jotrofie n1u ....c·olari regionali (Ùraccio, . . palla. collo,, fino alla 1na.-..rel1a): qualclt volta .ono ron1T>a1"i fe n o1neni pareti ·i laringei . -.: onc . .._111clro111i oltremodo fa tidio...c:;e p •r il do-

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POLICI.l~ lCO

Jore <:ontinuo che n ou dà tregua; ~i possono pro) unµ;arc por n1esi ; n1a sono abitual n1ente transit ori •. ~ l) Anc·hc qua11do l'atto chiru rgico interrompa l<• c·ri~i di angina <li petto, agli occhi del medico J'a.n11naJato rc:-;la un anginoso in latenza legato al ~uo desti no, per le condizion i d ell'aorta, delle <'oronarie, della ter1s ione .arte riosa, de lle arterie renali. 2.3) Gli insuc:c:e.· i , i peri coli operatori, le s indro1ni clolor o ·e c:he ~egu ollo all'a tto operatorio, la passi bi I i tà cl i i1n p revedibj li insufficie11ze car diac:he }}Cl'ÌC-olosc ver la \"ita J l ' tlSperienza d e]le recidii;·e ch e ])OSSono ri presentars i anche nei inutilati più g r.avi, cle\1 on o sognare i limiti entr o i quali si cirro cri \•on o Je indicazioni a ll'intervento. L ' inter\'e n to conviene solo n e:i casi co11 crisi graYi e ripet ute, resi ·tenti ad ogni trattan1e11to medico; controindicazioni . 0110 i gr avi stati di a.terosclero i <liffu a e S\Jecialmente l'insufficienza cardiaca. 26) Il n1cto{lo ch e per ora dà maggior affid a1nc nto per ]a g u arigione completa della sindro1ne e !,cr l'a.vve nire del malato, è I.a. s impatectomia totale ali.a .Jon n e. c:o. 'olo il te111po e l 'e perienza, eh(' d1>1·ivcrà d aJla. patologia sperimentale n ell'uom o, potr a nno n1ocl ificar e ed a i1che 5ovver t ire le

diaco po a ip r oYocare dolor e. Ha ripetuto le riccrcl1e di ··inger ed è Yenuto a conclusioni Of9PO te. J.a corrente f.aradica nella coronaria dipendente, i olata. dal muscolo cardiaco, la con1pressione della coro11aria. con una P èan, lo zaffo cli adrenalina. nella coronaria, la legatura ritn1ica della coronaria, l 'embolia cor on a ria artificjaJn1ente prodotta, l'iniezion e di una soluzion e di am 111 0 11 iac:a al 10 % 11eJ n11isco]o cardiaco dànno dolo r e. J> ACE D. (Na poli). Ne ll a p.atogenesi dell' angina di petto i;>rende in esn 1n e due punti principal i, ]a ciroolazionc. delle coronnri o, e l 1 i11flncnza del s impatico. Circa l a c ircolazione d elle coronarie , in base aJle s ue ricerche ~1 n at,on1iche e radiog rafiche è coutrario alla tesi delJ'a nastamosi delle coronarie; cir ca i p roblen1i ri g uaJ·danti il ~impa­ tico riferisce le s u e ricerche .s.nlla pressione, C'On1pinte pe1: la p rinvi Yolta, durante la simpatectomia periarteriosa e confer1na11ti le osser,·.azioni di Leriche e F ontain e su u11a ipertensione fugace iniziale cui seg11e una depressione aJ·teriosa.. Ciò di1nostra l1 1 ~si tenza n ~lla. na1·ete arteriosa di fibr e s impati ch e yasodil.a.tatrici e vasocostrittrici, e a11che di fibre pressorie o sensi ti ve. P1'~NDE N. (Ge n ova). Osserva anz.itutto come dalla scuola costitnzionnlistica sia venuta la luce nttu.a li co11clttsioni. s11lla p.atoge nesi rl{\l l'.a n~in a di petto. e è d'ac<~u ~~to 00111~1ito di patologia s p eriment ale s ulcord o ool Castelli n o ai con i I P ontano nelle linee ]' u o1no d eve e. sC'r c affidato :..t. mani sapienti; è i nge nerali, not.a per ò corno le con clusioni di quest'ul<lispen .; ab;le 11na stretlia collaborazio11e tra. clinitimo discordino da una e,·er.a critica sull'inter,Tenco, operatorf' e fisiologo: se in ogni s ingolo caso to C'hirurgico. l~gli pen5a cl1e se è lecito conti11on 1n ancherà questa str etta solidarietà d'indanua r e n elle cliniche s iffatti esperimenti sull' uon10, gine, re ·ultati ch e illuminino vie direttive più non è però possibile con igliare ]' intervento nella sicure aranno Pambìto premio per gli studiosi pratica pri,ata. L 'O. so.<:tiene che in tutti i inao sollie,·o 1ne no incer to e meno pericoloso per i lati a bbiano importanza parti colare due fattori, malati. lo squilibrio del s i te1na nery·osn ' 'egetati,·o e lo squilibrio della funzione del cuore. N ell' angina di petto i :3 \)unti nodali sono il s iste1n.a ca rdia co, 1 , ed uta po nieridiana. la circolazione del cuore, il n1usco lo ca rdi aco. Il n on trovare r eperti a n ato n10-!latologici non esclu}>residenza: l!"'ELETTI (Catan ia). de l'esist en za di questi tre fatto r i patogenetici. l.JO studio della costituzione climostra eh~ questi Discussione delle relazioni s ull' Angina di petto. am1nalati, sono dei vagotonici secondo molti autori, ma secondo l'O. , dei vagoiperstenici. Inoltre FRANCO P. ~f. (N.apoli). A proposito del n. un musoolo che lavora. possie<ie una contempora<lepre · ore, h a eseguito varie ricercl1e nel can e, al nea Yasodilatnzione, m a e i vasi n on sono int~gri collo. L 'eC'citnzione del i1. ctPpre:>~ore, con la coralla vasodilatazione !->Ì sostituisce una Yasoco tr ir e n te fa.rad ic-a, determina m inimo dolore e può zione si chè per e . la corona ria. nei rasi di iperp ortare allu 111orte dell .animale. l ia g rafica r egit onia vagale n on i;>uò dilatar. i. econdo l'O. l 'a t~t1 a il clolore r egi t r ando i movin1enti res1>iratori. tacco di angina di petto non è una s indrome di on l't)ct· itazione ritu1ica del inçatico, al collo eccitazione . impatica ma piuttosto riposa. in uno c·on 11 clepres"''>l'C integro, l'anin1ale ente poco tato di iµ ersten ia del va~o. La cura chirur~ica. rlolorc. ('on J'ec:citnzione rit1uica <lel 11 . vertebraquale cura into1natic:a non può essere accettnta, le, al <'olio c·o n il <lepre~ore integro, ]'.animale perchè ad e ~a si oppon e l'indirizzo costituziona::iente forte •lolore. ( 'on l'eccitazione d el !:.Ìn1patico 1i tico delm inten >retnzione òell' angina di petto . .al c-olJ o, con il depressor e tagliato, l ' a n in1ale sente LANDOLFI M. (N apoli). Rivendica al compochissi1no dolore . Co11 l'eccitazione del n. vertep ia nto collega prof. [~ono ~{inervinj, il complebrale a l C'Oli o, <:on il dc.vre ore tagliato, e con il tamento della . indron1e dell'angina di petto, con si 111 n·1 t.ic·v in tcgl'o. 1'anima le a V\"erte po<·o d olor e. l'aggiunta di un nuovo (j intoma, la retrover~ione (1 0~ l'<'tt•itazione dcl n. v-erteb rale, a l C)llo, co11 d ella te ta e del tronco . (J :-,erva come il prof. ~fnr­ il dPprt"•Sore tagliato e e-on il i,i n1patic:o tagliato l'hinf.ava. ri C'onobbe il valore di 'Jll to si ntoma, e l'anirnalo U\' \ ' rte poC'hi in10 d olore. I./ t). 11a pol'O. ·i gio,·n di e o pe r confermare 1~opinione ~c in. c·crcnto cli indagare per ,·ia perin1ent ale della. genesi 'agale 1 ll'attacco di angina pectori . n :\ll'uni1nah• un' acuta i chen1ia del uua~col o l·nr1


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XX:":III ..FASC. 't6;

~EZIO~E

PARI A. (Pado,·a). - O.s er\'a che i risultat'i in·cotrt,?leti della tera!Jia clell'.angina di petto dipendono d~ille vaste lacune che esi t on o nelle cognizioni patogenetich e, fra le quali i111portante quelJa che riguarda il s istema nervoso ,·egetativo. P oco infatti cono ·ci.a.n10 delle leggi di eccitabilità di questa parte del sistema nervoso. Nella cura chirurgica dell'angina di p-etto, i10 11 viene a<:l essere eliminato uno dei si11to1ni, ina s i allo11ta11a anche uno ·degli stimoli che concorrono alla esplosione d ella sindr ome anginosa. Qumaor..o G. Il . (Pùsa). - Pas~ando i11 ra segna le varie dottrine emer . e sulla patogenesi dell'angina di pctt.J, si ~uffer 1na su quella basata s ulla co.stituzione. l'eraJt.ro rrLa Ull caso relativo .ad attaccl11 di a11gina cli petto So:;>rav\enienti due ,·olte al gio rno c.:irca 2 ore dopo i pasti e scomparsi da vari a n ni dopo 1' attuazione di una rigorosa dieta la ttea. Osserva co111e si tratti di 1111 caso di angina <li petto riflessa. che non tro\' a ]a sua spiegazione ne lla dottrina costituzionale, ma che rientra nella categoria delle ne,rosi. L'O. pensa che n e lla determinazione del!' attacco di angina <li 1_?etto s i.1 n ecessaria la co111 9ar sa di uno timolo per co ì d ire specifico . -~ SCOLI V. ( l~ on1a). _.\.fferma anzitutto che egli è convinto che l 'an ~i na di petto sia una entità clinica e non una sindronie come hanno af· fermato i relatori. Non l1a chiesto prima la parola per oppt1gn are il concetto informatore della s i ndr orne, p-erchè nella loro esposizione verbale hanno sempr e co111pletamente ammesso a fQnda-

n1011to dell'ang;na una lesione cardiaca. Prende la J.>arola ora che il sen. {lt1€irolo e plicita mente con l a fo1rza degli esemri e con il suffragio della sua autorità, asserisce che l'angina è una sin1irolllE'. N on ricon o ·ce nell'esempio citato da Queir olo altro cihe dolo1i a tipo anginoide di origine gastrica, i1011 u11Jgi 11a. .e d' .accordo con Ca telli110 e con Pende j11 qua.nt.o affermano l'im9ortanza della cor on"1 rite nelle angine. L'O. sostiene che l 'an.gi11u. di petto 11elln 1c;ua forma classica, caratterizzata dal dolore cl1e insorge in detern1inate c:ircostR nze, con ecle, qualità, di ff n ione particolare, con n. ngò~l'ia mortale, immobilità assoluta, pallor e e sudor e 1nortali, enza disQnea, sia un.a -entità c·linica ben definita alla qua le de,·e e ere attribuito un ignificato chiaro e una progno i molto riservata a di . tanzn piit o i11e n o lunga. di teni.p o. N on ,)st~ :id a 1nmettere l'entità clinica il fatto che nor• . i~no r]el tutto noti gl i elementi -eziopatogenetici e anatomo-?atologici. P otranno e. -

set'€ r iconosciuti col tempo. Da questa entità morbosa f u rono in altri ten1pi sce,ernte .altre forme di an~ina. che furono dette psr11clo-a11 gin e. Egli ha eu~J rP ripudiato le pseudo-n1nlattie; ma deYe riconoscere ch e '1 i frontP alla c-oncezione di molti mClderni a11tori di considerare l'angi na unn in· drome e applic:ire lo ste o nome di angina a cose assai differenti preferì ce la ,·ecchia distinzione delle i•ere e delle .false angine. Riconosciuta )a ''eccbi.a distinzione . a ln1rnv dura una i nel i cutiI

1G09

PRATICA

-

bile e istenza delle ane:ine aventi a fonda1nento una cardiolesione e"l aventi uua prognosi seYera. Daìla ,·era :tn!!ina egli ritiene . i<1no da di tinguersi i quadri c.Jolo1os1 della tanchezza cardiaca, S\·olgente. i con dispnea, ~'.i quali ~lac:kenzie Httrih111 ~r-P il 1101nP Ji an~ina, ~ anc.:ora )e for1ne sin toron ti che di a f fez.ioni dello ston1aco, delJe ,·ie bilinri e ~> iù ancora le for1ne ne\'tosic11e. 0110 ro e bene cli ti nte. Non le dobbia1no unificare soltanto perc.:hè in clinica tnl\'olta la <li. tinzione è difficile e lH.)l <1uadro cli11ico è l 'insidia dell'errore. ...\.lln fatalità dell'e rr ore dobbian10 ra~ egnar ci 11oi n1edici. No11 dobbia1no ripararci dietro un lingu.ao-gio an1bi~uo, ma cercare la ,·erità C'On l'o~ cr\•ar zione precisa e la logica i·igo rosa. Ha sentit:> in qlle::;ta discllS: ione o)arla r e qnasi se1npre di patogene i . .E a s.ai locleYolo il tentativo di Ca telJino, cui s i è a ociato P ende, 11el definire gli elen1enti fattori de] l' a ngi11a J i petto, inettendo accanto cardiopatie e nev· r osi ; ma è pur neeessnrio che il inedico pr.atièo n on esca di qui con la '\"aga idea che l'nn aina di petto sia una sindrome che inc:;orge in disparate circostanze e non l1a per . è i1nporta n.za clinica: deve conser\'are il fr11tto dell'esperienza che ~' anf!ina cl asc;ica è forma clinica ben definita e con p rogno.. i ~ra,·e; co n erYerà anche la nozione che e i V>no r1uadri clinici cl1e posso110 . in1ul~rla, 111a che egli è fautor~ di distinguere. e diciamo ai pratici che nulla è innovato nella clinica dell angina, siamo co tretti ad e ere anche più espliciti di fronte ai 111oderni tentati,·i C'hirurgici. LO . n on \uole entrare nel merito delle que tioni agitate dal Pontano co11 larga e icur.a conoscenza dell'argon1ento e con acume, n1a affern1a che caso per caso dobbia1no· precisare

il giud izi o din~11o"tico per sapere per quali ragioni ordiniamo l'inter,ent:>, rp~ r assumere la no~tra parte (li re ponc::.tibi1ità e per gi udica re i risultat i operatori . .Diffi.cil1nente questa prerisione arà raggiunta sino a che la diagnosi T'errn fatta con il prest1pposto che l'anq:ina sia una Rindrome.

l? isposte ti ei relatori. CA TELLIXO. Ri~?onden<l > ai \°<l ri oratori os. er,·a anzitutto al Franco co1ne i ~ uoi l:>tudi, frutto di esperimenti ben condotti , siano ancora aJlo ... tato di germe che d€:' t; recare ulteriori frutti. (ir('a quanto ha detti) il Pac-e egli affer1nn di accettrre la teoria 1uiogehi. tica di Danielupolu , pur nou e endo un 1niogeni~ta a~ ol uto e riconoscendo che indipendenten1en te dall'azione del Ì· ~teina i1er\O o po ono inter\ enire nel cuore deJle fo1 ze reJolatrici di altra natura, ad e"i. orrnoniohe. Dichiara di non credere e nz'alt1 o alle statistiche dei chi rurgi e o er\'a che grn n lis in1n. '> la. re pon abilità di affidare ad e i un anginoso. ~.\ propo ito delle o ervazioni di Pari osserv.a on1e tanto Jt1i quanto P onta no inno alquanto f i lenti nell'int€r,·ento chirurgico. 1nentre e_!!li non c·ondi\·1de tale opinione 9ecie :;:>er la inan ca nzn di C'hiare n ·ltizie ,.._tol u~ 1che e fisiologiche sul "'in1pnti<'o e "ul \.'l'!P. 1


1L POL ICL T> ICO

:\.ggi u ngc invlt re cha il togli e re il sint-01110 dolore è co111pletan1ento inutile, }loichè, essendv base deìl 'a n gi n a di petto l'esistenza di una ca1·diopatia , q uesta rima11e inYariata. l{ ingrazia Pe11de, fo11dat-0re d ella sct1ola costituzionalistica, osservando come le co11dizioni costituz1onal i s ian o quelle che rendono chiari i segni <lel1.a inò.i ,·id ualità. Si , offe rn1a ancora sulle differen ze esistenti tra '\'agotonia e vagoestesia intendeRdo con quest ultin1a quella particolare s uscettibilità che orea la diates i. 1 'econrlo l 'O. la i:.l isarn1onia insita nel1' a biro costituzionale è quella cl1e regola la morbilità individuale. ..\. proposito del ca o riferito c) al Ql1ei rolo ricorda un .suo caso a11alogo che ft1 interpretato sulla gttida di un a o ervazione del D e Giovanni r elativa acl aumenti della 1)ressione aortica, in alcuni stati patologi\·i , dura nte ]a digestione. l~ ifere11<losi .alJe parole di .Asoolj egli parlando di sindrome, intende una entità. n1orbosa deter111inata, car atterizzata dn. una cardiopatia. E pienamente d'accordo co11 l'Ascoli circa j} nroblema dell a terac>ia chirurgica . PONTANO. Rin grazia qunr1ti h a n no aYttto par ole cortesi n ei rig uardi d ella s ua r elazione e rispo11dendo .alle va rie obbiezioni n1osse ~serva an.zitutto al Franco che i l solo fatto d ell.a proYocazi one <lel dolure fa sospetta.r e che egli non sia caduto sul d e pressore d ato che questo nervo, stin1olnto i1el coniglio anin1ale do-çe è sicura.mente riconoscibile , p1\:lvoca soltanto fenomeni depressori e 11011 dolo.re. Il cane poco s i :;>resta .a.Il esoerimento !JOÌcbè in e ~o il Yag<:> e il sin1patico · ~osti­ tt1iscono unn, u11ità inscindibile. Ricord a gli studi di Tscl1ern1ack, di Kreidmann, di Finkelstein di 7 \ itti, di Hofer sulle variabilità anaton1iche ' del de press:> re e sulle difficoltà nlla sua identificazione, ricorda quanto affermarono Jonnesco e J onescu e quanto .a y·y enne ia Odermatt, l{apQis che non riusc1rono nell'uon10 n.d identificare il depressore n emn1eno con la sti1nolazione. Ciò giustifica il sospetto lanciato còntro Hofer che eali Eo non abbia mai tagliato il depressore ma soltanto un ran10 card1:1co ciel ~impatico. Inoltre fenome11i rpre ori e anche depressori si possono ottenere stin1 :>lando il simpatico. Circa poi 1 esperienza del taglio d el ,·ertebrale e i:lella provocaz.ione del dolore . olo a depressore integro, osserva con1e Laugle~· ab bia affern1ato e Jonnesco confer111ato che nell'uon10 jl dolore scon1pnre sezionnndo il ra1netto !lC'r il lnn2;o del collo e sti1nolando il capo centrale del Yertebrale. Ci rca il Tlroblema "')Ortato da P ace delle ana. . ton10 i delle corona rie o~serYa come il risultato della dimostrazione delle ana tomosi sia in ra .'Jporto co n il liquido da iniezione che può talora riu cire , tnl'altra no a sorpas are le fini vie anast:>motiche. D'altra parte il metOO.o radiografico no11 è il più ada.tt~ ed n11che recentemente ha avuto molte critiche. P er la simpatectomin pe· riurterio..'lt i ri'-lnltati di Pnre collinlano con quelli di Leriche e Font.aine. 3

1

-

Perso11almente i·o. . .

iJ1

.ulcere

12 casi <li sintrJatecton1 ja

per1art.èr1 o~:i es~guita

ili an1n1n lati dt perfo1ra111i1 ha notato <lopo qualche gior110 una door ~ione~ poi ~1uttosto rapidan1eute una ripre n della pre s1one. ·1no alla. norn1a. Risponde ndo al P ende o~e~·~a eh ~ ha. espo~to i risultati di fisiologi, di cl1n1c1 e d1 ch1rurg1 e quindi una serie di fatti ben constatatj, senza per qu.esto intendere di conigliarli. Il [.;>rin10 consiglio è venuto da F. F.ranck ed i ~l1irurgi sono stati soltanto gli esecutori sot~ la guida di fisi0l•)~i e di clinici. Alla osservazione cli Oastelli1io ul valore delle statistiche dei chirurgi oppone chP i risultati sono degni di fede quando, con1e in questo e.a.so, provengono da uo1nini non so petta bilil e quan<lo sono confermati da Yarie seno le e da varie nazioni. Circa poi l' et} portunità dell'interve11to chirur~ gico, osserva co1ne l'intervento se no11 toglie la malattia, toglie una delle r.ag1oni di sofferenza e d~ morte inirrovvisa, e che, quando tutte la c1p·e Jn e·ùic~~ P. sono C)ttJ.~e inutili , l'ammalato può essere inviatlJ :1l ~hil'urgc purchè non sia u11 cardiaco scon'Lpensato nè un. m.alato . grave delle arterie. À .\.lla opinione del P e11de che il v.ago agendo sulle coronarie ne determini ]o spasmo e quin·d i provochi r nttacco di angina, a;> pone l'.esperienza di H ofer eh.e in 3 ca i n ei quali recise jl vago non si soppresse l' attacco . .A P ari os. er\a che esistono nozioni sul sistema n er,roso Yegetativo, ma che esistono .anche delle contr.addizioni e non poche incertezze e che ce1·tan1ente occorr e ancora rivedere e ristudiare. A co·n1pi1uento poi della s ua rispo.sta l'O. legge l'ultin1a parte delle sue conclusioni inerenti .all'intervento chirurgico, ed a chiarimento maggiore di qt1anto ebbe ad e~o rre riassumendo sintetican1c11te la .~ na r elazione. (Continua). •

a.

1'1emento. Ricordiamo 6he vresso la nostra Am.m.inist.ra.r.ione sono disponibili alcune copie dei volumi del

Coogres~ e

della ~O[ietà ltaiiana di Medicina 1Bt1rna

cd~:

congresso tenuto a Roma dal 24 al 27 Ottobre 1923. Un

volume cli pagg. XXIV·272. Prezzo L. 80. Per d nostri abl>o nati, franoo di porto. per sole . . . . l· 45 Cong resso tenuto a Milano dal 28 al 31 Ottobre 1924. Un volume di pa.gg XX-342. Prezzo L . 60. Per i noetri &b· b001ati, franco di Porto, rer sole . . . · L. 4 5 Congresso tenuto a Roma dal 26 a l 29 Ottobre 1925. Un Yolnme di pagg. XX-244. P:-ezzo L. 60. Per i nostri abbonati. franco di porto, per eole . . . . L. 4 5 N. B. Queate condi zioni valgono per le spetlis1oru. oa f ..trai in J~aha. Per quelle da. farsi all'.hlstero. agg1nugere L . 5 se per un solo volume; L. 10 ee per due ~<>­ lnmi; L. 15 Ee l.>er tre volumi, a :imlJorHo delle mng.. giori t:pfse J'°6tali oocorrent i per ln e>pedizione.

In-vinr<' Yaglia. Postale all'Ed itore LUIGI POZ7.I Yie istina. n. 14 - ROM..~ . •


[.~NNO

XXXIII , F ASC. 46]

SEZIONE PRATICA

1611

APPUNTI PER IL MEDICO PRATI CO. CASISTICA E TERAPIA. Sull'anemia perniciosa. L. Barker (l ourn . .4. ì\t . .-1., 10 luglio 1928) rileva che l'anemia ti1p o .i\ddison-Bjerrner è un comples&o Bi11tomatico così caratteristiieo che il principale fattor e ctiologi co 1dev'essere sempre lo stesso . E. ~a è rara a.i tropici, e i negri non ne. sono forse mai affetti. E una mal attia di tutti gli stati sociali, predilige l'età matura, è &pesso familiare . ~ell 'anemia perniciosa vi ,è un'aumentata emolisi ad opera del sistema reticolo-endoteliale · vi è pure, salvo n ella forma aiplastica, un aumento df»lla emopoiesi ; caratteristica è la leucopenia. ,~i è tromhocitopenia, con aumento del tempo di sang11i nazion e : la coagulazione però è normale. È comun e la g1o5site e la stomatite: vi è tendenza alla .gengivite, alla carie, alle infeziont dent ar ie. L 'aiclor idria od achilia è costante e non è rara l'atrofia della mucosa gastrlca e intestinale, la quale spesso presenta numerosi focolai d i. flogosi. Degen erazioni cornbinate ,dei cordoni del mi· dollo 5pinale sono frequenti, e possono talora J)rPcedere l'anemia. .\ lcun i autori ctan110 più importanza alle cause ester ne, e quasi esclusi,raroente alle iniezioni latent], a :punto di partenza da focolai infettiYi, come i den ti cariati, ecc. ; o ad una m odificazione della fl ora microbica intestinalè, onde la formazione di veleni emolitici enterogeni, a par, ticolar i germi che p r odurrebbe.ro primiti,·amente un danno alla inucosa intestinale, come la J1oni!irt ·del lo 51P rue, ccc.; o ai ,~ermi inte$tinali, che però 5ono Lungi ·dal costituire un reperto costante . .'\Itri at1tori danno pìt1 peso alle cause endogene o ai fattor i ereditari (cosiddette modifica zioni òel geillotipo), consid erando la no11 raru fami1iarjtà della con1dizione n1orbosa. P erò non è 11ea11rl1c frequente tal e fa1niliarità, 011de convie11r pensare ad una pitt o meno 11ecessaria conCa\1 a di origine esogena. o almeno che, in molte fomiglic, coloro che dovrebbero 5\riluppare un?. anf\n1ia :p erniciosa muoiano gioYani, ipotesi molto più grat.11i ta della precedente. R itrt1ardo alla cura è da osservare che nessuna terapia dà vere gt1arigioni ma solo più o meno 1u11~he remissioni, che talora insorgono anche 5pontaneamente. ~on si può però ne.gare l1na certa azior1e bene.fica nd nl\: uni mezzi terapet1tici. co1ne il riposo fisico " mentale, la generosa somministrazione .-li arsenico sotto tutte le !orme, la trasfusione di sangue. 1

I

I

I.a trasfusione può farsi frequentemente, anche ogni settimana in Cflrti ca ~ i. in misura da 200 a 500 eme. con le solite cautele: segue quasi 5en1pre Ull&. breYe o lunga remissior,e. E pure lltile la so1nministrazione di acido idroclorico di· 11Jito, che migliora la digestione. La rimozione di eyentuali focolai infetti vi (append] ce, denti, tonsille) va fatta se è necessaria, ma sarebbE> un errore• fare, ad es .. la tonsillecto· mia a tutti gli ainmalati. Co l vanno considerati con molta prt1denza gli interventi sul colon (esclusione, appcndicoston1ia e la,·aggìo del colon). Utile è la rimozione clegl i rlmint i intestinali .. se Ye ne sono. Di dubbia efficacia è la radioterapia e· la splen0ctomia. E importai1te riconoscere i ca. i per tempo, an r11e prima che :;i sviluppi l'anemia, osservando .:opratntto l'achilia, le parestesie, la glossite, la m egalocitosi. R. Haden osserva che la causa nociva cl1e prodt1 rr l'anemia perniciosa talora la5cia quasi in1atto il sangue e cagiona, ad es., soltanto una dege ne~azione combinata dei cordoni del midollo. H. Cristian e , V. Bie,ving pongono jn evLdenza J'jmportanza della dieta ricca in proteine, associata naturalmente alla somministrazione di acido cloridrico: riportano un caso molto 5uggestivo. E. I<ilgore nota cl1e, n ella trasfustone, certi donatori si mostrano più utili di altri allo scopo iii ottflnere lunghe remissioni. Pare che anche la qt1antità di \ritamin e d e1la dieta non sia senza in1portanza: c5sa ue dovrebbe essere. assai ricca , e comprend erne tu1te le sprcie. ~

DORI A.

Lo stato a ttnale del problema dell e mR1attie purpurlformi. T~a

porpora del tirlo . chocnlein-Henoch è carn,tterizzata da emorragi e' cutanee (che general· me11te hanno dispo,izionfl si1nmetrica) clalla par· trcipazione delle articolazioni (porpora reumatica cli ._rhoenlein) e dallP. colich intPstinali (porpora aò don1inalP cli H enoch}. T~a for1na 1 P.un1aticn prend i" gt3 nt'rft11nente i gio,·ani. i prec.enta con1e il r e1unati ino ad attacchi e pnò e~ Pre complicata da cndocarrlite. Quasi se1nprc le crnzion i ( }i J)Orp orn c:i troYano i1elle regioni in cui la cute ~ in contatto irnmediato col periosto. come 11i n1argini tihiali e c;ulla rute che ri --opre il cranio. I c;intomi inte~tinali <lella porpora di H enoch c:ono C'oc;tit\1iti da coliche alla r1\gione 01nbelicale e-O 1 qi.1~lla arldorninale c:uperiore: il qna<lro morboc:o può {lare 1'1mpre,c:ione di e~trema 2'raYità.


1612

IL POLICLINICO

Dopo copiose emorragie intestinali, le coliche ten<lono a cedere e, dopo alcune settimane, passa lo stadio acuto. Nessun dato forniscono gli esami sul sangue; durata dell'emorragia e tempo di coag ulazione normali; talvolta vi è corrispondentemente alla per.dita di sangue, un'anemia secondaria. L'eziologia è caratterizzata dal nome propo5to da .Frank di tossicosi capillare emorragica. Uqualmente ben e caratterizzata è la porpora sen]le, dovuta a debolezza dei capillari. T.. o scorbuto e l'affine malattia di }3arlow, sono attualmente interpetrati come avitaminosi da ali. m entazione incongrua; anche in esse l'esame del sangue dà risultati normali. ~ella emofilia, in cui le anomalie ereditarie famigiliari sono più marcate, le emorragie cutanee appaiono com e spontanee, mentre invece 5ono g eneralmente date da piccoli traumi. F. Kromeke (Munch. med. Wochens., 21 maggio 1926) ricorda la teoria di Sahli e l\'.IOrawitz, secondo la quale il ritardo della coagulazione è dato dalla mancanza di trombokinasi. La durata dell'emorragia, prodotta dalle lesioni dei piOC-Oli capillari, non è alf<:>rata, in op.posizione alla tr ombopenia essenziale; le piastrine e la retrazione del coagulo sono norma-li. Ancora da menzionare è la pseudoemofilia, c he ~i inizia con emorragie cutanee, è dovuta a mancanza totale di tibrina; in essa il sangue non si coagula in vitro. Nessuna alterazione speciale è rilevabile n elle piastrine. f il.

Emoglobinuria da frag ilità globulare. Un uomo di 60 anni, con a11tecedenti negativi, ha un'ir1tensa impressione di freddo , con senrSazione .p enosa ·di intormentimento alle estremità, <lita della mano 5inistra violacee ' accessi di tosse. Poche ore più tardi le sue orine sono rosse, ùt apparenza sangutnolenta ed il fatto si ripete tre volte. Tre giorni dopo, sotto una nuova sensazione di fred-Oo, si hanno gli stessi sintomi periferici, la to5se e, qualche ora più tardi urine sanguinolenti contenenti emoglobina, ma non emazie. Esa me somatico negativo, salvo il l!egato un po' grosso. Il fenomeno non si ripete più, malgraldo nuove esposizioni al freddo. Interessanti sono in questo caso di emoglobinuri.a da freddp le ricer che sul sangue fatte da P. Emile-\Veil e R. Stieffel (Soc. méd1cale des hOpitaux, 15 luglio 1926), le quali hanno dimostrato che l'emoglobinuria era dovuta ad una straordinaria. diminuzione della resistenza delle emazie. Quec;te, di fatto. veni,·ano emolizzate da qualsiasi siero fic;iologico anche isotonico ed anche ipertonico. 4'icchè non è stato po5c:.ibtle ottenere delle

l.~~'1\0

XXXIII FASc. 46]

emazie lavate e tutte le ricerche sulla resistenza globula r e si dovettero fare sul sangue intero. L'emolisi si verificava altresl con i sieri umani di qualsiasi gruppo, 5al\..O con l'autosiero. Oltre a ciò le emazie presenta·v ano autoagglutinazione di una intensità non mai osservata; una goccia di sangue raccolta sopra una lastra paraffinata si agglutinava in 30-60 secondi: Viceversa, si poteva dire che il plasma del malato non conteneva emoli~ine per le emazie estra. n ee; esso in certo quaJl modo agi \'a come 1>rotet tore 1delle proprie emazie. Gli ..<\.A.. credono di poter concludere dalla propria osseryazione che i iprocessi di emolisi e di agglutinazione sono intimamente connessi e che il plasma avrebbe essenzialmente la funzione aao glutinante, mentre alle emazie sarebbe doYuta la diminuzione di re5istenza alle soluzioni saline. fil.

La porpora trombopenlca emorrag ica. La porpora emorragica idiopatica tr0mbopenica , ·d etta ma1attia di Werlhof può essere a cuta o croni1ca . La seconda forma ·è più frequente e si osser·v a p er lo più in donne 5otto i 30 anni. J sintomi possono incominciare nella fanciullezza ed essere continui od intermittenti. Se le emorragie non portano a morte il malato, si può anche avere la guarigione spontanea. Si osservano in tale malattia macchie di porpora sulla cute, emorragie dalle muco5e e tendenze ad eccessivo sanguinamento 1p er ferite o contusioni. Vi sono esacerbazioni durante le quali la tendenza all'emorragia è cresciuta. Con l'apiplicazione di un laiecio elastico ad un arto. con compres5ione tale da occludere le vene, si ha ia comparsa di petecchie sulla cute. Il tempo di san guinamento da puntt1ra di spillo ·è di n1olto prolungato; invece il tempo ·di coagulazione d el sangue estratto dalla vena è a un dipres o norrnale. Il coagulo però non si r etrae com e d 'ord inario; le pia&trine sono assenti o molto scar se. t tacile la diagnosi dall'emofilia, in cui il tempo di coagulazione è di molto allungato e la conta delle piastrine normale; non vi sono macchie di porpora, si tratta abitualmente di maschi con storia ereditaria. Invece non ~ sen1pre facile la diagnosi differenziale dalla porpora sintomn tica o secondaria, in cui f-i hanno i sintomi -n pra accennati. ~ella porpora sintomatica però le p Ptecchie sono molto evidenti ed il sanguinamento esterno .non è grave. Si de\·ono poi escludere IP condizioni ch e possono dare la porpora sintomatica, fra cui l'anen1ia apln~tica. la leucemìa linfatica. la nefrite~ le ~cttice m ie e la cirrosi • epntica.


1AN~O

XXXIII , FASC. 46 ]

1613

SEZIO:-.r: PRATICA

Beth Vincent (Boston med. and surg. journ. e Edlnburgh med. joitrri., giug110 19"26 trova che 1a splenectomia può essere assai 'Utile ed è indicata quando le emorragie siano eccessi,·e e non por,sano essere arrestate dal riposo, dalla terapia interna e dall'irradiazione della milza, non'<'hè nei casi in cui la persistenza •del sanguinamento rubbia dato un'anemia grave. L'operazione non è difficile; in qualche caso però può essere necessario preparare il pazi-ente con la trasfu&ione. Nei cinque casi dell'A., la plenectomia ha avuto effetti 1p ronti con cessazione delle emorragie, rap,i do aumento delle piastrine e ritorno al tempo normale di sanguinamento. La splenectomia è controindicata nella porpora ernorra.gica sintomatica. 1

fil.

Roentgenterapia nel morbo di Werlhof. I sintomri che iearatterizzano questa forma morbosa, sono costituiti dalla facilità alle emorragie, per un aumentato tempo di coagulazione, e per il coagulo 1c he no,n si retrae~ ma &opratutto '})€r una notevole diminuzione delle piastrine, d'onde il nome id i porpora trombopenica . G. ~1eda (La Ra.àiologia Med. , 'VOI. X·DII, f. 8, agosto 1gczs) dopo aver ri covdati i sintomi diffeTenz iali di tale morbo e le teorie patogenetiche, si sofferma sull'i-mportanza cl1e ha la milza in ·q ueste malattie, e sull'attività del midollo osseo nella prod'Uzione delle .p:iiastrine. Tenentd o presente che la splenectomia è utile i:>erchè aumenta immediatamente le piastrine, e modifi-ca la ,c rasi sanguigna, l'A. l1a 'roluto usare la radioterapia in questi .casi. Gli scarsi e oontradittori risultati ottenuti precedentemente con que· sto mezzo idi cura sono dovuti alle dosi eccitanti u&ate; l'.J\. ha invece usato dosi intensi,·e, cercando di ottenere lo stesso effetto del1a sple nectomia. In alc11ni .e.asi è stato aggiunto alla radioterapia splenica, quella eccitante del midollo osseo, a .d eboli dosi, sulle os5a lunghe e piatte, e talora anche sul fegato, cercando in tal modo di eccitare il tessuto mieloide a produrre le piastrine. I risi1ltati di~r eti consigliano l'a'Pplicazione del metodo nelle diatesi emorragiche trombopeniche. cerr:tnirlo di perfezionarlo, e magari con1binandolo all'elioterapia e alla diatermia. 1

1

CARU I.

Irradiazio11e della milza e coagulazione del sangu~. F. Bernhard (A rcll. f. Klin. Ch irurg. Bd. 130. f. 1~. pag. 93) riporta. a tale propo"ito, le . eguenti conclusioni :

1) I.a milza non è da con-iderarsi come l' orari no centrale della coagula:.ione del sanoue, poii:he le

ricercl1e eseguite su 10 splenectomizzati si ra .. omigliano a quelle eseguite in pazienti non sn1ilzati e ·p oichè le ricerche esegt1ite 5U i pazienti irradiati per linfadeniti tubercolari, dattero eguali risultati ad individui irradiati ulla r "'gionc splenica. 2) Le oscillazioni della velocità di coagulazione nel normale sono ampie, sia nello stesso giorno, cl1e in diver5i, ma la cifra media rimane costante, così come la temperatura individuale. 3) Solo 1/3 (0.3) degli indivi.d ui reagisce, cl o po l'irradiazione della regione splenica, • con lina accelerazione della coagulazione, in vitro: altrettanti, •p erò, reagi5conrJ con un prolunga;mento d1 detto tf>mpo, gli altri (0.4) non ne risentono af•. ratto. 4) La irrad•i azione 1 p re,rentiva della regione ,plenira per diminuire l'emorragia d·u rante l'operazione, e, ri&pettivamente quella post-operatoria é da •consigliarsi solo in quei caisi in cui si è di· mostrato trattarsi di quegli individui suscettibili di risentirne un vantaggio. In que5ti casi Bi può effettivamente ricavarne del bene. Ulteriori ricerche hanno 1dimostrato che gli stessi individui a djstanza di tempo variabile reagiscono Cl)Stantemente nello stesso modo. E. l\il. I

Anemia 1-rrave e trasfusione sanguigna. nucamp, Blouquier de Claret e P. Falgairo1le nella seduta ·del 7 maggio della ocietà òelle Scienze mediche e biologiche di :\iiontpellier, riferirono sopra due casi di anemia girave gt1ariti con la trasfusione sangui·gna. (Bulletin de la ociété de s scien.ces 1nédicales et binlogiq11e lier, maggio 1926).

de Jlont/)el-

Xella prima osservazione si tratta di una anen1ia primitiYa, criptogenetica: nella seconda di una anemia consecutiva ad una ostinata sindrome en1orragipara opravven11ta durante l·a convalescenza cli una !ebbre tifoid e. In a1nbedue iJ. reperto ematologico e lo stato generale erano di una gra,·ità straordinaria, come si sogliono vedere nelle . forme tpernicio5e ~raYi; in ambedue erano riusciti infrnttuoc:;i tutti i tratta111enti consigliati da1ln mo· tierna terapia. La trasfusione ·del sangue produsse effetti miracolosi e duraturi. riportando al n ortnal e la !ormola ematologica, reintegrando 10 -,tato nenerale, ed arrestando n ettamente 1~ ep1... ta "'l infrenabili nel con,·ale$cente da tifo. PERSfA.


161~

IL P OLTCLJNTCO

La trasfosione di sangue fn pratica. ln <lica;;ioni. -Xelle anemie acute post-emorragiche

fsrrandi trasfusioni di 300-500 em e.) e n elle malatti~ del <;angue {medie e ~iocol e trasfusioni di 100-200 eme.), n egli stati emogenici d ella donna in cui i hanno anche insufficienze ghiandolari per cui i associa la medicazione endocrina. Con troindicazioni. Dal lato del ·donatore, sono le iniezioni trasmissibili, specialmente la sifilide 5econclaria ; dal lato d el trasfuso, la miocar-Oite che P'Iò portare una dilatazione acuta d el cu or e. I ncona>Pni en ti. ono dovuti di solito aid incomriatibilità dei sangui. Si interromp erà la trasfusione in presenza di minaccia di e< shock ,, (opp r (>ssion e precol'diale, c ianosi, dolori lombari ). Gli i n cidenti tardivi son o specialme.nte di natura r enale, albumi nuria tran$itoria, emoglobinuria ed anche anuria. Gli in convenienti si evitano con l 'esame preventi\ro dei gruppi sanguigni. Un gr an·de miglioramento n ella trasfusione si è rag-giunto con il citrato di sodio. I l sangue citr'\tato ha l e stesse proprietà di ·quello n ormale, dal punto di Yi 5t~ idegli elementi figurati com e del contrnuto i:J'\ ossigeno; non è tossico; vi si associa inol tre l'azione emostatica del citrato. Anche ìe soluzioni glucosate sono anticoagul anti, quindi in inancanza di citrato 5i potrebb e utilizzare il glu· cosjo . I.a tecnica corrente con siste in: 1) presa d el sangue •dal don atore mediante puntu ra venosa con un grosso ngo; 2) ricevere il sangue in un r eci, pi ente co11tenen te citr ato di sodio al 10 % (circa lf) cn1r. 11er 100 eme. di sangu e; 3) ini ezione en , ·do,rrno~n drl sangue citratato .con una grossa siringa, meglio se da 100 eme.; a rigore può bastare u11n cl a 20. i pl1ò anche ra'Ccogliere il sangue direttamente in una sirin ga <la 100 eme. in cui si tro,·ino 10 r n1c. di soll1zione di citrato al 10 % e co ì iniettare direttamente n elle v ene del ricc,-~tore. (Journal d es prnticiens, 9 marzo 1926). 1

f il·

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Meccani mo d'azione del bismuto n ella s ifilide. ·\ lct1ni medi camenti lltilizzati nella terapia d ell b tripano~omiasi e delle spirillosi, eser citano la loro (!Zione parassiticida dopo essere andati incontro a mo lificazioni più o meno profonde n ell'organi~mo. Qu e~to da Levafditi (Archt1'. de médic., cirug1a y ei::pr.~in lirl., 1925. n. 10' d altri fu ~imostrato nell'atoxil ''erso i tripanosomi e c;emhra dover t amn1ettr.rc per il bi"ml1to. Il bisml11o senza azione in ,·itro ~oprn i tripanosomi e gli spirilli, òiYienc •

[ .i\.i.~NO

XXXIII FASC. '6}

fortem ente nocivo ,·erso di essi allorohè si sia p osto anteriormente in contatto con e ·tratto fresro di fegato di coniglio: nello ste5so modo si compoTtano l \ t\s., l'Sb., il Va. Le sostanze protei.. ill1e sembra110 a,·ere una importanza gra~e nel 'Processo c.he pre5iede a questa trasformazione del n1~t.a.llo , introdotto n ell'organ1smo, in una toss1 albumina ar$enica~e o blsmutica, sotto la quale forma. i l metallo può operare n ell'organismo. Dalla miscela bismuto albun1ina, si ha lln .com1p l eS60. co11oido bi ·mutato 1detto da Le\'aditi e ~icolau~ bismoxil, che si distingu e <lai sali di mcrcu11e> per il potere da esso possedt1to spirillicida o tri11anosomici<Ia in vitro. ~on solo il fegato è capa ce di dar luogo allo bismo:xil, ma ancl1r. i polmoni, il cervello, i reni , ecc. Nella bi1smutoterapia,. una piccola parte 'del sale 1niettato subisce le utilt trasformazioni necessarie, il r esto è eliminato • I... eYaiditi e Nicolau, ed anch e Navarro :\Iartin • hanno dimostrato che i l l a tte ·di vacca , di coniglia, dj idonna, .contengono un bismogeno, cioè una sostanza capace di riattivafte jJ sale di bi~ml1to.

Fournier h a trattato d ei 1siifilitici con il bi·smoxil • e;ct i ris11ltat.i clinici ottent1ti •dimo&trano la effi oacia del metodo che apre una via n11ova per la preparazione di alcune sostanze terapeutiche. Lo Jia·t tivazione del bismuto ~er mezzo dei colloidi 'PTOteici d egli estratti di organi, esagera. in modo evi·dente, le p•r oprietà antisi'filiti·che 'del metallo: ignoriamo il m eccani smo con jl quale a\n.iene l'aumento di questo potere terapel1tico: in questo processo bi.sogna dar importanza alle materie al .. b uminoidee. P os5iamo ammettere n ella terapia del bismoxil, •due fattori: da un lato le infinitesimali quantità di metallo, e dall'altro i ·colloidi proteici, cioè ·da un lato la bism11totera p ia, dall'altro la proteinoterapia. È probabile c·he nell'organism<l, q u Pl che pro·yoca la distruzjone dei trepon emi . la cic:ltrizzazion~ delle l esioni specifiche, le modificazioni delle reazioni umorali, n on sjn il sa Jr hi<5mutico tal quale viene somministrato c;otto l~ pp1le. n ei muscoli, n el circ,)lo: il der1,·ato hic;n111tiro. qualunque esso 6ia. dève prima cli ~~ociar'i 1n presenza d el bi smogPno ti~~nlare, rò i I bi sm11to liJ)ero, allo stato nascente 1ctella molecola, prod11cc trasformazioni or"'ano-mPtalliche, dotnte Cli proprietà parasc.iticide. T...'esperi en1a dimo tra che per rPalizzare i richiesti complessi colloi<lo-mcta.llic1. ~ono n ece arie piccole quantità di metallo J>C'" ditruggere il treponema e far cicatrizzare la lt,c:ion e: la dio;.truzione fl el treponema in s1tu Yi ne reA lizzata in prec:.pnzn di CJ11antità di bismuto jn1possibi l1 a dimo..,tra i con ali a.ttnali n1eto li chimici. l ..'ic;tnlo.gin ha dimoc:.trAto ~he 11 bi muto in1 t1

1


[ANNO XXXIII , FASc. 46]

SEZIONE PRATICA

tato è imprigionato da una massa di polinucleari -0he lo dissociano e formano corpo con e5SO, 1 ieucociti degenerano ed il d,e trito porta a trasformazioni profon1de dei rderivati bismutici. In tali con·dizion i il biismuto si ipone in contatto con i treponemi uegli accidenti specilfici in quantità inifini·tesi-mali 1na senza 1d u1b1bio sufti1cienti aid assicurare la sp·i rochetolisi. MONT.

IGIE1~E.

Sulla biologia degli anofeli. D. FALT..ERONL Riv. di Malar., 1926, n . 4).

• (1

L'A. ha compiuto una serie di r icer che le quali fiorprcndono per l'originalità della concezione e per la semplicità 1della tecnica. Tra la immensa ma ingombrante 1prod·u zione contemporanea in questo campo, le sagaci r icerche del Falleroni sembrano ri·CM1durci ai tempi ·di Redi e di Spall1nzani. _.\ titolo ·di esempio, per studiare il meccanismo della s11zione n·egli anofeli, egli sottoponeva que.. sti insetti a vari.e mutilazioni d elle parti boccaJi. Li. alimentava con liquidi zuccherin'i colorati, con i qi1ali rie.m 'Piva idei bu1d el.li o che iniettava sotto la c11te degli animali di laboratorio, f)bbligando così gli anofeli a1d aosorbirli mediante .p unture paragona1bili a 1quell·e con cui si fP~ocurano il sangue: ha accertato che, in queste condizioni, i liqt1idi zuccherini si 1comportano come il sangue, cioè passa.n o direttamente nello tStomaco, senza raccogliersi nei dtvertiC( )li esofagei, il che normalmente avviene ;per i liquidi zuccherini. DaJ. punto di vista igienico, interessa notare che le rj cercbe -O.ell »A. portano ad esc1'udere la possibilitò. cli una trasmissione passiva dr1 1 i mala.ria per opera d elle zanzare, mediante la riemis ione di una ipart.e ,di oangue irrf ettan te già ingerito, inoc11lato, insieme ~on la sali,-a, sotto la cute, ne1 prati·c are una nuova ipu·n tura: in altri termini, senza che i parassiti attraYer ino le fa i di zigoti, oocisti, sporozl;)iti. Questa ·p ossibilità era ,già tata Jlre a in co11sidcrazione da Grassi, c'fle l'aYeYa af.frontata sperim entalmente. L' .\.. ha osservato cl1e il sangue assorbito non resta 11ello stilo dell' aippar.ato boccale e -cl1e ' 'arca anche i tiiYerticoli esofagei, per rarcogliersi i1ello ~toinaco, donde n o11 ,·iene rie1ne ~ o quando le za11zure, dopo a\·er uccl1iato del sa11gue .. enza <> sersi satollate, pungono un altro sogo-etto. Queste ricerche ne confermano altre congeneri d el ".\tissiroli.

1615

In tali condizioni la trasrnissione i1on può aver luogo. _t\.ltre ricer che dell' A. con cernono la vita inYer-nale degli anofell.; nelle nostre regioni queste zanzar~ <:ontinuano a n11trirsi, a moltiplicarsi ed a conferir e infezioni primitive, 5ia p·u re in misura rjdotta. La p roduzion e del cor1po adiposo o ingrassamento degli anofeli n on è caratteristico della stagione fredda, ma si può osser\·are ancl1e in estate. Le ricerche dell'autore sono diligenti, minuziOcSe e su vasta scala. ·Quando si p en si che egli conta 1

74 ·anni e che solo da poco si è conisacr a.to a

questi studi, giungendo d'flln subito a risultati che si S1ono imposti all'attenzion e d ei comipetenti e rivelando una forza di lavoro e un'agilità mentale a tutta prova, dobbiamo convenire eh.e, se la n ostra tazza iproduce di questi campioni, ha qualità di fondo meravigliose. L' A., il quale ,è ispettore su1periore medico pres50 la Direzion e di Sanità, ha potuto intraprendere queste ricer che grazie alla mentalità aperta dei dirigenti, i .quali hanno compreso come egli pote5se rendere molto nel campo scientifico, '\'erso il quale si sentiva 'fortemente attratto, e gli hanno' spianato la. via. Noi ci 1domandiauno che .cosa avrebbe r eso uno sperimentatore di tale tempra, se non fosse stato sottratto alla 1scienza dalla carriera degli llffici, .ma avesse cominoiato a coltivare i laboratori con moJti anni di anti cipo. 1

\ ' . L.

VARIA ~ Medici e clienti.

D . ...\.rn1strong (n o ton, .\led. a . • ura. JoiLrn .. 19"26, 1p . 305} ha studi.ato attraYerso le pagine dt') J me dico ne1la pubblica starnpa e le lettere dirett e a società di as5icurazioni quali sono i d esideri e i bisogni del pubblico 1n materia di con sigli anitarL lJna osservazione che i·.-\. fa è che no11ostnnte il ...grande incremento dato alla conoscenza d elle questioni intere&santi il popolo in materia <li nlalattie e di salute, esi. te, aJmeno in ltna gran parte. di esso, una notevole janoranza i11 1nateria. Il che fa cl1iedere se i m etodi attuali di <litfuione delle cono cenze anitaric nelle t:uol, e fuori i ano tecn 1can1ent e b11on i o m<·110. Un co.;picuo nl1n1ero di don1anù<> ... i riferisce ~· rimecli reclamistici o a cnr ;') ci arlatan l'~c11P , r '"' 1. ;:rono spe~~o da indiYìtlui che hann o pri1113 rie r _t. alfn")er3 di medic i .. enw "t" l J1'\fa e1lti ri:iultatf. -

.


lfl16

IL POLICLINICO •

Que-te clon1ande n1ostrano una alquanto estesa _fiducia nella cla5se medica. .\ ltr e don1ande si riferiscono a pareri clifformt dati da medici p er lo stesso malato, ed alcune ::,Ono addirittura critiche della professione medica. :\tolte sono dirette ad a'rere informazioni generiche ~u dati metodi di cura o di accertamenf.-0 cl iRgnostico o sui come trovare un buon medico ,.,·,·1=n·o lln a1ppropriato specialista, ecc. Qu c> ta corrispondenza rivela l' esiste11za di un ti~o cli m edici poco intelligente, poco colto e 111Clno cosc iente il qual e danneggia non poco la 1proffl"sione in genere. L' .\. con clude per la n ecessità che in un modo o in t1n altro si istituisca un servizio di infor· n1azioni diretto e locale 1se si ·v uole porre un frP.no alla tendenza delle persone •di andare da 1 n medico ad un altro, al cresce11te 5contento e a lla delusione Yerso la professione m edica, e se 5i Y11ol e proteggere i malati dal cadere nelle g rir!fie <li agenzie mediche reclamistic11e, di ciar1

t . 1a .::i n1 , PCC . •

. econdo l '.$.\. ogni comune dovrebbe aYere lln uffic~o approYato di informazioni m ediche al quale le per~one po5sano rivolgersi con fiducia per inforn"azioni concernenti pratiche 5anitarie ed igienic11e, per consiglio imparziale, spregiudicato e di"intcressato circa trattamenti medici, p er suggerimenti concern enti le modalità di esami di salute, per guida in quanto ai 5ervizi clinici, per })rotezione contro la frod e e il ciarlatanesimo. . forzi più concr eti occorrono per favorire la ron1p rt enza da parte della profession e m edica e la confi'i enza del pubblico sulla sua utilità. Quin. <li proy,·ectimenti p er la educazione .p o$t-laurea, corsi abbreviati per m edici, provvedimenti di '\igil3.nza statatle, ecc. I.' ..\. con clude ri leYando la importanza di incoragg-iarl) i rnedi ci ad andare incontro alla ere "l'l'll! c r ich ie:sta di personale p er consul enza igie111ca. per i eryizi di esan1c cli salute, e per la J•artt">cipazion e ;illa pratica priYat.a di medicina pr c\~ .-: r1ti" a . Qur~to contplen1ento di istruzione m C'dica sart•hbe ur1 obbligo che co1npete principalmente alla F'ac·ol t à di n1cdicina. alle soci età mediche e a si· r11ili organizzazioni profe5sionali. Queste organiz1:lzi on i n1!lùi che <lo\·rebbero • in collaborazione con "'li 11 ffì ·i sanit ari e di igiene, aYer e una 11art e 111a~gio1·c cl i quel che finora hanno a\·uto nel r:lr npo clì gui'<lare e di illuminare il pubb1ico. 1

[ANNO

PUBBLICAZIONI

XXXIII F ..\SC. '6}

PERVENUTECI

Una pericolosa applicazione di f or ci1ie . - Palermo, Ind. Tip. « La. Commerciale», 1924. l l.\RCOZZI ..A...Loo. Di certe nio<lificazioni degli etc. 1nenti niorf oloyici d1 l .,anoue, verificate, durante il tratta11iento bismutico in luetici. - Parma ~ Tipagr. Parmense, 1925.' }fARI0TTI ETTO:'lE Cun -1-rihuto .~perimen tale sul mecco.nisnio di azion.e e sul valore clinico della Refbzio1ie [f'assei-m.ann . - Mi1ano, ()oop. Grafica Operai, 1925. )1Ano~N.\ .PTF.11'0 La rh11·urgia ·n ell'arte. assa.ri, Gi<•v. GalJizzi, 1~25 . .i\fAROT'.IA RADEGONDO. Il fremito so praiclavicok' re 'Tiella tubercolosi. - Napoli, N. JoT"ene, 1925. .:\IAHTlNOTTI G. l '<1cciMz1one antitubercolare. Bologna, L. Cappelli, 1924. .l\f.\G~I LucIAxo. Infezione reu1natica e a11ergin. tubercolinica. - Bologna, Bullettino Se. ~fedi­ nI..\H:llO

-. ER ..\FINO.

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In. !ritorno al tipo bulbo-protube,renziale della m<llattia di H eine-.11 ed•i·n . - Firenze, Luigi Nicola i, 1925. In. Oonsiderazion i anatomo-cli·niche intorno ad un tu ·1 norf tr>ratoloyico dell'epifisi cerebrale. ie.. na, 'l,ip. S. Bern :1rdino, 1925. :\IAROL.\LS GIUSEPPE. Endote'biorna della ve1w. cubitale. - Sa a!ri, Giov. Galliz.zi, 1925. Go1~r.A CAHT.o. I/evoluzione ciel concetto di den1e11za preroce. - GenoYa. G. B. Marsano, 1925. G1osEFFI 'M. L .o cure di uva a Pare11zo. Gaetano Coana. e F., 1925. In. Indagi11 ; e consirlern:::ioni sul decorso della parrilisi proyre~s 1 t'Cl trattata colla piretrotera.pia in associazione coi pre1Jarn ti di hism u.to. - Pesaro,. G. Federi ci, lf)25 . GuERRINI G"L-roo. 1'tull 1o r,1 nn e «in vivo» della lisocitina . - :\Iilano, Antonio Cordani, 1925. In. rrn-0.1 epidemia, di peste narrata in versi. - • ~filano , F. Fossati, 1925. .J u NOANO ~IICBELE. Azione emostatiica del citrato di sodio. - Napoli, Stab. Titp. «La. Novissima H,. 1925.

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Io . .~0 1n e ob errntinn ~ on thrornbosis o/ the cnronary ,,rferie3. - Ne\\'-\ or k , ..\ ociation A mer. 1

i\I.

c.

Physicians, 1919.


[ANNO XXXIII , FASC. 46]

SEZIONE PRATICA

1617

• POLITICA SANITARIA E GIURISPR DE ZA. CONTROVERSIE GIDRIDICHE. LXIV. - Sospensione delle modificazioni delle piante organiche.

una deci!:>ione in sede giurisdizionale o decreto reale su ricor~ straordinario al Re che abbia dicl1iarato illegittima la deliberazione di soppreoBione o la dispensa dal servizio. In tal caso non si trat!a. di creare posti nuovi ma si lJrovvede. in c;ecle amministratiYa, alla e5ecuzior1c di un prov\'edimc11to gerarchico o di una decisione irreYocahile e oi ricostituisce 1c1uel rébpporto cl1e fu prima illegittimamente c,,stinto. Potrù jJ Comru ne, in ·dati casi, rinno,·are il St\ ') ·p ro\rvcd i rnento con Pffetti e.r nunc, ma qui vogliamo dire soltanto c11~ il decreto 16 ago. to 1926 non è cli ostacolo alla esecuzione •di quei prov,·edimenti e di quelle deCi$ioni che, annullando deliberazioni di soppressione di posto o dispensa ·d al servizio, abbiano ~o effetto 1 cli condurre alla ricostruzione del rapporto preesistente.

Il Decrc1o-Legge 16 ago5to 1926, n. 1577, pubbl1. '·ato nella (;azzetta Uftlciale del 18 settembre n. 218, rjchiede brevi •delucidazioni. La disposizion e è questa: « In via tra.nsitoria, f' fino a che non sia diversamente disposto .cori su cce&sivo iprovvedimento leghslativo, le provincie, i comuni e le i5tituzioni pubbliche di benefj-ccnza non possono modificare i ruoli organici del peT~onale dipen dente e le relatil\'e norme re~olamentari 1 per aiccrescere il numero dei posti o concedere, comunque, aumenti -Oi stipendio, sa· ìari, paighe o assegni di qualsiasi genere al per· sonale ste5so. <' Il divieto di cui al precedente comma, Yale ..\ gli effetti dell'aumento di stipendio si ~eve anche per le norme che regolano il t1'attamento fare certamente eccezione per i provvedimenti di quiescenza )) . che sono stati ·-' che saranno emanati ·dlalla Qt1esta norma proibitiYa è entrata in vigore il G. P . .L\.. in forza dell'art. 34 dcl R. D. 30 di.ce m18 settembre (giorno ·della 1p ubblicazione nella b r e 192.3, n. 2889. Gn.r:.etta Ufficiale ) e riguarda: a) la istituzione .t\nc.be in questo caso si tratta della osservan· di nuovi posti di organiao; b) l'aumento degli za di un bbligo legale, indefettibile per la deetjpendi. assegni, indennità, ecc. terminazione degli stipendi minimi e 5e, in qualSi ·deve ritenere, anzitutto, che non si ano comche caso eccezionale, la G. P ...\. non ha ancora pre~i nel divieto i posti di uf'fi ciale 5anitario pro'''·eduto o la cteterminazioo1e di es5a è in concon111nale o consorziale e in genere tutti i posti t estazione, gli e,·entuali aumenti di stipendi o obbligatori per Je.gge. Qualora questi non ~i ano di assf\gni o di indennità ohe derivano dall'apformalmente già O.)IDJpresi nell'organico e al ser- plicazione d ei minimi stabiliti o da stabilire è vizio si provveda mediante in-carichi prov'\·isori. pj enarnente Yaliida. La re,1isio·ne dell'organico e la sistemazione me.;: 1no da eccettuare an~he tutti gli au1nenti che d ia11te nomina definitiva non in1rportano creazioclPriYano dalla applicazione di nornie preesistenti llCl di po5ti nuovi. Continuano, qnindi, ad a'\•ere (quadri :>nini, sessenni, ecc.) e quelli che si fonpi r.na efficacia att·u ale il R. D. 29 no,•embre 19~5. ctano s11 disposizioni di legge. inteticamente: il n . 2266. concernente le nomine ·degli trffi ciali dj,·ieto riguarda nuo,ri a11menti discrezionali. c;anitnri e t11tte le rctisposizioni relatiYe ai conl:n'altra eccezione è però opportuno segnalare: ~c-rzi di vigilanza igienica. In questi casi si tratta ounlora un servizio ia riordinato e l'obbietto di regolaTizzazione formale e di esect1z.ione di della prestazione dell'impiegato n e c:,ia not e\'olun obbligJ leciale. Le istituzioni nuo,'e. ,.ic>tate 111ente accresciuto (come per es. nel caS>) di soptransitorian1ente dalla legge. sono quelle discrezionali, 1per ser\'izi cioè che hanno già una or- prec;-..ione d'una con<lotta e di o.n1pliam 'nto <lella ganizzazione giuridicamente normale e che per- circoscr izione idell'altra), in t11tti i ca5i cioè in cui Yi c;ia una modifi cazione d el rapporto <l'imciò dovranno e55erc disimpegnati n elle condizioni piego che determina necessariamente una alteattuali di organico rnzione dell'equilibrio economico dcl rapporto C::ono inoitre da eccettuare quei posti che. c;op· ~ teoc:.o, non c;i può ritenere yJetato quell'aumento ]'lrcssi o i11 forza dei poteri normali o in applidi retribuzione che sia }'>CTittimato dalla nec es· cazione ·dei noti decreti ?.7 maggio C' ~-l ett emgità òi ricostituire l'equilibrio econl)n1ico tra prehre 1923 devono e5se1·e poi ricostituiti in e cct1stazione e remu11erazione. In tal ca~o non si trat1ion0 di 11n proYYedimcnt.1 in sede di tutela o ta della ~o ncessione <li un aumento, ma si pro,·in sooe gerarchica che abbia annullato la 1<leli,·e<le a llil riorrlinan1ento della orrranizzazione bcraz1on di sop1>1'essione o in dipendenza di 1

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(*) La prC\Sente rubrica è affidata all'.a.TT GIOVAN Nl ..;EL\'AGGI , esercent.e in Cassazione. con ulente-

lega.le del nostro periodioo.


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TL POLICLINICO

<lel servizio entr o i limiti del poter e d ei Com11ni e degli altri enti locali. La d ispooizione, CJ.)me s i è detto, ha c arattere transitorio ma .contin uer à ad esser e efficace sino a quan.do n on sarà abrogata, a norma d ell 'art. 5 (lelle di51Posizioni preliminari del Codice Ci\·ile.

LXV. - Ricorso contro atti lnet'enti ai concorsi.

.i\gl1 effetti del ricorso contro atti o provvedimenti iner enti ai concorsi si devono distinguere I due fasi: atti concern enti l'av·vLso d el conq')rso e la ro mpos,izione della Commissione; atti della Commi~ione. I primi, p er esem:pio, qualora si assuma ch e la Commissione sia .stata irregolarmente nominata n el suo complesso o i n alcuni d ei s,11oi m em ib ri o che il iposto dove9se eoser e attribuito per promozion e, ecc., c ostit uiscono pro\rvectimenti p er sè stanti e definitivi che d evono es. ·s er e im.p ugnati d ir ettamente n el termine di leg~e, il quale decorre dalla data in c ui gli interessati n e abbiano n otizia. J motivi con cernenti tali atti, sia pure d edotti col ricorso contro il 1provvedimento definitivo, s arebber o consi:derati tardivi. Invece gli atti della commissione, avendo ca, rattere preliminare allo effetto d el iprocedimento del con corso, 1che è <lefinito con Ja del~berazione d i nomina, non possono essere impugnati s,e nor1 insiem e con il r isultato finale, cioè ~ol provYeiiimento definitivo emanato ·dall'autorità d elibe r a nte .sulla base 1del giudizio della Commissione. Di questo princiipio direttivo ha fatt:> applicazion e l a IV Sez. del Consiglio di Stato con deci sion e 18 giugno 1926 n. 322, con la quale è s,tato dichiarato n on valutabile un m otivo che deduceya la ill egale comrposizion e della Commissione per un concor so indetto dal M1nister o della Guerra.

LXVI. -

Compensi per lavor i straordinari.

f: giustificato il compenso speciale con cesso a.l1' impiegnto che, per incarico legittim Rmente r iceYuto, abbia prestato t1n laYor o straordi11arlo. Ciò è O'.'Yio. 'ta, con riferime11to a qne5ta r isf)luzione di ll1a5::i n1a, segnaliamo i 1 parere 10 m arzo 1926 (Co· T11nn r di Lendinara) pcrchè da esso r isulta che <le\·e esser e considerato lavoro straordinario non soltanto quello che per sua natura n on ri en tra nei do,·cri normali d ell'impi egato ma anche quello che per entità quant it atiYa o per le circo5tanze di tempo in cui il laYoro è pre-tato. ac:.c;ume cnrnttere - rranr clinario. :\'e! caso che era obbietto ciel par ere snrl-< Jetto si tratta ,.n di lavoro òi scritturazionn di liste elettorali. che rlentrn\·a fra i doveri noi 1na lt clell 'urri io n1 quale gli i mpietrati erano

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XXXIII FA.Se. 46)

addetti. Tuttavia il Consiglio di Stato ha ritenuto gi11stificato il compenso in consi•Jerazion e della entità quantitativa del lavoro e dell'orario eccedente il normale. Circa la mi5ura del comipenso il criterio era stato d esunto dal R. D. 17 febbraio 1924 n. 182. che sta.bili.sce norme per la concessione dei premi dl operosità e di r endimento al p ersonale dell'amministrazione d ello Stato. Si è osservato però che, sebbene in via di massima si d ebbano osservare per i compen si Sttraor.dinari l e norme stabilite p P.r gli impiegati go\•ernati,•i, pl1re OCC\)rre tener presente ch e le di5posizioni del decreto 17 feb· braio 1924, oltre ad avere un carattere di generalità, hanno particolarmente di mira l a r etribuzione d e!le prestazioni straordinarie di natura continitativa m entre nel caso allora esaminato, si trat' ta,ra .di un lavoro veramente eccezionale, di con5iderevole rr1ole e di caratter e transitorio ch e doveva essere co1n piut.':> entro brevissimo tempo, oltre l'orario normal e giornaliero. P er queste ragioni il Cons,iglio di Stato ritenn e ch e fosse g ius tificato un compenoo anche in mi·s ura magigiore di quello ris ultante dalla applicazio11e dei criteri d esunti dal R. D. 17 febbraio 1924. In con cr eto , ipoi, de!erl al 1a G. P . .i\. in sede di tutela la d eter1ninazion e della misura del comipen so.

LXVII. - F orme per la concessione della indennità caro viveri. Il Consiglio di Stato, con parere 27 gennaio 1928 (Comune d i Caserta) ha richiamato alcunfl norme concerner1ti la concessione d ella indennità caroviveri, la quale, come è ~oto, è ora facoltativa per gli enti locali. Il parere si Tiferisce ad un ca so in cui la indennità era stata con cess,a dalla Giunta comunale, in ·via d'urgenza, cioè coi poteri del Con siglio. ~1a h a osservato il Consiglio di tato che trattandosi di una spesà facoltativa per la quale non concorreva a 1pri1)ri alcuna urgenza e tanto m eno un'urgenza tale da non permettere la convocazion e del Consiglio e dovuta a causa n t10va .o posterjore all'ultima adunanza con s,iliar e, la Giu11ta n on avrebbe potut1J, e dovuto deliberare. ~è val e a sanare la illegittimità della (telibernzion e l a. 5uccessiYa ratifica del Con si gli o, perchè questa non può rendere valido un atto nullo per eccesso di potere. l\Ia anche se l'inter,·ento della Giunta comunale ro-se legittimo, sarebbe 5tata ....empre n eces. aria la os ·cr,·anza di al tre formalitl\: ratifica in rloppia letturn. affis ione nll'albo pretorio per •) tto giorni con ccutiYi; apprO\:aZione clella G. P ..\. dopo 15 giorni <lalla pubblicazione, per ~li r)veutuali ricor i rl :li contr ibuenti. I


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SEZIO~E

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PRATICA

NELLA VITA PROFESSlf) NA LE. •

ta il J>roblema dei p<:?rioclici d'interessi professionali. Verney rileva che vi sono periodici scientifici con sezione d'interessi profession.ali , sul tipo Il 27 ottobre si sono adunati a Padova alcuni del « Policlinie:o ». Ascoli osserva che co11"'iene conr appr esentanti della. stampa. medica italia-n a, per siderarne I indirizzo [>revalente. In esito al dibataddivenire alla costituzione definitiva di una nuotito _i\sco1i accetta di escludere dall ·Associazio11e va. Associazione, al posto di quella in crisi, e i)er così la sta.1np.a. jndl1stria1e come quella professiodiscuter e l o schema di statuto ;predisposi;~ da una. nale e propone di inodificare l'art. 5 dello tatuto commissione ad hoc e rielaborato dal prof . Ascoli co1ne segue : (v. fase . 15) . « Sono esclusi dall' A ociazio11e i direttori, reErano presenti: il sen. E. ìVIaraglia110 (Genova), dattori} ecc. di periodi ci destinati precipua1nente il sen. G. B. Queirolo (Pisa), l' 011. P. Castelli no all.a pub·b licità e di q11elli che risultassero alla di(N at:>oh), il prof. V. Ascoli (Ro1na), che presiedette pen denza diretta di una casa industriale (si eccetl'aclunanza, il oomm. L. Pozzi (Rorna), l'avv. A. tuano, fra le i11dustriali, le case editricj). Rum1no, anche in rappresentanza del prof. A. Fer« No11 sono amme~ i come soci ordinari i redatranni11i (N aipoli), il dott. A. Clerici (Milano), il tori di Atti o Bollettini di Accademie o ocietà dott . N. Castellino (Napoli), il prof. P. Picci11i11i ~cie11tifiche e i B alletti ni degli Ordini dfli :in itari (Mila.n o) , il prof. L. Piazza (P alermo), il prof. L. o di periodici dedicati agli interessi iprofessioSivori (Genova), il clot.t L. Verney (R oma.), il nali ». i approva. dott. F. Figari (N aipoli), il dott. G. Grisanti (Pa ... In conformità alle i)recedenti decisioni e su proler1no), il dott. }\.. Cambiaso (Gen ova), il dott. C. po ·ta di Clerici, l'Associazione assume il titolo: B ucchi (Roma) . t< ....\.ssocia,z ione della Stampa l\fedica, ~ cientifica Avevano aderito a1La costituenda Associazione : l taliana » . il sen . G. San.a.relli (Tuon1a) e i colleghi E. Villa _.\Jl' art. 8 Castellino jr. prop·one di semplificare (Milan.o), P . Gaifami (Bari), R. Simoncini (Moil comrn.a 3°. Si ap1prova la varia1rte: dena.), G . M eldolesi (Roma), G. Prosperi (Firenze), « Per altri gi-.avi motivi la radiazione viene proA. Oasarini (Roma), G. Oliaro (Torino), 8. Sala mossa dallo stesso Comitato e contestata al socio (Ca tani.a), G. Bartolone (Milazzo), F . P erussia per le s11e giustificazioni; giudica inappellabil(Milano), L. Sagona (Caltanissetta) O. Polima11ti mente la Git1nta ». (Perugia), N. Sforza (Roma), G. Ooen Cagli e . .~ll'art. 10 l'avv. Rummb nota che le esclusioni A. :Piperno {Roma), S . Silvestri (Il.orna.), G. Bipronunziate dai Comitati locali potrebbero \Prol a11ci0ni (P i a), A. D 'Or1nen (M ilanr.) , A. Bo]a:ffi vocare graYi attriti e inoop•p are l'azione dei Co(Li ' TO rnOì). 1nitati stes, i ; \orrebbe che le decisioni fossero deAscoli osserva ohe por,he i)roposte di modificamandate a.I Consiglio centrale. Piazza rileva, a zioni sono state avanzate, e tra esse una sola me- · tale riguardo, ohe Yi sono periodici attaccabrighe rita rili·e vo, oonoernente l 'C>tJPO·r lnnità che editori ro11 i qua.li è sem!1re fastidioso di aver da fare. e r edattori costitl1iscano due associazioni sepa1r.ate . \Ternev... osserva che ve n'è anche di libellisti. Si dichiara contrario, dato che si è in pochi e non A coli contrappone che conviene avere il coraggio conviene sme1nbrarsi e co11 iderando che oggi tra di a. sumere la responsa1bilità dei giurlizi e delle deçisioni e stitna che si debba lasciare invai-iato editoil·i e redattori n·o n esistono rapJJorti di interdipendenza, ma di solidarietà. Se doYessero insorl'art. 10. L 'assemblea aipprova. ger e çonflitti, si redi1nerebbero. L' as emblea apDopo lievi rito<'chi di forn1n alle clispo. izioni prov.a. tran itorie, si dichiara oostituita l'Associazione e se ne appro,·a lo tatuto. S'impegna la, di c11ssionP sulì'art. 5. A norin.a delle cli-,posizioni trn nsitorie, si pa~a Il sen. ~f a.r agiiano cl1iede 'Percbè gli or~ani d1 poi alla. formazione di un Comitat-0 'pro,l'isorio, .Accade~nie o di E 11ti 1profe ionali ri ulti no e elusi d nl1'_'1 "ociazione; il p1iof. i\ scoli ri ponde C'he la il qi1.a]e supplisca il Consiglio centrale. • u proporedazione di essi non ricl1iede qualità giornalita di Ca tellina jr., esso \iene così costituito: Accoli presidente . Clerici, Ferrnnnini, Verney sestirhe. gretario. Il prof. Piccinini propone che Yengano .anu11e i ~\scoli cl1iede la ~ <lnzione dell'asse1nbJea p r avei periodici a carattere ind11striale, costituendone, re a'lerit'.) all.:-t co tituenda .\. SO(·iazione della , 'tri 1n~ ~ventuulmente una , 'ezione. Iion. Ca tellino i pa )[edica Latina.. i .oq>prova con plauso. dic11iar n. in 111assi1na contrario, perchè i>ro pet•.\sC'oli piega !>erchè non ~1a stato poc; ibile di ta no interessi extra- o para-scientifici . Osser\ a <:>ntrn 1·e a far parte de11' ..\. oc i azione dello , 'ta mpa che tuttnYia ,,.i ono -pe1·iodici di .alto \alore 1'ernica , n1entre non si era nncora co~tituiti. ~ i scientifico, soste11uti da ditte indttStriali, ina. indidecide di fare i nas i per lln inte'a. penrle-nti, per i qua li è do\eroso di fare eccezione. 7 ' erney ne .addttce qualche e en1pio. Clerici crede che i debbano eliminare i periodici in cui ln pub...*. blirità è dissim11lata nel testo. f'ru tellino jr. stin1a cl1e hn .. terebbe e igere una di tiuzione netta degli L'a.:: en1blea 'i "':, anche occupata. di u11a que;1rticoli ro11 carattere <li pubblicità. Clerici pro petrione d'attualità, cl1e int~re:-."a co ì le n1nn1ini-

Associazione della Stampa Medica Scientifica Italiana.

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IL POLICLINICO

strazioni co1ne le redazioni dei 1periodici, concernente le tariffe postali. Secondo norme emanate di recente dall' Ainn1inistrazione postale, il benefizio del conto corrente viene limitato quando le pagine di pubblicità sono i11tercalate nel testo; que te pagine do"'rebbero, quindi, essere raccolte in principio e in fine dei fascicoli·, ma gl'inserzionisti ricusano tale forma di pubblicità, ·p'OCO efficace. Per profittare del conto corrente, non resta che incorporare la i>ubblicità nel testo, con grave disdoro delta, stampa 1nedica più seria e aooreditata, la quale tiene a distinguere nettamente il testo dalla 1pubblicità. Di fronte agli .altri Paesi, la stampa scientifica italiana verrebbe a sentirsi diminuita. Non volendo sottostare a siffatte restrizioni, bisognerebbe corrispondere la tariffa postale intera, il ohe importerebbe un fortissimo aggraYio lJer le Am1ninistrazioni dei periodici molto cl iffusi, co11 notevole discapito dei periodioi stessi e degli aibbon.a.ti. ~coli rilev·a i danni cagionati da tali disposizio11i, n1entre la sta1npa medica già si dibatte tra le difHcoltà. Pozzi e Rum.mo li documentano. Castelli110 i1·. ribadisce con efficacia e chiarezza queste argomen1.ai.ion1. i decide di formulare un ordine del giorno da raccomandare al Governo. In seguito ad ulteriore intesa, l'o. d. g . è stato così concretato: « L ' Associazione della Stan1pa Medica Scientifica Italiana, a.dunata in assemblea genera.l e a Padova il 16 ottobre 1926; 111 esP in esanl e le norme r ecentemente einanate per le ~ped izioni dei periodici in Conto Corrente; co11szderando che gli annunzi di p11bblicità stan1pati nel testo menomerebbero la serietà e il prestigio della. stan1pa scientifica nazionale, mentre l'obbligo di mettere le inse1·zicmi soltanto al principio e all.a fine dei fascicoli :porterebbe graYe da.nno econo1nico, fino a co111pron1ettere la vita e la diffusione di importanti pubblicazioni valorizzatrici della cultura medica italiana; fa voti che il Ministro delle Comunicazioni ~oglia compiacersi di revocare le disposizioni sudclette e di ri1)ristinare q11elle anteriori, e possibil1n nte n1iglior.a.rle, in confor1nità di qua11to fanno altre Nazioni».

CONCORSI. POSTI VAOANTI.

~i\.ct.~To

(l~ou1n).

Al 40° giorno dal 25 ott., ore l ; L . 9J0() e 5 quaùrienni dee., addizion. L . 4 oltre i 1000 pov·., L. 5 oltre i 2000; per uff. san. L . -100 ...\.h . 3176, di cui 400 sparsi, 700 iscritti. Chiedere nnnunzio. . \ 1.Ess ''\1>Ht,\. I>el obborgo , . aln1adon11a ; lire 7000 ~ 1 quinquenni de·.; acldizion. L. l oltre il 5 % p~_?olaz.; c.-Y. ; L. 300 (. ic~ u ff. n.n. ; l.1. 300 ~u J>ph~n:t.n ; L . .500.1 00 ca,•. : etù li 111. 4O n. . '~r,·. n t ro J.) gg. -

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c \TANIA.

R. Prefettura. - Uff. sanitari di Castiglione icilia, Linguaglossa, l\1irabella Imbaccari e Palagoni.a; 1per i primi due eone. L. 7000, i)er gli ialtri due L. 6000; 4 quinq. dee. cad. 15 dic. Esami presso la R. Univ . di Catania . Rivolgersi alla Prefettura, Divis. Sanità. CmaR.I (Bre scia). - Proroga 20 nov. V. fase. 46. CosENZA. R. Prefettwra. - Uff. sanitario pel comune di Paola, L. 7000 e 5 quadrienni decimo, prorogato a tur,to il 20 dic. FINALE E~rrLJ.\ (Modena). Corigrega.zione di Curi tà. - Al 10 dic., chirurgo di1rettore del CiYico Ospedale; docurn. al Protocollo. Età n1ass. 45 a. Certificato voti esami speciali . Tassa L. 50,25. Stip. L. 15.000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 1200 c.-v. e .so% operaz. abbienti; ~icuraz. Chiedere 1

annultz10, ~~OGGI.\.

1?. Prefettura.. -

Ufficiali sanitari dei oon1uni di Candela, Carlantino, Carpino, Castelluccio dei Sauri, Castelluccip Valmaggiore, Cele11za V alforte, Chieuti, Motta l\'1ontecorvino, 01·tano,•a, P€schici, Rodi Garganico, Stornarella, erra,canri1ola; stipendio L. 5000; scadenza al 7 dic. l i'oRLÌ . Uspedale Civile G. B. "ltlorgaan•i. Al 10 dic., ore 18, assistente Sez. Medica; L. 3500 ann11e e pa.r tecipaz. onorari, vitto nei gg. di guardia ; alloggio, biancheria, ecc. Età mass. 30 a. 'fns ·a L. 50. Chied. ann. alla Congreg. di Carità. GHIZZANA (Boloq:111). - 1° rep., !ll 25 no,?embre; L. 9800 base; età lim. 35 .a. Serv. entro 15 gg. IMOLA (Bologna). Uff. san. Scad. 20 nov. \ 7 edi fase. 42. l\1rA~O

(Napoli). Neuroconiio e Maniconiio « Rus-

so ». - Medico-alienista interno. Vedi fase. 45. ca.cl. 20 nov. MILANO . Pii.o lst;.ituto di S.ta Corona. - Sonovaoanti tre 1posti. ' Tedi faso. 43. PozzAGr.IA SABt~A (Roma). - Stip. L . 10,500 lorde pei primi 1000 pov.; per ogni pov. in più L. 4; quattro aumenti quadriennali; L. 400 per uff. san. Documenti di rito e vaglia L. 50.15. Scadenza 1€ dicembre. REGGIO CALABRIA. Istituto Diagnostico dell'A ssociazione Naz . per gli Interessi del Mezzogiorno. - ~Iedico radiologo; titoli; anno di prova; stip. L. 10.000; percentuali 30 % entrate lorde, oltre eventuali entrate. Chiedere schiarimenti Diretto· re Istituto. Ro'1!A. R. Prefettura. - Uff. san. di Ve11etri; al 20 nov.; vedi fase. 36. , ...ENEzr \. Ospeda.le Civile. - Chirurgo a i t. trnord.; L . 4.500 e alloggio. l\fedico praticante; olo .alloggio. Per i due posti scnd. ore 17 del 30 nov.; docu:n. a 2 me.:;i dal 1° nov.; titoli. Chiedere nnn. alla C<>ngreg. di Carità. CoxcoR 1 A PHE)II.

l'1 entio 1·icenti11i. Lu C(on1n1 i ·~ione Reale per la Pro" i nc:in cli hi ti, J>re ie<luta clall'on. Ra ffn 1 J>oolucci. l'olendo i enclP·re on1aggio n Ha nieinoria <lel prof. dott. F ila ndo , .. irentini, l'illu:stre ..,c·ionziato t tn con1par--o. hn stnbilito pel 1927 un p1·en1io p~r Ja bat-


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SEZIO~E

PRATICA

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teriologia di L. 2000 affidandolo alla Società Ital ia11a di Oftalmolo.g ia, dal titolo « I batteri nel1'oochio i1ormale e gli studi del Vicentini u. La con1unicazione datane dal dott. cav. Giulio Cozzoli nella seduta inaugurale del recente Oongresso Oft~ln1ol-0gico in Roma dinanzi aJ Governatore dell'Urbe, alle va.rie autorità e ai direttori di Clinica, ha destato il più vivo ed e11tusiastico compiacimento.

Il prof. G. Deba1s ieux:, clinico chirurgo dell'Uni-versità di Lov:i11io, ha avuto la sua. settima figlia, di cui la regina del Belgio ha voluto essere la madrina.

.4cc:adeniia lteaie d'i llled,icina. P .r emio di 1000 pesetas al miglior lavoro st1l tema: cc La sopravvivenza nel su o aspetto medico ». I lavori debbo110 essere sçritti in castiglia110 ed indirizzati arl Alessandro Palomar de La T01rre, Calle de1i1..a Regia 27, Saragozza. Scad. 15 nov. 1926.

Il prof. ~.\lessandri è stato acco]to a NeY~' York, allo sbarco dal R.o1na, da inedici e da .autorevoli rappresentauti della Colo11ia italiana, fra gli altri dall'on. Falbo, direttore del « Progresso italoamericauo », e da Luigi Ba.rzini, dirett-Ore del « Corriere d'America » . Nella setti11tana che fu a Ne"· ì "ork venne riceruto degn-ame11te dalle due Società mediche italo-americane d~ Brooklyn e Ne"' York , fu in v isita a tutte le più importanti istituzioni n1ediche americane, fu ricevuto co11 gran piacere e cor dialità dal d·ott. Car.reJ, direttore del Rockefeller Institute, che si intrattenne a lu11go con lui sugli stt1di reoenti del Carrel sulle colture dei te~­ sut1 e volle co11000ere i lavori fatti nella Clinica Ohirurgica di Roma sulla patogenesi dei tumori; fu .accompagnato dal direttore generale degli ospedali di Nel~' York a visitare l'istituto rJe•r il cancro, ecc. Il pTof. Alessandri tenne tre conferenze scient ifiche ruppr ezzatissime. L a prima confer enza fu « Sui criteri pa:togenetici, dia.gnostici e curativi dell' ulcera digiunale postope1·atoria n, la seconda tenuta ad una riunione dei chirurgi del l\>Ia.ss~­ chusset fu su « Tumori sperimentali dello stomaco da catrame », la terza fu sltl « Pneumoperitoneo e 'pneumorene » . In tutte e t r e le oonferenze il prof. Alessaudri pa1rlò in inglese e Tioevè le oongratulazioni pitl sentite da chirurgi america11i quali il Goeteh e il l\<Ic Carthy. L'8 ottobl'e il prof . .A.lessandri fu a vi sitare uffici.alme11te 1' 0 pedale Italiano di Ne'v York e fu invitato con ]a sua gentile signora. a.d un ~1.1nch all'Hotel Plaza dato dal presidente dell'Ospedale Italiano che ay·eva riunito per l' occ~ione le pel'sonalità più importanti della colonia. Erano i>resenti il Co11 ole genera le d'Italia a Ne"· York , i direttori dei giornali quoti di.ani di New York, il direttore del «Carroccio», la ipiù in1portante riYista iuensile in lingua italiana negli tati 1:11iti, industriali, commercianti, profcssio11isti. Il prof . .A.le andri parlò ~coltati imo rilevan- • do l'apprezzamento che oggi hanno per noi italiani gli americani) i'Qprezz.ament-0 che comincia ad essE-re effetti-va in ql1anto egli è tato inritato a c'lllaborare a un trattato di C'hirurgia .nmeric.a uo che .. i pubblicherà in -e''° York. Il 10 ottobre il !>rof.•.\le andri · 1>artito per 11icriu:o. Cle1·eland. RoC'be ter (I\[inne.-..ot.i) e do' '1111qne ha .nT"uto liete 3('C02:liP-nze. .. arà di ritorno a Ro111a in no-ven1bre.

SARAGOZZA .

Fondazion.e G. :Alazzoni. - Per ohi abbia seguito r'egola1·rnente tutti i corsi della Facoltà di med. e cl1ir . e superate al primo esame le prove per gli esami di p·rQlfitto e di laurea nella Un. di R oma. Il ip·r emio (rendita del capitale di 50 mila lire) è d ato a chi abbia ottenuto il maggior numero di i)unti e di lodi. Scadenza 31 luglio 1927. MOMINE, PROMOZIONI ED ONORI F ICENZE,

Il ·prof. Giuseppe D ' Agata è tr.asferito <]uale orofessore stabile alla cattedra di clinica chiru rgica della R. Università di Messina. All' otti1no e d illwstre clinicoJ niostro collabo1·a,.. tore, gi11nga.n o' i nostri n1iglioi'Ì rallegraL"lenti per la meritata, promozione. La Facoltà medica di P adova con voto u11anime ha chia1n.ato il prof. Giacinto Viola, ora a Bologna, .alla <;attedra di Clinica medica vacante per la morte del prof. Luigi LucatE:llo . Il prof. \-inrenzo N eri, docente per malattie ne-rvose alla Univ·ersità di Bologna e direttore della Casa di cura Villa Baruzziana in B ologna, è stato insignito della Croce della Legion d'onore francese, per i suoi studi nel camp-0 della Neurologia. Il prof . KaJ·l I-Ienschen, di clinica chirurgica ia Zurigo, è stato chian1ato a. 'Basilea, quale successore del def1111to 'Prof. G. Rotz. L 'UniYersità Johns Hopkins di B altimoiia (S. U. d ' A.) ha offf>r to Ja 1·attedra di ne11rologia al prof. B. Brou"·er, dell 1U11iversità di Amsterdam. La Facoltà. 1\fedica di Berlino ha propo to tre candidati ql1ali successori di Kra.u s alla clinica medica : \~ olhard di H.alle, eh i ttenhelm di Kiel ed Eppinger di Friburgo; secondo la legge, il mini. tro della P. I. potrà far cadflre la . celta ·su di ttno, ma «>Otrà anche no1ni11are ltno non designato. t·na 111ed.aglia doro della Fondazione Carnegie ( .. tatn ~~ ·egnntn al dott. H. 1latagne di Bruxelle-s.

NOSTRE CORRISPONDENZE. Il prof. Alessandri in .Ame1·ica.

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1.


16:!2

IL POLICLI:\ICO

NOTIZIE DIVERSE. 11 Congresso cienze.

i tali ano per

il progresso delle

. 'i è svolto attivi~ imo a Bologna, dal 31 ottobre al 2 110Yemb1·e. L'inaugurazior.o <:-bue luogo con grande solen11ità nell 'Aula ~fagna dell'Archiginnasio, alla presenza di . E. l'on . Mussolini e di altissime autorità. L 'on. l\ilussolini pronunziò un efficace discoir so, i11 cui prospE:tt;) l 'inu_t>ortanza della scienza nel caiupo pratic."<> e la 11ecessità di IJromuoverla, da parte dj u11 governo avveduto. P -a rla.rono anche il indaco, gr. uff. I>uppini, il rettore dell'UniYer ità prof. Sfameni, il [presidente della ocietà ltr.liana !>PI' il P ·r ogressc delle Scienze prof. Somiglia11a, il vice- presidente prof. Solmi, S. E. Porro, il prof. C. Arnò. All'uc;cita dell' À rchiginnasio ebbe luogo il nuovo inconsulto attentato alla persona invitta del Duce. Esso ha destato 1a generale esecrazione e pro\'ocato grandi in.anifestazioni di fede incrollabile nei destini della Patria. In nome della famiglia n1edica italiana ci associamo a questi sentimenti . Al Congresso sono state fatte importanti comu11icazio11 i cli biologia; ce ne occuperemo prossimamente.

Al Congresso francese per il progresso delle Se lenze. i s,~ol e a Lione nello scorso luglio. Destò i11tere · e una relazione di Hugounenq, decano on~ ra rio della Facoltà medica, il quale tentò di spiegare le leggi dell'eredità con semplici fenomeni fi~ ico-C'h i n1ici. Fu1~0110 fi'.tte varie comunicazioni sulla curie- e la roentgen-terapia, tr.a. cui un.a intere ante di J. Ri ler sulla radioattiYità dei sali cl i pota i o nell' o rga11ismo.

L'Associazione Britannica per il prog1·esso delle cienze. i è adunata a Londra. in agosto. Tra i temi di cussi furono: l'evol11zione dell'uon10 moderno; p~Jolazione e rifor11i1nento alimentare; l'eredità; la 1.erclita dei peli della razza u111.ana.

Congresso r egionale di pediatria. l l ->6 ol tobrc, nei locali c1c11 n. Clinica Pediatrica cli Pa,.lo,·a, ebbe luogo la riu11ione della ezione , . 'neta clPll.a , oc:ietà l talia11a di l'eclintria. \ .'i11tl\r' e nnero, oltre a, !)arecchi profe sori ed assi~tenti d~ll'Ateneo patavino, numero.si medici della pro,· i nc·ia e delle c:ittà Yenete. Teneva la presiclt>uza il prof. Ber~hinz, a istito dal dott. inaniotto. I I :?•'e id 'nte n ella '>n.a relazione, dopo a \'Cr ~ po to I' i 11ere1nento clato in quel)ti ultimi tem1>i al1(11 l'IJ rt• di protc~ionc dC"ll'infnnzin, parla dei brillnltti uc·ce...,,i ottenuti culln c ura Bordié nel tr.ttta111f•nto <.lelll~ !>ara}i .. j i11fnutili. Seguono di poi 1,~ <' 1n1unic:lz.ioni .. uj tl~n1i vnri.

(_.\:\~O

XXXIII F

se. 46]

Congresso di i·appresentanti dei Comuni dl cura. i è . Yolto il \T CoJlgre&o di raippre -entanti di luoghi di cura. As i5>teYa a11'inaugura.zione il ~t­ to- egretario di 'iato agli Interni on. Teruzzi in r3(?1)resenta.nza. del GoYerno. L' o11. MeraYiglia, i>residente dell .Associ.azione i1azionale degli enti autarchici, illustrò gli scopi del Congresso. L'on. Teruzzi d~e che fra i più importanti problemi che il fascisino si è proposto cli affrontare e risol\'ere figura ~n uno dei primi posti quello dei luoghi di cura., che hanno in Italia po ibilità di 5'·il11ppi e possono consentirle di as un1ere in questo c:ampo il primo po to.

Le Corporazioni Fasciste per la lotta antitubercolare. Si so.no riuniti .a Ron1i3.J sotto la presidenza dell'on . Rossoni, il prof. Guido ~1endes ed il dott. Parodi in rapipresentanza della Federazione Nazionale d ella Lotta contro la Tubercolosi, ed il dott. Arn1a11do Fioretti in :r.appresent.anza della Corporazione Nazionale Sanitaria; scopo del Convegno è stato quello di addivenire ad un particolareggiato esame dell'azione da svolgere per l'attuazione della lotta contro la tubercolosi. Il ':;> rof. l\1endes ed il dott . P~rodi hanno pre_entato uno schema. di progetto per una forma di assicurazione tendente ad accentrare i contributi in unioo Ente, che doyrebbe permettere un'effettiva e reale applicazione di un piano per la lotta contro la tubercolosi. Il dott. Fioretti ha f.atto presente la necessità di addivenire all'unificazione di tutti i senrizi di assistenza 1nedica della clas e lavoratrice. L'on. Rosso11i di po e che al oiù presto si conT"oca e un Convegno per un piì1 dettagliato tlsame del n1etodo e delle ])ro,~· idenze che si devono invoeare dal Governo per la lotta art ti tubercolare.

Convegno di Direttori d'Ospedale. Si ò ten11to a )filano un con,·egno del Direttorio sezionale i1azionale Direttori d ' ospedale del indaca to m edico fasci~tn, con l:int-errento dci direttori degli I stituti ospitalieri dell'Italia superiore. Tra gli argomenti dicSc11-;s1, i pitt in1portauti riguardano i rapporti Jella ezione colle Corporazioni e coci Sindacati medici provinciali, il funzionamento dei pieco1i e)c:;peclnli, la nec:e sità di pa snre gli O pC'dnli rtlla Direzione 'Ji ~anità, ec:c. ircn poi l'i11tere santo q ue. tir,ne del ll cgolamento O pita]iero unioo fu appt'OYato un ordine del giorno nel quale si au~pica che e o pos a ,·enire nporo,·at.o al t>Ìll p1 e to e i riaffern1a nel te1npo -,te o ]a neces. ità che gli Ospedali pat:,~ino, come ogni altra branca della. mcclioina ociale, alla Direzione di -.:'unità. lello . tesso Con,·egno fu deci. o c:he delln ezione i faeci:ino nln1eno due delegazioni: nnn cl ll'Jtn]in cttentrionnle con ·e<le a ~filano e l'altrn 1>er l'Jtalia centrole ~ meridionul e con sede a l~<)n1a. <)ucst ultima n,·rà per dl-.legnti locali il prof. _\ngelini pe1 llonlt e il prof. 'tu«·io per Napoli.


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[ANNO

XXXIII, F ASC. 46 J

SEZIO~E

Associazione Ospedaliera Americana. L' « Arnerì'!an Hospital Association » ha tenuto il suo 28° convegno annuale ad Atlantic Oity dal 21 settembre al i 0 -0ttobre. I te1ni ufficiali discussi fu:rono: Estensione degli ospedali all'il!ltera oollettività; Eco11-0n1i a nella costruzione e n ell'amministrazione de~li ospedali. All'adunanza intervennero del egati. dell'Tnghiltetra, Austrailia, Cina, Filippine, Hawa1, Panama, Porto Rico. Vi fu'l.·ono annesse due esposizioni: nna scientifica e didattiioa l'altra d'or. . ' gan1zzaz1011e, aJ.·redamenti e presidi tecnici. Si sono ten 11t~ ' 'arie feste, tra cui tln xiceviment-0 ufficiale e una serat;1 da11zante.

PRATICA

1623

c~nc.orsero

con una giornata di la,~oro) per sopperire a1 b1sognri della l-0tta antituberc.-olare fra gli operai. Quest-0 primo repart-0 (che fulllZionerà con n uo,~i contributi amnuaili di indUBtriali e di operai e che rappresenta un primo nucleo di altre maggiorii e benefiche opere nel campo della :previdenza antitubercolare) servirà ad a,ssicurare agli operai t ubere:o1otici un. isti~to di cw·a proprio, dove potran110 trovare r1co1rero con sollecitudJi.ne e le cure più moderne suggerite dalla scienza. Oratore della semplice e geliltile -cerim-0nia fu il prof. Battistini, presidente della FIQnda21io.ne stessa.

Nell'Asilo Tropeano a Napoli. Accademia Americana di Oftalmologia e di Otolaringologia. ' Ha tenuto la sna 31a. adunanza alllil.ua dal 13 al 18 se~te1;1bl'e, i11 Colorado ·S prmgs, sotto la presidenza d1 E. C. Ellett. Ospite d'10nore è stato B. Grave,s di Lo.nd·r a, che trattò dell' est1·azione della cataratta. R. H . Ga1u1l t riferì sull'arudizione attraverso la pelle. Il roilgl'ess-0 fu .rallegrato con un torn·eo di golf, ·una SP."!.'ata. danzante e un banohetto.

Associazione di lingua francese d'infortunistica e malattie professionali. Si è costit.1rita a Parjgi, sotto la presidenza del prof. Balth~1zard, segretario generale il prof. Imbe.rt di )fn.r siglia ; terrrL il ruo prim() Con(J'resso a 0 P aiTigi nell'ottobre 1927.

Sanatorio antitubercolare Vittorio Emanuele Ili a Mnssolinia. La Commissione tecnico-sa:nitaria incanicata dello stadio del progetto J)er l'erige~do Sanatorio a Mussoli11ia, ha espletato il s110 còmpito e coilisegnato al Prefetto della Provincia una relazione perchè sia trasmessa al pres.idente dell'Istituto Antituberoolare, . E. De Miclieli. La Commissione ha riconosciuta adatta ~a località Poggio J anchi ed ha proposto che il Sanatorio o piti non meno di 100 ammalati, onde rimediare, in pairte, alla difettosissima assistenza ospedaliera dei tisici della Provincia di Ontania e <Li quelle di Calta11i.ssetta e ira.cu a.. La, spe a preventivata ascende a 2 rnilioni, <'alcolai1do il cooto di ogni postoletto in L. 20,000 e considerato che niolto inateriale di co truzione trova i sul tposto.

Sanatorio Birago di Vische In Torino. Il 10 ottobre. ('On l'intervento di S. A. R. il Duca di Ge-no,·a e di . Em. l' Arci·ve covo di Tòrino, -renne inaug1u·ato il anatori-0 Dirago di V"isch e dell'Ospedale Amedeo di a-roia, adibito dalla Fo11dazioue Pien1ontese I·n d11striale ed Operaia per la lotta oontro la tubercol-0 i al ricoT"er-0 degli operai tubercolotici. Il repnrt-0 inaugurato Tap1Jre 0nta il frutto tangibile di un atto nobili ·simo di solidarietà nmn na dato da ind11 trinli ed operni (be-n J9Q d1tte torine i

La D ep11tazi-0ne P1X>vinciale di Napoli, pre. ieduta dall'on. Sal,·atore Girairdi, ha aio~uistato urila. ~ uper­ ba villa prospiciente l' A•silo Tropeano e l'ha couse· gnata allo stess-0 Asilo .p er l'assistenza degli anormali- (ineducabili, semi-educabili, educabili). N ello scorso mese di settembre ne venne iinaugurato il funzio11amento: f!orma la tredicesima Sezi-011e del· l' Aisilo TJ·opeano.

Alle Terme di Castellammare di Stabia. Il 14 sett embre u. s., alla presenza del mirustr<> 01i. Di Scalea, di n1Umerose autorità, nonchè di molti professori dell' Atenoo napoletano, ebbe lruogo in Caistellamma!l'e di Staibia la -ce1imoinia della posa della prima pietra dell'ala nuova delle Terme tabiane. Parla.ron-0 il sindaco di Castellammare, d-0tt. ){onti, poi il presidente delle Tenme, gr. uff. Bonol1a, l'on. prof. Pietro Oastellin-0, cons11lente generale delle TeT.w.e; il vicario mo11signor Del G.at1dio benédisse l 'artistica perg3'mena. che rioorda l'::rvvenimento. •

A.Ile Terme di Salsomaggiore . Si è inaugurata a Salsomaggi-0re 11na grandio n.. opera di previdenza e assistenza ociale co11 l'im-

' uii10 <t pianto di due nuovi padiglioni, intitolati Porro e l' altro a \ Talentini, che fu il primo medico organizzatore di quella stazione termale.

Il premio Nobel ha corso gl'a\e rischio di esser e sc~J]Jre o <lal fisco; ma i11 seguito alla ca1npag11a dei pa..rl.a1nentairi vedesi e della sta1npa mondiale, è tato ora i1uovamente .a eg11ato. P ar la n1E>c1icina l' a eg11azione ' tat:i fatta :t l prof. Gio,"aun i Fibiger di anatomia })atologica all' l.ni,Ter ità di Copenaghen, ben noto per i suoi 5tucli ul ca11cro t-.pirotterico. Il pren110 i111porta ::37 inila dollari, cioè oltre 00 111ila lire itali~ue. 1

Borsa di Studio Lnf 00i LncatelJo. P er onorare la meu1oria del prof. L . Lucntello. rJinico illu tre, i] Co11 iglio cl ll'Ordin e dei )fccl:<·i di PndoYa delibera,·a di .,"\1!>rire una pubblica f'otto. rrizione rer la fondar.ione di nna Hor ... a, n cara t tere a . . ,! . tenziale. intitolata al no nome.


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IL POLICI.IXICO

Elal'gfzloni. L'Opera nazionale per la protezione della maternità e dell'infanzia, presieduta dall'on. A. Blanc, ha concesso L. 10 mila alla Oongregaz,ione di ( arità quale contributo per il funzionamento di una. sala di refezione i)resso la C.asa di cura «Regina ~fa.rgherita. ». Inoltre ha elargit-0 un su~sidio di L. 10 mila alla Casa del latte cc Principei:,sa G io\9 an n a ».

Corso di perfezionamento in igiene. AYrà luogo cl.al 1° febb1·aio a tutto marzo, nel

R. Istituto d'Igiene ili Pavia, per .aspiranti alla rarica di ufficiali sanitari. Tasse complessive lire 807 .50. Norme consuete.

cuola Medica Ospedaliera di Roma. Durante l'a nno scolastico 1926-27 si terrà una serie cli corsi di durata varia.bile da uno a tre mesi, per medici e per studenti, sulle materie seguenti: medicina generale; chirurgia generale · chirurgia dei bambini e ortopedia; anatomia ~ istologia patologica, tecnica delle a utopsie; dermatologia e sifilografia ; diagnostica della tubercolosi polmona.re; <li.agno tica e tecnica delle malattie ner\ ~e; c... ercizi di semeiotica n1edica (per studenti); malattie dell'apparato circolatorio; medicina operatoria; oculi.sticai e tecnica oftalmoscopie-a; oto-rino-laringoiatria ; ostetricia e ginecologi a; patologia clinicn. dell'apparato digerent~ (per soli medici); pediatria; radiologia; cistos~ia e tecnica tirologica; tecnica medioa; tecnica delle -perizie ,11edico-legali. Chiedere programmi detta.. gl1ati alla segrei.e!·ia (Policlinico Umberto I . Roma) .

cuoia Samaritana di Roma. Il quatto1·dicesin10 anno didattic-0 della ScuoLa • a1narita11a di l{oma ver1·à iniziato' verso la fine del corrente n1ese col con t1eto prog1:amma per la diffusione delle conoscenze sui soccorsi <l'u1rgenza e l>Ull '.assiste11za ai ma.lati e feriti. Qltesto insegnamento, pel quale fu già oonferita alla cuola. la n1edaglia d'oro ai benemeriti della salute pubblica, è .alla portata di ogni classe di citt:tdini ed utile anche iper le famiglie. Le ii:,crizioni, per le q11ali non occorr.e alcun titolo pa.rtic-ola.r e, si i·icevono al Collegio R omano tutti i giorni, meno i festivi, dalle 18 alle 20.

Gli eit'etti dello port sulla salate. Jl :\l!nistero delln Guerra francese ha ordinato eh alla visita n1edica per il . erYizi<> militare le recln tt~ . in no diYi...,e in due gruppi: Cl) quelle che han110 lntto dello « ·port » · b) quelle che non lo hanno fnt~o; e tutte . inno ottopo5te a seT"ero e Jninuzioso e an1e, esteso non soltanto, come ora i usa., all'altpzzn e alla cnpnoità toraei('n, ma alle condizioni deO'li organi r pirntori e del cuore. I.. · e ani al quale i Yogliono !o>Ottoporr le gio,·a ni r~clute f1·nnc• . . i era da t n1po ricl1ie to da.i mcdi ... i pit1 illul"tri <laO'li :-; te~ i porti ti c·he non consitlcrnno gli ercizi fi. ici conte linc :t ._,\ st !'\Si, mn coni• n1ezzo p •r ruggiung r il 11u1 '11no elci beni, la -.nl ute .. In rol•ll t zzn.

XXXIII FASC. 6]

e la Y1isita medica <limo trerà che lo • ·i>0rt » ha fatto del bene a tutti, ponendo i gioYani che ad e so si sono dedicati in condizioni di uperiorità u ~uelli che non Io hanno praticato, tanto meglio: se mTece dimostrerà che per un numero rile\9ante di individui è riuscito inutile o dannoso, si pro,~ederà a rego~arl<> <)OD norme più razionaJi.

Nuovi raggi catodiei per la cura del cancro. In una oonferenza tenuta aJ cc Franklin cientific ~nstitJute » di ],:iladeJfìa, il dott. ,V. G. Coolidge ha illustrato un nl1ovo tubo catodico da lui scoperto, per mezzo del quale è possibile produrre c.-orrenti ricchissime di elettroni. Questi raggi catodici dimostrano azio11i chimiche intense. Si prevede che si rivelera11no della massin1a utilità i1ella cura dei tumori m.align i.

La canfora sintetica. Un metodo per la produzione di ca.nfora sintetica dalla trementina venne elaborato in Germania durante la guerra; il quantitati'vo prodotto è ora arumentato coniSidereT'olmente: oosì iil console degli Stati Uniti a Berli110 informava che, nell'aprile soorso, ne furono i1Tviati pe.r 286.000 dollari negli Stati Uniti. E st·ra.no che per questa produzione può impiegarsi solo trementina di proT"enienza americana ; la trementina russa e quella polacca non si dimostrano soddisfacenti .

Per lo studio ftlrmacologico del cactus. La Facoltà 1Iedica dell'Università <li ::\fes ·ico ha istituito t1n premio per lo studio farmacologico dei cactus di tipo « peyote »; il co11corso si chiuderà nell'aprile 1927; è aperto solo a medici messicani o <·he ris iedo110 nel l\1essico da almeno tre anni .

Divieti d 'importazione di farine e dolci. 1

Un decreto del )linistcro de1Je Finanze in data 18 settembre 1926 vieta l' importazione di farine cli frumento abburattate a rese iinferiori all' O per cento, fatta ecc·ezione per quelle destinate ad opifici per la fabbricazione di paste alimenta1i; T"ieta anche l'i1nportaz.ione di clolci e pa•stic.-cerie oonfezionati con fa rina di frumento, fatta eccezione per le "pedizioni che risultino (-)ffettuatc in data ante1iiore al decreto. •

Consumo di prodotti per 1 capelli. Il Dipnrti mento del Commercio degli • 'tati niiti informa, in un comunicato del 2U ago to, che i « t-0ni<:i per capelli » prodotti negli tati niti durante il 1925 sono stimati del valore commerciale di dollari 9.480.000 e le tinture per capelli di dolJn ri. 1.616.000; comples iYamente circa tm quarto di miliardo d1 lire italiane.

Infortuni di s anitari. Jl <lott . .\n tonio antangelo. di ~opoli 1 1ne<lico condotto di }>npozze (\ ~n "l'.ia) e scgr t--irio polit iC'o di qnc•l )la:-cio. è rjn1asto fu]1ninato <lalln corrente cl >ttrica 111 nt · · e egui,·u, n "'Ilo propria bi-


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XXXIII, FAsc. 46]

SEZIO~E

tazi'One, un attacco di co11dottur.a elettrica a soli 120 volts, poggiaindo i piedi SO{?ra u11 terreno umido; contava 32 anni.

Il dott. Ferruccio Lainioni, 111edico condotto di Castellarano (Reggio Em.), attraversava. un ponte tenend0 in bra<!cio una bambina, qUJando è oaduto nel sottostante torrente in piena ed è stato travolto dalle acque insieme alla bambina; i due cadaveri sono stati ritrovati dopo ore di affaJJ11ose ricerche. 1

Il dott. Nello ClB.cciari, medico condotto di Casalgr ande (Reggio Em.), urtava c-0n la pro1)ria motocicletta un' ~utom.obile pubblica, 1rimanendo f Prito ad una 111.a no e ad Ull•l g.a ULba,.

IJ clott. Carlo Oencini, di \ Ticenza, chirurgo d,e11tista veniva aggredito da una cameriera, ~<lli­ ce Serafini, veintidt1en11e, i·ec.atasi nel suo studio; e~la gli tirò <lno col~i di rivoltella, a11clat1 a '1't10to, e poi con 1111 terzo colpo alla tempia si uccideva .

E1·rore fatale. N~l1 '0sp 1edale

di Baden presso \~ie1111a so110 mo,r ti sei bambini d'intossicazione difterica in seguito a. iniezioni profilattiche. Al processo penale che ne è seguito venne sostenuta la tesi che il sier o-vaccino si fosse scou1posto; ma il prof. Grassberger ha a.ff.ermato che l'Istituto .si€roter.apico ha fornito, ·p er err·ore, f1alet:,te di tossina anzichè di sier o.

Università galleggiante. Oome ne abbiamo dato noti~ia, è stata attuata in Am,e rica; CODJt]Tende 450 s tudenti, ripartiti in tre oategorie (studenti di scuole secondarie, universitari e laureati) j farà scalo in -15 porti, allo scopo di far estendere la co11oscenza dei metodi e

1625

PRATICA

procedi1nenti di studio, delle organiz21azioni tecniche, dei costumi, ecc.

La qualità dell'emigrante italiano. L a ocietà Nazionale di a.gricoltura cli Rio Janeiro ha pubblicato, raccolti in volume, i risultati di una incbie ta sul proble1na dell'imn1igrazione. Al que ito posto per stabilire se determinate nazionalità fossero da preferire, il ref e7·e11d u111 ha concluso dando 100 risposte favorevoli agli italiani, 72 ai tedeschi, 64 ai ;?Ortoghesi, 30 agli spagnuoli 1.5 .ai !)Olacchi, ecc. ..

R egistriamo le morti di:

C. Oddo, clinico inedico cli Mair.siglia, autore della <e }:fédecine d ' nrgence », ora alla 5a. edizio11e, a 66 anni; O. :Jiadelu11g, professore en1erito di clinica chirurgica a Gottinga, il cui noine è a sociato alla deformità di ~Ia~elung e al lipon1a cervica le, a O anni;

..A.. Gomez Calvo, già }.Jrofe sore di clinica psichiatrica. a B ogota e ora. presidente della « Acade111ia. N ncion:-11 de 1Iedioina » · )

· ...\... Falck, professore di f airmacologi.a a Kiel, a 76 a n11i;

J. F. Hall

E·l~vards,

un pioniere della roentge11ologia; gli erano . tate a1nputate le due mani, in seguito .a radiod ermiti; lascia alcuni libri sui raggi X; contava 68 .anni.

lYI. Nencioni, libero docente di dermosifilopatia, direttore del Dispensario celtico municipale di Fir€nze.

Indice alfabetico per" materie. Ane111ia grav-e e trasfu ione sa11guign.a . Pag. 1613 A11e 1Uiia per111c,10~ a

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Ang ina di netto: cura ..~11gin.a di petto: patologia • • Anofeli: biologia Bismt1to: 1ncccnnis1uo d'azione i1ella sifilide

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:\'.f.: discor ~o . E111oglobint1ria da frugilità globular e Enti 11ublJlici: sospensione delle ntodifica:=ton l delle piante oraa11ich e . lndennit,ì ca1ro- vi1·e1,i : fornic 11er la con-

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Diritti di proprietà riservati. -

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purpurifo r1ni ,:\L\IL\GL!.\N~) R.: di::,cor o Jf rtlici e rlienti . l\1 ilzn: irradi azione della )fnlattie

l'ny. 1611 )) 1593 )) 1615

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){orbo di "\\~erlhuf: roentgenterapia J'or1Jora t ro111bopen ica. en1orrag1cn . l~ enzioni biol ogiche 11elln diagno t1ca medica . . . J( ico 1 ·o contro atti in1•rcnti oi concor. i '\farn/ìfl uzedica: A< ~u< io:io11 c . Tr1. fu ~ione cli ~anq;ue i u •nra tica . •

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É vietata la riprodurione dt lavori pubblicati n~l POLICLINICO ~ la ptwblit·anO'nl' cùt sunti cU

essi smua citarne la fonte.

Sta.è. Tipo-Litografico Armani.

V. A.., cot:.1. Recl . resp .


IL POLICLIXICO

(PAGINA DELL'ilO!INI. TRAZIONE)

EZ. PRATICA - FA Q. ' '

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.ANNO XXXIII

.Fa c. !i

Roma, 22 Novembre 1926

fondato dai professori :

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.

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA R EDATTORE CAPO : PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOl\IMARIO. I Congressi del giorno : XXXII Congreeso di 1\!edicin.a Interna. Appunti per il medico pratico : OASI STI CA E TERAPIA : La ip111et1mora.cb ia e la diagnosi delle comipressioni mddolla1ri. - La sel1a t urcd.oa ·n ei tumori della loggia poot~riove del cervello. - La chirurgia dei tum o.r i ,cer~braJi. - Neurit e dello sciatioo consecutiva ad i-niezi.one inrtrrumwscola.re. - I l trattamento della . eindrom e a'IlS!Ìosa. - Nella &l)a.sm ofìli.a dei ba.mbini.

- NorE DI MEVJt lN.\ SCIENTIFICA : Studi &perimentali s nl meccan1ismo di el iminaZ'ione della bile, co n s peciaile rigtlaJI~do alla. fu·n zion-e dello e finte1'e di Oddi. La secrezione del s udore n ell'uomo. - QUESTI ON I DEL

L. Verney: Tera11ia saturn in a dei tu mori m alig ni. - P OST•.\ DEG LI ABBONATI . VARI.\ : Le attività s pirituali come valore biologico e come fine edu<·ativo. Polit ica sanitaria e giurisprudenza : G. ~J vaggi: Controversie git1ridich e. GIORNO:

-

Nella vita !>rofessionale : Medi cina sociale.

del movimen..to professionale. pr():IlloziOilli ed onori1ìeenze.

Concorsi. -

Cronaca Nom ine.

Notizie diverse. Rassegna della stampa medi ca. Indice alfabetico per materie.

1 CONGRESSI DEL GIORNO. XXXII Congresso di Medicina lnte1·na. 27 ottobre 1926.

Sedute in co1nune con la Società Italiana di Chirurgia. Seduta antimeridiana. Presidenza: Sen . E.

JVIARAGLIANO

(Genova).

Relazion~

sulla cura chirurgica della tubercolosi polu1onare.

PARTE MEDICA. R elatore : Prof . F.

GALDI

(Ba ri).

Anche !)er gli orga ni toracici sta succedendo .adesso i11 g1·ande stile quello cl1e era già avvenuto per gli orga11i a ddominali e, fino ad un certo punto, per l 'asse cerebro-spinale ; va.I qu.a.nto dire -che, dopo la diagnosi accertata coi migliori mezzi .n nostra disposizione, la terapia non si contiene piit entro i confini del trattamento inedico a b.ase di riso rse igienico-dieteticl1e ,e rimedi di ordine chi1uico, fisico e biologico, ma invoca il soccor so n1odificatore dell'a rte chirurgica, che, intervenendo nrdimentosa e sicura , ha Sp€SSO condotto ad e ~iti veramente insperati. Il gior110 in cui Carlo Forlanini segna~a. i canoni classici del pneumotorace .artificiale e ne di~ n1ostr.a\a. la grande efficacia. nella. cura. della t ubercolocsi, si gettaT'.ano, per così dire, le prime b ::tsi cientifiche della cura chirurgica di questa

malattia del polmone, pur non discono.scendo che il consiglio d ' insufflare aria nen a ca,-ità toracica per il t ratta.m ento d ell'empiema, rivendicato a Pota.in nel 1888, risa.le fino .ad IpiiJocrate e cl1e qualche fortuita osservazione di t uber colosi 1pol1nonare guarita per ferite penetranti s i riscontra ancl1e in Giorgio Baglivi. Allo stesso modo che il nome di Carlo Forlanini è legato alla pratica del p11eumotorace artificiale, q uello di Ernesto Ferdinando au erbruch si con11ette ai coraggiosi inter,·enti oper ativi sul polmone t uber colotico, e specialmente alla toracoplastica che ne ra1ppresenta il pitt difficile e ri scl1ioso. 'rutta la moderna terapia chirurgica della tubercolosi polmonare rientra nel peri1netro della collassoterapia, orientandola perciò intorno allo pneumotorace artificiale, di cui essa può rappresentare la preparazione, il completan1ento o f1110 ad un certo punto la ostitnzione nel caso che i>er alcuni moti"\""i lo pneumotorace non riesca attuabile. E necessario quindi che il n1edico apprezzi questi interYenti operatori sulla base delle indicazioni genera}i e particolari della terapia collabente, a~segnando ad ognuno di e si una speciale car atteristica d ' indicazione e Yagliandone cou ogni circo~;>ezione non gli effetti teoretici, sopra. uno sfondo sperimentale per quanto logicam nte giustificato, ma le più probabili e"\""enienze nel detern1inato or ganismo considerato nelle le.sioni toraciche e nelle reazioni del con1plesso indi"'iduale.


1628

Il POLICLINICO

L a pleuropneumo1isi, dunque, la toracoplastica extracp1eurica e la frenicotomia rappresentano una. collassoterapia. del polmone per via chirurgica come il pneumotorace artificiale la rappresenta per via della tecnica medica.

*'

**

'.Juando il medico internista si affaccia. a considerare gl'inter,~e11ti operativi per la tubercolosi polmonare, la grande questione finisce per gravitare, come si è visto, intorno all'efficacia ed alla indicazio110 generale della collassoterapia. Se vuol .sintetizzarsi in poche parole l'enorme massa di Ja\•ori che si è raccolta in tutto il mondo per la cura <lella tubercolosi ;polmonare, rimangono saldi .su basi graniticamente scientifiche e pratiche due priucipi sacramen tali: riposo dell' organismo inler1no, riposo funzionale dell'ol'gano compromesso. In uno dei nostri ultimi Congressi sentimmo ribadita dalla ~oce del Viola l'importanz.a massima che ba nella tubercolosi la nutrizione cellul are perchè l'organismo possa for11irsi ed accTe~cersi di resistenza: ogni perdita inutile di energia deve assoluta1nente evita1~i, co1ninciando dall' attività cardiaca cui s i attribuisce un ben meritato '\·.a lore nella formazione del concetto prognostico circa la g11ar~bilità. della tubercolosi . Rin1angono così pienamente confermate nel 101·0 grande significato le cure dietetiche, climatiche, ricostituenti in genere, le quali mirano appunto a che ]'organismo reagisca con tutti i suoi poteri contro il germe morboso; che anzi, sviluppatisi se~re n1eglio i concetti dell'individualità per la prima· ~olta propugnati i11 questa gloriosa cuoJia di PadoYn dal non mai abbastanza compianto ~Iae­ s tro ..\.chille De Giov.anni specie nei riguardi della tubercolosi, sentiamo conti11uame11te ripetere che ogni tubercolotico ha il suo clima optimum in cui 1n eglio riesce a signoreggiare la malattia: e per cli1na dobbia,1no intendere non solo l'ambiente nel senso geografico e metereologico, ma .anche il con1ples o delle condizioni igienico-dietetiche e perfino l ' atmo fera m orale . Non appena p€rò che le forze reattive organiche vengono meno o si stabilisce quasi una fase di equilibrio, c·he è stasi: fra l' agente patogeno con le s ue tos5ine e !'organi mo tendente n11'inerzia, insorge e s'impone il caso di invocare prudentemente ]e cure stimolatrici, di ordine specifiC'o con1e i ,·nri trattamenti con le tubercoline, o di ordine aspecifico con1e la uro.. teinotcrnpin, la chemioterar>ia, la ter.apia con mezzi fisici. Procedere di primo acchito al collasso del polmo11e per n1ezzo d ello Jlneumotorace (e non !>arliamo anror<t d egl'interventi schiettamente chirurgici), non appe na ~ i è dingn~ticato un inizio di lesione apic·.n 1~, ~·..al'()bbe sen7.' altro una misura a'~entata, di cui potrebbe far i a n1eno senza. nuocere per nnlln nll'infern10 : ma è anche necessario che vi si snrppin ricorrere a. t~Dl':)O, qunnclo cioè le le.sioni 11011 Hhbinno ragni1111to t ale ·ndo da rendere in1Jl ..~ ibil per In clispnM la cinno i già pre nti. il i

[ANNO XXXIII J:..\SC. 4ìi

congruo abbassamento della funzionalità del poln1one, o l'organis1no sia caduto in siffatte condizioni di defedan1ento da no11 poter più svolgere alcun'attività riparatrice. Nella maggior parte dei casi in cui la . tubercolosi non gua1·isce, vi è di mezzo proprio questo deterioramento dell'organismo, ~resso da stati de.generativi del cuore o dei reni, da processi amiloidei, da un terreno diabetico, da localizza.zioni tubercolari in altre regioni, specie nell'intestino e nella laringe. Le condizioni del polmone rappresentano qualcosa del tutto speciale, in quanto si potrebbe esso considerare - diceT"a bene il B oeri l'anno ocorso - più come l'espressione di una funzione che come un org.ano materiale. Il delicatissimo tessuto ripieno di aria e di sangue, esposto ad un incessaute mr.virnento ritmico, mal si presta al riposo; donde in determinati casi la necessità del collasso artificiale, che coarta la mobilità dell'aria respiratoria e induce 11na serie di immediate conseguenze, le quali vanno dall'arresto del processo morboso all'ostacolo contro novelle infezioni ab externo ed all'in1pedimento di una diffusione inalatoria di escreti e germi da un polmone .all'altro. DovPndooi intervenire col co11as.so terapeutico, ne seguono, sul terreno teoretico, altri due corollari: la opportunità che il collasso sia quanto ;p iù è possibile completo, e ln condizione immediatamente logica che il processo inorboso sia limitato ad un solo polmone. La C'ollassoterapia induce delle modificazioni nelle condizioni fisiologiche , che "Vengono messe a profitto nel processo di guarigione. Mentre 9erò, come a11che Bra.uer l1a cli111 ostrato, basta anche un collasso incompleto perchè si producano modificazioni anatomo-patologiche favoritrici di sclerosi polmonare, è necessario che il collasso sia il più che po.s.sibile coma>leto perchè si trasformino \·antaggiosa111ente i rapporti fisiologici. Allorcb è si procede all-0 pneumotorace si rinoe l'adesione t>leur.ica ed il polmone, retraendosi verso l'ilo, si allontana dalla parete toracica., la quale è sç>orta più in fuori per la raccolta del gas, mentre il diaframn1a è spinto più in ba. ~o. Tutto ciò presuppone un congruo volume di gns. perchè se questo non raggiunge una certa portata, il poln1one, il diafratnma e la parete toracic.a. sono mantenuti ancora in una certa tensione, e- la 1pressione endotoracica continua ad essere u.c gativa. Deve pPrò os crvarsi che il mediastino in toto ed i suoi punti più ba~i di1nost1·ano molte differe11ze individuali che vanno apprezzate caso per e.a.so. . La rìri1na questione, che poi costituisce il cardine del mecca.11 i1;;mo collassoterapico, è senzn dubbio quella della. circolazione. Al rallentamento della circolazione sangnignn . i unisce anche un ra11entamento della circolazione linfatica , che ~ndo Tende]eo e .. .aegeli ~ J>roporzion.ata ai n1ovimenti respiratori del p l1non = din1inui ~e quindi la facilitò. a11n propaJ!.:izion dei gern1i cl all'assorbimento d lle to ine bntl ricl1e; mentre il Rangue e endo pi\1 pov•")ro di ig no,


[ •..\Nl'\O

XXXIII, FASC. 4i)

5EZIONE PRATICA

presta un ter1·eno meno favorevole alla vitalità del bacillo, ·esercitando così un potere battericida. Non si può parlare di guarigione di tubercolosi in questa o quella parte del corpo senza pensare ad un processo d'incapsulazione fibrosa; e perciò è i11tuitivo im1naginare .anche un 1processo consimile a proposito della collassoterapi.a.. Risalta per ò st1bito che di fronte alle numerosissime osservazioni cliniche è assai scarsa la serie dei dati .anatomo-patologici, fra i quali è per noi doveroso ricordare le pri1ue indagini di Cantani ed Arena. Una CQSlpicua produzione connettivale nei poln1oni tubercolotici sottoposti alle cure dello pneu1notora~ fu 11otata anche dal l\Iolo11; e 11ella letteratura. straniera si registrano le indagini di Gr.aetz, Werneoke, Kistler, Bruns, Dunin, Jehn, Tomasze\vski, Bur11ard , Lindblom, le quali del resto non fanno che confermare qu.anto si è ora accennato. Si conolude così che la pratioa delJia. collassote1·apia rappresenta nè più nè meno che una pneu-

uiectomia f isioloaica. •

-....*.. ...

l Jn'altra questione in1portante è quella che concerne le condizioni del •nolmone controlaterale: questione che si è venuta agitando massime negli ultimi tempi e non solo nei riguardi dello pneumotorace irtificiale, ma anche delle operazioni chirurgiche propriamente dette. Se si volesse ii1tanto eseguire la collassoterapia secondo le regole classiche, quando cioè l'altro rp<'lmo11e è completamente im1nune da lesioni tubercolari, questo mezzo terapeutico non potrebbe applicarsi che .ad una serie moTho ristretta di casi. E naturale che nelle contingenze di lesioni controlaterali la tecnica consiglierà di non 11>rocede.re con °p ressioni brusche in materia di pneumotorace: perohè è giusto avanz.are per .assaggi e non provocare lo sprigionarsi di. un eccesso di tossine capaci di n bbassar e 1'attività ~llergica del polmone opposto.

, ... oler pretendere cho si pos ano elencare con la. rprecisione da sel1eda rio le indicazioni e le controindicazioni della, collassoterapi.a in genere, e più .ancora quelle dei si ngoli metodi incruenti e cruent.i della chirurgia, sareòbe opera vana. la quale già urterebbe contro l'indiscutibile principio dell'indivi•lualis1110 delle costituzioni ed a quello delle ST'.nriate for1ue n1orbose nei loro differenti stadi di S'\~il11ppO . .'\11zi tutto non si ricorrerà senz'altro alla. colln~ oterapin, e per essa allo pneumotorace, nelle inC'ipieuti affezioni apicali, quando tl1tto. può far spC'rare cl1e la tnnlattia ceda ai comuni mezzi terapici , sia che trattisi di una localizzazione bronco-al,·eolitica o di 11odnli peribronchitici o di una plenr1t~ dell'apice. Xan si ricorrerà ugualmente n prntic110 collas.sotera.piche in quei casi in cui

1629

può diagnosticarsi una forma saprofitica. di tubercolosi, a decorso oltremodo lento, nella quale i bacilli hanno una scarsa virulenza e, mentre sono presenti in maniera anche discreta nell'es(pettorato, le alterazioni locali non tendono a diffondersi e le condizioni generali dell'organismo sono soddisfacenti. In terzo luogo sfuggirainno alla. collassoterapia le manifestazioni puramente fibrose, le quali o procedono a taij>pe di gran lunga intermittenti, o rivestono le fattezze di una sclerosi densa con notevole risentimento dello stato generale a forma cachettica, che assume La maggiore importanza di fronte allo stato looale del poln1011e. La collassote1·api.a. ottenuta co11 lo pnen1no, potendosi graduare e sorvegliare adeguatamente, off1·e l'agio di seguire in particolar n1odo le pri1ne ta>P_?e del trattamento, durante le quali il pol1110110 C'ontrolaterale è messo ad una specie di prova di re.-;istenza. Se le sue condizioni non subiscono un peggioramento .all'inizio del1a cura, in generale la prognosi può ritenersi soddisfa.cente. Queste misure prudenziali hanno tanto più valore in quanto si conosce che, anche .a polmone C'ontrola terale clinicamente e rperfino anatomicamen te sano, un rapido collasso del polmone malato può indurre nel controlater.ale una pressione negati va così forte pel bisogno di ossigeno, da determinare <la parte sua un'aspirazione di linfa infetta (infezione linfograda) e per conseguenza una tumultuosa diffusione della malattia dall'ilo in tutto il polmone fino allora sano . Ciò •posto, se per uno pneumotorace .artificiale bisogna badare arl una quantità. di circostanze ne1 riguardi del p olmone controlaterale, le preoccupazioni debbono crescere per la toracot>lastica. A me sembra che questa vada senz'altro esclusa non solo quand0 vi sono lesioni attive, per qua.nto piccole, nel polmone controlaterale, specie poi se in regioni differenti da1Papice; ma anche in tutti quei casi in cui non può garantirsi un'integrità clinica cli riuesto poln1one. Per quanto concerne l'ambiente extrapolmonare, 'anno ubito 1prese di. mira le condizioni del sistema nervoso. Controindicazioni alla collassoter.apia si hanno 11e1le gravi affezioni tubercolari dell' intesti no e dei .reni; per la tubercolosi laringea, se le lesioni sono iniziali, non vi è controindicazione, anzi si è notata. una. diminuzione <li tosse e di espettorato bacillifero dopo l'intervento . La tubercolosi ossea ed articolare non ha in ge11ere grand ' i1nportnoza. ai meno che non \•i siano delle 'aste alterazioni. Di fronte ai ,·izi cardiaci !'-.COtn pensati o nelle degenerazioni n1iocu rdiche, non rare nelle tubercolosi anche non molto a\•anzate. co11 spiccata labilità v.ason1otoria e bassa pree::-.ioue . nnguigna, è nere~ità rinunziare nel ogni coll~oterapia, la quale avrebbe un infalli>--to ri .. verbero sulle condizioni del cuore, talvolta indirette respon abilit seron<lo il Lorcnzani, di una eclampsia pleurica: se invece i difetti ,~ al\"'o)a.ri . ono ben coinpensnti, è permesso di agire prudenten1eute con uno pneurnotorac-e. mentre una tora-


1630

I L POLICLINICO

[ANNO

XXXIII FASG. 47]

coplastica sarebbe per lo meno assai rischiosa, onde è preferibile f.arne a meno 1pe r non rom pere l'equilibrio già composto nei meccanismi del centro circolatorio. Altrimenti però stanno le cose in quei distu rbi che dipendono da uno .spostamento del ~uore (ad es. la tachi.è ardia), in cui un'opportuna -collassoterapi.a, operata anche medi.ante la toracoplastica, può riuscire vantaggiosa. Per le affezioni non tubercolari dei reni, f,t d ' uo po distinguere fra la semplice .albuminuria tossica e le v~re e proprie alterazio11i anatomiche, s pècie la degenerazione amiloidea: n el primo caso si possono avere dei buon i effetti anche sull'albuminuria, da uno pneumotorace, a,l quale, secondo le circostanze, potrebbe seguire altresì una toracqplast ica; nel secondo caso, se deve escludersi assolutamente una toracoplastioa, è permesso far solo qualche circospetto tentativo di uno pneun10torace: ~o però, nel caso che oltrepassi per p-oco un cert o livello di pressio11e, rpuò aggravare le condizioni renali con l'immissione in circolo di 1nateriali tossici non indifferenti per gli emuntori già tarati e con ey-entu.ali aumenti della pressione generale. Nel diabete, infine, che rappresenta notori amente uno dei terre ni più favorevoli alla t ubercolosi, n1assime nella forma essudativa e distruttiva, non è .affatto .a parlare di toracoplastica, mentre in qualche caso neve pl1Ò tentarsi lo pneu motorace . L o p neumotorace a r tificiale t r ova il massimo d ella sua indicazione nelle affezioni essudatiYe e progressive sino alle forme a tendenza caseosa.. Queste ult ime tanto meglio si giovano dell'intervento per qu·a nto ipiù vi si ricorre in tempo precoce, allbrchè non sian o a n cora comp.arse altre lo-calizzazioni morbose, non si siano formate ader enze, non abbia110 avuto luogo comiplioanze con1e l'emoftoe, ed il soggetto si trovi ancora in condizioni generali .abbastanza buone. J.ie statistiche a rrivano •a segn alare una mortalità dimezzata negl'i11fermi t r a..ttati con pneumotorace precoce. 1.Je escava.zioni pP.r alt ro n on escludono l'interve11to, ,a, meno che non siano molto su perficiali e no11 capitino n el raggio di qualche .aderenza, poi~hè in tal oaso sarebbe facile procurarne la rottura , con versa.mento di materiale settico n el cavo pleurico e q11indi pr oduzione di e·m piema. Nelle escavazioni circondate da tessu to ll.on ancora coIIlJPromesso, il quale subisce per p1·imo lo . schiacciamento e quindi ciTcoscrive il focolaio m·o rboso, lo pneumo :induce l'accollamento delle pareti, e così non .solo provoca l 'espulsione del loro con tenuto specie quando vi siano infezioni miste, ma coopera notevolmente .alla riparazione del tessuto col 1processo cicatriziale. Infezioni miste possono anche .aversi nelle forme ulcerose con manifestazioni tossibatt eriemiche gen er ali e f,acile tendenza alle emottisi dai focolai evolutivi loc.ali, come si è descritto specialmente nelle ragazze; ed ecco un'altra buon13, indicazione per lo pn eu motorace, il qual.e è pure consigliabile in quelle 31ffezioni poco estese, ma restie alle cure ordinarie e decorre11ti con piccole caverne a pareti pi11ttosto rigide, da cui spesso si originano 1

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emorr a.gie ed elevazioni termiche febbrili. Ne conse·gue che anche piccoli focolai possono richiedere talvolta l 'aiuto t.ii u110 p11eu1notorace, il quale rappresenta in gener e la indicazione d'urgenza nel1' em oftoe, a meno che questa non provenga dal lato opposto. Così dalle for1ne più schiettamente oaseooe o d a grande 1pr edominio caseoso si passa gradatam ente a quelle fibro-caseose molto più comuni, per cui si dice che lo p11eurootorace artificiale è più largamente applicabile. E logico p erò che si giudichi d ell' inter vento caso p er caso, te· n endo .c onto della tenden2a caseosa od emottoica, come in genere dell 'attività evo],utiva; mentre l ' esito evidentemente sa.rà più facile quando meglio .predom inerà il tipo fibroso: jl quale, a, mis ura che arriva a don1ina1·e la scena, meno indiche r à il tratta.mento pneun1otoracico, poichè s uperfluo, come innanzi si è di1nostrato. Oltre alle più Larghe .a1~plicazioni quando è leso fin-o ad un certo punto il polmone controlater ale (ed è opportunò rilevare ohe moderne statistiohe suffragate d.al controllo necroscopico, .ad es. quella di )f atson e Bis ai1lon, hanno risc:Jntrato ap pena 1'11 % di aggr·a vamento in questo polmone come ca usa niortis dopo lo pneumo dal lato Jnaggiormente colll{Promesso), è senz.a dubbio ,Jegn a di nota q.' estensione dell' inte rvento alla. pratica della. medicina infantile. E un portato proprio degli ultimi a nni, durante i quali si sono visti i buoni effetti del pneumo non solo nelle forme di tubercolosi analoghe a quelle degli adulti, ma anche in alcune forme proprie dei bambini come le splenopncumo11iti e le congestioni più o meno persi stenti, .a oui Eliasberg e Neuland h3ill.n o dato il nome di leS1ioni epitubercolari. Di fr onte a tut.to ciò una limitazione mi p.are che s ia venuta nel campo delle aderenze pleuriche, con tro le quali si era una volta più corrivi a spinger e J.a pressione endople urica nell'intento di staccarle o distenderle, producendo non di rado spiacevoli con seguenze che rientrano nell'ambito degl'inconvenienti dello pneumotorace (embolismo <?;assoso, eclampsia pleurica ecc,). Non è che si neghi l'efficacia pleurolitica d ello pneumotorace, che, n1etodicame11te a(pplicato, può distendere e distaccare un corto nl11nero di aderenze quando non siano molto serra te, indurite e cordoniformi; tanto è vero ohe a nche oggi si parla e si fa uso di pneumotoraci pluriloculati non solo .allorchè conviene comprimere parti cìi polmone comprese fra aderenze, ma anche quando si spera che le ad erenze possa.n o cedere in tal m odo. L'interessante è che non occorre S'.I>ingere molto oltre la compr essione per il pericolo di emorragie e lace· razioni pol1nonari, mentre può rico rrersi ad altri m ezzi , fra cui la nleurolisi a torace chiuso od aperto. 1

L ' argome nto ci porta senz'altro a ricordare, per quanto in man iera molto so1nmaria, la escisione g alvain ocaustica delle aderenze pleuriche ron l' ai ut o della t-or.aco copia c::econ•rlo il inetodo di Jac-o·


[A.NNO

XXXIII,

.FASC.

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SEZIONE PRATICA

baeus, che data dal 1913 e che nei primi tentativi procedeva col solo sussidio della radioscopia. Se è vero ohe la c.ur.a pneumotoracica promette la guarigione quando l'immobilizzazione del viscere è completa, deve logicamente concludersi che, rimosse le aderenze e restituita la libertà al polmone, possa, almeno in via teoretica, realizzarsi quella condizione desiderata. Dal !Punto di vista della medicina intern a, l'operazione non può immaginarsi così semplice come apparisce in teoria, specie per le emorragie, le embolie gassose e gli empiemi che 11011 di r ado ne deriviano; come pure non è a credere che si applichi ad ogni specie di aderenze, in quanto le aderenze in superficie non si prestano a.l taglio, nè vi si prestano in gran parte quelle c11e imbrigliano il lobo superiore, ove le lesioni tubercolari sono più comuni, sia perchè difficilmente raggiung ibili sia iperchè in vicinanza de1 plesso brachiale ~ dell'arteria succlavia.. Le diaframmatiche sono in generale troppo estese ,· 1onde le meno difficili ad essere raggiunte sono quelle della porzione postero-laterale del cavo pleurico . Le ricerche anat<>miche praticate dallo stesso J acobaeus come d.a U11verzicht e· <la Gardner dimostrano che quella parte di esse che gua1ida il polmone contiene sempre del tessuto 1polmonare e dei vasi ristretti con pareti ÌSpe$ite, mentre 11el tratto che guarda la parete toracica non esiste tessuto •polmonare e si vedono soltanto pochi vasi; nella zona mediana, finalmente, si è riscontrato un tessuto di fibre in forma di tessuto polmonare, ma sen za l 'epitelio caratteristioo.

Quando le atlerenze sono localizzate alle parti inferiori del polmone, e precisamente fissano il polmone al diaframma, sorge la possibilità della frenicotomia, come si è indicato fin da princi&>io di q11esta relazione, sp ecialmente p oi se le .alterazioni tubercolari siano proprio localizzate ai lobi inferiori. L 'intervento, che già dicemmo es.sere {Più giovane delJ.a toracoplastica, può in r ealtà ritenersi come la più recente ·fra le O!Per.azioni chirurgiche nella tubercolosi polmonare, in quanto la sua pratica l1on si è affermata ch e verso il 1922, quando cioc· Goetz.e e Felix pubblicarono i risultati d ella loro estese esperienza dopo 11 anni dal la. n·r imitiva i11dioazione di Sturtz. In Italia, oltre a 1 M orone che ha finora la ~iù 1.a.rga. statistica pubblicata, l ' operazione è stata eseguita con successo da Castiglio11i, Pellegri ni e Pieri, Losio, Bott.acin, Ricci e Milani, Curti, Galasso; ma ascolteremo tra breve i nuovi contributi a cominciad'e da quelli del mio Correl atore Lootta, che ha tainto la varato in tuttj i campi della chirurgia polmonare. t-Totoriamente in virtù della. fr.eniootomia, la metà corrispondente del diafram1na s'in nalza in maniera ·passiva nel cavo toracico e vi rimane in posizione espiratoria. Posto che tutto conferisce alla bt1ona applicazione e riuscita dell'operazione , i miglioramenti

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dell'infermo non tardano a presentarsi &i.a nei riguar di della temperatura e dell'espettorazione che della tosse, specie quella che dipende daJla disten; ione delle aderenze tra lobo inferiore e di.afrai.mma. Tanto l'espettorazione ohe la tosse sono più facili dopo la pa.i·alisi del diafra1nma, non ostante il minor giuoco di aria nel polmone, perchè ap·p unto in virtù dell'atonia. diaframmatica sono più liberi nella loro azione es(piratoria i muscoli del1 addome. Sembra ohe non meriti molta importan za la dispnea conseguente all'ope:razione, specie se il polmone controlaterale è norma.le o quasi normale; nè si sono viste notevoli 1nodificazio11i r espiratorie per la frenicotomia. Nei riguardi delle applicazioni cliniche, gli .autori son di comune 1parere che la frenicotomia non valga a sostit11ir~ alJa stessa portat,a l o pneumot orace o la tor.acoplastica. Ci,rca l'associazion e della frenicoton1ia col pneu1notorace Zadek e So1111enfeld consiglian o di far precedere una frenicotomi a a d -0gni pneumotorace, Goetze di farla invece seguire . .Altri au tori però, come Unverz.icht, Baer e Brunner nell.a stessa Germania, f.anno delle giuste riserve, obiettaJ1do anche le criti<>l1e condizioni in cui ci si trover ebbe se col tempo si dovesse operare uno1 pneumotorace dal lato . opposto . Anche per l'associazione della paralisi del diaf ran1mai al1a toracoplastica non regna completo l'accordo . .Alcuni la vorrebbero come una specie di prova funzionale prima di ogni toracoplastica per saggiar e le condizioni del polmone controlaterale, su cui proprio i1on può essersi del tutto sicuri; altri invec0. com e Schreiber e La,v, 1a con..s iderano superflua , Brauer e Spengler invece, i·iteneudola p~ricolosa in principio iper eventuali movimenti paradossi, vi ricorrono, se m ai, in seguito .alla. toracoplastica. Comunque, dopo la toraocxplastica s'in\ocherà la frenicotomia quando s i t ratti di accentnare il collasso del polmone specie nei riguardi del lobo inferiore, dove possono risvegliarsi lesioni t11bercolari 0011 presenza di bacilli dopo diYerso tempo dal1a grande operazione, o qu ando sia il caso di rinforzare l'effetto della plastica nel ini'gliorare un event uale spostamento degli organi mediastinici . 1

L a to racoplastica, nelle sue svariate forme di tecnica (Friedrich, Wilms, Sauerbruoh) troYas i in cima agli o<l1er11i s forzi del chirurgo; e noi dobbiamo seguire questi portati della scienza e del1' arte spogliandoci di ogni scetticismo ed avventatezz,a. In cifra generale, secondo au~man e Madi nier, i tubercolotici suisoettibili di una cuTa chirurgica. rappresenterebbero il 4 all'8 %, secondo J ehn il 5 9{, ; .\le,ander però cr ede che la cifra debba sce11dere al 3-5 % e rasS-Odarsi intorno al 3 %, la qual proporzione Ya stimata a ssai noteyo]e in rapporto a1le molte centinaia di migliaia di tubercolotici iiD tutto il mondo. Per quanto concern e in ispecial 1


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IL POI.ICI !NICO

(.A.NNO XXXIII FASC. 47]

modo la toracoplasica, la statiistica oomplessiva di sfavorevoli a1l'inte1'1·ento; ma giova ripetere anA.lexander d..il 1918 al 1923, comprendendo un tooor.a una volta che è neces,s ario scrupolosamente tale <lri. 1024 operazioni deaunte dalle pubblicazionj osservare se per avventura questi fenomerui dipendi tutti gli autori più in vista (Arohibald, Brunner, dano da essenziali alterazioni crganiche -0 non siaBull, G.r avesen, Sauerbruch, ecc.), dà il 23 % di no piuttosto l' el:ipr&ssione di un accumulo di seguarigi<Xni complete, 1'8,3 % di .g uarigioni etniche, cretì secondariannent.e infetti, di uno spostamento il 31,6 % di mortalità, di cui il 12,3 % in seguito di organi, ecc., poichè nel secondo caso l'opera-all'operazione, il 19,3 % per aggr.avamenti tardivi.' zione potrebbe porta.re del vantaggio anche su· di La sola Clinica del Sauerb1iuch fino al 30 api·ile essi. Alla q11antità dell'espettorato non si assegna 1925 segnava 646 infermi operati di toracoplastica, molta importanza, come non se ne aJSsegna alla dei quali il 2-4:,6 % guaTiti, il 7,8 % migliorati, il · t.e11denza alle emorragie, essendo l'uno e l'altro 30 % morti dalle prime quattro séttÌlmane ad unfatto in relazione princivalmente con le caverne, rHci anni dopo l'opera~ione. Per Sa'l1erbruch in contro le quali la tol·acoplastica è àndioata. Raer circa 1/3 dei casri si avrebbe la guarigione ed in ha detto che « la chirurgia. del polmone dov.rebbe 1/3 un miglioramento; per Burkhairdt, individuarhiama..nsi la chirurgia dell(~ caverne», le quali, ~e lizzando bene gli operabili, si noterebbe la guari~ono piccole, guariscono spontaneamente; ma se gione fino ailla n1età di essi ; e bi·sogna Slllbito aggrandi, hanno bisogno del ravvici<ilamento delle giungere che le cose procedono meglio quando già pareti reailizzabilo dalla oo1lassoterapia. Il loro le forme morbo<3e tendon-0 alla fase cirrotica. processo di guarigione, che dipende molto dalla Risulta chiaro che il nit1mero degl'intervanti esesede e dalla costituzione delle pareti, rientra nella guiti in tutto il mondo, non raggiungendo per 'stregua comune <lelle neoproduzioni connettivali adesso forse nemmeno la cifra di 2000, è ancora cO!l "&essuto di gran11 lazion.e proveniente da1le patroppo scarso perchè possa concludersi con sic11reti stesse, mentre queste si provano J>er la loro r(lzza intorno ad uu proc6dimento di alta chirurelasticità allo schermo ra<Iioocopico invitando l'ingia, .al c11i oonsigli·J siamo chianiati noi medici infermo a tossire fortemente. te1·ni1s ti. Si tratta ~ncora di h·r illanti tentativi, ni Grande importanza meritano le emorragie O<!quali dobbci:amo portare di animo libero l a nostra. culte da.Jl'intrstino che vanno ricercate oon le note vigile attenzione; tanto più che gli stessi chi1~rgi reazioni~ nè debbono trascurarsi le prove della funfr;.tncan1ente confessano che, se la mortalità nelle 21ionalità epatica e specialmente renale: molto mi· 11rime 94 ore tocca appena 1' 1,5 %, essa cresce notenor valore invece, come già innanzi si è notato, volmente !llelle settimane successive per co·m plideve attri buil'si alle ricerche ematologiche ~d ai1canze .che si rife1iiseonn all'intervento in maniera che a quelle immunitarie pe.r iJ giudizio prognostico clil'etta o in·d iretta e dipendono in massima parto dei soggetti. ònJle condizioni generali degli individ11i. Non s'irnsisterà mai al1basta11za sull'integrità Perciò è mestieri aver riguardo prima <li tutto clinica del polmone controlaterale, nel cui concetto alla età dei pazienti, in quamto nelle per,sone anpotrebbero entrare le les1ioni quiescenti od arreziane, oltre alle più facili decadenze de1la nrutriziostate speoie all'.a;pice, che per Saue1 bruoh, Stocklin, ne e delle energie, specialmente da pa.rte del cuore, Bull, Lorey, Du.marest, ecc. non ,s i opporrebbero sorgono ancl1e delle controindicazioni per l'enfiseall'operazione Si comprende come le lesioni di orma polmonare e per la rigidità delle costole, men- dine sclerotico, obsolete, diano il maggiore affidamento; ed è interessante a questo proposito ricortre nei giovanetti o . le lesi cmi del polmone son d~ dare che proproo il chir11rgo Sauerbruch stima, cocarattere :fibroso, ed allora tendono a guarire senza me è di fatt<>, più r-alevole l'antico esame fisico intervento operato.rio per la plasti'cità steissa della che non l'indagine radiologica per l'apprezzamento parete toracica, -0 sono di carattere ulceratiT"o o del.l'attività o meno delle ;Lesioni co.ntrolaterali. Fa caseoso, ed in tal caso gli aggravamenti sono così ·m estieri nn periodo di osservamone abbastanza rapidi da non pm•mettere alcun tentativo. ~'età J11ng'o per valutare adeguatamente i fatti, sapenpiù adatta, per oonsP.guenza, t> dai 15 ai 40 anm.i, dosi ohe i fenomeni nmidi varian-0 d'Ìnteilsità da se non proprio dai 20 ai 35, stando alle cifre della un momento all'altro, si modificano oon gli stati Clinica del Sauerbruch. atmosferici, soompariscono col riposo, ritornano in Nes una differenza si è notata fra' due sessi. i1scena col moto come n umentano di regola prima Una controindicazione generica ~e,~e arn,m ettersi ' del flusso mestrnale. Sembra che le maggiori conin quegl'individrui che hanno dimostrato una debole troindicazionà 1·engano dalle lesioni del lobo i nferesistenza alla malattia con continua. diminuzione riore controlaterale: si è intanto calcolato da del peso corporeo non ostante Ja b·n ona alimentaBrauer che dal 12 al 24 % delle morti malgrado la zione ed igieme in genere, o che 11anno un'a.namtoracoplastica si hanno per un aggravament-0 di neai familiare molto oompromessa dalla twbercoprocesso specie nel polmone opposto, del qua le aglosi, come pure in quelli ohe presentano la sudgravamento sono varie le ragioni (attivazioni dei <letta costituzione Jinfàtioo-pnstosa, con tendenza a11a ncli1)osità, ci1 te succulenta e vizza, , -olto giail- focolai per rapida auto-tubercolizzazione, per aspirazione di secreto bacillifero, per aumento di laliccio, polso ipoteso, molle ed in.stabile: meglio revoro funzionale). E perciò, se de-ve oonoedersi che sistono al trnuma operatorio gl'indi,,.idui magri ed una gran parte della Yalutazione rimanga affi?at~ aiSC'i n t ti. all'intu ito . olo del meòioo, ne segne che nel giudiE naturale immagin:tre come la febbre, la dispzi~ 0 meglio rimnnere, ron pru<lenir,a, al di qnn che nea , la tarhicardia ' l'alhuminuria . inno C'rrndi7.ioni 1

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!ANNO XXXIII, FASC. 47]

al di là di una presunta tolleranza. Condizione imdiiBp-en1sa1bile è pu.re d'integrità fudlzionale d ella metà controlaterale del diafraimma. U11a questione di cospicuo rilievo concerne l'apprPzzamento del quantitativo di tessuto polmonare sa.no c he vietne a.d eSisere perduto in virtù d ella operazione: quanto m:i,ggiorc esso è, tanto più no· tevole e rapido risulterà. il wvra.ooarioo di fur.t1zione da parte. dell'altro polmone, specie m quei casi in cui .3ono defìoie11ti i oompensii del sistema cardiovascolare- e della eritropotesi, n1entre non facilmente interviene il oomi:)enso dell'enfi sema vicariante clie im1p iega del tempo a prodursi. Ne deriva subito una illazione cl1e è quiasi iproporzione reciproca: in quei ca3Ì in oui una gran parte di polmone (i due t erzi ·seoonclo 1 internista Tre1nb1ey) ~ compro·messa da lesioni distruttive, anche se non vi si::ino aderenze che ùmpedisca1110 lo pneumotorace, queisto cederà il posto alla toracoplastica, sempr€ che l e condizioni generali e quelle Jocal! 'C!ell' alt.::.'o po1mo·n e permettano l'intervento. Da unn. part.e le promesse d ella neoproduzione connettivale si son dima&trate maggiori con la toracoplasticn per documemto 11ecroscopcico ( Sauerbruch); dall'altra. vi sa rPhhe molto poco da attendere per un ripristino di funzione a guarigione finita. Tutto ciò cclJima col fatto o·rrnai dimostrato che con la plastica il cavo tor3cico si rriduce di 600 a 900 ccm ., ossia poe:o meno di 1/3 del v-0l11me di ogni emitorace ~ più di 1/4 del voln me tota.le. Si è visto che la jJ1igliore toracoplastica dà luogo ad u11 collasso pe1· 1/4 i nf er:iore a quello p.rodotto <In. 'uno pneumotorace totale tBrauer), senza dire -che es.s3. s i p·re.s ta poco per le le.~i ooj del lobo s u pe· riore e dispiega una azione più JelJlta del pneumo {Castiglion.i). Coo:ne i·n genere lo pneumotorace trova il massimo delle s11e a.pplic~zioni dalle forme p·r oduttive a lle ess·ndative, cosi invece 1Suçcede l ' inverso p er la toracopla.stica, la quale trova la sua indicazione pii1 cla!-'sica n elle estese forane di tubercolosi' pro-dutt iva a deco1 so eminentemente cronioo e contemporanea. pTesenza di caverne poco attive per &è stess:ie, ma incapaci a guarire per .ragrioni meccaniche, mentre i bacilli si diffondono libe ramente all' eistc-rno coo J'espettorato. In contrapp-0sto alle forme .fibro-ulcerative, la toracoplastica è tSe·m p r e controindicata nelle forme css11dati,·e, caseo.se, bronco-pneumo~iche, le quali spesso sn accompagna.no a febbre alta ed a g.T·a1ri tossiernie: nè vale addurre a giu·stifìcazione che te.nta to invano lo pneumotorace e ~se anohe la frenicotomia, trattasi 01rmai d'inferm.i condannati oeertamente .all'~sito )(?tale. Un'a.l tra 'plastica precoce si è indicata in quelle forme ulcerative in cui le lesil{)ni 'Ulcerose e le caverne, t1 niche o moltepliçi, grandi -0 'Picoole che ·sia.no, si presentrutlo molto superficiali e vicine alla p}eu•r a: e pe.rciò molto facili a rompersi nella. cavità con produzione di empiema, qua.n.do vengano ·6chiaco:iat·e da t1no p.n•)nmot-01·ace, mentre si ac'001npagnano spesso ad emorragie . Appare di consegu·en;r,a evidente <'he: se queste .escavazio11i superficiali si tro·vano C'ope.rte da adereinze ple uriche 1

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SEZIONE PRATICA

vi è una ragione di p~ù per invocare una plastica, i11 quanto la oomp.ression·e pneumotoracica, stirando le aderenze, faviQri:rebbe lc1 rottura delle caverIl.e; come altre lacerazioni possono .avv.e11ire q1Uando il tessuto fìbro'3o chf' ha inca.psulato le caverne stes..se, viene a te11dersi nell'espansione del polira<>ne a tera.pia pne11·m otoracica u~timata.. I chirurgi a.n 1ericani vann-0 forse Jnolto al di là della giustificazione quando vogliono applicare la plaistica nella. tem[l. che il medesimo tes suto iibro~'() ri parat ore possa agire, con lo stesso meccanisIDio Jella decompres:$ione polmona1·e, nella produzione <li focolan bronchiectasici . Se intainto la lace.riazione è .avvenuta con formazione di una. fìstol:1 pneumo- o bronoo-ple11rica (che può esse.re anche n na fistola così detta « esterna.» per i>untura da pneumotorace) e con produzi9ne consecutiya. di empiea.na, o -se un versamento pneumotoracic-0 da benigno si è trasformato in empiematoso pel sopraggiungere di un'infezione mista, irn sorge allora un'altra possibilità di toracopla.sti~a, la q'Uale a'Vrà ltn fondamento migliore quando vi •SaTà per lo meno 11n i spessimento della 1superficie polmonare con runa paohiplerurite, ilm. mancanza di larghe aderenze dei fogliet ti p1etuici fino all' obliteratio pleurae. Ma in tutti qu-esti casi oper::i re una pla.stiica a pleura .relativamente sama rappresenta 11na delle più difficili e pericolose imprese, a11a q•u ale non so se i nostri chirurgi di buona vogli a si prestino. Noi, dal punto di vista della me<1icilfl.a interna, facciamo tutte le riserve. Da ultimo non è po·ssll.bile nasconder.ci le gravi diffico·l tà -0h e talora s'inco.ntrano nel giudizio favorevole o lneno ad 11.na toracoplastica, quando 'Uno pneumotoraoe parziale, che ha dato già del miglioramento, non si di:mostri più in grado di oomp1~mere opportunaanente il polmone, o quando soJ·ga l'idea, magari nello ·stesso imermo, che una plaBtica darebbe risultati migliori. Da una parte mamoe3 no i dati per una prognosti-0a precisa ; dal1' altra incalza il pensiero che, d-0vendo1si iintervenire, non si perda del tempo per la minaccia di uno scadimento delle oondizioni geneTali o di un empiEmta o di un prog~·esso delle les!Ìoni anatomopatologiohe oon estem.sione anche al vi.osoere oontrola.te1'a.le; e tutto finisce per rimettersi all'intuito d el medico, al quale rimane s·e mpre maestra l'esperienza e presta ottimo a.usiliK> l'abituCLine p erspic;ice e ]unga di vagliare in sintesi rigo.rosa i portati delle analisi. 1

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PARTE CHIRURGICA.

Trattamento chiru1·gico della tubercolosi polinonare. Relatore : Prof. N.

LEOTTA

(Bari).

