Il policlinico sezione pratica anno 1931 parte 1 ocr parte4

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IL POLICLINICO

RIVISTE SINTETICHE

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poggial~ s'! tubi cl '~cq ua , di gas, di termosifonir

su parti di apparecchi telefonici o radiotelefonici connessi a terra, oppure corpo immerso nel! 'acqua della Yasca da bagno, ecc.); b) la Yittima tocca co1l diretto dal prof. EUGENIO M1LANI. due punti qualsiasi d~l proprio corpo, e contemporaneamente, due conduttori d~ corrente elettrica Lesioni da elettricità a notevole differenza di potenziale fra loro. Se la persona o l'animale tocca un solo co11dutcon specie.le riguardo alle lesioni prodotte tore, ed è elet1ric.amente isolato dalla terra o da da apparecchi eleHromedlcall ). a~tri condulto:ri a differe11te potenziale, per mezzo Prof. BnuNo BELI..uccr, aiuto. d~ sos~anze s1curamen te isolar~.ti (porcellana, Yetro, aria, ecc.) l~ persor1a o l 'animale no11 subisce (C ontinuazione; veq,i num. prec. ). alcu~ danno o. lesione, p~r?hè ~ssun passaggio di corr~n te. eleLLr1ca p~ò ver1flcarsi aitraYerso il corpo CAPITOLO QUARTO. (ad es. il caso degl~ uccelli che si posano indifferentemente su f~li delle linee percorsi da corre11te FATTOHI CHE llF.NDONO VAUlr\BlLI GLI EFFETTJ ad alta tensione). DELL'ELETTRICJT.~ SULL 'oRGANISl\'IO. Se invece la perS-Ona che tocca il conduttore è .in stato di Dopo a,-ere così descritto ! modi di produzione eletlrico . . n1edio isolamento da terra , ossia pogg·1a su pavimenti asciutti di mattonelle ~ei vari. tipi di correnti elettriche esiste11ti a scopo industriale e domestico, e dopo avere accennato o inatto ni, e ~on è in alcun modo in contatto con oggetti inetallici connessi elettricamente alla ter~le ~odalità. ?On cui di solito avve11g·ono gli acra, in gen ere la corrente elettrica i1on produce ch e c1den li ele ttr1c1 con tali co·r rer1ti e co11 l 'elettricità . . ' ?na sensazione p1u o n1eno sgradevole, brusca ed atmosferica, do b biamo prendere ii1 esame alcuni intensa, 1na pr~va di effetti secondari. Questo è il princ~p ali fattori in conseguenza dei quali l'effetto les1Yo, che queste correnti elettriche pro(lucono caso ch e più comunemente si Yerifica caso che st1ll 'or ga11isnìo, subisce inodific.azioni rilevantis- però avviene solo con le correnti eletlri~he a bassa tensione, e che contri])uisce ~Ila formazione di sime. . . Questi fattori possono es~ere suddiYisi in tre quella confidenza verso le ooirenti elettriche congruppi pri11cipali: 1) fattori di natura a1nbien- fidenza che è spesS-O una delle cause per c~i avvengono gli accidenti pii1 gravi . Con le correnti tale; 2) fattori di naitura e1etlrica; 3) fattori indiYiduali . . L 'esiste11za di tuLti quesli fattori alcuni elettriche ad alta tensione I 'isol amento relatjvo dei quali legati all ''1mbienle, altri all 'age1{te pato- costitui1o dalle comun,i pavimentazioni non o.ffrc ~le una o scarsissima protezione, perchè il potere geno ed altri 1.n.fi11e alle· coi1dizio·ni fisico-chimiche fisiopatologiche, e mentali delle vittime al mo~ isolan.~e dei var~ corpi è inversamente proporzion~le alla ~ensione della corrente elettrica, e quin~ento d.el contatto elettrico, spiegano cl1iaramente il ~ei:che (co.m e sopr~ è stato accennalo) i11 alcuni di la scarica, in tali condizioni di tensione e di casi ~l contatto brev1sshno con correnli conti11ue isolamento, risulta sempre dannosa in g·rado n1aga bassissima. tensione (le meno pericolose) abbia g·~ore o n1inore. provocato la morte di persoi1e; men tre in altri Va anch e ricordato· che, in alcuni casi, il contatto del corpo con il conduttore percorso cla corcasi si sono avute solo lievi lesio11i locali e nessun rente elet~rica può avvenire in modo indire tto atdanno ge11erale in persone cl1e hanno avuto lungo traverso liquidi, e più raramente, e solo nel caso e franco contatto con correnti alternate a tensioni di altissime tensioni, attraverso l 'aria satura di elev~te, che so110 le correnti più dannose per l 'organisn·10. vapore acqueo. È n,01Lo i.I caw, descritto, dallo Jellineik, <lel ragazzo che, stando sopra un ponte di ferro, o rinò dal _ponle Sltesso sull a strada sottoI /Lrllori cli 11atura an1bie11lale sono co1ne è facil~ ~ co1~pren<lersi, in, nu111ero granilissi1no, per- st ante in cui passava un treno a trazione elettrica. Il rag·azzo rimase fulminato dalla corrente ad alla che infall1 quasi inai un accideni~e elettrico si riproduce con le stesse inodalità di an1bien t e di un lensione, perchè il gelU) di orina, che casualmenaltro accidente elettrico. I fatlori di natura amLe aveva colpito il f~lo conduttore, aveva co11,obier1lale p ossono l uttavia essere raggruppati in glia1to la scarica elettrica sul corpo del ragazzo. !11 tre principali gruppi, in cui rientrano tulle le inquesto caso il contat1 o era avvenuto attraverS-O la finite varietà di casi nei quali la corrente elettrica colonna ljquicla costituita dal ge1 to di ori11a. può e !)licare una aziò11e lesiva sull 'orga11ismo. Lo J ellinek ci la pure il caso di un operaio che Precisarr1ente esan1~neremo: 1) le modalità del si troYava su di un sostegno metallico per e econtatt.Q; 2) le linee d i attraversamento del corpo guire alcune riparazioni alla linea; egJi sta' a a ~a parte (lella corrente elebtrica; 3) il grado di caYLllcior1i sul sosi~egno stesso, e la linea, percorsa isolamento. da corren le ad alta ten ione, era lontana oltre u11 tnetro dal suo corpo. I1nprovvisamente }'operaio 1) J\ilodalità del coritatto. Gli accidenti causati fu colp~to da una scintilla alla bocca, provocata dalla corr~nte elettrica posso110 avvenire in due dalla correlljte di aria u111i<la espirata dall'operaio 1no_di principali: a) Ja Yilt.in1a locca co11 u11a parstesso, aria un1ida che nveva permesso il pat5 agte del 1>roprio cor1)0 u~ conduttore })ercorso da gio della correnle alla lensione di 45 mila volta. co~rcnlc elettrica 1ueulre con altra })arte del corpo L '01)eraio presentava solo d elle bruciature in corè in })uo11 co11talto co11 l a t erra (ad es. })icdi nudi, rispo11ctenza clei genitali, clic 111olto probabilmente o ~alzali con scarpe n1olto bagnatet o J>ogg·ianti pogg·iav,1110 sul sos leg110 111elallico, e slabiJ i vano su suolo 11mido, o st1 vaslc superfici 1l1 etalliche quindi la con1t1nicàzionc con la terrn, ancJ1c · a1 ~ o su rotaie, ecc.) od in co1llallo con 11n oggetto traYerso !a 5toffa dei vestili, data Ja tensione <delettricamen le co11gi11nto a terra (ad e . n1Cl110 l is i1na in git1oco. ISTITUTO DI RADIOLOGIA E TERAPIA FISICA DELLA R. UNIVERSITÀ DI ~UGIA

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SEZIONE PRATICA

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da 1nen te asciullo. Il grado di i solamento del corpo parle della corrente elettrica. Sugli effetti prodotti dalla t.erra può essere t ale, co~e abbiam o ricordalla elettrici.là sull 'organis;rno ha, grande impor dato p~ù sopra & proposito delle modalità di conlanza la direzione con cui la ·corrente elettrica attatto, che l '-0rganis1110 può n,on, risentire alcun traversa il corpo umano. La direzione è data dalla danno dal contalto con un conduttore percorso da linea più breve congiungente i d.u e punti di en- corrente elettrica tale per ! su oi car&tt eri da estrala (n ella corrente alternata) o di entrata ed sere inortale i:Q condizioni di cattivo isolainento t1~cita (nel caso della corrente éQn.tinua) della cordella vittima._ rente elettrica. Se nel percorso di questa linea si La maggior parte degli accidenti elettrici p er trovano orgaQi di capitale importanza per la vita cor1tatto monopolare delle mani con il condUJttore (centro respiratorio; centro c~rcolatorio) le lesioni elettrico avviene perchè gli arti inferiori sono in cl1e si verifican.q hanno iQ genere carattere di buona co1nunicazione elettrica con la terra ossia maggior grav~tà. Sono quindi sop·r attutto perico- noti v~ è isolamento del corpo, U quale ~appre­ losi i passaggi d,i corre11t é elettrica fra il capo ed senta. una !Ilassa elettricamente ~ terra. Ciò può uno qualunque degli ar ti (per influenza diretta • avvenire ev1denteme11te se la vittima poggia sulla sul centro respiratorio bulbare), i passaggi fra i terr.a con i pied~ nudi, e ta11to più se il suolo è due arti superiori (per influe1ìza sul centro cir- l1m1do; m a può avvenire (e ciò sembra strano e colatorio) ed i passaggi incrociati fra I 'arto supe- per~iò f~cil~ta ~n. certo modo ia produzione d~gli riore d~ 11n, lato e I 'arto inferiore del lato appo- acc1de11t1 elettr1c1) anche se i piedi sono rivestiti s~o, ~ specialmente fra I 'arto superiore sinistro e delle comuni calzature di cuoio. Infatti spesso il }'arto inferiore destro (per influenza sul centro cuoio delle suole è bagnato dall'acqua, e spesso 2 ) Lin.ee di attraversamento dell 'organismo,

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circolatorio) . Sono meno pericolosi i passaggi fra arlo superiore ed inferiore dello stesro lato, e specialmente di destra; meno pericolosi ancora i passaggi ili: corrente fra i due arti inferiori. Ciò non toglie che anche in quest 'ultimo caso non si possano1 v~rificare accideQti mortali: basti a di111ositrarlo ~l caso più sopra -ricordato della fulminazione del ragazzo eh~ orinando dal ponte colpì col getto di orina i). sottostante filo di corrente ad alta tensione, ed anche i frequenti casi di fulminazione da terza rotaia. Ma in linea di massima, e specialmente con correnti a tensio11i n o n molto eleva,~e, vale quanto abbiamo detto, e cioè risultaQo più periCQlose le correnti applicate al corpo umano in mod.q tale che nel loro deco rso attraversino od incontrino il centro circolatorio, e respira lorio. 1

3) Grado di isolam ent o. Questo fattor e di natura ambientale, eh~ rientra in parte nel primo fattore: 1nodalità del contatto, ed in parte si collega con ~l fattore individuale consistente n ella resistenza che l'organismo offre al passaggio della· corrente elettrica, è importantissimo, perchè solo da esso può dipendere l 'effet~o più o m en o lesivo di una stessa corrente. Infatti, a p arità di altre condizioni, una stessa corrente- elettrica ch e, attraversando il corpo dalle mani alle estremit à inferiori, può r~uscire m ortale se la vittima poggia i piedi su suolo umido e con scarpe bagn ate, può riuscire innocua, dando solo una lieve sen sazion e elettrica, se la perso11a colpita ha le scarpe perfel tam cnte asciutt~ e poggia su suolo co mple.t a1

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reso umido dal sudore acido d,elle estremità, e quindi non più isolante, ma buon conduttore specialmente di correnti a t en sion e elevata. Va anch e ricordato che U grande numero di chiodi o punte o, pezzi m etallici varii esistenti nelle su ole e ne~ tacchi rende quasi maggiore e più esteso il contatto elettrico del corpo con la terra, inYece di iS-Olarlo . La figura 4 rapprese11ta la r adiografia di un piede calza to cQn una comune scarpa fabbricata a m acchina. È m olto facile quindi che anch e il solo contatto di una m an o con uQ condµl tore Jj corrente elettrica provochi ' il passaggio di questa attr aver so i_l corpo ed attraver so lE} suole delle scarpe bagnate Q n o, m a sempre attraYer sate da n um er o-sissimi pezzi ~ pu11te m etallich e. A questo proposito va anch e ricordato come enorn1i differen ze esistano fra i contatti degli arti inferiori cQn il su olo. Vi sono infaLti degli arr1bien ti pericolosissimi perch è han~o pavimen ti ottimam ente conduttori di elettricità, quali cantine, grotle, stalle, ecc. m entre vi sono degli ambienti 1no1~o m eno per icolosi perch è con p avimenti costiLuiti di in atton elle aBciut te di cem ento, prive completamente di um idità, od ancor m eglio di leg110 o di lin oleum. Per t ali r agioni si va generalizzando l'uso di tali pavimentazioni asciutte ed isolanti nelle cen trali ele1~triche o dovunque ,.i siano appar ecch i e con duttori elettrici scoperti con cui si possa entrar e facilnìente in contat to. Naturalmente più è Yasta la superficie del corpo a con tatto con la terra e più è facile che la corrente attraver si il cor po con maggiore intensità


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e quindi co.Q l)ÌÙ gravi effetli. Pericolosissimi sono quindi i co.qt att~ degli arti superiori con la correi1te elettrica, se gl_i arti inferiori s! trovano i1nm ersi in pozze d 'acqua, o ~~l fango, o addirittura tutto il corpo sia irrun,erso nudo nel bagno, tenendo l)resente ch e le comuni vasche d a b agno sono sen1pre collegate elel tricament~ a terra atttraverso i tuLi di scarico d ell'acq11?.. Numerosi !nfatti sono i casi di morte riferj ti dagJi a1Jtori, relativi a perso11e che, stando immerse .Qel bagno, avevanQ1 toccalo con una mano un C01D:(lubtor~ di corrente elettrica anche a bassia tens.!o.Qe, come un interrullore non isqlato o simili. Si citanq- ai1che casi di morte di persone che, stan~o . in1merse i1el bagno, erano entrate i~ co1~tatto. con la correnite elettrica di una suoi1eria. Si trattava in genere di corrente elettrica prodotta da piccoJi trasformatori per suoneri~ elettriche, trasform atori funzionanti sulla corrente alternata stradale, e non di corrente elellrica prodotta da pile. In altro caso si trattava di un contatto accidentale fra la catenella di un campan ello elettrico a tirare, ed un filo d ella luce elettrica, eh~ decorreva trasversalmente al disotto d ella catenella e che era stato da ques ta logorato. Il contatto della persona, ch e trovavasi n el bagno, con la catenella del carnp·a nello, b astò a. produrre la morte i1nmediata. 1

I f allori di natura elettrica sono quelli inerenti alla corrente elettrica che co1lpisce l 'organismo, e prccisamen1e: il tipo di corrente alternata o continua; la frequenza; la tensione; l 'in1~ensità e la durata del contatto. 1) For1nCL della corrente. Tutti g·li Autori so110

concordi n el ritenere che l a corrente alternata è pii1 pericolosa della con t~n u a . La corrente continua agisce prevalerut~ mente producendo feno,m eni di eleLtrolisi, ossia trasporto di joni ai due poli della corrente, cori consecutiva decomposizione dei liquidi del nostro organismo. Sl h a ir1 genere sensazione lQcal~ di bruciatura in ter1sa, proporzionata alla quant~tà di correD:te ch e attraversa il corpo; m a , s~ la C0 rre:Qte no·n sub·i sce brusche int erruzioni 9 variazioni di vol1tagg~o·, no·n è in gen e re per~colosa . Gl~ esperimenti del D 'Arsonval misero i.Q evidenza CQ·m e il cane possa soppo.r tare abbastanza bene continue anche a. 420 . correnti . . volta, purchè inserite con tensioni gradatamente cresçent~ ed ir>:terrolle CQ:Q tensioni gradatamente decr escenti. Prevale11tenìente co~ la corrente continua si hanno feno~eni locali di u stio·n e o di n ecrosi dovute alla CQ>agulazio~e d ei tessuti attraversaiti , inentre scarsi in g en ere sono i fenomeni generali. Tuttavia r~centi esperienze di ~révost e Batlelli ha1mo dimostrato ch e anche la corrente co11 ti~ua applicata slabilmente può uccidere gli ai1i111ali se portaita ad u:Q sufficiente voltaggio . Gon la corrente cqntinua poi i tessuti, che si trovano a c-011tatto d el conduttor~ elettr~zzato, aumentano gradatamer11 e la lor q resistenza eleit trica ai causa d ei fenomeni di polarie;zazione che si verificano, e q tdJ1di va gr acl :itamente diminuendo la quai1tità cli oorre11te eleLtrica che attraversa il cocpo, dato ch e la quantità della corrente ch e può attraversare t111 conduttore è inversa1nente proporzionale alla resi te11za che offre il conduttore stesso . La corrente alternata ha inYece, per U su o st ato conti11ua111ente variabile, una azione prevalentem ente inle11sa sul sisten1a nervoso e muscolar e, mentre 11011 pro<lt1ce effe1ti di elettrolisi. È a lulli noto il 1