:i"fella cura. .lelJa tubercolosi polmon;are si può 11til1nente contare su 3 mezzi di collassoterapia: il pneumotorace artificiale, la. frenico-exeresi e la toraco-plastic-.a, che .agiscono favorendo quella reazione istiogena chP. sta a base della guarigione spontanea dei focoLai polmonari. Niatur.almente essi non esclud0110 ~1Ìcuno di tutti gli .altri mezai


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IL POLICLINICO

di cura delle tubercolosi, climatica medicamentosa, immuno-ter3cpica. L a collasso-terapia tende a. neutraliz~are le gravi conseguenze '•d ovute .alla peculia.re struttura e funzione del polmon~, ossia ha per iscopo la messa .a riposo e l.a immobilizzazione assoluta delle zone ma1ate. Al collasso conseguono a.Jcuni fenomeni. Sono : . 1) L'immobilizzamone del polmone, determinando l'arresto dell' invasione tubecolare e f.avorendo la rip.arazione connettivale che porta alla guarigione anatomica. 2) Abolis~e la funzione respiratori.a, il che porta: a) 1.a sopipressione del fenomeno dell'aspirazione di prodotti patologici del focolaio che preserva le porzioni ancora sane dello st esso e del1' altro ·polmone; :i) la soppressi.one della corrente d'aria nelle relative vie a ree e quindi evita il contmuo .arrivo di germi e il 1perpetua.rsi delle infezioni secondarie che sono 1.a causa principale della febbre etica ; e) evita il contatto dei tessuti malati con l 'ossigeno creando secondo Spoth condizioni di vita sfavorevoli a.l germe ~pecifico. 3) Modifica la circolazione sanguigna. Riduce la circolazione ven osa con i seguenti vantaggi: sopprime le emottisi e favorisce il processo di scler-0si. 4) Modifica la circolazione linfatica, e perciò arreca un triplice vantaggio: a) contribuisce .all 'arresto della invasione tubierooliare che predilige .appunto questa via di diffusione; b) riduce e abolisce il. riassorbimento delle tossine ciò ohe determi n.a ia sua volta una m a;ggiore produzione di antitossine e un.a più intensa r eazione connettivale con la scomparsa di t utti i sintomi di intossicazione specifica. 5) Ravvicina 1e pareti delle cavità patologicl1e. Esistono delle indicazioni e controindicazioni generiche al1a collasooterapia. Considerando la fornui anatomo-clinica della lesione polmonare la collasso-terapia trova indie.azioni: 1) nelle forme a tendenza caseosa; 2) nelle f. ulcerose e oavitarie; 3) nelle forme emoptoiche; 4) nelle forme fib1·ose .ad a ndamento progressivo. La col]asso-terapia è invece controindicata: 1) nelle forme benigne abortive e nelle forme saprofitiche ad evoluzione lentissima ; 2) nelle forme diffuse; 3) neJle for:111e fibrose estese e bilaterali. Oonside1·ando la 'Uni_ o b1laterali tà delle lesioni pQlnionari.. N on si può iPiù sostRnere oggi il criterio della indi~pensabilità della unilater.alità delle lesioni · per la cura della collasso-terapia poichè sono oltremodo rari per non dire eccezionalissimi i casi di t bc. polmonare veramente unilaterali. Quindi j criteri per 13.SS'Oggettare un individuo alla oollasso-ter.apia sono i seguenti: 1) quando veramente la tbc. è unilaterale la c.-t. è oramai indicata e costantemente. Ciò è pacifico; 2) per le forme bil.ater.ali vale l'aureo concetto del For1anini: « Bisogna sopprimere le. lesio11e che minaccia la vita, senza voler tutto risolver e» . Quando le lesioni sono iniziali e di lieve grado nel polmone super~

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stite si manifesta un innegabile miglioramento le cui origini sono va.rie e complesse. Purtroppo vi sono dei casi ohe rispondono al1a c.-t. con un peggioramento. I11 ogni modo bisogna regola.i-si con i dati cl inici più che con gli .altri. Nelle formeegualmente gravi bilateralmente esistono anchedelle risorse capaci di far aU>prezzare i vantaggi d ella collasso-terapia. A seconda lo stato della funzione cardi.ac.a. e r espiratori.a la c.-t. è controindicata quando son<>esistite delle lesioni r:-"'paci di aver minorate le condizioni anatomich~ e funzionali del cuore. Lo stesso si può r ipE:tere per il polmone. Bisogna evit.a.re in altri te1·1nin1 I.a .auòxiemia tardiva di origine car diaca e quella di origine polmonare. Per· prevenirle sarebbe ut ilissimo conoscere il valore fu nzionale dei dnf' polmoni isolatamente, ma questo oggi non è ancora possibile. E sistono dei m~zi per conoscere C) uello globale mediante lo studio degli soambi ga~sos i e de] metabolismo b.asale. Queste ricerche ha nno dimostrato di avere un valorepratico grande. L'età non r.appresenta controindicazione: il cont rario si dioa del cattivo stato· generale m.a non. dell.a ·gra ,-id.anza. Con1plic:i.zioni extr~p.1lrno pru·i sono: l' empien1a t :ubercolare, la. .p ]eur 1te sierofibTinosa, la perforazione spontanea. del polmone con pneumotorace e s-pon tan eo. Queste rappresentano più indicazioni che controi.ndicazio11i. N on rappr esenta co11troindicazioni J.a ìa ringite mentr e il contrario si devedire delle enteriti. I processi di collasso-terai:_'Jia sono: a,) collasso-terapia intrapleurica: · pne11motor.ace : unilaterale; bilaterale; pneumotorace con sezione delle aderenze: a cielo coperto (secondo Jacobaeus); a cielo scoperto (secondo Leotta) ; b) collasso-terapia extra pleurica: pleuro-pncnmolisi (apicolisi) ; frenico-exeresi: unilaterale; bilaterale; toracoplastica extraple11rioa ; totale; parziale: ·r. su periore; T. inferiore; e) collasso-terapia associata: monola.t er.ale: pneumotorace e frenico-exeresf ; frenico-exerooi e toracoplastica ; pneumot<>r.ace e toracoplastica; pneumotocace frenico-exeresi e toracoplastica; bilater:ale: frenico-exeresi e pneumotorace. Oollas so-tera p1 a in traple1i1·ica. .4.) Il pneumotor.ace .arti·f ioiale realizza il tipo più \Perfetto di tale terapia , superiore 18. tt1tti gl.i altri per gli effetti t era.p eutici che raggiunge. E sso gode di tutte le indicazioni e controindicazioni comu·n i agli '1 ltri metodi, ma ne possiedeancora delle ~eciali. . Il pt. è dunque indioato assai spesso nelle forme bilaterali nelle emottisi, si.a.no gravi che piccole (nelle forme gravii il pt. deve essere totale(1000-2000 cc.) co11 ossigeno) nel pneumotorace· spontaneo. Controindicazioni speciali sono : la sinfi.si pleurica totale o quasi totale, ma non le .a.derenze


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SEZIONE PRATICA

localizzate anche se estese, non le sinfisi pleuriche Qarziali a.nc·he ~ estese (apice). Controindicato è ancora il pt. nelle lesioni tubercolari alla base, la perfo•r azione del polmone oon fistolizz.azione interna o esterna. 'l'ra gii incide11ti operatori. del pt. sono da annoverarsi: a) l'embolia gassosa, imputabile alla ~­ netrazione <.J ell·ago nel \Parenchi1n.a polmonare e quj,n di in un vaso , oppure ru distacco di aderenze vascolarizzate. Nel primo caso è facilmente evita.b ile, nel secondo assai meno, ma sono incidenti relativan1ente rari·, b) l'eclampsi.a pleurica, la cui interpretazione è veramente oscura da alcuni r iportata .ad una vera e propria eclampsia. B) Oomplicaz·i oni del Pt. a) Alcune come sinto1ni di intolleranza, che si manifestano con peggioramento 'dello st.ato generale, con i segni dell' insufficienza respiratoria e cardiaca, col peggioramento delle lesioni preesistenti nell'altro polmone sono evitabili con una scelta opportuna dei casi. Frequenti sono i disturbi digestivi, da compre.ssioni o da fenomeni riflessi del vago. Non sono gTavi. b) Un'altra complicazione è J'aPfpresentata dall 'ernia del medi.a.stino; e dall~ pleuriti pneumotor.aoiohe, assai frequenti, legate in molti oas i proprio al pt. e n on legate ai germi comuni, e di origine di solito cooohiane. Si suddividono in pleu· riti trat1matiche; sono benigne, to11pide, silenziose, idiopatiche, re,attive e pl. settiche, spesso oltre che da sepsi son causate àalla perforazione polmonare. Esse evolvono col quadro dell'empiema acuto ban·ale. Sono in genere gravi, curabili qualche volta con i lava;ggi pleu!'ici. Esistono poi le pleuriti tubercolari in corso di ? neum-0tor.ace tera nautico da distinguersi in due gru1pipi ben differenziabili clinicamente. Un primo gruppo è .assai frequente ed è dato dalle comuni pleuriti tubercolari reattive; lln altro me~o nu1neroso è costituito dalle pleuriti con infezione tubercolare della pleura, con grandissimi versamenti, febbre elevata cont~nua o intermittente. In questo -caso giovano l' elioter aipia e le applicazioni dei raggi ultravioletti. c) La perfora~io11e polmonare e il vu otamento di una caverna n ella pleura, la più grave delle complicazioni è legata o allo str.appamento esercitato su una briglia pleurica o all'ulcerazione Si>ont anea di un focolaio superficiale. Come trattamento in un rprimo periodo è consigliabile il semplice . vuota.1uento del l1quido con o senza aggiunta di lavaggi pleurici; 1più tairdi del punto di vista chirurgico è consiglia.b ile !'.astensionismo. Quando permane I.a fllitolizzazione int~rna ampia si può ricorrere alla toracoplastica, tenendone bene presente - in questi casi - l'estrema gravit~.

Risultati del pneumotorace: Imme diati. Nei casi bene scelti, sono srplendidi. Si tratta è vero di guarigioni sintomatiche, ma più tardi 1passano in quella clinjca. R.isu.}t.ati definitivi. Tale denomirtazione è subordinata a pa.recchie condizioni, specie anatomiche rhe bene si intendono~ m.a in definitiv:a il pt. dà delle gl1~rigjoni definitive che .ascendono al 50%.

&ezione delle aderenze nella cura pneumotoracica. - Sicconie il pneumotor ace viene iID1Pedito o limitato o impedito dalla presen~ di aderen~, è sorta l'idea <li intervenire su di es.se. La -radiosc~pia non permette un.a loro esatta valutazior1e: a) Da questa considerazione, l' idea del tor~ coscopio di Jacobaeus (sez.ion-e delle aderenze a cielo coperto), il quale ~ simile ad un cistoscopie con il quale si individualizzano le aderenze e se ne permette La sezione con un cauterio. Ambedue gli strumenti sono introdotti nel caivo pleurico da due piccole incisi0ni e sono manovra.ti d all'esterno. E un processo vantaggioso. Esistono anohe degli inconvenienti. Oltre il difficile maneggi.amento (. faciJe provoca.re delle emorragie, l'embolia gassosa, 1a pleurite. Non e applicabile sempre specie i1elle aderenze basali. b) Sezione delle aderenze a cielo aperto (processo di Leotta). - A questo si giun·g e con una ampia incisione toracica eseguita in uno spazio -intercostale e distacco manuale di tutte le ader enze, in .anestesia genera.le cloroformioa. Dopo si chiude ermeticamente la ferita sì da ·p ermettere dopo qualche giorno il ipt. C'è da notare solo ·una m aggior frequenza nelle 1pleuriti post-oiper.atorie. La pleurite non è determinata dall'intervento, 1n.a è solo resa più facile dal r.aipido collasso che l' intervento determina. I risultati iramedia.ti dopo la sezione delle adere11ze .a cielo coperto sono fayorevoli nel 50 p er 100 dei casi. I xesultati lontani sono favorevoli nel 45 per cento. Per la sezione a cielo aperto i resultati recenti di cui oggi si possono dare le cifre sono favorevoli nel 62 1per cento. e) Il rpneumotorace bilaterale alternato e simultaineo. Sono solo casi eccezionali che si possono sottoporre a tale terapia la quale però nei oasi .bene scelti può rendere grandi servigi. Oollassoterapia extra-pleur ica . - A questo grup1po ap1partengono tre tipi d'intervento: plew·opneumolisi, I.a p.analisi diafr.ammatica da frenicoexeresi, e le tor.acectomie o tor.aooplastiche extrapleuriche. , a,) Pleu ropneumoli.<:i (apicolisi). Consiste n ello scollamento della pleura parietale della parete costale .a, .livello de11'.apice polmonare e nel riempimento del cavo residuo con un oorpo estraneo (.auto-omo-trapianto di grasso oppure cera o simili). Questa tecnica è oggi abbandonata per gli s'rant.aggi che le si .accompagnano. b) Frenico-exeres-i. Fu prqposto di ottenere il collasso del lobo inferiore del rpolmone parali21zando la relativa metà del diaframma, con l'interruzione del frenico. Non ci si deve limitare .alla semplice nevrotomia, ma bisogna pTaticare un:. e'xeresi del nervo. L 'esecuzione di tale intervento viene ostacolata dalle grandi vairietà nel decOTso dei rami accessori del ner,To frenièo, che esistono sempre ed hanno grande importanza nell'innervazione del muscolo e che spiega.no come alcune e.xeresi anche larghe del nervo possano non d.are la dovuta paralisi com1


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Il POL1CLINICO

pleta e perma11ente del relativo e1nidiafran1ma . A questo inconveniente si l'i:?ara qua.si costantemente OÒllo strappawe11to lento del moncone periferico, il quale garantisce l 'interruzione delle anastomosi e specie cpn quella del frenico acces. sor10. Essa è un'operazione semplice e ben tollerata senza incidenti tecnici seri nè comiplicazioni gravi, raggiun·g endo Jo scopo prefisso quasi selll4Pre. Questo si manifesta. con l'i11nalzame11to 'del diaframma e con la sua im1nobilità. A lungo andare si stabilisce anche uu.a riduzione dell'emitorace: in alcuni oasi si nota un mo;vimento paradosso del diafra1n1na par.alitico d ' indole mecc.anica, movimento inverso in. quello normale ed in con nessione con j, movimenti della parete tOTacica. Una conseguenza diretta della paralisi diaframma tica è la compressione del polmone, ohe vi esercitano i visceri addominali attraverso il diaframma. La riduzione funzionale consecutiva ia tale intervento è minima . e) Indicazioni e controindicazioni alla. frenicoexeresi. Ne distinguiamo sei gruppi : 1) lesioni ulcero-fibrose .a tipo sclerotico localizzate alla base del polmone; 2) Jesio11i basali con sinfisi diafr.ammatiohe; 3) lesioni nelle quali l.a frenico-exeresi si .as.socia alla tor.aco-plastica; 4) lesioni a tipo fibroso cicatri21iale non esattamente loraliz1..ate alla base, non molto estese a decorso cronico .ad evoluzione favorevole; 5) lesionj nelle qua.li no11 sono possibili il p11eumotorac.-e e l.a torace-plastica; 6) emottisi . Nelle lesioni bilaterali la frenioo-exe.resi si potrà eseguire d.a un lato tutte le volte che esiste in questo ;}Olmone una. delle indicazioni tracciate e manchi una insuffi.cienM respiratoria vera. Controindicazioni: sono le iade!l'enze tra. nervo e il tessuto circostante; la co1uplioazione dell'empiema pleurico al processo tubercola:ré del pol1none. Oltre queste controindicazio11i' d'indole tee· nica se ne hanno altre nelle seguenti circostanze: 1) nelJe lesioni . ulcero-caseose a tipo distruttivo, s9ecie se delJe porzioni superiori del polmone; 2) nelle lesioni .ampiamente cavitarie; 3) in tutte ]e forme bilatera] i molto este~e con gra.v e riduzione della funzione respiratoria. d) I risultati della frenico-exeresi : a) risultati imn1,e di1ati: sono assai i·n oostanti e diversi qualche ,volta eccellent,i qualche altra nulli . L'origine di tale discordanza va ricercata verosimilmente una soelta inadatta dei oasi e in err~i di tecnica; b) risultati definitivi : in genere non corrispondono ai risultati immediati, non danno m.ai gu.a.r igione, oosicchè la frenico-exeresi rappre.'3enta un palliativo oppure deve essere .associata ad .altri interventi. e) La frenico-exeresi bilater.ale va riservata in alcune forme <li tubel'colosi bilaterali gr.avi nelle quali altro trattan1ento è impossibile. I due interventi vanno distanziati di qualche settimana uno dall'altro.

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Toracopla 8l ic!i ~ (t0Tacoresez1011.i) e~t1'<.lpl tu ritlt e a) Qualunque s ia l'estensione del1a toracec· tomia il mecca.nis1no è sempre identico salvo Je differenze di gra<lo: la toracoplastica rimove l'ostacolo alla retr~one fibrosa cicatriziale, tutta, via il collasso toracoplastico ~ inferiore a quello \.? Deumotoracico. Seconoo Brauer la migliore plastica t.o;r.aoica non può rendere che 3/4 di ciò che rende un pneumotorace totale, perchè la compressione sul polmone è limitata a quel tanto che dà. la pressione atmosferica su•lla parete non più rigida. b) ll a'lli pr(lces~i di tC1racoplastica. - TrP sono i tìu>i prin<'ipali: 1) processo di Brauer-FrieclTioh o resezione unilaterale delle costole; 2) p;r·ocesso di Wilms o resezione a colo11na anteriore e posteriore; 3) iprocesso di Sauerbrt1ch o resezione p.arave.rtebr.ale. La riduzione della CaJ?acità toracica è massima oon il primo dei processi, minima con l'ultimo. Tuttav.ia il procesro di Sau&bTuch esse11clo molto meno grave e facilmente .adattabile a qu.alunque toracoplastica, è preferito :alJe altre, sia pure leggerme11te modificato, nel seu.so di u11a maggiore estensione delle reseziioni costali. Nella toracoplastica totale pararertebrale cli Sauerbruch è da ritenersi utile La frenico-exeresi pre.liminare istituita solo allo sc~po cli miglior.axe le condizioni dell'individuo. Occorre resecare tutte le costole soprattutto la prima, tranne la l 9a.. Occorre rirtlurre al mi11imo la lunghezza del mo11cone posteriore e fare una resezione più a 1npia possibile delle coste, procedendo dal basso in alto. Occorre un.a sutura. .accuratissima dei muscoli; è preferibile l'anestesia gener.ale. Leotta è favorevole ali' orpeTazione in due ten1ipi distanziati di un paio di settimane, onde evita.re di trovarsi di fronte alla rigenerazione ossea che riduce gli effetti del collasso. Occorre essere assai rapidi: è i1ecessaria una buona fasciatura compressiva. Tra glj incidenti e le complicazioni operatorie,. sono da evitarsi l'apertura della pleura: lo schok , rhe può essere evitato con !'.anestesia generale. Gli incidenti lpiù impressionanti sono quelli dovuti al collasso polmonare legati allo squilibrio intratoracico e che avvertono come bisogna affrettarsi a terminare l'operazione. e) Intl~cazioni e controindicazioni .alla toracoplastica totale. Essa richiede anzitutto la unilateralità delle lesioni ed è indioata: 1) nelle lesioni clinicamente unilaterali con sinfisi pleuriohe estese nelle quali il pneumotorace è irrealizzabile ; 2) nelle lesioni unilaterali con .aderenze estese ohe non permettono se non un pneumotorace incompleto · ~ nelle lesioni prev.alentemente estese .alla base; 4) nei casi cli perforazione esterna o interna del polmone. Le emottisi non costituiscono una indicazione alla toraco-plastica. In con<!lusione la toraco-plastica. deve restare un p1·eziosissimo metodo di supplenza al pneumotorace non realizzabile. Controindicazioni: sono tutte quelle indicate per la collasso-terapia in genere e S{Pecie la bila)


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SEZIONE PRATICA

teJ.·alità della lesione ed il carattere act1to e la forma evolutiva delle lesioni. Le toraco-plastiche Qarziali sono tecnica1nente più se1nplici ~ llH'glio tollerate della totale, possono rappiresentare delle ecc~llenti risorse, per cl1i sa1Jpia sfruttairle e vengono utilmente associate alla frenico-e.xeres i. Risultati immediati: la toraco-plastic.a tota.le 11a u11ia indisonssa superi orit.à sulle par~iali, ma è un'operazione asi: . ai graYe . I .primi giorni si accoir.-pagnano a feno1neni altamente impressionanti : di~pnea inte11sa, cianosi rna.r ca.ta, polso piccolo (140) con aritmia, con te1nperature ialtissime (39°·100). Sono fenomeni dovuti .allo squilibrio funzionale del cuore e dell' altro polmone e sono particol.arme,n te evidenti quando l'intervento è eseguito .a sinistr.a. Nei casi gravi questi fenomeni si accentuano e la inorte sopravviene nelle prime 24 ore o più tardi. L'esito infausto può esse:re dato da una tubercolosi miliarica op~ ure da una polmonite acuta del polmone 0011trolat.erale; nei casi buoni i fenon1eni scompaiono presto per dar luogo alla g~ rigione1 In definitriv:~. i risultati lontani subiscono grandissime oscillaz~oni ; nelle v.arie stiatistiche la guarigione clinica pre~enta una percentuale che T.a dal 35 al 50 % dei casi trattiati oltre un.a peroent.u.ale del 15-20 % di notevoli miglioramenti in infermi non curabili a.ltrimellti. Le forme associate di collasso polmonOJre. Delle varie for1ne associate di collasso polmonare e riportate più sopra la. frenico-exeresi con la toraco-plastica è quella che dà risultati migliori.

FJeduta po·m eridiana. Presidenza: DONATI (Padova). P-~RTE

RADIOLOGICA.

R elatore: V .

MARAGLIANO

(Genova).

La cuJ·a chirw·gica delJa tubercolosi con1pre11de, co1ne è ben noto : 1) La toraco-p1astica ; 2) La frenicotomia ; 3) La resezione endopleurica delle briglie e delle aderenze pleuriche. Mentre 'per il pneumotorace terapeutico la radiologia viene in oarrupo: a) per da.re le indica~ioni dell' intervento· b) per stabilire la possibilità tecnica del pneumotorraoe; e) per seguire la forn1azione e il successivo decorso òeJ p•n eumotorace stesso e le eventuali complicanze ; d~ per constatare gli esiti prossi111i e lontani ne•i •:?neumotoraci , invece per quanto riguard.a l.a tor.arop1astica e la frenicotomia la radiologia viene i11 cam1Jo quasi unicamente ·p er stabilire ]e indica.ziioni di questi due interventi; essa resta i11 seoonda li11ea per il git1dizio dei riS1Ultati prossimi e lontani . 1) Toracopla.atica e frenicoton1ia . - Per quanto rigt1arda la tol'acop1astica è canone .accettato da tutti coloro cl1e si sono occrupiati di tale intervento curativo della tubercolosi ipobnon.are che essa s1 deve esegnir(:l n~lla 1naggio!~ parte dei casi, quando

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per ragioni speciali non s1 possa effettuare il pneumotorace tera:peutico. :e inoltre iammesso quasi gener almente \ he la toracoplastica abbia le stes~ e indicazioni e controindicazioni del p·neuIInotorac~ terapeutico, naturalmente pre11dendo in oon_iderazione a.nche quei fattori che possono influenzare la op1)01.i:.u nità o no di un inten·ve11to chirurgico abb.astan~a g rave. Oltre a ciò si insislie sopra il fatto che le indicazioni per la toracoplastica e per J.a fren icoto111 ia debbonc essere v.agliate colla inassima accuratezza e pJ·ecisio11e \i)erchè, 1neJ1tre il pneumotorace è un intervento assa~ meno aggressivo per J>infer1no e ohe può essere facilmente soopeso o annullato, i11vece l'intervento toracoplastico1 rappresenta una operaaio11e di un.a entità rilervante e c11e, natu!·almente, una volta eseguita, è inespiabile. Da ciò Jle segue che le richieste che si fanno alla Radiologia sananno presso .a. poco uguali a quelle che si rivolgono per il pneumo.t o,rac<!! terapeutico , ma assai più precise e. di una responsabilità infinitMD.ente maggiore per il radiologo. I quesiti che vengono posti 1al radiologo sono: 1) Esistono lesioni nel pol1none controlaterale? 2) Quale ne è l'estensione e la sede? 3) D i che qualità esse sono? Ai due :primi quesit.i il radioldgo1 può ris·p ondere eon una insufficiente precisione. Per q11anto riguaada il terzo quesito si deve riconoscere che ancorà arlesso,, malgrado gli eno r mi progr essi dati dallo stl1dio a.na.t omo-p.atologico e radiologico della tubercolosi polmonare, non può Ja radiologia dare sempre una risposta precisa .al quesito pJ·oposto. Tutti gli sfoc2'Ji fatti specialmente da. anatomopatologi che si sono valsi della radiologia per vedùre di stabilire una esatta correlazione tra il quadro radiologico e il quadro anatomo-p.atologico, non sono finora l'iusciti adeguatamente allo scopo di distinguere sempre in un 111odo preciso una, lesione attiva da una spenta. Non è possibjle cioè accetta.re, finora , le proposizioni del Graaff e I\:up.ferle ohe vogliono stabilire radiologicamente una differenziazione tr.a lesioni produttive e lesioni essudati,re. R esta sempre molto, ma i11olto aleatoria la. possibilità di una esatta discriminazione radiologie.a. di detti oaip.i tali eleme11ti anatomo-patologici: produttivi o essudativi. Quindi il ira.dialogo dovrà esser e sempre molto prude.n te nel giudizio delle qualità, delle lesioni osservate, e, pure non rifuggendo dalle re~onsa­ bilità, dovrà .asserire in un modo s icuro solamente ciò di cui gli ele1nenti radiologici gli possono dare una certez7.a di grande probabilità. Ora., gli elementi radiologici che po. sono inspirare una certa fiducia al radiologo sono tutte quelle lesioni che possono riferi.r si a calcifir.a,zione ed in parte quelle riferibili a sclerosi . Per quanto riguarda invece le lesioni clinica1nente gra.vi e tal.i da escludere l 'intervento qt1ando si ritrovano nel polmone oontrolaterale dobbiamo consider.aire quali elementi 1·adiologici sicuri sopratutto le caTerne. Non sempre una ipic1

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IL POLICLINICO

cola ca,Terna avrà significato patologico grnve e qualche volta .anohe fatti cavita.ri più grandi possono essere discussi perchè riferibili .ad altre lesioni non cav~rnose quali pseudocavità, pneumotoraci circoscritti spontanei, isole di enfisema, ecc. L'estensione delle lesioni è radiologicamente l'elemento più sicuro e più convincente ohe la radiologia può offrire al clinioo medioo ed al chirurgo, ma bisogna anche tener conto del fatto che quando vi sono lesioni da un lato di una ta]e importa11z.a da richiedere la toraoopla.stica, iL poi~ mone opposto si {>Tesenta sempre più o meno colpito e l'indagine radiologica ri,rela .assai di più di quanto rivela la indagine clinica. Perciò non è possibile dare delle norme mate1naticl1e, precise, assolute, per quanto riguarda l'esten sione delle ]esioni; ma sarà invece necessario di. discriminare la situazione oaso per caso. Una raccomandazione che io debbo fare è J.a seguente: è opportuno che non oi si contenti di un solo esame .r adiologico ma se ne facciano di~ersi in modo da possed.ere anche l'ausilio, utilissimo, del decorso radiologico. Sopra t1n altro p11nto la radiologia può essere chia1nata a dare un giuùizio, e cioè sulle condizioni del mediastino. È not..a la importanza cl1e può a 'rere la nozione di un mediastino più rigido e n1eno spostabile per favorire la toraooipl.astica. Un mediastino poco mobile facilita tale intervento chirurgico rendendo meno spicoata 1a depressione llel mediast~no nella inspirazione e la sua escursione nella espirazione. Tale conosce11za può essere conquistata in un modo ,preciso solamente colla r a·d iologia . U11 problema jmportantissimo per stabilire I.a indicazione di una tor.acopl.astica è il vedere se un pneumotorace terapeutico è ancora, o no, possibile. E cco ohe ~l radiologo viene messo .a nohe in questo còmpjto ia dura prova. Nella massi1na pa;rte dei casi il r1adiologo assiste alla sorpresa ohe pneumotoraci da lui dichiarati po~ìli, tecnicamente si rivelano poi, iall'atto pratico, ineseguibili, e oiò perchè aderenze anche estese pa.rietali e diaf.rammatiche non sono visibili i1el quaèùro radiologico . Ma ca1pit.a invece anche i1 fatto opposto - e, su questo sono più d'accordo, nell'errore., e clinico e radiologico - che pneumotoraci giudicati impossibili, perc:hè vi · erano i segni di una estesa aderenza d~ sclerosi pneumopolmona.re oon. retrazio11i cos1)ioue della triache.a e del mediastino e a11che dello spazio intercostale, posso.no essere inYec'e o 1parziaJ.mente o totalmente istituiti. Sarà b11ona norma accettare la pToposta .avanzata da molti tisiologi e oioè che, prima di tentare una toraco·plastioa sia bene non contenta.rei anche . d el più pireciso esame clinico e radiologico, ma me-ttere 1a pleu'!·a aJla prova dei fatti e sa;ggirure tpiù volte se sio. possibile o non la istituzione di u11 pneumotorace 0011 ripetute puntu1·e. L'indo.e;ine radiologie.a entra in campo, poi, per qt1anto i·iguarda la toracoplastica anche per indagare le condizioni del cuore, dei grossi va.si, per

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lo studio dell'aQpa.rato digerente e ciò allo scopo di vedere anzitutto se vi siano a carico del cuore o dei grossi vasi dei segni radiologici di insuffi.c-ienza miocardica, o di vizi v.alvo,l ari o se eventu a]mente v~ siano looali~azioni tubercolari nell'apparato digerente. Così pure potrà es....~re invocato l' aiut.o radiologico per un più preciso esa.1ne dell' app.ara:to uropoietico. Fre·nicotornia. - Per quanto riguarda la freniootomia vale 1presso a pooo oiò che si disse già per la tor.acoplastioa. Per questo intervento ha gr.ande importanza j} grande valore ohe compete alla indaigine radiologica .nella localizzazione delle lesioni polmonairi, cosa sulla quiale essa dà sicuro affidamento. E noto che la frenicotomi.a 6 specialn1ente indicata qua,ndo si tratta di .agire sopra lesioni basali, mentre ha meno importanUt quando si.ano apicali. Ora, le lesioni basali e special.m ente, le caverne basali sfuggono assai facilmente alla indagine clinioa e solamente sono me.5Se in evidenN. coll'esa.m e radiologico. " La ra.diologia poi entra in oamJ>o per giudicare degli esiti dell.a toracopl-astica e della frenico tomia. Per l1a toracoplastioa l'indagine radiologica ha una. grande imJPortanza. per 1o studio clel decorso degli esiti prossimi e lontani, ma effettivamente i1on può a vere un interesse pratioo, diretto per l'infermo, perchè non è possibile di modificare l'intervento €6eguito se la indagine .radiologica si limita o a constatare i buoni risultati o a suggellare una p!'ognosi infausta malgrado l'operazione eseguita. Nei .r isultati ottenuti dalle toracoplastiche può concorrere.. anche un altro fattore oltre quello puro e sem·p lice della retraz.ione toracica, cioè la neopro<luzione di cospicui ispessin1enti ipleurici i quali ooncorrrono validamente a ridurre il cavo pleurico stes.90 . Per quanto rigual'da la freniootomia, invece, la indagine radio1ogica -può avere nel giudizio degli esiti, una importanza pratica diretta per l'infermo in quanto ohe permette di constatare se la operazione ha raggiunto il suo sc~o e se cioè il diaframma si è innalzato. Oltre a ciò, 1a indagine radiologica può iavere nella frenicotomia valore, inquantochè permette di seguire l'eventuale evoluzione del processo patologico, in questo caso ]e constatazioni radiolo• • • • ·g iche possono a.vere un interesse pratico e immediato, perchè possono dare eventualmente 1a indicazione della aggiunta di un pneumotorace teraipeutico alla già eseguita frenicotomiia. 2) Resezione delle aderenze e delle briglie endopleuriche. - Per qr1anto riguarda tale intervento la in·d agine radiologica. sarà util~ima prima di tutto per constatare, nei pneumotoraci la sede, 1a estensione, la ubicazione, e la importanza. delle aderenze; e la grandezza, la forma e il numero delle bolle di gas, specialmente se la indagine sarà fatta jn diverse proiezioni. Sarà opportuna, in questo caso, anche la r.adiografia stereoscopica, 1però non bisogna riporre una

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XXXIII, ;FASC. 47]

SEZIONE PRATICA

.soverchi.a sicurezza in tale metodo, perchè se è utilissin10 presenta per lo contrario delle cause di errore i1on indifferenti, potendo tra.r1re in inganno il radiologo so1)rs, la yer.a ubicazione delle lesioni, ispessimenti e bolle gassose jper effetto di pseudoscopie e trasposiuoni di immagini. La indagine radiologica, 1)oi, a intervento fatto, potrà avere uua grande importanza. per stabilire se la resezione delle &'1erenze o delle briglie ottenne real1n~ntt-1 lo scopo prestabilito e per giudicare se sia necessario un secondo intervento.

Disciiissio11,e sulle Relazioni CARPI U. (l\1ilano) . - Osserva come le indicazioni generali dell'intervento siano costituite dalle basi del metodo Forlanini. Infatti ciò che deve ottenersi è l'immobilizzazione del polmone; ed a questo pure 1nira la frenicotonia attraverso la immobilizzazione del diafra1nma. Nella .applicazione della collassoterapi.a è di gu-ande importanza stabilire il tipo della lesione. E quando si afferma che j} pueu1uotoracc deve essere a~iplicato nelle forme iniziali, si devono intendere come tali quelle evolutiYeJ caseose che non possono guarire con i comuni metodi. Circa l'indica.zi<>ne dei vari interventi ciò è suggerito da caso a caso. Riguardo le emottisi che non cedono col pneumotorace o che con esso si aggravaDJO, ciò è dovuto alla presenza di aderenze o di fatti fibrosi che ostacolano la compressione del foçolaio morboso, nel quale invece viene a stabilirsi una iperemia. In questi casi veramente la frenicotonia può venire ad· arresta.re l'emottisi. L'O. passa quindi in rassegna il \Problema delle pleuriti nel pneumotorace distinguendo quelle tossiche, dagli empiemi tubercolari, e dagli empiemi settici . Ritiene che l'embolia sia meno frequente di quanto si vuole affermare, e che invece meno rari siano i fenomeni a tipo eclampsico .o a tipo vagale. Moumr..r.1 E. (P.avia) . - Si sofferma sulla questione della applicazione del pneumotorace nelle forme iniziali. Se teoricamente il l>neumotorace può fare guarire tutti, occorre però tenerne presenti le co1nplica.zioui e i danni e oon .applicare il rpneumotor.ace tlove la guarigione può essere ottenuta con altri metodi. Richiama l'attenzione sulla imi>ortanza della lesione <'Ontrolaterale e rileva come non si debba avere cieca fiducia dei risu lta'bi dell'eaame radiosoopieo. Conviene che nelle lesioni bilaterali possa essere fatto il pneumotorace m.a quando esistono sproporzioni notevoli fra un lato e l'altro. E pienamente d'accordo con CaJ.·r:;>i sulle osservazioni fatte riguardo alle e1nottisi, ma accennando alle difficoltà talora nqtevoli p er st abilire donde venga l'emottisi, osserva come occorra essere prudenti nella decisione dell'intervento da seguire. E .pure d'accor'd.o 0on Carpi per quanto concerne le .embolie e la frequenza di riflessi pleurici gravi. Nei riguardi della frenicotomia rileva come si possano avere risultati mirabili, e ciò si raggiunge quando l'aggravamento della lesione polmonare è dovuta a sinfisi pkurica. Così pure, quando spie-

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eata è la t~nde11za alla retrazione, si hanno risultati favorevoli anche co11a toraoocplastica. A pToposito del metodo di J acobaeus afferma di aivere più volte ottenuto la rottura d1 aderenze lineari aumentando lentamente l.a pressione pneumotoracica. N el caso di aderenze estese il inetodo di J .acobaeus non ò .applicabile; l'aumento della pressione pn •~ umoiorn.cica non port.a alcun effetto, ed allora ben pu0 !tpplicairsi il metodo del Leotta, del taglio a cielo scòperto. ' ETTORRE T. (Milano) . Tratta della scoliosi oonsecutiva alla toracoplastica. Le scoliosi dapprima, con metodi più demolitori, convesse e gravi, sono oggi .assai meno .accentuate e concave. La deforn1ità riconosceva per il jpas&ato la sua origine nel lungo moncon& vertebrale ohe fungeva da braccio di leva su cui a·givano i tessuti cicatriziali. Oggi invece essendo la forza di tali elementi assai diminuita, si ottiene, in definitiva ,. con essi I.a neutraliz.oozione della contrattura delle parti sane. Questa però finisce col prevalere, a n1eno che un.a ginnastica precoce, prudente ed intelligente non combatta con efficacia tale deformità. REDAEI.rJ M. (Garbagnate). - Riporta sinteticamente i risultati da lui ottenuti sia con l'oper.a.zione di J acobaeus, che colla frenicotomia .e con la tor.acoplastioa totale e parziale. Ha escr guito in 31 casi l 'operazione di J.acobaeus e su questi ha 11ot.ato ~) versamenti riassorbitisi più o meno' lenta.mente ed un' em1piema. In un solo oaso i 1 versa.mento era siero emorr.agioo, in un .altro avvenne un pneumotora.ce spontaneo con ellQiema. L ' O. pensa che tale complicazione sia stata determinata dalla caduta dell'escara della cansticazione del moncone viscerale dell' .aderenza. L'O. passa successivamente alla frenic.o-exeresi . Ha così trattati 37 casi, fra i qUJali interessante per l 'ottimo risultato ottenuto, uno concernente lln caso di caverna api.cale con sinfisi pleurica ed emottisi a ripetizioni frequenti e gr avi. Egli si dichiara favorevole a l inetodo dal quale •possono trarre vantaggio i casi con tendenza alla sclerosi, con lesioni cavitarie o infiltrative della base, e anche quelli di lesioni cavitarie apicali con emottisi gravi ~ frequenti. Possono pure es.sere con 1a frenico-exer Psi tr:1tuati utilmente i casi cli empiem.a, di ascesso polmonall"e, di bronohiectasie. Nei riguardi della toracoplastica totale aJl.a SatJPrbruck egli ha c4_;>erato 10 casi dei quali uno morì per shock e 2 per polmonite acl iri ge3tis. Fra gli altri 7 : 5 11a,n no 1potuto riprendere il lavoro, e 2 sono inolto migliorati. Dopo avere passat-0 in rassegna le indicazioni e controindicazioni, dichiara. di €.ssere favore'\ole alla resezione cos~ periostea, alla esecuzione dell'intervento in due bempi spesie nei ~oggetti deperiti, ed .a.llia .applicazion e delJa anestesia locale. Riporta ipoi i ri&ultati di toI"acopl.ast iche parzi.ali in 4 ca.si di ca~ yerne del lobo .suJperiore, c11i seguì diminuzione dell 1espettor.ato e cessazio11e del1 'emottisi dapprima ostinata. Di ogni sjn golo interi:entu 1'0 . riporta interessanti proiez~oni di radiografie.


' IL POLICLIN ICO

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AscoLI V . (Roma) . Presenta, a nome del prof. R oBF.RTSON LAVAIJ,E di Buenos Aires la storia clinica, e le radiografie relative, di un' caso di tubercolosi polmonare curato con l 'innesto osseo nel lobo polmonare superiore. CASTIGLIONI (Pavia). - Ricorda di esser stato il primo in I tali.a .ad orper.are un malato affetto da tbc. poln1onare, d1 toracoplastica; insiste sulla necessità di p.r eferire Ja. narcosi tro11culrure di aspor. ' tare completamente iJ periostio, data la su.a attività oswo-ge11etica, e r itiene utile - n,e i casi .adatti - .associare all~ resezione posteriore, anche quella .anteriore. PANTALEONI (For lì). Afferma ohe la pleuroli i man'uale previia .ampi.a toracotom.ia. è stata proposta ed eséguita d.a.l Paternostro nel 1912, con successo. Ma un malato dell'O. CJPerato così, malgrado sembrasse il più .adatto .a tale sistema di cura, morì. Quale ~l meccanismo delta morte? Probabilmente lo spostamento del mediastino, la cui adattabilità n on è eguale per tutti ·g li individui . Questi fatti 1neritano una coscienziosa meditazione. C .\NTA~l (Napoli) . -- Ritiene che la pleurite nel · pneumotor.a ce non sia una complicazione, ma un f.atto abituale, e che la reazione ple u ro·gena favorisca. la produzione connettivale nel polmone. I n tal senso la 1pleurite può essere ritenuta come fa\Orevole nelle conseguenze terapeuticl1e del pneumotora-ce. CovA F. (JVIilano). - Domanda al R. LEOTTA, qua.le dei metodi consigliati siia il preferibile. Osserva come, essendo la toracoplastica un metodo di e;urn. puramente locale, non sia possibile poi prevedere quali 1possano essere le conseguenze lontane d ella lesione polmonare. Al prof. V. )!AR.\GLIANO domanda se ·p uò il radiologo indicare se ìe aderenze pleuriche si.ano anteriori o posteriori. Ricl1ian1andosi alla sua esperienza sull.a JacobaPus si ferma particolarmente sul pericolo delle e1norriagì e citando un caso di st1a osservazione. ~!ARGAHIA R. (Torino). Ri1porta esperienze esegu ite J1egli animali sulla temperatura dell'aria nei bronchi prima e dopo il taglio del frenico, co11cludendo che insien1e col frenico decorro,n o certame11te delle fibre simpatiche d estinate .ai v-asi bronchiali e che al taglio di queste fibre , con la frenicotomia si deve attribuire una certa i1nportanza nel miglioramento delle lesio11i polmonari, per le Jnodificazioni circolatorie che ne conseguono. DONAT'I. Domanda la pal'ola. Qer osservare che I azione simpati ca del frenico è un'azione acre,·soria, ma non c~:rto la più importante. i\!ENEGALI (l\!Iontebelluna). - Presenta un r:aso di empiema tubercolare trattato con metodo suo particola ee di af>'Pirazione e di manovra plastica e sPgn ita da guarigiune com;>leta. l\[oRELLI. - Prende la parola per affermare ch e n egli empiemi si deve far l'aspirazione come egli cl.a vari anni prc9ugna e consigli.a. Talora alla ' aspirazione egli ha associata la frenicotomia con buon risult.ato specie nel oaso di fistole polmonari. ~

i .\~~o XXXI.il FA.Se. 47]

R ispo:3te dei relatori. 1

GALDI. - E pienamente d'accordo coi vari orator i nelle diverse questioni çla essi sollevate. Circa j Yersamenti pleurici è d~ op\nione che ne sia stata esagerata l'imp.ortanza e r iporta le osser~a. . . z1on1 e;ornp1ute nella Clinica di B ari, donde ri~:ulta ch e es.si sono .assai poco frequenti. Non cr ede peTò che i versamenti pleurici possano essere considerati come favorevoli alla guar igione nel pneumotor aoe, così come ha accenn at o CANTANI . Egli si dich i·a ra favorevole .a ll'intervento èhirurgico nella cura delle tubercolosi polmonari, co1ne in fondo si sono dim08trati favorevoli i vari oratori. pure osservando che debbano essere fatte le maggiori riserve e che debbano essere attenta1nente studiate in ogni caso le condizioni particolari di esso. L EO'ITA. -- Ringrazia i vari oratori, e rispondend o .a.d essi, osserva a CaRPI ed .a MoREIJ·I che il concetto sulla indicazione dell'intervento nelle lesio11i iniziali è di pura spettanza medica. Egli affern1a ohe è couvinto che ·sia sempre bene non perdere tempo. 1 Come MoRELT.r, rit.iene l'embolia poco frequente, 1ne11tre ~mmette sia più frequente l'ecl.an{psia. A REoAELLI e a CASTIGLIONE osserva che il con• s igliare l'anestesia looale nella toracoplastica inYece di quella generale dipende da predilezioni individuali; giacchè il pericolo delle Jpolmoniti è grandemente diminuito dalla maggiore rapidità della operazione compiendola sotto l'anestesia generale. Non è d 'accordo con CANTANI circa la utilità delle pleuriti nel pneumotora.ce. A CovA risponde .a..ffermando che è preferibile nella toraco• pla tic-a il 1netodo di a uerbruck. Infine s~ comt;>iace nel constatare che non sono state fatte grave obiezioni .alla sua relazione, ed insiste sulla j mportanza che devono .avere nella cnra ol1irurgica dE>lJa t11beroolosi polmonare il giudizio dell€ indicazioni e controindicazioni e la prud e11za. I mezzi chirurgici n-0n escludono certa1ne11te l 'attuazione anche dei vari .altri metodi di cura. Rileva ancora come tutti i mezzi che si fondano sull a collassoterUJpia si.a.no nella loro origine essenzialmente italiani perchè tutti deri\ano dal inetodo clel Forlanini. )f.\RAGLIANO V. - Iiileva come tutti siano stati l·onéordi nell'ammettere le conclusioni che egli ha esposte dal pt111to di ,·ista radioLogico. Insiste s ulla difficoltà che si incontra spesso i1ella diagnosi radiologica per qu.anto concerne il tiipt> della lesione, e come .a l.ato della indagine radiologica debba pur sempre rin1an ere in tutto il suo \al Jre l'esame clinico. l{ispond.ando al CovA rileva come sia talora dif· ficile stabilire radiologicamente la sede delle aderenze e come a questo si possa giunger e con esami radioscopici compiuti facendo eseguire movimenti cl i rotazione al malato, e con radiografie fatte . . . ln ,·arie pos1z10111. D JNATI (Padova). Conclude, compiacendosi della riuscita del co11gresso e sa.Iuta i colleghi medi ci. ~

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SEZlONE PRATICA

,Seduta antimr,·11irlia·na del 28 ottobre . Presidenza: V. AsooLI (Roma).

Comunicazioni varie.

J ACONO I. (Napoli). - Ricerche bacter1iologiche ~d imrnunitarie su.l virus e'rpetico. Tutte le ricerche batteriologiche con terreni in aerobiosi e in anaerobiosi sono state neg.ative. Qualche volta ~ stato -isolato qualche cocco cui l'O. 11on ha attribuito alcun valore etiologioo. Il virus erpetico può essere riscontrato tanto nel cervello quanto nel sa11gue dei conigli inoculati. Non di rado i conigli che hanno superata l'infezione erpetica dive11tano refrattari a.d un.a noova inoculazione anché di stipiti virulenti. J AOONO I. (Napoli). Il contenuto in glucosio de:lla linfa di cane rispetto al tasso glicemico . La linfa .a digiuno contiene meno glucosio del sangue, dopo i 9asti di idrati di ca.rbonio ne contiene quasi o più del doppio, nei oan'i con fistola toracica. Il tasso glicemico dei cani con fistola toracica si mantiene presso che invariato dopo pasti di idrati di carbonio. J.~cONO I. (Napoli). .4.zione dell'insulina sulla aliceniia e sul glucosio della linfa nei cani con fistola toracica. - L'O. inocu1ando per via sottocutanea l' insulina in cani con fistola toracica ha osservato una notevole diminuzione del glucosio della linfa mentre il tasso glicemico si è mantenuto quasi costante. J .\CONO I. (N a,poli). - :1zione ipoalicemizzante dcl J1tuco di ·ni. E..·rt1tsei. -- L'O . partendo da ricer che in vitro che ponevano in evidenza un esaltaruento nella scomposizione del glucosio da parte delle m. Krusei a contatto di insulina, ha inoculato a conigli il succo di tale fungo, ottenuto a 300 atmosfere e filtrato per Berkefeld ed ha osservato azione ipogJicen1izzante. PENDE N. (Genova). - Sopra una t1iade sin to111,a tica dell'ipertiroidi smo costituziorwle e sua i1n portanza diagnostica r11elle /orme larvate di trireofosci cosi. - :Oallo studio che da 20 anni 1'0. compie su malati d >ipertiroidismo çostituzionale, egli ha potuto rilevare uJla triade sintomatica che può molto aiutare nelle diagnosi delle forme dubbie, o larvate o 1nonosintomatiche. Detta triade è costituita da: I ) naso a lnu1a di coltello, stenotico, sipesso col setto deviato verso un lato; II) pressione variabile molto elevata. Tale sintomo è prevalente nel 95 % dei oasi e costituisce uno dei se?;ni cardi11.ali del m. di Basedo""· Non esiste un rapporto tra l'intensità del sinton1a e la gravità del quadro morboso; III) Tachipsichismo, rappresentato da una velocità dei processi psichiciJ tanto nel segmento emotivo che i11 quello intellettivo della personalità psichioo degli ipertiroidei. P ENDE ~-. e NARDELLI I.J. - .,<:)opra un nuovo rnetodo di studio dell'azione biologida delle acque minerali. -- Detto metodo è basato su una intra1

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dermoreazione eseguita. con l'acqua minerale e studia : I) la cutireazione all'acqua minerale iniettata nello spessore cutaneo; II) la reaz~one che l iniezione di un decimo di c:mc. della stessa acqua iniettata nel derma 3 volte a distan:la di un quarto d 'ora 1produce sulla riserva alcalina del sangue, sul Ph originario, sul glucosio del sangue, sul calcio ione, sul K-ione del san·gue·, III) la crisi emoclasioa che iniezione di 5-10 eme. di acqua minerale nei muscoli è capace di determina1re nel soggetto. Le ricerche esegujte dimostrano che anche minime quant.ità d~ sostanze disciolte, massime se allo stato ionico, possono essere assorbite, ma trattenute nel corpo mucoso del :J\falpighi, agire stimolando az~oni di .a lta importa.nza troforegolatrice e protettriee. PAHI (Padova) . - Prende la parola per citare il caso, osservato d11e volte di individui giovani che dopo un bagno nel Bacchiglione presentarono un erjtema maculo-pa.puloso diffuso morbilliforme. Ogni ricerca fu negativa per confermare l'ipotesi di un f.atto .anafilattico e l' O. pensa che la comunicazione del PENDE additando la possibilità di cr enoreazioni multiple spontanee dà il modo di potere cosi inte1,pretare i suddetti fenomeni. P ENDE N. e D URANTE JJ. - Primi tenta•tivi di innesto endocrinoterapico p1uriglandulare. - Partendo dal concetto che molti casi d'insufficenza essu.ale sia.no di origine pl11riglandulare, il PENDE in 2 casi ha fatto eseguire l'innesto contempor,aineo di ghiandola genita.le, di ipofisi e di tiroide . Non l} UÒ ancora pronunciarsi sul risultato essendo trascorsi appena due mesi dall'interven to che fu eseguito dal D URA.NTE di GenoY.a. ::\IAESTRI~'l D. (Teramo). 'ull'oss1ip11eu71ioperitoneo terapeutico . - Con1piendo varie indagini s ulle conseguenze della insufflazione di ossigeno nel cavo peritoneale in casi di peritonite essurlati,,a tubercolare; l'O. è giunto alla cono1usione cl1e ]'ossigeno es.iplica vera111ente un'az.ione benefica, e cl1e si può rite11ere che fra i molteplici fattori di guarigione sia, dopo Ja cosidetta boccata di a.ria dei chirurgi, sia dopo l'insufflazione di ·o~sigeno, debbano intervenire i1on soltanto f.attori i to-p·a tolo.g ici, ma anche fattori biochimici messi in evidenza dagli studi dell O. Brs-cHOFF L. (Lugano). - Ischae n1 ia cordis inte r nuitteris. - L'O. si i11trattiene sul risu·l tato delle s ue osservazioni cliniche e sperimentali riguardanti l'angina d1 petto da sforzo della quale egli si occupa da vari anni e che ritiene debba essere considerato oorue l1na ischàemia cordis intermittens. PANCRazro F. - Ulterio?·i o..sservazioni "Clvniche e t erapia delle sind1·01ni ·tieuro-vegetative. - Continuando le sue osservazioni sulle sindromi neurovegetative è giunto alla convinzione che dette sindromi acoJm.pagnino le più svarriate forme morbose, e ohe siano detern1inate da uno squilibrio •


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IL POLICLINICO

del tono del "\~ago o del simpatico. La terapia deve mii·are ad agire' sulla forma morbosa vasale. RloOIOLI E. - Riferisce brevemente sulle condizioni che possono permettere l'-applicazione del pneumotorace bilaterale simultaneo, ne riporta .alcuni esem·p i di ailtri autori e cita 3 casi personali. P ANCRAZlO F. - Riporta le sue osservazioni compiute su operai addetti a scaricare granate contenenti gais yiprite e riferisce ql1.anto ha potuto constatare in 49 operai colpiti da lesioni dell' apparato 1espiratorio per inalazione di y.prite. Si intrattiene specialmente sulla sintom&tologia e sui r.apporti che possono intercedere fr.a l'intossicazione di yprite e la successiva manifestazione di lesioni tubercolari. Io. - Riferisce un caso di broncospirochetosi del Castellani, curata e guarita raipid.amente con iniezioni di argentarsen. LuzzATTO A. - Cita il risultato delle sue osservazioni nello st,uJio dcl metabolismo basale e dello stato delle ghi.andole a ! ecrezione interna nei cairdiopazienti. CEsA BIANOHC D. (Milano) . - i9tndromi anem:z-

che ezJQtos11len1Jrr .1:oaliche e sistema reticolo-endot eliale. -- li.a potuto nello spazio di 3 anni, osservare 5 casi di .anemia epatosp1enomegalica oon ittero, emorragia, e talora asoite, casi questi di 1

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difficile interpretazione. Riporta uno di questi e.asi, cui seguì il reperto anatomo-patologico, e da esso conclude che la lesione .anatcwlica fonda-mentale ·ha, carattere sàstemizzato, con sedé essenziale negli organi emolinfa.poietici nei quali interessa p·r imitivamente e particolarmente il sistema reticolo-endotelio. L'O. pensa quindi che dette forme si.ano da considerare oome una reti-

colo-endoteZiosi, di/ fusa . AvEzzù G. e CHINI V. (Padova.). -

Reperti elet-

trorurdiogra.fici in anginosi. - Nello studio elettrocardiografico di 4 an·ginosi, gli 00. hanno osservato la mancanza di un.a netta e cootante risposta elettrocardiografica, ohe ~i pensa.no legata ad una alterata conducibilità nelle branche del fascio e loro diramazioni, dipendente spesso da .a.lter~ioni coronariche. La più caratteristica modificazione osservata è (durante l'accesso) un innalzamento ed un allargamento dell'onda T. AnNONE (PalPrmo). Dopo avere riferito di alcune sue osservazioni sulle stasi viscerali, che hanno portato alla constatazione dell'esistenza di zone di eccitabilita esager.ata lungo il tratto gastro-intestinale, capaci di determinare l'esplosione di sindroni di vagotonia e di simpaticotonia, si intrattiene su due casi di stGnosi della. valvola del V.arolio, e sui vari elementi clinici e rad.i<>logici che p ossono essere utilizzati per la di.agnosi di n1em.br.ana pericolica di J ackson. · VELARDI F. (Napoli). - Compiendo rice1·che sperimentali con iniezioni di culture pure di aspergillus fumigatu.s nel testicolo del coniglio, ha notato che detta inoculazione determina soltanto fc>nomeni locali costit11iti dalla produzione di un i1odulo gran1tlomatoso. ~'O. pensa ohe detto nodulo tragga origine dal tessuto reticolo-endoteliale.

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FASC.

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Io. - Studiando la siero'"l3dlafilassi nei conigli sia no:rmlali che splenectomizzati, 1'0. ha osservato che lo choc è costantemente moct.ale nei conigli splenectomizzati. Nei conigli normali, l'esame della milza dimostra la 1presenza di numerosi megacariociti. PAOLINI R . (Napoli). - lll od,i ficazioni chi1nico-

citoiogiche, del liqwido ce/alo-r-aichidiano in casi di emorragia cerebrale. - Ha notato, aumento della pressione, presenza di sangue o di colorazione x.antocromica, .aiumento dell'albumina delle globl?-line, ùelle oostanze riducenti. N el sedimento ha -0sservato un.a vera polinucleosi che andava poi 1nan mano diminuendo per lasciare il posto ad una. modica linfooitosi. Riferisce i risultati delle sue in".iagini dirette a co11t1tollare il valore dell'estrazio·n e del succo g.a5trico a digiuno. do,p o il ip·ast-0 di prova, o frazionata.mente sia .a digiuno che dopo il pasto, riconoscendo come il metodo dell'estrazione fra.zid·nato possa dare indicazioni più esatte nella diagnostica dell.a, fu.n zionalità ~astrica. i\1ANAl{A M. (Genova). Richiama !'·attenzione sulla importanza dello studio del diametro di profondità del ouore, sia nei riguardi delle varie cardiopatie sÌta nello studio delle diverse costituzioni. Si sofferma sulla sifilide oon.genita a ma.t1ifestazioni tardive deglÌ ap:,?ai·ati valvolari del cuore, osservando come alla sifilide ereditaria debbano talora essere .ascritte forme di endocardite erroneamente classificate corae reumatiche. Quale esempio di scambio fra f·orme reumatiche e luetiche riporta brevemente 3 casi di affezione delle a.rticolazioni in individui dai 14 ai 24 anni. P er essi si poteva escluder-3 una lues acquisita; ma lo esame dei sintomi, specie il dolore, e l'effetto delta cura specifica antiluetioa, dimostrarono trattarsi di torme di eredolu·e a manif~tazione tardi va. PozzILLc P. (Roma) . - Enzimoterapia antitifica. - Dalla anplicazione alla teraipia delle conoscenze acquisite sugli studi degli enzimi digestivi, l'O. ha tratto 1a ~onolusione, nelle numer08e osserv-.azioni sui tifosi, che l'eniima gastrico totale (la riunione cioè di tutti gli enzimi ~igestivi) nella teraJpia del tifo determini una vera e propria disintossica.zione. Pozz1LL1 P. (Roma). - Subla aeione della scilla

marittima riella insuff icifn~a cwrdiaca e renale. Riferisce le osservazioni fatte . per porre in evidenza il valore pratico della &eilla per alcune ragioni anche superiore alla digitale, nella terapia <lella i11suftìcienza cardiaca e dello soompenso reJlale. Esaurito l'ordine del giorno e dichiar.ato chiuso il XXXII Congresso della Società Italiana di Medicina Interna, viene annunziata Pa1·ma con1e sede di quello prossimo. Daremo qu.anto tJ>rima notizia dei temi scelti e dei rispettivi relatori . Dott. E. TRENTI. (La seduta in comune con la Società Italiana di Chirur gi.a, è sta.ta redatta in collaborazione oon il dC>tt. E. MINGAZZINI) .


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SEZI ONE PRATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. La pneumoraehia e la diagnosi delle compressioni midollari. I,a i1'.liezione 1di aria n ei ventricoli cer ebrali, sia per im·m lssione diretta che per rachicentesi, se· gllita subito da rad1ografia del cran~o a 5copo diagn ost.ico può essere utile, ma richiede iniezioni di circa 40-60 ·em e. di gas il che non è esente da pericoli. Si è avuto in qualche ca so morte per mobilizzazione di tumori ·vicino al bulbo; inoltre si prod11ce sempre una penosa r eazion e m eni11gea rhe dura 12-~ ore e più; perciò questo non 5arà altro che un metodo di eccezione. Riser di 'folosa (A nn. M éà., n. 1, luglio 1926' ,·anta invece la grande utilità e la innocuità a.5soluta ·della pneumorachia ch e si può, e deve, eseguire con soli 5 eme. di gas. Te cnica. Si basa sulla legge fisi·ca seguente:

qualun que volun1e di gas introdotto in un mezzo l~qnirto pi1ì denso ha tendenza a risalire alla sua superfice. Il malato ·d eve essere seduto con la test.a lievemente fle&sa: si 'fa la puntura lombare e si estraggono 4 eme. di liquor: poi con una siringa idi Luer da 5 eme. il cui fondo sia foderato .... di. uno strato poco sipesso di cotone sterilizzato si a5pirano 3 eme. di aria che si iniettano ... apidamente per l'ago lombare. Effetti. .Il malato .p rova una sensazione pocv

molesta di sfregamento lungo il rachid e e ber1 presto (quasi immediatamente) una i:,ensazione di pizzicamento (pincement) alla nuca ~ una punta -{li cefalea: è segno ~he il gas ha raggiunto il ~ranio, non vi 1 è cioè stenosi meningea, si dice: la pneumorachia è n egattva. I n tutte le affezioni meninge-midollari senza stenosi meningea, p er es., n ella ta:be, mieliti, &clerosi a p l~c che, la pneumorachia è n egativa : ciò pro' rano n11merose osservaz ioni di molti .!\A. (Dau dy, Riser, Belcour, Mac-Connel, \Viderse, ecc.). La vne11,mora chia nelle compressioni midollari. • Quattro osservazioni dettagliatamente riiportate dal!' .I\.. e altri ca5i della letter·atura -dimostrano: 1) se vi è una stenosi completa e questa è dovuta a una n eoplasia parzialmente mobile, la bolla .fii'aria iniettata rapidamente urta e mobilizza l'osta.colo 011de accadono due fatti : cioè anzitutto manca il sen so di pinzettamento alla nuca e la ljeve cefalea che si ha quando ·l a bolla ra~giunge il ·c ranio, qui invece arrestandosi al punto della stenosi mancano questi sinto1ni onde appunto s1 diagnostica la stenosi m eningea, e si dice che la

unc11mor~chia

è 1posittva. In secondo luogo, la

i11obilizzazione del tumore produce uno stiram ecto de1le raùici nervose ini dollari onde sorgono do]ori a ttpo radicolare, dalla cui topografia s1 può dedurre la sede dell'o5tacolo: ~) ~e la sten osi non è completa, manca il c:;en~o ·di pinzettame11to 1 della nuca e la lieve cefalea onde si dice che la pneumorach ia è positiva e si diagnostica la stenoi:,i; ma in secondo terr~p o (due o tre ore) la bolla d'~ria si infiltra n ella s1,en0si e r aggiunge il cranio onde taràivanienle compaiono i sintomi sopra.detti, e con ciò si può diagnosticare elle la steno5i non -è assoluta . ..\.nche in questo caso talora insorgono dolori radìcolar; i1ti!i per la diagnosi di sede. I dolori a sede radicolare posson o mancare per yarie ragioni: cioè, se la le5ion e comprimente è del t.utto im.m obiie, oppure se si tratta di .p achimen~n~ti can-cerose, oppure se più in alto esiste un altro tumore o un'altra causa che abbia d e1 tutto m es5o fuori funzione le vi e sensitive sottostanti. Cn nc l1LS·i oni. La pneumorachia è di una tecnica sempli cissima, del tutto innocua e rapidamente utilizzabile a scopo diagn•osti.co anche al letto del malato senza bisogno di r adiografie. Esi:,a può ~er,yire come orientamento che sarà bene fare seguire da iniezione di lipiodol per via alta p er pr ecisare ancora meglio la localizzazione n ei casj di un prospettato intervento cruento. 0

L.

TONELLI.

La sella turcica nel tumori della loggia poste· rlore del ce1·vello. M. Clovis Vinieent (Rev. Neurol., t. 1, n. 1, luglio 1926) fa n otare co me questi tumori siano frequenti, ma .sp esso n on riconosciuti, e c·onfusi con tumori dell'irpofisi. P er !a diagnosi 1d i questi casi &i è necessa"'iamente obbligati a servirsi idei rag.gi. I.a radiogr.afia mostra in genere l'usura e la dilatazione dPlla sella turei ca, il che trae in inganno con i tumori ]ipofisari. In lln caso ri'ferito, fu trovata una enorme dila· tf!zione èt cl ventrbcoJo m1edio, il quale si affar1dava e distruggeva la loggia pituitaria ed il l>U.O 1

rontenuto. La dilatazione e la distruzione d.u nque della

sella turcica, ·com e m ostra la radiografia, non sta per 1111 tumore iipofisario, m a deve far pensarù a'l un turr1ore extr aipof isario, del cervelletto o d ella parte posteriore del cervello. CARUSl.

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1644

IL POLICLINICO

La chirurgia dei tumori cereb1·ali.

Pe 1\ilartel (Le

Scalpel, 3 luglio 1926) dimostra

1'utj1:tà degli interv enti chirurgici n ei turo.ori cer ebrali. La traparia::.lone de comp'r e r-s1,va è un intervento non pericoloso, alla portata di ogni chirurgo, che permette 11na lunga sopravvivenza, lottando contro le sindromi di ipertensione e specialment~ contro la stasi ~apilla:r.e. E un mezzo certamente superiore a 1quello ·dell'iniezione endoveno5a i.p ertonira di soluzione Idi cloruro di magnesio. Interventi radicali: ~Sono consigliabili nell'endotelioma della r egione motrice (visibile nel 6 % dei casi alla radiograifia) e nei tumori ·dell'angolo ponto-cerebellare. •P er .l'a:blazione, l '.A. consiglia la t ecnica di Cushing, operando il malato seduto e sotto anestesia locale, potendosi in tal mo.do do~ minare più facilmente le emorraigie e sorvegliare bene lo stato del malato. P er quanto riguarda l 'emostasi, l'A. raccomanda l'aspirazione mediante cotone imbevuto •di si·ero, cl1e è molto superiore alla compressione ed ai vani tentativi di allacciature. Per i t'urriori del midollo spinale, è indi~pen<;a­ bile la ·d iàgnosi esatta e la localizzazione precisa per me7zo del lipjodol. 1\nche in questi casi, gli interventi si faranno in posizione &eduta e con anestesia locale. E consigliabile di aprire dapprima la -cl11ra madre, senza interessare l'aracnoide, ciò cl1e permette di vedere il mjdo1lo e le rrudici immerse nel liquor. L'.l\. i11oltre raccomanda la ·cordotomia, che pur non essendo curativa, è assai utile 1p er il sollievo ch e porta ai dolori intollerabili dei malati ai qt1ali permette :di morire &enza sotferenze. Si mette il inidollo a nu·do e, ;per m ezzo di un bisturi triangolare 1Si interrompono le vie della sensibilità ne:x-, vosa e termica che si trovano fra il corno anteriore e quello posteriore, senza interessare le vie della sensibilità tattile o profonda. 1

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fiL.

Neurite dello sciatico consecutiva ad iniezione intrau1uscolare. Sono i1oteYoli gli inci·denti che possono soprag, giungere allorchlè le iniezioni intramuscolari sono pratic?-te al di fuori della regione adatta. Il limi· te, parliamo della regione glutea, è indicato da una l]nea che u1nisoe il trocanter·e femoral~ al1a parte superiore ·della plica interglutea: l'ago deve essere- infis.so al di sopra di questa linea. Se si inietta al disotto, può lo sciati.co es5ere ferito od e sere coinvolto nella reazione prodotta dai med\camenti iniettati, p 'ìrtando in ambo i casi a neuriti 1p'i ù o ineno importanti e durature. Gonzalo de Lafora (El iglo médico, Madri·d, dicembre 1925), •

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XXXIII

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porta in appoggio di tale asserto i due casi seguenti: 1) sciatica sini5tra per una iniezione di cacodilato di sodio n el punto di emergenza del .nervo nella grande incisura sciatica. Si formò un ascesso asetti-co che si aprì e durò un tre mesi; i dolori si a·ccentuarono impedendo il cammino ed obbligando il p. ad analgesici; 2) neurite del pudendo interno per iniezione intramuscolwre di atof enil. La iniezione fu pratir ata molto bassa n el gluteo destro. Subito il p. avverti anestesia n el pene, sui testicoli, al perineo. Alquanto tempo dopo impotenza, ed abbenchè in seguito siasi verificata l'erezione, il coito . non era po5sibile per la mancanza di" sensazioni al pene. L'iniezione forse è penetrata nello scia. ti·co, ha raggiunto il pudendo interno nel suo breve tragitto intraipelvico. rvr.

Il trattamento della sindrome ansiosa. La siilldrome ansiosa è costituita da una serie di sintomi isolati ai quali i malati dan·n o importanza diversa rs econdo la coltura, l'orientazione delle preo.ccu1pazioni, ecc. 1L 'ansietà figura come sintonia pa tognomoni<:o di un gruppo di neurosi che o a'Ppartengono a quelle attuali ·d i Freud e riconoscono com e causa immediata il mancato soddisfacimento sessuale oppure figu;rano ira quelle ct1iamate di compulsazion e e sono allora i traumi infantili, le repre8sioni di tendenze istintive perverse le quali motivamo .la soipravalutazione di a1c11ne i:èee a •cui si accompagna l'ansietà. :\Pl quadro di altre psicosi, l'ans)età si presenta come sintoma capitale, come ·n ella presenil.ità, nella fase di .a epre5sione della pazzia maniacodep;ressi va; essa non è rara in certe forme di schizofrenia, specialmente in quelle del tipo vascolaTe (clem enza arteriosclerotica); ac,compagna spesso le fobie. In que$ti casi, mooiante la psicoterapia non 51 può convincere l'infermo del suo errore, mentre se, con una qualsiasi medicazione si agisce sulla sindrome ansiosa, la fobia migliora automatica-. 'mente e si pnò quin-Oi orientar5i ,rerso unlutilc • psicoterapia. Come oss·er,,a M. Maestre Ibanez (A rchivos de 1ned., cirug. y e.Specialidades, 10 luglio 1926) non vi è u11 solo medicamento che possa agire contro l'ansietà ma tutta una serie di mezzi igienicodi·etetici, fisi·ci e farmacologi.ci. Fra i primi sono da menzionare il regime ipotossico, fra i secondi il bagno caldo p.ro1'ungato. Fra i mezzi farma~olo­ gici, attualmente si consigliano 'SIJ>ecialmente i de· rivati dell'acido barbiturico, parti.colarmente il luminal, il calcio per ·v ia eilldovenosn ed, in e.asi ribelli al luminal, l'op·pio e la belladonna.

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SEZIONE PRATICA

Nella• spasmofilia dei bambini. Lereboullet e Saint-Gyron consigliano: Cloruro di calcio anidro, g. 6-10; Scir oppo di limone, Sciroppo di fiori d'arancio, ana g. 70; .A. lcoolatura di cedro, g. 1,50. Da prenderne 3-4 cucchiaini 1da caffè al giorno. f il.

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Studi sperimentali sul meccanit1mo di eliminazione della bile, con speciale riguardo alla funzione dello sfintere di Oddl. , Hitoo l\va11aga (l\Iitt. a. d. med. f ak. der haiser. Kyushu-Uni\1 ersita et, ' '01. X 1925 Fukuoka GiaTl:'.. p0ne) ha eseguito un gran numero di eoperimenti su cani e coni.g li ricercando quale influenza abbiano alcune 5ostanze sull'eliminazione della bile. Prnduceva in alcuni ca si una fistola duoùenale, in altri vi associava la colecistectomia; in altri ancora isolav·a e ·d renava all'esterno il dotto epatico, le·g ava il cisti·co, introduceva un tubo nel cole,doco e vi aggiungeva una fistola gastrica e una duo1den::ile. Dal comples·so dei suoi esperimenti arriva alle seguenti con clusioni: 1 ~ ~Pl digiuno non esiste eliminazion e di bile; a ppena si sommini'stra del latte la bile arriva nel dl1odeno 5' prima del latte stesso. 2) Un'azione colagoga è po5seduta in grado d ecrescente dalle segu enti sostanze: peptone, latte, estratto di carne, solfato di m agnesio . 3) L'acido cloridrico, lattico, acetico, olio di oliYa e sapon e ·deter1ninano elimin azione di bile e eccitano la secrezione delle cellule p·ancreatiche ed epatiche. 4) Non 11anno alcuna influenza sull'eliminazione della bile la diasta5i, la pepsina, la pancreatina e la bile, il salicilato e bicarbonato sodico. 5) Dopo l'e stir1pazione della vescichetta biliare si stabilisce un flusso continuo di bile. L'incontin enza cessa ·dopo 2-7 settimane; il coledoco si dilata e dimostra un potere ·di ·assorbimento in modo da com'Pensare la vescichetta a:s'Portata. 6) I... o sfintere di Oddi ha un tono costante impedendo l'efflusso continuo di bile, il grado del tono corri5ponde a 70-100 eme. di acqua n ei conigli e 120-200 nei cani. 7) La pilocarpina e la fisostigmina eccitano il tono ·d e1lo sfintere 1di 0 1d·di e della vescichetta biliare fino al1'a contrazione tetanica. 8) L'atropina e la scoipolamina ·determinano .p aralisi. 9 ) L'adrenalina determina, per lo più, una conJ

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trazione nei conigli e un rilasciamento d el tono n ei cani. 10) La nicotina • la morfina. la stricnina determinano contrazione del coledoco, la caffeina paralisi . 11) L'eccitazione elettrica del vago determina contrazione dello sfin. di Oddi og11i tanto seguita da rilasciamento. 12) L'eccitazione .del simpatico fa aprire il coledoco. 13) ·:luan.do si ecciti la porzione pilorica dello stomaco fino a produrre una contrazione tetanica, si determina c hiu&ura •del ·coledoco. 14) L'eccitazione •dellia roucosa ,d uodenale con colagoghi provoca l'apertura della papilla. \ 'ALOON J.

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La secrezione del sudore nell'uomo. :\Ioog e Buchheister (1\'1unchner M ed. l Vo chensch., n. 22, 1926). hanno trovato molto utile il in etodo ·di Jurgensen, che consiste nella os&er,·azione microsco'Pica, ·d·ena secrezione d el sudore nell'u om o 1dopo aver applicato 5ulla cute una sospensj one di sostanza colorante (lapis d ermografico) in poche gocce ·di olio ·di cedro. Le particelle coloranti insolubili n ell'olio si sedimentano e si depositano in tutti i solchi e pori della cute, ciò che rende facile osservare la secrezione del sudore che esce in f orma di perle lucenti che spiccano bene sul fondo colorato. Questo m eta. do permette agli .t\A. di constatare l'esistenza di unn secrezione insensibile del 5udore, secr ezion e continua: la secrezione sttdorale consiste si può dire in due paTti, di cui una, questa secrezion~ insensibil~. l'altra la perspirazione. La 5ecrezione insensibile •del sudore è però stata dimostrata <la·g li AA.. soltanto alle mani e ai piedi. Iniezioni di pilocar1pina rendono visibili le glanclnle sudorifere ·di tutto il corpo e permetton o d1 contarle: i risultati numerici concord ano co11 qnelU ·di J{rause, · differen·dùne soltanto 1p er la re~ione della fronte in cui le glandole ri sultarono 'Pift numero.se. L'atropina iniettata in dose di 1, 1 112 mmgr. inibisce parzialmenf e o totalmente la secrezione insensibile del s11clore; nessuna azione esercita invece a tale riguardo l'istamina. L'adrenalina deprime l'attività delle glan- · dole sudorifere in seguito alla sua azione va·so. costrittrice : diminuisce perciò la secrezione del sndore. Stasi Yenosa •della durata di 30 min nti, inibisce fortem ente la secr ezione insensibile de1 ,~udore . Applican,do del ghiaccio su una mano si ved(\ diminuire l'attività secretrice d elle glanido 1e sudorifere dell'altra mano. POLLITZER.


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QlTLSTIONl DEL GIOR1\lO.

Te1·apia saturuina dei tumo1·i maligni. F. Carter \Vood, direttore dell'Istituto per lo

.st11dio del cancro presso la Colum·b~a University di );ew York, fa una revisione generale (Journ. Arner. Aled. A ssoc., 4 5ettembre 1926) dell'impiego dei metalli .colloidali p er la cura dei tumori maI

]] glli.

IL POLICLIN ICO

[ AN.NO

XXXIII FASC. 4ij

Da 5 anni Bla1r Bell e i suoi collaboratori hanno

av11to in trattamento ~7 oasi, quasi tutti avanzatissimi, la .m agg.i or parte sono morti. ma in 00 si è avt1to l'arre~to e la regressione del tumore, e ora i malati ri5ultano guariti e godono di buona ~a111tell :e la prima volta cl1e si raggiunge un risultato si1nile nella cura d·ei tumori maligni. Lo Wood riferisce alcune ricerche pers0nali, corredate di 1lgUfe dimostrative. Esse lo portano ad ammetter8 cbe il pio1n·bo agisce pPr ·due vie: 1) alterando i ca;pillari e. producendovi dt>lle trombosi; 2) colpendo le cellule tumorali e disgregandole. Tut.ti i ti1p·i <li tumori 'Possono ri5entire i benefizi d el rin1edio. L' ..\. ha anche eseguito, con bu,oni risultati, del 1 e prov·e ·di associazione della terapia saturnina con j raggi X. Crede che questi ultimi non agiscano dando origine a 1·adiazioni secondarie, ma atti·v ando, il piombo (ricordiamo le ri.cerche fatte nello stesso senso dal Ghilarduoci, con vari metalli introdotti per jonoforesi e irraidiazione ulteriore: egli credeva all'intervento di radiazioni seconèar1e) . Il lavoro iè st.ato letto e discusso in seno al Congre5so dell'Associazione Medica Americana.

Venne preconizzato per la ·p rima volta da Torrcs, n el 1904; seguironJ i tentativi di W'assern1an11 e J{eyser (1911) con selenio e con selenioeosina ; dopo molte altre prove, 5i è giunti all'impiego del piombo colloidale, ·di cui andiamo -O ebitori a W. Blair Bell di 1L iverpool: tra i rimedi .congen eri, è quello ·ch·e ha dato i risultati migliori e più promettenti. Il Blair Bell è stato guidato da con cezioni teoriche e td a ricerche sperimentali e cioè: l ) l' analogia delle cellule cancerigne co11 i trofoblasti coriali !egli •considera in q_~alche modo i villi cori ali come iperneopla5ici); 2) l'azione abortiva dei sali di piombo; 3) una serie di ri.c erohe istolog.irl1ie le quali provano icome quest'azione si . eserciti attrav'erso la produzione di n ecrosi da coagulazione dei villi e com'essa sia elettiva. I.a terapia è difficile e di una certa pericolosità, c'onsi gli abile 5olo quando si 1diS1PQnga di labora\' a rilevato che F. Coke e S. B. Cook (Bril. t c.J'i bene attrezzati. Si è lontani dall' adempiere ~1:rt. Journ., 6 marzo 1006), i quali hanno 5agil des1deratum idi u.n a terapia pratica e ,gen-eralg-J ato il trattamento saturnino in 20 casi inoperamente a ccessibile, sovratutto a causa della tossibili, hanno ottenuto i risultati r elativamente micità elevata del rimedio e anche perchè questo gliori associando jl piombo al mercurio (sospen òe,r'e5sere ~reparato con tecnica difficile, e di sione stabile di piombo e n1er·curio contenente r ecent€l: .dopo 2-3 giorni la tossicità 5i eleva molto, 0.1 % di ciascun Jnetallo). di modo cl1e non può essere più impiegato. Il piombo colloidale vien.e allestito col m etodo ~. \~Tatermann, nella sua ·m onograJia Die heuBredig, al 0,4 %, in soluzione fisi-0logica; poi lo t,iqe Stand der chemotherap. Carcinomforschung (Be!'lino, Springer, 19W), riferisce che nell'1Istituto si centrifuga per eliminare le particelle che superano due .decimi di miieron; si rende la sospen- per ca!lcerosi di A. v. Leenwenhoekins sono in corso d·elle ricerche cliniche sull'effi.oéOCia del mesione i'Pertonica con cloruri di sodio, potassio e todo e che rA. stesso vi ha eseguito delle ricercalcin; la si sterilizza con l'ebollizione. Si d)raticano· iniE?zioni endovenose : nel cor5o di cb e sa>erimentall sul sarcoma ·di Rous, il quale,. sotto l'azione .del rimedio, regredisce e diviene 2-3 mesi ,rengono propinati incir.ca ,grammi 0.6 di avin11'ent.o. L'A. giudilca il metodo promettente. piombo; ogni iniezione non deve superare gram3.lmeno per quanto cDncern e alcune forme di tu~ mi 0.1 di elemento, ma le iniezioni non 1possJno mori maligni; ma crede che ·n on si pos&ano anrimanere molto al disotto di questo limite, percor.a fo!'mulare apprezzamenti definitivi. ch è le ,dosi scarse, anche 5e ri'Petute, non esercitano un effetto utile sul tumore, mentr e determiNelle prove si11' ora riferite non mancano i rinano intossicazione generale. sultati nulli e anche cattivi e perfino disastrosi; Controin1dicazione assoluta è la nefrite e conma certo un passo è orn1ai retìlizzato nella tera.· tl'oinùica zione r elatiYa è la profonda cachessia. pja d9i tumori maligni e molto dobbiamo attenP. i turl1ori sono voluminosi conviene asiportarne derei da:ila continuazione idi queste ricerche. prima la ma5sima parte. Si può associare quesw L. \ 'ER~EY. tratta1ne11to con la radioterapia. 1

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SEZIONE PRATICA

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rnnni reveries per due caratteri f ..)nd amentali:

POSTA DEGLI ABBONATI. ..\.1 ùott. v. I., da S.: Il Kow ARSCHIK traJdotto in italiano da Vidale e Cl1iozzi, è in ristampa (.C1ttà di castello, Tip. I ... eonardo da Vin,ci) . Il BUCJ(Y, tradotto in italiano, può essere ricercato 'Presso la Libreria Lattes; 1prezzo L. 18. In .francese il BORDIER: Diater1nia e diatermoterapia; prezzo L. 70. Non esiste t1n trattato italia110 del genere. NIILANI. .L\.l dott. G. M., ·d a M., abb. n. ì622-l :

Sulla conservazione dei cadaveri consulti il Jtanuale di imbalsaniazione umana di F. Dr COLO (ManualP Hoepli), l\1ilano. / il . .\1 dott. G. N., da R., abb. n. 11614:

l ,e distposizioni relati ve ai concorsi ed alla no mina degli ufficiali sanitari s )no state pubblicate <'On R. D. 2266 del 29 n ovembre 1925. I programmi di egame tuttora vigenti sono quelli stabiliti con J). :\J. dP1 21 novembre 1906. Entrambi i decreti si trovano in una 1pubblicazione della 'Biblioteca le~a1e della Casa editrjce Pietrocola (Napoli, via Po!'tamedina alla Pignasecca, 44), sotto il n. 2743, al rprezzo di L. 2.50. fil.

Le attività spirituali come valo1·e biologico e come fine educativo. Il prof. Gil1seppe Montesano ha 1pubblicato s11 questo argomento un pregevole studio, che ha int eresse non solo per ips:iJchiatri e n europatologi, • 1na an•JlLe per i me<lici pratici. L' irnportanza c.J1e 1a ps1cotarapia e i·igiene rnentale hanno acquistato n egli ultimi tPmpi r ende 1più che mai n ecessélrio di esaminare con rigore. scientifico tutto •quanto tiene agli speciali argom enti. .... opratutto l' esam P. è indispensabile per le attività spirituali ed è questo che si iprefigge l' A. nel suo lavoro. Egli dà in esso un concetto unitari o ·dell'arte, ·della religione e rd ella tilosorfia considerand ')le •dal P'Unto rd i vista dell'utile che esse arrecano all' esiotenza 1dell'individuo e della spr.c j P. uroana, •delineando altresl il graduale perfezionamento sia d elle attitudini, sia dei prodotti, si a iTl.fine 1della tendenza a purificare queste speciali ·el::iborazioni •da O'g ni sooo·n do fine. I.e attività spirituali rientrano fra le •costruzioni fantastiche generate in una condizione di distacco dal reale oggettivo e tale da aversi ~er i fantat5mi fenomeni sentimentali identici come <JU A~ ità ed intensità a quelli per avvenimenti ec;tr1•ni. Dette costruzioni si distinguono dalle co-

sono dominate dalla volontà, hanno fini di valore ~~on perso11ale, ma univer&ale. Non so1o poi è i!1travisto e gradito, n ella parti.colare condizione di di 5tacr::o dal reale, qualche cosa che sia di vantagg1o generale, ma si tende a dare di questa visione u11 sentore affinch è altri possano proc-u1·arsi t1no stato analogo e riceverne gli 5tessi ber1efici. Cnncordanti le attività spirituali con quelle i1e:llj nel senso di rappresentarsi una con·dizio·n e di ben e p er tutti, dirette entrambe a r ealizzare questo bene, si dividono poi fra loro il compito: ir• une cer cano di elaborare e di attuare qualche cosa che migliori la vita i n quanto è preoccupa?. :o ne del reale che ci circonda; le altre ten.dono ~nvece a inigliorare la vita interiore, a r enderlc1 sempre più indipendente dagli avvenimenti ester, ni e sem.ipre più gradevole per ogni p er sona. La diffr.renza del compito fa sl che le une cerc:hino raggi l1ngere i loro fini realizzatori a mezzo del: 'azione, le altre invece a mezzo ·dell'espressione. Intese cosi le attività spirituali come generattiiei di una vita interiore sempre più :perfetta, l ' ..\. m ette in rilievo come la perfezione si risol va in armonie la cui visione, pro'P,r io perchiè ci letifica e ci ristora di tutte le contrarietà, gli strapazzi, le irregolarità di lavoro immancabili nella vita pratica, rende sempre 1più .spi-ccata la tendenza a rivestire di altrettanta armon]a le conce, zioni idea·l i da realizzare in ·detta vita. Le ,r=arie e>pecie ·di attività spirituali sono determinate dalla qualità delle armoni-e ricercate: l'·arte t ende a procurare armonie nella vita sensitiva, la re11. gior1e in quella del sentimento, la filosofia in que1la della ragione. I diversi campi non sarebhero bene .distinti n egli albori di queste superi or i u1anifestazioni dell'intelligenza, ma la se· 1parazion e che avvje.ne in seguito non rallenter·e bbe i rapporti fra le tre varietà , ne accrescerebbe anzi l'intimità, facendosi sempre più intenso il bisogno ·di vivere una vita interiore oltre che armonica piit't com:plessa e procurare quindi che gli og;getti, i simboli , animatori di tal vita abbiano virtù st11nolanti di più specie. Lo stimolo non sarebbe nroctotto sempre allo stesso modo, distinguendosi cos1 i creatori dei simboli dai loro interpreti e rti·vnlgatori e dai semplici accessi ch e suggestionan o col modo co1n e esiprimono l 'ammirazione Pd il trasporto per i simboli stessi. Circa il contenuto •dei prodotti simbolici il prof. '.\1ontesan o nota com e in 'lln primo stadio l'Eros abbia grande predom.i nio, specie nell'arte e nella r eligion e, e .questo egli spiega con le affinità che ~:orrono fra lP tenden ze spirituali e l e t endenze seBSuali, esiponenti le une e le altre di un m edesimo bisogno, anzi istinto 'fondamentale della vita: la conservazione della specie. Qu esta spie1


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gazi011e se1nbre1ebbe co11cordare con le teorie di f'rPuù che intra·vede in tutte o quasi l e ma.ni:festazioni uma.11 6 un fondo di sessualità, fino a parlare di 1pa115es5ualismo; n1a non è dubbio che può è .lstcre una fjnalità cli. conservazione della specie la quale prescinda da ogni atto e da ogni desiderio .sessuale e si rhsolva in un sentimento di dovere fino al sacrifizio -della propria vita per il bene idi tutta l'umanità. Le attività s1pirituali, C·)me .dcl resto le i·deali, rispon derebbero alla forma. asr.sRuale, rr.a la distinzione, la epurazione non si produrrebbe fin dall'inizi o, a·vverrebbe a .g·radi; n on sarebbe perciò da meravigliare se 11n nn primo te1npo le due maniere di provvedere alla c0nservazione della s pecie rimanessero con· fu5e e le concezioni sia spirituali, sia ideali fossero pil'l o meno impregnate di sessualità. Considerata ·p oi l'eYoluzione in raworto no11 ella qua1ità dei prodotti, ma alla capacità di (!OID· piere attività iSpirituéili e di ten·d·ere al compimento senza secondi fini, lo stadio attuale del progresso umano, pochj sono ·g li idonei e a.ncot' meno i rpur·i id·el sentimento. Lo sviluppo delle str1 tttt1re o.rgélll1i'c he necessarie all'applicazione dei paTticolari atti sarebbe nella grandissima mag eioranza ancora incompleto, tale per.ciò ·d a non potersi avere la funzione esercitata con le risorse ordinarie ·àe1l'organismo, ma da render5i nece~­ sarj e energie straordinarie. Cosi spiiegherebbesi i1 fatto che moltissimi di coloro i quali dimostrarono Sllperiore ca1pacità di atti spirituali furono dei malaLi, avendosi sem1pre nelle malattie una liherazione delle ener gie immagazzinate ·dall'org-ani~mo con1e riserva, liberazione che si produce spesso jn quantità maggiore di ,quella da impiega1·si nel)a lotta -contro l'agente morboso. e la malattia r1on è mo1to grav·e e dura a lunigo, l'eccesso può venire, in Stlcuni soggetti me·glio d1spo~ti, 11t.ilizzato allo speciale fine. Un analogo incomplet'.) $·viluppo spiegherebbe la impo&sibilità cl1e moltissimi hanno di purificare la particolarb tendenza: questa resterebbe asservita ad altre, a qnrlle che 1per la speciale struttura organica dell1indivi.duo sono più spiccate. Ben spesso i 'ralori ST'irituali verrebbero così a confondersi con quelli ideali e morali, se non pur addirittura con i 1nateriali. Da questa confusione d'interessi, come dall' incompleta idoneità, non pochi danni deriverebhero al]'inàividuo e all'umanità, danni di cui l'..A. fa llna m.in11ta analisi. 1Si delinea così u1n comptto educativo di gran1de importanza per la igiene della psiche e iper il miglioramento dei rap:p orti fra gli esseri umani. Non è da sperare in 11n a Tapida modifica delle strutturr ol'ganiiehe tale da ren dere la speciale attività pitl agevole e più con sona al suo fine biologico: occorre invece far ben comprender e i pericoli cui si va incontro 1

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per questa inoufficienza organica, suscitare aItrP-sì un :sempre più vivo desiderio di 1preYenire p:li uni, com·p ensare l'altra. Ognuno dovrebbe ac qnist1re pi ena coscienza del 1proprio grado di ca-pacità per gli speciali atti, compiere solo quelìi cl1e implicano 1ninimo sperpero di energie, contP.ntarsi di fare da inter1p rete quando non si può e5€ere creatore, limitarsi quando sia il caso ad avere il m a,ssimo godinlento e trasporto dall'opera altruj, senza pretesa di fare 01p·era espressi,ra sim})Olica .originale, n ) Il cercare di a;ccrescere la potenzialità ·di cr eazione o di interpretazione o di ~o dimento con agenti patogeni, intossicazioni. · ~trapazzi, e111ozioni violente, ecc. n ato poi che le attività spirituali in taJo1to Yalg-on 1 in .quanto animano u.na vita interiore i11 cui si t11traveda qualche bene universale e se ne goda, occorre fa \·orire al massimo ,grado tutto quanto ip uò generare al riguar.do un fervore sincero. Non si può e non si deve pretenùere d "imporre la 1Propria ·yisjone, ·Bi dev~e inyece a·ge,•ol:tTe in ciascuno la produzione idi quella cl1e più risponde al proprio terr1peramento, che con maggiore vrobabilità può ;procurare un distacco dal Teale in un sogno letifi cante per le armonie di c11i dà t1na ra'Pprese.ntazione. La con1luI1ione sipiri tua! deve essere intesa nel sensn ·di fi11e identico, ma piena libertà di scelta nella vis.ione dei m ezzi, libertà che può venire concessa senza pericolo quando si concordi sinceramente nel proposito cli ricercare armonie e di tPner ben 1distinta la vita spirituale dalle norme {ti vita pratica. La concezione di queste norme è i·iservata alle atti,ri.tà i.deali e proiprio .perchè nei rar>porti con i simili si dovrà spe5so sottostare ad i1na disciplina jn contrasto con i propri ideali, il contrasto sarà sopportato tanto più serenamel11te qiuant J più l'indivilduo si sarà me...~o in gra;do di trovare compensi e sollievi in un'attività ~pirituale. Compen&i e sollievi •di tale genere deYono essere 1proc11rati specialmente a •quei soggetti anormali psichici che si caratterizzano per un'intollP..ranza ai dolori, alle contrarietà e vengono da questa intollera.n za fa1cilmente spinti ad una Yita. irregolare se non antisociale. Nella maggioranza di costoro rie&ce facile un'attività spirituale, dato che a ha,se dell'intolleranza € sipess) uno stato ielj eccitamento, con troppo facile liberazione dl cnergi e idi riserva. Medi·ci ed edu catori dovrebbero, tenen•do conto dei rd ettami della psicologia sperimentale e in•dividuale, favorire moltissimo qnesta derivazione, incanalare le energie esube ranti in rr1odo da inten&:irficansi una ,-ita dello spirito atta ad elevare l'in dividuo, a sublimare Je sue ten•denze, evitare la degradazione e la de DR. ?enerazione, la nevrosi , la pazzia. 1

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SEZIONE PRATICA

POLI1,ICA SANil'ARIA E GIURISPRUDENZ:\. CONTROV ER S IE GI URIDICHE.

LXVIII. - Se ed in quali casi il medico condotto può essere collocato a riposo per limiti di età. Il m edico <:on.dotto può essere collocato a ripOSI) di autorità per limiti di età? La IV Sezione, con decisione 16 lu.g lio 1926 n. 385 ha rispooto n egativamente n el .caso in cui nulla dis·p onga il capitolato. L 'a1\'anzata età del medico condotto può essere causa legittima -O.i dispensa idal serYizio soltanto nei casi previoti dall'art 34 della legge .sanitaria Testo Unico 1 agosto 1907, che deve intendersi riferito non soltanto a colpe disciplina·ri ma a tutti i motivi che, anche non add~bitabili a colpa, 'PO&sano essere aosunti per base legittima del licenziamento e così ancl1e alle infermità, alla età avanzata e alla ini·doneità so· pravvenuta del medico cpndotto. L'aip'Plicazione dell'art. 34 richiede iperò che il medico condotto abbia dato motiovo a lagnanze gravi e che tali motivi siano a lui .contestati per ·dargli il modo di dif endersL Questo principio - costantem ente adottato dalle sezioni giurisdizionali del Consiglio di Stato per tutti gli impiegati degli enti locali - è stato ormai codificato, .dall'art. 41 del R. D. 3D dicembre 1923 n. 2889 concernente la ri for1na degli ordinamenti sanitari. Sin qui la decisione del Consigli~ di Stato. In linea di massima il principio sembra a me giusto ; d evo fare 1però ·due riserve. :)uando la IV Sezione ha detto che il Comu11e non può collocare a ri1poso d'autorità il medico conùotto per limiti di età ha soggiunto: « Nel silenzio del r egJ)lam ento organi-co del personale e del capitolato 1d ella condotta ·m edica » . Ora io ri· tengo, pur riconoscen·d o che si tratta di tesi 01pi nabile, che 111on sia legittima la disposizionH del capitolato la quale attribuisca al Comune il potere ·di 'collocare a riposo per limiti di etn, speci al-mente se il Comune stestSo non p~ovvedn a un trattamento idi pensione 1proprio. Spiego il mio concetto. Per rd isposizione inderogabile dell'art. 31 del T. U. delle leggi sanitarie il m edico chirul'go con·dott11 acquista diritto alla stabilJ.tà dell'ufficio e dello stipen·d io do1p o due anni di pr0va in un rnedesi·mo Cornune o coMorzio. In relazione a questa norrna, che ha efficacia asso. Iuta, non derogabile nemrr1en') rper accordo fra Comune e sanitario, l 'aTt. 34 soggi unge che «trascorso il perio•do di 1prova il Comune o consorzio non può licenziare il medico condotto se non (*) lia presente rt1brica è affidata all'avv.

legale del. nostro p eriodico .

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per motivi graYi. .. )). Dunque, in relazi•)ne ad una norma che h-a ·carattere assoluto non derorrabile ' o dalle parti, la legge 5tessa stabilisce in quali casi è possibile e con quali -forn1e è lecito risolvere il rapporto d'i1m1p iego stabile. Co1ne quella dell'art. 31 anche la disposizione ·dell'art. 34 ha efficacia assoluta e inderogabile, con la sola differenza che il rap•p orto può essere sciolto d'accordo, o cessa nel casJ) di so,p pressione legittima del posto. Si deve badare anche alla forma della disposizione ·dell'art. 34: non può l·i cenziare se ·non, per motivi gravi ,da essergli contestati, ecc., cioè soltanto .p er_ tali motivi . Data ques1a disposizione, si de\'e ritenere che il Comune non soltanto n1 )n possa deliberare il licenziamento fuori dei .casi stabiliti .dall'art. 34 ·m a non po.sr,.a 11em1neno attribuire a sè, in sede di regolamento e di capitolato, il potere di licenziare per mo fiyi diversi da quelli stabiliti dall'articolo suddet1o. Se il capitolato stabilisse la facoltà di licenziamento per limiti di età, cioè 1p er il solo fatto c11e il medico raggiunga una data età, il Comune si attribuirebbe un p!Jtere diverso da quello imperativamente stabilit ) da11·art. 34, un potere più ampio rp er un .caso non pre\risto, a11z1 escluso im.p licitarnente dalla legge. Nè si può opporre che il Comune ha norma.1rnente un 1potere di determinazione regolamentare anche per disci.p linare i rapporti d'impiego. .l\nzih1tto, ·è •da osservare che, trattandosi di poteri attribui ti e disciplinati dalla legge, il Co1nune può €ventualmente limitarli, regolandoli. Si ammette concol'demente la efficacia di norme rhe irnportino autolimitazione dei poteri dell'ente locale. Questo concetto però n on 5i può aip1p l]care, se11z' altro, nel caso di estensione dei poteri. I.a potestà regolamentare del Comune è con tenuta entro i limiti risultanti dalla legge e dai reg1 )1amenti generali. Ora, se, come si è visto, la legge con disposizione inderogabile circos·cri1ve i rasi del licenziamento, il Co·m une non può surperare questi limiti nè con provvedimenti concreti, per casi singoli, nè con disposizione regolamentare, la quale sarebbe in contrasto con la legge e perciò inefficace, an che se a.p provata dal la G. P. A. in sede di tutela. Infatti l'art. 27 del regola.rnento sanitario 19 Ju.g li.1 1906 n. 4~, riferendosi al ·c ontenuto id.ai Céilpitolati d elle condotte medico-chirurgiche, indica tra gli obbietti che il capitolato deve disciplinare le modalità del concorso, le condizioni di arnn1issione d ei

G10V.ANNI

SELY.\GGI, esercente in Cassazione, co11sulente


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IL POLICLINICO

[.i\NNO

XXXIII

FASC.

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concorrenti, ecc., ma non accenna a quelli cond'accordo, ne fu nominato un terzo. I periti precernenti i m~tivi che possono legittimare il li·· seutar.:>no tre r elazioni distinte: l'uno concluse per cenziarnento. la semi-infermità mentale; l'altro aggiunse a tale · Questo criterio è rafforzato dalla djsposizione conclusione una dichiarazione 1p er la quale si amdell'art. 41 rd el R. D. 30 1dicern.lbr·e 1923, n. 2889, la metteva che la infermità 'Potesse essere totale quaquale specifica illn motivo di licenziai1nento chb lora fossero seguite le direttive .di nuovi studi sugha particolare imiportanza ai fini della queotione geriti dal terzo perito ·proof. Ferrari. Questi, ir1che esaminiamo . Dispone l'art. 41 che cc il mefi11e, concluse per la semi-infermità mentale che dico, il veterinario, il farmacista e la levatrice potrebbe essere anche totale. Fu d edotta la nullità .:!ondotti, che siano riconosciuti inabili al &ervid ella perizia 1p er violazione degli art. 222 e 22.1 zio, possono essere dispensati » nei modi e con c. p. p . A norma di questi articoli, no1ninato il le fol'me dell'art. 38, cioè contestazione, ec·c. Data terzo perito, le rùperazioni eseguite sono rinnol'ampiezza della forma dell'art. 34 del 1·. U. (mo· vate, - se o"Ccorre e sia possibile - ed ogni altra • tivi gravi) Gi può ritenere che la dis:p ensa per oiperazione xitenuta utile è eseguita congiunta inabilità al servizio non sia in sostanza un mo- mente .dai tre periti. Il terzo as..sume l'ufficio di tivd nuovo di rLsoluzione del rapporto d'impieg'O; relatore, eccetto che i periti a maggioranza abcertamer1te iperò è una specificaziorie che gi01Va bi ano desiignato a tale ufficio un altro di loro. a distinguere i motivi gravi disctplinari o coIl relatore redige e 'Presenta al .giudi-ce nel term'Unque riferibili a colpe del medi·co dai motivi mine stabilito la relaziorie motivata. [I 1perito disdi inabilità fisica. Ora, l'art. 41, facendo questa senziente deve presentare c~ntempora.neamente la notevole specificazione, ha dichiarato motivo le- propria relazione n ella quale spiega i motivi del gitti1no idi licenziamenfJ:> la inabilità, esclu1dendo dissenso. l'età, la quale per sè stessa può non coincidere Ciò posto, si osservava, nel ca.so in esame, che con la in abilità. In sostanza, l'art. 41 ha prev.isto una sola relazione a'Vrebbe dovuto essere pre&en' la disipensa per casi di e'renti inco1'pevoli, e, diftata, salvo .quella id i minoranza in caso di dissenso. Invece ne furono presentate tre. ferenzian1dola ·dal ltcenziamento 1per motivi gravi, ne 11a limitato la causa allo stato ·di inabilità La Corte ·di Cassazione, con sentenza 18 .gennaio effetti,ra, ·concreta. ~e rimane dunque esclusa la 1926, rie. Colognesi, ha con&iderato iin fatto che, pur essendovi tre relazioni materialmente distinte, età r.he, se mai, ·può e55ere indice soltanto prein realtà i 1Periti si erano riu·n iti e che la Telac;'1.lntivo idi una minore t don-eità. zione ·del terzo perito era il risultato -Oei suoi Quindi, ritengo corretta la risoluzione d el Con studi previ •colloqui coi ·colleghi. Dice la sentensiglio di Stato in quanto dichiara che il Comune za : « Il codice id i rito fa il caso ipiù verosimile che non può ·collocare a riposo d'autorità il medi~o i periti sostengano d't1e tesi, sia pure opposte ~ondotto ~or ìimiti di età, ma soggiungo che il nelle cor1seguenze; ma ·è chiaro che, nel caso in collocamento a ri1poso non sarebbe legittimo nemcui ciascuno dei tre periti sia ·convinto di una n1eno n el ca.so in cui if osse previsto dal regolatesi ·diversa da quella degli altri, non è possi·b ile mento ·organico locale, trattandosi ·di una dispoI lf>galmente ·costringere uno dei tre a seguire il giusizione contraria alla legge e perciò jneffi·cace. dizio di u·n o degli altri colleghi sacrificando 1e L' altra riserva alla quale accennai in principroprie convinzioni scientifiche. :B per questo che, pio ha carattere prevalentemente formale . J)ato il sisten1a della legge attuale, Tisultante cioè dal- regolati') 11 ·caso :normale, il legislatore non ha crele di51pof:>izioni dell'art. 34 del T . U. e 41 del de- cluto di stabilire alcuna nullità per l'inosseryanza creto 30 dicembre 1923 in ra·p porto al licenziadi tali ·di1sposizioni n. ~el cas.) così deciso dalla Corte di Cassazione rnento ~ alle dispense dal serviz~1, si deve ritecn1el che man.cava in realtà è il di.Bsens-0 dei penere che l'art. 34 compr enda motivi gra·v i diversi riti, ain1eno un d:iissenso sostanziale: tutti e tre ·da quPlli ·dell'art. 41. La norma c•h e .concerne la ricon clusero per la semi-infermità; due aggiunsero soluzione 1del rapporto 1p er inabilità, cioè per uno soltanto che questa poteva essere anche totale; stato di fatto inco1pevole, è nell'art. 41 il quale, a 1 'Più O(lcorrev·a no u·n a relazione di maggiorana cn1esto fine, .d efinisce dispensa dal servizio il za, ·che doveva essere estesa ·d al terzo perito, ed contenuto del ·p rovvedi01ento. I motivi gravi pre v1i.sti 1nvece dall'art. 34 hanno essenzialmente 11na di minoranza, per di5senso più formale che sn"tanzialé, almeno stando a ciò che risulta dalla carattere disci1p linare e ~')no causa di licenziasentenza della Corte di Cassazione. Il pror,ed1mento. m ent') rhe fu seguito non si può ritenere regolare anche se i 1p eriti si riunirono per prendere LXIX . - Perizie medico-legali . • flroo rdi. J_,a Cassazione p erò ha .aetto che nou Furono nominati due 'Periti: l'uno d'ufficio, l'ale5sendo staillilita espressamente una nullità noJ' tro dall'imputato, per esame p&ichiatri•co. Avendo dichiarato i periti di n on essere completamente può jl ln'l.g istrato ·dichiararla. •


[ANNO XXXIII, FASC. 47]

LXX. ,-

SEZIONE PRATICA

Preferenze nei concorsi ospedalieri.

L,art. 18 ·del R. D. 30 dicembre 1923 n. 2841, inodificando l,art. 31 della legge 17 luglio 1890 n. 6972 djspose così: « per la nomina d ei :primari specia listi -Oegli ospedali, qualunque sia l ,im.p ortanza dell'istituto, e p er quella d egli altri m edici primari ospedalieri, quando 5i ttatti di ospedale cl1e abbia alrneno 500 letti, è obbligatorio il pubblico concorso ». In r elazione a questa norma, l'art. 4 della legge 17 giugno 1926 n . 1187 (Gazz. Uff., 16 luglio) contiene la seguente disposizion e aggiuntiva: « A parità di merito sono pr ef eribi li, tra i ''incitori ·del conconso, quei con correnti che già p r estino servizio presso l'o&pedale come assistenti o aiuti e che abbiano conseguito la n omina a tali posti in seguito a ~on corso anche se abbiano superato i limiti di età prescritti dal band() n. )ui si tratta di ;preferenza non n ella graduatoria ma agli effetti della nomina. Rimane però un dubbio: prevale la preferenza previ&ta ·dal citato art. 4 a quelle per benemer enze militari, estese alle nomine per gli im·p ieghi d egli en ti locali dall' axt.. 3 del R. D. 24 settembre 1923? Io inclin o a ritene-re che sia più efficace il titolo militare, perchè l'art. 9 del R. D. 30 settembre 1922 n. 1290, che è stato esteso agli enti locali dal citato d ecreto 24 settembre 1923, r egolando l'ordine delle 1preferenze prevede anch e il servizio lod.evole prestato a qualunque titolo per non m e00 di un anno nell,amministrazione ipre&so cui è indetto il concorso, ma lo pone al penultimo grado (lett. Gì dell'ordine ·delle preferenze, cioè prima dell'anzianità, e d opo la invalidità di guerra, le ferite in combattimento, ecc., ecc. Si pu ò obbiettare che la legge 17 giugn) 1926 n. 1187, riferendosi ai concorsi ospedali eri previ sti dall'art. 18 d el R. D. 30 1dicembre 1923 n. 2841, otabiljsce una norma per caJsi determinati la quale, essendo posteriore a quella concernente le preferenze 1p er titoli militar i, «i eroga alla norma anteriore n ei casi in cui quella ..... è applicabile. Ma a m e sembra che l'art. 4 non abbia questa efficacia. Esso è diretto a r egolare i ~ asi n ormali, cioè i con corsi pei quali i concorrenti sjano in condizioni di eguaglianza, salva la preferenza per il servjzio 1prestato, ma npn considflrn. il caso d el concorso di più titoli rli preferenz.a. Qui si tratta , ripeto, di regolare un caso di pref.erenze con.correniti, 1per il quale non c'è una norma nella Ie.gge 17 giugno 1926 n . 1187, si che si possa ritenere che la ·p referenza riBultan te dal servizio 1p restato preva1ga a quella che nel citato art. 9 è posta in or.dine anteriore. La que~tione è, certam ente, di&cutibile. Nessun dubbio, tnvece, circa la efficacia assoluta •della preferenza stabilita dalla l egge 21 agost'o 1921 n . 1312 a fa-

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vore d egli invalidi di guerra. In q.u esto caso si tratta di preierenza assoluta, p er la quale basta,. agli effetti della nomina, nelle proporzioni stabilita dalla legge stessa e relativamente agli ultimi posti di ruolo , la dichiarazione 1d 'idoneità, e non occorre quella della parità del m erito. Si fa eccezione, s'intende. n el .caso in cui il concorrente invalido abbia già un ufficio d ella stessa natura, i{>eTchè - com e ha d eciso correttamente il Consigljo di Stato con una sentenza r ecente, segnalata in questa rivista - la legge ha la finalità di provvedere all'assunzione ob.b li·g atoria .degli inYalidi di guerra disoccupati. Ma è certo che, qualora si tratti di ultimi p osti di ruolo, il concorrC'nte invalido dichiarato idoneo ha d iritto alla nomi11a con preferenza assoluta su tutti, n elle proporzioni s'intende stabilite dalla legge. Da ciò si può deriYare u n argomento non trascurabile a favore della tesi che io ritengo accettabile circa la efrficacia del titolo militar e nel caso di con.corso idi iprefer enze. Infatti, se l'art. 4 d ella leg.ge 17 giugno 1926 si dovesse inten·der e nel sen so che la preferenza d a .esso stabilita abbia effi caci a p revalente peTch•è &Stabilita do,p o e iper casi spe· cialj, si dovrebbe ritenere anche ·cl1e la stessa prefer enza sia prevalente a quella sta.bilita dalla legge 21 agosto 1921 per gli invalidi .d i guerra. Da u11 certo punto di ·vista, il ca5o è analogo, malg-raclo la efficacia diver sa delle due pTeferenze; as-soluta l'una, 1p er un dato numero di posti , rela: tjva (cioè a parità di m erito) l'a ltra.

LXXI. -

Aborto: nozione.

Il delitto di procur ato aborto è costituito dalla dolosa interruzione del corso fisiologico della vita intrauterina, qualunque sia il grado di svilup1p o a cui sia p ervenuto il prodotto d el concepimento. Non c'è r eato nel caso in cu i il f ei ::>, espulso per- ' effetto di manovre abortive, a''e5se già (Perdutola sua vitalità p er cause non incriminabili. Stabi I endo questa massima la Corte di Cassazione, con sentenza 24 marzo 1926 rie. F accjoli , ha ,.orrE'ttHmente osser vato che la legge non ha voluto t ntrlare solamente una vita intrauterina, cioè quella del feto giunto a compl eta matJurità, ma Anche quella costituita dall'ovulo f eoondato ect in !lorn1ale an·dam ento di sviluppo fi f>iologico.

N. B . -

Ai quesiti de.gli abbonati si risp<>nde direttament e per lettera. I quesiti debbono esser e· invìati m lettera, accompagnati dal francobo1Jo. per la' risposta. e sempre indiri.zz?t~ imper~ona~ mente alla R e<lazione del « Policli fl:zco n, v10 .~i­ stina, 14 - R oma (6). Le risposte ai quesiti che non richiedono esame di atti o speciali indagini, sono grat11ite.


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IL POLICLINICO

[ANNO

X!.'<XIII

FASC. ~7J

NELLA Vl'f A PROFESSIONALE. MEDICINA SOCIALE. •

L'azione sanitaria del Governo Fascista.

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c~ncorso

con altre risor se terapeutiche, possono g1ov.are ~ntro il flagellù dei tumori maligni. Quanto alla riforma dell'assistenza. infermiera che Sl. rannoda con un'altra veggente iniziativa' di S. M. la Regina, è stata opportunamente diso~plinata la creazione di scuole-convitto per infermiere professionali e per .assistenti sanitarie visitatrici, in modo che le infermiere già diplomate servi:r.adlno a 'd are il personale necessario per lo svolgimento di una più proficua opera di prQpa·ganda e di profilassi ~n tutti i rami de11' att ivi tà t1mana, dalle fabbriche . iai campi, dalle scuole agli ospedali, ai dispemari, ecc.

In un'inter vista concessa d.all'on. Federzoni, è detto: • Il Governo Nazionale, come ha cercato e cerca di curare la sanità ~pirituale e mo.rale del nostro Paese, così ha vol11to e vuole garentirne - anzi migliorarne - la sanità fisica. P er ciò 3Qpunto si .sp:i,egia come l'intervento diretto dello 8t.ato nella lotta contro le malattie sci.ali - ed lD ~pecie rontro la tubercolosi, la malaria, I.a lebbra, il tracoma, le malattie veneree - abbia r ivestito in questi ultimi tempi il caratMisure di medicina sociale tere e l' importanza di una vera e propria opera nella nuova legge di Pubblica Sicurezza. di ricostruzione soc~ale . La costituzione dei Consorzi lprovinciiali antituLa i1uova legge sulla Pubblica Sicurezza conbercolari , Taµpre~utant1 il centr-0 di coordinati ene disposizioni in difesa· della salute pubblica m<:n Lo e di J>rop11 l ':iione alla lotta, è stata effetco,sì illustrate nella relazio11e dell' on. Federzoni. tu.ata ormai in tutte le provincie. Lo svolgimento del programm,a in materia di La lotta contro l'alcoolismo. g randi bonifiche, integrate d.alle opere di piccola bonifica .antimalarica, e quello relativo alle traL 'a.rt. 84 riproouce, sostanzialmente, l'art. 50 sformazioni fondiarie di p·ubb1ico interesse, condel T. U. clel 1889, gj à modificato dalla legge 19 luglio 1894, n . 331. corre ad accrescere e a consolidare i vantaggi sarn i tari già conseguiti dal nostro Paese. Due modificazioni si notano, raffrontando il \ La recente legge sulla lebbra; i molteplici provnuovo Testo oon quello dell'art. 50 vigEmte T. U. vedimenti, adottati per dare uno stabile e regoe, cioè, all'obbligo della licenza dell'autorità circondariale vengono assoggettate anche le rimesse kre assetto dP i servizi di profilassi del tracoma di autoveicoli o di vetture e i luoghi di stallage delle malattie ''ener~e; la repressione del comgio; inoltre, l'obbligo stesso è affermato anche per mercio .abusivo :li sostanze velenose aventi azione gli enti collettivi e circoli privati, nei quali si stupefacente; La disciplin.a delle specialità mediconsumino bevande alcooliche, a11corchè la vencinali, intesa ad assicurare la serietà delPindudita sia limitata a.i soli soci. stria, a vietare lo smercio di speci.alità immorali , La prima dalle due modificazioni si limita a € aid impedire ' ~gn i forma di pericolosa réclame ; riprodurre, trasportandola nel testo della legge, la regolamentazione dell'impiego dei gas tossici; una norma già dettata dall'art. 62 del Regolala valorizzazione del nostro ingente patrimonio mento 8 novembre 1889, n. 6517, salvo, naturalidro-minerale·, la fissazione di una tariffa · dei memente, l'ag~ornamento formale, reso necessario dicin.ali, per la vendita al pub·b lico e per la somdal grande sviluppo imp resso .all'industria dei mini.str.azione ai poveri; }'.attuazione, resa obblitrasporti dall'automobilismo. gatoria, di migliorìe igieniche e sanitarie negli a.lberghi; lo s·.1lnp!10 e l'impulso dato ai servizi La seconda modificazione, quella che rende nedi .a pprovvigionamento idrico, per cui sono stati cessaria. la licenza per gli e11ti collettivi e i cirautorizzati circa duecento-Oinql1anta milioni di coli privati, è stata suggerita dal fatto che mutui; le mis11re di prevenzione contro le epizooprinciipalmente per eludere i vincoli determinati dalla legge contro l'.alcoolisn10 - si erano costizie, e l'intensificazione dell.a vigilanza sui prodotti t uiti e si costituivano, in talune zone d' Italia, cirali1nenta,ri di origine animale· segnano altrettante ' coli ed associazioni allo soopo reale, se non all'unitappe vittoriose del nostro sicuro cammino. co soopo, di consumare bevande alcooliche. E ~ni sia consentito di accennare particolarL 'art. 85 vieta la vendita ambulant~ di bemente a ùue questioni , che molto hanno appasvande alcooliche. La ragione ne è evidente. sio11ato ed .aipcpassionano l'opinione pubblica: la La vigilanza di polizia sugli spacci ambulanti lotta contro il cancro, e la riforma dell'.assistenz.a non potrebb·e svolgersi con la necessaria efficacia infern1iera negli ospedali pubblici. e, d'altronde i venditori .ambulanti, spostandosi Per la lotta contro il cancro lo Stato ha creato f.a cilmente e rapidc.1mente da località a località, in Roma il R. Istituto Fisioterapico Ospitaliero colla speranza di s1nerci.are più Largamente la di . Mari.a e di S. Gallicano, destinato a svolpropria mercanzia dove si ritiene che il pubblico gere un largo progtamnia di indagine e di conaccorra più numeroso. potrebbero determ.in.a.1·e trollo , e a favorire nel miglior modo l'incremento sposta1nenti, anche notevoli, nella proporzione dedi questi moderni 1netodi di cure fisiche che, in 1

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SEZIONE PRATICA

gli Sl'pacci di alcoolici alla popolazione reale, possibilità, alla quale non potrebbesi in nessun modo porre serio riparo e le cui pericolose conseguenze non fa mestieri accennare. Gli articoli 95 e 9G .r iproducono l'ultimo comma dell'art. 3 della legge 19 giugno 1913, n. 632. Nel secondo di detti a.rticoli si nota una in1portante innovazione. La Commissione provinciale, cioè, oltre a]le distanze tra esercizi 1pubblici di bevande spiritose e gli o$ped.ali, cantieri, offucine, scuole e C'aserme, dovrà stabilire .anche la distanza minima d.a intercedere tra gli esercizi stessi . Con questa in11ovazione vie11 colmata un.a evitlente lacuna. Gli scopi della legge, Ja difesa, cioè, contro 11.abuso degli alcoolici, non potrebbero essere con eguiti, almeno in maniera efficace, solo limitando il nun1ero complessivo degli spacci, quando si conse11tisse che gli spacci stessi possano sorgere in pro simità e quru3i in immediata .adiacenza l'uno dell'altro, come, purtrocppo, si è v~­ rificato in qUtalche centro d'Italia. Ciò, a prescindere da considerazioni di polizia generale, che sconsigli.ano la eccessiva frequenza di spacci come osteTie, bettole, bars, oaffè e simili. L'art. 'J7 riprende il preoetto contenuto 11ell' .art. 55 del T. U. vigente, Jnodifioandolo, in parte, pe1· for11ire all'autorità di pubblica sicurezza un Y·alido mezzo di repre.ssione sulla speculazio11e delle lic-enze di pubblico esercizio. Come il vige11te a.rt. 55, infatti, il lluovo articolo 97 dispone che la chiusura di un esercizio p er olt1·e otto giorni, senza avviso .all'autorità locale di P. S., importa decadenza della licenza. Soggiunge, poi, il nuovo airticolo che La chiusura, protratta oltre il ter1nine notificato all'autorità di pubblica sicu rezza e che, salvo i casi di forza maggiore, non potrà superare i tre mesi, i:rruporta, del pari, ].a decadenza della licenza. Si è .avuto, infatti, occasione di rilevare che, non infrequentemente, esercenti pubblici, intenzionati o costretti a cessare d.a.l loro c-0mn1ercio, pur c:h it1dendo l'esercizio, trattengono la lice11za. .a tempo inàetern1inato) col pretesto di ria·prire più tardi l'azienda, ma, in realtà, con la Sf?eranza di fare una .ruppare11te cessione dell'azienda, già chiu. a, dietro la quale cel.are la concessione della lrcenza, che, come si veduto, è personale erl intrasniis ibile e I.a cui concessione è sottoposta al li111ite numerico indicato nell'art. 93 dello schema • ln c-;;an1e . la protezione della m.atern1t.2.

L 'art. 113, in relazione alla lotta ingaggiata dal G0Yer110 Nazionale contro la pro1Jaganda neomalthusia 11 a, Pspres~n1ente dichiara che .agli effetti di legge sono co11siderati offensivi della momle e del buon costume gli scritti, sta~pati, incisioni, litografie, figurP, djsegni, iscrizioni, oggetti di pla.stica o di altro genere che diYulgano i mezzi per impedire la fecondazione o per interrompere la gravidanza, jllustrano l'impiego e forni. C'ono co1nunque indicazioni ul modo di pro-

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curarseli o di servirsene, ancorchP ciò sia fatto in. forma indiretta e sotto il pretesto terapeutico o scientifico. In 1·elazione, poi, al divieto sancito nell'articolo precedente di propaganda delle teorie neo-malthusiane e di rec1a.me dei me.z.zi antifecondativi e simili, si è, nel quarto comma di questo .articolo, stabilito che non sia, iu ogni caso, consentita l'affissione o distribuzione in pubblico di stampati o manoscritti concernenti tali argomenti. Altre disposizioni OJ)pol'tune concernono la difesa. della pubblica morale (lotta contro l.a I.Pornografia, .annunzi sui giornali, ecc.) .

Cronaca del movimento professionale. Vittoria di un sanitario. In una causa i)romossa dal medico condotto di .Nichelino (prov-incia di Torino), contro il Comune, C'he, malgrado i pJtti di Ca(pitolato-tipo approYati, negava l'alloggio gratuito o una congrua indennità e la concessione del caro viveri, il Ministero dell'Interno definitivamente sentenziava che il Comune di Nichelino, .avendo precedentemente .a.dottato iJ capitolato-tjpo, sopprimendo poi nel febbraio 1925 l'indennità c.-v. e il diritto di allo·g gio gratuito, veniv.a. meno all'osservanz.a del capitolato stesso, le oui disposizioni dovevano p er deliberato della Giunta pronnciale Amministrativa rimanere inalterate.

CONCORSI. POSTI VAOANTI. ACUTO

(Rom.a). -

.Al 40° gior110 dal 25 ott.

Vedi fase. 46. Pel sobborgo ' r aln1adonna ; lire 7000 e 4 quinqu~nni dee.; addizio11. L. 4 oltre il 5 % po:;>olaz.; c.-v.; L. 300 (sic) uff. san.; L. 300 supplenza; L. 500-1800 ca1·. ; età lirn. 40 a. Ser,· . entro 15 gg. Scad. 30 110,·. ANDRETTA (.4.vellino). cad . 30 noY.; L. 6000 (.~ic) iniziali; età lim. 35 a.; tassa L. 50.15. C\'fANIA . R. l)rFf ettura. Uff . .ani tari. Scad. 15 dic. ' redi fase. 46. e\ \'RIGLI.\ (.4-rezzo). cad. 30 nov.; L. 9000 e un c.-'t".; trasp . L. 3000; et~ li1n. 40 .a.; tassa L. 50~15. CrsrERNINO (Ba•ri) . rad. 30 11ov.; L. 10.000; età li m. ..t.O a . ; ta a L. 50; po'·. circa 400; collina (-1:00 111.). CLu~oxr.:. fJs11edale Civile . -- A tutto il 15 dic., prima.rio ohiru1·go d1rettore radiologo (sir)· lire 15,000 coJTU?ren::;ibili (sic) le i ndenn. e .-v.; biennio di prova. Docum. all.a Segreteria della Congregazione di Carità. E.,1X.\LE ElrILl.\ (Jloclena). C01l(J1'e(]azione di Carità. - _.\J 10 dic., chirurgo direttore del Civico Ospedale· docum . .al Protocollo. Età mass. 45 a. Certif icat-0 'oti esami c::!leC'iali. Tassa L. 50,25. ALESS \NDRIA. -


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[ANNO XXXIII FASC.

IL POLICLINICO

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Stip. L. 15.000 e 5 quadrienni dee., oltre L . 1200 c.-v. e .so% operaz. abbienti; ru;sicuraz. Chiedere annu11z10. FoGGIA. R . Pr~fettura. Ufficiali sa.niha.ri. Scad. 7 dic. Vedi fase. 46. FoRLÌ. Uspedal e Civile G. B. Jlorgag111i. - Al 10 dic., ore 18, assistente Sez. Me.d ioa; L . 3500 annue e partecipaz. onorari, vitto nei gg. di guardia; alloggio, biancheria, ecc. E tà mass. 30 a. 'Tassa L. 50 . Chied . iann . alla Congreg. di Carità. GERA (Como). Scad. 25 nov.; Consor. 5 Com.; ab. 2491; L. 10,000 inizi.ali, oltre L. 900 uff . san. e L . 500 ambul.; quota catpitaria oltre 400 pov.; tassa L. 5C. GHIZZANA (BolOf].'lll). - 1c. r ep., al 25 JlO\•embre ; L. 9800 base; età lim. 35 ia. Serv. entro 15 gg. MACERATA C AMPANlA (ra~erta). Scad. 15 dic.; L. 7000; tr~. L. 2400; limite età 45 a . Tassa L . 50.10. Schiar . Segreteria Comunale. OFFIDA (Ascoli P ie.) . Scad. 30 nov., 13 cond .; L . 8000 oltre L. 500 serv. att. ; I,. 300 assist. detenuti; L. 700 uff. san.; .assistentato in clinio.a od ospedale del Regno; tassa L . 50 .15. PATERNO D' ANOONA (Ancona). - A t utto 15 dic.; ab. 14.55 ; pov. 267; L. 9000 e 5 quadrienni dee.; 15 cy~ stip. in denn : serv. lll.tt.; L. 500 uff. san.; L . 2000-3000 tr.asp.; età lim. 35 a.; serv. entro 15 gg. Chiedere an11unzio. PozzAGLIA SAB1~A (Roma). - Stip. L . 10,500 lorde pei primi 1000 pov.; per ogni pov. in più L . 4; quattro aumenti quadi·iennali ; L. 400 per uff. san. Docu·menti di rito e vaglia L . 50.15. Scadenza 16 dicembre. REGGIO CALABRIA. Istituto Diagno stico dell'Associazio1ie Naz. per gli I nteressi del M ezzo giorno. - l\1edico radiologo; titoli; .anno di prova; stip . L . 10.000; percentuali 30 % entrate lorde, oltre eventuali entrate. Chiedere schi~.rimenti Direttor e Istituto. REGGIO EMILIA. R. Pref ettwra. - Scad. 30 nov., ore 17 ; uff. san.; L. 18.000 e 5 qu.adr. dee.; ind. c.·V. ordinaria; detta supplettiva di L. 4000. Domanda all'Ufficio Sanitario Provinc. SALIZZOLE (Verona). - .A 01~e 17 del 30 nov. ; L. 8000 e 4 qu inq. dee. oltre L. 1600 c.-v. ; Lire ] 000-3000 trasp.; L. 700 uff. san .; IJ. 200 ambul. S. PoLu DE' UA \AI.IERI (Roma). - L. 10,500 e 5 quadrienni dee., oltre un c.-v. in L. 1200; .addiz. J.J. .1 oltr e i. 1000 pov. Tassa L. 50. Se uff. san. L . 400; per l'arm. farm. L . 300. Chiedere ann. Scad. 50 gg. dal 1o nov. SconzÈ ( Tr' enezia). - Se.ad . 30 n ov . ; 1° rep. ; J.;. 8500 olt re c.-v., mezzo trasip ., ecc. T.a8Sa Lire 50,10. ToRRE RovEr~r (B erga1no) . - Scad. 30 nov. Consor . 3 Com .; ab. 3246; collina; pov. 250; L . 6500 (sic) re~idenz., L. 2500 trasp., L. 630· uff. san. , un c.-v. , 5 quinq. dee. TREVIOLO ( Rer gamo). - Se.ad. 12 dic. Consor. 4 Com. ; ab. 4327; pov. 200 circa; L . 6000 (sic) e 5 quinquenni ; addizionali capita l'ie; L. 500 trasporto; L. 300 amb.; c.-v. UoINl". ()spe.dale Civile. - Primario specialista R~arto l)ermooeltico; titoli e d eventualm . esa-

1ni; L . 5000 e compensi tariffa; escluso ogni altro assegno : serv . .att., aumenti periodici, ecc. oad. 30 dic. VENEZIA. Ospeda.le Civile. - Ohiru1·go assist_ straord. Scad. 3V nov. Vedi fase. 46. Aiuto 11eJ.la Sez. Tubercolosi (in Isola di acca. Sessola; L. 4800 oltre L. 1500 disag. resid. ; aJloggiio e vitto; L . 25 per o~i lezione agli infermieri; titoli ed esami, nom. biennale, conferma di u1l. anno. Tassa L. 50 al Tesorie1·e . Età m.a.ss. 35 a ' Chied . a-1t11unzio. Scad. ore 17 del 10 d ic. 0oNCORSI

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PRE'}fl.

Preniio Baccelli. E ·a perto, presso la R . Università cli Roma , il conoorso a un premio B accelli, consistente in una medaglia d'oro al merito clinico. • Possono concorrere i laureati in medioina e chirurgia, .aippartenenti alla classe dei Professori ed Assistenti U·niversitari o addetti .a i servizi di uno qualsiasi f.ra gli Ospedali italiani. L e istanze per ammissione a l concorso (su carta bollata da L. 2) debbono esser e 1presentate, i11s ieme con il certificato comprovante 1a qualità di etti .al precedente. articolo, al Rettore della Università, n on p iù tardi del 15 dice1nbre. Alle istanze debbo110 essere uniti lavori e pubblicazioni n el r.a.mo della clinica medica o della terapia medica_ La Commissione composta di oi.n que membri:fra i quali sar anno compresi i Professori di Clinica medica, di P atologia medica, di Farmacologia, e un libero docente della Facoltà, in rappresentanz.a, ove sia .possibile, dell' I stit uto Na21ionale medico-f.ar maoolo·g ico, prenderà in esame i lavori e le pubblic.azioni pre.sentati dai ca.ndidati e indicherà, possibilmente non più tardi del 1° febbraio 1927, il nome del vincitore, Tiferendo brevemente, con apposita rel.azione, le ragioni che l' h ann o indotta all'assegna~ione del Premio. Gli atti della Oommissione sono sottoposti al1a revisione del Consiglio della F.acoltà di Medicina e Ohi.l·u.r gia e del Senato Accademico. •

F o1ida•zione Colasanti .

E apert;0, presso la R. Università di Roma, un oon cro·sò .a un premio della Fondazione Colasantì fr.a. i .},au·r eati in medicina e ohirurgi.a. Posso.no conoor rer o i laureati in n1edini11a e ohirurgia in detta Università durante l'ultimo quadriennio scola.st ico; debbono comprovare d'iaver seguito l'inter o corso univer sitario in detto. Ateneo. Le istanze (in carta ·bollata da L . 2) dovranno. essere presentate, col relativo cer tificato di laurea, _al Rettore non più tarò i delle ore 12 del 3() novembre. Al concorso dovranno pr esentarsi 11n.a, o più memorie originali a stampa, t r attanti argomenti di farmacologia . peri1oentale; esse dovranno essere consegnate nel R ettor ato non- più tardi delle or e 12 del giorno 1° sziugno 1927. Il concorso saxà deciso nel mese di luglio 1927: il premio sarà di L . 1000 e verrà pa·g ato .al vin-


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SEZIO~E PRATIC~

-citore in otto rat.e uguali mensili posticipate, per ritira.r e le quali il vincitore dovrà esibire un attestato di diligenza da rilasciarsi dal professore di farmaoologia sperimentale, nella quale materia i l vincitore ha, l'obbligo di perfezionarsi. 11 vincitore che ~1vrà goduto il pre1nio non potrà essere nuovamente amn1esso a concorrere nei venturi anni al pre1nio stesso.

NOMINE, PROMOZ IONI ED ONORIFICENZE. So110 trasferi~1 ~ 1proff.: Bi1anohini Giuseppe, di 111edioi na legale, da Cagliari a Bari ; Castaldi Guido , d.i anatomia 111uana sistematica, d.a Messina a Cagliari; Pirns Luigi, d'igiene e batteriologia, ·da Cagliari alla cattedra d'igiene, polizia 1r1edica e batteriologia di P arn1a. ~

Alla cattedra cli n1ediciu.a legale cli :\Iessina sono risultati: ] ) Dal1a \,. olta Amedeo; 2) Benassi •Giorgio; 3) F1alco Giuseppe. Al post.o di ufficiale sa11itario direttore dell'ufficio d'Igiene del Comune di nlilano è l'ÌSltltato il prof. An·drea carpellini, aiuto nell'Istituto di Igiene della . R. Univer ità di PadoYa. Congra-tulazierni.

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lano ~l secondo Congresso nazionale contro la tubercolosi. Siamo certi che tutti gli studiosi di questi •problemi vorranno nuov.amente rispondere all'appello per il secondo Congresso c.:he .avrà luogo a due anni dalla data del primo di Napoli, e vorranno quindi portare a Milano i risultati dei loro studi recenti, le notizie delle opere ultime attuate in ltalia nonohè di quelle che avranno avuto occasione di osserv.are .a.Il' estero, e si raccoglier.anno con piacere 1per u110 scambio di idee; il quale dovrà necessariamente rinscire utile e per imposta.Te sempre meglio e più efficacemente in ogni provincia d'Italia ]a lotta contro un i11orbo che è: una delle più gravi cause attuali di lllortalità e sopratutto di debolezui. nell'org.anisn10 sociale el1e <leve ad ogni costo tendere .a liberarsene. La sede del Comitato ordinatore del Congresso è "presso il Consorzio Provinciale Antitubercolare di ;'filano, P.a.lawo della Provincia, via l\{onforte 31.

Beneficenza. Il rag. Antonio N ava, morto giovia11issimo a L eeco, h.a lasciato mezzo milione di lire a quella Congregazione di Ca.r ità, altrettante a quel Ricovero vecchi poveri Muzi, altrettante per fondare lln .asilo inf.antile ohe porterà il s uo nome.

NOTIZIE DIVERSE. i i Cong resso nazionale contro la tubercolosi . Riceviamo: La Federazione Nazionale Italiana per la lotta -con~ro la tubercolosi ha ril1nit o ad un primo riu-.scitissimo Con·g resso, lo scorso .anno in Napoli, tutte le forze vive, scie11tjfiche e tecniche che si .a11noverano in Italia ner la lotta a11titubercolare. All'a.ppello dell'autorevole Presidente dell.a. Fe-derazione on. prof. Paolucci e del Pre i dente del Co1nitàto organiz~atore prof. A . Ferrarini rispo·sero pro~tame11te da ogni parte dell'Italia quanti si occupa.no di questi studi ed il Congresso di N a-poli con 1a inostr.a a.nnessa riuscì ad u11.a. interessa11tjssima dimostrazione di quant in Ita1in. si era fatto, quanto si er.a stnd ·a bo, quanto era stato ideato per un prossimo futuro .allo scopo di combttttere sempre :più efficacen1cnte il gravissimo flagello della tub~rcolosi. Apparve a Napoli evidente di ql1a11ta utilità siano questi Congressi e parimenti quanto· opportuna sia stata l'idea di un.a. mostra, din1ostrativa praticamente di quanto già realizroto: che non può facilmente e.'5sere descritto con la sola ~sposizione orale, e ben si comprende come la Federa~ione con plauso di tutti gli aderenti, ablJia deciso ohe un secondo Congresso (pure oon mostra iannessa), abbia luogo .a Milano, ove il Con·sorzio Provinciale A11tit11bercolare e la Amministrazione Provinciale che svolgono da anni una attiva azione antitubercolare e la civica Amministr.azione, hanno .accolto con vi,~o con1@i.acime11to tale designazione dando subito i più completi affidamenti perchè venga accolto degna1ne11te i11 :Yii-

Un Iascito di 200.000 lire, fatto dal defunto .a''"'~ . ' 7 irginio Matt~otti .a fa v-ore degli inabili al lavoro di Sassuolo ()loden.a), è stato, i11 seguito a convenzione, affidato alla locale . Co11gregazione di Carità.

La ditta Wasser1uann di Milano, vagliati gli scopi cl1e si prefigge l'Associazione N azion.ale Ant itubercolare Medici Condotti pre ieduta dal dott. Fatichi, ha posto a disposizione dell'Associazione stessa la som1na di 11. 25.000 pag.abile in base a L. 5000 annue, a parti.re clal 1° gennaio 1927, a ffinohè al medico condotto sia f.acilitata e posta su di t1n piede più vasto l'organizzazio11e per la tutela della sa.Iute pubblica del poipolo italiano.

Corso di tisiol ogia. a.rà tenuto a Barce11on.a dal prof. L. iayé con la collabor.azioue dei dottori P. Do1ni11go, F. Ferrando, P. de l\1arch , F. 1\1:\raib ell, S. Piera, T. eix, dal 10 ge11naio .all'll at?rile 1927. Diritti di n1at1·icola.: 150 pesetas (per gli studenti metà). IiE" iscrizioni si riceYono al cc Servici.o de Asistenci.a oci.a l a los Tltberculosos », Calle de Radas n. 24; oppure alla « Diputacion provirtci.al, Depa.r tamento de Saniclad >>. A richiesta s'invia p.rogramma dettagliato a stampa.

Scambi colturali. I proff. Wilhehn His, clinico medico di Berlino, e },erdinand • auerbruch, clinico chirUI'go di ~Ionaco, si sono rec.ati a Riga per tenervi delle "Onferenze .


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IL POLICLINICO

Viaggio internazionale di studi medici. Organizzato dalla cc Société Médicale du Littoral l\léditerra11éen (Nizze, rue Longchamps, 5) avrà luogo dal 15 al 24 dicembre. Le iscrizioni si rioevono all' << Office du Touris1ne Français » (Paris, 8, rue du Surène, 17) ; per informazioni scrivere personalmente al presidente della Società, Maurice Faure, rue Verdi 24, Nizza.

Nuovo ospizio marino nell'Uruguay. Il dott. Al essandr,o Oallinal ha donato una somma corrispondente ad oltre 7 milioni di lire it., con la quale verrà costruito un ospedale marittimo per bambini, a Carrasco, nell'Uruguay.

Museo storico della medicina W ellcome. E stato riaperto con solenne cerimonia il 14 ottobre. Il Museo ha sede a Londra (vV. 1, Wigmore Street 54-.."1) e comprende vari reparti: medicina preistorica, magia, terapia r eligiosa, .alchimia, farmacia, medicina militare, chirurgia, ecc.; l'arte m€dica nei vari popcli, rirost.r uz1oni (di camere operatorie, di camere da parto, di negozi di farm aci.a, tra cui una farmacia italiana del 16° secolo), u11a galleria di quadri, una hall di statuaria, una biblioteca, ecc. ; ne fainno parte cimeli preziosi, di Lister, 'di Galvani, ecc. Il M t1seo venne fon dato grazie alla munificenza del sig. Hanrey S. Wellcome (della Casa farmaceutica omonima) nel 19]3; da allora è venuto seilll?re più ingrandendosi, e oiò ha reso neceBSa!iO di riorganizzarlo : a tale scopo è rima.sto chiuso • per c1roa un anno . Alla cerimonia di ri.apertu1·a furono tenuti discorsi da sir Humphry· Rolleston, clinico medico di Cambridge, .sir Arthur Weith, conservatore del ~fuseo, sir F.rederick Kenyon, direttoTe del Museo Britan.n ico, sir D' Arey Power. Fu inviato un voto di plauso al fondatore, pel tramite di C. M . Wenyon, noto scienz~ato ohe dirige il W ellcome Bureau of Scientific Researoh, altr.a grandiosa istituzione della Casa Willcome.

[AN~O

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FASC.

4ìJ

lano); « Medico Italiano » (Vi.a S . Paolo, n. 10, ~filano) ; « Rivista di Ter~pia Moderna e Medicina Pratica » (Vi.a Stradella, n. 4, Milano); mentre è già .assicurata la adesione della m.aggior.anza dei· periodici medici cc italiani ». ·

Associazione. della stampa medica belga. li.a tenuto l'assemblea generale statutaria. il 17 ottobre, p.r esso la H Fondat~on Universitaire » di Bruxelles_ Si è pi!'oceduto alla nomina delle cariche per il 1926-27; sono risultati: ;presidente L. Mayer ; vicepresidente Watry; segretario generale B. Beckers; tesorriere J. Rosenth.al; membri: Ide, Voncken, Delohef, De l(elser, de N obeche; consigliere giuridico .a,vv. G. J anssen ; Consiglio di famiglia : Dejace, Brouha e Beckers; il dott. Deja<!e è nominato membro onor.a.rio. In seguito alle recenti deliberazio.n i della Società delle Nazioni, l'assemblea ha. deciso ohe i soci siano ljberi di trattare con Ditte tedesche per la pubblicità. L'assemblea ha deciso di · partecipare .al Congresso della Stampa l\ifedica Latina, che si terrà a Parigi nell'aprile 1927, e di farvisi rruppresentare d.al suo presidente. J:Ia inc,1ricato il dott. Voncken di r.a,p pl'esentarla alle Giornate 1\rlediche di Mon~ellier. Ha votato ad 11na11imità I.a seguente risoluzione: « L' A. P. J.I. B., in presenza dell'elevazione cootante dei prezzi deUa carta, delliL mano d'opera e delle spese generali, decide che è necessario di ele\a.re la tariffa degli abbonamenti .ai iperiodici medici. Stima che lln aumento minimo del 50 o/c0 è imposto dalle circostanze» . L'assemblea ha nominato alcuni soci corrispondenti, tra cui due italiani: prof. Ascoli (Roma) e prof. Ferraunini (N.aipoli).

Nel giornalismo medico. Gli «Acta Psyohiatrica et Ne11ro.Jogica » sono stat i fondati da un grupp0 di · p sichiatri e neurologi cleJla Svezia, Norvegia, Danirna1·ca, Finlandia e Olanda. Redattore-ca.po ne è il dott. K . H . Krable,. Osterbrograde 21, Copenaghen.

P er la stampa medica italiana. Allo scopo di precisare quali sono i periodici medici, pubblicati ii1 Italia, realmente « italiaJli », e pe:r iniziativa di 1:1n gruppo di medioi e direttori di period.i ci di indiscutibile cc italianità », è stata costituita in ~Iila.no,shrdluh rdluou uon uo una Commissione che ha iniziate ii propri laYori di esame acct1rato e di indagini. Verranno compilati fra breve gli elenchi d~i ~eriodici medici indubbiamente cc italiani >». distinti per materie, per regioni ove si pubblicano, ecc. fino a raggiungere una elencazione completa di Sta.mpa 1v[edica Italica, che sarà segnalata a tutti gli industriali del ca1npo sanitario, .agli Enti c:ulturali, ecc. Informazioni e schiarimenti potranno ottenersi da chiunque i)resso i seguenti periodici: « A vvenire anitario » (Cor _o Porta Nuov.a, n. 34, Mii-:

Missione Italiana n ell' America Meridionale. Il prof. Giulio Alessandrini , dell'Un.i versità di R·o1n.a, e il dotb. Arnaldò Pozzi, suo assistente, sono stati inca.i·icati d.al « Departamento Nacion.aJ de Hygiene » (Direzione Generale della Sanità Pubblica dell'Argentina) di studia.r e 1a diffusione della m.alaria nell'interno del P.aese e di avanzare preç>ost€ concrete per la profilassi. I due valorosi sanitari hanno esperito il loro compito e hanno presentatQ una d<':+.agli.ata e documentata rela. z1one. E ssi sono stati poi invitati uffici.a.Jmente anche dal governo della Bolivia, per studiare l'organizzazio11e di 1111 piano di difesa antimalarica in questo Paese, nel quale si sono recati a metà nove1nbre. Prossimame11te far.anno ritorno in Italia.


(.i\.NNO

XXXIII,

FASC.

47]

1657

SEZIONE PRATICA

I medici della Germania. Dal « Reichs-Medizin al-Kalender », che rivede per la prima volt13. la luce dopo la guer1·.a .a cura del prof. Julius Schwalbe, il dott. Prinzing di Ulm, noto statistico medico, ha desunto i seguenti dati, consegnati nella « Deut. Med. Woch. ». Il numero to~ale di medici esercenti al principio del 1926 in Germani a risulta di circa 45,000, pei: una popolazione di circa 63 milioni il che corrispondo a 7 .1 medici ogni 10,000 .abit.,' mentre i1el 19] 3 erano 34,000, ossia 5.2 ogni 10,000 abit. N ella Grande Berlino (cioè con1presi i centri aggregati) si conta nu ')!)] 8 ~edici oltre 1121 denti' sti; di essi il 34.5 % figurano come specialisti, cioè: 381 dermato--ven ereologi, 248 chirurgi, 229 o~tetrico-ginecologi, 177 neu1·<>ipsichiatri, 174 otor1uo-laringologi, 147 pedia1i1·i, 145 oftalmologi, 66 gastro-enterologi, 16 specialisti per le malattie di petto, 318 jn vari .altri rami della medici11a. v~'è lln sensibile :..ume11to di medichesse: queste sono ora 1627, contro 195 del 1913 ; 1397 di esse esercitano 1a professione 1iber.a; quasi tutte sono accentrate nelle grandi citta; a Berli.no se ne contano 314; qu.a.si tutte esercitano l a medicina gen erale; sono però registrate 116 pediatre 43 oste. . ' tr1co-g1necol•>ghe, 28 specializzate in pediatri.a e ostetrica-gineco-logia, 28 oftalmologhe, 27 dermato-venereologhe, 15 neurologhe, 6 chirurghe, 2 otorino-la ringologhe., 27 specializzate in malattie interne e varie.

Solidarietà professionale. Il Consiglio amministr.ativo dell'Ospe<lale Britannico di Parigi (Hertford British Hospital) aveVQ licenziato un interno. Tutto il person.ale me dico, oocettuato un medico francese, ii1oltrò al Consiglio domanda di riassumere l'interno ; e non essendo stato esaudito rassegnò le dimissioni. Un Comitato ad hoc eseguì un'inchiesta obbiettiva, d alla quale risultò che ir licenziamento n on era giustificato; la relazione flt trasmessa al Consiglio, ma questo fu irremovibile. L ' .Associazione :Jfedica Britannica ha assunto in appello la ipratica ed è giunta alla conclusione che l'organizzazione dell'Ospedale dev'essere cambiata e l'inter110 de-ç'essere riabilitato. La questione è stata portata anche alla Camera dei Comu11i; in esito a lla discussione, si è stabilito che nessun medico inglese prester à servizio, d 'ora in11.anzi, nel suddetto ospedale.

Un processo giudiziario. Il dott. Andrea Colin, valente specialista di psichiatria infantile, insegn.ante di pedagogia fisiologir..a all'Università di Parigi, era stato incaric.ato di studiare gli alunni di un.a Scuola "Jer • ta1·divi a Suresnes, nel suburbio di P a r igi. Egli trovò che molti di quei soggetti erano eredoluetici e ind1iss~ il 1nunicipio .a istituire un dispensario per curarli. Il dispensario fu affidato .alla dott. a Tobolowska, allieva del Colin, la quale prat icava delle iniezioni arsenobenzoliche, la cui na-

t ura veniva però tenuta riservata, per rispettare il segreto professionale. Si :produssero uno o due lievi accidenti · il dir ettore della scuola ne trasse motivo per 'denunziare al Prefetto della Senna la Tobolowska ac' cusandola di comp iere degli esperimenti pericolosi sui fanciulli. I genitori di questi si ~ociarono, corr1e parti le==>e. Bi :-~prì u n 'in chiesta giudizi.aria . . ' in cu i venne coin,·olto il Colin; si sono COIIllPiute numerose perizie; infine dopo molti mesi si è svolto il processo giadiziario, che ha portato .all 'assoluz.io11e piena dei due sanitari. In esito .a questo processo il ·direttore della Scuolia è stato licenziato.

.

Il sen. (}iordano. 11 sen. rpr of. Davide Giordano, direttore dell'O~ped~le Civile di Venezia, è stato iag~edito e

ferito ripetnt.amente ma per fortuna non gr.av&men~e da uno squilibrato che. ha voluto vendicarsi per n on esser e stato ricoverato nell'ospizio cronici e che lo aveva scambiato col presidente della Co11gregazione di Garità, il quale avevia rifiutato la sua a1nmissione. All'illustre chirurgo e scienziato, che onor.a la famiglia sanitaria italiana, esprimiamo il nostro profondo rincrescimento per la malvagia e stupida aggressione.

In memoria di Thomas J onnesco.

-

Nel grande .anfiteatro della Facoltà Mediaa dì P arigi si è tenuta una riunione per commemorare il prof. Thomas J onnesco di Bucarest valoroso chirurgo, organizzatore dell' Associazio~e d&gìi studenti rumeni in Francia e d ell'Associazione dei. medici ru~eni di P a rigi. .Alla cerimonia part eciparono spiccate. personalità del1a medicina francese.

i è s pento il prof. \ TICTOR BABES di anatomia patologie.a a Bucarest, notissimo ~er i suoi studi su lle malattie da ematozoi dei bovini, 01·mai note col nome di babesioni, come pure per i suoi studi sulla rabbia e in altri ca.n~-:>i della micro" biologia. R. B.

E morta .a Luchon la baronessa ENRICA DE ROTHSCI-IILD, presidente della Sezio11e di propaganda della Lega contro il ca11cro.

E morto a 41 .anni GASTON DANNE, di un'a11emi.a contratta manipolando le sostanze radioattive nel Laboratorio di esame che egli dirigeva a Gif.

I


[ .L\.NNO X.\.Xl ll F ASC. 47)

II. POLICLINICO

.8.&8SEGNA DELL.l STAMPA MEDICA. .lnn. di Ost. e Gin., 31 inar . -

E. CoYA-R. Co-

Sinfisi.ectom~a 'Parziale De11,t: j}f ed. l-Vocli., 7 ruag.

alla. Costa. - l{APPIS. Organizz,a.mone e fu11Zi.C>nam . di un.a sa1a o~er.atoria. Gaz. d. Hop., 5 ma·g . - P. DELBET. Le varici. Quarterly Jowrn. of ]led.J apr. - P. H . PERorv.UJ e C. P . STEWART. Va.ri.azia.ni patologiche nel calcio del siero. - E. B. l\1AYRS. P.atologia ft1nzion.a,l e delle nefriti. - .J. M. H. C.\MPBELL. Ittero acolurico e morbo di Wilson. Gazz . li . Osp. e d. Cl., 2 mag. - C. BoRETTI. Uremie ùa cause extrare11ali. .-lnn. Jn.-;l . ]Ja.sfeur, apr . - P . RE:\ILIKGEn e .J. B..!.ILLY. ul virus erpetico. Boston Jled. a. , 'urg. J ourn., 29 a.p r. - ì\I . .ScHAM. La fatica cronica dello scolaro. Bull. Acad. lle 1lléd., 27 apr. - H. HART~IA .. ' N. ]~ sierodia.g n. del cancro. TTelfare, mag. - P . L. ScHROEDER. Applicazioni 9ratiche dell' igiene mentale. J ou'rn. d f~ il1 éd. de Lyon, 5 n1ag. - Numero -sul dia.bete. Prensa lVl éd . !lra ., 10 apr. -· E . GÉR,\NDEL. Cir·colazione arterios a. dei ca..rdio-ren.ali. J ournal .4. . JJ. A. , 24 a!)l'. - "\V . P. P1rrLLIPS. I l ined.ico e il paziente dell'avvenire. J. A. l\I URPHY. Eziol ogi.a dei tumori. - " . IT . 1\-I.\ u \V A.RING . Rap'Porti tra anafilassi e immunità. Soc. Bl éd. d. H op., 6 m2.<s. -- P . ' 7 ALLERY-RADOT e al. Urticaria e riserva .alcalina. - A. LERY e 1\11. CEcONTÉ. l\'1acroo-enitosomia. • Arch. de 1'1éd., Oir. , ecc., 8 mag. - J. SANOHIS BAIMs. F isiopatol. gener. dell 'olf.atto e del gusto. Giorn.. d. ~led. Prat .. aor. -- A. BOLAFFI. Manifestaz. pleuriche e pol~1onari nella febbre di l\ilalta. A.1·ch . .4.roenti,10 cl. 1Enfern1 . .4.11ar. Dig estivo, .ecc., 3. - C. Bo~Ton1xo TTD.\ ONoo e L. I. SANGUINETTJ. Algie funzio11ali del colQi11 terminale. - R. SoLÉ e J. BACIG AJ,~PO. Tt11nore infiammatoirio paSTA.

7

0

raintestinale d ' orig . .amebica. nia di afram1naticv..

H . GoxzaLEZ. Er-

• Riv. di l'atol. nerv . e ment ., 15 mag. - G. B . BELLONI. Istologia della nevr ite sperimentale « a frigore ». M. B uscAINO. P.atogenesi della encefal. ep1Cl . e delle sindromi post-encefalit. _4.rch. App. Digest., ecc., apr. - 1\1:. L ABBÉ e al. L'eqt1ilibrio minerale nei sani e nei diabetici. Bull. .4.c. de JI éd., 4 ma:.g. - A. VANDREMER. 7 \ accinaz . antitubercol. 'd ella cavia. Journ. A . ili . .!., 1 iTuag. - E. FRANCIS e D. MooRE. l\101"bo di 0' H a.ra e tularemia. - C. C. J ouNn e P. F. ÙRR. Dosaggio della tossina per l'imm·u nizza.zione ~o·ntro ]a scarlattina. Jlediz. J(linik, 14 mag. - F . PELS LEusoE~ . Trattam. dei flemmoni . Par;s Jl!Iéd., J,) mag. - Numero sulle malattie del fegato, del pancreas e del perit . Arch. de ]léd., Oir., ecc., 15 mag. - J . GoNZALEZ CAMPO. Ectasia. cecale cro.n ica. Proc . R. 1'oc. ]Jed. ; · mag. - Discussione sul controllo delle tu.al. infett. - Casistica. Arc71. ltul. di Derrnat., · ecc., feb . - T. \ rEN'l'URI. Baoillo del Radaeli. -- )f. TRUFFI. Patol. e teraµia 'tiella s ifil. Giorn. di J~atteriol., ecc ., .apr. - A. BESREDXA. Compito sen~ibilizza11te d-ellai bile nell'infez. e nell'immu11izz.az . - C . GAMN'A e O. GIORDANO. Vaccinazione antitubercolare dell 'uo·m o. Journ . ~~erv. rt Jl ent. Dis., inag. - A. PATTERSON e .al. Il luminal nell'epilessia . - J. N. N1ELSSEN: Vagotonia e Teazioni ipoglicemiche. Giorn. !tal. di Derinat. , ecc., .aipr. - R.esoconto del' Congres.;;o 'di dern1osif. Riv . , 1an. , Qc., 15 mag. Nt1n1ero sul Congresso med. cal.-siculo. Fol ia tiynriec., 3. - P. R \DINO. I11f1uenza orn1on trofica dell'utero sull'ovaio. - D. FERRACOIN. Funzional ità pa11c-reatic.a nel1a gravida . .4.cta dern1ato-ve11ereol., VII. - S. 0LÉMEN'I. Sifilide traumat. delle ossa e dei tegumenti. F. KoOOJ. Artro·dermie e sc:lerodermie.

'r·

Indice alfabetico per materie . . Paa . 1651 1645 Bile : inecoanismo di eliminazj one. » 1651 Concorsi ospedalieri: preferenze . » Oro naca del innvi?r1,CH t o professionale » 1653 1641 )1edic~ na interna: comunicazioni va1·1e » Jledico condotto: se ecl iH rivali rondiZ'ioni può essere colloca1fo a riposo per 16-19 li n1iti di età » .4.borto proc11,rato: nozion e

I

Mi<loll-0 s·:>i11.ale: la pneumorachi.a per la diagnosi di compressione . Neurite dello scia.t jco consecutiva a'Ì iniezion e intria.muscolare . Diritti di proprietà riservati. -

assi senza

»

16-!3

))

164-1

'

Pag. 1650

J:>eriz ie n7 e.tir{J- 1t·aali :Psicolo<bia e igiene. mentale

Sanità pi1,bblica: miswre . .

)) )) )) )) )) ))

Si11drome n.nsiosa: trattamento Sp.asmofilia dei bambini: nella St1dore : 1a secrezione del . Tumori cerebrali: chirurgia Tumor i della loggia posteriore del cer)) vello • )) Tltmori maligni: tera.pia ~iaturnina Tt1be-rcolosi polmonare : cura chirurgica ))

1647 1652 164..J. 1645 16-!5 16.14 1643 1646 1627

E vietata la rz.p'l"ottuzione <tt lavori pubbli<·ati nel POLICLINICO e la pubblieazion~ tùi su.ntf dt

la fonte . Stab . Tipo-Litografico Armani. rita~

V. AscOLI , Red. r esp.


ANNO XXXIII

.Fase. . 48

Roma, 29 Novemb1·e 1926

.

•\

4

fondato dai professori:

FRANCESCO DURANTE

GUIDO BACCELLI

SEZIONg PRATICA

.. ... I ~

)

VITTORIÒ ASCOLI

. REDATTORE CAPO: PROF.

)

\

.SOMMARIO.

...,

• •

I Congressi deJ gi.o rno : XXXIII Con1greeao! della Società I taliana id i Ohiiru1~g.:i.a. - XXXV Congresso della So. cietà Ita.lJiana di Ostet.I'li-cia e Ginecol~ta. Appunti per il medico prati-00 : PA.TOLOGTA B TERAPIA: Le toesiem.ie e la QJelle. - G·l i a,sipet.ti neuTologici ed en·doc.r1nologioi dell'ittJiosi dell'eczema indu.rativp 1 c:ro·Dl~co e di altre forme chis.trofì.che del deN11a: Le eellJu,lit'i. - Il tJrruttrumento dell'eczema. Nei'· ìp~­ riti. - NOT.I!l Dl MEDI CJNA SCI ENTI FICA: La itelazione tl'a v itwmi.ne e mwlattJie. -

M:imrcINA

SOCIALE:

lJa lotta

~ontro

I

la tUJbercolosi ed .il Consorzio antitubercolaire DEGLI ABBONATI . VARIA: Vita S"e6;

dii. Roma. - POSTA . sua.le fernmrimiJ.e.

· Polit ica sanitaria e g~uri sprudenza : G. S~lyagigi: Coni:Jroversie gi u.ridieihe. · . Nella vita ?:•rofessionale : Còncorsi. - Nomi'll-e, p;rom o.1Jioni ed onorù.f.icenze.

· •

Not izie dhterse. 1n.diCe a ifabetic'o per 'materie. 0

0

\

.

'

••

..

·r c ·o N GRE .S SI

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DEL

GI6RNò ... l

• (

XXXITI Cong1·esso

della Società Italiana di

Chirn1~gia.

Pado•v a, 25::'.28 ottobTe 1926. ' •

' Nella 1nagnifica , Au1a 1\.1.agna della vetusta Università di Padov.a i·l presidente tlell.a. Società, iprof. M. DoNA'.l."1, nella mattinata del 25 ottobre 1926, porse il saluto .n.u gurale a. t utti i numerosissimi convenuti. Egli iniziò il suo dire rirrgraziando il Rettor 1\tLagi1if.ico dell'ospitalità accordata, ed in·vitò i presenti .ad u n istante di Taccoglimentò in ·omaggio al1a memoria del compiant()l prof. L . Luc.atello. Seguitò jl disco.roo mettendo in r ilievo il 1 cammino par aJlelo della, medicina e della chirurgia, dimostrato dall·a vicinanz,s, scientifica dei temi di relaL.iione delle du~ ·Società .e l'utilità delle sedute in comu ne. È necessario che il medico saa>pia quello che la ch irurgia può d ar e; è bene ch'e il chirurgo 11on sia s olo l'.a.rtefice della mano, bensì un me. · dioo che cura i morbi con mezzi chirurgici. Ma an·che per un'altra ragione lo scambio delle i dee medico-chirurgiche è .n .e oessario : è necessario, oggi più che mai, radunar e ogni tanto le fila sull'enorme l avoro compiuto, e riassumere in breve .sintesi il lavoro dellè ·diverse inda:gini e quello delle diverse speci alità, le quali non debbono essere element i disgr egabi li deJ1a Scien2>9., ma solo qu.ant ità tran sitorie a beiieficio · della Olinica. Questa è 1a imagine. da tenere sP.mpre dinaJlzi agli occhi della m-ente, e n on solo nella ricerca di singoli elementi

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morbosi d-i u n'affezione; in.a nello sttrdio ..dell'a. p ersonalità dell'individuo concepito ·come tutto . .. Ùn ilhs1eme. \. . ~ e Il prof. DoNA'II chiude il suo dire riev0oando li. figura del Bassini, ed inneggiando a l R e, a l Due-e, al Ministro della P ubblica I struzione. •

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Seguì lo b'u.stò ad Edoard~ Bas.sini. Il J.\lfagnifico Rettoré.) prof. on. E. BoDRERç>, prese in consegna l'ope1·a d' arte, ricordando e(t esaltan·do 1a figu.ra del geniale çhirurgo. Del quale mer:ito precipuo fu, oltre I.a s11ia schietta italì.anitit dimostr.ata :.t11ch" S ll i campi di battaglia (Bassini combattè con G.a,ribld~, l'aver - con la. sua ·g~ ni1ale qper.azione - restituit':> veran1ente ial lavoro, alle famiglie éd ial p.aese un .. gr.ain: numero di cittadini ~-.ali<li. Così Dassini mostra1ta quell.a multiformità così caratteristica degli itali.ani, che oggi per l'opera del Duce è stata. rimessa in piena e meridj aua 1uce. Il busto cii B~ssini a.dunque innalzato '. nella Università f.atta 11tiov.a per ope1~a del Duoe, inciterà tutti gli italiani a nuove e 'più feconde scoperte. Il i;>rof. CASA.GRANDI esprime, .a nome della Facoltà J\IIedioa di P .adov.a, un n1esto •pensie~·o a Ba.Ssini) il p lauso vibrante .a Mario Donati, il quale, .segt1itando il cammino iniziato d.a Bassini, dimqstrerà che fortuna e glori.a seguitano ad illuminare La Clinica chirurgici P.a.tav·i n a .


1662

*** Il pro.f. DONATI, ringraziando il collega Casagra.ndi delle parole tanto lusinghiere, innalza un elogio commosso e spontaneo, essendo dettato dalla voce del cuore, in memori.a di Bassini. Quiando nel 1922 il Bassini cedette la sua. catte'Ìir.a, la. successione p arve ·gra.v e di responsabilità, ma oggi l'animo 1può guard.a re più sereno l'avvenire, poichè il consenso della Facoltà riconosce ii cammino percorso e il lavoro compiuto. Tale il modo migliore di commemor.are un maestro e di glorificarlo. E tutti gli allievi concorsero .a tale nobile fine: Catterin.a, Velo, Schwarz, V .agliani, Frattini, Strasni, Ricci, Pia,ggio, Austoni, Penzo. Ma oggi è doveroso rammentarsi anche eh~ no n si può lavorare se non i11 ambienti adatti e decorosi. Ciò è stato possibile per l'.accortez.z.a e 1a magnanimità del Duce, il quale, concedendo i fondi necessari .al rinnovamento della Clinica, permise di conferire questa ta.Je dig11ità da permetterle di comt>iere un ca1nn1ino che porterà il non1e d'Itali.a a più .al te gl (ll'l€. Hanno invi.ato 1a loro .adesione al Congre&So: il presiùente del Senato rappresentato dai sen. Tamassia e Oaippella.ni; il presidente della Camera; l'Istituto veneto; l 'Istituto lombardo di scienze e lettere; l'Università di Parma., 11ella quale Bassini fu maestro; il 1prof. Bolognesi di Siena; il cornrn. Wollem•b'e r'g; i podestà d\ Verona, di Vigosio e P iavia. MandaTono telegrammi di a desione: S. E. il ministro Fedele e il ministro Volpi. D opo un discorso assai commovente del professore 0ATTERINA, ricco di .aneddoti della vita del glorioso l\i!aestro, fu inaugurato il busto del prof. 1

.E.

[Ai~NO

IL POLICLINICO

Ba ~s ;ni .

*

. .. ... -l-

...

Alle ore 16, 11ell' aula della Clinica chirurgica , sotto la presidenza del prof. M. DoNA'II, fu aperta la prima seduta scientifica, dopo aver commemorato i soci defunti, lette .alcune comunicazioni della Presidenza, ed avere el~tto a soci, nuovi colleghi. TI prof . D ONATI legge la suia R elazione nella quale ebbe a collaboratore il collega dott. pr of. V ANNucc1.

La chirurgia del simpatico viscerale.

XXXIII FASC. 48)

fughe decorrono quindi di regola commiste nei rami del sistema nervoso della vita vegetativa. 2° Poich~J, come Tegola generale, più si procede dal centro alla periferia tanto più è difficile il conoscere q·1~nto di v·i e ortosimpatiche e quanto di vie parasimpatiche concorrono .alla costituzione di nn filetto nervoso viscerale, nello stesso modo che pit1 ci si .avvicina .aJ centro e più lln determinato tronco nervoso del sistema autonomo contiene vie destinate ad organi e funzioni differenti, 11oi possiamo .affermare che: Nelle vie nervooo del siste1na simpatico ,avviene i1.n .a continua e :?rogressiva individualizzazione funzionale in r apporto a quelle che sono le funzioni dell'organo 13.l quale il ramo ne1'voso è destinato, mentre s i uniscono sempre più a formare uno stes.so l amo vie .a.ffereni. i ed efferenti ortosimpatiche e vie afferenti ed efferenti parasimpatiche. 3° Oltre all'innervazione simpatica estrinseca craniale, i:;:>elvica e toraco-lombare, esiste generaln1ente (non è st.ata dimostrata per es. nel rene, fegato, 1nilza) un'innervaz~one viscer.ale simpatica intrinseca c:aipace degl'impulsi nervosi necessari alle funzioni fondamentali degli organi. Inoltre, per quanto in un dato organo il parasimpatico gover11i più specificamente certe funzioni e l 'ortosin1p•a.t ico certe .altre, non si verifica un rigido e schematico antagonismo fra 1~ funzioni dell' una e 1dell' altra parte del sistema nervoso simpatico. D'1altro cainto ad ogni organo impa.ri si distribuiscono aibii.tualmente ad ogni sua parte fibre dei due sistemi provenienti, tanto da un lato quanto d.all' altr o. Così, per es., I.a faccia anteriore dello stomaco riceve fibre del vago destro come del sinistro ed egualmente la ~osteriore. Innervazione bilaterale possono d'altronde avere a.nche organi· pari come .abbiamo veduto .accadere per il pol111one. Ne risulta ohe la funzione di determinate fibre del sistema nervoso della vita vegetativa può essere facilmente supplita , almeno parzialmente, sia da fib1"e on10- o contro..:l aterali dello stesso sistema, sia. da fibre omo- o contro-laterali dell'altro sistema, come pure dal sistema nervoso intrinseco. 40 N on se1npre possiamo conoscere in qu.ale modo una m.aJatti·a viscerale sia influenzata nella sua genesi ed evoluzione dal 'sistema nervoso simpatico, nè, d'alt.ra parte, sempre ci è noto come lesio·n i insite nel simpatico possano modificarne (in 'difetto, in eccesso, e forse ancl1e in qualità} l'influenza sui visceri .

0011,sidera.zion i yP.nerrtli e conclusioni. J)allo stato attuale delle nostre conoscenze e d.a quanto nei vari capitoli siamo venuti ~onendo risulta che: io Non esiste un sol tratto nervoso (ad eccezione forse del· depressore, la cui individualità anatomica è tanto discussa), appartenente alle vie nervose si1npatiche, nel quale decorrano solo fibre centripete. Neppure 1può dirsi con certezza. ohe questo accada per le fibre centrifughe; ciò si verifica forse per le vie efferenti nel ramo comu&icante grigio. Fibre nervose centripete e centri-

*** Da queste premesse discendono delle conseguenze r:>ratiche di ordine chirurgico:: · a) Non essere possibile sezionare chirurgicamente solo vie afferenti simpatiche. b) Essere difficile potere sezionare solo vie effer~nti ciò che se niai può essere ottenuto solo ' . . att1iaverso La sezione isolata dei ran1i comunicanti gr1g1. . nervose s1me) Tanto più si sezionano le vie p.atiche in prossimità del nevrasse (questo sia. .i.


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SEZIO!'."E PRATICA

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detto in pnrticolar modo iper l'ortosimpatico ed il parasimpatico pelvico, dato che sarebbe .assurdo sezior1.are il vago .al di sopra del ricorrente), e tanto :più si sezionano vie nervose 'destinate e provenienti a e da organi diversi . d) Tanto :p~ù sii o rocede verso la periferia e si è sicuri di sezionare le vie nervose destinate all'org.a110. sul quiale vo·g liamo agire, tanto più cresce l'incertezza st1lla qu,antità di fibre afferenti od efferenti, orto- o parasimpatiche che la sezione riesce a. colpire. •

*** I risultati delle esperienze clinica e chirurgica insegnano che: .4.) Tentativi di cura chirurgica sono stati eseguiti contro l' asina bronc11iale. Essi sono giustific.:'lti dal fatto che, qualunque sia l'etiopatogenesi della n1alatti.a, occorre rico11oscere in essa u11a partioolare eccitabilità delle vie e dei centri nervosi del re~iro. Le ricerche <lei vari autori hanno dimostrato che vie .afferenti decorrono sia nell'orto- che nel par.asimpatico, che le vie efferenti bronco-costrittric:i seguono la via v.agale e le secr etorie e vasomotorie la via dei rami polmon.ari del simpatico propriamente detto, che ricchissimo è il sistema nervoso intrinseco {LaTsell, Donati e Vannucci, ecc.). Dai risultati operato:ri risulta ohe !'.attacco asmatico, che è essenzialmente un attacco broncospastico: a) non è gr.andemente influenzato, dagl'interventi chirurgici, tuttavia; b) miglioramenti e guarigioni sono seguiti ad interventi demolito1:i sull' ortosimpatico (K.aess, Hess-) ,· e) come pure a sezioni vagali al di sotto del]' origine del ricorrente (K.appis, Friind); d) il Pal sarebbe rit1scito con l'anestesia paravertebrale a tronc..are l'attacco .asmatico. B ) Con ogni probabilità azioni simpatiche sono da prendere in co11si'"lerazioue negli effetti della frenico-exeresii in co11siclerazione della pr esenza di fibre simtt>atiche nella compagine del nervo e del loro parziale e possibile dootino anche .al polmone, di alcuni fatti clinici (Donati e ' 7 annucci), di alcuni reperti aTuato1nici sperin1ent.ali (Donati e Vannucci), della presenza del n ervo di fibre centripete che govern.a no in via centrale il respiro (Baglioni). 0) Tentativi di cura chirurgica sono stati fatti contro l'angina di 1petto diretti soprattutto ad influenzare il doloTe che nella fenomenologia dell.a forma morbooa è il sintonia dominante e più app.ariscente. Le vie afferenti a.ortiche seguono il decorso del va.go, quelle cardiacl1e la via vagale e quella simpat.i ca per i nervi cardiaci, · il ganglio stellato ed i rami com11nicanti dei primi cinque nervi toraeici. Le vie efferenti dei nervi diastolici sono vagali quelle sistoliche inT"ece ortosimpatiche . Dai risultati operatbri risultà che : a) le tecniche e le sezioni e resezioni le più svariate sono state .applicate; .

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b) gli attacchi di .angina possono persistere

· ane:he quando sono seuona te .t utte le vie afferenti orto8impatiche (Cutler e Fine), ma che una buona funzionalità ca1Jdiaca può persistere a11cl1e dopo priv.azione del cuore di tutta (J onnescu) o di g1~an parte (~Iasoi) della sua innerva~ione simpatica toraco-lo1nbare; e) gli attaccl1i sono guariti anche doQO limi~ tate resezioni, che non interrompevano, o interrompevano in minima parte le vie afferenti cardiache, come per esempio J}er l' abla.zio11e del ·gang lio cervicale medio (H.alstead e Chistopher) o per la si1n:;>aticotomia (Brown e Coffey); d) dopo le operazioni sul .simpatico cervicale, scon1parsi o i10 gli attacchi a i1gin osi, si hanno \ variazioni in 1neno della pressione arteria-Sia; e) anche quando guariscono gli attacchi tipici pElrsistono assai spesso, do9 0 le operazioni sul simpatico cervicale, disturbi dolorosi; /) la mortalità immediata, prossima e lontana <legli opera.ti per angina di petto resta. piuttosto alta (20,15 % dei casi), indi?endentemente dalla tecnica operatori.a e dal tipo di operazio11e su.b ito, nel senso che le resezioni piì1 estese i1on è dimostr abile s iano seguite da un maggior numero di decessi ; o) buoni resultati sono stati ottenuti da ll'lan'dl, wetlo"' e Schwarz, ecc., con l'anestesia p.aravertebrale, che spesso troncherebbe di colpo l' a tta.cco doloroso. D) Dall' Alessandrini è stata descritta in soggetti tubercolosi una sindrome d ' irritazione dell ' ortosimpatico cervic0-toracico, ch e egli ha chianlato « sindrome sottostell ata » nella quale la sim1patectomia .alla. J onnescu, eseguita da Antonucci, ha determinato la guarigione. E) D a ~riche è stata proposta, ma non risulta sia stata ancora eseguita da nessuno, la simp.atectomia cervico-toracica contro ]a tachicardia p,arossistica di Bouveret. F) Per quello che riguarda l'apparato digerente r~ulta che: a) nell'anestesia paravertebrale .abbiamo un n1ezzo che permette la diagnosi di sede del .p rocesso morboso in quanto determina a qua.le segn1enro corrisponrle il dolore tras,me.sso . N on è sicuro che essa agisce solo per il blocco dei rami comunicanti oppuTe se l'anestetico agisce perchè si diffonde anche alle radici r:>osteriori ed ai gangli spinnli e vertebrali. l s.uoi effetti stille algie visc~rali sono ge11e1·:1lmente transitori tuttavia in alcuni rasi 1.a sospensione del dolore si è protrntta anche per mesi; b) la sezione dei ran1i co1nunica nti dorsa li che può e~sere preferibiln1ente eseguita con I.a tecnica di Werthei1ner e Bonniot r::> uò a·gire favore,·olmente almeno in via t1vmpor.a11ea co11tro stati spastici dolorosi dello sto1na co (l\ifa.ndl , Pieri). l\feno utile nppare i11vece come cura delle insufficienze motorie e secretorie visrerali. Non sempre si p ossono prevedere i reSt1ltati della ramisezione in base a queJli ottenuti con l'anestesia paravertebrale; e) nelle crisi g.1~triche della taibe ip-0Sso110 essPre indie.aie operr.ziùni . u i' orto- e sul par.asim-


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{L POLICLINICO

patico a seco11d.a che i)revalgono sintomi simpaliici o Yagali. La vagotomia unilaterale sottodiafra.mmn tioa se1nbr.a poter a vere efficacia quando prevalgono fenomeni di ipercinesi gastrica, .altrimf'nti i;>ossono f'ssere itili :e operazioni sulle radici posteriori o l' anestesiia paravertebrale. d) le r esezioni vagali come le resezioni simpatiche possono avere un effetto nullo o pressochè nullo sulla motilità e secrezione gastrica. Come il Ducceschi per primo .affermò, lo stomaco 0001tiene nella su.a p.arete i mecca11ismi nervosi capaci di promuovere e regolare i suoi atti funzionali . L'i11nervazione intrinseca è iatta a compen.sare le def1cie11ze di quella estrinseca. Un deficit dell'ortosi111patico può essere me110 .avvertito se esiste un cleficit del i)arasimpatico o viceversa; e) le lesioni sperim~ntali del sistema i1ervoso estri11seco 1)ossono produrre .alter.azioni anatomiche delle ,pareti gastro-1ntestin.a li, ma forse per • compensi che in molti ca.si si istituiscono rapidamente, per lo più dette alterazioni mancano . E verosimile pertanto che le turbe dell'innerva... zione sia.no sciltanto la causa predisp.o nente perchè l alterazione .a11atomioa si .produca. Ch~ se in taluni oasi nella clinica si avver.a un benefico effetto di questi stessi interventi bisogna ammettere che ciò dipe111de dal fatto che essi a~scono in condiZJioni p.atologiche e possono ristabilire un equilibrio t urbato da altre cause. T1anto un difetto come un oocesso di stimolo si.a del v,ago co.me del simpatico sono atti .a produrre gli stessi effetti; /) la discontinuità nervosa vago-simp.atica ·proposta dallo Schiassi è intervento la cui efficacia, nella cura dell' uloera gastrica o duoden.ale, deve essere ancora dimostrata; g) lo stesso si f.?UÒ oonclu'dere nei riguaa-di delle e11ervazioni cosiddette totali alla Latarjet e di alt1i processii di enervazione estrinseca parziale usati co1ne cura di gastralgie, di ulcere dolorose con iperton}a, ecc.; h) l\1iotomie extramucose possono agire utilmente co11tro ?:li sp.asmi probabilmente per influenza del siste1na nervoso intrinseco; i) le resezioni della piccola curva gastrica che comprendono un'estesa enervazione possono es.sere causa di disturbi più che le semplici enervazioni, cosicchè è buona pratica associarvi la gastroenterostomia ; Z) le dilatazioni atoniche segn1entali del tenue (Donat i) sono da considerarsi una sindrome simpatica suscettibile di guarigione con la simpatioolisi. G) Le conoscenze sull'innervazi~ne vagosimpatica del fegato hanno dato finora luogo a poche iarolicazioni. Anche in questo campo ha da.t o buoni effetti l'anestesia p.aravertebrale iml>iegata sia a scopo diagnostico, sia contro i dol ori della colica epatica. Solo <la.I Pieri ~ stata eseguita la ramisezione, pare con buon effetto, in due casi di sindrome dolorosa intf-rpretata come calcolosa, ma nei quali l'intervento laparotomico non avea mostrato lesioni anatomiche della colecisti. · 1

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H) La chirurgia del siste111a n ervoso desti11a.to al rene ed alle vie urinarie ha dimostrato che : a) la, funzionalità renale 1può mantenersi buona ~ sufficiente anche a. rene completamente ener-

vato (Legueu, Paipin, Donati); b) l'enervamone ren.ale è particolarmente utile e fer.t ile di risultati delle sindromi nefralgiche; c.) l'a.nestesiia par.a.vertebrale e l'anestesia degli splancnici oono utili non solo contro le nefralgie, i1w, anche per combattere le anurie e le oligurie riflesse (1\ilandl, Neuwirth, Donati e Vannucci); d) a combattere le sindromi nefralgiohe può prestarsi .a ssai be11e la ramisezione (Pieri); e) l' enervazione ureterale (Rochet e Thevenot) può essei·e utile a combattere i dolori di origine ureterale· ' /) n, combattere il dolore da cistite, in part icolar modo quello da cistite tubercolare, può essere atta !'.asportazione . del ganglio ipogastrico (Rochet), ma .a questa si associano gravi fatti motori a carico della vescica, che invece non si verificano che assai leggeri, pur restando abolito il dolor e, quando si sezioni il nervo presacrale e le sue anastomosi (Pieri). I ) Per oiò che riguarda la chiruxgia nerv0sa degli organi genitaJi femminili possiamo dire che: a) essa si iniziò con J aboulay (1898), che praticò con suocesso I.a sezione del simJPatico sacrale per il trattamento delle nevralgie ' pelviche, e con Ruggj (1899) che reoise egli pure con buoni risultati, bilateralmente, il plesso utero-ovarico per le nevralgie di origine utero-ovarica; b.) bl1oni risultati h.anno avuto .anohe simpateotomié periva.sali (biforcazione 1a ortica, arterie iliache, arteri'3 ipogastriche in alg~e dei genitali femminili di Yaria origine (Tisserand, Leriche e Miohon); . e) a combattere sindromi dolorose si è dimostrata utile anche la resezione del ne:rvo u>resacrale (Cotte, Donati, Pieri). Import:l.nte il tatto che all'operazione segue la 1nestru,a2iione qualunque sia. il tempo trascorso d.a quella immediatamente precedente .all'atto operativo;• d) niente si può dire finora. sui risultati del1'enervazione dell'ovaio (Dupont e Lherm.itte); e) buoni effetti contro l'algia può avere anche l' ai1estesia par.avertebra,l e e 1a ramisezione (Pieri).

* ** .~lcune

no~ior1i

in1 oort.anti ed alcuni concetti ~

discendono dai fatti ormai .acquisiti: ' I . Effetti, anohe benefici, possono essere ottenuti sulla funzionalità di un .organo a nche oon l'interruzione di fibre nervose destinate a funzioni diverse da quelle che, nell'organo stesso o fnori di esso, si desiàera infh1onzare (asma bronchiale, angina di petto). Questo fatto concorre a spieg.are oome tecniche e atti operativi assai differenti pos~ono a\ere sugli ~tess i fatti morbosi uguali risnltati. I


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SEZIONE PRATICA

II. Per quello che riguarda il dolore viscerale, benefici effetti sono stati raggiunti sezionando in massima parte vie efferenti e poche vie centripete (angina pectoris), senza che gravi danni derivino di necessità .a lla funzionaliità degli organi in parte od in toto enerv.ati. III. Secondo ogni probabilità l'innervazione simpatica di un orga110 pnò esserre influenzata nel suo con1plesso ai1che attraverso un atto chirurgico portato su di una parte di esso. IV. Le sezioni e resezioni simpatiche mostrano ~Jvere tanta 1più possibilità di riuscita e ta.nto minor rischio qt1anto meno profonda e sostanziale è l'alterazione Rnatomica nella quale l'organo è stato indotto dalla malatti.a sua o di altri organi. V. Ancl1e nell'uomo, funzioni fondamentali della vi.t.a. vegetativa posso110 inanteneT.sii piressochè i1ormali in un d.ato organo quando sia o completa111ente soppressa la sua innervazione simpatica (rene), o interamente interrotta l'innervazione oTtosimp.atica (cuore). VI. L'anestesia paravertebr.ale e quella degli splancnioi l1anno dimostrato che l'azione di un .anestetico uuò .alcuni casi non solo troncare il - in . dolore viscerale sul momento, ma anche jn seguito, per un tempo vario (settimane, mesi), inodificando profondamente la fisionomia dello stato morboso. • ' TII. Un determinato effetto può ~ere ottenuto int-ervenendo tanto su di un sistema come sul suo antagonista (ad es. nello stomacQ) non solo, ma può anche a-VVe11ire che alla lesione delle fibre di un determinato sistema conseguano diversi e financo op1;>osti effetti. Ciò è ~011·se dovuto jn parte .al gioco dei meccanismi nervosi intrinseci ed i.n parte alla mancata influenza, per via centrale, dell' un sistema sull'altro, dopo sezione periferica di uno dei due. VIII. Gl'interventi più r.adioali hanno risultato più duraturo, ma essi sono ipiù laboriosi e soprattutto me11" suscettibiJi di compenso. IX. La frequente temporaneità dei risultati è forse in narte dovuta al notevole potere ed alla relativa rapidità di rigenerazione che hanno le fibre nervose del sistema autonomo, in parte .a co~~e11si funzionali. X. Molti degli insuccess-i e delle difficoltà• della ch irurgia del simpatico so110 probabilmente ricon-. ducibili .al fatto che esiste un'estrema varietà indivi'1uale dellA costituzione anatomica del simpatico, In. qu.ale, mentre potrebbe tr.adire un.a diversa. costitt1zione oltrechè anatomica anche funzionale, rende estremamente individuale la tecnjca dei singoli interventi. Noi crediamo che molte incertezze siano derivate dalla frequente impossibilità di conoscere esattamente su quali rami si è inte.rve11uto e, di questi, qua.le fosse il valore funzionale. XI. Inoltre, per una retta. interpretazione dei risultati operatori, occorre tener conto che molte delle malattie che si tenta di influenzare agen'Ìo sul si1ru_'?atic.o, posson0 presentare già spontaneament~ d~lle ]u11glte remis5io11i ed essere grande1nente influenza.t e dalla dieta, cl.al r iposo, dalla

stessa ai1estesia, dalla s uggest i0ne legata al fatto di avere subìto un atto operativo, dalle cure .accessorie pre- Q post-oper.atorie cui è sottoposto il n1alato.

* **

n ,a tutto quanto è stato esposto risulta chiaramente che la chirurgia del &impatico viscerale deve esseTe considerata in rpieno svilt1ppo, sebbene a11cora iin una fase. che clinica 1nente può ben definirsi sperimentale. Ogni caso, se bene studiato, l)UÒ .apportare elementi deoisivi .alla soluzio11e di qualche quesito ed all'impostazione d~ nuovi problen1i. Per i raipp orti che la chirurgia del simpatico visceT-ale ha con lo studio dei sangoli visceri, ·per le correlazil>ni funzionali che dal simpatico dipendono e si ripercuotono su tutto l'organismo, agire chirurgica1nente sull'orto- a sul p.arasimp.atico . di un determinato viscere può implicare una somma di azioni .a distanza; sarà '"perciò necessaria una scelta qu.a11to 1nai accurata dei oasi d,a trattare e <lovr.anno essere ricono.sciuti il più esattamente possibile il ca1upo od jl limite dell'azio11e chirurgica in ogni singolo soggetto . Non bisl}gna dimenticare che, se lo scopo è riparatore, si tratta pur sempre di una chirurgia demolitrice e che I.a frequente temporaneità degli effetti non ne esclude ~esso la gTavità'. In un campo così irto di difficoltà., se pure ricco di promesse, e ohe ha indubbiamente tanto contribuito a'd allargare la sfera delle nostre conoscenze, bisognerà procedere con grande cautela o con serena obbiettività per cogliere soltanto i frutti di un.a" sana esperienza.

Discussione. C. PmnI (Belluno). - Contributo alla chirurgia del sisterna ner 1•r.so si1apatico. - L'O. ha eseguito 19 interventi sul simpatico, di cui 3 per i1evraJgia • del trigernino) 4 per paresi çastica, 12 sul simp.atico viscerale. Nella grave n evralgia totale del trig€mino si stabilisce di solito t1na certa compartecipazio11e del s impatico, sebbene i1on sia possibile stc1bilire i precisi rapQorti con essa. I casi O•p erati dall'O., con la resezione del l 1' ~anglio cervicale dello stesso lato {prop ~ta da Jaboulay nel 1901), concernono casj di grav·e new·algia totale datante da 6 a 18 anni. In u11a do n11a di 48 a . l'intervento fu seguito da i1n1nediata scomparsa dei dolori, che ricomparvero dopo 8 mesi, 11ia con .attacchi più :nari e 1neno violenti di pTima . In un uomo di 77 a. si ebbe diminnliionc 1progressi\a di violenza e di frequenza degli attacchi. !11 un uomo di 64 a. , infine, jl migliora1nento fu lieve. Poichè il più a.ntico di questi inter,·enti risale appena ad un anno e tre mesi, l'O. per trarre delle conclusioni defi_niti,re si J'Ìserva di .attendere i risultati lontani di tale ' tera pia. La stessa considerazio11e vale per i 4 inter\enti praticati per Qaresi spastiche, jn tre .'dei quali si ebbe din1i11uzione degli spami, nel quarto solo la 1

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cessazione del dolore. Questi casi riguardano: una I monoplegia crurale residua a poliencefalite, una paraparesi spastica dolorosa di oscura origine, una emiparesi s·p astioa consecutiva .a. lesione cronica ed un morbo di L ittle. L ' operazione consistette nel1a sezione dei r ami comunicanti del plesso corris1•011dente (proposta da Boyle nel 1924) . P er quanto riguarda gli interventi sul simpatico viscerale, 1'0 . è partito dagli studi di L .:\WEN e dei suoi &e.guaci (ai quali .a.nch'egli ha p ortato qualche contrib'l1to), dalla constatazione, cioè, che all' ai1este ia 1paravertebr.ale eseguita .a diversi livelli corrisponde l'abolizione della sensibilità di determi11ati visceri. L ' O. si è proposto di r endere de-finitivi tali risulta.~i , seziou.ando i i~ami comunicanti, nelle ~ir1dromi Yiscerali, nelle quali il dolore rai?presenti o l'unico sintoma, o il prevalente, o il più molesto. In un caso- di angina pectoris fu sPziunato il corcloue del simpa.t ico sinistro al disotto del ganglio cer vicale su•p eriore, il n. vertebrale e tutti gli altri rami che cl.al ganglio stella.to si djrig·e v.ano ::ili 'esterno. Il migliora1nento fu notevole. In una douna con s intomatologia di ulcera gastrica, 11on constaitata all'i11tervento ed i11 u11 caso • di gr.ave atonia gastr ica, fu eseguita l.a r esezione dei rami comunicanti 6-7-8 di destra. Nel p1rimo caso i dolori scomparvero, nel secondo non si ebbe alcun effetto, contrariamente al fatto dimostrato da Ress e F allitschek che l'anestesia paravertebrale. produce i pt•rtonia gastrica ed ipercloridioa; cio che fa \:?-e.nsare come l'anestesi.a paravertebrale produce i suddetti effetti agendo non solo sui rami comunicanti, ma .anche Slli gangli del simpatico. In due casi di pseudolitiasi biliare, dei quali uno co11cer11eva nn gio\rane che 1'0. presenta al1' As ·en1blea, v~11ne. pratioaita la resezione del 9° e 10° r.a1no con1unicante di destra.. In entrambi si e bbe cessazione dei dolori che persiste d.a 7 inesi. In un caso di nefralgia , in oui 5 mesi prima era stato sca.p stllato il rc11e senza alcun effetto, l 'O. resecò i rami comunicanti 12° dorsale e 1° lombare. Scomparsa del dolore. In un:J.. cosidet ta 11evr.algia testjcoLa.r e., consecutiva ad .epiclidi1nitc h11?nor1 a·g ioa guarita, la r esezione del 1° e 2° comunicante lombare dello stesso lato fu seguita cl.a successo. l Tgua l1n·e nte effi.c~oe fu la resezione del 2° ramo comunioa11te lombare 011101.nterale eseguita in un.a donna C'on vivi dolori dell'annesso d~tro , re3iduo di infezione go1~0C'occica. Seguono 4 interYe11ti s ul simpatico p·elv,ico che riguarda110: 1) una n1etrite dolorosa (r esezione del n. pre aerale secondo Cotte e Deschaume), in cui i dolori cessarono; 2) due casi di cistite tubercola re i11,o lto do]orl)Sa .; nel. nrimo la .resezione del n. presacl'ale fu seguita da l ie\e miglior.amento, forse da riferirsi alle mutate condizioni di svuotamento vescicalè (inibizione dello sfintere , ipertonia del detrusore); 11el secondo oltre il n. presacrale furono t< ezionati il ramo che da questo v.a ai gangli del sin1 patico lotnbarf-' e la catena del simp.atico a liYello della 5a vertebra lombare; i dolori scomparYero; 3) 11na s indrome di graT"e pelviperitonite 1

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acuta, in cui fu resecato il n . presacrale allo scopo di prevenire lo stabilirsi della s indrome dolorosa pelvica. L'intervento data da un mese appena. Dato il numero ancora esiguo dei casa trattati e 1a brevità del tperiodo di osservazione p ostoperatoria, l '(). si propone di ,proseguire queste indagini, di cui riferii·à a suo tempo, l'esito. BARONI. La ch,iru1·gia del simpatico perivasale e viscerale al lume di alcuni nuovi reperti sulla sti·uttura delle arterie d"ll'uomo e dei coni1i11i ani1nali di esperimento. Dopo avere ric:o1~dato le Slle ricerch e anatomiche sulla presenza · e distri.buzione di elementi muscolari ljsci sottoendorteli.ali nelle a r terie àell'uomo, .ai quali egli ascrive una funzione vasodilatatrice, antagonistica, cioè, a quella delle fibre muscolari liscie, l'O. afferma ohe .a.1.La, fis~opatologia di questi stessi elementi si connettano le forme morbose coroe l'angina pectoris, il morbo di "Rayn.aud, ecc. Studiando la strt1ttur.a delle arterie dei 001nuni animali di esperi1ne11Jto, ha notato ch e· queste difettano delle particolar ità istologiche osservate nelle arterie del1' uomo ,. e ritiene che .a c1ò si debha il fatto che qu esti ,anima·li .r ispondono nieno evidentcnifnte e 111 eno f'reque'Titen1 e'11 te, con m.o dificaziohi circolatorie .alla Bimpaticectomia 1periarteriosa. Avendo peraltro constatato negli animali esaminati la presenza in quantità viari.abile, ma sempre minore che nell'uomo, di fascetti muscolari lisci Eottoendoteliali, in coi:rispondenza dei punti di origine dei tronchi arter iosi p.r ima.ri e delle loro coll.aiter.ali, ha cercato di s·~udia.rne sperimentalmente l'ufficio e la funzionalità. H a potuto così constat.ar e che co11 la simpaticeotomia .airteriosa perifemorale al tria11golo di Scarp·a , non si nota alcuna 1nodif ioazion e dei f.ascetti oSJti.ali s ulla biforcazione della. poplitea, mentre questi stessi ele1ne11ti ·diventano ipertrofici, s1:· 1a ;:;impaticectomia viene p·r atic:ata sulla biforcazione della poplitea; in qu~t'ultimo caso inoltre l'i1pertemia consecutiva .alla simp.aticectomia è più intensa. e più persiste11te. Ilitiene perciò che con la .simpa.ticectomia JJratica t.a sui punti di biforcazione delle arterie ; i possono ottener,~ effetti 111iaggiori e più duraturi. (B ari). - Contriòuto alla conoscenza cl ella cinatoniia e cl ella f isiopatolo{J ia dell'innervazio 11 p, si111patic<L inle ... t inolc. - Ra osservato, nelle sue esperienze, ohe, dopo ~ a.b lazione del ganglio inesenterico superiore o inferiore, con o senza simp·atiooctomi.a <l€lle .a.rterie mesenteriche, le modificazioni istologiche e funzionali dell' intestino sono solo teirJ(;>ora.nee. L e .alterazioni istologiche sono più profonde a carico delle celll1le nervose del plesso sottomucoso che del plesso inienterico, conformemente all'opi11ione del Miiller, secondo il quale il plesso sottomucoso è principal111ente costituito da cellule simioatiche n1entre le cellule simpatiche e parasimpatir.he i;1tervengono !Jress'a poco in egual misl1ra nell.n. costituzione del plesso mienterico. L a n1otilità inte ti nale indebolita do?O tali inter venti , ritorna r·apidamente 11ormale. P AOLVCCI


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XXXIII, FASC. 48]

In altre esp~rienz.e 1'0. praticò l'eccitazione elettrica del gànglio cel~aoo o del mesenterico sup., con o senza ~z.ione dei ram.i comunica.nti di Lr, Dxir, Dxi e Dx; dopo la ramisezione, la eccitazione elettrica dei gangli produce va solo un.a lieve modificazione della. pressione .arteriosa e nessuna. mòdifica.zione della curva respiratoria: a rami integJ,·i, invece, quest'ultima subiva rapide e prof onde oscil1azioni.

G. GALLI., E. POLACCO e R.. R1NALDI (Padova). L'iniezione parave,rtebral'e . - Gli 00. hanno sot-

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toposto .all'iniezione piara.v ertebr.ale 24 pazienti,. di cui 3 i1orn1ali ed i rimanenti affetti da affezioni addo1ninali varie: appendicite sub-acuta e cronica, col€cistite, l1lcera g~strioa e duodenale spl.ancnoptosi, .an11essite, nefralgia, ecc. La tecnica seguitu, fu quella di Mandl: venne .adoperata una soluzione di novocaina all'l-2 %, inietta n ~lone 8-10 cn1c. per ogni apazio. Come base di partenza per lo studio clinico della topografi.a della (·onduzione sen sitiva viscerale, gli 00. si sono serviti dello schem.a di Lae""·en. Nei vari pazienti oltre ai risultaiti nei rapporti della sintomatologia clinica dell'.affezione , furon o studiati anche il comportainento della pressione .arteriosa ed il comporta.mento chimico dello stomaico. Gli 00 . in base .alle ]oro accurate 1·ioerche cliniche vengono alle seguenti conclusioni: 1) La I. P . è di faoile esecuzione e non provoca particolari disturbi. 2) E un ottimo mezzo tera•p eutico come sedativo di dolori in determinate affezioni acute a.ddominali (coliche renali, epatiche, .appendicolaTi, ecc. ). 3) In genere T?rovoc.a una diminuizione della pressione sanguigna , di lieve importanza. 4) In genere produoe aumento d ell'acidità gastrica totale e dell'acido cloridrico libero. 5) Sono ancor.a necessarie numerose ricerche per poter stabilire l' in1portanz.a dell' I. P . come mezzo de·cisivo per stabilire la topografia della conduzione sensitiva. viscerale, in quanto si possono otten ere per uno stesso organo eff e.tti identici .anestetizzando segmenti differenti ed in quanto n on si h.a la certezza che l'iniezione r ima11ga limitata. .al .,oln sBg111ento iniettato. CHIARELLO e FEREY (Napo}\). - Nuove i11dica2ioni d ella ?·esez·ione del nervo pr-esacrale. - In 4 ca.si di c1ncri ino~ era.bili dell'utero, .acompag11ati da vivissjm,i dolori, la r esezione del nervo pre<)acra.le ha dato la immediata scomparsa dei dolori , che perma.n e da tre mesi. In un quinto oaso, in cui una calcificazione del l'angolo d: biforcazione dell 'aorta da.va anche gr .avissimi dolori, l'identica c1;>er.azione ha dato gli stessi ottimi risultati . -- f) s:;ervazioni su due casi di deriervaz ione tenale. - L ' O. ha pratioato la dener va;r,ion e renale in un caso di nevralgia renale ed in u11.a. p•aziente affett..tt da tempo da 'Pielonefrite cronica bilaterale ·con cistite, nella quale da BLOCH ( lladoYa).

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SEZIONE PRATICA

due mesi e rano insorti. dolori al fianco sinistro irradiantisi all'inguine. L' O. ha interrotto il plesso renale per un tratto rispettiv.a.mente di 6 e di 3 cm . -senza nè scapsu1are il rene nè toccare l'avventizia dell'arteria renale. In entrambi i casi il dolore scomparve. Dopo l'intervento vennero studiate, d a ambo i lati sia la funzione uropoietica come I.a funziona· lità della pelvi e dell' uretere . Per la primo 1'0. confer1n.a i risultati ottenuti da moltissimi altri cioè che dal 1ato denervato si h.a un.a poliuria. tra11sitori a; f er quanto riguarda 1a motilità degli or gani escretori, per lo studio della qual e si è servito della pieloscapia, il comportamento è stato del tutto identico prima e dopo I.a dener. vaz1one. 1 DoGLIOT·r1 (Torino). 1. tudio su.lla rigerierazio11e dei nervi 'tenerli. -- L' O. Iia pensato di determinare il tempo di rigenerazione dei nervi renali, partendo da ricerche sperimentali in precedenza eseguite, nelle quali egli avev.a constatato come la sti1nolazione dello splancnico produceva contemporaneamente aumento riflesso della. pressione sang11igna e costrizione dei vasi renali per propagazione diretta dello stimolo. Sezionando .a livello del peduncolo r enale tutte le fibre dello spla11cnico che r aggiungevano l'oTgan·o, s i ha dilatazione J?assiv.a del ·r ene per l 'aumento ·g enerale della pressione. Il ripristino dell'innervazione v~ somotoria dell'organo si potrà ritenere .avvenuto quand.o eccitando lo spla.ucnico .dal lato del rene operato, provoche-r à in quest'ultim-0, un' immediata vasocostrizione. In b.ase ai r isultati di tali esperienze, condotte s ui cani, egli ritiene che la rigenerazione dei ner~'Ì r enali è co~piuta tre me.si dopo 1a loro rese. z1one. . BEt{TACCHI ('1 orino). Ricer ch e sperimentali sulle variaz·i oni di temper(J,tura del rene nella d eca.psulazione, neali interventi sui n . vasomotori e 'nella ne frectomia controlaterale. - Mediante materi.ale accurata.m ente scelto e saggiamente vagliato, l'O . ha studi.ato ]e variazioni di temperatura: 1) su r eni messi allo scoperto con l'.aJpertur.a dell'addome, me.ntre si ·p raticav.a La decaipsulazione, 1a de·c orticazione dell'.arteri.a renale, l 'eccitamento o la recisione del si~patico o dei nervi del peduncolo renale, l' eccitamento dei tessuti ·p eriarteriosi della re ua.le e di una porzione posta a valle della zona d ecorticata; 2) su ren i ad addome chiuso con eccitamento dello splancnico dei nervi renali, e del f. peri-arteriosi della. r enale.; 3) sui re11i protetti dalla dispersione di calore e con esti1r~azione <lell' ad elfo. l risultati furono i seguenti: la te1nperatura del rene è in genere inferior e a quella gen erale del corpo e di que&ta ne subisce le oscillazioni. In tutti gli interventi ohe si accompagnano a vaso-costrizione si 11a un abba.ssamento della temperatuTa. L a i1efrectomia controlaterale invece determina un effetto termico sul rene su perstite . Ciò sta .ad indicare éhe i pr0cessi ossidanti che accompagnano il l.avoro cel1


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IL POLICLINICO

lul.are sono relativa.mente bassi nel rene e l'aumentata secrezione del rene superstitè è dovuta ad un lavoro cellulare congiunto con un ricambio che, in iparte, dà una degradazione di. energia sotto forma. di '..!alore. Viceversa le modificazioni del deflusso sang:nig no del rene ne possono mo'dificare la temperatura passivamente. Clinicamente bisogna tener conto di questi risultati evitando nei nefrectomizz.ati quelle sostanze che possano, introdotte nell' org.anismo, aumentare dannosamente il suo lavoro.

L. CAPORALt (Padova). L'esti rpazione del plesso 1ipogastrico. Ricerche sperimentali. (Nota preventiva). - L 'O . ha eseguito sui ca-ni l'estir1

pazione bi.laterale ed unilaterale del tratto di plesso ipogastrico da cui si dipartono i rami efferenti viscerali. Nelle estirpazioni bilaterali ha .constatato paralisi vescicale con ritenzione d'urina ed in un animale, oltre a oiò, dilatazione pelviureterale. Nelle estirpazioni unilaterali s i !erificò emiplef:!ia vescicale senza ritenzione d'urina. Non si ebbe inai ad osservare il riflusso vescico-ureterale. ~,A~ANO

(....\.~ti). -

Deali inter'IJent? sul srimpatico pelvico in oinecologia.. - L'O. ritiene ohe negli interrventi laparotomici per lesioni pelviche, in donne, le quali facciano sospettare la ~ossibi­ lità di un ritorno della sindrome dolorifica dopo l'intervento, si debba, a. complemento di questo, eseguire la simpa~<.;to1nj;-.., presacrale. In otto casi di lesioni pelviche varie in tal modo trattate, i risultat i furono ottimi poichè in nessuna delle pazienti si r~petè la sin'd rome dolorifica. •

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2a. Seduta: 26 ottobre (matt·inata). •

Presiede il 9rof. DONATI. Il prof. BAGGIO espone il bilancio ·di oassa, che viene approvato.

;Disc1Lssio1ie sul tema _di relazione sul « simpatico

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ScJiIASSI (Bolog·n a). - Conviene col prof. Dona.ti che quanto l'O. ha proposto per la cura dell'ulcera gastrica de-ve ancora essere dimostrata come efficace. L'O. m edesimo aveva detto, del resto, l'anno scorso, nel riferirli, che i risult.atj di operazioni compiute con la su.a tecnica, dovevano essere ulteriormente controllati . Crede opport11no tuttavia 1di 1·ichiamare l' a.ttenzione su dei fatti di ordine sperimentale e di oirdine analogico, favorevoli al suo metodo di cura. Insiste sopratutto sul f,a tto che ca.si opera.ti da diversi ~.nni si n1.(lntengo:10 perfettamente guariti . Enumera i vantaggi della sua tecnica sulla resezione dell'ulcera (con la quale del resto si scontinunno anohe gli elementi nervosi), la cui mortalità nelle migliori statistiche è del 7-8 %: nella discontinuità nervosa invece l a mortalità e" zero. •.\..fferma infine che la discontinuità nervosa ri-

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XXXIII F asc. 48]

chiede un chirurgo molto accurato e meticoloso a:;>ecie quando vi siano gravi deformità gastroduodenali. ANTONUCCI (Roma). - Fa delle rettifiche ad alcune notiz~e deJla relazione del prof. Donati, riguardanti interventi dall'O. praticati. Egli ha oper.ato di simpatectomia bilaterale una sola mala.ta, e non due come dica la rela.z.ione. Per qu,anto riguarda la sindrome sottostellata di Alessandrini, 1' 0. in una malata ha praticato una simp1atectomi.a totale uni1aterale .alla Jonnescu , ne ll'altr.a, per evitare 1.a sindrome di Horne1', la sezione dei rami simpatici cardiaci medio ed illlferiore , con legatura e sezione dell'a. tiroidea inf. Riferendosi .poi all'affermazione del relatore, cui non consta che sia stata .ancora fatta la ope,razione proposta dal Leriche nella tachicardia parossistica, fa notare che egli ha eseguito tale operazione nell'aprile 1926 (Congresso della Società Internaz. di Chirurgi.a.) con esito favorevole. ToRRACA (Napoli). - In esperienze inedite condotte sui oani, ha indagato la sensibilità dell'inlesti110 di f l'onte a stimoli i11consueti (sezione, pinzett.amento, caust.icazione, ecc.). Tali manovre provocano una I'earuone di contrazione e solo quando qt1esta raggiunge un gr·ado elevato, il cane reagisce con seg11i di dolore, il cui punto di partenza va, second.o 1'0. , ricerc.ato nelle terminazionj nervose della uarete stessa. CosTA!STINI (Gallarate) . - Riferisce dei buoni risultati nella cura dell'ulcera gastrica ottenuti mediante l.a resezione longitudinale della piccola curvatura. STOCCADA (Castiglio11 delle St.iviere). - Si compiace dell'importanza attribuita dai relatori al meccanismo inotore della « muscularis mucosae » dello stom aco, il che può svelare delle ulcere su?erfi biali. Ricorda un suo lavoro sulla dentellatura della gra.rrde curvatura gastrica, cui pare contribuisca. 11n ipertono della inuscularis mueosae, e che 1'0. ha riscontrato nel 25 % dei casi di ulcera gastrica r.arissi:m.ia.m ente nel cancro. La presenza delle dentellat11re depone perciò per l'ulcera. SCALONE (Siracusa). - Ritien~ che 1a enervazione dello stomaco, nell'ulcera ©Mtrica, debba comiprendere anche la innervazione intrinseca compresa la sottomucosa; è necessaTia quindi la sezione completa dP.]la parete gastrica. A questo proposito riferisce su alcune sue ricerohe sperimentali. I risultati talora disu·g u.ali che si ottengono con lo stesso intervento sul simpatico, sono dovuti al fatto che nelle vie a.fferenti del simpatico sono anoh~ contenute fibre destinate a riflessi di molteplice natura. Riguardo alla chirurgia -del simp.a tico nelle nefralgie sine ma.t eria ricorda che fin dal 1913 egli aveva affermato che la gua.r igjone con lo scapsulamento è '.Più Tapida e più stabile se non si sono p1·od.otte nei nervi e nej gangli corrispondenti alterazioni avanzate. Illustra infine numerosi• interventi da lui ese• guiti sul simpatico, concludendo, col ~rof. Donati,


~ANNO

-<:he le oper.azion.i sul s impatico debbano essere -0omplementari. CrMINATA (Roma).. Sull'esistenza di un r~­ jlesso viscero-viscerale, dii natura motoria tra stomaco e digiuno. - In base alle sue esperienze sui gatti conclude ohe 1a co,n t razione 'della pars piloTica proiVocruta d a uno stimolo elettrico o chimico r~ppresent.a l'origine di un eccitamento che at-traverso il simpatico provoca una reazione motoria nella prima parte deJ djgiuno. Si po,t rebibe interpr etare il f enomeno come un p seudo-riflesso o ,rifl~sso .axonico di Langley. N1s10 (Bari) . Rifer endosi alle esperienze del Dogliotti s ulla rigener.azione dei nervi renali, a.f i erma ch e, in b ase ai risultati sperimentali ottenuti dall'O. con 1a sezione dei nervi del peduncolo e con la simpaticectomia tperi.ar.t erios.a, non si può dichiaru·re tra i f.autori di tali interventi; tanto più che anoh e jn clinica h.a sempre notato una diminuzione della funzionalità globale del r ene e nervato . GIORDANO (V enezia). - A proposito del oaso d.a lui operato quattro anni prima per crisi tabetiche e ricordato n ella relazione, dice che il suc-ce-sso si mantiene ancora . buono. TADDEI (P isa). -. n.~cord.a la sind~ome dolorosa ~01rtalgica e lungo le a rterie iliache, che J>UÒ si1nulia,Te vari quadri morbosi,· che si nota in parti'OOlar modo in t ubercolosi e che è da. ritenersi di origine simpatica. DoNAT1: · (.risp.). - Ringr.azi.a i colleghi p er il b enevolo giudizio sulla r elazione. Elogia il pr egevole contributo portato dal Pieri alla chirurgia .del simpatico viscerale. Ringrazi.a -per la sua cor .t esia il colle~a Schi.assi, 1e cui constatazioni sono j~portanti , se l 'esito 'd el s uo 1netodo sarà duratuxo. Giudioa inter essantiss imo il caso cli tachicardia p.arossistica dell ' Antonucci operato con la resezione del garrglio stellato. Al dott. Stoccada r i&ponde ch e ainche a lle sue 1·icer che egli si ..~r.a riferito dicendo che lo s p asmo della muscularjs mucosae è oggi ben conosciuto in i·adiologia gastrica . 1€ espeTienze, dello Sca1one c001fermano il fatto -che gli interventi sul simp.atico non sono sicuramente curativi , ta nt1" 9iù che si tratta Idi ter rupia pe r lo 1più sintomatica. Al prof. Giordano osser~a che il concetto di ri-cercare gli effetti di limitate lesioni chirurg]ohe del simpatico è ispirato al fatto che sol o questi ci possono chiarire il significato funzionale delle singole .vie s i1JJi1patich e; 1na oiò non significa voler portare l 'esperim ento nella terapia chirurgie.a. Inf.atti nell'oper.a zione fatta dal Giordano per tabe dorsale, non si può dire quanta parte del successo spetti alla v.agotomia. Le -0sser va.zioni del T.addei oonfermano ciò che da molto tempo si sa sulla sensibilità .alla pressione dei ·g rossi va.si .ad.d ominali. Anche l'O. ha. avuto occasione di osserv.are a.mmalati c011 · sintomatoloo-ie biliari appendico1ari ecc. .r iferibili a vere e proprie peri-visceriti di origine tossica tubercola_re . Conclude ringraziando di nuovo i CongFessisti. b

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Svolgimento dell'ordip.e del giorno. BAGGIO (Roma). - Corpi estranei nella oistifelleµ e ulce·re gastriche. - In alcuni esperimenti eseguiti allo scopo di stabilire se la pre.5enza di oorpi estranei .asettici nel1a çistifellea bastasse ia determinare infezione bili.are, erà .accaduto di osser vare la foi·mazione di tipiche ' ulcere gastriche. Questo r eperto di ulceTe su cani portaito1i di CQl!'JPi estranei nella cistifellea verificatisi co n una certa costante {3 su 11) spingono a ricerca.re il niesso patoge~eti~o tra colelitiasi ed ulcere. Lai nozione che meglio .si possiede in materiia di r.app orto 1patologir.o trai vie biliari e stomaco è quella dell'ipooloridr.ia, ciò che dovrebbe riferirsi · secondo ~cuni al fatto che per la costante rucaljnità del duodeno mancherebbe lo stimolo .alla produzione .dell'acido cloridrico, m~tre secondo .altri s i verificherebbe l 'inverso, e cioè che 1a maggiore alcalinità del duodeno non neutralizzato dall'13.Cildo cloridrico in diminuzione permetterebbe' un'e&alta2iione della flor.a batverica duoden ale, quindi an- . giocolite, colelitiasi. Autori americani infine h.a n• no annnesso del1..tt colelitiasi e dell'ulcera. una: ·genesi infettiva (da un'1a1;>pendicite p1regre.ssa .ad . ~sempio) . l\fa elementi indiscutibili di indole clinica, e di i ndole &perimeintale oi lasciano dubbiosj ia questo proposito. Difatti, sebbene· 2 dei 3 .animali uloor.ati fosser-01 stati sottoposti ad ; una iniezione endo;venosa di 1 .cc. di cmltura. di -te·tra.geno in brodo, t uttavia per l.a m ancata correlazione t r a, i·n iezione di cultura e .a.spetto dell' ulcera (eguale a ·distanza <li tempo variaibile) p e r l'aspetto sim jle a quelle della ulce1~a da introflessione, è più facil~ ammettere ll!D. ·r,apiporto genetico dell'ulcer.a con l'inizio dell'esperimento (introduzione di corpi estranei 11el1a cistifellea.) ohe con l 'epooa dell'inie21ione endovenosa b'a tterica. 1

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Discussione. ScALONE (Siracusa) . I..ie. esper ienze del pTof. Baggio ar.;;>rono u.n a nuova via per ricercare qual'è la patogenesi dell' ulcera. gastr ica. Infiatti fino ad oggi .abbiamo espe1·imentato · sull'ulcera gastrioa a..ttraverso le sezioni del va:go, simpa_tico, mentre dobbiamo esperimentare con le · eccitazioni di questo aippara.to. DoNATl (P.adova.). - Le esperienze del Baggio hanno notevole interesse perchè tre oasi 1positivi Sll undici cootituisco110 una per cent11ale altissima. Bisogna però con cautela applicare queste esperienze all' u omo, perohè in clinica, se spesso l'ulcera gastrica. si .assoc:fu:t alla colelitiasi, t uttavia le condizio11i delle secrezioni gastrich e 11ella colelitiasi sono f.r equentemente ·sf.a1\rorevoli ia.Ila 1produzione dell'ulcera g,.astrica. Ciò non toglie però valore .al fatto sperime11tale. Bisogna col'l!tinuare nelle esperienze oon la stessa direttiv.a. BAGGIO (risp.). Ringrazia e delucida con maggior illustrazione le sue esperienze. TaNSINI (P.a-via). - ~Sulla esofagizzazione dello stomaco per l(J) cura di alcuni casi di stomaco a clessidra. _. L ' O. in ·aue oasi di stom~ a cle.5sidra cicatriziale, ha pr.aticato la trasformazione


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della tasca su1_'.>eriore in un tubo, come se fosse il prolun~ament-0 del1'ieso.fago, mediiante introflessione della p.a.rete di taJe tasca con sutura alla L embert, a ridosso di una grossa son,d a esofa:gea, introdotta per via or.ale. In entrambe- le p~ienti si ehbe rapida. guarigione e completo ristabilimento della funzio,n e gastric.a. Cond:imoni che ·in un.a delle pazienti Burano già da .quattro anni. MA1R.ANO (Tori110). - Studio sperim.entale sull'influenza r/.ella caleci+'itectomia· sulla secreaione gastrica. - ID. estperienze condotte sui cani ha consta-tata ohe· la colecistectomia non esercita alcuna influ~z.a sulle secrezioni cloridro-peptiche del]o stom.aoo. ·Ne conolude che sul cane in con. ' dizio11i 11ormali, non partono dal·La cistifellea. stimoli, che reg-01lino 1a secrezione gastrica; non esclude però, per spiegare l'~:;>oacidità dei colelitia.siici e dei col-ecistectomiZ2Jati, che dei ' ,r iflessi 1p'ossano originarffi da una cistifellea o da u,n cistico am' maJ.a.ti od occu,p ati da corpi estranei. •

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(Piacenza) . - La 'resezione della pars pilorica a cura delle gastriti croniche ipergenetiche . - Molti stati ipersecretivi cronici dello stom.a~o non sono semplici disturbi funzionali, ma hanno la lOTo base anato111ica in un.a gastrite cronic.a che co·l pisce 1a 1pa.rs pilorica e che è identica alla gastrite ohe ,accompagna l'ulce'r,a gastrioa. Questa. gastrite ipergenetioa è spesso refJ:attaTia alle cure mediche . La 'sua cUira r.azion.ale è la i·esezione della parst pylorica, ohe 1'0. ha praticato (dando la preferenza alla Billroth II) in 22 ·casi di tali forme ipersecretive dolorooe, datanti d.a .anni e ribelli alle più svar iate ter~pie. I risulta.ti prossimi e. lontaini sono stati vera-mente ottimi. Discussione . CJMINATA (Ro1na). - La im·p ortante comunicazione J&l prof. Vl>cchi confel'ma i risul~ati ottenuti d all'O. in esperienze su ianimaJi operati di piccolo stomaco .alla PaulO\V. s~ domanda tuttavi.a se la resezi<)one della pars pyloTica si.a la tera1pia ideale dal punto di vista della mortalità operato1~i.ai che è !discreta . Quanto aJl'importanz.a che il Vecchi dà alla parte antrale per la sec1>.ezione g.astrica , ricorda che 1a secrezione psichica è molto impo1·tante nella secrezione riflessa alla Paulow. 0APPEJ,r.r (Anc()ll1a). Ai1che l'O. nelle gastriti gr.avi, in cui ritiene che la g . c. sia insufficiente, pratica la resezione, dando però la preferenza allia Billroth I . Ha trattato le gastriti .anche con 1a discontinuità ailla Schi:assi, ottenendo in genere ottimi risultati. DONATI (Padova) . - A parte la' questione della tecnica, s i hanno migliorj r jsultati con la Billroth II. La BillToth I è meno fisiologica di quanto si crede perohè determina una profondia lesione nervosa. 0

TADDEI (Pisa). gastro-irite st inali. I

P er la t ecriica delle sezioni Pr~nta pez.zi di stomaco ed

u11 colon resecati con la tecnic.a della s utura meccanica con lo strumento di Depez. Desori1ve lo strumento, che p:resenta, la maniera di usaTlo, ]e sue .a.pplioazioni. Mette i·n rilieivo i pregi della teonica, specie la sua rwpidità, raccom.anda.ndone l'uso sqpratutto nei casi in cui si voglia rende re ·1più breve possibile l'intervento. Discussione. 1

R~~SI B. (Mil~0:~ . -

Prende 1a parola. non per .st.ab1l1re una p.r1orJ,tà di aippli:cazione dello strnn:ento, priorità che data da un ventennio, ma p er dire che non 1.o .aidopera più. I.nfaitti ottiene riBultati 1noJ.to migliori con una pin~a sdoppiabile che sarà oggetto d~ un-a pubblioah.Ì.one. CROS'.II (Milano). - In base a molte esperienze e~eguite parecchi anni fa, afferma ohe l'agina.fifagg10 nelle suture g.astro-iintestinali è comodissimo. ma non è scevro di inconvenienti (caduta dell'agrafs nella ~ierosa. , perforazion~) . Osserva al pr.of. Taddei ohe sci. p,u ò fare la.sutUtr1a in poohiss:imi minuti a11che. senza. l'a:grafiaggio. TADDEI (risp.) . Relativamente ialla priorità dello strumento aocenua.t a dai! prof. ~ bi.sogna considerare la qu:tlità dello strument~, poichè inentre egli n or creù~ utile ·adoperare quello di Rossi, ritiene più raziona.le dal punto di vista della r.apidità e dell'iasepsi quello di DeQez. .l.\.l CTosti risponde ohe con lo strumento che h.a presentato le .a.gt.aiffe oadono nel lume come è dimostrato in più di 25 caM. Non cxed~ che fPOSsano determinare un.a perfoTazione !dello stomaco. !tossi B . (Milano). - Sulle, frattwr e del collo. del piede. - Riferisce sopra 1 · oasi molto inter~­ santi d~ fr:atture del collo del piede, scelti fr.a parecchie centin.a~a di osservazioni, allo scopo di mostr.are dentro quali limiti egli si è potuto servire della c11ra incruenta, e quando sono oomjnciate le .n ecessità della cura cruenta. ANZILOT'l'I (Livorno). - Ulteriore contr,i buto all<> studio della cosidetta periduodenite. - Discute sul nome da dare a lesione Idi tal genere, mostr.ando come q nello di peridttodenite sia forse il migliore. Riporta 16 casi consecutivi a colecistiti, appendiciti ace. J~sp1Jne le varie forme cliniohe dell'affezione, . ill1istrandone la sintomrutologiia. e 1a di.agnostica . .Per la oura ro11siglia. i·n via generica la derivazione del circolo del chimo del duo'd eno; in alcuni casi le plastiche poo.&:>no dare buoni risultati. ' PoTOT'SCHNIG (Bressanon€1). - I.a resezione gastroduodenaìe nell'ulcera perforata del duoderno. - Su otto casi di uloor.a perfor.ata del duodeno (in cinque oasi coesisteva.n.o .altre uloore del duodeno o dello stomaco) op~rati 0011 l.a ~zione, ha potuto. ottenere sei guiarigioni. Tr.a i casi guariti figurano un.:.t b~111bina di 11 anni ed un 1p .a ziente ar.rivato 26 ore dopo la .perforazione. L'O. , percii•, specie tenendo conto dei risultati defi11itivj, dichiara che l.a re.sezione gastroduodenale raippresenta per l'ulcera perforata il metodo ct1r.ativo ideale.


(ANNO XXXCII, FASC. 48]

SEZIONE PRATICA

JJiscussiorte. NEGRONI. Si congratula con il Patotsching per gli ottimi risultati ottenuti. L'O. invece in 32 casi, sia lPer le condizioni generali dei pa~~nti sia per le condizioni locali si è semipre limita~ .alla sutura rlella perforazione. Ciononostante ha avuto 19 decessi. Rimane quindi scettico di fronte alla statistica del Pototschnig ed .a quella di Kunch, che su 7 casi Tesecati ha avuto altrettante . guar1g1on1. BASTIANEUL.I R. (Roma.). Bisogna ricercare per quali ragioni alcuni, facendo la resezione wbbi.ano risultati buoni, mentre a Roma, nella. ;·esezione, la mortalità v.a dal 45 .a.I 50 %· Quando si presenta una perforazione il chirurgo si propone di sa.l vare il malato; pochi .so110 i casi in cui con,·iene estirpare l' ulcera. La resezione che è indicata come cura dell'ulcera, non lo è come cUTa. della perforazione. Augura .al collega successi anche migliori. BASTIANEI.LI P. (S. Giovanni V.al d'Arno). - Ha trattato casi di l1lcera duoden.ale perforata con sutura e gastroenteroston1ia . Crede che il successo si debba all'abilità 'd el chirurgo, ma specialn1ente .alla lJrecocità delLa. diagnosi. Rossi F. (.Aquila) . - In una seduta dell.a So- · cietà francese di Chirurgia fu dibattuta la questione della resezione, che ebbe a• paladino il prof. Duval. L'O. pensa che ~i debba fare la sutura .accompagnata dalla g. e., senza la quale la moTtaJità è più a1ta. Nei oasi in cui è difficile faTe la g. e., è indicata la resezione . CAPPELLI (Ancona). E partigiano della sutura, in ossequio al principio che si debba f.are il n1eno possibile, in u11 terreno nel quale non ci si può mt1overe con f.acilità. La g. e . è indicata quando sia necessaria, ad es. per stenosi risultante dalla sutura. DoNATI (Padov.a). - Contro la sutura semplice, che .all'O . noll ha dato buoni risultati sta il f.atto che norn si sutura su tessuto sano ma inframinato. ' Il Potoi:.6ohnig ha ,portato dei fatti. Desidera sapere se egli .abbia in precedenza seguito altra tecnica con meno buoni risultaiti o se aibbia fin dal principio seguito l' attu.ale linea di condotta. PoioTSCHNCG (riSp.). - N o11 11.a .aipplicato in via sistematica la resezione, ma ha fatto anche la sutura con o senza g. e. La sua. esperie11za è di 'P ochi a11ni, n1a fin <la qu.ando era allievo, egli ebbe occasione di con!-tatare i cattivi risultati della g . e., per cu1 .a poc-0 ia poco si è orientato verso la resezione. Crede che il mancato consenso verso di questo, sia. dovuta a.Imeno in parte alla tecnica. L ' O. ha in1narato ]a tecnica d~ll'H.a.b erer nella ' di cui clinira non ha mai osservato vomito post'oper.atorio. Non ritiene ohe qnest'oper.a.z.ione, che dura 40-60 miuuti, sia più grave della sutura con lia. g . e. CJiIAROL.\NZA (Napoli). Contributo all,a cki1·urgia del grosso intestino . - Riferisce su .alcuni rasi da lui operati con succ€SSo di chirurgi.a del grosso intestino (un,a emicolectomia d. una trasversectomia laTga, tre resezioni del retto) . Mette in rilievo · l'import.anza di una dia.gnosi

1671

precoce. Qua11to aJI.a tecnica non crede si possano formulare noo·me generali, poichè ogni oaso ha una fisionomia par1ticolare e richiede un trattamento a~eg~ato. Discute alcuni dettagli di tecnica specie r1guardo alla sutura ed all'uso del b·o ttone di . . ' cui. non e' partigiano. LATTERI (Palermo). Pe1· ricostituire estese perdite del coledoco. - Ha · eooguito degli esperi1nenti sui cani allo scopo di studiiare la ricostituzione del coledoco nei casi di feriJte totali oon perdita d\ sostanza. Essenzialmente 1'0. sostituisc.e il tratto di coled<>Qo resecarlio con un tubicino me~Jlico, .attorno al quale pone un lembo epiplo1co peduncolato: L 'autopsia di alouni ani.mali in taJ modo trattati ha mostr.ato che .al posto del tr.at~ 38pOrtato ]a nuova parete si presenta formata dia mucosa rigenerata, ohe pogg.La su uno spesso strato di oonnettivo proveniente d.all'o1nento. Discussione. STOPPATO fPa.rma). -- Coglie l 'occasione per rendere note alcune sue esperienze eseguite sui oani i1elle quali egli è riuscito a. sostituire un esteso tratto del coledoco con un tubicino peduncoliato costruito plasticamente a spese della p.arete posteriore dello stornaco. Descrive il 1nt-todo operatorio eseguito, servendosi di figure sohematiohe proiettate sullo schermo. 1

SBRozzr (Fiano). Contributo alla chirwrgia delle vie biliari. fu colecisto-appendicite cronica. - Fa degli importanti rilievi .a p:roposito di 39 ' interventi, da lui praticati, in quest'ultimo biennio, sulle vie bilia.ri. Fa risaltare soptratutto la f:requen2'1ai della isindrome colecisto-a;ppendicitica (27 volte su 39), di CllÌ illustra la patogenooi, l'anat-0mia patologica, la sintomia.t ologia e la diagnostica. L 'intervento, prec,-eduto S('nl•p re dalle cure mediche consuete, consistette, p er la sindrome colecito-appendicitica, nella colecisteotomia, completata: quando occorreva, claJl' a.pipendicectomia. I risultati ottenUJti sono ottimi, poichè l'O. ha avuto solo due decessi, di cui uno pe:r broncopolmonite emb·ol~ca. l\fA~iBRINI

(~fantova).

Due cam di rott'U!Ta traillmatica so tto cutanea della milza, ope1~ativamen­ te guaniti . - A1'endo avuto occasione, nel periodo di t1n mese, di operare, con sucOOSS(), med.iant& splenectomi.a, due casi di rottura traumatica della milza (, r . s too:ie cli11iche). fa notare come tale accidente non sia, tanto r.aro come può se1nbrare ru prima vista. S'intrattiene poi sull'etiologia, sulla sintomatologia, sulla diagnosi , sulla prognosi e sulla cura dell'affezione. Mette in rilievo ohe alla splenectomia spetta il primo posto nel trattamento della splen oressi traumatica. Bisogna tener conto, però, dei possibili risultati lontani della splenectomia. Discussione. NEGRONI (~Jil~no) . - Ricorda che in un caeo ii1 cui le lesioni de]J.a milza non erano profonde, eg]i si è limitato .alla sutura di questa, ottenend•


1672

l'emostasi. Il mal13,to è guarito. N el suo reparto 1'0. ha osser\·ato in 4 a.nni solo sei casi di chirurgia della milza. PETTINAR! (Milano). - R icostruzio·ne sperime·n ~ tale del coledoco. - RifeTisce i primi risultati di unia serie di ricerche comp.arative nel cane su diversi processi di ricostruzione p1astica del coledoco, traendone le seguenti conclusioni: 1) la rìoostru~1one con lembi siero-muscolari .auto- ed omo-plastici di p.arete intestinale o con sostitt1zio11e eteropl.astic.a di trachea fresca non è possibile per raipid·a necrosi dei testsuti i1npiantati; 2.) la ricostruzion'3 con tra.chea fissata richiede ulteriori rioerche; 3) un.a ricostruzione completa si può avere con lembi epi·p loici peduncolati; 4) l.a continuità del coledoco si può ristabifu·e sulla guida dei 1tubi.

Discussione . STOPPA'IO (Parma). - Osserva 1al Pettiuiari che per portare al s11cces60 le plastiche per sostituire il coledoco, devono, come queste essere formate di uno stra.i o intùrno mucoso, uno 1nedio muscolare ed uno esterno sieroso, ed .avere as iourate le vie d~ nut1'izione. Ciò non si può ottenere che con lembi pedun.colati tolti dall'intestino o da.Ilo stomaco. Solo così si può avvi.are da lln lato alla stenosi, dall'ialtro alla, nec1'0Si del tratto sostituito. PE'ITINARI (Tisp.) . - Quanto .alla n ecessità della mucosa 11el1a Ticostruzione del coledoco osserva che lo scopo del1a introduzione di un tubo metallico è ~olo quello di fare da ·g uida al coledoco, c11e ln p.arte mucosa rjgener.a inolto facilmente. Natura 1mente sarebbe interessante far ciò con un materiale riassorbibile. Si riserva di esrperimentare il metodo deJ. dott. Stopipato. (Bari). -· l?aggi X ed anafil.assi. Rlce'rrhe sp1~ri.m enfnli . - In esperienze eseguite su 23 e.a.vie ha dimostlìato un'influenza protettrice ed .att·enuatrioe dei raggi X co11tro· l'ictus .anafil attico, la q·u ale si cominci.a a manifestare specie dopo I.a quarta irradiazione. L'O. per spiegare il fenome110 ·peMa che, data !'.analogia che esiste tra la sindrome .anafilattica e quella post-radiologica, si possa considerare quest'ultima come una sindrome an.aifil.attioa attenuata. In tal Ga·;o il fenomeno osserva.t o dall'O. si potrebbe riavvicinare a quello cl1e si ottiene col metodo di Besredk.a. M .EHI, CNI

sa.

[ANNO XXXIII

IL POLICLJN1CO

FJedu,ta -

,<26

ottol11·e 1926 (Pome1·iggio).

Presiede il prof. DoNATI.

Sugli in1: esti omopla.stici in ratti trattati con bleu Trypan e cori., clorwro di calcio. - Partendo dalle ricerche di Lehmann e Tamman, gli 00. hanno MoRPURGO, MrLONE e VECCHI (Torinaj. -

cercato in 82 trapi~nti omoplastici di cute sui rntti albini, di mutare i rappo1it-i t ra ospite ed

FASC.

48]

innesto, mediante il blocco dell'iapp.a r.ato reticoloe11doteliale dell'ospite con il bleu Tryp.a.n, e di attenuare la reazione essud.ativa che cagiona l'eli1ninazione dell'innesto col cloruro di calcio. Concludono cht' il 'rryipan rende ipossibile l' attecchimento di un lembo di pelle omoplastico a.nche llei ratti .albini, ma che il lembo innestato dopo un tempo più o meno lungo viene eliminato, forse però solo a carico1 degli strati più superficiali. Le iniezioni di cloruro di caloio intorno .al trapianto mitigano la reazione essudativa., ma non influiscono s ull'attecchimento dei tessuti. e V1~0CHI (Torino). -

Sull'attecchimento di sarcoma trapiantato con la pelle di ratto recettivo, in ratto non recettivo. - Gli ()0., fondandosi sui risultati ottenuti dalle esperienze sopra riferite, hanno eseguite le due seguell!ti serie di ricerche sui ratti : 1) hanno tra.piantato lembi di •p elle, al1a qrutle aderiva un pezzetto del sottostante tumore di i~atti portatori di sarcoma·, in .ratti non recettivi; 2) hanno t.rapiantato lembi di pelle di ratto 11on recetti1'o in ratti recettivi, e sotto a quei lembi hanno introdotto un pe.wettino del sarc01na.. Tutti i r.atti furono trattati col bleu Trypan. Dai ri ultati ottenuti conclu·d ono che l'innesto omoplastico totaln1ente o p.a rzialmente .attecchito, può e~ercitare un'influenza f.avorevole o sf.avore,~ole sullo svilupp-0 di un tumo,r e a seconda che il tessuto innestato pro-viene da un organismo recettivo o da uno refrattario al tumore stesso. Moapun.oo,

M1r.ONE

Discussione. BRANCATI (Rom.a). - Le comunicazioni del prof. Morp11rgo a1prono u11a nuova via .alla spiegazione del1a recettività o ref.r attarietà dei topi all'innesto dei tumori. L'O. ha fatto esperin1enti su ratti refrattari all'innesto omogeneo del tumore e li ha resi recettivi con l'asportazione dell.a milza, che è un org.ano che ha inolta importa11~a nella produzione della refrattarietà. dell'innesto. Ma. ciò è completamente estraneo .aJ. concetto .affermato dal Mo1,purgo che ha. lln grande interesse e potrà essere spit"gato con altri fe11omeni. i\1ARAGLL.\NO• (Genoza). - Ha fatto eseguire ini1esti 011l!oplastici di pelle di coniglio, ottenendo risultat i del tutto simili a quelli ottenuti dal Morpu·r go. MoRPURGO (risrp.). Conosceva le esperienze del Brancati, che però non entrano nel suo tema. Ha ripetuto l'esperienza di Brancati ma non ha ottenuto il fenomeno di ripTesa di recettività. Osserva ohe a vev.a omesso di rioordaxe una serie di e&perienze, in cui tr.atti di pelle di .ami.mali Tefrattari venivano trrupiant.ati in anjm.ali sensibili; nell.a regione dell'innesto l' anim·a le si dimostrò refrattario. RrG \NO e SACER.DO'rE (Padova). -

Sugl.i iln11esti .c;ottocutari ei di pelle auto- ed omo-plastici. Hanno eseguito nel coniglio 20 innesti autopla. tici e 20 omopla.stici, mettendo l'innesto superficial1ne11te, ma sotto la pelle dell'orecchio. I pri·


XXXIII, FASC. 48]

[ ..\NNO

1673

SEZIONE PiATICA

mi diedero origine ad una cisti epiteliale che si ronservav.a perfettamente a distanza di un anno. Nell'innesto omop1astico invece si forma pure una ciste epiteliale, ma dopo un mese comincia la distruzione e<l il riassorbimento di essa.

r endono più r.apido l'assorbimento del catrame. Il caso dell 0 . . è il primo tun1ore ottenuto col radio. Ringrazia il prof. Latteri cui osserva ohe la 1nodalità di :_:>roduzioue del papilloma vescicale è ben diversa, trattandosi nel caso dell'O. di un.a neoplasia insort.a dopo somministrazione per via gastrica di anilina. 1

(Rom.a) . _.:._ Twniori speri1nentali. Con un.a serie (li proiezioni illustra i i·isultati di esperienze sui tumori che rappresentano il seBAS'l'IAN.&LL\l P. (S. Giovanni '7 aldarno~ . Un guito di altri ottenuti antecedenremente. tu,niore in.-> olito alla re,uione vrepilorica. - RiporMediante l'ingestione di catrame o di asfalto ta la storia clinica di un paziente che venne opeaveva osservato nello stomaco di topi e i·atti, tt1rato oon diagnosi di Erp.a smo pilorico forse orgar mori .a. forma 1papillomatosa o nodulari, a tipo nizzato, in cui l' esame istoloQ'.ico dell'antro e d el epiteli.al.e di rivestimento, con carattere infiltr.a.- · piloro asportati misero in evidenza un cancro a tivo e m~tastatizzante. Formazi001i simili ha .avuto cellule cilindriche della 1nuoosa gastrica ed un con l' .asfa1to in p olvere, dimostrando che l'azione coristo1na del pancreais nella tunica muscolare dello è legata .ad u.n a parte del composto assimilabile stomaco. F.a sul caso considerauoni cliniche, ianae trasportabile a distanza. tornop.atologiche e patogenetiche. Data la tendenCon sostanze che dal ca trame vengono sciolte za. dei coriston1i a trnsforru.arsi in autoblastomi in .acetone, pennellate sulla cute 'dei topi ha ot- egli ritiene che, dal punto di Yista teraipeutioo1 tenuto corneomi e tumori epiteliali, mentre con ne sia indicata 1'-as port;aziu11e. le sostanze rim.aste indisciolte nell'aootone e s<r lubi1i in xilolo ha ottenuto scarse .alterazioni. Da TOR.R .\CA (N.arooli). Oar(1ino111c.1, clella ghiandola tale diverso comiportamento pensa ohe l'azione .'iottolinguale. - Riporta un ca.so di carcinoma cancerogena. sia pos.sedut.a da sostanze solubili nei della, ghia11<lola sottolinguale, che dovette avere • solventi dei grassi. Ha perciò utilizzata la colenella sua evoluzione una lunga fase di benignità sterina in soluzione acetonica per pennellature, durant-e l.a quale fu preso per una i·anu1a. Il p.aottenendo la formazio·n e di noduli nel polmone ziente era. un luetico. Fa notare la Tarità di tali con str11ttura istologioa simile a quella dei xantumori, illustra. il reperto microscopico del suo toni sperimentali. caso che ha interpretato come una forma acinosa~ Con l'applicazione di i·adium nel sottocutaneo ha osservato in un ratto I.a formazio11e in situ di Sc.u.oNE (~filano). - Ricerche sull'ulcera-cancro un sarcoma a cellule ·polimorfe e con l' i11ge&tione dellu stomaco . ·--- Riprende l'argomento dell'ulcedi bleu · di aniline, un papilloma della vescica. ra-cancro dello sto1n.a co, ~g:_:>onen'Ìo rapidamente Dal complesso crede che tali neop]asie sian o ciò che è risultato dall'osservazione di 130 resedovute a sost.a.nze che su elementi poco differenzioni gastriche. Illustra i vari reperti istologici ziati provocano fenomeni locali di distru.zio11e e che possono far pensare a.lla suddetta, associ.azione. rigenerazione cui ad un diato momei1to se ne agEgli ha part icolarmente notato ohe ]a infiammagiungono altri generali a distanza, di natura orzione dell'ulcera gastrica è costRnten1ente .a tipo . ga.n1oa. eosinofilo, eri ha voluto seguire questo reperto anche i1ei cancri gastrici. In base a tale ricerca Discussio'T1 e. ha potuto stabilire che l a fre-quenza d ell'insoTCAs rIGLIONI G. (Pavia,) . -- Ha in corso delle genza del can cro sull' ulcer a è . del 25-30 %· esperienze, nelle quali avendo oercato di assicuDiscussi ori e. rare all'azione del catrame quella dei raggi X, h.a osservato nei punti direttamente irradiati e'd BR.\NC.\ TI (Ron1a). La q11estio11e della trasforn1azione d~ll ' ulc:era g.astrica in cancro è tutt'ora inca.tramati e ~olo in essi t1na maggiore ;:;>recocità nell' in sorgenza clel cancro i11 . confronto dei conaperta. Alcuni l 'a u1111ettouo, altri la. neg·a110. Nella Clinica Chirurgica di Roma non 11a mai visto la t r olli e degli ani1nali in cui furono ii·Tadiati ed inca tramati punti di,·~rsi. ·uos.s:ibi]ità di n1nn1ettere cbe un'ulcera avesse dato ... l .ATTERI (Palerm o). Acce11na a delle esperienze luogo allo ~vilnpp o rli lln carcinoma. L a frequenza. C'h~ b.a in corso , i11traprese allo scopo di produrre di localizzn zio11e nei vari settori dello ston1aco· non cojncjde per 1'11lcer.a e per il cancro. L a storlei carcinomi della 1:pelvi rena.le delle ca vie e dei rja del sofferente di ulcera è sem.p re diversa da. conigli mediante i1nmissione nella pelYi di una quella del canceroso. E di essi è sempre diversa pallottoli11a di catrame e ce111ento; finora egli ha a11che la. costituzio11e organica. Per ct1i è ancora potuto riscontrare delle alterazioni strt1ttur.ali, che premat11ro ,,ffermare che da un'ulcera si svilt1ppi sono da considerarsi nel loro insieme come tipiche un tumo1·e. lesioni preca,ncerose. B1t.\N C ·\Tl (risp.). L e esperienze del CastiglioMAR .\GLI.\KO (Genova). Pur tenendo in considerazione le rice rche <lel Brancati, accetta con ni assomigliano a quelle di Delmann, colla pennellatura di catr.ame <lopo scarificazioni. Entr.am- r!ser,·a le s ue co11clusioni, poichè ha visto tumori dello ston1aco con sinto1natologia ·a i ulcera gastrica be stanno a dimostrare che l' a.z ione del catrame n on è solo locale ma anche generale, dato che e tumori che si erano sviluppati sui bor-di di ]e scarificazioni o 1a p r oduzione ai radiodermite un'ulcera gastrica. BRANCA'.II

~

0

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16ì4

T[.

POLICLINICO

(risp .). -- Si associa al prof. Ma.ragliano, e clice che la questione dell' ulcera-canoro suscitai oggi un interesse sempre maggiore dato l 'aumento del numero delle resezioni. Così si Sipieg.a che gli American~, ohe fanno largo uso di resezioni, sono .arrivati a. statistiche del 100 %· Senza. arriv.are a questa cifra., egli afferma, qu.alunque sia il fattore che produce questa trasformazione, almeno il 30 % dei cancri è susseguito all'ulcera. ScALONE

0As'.I'IGLIONI

Ostosi circosc1'itte e

(Mila.noi) .

1

diffuse e t1imori osse i. -

Riporta .alcuni casi di osto.si circoscritte e diffuse e ne 'descrive i reperti clinici. Si intrattiene sul1a diagnosi diffe- · renziale con i tumori dell'osso, considerandone sopratutto il lato patogenetico. 1

T' oliiminoso osteocondrodel femore di origi·n e trGIUmatica. - Riferisce

MONTANARI nia

(F orlì). -

su di un Yoluminoso ostéocondroma del 1/3 inf.

del femore d. in un ragazw di 16 anni, il quale 4 anni pl'ima avev.a swbìto nella. me:desiin1a località un violento tr:-t.uma e consecutivo ematoma . Il tumore era. rivestito da 11na spessa capsula e tendev,a ad invadere e ad inglobare i innscoli . . . VlC.1111. Fia rilevare l' imrportanza etiologica del tr.a.uma, afferma.ndo ohe esso è ca.pace di detern1in.are uno squili1b rio nella normale attività biol ogica dei t-essuti e quindi anche un neoplasma.

OoLLicA (Palermo). - Contributo clinico sulla cura dell'epitelioma c-u ta neo. - Riferisce su al1

cuni e.asi di epiteliomi cut.anei occorsi nella su a pratica di questi ultimi anni, · allo scopo di dimostrare che solo la cura chirurgica può curare radicalmente l'epitelio111a cuta11eo; al contrario le r.adiotei·BQie, anche nei casi di minima m.a lignità e qualunq11e poss.a essere il loro meccanis1no di .azione, viene costantemente seguita da recidiva, perohè l'azione loro si limita solo agli strati superficiali del tumore, ln·algrado tutti i tentativi escogitati -per influenzare anche le cell11le caneeroge1113 proif onde. Rit iene quindi che sarebbe opportuna una legge che vietasse o limitasse, 9er lo meno, a~ radiologi l'uso dei raggi o del radium in tali casi.

.

[.t\~NO

è ancor.a accresciuto dal1a efficacia di una speciale sutura emostatica, applicata dall'O. e consistente in una serie di fili ad U, di catgut infilati a doppio ed annodati in modo da risultare una serie ininterrotta di anse oapaci di ischemizzare il tratto di fegato in tal guisa compressa. Un lerr1bo di 01nento ricopriva la superficie di sezione. L'inferma è guarita e sta bene.

Sulla molteplicità di neoplasmi in 1tn nt<'desi·mo soggetto . - In una gio(Napoli). -

GAUGANO

vane di 23 .a. si svolsero u11 fibro-osteosarcoma a mieloplassi d~l ginocchio e dell'e&tremo inf. del f,emore d. 0011tempor.a.neamente alla degenerazione carcinomatosa di un fibro-ad<»n•oma della mammella sin., del quale la paziente era portatrice da circa 4 .annì. E difficile stabilire un nesso istiogenetico tra i due blastomi a meno che non se ne voglia stabilire la loro natura infettiva.

Jlodifi cazioni istologiche ed effetti f; sioloaici di gla·ndole endocrine fissate ed incluse 1iel vi·vo . ·- L ' O. si limita ad l\.f,\RAGLIAJ\O

((}en.1va).

esporre parte di alcune èSl;>erienze riguardanti: i11clusione di glandole endocrine fissate. Per or.a riporta le sue conclus io11i sui galli . In questi ani1ri..ali i testicoli fissati posso110 cedere ormoni morfogenetici rhe ven.gono riassorbiti ed utilizzati. Per gli a.nin1ali a costituzione superioTe, sopratutto per i mammiferi più evoluti occorrono altre ••

e~er1enze.

G. (Perugia) . -

ZaMilONr

- L'O. riporta un caso di voluminosissima cisti da echinococco dcl polmone sinistro recidivata, eliminata con vomiti attraverso un bronco, curata col p11eumotorace a.r tificiale, e seguita da . . gua..r1g1one .

4a. e

.')a

,<),,<l11ta del 27 ottobre

Sedute in comu11e con la Società. Italiana di Medicin.a Interna (,-. fase. 47, pag. 1627).

oa

Sedi"ta -

28 ottobre (l't:Jattino).

Presiede il prof.

(Padova). - Il Oollica non ci ha riferito la tecnica; della radioteraipia usata nei s11oi ca i, ma. riporta solo gli ins11ccessi della radiotea-apia. Bisog11erébbe fare le startistiche anche degli insuccesSii operatori. Comunque nei tumori cutane i la radioteraipia bene applicata è generalmente lltile ed in caso di insucceSSO• Si JPUÒ sen1pre intervenir.e chirurgicamente. CoLLIOA (risp.). - Per qu.anto riguarda la tecnica i suoi casi furono tra.tt.ati dai migliori radiologi di Palermo. Si tratta.v·.a 'della forma più benigna. di epiteliomi cuta11ei. Ha raggiunto i migliori risultati con la cura chirurgica.

D' AoATA (Messi~). - Estesa re sezione del feaato Jlf' r a11gio ·orer11on1a. - L'interesse del caso 1

• \

Si"lla cura deUe czstz

da echinococco del polmone suppurate ed apertesi in un brori.co a mezzo del pnettmotorace artificiale.

Discussione. VESPIGNANI

XXXIII FASC. 48 j

DONATI:

La f ren.ico-exeresi nella cura. della tubertolosi polmonare. - Porta un notevole Rossi C. (Bairi). -

contribut-0 sperin1eniale e clinico allo studio della frenico-exeresi come cura della tubercolosi polmcr 11a.re wnendo alla conclusione che la frenioo·-exeresi ' i1on può da. sola guarire la tubercolosi polm·o nare, ro('ntre è capace di portare, in casi p~r­ ticolari, llD .ausilio terapeutico locale che, unrto alla cura generale può mettere in grado l'ammalato <.li lottare m eglio contro la maliattia.

Discitssione. (P.aclova) . - La comunicazione di ieri del Margaria ha dim ostrato quel meccanismo simpatico de11' azione del frenico che era già stata DONATI


{ANNO XXXIII, FASC. 48]

prospettaita. La ascesa del dia:fra.mma dopo frenico-exer~<;i non d~pende dal fatto che vi si.a.no o no iaJder.ffilze, ma da variazioni nell'innervazione d~l diia.fr.amma, specie per l'importanza del n. inte:roostale; tanto ohe il Demel ne hai propo.sto ed attUa.to 1a parziale resemone. da

~

BoNOMO (Bairi). - Strz,,dio degli scambi gassosi respiratori nei tubercolosi polmonarii, trattati con .la collasso-terapia. - L'O. espone i risultati delle sue Tic.erohe .atte .a stabilire i orite1·i di valutar .zione della. funzione respiratoria, in 1'31pporto alla possibilità di applicare la collassoter.apia . La grandezza respi.r:atoria nei casi di tubercolosi iniziiale è norIIlJa.le, nella m.aggior.anza degli .altri, aumentata/ c~ò ohe è dovuto il più delle volte .ad un.a stimolazione tossica del centro respiratorio. Altre volte ra1ppiresent.:<t un compenso. L'ar~a respiratoria din1inuisce nei casi di insufficienza .respir.atoria: a.I disotto di 150-200 eme . la ooll.assote1>apia. extr.aipleurica è oontroindicaita. Il valore del coefficiente r~Jpira.torio del C02 e del metabolismo ba.siale ha.n.n-0 si·gnific.ato prognostico e permettono di controlla.r e i ri.si1ltati della coli.asso-terapia e perfino rli indicarne quando è possibile (pneumotorace) la interruzione. 1

D1 G10IA (Palermo). -- Il tessuto retticolare de-

gli uraani parenchi1natos·i nelle infezioni sperimentali da stafilococco piogene. - In conigli sperimentalmente infettati con cultuTe stafilococciche, ha, osserv.ato nel tessuto ~eticolare del fegato, del rene e della milza, profonde alter.azioni le quali 1nostrano t1n. parallelismo di successione e ·di ubicazione con quelle che di regola oo1pisoono gli eleme11ti p.arenchimali. In queste iI;ldagini, le quali del resto hanno un periodo di osservazio·n e limitato, no·n ha potuto ·constatare la possibilità di una ricostituzione della trama così alterata, per Qpera di un prooesso proliferativo da parte del tessuto reticolare superstite. Ro~1ANI

167a

SEZIONE PRATICA

(Padov.a). - La vaccinazione preveniiva contro le complicazioni polmonar·i post-ope1·oto11ie. - Allo scopo di prevenire le complioa.zion i polmonarl, post-qperiatorie ha adoperato su larga scala i vacoim.i 1polivalenti, Broncolimias e }'>11eumoli1n.as, cominciiando le iniezioru due giorni prima dell'intervento. Afferma che l'uso di tali vacoini è di grande e indubbia efficack<t e del tutto esente da pericoli. L'utilità si manifoota .a,nche nella cur,a di complicazioni già in atto. Disc1tssione. ANZILOTTI (Livorno). ln tutte le lesioni del tu.bo gastro-enterico che fanno supporre che l' intervento ipossa mobilizzare i batteri ed in tutte le lesioni gastro-enteriche in cui sia f·acile avere complicazioni post-oip era.torie, fa precedere delle iniezioni di Caseal calcico, che gli danno buoni risultait i anche per quanto riguarda le complicazi,oni bron·co-poln1on.ari. ToRRACA (Napoli). Nella bronco-polmonite post.operatoria è stata adoperata a scopo profilattico la. lobelina.• e oare abbia dato buoni risul-

tati. L'ha somministrata in quegli ammalati che avi}vano presente una complicazione laringo-tracheale, sintoma iniziale che prelude iall'.affezione bronco-polmonare. Sulla lunghezza. del decorso non ha aivuto ,alcun effetto ; le condizioni d~l ipolSIO e del resp~ro sono a.ridate m.i gliorando. Questa sostanza ha bisogno ancor.a di essere studiata. Quanto .ai vaccini, manca l'accordo per sapere contro qUiali germi si deve agire. Due :russi hanno osservato comp licazioni bronco-polmonari in cui maJJ.oav.ano i germi delle affezioni polmonari acute ed erano presenti invece le spirochete di Castellani. LusENA (Genova\). Non ha sentito ricordare le esp~rienze fatte nell~Istituto Bezzi dal collegJa Delfino che cercava di studia1·e sperimentalmente 1.a questione dell;\ eura della polmonite «.ab ingestis n , a doper.an·do dei s~eri. L' O. .aidoJpera. costantemente la sieroterapia antipiog~na poliv.alente ; non ha mai .avuto oasi di polmonite «ab 1

in~tis ».

(Padova). - Contrariamente a ciò che ha detto il Lu ena tutti noi abbi.amo avuto delle vitti1ne 1n casi di questo genere. La si.erotera..p ia introduoe una grande. quantità di corpi immuni che potrebbe avere una grande iID!portanza. Bispgna insistere per cercare di risolvere questo arduo proble1n.a. DONATI

(Firenze) . - 1~ple1iecto1nia per porpora emorragica. - Riferisce su di un caso di poll?ora secondaria reun1atoide con spiccata ipi•a strino-penica, ~n cu~ h.a potuto con la splenectomia vincere la fase emorragica ed attenuare tutta la sindrome morbosa. Fa importanti considerazioni sulla fisiopatologia del sangue e della milza e sulla patogenesi e classificazione della porpora emorragica, aggiungendo oome contributo tre casi di splenectomie pratioate per rottura traumatica di milza m.alarioa, e seguite da miglioramento dello stato generale. Egli pensa che la porpora emorragica. piastrinopenioa siai sempre secondaria e ohe 1a spJenectomia deb.ba limitarsi solo alle forme nelle quali i fatti emorragici si 1accotn1pagnano a · piastrinopeni.• a . Pncc1NELLI

Discussione. . LusENA (Genova) . Desidera conoscere i risultati .dell'esam~ microscopico. L'esame istologico non PuccINELLI (risp.). rivela lesioni car.atteristiche ma solo i1pevpl.as~a del tessuto linfatico, aumento dei follicoli, emorr.agie nei 1nedesimi. RoNZINl. Domanda se il Puccinelli ha tenuto conto 11el suo caw del tempo di coagulazione e se ha os':.ervato modif ir·azioni del tempo di emon·agia dopo la spleneotomin. P uctJINl!>LI~r (risp.). - Il tempo di emorragia da 7 111inuti prima della splenectomia, è divenuto dcpo questa «li 2 minuti e mezzo. Il tempo di coa!!Ulazione è sempre stato . normale. Ritiene però che per la diag11osi si debba daTe valore al numero delle piastrine . 1

~

:


1676

IL POLICLINICO

1·a. Seduta -

28 ottobre (Pomeriggio).

Presiede il prof. DONATI. CARMONA (Palermo). Alc·wne considerazioni sopra un caso dAi m orbo r4 Hodgkin. - D~crive per esteso ~ .a.ccur.atamente la sintomatologia di un caso d]. morbo di H od·g kin, soffermandosi sopratutto sulla su.a patogenesi.

ltoss1 lf. (Aq11ila). - l 1asistica di cisti di echinococco . - R~porta i casi di cisti di echinococco, occorsi sotto l•a sua. osservazione, e ne d~crive i sintomi più salienti, gli interventi ~guiti, i risultati ottenuti. Discussione. BRANOATI (Roma). - L 'apertu1"a della sacca del pe ricistio non è di 20 .a. fa, come ha detto il collega Rossi, perrchè fu fatta nel 1885 dal Thornthon. Per le cisti del fegato· si può discutere solo se convenga chiuìdere quando esiste un leggero gemizio di bile. In alcuni casi, anche con un po' di tale gemizio, abbi.amo chiuso con buoni risultati; l'unico pericolo è che 1a sacca si infetti, ma si è sempre in tellllpo .a riaprire, mentre con la ohiusur.a si ha il v.a ntaggio di una gu.ari·g ione, almeno clinica, in 15 giorni. Per il polmone, al oontr.axio non chiudiamo ma.i, ma suturi.a.mo il pericistio ialla parete toracica, perchè attraverso i bronchi è più f.a.cile l'infezione. P er la milza pratichiamo la r esezione o, se la cisti ha ingloba,t o tutto ì'org.ano, la splenectomia. Nella c11iusuria 1per p rima m adoperiamo .anche noi la. formalizza.zione della cavità cistica. Per il vuotamento della sacca l'aspiratore risponde molto bene nelle acefalooisti; qua.n do vi sono nl1merose cisti figlie ci serviamo di gr ossi cucchi.a.i. 0.ACOIA (R o1n.a). ·Ha operato venti casi di cisti Ji ee;hinococC'o di vari organi. Nelle cisti adc101ninaJ.i•in prino1pio faceva la marsupializz.a.zione, poi ha costa11temente chiuso 1per primam, usando la precauzione di a.ddossare la parete cìstioa chiusa alla parete a ddomina le. I s11oi pazienti sono tutti gu.ariti. R ossr F. (ri&p .). - Ringrazia i colleghi per il contributo che hanno portato . B"EDA l{.IDA (T orino): - .4crnasfiss·i a parestesica da a rierite e lta endoflcbif e produtti,1.a . - In seguito alle ind.a:gini cliniche eçl anatomo-p.atologiche eseguite in due ca'si di acroasfissia parestesica delle estremità inferiori, nei 'J.Uali la diagnosi anatomica fu di «arter ite ed endoflebite produttiva diffuse a quasi tUJtti i v.aisi dell'arto inf.e:riore », l'O. conclude che l'endoa.rterite obliterante del tipo Whini,,·.arter, la cui etiologia r imane o&:n1r.a, « è una malattia primitiva, dell'età giovanile a carattere cronico e 1progressivo con quadro 1an.atomopatologico caratteristico, che si accompagna con .alterazioni delle vene pure a carattere obliterante ». 1

Disc11ssione. B R.\NC.\TI (R oma). - La comunicazione del collega. è molto interessante dal punto di vista ana,.,

[ ..\NNO

XXXIII

FASC.

48 J

tomopatologico. L'O. prospetta un altro lato della. malattia di Whiniwharter, quello del trattamento. Le ricerche del Bedarida fanno pensare che si potrebbe agire .sul sistema vasale, ma in un caso tipico · osse:nriato dall'O., I.a simpatecto1nia in primo tempo diede un ottimo risultato; ma in segui t.o fu necessario ricorrere .alla demolizione. RONZINI. - Ritiene opportuno che il Bedarid.a e~?onga più dettagliatamente ~l quadro clinica. de i casi comunicati, .allo scopo di stabilire se si fosse trattato di morbo di Rayn.aud o :di eritromela1'giia. SCALONE (~filano). Osserva che le ricerchedel Bedarida sono incon1p]ete dal punto di vista di pot.er giudicare fino a che punto si può . fare la simpatectomia. Se il collega 1a•v esse studiato istologicam~nte come si co~ortano le fibre nervose simp.atiche, ,avrebbe visto che mano a. mano che .aumentano le alterazioni degenerative della p.aT~te, si trovano alter.azioni in tutte le fibrener, ose simp·atiche, fino alla mancanza assoluta di queste fibre i1egli .arti. 11 chirurgo deve tener presente che è inutile fare la &impatectomia nel caso che il simpatic-0 non pO\SSa rpiù reagire. DoNAt'I (P.a"1ova). - I casi osservati dal Beda1ida ·sono tanto av.anzati, da crear e difficoltà nell0: stabilire I.a p·r imitività p ineno delle lesioni . P e-r quanto riguarda la cura, nei casi non avanzati, è certo che lo stiramento. dei nervi, oggi quasi abbandonato. ~gisce; j} meccanismo Bon f:. molto chiaro. Giordano r ecentemente in un caso ha .avUJto vantaggio associando I.a simpatectomia c011 lo. stiramento d ello s·ciatico . (risp.). - P er quanto ha detto il Bra.ncati si doman da se si deY-e fare una simp.atectomia nei casj in c11i vi sono evidenti alterazioni va.sali e '3.ove circola. poco snn·g ue. Allo Scalone ris9onde che i nervi furono ripe-· tuta.mente esaminati ; nei nervi misti non h.a riscontrato niente ; nel simpatico in qualche caso h.a veduto delle alterazioni) ma p·oco decisive a causa della difficoltà n ella colorazione delle fibr& siimpatiche. Al Ronzini ricorda che i1ei su-0i oasi si trattava di for1ne dolorifiche. Esistevano alterazioni della sensibilità. ·li'u facile la distinz.ione clinica con il m orbo di R aynaud . Non si trattava. sicuramente. di ·airteriosclerosi. · BEDARIDA

1

DONATI f Padova). - E probabile che dove la lesione n.rt-er1osa è grave, anche il si1npatico periarterjoso ~i.a, a sua volta, più omen o gravemente leso. In tali casi, la sin1patectomia .a monte potreb·b e avere un 'efficacia r elativa, per esser e i suoi effetti, già .almeno in parte, scontati. Tuttavia l'l:On si può -esclude1·e un'azione fa.vorevoledella simpatectomi.a periarteriQsa, anohe in tali circostanze, sul circolo ca pillare periferico, e in ge11ere sul circolo collaterale. RoNZINI. - Riferisce sopra. un oaso di eritromelalgia in t1n soggetto che mostrava segni di Ì·p erfu11zione ipofisari.a., illustrandolo con una. tavola a coloiri e con un.a radiografia. del ara.nio ..


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[ANNO XXXIII, FASC. 48]

Egli cons idera l'E. come una malattia di natura sin1pa.tica, spesso asosciata a turbe e11docrine. Ritie11c che il trattamento c:h\rurgico si debba ri,·olgere .a modificare l'innervazio~ simpatica del1' arto .ammalato.

La flebectoniia inguinal~ nel7'01>e'razione del varicocele volum:znoso. Contributo tecnico-casist•ico. -- Fa notare che egli 25 anni or CACCIA (Romav. -

sono i1d.eò il metodo ingui11ale per l'oper.azione del varicocele voluminoso, nella consider.az.ione che l' er11ia aiccomp,a;gnia sempre il varicocele per lo più allo stato di punta. Da quell'epoca ha operato e fatto Of.Perare 593 casi di varicoceli per 1ria i uguin.ale. l\ilette in rilievo i vantaggi del metodo, con il qnalo, oltre iall'operazione dell'ernia conco1nitante, t' possibile, fare nel miglio1· modo la sospe11sione interna ·d el testicolo. 'ron.R.\CA (Napoli). -

Da diverso tempo adopera

qnesto metodo, che rende semplicissimo l'interve11to, 1perchè si oade sem1)rc su di u11 solo vaso, e permette di vedere se esiste un'ernia. ANZlLOT'TI (Livorno). - Fin da quando egli era s.tt1dente, vedeva. adattare il .metodo del Cacoi.a, dal prof. Ceci; co11 il triplice scopo di curare l'ernia di poter fare l'estirpazione del varicocele, e di p·oter lavorare su di un ca:r;npo -sterilizzabile. D oNA'l'I (Padova). Usa anch'egli la via alta, quando va in cerca del sacco, 0he non è costante .

Esperirnenti di sutura dei vasi (ao1·ta addominale) . ·- Partendo dalla consi(Roma).. -

derazione che i comuni processi di plastica e di sut11ra arteriosa non sono ap1)licabili nella cura llegli .aneurismi per le condizioni della parete va~,ale, l' O. ha eseguito su 12 cani la sutura dell' aor1ta 1ad:'dominale, sezionata circolarmente) medi.ante 4-5 1punti di seti v.asellinata e ricoprendo posc1a l'iarteria con u·n a sost..1nz.a, la quale solidificandosi adeTisce alla parete in modo da costiiui r r uno strato imper1ne.abile e resistente. Dai ri<>t1ltati otrenuti (sei successi) l'O. ritiene che questa via si.a da tentarsi per la cura degli .aneurismi. OrtIANI (Thiene). - Ernia strozzata nello spazio cli Douglas. - Descrive un caso di ernia str ozzata 11cllo .sp,a zio <lel Douglas, l'intervento e i risultati del su o intervento. CitOSTI

~Milaino).

-

Occlusione in.testinale da

c·isti 1nesenterica . -

Riferisce su di u11 oaso di occlusione intestina.le, Cc'ltnsata da una cisti mesenterica d el volum~ di una ara°;ncia, la cui parete era calcificata ed il cui contenuto era costi tuit-0 da ;p u3· l' es-ame culturale del pus rivelò ' lo stafilococco uiogene albo. Ro~EO

Innesti di aponevrosi fi ssata su perdite di sostanza. della parete intesti11nle.

(Napoli). -

Ha innestato, nei cani, su un.a perdita •

di sostanza, a t~tto spessore della epairete intestinale un romboide di aponevrosi, fissato in foru1aJiua, ricqprendola, a scopo protettivo, con un lembo epiploico peduncolato. Ha potuto così vedere che la m.assima p.arite dell' apo.n ev~osi innestata viene elimimata pei· i l lu1ne intestinale, mentre alcuni segmenti di essa restano inglobati tra le tuniche intestinali e vengono penetrati da giovani elementi connettivali di va.ria \?l'ovenien~a. L a rip.axazione, oui pa:rteci1J.a ancl1e il lembo epiploico, consiSlte essenzial1nente in una neoiformazione di giovane connettivo.

L'iniezione di alcooL nel o<niglio di (, a.•.'ie1· nr.lla curai delle nemralgie del tria e11tl 1io. - De.seri l e la su.a casi:stica di nevrialC "\.VINA

(Bologna). -

1

gie del trigen11no c>urate mediante 1a iniezione di alcool 11el gangli o di Gasser.

Discussione.

JJ iscussione.

GHIRON

1677

SEZIONE PRATICA

('r o1·ino). Nega che si possa ra·ggiungere il g.a.nglio di Q.asser dalla via laterale. DoNATI (Padova) . -- Si stupisce della lJos.s.ibilità di limitare volontariamente l'.a11est-esiia .a 4/5 o 5/6 della cornea. D 'altra parte resta a dimostrarsi se l'ahlJzione del ganglio di Gasser p orta, sempr e alla ch eTatite paralitioa. La via di ·accesso sarebbe bene dimostrarla • D oGLI0·1·1 1

CàYINA (risp .). - In molti oasi .sii può, senza es3ere assoluti, mano mano ohe si vede sorgere in mia data l'egio11e della cornea l'anestesia, ritirare 1'.ago. Con ~11esto accorgimento di 1tecnioa si può salvare la coirnea. Al Dogliotti ri~ponitle che non è difficile far penetraTe l 'ago. basta conoscere la posizione del foro ovale. Egli l'iserva 1a via laterale a qu.e i cai&i in cui il liquido non si deve diffondere rapidamente. Affer1na ohe e per via arterio.sa e per -ria obliqu.a è possibile distruggere il ganglio. DoN.\.'.lI (Padova). Osserva che il Dogliotti 11on co11testa il rIBultato ot.tenuto, ma l ' inte1])1'etnzione del risultato, che si può avere con u11'.a nc1.:.tesia radicolare sia pure nelle vici11.anze. . Cri\IJNATA (Roma) . Risultati dell'ipofisiecto»1 ia sperinientale col 1netodo temporale intracranico. - Riporta i risultati di esrperi1nenti oolln cl1irurgia dell'ipofisi, in base ai quali conclude che il 1neto'10 clj Paulesco permette di eseguire a etticamente ed jn buon.a luce l'ipofisiectomia total e, :::enza l<=>dere le formazioni .anatomiche della • b.ase del oervello. I cani in tal modo operati dal1'0., inostraro1\o la possibilità di sopravvivere, per )areccbie settimane fino a due mesi , yene·11do poscia a morire per alter.azioni della dura madre e della corteccia cerebrale, pTovocate dal tr.aun1n. operatorio·. BAGOZZI (~filano).

- ,')u due casi di rieuroton1in retroac.sseriana. - Riferisce su due casi di ne.ul'otomia r etrogasseriana, per nevralgia del trige1nino rib~lle, seguito da guarigione in entr.ambi i casi. Tecnica1uente ha adoperato il inetodo Hart-


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,

1678

ley-Krn use-Prat e non b.a osservato nè deforma:tionc nò paralisi d al faccialè, come .appare <lallc fotografio Jei suoi ~erati che egli mostra alla a · en1blea. Afferma che l'intervento 11on richiede soverch~a abilità, ed esegu]t,o in due tempi può a 11cl1e essere facilitato, per cui lo si .deve consigliare in tutti i casi di nevralgie del t rigemi110 ribelli a.i comuni mezzi incruenti.

J'3ul tratta nie·n tu delle ferite rettu,li e retto- ·uescicali. - Con riferi111·e nto .alla osservazione• di un oaso di ferita da i1npa1amento N1.SII0 (Bari).

-

1

1

della pn.r e.Le .aint eriore del retto, co1nplicata a rottl1ra extr.aperitoueale della vescica, 1'0. disc~1te .ampiame11te la q11istione della ter34piia delle ferite retto-vescicali. Egli pensa che il chi1·urgo debba ispirare la sua condotta alle circostanze del singolo caso, tenendo sopratutto i)resente la possibilità di guarigi'one incruenta 'di dette ferite. L ' atteggiame11to pre.-.~ dall'O., nel suo oaso, fu pei-ciò astensionistico, ma ipoichè il cateterismo vescicale a perma11enza 11on impediva all' urina. di incanal.arsi per la ferita vescicale, d aita l 'ubicazione di questa, tale inco11veniente fu evitato con la posizione p·r ona del Jn.alato. Con questo espediente si riuscì ad otte11ere a grado a grado, 1a goorig io11e completa . Discu.s~io 11 e.

(Mil ano). Nelle ferite retto-vesoioali lia i1eces&ità di una d erivazi011e dell'urin.a. è subordinata alle condizjoni di sepsi dell'individuo; se quest-e sono gravi è necessario derivare. Anche 1'altezza del1a lesione del retto è im[portante. Se i ha una lesione del1a cloaca 11on si deve perdere ten1po, mentre se la lesione è più alta, è facile cl1e i1on vi sia una con1unicazione diretta. Non è pos ibile quindi dare regole gene1·ali. Ct{OSTI

I

l\[().1ii,festazio·ni parolitich e tardi ve, prrogressive in indìvidui po1·tator·i di spi11a bifida occulta. - Ha osservato tre oasi rd i maBUFALINI

(Pisa). -

n ~fe~tazi'oni

par,aliticl1e ta.r clive i11 individui portatori di srpin a bifid.a. occulta. L'O. tr.atta del r.a.pporto i)laralisi-spina bifida Belle fo1r1ne cosidette oçculte, ed a proposito di uno dei st1oi oasi, in cu~ si aveva un.a si!lldl'on1e asc:-•a i con19lessa di parali.si spastica di ambo gli arti in feriori , richiama l'attenzio11e sulle moderne vedute che tendono a mettere in rapporto la siringo1nielia con :Li spina bifida. 1~1F.ONI

\Napoli). -

Oo ntrih Lito al 1

t rattarnento

in abdit.zione delle fratture d.ell'onie1·0 . -

Porta. un contributo alla cura in abduzione delle fr.atture del l'omero, d escrivendo tale it era pia a.pplioata .ai ra i occor sigli. S .\LOTTI

[ANNO XXXIII FASC. 48]

Il. POI, I CLINICO

(P a d oV'a). -

rlel rnidolln spinale. -

U1i

caso di cisti dermoide

Descl'jve u11 caso, o ·ser· ·vato l1l un UOlllO dj 31 dj cisti der1noide de) inidollo spinale, che occupava tutto lo spa.z io destinat > rtl n1idollo, compl'e~-0 dall.a 12a d. alla cauda equina, il quale era ridotto ad una sottile ln111ina disposta a sen1iluna n ella porzione ant. dello . peco. •.\. causa della evoluzione clinica (i primi sin-

a.,

to1ni si er~uo iniziati 17 .a . .prima) l'O. è i11dotto a ~o pettnre un'alterazione <lello sviluppo embrionale. ToRNATOHB.

l~eseziu11i cirticolari po.'it-frauH a eseguito e.on eccellenti risul-

niatiche. • ta ti 4 resezi oni

articolari per anchilosi posttr·aumatiohe (di cui tre del gomito ed una dell'anca). Presenta le radiografie dei casi operati ed espon-e i pri11cipii generali di tooniaa seguiti e l e cure post-operatorie, insistendo sopratutto sulla n ecessità di fare u11a resezione larga e sotto1Jeriostea per avere una i1eoartrosj rispettivamente n1obile e solid.a . -- Du e cosi di lussazione patol()gica dell'anca nell' infnnzia. - Riferisce su ~Jue casi di lussazio11e patologica dell'anca, nel Qri1no dei quali la lussazione er.a imputabile a metafisite cervicale superiore del femore, nel secondo ad una osteomielite della prjma infanzia. Fa rilevare come il n1etodo di Paci-Lorenz applicato anche ia questi casi di luss.azio11e patologioa ha pie11a1ne11te corrisposto. FusARI ('7 aldotra.).

(l\:f:ilano). -- Oonf ributo allo st·udio J,elle cisti ossee solita rit). - fT a Iìaocolto 4 casi di cisti ossee solitaJ:ie, dei quali riassume le storie cli11iche. Do90 uno stu(lio accurato di questi oasi dal punto cli vista istop,a tologico, l ' O. tenta un<a spieg.azione etiopatogenetica di queste forme.. e termi11a accogl iendo la spiegazione di :Nlikulich, che attribuì il processo a<l un fatto osteo-distrofico. L onlDNZETT!

1

IlEH'rOLAN1 (~filano).

-- Ovntrlbuto alla ca:Jistica clei tu·nio1 i <lelle vie biliari extra-epa.tiche. - Ha eseguito unù studio clinicQ-operativo ed anato1110patologico sui n~oplasmi d elle vie bili.ari extr.aepatiohe, disponendo di l..t carci11omi operati (appartenent.i a1d una ca ~s.tica di 355 i11terventi sull€ vie biliari) e di 5 oarcino1ni di sa1a anatomica. Per qua11to riguar<Ìa il rapporto calcolosi-cancro, 1'0 . n1ent,re ha nota.to la grande prevalenza dell1a, manifestazione del cancro Ìll ne bilia;ri ,wffette comunque · da Qrooessi infiammatori ad evoluzione molto .avanzata, h.a rilevato invece che in questi ultimi proce.ssi è una vera ra1·ità la presenza di una reazione fibro-epitPliale a tipo genuino blastomatoso. 1

* **

Il nuovo Comitato esecutivo è risultato così eletto: Presidente: Prof. AMBROGIO FERRAR! (Parma); r~1ce-presidenti: Prof. RIOCARDO DALLA "\TEDOYA (Roma) e Pr0f. BAn-row N10RISOLI (Bologna); Con, iglieri: Prof. G. LusENA (Gen.o vaj e Prof. G. RAzzABONI (P.arm~); Flearetarrio: P -r of. R. BR.\NOATI (Roma); Oassie1·e: Ptof. G. BAGGro (Roma).

T emi : 1) La stitichezza abituale. Patoaenesi e terup;a (in con1une con la Soc. Ital. di Medicinn); 2) LCl ·valutaz;o11e drllo resiste11za dell'opera11clo e i mezzi pe1· di1ninuil'e ;7 risth·io u11eraturiu . A. città del futuro Congresso è stata pre celta A. FIORENTINI - E. MINGAZZINI • Pa.rma.


[ .A.NNO

XXXIII, F ASC. 48]

XXXV Cong1·esso della Società Italiana di Ostetricia e Ginecologia. .11ode'fla, 10-14 ottobre 1926.

Vi pa.r teci1:;>a..r ono in gran numero i soci della Società I talia na di Ostetricia e Qjnecologia e fra c~si quasi tutti i di1·ettori rlelle cliniche itali.ane, oltre a S. E. 1'011. sen. prof. L u 101 M.\NGIAGALLI, rettore dell'U11iYersità di ~1ilano, ministro di StatJ e president€ cJnorario della Società. 11 Congresso è riunito nell' Al1la ~1a.gna dell'Università di ~1ode11a, l"(T11iversità di Scarpa e di Spnllanzani; nella città di Falloppio. La l'eduta inaugurale fu circondata da speciale solennità · p~r i discorsi del ll . Commi sario del OÒmnne, del rettore dell 1 l1'J1iversità, prof. Pio CoLOMBINI, del presidente effettivo della Società prof. GuzzoNI DEOLl AN e \RANI, che tracciò in bre,.. Yi linee la storia dell'insegnanien to dell'O tetricia a Jiod ena. N el pomeriggio dello stesso giorno, il 10 ottobre, iniziarono le sedl1te scientifjr}1e con le Relazioni: la Rl!L.\7.IONE. -

Prof.

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SEZIONE PRATICA

L1TJGI ~1:.\NGI \G .\LLI.

Mezzo secolo di esperienza nel la cura dei fibromi e del cancro dell'utero. lticorda il R. - per i fibromi - la. sua lunga esperienza ohe. si jnizia d.al 1875 qu.a11do la cura e;hiru1·gica dei fibromi era ai primi albori (P ean, 1873) ~ 11on era i11iziata quella iper il ca11cro (Freund, 1878). Vecchie 01Jerazio11i vaginali ed a.ddominiali (G11tberlet, 1814, Santer, 1822, Lange11beck, 1844) non iavev.ano avuto seguito. Jn un primo .periodo ]e ct1re 1per il fibroma con~ isteva no in quel]e e1nostatiche (segale) e iodiche, nel!' attesa della n1enapau.~ da cui si sperava cessazione delle e1norragie e di1ni11uzione di voln111e del tumore. La cu1ra chirurgioo iniziò per i poliJJi fibrosi con eccessiva preoccupa.zione per il JPedunoolo. I l Jt. a llor.a (1.888) si oi1nenta va co11 buon successo anche ii.ell'escission e d,,; .fil1ro1ni cai-itari, inentre il Gussero~· ne rjuni'ra 151 casi col 33. % di n1orta] ità operati per ·vagi11a e 533 casi di .asportav.io11e per .addome col 34,8 ~lo di mortalità. P aventando questa .alta n1ortalità oi si rivolse .n1la castrazione ova1·ica ('frenhol1ue-Hega1r già d.al 1876). La i)rima l aparo]sterecto.mia per fibroma fu dal n. pr.a.tirata nel 1878 e da ~llora l'ha ri1)etuta 1nillccir1quecenton 0 va.n totto volte. Consideranclo tutti i ca i facili, difficili, comii)licati, nell'ulti1ne centurie la inortalità fu del 5 %· ~1olto si te1neva <lel pedl1ncolo, prin1a perciò messo .all'esterno, poi, dopo tentativi di isterecto1nia totale per eliminarlo, n1esso retrope:r iton ealn1ente. La tera pia fisica iniziata con l.a corrente galvanica :;;i. uffermò con la roentgentera•p ia, che dette anch e di~astri, perchè applicata in ogni caso (anche per fibromi con1pliC'ati) o per di.a.gnos i errata o per e.asi di f1b 1·c,1ni con nuolei "6a~·comatosi (5 %). « T 1·aoui _y snlf) se.; ben <tpphicati 11i..e1·itano un alto posto n ellrz te.rapia dei fibromi>>, conclude il 1

R. Essi sono specialmente utili, come pTima le eure emostaticl1e come la oastrazione, nei tumori interstiziali . Mentre la castrazione chirurgica ed i r aggi X tolgono la f11nzione e }.asciano il tumore e la cur.a chirurgica i-.adicale toglie funzione, utero e tumore, la mio1ne.ctom1u> cui ci si rivolse 11egli ulti1ni anni, toglie il tumore e lascia utero e funzi<>ne. Deve esser ,p referita nella, vita sessl1ale delle pazienti. Il R. praticò 135 volte la miomectomia (3, 7 per cento <li ntortalità) e 16 volte la praticò in gr~vidanza ~9 g ravid. conservate). Conclude il R.: cc Nella cura dei fibron1i uf Prini lai terapia fisica (raoai ~'t) ha preso notevole 11osto accanto allo, cli irugia conservativa che niantiene ti suoi diritti e può au1nP.nfa1·e il s1io doniinio se Ùl diagnosi precoce le au>ue11terà le indicazioni». l'er ·la terapia del cancro ricorda cenni storici di quella mecl.jca di Fabricio Hild.ano (1560-1631). P~r qt1ella chi1·urgica ricorda. i] giudizio ostile di T.1a.\\·son Tait. Il R. 1praticò la p1·ima isterectomia per cancro nel 1879. D a allora fino ia tutto al 1925 l.a ripetè 587 voltl3, di cui 476 per vagina con mortaJità del J 7 °;~· )fentre nel primo periodo erano estese sempre più le indicazioni operative siia peir la tecnica addon1inale (Wertheim) che ~er quella vaginale (R<·h.auta-Pe.h am), di poi furono· limitate ai casi iniziali come indicò il R. al Congresso di Paa:igi (1900). La troppo frequeute recidiva feoe rivolgere il pensiero alla terapia fisica . . RicoTda l'esperienza degli n.ltri: Wi11tz: 800 casi con raggi X, gu.arigioni c101)0 5 a1111i: 16,2 %; \"\1 oltz: 1823 casi di Jloe11tgen oon 305 guarigioni assolute (medi.a genera.le di guarigione: 16,9 % e per i casi oper.abili: 41,6 %). Per il radio riferisce qua11to gli risulta dalla s ua e~cJerienza 1375 oa.t:;i 226 guarigioni (16,8 %), easi inoperabili cd operabili. Crede il radio possa ~uarire radicalmente il canoro. ]) iSCllSSÌo ne. Prof. PES'l'1\LOZZA (Rom.a ). - La n1iomectomia giu ta la diagnosi e corretta la tec11ic.a - deve Psç'e r preferif,a, evitando condizioni favorevoli alla recitli,·a. Opera il rnncro del collo e del corpo uterino, ,~a.Ie11dosi della our ieterapia post-operato-· ria. Tall1ni casi i no pera bili pot€-rono esser opernti dopo ct1rietera1)ia (cioatrizzazione dell'ulcera ca11rerosa, ri,acq uistata mobilità dell'utero). Non è contrnrio nd operazioni limitate (an1putaz. alte del collo) seguite dalla curieterapia. Prof. FF.ttHONI (13'iren ze) . - Preferisce la C·nr.a con erYatrire dei fibromi senza. cadere per questo nell'eccesso ad evita,i·e postu1ni pericolosi. Nel caso dell' i. terecto1nia pre.ferisce la totale e no11 hia visto nggra\•.are la !?rognosi. Cura. il cancro del corpo con l'isterectomi.a totale con risultati b11oni, come non si hanno con l'irradiazione . Per il cancro cervicale inoperabile, dal radio non ebbe guarigioni sta.b ili. Ebbe due donne sole guarite coll ' il'radiazione, i11e11tre colla "\'\·erthein1 ebbe il 1 -20 % di donne g uarite e rosì la preferì <!e associata all.a c11ra nctinica post-operatorjia,. Non vuol praticaJ:e operazioni parzialmente demolitrici. 1


1680

Prof. N A l\fJA S (M.antova). - Iniziò la chirurgia conservatrice nei fibron1i da venti anni ed allora no11 er.a da tutti seguita. Dott. D E PACE (Brindisi). - Riferisce di tre casi di 0a11cro del collo l1terino .assoggettati alla radiumter.aipia . Tutti e tre andarono a morte. Prof. SF·\.MENI (B·olo~n.a.). - Pe.r la cura dei fibromi la r adioter.apia e la oura chirurgie.a possono procedere parallele, qu est'ultima prefeTibile quia.ndo non esistano comrplicanze gener.ali. Quando è possibile, meglio la cura conservatrice. Le recidive per ]o più dovute a sviluprpo di noduli p1reesistenti alla opf\I'ì::LZ Ìone, t.alora a J1uovi noduli, non si hanno in easo di gra1,idanz.a successiva. Per il cancro: trattamento actinico, meno cho per quello· del corpo. Co~ rarlio il canoro del collo no11 gli dette finora recidive in quattro anni, me11tr e ne l1ia con l'operazione anohe .a distan.oo. di pochi 111esi. Alla cura del radio fia segui.re l'irradi azione, che megl i0 agisce sui ~angli metastatici. Fa _.cure intense e prolungate col radio (100 millg. e 100 or e per volta). P1~of. MrnANDA (N a1poli). Riferisce un oaso di recidi,ria di fibrom.a dopo iniomectomja. Per il cancro inoper1a~bile : l' actinoterapi1i:l.; p er g li operabili l'operazione dopo della qu.ale Tesa11ro ha visto torna.re n' lla Horma i val-orr i princl;pJali costanti del nngu(' a.ìter.ati per il oanero, cl1e invece non sono influenzati d.aJl'.actinoterapiia. C'o nviene sull'utilità dell'actinoter.apia post-operatoria. P.r of. MANGL\GAT.LI (Relatore). - Per i fibrom i, R f f e1·ma che 1a miomectoma deve aver 1a .p referenza per tutti ~ chirurgi, se 11on vi son,o contr0.indicazioni nette e bisogna sa•p er tper s.uiadere le donne, 11ella di.a.gnosi precoce del fibroma, per l'operazion e, che allora. pub esser conserviatrice. PeT la r adiot.e.rrupiia nel cancro non può dire i risultati 1011tani, data 1a. mobilità del1a pop,011azione di ~fi­ lano, m.a se si conviene il radio guarisca i casi inopera1b ili ptlrchè non s i deve .amrnettere guarisca i. casi operabili? Egli pratica anche la radiopuntur.a. tr.ansperitoneale per laipaTatomia con buon esito. Bu 268 casi ebbe un solo caso di morte. IJ r.a.c}io è efficace .:l. :3 cm., quindi può raggiungere il neoplas mia anche nella oavità uterinia. Non nega l ' utilità dell'intervento chirurgico in determinati casi. L'.aivv-<~nire nella cura del cancro è per i] radio.

2a. RlllLAZIONE. -

'Prof. E. PESTALOZZA (Rom.a).

IJ bilancio scientifico della Società itRl. di Ostetricia. e Ginecologia nel suo primo giubileo. Lo spoglio dei la:vori della 1 ocietà rivela lo specchio fedele dell'.attività scientifica e dell'indirizzo della ostetr icia e ginecologia italiana ed è dimostrazione della fusione jntima delle due br.an{}he della nostra specialità e dei a.·apporti, che esse hanno con le altr~ branche della. mediciDia, i cultori delle quali parteciparono ainche 1a d alcuni congre.~i . La serie dei lav'°ri pubblicati dimostra che debbonsj rivendicare alla scienm. italiana non pochi dei progressi di nostra. scien~ e di nostra ~·l'te,

[ANNO XXXIII FASC. 48]

IL POLICLINICO

La successiYa illustrazione dei vari argomenti tratta.ti dai soci negli Atti dei vari congressi è fatta con inirabil€ ord1ne e nessuno degli Autori vi è climenticato. No11 può na.t uua.lmente esser riforita sen7x'l ripet~re quasi in ogni sua parte I.a bella Ttelazionf' che 111<.' ritamente ebbe l'unanime p1a1us·o dei soci presenti. 1a l Congresso, come incondizionato avrà queUo degli assenti, perchè tutti vi vedra11no ricordato con be11evolo e giusto co1nento il proprio lavoro. Gli 1argomenti p1 incitpali nei quali sono raggruppati i vari lai;-ori souo quelli del: Oanc ro con i laivoo·i di lVf.angiagalli (1894), Pestalozz::i (1897), Acconci (1895), Raineri e Pinzani (1905), Bergesio (lfJl)()), 11'era·oni (1908), Cova (1909), C1121zi A. e Z.a nr'Ja (1911), Piccoii S. (1903), e per la radioterapia: Artom, Gelli, Oliva., Rocchi, Spi11elli M. , Bo1a.ffio (1920-24) . Dopo un trentennjo (1894-1924) l'operabilità del cancro risultò immutata a Mangiagalli in :fy.lil.ano (22-21 %) donde la necessità d'i11tensifioare la lotta contro il cancro. 1

Retrodev''·azio11i 'l1tferine,. isteropessi e vrolasso, ni q11ia.l i argomenti 1poil·tairooo contributi Pinzani (1894.), Bidone (1 ~9(;-98), Pinza11i stesso (1895), l\>fi cl1eli (1923), e poi ancora Micheli '(1897) e Pestalo2za (1906) per prqposte di nuovi processi 01per. di i .. teropessi, q nello di P0stalozza illu.str.a.to da Ferroni (1907), da Cuzzi G. (1912). Ancora P estalozza propone l'intervento 1apmrotomico in luogo della provocazione dell'ia,bo,rto nell't1tero gravido retrofl~so inrarceTu'lto, seg11ioo da Cova (1912) e dia J\IIiranda (1924), ll~ Oliva e d.a Vi.ana. Guwoni (1898), PinDia Pintor e Navia anoor,a fanno proposte d:i tecnica operativa sullo stesso argomento. P er jl protasso il R. rioord.a i Lavori di Morisani (1897), il 1netodo operativo di Pesta.lazza. ill11strato da Caterina, R.esin elli, Ferroni, Pinzani, D ' Erchiia, Ragusa (89B casi del metodo~. Seguono Ga Il e Guzzoni per la fissazione del collo alla Bnm111 e per la distocia da colporrafia 1nedianr1 aut.; C0sE-.!11ti110 per I.a in 11ersione uterina. L 'osteornalacia ebbe studiosi in Tr11zzi (cur.a della castrazione), Rocchi (cura della cloro for1nizzaziione), Bossi (pafogen.esi surrenale), Zanfrogni11i e Ciulla (surrene in gravidanza), Artom (origine

infettiva del morbo). Ricordia il R. il venera11do Fabbri per la patogenesi dei polianittios e n ell'anencefalia. Per l'ase,psi e l'aliti.sepsi nel pOIT'to rioorda i I.avori di Acconci, J1iranda e Rossi Doria (1895). P er il tagliu cesareo 11ella placenta pre viai portaTono pJ:>eziosi t:ontributi Pasquali (1895), Caruso (1900), Ra.inerì (1~)06), Bossi (1907), per la tera1piia. della previetà placentare, Cov.a (1911) D e Por€11ta (1921), Cattaneo ed Art om, Santi, Alfieri, Co:va (1923), Viana (1924), Croci per l'invasione coriale della p13.rete uterina nella placenta previa e coneguente rottur.a d'utero, che ricordano i lavori di P oso e di Cuzzi G. (1910). Per il co1•ione_pitelioma: la relazione rli Pest~ lozza (1913) oltre 11n precedente J.avo1·0 (1 9.5), quelli di R C\Sin E'lli. e di Giglio, cli P a,tellani , di Niosi, di Pa7.7,i. Il R. si sofferma sull ' imtportanza della dottrin~ 1


[ANNO

,

del oorionepitelioma, del tr.api13.nto nell'organismo inaterno di ele1nenti ovulari, dell13. conseguente p.atog;enesi dell'autointo~sicazi•one gravidica per l' ecla nipsia ohe so110 i tl'()vati dei suoi studi. E p er l' eclan1psia, oltre i suoi, ricorda il R. i lavori di Pinzani (01igi·ne infetti110), di Guicciardi ,alt crC1zlo11.i plac~1if®i), di Acconci G. (Relazione 1924) ·p.er l.a dimostrazione della patogenesi della n1ala.tti1U. da. processi disintegrativi degli eleme11t1 placentari. A1g0Illenti analoghi tratta.rono Clivio (1901), Iiosinelli e Oaruso (1903), Acconci (1909), Gai fumi (1912), Campione (1900) , P e.rondi (1906) , ( '.;ista.gna (192.J.), Si1none (1901), Piate11ani (1906). J\'Ierl(}tti (190..J) con la bolla relazio11e su t 11bcr('Olosi e gr.aYidanza, ~lan:giaga lli (1919) , con la r elazione s11 profilassi antittiberco1aire infantile, dettero lavori in1porta11ti sull'.argo1nento, come ~ fa.meni per i rapporti fra siflide e gr.avidanza, cui seguirono i lavori di Clivio, )'.[ancini. Artom e C~pellani (Relazione). l.,a r ela:6ione di ~f.angiagalli (1912) s11 l·ap11r.1trlicit e nel canipo ostet1·ico 'e ginecolooico provocò la più .a.nin1ata rli::;cussione, come quella di Bertino (1921) s u l~'\ ] Jie,lif,i in gravidanza, ouj seguirono i lavori n el campo dell'urologia (Gaifa1ni, Colombino, Oattaneo, ~'1rtom). Nel oainpo della terapia ostet rica Cov.a, P;i·ooopio e Santi (1912-13) dettero contributi sull'uso degli estratti ipofisa ri; in quello dell'ostetricia operativ-.a Bossi (1899), Raineri, Vicarelli (per la tri\rell.a cranioto1nic;.1, rnod~ficata da Micheli) Bordè, p13.zzi, Sirena Oorleo (per modifir...azioni al forcipe) dettero buQn contributo. ]>er l' allo 1qa1•·qnfo del bacino: Pinzani (1898), Pami, L a Torre (posizione Walcher-Melli e Scipione Mercurio) l\f.Jrisani (sinfisiotomia), Gigli (p11 biotorrtia) provocarono ampie discussioni cui parteciparono speciahnente P estalozM_, Resinelli, Welponer; e più tardi (1908) Costa, Lampugnani, Oliva, Soli (1912). D op-0 si disc11sse sulle ope1·azion i oonco1'renti e sopr,atutto s11i tagli cesakrei. Costa colla sinf isi~ctomia. pa.r ziale l)One in discussione l'all1&rp,:arnento permianente del bacino. Cjrca il tu"li1J cfs<u·eo nelle sue v1a1·ie n1odalità di tecnic.a si va dall'Acconci L. per quella vHk~inale alle ultime ·p roposte (T. C. addominale extraparitoneale tran.:;iperitone.ale). Ne dirà il prof. Gnzzoni in questo Congrac:;so. P er lia gravidatizo. extrauterina dopo l a Rolazion{) di Pestalozza (1895) gli studi del Fabbri (1898), di Piccoli 8. (1913), di Calderi11i (1903), di Baffoni (1906), di 1Vfi cl1€li (1907); di Elia (1907), rli Spinelli (1919), del Lieb1nann (1921), di Mangingailli (co11servazion c della tuba orrrvidn), di P estaloz~a ( n1 i ara•ziori e e.~tprna. dell' 01 o) toccarono ogni punto del]'13,rgomento . P er la frisioloa·;a. ostetrica il R. ricorda i latvori di 'rruzm (1899) di P eTondi (1!123), di Bidone e Gardini (1898), del Tridondanì (1899), . di R esin elli (1901), di .S irtori (1906) di Gaifan1i (1907), di Cova (1911), di Ci·oci (1913) di Bolaffio (1909) di Cappellani (19 l3) , e per la fisi olo(l"' uenitalf' in (lf' n tre ricord.a i ]avori di Cova e )ferletti (1907), di Brug niatell_i (1913)J di Gnifruni (1921), di Deoio (1920), 1

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SEZIONE PRATICA

XXXIII, FASC. 48]

di Bon1piani (192-!), di Bolaffio (1920), di Cova (1906).

Per l' argon1e11to dei f iùro111,i il contributo fu dato <la rrrido11dani (1\ ~·8) , da l\lon1i ~liano (1924), da )lirto (1H07), da i\Iicheli (1 99), cla P.asquali (1895).

Per la tera•pia dei fibromi, I.a ocietà l1a da.to largo contributo. Nel 1897 Casati con la sua endon1etrectomia ed enuclenzione dei fibromi in luogo dell'isterectomia, seo-nù il }Jrin10 p,a..sso ve1·so la 1nion1ectomia p.atr·ociniata (1899) poi dallo 8pj ne1Ii, .nffermat-a jn seguito dalla radioterapia. La, inio1nectomia ha le :p.r efere.oze, perchè conservo, la. funzione e l'organo, specie n elle giov.ani. Il R. riferisce di 120 mion1ecton1je senza alcun esito letale. Per l a tubercolosi ue11itale fen1 niini"le la Società ha dato lo studio rli ~Ierletti (1901), di Bossi (1904), di Fossati (1908), di P estalozza co11 la suia relazione (1H21) OVEl n1ise in 111ce la frequente tubercolosi 1peritoneale infantile e prepubere oausa di arresto di svilup·p o genitale. dj D'Erchia (8-1 casi), di Bertoloni (53 casi). Nel campo fi siopatologico notevoli ].a r elazion e di Alfieri (1923) per la, sterilità della. donna n ella quale è toccato ancora il problema del1a tubercolosi perito11eale infantile, ~ausa per .a lcuni d'ipo: .;> lasia genitale, per altri eecond.ar:ha .a questa, le relazioni, per l ' indirizzo e;ostituzion ale morfologico ei:l endocrino dell13, patologia ·genit.a.le fe11imi11ile, cli Decio e Gentili (1924). La Società ha il merito di aver pr eparato il n1ater iale per le 1eggi di assistenza a11a niiaternità ed a.ll'inf.anzia con i l avori di Rossi-Dori.a (18971901), per la protezione ed il ri(?oso dell.a gravida, di Vicaa-elli (1912,), per le malattie i)rofessionali e m'lternità e J)er le me1nora.bili relazioni di ostetricia sociale (1919) di Tr~i-Alfieri , Viana , Rossi Doiria , per l'.assistenza alle gra.vjde ]egjttime ed illegittime, per quella nl ban1bino ille~ittimo, p er l'igiene ostetric.a da diffo11dere nel pubblico, affer1nanti tutt~ il dovere dello, Stato f;>e•r la. protezione della. Maternità e dell'Inf.anziia .attuata ore con la le~·ge Federzoni. Notevoli anche in q11ell'anno le rela.zioni di Man giag.alli, Clivio e Ferroni per l'insi dia che all a :\Iaternità viene dal la tubercolosi, dallia sifilide e dall'alcoolismo e quella di Pinooni per le pratiche di neorna lthnsia ni smo e dell'.a.b orto criminoso cl1e più diretta.mente combattono la maternità, argo1nenti in1po1·tanti c;ui quali ritornarono ~1.assimi e Ragusa 11el 1923. Conclude il R. affermando che la orietà deYe n vc1·e il giusto orgoq;lio di ai;rer ten11ta alto e degno il nome della srien za italiana. 1

Discussione. Pro~ l\iIANGL.\G\T.,TJI

(l\{ila.110). - Propone che la Società , roglia continuaire ]'opera n1onnn1entale del Corradi, che termina con l'opera.zione Porro (1876) co11 l'indicazione e l'illustrazio11e del lavoro itali.a• no per la specialità o~tetrico-ginecol ogica. Tale la,.. 'Toro così mirabihnente n1esso in luce da] prof. P estalozza p er quello della ocietà, 11egli anni segue11ti potrebbe e&.~r reg istrato con la continua.z;ione della p11bblica.zicme del Corradi che vorrebbe affi~


1682

data ad un Co1nitato di Soc:i presieduto dal prof. Guzzoni. Prof. M10RThLI (Roma). - Propone che la mirabile relazione del p·roif. Pestaloz~a sia pubblicata anche sep.arata1neute dagli Atti Sociali, tradotta in altra lingua straniera P distribuita largamente in tutti i ciTcoli di studio in Italia e fuori, perchè s1.a :neglio 0011osciuto il grande lavoro della Specialità, I taha11a. L'assen1b1ea app r0Ya le due proposte.

311.

RF..L.\ZIONE. -

Prof. E. F.

FABBitI

(l\1ode11a.).

l pessari. 11 ,-ene rando ottante11ne professore emerito ricorda i suoi lo11t:ini studi sulle r etrodeviazioni uterine e· da 1.-;>ri1na dà cenno di im1porta.11ti considerazio11i diagnosti<'he circa l 'influen~a delle condizioni della vescica nella retrodeviazio11e dell'tttero fisiologica e •patologjica, in questo caso per nbnormi rapporti a.natomici fra i due oir gani . L a tensione dei ligam. rotondi ricJ11osciuta parla per I.a 1·etroversione accidentale e spontanea1nente emendabile. La retroversion e patologica i11terniittente p11ò no11 essere ricon osciuta 1per chè l'utel'o può esser trovato a11teverso un g1orrno, retroverso u11 altro. Il R. Tifer:isce dell'importan~ Jella esp]orazio11e retto-addominale, indispensabile non solo n elle ,rergini, e poi dell'.a.ntiflessione ass::>ciata alla retroversione ed alla ipertrofia della portio sopravaginale qu.ando il collo può esser interpr€tato come tutto l'uteTo ed il co.rpo uterino .a11tiflesso per un t11moretto, errore che si eYita riconosce11do rper il retto 1,a piega del J)ouglas ·ohe fa distin guere il col1lo uterino in ciò che è al disotto di e~~sa e il corpo in ciò che è al di ~opra. Dcx;>o a.v er toccato delle r etrodevi.azioni dell' utero gravido, il R. viene alla cur.a •lelle retrove r ioni, che deve consistere nella Tiduzione e n el pe ·~.airio, so] o eccezionalme11te i1el trattame·n to chiru rgioo, c;he sarà }Jiù freq11enten1e11te evita.to quando i ohirurgi a.vranno a.p preso le ma11ualità .appunto necessarie alla riduzione .anteriore dell'utero ed alla n1pp·licazione del pessario ohe, se bene ~ celto ed appropriato, non reca fasti.dio, favorisce, c:H1ginnto alla <' ura .antiflogistica., la cessazione di si ndromi inuleste e talora le g uarisce, favorisce P accorci-an1ento dei 1iga1nenti uterini . La cura a nti flogistioa (111edicatu1re-raschi.aa11ento) deve talor.a precedere quella ortomorf.a. Av,·erte il R. che il dolore al tocco del fornice post. egno d i perimetrite post. non vieta la riduzione che ai1zi con questa scompare. Tutte le !etrodevi.azioni debbo.n o esser ridotte aut. anche se n on dà11no dol:ore, eccettuate quelle se11ili. Il pessario c·ontro il cistocele 0 stato forgiato dal R. a.a molti a n11i prin1a eon 1'.a.11ello flcssibjle di Sin1s (filo di 1·a1ne ricoperto di gomma, poi con qt1ell·o di Hodg C' , i I cui estren10 post. pog_gi a sn l forni ere post. e quello ant. di po to a stretta n.n . n .a for111a di b~cf'nrcio ll1ngo 2 r1n. esce dall'oscuJ.o e s'incu1"'.a fin pre~so il me ai o urinario. Un'.altl'a foggia di !·essnrio costruito dal U,. ~ quello· senza becco aut. 1

[ANNO XXXIII F ASC. 48]

IL POLICLINICO

con ripiegat·uu·a ad .ansa rientrata nell'anello posteriore. Dice della pa.rticola1·ità di teo11ica per 1a ridu~~o.ne ut;ea.·ina anteriore in o·g ni oaso (s•pinta indietro del coll o, sollevamento di tutto il corpo ad evi tare la f ac~le lateroversione destra che ostacola la manualità, 1provoc.a.zione talora invee.e di quella sinistra, ohe la favorisce, immissione di a;r ia nel retto nei casi difficili o in gr.avidanz,a, utilità della caduta delle anse intestinali nel I?ouglas (R.apin) contrastata inve<'e da.I la posizio11e genupettor.ale, trazione con pinza uncinata sul 1nuso di t inca, utile n elle difficoltà dovute alla prurete addo1ninale .adiposa e grossa, utilizzazione del pessario co·I ne di leva per il sollev1a imento del1' utero e fin.almente utilizzazione della sonda uterin.a in qualohe ~o di quella d el Bozeman, previe cure d i. .antisepsi). La sonda i1on deve otte- . nere la oomplieta .a.11tiversione, che deve esser con1pletata d.a.l.l a mano esterna.,. Talor.a iJ pessario, applicato a riduzione ant. dell' ute1'0 incompleta, ,~ale a completarla. L'imipossib.ilità alla riduzione non si affermi se non i ~ prov.ata la manualità sotto n.a.rcosi e non si q?eri ntai (la'Pa.rotoo:nia) p ri1na di quest~. Il miglior pessario è quello di Hodge con 1a 1uodificazione del Prolrownich. In ogni oa.so bisog.n a · sceglierlo ben.e . Esso deve: 1) mantenere l'utero in anteversio11e·, 2) permettere i fisiologici spostamenti dell'utero, doYuti al riempiTsi della vescica e dal retto ; 3) ricon<l ;1rre l'utero nella posizione normale qua11do vescica e retto si svuotino; 4) n_on deve im1pedire il coito; 5) non deve aibolire il reoop·taculu111 seminis; 6) nion deve produrre eccessive piressioni sulle p.rureti vaginali. Deve p6rciò il pessaQ-Ìo avere giusta l11nghezza e ben 1nodelliarsi nelle pareti vaginali, specialmente quando queste banno proporzio11ata lunghezza. e la pairete rpost. eccede in l1111'gh~zza (misura con ]'indice della cli starma fra fornice post. dist-eso €d il margine i11feriore della ... i11fisi (Cuzzi >, il pessario può non mantenere J.a riduzione anteriore dell'ute1'0 ed allo·r a occorre 1naggior incurvamento del becco post. T.alora è utile anche la inisurazione della parete ant. vaginale (dal forni<:'e .ant. disteso a.ll'oooulo) se questa è più lunga di norm.a . il pessario può falliire. Bisogna allora diminuirne la cru·va del becco an1n13,

1

ter~ore.

Lt1ngan1ente il R . si jntrattiene in queste particol.arità di tecnica. Induce retrovers ione recidj \ Ta la brevità del pessario nl.ale scelto, tanto se assoluta, che se relativa, come nel 1perineo as.. ente, nell' accorsia111ento della. vagina. Nota il R. i casi n€i quali il corpo si retroflette sul pessario per flosciezza gener.ale della iuatrice, mala p iega dell'ut.ero rigido lungamente retroflesso, ecc. Giova in questi oasi ~l pessa1·io più lungo e più nrcuato, o la s uccessiva r eite1·ata riduzi one anteriore ogni ,rolta che si ha la retroflessione sul 'Je. sario, o nei ":isi niù ribelli la oa11nnla uterinn di ch"·altze mantenuta insie1ne .al pessario. e ]a vagina è molto larga si devo ren·lere più largo anche il pessario. Il pessairio rleve godere di una certa m.obilità


(ANNO

XXXIII,

FASC.

48)

sEZION~

e non d eve distendere troppo I.a ,·agina (ulcerazioni da deou1b ito; Sltggellazioni). Può ooser bisogno di Jno<lellare il pessario fo rgiandolo adatto alla va. gin.a per la quale è a dop.r ato. (~uando sorgesse gr.avi<la11za il 1pessad·io è nuinte11uto in sito fino do po il 3° n1ese .almeno per ri.appl],c arlo co11 le pi\1 rigorose regole .asetticl1e al ] 5°-2(}> giorno di puenperio regolare. Il pessario può condurre a guarigione stabile la retroversio11e? La difficoltà 1per rispondere a quesita do111anda è data cl.alla difficoltà di ri vedere tt1tte le donne trattate col pes a rio. Così è .accaduto al R. onvi retroversioni facili a guarire anche colla sola. applicazione delle ln1ni u.arie senza pessario ·per.sino, in se~uito a I 1·ascl1ia11ne11to alle i-i·p etute irrig.azioni e11dot1terine, a ripetuti raclrlrizza. menti. '1'a11t-0 più è da am1nettere l'efficacia del pessario per I.a guarigione r:er1nanente della retro,rersione uterina. Di regola però occorre in.antenere il pessan.·io per ineRi ed anche per anni. Anche in casi ribelli per ripetute recidive il R. vide in tùtimo la gu.ar1g1011e.

i683

dola solo in circostanze eccezio11ali malau·gur.ata1nente in (;]ientela priv.a.ta: preferisce ancora il taglio cesareo .alla si11f.isioto1nia . Il R , n1ettendo in rilievo le su e gra11di simpatie pe1· il tagljo cesareo conservatore passa in rassegna tutte le svariate n umerose indipazioni del taglio ce~ a.reo demolitore e f.a alcune conside.razio11i sul taglio cesareo sopr~1si11fisa1rio che ha oggigiorno così larga applicazione e vien e .alla domanda: a quale atto operativo, a ql1.a1e inodificaz1one del tngl io cesareo si deve dare la prefer en za? I l R. fa una distinzio11e r.adicaJe : n eJle C1iniche, 11ella ~1a.ternità nelle maui di operatori abili, adusati a ~imili i1nprese si potr~ ricorrere, seco11do le indi~azioni al taglio cesa.r eo conservat01re a,ll.a Sa.nger, .a ) 1~. C. sopras.infi.- ario o al la Po·r .r o. I11 clientela priv.a.ta dove11do tener co11to cl1e l'atto operati,·o deve co1npiersi d'urgenza, come una tracheoton1ia, i11 ambienti disadatti, con inufficje11te assistenza, non essendo possibile il trasporto delle ·op erande in un ospedale, e talvolta da chi non l' h a n1ai eseguito nè visto eseguire, noi <lobbia.mo .raccoma11d.are l'atto operativo più rai?ido e più semplice. Epperciò in questi oasi si Prof. ARTUno Guzzox1 DEGLI 4a RF.L.\ZIONE. de.ve dare la · prefere1iza al ta.glio cesareo conserANCAP.ANJ . Yatore con sguscia mento dell'utero pieno e taglio L'evoluzione del taglio cesareo nell'ultimo cintrasve1·sale s11l fo11do, e se non vi fosse un aiuto quantennio. abile, il taglio longitudinale anteriore ~ell 'utero Il R. l1a scelto questo tema esc1usivamente per . enza gusci.a.mento ricorrendo in ambienti disarende•r e 01naggio ad uno dei soci fondatori de11a _ datti e i1el]a ii1dicazione preaccennata all'operaSooietà : E~doardo Porro, la cui .ardita oper.az.ione zi:one Porro con tra.t ta.me.nto extraperito11eale del venne da. lui compiuta r;>er la pri1na volta cinpedt111col0: il R. a questo proposito vorrebbe che quant'anni or sono e ricorda con1e nel Congresso nelle Clinic11e, a 11a presenoo. della scolaresca, si del 1900 !Ja rtisse da lui e dal prof. Bertazzoli la desse sen~:_:>re l.a ~)refere11za a. qt1esti atti operatori prop·o sta di onorare il primo venticinquennio della che so110 ..i più facili e i più sen1plici nell' inteoper.azione Porro al I.a nostra Società cl1e ,ai}lora ne resse delle do11ne çihe dovranno essere operate cliede incarico al prof. '!'ruzzi. all' i1nprovvis:> in C'asc private da medici non a.sIl R . rinssu1ne i noti qn.attro periodi storici suefa.t.ti a qt1e ti grandi atli operativi. del taglie cesareo e a cce1111a alle conseguenze delil R. termi1•.a inett€ndo in rilievo le gra11di 1'.atto cc-:>erativo e alle statistiche sin o a I 1 76 e bene1nerenze di Edo.ardo Porro che ha. ideato ed • a tutto quello ('hc si faceva allora nel campo deleseguito pe.r p rin10 l111' Q:;>erazione che l1a s.a]v.ato l'ambrioton1ia e dell'aborto onde sottrarre le pa.r e alverà se1npre tante vite e ohe rin1nne e ritorienti alle 11efaste con. eguenze del taglio cesamarrà . empre ad onore deIJ'O tetricia Italiana. r eo, quando nel 1876 sorse l'operazione Porro che ' cambiò faccia alle cose, ol1e fu seguita ovunque Co1nunicaz·ioni individuali. e c•h e ebbo comie 0011i:ieguenza d ir<'tta 1'operazio11e Prof. :F'1{l\NOESCO ~1ACUc\IlH1T NI (Mantova). Sanger praticata per la ? rin1a volta nel 1882. .<)ulla te1·apia conse1·vntr;C<' dei fibr o1ni uteri11 i. Dopo .aver passato in 1·asseg11a le varie indicaRiferisce sopra .alcuni ca. i ed in iste sull'opporzioni che a poco a poco s i son.o aggiunte a quelle tu11ità di este-nrlere la terapia conservatrice nei limitate d'un tempo, il R. accen11a a tt1tti gli fibron1i \più spesso p ossibi1le in gravidanza e fuori atti op er.ativi e tutte le inodifiche che sono state di gravidanz~ persino per grossi tumori a totale proposte in. sostituzione del taglio cesareo co1isers,1ilt11p·po intrn 1iga.m entoso . ~atore alla Sanger e del taglio cesareo dem·olitore nJla Porro, come gli altri procedimenti che si Prof. N1coLÒ RrzZ.\C.-\SA (Aquila). - Oistorragin san-0 n1essi di fironte al taglio cesaeo. in troi:aglio di. pa1·to. i tratta\a di papil101ni N elle viziatur e pel,riche e i1ei gravi osta col~ dodella Yescica ohe non e rano stati dia·gnosticati. vuti .alle narti molli il R. è contrar io in 1n·odo I11 iste sulla necessità ·d i e a111i cistoscopici 111 caso assoluto e- sempre .a.11':-tborto provocato, din1ostra di seq;ni di sofferenze \escicali in gr.a vir]anza. pochi~irrn.a simpatia pel iparto prematuro prO\"OProf. PIERO GAT..L ('f rieste). - Il yst erot on1otokie cato limitandolo .a baoini al disopra di 8 cent. 011 En.fnnt en1 en t césa1 ,ie11 di Irrancesro R ou.sse f. di C' . V. e a feti vivi e sa11i di oltre 2000 gr. di _ I /O. prese11ta il testo originale del libro fPUbpeso: circa la embriotonria a feto vivo la co1nblicato .a P arigi nel ] 5Sl . libro pregevole oltre batte nelle Cliniche, nelle Maternità, ammetten-

1

PRATICA

• •


IL POLlCLINICO

che per la s na rarità, anche per il suo g rande \' alorc scientifico. Può esser conSticlor.ato oome il punto cli partC:'Jl~a vero e i>roprio uella storja del taglio cesareo.

La resist enza clella aicatri cc iiterina dopo il taglio cesareo sovrasinfisario. - A proposit.o di un rivolgimento Prof. PrEHO GALL (Trieste). -

per presentazione di spalla da lui praticato in donna, opera,t a <lue anni rpri1na da lui stesso d i taglio cesa.reo s·o p1oosi11fisario, dice ohe fra i vantaggi di questa 1nodaJità di tecnica cesrur,e a c'è .anche quello d ella maggior resistenza della cicatrice. P er q11esto a11che nella placenta previa egli la ritiene i11dicata.

sulla resiste11za dello, cic(( trice cesarea nel seo1nento inferiore. - Qu.attrio 1:;>arti per ]e vie naturali (due Dott. A.

(~U,\RANTOTTO

(Trie.ste). -

').~ate

forcipi, un 1rivolgim.e nto, un parto spo ntaneo) i11 donne oper.ate precedentemente di taglio cesareo sul segmento inferiore con tecnica transperito11eale. Ness11n inconveniente. La resistenza d ella cicatrice cesn r ea sul segme11to inferiore è anche dimostr.ata ·da una donna che ebbe tre tagli cesarei ri.pet11tj soprasinfisari sempre seguiti da C)ttppur.az1one profonda, 21ell'ulti1no segu·ita da lnorte.

JJi scu.ssiorie sull'a'rgornento del taglio cesareo. Prof. PEST \LOZZA (Rom.a). - Si dice interprete del senti1nento dei Soci plaudendo alla bella e romp1leta Rela.zione del prof. Guzzoni. Rileva. ohe le sue affer111az.ioni di difficile tecnica si rifei·i'ra110 al tagli o sop.r .asinfisario extraperitoneale solamente. ' Prof. D1 BERN.\RDO (Spezi.a). Poichè i1ella relazione d el p r of. Guzzoni non è <J:.icordata l'opera~i one di l)ortes (esteriorizzazio11e temipo~·.anea <lell 'utero, riposizione di esso nel ca,v o addomin ale in secondo te1npo) doma11da quale sia il giudizio, ~he su .di essa dànno gli illustri Maestri i)resenti. Dott. MARZETT! (Rom.a) . -- Riferisce di un ca so, ohe dimostrerebbe la possibilità di riaccensi one, in un secondo taglio cesareo, della infe.: zione prese11te dopo il primo taglio oeswreo su]l.a stessa donna. Prof. B oLAFFI O (Cagliari). liiferisce di un caso cli r o·ttura sottoperitoneale della oicatr.ice cesaJ·ea sul seg1ne11to i11feriore, ver.ifioatasi in un seco11do parto della stessa don11a e ·passata quasi se11za sinton1i, sicchè se ne ebbe il r eperto solo .::l l mome11to del secondo taglio cesareo iniziato con la tecnica sonrasinfisaria e terminato con . taglio sul fond·o ed isterectomia. F eto vivo. Notevole il f.at.tn che dopo il primo ta.glio casa.reo c'era stata su1Jp,u razione . In circa 300 casi di taglio cesar eo sul segmento inferiore della Clinica di Ro1n.a que1lo riferito è l 'unioo n el quale si ebbe rottura rlolla eica trice. · Prof. N .\ YA (Modena) . - Crede che 11011 si debba assoluta.mente prosarive.re il parto premia.turo proV'ocnto in confronto del tagli o cesar eo sp<'rie per le picoole sprop\1rzioni cefn.lo.pe] v jche. 1

[ANNO

XXXIII F ASC. 48]

Prof. LANoucor (Bergamo1) . Per circa 200 tagli ceswrei da lui 1pratioati rimase fedele alla tecnica classica J)a 3' .annj &egu-0 il metodo sopras infisario. Lia cic.atrioo cesa1·ea sul segmento iuferiore gli si è 1nostrata semp·r e solida anche in tre oasi rip etuti. Crede ohe il taglio cesareo non •.lebba esser nlai praticato nella C'aSa privata. Prof. l\1rcHELI (Roma). - U11a notizia storica: Nel 1862 alla Accademia Medica di Roma - come si legge nel (1 iornale Arcadi ca di quell'anno f'ltr 0iuo presenta.te due don11e °'l>er.ate di taglio c·es.areo classico, con feti vivi. (Operatori il p1rof . Panunzi ed il dott. Cocchi). Per qua nto r!tJ,narda la r esistenza della cicatrice cesar ea sul ~eg1nento inferiore, ricorda un suo oaso i1el q11ale .al secondo taglio oesareo s~­ p r nsinfisa.rio si trovò re~olare Ja p.arete del §egn1ento inferiore, sede della cicatrice cesarea , benchè la do1Jna ne.Il.a s11c· ranza. di evitare la seconda opera.zione fosse ri1nasta fino al peri•odo espulsivo in tr.av aglio energico a domicilio. Crede che per la t·esjsten z.a. della cicatrice ~bbia importanza il n1odo di gu.arigione della. ferita c€sarea, che però &i d ebba ternere .una minor solidità della cioairic·e qu.ando vi fu sup purazione nel primo parto c·esareo . 1

1

Prof. FRANOEsoo SPIRITO (Napoli) . - Cuore fibrio111io1ni ed vvaio. - Estratti di ovaie di d~nne fibromatose hanno minor potere ipotensivo degli e. tr.atti ovarici di donna sana ed estratti di fibromi u•n a ·p iù spiccata azione sulla tiroide degli e--tratti di utero sano. L'O. crede che non solo l'ovaio, ma la tiroide ed altri organi endocrini i11 q-tta.nto influe11zano la oostituzi•one possono €Scr fattori indiretti 11ella genesi dei fibron1iomi . rie a lte1 azioni cn rdi.ache sarebbero dovute alla minore ipote11sione derivante da.·ll'ovaio , in -narte alla iperfunzione tiroidea ed in gr.ado minor e a lln ri.. ne1n ia post-emorragiça delle fibroma.tose . {)i SC'U SS i 01ie . Prof. PEs1A1.ozzA (Ro111a) ..- L~ p.artecipazio11e clel sistema ' rascolare e peroiò ,anche del cuore. . ecJ11do Tridondani, potrebbe esser .attribuita .ali.a p arte essen~iale che la musco1atu.ra vascolare hn nella. genesi dei fibromi. "Riferisce, come nota clinica , di due sorelle gemelle co11 vizio oon,g enito di cuore, aunbedu~ fibromatose.

1'1 ola vescicolare recidivante in nilllipa•ra. - La recidiva si ebbe solo dopo quattro mesi (raschiamento rlell'endometrio e mestruazioni regolari dopo la pri1na) . Non si avevano caratteri di malignità. Nella let-teratuir.a. sono 20 casi del genere. In un caso la 1nola si r ipetè 18 volte, in .altro 11 volte, in altro 6 v•olte, nel maggior numero 2 volte sole. Nel raso tlell' autore, trattançlosi di soggetto (26 ia11ni) ipovs.Tico, viene avanzata l ' ipotesi di un r.apporto fra alterata funzione ovarica e mola. Prof. Ooonroo

VT.\ N.\

(Verona). -

Discussiori e. Prof. M .\NGT<\GALLl (ì\filano). - Domanda qn.alc e rn la C"ondizionc della orai.a. Ora si crede, eh<' le r isti luteiniche, così cli frequente associate al la


(ANNO XXX1II, }i'ASC. 48]

SEZIONE PRATICA

mola vesoiooLare p~ano regredire completamente dopo il trattamento della mol.a. In due casi h.a osserviato questa regressione . .accompagnata. da amenorrea fino .a. che fu completa. Nel caso dell 'O. la seconda gravidaJJza forse sorse q11iando la reg1,essione ov:a1~oa non era ancor completa. Prof. FERRONI (Firenze). - Riferisce un suo ca.so di cinque recidive di mola. vesoicolaJ·e e l'ultima. di q,u este recid~ve dopo asportazione di u1n ov.aio con grossa cisti luteinica fatta da un chirurgo. La mola questa volta era destTuente. Acoen1'1a .alla. possibilità ohe si oreda a recidiva in caso di ritenzione di ·grll!ppi di vescicole, rilevata in u11 caso da lui (esclusa nuov.a gravidanza) m<llto tempo dopo 1a prima mola vescicolare. L 'ovaio cist1co luteinico contempor.aneo alla mola. non deve esser tolto; per solito egli lo ha visto - dopo tolta I.a· mola - ritornare alla. t1orma. Prof. VIANA (Mantova). - Nel suo caso non era110 apprezzabili clinica.mente alter.azioni ov.arit>he. Iiicorda il ca.so di ·p seudoreoidiva di n101a di Durante e Paquez, illustrato nel suo laYoro. Nel suo caso la seconda mola era più Yoluminosa della prima; fr·a le due mole non furono perdite atipiche, ma mestruazioni regola.r i; non si può parlare di pseudo recidiv a.

L'arresto nello sdoppianierito dell'ectoderma pri1nitivo, causa farmale delle malformazioni esterio,,,i del corpo. ---; Prof. G. R1zzAT'.I'I (Modena). -

Enu1ner.a tutte le Utalformazioni esteriori e le afferma in r.a ppnrlo con un'a.nomali.a del distacco dell'amnios secondo Peters e Spec, per una nuova teoria amniotica diversa da quèlle finora esposte. Prof. G . R1zzATTI (Mode11a). - La cura del distacco totale <li placenta· norrnalrnente inserta col

rpreventivo uso dei preparatii di segale cornuta e sull'•uso cli questi prVma del parto. - Elemento etiologico del distacco placentare è l.a non contrattilità dell'utero . Se la c;i rlstabilci.sce, si può salvare la donn,a per le vie naturau, anche perchè il collo uterino è sempre dilata.b ile faci lmente . Per questi con<'et!. 1 .adoperò l 'ergotina co11 successo i11 no,·e casi . Prof.

l\11CHELT

(Ro1na). -

[l na la1>aro-isfe-

rectomia in aestante p1 eauonicu per clistocco pre1naturo di placen,ta 1ior niulment e inserta . - Il suo caso., gravissimo, era di quelli che v.anno as ooi.ati ad una vera a1poplessia utero-placentare. Le belle tavole che presenta dimostrano che si trattaYa di questo : (placenta tutta S('ollata, la metà della cav·ità uterina e più occupata dal sangn e, emorragie multiple .a19 oplettiche in grembo alla placenta e notevoli quelle della parete uterina fino sotto il peritoneo ben dimostrate). La d,onnia era caduta in stato preagonico. L 'interve11to che la salvò fu 19raticato senza narcosi, nè an.algesi.a spinale, ma con ,a nestesia looale della parete .addomina le e dei p~trametri . Nella M.ateFnità romana da lui diretta da 15 anni ha trattat-0 oon l'intervento ]aparatomico altri quattro casi .a.na-

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loghi tutti gravissimi e fortunatamente con buon esito. Oasi simili non possono certo esser trattati come propone il collega prof. Rizzatti. Dall ' uso dell'ergotina egli te1nerebbe i11aggior danno .

Discussione. P1·of. PESTALOZZA (Roma). - Rileva la differenza dei èas~ di distacco ·p l.acenta.re riferiti dai colleghi Rizzatti e Mioheli, che sono· nell'osservazione clinica e richiedono diverso trattamento. Distacohi Sel'.Ilfl>lici e distacchi cui è ap1plicabile la denominazione di. apoplessia utero-placentare. Alla prima. forma potrà corrispondere la terapia ottim.istioa semplice del RiZAZatti, a.lLa seconda forma deve corrispondere quella adottata da 1\ilicheli : l'isterectomiDi. Prof. MANGIAGALLI (.i\Iil.ano). - E so!ìpreso del numero dei casi di distacco di placenta normal1nente inserta, osseii·yati dal ·pirof. Rizzatti .a Modena in pocJ:ù a11.n i. Certo vi son casi, co111e quello di Micheli, pe!" i quali altr.a risorsa i1·011 v;i t• cl1e il taglio oesareo, ma ptir solito basta la puntura delle membir.ane, speoie se poi è possibile su.b ito. l'estrazione del feto. In ogn·i caso, data la distensione, l' ~ottigli.amento della :>are.te uterina e• talvolta la ·.;ua &magli a.tttra, può esser improvvido. l' uso della segale cornuta suggerita da Rizzatti._ Prof. FERRONI (Firenze). - P er i casi di distacco di plac. norm. inserta con infaTcirr1ento emorragico dell.a p.a.r ete uterina e sottosierosa , talora con versa.mento peritoneale siero~a11guigno, a prognosi sempre grave una. è la cur a: il tai:rìio cesa1·eo .:::> demolitore. Per gli ~ltri casi basta la puntura delle membrane e lo svuotameuto dell' utero con parto forzato. Se 1ua.nca l.a, dilatazione e se l'estrazione fetale ;iresPnta clifficoltà, aincora può ricorrersi al taglio cesareo. E discutibile se la segale proYveda c·1 •11tr0 l'accidente percl1è il pericolo non sta nella defi cenz~. del to110 ml1scolare 1na nella emorragia. 0 011 la segale il distacco par-' ziale può estendersi e si possono creare condizioni sfa yor evoli al successivo intervento. Prof. 0LIY.-\ (Genova) . - Ha ,.,isto in trenta <1'nni di pratica privata solo due e.asi di dista<'co total<? della p]are11ta, a sede n nrn1nl c . L1 tir~t,ttò ('0 11 la ·:>u11tura delle lllembrane, rapido svuotan1e nto Jell utero ed iniezione di pituitr in n per <=ollclYare le donne dello s]1ock. Ebbe bu on succes' o. R acccn nanda questo metodo S!)ec·i<> qua udo l 'a.1nbient~ non pern1ette 1.a cura r.a.zionnle e ra1li cale di Mioh eli. Prof. .\ N 'l'I (Trieste). - Nei casi grn.vi d1 pJac-enta i1or1naliment e inserta distaccata non cr ede sufficiente il taglio cesareo semplice, ma crede necess~ ria l a ister ectomia e , dato il grave stato della paziente , n1eglio, per l.a pii1 rapida tecnica e meno trnun1atizzante eseguita con ]a cla .s ica operazione di Porro .. Prof. Co,-.\ (Palermo). - Nell.a maggior p.arte d Pi distaèclti di plac norm. inserta si tratta di donne nef1·itiche. Per queste tenie l'influenza della dro~.a sulla circolamone :renale.