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[enomeno. per cui i colpit~ da corre~te elettrica spes~ stringono· oon l a mai10 il conduttore da cui proviene la corre~te! con tale energia che occorre tn gen ere n otevolissima forza per distaccarli cosa ~he da soli no.Q riescon-0 a, fare. Questo fenC:meno e appillllto dovuto a fatti di contrai tura epilettifor1ne causata dalla, tetanizzazione muscolare e d a l11o~i a, tale fenomeno si attribuisce la rr:_aggior pe~ic?lo sit~ ?elle CQrre11t~ . al~e.rnate, appunto perche ! colp1t1 da questa difficilmente riescono da s~l~ é\ staccar.si d~l co~duttore di oqirrenrte, e quii1ù1 il P:assag·gio, ?~ corre:Qte è più prolungato. Mentre poi, come si è detto, lai CQ;rr~nte continua produce u~ aum~nto di r esistenza nei t~ssuti per effetto d1 polarizzazione, con la corrente a1ternata invece si ha una diminuzione di resistenza e q11indi iJ passaggio di una maggior quantità' di corrente, a causa della formazione di copioso sudore, per stimol azion e d elle g hiandole sudoripare. 2; Tensione della corrente. Gli effetti delle correntj elettriche rono var~abili a seconda della tensione delle corren1i stesse. Per quanto riguarda le correnti CO:Qtinue p11ò considerarsi che i circuiti elettrici a, 110 volt~ non rappresentano - un vero pericolo per chi venga in contatto con una parte del ~ircuito ~1tesso., a m eno che la durata del passaggio .QO·n, sia molto lunga, o la superficie di contatto del c~po umano coil CO·n duttoTe non sia 1noltQ vasta,. Mag·g~or p~r~CQlo rappresentano le correnti continue ai 220 volta, ed ancor più perie-0lose SO·n o le correnti con tinue a 500 volta usate in genere nelle linee tramviarie. Tensioni' superiori ai 500 vQlta con corrente continua di solito i1on si hanr>:o nella pratica ordinaria, ad eccezio11e delle modef.Qe ce:Q.trali di stazioni radiotelefo11iche i.Q cui si producono correnti co•nt~nue a 1000 e p iù volta, e degli apparecchi radiolog ici moderi1i a valYole e conden satori, i quali, come abbiai110 ' isto, producono correnti co·n tinue e livellate alla Lensione di cenitina\ai d~ in igliaia di volta. Anch e per quanto si riferisce alle cqrrenti alternate gli effetti sul corpo umano e degli animali sono 'arii col variare clella tensione. L~ esperienze del Prévost e Battelli hanno dimos.Lrato che la corrente alternata ad una tensiO':Q.e piuttosto bassa, di 50-80 volta, produce fibr~llazione del muscolo cardiaco e consecutiva paralisi cardiaca, mentre ad una ten sione più elevata produce inibizione respirato'ria per azione elettiva sul centro respiratorio bulùare. Per quanto no n sta possibile stabilire dei da1i precisi relativi agli effetti della corrente alternata in relazione alla sua tensione, perchè rnollissimi altri fattori sono in giuoco per la determi11azione della lesione, pure da alcuni autori si è ,·oluto fi ssar e dei dati approssi1nativi. Il Blake, ad esempio, ha fissato i dati riportati nella tabella seguente. D.alla detta tabella appare chiaramente che le correnti alternate a bassa te.n sione, quali co1nuneme11te son<;> usate per le varie applicazioni domestiche di illuminazione ~ riscaldamento, sono pericolosissime e possono· produrre con facil~tà la inorte d ell'individuo che viene attraversato dalla corrente stessa, a· condizione che questo si trovi in buon contatto con i due conduttori elettrici o con il condullorè -elettrico e con la terra (ad e empio: tenendo ~n m ano tina lampada portalile non isola la , e poggiando l 'altra mano su di un Lubo d i acqua, gas, o su di un termosifone, ecc. ). Se la resistenza è più forte (ad esempio: co111

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tatto monopo,l are co11 la nlano, in S-Oggetto calzalo con calzature di cuoio asciutto, ma poggiante su suolo llilLido) si ha solo una forte scossa .dolorosa, senza lesioni. Se la resistenza è fortissima (ad esemp~o: contatto n1onopolare con la mano, i11 soggetto calzato con calzature di cuoio asciltt lissimo, poggiante su su~lo asciutto, quali i co1nuni pavime11ti di nlaltonelle delle abitazioni) l a corrente non passa attraverso ~l corpo· urna-

sono produrre scariche nel corpo umano anche se questo non è ~n, contatto diretto con il conduttore .. Que&te .cor.ren,ti al~rnatè ad altissimo po· tenz1a.le (ogg~ s1 costrmscono linee trasportanti energia elettrica a grande distanza a tensioni di l~0.000 e~ anche 200.000 volta) sono ottenute med~ante giganteschi trasformatori, co·m e abbiamo vi.sto nel capit-010 in cui si è parlat-0 del meccanismo di produzione deg-li accident~ da eleltri-

Breve contatto con una corrente alternata :

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Rasistenza del corpo

Tensione 100 volta

Tensione 1.000 volta

Debole (buon oon· tatto) (1000 Ohm)

1Iorte certa oon leggere bruciature

Morte probabile con !orti bruciature

Sopravvivenza con bruciature gravissime

Forte (contatto incerto) (10.000

Choc doloroso senza lecsioni

~forte

cert a oon lievi bruciature

Morte probabile con forti bruciature

A.ppena r-isentita

Choc doloroso senza lesiooi

Morte certa con lievi bruciature

Ohm)

Fortje31ima (contatto debolissimo) (100. 000 Ohm)

Tensione· 10.000 volt,a

p assa i11 quai1tità taln1 ente lieve da essere cil~ 1ndustriale. È noto che per tensioni già di appe11a se11sibile. Le corre11,.ti alter11ate a circa soli 1000 volta la resistenza dell 'aria è facilmente 1000 Yolta di tensione si cornporta110 all'incirca vinta se ~ due conduttor~ distano fra loro meuo allo stesso modo , tranae che per esse la resisten- "di un_ millimetroi di aria, e CQ·n tensior1i più eleza del corpo e degli indu1nenti offre nlinor osta- Yalc s1 può avere la, scarica elettrica attraverso u11 notevole strato di aria. Si rit~ene in genere che .colo, e quindi, a par~ilà di condizioni ambientali, si hanno effetli I)iù graYi che con le correnti a la distanza esplos~va (distanza massima con cui bassa tensione. InYece le correnti ad altissima avviene la scarica n ell'aria fra due condu ltori te11sio11e (10 mila ~ più volta) sembra si compor- p~rcorsi. da. corrente ad altissima ten s ~one) ragtino in modo inverso alle precedenti, provocando giunga 1. valori seguenti: solamente delle lesion~ se la resistenza del corpo 10 ..000 volta = 2,5 cm . .dcl~a Yiltima è debole, n1entre producono quasi p0.000 volta = 6,0 cm. se111pre la inorle se la resistenza del corpo della 100.000 volta = 15 cn1. Yi·t lin1a è focte Q fortissima . Probabilmente que150.000 vqlta = 26 cm. sto fer10111eno, i11 apparenza strano e co1itrastante 200.000 volta = 36 c111 . .con le 11ostre cognizioni, trova la sua spiegazio ne 250.000 volta = 46 cm. nel fatto che 11ell!organismo umano la oo·rre11le ' È evidente crui11di che con correnti al ternate ad ad alta ten,sione può seguire un,a doppia v~a: se la resistenza del corpQ è debole, la corrente tende altissima t ensione (qual~ si usano comunemente a farsi strada sulla superficie cutanea buona con- 11egli Isti·tuti Radiologici) si può essere colpiti dalla scarica elettrica anche senza il contatto di..du~trice senza at,traversaxe gli organ~ interni, come avverrebbe se il corpo fosse rivestito di una retto cQn, il conduttore percOTso d~la corrénte; r ete inetallica, 111entre con resistenze elevate del basta infatti che una p arte del corpo si venga a trovare nel ragg·~o cl 'azione, dato dalla di&tanza .corpo la corrente ad alta tensio11e oltrepassa fa.cilmente gl~ strati sup~rficiali dell~ pelle e si esplosiva caratteristica di c1uella daLa tensione, fa strada attraverso i liquidi organici e gli organi perchè il corpo stesso Yenga co,] pilo dalla scarica el~ttrica . i1ù~er11 i buoni conduttori. La pelle si comp<>rteQuesta può essere sotto forma di semplice scinre])]Jc quindi CQn, le correnti ad alta tensione co1ne ltno scaricatore di elettricità salvaguardante tilla un,ica o multipla , se ~l corpo si trova nella limLte del raggio d 'az~one, n1entre può asgli organi interni nel caso in cui essa offra de- zona bole resistenza; infatti in tale caso si banno quasi su1nere la forma d~ u11 vero e proprio arco eletLrico s~ il c-QrpQ si trova più vicino al conduLtore se1J1pre })ruciature graYissi.me cutanee con assenza cli lesioni viscerali, inentre se la pelle offre é quindi la r~sistenza dell'aria è minore perchè più piccola l a distanza da vincere. Nel primo grartcle resistenza si ha la moDte certa co11 gravi caso scintilla) le lesioni prodotte in ge·1esio11i interne e ço11 lievissime bruciature cuta- nere (semplice non sono gravi, purchè il corpo venga su11ee. Du11que quella resistenza elettrica della pelle, bito allon,tanat<:>; di solito si ha solo un violento .che co11 corre11ti a bassà tensione è causa di pro- choc privo di conseguenze secondarie E} manca dcl t czio11e ~ di s.alvezza, cost~tuisce un aumento di tu.tt-0 og11! sensazion,e ~lettrica. Nel secondo caso J)erieolo in presenza di te11sioni molto elevate. (scarica ad arco od a fiamma) le lesioni pr-0dotte l ' i11 ql1i abbìa1110 considerato il caso del co11f.ono in g·enere gravissime, tanto più gravi quantallo <liretto del" corpo ttmano con u11 co11dultore lo più Yicine al conduttore si trova la parte del µercor, o da corrente elettrica. l\la con le correnti rorpo su cui si abbatte la scarica; in genere la .1 l t er11ntc si o t tengo110 oggi delle tensioni che pos310, Q

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IL POLICLINICO

scarica acl arco produce quasi gli stessi effetti del contatto diretto col conduttore, dato che, altraverso l'arco voltaico, la quantità di corrente elettrica che si scarica sul corpo raggiung-e valori rilevantissimi. 3) Frequenza clella corrente alternata. L azione che la corrente alternata produce sul corpo dell 'u omo o dell'animale che ne venga attraversato è varia an che a seconda della frequenza della corrente stessa, come abbiamo visto, già parla11do delle correnti di alta frequenza. L~ esperienze .d el Prévost e Battelli hanno dimo,s trato, con ricerche sugli animali, che le correnti alternate, la cui frequenza sia comp.r esa fra 50 e 100 periodi al secondo, sono le più p ericolose, essendo capaci di uccidere animali con voltagg~ minimi di soli 20 volta. Diminuendo od aumentartdo il numero dei periodi occorrono tensioni p~ù elevate per ottenere g li stessi effettj sul! 'organismo. Abbiamo, già visto che con freql:lenze elevatissime, di circa un milione di p eriodi al secondo, l 'organismo no11 avverte più alcuna sen sazione e la CO·r rente produce solo un effetto calorigeno seguendo in parte la legge Joule. Il corpo umano si comport a quindi verso le correnti al ternate in modo analogo a quanto avviene; per ~ nostri organi di senso verso gli stimoli che li colpisco110. Infatti, come l 'occhio nostro non vede ch e quando viene colpito da vibrazioni di una certa frequenza e rimane cieco per vibrazioni di frequenza maggior~ o minore, e come l 'orecchio percepisce solo i suoni compresi in un determinato limite di vibrazioni, rim anendo sordo per frequenze maggior! o min.ori, così jl nostro corpo percepisce la sen sazione ele.ttrica solo entro determinati limiti di frequenza delle al teranze, e non percepisce assolutamente nulla se la frequenza diviene grandissima o se le alteranze sono rarissime. E non solo il nostro organismo perde la sensibilità elettrica verso e-0rre11ti alternate a frequer1za molto elevata, ma anche gli organi interni che più risentono' l 'effetto delle correnti elettrich e allo stato variabile (bulbo e cuore) non vengono più eccitati od influenzati da tali correnti ad alta frequenza. Di questo argomento già ci siamo occupati diffusamente nel capitolo precedente. Va ricordato però ch e tale fenomeno è stato tentato di sfruttare anche nelle correnti elettriche per uso industriale, però fin qui con scarsissimi risultati, a cau sa soprattutto delle difficoltà enormi che si inco·n trano nell 'iso1amento d ei conduttori percorsi da correnti di alta frequen za_. Lo stesso tentativo è stato fatto anche p er gli apparecchi produttori di correnti ad altissima tensione per raggi X, con rjsultati discreti anche C-Ome rendimento dell'apparecchio: Certo è che una soluzione basata Sll tale -principio sarebbe veramente jdeale per la prevenzion e e profilassi d egli accidenti da .elettrici·t à . 4) Intensità della corrente. La quantità di corr ente ch e attraver sa i tessuti venuti a contatto con ~ conduttori (sempre che la disponibilità di corrente prodotta dagli apparecchi non abbi ~ un limite massimo, stabilito da resistenze ohmiche, o da interruttori di massima, o da fili fusibili, o imposto dal rendimento dell'apparecchio generatore stesso) è proporzionatamente inversa alla resistenza offerta dai tessl1ti ch e la corrent e stessa deve attraversare. Vedremo in seguito, parlando dei fattori _indi\'iduali , quali. valori ha queRt a resistenza dei tes1

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su ti. È cerlo in o~ni inodo cl1e correnti cle1trich e di poche diecine di milliampères sono già mal tollerate: pochi soggetti tollerano il passaggio di correnti di 25-30 milliampères; co-rrenti di 50 millian1pères espo11go·n o già a gravi rischi; correnti cli 100 inilliampères riescono spesso mortali (J(am1nerer). Spesso queste corre11ti non eccessiYan1e11te jnten se riescono più facilmente mortali cl1e non le correnti più inlense; con queste ultime infa,t ti è più facile la rapida formazione di grosse escare cutar1ee, c he presentano una notevolissima resistei1za &1 passaggio della corrente, con conseguente rapida caduta della intensità di questa. ~

5) Dur ata del contatto. L 'importanza di questo fattore è troppo evidente perchè debba essere spiega ta. In genere, tranne casi eccezionali, l'effetto della scarica elettrica ch e attraversa l'organismosi manifesta con lesioni che hanno carnt~ere di transitorietà e di reparabalità, a e-0ndizion e che l'azione della corrente sull 'orga11ismo abbia carattere di istantaneità e cess~ immediatame11tedopo la prima scarica. Se invece il passaggio della corrente si prolunga le lesio·n i del sistema nervoso e circolatorio divengo:Qo definitive, e n ella stesso tempo si accrescono per vastità ed intensità le· lesioni della cute e degli altri tessuti superficiaJi, a tipo di ustione. Questa è una delle ragioni per cui la scarica elettrica ch e può colpire il corpo sotto forma di scintilla, proveniente da i.1n conduttore di corrente ad alta tensione, non provoca in, genere grav~ danni, dato appunto il lempo brevissjmo di durata della scintilla, calco1abile in millesimi di secondo. Vedremo infatti che per ottenere effetti sicuramente mo rtali sul1'orgarusmo l1m ano (elettrocuzione tipo am~rica110) è n ecessario c.h e la corrente attraversi il corpoum.ano per varie diecine di secondi, dato che scarich e di minore durata si sono qualche volta rlimostrate inefficaci per lo scopo. 1

I fattori in,lividua li sono legati alle condizioni anatomiche e fisiologiche !n cui si trova il soggetto nel mome·n to· in cui. esso viene colpito dall~ scarica elettrica. Primo per importanza fra tutti i fnttori individuali è la: · .