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11. POLLCLlNlCO

·Prof . PROOOl'IO ( Ca.tan zaro) . - - . In un caso suo la puntura delle membra.ne bastò .a togliere la gr.avità del caso. Seguì il pairto spontaneo. L'uso della segale può riuscire dannoso: in U11 caso egli vide seguire spasmo uterino, vinto solo con la n.aroosi per rimuovere la placenta emorr.aigica. Prof. R1zzATII (Modena) . - Prevedeva l.a vi · va.ce i iscussione. Crede anoora la segiale ed il ghiaccio utili a risparmiare le gr.audi operazioni, creando La ccmtrazione ed arrestando l'emorragia, con1e nei suoi nove oasi tutti gravissimi e tutti così terminati con 1a guari·gio11e delle donne . Al prof. Ferroni risp onde che lo sgravio pronto non può esser ·p.r aticato .ad utero .atonico (emorrag,ia postpartum). L'argomento importaute è de~no di ulteriore stud~o e dovreb·b e ~ser trattato in una R-ela.zione da~la Società. Prof. MICHE.LI (Roana). - Per suo conto condanna l'uso della segale ante-partum e sopratutto nel distacco precoce di pl.ao. norm. inserta per il pericolo della esteus.ioue del distacco pia.rziale 1pe.r le condizioni che Pssa procura., oome ha detto il prol'. lferToni, s favo.revoli allo svuotamento del1'nterq. O.rede cl1e la discussione odierna debba te.rinina.re vietando l'lliSO della segale ante-partum perol1è d,a l Congresso no11 esca voce che .p ossa autorizzarne l'uso errato a medici e lev.atrici. Nel suo caso di apoplesia t1tar0o1Placentare per le condizioni della paziente 3Jltr.a cura non potev.a f.a.r si ohe la isterootomi& demolitrice, come dimostrano le figure pre.sentate e oome hanno riconosciuto i professo.ri P €stalozza, J\1ang.iag.alli e Ferroni. L a « Porro » non sarebbe stata tecnica più breve e col decorro post-~perato.rio avrebbe potuto far perdere l'operata anemizzata ed estenua.t a. Il successo ottenuto colla tecnica .adottata la dimostra oprpo1·tuna. Teme l'uso della pituitrin.a per il suo 'Talore ipertens ivo i.n donna ipert-esa ~ià, come è quella, per solito nefritic.a, nella quale s i ebbe il di. tacco 1:>la-c~nta.re . .• 1

La vaccinoterapia onficolibacillare nella pielite delle grn.flJide. - La Prof. PERONDI (Fir enze)

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distensiione v~cic.aile e l'urotropina hanno sol·o effetto sintomatico, 11on tolgono la setticità dell' urina. La p1·ovocazione dell'aborto o del ·p arto prem. è cura eccessiv.a pur se patogenetica, non è esente da peri~li. La ,r.a ccinoterapiia è cur.a ,adiuvante utile, assicur.a meglio la. gravidanza a termine senza pericoli. Dopo il parto son talora necessarie lunghe cure. ]i preferibile l'auto-stock-v.a-ccino per iniezioni ipodermiche fino ,aJLa metà del nono mese da 500 milioni a due n11lia.rdi di germi. In suoi dieci casi questa OUl'a ebL6 sucoesso . Le iniezioni vacciniche possono esser .affida.te alle levatrici .

Discussione. Prof. ALFIERI (Paivia). - L a cur.a urotropiuica sola molte volte dà risultati brillanti. N 011 bisogna f.ar mancare l'esame fl1nzionale del rene. L 1 interruzio11e della gravid. riservata .a casi a solutamente ribelli. . Le iruiezioni di v,acci11i e sieri 110 11 debbono esser affidate a levatrici. Prof. LAS'l'<\ltJA (Lu cera). - Di ce utile far de-

combere la donna nel la.t o QPposrto a quello della pielonef·r ite. Così in un caso ebbe la guarigio11e. Prof. PERONDI (Firenoo) . - H.a affidato alle levwtrici le iniezioni v.acciniohe dopo che iJ. perfezionamento della preparazione degli autov.accini li ha resi ben tollerati dalle pazienti.

I corpi acetonici 1iel .sangue e nelle urine nel campo ostetrico e ainecoLoyico. - Il contenuto in acetone, .a.e. .acetoDott. DE

CANDIA

G. (Bari). -

a<:etico e corpi .aceto11ici nel sangue e nelle urine di donne gravide normali è n·o tevolmente aumentato ris.p etto alla norma progressiva.mente dai primi me.si agli ulti1ni del1a gestazione; ritorna .a valori inferiori ~i primi in puerperio. Nelle gravidanze con1plicate (.abo1rto) aumenta come a termine di gravidanza normale ....t\u1nenta anche nelle forme gi11ec:llogicl1e e più se febbrili. Aumenta nel periodo q>remestru.ale, diminuisce durante e dopo il mestruo. Dott. FER.l°tACCIU D. (Palermo). - RicercJ1,e sulla fu;nzionalifù, del f eg(lfO e del rene in gravidanza. Oo11,clusiu 111e . - Nella gravidanza normale la funzionalità del fegato e del rene non è turbata: è profonda.niente alterata ne1le intossicazioni graYidiche, s11ecie negli stadi preec1amps.ici. Quando la riceroa p·~1· taJe funx1onalità 'dimostra presente una lesione di questi organi o di uno solo, si deve procedere all'interruzione della gravidanza. Dott. Rio L u1G1 (Modena). - Fistole salpinaopcirietalii. -- Descrive due casi, discute ciroa il sangue che :td ogni periodo mestruale esce dal tra1nite fistoloso (n1estr1:t.azione tubarica o sangue refluo dalla cavità uterina. o .sangue d'origine i11flan1n1atoria), descri'Ve l'origine delle fistole, il loro decorso, i segni diagnostici e l.a oura chirurgica (esci ...sione del tra.mite fistoloso, annessiectomia).

7) i scussi<>'nA. Prof. CoYA (PaJermo). P er la diagnosi è utile il m etodo dell'insufflazione. Dott. Rro (~(odena). Consente sull'utilità dell'insufflazione in confronto di· altri metodi diagnostici. (Continua). lndlspens•blle per ogni medico pratico Dott. Prof. PAOLO CAIFAMI

Direttore della R. Cldnica. Osite:trdioo-Ginecologioa dell'Università di Bar.i

Prontuario di Terapia Ostetrica Vademecum per il medico pratico. Prefazione del Prof. ERNESTO PESTALOZZA Diirettore della R . Clii:n.i-0a Oetetrioo-Ginecologica ·dell'Un.iversità di Roma. seconda edizione, riveduta e ampliata. Un volume, in formato tascabile, di pag. xn-314, con 105 tìgrnr.e intercalate nel testo, nitidamente stampato su -ca,rta semipaitin.a.ta ed elegantemente l'lilegato in piien.a tela .con ineorìzioni sul piano e eul dorso. Prezr.o L. 2 8 . Pér i nostri abbon.aJti eole L. 2 5, 5 O, in porto fran,c o e 1r.a.ccomanda.to . !IIlviare Vaiglia Postale all'Editor e LUIGI POZZI, Via Sistina, 14 - ROMA.


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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. PATOLOGIA E TER.APIA. •

Le tossiemia e 1a pelle. Ciascuno sa qua11to s.ia grande l'iilllportanza ,del1'intestino nella genesi delle lesioni cutanee del tipo eczema ed aicne: questi ·distuirbi sembrano essere ;in 5tretta iconnessione con disturbi gastrointestinali a tipo tossiemico, re sappia1no icome u11a cura bene ap.propriata dell'intestino possa portare a<l 11n miglioramento di tali fatti. D'altra parte, osserva Gui.llaume (Bulletin médical, febb. 1926J. se consi dPri3-mo gli eritemi provocati da in,g estioni alimentari o medicamento&e , si nota che queste eruzioni tossi1c he si producono in soggetti predis'Posti con disquililbrio endocrino simpatico Od in soggetti a ·diatesi anafilattica. Nelle estese 11&tioni si nota 1che la :prognosi è in funzione diretta dell 'estensione in SU'Per1'i>eie maggiore o minore dell e stesse, ìpiù che dell'importanza quantitativa dei tessuti distrutti. Il 1p1rocesso morboso interviene led,entlo la funzione di difesa della pelle e non per la quantità globale 1d ei tes&uti tossici prodotti : questa ipotesi si a cco:vda con il fatto conosciuto della 1comparsa di uloeraziorri digesti-ve nell e ·gran~di ustioni. La imm ediata perturbazione rena le negli u;stionati prova la presenza di un processo tossico brutale :p ro,reniente e dall'azione de'i detriti dei tessuti e dalla soppressione di una f·u nzione antitossica cutanea. La morte mesi dopo la guarigione •di una ustione, indi-0a che il tessuto cicatriziale neoformato non aldempie allo stesse funzioni •die lla pelle normale e non ;preser,'a dall'uremia progressiYa. Come fenomeni di d1fesa contro la tossinfezione potrebbero essere consi1de. rate le eruzioni cutaneo-mucose dovute alla sifiliiele: la 1p elle si 1comrporterebbe come organo di ~ìfesa nelle manifestazioni di 'difesa a tipo cutireazione, cmtiv.aiccinazione, cutiimmunità: la pelle non solo dà la 'Prova •dell'immunità , ma essa stessa è JR sede di processi idi dilfesa cl1·e :port ano alla neutralizzazione d~~li eifetti nocivi ·della tossina inoculata. Da ·questo punto Idi vista considerata, la pelle sembra avere irnportanza .n ei fenom eni di i1m munizzazio11 e· a tipo cutireazione, non semplicemente passiva, ma attiva; ·essa prenderebbe parte attiva aJla '<iid'. esa dell'organismo con i suoi. :propri mezzi di 1difesa. :e 1quello che precisa Besredl<:a nell'im, ml1·nizzazio11e locale e Besredka e Sanarel!i nell'infezione •carbon·chiosa spe·r imentale. Quale è dunque il -com1p ito ·della cute-mucosa di fronte ai processi endogeni? Intanto, il potere della pelle di resistere varia parallelamente nlla • • resistenza cl1e può op'J)orre l'organismo: esernpio 1

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, è la. cutireazione ir1 u11 organismo all'inizio d1 una tuberc0losi o~rero nel periodo tenmi11ale. Q-;.iesta resi5tenza, secondo l'A., ·di1pen,d e molto dall'eq 1Jilibrio nervoso va-go-5impatico. Nelle ma1.attiP eruttive, poi, noi vediamo che la ~rognosi è inigliorP quando l 'eruzio11e è netta: lo stesso 1 dicasi prr quanto riguarda l' eczema. Il rivestimento cutaneo-mucoso .sembra ·be11e dunque essere parte integrante di un vasto sistema od apvarato antitossico, al funzionamento ·del quale partecipano, con gli t1mori, in stretta correlazione con la ip ~lle, le ghiandole a secrezione interna. Tale concezion e potreb,be, semp.r e secon·do l' A., spiegare ]'importanza delle medicature esterne (id·r otPrap)a, massaggi, frizioni , attinoterapta) di uso comune, quale uno stimolo portato alla pelle, orga110 1di difesa. MONT.

Gli aspetti neurologici ed endocrinologici dell'ittiosi, dell'eczema lndurativo cronico e di altre forme distrofiche del derma. GJ i organi ·del derma vanno soggetti a svariate alterazioni patologiche, a tipo iper- o ipo-atti, 0 . Vi sono così dei disturbi vasomotori : atrof1 a e ipertrofia della pelJ.e e .del sottocutaneo, aridità, indurjmento e screpolature della cute; seccl1ezza, c:coJoramcnto •p recoce e caiduta dei capelli; lesioni delle 11nghie; iper- ed anidrosi. Anch·e le ossa, sebbene non appartengano al d erma, .s ubiscono talora l'influs50 degli stessi sistemi vegetativi. :\llolte di tali manifestozioni patologicl1e sono di natura trofica, per cui sorge la questione se ec:;istano o no dei nervi a funzione trofica esclusiva. Sebbene l'anatomia e la fisiologja non ri-· solvano il quesito, la clinica. fa ritenere tale possibilità logica. E comunque probabile che gli scambi trofici in rarola ,p ossano venir prodotti da azione diretta sulle cellule, senza. intervento id i n ervi, e senza deviazioni nella sPcrezione d e,lle ghiandole endocrine, le quali pt1re sono state chiamate in causa. Studiando dei inalati di tubercolosi, F. ì\!J. Pottenger (Eridocrinology, ''01. X, n. 2, 192.6) ha notato la frequenza di disturbi ct1tanei e piliferi •del tipo sopracitato, e li clas&ifica , dal 11unto di ' 'ista fisiologico, tra i disturbi da alterata fun · zione del sistema vegetati,ro. In particolar modo. poi.. tali dist-qrbi coinci·dono con stati di ipofunzione tiroidea. Quanto ciò sia dovuto all'ipotiroidisn10. quante, al disturbo idei n ervi vegetativi. specie d el simpatico. e quanto alle alterazioni in seno alle stesse cellnle. non è possibile dire. perchè tutti tali &i1

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IL POLICLINICO

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sterni si mostrano sensibili all'azione morbosa spesso calmato con il massaggio o l'impastamiento. eser·citata ·d alle malattie a ccompagnate da tossie · della regione ed è questo un f>egno che può sermia. E ·Ciò non è caratteristico delJa tubercolosi, vire per la diagnosi. Secondo la localizzazionepoi, esse .p•ossono dare cefalee, sindromi pseudoperchè si riscontra in stati ·di tossiemia cronica, e anche in stati di cattiva nutrizione. cardialgiche o far credere ad affezioni articolari. l .'.t\. considera ipereiò il quadro .clinico di altre Fra le localizzazioni in cui la ·diagnosi è piùmalattie ·d ermich·e idi natura trofica, 1qu~vle l 'ittiosi agevole sono da menzionarsi : le :parti laterali e l'eczema. del collo, l'aponeurosi d-el muscolo tem'Porale, "if ìL'ittiosi è ·u na ipercorneificazione della pelle che apparisce precocemente dopo la nascita, e m.a.rgine del trapezio, i muscoli ·dèll·a doccia dormostra una tendenza ereditaria. ·Un fatto impor- 5o-lombare, il margine della ere.sta iliaca, le inserzi,oni ·del gran pettorale. Agli arti, una delletante è ieostituito 1dall 'influsso 1ag.g ravante esercitato dal fred·do. Durante l' estate i casi leggeri sedi pi1ì tipiche è quella ,della faocia esterna delle coscie, Ja regione trocanterioa, la regione saguariscono temporaneamente. cro-j liaica. Sorgente di molti errori diagnostici è L'eczema .c ronico iè un'affezione ·dsrmica ricorrente, nella cui etiologia ha ipure importanza il la localizzazione nei moocoli retti dell'addo.me. I .a lesione 01d il disturbo del tessuto connetfattore ereditario. Anche quest'affez]one col tempo frectdo p·e ggiora, probabilmente in rapporto . tivo (sottocutaneo interstiziale ·delle aponeurosi, all'aumentata attività del sistema simpatico nel dei m1J&coli, dei ten·dini e· delle loro guaine) costjtuisce il substrato anatomico, transitorio, mél' periodo invernale. Dall'analisi aiocurata ·di 5 casi di tali malattie che talo;ra può arrivare alla sclerosi. Secondo l' A. queste celluliti sono in rapporto r,utanee, .I' A. esclu1de che la loro natura sia escl'Ucon disturbi epato-digestivi. Trattasi quasi semsi.,ramente ipotiroi•dea. La .cura oipoterapica in tal 5enso, infatti, riusci vana. La somministr,azione pre di individui di5peptici, che hanno orticaria, • dermatosi, 'pruriti, iehe vanno soggetti a crisi didi sali ·di calcio, invece, unita ai prep.a rati tiroidei, sortì buon effetto e ciò fa Jogiieamente emet· fegato, talvolta, ·durante l'adolescenza, ad itteri; tere l'ipote5i patogenetica che le lesioni -cutanee più tardi si notano degli attacchi ·di colite rnemin parola siano dovute ad un ·disturbo complesso, hr.anosa, la diStpepsia d·olorosa tardiva; S'Pesso s.t convolgente i nervi, gli organi endocrini, sp.ecie tratta id i costipati. Il fegato è frequentemente doloroso, sia •s pontaneamente, sia alla pressione. la tiroide, e l'autom.a ticità della cellula stessa, Da un punto ·d i vista più generale, si è credutorpClr squjlibrio ·del contenuto ionico e della sua dj poter riunire le celluliti al v·ago concetto dl p ermeabilità e reattività. artritismo od ai vasti reumatismi cronici. Gli ~ ;poi possibile che esista un'intima relazione antecedenti ereditari e ;personali degli indivi·dut etiologi.ca tra malattie cutanee serie, quali l'it' che ne sono affetti ·dimostrano che esse sono le1 tj osi e l'eczema .cronico, e i più lievi disturbi cutanei che si verificano nel ·decorso del1a tuberco- gate a. 1disturbi ·della funzione epatica e, come terreno, a quello della tubercolosi 01ppure all e 1osi. Jl miglioramento del trofismo generale in questa malattia coinciide infatti con un migliora- grandi infezioni che hanno potuto colpire la mento cvi·d ente di tali disturbi, quasichiè itl. &iste- cellula e·p ati·ca , quali la tifoi·de e rinfluenza. ma n ervoso vegetativo e il ricambio endocrino e fil CPl1ulare, alterati dallo stato di tossiemia, rientrino allora nella norma , Il trattamento ·de1l'eezema. 1

M. FABERI .

Le celluliti. I diver&i sinonimi di questa affezione sono secondo J. P·aviiot (Journai de médecine de Lyon, io luglio 19M) : i1odosità celluliti.che, nodosità effimere, noduli fibrosi di mialgia, edemi reu· matici, ·e'demi duri del reumatismo cronico, ed·e ma circoscritto di Quincke. •Nei :punti in cui st manifestano, si paJ.ipano nel tessuto interstiziale rtella pelle, e soprattutto molto prof onda-mente, in contatto con l'aponeurosi, delle nodosità irregolari , raramente sferì.che, il più spesso allungate I ch e qualche volta danno la ·s ensazione di fine crepitRzione. Il dolore che esse iprov·o can,o viene 1

l Jno ·dei magg·i ori progressi nella soluzione del pro·b lema de'l l'eczema •è stata la separazione d? questo ·dall'e tigne eczematoidi. Parecchi casi che veni. vano un tempo trattati come ecze1na vengono or.a cnrati con ;su ccesso co·m e tigna. Un altro g·n1prpo c'he va ·dicfferenziato dalJ'.eiczema è que- 1 <> delle ·dermatiti da irritanti esterni. Un'a:ccu·r ata anamnesi ,;Scoprirà spesso ·Che la causa della der. matite va ri·cercata in cpualc·h e s01stanza con cui iI paziente si trova frequentem1ente in contatto: tinture per •capelli, pelli colorate, oggetti ·di l~gno laiccat.i, piante di casa, 1giorna1i colorati, ecc. In qua:lcuno idi tali casi si potranno avere indicazi oni con !e ipro,re .c1Jtanee alle proteine. 1


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SEZIONE PRATICA

Come cau'Sa dell'eczema vanno poi considerate : 1e infezioni focali, tdiJfetti di metabolismo, escrezioni in suf·f icienti, 1disturbj endocrini. Talvolta posisono essere utili i raggi X, a dos& di un qu.a rto di unità cutanea una volta la 'S'ettirnana; .così pure 'Possono .dare qualche vantaggio i ra:ggi ultravio'1etti, che s ono però da usarsi con ca11tela nelle esacerbazioni acute e nelrtpergli-cemia. • Sono anche cons:Lgliabili le iniezioni di proteine eterogenee, 1com'e •quelle di latte e di vaccin11 baJcillari e cosi anche quelle id i auto&iero ; si dtvono però evitare le reazioni forti. Utili sono gli unguenti a base di preparati <li catrame. In qualche caso sono ·da u sarsi i 10almanti •del sistema nervoso, quali i bromrun { Journ. Amer. Med . Assoc. , 24 apil'i'l e 1926). 1

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Nei pruriti. L.. Williams (Journ. des praticiens, 24 luglio 1926} <'onsiglia : Nel P. genitale. Lozioni con la seguente soluzione: Borato id i so1dio g. 3; Essenza di menta ~occe V; A-ciqua distillata g. 500. Nel P . anale. Cloretone cg. 50; Glicerina, Alcool a 90° ana g. 10; Soluzione fenica a 1 % q. b. per eme. 100. . Oppt1re unzioni con la pomata: Cloretone, Estratto di ·ci:cuta ana rg. 50; Vaselina timolata q. b. 'Per g. 60. 1

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NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. La relazione tra vitamine e malattie. D a iqnando Ejil<man n el 1897 s.coprt la causa del

beri-beri nella mancanza n el rir,o m o11dato di un fattore nutritivo idi importanza capital e, cioè di 11·na vitnmina, gli stuid i jn qt1esto campo si sono andnti moltiiplicando, ed oggi si conoscono cinque ·vitamine, 1distinte con le ·l ettere: A, B, C, D, E, ed 1111a detta PIP. J... a mancanZia ·dell'un a o dell'altra provoca la r omparsa cl] quadri morbosi caratteristici. Così, per ·defici0nza di vitamina A, aipparisce la xeroftaln1.ia, per la quale le ghia:ndole lacrimali perdono la loro funzione, la superficie del1' occih io &i dissecca e si ri·copre di ulcerazioni, r11e finiscono p er perforarsi. A.ncl1e le ghiandole s <:tli vari vengono parimenti colpi te. .t\.lla ·deficienza rd i tale ' 'itamina si attribuiscono a11cl1'e starti n1orbosi in cui diminu~sce il numero delle piastr]r1e, e stati ·di alterata funzione delle 'Ovaie.

S('rondo Osborne e ì\1endel, ipoi, ·a questd avitaminosi potrebbe incolparr,i anohe la nefrolitiasi, col meccanismo di un indebolimento delle difese organiche verso 1e invasioni battericl1e, per cu.ì la ·deco"D!pooizione dei g ermi nelle vie urinarie goner·erebbe il mezzo alcalino, in -cui poi precipt, t~rE' bbero i sali. _i\lla mancanza cli vitamina A sembra infine 1rtebba riportarsi la malattia conosciuta in Giappone col nome di « Kikan ». La vitamina A abbonda nell'.olio di fegato di mer111zzo e negli altri olji di pesce, nel grasso de1 burro, e in 'Parecchie sostanze nutriti\re deJ regno vegetale e animale. Ejikmann, come si è d etto, descriose per primo i s intomi della 1poli·nevrite (beri-beri), da mancanza. <li v itami11a B. Oggidì ·p erò se1nbra assodato che qt1esta sia composta di du e o ·P iù so· $tanze, di cui una ad azione antj1polinevritica, ed una ad azione anti'J)ellagrosa , 1d esignata colle iniziali PP, re6istente al calore che. inYece, distrugge la prima. Tal e ,·1tamina, comunque, abbonda in molte so·s tanze alimentari. Nelle Filippine, per combatte ·e il beri ·her1 infantile, si usa un estratto alcoolico d€11 a pula di riso. .t\.11a mancanza di vitamina C è a riportare la compar~a ·dello scorbuto, il quale sarà facilm ente evitato con la somministmzione di suoco di ,,erd•ura e di frutta, specie di agrumi e di pomoid oro. Più ('OIDIP'lesso è il 1pro1b lema della rachitj de , in. cui fondamentalmente si tratta ·d i un disturbo del metabolismo •d el calcio e del fosforo. Sembra però che la vitamina D, contenuta i11 8bbondanza n ell'olio di f egato di m erluzzo , influisca realmente in modo benefico il proce~o 1norbo60. M·a gli effetti altamente benefi ri clelJ'ir radiazione per m·ezzo di raggi ultravj oletti, e il potere idi russumere propri età a,ntirachiticl1 e d ella colesterina in eg11al modo irradiata, fann o aJl'TI!ctterP come logica l'ipotesi cl1e l'olio cli fegato di m erluzzo agisca anche p er la 'Presenza i11 esso di colesterina attiva. ~i è infine 1descritta una vitamina E.' per la q11ole si p ermetterebbe all'embrione di r,,rilup1parsi normalmente; altrimenti la gestazione si arreisterehhe prima di giungiere allia metà del suo corso, I . ~ sterilità potreb·b c quin·di in qualche caso essere riferita alla 1defiicienza di tale ' 'itamina. , Co me conclusione id i tutto quello che precede, ·d rriva la n ecessità ic he i m edici e coloro ch e si intcre~sano 1dell'alimentazione pub·b lioo in m odo diretto provvedano ad esaltare l'importanza di !111 vitto oono e appropriato per la co11seryazio11e della salute. 1

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(E. :\I. :\le. COLLt:~I. ">.' eiv l· orli .c:;fat e Jo11rn. of !l.1 eri ., 1;:; settembre 1926' . :.\f. FABERJ.


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IL POLICLINICO

MEDICINA SOCIALE. La lotta contro la tube1·colosi ed il Consorzio antitubercolare di Roma. In Italia, come osoerva il prof. U. Mariotti nel Bollettt.no del Comitato romano contro la tUJbercolosi (lugljo-agosto 1926), le istituzioni antitu-

bercolari non abbondan J. Sono senza du•bbio aumentate in questi ultimi anni, m·a biso,g·na riten ere che esse non siano ancora sufficienti a conten·ere la ·diffu5ione del conta.gio tubercolare nel nostro 1paese. Infatti, se ne togliamo alcune provincie dell'alta Italia, dove i s•anatori specialmente a ttpo po1p olare P>Jssono discretam ent~ corr:Lspon•de.re alle n ecessità dell'assi5tenza, in altre Provin·cie sono insufficienti o m.anicano del tutto. E, purtrop1po, la provincia di Roma, che pur dQvrebbe raI>presentare l'esiponente più im'Portante ·della lotta antitubercolare in Italia, si trova in con,dizioni tutt'altro che liete sotto tale rig11ardo. Essa di5pone soltanto nel Crupoluogo di un ospizio, che è in realtà un tubercolosario da 470 letti e, con gli altri tre sanatori, si 11a un totale di 660 letti. In compleoso, lln letto 1Per 1149 ahitanti, come risulta da un recente censimen.to. ~·è i.e deficienze della lotta antitube;rcolare nella provi11cia 1di JlJma riguar.dano soltanto l' assi5tenza sanatoriale, ma si estendono anche a quegli elementi indispensabili di tale lotta qhe sono i di~pensarii . E m entre 56 delle 74 provincie italiane n e sono fornite ed alc·u ne, e non delle m aggiori, ne hanno in num ero tale da destare l'ammirazione (;Novara, ..\les5andria e Pavia ne l1anno 6-8, Sassari ben 9) , a Roma soltanto il CR.poluogo J)'iYS5i ede .qualche dispensario. Eppure la legge del 1919 ha dato tassative disposizioni ir1 materia di lotta antitubercolare. Essa difatto , ron l'intendimento e la fiducia id.i avviare la lotta antitu.b ercolare verso una soluzione più raa>ida ed efficace, creava l'istituzione dei Consorzi antitubercolari. Ed affidava a questi il com;pitl:> di 1p.rovvf'dere non so~o al coondinamento di tutte le iniziative locali promosse per la lotta antitubercolare, ma ·di assumere le dir·ettive, di !are opPra -Oi propulsione, creandone dove non esistEl5sero od estendendole dove fossero insufficienti, fornend1 ) così i congegni 1più sicuri per fr·enare la di1fu5ione del contagiQ tubercolare. Era perciò inten dimento di questa legge che a que~to sçopo dovesse esplicarsi principalmente r ::i.ttività dei Conserzi, i quali a,rrebbero do,·uto rappTesenta1·e lo strumento più effi.caice per l'or~anizzazione ed il funzionamento di quelle che ormai i considerano le prov,·i·denze indispensabi1 i per difen-Oersi dalla tubercolosi. 1

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Si voleva così che, attraverso l'istituzione dei Co.n~orzi, sor.g essero in ogni provincia del Regno ,o pere 1dirette alla p.revenzione ed all'assistenza antitubercolare: luoghi ·di tempestivi accertamenti, adatti ricoveri per un ef·fiicace isolamento ed una sollecita ospitalizzazione dei malati, ecco ciò che i ConBorzi avrebbero dovuto creare e c•l1e molti hanno fatto . Sono pt)che, d1 fatto, le provincie d'iJtalia in cui non funziona l'accennato congegno. Purtroppo, fra queste va annoverata quella di Roma dove, sebbene la costituzione 1del Consorz~'.) vi sia avvenuta dal 15 maggio 192·4, esso non ha dato an cora s·egni tangibili della sua azionE>. Ep1p·u re a11che il notevole aumento di popola, zioue della proYincia di Roma, per l'anne~sione della Saibina, avrebbe do,-uto spin1gere il Consorzio, non solo a.id organizzare il mJ)vimento antitubercolare ·d·ella provi11cia, ma sollecitarne ir funzionamento in ragione <lella sua assenza in q11asi tutti i campi della lotta antituber.col•are. Si pensi che a Civitavecchia, il centro più impQrtantc della provincia ,p er rapporti con i paesi v1. cini e fPer agglomeramenti di operai, nei circondarij di R.ieti con 101,690 abitanti, di v,elletri con· 104,385, di ;Fr. )Sino11e con 211,281 manca ancora una qualsiasi opera antitub·ercolare; manca il dispensario, :per il quale pure non oc·corrono lunghf stud l e pro.getti 1gran1dio5i, manca la iposstbilità di adatti isolamenti P-0 ospedalizzazioni dei tu· bercolotiici per cui si potrebbero bene adattare dei locali esi5tenti od impiantare 1qualche paidiglion e con materiale eh-e la Direzione generale di Sanità potrebbe certamente fornire. Questo mancante funzionamento non può certo Pssere attrib11itl) a manc.anza •di persone tec11ichenel Consorzio, idi cui fanno parte elementi di in .. discusoa competenza, quali il Medico Provincialee 1'Ufficia.l·e Sanitario del Comune idi Roma. \ 'i òeve quindi essere qualche ruota che non funzìona e che impedisce, per conseguenza, il libero ed efficaice movimento delle a ltre ruotP. Non 5i può ammettere, osserva l'A., che si tratti soltanto di difficoltà finanzia.rie, che pot.rebbe'l'r.> flssere facilmente rimosse solo che il Consorzio p rovin·ciale incominciasse a ·dimostrare in maniera tangibil e la sua operosità. E1d oltre a ciò, risultando che il contributo attuale dei Comuni -per il funzionamento dei Con$orzi antitube.rco· lari oscilla tra 21-27 centesimi per abitante, e che tale contributo potrebbe esser e in piccola misura aumentato, il {))nsorzio Provinciale di Roma !P otrebbe avere, an·c he con questo mezzo, un gettito finanziario maggiOTe di quello che gli provien·e attualmente dalla tan,g ente fissata p.er g-li abitanti di ciascun Comune della Provincia. Xè, d'altra rp arte, si può alJlmettere, che il Mi· 1

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nistero 1dell'Interno, ove ne vedes5e dimostrata la necessità, rifiuterebbe mutui di favore, sussidi, previsti ·dalla legge, per favorire l'istituzione di opere antitubercolari. È dunque temp1J ch·e il Consorzio di Roma riveli visibilmente la sua attività non solo per 1 doveri che e5so ha verso la Provincia, ma per unire la sua azione a quella degli altri Consorzi del Regno, ·Cont.ri.buen·do, per la ·sua parte, attraverso questo co11 egamento, alla organizzazion.e effettiva e completa 1della lotta antitubercolare in Ita.li·a . I i1.. 1

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POSTA DEGLI ABBONATI. ' All'·abb. n. 3049: 1L e vigenti .diiSposizioni prescrivono che la macinatura ·debba essere fatta in modo tal,e da rendere impossibile il togliere le minute particelle crusca.li mediante la stacciatura, e ciò ·è n ecessario ed ovvio poi1cbè, f5e fosse altrimenti, la legge venrebbe troppo facilmente frodata. Nessun metodo quindi si può usare per ottenere .il pane bianoo, nè .sarebbe lecito il farlo. .Jl << .GentiJ. rosso » >è una vari età di frumento 111olto coltivata' ed usata in Italia e non vi è ragione di ritenere Ch·e con esso si debba ottenere una farina più soura che 10on altre vari-e tà. E' un i:fatto che vi sono pairtite di farina più scura che altre, ma qu.esto dipen.d e generalmente dall'avere lllSato partite di girano più scadenti (imp.erf etta maturazione, grani pie.coli), p er cui la percentuale delJ.e crusch.e (in confronto con quella a.eill'a1nido) è magg.iore e, quindi, <::on l'abburattamento all'82 % si ottiene una ·f arina con maggiore quantità ·di residui cruscali. Questa p erò non può superar·e certi limiti, che 1son o bene rilevaibili con l'analisi, alla quail.e si p!Uò quin,di ricorrere in caso di dub1b io. fil.

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Al dott. F . GheraTdi da Arezzo: Sui gas asfissianti, veda la monografia riassuntiva del prof. A. LustIG, pubblicata sul Giornale di mediciria militare del 192.5 e quella di A. BuSINCO: I gas così <:tetti asfissianti, Ibid., 1921. J:..a letterat11ra in proposito .è abbo,n dante. Veda tra l'altro: D. DE CONCILIIS: Meccanismo ,<},.'azione d·ei gas asfissianti, Policlinico, Sez. medica; vi sono anche 1citati alcuni lavori sull'~zio11e ,d.ei detti gas su1Je vie respiratorie; R. PELLEGRINI: Sulle lesioni anatomo-patologiche da gaz asf/,ssianti, Il Morgagni, _.i\rchivio, 1916, n. 9; G. ,BrLANCIONI: Alt eraziOni anatomiche delle prime vie aeree ·e digerenti da « gas asfi.ssianti », Archivii. italiani .di Laringollogia, ott. 1916. fil.

l ' ane bianco. -

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Al dott. F. G., abb. n. 2989: Buoni forrnuJari terapeuti·ci sono : L. FERRANNI NI: La terapi.a clinica nella 1nediciria p ratica, L. Pozzi, ed., _ Roma; RusrNO: F ormulario terapeutico, F. Vallardi, Mi1ano; F orrrittlaire Astier, \' igotFrères, Parigi. . fll. A.I dott. F : C,., ida :Nl., abb. n . 11943:

Anche il sempli·ce sospetto di di1terite può autorizzare l 'injezion.e del sietro antidifteri.co, specialmente se mancan.o i mezzi di controllo. Questa, se fatt a 'Per via ·sotto'Cutan ea od endomu.scolare, pruò tutt'al più determinare qiualche fen omeno anafilattico, senza corusegu enze gravi. fil.

VARIA. Vita sessuale femminile. La spr egiudicatezza ·con cui negli Stati Uniti Yengono trattate le questioni se&s'u ali, ci viene atte$tata da un articolo di L. R. Dickin-son e H. H. Pierson, pu·b bli-cato nel più importante giornale medico americano, il Journal of the Amertc . 'Jledical Assoc. , 10 ottob·r e 1925. :è jl primo di una serie, e gli autori vi racco! f?:'Ono i dati di un'inchiesta che ·è stata corudotta dalla idbttores.sa ·Caterina B. ·Davi5 valen.dosi di un coa>ioso m·a teriale, con meto di stati·sti·ci rigo. r osi e col sus~idio di gra:fi1che. Sulla masturbazione f e71iminile la Davis ha ottenuto 1183 risposte ·d a 1don·n e colte (diplomateJ, n11bi1i, viventi in città, dell'età media di 37 anni ma col gruppo rnaggiore costituito da donne a 30 ann1. l\1al.g r ado la riluttanza a confessarla, è stata ammessa dai due terzi circa (65 %) . L 'autrice si è ancl1e voluta informare sulla fre•qnenza di queste 'Pratiçhe auto-erotiche: un terzo ·vt ricorreva una-due volte al m ese ; un quinto una volta incirca alla settimana; un quarto rare volte. Riguardo all'inizio, il 42 % 1denunzia 1'.età di 5-11 annj, ossia molto prima d ella ~ubertà, cl1e n egli Stat.i Uniti cade in media a 16 an•n i. Qu esto comportam ento di1ferirebbe da qu·ello dei maschi, per i quali l'inizio dell'auto-er otismo caJdrebbe di Bo1ito ~75 %) fra 12 e 17 anni. I.e ragioni aJddotte per .g iustificar e la masturbazione snn o: procurar5i un piacere e un d esideri0 di rilassamento che non si riesce a vincere; lr- letture $Ug·g estive avrebbero m olto minore importanza e aigirebbero solo , 1da coadiuvante; pochissime donne incriminano il ballo. Di regola, si rinunzia a queste pratiche do.po una certa età (d elle do·n ne che ·dettero risposta p·ositiva, il 50 % aggiunsero di averla smessa). 1

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IL POLICLINICO

La cessazione era venuta per timore delle conseg-u enze 5Ulla salute, ovvero per un senso di at1to-rispetto, od anche 1per cessazione degli stimoli. Data la frequenza con cui la masturbazione iene 'Praticata, certarrnente maggiore rdi quel1 a .ammessa, e siccom-e le cifre raccolte si riferiscon0 ad una classe 5uperiore di donne, dotate di forti J)Oteri inibitori, l'autrice n e desum·e che la prati-ca .è d'impiego teorrente e deve considerar ..Ji con1e norm,ale nella vita femmin il-e. Le conseguenze sulla salute n·on risultano di.nno-strate; anzi deruunziano s.ailute migliore quelle cl1e continuamo nella ipratica e ·n on si nota una ldifferenza ta'P·p rezzabile tra i ca:si in cui l'inizio è precoce e quelli in cui è po5teriore ai 18 anni. L'A. ha indagato in ohe IPII'Oporzione 5tanno le --,·arje p7·atiche sessuali in donne maritate e ir1 donne nubili. Risulta che il matrimonio in genere esercita un'azione moderatrice; per es., negano ognì forma di attività sessuale il 30 % delle nubili ~ il 51 ~{, delle coniugate. La masturbazione yiene ·p r(}ticata ·dal 65 % delle nubilj e dal 38 % 1delle coni11gate. Essa non si a5socia a d altre praticl1e n el 42 e nel 27 % rispettivamente. Nel 7 % delle ·nubili la masturbazione si associa a rapporti . etP.ro-sessuali; nel 12 % a rapporti ses5uali con donne: n el 2.6 % 5i banno t utt'e tre queste forme di a ttività sessuale; nel 4.5 % d elle nubili si hanno so!i rap·p orti ocmoses~;uali. L'al1trice 11a compiuto un'inchiesta sulla g?·ari, dezzrz del clitoride (glande), ·allo ·stato flaccido, e raccoglie in .g raficl1e i dati di 100 misurazioni. T,a lnngh ezza più frequente è stata di 3 a ~ mm .. ma si va sino a 14 mm.; la larghezza più frequPntc è stata di 4 a 5 mm., ima ·s i va sino a 15. T/autri.c e di5tingue i cìitori·di in rnccoli, fino a mm. 2.5 nelle du·e dim ensioni: rappresentano il 5 %; normali, ida 2.5 a 6.5 mm., raJppresentano il 75 %; grandi, oltre 6.5 mm., ra'Ppresentano il 20 ~6 . La grandezza media risulta di mm. 4 (larghezza) x 4.5 (lunghezza). Le cifre di l\ilorris, T estut, ,,-aldayer, Poirier, Jayle, sono maggiori (5.6 a 8 mm.); ma evtq.entemente questi a11atomici si $Ono valsi idi eoemplari piutto5to grandi; le loro cjfre vanno dunque corrette. Un 'altra in.chiesta è stata con.do t ta sulla grandezza dell'ingresso vagin.ale; i risultati di 109 de terminazioni, eseguite ambulatoriamente, ,·engon·u resi ii1 grafiche a forma cir colare . 1In m edia, nelle Yergini l'ingresso mi5ura cm. 2.5 di diametro ; nelle nullipare 4; dopo i 'Parti 5.5-6.5; ma si hanno scarti notevoli. Le operazioni ·di ripristino possono rid11rlo .di cm. 2.5. L'imen e delle vergini •p ermette l'ingresso di un dito adulto; non di più. i riconosce i n specie perch è l'or}) n e è netto, quas i tagljente. Io s eg-nito a m1anovre graduali e &p esso ripetute, l'in1e'

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ne può diventare distensibile, conservando la sua integrità. Il « vigoroso 1nassag.grio coitale o ma n11ale )) può mettere p erfino l'imene in graido di sopportare, poi, il parto senza rompersi. Le donnJ che da giovani n0n compiono eS!perienze ses5ua11, Y3.11-r.o dunque più soggette a danni dei genitali esterni nell'atto del parto. Le ipertrafìe della vulva sono 1prove di auto, eroti5mo; consistono in ingrandimento delle piccole labbra e del prepuzio, il ·quale !PUÒ anche pieghettarsi; alle volte si hanno ingrandimenti ·delle glam.doqe seba-cee, ch·e rpossono sollevarsi; spor·g~nze del meato; pTominenza delle vene; i m11scoli pelvici cSi 1disegnano :p·i ù netti; è raro che anche il clitoride sia ingrandito. Un'eccessiva di· latabilitù della ·vagina nelle nulli1pare può dipen. de.re tanto da iper-indulgenza nella vita sessuale, quanto ·da sfiancamento e ato11ia. Per dare un 'idea dei procedirr1enti dell'autrice, diremo ancora ·che, volendo determinare la dir-ezione (pr ofilo ) della ·vagina, tra altri metodi adottati intrortuceva nell'oTgano un tubo di vetro del • « diametro fallico m edio n (cm. 3.3). Un')nchiesta &ull'inizio della mestruazione dimostra che negli Stati Uniti esso varia da 10 a 21 anni, con la massima frequenza a 15 e con la media a 16. Vengono istituiti confronti con altri paesi: per l'Italia i :dati ·di Calderini indicano una media di 14 anni. I dati relativi a 5-0,651 casi, dei climi temperati. porta110 a una media fra 13 1h e 14 anni. I..'-età 1della menopausa ·è iStata accertata per 332 donne americane e c·Jnfrontata con quella di 3200 donne di altri paesi. Rirsulta che la ma&sima frequenza si ha a 49 anni; gen eralmente si ere.de 1prima. I1a m enopausa può tardare fino a 55 anni e oltre. I/età del matrimonio in 999 donne americane si è av·uta con la massi.ma frequenza a 24 anni. St1lle pratich·e anticoncezionali la Da\is ha rruccolto le rprime J 000 risposte di un'inchioota; 78 donne ·Si sono pronunziate contro; 80 praticano l'a5tjnenza (malthusianisµio); 730 approvano in rrrjnr.ipio l e pratjch·e neo-malthusiane per motivi d'or.dine economic·o o sanitario. L'argomento viene qui ap1p en a sfiorato dall'A., perchè verrà discusso am1piam ente altrove. Abbiaano ·vO'luto rias5umere la1rgamente questo st.urdio, lin 1quanto stimiamo ch·e convenga diradare molte nebbie 1da cui ancora è a\rvolta la ''ita sessl1ale femminile. I fenomeni ·n aturali meritano di essere conosciuti co'IIl!pirutamente e f;i ha torto èli consi•derare alcuni aspetti della vita se&Suale femminil e come tabù. Il medi•CO in particolare ha l'interesse e il do, ere di ren1dersene edotto. Que€ta conoscenza nulla cle,·e togliere al rispetto P. alla devozione Yerso la p arte più bcllJi e gentile della speùie un1a11a, L. V. 1

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·roLITICA SANITARIA E .GIURJSPRUDENZA. ,· CONTROVERSIE GIBRIDICHE. LXX li. - Se1·vizio provvisorio: quando è · valido agli effetti del periodo di prova. L'art. 36 ·del R. D. 30 dice1r1bre 1923, 11. 2889, stabilisce cl1e ,« il servizio tnterrinale, seguìt.J sen. za in terr uzion e ·dalla nomina r egolare in base a concorso, iè comrputato agli effetti d el biennio di prova ». Questa di1S1posizion e è ormai notissima. 1\1a s! è rpre5entato il caso di un 1nedico condotto che aveva prestato servizio i)rovvisorio , p!'ima della nomi·n a d efiniti·' 'a, peT semplice ir1carico del sin.da·co. iLa V Sezione d el Consi1gli0 di Stato, con decisi#)ne 25 :g iugno 1926, n. 219, ha ' considerato ineffica1ce questo servizio. Prescindendo dalle ,circostanze particolar i del ca5o d e"i$O, è n ecessario chiar·ire bene la rportata di qt1e1Sta risoluzione 'Per evitare .g en eralizzazioni . . pericolose. Il ser vizio interinale è valido qualora corrisponda alle .condizioni V))lute dall' art. 36: ch e si tr atti di .ser v·i zio effettivo, in qualità di inter ino, e n on di semplice supplenza temporanea del titolar e assente, che non vi sia discontinuith .. tra il ser vizio interin ale e l a nomjna definitiva. Sj può considerare i·n eff·i ca ce la 6emplice SU!pplenza del titolare aissente o impedito anche per eh è in tal caso n,o.n si potrebbe con sicurezza presumere che l'amministrazione comunale abbia contr ollato l'opera e51pli·cata ·dal medico ed abbia quin di elementi aipprezzabili ai fini del giudizio circa le attitudini, ecc. Ma, in ogni altro caso, trattandosi ·d i un raipporto i·n terinale - iper tem1p o determi.nato o ind~erminato - e qui ndi di servi. zio pro~risorio, essenrdo anzi la proV\risorietà ca• ratter1sti·Ca ldel raip(pl0rto interinale, non si ipuò escludere in lin ea di massima la efficacia del ~ ervizio agli effetti .della prova. P t1ò influire la cir·co&tanza che la nomina sia stata ·d eliberata •dal sindaco o 'Più esattamente che si tratti di u n incarico da esso conferito? Io non credo -che ciò possa avere rilevanza. No:t~ m almente spetta al Con siglio ·comunale idi provvedere a nche alle nomi.n e interinali; ma se in fatto il servizio 'è stato rpre5tato e riconosciuto ·\.· alido ,dal Comune agli effetti patri·m oniali e d elle recponsabilità ch·e vi sono inerenti, se cioe non si c~Jnte1sta, almeno in 'fatto, la effettivita del servizio n on ha importanza l 'atto costitutivo d el r apporto sia esso un provvedimento del &indaco che conferisce l'incarico o una regolare d elibera zione 1del Consi1glio comunale. Qui n on si discute d ella legittimità ·d ella nom ina n.è l a legge richiede all'art. 36 che il ser. 1

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vizio i11ter inale derivi da regolare nomi na delibera ta dal Consiglio; la legge anzi 1prende in co nsiderazione il fatto ob·b iettivo del servizio aiggiunge11do la S1)la qualificazione interin ale, la quale normalmente corrispon.de a quella di un rap~o rt o provvi5orio. Altra ipotesi: è valutabile, agli effetti del comP i mento d el biennio di ;p rova, il servizio prestato dopo che il m edi·co condotto ave;va presentato dimissioni vo1Jntarie rimanendo i.n servizio cor.1. espressa condizione di ·p rovvisorietà sino all'as' sunzione di un nuovo medico p er con cor so? La V Sezione del Consiglio d1i Stato, con la decisione 25 giugno 1926, n. 219, ha riSiJ>osto n egativamente. .'\nche qui bisogna distinguere. Se il mediico 1diinjssionari.J è ..stato poi riass'Unto in ser:vizio in base a nu ovo concor5o e senz·a interruzione, io sono persuaso ch e, ag1i effetti ·del periodo d 1 ri:rova, si debba tener conto di tutto 11 servizio eff ettivamente prestato, prima e do1po le dimissioni perch è alla dilScontinuità .g iuri1dica non corrisponde ·una interruzione di fatto e conCfJrrono invece le due ·con.dizioni volute dalla le·g ge: effettività ·del serYizio e continuità di es5o. Se, in,~ece, il m edi·co non è stato .poi nominato per concorso, ma, essendosi 1ctime&So n el cors10 del ·p eriodo di rprova, si~ . poi r imasto in servizio a con<lizjone ·di provvi&orietà, egli non può far valere un diritto ·di. stabilità perch·è il raip porto costitt1ito in base alla n ~mina 1de'finitiv·a iè estin to per effetto delle dimissioni volontarie; il secon1do rwpporto non p uò esser e constderato una rtcostit11 zionP del primo ma ha titolo nell'accor:do succe.ssiYO cd ha caratter e provvj.gorio e non è, quin-cl i, atto a stabilizzazione. 1

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LXXIII. - Licenziamento per motivi disciplinari : sindacato di merito. :1ualora si controverta 1del licenziamento di un " m edico ro ndotto per .motivi ·di-sciiplinari , la G. P. A. • non ha obbligo di ·limitarsi ad es·a minare gli a cl debiti ·contestati òall'ammin i.strazione all'inte~ I rP.s5ato, ma 1può e ·d eve indagare circa i moventi che indusseTo l'amministrazione a prom·u overe un'i nchiesta con tr o il sanitario, 5e sia dedotto e~sere il licenziamen to lo effetto di « spirito par, tigia no » . Tale indagine d e·ve fare in ogn i caso iJ r.on$ig1io di Stato sulìJ.a base del ricoI\So con t ro la decisiK>ne d ella G. P. .i\.. Deve ritenersi viziato da eccesso ·di ipotere il licenziamento di un medico con-Ootto deliberato a c;egtlito di inchiesta che risulti essere stata condotta con criter i poco sereni di giu dizio, i11

(*) Lia pre.sente Tuhr ica è a ffidata all'avv. Grov.AN NI

legale d el n ostro periodico.

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SELVAGGI,

esercente in Cassazione, consulen te


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quanto hasata su aocuse generiche, r elative in parte a fatti remoti e qt1indi non -contro·l labili e in partP ad addebiti non accertati .o, per quelli p! 1'1 attinenti al punto ·di vi&ta tecnico rprof essionn !e, dichjarati no·n rilevanti dal Consiglio Pro,·incjalc Sanitario. Queste risoluzioni risultano dalla decisione l?i rnaggio 1926, n. 158, ·della V Sezione del Con, . 5igl io cli Stato. Si deve .p erò tener jpre..sente chb Gi tratta di criteri di massin1a, certamente molto irr1portanti ma tali 1che non si J1 )Ssono estendere a q11alsiasi deduzione che aitrib·uisca a volontn. arbitraria e persona:listica la .spinta al licenziamento. Occorre che la deduzione abbia un fon da1nento concreto di serietà e di attendibilità sulla base di dati positivi. Si tratta di qui5tioni di ~pec je più che ·di massima. Interessa però stabilire che, svolgendosi un giudizio che importa la valutazione del merito del 1prov:ve1dimento, la indagine non può essere circoscritta n1a deve avere la i11aggiore ampiezza al fine della i&truttoria e delrn.ccertamento idei fatti e ·delle colpe risultanti (1311 a contestazi>.),ne e .della causa vera del i1rov · ''erti ine11 to. Con la stessa decisione è stato anche dichiaralo che l'art. 41 del regolamento sanirtario 19 lu~lio 1906, n . 466, stabilisce la sos;pen&ione esten5ibi!e a tre mesi anche per le assenze arbitrarie, ma soltanto nel caso in cui tali assenze sieno abitl1ali. Se manchi la con dizione dell'abitualità è invece D·p pl icabile la cen5ura. 1

LXXIV. - Licenziamento per violazione dell'obbligo della residenza. T a Cl'nstatata

e persistente infrazione ilella clan sola del crupitolato idi condotta n1ed1ca reln· t ivo a ll'ob.bligo del oanitario di risiedere nel ca~ polnogo del Comune, deve ritenersi motivo grave di lirenziame11to tanto più se l'am1m inistrazione, per co5tringere il medi co all'obbligo della reside?nza, abbia ri,rolto a parecchie rirpre&e inutili ri,.hiami. ·Que.sta risoluzione (·decisione 26 giugno 19~n. n. 445) ;presuppone non soltanto la legi !timità dell'obbli·go della resi·denza nel capo1t1ogo - r\el caso deciso l'obbligo risultava dal rapi toln to e si deve ritenere •che non fosse stato modificato da 5uccessivi provYedimenti - ma anrhe un fatto volontario anzi, come 1dice la deci~i· '"l ne, 11na persistente e constatata infrazio11e del l'obbli!!O. Si cl<;)ve .p erò eccettuare il caso ·in cui la dimora nel r.a;poluogo non sia possibile per difetto di lorali att i ad alloggio conYeniente. In tal caso il mr--cliro deve procedere molto cautamente, avvertendo il Comune ·della in11u ossibilità in cui s1 troYa e chiedPndone la cooperazione al fine cli unn c:ic:temazione conYeniente. B or>portuno com111

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njcare anche alla Prefettura lo stato di qua&i necessità in ~ui egli si trova : ·ciò al fine di precostituire la prova della in volontar ietà della inosservanza. In alcuni ca'Si mi è accaduto di constatare pretese ·eccessive. ·Il medico, non tro,•ando allog?io -convenie11te, ha stabilito la dimora personale nel crupoluogo o n ella frazi,)ne. insomma nella residenza ob·b ligatoria, e quella 1della famiglia in altro luogo. Il Comune ha ;preteso che il medico stabilisse nel luogo designato la djmora di tutta la famiglia, forse per impedire la spinta ad asse11ze. Ma tale pretesa è eccessiva. Potrà eventualmente il Comune reprimere •Con sanzi)ni disci1plinari le asoenze arbitrarie 1del medico ma non vuò imporgli ~nche una data residenza per la f ani i.glia. LXXV. - Libera docenza. I..'art. 39 del R. D. 30 settembre 1923, n. 210~. lettera B dispone che 11 can·d idato alla libera élocenza deve « fornire .con titoli integrati ·da una r.onfer enza &ui titoli stessi e da ;prove didattichf' o sperirnentali la dimostrazione d el suo valorP ~rientifi·co e della 5ua ~ttitu1 dine ct~datti ca ri•Sip etto alla materi a che si 1propone <ii insegnare ,, . Tal e loc11zione dell'art. 38 concede alla Commissione la maggior latituidine in ordine alle prove . ùa richiedere . (insieme con gli altri elementi di Yalutazione) ed ha manifestamente lo scopo di dare l~ possibilità di sottoporre il candidato anchP R più di 'Una ,prova avuto rignafldo all'in·dole f' u11a 1par~i·colarità della materia per la quale egli ac:.pira alla libera docenza. Qualora, per altro, la Commiosione ritenga che 11na'. r>I')'ra di-datti ca (integrativa dei titoli della ror1fere.hza) costitu•i sca elemento .sufficiente iper espri'rnere in merito il suo .gtu·dizio, non ha l'obhli go d i richiedere un maggior numero 1di prove. ~on ·p uò essere consi,derato in·c ostituzionale il R. D. 6 april e 1924, n. 674. Non difetta di sufficiente motivazione il raip·port1) della Commi&sione giudicatri·ce per il conferimento di libera •docenza, ~e e::.so proceda all'esame analitico ·di tutti t c:.ingoli elementi dPl giudizio (lavori scientifici, la ,·ori clinici, conoferenza sui titoli, lezjoni) ed esnrima in sintesi s11 ciascuno di. es5i l'apprez• zamento ·della Comn1issione, enunciandj) poi la ra.rrione ·dPcisiva del con,rincimento circa la ma.... tu rità .d el r.anididato a conseguire la docenza nella materia (clinica otorinolaringoiatrica) alla quale as·pjrava. Non ·è illeg1ttim·o l'operato della Commissione cl1e ritenne poter&i prescindere del tutto dal sotto1p,o-rre il randidélto allr pr0Ye sperimenta li ctODO l'unica •prOYa didattica riuscita defi• ciPnte. (Consiglio di Stato, sezione IV, decisione 25 -gin gno 1926, n. ~371 ' . 0

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[ANNO

XXXIII, FASC. 48]

SEZIONE PRATICA

1695

NELLA VITA PROFESSIONALE . .

CO~ N

CORSI.

PosT1 v AOANTI.

AouTo (Roma). - .L\.l 40° giorno d.a l 25 ott. Vedi fase . 46. ANoONA. Ospedale Civile « Urnberto I». Due medici as.c:;i.stenti; titoli; L . 4000 oltre vitto ed alloggio personale tutti i giorni e caro-viveri in L . 1000. Scad. 13 dicembre. Rivolgersi Direzione Sanitari.a. A usONIA (Caserta). - .L\.l 20 dic., ore 12 ; Lire 7000 oltre L. 2400 cav. Età lim . 45 a. Doc . .a 3 mesi ..A. ccettaz. entro 5 gg.; serv. entro 15. AZZANO X rr:dine) . - 2a Cond. ; a tutto 20 dic.; L . 8000 per 1500 nov.; serv. a.tt. L. 500·, obbl. trasp. IJ. 3000; doppio c.-v.; Kn1. 25 in pia11ura ,· ab. 5000 c. Età lim. 35 a. Tassa L . 50,10. Chiedere ann. BORGO S. DONNINO (J>arnia). - Scad. 10 dic.; 2a. co11d. (ab. 5000 c.); età mass. 40 a.; L. 9500 e 5 quadr.; servizio in altri comuni contemplato per un ta·zo; c.-v. L. 1000; cavallo o autom. Lire 4000. BOR1\1In.' (Gfnr.1>a1 . - Scad. 20 dic. ; L . 8400 e bi~nni ; indenn. uff. san. e c.-v. CANEPINA (l~onia). - Scad. 20 dic. ; L. 10.500 .: addizion. L. 4 oltre 1000 pov. e L. 5 oltre 2000; L . 400 uff. san.; 5 quadriennj dee.; c.-v. (L . 1200 celibi, L. 1640 ammogliati, L. 0,85 gi.ornal. ogni persona a carico) . •i.b . 2671. Serv. entro 15 gg. Chiedere ann. CATANIA. R . l-1 re.f ettura. - Uff . .anitari. Se.ad. 15 dic. Vedi fase. 46. CLuso~E (B eraa>mo). (>spedale Civile. Scad. 15 dic, priw.ario chir. dirett. radiologo ; v. fase. 47. COSENZA (Reggio Cal.) . R. Prefettura. - Uff. sain. di P ·aola i L. 7000 e 5 qu.adrienni dee. Scaàe11za 20 dic. E.,INALE E:YILJA (nlodenri.). Congregazione di Carità. - Al 10 die., chirurgo direttore del Civico Ospedale; v. fase . 47. FINALl\!ARINA (G'enova). - Ab. 3337; pov. 295; stip. L. 7200; addizionale poveri a1n1nessi alla cur.a gratuita oltre il num~ro fis&"l.to L . 500; dieci bienni ventesimo; c.- v. Osyed.ale. Scad. 16 dic. F OGGIA . R . Prefettura. U ffi.ciali sanitari. Scad. 7 die. Vedi fase . 46. lt..,ORLÌ. Ospedale Civile G. B. ~lorgagwi . - Al 10 dic., .assistente Sez. ~fedica ; v. fase. 47. J ATRICOL.I (Reggio Ccil.). - Soad. 8 dic. , ore 15; per 2 fraz. ; L. ~100(' ,sic) e 5 quadrienni dee. nonchè L. 5 og11i famiglia (si<') eccedente il n. di 200 iscritte ; per cav. L. 2500. TP.ssa L. 50 alla Teso. rer1a com. MACERATA CA~1PANJ A (f:aserta). Scad . 15 dic.; L . 7000; tra~p . L. 2400; limite età 45 a. Tassa L. 50.10. Schiar. Segreteria Comunale. l\ifoNTE S. MARTA TIBERIN.\ (.irezzo) . - A tutto 31 dir. ; per Lippi.a.no ; L. 10.000 e 4 quadrienni dee.; c .-v. ~n L. 100 ntens. ; L. 500 uff. san.;

L. 3000 trasp.; alloggio .11ell'Ospedale in corrispettivo del s~rvizio. Tassa L . 50,10. Chied. ann. NORCIA (Perit,gia) . - Scad . 10 dic. Per CampiAncarano; L. 9800 e tre quinquenni dee.; serv. att. L. 2100: due c.-v. Tassa L . 50 . OsI~ro (An.cona). - Scad.. 3 dic. ; L . 8000 e 10 bienni ,·e11tes.; c.-v. ; L. 1000 Osp edale. Età li1n. 34 (39) a . Tassa L . 50. PATERNO D'ANCONA (Ancona). A tutto 15 dic . ; V. fas<! 47. PIEVE DI CENTO (b.,errara). Scad. 10 dic.; condotta interna; ta.~a IJ. 50.10; età lim. 35 a.; L. 8000 e 5 quadr. dee., nonchè quota complement. L . 2500 r ivedibile, L. 3 ca1:;>itarie oltre 1000 pov. Ser"·· presso Ospedale, Ricovero Vecchi e Orfanotrofio. P er uff. sa11. J,. 1000. Dall' Opera Pi.a Galluppi L. 300. Se.ad. 16 dic.; P ozZ.\GLIA SABINA (Ro111a) v . fase. 47. S. GIORGIO su LEGNANO (jJJilono) . - Pror. al 10 clic.; por)olaz. 3500; pov. is-critti 150; stip . iniz. T.J. 9000 lorde; nff. san. L . 850. Chied. avviso al Po'-:Iestà. S. Pow DE' CAY.\LIBRI (R onia) . - Scad. 50 gg. dal 1° nov. Vedi fase. 47 . SCANSANO (Grosseto). Congregazione di Carità. Direttore-chirurgo primario del Civico Ospedale; titoli; L. 12.000 ; alle condizioni del vigente regolamento interno e del relativo qu.aderno' d'o11eri. Scad . .a tutto. 15 dic. Rivolgersi Segreteria. SPEZIA. Ospedale Civile cc l itto1·io E1nan. Il ». - A tutto il 15 dic. 1926 sostituto medico primario. Chiedere avviso Segreteria. TREVIOLO (Re.ryamo). - Se.ad. 12 d·ic. Consor. 4 Com. ; ab. 4327; pov. 200 circa; L . 6000 (sic) e 5 quinquenni; addizionali capitarie; L . 500 trasporto: L. 300 ambul. ; c.-v. UDINE. Ospe.dale Civile. - Primario specialista R ep a.rto DPrmoceltico . cad. 30 dic. ' Tedi fase. 47. VENEZIA. O pedale Civile. -· Aiuto nella Sez. Tuber colosi (in I sola di Sacca Sessola) . Scad. 10 dic. Ved. f a.sc. 47.

La Prefettura di Capita11ata ha. sospeso i concor ~ i

banditi con gli avvisi 22 agosto e 16 ottobre c. a. per la nomina degli ufficiali sanitari di Vieste, Lucera, Pietra ~{ontecorvino, Margherita di ~avoia, S . l\Iarco in Lamis, Stor11a1·.a, Voltnrara, App11la, Bicca.ri, . Paolo Civitate, Pogg in1periale, Volturi no: Alberona, Can<lela, Carlantino, Carpino, Castelluccio dei Sauri, Castelluceio V.al1nag~iore, Cele11za alfortore, Chieuti, M otta Montece>rvino Ortanova P eschici R-0di Gargan ico, Stornarella, Serrarn.priola .

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NOMINE, PROMOZIONI ED ONOR IFICENZE, Il prof. Giuseppe B ertaccini ~ià aiuto nella Clinira der1n1.sifilopatica. di Genova è stato chiamato quale professore i11c.arieato di Clinica dermosifilopatica alla R. 'Cniversità di Perugia.


1696

IL POLICLINICO

[ANNO XXXIII F ASC. 48)

NOTIZIE DIVERSE.

I

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Comitato d'igiene della Società. delle Nazioni. Ha tent1to la sua sa S€Ssione .a Ginevra dal 13 al 19 otto1b re, sotto la presidenza del dott. T. l\ladsen. Sono state anche tenute aduna~ze speoi.ali 'd egli esperti tedeschi, <lolla Commissione del cancro, della Commissione per la standardizzazione dei sieri e dei prodotti biologici, nonohè un.a Conferenza per lo, scambio di medici nei p orti dell'Europa settentr. ono state prese in esame le relazioni delle Co1nmissioni per la malattiia del soin no, per la m.alaria e --cer la n1ortalità infantile. S.i è nominato un Comitato per la lista internazion1ale delle cause di morte. S~ sono esan1inati i p·r oblemi del1' assicur.azione 1ualattie, dell'igiene se<>lastica e altri. Si è deciso di sviluppare i servizi d'infOl'mazioni epidemiologiolie, gli scambi di pe.rsonal~ sanitario e di creare borse di studio individuali. Primo Congresso della Società Italiana di Studi scientifici sulla tubercolosi.

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Si è svolto in Milamo nei giorni 23 e 24 ottobre. La Società I taliana di Studi Scientifici sulla Tubercolosi test.è sorta per il volere di un illustre Clinico, il sen . Edorurdo M.ara·g liano, oon lo scopo di coordinare e di mettere nel giuiSto valore quanto la scienza italiana ha fatto e fa anche in questa. importante branca del1a medicina ha avuto ' .a,ffèrmanel suo primo Coogre.5So una 1bril1ante zione attraverso il lairgo consenso di scien:&iati illustri e specialisti convenuti ia Milano da ogni parte d'Italia. Larghe adesioni ebbe il Congresso anche da parte di Enti pubblici e poli~ici (il Comune, la Provincia, il Co•11sorzio antitubercol.are, ecc.) e di spiccate personalità quali l'on. Ra.ffaele Paolucci, i proff. l\iioheli ,, ZoJa, Devoto, Alfieri, ecc. Il tema di 1·ela.zione affidato a 1tre relatori (i proff. Carpi, De Bonis, Ronzoni), ciascuno dei qu,ali ha svolto una parte dell'importante e complesso a.rgomento, è stato.: cc Il pneumotorace nella cura della tubercolosi polmonare». Le rel.azivn i, dettate con Tigore scientifico e .alta competenza, furono oggetto di interessanti discussioni da parte di illustri cultori qi tisiologia quali Morelli, P.ariset, Cambiaso, Cova, Farrinoli, l .1an:l0Jfi, Gennuri, De l\tlartjni, e 'l'~em­ blea dei Congressisti, presie'duta dal sen. Miar.a.gliano, riten11e OJJportuno di concretare pr.atican1e11te i risultati e le conclusioni di essa in un ordine del giorno proi;>osto dal prof. F.agiuoli, ohe è bene rife rire per il suo notevole• significato: << Il prjmo Congresso della Società Italiana di tuti scientifici sulla Tubercolosi; udite le rèlazioni dei proff. De Bonis, Carpi e 1~011zoni sul p11eun1otorace terapeutico e la con1pleta. disct1 · ~ione sull'argomento; mentre riafferma la gi~ande efficacia del metodo dovn to alla geniale intuizione di Carlo Forlanin i i1ella cura della tubercolosi polmonare;

pur ritenendo che esso debba e5$ere eseguito colle migliori garanzie di wcnioa perfetta e con i11dicazioni precise; i1e propugna una più la,Tga diffusione nei casi .appropriati ». Alla discussione sul tema di Relazione seguirono numeros.e e interessanti comunicazioni di ordine scientifico, pure og.getto di elevate e serene disam·ine da parte 1dei Congressist.i. Da ricordare fra tali comunicazioni quelle di Arrigoni, Magrassi, Landolfi, l\1attei, Curti, Malan' Cecchini , . F iore. Il Congresso chiuse i suoi lavori 0011 '""ibranti telegr.am.mi a S. E. on. Mussoli11i e all'on. Raffaele Paolucci. Un telegra1nma vollero pure invia;re i Congressisti .alla vedova del compianto prof. Lucatello, benemerito degli studi sulla tubercolo&i in It.alia.

Lega Nazlona1e contro il perico)o vener.,o. L'8 novembre, alle ore i.6 e un quarto, si è riunito il Consiglio direttivo ·d ella Lega Nazionale contro il p e1'icolo venereo. Era110 presenti i p.r off. : Bosellini, presidente, Baglioni, Mieli, c.assiere, e V. Mo11tesano, segretario. .i\.pprovato il verbale della seduta precedente, il prof. Bagl·ioni riferisce brevemente sul Cong;Tesso I nternazionale di Stu!di Sess11.ali, testè svoltosn in Berlino, nel quale egli rappresentaiva a.nche la Lega. Comunica che il prossimo Congresso sarà. tenuto in Roma fra 3 anni . Il s:egretaa-io dà lettura di una copi.a della letter.a del dott. Wiesweiller, segpetario dell'Unione Internazionale contro il Pericolo Venereo di Parigi, i.11 inerito alla 'lUale il Consiglio decide di autorizzaire il cassiere prof. Mieli ad inviai1·e Frs. 500 .all' Ur.ione Internaz. contro il Pericolo Venereo, quale quota .annuale della. Lega. Si decide inoltre ·J 1 jntN"pel1are I.a Croce Rossa Italiana ed il Presidente dell'Associazione Professionale dei Dermosifilografi Ital~ani .a mettersi d · niccordo snl delegato che dovrà partecipare con diritto di voto al Consiglio stesso, in nome della Lega, e. di designare a proprio Delegato il p;rof. Santoliquido, rap·p resentante 1della Croce Rossa Itali.ana. Finalmente si nlette in discussio11e il tema dei due premi da assegnarsi cOO. fondi di cui dispone I.a Lega. Si decide che i duo pren1i saranno di L. 4000 oiasouno, ed avranno i se·g uenti temi: 1) « La ooltuir.a del treponema » (Rassegna critica e ·ricerche sperimentali); 2) « Gu.a rigione della blenor.r agia dell'uomo e dell.a donna. Sopra V\i1"'etl.Za e latenza del gonococco». Si decide che i lavori, inedit.i coDiati a macchina e portanti un motto ' convenzionale, che sarà ripetuto sopra una busta chiusa ed opaca, i.a quale conterrà il nome del1' autore dovranno essere inviati a.I segretario della ' oltre il 31 dicembre 1927, in plico racLega non coman dato. La Commissione sara composta di 3 professori titola.r i e di 2 liberi docenti, e sarà nomin.a.ta dal Consiglio direttivo a concorso chiuso. J mero bri 'del Co11siglio direttivo non potranno far parte della Commissione.


[ANNO XXXIII, FASC. 48]

1697

SEZIONE PRATICA

Per l'Università di Roma. · .All'imponente cerimonia per l'inaugurazione dell'anno accademico, che ebbe luogo il 31 novembre, .assistevano i ministri Fedele e Volpi, i sottosegretari Bodrero e Bolron, il mrande ammiraglio Th.aon de Revel, l'on. Blano in rappre.sentanz.a del Direttorio del Partito Fascista, il Gover natore di Roma sen . Cremonesi, il prefetto, i gener.ali \raccari, Barco, Varini, il marchese P.aolucci de' Cal1b oli capo di Gabin:etto dell'on. l\riussolini, e 111olte altre spiccate persanalità della politica e della scie11za. Dalla relazio11e dcl rettore m.a:gnifico prof. Del \"..ecchio si rilev.a che gli studenti .isoritti furono 4776, di cui 732 do.nne. L 'Università di Roma in tutte le F.acoltà, tranne quella di medicina, nella quale occupa ancora il secondo posto, ha raggiunto tra le consorelle italiane, per numero di studenti, il pri1nato; come ha il primato per quello dei professori. Gli studenti stranieri sono circa 200. Il rettore h.a ann !lnzi~t-0 la ooncessione di un fondo di L. 3.900.000, da parte 'del Ministero delle Finanze, per le riparazioni ed i r ootauri piiù urgenti. e quella. di un fon do di 16 milioni, da pa rte del Governatorato di Roma, per l'ultimazione di alouni degli edifici universitari la cui costruzione er.a da. tempo sospesa. Della « Cì.ttà Universitaria » dovrà f.ar parte .anohe la progettata «Casa 'dello Studénte », che comprenderà l'alloggio per 800 studenti, · sale da pranzo, di studrio, d.i riunione, biblioteca, ed un vasto campo sportivo. Il discorso inaugurale fu tenuto dall'on. De Stefani , su « La legge della rivoluzi·o ne ». Fu letto un messaggio dell'on. MUS5olini in cui è detto: cc L 'Università di Roma può e deve ess~re il ce11t.ro massimo degli studi d' Italia». 1

L'Ispettorato di Sanità dell'Esercito. Con rece11te decreto è stato completato il qu.adro del Servizio di Sanità militare con l'istituzione degli ispettori di Sanità (in 1rapporto con l'istituzione degli ispettori di l\tiobilitazione e con quelli di Commissariato). Gl'ispettori di · .anità .avranno il grado di maggiori generali medici. Sara-nno in numero ili tre, con sedi a ~Iila110 per i Corpi d'Annata settentrionali, .a Fire11ze per i Corpi d 'Armata centrali (Bologna, Firenze, Roma) ~d a N.apoli per i Corpi d 'Armata. mericlionaii. I co111piti de.gli ispettori di Sanità investono La tecnica dei servizi; comportano visite agli stabilimenti sanitari della rispettiva zona e lo studio <1el migliore- funziona1r1ento del servizio sanita1".io della zo11a stessa in caso• id i guer.ra. Tutti gli studi e le p1roposte dovr,a nno far oapo al Ministero della Guerra e iallo Stato M,a ggiore per la parte che compete a ciascuno di questi due organi supremi . :È .a11che prescritto che ·g li ispettori di Sanità promuo1-ano il collegamento con gli analoghi servizi

delle altre forze a;rmate dello Stato e con gli Enti civili .aventi attività affini.

Una circolare ai direttori di Cliniche Pediatrlcl1e. Il )Iinistro della Pubblica Istruzione, on. Fedele, .in seguito a richiesta dell' on. Blanc, presidente dell'Opera nazionale per la protezione della n1aternità e dell'infanzia, ha inviato wna circol~re .a tutti i professoo.·i di cliniche pediatriche e ostetriche delle lJ niversità del Regno' perchè all'inizio delle lezioni del lor o oorso, illustrino la legge sulla p,r otezione della maternità e dell'infanzia, spieg;andone gli scopi altamente urnanitari e f·ascisti.

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Alla Scuola Minich di Venezia.

Il 3 novembre venne inaugurato l'anno scolastico per la Scuola Minich agli Spedali di Venezia, e:on una Relazione sulla attività ospitalier.a e scientifica. dello scorso .anno, per parte• del n1edico Direttore prof. J_igorio ed una prelezione del Pediatra prof. Giorgi intorno .alla fisiologia e patologi.a dell'infanzia. Conte1npora11eamente venne pwre inaugurato il Corso accelerato pei Medici condotti, che tanto favi0revolmen be fu frequentato ianche ne~li .anni . scorsi.

Corso per la lotta contro la tubercolosi in Napoli. Si è svolto i:r: N .1poli presso 1a Scuola Libera 1\fedico-Chirurgioa Napoletana da] 3 maggio al 13 giugno 1926. È stato org.anizzato dal prof. Andrea Ferrannini; vi hanno preso p.arte anche i proff. Vincenzo Lenzi, Silvi-0 De Stefano, Alfonso P irera, Vittorio De Bon is, Enrico Calendoli, Luigi ~fagliulo, :niiichele Sciuti, Raffaele ChiM·olanza, Valentino Di Fabio, Michele Landolfi, Ue11i.amino Rosati, Giovanni Spinetti, Arturo De Amicis, Giusep·p e De Vincentiis, Cn.rlo Martelli, Giuseppe D'Arrigo, F11..,ancesco BI.asi, Raniero Papale, AlbeTto Botti. Le conferenze e le dimostrazioni pr,a tiche si sono alternate con le visite d'istruzione nelle var ie istituzioni antit ubercolari e d'igiene sociale in Napoli e dintorni, tr.a le quali la N.aveAsilo CaracC'iolo, il Dispensario della Società Napoletana Antitubercolare, la stazione elioterapica e l'ospedale dei barrtbini del Pausilipon, l'AsiloScuola Tropea110 e :Yiarechiaro, la Colonia agricola Geremicca per i fa11ciulli pre-tubercol.otici.

La Società Anatomica di ParJgi Come abbiamo .annunziato, celebrerà il suo centenario il 16 dicembre. Questa d.ata è stata scelta perchè coi11cidesse con le feste del centenario di l1aenne~ (13-lfS dicembre). La riunione comporterà due sedute, il m•attino alle 10 e il pomeriggio, nel piccolo Anfiteatro clella Facoltà. di Medicin4. E • stato messo all'ordine del giorno il tema : «Concezioni a uatomiche attuali della tubercolosi pol•

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IL POLICLINICO

inonare »; Jo svolgimento ne è affidato ai p1'0ff. Letulle (·d~ Parigi) e ì\1eyenbourg (di Zurigo); seguiranno delle comm1icazioni sullo st€sso tema. 1 soci che desiderano prendere la parola sono pregati d'insoriversi al più presto. Un banchetto per sottoocrizione .avrà luogo il 16 dicembre, alle 12.45. Per informafiloni Q iscrizioni rivolgersi al segretario generale, dott. Roger Leroux, l"Ue de l'Ecole de Médecine 21, Paris.

Colonia Antimalarica Infantile a Mussolinia. Apertasi il 13 settembre con circa 20 fanciulli, poveri, di ambo i sa~i, .affetti da inala.ria cronica, si è chiusa il 29 ottobre. Durante il funzionamento fu visitata: dal Prefetto della PJ:ovinci.a, dal Medico provinciale, dal prof. E . Di Mattei, dal Direttore Generale · della Cassa Nazionale per le Assicurazi·oni Soci.ali e d.a altre spiccate p ersonalità, le quali ebbero tutte parole di lode per 1a assiste11te, signorina Vala, inYiata dalla Croce Rossa It.aliana .a cui peso ha funzionato la Colonia, e per il medico condotto rurale dott.. Az21olina.

Nuova Sc;oola di Medicina e Igiene tropicale. E stata inaugurata a Londra. con l'intervento del min istro dell'igiene Chamber1ain. La fondazione Rockef eller ha concorso con 2 milioni di dollari alla erezione della nuova Scuola e le ha assegnato una s:->vvenzione annua di 20.000 doll.

Istituto di .A.ctinologia a Parigi.

.:\ Parigi, sotto Ja direzione e per volontà <ii valenti attinoterapeuti, qu.ali 11 Saidm.an ed il Dufest.€1, si è fondato un Istit11to di Attinologia. E s o h.a p er scopo di studiare le applicazioni mediche dei raggi tiltravioletti, la loro posol'()gia, ed altre applicaziioni scientifiche. Il S.aidman l'ha dotato dj appa.recq.hi di en1issione vari1a e per1nettenti di curare 150-200 m.alati al giorno, di appareochi per ricerche scientifiche, di una biblioteca ricchissima apert~ a medici e stu,denti, collezioni di minerali o prodotti antichi concernenti l ' azione delle radiazioni, e numerosi laboratori, oltre che sale di degenza. Programma dell'anno in corso è : studio del1' azione terapeuti~ gene1·ale delle sorgenti di raggi u. v. si.a a vapori di 1nercurio che ad iarco ; azione tera.p eutica locale e generale delle sorgenti 1nonooromatiche·, .azione terapeutica 1della luce priYata dei raggi u . v. e infrarossi; azione dei .raggi infrarossi; antagonismo delle ·radiazioni.

Elargizioni. I.a B.anca Popolare d i l\'1ila110, .auspican1do .ad una sempre più intima collaboraziol!e fra, scienza ed industria, ha. erogato la somma di lire 100.000 perchè nell'Istituto di Fisica Complementare della Ll. (ìniversità di :\{il.ano, diretto dal prof. Pontren1oli , sorga un laboratorio di Radiologi.a avente

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i sPguenti scopi: misure sui raggi X e taratur e dei r elativi tubi; prove su apparecchi radiologici, tubi generatori e rettificatori; prove sulle protezioni ; ricerche ~u quanto p·ossa porta re un migliora1n e1l to ed un.a estensione nelle applic.a.z.ioni dei raggi X alla me·d icina ed all'industri.a. Il prof. dott. Aguilair di Madrid ha donato 35.000 pesetas, pari a circa 150.000 lire, a quella Scuola di Odontologia, p er l' .acquisto di materiale didattico.

Propaganda igienica. I l Governatorato di Roma h.a organizzato dei cicli di C'onferenre illustrate da proiezioni cine1natografiche per la coltura igienic.a popol.are, in 1•art rie>ni della città. Queste conferenze si succedono regolarmente ogni domenica. Tra gli apostoli di quest'opera provvida di. prop aganda segnaliamo il nostro dott. Azeglio Filippini. Si tengono inoltre co11ferenze serali nella sala Minerv-a, ove affluisce unà vera folla di ascoltatori di tutte le classi sociali, tanto ohe si è sentita la necessità di estendere questa forma di pro_ paganda. À"l t1na confe.ren~a tenuta il 16 corr. dal pr of. Tito Glia.Idi volle assistere il Governatore. Venne proiettata una lull,g&. e interessante cinematografia sull' alime11tazione, intramezzata da visioni ci~1Pmatografiche dell' Ospizio Marino di Ostia; · p rece.dette una film di propaganda al prestit:> del Littorio. Il prof. Gualdi insistette sull' utilità individuale e collettiva della -volgarizzazione delle norme dell' igiene.

Contro lo sputo. •

La F e derazione Nazionale Italiana contro la tube.rcolos i Jlresicduta dall'on. prof. Raffaele Paolucoi, 1a l fine della propaganda igienica e di p rofilassi antitubercolare, va diffondendo una targa da esporsi nei luoghi pubblici e negli ambienti privat:l e nell.a q·u ale si raccomanda I.a ~ima assoluta di « N 01i sputare! La tubercolosi si dif1onde con lo sputo ». Tn que".sto suo compito .altamente educativo la Federazio11e ha tro\ato consenzie nte il Governo Nazionale ed in parti col.are S. E. ·i l Ministro dell'Interno, che con su.a circolare a tutte le autorità ne ha raccomandato la diffusione. Dette targhe sono in metallo, quindi di dura.t.a indefinita, non soggette ad insudiciarsi ed eseg·u·i te con buon senso d'arte. Si pregano i medici di volere coadiuvare la Federazione nella diffusione della ta.rga in p.arola, .sia con l'acquisto diretto, sia consigliandone l'acquisto a i Comuni: agli Enti pubblici, alle . Aromi. . nìstr.az.ioni pTesso le quali prestano servizio, ai ioro cli€nti, ecc. Una targa in tre colori, di cm. 23x16, più adatta per essere esposta nei l11oghi pub·b lici, uffici, eco. costa lire cinque ; altro tipo in alluminio, più


[ANNO

XXXIII , F ASC. 48]

1699

SEZIONE PRATICA

elegante, da espors~ nelle sa.Le d aspetto dei professionisti, nelle case, negli ascensori, ecc., costa lire sei. Tutte le targhe portano nel retro ·~ cu.r a dell.a Jfederazione un.a etichetta di controllo numerata.

Disciplina e coordinamento delle pubbliche manifestazioni di Intellettualità, beneficenza, sp ort, • • commemoraz1on1 e onol'anze. Con decreto-legge 6 agosto 1926, n. 1486, viene stabilito che le pubbliche 1na11ifestazioni di scienza, intellettuali.t à, beneficenza, sp ort e le commemorazioni ed onoranze, non possono aver luogo, senz.a La pTeventiva auti>rizzazione del Prefetto della Provinciia, nella qu.a.le la manifestazione <leve essere tenuta. L ' .autorizzazione è data dal Capo del Governo, sentiti i Ministri interessati, qt1ando le manifes.tazi-::i·n i assumono im1portanza nazion.ale. Non sono sottoposte all'autorizzazione le m.anifestazioni ufficiali, quelle autorizza:te con lsgge speciale opvure i·n modo p ermanente a norma delle vigenti disposizioni, e le tradizionali, delle qu·ali ultime, però, dovrii, essere dato avviso al Prefetto .almeno un mese prima. )] costituita :in ogni Provincia un.a Commissione consultiva. TI Prefetto della Provincia può .adottare tutti i provvediip.enti a lui deferiti dal de.: creta-legge, senza udire il parere· della Commissione, nei casi u r genti e quando la Commissione re~ol.a.rmente convocata non abbia raggiunto il numero legale per deliberare. 0

Professore di p sich iatria p er Sidney. L'Università di Sidney (Australiai) mette .a concorso internazionale la cattedra di .p siohiatria. I l po.sto do-vrà essere assunto il 1° marzo 1927. Stip endio 1.100 sterline annue (pari a 120.000 lire it. incirca, al cor so odierno); è stabilito un assegno di 150 sterline (20.000 lire it.) per le spese di viaggio d.all' Europa in Australi.a. I candidati

devo110 aver prestato servizio ma.1i.:ioomiale ed essere versati nella. clinica più che nella patologi1a.

Insegnanti per il Pa1·agnay.

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Il capo esecuti,ro (presidente della repubblica) del P a.raigu.ay ha chiesto al Congresso (Parlamen'bo) l 'autorizzazione di assumere quattro p.r ofessor e stranieri per la Facoltà medica dell'Università di ....\suncion.

Lezioni in disp en se abusive . L a Coi·te d ' Appello di Parigi ha confermato una sentenza pronunziata dal Tribunale, .a carico di un uomo che prepa.r.ava e vendeva dispense, non autorizzate, delle lezioni tenute nella F.acoltà di me"1icina ed in quella di farmacia. Il priooesso fu jnte11tato dai due decani di queste Facoltà. I dieci profe.s.soo·i interessati) accede11do a un invito della Corte, hanno richiesto 100 franchi di danni cfascu110, e la Corte ha accolto la richiesta. )] morto .a. Parigi il prof. A. LE DENTU, già direttoire della Cli11ica chirurgica dell'Hotel Dieu. Era n.ato nelle Antille· conta.va 85 ai'l:ni. Fu un op·er.ator e abiliss1mo. Ha pubblicato molti la.v ori in prev.alenza d~ urologi a, libri, lezioni. )

1

Il 5 corre11te si è spento a Treviso, jn età di anni 77, il dott. comm. CARLO ANTONIUTTI. P erfezionatosi alle Cliniche di Parigi e .alla scuola del ListerJ fu per qualche tempo ieap o tlell'uffioio comunale d' igiene ed esercitò pai per oltre trent'a nni la ohirnrgia quale prima.r io degli istituti ospedalieri di Treviso, di cui resse anohe durante e dopo la gue1Ta I.a direzione. Chirua·go eminente, r ecò nella pratica professionale 1a luce d'una grande nobiltà spirituale. Coprì importanti oariche pubbliche dando prova d~ alacre ingegno e di mirabile attivit~.

C. E. S.

Indice alfabetico per materie. Celluliti . Pao. 1688 • • • )) 1669 OhiJ·urgia: co1nunicazioni varie Condotte mediche : quando è valido il serviz,io ptOV'/,"Ìsorio ogli eff etti del pe• )) 1693 riod o di prova • )) 1688 Eczema : tr.attamento 1694 Li bera docenza . Licenziame·nto pe,r 11iotivi rlisc·iplinari : )) 1693 sindacato di merito Licenziamento per violazione dell' obbli-

go della residenza .

.

Ostetricia e ginecologia.: comunicazioni . v.ar1e . •

))

1694

))

1683

P ane b~a11co . l'ag. 1691 P.elle : distrofie )) 1687 P essari . . )) 1682 • • • • Prt1riti: presc1·1zione )) 1689 Si1npatico viscer.ale: chiru1·gia . )) 1661 Società. Italiana di Ostetricia e Gine)) 1680 cologia: bilancio scientifico Taglio cesareo : evoluzio11e . )) 1683 )) 1687 1'ossiemie e pelle . • • · Tubercolosi: lotta contro la )) 1690 Utero: cura dei fibromi e del cancro . )) 1679 )) 1689 Vitamine e. malattie . 1691 Vita sessuale femminile • ))

Diritti di proprietà riservati. - É vietata la riprodu zione <lt lavori pubblicati nel POLICLINICO e la pubblieaziOM dei sunU di es.H senza cit arn.6 la f onte. Sta~ .

T ipo-Litogr afico Armanì.

V. AsooLI, Red. resp .


(PAGINA DELL'AMMINISTRAZIONE)

IL POLIOLINIOO

SEZ. PRATICA • FASC.'8

ABBONAMENTI AL'' POLICLl"ICO ,, PER IL 1927. Singoli : (1) Alla sola Sezione pratica (settimanale). (la) Alla sola Sezione medica (mensile) . . (lb) Alla sola Sezione chiru rgica (mensile) .

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ITALIA L ire 70 Lire 40 Lire 40

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Premio semi-Gratuito agli abbonati al '' Poncllnico,, per 111927 MASSIMILIANO CARDINI

Docente di Storia della Medicina nella

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Università di Roma.

MA.RCE·L LO MALPIGHI •

La vita e l'opera scientifica.

Sarà un vofume in·8°, di circa 200 pagine, stampato su ottima carta uso mano, 1n nitidissimi tipi bodoniani e conterrà iJ ritratto del grande biologo italiano. Verrà posto in commercio al prezzo di L. 20, ma ai ~ostri abbonati sarà ceduto FRANCO DI PORTO

per s o l e L. o (in. Italia) per sol e L. IO (all' Este r o )

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a tutti coloro che invieranno I' INTERO importo del proprio abbonamento pel 1927 con l'aggiunta delle predette L 5 o L. 10, NON OLTRE IL 31 DICEMBRE 1926.

RIVISTE SPECIALI di nostra edizione concesse agli associati al ''Policlinico ,, in abbonamento cumulativo pel 1927. Gli assoéiati a l

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diretto dal Prof. VITTORIO A SCOLI , Clinico Medico di Roma Ogni f asc:iicolo si oompone di 44-48 pagine .cli testo d•istinto in 3 para : a) la,vor.i originali, lezioni e conierenze; b) rassegn e , il'iviste e oongressi; e) rnotizie bibliografiche.

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Rivista mensile di {)stetricia, Ginecologia e Pediatria per Medici pratici fonda t a nel 1898 dal Prof. F. :t:;A. TORBE

diretta da PAOLO GAIF AMI

Professore di Clini-ca Ostetrico-Ginecologica nella R. Un1v1~rsità di Ba.cri Ogni fasci colo sd. compone <Li oltre 48 pag.ine di itesto distinto in 3 :parti : a ) la.vori ariginali, !f,attii e documenti (.olinJi.cd e anaitom•i ci), ;la :rubrioa, degli er.rori, l a a;>aigina del .mecli-00 pratico, eec.; b) recen sioni, que&iti e oommenti, bibl:iografi a; e) Varietà, notizie.

ABBONAMENTO ANNUO : I t alia L. 35 ; Estero L. 50; Un num. sep. L. 5; Per gli a ssoc. al Policlinico : Italia L . 28; Estero L. 45 i&" N· B· - I nuovi a1bbonati del 1927 fl06sono ottenere r annata clel 1925 senza il 1° fascicolo (esaurioo) e l'intera.

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I & N. B. - Ai 'llUQIVi abbonati del 1927 a << Il V.alsalva o si oonicedono J.e intere annate (1925 e 1926) del periodico ~te;ao, per sole L. 4 O se in I talia e fPeT sole L . 6 5 se a ll'Es t ero. in Porto franco.

l'i.mporto, qneste sa.ranno

LE RIVISTE e ne i nvieranno subito

L. 7 8 per l'It al ia o L. 1~5 per l' Estero ~ndirizzare Vaglia postali, Cheque e Va1lia Bancari, all'Editore del " ~OLICLINJCO ", sig. LUIGI POZZI - Via Sistina, 14 - ROMA

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Profess-O're di Clin:Wa Oto-Ràno-Lrurà:n·goj atrica nel1a R. Università d i Pisa

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diretta da GUGLIELMO BILANCIONI

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Rivista mensile di Oto-Rino-Laringojatria

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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE FONDATO DA

GUIDO BACCELLI VITTORIO ASCOLI

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FRANCESCO DURANTE

DIRETTO DAI P ROFESSORI e ROBERTO ALESSANDRI

DIRETTORE DELLA R . CLINlCA Z.1.EDlCA DI ROMA

DffiETTORE ))ELLA R . CLINICA CHIRURGICA DI ROM.à.

Co111unicato dell'Arntninistrazione In occasione delta recente adunanza tenutasi a Padova per ricostituire ' l'Associazione della Stampa Medica Scientifica Italiana, gli editori del '' POLICLINICO ,, e della '' RIFORMA MEDICA ,, presero insieme in esame la diffic ile situazione creata alla nostra stampa sanitaria, in specie ai periodici settimanali a larga diffusione, dal rincaro della carta subito in quest'anno, dalle aumentate tariffe tipografiche per cari -vita, nonchè dalle ingrossate spese postali, generali, di bollo ed altre minori, e constatarono che sarebbe ultra legittimo elevare le quote di abbonamento pel 1927 financo del 50 °10• Molti periodici medici hanno infatti applicato aumenti notevoli che si accostano a tale percentuale o la superano. Ma i due suddetti editori, decisi sempre ad ogni sacr iticio per agevolare ovunque la diffusione della cultura medica Italiana, deliberarono di attenersi alla misura minima indispensabile per resistere, limitando 1' aumento

a sole L. 10 e fissarono, per le rispettive pubblicazioni settimanali, il prezzo di ·abbona- . mento annuo in

L. 70 per l'Italia e L. 110 per l'Estero Inoltre l'editore del ''POLICLINICO,, per le due Sezioni mensili del periodico stesso (la MEDICA e la CHIRURGICA) che sono gli Archivi/ più accreditati, più diffusi e più a buon mercato che si stampano in Italia, ha voluto limitare l'aumento annuo all'ancora più tenue misura

di sole L. 5. Quindi, come è stato già stampato nei nostri tre precedenti fascicoli, i prezzi per le varie Serie di abbonamento al '' Policlinico ,, per l'anno 1927, sono i seguenti : Singoli : . . .

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ITALIA . L ire 70 . L ire 40 • L ir e 40

(2) Alle due Sezioni (pratica e medica). . . . . (3) Alle due Sezioni (pratica e ch irurgica). . . . (4) Alle tre Sezioni (prat ica, medica e chirurgica) .

. . .

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(1) Alla sola Sezione pratica (settimanale) . ( 1 a) Alla sola Sezione medica (mensile) . . (l b) Alla sola Sezione chirurgica (men sile) . CumulatU,i :

. . .

. . .

ESTERO L ire 110 Lire 56 L ire 55

L ire 100 L ire 100 Lire 120

Lire l 55 Lire 155 Lire 185

La Classe Medica Italiana saprà apprezzare questo sforzo di buona volontà e di transigenza e ne darà prova inviando con sollecitudine l'importo dell'abbonamento pel nuovo anno. Roma, 6 Dicembre 1926.

L'AMMINISTRAZIONE


1700

Premio semi-Gratuito agli abbonati al '' Po11c11n1co ,. per .1119z7 MASSIMILIANO CARDINI Docente di Storia della Medicina nella P. Università di Roma .

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MARCELLO M·ALPIGHI La vita e l'opera scientifica. Sarà un volume in·8°, di circa 200 pagine, stampato su ottima carta uso mano, in nitidissimi tipi bodoniani e conterrà il ritratto del grande biologo italiano. Verrà posto in commercio al prezzo di L. 20, ma ai nostri abbonati sarà ceduto FRANCO DI PORTO

per s o le L. t:; (in Italia) per sol e L. 10 (all'Estero ) a tutti coloro che invieranno I' INTERO importo del proprio abbonamento pel 1927 con l'aggiunta delle predette L 5 o L. 10, NON OLTRE IL 31 DICEMBRE 1926.

RIVISTE SPECIALI di nostra edizione concesse agli associati al ''Policlinico,,

in abbonamento· cumulativo pel 1927. a qWtl11nque Sertie stano essi aibbonati, -00ll'a.ggiunrt.a di sole: L . 2 8 per l'Italia o L . 4 5 per l'Estero potra,n.n o ri.cevere i f aecicoli -che Sii. pubblicheranno du.irarute l'amno 1927 di una delle tre ·aegueruti nostre RJiviste cM specialità. : Gli associati al

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diretto dal Prof. VITTORIO ASCOLI , Clinico Medico di Roma

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Ogni f asciiCOlo si C<Ympone di 44-48 pagine .di teeto dii.stinto in 3 pairtJi : a) lavor.i. origi.naJ.i, lezioni e confe- renze; b) rassegne, riviste e -00ngressi; e) notizie bibliografich e. ' Ct

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ABBONAMENTO ANNUO : Italia L. 35; Estero L. 50; Un num.sep. L. 5; Per gli assoc. al Policlinico: Italia L. 28; Estero L. 45

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Ai nuovi aihbonati del 1927 1a « Cuore e Circolazione» si con-cedono 11~ f r•.tere anin~te 1920-1921-1922-1923, del periodico « 11'3 malatt ie del ouore » , noTuchè 1924, 1925 (qllesta senz.a 11 f ascicolo 5, e3M.mito) e 1926 dri. « Cuore e Oir-0ol a~ione » per sole L. 1 2 5 se in Italia, e per eoJ.e L. 1 7 O se a11'Eetero, in poirto fTanco. _... N.

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LA CLINICA OSTETRICA fondata nel 1898 dal Prof. F.

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Indirizzare Vaglia postali, Chèques e Vaglia Bancari ( rlscuotlbl Ii In Roma) all'Editore del " POLICLINICO ,, slg. LUIGI POZZI - Via Sistina. 14 - Roma •

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ABBONAMENTO ANNUO : Italia L· 35j Estero L· 50; Un numAro separato L. 6 Per gli associati al Policlinii:o : Italia L· 28; Estero L. 46 Ai 'llU<>Vi abbonati del 1927 a cc Il Valsalva » si oorucedo.n.o le intere annate (1925 e 1926) del per.iodico Coloro

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Profeesore di Clinica Oto-Rri.no-Lardngojatrica nella R. Università di Piea Queeta il'ivieta, che entra n<'l terzo anno cli vita, si è affermata vittordosamerute. essendo oggri. lira noi il :più completo, .agile e ni.cco periodico de1lia e.pocnia.Jità. Airgo·m enti d'indole piratica e rli alto rilievo sc.ientdrfìco si fondono armonicrumelllte, formando una ·I'fivjeta moderna, in cui ha degna sede quanto si produce nelle 01.miche e negli Tutrituti d 'Italia.

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Rivista mensile di Oto-Rino--Laringoj a tria

sole L. 40 se in Italia e

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ABBONAMENTO ANNUO : Italia L. 35; Estero L. 50; Un num.s~p. L. 5; Per gli assoc. al Policlinico: 1talia L. 28; Estero L. 45 _.. N. e. - I nuovi .rubbona.ti del 1927 J:.IOSsono ottenere l 'annata del 1925 senza il 1° fascicolo (esaurito) e l'intera annata 1926, per sQle L ; 5 O se in TtaJ'ia e per sole L. 7 5 se all'Estero, in porto frSinoo.

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Prof eesore di Clini-ca Ostetrico-Ginecologica niell.a R. Uni v•.. r6ita di Ba.ri Ogni fascicoJ.o Sii compone di oltre 48 pagine di testo distinto in 3 .parti : a.) laivori originali, tf,attJi. e documenti (oliruic.i e .anaitom1ici), ila rubrica. degli erirori, la pa.gina del medico pratioo, eoo.; b) recensioni, que&iti e commenti, bi bliogil"afia; e) Vari.età, notiztie.

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diretta da PAOLO OAIF AMI

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Rivista mensile di Ostetricia) Ginecologia e Pediatria per Medici pratici

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.Fase. 4:9

Roma, 6 Dicemb1·e 1926

ANNO XXXIII

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE

PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOl\IMARIO. Lavori originali : G. Men.fles: La cura della tuberool<>E!Ji con l 'aurotio.solfato di sodio (Sanocrysina). Note e contributi : R. Redi: La riduzione an massa. del-

l 'ernia strozzata.

Osserv azioni cliniche : A. Bacheca: Su un caso di occlu.

sione intestinale da ascaridi. Sunti e rassegne: PATOLOGIA GENERt\LE: K. Westph.al: La :i;.1atogeneei dell'attacco apoplettico. - CARDIOLOGIA: Lereboullet e Hei.t z : Le mala ttde del cuore e dei vasi nel 1926. Questioin i del g iorno : Rutb Tnnnicliff: Lo streptococco

d ella scarlattina.. Cenni bibli!>grafici. Accademie, s ociet à Med i ch e, Congr essi : XL"{V Congresso

della Soo:i.età Ital1ana di Ostetricia e Ginecologia. VII Con·g resso I taliano di R-aidiologia. Medica.

LAVORI ORIGINALI. SANATORIO DELLA

C. R. I .

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CESARE J3ATTISTI » • ROMA.

La cru·a della t ube1·colosi con l'aurotiosolfat o di sodio (Sanocr ysina). Prof.

GUIDO MENDES,

direttore.

Che la .sanocrysina (aurotio5olfato di sodio) sia stata preconizzata e largamente esperimentata in qu est'ultimo biennio come ·u n rimedio specifi-co pC'r la t11bercolosi, specialmente polmonare, è ormai noto a tutti, e tutti sann o anche ormai come glj Osservatori danesi, il Molgaar·d, inventore del rimedio, ia Madsen, il Faber, ecc., avevano &'Perato di ipoter dimostrare come questo sale sia capace di attuare una veTa e proprj a sterilisatio maana del tubercoloso. I.a sanocrysina, in altri termini, introdotta per Yia venosa, a dos i piuttosto alte e progre5sivamente crescenti, pur non producen do alcuna le· sione grave sui tessuti dell'organismo umano, d eter!)"'linerebbe una più o meno rapida distruzione dei bacilJi tubercoQari, esplicando il suo potere curativo in maniera speciflca. Co5\ l a maggior parte dei djsturbi che compaiono come fenomeni reattivi dopo l 'introduzion0 per via venosa del rimedio e che consistono in brusl"he eleYazioni termiche, reazioni locali di focolaio, esantemi ed enantemi, disturbi gastrici ed intestinali, turbe renali e in qualche caso fenomeni di schoc anche mortaile, sono stati dagli autori danesi attribuiti in genere alla m e5sa in 1

Appun t i per il medico pratico : CAS ISTICA E TERAPIA: Note di rued.i -cina prati·c a. - L 'acido tannico per il trattameruto delle scottruture. - Re6e.zione dei teesuti che copron-0 il •p atereccio. - Estrazione dà un ago da

parti profon·d e del corpo. - L'estrazione degli aghi infissi nei tesanti. - NOTR DI !\1EDICINA SCIENTIFICA : Sul mecoandsmo della secrezione pancreati-0a. - Sulle funziona rlelle -capsule surrenali. - In.fluen~a della tiroide sullo sviluppo dei r.eli. - POS'l'A DEGLI ABBONATI. VARIA: Le Yirtù del taba.cco? Politica sanitaria e g iurisp't'udenza: G. Selvaggi: Oontroveraie giuridiche. N ~ lla vi t a professi on a le : LITORA ALIENA : R. Aless an dro: Impressioni d'A~erica di un chirurgo italiano. Oronaca del mov.imento professionale. - Attii tlffioi.aJ.i -. Q<>nc~rsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. ' Nottzae diverse. Indice a lfabetico per m aterie.

libertà rlelle tossine tubercolari per la distruzione Clei bacilli proYocata dalla sanocrysina. ..\nzi a combattere tali feno.m eni i.J Molgawd preconizzò u110 speciale siero antitossico preiparato dal Madsen, che doYrebbe servire a.id evitar e rinsorgere deJlo schoc, o quanto meno a combatterne le conseguen ze. Questo siero, ·capace di neutralizzare con tanta sicurezza i fatti tossici tubercolinici sarebbe veramente, come qualcuno ha osservato, u11a scoperta ancora più importante della sanocrysina ste&sal. .. Tl1ito ciò rapip resenta .quanto in primo tempo si B sostenuto dagli CS!perjm entatori danesi. In seguito però, e dopo che il rimedio fu lungamente usato, anche in altri paesi, il con cetto primitivo dP.1Ja sterilisatio niagna è venuto ce·dendo terreno ad un altro, secon do il quale l'azione del'l a sanocrystna sarebbe secondaria alla reazione <li focola]o che esso determinerebbe, così come la determinano le varie tubercoline. Non più quindi uso di dosi massive, ma. prur.lente intro1duzione in circolo di picco1e dosi, lentamClnte e progressivamente crescenti. :\lentre quintd i jn primo tempo si consigliaYano òal ~Iolgaard stesso cur e a dosi iniziali di 0,25, 0,!10, l grammo, ad intervalli di 4-5 giorni da pr]ma e di una settimana in seguito, si usa ora dai più cominciare la cura con minime ql1nntità :0,0j-0,10 al massimo) distanzian•do sempre debitamente di llna settimana almeno una injezio11e dal 1' 3.'.ltr a. La .<;anocry sin a è stata in questo ultimo tempo la bene atte.sa 5i può '()ire in tutto il n1ondo. 1

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IL POL 1CLINICO

La spera11za che brillava assai più dell'oro che la co1npone, ce la ha fatta destderare ardentemen~ pei nostri p-overi infermi, e la cortese munificenza degli scopritori ha reso ~ossibile il suo us~ dovt1nque. Quali sono i primi risultati accertati? Occorre parlarne chiaramente perch1è non è lecito tenere ~ lungo in SO·S'.P·eso chi soffre, attende e spera. Premettiamo anzitutto che •da quanto la maggior paTte degli osservatori ha notato e da quanto consta personalmente anche a noi, l'uso della sanocrysina, anche a dosi ridotte, ·distanziate e lentamente progressjve non è esente ,da ·disturbi E:d incor1venienti gravi. Se jnfatti in parecchi casi J' iniezione non è seguìta da una r eazione immediata o iper lo meno questa reazio11e sj limita a:d una elevazione della temperatura di ·p ochi decigradi, in qualche caso si hanno turbe assai più marcate. Tl soggetto prova, dopo p-0chi istanti, .un senso di nausea, sente un sapore m etallico, il viso s1 arro::sa, talora si ha midriasi, ·capogjro , cefalea più o meno intensa. Seguono vomiLi, diarree e rapida elevazione della te.rr11peratura sopra i 39 e più gradi. La tem· perattira scer1d e per solito il. giorno seguente ancl1e sotto la norma Ofldinaria del p·aziente, ma qu::tlche volta si nota una seconda elevazione il giorno di poi. Sono eccezionali però i casi nei, qt1ali si osser. vano c on 1a ,caduta ·della temperatura fenomeni di ,rero e proprio schoc, con depressione arteriosa, mina-ccia ·di s.in·co,p e, ecc., ed in generale si può dire che con t1n prudente dosaggio si possono cvjtare j fenomeni immediati gravi segnalati da alc11ni autori. Per solito questi fatti .ai r eazione più o meno intensi si v~en1gono ·del resto attenuando con l'assttef3zione al rimedio sempre che &i proceda con -Oos-i minime. P iù importanti e più degni ·di attenzione sono invece le complicaz]on i che si vengono manifec;tan do nel proseguimento della cura. l\'Jentre do1po ile prime iniezioni, fino a che non si arriva alle ict·osi ·d i· 0,50-0,60 centigrammi non si han110 ·d:i~turbi a carico dei .reni, ·è r egola costante che turbe rer1ali appaiono quando si &uperano le suddrtte ·dos.i. !.'esame ·delle urine :rivela allora .quasi sempre trac-cie di albumina e nel sedimento è costante la presenza di più o meno numerosi ·Cilindri granu1osi, a granuli caratteristicamente molto rifrangenti e di cellule renali che presentano analoghG granulazioni. I .a presenza di .questi cillindri, che si osserva anche qi.1an·do le tracce di albumina sono minime, e s·t1i quali l'attenzione ·d i non tutti gli sperimen tatori si è sufficientemente soffermata, perdura 1

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[)er parec.chi giorni dopo l'iniezione, anche 15 o 20, . ta11to da rendere assai perplesso il medico sul· ' l'op portuni.tà idi fare una nuoVia iniezione , ch·e ' se si vuol attendere la completa &comparsa .della cili-n1dr.u ria, .finisce iper essere ritar;data di parecèh i giorni oltre gli otto, che generalmente ·si consiglia far intercedere fra una iniezione e l'altra. Sta cCi.i fatto però che dopo. •qu.alche settimana ogni fenomeno rigururda:nie le · uTine, in gen-ere scompare e l a funzionaJità renale, saggiata in alcuni casi, si è mostrata integra. I.e complicazioni a danno dell'apparato digerente sono Jneno gravi; accennammo già alle nausee che seguono immediatamente l'iniezione endovenosa del rimedio. Talora persiste p er parec, chi giorni i1na ostinata anoressia che certo è piuttosto inquietante in .questo genere id.i ammalati, ed alla anoressia si accompagnano ql1a1che volta. vomiti, gastralgie e molto . spe&so turbe intestinall ·d iarroiche che pe.rò non hanno i.unga durata. Più mo.l esti invece sono i fenomeni che comi)aiono a 1carico della .oute e delle muicose, ohe possono essere di varia intensità e tali anche da obblig·are ad interrornpere la cura. Si hanno talvolta dei fugaci èritemi a tipo morbilli·f orme o scarlattinifo.rme sulle membra e &ul tronco; altre volte si notano delae manifestazion\ eczen1if ormi accompagnate da vivo pruriito che si ~ocalizzano specialmente all~ pieghe flessorie de1. ar t i. . gA1 Sulla mu·cosa boccrule si osservano pure spe&so varie manifestazioni 1che vanno da un enantema localizzato specialmente alla volta palatina ed al faringe, alla comparsa di una stomatite a'ftosa, al palato ed ai margini della mucosa linguale con ra.gadi assai dolorose alle comm essure labiali. t .'ap'.Parato respiratorio e special.mente i pol· moni non sono 11eppure esenti da feno·m eni reatttvi idi urta •certa imjportanza: Accennammo già ·llle così dette reazioni di fo·colaio; anzi come si è µetto, per aJ!cuni autori l'azione terapeutica della sanocrysiT?a sarebbe secon•daria a queste reazioni di focolai che e&sa spesso provoca. In alcuni casi si nota effettivamente nel corso della c ura sanocrysinica un aumento dei fatti umidi, congestioni perilesjonali, e qualche volta, si a 'Pur raramente, si è dovuto interrornipere la cura per oYJ;>raiggiunti fenom eni emottoici. F. qui irnportante notare che le reazioni di f o cola i o non sono sem1pre limitate, n€ limitabili, anche con le pic·c ole .d osi, come invece avviene con la t ubercolina. In un caso (oss. N. X), dopo qual.eh~ giorno 1dalla iniezione, io bo osservato lo svilupparsi à ! una vera e propria broncopolmonite essudo tiva con tendenza alla formazione di focolai ulcerosi nel lobo polmonare sede d elle primitiv,. lesioni . Sta di fatto però che l'insieme di queste \rar1e 1

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SEZIONE PRATICA

manifestazioni, che s1p esso complicano il regolare andamento della cura, sembra parlare, almeno per alr.t1ni fenomeni, p,er una intossicazione di origine metallica, piuttosto cl1e per u11 avvelenamento tubercolinico dovuto a d u na superdistruzione di ba. cilli, così. -come hanno supposto gli Scienziati ilanesi. Cornunque qual si &ia la causa di questi ·vari disturbi è ben certo -che varrebbe la p ena di a~frontarli se i ris uJtati d ella cura sanocrysinica fossero risolutivi ,così come ce lo avevano fatto s.perare le prime comunicazioni : · «I

ba c·i lli di1nin:llisconn progressiv1aniente nel(( i' espettorato fino alla lorn comp leta scomparsa, « la febbre e gli a.ltri sintomi generali si attenuano « e cadono; i l p eso, dopo un lieve regresso nei « prinii tempi della cura, aumenta progressiva« mente. I fatti 1lm~dri p olmonari vengono man « mano riducendosi e per così dire si disseccano; « le imrriag ini radiografiche in serie dimostrano « un rischiaramento dei cam pi 7;olmonari lesi ... .. ,, .

Se questi risultati chemioterapici fossero stati confermati 1dalla eStperienza che se ne è ven11ta facendo ormai in tutto il mondo, ed anche da noi, dove fin dagli ultimi mesi dello scorso anno l a sanocryslna ha cominciato ad e55ere esperi· mentata, non varrebbe !la pena di discutere, ma purtrop;po non può dirsi ancora che questa conferma ci sia stata, n eppure parzialmente. In Francia 1Sérgent, Bo:ndet, Durand, Kourilisky . d opo un discr eto numero di e&.perienze, hanno con clu"o ch e le sole forme che hanno sembrat"' benefici;i,r si alquanto della sanocry sina sono state quelle che fornis·cono il solito contingente percentuale di guarigioni cliniche, m entre il valore ter1· peuti·co di llna medi·cina antitubercolare n on può ammetter si se essa non assicura la guarigi on e di qu elle forme del morbo che son giuclicatP com e n on curabili, e che questa medf.cina non pl1ò •a1rs1 sia la sa1iocrysina; e risultat.i del pari poco in coraggi,anti, hanno avuto Rist, Rolland, Couland, IIirscberg, Tribou·let, che, ·dopo parecchie prove, hanno dovuto con cluder e che se l'a11rotiosolfatt> di soda agisce fa,rore,rolmente sulla tubercolosi, riò non avviene che in ben 1piccolo num ero di rasi, e ch e questa azione faYor eYole, quando essa si noti, n on è n 1è così frequente, n è così rapi·da, n è cosi c ompleta ,da poterla diff:erenziare con sicurezza da queJtla del riposo che è giuocoforza associare alla cura m edicamentosa. A.nzi essi soggiungono che t1no d ei risultati pil'1 utili di questa nu ova cl1em ioter apia sarà quello di ri affermare e ricordar bene a tutti , m edici e pazienti, il fatto , troppo spesso dimenticato, delJ o. efficacia ·del so lo riposo com e fattore di miglioram ento e di guari gion e rtella tubercolosi. Ed il Be5ançon a sua volta confessa di non a'·er ot.tennto alct1n risultato n elle forme di tubercolosi broncopneumonica acuta, nè n ella maggior parte

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delle forme di tisi comune da lui trattate (in due soli casi avrebbe notato qualche miglioramento nei segni ascoltatori e n elle prove ra<liologiche) e conclude che il metodo a1 tuale di terapia sanocrysinica d eve esser e abbandonato. In Germania Klemperer e Kraus son o addivenu ti a conclusioni d·el pari poco favorevoli: piccole p ercentuali di migliora m en ti ; in qualch e caso notevole peggioramento malgrado1 le precauzioni

11sate. An ch e il Neufeld , come gjà il ,C almette in Francia, nella tubercolosi sperim entale n on l1a ottenuto gli stessi risultati che i11 ,ì \folgaard avieva annunziato. In '.Inghilterra i primi studi 1dell' E1l iot, 1del Cummins, del Frasers, dell'Harris furono inyece abbastanza favorevoli aJlla ·sanocrysina, mentre decif:am ente contrario ad essa si è dimostrato il • '''rigth che le nega qualsiasi azione batteri.cida $Ul ba cillo di Koch. In Spagna il Sayé, che è uno degli autori più favorevoli alla sanocry.sina, con oJud e ch e l'indicazione speciale 1ctel rimooio trovasi nei processi essudati,rj recenti, n egli stadii iniziali della malattia in tutte le sue forme. In quegli sta.dii , aggiungiamo noi . che guarigcono in gen ere con <Qualsiasi cura, e talora an che malgrado certe cure!. .... Mn del r e5to in .S pagna non m ancano osservatori recisamente contrari alla cura sanocrysinica come il VaJdes Lambea, il P artearro,~o, ecc. L a sanncrysina in Italia è stata pure ado1per ata Pr! ormai l'uso n e comin cia ad esser e abbastanza diffuso. .'\ Roma, per iniziativa ·del prof. Ascoli, si ~ fatta u.n a prima serie ,di esperienze p resso la Cilin ica 1\1edica. Il prof. Trenti, cui era stato affidato 1ale studio, potè così com1Jni·care alla Re,ale Accademia l\[edirca di Roma il resoconto del tratta.. mento di 10 casi di tubercolosi di vari a fOTma conclu d endo in senso n egativo per la specificità del rimedio, che n on vrule affatto a modificare l'andnn1en to nelle form e .g,r avi, 1p ur ammettendo chC' ìn un cel'to numero .qi ·caisi r elatiYi a formr n or1 gra,ti, poc') estese e r ece11ti, l'apiplicazion e della cura coincida con un miglioramento clini co e radiografico d ella lesion e polmonare. A. Torino il dott. Zorn dell 'Ospedale Sanatorio 1di S. 1.uigi avrebbe inYece ottenuto risultati ta!ll da far riconoscer e nella sariocry sina 11n rim edio capace di influen zar e in un sen50 f avoreYolissjmo • l'andamento della malattia. .f\ l\ililano, mentre il Cova, che esperirr1entò nell' Ospedale di Garbagnate ayrebbe ottenuti buoni risulta ti niente di meno c11e n elle 'for1ne aicute per <liffn$ione miliare d el processo. ed il TreYisan che dichiara ·di aver con statato sensibilissimi yantagg1 jn ca5i di tisi fibr o-caseosa, il Ron chetti del! 0 spe1

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IL POLICLINICO

ùale :.\laggiore co11clude un suo serio ed e·l aborato stuùio su sette ca si di tu·b ercolosi di varia forma , curati con la sariocrysina, negando ad essa alcun valore nel sen so di farmaco atto a dare la sterilisatio 111agna Glell'or g anismo infetto da tubercolosi, e n eppure come attenuante della virulenza dell'infezione, qu.ando questa è alta, e m ettendo i.n gu a rdia contro gli aocidenti di intolleranza d el r imedio, specialmente quelli riguaildanti i r c~11i cl1e 1 p osisono evolvere .subdolamente ed esser -perc·iò pericolosi. .t\Y endo ottenuto pel tramite della Pref>idenza cle?lla :F eder a zione Nazionale Italiana per la lotta rontro lrt tuber colosi un certo quantitativo di a uroti o olf ato di sodio, inviato c ortesemente dal prof. :\Jolgaardt, ho creduto di istituire nel Sanatorio della C. R. I. « Cesar e Battistj l> una metodica applicazione del m etodo di cura sanocrysin ica . F ino 3d or.a i casi trattati sono stati quattorrllci; ma solo 1di un,d ici di questi posso offrire dati abha-st.anza completi essendosi dovuto n egli altri tre casi 1nteITompere la cura precoc.emente })Pr ''nrie 1conti11genze. Il m etodo usato è stato ·quello pre,c onizzato in secon·do tempo dal più d egli osservatori: Iniezion1 endo,·enose del sél!le disciolto estemiporaneamente in 10 em e. di acqua -distillata e sterilizzata, in ma11j era ch e la con centrazione non superasse la dose del 5 %. In 11n caso, trattandosi d i un bambino n el quale la via endo,renosa mal si prestava, furono usate l e iniez ioni inframasu1lari , -diluendo p erò il sale n ella proporzione ·de1 3 % e, sal\'O una lieve do~enz in nella r e.gion·e ·sed e d1elle ini ez)oni, non f>i è rilP,·ato al c.un serio inconveni€nte da 1u.le p.ratica. I.e p r i m e iniezioni in genere si sono fatte di 0.10 centgr .; in seguito, a distanza 'progressivam ente crescente ·di quattro, di otto , di dieci e più giorni si è ve1111ta aumenta.n do la ·d ose di 0,10-0,15 cP.ntgr. p er volta, fino a raggiungere dei massimi ri 0saggi di gr. 0,90, gr. 1, ed in un caso gr. 1,05, i11iettanclo quindi una quantità com1p lessiva media di 'ì-8 gr. di sanocry sina. Ogni i nfer1no è st~to , prima di iniziare la cura, sottoposto ad un periodo più o m eno lungo di osr;eryazione, e 5e n e so110 eseguite prima e durante la cura raidiografie in -serie. Non è il caso p er ò di fondarsi tropp-o su questi r eperti radio~. afici. Si sa quanto delicata ne sia la tecnica e quanto diffi,cile e personale a'intenpretazione. 1:osser,razione clinica resta ancora in medicina il d ato piì1 51-curo, tanto più in quanto essa per~ rnanc, s1)ecchio fed el e, nel quoti.diano esame -del 11~zi e nti , ai qn·ali, nel d esiderio di giovare, abl"ia1110 YOluto 1porgere il presunto aiuto di que~to nnovo rimedio. 1e1) n ti n u a) .

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NOTE E CONTRIBUTL IS'fil nro DI CLINICA CHIRURGICA DELLA

R.

UN. DI SIENA

diretto dal prof. GIUSEPPE BOLOGNESI.

La riduzione in massa dell'e1·nia strozzata. Dott.

RODOLFO REDI,

assistente.

l Tna categoria abbastanza numero5a di accidenti .del taxi-s è .data dalle riduzioni apparenti di un viscer e er11iato. ·Queste riduzioni ap1parenti so110 'state divise ·da aJ.cuni autori in ·diversa maniera: Jaboulay (Le 1Dentu et Delbet; Paris, J3aillière) considera cinque tipi di riduzione apparente, Bergmanr1 et Bruru; (Tratt. di Cnir., .S oc. Ed. Lib., MiJ ano 1909) ne considerano pure cinque, presso a poco con le m edesime caratteristiche; a noi semb;a c·h e i casi tipici idi riduzione apparente possano in sostanza raggrupparsi in tre tipi fondamentali: a ) ridt1zione in massa; b) riduzione parzia.ile; (; ) riduzione con l'an ello strozzante (staccatosi dal sacco). 1

Sebbene di .queste tre varietà la rid.uzione in massa no11 5ia la più rara, tuttavia essa rappresenta sem1p re un fatto non comune e degno cer· tamente ,di. nota e di studio, sia per il m eccanismo ·d-i produzione, sia per la sintomatologia, prognosi e cure r elat.i ve; Corner e Howitt (Annals of S1trqery, 1908) sopra un materiale di 1618 ernie stroz7ate hanno potuto stabilire ch·e Ja riduzione in massa 11a una fr eql1enza del 0,30 % e più precisamente n e osservarono un .c aso ogni 331. Come si vede dunquP tale varietà è abbastanza rara., e rirorrto persino di aver udito più di un cl1irurgo 11011 an1metterne n emmeno l'esistenza! In ge11erale l'uso di praticare il taxi.& è an1dato sempre diminuendo; se noi pensiam.o per un mo. rn ento a quello che scriveva a questo prQposito il Boyer (Tratt. d. mal. Cnir., Sansone Coen, Firenze 1884) , vedremo qiuanto abbia 'Progredito in ·questo carnjpo la chir.u1,gi·a; il Boyer, parlando 1delle riduzioni jn massa 8'CTi\1 e: « .. . si dovrebbe, come prescrive •Ledran, fare una inctsione nel luogo ove era il tumore, tagliare largamente l'anello o il legamento id i Falloppio, p er riti!'ar fu0:ri poi con due dita o con una pinzetta iJ sacco erniar[o, aprirlo, ingrandire la sua aper tura e ridurre fintestino? L'esperienza non l1a nulla in5egnato intorno a ·ciò, ed io credo che P.cn si potrebbe prati care una simile operazione senza allor1tanarsi ·dalle regole ·della prudenza le qttali debbono presiede.re semipre ai nostri tentativi n. Oggi naturalmente l'uso 1del taxis è molto di· n1innito e non si ammettono dubbi st1lla opportu 1


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SEZIONE PRATICA

rLità di operare un'ernia ridotta in massa. Qua51 tutti i trattati consigliano di astenersi il più posf.:ibile ·d al taxis giu\d.iicandolo 'Pericoloso e spes'Se volte in11tile. Nondimeno al·cuni id i essi (Bergmann e Brt1ns) ruppaiono un -po' troppo larghi nell'ammetterlo in quanto il Bergmann , per esempio, lo giustifira negli strozzamen~i che e< ••• appaiono poco periroJosi, qua11do l'anello erniario è molto cimpio, e infin e quando l 'operazione 1porterebbe con ~è gravti pericoli. .. )) (stato gen. del paziente, età, 1di.fficoltà ]ntlinsecl1e, ecc.) . .i\. parte la diffico.Jtà rli gi11dicarc uno strozzamento poco pericoTnso, P di considrrare farile un taxis solo per chè l'anello strozzante è ampio, e ammettendo per ~insto 11 taxis n ei ' recchi, tarati, bambini, ecc., lo stesso a11tore prescrive una serie di m ezzi o <n1ssidi eh e debbono venir P'ratica ti prima di ese~ g11ire il taxi5, essi ·consistono in : a) svuotamento della ''esci·ca urinaria; b ) svuotamento dell'intestino crasc;o; e) svuotamento 1dello stomaco; d ) posizione con,·eni1ente (tora:ce in basso); e) narcosi , profonda (al cloroformio); f·} bagno caldo. L' A. consiglia anche il chirurgo ad accingersi al taxi con le mani sterili e col campo operativo pre(Pa!'!lt.o onde procedere subito all'atto operativo qualora la manovra non riuscisse. ~1Ia diciamo noi - ·conviene sottoporre un p·aziente (che seconid o l'A. dovrebbe es-sere spesso un tarato o un debole) a tutta quella serie di manovre o atmeno a rp arte di esse, a1'cune delle quali veramente debilitanti, alla narcosi profon da, pe!' esempio, per poi esporlo all'evenienza di 11na non ri.d uzione o di una recidiva ·d ello strozzamrnto a breve scadenza? ·Non è forse in fin dei conti molto meno peri1coloso l'atto operativo? Nella nostra .Clinica, in .questi ultimi anni, ab biarr10 a,~uto occasione di Ojperare un forte nurner.o idi ernie strozzate, la maggior parte delle quali in sog·getti molto anziani (54 sopra i 70 anni) usa11do la narcosi generale all'etere e non ab, biamo avnto n essun insuccesso diretto operatorio. I n,rece la lista d egli a-ccidenti del taxis è enorme e Kristinus (1Viener med. Pre sse, n. 3-4, 1903) $Crjve di aver operato n Pl breve spazio di tre m esi ben 4 casi di occlusione intestinale da riòt1zione i11 inas.sa. idi ernie, ·M1ill<o (Bildape sti Orvos'l U}. àfl, n. 51, 1904) d escrive un caso ·d i ridu zione con l'an ello strozzante ed un caso di riduzione in massa altri casi n e descrivono Corner • e Ho\vitt (ved. loc. cit. ) i quali stabili scono che la rnorta.lità per le ernie inguinali ridotte in massa. è d el 48 % e per le 1cr.u rali del 72 %; altr.i an<'Ora: no\vlands (G'ays. H6Sprit. "f\!Iéd. Presse, 1909), Hnrc1t1in (La Pre sse mérl .. 1909), •Guibé (Bull. oc. A.nat .. n . 5, 1910), id escrivono quattro casi di incidenti tdi taxis (riduzione in massa, gangrena, strappame11to del mesentere, ecc.) e si1nilmente 1

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riportano casi .Federici (Sangiovannese : Pasquale Rocco, ~apoli, 1911) , Garin (Rev . 111éd. d e la Suisse R 01;1 ande, 12, 1910), ~1archettti (La Riforma i\-1 edi ra, 1910) , Parcelier (Journ. de méd. de Bordeaux, 5, 1912) , Peatt (Brit. med. J orurn., 14, 1913), Schmidt (Deutch. med. lVo chen., n. 24, 1922), Hilgenreiner (i\I111ich. m e'dl. lV ochen.. , n. 22, 1922), ecc.,

per citar e soltanto i più com.u ni ed i più facilmente acce5sibili. A che dunqu e continuare questa pratica illo gica ed irresolutiva quale è il taxis? Perchè espo1~­ re l'ernio5o in stato di ·strozz_amento ad altri peri coli oltre que1Jo di cui soffre? Oggii. non vale più n emmeno la vecchia ragione del paese i.c;o~ lato, privo di co111u11icazioni, ad ore ed ore di .J istanza da un Ospedale, perchè ormai le strade e gli a11tomezzi abbondano ov.u nqu e e credo siano vochissimi i paesi che distino 1più di 4-5 ore dal più vdcino 0 5J>edale. P erciò noi ·dobbiamo ridurre l'indicazione del taxis a pochissimi casi, vale a. rlire a quei casi ove sia presente una grave controinnicazione (vizio di cuore scompen sato, diabi?te in forma grave, enfi5ema polm.o nare) oppurP sia presente un'altra grav.e malattia per cui (e sa ranno casi rarissimi) lo strozaamento p a·s st in 5er.on da linea. I vizi di cuore in genere, i vecch1, i deboli , i tarati sopportano bene la narcosi o a1meno l'ebrezza eterea, spesso assai meglio che lunghe e complicate manovre di taxis. 1

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Il raso da noi osservato riguarda: To.m maso ~VI .. ., di anni 56, da .l\.sciano, bracciante; n. del r egistro clinico 91. Il ,p . da circa 14 anni porta una voluminosa ernia. ing·11inale destra, ernia ·che il p. ha sempre ri•Cl otto da sè, tutte le volte cl1e essa gli reca\1 a clisturbo o quando gli sembrava troppo indurita. Cinane anni or sono tale ernia si strozzav·a e Yeni\ a prontamente ridotta da un sanitario: da tale rpoca il p. faceva u.go di un cinto che risponricva assai ben e allo scorpo. ImproYvisamente il giorno 25 crennaio 1926, il p. av~rertì come un 11uovo indurimento dell'ern1a, e, quasi subito, cominciarono .il vomito ed i •dolori d iffusi a tutta la r egione in guinale; più tardi apparve an chr il singhiozzo. Il p. nega ri·s olutamente che a questo punto siano intervenuti medici a compiere mano\·r e idi ri,duzione, e nega anche di avcrP ten1ato da sè la riduzione 1dell'ernia. Tra sportato d'ur.~enza alla nostra Clinica il p. vi giunge rdo.po circa 24 orr d.ai .p rirni d1sturbi; rp olso piccolo e braJdicardiico, tema>. 37°, ,,omito, sin ghiozzo. fa,cies leggermente addominalP . Esaminando l'addomP si nota subito una tensione abnorme rlel conten11to, le anse inte5t1nali appaiono distese e foriem0nte m eteorich e; esaminando le 1duP reg1011i inguinali e crt1ra1i n on s1 riscontra alcunchè dii anormale, se si eccettua una lie\'e resistenza in for1na rotondeggiante in direzione dell'anello ingui11ale interno cli destra. In l'ase a ciò si emette diagnosi di ernia inguinale strozzata ridotta in ma sa e si procede senz'altro 1

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1706

IL POLICLINICO

all'atto operativo in narco&i generale eterea (ope ratore prof. Bolognesi) . Si pratiico. ·un'incisione obliqua a .cir ca 1due dita trasverse, parallelamente ali' arcata di Poupart, si apre il canale inguinale e si arriva tosto in corrisponden za dell'anello in.g uinale interno. Quivi si nota una 1protuberanza lievis.sima di colore rosso-bruno che sporge appena dall'.anello stesso, ampliandone così l'apertura; si mette co.5ì allo scoperto una tumefazion e ·dell·a grossezza ·d i un uovo di piccione, tumefazione che posa co1 jpolo superiore ·s ull'anello inguinale interno e col polo posteriore nel gra5so properitoneale, in direzione della vescica urinaria; il tutto risulta mcoperto id alla fasci a trasversalis. Portata fuori ·dal ricettacolo dove si trovav·a in·castrata, la tumefazione ri&ulta essere nient'altro che un sacco erniario, a contenuto intestinale strozzato, con un fort e cingolo strozzante situato nella 1parte superiore. Si apre il sa:cco, si r ecide l'anello aprendo notevolmente il peritoneo, ed esaminato l'intestino che appare in di.scréte condizioni di nutrizione, si riduce, quindi ·s i sutura il peritoneo stesso, ricostruendo 1quin·d i la parete a strati (ernio-lapa:roto mia) : guarigione 1p er primam. 1

Il ca5o che ho creduto opportuno presentare oltre ad es5ere assai importante di per se stesso, è importante, a parer mio, 1per una parti,colarità r.l)è 'PTP.senta :. vale a dire perchiè il p. nega rflcisamente di essersi ridotta da sè la tumefazi on e ~rni-aTia e smenti•sce in maniera asso1uta che altri abbiano comunque eseguite manovre di taxis. .c\ccertato che si trat ta,,a di 11n veccl1io ernioso che da lunghi&simo tempo aveva presa l'apitudine ·cli ridursi la tumefazion e erniaria nell'addome quando questa gli da\ra fastidio o accennav 1 a indurirsfi. tropipo, e notato il fatto della man canza ,di soluzioni di continuo e di aderenze d1 staccate •di recente sulla parete esterna d el sacco erniario e nello $pessore del cremastere; per di più, cnnsiderando ch e tale ernia già ·altra \1olta erasi strozzata eù era stata ridotta col taxis (mano·v ra per cui è logico ammettere una certa mo bili zzazione del sacco nel canale inguinale), mi sembra che si possa dedurre benissimo che i) c:a cco, a causa delle continue manovre di riduzione praticate dal 1p. medesimo, si·a di\ enuto li bero n el canale inguinal e e sia stato quindi &uscettibile di movimenti ampi, anche indipendentemente da manovre di trazione o 1di compressione esterna. 11 Ia,·0ro dell'Haim (Arch. f. Klin. Chir., Bd. 113, H. 4, 1920) conclude che oltre all e riduzioni ap· parenti delle ernie strozzate, per manovre esterne, ' ' i sono ca5d dati unicamente da forze interne (peristalsi delle anse incarcerate, trazione del mesentere), il che 1produce in sostanza gli stes51 effetti della riòuzione apparente, ·cioè lo sposta• 1nento ·di tutto il saicco erniario nello spazio prop eritoneale. Inoltre egli dice: « .. . l'ernia properiton eal e non raippresenta l1na specie a sè, ma 1

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FASC.

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analogamente alla stasi fecale nell'intestino err1iato, alla inf i·ammazione erniMia ccl .allo strozzamento erniario, rappresenta un cc incidente n ei11iario cl1e subentra nello strozzamento di un'ernia inguinale preesistente, o per manifestazioni ester· ne (rid11zione apparente) o an·cl1e spontaneamente '!)er l'azione di forze interne (peristaltica e tra zione del m·etSenterio). Il qurudro patologico è simile a .quello di una riduzione apparente con la "liff·er cnza che ncm hanno 1Preceduto m anirpolazioni estern e, e pTecisamente insorgenza di fatti occluc:iyi, in un'ernia inguinale (o crurale) preesi&tente rla lu11ga d·ata, m entre contemporaneamente e poro prima 1a tumefazione erniaria esteriore è scompa.rsa. Il quadro patologi-Co è così t~pico che la diag11osi pt1ò essere fatta prima » . B quind1i probabilhssimo che il fenomeno di Haim si sia ripetuto in questo paziente; che cioè i movimenti p eri&taltici, esager ati in un 1Primo tempo di lieve strozzamen~ e quelli di trazion e del m esentere, mo,rimenti che, secondo l'A., sa• • rebbero presenti nello •strozzamento, abbiano fatto sl chP l'ansn intestinale è stata :vichiamata verso la cavità a;ddominale: il cingolo ·s trozzante non ne ha p ermessa la rid11zione, e così ·contenente e c·o11ten11to si sono troYati imprigionati fra il perito11eo e la fas cia trasvensalis, precisamente nel gra6So pro1p eritoneale, ove infatti sono stati ritrov-ati dal ·c hirurgo . . Lo scopo mio è f>tato semplicemente di segnalare questo caso di falsa e spontanea riduzione di ernia inguinale strozzata, caso che segna una giusta conferma alla teoria d·i Hatm; dal lato pratico . gioverà ri cordare il non doversi praticare il taxis, se n on in quei casi ove l'indicazione sia asso tuta ; per la cura, sia per rtdt1zioni false col t..'lxis, sia 1per false riduzioni spontanee, non vedo di megljo ch e l'ernio-laparotomia con taglio obliquo e la conseguente ricostruzione a strati coi meto,do ,del Bassini. 1

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Pubblicazione utile e praticissima: Dett. EDMONDO VENEZIAN

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PRONTUARIO TERAPEUTICO Vademecum per il pratico. Prefazione del Prof. UBERTO ARCANCELI·

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SEZIONE

J..!\.Nì\O XXXIII. FASC. 49]

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PRAIJ CA

OSSERVAZIONI CLINICHE.

cara 7 ascaridi. Usci guarito dall'Ospedale il 30 luglio 1926.

OSPEDALE GRANDE DEGLI lNFER~IJ DI \ "ITERBO.

Il presente caso è 5tato per noi di un certo in~ teresse, ·s ia per la rarità de·l reperto al tavolo operatorio, sia 1p er la sorpresa ·d iagnostica, mentre l'attenzione nostra era rivolta alla precedente ferita da punta o ad un processo appendtcolare o d'occlusione intestinale·, senza ·p erò tener presente l 'ascartdtasi e l e sue conseguen ze. L'anamnesi personale, remota e 1prossima, era muta jn rapporto all'elmintiasi ed il complesso sintomat~ico era cosi vago, che non era possibi 'e forn1ulare una precisa diagnosi prima d~ll'a'"t0 operativo, specialmente. se si tiene conto chP ossef vazioni di O·Cclusione intestinale di ascarirJi so.no a&sai rare nella 1pratica chirur.gja. Il pre3ent~ c.aso 1ci ha ancl1e stimolato a ricercare nella bt· bliografia osservazioni simili, onde fonnarci 1.111 con cetto sulla ascaridiasi jn cl1ir1.• rgia. E per accennare alle ascaridiasi chi ·urgic11... meno rare, ricorderemo ·d-a pprima i casi, ~ l cui l'ascaride, penetr~to dal ceco .n el Jume dell'appendice vermiforme, de.termina un v·ero e proprio attacco appendicolare, come nelle os5erva, zioni di Brun, Lann·e1ongue, 1L e Roi ·des }3arres, Ponce], Henry, Zambelli, Raffaelli. In taLi 1contin genze la linea di con dotta è oltremodo semplice·: si seziona cioè alla base l'appendice e con essa anche il verme contenuto. Giardina, della scuola di Gior,dan o, afferma che nel decorso dell'asr,aridiasi sono a.nnidate nel lume dell'appen·dice numerose uova ·di ascaridi, i quali andranno poi ad invadere l'intestipo, per cui ritiene consigliabile, negli interventi per occlu.s ione intestinale da a&caridi, terminare con la cura radicale dell'elmintiasi, asportando cioè l'apipendice. L'ascaride può inoltre dall'intestino incunearsi lungo il coledoco o il 1dotto ,di Wirsung e risalire fino al fegato o al pancreas oppure arrestarsi lungo il tragitto e determinare un'ostruzion e ciel dotto esc.retore. CO!si S1a.brazés, Pal'ld elier e Bonnin riferiscono ·di un caso, in cui un ascaride bloccò i1 doitto di vVin5ung ed il paziente morì per un <e -Oisor.cline n ello stato anatomico e funzj on ale del pancreas )) ; dettj autori hanno anche raccolto ne.ila letteratura un'altra ventina di cast con ascaridi risaliti nel pancreas. L'ascaride, mediante le 3 labbra, munite idi robu5ti muscoli motori e rivestite internamente di robusta chitina e, in alcune specie, anche con margini fortemente dentioeolari (.i\.lessandrini), può pure esercitare in un punto de·lla mucosa • intestinale un'azione abradente più o meno intensa sino a giungere, .con tln processo più o meno rapido, alla perforazione . .L\.. seconda della rapidità ·del processo. si aYrà una diversa evo-

.Sezione cl1irurgica diretta dal dott. UGO ROSI.

Su nn caso di occlusione intestinale da a ca1·idi. per jl dot t.

.L\..NTONJO

BACI-IECA. assistente

Rolando B. di anni 11, di Marta, studente. Genitori e fratelli viventi e sani. Soffri i comuni esantemi ·dell'infanzia e non ri-corda altre malattie deg.n e idi nota. Il giorno 7 luglio 1926 alle ore• 18 .casualmente si punse con un grosso ago da materassaio, ·che penetrò profonrdam,e nte nei tes,surti del quadrante inferiore destro dell'addome. Il .giorno 8 luglio 1926 alle -ore 8 il paziente i.ncorninieiò a lamentare intensi ·dolori a tutto l'aiddome, ma specialm ente in corrispondenza .della fossa iliaca destra; si aggiunse quindi senso di malessere, nausea, vomito ostinato, meteorismo, alvo chiuso. Non febbre. Fu trasportato d'urgenza all'Ospedale J'8 111glio 1926. Esame obiettivo. 1Condizioni generali discrete; ·sen~ori o integro; decubito supino. Conformazione e s,·iJupipo 1del sistema scheletrico regolari; masse muscolari mediocri.; pannicolo adiposo discretFimente s'riluppato. •Cute e mucose visibili dl colorito pallido. Non edemi, Non ghiandole ingor.gate·. Pupille bene reagenti. Dentatura regolare e sana. Lingua patinosa, arida. Riflessi normali. ~ulla ·di notevole agli apiparati re&'Piratorio e car.diova&co1are. .t\ d,dome ·di conformazione regolare, assai dolente alla palpazione, specie in corrispondenza della fossa iliaca .destra. Ad una palpazione prof on.d a il paziente reagisce con dife5a muscolare -O.i tutto l'addome e si avverte una tume.fazione di grandezza e limiti non bene 1p recisabili si'iuata nella fossa iliaca destra, sopra alla piega Ing:t1ina•le. ·Con la ·p ercu ssione 1si apprezza in tale regione una zona di riduzione di s11ono non a limiti netti. Esame dell'urina: assenza di albumina e di -zucchero. Il giorno 8 luglio 1926 in narcosi e.tereo-cJoro·t ormi<:a si prati1ca un'incisione ipararettale destra e si segl1e il tragitto della ferita -Oa punta per 11na minuta esp.lorazione). Appena inciso il piano sottocutaneo, e precisamente 1dove finisce il tramite -Oel1a ferita anzidetta, si trova un l'ieve stravaso sanguigno con qualche coagulo. La ferita fu ritenuta ·di lieve entità e certamente non in rapporto di ·causalità con la imponente sintomatologia rilevatasi; si credette quindi opport11no aprire la cavità 1peritoneale. Immediatamente •si !Presenta 1all'osse1'vazio,n e lln tratto -dell'ileo, .1ungo circa 20 cm., riempito e disteso da grovigli ·di ascari1di ed ancora, al disopra e al disotto di tale· tratto, pochi ascaridi isolati, ·visi·b ili attraverso la parete intestinale. Si pra. ti,ca nella !J>arete dell'intestino ostruito un'intCisione trasversale, lunga circa 1 oem. e con un ]{lemmer si estraggono 33 ascaridi di una lunghezza media di 25 cm. Si procede quindi alla enterorrafia ed alla sutura delle pal'eti addominali. Dopo 5. giorni 'fu somministrata la ·s an, tonina eid in varie 5cariche il paziente emise an-

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lozione della malattia. Così se l'abra5ione sarà intensa, continua e rapidissima, la perforazione avverrà senz'altro nella -cavità peritoneale, come nella osservazione di Gilberti e, se no.n si ricorrerà ad un pronto intervento chirurgico, seguirà certamente una peritonite acuta generalizzata. Altre volte inv e.ce l'azione delle labbra dell'asca ri·de si svolge più lentamente ed il peritoneo ha il tempo sufficiente :per formare .delle aiderenze e cir.c ondare il punto, dove si va formando la perforazione, .d etermi.n andosi cosi una peritonite circoscritta o ascesso verminoso (Brun) ... Tale ascesso si ~rirà ·e si f~stolizzerà, o all'esterno e cioè nella regione ombellicale, come nei bambini (os&ervazioni di Bellantoni, Gilberti), oppure, come avviene 'Più 'facilmente negli adulti, si aprirà nella regione fPerianale• o nella regione in.g uinale (osservazione di SteV\1 art) o nella regione crurale (osservazione di P alma) o nelle pareti addominali (osservazione di Cannelli). Più frequenteme•n te il •Chirurgo viene ad imbattersi con gli ascaridi in ca5i di occlusione intestinale. Se si considerano le dimensioni di tali nematodi e cioè sino a 25-30 cm. di lunghezza con 10-15 mm. di diametro, la proprietà di aggomitolarsi tra ·di loro ed il frequente grande num ero ne·l lume intestinale, ben si comprende come po&sano questi ostruire un segmento del tubo diger ente, per lo 1p iù l'ileo, e rendano llrgente l'intervento operativo. Di solito in seguito aJl'imponente quadro sintomatologico, specialmente negli aidulti, si diag.nosti·c a l'ostruzione intestinale, se·nz~ poterne precisare la cau5a. Individuare per tempo l'ascaridiasi significherebbe prevenire 1delle complicanze e risparmiare talvolta gravi interventi chirurgici, ma spesso la malattia decorre ino&servata e si giunge. cosl a.i tavolo ,operatorio. \iarie osservazioni si registrano di ostruzioni, in cui il chirurgo ebbe la sorpresa di rinvenire nel lume intestinale un 'groviglio enorme di ascaridi, .che fu neces5ario subito aJlontanare ,p er riattivare la funzionalità del tubo digerente•. Kotzareff riferisce di un caso di occlusione intestinale dovuta ad un groviglio idi 15 ascaridi, che estrasse mediante l'enterotomia. Aperlo in uri bambino con fenomeni occlu5ivi, in cui con la 1palpazione profonda si apprezzava nell'addome tm tumore duro di forma cilindrica, con al disopra le anse intestinali in contrazione, r invenne ·vicino alla valvola ileo-cecale un gomitolo di :i.scaridi, cl1e furono estratti mediante l'enterotomia. Strate.r in un caso con alvo chiuso e simu· lante un'invaginazio.n e inte&tinale trovò 50 cm. di ansa intestinale piena di ascari1di; fece la r e~ezion e e terminò quindi con una enteroanastomo~i latero-laterale. In tale segmento d'intesti1

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110 resecato erano contenuti un centinaio di asca ridi. Giardjna riporta un ca5o operato da Giordano, in cui il colon trasverso era ripieno di ascaridi, ·Che nell'intervento operativo, con la compressione manuale furono sa>inti verso il colon .discendente; il paziente fu subito quindi trattato con santonina e nello 5pazio di 3 giorni emise 180 vermi. Zambe·lli ·descrive 2 casi di occlusione intestinale da ascaridi operati da Pieri; in t1no furono tolti 120 vermi, nell'altro 70: in. ambedue i casi si: ricorse all'enterotomia. Gier~ 5on riporta ancora 6 casi di O·struzione intestinale da ascaridi osservati nell'ospedale di Riga. Altri casi ·f urono osservati da Fayon, Schackner, Myg.ind, P eras5i, Del Lago, Cartolari, Step. Si r egistra anche qualche 05servazione. di ascaridi contenuti dentro un'ansa intestinale erniata eche furono la causa dello strozzamento erniario, come nel caso di ernia inguinale illustrato da Chatelin e nel caso di ernia crurale di De Gironcoli, il quale rin,1 enne 3 ascaridi dentro l'ansa erniata, che fu ,poi resecata. Il numero grande di ascaridi, che risultano estratti i.n alcune delle suacce•n11at·e osservazioni non può destar e meraviglia, se si tiene conto che e5si si moltiplicano in breve tempo, soltanto jn parte possono fuoriuscire con le feci senza ln. terapia specifica, ed inoltre talvolta ipuò aversi u.n 'infestione massiva per una mas&iva ingestione ·di uova del parassita. E qui a proposito di ascaridia5i massive, ricorderemo il caso, cbe riporta Henoch, di un bambino, che, do.po aver preso un antielmintico, emise tanti ascaridi, da riempire parecchi vasi da notte ed il caso di Fa11conneau-Dufresne idi un fanciullo di 12 anni, che emi&e 5126 ascari·di e non tutti furono · contati. L'ostruzione i.ntestinale da ascaridi è da con·siderare d11'nque sempre una rarità chirurgica, ma va sempre tenuta presente n·elle occlusioni intestinali, S!Pecie dei bambini. E dovuta di 50lito al grande numero di ascaridi, ma può aversi anche per un piccolo gomitolo ·di questi ed in tale evenienza entra in causa, 1per determinare l'occlusione, pure uno spasmo delle pareti intestinali. Riguardo alla terapia M.argarucci ha propo5to 4 linee di condotta: 1) schiacciamento del nodo verminoso, caccian.ao in basso i parassiti senza aprire l'intestino; 2) enterotomia, estrazione dei vermi ed enterorrafia; 3) enterotomia, e.5trazione dei .vermi ed enterostomia; 4) resezione del segmento intestinale contenente i vermi. Il 2° procedimento ci sembra il più razionale ed è quello· che ha dato ottimi risultati a vari autori e. chefu anche usato nel nostro caso. 1

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SEZIONE

XXXIII, FASc. 49] BIBLIOGRAFIA.

AUSSANoncNI. Parassitologia. Tipografia-Litografia ·Consorti, 1924. APERLO. Il Policlinico, Sez. Prati.ca, 14 settembre 1919, n. 37. BELLANTONI. Ibi1d., 1919, fa.se. 12. BRUN. Ibid., fase . 41, n. 1481. CAN:'.'lELLI. Giornale di Medicina Militare, 31 dicembre 1917. CARTOLARI. Gazzetta ,degli Q51pedali e delle Cliniche, 19U.3, n. 73. CHATELIN. La Clinique Enfant. , 10 ottobre. 1910, p. 616. DEL LAGO. La Riforma Medica, 1908, p. 61. DE GIRONCOLI. Jbid. , 1922, p. 102. FACONNBAU-'DUFRESNI3, ,in EICHHORST. Patologia e Terapia Speciale Af edica, vol. Il. FAYON. Obstruction intestinale rlile au.T .-lscar. lombric. Thèse 1de 1P aris, 1901. GIARDINA. Il Poli·clinico, Sez. Pratica, 1926, p. 861. GrLBERTI. Ibid., 1920, fase. 51, p. 1485. GINGERSOHN. Deutsche Zeit5cl1rift fur Chirurgie, 5 giugno 1922, vol. 169. HENOCH , in EICHHORST.

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PHA'f !LA

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SUNTI E RASSEGNE. PATOLOGIA GENERALE. La patogenesi dell'attacco apoplettico. lK. \VFSTPHAL. Deutsches A rchiv filr Klinische Medizin, aiprile 1926).

\\'esf4phal ha pubblicato tre articoli che e51Pongono le ricerche anaitoono ...pato~ogiche e clinichea sostegno <!elle sue vedute 5ulla patog·enesi del1' attacco apoplettico. Il primo lavoro, eseguito in colla;borazìone con Bar, riguarda le ricerche anatomo-patologiche, le q11ali non a utorizzano a far ritenere c11e l' i~»er­ tcnsione arterilJsa sia sufficiente da sola a deter· minare la rottura d 'un'arteria cerebrale. Lambert ha già dimostrato su·l caidavere che per provocare lo squarcio d 'un'arteria cer-ebrale è necessaria la pressione di almeno due atmosrere, ossia 152 Hg; ohe l'attacco aipo1p letti•co si pro. duce solo nel 20 1per cento ·dei casi d'ipertensione, e 2 volte su 30 soggetti che non presentavanoaffatto tpertensione arteriosa Questi dati fanno pensare che la rottura d'una arteria cerebrale mn si può ''erificare senza la preesistenza di l&Sioni vascolari. ' ''estphal e Bar hanno fatto ricerche in·t ese a flimostrare l'eststenza e la natura idi queste lo, sioni vascolari in una serie di sedici autopsie. Xei focolai di rammollimento cerebrale e nelle ·v icinanze si trovan'o speciali lesioni di necro·si, che colpiscono le arterie e le arteriole, le vene ed i capillari, e che s'iniziano dalla tunica mie.. dia, m115colar.e. Questa da(p(prima si tumefa, i nuclei si rarificano e poi SCOilllPai.ono; si ha una dElgenera~ione. inten5a con formazione di vacuo. li. La necrosi si avanza in seguito nell'intima enell'aYventizia; la parete vascolare appare allora· tumefatta e degen·erata, le lamine elastiche aip-paiono dislocate e spezzettate. In queste condizioni si ha un'infiltrazione di sangue attra·verso le pareti del vaso, che p11ò raggiungere le proporzioni di un vero 51Pandimento ematico tra la parete del va5o e la guaina distaccata e respinta eccentricamente. Si hanno così dei veri aneurismi dissecanti, ohe non sempre si riesce a trovare, ma che sono sempre all'origine dell'emorragia cerebrali. Queste lesioni necroticl1e paravascolari , c11e hanno un punto di partenza mesova5colare son.o ben distinte dall'arteriosclerosi, con Ja quale possono associarsi, ma non hanno con essa alcun rapporto. Le lesioni stesse sono la causa dei rammolli· menti bianchi e rossi o dei grandi flxolai emor!'ag:ici. E perciò che intorno a questi focolai si


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I L l'OLICLINICO

trovano spesso rp iccole emorragie dissem inate, a livello· 1d elle quali le su dcscrii tè lesioni si riscontrano con particolare nettezza. Tt1ttavia non sempre ri·esce possibile metter e i n evirtenza le lesioni otesse at.torn ') a·d ogni fo colaio emorragico, forse p er chè i nostri mezzi -0.'indagine non 5ono tali da ·p oter sorprendere le forme iniziali. ~ .certo però eh e esse non si tro, ano mni. n 8i territori cer ebrali sani. \Vestphal e Bar ritengono che la rottt1ra emor-ragica si.a in dipenid enza uni camente delle lesion1 in disc11ssi one. Uno spasmo arterioso i ntenso e di lunga 1durata, come se n e hanno negli ipert·esj, può rorn1promettere fortemente l'irrigazion·e del terrjtori!) corrispondente, se s1 verifica su di u.n 'arteria le cui pareti siano turrnefatte. Se st d etermina l'occlusione completa dell'arteria si ha 11 rn.nimo1Umento volgare. Se invece lo spasmo ceS$a improvvisamente, il brusco afflusso di sangue nel territorio arter o-capillare la cui nutrizior.;, ne P g-ravemente compromessa, basta a provocare la dirffusione del sangue attraverso le pareti 'rasc.ol:1ri ed anche la rottura c1om-pleta. \\res'bphal, nel secondo arti colo , espon e I.e osserYaz]oni cliniche che confermano l'influenza de 110 51p::ismo vascolare nella p·a togene5i -Oel p rocesso em orra.gico tntracer eb-rale. Queste em orragie si :p roducono quasi sempr·e in indi,idt1i che vanno so·g getti a crisi d'iJpertensione. senza che Jesionj arteriosclerotiche o renaJi r.;e1nbrino avere ni cuna .in!Juen za al riguardo. Qu este crisi 1d'ipertensione son o verisimilmente leg~te A spasmi vasoolari generali. Ma com e in tali ma.Ia ti si ipossono avere spasmi arteriosi vari am enti';) localizzati (angma p ectoris, sindrome di Raynaud, claudicazione intermittPnte. amal1rosi imrpro'"'isa e transitoria), così' si pos5ono veriJicare spasmi localizza'ti cerebrali che provocano .sin1dromi ap~letti.f ormi t ransitorie (emiJ>1egie, monoplegie, afasie}. \Vestpl1al ne riporta cinque casi. T.a}ora questi ictt1s angio$J1ast.i ci si ri p etono fino .alla morte , . .t\ll'autop.sia non si constatano n è ernorra.Q;i·e, nè rammolltmento, ed in 11n caoo V\Testp.b al ha trovato lesioni di necrosi vascolare a punto di partenza mesart_er ioso, del tutto simili a quelle .che si trovano nei f ocolai emorragici o nelle imm ediate ivicinanze . . I pir.coli disturbi dell'iipertension·e arteriosa (vert1gini. cefalea, storoimenti, 1diiS01'dini. m entali t ransitor). ronzii agli oreoohi , 1disturbi oculari, ierisl di C()Ill él transit)Jrie) hanno la m edesima 1PatogeT1~si. ·rn t ti q11esti dist11rbi si rise on trano nella 5toria <lt'i mnlati colpiti rla apoplessia cerebrale. E l ' :1.t tncco stess0 non 0 così. irnprovviso, come ~r11 rrnl ment e si r itiene, ma g-Pneralmente è pre · 1

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ceduto ·da sintomi premonitor1, che sono l' espre~ sione dclJo spasmo •di arter1e cerebrali. D'altrc1 parte negli iperte5i si può frequentemente ril·C· ' 'are all'oftalmoscopio Io spasmo delle arterie re tinichc ed alla C3'pillaroscopia lo spasmo di alr·une anse ·capillari che Cl'Jntrasta con la. dilatazione ·dei caipillari vi-cinì. L'orig]ne diretta degli spasmi arteriosi cerebrali non si ~uò attribuire all'a·d renalinemfa, perchè le arterie cerebrali, come quelle coronarie, reagi scono all'a·drenalina in mo1do iparado5sale, oosia • con la ·dilatazione. Ma non è dubbio che alla dilatazione può seguire Ja co.strizione secondaria. e le variazioni frequenti ed ampie del regirme circola torio fa voriscon o l'emorragia cerebrale. L'ipercolesterinemia può avere un~ìniluenza non meno importante n-el 1Sensi1b ilizzare J.e arterie cerebrali alle reazioni spastiche : eooa si tDova di regola in tl1tti gli indiv~.d'l1i af'fettì da rup~Je~sia cerebrale. Come nella ·sindrome ·di Raynaud e nella clau·dicazione intermittente , .gli spa smi arteriosi localizzati ipossono durar.e da 5 minuti a parecchie ore ed anch e a qua1(?11e giorno. Ora il cer,rello è l'organo m eno difeso p er resistere all'anemia conSPcuti.,,a a Lali spasmi, s·p ecie nel terrjitorio delle a~te!'ie dei nuclei grt_~i ·centrali, che 5ono termi. nali, nascono ad angol::i retto dai grossi tronchi della base e penetrano ·direttamente nell'ence·falo. D'a tra parte gli esperimenti fatti sui gatti, sui conigli. e sui cani .dimostrano che la reazione del tess11to cerebrale cambia rapi'damente dopo la morte div·en endo acida. Per 1modo che questa partj colare sen5ibilità 1del tessuto cerebrale e dei suoi va1si in rCllp.porto all'anemia spiega come l'angio· snasmo 1possa 1determinare da solo le lesi1)ni angi onecrotich e riscontrate ,da ~estphal, specie nella n1rdia, negli indiYirdui morti d: aipoples~ia. 1

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Si con1prend·e inoltre come per la intensa dilat ·izione secondaria seguìta allo spa&mo si possa avere l'em(lrraigia, la quale .p uò essere ancora favorit.a 1da condizi•')ni ci~colatorie speciali che costituisco~10 in alcuni in·di,1 i·d11i, o in alcu ne famiglj e, l'abito apoa>lettico: ten denza alla pletora. alla stasi ,,enosa e ca;pillare, d'ragilità vascola re che si estrinseca con angiomi cutanei, telangectasi·e , edemi di Quincke . ..\:dunque rapoplessia, secondo la patogenesi &O· c::;tE.'n11ta da 'Vestphal, non è in rapporto all'arte riiosclerosi, ma è dovuta ad uno spasmo cl1e in1 zialmente è affatto funzionale. Si s.pie7herebbe così come t1no spasmo local~z 1ato, o an·che una reazione inversa, possa t:.p1ep-:Jre Jp emorragie cerebrali dC?i giovani. che 60· 1pra.v,rengono senza c-ause élJ}>parenti e senza pro dromi. 1


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SEZIONE PRATICA

_L\ naloga 1p atogen esi potrebbe essere invocata p er alrune emorragie meni11gee e per alcune emorragi.e viscerali cl1e so1pravvengono negli ipertesi . c.}uessta concezione pat0igenetica dell'emorragia crrebrale ha i Sl1oi ~orollari di tera,pia 1Preventiva, che dovrebbe essere ipotensiva ed antispa. smodi ca: riposo a letto, diuretina, iodo, dieta poY<'ra di colesterina, iniezioni di zolfo. Wesftphal inoltr,e consj,glia idi e·vitare ogni sorta di reazioni vas0-motrici d'orig.ine psichica o fi6ica, tra le quali ultim·e e,g li ·comiprerude i bagni caldi ed i l"3gni carbo-gass.J si. v\lestphal ha in'fine istitt1ito esperim enti atti a -verificar e la sua concezion e patogenetiea, a verificare •c1o·è se le arterie di m edjo cal1bro ipo&.Sono s.nbire contrazioni spa:stiche di tale intensità e durata da comprometter,e la cjrcolazione cerebra1r, e 1se un'anemia cerebrale circoscritta di ,durata sufficiente -è capace di rirprodurre l esioni apor,lettie:h e nel cervello. Al riguardo 1è 1da rilevare che l'ampiezza della motilit.3. vascolare è evidentissima n ella grossa arteria dell'orecchio del coniglio, la quale sia s1pontaneamente, 1sia sott•o l'azione di eccitanti divi:irsi è capa;ce idi variare il propri o calibro da mm. 0.5 a mm. 2.5. Q11est'ampiezza dell'0rscillazione del calibro d elle arterie trova il suo riscontro in clinic a. :e ben noto come nella clau,dicazione intermittente il -pol5o della pedidia può transitoriamente scompaMre, come il polso ,della raidiale in alcuni casi di sin,dro1ne idi Raynaud, e che n ell'armauros1 transitoria l'arteria centrale d ella r etina di venta prc!3so che invtsibil e all't1fta1moscopio. Fjsoher osservò f.ocolai a;popletti ci idelle arterj1~ cerebrali con n ecrosi rtella inedia in coni gli &ottQ1Posti. a ripetute iniezioni endovenose d'adrena lina. Ma è ·dubbio se tali lesioni ·devon o attr1. buirsi a spélismo pro,rocato dall' aidrcnalina. o al 1' azion e tossica diretta sulla parete <lel ,,aso. 'Vestphal ha praticato la l eO'atura <lel1e du e carotidi e. id elle due su·cclav jr ri cani sott. )posti alla narco5i eterea e mantenuti i11 ,,ita con la tracheotomia e l_a respirazione arti ficiale. Il cerYello ,p rivato .dAl 5angu·e delle carotidi e rlellc ''ertcbrall -si trovava in uno stato cti anemia intensa mant P.nuta per 'o ltre 20 minuti . Si toglievano quinrfi le le!?ature e si tentava di ristabilire la <!ircola zion.e me·diante iniezioni d'adrenalina. La sopraY vi·vp11za non era lunga e l 'esam e del cervello non mostrava lesioni macroscopiche, ma all'esame ì$to11ogi co si trovava: emorra.gie p er d iapedet>i t'on le5ioni. •d elle ,p areti .delle a rteriole, dell e vene e dei capillari. "'re~tpJ1al infine r iferisce un çaso clinico che, F'P-rondo 111 i, a'rrebbe tutta l'evidenza dimostrati,ra <li 11n esperimento. 1

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Un'1 giovane donna operata p er peritonite ebib e una sinc0ipe con arresto d ella cir colazione e d ella respirazione per -circa 15 minuti. L'inferma riviS6e dopo un'in tezion e endocardiaca d 'adren alina. Tutklvia l'infermo rimase in coma con co11tratture 1nu5colari e scosse c lonicl1e. L'in•domani si ebbe n l11ova sincope che rese necessaria una iniezjone endocardiaca id' adrenalina. Morte dopo 36 ore dall'operazione. All'auto1Psia o.i trovò che la sosta11za bianc-a cerebrale era disseminata da piccole emor ragie ·della grandezza d'u n grano d i miglio. Al1'e~arme mj croscopico si con statò cl1e queste emorragie cir~ ondavano arteriole, v enule e capillari. Al cuni d i questi vasi avevano aspetto normale, ?.l.tri avevano la media ti1im efatta con scomparsa d ei nuclei e dissociazione delle lamine elasti cne. Qu ~ste le,,ioni che sono affatto analogh e a quelle cl1e si trovano nell'apo1Plessia, sarchJ)ero state determinate dall'anemia ,cerebrale 1d11rata 15 min il ti e che aveva p receduta la 1nortr idi 36 ore. 1

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Dn.

CARDIOL001A. Le malattie del cuo1·e e dei vasi nel 1926. (LEREBOULLET

e

H EITZ .