l ) Resistenza elettrica dei vari te~suti del corp~ umano. Come abbiamo detto la rmportanza di q11esto fattore è data ·dal fatto che la quantità di corrente che attraversa un conduttoife (in questo caso l'organismo) è inversamente proporzionale .alla resistenza ·~J.ettrica del conduttore : tanto inaggiorf'. è quindi questa resistenza e tanto minore è la quallltità di corrente che può passare altraverso I 'organismo. Molto difficile è la valutazione della resister1za che il corpo um ano offre 1n toto al passaggio della corrente,. p~rchè il corpo um ano è composto di un grand1ss1~0 _numero· di t essuti che hanno fra loro enormi differenze n el coefficente di resistenza elettrica specifica. La misurazione della r esistenza elettrica eseguita sinaolarinente su vari organi e tessuti isolasti (Ko~arski) dimostra che la oonduc~ilit~ elettrica è· in genere e con buona appross1maz1one _pro·po~­ zionale al contenuto in acqua dei tessuti. stessi, il qual contenuto può valuta~si ~ell~ . cifr~ seguenti: pelle 10; ossa 14; n ervi perifer1c1 16, cerYello 68; muscoli 75. Da ciò è facile ded~rre ch e la corrente trova il suo miglior mezzo ~1 propa: gazione nei liquidi organici sangue. e linfa .. Gli organi poi non presentano ltna resistenza fissa1


[ANNO xxx,r111 ' NuM. 39]

SEZIO NE PRATI CA

perchè variabile è il loro contenuto i11 liquidi organici a seconda del momento funzionaJ e in cui gli organi stessi si trovano. Fra tutti i tessuti quello che per n oi i11 teressa soprattutito è la pelle perchè essa è inevitabilmente sempre j_l primo tessuto che, i11 caso di acc!dente elettrico, vie11e i11 contatto con la corre11te . La pelle presc1tla grande differenza di conducibilità a seco11da ch e si esaminino gl~ strati superficiali o gli strati profondi. l\1entre infatti il der1na è abbastanza buo11 conduttore della elellrici.tà perchè ricco di vasi sanguig1li, I 'epidermide in,v~ce, costituita da cel lule scarsan1ente bagrtate da liquidi organici, presenta u11a grande resistenza &l passaggio della corrente. E l& r esistenza è La rito maggiore qt1anto più grande è lo strato di cellule cornee Che compongono gli s trat~ superficiali epidermici (111a11i callose degli 0 perai'I . Ma oltre questo fatt-01:e Ye ne sono degli allr~ ch e rendono vari abile la resistenza della pelle: uno di essi è costituito dalla presenza di ghiandole sudoripare, le quali, per mezzo llel loro secreto acquoso ricco di so s tanze saline , rappresenta quasi l a poflla d~ ingresso atlraYerso i tessuti epider111ici di elevata resist enza . U11 altro fattore è da ricercar si nella tra pirazjo11e c utanea, vari abilissi111a a seco,nda cli un · g rnn nu111er o di con<lizionJ esterr1e od interne, ma sopra l.tulto lega ~a a fe110111e.ni vasomotori, la qt1al lra pirazione i11anti ene la, cute in uno s ta to di u1nidità continua ch e facilita il passaggio della corrente elettrica . ~ fa cile qui11di co111prendere come i.l cocfficenle globale cli resiste11za d ell a pelle sia variabilissimo e si vada da cifre di 900.000 Ohm (cu •te secca, isch e111ica, priva di udor e, co11 g rosso stralo di epicler111ide cor11ea) a cifre cli 200 Ohn1 (cute umida, in Lraspirazione, con copiosa sudorazion e : con ab})ondante ~rTorazione san g uig na sottocutanea, e con scarso spessore del te uto epidermic-0 corneo) . È d a ritenersi ch e a q ue Le enormi d ifferenze di r esi st e11za elei~ lrica d ella p ell e sia da alt.ribuire in massin1a parte la' granrlis i111 a variabilità di effetti cl1e la corrente el ettrica proYoca 11ell'o·rga11ismo un1an o . l1er dim·o s lrare a q11al punto pos a g iu11gere la variabilità cli effetti prodotti dalla corrcn le ele ttrica sul corpo uma110, basta paragonare i casi d i 111orte iin1nedia ta, per con tal to d i corre11ti al lernate a 110 Yol la de i n ostri impi a11li d o111es lic.: j , co11 i casi d i sopravvivenza do1)0 co11lalto co11 correnti di le11 ion e elevata ed a ttraver sa11li ! 'organismo in quarltità rilevante. È mollo rlimostratiYO a questo proposito il · caso, riferito dallo .J ellinek , cl i un mo11la:~ore elettrici sta di 32 an11i che era appoggiato ad una traversa di ferro p og·g) ante s ul suolo, e co11 le due in a11i to ccaYa l l l l f il o i)ercor so d a corrente alternata a 3000 volta. La quanlità di corrente al1iraversante i.I corpo d el! 'operaio fu t aln1e11te elevata c he s ~ produ sse Ja fusion.e del- conduttore ad alta tensione, ·mentre l '0 peraio 11on perdette n e1111neno la co1105c(\11 za ripoD: ando· sòlo del le brt1cjnture ai piedi ecl alle rr1a 11 L · Di rninor . interesse è Jo s tuclio della r esi ·1e nza el ettrica d ei t essuti ed org·a11i profondi , aa10 cl1e il torrente circol atorio san guig n o e linfati co 0' u11que distribuito nel 110 tro or g·anismo, rapprc:e11ta di per è u11 ot1~i1no co11d11L tore che pern1é tte alla corre11 le elettrj ca di far si s trada in qu a l ~iasi pt1nto dri corp o l t n1~11t0 , 11 o n n1)1)e n u u p<'ra In la ~nrrie ra 011po, tn <l all a uperJicie c 11t ~ 11 ea . 1

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2) . 11 ijl uc11za della fati ca 11iuscolar e e della

1±+5 sta1t-

ch.ezza. Recenti esperie11ze cli Ajello han110 dimo stra to cl1e la. q11ru1tità e la ~e11sjone di corre11te elettrica 11ecessaria per ottenere una reazione muscolare n1inima è, in sog·getti affa ticati, circa la metà di quella n ecessaria per 01tte11ere lo stesso effeL~o in sogge tti a riposo. Ciò fa upporre ch e, t1el deLer 1ui11ismo delle lesioni d·a ele ttricità, giuochi una parte in1porta11te lQ stato di affaticamento e di s tanch ezza, poichè, in tali co11djzioni, l 'effetlo della corre11te elettrica sull 'organisn10 si m a11ifesta con risultati ql1asi raddoppiali. L a fa tic~ n1 uscolare poi provoca non solo q uesta maggiore reatti,·ità alla corrente elettrica, ina p·r ovoca i r1direlta111ente una i11agg"ior facilità di passagg"io d ella corrente elettrira attraver so il corpo Ulll;ano, a ca11sa d ella s udor azione ch e costa11len1ente accompag·1La il l avoro n1uscolare, e cl1e din1iu uj .. ce la r esiste11za della c ute. Per an1 bed ue le ragioni la fatica 111uscolare ~ la sta11chezza co ... liluiscòno i1npor ta111~i coefficenti nell a provocazior1e e nella g raYità degli accidenti elettrici. Va r icor da to inii11e cl1e la fatica i11 t1scol are e l a s la11ch ezza, com e influiscon o sulla produ zione degli i11for luni sul lavoro (l a massin1 a p arte degli infortuni sul lavor o avvien e alla fine d ella g iorn ata o d ella se ltir11ana di lavoro, qua11do l'operaio è p iù sta11co e 1ninore è l 'atte n zio11e), così cel'~a111e11 le cl eJJbo110 influi.r e ~ ul prodursi degli accicle11 li d a èJettrici là, ~ qual i r éJ p·p rese11tano veri e p ropri in.fortl1ni sul lavo r o p er lutti coloro ·che 1 comu11crue l avora11do , si trov i110 i1 ella possibilità di cnlrare in contatto con condttttori percorsi da corren1le el e ttrica. Il r apporto fr a Jo stato di affal ica111e11lo e di st ancl1ezza n1 u sco lar e è i11 questo caso 111ollo i11diretto, 1na va, Lut taYia r icordal o con1e u n o dei fattori preclispo11enli, agente a ttraYer o u11 i11d ebo li111eThto d ei poteri psichici (so-, pratlutlo cl ell 'atlen zio11e), causalo dalla st anch ezza.

3) Influenza rlell ' el~l isnio aculo e cro1 iico . J.->er Lale fattore })U Ò r ipetersi i 11 p arie qua11to si è debto pooo prin1a a prop-0silo d ella s tanchezza: l 'elili 111<>, d iminuendo .i poteri intelle ttivi di crilica e di a ttenzione, facilita la procluzion e degli accide11Li d a elettrici là. Xatura]n1en le si intende parlare degli accide n·! i eYil fl hjli in con clizioni cli n orn1ule atten zio11e ~ pruclc111.a ; da lo ch e n essu na i11fluenza può aver e la s l anc h ezza o l'etilismo s ulla gene i degli accidenti ele ttri ci dovuti a casi fortuiti q u ali caduta di fili c.lall 'allo, ecc. !\ila oitre ~ questo elen1e11 lo predisponen t e vi è anche nel! 'etilismo ncuto e cr onir.o u11a Yera e prOJ) ria n1ag-giore re~e ttiYità alle co rr~ nti elettrich e con1c è sta lo <l11nostrato cl allc rLcercl1e eseg uile d all ' A.jello . .su gli ~11i~ al~. I~ ~e~t1ito a~l~ in tos icazion e et 1l1ca qu1nd1 gl t acc1clent1 elettr1c1 si po so110 pro(ln rr e con n1ag? ior fr~qùcnza . ~ in ue11er e rivestono cara ttere d1 1nngg1or gra' ilà. ~

4) Jn.jlue11za di fa llori cos lf tuziona.li: J::. co.1nt~11ert1e11te noto cor11e , ar1ch e i11 corld 1z1on1 d1 r1p o 0 e di p ieno be~essere .fis.ico e. ~si c~1~co , . u11a o·rande d ifferen za 8$1 le Ilel s1ngol1 1nd1v1rllll per 11to riguarda la, t oll era])ililà cl clle correnti ele t: Lrich e. In alcuni casi infatti i os erYa no gravi fenom e ni di ch oc per correnti clebolissime di po: c h i Yollèl 111en tr~ in altri ca. i .. i Yr <l o110 . . nµ-uett1. : '-pt•r inl 11{r11.le elP- ltrnlPcn ir i1 c h r ' o lo 11tari 11ll P lll e

qua


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fL POLI CLI NICO

s i ~ I lo1Jo11gollo, a11cl1e per 1110 1 Li econdi, e· ripelut an1e11 Le, al p assaggio bipolare cli correnti elettrich e a tensioni elevate di 200 e più volta; ~e nza dim-013trare a lcuna sofferenza. Certan1ente jtl questi cnsi di g rancle tolleranza deYe entrare jn giuoco, o] tre ~l fattore « volontà » (di cui ci qccuperemo fra poCOJ anche il fatt-Ore « abitu<.iine », e, direi ql1asi, l 'alle11amento dell 'orga11is1110 a resi St~ere alle correnti el ettrich e. Ques.ta paro]a « alle11amento ,> cost]tuisce una frase azzarcla ta, poicl1f- allo stato attu ale d elle nostre co·n o·srcn ze, no11 c'i risulta ir1 alcun m odo dimoslt rato ques to ~ tnl o cli aumentata ~olleranza , provocat a dall 'aJlenan1ento e dnll 'a])itudine, vers-0· l 'elettricillt. 1'uttavia questa refrattarietà delle persone abi luai~e al contatto co11 le corr enti el ettriche esistè in n1odo i11ciubbio; nè d el resto è improbabile ch e l 'organi sm-0 si ahit"ni e si alleni alla azione delle correnti ele ttri che,. co1ne si abitua e si allena a lJ a azio110 cli altri s.t imoli fisici (luce, calore, suo110) o dei pii1 vari stirno1i chimici (111itridati ·rno) . 'la a ~ traendo d a tali fattori che possono rilevarsi SQl o in sogge·tli ch e, per l a l oro professi on e, sono facjlmente esposti al contatto con le correnti ·elettriche, troYiamo grandi differenze di tollerabilità a11che ir1 soggetti che per l a prima volta subiscono l ' azione delle correnti elettrich e. Riferendoci solan1en ·t e ai sog·getti sani, è noto, da ri·Cerch e fatte, ch e la razza r1on h a aJcuna influenza in pro·p ositò. Eg-ualrr1ente dicasi a proposito del sesso. Se1nhra inYece che l 'età del soggetto abbia qualche i1nportanza n el sen so ch e i ba111bini ed i Yecc11i l)resent erebbero una maggior tolleranza per l a corrente elettrica, !1 qual feno·m en o è però .ancora da di1nostrare, dat-0 ch e le cau se di tale n1aggior tolleranza posso·n o essere anche indirette (ad es. in a.gg·iore resiste11za al passaggto della corrente offerta clétlla c1~t e secca ed indurita dei vecchi '·

(Continua).

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI R. Accademia Medica di Roma. Seclula orclinaria del 30 m aggio 1931. P resiede il prof. S.

BAGLJONI,

presidente.

la colesterina nel sangue e nella bile nella alimentazione con le uova. Contributo alla dietetica della cal· colosi epatica. Prof. S. S1LVESTn1. 1/0 . riferisce s ulle ricerche eia llti co11dotte ir1 individui studiando le 111odificazioni clella colesterina n el sangue dopo la somministrazio11e cii uova. La colesterina nel Sè:tT1gue in indiyjd ui normali presenta , dopo la son1111inistrazione di tre uova, un aumento il qt1ale raggiunge il massimo dopo tre ore per ritornare al valore i11iziale dop o ette ore. Oltre e h e in sogge tti 11or111ali, la ricerca è sta ta eseguita a11che su sogge tti affetti da calcolosi ep atica e su individui operali per calcolosi e portatori cli fis tola biliare. L 'aun1er1to della colesterina negli epatici non i allontana notevolmente dagli aun1enti osservali negli individ ui 11ormali, ed in indiviclui affetti da al tre malattie. Le o~ servazioni conrlolt e sull'influenza della coles terina oel]a bil e

[f\ì'\~o

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çli nJostrano co111e all 'at1me11to della colesterina 11eJ sangt1e non corrisponde un aumento della colesterina nella bile; si nota solo, sotto l 'azione dell 'alin1entazione con le uova, t111 aumento della secrezio11e }Jiliare. _i\.nche le esperienze condotte s ugli animali dimostrano la assoluta indipenclen za tra l e oscillazioni d ell a coles terina nel sang ue e i1ella bi le e I 'atti' ità rccilo-secreloria che Je uova determinano sul fegato e s ulle vie biliari. L 'O. con cl"L1d e ch e l a controindicazione assoluta nella dietetica òella calco losi epatica non ha ragio t1e <li e .. iste re: le llOVa infatti non rappresentano un alimento dannoso per l 'eve11tuale <·01l1par sa cli r.Jlcoli e<l anzi p er le di1nostrate proprietà eccito-motorie, potrebbero anche t alYolt a rn1}presenlare u11 utile sussidio terapeutico.

La cloruremia nei nefritici. Prof. S. .S 1LVESTRI. - · · L 'O. riferisce le ricerche condotte sul comportarr1e~to del cloro specialn1ente nellf\ n efriti che si accompagnano con rilenzio11e azotata. Riporta le ricerche fatte per controllar e i valori d Pl cloro nel plasma del sangue in, toto e i gl obuli rossi e come media dei valori normali h a trova to nel plasma un contenuto i11 cloro oscilla11t P. cl a 3,63 a 3, 7(}, nei globuli rossi Yalori oscillan ti da 1,89 a 2,15 %. l\iferisce le ricerche. eseguite su 20 nefritici, con ritenzione ozotat a, 05r ill a r1 ti da un minimo di 0,6 ad t1n massimo di 4,40. In 1.t1tti questi malati ha s tudiato il comportamento della cloruremia, del clor o pl asr11atico, del cloro gl obulare, della riserYa alcali11a, indagando l e e,·entuali Yariazioni della azole 1nia so tto la sommini strazione d el cloruro di sodio. Dall 'insien1 e cli lulti j dati rilevali, l'O . con clude che nel i1efritico, oltre che l'azo te1nia, s~ d ebba studiare il comportamento della clor uren1in e d ella risrrva alcalina potendo questi tre clati dare utili. indicazio ni an che per 1'eyentuale lraltament.o clic te tico. iL'O . discute il J)roblema d e ll a son1111i11is lrazio11e del cloruro di so<lio e ritierte cl1e ~ reg·jn1i ipoclorurati o aclorurati che co11 assolt1ta generalizzazione si applicano in tutte Je for1J1 e n<> fril icl1e, . p ossono in .alcuni cas i 11011 esser e 11 lili, 111 a anzi dannosi .