Pari.e; J.Iédical, n. 27, lu.

gli.o 1926) . Fisiologia. Secondo \taiquez e Douzellot invece di ·un llnico centro di atltomatismo iposto n el seno,

ve n e sarebbero due,· indtpenden.ti, uno 1Per le or ec chiette ed uno per i ventricoli, ognuno ci ti qu<:ili sarebbe eccitato dalle Yariazioni 1della prPS· sione cl el sangue nelle cavJtà corrispondenti. Qui vi en e apipli cata l'ipoter,i ·di 1Géraudel idei cardio · nettori (card io-necteurs) che sarebbero delle 51pecie di piastre m otrici giganti inter calate tra i n ervi a ffer enti ed il mjocardjo, ed irrorati ciasc11r10 con un'arteria propria: l'arteria d ell'atrion ettore (o a r teria del nodo di Keith ·e Flack) e ~trteria dcl ventricolo-nettore (dell' insieme cioè d el n odo di Ta\vara, del f.ascio di J-lj·s e delJ.a retn d1 Purl<inj e). :e attraen te ammettere che le variazioni d el flusso di queste arteri e, eccitando 0 cteprrimendo la funzione del <' carnio-n.ecteur » possano acceìerare o rallentare il ritn10 d elle orecchiette o dei ventricoli. Q11esta nuova concezione dell'a11tomati smo d up1ice deJ cuore sembra fe conda di risultati. Bard (A r ch. mal. du coeur, febbr.-noY. 1925, 45enn. 1926) in vari articoli dimostr n 1'ufficio prepon derante delle pres ioni intracavftari e nell'aucom$'.\tismo del --cuore. Il riempimento delle cavità, f.crli dire , tende a scatenare la oistolt>, che si pro·111re al momento in cui la pressione a scenrtente t»na-p:innQ"I? la soglia Yo1uta. Così 10 stato di ,·uo1

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JI. POL ICLINICO

tamento delle cavità detevmina a un .dato istante 1a cliastole. HP-nrijean (Acad. roy. de méd. Belgique, 28 setiembre 1925) •dimostra con bei lavori che la contrazione ritmica d·el c uore si riJduc e a dei . feno1.meni e~ettrici, pr<Ydotti negli ammassi cli tessuti .!ipecifici sotto l'tnfluenza 1qi fenomeni fisico-chi1

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m:ici. Radi oscop·ia. Bordet ha fratto interess·anti studi sulla d·l latazione del cuore (ìBailli1èfie, 1926) cerè ando

di fi,ssare i dettagJ i tecntci che vaJ.gano a distinguere qu.e sta dalla iJpertrofia. Egli 1distingue una dilatazi-one fisiologica che aumenta le dimensionj .del cuore soltanto n·ella di.astoi.e,. le 1dimen Bioni sistoliche restando uguali, ed una ·dilatazione piatologi1ca ·ohe si ha quan·do anche le dimensioni ·s istoliche si esaigerano. . Le dilatazioni irreducibili non si osservano ei1~ nelle aderenze extrapertcavdtche, nella coincide:c. ' za di aneltrism.i artero-venosi, nelle asistolie pro · gressive con regolarità del .p olso segnalato da. Vaquez, nelle miocaf!die idi Laubry. Se si v;ede nel corso di diversi esami il volume del cuor e aumentare reg'olarmente e rapidamente, si pru<::. ·p revedere . una crisi di grave insuffi1cienza oardia:ca., Elettrocardiografia. Ricordiaimo come aissai in· teTe6$anti il « Précis d'électrocar,diogra'Phie » di Petit e l'o,p era idi J'iburcio Padilla: cc Electrocardi.ografia » (Bueno·s Ayres, 1924). Due osse:rvaziofli d] Pezzi (A rch. mal. du coe·ur, dicembr.e 1925) dimostrano 1che delle alterazioni discrete e transi . torie dell'elettrocaridiogramma possono corriS(p!Ondere a dei rumori mal battuti, indiis tinti che s1 intercalano tra i rumori normali. Qt1ando que&te alterazioni persistono, e s·opratutto se .si accompagnano a gran1de variabilità n:ell'aspetto ·d ei complessi anormali, si deve portare una ;prognosi oscura. Lian .e Petit (Presse méd., 20. marzo 1926) publ>li,cano cli tre malati cne pre&entavano !delle sincopi senza alcuna turba ·del ritmo e nei quali il solo elettro1c ardiogramma mostrò J.'esistenza di un disturbo della con.dv.zione p.ella branca destra del fa.scio di His. Uno idi questi malati dopo un anno presentava il :p•olso raro 1Permanente. Clerc e ·L évy (Soc. biol. , 20 marzo 1926) in al cuni malati con 1di1atazione e ipertrofia •di ouore, con :ifposi&tolia irriducibile, hanno trovato una modificazione 1del tracciato elettrico che avrebbe un gran valore prognostico. EsBa consiste in ciò: che l'ampiezza .delle onde, assai dimi.n uita l e rirluce a 1dell·e •deboli oscillazio·n i a livello della zona isoelettrica, insieme si ha un allungamento di Q R S e .u na inversi.one di T: id i 19 maiati con qi1e5to segn·o, 16 sono morti in poche settimane. Tensione arteriosa. Dt1mas mette in guardia 1

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contro l'errore che :può derivare nella misura della tensione arteriosa, dalla rigi1dità dovuta a nna cal1c1ficazione che colpisca un l11ngo tratto ·delle arterie. 1Interessante aissai 1è lo sturdio di Coguet (Thése Priris, 1926) sugli effetti della 1digestione sulla ·tensione arteriosa. Mentre ·u n pasto di prova di E~1 ald non eJeva affatto la pressione, il pasto d.l ·p rova di Loeper provoca ·dopo un quarto d'ora una lieve es·a gèrazione 1della pressione. U1n iPasto che c,c~mprenda sopratutto al'bumin·oi!di prodltce dopo una assai corta ipetten5.ione, una caduta bn1sca che sopravviene circa .al ventesimo minuto e dura un'ora. •I grassi non modif. :Lcano la pres• • sione. ·Gli idrati di carbonio elevano la pressione ·dopo mezz 'or.a idi circa 1 orri. e mezzo , e dopo du e o tre ore si torna alla no:rm~a. u .n litro e mezzo di latte produ•ce una i1Pertensione di 2-3 cm., gli 5tessi effetti ottenendosi 1con !'in.g estione d1' 1 Jitro di tisana, sembra che . l'aumento tdi pres. sjone clerivi dalla .distensione gastrica. Ipotensione arteriosa. Sono interessanti gli studt di. Dumas su quQsto argomento (Congrès franç. de méd. , Nancy 1925). Egli ·d esicrive delle :forme idi ipotensi·one primitiva coincidenti con un cuore gros~o ·e raptdo, e crede che sia l'ipotensione arteriosa .quella che ha ·cr eato l'ipertrofia e la ~jlatazion.e ·del ic uore in seguito al surmenage imposto al cuore per compensare questa ipotonia a. rterio5a. I toni oaxdiari restano in tali casi inefficacj, mentre risultati mi.gliori si hanno coi vas-0co.strittori (stricnina, adrenalina). Tp·e·r tensione arterio·Sa. \Vestphal (36° Congr. de '\O C. A.lem. de méd., aip•r ile 1924) sosti ene che il 90 % degli ip·ertesi sono icolesterinemici. I1dem dice Guy~I..aroche (La médeci ne , febbr. 1925). Invece Heitz e r,,abbé (Soc. méd. hop. nov. 1924) dicono che non esiste alcuna relazione costante tra il ten·ore del sangue in colesterina e la 1pre.soione arteriosa. Katz-Klein riiprende lo studio id ei raipporti tra iperten·s ione ·e diabete, e ritien·e (Medizin. J(linik., .fiiJc. 1924) cl1e il diabete non erei l'ipertensione, ma che invece molti iperte5i possano divenire diaòe~ici pP.r arteriosclerosi delle arterie del pancreas. 1\1olti iipertesi presentano iperglicemia (Kylin, Z entra1bl. f. inn. Med. , agosto 1924). .l\1a.riceJ La'blbé e Derroyelle (Soc. méd. hop. Paris, maggio 1925) hanno dimostrato che l'iniezi0ne di 11n milligram·m o di adrenalina a 1degli ipertes1 abb assa nP;ttamente la !Pressione, al contrario di. ciò ch·e si ha nei normali. I.econte (Journ. méd. de Paris, marzo 1925 · mette in evi1denza il valol'e di fattore ipertensi,ro che a-spettereb1b e alla menopausa cbe ·crea una ipertensione moderata e silenziosa. Ri gaa (Th èse Paris, 1925) presso gli ipertesi puri 1

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FASC. 49]

constatato azotemia e co5tante di .t\mbard norn1ale, confermand•o i dati riferiti da Aubertin e . Pavon n el 1912 alla Soc. de Biologie. Bai!lart (Prat. méd. franç., marzo 1925) studia molto bene le complicazioni oculari negli ipertesi: e r]c.h iama l'attenzione iSOipir a un proprio metodo per misurare la 1pr.essione nella arteria centra.le 1della retina. L'A . .consiidera un errore il ritenere il 1glau-coma una diretta .conseguenza della ~pertensione; anzi 1 g li tpertesi, dice, hanno spes~o un·a tensione oculare r.elativamente bassa. Dumas (Lyon rn éd., maggio 1925) mette in evi.aenza co1n1e dopo i 65 anni isia frequente un abbassamento di tensione, che secondo .que5t'autore $arebbe r esponsabile di un dato numero di rammollimenti cerebrali, in 1quanto la riduzione del. 1 'attivitA cir.colatoria ifa:cilita la trombosi nelle arterie ateromasi,che. Ciò con corda con le idee di Clo·v'is Vincent che avrebbe visto l'ipotensione con· c:;ect1tiva a &alasco esse~e seguita in poche or e da erniplegja 1per rammollimento cerebrale. Tera.pia ipotensiva. In Germania sj sono f.atti interessanti stu•d i smll'azione dei nitriti ipel' iniezinne: Nagy (Zentralbl. f. i. Med., febb . 1926), ha ·ottenuto con iniezioni sottocutanee di nitrito di 50da (da 2 a 4 ctgr.) un abbassamento della Mx • -di 30-40 mm. Le:pel1ne (Th er. de Gegenwart, marzo 1 9~4) usando 1-2 em e. id.i una soluzione di n itrito di soda al centesimo 1per 'rarie settimane, ha ottenuto id ei mi1glioramenti funzionali n·etti. Kahler lla esperimentato lJna s oluzione ·di lupinina (alcaloide ottenuto preparando la ~parteina) al 5 % che avrebbe un'azione d]screta ma troppo passeggera. Ky!in (Klinik. lVoch., settembre 1924) usa un ·qnarto id i milligrammo di atropina quattro volte al giorno, associata al cloruro di iealcio per attenuare la predo!ninanz.a del vago ohe esiste negli ipertesi. Scl1uz (Zentralb. f. Herz. u. Gef. , n. 3, 1924) ha av11to in 10 casi buoni .effetti .dall'animasa (estratto di (parete arteri·osa). B]cak (New York lourn. of med., marzo 1925) ha esperimentato allo stesso scopo dei vaccini colibacillari con notevoli efitetti iipotensivi ma t ran5itori. Maic Donald (Proc. ' Soc. exper. bi ol. a. "Yne d., 192.5) ha usato iniezioni intraven'Ose di estrat-to di .f egato in soluzione fisiologica con notevoli ·effetti. Di c;tilrbi del ritmo. Donzelot (So c. méd. h6p. , g-enn. 1926) sturdianrdo 4 casi di dissociazione auricolo-vPntricolare paro5sist~ca, ammette l'indipend0n~ normale delle sistoli auricolari e ventricolari e eostiene che basti una inibizione vagale o un o !=;p·a smo vascolare locale per 'Pl"adurre un d eficit transitorio del centro ventricolare. C~-1<5tE'x, Bereter,·ide (Arch. mal. du coeur. setl1::t

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SEZIONE PRATICA

tPmbre 1925) citano un altro .caso in cui la dissociazione parziale o completa era provocata da inibizioni vagali. ilVI eyer (loco citato ) avrebbe visto un disturbo •della. conduziione auricolo-ventricolare sparire durante lo sforzo o .con l' atro(pina. Parkinson e Bain (Lancet 1 agosto 1924) iiniettando in un caso di .crisi sin1copali con dis5ociazj one -completa 6 eme. di adrenalina riuscì a ·p ortare il .p olso a 110. , ... Ifoesslin e I<lap (Klin. Woch., luglio 1924) reBecarono il vago in una donna con frequenti si ncopi da dissociazione ottenendo llna accelera zione 1del pol5o a 120. GeraudP-1 (Arch. mal. àu coeur, ottobre 1925) propone una nuova classificazione del1e extra·s1 c::toli e 1cioè: protosi·stoli = contrazionj cardiache premature che si produ1cono 1quando la corrente ~angui gna si iaccelera a livello del << ca~di•o-nec­ tcur ,, corrispondente; le hy·s ter osi5toli o contra.zioni cardiaohe ritar.date. che si ,producono quando la corr.ente san·g Pigna si rallenta a livello del « cardio-necteur ;orrispondente. ~tepp e Schliephake (M unch. med. Woch., no vembre 1925) hanno arrestata una cris1 ribelle di ~aichicardia 1 parosoisti·ca con i niezione endomuf>colnTe di 1 em e. di colina al 20 %. Cardiopatia reumatica. Besançon-1\II athieu B Weil 1 4nn. de méà., febbraio 1926) sosteng·::> no che la cardiopatia costituisoe la localizzazione princl· pa le 1del reumatismo , le poussées articolari non c.:ir ebbero che local1 zzazioni secondarie, sebb,e ne <ii alto valore diagnostico. Gli AA. han fatto uno tu dio accurato del nodulo idi ..i\.schoff, che Coombs 11.a trovato an•ohe sulle sierose articolari, e che essi descrivono minutamente in id odici interessanti ta;vole. vVallace (Pedi atrie. Soc. of Chicago, dicembre 1924) ha trovato il no·do ·di A5choff nel 12 % dei casi ai gomiti, ginocchia. rachide, spalle, r a'riglie, dita. Clawson e Bel! (Arch. of I ntern. Med., gennaio 1926) cercano di provare l'i1dentità dell' endoc~rdite reumatica e dell'endocardite lenta. Etienne (La Medeci ne, marzo 1926) ha r iunito sette osserv.a zioni di ~ardioipatie postifiche a lung-a scadenza: 15-20 anni dopo il tifo. Warthiu su 16 autopsie ~di difterici ha trovato r 0stantemente delle lesioni note,roli del miocar cl! o (Journ. of inf ect. Disease, luglio 1924). In cant intossicati con tos5in.a difterica Edmunds e Coo per (Ass. o/ Am .Phys., ma,ggio 1925) hanno trovato sempre una n etta n ecrosi di Zenker. Lutem.. brtcher (Ann. d e med., ottobre 1925) ha se~re C·'n5t3.tato le5ioni simili sia sui malati che sut cani intossicati. ,,·arthi.u ha osser,•ato otto casi di morte ra•pida in porta tori di miocardite luetica latente rileYa ta a!1'autop6ia (A.1nér. H eart .Tourn .. ot1obre 1925) . 1

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IL P OT.TCLINICO

rj n~c- iti a fare la diagn osi di trombosi obliterante df'll'or0cchietta sinistra in un paziente ta ffetto da sten .Jsi mitralica con aritmia completa, in cui comparve : diispnea, cianosi, con pi·ccol·ezza del p0lso, oscillazioni quasi abolite, asfissia delle estremità con poripora, scomparsa ·del .p rimo rumore . .4.ngina dri petto. Richon e GallaYa:ridin hanno fatto al XVIIJI Congresso di 1ì\Iedicina a ~ancy degli inter.essantissimi ra1pporti sl1ll'angin a di petto studiando accuratamente 617 casL Tra questi hanno . trovato 65 malati ·co11 angina da •decubito (\Ttaqu ez), han rilevato c·om e particolarmente _gra\ri i casi in cui il dolore si associa al senso di soffucaziooe. ·Dedicano un capitolo all'angina n.e-vTosica e riconoscendo che non abbiamo aJ.rcun segno veramente caratteristico consigliano gran{ie riserva nella prognosi. L'angina da sforzo è :parsa sempre attribuibile a lesioni delle coronarie. Obern dor!er (JV! iln eh. med. Woch., sett. 1925) su 14 a11top:sie di anginosi ha trovato qua. i sempre restringimenti o obliterazioni di qualche ramo corona.rio , ma, in più, specie nelle forme cronl che delle alterazioni id el miocar·dio. Interessanti i lavori di Ormos (D<:uts. med . ll1och., n ov. 1924) che in 3 casi esam inan.do i gangli simpatici cervicali estirpati ad anginosi, ha constatat·o delle alteraz'ioni i5tologi che chs considera cau·s a. iniziale dell'ango-r: eos~ agirebbero provocando uno spasmo e delle lesioni consec11tive 1delle a. corona.rie. • Doumer e Gallavaroin (Arc/1. mal. d. coeur, dicembre 1925 e P11atique med. franç., genn. 199"'6) hanno descritto due forme di angina idi rpetto m edj astinica, in un ·ca:so provocata da llna palla ' . di fucile nel mediastino e nell'altro da un oancro del polmone i·nva>dente il media5tino. L'angina riflessa per aerofagia 1è ancora di~cussa. V aquez la neg.a. Fiessinger e Mar~inet l'amn1ettono·: Lian e Flora (La n1éd., marzo 1926> ritPngono l'aerofagia possa aigire ·da d eterminante ne.g li ateromatosi aortioi è cert·o che in al•cuni ' casi aidatti la cura della aerofagia con la belladonna e la diatermia id.anno 'b uoni effetti. Terapia medica dell'angina. Meyer (Zeits. f. K. rited., dicembre 1925) ha av;uto buoni effetti con endovenose a.i glucosio (10-20 {:ffiC. di solu ~ zione al 15 % a g-iorni alterni) sole o associ at6 alla strofantina, ohe agirebbero aibba.ssando I-a prec;c;i·one arteriosa e ·dilatando i capillari cutanei. T erapia chirurgic(1 dell'angina p·ectoris. La dt c;cusf:>ione ferve tra l'operazione di Jonnesco (resezionr d elle dt1'e catene simp·atiche cervicali co! loro gangli) e qu ella proposta da Hofer di ,.irnnn <~Pzione cl el n. 1 depressore di Cyon). Dr nielopolu nota che la resezion e dei ~angli inferiori e dei

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XXXIII

FASC.

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A. uhertin e Rimè (Presse niéd., gen11aio 1926) son

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[ANNO

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primi to1~ac1ci crea degli inconvenienti, in quanto essi ·d ann·1 origine a fibre simpat~che accele... atri ci e rinfo.rzatrici della contrazione tonicardiaca e che un certo numero 'Cli malati è morto dopo sezione di .ql1e5ti gangli per edema polmonare o asi stolia. Quet>to ."1. nota che il n. depressore è nell 'uo1no as. ai male indivi·dualizzabil.e, e lo stes so 1-Iofer (W'lener med. Woch. , aigosto 1925) nel~a m età ·d ei casi operati non ha potuto tro, are que sto 11ervo e si è dovuto risolvere in 5 casi a.. s ezior1are il vago. \'aiquez fa notare ch·e tutta 1 a q11estione si deve oggi aggirare attorno al ganglio stellato . .Jonnes·co e Jonesco (Presse Méd., dirembre 1925) ritengono che la resezione di questo gan·glio sia ·d'obbligo se si vuo 1 e avere una: :i.zione an estetica dureYole. &si ·m ettono in dubbio l'uffi·cio toni-cardiaco delle rf ibre acceleratrici sim.p atiche, non avend-o, dopo la 10ro resezione n el can e, notato modificazio.ni •dell'·e lettrocardiograrnma. In vari 1pazienti con resezi·one del gan. gli o stellato non 11anno avuto ·disturbi idi sorta. Invece Brandsburg ('Nliinch. m . vVo ch., ott. 1925> tia visto n el coniglio e cane la resezione del ganglio stellato essere s eguìta da edema, infiltrazion~ òel miocar dio, ecc. Leriohe e Fontaine (Gaz. d. h6p., maggio 1925~ rinunciano a qu·e.sta operazione in seguito a fatttcJinici (asistolia grave in donna ta~hi cardica) e sperimentali (mod~ficazioni elettrocar·diogTafi-che e morte in animali doipo estirpaztone del gangliostellato). Leriche (Gong. d. Mancy , luglio 1925) propone di limitarsi aJla resezione dei rami comunicanti ·del simp·a ti·co cervicale: ·e preci sam·e nte, i rami del ganglio cervicale superiore negli anginosi con irra·diazioni alla nuca ed alla mascella; il n. vertebrale ·di Francl< e i com 1unicanti de 1 r:. Ro e del T . 1° n egli altri casi. Fontaine (Thèsede Strasb(ltlrg, ·1m) ha passato in rivista i 110 rasi fin qui operati ·ed h·a trovato vantaggi sensibili nel 62 % e risultati nulli o •decessi nel 38 %. T.'opPrazione iè indi·cata se i dolori sono jntensi e il trattamento m edie-'.) ha fallito, sembra contro · indicata nell'angina ·da idecubito. Secondo LeYine e Newton (Amer. Heart lourn. , ottobre 1925) le lesioni valvolari, sp~cie l'insuffic·enza aortica, costitujscono controindicazion e. l\1andl (1'Vien. I< Woch., n. 27, 1925) 11a i niettatoa1coo1 nelle branohe 1posteri·ori rtei primi n. toracici in 16 anginosi, con risultati buoni. ma limitati a qualche oettimana. Oberndorfer (Aliinch. med. Wo ch. , sett. 1925) partigiano convinto dell'ori1g ine coronariena delle crisi propone una fissazione 01p eratoria del pericardio all'epicardio, una specie cioè di oper<lzi1ne ai Talma pel cuore allo scopo di stahilirP coll'e aderenze un circolo collaterale. fJi t1,rùi cardiaci d'origine tiroirlieno . Zon crek,. 1

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[.i\NNO X'XXIII, .FASc. 49]

1'racher (1lm. Juu1·1i. of dis. of Children, lug. 1925) l1anno constatato nei 1cretini 1p er mixoedema ano1nalie dell'elettrocardiogramma, e prectsamente: un abbassamento o llna inversione di T . in 2a clcri\razione. Queste r altre an·omalie spftrircbhcro con uso di 50 ctgr., cli tiroird e pro die. Williu& o Haines (. t m . .Jourri. of H eart, ott. 1925) han \'isto cedere all'o1poterapia tiroidea le anomalie elettrocardiografiche cl1c si hanno nelle ca rdiopatie cronicl1c ..A.nelle Tracllcr e \\'·l1ite (Ant, lr>t1,-r11. of the rn.erb. sc ierices , gennaio 1926) han trova t0 in 14 n1 ixcid rmatosi a no mali e eleitrooar<1iograficl1 e varie, tutte modificantesi con opoterapia tiroi dea. Vari .autori ha1111 0 etutliato i frequenti distur.bl d el rit1no rtovuto a lpertiroi·d isn10. 1'ra gli altri inerita essere ricordato il lavoro di Bicl<el e From· !Del (.4rch. mat. d. coe ur , luglio 1925) s11 tutte le os&ervazloni idi 10 anni alla clinica di Ginevra. ~vvan (A nna.ls o/ clin. med., ottobre 1924) trat tand o -con tiroid e un mixedematoso ha avuto a tre riprese crisi di aritmia completa. )3enja1nin (Zentr . .f. Her::.. u. Gefasskr., n . 4, 1924) ha pro dotto sperimentalmente aritmia per fibrillazione a uricolare con intossicazione tiroidea ed eccj ta~ zione d el vago. Sulle Al iocardie ricordo solo l' jn teressanti. simo e completo lavoro ·di \Vralser (Tl1 èse de Paris, 1 vol ., D ~i11 192.5). Numerosi lavori sono stati anch·e fattj &ul oampo delle arterie: Galla, a rdin e P atrper-R.a vaut (Ly on méd., giugn o 199-5) hanno pubblicato il primo esame istologico fatto in Fran eia 1n un caso di trombo-angioite obliterante in un uomo di 44 anni. Lcrich e (Soc. d. chir. de Lyon, dicembre 199...5) ha ottenltto la guarigione di 11na trombo-angioite obliterante con l<l r e5PZi )Ile ·d ella surrenale sinistra (idea del russo 0 1ppel). Pl1ili1ps e Tunick (Journ. A. m. med. A ss., mag,g io 1925) hanno cur;tto 50 pazienti affetti da trombo-angioite con irradiazioni (raggi X) dei centri nervosi simpatici della regione lom·b arc, con rif'u•l tati di screti mo non completi. L·abbé e Denoyelle (So c. med. h 6p . Paris, marzo 1925) hanno av·uto un Tapido ,-antaggi ') con una cura specifica in una donna con obliterazione arteriosa ·d ei quattro arti e R. \Vai;serman11 pos1tiva. Lo stesso ottennero ben efi ci in un sifiliti co con sindro1n e cli Raynaud , gli .4A. Grenet. e P élis.sier (.<;oc. 1ner1. h 6p. Prcri s, febbraio 192.5). Infine ,c1aud fl e Tinel (Soc. med . h6p., mar. zo 1925' ~an110 fatLa una bella osservaz_ione s11 11na &indrome d.i Raynaud di origine em 1t1va in una donna di 36 anni, grande simpaticotomia, che guarì i11 meno di 3 n1es i con dei oachets di estrat· t0 i]1ofi$ario (0.50 a 1 .g rammo pro die) ch<' d<'''e aver agito stimola11do il vago. L. TONELLI. 1

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SEZIONE PRATI CA •

QUESTIONI DEL GIORNO. Lo streptococco della sca1·lattina. fRt'TH TUNNICLlFF . .Journ. Am. J1 ed . .4ss., 28 ago-

sto 192u). In precedenti 5tudi, di cui dette comunicazione Pel 1920, l' ..\. dimostrò cl1e il 92 % degli streptococchi tro,·ati i11 scarlattinosi ed il 100 % di quelli trovati )n eresipeJatosi appartengono a disti11t.i. ~ruppi biologici, ben differenziati per r e·azioni opson1 che, agglutinanti ed immunitarie dagli . treptorocchi di altre infezioni. Ulteriori studi ·dimo5traro110 che lo streptococco della scarlattina comincia a scomparjre verso la seconda sett1m·ana d c·11a malattia, ina che persiste nell'organismo !ltolto più a lun.go, circa sei settimane. Le complicazioni scarlattinoi;e, che s'iniziano in gener e rlopo In terza settimana, sono dovute allo stesso streptococco, il quale fu anche isoil ato dalle lesi oni purulente che seguono la malattia. Fu anche dimostrato che le persone ch e avYicinano gli scarln.ttinosi possono soffrire tonsilliti senza esantemi, e nelle loro tonsill e si ris contra lo streiptococ.co della scarlattina, il 1quaJ.e si trova pure su tu tti gli oggetti adoperati dagli infermi. r .a 51per,ificità del lllÌicrorganismo fu cor1ferm·ata dalle rt3azioni ag.g lutinanti eseguite con siero immune di con1 glio e5eguite da Bliss, Gordon, Stevens e Do~hez, Dochez e Shermann, e da T.a gles. Herrold e Tunnicliff dimostrarono che il siero conr.entr.ato di convalescenti di scarlattina dà reazioni agg}utinanti specifich·e, che consentono di distinguere Io streptococco della i;car.lattina dagli 1

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Gli streptococchi furono fatti s\riluppare per 24 ore in .b rodo ·d estrosato misto a Uquido ascitico nella proporzjone di 1: 3. Il siero scar1att1no50 fu concentrato mediante precipitazione idi e11globulina e 1delle minime frazioni di 'Pseudoglobulina con soluzione di solfato d'ammonio (2 cm·c. di sier o: 1,2 eme. di soluzion e ammoni· ca ); dopo aver te11uta la m escolanza 1p er trenta minuti alla temperatura di stanza , si procedette alla centrifugazione, versamento idelJa parte li quida, e .quindi ri5cald.amento della porzione rl· masta nel tubo. Il precipitato così ottenuto fu sciolto in 0,4 em e. di soluzione fisiologica: la soluzione <:osì ottenuta costituiva il siero concentrato. Questo &i diluisce con cinque parti di soluzione fisiologi ca e con un 'eguale quantità di sos1p ensione batterica p er modo da ottenere la di1uizione ultima inferiore o 1: 5, tenendo conto della concentrazione par 'l iale in seguito ad incubazione rper 3-4 ore a 55°. Qnesto si ero fu provato con otto ceppi di strep tococchi scarlattinosi e non scarlattinosi prove-

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1716

IL POLICLTNICD

nient! da soggettj i11fern1i di val'ic rnU:lattie (difterite, morbillo, tonsillite, ecc.) . L'ag.g lutinazione s1 ebbe soltanto con gli streptococcl1i isolati da in· cl ividui affetti da scarlattina. L'agglutinazio11e è specifica anche con il siero cli conigli irnrr1unizzati co1ì lo streptoco.c co scarlnttinoso. P er tale dimostrazione furono immunizzati tre conigli ·c on piccole dosi progre&Sive di cultura di streptococco isolato da S·carlattinosi in hrodo ·destrosato ascitico. ;\umerose esperienze furono tutte concordi nel dimostrare cl1e il siero d ei conigli· così ]mmunizzanti ha potere ag.g luii11ante ~peci fi co' per gli s tr01ptococchi isolati ·d a 1ndividui ·affetti da scarlattina, mentre non lo ha affatto p·er g1i streptococchi isolati ida individui !-"l.ffetti da eresipela, tonsillite, ascessi, pleurite, ec-c. E importa:qte il fatto che la stessa reazione agglutinante ·dettero gli streptococchi isolati dalle fauci d'indivi1dui che 1p res·entarono la forma aborti,ra di scarlattina, senz'esantema, d'individui cJ1e .p resentavano solo alcuni sjntomi d·ella scarlattina (tonsillite con otite), ed infine d'individui che avevano superato da tempo la malattia. Altro fatto importante si ·è che i guariti possono ria· '"ero infezioni tonsillari -Oa streptococchi scarlattinosi senza febbre. Per fare la ' diagnosi rapida di scarlattina si può rtcorrere alla reazione o:p sonica con una tecnica molto semplice: 1) si riscal da per una mezz'ora a 560 siero ·di conigli normali ed immunizzati a]lo scopo td i aumentare ]l contenuto di opsonine; ~) si rnescolano a parti uguali sangue umano normale e soluzione di citrato idi sodio a:l 2 %; tre gocci e grosse di sangue sono suffi-ctenti per og11i esame; 3) si fa la sospensione di cultura in agar otten Lita con lo stri&cio del sangue umano da esaminare; 4) si m escolano in p1LPette capillari a parti eg11a11 sjp,ro di .con tglio (immune o normale), san. gue umano citratato e sospensione batteri ca, e si tengono le pipette per 20 minuti a 360. Se l'in· dice f.agocit:Lco ·del siero immune eccede quello ·de1 siero normale determinato con lo stesso metodo si conc1ude che le colonie contengono strep· toco~chi ·della scarlattina. L'ind1ce fagocitico del ,;ero immune diviso per quello del siero normale rap1p resenta i·l potere opsonico del siero immune. Se iJ siero è stato precedentémente riscaldato, J'identificazione deJlo streptococco può essere fatta rnt1'0 lln 'or a. Nelle esperienze dell' -~· ·do di ci <>eppi di streptococclti emolitici di origine i1on scarlattinosa deLtero col siero immune un indice di 0.8 a 1.0, mentre sedici streptococchi .p rovenie.n ti ·da in·d ividui affetti da scarlattina dettero un indice di 1.6 a 5.5. I risultatj deJle prove dell'agglutinazione çolli1

[ANNO XXXIII FASC. 49]

rnarono con qu.clli ottentrti con la ricerca dell'in· dir.e op.sonico . I .e co11clusioni ·cl1e si possono dedurre da ques te esperienze sono: Il siero conce11trato di indivi1dui convalescenti di scarlattina ·ed il siero di coni.gli i1nmunizzat1 con 10 streptococco del~a scarlattina sono egualrnente specifici- e possono essere utilizzati per identificar.e lo streiptococco della scarlattina nei casi ·d·u bbi e per svelare i portatori. Ri.cercan·dO l'indice opsonico .qirettamente con lo streptococco· di c-0lonie ottenute sull'agar con 5tris·c io ·di sangue da esaminare, è possibi1le identificare il germe . della scarlattina molto più ·pre sto cl1e con la prova dell'agglutinazione. DR.

CENNI BIBLIOGRAFICI H andbuch der Kranl,heiten des Rl 1 Ltes urid der hlutbtldenderi Organe. Ed. Ju 1 ius C:·p rin,g er, Berlin, 1925 . .lVIl<:. 150.

.\. SCHITTENHELM.

f.a .caJSa editrice J·u lius Springer 'di Berlino ha edjto due eleganti volumi di 1circa 600 pagine rgnuno, r.orredia ti da numerose e nittde illustrazioni. Questo trattaito è ~tato fatto .c olla collaborazione dei principaJi clli.tori tedeschi delle ma· lattie ·d el sangue. Nel primo vol'tlme il prof. Nae. geli tratta ·della en1·b riologia, morfologia e biologia delle ·cellule del sangue e degli organi emo,p0Jettci. Dopo a'"ere ;r·aocolit> eçi ordinato tutte le cognizioni moderne sulla morfologia nor!nale ·d el san.g u e, cerca di trasportare lo studio nel ·campo de1la fisiologia normale e patologica. tentativo di una .g rande im.p ortanza per la clinica, per quanto Sieno fin'ora assai scarsi i fatti osservati. Un seoon·do 1capitolo è fatto dal [):fOf. Bur.gei:in ·continuazi on e a quello di ·N aegeli sull·a fisiologi a patologi.ca ·del sangue, ·dove vengono riass11nti brevemente i metodi 1per la determinazione dPi. gas del sangue, della massa idel sa11gue, -Oelln r e$i<:tenza ·dei globuli rossi, ecc. Il prof. Htrschfeld tratta in un capitolo sistematico le alterazioni mor;fologiche del sangue f'he si ac ~o 1npa.gnano alle ·diverse malattie, e, i.n im altro capitolo, tr.atta, con quella maestria che lo ha reso 'celebre, il 1p oderoso argomento delle leuc emie e •degli stati si-mili. Pone in evidenza la somiglianza tra le eritre n1ie e le leucemie e per questo dà rilievo ed im porta nza al caso clinico illustrato 11ella Clinich 1\Tcdira di Roma il quale chi.arisc.e la parent<=Ha fra le due forme .m orbose. Nel sacondo volume BiiTger traita le anemir $PCOntd arie, tacendo un elen co delle alterazioni morfologi·che ·d ei globuli rossi. ,della grand ezza e 1

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[ANNO XXXIII, FASc. 49]

SEZIO.NE PlU'.tICA

d ella forma idi essi, delle alterazioni dell'ap1parato circoJatorio, ·delle alterazi-0ni chimiche, ii1 fine fa dei quadri clinici delle principali farme di anemie secondarie, per esempio, da emorragia, da carcinoma, ecc. Il 1prof. Scl1uma11n rratta 1dell'anemia perniciosa e delle 'Pil'incirpiali ipotesi patogeneti'Che moderne. Il prof. FTanl< tratta d elle diatesi emorragiche, es'ponen·çio la &ua personale classifica.zion e ed i suoi ·c oncetti sulle irombopenie. ! proff. ,L\.&choff e Schittenhe1m trattano assai a lungo e .completamente tutto ciò eh.e oggi si conosce sul sif>tema reticolo-endoteiiale, dal punto ·di vista sia morfologico, sia funzionale. Il rprof. \VohJisch tratt·a dell'emofiliai il pror ~cl1ellong delle emoglobinuri·e parossistiche ed in modo speciale 1dell'emoglobinuria da freddo. Il prof. Giint11 er tratta dell;ernatoporfirinuria. G. H. R EPURLTCA -~RGBNTINA. tercer Congreso Nacional

de

"At ediclna (Bu enos Ayres, 6-18 j olio 1926). Torno I. Ses1ones Generales. P aludismo. Un vol. in-8° gr.

di .p ag. 717. Buenos Ayre&, etlit., 1926.

Los Cien cies

»,

Con r apidità straordinaria, élid un mese appena rlalla ·chiusura del 3° Congr·esso a.I'lgentino di medicina, ha visto la luce il 1° volume del resoconto ufficiale. Esso è consacrato alJa malaria, che ha formato il te-ma principale, , del Congresso. Raccoglie una cinquantina di relazi·oni e comuni.cazioni, le quali co,p rono i più idi versi campi della malariologia: eipidemiologia, profilassi, pa tologia, clinica, terapia, anatomia patologica, ento1nologia, parassitologi.a, •g eografia medica, m e. di.cina legale, ecc. Riv·elan o quasi tutte maturazjon e di pensiero, conoscenza esatta •della lett~­ ratura, sagace osoervazione dei fatti , apprezzamenti criti ci si.curi: a nostro avvi&o , valgono a porre l'AI'g·entina ai J)rimissimi posti tra le nazioni che si interessano alla soluzione del grave nroblema medico ·e sociale rdella lotta contro la malaria, il che prima non veniva sospettato. { Tn 'J)05to di onore h a nno avuto le di5sertazioni cl e i tre ospiti d'onore italiani invitati al Congres.c;o: V. Ascoli, ·che h,a svolto 1diue temi: « La cor teccia di china e i suoi alcalordi n ella cura della malaria ,, e « I 1disturbi cardio-vascolari n ella ma-· laria »; G. Alessandrini, che trattò dell' « Anofelismo s~nza malaria » e dell' « Organizzazion·e dell!a l otta a11tin1alari,c a in Italia » (1con 1proiezion e di i1na p ellicola cinemato)grafica, fatta allestire dalla nostra ,Direzione Generale della Sanità Pubblica) e G. Pittaluga, che 1prospettò il p r oblema de « T.. 'a·bitazione umana n ell'.ep 1~demiologia della malaria•» e d·escrisse lo <e Stato della lotta antimalarica in Spagna » . • 1

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Questo r esoconto è pr.eceduto dal regolamento del Congresso, dalla lista degli aderenti e dalla cronaca 1delle cerimonie, la 1quale comprende unH ~eduta preparatoria, la s eduta inaugurale e la 5eduta di chiusura. Notevole 1è un discorso d1 G. .~raoz Alfa1·0. tenuto alla seduta i11augurale, s11l.1' « Orien tamento e stato attt1aJ.e -O ella lotta an timalarica » : conferenza magistrale, in cui l'in si.gne scienziato rivela cognj zj oni e con cezi oli 1 vaste e sicure: uh vero modello. .. I.a 'Pubblicazione degli Atti a un m ese di distanza dalla fine del Congresso r Èi.pfP·resen ta p er noi qualr.osa di meraviglioso, ed atte5ta la p erfetta oTganizzazione cl1e i'.l presi·den te Bonorindl Jdaondo, ·n a isaiputo compier e, l a solerzia dei e= g-retari , la capàci.tà del1'editore. TJ. V. Oeul'·res de Pasteur. Réunics pal' le D r. PASTEUR \ rALLERY.RADOT. Tome IV. Un vol. in-8° gr. di

]). 762, con figure e 16 tavole fuori testo a colori. Parigi, l\ilasson e C., editori , 1926. Prezzo 28 franchi svizzer i.

Indotto qua5i contro voglia a studìare un IP~O­ blema che allora interesSiava vivan1ehte i bac·h1, cultori, gli economisti e ·g li statisti , Pasteur pe nPtrò in un dominio nuovo , e 1quello stu1dio in~rato , che ,pareva 1 dov·esse allontanarlo dagli scopi che egli perseguiva, ·divenne i•l legam·e tra le fermentazioni ·e le malattie contagiose. Es5o gli consentì di assodare p er la prima volt~ razione di un mic rorganismo quale c ausa efficiente di una malattia; di rjsolvere i problemi del contagio e dell'eredità ; di stabilire le norme per la profilassi. ~u csti lavori sulle malattie 1deJ baco da setn ft~rono il ~).reludio d elle ri.c·erclle di Pasteur •sulle malattie infettive dell'uomo e d·e gli animali st1p eriorL Il vol11me compr·ende tutta 1'01p era di Paste n"T" istilla &ericoltura; d éi ·clu c ' 'ol111ni che· cglt aYcva dato alle stampe n el 1870, l'uno su <e La P ébrinE:. et la Flacherie » è r~prodotto integl'al1nente, l' altro intitolato « Notes et Documento » , è integrato da un gran numero di comunicazioni e <Ji articoli pi1bbJicati da Pasteur tra il 1865 e il 1870 e cla numer ose comunicazionj, note e lettere p nsteriori. Tipograficamente la pubblicazion e è impareg gin.bile. Ricordiamo ·che delle opere di Pasteur son o gi:i nsciti tre ,,olumi: 1) Dhssimmetrria molecoJare; 2) Fermentazioni e ,generazioni dette sp 0ntanee; 3) Studi sull'aceto e &ul vino. ·Juello attuale è il q;uarto d:ella serie. V€1d1·anno arn cor a ù.a ·l urce: 5) tnd i S'Ulla birra; 6) Ma·l attie ,-irulenti, '\·irns va ccini e profilassi ·della rabbia; 7) Miccellanea scien• tifica e letteraria. L. V. I

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1718

8ttADEMIE. SOtlETA MEDIGHE, GONfiHESSl XXX V Congresso della Società Italiana di Ostetricia e Ginecologia. .-11 ode·na, 10-14 ottobre 1926 .

Dott. F.

OLA USER

e ·p1·of. G. BLOCH (P a dova.). -

Sui rapporti anatomici <lell'appa1·ato uropo1ietico in ura1,1danza. - Da osser viazioni pielo-cistograficl1e r isulta che dur.ante la gr avid.anza si verifica n o J1otevoli spostan1e1~ti topografici n ell' aipparato uropoietico (vescica-ureteri) cl1e so110 in r ap11orto con lo sviluppo dell' utero; con la sua destroversione e con J.a situ.azioo1e e p osizione del feto . 1'ali 1nodificazioni sono in i·.arpporto patogenetico coi facili proc~ flogistici dell' apparato ur 0poietico in .grav.idanza.

La pratica dell 'ane.'Jtesia lombare ne"Lla Oli1iica ost etrico-ginecoloyica di Bolog ria. - Riferisoe su 468 r.achi.arDott.

PENSA

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R icerche 1nicrochi1niche differenziali tra corpo luteo t· ghia1idola ii:nterstiziale. Ha sottoposto 1' 0 . MoMIGLl'ANO

EAL..\NUELE (Roma1) .

ad un esa1ne microch~mico comp.arativo i grassi ed i lipoidi del corpo luteo e delle gl. interstizLali della coniglia. E sclude u11a oorrispondenza microc:hiniica nei prodotti di secrezione del C. L. e della g l. i11terstiv.;iale. I grassi co11tenuti in questa rientrerebbero nelLa oateguri.a dei lipoidi. I l C. L. ne sarebbe priv:o.l no u avrebbe quindi p artecitpazion e diretta al .r ioambio dei lipoidi. Questi, ooutenuti nella gl. i·n terstiziale.l sarebber o in rappor to ooi lipoidi dei sangue. L ' O. avanzia l'ipotesi di un.a corrispondenza funzionale delle gl. interst.iz. con le altre gl. a secrezione interna. Giustifica l'ipotesi di u na fu11eione antitossica di essa gl. i n terstiziale.

Viscussione . ( Modena,). - Il metodo ottico di cui si è valso 1'0. 11on dà tropp o .affidamento. I.o rlànno in ve<·e i procedi1nenti comparativi istochimiC'i-polarimetrici. Solo pochi pensano il contrario. I n1etodi di colorazione vita.le p er mettere in evidenza i lipoidi sono a11cor,a più infidi. Dott. M01\1IGLIANO (Roma). - Autori di indi, cus.sa comrpetenza dànno impo:rta11za .al m. ottico ne1l' identificazione nlicrochimica dei g r.assi e dei lipoidi in confronto ari. diversi metodi di color.azione. Del r esto una prudente valutazione dei diversi lnetodi può dare la possibilità di unia diagnosi 1nioroohi1nica, non di uno solo. Nessuna ricerca J11icrochimic.a sui grassi e 1<Sui lipoidi può trascurare il m. ottico. l~roi.

Dott. ALEXANo:Ett J U llÀs z (Modena). - S'lil valore d eoii orntoni ova rici. - . I/O. dopo aver descritto le diverse fasi dell'attività. utero-ov-arica negli ani1nali da esperimento e le modificazioni del secr eto vaginale ad esse corcispondenti, confronta l'azione di di versi preparati ovarici esteri e nazionali oon l'.a.zione f-Sercitat.a d.all'estr.atto del liquor foJlico1are- ottenuto col metodo Zondek e Aschheim , din1ostrando la mancanza di efficacia dei primi e la sufficienza dei secondi. 1

Dott. prof. A. ToMM.\SBLLI (N·apoli) . - Azione della castrazio·ne1 ova1·icu .,u,lla lipasi del siero di su1ig ue. - l'ticorcla la i11fJuenza della castrazione sulla obesità i·pogenital~. cli è ser\·it.o del metodo stalagmo1netrico. Prin1i risultati: dal qu·im.to .al seLtimo ·gioifno dopo la oastrazione si ha diminuzione del pot€re lipolitico del san gue. Continuerà le su e ricerche sulle donne pe1· vedere se avrà risultati uguali ch e sL1gli nnini<-'~li. I

PASQUALE (Bologin.a). -

nestesie, delle quali 240 con la novooa.i11a} 202 con la tutocaina, e 26 con sto,·aina-alip111a. (fb1rmula del V.agnié). Prèferisce lt1i tutocaina Bayer , che i101i dette mai nè insuccesso, nè comf.t?lioazio n] . Descrive 1a tec nica e dice della n ecessità di scegliere il soggetto e della sosta.n za anestetica. D ott.

[ANNO XXXIII F ASC. 49 J

IL POLICLINICO

~"'onNEHv

(Sassari). - La ricerca del bismuto nella placenta. - In analogia alle ricerche per il mercurio e gli arsenobenzoli, 1' 0. ha indag.ato se il bismuto i11trodotto terapeuticamente nella gravida sifilitica arriva. .alla placenta per staibilire gli eventu ali raiprport i del farmaco col deoor::,o e l'esito dell a gravidanza. Ha trovato effettivamente ohe il bisn1uto a r riv.a .all.a placenta, ove è possibile rivelarlo col metodo di Fresenius e Ba.b o distruggendo Ja sostanza organica ed ap:plicando sul residuo il metodo di G.anassini (reazione degli stanniti a lcalini). Prof. C.

VERCESI

La classica f enestra del forcipe o la fenestra a gemella oscillamte? - In f.avor e dell.a fenestra discontinua alProf

S1RENA

CortL1·:0

( Palermo). -

t~rnata

nelle d ue cucchiaie dice che per essa non è menonJJata la resistenza dello strumento, che da. tenaglia rigida è trasformata in una pinza da pr esa fleòsibile con minima azione comprimente, senza più il meccanismo di lev.a noto . .Anche se si toglie l'oscillazione delle gemelle, la pressione del suo fo~cipe (Kgm. 7) è minore di quelle dei comuni foroi·p i (Kgm. 18) . E sso quindi segna un ver o iprogresso.

Discussione. Prof. BrGN.\)111 (Cremona). - Crede neressari.a un a numerosa oausistica per questo forcipe. Prof. BoLAFFIO (Sassari). - N ella rotazione del for cipe ver~o .sinistra ~i .aYri1 rnassima oscillazio11e) nulla nella rotazio1ie Yerso destra, dato che l'oscillazione stessa è 11ella ge1nella sinistra anteriore ed in quelLa destra posteriore. Prof. Roocm ..b"R.\NCEsco (Ro1na). -· Ha dubbi sulla effettiva pressione del forcipe proposto sulla testa fetale e .sulla sua sicurezza di presa. Sulle gemelle oscillanti sarà nulla la pressione, i·ise1·vata tutta sulle ge1nelle fisse e p erciò dannosa, ce>m{\ vediamo qu,ando col forcipe comune in u n'applicazione errata una ·ge1nella preme sol.a sull a tes~'l fetale (contusioni, avvallamenti, fratture craniche).


[ANNO XXXIII, FASC. 49]

SEZIONE PBAT1CA

Essell<:lo poi la 1>resa del forcipe dell'O. per la cedeYolezza delle ge111elle oscillanti, affidata ad un cerchio m etall ico di .appena un cent. di .altezza, costituito co11 le ge1ncJle fisse, queste potranno scivolare in diet'!.·o 1.\ in av.anti, cioè, lasciar I.a presa. Questo si deve cr ed ere in base alle leggi della mec<!anica. Prof. Co\·A (Pa 1E>r1uo). -- H a e...egu ito varie .applicazioni in Clinica col forcipe irena ecl ha visto che i11 p.r.atica la lJl·e a non si è di1nostrata difetto.c;a.. Prof. <Srn l~NA-00RJ,EQ (PaJ01r1no). - ltingrazia il prof. Cova. Assic ura i l u>rof. Bolaffio, che nella rota~ione ;t n ch e vel'so destra 1 1 osc:iJla~ione non m.anca, il prof. Ti oc:c:hi, cl1e 11011 ebbe col suo forcipe nè pressione dannosa sulla testa fetale, nè sfuggita dall'ist ru111ento. D ott. l\tl.\GNANI I,. (Fi1·enze). - 1<)ul trapiatnto dell' ovaio. -·- Si ·tratta di .a.u totra1)ia11to ohe ha corrisposto ~Ilo scopo nel 90 % dei casi . Crede che il corpo ]uteo abbia.. influenza sull'esito del trapianto. I soggetti che meglio rispondono all' inne~to sono quelli a11parte11enti al tipo, così detto, inacro.c;plancn ico.

D'is eu:;; si one. Prof. VERCESI (Sassari). - Ha fatto innesti <li cunei di ovaio tolto in un' operazione di gr.avid anza extra uterina in ciascun ov.r~io di giovane ipoovarica, quasi amenorroica, che Jll igliorò sebbene sempre an1eno rroica. Prof. GAIFAJt.II (Ila ri). - Crede nelle isterecto1uie preferibile cli lascia r e un ovaio u. quello d i pr.atioare un a n totrapt.anto. Prof. OLIVA (Ge11ov.a). - D.a sue esperienze gli risulta che gli eterotrapianti ovarici si dimostrarono utili nella c.lisovaria. L'ovaio d a innesto può esser trapiantato tar div.amentc do1)0 averlo c<>nserviato in soluz. iodo-iodu rata. Ovaia di mucche t rapiantate su d onne dettero esito buono. Prof . ALFIE:lI \P avia). - Riferisco di suoi casi interessantj tli i11nesti ovarici. In u1t oaso <li rnenopausa 1) recoce ritor11a.ro110 le incstruiazioni e scom·p arvero fatti nervosi. In un secondo caso l'inne.sto fu fatto llel Douglas con n1iglioramento generale di 11na qun.rantenne in i11e nopausa. Un terz-o oaso riguarda.va u11 1 aimenorroica primitiva. In un, quarto c.aso l'innesto fu fatto in un'annessiecton1 ia p er thc. e ame norrea. R i. tor narono le mestruazioni regol~ri .p er tre mesi. Proi. BIGNAMI (Cremona). - N on sar ebbe stato op por t uno l ' innesto plurigla11dolare i n vece di quello ov.arico solo? Prof. B oru~FF10 (Sassari). - Ricorda ohe ad attenuare i fenomeni ovariprivi in 1nonopaus.a fu Rperimentat.a l ' irradiazione con risultati analoghi a, quelli d ei t rapia nti ovarici . L'azion e degli innesti di ovaia co11serv.a te in soluzione iodo-iodurata n on può av·~rs1 che per azione stimolante di proteina esse.ud o 11ella soluzione perduta l '.attività del fram1nento ovarico innestando. Dott. l\L.\GNANI (Fire11ze). - · I trapianti ovarioi

I

1719

,·cngono ia.tt1 dove non è possibile con servare l' ovaio. Dott. RAGusa e d ott.

AR01En1

(R oma). -

1~ulle

alteraziun1i, indotte ri,ell'ovaio dalle nwlattle infettive e dai retativi sieri, e vaccini . - Oo1ncludono: la peste · app oirta n ell'ovaio alterazioni simili, m.a Iliù rapide che le altre n1alattie prese .a considera.re. l:'iù lievi 'alter azioni apporta la ble11orragi.a. \"'acoini e ~ie1:i ha.nno sull'ov.aio la stessa azione che le 111a.lattie stesse. Pi·of. R. CosTA (Novaraj. -

antiche

S ll1i,fi.siectom>i~zut e .

Parti

~po11,tanei

in

-

ette clo11ne già sinfisieotontizM.te partoriron<.: spontaneamente feti \'i,.i ed i 11 breve tempo una ottava richies e il forcipe. Due partorirono dopo la sin fisiecto111ia due volte in modo i.acile b.aimbini vivi. Es.a.mi clinici e radiografici dimostra.rono lia dilatazione permanente del bacino in t utte . J) edu,zioni: N()i limit i della sinfisiecto1nia l'operazio11e trova sua netta indicazione diretta o come complemento di taglio cesareo.

lVote su alcU;ni, casi d i si1ifi siec toniia parziale alla Costa. - In cinque casi prait1cò l ' operazione. La radiografia fece veProf. E . SANTI (Trieate). -

dere in quattro un accentuato divaricamento dei pubi che .avev.a dato segni clinici in un caso solo. Il parto dopo l 'op er.a.zione erasi espletato due volte co11 forc:iipe, du~ volte spontaneamente. O. V . non i11teriore ad 85 mili. Prof. VERCEBI C. (Sassari) . I l pQ/rto nelle do11,ne sinfisiectoniizzate . - Seguì in t r e d elle sue Op&"ate. In due la sinfisiectomia era stata praticata a co1nplemento del taglio cesar eo. Il nuovo p arto richiese nuovamente il taglio cesareo. Nel terzo caso (C. \ "". suip eriore a 82 n1i.ll. ) il parto seguì spontaneo, r .apido. (Feto di gram1ni 3275).

Discussiorie s,u la sin fisie ctorn1i<11.

Prof. 0LIYA (Genov.a). - L ''°perazione può con profitto essere praticat.a ainche al n101ne nto del tra vaglio di parto, quando ~~ vegga r.assolutn nece sità e la netta indicazione, senza ti1nore di da11ni n1aterncrfebali come nei suoi casi. P rof. L.\NDUCOI (Herg.amo) . - Ha eseguito l ' op erazione di Oosta come coxnplemento del taglio cesareo. ln due don11e seguì parto spontaneo . U11a di queste è interessante (C. V. di 75 mill.) prima operata di embriotom1a, di parto prematuro e di taglio cesareo ~on sinfisiectomia farebbe autorizzare un .ampli.aanen to del limite di :·]strettezza del bacino per l'operazione. Prof. GuzzONI (Modena). L ' operazjone dì Costa può e.sser applicata in via profilattica, .anche ]n una laparatomia ginecologica in do1'111a co11 st e110. i pel ,-ic.a. Prof . Co TA (Nov.ara) . - I limiti della sua operazione non d ebbono .andare al di là di 3-85 n1ill. di O. V .

,

{


IL POLICLINICO

Dopo quelli qui riferiti sono 12 i parti seguiti in antiche sinfiis:ieotomizzate. 1 due casi del prof. Vercesi nei quali dovè r1ipetersi il taglio cesareo dopo sim.fisiectomia, questi a detta dell'O. non vanno inclusi nella, statistiQa (C. V. inferiore .ad 83 mili.). Circa La diastasi dei pubi nel parto dopo l' operazione, osserva che i.n una centuria di que. sta non fu osservata. Prof. lVI.As'sAZZA (Genova). - Osservazioni sulla funzione ovarico,. - Negli ainimali e nelle donn\? .amen01'1·oicl1e ebbe con inie~o11e di liquido follicoJare u11a pordrta saugu1gna genitale notevole dur.ata 3-6 giorni, che l ' A. interpreta equivalente a flusso mestruale artificialmente provocato. Interpreta così l'O. la mestruazione, piuttosto ohe conseguente a spontanea. disgregazione della mucosa giunta .all' aç111e deJ.l' evoluzione pre-gra vidica, come effetto della congestione attiva. indotta nell'utero dall' iniziarsi di nuova m.aturaizione follicol.are.

Discussione. Prof. N .\?.!IAS (Mantova.). - Ricorda l'azione d<?gli estratti opoter.a.pici (endovarina) a far cessare le turbe congestive che seguono alla soppressione del.le 1nestruazioni da raggi X. Oott. MoMIGLIANO (Roma). -- Co·n sidera.t o, nelle esperie11ze dell' O. ; il liq11! do fol liool.are come vettol'e di ormoni ovarici, il suo ·p assaggo in circolo avviene nel momento della deiscenza del follicolo, ovvero durante la su.a maturazione? La lip.amina di .Seitz, Wintz e Fingerhut, che defluirebbe attraverso il punto d~ rottura del follicolo p1u ò · 03ser identificata con i supposti ormoni contenu.t i nel liquido fòllioolare. Dott. MASSAZZA (Genova). - Pensa che l'assorbimento dell'oJ·mone ov.arico sia precoce ed avvenga. con l'inizio del1a mestruazione. Non ha eseguito ricerche chimiche ~ ul liquido follicolare.

[ANNO

XXXIII F ASC. 49)

Dis<YUSsione. Pro1f. GAIFA l't!I (Rari J. - Le forme puertJ?era.li lievi della statistica dell'O. sarebbero, come sempre, guarite con qualunque ter.api.a . Quelle gr.avi, nelle quali egli ha pure sperimentato la stomosina, finiro110 pure con la morte. Prof. SAN'II tTrie.ste). - Il rimedio che più gli ha c0rrisposto è la stomosina Centanni da lui fatta u sru:e molto largamente e sistematioamente, sempre 1precocemente per aver11e più sicuro successo . Dott. Qu AR..\NTOTTO (Trieste). - Insiste sull'af· ficacia del rimedio.

Il comporta·mento degli organi ge1iital'i interni in seguito q, biroidectouiia totale e parziale . - Ha fatto ricerche speri1uentaJi; i risultati confermano i rapporti d'interdiipe11denza funzionale fra tiroide ed organi genitali feuuninili, a1nmessi dall'indagine clinica. L ' O. dimostrò tale interdipendenza cons tatando dopo la tirffideotomia diminuzione di 1peso e volu1ne, modificazioni istologiche negli organi sessuali degli a nimali saci·ificati. Di scu ssio ne . Prof. FoH.NERO (Modena). - I resultati suoi so'10 per tali esperie11ze uguali .a qnelli dell' O. Don1anda se egli l1a fatto rice1·che istochimiche. Dott . C ORDA (Pisa) . - Non ha fatto Ticerche istochimiche. Dott. Grov.\NNI b-I. CoRDA (Pisa). -

l~E (Pis~) .

- Correlazioni tiniosur·re.no-çenitali. -- Esperimentò in 20 conigliette stimizzate e poi sacrificate daJ 15° al 120° giorno. P e-r i risultati delle sue rice.r ohe 1'0. conclude a111mettendo, che dopo 1a stimizzazione l'ovaio primitivamente $1 alteri causando in secondo tempo l'ipertrofia suITenale. Dott. O. D .\

I

Pr<;>f. P. P1cc1NINI (lVIilano). -

Dott. P . ·MANDRUZZA'l'O (Triest~) . -

La reazione di vVasserniann nel sangu e di donne in trava;glio di pa rto. - Molte reazioni positive divengono ne1

gative dopo pocl1i giorni nel sangue retroplacentare. La positivi.tà del sangue R. Pl. è dovuta a l u~ o .ad una reazione specifica. Il parto per sè può dare la positività della r èazione, perciò l'O ., a decidere se è presente lue, si vale della riattivazione iniettando neos. e ripetendo la reazione il giorno ::>eguente. Ha visto così ritC>rnare la reazione positiva. Qu~to modo di procedere si dimostrò utile a riconoscere i casi di lue.

La stomosino-terapia ne.lle •iniezioni puerpera·li. - Il nin1e.dio si, d~mostrò efficacissimo in 130 casi curati per ,·ia intradermica, endomu.c;colare, endovenosa, sia a scopo p.r oflattico sia a scopo curativo. La reazione violenta delle iniezioni endovenose non è temibile. l..a cura dflve es e re iniziata presto per riuscire. Nella pe-ritonite conclamata è inefficace. Dott. A

QUARANTOTTO (Trieste). -

T e1·apia italiaria nel campo dell'Ostetricia e della G•inecologia. Esalta l 'attività italiana in questo ca:mpo, specialmente per le secrezioni interne in ginecologiia e la derivante opoteraipia, così per la terapia ostetrica prupriamente detta, per la crenoterapia e la tal.assotera,pia.. Conclude 1' 0 . che in ogni oampo ·d ella t€rapia possiamo valerci di rimedi di cui siano italiani il concetto scientifico e la ~rodu­ zion-e tecnica. Prof. L. A. OLIVA (Genova). - Oistonii ovar•icz da raggi X . -· Tre casi clinici osservati ed opeTati dall' O. lo f.a.nno schierare fra quelli, che ammettono che i raggi X possano se non provocare per lo meno a.ccelera.re lo svilupp,o di cistomi preesistenti. Oasi a naloghi della letteratura conforte~ rebbero l'O. in questa tesi. D~scussione.

Prof. PEsTALOZZA (Roma). - Riferisce un caso nel qilale i raggi X determinarono un r.a.pido sviluppo di un cistoma.

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[ANNO

XXXI II, )?'ASC. 49]

11121

SEZIONE PIUTICA

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Prof. FonNERO (Modena). Oss~rv.a che i1el campo sperimentale è stato dimostrato come per i raggi X si possa pro,·ocare la formazione di un sarcon1a classico.

ra.gia è sospesa. Riferisce dei oasi guariti oon la attesa. Natunalmente in caso di aggravamento è pronto ad operare. 1

Dott. p ,\RODI (Genova). -- [.;(L reazione di Fahr eus modif icata da H encleel. - La reazione di Hencke1 permette in 5 minuti di dare i ;resultati c·l1e la F a hreus solo dopo ore può dare. Su 224 esperienze comparative dimostra la r. di Henc·l{el preferibile nei casi d'urgenza.

Dott. SCHIAFFINO (Genova). - L'emorrag,ia da gravidanza extraitterina richiede sempre intervento operativo? E quando. - Trentaoinque casi di gt·a,rid.. extrauterina, trattati prima medicalmente (compensi emostatici ed eccitanti contro lo shoc), operati tardi vame11te a condizioni generali delle Dott. l\iATER.\ (Ba1·i). - Le applicazioni cliniche piaz.ienti ristorate, finirono bene (un solo oaso di della velocità di sedimeritazione delle eniazie. morte). P atrocina simil prog.ram.m a ter.apeutjco. Ha fatto ]a prova in 180 casi in gran parte di Discussione . ginecologia. Mette in e~ridenza il valore priatico Prof . PESTALOZZA (Roma). - Qu.a.Junque ritardo della velocità di sedimentazione delle 0111azie, sia nell'operare la gravid. extrauterina non può che per la diagnosi che per la prognosi J>rima di ogni peggiorare le condizioni dell'intervento. La tesi intervento ginecologico, specie se contemp0Taneadell' O. è certo ,p ericolosa e più pericolosa diver1nente a.Il.a conta dei globuli bianchi. Bisogna rebbe se. fosse diffusa. P er essa le malate arrive- astene1:si da ogni intervento se la sedimentaziorebbero tardi all'operatore. L 'intervento iimmediane sorpassa i 50 mm. nell,a prima mezz'ora della to non deve esser ritenuto pjù grave. Ha operato prova. oltre 700 oasi di gravid. extraut. solo con l'l % Discussione. di morte. Prof. OLIVA (Genova). - La reazione di Fabreus Pr<Yf. OLIVA (Genova). - La tesi del dott. Schia.fmodificata da Henckel è degna di esser a.p&>licata f ino ..deve es5er accolta con le riserve da lui stesso quando occorre saggiare con rapidità il valore di indicate. Solo allora se ne hanno i buoni resultati sedimenta.zione dei corpuscoli sanguigni. in r,a pparto alle migliori condizioni 01per.atorie. Prof. GAIFAMI (Bari) . - Non vede la necessità Prof. M1cHE1LI (Roma) . - La tesi dell'O. non dell'urgenza nella pratica. L a, Fahreus può entrare può esser .accettata. Operare tardivamente signi11ell.a pratica di ogni medico. fica f.ar per.dere .a.Il.a. danna un 1tempo prezioso ed Dott. PARODI (Genova). - La rapidità dei riesporla a serio pericolo. Ognun o di noi conosce sultati ottenuta con la modificazione di Henckel casi nei quali 1a dirugnosi misconosciuta condusse in certi oasi p-uò esser necessaria. le donne a morte. Fatta la diagnosi, devesi opeDott. MATERA (Bairi). - La tecnica di Fahreus Tare S'llbito e p.iù presto ohe 1pe:r la diagnosi di è più se1111plice. tumore n1aligno. Oltre i pericoli dell'indugio la Dott. V. DoGLTOTTI (Genova). - Sostituzione donna, se arriva alla tarda oper azjone, presenterà del liquido amniotico con siero fisiologiço nella .allor.a più difficili condizioni. operatorie (aderenze, rottura 11recoce delle membrane . - In 26 oasi di f.atti pelvi-peritonici anche lievi, ecc.). La sorverottur.a precoce delle membrane h.a iniettato da glianza patrocinata dall'O. nell'at~a dell'opera... 250 cc. a 600 della soluzione fisiologica nella cazione per lo più non può esser così severa come vità endoamniotica, .anche in qualche caso di sofil caso richiederebbe. ferenza fetale con questa tecnica: introduzione Prof . ALFIF.RI (Pav ia) . - - F! in massima p er contemporanea di un sacchetto di Champetier e l'intervento pronto, salvo i casi di ematocele già delimitato. In pratica, mentre con l'intervento im- <:li una cannula di Nelaton n. 20 nell'orifioio uterin o; in ie1,ione attraverso la Nelaton del siero fi1nediato sisromatic·o, anohe ad emorragia già .arRiolog-ico. Non si ebbero com.p l.icazioni. Il puerperestata non si viene affatto a peggiorare la prorio sempr e regolare. I r isultati utili furono: scon1gnosi, nell'attesa invece s~a p11r limitata, ad emorp.arsa della soffer enza fetale, distenzione dell'uteragia in .atto non si fa che perdere un temu>o prero retratto, in un caso da permettere il rivolgiziosissimo. L ::.i cura .aspettante potrà forse esser giustificata di fronte alla necessità del t rasporto n'\e11to classico d:>po 28 ore ·di rottura delle membr:lne = acceleramento del travaglio in ogni caso. della malata. Prof. RrzzA'l'TI (1\tf oden a). - Pubblicò quattro Discussione. a:nni fa 22 oasi di gravid. extr.aut. trattati oo.n , Prof. G\IFAMI (Bari). - Le indicazioni per L't la cura aspetta,n te: t:ntti guariti. A limitare la proposta dell'O. debbono esser ben rare . .Anohe il e1norra:gia ha trov.ato utile tener la donna a spalle dott. Cetr oni fece una proposta analoga, non atrialzate, perchà la n1assa intestinale costituisca tuata. Il pericolo di se.-psi per tutte le ma.novre ltno zaffo 13.ll'ingresso del bacino. necessarie per l'inbroduzione del pallone è eviProf. SANTI (Trieste) . - ~ per l'i11tervento imdente specie nella pratica comune. 1nediato. Tenie n ell'i11dugio le cause di sepsi, danP1·of . ÙAPPJ!lLL.\NI (~ifessina). - Domanda se lo nose n>oi 11ella tardiva opera.zione, le complicaacceleramento del parto più che al liquido intro-· dotto non si debb.a piuttosto al palloue di Ohamzoni di t enaci aderenze, ecc. Prof. GuzzONI (Morlena). - Interviene a. sepetier. conda dei casi; non attende che passi molto temProf. MrcR1'~1.1 (Roma). - La proposta dell'O. po, solo quanto basta per esser sicu'li che l'emornon può esser port.ata nella pratica professionale.


1722

IL POLICLINICO

bene essa i·i1nan·ga a.ncora nell'esperienza e nelle Cliniche o nelle grandi l\f.aternità . Prof. 0IJV3 (Genova). Nelle mani degli esperti questo metodo si dimostrò utile. Dott. D ocLIOTTI (GenoT"a). L 'idea della sostit11zio11e del liquido amniotico venne appunto dalla Clinica di B ari (dott. Cetroni). ]: inteso che il inetodo dPve esser eseguito da IIDano esperta. !};

Dott.ssa AncIEllI e LEVI~A (R oma). - · Su alcuni casi di pa'rto indolore col metodo di Gellert. I..ia tecnica è semplice: Iniezioni paracervicali di no,;rocaina (1 %) adrenalina ed estratto ipofisario. Iniezione del pude11do di novocaina (2 %) pu re con adrenalina ed est-r.atto ipofisar1o. Il n1etodo è del tutto i:n11ocuo. La dur.ata del travaglio abbreviata. T~·a dolor.aibilità selDcpre attenu ata in periodo dilatante, scompi:irsa in periodo espulsivo. La tecnic·a è semplice. J)isc ussio ne. P rof. BIGNAMI (Crem ona). - - Il metodo e' en comiabile e pt1ò esser portato nella pratica, pers1no .affidato a leva.t rioi. Prof. G .\Jll'A~JI (Ilari). - H.a esperimentato la .anestesia del collo t1terino in caso d'interruzione di gravida11za nei 1prin1i mesi. Non solo la diminuzione del dolore ma Yide una inaggiore cedevolezza <lel canal cervicale. Non c1·ede che il metodo possa esser in mano a levatrici . Dott.ssa ARcIF.RI (Ro1na). - Rin grazia il prof. B1G NA~rr . Anche Ella si propone di adoper.are il 1netJ do in Ginecologia.. · Prof. FERRA.RE . I (Camerino). Straordinario « ll·ydrops 1iteri profluens » 1i el carcinoma del corpn. - In un caroino1na in donna giovane (23 anni) si ebbe uno scolo, mini1no d.a. princitpio, che n.iù abbondante dura minuti.i precedente il flusso n1estru.ale e v.ale ad .aumentare iJ volume dell'utero fino a quello del V n1ese di gravidanza. Crede i rappo:rti ffla il oareinoma ed il flusso siano i11diretti; pènsa. che per il carattere premestruale si debba ritenere piuttosto di nat11ra neuroendocrina di origine ovarica. Dott. E. GALLO (Cosenza). - Tre casi di idramnios conco·m itanti ad un ide'l'ltico tipo di mostruosità f etale. Pre enta fotogra.fie dei tre feti ncranici pseudo-enrefalici. 1'utte e tre le donne avevano notevole idrarnnios. L'O. concl ude per ttna genesi co1nune clell~ òeformità fetali e dell 'idra1nnios, rap.presentata cl.all·a sifilide. Prof . P1Nr F. (Modena). - Un caso di ipertrofia rnan1 maria da aravidariza. - La ipertrofia si ripetè in sei gr.a.Yida.n ze successive ad una prin1a., terminata con !)•a.r to regolare e regol.are acrrescimento del seno. La irpertrofi.a. ma.mmaria in qnattro r ese nec-es;:aria l'interruzione .al quarto ed a l setti1no inese n1entre nelle altre due si verificò spontanea. Importante che mentre nella prin1a ~ra.vidanza si e1·.ano ma.ntenute le me.struazioni, in tntte le nltre ~i ebbe r egolare sospen~ione dei n1estrui fin d.a.l primo mese. (Continua).

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VII Congresso Italiano d i Rad i o I og i a Me d i e ;1 • N ei giorni 11-, 15, 16 ottobre è 8tato tenuto a .Napoli, sotto la presidenza del iprof. P . SGOBBO, il \ rII Congresso itali.ano di radiologia. Alla ceri1n<?nia jnaugurale, tenuta nell'Aula l\iiagna dell'Ateneo napoletano, sono intervenuti: il R. com1nissario comm. Montuori; il presidente della Deputazione on. Girardi; i senatori Pascale e Cocchi.a; il ge11erale Ago; il ptI'of. Sbrisc1a in rapp~·-esentanza 'dell'.alto co1nn1issario co1nm. Castelli, ecc.; e tra i radiologi i proff. di ruolo Sgobbo (presidente del Congresso), i proff. Maragliano, P erussia, Busi; gli inoacicati n elle varie Università: Bertolotti., 13alli , Pnl111ieri, Milaui, Rossi, iciliano, Epifani(), ecc. e quasi tutti i radiologi iscritti n ell-a Società. Il p·r of. CAN'l'O. ·E. in rap ) resentanza del rettore 1nagnifico prof. Bottazzi porta il saluto deferente al congresso. Parla quindi il R. co1nmissario co1nm. !\i lNTUOHI. Il prof. SBHISCIA reca ai convenu ' i il saluto dell'alto commissario Castelli . Il dott. ANDOIA, preside11te della So ~· ic l~1, di Radiologia ringrazia i con \'e nuti che ~iJ no iaccorsi n u1nerosi al congresso. Il 1Jrof. r.ouan rilovn, l'im1portanza dr]l:a. radiologia fra le disripline 1nediC'he e fa nr.tn r~ il progresso che la radiolO'gia ha J.'aggiuntc; in questi ultimi anni e l'utilità de11a radiologia nella grane.le gu~rrr:!; f.a osservare eo1ne i teini .-J~i. lui proposti aJJbia.no u11a notevole im portar?:,:t, specialn1ent.e 11ci riguardi della lotta oontrc il cancro; ro1ìle il c.impo ùelle radiazioni si eELP11<la oltre alla ra:J.1a?.ione Roentgen e del radium nll~ radiazioni l •1111inose visibili e i11visibili, e s 'Jt ona i col· leghi t trtt1 a prendere in considerazi·. U\1 il complesso delle radiazioni e di portare !argamente ai congressi il frutto dei lo·r o· studi; r.accomand·a l'unifi<'aY.icne dei servizi radiologici dei vari I stituti e si · rallegra del numero delle con1unioazioni p.r esent a tG. · Il P re$Ìl}ente dichiara quindi a1:;>erto il congresso e invita i eongressisti ia. visitare ufficialmente la Mostra di apparecchi. 1

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* ** N-ella -;cduta pon1t'riòjana si delibera l 1 i11vio di u11 telegran11na al Pr11no Ministro e si le-ggono le adesioni rice,·nte: S. E. Fedele, S. E. Castelli, amm.ir.aglio Bisrarei.ti) , -incen?to Bian<'hi prof. '~1 intz, prof. Holzknecht, ecc. Si )11i~ia quindi lo svolgi1nento del tema: Direttive dl'lla Rnentyenterapia del ca11cro; il tema è ,;;tato affidato al pro.f. EPIFANIO (per la parte radiologica) e .al prof. L u Po di Torino (per la pa1rte radium). TI n rof. _B'jpJF'.\ ., 1-0 nota cl1e le leggi c:he 1·egola no i fe1101neni bio1114ici. che stanno a f .'.)ndamento clclln. roentg;ent{. a pi a de] oa:ncro, sono in via di revisione per le nu111Prose ercezioni incontrate nell' esperienza clinica. I postulati di EnLANOEN acqui-


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SEZIONE PRATICA

stano un valore relativo; i fenomeni di elettività citolitica non sono che una parte della base biotogica della roentgenterapia. La mitosi corrispo11de a ltna elevazione della •r adiosensibilità, ma non è l'esclusivo mon1ento: il periodo interca.riocinetico è anche esso utile per lo sviluppo delle azioni citolitiche. e col radium è. possibile colpire le lnitosi per la sua applicazione continuativa, il calcolo del te1npo nella rupplicazione intermittente dei r.aggi dimostra che Ja loro ,azione in modo prevalent~ ~i svolge itei periodi intercariooinetici. on1ma.ndosi gli effetti della energia Roentgen, ripetuti nella 1nedesi1:n.a generazione cellula.re e nelle generazioni su ccessive, si arriva al progressivo esaurin1e11to del potere proliferativo. La clinica ha di1nostrato che il concetto di dose canceridica . è attuabile cccezjonalmente: l '.azione citolitic-a ':lei raggi si svolge per gradi, colpendo il maggior i1u1uero di generazioni cellulari che si succedono: l'i11tern1itte11za della a\l)plicazione dei raggi deve essere regol.ata dalla durata ·appTossimativa del periodo intercariocinetico . Nella roentgenterapia del oa11crlQ il pu11to cui bisogna mirare i1011 è la scon1p a.r~a tumornle quanto l'arresto delle invas ioni, cioè la zona di infiltrazione e di invasione. Alcuni cancri non fondono sotto l' a21ione ·dei 1 aggi ina sono arrestati i1el loro progresso: altri fondono ma conservano alla periferia il carattere di i11vasione. Questo fatto capitale è legato coi momenti ipatogenetici del cancro e colle disposizioni anatomiche dell'organo ecc. Ne consegt1e che al concetto, di radiosensibilità bisogna sostituire il concetto di guaribilità al criterio istologico il cTiterio i::linico. ' I cancri si po~sono dividere in dué categorie: cancri clegli 0rgani della vita di relazione; cancri degli organi della vita vegetativa: nella prima cate'$oria \r,anno comp;resi i canori del seno, dell'utero, dell'ovaio, del testicolo, del laringe e 'g li epiteliomi cutanei·, nella seconda i can cri del canale digere11te e degli organi .annessi. I cancri della prima. categoria sono più o meno suscettibili di gua.rigione; i second i eccezionalmente guaribili. La dottrina dèll' attività biologica specifica delle radiiazioni , sostenuta fra i primi da GHILARDuccI e Jalla sua scuola, trova ogni ·g iorno nuove conferme: essa va presa con cn so di relatività, e procedendo d.a.i., raggi beta ai raggi X e ai raggi gamma si p~ssa i11 modo quasi inse11sibile, e p€r sovrapposizione dall'azione 11ecrotica .all'azione flogogena ia.11' azione connettiYogena ali' azio11e citolitica elettiva .attraverso a i gradi della metamorfosi regressiva e della siderazione cellulare. A parità ionometriche gli effetti biologici sono spostati: le misn re ionometrich e n on ci danno e.sattamente l'in":lice dei valori qua11tita ti vi riferiti a.Ila dose eritema variando con la tensione: tu·ge la de.f inizione dell'unità di misura. La re1.azione considera ii1fine la q11estio11e della distribuzione della dose nei tessuti e nel tempo e passa in rasseg11a le v.arie statistiche italiane ed estere. Il prof. Lupo rileYa che la sensibilità della cel-

lula. di fronte ai raggi X è variabile con lo stato vitale délla. cellu1a stessa e del1a sua attiYità, ed espone la t<3cnica delle applicazio11i di radiu1n sostenendo cl1e essa deve tendere alla g11ar1g1one in un 'u11ica seduta o in sedute molto raYYicinate con l'applicazione della mini1na dose utti,·a, tene11do conto che la cellula del ca11cro JiYiene gradualrn-ente resistc•ntp n1entre la cellula. san.n ~i fa sempre piit fragile. Il relatore preferisce ancl1e nei riguardi delle reazioni or ga11iche .alle irradiazioni a forti dosi e di breve durata, oramai eccezionalmente .adottate, quelle di dosi più .a tte11uate applicate per Qli.1 lungo periodo di te1npo ~ e nella s11a esp-erienza ritiene necessaria anche l'irr.adiazione preoperatoria a mezzo del radium. \\.INTZ in 11na ::ua COinunicazione letta. dal rl'andoia rit.iene che La terapia del cancro è suscettibile ancOTa di profonde modificazioni e che le statistiche radiologiche diverranno sempre migliori . e il pazie1li:e s~rit sottoposto in modo te1npe,~tivo a lle appli cazioni stesse . LAC.\SSAGNE dell'lstitt1to Pasteur ritiene che a parte alcune controindicazioni i i11otivi essenziali che deter1ni11ano la scelta del provYedimento terapeutico sono dati dalla radio ensibilità, dalla sede e d.all' estensione della neoplasia e il relat<ire riassume i suoi co11cetti nel eguente se-bema: la chirurgia è abitual1ne11te preferita negli epiteliomi della mammella, del corpo dell' utero, del tubo digerente e ghiandole annesse : la curietermpia è preferita i1el trattamento della pelle, caYità boccale e collo dell'utero; la roentgenteraipia, faringeJ laringe, esofago, sarco1ni. l\1oltissime le oomn11icazioni sull'argo111e11to. Il prof. STAXZIALE in una brillante relazione fa rileYare i p1rogressi e le cure vantaggios~ ottenute nell'Istituto fotoradioterapico da lui fo11dato: il Gu ARlNI radiologo dell'Istituto stesso comunicava i risultq,ti ottenu ti su 1600 cance1i0Si dal 1922 ad oggi; MAl\rELI SPINETJ,f ha trattato della cura del cancro dell'utero·, PALlfIERI sul trattame11to insulinico in cancri di individui glicos urici; 0ESES OJ--.E sulla irradiazione antioncogena delte ghi andole endocrine, ecc. I l prof. AoINOLFI di Napoli è stato il relatore sugli ap parecchi ad .altissirn·o ,potenziale e radiazioni . Tl problema della tera.pia profo11da 11011 deve essere ricondotto all' in1piego di pote11zia li eleYatissimi poichè itlall' un canto nt1lla si gu.a d.agna per la. fra.zione di e11ergia inr:;>egnata al di là 'li un certo limite dei potenziali e dall'altro cnnto ~ i va ino:>ntro a numerosi inconvenienti fra i quali quello tanto lan1entato dell ' azione a distanza anche attr'a,·erso muri di note,·ole spessore. Quanto · agli a.p pa.r ecchi ohe la tecnica moderna forni sce ai radiologi non pare che debba chiedersi di più nei riguardi dei sistemi produttori di alta tens ione: le case oostrt1ttrici italiane offrono t ra czfor111.atori che ra1)presentano quanto di meglio si r:>os.·a desiderare. R da augurarsi invece che i tubi ro0ntgen di:ino 1111 lJiù elevato rendimento e~ endo il presente ap1Jenn dell'uno per mille. Il p1·ob lema dell'azione in profondità pt1ò essere risolto:> anche col portare in seno ai tessuti (ionofore 1) ~o~ta nze di elev.a to iJeso nton1ico. 1


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RoskiI è l'ultimo relatore sui mezzi di oontrasto

questo metodo può riuscire prezioso oonfermando .nella. diagnosi radioJogica delle lesioni polmonari. con lln reperto neg.ativo la origine extra.bronchiale I mez.2.i in1piegati sono 'd ue: il pneumotora-0e e della raccolta secondariamente aperta nel bronoo. l'iniezi'One di olio iadato. Per l'iniezione di olio · Il metodo transparietale è particola.rmente iniodato o si .p uò seguire 1a via. endotracheale (medicato nelJo studio àelle cavità patologiche che todo francese) o il metodo transparietale (metodo dalla pleura o (l:tl polmone si sono aperte seconitaliano). L'iniezit0ne di olio iodato è utilissimo dariamente nel broncp ed ancora di quelle racnelle bronchiectasie del bambino e dell'adulto: le colte che non essendo ancor fistolizzate .sono agbro11corree p1rrulente si differenziano per la asmredibili dalle pa1 eti toraciche. L'associazione dei senza di di1atazioni ampollairi: le pleuriti incivari metodi trov.a la su.a indicazione sia per studi state per 1a ll1ancata loro iniezione per via endosemeiotici sia per complemento diagnostico in tracheale e se <Jccorre per la dimostrazione di imcasi dubbi sia ancor.a a scopo terapeutico (rendere magini oavita.rie atipiche a lla .p vova transpariepossibile un pneumotorace nel oorso cl i pleuriti ta.l e: uguale comrportamento si osserva per l'ascestubercolari). In co111plesso i mezzi di coutr~to so pnéun1oniC<-. allo stato di cronicità: non è insecondo il relatore sono un reale perfezionamento vece possibile la d iag11osi differenziale con la -tudi tecnica che possono far risolvere i p.i ù ardui bercolosi cavitaria. ? roblemi diagnostici e patogenetici: se opportuNelle sin11ro1ai pleuriche e nei versa.menti della 11amente impiegati sono innocui ianzi possono <'tigrande cavità lo stnrl1o comparativo dei segni stesere utili .a scopo terapeutico. Però questi mezzi toscopici di ver samento e dei rilievi ottenuti con per le d~fficoltà ~ loro inerenti non possono esl'impiego sistematico del pneumodiagnostico dimosere impiegat i ambulatoriamente o privatamente. st1·a ohe i p,r imi ~ono tanto più oo~pleti quanto Moltissime sono state le comunica.zioni sull'apparato r0$piriatorio, sull'apparato digerente, ecc. : è meno abb1ondante il versamento e ohe so,n o prodotti dall'addensamento del pa.renchima polmonaricordiamo tra le altre: quella di Piergrossi (il sistema delle chiuse g.astriche); di Podestà (ricerre. Inoltra se si ricorre alla iniezione dei due olii che col pasto insufflato); di Ves pignani (sul tenue (galleggiante e pesante) i1ella pa;rte Sll.1>eriore del versamet;ito si l)UÒ delimitare contemporaneamene sul duoden~'; di Vietti (sul Tenia); di Cam-. pione (aneuTismi e iniezioni gluoosate nella radiote il limite su'Periore e l'inferiore. Nelle pleuriti con versamento della grande cavità l'impiego siterapia dei canC!'J): di Bellucci (polmoniti lobaripneumotorace); l\f1lani (studio radiolQgico sulle stematico del pneumotorace diagnos·t ico dimostra aritmie e sulla f11nzionalità polmonare); Tandòi.a 1.a presenza frequente di pleuriti incistate con(colecistografia); Attili (r.adioterapia, artriti g<>camerate o bloccate anche dove 1a clin.ica prenococoiche e esiti ]ontani della radiotera,pia 11elsenta i segni di versa-m ento libero o lascia sol'Heine Medin); di Perussia, Ceresole, Gortan, spettare pleur.iti bloccate o llDia splenopolmonite Saraceni (su 2000 casi trattati con radioteraipia per la negatività della. puntur.a. Nelle pleuriti intensi.via); V.a.llebona, Zaccaria, Lapenn.a (mecsierofi brinose le forme incistate sono la regola, canismo. peristaltico dello stomaco); Pincherle, · le conca1ner.azioni sono più o meno numerose a Alberti, Valdini, Giovetti, Nuvoli (iniezioni inseconda 'dei casi e v.anno generalmente aumentrauterine nel campo della ginecologia e ostetritando di n umero se. l'affezione volge a guarigio<'..Ìa · Oardin.ale (influenza dei ·ra•ggi molli sui batne; se invece il versamento volge ·al purulento ' ; eoo., ecc. teri) le conca.merazioni si riducono notevolmente fino a scomparire; infine hanno tendenza .a sistematizzaJrsi. La loro comparsa avviene a volte subito .al*** 1'inizio del versamento (primitive); a volte durante il decorso della pleurite (secondarie). Molte Un.a interessantissima mostra. 'di apparecchi Yealtre indicazioni trovaino e il pneumotorace diaramente gr.andio3a ha segnato il progre.sso d(:lla gnost ico e le iniezioni iodat.e si.a nelle varie forme radiologia jn Italia. : abbiamo veduto le case Jtadi pleurite sia nelle varie sindromi polmona.ri: lia11e (B.alzarini, Gorla, Cardolle) presentare apparecchi che :per eleg:tnza, per solidità di c~--tru­ in genere il pneumotorace diagnostico trova la zione, per perfezionamento di tecnica non hanno sua netta indicazione nello studio delle pleuriti della grat1de cavità ed in quelle diverticol.ari; è i1ulla da invidia.re le case estere pur .p resenti alla mostra (Siemens); l'industria italiana è ormai pure fii grande utilità per lo studio indiretto delle sindromi polmonari di addensamento o ca- pari .anzi direi superiore, alla industria straniera per ' originalità di apparecchi e per eleganza d1. vitarie. Il pn,e umopericardio si impiegherà per costruzione e pei nuovi tipi offerti al medico e la diagnosi differenziale fr.a perica.r dite e pleuaccessibili a tutte- le borse; l'industria dei tuhi rite mediastinica ess11dativa. Il metodo delle inieappare anche essa in Italia fjorente (Ferrero): zioni endotracheali è particolarmente indicato si tende oggi a costruire nuovi tipi di ampolle nello studio delle affezioni bronchiali oro11iche e completamente protette e spetta all.a Casa Philips di tutte le cavità patologiche che si formano a di avere lanciato s ul inercato lln tipo del tutto spese dei bronchi e cioè dall'interno del bronco originale e che ha d.ato lo spunto ad altre case di -alla p eriferia (bronchiectasie, caverne, .ascessi broncopneumonici e metastatici). Ma anche nello costruire ampolle autoprotette per quanto differenti di costruzione. studio indiretto delle <:a"Vità patologiche che 1\tlILANI E-cGENIO. dall.a 1>leur a o dal polmone s i aprono r1ei bronchi 1


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APPUNTI PER 11· MEDICO PRATICO . .

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CASISTICA E TERAPIA. Note di medicina pratica. \V . .TY50n (Britisl? med. journ., 5 luglio 1S24) osserva che la prognosi è un giudizio delicato che -si affina con l 'età del medico, o almeno col 1

magg]or numero di casi da lui osservati. L'indagine diagnosti ca va spinta più oltre cl1f' si può con l'esn.me fisico, senza far ricorso a ispeciali ri·cer che, non sempre 1possibili. Tuttavia !'Psame oftalmoscopi,co e laringoscopico dO\'rebbero essere eseguiti anche dal pratico, il quale, anche. a saper riconoscere solo le lesioni grossolane, eviterebbe molti errori diagnostici. I vomiti acetonici idei fan.ciulli, riconoscibill anche dalla speciale dispnea sono facilmente vinti dalla somministrazione di alcali e di gluco5io. som1ninistrati per qualunque via. La diagnosi iprecoce di appendicitP s'impone nei f ancit1lli, che mal sopportano operazio,n i lunghe e indaginose, quali sono neces&arie1 in periodo tardivo. Il dolore ;può cominciare intorno all'o,mbel:iico nei fan ctulli, e può esservi diarrea; Ja temperatura suole andar crescendo rrupidamenie. DoloTi acuti ma di breve 1dur.ata, senza febbre, sono <ti solito dovuti a errori dietetici. In tutti .gli interventi chirurgici occorre chiedersj quale vantaggio reale il paziente ne avrà da ultimo. Perciò .nessun intervento va deciso senza il concorso del rr1edico. Nel iproporre un inter\rento non 'bi·sogrua dimenticare che i casi 1)i1ì spiacevoli aiccadono talora per gli interventi -:più fa·cili. Si devono rende·re edotti i 1pazienti del loro rattivo stato di salute? Generalmente no, perchè la speranza è un potente mezzo terapeutico: però se per ragioni di affari o religiose il paziente sinceramente desi,dera di sape·re il suo stato, ed è di animo forte, l' A. crede lecito dichiarare la verità. Però ci v11ole molta prudenza nella lPl'O gnosi, per.chè spesse volte, nei malati della pratica privata è più favorevole che in quelli di ospedale. \·erso i parenti e 1e conosce11ze il ·compito del n1e-dico è Iacile se 11a la completa fiducia: altrimenti deve spendere una certa somma di e11e:ngia per non far &uggestionare il malato e 8eguire tranquillamente 1a più indicata linea di con dotta nel trattamento. Il pubblico dovrebbe sapere che l'onorario del metljco comprende·non soltanto la visita e la riiee·tta ma il ·costante pensiero che ' il medico rivoJge al malato pel suo consecutivo irattamento, nonchè le lettere, le telefonate, l e interviste dei parenti e delle conoscenze, con iutto il disturbo e la fatica relativa. 1

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nignardo alle febbri alte ·di bre\'e durata, l ·A. pen&a che spesso sia in causa una intossicazione ·rii origine intestinale, o meglio una lieve i.nfezione di origine intestinalè; qualche volta ha o~­ ser,rato ba:cilluria da .coli. .X ella peritonite tubercolare pref crisce la cura n1edica alla. chirurgica. Ha 5pe·sso osservato eruzion i &carlattiniformi dopo ferite: sono dovute a sepsi attenuate. • La dispnea d-egli obesi, più &pi ccata dopo 1Past1 ::tbhondanti, ·deve far pensare a una lieve insufficienza cardiaca. Con pasti scarsi e frequenti e ben regolati, -col riposo, e mantenendo aperto J"intestino spes.50 si vince. 1

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DORI A.

L'acido tannico per il trattamento delle scottature. Per il trattamento 1delle scottatur.e F. W. Banerofh e C. S. Rogers (Annals of Surgery, lug. 1926J raccomandano vivamente l'aci do tannico (già preconizzato <la Davi dson), ,i n soluzione acquosa al 2.5-5 ~,{,, aJPplicato mediante compresse, nel corso delle prime 24 ore. La cute sana non viene modificata. in modo rupprezzabile; inv·ece quella usti o ' co'l ore bruno-mog;ano e una connata assume un c::;istenza dj cuoiio : si tannifica. La medicazione va poj rtm00&a, e la iparte 5i tratta con aria riscaldata. Siccome il tannino è dotato di debolissimo pot~rP antisettico, va osservata un'a..sepsi rigoro&a. Questa medicazione combatte 'i·l dolore meglio di quailsiaisi 8Jltr.a; im'Pedisce l'infiltrazi11.n e; faicilita la riparazione. Presenta an.che il vantaggio di non macchiar-e aff.atto la pelle . e di macchiare . poco e non indelebilmente la hianc·h eria. Anche Bec.k e Powers (i bidem) raccoma;nd.ano il metodo e sollecitano a renderlo popolare. La ~oluzione può essere allestita da chiunque, versando 4 cuc~hiiaini (rasi) idi polvere seoca in un buon bicchiere d'acqua: si ottiene così una 5CYluzione del 2.5 % incirca. L'acido tannico può procurarsi senza difficoltà. Si conserva. indefinitamente. Dovrebbe entrare a faT parte di tutti gli armamentari iper il pronto soccorso. nelle :fabbriche, nelle miniere, nei viaggi <l'esplorazione, ecc. La soluzione &i lPUÒ apipli1c are si a in compTP.sse, sia mediante po·l verizzazionf (f' ar1•clle ip er immersioni ripetute del1la rparte). 1

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VERNEY.

Resezione dei tessuti che coprono il patereccio_ teraipeutica abituale usata n el patereccio conc;iste nella incisione ;più o meno ampia del foco· laio con drenaggio consecuti\'O e nella maggioLa


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IL POLICLINICO

ranza dei casi seguìto 1da irrigazione co11 liquido cl i C:arrel. La. semplice inctsione presenta degli inco11venie11ti: i successivi -cambi cli m edicatura riescono molto ctolorosi e per conseguenza non è ·Sempre fa cile Tealizzarl i ·con la dovuta energia; i g·ermi che si foNnano a livello 'del tessuto .cellulare sottor11taneo prolifi cano in eccesso e restringono la breccia, circo.s tanza c1he ritarda la guarigionè obhl iganido mO'lte volte a ricorrer e al cuccl1jaio ,· in 11lt im o la semplice incisione, per quanto ampia. suo le essere insuifficiente a dominare il ~ro cesso A tutto ciò bisogna aggiungere le cicatrici deformi ~on r etrazioni. tenid inee pjù o m eno definitive. .L\rce (Boletin de Clinica Q·u irur gica, dic. 1925) f'iti ene di o,·viare a iquesti inconvenienti con una speciale operazione che consi &te nella rresczione di tutta la pelle, del tessuto cell11lare e ·dell'apon r t1rosi che coprono il patereccio in modo da lasc~arlo ampiamente aperto e in r elazione con 1'f\sterno. .\ seronda del caso la resezione deve arrivare in profondità fino ad jncontrar c tessnto sano e non adottare la forma ad imbuto. Quando l'infezione è ipassata alle guai.ne tend1nC'e. si realizzano ·varie r esezioni sic analate al lar go •dei ten dini lasciando punti di pelle sana rhP '3erviranno .p osteriormente p er la cj catrizzazione e per evitare retrazioni cutanee e tendinee molto clifficili a correggere. Appro1ittando delle med1 cature giornaliere si fa immerger e la mano T' !'J' di Pri-q11indici minuti jn una soluzione calda cli formolo all'l %. r.: .i\. aff erma ,di aver sempre usato quPsto specialP tr "ttamento e di nver ottenuto se1n11re ri s11ltati molto soddisfacenti. F. CAs TTTO . 1

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spendente dell'e1)igastrio. In tal 1nodo, potè vederla t1sc]re c.lalla cute per pochi millimetri e, senza abbandonare la pressione, la fece afferrare da -un assistente con t1na pinza ed estrarre. L'ago era sottile, ossi1dato e della lunghezza di cm. 4 e m ezzo. Si poiè i.n tal modo compiere in pocl1i minuti l' estrazione p er cui sarebbe stata altrimenti necessaria un 'operazione indaginosa e pericolosa. 1

fil.

L'estrazione degli aghi infissi nei tessuti. D. Ta1ddei (G'iornale del Jl edico pratico, n. 12,

r1ota che gli aghi, o i iframmenti di essi • eh e sj trovano infissi in svariate parti dei corpo, contrarirume11te a quanto si crede, sono di rado mobili o spostabili. Ciò però avviene, sebbene in piccola misura, per .g li aghi infissi nei muscoli. Inoltre gli aghi infissi nei vasi, possono 1p ersino raggiungere il cuore, e •quelli ·deglutiti possono o soffermarsi lungo il tratto intestinale, od essere ~messi dall'ano. Nei ca;si più frequ enti. in cui l'ago resta infisso vicino al punto d'introduzione, è utiJe accertarsi radiograficamente della sua. ~satta iposizione. Dopo di che, procedere all'estra. zione nel seguente modo: anestesia generale o locale; emostasi quando si opera ·sugli arti. affinr.hè le emorragie non celino il corpo estranJo; incisione perpendicolare e molto obliqua all'asse riell'ago; estrazione del medesimo; ·r i co struzione a l\I. strali dei tessuti lesi. 1C)25)

0

1

· NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Snl meccanismo della secrezione pancreatica.

Estrazione di un ago da parti profonde del corpo. R. Faggioli (La. Semana rnedica, marzo . 19-26) h<l osservato un bambino in ·Cui era penetrato un ·~go alla parte sinistra dell'epigastrio , penetrando n ello stomaco e collocandosi tr asversalmente. Si v edeva la p,i ccola . ferita ·p rodotta dalla punturn e si avvertiv.a la resistenza trasversale linea rr .data ·dall 'ago. .-\llo SCOJ) O ,d i evif4re un inter,·ento cruento che, iPOteva essere peri coloso, l' ..i\. decise di estrarre l 'ago p er mezzo della pr~ssion e . Mise le mani s11ll'epigastrio , facendo in certo modo a·ppoggiare l'ag·o sulla colonna ,-ertebrale; 1poi, mettendo le tre dita delle mani un po, pi11 profondamflnte che glj estremi dell' a.g o esercitò una forte pre sione. come per riunire ·i tessuti collocati aJ rli.;otto, innal zando al tempo stesso l'ago ed obbl igando 1n sua parte punt11ta, che doveva essere qn r.lln <li oCl Pstra, ad affa cci Arsi al lato corri·

J. Mellamby (Lancet, 31 luglio 1926) rileva cl1e la mucosa del duodeno e del tenue contiene, in

misura secondo i vali animali la prosecretina: essa ·è estraibile con l'alcool, ed è ottima!nente attivata dalla bile, la cui reazione. alca. lina sia attenuata dal oeontenuto ,actdo ·dello sto· maco. I.. a secretina agisce poco iniettata diretta1nente nella vena femorale, meno ancora nella porta: assorbita 1da1l'intestino insieme con gli acidi biliari provoca una forte secr ezione di succo pancreatico : la secrezione 1è quasi i,d entica a yago paralizzato. l,a stimolazione del vago è capaice di pro1·ocare di per sè una secrezione di succo pancreatico pi.tl scarso, ma più ricco in enzimi, sebbene della tessa alcalinità, ·di 1quello provocato dalla secretina. La secreti.n a non ha alcun effetto sulla secrezione interna del pancreas, nè sul n1et.aboliDORIA . smo idei carboidrati. ,~aria


[ANNO X.:\ XIII;

F ASC. 49 J

SEZIO~E

Sulle funzioni delle capsule surrenali. .F. G. Banting e .s. 1Gairhs (Am. Journ. Physiol., gingr10 1926), a ·conferma di precedenti ricerche, 11 anno osservato che la 1parte midollare ·dei corpi adrenali, nella quale è prodotta l'epinefrina o adrenalina, può essere distrutta mediante il cau-terc senza che la salute dell'animale venga alte' rata, m entre l' epinefrina non basta a sal,1 are gli animali dopo la surreneJectomia. Queste ricerche conducono ad ammettere •cl1e I.a parte essenziale dei corpi adrenali sia la corteccia, non la midolla. I reperti post rn ortem dei cani surrenectomizzati - ingro&samento delle glandole linfatiche, nefrosi, degenerazione del 1p arencl1ima epatico indicano come probabile un accumulo di prodotti tossici. Questa d·eduzione è confermata .a.alla toss~cità del sangue. La dieta proteinica affretta la intossicazjone e la morte di cani parzialmente surrenectomizzati. Gli animali surrenectomizzati dai due AA. sono ·stati 11ltPrjormente stu·d iati da G. H. \V. Lucru, (ibidem ), il quale ha trovato che il loro sangue ~ molto pi\1 con.centrato del normale; esso è ri-sultato particolarm ente rioco id i azoto totale (urea e in genere azoto non proteico), mentre la quantità di colesterolo non si modifica; aumenta la proporzione della parte corpuscolare e 5i riduce quella dei cloruri. Questi reperti sembrano indi· care una riduzione d·ella capacità filtrante dPi r eni. Nell'insieme, le ricer·che riferite portano ad an1m ettere di nuovo .l'antico assunto .della ft1nzj one disintossicante dei corpi adrenali. Questa ded11zione 5i applica alla corteccia. Quanto alla midolla; non resta, per ora. che invocare l'itpotesi di Cannon, secon1do cui il m eccanis mo ne11rose.r.retorio di essa ·v iene posto jn .gioco sole 1n rasi idi necessità, duran te le forti fati cl 1e fisiche ·o neuropsichiche, e in tali casi essa elabora d<3ì·1·adrenalina, che fa jnnalzare la tensione artl'riosa e pP.r tal modo assicura la sangui f icazior1c ·dei m11scoli e del &istema ner,·oso . L. ' ' · Infiuenza della tiroide sullo sviluppo dei peli. !I. C. Chang (.4mer. Journ. Phy stol., agosto 192-0J, ·dell'Università ·di Chicago, 11a accertato che in anima li stiroi·d ati lo sviluppo dei peli si rallenta, mentre in animali nutriti con tjroide lo svilup1p o stesso si accelera, anch e se l'animale è iponutrito P se i1 peso del corpo si ri·duce. Questi risultati concordano con osservazioni ben i1ote: nel ere· tinismo e nel n1ixedema, in cui si ha ipofunzione della tin')tde, ·è frequente la cad11ta dei capelli; :per solito la medicazione tiroidea vi oppone un r~paro : Yiceversa in certi casi d'ipertiroidismo si 11a -ùno sviluppo esagerato .ctei capelli. Resta da ·a ccertare quale componente della tir oide entra in ~ioco . L. , -.

PRAllC.\

17~7

POSTA DEGLI ABBONATI . .i\.l dott. P. A. da G.:

..

Per gli 'Ufficiali del corpo sanitario militar e o marittimo che desidierano avere l'aibilitazion e a medico di bordo, l'ultima disposizione di legge prescrive che essi debbano dimostraTe di aYer compiuto almeno sei annj ·di ·Servizio effettivo e cl1e abbiano fI'equentato per un minimo di sei m esi un corso 11fficiaù:e\ di perfezionam·ento in ostetricia e pediatria separatamente. E ' anche ammesso che p ossano sosten ere lln esame in tal i di1scipli11•e. Peraltro, circa l'applicazione di tale norma legislativa, manca un regolamento che la chiari:sca, e in ogni modo dovrà essere bandita un'apposjta se&sione di concorso che per ora fu handita t5olo per esame generale. P er 1detti ufficiali non è posto a}cun' li·m ite di età. La di.s posizione è contenuta sulla Ga;:.etta Ufficiale del 30 dicen1bre 1925.

R. All'abb. n. 10793-4: ~on

esistono speciali di>sposizioni cl1e r egolino il servizio militare da prestarsi dai laur·eati in medicina appartenenti alla leva di mare. Esiste tutta\ria la scuola per ufficiali medici della marina in Napoli la quale per altro fu istituita a so1o titolo di perfezionamento. Se ella è inscritto alla leva di ma11e può frequentare la ~5cuola di sanità ·di Firenze e alla promozione a sottotenente domandare di essere iscritto tra gli ufficiali medici di complemento della Regia ·M arin·a, il cl1e sarà facilm ente da 1 ei ottent1to essendo iscritto alla le\ra di mare. R. •

Al dott. N. M. da F'., abb. n. 12560: l nie:iane intracardlaca di riarennlina. - Si n~a la consueta soll1zione :11 miil1esimo inj ettFlndone

1-2 eme. P er la tecnica da seg11ire veda i n1anuali di .trrnica medica e 1parti1colarmente la T ern i ca

terap eiLtica ragionata di B. MASCI. L. P ozzi, ed.,

lloma. I nconvenienti da in:iezioni di. ad.renalina. - In linea generale è consigliabile ùi asten ersi dal1e

iniezioni di adr enalina nel trattamento delle emorragie viscerali. Quando si manife. tin o i fenomeni ·di intolleranza (che generalmente sono passeggeri) si tenteTanno con pntdenza i va o-dilatatori (nitrito d 'amile); sono con ~igliate nnc11e le sostanze (acidi diluiti) capaci di cl ·'c:omporre l 'adrenalina, ma è ·da 1ritenersi ch e tale azione sia almeno dubbia. Liqu ido di Dakin. - Lo si prepara sciogliendo g. 140 di carbonato di sodio anidro in 10 ljtri di acqua ed aggiunge11dovi g. 200 di cloruro di cal-


1728

TL POLICLINICO

oe. Si agita, si lascia depositare per mezz'ora, si filtra attrav.erso cotone e si aggiunge al filtrato dell'acino bor.ico in quantità di g. 40. Lo si usa per lavaggi antisettici, irrigazioni, ecc., nelle ferite suppuranti e nella chirurgia settica in genere. fil.

Al dott. E. Lovisoni, da Cervignano : Sul Pneumotorace arti'fìCiale, oonsulti anzitutto l'ampia trattazione fattane da G. BRECCIA nel suo libro: La cura delle malattie t:ubercolari del polmone. Unione tip-editrice torinese. Di monografie in italiano non oonosco che quella di ìLURA, a>ssai breve e ridottar edita da Zanichelli, 1Bo1ogna. In .francese consllllti : Dl:MAREST e CH. MURARD : La pratique

du

Pneumothorax

thérapeutique,

Masson e C., ed., ·P arigi. In tedesco .consulti : le monografie di SAUG~IANN, U. CARPI e J. SORGO nel Handbuch dJer gesamten 1'uberkulose-Therapie, diretto da E. LOEWENSTEIN. Urban e Schwanzenberg, Berlino, ed i lavori segtlenti : L. voN MURALT: Der kunstliche Pneumothorax, Springer, ed., 1B erlino; HJ. TIDESTROM: Beitrtlge zur Behan.dlung der Lungentuberkulose mit kiinstlichem Pneumotliorax, CUil't Kabitzsch, Lip-

sia. Nelle annate recenti di Tubercolosi troverà molti lavori e reoensioni s ull'argomento che la interessa. fil.

VARIA~ Le

vi1~tù

del

tabacco ~

Gl'indiani ·d'America, ai· quali si deve la cono ~cenza del tabaicco, lo chiamavano « erba santa ,, .c1d anche « er.b a per tutti i mali » e consi·d eravano c:;acra )a pianta. Quando invece il tabacco fu .i ntrodotto in EuroJla, si credette che fosse perni-cioso alla salute; moralisti e medici non solo lo con1dannarono, ma lo considerarono riprovevolissimo, 1pr-ess'a poco oome oggi la cocaina. Contro i fumatori lurono commi11ate dai Governi pene severissime, le qual1 pl:?rò non valsero ad 'ilmpedire la diffusione e divnlgazione crescente del taba:cco, fino all'attuale cons11mo, che è davvero formiid abile. I medici hanno continuato ad ali mentare lb ostilità contro il tabacco e hanno tentato di p1orre un fr-eno al suo i1II11Piego, considerato com·e una tossicomania. Le prevenzioni sono giunte al segno, ·c he la scienza ha sdegnato lungamente d1 occuparsi degli effetti fisiol ogici del tabacco b dei pos">ibili impieghi di esso in terapia. E stata studiata, è VE'fl'O, la nicotina; n!a Si è qua-si ignorato il tnbacco. 1

XXXIII FASC. 49 j

[ ..\NNO

I medici tedeschi sono stati i 'Pri•m i a rompere-

la tradizione. Così il prof. RoSBbach, dell'Università di Jena, in seguito ad un'inchiesta, giunse alla conclusione che l'uso moderato d-el tabacco non tPresenta inconvenienti apprezzabili. cc Grazie al tabacco - egli conclude - lo s·p irito 1diviene più attivo, l'~ore più lieto; si è p•)rtati con ipiù ardore ai lavori intellettuali e fisj ci ». Il soldato che fuma, eg.l i osserva, è capace di sopportare inaggiori fatiche, consumanido minor·e quantità di alim enti: si ·p resta ai lavori 1con più piacere e· a~dore •d·e1 1camerata che non fuma. O. Funk, altro tedesco , si -è costituito difensore 1del tabacco in nome della fisiolo·g ia. Riportiamo · una delle .sue afrfermaz~oni più 'significati Ye. « :vtolte pireoccuipazioni, molte ubbie, si sono evap0r a te col fumo di un buon sigaro, e questi risultati hanno bene la loro importanza nella ·vita, spesso così misera, dell'uomo ». Munk e Ervald, dell'Un1,rersità di Berlino, net loro gran•de trattato di ,dietetica, approvano risol11tam·ente l'uso del tabaicco, cui riconoscono .. un'azione generale. stimolante e benefica, sul sistema nervoso centrale. Il prof. Ilde, titolare della cattedra idi terapia nell'Unive1rsità di Lovanio, nel suo trattato di te-· rrupia h.a pTeso ipure formalmente partito per il tabacco. Egili trova che la nicotina non ha mai fatto delle .vittime, se non tra i princitP~anti, in r.t1i l'assuefazione è rapida; ovvero tra i malaccorti , che fumano in eccesso ; la natura è cosi a-nred11ta, ch·e invia a questi imip.rudenti dei maJesseri i quali valgono a moderarli. In genere 1 1pericoli d'intossicazione da nicotina sono insussistPnti, a conJdizione di non fumare il Bigaro o la sigaretta fino all'estremità o 1d1 usare una pipa a canna non molto corta, così che la nic·otina possa condensarsi in una zona fredda. Soddisfatta questa ·condizione, si possono fumare quantità con&iderevoli di tabacco : nelle osser,·a~ zioni dell'A. sintomi tossici si avevan·J solo 1dopc di·eci sigiari for.ti al giorno. I disturbi visivi non insorgevano che oltre questo limite. La l~ggera eccitazione ·del tubo digerente rpr1dotta dal ft1mo, in specie a dtgiuno, sarebbe benefica. L '.~. non ha osservato irregolarità cardiache nè cartdiopalm o aocrivibili al tabacco n ei giovani fumatori. Un altro medico b elga , il qual e firma . J. Bouqu erel,' trova che il tabaicco a ·dose moderata, lungi daill'essere 11ocivo, è raccomandabile. Egli non jnterdioe il tabacco che a pochf' classi di n1alati: dispaptici, ,cardiopatici e polmonari. Non lo consiglia ai gjovani, ma non 10 sconsiglia alle donne: è una dell e pochr. con cessioni che egli fé'I al f ernn1inismo ... 'Da Rruxellcs-2'1édical, 24 ottobre 19-25). L. V. 1

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I ANNO XXXIII ,

F ASC. 491

SEZIONE P RAIIC..\

1729'

POLITiCA SANiTARIA E GIURISPRUDENZ.i\. CONTROVERSIE Gl URIDICHE.

per la vendita al pubblico; altra per la sommLnistrazione ai ,p overi. La prima (tariffa n. 1, tabella A) stabilisce « i diritti di manipolazione a di spedizione n con determinazioni massime e minime; 1·a1tra (tariffa n. 2, tabella B) stabilisce un corrispettivo fisso, invariabile . I,a tabella C, contien e i 1PTezzi d elle sostanze · ':Y'1mministrate e integra cosi il prezzo idei medicinali ·p er la vendita al pubblico. Speciali norme, che non è utile ricordare or.a, regolano t prezzi, gli sconti, ecc., in rapporto a particolari circostanze: orario, specie dei medicinali venduti, enti cl1e richiedono la somministra-· zione, ecc.

LXXV I. - I contratti di som1uinistrazione di medicinalt. in corso di esecuzione, di fronte alle norme sopravvenute circa i prezzi obbligatori.

L 'al't. 17 della legige 22 magigio 1913 n. 648 sta. bili : « Ogni due anni, a cura d el Ministero de1J'lnte.cno, saranno pubblicate: 1) la tariffa dei medicinali :per la ~1 endita al pubblico; 2) la tariffa dei medicinali per la sdmministrazione ai poveri 1prevtsta 1dall'art. 36 ct-el testo unico c111lle leggi sanitarie 1o agosto 1907 n. 636 ». I Il d ecreto legge 7 ottobre 1923 n . 2388 aggiunse un idivieto pcnnl "): cc Il farmacista che violi le disposizioni di tali tariffe è pun?fo con un'ammen\on sono 5tabilite norme obbli.gatorie per le da da L. 500 a L. 2000 e, in caso di recidiva, an~oc;ta11ze che sono di libera vendita o 1per I.a 10110 che r.on l'arresto sino ad un mese. Indi1pendentespecie (tabella X della farmacope<lt uffi-ciale) o mente dall'azione penal e, il Prefetto può, con suo p Pr la quantità che è oggetto ,di ciascuna somdecreto, provvedere alla chiusura, sino ad un mini strazione (tabella IX). Fuori di questi due mese, della farmacia; in caso di r ecidiva dichin. casi.. i1 farmacista de,-e osservare, per la \rendita ra la decadenza dell'esercizio, ecc., ecc. » . <lei medicinali al pubblico, norme la ·cui viola- , L'art. 46 del regolamento 13 luglio 1914, n. 8z9. zi one costituisce reato. modiiicato dal d ecreto legge 7 ottobre 1923 Il c::tso eh~ qui si considera è questo: è stato n. 2520, com1pleta le norm·e circa i prezzi obblic.Jn cluso un contratto di somministrazione di megatori: « La tariffa di cui al n. 1 dell'art. 17 dicinali al pubblic.J (persone fisiche o società, d-el1a legge deve stabilire tanto il prezzo massienti pubblici e privati, ecc.) per corrispettivi inmo quanto il prezzo minimo :per la vendita at feriori ai minimi o superiori ai massimi obblipubblico dei medicinali. Tale tariffa contiene. ga~ori; il contr:atto è in corso di esecuzione; quali oltre l'indicazione dei prezzi stabiliti per ogni effetti producono su di esso le norme sopravsostanza, le norme per la sua applicazion e, i 9iYenu(c? ritti che competJno al farmacista p er la manipoRipeto : si fa il caso di prezzi inferiori o sulaziòne e la spedizione dell ricette e gli aumenti periori a quelli obbligatori. Se que5ta ipotesi non <ii prezzo 1per le somministrazioni fatte ai privati si yerifica, se la esecuzione ldell'o}:>bligo non nelle ore notturne e quando la farmacia è chiusa, trova 1~ostacolo di norme 1proibitive non può sorsecondo le speciali djsposizioni riguardo aglt gere qnestione circa la efficacia e la eseguibilità orari, stabilite dal Prefetto , ai termi11i dell'art. 14 • del contratto. d~JJa legge. Saranno pure indicati gli sconti proporz1on ali alla entità del servizio che potranno I e 0bbligazioni sono regolate dalJa leg.ge viessere fatti per le forniture alle amministra:;;oni gente .11 ten1po in c ui furono costituite: questopubb liche e CL quelle private ch e abbiano cara tprincipio generale riguarda la causa, l'oggetto e, tere di opere di beneficen::a. I ;prezzi della th in genere, i requisiti per la validità, gli efriffa serviranno ' di norma per le risoluzioni delle' fetti , ecc.· Quando il contratto di somministracontestazioni e .g li sconti non potranno esse1 e zione fu con cluso eoso era perfettamente va. oltreipassa ti )) . Il prezzo di ''endita deve essere lido: aveva un oggetto che poteva essere ma, annotato sulle ricette spedite, sulle etichette o teria di <'Onvenz~one, una causa lecita, e no1~ sugli involucri dei medicinali. ronteneva condizioni contrarie alla legge. In senso analogo dispone l'art. 47 1del regola Questa obbligazione valida si può considera.re mento 13 luglio 1914 per. le tariffe aon cernenti la ora e$t.inta? La cosa ch e ne forma oggetto non somministrazione ai pov·eri e per gli sconti ma5è posta fuori commercio, non si v erifica quindi simt il ca5o di estinzione previsto dall'art. 1298 c. c., In relazione a qi.1esto sistema di norme obbll· rome avverrebbe, per esempio, se rfosse costituit>o gatorie sono state pubblicate due tariffe: l'una nn monopolio statale. 1

1

(*) la presente rubrica è affidata all'.avv.

G10V.AN ."-1 ~ ...

legale del nostro periodico. •

. ELY.\GGI: esercent e 1n

eassaz1one, .

consulente


1730

'

IL POLICLINICO •

Le 11uove norme nulla dispongono per i contratti in corso: -in casi analo.gl1i i contratti già conclu5i furono esipllcitamente prevhs.ti o con disposizioni che ·estinsero le obbligazioni o con temperamenti vari per conciliare i diritti quesiti con lo stato giuridico sopravvenuto. Ma le norm e cil'ca i prezzi obbligatori dei m en~ cin ali non hanno effetto retroattivo per disposizio11e oopTessa, in quanto cioè una disiposizione attribt1i ca taile efficrucia. Si pl1ò ritenere. tuttavia, cl1e es5e rendano i ll.eciti i contratti Yalidamente nati? Questa ipotesi non à accettabile, perchè importerebbe una retroattiviLà in contrasto col princirpio generale della efficaicia della legge del temp o in cui il contratto fu con cluso. La legge vieta ora cli venidere m edicin ali p·er un prezzo ·diverso da quello obbli~atorj o ma essa niè ha espiI'&Ssamente effetto retroattivo n è, dato lo scopo che si propone, 5i pnò ritenere che questo effetto sia tutta·via tacitamente voluto 1p ercl1è necessario allo scopo del:la legge stessa. Il contratt.o n on è vuln erato nè ·n ella causa nè n ell'obbietto; la obbli1gazion e non .è estinta. • Deri,ra ·da ciò ·che il farmacista, obbligato per contratto valido a 5omminist.rare medicinali per 11n prezzo inferiore al minimo ora iID(Perati,·am ente stabilito, debba eseguire la ob1b ligazione? Certamente no. Se la eseg·u isse, commetter ebbe reato. Egli, 1dunque, non ,spedisce la r jcetta, non somministra il m edicinale 1p er . ·d ivieto di legge. cioè per un caso di :lloTza maggiore e non è r esponsabile di ina:dempjmento (art. 1226 codiicf3 civile). Icl enti·co ·è il caso in cui il p r ezzo 5ia superiore a 'lllPl lo obbligatorio o gli sconti siano m aggiori o n1i nori di quelli consentiti. Si verifica un caso di non eseguibilità incolrpevole. Si potrebbe obbiettare: ma ciò significa, in sostanza, che il oontratto è 1diven·u to inefficace per ii1s superveni~ns. La obh1ezion e n on :regge. Anzitutto, le due s tnazior~i giuri·di.che 5ono ben diverse: contratto invalido ovvero _obbligazione estinta, da una parte; con tratto vali do ma non eseguibile per causa di forza maggiore, dall'altra. Ma anche ipraticamente la differenza è rilevante perchè, non essendo esti11ta la obbliigazi~ne, il creditore di ess ~ pnò inettere l'obbligato in condizione di eseguirla accettando i prezzi obbligatori, eliminando <'ioè l'ostacolo della ·rorza matggiore. Snlvi singoli casi speciali, i:,e il farmaci sta è ohhligato a somm inii;trare m edicinali 1per un p r ezzo maggiore o minore di quello obbligatt>rio. notificherà •al contraente che, p er divieto di legge, n on p uò eseguire la obbli•g azione e (jichia1

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i9 J

LXXVII. - Tentativo di aborto consentito. F pu·n ibile il tentativo tli ~ro·o11rato aborto ne1 casi degli articoli 381 e 382 Codice 'Penale? J,a quistione è tortemente controversa. La legge Pr evede tre i·potesi. L'art. 381 punisce la donna r-he, con qt1al unque m ezzo a•doperato da lei o da altri col suo consenso, si proc·u ra l'aborto; l'articolo ~2 punisce C1'.)lui che iprocura l'aborto ad una donna con il consenso di lei; l'art. 383, infine, prevede il caso in cui manchi il con.senso della donna e ;pu.n isce con distinte ·sanzioni chiunque fa 0ci a solamente uso dei m ezzi diretti a proc11rare l' aborto e quegli che riesce nell'intento delittuoso. Ne1 terzo caso, dunque, la i1pote5i del tentativo è esplicitamente prevista. .\rt. 38:1 : Chiunque fa ttso di mezzi d iretti a proc11rare 1

L'aborto d 'una donna, sen=a i l .svo consenso o rnnt r o la sita volontà, è punito con la reclusione da trenta mesi a sei anni e da sette a dodici anni

Dunque: delitto tentato e de· !itto consumato. P er questa considerazione ion· damentale, cioè per ei:,sere previsto nel caso d el- · l'art. 383 il tentativo punibile e non esser e invece pr evisto n ei casi •degli articoli 381 e 382, la Corte di CMsazione, con ser1tenza 21 giugno 1926 rie. Carcl11cci, ha decioo la vecchia quistion e in SP.nso contrario alla sua precedente giuri&prudPnza, n el sen so cioè che non ·è punibile il ten tativo idi aborto nel caso in cui sia commesso dalla ,donna o da altri col .conoen ~o di lei. In senso contrario aYeva ·deciso la Corte di r.asr:-;azion e -con sentenza 26 giugno 1916, rie. P. :\1. c. Vallino , 31 gennaio 1913 rie. Caiporoni e 25 apri· l ~ 1900 rie. Caporale. In sostanza. se·concl o l'nltima sentenza della Corte di ·c assaziJ)ne non coi;tituisce Teato il tenta· tivo di aborto consentito. SE AVVENGA L,ABORTO.

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'

I~ .\SC.

rerà di essere pronto ad eseguirla q11alora ~·gll accetti ohe i 'Prezzi siano uniformati a quelli oi,. bligatori. Praticamente, se il prezzo 1()ontrattualc è superiore al massimo, sarà ridotto al limite leO'nle o , se è inferior e al minimo sarà elevato sino a raggiunger e questo limite. (Se è ·Compreso nella zona intermedia non sorge controversia). cc I prezzi della tariffa serviranno di n orma 1 per la rieoluzione delle contestazioni e gli sc1)n fi non potranno es5ere oltrepassati » : ·così di spone 1'artico1o 47 del reg. 13 luglio 1914 n . 829, mo<i i f'ica to ·dal R. D. 7 ottobre 1923 n. 2520. Lo -s tesso criterio si osserver à. in sede di e-stA cuzi on·e dei contratti in• corso al fin·e di renderne p1:>ssibile l'adempimento: cioè i prezzi clella tariffa ser,·iranno di norma per la e&ecuzione de! contratto.

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[.A. l\~O XXXI I I


[ANNO XXXIII,

}"ASC.

49]

SEZIONE PRATICA

173"1

NELLA V I rf A P R OI~~ ES SI O NAL E. L I T O R A A L I E N A.

prima impressione, anche se sfavorevole, e non giudicano rnaJ e senz'altro. Vogliono conoscere e a fondo, e :poi esprimono il loro parere. lmp1·essioni d'America Io non posso parlare con una ·c erta c )gnizione di un chiru1·go italiano. se non id·el mio campo, ma, a quanto posso in~ d11rre •dai c-0llo1qui avuti, lo stesso è ancl1e per A.bbiamo pubblicato nel fase. 46 una corrisponle altre attività culturali e sociaJi, e molti dei rodei denza del dott. V. Grossi da Ne1v l 'ork, in cui si connazio11ali m) affermano ieh e in ogni branca dava conto del soggiorno colà del prof. Alessandflll'i.11du~tria, d el commercio, delle scienze della àri. IJa New York l'illustre clinico si recò a ChiYita professionale si è !Pier.corsa l'identica Yia. cago, a Roc,hester, a Cle'ùeland, accolto ovunque Qualche qiecina ·di anni !a, forse solo ' 'enti o ('O'n grande simpatia; e fece conferenze chirurgi. trenta. in .t.\merica non si credeva n eprpure esiche in tutti i centri visitati, portandosi. poi a stesse la chirurgia e in g·enere la scienza mediica _ 1\tlontréal nel Canadà dove quesl'an1io ha avùto italiana; e 'Se erano familiari anche agli ameriluogo il Congresso dell'Amertcan College of Surcani i grandi nomi dei nostri maggioTi anatomici geons, cui il p1ro1. Alessandri prese parte, lege patologi dei tempi passati, il graldo di cultura gendovi una comunicazione sui tiLmori primitivi delle ossa a tipo tiroideo e paratiroideo, e ove • e di aJ> plicazione pratica raggiunto presso di noi negli ultimi te1npi era rcta loro completamente o venne nominato 1nembro onorario del Collegio. quasi ignorato. A richiesta del « Carroccio )), l'importante rLviP ensavano l'tltalia !fosse in quel ca1n1po e prosta italiana che si pubblica a New J'ork, egl1 babi!mente ai1cl1e in tutti gli altri, specialmente ha inviato a quel giornale un breve articolo che scientifici e c·ulturali , un a semplice aP'P'endic·e e sia1no lieti <Li riportare, sp ecialmente per le intetrascurabiie della Francia e ·della Germania. ressan.ti notizie su1Ue Scuole mediche in A.merica Furono sopratutto \~/illiam Ma.yo e Carl Be-ck e sui rapporti cultilrali coll'I talia: che primi ·vennero in Italia già avanti la guerra <e E questa la pri·m a yolta che io son venuto ed ebbero modo di con o&cere e apprezzare la rhirurgia italiana e colla propaganda e con lun egli S1:ati Uniti, e spero non sia l'ultima, jp'ersinghiere pubblicazioni iniziarono la diffusione chè la conoscenza, che ho potuto acquistare di q:u·esto 1grande paese nel bre,re tempo da che in .\meri•ca d elle nostre opere e ld·ei nomi dei nostri migliori chirurgi. son o •sbarcato, è -certa1nente assai incompleta; La guerra l1a •certamente molto giovato alla m a, frrazie alla s,qui5ita cortesia di molti dei più erni11enti connazionali di qui e dei numerosi col reci1proca 'Più estesa conoscenza; e dopo la guerra sopratutto, la ripresa aittiV"a ·di ra-p'Porti e di l~ghi e amici a·m ericani, ho avuto modo di .farmi iJn coDJcetto abbastanza esteso e clliaro delle abi- scambi con un ritmo più elevato e come la dituldinj, delle i·dee, dell'organizzazione, della vita ~nità di due grar1di popoli richiede e ciò spec.ial1nente jper l'opera diretta del governo nazionale ·di quj, e quanto mi è riuscito sinora di vedere e per la rinnovata attività ·di pensiero e di lae di apprendere, se in qualche :parte può semYoro italiano, ha fatto si 1c he que5ta più probrare in contrasto ·colle nostre consuetu dini e fonda intelligenza recipro-ca e gli scambi cultucolla ·nostra mentalità latina, in molt<? altre mi rali Riano di"venuti molto più attivi e la comriempie dj ammirazione e mi conYincc della giu~ prensione assai pii1 completa. Già due anni fa ~ta e opiportuna regolazione e della urilità degli Yenne in Italia e si fermò a lungo a Roma un ordinamenti stabiliti, e mi fa appunto desi derare gruppo d ei migliori chirurgi americani , la Sodi rimanere 'Più a lungo, e. poichè ora questo Cillty of Clinical Surgery, di cui face\~ano parte non mi è •p ossibil e, òj ritornarvi presto iJ)er :pen·etrare più addentro la vita e le organizzazioni Cri le, \Vhi1pple, P ecl\, Iudd, Sistrunck, P ool, ecc. \i-isitarono le n ostre cliniche e i nostri ospe:dal1 di America. e rimasero meravigliati - 1è la 'Parola e5atta 1Per Quello che più -col11isce SU·b ito è la !Perfetta 0hiPttività con cui gli ameri.cani giu.dicano ltomiquanto possa .p er noi t>embrare un po' umiliante - di qi.Jello che si fa tra noi e del livello ragnj e cose e la loro completa buona f ede. Pos,c;ono a'rere ird ee sbagliate, e n e hanno, su molte gi11nto dai no tri st11di e dalla nostra pratica . . faccende europee, ma se si dimostra loro l,ere1.11rurg1ca. Ho •detto umili.ante, perchè appunto essi partir·o re, ne ·convengono e si persuadono. ~on si yano dal presu1pposto che noi non contassimo lasciano troppo entusiasmare come per tanto t.empo si::tmo stati, e si.amo anic ora in parte, noi gran cl1e di fronte ad altre nazi oni, .d a loro melati11i e s pecialmente noi italiani: non si lasciano !!lio conosciute, ma come 110 già accennato, qued ,altra iparte :ne1ppurc infl!uenzare troppo da uno ~to P1'3. in 1perfetta buona fede, per l'ignoranza •

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con1pJeta o quasi delle nostre cose; ed invero possiamo qui portare e 'far conoscere del~a nostra ~ppi?11a s1 sono c;onvinti che i fatti erano assai eSfPerienz.a, ·d~lle nos·t re ri1cer che sci·entifiche, d1,•ersi, Io l1anno &11bito riconosciuto, e non sol c1 elle nostre ap.pìi1cazioni pr.atj cl1e. t anto rolle parole gentili, ·che possono essere E simrpatica rie.sce anche l'insistenza con cui espressione di semplice cortesia, ma dimostrando i nostri colleghi connazionali, italJ.iani o italo ·di apprrzzare realmente i nostri . stu di e i no5tri americani, così numerosi sp·ecialmente in ~ew ordi11amenti. York, dove ·&ono fiorenti d·u e arttivi.ssime società E dal dott. vVhipple, uno dei visitatori di almediche itali·ane, ru·n a a ·New York ci:ttà ed una lora, professore di clinica chirurgica nella Columa Brooklyn, domandano •di sentire la nostra bia Untversity, mi è stato rivolto l'invito, basato parola, di conoscere le idee, gli studi, le ricerche :prop1~io sull'in1pressione allora ricevuta, d1 colladella scienza, ·che essi hanno lasciato partendo b0rare a un nuovo trattato ameri cano di chirurrlall'Italia o che, nati in America tla genitori gia che l' edito.re Thornas Nelson Idi iNew York italiani, conoscono solo .ass·ai imperfettamente. sta ora p U·bbliicando, e per uno dei capitoli più Debbo anch e \Senz'altro sfatare l'idea, che iln'Portanti, la chirurgia •del tegato. Questo io presso di noi è dilffusa, del cl1irurgo americano unicamente rivolto alla parte pratira e tecnica credo, e questa mia ·coovinzione mi è stata c onferm ata da molti d ei nostri connazionali di qui, deJla n 'Jstra arte, incurante invece delle nozioni non sarebbe parso 1qualiche ann·o fa neppure 1pospatologiche, m€ntre è oggi assai diffusa qui la sibile a concepire in .L\merica. ten·denz.a a 1d are a queste ·u na 1parte molto note!\el~'a-prile sco.r so numer osi ;pure furono i chi· Yole n ell'istruzione degli stuid enti e nell'eseiicizio r11rgi an1eri'cani •cl1e !Presero parte al Congres5o cti.irurgi·co. Io pos5·o dirr. ·Che ·p er le mie conferenze mi è starl.o più spesso r1 chiesto di iparlare su della Società Internazionale !di Chirurgia che si argomenti •di patologia o di ·ricerca speriment ltenne a Roma, e nel maggio rultimo un folto gruppo di m embri d ella •Interstate P ost-g.raduate 1P. cbe non di tecnica operativa; e se certamente ancl1e qruj , 1com e del rooto in lltalja e tdovunque, Ar:.~ernb1y of ~orth America, la ipiù numerosa vi sono chirurgi C·h e si occupano escu5ivamente delle sorietà m ediche amertcane, venne a Roma nella rparte pratica e t ecnica, ve n e sono moltise s11cressivamente ''isi,tò vari centri uni\rersitari i!a1i 8.ni. Essi frequentarono le nostre cliniche e I . simi altri , e sono i migliori, che . basano la scienza e l'arte ·d ella chirurgia 1suJ.le nozioni essen n0stri nspedali, assitStettero a lezio11i, a sedute ziali òi fi1sio-patolo1g ia, che 5tudiano con grande opcratjve, Yisitarono laboratori e jsti·tJUti es-priamore Je scienze fondamenta'li, con ricerche spemenrlo sempre, ·con granlde sin cerità, sim'Patia e rimentali, istologiche, chimiche, in istituti e la; soclrlisfazione prr quanto a'1evano veduto e ascolhoratori ·di ip rimo ordine. ~ anzi 1questa la parte tato. c11e noi 1àob1biamo ammirare •di più e pro1'ittare E sia a New York, che a Chica.go e a R·ochooter se possibile, dell:a l or o esiperienza. e a CJe\reland , do\re 110 incontrato parecchi di Se l'ordinamento dei loro st'Udi può a prima coloro cl1e eran Yenuit i in Italia e a 1R o1na n el1 f> vista a i1oi apparire tro;ppo libero, poichè nud1ver e occasioni ac·cennate, da;p.ertutto ho trornerosi 5on o i così ·detti co1legi o istituti d'istruvato amicl1evol i e simpati1cJ1e es1pre:s5ioni, taJora zione m edi•ca superiore, 1non tutti 1d,ello stesso entusiasiicl1e, per la nostra sc11ola e per i nostri Yalore, ·dobbiamo d'altra 1p·arte riiconoscere come U')min.L afferm·ate chiaramente con quella franidealmente auesto corrisponde al concetto della chezza .persuas.iva, cl1e come ho 1aetto, usano dopo c11ltt1ra libera ohe ·lo Stato n ella sua frunzione esser~i resi ·b en edotti dello stato reale delle cose. supe!j ore permette e ·t utela, pur·c h·è ri&iponda a l\1i s'ouso se ho ·àovuto actc ennare an ch e alla certi J)rin·cipi generali })en 1determinati, assicu 111i n modesta persona, ma l'ho fatto unicamentf> ra11·dosi poi 1della 'Preparazione scienti1fica e pra·p er n1eglio docurr1entare Ja •di1fferente idea cl1e si ti-ca degli allieYi cogli esami di tato. introdotti ha ogp;i in :.\ merica della scienza italiana. ora ancl1e nel nostro ordinamento, e senza I J.. e accoglienze avute nei centri, 1cl1e ho potuto quali non si ·p uò esercitare la 1p rofessione. fjn or:-i yi·sitare, mi 1conifermano l'ildea che sareb· Siamo c1o•è ora in questo campo 1pit1 ,·icini di be sommam ente utile se i no5ttri frequentassero 11na volta, coi coillcetti cl1e informarono la legge r>ii1 pesso 1' ..\meri ca; occorre che non si ripeta Gentile sull'istruzione superiore; nei singoli coll'error«', p11rtro1pipo spesso occorso anche nell'in' rjo di r.appresen.t anti uffjciali, che gli italia-ni legi però lo studente non è la&•ciato così libero, come 1da noi un tempo e anche oggi colla ·nUO· ch e qui vengono ignorino la lingua; ;non è ipOSv'a le!Sge, ma è invece qui -co·nsi•derato come nesibile altrjmenti in aloun modo e&Sere intesi, mentre ancl1e troppo ansioso appare a n oi già ecssario il guidarlo e obbligarlo strettamente a frequentare lezioni ed e-sereitazioni, e a seguire 11n 110' affaticaiti P storditi •dal viaggio e da11·equell' ordine di studi che nella succe6sione dei normr attività f cbbrile di que5te .immense cittél, corsi e d.al1l'esperienza è risultato il migliore. il loro desiderio di ascoltare e veldere qt1anto 1

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Io credo abbiano ragione, e 110 sostenuto più \Tolte questa opitilio·n e frà noi, ·di fronte a coloro che vogliono lasciaire allo studente ampia facoltà ·di 1disp·o rre .cornee crede dell'ordi.n amento e della •successione delle materie di studio, seguen ·d o o meno con diligenza i cor5i ufrficìali e disponendo l'ordine come a lui ~ppare più opportt1no. A1meno per le facoltà idi medicina e chirurgia e ·di scienze pare a me q;uesto .n on sia il mt>todo migliore, e ne trovo app·oggio nella severità con cui in Ameri1ca si dispone l'istruzione d egli allievi. Alcuni dei loro istituti sono ''eramente ammirP.voli, per abbon1d.a nza di materiale scientifico e clinico, per 1completezza di laboratori, che se testimoniano la larghezza di mezzi e <Ii danaro a dis.;posizione, con cui noi ce.r to non possiamo com1petere, stanno pure a cl imo tra1r la perfetta organizzazione e u1ilizzazio·n e di tutte le forze, ch e noi possiamJ con vantaggio prendere ad esempio Il ~orthwestern University ·l\1·edjcal College di Chicago che ha or ora inaug111rato 'l.lno dei più grandiosi e completi &difiici ;per l'istruzione degli studenti; ·i nuovi edirfici, che saranno finiti ;per l'anno venturo del Pres·b yterian .H ospital di N·e w Yorl-: per la Columbia Univer&ity, ohe raiccoglieranno tutte le cliniche e gli insegnamenti medici, ne sono una magnifica 1pro,ra. La Mayo Foun dation che appartien·e alla Università di Minnea1polis e la Mayo Clinic cogli OS'Pedali annessi forniscono un esempio grmdio so 1di una completa scuola di perfezionamento per la11rea·t i, e non solo in chirurgia, in cui certo J'in~egnarnento e la ipratica di Roche5ter eccelle, ma an<jl1e .p er tutte l·e altre branch·e della me·dicina 5ia per qualle di esercizio professionale com e an.c he ~er le rice:ricl1e sperimentali, per la patologia, la batteriologia, la chimica biologica, ecc. L'interess·e p·er l'IItalia è grande oggi dwpertutto, e noi godi.a mo 1certamente di questa rin· novata simpatia, che dobbiamo , l'·h o già detto, a11a ·d ignitosa e ferma politica inaugtUrata con alto con1cetto nazionale dal go,rerno attuale. Certo, ben diverse dovevano es5ere in p.a,ssaito le <!Ondizjoni rd ei nostri connazionali qui, e di quell1 italiani cbe veniv,ano oc.casionalmente a ' 'isitare gli Stati Uniti , e noi ·dobbiamo a.mmirare ed esser riconoi;centi a quei nostri iche qui si son trovati in mezzo a di1fic0lltà giravi e c·l1e rpure hanno tenuto .p er quanto è stato pos5ibile alto il nome d'Italia. QL1 esta sensazione si ha oggi qui anche in mezzo ai nostri più umili compatrioti, che affermano con orgoglio la nazionalità o la pro·v eni·enza ita · 1-!ana. Xella visita 1cta m e fatta alll'ospedale ita liano ho avuto net·t a la impressione di questo risveglio di energie e di dignità nazionale. Quel1

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l'ospedale ha rappresentato un centro, pur piccolo, ma sempre vigile •d'itallianità e di cairità; oggi n on r.i6ponde più nè alle rinnovate f ortune d'Italia nè al rnumero e all'importanza della Co. Ionia italiana in ·Nlew •Yorl<; ma i'amipliamento e la ricostituzione sono in programma, e io son sicuro che presto avremo anche 1da questo lato un centro che 1praticamente, e io spero anche scientificamente, non sia indegno id i noi e reg.ga iJ confronto colle analoghe istituzioni americane. È impres5ionain·t e p er noi avvertire quale interesse susciti qui in tutti la persona del nostro Primo Ministro; da tutti mi sono stati richiesti insistentemente inlformazioni e rparticolari 5U Benito ~111sso1ini. A Chicago, doipo u.n pranzo della ~ocietà Chiiiurgica, oltre una dissertazione scientifica, mi è stato rivolto invito di esporre le condizioni dell'Italia e .so1p·r atutto l 'opera di )3en ito l\1ussolini e ·di parlare del consen&o o meno cl rl popolo itailiano al suo gov·erno. E benchè non rp .reparat o e non competente, ho dovuto farlo; è inrredibile a questo pToposito 1quale .massa di false i·dee ab·b iano molti sul regime ip oliti1co attuale in Italia, sul:Ie intenzioni del nostro Primo Ministro , 5ulle sue r elazioni colla Monarchia, ecc. !\1i pare però che aventdo loro ·es:posto 1più chiaramente che mi è stato· possibile le ·COn dizioni dell'Italia doipo la guer·ra e la china pericolosa nella qnale sei01brava i11evita1bilmente ·dov"esse scivola.re, abbiano compreso quale grande Yalore abbi.a avuto l'opera ·del Fascismo e del suo Caipo, e si siano :persuasi dell'rudesione oggi pressocch·è unanime del po1polo italiano al :programma Idi valorizzazione e di rinnovata attività e dignità di vita 1dell 'Italia. F. bastato che uno dei giornalisti, che con me 11an..110 fatto la traversata sul Roma, abbia ri·corclato che io ero a fianco fdel Duce q.uanido egli fu ferito in 1Gamrpi doglio, appunto subito dopo l a sed11ta inaugurale •d·el Congresso internazionale di chir1rr.g ia, percll•è rq uesto sia stato il punto su cni molti hanno più insistito, forzandomi a riveter il racconto, anche con interviste gtornalist~che cui h0 cercato il pi11 possibile sfuggire. Certo è, credo assai importante, cl1e tutti i bt1oni italianri. che sono qui numero.si e tutti quelli che ,rengono occa5ionalmente in Ameri1ca 1debh0no sforzarsi idi m etter e in chiaro :più che è possibile le 1condizioni attuali d'Italia e le benem erenze del nol:itro governo, cer cando cosi di con1.battere la p•ropaganda contraria, che ci viene dall' estero e anche da connazionali qui dimoranti e ldeyi:iti da idPc p olitiche av~verse. Il momento attuale è faYorevole per la sempre maggiore estensione di scam•b i intellettuali e d1 i11tese in ogni campo di atti'vità 1coll' America. e noi d0bbiamo profittare di que5to e della men1

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tale l)Sicologia degli americani> che come ho già accennato, una volta convinti ripudiano le idee prf ceid enti ·e lealmente sten,d ono la mano a quegli di cui (prima diffjdavano. 1

L'Italia maidre dalle molte vite, che ora ha una ripresa oosì soil.enne e cora:ggiosa del proprio lavoro e la sensazione della !forza grande di cui può ·disrporre, ha tutte le simpatie di questo popo~o gio,rane, ricco, febbrile di op.ere, pronto a riconoscere il valore dovunque si trovi; e noi dobbiamo él!Ugurarci che 5i accresca con sempre crescente ritmo la scambievole cooperazione dei l'Italia e dell'Ameri,ca. Roche tcr, :\Iinnesota, ottobre. ROBERTO .o\LESSANDRI.

Cronaca del movimento professionale. Assemblea della Cassa Mutua Medici Condotti. I11 P erugia, in u11a sala del Collegio Convitto per gli orfani dei sanitari, gentilmente concessa dal p.r of. se11. Simonetta, si tei1ne nei giorni 21 e 22 ottobre u. s. l' Asse1nblea generale ordin.ari.a della Cass.a Mutua Medici Condotti. Era.no prese:iti nnn•erosi soci provenienti da t utte le r egioni d'Italia, e numerosissimi furono gli aderenti. Dopo la r elazione n1orale del presidente dottor Oli.aro, approvata co11 ' roto di plauso dall' Assemblea, ven11e dal ca,ssiere dott. Alzona illustrata la situazione f ina11ziar 1a dalla quale emerge un patrimonio socialo rhe si avvicina .alle 200,000 lire. Il pr esi1Jen Le rfette poi comunicazione che il dott. Giuseppe \\1assermann gli .aveva fatto per,·enir e Irti so1nma di L. 20,000 ohe desiderava fossero date alla Cassa Mutua Medici Condotti in memoria del paÒl'E:' suo dott. Alfonso w .a Bsermann che era legato da gra11de amicizia ooi dirigenti e co11 molti soci della Cassa. L'atto munifico del capo tiel la nota Ditta Wassermann, e che dovrebbe troYare i1nitatori, venne accolto co11 viva comn1ozion e da p~rte dell'J. Assen1blea che, seduta stante, procla1nò soci ono1·ari il dottor Alfonso \\iT.asscr1nann (i11 inen1ori.a) e il dott. Ginseppe W asserman n . Seguì la diSèu:-,s1011e di i1nporta11ti ten1i mutt1.ali tici posti all'ordine del giorno, ed .alla quale si appassionarono tutti i pre enii, ed infine si procedette alla elezione della cariche per il bie11nio 1927-2 . con il seguente unanime risultato: Oliaro Gugliel1no (Torino), presidente; Ceramicol.a Romano (Arquà. Polesine), segretario; Alzona Cesare (Villan()!Va M o11ferrato), cassiere; Colombarolli Cesare ( . "Pietro In cariano - Verona), oonsigliere a1iziano; :àI.a 11111 Adorno (Anagni), consigliere; Catucci Di no e iron0 Bria11za,), G.an':iolfi Decio (Cadeo di Piacenza), ){ercuri Domizio (Forlì), ...,indaci. l. n riusci ti". i1no banchetto sociale, al quale pa1·-

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teciparono le signore e signorine dei congressisti e la sta1npa loca le (la quale ebbe parole di entusiastioa lode per il Congr0sso, sapie11terueute organizzato dal dott. Pimpin elli Francesco di Collepepe di Perugia), chiuse brillantemente la riuscita riunione, alla quale fu degna cornice una gita .ad Assisi a cui pa.rteci parono qua.si tutti i congressisti. '

ATTI UFFICIALR. Il «Bollettino Ufficiale del Ministero dell'Interno, n. 29-30 (11-21 ottobre) reca: il r. decretolegge 23 lug. 1~26 n. 14~7 concernente la lotta contro i tumori maligni; un r. d.-1. 23 lug. 1826 n. 1487 relativo alla lotta contro la malaria nella provinoia dell'lstriia; un r. d.-l. 29 lug. 1926 n . 1619 concernente Pisbit uzione in Roma del R. Istituto !·isioterapi09 ospitaliero di S. :i.VI.aria e S . Gallicano; un r . d. 13 a:g. 1926 n. 1609 relativo alla estensione dell'ordinan1ento gerarchioo del Regno al personale sanitario della cessata Amministrazione .austro-ungarica e dell' Amministrazione statale di Fiume; un r. d .-1. 13 agosto 1926 n. 1649 relativo a provvedimenti a fa-vore dell'Istituto 1autono1no per la lotta .a ntimalarica nelle Ve nezie; una circolare n. 20300-16 della Direz. gen. della Sanità pubbl. in data 24 sett. 1926 concernente l'in1portazione del gr.anturco (\igil.anza sanitari a).

CONCORSI. POSTI VAOANTI.

AGOSTA (Il11111a) cad. 20 dic.; L. 10.500 e 5 qti.a.dr. deo. oltre L . 400 uff., L. 1100 trasp., L. 4 ogni pùvero oltr~ j 1000 ;età liin. 40 a.; tassa lire 50.15. .A.NOONA . Ospedale Civile <<Umberto I». - Due medici assistenti; titoli; L. 4000 oltre Yitto ed alloggio persouale tutti i giorui e caro-n\eri in L. 1000. Scad. 13 dicembre. Rivolgersi Direzione Sanitaria. A us~NIA (Caserta). - Al ~O dic., ore 12; Lire 7000 oltre L. 2400 cav . Età. li111. 45 a. Doc . .a 3 nles i. Accettaz. entro 5 gg.; serv. entro 15. ~.\ZZ.\.NO X fT."cli'ne) . - 2'l Co nd.; a tutto 20 dic.; vedi fase . ..J. . BERGA~ro. (Jspe(lole Jluauiorr>. - l)ue assistenti (Division e Dermosifilopatica e Divisione Ostetrica); L. 4000 (sic) e c.-v.; 11on1ina biennale. Scad. ore 17 del 20 dic. Età li1n. 30 n.. Tassa L. 50. Bor.Go S. DoNN1NO (1-'arnia ). - Scad. 10 dic.; vedi fase . 4 ·. BoR1'1Ilì.' (G!-11r. 1>a ,. -- Scaò. 20 dic.; L. 8400 e bienni·, indenn . uff. san. e c.-v. C.\NF.PJN.\ (Roma). - • end. 20 dic. vedi fase. 48. c .\STErJ Cl\'JT.\ (1 all'rno). C'U'l. 1-J. gen. L. 7000 e :) q11nrlr. clec.; L. 1000 cnv. 'fa sa L. 50.10.


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FASC. 49 )

SEZIONE PRATICA

CATA:KIA. R. [>ref ettura. - Uff . .anitari. Se.ad. 15 dic. Vedi fase. 46. CHIETI . R. Prefe,t tura. - Ufficiale sanitario per Guardiagrele e Tocoo Oasauria; a;b. 11,890 e 5319; L. 5000 (sic); titoli ed esami; età mass. 45 a. Docum • all'Ufficio Sanitario non oltre il 31 dic. C:r.usoN.E (Berg·a1mo). l>speda.le Civile . Soad. 15 dic, primario chir. dirett. radiologo; v. fase. 47. CosENZA (Reggin Cal.) . R. Prefettura. - Uff. sain. di P1a ola; L. 7000 e 5 quadrienni dee. Scaòenza 20 dic. FINALE E:lIILJA (Iilodena). Congregazione di Carità. - ~<\.l 10 dic., chirurgo di.rettore del Civico Ospedale; v. fase . 47. FIN.\LMAHI'N.:\ ((,'enoi:a). - Ab. 3~37; pov. 295; stip . L. 7200; addizio11ale poveri ammessi alla cura gratuita oltre il nuu1P.ro fissato L. 500; dieci bienni ve11tesimo; c.-v. Ospedale. Scad. 16 dic. F ORLÌ. Ospedal e Civile G. B. }lorgagwi. - Al 10 dic., .assistente Sez. Medica; v. fase. 47 . FnINCO (.-lsti). - Scad. 15 dic.; L. 8000, oltre L . 500 uff. san . GROTTAMINARDA (1lvt"lli r,o). - S<>~~d. 23 dicembre; L . 6500 (-S'ic); età mass. 45 a.; tassa L . 50. JATttTNOLI ~Reygio Cal.). - Scad. 8 dic.; v. fascicolo 4 . M ACERATA CA:\!PANIA (Caserta) . Scad. 15 dic. ; L. 7000; tra~ . L. 2400; limite età 45 a. T.assa L. 50.10. Schiar . Segreteria Comunale. • MANTO\ A. Consiiglio Ospitaliero. - Medico primario dell' Ospedale e del Sanator~o Belfiore; a t utto il 30 dic.; L . 7500 più c.-v. in L . 1200 e 4 quadrienni dee.; percentuale tasse di cura. Età mass. 45 a.; 10 a. di laurea. T.assa L. 50. Chiedere . a.nnu11z10. lVIoNTE S. MARIA T1DERIN~ (/lrezzo). - A tutto 31 dic.; ve<li f asr:! 4>) NoROIA (Peri1,gia) . - Scad. 10 dic. Per CampiAnc.arano; L. 9800 e tre quinqu enni dee.; serv. att. L. 2100·• due c.-v. Tassa L. 50. P ATERNO n' ANOONA (Ancona). - A tutto 15 dic.; v . fase -17. PrEVE DI CENTO (llerrara). - Scad. 10 dic.; vedi fase. 48 . .Abitazione gTatuita. P ozzAGLIA S.\BINA (Jfom.a) . Scad. 16 dic.; v. fase . 47. S. GIORGIO su LEGNANO (Rl iwno) . - Pror. al 10 dic. ; vedi fase. 4:8. S. Pow oE' CAV.\T,.1~n1 (Ro11ia). - Scad. 50 gg. d.a.l 1° i1ov. Vedi f.a.sc. 47. SoNDRIO. Jlanico n1io Provin,ciaLe . - Medico primario; .a. t11tto il 31 d ic. ; titoli scientifici e pratici; L. 11,000 e 6 quadrienni doec.; c.-v.; .alloggio. Età li1n . 40 a. Tassa L. 50.05. Chiedere ann. Rivolgersi Reale Commissi1011e Str.aordin.aria Amministrat.rice della Provincia. SCANSANO (Grosseto). Uongreaazione di Carità. - ·Direttore-chirurgo primario del Civico Osp edale; \edi fase. 48 . Scad. a tutto 15 dic. SPEZIA. Osp~dale Vitt . Ernan. 111. - Scad. 15 dic. JVIedico primario e medico assistente. Rivolgersi Segreteria.

173::>

'foRINO. Ospedale [i mberto 1. - Aspirante assistente; nomina pel 1927, salvo conferma; scad. 15 dic. . Rivolgersi Gran Magistero dell'Ordine ~fauriz1ano. TORRICELLA SABINA (Roma). - A tutto 10 dic.; L. 10.500, adrliz. L. 4 oltre 1000 pov., L. 400 uff . san.; L. 500 arm. f.arm.; età lim. 40 .a. 'fnEVIOLO (Bergamo). - Scad. 12 dic. v. f.asc . 48. UnINE. Uspe,dale Civile . - Primario specialista R eparto Dermoo~ltico . cad . 30 dic . Vedi fase. 47. • VENEZIA. ()spedale Civile. - Aiuto nella Sez. Tubercolosi (in Isola di Sacca Sessola). Scad. 10 dic. Ved. fa.se. 47. CùNCOlt

I

.\

PREMI.

·'ocictà Jtalia11a di OrtopedJia. L ' Ospeda.le Ci vile di Venezia, con un atto di illumiuata munificenza, ohe è una nuova manifestazione dell'elevato spirito scientifico ch e ani1na l'antica e gloriosa istituzione, h.a me&so a disposizione della Società Italiana di Orto pedi.a la somma di L. 3000 ·affi.nchè sia oon essa costituito un premio da assegnarsi al vincitore di un concorso per un lavoro di .argomento ortopedico. U Consiglio Direttivo della Società I taliana di Ortopedia, accogliendo con profondo compiacimento l'invito dell' Ospedale Civile di Venezia, ha deciso che tema del concorso sia: I l pri1no trenten-

nio dell'amrnitazione cinematica. Si compie infatt.1 ~n quest'anno il trentesimo anniversario dell'idea vanghettiana. Celebra.re la data n1emorabile co11 Ull lavoro che 1d ell'idea consideri lo svolgimento storico e l'evoluzione teoricopratica, che della tecnica dell'amputazione cine1natica dia una chiara, ordinata, ben illustrata e.sposizione, che analiui e sviluppi il problema deJla cineprotcsi , f.: parso .al Consiglio Direttivo della Società [taliana di Ortopedia il miglior modo per realizzr:i,re il nobile proposito dell'Osped.ale Ci,·ile di Venezia, e per onorare una scopbrta che è gloria italiana. Al concorso potranno prender parte i soci ordinari della ooietà Italiana di Ortopedia, regol.ar1nente i11scritti i1egli elenchi della Società all.a d.ata di chiusura del concorso. Il concorso si chiude il primo ottobre 1927. I.e 1nemorie, iu lingua italiana, contrassegnate con un motto, ve1·ranno inviate in ten1po utile alla Preside11za dell.a ,Società Italiana di Ortopedia. Il nome e l'indirizzo àell':tutore saranno contenuti in una busta su cui sarà ripetuto il motto. '\terrà aperta la sola busta che porterà il motto corri pondente a quello dal lavoro giudicato degno del p re1nio. 11 laYoro premiato verrà pub'blicato a cura della ociet.à Italiana di Ortopedia, la quale concorrerà i1elle spese di pubblicazione. L a Comn1issione Giudicatrice del concorso sarà nominata dalla Presidenza (lella Società Italiana di ()rtopedja, e di essa farà parte il diretto.r e dell'Ospedale Civile di '\Tenezia.


1736

CL POLI CL INICO

Pre11iio Di Tl estea .

XXX III F ASC. ~9).

NOTIZIE DIVERSE.

E bandito il concorso per il premio Alfo11so Di , . PStea, di L. 1000, presso la R . Università di

La Croce Rossa Internazional e.

Pisa, dia assegnarsi a.Ila JniglioTe monografia, deg11a. di stamp a , in tema d'irnfortuni sul lavoro, studiati specialmente sotto il riguaJ:do della profilassi. Possono con correre i · laureati presso la Facoltà di Pisa da non più di tre anni, inviando i l.av()lfi entro il 31 dicen1b.re 1926.

Si è chiusa ·a Berna il 22 i1oven1bre la Confer enza speciale i nàett..'t dalla X I I Conferenza internazionale delle Croci Rosse, allo scopo di definire l'importante questione dèlla « Croce Rossa internazionale», p~r la quale da cinque anni una Cormnissione di studio si er.a riunita a v.arie riprese senza raggiungere .alcu11 risultato definiti· vo: e ciò .a causa di un contrasto 'di tendenze difficilme nte s uperabile. Seconclo ia proposta approvata, vien e ·ricono.sciuta l' esisten.z-a di una cc Unio11e Internazionale delle Croci Rosse )) la cur s-µpre rD•a .autorità è la Confe!·enza internazionale. A questa prendono parte tutte le Croci R osse ed i rappresentanti dei Governi ader enti .alla Canferenza di Ginevra .

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE,

Jl s.e11. lano sità

[ ANNO

ministro della P . T. 11a nominato r ettori il pr of . Baldo Rossi della R. Vniversità. di Mie il prof . Onofrio Fragnito dell a R. Univerdi Caitania.

Il dott. Willey R. Buffington è n omin ato professore di oft.aln1ologi.a alla Scuola Medica della Tulane U11iv e1rsity di N ew Orleans (Louisia11a).

Unione Internazionale per il Pron to Socco1·so. Al r ecente Congresso intern.azionale per il P ~· on­ to ;Soccorso, i delegati dei vari Paesi h~nno deciso di fondare una cc Unione Internazionale per i l Pro11to Soccorso ed il Salvataggio >l. A presieder1a è st.ato chi·a 1nato il dott. C. J. A-Iijnlieff.

Il dott. Edwa1Jd L. B au er è nominato professore di pediatria al Collegio Medico ,J efferson di Filadelfia. A dirigere l'Istituto di Fonetica recent eu1ente fo11dato a N orimberga è chiamato il dottor B . Griessmann.

Congresso francese di chir urg ia .

.

Il dott . ~r . Sato è nominato direttore dell'Ufficio d ' inform.a.zioni epi'demiologiche fondato a Singapore d.a lla Lega delle Nazioni.

I l 35° CongrP.!-ISO Francese di ch.irurgia si è tenut·o alla F acoltà n1edica di P a rigi dal .J. a] 9 ottobre, sotto la p residen21a del prof. J . F. Faure. Temi: « P atologia dei menisci dell'articolazione deJ ginocchio » (_t\.. ~Iouchet di Parigi e Ta vernier cli Lione l ; « Or>ernzioni conservative n elle lesioni infian11natorie ·d.egli annessi uterini » (de R ouville di lYiontpellier e P . l\1ocqu ot di P arigi); « Tratta1nento delle .artriti gonococciche in via di evoluzio11e » (Michel di Nancy e. Mondor di Parigi). U11' E.!(p osizion e an11essa .al Convegno è stata a llogata nel grande vesti bo lu della Facoltà.

11 prof. B. Brou "-er di Amsterdam, chiamato a orga11izz.a.r1e e dirigere la clinica n eurologica della J ohns Hop·ki ns Universit3r .a Baltim,o ra (Stati Uniti) , 11a declinato l'invito.

La Reale Accademia Belga di Medicin a ha n omi nato soci stranieri corr.ispondenti: L. Bing di B asilea, J . L . F au·r e di P .arigi, K. Shi.g a di Seoul. I l cap. medico dott. Federigo Bocchetti, dopo .aYer partecipato alla Confer enza contro la tubercolosi a \Vas lri.ngton, è> stato invitato a prender oarte al Con g r~:sso l\tlilit,are Internazionale di F il ndelfia, dove è stato nominato membro 011orario dell a Società dei ~1edici Cl1irurgici Militari d' A. n1er1ca. Inoltr e, d op o u.Yer visitato i vaTi Centri Sanitari civili e m~litari di Baltimora, Filad elfia, Bosto11. h a svolto .a New York un programma di italianit~, te11e ndo conferenze nei vari Clubs italiani ed americani. È stato fatto segno a dimostrazioni di si..inpatia da parte della Coloni.a italiana e dei Meclici americani .

Cong resso francese di dermatologia . 11 3° Oongr es.;o dei dera1atologi di lingua francese si è tenuto a J3rux elles, sotto la presidenza d~l dott. Lespinne. I temi in discussione sono stati: « 'fuber colidi » ~ « Erpete e zon.a »; cc Vari tipi di pol'pora »; « R einfezione, pseudoinfezione e sup erinfezione s ifilitiche»; cc Aff,ezioni endocrine di origin e e redosifilitica »; << Stato p1·esente della ter a pia del lupus e delle t ubercolosi cuta11ee ». 1

Congresso f rancese d 'oto·rino-laring ologia. Il 39<> Congres&o Francese della specialità si è adunato .a Parigi dal 13 al 17 ottobre. T emi discussi: cc Laringologia e canto »; « Tecnica e correlazioni chirtrrgicbe delle deformità congenite e .acquisite della pir.a.mide nasale » .

_-\Ila presidenza de11a Repubblica dell'Equador è tato chi.amato il doLt . I sidoro Ayora, professore di ostetricia. all'Uni\ersità Ce11t1·.ale di Equador. Altri due medici fanno parte del nuovo Gabi netto: il dott. P. P. Equez. n1i11istro 1della previdenza soC'i.ale, e il dott. L . Palacios, ministro della guerra .

Cong resso medico nel Canadà. Il 90 Congresso dell' cc Associazion e dei medici di lingua francese dell'America del Nord » si è •


I :\N1'0 LXXI II, F ASC. 49]

1737

SEZIONE PRATICA

tenuto a Montréal (Canadà) dal 21 a l 24 settembre, sott o ]a presìdenza di O. Dejardins. Tra i te1ni trattati fur ono : cc Profilassi della t ubercolosi », « Profilassi d·ella sifilide nell'infanzia» . Tra i delegati della Francia erano: L. Bernard, M. Pina.rd, E. Rist, Armand-Delille, Weill Hallé.