Modificazioni [artero·venose di resistenza osmotica degli eritrociti studiate col metodo delle curve di emoli1i. Prof. G1No l\ll t:LDOI.ESI. - L 'O., col metodo di . . irnmel h a messo i11 eYidenza una netta dimi11uzione' di R.O. delle emazie n ella vena, in confronto con il sangue arterioso. in qualche individuo normale, n1a so1)ratl1lto in molti stati morbosi del circolo, deJ respiro, del sistema endocri110, del fega to, del sang11e. Quest e variazioni rli f{.0. vanno certamente messe in rapporto con fatti rli logor nm ento a cui le emazie van110 soggette ven enrlo in con tal lo con i tessuti: sono più accentuate . in casi di acidosi tissulare, di altera .. zioni capillari, di intossicazioni dei tessuti, ecc. Ne con 5eo- ue un 'eterogeneità del sangt1e venoso, la quale~ viene eguagliala dalla funzione della inilza . Ne1Jo stabilirsi di ur1 ittero e nelle malattie polmo11arj si osservano singolari variazioni , co11 aun1e11li di resi stenza riel sangue venoso, in rapporto a particolari meccanismi. Il prof. A1'-IANTEA chiede alcuni schiarimenti c irca i] Ynlore da attribuire acl alcune osserva" jo11i fatte e riferite da11 '0.


(ANNO

XXXVIII , NuM. 39]

SEZIONE PRATIC1\

Ricerche cliniche sulle . variazioni artero-venose della ·cloremia. Pro f. G1No l\ilELDOLESI e ENRICO BoRLONE. - Gli 00. i11 50 pp. ha11110 oo~trollato regol armente le variazio11i della cloremia n el san g ue arterioso e i1el snng·ue ve11oso, rilf\vando nel normale una lieve prc v:1le11za del sa11gue venoso; nell e ritenzioni di acqtta e di Cl nei .t essuti, aumenta il Cl arterioso e d imi11l1isce jl ven oso; l a prevalenza venosa si rj s tabilisce, esagerata, n el riassorbimento degl i eden1 i , per a tte111tarsi , verso i valori normaJi, a rias. orhime n Lo u]timato. Questo particol ar e ( omport~n1cnto sj osser va n el sangue anche in territor~ l o11ta11i dai territori ede1natosi. Vi sono elmintiasi trasmissibili dalla madre al feto 1 Dot I. G. PENSO. - L 'O. riferisce su due casi da lui riscontrati di ascaridiosi in cani appena nati, asca riodiosi ch e si doveva, quindi, con siderare co111e rc)ngenita. J\.ppoggia11do le sue .argomentazioni gnl cicl9 di sviluppo e sulle proprietà biolog i e b e degli ascaridi, dimostra come I 'infestazione intra uterina sia possibile, dato ch e l e larve degli ascaridi, eh~ per qual ch e tempo s tanno, nel circolo sa 11~tnigno, sono cap aci di forzare il parenc hin1a epatico: il parenchima polmonare, le p arcl i <lei vasi san g uig 1li e d ell'intestino ; niente di straordirlario, quindi, che sia110 capaci di for.are anche la placenta. P er analogia, l 'O. avanza il sosp e l to che anche p er l 'anchiloston1iasi e p er la bill1nr ziosi l)OSsa avvenire qualche cosa d.i simile.

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Evoluzione " in vivo ,, e cultura " in vitro ,, dell'ultravirus tubercolare. P rof. G. SANAHELLI e Prof. A ..A.LESSA nn1N1. Impiegando ·una particolare foggia di sacchi cli collodio d11plici , col locati l 'uno entro l 'altro e te~uti p er vario tempo n el peritoneo dei conigl i, g·l1 00. sono riusciti a ca tturare e col tivar e, in vilro, le forme primordiali o elem entari d el! 'ultravirus tubercol ar e. · Le colture in tal guisa o tlenute sono riproducibili i~ serie. Le forme primordiali del l 'u ltravirus tubercolare non son o acido-resist enti. Esse ,1cquistano l 'acido-resis tenza solo dopo aver e attraversato in, vivo le p areti dei sacchi di colloidio e dop o esser si svil uppat e p er lungo t empo in, vitro e nella stufa, Sll mezzi appropriali.

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. I l Presidente, prof. BAGLIONl, esprime agli 00. il suo vivo compiacimento· per la loro interessantissima con1unicazione, di cui n1ette in rilievo la grand e iruporlan za.

Osservazioni sulla cura del piede talo-valgo paralitico (con presentazione del malato). Do tt. I~ . VENEZIAN. - - Nei casi di piede talo o lalo-c~vo a~~ociato a squili.brio d ei m otori prosu pi11a1tli e n grave lassezza d elle articolazioni per iaslra·g aliche, in bamhin~ sui 6 anni di età, l 'astragalecton1ia secondo vVH1T1'tAN è inte rvento ch e offre le migliori possibilità di un buon r ecupero funzionale. Al di sopra dei 12 anni p er contro è ' quasi sempre r1ecessario ricorrere all 'artrod·0si di una o an clte di due delle articol azioni peri.aslraTI prof . . P UNTONI chiede a ll '0. alcuni sch iarigalicl1e. I/ O. present a clue pAzienti da lui opeme11ti. rate secondo i critrri e spo st~ , con ris ul t ato 111orUn nuovo metodo per lo studio della resistenza dei leufol ogico e funzionale assai soddisfacente. cociti e la resistenza dei leucociti nel cancro. Il Segretario : G. AMANTEA . Prof. C. li'onTI, S1MONELL1 e D.E VINCENTIS. Gli 00. propo11go110 cli studiare l a resist enza l euReale Accademia di Medicina di To1·ino.~ cocitaria con lln nt1ovo rr1etodo fondato sull 'osSeduta del 10 luglio 1931. serva7-ione del comportamento d ell 'attività ameboide dei cor1Jriscoli bianchi n el sangue d ilu i to Presidenza: Prof. BALP, presidente . 1 :11 con solu zioni ipertoniche <li NaCl. Con tale mPLo<lo ha 11,n o po tu lo osservare, in 8 su 9 sogIl rapporto albumino-globuline nelle glomerulo- nefriti dif·· getti affetti d a epitel io111a, un aumento della refuse acute con edemi. sistenza leucocitaria . Prof. CIPRIANI e clotl . C1or L~l. - Dalle osservaPartecipa alla discu ssione il prof. G1u n1CEANzioJJ i s u 12 casi di g lo111erulo-nefrite acut a diffuDREA. ~ a risulta ch e il ra1}porto albumi110-glo·b ulinc (metodo degli .azoti) può esser e i11 t aluni casi, e malSopra due casi di resezione mediogastrica per ulcera g r ado la presen za di ed en1i, in li1niti normali e la perforata nel pancreas e sulla cura operativa di fistola c1ua11 Lit à di protei11e tota li o legger111ente diminuigastrica post-operatoria. ta o i11 limiti nor111ali cosicch è Ja pressione oncotica ~el plas11l a j) UÒ risul Lare pl1re n ei limiti norl)roL G-. SAN1' I N L - -- L 'O . riferisce su dei casi 111uli. I risultati so110 fnYorevoli · alla concezione di r esezione gastrica per ulcera perforata nel ch e Ja patogen esi d egli ed e111i n efritici possa esser e pa11creas, face11do u11 par&llel o fra i r isu ltati del aln1 eno in parte, di versa d a quella d egli ed emi 11emetodo a 111 a u ica e cli quel l-0 a cuneo, dichiaranfrotici, esistcn<lo presu111ibil1ne11te 11elle .nefriti dosi favorf'Yole a quest '11 ltimo com e quello c he, acu Lc olLre ili la possibililà di u11 'olig uria pri1ni<lanrlo i mig liori risu l tati pos t-operatori, è meno tivan1en te renale, una l esio11e clei capili uri perifelesivo della fu1tzior1alità motori.a dello s tomaco . rici con j Ht ·saggio cli liql1 iclo n ei tes. u li u11ch e con Riferisce poi sopra l tna plastica fatta con il boron co n1el ria d el pl asn1a in limili nor111ali. ll icorclndo estremo ctell 'al a sinistra del fegato, a scopo n o ch e in favor e di tyuesti co11cetti stanno a1tc Lte di chi ns1 1 a di 1lnn fistola gastrica pos L-operatoi risult 1ti cli altre r jcerch e (,qualità del liquido ria, che per l a rei rflzi~ne dei t essuti e lo stato d egli ecle111i, pos ibilità di variazione d ella massa flogistico degli s tess i no11 er a altri1nenti c hiudi~[I li g·11ig1lc.1 ). bile. L 'ottimo ri sl.1ltato ottenuto e che risal e a oltre <I ue a nni, ha dimostrato la te~uta d ell a Ricerche sulle eventuali alterazioni biologiche dell'albu, plastica epatica. Espone le ipotesi più attendibili mina urinaria nei nefrosici. · per spiegare l a r esi$tenza della plastica epatica Prof. C1PRIANI e <loll . _~fAHCOJ~O- GO. - In casi di all '.a.lione digesti.Ya d el s11r.co gastrico. 11efro si lipoid ea con sieri preripllanti anli proteiParleèipano alla cliscus ione i proff. ALESS .\ N11e nnirr1al i , clopo proYe di carico, ri ulla che DRI e 13.\GLIONI.


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IL POLI CLiì\ I CO

non '~ di1nost rabilc una deficenza <li elaboraz ione di aJbumine alim entari corr1e causa dell 'aJJJumi11uria. Riferi scono poi s u ricerche effettua le co11 l a preparazione di sieri i1nn1uni co11 5 albumine urinarie d i casi di i1efrosi pura e di siero protei11e, di due casi di nefrosi pura dalle qual j risulterebbe una certa sp ecificità degli anticorpi p rodotti dalle proteine uri11arie dei nefrosici i11 co1tfronto alla siero proleina r1orn1ale, }Jerò 11on generica. 11è l1guale p er l e varie protejne urinarie; t ali ricerche pttr 11011 avenfl o valore clecisivo nella que:::;tio11e, so110 favorevoli alla pos ibililà cfj u11a alterazio11e, forse Lossica delle albumi11c elin1ir1atc con le urjnc n ei casi cli 11efrosi lipoidea. I

La colesterina e gli esteri colesterinici. del sangue nel corso di affezioni epatiche. l)oll. l)EOORELJ, A. - In 22 p. esan.1inali 110 pralicato oltre 100 determinazioni ciel rica1nl 11•) coles teri11ico, ed h a riscontrato : 1) nella s tasi })iliare di orig ine ineccanica (jttero da stasi, p er ese111pio) da pa11cr eatite, da calcolosi, valori alti dell a col es leri11a Lolale c9 11 di1ni11uzione costa11te d eg·li et eri a vo i te fino alla n1clà del valor e medio. 2) Nel] ·ep a lile l a cole lcrin c1nia è se1npr e alta , u1Jerando n otevoln1en le l a norma fino a ragg iu11ger c in un caso lllmgr. 389 ~'o . menlre gli eteri cra110 di111i1111ili in .rappor to _alla fr azione libera del la coJeslc rjn a e pres ochè i1or111nl1 ...e conside ral i i11 via assoluta . 3) 1elJ 'ep a tite cr onica , co11 prevalente tendenza a lla 1)roli[erazi1011e co11ncllival e l a c olesterine1nia è ·en1pre s ln La alta con eteri o 11 orn1ali o i 11 lieve cli1ninuzio11e . 4) Nell e colecis ti li se11za itt ero: valori n or1rtali, lra1111e in t tn caso in cui si è rilevalo uri forlc aumenlo d ella coles terina liber a e d egli et eri. Nuove esperienze sull'impiego dell'acid~si provocata per le esplorazioni funzionale del fegato. l)r of. (~ . Doì\1IN1cr e dott. O r..JVA. - Il n1e loclo si fo11tla . ttl I a nozio11e che nell e lesioni del parench in1a epa tico 11e offre i11 inodo precoce e })remi11ente il co11te11ulo cli g licoge11e d egli elemen ti specifici clell 'org·a110, onde una grave allerazio11e dcl rica111bio ji1lern1ediario, una vol ta che i processi cli cl i i11Leg·r azio11e sia110 arrivati alla tappa d ei corpi ch e lo rtici o d ei l)r odo Lli lor o i1111nedialamentc precPd e nti. t2ue la La1)1)a ,' c:l1e jn condiziot1i n or111a li ò sorpa:::;sala ru1)icl a n1cn.lr , vie11e i11 questi casi a subire u 11 rilar(lo 011de arrcslo dei processi di scol1.1:posizio11e e di si11le i ecl invasio1i.e dell 'organi1110 cl a parte elci corpi cl1etonici. L 'al leraLion e può e~~rt' pii1 facil1ncn le })osta in evid e11za pro' ocan<lo u1t ::,o,·rn ccarico cl e11 'org a11j.smo co11 t u1'ali111enla7 io n e r1 cr·a cli i)roleiue e d i grassi. Gli 00. sottopose ro gli :i 1nrr1aJali acl alirn e11ia1io11e 110' eri s~i111a di iclra li di carbonio per 24 o re e <l clern1i11flro110 i corpi cl1elo11ici prin1a e d o1lo Ja ::;p eci ale di et a . \ cl ic c pa to11alic\ caralteri zzale da lesio11i a11ch e ljc\'i clc ll n fu11zjo ualilà dcl feg·ato i1on lardò a nl n11ifest nr ::;j t111 nu1 11enlo d ei corpi cl1c lonir i del ~a n g l1 • ' -

Comportamento della glicemia e della galattosemia (ca.pillare e venosa) in malati di fegato dopo prova . di carico con galattosio. Prp f \l c11t\ccu1't è d o li. lt C<.lss~. - Solo i1 cJla n1 p lt'1 de i l as i h a 11110 oll c n1ll o u11a g alaL Lo-uria

[.\, ,o X:XX\'IIJ , Nu1vr. :19]

pa lol ogica, i11e1~Lre i11 lulti i casi , u110 eccet tualo, il (lecorso della curva glicemica lolale è risultato anormale, sia p er la durata ch e i)er i ·i11ler1sità della reaziot1e. La galattose111ia solo ir1 qualche caso 11a r aggiu11lo valori s uperiori ai 110-150 111111gr . ~o e la differ en za capillari-vene è sta ta se1npre molto scarsa. Gli 00. concluclofl:O ch e Ja prova della galattosu ria ha un Yalore diagnostico differe11zjaJe l)Cr ciò cl1e riguard& l a distinzione fra ittero da ritenzione e dq. e11aLile, solo quando supera i 2-2 1t2 g·r. e che deve esser e completata dall'osservazio11e piL1 fine rlell a curva glice111i ca; il grado di clifferenza esis tente fra glu cosemia capillare e Yen osa espri111e l ' inte11silà cl ell 'iperglicemi a da stimolo : l'iperg·alattosen1ia, se esiste, nncbe se passeggera è i11dice cli una deficenza ep atica mentre la differenza in g·alaiLosio fra capillare e vene inform,a se an ch e i tessuti possono a11cora fissare o distrt1ggere questo zucch ero.

Sulle modificazioni della curva glicemica, della pressione e del polso dopo iniezione endovenosa di insulina in soggetti a norm~de ricambio idrocarbonato. Do LL. S. J3ATT1 sT11~1 e dol t . ll1GOLETTI. - Furo1to J)ralica le 14 unità (li i11sulina a digitino. lit ~ci soggelli sa11i Ja cu!'va glicemica h a presenLu lo 1.L11 a11cla1nento n1eno schematico di quello no lalo cla al Lri AA. l,,a vressio11e si Lolica in 5 casi l1a presrn tato u11a Jase cli abbassamento cl1e durava in 111,edia_ 20 ' e si ag·girava intorno ai 10 inn1gr . tli IIg" ecl er a ~ eg··uita da u11 brusco i1111alza111e11lo. La pressio11e 11a se111pre avuLo Lc11d~ 11z a ad abbassarsi e la frequenza del IJOlso l1a presentato uri anda111ento l)arallelo o quasi a quello della pressio11e sistolica. Nei cinque ipertesi i11 ge11er e l a fase di ~cende11le della curva glicen1ica h a avulo una durata alqua11 Lo 111ag·giore l)Ur rag·giungendo- valori meno bassi che 11ei i1or1nal i ; an che l 'aun1ento dell a pressione sistolica e l a di1ninuzio11e d ella pression e diastolica si sono veriJicati co11 notevole riLardo ; in due ca si la frequ e11za del polso ha i)rcse11Lo Lo tuia i1ofevole diminuzjo11e . lit u11 ncro1r1egalico non si esser' ò alcun fél l lo dcg110 d i nota. In un 111 ~tlato di iperr1efro111a i11a ligno la cur' a glicc 111ica e bbe u11 decorso pericllamente n or111a le 1T1€'11 lre La11to l a freque11z a del polso qua11Lo l a i)ressio11e . sislolica invece di u11 au111ento prese11larono una diminuzione. In 11n llc-'Yrosi co la g·]i cemia rjn1ase per più di u n 'ora al di sotto d el volore cli 20 in1ngr., me111r e il con11Jo rlan1e11Lo del pol so e d 0lla pressio11c risu 1I ò 11or1n a le. Su un caso di morbo di Gaucher. l)o Ll. l ,. G·n1vA e C. Pto·1~r.\. - Il caso ve1111e dia-

g n os ticato in.fra vitant e fu seguito per u11 a11no. L 'ir1Leres ·e cli questo caso è dato ol trechè dalla sua racit.à, opral11tto d al fa l Lo che 1'osservazi~:n~c .è corredata eia Lulti i cluli clinici a11a11111e l1c1 r1g u nrda11Li Ja i11alata ecl i famigliari, dei n101 leplici esa111i di Jabora lorio sopralutLo da quelli emaLoloO"ici e del r ica1111Jio c n1oglobinico dai r eperti ;1111lo1110-palol og ici e da un accuralo ~ lud i o i~to­ log iro ecl is tocl1i1nic0 . Il 1Jro f. D. BoL::;1 riferisce S lll ni ecca1tisn1u r1·a: iun e dcl la pirel o-zulf o l erapia. VILLA1 \ .