Congresso Americano di terapia fisica. L ' « Americart College of Physical Thera py » si è adunato .a Chicago dal 18 .al 23 ottobre, sotto la preside11z;i cle1 dott. J ohn S. Coulter; in r app orto con questa aduna11za, si è ten11to un Con, g resso 0li11ico di terapia fisica, al quale hanno parteci1)ato ine·dici generali e specialisti.

Congresso Internazionale di medichesse.

la forn1azio11e dei cen tri diagnostici per lo meno J1elle città . Ha accennato che in tale indirizzo sta lavoran do attivamente anche la sezioue laziale della Leg~i Nazionale. 11 prof. P estalozza ha così terminato la sua magnifica confere11za: cc Il Governatorato di Roma ... ha puTe rivo,l to la sua atten7.ione .alla lotta co11tro il ca11cro, e, seguendo le direttive della I,ega Nazionale e della stia sezione laziale, sta studi.a11do una larga .attuazione con un progra111ma degn·o cli Roma. Così ve<lrc1no pre~to sorgere un centro diagnostico. Così .auguriaino che più larga ospitalità si apra in Ro1na ai soffer enti di can cro ai quali troppo spesso si contende il ricovero negli ospedali col pretesto della cro11ic'ità rlel n1ale. E se potrà anche provvedersi nd un più facile accesso dei cancreno, i alle costose cure r adioterapiche, e se verrà a diffondersi nel llubblico la fiducia n ella curabilità del ca ncro e la co11oscenza dei suoi primi stadii , potremo andar lieti della propag.ànd.a .agitata in fayore della lotta co11tro il cancPo » . Al prof. P estalozza fu tributato un lungo e n u, trit-0 applauso 1

Il 3° Congresso dell'Associazione inter11azion.ale di me<liohesse fu tenuto .a Praga dal 25 ·a l 27 .agosto. I Ia,·ori vennero presieduti da lady BarrGt. M ancarono del.egate italia11e. L 'Associazione conta incirca 3000 iscritte. '

Associazione Ospedaliera .Americana. H a tenu to J.a sua adunanza annuale ad .Atlantic City dal 27 settembre al 1° ottobre, sotto. la presidenza del dott. J oseph C. Doa11e di Filadelfia. Temi: « Che è la terapia fisica? » (seduta generale); « Le recenti scoperte sul diabete » e « Gli amino-acidi n ei r ap p orti con la salute e la malattia» (sezione dietetica) ; « Che fa.re per i p.azienti delle classi medie» (sezione amministrativa).

L'Opera pro-maternità. L 'on. 1\-fussoli11i ha ricevuto il barone Blanc e il prof . Valagussa, rispettivamente pres-idente e vice-p1 esidente dell'Opera. nazionale per la protezione 'della maternità e dell'infanzia. Essi presentarono al (;.apo del G o~·er110 la prima copia del Bollettinv mensile dell'Opera Nazionale, prospettando inoltre le esigenze dell'Opera N azio11ale in ra,pporto alle svariate e complesse for1n e d,i .atti,·ità assistenziale che questa dovrà svolgere per l' esecuzione della legge voluta dal Governo Nazionale .a beneficio della maternità e dell'infanzia. L'on. Mussolini gradì 1'0111.aggio della I stituzione da, lui voluta p er il 1niglior.ame11to delle 11uove . . generaz1on1.

Conferenza del pl'of. Pestalozza. Alla S.ala Minerva di Ron1a h.a a\·uto luogo una conferenza del prof. sen . Ernesto Pestalozza sul tema: « La lott:.a odierna contro il canoro ». L'ampia sala era greinita di pubblico. Dopo una dotta clissertazione, il sen. Pestalozza ha efficacemente illustrato l 'azione che anche in Itailia si è iniziata per combattere il cancro, e ciò pe1· op era della cc J...1ega N.tt.zionale contro il cancro », la quale si propone la divulgazione nel pubblico e negli addetti all'assistenza sanitar ia delle nozioni più necessarie per facilitaJ:e la r;cerca dei casi; la erezione di istituti per l o studio dell.a essenza del male e per le applicazioni curati"\"e e

Esposizione Sanitaria nella Czecoslovacchia. In occasione 'della ::M:ostra Campionaria Internazionale tenuta a Brno nello scorso mese di agosto, quella Facoltà M1edica, creata di recente, ha organizzato un'Esposizione Sanitaria, che ha gareggiato con 1e congeneri di Vienna, Strasburgo e Dresda e J1a a'·nto tanto s uccesso, che si è deciso di 1na n teneTla a.nche dopo la chiusura della Mostra Campion~ria . .E stata. divis-a in più sezioni : Anatomia, Fisiologia, ~Iedicina, Farmacologia, Igiene. ' TeniYaJlO tenute conferenze e date spiegazioni dai professori della Facoltà e da studenti. Il materiale dell'Esposizio11e passerà a far parte di un Museo per1nanente di sanità pt1bblica, che aYr à sede in Brno

All'Università di Pavia. L'.a nno .accad emico è stato inaugurato solen11en1e11te a P cl via con un:i rel.azio11e del Rettore ~1.a­ gnifico prof. Ottori110 Rossi, il quale ha esposto a1npiamente l'attività del passato anno e for1nulato il progran1ma di lavoro per il nuovo anno. Il prof. Ernesto B ertarelli s~vo]se m.agistraln1e11te il teina cc cienze sper ime11tali etl ele-vazione n10ra le ed estetica ». Dopo la ceri1nonia, ]e autorità si recarono al palazzo degli I stituti biologici, o,·e fu scoperta una lnpide in onore di Agostino Bassi; parlarono ii prof. Eniilio Alfieri, presidente della Società )f edico-Chirnrgica, e il rettore. L a lapide, su cui spicca un busto i11 bro11zo del B.assi, reca la seguente epigrafe: « Agooti110 Bassi - nato a ~fa irago nel 1773 - morto .a L odi 11el 1 56 - colla scoperta del germe del calcino primo di1nostrò - la natuTa microbica delle infezioni - Al discepolo geniale - precursore della microbiologia mo'tlern.a - 1 Ateneo pavese - Yuole la gloria - ri ,-endicata P consac1.ata nei s ecoli » .


1738

iL

~ OLl CLI~lCO

La convenzione per il Policlinico di PavJu. L ' n ovembre in una sala del Rettoraito del1' Ateneo Pave se si. riuniron o il co1n1n. "'\Talerini, Capo D ivisione del l\1inist€ro della P. I., il :ài1agnifico Rettore dell' Ateneo prof. O. Rossi, il Sindato della città professor e V a.ccari, l ' ing. Zorzoli, Presidente della Deputazione Provinciale, il cav. Perazzo, Presidente dell'Ospedale San Matteo col Segr etario Capo .avv. Cortese, p er la firma della Convenzione del Policlin ico, ch e con questo atto diventa .esecu tiv a, e quindi ha11no inizio le pratiche per la prosecuzione dei l avori.

Alla Scuola di Stndi Sociali di New York. Questa scuola., inaugurata. il 4 ottobre, comprende tra gli altri insegnamenti un corso d ' igiene n1entale, affid.ato al dott. Frankwood E. Williams, eù un corso sulla p sicopatologi·a infantile, a ffid a to a lla d ott.ssa Ira S. Wile. La scu ola sorge a. Nc \Y ì rork City, W est T'Yenty-Thirtl Street 465.

Accade1nia di stndi coloniali a Siracusa. I l p rof. Gaetano N avarra. Crimi h.a. elaborato un piano organico, didattico e fin.anziario, per l 'istituzione a Siracusa di u na R. Accademia di S.t udi coloniali.

Missione sanitaria italiana in Arabia. Una :Missione sanitaria italia na si è r ecata, or è qualche temp o, nel • ultan.a.to di Yemen, per incarico del Governatore della Colonia E r it r ea ; è stat.a diretta a Sana, capitale; ivi h.a aperto un Ospedale, in oui so110 state compiute nu.mero.se operazioni dai dottori Mastrantonio e P.avon.e e si è attuata u n'efficace profilassi delle malattie i11fettive ed organ izzata un' attiva prop ag anda ]gienico-~anitaria.

Clinica per cardiopatici a Baltimoru. I l san.atorio l\ilount Plea$ant a R eisterstown, sobbor go cli B a]tin1ora , d·est inato fin'or.a ai tu.b er-

[ ..\.NNO XXXIII F ASC. ~~]

c·olotici, è stato trasformato in casa di salute per e;ardiopatici, in seguito .alla diminuzione considerevoJe d,ei casi d1 t ubercolosi e all'incr emento dei casi di malattie oairdiache, come risulta dalle s tatistiche sanitariP cittadine. La trasformazi one h.a. importato una sp esa consider evole. La nuova casa di salute venne inaugurata il 26 settembre.

Ospedale per una Facoltà medica! Il Consiglio municipale di Ci11ci11n.ati ha approvato la vendita di circrv 3 ac1'i di terreno, annessi all'Ospedale GeneT.ale, al prezzo di 10.000 dol.; su quest ' area verrà costruito un ospedale cap ace di 40 letti, destinato esclusivamente al personale della 1.1".acoltà M~ioa della locale Università; per la costruzion e sarebJ>e già stato r accolto un fondo di 400,000 rlol. (p·a ri a 10 milioni di. lire ili.). Così il Jl. A. 111 . •1., 25 sett. 1926.

Per una zona di silenzio intorno agli ospedali di New Y 01·k. Un.a sqt1adra di 75 policemen è stata distaceata dal corpo centr.aJe di Polizia di New York p er i1npe dire i rumori i1on necessaJ:t nelle strade adiacenti iagli i0spedali, durante una decade, .a. pail'_ ti r e dal 1° ottobre. Unico loro compito è stato quello, n el periodo sud detto, di cogliere sul fatto i violaitori delle ordinanze sulla zona di silenzio e di deferirli al Tribunale, a scopo educativo e ammonitivo. In rapporto con t.a.le ordinanza si è oompiuta un'inchiesta con apparecchi udiometrici, dalla quale è risultato che nelle strade a maggipr traffico l'intens ità dei rumori i.mporta la p erdita del 50 olo della facoltà discriminativa dei suoni e che i rumori più mole.sti sono quelli improvvisi, in pa,rticoLare dati dalle trombe d'.automobili e dal passaggio r apido di .autoveicoli pesanti; l'attuale campagna è stat a dir~tta in specie contro queste due specie di Tumori.

Indice alfabetico per materie. . P ag . :l bort o con Jentito : t entativo d i )) Adre11a li11a: impieghi. . )) Aghi j J1f is.sj nei tessuti : est razione )) Anieri0a : in1pres.c;1011i di u11 chirurgo )) Apoplessia: patogenesi dell'attacco )) .4.tti ufficiali . )) Biblio<Yrafi.a )) Capsul e surre11ali: funzio11i )) Oronoca del movi1ne·n to professionale . )) . E r nia strozzata: r iduzione in massa . )) Liquid<> di D ak:in )) Mal attie del cu ore e dei vas i nel 1926 )) Jled ici di bordo . Jl ed irinali: contratti di somministrazione di fronte alle nuov e 11,orme sui )) prezzi• . • • Diritti di proprietà riservati. -

1730 1727

1726 17Sl 1709

1734 1716

1727 1734

1704 1727 1711

17!7 1729

. Pag. 1725 Medici11a pratica: note . . )) 1707 Occlusione intestinale da ascaridi . Ostet·r j oia e ginecologia: comunicazioni varie. . . . » 1718 P.a.n creas: meccanismo della secr ezione . » 1726 P.a.tereccio : cura . . » 1725 R adiologia medica: r elazioni e comunicazioni . » 1722 Scarlattina: lo str eptococco della . » 1715 Scottature: tr.a.t t.amento con acido ta nnioo » 1725 Ta baooo: .a21ioni . » 1728 Tiroide: influen~a sullo sviluppiO dei peli » 1727 Tuberc:olosi polmonare: cura con l'aurot iosolf.a.to di soodio (sanocrisin.a) » 1701 Ufficiali medici cli Jlarina . . » 1727

É vietata la rilpro<Luzions àt lavori pubblicati n~l POLICLINICO e la pubblit~azi"'1U dAJi

"'·vai senea cttar-M la f<>nu. Stab. Tipo-Li tografico A.rmani.

sunt' df

V. AsooLI, Red. resp .


Roma, 13 Dicembre 1926

ANNO XXXIII

Fase. 50

fondato dai professori:

,

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE REDATTORE CAPO: PROF.

PRATICA

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Riviste s intetiche : L. ~aibattiin.i: Le cosidett.e ,p orpore primitive. Lavori originali : G. Mendes: La cura della tuberoolosi con l'a.uro·t dosolf ato di sodio (Sanoorysma). Osservazioni cliniche: G. D'Amaito: Fotoirperaensibilità della cute ·di origine innero-eecretoria. Questioni del giorno : A. Oa.rrell: S1ù meccanismo di formazione del sucoma. Sunti e rassegne : RENE E VIE URI NARIE: L . G. Pa-rsons: La nefrite aicuta neN·infanzia. - Abadie e BaldousDou.r·n 1er: Rach.ia.nes~ia e azotemia. - DERl\1ATOLOG IA : S. Pollitz& · OaiU1Se, efl'etti e tratta.mento del prurito. - V. R. Perrettli: La xantocromia cutanea. Ceòflni· bibliografici. Accademie, Società l\1ediche, Congressi : XXXV Congresso della Società ltaliaina di Oste-tricia e Ginecologia.

Appunti per il medico pratii:O : CASISTICA E TERAPIA : Le emoittfo:i non tub0rcolMi· -- Pertosse e t uberoolo81i. L'av:venire ed il t.r attamento dei pleu.Titici. - La 1r.iYuls1one nella tubercolosi f'Olmona.re. - Sulla iraidioteraipia della tube~colosi polmonare. - Il ttratta,mento della mieumonite con tiroid•i na e permanga.na.to dii p~sio. La. diateTmia. ne l trattamento della pneu~o~te.. - . ll t~a.ttaim~n+to delle bronchtiettasie. Le lncti.ca.z1on1 deli astensione -O'Peiratoria. nelle -cisti iiid.a.. tidee del polmone. - V ARIA : I fattori endocrini del -0rura.ttere. Nella vita professionale : E . B&tarelli: Mèdici italia.n•i e ce>noorsi indiani ed afri-cani. - Cronaca del movim ento iprofessi()111.ale. - Con oorsi. - Nomine prromozioni ed onorificenze. ' N-0tizie diverse· Indice alfabetico oer materie.

RIVISTE SINTETICHE. .

definita; si 'Parla allora id i porpore ·secondarie. Gli altri casi in cui una tale malattia primitiva n on è identificabile sono detti 1p orpore " primitive ». È facilmente compTensibile come tale 1 divisione sia arbitraria. Anzitutto il non poter i•denti'ficare una causa occasionale non 1significa •che questa non esi:;ta . .A.. mano a mano cl1e si perfezionano i nostri mezzi di indaigine nei riu,s ciamo a din10c:.trare la secondarietà 'di molte malattie e manife stazioni prima considerate primitive, id'iopatiche, cript1.)genetitl1e. Così isi è rico11osciuto che molte forme di porpor a prima ritenute primiti've sono in rapporto con la meningococcem~a, con la tuber_ colosj , c on la ll1es, .e che ~·e coi&i·dette poripol'c fnlm)nanti sono quasi tutte manili'estazioni emorragiche che &i sviluppano n el cor 5o di setticc1ni e diver se, rapik:lamente mortalj (vaiolo, scarlattina, ecc.). .L\. rigor di termine noi dovremmo chiamare p orl)Ore primitive qu elle 'Provocate princirpalmente da fattori costituzionali, porpore secondarie quelle pro1~oca te princitpalmente ·da fattori occasionali ben definiti. La distinzione però n on è facile perchè in ogni caso aigi.scono in graido diverso fattori dell't1na e fattori •dell'altra specie. Così le manire.. ta zioni em orragiiche che possono aversi nel corso di alc11ne infezioni 'Presuppongono nell'indiyi1duo colpito una predisposizione costituziona-

I STITUTO DI 1CLIN. PEDIATRICA DELLA R.

UN. DI ROMA.

Direttore incaricato: Prof. F. VALAGUSSA.

Le cosidette po1·pore primitive. Dott.

LUIGI SABATINI,

aiuto.

J_.o studio delle 1nalatt ic emon·agiche n el ba111bino 1presentn note,·oli difficoltà, perchè nel loro d eterminis1110 en trano fattori costituzionali ed occasionali svariatj, ·diverisi o di\rers-a u1ente as5ocia.t i ·d a ca:so a caso. Dal gruppo del1'c n1alattic e1norragiche si po&1sono anzi tutto iso·lare due forme morbose nettam ente definite per la loro etjolog]a ed 11 loro qttadro clinico: l' emorf ilia ed il m orbo di Bnrlo\Y. I.a prima è 1caratterizzata ·dall'·ereditarietà spc. cialc, da11·in1g11arihilità, •dal prolungamento del t.em'Po di coagulazione con numero normale dt pia$trine; la •secon1da dall'etiologia a·v itaminica, dalle emorragie sottoperiostee, dalle lesioni gen· givali, tdalla r arpi1da guarigione in segt.1ito a cura vitan1inica. Tolte queste •due ·m alattie particolari, abbiamo dinan zi a n oi il grande igrU'PPO delle porpore. Ir1 n1olte di esse le manifestazioni emorragiche si l)OS&ono attribl1ire aid lllla malattia primitiva ben

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le: infatti una tn eningococcernia, una f,ul.>ercolosi, •detern1inano f enome11i ernorragi ci non in tutti, bensl solo in un piccolo numel'o di jndivi1dui colpit.i. Prernes5o che la distinzione tra porpore prirn1 t,ive P porpore secon darie non è a&fatto netta nè 5iie11ra, passeremo in riviista le princi'p ali forn1c di queste malattie, •dando pr·i ma u na rapirda scorsa storica alla loro classificazion·e. -GJi autori più antiichi ammettevano nna rplu ralit~ '<l' olle porpore. Es&i !distinguevano: 1) la porpora semp li•ce: peteoch1e isolate, spe. cial·m ente alle regioni csten<Sorie delle estremità, 1nai FJl vlso, talvolta an·c he nausea, malesserr- , li eve febbre; d·urata pocl1i giorni o u11a, du e settimane; 2) la porpora emorrag·ica: emorragie cutanee ipiù este&e, emorraigie mt1co&e; febbr e non costante; fre.que11ti reci1di've; :1) la porpora orti·c ata: isintomi gastrici, dolori agli arti, comiparsa rdi. peteochie e idi THlpnle cl1e a:ss11mono carattere emorragi·co; J.. ' la -porpora ret1n1atica: compar a cli petecchie 1•solatP, dapprima aigl'i aTLi inferjori al disotto del crin occl1io, in malati 1che pnma eb,b ero dolori reumatici o che li presentano c o·n tempora11eam·cn1e alle urti•colazioni, che sono tumefatte; decorso a 1aipl)e ,dell"eruzione emorragi,c a, 1eb1br·e a ti·PO rc1nittente; 5) la porpora aidtdominale (Heno'Ch) : cefalea, spo5satezza, ·dolori violenti agli art:i ~ al dorso. arrossame11to e tumefazione ar1i,colari, fe'.bbre sotto i 38; 1dopo 1p o chi giorni '.Pj'ocole maiccl1i e Jlurpuri.chc che poi contflui•scono i11 gran di chiazze, e ·d olori a·didommali violenm. S·p esso ancl1c ' romito sangni•g no e diarrea sanguigna; migliora, mento dopo pochi giorni; frequentissime le rec1dive; e.sito abituale in guarigio11e; 6) la porpora fulminante: rapi1do SYiluwo di estese ecchimosi ·che in poco tempo colorano in blu-nero 1ntere estremità; sintomi generali gra,·issim'i., morte in 1-4 giorni. .A.lcune idi queste forme , specialmente la porpora semrpli ce e la poiipora !fulminante, comprendono senza ·dubbio malattie etiologicam ente e patogeneti·camente molto di,·ersie. Presto p erò dal grande •gruP'PO delle })Orpore si è distinta una forma speciale, bene caratteriz· zata per i suoi sintomi clinici e per i suoi reperti e1natologi•ci : la malattia di Werll1of. I ,<'nohle (1905) divtde ·l e ponp11'e, seguendo crit eri ('llnatologici , in: a) 'POnpora e1norrag-ica ,·era o ,p orpora mielo1'de, -che per i suoi caratteri si 11nò tdentifi care con la malattia di Werlholf; b) r l'ilemi infetti\ri emorragie~ a fo1111a })Orporica. llutinel (1909) cti,i<l ~ le porpore in: 1) por11ore 4

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reun1atoi1di; 2) porpore i11fettive; 3) n1alattia di \\'erlhof. Secon1do Huti11el le r>orpore in•f ettive sa1·ebbero <leterminate dai ger1ni più •diversi; le forn1e ful111inanti sarebbero malattie eruttive a f orrn1a emorragi•ca (vaiolo ' scarlattin a) , mortali J1rima ,d ella comparsa dell'esa11tema. Su'ddivide le porpore infettive in forrne iperacute (o fulminan. ti), forme a1cute (tifoi1di) e forme suba:cute e croniche. Queste ultimre si manirfestereb·bero '&pesso in forma intermittente; sono que&te le fo1·me in cui aid 11n ·primo attaJoco lieve può talvolta iseguire un st1ccessivo attaicco gra,re e mortale. Questi casi so110 'S'Pe&so 1descritti col nom e di \Verlhof, erroneamente, seconrdo Hutinel< ·pe1"Ch1è mancano le car atterrsti'Cl1e cliniche principali •del \'1 erlh<Yf, cioè l' assen za ·di cfebbre,. l' eu for ia, le eochiimosi 1pi1ì gr::in1di aiecanto a'lle peteC'chie. Frank ldivilde ie porpore in: 1) trom·bocitopenita e~senziale o malattia idi We·rll10 f ; 2) trombocitope, rtia maligna e 1sintomatica. i svi.luppa nel co1,so ·di gravò. infezioni setticl1e; 3) angiopatie (porpora a naiflilatt:iica, porpora rdi S cl1oenleil1, 1p orpora d1 Her1orh); 4) endotelio.s i emorraigi·cn. n ella &e1psi l@nia. Finalmente Glanzmann ·d ivi1de le rporpore in: 1 ) porpora anaiilatth0a; 2) morbo di ' Verlhof. Della porpora anafilattica di·stingu~: a) la forma Cl'oni1ca intermtitte11te (porpora .s emplice, porpora orticata, porpora con eidemi, 'Porpora con mani fcstazioni articolari, porpora con polineurite, porpora con emorragie intestinali e coli·che, porpora con albuminuria e nefrite emorragtca); b) la for-. ma acuta infettiYa; e) la forma lfulminante infet• tiva . .Del morbo di '\Verlholf dif>tJingue: a ) il m 1orbo di V\1 erlhof i·diopati co, nelle 1sue tre forme: ero. nica jntermittente, acuta e fulmjnante; b) il morbo ,di W erlho•f sintomatico, nelle gravi malattie del sangue. La forma anafilatti1ca si distinguerebbe l1etta.rrniente ·dalla malattia di v~rlhof. Essa è sempre in rapporto con stati inf ettiYi, noti od ignoti, sì a.cic ompagna perciò a cefaJ ea, jnéllppetenza, :feibnre. I,e petecch1e hanno una gTanidezza cbe ' raria da qi1ella di una te$ta di spillo a quella di una lf'nticchia, sono rare quelle più grandi, rare le emorragie •dalle mucose. Le peteochie prediligono le 01stremità e le regioni vi·c ine alle articolazioni, esse sono di solito simmetricl1e, risparmiano la te•sta. C.o esistono spesso orticaria, eritemi, edemi, tume1'azioni e ·dolori articolari, polineurite, coli1ca. Anche i repert.i cbe melena nefrite emorracri 0 ematologici sono del tutto ldivel'lsi da quelli del Werlho·f : il temtPO id i emorragia è normale. le J)iastrine non \Sono dimd11uite, il coagl1lo si retrae normnlmente; idi solito si 'Osserva una lie,·e leu<'Oritosi ncntrofi.ln ed cosinofDia. t:omc lo di ce 1

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il nome, sii tratta, seconido &la11zmann, di llna mani.f estazione anwfilatt~ca: p ercl1è ~ssa si produca è sempre necessaria un,infezione o una sensi'bilizzazione ·di altro genere (p. es., rias&orbimento intestinale di proteine non d isintegrate). Per il morbo di V\Terlhof è invece caratteristica l,euforia. In pieno benessere si manifestano delle petecchie, che sono sempre wccompagnate aruche da .ecchimosi più gran di . Sono m olto frequenti l e emorragie dalle ffill CO&e. La distribuzione delle ,p etecchie è asimmetrica, la testa spesso non è 1isparmiata. Non si o·sservano mai ed emi, ortica rja, a r tropatie, nefrite; la .febbre ma11 ca all'inizio, in seguito si può però manifestare in rapporto .con il riais&orbimento ·di em·orraigic abbon. d onti o con infeztioni secondarie . Il tempn dl e1norragia è prolungato, le piastri11e sono fortemente diminuite e mor1'ologirca1nente alterate. il coagulo non si retrae (non si separa il siero); si ha 11ieve leu1coipenia e linfocitosi. A scopo rd i maggior chiarezza vogliamo ora ri· veid.ere le p rincipalti. forme di porpoTa ba>Sando·c1 5u!la loro patogene&i. La manifestazione che dà l 'i mpronta alla malattia, la tenidenza abnorm e olle emorragie può essere in ra'Pporto con diver~i fattori di cui i princi1p ali isono Io .stato anormale 1d el sa111gue e lo stato anormale id ei v·asi sanguigni. L,alterazione del sangue che dà luògo alle manilfestazioni emorra:giche è la diminuzione ·delle piastrine, la trombopenia, che clinicamente &1 rivela con un '.Prolungamen to del tempo di emorragia. Trombopenia e p rolun·g amento del tempc> di emorragia caratterizzano un grup'PO ben definito di ipofl.Pore, il .gr11ppo del ''rerlhof. Ln. trombopenia, il sinton10 specifioo ·di queste malattie, può dipendere a sua ·volta da affezi oni del midollo osseo, o da a:flfezioni della milza o del sistema reti'Colo-en·doteliale. 1Nel primo caso sos1anz·b no('i,re dhe led ono i'l mido·l lo Yi dis1rug.gono i rnegacariociiti, progenitori òelle p~as,.trine; nel seDondo cac;o to ~sine formate dalla milza ammalata agiscono n ello stess-o senso, opr>ure l e piastrjne stes.se vengono ·dalla milza a n ormale di&trutte in qllantità ecicessjva; mentre in alh·i casi ancora è inibita la form1azione delle 1piastriine )1er deficiente differe11ziazi-0ne dei m egacarioc•ìti in con seguenza ·delle corr elazioni spleno - o sp1en o meiseraico, o reticolo-en·dotelio - mi'dollari; così nel tirfo, n 1;1 lla l eishmanio&i , n el mor bo di Gaucher, ecc. :}11ando la ca11 sa n oci,-a ·cl1e agisce su·l mi1d ollo o s11lla m ilza è identitficabi.le, si parla di V\7erlhof seconda:r·i o. La m·alattia è in rapporto •con tos&i-in f ezioni (tifo, difterite, scarlattina, tu bercolosi, ecc.) che danneggiano il m i1dollo o la milza, oppt1re con la prolifer azione abnorme di determinati elemen ti midollari (leu,cemie, pseu1do-lett'Cen1•ie, a11e1

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SEZ IONE PRATICA

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mia. 1pernic10.sa, ccc.) cl1e inibiscon o la foI'ID.azione di piastrine riducendo il numero dei megacariociti. :Kelle forme socon darie di \\Terlhof l'alterazione del san1g ue spesso no11 ~i li1nita alla dimint1zione delle piastrin e: la causa nociva che agisce s ul miidollo vi •di1stru·g ge (o ne ini•b is•ce lo sviluppo} oltre ai progenitori delle piastrine a11che i progenitori degli eritrociti e specialmente quelli ùei leucociti. J.<,rank chiama « ipolcukia » le forme più lPggere di tali malattie, .q uali i:,i ois servano, P. es., n el tifo , nell~ leishm aniosi, eoc.; m entre desjgna col n om e di « aleukia emorragica ,, i ·casi pi11 gravi, 1da Klemperer ch iamati « amielia ,, , da altl'i ai1tori « mielotisi ,, . Così ·come in queste forme, . t~co11do 1•rank e G·l anzmann, anche nel \\'crll1of primitivo la trombopenia sarebbe determ·inata rda una defi,cie11te formazion e di :piastri·n e, ma po1chè ne'! \Vlerlhof p1imitiYo questa d eficiente produzione non è in rapporto con una ddstruzion e· di megacarioci ti, e5si parlano idi « trombop en ja e . enziale ,, . La teor ia •ch e attribuisce la trombo· 11enia del \VerlhOlf primitivo a!d una ·defiiciente f 01mazion e di piaiStrine rè però combattuta da altri autol'i i •qu·ali credono cl1e la trom1b oipenia si a determinata 1da un'eccessiva distruzion e dt pjastrine cir colanti nel sangue (KatzneJ.son , ForstPr, Eppinger, Sternberg, Nagy). Infatti all'autc;psia. di alcuni casi di W erlhof e di an emia ;:}.plasti;Ca, si r iscontrarono n el mi'dollo numerosi .megacariociti. Non è. quindi lecito attribuire la trombopenia r is'con trata in vita in questi cas,.i ad 11n a 'distruzion e di m egacariociti e quin1di òeficiente pro;duzione di piastrine. P er tali consiide· razioni Sternberg chiama il morbo di Vlerlhot ,, porpora trombolitica n. Secon·do Katzn ?l son le piastrine verrebbero distrutte esageratamente n ella milza: il morbo di '\'ycrlllof sarebbe u11a splen orpatia l)rim~tiva. L'au. men to delle piastrine che n el \Verlho.f 1segue alla ~Jenectomia non ·brusta a •dimostrare tale ipotesi: :nfatti la milza potrebbe anche pro·vocare la trom. bopenia ese1~itan do t1n'azione iniben te sul la tromb()cit-0gen esi m i'dO'llare. \V·eill co1n1'>3:-ttc il tern1ine « tromborpenia e.ssenziale >> perchè basato su un ~010 sil1tomo; m entre il \Verlhof dipenrderebbe d a le6ioni il.elle pia strine, •degli end oteli <' del plasma, per cni parla di « ·d~scra &ia endotel1o-plasmatica ,,_ .L\nche secondo altri an1ori (Frank) n el \Verll1of la cau'>a nociva determinereblbe, oltre a ll 1. tromb0tpenia, anche delle lesioni della parete dei capillari; però queste lesioni si devono con side .. l'are come accessorie e di secon daria imr>ortanza ri&petto alia trom·b openia (Di oni1si). Vediamo ·ora quali rapporti esistono fra la trombopenia e la ten·denza alle emorragie. I rapporti non sono sempre assoluti: esistono casi con forte 1

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trombopenia se11za tendenza al1e e1n,orragie, ed esistono d'altra parte diatesi en1orragiche co11 molte pia5.trine e tempo di emorragia i1ormale. L'ipotesi più accettabile per quanto riguarda i ra'Pporti tra la trombopenia e le manifestazio111 emorra·g iic he è quella cl1e arnmette che quando c'è trombopenia si esagerano gli stravasi sangui. gni formantisi in seguito a trauma o in seguito ad atonja to ssica o nervosa dei capillari. \ el trombQPeni,co le emorragie &ono in rapporto con r.r microtrauma )>, qualri la pressio11e del colletto, • degli indumenti, i colpi di tosse, g1i starnuti, ecc. Il m orbo di W erlho1' primitivo è considernt o il prototipo 1delle porpore primitive, ·dovute a cause costituzionali. Le forme acute e quelle fulrni11nnt1 di \\'erlhof sono probabilmente sempre forme ~e con·clarie. Morbo cli Werlhof p1';imitivo è soltanto quer1o a decorrso cronico. Secondo Franl< , il morbo <li \\·erlhof ,potrebbe decorrere in 4 modi: rr) trom'bopenia intermiitentP.. Le pia5trine sono 'diminuite solo durante glJ ac·c essi emorra gi·ci, che di solito durano al cunc settimane; b) tro1nbopenia continua. Permanente tenclen. za alle emorraigi.e, che &i può dim•o strarc, se rnan. cano le n1anifestazioni., con la prova ci el lacci•) (campar.sa di peteochie nel brarc:cio reso isrhemico per ·circa t.re minuti da un 'laccio cl1e però non aboJjsca il polso) e •dal prolungamento idel tein,p o <ii emorragia; e) dopo lunga durata, la m ·a lattia si può trasformare in ane1nia aprastfca; à ) fin dall'inizio la malattia as~urne il ·quaclro rlell'an.~tnja aplasti·ca; esi sto110 trom·b openiq e po· linuclecpenia: è questa l' « aleul{ia emorragiica ». t realmente J>rimitjvo 11 Jnorbo di \V,erlho1 nella sua forma cronica? L'ais. enza di feb'b re, l'eu'foria, il 1decorso cronico intermittente che lo iearatterjz zano, 5err1brano 1dimostrarlo. Però al1cuni autori credono .che esistano stretti rap,p orti tra la forma cronica del W erlhotf e la tu'ber·colosi; è interessante a tale proposito la ieonstatazione che nei tn'bercolo:sj è possibile td eterminare 1s.perimenta". mentP, con iniezioni di tul>erco1ina. il sintomo principale del WerlhOf, la trombopenia (che 51 protrae per 'Più di 24 ore). Rivolgiamoci ora a q1Jelle forme di 1p orpora jn cui non esistono grossolane alterazioni del sangue, cioè a:Ie porpore nel senso più stretto. Noi po~si amo 1 c on·si'<lerarle tutte ,forme secondarie a><i infezioni ·conosciute o 5Conosriute; la teilldenza alle emorragie è dovuta aid alterazion i id ei caipillari. t questo il gruwo chiamato dalla maggior parte degl1 autori " morbo di Scl1onlein-Henoch », da Glanzmann cc porpora anafil atti·c a n . La lesione rlei capjlla1·i, causa delle emorragie, consiste in una dj1atazione iparalitica det erminata da sostanze tos irhP. ])c'r cui qt1estr forme Yengon o an<'hP 1

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tossiCO$i capillare-emorragica ». Le sos.tanze noc1Ye cl1e agisico110 sui capillari sareb})ero. secon1clo Glanzmann, l'anafilotossina, secon. ùo alt.vi autori, sosta11ze tosf>i'Cl1e prodottesi du, rante lievi forme di · epsi, secondo Frank dei prddotti sìm·ili a:ll'istami11a, originatisi nel contenuto intestinale 'Probabilmente per azione batter-tea. Di queste forme m{)rbose molte sono state inesse in rapporto con Ja tuberco·l osi, per·cl1è ia cutireazione è stata ... pe&so trovata positiva ed inten~a. J...a teoria ana!filattica di Glanzmann spie. g·herebba bene i rapporti fra por.para e tuberco losj, pertcl11è la tubercolosi è una malattia squi ::.i- ' tamente anafilattizzante; ù'altra parte però, come osis erva Di onisi, l'esagernta ·sc11s·ibilità alla tuber. colina potrebbe non dimostrare altro cl1e la latente tossi cosi capillare, !facilmente attivata per l'introduzione parenteral e 1di proteine. :\1olte for1ne · cli questo gruippo sono determinate da infezio11i mening01co0ciiehe, cmne h~ fatto notare >JetteT e "Ome J1a poi ·confermato le Bourdeìes. In qt1e&to gruppo d·i porpore .secon clarie rientra ancl1c la porpora fu1minante di Henoch. Qu esta forma ·s i o·~:;er\'a in alcnne ~:n»rv i setticemie, vaiilo, scarlattina, m eningococre1nio.. Oltre a.I gruppo delle ;porpore di choenleinI-Ienocl1 esiste un'altra forma morbosa in cui l':::lbnorme tendenza alle emorragie è dete1minata da lesioni ·dei capillari. la << endoteliosi emorra. g1ca », nell'endocardite lenta. In questa forma morbosa gli endoteli dei capillari pn.rte.cipano al 11roc-esiso morboso che si .svolge a carico ·d ell'endooard iù , a·ssumen'do funzione maJcrofagi ca. di· s t~cr an~dosi, e pa:'sando nel san1 gue i11 cui si posSOJ.10 ,r .imostrare (1netodo della goccia spes~a di S1cl1 ill i n1g) . .t.. ttra, e11so ai ca:pillari 1così alterati pu $. sano facilmente gli elementi costitutivi del sangue. chia111ate

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Terminata questa scorsa nel campo delle por. pare, ·ohe •co5a rimane 1del gruppo, un tempo con, ·siiderato ,-aisto, delle porpore primitive? Una sola forma morbosa, la malattia 1cl1 \'1 erlhof nella sua forma 1croni·ca-intermittente. Ed nn che su tale grup1p o re~ i1d t10 non è stata ancora eletta l'ultima parola. "\tog·Jiamo ora alla fine esporre l'ottima di\'isione patog<rnetira delle porpore fatta 1da \\'erlhof, cl1e attribuisce tutte le forme ·di porpora a cause nocive svariate: batteri. to5Bi ne, prodotti anormali ·del rjcambio disturbi ormonici, eoc. Queste cause • nocive-1deter10inano il sintomi() poI.1pora agendo su 11no o st1 vari d1 tre ~istemi: il sistema dei ca!P illari , la milza, il midollo osseo. o' Le&ioni dei ·capillarL F~sse possono esserb anato1ni1che o funzionali . In tutti e due i casi de1er1n inano un'abnorme permeabilità o fréla-ilità <lellc pareti, do,·nta nei casi funzionali (cosi<let ta


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:SEZIO~TE

diate&i \rasoneurotica ») ad influenze di nervi vasomotori, i1e gli altri .casi alle sostanze nocive prodotte da•lla malattia primitiva, sostanze ché agiscono sui capillari o •direttamente, oppure indiretta,ia1ente, attraverso la lesione del'la 1nilza (gplenotossine secondo Cori, ormoni spleni ci anorm ali secon do Schultz). Qu este lesioni del siste nia .c~il·l a r e danno luo go a lle porpore nel 5enso -strPtto; ù' Le$ioni della milza. Esse d eterminano tro1n. bope11ja. La catltia dannosa di solito agisce direttamElnt0 s1tlla milza; in altri casi le sostanze d annose per la milza provengono dal mi.rdollo osse:u (mielotossine). I .a milza ammalata, oltre a <li trugger e in quan • tità le piaistrine dcterminan·do trombopenia ·d:.'l. trombocitolis1. può agire anche ner via ormon ale sul midollo osseo , ini·b en1do la formazione delle pi·a strine (trombo1penia •da ini'bita fonnazi on e di -'J)iastrine), inoltre, come ' 'ed e.m•1no, tO$SinC' od ormoni sp·l enici alter an o ancl1e i crupillari. ".'e risultano le lf onne •di porpora caratterizzate da trom:bo-penia, cioè il grurppo del Werlhof. :)uesto stesso grurppo mof{boso è d etermi n ato an·cl1e da: e) Lesioni del mi1dollo osseo, che sono con seg11enza diretta della causa noci,ra oppure che sono indirettamente provo cate ·dall' azione di ormoni anormali ,p rodotti dalia milza ammalata o les.a. Le lesioni m i1dollari consistono· in una distruzione o inibita maturazione di m egacariociti (·quindi trombQ1Penia ·d a diminuita formazione di pia5trine), in a·l cuni caisi associate ad eguali alterazioni a car~ co de.g li altri elementi midol1nri (mieloti si, ipoleu'kia, od aJeukia di Fr ank}. «

PRATICA

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LAVORI ORIGINALI.

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SA~ATORIO DELLA C. R. I. (( CESARE l3ATTISTI )) - ROMA.

La cura della t uber colosi con l'aurotiosolfato di sodio (Sanocr ysina). Prof. GUIDO

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MENDES.

diretto,r e .

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..- Nuovissima edizione d ella n ostra Ca sa : Dot t. Pref. ENRICO TRENTI Aiuto nella Reg.ia Cliin.ioa Medica di Roma Docente di Paitologia Medi.ca nella. R. Università

La Sanocrisina nella cura della tubercotosi polmonare • • • Note crit iche e Osservazio ni cli niche. All'a~·nunci-0 .del nuovo .riimedio proJ>()6t-0 drui medri..ci di Co.pen•h a.gen nel1a -0ura del1a Tuberi0oloei polmonare, tutbi si sono l'liv~lti con alto interesse e oon 'll!Uove ~~ranze .ai risultati che da esso si potevano attendere. La. pubb1i ca~ ione <lel p.rof. 'l'renti, ch e per prima comparisce da noi s ull'argomento, porta alla. .questione il -ccm:tnibuto delle ooservaziion>i cliniche oompdJute nella Clinica Medica di Roma, qua'l'.lldo ancor.a e.i el'!a aigli albori del nuovo metodo c u rativo. A.Ila obiettiva oopoeizione dei fattJi, documentati ùa nrumerose .rad iogr~:fie, segue la d·iS-Ouseione -0~it1i oa dei risultaJti ottenuti, ment.r e sono nett:Jnimente fte&ati i pu•ot.i princiipaJli nella applicazione della nuova teraipia, allonta.nanrl0 quei 'timori e quelle lincertezz.e .c he nei primordi sembra.via.no ci.roonda.rne <>glld tentativo. Per queste ragioni 1a. nuova pubblicazi()IIl.e :riuscirà oert9.mente di gra1rude utilità ia.nohe a 'tuitti i mediCL pll'atd<li. Un volume irn-8• (N. 17 delle Monografie Medico-Chirurgiche d'attualità, Collezione del Policlini<><> n}, nl'tidwment.e sta.mp ato su. oaJrta aemipa.tim.a.ta., oon 38 ra.. diografte e 22 g.rafiche termometriche nel testo. Pr e~ zo L. 20. PeT i nos t ri abbonati sole L. 1 8, in porto frainoo. I • viare V.a.glia Postale .all'Ediitore LUIGI POZZI Via Sistina. n. 14 - ltOMA. 1

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(Contin. l 1 ed1 f a:;c. 49) .

Esporr ò ora qui in riassunto l e osservazioni fatte ecl i resultati ottenuti : o . ·sER\' AZIONE

I. -

.~ ...

A.cl1 iJl e, anni 32, custode

~ c olastico.

Ercclità nPgatiYa. .l\na m11esi r en1ota n cgatiYa ecr etto un a pleurite secca sofferta n el 1918. La malattia attual e inizia appa r entr menie n e l fr bbraio del 192~ con tosse, .catarro, sputi emot1oic i e m odi-ca feb·b re. Entra in Sanatorio il 18 dic~mbre 1925, dove si con tata una infiltrazion e fibro-caseosa del lato polmonar e sup eriore {li ·destra a t endenza fibrosa. l•l paz.iente r e5ta per 1circa un m ese in osser va, zione durante il qt1al periodo, rn ercè la cura san atoriale, i fenomeni locali sono emendati notevolm ente e la t emperatura è .caduta ·completamente. Si ini zia ciò nondimeno la cura sanocrysin ica il 12 gennaio 1926 con 0,10 cen tgr. come prima dose. La za iniezione di 0,20 ·centgr. ,-ien e fatta 5 giorni. clo1po e susseguono ile altre a dosi crescenti dl 0,30. 0,50, 0,65, 0,75, 0,90, 1 gr., 1 gr., 1 gr. , 1,05, con l' intervallo medio idi 8-10 gi orni. Le ini ezioni determinano delle elevazioni t ern1iche progress.i vam ente cr escenti fino all a 7a inie zione ( do~e 0,90) che ha dato una febbre effimera di. 39.5; i11 seguito ripetendo la stessa d ose do1po 1 11 interYal1o di 10 .g-iorni la r ea zione termica rag~ i unge a mal apena i 38, per Clssere snccessivan1ente sempre m Pno pron11nziata. J...ocalmente qua r-,i n (.lssun frnomeno r eattivo da parte del parenchi m a polmonare, a l contrario s1 Yengono man maT\O ri ducendo 1progr essivamente i fatti umidi s u tutti i fo colai al pun to ch e dopo l a 5a. iniezion e di sanocrysina (tre m esi di c ura <;anatoriale erano già trascorsi) l'esam e obbietti·vo 1oracico diven ta quasi com-pletamen te nrgativo. Parallelamente a qu esto miglioramento si nota ì :1 scomparsa. cl1c è rimasta poi definitiva, de l IHlcilli di Koch dall'espettorato. Questo mi~li o ram ento si mianti en e fjn o alJ ' nsci ta del l'a mma·lato aYYenuta il 19 giugno 1926. 111 soggcl to ''iene ri,reduto tr e mesi rlopo la sun uscita <lril S-a natorio e non si n ota in l\1 i più alcun 5egno clini co dell'episo dio polmonnrr tra . cor so. 1

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Azion e de1'1a sanocry sina sul 1p azjent C': Già dopo l'in iezion e di 0,20 ccn1 gr. si è n otata , r ome si è detto. ltna ele,·azione trrmi ra rhe r aggiunge i 38 -con qual-che segno <li congr, ti on~ particolarmente localizzata al l obo polrnonarc s uperiore sinistro; inoltre dol ori. articolari cd inson11ia. T al i fen omeni sono sta ti m olto pru:.,c;rr{ gPri ed hanno ceòuto dopo due o tre giorni. R e~zion e analoga si nota dopo la 5a iniez.j one di 0,65 ccntgr. con fenorn eni qursta ,·olta a caric0 d el sistema gastro-enterico. Alla 7a iniezione di centgr. O.~O. parallelamente a11·aumento n ote,·ole di ten1peratura, si osserva


1744

r.-\~NO XXXIII

IL POLICLINICO

infiammazion1e della inucosa buccofaringea, con 1dolori gener·ali, cefalea, SIJOS5atczza. Tali fatti persistono oltre una settimana, e non si ripetono più n elle i niezi-0ni -successive, sebbene &i sia raiggiunta e superata la dose di 1 gr. Solo dopo l'ultima iniezione di gr. 1.5 la temp,e ratura si eleva di qualche decimo e ricompaiono d olori lo·calizzati partico1armente ai reni, mentre la tosse e l'espettorazione sono lievemente aumentate. Anche 1questi fenomeni scompaiono ·del resto dopo pochi giorni. Due gi-0rni ·dopo la ;prima iniezione ·c ompaiono già n elle urine traccie minime !Qi albumina senza cilin1dri, e tale continua il reperto r enale fino alila 13a iniezione ·di gr. 0.75, dopo la quale compaiono nel sedimento an che scar si cilindri ialini e granulo5i. Tale reperto si mantiene ·con delle oscillazioni nella quantità dei cilindri durante tutto il restante della oora, ed rè solo dopo circa ld·u e m esi dall'u1tim1a iniezione di gr. 1.05 _c he scomp.aiono completamente •l 'albuminuria e la cilindruria. L'esame della funzionalità non rivela d·i sturbi nella secrezione renale. Conclu1dendo: Si tratta in questo 'caso di una forma di tubercolosi fibrocaseo5a ten·d ente alla fihrosi, e tale tend1enza è stata favorita, oltrechè dalla cura sanatoriale, forse anche dalla cura san ocrysinica, o p er lo meno non iè stata modificata in senso &'favtrevole. ' Così pure l e lesioni tossiche idovute alla sanocry sina non hanno avuto alcun effetto dannoso sull'andamento generale della malattia. 1Non è però neppure evid ente un'azione favorevol e o risolutiva dehla sanocrysina nella le&ione. tuber.colare, ipoichè questa .si 1è emendata solo ·dopo sei mesi Idi cura sanatoriale, fatto di fre~ente ·constatazione all'infuori di qualsiasi trattamrnto medicamentoso. 1

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FASC.

50J

Dopo l'introduzione di 0.70 centigr. si è aYut<> :però un accenno aid una lieve &tomatite, e dopo la successiva iniezione di 0.80 centigr. i fenomeni a cari.ca della m ucosa buccale si sono fatti più gravi; l'infiammazione si è estesa infatti aille gengive ed a tutto il pala•t o molle, che .h a assunto una colorazione rosso-arde5iaca, con punteggiature color T·OSSO . viv·O . Contempo·r aneamente l 'es·ame 1delle urine ha rivelato la presenza di traccie di albumina, di qualche cilin·dro e di cellule renali. · tLa ga iniezione di 0.90 ·centigr. produce 1111 notevole aggravamento •della stomatite, che dà m'Olta noia ahl'inrfermo e gli im·pedi.soe di nutrirsi. In corrispondenza rdel lobo superiore polmonare . sinistro, per5istono invariati gruppi di rantoli consonanti, e tali fatti si a ccompagnano a dimagrimento ed a rlPpressione dello stato generale. Si lascia quin·di trascorrere un mese circa prima di ripl'endere la cura e poi si ricomincia con • una dose minore del!la precedente (0.50 centigr. ), che viene idi nuovo poi rapidamente aumentata: con iniezioni suoce&si,re di 0.75 ed 1 gr. , che si ripete per due volte. 1L a reaz.ione termi ca a queste ultime iniezioni è mi'nima, i disturbi a carico della mu·cosa b11ocale sono cessati, l'esame delle urine rivela solo mdnime traccie di albumina, ma non ci1l~ndri nè epitelj renali. ·L 'esame locale è però rimasto p ressoch è i11va·riato, malgrado il di&ereto stato generale. persistenrd o numerosi rantoli a piccole bolle consonanti su.J!la regione sopra- e sotto-spinosa e sopracla,,icolare sinistra. !L'esame d ell' espetto:Dato -è ancora po5itivo per i l bacillo ·di Koch sebbene in misura minore (.S. G. I. ). Si procede pertanto alla costituzione di un pneumotorace terapeuti.co, che riesce oomrpleto e vien e proseguito con buon risultato. 1

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·della sanocrysina sul paz.i ente. In questo caso ,di tubercolosi fibro caseosa comu ne non si p uò dire che la sanocrysina abbia esercitato alcuna notevole influenza benefica. sebbene sia stata aibbastanza b en sopportata d·alI1infermo . per.chrè all'infuori della stomatite sofferta. non può dire vi sia &tato altro inc·onveniente grave ne' suo uso. III rimedio è ·stato so:prat·u tto in q u esto caso ben s01pportato dai reni, che n on hanno dato luogo che a lievissime e fugaci mr<Ydi·ficazioni patologi~he delle urine. Sta idi f·atto però che dopo e&pl etata la cura sanocrysinica, :::tn che in que5to caso si è dovuto ricorr ere aala coll.assoterapia per aver 11n buon risultato, altri menti non conseguito. .~zione

TI. - R ... Livio, anni 24, impiegato. Gentilizio fortemente tarato (il padre ed un fratello sono morti di tubercolo5i). Anamnesi -personale non c omprom<3ssa: febbre sp·a gnola n el 1919. La malattia tubercolare si -è iniz.iata nella :primavera del 192.5 .con tosse catarr.a"le, rialzi termici vesperali, senso .g ener ale di debolezza, sotto forma di una infiltl'azione fi·b roca5eosa volgare, prevalentemente a .cariieo 'del lobo polmo.n are sUJp.eriore sinistro, con tendenza a limitati fatti u1cerativi. L'ini zio ed il ·decorso della malatt·i a hanno avuto carattere subac11to con scarsi fatti tossici e modi1ca ·f ebbre, che ha ceduto .dopo un breve perjodo di riposo in .s anatorio. L'esame dell'espettorato ·è positivo per il baicillo di Koch (Scél!la dei Gaofki III). Dopo circa ·q uaranta giorni ·dj 1p ermanenza in sanatorio, il 12 gennaio 192.6, si inizia la cura sanocry·siniiea con una prima dose di 0.10 eme. e dopo quattro giorni di 0.20 eme., che dà luogo ad una discreta r eaz.ione terrni1c a pari a 38.7, senza dolori e senz·a sintomi reattivi di fo~olaio _ ·Si proseguono poi aid intervalli di otto giorni le iniezioni a dose progressiva di 0.30, 0.45, 0.60, 0.70. 0.80. Le r eazioni term~ che oscjllano i·n torno ai 38.538.9 n el giorno seguente al!l'iniezione, ma fino alla ?a. somministrazione non si è avuto altro disturbo, anzii il peso è iprogressi,•amente aumentato dt 4 kilo!!I'ammi. OSSERVAZIONE

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Os~BRVAZIQNE

III. -

A... Ferdinando, anni

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ferrov·i ere. Gentilizio compromesso. L'an:=imnesi personale rivela i primi segni della tubercolosi a 18 anni sotto forma cti febbri intestin ali seguite più tardi da ca:tarro bronchiale. La malattia attuale inizia ne~ marzo del 1925 in miod-o subld olo. Nel novembre 1925 ebbe emottisi. Si curò a domicilio fino al to gennaio 1926, data nella .quale entrò in Sanatorio. Quivi viene riscontrata una. infiltrazio11e fibrocaseosa tipo prevalf:lntemente fibroso ai ctue lati. con es·cavazione del lobo superiore sinistro tendente alla retrazione.


iANNO

XXXIII,

FASC. 50J

SEZIONE PRATICA

La temperatura ha un carattere su·b febbrile con

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periodiche riprese di breve durata raggiungenti un massimo di 38 alla sera. Si comincia l.a sanocrysina il 29 gennaio 1926 .con dosi di 10 centigr. Si pxosegue colle 1dosi di 0.20, 0.35, 0.50, 0.65, 0.80, 0.90 1 gr., con intervalli -di ·cir.ca otto giorni tra una' iniezione e l'altra e ripetendo l'ultima dose di 1 gr. per tre volte. Le ·condizioni genera-li momentaneamente migliorarono mentre localmente le lesioni rimasero pres_so.ch,~ irnm:utate e quindici giorni dopo l'ultima 1n1ez10.ne s1 ebbe una piccola emottisi. Attualmente la !es.ione con serva il suo carattere fibroso con la tendenza tol')pida che aveva prima ,della cura .sanocrysinica, mentre anche ora periodicamente si ripetono le poussées che si os"$ervano spesso in &imili casi. . Azione ·d ella sanocrysina su!l paziente. Dal punto di vi.sta generale la sanocrysina determinò scarse r eazioni, e ciò è spiegabile per il ~arattere torpido delle lesioni, e cosi pure le reazioni termiche furono molto discrete e si attenuarono n el 1progresso della icur.a, malgrado che le dosi aumentassero. Però non si può dire che il rimedio abbia influito beneficamente nep.p ure sul1a curva termica, che segue tuttora il suo ciclo di periodi 1di apiressia, alternati con elevazioni termiche concomitanti con le varie poussées evolutive. Prima d'iniziare la cura sanocrysinica l'esame -delle urine rivelava qu.alche traccia di albumina. Queste persistettero immutate durante la cura; però in seguito alla dose di gr. 0.65 l'esame del s.edimento rivelò ancl1e la .p resenza di cilindri granulosi. La cdlin1druria si attenuò e scomparve do,p o qual-che giorno, m·a si ripetè in seguito alle successive iniezioni perdurando p er qualcl1e tempo. In questo caso la sanocrysina non aggiunse dunque di -proprio al rene, già legger.m ente intossicato, ne&s un'altra lesione, fatta eccezione di quella dovuta -alla eliminazione id i una do·se piuttosto aùta del me.tallo, lesione che si dimostrò passeggera. In seguito alla stessa dose s udid etta di 0.65 ~i notarono anche stomatite e diis turbi ga-stro-intestjnali che evidentemente hanno avuto lo stesso si"f!'Ilifi cato della cilindrurj a. L'esame batteriologi.co dell'espettorato non è sta.to influenzato notevolmente dalla cura. Nei iprimi tempi si osservò una certa diminuzione nel numero dei bacilli nei suic cessivi esami, ma i·l r eperto ha continuato ad esser e positivo. Le radiografie eseguite prima e 1dopo la cura non dimostrano a1'cun notevole d ivario. Concludendo : Questo -caso di tubercolosi cronica a tendenza fibrosa e torpida dalla cura sanocrysiiilica non è stato danneggiato nella sua naturale evoluzione c linica. Però n essun beneficio evidente fu ritratto dal paziente. 1

OSSERVAZIONE

IV. -

P... Daniele, anni 25, im-

'"J)iegato. Gentilizio sosl)etto. L'inizio 1della 1nalattia attuale risale al 1921 e si .m anifestò con emottisi, che si ,sono venute ripetendo fino al 1924. Entrò in Sanatorio il 18 n ovembre 1925. Viene riscontrata una tubercoloc;i fibro~caseosa prevalente a destra, a tendenza ulcero fibrosa. Temperature leggermente febbrili i'ino a 38 la sera.

1745

Esame dell 'e~pettorato positi,ro pei bacilli di I\ocl1. ~ cr quattro mesi fu s-otto·posto ad osserv.azione prima di inizial'e la cura colla sanocry sina . Durante .'q uesto periodo, nel quale il ;paziente fece esclusivamente le cure sanatoriali si notò un i1ote,rolissimo miglioramento generale 'con caduta spontan ea e completa della tenljperatura, ed aurnento di peso (·da 58 l<g. a 67, 700). La pr ima iniezione viene fatta il 13 marzo 1926 con 0,10 ce·n·tgr. di sanocrysina, sussegu entemente ~a secoi:cta di 0,25 centgr. quattro giorni dopo, ed : n seguito 0,35, ?,45, 0,60, 0,75, 0,80, 0,90, gr. 1, gr. 1 sen1pre con un interval.Jio da 8 a 10 .o-iorni tra una . . . o in1ez1one e l '.altra. Le iniezioni non determinarono che una scarsa ~ fuga'ce r eazione termi~a .che non oltrepassò mai i 37,6 e durante le prime iniezioni il malato continuò a conservare i vantaggi che aveva acquistato n ei 'Primi ·quattro m esi di ·cura sanatoria·le. Verso la metà di maggio, cioè alla ga. i'niezione. pari a centgr. 0,90, incomincia a notarsi un leo-gero deperimento con discesa 1deJ peso m1a.Ssim°o raggiunto di 69,200 a 67,500. Le condizioni locali ùel l)Olmone destro restano imm11tate, una certa dimi'nu~on c dei f.enom-eni ascoltatori si rivela invece a sinistra. . Si decide .p ertanto a ·coadiuvare la cura della sanocrysina con l'attuazione id i un pneumotorace. che si inizia a destra il 17 maggio 1926 e mesce ~asi compl eto. · Si <!ontinua però la sommi.n istrazione. della sanncrysina arrivando alla dose di un grammo .che Yiene ripetuta per due ·volte, all'ultima inie~ione segue però una reazione termica più elevata della pr ecedente e con questa segni gen era]) di intolleranza (una stomatite aftosa ed rulterazioni renali). Si decide !J>ertanto .q.i sospendere la cura sano, crysinica, ch e ·d el re&to risultava .completata, continuando invece il pneumotorace che prosegu e ora con buoni r i-ultati. 1

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Azion e della sanocrysina sul paziente. Dopo la 2a. iniezione di centgr. 0,25 si notò com-parsa id i s:p uti emottoici aiccompagnati da enant ema limitato al faring e ed alle tonsille; null'altro malgrado le progressioni delle dosi. In &eguito alla 5a. iniezione ·di centgr. 0,45, senza Yisibile albuminuria compaiono cilindri ialini e granulosi, che do,p o qualche giorno spariscono dal sedimento ; però dopo la ga iniezion e .ai centigrammi 0,90 si verifica nuova e più abbondan cc presenza di cilindri granulosi, insieme a manifeste t racce idi albl1mina. Tale reperto &i manti ene immutato fino a pa , recchie settimane dopo l'ultima iniezione. L'esame batteriologi•co del•l 'espettorato è divenuto n egativo solo dopo l'istituzione del 1p neu.m otorace. Il r eperto radiografico, ripetuto due volte durante il primo periodo di cura sanocrysinica, non ha ri,·elato a1cl1n importante diYario. Concluden1do: Si tratta di un caso di tubercolosi cronica-ulcerosa, tenctente alla fibrosi . La sanocrysina non ha per nulla modificato l'andam ento naturale deJ processo, la cui benignità era stata nettamente provata dai risultati immediaiti della cura sana toriale. AJ contrario s embra che la sanocrysina abbia determinato un leggero .p eggioramento, sia pure


1?46

IL POLICLINICO

passeggero, nello stato generale in rapporto probabilmente coll'intossicazione metalli.ca che ha prod-0tto qualche ~esione negli organi emuntori. 1

OSSERVAZIONE V. -

B ... Luigi, anni 27, rappresen-

tante •di ·c ommer cio. Gentilizi o .comprome5so (1'ues paterna) . Anamnesi ipersonale sospetta: ha avuto una pleurite essudélltiva sinistra a 18 anni. La malattia attuale si è manifestata nel 1923 con emoftoe improvvisa in mezzo aid uno stato di 'c ompleto benessere, non f·u iseguita da fenomeni gener.ali di qualche entità. L'emottisi si ripetè otto mesi dopo e ipoi nel 111glio 1925 e nell'ottobre 1926: da allora si iniziarono lievi rialzi termici, tosse e scarso espettorato. Entra in Sanatorio 1'8 febbraio 1926, e ig li è ri· scontrata una tubercolosi ulcero-fibrosa localiz. zata rtel lobo 6Uperiore destro, ed una infiltrazione a carattere fibroso del lobo superiore ,sinistro. L'esam·e dell'espettorato è ipositivo pel bacillo di Koch (Scala Gofhi 4) . L'ammalato viene tenuto in osservazione tino al l'> marzo 1926, periodo durante il quale si è verifi·cata la ieaiduta completa della temperatura, ma le condizioni somatiche generali rimangono stazionarie. Si inizia la cura sanocry.&inica il 13 marzo 1926 con 0,10 centgr. , si ritpete una 2a iniezione cin· que giorni dopo di 0,20, e si prosegue con 0,30, 0,40, 0,50, 0,60, 0,70, 0 ,80, 0,80 ad intervalli dii dieci giorni , in .m•edia tra una intrOlduzione e l'altra. Dopo la 1a iniezione si ha una reazione termic!l che raggiunge i 37,8 senza nessun altro segno, nè locale, nè generale; do-po la 2a si nota nuova elevazione termica che raggiunge i 38. Looal mente n on si perceipisce alcuna reazione di focolaio. ReaZlioni termiche analoghe si ri.p etono dopo 1° altre 5omminjstrazioni non superand-0 un massim·) <li 38,5, reazioni .che sono state sempre -effi.m ere. Dopo la 911. iniezione si rendono più evidenti i !atti umi di ai due lobi superiori, e contemporaneamente si nQltano disturbi gastrici,. ,d iminuzione idi appetito e disturbi digestivi, e si ruooentuano. le turbe enteriche (diarrea) apparse già dopo la 2a iniezione. Ciò malgrado 11 peso è aumentato da· 51 fino a 1

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52,100 k g.

1Si la5cia così tra·scorrere un mese da tali manìf Pstazioni nel quale periodo di sosta i f~nomeni reattivi polmonari si sono emendati, ed il peso ha continuato il .st10 aumento progressivo. Si procede lPOi ad una seconda serie \Cli iniezioni di sanocrysina iniziando con la .5tessa dose e prosegu endo c on l e stesse quantità e gli stessi interva1li della volta precedente, fino alla dosa di 0.40 centgr., dopo la quale la cura viene sospesa in 5eg11ito al riapparire 1delle turbe gastroenteriche che questa volta disturbano molto l'infermo. Il malato continu.a la cura sanatoriale ordinaria, le condtzioni polmonari rimangono invariate persistendo l a lesione nella sua torpidttà, ma si ha apiressia completa. ed aumento 1p rogressivo di peso. I.'esame dell'espettorato continua ad essere positivo pel bacillo di Koch. I.. P orine, già dopo la 1a iniezione di 0,10 centgr.

[ANNO

XXXIII F ASC. 50 J

hanno mostrato tra-ccie 'c:ti albumina ed alla !•· 1n1ez1one sono comparsi nel sedimento cilindri ialini e granulosi che aumentano notevolmente dopo la 5a. iniezione di 0,50 centgr. In seguito si ha una diminuzione [progressiva dt tale reperto, che pur mantenen,dosi costante fino aHe ultime somministrazioni, non ha dimostrato ·diretto rap·p orto di gravità con il do&aggio del rimedio. Circa un mese dopo l'ultima iniezi-0ne le orinesono tornate normali. Concludendo : questo caso dimostr.a come la sa1iocrysina dal punto ·di vista · terapeutico non a'bbia avuto effetto alcuno, ma non sia riuscita a .m odificare menomamente i•l carattere evolutivo fibroso benigno della lesione. 11,1 malato ha mostrato intoll-eranza al rimedio parti·colarmente per l'ap~arato ga&tro-enterico, il che dice che ·l 'intossicazione da sanocrysina ha quantitativamente e qualitativamente un valorctutto affatto particolare nei diversi intdividui. •

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OssERVAZIONE

Vii. -

P ... M1ario, anni 10, scolaro.

Gentilizio immune. Nell'anamnesi un'otite purulenta bilaterale ect una uretrite gonococcica contratta nel 1924 da una donna di servizio. • ·L a malattia tuberoolar-e si è iniziata nei prim1 mesi del 1925 ieon tosse, qua•lche movimento ter· mico, deperimento. Entra in Sanatorio il 21 luglio 1925 e viene ri.scontrata una infiltrazione nodu·l are e5tesa a.Ila regione sottoapicale destra. Tem;peratura subfebbrile. L'espettorato non 1può venire esaminato perchè i! bambino non ne emette. Dop 0 un lieve .m1iglioramento dello stato generale, verificatosi nel primo mese di r egime sanatoriale, si nota una tendenza aJd estendersi del proces.so all'intero lobo polmonare superiore de stTo. J1l bambin·o si anemizza e deìperisce. Si procede il 9 settembre 1925 alla costiituzion~ di un pneumotorace iche riesce completo. La temll)eratura cade totalmente e lo stato generale si avvantagigia, ma nel mese di novembre si nota una estensione d el proces5o alla regione perilaresinistra, che assume carattere estensivo con tendenza ulcerosa. Il 21 dicembre 1925 si ha una modica emotti c;i e la temperatura ritorna febbrile. Poichè le lesioni .a carico del polmone Id.estro sembrano quiescenti, si procede alla costituzione di un secondo tpneumotorace a sinistra che rie · sce com;pleto. Non si abbandona però il primitivo pneumotorace a destra che si .m antiene iipotensivo e si continua una oeollassoterapia bilaterale a.Ila quale si .associa la oura sanocrysinica. Vengono cosi iniettati per via intramuscolare dapprima a cinque giorni, e poi a dieci d'intervallo, dosi successive di 0,05, 0,10, 0,15, 0,20, 0,25, 0,30, 0,35, 0,40, 0,50, 0,50 centgr. di sanocrysina. Il rimedio è abba&tanza ben sopportato, reazioni termiche · effimere (38·38.4), ma m.algrado tale chemioterapia sia associata alla collassoter~pia bilaterale, la temiperatura si mantiene sempre subfebbrile, Jo stato generale continua ad essere molto scaduto, ed il peso a diminuire progre5si· vamente. Le orine, fin dalla ga iniezione (0,35 centgr.) 1

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TANNO XXXIII, .FASC. 50] ~

SEZIONE PRATICA

• presentano traccie d'albumina e cilindri granulosi e ialini in discreta quantità. Tali le '°ondizioni nell€ .quali il paziente è stato dimesso per passare ad altr-0 Istituto. Azione rdella sanocrysina .&ul paziente. In questa tubercolosi .p revalentemente essudativa, sebbene la sanocrysina sia stata abbastanza nen tollerata dal paziente, non gli h·a arrecato atlicun notevole vantaggio. La forma a rapida evoluzione, .come sono la maggior iparte delle tubercolo&i pol.m onari infantili, è stata bensì .alquanto attenuata dalla our a pneumotoraci·ca, ma la speranza che il farmaco agisse .come eff~cace 1ooadiuvante ailla collassoterapia è stata delusa. Si sono manifestate invece le solite alterazioni renali che non pos&ono non preoccupare rappresentando una seria complicazion e in una malattia eminentemente tossi-ca come è la tubercolosi. OssERvAZIONE V'lI. - B ... Francesc-0, anni 31, operaio meccanico. Gentilizio immune. Anamnesi per.5onale n on segnata che da una infezione malarica contratta n el 1915. Costituzione non molto robusta. •L a malattia tubereolare si è iniziata n el 1918, allorchè ebbe tqualche sputo emoftoico, e nel seguente anno si riaffermò con nuov€ e più abbondanti emottisi, aocompagnate da febbre, ·f atti cataITali e deperimento progresstvo , tanto che fu accolto in un ospedale-sanator1o ·dove gli fu iniziata la cur~ del pneumotorace, che iperò non iè stata contin1u ata non rt&ulta per quale ragione. . Credutosi poi guarito riprese il 1av-0ro per qualche anno, ma i fenomeni emofto:iici si sono recentemente ripetuti ed egli è stato costretto a farsi accogliere nno,ramente in cura. Vien e riscontrata una infiltrazione fibro-caseosa a tendenza fibrosa d ella r egion e apicale e sottoapi<Cale de&tra, ed un focolaiio di cortiico-pleuriia basilare destra. L'esamie de1l'espettorato risulta positivo pel bacillo di Koch (Scala Gofki 5). Il ldecor.so della malattia è in genere to:npido, ma di tanto in tanto si hanno poussées oongest.i· zie, nei ·due focolai lesionali, accompagnati da febbre ed emottisi più o meno profuse. Ad uno di 1questi eipi,sodi -emoftoici assistiamo dopo un mese dal suo aocoglimento in Sanatorio, e 1dopo un tentativo inefficace .di riprend~r~ il pneumotorace, si inizia la terapia sanocrysmica. Dati i precedenti &i co.m incia la cura con una dose m in ima ·d i 0,05 centgr. che dà luogo ad una modica r eazione termica ipari a 38.5, a qualche dolore articolare ma a nessun altro fenomeno locale o generaile 'notevole, e ~i ~rosegue con. dos~ progressive che danno r eazioni sempre minori di 0,10, 0,20, 0,30, 0,40, 0,50, 0,60. A questo rpunto sopravvengono disturbi ga.stroenterici notevoli, inappetenza, turbe ga5triche, diarre·a. . L'esame del torace fa riilevare una reazion e di focolaio a cariico del lobo superiore destro. Il peso è dimiinuito dall'inizio della cura di circa 1 kg. Poichrè però questi fenomeni tendono . a. migliorare raipi1damente si prosegue la cura iniettando a:n1Cora 0,70, 0,85. Superata quest'ultima dose, l'esam e delle urine rivela traccie di albumina ed una

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discreta quantità di cilindri granulosi nel sed1mento. Contemporaneamente f>Ji ha co.mparsa di ~hiazze eczemiformi 1 pruriginose limitate ad entrambe le regioni della piega del cubito. Si attende ;per oontinuare la somministrazione che i feno.m eni cutanei siano diminuiti, e che la cilintdruria sia scomparsa, il che avviene solo dopo circa due settimane, e si ripete a1lora 1a stessa do&e di 0,85 centgr. Questa lQa inieztione non dà reazioni notevoli ~ la temperatura, come del resto n ella maggi.o r parte delle iniezioni precedenti, non supera i 38 nel giorno s11sseguente, ritornando poi subito alla normale aa>iressi·a; le turbe gaistro-inte5tinaM 'l;lOn si ripresentano, i fenomeni locali in corrispondenza dei focolai lesionali tendono piuttosto a r i1dursi, solo il peso continua a diminuire. Si pro·segue pertanto con la sola precauzione di un più lungo periodo di interv.a1lo (cirea 15 gi-0rni) tra una iniezione e ·l 'altra, anche per attendere la sicomparsa della cilindruria, che ogni volta riappare per qualche giorno, .m entre una lieve albuminuria permane invariata, Ja somministrazione d el rimedio, salendo successivamente ~Ile dosi di 0,95 e di 1 gr., che si ripete per due volte. In seguito alle ultime due iniezioni compare una stomatite .aftosa con placche ul·cerative color bianco sporco ·suila mru.cos.a interna delle guance,. e sotto •l a lingua, ai due lati idel frenul0 li·nguatle· che ostacola alquanto l'alimentazione. Non si notano altri fatti generali marcarti, e la reazione termica do1po l'ultima iniezion e, eh€ è· stata la 13a, è minima. Le solite alterazioni patologiche 1delle urine sft mantengono per circa 20 giorni invariate, poi le traccie di albumina scompaiono e per.mane solo nel sedimento qualche raro cilindro ialino e granuloso. L'infermo è alquanto dimagrato -(il :pe&0 da kg. 62,200 all'inizio 1della cura è disceso a kg. 00 e 800), localmente si percepiscono sempre i f~no-­ meni idi focolaio tanto alla regione sopra:&pinosa,. che alla base sinistra, ma l' esame dell'espettorato rivela una certa diminuzione dei ba:cilli di Kooh (Scala tdi •Go'.fki 1) e tlo 6tato generale è discreto , tanto che egli chiede di veniT dimesso dal Sa· natorio. Risulta però che dopo circa una settimana dalla sua uscita è an.dato soggetto ad una n·u ova e· profusa emottisi. fln questa forma di tubereolosi a carattere fibroso e ad evoluzione nettamente torpida la cura di riposo rd a 5ola può spiegare il relativo miglioramento riscontrato nel paziente alla sua uscita dal' Sanatorio. La cura sanocrysm1ca non è intervenuta per nulla n è nella limitazione della sintoma.tologia,. nè nella determinazione di un più rapido migli<>ramento tanto locale che generale. Non è invece da escludere che tl'emottisi intervenuta subito 1dopo l'abban·dono della cura sanatoriale possa e&ser m essa in rapporto con una azione r eattiva della sanocrysina stessa. In tal caso noi potremmo at1che formulare il ·ospetto che l'ammalat? al?punto i~ ca?sa d~l~ cura sanocrysinica abbia ritratto minori benefl'CI di quelli che avrebbe potuto ottenere 5emplicen1ente dal lungo soggiorno in Sanatorio. 1

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[ANNO XXXIII

IL POLICLINICO

\tIII. - A... Vincenzo, anni 25, allievo ufficiale nei carabinieri. Genti1iz.io im·m une. Anamnesi personale non compromessa; esiste malaria dal 1916. Presta servizio militare dal 1920; costituzione non molto robusta. La malaJttia tuber colare iniziò cl-inicamente n·e1 dicembre 1925 sotto forma di un'infiltraziorte !ibro<!aseo.s a del lo;bo inferiore di destra a tendenza ·fibrosa. L'inizio della malattia è a carattere acuto con fenomeni tossici prevalenti. La sanocriJSina viene iniziata iJl 12 febbraio 19'26 con 0,10 centgr. proseguita fino al1'8 aprile a dose progressiva ·d i 0,25, 0,35, 0,45, 0,55; a questo punto la ct1ra viene interrotta perchè non si nota mi~lioramento alouno, mie ntre lo scaJdimento generale è progre5sivo. Localmente i fenomeni sono poco influenzaJti ·dalla saPocrysina, Ila reazione termica è invece viva raggiunge 1 38, ma soipratutto la temperatura ha acquistato un car.attere più irregolare •di quello che non fo.sse prima: di intervenire col farmaco. Inoltre, .dopo l'ultima dose di 0,55 centgr., la temperatura diviene continuo-remitt ente e gli accessi febbrili .sono più elevati di quanto-rprima non fossero, mentre d'altra parte la lesione polmonare .appare intensamente reattivata come si può rilevare dai segni ascoltatori e dalla radioscopia. · Circa 1do1d1i,ci giorni dopo l'interruzione della cura samocrysinica, la tem;peratur.a sale improvvi· c;amente ·Coi caratteri di una crisi .m,a larica e l'esame microscopico del sangue rivelando le forme della terzana 'Primaverile, viene iniziata con &·uccesso la chinizzazione. La temperatura cade, le condizioni generali si modifica-no notevolmente e così pure le condi• zioni locali. Durante 1a cura nessun effetto fu dato constatare sui reni aid eccezione di traccie d'albumina, che furono più o meno costanti e permanevano il giomo ICl'uscita .del malato stesso, 20 giugno 1926, vale a ·d ire due mesi dopo la ,f>'o&pensione della cura colla sanocrysina. In questo caso cli tubercolosi cronica a tendenza fibrosa del lobo i1n feriore di destrci la sanocrysina non solo non ebbe alcuna benefica azione sulla manifestazione acuta del .proce&so, ma. anzi oontribui alla reattivazione del processo tu'b ercolare: contribuì probabilmente inoltre manifestamente all'esaltazione del :p rocesso .m alarico. La sosp·e nsione 1della sanocrysina e la chinizzazione determinarono invece il miglioramento generale e quello locale della lesione. OS.SEnVAZlONE

FASC.

50)

La febbre è a tipo continuo remittente, con elevazioni pomeridiane &opra i 38. Lo stato generale è sca1duto. I..'esame dell'espettorato è po1sitivo pel bacillo I<ocl1 (Scala Go!ki 2). Dopo u11 periodo di osservazione di circa un mese, ·dur.ante il quale queste con·d izioni si mantengano stazionarie, s1 inizia la cura sanocry.&inilca il 22 marzo 1926 con l'iniezione di 0,10 centigrammi e si 1prosegue poi ad intervalli di 5-6 giorni con successi·ve iniezioni di 0,20 e di 0,35. La 39. iniezione provoca una notevole elevazione febbrile effj,m era di 39.4 cui concomita il risveglio idi una reazione di focolaio alla base del po1'mone sinistro. Le succe&sive iniezioni di 0,45, 0,55 sono meglio sopportate e dan.n o minori elevazioni termiche, pur m·a ntenendosi il tipo della f ebbr.e sempTe contin'Ua, iperò dopo la 5a. somministrazione compaiono nelle urine traiccie id i alpumdna. Si dilstanziano allora di 10 giorni le introd llzioni del rimedio e si jprosegue la sua somministrazione con le dosi idi 0,65, 0,75, 0,8.5, 0,95, 1 gr. A 1que&to punto compaiono nel sedimento delle urine cilindri ialini epiteliali e granulosi pur rimanendo minime le traccie di albumina. Si ha grave ·anoressia e tosse emetizzante e malgr01do l'ammalato abbia tenuto e tenga costantemente il letto, 1a temperatura si mantiene fra una iniezione .e l'altra sem'Pre f.ebbrile. Il peso però è alquanto aumentato (da 58,300 a 60 l<g.) e l'esame del torace rivela una respira7io,n e assai ridotta ed oscura 1s u entrambi i pol · moni con scarstssimi ranto1i e cr.epitii alle basi. Si lascta trascorrere un periodo idi circa 40 giorni e poi il 20 luglio si inizia una seconda cura sanocrysinica injettando di nuovo una do&e iniziale ·di 0,10 ce ntgr.; ma do.po pochi giorni, prima che si proceda ad una seconda iniezione, si ha llna piccola emottisi accomipagnata da elevazione febbrile so·p ra il 38 e da reazioni di focolaio. J.n1'atti a sinistra si percepis·cono so{fio bron · chiaile e rantoli risuonanti sull'intero lobo polmonare 1superiore e a destra il respiro è divenuto aspro su tutto l'ambito polmonare con carattere soffiante (soffio a valvola) verso la base. Le emottisi si ripetono profuse nei giorni se~ guenti sempre più copiose tanto iche si procede alla costituzione di un pne11motoraee destro emostatico ·c he riesce efficace. A sinistra però i fatti ul1cerativi sono venuti e&tendendosi a carico specialmente del lobo polmonare superiore tanto da ren·dere assai gravi e :precarie le condizioni dell'tn'fermo. 1

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OSSERVAZIONE

IX.

L. .. E'Ugenio, anni 28, av-

vocato. Gentilizio sospetto. L'anamnesi parla di una infezione malarica contratta nel 1918 ed i ·cui a>ccessi 1si sono ripetuti fino a due anni fa. La malattia tubercolare si è iniziata nel novem. bre 1925 con tosse, scarso espettorato, lieve febbre vesperale. Nel gennaio 1926 ebbe una prima emottisi, che &i ripetè pochi giorni dopo. E entrato in Sanatorio il 27 febbraio 1926. Viene rjscontrata una caseosi del lobo polmonare superiore di destra con tendenza ulcerosa, ed una ulcero. .caseosi estensiva all'intero polmone sinistro.

Azione della sanocry sin a sul paziente. La sanocry sina in questo caso ha determinato ad un certo momento, o per fenomeni di accumulo o 1Per fatti di ' rera sensibilizzazione, una lesione renale tossica accompagnata da turbe dell'apparato gastro-intestinale, che aggravarono notevolmente le condizioni oggettive e soggettive. Non ·è esc1'uso, anzi è molto probabile, che le reazioni 'Polmonari che seguiro·n o .s iano state determinate o almeno favorite alla loro volta dalla lesione, sia pure passeggera, d egli organi emuntori. Infatti in •u n primo tempo, allorquan.rdo non e&istevano i sintomi tossici accennati, le lesioni polI

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[ANNO

XXXIII,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

monari si erano notevo~mente emendate, se no.a per quanto riguarda l'evoluzione del ;processo anatomico f·ondamentale, almeno per quanto concerne le alterazioni infiammatorie reattive alveolari che acco·m pagnano sempre i processi tuberccr lari -caseo5i in evoluzione. In altre parole Ja sariocnJsina ha temporaneam.ente modificati i fenomeni rpiù grossolani della sintomatologia clinica polmonrure il che non deve essere {'Onf·uso con una reale i!Ilfiuenza benefica sul1l'andamento delle lesioni, tanto è vero che esse hanno poi 5eguitato la marcia disastrosa, che poteva 1Pronosti carci fin 1dall'ingresso del paziente i~ Sanatorio. . 1

OSSERVAZIONE X.

R ...• Vincenzo, di anni 23,

stu·d ente. Gentilizio assai campromesso. Polmonite a 15 anni; da allora tosse e catarro in permanenza. La malattia ha una ripresa brusca nel 192.5 con una lobite sini5tra. Nel m1arzo 1926 tu sottoposto a pn eumotoraice .che risultò p~rziale. La temiperatura perciò non ·c adde ma.i al disotto ai 38. L'ammalato entra in Sanatorio il 1° luglio 1926. Essendo impossibile continuare il (pneumotorace perchiè già obliterato, si inizia ~a sanocrysina. La 1a i•niezjone è di centgr. 0,10, la 2& di 0,20, la 3a. di 0,30 centgr., a di5tanza di dieci giorni circa una rd.all'altra..4.. questo punto la cura viene interrotta poi.chlè da una parte si rivela una intensa stomatite aftosa, mentre dall'altra si notano a livello della lesione di sinistra, focolai di broncopolmonite caseosa con tendenza alla con, fluenza. La temperatura sale a 40 e tale si mantiene a ti.po continuo remittente 1per oltre venti giorini dapo di che di5cende mantenendosi sui 38. L'escreato aumenta abbondantemente ed è for . temen te rp urulento. Durante il t entati \'O ·di oura sanocrysinica ebbe sempre a notarsi una elevazione tenni.ca fino a circa 38 nel giorno successivo a qu·ello dell'inie zion e, seguìto da 111n abbassamento iprogressivo n ei gi-0rni seguenti. Localmente la reazione del parenchima n el punto della lesione presentava il ti·P·O di una alveolite splenica, che persisteva mailgrado l'a·b bassarsi della temperatura . 1Come r eazione generale soggettiva si osservò per qualche giorno 1p rurito, agitazione, saìivazione aumentata. L'e&pettorato si è mantenuto e .si mantiene costantemente bacillifero. Nelle urine sono apparsi per breve tempo po, chi cilindri granulosi dopo !''Ultima iniezione d1 30 centgr. che scoffi\P'arvero 'Peraltro dQPO pochi giorni. In questo caso di tubercolosi uleero.-caseosa del Jobo s11periore sinistro la sanocrysina ha con ogni probabilità favorito, se non determinato, il rapido ram·m ollimP.nto c-0n con seguente a.mipliamento della escavazione del lobo superiore. OSSERVAZ IO~E

XII. -

dente. Gentilizio sospetto.

s. .. Carlo, di ann•t

22, stu-

1749

Anamnesi .p ersonale apparentemente immune. Struttura organica poco robusta. Compie :hl servizio militare nei RR. Carabinieri. t Le fatiiche agLscono su di lui in modo ·nocivor Dopo cir ca un anno di servizio •m ilitare ammala n el gennaio 1~26 di una forma di bronco-polmo.nite iconfluente subacuta caseosa a tendenza ulcero· sa prevalente a sinistra. Entra in sanatorio hl 17 marzo 1926. A quest'epoca i segni di una 1ulcerazione caseosa, pur esistendo a>revalenti a sinistra, i1n cominciano tuttavia a manifestarsi anche a destra. La temperatura oscilla tra 38.5 e 39.5. L'esame ·d elle urine rivel a tra.ocie di albumina e cilindri ialini e granulosi , oltre a cellule epite· liali liberi. 1Dopo 'Un perio1do di riposo nel quale non notandosi miglioramento si tenta, senza risultato, la terapia colle siomosine speci1'i.che, si decide, malgrado la bilateralità delle lesioni, di istituire un pneumo a ·sinistra. Questo viene praticato il 5 aprile 1926. Quasi contemporaneamente, cioè il giorno dopo. si fà la prima iniezione endovenosa di sanocrysi na di 0.10 centigr. T·ale cura viene .continuata di pari passo col pneumotorace ad intervalli qi cin·q ue gior•n i da u•n a iniezione all'altra, aumentando le dosi da 0.10, 0.20, 0.25, 0.35 centigr. A ·comin ciare da 0.45 centigr. l'intervallo tra una iniezione e l'altra viene portato a dieci giorni -ciroa, col progressivo aumento di 10 centigr. ogni volta fino a raggiu·ngere i 0.75 centigr. Il 22 maggio viene fatta l'ultima iniezione di sanocrysina di O. 75 c.entigr., ma 6 giorni 1dopo la febbre è salita a 39; mostrando tiipo .ccmtinuo. E' a notare però che il 28 maggio è stato iniziato il pneumotorace anche a d estra 1Per l'aggravansi anche da 1questa parte dei fenomeni u1c·ero-easeo.si, pri·m a a -decorso scarsamente evolutivo. \ ·a qui notato che mentre l'aggravarsii. ·dell evoluzione a destra può essere messa in ra1pporto col pneumotorace opiposto, l'aumento della temperatura dopo il giorno 28 ·d eve essere messa in rapporto piuttosto colla sanocrysiria, perchiè '.l'esame clinico dimostra che i 'due lobi ·su;periori a destra e a sinistra sono ben compressi, e d'altra parte tSul lobo di d estra, di compression e più recente, ap.paiono segni di congestio·ne che si estendono f.ino alla base. La temperatura 1p ersiste elevata fino al 29 giug-no 1926. L'espettorato si mantiene discre~ente obbondante e baicillifero. L'esame delle unne, che pre5entavano .tr.aiccie .d i albumina fino dal giorno ~.Jiell ingre.sso dell'infermo, ha dimostrato Paumento di queste traccie durante la cura sanocrysinica e la presenza di icil.i ndri che son-0 divenuti più numerosi col crescere delle dosi. un fatto importante a notarsi è pure che con· temporaneamente alla elevazione termica, dopo l'ultima iniezione di sanocrysina, apip aiono due linfomi .sottomascellari, che a poco a poco entrano in suppurazione e si ulcera·no secernendo pus 1ubercolare. Ciò starebbe a parlare per uno insenùnazione per via sanguigna, che potrebbe essere stata data dall'azione r eattivante della sanocrysina. 1

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[ANNO XXXIII F ASC. 50)

IL POLlCLINIC.O

La sariocry sina viene interrotta, e si continuano inveoe i tPn,e umotoraci bila>terali tuttora ben costituiti. L•ammalato non ha ~iù temperatura da oltre due mesi.

OSSERVAZIONI CLINICHE. ALLGEMEINES ROENTGENINSTITUT

DES EPPENDORFER KRANKENHA USES - HAMBURG.

Direttore: Prof. Dr. ALEX. LoREY. CONOLUSIONI.

Fotoipe1·sensibilità della ente di 01·igine inne1·0-secretoria.

Senza pretendere, -sOi,Pra un numero di casi cliDott. GIUSEPPE D'AMATO, assistente. ni-ci relativamente scarsi, ·di voler dare un giuctizio detinitivo s·u1 v·alore terapeutico d·e lla sanocrysina Sono ·g ià da t empo noti alcuni partioolari stati ci sentiamo tuttavia autorizzati, suil l'analisi delle !norbosi caratterizzati da un'abnorme sensibilità nostre osservazioni, ad affermare: della cute ai raggi luminosi e manifestanteci con 1) 'C he la sanocrysina non è un rimedio specireazioni qualche volta imponenti. fico della tubercolosi in nes-suna delle sue f or· ~eguendo la classificazione data dall'Hausmann, me e stadii. si ldist.inguo·n o itra quelli la cui etiologia è nota 2) Che essa non presenta vantaggio alcuno sui segiu enti gruppi : gli innumerevoli altri prodotti chemioterapici og. 1) .i\.umentata sensibilità alla luce da cause gi in commercio. esogene: véngono comprese in questo grll!PPO le 3) Che la rpretesa azione litica ·del.l a sanocrynote malattie degli animali domesti·ci dovute al· sina s11i bacilli della tubercolosi non è clinica. l'ingestione di particolari erbe contenenti sostanmente constatata, come non è del resto biologize dotate •di alto potere fotodinamico (malattie camente pres·umoibile . delle capre bianche ·dovuta all'ingestione di Hy• pericum crispum, il fagopirismo, la malattia det 4) Che la sano crysiria possied e un'azione tosmaiali ·d•ovuta all'ingestione delle radici colorate si-ca relativa all'elemento mretalli·co che contiene Lachnantes, la malattia .cli Klee dei cavalli donon proporzionale alla dose inietta.Jta, ma in rapvuta all'ingestione di Trifolium hybridum). porto con la sen·sibilità particolare del soggetto ~ell'uomo l'alilllentata sensibilità alla luce vien in cura, il che rende l'·uso del medicamento molto 1provoreata ver lo più da ingestione di sostanze delicato. medicamentose speciali (eosina) . 5) Che nei nostri casi, se non abbiamo potuito 2) Aumehtata sensi.b ilità alla 111-ce da cau&e con&tatare una azione terapeutica, possiamo però enidogene: a questo gruppo aptPartengono l'Hyassicurare ·di non aver av.uto i disastri accusati da droa vaccinif orme descritta la prima volta dal alcl1ni autori, e crediamo che i rpeggioramenti taBazin nel 1860, malattia a quadro m•orboso ben lora os•erv.aiti 1debbano attribuir.s i al fatto che l'au definito ·e caratteristico nella quale predomina rotiosolfato di sodio possa favo.r ire l'.evoluzione l'eliminazione per le urine di uno speciale proca>seosa di un pro,cesso tubercolare solo quando esdotto di scomposizione 1dell' emo globina, l'emasa sia già in· atto, m.a proba'bilmente non possa toporfirina. determinarla. C'è poi tutta una serie di altri stati morbosi il 6) Che l'uso della sanocrysina non sia giusticui esordio è caratterizzato da un'aumentata senp ficato nelle forme a tendenza ·fibrosa non poten- ~ibilità cutanea alla luce, malattie la cui causa dosi afferm!lre cl1e la sua azione sia paragonabile morbosa ci è ancora non completamente chiara alla reazi-0ne di facolaio determinaJta dalla tuber0 a:ddirittura sconosciuta; ~partengono a quecolina.. sto gr11ppo la pellagra, l'eczema solare. lo xer~ 7) C.h e siano faciJ.mente spiegabili i buoni ri· derma pigmentoso, la variola, il lupus eritemasultati talora pubblicati nella cura della tubereotoso discoides, ecc. losi essudativa recente, all'infuori dell'azione delDescriverò brevemente un .caso del genere che la sanocrysina, essendo noto che tali proces&i di mi è ocoorso di osservare, caso che non è ininfiltrazione alveolare possono risolversi s;p ontaquadrabile in alcuno dei gruppi menzionati e neamente sotto l'azione della semplice cura di ri- · che si !presta a morte considerazioni specialposo. mente per quanto s1 riferisce al momento etiologico. La maggior parte degli autori di 1diver&i jpaesi è del resto ormai d'acc ordo sul giudizio di questo ..e\.. A. di anni 31, da Amburgo. nuovo m€dic annento, che era stato troppo precipiPa-dre morto in giovane età di tubercolosi poltosamente presentaito come il rimedio specifi co monare, madre sa11a e Yivente. Di 5 sorelle 2 eono affette da tubercol·osi polmonare. Maritata ad della. tubercolo&i. 1

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'f ANNO XXXIII,

.FASC. 50]

uo1no a ·dire 1della paz. sano. Infeziorii veneree negative. Ha sorfferto nell'infanzia di difterite e di oti11e media cronica. Mootruata a 16 anni; con l'inizio delle mestruazj oni si 1è manifestata una straordinaria ipersensibilità 1della cute alla luce del giorno cosi che anche in &eguito a breve eS1posizione alla luce ·diretta 1del giorno si manifestava immediatamen'te un eritema con tumefazione e seguito da una ·eruzione di vescicole ed accompagnato da intenso prurito. Particolare importante; questi ;fenomeni si presentavano assai inten si durante il periodo ·mestruale mentre che n·egl 'intervalli si attenua-vano di molto fino a scomparire. Ha sofferto a 19 anni id i catarro apicale. IVI a, -r1tata a 26 .anni h a avuto ·due aborti ip f'ocurati ed 1Jn p·a rto portato a termine con figlio vivente e sano. · Ri covera in Ospedale per un' angina acuta . ..\1l'esame obiettivo si nota : paz. di deficiente co-stituzion e scheletrica e muscolare in condizioni di nutrizione alquanto scadenti. Mucose discre'tamente sanguificate. All'infuori di un forte arTos&amento del faringe e 1delle tonsille c·on presenza di un 1pi0Colo focolaio di n ecrosi a destra, 1a p.az. non ,p resenta all' esam e dei diversi organi -ed apparati alcun che d egno di rilievo. Dopo alcuni •giorni di idegenza i fatti anginosi si risolsero completamente. Il 22 maggio 192.'3 la paz. .è uscita .p er pochi minuti all'aria aperta; nel lCOrso della notte &i sviluppò un arrossam ento a ·.ti'P•O erisipel atoso -della cute del viso. del ipolso e 1delle mani. La !Pelle era tumefatta. e si ricoprì dopo alcune ore rdi vesci·cole le ·quali si romp evano spontaneamente dan,do esito aid una 5ierosità citrina. Le -palpebre tumefatte non potevano essere aperte od alla p az. la ·q uale inoltre si lamentava per un insopportabile .brurciore ·delle parti tumefatte. 111 giorno 1do1p•'J, ten endo la 'P.az. al r iparo dalla 1uce, i sintomi des~ritti si andarono gradata· m ente attenuan1do fino a scomparire. J.l 80 magigio 192~. nono1stà.nt e che .1a p a z. si sia espo5ta solo per ;pochissimi min·u ti alla luce del giorno insorsero •di nuovo i fenomeni suddescritti. Da notare che ·durante questo tempo la paz. ave "Va le mestruazioni. , Le rj cer.che praticate sulle urine dimi0strarono l 'assenza ·di elem·enti patologici. Si pen sò in primo temipo ad una ematoporfirinurja ma sia l'e&ame sp·ettro&co1pico che le ricer che chLmich·e dim ·o otrarono l'assenza !di ematoporfiTina. 1

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Dato cl1e il fenomeno in parola si verificava 1n coin-ci1denza d el :perio,do mestruale, si fece l'ipotesi che vi potesse es5ere una r elazione tra la funzione dell' ovaja ed i !enomeni morbosi e si -applicò una sterilizzazione allo scopo di far ces·~are ({Uesta abnorme sensiibilità. Fu 1 perciò prati.cala. una Rontgenca5trazione; la p·az. riieevè per ogni ovaia una ·dose eritema. Dopo circa 20 giorni dall'irradiazione si è subito presentato un notevole miglioramento; la l)aziente poteva uscire senza velo alla luce d.el ~iorno esponend•osi anche .al sole, senza che insorgessero i fenomeni già de5critti. L'ipersen sibilità alla 111ice si r:Lpresentò p erò, sebbene mol 0

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SEZIONE PRATICA

to più attenuata dopo 20 giorni 1n coinci·d.enza del p eriodo mestruale ed allora fu proceduto ad una nuova irradiazione sempre sulle ovaie allo scopo di escuderle completamiente. ·D'allora e per un ;p eriodo ·di quasi 2 anni 5on rimaste assenti le mestruazi·oni e nel conte!lljpo an1e he i fenomeni ,d 'ipersensibilità alla luce; però è da no· tare che in ogni ricorrenza .m estru ale la paz. avvertiva solo un le.ggiero bruciore della pelle e.sposta al.la luce, senza oomrparsa di eritema. Dopo circa 2 anni dall'irradiazione si son di .nno,ro pre5entate le r egole e contemporaneamente i fenomeni di ipersensibilità alla luce i qualt · son andati gradatamente ria cquistando la primitiva jntensità e caratteri. Ripresentatasi a noi la ([>az. furon.a rilp,et11te ti.1tte le indagini chimiche e biologiche ·d irette ad escludere la 1p resenza di una ematoporfirfnuria. Un esame chimico e spettroscopico delle urine diede nuovamente risultato negativo. Fnrono j ~t · tuite ricerche bio·lÒgiiche, inietta·rudo urina d ella paz. n ella cavità peritoneale di topi bianchi ed esponendoli alla luce artificiale. Furono all'uopo presi 6 topi bianchi; in 4 fu iniettato 1 eme. di urina della paz. .e di questi 2 furono esposti per 30 minuti alla lampa·da S·ollux, 2 furono tenuti aJ buio. Altri due topi furono ~ure esposti alla lampada Sollux ieome gli altri ma non ricevettero inj ezj one idi urina. I ·t opi iniettati dimostraron-o dod)o l'iniezi1one faitti di •depressione ; si movevano poco , dimo'Stravano dispnea. L'espo'5izione alla lampaida non infl11ì notevo·lrrl·ente sul.Io stato !degli anima1i così ch·e non si 1dimostrò alcuna 1differenza tra to;p i i ni e.ttati e non iniettati. 1Esclusa così una ematoip orfirinuria anche laten, . te, e>i sottopose la p. ad llna irradiazione luminosa di .p rova con 1diverse qualità di r a.ggi allo scopo -di vedere se vi fosse · una &ensibilità specifi~a di fronte aid una det erminata qualità ~ di radiazioni luminose. FuronD irradiati perciò quattro campi della cute d·el dorso, disposti n el seguente modo : 1

A B

C

D

Il rampo .A. fu esposto alla lampada !Sollux-Aur eol (sp ettro fino a 334 millimicron ). Il campo B fu espo5to alla lampada a vapori . di mercurio con schermo all'uviol bianco (spettro da 5?9 fino a 281 millimicron). Il <!nmpo e fu esp-:>sto alla lamp.a da a vapori di mercuri o senza schermo (spettro da 579 fino a 232 millimicron). Il -campo D fu esposto alla lampada a vapori di mercurio con schermo all'uviol bl et1 (spettro da 435 fino a 279 mjllimi,cron). Per ogni campo fu s omministrata la metà della dose eritema.


1752

IL POLICLINICO

Dopo 18 ore si r ipresentò la .p . con un forte erit~ma , edema e tumefazione della cute irradiata. in corrhspon denza dei campi B, C, D m entre eh, il campo A non mostrava alcuna reazione (fig. 1). -'\ Ilo scopo di determinare jJ grado di questa 11per&ensib1lità, la quale si è idimostrata soltanto per quelle radiazi•Jni contenenti un'alta p ercentuale di raggi dell' eritema (radiazioni a 11mghezza di. on·d a superiore a 320 millimicron optimum: 300 rnillimioeron), furono in seguito esposti alla lampada a vapori di m ercurio 5 pic·coli camvi d ella cute dell'atd dome rispettivam·ente per 1/2, l , 2, 3, 4 minuti (corrisp. 1/16, 1/8, 1/4, 1/3, 1/2 della dose eritema' In ogni campo si presentò doa>o 1

[ ..\.NNO

XXXI I I F ASC. 50.,

au·e sta i1persensil:)ilità è specifica jper le ra diazioni luminose e ,p er una determinata gan1rna di esse. ·L a no&tra p. non ha dimostrato alcuna ipPrsensibilità idi fr Jnte ai raggi X che, con1e li sa, non r84Ppresentano -che un ·g ra·dino più altu della tScala d elle radiazioni. Questa fotoi.persen sihi1Jtà inoltre si ·è manife&tata soltanto per quel1 e sorgenti di luce artificiale ad alto contenuto di raggi eritema: così la reazione più intensa si è dimostrata in corrispondenza dei campi irraJdiat1 con la lampaida a va;pi)ri di merc·u rio che come si sa P. . quella ch e emette la mag.g ior parte dei raggi contenuti n ella .gamma ·d el'l 'eritema. Sarebbe a inio parere m olto interessante istit11ire ricerc·h e sperimentali •d irette a investigare ~e r. quali rapporti 1 p ossono esistere tra la sensi nilità della cute di fronte ai raggi lumi.n osi ecf all'energia r aidiante in generale 'e la funzione dj a lcun~ ghiandole a secrezione i11terna. Che simili rapporti e5i stano di fatto è dimostrato an.che dalla nota cir.costanza che i base.dowiani presentane> una ~piccata ipersensi1bilità di fronte ai raggi X Un simile studio sarebbe assai fecondo di :risultaf j in quanto •oltre che a portare una nuova luce Stlll'etiologia id i . qu e~ti particolari stati di fotoi opr~ensibilità, servi rebbe pure ad accrescere ie nostre cognizioni sulle funzioni di alcun e ....ghian<iole a secrezione interna. 2)

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1

QUESTIONI DEL GIORNO. Sul meccanismo di formazione del sarco111a. (A. CARRELL. Journ. A . .'\!. A. , 13 igtu1g no 19!.5) .

18 or e un eritema in .graido corrispondente al

tM1po rli esposizione ma evidentj ssimo anche nel campo irradiat·ci con dose minima (1/16). Riassumen·do: da quooto caso em ergono le St3guenti considerazioni: 1) Esistono stati morbo&i ~~ratterizzati da un'abnonme sensibilità della cute rispetto alle ra~ diazioni luminose, i .q uali non rientrano in alct1no d ei quadri morbosi d escritti e classificati dall'Hassmann e n ei quali il momento etiologico dev'essere con grandissima probabilità ricercato in disturbi della secrezione interna (nel nostro raso ovaie). Questa di.pendenza sembra in tanto più giustifiicata n el no5tro ~so in quanto i disturbi oltre aid esordire ed esacerbarsi •durante il :periodo mestruale, si sono moltissimo attenuati e 'J)er un certo tempo sono scomparsi in seguito ad esclu sione artificiale della funzione o''arica (c!l.Strazio11e) ;

L ' A.. aveva già os5erv·a10 ·Clh·e i monociti del ~ ang.ue, •coltivati in vitro , si trasformano in cellul.e neopaastiche in presenza di estratto di sarcoma ·di !Rous filtrate per 1can1de~a. J[ mollloci.tv. trasformato 1n -cellula sarcomatos·a non è una 001111.la anaiI"chi-oa, ma una celliula ma:lata, che •digeTi&ee r·a 'Pidamente la fibrina, si tra.sforma: facilmente in fibroblasto, e ,p resto muore, T'iproducendo il ipri·n cipio filtraibile di Raus. r..e culture di m onoci·ti inoculate con estratte> di Tiolli5 sono smantg-iate ai margini, cosi C"Ome l e co1onie di bacilli i!lJ)Culate col princitPio litico <letto <ia D'Hérelle baitteriofago, ii qua;le 11>ure attarr.a i germi durante la loro moltiplioazione. e con la tdtstruzioo e idi essi si ripiroduce ed aocre&r P.. F-orBe ·p erò tria i due fenomeni vi è solo una apparente analogia. Ulteriori studi sono stati compiuti sulle cellule di vari 17umori: sarcoma d el poillo a oellule rot ond e e fusate, sarooma del top-0, s arcoma umAno a c.ellule fusaite, sarcoma da catrame di carbone nel tpollo, sarcoma du anscnico, teratomi ricor-

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[ANNO XXXIII,

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'

SEZIONE PRATICA

rp·r1ti. Coltivianldo in vitro questi tu.m ori, si notano in essi numerose cellule ameboidi e fibrobla:sti abnormi. c·el'lrule monoci1ìoi1d i invadono il mezzo di cultura, S )n o rioche di granuli, e muoiono geneTalm·er1ite in 48 ore; vivono quin1di a•ssai meno in ·culiura delle cel1u:le ameboidi della n1ilza o 1del mildollo O·sseo. Sol'O ·di rado da tali tumori Bi riesce ad avere Cl1ltur e di macrofagi a lu·n ga sopravvivenza. Talora 5i riesce ad avere anche ·culture di fibTob1 asti, che :però crescono lentamente. I.e oulture 1di frammenti di tumori ·di .solito a:cidifican<> fortemente il mezzo. Il sarcoma del pt:1l1o Ida 1catram e di carbone non ,d ifferisce molto dal •sar coma id i Rous. .~nch·e esso si riproduce nei polli iniettando loro cultt1re di cellule am.eboj.di ott.enute da esso, Oipipure anc'he il solo liquido .Jirr:nip ido sovrastante alle culture. L'A. 11a poi 015servarto ·che l'estratto filtrato di ~nrcoma <11 a cat1,aJrle è caipace in 'Vitro di tra.sformare in ce:ùlu·1e neo1plasti1cl1e d·ell e .culture di monociti 1della milza, come l'estratto •di sarcoma d1 Ro11s, 5ebbene meno attivamente di questo. Egli l15Ò a tal uopo il sarcoma da catrame ottenuto rtalla signorina Mc. Po'''l, che ·è di una straordinaria attività 1proliiera1iva, 1d.à molte metastasi, e uccide gli anirnali in poohi giorni come una malattta ·i nfettiva. rarr-el ne 1deduce che i1 principio filtraibile del sa·r coma di R·ouiS non iè '.Peoulia.re aid esso e non è un 1m icr0Tganismo: è un 1pro·dotto risultante "lall'azione 1d el catrame su alcuni costituenti degli i1mori o Idei tessuti, attacca le cellule in molttplicazio.n e modificandone il metabol~smo e riprodt1oend1o si d•al:l.e ·cellule di·str·u tte. Un simile feni:imeno ipuò accadere nel·I a 1Produzi one id i altri 1u11nori. l~ po1ssibile che oeTte so· s1anze prodotte 1<ja batteri, elminti, o risultanti Clnll'azionc dei ra:g:gi X, deter1ninino nei macrof a1g i o in altre cellule un disturbo della nutrizione, che si propag'a in.definitamente, così come fa il catrame. Quest-0 ruolo potrebbe essere forse asis11nto an·ch1e daiJe sostanze tossiche presenti nel sangue rd egli indivJ1dui a1dt1lti, e s·pec:iiaàmente dei ver,chj : sarebbero 1più r ecettive le cellule di aree fre<J11e11temen te irritate. (1\ 7. d. R. Questa ipotesi ricol'!da la · teoria di Ba.il snlla natura ·del batteriofago : secondo que6to A. un agente esterno IPfOduce un disturbo rd•elle funzii~ni del:la ·cromatin•a, onde i singoli cromi di, ancora crupaci di azione 'l itica sulla cell11la microbioa in scissione, hanno perduto la facoltà ri>C·..os.truttiva, ·e si rendono liberi, attaccando 1de !la riproduzione nuovP. cellule microbiche, 1don • in1defi111ta del fe11omeno). 1

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DoRIA.

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SUNTI E RASSEGNE. RENE E VIE URINARIE. La nefrite acuta nell'infanzia. 'I_,. G. PARSONS. Brit. 'f,Jed. Journ., 28 agosto 1926).

E stato il tema discusso nell'ultima riunione dell'Associazione medica britannica, sezione pediatrica. L'A. , relatore, ha parlato in primo luogo dt-i tia:>i clinici e della ·classificazione. ..\.nalizzando i Ca>Si occorsi all'ospedale infantile di Birmingham, li divide in due tipi: quelli ·ci-oè iniziatisi con presenza di urine ematiohe, e quelli c~1.ratterizzati inizialmente 1 da turgore cutaneo. Ta !ora a questi sintomi si aggiunsero il vomito e le diarree. ~rl primo grup'PO di casi, i più frequenti, l'uri. n a è eme5sa .p er lo più in quantità normale, talora più scarsa della norma, sempre contenento .albumina, cilin1dri e s·angue. L.a tendenza alla !!·narigione è qui aBSai spiccata. ~el secondo gruppo di casi, insorgenti .sa>es,so 5Pnza precedente storia ·di malattia, l'ed·ema predomina più o meno esteso, ·l'urina è scarsa e più ricca di albumina della precedente. Minore la tendenza alla guarigione. \''i è finaLmente un altro gTup·p o ·di casi in cui, nel corso di ·una malattia acuta, aiPfpariscono tem-p0raneamente nelle urine ·dell'albumina e dei ci· lindri. Si 1p uò quindi, dal punto di vista sintomatico, nic:;tinguere tre tijpi di nefrite acuta: emorragica; edematosa o i·dremica o ·essudativa; albuminuria febbrile. Corri$ponùentemente alle moderne vedute fisio logiche •della secrezione urinaria I.Si ritien e che nella forma idremica o edematosa esista una dif et.tooa escrezione dei corpi pei .quali è stabilita nna data soglia, e ciò a causa di una lesione dei tubuli; mentre invece nella forma emorragica è il glomarulo che vien leso. P er cui, dal punto dt vi1sta fisiop·a tologico, 5i può fare quest'altra c1assificazione : nefrite acuta emorragica o glomer11lare; e nefrite acuta idremica o tubulare, o -parenchimatosa. .-\ nato1no-patologicam ente, invece, si distinguo no i segu enti grup;pi: 1) nefrite glomerulo-tubulare r!iffusa; 2) nefrite glomerulare focale; 3) nefrite acuta interstiziale; 4) nefrite acuta catarrale desquamativa o tubulare. I.' A. propone poi, 1p er 1p.roprio conto, la seguente t::!assific.azione per5onale, che dovrebbe comprenclerc tutti i vari tipi •cti nefrite che si riscontrano nP.ll'infanzia: 1) nefrite acuta emorragica o glo · merulare, con un tipo lieve (glomeruli te focale ), e un tipo grave (g.lomeriulite diffusa); 2) nefrite 1


1754

IL POLICLINICO

atuta rssuclati,·a o tubulare, parimenti con un tipo lieve e un tipo grave; 3) forme miste. J.,'albumi11ur1 a febbrile rappresenterebbe la forinia più lieve della nefrite acuta, tanto glomerulare chB tubulare. 1 a ritenzione azotata, l'i·p ertensione .e l'uremia ,p ossono riscontrarsi tanto nella forma emorragica che nella tubulare; solamente sono in rapporto alla gra,rità ·del caso. ~·ella .f orma emorraigica tali sintomi si associano all'oliguria. Se la malattia volge a guarigione, si assiste spesso ad una • « ·djuresi c·r ittc.a », la quale aissume perciò llna importanza prognostica notevolissima . . Ielle form e gravi tubulari la comparoa dei s·uddetti fenomeni morbosi si ts.piega col ifatto che, se un num·e ro considerevole di cellule dei tubuli va distrutta, si perde .g ran parte del potere difensiv.o 1da tali cellule jpOssed'Uto nei raworti delle sostanze azotate escrete, diguioaCh·è queste vengono di nuovo riassorbite dall'organismo. l.'i·p ertensione :precede o va di 1p ari passo coi s.intomi cer ebrali, ma non si può dire con precisione se essi siano secon•dari all'ipertensione o se, unitamente a questa, siano l'esponente de1 distl1rbi circolatori d el cervello. Si è infine convenuto idi chiamare « pseudo uremia eclamptica » l'uremia insorgente nella nefrite acuta, per distinguerla dalla vera uremia, stadio terminale della nefrite cronica interstiziale. Dal ·p unto di vista etiologico 1a malattia renale .p uò essere riportata, a ser.onda dei casi, tanto ad 11na jnf ezione batteri ca quanto ad un 'azion·e delle • sole tossine. Per il tipo essudativo spesso non si riesce a ~rovare cau&a apparente; il tipo emoxragico invece è ~pe~sissimo secondario ad una sepsi strepto c0ccica, sipecie in fieguito a tonsillite o ad otite media, come pure talora segue a:d llna piococcemia, con 1punto di partenza, ad e&ernpio, da una i rnpeti•g ine. I e ricerche batteriologiche delle urine riescono per lo più negative; qualohe volta si sono trovati c:1.reptococchi e pneumococchi. tin sostanza si può rìt0nere che le glomer11ljti diffuse sono di origine to1$5ica, mentrechè le glom eruliti focali hanno pi11ttosto origine batterica. Una .g uarigione com·p leta •della nefr]te iSi può anche osservare, sebbene la ten'd·enza sia 1Piuttoc:.to verso la cronicità. E in 01g ni modo problema ard uo stabilire se la guarigione sia in realtà aYYen1~ta in maniera completa. Come criterio fon <lamentale varrà l'a56enza russoluta di sangue e cli cilin dri e l'assenza di albumina, anche dop o -prolungata stazione eretta e do~o diete speciali rli prov~. Le comuni prove 1della funzionalità ren~lQ non trovano indicazione nella nefrite acuta .

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I

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[ A NNO

XXXIII FASC. 501

T.~

cura si basa sui scgue11ti 3 capisaldi : 1) ripoc:;o ; 2) dieta adeguata; 3) rimozione degli evc11tual i fo colai settici . Il riposo s1 protrarrà in media per 3 mesi. La dieta sarà prevalentemente lattea, sipecie nelle prim·e 6-8 settima11e, per passare poi gradatamente alle m•a rmellate, ai biscotti, al burro, alla crema, alle 1p atate e ai vegetali v·erdi. Nel 40 mese si' tornerà :pian piano al ' 'itto :c omune. P er la rimozione id ei focolai settici si porrà att0nzione allo stato delle tonsille, del naoofarin1gc, d·ell'orecchio, dei denti e delle lesioni cutanee qnali l'impetigine. Pi scarso valore è il promuovere l'eliminazione de~ li1quidi attraverso alla cute e a;gli intestini. I diuretici &ono piuttosto dainnosi; le medicine, poi, sono addirittu ra con tr·oindicate, 6alvo nei casi in cui l'urina contenga molto pus (somministrare alcalini come bicarbonato e citrato di 1potrussa); o nei casi in cui inizialmente si mani· fosti uno stato di a cidosi (glucosio e bicarb')natu di sodio); o, infine, nei ~asi ·di uremia, in cui le jniE>zio11i endovenose ,di solfato id i magnesio riescono indubbiamente utili. H. T. Ashby (ibid.) ha ramrnentato la decapsu· !azione re11ale, indioata n ell·e forme con eden1i r.stesi, albuminuria massiva e sintomi uremici. Il meccanismo ·d 'azione d i tale intervento è d1. sc11sso, ma sembra che debba piuttosto interpretarsi rome una 1deco11gestione dell'organo, alla stessa guisa di quanto avviene con l'UiSo delle coppe scarificate. E quinrli 1probabile c·h e le semplici incisioni del1a massa r enale -potrebbero apportare gli stessi van taiggi. J\il.

FABERI.

Rachianestesia e azoteniia. (ABAD TE e

BALDOUS~Dou:RNIER.

La Presse médicale,

27 marzo 199...6, n. 25, p. 387). Si ammette cl'le la rac11.ianestesia non danneg gi a il rene. ' La &tovaina si elimina pel re11e in 2 ore per 3/5; dopo 4 ore ne restano tracce. ·Nelle urine si ha albumina, zucchero, modifi·cazjone del tasso ureico, e persino cilindri. Tali lesioni massime nelle prime 24 ore persistono per 6 giorn.i-3 settimanr. Non subirebbe alcuna mo'Ciificazion e l'eliminaziont: ·del bleu di metilene (Sebastian). Solo dopo 4.;; gjorni l'eliminazione acquo&a ritornerebbe ai nor. male (Chwann ). Rannai inoltre constatò in 20 ca~i l'aumento dell'azoto del sangue. Gli AA. hanno studiato le variazioni dell'azotl\ del sangue nssoci ate alla poli uria sperimentalP. all'eliminazione \iel bleu e della sulfofenolttaleina


XXXIII, FASc. 50]

[ANNO

SEZIONB "PllAtlC&

a:doperando la stovaina o la novocaina, que&t,ult,jrna sotto forma di sincaina e scurocaina. In tutti i ·casi Ja rach]anestesia è stata preceduta da una iniezione sottocutanea idi caffeina g. 0.20 tre ore prin1a. Con la s tovaina (gr. 0.04 di soluzione al 4 % in aoqua distjllata alcoolizzata al 10 %) di 26 ammalati, in 17 dosarono urea ·del 5angue ed urinari a, cleterrr1 inando la costante, in 9 azotemia, costante, tensione arteriosa, poliuria speriment.11?.. pro,·a del bleu e della sulfofenolftaleina. Le curvi') d€l1e diverse }')rOYe si rassomigliano. In tale gr1 1ppo ·si ebbe se1npre un aun1ento variante da 0.3ò a 0.85, ·con una media di 0.53 con massimi, d1 azotemia di 1.52 dopo una tpilorectomia; oppure rlo 0.08 a 1.33 coh una me1dia di 0.73 e co n massimo di elevazione ·dopo isterectomia (1.b5' . 11 massimo del tasso ureico si ebbe 5 volte il gio1'nu dopo l'operazione, 3 volte dopo 3 giorni, 1 voJta 6 gioTni ·d o1po; il ritorno al normale si ha 10 giorni, persino 20 giorni dopo; ovvero il mas::ìimù di azoto nel sangue in genere dopo 3 giorni d ello op·er::izione. In ~ren e re tale aumento dell'urea nel sangue os.cjlla in m edia tra 0.50 r O.GO. 111:.t può git1ngere sino a gr. 1.50, fugacemente per lo pjlì nei primi 6 giorni. C:on la .sjncaina con dase di gr. 0.12 in 12 operazioni l'aun1ento variò tra 0.15 e 0.75 con una media •di gr. 0.28; la cifra più elevata ·di gr. 1.05 ebbe dopo 1pilorectomia. Il massimo del tasso ureico si manifestò 5 volte dopo 24 ore, 5 ryolte 2 giorni •dopo, 2 volte 6 giorni clopo; occorsero 6 giorni pel ritorno al normale. In 8 operazioni adoperando 0.12 di scurocaina ebbe un aumento meno marcato: da 0.05 a 0.41 con una media di 0.15; anche in questo gruppo le cifre più elevate (0.82) ebbero dopo pilorecto. mj a. Il massimo del ta5so ureico si ebbe 4· volte il giorno dopo, 3 volte 3 giorni dopo. 1\1a confrontando nelle stesse operazioni le cifrb ottenute con i varii anastetici si ebbero cifre più alte con la stovaina (0.73), meno con la tSincaina (0.48) 1 men o -con la scurocaina (0.41), nella stessa pilorectomia ad e&. Il rital'do ,della comparsa dell'aumento dell'azoto nel songue è ,dovuto, secondo gli AA., all'azione della caf1'eir1a, che si inietta prima dell'opera. zion e. Tali variazioni ·dell'azoto del sangue gli AA. attribuiscono oltre che al trauma operatorio, come 1p rovò Arnaud, all'azione ,dell'anestesico sui centri nervosi, renali forse, ma in genere del sim patico. Ciò vien provato 1dal fatto che gli aumenti s0no maggiori con la 5tovaina più tossica. 1

I

J URA.

l. ,.,._,

DERMATOLOGIA. Cause, efl'etti e trattamento del prurito. (S. POLLITZER. Ne w York State Journ. rlne, 10 ottobre 1926).

o/ 1\fedl-

Il prurito non è una entità nosografica, ma un c:: i!1toma che accompagna una gran quantità di

rffe7ioni cutan ee, eczema, lic11en planus, sc·a bbi~. pedi culosi, ecc. Tuttav]a si dà 11 nome di pruritns, o pruritvs essential.is, a qt1ello speciale <li. turbo 5en1sitivo ·della cute che i1011 è apparen· trmente a ccompwgnato da alcuna lesion e cutanea. Il prurito esse11zia:lc può essere defi·n ito 111·n a nPurosi sensoriale croni ca intermittente .dj1pen,clen1e cl.a a.bnorme eccitazi )Ile degli organi sensori all tattili apparentemente non legata ad alterazioni organiche della cute. i:: dubbio se i'l 1pruTito cff etti·ya1ncnte no11 è provocato da modificazioni chimiche o istologiche ·cl1e non possono essere messe jn evidenza rtagli attuali m ezzi d'in.dagine, ma è certo che il ct15turbo può essere 'di origine eoclusivamente centrale. B stato notat ) che n ell' embolia cerebrale può aveI'ISi pruTito unilaterale, ·e che urt pr11rito ostin•ato può essere tra i sintomi iniziali della •p aralisi progressiva . .Ed è di osservazion~ comun e il prurito di ori.g in e schietta.men te psicb ira, che sopravviene quan·do .s i sente parlar·e di parassiti cutanei. 1\1a non si ~uò nega.r·e che tl pruri.to di apparente origine centrale .p uò eosere provocato da modificazioni locali cutanee determinate ·da impulsi m otori che influenzano la circolazione locale o i mu·sooli cuitanei, gli arectores pilorum. I/arrossimento e l'impallidi1nento della !Pelle .possono accompagnare lesioni centrali o impressioni psichi-che, come la pelle d,oca, l'orripilazione sono ben noti concomitanti di stati emotivL Analogamente può sostenersi che questi stessi disturbi o di altro .g enere di origine centrale possano provocare i1 sintoma subiettivo, la sensazione pruriginosa. L,Pccitamento meccanico dell'apparato terminale sensitivo •della pelle è causa di 1Prurito. Al riguardo è ben dimostrativo l'e51Perimento di llebra: ·quando la cute è delicatamente toccata da una piuma si ha una sensazione ·di solletico, e quando lo stesso toccamento continua si ha il prurito. Questo adunque viene provocato da lungihe e 1d elicate eccitazioni dei nervi superficial1 tu.ttili e quindi oltre che da stimoli diretti esterni può essere determinato <la modificazioni circo la torie del'la cute o da contrazione de.gli arectc . res pilorum, che provocano un'eccitazion·e delle terminazioni nervose. 1

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IL POLICLINICO

l/:JU

v'i sono però casi nei quali il prurito si de5ta in seguito a qualsia-si contatto della pelle o anche spontaneamente, senz'alcuna causa éll?Parente, 1p er rn J'do cl1e bisogna ammettere una speciale iperestesia dei nervi tattili, la cui cau.5a va ricercata in qualche alterazione c·himica del sang11e. \ 'i so110 nume.rosi grui)pi di caisi di prurito asso•ciati a malattie nelle quali è sicura la presenza di sostanze to5siche n el sangue (itteri, diabete, albuminuria, tubercolosi, cancro, mycosis fungoides, leucemia, disordini intestinali cronici, elmintiasj, ecc. ) oppure ass )Ciati a vari avvelenamenti esterni (m or·f ina, bella-donna, arsenico, ecc.). embra ragion evole dedurre che in o.g ni caso di prurito gen eral e ci sono· nel san1g ue sostanze chimiche, ·di n atura ed origine ignota, le quali sen5ibilizzano i nervi cutanei. Si ritiene che nell'eczema e nella scabbia il •p rurito sia dovuto al fatto che le terminazioni nervose si trovano allo scaperto in conseguenza della formazione di vescicole n ell'eczema o di g~llerie i1ella scabbia. Sta di fatto ·p erò che lo scoverch i amento delle terminazioni n.ervose cutanee non tprovoca prurito: gli strati superficiali dell'epi·dermide po&sono essere asportati del tutto da abrasioni traumatiche o da altre lesioni, senza che per qu esto in corrispondenza dell'area den•udata si abbia prurito. E più p.r obabile quindi ammettere che il disturbo sensoriale sia 1provocato da eccitazione ·delle terminazioni sensitive da parte d~i prodotti tos5ici degli ag·enti infettivi. E ben vero ·Che vi sono dermatosi nor1 provocate da infezioni locali, come, ad es., il lichen planus, nelle quali i:l prurito è intenso . In questi casi è logico ammettere che esso sia pro dotto ·d a eccitazione meccanica prolungata ·delle terminazioni nervose da parte •dell'infiltrazione c·ellulare. Il così detto prurito &enile è stato attribuito a11e modificazioni trofi·cl1e che la senilità induce nella. pelle _(secchezza, inelasticità, atrofia). Sta dj fatto che n·elJa maggior parte ·dei vecchi, la cui ct1te si trova in deLte con·dizioni, manca d1 solito il prurito, che viceversa può riscontrarsi in vecchi la cui cute conserva ancora caratteri ahbaotanza giovanili. E 1più verisimile che il prur·it.o di cui soffron o alcuni vecchi debba metter&i in conto all'accumulo n el sangue di sostanze tossiche derivanti dalle alterazioni patologiche dei reni, del fegato o delle glandule endocrine. P er nlodo che ·questa categoria di prurito rientra nel gruppo ·dei pruriti tossiemici. Il prurito generalizzat~ di cui talvolta soffrono g1 i indivi·dui affetti da arteriosclerosi può eo&ere attTihuito a eccitazione delle terminazioni n ervose rutanee da 1parte dei vasi 1solerosati, come è più probabile, all'accumulo di sostanze tossiche 1

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[ANNO XXXI II F \SC. 50]

del sangue derivanti dall'alterato ricambio gene· rn.le o dall'alterata funzionalità di organi interni. Il prurito localizzato ed associato con di&orctini di qualche viscere è spesso ritenuto di origine riflessa. Si sup1Pone che le affezioni del retto, della prostata, la calcolosi della vescica o della pelvi r enale, la gravidanza e le malattie uterine siano cau&a di processi irritativi che sono riflessi come ~rurito n ella pelle della regione anale, perianale o pudenda. Qua ntunque in parecchi di tali casi non si possa escludere l'origine tossica del prurito, pure è ammissibile che l'irritazione viscPrale locale trasmes&a ai gangli spinali tPassi nelle vie sensorie, e venga riferita alle terminazioni dei n ervi che si distribuisc-0no alle relati~e aree cutanee. Il prurito locale più cornune è quello anale, pprianale e pudend o : esso sembra legato a pro, cessi infettivi delle r egioni che p·er la loro po&iiione s0no più soggette ad essere traumatizzate rd in.f ettate. l Tno de.g'li effetti rpiù comuni ·è lo sviluppo, in aree più o m eno estese, di un'alterazione secondaria de.lla pelle c·h iamata lichenizzazjone, il così detto lich en circum&criptus croni·c us di Vidal. In · questa co11dizione che si riscontra più frequentemente alle .g randi labbra, alla porzi on e st1periore i!lterna delle coscie, alla nuca nelle donne, e allo scroto ed all'ano nell'uomo, :l a pelle è secca ed inspessita, spe51So con 1pap·u le. Questa dermaitosi non è una conseguenza costante ed inevitabile , del prurito , ma questo ne è un antecedente inclispensabile. Es&a è una cons~guenza del gratta1nento cui sj ric.orre p er alleviare la sensaz:i:')ne molesta, ma ool grattamento si determina una lesione 1cu.tanea con sistente 50I>'r atutto in un'infilt1'1azione più o cmer10 estesa, che a sua volta aumenta il pr.urito. Si stabilisce un circolo ''izioso: 1pruri to, grattamento, i·n filtrazione. La cura del prurito deve essere in,dirizzata ad elimjnare le caUJSe iche .10 provo·c ano ed a caJmare il sintoma allo scopo, oltre eh.e di .dar sollievo all'infermo, di prevenire le successive lesioni cutanee dovute al grattamento. Si faranno esami o&istematici atti a mettere in eviden za eventuali disordini dei vari organi in· terni ·ed una volta accertatane la esistenza si c0mbatteranno con i n1ezzi ap1propri ati. Occorre guandarsi dal pro1Pinare sedativi e narr0tici; q11esti, a parte i pericoli dell'assuefazione, farebbero comparire più intense le sensazioni mo leste n on appena cessata la loro azione. Nelle forme di origine neurotica ·converrà ricorrere alla psicoterapia (suggestione, educazione della volontà intesa ad eliminare gli impul6i al grattamento). EsiBte una gran quantità di rimedi locali per 1

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[ANNO XXXIII, FASc. 50]

la cura sintomatica. La cute del ipaziente dovrebbe essere -protetta contro i contatti .esterni e glj '3ba1zi di temperatura. Sono ipreferibili gli indumenti di cotone, che nei casi gravi &i dovranno r j vestire .con uno strato di gelatina alla glicerina ed all'ossido di zinco secondo la formula di Unna. Si far an_r10 abluzioni con soluzioni leg.gere di fenolo, m entolo .e catrame, ma forse è meglio appljrare questi m edicam enti sotto forma di pomate. I bA.gni spesso 1pro\Ttocano gli attacc11i: event11almente saranno fatti bagni tiepidi e con rea'ì zion0 alcalina. Le lavande con sapone sono da evitarsi. Jl più effi·cace trattamento è quello con i raggi noe11t1g-en o ultravioletti. DR.

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La xantocromialcutanea. ' ' '·

ROMANO

PERRETTI.

1757

SEZIONE PRATICA

Gazzetta degli Ospedali e

d elle Cliniche, anno LXVII, n. 41).

La xantocromia consiste in una particolare coJorazione giallo-rosea, ·Ch·e appare più evidente se si provoca ischemia particolarmente intensa allP, palme delle mani , cha è la sede più fTequente della col orazione, ma che si può ri scontrare an cl1e nel viso (padiglioni degli orecc·h i; solchi nasolabiali, naricj, fronte, talora sui pomelli). Sul cor.po in genere manca tra.nn·e in casi molto in· tensi; è sempre assente nelle ~ongiuntive e quesio fatto costih1isce il dato principale differenziale col subittero. Tale colorazione si osserva sopratutto riel diabete, specialmente n·elle forme gravi, ma può risc:>ntrarsi anche in altre affe· zioni (tifo) ed in soggetti con noteYoli disturbi della nutrizione. Tale co,l ':lrazjone, in 1primo tem1)o messa in rapporto con un elevato contenuto colesterinico del 5angu·e, ·dopo i l avori di Zoia si riporta oggi invece alla presenza. n el plasma di un li1p ocromo : la t·u telna, ildrocal1huro complesso a molecola 'Cost ituita da anre lli aromatici simile a quella della colesterina. Per il dosa·ggio d el lipocromo l' A. si è servito del m et0tdo consigliato da Hijmans van der Berg (precipitazione ·O.)n alcool 1dal siero delle albumine che trasportano il pigm·ento e ri1presa del precipitato con etere cl1e assume il lipooromo. J.,a tinta viene paragonata con una soluzion e rampione di cromato di potassio). Contempora11eamente l'A. ha determinato il tasso colester1. nemico. Sono in tal modo risultati quattro gruppi di osservazioni : 1) diabetici con xantocromia, colesterinemia e 1ipocro·m1a; 2) 1diabetici senza xantocromia e lipocromia ma solo con colesterinemia;

3) obesi non diabetici ma con acidosi, xantocromia e lipocromia; 4) casi rarissimi ·di xantocromia e lipocromia in p. non diabetici e senza colesterinemia. Da questi dati fl'isulta evidente il fatto cl1e la xantocroJrlia è in stretto rapiporto con la presenza dc1 lipocromo n el p1::t.sma e l 'lntensità ae11•.i colorazio11e v·aria con il variare del t asso pigmentario. Poco sicura è invece la genesi 1del liipoc!'on10. Ricercl1e sperimentali idi H. van der Berg hanno ùiJnostrato che si può far variare j 1 li·p ocro1110 nel sa11gue con la somministrazione di quei tPig1nenti da qu esto A. isolati n ei vegetali (caro tiria e ;:raritof il li na1 e presenti come luteina nel tuor1 o d'uovo. Qu esta spiegazio11e per quanto faicile e 5nggestiva non convince pienamente perch.è non tutti i diabetici i quali pure praticano una dieta pre,·alenteme11te vegetariana 1presentano la xan, tocromia ed altrettanto si può dire di quei tubercolotici cl1e si sovralimentano con u ova. Il lipocr omo n ell'organism o normalmente deve essere o 1dist.rutto .o elimina~o completamente; in consegnenza la causa preci1pua della xantocromia de\·e r isi~<lere nella incapacità da parte dell'organismo a distrugg.er e o espellere il lipocromo ingerito, sicchè anche questJ particolare stato rientra nel quaidro del cattivo m etabolismo generale; l 'A. avrebbe poi 1oisservato che la xantocro1nia si presenterebbe in quei [pazienti che pr·esentano cattiYo m etabolismo dei grassi. Come si eliJnini il lipocromo non si p·u ò ancora dire con certezza; sem1bra cl1e giunto n el sangue 1p'IB..c;i n el grasso e n eg'li organi adldoonin ali dove for5e avvie11e la sua trasformazion e e la sua di struzionc. Tralasciando ogni altra determinazion e è 1Più utilP con siderarp la xantocromia co1ne un rilievo di p11ro interesse clinico assegnandole nel qua, ~lro ~i n tomatologico l 'importanza che le comp ete, e si può an ct~, per q·u anto unilateralmente, mirare al suo trattamento con l'evitare quegli alir~enti più ricchi di lipocromo (uova, verdura, ecc.). PALLADINI. 1

CENNI BIBLIOGRAFICI. P.

Vorbereitung, Durchfahrung, Naclib ehandltlng chirurgischer Ein griffe. Repertorien Ve.rlag, Lipsia, 1926, p. 76. Pr.: M. O. 4. ZANDER.

La modesta mole 1ùel liibro si comprende subito leggendo le prime parole della prefazione. Non è un manuale di meldicina operatoria, .m a sono sol•J consigli pratici, principi curativi fondamentali ·~hi· rurgici, piccole eppure utilissi1ce risorse l?rnipiriche dell'arte. Sono per questa ragione eE;poste jn capitoli, singolarmente, i preparativi OJ)lporturu 1


1758

IL POLICLINICO

per un intervento; la narcosi, i {Principi dell'asepsi e quelli della -c11ra delle fer ile; sono d<'tlati i mezzi sussidiari atti a favoririe la guarigione, a s1Jperare p erio·d i angosciosi dell'operato che sebbene brevi non 1qj meno possono pel'dere un inrd ivjduo. Sicco.m e l'autore si rivolge specialmente al rnedici con.dotti e ·di provincia che oggi, assai più rhe non prima della guerra, si accingono ad oa;>erazioni di llna certa importanza in ambienti certo non dei pi.11 adatti, egli ha voluto aggiungere delle ta,,ole riass11ntive destinate a ma11tenere sott'oc, r.;l1jo il n ecessario per gli i11terventi a c.asa 1del pazjcnte f' a rico~dare, logicamente ordinate, le cure ,p ost-operatorie. I nfine, essen1do lesioni frequenti e sebbene apparentemente semplici pur di straor<linaria importanza, chiuide il libro un capitolo· sul panereccio e sul f0Tunco1lo. E. M.

[ANNO XXXIII F&sc. 50]

Tra.vaux annuels de l'htJpital <})'Urologie (Vlll &érie). Un vol. di 376 pa.g. con numerose fig. e tavole f11ori te~to . Baillière, ed. Parigi, 1925.

Prezzo Frs. 50. Qt1esto vo1'u·me pubblicato sotto l·a direzione di F. Cathe.lin si inizia con una rivista generale dell'attività dell'ospedale e con run capitolo sulla litotrisia ·d ello stessi) Cathelin. Vengono in seguito numerose memorie su svariati argomenti della sipecialità fra cui citiamo: La ricerca ·dei m edicamenti antisifilitici nell'urina; I fMfati urinari; Le 1condiz]oni di coltura p er il gonococco; I .. e ombre normali e le macchie anormali; Le lesioni ipertrofizzanti o turnJ)rali ·d ell.a tubercolosi urinaria; La curieterapia in llro1ogia; La patologia dei piocoli reni, ecc. Una raccolta di « Fatti clinici » termina l'interessante ·volume. fil.

G. Les maladies de s reins . Un vol. in-160, di 164 iPaig., legato. G. Doin, ed. Parig], 1926. Prezz,o Frs. 12.

I. BR U:'.IBERG. L ehrbuch der topograp hischen Ana-. tomie. Urhan e $chwarzenber.g , Vienna, 19Z6, p. \'III, 486. Pr. 21 marchi oro.

S1G URT::T

L '..\. è persuaso che n on difettino davvero eccellenti Manuali ·di anatomia topografica. Tuttavia se negli ultimi anni di sua vita, egli si è deciso a scriverne un altro, gli è ·Ch·è ha creduto di poter tesorizzare della sua 1p .assata esperienza di ch1rurgo .... . La descrizi-one perciò del pezzo anatomico ina· nimato, è .stata costantemente vivilficata ·dal ·ricordo <lel c·a m·p o operatorio e questo indirizzo tanto 'Pratico permette all'opera di assumere una veste r.aratteristica e person.ale. Un congruo numero di figure, quasi tutte a eolori di~egnate •dal vero e semipre da de5tra, agevolano assai la comprensione ·d.el testo, nel quale si scorge chiara l'intenzione di accentu.are sopratt11tto la realtà pratica dell'immagine chirurgica.

l'l volumetto aJPrpartiene alla Collezione « Le& consultations journalières » ed è evidentemente dedicato a chi non è specjalizzato nella materia. ~on vi troviamo quindi le schematiche trattazioni r on i soliti schemi; la materia, invece, è suddivisa p~rten1 db dai sintomi principali che posoono essere ·dati dalle malattie renali: nefralgie, poli·u~ Tia, polla;ch~uria , an·u ria, piuria e fos'faturia, ematt1ria, albumin,u ria. P er 1ogni capitolo, le indicazioni chiare e precise gui1dano alla diagnosi ed al trattamento, eliminando ogni discussione teorica ed a'Vvicinando il medico alla realtà dei fatti. Li,b ro ,che a:ppare senza pretese, ma che è molto utile p er 1 ~rati·ci.

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E. M.

R. DEMEL. Operative frakt1lrenbehandlung. Vienna, J. s .p ringer, 1926.

l .'..\. cl1e è aissistente alla Clinica Chirurgica d1 v. Ei~el-;berg, sulla scorta dell'abbonda:nte materiale della clinica stessa, conduce uno studio, e$5enzialmente pratico e tecnico, sui vari metodi cli cura cruenta 4elle fratture, sul loro valore, la loro indicazione, sui singoli vantaggi ed inc·on, vcnient], anche in rapporto alle singole fratture d~lle varie parti dello scheletro. Il lavoro è corredato da 212 figure. Studio utile -come esposizione di criteri di indicazione clinica e, sopratutto, come guida 1p ratica all'operatore. V. GHIRON.

fil. ~. \ VATERMANN.

Die heutige Stand der chemo therapeutischen Carcinornfor schung. Un op. in-8° di •P. 74 con 37 fig. Berlino, J. Spr]nger edit.,

1926. Prezzo R. M. 6.60. L'A. affronta, in una rivista d'insieme, tutti i 1 ati d el problema della chemoterap:ia del cancro. ionofor13si (l'A. dimentica il nostro Ghilar·ducci), metalli colloi!dali, com1p osti metallici e varie sot:tanze or.ganiche (ai1iline, .t ima!l, kalvakT-01, al" dc::i.di aTomattche), terapie combinate; studia poi i fattori biologici della guarigione. Più che raccogliere dei risultati, la monograifia traccia un programma di lavoro. Poche esperienze ,,i sono consegnate, e segnano un avviamento a ricerche ulteriori. Il lavoro proviene dall'Istituto per lo Studio del Cancro diretto da Antoni von Leeuwenhoekhuis


[ANNO

XXXIII,

,FASC. 50]

!lò .-\1nsterdam. Esso ci atte5ta com e il grave pro -

b·l ema venga serrato sempre più da vicino e ci lascia speTare e 1prevedere non lonlana una grande ' 'ittoria della medicina. ,L. V. .!\. BERETTA. Elementi di Odon toiatria e Protesi deri-

taria.. L. Cappelli, Bologna, 19"26, L. 14.

Sono note raccolte a cur a del dott. C. Gottard) dalle lezio11i tenute dal prof. Arturo Ber ett·a n ella Clini ca Odontoiatrica della R. Università di Bologna. Il volume ·di ·Oltre cento pagine di gran•de formato compen•d ia in modo assaii chiaro e sintetico gli elementi n ecessari per lo stu•dente di m erli cina e 1p er il medico prattco sen za presunzione di fal'nP. deg.li &pecialisti. Ora che l'Odontoiatria e la Protesi dentaria c ostituiscon o materia obbligatori·a d' es arme nel corso .degli ·studi di medicina, bene 11n. fatto il prof. Beretta, direttor e dell'Isti· tuto Cljnico per le malattie della bocca in Bolo· gna e professore o!'dinario di Odontoiatria i n quella R. Univer sità a dare una g uida utilis&ima an.che ai docenti ·della n1ateria ·che potranno poi a loro pi·acimento soffermar.si a svolger e con m aggiore interesse qualcheduno dei singoli capitoli. A. P IPERNO.

HCCffDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON6RESSI. XXXV Congresso della Società Italiana di Ostetricia e Ginecologia. ll1 · ode11a,

....

10-14 ottobre 1926.

T opografia e clinica. degli uret eri n ei tumori dei ae11it ali femminili. - 8i valse 1'0. dell'ureterografia nel piano frontale e sagittale. Osservò caratteristiche deDott. G. P AR01,1 (FiTenze). -

viazioni secondo tipi di tumori, d.a dar ragione della disfunmon e urinaria in certi tumori ginecologici. J,o studio ha import.anza in ra,,porto alla tecn ica dell'atto oper aitivo richiesto nei singoli casi• . (Bari). - Diagnosi biologica del sesso. - Esperienze e controlli numerosi inducono 1'0 . .aill.a conclusione che sia il metodo di Llittge e Me rtz, che quello del Dienst e dell'int radermo-r eazione del Patti n on possiedono alcuna specificità e n•on oono quin~i in grado di forn irci dati migliori di quelli delle C'omuuj leggi di probabilità. Dott.

R EVOLTl!:LLA

Discussione. Prof. base a metodo na per 1

1759

SEZIONE PRATICA

M \ CC .-\BR UNI {1\fan tov.a). - Conferma ir1 sue esperienze la nessuna specificità del dell'intradermo reazione con l'endospermila diagnosi intrauterina. del sesso.

Dott. Rio (l\iiodena). - Uguali risultati ottenne alla Clinica di Moder1a con esperienze .analoghe a que]le del dott. Revoltella . (Bari). -- P er la ge1i.esi ovulare della 1peren1.esi gra1·idica. ·- I n contra;pposto con I.a tendenza odierna ad esagerare la importanza del fattore endocrino, ritiene che debb.a conserYarsi la dignità clinica delle forme tossiche ovu1.ari della, iperemesi. P oggia questo concetto sul reperto di speciali aspetti istologici nelle zone d' imjpi.anto dell' uovo in due casi di person ale os. ser vaz1one. P rof.

GAIF.\MI

(Bari). Endometrioma dell'ovaio . - Il tumore el'a bilaterale (dimensioni cm. 12 x 9=9 x 8) in nullipara di 35 anni. Sintomatologia: sterilità.) disp.areunia, d ismenorrea, 1nenorra:gie. Classico i.1 reperto anatomo-patologi~o : con tenuto emat ico ; t u boli glandolari ad epitelio cilindrioo con stroma. Non dubbi diagi1ost icj per la diagnosi differenziale con le varie cisti ovariche. Si concludeva per la or igine neoplastioa M ulleriiana. Dott.

CETRONI

Il contenuto di calcio nel sangue nel campo ginecologico. - Col meDott. D1 DoNNO (Bruri). -

todo di Kramer e Tisdall ha trovato nei 1prim1 mesi di gravidanza aumento di calcio nel siero di sangue, più lieve nei mesi .alti, .al termine a ncora superiore alla norm.a, diminuzione in travaglio ed in puerperio . Il feto n e ha quantità minore della madre. Nel 'Periodo mestruale vi è d1minuzione di calcio . Valori normali nella menopausa, i nferiori nelle annessiti febbrili non nelle affezioni febbrili in genere, lieve diminuzione n elle neoplasie.

Lo studio radioloyico dell'utero e delle trorn.be col liipiodol. Questa indagine ra diologica col Lipiodol dà r esultati più esatti che non la pertubazione. Il metodo non è difficile, non reoa inconvenienti sempre che sia usato al solo scopo diagnostico, essendo il suo impiego terap eutico inefficace e talvolta dannoso. P rof.

V ERCEstr

(Sassar i). -

L' esplorazione 1·adioloaica in giinecologia per mezzo dell' iniezio11 e di Lipiodol. - Espone I.a tecnica; con numerose Dott.

GIAVOTTO

(Genova). -

radiografie dimostra i risultati ottenuti; dà norme per l'inter1pretazione delle imm.agini; sostienP. il ralore del metodo come sussidio diagnostico deJJ n. gi11eco]ogia oper atoria.

Discussione sulle dlle 1tlfim e co n1 u11icazioni . Prof. OLIVA (Genova). -- R-iconosce 1a su per iorità del n1etodo sulla pertubazione gac;sosa. Prof. Cov.\ (PalE.'rmo). - N eppure il metodo radiografico è sicuro mezzo diagnostico. Esso è più complicato che la semplice insufflazione pertuba.rioa che, praticata in moltissimi casi, non gli dette ma.i inconvenienti. Con esperienze di insuflazione <li ~ria in modo sterile in ·p ezzi an.ato-


1760

TL POLICLINICO

n1ici ottenuti da laparotomia i padiglioni delle trombe si dimostrarono sterili in capsule di Petri, non così se l'insuflazione era fatta do~o introduzione di coltuxe in brodo nella cavità uterina. Se ne deduce ohe in caso d'inquinamento della cavità l1te1·ina 1.a jnsuflazione può esser veramente pericolosa. Prof. B JLAFFIO (Cagliari). - In pa.recohie centinaia di pertl1bazioni f.atte a Roma dal prof. B ompiani, una volta so1a si ebbe una pelviperitonite. La tecnica della pertubazione è )}>iù sem plice, non richiede apparecchi. Prof. VERCE SI (Sassari) . Se nelle mani di ginecologi provetti la pertubazione è senza inconvenienti, è pur vero che per essa si ebbero casi di morte finora non registrati con l'introduzione del Li•p iodol. .Prof. PuccINELLt (F'irenze). - 011;arite sclerocistica ed appendicite. - Si tratta di un caso di gravi disturbi dolorosi ed amenorrea dopo crisi addo111inale acuta durati più .anni ed interpretati come d ovuti 1a d annessite tubercolare. L'operazio11e (appendicectomia e resezione parziale ovarica) di1nostrò esistenti l' .appe11dicite ed un' ovarite sclerocistic.a delle qt1ali lesioni 1.Presenta microfotogr.afie . All'intervento seguì la ripresa im1nediata del ritmo mestruale e la cessazione di tt1tti i disturbi. La guarigion e dt1ra da un .anno.

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D ottori ltro e tTUHA SZ (Modena). A proposito di nuovi metodi di sierodiagnosi, con speciale riau trdo alla diagnosi cli gra'IJ..ida11za . - Descritti i inetodi di Lii.ttge e l\1:ertz con Berger p er un.a modifica.z ione alla tecnica di Abderhalden, riferiscono degli esperimenti da loro eseguiti in gr.a'idanza e nelle ma]attie ginecologiche. Concludono che il metodo dell' Abderhalden offre maggior precisione ed è un mezzo diagnostico più sicuro.

So'J!ra un nuovo modello di forcipe a branche parallele. (modello Gol•ia). - Il meccanico, Sig. Golia 11a ideato il forDott. DALLF.nA (Parma). -

(·ipe che presenta. J}originalità di quB.Sto forcipe sta nel congegJ).o articolare ohe garantisce il parallel ismo delle brancl1e e riduce al min~mo !'.azione compressiva delle cucchiaie. Nella Olinica di Parma ha dato ottimi resultati. Questo forcipe col quale è evitata la n ecessità dello scrosci.amento dei manici nell'a.pplicazione secondo iil triangolo di . ,JouJin, ed è impossibile lo sgusci.an1ento d elle bra11che, è di facile aq>plioazione. Dott. DE PACE (Brindisi). - Oorionepitelioma secvnclario ad aborto. - Presenta un ut-ero sede di co--ionepitelioma da lui asportato, ricorda altro ('U o an.alogo del Gaifami e conclude sulla neces:-.ità di non insistere nel raschiamento nei casi dubbi: l'inte1·venire precooe1nente e radicalmente nnche in man C'an7...a. di reperto istologico se la sinto1nntologia lo i lnpone dopo parto, aborto e mola vescicolare. 1

[ANNO

XXXIII FASC. 50J

(N.apoli). - DiabPte e grav·i danza. - Alla stregua di un suo caso, andato a bene con regime misto, notevole quantità di idnati di carbonio ed insulina e dei casi registrati nella lett.eratur~, conclude che non è Jpiù giustificato interrompere la gravidanza nel diabete senza aver prima sperimentato il trattame•n to insulinico. D ott. G.

TESA URO

Dott. C. CoGar (Mantova). - Un caso di gravidanza in utero bisetto . - 'l'mttavasi di gravidanza in una oarte e di caratteristica reazione deciduale nella parte non gr.avida . Dott. P1'IIMADA (N.apoli) . - · Ricerche sull'intossicazione proteica cronica •Ìn gravidanza. - Poichè il metabolismo proteico devia dalla norma in gravidanza sp-ecie se con tossicosi e La gravida ;t>resenta speoiale labilità della crasi sanguigna, tanto che le anemie e ]e linfoadenie si aggravano in essa e so1o dopo il parto migliorano. Con serie di esperienze sù ani1uali gravidi. trattati con introduzione continuata p.arenter.c:Vle ·di pe1)tone ha visto che a tale trattamento le gravide resistono meno e corrispondentemente presentan o lesioni istologi ohe renali. • Dott. L. CATTANEO (Pavia). -

,<:ju

due casi di

qra1·id ica azoteniica. -

Conclude che oltre all'esame delle urine in ogni gravida malata si debba ?rocedere all'esame chimico completo del sangue, perchè non è solo importante ciò ehe l 'am1nalata secerne, ma sopratutto quello ohe ... n 'JD puo secernere. 11 efrnpa tia

La semplijticazione della tecnica per la trasfu:sione del sangue. Prof. B. ScHIASAI (Modena). -

- Presenta a1pparecchi diversi ed un.a 61peciale sirin·g a oon serbatoio per lu. trasfusione del sangue misto a citrato sodico: resi già noti dagli aiuti Bia11cheri e Protti della Olinioa chirurgica di Modena, diretta dall'O.

Di sci1,ssiori e. Prof. M1cHELI (Roma) . - E nota I.a semplifioazione n1assima della tecnica per la trasfusione del sangue quale fu adottata in guerra nelle grandi .an1bulan?.e. Tutto si riduce .ad u11 iago per I.a Yena del datore che fa uscirne il sangue e lo ' ·di vetro citratato, cui è unito ~·ersa in un imbuto un tubo di gomma, che si termin.a con un ago da i11trodurre nella Yena del ricevente. Questo appar ecchio yeramente semplice ~ sicuramen te meglio ' alla portata di ogni medico pratico. Dott. TES<\ URO (N a,poli). - - Più semplice dell'apparecohio proposto dal prof. Sohiassi è la siringa del Décart che non richiede speciali istruzioni per l'uso. Prof. BoLAFFIO (Cagliari). - Gli sembra molto oi;>portuno l' aipparecchio del prof. Sohiassi. Prof. LATTES (:\lodena ). - Nella trasfus ione occorre ohe la soluzione citra.tata sia fresca ad evitare che le sue alterazioni sjeno inconvenienti.


[ANNO

XXXIII, F.ASC. 50 ]

Una siringa autovaseliuatrice eviterebbe l'uso della soluzione citratata. Prof. LASTARIA (Luoera) . - Ha visto a Pari·g i l'uso della. siringa Bécart. Presentava l'inconveniente per i e&si d'urgenza di dover tener pronti la v.a~elina. e l'olio di vaselina sterili. Prof. SoHIASSI (Modena). - La sua siring.a à sterilizzabile faciln1ente : la soluzione citratata s1 conserva in.alterata per cinque settimaine . (Parma). - Ricerche suil'isto/isiologia dell'ovaio. - Presenta i risultati di notevoli esperienze ;riguardanti la rigenerazione dell' ova.io, l'origine dell.a ghiandola interstiziale, l'azione del liquido f-0llicolare e conclude che l'azione fisiologica del1' ovaio viene determinata dal suo epitelio. Dott. G.

TttUFFI

Actinoterapia delle infiammazion'i croniche e subacute deli' apparecchio genitale femm'Ìlnile . - Ha irradiato (1·aggi RontProf. BoLAFFlO (Cagliari) . -

gen e raggi ultiia violetti) infiammazioni tubercolari, gonococciche e puenperali degli .annessi e del peritoneo pe] vico nonchè delle peritoniti tubercolari diffuse. Dice dei risultati ottenuti, migliori nelle for1ue puerperali, e crede l'azione di q11esta forma di terapia fisioa di assai difficile spiegazione, analoga forse a quella della proteinoter&Qia .aspeci.f ica.

L'influenza del liquido follicolare (follicolo di G1·aaf) sul twmore di JJ1'rlich . - Dal complesso delle belle esperienze Prof.

FoRNERO

(Modena). -

largamente esposte dall'O., anche con proiezioni dim09trative, risulta ohe può esser affermato ohe il liquido rolli.colare ha una netta influenza sullo RTilu,po dei tu1nori sperimentali del tipo Ehrlich.

Esperienze farmanervoso vegetativo del fet o.

Dott . REVOLTELLA (Bari). -

cotl.insmiche e

.~stema

- Rilievi fatti n~l corso di esperienze sulle gravide verso il termine, osservazioni e misur.a.zioni sul :neonato in seguito ad iniezioni di .adrenalina, pilocarpina, oo atropina non permettono di afferma.re una predo1ninanza dell'una o dell'altra se~ioiM del sistema vago-si~tico fetale. In base alla reazio11e .alla pilocarpina ed all'atropina si può intr.a:vedere una certa predominanza vagale 1i1ninata al sistema card io-via.scolare. (l\1odena). - Un caso clinico di feto e"Ven,trato. - Descrive minuta1IDente il feto che presentava la fessura addominale chiusa solo dai peritoneo parietale inconsapevolmente laoerau; dalla mano nel rivolgimento fetale interno richieet-o per il ,parto. Dalla fess11ra spo;rgono tutti i Tisceri addominali. Pref. C.

1ì6r

SEZIOXE PRATICA

NAVA

Dotil. A. Gusso (Padova). - Costituzione ed ipoplasia genitale. - Ha studiato la costituzione della donna affetta da ipoplasia. genitale, cercando di conoscere quali rapporti esistano tra forma oorperea. e funzioni neuroglandolari tenendo conto iei v.a.lori toracico, addaminale totale, del

tronco, degli arti, della statura. Uosì 11a studiato I.a morfologia del cuore, il comportame11to del sistema nervoso vegetativo, il comportamento funziona le della tiroide. Non viene a conclusione perchè lo studio fu fatto solo su 25 casi. Dott. E. MA un1z10 (Patlova) . - 111.orfologia clinica e stato puerperale. - Le ricerche antropometriche furono eseguite col metodo D e Giova;nniViola. Eccone i dati: Va1lore toracico: immutato nelle primipare, aumentato nelle pluripare (parto ~ontaneo), diminuito nelle inerzie e nei parti prematuri. Valore addominale supe riore: sempre.aumentato, meno nell'inerzie e parti prematuri. Tlalore addom. infer.: nelle primipare inalterato, aumentato nelle pluripare e nei p.arti spontanei, meno nell'inerzia, diminuito nel parto prematuro. Così per il valo1 e addominale totale. Per il valore degli .arti le medie si eqnivalgono a quelle di Fici, meno che nel1e inerzie nelle qu.ali i \•alorj sono aumentati e nei parti prematuri ove sono diminuiti. 1

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'r ciosa gr<Zvidica. -

(Sassari). - ,~ull'anemia per11 iSe1 casi clinici; tre seguiti da morte, tutti. in malaria non causa però dell'.a.i1emi..a t) ., ma solo ad essa attribuibile 1a p:r-esenza di cellult istioid·.: ne1 comune reperto. Presenta una tavola illustTa.t iva. Dott. A.

OLPE

Comportamento del timo e dell'ipofisi in seguito alla istero·ovaro-ari.nes~iectomia. Ha studiat-0 l'argomento su sesDott. O. D A RE (Pisa). -

santa conigliette OJ.Jera.te e sacrificate da 15 a 100 giorni di esperienza. H.a riscontrato che il timo non dimostra alcuna modificazione dopo l'operazione, che l'ipofisi invece presenta aumento di peso e di volume con le. note caratteristiche della glando]a da ra~tra21ione, p er cui 1'0. ammette per l'ipofisi un sinergismo correlativo interglandolare 1nio-o-varico ed una f u11zion e endocrina isolata dell'utero.

Prof. P1ccoLI S . (Napoli). - Un caso di grO!Ve atresia cicatriziale della vagi'nQJ guarito con processo d,i plastica 1; jegui,to dopo un ainno da pa1rto naturale a termtne. - 1./0. ha già operato un altro caso con lo stesso metodo di autoplastica, a lembi peduncolati ideati da lui . Cosi operò in questo secondo caso ott€nendo11e il risl1ltato completo fino a permettere il parto naturale a termine.

La tiroide in rapporto all'asportazione utero-0 oarica. - La glanDott. G. M. CoR.DA (Pisa). -

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dol.a tiroide degli a nimali così operati .aumenta di peso, :.:>r~senta ipertrofia ed iperplasia cellu~ Lare, neoformazione di vescicole ed .aumento d1 cordoni epiteliali, maggiare irrorazione sanguigna òimostra11do u na ' rera ipPratt.ività ghiandolare . Le esperienze d imostrano l'importanza dell'utero 11ell equilibrio endocrino. 1

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Discussione. Prof. AYMERICH (Perugia). - Nella sua Clinica ha osservato un caso di Basedow insorto dopG-


1762

I

[ANNO XXXIII FASC. 50]

IL POLICLINIC.O

isteroannessieotomia. Domanda all'O. se nella letteratura ha trovato casi del genere. Dott. CoaoA (Pisa). Risponde affermativamente. Dott. MARZETTI (Roma). -- Tratt~ento de'l,l atonia uterina. - Ha esperimentato su 34 casi l'ergotamina (alcaloide della segale) che ha il vantaggio di esser ben dosabile ed inalterabile. Costanti risultati soddisfacenti non infirmati da un caso di n1orte da albuminuria e distacco di plac. .norm. inserta. Prof. \ TIANA (Verona). - Alterazioni embrionali n ella gravidanza extrauterina tubarica. - Si trattava di gravid. tubarica recidiva: .ambedue le volte annessiectomia. Nella tuba della seconda gravid. si trovò l'ovicino con embrione di 2 mili. con fatti macerativi post-mortali ed inoltre con alter.azioni del tubo n_e urico e deficiente sviluppo cefalico. Crede 1'0. ohe le alter.azioni embrionali più frequent~ nella gravid. extrauterina che nell'uterina siano dovute a quelle stesse cause che producono l'ectopi.a tubarica. Prof. CovA (Palermo). Sull'impianto delle trombe nell'utero. -- Fin dal 1913 ricorda di .aver presentato alla Societ.à la proposta de11'i~ianto delle trombe dell'utero per ]a quale rivendica la sua priorità, benchè l'operazione non abbia avuto la.rg.a applicazione che dopo una fpubblioazione di Strassmann del 1924. L'O. illustra due oasi personali e ricorda ]a semplicità della tecnica e la bontà. dej risultati che consigliano l'impianto · delle t rombe ogni qual volta si sja costretti a resecare ]'angolo uterino . Dott. E. GALLO (Cosenza). - Il secondamento a'rtifir?ale idrC11Ulico. -· ~ :Ll n1etodo ita]iano del1' Asdru bali (1820) e del ì\lojon (1826), di cento anni fa dunque, che nel 1923 fu come nuovo pre~ntato dal Gabaston , per il quale 1'0. si viale di un fialone di 500 cc. di soluzione fisiologica riscaldata e sterile munito .ad uno dei suoi estremi di un soffietto a doppia palla e riunito con l'altro estremo alla vena 'del cordone ombellicale per iniettaxe per essa la soluzione fisiologica. e scollare la placenta. Fa vedere i vantaggi e la iemplicità di qt1esto modo di secondamento su quello manuale sempre pericolo.so. Discussione. Prof. GENTILI (Pisa). - Ha dovuto .abbandonare il metodo di cui ha detto 1'0. perchè nella sua Clinica non si dimostrò mai di sicuro effetto. ~ contrario alla diffusione del metodo nella pratica '"Jrivata dove potrebbe reca.tre seri pericoli. Dott. TESA uno <Napoli). 1 l sangue delle donne aff ette da cancro nell' iitero. - L'O. vi ha. trova.t o iperglicemia, da zucchero libero più che da quello legato alle proteine; iperlattacidemia., <lall' ac. lattioo prodotto dal difettoso metabolismo neoplastico ; .abbassamento della riserva .alcalina

che dimostra ten<lenoo. all'acidosi pur compensata, già dimostra.t a dall'O. con la determinazione della tensione dell'anidride cairbonica nell'aria. alveolare. La itperglicemia, la iperlattacidemia, l'a.cidosi tendono .a sco1nparire dopo l'ablazione del tumore, il ohe dimostra come siano legate al ricambio della cellula neoplastica. Dott. PITIMADA (Napoli) . - . Sui processi per dei<M-ogenazione dei tessuti di gravida in vitro. • L'O. ha studiato la. respirazione dei tessuti dà gravida in vitro servendosi del M. dinitrobenzolo . Ha trovato che i tessuti animali inizialmente gravidi" dànno valori superiori alla n orma e che li dànno inferiori quelli di animali in gravidanza inoltrata. Dott. G. GIAVOTTO (Genova). - L'asntiperistalsi t ubarica. - Con l'iniezione endouterina di Lilpiodol 1'0. ha studiato il v·a rio oomp.ortarsi degli organi, che successivamente attr:aversa, particolarmente le tube. Con radiografie in serie dimostra l'onda antiperista1tica determinata dalla penetrazione del Lipiodol nella tuba e trae deduzioni in rapporto al meccanismo d' a.icensione dei liquidi iniettati, dei proce.ssi infiammatori, dello sperma. Dott. C ETRONI (Bari). - Il coritenuto di potassio e sodio nel campo ginecologico. - Si è servito del metodo di Kr.amer e Tisdall sia per il K. che per il Na. Ha fatto 170 do.saggi di cui 20 donne noTm.ali per termin~ di confronto, gli altri nei ,· ari oasi di fisio-patologia ostetrico-ginecologica. Ricorda i valori normali per .aipprezzare quelli delle condizioni non normali . Ris ulta che il valore del K. va.ria or.a. in più ora in meno nelle n'lanifestazioni della vita. sessuale femminile e nella patologia ginecologica. Variazioni minime per il Na. Indubbiamente, con clude l'O ., esiste un rapporto fra nervo vegetativo e K-Oa-Na (il va.Io.re del Ca è stato studiato nella stessa Clinica), ma non bisogna. senz'altro identificare simpatico e vago con K-Oa-Na. Vi sono altri fattori che bi. sogna ricercare. Dott. F. MARABOTTO (Genova). -

Endometriomi .