(.\'\\O \\:X\ ' IIT ,

~u~r.

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SEZ IONE PRA.TICA

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APPUNTI PER IL MEDICO ·PRATICO. CASlSTICA E TERAPIA. .La meningite linfocitaria benigna. La forma meningea dell' encefalite epidemica. ~I. Roch (Revue Méd. de la ,Suisse F?orriande, 25 genn.a io 1931), dopo aver ricordato le numerose comuni1càzioni che hanno fatto seguito alla sua memoria del marzo 1930 stilla meningite linfocitaria benigna, riferisce su a ltre 6 osserv.a zioni personali. La . magg·ior parte dei fatti clinici hanno in questi casi dei caratteri che ·devo110 permettere ad un c linico attento la diagnosi. :È quasi sempre rimarchevole l 'asse11za di stato saporoso, mentre vi è spesso uno stato ' saburrale pronunciato. La puntura lombare provoca un mig1ioramento molto netto fino a l punto che i malati recla mano una nuova puntura quando ne risentono il bisogno. Lo stato generale, l 'aspetto dei malati contrastano con la citologia del liquido c efalo-rachidiano, ch e è molto impressionante. La linfocitosi rachidiana non si a ccompagna ad una albuminosi molto accentuata; il tasso dei cloruri del liquido cefalo-ra cl1idiano non è diminuito come ne lla meningite tubercolare; no11 sembra che si po sano tirare conclusioni utili dal tasso del g luco io. Il problema d ell a patogenesi delle n1 eningiti benigne con lin.foc i tosi rachidia11a è ancora da risolv,e r e. Vi sono senza ,d,u bbio dei casi da riferir e ad un.a infezione g'en erale o locale o ad una autointossicazione. i\Ia qure ste diver e ipotesi non po.ssono spiegare la maggior par ie d ei casi ·di n1e.ning ite .linfocitaria b enigna. L ' ipotesi invocante 1'azione di un virus tubercolare filtrante, per· quanto su.g,gestiva, non ha potuto finora essere confern1.at a. Un 'altTa ipotesi patogen etica cl1e m erita rli·scussion e è quella della spiroch etosi itteroemorrag·ica in forma frusta puramente menin.gitica, eventualità p er ò ecceziona]mente rara. Si possono anch e invocare in qual che caso i -virt1s filtranti d ell 'b erpes e d ella zona. Restano però sempre un nt1.mero notevole di casi in esplicabili. L ' A. è incline a considerare ques ti casi com e form e me11ingee d ell'ence falite letarg ica basandosi sia sul polimorfismo di questa a ffezione sia sulle num-erose eccezi oni alla regola eh~ l'ence falite letargica pro,roca gener.a lmente ·:scarse reazioni m eningee, sia infine sui fatti clinici ch e dimostrano n ella m eningite linfoci.tari,a benigna d,ei sintomi che orientan o verso ìa diao-nosi d i en cefalite l et aruica. e. T OSCANO. Meningite acuta asettica. Non si tratta, dice .T. Gibbens (Lancet, -! lug li o 1931), ·di una nuova m a]a ttia. m a è una malattia che ha avuto ·diversi ·n omi: meningite purulenta benig na asettica (Schiff), ·m ening ite

i.ero a acuta idiopatie.a b enig·n:a (Andersen e vVulf1), meningite sierosa epide111i.ca (Ecks tein), me ningite acuta asettica (Gunther) ecc. Son1iglia molto alla meningite sierosa che g li otoiatri h anno occasione di veder e spesso. .Però ha inizio prusco, quadro clinico g rave, dural:a breve, r.a pi·da g·uarig ione, senza che si 1Jossan o trovar e germi ch e spieghino la ma1a.tlia. Nel liquor o e' è in tutta la m .a lattia predominanza dei 1infociti oppure prevalgono ì polinucleati all 'inizio e ol o in un p eriodo più avanzato prevalgono i linfociti. C'è au1nento clella pressio11e del liquor, la cui cultura rimasterile. Inoltre mane.ano infezioni locali (otite, sinusite) come si ha nella meningite siero. a. I .e furono descritti casi sporadic i e anche piccole e p idemie. La malattia co1ni11cia con male ·ser e per qualch e g iorno , poi bruscarr1ente c'è un aggrava m ento con ce fal ea , vomito , rigidità nucale , dolori .agli .arti, insonnia. Cì sono altri segni di mening·ite. (Kernig, Brudzw ski), ipersensibilità, ·esagerazione d ei rifl essi , d ermografilsmo. La coscienza si con serva. Spesso compaiono nistagmo e fotofobia. Qualche volta ci furono edema della papilla, o emorrag·ie r-etinicJ1e, o pupill1e ;disuguali e torpide a ll a luce. La febbre è all 'inizio alta ecl l'la andam.ento continuo e dura da 3 a 13 g ior11i. Il liquor è limpido o torbido o an.ch,e netta m ente purulento. In tre casi di Eckstein c'er a reticolo a. tela di r agno . e,è aumento delle protei ne (Pa·ndy positiva), nor.r11.ale con tenuto in zucch ero ; l 'inoculazione di l iquor n ella cavia non ·dà r isultato . Iniettato il li·quor in scimm ie ha 'dato febbrie e atais sia in tre casi . La prognosi è buon a; non lasc ia r eli quati , n en1 m eno a distanza di 3-5 anni. Per quanto riguarda i rapporti con ]e a ltre n1alatti e n ervose alcuni ritengono che ci siano rapporti colla poliomi elite , colla rn eningite tt1 bcrcolare, colla m ening"ite sifilitica, coli ' e11ce fal ite letargica, colla parotite e con un.a forma ,a,ttenuata di m ening ite m ening·ococcica . 1\1a l 'A. non approva quest e opinioni. • R. LusE~A.

ne

Un caso di net1rossite posivaricellosa a sintomato· logia cerebellare pura. Se n ~ occupano J. A. Cl1eva11y e f\ . Cl1aignot.

(Brilletins et Mémoires de la Société J)if édicale cles Hopitaux de Paris, 19 g·enn.a io 1931). Le complicazioni n ervose della varicella si osservano oggi con molta maggior frequen iu ch e in passato e f,r a i casi d escritti si tro · vano m eningiti, neuriti, mieliti flaccide, spastiche en cefaliti , en,cefalomieliti. Nella maggior parte d ei casi esist e an~he . u~a !lota di lesione cer ebellare . e osservaz1on1 d1 s1 n torna 1


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tologi.a cereb ella re pura, o di si11 ton1atologia i11 cui pr.edon1i11a l 'elemento cer eb ellare, sono state pubblica te· da Galli, Gla11g111am, rB ertoye e Gareni , Cornil e J(esse] , Van Bogaert e altri. In que to articolo l'A . ripor.ta anch'egli u11 caso di for1na cerebellare pura postva-ricellosa, o serva la in un.a rag.azza di 16 anni, nella quale la con1 p l i·cazione nervosa caratteristica durò c irca 15 giorni p er scomparire complct.amen1 e .a ll:a fi11 e della terza :setti·man.a di mal.atti.a . Rifcr.e11do,si a questo caso, l 'A. discute quindi breven1enLe la qu·estione ·d ella specificità d el ,-irus varicelloso n·elle complicanze · nervose della va.r icell.a e della unicità o i)luralità del virus varicelloso ~te~so. r.. NERVI.

[ Ai~No XXXVIII,

IL POLICLINICO

L'atropina ad alte dosi nelle sequele dell'encefalite epidemica. fl. Lewe11s te ir1 (D eut. 1ned. 1'Voche1is., 12 giugno 1931) ha trattato con s uccesso diversi m alati co n l'atropina ad alte dosi (10-20 mg. al giorno) e co11sid.era tale m etodo di c ura co111e il più e ffi ca ce di quelli s intomatici finora conosciuti . Evidentemente, tale c t1r.a non è senza inconvenienti e non sarebb e consig·liabile l ' introdurla senz'altro nella pratica. Tutti i pazienti rSi son o lamentati , fin dall 'inizio, di secchezz.a a lla g ola e di diffi coltà di inghiottire. Già co11 5 111g. si hanno disturbi dell 'acco·m orlazio11e, con forte midriasi, contro i quali so110 consigliabili degli occhiali colora ti corr etti. Nel 50 %, si 11an110 i1rregolarità del po lis o; abbasta11za freque11ti i disturbi vesc icali ed intes.tinal i (diarree o costipazione ostinate). Fra i di1Sturbi cronici , sono da menzionarsi: la furunculosi, dovuta a disturbi d el ricambio , il contegno generale (stancl1ezza, apatia, di.sturbi psichic i , come allucinazioni del tatto o di altri sen's i, stati deliranti). I su ccessi ottenuti però sono notevoli in quanto ch e 21 . s u 25 pazienti sono ritornati più o meno capaci di g·ua·da a n arsi la vita. Il successo è legato anche alla continuazione della c uir a, con una dose g iornaliera di 410 m g . Il modo migliore p er la somministrazione è quell e in pillole ch e s i d osano più facilmente. La cura aildrebbe fatta in a.datti istituti con p er sonale appositamente istruito; il paz.i en te vi d ovrebbe rimaner e p er un paio di m esi. fil. Gli ineonvenlenti dei prepllrati barbiturici. nel trattamento della ~pilessia. La generalizzazion e dei n1etodi di trattarnenlo co.;;_ i deri,r.ati d ella fenir11a lonilurea e la fac ilità co11 c ui q11esti po ono essere proc urati l1anno ])rovo cat o lln 'abbond ante letteratura -ull ' i11tossicaz ione b arbiturica . ono s tati d escritti fi11ora qt1clli ·d ei primi g iorni di somminif'I r~1z i one : seg·11i di intossica.zione leggera , so~11olen za, più s11e_.so legge ra eccitazione , camn11-

NuM. 39]

110 da ebbro, talora r1ausee: si IJUÒ arrivai e ad 1;111 _vero s tato di ebb rezza ga1,de11alica, al.la co11fus1one mentale, al com a. So110 state descrilte a~tresì ·d elle eruzioni cl1e compaiono al 9°-10° g·1orno. G. Mailard e P. Thomazi (La p,.esse niélli· cale, 10 g iugno 1931) ricl1iama no l 'attenzione opra un altro s intomo 1ne110 frequ ente e opra·~tutto meno osservato perchè più tardivo. S1 tratta di ·dolori a tipo r c uma,t ico (artron1usco.lar e) ch e s i 11anno in :inalati c urati da te1npo con i detti i)reparati, s i>eSiso quando si aun1entano le dosi, ma talora anche con dosi piccole fino a 20 cg. I •malati accusano de-i dolori vaghi, sordi, .continui, su cui si in11esta110 og·ni ta.nto dei parossismi rr1ol.t o acuti. I comuni analg·esici sono ineffica.ci e· danno tutL 'al più un migl.i oramento tra11si torio; bisogna risolversi a diminuire la dose, con pruden~ (p. es ., .da 70 a 60 cg.) percl1è si deve aver di mira l 'interesse capi:t ale, cioè la · soppressione ·delle crisi. Gli AA. hanno anche osservato un certo anLag·onismo fra i dolori accennati e le eruz ioni. I primi s i osserv~no specialmente in malati oltre i 30 anni, le altre sono invece rare dopo tale età; per i dolori sono, generalm ente, necessarie d eJle do.s i el evate, m entre accade il contrario per le e.ru zioni. La prognosi, inoltre, è d el tutto diver sa. L 'eruzione è un fenomeno tran ~ itorio che sco rnpare in pochi g iorni .do·p o diminuita la .dose e che non si ripresenta ch e eccezionaln1 ent e; invece, la r ec idiva .aei dolori è la r egol.a quan.d o , d opo una diminuzio-n e delle dosi , si ten.ta di ritornare a 1quelle antecedenti; ta·l volta i è addirittura ·costretti a 1sopprimere il n1 eclican1c11 to. fil. 1

Il trattamento della sclerosi disseminata col fegoato. Era g·ià stato oss€rvato l 'e ffetto favorevole d ella ·d iet.a a base di fegato nella dege11eraz ion e d el n1idollo spinale asso.ciata all 'an e111ia pernj c ios.a. Ora, ir1 questa for111a morbosa , 11011 v i è n essuna r elazione fra la g·raYità delle condizioni ·d el sangue e quella dcll 'affezio11c 11ervosa. I sintomi nervo·s i non appaiono dovuti ,all 'anemi.a, ma esserè la risultante della stessa o di u11a concomitante ·d eficien za in ormoni o vitamine. Mell.anby anzi (Journ. An1. tlJed . assoc., 1931 , pag . 325) ritien e ch e 1'a11en1ia vien e favor evol mente influenzata da un fattore idrosolu bile, nlentre le lesioni n ervose sperimentali g·u .a ri cono mediante un fattor~ liposolubile. Partendo ·da q11e sti conce.t ti , A. Goodall e J. K. Slater (Britisli m e.d. Jourri., 9 magg io 19 ~ 1) l1ann o iniziato il trattamento di a1 ct1ni cns i d i scler osi •di. seminata son1 n1 in i 'Lrando cle I fe~ato t ota le, leggerm er1t e cotto , in qua11tità di c irca mezza libbr.a a l g ior110 (c ir<"·a 22.) g rammi). Le osseryazioni degli antori s i estcn · dono p er un l>E' ri odo di soli set te n1 esi, n ei quali però essi l1a nno potuto r il evare cl ei n1i-


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SEZIONE PRATICA

glioramenti tali da giustificare l e 111ig·liori speranze. Riportano 5 osservazioni; due di essi, .d.a pprima totalmente in.abili sono tornati al lavoro (l ' uno com-e meccanico, l 'a ltro con1e contadino); un u omo incapace di r eggersi in piedi potè caminare speditamente; una donna, che non poteva camminare senza aiuto, cammina ora b ene; un 'altr.a può or.a g ioe.are a palla. Risultati p ure promctte11ti si 11a11110 a11ch e j )e r a ltr i casi , n e.i quali però il J)eriodo di osRervazionie è ancora troppo breve. Tenuto conto .d ella prognosi infausta · c he si fa nella ·s clerosi disseminata, i risultati otte1l'uti son o C·e rtamente confortanti. Le osservazio.n i d e.g·li AA. ten.derebbero an ch e a din10strare che la scler osi .d issen1 inata appartiene forse a d una malattia d a car enza. fil.

MEDICINA SCIENTIFICA

1 !51

l1a1111~ esa.n1ina lo, a questo soopo, oltre 200 ?al<?Ol1 d ~lla vescica e 5 dei reni e riporLa110 i r1sultat1 cosl otte11utì in una luncra ser ie di 0 tabelle e di g rafich e. Risulta d a. queste ch e i ca lcoli della vescica o~o com1)0sli per la massir11a parte cli acido ur1~0 e. ossalato di calcio: Yengono poi , in ord1n€, il fo sfato di calcio, il fosfato am111011ico magnes iaco, le proteine e altre sostanze . Quest e diver se sostanze eran-0 v.aria111e11t& r11escolatc tra loro, e i calcoli cc puri n formati di. t1na sola sostanza , rappresent~vano, solta11to L] 6-8 per cento. . Con id~1~ando p ertanto il con1ponente princ1pa !e dei qalcol i, vann o cla . si fi ca ti in ordi11edi frequenz.a i calcoli d i n1.ati , quelli di ossalati e quelli di fosfati . · I ci11que calcoli renali e5aminati erano tut-· ti di o salati. 111 g·en er e, n on i può, dal loro aspetto estern o, dedurre la co tituzione chimica dei ca lcoli. c.HR.\. , ,

La patogenesi del calcoli urinari~ J . Schneider e A. Codoun s (Paris médical, 30 maggio 1931) ]1anno trovato ch e n el1'86;20 % dei .casi si associano il colibacillo con l 'ossalato di calcio e nel 75 % d1ell 'acido urico co11 l 'enter ococco. Nel 18 % dei casi non v i erano cristalli n ell 'urina , nel 2 % circa non esistevano germi. Il colibacillo, quindi, tende a coincider e co11 l 'ossalato di calcio e con un pH n eut,r o o nelta·mente a lcalino, m e11tre l 'entero·cocco, m eno freque.n te .a riscontrarsi pure essendo p iù comune di quanto i cr ede , sern•b ra coin cidere con un a·mhiente n1olto più aci,d o e con ]n predominanza d e i .cristalli di tirato acido di sodio o di .acido urico libiero. Lo st afilococco, c1uando non sia u11 serr1plice saprofi ta , sar ebl)c mol.to più raro; alcuni mal:ati n e elin1in.a110 però grandi quantità , puro od a s ociato al colibacillo ed all 'e11terococco, specia l111ent e quando si tratta di urine nettamente alcaline i.11 cui pr edominano i detriti d i fo sfato ed i cristal1i di fosfato ammonio-n1agnesiaco. Trattasi di statisticl1e ancora in complete (i casi d egli AA. sono 52) ch e però starebbero ad indicar e CO'.m •e la litiasi urinaria sia sem pir e di orig ine mi.crobica; il germe da solo, però, non è ca·pace di provocare la formazione d ei cristél Ili, per i quali occorrerebbe una fase intermediaria formata, probabilmente , dal fermento fornito dai leucociti. Queste osservazioni possono avere importanza anche pratica nel senso soprattutto di consigliare dei 1r egimi e delle medicazioni diverse a seconda che si tratti dell ' uno o dell 'altro ·g erme e, quindi , d ell'una o d ell 'altra condizione. fil. 1

1

La composizione dei ealeoli urinarii. Ncw comb e Ra 11ganatl1an 11a11Ilo s tu.dia.to (Th e l ridia.n Journ. of. l\led . R esearch, n. 4. 1030) la com 11osizione dei cal coli renali: essi

!':'

RUBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO · La proteiione e l'assistenza della maternità e dell'infanzia. E.. ra i provvedime nti en1anati dal G0Yer110\azio11ale a tutela della sa11ità fisica e n1oraleclcl })Opolo italian o, tiene il })rin10 posto la leg·ge 10 çlicen1bre 1925 , n. 2277 ulla })rolezione e l 'ass i s·~enz.a d·e ll.a n1aternità ed i11 fai1zia, n1odificnta .cori R. decreto-leg·o·c 21 ollol)re 192G, i1. 190±, e la cui applicaz ione è diciplinata dal Reo·o la1ne·n to 15 aprile 1926, n. 71 ~ . 'i lratla cli un compl e so di di . po:'izio ni di ca ratte re g·i uridico, an1n1inistraLivo e sa11it urio, de lle Ll uali ci Jimiteren10 ad intlicarequ cll e di co11tenuto pi ù strettan1e11to ig·ienico e cl1e i)rincipal1n·e n Le i1os on o interessar e g li uffi ciali ... ani tari. La leg·ge 11a is Litujto u11 Ente n1oralc co11 sede i11 lloma r J1ia111 a t o Opera .\ 1a.zionale per

la proteziorie della 1\1aterriità e dell 'I 11fa.lìzia. Con11)ito dell 'Opera azionale è il provYedere .a ll a i)ro tezione e all ' as istenza delle ge tant i ed.ell e i11 a dri biso:g·nose o a bb,andonate, dei ban1 bini ]att.anti o divezzi fino al qui11to anno, a1)JJarte11enti a famig·lie ch ·e no11 })Os~ono pre~tar lor o tutte le cure per u11 razio11alc alle,·an1e11lo, clei fan ciulli di qual ia·si età, a1Jparten e11l i a . fan1i o·}ie bi ognose e cl ei 111 in oren11 i fisi can1e11te o psicl1icam ente a n ormali ,. .oppure m aterialn1ent e o moralmente abban(lonati , tra-v iati o d elinquenti, fino all 'e-t;\ di an·n j ·diciotto con11piuti. L'01)era favorisce ancl1e la d iffusion e d elle norme d 'igic11c l1rcnatale e i11fantile, n elle fa1nigl ie e 11€gli islituti, a n1ezzo d i a111bu]atori di scuole di puer icoltura e di corsi popolari d'igiene rnaternn e infantil e: org·anizza, d'intesa cogli en li e le <1UI ori Là sa11 itarie e ·scolastich e, la profilas~i antil ul)orcola re cl e.lJ ' infnnz ia, e la 1otta cunlt J le n1 alillli c infant ili ; o rve 0 ·lia e contro.lit l'a1·1.!i


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IL

POLI CL l~I GO

cazio11e d elle l eggi in vig·ore per la proteziuhe della i11a ler11iLà ed in fanzia . Nelle provincie l'Opera è rappresentata da una FederaziQne costituita fra tulte le isti'i.uzioni p t1bt1i · J1e (' 1;rivat o av(- nti ;1er fin e 1..i proLezion ~ ·d ella i11a ternità e d ell 'infanzia; del Corisig lio ·direttivo del1a F ederazione e d·e lla sua Giunta esecutiva fa parte di diritto il m edico provincia le. Nei Comuni l 'a ~tuazione d ei co1n1Jij t;-i 1d e ll 'Opera l\.azio11.a1}e è a ffida ta .ad u n o o p iù Com itciti di patronato , di "' UÌ è n1err1bro l 'ufficiaJ.e · a11itario od un m eJi.;1) co11. d o tto d a esso design.ato, qua ndo si tratti di più Comitati. È obbligo d elle isti tuzioni di ben eficienza, ospedali , asili di maternità, ecc. di ri.cover a r e le donne e i fa nciulli inviati dall 'Opera , e di accog·liere le gesl:a11t1 che ab~ biano compiuito l 'ottavo mese di gravidanza o le partorienti e le puerpere lino a quattro settimane ··d opo il parto . I privati <; gli enti c;he vengano a conoscenza che un bambjn0 o fanciullo si trovi in stato d1 abbandono Irialeria · le o m orale, d ebbono segnalarlo ? 1 locale Comitato di pa tronato, ch e provv0tle rà alla sua ass.istenza. È vietato !.'impiego di fanciulli minori di quindi ci .anni nell.a preparazione di sp ettacoli cin em atog·r a fici od in 1 . ubbli~;he r appresentazioni nelle sal ~ di varietà, ci11rma · tografi , circhi e questri, ed in altri luoghi aperti al pubblico, esclusi i teatri per rappresentazioni di opere lirich e o drammaticl1e e le cinem at ogr a fi e aventi s·copi educativi. Il di· vieto è esteso a i minori di anni s·edici per e ser cizi di a crobatismo, g iuochi di forza od altri esercizi pericolosi . Nelle scu ole, nei convitti ed in tut ti gli istituti di educaz ion e e di ricovero è vietata la somminisrazion e e l ' uso di bevande alcoolich-e compreso il vino , ai fan ciulli e adolescenti tr.anne qt1.ando siano .au torizzati d.a prescrizio110 m ed ica. È vietato, n ei p ubblici -esercizi, di sommin istrare ai fan ciulli e adolescenti qualsiasi b evan.da a lcoolica . Nelle vendite al mi11uto di bevande al.coolicl1e n on possono essere impiegati fan ciulli e a dolescer1ti minori di 1nni dici otto, escluse l e per sone di famiglia Llell 'esercente. È vieta to di ven d ere o sommin istrar e tab acco in qualsj.asi forrn a a fanciull i e a d olescenti: a i m inori di q uindici anni è \ 1ietato fu1m are i11 luogo pubbli·co. Le n orme fo11dam entali , contenute nella l cg·ge, sono mi.n t1tamente illustrate ed a mpian-ien te inlegrate dagli arti coli d el regolamento; fra i j) Ì t 1 i1nportanti ricordiamo quelli ch e r ig·uardano i ser vizi di prop aganda, per i qua li I)OSsono istituirsi corsi di. pu eri coltura prena tale e po tnata le per i laurea ti in m edicina e 11er le levatrici; scu ol e per assis ten t i sanitar ie visitatrici di igiene materna e infantile e per assisten t i san ita rie scolastich e e bambinaie; corsi popolari e p ubblich e conferen ze d'ig ien e dell ' in fanz ia })Cf le donne in gen er e, per le i11egnan.t i e per le a lun ne d el1e scuole elem e11tari ll})eriori, con1plemen tari e magistrali ; reatted re L

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111, Ku~r. :39 ]

a111bulanti di . pueric ultura ne i paesi rurali, ecc. E: prescritto anche ch e g·li ufficiali sanitari dei capoluoghi di circondario e di n1andamento, c l1e .abbiano conseguito il diplon1a di perfezio· n amento in puericultura, debbano tenere cor~ i popolari d 'ig·iene e a ssiste nza all 'infanzia per i quali l 'Opera Nazionale fornisce il mate~ ria le dimos trativo occorrente. Utile propaganda è svolta pure dal Bollettino periodico pub· blicato ·dall 'Oper.a , e coll 'eventuale organizzazione di m iu sei perman·enti od esposizioni temporanee di igiene ed assistenza infantile, con cin·e ma.tografi e quadri murali, cartoline, opuscoli e simili. Ogni Comitato di patronato esplica la propria attività in una determinata zona di assistenza; il t erritorio dei Co1nuni con popolazione. non, superiore a 5000 abitanti si considera ·di regola come una sola zona, i Comuni maggiori ·possono esser ripartiti i11 due o più zon e, in ognuna delle quali è costituito u.u Comitato di pa tronato. All e adunanze dei preidenti dei vari C omit~ ti ·di uno stesso Comun1e interviene l 'ufficiale sanitario . Ogni Comit.a.to di p atron.a to tiene, per la propria zona, i seg·uenti r egistri : 1) delle g·1estanti e madri bisognose di assistenza; 2) delle nutrici · mercenarie o altre persone eh.e allevino o custodiscano minori di 1± anni; 3) degli is tituti di assistenza per la maternità ed infan zi.a e dei r elativi posti dispon ibili; 4) dei minori bisognosi di assistenza non ricoverati o collocati in custodia e di quelli , inferiori a 14 anni, affid.a ti a istituti, pri- . vati , ecc. P er la compilazione di ta]i r e·g istri ciascuna Autorità è tenuta a fornire le notizie di sua competenza e parimente i direttori di istituti di n1aternità ed ambulatori ostetrici, le levatrici e i rnedici condotti debbono segnalare al Comitato le gestanti e le mad·r i bisognose; g·li. insegmanti ·delJe scuole prin1arie ed i med ici scolastici devono indicar e gli alun11i che hanno bisog n o di sp eciali form e di assistenZll. I Comitati possono valer si di visitatrici volontarie o r etribuite, ch e coadiuvino l'opera dei medici. Sono amr11es e a ll 'ass is tenza : le gestanti e m:a.clri nubili o vedov,e, abb.andona.te o prive di sufficienti risorse; le g·e·slanti o madri con iug·ate , abbandonate d.al m a rito o il c ui mar ito si~ ricover a to o detenuto o comunque in condizione di non poter mantenere la famig·lia; i lattanti o divezzi sino al quinto anno , figli di genitori che no[} possa n o curarne il razion ale alJ evam ento; i fanciulli appartenenti a famiglie bisogn ose, o esposti al] 'abbandono . Per l 'assis ten za m aterna i Comitati istituiscono , in ogni Con1une ove sian o m edici specializzati in os tetr icia, un ambula torio per le g estanti , a cui q ueste d evono esser e inviate da i medici cond otti e d alle levatr ici tutte le volte che se n e presenti il bisogn o. L'arnbu] atorio provvede, secondo i casi, a l! 'assisten za domi·


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1±53

SEZIONE PRA. Tl CA •

ciliare o all 'invio in uno deg·li · a sili materni che, sempre a cura dell ' Opera Nazionale, sono impiantati n ei Comuni più importanti e almeno in ogni capoluogo di circondario. Analogamente ciascun Comitato, quando già non esista, deve istituire nella propria zona di assistenza un consultorio per lattanti e divezzi fino al terzo anno ·di età, affidandolo ad un medico pediatra, od, in mancanza, all'ufficiale sanitario. Gli an1bulatori 1svolgono opera gratuita ·di assistenza, di c-u r.a e di propaganda igienica e sono collegati coi centri di assistenza materna ed eventualmente completati da presepi, laboratori-nidi, alberghi e r efettori materni, ecc. Asili-;nidi per lattanti possono istituirsi anch e n egli stabilimenti industriali dove lavorino almeno 50 donne . L'Opera Naziona le, quando n e ravvisi La necessità, deve altresì impiantare od inteo-rare istituzioni dirette più propriamente all~ lotta antituber colare nell 'inf.anzia (pDeventori, colonie, ospizi mar ini, colonie elio.te rapi.ch e , scu ole all'aperto, ecc.). Lo stesso dicasi per i servizi di vigilanza e a ssistenza m edico-scolastica e per l'assistenza a i minor.ati fisici e psichici, ai traviati, ai ·delinquenti , Senza ·diffonde rsi ulteriormente ad .enumerare le moltepli ci forme n elle quali si esplica l 'attività dell 'Opera Nazionale p er la Maternità ecl !in fanzia , quanto abbiam o breven1 er1te accenna to b asta a far comprender e cl1 e essa ~o s litui sce un organisn10 veram ente poder oso, 11 quale va sempre più es tenden·do la b en efica rete delle sue istituzioni a ssist en ziali·, ch e dal ìe g randi città si pingono fin o n elle più piccole b or.ga te rurali, as·sicuran°do , con sinergia di intenti e di m etodi, la più effi cace tutela fisica e morale dell '·elem einto biologicam ente più importante ·d el nostro popolo: le m adri ed i })ambini. A. FRANCH E TTI.

lori annunciano un r...ambiam ento di te mpo ~ e questo si produce, di fa tto, entro due o tre giorni sotto I 'influen za della macchia che passa al meridiano. Con qu·esto passaggio coincidono le morti improvvise, i suicidi, i delitti assurdi ed indi·cano ad un t~m.po il parossismo della soffer enza um.an.a ed il grave squilibrio del sisten1a nervoso, che può and.ar e fino alla n1orte od all'atto ·dem enziale. Poi la reazione umana si calma, poich è la.. macchia ·è passata, ma si hanno allora gli incendii , le ~plosioni di grisou, gli uragani, i ci·cloni. L'aurora b or eale si ·manifesta g en eralmente un paio di g iorni dopo il passag gio. della macchia, come pure l ' eruzione vulcanica od il terrem oto ch e a ppaiono 1come gli ultimi segni dell 'azione formida bile dell e ra diazioni solari anormali sulla scorza terrestree sui su oi abitan·tì . Co1n e ese mpio, ;F aure (f'; azett e d es h opitaux , 19 ag osto 1931) cita u11a serie di fen o:rpenr subentranti tolti dalla cronaca ·dei giornali everificatisi d.a l 17 al 27 febbraio 1926 ed e le11~ ica le m acchie solari osservate dal 18 al 27 , con una supierficie totale di 1334 milionesimi della superficie solar e (la superficie della te·rra•. corrisponde ad 84 milion esimi). Ta le succedersi di m aicchie a br·evi intervalli sarebbe particolar n1ente ·dannoso, -d etermin.ando effetti m ol to più forti ch e n on le stesse m acchie separale da intervalli di settimane. È facile l' obbiezione ch e, per essere proba ti ve, le osser vazioni .dei fen om eni sull ' uo1no dovrebbero estender si con temporaneam en t e su tutta la superfi,cie t errestre e n on limitarsi alla cronaca dei giornali letti dall 'autoreo dei pochi fatti (morti subitanee) venuti a· sua conoscenz.a. L'influ enza delle macchie sol.a ri dovrebbe estendersi su tutta la superficie·d el nostro povero pian eta ·e la d o.cumentazione dovrebbe esse•r e estesissima p er provar e se vi è o non coincidenza . Quali immensem.acchie sola ri vi d evono esser e state dura n tel 'immane carnefi cina della g uerra m ondiale!' Le hanno osservate gli astron omi? Ad · o ani modo lasciam o il ben eficio d 'inventario all 'A. , il quale da lle su e osservazion i 1conclude ch e l ' uomo si comporta come unre.attivo sensibilissimo all ' influen za delle radiazioni solari. Esso è il prin1 0 ch e risente}'avvicinarsi dell.a m acchia e ma nifesta la sua reazione con sintomi inversi, talora violenti, ma tr.ansitorii. In seguito, la superficie terrestre partecipa, in. ~odo più dur~tur?, a~l a per turbazion-e ch e f1n1sce in pochi g 1orn1 n ella profon.d ità della scorza terrestre. D '.altra parte , con~inua l 'A., .1,a m acc?ia sola re non è se non il segn o p11:1 appansc~n.te­ dell '-effervescenza sola re ed è a1 m om enti i n cui tale effervescen za è di ~n '~tti v.ità. ecce:_ ziona le che si dovrebbero a ttr1b u1re i s1n ton1n m orbosi ~ gli accidenti tell11rici os er,'at}iz. 1

VARIA. Influenza delle macchie solari sugli a vvenimenti nmani 1 Da qu.alch-e tempo, M. Faure va studiar1do i rapporti fra il passaggio delle macchie solari al m eridiano (che egli fa controllare da un osservatorio astronomico) e-d alcuni avvenimenti um.a ni, quali i delitti, i suicidi, gli a:ccidenti diversi che colpiscono noi poveri mortali. Egli avrebbe osservato che tutti qt1esti fatti, comie pu.re il riacutizz,a rsi d·ei sintomi nelle malattie croniche e le morti improvvise, accompagnano il ,p assaggio d elle macchie solari . Allor.chè queste si avvicinano al m eridiano, il primo a r eagire è l 'uomo e si ha allora il risveglio dei sintomi sopiti delle malattie croni ch e. Esempio frequ ente è la crisi di dolori che si manifestano senza una causa appare11te. Il m.a lato dice spesso ch e i suoi do1


IL P OLI CLI NI CO

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NELLA VIT A P ROFE SSIONAL E. Medicina cnrativa e medicina fiscale.