Dott. F . MARABOTTO (Genova). nesi dell'ittero dei neonati.

Sull,a patoge-

* ** Alla fine delle sedute scientifiche vengo•• nominati 38 nuovi Soci ordinari. Ven~ono srelte le relazioni scientifiche per li Con·gresso del 1927: 1) Distacco prematuro di placenta normalniente in~erta; 2) Innesti ovO!Tici; affidate: l.a prima al prof. PAOLO GAIFAMI, direttora della R. Clinica Ostetrico-Ginecologica di Bari ; la seconda al prof. GIACOMO AYMERIOH, direttore della R. Clinica Ostetrico-Ginecologica di P erugia. Prof. CEsARE MroHELI, Fleuretari11.


~ANN6

XXXIII,

.FASC.

50]

SEZIONE PRATICA

1763

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Le emottisi non tubercolari.

Nen sempre emottisi è sinonimo di tubercolosi ipolmon,a re. Uno sturd io acc·u rato dell'infermo emottoico patrà talora far svelare ·una causa ben ·diversa 1dell'emorragia. Già nel campo stesso delle malattie dei polmoni -se ne trovano svariate che tpossono provvedere a lln dato momento l'emissione di sangue, e tra que~te · la bronchite fibrinosa, la bronchite influt>nzale, le bronchiettasie, le formazioni leucemi<:he, gli ascessi, le gangrene, la sifilide, i neoplasmi e le cisti. Spesso la ricerca radiologica non riesce a risolvere in maniera netta la diagnosi, e non è piccolo il numero id ei pazienti ~he ,rengono inviati alle cliniche come tupercolosi. · Ma importanza grande hanno in que5to campo lP malattie del circolo. A. Hoffmann (Deut. Med. T-Vocl,i., 7 settembre 1926) si ·è per vari anni intere$$ato sistematicamente dell'argomento, rill6Cendo a sonp•r endere in un nu·m ero di casi non indiiffere.nte di s11pposti ·d i tubel'colosi un'af.tezione · <?all'apparato circolatorio. In tali aff.ezion1 il 1sang·ue emesso con lo sputo ?uò esser.e in rapporto tanto ·con 'llil embolo pol· m onarc quanto con una stasi, come accade in modo classico nell'edema acuto. Gli errilloli possono provenire tanto da vene iperiferiche varicose, quanto dalle cavità del cuo-re destro. In questo ·&econJdo caso, data la piccolezZJa dell'embolo, può venire bloccato solamente 'l1n piocolo territorio vasale del 'POllnone, diguisachiè i segni clinici ,p ossono far quasi del tutto èifetto. Infatti i piccoli infarti non danno spesso alcuna manifestazi o·n e nè clinica nJè radiologica; oppur~ si ·h a un quadro incerto, di Uesioni più o mene dif.f.use, mantfestantesi 1con rantolini e co·n -ombre radiologiche disseminate, somiglianti molto a efUelle dei ,p rocessi tubercolari. L' A. rtporta, 5 ·ca:si ti1PiCi del genere, corredati i!l parte da raJdiografie, riguardanti soggetti ammes~i in clini.ca con diagnosi di tubercolosi polmonare. ·I n tutti fu ritrovato un vizio mitralico. .i\1~uni avP,vano presentato delle emottisi notevoli1ssime, con anemia secondaria spiccata. In neo 5Uno di esso , 1però, e qu esto è un punto imipor+ante, ch·e p·uò indirizzare verso la gi'Usta d1agn~ . lo sputo 1rtu,s cì mai positivio per il bacillo <ii Re.eh, anche doa>o ripetute ricerche. Comunque, poi, sarà bene che il medico, in!1an:zi ad un in1diYidl10 emottoico, non si soffer1

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mi solamente all'esame dell'apparato polmonare, ma studi anche con cura ·l o st·a to del cuore e ·dell'aa>parato circolatorio. · M. FABERI.

Pertosse e tubercolosi. In urn preventorio osipitante 70 bambini dai 5 li 13 anni si manif~stò un'epidemia di pertossie, che colJpì 12 ricoverati. Il numero limitato dei colpiti deve essere imputato al fatto che gran p arte dei bambini avevano già sofferto in precedenza della malattia, ~ al ifatto che questa è meno frequente dopo i ,.. . ::> anni. Da qi.iel {;be potè osservare in tale occasione F. Mouisset (Rev. de la Tuberculose, agosto 1926) risulta che l'epidemia fu di breve durata e poco gra,re, al contrario di quanto avvenne contem;p0rancamente nei villaggi vicini, e ciò probabil· mente iper la vita all'arria aperta menata dai bambini r1ooverati, e per le buone con.dizioni igieniche da cui erano cil'condati. La pertosse non portò detr:imento allo stato genera.le, che in seguito migliorò notevo,l mente. Il iperimetr o toracico si sviluippò in maniera con· sid-erevole in tutti i co]jpiti. l ,a malattia poi non risvegliò ntè provocò m·aPife~tazioni tubercolari in soggetti che, per i loro 1precedenti famigltari, dovevamo essere considerati come già infetti dal b. di Koch. ·Nessuno di essi però presentava forane tubercolari in evo}uzione. Da tutto tCiò risulta che, senza negare gl'inconvenienti delle agglomerazioni di fBJnciulli, e senza negare i rapporti esistenti tra pertosse e tubercolosi, il pericolo -è limitato e non deve far esitare innanzi ai ·v antaggi considerevoli offerti dai ipreventori ai bam.billli minaociati dalla tubercolosi. 1

M. FABERI.

L'avvenire ed il trattamento dei pleuritici. Nel primo stadio F . Bezançon (lournal des Praticiens, 3 luglio 1926) consiglia di m01derare l'elemento infiammatorio mediante ventose scru-i!ir:ate, in modo da togliere il dolore puntorio e decongestionare il polmone e la pleura; sono anch.e da consigliarsi i grandi im'Pa:cchi 'Umidi e freschi del torace. Alimentazione leggera, even· tualmente dieta ifilica per qualche giorno. Nel periodo di stato, bisogna pensare alla toracentesi, &ia quando il versamento è molto consider evole, sia quando si prevedono dei fenomeni di compr005ione, specialmente negli individui in


1764

IL POLICLINICO

[ANNO

XXXIII F ASC. 50 J

cui Yi è uno stato molto accentuato 1del polmone nelle forme bronchjali, con o 5enza debolezza. sottostante, in 1cui vi è enfisema o bl'!oncllite o cardiaca; quelle scarificate sono utili nelle neuche, anch,e con versamento poco notevole, 11·an- ralgie ten,aci da ~leuriti, oppur e nei cast di dispnea con angoscia. E opportuno applicare su~ no oppressione. Salvo quei:,te indicazioni, non si deve praticare la toracentesi, a meno che, dopo tagli della vaselina sterilizzata; 3) l'essenza di trementina, che può usarsi cessata la febbre, il 'Tersamento minacci di perm anere a lungo; in tal caso, basterà evacuare pura o diluita con alcool a :parti uguali. Si im100-200 eme. 1d i li1quido per fa,rorire il riassorbi- beve un 1pann·i lano con acqua molto calda, lo si m ento del rimanente. spreme molto rapi·damente, lo si spruzza con t r e.t\1 cuni autori hanno consigliato di sostituire mentina e iSi applica loco dolenti ricoprendo con il Jiquido con l'aria ; la pneumosiero5a va riser- guttar>erca e lasciando in posto ~er 15-30 minuti; 4) la farina di .senape. Le carte senapate si bata ai CélJ&i seguenti: 1) dop,o '.I.a to·r acentesi d'urgenza; 2) nei casi di pleurite recidivante; 3) llsano p er una rivul5ione intensa e limitata. l quando si sospetti un' evoluzione tubercolare nel cataplasmi senapizzati si preparan·o, o spolvepolmone. rando lln cataap lasma di farina di linsem.e con Alcuni hanno consigliato le iniezioni di adre- farina ·d·i senape; oppure si inco·n pora questa nalina nella :pleutja, ialt'l'i l'autoplasmaterapia, (1 par te su quattro) con la farina di linsemb. altri infine il regime declorurato e, contempora- 0ppure si 1diluis·ce la farina di 5enape in acqua neamente la somministrazione di cloruro di cal- tie.pida fino ad ottenerne una pasta spessa, che si cio, che , ha un'azione antiinfiammatoria indiscu- ·stende s11 garza, ricoprendo . poi con uno strato tibile. di farina idi linseme diluita in acqua molto calNel periodo di convalescenza 5i ha un'instabi- da e da ultimo con garza. P er l'imp·acco senalità termica; ·d urante esso si devono radd·oippiare pizzato f;i 1diluiscono 200-300 grammi Idi farina l e precauzioni, specialmente per quanto riguarda di 5enape nell'acqua tiepida, se ne imbeve u n la degenza in letto. Ogni pleurite, secondo Gran- pannjlino che si ~pplica sul torace, ricoprend o cher, ha bisogno di l1na cura di riposo per 5-6 con uno strato impermeabile; si toglie dopo 15-20 m esi, all' aria libera ed al sole ed insieme di minuti; fooendo una frizione energica -d el torace; un'alimentazione sc~lta ed adatta. 5) le .p unte di fuoco. Si usano specialmente La pleurite 1è p urtro:ppo consider ata da qual, nelle pl euriti tenaci, pi-aticandole leggere e sucuno come una malattia non grave; es&a, invece, 1perfici·ali in linee orizzontali; è da ritenersi come seria perchè è una mani6) il cauterio. P. Lo,,ry1s (Joum. des Prattfestazion e di tubercolosi ed a questa può metter ciens, 1926, n. 16) consiglia la pa5ta caustica di 0apo. Essa r ivela che l'organismo è invaso dal Vienne (oalce viva e potassa caustica a parti bacillo tubercolare. Tutti i pleuritici dovrebbero uguali, con alcool; aggiunta di cloridr ato di morquincli essere trattati come dei tubercolotici, pur fina, 1 parte su 5; spalmare su diachilon); 1'asciasenza le precauzioni ,p rofilattiche per gli altri. re jn 'Posto per 1-0-15 minuti; medicare a iecco; Anrhe dopo la guarigione es5i vanno sorvegliati 7) il vescicante. Nei piccoli focolai limitati e a lt1ngo, per .quanto riguarda il peso, la tempe ribelli 1della rpleurite corticale .s i usano ve5cicanti ratura e tntte le manifestazioni, imponend,o loro . quadrati idi 3-4 cm . di lato che si laoci·ano in ponon .~ià l'asterusione d·el lavoro, ·m a un Javoro r e- sto per 6-8 o'.l:'e, ripetendo :l'applicazione -0gni golare, senza sovraffaticamento ed in buone con- 10 giorni, caml>iando posto. Nelle pleuriti sierodizioni igieniche. fibrinose, molti medici sono fedeli al vecchio vefil. scicante di cm. 10x10, applicato o proprio ail'inizio del versamento oppure quando ne incominci~ . ~ 1 riassorbimento. f il La rivulsione nella tubercolosi polmonal'e. 1

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I metodi idi rivulsione n ella tuber colosi polmonare, a torto trascurati dai medici m oderni, possono riu5cir e utili. Essi sono: J) la tintura di ~odio. ·S e ne fanno a:pplicaz10ni quotidiane fino a che la pelle .può sopportarne e ~i riprendono quando lo stato della pelle lo permette. La tintura •di iodio può usarsi pura, 0tp~ pure guaiacolata al 10 % o clt)rof ormizzata al 10 %. La rivulsio11e è più energica se si aggiunge del1·olio di eroton (1-2 gocce ogni 15 grammi); Z) le ' "entose. Quelle secche sono consigliabili

SulJa radi oterapia della tubercolosi polmonare. ~onostante

i molti lavori su quest'argomento la radioterapia. della tubercolosi polmo11are non ha r egole fisse, ed è di utilità dubbia; t1sata con la. dovuta 1p rudenza è innocua. Il vantaggio che 1 r aggi x possono arrecare 5embra essere duplice: viene promossa la formazione di connettivo nel noln1one, viene stimolata la produzione di a.nti~orpi (specialmente irradiando gli organi emopoietiri). ~-


f ANNO XXXIII, FASC. 50]

SEZIONE PRATICA

Il tneccanismo di azione non è ben chiaro, ed

è prematJuro discuterne. V. Maragliano (British 2ourn. of radiOlog., settembre 1926) usando una

tecnica simile a quella della elio- e fototeraa>ia irrad.i a con radiazioni poco penetranti la ma&sima parte della cute (tubo di 15 om. di scintilla equivalente, filtro idi 1 mm. id i allu1m inio, :protezione della faccia, del cuoio caipellutl) , dei .g enitali). Somministra dosi quotidiane di 1/10 H :per 10 giorni; segue uin riposo di 10-15 giorni, e una nuova -serie di dieci irradiazioni, e così di seguito per quattro o cinque serie. I ~asi trattati finora &ono pochi, ma bilaterali e gravi. Essi non 11anno ,p eggiorato: ciò confermerebbe per lo meno l'innocuità del metodo. DORIA.

Il trattamento della pneumonite con tiroidina e permanganato di potassio . . È pro~osto da H. N. Nott (British med. Journ., 17 111.glio 1926). Si sci olgono 10 centigrammi di permanganato ·di potassio in 800 eme. di acqua leggermente calda e, con questa soluzJone si fanno clì5teri di 90-250 eme. (secondo l'età) da ripetersi ogni 3-4 ore a seconda dello stato, adottando l'intervallo di 4 ore al 4°-50 giorno, quando lo stato ·dell'infermo ·è più grave. I clisteri si continuano. anche quando la temperatura è ritornata nor.m ale, facendone due al giorno per tre giorni e poi uno al giorno per 1diveiisi altri giorni, arri'rando così alla graduale so1pipressione. Nei bambini e negli adole5centi, se ne faranno due al giorno fino al 10<> giorno di apiressia. Vi si associa inoltre la somministrazione di estratto tiroideo, in ragione di 6 centigrammi , due volte al giorno. Gli effetti che si avrebbero con questo trat tamento &arebbero i seg11enti. Al primo-secondo clistPre, la tosse si cambia, la respirazione si fa più prolungata e meno frequente; l'espettorazione è più facile, e per·de l'aspetto sanguinolento in IPOche ore. La cianosi &compare in 18-36 ore; gli ammalati presentano tendenza al sonno; scompare lo stato delirante. Il polso segue l'evoluzione della temperatura che, di solito cade per lisi al secondo giorno del trattamento. 1

fil.

La diatermia nel trattamento della pneumonite. In una comunicazione fatta alla Royal Soc. of m.e.d. (British med. lourn., 29 maggio 1926) .Eatom Ste\'\'art riferisce che dopo un primo successo ottenuto ha trattato 41 casi di pneumonite avendone una mortalità del 17 %. Applica direttamente sulla pelle gli elettrodi, delle dimen&ioni di 127-177 mm., quando si tratta di un solo lobo; se invece sono af.fetti 1due lobi adiacenti, usa elettrodi di 152-203 mm. Ha trovato utili anche elet-

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trodi flessibili di argento tedesco (una lega fatta con rame, nickel e zinco) in forma di catena che ha il vantaggio di adattarsi bene alle irregolarità del torace; eSBa offre però alcuni inconvenienti. f: constgliabile di usare degli amperaggi bassi : J ~00-1400 mill. am. per 30--40 minuti. La frequenza 1de1le applicazioni è stata di due al giorno nell'ospedale, ma se ne sono fatte anche ogni 4 ore nella pratica privata. Nei casi disperati, sono state aumentate l'intensità, la durata e la frequenza. E bene comprendere nel trattamento an · che l' area cardiaca. Da uno studio di 300-!t-00 casi, si ipuò venir" alle concùusioni s eguenti. Nel 97 % Idei casi, la temperatura diminuisce per lisi a 1cominciare dal 20.30 giorno ; diminuisce o scompare quasi sempre la cianosi. Scarsa è idi solito la ,diminuzione della frequenza del polso ; i respiri diminuiscono generalmente di 5 al minuto per la di· minuzione del dolore ed il miglioramento della circolazione. Aumenta la produzione del sudore. mentre il calore 1profondo prodotto affretta la risoluzi one. La mortalità media d ei c a&i osservati è stata del 12,9 %, comprendendovi tutti i tipi della malattia, compreso quello lobare da streptococco. Nei casi in cui la diatermia venne applicata prima del terzo giorno si ebbero due sole morti in tutta la serie. L'ap,p licazione nella pratica privata è ora resa possibile con gli apparecchi portatili che si u5ano con correnti di 75, 110 e 220 v.olts e che costano cir.ca 250 dollari. 1

fil.

Il trattamento delle bronchiettasie. .\lla formazione di cavità bronchiettasiche con, corrono vari elementi morbosi, tra cui 1' accumulo ò ella 5ecrezione, la diminuzione di tono d ella muscolatura dei bronchi, l'ind ebolimento della par ete ò,ell'albero bronchiale. A ciò si aggiungono talora delle azioni meccaniche morbose, rappresentate: sia dagli aumenti di pressione, come accade nei sod'.f erenti di tossi croniche, e in certe profe5sio ni (soffiatori di vetro, suonatori di istrumenti a fiato) ; sia dagli ostacoli alla normale respirazione (ader enze pleu~ riche e indurimento .d,i zone 1polmonari intorno ai bronchi). Considerando quanto precede, si possono trarre vari precetti di indole profilattica, rappresentati fondamentalmente dalle cure da porre alle bronchiti facilmente recidivanti e alle tossi stizzose, nonchè <talla tempe&tiva ap1plicazione di esercizi fisici di rieducazione respiratoria dopo af(ezioni pleuriche. 1


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IL POLICLINICO

La diagnosi precoce delle bronchiettasie è presLe indicazioni dell'astensionA operatoria. sochè impossibile, ed i malati giungono al medico nelle cisti idatidee del polmone. quando queste sono già costituite. Fra i segni precoci sono da annoverare le non F. Dévé (Archives méd. chirur. de l 'appareil rare emottisi, che vanno curate con il Tiiposo, gli rcspiratoire, n. 2, 1926), all'O[pposto dell'opinione oppiacei, il ghiaccio. chirurgica moderna, invariabilmente ed un&ni. Il trattame·n to c11rativo della bronchiettasia co- m.em-ente interventista, ha da molti anni sostestituita rpotrà esseTe efficace solo nei ratissimi nuto che i.I trattamento delle ciJSti ildatidee del· casi ·di 1Corpi estranei nel:l e vie resipiratorie, ri- polmone non deve essere univoco e che vi i>Ono mossi i quali, se il soggetto è giovane, può assinumerosi casi nei. quali !l 'iintel"Vento non è neces. ster5i alla regre55ione progressiva della dilat \· sario, cd altri nei quali l'a'SteJlsione operatoria1deve es.sere la regola. In. .a.Jicuni oasi infatti ' ìa zi.one. In genere, invece, Ila bronchietta;sia resta i nv·a- vomica i:datid·ea naturale è realmente curativa eriata, e sopravvengono complicazioni varie, che merita 1di esseTe rispettata. Se 11.'inefficaice e dannosa puntura terapeutica è una pratica gi'\.16tarichi·edono l'intervento del medico. mente rubìbanrd onata, la vomiirc1a rin1a.ne, in circol'ra tali co,m plicazioni, E. Schott (Deut. Mediz. stanze ben determinate, un rpro·cooso curativo ed Woch., n. 30, 1926), ricorda le infiammazioni dei seni nasali, per infezione lungo i linfati.ci, o per ' efftcace iche legittima l'astensi,one operatoria. , trasporto :dir.etto id i materiale settico. Il primo pro-cesso di guarigione della cisti der Molto frequente ·è poi la bronchite cronica, che polmone, con involuzione siPOntanea asettica, èva trattata con iodio a pi-0cole ·dosi (0.2.5 di 1 K, eatremamente raro: se ne citano pochi esempi. 3 volte al gio'l'no), o oon ta maschera di Kuhn. mentr·e sono frequenti per quelle del .fegato. È Q11ando si stabilisce ['intezi6ne putrida della invece frequente la seconda eventualità di guarigione, ·con l'evacuazione spontan.e a nell'albero· bronchiettasia, si dovrà cereare Idi d.d.mi.nt1ire il secreto, di disinfettarlo, e di togliere l'odore nau- bronchiale. Ora, quale è il valore curativG d1 questa vomica? P er molti, e fra i maggiori , se· seabondo. A tali scopi si somministrerà atropina o belladonna (0.02-0.03 di estratto, 3 volte al gior- la vomtca in qual-che caso porta alla guarigione .. nella maggiocanza dei casi, conduce ad una eYono, in forma ipillolaT-e); si tenteranno le iniezioni luzione pericolosa. endovenose idi. 10 eme. di sol. clor.uro-s01dica al 10 % (SingeT); i&i 1arà inalar.e trementina, creoIntanto, se esaminiamo, caso per caso, le oisti. soto, olio di mirto. dal punto di vi.6ta della loro lo.calizzazione, leIn qualche caso 'Potrà giovare ]'inalazione di , cisti corticali presentano le ipiù sfavorevoli cona'Ma cal'da, come pure la diatermia e l' elioterapia djzioni per la guarigione 51pontanea: •g rande voartificia~e. lume, esiguità della rfistola bronchiale, membraP er allontanare il secreto eooessivo, Gerhardt na maidre volumin osa e consistente, 51Pessore reconsiglia l'espressione manuale T:Ltinica del torace. lativo dell'avventizia, sede frequente nei lobi inRecenteme11te ·è stato usato an.che il neosalvar- feriori, sinfi8i pleurica costante. Esse vanno semsan iper via endovenosa, analogamente a .quanto pre operate. Le cisti centrali sono all'opposto insi fa nella gangrena del polmone. Risultati molto dicate per la guarigione spontanea: a'Pertura prebuoni se ne otterranno quando si compli,c a all' atcoce nell'albero respiratorio, volume modico , avf ezione anc'h e la lues. ventizi.a 5ottiìe e soffice, larga apertura bronSono state anche lodate le iniezioni endotrachiale, retrazione raipida quindi della sacca; l'ocheali di gomenolo (soluzione oleosa a:l 5 %, 10-20 perazione in tali casi è il 1P1iù .~;pesso inutile. Da eme. ogni giorno), come pure le ini.ezioni di men- 11 statistiche a;pprendiamo che su 162 casi di votolo ed eucaliptolo. miche i•datidee spontanee, si ha il 90 % di gua1 o -pneumotorace artificia·1e non corri51Ponderà rigione spontanea. In 11 casi dell'·A. la vomica è quasi mai, per la difficoltà di ottenerlo completo, stata liberatrice. a causa del~e aderenze pleuriche e della rigidità In pr·esenza di una cisti intatta più o meno· delle pareti stesse della caviità bron1chietta.sica. silenziosa, allorch~ questa cisti sarà di piccolo A. tutto ciò dovrà aggiungersi la cura 1dietetica volt1me e situata rpr·o!ondamente nella regione ilae climatica opportuna, specialmente consigliabile re, medici e chirurgi s ono d'accordo: anche se nelle appropriate stazioni di cura. queste cisti provocano emottisi frequenti , e55e I.a cura chirurgica raippresenta un trattamentll vanno rispettate fino a che non divengono acces di sicuro avvenire, e in qualche caso, eseguita da sibili per la loro esteriorizzazione. Ci &i limiterà abili operatori, ha dato i suoi buoni ri 5ultati. a sorvegliare la loro evoluzione. 1

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M. FABERI .

MONTELEO:-. E


[ANNO XXXIII, FASC. 50]

VARIA . I fattori endocrini del carattere. La influenza del sistema endocrino nel deter-

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SEZIONE PRATICA

minismo del carattere individuale ha costituito oggeno di un accurato stu·d io di P ende. In Fran· eia lo ste55o argomento è S't'llldiato da Laig·n elI,avastine che n-e ha trattato in un anticolo co'Inparso su La Presse médicale. T11tte le secrezioni interne possono partecipare alla formazione ed alla · modificazione del carattere, quelle destinate ad eccitare (ormoni da ÒQ~~,eooito), sia quelle destinate a !frenare (ca lont da xciì.co , arresto), com e quelle .cte5tinate a regolare (ormozoni da 0.eµol;ro, regolo). Un eseJDjpio dell'influenza d'un ormone sul carattePe è dato dalla tiroide, che forse è la glan<liula che agisce più direttamente sulla vita psichica, tanto che Brissaud la chiamava la glan0dul a dell'emozione. I O:>asedow:iani e gli ipertiroidei sono emotivi, irrequieti, sono molto variabili di umore, hanno spe&So reazioni ansiose e colleriche talvolta molto violente. Un esempio dell'influenza d'un calone sul ca. rattere è 1dato 1dall' ovaio. Pezard ha trovato che l'iniezione ·di testicolo a ,p olli cui siano asportate le oYaie provoca una tendenza al mascolinismo, cbe non si determina atfatto se si lasciano a posto le ovaie : è evidente che il calone ovari-co ha un'azione frenatrice, impedendo l'azione del1'iniezione te5ticolare. D'altra parte la scomparsa dei caloni ovarici all'epoca ·della m en01Pausa oltre le ben note modificazioni organiche, come la compansa di peli al mento, provoca evi,d enti alter.azioni del carattere; l e donne diventano colle. rtche, acr.i, pèrdono la .g razia e la dolcezza femminile. {Tn esemipi'o 1dell 'infiluenza di un ormozone su1 -carattere .è ·dato ·d all ·~ofisi. Sono noti i disturbi dell'armonia morfolo,g ica e 0p sicologica della pubertà, quali l'acromegalia frusta e la perturbazione del carattere, -che compaiono insieme alle mo·dilficazioni della secrezione ipofisaria in correlazione con lo svilupjpo delle glandule genitali. Questi 5tudi meritano ·d'essere continuati, ma è necessario anzitutto analizzare gli elementi del carattere, del ten1perament.) e della costituzione, che sono qualità ben distinte tra loro. Ciò che domina n el carattere è l'insieme delle qualità reattive dell'indiv.i1duo ' che costituiscono il così . detto comportamento dégli anglo-sassoni. ~ue5to comportamento dipende sopratutto dalla sensibi· lità, dall'affettività e dalla reattività ne11romuscolare, e meno dall'inte~igenza. . Le variazioni ·del carattere, considerato sotto questo punto di vista, ipo&SOno riferir&i essenzial-

mente a due specie di reazioni: reazioni muscolari striate e reaziorti muscolari liscie. Gli ind1vid11i nei quali predominano le prime sono mo tori, attivi; quelli. n ei quali p r edominano le seconde s ono simpatici, emotivi. Queste d·ue specie di reazioni . sono tra lorOI inversamente 1pr01porzionali. P erciò un'.emozion~ Yiolenta, come la collera, diminuisce quando si· estrinseca con una serie ·d i movimenti. Viceversaqn arud o l e mani1festazioni motrici mancano, quando l'individuo trattiene la sua collera, questa~ diventa più intensa, si 6Carica &ul sim'Patico e· può produrre iperturbazioni nell' organismo. KTetschmer ha recentemente cr ed·uto di stabilire rapporti tra certi tipi di carattere e certi tipi morfologici. Questa i dea di relazioni f.i sse tra· costitu zion e e carattere che a prima vista s embrai. dello ste5&So ordine dell'idea dei .fattori endocnni del carattere, ne differisce iprofondamente. I .e secrezioni interne hanno una funzione 1m-portante da una parte sulla m orfologia e dall'altra sul determinismo del .caratter·e. Si ritien e generalmente che il temperamento deriva ·dalla costituzione e il carattere .dal temperamento, ma è ipiù l ogico ammettere che tanto la costituzione che il caratter.e derivano dal tem_.. per am ento. La costituzione è l'espressione morfologica ed\ il carattere l'espressione psicologi~a della formula fisico-chimjca dell'eS6ere, per modo ohe si posso- no stabi.Jire raipporti tra costituzione e c·araitere. Le ricerche di Kretschmer e Wertheimer sulla frequenza delle coincidenze negli stes5i individui di certi tipi morfologici e poicologici sono imrpor· tanti, i1>erchè portano una precisione quasi matematica in una quistione il cui studio è antichissimo e che è alla ·b ase •di tutti i tentativi più o meno esoterici della diagnosi d ei caratteri a mez· zo dell'e&ame esterno del corpo. Ma i fattori che entrano in giuoco nel determinismo .dei tem.rpe• .ramenti e •dei caratteri sono così numerosi e le loro relazioni reciproche sono cosl complesse che bisogna guardarsi da sintesi audaci, che non jpOS· &ono considerare tutti i fattori multi'Pli che fanno varia re il coefficiente reazionale individuale, che ' è i1 principale oggetto della biologia differenziale. 1

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argo.

PUB BLIC AZ IONI PERVENUTECI. P. DE VEc0m. Th e Campaian aga.tinst Tuberc'Ulosis in Italy. - New York, 1926. Lo PHEST'I-SEMIN.ERIO FRANOESOO. I.Ari fogranulomat os-i inguinale subacuta. - Napoli , Tip. dello cc Studium », 1925. · Lo1rENZINI G. Caractères dif fentièls en tre les vitamines des aliments et les vitamùnes isolées. ~Iilano, Typogr~pbie Institut 13iochimique Ital. , 1925.


1768

IL POLICLINICO

NE LLA

ASC..

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P R O11~ ES S I () NALE.

.Medici italiani e conco1·si indiani ed africani. .

[ANNf) XXXIII f

Sopra queste col{n1ne si è spezzata una lancia perche i giovani studenti di lnedicina italiani, dotati di nervi saldi, di volontà ten.aoe e preparati per affront_.are la vita in paesi lontani, imparino in telnpo l'inglese. Non f.ranca la spesa ripetere l'utile morale nazionale ed économica per una e1nigriazione professionale che rigetterebbe buon nome sull' Itali.a: poich~ siamo tutti persuasi cl1e i Medici itali.ani ad altri coefficienti pari si possono bene e lealmente batter e sul campo professionale coi medici di tutti i paesi, dando le prove di sapere, di inwlligenza, Ji laboriosità, che noi sappiamo insite nella stirpe. A riprova di questa utilità e delle poosibilità pratiche è utile offrire documentazioni esatte che dimostrino la possibilità, ripetentesi di tratto in I tratto, non solo di affronta.re 1~ libera professione di medico in paesi 3lppartenenti ai dominions o a11'impero britannico, 1na di trovair e .anche posti fissi . Da alc11nb set;ti111ane (ottobre) il B ritisli medical jour1w·l v.a ripetendo i gran'd i avvisi di due concorsi governativi. ·Uno è un concorso -per l' l ndian nicdical service)· l'altro per il West african mecl ical staff. . Il primo avviso, rigu.arcl.ante il servizio che dipende dall' lndian 11ied>ical service, invita .a concorrere giovani sotto i 32 anni di età con titolo riconosciuto dalle autorità inglesi (è il caso della i.aurea italiana). La carriera an.alo·g a ialla militare ~anzi vera C<'ltrriera, militare poicl1è si tratta di medici con servizio militare) offre varie clausole. Per limitarmi alle principali si nota che il soldo mensile iniziaile è di 500 rupie e 150 di Goprassoldo. Al grado di capitano il soldo è di 750 rupie e 15 sterline di. s0pl'assoldo con ,,r.apidi aumenti. Inoltre dopo sei anni di serviziv si ha una gratificazione di mille sterline e dopo 12 di duemila c:inquecento. Le pen~io11i sono notevoli: dopo 17 anni la pen~ ione è di 400 ster~ine .annue: dopo 27 .anni di 00 sterline. Inoltre vi sono condii.ioni di esercizio privato ~ebbene le opportunità 11on siano molte: vi sono condizioni di licenza lunghe per passaggi di na. . 1.'lgaz1011·s ecc. Per il servizio africano la p·ag.a iniziale è di sterline 660: i p.rimi anni l'aumento a.nnuo è ·d i 30 sterline. Dopo tTe anni si è confermati e l'au111en to annuo è di 40 sterline sino a, 960 sterline: 1ndi dopo le 1000 sterline si hanno .aumenti di 50 s t erline sino a 1150. Inoltre per le promozioni spcciali vi sono indennizzi di 100-260-400 sterline an nue. Le pens ioni vanne dn c30h ..:terlin(' tlopo 16 anni a. 793 dopo 25. Inoltre vi sono premi di anzianità che toccano 72 sterline annue. 1

La carriera lJUÒ portare .al po8to di direttore con un totale di 2200 sterline. Questi pochi dati bastano per Yerif i e.are come le Condizioni filLanO buon e . Si noti che ovunque lo Stato provvede agli alloggi ammobigliati dtt::t!o un rr1o<l.est10 oom110nso annuo; .mentre il vitto qUiaSi ovunque costa meno che in Europ.a, salvo bene inteso il vino. È bene far presente tutto ciò .ai giovani, i quali possono credere a·d 11na. fissazi!one quando 8' ripete di prepararsi alla lotta anche fuori dei con- · fi11i delta patria. Le nostre U nivé.rsità continuano a. riversaire laureati in numero esuberante e sovra la emigrazione professionale dubbi no11 vi possono essere. I gio\ani laUI·eati medici italiani sempre fa.nno onore alla patria. Quindi i più forti e tenaci ten:g.ano bene presenti queste possibilità. Una volta si trova.vano ·medici che andavano al Congo in per1o!di nei quali le malattie 1tropicali .avevano sul serio notevole importanza.. Qui si t r atta di paesi nei q11ali il solo vero pericolo è lia.. . lingua. Color o ohe co1npJ"endono e operano dopo aver compreso forse ri<;orderanno con iriconoscenr,,a, un gior110 queste parole.

E.

B ER.TARKJ.J,J.

N. B. - Nell' Educational Number del Brit. J[ ed. tT or11:rru1l (1 sett. 1926) è riportato uno specchio degli stipendi e dei compensi per i medici n1ilitari e 'dei servizi pubblici di ,t utti i paesi dell'impero inglese. Le tavole e i dati illustrativi possono essere conC)ulta.ti con profitto per verificare Je p ossibilità di collocamento dei giovani medici italiani. Sarà fac:ile scorgere come in molte colonie il trattamento iniziale si .avvicini alle 700 sterline. In ogni ooso è utile segnalare queste tavole per l'esatta oonosoonza di coloro che potessero avervi interesse. (Dal Pensiero- Me dico).

Cronaca del movimento professionale. L'assistenza agli orfani d ei medici morti in guerra Sotto l.a presi den2'a. del gen. n1ed. Della Valle s'è riunito il Comitato per l'assistenza. agli Orfani dei medici morti in guerra. Erano presenti il sen. prof. Simonetta., il dott. Fatichi rappresentante la Corpor.azione sanitaria, il prof. Ilvento rappresentante la C. R. I. e la Direziillle di Sanità Pubblica, il prof. Santamariia del Servizio Sanita.rio della Aeronautica. Dopo un nobile ed elevato discorso del gen. Della V.alle e la relazione finanziaria presentata dal segretario generaJe dott. Federigo Bocchetti, sono state esamin.ate 55 domande ed a. tutti indistintatnente è stato concesso da parte del Comitato il beneficio dell'assistenza che sarà continuati va fino al giorno in cui gli orfani avranno conseguito il titolo di studi superiori. •


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SEZ IONE PRATICA

CONCORSI. PoeT1 vAOANTI.

da.cabile dell'liffi.cio d'Igiene, senza diritti di prelazione. 4) Per ogni notte di servizio sarà corrisposto. al medico un onorario di L. 35 gravato di ricch. mobile, cnmplementare e aissictrrazioni sociali. P er le prestazioni professionali a.i poveri, l 'amministrazione rimborserà - se del caso - lai spesa inco11trata per l'uso di t1n inezzo di trasporto. Le doma11de su carta, da v ollo tla L. Z dirette a S. E. ;il Governatore, saranno presentate iall'Ufficio d'Igiene in vi.a Merulan.a n. 123 non oltre il 31 dicembire p. '' · e dovranno essere corredate. dal certifica.to penale generale, dal ce•rtifioato di residenza -.,el territorio del Governatorato di Roma, noncl1~ dal certificato di iscrizione n el.l 'Ordine dei medici. Ogni concorrente potrà inoltre presentare tutti q11ei titoli e doc111uenti che crederà utilj nei proprii interessi. 1

AGOSTA (Ronia) . - Se.ad . 20 di.e.; vedi fase. 49. AncE (Caserta). - Due co11d.; soald. 31 dic.; età lim. 40 a . ; doc . .a 3 mesi dal 22 nov.; s erv. entro 15 gg. L. 7000 e 5 qu.adr . dee. Ab. 4265 i11 3 condotte. A ùsONIA (Ca.serta.). - Al 20 d.ic. Vedi fase. 49. BERGAMO. Uspeclale ~laguiore . - Due a~sistent; vedi fase . ·19. , cad. 20 dic. CASTIDr.1 Crv1'.C·A (Saler110). - Sca'Ì. 14 gen. L. 7000 e 5 q1.iarlr. dee.; L. 1000 cav. 'fassa. L. 50.10. CH1ETI. R. Pref e,ttura. - Ufficiale sanitario per Guardiagrele e Tocco Oasauria; ab. 11,890 e 5319; L. 5000 (sic); ;titoli ed esami; età mass. 45 a. Docum. all'Ufficio Sanitario non oltre il 31 dic. COSENZA (Reggio Gal.). R. Prefettura. - Uff. san. di Poaola; L. 7000 e 5 quadrienni dee. Scacienza 20 dic. GROTTAMINARDA (tlveUir,o). - Srad. 23 dicembre; L. 6500 (ò'ic); età ~. 45 .a.; tassa L. 50. MANTOVA. ConS'ìglio Ospitaliero. Medico primario dell'Ospedale e del Sanatorio Belfiore; a tutto il 30 dic. ; L. 7500 più c.-v. in L. 1200 e 4 quadrienni dee. ; percentuale tasse di cura. Età mass. 45 a.; 10 a. di lau.r ea. Tassa L. 50. Chiedere . annunzio. OSIMO (.-!ncona ). Proroga 31 dic. Chiedere bando. ROMA. S. P. Q. R. - D·o,rendo proi;rvedersi alla scelta di N . 30 medici per il servizio di pronto socror.so sa.nita.J.·io nottnrno presso le F.armacie convenzionate del Goy·ernator.ato, si comunica: 1) Saranno prese in considerazione le domande dei medici chirurghi che non abbiano oltrepaiS-sato il 30° anno di età e che abbi.ano compiuto un biennio di servizio come assist<'nti medici chirurghi effettivi negli Ospedali riuniti di Roma, ovvero come .assistenti in un I stituto Clinio3' Unive1·sita.rio, •Ovvero -siano inu11iti di titolo equipollente; 2) L'assu11zione in serv1z10 dei sanitari pTescelti 1avver1·à mediante co11tratto di lavol'o per un biennjo . L'Amministrazione si riserva 1a facoltà, a suo giudizio insindacabile, di addive11ire, allo scaidere del biennio, ad eventuali conferme .annua.li in servizio, le qlva.li 11on p-0tran110 essere in ne..c;sun caso superiori al i1umero massimo di tre, restando espressamente esclusa la possibilità di ogni ulteriore ~onferma successi va. 3.) I medici incaricati del servizio 'di pronto soccorso sanitario notturno hanno l'obbligo di prestare servizio un.a notte su tre, nelle farma.cie loro a.ssegn.a te dalle ùre 22 a.Ile 6 durante i mesi da ma.ggio a tutto ottobre e a.a lle 22 alle 7 negli a Itri 1nesi. L' assunzione i11 servizio, !'.assegnazione aJle di' rerse f.a.Tmacie, c.ome pure i trasferimenti dalI '·u n a a ll'altra farmacia sono di c~petenza insin•

SONDRIO . .Manicomio Provinciale. - Medico primario; .a t11tto il 31 dic.; titoli scientifici e pratici; L . 11,000 e 6 quaid.r ienni dee.; c.-v.; .alloggio. Età lim. -!O .a. Tassa L. 50.05. Chiedere ann. Rivolgersi Reale Coromiss1'011e Straordinaria Amn1inistrat.rice del1a Provjncia . Toarno. Ospedale Umberto I. - Aspirante assistente ; nomina pel i927, salvo conf€rma; scad. l& dic. Rivolgersi Gran Magistero dell'Ordine Mauri. z1ano.

(Oonio). - Consor. 4 com.; L. 9000 per ..J.00 pov., a,ddi2ion. L. 5, mezzo tr.asp. L. 700, ambulat. L. 500, uff. san. L. 1100. Scaid. 30 dic. T E HNATE

VITTORIO VENETO (Treviso). - III reparto· scad. 30 di0., ore 18; L. 8000 oltre c.-,-. , L. 2000 ' motocicletta o L. 3500 autovettur·a 5 quinq. decimo. Biennio di s ery. lodevole in osped. o condotta. Età lim. 40 .a.. Ab. 5190 ; pov. c. 1160. La Prefettull"a di Capitanata ha sospeso i oonco1·si banditi con gli "31vvisi 22 .agosto e 16 ottobre c . .a. per la no mina degli ufficiali sanitari di Vieste, Luce1·.a, Pietra Montecorvino , Margherita di Savoia, S. Marco i11 Lamis, Stornara, V-0lturar.a, .Appula, Bicoari, S. Paolo Civitate, Poggimperiale, Volturino, Alberona Candela, Cat.rlantino, Ca.r pino, Cast<·ljnccic dei . auri, Oastelluccio Valmaggiore, Celenz.a Valfortore, Chiuti, M otta )fontecorvino, Ortanova, P eschici, R.odi Ga,r ga nico, ttornarell a , S erraoapriola. 1

(/a bi1ietto de ntistico lfon1a : centrale, avviato, abbisog na 1nedico o dottor·essa, preferibiln1ente con conoscenza lingue straniere, disposti collaborare. criYere: Orlac, Casella 135, Rom.a. ~i\ssumereb besi

dottoressa , anohe non speci.alizza t.a i11 Sto1natologia, residente Roma avente ore dispon1bili c-0adiuva re medico stomatologo titolare Gabinetto Odontoiatrico primaria casa di cura. crivere: _.\chille Mussi, ViaIP Principe Piemonte, 65, Roma . 1


17(0 ( !ONCOltSI A l'HEMI.

r re.nLifJ

Riberi.

La ll. Accademia. di :i\Iedicina di 'forino ap1 e il concorso al 14° premio Riberi, di L. 20,000 co11 1

scadenza al 31 dicentL.1·e 1927, p er un 1.a Yoro scientifico d~ a .rgo1nento app artenente .aJ.le discipline iuediche e che se.gni nn importante progre.sSo nel r.amo dello iSCibile in cui si riferisce . Sono .ammess i ]avori stampati o scritti a m acchina in lingua italiana, latin.a, fra11cese, inglese, tedesca. Quelli stampati d evono esseTe editi dopo il 1920. Qualora il pren1io venisse aggiudic.ato nel un ]a' ' oro scritto, questo verrà sta1npato dall' Autore pri1na che •s cadano due an ni dal co11ferin1ento del pre1nio e l' imp·orio di questo ,·er rà conseg11ato ' l 'i nvio .all'Accademia di un doppio . e.5emsolo dopo plare.

Le(Ja, I taliana contro il pericolo ve1iereo. L ' Istituto Italiano d ' I giene, Previde nza ed Assistenza sociale (via Minghetti, 17, Roma) bandisce un oon~orso a due pren1i stabiliti dalla Lega N az.io11-A.le contro i l pericolo venereo. I premi, di L . 4.500 (oap. nominale del Prestito del Littorio) ciascuno, saranno assegnati all'autor e de] miglior lavoro a g iudizio della Com1nissione esami11atrioe, so.pra i $egue11t i temi: 1\) « La coltura, del treponema (Rassegna. çrit ica e ricerch e sp erimentali) ; 2) (( Guarigione della blenorr.ag1a dell'11omo e del1a d on na. Sopravvivenza e latenza del gonococco H. I la,-ori sal'a.nno inviati in plico postale raccoma11dato al segretario della L ega dott. Vincenzo Mont~sa no via Campo ~I.arzio n. 69, R on1a (120), entro il 31 1'.iicembre 1927, al quale può richiedersi anche copia dell'annunzio di concor so. Platschick ». 11 pren1io Carlo Plat.~chick s.aJ·à assegnato ogni due an11i dalla Feder.azione stomatologica italiana all'.a ut~cr:e del miglior lavoro presentato alla sezione scie11tifica d el Congr esso ge11erale ordi11ario del sodalizio aopra un a.r go111ento di s tretta .attinenza alla disciplina stomatolO'gi.ca. I l p ren1io è stabilito in una somma pari al r eddito biennale del capitale di L . 20,000, detratte le sp~e. La designazione del p.r emio sarà fatta in ocoasione della 6eduta ordinaria del Congresso generale della ~'eder.azione. P otran 110 con correre al premio soltanto autori d1 na.zionalità italiana. I laYori p resent~'l.ti al conco·rso d 0VJ.·anno esser e inediti. Norn10 solite. I Ia.vori dovranno giun<?;ere all ' Associazione almeno u n me.se prin1a della dat.a di convocazione del Congresso. Tl premio sa.rr~ assegnato per la prin1a vco]ta nel Congresso del 1927 (sett~mbre). P er il progr a1nma rivolgersi alla F. S. I. (Bologna. vi.a D'Azegli o, n. 34). Prfln1io cc Carlo

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BORSE DI STUDIO .

Bo1·sa di studio « .4.

z>11>ei·no ».

Il prof. Arrigo P iperno d i Ro1un 11a i~1e · o a dispo izione della Federazione tornatologtca I talian.a, la ;')on1n1a di L. 20,000 perchè- si a de tinata a'd aiutare un gio\ane medico di condizioni economiche disa:g iate, che i11tenda . eg,u1re il cor o

'

biennale 19:26. ~~ di ~1p<.1 C'iali zznzion e i11 odontoiatria p1 e...c:so la R . 'c·uoln di .\J iJa110. I coneorrenti debbono e::, er e cittadin i italiani di condizione econ on1ica d i agiata , 11011 r esidenti a .l\f ilano, laureati in n1edicina e chirurgi.a da i1on oltre due .anni. Devo110 n.ver riportato negli esami universita.r i una media non inferiore ai 24 trentesimi. Devono imveg11arsi di n on esercitare la specialità se n on .a diplon1a di specialista con seguito. P er .altre con rlizioni chiedere .annunzio alla presidenza dèlla F. , I. (B ologna, via D ' .i\zeg lio, 3J).. 1

1

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE . '

L a nuova cati:€'·1ra assegnata l'a11no scorso dal )1inistero alla Facoltà medica di l{oma è stata destinata, con parere conforme dei competenti della Facoltà., al!a SP111ei 0tica n1edica. Il Gover110 ha cJ1iamato a coprir e q11e~-ta 0atteùra col grarlo di ordin.a.rio i l prof. GrusEPPE BASTIANELLI, da molti anni libero docente <li patologia e pri1nario di un p&diglione del Policliniço. Il pro·f. Giuseppe Ba ti anelli ha. o::iltivato fin dalla sua gtovent i1 la ehiinjca e l'a natomia patologica, ha :pubblicato buoni lavori sulla mal.aria, s 'è dedicato a lla net1ropatolog.ia e di r ecente anche alla cardiologi.a ' e Nel dir igere il IX p adiglione de l Policlinico nell'esercizio pratio.'.> egli ha dimo5trato la competenza e la completezza di conoscenze che gli deriv1avano da.I suo tirocin io e ha sapu to accoppiarle a discernimento fi n e e sagace nella cura degli infermi.. L a s ua preparazione è severa d i studi e matura d'esperienza. Ci i)OSSiamo quindi felicitare che sia stato celt-0 .a c oprire la nuova ed i1uportante catte,b·a. E unn nuova forza della Fa col tà, p erchè saprà cont ribnire a dare in1pulso agli studi e a prepa.r.a.re medici con sci del loro uffi cio e tecnicamente be11 atldestrati. Il Co111itato E secutivo del Consiglio dei Govern.ato,r i 'della Lecr.a df'lle Società ·della. C. R.. , n ella o seduta. del 9 lu~io 1926 ha stabilito .che fin•o alla nomina. di un direttor e gen erale permanente Mr. Ern~t P. Piclrnell vioe-p r esid ente del Consiglio dei Governatori e vice-presidente della C. R. •.\.meric·ana è nutor izznto ad esercitare le funzioni di direttore generale della Lega delle C. R. 0

Nostra pubblicazione di ques ti giorni: Prof.

c.

DE V I NCENTI IS

docente di P atologia e Cl·i niea Oculistica. nella. R . Univerairtà di Napoli

M~r-iUfll~

OCULISTIC~

di

ad uso dei Medici pratici e degli Stuc.enti.

Prefazione de' Prof. ARNALDO ANGELUCCI. Un groeiso volume di pa.gg. XVI-622, n·itidam~nte stampato s u ·ca.rta semipatinata, con 25~ cf:ìgui:e in n ero ed a -colori nel teSJto e 8 tavole a colon fuori testo. Il prezzo 1del volume è di L. 6 8 più L. 3 per le spese r- 06tahi di spedizione e Bi può otten ere pag~ndo le L. 7 1 in ù ue rate: la pri ma d~ L. 3 7 ~ub1to e la seconda -di rJ. 3 4 dopo tre m esi d alla prima. 1

Ai nostri abb on a t i disposti a µagarne i l pre!zo subi to in u n a sola volta, i l Man~ ~ l e è ceduto p er sole L. 6 3 fra n co d i p orto a dom1c1ho. Per riceverlo pronta.m ente aJl'nna o a ll'altr,a ?elle end.dette condizioni, inviare Vaglia P oetaile all Editore

LlTlG I POZZI -

ria

~istina,

14 -

ROMA.


IANNO \.XXIll, .FASC. 50)

1ì71

SEZIONE PRATICA

NOTIZIE DIVERSE.

pediatra llell'Ospedale, su l te1ua: patologia della crescenza ».

« Fisiologi.a

e

Lega italiana per la lotta contro il cancro. Il 21 i10.v embre, nella sua sede provvis.:>ria in Roma, si è riunito il Consiglio Direttivo Centrale della Lega ltaliaua JJer Ja lotta contro il caHero. Alla riunione, presieduta. dal sen . .prof. Ales::;an dro Lustig, i11tervennero i vice-pres. proff. Asooli ~1aurizio (Catania) e B.astianeJli Iiaffaele (Roma), il segretario generale prof. Gallenga .Pietro (Roma), i oonsigliel'i proff . Bertolotti Mario (Torino), Belfa11ti erafino (Mila.no), .Luse11a Gustavo .(Ge11ova), Raclaeli Francesco (Genova) e Viola Gia.cinto (Bologna). Bi so110 scusati i proff. Sola,·(} (Sienaj, .E'icher.a. (P.avia) e 1 fan1eni (Bologna). _:\.ssisteva, quale deleg.ato della Direziolle Generale della Sanità Pubblica, l'Ispettore Generale co1nm. dott. ~Iario Collina. Il C. D. ('. ha preso atto dell1.a.ttività SYoltn dalla Leg.a in que.sti due .anni di vita atti;·a e feconda durante i quali ha provveduto alla costituzione 'd i nume1·ose Sezioni Provincia.li e ha stimolato la forn1azione di altre provvede11do .a larg<l p.r opaganda. pre so i 1uedici e presso il pubblico, inoor.aggi.aI1do alliresì, con inezzi finanzia.ri, il perfezio11amento dei centri di accertamento per Lt d~agnosi p reoooe dP.l cancro . Il vice-pres. prof. R. Ila.stia.11elli ha letto I.a su.a i·e1azione su1l'i111porta11te Congresso an1ericano tenutosi ia N e\v York nel settembre u. s. e il C. D. C. <lella Lega ne deliberò la stamp.a. Fu approvato il nuovo Stat11to della Lega, seoondo le norme staibilite d.al Consiglio di Stato p~r la erezio11e della Lega i11 Ente Morale come pure è stato aippr<: ,~ato il Regolamento organico per la gestione .amministrativa delPE11te. Dopo aYer deliberato sopr.a vari argo1nenti p osti all'ordine del .gior110 dalla Presiden~a, fu stabilito, a voti una11ilni. di indire entro il 1927 a Mila.n o una riunione di tutti gli E11ti , I stitut i, Ospedali eco. che s' i11 t,e1res.sano del proble?1na del ca11cro, co1npresi quelli cJ1e non aderirono a Il.a L1ega, preoisan -::l o altresì ],o .c: .c opo cli tale rin11ione nazio11ale. Il C. D. C. ha i11fine deliberato di espri1ncre un Yoto di pla11so e ltn caldo ringrazia1nento a S. E. il Ca.po del Gover110, al ~1inist110 · . E. Fedetzoni e al Direttore Generale della Sanità Pubblica. Nob. dott. M essea, per i recenti provvrdimenti pre. i dal Qo,·erno N azio11ale a f.avore della lotta contro questo flagello umano.

Inaugurazione di anni accademici. A Torino il prof. Corti 11a tenuto il discor o inau,gurale sul tema: '< Un sicuro JJriniato italia-

no: generazio11e spontanea e dottrina ·p ar·assitaria <lei miort·bi » L '.an110 accadf·n1ico della Scuola pr.atica di inediciua. di Fon~ione Minicl1 a Venezia si è inaugurato, preseati il prefetto, il sen. Giordano e altre a11orità, co11 discor i del prof. Casagrandi, preside della Facoltà l\fedica. di PadoT".a, e del prof. Ligoriio, direttore dell ' Osperlale Civile; tenne il di. <'Or o innug11rale il prof. Giorgi , prima1·io

Corsi di perfezionamento in igiene. Un corso bimestrale si terr4 nel R. I stituto d'Igiene O.i Roma, a partire dal 12 ge11naio. 1\-fodalità consuete. Tasse co111plessive L. 395.50, di cui 300 .all'atto dell' iscrizione (da Yersare a.I Banco Santo Spirito). Le iscrizioni possono raggiungere il numero di 120 ; si ricevono ino .all'll gennaio. Un oorso· trimest~·.ale avrà luogo nel R. I stituto d ' I giene di Torino a piart.ire dal 3 ge1111aio p er aspiranti a ufficiali sanitari e in genere alla carriera sanitari.a governatiYa, provinciale e comu11 ale llivol'gersi all'ufficio clelJ'Economato, Palazzo della R. Università. L~ isC'rizioni si chiudono il 20 dicembre.

Corso di perfezionamento in medicina legaJe e delle assicurazioni sociali . Sono aperte presso la Segreteria della R. UniYersità. di Genov.a (Via Balbi, 5) le iscrizioni al Corso di perfezionamento in M edicina legale e delle ..\.ssicw·az.~oni sociali per i 1auxeati in medi cin a e chir urgia aspir-antL al ldiplo1n.a di special1zzazio11e. Tassa d 'is~r izio11e· L . 200. .La domanrln d.e,re l'ontenere cog11ome, i101ne, pate1·nità, residenza e domicilio dell' .as,i pirante, e deve essere corredata del ce.rtifioato di laurea. Per altri schiariment i riYolgel'si al R. Istitt1to di l\fedicina legale, Via A. Bertani, 5, Genova)·. Le iEcrizioni, in numeTo limitato, restan10 aperte . ino .al 31 dicembre c. a.

Corsi internazionali di

perfezi oname~to.

Alla Fa.coltà Medica di 'rienna si terr.anno un corso di neurologia e psichiatria , con speciale riguardo ,alla. terapia,, dal 7 al 20 febbraio; ed un corso s11lJ.a tf'r~pia m0derna, dal 4 al 9 luglio. \ ' i prenderà. parte u11 ingente i1umero d'jnsegnant i. Chiedere il pro·gu.·.a.i11ma al dott. A. J(.ro-J1feld , Porzellangasse 22, '\\Tien IX. Avranno iè1.nche luogo corsi speciali, in vari ra1ni <lella 1nedicina. Iscrizioni pre..sso il K11r b'iirJ der 'Vi cner 111edizinischE>n Fakultat~ chosse1ga e 22, \Vien VIII. Il Comune di :F'r.an zen bad h a org.anizzato due corsi internazionali 8pecial1, per malattie gineoo.. logiche e per oairdiop.atie, durante il n1e e di maggio 1927. Rivolgersi allo : Ob1na11 des arztliql1en , ...ereines in Franzensbaki (Cz.eooslov.accl1ia). •

Scnola superiore di educazione flslca. Pr€SSO la R. {'Hi,rersità di Bolog11n è istjtuita una Scuola Superiore di E{lucazione fisica

a.ggregata alla Ji'acolt.à di 1V1cdicina e Chj rt1.rgia. Essa ha per fine, o::>me è detto i1el primo c·apitolo dello Statuto, « di pro1nuovere il progrPsso delJ.a Sc1enza. della F.dnoazione fisica e di fornire la cultura necessH ria ner l'insegnamento della stessa nelle ~cu ole medie e superiori, confer endo al ter1nine del corso il <liplon1a di abiljtazione all 'i nseg11a.mento dell' EducazionC' fi ica n. l propone 1

1


1772 •

::. POLICLINICO

inoltre: a) di i111partire corsi speciali d'Istruzione e pre.pa1·a2)io11e per determi11ate oar1·iere, uffici o professioni inerenti alla Educazione fisica rilasciando a1 termine dei corsi stessi oertifucati o brevetti; b) idi off,rire a.gli studenti univ.ersitai·i e delle souole superiori oi:>portunità di 0011oscere e p1·atioare r.azionalmente gli esercizi ginnastici e .sportivi .ai firJi del1a loro personale educazione fisica e m•or.ale. È diretta dal prof. D. Ottolengh i.

Seuola internsizionale per le infermiere. A · Manchester Square, in un quieto angolo nel cuore di Londra, la Le.ga delle· Società di Croce Rossa ha is tituito una Scuola internazionale di perfezioname-nto per le infermiere di tutto il mondo e in questa scuola conven·g ono, da tutti i centri europei e da tutti i paesi d'oltre mare, le dionne ,~otate iall' aJt~inl a missio11e di ,~istere gl'infermi . Ogni Croce Rossa na~i!onale invia u.na sua r.apprese11tante e quest'anno 18 sono le ahlieve di origine diversa: un' itali.aJlia, tre 1austri'3iehe, tre inglesi, un'americana, una bul~;ra, una tedesca, un'indiana, una lituana, una ungherese, una cekoslovacoa, un·a i sl.andese, una polacca, una Sud africana, un a finlandese, tutte unite in un solo fervore pe1· il bene dei propri simili sen~a distinzione di r azza e di . pensiero I I locali Idi questa scuola-convitto sono confor te,roli, ridenti e ~umi­ nosi. Vi oono sala. d~ studio, biblioteca, salotto e ancora stanze di ufficio e di diTez.ione, }.a sa1a da pranzo e tutti ~ servizi di cucina, dispensa e guardaroba che posso no dirsi veri miracoli di !Qd-!dine, n ettezza e praticità. 1

Corso ufficiale della Croce Rossa Italiana per l'assistenza all'infanzia. L a. Presidenza dell' Opera per l'Assistenza alla Maternità ed .all'Infanzia ha dato alla ·Di•r ezione gener.aile dBlla. Croce Rossa Italia.na l'incarico di organizzare il corso ufficiale di Assist enza .all'Inf.anzia p er i laureati di medicina e chirurgia, che l ' Opera stessa tiene in R.oma.. L a Croce Rossa Italiana pertanto non attue1·à nel p~ossimo .anno 1927 i consueti corsi di A5Sistenza all'Infa.n zia, che si ripeteva.no ogni .anno nel Preventmio ·p er Lattanti <e E. M.a raini », ma lla posto questo l stituto e tutta ].a. sua attività a disposizione dell'Opera N.aziona.le per attua.re il c·orso uffic~ale predetto. · L ' incarico della organi2za.zione è stato .affidàto .al direttore del Preventorio prof. F. Valagu~a che 11a diretto tt1tti i corsi preceden~i itenuti dall.a

C. R,. I.

Centenario di Laennec. Come abbiamo 1a nnunziat-0, le cerimonie commemorative si svolgeranno con gr.ande solennità dal 13 al 15 dicembre, in Parigi (Accademia di Medicin n, Sorbo11.a, Ospedale della Ohairité, Ospedale La én nec. Ospedale NeckeT, Is tituto , Pasteur, )ifll.Se? Cnrn avale t , l\{unicipio) ; un1a escurs.ione è organizz.ats a N antes e a Quimper. Il prof. Vittori.a À.\ coli r. stato 111-vitato .a far parte del Co111it~to. R a.p prese11ter3 !1ll<' onornnze il Go,erno,

(ANNO

XXXIII

FASC

5-0J

la Facoltà medi<:.a, l ' Aocademia medica di Ro111a e la So0ietà di medicina int€r11.a.

Interscambi colturali. Il prof. Friedrich von Muller, clinico medico di Monaioo, ha tenuto ali.a •« Mayo Fondation » in Rochester (Stati Uniti) una serie di conferenze sui temi: « Gozzo », « Gotta», cc Nefrite», « Enoef.alite », durante la. settimana ohiusasi il 30 settembre u. s . L a st essa fondazione ha invitato il prof. Oscai~ Gans, della Cli1lica dermatologie-a di Heidelberg, a tenere colà durante i l semestre i11vernale un ciolo '.di conferenze sulla « istologi.a delle malattie cutanee» . · (Forsch·unoen u . Fortsçhritte, 1 ott. 1926).

Nel giornalismo sanitarJo. La. « _R ivista I tali ana. di ActinologLa. », organo ufficiale deill' Associazione . Ultr.avioletta I talian.a., viene pubblicata .a cura del dott. Fei·mo Masoherpia, oon l.a collaborazione di '\].no scelto Comitato rediaZÌ!onale; il primo f.asoicolo rooa .llavori originali di E . Centanni, R. Porcelli, O. Coniglio, F . Masoherpa, una biografia dello Sciiascia, numerose reoensicmi e informazioni varie. La redazione h& sede .a J\ilil.a.no (17), via Boccaccio 16; l'amminist1~a.zioine ia Como, Lungo Lario Trento 31. e<

La Fiacco1a », diretta d.al prof. A. Breccia

dell'università <li (i.enov~, compie una fervida a.z ione ian.ti.itubercol.are e di difesa sooiale sanitari.a, e si propone dj, essere un org,-ano f.attivo per la lotta contro la tubercolosi peJ. miglioramento della perSO!Dalità uman.a.. Auguri:.

Conferenza. A una seduta dell'« Associazione dei l\{edici Italiian~ in America», tenuta pres.50 l'Accademia di Medicina d~ New York (103rd Street & 5th Avenue) il 19 novembre, il dott. V.inoenzo GrOSSli ha svolto il tema «La cura chirurgica dell' ulcera. gA.strica ». L'Associazione ò presieduta ~'lr G. Previtali; ne è segreta.rio P . F. ~t\..moo-oso (315 Eat 116th St.,. Ne~v York).

Per il nuovo Ospedale Maggiore. Il Consiglio dell'Ospedale Ma.gmio.re di Milano ha bandito il concorso nazionaJe p er il progetto del nuovo Ospedale Maggiore, che dovrà sorgere nelle immediate vicinanze di via Gr.aziano Imperatore, ialla sinistr.a, press'ia poco, di Pr.ato Centenairo (nord \della città). Il concorso scade alle ore 16 del 30 giugno 1927. Agli autori dei progetti, che ~aranno dalla Con1missj one dichiarati meritevoli di premioJ verranno assegnati, oltre al rimborso delle spese, tre premi , uno di L. 100,000, il secondo di 70,000 ed un terzo di L. 50,000. . Agli .al1tori dei dieci progetti cla&ificati primi nella graduatoria di merito, sa.rà assegnato un rimborso di spese n~lla misura fin d'o~a fissata e j ndi,isibile, rii L : 10~ 000.


.[ ..\NNO

XXXIII,

.FASC.

50 J

SEZIONE PRATIC.-\

L 'area disponibile per sviluppare il progetto -del n uovo Ospedale Maggiore ha una superficie totale di mq. 328,000 circa. TI progetto dovrà ris p ecch iaxe i concetti più modernamente accettati .e J.'iconosciuti in fatto di costruzioni e ordinamenti osp itaJieri. L'o.9pedale dovrà essere oapaiee complessivamente .di n. 1500 letti . enza ulteriore ampliamento. Si può richiedere bando di concorso a l Consiglio degli I stituti Ospitali eri di !\1ila.no, via Ospe.dale, n . 5.

Per un tubercolosario in Bolivia. Il M·n nioipio di La Pa.z ha sta112)iato 100.000 bolivianos (oltre 2 milioni di lire it.) per la co-strll2Jione di un ospedale p er tubercolotici, che sarà annesso all'Ospedale Mira.flores ; sara ripartito i11 tre sezio11i: maschi, femmine e fanciulli.

Istituto di cardiologia a Rio Janerio. :E: stato inaugurato nel centro dell.a città di Rio <le Janeiro un « I stituto Clinico di Cardiologia n ; occt1pa un edifizio i1uovo, con istallazioni .apposit,amente preparate. E diretto dai dottori Pedro ·d.a Cunha., Genival Lonclres, Mucioo de Senna, C.a.ssatro Aranjo e B . Sicuprir.a. ~ diviso in due grandi reparti: 'diagnostico e terapeutico. (llolha Méàica, 1 n ov . 1926).

tn onore di Pavlow. L ' Accademia delle Scienze russa prepara una <:.erimonia in onore 'd el prof. J. P. Pavlow, per celebrare il · 25° anni,·ersario dell'annunzio dei riflessi condiziona.ti.

Infortuni di sanitari. I l prof. Erich Opitz, direttore della Clinica ginecologica dell'U11iversità di Friburgo, in Ba·vier·a, è rimasto ucciso per un accidente .a.utomQbilistico, il 13 settembre. I l 'dott. F. I{rom~ke, libero docente e a.it1to alla Clinica Medie.a. dell'Università di ~'.fi.in;:,ter, è rimasto ucciso per un .a-ccidente di bic: .eletta ; contava appena 33 anni. Il prof. E. Krompecher, direttore dell'Istituto di anatomia patologica di Budapest, colpito da una malattia da lt1i giudicata gra,~e , si è ucciso buttandosi da una finestra. Il dott. G. Rioux di Bordeaux è 111orto di t1na setticemia fulminante contr.atta ferendosi lievemente i1ell' applicare una mediazione a un bambino ricoverato 11ella sua corsia. Il 'dott. Vi ttorio Bolugani, di 37 anni, medico condotto .a Olgi11.ate (Como), è stato fatto segno a n1inacce - con colpi di rivoltella e con t1n pugnale - da p.a.r te di tre individui i quali sotto pretesto dell'assistenza ad un sinistrato, lo portaron·o in .auto1uobile, in oon1pagnia col figlio, sulla straida provinciale e poi lo abbandonarono in aperta campagna; la sotto-prefettura di Lecco ha aperto un'inchiesta.

1773

Assistente farmacista condannato per vendita di sublimato renza ricetta. Il TribunaJe di Mantova, dopo .ampio dibattito, ha ritenuto oolpevole l'assistente farmacista Felice Fra.ini, di . i\ cquanegra sul Ohiiese, e lo ha condannato a tre mesi di reclusione e a mille lire di multa, per v-endita di sublimato oorrOSli.vo senza. riootta.; ha assolto il titola.re del1a farmacia dott. Paolo Agostini per insufficienza di prolre-. Il sublimato era. stato usato da u na signorina di Mantova, .a scopo suicidn., con esito letale. Il Fr.aini ha interposto ia:ppello.

Misure profilattiche contro il tifo. L'Ufficio Stampa del Capo del Gover110 comu. n1ca: « In alcw1 i Co1nurri della Provincia di Roma e particolarmente in quelli di Albano, Arriccia e Genzano, si sono manifestati nu1nerosi casi di febbre tjfoide. Il fatto ha richiamato fin dall'inizio l' attenzione del Capo del Governo, l\rlinistro p er l'Interno, per disposizione del quale sono state subito adottate le necessarie misure profilattiche mettenldo a di~p1osizi~ne dei Comuni più colpiti perso1i.ale medico e di assistenza nonchè materi,a le ~anitario e di aiTedo per amplial'e i locali di isola1nen to e gli Ospedali. « I l Ca.p o del Governo ha disposto che la lotta i11trapresa sia continuata con ogni energia e pr,o ntezza ed all'11opo sono in corso .altri provvedimenti per ii1tegrare l'organizzazione dei mezzi profiJattici ».

Misure profilattiche contro la rabbia. L 'Alto Commissario per Napoli ha preso seri provvedimenti per infrena r e il contagio della rabbia: sia ,relativi a\ cani cl1e, più che essere urcisi come comunemente si pratica, van.nv vc1tv11rati e sorv.egliati; sia riguarda11ti i pazienti, che devono inizi.are la cura st1bito , prima che nel cane sia stata .accertata la malattia, se si voglionr a Yere i migliori risultati.

Contro il co1nmereio degli stupefacenti. L 'on. Lando F erretti ave,ra interrog.ato il mini.. tro dell'interno sull'opportunità di attuare misure più severe contro il commercio clandestino degli stupefacenti, di promuovere intese ~nterna­ zionali e di creare una polizia speciale per la repressione di tale con1mercio. Il sotto-segretario on. 'l'eruzzi ;ri pose dando assicurazioni sull'intensificazione delle misure repressi,7.e e informando che è i:n studio l' adozio11e di un modulo unico per ]a. segnalazione e individuazione degli spaccia.tori, f r a. le diverse Polizie - concorclato con la Segreteria Generale della ocietà delle Nazioni. Dichiara inoppoir tuna i ·istituzione di, una polizia speciale.

Per l'obbligatorietà della vaccinazione antitifi.ea. Cheron, Merlin e Gallet hanno presentata alla presidenza del Senato Francese JJ.na proposta di legge intesa a rendere obbligatoria la vaccina-


li74

IL POLICLINif.O

zione a11titifica. La propo ta è inotivata 'd alla considerazio11e che La mortalità in Francia si n1antiene pii1 alta che in altre nazioni oivili, e c:he ad essa e ;ntribuisce molto il tifo.

L'ang ina pectoris tra I giovani. L'Ufficio Sa11itario dello Stato di J 01va ha comp iuto u11' iuchie~t.. a sulle morti da cardiopatie i1el ] 925, con rigu nrdo alle età ed ai sessi . Importa· nota1·e ehe è registrata una morte da .angina pectJOri nel gruppo di 5 .a. 9 anni, l1na. nél gruppo 10-14 anni, una nel gruppo 20-24 a11ni.

Per gli orfani di guerra anormali psichici. Le Patronesse dell'Opera Nazionale Orfani di Guerra ~i\.1101m.ali Psichici, l1a11no tenuto un·a im1)ortante rinnio11e, ripre11dendo co11 ri11novato ent11sias1no la loro azione così alta1nente benefica Yerso i figli più infelici di colo1'0 cl1e ii11molarono la \ita per re11dere più grande la n ostra bella Patri.a.

Disciplina. dello specialismo in Germania. Il << Co1nitato N.azion.a]e per Medici e Casseì\[alati », che regola i.i1 Germania i rapporti tra i in edici e le società di a sicurazione co·n tro le 1nalattie, ha emanato delle norm.e cl1e disciplin.ano l 'use> dcl tern1i11e « Facharzt » o specialista. i richiede p revalente1nente che si si.a trascorso 11n congruo periodo di ten1po (3-6 anni) in istitl1zio11i snecializznte a11che se no11 u11iversitarie, ' anche se a titolo di assistentato Yolontario; i periodi durante i quali si è stati impegnati in ambulatori o 111 gabinetti di con.sltltazione Yengono ' ' al11tati metà.

Farmacopea turca. ~

allo studio una legge per l ' istituzione di una Co1nmissione che dovrà provvedere all.a compilazione. d e11 n. F arn:i acopea 'Turca. La Oomm issio11e dovrà Tiu11irsi ogni cinque anni allo scopo di addiYe11ire alle necessa.r ie mo'd i' . ficazionj , el11.~ verran:io i)ubblicate nella f orma d1 s111)plen1enti.

[ANNO XXXIll

FA$C

50)

. Ospedale per negri In America. Un Osipe<:lale d esti11ato es<;lusii·amente a 11egri sorgerà prossi1namentc a Baltin1ora; porterà il nome di Ospedale , -ittoria; sarà diretto dal dott . .John M . T . Finney, del ,fohns H opkins Hoc;pital; tutto il oorpo sanitario sarà di razza negra. Si è spento il prof. PAOLO POSTE:JIPSKI, cl1e per lu11ghi .a µni diresse l' Ospedale di San Giaco1no in Ro1na e fn u11 op eratore .abilissimo e s agace. . Ne 1p.arlere1no più an1piame11te in u11 prossimo f ascicol10. mo1·to iJ prof. GIORGIO T.tllBlERGE, c:he p er ruolti a11ni diresse i r epariti di dermato-Yenereolo·g ia d egli Ospedale della Pitié, Broca e Saint Louis a Parigi ; fu a lungo direttore .anche degli '< Annale.s de Dermatologie». Ha compiuto studi apprez~ati Ei ulle dermatiti artifici.a.li sulle derma' titi di guerra, sulla scabbia del gatto, ecc. Tuttor.a fa test.) il uo libro <( ifilide e cleontologia ». È

R. Il 24 nov. è moir to i1npro vvis.a.1nente a Pavia il :se11. p.r of. Ttoberto Rampoldi, insigne oculista. Era nato .a Bregna110 (Co1no), il 28 noven1bre 1850. Per circa un quarantennio t e11ne la cattedra di o<:ulistic.a nell'l~ i1i ,·ersità di Pavia . E di Pavia egli aveva fatto la sua patria adottiva: di essa fu deputato aJ Parlamento per 28 anni, lungo otto I . egislature; milita ndo ne] partito radica.le. E ra stato eletto senatore nell'ottobre 1919. Occ11pò numero~e e importanti cariche sia nell'am1ninistr.aziGDe della città, che 'della Provincia di Pavia. Fu anche preside11te dell' Associazi·one dei Medici e condirettore degli « Annali di Ofta.l mologia » . Alcuni me i or sono donò, in unione alla consnrte signo.r a ~I.aria :\iianzoli, L. 200.000 a.Ila Università di Pavia per la fondazione di quattro borse di studio. Fece p.arecchie pubblicazioni dì or"line scientifico. C. S. 0

Indice alfabetico per materie. J>ag. 1757 Bibliografia )) 1765 Bronchi ettasie: tra tta n1en to )) 1767 CaratlierP: fattori endocrini Cisti idatidee del poln1011e: inclicazioni )) 1766 dell'astensione operatoria

)) ( 'ronaca d el movi1nento professirJnn.le Cute: fotojpersensibilità di origine in-

1768

)) ))

1750 1763

))

1768

))

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))

1759

nero-secretoria Emottisi 11on tnberc:olari Jl ed i ci i.tuliani e cori co7·si ?tel.le Indie

e in .'1.frica . Nefrite ac11ta dell'infanzia o. .tetricia (' gineC'ologia: comunicazioni . vnr1e .

P ertosse e tubercolosi . P aJ . 1763 )) 1763 Ple111-.itici: avvenire e trattn1nento Pne11monite: trattnn1e11to c·on la cli a· termia » 1765 Pneumo11ite : trattamento con tiroidina e permang anato di potassio . n 1765 Porpore pri111iti'e: le cosidette n 1749 PruTito : cause, effetti e trattamento n 1755 Rachianestesia e .azotemia . » 1754 Sarcoma: mer-canismo di formazione » 1752 Tuber colosi : cnr.a ron aurotioso]f.ato di sodio (sacnocrisina ) » 1743 1"ubercolosi polmonare: radioterapia » 1764 Tubercolosi polmonare: rivnl iflne » 176.i Xantocromia cutane.a . » 1757

011lttJ di proprleta rlaervetl. - É vietata la ri711·od..ueione d1 lavori pubblicati nel .,OltCLINtCO e la pubblieazUm.~ d..ei sunti di 4'8sf sema eltnnu la fonU.

Stab. Tipo-Litografico Armani.

V . AscOLI, Red. resp.


Roma, 20 Dicembre 1926

Fase. 51

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONg PRATICA REDATTORE

CAPO:

PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Osservazioni cliniche : Q . d·i Marzio: ,Sul1a •< retinite gli·cem·ioa » associata a iperglicemia -0 ivoglicemi<a. Contributç> all a cc ein.droone ipoglicemi>C>a n . Dalla pratica corrente : F. Repaci : Il problema del1'.aneetesi,a nella pratica i:irivata. .Apparecchi e strumenti nuovi : F. Pa,r-0d·i : Compaeao esplora1tore del del'>mogirafiemo. !Commenti : E . M. : Il trattamento oh.iru.irgico della tubercolosi -polme>nare secondo il m etodo di Leotta. F a.rodi, : Appunti in ma.rgine al recente Oong.r esso della Sezione Scientifica di Milano per la lotta .contro la tuibencoloe:i. 'Qu!!Stioni del giorno : _.\. Filippini: Vaiooin.a zi-0ne jen1J1e.. r1aua e malattie nervose. (E.ncefalo-mieli.te e demenza rp.aTa.litica). Sunti' e rassegne : ORGANI DIGERENT I: Schindtler: Natura e tJrattamento del ca,rdioStpru:;mo. - Desm,airest : I dolor i tora.cici ·n ell'ulcera duodenale P.erforata. - ORGt\ NJ DE LLA RES PIRAZIONE: Bo laffi: Manifeetaz.i-On·i p leuriohe e polmonari nel .corso della febbre di Malta. - Aree: l'ora.cotomia oon 1pJeura libera pre vil.-0 pneumotoraice .artdi·i>Ci.ale. - MALATTIE A EZI OLOGI A SCONOSCIU· TA : H. Silver e A. LindlbJom: Un easo di 3dlliloidoeii ge.. n erale senz.a, icausa. ·determtiruaib-ile (cosiddett?... a1miloidosi idiopatica).

Cenni bibtiografici. Accademie, Società mediche, Congressi : R . .A.ccademia Medica idi Roma. Appun.t i pe~ i.I m~dico pratico : C ASIS'l'JCA E T]j1RAP1A: Coru;'l~eraz1on1 sulla patogen-esi e -cur.a del diabete. -:- Azione , della tlri'P&ina e d.ell'a.milopsina sull'in1s11· 11.na. -. L effet~ ~ella lruce solare sul contenuto in v.1~a~tu1n,a, A dell 0110 di fegato. La ~ura 1della rach1t1de oc;>n gl·i alimenti irxaidiam. - Il nutrimento d~l brumb1no. - P.ropirietà nutritive del eu~oo d'arancio. - A vvelenamen:to f am.i igliare da piombo. - POSTA DEG~I ABBONATI. VARIA : I·l p.roblema della detel'min az.I<:me del 6€660. Politica .sani~ar~a e giurisprudenza : G. Selvagigi: Controvel"S1e g1Ul'lldiohe. Ne.Ila. vita prof~s.sionale : Con-0o;rst - N 01m jne, promo?.J.oru ed ornor1fi-cenz.e. Biograf ie : G. Ming-azzini: Emil Kra-pelin. Nostre corrispondenze : G. Tr,i,podi : Tfna visita all'Ospedale Ga;r.i baldi di Melito PoTto Salvo. Notizie diverse. Rassegina della stampa medica. Indice alfabetico oer m~terie.

OSSERVAZIONI CLINICHE.

bete stesso, gli essu dati dalla neifrite concomitante. Tala opinione non risulta p.e rò perfettam ente co11fcrmata dalle osservazion i d ell'On:frav il quale si è oc·cupato di studiare in numerosi diabetici la funzion aJlità renale e la tensione arteriosa e, se ha con statato che la maggior parte dei diabetici con Tetinite sono degli ipertesl 'vascolari o 11anno delle alterazioni ,d ella funzionalità renale, tuttavia ha constatato anche che la retinite può truvarsi tanto in diabetici con ten$jOne arterio•s a normale, qu anto in diabetici con lntegrità del filtro r enale (25 %). Tal e ·divergenza di opinioni possiamo facil1ne11te spieg·arla se si pensa che tuttora sono scarse le cor1oscen ze etiologiche e pato,g enetiche ciel diabete stess0. Noi s appiamo infatti che il diabete non è che und. sindrome di ipergl:iicemia. Se la riduciamo a questa sola sindrome, si 11a Ja forma così detta solitaria del diabete, ma sp,esso riltr i ~is turbi •si sogliono associare a questa sindrome, onde i 1disturbi nutritiVi nei diabetici n on ·~onsistono c;olan1ente in una alterazione dell'uti1izzazione del glu ~os io , ma anche in un disturbo d·ell'11tilizzazione nei grassi, delle sostanze pToteiclle, della escrezi o11e delì'acido uri·co, ecc., disturbi questi ~he oggi vengono coniSiderati non dipendenti dal diabete, ma ad esso associati e prodotti forse dalla stessa cau sa. l\la quali le cause di questo alterato ricambio degli idTati di carbonio n ei tessuti? Noi sappiamo

1

Sulla '' retinite glicemica ,, :associata a iperglicemia o ipoglicemia. Contributo alla " sindrome ipoglicemica,: Pr·Of. QUIRINO DI MARZIO 'Docen te di Clinica o,culistica della R. Università di Roma. Nonostante vaTi autori si siano occupati d ella T·etinite diabetica, pure la patogen esi di essa non -è stata sufficientemente ·c hiarita, tanto ohe numerosi sono ancora i ip unti su cui esiste noteviole dtverge11za di opinion'i, anzi alcuni 1discutono sulla reale esisten za della rietinite diabetica. Mentre infatti alcuni .sostengono eh.e· le lesioni retiniche n el diabete trovano il 1oro fattore causale nella gliicosuria, vi sono altri inv-ece per i quali solo il ·sopraggiunger e di alterazioni d el filtro renale è ·capace dl produrre la retinite puntata nel diabete. Soste111tori deJlla prima teoria son o Galezowsclci, l)odd, Lagrange, Hirs chberg; della se-conda De \Vecker, Dianoux, Morax, Beauvieux e p.esne. Beauvieux e Pesne pensano che le chiazze emorragiche s iano sotto ia dipendenza della glicosuria, rnentre le c hiazze bianche sarebbero l'in·dice di un deftcit renale. La r.etinite dei diabetici -sar ebbe perciò una for,m a rrlista : le lesioni vasoolari e le emorragie dipenderebbero dal dia1

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1

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1778

IL POLICLINICO

per esperienze ormai classiche c he il pancreas produce qualche cosa (insulina) che è necessaria, . a11zi fonclamentaìe per !l'utillzzazione del glucosio n ell'organismo: siccom e iJ tasso del ·g luc-0sio nel sangue resta fisso malgrado il 1c·o nsumo d.ello zucchero, bisogna am1nettere che l'insulina interven g·a in questa regoli.azione in modo ch·e ·deibl>a esserci, coma dice Ambar.d, un rapporto tra il tasso del glucosio e quello della insulina nel sangue, tra Ja glicemia e l'insulinem1a; n oi però non siamo ~ n grado, con gl i attuali mezzi di indagine , di rr1isurare ja insulinemia. L'alterato ricambio d el glucosio è, d 'altro canto, un disturbo· nutritivo molto frequente nelle malattie, eif.3endo la gli-cosuria stata riscontrata n elle affezioni 1del f egato , n elle .p.anc ceatiti cronicl1G, in mala.ttie ac·u te, nelle nefriti, in aff€zioni delle glan.dole a secrezione interna e dopo iniezioni di adre11alina o di estratto ·p ituitario. I l diabete dunque noi doib bjamo considerarlo, ·secondo dice A-chard, non come u n a malattia, ma com e un (( distunbo nutritivo che può manifestarsi nel corso di 1diverse malatti.e, una sindrome <jOmune a .diversi stati morbç>sj, una sindTome che può essere prodotta da rna!lattie etiologicamente differenti ». Si può con cepire che, come per o.g ni disturbo di nutrizione, la utilizzazione del .g luoosio pos.5a essere alterata p-er eccesso o per difetto. :Ma, mentre l'importanza della iperglicemia è stata riconosciuta 1da tanto ten1po, solo dopo la introduzione del trattan1ento insulinico n e.l d]abete l'attenzion-e è stata n1ag·giormente ·diretta verso la ipoglice1nia. Era stata descritta, in casi di diis trofia adiposo-genit.ale, una attitudine eccessiva alla utilizzazione del glucosio : nella Malattia di Ad1diso11 ·l 'ipoglice1nili è stata n otata dal Porges, 1dal Bernstein, dal P ollak. Falta, Viola e .P ende hanno insistito Sll queis to aumento ,di tclleranza che si accoinpagna ad ipoglicemia. Anche nelJ>ipotiroidisn10 è s1.ato notato spesso un basso valore dello zu ocl1P.ro n el sa11gue, i11entre quale.ne altra volta è stata. n otata i·p.erglicernia. Ma tali ·casi sono abbaista n za rari € solo l'uso dell'insulina ha fatto co11oscere una serie di sintomi car atteristici della ipoglicemia. Sp erimental1nente è n ota l'ipog·licemia provocata -con :la esclusione del fegato (fistola di Eck) nel cane, dopo le ricer·che ·di Fischler che la denomin ò « intossicazione g licopriv.a )) . )\ella dia? nostica generale n on vien.e quasi mai consid erata l'ipoglicerr1 !a ed alle scarrSe torme fin ora descritte, è stato dato soltanto un va!lore cl111ico di rarità. . olo dopo l'uso d€ll'insulina si ·è cominciato a ui l iri ~ue:re l1na sindrome i po.g licemica con sin1on1i lievi ed una con sin tomi gravi. Secondo gli 1

[ .<\NNO

XXXIJ1I,

FASC.

51]

autori. quest::i. sin1dro1ne ipoglicen1ica .s i stab1lisce quando nel sangue il tn.sso glicc1nico, calcolato a dtgiuno , scen de tra gr. 0,40 e 0,70 p·er inille. I sintomi li.evi dell'ipoglicemia da insulina si mantfestano ·con cefalea, nausea, senso subietti;vo di calore, tremore, w11nolenza, facile sta n ch ezza, torpore inte1lettual e, sintomi ·eh.e Si presentano con mag.giore intensità al mattino. I !:> intorni della fcJr:n:l gr~.ve sono ,dati da fer10m eni moto·r i, irregolarità del polso , sintomi oculari, an·o malie psichiche .e coma ipoglicemico. I 1f.enomeni motori possono variare dalla semplice irrequietezza rr1uscodare a tipo coreico, fino al tipo convulsivo con rigidità muscolare, come si osserva nelle convulsioni da stricnina. 11 polso è per lo più accelerato. I sintomi oculari n otati sono soltanto a ca.rico della motilità, essendo stàta notata 1diplopia con srab1srr10 paraliti·co che Priese1 e \Vagner credon.o dipenda da uno spasmo della co11Yergenza di ori.gine corticale e n on· da fenom.eni paralitici. Il coma ipoglicemico è accompagn a to, a differe11za del coma diabetico, da polso piccolo e accelerato, :reopirazion e normale e rJgi·dità n1uscoil.ar.e.

*** In questo lavoro io ho voluto Ticercare il valore del fattore glicemico nelle ·cosr 1dette retiniti a tipo dìa:betico, pensando ·Che ·è anieo!'.a da stabilirsi, date i.e scarsilf;Sime ricerche sull'argomento, la Tea;le esistenza di una tale forma di retinite. Ma nel cor.so delle mie ricerc:he, mentre dirig.evo l'attenzione v·e rso l'i-perglicemia, 110 troYato un fatto nu,ovo, non ancora notato· da al1cuno, cioè l'esistenza di una retinite a tipo diabetico a ccompaJgnantesi ad lina notevole ipoglicemia. Stabilire quindi l'esist'ènza della « retinite gli<C1err1ica » , tanto ·cioè a ccompag11ata da iperg-I1 cemia che da ipoglicemia, divenne un mio compito nel corso delle ricerch€. Ho creduto allora n eces sa rto di cercare se realmente nell e iper- e nella ipogli~emia le alterazioni retiniche sono dipenaenti dall'alterato ricambio del glucosio oppure. come vorrcb·h 0r o alcuni autori , d·allc 1con co1niia11ti o conseguenti alterazioni .d ella funzionalità r e11ale e d€l ciroolo arterioso. In ogni caso di retinite a tipo diabetico .quindi, oltre l'esame delle urine, ho praticato l'esame del sangu.e per le ricerche della glicemia, dell'azotemia e della Teazione di Wassermann e 1'.esame della pressione arteriosa peri!ferica. Le r:iicerche di laboratorio 50no state controhlate dai protf. Silvestri e P ie· travalle. Dai risultati ottenuti sono stato portato a dividere la casistica delle retiniti in varie categorie. 1

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'

[ANNO

XXXIII,

FASC.

51]

\

SEZIONE PRATICA

e cioè: retinite con ipoglicemia semplice; r etinite con ipoglicelnia, azotemia ed ipertensione arteriosa: retinite con iperglicemia semplice; e reti11ite con iperglicemia ed ipertensione arteriosa. RETINITE CON IPOGLICE~IIA. ObSERVAZIONE

I. -

1P . Vincenzo, di anni 45, da

Roma. I-la sofferto di artro-sinovite tubercolare all'età di n ove anni. N.el 1905 gli f urono prescritte delle len ti miopiche. Attualmente aiccu a disturbi visivi. Nell 'O. S. l'inizio di tali disturbi 1·isale al 1914 quando notò la comparsa .di uno scotoma centrale positivo; Si ·s ottopose ad un regime dietetico vegetale, a cure stricni:che e di ipofosfiti di calcio; dopo tali cure notò· miglioramento giaccl1è lo scotoma positivo assu11se una forma anulare. Verso la fine di marzo 1920 lo scotoma centrale è ritornato con1e prima. 111 O. D. la di1ninuzione di vista si è iniziata n el maggio 1920 ed 11a subito un notevole aggravamento il 12 agosto. Stato attuale 15-11-1921: svi1'u1)PO scheletrico norm ale, scaTso sviluppo delle masse muscolari, cute e mucose pallide ed aride. ..\trofia dell'arto inferiore rd estro in rapporto con l 'an chilosi della artieolazione tibiq-tarsica. Tremore accentuato a mani protese. Tremor.e a a lingua protrusa. Irrequietezza, di!sappetenza, sonnolenza e stanchezza continue. Esame oculare: Visus o. D. : 1/50 con lente sf.-6 =2/10; O. S. : 1/25 ·con lente sf .-3= 1/10 scarso. Esame oftalmoscopico in ambo gli occhi: intorno alla macula e per una zona che si estende fino al margine papillare si n otano numerose piccole chiazze più grandi di colorito nerastro (esiti di emorragie retiniche) e di emorragie r etiniche puntiformi. Perimetria scotoma assoluto centrale in ambo gli occhi. Sospettai una retinite diabetica pel tipo della lesione r etinica. Esame delle uri11e con1pletamente negativo. Esame .del sangue: Wassermann n el sangue negativa. ·Concentrazione ureica nel san gue gr. 0,34 per n1ille, glicemia gr. 0,40 per mille. Esame dell 'apparato •Ca:ndio-vascolar.e normale. pressione arteriosa 85 (Riva-Rocci). Faccio diagnosi id i retinite ipoglicemica. Con sultato il prof. Ascoli e d il prof. Silvestri, ordino una cura a base di ipernutrizione e di Il1arm ellate. L'infermo migliora straordinariamente e rapidamente i~ suo stato generale. Le lesioni oculari migliorano pochissimo perchè in gran parte si trattava di esiti definitivi; però sono scomparse le emOTragie. 1

II. - Piant. di anni 54, da Roma. Accusa ·diminuzione di vista periodica e progressiva all'O. D. Stato generale di nutrizione ottimo; senso di grande stanchezza e cefalea. Visus 1/10 in O. D. con lente sf. + 1-2/10 - O. S. 10/10. Esame oftalmoscopico : O. D. emorragie retini1c he l'ungo i vasi nella zona peripéllpillare a fiocchi e sen za alone centrale, sparse per tutta la retina , nia ])iù specialmente nella regione macu~ lare. Piccola striscia di retinite proliferante, al disopra .della regione macul are, lunga circa 3 diaO SSERVAZIONE

1779'

metri papillari ed alta mezzo diametro. vasi venos~ normruli; gli arteriosi sottilj, tortuosi sulla papilla, in alcuni punti appaiono come fossero ,·uoti. Esame ·delle urine: albun1ina e 0alucosio assenti • n on cilindri. Formula leucocitaria · polinucleati neutrofili 70 °~, ba>sotlli 3 %, eosi11ofili 1 %, linfociti 12 %, mon oc1 t1 10 %, forme di passaggio · 4 %. Esame del sangue : Wassermann negativa~ .\ zoten1ia gr. 0,50 per mille; g·licemia 0,30 per mille. Esame dell' appaxecchio cardio-vascodare : cuo· re normale, lieve rinterzo del secondo tono sul focolaio aortico, polso 70, ritmico. Pression e ar RiYa Rocc1 80. 1

R rTINITE CUN IPOGI.ICE~IIA, AZOTE~IJA ED IPEllTENSIONE.

III - F. Giovanni, di anni 58, da Roma. 26 genn aio 1922. Soffre spesso di cefalea frontale aiccessuale torpore psichico e stanchezza. Da un anno accu~ su diminuzione ·di vista in ambo gli occhi. Vis11s: O. D. 4/10, con :lente sf. -1 = 10/10; o. s. fitlO non migliora. Esame 0ftalmosopico: 0. D. papilla Ji.evemente arrossata con licv·e soffu 5ione dei boTdi. Piccole cttiazze bianche r etiniche, •sparse specialmentenei pressi 1della regione p ara-ma-0ulare. O. s. papilla iperemica, n otevo:le soffusion e ·dei bordi, lie·ve edema r etini·co peripapillare. ·C hiazze bianche ed emorragie puntiforrrri peripapillari e nella regione maculare. P€rim etria dell'occhio sinistro: restringimento periferico n otevole del bianco e dei colori. Scotorna centrale r.eJativo. Esame dell 'apparato l~ardto-vascolaxe: lieve ipertrofia del ventri colo &inistro; pressione sanguigna arteriosa 2.50 al Pacho1t Esame dell.e urine: albumina 0,25 per mille, gl'ucosio a ssente. Esame del sangue: v\·a:>sern1aru1 n egativa: azotemia 1,40 per mille; glicemia 0,30 per mille. Il 25 febbraio 1922, dopo alim.entazione aclorurata e con prevalenza di zucchero: miglioramento dello stato gener<~le. Esame ofta•ln1oscopico : eh iazze bianche ed• emorragiche r.etiniche diminuite di numero. ~erimetria: s cotoma centrale r elativo scom1parso in O. S. - Visus O. D. 4/10, con sf. -1 = 10/10; O. ~. 6110, con sf.-1,50 = 10/10 scarsi. Esame delle urine: albumina tr accie non dosabili. Esame del sangue : azotemia 0,90; glicemia 0,70. a digiuno. Ossr.:n\AZTCNE

IV. - P. Crescenzio, di anni 47, da Ro1na. 26 gennaio 1924. ..\ccusa da qualche tempo diminuzione di vi~tn. \·isus O. D. 3/10 non migliora; O. S. 4/10, con forarne 6/1 0 scarsi. Pupille uguali e ben r eagenti agli stimoli. Esa1ne oftalmoscopico: O. D. papilla iperemica con cl1iazze di emor ragie retiniche peripapillari. Sopra la macula due grosse emorragie; sulla regione perimaculare numerose chiazze puntiformi cli colorito giallastro. O. S. reperto pressoch-è identico delrocchio destro, mancano le grossechiazze emorragiche. Perin1etria: O. S. scotoma centrale ; O. D. scotoma paracentrale. OSSERVAZIONE

..


1780

[ .l\.NNo XXXII·I, F ASC. 51)

CL POLICLlKTCO

Es·11r1e dell e u1·ine : a llJun1i11a 1,5 per mille, zu ce h eru a ssen te, urea 14 p er n1ille. Sedimento cilintlri i a lino-granulosi e granulosi, qualche ·emazia. E~ ame del sangue: 'vVassermann n egativa; azotemia 1,73 per inille; gltcemia 0,45 per mille. Fo1·mu! a leucocitaria: polinucleati n eu1lroftli 48 %, linfociti 41 %. 1non ociti e forme di passaggio 11 %. Pressione .arteriosa: M. 230 - m . 135 al P aohon . RETINITE. CON IPERGLICEMIA. O SSEH\ AZ tONE V . -

Ca mpo visivo: O. S . percezione del bianco in una 1)1Ccola zona .del set.tor€ eis terno ed in un'altra più piccola d.el settore nasale. O. D . forte restriI).g·imento p eriferico, scotoma centra.!le ·relativo per il rosso e per il bleu, assoluto per il verde. Es ame delle urine: albumina assente· zucchero tra:ccie. ' E~arne del sangue: Waissermann negativa. Azotem ta 0,50 p er mille. Glicemia 1,40 p eT mille. P r ession.e arteriosa 100 al Riva Rocci • RETINITE CON IPERGLICEMIA ED IPERTENSIONE

B. Giacomo, di ai1ni 63, da

Celano. 7 agosto 1923. Accu s a diminuzion e ·di vis ta in ambo gli occhi da qualcl1e anr10, s en so d1 torpore e sonn olenza. \ 1 is us 4/10 bilateralmente. Esa1n e o.rtal1n oscopico : em orragi·e r.etiniche puntif or111i e p icç,ole chiazze bia nche r etiniche (degener ative) verso il polo posteriore d·el globo; più abbondanti a sinistra. Esan:ie g·en erale: negativo. Pressione arteriosa 65 al Ri va Rocci. E anì.e dell e uri11e: albllIIlina assente, glucosio ~o 11er ~nìll e . Esam e d el sangue: Wassermann negativa. Glicernia 1,87 pGr m ille; azotemia 0,50 per mtlle. C. ~icola, idi anni 68, da Rou 1a. 29 sett0mbre 1923. Sen so idi stancl1ezza e diminuzione di vi>Sus. In O . . è stato operato di cataratta. Visl1s: O. D. 1/60; O. S . percezione di Jiuce; in O. S. n1ovimer1ti d.ella mano ad un metro. Es:une oftaln1o~copico: O. D. emorragie re~ini­ c l1e e varie opacità errtorragich-e nel vitreo; O. S. f ondo inesploral>i1e per .emorragie nel vitreo. Esa1ne ger1erale e :.~ardio-vasco1ar·e : noxmale. J::same d fllle urine: 11egativo per zucch.ero e albumi11a. Esam e del san gue: vVas·sermann negativa. Glicemia 1,36 per mill e; azote1n ia 0,60 per mille. Pres· i on c al'tcri01sa 90 al Ri\'a Rocci. Os;:;ER VAZlONF. VI . -

1

VII. - s. Adele, di anni 71, da Rom a. 16 febbraio 1926. Da ,· ari .~·iot'ni acc usa dis turJ)i visivi, stanchez·· za gen eral e, sete ·con tinua. E sam.e oftalmosoopico : in O. D. numerose cl1iazze bianche, puntiformi, nella region e maC'Ulare; O. S. chiazze a.nalogh e n ella region e maiculare, lna l ') eno n umero•SP.. Es;.tme a.el ::;angue.: \Va ssermann negativa; azotemia 0,4·5 p er mille; glicemia gr. 2,62 iper mille. Press ione aTteriosa 95 u..ì. Riva Rocci. O SSEH\'AZIONE

OSSER\'AZIONE ' \ TIII. - B . Elisa, id i a.n ni 48, da Roma. 24 aprile 1926. Accu sa diminuzione di v ista in ambo gli occhi, ma più spiccata1nente a sinistra da cir ca 3 anni. \ 'isus: O. D. 1/10, p eggiora con fora~e, non migli or a con i.enti. O. S . 1j10, movimenti della man o ad 1 m. Esan1e ofta.ln1o'sc opico: o. s. retinite prolifer ante cl1e occup a tutto il fondo all'ìnJfuori di una p iccola par t0 d t?l quadrante inf€ro-esterno ove esistono cl1iazze en1orra glcl1e va s te e piccole chiazze <li r e ti n ite e.li u11 èO lorito giallo-sporco. O. D. n euro-r etinite .g r nve c:o11 \ 1 asta em or rngia e nt1m e-r ose <.;hinzzc di r etin ite pr oliferante.

OSSEf.{VAZIONE l X. -

P . Francesco, da \ •iterbo. 15

1narzo 1925. u ~. vari anni em orragie r ecidivanti ogni tanti u1esi. Stato generale ottimo. Esar11e ocular e: afachi a chirurgi1ca, miopia ele\·ata i11 ambo gli ocohi. Esame ·Oftalmoscopico : O. S. f·ondo miopico con em o:rragi.e retiniche para~aculari recen ti a piccol e clliazze. O. D. ·corio-retinite miopica paracentrai e, TJ OChe cl1iazzette em orragiche paramacUJlari. Esame d elle urine: alburnina e glu cosio assen ti. Es a.n1e del sangue: Wassermann n egativa; forr11ola le1N~ocitaria normale; urea 16,10 per mille; glicemin. 1,20 per mille. ·P ressipn e a rterio&a 200 al Pachon, m. 100. 1

OSSERVAZIONE X. -

S. Alessandro, da Roma. 3

s etten1bre 1925. Vi5us : 1/10 bilateralmente. Da qualche anno abbassamentp ·di visus bilateralmente progressivo con e inorragie retiniche recidivanti. Acc'Usa cont in11a s tarl'chezza e irr itabilità di ca:rattere. Esame oftalmoscopico: O. D. esiti di emorragie r.etiniche maculari e piccole chiazze di retinite bian c0-sporco pe1·ipapi:llari. O. S. pi·c cole ·o hiazze di emorragia r etinica perima.culare. Esame dell€ urin e: negativo. Es arne dell'app arato cardic-vasoolare: cuore uorrr1ale, pressione arteriosa al · Paohon M. 250. m. 100. E same ri el sangue: Was·s ermann negativ·a; glicemia 1,67 per m ille; azotP.mia 0,54 per mille. 14 ottobre 1925: P eggiorata nello stato generale. N11ove emor.rn.gie retini-che. ·Glicemia 1t42 per mille a dig·iuno; 2,14 p er mille ·dopo il pasto. L e l·esioni retini•c he ·del dia:bete dobbiamo con sict erarl~ , in base ai pochi reperti anatomic i che si f·on oscono 8d in base ahla sintomatologia clinica. di natuTa .essudativa. Colllformemente a quanto dj cono Beauvi eux e P esne, si · tratta di una r etin ite essudativa, i cui essudati provengono dal torrer1te cir.colatorio e n on già da una trasformazion e e da una distruzione de gli elementi retinici, oon1e crede Giensberg. Modificazioni profonde clei diversi strati r etinici si hanno solo in seguito fiid una evoluzione prolungata .d ella malattia. Ch·e le a lterazior1i anatomiche della retinite diab etica siarto analoghe a quelle della retinite nefritica. cèie dist11rbi a -carico della funzionalità r enale sia110 stati t rovati spesso n ei diabetici con r btinite, rto11 s ono ragicni s uffi cienti per ammet· ter e cl1e le lPsioni r etiniche debbano dipendere •


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SEZ fONE PRAT ICA

da:lla n.efrite :inzichè dal diabete. Già un dato anaton1ico, cioè la mancanza di .edema retinico nella reti111te diabetica, fa pensare da p er sè stesso che n ei diabetici la retinite non debba esser·e conseguenza della nefrite concomitante, !)Oicl1è noi sappiam o che appunto n ella r etinite n efriti·ca l 'eùcma è un fatto quasi costante. Ed inoltre, i casi da me riportati, in cui si nota retinite in diabetici senza alterazioni renali, aggiun ti ai • casi ùi Onfray, stanr10 .i dimostrare chiaramente tal e fatto. A1d appoggiare ciò starebber o anch e ·le ricercl1e sperimentali d·ell'Oxlan,dini, il quale l1a ottenuto alter· azioni retjni~h e simili e quelle diahetich,e, tanto nelle rane immeri~e i11 soluzione di glucosio, quanto in anirnali resi glicosurici mediante a·vvele11amento ~orl florizina o mediante l'estirpazione del pancreas; con la sola differenzn che, me11tre n elle ran e id disturbo si faceYa risentire pri1na sui vasi e })C>i s ugli elementi n ervosi, negli animali avvelenati da florizina o priYati <1 pancreas Si faceva risentire prima sugli elementi n ervosi e poi sui vasi. Si potrebbe ammettere, tutto al più , cl1e u na \:.Oncomitan te alterazione dehla •f unztonalità renale possa !favorire la formazione della r·etinite. 1na anche tale ipotesi avrebb e bisogno di una d imostrazione, 1giaccihè alterazioni della funzionalità renale si associano spesso al diabete anche se non vi siano ::tlterazioni della r etina. Sarebbe perciò n ecegsaria, prima di ammettere una tale ipotesi, 11na statisti ca dalla quale si potesse rilevare se effettivamente i disturbi della funzionalità renale siano più frequenti in quei casi di diabete in cui si J1anno alterazioni delJa retina. P·er r_ruanto riguarda la ipertensione arteriosa, certamente deve ritenersi come un d'attore cl1e può favorire la formazione ·della retinite 1diabetica .e che pu ò aveI'e specialmente importanza sulla produzione delle ebiazze .emorragiche; bisogna però riten ere cl1e essa non è un fattore indispensabile, gia:cchè si può avere l>esisten za di retinite diabetica so11za ch,e si abbia a riscontrare alcun segn di ipertenc;ione arteriosa. A ripro,·a di ciò sta ar1che il fatto cJJe in individui arterio-sclerotici con forte ipertensione periferica r arissimamente si riscontra una retinite che ha gli stessi caratteri cli11ici della retinite diabetica. I disturbi nutritivi, talvolta di grande importanza. ch·e sj trovano associati, nei diabetici, al disturbo dell'ut111zzazione del glucosio , potrebbero for se avere una cerLa influen za sulla produzione della retinite nei diabetici, ma per il 1atto che essa si presenta spesso in individui poco o affatto dc11utriti, come io ho sempre trovatn e come 11a fatto notar·e an('he l'Onfray, debbo riten ere cbe la retinite diabéti~a sia dovuta principalmen- • 1

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1781

te al difetto dell 'utilizzazione del glucosio . Se poi 2ssa d1~1enda dalla ins"!.lffi.cienza glicolitica stessa o piuttosto dalJa iperglicemia che n e risulta, la quale è causa della polidipsia, della poliuria, della polifagia, del <ii1nagr amento e di quella particolare ftagilità dell'organisnio alle infezion i, 11oi i1on possiarno 1lire con certezza. Dall e esperienze de11 '<)rlandini, sebbe11e n on è lecito trasportare sen.z'altr o r1ella patolo,g ia umana i risultati ottenuti speri1n enta:l mente sugli ani1nali, si ril ever ebbe che tanto l'una causa c11e l'altra possano isola1amen tL: produrre alterazioni re· tinicl1e. P enso che ver )si rni1mentc am·brclue le cause possar10 sorn1narsi rd agir e insieme per produrre quelle alter:izi 011i \;he sono caratteristiche n ella r etinite diabetica.

Per qua11t(J. abbia ricer cato i1011a lette1 al ura meù ìca, non ho tro"\·ato che siano state d.escritte, sin o ad oggi, deJle l·esio11i retiniche ipoglicemiche. lo ]e 110 riscontrate, solo in cidentalmente, i11 quanto c11e, avendo trovato. delle lesioni a tipo diabetico ~ praticando ~a ricerca del glucosio llrel sangue, ho trovato anzichè una iperg·licemia, come mi aspetta\·o, una ipoglicemia . Nel primo caso aveYo creduto, in un primo tempo, si potesse trattare di un errore ùi tecnica nella ricer ca del glucosio; ma, fatto ripetere gli esami della glicemia da1 prof. Silv.estr i, il risultato da n1e trovato venne ronfermato. La ipernutrizione a base di zuc·~l1ero di-e1le iJn intmediato e sensibile migliora1nento, confermando co::, t trattarsi di una sindroine iJJOglireruica. Dalla n ostra casistica, suddiYisa \'Olutamente in ~ruppi, seconcJo Ja dia;!.n o:i fa1tu in s, • ~uito aj risultati dell'esame Ctlinico e delle prov·e di laboratorio, noi troviamo che può esistere i1ella patol0gia umar1a: 1) Reti11ite a tipo diabeti co in ipoglice1nia semplice, senza lesioni della funzio11alità renale e se11za ipertensione d(!l circolo arterioso periferico (Osservazior1e I-II). In questi casi si è avuta la scompar sa dei disturbi ipoglicemici ed in un caso anche deJl.e emorragie retiniche, in seguito alla ipernutrizione a base di zucchero. 2.1 Retir1ite a tipo dialJetico in ipoglicemia associata ad alterazlor1i della funzionalità renale eaù ipertensione arteriosa periferica (OsserYazioni III-IV). Ret1nite a tipo diabetico in iperglicemia ~e111plic~. senza altPrazio11i d·ella funzionalità rena]e e senza ipertensione del cir colo arterioso periferico (Os5ervazioni V-V1I-VII-VIII). 4) Retinite a tipo diabetico in ipe:rglicemia associata ad iperten sione del circolo arterioso pe3)


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:~CI.TCLIKICO

riferico e senza alter-azioni 1della funzionalità renale (Osservazioni I\-X). Può quindi real111ente esistBre una sindrome di retinite ip ogli cemica, che si presenta d·el tutto simile alla l'l'1inite diabetica Si·ccome ho troyato la r etinite in for1ne tanto di ip.o- ·c·h e di iperglicemia, non accompagnate da lesioni renali o da ipertensione arrteriosa, e dato che con un eccesso o un deficjt cli zucchero n·el sangue può aversi una analoga sir1dr.ome. noi possiam 0 ritenere che le lesioni re1 ini·cl1e siano in diretto rapporto del contenuto gliceinico .e l)er ciò credo che si possa con ragione J)arlare di ·r etinite di abeti ca e di retini te ipoglicemica. l o c:ld arr1or ei n nzi col nom,e di « retinit·e glicemica » 1ut10 le fo1111e d i retiniLP cl1e si hanno sia con ipog1il!·emia che co1J. ipergltcemia, giacchè noi abbian10 riscon trato una retinite ·caratteristica della f orrna diabetica in rapporto alJ a sola iperglicemia, cosi pure la stessa forma di r·etinite in rapporto alla sola ipoglicemia. In alcuni casi vi era ipoglicemia associata a lesioni renali ed ipertensione, e.d in altri casi una iperglice·m1a associata a sola ipertell6ione arteriosa ipertferica. In quosti casi, nei q11ali non si ha soltanto llna lesione ,gljce1nica, noi po siamo -attribuir·~ tanto alla ipertensione ·quanto .ai disturbi della funzionalità ren ale il valore cSoltanto di causa occasion·a·le. In1portante è inoltre notare cJ1'e può esiis tere. una cc sindrorne ipoglicer.aica lieve con r etinite » giac<!hè, le forme di reti11ite da noi notate, sono tutte da ascriv·ersi alla ipoglicem ia con s,carsa sintomatologia ge11erale. nonostante sia stato riscontrato un taisso glicemico molto baisso, inferiore a quello che suole <tare il coma nei casi di ipoglicen1ia insulini·Ca (0,40 per mille) . 1

1

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[.-\~NO

XXXIII, FA.Se. 51]

DALLA PRATICA CORRENTE. Il problema dell'aneste ia n~lla p1·atica p1·ivata per il dott.

FILIPPO REPACI,

medico CDndotto.

I~a

scelta dell'anestesia n~l1a 1pratica privata e specinlmente in condotta rap1Presenta uno degli scogli contro cui -sipesso urta la buona ,.olontà dcl r.hirurgo ;pratico a cui in genere con freq11e11za ·Capitano i casi di chirur.g ia di urgenza, di quella ·Chirungia cio1è che non am1nette dila zioni e tentennamenti e ·cl1iunique deve fare quando si è lontani dai centri ospitalieri. J_a tende11za generale di escludere o limitare l'uso dei ·due anestetici sovrani: cloroformio ed etere è pienamente giusti'ficata ·dai lo.ro inconve·· nienti ch·e in .m inima parte sempre accaidono anr.he n elle narco5i ben condotte, però non possiamo negare che spesso i po.co lo•dati anestetici pigli~no la rivincita sui loro critici. Ora è l'anestesia locale che ad un certo punto diventa insur ficiente e straippa delle gr~da e fa agitare troppo chi subisce l'atto operativo, ora è la spinai.e con i suoi ostacoli e la sua scarsa durata che richieao g0no ·di essere completate con la piccola storidita crin l'etere o con le poche •g occe di cloroformio che possono in fondo produrre sempre inconvenienti 51Pia,cevoli. Nelle ·clini·che, negli o&pedali tutto :può andare bene, e&sendo sempre a por~ata di mano il ·p rovetto nar cotizzatore che conosce alla perfezione le varie fa5i 'dell'anestesia ~enerale per inalazione e .sa spingere e mantE:!nere la cloro ·ed eteronarcosi al punto da no11 avvicinarsi troppo alla sincope mtJrtale e sa ovviare ad ogni incidente, •p er cui il pericolo immE>-di ato è molto r elativo, ma nella pratica ,pir i vata cti -campagna e dei .p iccoli villaggi, il chi rnrgo non può e non deve afftdare leggerm<·n: ,· a11ella n arcosi ohe anche in hiani proYctte na prodotto del1'e catastrofi attribuite spooso alla prcesic;tenza id i abito adenoideo e stato timico caratterizzati ·da iperplasia del tess11to linfdtico, ipertrofia id ella tiroide, ·della milza e sopratutto persistenza del timo (Caminiti). Basta accennare fugacemente alle complicanze ·Clli ipu ò dar luogo la icloronarcosi 1per ricorrervfi eccez.ionalmente nella pratica privata. mentre per altro è anche tendenza generale di allontanarla per guanto è possibile o cli limitarne 1' uso nelle cliniche. B tno-ppo noto .c11e, oltre ai pericoli immediati che dai semplici ctisturbi dela r espirazione (mucosità, caduta indietro della lingua) possono arrivarP. alla paralisi re51Piratorja ed alla sincop e cardiaca pc:ir riflesso iniziale trigemino-bulbo-,·ago o per azione' 1ossica sul centro bl1lhare, la cloro Pd eteronarcogi possono apr>')rtare quelle complt 1


[.A.NNO XXXIII, FASC. 51]

SEZIO~E

cazioni po::itume ·Ohe, com·e il vomito, compromettono l' esito .delle suture addominali o producono gra·vi malattie e la morte per alterazioni degli organi interni e specialmente del parenchima r e11ale. Senza inoltrarci in critiche ulteri.ori e sopratutto 1p er non ripetere ciò che ognuno IPUÒ leggere in tutti i trattati di medicina operatoria, di ciamo che le anestesie eterea e ·Cloroformica non posso110 0::-sc1·<' alla portata ,d i ogni pratico per Jc seguenti ra,gio11i: 1 ) biso.g110 .assoluto ·di un anestetizza\..')r e moìto . proYetto e con lunga .pratica di anestesie, difficilissimo a trovarsi e tanto m eno ad imiprovvioarsi; 2) pericoli r eali immediati e consecutivi chf, possono con1pro1nettere la Yita del paziente (un'ora di narcosi equivale alla p erdita di un litro d1 sangue); 3) pr~)cru1p,azio ne continua .del chirurgo, che non potendo es5er e sicuro delrandamento del1'.aneslesia, cli ~trac 1a propria attenzione dall'atto o,p eratorio; 4) pericolo cli insongenza ·d el vomito postaneBtesico con le sue conseguenze; 5) n ecessitò .di sorveglianza a5si·dua e continua nelle ore e n e i giorni che seguono all'atto operativo sia per •)Yviare al dolore postoperatorio e sia per curare le possibili e frequenti complicanze renali, cardiacl1e e 1polmonari. L'anestesia ideale in pratica dovrebbe dunque avere i '3eguenti requisiti: pre5entare il m1n1mo pericolo per la vita dell'operando, essere di esecuzione semplice alla portata .di ogni medico, non presentare dei momenti drammati·ci all'inizio o durante l'atto operatori.o come avviene n el periodo d1 eccitazione, sop1primere del tutto il dolore non solo durante l'oper.azione, ma dopo d1 essa, immobilizzare com1pletamente l'operando producendo il rilasciamen~o mu$colare completo, evitare il pericoloso vomito postoiperatorio. Il prof. Giordano scriveva nel suo Trattato di ~1edi cina operatoria cc finchè non ci arriverà dai laboratori u11 narcotico ·dotato della p!1)'priet~i ideale di so51pendere la sensibilità senza nuocere alle altre funzioni . approfittiamo di quelli che possediamo pesandone, come di ogni rimedio, gli utili e i 1pericoli e ·deducendone da un esam e coscienzioso la in·di cazione della loro applicazione a cia5cun caso, oCC")ndo i meriti di esso ,, . T enendo ipresentc tale monito tre sono a mio modo di vedere le anestesie che p·ossono essere poste in .ai.scusoion e p er la pratica corrente e cioè: l'aneste5ia spinale; I,' anestesia locale; l'aneste-sia generale mista H. ~1. C.: ...\hhot e porhi.ssime go~ce di cloroformio. 1

PRATICA

4nestesia Spiriale. -

1783

Questo genere di aneste5ia per la sua tecnica rfacile ben regolata e Drecisa può dirsi alla portata di ognuno. L'atto otperatorio è semplice, i punti di r epere ben cleterminati e riconoscibili e basta attenersi acl essi per penetrare sicuramente nello speco \'Crtehrale senza p ericol1J di feril'e il mi.dollo cl1e n on ''a oltre il livello della 1a. vertebra lombar·e; la fienc;azione 5.peciale che dà l'ago quando si affonda nel sacco subaracnoideo si acquista dopo una breve 1Pratica. Non estr.ae11·do llna ,quantità di liquor supe riorP ai 2 o 3 eme., si evita la comparsa di cefalea, debolezza generale dovute alla ab·b ondante 5ottra7.ione ·di esoo. Eliminata la coca ina e sosti · tuita con la no,,ocaina, non si verificano ormai le frequenti complicanze temute e pericolose che avevano fatto abbandonare il metodo di Bier cioè ecritamento, affanno, frequ enza di polso, ·vomito, cefalPa. ottusità del sensorio. Con tutto ciò l'anestesia spinale non è scevra di incon\renienti. In qualche ca5o i1on si .r iesce a penetrare n-ello sp.eco vertebrale per d eformazioni della colonna ''ertebr.ale, frequenti nei nostri cont.a.'clini specialmente avanzati in età, in ·CUi la posizione curva sulla van.g a .che tengono per ore intiere au.rante il lavoro faticoso dei campi, apporta deforma&ioni nelle ''erteb>re ·dorso-lombari cl1e in. un grado avanzato arrivano alla così det· 1a Duplic a tura campestre di i\!Iarie. .t\ltro inci<lente non troppJ freqi1ente è lo scolo di san1gue dall'ago che non si limita a poche goccie ma defluisce abbondantemente mi5to a liqui·do cefalo rachidiano. Personalmente ne ho osservato due casi. In' nno si trattava di in:ç!ivi-duo oltre il 650 anno di età, arteriosclerotico con frattura ·d ella rotula; l'altro di 54 an11i affetto da ernia ingu inale. In am.bedue i casi il sangue veniva fuori dal1'ago con una certa .p ressione ed in5istenza dando luogo alla formazione ·di piccoli coaguli ed era misto a liqui-tlo cefaJo raichidiano. [n tali casi ho ritirato l'ago senza insistere sull'aneste ia sipinale con la puntura in altro spazio e. m entre mi aspettavo qualche inconveniente da parte del mitdo1lo o dei nervi della cauda equina, non ebbi a notare alcun di5turibo immediato o consecutivo. Oltre ·a questi inci·d enti diciamo cosi trascurabili, la raichianestesia h a prodotto dei casi di morte per accidenti bulbari con sincope respiratoria e collasso, che vennero qualche V10lta felicemente superati con le iniezioni intracardiache ·di adrenalina. Il Braun al 45° Congres5o ctella ,...,ocietà di Chir11rf!ia Tedesca ha dato una mortalità cli 1: 500 per l'anestesia in parola.


1784

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TL POI.ICLTNTCO

Inoltre essa si limita alla metà inferiore del corpo se non vogliamo estenderla aumentando la dose dell'anestetico e sollevando la r·egione lombare o ad·dirittura facendo uso ·d ella p•osizione di Trendelem.burg, metodi sconsigliaibili perchè l'anestetico può rag.giungere rapidamente i centri b11lbari. Sono frequenti con essa i fenomeni immediati Jj shock con 1Pallore, sudore freddo ·e vomito; sj verifica spesso la perdita <!elle fe ci e inconti· nenza di urina durante l'operazione e do;po può insorgere febbre alta e ritenzione di urine. ~è 5ono ,d a trascurarsi gli incidenti tardivi: IJ>aresi. paralisi, cefalea, e rachialgia di lunga durata . In co1nplesso a·dunque sia per la sua limitata zona di azione, sia iper gli in con\1 enienti che può produrl'e, la rachianestesi-a ha un valore molto limitato nella pratica corrente mentre può essere sostit11ita ·con altri metodi meno iperi·colosi, pi1'1 .s emplici e più si·c uri. Se poi aggi.u ngiamo la sua incostanza di azione e durata per cui dobbi1mo tenere sempre pronto altro genere di ane· stesia, la impossibilità di adoperarla nelle per. sone impressionabili e nervose ed il dolore ip-0&toperatorio che non evita, dobbiamo concluderr che il suo uso 1p•r atico se non del tutto abolito, d eve e$Sere molto limitato.

.4.nestesia locale. -- Secondo lo Schiassi, essendo l'atto o.peratorio cc un avvenimento locale,,, l'anestesia dovr·e bbe esplica;re la sua azione solo s11l territorio .anatomico interessat ) ·d all 'intervento. Ormai n on si contano più le operazioni praticate con l'anestesia locale. Basta leggere l'interessante lavoro d el J3ergamini n el Policliniro, ez. Chir11rgica. per con''jnrersi d ell:alto Yalore della anestesia locale, con cui si so110 eseguiti interve11ti difficili e lunsrhi però in pratica non possiamo dire che essa 51a f ne ile e 'Priva di ogni inconveniente. Anzitutt'"' la tecni ca, per quanto possa se1nbrare 'facile di primo accl1ito, non è sem1pre così; il ·1decorso dell'ago attraverso i Idiversi piani anatomici, anche gu i ù ato da mano .Pro,·etta che senta le diverse r e5i5tenze di essi, è sempre cieco m entre in chi rurgia devesi sempre vedere ciò che si fa. Anche con la conoscenza precisa dell'anatomia topografica n on si riesce talvolta ad evitare la possibilità ·della penetrazione dell'aigo in qualcl1e Ya::.o con l'immissione in circolo della sostanza anestesica. L'anestesia locale non è per nulla adoperabile negli individui sprovvisti •di una buona òose <ii coraggio, che li permetta di assisterr impavidi alle incisioni che Bi !Praticano sui loro 1egumenti 0d alla esposizion e dei loro orguni i11tern ~ a nche quando questi siaDt) sforniti (li sensibilità. P(lr Ct:I'tun1 ìa sola ,-ista dcl sangue e l 'idea di

XXXII-I , t ' ASC. 51}

t rovarsi sotto il ferro chirur.g ico bastano a provocare ·delle pericolose lipotimie, quindi, se res:a convenuto che l'atto operatorio é un avvenimento lo·c ale, non possiamo fare del tutto astrazione dall 'indi·,·id-qo che lo sulbisce. Inoltre il chirurgo, n·on potendo ottenere sin dal princ11p10dell'operazione l'anestesia suiperficiale e profonda, ·dr.ve necessariamente interrompere il suo lavoro !J)er riprendere la siringa piena dell'anestetico ed infiltrare i piani p;rofon1di e ciò stanca un poco e 1distrae dall'atto operativo, mentre lo· prolunga. N1è è detto che sempre si riesca anche· in mano provetta alla soppressione assoluta del dolore e nella pratica prtvata qualche grido di dolore conta qualche cosa. La fugacità stessa. dell'anestesia locale, che, non.ostante l'aggiunta dnll'adrenalina, raram.ent.e dura sino alle suture ct1tanee, non ci 1permette di evitare il dolore poc:;toperatorio .p er cui si ·deve .r icorrere alla morfina, nel maggior numero idei casi. Nella mia, pratica ho limitato tale genere di anestesia al piccoli interventi e la jpra:tico s·cmpre nelle ernie stl' )Zzate operate tardivamente jn cui la stercore1nia .p roduce un not~vo·le ottundime11to della lSensibilità. .4 nestes·ia roformio. -

mista H. M. C. e poclie gocce d i cLo·

E que5ta l'anestesia che mi l1a dato. in pratica, i migliori risultati, sia per facilità di esecuzione come per assenza di ogni inconveniente. S'inten·de che io qui non voglio riferirmi ai r.asi di ur.g enza immediata nei quali per quel che rignarda l'anestesia, si fa quel che si ipuò. No11 .p osso riportare una n11merosa statistica personale per la ristretta mia prati ca chirurgica di condotta e iperchè l'adopero ·da poco tempo, 11è pretendo di ammannire al pubblico una novità essendo l'anestesia in parola adoperata molto in Italia., anzi s\J id i eosa si son fatti degli studt in cliniche 1p rimarie come in quella del 1prof. Miranda dal prof. Poso, nella clinica del prof Carle ·da Giordano e Stropeni, dal Barbara nella clinica del prof. Tricomi come rilevasi da una intPressante monografia sull'argomento scritta dal prof. Laccetti. Debbo n•otare .p erò che di tale anestesia non trovo fatto cenno in n essun trattato di medicina operatoria compreso quello r ecente di Durante e Leotta dove in maniera esauriente è trattato l'ar·g omento ·delle anestesie e neanr,he la letteratura medica di questi ultimi anni, mentre quoti dianamente si dibatte il ·p roblema di nuovi anestetici è ricca di osservazioni ' faV' )revoli o contrari al metodo .~bbott siccl1è può dir5.i che esso visse o continua a viverP senza infamia e senza lode. Esso è essenzialmente un metodo misto di anestesia generale. Con le nar.cosi miste si ottiene '


IA.NNn XX:XJII, FASC. 51]

SEZIONE PRATICA

la ri<luzione 'della dose dell'anestetico principale, ~vitando così gli ef.fetti noci'ri dclr eccessivo accumulo ·di esso nel sangue, cl1e possono 1produrre la paralisi dei centri bulbari ·del cuorP e del respiro. Inoltre per evitare la sincopt> i11iziale ~i cercò di non fare risentire al cuore l e eccitazioni del suo nerYo ini.bitore, paralizzando con l'atropina ed altri alcaloi•di ad azi•Jn e identica. le terI!linazioni intra-ca1'diacbe del vago mentro le fibre ·S impatiche acceleratrici non n e risentono effetto al cun o. Cosi abbiamo la morfia-narcosi meto'do comunemiente usato e la mor.fio-at.r opo narcosi, metodo ormai abband•onato per 1.o stato .sinc0ipale 1p ostnarcotico cl1e pt1ò determinare (Durante e Leotta). La scopolamina e la ioscina, alcaloidi dell a stessa natura dell'atr0tpina, per la loro azione naTcotica t>ul cer,rello sono adoperati ordinariamente in asso1ci,az1ionc alla morfina, per ~ui si ·Ottiene i1n 'azione anta.g onlsta rispetto a.Ila tossicità ed una sinengetjca rjspetto all'effett0 aneste· tico-ipnotico. La morfia scop0lo 11arcosi Yenne adoperata da sola quanto unita al cloroformio con notevoli risultati, però ad esisa vennero attribuiti pareccclt1 {'.asi di morte tanto da farla abban donare. Tale metodo di narcosi non è da raccomandarsi in pratica per l'alta potenza venefica :del farmaco e -difficoltà di precisarne le dosi (Caminiti). Essenzialmente di\rersa è la narcosi ioscin·o morfina per la sua azio11e costante e perch·è eoen ·t e da quei [>ericoli che fecero abbandonare il metodo Schnei,derli11. I .'anesteti~o H. 1\1. C. _t\b.b ott è in compresse -composte di ioscina, morfina e cactoid. I sin goli .componenti ·S ) I10 adoperati in dosi mini1ne tanto che si richiedono 15 compresoe per u cci· ·dcre 11n cane di 8 kg.r. di peso. Il caictoid glucoside del cactus h n i1otevole azione cardiocinetica. La t ecnica è sem1pli~issin1a. Si s ciolg-ono 2 compresse i11 2 eme. di acqua distillata . scerile e si praticano due iniezioni sottocutanee alla distanza idi t1n'ora l 'una dall'altra, ado1perando metà della ~oluzione per volta. L'andamento dell'anestesia è il seguente: l 'azione soporifera comjncia dopo mezz'ora e 1liventa notevole do.po un'ora clall' iniezione. l~ necessario isolare in una staJ.1za sPnlibu1a l'op0ra11ùo senz.a d'istrarlo. In seguito il sonno di,renta man mano più profondo .p erò il .p aziente chiamat risponde sempre. Se si inietta l'altra dose reffetto narcotico si accentua però non si ha mai la perdita. totale della coscienza. i hanno fenomeni di vaso dilatazione al volto e leggiera midriasi, il polso è un po' 'freq.nente però valido e pieno, i rifl•essi r.ongiuntivalc e faringeo n• )n sono aboliti, il ton0 mnocolare . n o11 si perde . ..\lcuni indiYidui ancl1~ 1

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semisVtegli presentano già l 'analgesia sin dal 1 a za iniezione, in \'ece altri richie.ggono l 'iniezione di una 3a. compressa perch·è ,cadano in sonno .prof on do che ripeto con due com·p resse non ho mai ottenuto. Se dopo mezz'ora dalla seconda iniezione inaliamo poche go cci e 'di clorOformio si ottiene su· bito l'effetto ipnotico con rilasciamento muscolare completo e perdita dei riflessi. I·n ·g enere sono sufficienti da due a·d otto eme. di cloroformio. Gli. atti operativi da me eseguiti con tale ane~ stesia ammontano .a circa 40 e furono i seguenti: Cranio: Craniectomia per ascesso cerebrale. Torace: !\. 4 resezioni C')Stali 1per em'.Piema; n. 2 resezioni costali 1per fistola toracica; 3 amputazioni di mammella con svuotamento del ca,ro ascellare; una, ferita d'arma da fuoco alla regione ascellare . .4.ddome: Una laparatomia per ferita ·d 'arma da fuoco; 2 l a:paratomic per ferita di arma òa punta e taglio; 2 ernie ombelicali strozzate; 4 ernie cru· rali strozzate di cui due con r esezione intesti nale; 5 ernie in·g uinali strozzate con una resezio. n e intestinale; 6 •Jperazioni radicali alla Bassinj di ernia inguinale; 1 la'Paratomja esplorativa pel' tumore epatico; 1 appendicite con incisione alla Roux; 1 appendicectomia alla Falagnier; .4:rti: 1 amputaz.i :Jn e ·di a''ambraocio al So superiore; 2 sequestrectomie fem,o rali; 2 sequestr•ec· to1nie t]biali. Orgarii geriitali: 2 ,-aricoceli col metodo Du· rante; 1 ematocele 1.'età degli ]nàividui operati fu dai 16 a 78 anni (3 casi), la quantità di cloroformio oscil 1;. n.'l 2 ad 8 eme. cd ]n nessun caso bo avuto da lamentare qualcl1e incon,·enientc. Dopo l'att·1 operativo, appena cessata la son1ministrazione ·del cloroformio tutti gli operati si svegliavano, risipondevano alle domand·e, restando solo per qualcl1e ora in istato di semicoscien zn mentre l'azio11e analgesica durò sempre oltre le sei ore. In nesst1n caso si ebbe il vomito anzi molti ssimi operati ldop o alcune ore furono in grado di mangiare L )Il buon ruppetito senza provare alc11n disturbo gastrico. Credo ·Che il metodo .Abbott non sia molto diffu·so nella prati.ca corrente per l'unico inconYenie11te di dovere attendere da una a du·e ore prima di iniziare l'atto •O'J>erati,ro. 1\lla nella pra· tica ·d i condotta si può impiegare di meno per preparare una qualsiasi stanza operatoria e sterilizzare il materiale? In corruples&o 1' anestesia in 1parola present a j se~uenti vantaggi: 1) è ·di esecuzione facile e non richiede abilith sipeciale per la somn1intstrazione delle poche gocce di cloroformio 11ecessarie per com·p letarla l! 1

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1786

IL POLICLINICO

che non possono produrre alcuno incon,reni€nte, hasta &olo quella piccola sorveglianza che certo niai deve mancare in qualsias1 anestesia; 2) può essere ado,p erata i11 individui ùi ogni età, negli stati ·di debolezza e negli individui a temperamento isterico e n eurastenico predisposti alla sincope iniziale, oltre che nei cardiopazient1 per l 'azione eminentemente cardiotonj ca dei singoli com.p o·n enti; 3) il vomito è totalmente eliminato durante e dopo l'anestesia; 4) ·è eliminato con ·essa il pericolo ·della paralisi r esp-iratoria e della sinc•ope cardiaca inizi a.le per l'azio·n e sul vago e tardiva per la quantità trascurabile ·di cloroformio che viene consumato; 5) il dolore po&toperatorio viene evitato per il lungo perio·do di analgesia consecutiYo.

* ** Concludendo, le due anestesie a mio 1parere alla portata di ogni 1pratico sono: quella locale con novo o tutocaina e la generale con meto•do misto H. M. C. e ·Cloroformio , che permettono in tutti i casi idi sopprimer e il dolore, certo non ultima condizione ·della buona riuscita dell'atto o.p eratorio. S·enza negare cl1e con la prima si possono e5egt1ire anche interventi di alta chirurgia, pure dobbiamo con'fessare che per ottenere una ;per fetta anestesia si richiede pratica ed abilit~ non comune, mentre essa è certo più difficile ad eseguirsi della seconda. In realtà rpoi , senza ist1tuire altri paragoni, le due anestesie in 11>ratica posson o aver e indicazioni diverse e costituiscono il necessario corr·edo di ogni chirurgo pratico perchè prive ambedue di •q uei pericoli ed incon. venienti ·Che solo un buon narcotizzatore con oculatezza e continua sorveglianza. può evitare nelle clinich e ed ospedali quando veng·ano adoperate la cloro eid eter onarcosi. Sinopoli. BIBLIOGtR.i\iFIA. ~IANOD

e

VAN VERTS .. T ecnica operatoria. D. GIORDANO. Chirurgia operatori a italiana e nia-

nital e di medicina operatoria. D U RANTE e LroTTA. Trattato di medicina operatoria. LEJARS. Chirurgia d i urgen;:;a. L. D o:.'.IINICT . P iccola ch i rurgia e Chirurgia d i urgen::.a. Policlinico . Sezione chirurg., fase. III , anno 192.5;

. ez. Pratica, anno 1921. n. 10; anno 1922, nn. 9, 27, 35, 39; anno 1923, nn. 4, 8, 21~ ~ anno 1924, 1111. 17, 41 ; anno 1925, nn. 1, 50; anno 1926, n. 9. L\CCETTT. l n est. generale mediante H . .11 . C. .4 bbott. C\\ITNJTI. !l nestesia generale con i11ir::ioni di sco11nla1nin.a.

l o.

lato timico e clor onarcosi.

[ ..\NNo

~"{XLII,

FASC. 51 J

APPARECCHI E STRUMENTI NUOVI. ISTITUTO :\IEDICO LEGALE PER L ' AERONAUTICA

DI MONTECELIO (·ROMA )

dir-etto dal Ten. Col. Prof . .ALBERTO

SANTAMARIA.

Compasso esplorato1·e del dermografismo per il ten. PARODI dott. FELICE incaric ato del reparto di psicofisiologia. Questo riflesso va&o motorio, facile a provocar,si, non >è peraltro molto conosciuto nel suo jntimo signi•ficato e nepp.u re trorppo n ota ne èla s\1a. natura. !Noi parten·do dal concetto che l'inn ervazione ·dei capillari cutanei stia in rapporto •

l

C"On una distribuzione m etameri.ca del siIDlPatico e che l 'eccitabilità vaso-motoria 1po& a 'Tariare in ogni singolo territorio cutaneo jn conseguenza del variare della sensibjlità agli stimoli , d el sistema n erYoso simpatico in quel dato territorio. abbiamo ''oluto realizzare un mezzo semplice di esplorazione il quale ci permettesse di portare degli stimoli meccanici di ugual durata e di 11gual intensità contemporaneamente su due regioni (',Utanee omologh e od eterologl1e. Uguagliando per tal modo la quantità dello stimolo riesce più agevole il controllo e più sicuro il paragon e della intensità delle reazioni dermografiche particolarmente nei riguardi d el dermografisn10 riflesso e, attraverso ad esse, riesce possibile lo studio d el tono dinamico o di ecci-


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[ANNO XXXIII, FASC. 51]

SEZIONE PRATICA

1787

tazione del simpatic•o nella regione esa>lorata. In COMMENTI. q11esta d irezione si stanno facendo ricerche n c1 no5tr o Istituto. L'aipparecchio l'é31bbiamo denominato « compas- Il trattamento chirurgico della tubercolosi so dermografico »; eSBo in realtà risulta di due polmonare secondo il metodo di Leotta. aste metalliche ·d isposte ad angolo come le branche di un compasso che si possono divaricare a >rell'ultimo Congresso di Chirurgia, tenrutosi a ·v olontà ·con un an.g olo di apertura variabile da o P aidova l'ottobre scorso, la parte <::hirur.gioo. del a 45 gradi. Alle e5tremità libere s•ono innestate tema di R·elazione in comune con l.a .S ocietà di due piccole palline ovalari cl1e portano una goì\1ediicina, Sulla cura della tub ercolosi polmonare, dronatura identica a righe tras,rersali, con le fu svolta dal .p rof. Nicola Leotta. Il $UCcesso ottequali V,i·ene operato iil contatto sulla cute da n nto dal Relatore ·n on fu ldoviuto ·soltanto alla esplorare. La pressione esercitata da qu este ipalchi·ara esiposizio11e dell'argomento e alla sintooi line è i1dentica su tutti i IP'Untj trov andosi oose elegante, concisa ·delle cognizioni acquisjte, ma an· alla ste5sa di.stanza e sulla stessa lin a del punto che e sopratutto alla 1parte orj.g·jnale contenutavi. di aip1plicazione della forza, rappre entata dalla Il .p rof. Leotta difattj, ha 1dettato t1n m etodo suo mano dell'operatore che ti·en e legger1nente l'imrhe racchiude e corrisponde ai postul,ati d i un pugnatura ·del compasso, impugnatura inserita a.I si&tema logico: è in ·u n gran n'l1n1ero idi casi punto ·di unione delle sue due branche. ' ' olendo, nùott.a.bile, ed è quindi destinato ad entrare n ella sar ebbe anche po sibile, ma forse 1pTatica.mente 1pratica comu·n e. Parten.do dal prin cipio eh.e è la inntile, misurare la pressione esercitata. collas.soterapia cui debbono tendere gli sforzi del L '1 tni ca condizione da osservarsi è che le re1ne.di·co e del rhirn1..giJ, nell·a ct1ra della tubercogioni che si V'Ogliono esplorare, siano esse omo1o.si polmonare, il I.,eotta ha ideato, pro.p osto ed lo.~h e o eterologl1e, si trovino 5U di uno stoos'() e6eguito il suo n1etodo della Se.:ione delle adepiano. "enze a cielo aperto baoandosi s:u i due seguenti Crediamo sia molto interessante lo studio d-el princ1Jpi: 1) ·che la temuta r ecettività p11.eurica alle i11f.ezioni iè a ssai minore ·di quanto 'Si riteneva; rtermografismo fatto contemporaneamente su dl· verse regioni, con llguag·Jianza e contemporanei'2) ch e i risultati nefasti ottenuti con i tentati vi tà di stimoli, eSBo infatti ci ri,·ela i rap(porti che di sezione 1diretta. delle aderenze, attraverso il esistono tra reazione ,-aso-motoria, diretta o r icontrollo radiosc0pico o attraverso pioecole brec<'ie flessa e stimolo, rapporti che n·Jn sono sempre si 1dovevano al fatto di non avere u n controllo snfficiente . L'intPrve11to 1propo to dall'O. ·Si esedi natura .p uramente m eccanica n è sono sempr e gue schematicamente così: 1) inci.s ione intercoproporzionali alla in1 ensità della eccitazion e, co' stale esteisa a tut to lo spazio; 2) divarica.mento 1ne noi Btiamo osservando. èlelle costole m ediante un ampio divaricatore; Data la semplicità ct ello strumento e l 't1tilità 3) sezione di tutte l e a der enze parietali, apicali, che esso può a'rere in clinjca abbiamo creduto rl io.frammaiiche, m ediastinic·he con le forbici tra op.p ortuno di presentarJ.o. 1

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Interessante pubblicazion e: ~

Dott. Prof. ARTURO MORSELLI Libero docente di Clinica delle malattie mentall nella R. Università di Genova

Manuale di Psichiatria ad u!lio d e l m e dle l e de,;U studenti. edizione riveduta ed ampliate.) I NDICE ANALITICO. - Parte prima: Pat~log l a e Terapia delle malattie mentali. · Cap. I. Etiologia. - Cap. II. Patogenesi e Anatomia I>atologica. . Cap. ill. Sintomatologia. . Ca.p. IV. Decorso e Prognosi. - Cap. V. Terapia generale. Parte seconda.: Diagnostica e Semejotlca (Esame dell'allenato) . • Ca.p. I. Din.gnosi generale. . C&p. II. Semejotic& generale. . C&p. !Il. Delle perizie. - Parte terza.: Patologia e Terapia epeoiale delle malattie mentali. • Gruppo I. Psicopatie dege· neratl'Y'e. . Gruppo II. Psicosi costituzionali. • Gruppo IIJ Psi coneurosi. - Gruppo IV. Psicopatie e psicosi da intossica· zioni endogene. · Gruppo V. Psicosi da toasi-infezioni aoutl" o croniche. • Gruppo VI. Psicopatie da intossicazioni esogene. . Gruppo VII. P sicopatie da. Senescema. - Gruppo VIII. Psico· patle da malattie organiche del sistema nervoso. On volume in-16, di pa~. XlX·R32. con 34 fhzu re nel test" elegantemente rilegato in piena tela. In commercio L. 3 3 ptfJ le spese postali di spedizione. Pei nostri abbonati ' sole L. 3 1 • 2 5 franco di porto. Invia re Va.glia postale al Sig. LUIGI POZZI - \~ia. ìSistJ.na, 14, aooiunoenào : per l'Ufficio postale R'u ccursaJ.e di ciotto, ROMA. (2~

1l11 e legat1Lre a.l catgut o con, i l termocauterio (e llon n1,anualmente com e fu stampato n el r·esoconto

del Congresso. ,p.er un malau gurato r ef1160); 1-ì liberato il polmo11e (tern110 ell e si complci a in po<'hi minuti, rimozion e del diYari catore; 5) rl1iu"11ra con accuratezza clcl la breccia t oraicica con tre p11nti di sutt1ra p eri costale e con due altri piani delle parti m olli. T.x'l na1·cosi preferita dalro. è la cloroformicn. Dopo qualche giorno i ripi!:!;lia il rifornimento del 1pneum .'.)torace co n1e cli 01~cli n<:1 rio. Il m etodo se offre una. 1percentuale di&cr eta di nlenriti che del resto sono 1l11a complicazion e propria del pncun1otorace, offr e l 'en or1ne vantaggio ·di evitare l'embolia aerea, l'emorraigia e permC'tte idi r ealizzare la sezione di qua1siasi aiderenza. In quanto agli 9'Siti l'esperien za dirà dei ri ultali lontani. Di qu elli recenti \Si può afier1nare in base a dati di fatto, ~hc ~ ano ottimi n el ':') ..-o o:.. ). oo d t>I. casi..


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1788 ~on

è cì1i no11 \reda la bontf! del metodo il q11ale rappTe&e11ta a1d1.1nql1.e un·a ·n uova .conquista ne~la lotta del terrjbile mo·r bo ·e 1come esso debba C$6er messo a fia11co ·del metodo medico, italiano qn-ello -come it9-liano 1questo. Ciò che non guasta. E. M.

Appunti in ma1·gine al recente Cong1·esso della Sezione Scientifica di Milano per la lotta contro la tube1·colosi. Il prof. 1Carpi, nelJa sua !bella relaz ione sui

ipnoumotor·ace, 1p1arlan1d10 del ..s·u o a:ppar.eccl1io erl {\ICCennando al (Ill'ÌO cc Er,gomanometro ,, è in<:o·r!SO, certo inv;olontariamente, in alcuni errori di ·y alutazione e di aipprezza:mento ch e io mi penm•etto dj rettificare. Per m.ag1gior chiar·ezza .disting·u erò ·p unto per punto. Egli h·a cvffenmato: 1) cl1e il ·m io aippareochio r .apprPse11ta toittcourt ·u n peflfezionam·ento n ella tecni ca ·ma11ometri:ca; 2) iehe il suo aippareoc11io, sebbenr. i1on pro,v-

,, ,

viDt.o (( di uno .speciale ·&trumentari o roanometri·co », è in 1g ra.d o idi !fornire « i «ìati della amp!iezza nella escursione toraci·oo e d·ella tenS·ione ·elastica 1p-0!monare >) ; 8) 1che la tecnica 1da me proposta è co·m pltcata e merita di eSisere sottoposta ar1 cora a 1ar,g a esperienza .p rima 1di entra·r e n ella cp1rattoa. Al rptliJmo punto ris.pon.do -ch e : il mjo a.',Pp·arr rc11io, di p~ra mì.surazdone, non rwpipres·e nta solamente un p.r og'resso nei •dj S'POSitivi ·defJ.lI a t ecnica manon'letrica d·el pne11motoraice, 1ma come 1disse K ·USfi i1ell1a Jìreisentazi!on e che ebbe a farmi come 1prolusione alle ·conferenze dimostrativ•e · che io tenni or fa un anno a Parigi, in moido particolare aùl'1Istitùto 1.iniversitario idi clinica rp.ro·p edeutica ·diretto ·dal 1)ror.f. 1Se1'gent, « rap,p\l'.'·e5ent.a" 'Lma innovazione nella concezione ·e n ell a aP1Pli1oaz10ne de.i princìp.i della fisiolo.g ia e idella fisi01p1atologj a polmonare ,, ; in 1questo a1p:p unto consi5te la reale im1portanza scienti.f ica ·del mio eligo·m anometro, la cui atil1azione m eccanica è r.apiplÌ'asentata J .a1la ban.iwle ap.p licazion.e ·degli stessi rprincìpi fisici s·t1 ('tli Bono 'fondati i <!om:uni ma110metri. D i ques.to è faJciJ.e sincerarsi leooen do la mi a m emoria. ·coinparsa nel n. 5 de1 la R eviue d,e la f1tb1,rcu.lose di 1q11est' anno sugli « ·stu·di c.Jiniici » rece11t emente :puìbblicati dal (R.onzoni. 1-\ 1 secondo ipunto: che il manometro applicato alJ'appnrecchio 1C arpj , -cl1 ?; è pur.a1ment.e un atm>n· 1

[.l\N~O

POLICLINICO

XXXIII, FASC. 51]

r e.cchj o per ins·ufflazione, ·m i6ura .qu.ello -cl1e ml~ surar10 tutti i lllanometri applicati a non importa qua:J e -clegli innunnerevoli ai) parecchi da p:nieumotorac e eststenti, .c?on tutti gli errori inerenti al '.'11spositiivo a ·doppia branca, ·cioiè la pressione dinamtca e la pressione statioa, ·denominazioni che trovarono, per ·rneritç> mio. u·n p1articoiare si1gnificato !ficco ·di 1deduzioni, r igt1aflèLanti la estensio11e e il carattere 1delle lesioni polmonari ·e lo stato di -comrpressione delle 1parti ·l ese, n el pneun10torace. ·L 'appa.rec·cbio Carpi non 1p •n ò inoltre mis.urare la tensione elasti-ca polmonare, con esso non -s i p11ò rq uin·d i giu1dioare 1dell•O stato idi CQmlP!I'·e6SiOne e di comp1ri·m ibilità -Oel 'Parench1.ma ·p oJmonar.e, gi aicclllè', la ca:p1acità idi asp'irazione s.p1ontanea del g1as nel icavo 1ple11rico non .è per nulla uguale ai pote!'e di elastic ità di espansione del parenchima polro.ona.re. c .ax,p i col .suo. ruppar ecc,h io IP'llò, in l}.On1dizio11i far.se miglriori ahe con 1qual·unque altro, mi&t1rare se.rnrplicement.e . « la caipwci.tà relati' ra >> 1d el ·cavo toiraicirco. Infatti l'aria .cessa di ·p eneh·a.r ·e s1p ontaneame11te nel cMro pleurico cru·a ndo è vinta la elastic ità di retrazione anatom1c.a, !};>T'01>ria ·del tessuto 1po1.m onare, alio stato di riposo [Depre,Psione en1dop1eurica (valore manom·etrico .st.atico). capacità r elativa], m entre il p·olmon e cessa idi •eS1P·a ·n dersi SOilo quando la sua resistenza e1cvstica alla e.sip1ansione (elasticità idi trazione) è ugual,e o ISU'Periore alla forza idi aspirazione che è c.apace di e&ercitare la parete toracj1ca, ~yale a ·dire qt1a11(lo ]l ipolmon e l1a raggiunto il massimo d·ella. sua 1den sità [~lasti.cità anatomica e di trazio11e ugt1ali a zero (collasso)] il cui vaJoi'e è r elativo ai. viari soggetti. (·Capaicità assoluta data rla.ll'aria in trodotta ·sotto pressione). :\fel mio a1ppareocl1to, e tfin o ad ora so1o con esso, 1co1la ·s tia tras-fomnazione i:n dinrumom.etro ad iaria (manovra 3) io misuro invece la capacità id i ·e&i~ansi one idel cp·a renc11ima anche dOIPO ~l1e ·è colmata la depreS8ione endo'P'leurica, anche allorquando· esistono a·derenze toraicopolmoniari cl1e obblig.a no i•l ipotlmone a seguiTe passiv1amrente i mov'imentli 1della ·g abbia 1to:raci1ca, aid.erenze ohe l'rupp1a recc.hio svela. e 1distingue 1d.a quelle d1ct~ fran11natir,0110Imonari, 1così 1come svela anche gli s1)ostMn·enti 1d el m edia5.lino e gli aib•b assamenti (tono) d!el 1di.aframrna . .•i\J1 terz.o punto rispondo 1ch.e: ila toon1ca 1da m e proposta non ·è cp'8r nulla complicata, riducendosi a 4 m·a.novre che si comrpoiono raptd.amente e successtvame.nte, in modo parti·c olare con l 'attuale mo.dello , e che rie&cono di facile interpretazione quan·do si tenga •b en iJ>reIBrente il valore d·e l significato rd i •ciascuna di esse. Per l'importanza rl1e !l.'wppareccl1io 'ha per fil rprogresso e la diffu1

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[A.~o

XXX I II, f..\SC. 51]

5EZ lONE PRATICA

r;ione del metodo Forlanini, mi auguro anch'io ohe esso vien;ga sottoposto a larga eoperi·enza, ess-a non .p otrà che confern1are l 'esattezza dei fatti che io ho lungamente stt11diato e meditato pr1ma di pubblicare. Grato al Carpi di ·a ver fatto cenno al mio ergo1nanometro, sono convinto 1c·h e egli vorrà perdonarn1i id i av.er raccolte le fraf>i 1d ella sua reilazione ·C·OII1e se ·proveni&Sero dalla sua viva ·voce e di a'rer 1nterloquito, co ì come a.'·rei fat to se gli impegni mi ·avessero consentito ·di esser e presente al

~ongresso.

1789

nna bwmbipa n1orta co11 diag11osi (lj m e11ing·it·e tuberco1are, noncl1è in altri (un uomo cli 21 n11ni e 4 ragazze dai 7 ai 22 anni). .I carattel'i princtpali di tali lesioni sta11110: nel n\1n1ero e n elle dim<:1 ns io11i delle zone di infj lt·r azione -cellulare •p erivasr olarc f\d cxtraav.ventiziale; nelle .zo11e idi rain1n1ollirne1lto con jnfi.ltl'ai: ione cellulare relativamente scar ~ a attorno ai vasi nella s ostanza bianca; n ella gran de esten.&Sionc id.elle 1esio11i della 5ostanzn bianca e della gri.~ia e nel fatto che esse hann o la massima freq11cnza al midollo lombaTe e sac;ralc.', no11cl1è al p )J1te. Le lesioni dif f.erisco110 q·uindi n1olto eia quelle cl ella 1poliomielite. PeT quanto rigua1..,da ]'encefalite epidemi-ca, i detti autori osservano eh<' in questa le lesioni sono meno e5tesamPn1 0 clistri huile e 11011 presentano le zone cli ramrr1olli1nento perivasale rnella sostanz·a bianca che, econd o .. essi, sarebbero caratteriisti che della malattia rpo·st,·accinica. ~on è però staio pos. ibile di~ostrar·e i ·tologicamente le connessioni fra la pustola vaccinica e r e11cefalo-rmeàite; ma Turnibull e l\1c Jntosh ritengono ugualmente dimostrato il nesso fra la prima e la seconda: 1ì ·11er il fatto che in se.i casi la morte è sOl!)ra\r\·enuta entro 14-18 giorni dall'a'"',enuta ' ra ccinazione e, solo in un caso, dopo 29 gjorn1; 2) perchè è trascorso lo stesso 1periodo di ten1po, irr tutti i casi, dalla ' 'accinazione allo sYilup·p o di id iversi fenomeni , quali la pPTòita di coscienza, le modificazioni cl elle puJ1illc, la rigidità e la paralisi drgl i orf j e d ella vescica. Sll tre casi cli encefalite •da ' ' accjno r1ferisce .r. Comby (1) . Il pi'L1 r ecente ri1gua!'da una bambina di 18 mesi in cui, al 12° giorno cl<llla ''3JCcinazione (si era sviluppata 11n'enorme })ustola ron infiltrazione quasi rflrmmonosa ) si eblJe forte fehbre (40o) , rigidità degli arti stq>eriori , strabismo interno destro, sonnolenza, palpr hrr abbassate, n on vomito n1è segno di I<erni a-. Liquor chiaro non iiperteso, 1con 4 linfociti per n1 rn c., 0.20 di albumina e 0.50 di g111rosio, stC'rile; v..·a&"ern1ann nPg-ativa . .i\ .cJistanza di 12-15 g iorni dall'ini zio dei fenom eni, c1efervesce11zél : i sintomi 5ono poi Rndati attenuandosi eci un cpai J di mesi ·do1po eran o scomparsi , salYo 11n cPrto grado cl i eccitazione cerebrale. Fai ti ana lo~hi 5ono stati osserYa ti dallo stegso Comb'' in due altri bambi11i, in 11no cl e i (flialt rimase com e sequela la sclerosi -cerohralC' terminata con disturbi motori ed i·diozia. .t\nche D. \ \ 1 • " 1tinnicott e X. Gihhs (2 hanno osservato llll caso di encefalite iniziatosi al 1

QUESTIONI DEL GIORNO. Vaccinazione .jenneriana e malattie ne1·vose. (Encefalo-mielite e demenza paraljtica). Dott.

AZEGLIO FILIPPINI.

Nella letteratt1ra medica di questi ultimi due anni sono stati pubblicati diver&i casi che tendon.o a 1dimostrare 11n certo n esso fra la vaccinazione antivaiuolosa e lo SYiluppo di alct1ne malattie nervo·s e, l'·en cefalo-mielite e la demenza paralitica. Della prima hanno riportato q11alcl1e caso F. T,uksch (1) ed alcuni autori olancte i (2 ) ; sui casi verificatisi in Olanda che sono arrivati a 34, hanno ~oi rilferito atnl'Piamente \'an Boud\vijk Ba&tiaan se e .J. Th . Terburgh (3). Uno 1studio c.Jmpleto clini'co e specialmente anatomo.-patologico è stato fatto da H . l\1 . Turnbull e J . iMc Jn1osh (1.) stl sette casi ~.er i quali ~ssi asseriscon o non esservi stato alcun dubbio che la vaccinazione è stato t1n fatto ca11 aJ.e de~ fini.to, tanto pit1 c·h e in tre casi, le inoculazioni del materiale proveniente dal cervello e dal mi dollo s1pinale avrebbero dimostrata la presenza del solo virus vaccinico. >rrJ primo caso, •di cui l'os erva7.ione risale al 1912 si tratta, a di una ragazza ammaJ<ltasi di en cefalo-mielite poco 1dopo la ''accinazione. l . e ricerr.l1e i1stologirl1e dimostrarono l'rsi tpnza d] lesioni n el siste1na n ervoso centrale ben differ enti da quelle della poliomielite. ct i cui allora vi era n elle vicinan zP un'epidemia. Le-sioni dCl1 tntto analoghe d etti Ai1tori hanno osservato in 1

1

1

I

(1) 'JJ ed. Klinik, 192A, rp. 1170. (2) VAN BOUDWIJI{ BASTIAANSE. .\ 1ede rl.an sc l1 Ti,id-

schrift voor Gene eslcun.de, 1925, p. 1194 e J. R. P RAJ{T\EN, I bidem, IP. 2016. (3) Bull. Acadé11iie ile médecine de Pa ris. '?1 lu-

glio 1925). (4) Britisl1 Jo·urn. o{. e:r:peri.m. Path olo911 e The

Lane et, 4 settembre 1926; editoriale.

ottobre 19'2.S. (2 Rritish Jo11rn. of Chilrl.ren '." nt ea e·, aprilegit1g110 1926. (1' So c. rnéà. de s hopitnu.1'.

1


1:-no

1 r. POLICT INICO

&> giorno dalla vaccinazione, co1t i)aralisi f ncciale -destra, ptosi sinistra e strabismo intel'no sinistro e paiSsato poi a guarigion e. Questi autori riunioScono i casi a loro noti della l etteratura, che sarebbero 45 ed osseryano che, in generale, l'enro efal ite si manife.&ta da 4 a 15 giorni dopo la vaccinazione e 1dà una mortalità el evata (46.6 %) . Altri 7 casi .sono citati ·d a I. I<:ollax (1) che rjiporta ancl1e :-t1n'osseryazione J)r oprta.

* ** lVIa ·di altre malefatte € incolpata la va.ccjnazione. Salon'llon (2) ammett.e 1]11 raip,por.to eziologico fra essa e l o sviluppo d ella de111enza paralitica; egli ritiene che l'allergia dell'organismo e specialm ente della pelle iche si ha in segt1ito alla vaiccir1azion e può aYere .g ranò.e importa'l17.lì per la diftfusione n ell'organism o d ella spirocliela pallida, in quanto cl1 e r enld e pii1 clifficiJ.e la localizzazione òi questa n ella c ute e facilita invE>ce lo 5viluppo di affezioni sifiliticl1e nel sistema n ervoso. .t\.d analoghe con~lusioni è arrivato Da rasz l.:iewicz. La sifilide, egli asserisce, non ·d à la <'l emenza paralitica se l'individuo non è ' ' a ccinato. Così si spiega lo svil uipipo cli que5ta n ei p opoli civili (in con fro11to rdegli altri i n cui la ·vaccina zione non si esegue), la sua co,m rparsa / contem'J)oran ea alla diffusionP della vaccinar,ione e la sna diffusione geograifica ; ed affeTm;i c·h e non si è mai ve1duto un 5irfilitico sen za cical ri ci cla va·rci 110 e con dem.Pn za 'Paraliti·ca. Egli emette quindi diverse ipotesi per spiega1·e la sua osservazione : 1) il vaiu olo, ed in mi11or grado Je altre malattie f ebbrili. esercitano 11na spe<?ie di jmmunizzazi one febbri] e preventi,·a e s e l e popolazioni s ono rese in capa·ci cli ammalare di ' ' aiuolo, m an ca loro. la protezionr contro la demenza 1paraliti ca (la vaccinazion e je11neriana Sfl r ebbe in certo m od o una protezio11e a rove~io ) ; 2) la vaccin·azione determina negli l1Tn or 1 d el co:rpo delle modificazioni tali 1p rr cui l'infezion e sifilitica p rogredisce fino alla paralisi; 3) fra la sptrochete ~d il ,rirus vacci11ico si for ma una speci e di simbiosi che cam:b ia i caratteri <lella prima. L e ar.g omentazioni ·addotte da Daraszl;;ie,Yicz non' r esis tono ad una criti ca severa e son a controbatt11te 1dalle osser,1 azioni. di altri. l~ da osservarsi anzitutto ch e la 1demenza paralitica e-isteva 1prima della , ,a,ccinazione e non vi ·è qninrli n e. (1 i 11nnafsC\C /1rift f . K inrlerl1eill111nrle. olt. 19~6. ('! Joar11. n111<'r. med. f .l\.' i{)<' .• :~ ltH!.lio 1926. rcli-

toTi al<'.