. Il ~edico per ben curare deve a,-ere pi1e n;a f1duc1a. nel malato, non d eve per nessun conI i'applicazion·e di provvidenze a icurative to dubitare della sua sin cerità. Se n·ella sua ,·,arie ha .a tti v.a ta un.a delicata fun zione mem ei:-te s' insinua il s~spetto eh.e il suo JJaziendi1ca, quella fiscale. te s1n:iula o ·esa9,era, il s uo apprezzamento diaFunz ione questa m eno P'i etosa , ap·p.arenteg nostico è ·d evialo, la sua 1cura diventa tra111 e.n Le n1eno umana, ma dal pu11to di vista scurata. soc iale molto importante. D'altra parte se lo stesso n11eid ic.o. funzioc:om pita cl1e richiede una p.r ep·a i:azione di n.ando da fiscale accetta per v1eritiero tutto ~ Ludi e ·di esperienz.a assidu.a e · faticosa p1er lo quanto gli viene d enunziato si presta ii1co111eno quanto quella cl1e richiede la comune sciamente alla frode. l)ro fes ione. . ~l fiscaliSimo, in n1edicina è difficile, più difBa . . La avere esercitato pocl1e volte la m edifi cile d ell 'ordinaria m1edicina c urati,-a . E per cina fiscale per rendeTsi conto d elLe difficoltà q?anto accorto e severo possa esser e un mec h e 'incontrano e ·delle r esponsàbilità che indico, n,e lla sua cosci enza vi d eve essere un -combono. Il medico ch e ha il com .p ito di accertare ~a_r~in~ per i dubbi, le in1certezze, le probab1l1ta d1 errare, ed attraverso questo nlara ine lo tata di m .alattia e in conseg·u enza d ecider e può passar e ogni specie di frode. 'O se il oggetto ha il ·diritto ai vantaggi assicuT~le Tisc~io è infinitamente superiorie qu.anrativi, se è impe dito al lavoro, se è idoneo d·o il m edico per la sua ftlDzio,n e di cura11te a deter111inate mansio·n i, s.ei e per quanto la non· 'l)UÒ tutto •m .etter e in conto della n1ala ua capacità lavo1-;a tiva è ridotta d·eve trascu. ' fede. J:ar~· o ,rar1an1ente apprezzare elem·enti ch e Il disastro fina nziario delle a ssicurazioni .concorrono a validamente .aiutare n el suo la·contro · le malattie in alcuni paiesi, in Inghil' ioro di diag.nosi il m ·edico curan.t e. terTa sopra .tutto, è stato appunto deter111inato Que sti, in genier e non ha motivo di dubitare della sinoerità d el soggetto: raccoglie se- dal fatto ch e a llo stesso medico sono state atr oi1amente le notizi e 1ch e il paziente fornisce tribu~te la funzi one· cu.rati,ra e quella fiscale, con 1 a.g grav.a nte d ella 11ber.a scelta del 1ì1edico. ~ u i .suoi precedenti familiari e individuali Con tale sist ema il numero d egli operai d.eascolta fidu ciosam entie l e soffer enze d.a lui ac~ n unzi.atisi n1alat i e d1ell1e g iornate di m alattia cusa te, i11terroga per chiarire e precisaTe. Il i11edico fisca~e da tu tto c iò deve prescin- hanno raggiunto c ifre iperbolich e. Il n1edi1co, si sa, ha tendenz:a all'indulg·endere, o deve ' ragliarlo con altra forma m entis. I dati .anamniestici 11.anno un valor·e r ela- za. Qu·es ta tende n za diventa 1più spi11ta quan·do gli ri s.pa~m ia u.no sfoTzo mentale ·ed un tivo, le ofEerenze subiettive d evono esser sot .atto ·d i 1en er.gi.a ed ancora più quando può prolopo. te a tar.a, l 'interrog.atorio d.e ve essere cur.argli un vantaggio economico. · prat1ca.to co.n m etodo speciale per evitare i Il medico curante- fiscale per rag·ioni di ug·ger1111.ent1 e saggi.are la sincerità ·d el sogprudenza o di ·correntezza e di quieto Yive·re, g·otto.. · h.a difficoltà .a con oede r e a l.cuni oo·iorni di . L 'e ame su biettivo richiede quindi uno sfor- non r iposo a coloro ch e . i denunziano malati. ~o n1en.taJ.e, un 'interpretazione psiicologica cl1e Per ragioni di ·prudenza: perchè ai1cl1e le il i11 edico curante in generie si rjsp.a rmi:a. malattie p iù grav i si iniziano con leg·geri lna~l i11 ~d i ?o fi cale può tener conto d-01lc dilesse.ri , e non è conveniente riscl1i'are cli esr h1.a.raz1oi1 1. de~ ,-isitand o, solo in quanto la sere smen.tit i d.ai fatti uccessiv1. .~ Lor1a ed l disturbi accusati raffi o-ur ano il Per r.agioni di rorrentezza e di c1t1 ieto ,-i,'e·d eco r o e l a ... intomatologia di una e~tità n1orro, percl1è l 'e sere b e11eYolo evita risenli111enbo a. Li da }Jar le dei col11i Li. ,~r a i11 e ffetti s~lo .dall 'esam·e ob ie LLiYo po. D 'altra p,arte l 'ac1certamenlo anitario, . peLra l rarre clen1ent1 sicuri per il suo CYiudizio. Da ciò la n ece sità che il med ico fi~caie si.a c1e quando i l nu1111ero di quelli cl1e -i de11unzi:ano m .al.ati è rilev.ante, non sempre è lJr.atit111 ·e1110.iolog o n1olto esperto, abbia u11·a forte ca.t? tempestivamente, ed il rne·dico per gi nl) ~"~ })l\r,az 1 on.e cd una condotta protession ale f' ,t1f1care s.è Sl1eSSO 11a bisocrno di 'bcri llSti fi care p1t1 ar·.:orta ·di que.Jla del comu11e in,edico cuo . 1 assicurato. ra 11Lc. Le 1cose si co mplicano quando vige il siJ,,a deficienza e l 'incertezza di .e.Jemen li d iastema d1ella libera celta, c ioè quai1do l 'as~i­ .g· ~1 os l ic i de~ e es ere compen ·ata da un n1agcurato 11a ].a fa coltà .cli ceglier i il medico g·1or,. a cco ~·~1111~nto, da un e an1e più a c1ct1rato. curante che è a llo tesso tempo fiscale . L 1clen l 1 f icaz1011e delle due f unzio11i in ui1 .~ un isten1a illogico o, 1)er dirla eu fen1i~olo i11ed ico ]) UÒ recare incon,ren ienti sia alla sticamente. ingenuo. 'alule clel i11alato , ia all 'eco110111 ia a . . icuraSi dà al ogge tto Ja fa coltà d i scegliersi il 1 iYa. 1

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[ANNO

XXXVIII, NuM . 3UJ

SEZIONE PRA.TICA

giudice, il quale ha tutto l 'interesse di essere beneYolo per procur.arsi il m.a ggior numero <li .g iudi1cabili e quindi di onorari. In Ing·J1ilterra, dove vig·e qu·esto sistema, gli .effetti sono stati quali erano prevedibili. Le so111n1e p ese per sussidi ·di malattia sono ingenti . . Si è dovuto ricorrere a li ' istituzione di un corpo di m edici i pettori. Lo stesso Segretario della lBritish Medi cai -~ssociatio11, dottor Cox, ch e si batte perch è l 'istituto d·e lla liber.a soelta ' reng.a c onservato confes a· eh.e una Cassa nel 1929 inviò agli ispettori m edi ci 165. 863 assicurati dichia rati i11abili al lavoro dai m edi.ci curanLi-fi cali, e cl1e di essi b en 79.32±, ossi.a quasi la n1età, non si 1Jrese11tarono a ll a , ,_isita di controllo e riJ)r esero il ]a,roro. l'na tale di astrosa esperienza d eve far m olto m editare circa la opportunità di istituire 11el nostro paes.e I 'assic urazione gen erale contro le malattie, e·d in via subordinata su] istema curati,ro e fi scale d a adottarsi. Sen1.b ra ch1ei in Italia voglia affidarsi tale com1p ito all e Mutu e. Ma anche queste possono dare effetti socialmente dannosi e finanziarian1e.nte di sastro i quando il sistema dell 'acoertamento fi scale n on sia tale da ridurre al minimo le frodi . 1

Parigloss.

CON CORSI. Posn vACANTI. 1\.scoL1 P1cr:~o. An1mi11islraz. Provin c. - l\Ie. <lico primario presso i 'Ospedale Psichiatr. Prov .; L. 10.000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 1000 serv . att., c. -v . (L . 360 p er i celilii, L. 1821 per i coniugali, ollre indenn. st1ppJ ettiva per ogni figlio oltre il terzo); riduz . 12 %; età lim. 35 a.; tassa l ... 50. Scad. J5 ott. B ERGAMO. Ospedale Nia ggi or e cc Prin cipessa di Piemon le n. - Primario tisiologo, aiuto e due assistenli j )er la Divisione Sanatoriale; titoli ed esa111i; s lip. risp ett. L . 10.000, L . 8.500 e L . 7.500 decurtati del 12 %; c. -v.; partecipaz. Chieder e an11unzi al Protocol lo. Scad. or e 12 del 10 ott . Età Jim. a. 40, 35 e 30. Tassa I .. 50. Dirigen te sa11itario d ell 'I stituto ProYinciale di a iste11za rrtaler11a ed ir1f::i.11 Lil e, gestito dalJ 'Osp e<l alc; L. 9000, eventu ale c. -v., riduz. 12 %; t i Loìi cieitlifici e pratici; ch iedere annunzio; ca cl. ore 12 d el 17 o lt. ; t assa L . 50. BoGLINNO (I stria). - Scad. 4 ott.; con ' ' ald ar sa; L. 9000 e 4 qt1adrienni d ee., oltre c. -v.; L. 4000 tra p.; r idu z. 12 ~f; e là lir11. 40 a. CASALVELINO (Sa lerno). - 1Scad. 30 sett .; due condotle; L . 7000 oltre indenn. caval e. CASTEr...01:Lc1 (Pesaro). - Scad. 20 ot t.; L. 10.000 e 4 quadrienrti òec .. oltre L. 3000 ca,·alc ., L. 400 uff. an., addizionali L. 2 e L. 3 oltre 500 e 1000 poYeri . DELLO ( Brescia) . Stipendi o annuo lordo lire 9000. Indennità caYallo L . 3000. Incl ennità quale l'fficiale uni lario L. 800. Caro YiYeri di legge. 1

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Il lullo da .r idurre de l 12 ~h. ..\. u111ento di un d~cimo ogni cinque anni e per sei volte. Età massima anni 35 salvo eccezioni di l egge. Domanda, con t assa L. òQ, e docun1enti, 11onch è certificato con i punti riportati negli E ami cli Stato per l 'abilitazione. Scadenza 5 110 \ ei11bre J 931. Assunzio:ic ~el ser vizio entro quincljci g ior11i dalla p artecipazion e sotto pena di decade11za. Per altri chiarimenti scrivere alJ a ,Segr eteria Co111un ale di Dello (Brescia). EN~A. .1 n iministraz~o n e provi11ciale. Per titoli ed esami . Direttore d ella Sezione Chimica del Laboratorio Provinciale d 'Igiene e di Profilassi. Presentazione d ell a domanda corr edata a .ai documenti di cui all 'àrt. 8 del R. D. 16 gennaio 1927, n . 155, non più t ardi dell e or e 18,30 del 20 novembre 1931. Stipendio i11iziale L . 14.400 con tre aumenti quadriennali di L. 600, L. 700 e L. 800. Indennità di servizio attivo L . 3700 e caroviveri com e p er gli altri clipendenti dalla Provincia. Ritenute come per legge e r iduzione del 12 '}~ giusta art . 3 R. D. 20 n ovembr e 1930, n . 1491 . Limiti d 'età di c11i all 'art . 9 del citato decreto 16 gennaio 1927. La formazion e della gra<luatoria e la nomina avranno luogo secondo le mod alità st abilile dallo stesso decreto. I l 11ominato dovrà assumere servizio infra giorni 15 dalla partecipazione di nomina. l)er chiarimenti rivolger si alla Segreteria gener ale della Provincia. F1nENZE. Comune l\Iedico addetto all 'Uffjcio d 'igiene; L. 8100 e 8 trienni dee., oltre L . -1500 disagio professionale, c. -Y., L . 3000 indenn. supplement.; rid. 12 %. l\1edico cap-0 d el Dispensario Celtico ì\II uni cip. ; L . 6500; rid. 12 %. Per i due posti scad . ore 17 del 15 ott. 'fitoli ed esam e. Chiedere ann l1n zi . FOGGIA . Amministraziorie provin ciale. Per titoli ed esami: Direttore della sezion e l\fedico-l\Iicr ografica del Labor a torio proYinciale d 'igiene e profilassi di Foggia, con l o s lipendio annu o di L . 16.000 su scettibile di quattro a umenti quadrien11ali 'del decimo oltre l a indennità di servizio attivo i11 L. 1600 e le ind ennità car oviveri se dovute, salvo le riduzioni di cui al R. D. legge 20 noven1bre 1930, n. 1491. Titolo di studio: Diploma di abilitazione allo esercizio della professione di l\Iedico Chirurgo. Scadenza per la presentazione dei documenti : ore 12 del 30 n0Yen1bre 1931. RiYolgersi alla Segre teria dell "Amn1i11jstrazione proYincjaJe. ~IoN ELI CE (Padova). Ospit ale Civile T'ilt. Em. III. - Scad. 10 olt.; prin1ario del Reparto di ~Ied i­ cin 'l, Sanatorio e Di ~pen sario anlilub .; L. 12.000 ridott e 12 %. N 1\SO (.1Iessina) . Srad. 12 110Y.; 2a co1tcl. ; lire e000 e 5 quaclrien11i dee.; J idu z. 12 ~o; e tà 11111. 35 a.; La. sa L. 50. PALER1\I O. Comu1ie. Scacl . 16 ·n oY.; 4 <'011clo t te; L. 11.600 aumentaJ)ili a L. 13.~00 , ollre ~ire 2800 indenn. serY. att. , I... 2000 . 1ncle1~n. g iro, eYenlual1n. c.-Y.; ricll1z. 12 ~o ; età J1n1 . 30 a.; t a~ a L. 50. R'..rAL.LO tGenot a.1. cad._ 10 o ll..: L. 1200 e JO bienni Yentesin1a, .ol.Lre L. 000 I?er l poY. SOJ)ra 1200 isc ritti. L. 300 JJJ r 1clel la ; l)ar1 1a le r1con osc1111. _erYizi nn ter. 1

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Al 5 dic., ore 12; per Leccio; L. 8500 e 8 trienni dee.; c. -v.; L. 2400 lrasp.; decurtaz. 12 %; età lim. 35 a.; tassa lire 50,10; doc. a 3 mesi dal 5 sett. l\EGGELLO

[ANNO XXXVIII, Nu:rvt. 39]

IL POLICLINICO

(l!,ireriz e1 . -

Rol\tcA. Ministero della Marj_na. Concorso per la nomina di 13 tenenti medici in serv. alt. perman.; c ltt lim. 30 a. al 15 ag.; scad. 90 giorni dalla pubblicaz. sulla « Gazz. Uff. »; se ammog lia li, pr0d urre le prove di possedere la rendita nr1n ua !li L. 4500. Chiedere copia della notificaz. rli concorso, istruzioni e programmi al Ministero (Direz. Gen. del Personale e dei Servizi militari, Divisione ,Stalo giuridico), o all a Direz . della R. Sc uola di Sanità militare maritti1na di Napoli, o tille Direzioni degli Ospedali Militari Marittimi di Napoli, La Spezia, l'aranto, Venezia, Pola, La ~laddal ena . ROJ\'fANo DI Lol\lBAllDIA ( Bergamo). - Al 15 ott. , 2a cond. ; L. 6000 e 5 quinquen11~ dee. , oltre addizionale L. 2 ogn! iscritto (circa 1000), che sarà eleva ta a L. 5 per gli ammessi alla sola cura m edica e ostetrica; c.-v.; decurtaz. 12 %; per trasp. L. 500; chied. annunzio. Tassa L . 50,~0. S. 1VlAnT1No , n1 VENEZZE (Rovigo). Scad. 10 oll. ; dt1e concl. per 1000 pov. ciasc . ; L. 8000 e L. 8500, oltre 5 qt1adrienni dee .; L. 1000-15003000 lrasp.; età lim. 40 a. SASSOCORVARO (Pesaro ). - 1\'.Ieclico interino prevalenlem ente chirurg·o per 1a condotta e direz. Osp edale Civile (nuovo fabbricato da in.a·u gurarsi il 28 ott .) . Richiedesi statis lica operatoria e pralica radiolog i.ca. L. 10.500 oltre L. 2000 direz. Osp ecl. , 1° c . -v. , rirluz. 12 ~6 ; partecipaz. T ERAMO. Amminis t.raz. Prov . Direttore della Sez . med.-micrograf. del Laborat. prov. d 'igie11e e profilassi ; proroga al 10 ott. (ore 12). 1

'fEsEno (Trento) . - ,Scad . 3 ott. ; con Pauchia ; rir hied e re avviso e cl1iarim enti al Comune. 'fnEcENTA (R o11igoì . - Scad. 10 ott.; 2° reparto ; L. 8500 e 5 quadrie11ni dee., oltre L. 850 serv. alt. , c .-v., indenn. trasp.; ri<luz . 12 %; et~ lim. 40 a.; tassa L. 50, 10. V1coNE (Torino) . - Una dell e condolle mcdicl1e, secondo il Capitolato visibile presso la Segreterin Comu r1ale. Scad. 31 ott VILLAPUTZU (Cagliari) . Scad. 60 giorni dal 1° sett. ; L. 9000 e 4 qt1inquenni dee., oltre L . 1000 uff. san., addizion; .L. 5 sui 1000 pov.; età lim. 40 a.; tassa L. 50,10; doc. a 3 m esi.