[...\NNO XXXI1! l , FASC. 51] 1

~u n·a

ragio11e di ammettere un nesso fra le due 1nalatti e. ,S i ·è inoltre veduto cl1e al 1Messico vl sono dei casi di demenza paralitica in individui che hanno sofiferto di vaiuolo (e che dovrebbero quindi .esser e immuni) ed anche in indi.. vidui non vaccinati (11ei quali non ha dunque agito il \rirus). E quindi da .ritenersi ohe queste teorie debbano ben presto tramontare .. 1

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**

:\Iaggiore ·con siderazione m eritano invece i casi di eucefa'lo-mielite connessi con la vaiccinazione per i quali però n on si può ritenere raggìunta la dimostrazi on e del nesso eziologico. La facile argomentazion e del post hoc ergo propt er 11oc ayrebbe ' ' alore solta·n to se il numero delle osser,ra zioni fosse tanto .grah•d·e d a in1dicare co1ne ro~tant e la consecutività. Questo a;ppoggio manca i n,rece del tutto. i pensi al n umero enorme ò i Yaccinazion i eseg-uite eid alla rarità dei casi fii e11c0falit e epi1demi·ca, mala ttì·a su cui l ' attenz1 on e è st·ata riclùamata sp ecialmente ver.·o la fine clE>lla g-t1crrn . ..\·n che la casistica di Van Bouwdijk '· Bastiaans·e e Terburgh, ·cl1e è la più numerosa comprende soltanto 34 casi su 240,000 bambini ,·accinati , un rapporto cioè ,di 1 ad oltre 7000, 1a le quin1di. ch e, in ass·enza idi altre pro.,· e, è privo di significato. Da,-anti a questa enorme $!proporzion e fra n.nm er o di vaccin azioni e casi di en cefalite epide1ni CA. s i affaccia subito il sospett o ch e si tratti di semplice coincidenza; iprima però di prend ere una .decision e in qi.1esto senso, è n ecessario esa1ninare la question e da tutti i lati per vedere se realmente debba escludersi ogni rapporto eziolo~ico fra i due fatt1 : 1) il virus che l1a dato l'encefal o-mielite po trebbe ipro,ren ir e ct.alle ' ' itelle che l1anno fornito la lirufa vaccinica. Ciò viene escluso da J . Th. T erburgl1 (1) .il quale osser va che la linfa dei rasi osserva.ti proven iva Id a tre istituti diversi P da otto vitelle diverse~ 2) la linfa potr ebbe .esser e s tata inquinata con jl virt1s encefalitico, jnquinamento che gli autori che si sono occuipati 1dell'argomento non arnrn·ettono, mentre sembTa cl1e non possa senz1altro escludersi, tanto più ten endo cont o delle nostre con Qsrenze aBsa:i scarse sulla di.ffnsion e in natura di questi 'irus; 3) l' en cefalo-mieli te è una r eazione dcll 'or, . ganismo al 'rin1s Yaiecini·co. TJa rosa n on e Jm1

(1' ·.\ e<l erla ll ·"<'h 19~5. p. 21i8.

Ti}d srllri f t 1·nor r;enee .i; /, 11 nrlr..

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t A NNO XXXIII , F ASC.

31]

SEZIONE PRATICA

p ossibil e, sebbe11e in li·nea generale si teDJda ad .esclu·d er e la tendenza neurotropa del va'Ccino, che h a invece tendenza a dare r eazi-0n i cu tan ee (esantem•i p06tvaccinali). Sta •di fatto però -che sono s·egnalate altre r eazioni del sistema nervow, come dimostra l'osservazione di Ed. Tromm e1 e J. Bau·n1garten (1) i quali r~portano lln caso Idi sindrome n1eningea consecutiva a vac~inazione. Sono note del resto l e osservazioni di A. Marie, C. Levaiditi ed altri che hanno potuto provocare l 'encefalite ·del coniglio mediante l'i.n iezione di virus vaiccinico nel cervello; 4) la va;ccinazione avrebbe attivato il vir\16 enoefaliti'Co latent e, ipotesi che sarebbe anche suff~agata da u n'osservazione di J . Th. TeTlbrugh (l oco citalo ) idi dt1e casi ·di en cefa1it e postvaiccinale in bambini dj una comunità, seguiti dopo alcuni giorni da tln altro caso in un bambino non va,ccinato 12) . 1

l ì9 l

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Sarà lltile raccogliere altre osseryazioni ~er studiare a fondo le reali condizi0ni necessarie per il suo svilupp.o e, .g iustamente, in Inghilter ra, il Ministero della Sanità ·h a inYitato fin dal 1'aprile ultimo s~o1rso i medici a fornire informazioni su questi casi. • Ma la 1pos5ibile esistenza ·d·ell'.encefalite postvaocinale non 1de,,e per nulla intral ciare la pra· tica della vaccinazione antivai·uolosa, nè scuotere la fiducia in .que5ta. La minaccia del vaiuolo f. trop1po 1gTa111d e e l'ef.ficacia d ella \rruocinazio·n e troppo evidente perchè si possa esitare un m omento davanti a lla possi·b ilità di una eccezionale e 'PfOblenlatica complicazione.

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SUNTI E RASSEGNE. ORGANI DIGERENTI.

.: ...... Nel terreno incerto e mal1fido cli alcune malattie da yjrus. doYe. fra valanghe di ipotesi emerge solo qt1alch e fatto assoidato. non è seffilPre possibile avere un'opinione dElcisa. T11tta l 'epildemi 1logtia 1dellta ence-falite epidemica, come a11che quella della poliomielite ci aip-pare rosì vari.a e, direi quasi capri•cciosa, da non poter trovare il filo conduttore che lega i diver si casj ·di un '·epi1demia. L'incefalo-mielite ~ost­ vaccinale porta un altro el emento di c omplicazion e. Il fatto che essa non si ·è mai (o solo ec<eezionaln1ente) veri·f icata 1per 11n lungo periodo d'anni in cui pure si sono fatt e tante vaccinazioni, fa escluldiere cl1'e la causa ne debba risied er e n ella linfa ·vaiccinica. Pure ammettendone l'esisten za (cl1e sarebbe dimostrata dalla regolarit~ 1 d.e1 peri.odo ·d'in•cubazione e ·d ella co.mtp.arsa d ei fen o1neni) si. può ritenere che la vaccinazion e non abbia altro effetto ch e di ld·e stare un'en<'efalite latent e la quale s i sarebbe forse sviluppata s1)on·t aneamente. (1) . c/11nei::.er. n1ed. \ \'otlle11 . eh .. 1926 e Offic<' int ern. d'hygiène pub., •sette111bre 1926. (e) BASTTAANSE e 'TERBURGH (Ne derlansch Tijdschrift 11oor Gen.eeskun;d1e, 18 settembre 1926) in 1

uno studio clinico, 1stap.atol ogico ed ejpiidemiologico, ·di c11i sono , -cnuto a conoscenza ,durante la .co1Tezione ·dell e bozze, y en gon o alla conclusione .cl1e non si rpuò ncig.are il n es5o fra vaccin azione ed i f enomeni di en cefalite, deter.minat1 pr o·b·a biQmente .da un ultravirus, idi cui non ' 'a per ò ricercata la 1causa n el vaccino. Questo agir.ebbe soltanto attivail!do un virus /latente nell'organism o, ma non si può an1cor dire con isicurezza se si tratti di \iru.s en cefalitico o di altro consimile.

Natura e trattamento del cardiospasmo. (ScHINDLER.

Ailt'lnch. Med . Wo ch. , n.

39) .

La frequente e gra·ve !forma morbosa del oand:iospasmo può essere di natura sintomatica o f.unzi onale. Il 1ca.rdio51pasmo comparisce come sintoma rifle5so nel .carcinoma, nella rara ulcera e nei più rari tumori benigni dell'esofago, la differenza ,d iagnooti·c a fra questa forma e quella f11nzionale è praticarrnente dell1a massima importanza. Sebbene la ricerca rontgenologica renda i.n molti casi in·u tile la esofaigosc01pia, è spesso impossibile farne a meno, ed è ipierò e Jnsigliabile ài non impreniderc la oura di un c ardioopa s ino senza a\rer.n e prima riconosciuta la ·n atura con l'esofagoscopia. Tl caPdiospasmo funzionale, secondo l'•A., è cos l a11i emente 1psicogeno, cio'è il risultato di un complesso d eterrnin~to di fenomeni, ch e, è bene sia specialmente rileYato, non sono profondi n è fanno parte •di una 1psicon evrosi, ma sono p•er lo più superficiali, facilm ente compr.ensibili ·e la guarigione p'Uò ottenersene 5tabilmente e completamente a differenza delle altre n11merose psiconevl'osi 1dell'esofago. l~ raro 1 poterne riconoscere il primo stadio. L,ammRlato si lamenta alla prima ,,isita ch e da alcuni giorni i cibi i1on vanno più giì1 , ha la f: e11 ~a7.ion e cl1e i 60ffermino a metà .e talora deve r ealmente rigurgitarli. Se si rimonta alì'anamnesi, que t.a è quasi sempre la stessa: l'ammalato il giorno prima d ella comparsa dei primi sintomi ha a\-l1to u11 grave dispiacer e, che non ha potuto evitare. cl1e ha dovuto subire e quasi sempre a tali fatti corrisponde un temipe1


1792

IL POLICL(NJCO

ra-Inento sensibile ed eccitabile. In un caso l'A. ba visto insor:gere il f en omeno in una don.n a, cbe, abbandonata e sola, aveva p erduto il figlio e costretta ·a l'e,primer e l'immenso dolore, che non poteva .fJ'ogare nè confidare ad alcu.n o. sorprendente e :parla p er la ·SUJpe~f~cialità del disturbo mentale il fatto che, in questo primo periodo, 1cessaino talora completamente i sintomi r>enosi .con u.n dolce parlare d el doloToso caso occorso, con una rparola consolatrice, che, come tera:pia 1p1sico-persuaisiva, val·e meglio 1della ipapaverina; niè l'A. dubita che spesso i sintomi spariscono da se stessi, spontan eam ente, .e persistoin o quando sia trascurata una razionale :psicoterapia. Jn un secondo stadio rè necessaria e trÒIVa la sua vera applicazione la suggestione ipnotica, la quale aigisc·e prontamente, ciò che sta a .dimostrare come si tratti di veri disturbi mentali superfi<?iali. ,s e in questo ~eriodo si trascura la giusta -psicot erapia, si determi.na allora il terzo periodo, l o stato della n evrosi organi1ca c on'fermata con dilataz101n e 1dell' esofago, dima;gramento e gravi sofferenze d ella degl t1ti zione, cl1e r endono la vita 1ò·ell'jnfermo un vero tormento. Il trauma psichico potrebbe esser già vi.n to, l ' ammalato potrebbe essere liberato ,d el suo male, ma il tratta;mento suggestivo è senza risultato , l'organ ismo si è trop!P) ahi t11ato al falso riflesso, la nevrosi dell'organo è confermata. F orse ancl1e qui un trattamento profondamente analitico 1potrebbe portare alla gu.urjgione, ma se si p ensa alla poca ict1rezza della cura, alla tendenza 1della su·b coscienza di questi indivtdui a nor1 evitare il sintoma psiconevrotico, se si consid era come facilmente e comrplet·amente si può otten ere la guarigione ;per mezzo idi procedure somatiche, sembra un'i.n uti1e tortt1ra il tentativo di ·un lungo trattamento, analitico, che potrebbe riten ersi in generale addirittura c ontroindicato, come !Pensa l'A. . 'incontrano spesso dei casi in cui il cardio:;pa:5mo è un sintoma a parte 1di una psiconevrosi più gTave, per cui l'ammalato n on può evitare quel suo sintoma tanto tormentoso. È

1

r.ome trattamento di .cura somatica e completa si ricorreva al dilat atore di 1Stark od ai preced-enti metodi ·d1 dilatazio.ne di Gollstein, di Hirsc.h, ecc., .che si pro;poneva:no lo scopo d ella E::ollecita .distensione 1della musculatura d el car.ctia, ma assai s p esso questi metodi incompleti non ri11sciv·a no allo scOjpO e :però, specialm ente da Saucrbruch, fu ra~coma111data la pneumotom]a o la laparotomia e la escis5ione sottomuc06a della mn ~colatura rd el cardia od altri simili grandi proCPSSi. Questi dovrebbero e5sere, però, e&Seguiti solo

[ ..\ N!\O

XXXLI1I,

FASC.

51 J

in quei casi, in cui non 11a av11 to buon e. ito il dilatatore di .stark. Conc.ludendo: il cardiospasmo funzional e è una psi·cone, rosi organica; il di·sturbo etiologi co mentale è su'.Perficiale e consiste nella maggior 1Parte dei ca..5i i.n un repre&So dolore; n ei suoi due ;primi st9Jdii è aiccessibile alla seID1Plice psicoterapia; se è conf·ermato , la psicoterrupia è inutile e bis cg·n a rtcorrere al trattamento somatico. Il metodo sovran·o è la djlat.azion e col dilatatore di Stark. 1

1

D E C HIARA

'

I dolori toracici nell'ulcera duodenale perfo1"ata .. f D ESiVIAREST.

P resse rriédicaie, 1926,

n. 77).

.

I 1due segn i principali d ella 1perforazione d'una ulicera tlt1odenale o gastrica sono i dolori e la contrattura generalizzata dei muscoli dell'addome. Jl dolore atnoce, straziante, sin copale al ìprincj·p io ma1 1ocalizzato, quasi 1g eneralizzato a t utto l'iCLddome 1è il segn o ·della p erforazione d'un organo ca,ro: sorpravviene in pien•a salute. Uno dei malati dell' A. rientrava dal p r oprio uificio quando s11ll' u scio della 1propria t a5a venn e m eno e cadde· a terra p er un dolore vil)lentissimo alr epi!gastriù, -cb. e raipi1da n1ente si generalizzò a tutto l'adidoane manten endo r;empre il 1naximum alla ;parte destra ,del ventre. La diaignos.i .a ei1a cat1sa di questo dolor e sar ebbe stata faciJe 1per 'POCO ch e 5i fosse avuto l'a ocongimento di pal,p are l'aid dome. La contrattnra dei mus-coli ad1dominali iè nei casi del genere generalizzata, irri1duci1bile dalla pressione della mano: il ventre è ,auro co•me il legno. Il pol~o n el primo periodo rimane normale ala temperatura si el eva idi 1poco fino a raJggiungere 3707, 3708. l,a faccia è 'Pallida, alterata, ansiosa perchè l'inf·ermo soffre t erriibilmente e ~erch è ogni eccitazione ·del sirnrpatico aiddo1minale si e&tri11seca con una profonda alterazione ·del 'riso. che non ha nulla .d i comun e con la facies della periton itP.infettiva. Anch e I 'agitazione ed il sud·ore proft1so sono iit funzione del dolore. Negsun sintoma adunque ha magigior ,·alore d iagnostico ,del do.lore e della ,contrattura aJddominale. Tt1ttavia essi s ono l'indice della perforazion e d'un organo cavo , ma n on di un det(\rminato organo. Se l ' in'fermo ha precedentem ente sofferto di do· JoTi gastrici, vomiti .acidi , melena . si può porr& 1

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,


• (ANNO

XXXIII,

FASC.

51 J

SEZIONE PRATICA

1793

la ·dia:gnosi di ulcera perforata. Nla vi sono dei càsi n ei •quali non riesce possibile riscontrare una sindrome ipilorica o ·p iloro-duodenale, -ed in questi casi l 'interrogatorio minuzioso, che consente .ai 1precisare la sede e Ie irradiazioni del dolo re, fornisce un elemento diaign ostico di prim 'or,dine. In tre casi esaminati dall' A. il dolore iniziale era Bempre 'Prevalentemente epigastrico e s'irralfiiava verso il torace. I dolor;i iniziali sono do· lori toracici, alti, con irradiazioni indietro ed a ~destra, a livello della ipunta della scapola.

ORGANI DELLA RESPIRAZIONE. Manifestazioni pleuriche e polmonari nel corso della febb1·e di Malta.

1

1

In un ·ca5o fu notato che il dolore violento epigastrico s'aocomrpagnava a irradiazioni verso il torace fino alla regione sopraclavicolare destra; dolori a livello 1della base d·el torace con irradiazìoni posteriori in un altro caso. ·Quando i dolori hanno localizzazione toracic~ e scapolare con punti dolorosi al 1di sopra della clavi cola ·ed al moncone della s palla la perforazi0ne è avvenuta alla faccia anteriore del duodeno sotto la faccia inferiore del fegato. Questi dolori in effetti Eono l'espressilone clinica dell'irritazione del peritoneo sottoepatico, sono 1dolorn analoghi a quelli dei 1processi infiarrnrmatori sottoepatici seco11dari rud infiammazione d-ella ciBtifellea. In base alla 5ola esistenza di dolori toracict a.1 ti e profondi l'A. modificò in un caso la diagnosi 1d'appendic1te perforante in quella di perf.nrazione d'ulcera ·duodenale. La perforazione era avvenuta durante la notte; dopo otto ore il ventre .contratto sem·b rava particolarmente sensibil& n ella fossa iliaca destra, sede molto netta deJ m.aximum del dolore; rma insistendo n ell'interrogatorio l'infermo dichiarò che al princi1p io de'J'aoci1den te aveva sofferto un dolore diffu50 a tntta la base del torace d-estro ed alla scaipola ,destra, dove esisteva anaora un rpunto •dolente. Nell'aocesso violento id i ap1Pendicite acuta invece il dolore è soltanto aiclidominale con un maximum nella tossa iliaca 1destru.; la contrattura tende a generalizzar5i, ma s'inizia alla fossa iliac a per diffond,ersi di qui a tutto l'aiddome; la temperatura è alta, il polso frequente, e la l eucocito&i e la polinu·cleosi \Sono 'Più intense .ch:e nella periforazione duodenale. I... a di:J>gnosi rapida -e precisa della perforazione <1ell'u1cera dtloidenale e l 'ojperazione eseguita d'urgenza consentono ·di sottrarl'e alla morte malati destinati a soccombere qualora il loro male non sia giusta1nente riconosciuto e non vengano sottoposti agli opportuni e tempestivi interventi. 1

1

. DR.

(BOLAFFI. Giorn. del Medico P ratico,

1926, n. 4-6).

rel corso ldellla febbre di Malta si manifestano con faicilità delle alterazioni pleuriche e polmo?1.ari che non sempre devono interprE:!tarsi come analoghe a quelle che accompagnano la evoluzione di ogni alltra setticemia, e segnata1nenLe del tifo e dei paratifi; ma spessis5imo aid esse devesi :ittrib uire carattere di specificità in ra'Pport'.) diretto con il micrococco di Bruce. Data la sorr1iglianza ·aella sintomatologia con quella della tubercolosi polmonare è n ecessario anche fare attenzione alla facilità di un errore di diagnosi fra le due sindromi broncl1iali e hronco1polmonari. Complicanze ple1lrlche. Non è 1s tato ~}05Sibile dimo<5trare sperimentalmente che il micr ococco di Bruce inoculato nella 1pleura determini una pleu~ ritc: tuttavia nel corso della f ebbre idi 1Vlalta assai spesso furono constatati sintomi pleurtci: per lo 'P'iù si tratta di -pleuriti 5ecche, talora· idi pleuriti .sierose, ed, eccezionalmente, di pleuriti purulente. ·L e osservazioni di pleuriti e5sudati,re sono tropp'J .scarse per trarne delle ded•uzioni sui caratteri ciini·ci. Relàti,ramente freqi1enti sono le formP secche: IP05sono interessa.re la regione del· la base o gli rupici: unico carattere particolare è la tendenza verso una rapi1da guarigione. A volte oltre ai segnii •di una 'J)leurite, vi sono i seg1Ili ascoltatori ·della compartecipazione del parenchima -polmonare (c5indrome cortico-pleuritica), rper cui \•iene spontanea la domanda se l'infiammaZion1e 1p leurica altro 111on sia che una reazione di questa siero&n a localizz azioni mi.cr ococciche nel sottostante 1parenchima polmonare. E t en·endo conto di cp1esta patogenesi è -possibile di spiegarsi la man·c anza Idi pleuriti esperimentali meifi rrnte la inoculazi on e del m.icrococco nc:illa cavità pleurica. Un'altra dom anda alla quale non è facile ri· spondere è quella se le manife5tazioni rpleuricbe nei. maltesi altro non siano che ris·veglj tubercolari determinati dalla infeziQll1e melitococcica. La risposta è m eno ard11a in qiuei casi nei quali la pleurite si manifesta al iprin cipio dell'infezione maltese, quando ancora questa non ha 1posto il paziP,nte in con!dizione di minore r e5istenza verso il B. di Koch, con esordio acl:lto e risoluzione rapida. Complican:;e bronchiali. e all'inizio d ella :!ebbre di Malta suole mancare quella specialissima hro-nchiolite -che è tanto !frequente e quasi ipatognomonica deij tifo grave, non sono rare però 1

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altre svariiate ,for1ne di bronchite cl1e 11anno speciale interesse ISOlo quando hanno dei caratteri che po5sono richialffiare la tubercolosi 10 l'influenza , o per la loica11zzaz.ione apicale, o perchlè s1 accompagnano ad escreato emorrrugico . Coniplican::e polm,onari e broncopoLmonari. Nor. sono infrequenti e sono rctegne della massima oonsiderazione, iperchè jnteroosano spesso uno o ambi;du e gli api.ci, si accompagnano a fenomeni <.nnor ragi ci e so:p:rav:vengono rn.el decorso· di una malnttia cronicamente febbrile, anemizzante ed esa11~iente corne è, oltre Ja febbre di Malta, anche l!a tuberco losi 'Polmonare. Il loro substrato anatomo-paiologico sembra costli.tuito da fenom-eni congestivi delle pareti alveolari e broochiali, mini.me atelettaisie o 1da veri fenomeni di flogosi broncoal veolare a tipo catarraile e peri·brotil'chitiro. In alouni casi .si è constatata la p rese.n za di micrococchi nell'esrpettorato. I.e loc alizzaziorni polmonari del microc·occo del Bruce sono favorite, o-1.tr-e che ·dalla •g ravità d el· l'·i nfezione, dalla costituzione .longilinea microsplancnica, che pl'edispone alle affezioni dell'arp· parato re$pirator io, e da precedenti alterazi on~ n on specifiche 1ctel sistema broncQfPolmonare (IP1s9.ni). Clinica -e laboratorio ci !forniscono i orit-eri sui quali si fonld·a la rd iagnosi dif.terenzi.ale con 1 a tubercolosi polmonare e l'inrfluenza. I<"'ra i cr iteri clini1ci, dltre l'erpidem iolo·g ico ed il costituz iornale, gran valor·e spetta allo stato dei ''i ~ r rri ipoco11driaci (epatosplenom1egalia melitocorcica) p·u r non dimentlicando che non sono eccr<=sivamente rare le febbri di !Malta con persistente aspleno-megnlia, apeoie nei vecchi. Nr.ll'infezione maltese le modificazioni ple5simetricb€ di solito o sono lievi o mancano: i fe~on1eni stetosco:p~ci sono meno evidenti e meno stabili 0he nella tu!bercolosi : i rantoli S0 no meno 6onori, meno 1decisi, meno costanti. La curva termica che iilella tubercolosi ha una sola ruspi•de nelle 24 ore, nella febbre di i1alia ha pi.11 elevazioni giornaliere e non Vliene note' "nlmente influenzata. .dagl1 esercizi rfi·si1ci e dai pa5ti. Il fPO!so ··è m en o labile e meno frequente che nella tl1bercolosi, non segue molto le oscillazioni d ella temperatura, mantenendosi assai costante intorno ad una oifra iin genere non molto elevata. La eventuia le comparsa di artralgie, orchiti ecc.; 1'as5enza assoluta o .quasi assolut& di segni radiologici avv.alorano il soopettio \della inlfezione maltese. Se la f ebbr.e di IMalta si mani.festa in periodo mfl11enzale o se si inizia bruscamente con i.jperemia a cariico del faringe, delle tonsille e con p-recoce compa.rteci:pazione delle prime vie aeree, 1

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IL POJ.ICI.lNlCO

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XXXIII,

F.\SC. 51]

si potrP.bbe confondere con l'influenza. Senonchè: 1' influenza 11a eso~dio rpiù brusco e tunrultuoLSo; in. essa sono 1più fortemente e preco1cemente iprese le muco6e ooulari, na·s ali, faringee e broncl1iali superiori; mentre nella febbr·e di Malta esistono le più svariat~ manifestazioni !dolorose, !fanno difetto i forti dolori ai bulbi oculari che sono quasi • caratteristici 1del periado iniziale dell'influenza; 11~ll'i!lfluenza manc·a l'ingrandimento del fegatn che ne i rr1altesi è costante e la milza steSGa e affatto o mo1dica.mente ingram·dita; la sintomatologia rP.&piratoria dell'influenzato, sia lieve, sia f,traY e, ~ma voil.ta stabilitasi è, non 1dri.r.o fLuttuant e, ma i1otevolmente or,tinata e tenace; mentre le orchiti e le art.r algie sooo complicanze proprie ld·clla rnelitococ cia, all'influenza si co1nplica piu spesso una otite. Se i criteri cli1J1ici non bastano, e per conferma . tlelln. diagnosi si fanno in·da·g ini 1di la.boratorio: e<i all'i,Tl!fuori dei casi nei quali il bacillo di Koch trovasi associato al micrococco di Bruce, l'isolamento dell'u110 o 1dell'.altro nell' es-pettorato o con l' emocoltura !decidono la diagnosi. E [)reziosa a·nc11e la prova della agglutinazione, ·con la sierodjagnosi, pur·chiè eseguita con criteri rigorosi, ci· rnenta'Illdo il siero del malato CQn tre stipiti di microcoochi, i oui jparticolari caratteri, per essere i risu:l tati ben ,-aiutati, devono essere ben conos·ciuti ·d all'analizzatore.

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PERSIA. •

Toracotomia ~on pleura libera previo pneumotorace artificiale.

(ARC.E. Clinica Quirurgica, 1926).

A. bitualmente la toracotomia con pleura libera

5i pr!lti-ca p er esplorare il pulmone 1 il media$tine e il diaframma .o per realizzare una oper~zione su di essi. I n nn o d ei tem·p i di preparazione dell'infermo risiede il n1aggiore interesse del modo di operare d E' ll' .'1. 1)• 1 !CT]ene •della bocca, fatta con la massima t'> cura, al fine di evitare o attenuare le compltcanze pulmonari. 2' 1Ri11>oso e trattamento idi qua.lunique disturbo funzionale: cardiaco, epatico o renale concomitante. 3) Pneumotorace, per cui I' .~. procede nel seguen1,e IDQ!do: a,) radiograifja e localizzazion e della malattia, b) iniezione di 300 a 500 eme. cli azoto n ella ravità pleurale {in mancanza di azoto si inietta aria); r,) dopo dl1e giorni radioscopia e iniezione .di 500 a 700 eme.;


l-~NNO

XXXIII,

FASC.

51 ].

1795

SEZl9NE PRJ\TICA •

dopo due giorni raidioscopia e nuovi. ini~zione di 700 a 1000 eme.; e) nuova radiografia per localizzare la · malattia con il ~neumotoraice completo. ·d )

I.e rartioscopie .p r im a ·dell'iniezione sono utill p er apprezzar e il grado di pneun1otorace e la loca1iztazione del tumore o 1del ·corpo estraneo . che possono ' 'ariare rd op·o ciascuna iniezione. Or dinariamente bastano 2000 em e. · di azoto in tre sedt1te. L'A. descrive la .p re.parazione dell'runmalato pri. ma dPll'intervento operativo. i sofferma sull'ane· stesia locale alla n ovocaina sia che si debba faré la toracotomia costale con l'infiltrare i tes&uti r.he copr ono la costol a e gli spazi intercostali ,,i· • cini, '5ia che si debba effettuare quella intercostal e ed in tal caso si icomprendono i tes$11ti dello spazio intercostale e queIJi che coprono le due . . costole vicine. Do'PO aver r esecata la costola previa denudazion e del periostio si aipre la pleura i n tutta l'estensione della ferita. Se il pneumotorace è completo l'infermo non soffre, altrimenti avrà un poco di ansj età respiratoria e tosse, fenomeni che S'Compaiono immediat amente éomprimendo il polmone con una compressa caldo-umi·da fino a rl ottenere ·il collasso co~leto. I ' .L\. tratta della cisti itd atidea del polm one, ca: o molto frequente in quelle regi on:i. Pisponendo di un aspiratore si pun ge e si aspira il conten·uto della cisti in cid endo poi il pulmone a livello 1della puntura: al contrario s'in-ci-Oe direttamente e si svuota. con garza montata su lar ghe pin ze. I

Se iJ l~quid o ci stico è limt(>ido si sutura la ferita pulmonare con catgut a punti staccati , gli un1 p1'of_n ndi e gJi altri snp ~!' fi ciali e .&i aibpandona lib.el'o.Int;nte il 1)ulm on e ne.Ila cavità pleurale s ut11r andi' la pleura, i muscoli toracici in due piani e . per ultimo la 1p elle.. Se il liquido è infetto si . fis~ano i bordi della ferita pulmonare a quella toracica per drenarf· 1a cavità cistica.

r>er chè la fissazi<J ne d ella ferita pulmonare all a torn.e;ica sia effi r.:re e impeidisca la comuntcazione con la cavi1ù pleurale non basta, com e abi~ ualmen te si rratica. suturare il pulmone alla ple11ra e al •1>eri ostio costale, ma è necessario Sl1tt1rarlo ai muscoli toracici per cui m entre da un lato si ottiene una sutur a ferma e &i cura, dall'altr o si r.ende completamente in·di·p endente la ferita da.l la ·ca vità nleurale la cui infezion e è sem pre grave. Se non .sopravvengono complican ze , la toracotomia è . abitualmen te ben sop~ortata e anche q11an do si tratta di operazione grave, la prognosi è r elati, aIDente buona. . 1

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F . C.A.....~lTTO.

MALATTIE A EZIOLOGIA SCONOSCIUTA. Un caso di amiloidosi gene1·ale senza causa dete1·minabile (cosiddetta amiloldosi idiopatica ). •

e ADOLF LINDBLO~I. Acta medica scaridinavica, vol. LXtIV, fase. V.I, 13 otto1bre 1926).

(HA!\S S TLVER

L 'amiloidosi com11»are in genere in seguito ~

malattie croniche, eocezionalm ente anche in segnito a malattie a cute. Sono stati però !descritti vari casi di amiloid osi di graido più o m eno alto in cui rnè iper l'anamne51, n è all'autopsia si è potuta d eterminare la causa. \\i' ild comunicò uno di questi già. nel 1886. Sl trattava di una donna sofferente di enfisema polmonare e debolezza caridiaca •cl1e morì per er isipPla. ,t\ll'autopsia si osservò che l'ami"1oi1de era s:pecialmente localizzato n el cuore, intestino, lin• ~na, peritoneo e 'rescica, n on chiè nelle arterie e nelle ''ene. Vari altri .t\A., fra cui Steinhaus, Frank, Bencke e Freundlich, de&JcriSiSero casi simili. Eppinge.r (Biochemie, 1924) comuni1ca ·un caso di amiloidosi idiopatica iin una ragazza di 1.7 a nni, cr1e aveva sofferto per lungo tempo di de· ' bolezza e stanchezza progressi ve. :Fegato e milz;:t erano. ingrossati, duri e irudolen ti. La malata morì coi .sintomi di una grave intossicazione All autopsta si .osservò una gr a,'e ami1loi•dosi dell~ milza e d el fegato, il quale presentava inoltre un tumore amiloide grande rcome un pugno, l10n • ben icteli m jtato. . i\nche nel cuore e nell'intestin o si osserva.r ono ipiccoli accumuli di sostanz·a amil oi1de. Epip in ger analizzò chimicame11te tale sostanza e giunse alla con clUBione che l' B.Jmilòide ~ p r ohaibilmemte un conpo albumin o.j de. Il raip. rorto percentuaJe fra carbonio e azoto è 5imile a q11el1 o d elle altre p r otein e. La sootanza amiloide è senza zolfo e fosforo e non -c.onttene quindi acido sol•f orico 1condroitinico. tL' <e a miloide » è romposto di vari aminoaridi. B degno di nota sia l al to contenuto di tirosina, sia la man ranza di cistin a e iotidina. La sostanza amiloide è ricca di diaminoaicidi e perciò di car attere basico; t>embra conten er e purine, e, per qruanto sian o esatte le prove qualitative , sembra libera da ioè rati •rti carbonio . Hl1sten (l 'irchow's Archiv, 1924) descrive un caso di amilo:iiciosi idi .eziologia sconosciuta in una d onna rhe aveva ·subito l'ectinpazione dell'utero, ma che ·del resto era sempre stata 5ana. Si ammalò ron forti dolori adld ominali. La milza ed il ~e­ gato erano grossi, insensi,bili e duri. ~ell 'orina si osservò albnrojna, globuli bianchi, cellule epitelia1i e singoli_ cilindri ialini. L'eoame del sanI

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1796

gue dimo5Lrava una marcata •p olicitemia. La malata morì di erisipela. All'auto,p sia si trovò abbondante sostanza amiloide nel fegato, milza. r eni e capsule 1surrenali, poca .nel cuore (un po' - ingrossato) e negli altri organi. Gli .A..~. comunicano poi un caso 1da loro osserv1ato, p er ·r;ui non si ipotè determinare l'ezio[ogia Si tratta,-a ,di u n u omo di 34 anni che era sempre 5tat 0 san o. Entrò in cli·n ica d OIPO aver preSt>ntato per 10 mesi tutti i ·sintomi id i s·compenso card iaco (d ebolezza, dispnea, cardiopalmo alla mjnima fatjca. ed eldemi alle ga·m be). 1Il malato è cianotico, pre:;ent·a dispnea ed e demi alle estremit3. inferiori. Non ittero. Il cuore è molto ingrossato, aritmico. Il fegato è gro55o, 1d uro , in'd.o~ l ente, c0n superf.icie liscia. La milza è normale. Il 5ecliment o ·dell'orina oontiene qualche glob1Ulo r osso. L 'orina 1contiene uroibilinogeno ed urobl· 1ina. R r azione ' '' assermann negativa. In p och1 i;tiorn ·i 1diminuiscono tutti i sintomi dello scompenso cal"diaco, m a il cuore rimane in graindito e 5i osserva ·una inarcata ipertrofia e dilatazione del v entricolo sinistro ..L\nch e il ventricolo d estro è leggermente iipertrofico. Il f egato diminuisce idi volume ma rimane duro. L'orina è s empre normale. Il r en e no·n presenta altro che i 1fenom eni del rene da stasi. ITI malato è colpito im· :proV\.•isamente da sintomi p5ichici per c ui viene r]1co,1erato n ella clini ca psichiatrica. Questi feno~ meni sco rruparvero i·n qruin1diici giorni e m en tre tor.n ava aJlla clinica medica cadde improvvisam ente a terra, morto. -~ll'autopsia si os5er\rò una notevole iipertrofia cardi3ca ed un•a !dilatazione delle cavità. Il miocaPdio er a di consistenza dura ed elastica. Il -cuore con 5erYava la sua forma anche se tagliato. J ] miocardio era omo.genearrnente ·m arrone giai1last.ro. cer eo. quasi vitreo. Le f ibre muscolari eI'ano av,rolte i n un in volucro di sostanza ami loid·e più o m en o s.pessa. Questa si trovava anche n ei vasi 'del miocardio, nonchè sotto al pericardio ed al1' E>nrd ocardio. Tu tte le valvole conteneva•n o a.miloide e le valvole mitrali era no 1noltre i nfiltrate da piccoli nodi·n i -d1 amiloide. L'aorta e le grandi arterie non i)resentavano amiloide; l'intima ·delle arterie •coro,n arie era li$Cja. Tutte l e pareti dei ·vasi era no uniformen1e.nte ing rossate. Le p leure erano lisce e 1'ucilde, conteneYano liqui•do giallo. I polmoni erano duri, cuoiace], e le mucose dei grossj bronchi erano fortemeinte arrossate. Le par eti d elle arteri-e e nell e , .. Pne contene,·an o sostanza amiloi de. Il f e~ato era ingrossato , 1d uro quasi com e legno e prc,entnva una notevole amiloidoBi. Le pareti dei ' "asi f'rnno qnasi c om~letannente t rasformate in s oc.tanza amiloi1de. Le cellule del paren chima eran o in parte scomparse e le trabecole erano quasi 1

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IL POLICLINICO

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XXXI.II

FASC.

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tutte di sola sosta·n za amiloiide. Il fegato presentava il •quadro di una intensa stasi: le vene centrali ed i capillari erano assai dilatati, &peciaJ.m ente nel centro d egli acini. Le c-ellule epatiche, atrofizzate, sono pigmentate di marrone. La milza era ingrossata, durissima. Le pareti delle arterie .sono abbondantemente infilltrate di ~ostanza amiloide, la quale è copio·s a nei follicoli. La polpa cOllltiene .focolai di amiloildosi. I reni, normali 1Per g.r andezza, erano am1c h'essi durissimi. tLe .p areti d ei vasi alfferenti, dei vast eff.erenti e 1delle arterie erano •Com1pQetamente trasformate in sostanza amiloi•de. Il t essuto connettivo, la m embrama p ropria 1dei ca·n alicoli orinar1 erano ricchi ·di amiloilde. Nei glo·m eruli questa er a scarsa e non 5i trovarono glomeruli trasform.a ti in amiloide. L'epitelio dei canalicoli non vresenta. c'he d egenerazion·e ·albuminoi de. Il .cervello, n on osservato m jcroscopi cam ente. appariva normale . Glj a'l tri organi non ft1ron o osservati al micr o-. scopio; macroscopicamente non presentavano nulla di an·orma.lle. l.'nmiloi d e 1Pr·esentava m etacr omél>Sia ma no11 r eazion e allo jodio n è all'actdo :;olforico. ~u esto fatto 1dj mostra ohe l'ami1oidosi no·n durava dhm olto tempo. 1Nlè ·d·al1l'acciurata anamnesi, n·è dall'osservazione ·continua d el malato durante la sua ipermanenza in ·clinica si potè accerta r e la ca'Usa dell'amiloidosi. Una polmonite ed una infiammazione d ell'orecchio che il malato avteva avuto prj ma degli 8 anni non potevano certo €sser e messi in l'apporto ccm l'amiloi·do5i, i cui sintomi cominciarono a manifestarsi appe,n a un anno prima della morte d el malato. .A..lcuni AA., fra cui Frank, pensano ch·e l'ami1oide IPOSsa 1d erivare dall'azione diretta o indir etta di batteri ..A..ltri dicono che la cruusa sia da ricer carsi in un alterato ricambio -dell'albumina. Kuczynsl<i ha provoca:to l'.arrniloi1do1si n ei toipi alimentanid oli jcon cibi r icchi di albumina ed ini ettanèlo loro n·utrose. Dal IPUnto di vi5ta anatomico il fenomeno più caratteristiico 1del caso descritto ·d agli A/\. è. oltre alla causa sconosciuta, l'inten5a a,miloidosi ò Pl f'Uor e e la mancanza di albumina nell'orina, malgrado l'amilo~de esistente nei r eni Dall a letteratura (Hesch1 , Hubschmann, Landa1t e ~15u ck eb erg, ecc. ) vediamo C'h e il deposito d i amiJoiirle n el ·cuore, nell'amiloido5i generale, non f> raro, e che esistono anche dei casi di ami1oido3i cardiaca isolata. la quale può dare sintomi r.a rdiaci . '{cl raso d·eg1i AA. l'ami1oirlosi del cuore era J;:i. cat1sa d ei !fenomeni caridiaci e della morte del malato. Al·cuni A.~. opinano eh~ la nefrite possa ec;ser e cau5a. di amiloidosi, in ogni modo l'accu1

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[ANNO

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SEZIONE PllATJGA

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muJo .di amilo:Lde nei reni è q1uas1 sen1'J)re aocomp1agnato da nefrosi. ·Nel caso degli AA. esisteva amiloidosi renale senza contemporan·ea nefrosl lipoide. Non si era mai osservata albuminuria. N•ei pri· mi giorni idi p ermanenza in c'li11toa si trovar.ano globuli rossi n el sedimento: questo fatto è spiegabjle con lo seompeinso carid1aico del malato. 1'utto fac eva p1en·s are a:d un rene da stasi e non v'era nulla ch·e indicasse u.n'alt11a malattia renale. Si è a nc ora in dubbio s·e la degenerazione amiloide per se stessa, per la magg]ore permeabilità dei vasi ~ossa pr·ovocare alterazioni n ell'orina. Se·con·do Ljttens l'alb-u ·m inuxia dipende 1d·al fatto cbe .. l'albumina non può passare dai glomeru'li n ei canali 1p oich·è questi 1sono lesi: Seco·ndo \.ol1nheim l'alibumina passa attraverso i va:si degen erati, m entre SP.condo Lecor che l'albuminuria non dipen·de da.ll' amiloi·do.si com·e ta:lè, ma da contem'Poranee alterazioni « croniche ed iin.fiammatorie ». La siproporzione fra i.l graJdo dell'amiloidosi e l'albuminrtria parla contro alla degener azione é!rm.iloide delle pareti \'Malj come causa dell'albuminuria. S·e 11n ·ev-entuale accumulo di amiloide nel cervello sia &tato r es.'Po1n sabile ·dei disturbi psichici presentati 1dal ma-lato osservato ictagli _l\iA. non p otè e:ssere determinato p oicbè il cervello non fu esaminato al micro6coip io. Nel Bistema nervoso centrale la :presenza dj amjlojde è molto ral'a. 1

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In ogni 1problema 5ono state apportate le più

r ecenti acquitSizioni, frutto delle moderne investig-azioni e degli ultimi tStudi. TRENTl. Nouveau Tra·i té de Médecine. Pubblicato sotto la direzione idi G.-H. ROGER , F. WIDAL e P.-J. TEIS· S IER. Vol. XI, in-8° di 'Pag. 636, con 87 :fig. nel testo e 5 ta v. in colori. Masson e C. i e ed.. Parigi, 1924. Prezzo, fr. 45.

Questo volume diel pregevole trattato, dedicato alla patologia dell'apparato respiratorio, si apre con un interessante studio di F. Bezançon e ·S .-j. De Jong sulla seme iologia dell'apparato respiratorio. H. Bourgeois vi tratta poi le malattie del naso e della laringe, Bezançon e De J ong l e aff eziont tra{'heobronchial i eid il completo problema d,el1'asma, Hutinel e Paisseau le broncopolmoniti. A P. Harvier sono stati affidati i capitoli seguenti: congestione polmonare, edema acuto del polmone, gangrena ed ascessi del polmone, pol.. monite d'issecante, embolie ·dell'aiiteria ·p olmo· nare, apoplessia, enfisema, sifilide del poln1one, le sclerosi, la 'Pneumoconiosi, l'atelettasia. Da ultimo Ri badeau Dumas es;pone il can cro pleuropolmonare e le cisti idatidi. Col XII volume, già pubblicato, cne comprende la tubercolosi, la pseudotubercolosi, le affezioni della pleura e del mediastino, viene così completamente trattata tutta la patolog~a dell'apparato respiratorio. 1

MARIO GHIRON.

CENNI BIBLIOGRAFICI R. Handbw.cli der Tnneren Medizin. B·an1d IV, Teil I. J . Springer, ·Berlin,

MOHR

L.

Uil·d STAEHELIN

19?.6. Mk. 69.

!\1anten cndo il vi ano svolto nella precedente edi7.ione, questa seconda in cor.so di pubblica7.i.One ·comprende nell.a JYrima parte del IV ·volume il sangue e le malattie ·di esso, le affezjoni dei muscoli, ·delle ossa e 1c1elle articolazioni, trattate rispettivamente dal Moravitz .e dal Lommel. Un capitolo p·articolare è ·dedicato alle costituzioni ed è svolto dal V. den ' ' alden per 1quanto concerne il problema clinico delle ·costituzioni, ·d al Doere per quanto riguanda le idiosincrasie, dal Klotz nAi rapporti della 1diatesi essu dativa. Pure dal Iuotz, e in apperudice al sucldetto ·capitolo, è trattato il rachitismo. Le malattie ·d el ricambio trovano amipia trattazione per o·p era ·del Lichtwitz, mentre in aggit1nta a·d esse il capitolo del 1diabete insipi·d o è stato aiffidato a!l Meyer rdi Gottinga. 1

A. POZZI. L. '''ILLIA:vrs. Obesi ty. H. Milford. Oxford UniveT· sity Press., 1926. Pr. 10/6.

I.'interessante argomento, c·l1e rientra nel vasto e comrplicato •C84pitolo ,d elle malattie della nutrizi-one, è •af.f rontato d aJl '.A. ·con criteri moderni e con larghezza di vedute, per cui il libro si 1distingu e n ett.arrnente dalle trattazioni cli11iche del genere. Si ritTova in queste pagine il brilJante autore dii A1inor m.aladies e di Aliddle n.ge and ol1w age, il C(l.1ale, intePcalando all'arict·a esposizione teorira a,el disturbo le cj tazioni classi·cl1e, le acute osserv~zioni 1 p ersonali e, qnando occorre, la parola di spirito, riesce a tener desta l'attenzione • rl P] letto·r e fino all'ultima pagina. Le vedute moderne c1r ca le relazioni tra siste!n::t endocrino e ricambio alterato sono trattate ron s ufficienza e sobrietà. Accresce infine pregio al volu1n e, edito con g-ran cura, la riproduzione di vecchi disegni tolti da opusqoJj sull'argomento, editi circa un secolo fa , e rostituenti una vera rarità bibliografica. 1

M. FABBRI.

'


lL POLICLINICO

F. Lusr. Diagnostik und Therapie der Ktnderkrarilcliell'en. Editori Urban und S Cb\varzènberg,

Dtt.

G. GoGLTA. Guida pratica di terapia clinica. Un

vol. in-16°,. di pag. 514. V. Idelson, Napoli. L. 30. un volum etto quasi tascabile, di comoda con<:;ultazione, in b ~lla veste ·tipografica, scritto con tntcnto essenzialmente 1pratico. I · vari stati morhosi· sono elencati in ordine alfabetico, e per eia scuno è indicata con sufficiente dettaglio la tera pia igienica, dietetica, e m edicamentosa oppor' nna, .c on qualche adeguato commento, utile per in di.vidt1are 1a t erapia al singolo caso. :E: rj cco di formule, pure essendo sfrondato di molte supcrflne, che per tradizione si trasmettono da un manuale all'altro. D oRIA. È

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XXXIII,

FASC.

51J

ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI.

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Berlino-Vienna. È la 1quarta edizione_ di un mant;iale di pe.dia• trja, i cui pregi sono stati riconosciuti dalla r iP ida diffusione delle tre edizioni precedenti. L'esposiz:Uone è chiara ed esauriente per quanto concisa, quaoi schematica. Il libro ha indirizzo essenzialimente clinico e tnrapeutico, ·e si presta eccellentemente per i me · d icj -pratiéi, per i quali è stato compilato.

[ANNO

· R. Accademia Medica di Roma .. . Seduta del 31 luglio 1926 . Presidenza : Prof. R. A1iES SANDRI.

JI orfologia, biologia, cultura pura e azione pato· gena degli spirocheti intestinali . SANAHELLI . -· Dopo una esposizione sulle attuali co11osce11ze sulle spir ochetosi intestinali, delle altre spiroc11etosi (morfologi.a, culture, classificazione, distribuzione geografica, diagnosi e cura), riferisce sulle proprietà di una .spirochete isolata in cultura purn '3=il sangue del cuare di una cavia. Comunica i risultati culturali e speri111entali, fermandosi sul potere patogeno da sola e in simbiosi, nel ·d etermin.a,re, se inoculata, un.a enterite sp irochetica. PONTANO. - Ricorda qu~nto .a. lui Tisulta a proposito della spirochetosi nell'angina di Vincent, nella ga11gren.a. polmonare, nella spirochetosi intestinale. Ritiene ohe ]e .spirochetosi non si.ano mai malattie pure, chè .a.nzi nella maggior parte d~i ca.s i esse ,assumono l'aspetto di complicazioni. Nel, I.a clinica però la terapi.a de1La spirochetooi coi preparati arsenicali assume g.r ande importanza, poichè l'eliminazione della s pirochetosi è la spinta alla guarigione della malattia prima. ARCANGELI. - Conferma i dati esp05ti da Pontano ciTca la terapia molto vantaggiosa delle cure contro le inf€zioni spirochetiche specie· nella gangrena polmonare. SA.i'iAH.C•:J,.LI. - Ri ng1·azia e inette .a. disposizione il su o inateriale di studio. 1

Un v'Ol. in-180 ed., ·~~igi, 1926. Prezzo

CANTOI\TNET A. Petit précis annuel.

.cJi 177 pag. N.

i\IJalo~n e

Frs. 8.50.

Piccolo manualetto che, senza aver e . la pretesa di f.are una riviista .con1pleta dei lavori arpparsi .. . nell'annata, dà, 1per ogni gruppo id i malattie, un cenno dei risull~ati -più significativi a cui si è giunti (citan1do $em'Pre le fonti quasi iutte di ori·g ine fran1cese) per cui il lettore rp·u ò farsi una idea dell'evoluzione 1delle scienze ·m ediche. Ap'Pru-tiene alla collezione « P·etits Précis » ea ha come gli 1aJ1tri volumetti il pregio del1a .chtarezza e d ella concisione. fil. ~

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Importantissima pubblicazione: Prof, CARLO MARTELLI

Docente di Anatomia Patologica e di· Clinica. Medica nella R. Unjversità di Napoli.

La Sifilide ignorata ·e strana (Seconda edizione) con figu re e tavole a colori. SO~ARIO.

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Parte I. - Generalità. Nozioni biologiche generali, pag, 1 a 268. - Parte 11. - Clinica delle si ndromi ignorate e strane, pag. 269 a 497. - Parte 111. - Diagnosi

prognosi e terapia speciale delle varie sindromi, pag. •g9 a 547. • Riassunto della diagnosi, prognosi e terapia spe. ciale . - Abbreviazioni bibliografiche • Bibliografia - Indice alfabetico delle materie - Id. delle figure - Id. alfabetico degli autori. rn grosso volume in-8, di pagg. XXIV-642. - In commercio L . 5 O, più le spese postali di spedizione, - Per i nostri ab bonati sole L . 4 6. 5 O iD J>Orto tranoo.

La tlieta di semi di aira:sole pe1· lo st1tdio del B eri-beri sperirnentale . DI MATTEI. Riferisce le sue esperienze su colombi tenuti a rf'gime di semi s€cchi e 's glisciati di gir asole: oon tale regi1ne si ottiene una sindrome nervosa periferie.a inentre sono conservati il peso, l'a9petito, l'a.ssorbi1nento, la digestione degli alimenti. Aggiungendo il seme di girasole sgusciato alla dieta di riso brillato scompaiono gli altri sintomi di .a.vitaminosi e rimangono solo i sintomi nervosi periferici. L' O. pensa che i semi di girasole sgusciati siano un 111ezzo utile per lo studio accurato della sindrome da avitaminosi. BAGLIONI. - Vorrebbe fo.s.se studiato il problema se la deficienza da semi di girasole e quella del riso è la medesima. DI MA1·rEI. - Ricord.a che egli ha ottenuto la guarigione de-Ila sindrome periferica con lievito di biri-.a' il che dice che nun1e.rose sostanze sono . CaJpaci di rip.arare una determinata. deficienza.

Sulle· modJificazion.i della fo1·mi1la e1noleucocitaria nelle malattie del feaato.

J

Inviare Vaglia postale al Sig. LUIGI POZZI - V•ia 'ietina, 14, a<1oiu.noendo: per rUfflcio postale Suc-

cursaile diciotto, ROMA.

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G1uo1cEANDREA. Riferisce dettagliatamente sul comportamento dell.a. leucocitosi nelle varie


{:\~:--éO

XXXIII, FASC. 51]

SEZIOX[ Pi!.\T l C1

1799 '

n1alattie ~patiche ~ cirrosi, c~rrosi di Hanot, cisti da echinococco, .ascessi del fegato nella sifilide epatica. Egli non ~rov.a .apprezz.abili modificazioni l}el numero dei leuco~iti, se si eccettuano i casi di flogosi a.cute o s11rpurative . Ta1'o~·.a trova leucocitosi re1ative neutrofile (m. di Hanot), nelle forme croniohe la formula non si scosta dalle forme otdinarie; esi.ste m0:dica linfocitosi nelle epatiti luetiche. Per l'eosinofilia 1'0. ammette una eosi11ofilia d'origine epatica. PONTANO. Ricorda ohe nell'ascesso epatico d'ordinario manca l'eosinofilia, che d'altronde all 'eosinofilia non si può ooncedere, se negativa, grande importanza neanche nelle cisti da echin0co<!co del fegato. Richiama le nozioni sull'origine locale degli eosinofili, sulle cisti da echinococco e ricorda. sue esperienze che con l'iniez.ione 'd i liq11ido c~stico provocavano eosinofilia locale. Aggiu,nge che la sifilide epatica può talora provocare leucocitosi che facilita gli errori tra sifilide e ascesso · e ohe nell'ascesso possono mancare feb' bre e leucocitosi facilitando gli errori con i tu. mori. ARCANGEIJI. l~ i chiama. l' attenzione .a proposito dell'eosinofilia intensa nei liquidi I)leurici, quando esiste versamento, e r~corda casi con grande .ricchezza <li eosinofili. GruoICEANDREA. - Dichiara il suo accordo con eventualità notate da Pontano e da Arcangeli.

Sulle alterazioni circolatorie degli av·vele·n ati da chinina. - L'azione della chinina e della chinidina nell' extrasistolia e nella; tach•icardia pa.roSsistica. - Chinina e fi11izione circolatoria nei malarici. MELDOLEST. - Ha ricercato se l' azione cardio;pressiva attribuita agli alc.aloidj della chinina è esclusiva delle dosi tossich~. Egli , 1J1eutre riconosce l'azione tonica delle piccole dosi, ha potuto notare ipotonia miocardica, ipotensione e ipòtonia arteriosa, bradicardia. diminuzione della capacità di reazione agli aumenti speri1nentali di lavoro in soggetti che avevano ingerito, a scopo suicida, quantità superiori ai 6 gram1ni di chi. nin.a. Oirc.a }'.azione della chinina e della. chi nidina egli ha trovato 0}1e la loro efficacia sull'extrasistolia e iulla tachicardia parossistica è evidente solo se l'aritmia. s\ accompagna a disturbi del .t ono miooa.rdico . La chinina, in virtù ai questa azione sul tono, esercita azione favorevole nella terzana maligna, dove oono costanti le alterazioni del tono miocardico, anche da questo punto di vista. Ma le dosi alte possono richiamare f Pnomeni depressivi, sa il cuor e non viene convenier1te1nente sostenuto: Là chinidin.a. eser cita .azione tonica notevole.

La sezione. delle aderenze ple'l.lriche nel trattamento pneu·m otoracico della t1ibercolosi polmonar~ .

LEOTTA. ·- Comunica i risultati veramente inqora.giianti, ottenuti con ]a sezione delle aderenze pleuriohe nel pneumotora~e terapeutico, met-

len'do allo scoperto con larga toracotomia, seguelldo lo spazio intercostale, tutta la cavità pleurica e suturando <lopo la sezione delle .aderenz.e. AROANGELI. - Si congratula col Leotta perchè il suo metodo evita tutti i pèricoli legati alla sezione senza il controllo della vista.

Asportazione ·del gangbio stellato sinistro in un caso di tachicardia parossistica. · ~i\NTONuocì.

- Riferis~e di un caso di tachicardia parossistica ribelle alle cure mediche, e, in b.ase alle recenti conoscenze sull'impor.t anz.a del ganglio stellato nel determinismo della tachicardia, ha proceduto alla estirpazione di esso. La a.sportazione del ganglio eseguita senz.a difficoltà, provoca sensazioni dolorose. All'ottavo e all'undices imo giorno cl.all' operazione h.a. avuto lipotimia con senso di « battimento» sternale superiore e senso ''.:li .angoscia, al 28° giorno ha un attacco di tachicardia p arossic:tica. In tre mesi la malata sta bene . PONTANO. - Ricorda un tentativo simile eseg uito dal Iieriche e riportato da Fontaine. Aggiunge che t.ali tentativi sono di grande interesse, specialmente in risposta a coloro che pensano che i ~a.ngli stellati del simpatico, nei riguardi del.1a funzione miocardica., devo110 essere considerati intangibili . Sarà interessante seguire la inalata per le eventuali recidi ve. ANTONUCCI. - Aggiunge che l' asportazione !dello stellato in qnesto e in .altri casi da lui operatj, è st ata O)!erazione innocua nei riguardi della funA. CoRRADI. zione miocardica. AvrnRTENZA. - - Per deficienza di spazio si.amo cost1·etti a rima.ndare al proosim-0 anno i ·r esoconti di alcuni Congressi adunatisi recentemente (OrtopE>-dia, Urologia, Oftalmologia ecc.).

19'' Importante pubblicazione: Dottor GIUSEPPE CIANNELLI

d ella CHnica Ortoped1oa e 'l'raumatologioa della B.. ('ulverattà di Boma

Il trattamento cruento delle fratture sottocutanee. ' e controindi cazioni - Parte Generale: Indicazioni Te1npo dell'intervento cruento. Generalità di tecnica opera· ti\·a Fissazione dc fin iti va dei frammenti. Mezzi di sintes1 ossea. Trazione diretta. sullo scheletro. Fisioterapia. Terapia delle complicazioni primarie. Casistica Italiana. (contributo personale). Consiùeraz:onl e conclusioni su la cura cruen t a aelle fratture sottocutanee recenti: Bibliografia. - Parte Speciale: Fratture del cranio. • J d. delle ossa. facciali. - Id. della colonna vertebrale. - Id. dello sterno e delle coste. • l d. della scapola. · Id. della clavicola. · Id. dell'omero. • Jd. dell'av1tmbraccio. Id. delle ossa. della mano. · Id. del ba. cino. _ Id. del femore. - Id. della rotula. • Id. della tibia e perone. - Id. delle ossa del piede. Dibliogra1la. Un volume in-8, di 479 pagine, con 42 figure intercalate nel testo, stampato su buona carta in nitidissimi caratteri. In commercio L. 5 O pili le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 4 5, 9 O , in porto franco. - - ... - . Inv:n re V?.glia pos tale al Sig. LUIGI POZZI - Via Sistina, 14. a ggi u.noendo : per l'Ufficio posta.le Sue· SO~L\[A RfO .

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1800

J! POLICLl NICO

[ ..\NNO

XXX III, FASC. 51)

APPU NTI PER IL l\II EDI CO PRATICO . •

CASISTICA E TERAPIA. I

~tione del glucosio, neutralizzatori fisiologici det

chetoni. L'utilizzazione illlJperfetta •del glucosio Considerazioni sulla patogenesi e cura del diabete. detcrrr1ina dunque i due sintomi ehe dominano la patologia del diabete: l'~p erglieemia e l'aciP. Govaerts (Le Scalpel, n . 25, 1926) osserva dosi. L 'acÌldosi va intesa n el senso di una dimicb e, eccettuati i rari casi di << 1diabete renale ,, n·u zione ·della riserva alcalina: l'acido ossi-butir(glicosuria senza disturbo di as&imil:azione degli rico o diaceti1co 1p en etrati nel sangue vi scomiponi·drati di -ca·r boruo nè iperglicemia), la glicosuria •gono i 1bicarbonati formando degli ossi butirrati è SQIDpre conseguenza di iperglicemia. Nell'in1d ie diacetati, m entre l'acido carbonico liberato è vidt10 normale la glicemia è costar1te (0,8-1 gr.), elimtnato dai. 1polmoni. La r eazione d el 5angue per l'equilibrio che ooiste tra l'immagazzinazione allora non si modifica, ma i carbonati sono di· del glucosio sotto forma di glicogeno, la ritraminniti, ·ciò ·c he ·dimostra che aci·di anormali sformaz]one idi glicogeno in gluc osio e la di&truhanno invaso il sangue. La diminuzione della zione ·di quest'ult]rno. La funzione glicogenetica riserva alcalina si dimostra con l'ap1parato di Van è proprietà dei muscol1i e del fegato; mentre la Slike, che mj sura la quantità di aci,do carbonico mobilizzazione dei glicogeno epatico e muscolare che -dell'acido cloridrico aggiunto libera dai biè in rapporto con la qu·antità ·di aidren.alina circarbonati ·del plasma. colante nel sangue, quindi -con lo stato di funIl regime del diabetico va regolato caso per zione dei surreni e di eocitazione del s·i stema. ·caso. Il paziente tenuto a letto, riceve una iquansimpatico. E probabilmente per via simipatico• tiià di alimenti corrispondente al &uo ricambio surrenale che si determina l'iperglicemia emotiva, basale: protei•di 3/4 gr . iper kg. di peso, i-drati di asfittica, post-emorragica, e quella che segue alla carbonio che t orniscano il 10 % delle calorie topuntura del quarto ventricolo, o a lesioni deltali , e grassi da completare i bi·so.gni calorifici. l'ipo:fjs1 o della tiroi•de (p. es. nel Ba&edow). l\1enSe -con tale regime scompare Ja glicosuria. st tre l'atti·v ità simpatico-surrenale tende ad aumenaumentano gli idrati •di carbonio e la quantità tare la formazione ·del gluco.s io e la glicemia. la s ecrezione interna d el pancreas .determina ef1etti ·degli alimenti in imo do che il loro valore energetico sia d el 50 % superiore al metabolismo bad el tutto op1Posti, cioè la diminuzione della glice:,ale. S e questo riesce senza che ricompaia z·u c .. mia in cor1seguenza della trasformazione di gluchero n e 1~. 'urina, si può cuTare il 1paziente senza cosio in glicogeno e d ell'aumen tata glicolisi da ]'insulina , ed ottenere ciononostante quello cui parte idei t es5uti. 1 Un d ifetto ·di fun zione endosem-p re si ·deve mirare nei diabetici: scomparsa crj11a 1del pancrea~ deve 1dunque determinare della .g li·c osuria e dell'8!cetonuria e mantenimento iperg-licemia: è •questa la causa più frcqurnte del della glicemia a valori quaisi normali, pur ren· di abete. dendo i malati atti a soppoTtare una vita attiva I,e ·cause del difettoso ..funzi:onamento del pan~ $enza diminuire idi .p eso. Negli altri ca&i è necreas sono in alcuni casi evidenti (ipancr eatite CP$sario ricorrere all'insulina. In 1generale il diasubacuta, scler·osi ·accentuata), in altri casi esse bete è grave nei bambini e nei giov·ani, mentre sfuggono all'indagine; forse esse sono talvolta negli aid11lti, e speciailnente nei vecchi, e~o ha. cxtra1pan.c reatiche, dipen1denti ·da 1disturbi di in11n'evol'nzione lenta, 51pecialmente do po passato il n ervazion e della glan•dola. primo ::inno ·di malattia che è il più iperi-coloso Il metabolismo è alterato in modo caratteristico (fr equenti complicazioni e crisi di roma). nel òiahe1.e. L'or.ganismo diabetico è incaipa;ce dl POLI. fTZEll. utilizzare il glucosio, -eh.e da un lato si trasforma con ·di.fficoltà in glicogeno, mentre d'altro Azf one della tripsjna lnto viene ossi dato in misura insufficiente. Da , e dell ' amilopsina sull'insulina. ciò anzitutto un aumento della gli.cernia, per l'acA. seguito delle ricrrche del Dn dley, Banting e r.l11)1t1larsi nel sangue 1del glu·cosio ingeTito o di Best, Epstein, Rosenthal, ~ aechlin, de Beck sulla quello che si forma (in misura del 58 %) nel corso atSserita azione specifica distruttiva od inibente deJ mptabolismo dei proteidi. L'organismo che dPlla tripsina sull'insulina, l\1onteleone (I Pronon riesce ad utilizzare il gluco5io, per coprire blem·i della 11i1tri:ione, 1926, n. 5-6) ha cercato di 11 suo !abbiso.gno in calorie ·deve disintegraTe in nddentrarsi n ello stmdio dei rrupporti fra secremisura esagerata grassi e proteidi; m entr e i corpi zi0n e esterna e 5ecrezione interna pancreatica, chetontci -che si formano da questi elementi di<' tendendo le ricerche anche aQl'amilo psina. Esse giJ1tegrati, non possono venire n eutralizzati per ricerche con:fermano che la tripsina a contatto la deficienza dei PTOdotti intermPdi della combu1

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• [AN~O

1801

SEZIONE PRATICA

XXX II I , FASC. 51]

dell,insulina è caipace di togliere a questa la sua attività sullo zucchero 'del sangue; l,inattivazione ha 1uogo in breve tempo alla temiperatura ambiente ed in mezzo alcalino : la reazione è di natu1·a quanit itativa; dal comples5o che viene forrflato ·Clalla reazione delle ~ue sostanze si può dissoriare jn parte la originale insulina ed ottenern e gli effetti noti n egli animali di laboratorio. Per quanto riguarida l'amilopsina le ricerche de1 l 'A. ne mostrano un comportamen to :p resso che a11".llogo a. quello, ·della tri1psina: la differenza sta. rcbbe n ella quantità •di .5osta..nza bruta capace dl inattivare la stessa quantità <Ii insulina: per 40 uni.tà di insulina occor rerebbero 5 mmgr. di tripc:ina iper l'inattivazione, mentre per l'amilopsina ne occorrerebbe una qua.:nti·t à cinque ''olte maiggiore. L'interesse pratico delle ricerche mostra ancor di .p i1ì l'ino;pportunità di insistere nel trattamento insulin ico per la via del d:Lgerente, in quanLo metton o in evidenza altri fattori, oltre quelli gabtrici, capaci di rendere nulla !,insulina intro1

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,ctott~.

L'effetto della luce solare sul contenuto in vitamina A dell'olio di fegato. Il ·v alore di un olio di fegato di merluzzio è in relazione al su·o contenuto in ' 'itamine. Sono stati perciò, fra gli altri, studiati gli effetti esercitati dalla luce .di varia intensità, sottoponendo all,azio ne di q·u esta dei campioni contenuti in botti~l.ie ermeticam ente chiuse. I controlli sono stati fatti per me~z0 di gio, ani 1o'J)i al-bini tenuti a ·dieta conveniente. Considerando i vari gruprpi di esperi.mtlnt! si può d est1mere quarito segue : L'olio conserv·a to all'oscuro n o,;1 m ostra diffe· rer1za d' azio·n e rispetto a quello c0nserva~·0 a luce diffusa , sia 'che resti ·c ooten·u to in bot ti rrliP- di Vo''!tro chiar o, che in bottiglie COIPerte ,ti Cd.rtone. 1\ u .. mentando l'inten&ità della luce, si o3~~rva u11 lie· ve graido Idi maggio;r potenza nell'olio c:onser·va1o in bottiglie ben tappate. La luce solare invece, fatta agire per una pa:tt.e della gior nata, esercita un .effetto da11~to:;o de iso sul conten·u to vitaminico. Tale effetto è senza con fronto più spiccato quando la luce solare agi per lu11go tem-po, tanto da poter affermare che la fo1'za de11a , ritamrina ,! \ vien distrutta dalla luce so. lar.e. E ~oic.hè irl. tutti i casi la luce dovette attraver· sar e sia la lastra della fenestra che il , retro della bottiglia. si può ritenere che la porzione 1dello spettro solare che ·distrugge la vitamina A del· l'olio di fegato di merluzzo non viene eliminat \ dal tipo di v etro u5ato nella mani.fattura delle fenestre e delle bottiglie. 1

1

Donde si trae la cor1clusione cl1e l'olio di fegato di merluzzo dovrebbe esser e conservato in recipienti a prova idi luce, quali ad esempio delle bottiglie involtate in carta o carto11e. (.!\. D. Holmes e •ì\1. G. Pigot. Bo st. "i\1ed. S. Jour .• 3 agosto 1926}. M . FABERI.

La cura della rachitide con gli alimenti irradiati. PaTtendo d·al concetto che tanto ]'azione d.e1 raggi ultravioletti, quanto l 'azione dell'olio di fegato di m erluzzo agtscono sul1e Qesioni ossee della rachitide, modificando iil metabp1 is1no del calcio e del fosforo, H . ì\118!Cl<ay, H. ha\v, lVI. '''ein5~ock (The Laricet, n. 5340) 11ail.no tt ato gli alj menti irradiati per la cura 1della racl1itide. S, è potuto notare come il fattore antirac·h itico, naturale nelrolio di feg.ato ·di m erluzzo, può es. sere provocato art1ficialmente meroè i raggi sia su·1 1'alimento, sia sull'organismo vivente. Pare che co, raggi vengano ad essere modificati il cole5terolo e il fitosterolo. La sorgente ·dei raggi è costituita ·d a una lampada di quarzo a vapori idi mercurio, e l'i.rra·diazione dura un,ora, •alla 1distanza di cm. ~5 . 1

1

CARl.131.

Il nutrimento del bambino. Da uno stl1dio statistj co compiuto sui vari nu-

trimenti. usati p er un gran numero di bamb1ni della prima infanzia, C. G. ·Grulee (Jour. A. "i\1. A .• YOl. 87, n. 3, 1926) trae ile seguenti conclusioni: Sette su otto J)ambini al disotto di 6 mesi di età possono ,·.e11ir nutriti in tutto o in parte al seno. Nella seconda metà .d el i)rimo anno possono essere usati con vantaggio cereali .e vegetali. Il iatte acido è n ecessario solo in un caso c;11

300.

In meno del 10 % d ei bambinj allevati artificiaìmente può essere necessario sostituire allo zuc chero di canna qualch e altro zucchero. L'11so di alimenti speciali non offre probal)ilmente nessun Yantaggio e 'Praticamente non tro''él la s11a indica zione. 1\IJ. FaBER T.

Proprietà nutritive del succo d'aran cio. Ol tre una notevole quantità di glu cosio. esso contien<' u na cospicua òOse di vitamine> A, B e C. Fa.,·orisce l, assimil·a zionc del calcio, del fosforo, dal magnesio, e di .,_1tri princlipi necessari. Sotto la 511a inflnenza 1 bambini c rr~ono più facilmente di pe.so. "nvr11. .t . J l . 4 .. rnarzo 1926). DORTA.


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POLICLJ~ICO

[ ..\:-lNO

XXXl·II.

FASC. ;>j J

Avvelena1nento fa1nigliare da piombo.

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VARIA~ G. 1\1argreth (Giornale di clinica medica, 20 gennaio 1926) riporta l'osserv~ione ·di una famiglia Il problema della deter1ninazione del sesso. in cui tutti i membri (coniu.g i e tre figli ) yennero colpiti, .con diversa intensità, da una sindl\ome caIl prof. L. Castalidi espone n ella Rassegna I n ratterizzata essenzta1mente da dolori wdidomi11a · tcrnazion.ale di Clinica e Terapia le varie xicerli intensissimi a tipo parosshsti co, localizz.:a.t i in che e5eguite allo SCO'PO di risolvere il problema prevalenza all' epigastrio con irradiazione però della determinazione · ,del sesso e le varie teorie alle rimanenti parti dell'addome. I dolori dur:aavanzate al riguardo. La ·quistione ha appassiovano circa due ore ed erano accomrpagnati da conato gli •&tu.dj osi fin cla tempi remoti e se ne nati ·di vomjto e ·da stipsi ostinata che resjsteva occupò anch e ..\rtstotele, che riteneva il Se6So fos• alla somminjstrazione di energici purganti. Furosr de.termin ato dal prudre. n o 1Solo risparmiati due figli in tene.ra età. Fino a poco ternpo fa si riteneva che il germe • I .aati anamnesti.ci e la singolarità ·del fatto c·h e fosst~ primitivamente in1differente e che la diffe- · qu asi tutti i com-ponenti la ·famiglia erano stati renziazione sessuale avvenisse successivamente colpiti dalla stg_ssa sintomalogia ponevano il quecon lo svilu'Ppo ontog·enettco. L'osservazione disito ·della eve11tualità ·di un'intossicazion e, cihe retta e l'esperimento hanmo invece dimostrato che doveva ipresumibilmente essere di origine alimenil 'Sec3SO è già determinato i1e11:anafimis&i, ossia tare. Dopo ripetuti interrogatori si venne a .sapenel mescolamento ·d ei due elementi sessuali nella re che da ci,r'c a un mese la donna capo 1di fafecondazione, per •caratteri insiti nelle cellule stesmiglia, mentre passava allo staccio la farina di se cl1e s'incontrano nell'atto ·della fecondazione. frum ento -che doveva servire all'alimentazion~, La cell ula uovo ha ca<So rper caso già determiaveva nota ta la presenza di piccole pagli"uzze me11ato il p.r oprio1 GeBso; più tard i, nel corso :deltalliche le .quali furon o riconosciute per piombo. l'ontogen,esi, si differenziano i caratter1 sessuali Gli attacC'l1i tip~ci ·di coli-ca, la presenza ·dell'orsecondari, su i •quali esercitano una LSipic-cata inletto •g engivale e:d il .rerperto rposittvo del p~o,m·bo fluenza le glan·dule en1docrine. nell'urina dimostrano ·Che s.i trattava di colica saGli studi eseguiti finora allo scop o di 1p1recisare turnina; da rilevare 'è l'assenza di emazie basofile l'i.nfl11enza rd i fattori esterni Slllla determinazione nf:ll'esame del sangue. rlel sesso sono stati poco .conclusivi. , Più d1f:ficile riesce invece la soluzione del queR stata attrrbuita 1gran·de importanza alla tem sito sul modo in cui il piombo è giunto nella faperatura. 1Gli esperimenti fatti da Maupas su di rina. ~ anzitutto da scartarsi l'ipotesi della sofi. 11n rotifero, l'Hydatina senta, tendere·h bero a disticazione ·di questa con biacca, perch1è il piombo mos L:iare che le basse temperature fa,rorir ebberc si trovò allo stato metalli·co; cosl pu·r e .&i ide,·e la produzione •di masohi e quelle alte la produscartare l'ipotes1 ·che esso ·si sia mescolato alla zjone di femmine. Analoghi ri.Bultati avrebbe otfarina durante la macinazione, non essendo stato 1.er1uti H ert\.vig sperimentando oon i .girini , King possibile r.ilevarne la presenza nella pietra da mar on i rospj e Issakowitsch con i ·d afnidi. cina. L'.t\.. ritiene più pToba·b ile che il metallo si Si ritenne anche avesse molta influ.enza la sia mescolato al frumento ·durante la treb·b iatura, quantità di nutrimento. Landois n ella Vanessa provenendo 1f'orse dal 1p iombo fuso llSato per la vrtir:ae, .S iebold n el Nematus ventricosus, 1Creat riparazione <li qual ch e congegn o della trebbi a 1n alC'uni leipidotteri trovaron o eh.e l'abbon danza trtce. fil. fli a li1r1entazione favorisce ·straordinariamente ia 1produzj one di femmin e. Anche per l'uomo fu soPOSTA DEGLI ABBONATI. stenuto che sulla determinazione del .sesso avesAll'abb. n. 9844-1 (Z·. A.) sero influenza differ enti alimentazioni, nonchè l'tltà dei .g enitori , la parità ·della ma.idre, lo stato Il miglior libro di ·diatenrua in t.edesco il di sa lnte di ·ciascuno ·dei coniugi, ecc. Tali deduKo,·v arschiJ{ la cui traiduzione in itali·ano (Vitale zioni furono fatte in base a statistiche, la cui e Chiozzi, Città di Castello) •è in ristamip a. In • utilità nel campo ·di rieercl1e in quistion e è molto francese il )3ordter. B11ono il B11 Cl(y trrudotto in dnbbia. Certo è ch e Schultz nei mammiferi conitaliano. P er la raidiologia il Trattato italt.ano rii $tatò che il digiun o non aveva alcun effetto sul 1a R a1ìiologia edito ·dalla Sooe.i·età italiana di. R aidioIlfO'POrzione d ei sessi. 1ogia (Tadiò.ei, Ferrara) di ct1.i si nnnunzia fra bre,re .1a II ·edizione. In ~desco : l' Assmann Sc·h mankc\vitsrh n ei cJacloceri., dofni o e m oina ( ront~endiagno~t ira ,delle mal.attie in te.rne). In troy·ò eh.e un at1mento del contenuto salino ·d ava fran-cese il ,,,eillot, il Guillemi·nCJ. prevalentemente mascl1i, ·u n abbassamento soJ~ P Pr i raggj i1ltra yioletti.: Saitd mtnn , Doin ed., femmine. Langl1an s credette che con l ' ablkwsa.1'\Sl PaMgi , I rnggi 11ltrai• iolettt in t e11pia . della temperatura e con J'a11mento di C0 2 del1·a.oqua. si producano pi-C1 maschi. Alexander spe~ l\•f. E. 1

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XXXIII, FA C. 51]

rimentan·do sui topi trovò che trattando le madri con corrente elettrica si hanno 1P r.evalentemente n1aschi. Tutti questi esperimenti iper la tecnica con la qi1a le c;ono stati ·COn•dotti o per le deduzioni uni1aterali o affrettate eh.e se ne sono rira\rate offrono jl fianco alla critica. In realtà i risultati degli egp~rimen~i ste si 1diroostrerebbero ·che i fattorj tempPratur·a, a li.mentazione, conieentrazione ' . salina, eliettri,cità, essi•ccamento, eoc., 1pdù che sul• la detcTminazione 1del sesso, agiscono jn vario mOitlo c;ng·li in,divictui ·di v.ario sesso; si tratter~bbe (IJ una va1·ia. resistenza dei du r se5si i11 confronto dei fattori stessi. La det€rminazione del sesso sarebbe, secon<lo alcuni, inflt1enzata ·da increti di glandule endo cri11e (ovaio . testicolo, s1Jrrenali); ma le ricerche ~5eguite al Tiguardo sono poco persuasiYe. L'en1j rastrazionf: del padre o della maidre non ha a~ru11a influenza 5ui ra'Pporti n11meri ci dei sessi della ;prole. • Si è 1pensato e sostenuto da alcuni che il sesso è in funzionr •1lt-lla maturità delle t1ova. Thury aveva osser,ralo che nascono 1p~1) femn1ine qnanflo l e ,ra.cche sono coperte al princi'pio nel calore, mentrP prevalgono i \ritelli se le Ya cche so n0 coperte Dl1a fine ·del calorè. Dlising in base a statisti·che affermò che l'uovo giovane produce una f PIDmin.a. l'uovo vecchio un maschi 1 . Pfluger tentò di yerificare qt1este affermazioni nelle ran0, ma non J>Otè .giungere a ·con clusioni con crete lnvPce J-Iertv;rig P Ku1sc1)ake"·istsch giunsero a conclusioni ipositive . .peaTl trovò che nella gatta la feconirtazione twdiva dà aumento di maschj , e cosl 11ei cani e nei 1cavialli. Seiler sperimentando ~ll di una farfalla, la Taleporia tubulo sa. fi::1 cenièl o a ttend,ere 11 massimo possih1le, cinqt1e gjorni, la 'fecondazion<' ·delle uoiya 5i 11a un nun1oro 1c101)'Pi o iel i maschi. Ricer r h e a.1 Ti ~ardo ~11ll'1101no furono ·eseguite rd a molti o;ntori e ·p iù re.r r nt0mr nte 1da Boliafct:·io ch e 1seguì donne fe·con date clt1r.ante la li cenza 1del marito militare o rhP avev·ano avuto coabitazione unica. Egli trovò che il co·n tatto fecondante da 5 giorni -prim.a a 2 .giorni clop 1 dell'inizio •della mestruazione c1A. origine in 9/10 a prole femminile , .e da1 ~o ~l 120 giorn o a prole maschile in 3/4 dei 0

casi. Sembra dun.que 1dimostrato che il gra-do di matt1razione dell'l1ovo l1n influenza sulla dPterminazione del sesso, e questo fatto è collegato al numero r>cl alla forma ·dei ·cromosomj. ·Henl<ing scopri in un insetto, Phyrrho co ris apertus. dn·e tipi di spermatozoi, di cui uno aveva un cromosoma in più dell'altro; e ~1r Clung Pmioe l'tpotesi che questo cromosoma access r·rio o eterocromosoma, o cromosoma X. fosse 1

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SEZIONE PRATICA

il ·determinatoTe del 5eS6o, onde il nome di cr0 · mosoma sessuale. \r\1 ilson e miss Stevens tro\·ar0no cl1e analogo dimorfisn10 esiste nelle uoYa. in alcune delle quali si troYano due cromosomi X. Quando ruoYo &u'bisce la 1prima diYisione di matnrazione, ne derivano due altre llOVa mature, ri.ascuna con un cromocoma X, mentre dei due sp ermatozoi maturi uno solo ha il cromosoma a rcesscrio, e sarà quello C'h e unendosi all'uovo . <là lR. femmina, mentre l'altro, privo del cromosoma X, darà un maschio. 1Molt e s1)ecie anima 1 i , t1omo comrpreso, presentano qursto particolare r eperto mor.fologico. iccome in m olte specie il 50 ~b degli spermatnz )i ~011G idi una qual1tù cd il 50 °~ d ell'altra. c;i spieg-a che in condizioni normali iJ numero dei rap-presentanti dei d11e sessi te11da ad essere ug--._! ale. Xell'uomo Si avi~ebbero uo.y a mature a e4 ·cromosomi e gli spermatogeni .a 1.7 cro1nosorni 1per mo.d o che n eflla 1divi.__ ionc si avrebbero ~·pe:irm::\.toci1.i a 23 .e 24 cromosomi . Di3 tali dati di fatto risulterebhe confermato che fin .dall'alnfimiasi è determin'.ato :il s·esso

nrll' u0,ro fecon·d ato in· quanto esso è legato al }11mero ed alla forma dei cromosomi. E poi cl1è i cromosomi sono da ·u na parte leg1ti ai fenomeni qella ·determinazione del sesso e dall'altra con quelli ancor più com1)lessi della rredi tà, si p111ò dedurre che sesso ed eredità abbi ano intimi raipporti tra loro fino a confonders~ insieme. Si è cercato anzi di ap;pli care alla trac;,missione del ts esso le leggi cli ì\le11del. Il se&so fen1minile è . stato considierato omozigota ieioè 110rtatore •dei .due caratteri .sessua'li egual1. m entre il sesso maschile è stato co n s~cl era to eterozi~ota, cioè 1p ortatore di elementi mu scl1iU e fem1ninili. Si comprende 1quindi com<' d'incrocio si ~bbia il 50 % di femmine ed il 50 % di Jnascl1L. Ouc:1ste conc lusioni -ed altre analoo-11e sono state variamente 1d iscusse e contraidd ette. 1

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!\leoni biologi come 1\!Iorgnn, Golclechmidt , .\ r-

tom, Beccari, ritengono cl1e nessuno d ei due sessi sia omogametico. ma avrebbe sempre i c.aratteri di entrambi i sessi, idei quali uno recessivo, completamente dominato dall'altro, ma C'l le talv·olta può rilevarsi. In ogni irudivi1duo adunqur e$ist er ebl>c mascol inità e femminilità , l'una o l ' altra rece56iva, prr modo ch e un perturbamento qualsiasi d ella nntrizione, della funzi one delle glan1dole endocrjne o di altri organi e sistemi, o di altri fa ti ori ignoti potrebbero far ricom'l)'arire i1ell'ulteriore s~.ilu ppo .s omatico e p ichico ca ratteri latenti de1 ~esso opposto. argo.


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IL POLICLINICO

[.\ x~o XXX I II , f ASC. 51 ]

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZ.t\. • ~

CONTROVERSIE GIURIDICHE.

LXX VIII. - Il servizio militare agli effetti degli aumenti periodici. B necessario riesaminare la quisti·one di·pen' -dente .d alla aplJ)licabilità agli impiegati degli enti locali delle disposiziQ!Ili concernenti la effica·cia del servizio militare agli effetti del collocamento nei q·uadri di ·classificazione de·g li stipendi.' Le ·di:fifi·coltà ·di ·u na risoluzio11e netta dipendono dalla formulazione delle d ispo5iziloni stesse, in quanto i rapporti tra impiegati ed enti locali sono regolati, iper l'obbietto ora in esame, m ediante ' semplice estensione ad essi ·delle norm~ stabilite per g1i im1piegati dello Stato . Ma l 'or·dinamento degli uffici e degli impieghi dello Stato è (profondam ente diverso ·da quello degli enti locali, il quale non corrisponde n emmeno a·d un tiipo determinato, ma ha una complessa varietà dt forme: vi 5ono impieghi ordinati gerar.chicamente; altri sono· costituiti ida posti ·unici o .d a tPiù posti ma senzg. iprogressione di carriera. Ancb e i1 sistema• del trattam e'Ilto econo.m ico € diverSf.) F <Juin·di cagione di gravi diffi·coltà, talvolta ins11pe-rabili, l'a,pipiicazione estensiva a rapporti di·versj di norme proprie di altri rarpiporti ,d'im:piego. Co.sì è aiocaduto 1Per le di&p·osizioni concernen t.i l:as.sunzione degli in\rali·di ·della .g uerra d1~.o·ccup'ati e le preferenze n ei concor1.s.i per be nemerenze militari. Le norme ·fur,ono stabilite per ·g li im1Pieghi stata1 i, cio è in con5id erazione dell'ondinamen to geraflct.Li co clello Stato, e poi fu rono estese agli entl locali senza altre ùeterrninazioni che potesser o almeno g jova re .com e gutda al fine ·di adattare quelle u orn1e al diverso e vario -Ordinamento dc' g 1i impieghi ·d egli en ti locali. Così è a ccaduto l ancl1e per le 1disposizioni del Capo TV ·del R. D. 30 setterr1bre 1922, n. 1290, e spe-c ialm ente per qu ella dell'art. 43 che ri.g uarda la efficacia del ser vizi.o militare a,gli effetti del collocamento nei cn1adr i r!i clas5ificazione degli sti.pen·di. Già accennai a tale quistione~ .L\1ggiun.go ora. alcune de1ncidaziont .ch e mi sembrano n"ece.ssarie, special m ente in considerazione dei qu esiti che .da !Più parti sono sta ti for1niulati. Orcorre an zitutto precisare il contenuto e Ja finalità del citato decreto 30 settembre 1922. Questo cont iene di&posizioni circa , la carriera del personal e dell o Stato contem•p lato dalla legge 80 a.gnsto 1921, n. 1080, e sta.b ilisce nuove tabelle ni stipendi (allegati .~ e B ) anne&se al decreto stesso. 1

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Sog.gi11n:ge l 'art. 64 che queste tabelle sarebbero state rupplicate con .decorrenza dal 10 aprile 1922. &i provvide, dunque, . ad un riordinamento de:t t!'attarr1ento economico in base a tabelle nuove. Con dispo.sizione transitoria, relativa s 'in tende a tale rio~din amooto, fu stabilito così all 'art. 43 d el decreto: " Argli impiegati ed agenti civili di ruo1 0 n elle arnministrazioni del)o Stato, compresi i magi?trati, i capi e gli insegnan ti degli istituti d.l · jstruzione &up erior e e m edia e agli avventizi che• a norma di ·disrposizioni in vigore abbiano titolo· a sistemazione in ruolo, i quali, ,durante la guerra ·1915-1918, abbiano prestato ca.n b·u ona condotta . '" . serv1z10 in reparti combattenti, in qualit.à di militari o assimilati, il tempo tr ascorso ·n ei reparti surtdetti sarà computato, i)e_r .gli effetti del collo camento nei quadri ·di cla&Sificazione degli sti(Pendi, in aumenti:> all'anzian ità utile. ·:lualora, nel con1puto com;plessivo di tale tempo risulti l1na frazione dj a·nno, questa sarà considerata soltanto quando sia ·superiore a sei mesi, ed in· ta1 caso sarà val'l.ltata per un anno intero. 11 tem.p o tra&corso lontano dai reJp arti combattenti, per ferite o malattie contratte a causa id i servizioo per pri.gionia non ·djpendente da circostanzejmputabili all'interessato, si consi•dera -come fPaJSsato .p resso i reparti suddetti, agli effetti del coll:"'lramento di oui al ·p resente articolo >l. Trattan·d05i di una norma transitoria che era ap·p licabile agli effetti del riordinamento del trat i ~un ento eco.n omico, in base a nuoYP tabelle e con effetti 1dal 1° <J1prile 1902, il Consigljo di Stato ha ritenuto che l 'art. 43 r egoli la condizion e deglf impiegati dello Stato i .quali abbiano prestato servizio, ecc. ecc., sia che essi ab.b iano assuntola qualità · ·di im'.Piega:ti prima .ai essere chiamati alle armi , sia ch e l'abbiano a ssrunta 1dopo ma nor. Pi11 tar di del 31 marzo 1922. E cjò aa:>punto perr.hè, riferen·do.si q·u ella n orma al riordinamento che si dt:Jveva fare oeon decorrenza dal 10 aprile 1922, la ·condizion e regolata era quella degli i1npieghi esistenti, cioè già coE>tituiti alla data i11 cui 11 nuovo ordinamento doveva essere eseguito. B da. avvertir e, però, cl1e l'art. 164 del R. D. 11 novRrnbre 1923, n. 2395, sull'ordinamento gerarchico delle am.m inistrazioni dello Stato, dispo::ie che i ben6fi.ci di cui al Crupo 4 del R. D. 30 settembre 1922 e suocesstve estensioni e modificazjoni, s'intendono concesse anche al 1p ersonal~ E>x-rombattente c·h e si tro·vi n elle condiZL)lli ivi i11dir.ate, il cruale 5ia entrato a far parte dell'A.mministrazione dopo il 31 marzo 1922. Questa n orma 1

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(* ) la p r esente rubrica è affidata all'.avv. GIOVANNI SELV.\GGI, eser cente in Cassazione, oonsulente

l "·gale del nostro periodico. \

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XXXIII, FASC. 51]

SEZIONE PRATrCA

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-è stata considerata di carattere interpretativo pere non richiama, nè avrebbe potuto ricl1iamare ·chè non attrjbuisce un diritto rna dioee che si. qu elle cleli'art. 64 che fissa per gli impiegati dello inte?ldOrLo co11cessi i benefici stabiliti con le nor~tnto l'applicazione cli nuove tabelle clal 10 aiprime ::tnteriori. Quin1di iè da ritenere che la disposi, le 1922. :E: stata e.~tesa. in quanto a>p·p licabile, una zjone 1dell 'art. 43 sia apl)liieabile anche agli im norn1a s1)ecificata che, 1pnr avendo carattere tranpiegati dello Stato assunti ·d01po il 1° aprile 1922, 5itorio nel siste1na della legge alla quale es.sa per inter.pretazione autentica risultante dall'arti appartiene, è staia ri.chiamata senza rifelfi.m ento colo 164 del R. D. 11 nove:mlbre 1923. Quecto arti:'.. quelle altre norme che n e limitavano la efficolo, 1p er .altro, con disposizione jnnovativa attricacia n el tempo. In sostanza l'art. 3 del decreto ' 11n) 1o stesso 1diritto anche a coloro che sarebbero 24 settembre 1923 ha esteso a.gli impiegati degli entrati in futuro a far parte 1d ella pubbli ca Am. enti locali la disposizione ctell 'art. 43, la quale minjstrazione, ·con effetti, s'i.ntende, sulla sistr'contiene la norma nip plicab ile agli effetti del mazi one in origanico e sull'inquadramento. Q11P~ollocamento nei .quadri di classificazione senza s10 è il corr1plesso delle •disposizioni rigua1~danti Jimitazione di tem~) . .se per gli impiegati degli g"li impiegati 1dello tato. ' 'ediamo ora come esso enti locali fos5e stato stabilito un riordinamento possa .essere esteso agli im'Piegati degli ·enti locali. d el trattamento economico e, in occasione di esso, L'art. '3 del ·decreto 24 settembre 1923, n. 2073, fosse stat.o stabilito -che, agli effetti d ell 'inqua 'Cli spose cosJ : « Sono inoltre estese, in quanto dramento e dell'ordinamento nuovo, 5i. dovesse siario app li cabili agli impiegati degli enti sucltP.ner conto del servizi ) ~restato in reparti comdPtti, 1e di&posizioni del Capo IV del R. D. 30 setbattenti, si potrebbe derivarne la conseguenza ternbre 1922, n. 1290, nonchè quelle idei RR . DD. rlle fu estesa la norma dell'art. 43 con effetti 18 dic. 1922, n. 1637, e 17 mag.gio 1923, n. 1284 >>. limitati alla data del riordiname·n to. Ma questa Nel CéllPO IV del decreto del 30 settembre 1922 è ipotesi non si verifica. corr1preso l'art. 43 del qruale abbiaIDI::> esaminato Per altro, rart. 43 fu poi considerato aip·plicai1 C'ontenuto; quindi le ·disposizioni di esso, in biJe, com e si -è detto, agli ·i mpiegati dello Stato quanto apiplicabili, riguar,dano anche gl'impiegati assunti ·d01po il 31 marzo 1~2 e lo 5tesso bene<l egli enti locali. ficio fu concesso anche a quelli che sarebbero Prirna quistione. L'al't. 43 si ap1plica anche a stati nominati successivamente. cioè dopo il R. D. coloro c!le no.n erano in servizio quan·do furono 11 novembre 1923, n. 2395. Ora, specialmente pPr chiamati alle armi o non erano an~ora .n emmeno quanto riguarda la efficacia in ter·p retati·va ri&ullaureati? Io credo -che la risposta debba oosere tante dall'art. 164 ·di .quest'ultimo decreto in relaa ffcrmatiYa. La legge considera, per effetti parzione al citato art. 43 del decreto del 1922, si d eve tico1arj, il servizio militare prestato presso reritenere che , essendo anteriore il decreto 24 setparti combattenti indi·p endentemente dalla esitembre 1923 che estese agli impiegati degli enti \ stenza di un rapporto ·d'impiego al tempo in cu1 lora!i la dispo,sizione 1dell'art. 43, la interpreta, 111 .p restato il 5erYiZ~:> n1ilitare. Lo scopo 1della :ione autentica cl1e suocoosivamente fu fatta nello legge n or1 è stato quello ·di avvantaggiare gll stesso articolo vale anche iper .g li imrpiegati degli im1piegati in consi·derazione di eventuale ritarrto enti locali. di una carriera già in ·corso, per effetto della Piuttosto è da constderare 'Un altro limite: si cl1iamata alle armi; si ·è voluto, invece, favorire deve ritenere che il &ervizio militare in reparti la condizione di ·coloro ·che, per la rlifesa della. rombaLtenti, ecc. ecc., sia valutabile per tutti gli patria, si esposero alle fatiche e ai rischi della ~mpiegati che saraJilnc quando che sia assunti jn g·uerra in reparti combattenti e si è voluto pre- SflrYizio di enti ìocali o invece sia efficace solmiare meritata.m ente coloro che tale ùo·v ere c:>mt!lnto per coloro che erano in servizio quando 1P.irono fa·cendo parte ·di reparti cornbattenti. entrò in vigore l'art. 3 del ·decreto 24 settem· I a dec~r;ione 12 marzo 1926, n. 66 ·della V Sehre 1923? Jn difetto di una speciale disposizione, zione del Consiglio dj tato ri5olve nettam ente come quella che fu ppi 5tabilita per gli impie· in tal senso il ·dubbio e considera utile anche il gati dello Stato che sarebbero stati assunti i11 servizio prestato da coloro che non erano impieservizio dopo il R. p. 11 nove111bre 1923, e in gati .quando 1'uro,n o chiamati alle armi. Per le considerazione del carattere transitorio della distesse ragioni i,denti·ca è la condizion e di coloro &posizione dell'art. 43, l.5i può ritenere che questa che non s·oltanto non erano i.mipiegati ma non sia applicabile ai ra;p!J)orti di im{P iego che erano avevano ancora a cquisito il titolo per esserlo. Seconda quistione. La disposizione sudetta è in vigore alla data in cui entrò in vigore il decreto 24 settembre 1923, n . 2073, che e5tese alap·p licabile an-che a coloro che furono assunti lora agli impiegati degli enti locali la disposidopo il 31 rnarzo 1922? Io inclino a ritenere di zione dell'art. 43. si, perché l'art. 3 del R. D. 24 settembre 1923 estende agli enti locRii le disposizioni del Cap·o I\. :\li limito per ora a questo accenno, riservando 1

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1806

IL POLICLINICO

di fare a parte un esarne corr1ple1o di questo punto discutibile. Terza qu·i stione. La ' ralutazione del servizio, che l'art. 43 stabiliscè « agli effetti del collocamento nei quadri di clas5i·f icazione degli stipendi » è a1ppli.cabile aigli aumenti periodici? Dai punto di vista strettamente letterale, la norma relativa agli im·p iegati dello Stato, riguarda l'anzianità del serYizio ai fini dell'inquadramento e della misura degli stiipendi risultar1ti dalla tabella. Ma, tenuto ·conto della finalità della legge, io sono persuaso che quella nor1na, in sede d1 applicazione a.g li im1piegati degli enti locali, comprenda la misura 1degli stipendi di·p endenti dalla durata del &ervizio, cioè gli aumenti period ici Quin di 1per i medici condotti, veterin ari, eoc. , che prestarono servizio iri reparti combattenti. anche se allora non erano im1piegati del Comrune, si deve ten er ·c onto del servizio stesso acrJi ef· o f etti degli aumenti 'PeTio1dici. Quarta quistione: f: efficaiee il servizio prestato in zona di guerra se n-0n rist1lti 5pecifi·catarnente che l'im1piegato abbia fatto parte di r eparti combatt~11ti? Questo .quesito, molto sem.plice, ·è stato esaminato dal ·Consiglio di Stato in sede consultiva. Tl Consiglio comrunale di Senigallia aveva ~tabilito cosi : « -~li effetti degli aumenti perio· dici di ~tipendi e salari, le campagne riconosci•ute dalla at1torità militare, sa ranno computati con1e tanti anni •di se>rvizio da cumularsi con quelli già "Per ciascun im1p iegato o salariato calcolati a gli effetti stessi ». :Yla il Consiglio di Stato, con pa.r ere 10 marzo 1926. 11a considerato che con q11esta disposizion e il benefi c1o che il legj5]atore v11ole l imit~to al temp') trascorso in r epa·rti comhattC'nti, è esteso indistintamente al servizio co1nunqne prestato nelle carnpa(lne di guerrri; cosi vien e 1n i gliorata la posizione degli im1p iegati cl egli enti locali in confr onto degli impiegati go,-ern<t ti vi e dei veri combattenti e si compie ur1 atto -di liberalità no n -consentito dalla leg.ge. P er q11esLe •considerazioni il Consiglio odi Stato ha dato pairerc fav,orevole all'annulla.m ento .dell~ (l elibera zione del Consiglio com·unale e della G. P . .!\. in qua.n to estendeva alle cam1p agne di rrn Prra j n genere quel beneficio che la legge lirnita a color·o cl1e hanno prestato servizio in reparti combattenti. La risoluzione mi sembra o"'ria e corretta. Il parere 'è im'Portante, però, p f' rChè im1pli.citamente ma necoosariamente risol' 1e ir1 senso favor ev~)le alla mia tesi la terza quistione, alla qua.ile ho sopra a·(}cennato, riconosce cioè rhe il servizio prestato in reparti combattenti è ''alutabile agli effetti degli aumenti peri0d i ci degli stipendi. no. questo esam e risulta che alc11ni dllbhi non c.ono raci11nente riso1lubili e saranno fonte di inrcrte1ze 1

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Sar ebbe assai utile ed o~p.ortuna un a chiar ificazion e legislativa, in forma di i nterpretazioJ1e autentica dell'art. 3 del R. D. 24 settembre 1923 ' n. 2073, -così per le preferenze nei concor si - che sono ora più ·di prima argomento di controversie a;ggravate dal idisorientament-0 attuale del!la giurispruden za - come 1per gli altri benefici che l'art. 3 ha attribuitp agli impiegati degli entl locali ex-combattenti estenden.do ad essi norme 5tabilite p er ,gli impiegati dello Stato.

'LXXIX. -

Sostanze alimentari non genuine.

...\gli ef'fetti degli articoli 319, 320 e· 322 Codice penale sono ·considerate sostanze alimentari i pro. dotti destinati al nutrimento ·dell"u·omo, di prima nPceasità o voluttuarie. Il caffè è considerato sostanza· alimentare. So~iunge· la Corte di Cas&a· zio~1e penale (sentenza 18 giugn o 1926 rie. Rossi) (;l1e si consi•derano sostanze .n on genuine quelle 3.lle ·q uali sia .stata mesc0lata un'altra materia cl1e ne riduca le q·ualità nutrienti o la efficacia ovvero - in caso di 5ostanze aromatiche come il caffiè - ne attenui 1'e1tforia. Ha n~tato, fra o. 1tro, la Corte di Cassazione che la legige su) dazio (tariffa) del 24 settembre 1923, n. 2030, ed il regolamento del 25 febbraio 1924, n. 540 (art. 30\ tra le sostanze necessarie alla alim entazione, os sia tra i commestibili, i·n di·cano appunto il caff·è~ e la Commisbione della Camera dei Deputati nella sua relazione sulla· norma che è ora l'art. 322 del Codice !Penale, come esempio delle sostanze che pote-vano fo·r mare obbietto del reato, indicava (iparagr. 92) il caffè sostifll;lito da altre materie. Nel caso in esam~ era stata applicata la dif4>osiztone dell'art. 322 del Codice 5U·detto. la quale punisce con la reclusione sino ad un mese e con 1a rnulta da lire cinquanta a cinqnecento chiunq11e pone in vendita o mette altrimenti in com· mercio come genuine sostanze alimentari n on genui.ne, ma non pericolose .p er la salute. Ha detto rorrettamente il Collegio SU1Pr emo che anche l'attent1azione delle speciali pro·prietà delle sostanze aro1naticl1e, compresa l'euforia, co&tituisce alterazj one e che la ., ,endita di tali sostanze ([}-OD gennine è c'Omipresa n ella ipotesi dell'art. 322. L'art. 319 1>Unisce invece il d'atto più grave di chi ·c ontraffà o adultera in modo pericoloso alla ~alute sostanze alimentari o medicinali o altre cose de$tinate ad es5ere poste in commercio ovvero ipOne in ver1dita o mette altrimenti in com merc.io tali S')Stanze o cose contraffatte o adulterate. L'art. 320, infine, prevede il caso di chi pone in vendita sostanze alimentari non contraffatte nè ad11lterate ma pericolose alla salute senza che qr!esto tpericolo &ia noto al compTatore. [n tutti questi casi si tr;;.tta d1 delitto.

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[ANNO XXXIII, ,F'ASC. 51]

SEZIONE PRATICA

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Vl'IA PROFESSIONALE. CONCORSI. P OSTI

VAOANTI.

AacE (Caserta). - Due cond. ; scad . 31 clic.; v·edi fa.so. 50. Bo1tx1nA (Ge·n ova). - A tutto dic. ; L . 8400 oltre L. 599 uff . .san. e L. 1200 c.-v.; età lim. 35 a.; tassa L. 50.05 . .Ab. 906 · pov. 50 c. B REMBIO (Miwno). - ' :S cad. 31 dic.; L. 11.500 oltre indenn~tà tpoveri, oav.alc., uff. san.; quadrienni . Il Comune nor1 ha locali per l'abitaz. Tiassa L. 50.15. CASTEL CtVIT'A (Salerno) . - Scàd. 14 gen. L. 7000 e 5 quarlr. dee.; L. 1000 cav. Tassa L . 50.10. CRF.SPINO DEL GRAPPA (Treviso). - Età lim. 40 .a. Tassa L. 50.10. Stip . L. 7500 pel 20 % popolaz., addizion . L. 5, per uff. san. L. 600; 5 quinq. dee.; c.-v.; L. 3500 autovettura o cavallo; L. 4000 dagli Istituti Pii. Chiedere ann. Scad . 30 gg. dal 7 dic. GROTTA~llNARDA (Avellino). Scad. 23 dic. ; Lire 6500 (sic); età lim. 45 a.; tassa L . 50. l\ilANTOVA. Consiglio Ospitaliero. .A tutto 30 dic . ; vedi fase. 50. }l·o GGIA (Ve·n ezia Giulia). Al 10 gennaio; I..1. 8000 e 4 quadr. d ee. ; c.-v. ; L. 300-3000 trasp. ; add.iz. L . 2 sopra 1000 pov. Età li1n. 35 a. Tas.sa L. 50. Ser,r. entro 15 gg. PARMA. Ospedale JJaggiore. - Assist. effett. ; L. 4500, oltre L. 1800 c.-v. e L. 600 indenn. speci.a]e. Età 11m. 35 a. Tassa L. 25 . .Spec<'hietto votazioni. Chiedere annunzio. ROMA . S. P. Q. l?. - 'rrenta medici per il servizio di pronto soccor5o sanita1io 11otturno presso le Farmacie con Yenzio·n .ate del Go-çernatorato. V edi fase. 50. RoooASTRADA (Grosseto). - Sca.d. 31 dic. ; 5a condotta· L. 10.500; età lim. 35 a.. ; tassa L. 50. soi:DRIO. Manicomio Provinciale. - Medico prin1ario ,· .a tutto il 31 dic. ; titoli scientifici e pra. tici; L . 11,000 e 6 quad.r ienni dee.; c.-v.; .alloggio. Età l\m. 40 ia. Tassa L. 50.05. Chiedere ann. Rj' ' olgersi Reale Commissiro11e Stra.ordinaria Amn1i11istratrice dell a Provjncia. TORRE S. MARI\ (Sondrio). - Con Spriana. ~ e.ad. gen.; L. 8500 rdtre c.-v. in L. 1980; cavalcatura ind. massim.a consentita; uff. san . L. 500; i11denn. trasf. L. 750. Ta<: a L. 50.05 Chiedere esteso a,._ . VlSO.

V1r~.\]'R.\!'\CA

n· A.S~'I (Ale ssandria) . - 2a. cond., consorzio 3 con1. ; L. 7500 e quinquenni dee. , oltre L. 1500 trasp.; età lini. -!5 a. catl. 30 dicembre. :\.b. 4920. VILLA S. MAttGBERITA. I stituto Ortopedico Toscano (viale Michelangelo, 25). - Medico ch.irurgo aiuto; tit. ed es·a me ; L. 9000 e percentuali; età ]im. 3,5 a. Scad. ore 17 del 10 gen. Nom. annu1a; conferma triennrue. Rivolger i Direz. amministrai.iv.a. VITTORIO VENETO (Treviso). - III reparto; scad. 30 dic., 0re 18; L. 8000 oltre c.-v., L . 2000 ìnotocicletta o L. 3500 autovettura 5 quinq. decimo. Biennio di serv. Jodevole in osped. o condotta. Età lim. 40 a. Ab. 5190: pov. c. 1160.

Gabinetto dentistico Roma: centrale, avviato abbisogna medic:o o dottoressa, preferibilmente con conoscenza lingue straniere, disposto collabora.re. Scrivere Orlac, casella 135 Roma. Gabinetto medioo-chirurgico avviatissimo, cedesi in uno dei rioni di Roma; fornito sedia ginecolo~ca, .aJ'mad~o, tavolo visite, strumenti vari. Annesso a.ppartamento privato, modico fitto . Sc.cive1·0: Tessera PostaJe 20306. Tra.duzioni dalla lingua tedesoa e in lingua ttidesoa esegnisce la.u reando i11 medicina. Sorivere: ){olnar, via Quintino Se-Ila, 41, int. 4, Roma. CONCORSI

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PREMI.

Preniio Huffmann La Roche .

La Segreteria della Società Italiana. di Medicina interna comunica: Col 31 dicembre p. ,-. scade il termine per la presenta.filone delle domande di ammissione .al primo P remio Hoffmann La Roche, di L. 10,000. Detto premio verrà conferjto .al migliore lavoro di T erapia medica a carattere strettamente scientifico, non riguardante rimedi secreti, nè specialità medicinali, pubblicato nel biennio 1925-26. I lavori dovranno es.5ere inviati alla Segreteria de11.a Società Ital1a.n.a c1i 1\1.e dicina interna, entro le ore 16 del 31 corrente. . P er ulteriori schiarimenti, rivolgersi al ,segretario della Società, prof. Giuseppe Sabatini, R . Clinica )Iedica, Policlinico Umberto I , Roma.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE,

Il 1)rof. Cesare Frugoni è chia1nato, con voti nna11i1ni, a coprire la oattedr.a di 01inic.a inedica dell a R. U11iversità di P.adova. n allegra.menti oordi.a1issimi. Il Con iglio df\i )[i11istri ha no1nin.ato p.residente della Com111i io11e . ~111mi11i. . tratricc degli Ospedali Riuniti di Ro1na il gr. uff. dott . .Adolfo Cotta , già prefetto di Veron,é.l-, i11 sostituzione ?el con1m. \Titetti, che ·d.a circa cinque a.n11i copr1v.a questa carica e che è stato c1P tinato prefetto a Piacenza . Il prof. sen. Luigi Mangiagalli è nominato ministro di Stato e con speciale provvedimento è confermato rettore della. R. Un~versità di l\:filano. Co·n gratulazioni vivissime. Il prof. Sertoro lVI.arinacci, già docente di Patologia chirurgica presso la R. U. di Roma, ha di recente conseguito per titoli la docenw in Clinica chirurgica e l\Iedicina operatoria. La Commissione 1'Iinisteriale era con1po ta dei proff. Burci; ~Iu catello, d'Agata. Il dott . .Antonio Grusovin di Gorizia è stato fregiato della medaglia d 1 argento al valor civile.


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POJ.lCLT~ICO

BIOGRAFIE.

t ..\.~xo XXXLI1I' F ASC. 51]

A Gu dden spettò il m erito di rompere definittva· me11te le veool1ie tradizioni: egli ri'UScì a tro\·are 1di n1olte1plici ,·ie (·associative) aitte a far 11na iserie Emil Krapelin. compren'dere come potessero funzionare sinergePallida 1nor.<1 aequo pulsat pede tiicamente 1parti fra 1oro anche lontane dell'enPauperum tabernas regumque turres c{;lfalo. ,J 1due indirizzi clinici ed anatomici troHoratius va-rono i loro assertori in :Ylonakow, in cNissl, in • .t\11gusto· F·orel e ·n·e l nostro Iiraepeiin. m qu.ale, rtesi•deroso ·di dansi ieomple.famente ·aJlo studio ·J ella psiichiatria, Tivide qua e là le 'descrizioni essenziaimente analitiche e sovercl1iamente individualistich e 1dello Scl1file. E vi ri'llsci talmente rhe chiamato ancora .gio,rane ad llna grande U·n ivcrsità, 1oome Dorpat, 15i. rivelava maestro già in un 1primo trattato di tp6ichiatri1a. Ma la 5ua mente sintetica non poteva rinchtuclers.i entro· la .cel'clùa di una pura e semplice semeiogra;fja, ed ecco p erchè volle [in d'allora penetrare a fon do nello ·s.t u·dio non solo delle oscure e varia:bili manifestazioni delle psicopatie, ma an ch e d ei rrnoltiep.Ii.rci aitrihuti della mente nomnale si da 1&pprezz.arne gli equiva1'enti fi15ic1 e pos5ibilmente misurarne il valor e. Così diveniva all eato ·della psicologia sperimenta.le fondata dal gr an·dc \\'t1n1dt, la quale per integrar·si dove,ra 1dimandar<1 aiuto ancl1c alla patologi a. E ne sono testimoni i suoi « Arbeirten » ai quali hanno posto mano 1P iù generazioni di 1a,·oratori del pensiero, aocorsi al suo Istitt1to 1dall'uno e dail1'altro mondo . 1Siano quì rlico11dati la curYa del · l~v·oro, cui Kraepelin assegn·a ,ra tanto ,·alore, e J.-e intrlagini sull'influenzia, cl1e i ' 'ari :rimedi farmaceutici esercitano sui processi. ips.i1cl1i1r. i elementa'l"li. Esse gli 1permettevano id i dimostrare ai più 5cetti1ci il 1danno ch e 1d1eriva 1a lla mente dal------..- """'"'-··-· 1'abu1s·o e dall'uiso 1dell'1a.llcool; ond e la sua guer ra implacabile alle be, ande alcooiliche non €ra, come l.a sentenza orazia11a non è c ompleta, perchè fu c·osh1me di ripe tere i:·er lo passato, tp1regiU1diinon solarrne1nte ·l E> fragili totrri Idei r e, ·m a anche i zio s:ci·en tifioo. ma conseg-uenza. :logica di quanto ·tempi der1a scienza, e sopratutto di quella s cienza i saggi mentali genialmente ideati e le curve id.est] nata a f·a r del bene, ·v en.gtano ·colpiti dalla !p'af'i·c he gli avev.ano insegnato. 'falce inesorab1le della morte. A questi' benef·attori Intanto si anda,·a estendendo il 1p roblema della de l'uo1110 che soffre nel più nobile dei suoi orba·se anatcxmi ca. 1de1~e malattie mentali: e s'impogan], il cerve~lo, aippartenne Emilio Kraepelin. neYa sopratutto il postulato che le 1singole forane .l\veva respirato l'atmos fera 1dell'allora mode psicopatich<' ·do,·e sero trovare un equiYalente ·~ tissimo Laboratorio del Manicon1i o di Mon .co nelle fine alterazionj cleJle ce r1'u.1e e delle fibre in iet1i B·ernhardt von Gu1dde11 .sco1p,r i•\'a metodi nervose. n11ovi p er ·dir.aid1are le prof<>nld.e tenel'>re in mezzo alJe quali 1f>!i avvo1lge,·a la minuta fa'bbrì ca del Il ipostulnto non fu risolto secondo si riteneva, ~~rvello. Gli allieYi .gareggiavano j11 1quell'epo·c a ma non :per questo furono vane .qi.1elle serie nua r en dere an·c he 1più celebre il .l \faestro. La Psimerose .di r~cerche le quali condu-ssero a stabii· ~ hiatria n on era certamente bambina, perchè lire 1a patogenesi di alcune malattie mentali, quali ad esempio la •demenza ·paralitica e la preclinici eminenti ch e rispondeva110 al nome. di sbiofrenia. .l\nzi si può 1dire cl1e tutta l'anatomia $ chOl e e di Griesinger , liberatisi d1a1'le pastoie di l1na m Ptaf1sir a tlil po' nebu.li~ti ca, già compren- 1patologica di questa ultima ipsiieosd divenne chiara e manifesta grazie allo $tt11dio i11'ùefesso di d e\rano che, se'1za l e conoscenze a11atomicl1e del llno dei pi-C1 icari allievi di Kraepelin. l' infaticarerv·e110 sano e inalato, questa fra le disci1pJinc bi 1e t\ lzhei1ner. Mi sia lecito rammentare che il .m edi<:l10 ·nOlbì)ir-.sima non pot r ' ' a essere c·ompre a. 1

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SEZIONE

periodo •di maggiore atti,·ità di quest'ultimo si esplicò insieme a due miei diletti ·disceipoli, Gaetano Perusini e Fran1cesco ' Bonfiglio; talchè la denominaz1one « malattia di Alzheimer-Perusini ,, è entrata ormai in tutte le classifi·cazioni delle psicosi. Così si andav1a 1natura11do nella rnente del granide psicl1iatra il concetto fontdamentale, che lo stunio dei problemi ipsicl1iatrici •debba co5ftit11ire 1una specie di al.Jbero, i cui rami siano ra'.PpresenLati dalle indagini 1praticate non solo $1lgli llmori (siero e sangue) dei malati di 1nen1e, ma anche sulla genealogia rtir('ttn e indiretta dei pazienti, si rd a porre ,,iep più .sailde Je fondame11ta d! ·quella ·che oggi si chiama e11genelioa. Qu~to concetto cl1e Kria epelin ipose a 1crmine, attraverso le difficoltà enormi crea1 e t::lalla guerra, fu coron ato da inaispettato successo; •da.ppoiol1è proprio alla ;fine del 1918, in mezzo .alle ~iaigure della s11a p.a tria, egli vedc\'a fina)mente sor.gere a Monaco quell'Istituto tede·sc.o 1per le rjc·e rche sul oer,Tello rcl1·e ora, .g razie agli aiuti pio,·11ti da ogni parte del mond·o. seM·e 1dj inodello a quanti hanno in animo idi concorrere allo studio degli ognor più 1crescenti <}illesiti <:lella 1p sichiatria. "!\{on è .quindi a m eravigliare se questa ScuDla abbia 0·r eato numeros1 ricercatori, molti dei quali occupano cattedr e n elle più di,-erse Università di Germanja e di Norvegia: ricordo Galtpp a Tiibingen, V\'illmanns ad Hei·delberg, \"\Tey.gandt ad .l\mhurgo, .F . \'ogt a S1o·ckolm, allievi che facevano de.gna corona al grarude iprecettore, al modo stesso ron cui Sp1elmeyer, Plaut, Spatz e Rudin ono!"ano l' Isnit.uto 1ch·e egli volle ·e Ti1Jisc1 a cifeare. Forte di un tale corredo di studi il Ktaea>elin ha avuto il diritto di ri\ eder e Yarie delle più ~1 ifficili .forme di malatf ie menta li. 1-:: ancoTa viva l~ lotta fra ql1anti accettano la sua ieon ce?.ion c c;11lla deme11tia praero.-r r quelli rhe ancora tentennano nel denominarla con un appellativo soveTc:hiamente ominoso. lVIa - questione di nomenelatura a 1p·arte - spetter;i sem11re al Kraetpelin in discutibile il m erito di <l\ ere messo in 1uce le caratteristiche cliniche di questa fra lr varie psicosi 05curis.sima; e sopratutto di a,·ere richiamata l ·atten z1one sulla enorme frequenza della malinconia e di quegli stati moftbosi della jpsiche svolgentisi {'On ciclo periodico. e che a rrofani e ai medici pa•ssano in<)f(servati; forse perchè, secondo la fra se felice di uno scrittore rd i Francia, << nous sommes presque tot1s per io1di1ques ». I l maestro però non si contentava di esporre in un m·a nuale, che ha \ 1 eduto già sette edizioni, il decorso e la seme i ografia delle varie psicosi. Secondo i costum.i anticl1i, sì, ma sempre freschi, rlell'insegnam ento clinico, egli volle illustrare ad Uf'O dei tironi, i casi •più difficili di malatti e 1

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PR.~TICA

lSO!J ·

men tali, che gli capita-v ano sotto mano. Pel'ciò · negli u•l timi anni •di su.g, vita si decise idi dare alle stampe una serte di lezioni, ·n elle quali con 1parola facile e con 1dialettica meravigliosa. inte11d eva ]ndtrizzare la gioiventù a formular e diavnosi precise. 1\1a a lui, quaisi presago ·di una .fine non molto . lontana, sembrava che venisse meno il tempo per la solt1zione dei vasti ;problemi cl1e il rprogresso à Plle scienze 1g li prospettaYa ogni giorn·:J più. Così 10 vedian10 nella pienezza delle sue fa c·oltà d1 mente e rd i coripo abbandonare voilon1 aria1ml~n·te la !!attedra , per ritirarsi nella srua villa cli Pa.lla11za. 5otto quel cielo d'Italia di cui era innan1 orato, a scrivere e a meditar.e sui risultati della 6Ua . ec;·p erienza rclinica. Di J.ui poteva riJpetersi co111e· di Ciceror\e: « _._i hortum cum biblioth eca 11al)ehis. nibil deerit ». i\Ia an cl1 e là, smanioso di pen etr::\re a fondo nej nuoYi problemi tera11e11tici. non p :J1e,Ta egli rimanerP inrlifferente dinanzi alla. rura malarica della }Jara.lisi progrecsiYa, ·Ch e, 5orta in AU6tria per opera di ' 'Tagncr v. Jauregg 6i era diff 11sa i11 Gern1ania prima e n el resto del n1011do poi. Onde sebbene 5etta ntenn e. non si 1p eri1~ di recarsi, col suo coillega di JaYoro Plau1. rfra le· popolazioni indjgene di :.\.i11erica per inrlagare da rhe rteri,·1 la quasi im1nunità di queste popola-· zioni dalla terribile malatti a . Eld ora già appa-· rerchiavasi ad 11n nuo,·o ·viaggio scientifi{;O i11 Oriente. qt1ando lo ~01lse g:raye una maJattia, cui forse non fu estraneo il laYoro dirò quasi ecces-· 6iYo, senza il quale i tedeschi non p ossono Yivere Come il grande fisiologo Hall er , pocl1i minuti prima di morire, col pensiero rivolto alla fisiol<1 gia, tasta11dosi il 1polso. esclamava: « non batte più » , così Kraepelin fino agli ultimi istanti d1 ''ifa, pe11sò, correggendo le bozze di stan1i}ìa (Jel s1Jo trattato, a quello che era stato unico scopo rtei .suoi la,1·0Ti. E dan1do uno sguarldo retrospettivo all'opera •sua di psicl1iatra e di psicol ogo , avrebbe avuto diritto di egclamare, n el mom(.111to 1di separarsi dal mondo: <e Cl1rsum feliciter rost1rna,,i )) . G. MINGAZZINI.

NOSTRE CORRISPONDENZE. ... Una visita all'Os1>edale Ga1·ibaJdi cli ~lelito Po1·to ~ ialvo. OpJ)ido JI a 111rtft11n.

Ebbi occasione di andare a ~Ielito PoTto ~ al ,.o e di avea·e l'onore di essere ospite per due gior11i dell'illustre prof. Tiberio Evoli, che, con ln solita su.a sqllisita gentilezza, ha messo a mia di8posizione t1na magnifica r.amer.a nel suo Ospedale Garibaldi. Di co s uo, e non a caso, perchè egli ne è ranimn. come fu l'ideatore ed il fondatore .


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POLI CLI~TCO

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a ,-e-tra visitato pria di O t'a qt1esto gioiello <li o~pedal e, che è il solo che eccelle fr a gli .al• tri di Calabria, gareggiando coì Jnigli ori oopedali d'Italia. E pili c:he un semplice ospedale è un Policlinico. Co. trui to di p i.an ta, 1n lnog0 ame11issimo, circondato cl.a ampi ed incantevoli giardini, in prossin1ità della stazione ferroviaria, consta di due piani, .Ji,isi in vari padiglioni per j diversi ser ,·1z1 e per la degenza degli infermi. La. i11stallazione intern a è stata es~gnita se{;On do i p itt i1iioderni criteri d'igie11e e di confort. Tutte le c.ame re sono fornite di risoalda111ento .a tern10... ifone e di luce elettrica. Vi è u11 ascensor e elettrico per il trasporto degli an1ntalati , anche s t1 lettighe. ' Tj è una rete di campa11elli elettrici ed il telefon o ch e mette l'ospedale in comunicazione diretta con Reggio, con gli altri centri dell a Prn,·incia e con ì\les.sina. , -i è un reparto Ostetrico-Ginecologico con .an11e.., o Istituto d' ì\1:.aternità, che non è da meno .alle più eT"ol11te clinich e delle maggiori città, diretto rla qu ello scienziato e vale nte oper a tore che è il prof. Ti.b erio Evoli, autentica illustrazione -calabre.., e. Egli, da ch e per esclusiva opera su a l 'ospedale ebbe vita, ne fu sen1pr e il '' igile e geloso direttore, e sotto la sua sapiente guida l' ospedale ha p r eso uno svilt1ppo meraviglioso. In r1uesto r ep·a rto vi è come aiuto un valorosissin10 giovane, il dott T alia, a cui p er la sua complessa, e multiforme attività, per l 1elevato ingeg110 e la non comune colttrra, sorride certa mente una splendida carriera. E gli dirige con vera com_lJetenza a11ch P il reparto Rontgen, che è t ra i più perfe·tti e completi del gen ere, provvisto com' è di potenti apparecchi. Si pratica co11 perfezione sorpren·lente la radiografia, la radioscopia, e con autentico s urresso la radiumterapia la diaternua ' l'elettroterapi,a , la fototerap ia, ecc.' 11 prof. Evoli ha nel dott. Talia il col lahor atore .' . p1t1 prezioso. \~i è poi un ·r epairto chir urgico diretto dal p rof. Pt1gli~i - ~.\.llegra, altra aute11tica celebrità nel campo della chirurgia, che alla valentia di esimio operatore, a~C0!1pia l a i gnorilità di 111odi no11 co1

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f: -uo a iuto nn aLile giova ne cl1irurg-0, il dott . .-.p.atolisa110, n cui non n1ancheranno i più lusinghieri successi. Il reparto oculistie;o \! affidato al chiai:issimo prof. :\lessandro, la cui nomea fa .accorrere da ogni clo' e ~li affetti cl.a n1alattie oculari. ~ i ta intanto procedendo all>.a.r redan1ento completo di un gabinetto IJer .analisi chi1niche-microscopicl1e istologiche e ricerche scientifiche. Nulla si tra -cur a .affi.nchè l' ospedale si.a a 11' altezza del còn1pito rhe il suo animatore si è p refisso: un perfetto luogo di cur a. Ed è, oltre t1n faro di ~cien za, ]a palestra di moltissimj giova11i cl1irnrg hi. In ntto l'osp edale dispo11e di 60 letti ed è se111Jll'l'°' i 1 con1pleto, tanto da dov·er e ovente rifiuta l'l d gli a n11nalati . Quanto prin1a per J . ara nno

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eretti altri due gr.an'di padiglioni ed il nu111ero <lei letti sarà elevat-0 ad oltre cento. Il complesso servizio ospedaliero no11 lasc·ia niente a desiderare . Oltre u na vale11te ostetrica ,-1. sono numerosi provetti infermieri e le uore' cli Carità che con a1no re ed .abnegazion.e esplioon o il lor o nobile 111andato verso l'umanità sofferente . Il ramo .amministr ativo , affidato nll'egreo-io ra. b ~1onier,e Asc:rizzi, fu11ziona con 1neravigliosa esattezza e scrupolosità . L 'ord 1ne è in t11tto sovrano. Quando s~ p en sa cl1e per volere di un uomo che con fede di .apostoìo hu per sistito nell'opera' gra.ndiosa, questo osp edale in pochi anni ha asunto pToporzione ed in1portanza tale da esse1·e classificato fra i migliori d'Italjn e giudicato dai viù comp etenti un vc!·o gioiello delJ'artp ospedaliera, i1on p ossia tno che t rovare ancora una Yolta. \era quella celebre frase, che, scolpita a grossi car.atteri e ::;ormontata da una n1.agnifica cornice, figura appesa ad un.a parete nel ga.b inetto direttivo dell'osped.a le: « Il cuore è la leva di ocrni o grande azione ». G. TRIPODI.

NOTIZIE

D~VERSE.

Consiglio Superiore della Pubblica Is truzione. Presieduto dall'on. Giovanni Ge11tile il Consiglio Superiore deJI,1 Pubblica Tstruzione ha teuuto la su.a iSessione <11..Jinaria autunnale, particol.arme11 to importante per l'esame degli atti dei concorsi uni versitarii , delle proposte di incarichi a p r ofesso1i di ruolo nella propria Facoltà o Scuola, delle proposte di apertura di nuovi concorsi univer sitarii. Nelle pri1ne t r e adunanze il Consi·g l io ha .adottato ]e seguenti deliberazioni: Rest ituire con proposta di 1appro;v,azione gli atti dei seguenti concorsi univer sita.r ii : Cagliari. - Fisiologi.a: Clementi Antonio, Spadolini I gino, Visco Sa.bato. Pavia. Radiologia e tera.pia fisica: Balli ltuggero, Siciliano Luigi, Rossi Armando. Sassari. - Chin1ica farmaceutica e tossicologi.a: Gastaldi CaTlo Puxeddn Ernesto, Charrier Gaetano . \Ter ona. ·- ....\1 posto di direttore della scuola di oc:;tf'trir'ia: \ -iana Odorico, · pirito Francesco, Baci.alli Luigi . P.ar ere faYor evole al trasferin1ento dei seguenti p1·ofes.sori tLnivcr s ita1·i: 13ol~>gn esi Giuseppe, stabile di Patologia chirurgica nella Università di • iena, alla cattedra di cli nica chirurgi ca dell a stessa Università. Ha designato la Commissione giudicatrice per la i;;tabilità del prof. Becca ri Lodovico: effettivi: Aducco Vittorio, Ducceschi Virg ilio e F oà Carlo; supple11ti : Agazzotti Alber to e Bagljoni Silvestro.

Dispos izioni concernenti l'istruzione suprriore. R. Decreto-Legge 27 ottobre 1926, n . 1933, pubblicato ulla « Gazzett n l-fficin]C' » drl 2J nov. U11


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XX.\'. I I I , FASC. 51 ]

'EZJO:'iE PRATICA

1926, 11. 271, oontiene disposizioni concernenti la I struzione Su periore, alcune nuove, altre modifi'c.anti Decreti e Decreti-Legge anteriori. Ne riporteren10 larga parte in un prossimo nu1nero.

lnaugl1razione di anni accademici. L 'a11no accademico delLa R. Università di :J\I ila.no T"e11ne inaugurato con grande solen11ità il 21 noven1bre, presente S . A. il duca di Bergamo ·-e delle maggiori autorità looa.li. Tenne il discorso inaugurale il rettore magnifico se11. i\fangiagalli ·Che tracciò le vicende dell'istituzione e ne preconizzò un sempre più a1npio sviluppo nell'avvenire. Chiuse ~on le parole: cc È un irecchio, o cittadini, o colle.g hi, o studenti, che vi rivolge la parola ed i vecchi so110 vf'ggenti! Gua.rdate .alla Università ·come a -:1 un sacro retaggio poichè essa è corona intellettl1ale della nostra città, essa è una face che getterà luoe nel mondo».

Scuole di specializzazione presso l'Univer sità di Milano. In seguito alla ap provazione testè aT"Ve11uta ·dello Statuto definitivo della R. Università di Milano d.a parte del Mi11istero della Pubblica I stru.zione sono riaperte le iscrizioni fino al 31 dicembre 1926 alle seguenti Scuole di specialjtà per medjci: Chirurgia (durat.a 5 anni); Dermosifilopatia (durata 2 anni); Igiene (durata 2 anni); l\Ialattie -del ricambio (durata 3 anni); Medicina del lavoro (durata 3 anni); Medicina leg.ale (durata 2 anni); ·Oculistic.a (dur.ata 3 anni); Odontoiatria (durata 2 anni); Ortop edia (durata 3 anni); Ostetricia e ginecologia (durata 4 .anni); Otorinolaringoiatria (durat.a 3 a.nni); P ediatria (durata 2 anni); Radiologia (durata 2 anni). Per schiarimenti rivol<?;ersi alla Segreteria della R. Università. I

:Scuola di specializzazione in Chirurgia. La

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~cuola

di specializzazione diretta dal prof. R. Ales andri ha secle presso il R. Istituto di Clinica Chirurgica in R on1a . H.a la dur.a.ta di 5 anni. Vi sono anm:tessi soltanto laureati i11 medicina e -chirurgia. Gl'iscritti (11011 meno di sei) h.anno l 'obbligo di frequenta.re il corso ufficiale di Clinica Chirurgie-a e le speciali conferenze ed esercitazioni cl1e sa.ranno loro destin.ate. Durante tutto l'anno pre...teranno, .a t urno, servizio nei diversi re'Parti clell'Istituto. Gl'in eg11amenti p er il primo anno sono così ripartiti: 1) Cli11ica ohiru.rgica gener.a1e: prof. Alessnndri; 2) OrtopAdia : prof. Dalla ' 'ed ova; 3) Traumatologi.a: prof. Crainz; 4) Tecnica degli appaTecchi: dott. Valdoni; 5) Chirurgia d' urgenza: prof. Chiasserini · 6) Semejotica chirurgica: prof. Baggio; 7) Rad~ologia applicata al1a chirurgia.: -prof. Bianchini; 8) Rioorche di la bonatorio a scopo chirurgiC'o: prof. Brancati. A.Jla fine del ]Jrimo anno gli inscritti devono -dare una prova di esame in Ortopedia, Tranmntologia. Tecnica degli appareccl1i , Cl1irurgi.a d'ur•

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genza. Negli anni successivi oltre .al corso cli Clinica Chirurgica geno1aJe (.~ .anni), di Semejotica (2 anni); di Radiologia (2 anni), di Ricerche di la.boratori.o (2 ~nni),. vi saJ·anno corsi speci~i di Grnecolog:La, Ch1rurg1a delle vie urinarie, del sistem.a digerente, del sistem?t nervoso, neuropatologia chirui·gica, batteriologia, tecnica cli endoscopia, oto-rino-laringoiatria, medicina oper.atoria, anatomia chirurgica, chi.rurgia sperimentale, ecc.:. Per c-0nseguire il Diploma di specializz.azione in Chirurgia, gl'iscritti, al termine dei corsi, oltre alle prove di e&ame nelle singole materie, dovranno presenta.re una dissertazione sc1·itta, elaborata nell'Istituto su un a1gome11to di chirurgia e dovranno sostenere un esame pratico dinanzi ad Ul1a Commissione formata dagli Insegnanti dell.n. Scuola. Per essere .an1n1essi alla cuola si tloy1·à presentare dom.andia (SU carta bollata da L. 2,00) al l~ettore della Università, unendo: l) il certificato di la urea in Medicina e Chirurgia; o il certificato di abilitazione all'esercizio della profess.ione di )iedil!o-Chirurgo ; 2) il certificato di nascita legalizzato; 3) la ricevuta '21el pa~amento di 1J. 300 per tassa d'immatricolazione, rilascia·ta d3.l Banco di S. pi1ito ; 4) la ricevt1ta del pagatnento di L. ~00 pE·r tassa d' iscrizione .annua, rilasci.ata dal B.anco di 8. Spirito; 5) la i·ice,ruta del pagamento di L. 150 per tassa .annua di profitto, rilasciata dal Banco di S. Spirito. Per l'am1nissione, .a suo tempo, .agli esamj .dovrà pag.a.rsi al Ba11co di S. Spirito L. 75 .p er sopra tas _a di djploma. Per il rilascio del Diploma gli i nteressati dovrainno p re-s&ntare: la domanda (Sll carta bollata da L. 2) diretta .al Rettore dell'U niversità ; e 1a riç,evuta comprovante il pa;gamento della tassa re1ativa. 1

Scuola dl puericultura prenatale e postnat ale e di assistenza all'infanzia. Il 7 gennaio 1927 nei locali della R. Clinica Pediatrica di Napoli (S . Andrea delle Da111e, 21) avranno inizio i corsi di puericultura prenatale e postnatale e di assistenza iall'inf.anzia per i laureati in medici11a e chirurgia e p er le levatrici, autoriz7,,.ati dal1 '0pera Nazionale p er la protezione della mater11ità e dell'infanzia, a norn1a degli :irticoli 59 (lett. A) e 60 del Regola 1ne11to 15 aprile 1926, n. 718. Il corso per i laUl·eati in medicina e cl1irurgia ha la durata di 3 111esi. Il corso per le levatrici giusto l' airt. 62 del R egolamento 15 .aprile l 926, n. 718, ha ]a durata di 4 mesi di cui due d'inseg namento teorico pr.ati(}o e due di esercitazioni pratiche. Domande su carta legale .all'Opera Nazionale (\ Tia Cavour, 25, Roma) almeno 15 gior11i prima clell apertura del corso, versando la son1ma di Lire 200 P di L . .)Q rispettivamente; tasse cli esame, L. 50 e IJ . 15; tas e di diploma L. 25 e L. 10. N essun posto presso I stituti fondati o sus i· liati dall' Opera :N'azionale per l 'assistenzn ai b:in1bini v-errà conferito a coloro che i1on abbiano il diplon1a d i puericult11ra dell'Opera Nazi on a le.


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POLICLl~ICO

Assemblea delle Stazioni di cura del Lazio e della Sabina . A l~ orna, nella sede dell.a Co11federazione Generale Enti A11tarcJ1ici, ha avuto luogo l'iassemblea di tutte le Stazioni di cura, soggiorno e turismo del Lazio e Sa-bina, allo scopo di costituire il Co1u itato Provinciale del Consorzio N.azionale fra le Stazioni stesse. Il comm. l"teòucci espone e.oo.m·ientemente 1a necessità full.2,ionale del Consorzio, destinato a realizzare nel campo speciale a.lcuni postulati della legislazione fMcista. Enunciò poi somm.ariamente i serYizi particolari delle Stazioni di cur.a, saggiorno e turism,o, che avranno esecuzione colletr tiva attraverso il Consorzio. Propose ch e l'assen1blea affidi la presidenza onor.a1ri..a deil Comita.t o Provinciale .al Prefetto di R-0ma e ohe la presidenza effettiva sia demandata al sen. Pietro Baccelli. L ' assemblea ha .approvato la p1'oposta p€r acclamazione. 11 sen. Baccelli ha dato affidamento dell a su.a premura per la t utela degli interessi che h anno nel Consorzio la loro espressione. Al sen. Baccelli si a.ssociò il rappTesentante del Prefett o. L 'assemblea ha inviato infine un telegr.amn1a di devozione e gratitudine al Capo del GoVeTliO. • •

A.i medi ci di bordo.

In .applicazi·one del R . D. 30 dicembre 1925, è in1mine11te ]a r evisione da parte del Ministero degli Interni delle «Autorizzazioni a<l imbarcare <!Ome medici di bordo » , finora concesse. Tutti i . diplon1ati m ed ici di bordo i quali non .-:Lbb~ano effettuato viaggi con tale qu.alifica nei modi prescritti dal s uddetto R. D. perderann,o la loro quali fi ca poicl1è ad essi s a1·à t o1ta !'.autorizzazione. L ' Associazione Medici Marin.a Mercantile, ezione dell' Associa21ione Marinara. Fascista, invita per ciò coloro i q 11 ~li d€Sider.assero imbaroa:rsi a volersi prenotare il più presto· possibile, rivolgendo domanda in carta semplice alla Sede Centrale di Genova (Cor~o Oddone) od al Tappresentante in Roma: dott. Monteleone Remo, Regia Clinica ~le­ dica, P 1liclinico .

Congressi medici brasiliani. Dal 21 al 2 ottobre si è tenllto a Porto Alegre il IX Co11gresso Medico Brasilia.no e d.al 4 al 12 nove111bre .:i an Paolo il III Congresso Bras iliano d' I giene.

Giornate mediche Spagnole. La, « Medicina Ibera » di l\1adrid annunzia l'or-

ganizzazionP. a l\i[adrid di Giornate Mediche per 1' ottobre 1927.

Scambi colturali. Il p•r of. Friedrich l\iliiller, dell'Università di nlonaco, ha t enu to una conferenza all'Università di Chicago sui « ~fetodi fisici di diagnosi >> e a l « Rush n'.ledical C4>1lege » della stessa città sul « P arkinsonis1110 post-encefalit ico ».

[ ..\N~O XXXI.Ii. FASC. 51]

Nella stampa sanitaria. · La « Clinica C:;d l giene J nfantile », rivista bim estrale diretta dal prof. E11rioo Mensi di Torino, vuol risponde1·e anche 11el titolo al movimento scientifico e al fervore di opere di assistenza per l'infanzia ; inte11de di f.are JMga parte alla clininic.a vissuta, cioè alla scie11za medica applicata, e contribui.re .all' incremento della pediatria e agevolar e a,i giovani il còmp·i to diagnostico e curativo nel oam;po della specialità. Redazione e amministrazione hanno sede .a Torjno (J 03) , Corso "'\Tin21aglio, n. 21. Auguri.

A.ll'Universttà di New York. La « Columbia university » di Ne"· Yock ha inaugurato il suo anno accademico il 22 settembre, con lar~o !nter\'ento di ·autorità federali e cittadine, rappresenta.nti esteri, ecc. Tenne il discorso inaugurale il professore di hatteriologia, Frederick P. Gay, sul tema « L e scienze mediche >>. Il decano prof. William Darrach annunziò la nomina di due nuovi professori: Benjamin P. \Vat.son, <lell'l'niversità di E'Cì~mburgo (Inghilter1·a), per l'ostetricia e la ·gi11ecologia . e ,Joseph G. Hopkins per la dermatologia.

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Nnovo regolamento sn l'igiene generale del lavoro. E stato apnro vato dal Consiglio dei )lini.stri, sentjte le dichiarazioni del re1atore gr. uff. De Michelis. Consta di 62 articoli.

Disciplinamento della vendita dei medicinali. Il 1o dicembre sono .andate in vigore le nuoYe tariffe per i medicinali e, giusta le disposizioni governative, è stata intensificata la sor~ eglianza s ulla ve nd ita di essi.

Per l'assistenza all'infanzia. Il Capo del Governo e Ministro dell'Interno, al fine di. dare maggiore incremento alle più razion.ali solecitudini a.ssisten~i.ali per I'infani.ia, ha con reoente circolare imparrtito istruzioni ai Prefetti perch è dalle Commissioni giudica.t rici dei concorsi per i posti di ufficiale sanitario sia dato particolarf' rilievo alle parti dei programmi d 'esame relative all'igiene ed all'assistenza infantile.

Festeggiamenti al prof. Cloetta. Nella facoltà di medicina dell'Università di Zurigo hanno avuto luogo solenni festeggiamenti in onore del prof. Cloetta, per il 25° anniversario del suo insegnamento. ·

Cinematografie colorate. Il dot.t. von Schubert, fisiologo alla Clinica ginecologica dell'Ospedale della Charité a Berlino, ha allestito pellicole colorate di operazioni ginecologiche, utilizzando il metodo Horst e riducend~ la durata dell'esposizione mediante illuminazioni ipt€nse.


[ANNO

\.XXIII.

FASC.

51 )

SEZIONE PRATICA

Fachirismo. All'Osrpedale Laennec di P.arigi, in un laboratorio, innanzi a un comitato di inedici, il sig. Paul H ,a uzé ha sve1ato molti trucchi dei facl1iri. Quella conferenza dimostrativa ha .avuto larga ripercussio11e neì1a stampa.

La popolazione del mondo. La Società delle Nazioni ha -accertato che mentre nel 1800 la Terra albergava. 850 milioni d'indi ,Tidui, un secolo dopo se ne potevano co11tare 1 miliarrdo e 700 milioc11i. Certo un contributo a quiesto au1nento è stato portato dall'igiene che ha diminuita la mortalità e prolun·gato la dul'.ata media della V'.Ì,ta; in ogni modo continu.a.ndo di quooto passo, tra un secolo la Terra si troverà ad .a."~ere una pQ1polazione forse superiore a quella che può alimentare.

Pinza emostatica nell'addome. Si e sv.o lto a Londra un processo giudiziario ,pro"Vooato dal CaiSO di un.a donna ooniugata, 47enne, che il 23 settembre 1923 era stata operata <1'11rgenza al St. George's H ospital, da un chirurgo attualmente nella Nuova Zelanda. Or è qualche mese, ella scop·rì di .avere nel ventre « una forbice ». Riportata nello stesso ospedale e operata, entro l' .aiddome si rinvenne un klemmer 0011-sumato, con un.a branca spezzata ma ancora .a.derente. S·o1p ravvenne una peritonite post-aper.ati,-a ad esito letale . La perizia medioa dichiara ·c he la morte è stata detel'mina.ta dall'.intervento; cl1e la dimentican~a della pinza era. evitabile, cdacchè nella corretta p·r atica operatori.a si .affida ·& un assistente il còmpito di numerare prim.a e 'dopo l'opea:azione gli strumenti ed i pezzi di medicatura; che, tuttavia.. si tratta di negligenza non grai.re e non colposa.

Serena come s•i è s ~.rolta si è spen;ua 1a e.ara esi-ste!,lza del dott. CflEL'tUBINO CHERUBINI. Giova11e egli lasciò l'Italia ed ese.r citando la pr<0fessione in terr,a Argentina tenne alto il no1ne ed il prestigio della Patria. rico1)rendò il turno chirurgico nell'Ospedale Italiano di Rosa1·io de S.a.nta Fè. I11 quelle regioni egli primo introdu&Se la radiodiag11osi e la radioterapia·, nell'esercizio della radiologi.a contrasse una radiodermite della m.ano sinistr.a; .a que.sta seguì una n eop1asia epiteliale delle glartdole asoella.ri, c:h.e per molto tempo fu n1isoonosciuta. Ama11te della s ua terr.a natia, vi fece ritor110 tre 1an11i or 5ono e qui il maJe compì rapid-i progressi e l'oper.a dei colleghi a nulla valse: dopo atti opera.tori e sofferenze stoicamente sopportaite, Egli morì vittima dell'opera su.a, la.sciando nel più pl·ofondo dolore la famiglia e gli amici. D •

Il l 9 clicembre moriva .a Cuneo in età di 78 anni il oon1m. dott. BARTOLOMEO l\UROHISIO. La ·vita sua fu tutta. dedita allo studio ed alla sua

professione. Iniziò l.a carriera in Sardeg11a quale medioo delle miniere, poi fu medioo condotto a .Boves, :indi fu '9celto a medico primario dell'Ospedale Civile di Cuneo. Qua eccelsero i suoi meriti di clinico e gli valsero la stima e la simp,ati.a della cittadinanza. Aprì un di-spensario oftalmico: si era preparato in tale ramo con studi .a P.arigi e nella Clinica oftalmie.a di Torino, e si distinse ed ebbe larg.a. cliei1tela. Medico delle Terme di Vinadio e di Valdieri, illustrò l'e:ffic.aci.a terapeutica di quelle .acque. Nellai medioina. generale . ' cercando di a.t tuare quanto la Scienza andava insegn-ando, fu sempre .all'avanguardia del progresso ; si ricordano .ancor.a i suoi studi sull'IschiaJgia, suU' Antrace, s ulla Polmonite. Mddesto ma sempre studioso ed attivo, geloso della sua dignità professionale, lascia fama di uomo benen1erito, colto, onesto. S. A l\!Iodena, il 1° i1ovembre, è morto il p.r ofessor

GIUSEPPE SPERINO, stabile di anatomia umana norma.le desorittiva e topografica ed inseg11.a.nte pure di anatomia microscopica, di istolog~a e di embriologia. Era 11.ato a ToTino nel 1850. Ai.-eva fatto gli studi a Torino. Dal 1898 insegnava nell'Unii.rersità di Modena. Lasci.a parecchi pregevoli lavori . TI. I.

R.ASSEGNA DEI,I,À ST•MP.! MEDICA. Journ . _4.mer. Ill ed. Assoc., 8 mag. - F. W1sE. l)rogressi nel trattam. delle m.al. cut. - K. E. BIR.KlIANG. Eziol. e sieroter. dell'-eresip. - G. N . P APANICOLAOU. Ormoni del corpo luteo e del follicolo . .31ecliz . Klirvik, 21 mag. - F . K1scH. Prognosi dell'angina ,pectoris. - Inchiesta sulla tecnica del1'.aiborto provocato e del paxto .anticipato. l·l1ien . Klin. llf'och ., 20 mag. - ARZT. Vie di lavoro nella dermatol. Preri sa 11éd . _4.rqent., 30 apr. - .t\.. Mo. La melilari oter a pia. Boston Jlil. a . S. Jo1irn. , 13 rnag. - .A. · RILEY. Sifil. della vescica. A.1ner. oJurn. Meil . Se.~ mag. - S. FLEXENER. Progressi dell'epidemiol. media11te l'esperienza. W. PoR'I e E. J. 81'IEGLITZ. L 'ipertensione. G. W . WAGONES. J,a pressione intra-addomin. Gazz . d. Osp. e d . Cl., 23 mag. - S . LoPRIORE. Blastomicoo~ polmonari. Patholoaica: 15 ma·g. -- G. VERCELLANE e A. Z~Nzucom. Differenziaz. del l\1. melitense dal B. di Bang. Stud·iuni, 20 mag. - A. CARDARELLI. Sclerodermia. - A. KoPEIOWSKI. Teoria dei colori. .Jotur·n. 'ffléd . Franç., mag. -- Nun1er o sull'a<lenoi1'1ismo infantile. JJediz. Klinik, 28 mag. - E. B tiRGI. Farn1.acol. delle n1escolanze di medicinali. Lancet, 29 mag. - A. NEuSHOL:.UE. Lo stato attuale del problema tubercolare. 1


1 1~

[ ..\~~ O

I ' . POLI CL I ~ I CO

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.-lnn. d e Jl éd . . apr . -- :\u 1nero SU I disturbi della nutriz . Rev . Es11al1. de JJed. y Ct1'., inag. - B. \ TAiil<ESPINO~.\. I lJaradossi del pnenn1ot. t erab?· Brit . Jled . Joitrr1., 22 mag. - E. CoTTON Sifilide cardio-aortica e s uo trattam. L ancet, 22 :".Ila.g. - H. RoLLESTON. Aspetti me· dici del tabacco. Amer. 1lled ., apr. -· B . 8 . TALl1EY . La donn.a civetta . -- ' IT. J . ...'Ì~HARD. I problemi della terapia endocrina. - W. S. BERKELEY . La 'de11tizione r itardata. .Journ. A. . M . •4.., 15 mag . - LEwis. Funzioni e or gan izzazione di un.a clinica chirurg. universit. - R . L . 'VILBUR . Come risparmiare tempo in una ·cuola medica. .4.n n. l nst. Pasteur, mag. - A . CALMETTE e DE P o'.ITER. 'ritolam. delle tubercoline. C. MoNDAIX e a l. Sulla siero-diagn. di cancro. Jl iinch . 3led. Woch. , 28 mag;. - MooG e B u caBEISTER . Sulla secrez. del sudore nell'uomo. REYE. La cachessia ipofisaria. Jo urn. d. Prat., 29 mag. - E. SERGENT . M orbo di Pot;t e .sifil. Pediat1·ia, 1 giu. - S . 1\1AGGIORE. I biotipi umani nel camno 1pediatr. 1

Ha ~ 1natologica,

tismo .

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Amiloidosi generale senza causa determina.i le, cosidetta idiopatbica Anestesia i1ella pratica priva.t a . Ara ncio: proprietà nutritive . Avvele11.a.m ento familiare da piombo . Beri-beri sperimen t ale con dieta di semi di gira.sole . Bibliograf.i.a . Cardiospasmo: n at11ra e t rattamento Chinina: .azione cardiotlepressiva .a dosi tossiche Compa.sso esploratore del dermogr a fismo D iabs~te : patogenesi e cura . Dolori t oracici n 0II' ulcera duodenale perforata F ebbre di Malta: rnanifestazioni pleuricl1e e po11nona.ri . Insulina : ,a,ziona della tripsina e del1' amilopsina KR.:\PELIN E . . M alattie del fegato : modificazioni della forn1ola ernoleucocitaria FINE

nE.L

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1793 1800 1808 1799

l·ASC. 51)

T. Lt.rCIIERINI. Conside-

razioni anatomo-clin. sulla leucemia. ac. Pr<1ctitio ne.r, giu. - C. R. Vl ALLACE. Ittero da ostruz. - T. G. G1LL~IANN :VfooRHE.\D. Tr.attam. del gozw esoft. Lancet, 5 giu. - F. W ..A..NDRE,vsl. L a malattia alla luce dell'evoluz. Jowrnal A. M. A., 22 mag. - C. A. DoAN. La differenziazione dei leucociti in rapporto· alla trasfus. - G. KoLISCHER ~ .A.. E. JoNEs. La diatermia nelle malattie renali. Brit. Med. Jowrn. , 5 giu. - A. BALFOUH. Il valore dell'igiene. Pa'flis M éd., 5 giu. - N u1nero sulle mal. infett. Rass. di Olin., ecc., mar.-apr. - E. TROCELLO e A.. CRUTO. Conservazione dell'insulina . Riv. di Ol. Ped. , giu. - G. BEN'IIYOGLIO. Potere -0n-00litico del siero di bambino. 11Velfare, giu. G. W . lVIoRROW. I rapporti tra psicologia e psichiatria.· Arch. de Oa-rdiol. y Hem. , mag. - H. G. Mo-GENA e J. G. 0RCOYEN. Endocardite maligna lenta. - N. A. OoRT·És. Morbo di Ba11ti con lesioni della tiroide.

Indice alfabetico per materie. . Pag. 1802 Alimentazione del bambino . )) 1806 AlimP.nti non ge111Uini . Alimenti irtacli.ati nella cura del rachi-

II .

:\..'\~III

,

Olio di fe.gato di merluzzo: effetto della luce solare sulla vitamina A . Ospedale Garibaldi di M elito Porto /3a·lvo Pneumotorace artif. : sezione delle adeTenze pleuriche . . . . « Retinite glice1nica » associata .ad iperod ipo-glicemia .Stipendio: servizio militare a ali effetti deg"li, OIU·m.enti periocbici Sesso: il problema della determinazione del . . Spirocheti intestin.ali: morfologi.a, cultur.a, .azione patogena . Tachicardia parossistica · .asportazione d el ganglio stellato sinistro . Tora<!otomia con pleura libera previo pneu1notor . .art. Tubercolosi polmonare: t ec11ica <l<!l pneu.. mot. t. Tube1·co]osi .polmonare: trattamento chirurgico . . Ulcera d uoden.ale perforata: dolori to-

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1

racici

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Ulcera gastrica o duodenale: può differ enziarsi nei vecchi dal carcinoma? . a.ccinafilone jenneri.ana e mal.attie nervose

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\ ToLU ?tiE XXXIII (~')ezio'l1e Pratica) .

11 fase. 62 contenerite il frontespizio e l'indice generale sarà S!ledito nella prossima settimana. Il 1• fascicolo dell'annata XXXIV uscirà il 3 Gennaio 1927. Diritti di proprietà rlaerv•tl. - É 'VUtata la riprod,urione d,( lo.vorl pubblicatt nel POLICLINICO e la pu.bbliea.eiOM ùi sunff di e.stri aenia dtaf"'M la fonte.

V. AsooLI, Red. reep .

Sta.b . Tipo-Litografico Armani.

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remro Semi-Gratuito agli abbonati· al ' Policlinico ,, per il 19ZJ na gloria italiana: MAR·CEL LO MAL PI fiH I MASSIMILIANO CARDINI ·

Docente di Storia della Medicina nella R. Università di Roma.

(La vita e l'opera sua) Sarà un volume in-8°, di circa 200 pagine, stampato su ottima carta uso mano, 1n nitidissimi tipi booniani e conterrà il ritratto del grande biologo italiano. Verrà posto in commercio al prezzo di L. 20, ma ai nostri abbonati sarà ceduto FRANCO DI PORTO·

per sole L. 3 (in Italia) per sole L. 10 (all'Estero) tutti coloro che invieranno I' INTERO importo del proprio abbonamento pel 1927 con l'aggiunta delle pre· tte L 5 o L. 10, NON OLTRE IL 31 DICEMBRE 1926.

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SPECIALI di nostra edizione concesse agli associat~ al ''Policlinico,, in abbonamento cumulativo pet 1927.

Gli a.esocia.ti a.I

Poliolirorieo •l , a qualunque Serie siano ees1 abbonati, -00ll'aggiUJ1Jta. di S<>le: L. 2 8 per l'Italia o L. 4 5 per l'Estero ot.r.run.n o r1cevere i fasci-0<>li che s.i pubblicheranno du.rante !'a.inno 1927 di una delle trei seguenti nostre R iviste I apecia.lità : u

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diretto da ViTTORIO ASCOLI, Clinico Medico di Roma

Redattore Capo: CESARE PEZZI Ogni faaoo-0010 si -00mpone di 44-48 pagine di testo distinto in 3 partii: a ) lavori originali, lezioni e ooni&tmize; b ) rassegne, riviste e oongressi ; c) notizie bibliografiche.

BONA MENTO ANN uo : I tari a L. 36; Estero L. 50; Un num. sep. L. 5; Per gli assoc. al Policlinico : itali a L. 28; Estero L. 46 ·N. e. - Ai nuovi aJbbonati del 1927 .a « Cuore e Cirr olazi<>ne 11 s i con-cedono 1 ~ i r'.tere annate 1920-1921-1922-1923, -e1 periodico u Le malattie del ou()l'e 11, nonc.hè 1924, 1925 (questa senza il faac ioolo 5, esaJU.r.ito) e 1926 dii « Ouore »

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PERIODICO MENSILE UJ,USTRATO

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fondata nel 1898 dal Prof. F. J;;A. TORRE

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diretta da PAOLO OAIF AMI

Prof eeso.re di Clinica Ostetrio<>-Gineoologica nella R. Uni V•"rsità di Bairi Ogn·i fascicolo Sii compone dii oltre 48 pa.gùne di iteeto distinto in 3 parti: a} la.vQri oo-iginali, if,a.tti e documenti 'llinroi e anatomici), ila rubrica. degli errori, la p~ina del medico pratico, ooc.; b) recensioni, quesiiti e oomentli, bibliogra.fia; e} VM"ietà., notizie. BBONAMENTO ANNUO : Italia L. 36; Estero L. 50; Un num. sep. L . 5; Per gli assoc. al Policlinico: Italia L. 28; Estero L. 45 N· e. - I n u ovi .rubbonati del 1927 J ossono ottenere l'annata del 1S26 ser1za il 1° faeoicolo (esaurito) e I'int-era

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Rivista mensile di Ostetricia Ginecologia e Pediatria per Medici pratici

noa..ta. 1926, per sole L . 5 O se in Tta.lia e per sole L.

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diretta da GUGLIELMO BILANCI ON I a.nno di v1~a. si è affermata vittorioeament.e, ·a gile e l'licco periodioo della ~eaialità. Argosroentifico si t ondono armonioamente, formando sede quanto si produoo nelle Olmiche e negli

ABBONAMENTO ANNUO : Ital i a L · 35; Estero L· 50; Un numP.ro separato L. 5 Per gli associati al Policlinin() : Italia L. 28; Estero L. 45

Ai nuovi abbonati del 1927 a « Il Valsalva » Gi concedono Je inteTe annate (1925 e 1926) del periodico ~o. per sole L. 4 O se in Ita.lia e per sole L. 6 5 se ali 'Est ero. in porto franco. N. B. -

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Professore di Clinica Oto-Rino-Larìingojatrica nella R. Università di Piea

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WPORTANTE : Coloro che assumeranno l'abbonamento A TUTTE E TRE l'importo, queste saranno loro cedute al prezzo di tavore di sole:

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IL VALSALV.A

Queeta rivista, ohe entra nC'l terzo essendo oggi fra noi il più completo, menti d'indole piratica e rli alto rilievo una l'livisita m oderna, in cui ha degn,a Istituti d'Italia.

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Altre Rivi~te [0D[e~~e in a~~onamento [UIDulativo [OD "Il ~~ll(llftl(~ ,, pel 1~1 Rivista di Malariologia PUBBLICAZIONE BIMESTRALE L.t. Rivista di Malariologia vanta la dir.e zione dei più illust.ri stt1diosi italiia.ni della m alari.a : v. ASCOl.I, c. BA-l STIANELLI , A. BICNA.MI, A. DIONISI, E. MARCHIAFAVA, C. SANARELLI, ec~. Accentra i progressi che vengon com.pi1.1ti .clalle nost_re conos?6nze ~tll_la maj1airia in tutti i Paesi. Reca contributi originali, relazioni, studi riassuntivi recen s 1on1 s 1stemat1che, atti uffio1a1t, notizie. E or~ano l\liffioiale della Società per gli Stuidì del1a Malaria e di altr Enti. La retl;;izione ne è affidata wl dott: L. VERNEY. Si pubblica in densi e ric~hi fnecicoli, oopioaa.mente li.Jlustrati .\ hh"na mento annuo: Per l'Italia L. 40 ; per l'Estero L. 7 5 · Per gli ru:sociati .al per rE.. tero L. 6 5 ·

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Poltclinico 11: Italia L. 35 ;

t\nnali d'Igiene Pe.riod.i co mensile diretto dal prof. sen. CIUSEPPE SANARELLI della R. Univeraità. di Roma. In densi fac:>ei coli illur;tra t i e corredati di tavole, accoglie memorie originali, studi riassuntivi, questi()ni de l giorno e 11na densa rubrica di recensioni, che r i&pecchiano tut.to il movimento .iigienico internazion.ale; reca informazioni di legi• slazione, ammi1nistrazione e giurisprudenza sanitaria e notizie varie. _.\.hhonamento annuo: I tailia L. 60 ; Estero L . 1 OO . Per gl!i a.esociiati al cc Policlinioo 11: Italia L. 55 ; Este1•0 L . 95 . ..\..i med•ici condotti aesociati .al •1 P oliclini-0011 gli « Anna.li d 'Igiene ,, S-Onooffer ti ·al .prezz-0 d~ favore <l L. 5 O. ma ver ottenere ciò essi dovranno rivolge1.rsi esclu ~ ivamente a lla n06t.ra Amministrazione e P•iù 1 recisamen te a l ~igno1· LUIGI POZZI, in v.ia,. Sistin.a, 14. Roma. •

Rivista di Clinica Pediatrica La Rivista di Clinica Pediatrica. period.ico mene.ile hlluetrato, si pubblica a Firenze. Fondata 1dai proff. Ciusep·pe Mya e Luigi concetti nel 1903, non ha m.atl interrotto le sue pubblic ,. <ni, ancb€ nei momenti più difficii della gmerra e dell'immed.iato dopo guerra. E ora diretta dai proff. CAtt l CO MBA C. e. ALLARIA, CARLO FRANCIONI, DANTE PACCHIONI, GENNARO FIORE, ordin~~ri cli C1inioa Pedia r ca rl~]Je tivamente a Firenze, Torino, Bologna. Genova e Pisa. Continuando a. pubblicare .memorie originali, la u Rivista di Clinica Pediatrica n nel 1927 darà. 61J)ecia 1 l Jre alla n1briea ùella ra6segna della stampa preoccupandosi d.i forn.rire al lettore una raccolta, per quSJnto è nl 'e oom· pleta. di ciò oh1e s1 pubblica in Ital.i a ed all'Estero, intorno alle malattie dei bambini. Ess~ ~ · • . 1 l'pe \ delle importantiss1im e question•i sociaJ.i cib e h ainno raJPPOiI'to ooll'iniamzi.a e ne terrà informP !.J. ;i eruoi l€c..tor1. Sarà poi corxiSJ)ost o alle e&igoenze d ei med1ioi esercellti me1iaJnte la trattazione di a.rgomen,t i e la 1 a.<..>e1Jlta. di notizie, che han·no attJin.enza p.iù et.retta colla pra.tica professi.anale . 1

.A.h1)01rutmento a-nnuo: per l'Italia L. 5 O - per l'Estero L. 1 1 O· l'Italia cSole L. 4 6 - per l'Estero sole L. 1 O 5.

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Giornale Italiano di Dermatologia e Sifìlolog·, (Continuazione del GIORNrJLE DELLE MlìL/1 TTIE VEIYEREE é DéLL/J PE:J. L ) . Il pii1 antico perlodico della specialità in Italia ed all'Estero, fon·d ato ùal dott. cav. c. B. Sore~ na 1 ,, 6

pubblicato dal dott. AMBROCIO BERTARELLI con la collaborazione di tutti i I?rofeB6or.i d~lle C 1cl. rn1 &ifilopatiche italiame. Si pubblica ogn•i due mesi, in sei ragguardevoli fascicoli b~meetra:h. r1ocamer 11 ra e ìI'aC'CO!?lie l'aittività che si svolge in Italia ed all'Eetero nel cam·po della Dermos1filoipat1ca con la Jì tl b <·zio sia di laYori originali che di nwneroee, selezionate recensioni. Pnbb1 !oa altresi gli atti della Rociet ò I a na d Dermatologia e di Sifilografia. _\.bbonamento annuo pel 1927: per l'ltaliia L. 1 00 - Per l'Estero L . 1 40· - P~r gli a.seooiati al >li nico " : 1 ie-1· l'Ita.lia sole L . 9 5 - Per l'Estero L. 1 3 5 · 1

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La Salute e l'Igiene nella Famiglia Questa interessante rivista si è ormai affermata brillantemente sia in Italia ohe nelle nost re colon· • per Ptatililà del suo contenuto. Essa è diretta dal dott. ESCHILO DELLA SETA e vi collabora!"o _pare ...~h colleghi. LA SALUTE E L' I Cl EN E ~ELLE FAM I CLI E è una lettura gradita per la sua var1eta se portata i tutti e grandemente proficua. I.:ahhona mento annuo per l'Italia, costa L . 1 2· - Per gli as ociati al 11 Policlinioo 11 sole L.

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