NOTIZIE DIVER5E. Associazione internazionale ospedaliera. Durante il 2° Congresso internazionale ospedaliero, ~du~atosi a. Vienna dall '8 al 14 giug110, i delegati d1 41 Naz1011i rappresentate al Congresso e ~ man,datari delle Associazioni nazionali degli Ospedali - costituite in una quindicina di Paesi - hal1no fondato un'« Associazio-ne internazio11ale ospedaliera », il cui scopo è di organizzare degli scambi di vedute e una collaborazione i11ter11azion:ale su tult~ i pro·b len~i sani tarj, econo1nici e sociali rel ativ~ agl~ ospedali . L'Associazione internazionale accoglie, quali m~n1bri ordinari, le Associazioni nazionali; e quali membr~ straordiù.ari, gli Ospedali, le organizzazioni d 'igiene e di assis tenza e le perso11e in rapporto con tali Enti (quota annua fr. francesi 125), n on chè le ùil le e le IJersone ir1 rapporto ili: affari co11 gli ospedali (quota annua fr. francesi 250) . Organo ufficiale dell 'Associazione è il cc ·Nosokome.ion n, a periodicità trjmestrale, edilo dalla Casa W. Kohlha1nmer (l~rbanstrasse 12-16, Stutt gart, Germania, abbonamento annuo R. M. 12) . l)er le adesi on~ rivolgersi al : Dr. René San cl, Président de l 'Associa lion internationale des Hòpitaux, Avenue Velasquez 2, Paris VIII, Fra11cia.

Congresso internazionale di neurologia. Si è svol to ~ Berna; l 'jnaugurazione ven11e falla dal presidente u scente della Confederazione Svizzera, in presenzn dei delegati di quasi tutti i Paesi del mondo. La presenza d el prof. Pavlo\v di I.,eni11grado, r h e malgrado I 'e tà avanzata - conta 82 anni p ersegue le sue ricercl1e, dette luogo a(l una n1 a11ifestazione cordiale di simpatia. Dèi lavori ci occl1pere1no prossimamente.

2a. Conferenza internazionale e Congresso coloniale s ul ratto e sulla peste. Sotto questo li lo lo u11 p o' co111plicalo, da 1 7 al 12 ottobre avrà Juogo in l 1 arig·i un convegno presieduto dal prof. Marchol1x, e sarà d i non dubbio interess.e scientifico e pratico. Quota: fr. 100 per j sing·oli aderenli o parlecipanti, fr. 500 per le società, coll ettiviJà, dilte ecc. llivolgerP tutta la corrispondenza al segretario generaJe prof. Gabrie~ Petit, rue de Picpus 84-bis, Paris XII, l•'rancia.

aso Congresso

Italiano di chirurgia.

La Società Italiana di Chirurgia si adunerà queNOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Il dott. Noel Fiessinger è stato incaricato, dalla Facollà medica di Parigi, dell 'insegnamento della patologia sperimentale, reso vacante in seguito al p a ... suggio di Rathéry alla Clinica medica della Pili é. Il prof. J oao Froes è nominalo titolare <li clinica m ediL.a ~l l a Università. dl Bahia (Brasile). Il prof. E . Souza Cam1)os è nominato decano d èll a Facoltà medica di San Paolo (Brasile); il prof. Luiz (le Rezende Puech, vice-deca110 deJJa " tessa Facoltà.

Il col. ined. Roberl l '. Patlerson è 11on1inato direttore gen erale del Corpo sa11ilario n1ilitare degli Sta ti Uniti.

st 'anno a Bari nei giorni 18-21 ottobre. Il tema di relazione « Sindromi associate dell '.addome destro » sarà svolto dal prof. . Leotta (Palermo) e l 'altro i1t comune con l a Società I taliana di Medicina interna cc Pancreatite acuta e cronica » dal prof. G. Tusini (Genova) . President e del Comitato ordinatore del Congresso è iJ prof. C. Righet li (Bari). I soci che volessero svolgere con1unicazioni duran te l e r i nnioni del Congresso sono pregati di voler inviarne il tiloJo alla Segreteria della Società (R. Clinica cl1irurgica, Ron1a) non più tardi del 1° ottobre. Per i ribassi ferroviari bisogna riYolgersi alla s lessa .S egreteria in Roma. Per l 'alloggio inviare la preno tazione al prof. Cercarelli, segretario del Co1nitalo ordinatore del Co11gresso, Bari, indicando la categoria ctell 'alùergo.


[ANNO XXXVIII, NuM. 39]

SEZIONE PRATICA

22° Coogres~o italiano di idrologia, climatologia e terapia fisica. Si terrà nel maggio 1932 a .Viar eggio, u 11ita1l1enle al 5° lladuno lal asso lerapico n azionale per cura clell 'Associazione m edica ita liana d 'idrol~gia, clitnatologia e ter apia lisica. In tale occasione verrà i11au gura ta l a biblioteca ùel Centro di si udi tal assoterapici i11 Viareggio. P er qualsi asi inlor1nazio n e o con1u11icazione rivolger s~ al })residente d ell 'Associ azione prof. Ge1111aro :Fiore, ll . Cl inica p ediatrica, Pis~.

Al Congresso italiano delle scienze. Notevoli r elazio11i e comunicazioni so110 s LaLe falle nel can'lpo i11edico. Ci li1n ilian10 a riierire su due di esse, che h an110 rich iamato sp ecia11ne11le l 'a lten zio11e. 11 sen. Baldo llossi tra ttò dell 'aneslesia chirurg ica: d op o aver delineale quelle ch e possono esser e l e attuali dire tti e rle1 chirurgo riel ça1npo aD:eslelico, il sen. Ba ldo tlossi mise in rilievo gli studi i a lti a 1V1ilano e 11ella sua clinica alto scopo di cr eare una indus tria p er i gas e gl i appareccni da D:arcosi, tali da ema11cipare dalia dipe11denza dell 'es tero ~ fl:OSlri chirurgni. L 'ora tore fece poi una. rapida disa1nina critica dei p~ù consuet~ m etodi e n1ezzi di anestesia, discu sse sui vantaggi da questa effettuati col gas e presentò degli aparecch1 adatti per la sommi11istra-zion e del pro tossido d ·azoto e dell 'etilene i gas an estetici più u sati - <.;he dichiarò perfetti e da con siderarsi fr a i miglior~ in commer cio. Accennò anche alla iniziati va del comm . Brambilla ch e tal è. ind u s lria ha creato e. con cl u se af. fermando, in b ase a i11olleplici s tudi biologici e ad una esperienza quasi b1e11nale della sua Clinica, che la i1arcosi coi gas, inlesa con1e è al giorno d 'oggi, eccelle su gli allr ~ inet odi di anestesia e può essere considerata il i11e lodo di elezione p er Ja n ar cosi gen er ale. Sull 'ar gome11to interloquì il pr:of. F asiani della Il. Uni versi là di Padova. Sul teID:a « Notizie ulteriori e nuov~ dati sopra saggi d~ cl1emiolerapia is logena dei tumori malig ni » il prof. Gae tano F ichera t enne una co11fer enza 11ella quale, dopo aver ricordate le proprie precedenti comunicazio n~ in materia svolte a .Bolzano Trento e Bologna, cl assiiicò e discu sse innum.'erevoli cas~ sottoposti alla serp.plice chemioLerapia istogena corre ttiva desérivendone il meLodo di preparazione, le inodalità di u so, le indicazioni, le controindicazioni ed il m eccanismo. L 'oratore concluse la sua conferenza affermando che aulorevoli studiosi stranieri si pongono oggi, rap ~damente, sulla via tracciata dalla scuola oncologica italiana. S. E. il prof. Dionisi e il prof. Perez prop~ sero u11 ordine del giorno, votato per accl amazione, ricon oscendo il valore e la priorità dell'opera scientifica del Fichera. Il prof. Raffaele SilvestrinJ tr.altò il ten:ia « Varie forme e var~o potere patogeno del viru s tubercolare ». I proff. .S erafino Belfanti e Angelo Conlardi hanno letto ciascuno l a propria parte della relazione. in comune sul b eri-beri. Venne in discussior1e il problema d elle rivendicazioni, · s.o tto gli auspic~ del Sindacato i\iledico Milan2se .

Congressi medici tedeschi differiti. Abbiamo rrià dato notizia che il Co11gresso tedesco ulle ~ialattie digerenti e d el m etabolis1no

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e ~l Cor1gresso tedesco <li fa r111acol oaia so110 s tati differi ti, a cau sa del.l a g ra'te cri si 1i~1a11ziaria ch e la Gern1ania attraversa. Per lo s lesso moli' o è stat o · an ch e dilferi to il qongr esso internazional e di p sicoanalisi, an11unz1ato dal 7 all '11 se lle111br e arl Intcrlakcn (SYizzera)., nel quale avrebbero avuio uria parte p .r eùom1nante i co11gressis ti tedeschi. S~ rnpre p er lo stesso m otivo, ~ radiologi Lede-· scln 11.anno deciso di as ten e.rsi dal partecipare al Congresso i11lernazio11ale elle si è adunato i1ell 'agos to a P arigi . Il Con g resso nazionale d elle Università t edesch e che doveva tener si a Danzica dall '8 al 10 ottobre: è sLalo annullato .

Corsi Internazionali di perfezionamento. Ad iniziativa della Fondazione 1'0111arki11 cli Ne'v York (sezione Eur opa) d all '11 al 2o ot lobre 1931 avrà luog·o a Locar110 (Svjzzera) il 3° Corso intern.azio11al e di perfezio11arr1ento inedico. Ad esso !)OSsono iscriver si an cl1e i m edici eserce11Li in Italia. So~o a11nunciate i1npor tantissime co11i erer1ze e lezioni dei più illus tri scien zia ti d elle Univer sità delle varie nazioni europ ee. Nel progra1!~ ma figurano i i101ni dei proff. : Abderhalden (Halle), Bertarelli (Pav~a) , Bes.r edka (P arigi), Asl1er (Ber1i.a), Blun1enthal (Berlino), Bucky (Berlino), Burg~ (Berna), Léon Bern ard (Parigi), Cavaillon (Parigi), Doerr (Basilea), Dustin (Bruxelles), Frey (Ber11a), l;-riedema111t (Derlino), Hauser (Berna), Janet ( Parigi), Klop s tock (Berlino), Lerich e (Strasburgo), Levad i ti (P ar igi) , ìVIad sen (Cop enagh en) , i\ilansfelcl (Pecs), ìVIeyer h of (Heidelberg), i\ilichaud (Losa1111a), ~1iculicicz (Zagabria) , Neuberg (Berlin o), Otto (Berlir10), Rabinowitsch-l(empner (Berlino) , Reg~ud (Parigi), l\ollier (Leysin), Rondo11i (Milano), Plusca (Locarno), ,Sac.hs (Heidelber g), Soberch ei1n (Berna), Slaheli11 (Basilea), \tViteb sky (Heidelber g), ecc. J) uran te il cor so av r a11no ll1ogo escu r sio11i yarie e ri unio11i sociali. Sar anno concesse fa cililazio ni sp eciali per le visite n ei dintorni d i Locar110. 'fa ssa cli iscrizione franchi sv i zzer~ 50. ·Per ogni inforrr1aziollo, per l a pre11o tazione del1'.alber go , per l 'iscrizi on e, e il prograrr1ma co1npleto, rivolgersi alla Segre teria d ell ~ li'oncl az1o ne .. ·romarkin, Casella 128, Locarn o (Svizzera) .

*•* Dal 10 novembr e al 20 dicembre avrà l uogo, n ella Scuola ~1eclica de l! 'Ospedale Incu rabili in Napoli, un corso. d~ periezio11 ame~t~ in me.d~ci11a, chirurgia e spec1al1~à per l aureati ~n. rned1c1n ~ e chirurgia e iD: p artico lar e p er ~ed1?1 ~0~1<lo tt1. Le don1ande in carta semplice 1nd1r1zzate al presidente della Scuola, prof. ~abriel e T~;ieschi ! d evon o essere consegnate o inviate n on p1u La~d1 dell '8 n ovembre all 'Ispettore degli lnc~rabil i s1g. llei1zi Giusep·p e al quale potra11no richieder si eventuali chiarimenti e il prog r amma d elle lezioni. . . . · A coloro cl1e avranno segu1.to .le lez1on1 e. le esercitazioni pratich e con ass1du1Là, verrà rilascialo un diploma. • * ,. Dal 18 al 30 genna io 1 9~2, so llo gl i au pici d ella Facoltà n1eclica di Parigi? si terr~ un cor so p-:atico di p erfezionamertto i11 ter apia derma lol.og1~a diretto d ~l prof. A. Seza ry; t assa 400 fran.ch1 . . Rivolgersi alla segr eteria d ella Facoltà m edie.a (rue i l 'École de Mt~dcc in e ) oppure al prof. 1\ . Se~:ry (Hòpit.al Sai1ìt-l,oui~, rue Bicl1a t 40).


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I L P OLI CLINICO

Corsi di perfezionamento. Presso la Clinica O to-rino-l aringoiatrica di Perugia, nei giorni 6-7-8 dice1nbre , p. Y. , il prof. Giorgio J~erreri terrà un corso privato di perfeziona111e11to in serneio tica e clinica vestibolare co11 esercitazioni pra tiche. Ql1ota d ' iscrizione L . 300. Per jnformazio11i rivol ger si: Dott. Corn eli, Clinica Oto-ri110-laringoiatrica, Perugia.

Nuovo ricovero dei fanciulli frenastenici in Roma. Dall 'Amministrazior1e Provinciale di Roma è stata appaltata l a costruzione di un apposito edificio, su progetto d ell 'Uffi cio Tecnico della Provincia, p er il ricovero d~ Janciulli deficienti e rieducabili, d a sorger e 11elle adiacenze d ell 'Osped a1e Provir1ci ale d~ S. 1'1aria d ella Pietà p er malattie menLali sito n ella ridente l ocalità di Monte Mario; sarà ~doneo a dare sp eci al e ricovero e p articolari cttr.e a numerosi hambini che, per il l oro stato a'n orn1ale, er a110 s tati costretti fin 'ora, a vivere cor\ altri malati dell 'Ospedale stesso e molti dei quali l a Provincia era stata costretta a tenere in altri Istituti. Jl padiglione, ch e avrà l'onorifica d enominazione degli Augusti Principi di Piemonte, sarà capace di cento l et~! e sar à d otato di tutti gli opportuni impianti voluti d alla moderna tecnica manico1nj al e. L 'Istituto importerà n el suo complesso una spesa prevista di cir ca un milione e inezzo .

Centro medico grandioso a Berlino. La (( Cassa d 'assicl1razione gen erale >> d ella Ger111ania h a inaugura to .a Berlino un grandioso e so11 t uoso ed ifizi o·, compren(lente numerosi ambula Lori cli11ici , ol Lre agl ~ l lffici amministrativi. J_,a sol a ll all 11lis ura 52 x 45 in etri, è divi sa in tre navate e pre11de l a luce d all 'alto attraverso u11 arti tico Lello a Ye lri. La costruzione è costala 5 n1ilioni cl i nLarcl1i, os · ia 25 milioni d i lire incirca . 11 « Berli11er 'fagebl at t » così co1nmenta: cc Le :.18. ic: urazioni sociali costi tuiscono, indubbia111enLe, u11a co11quista ch e è nostro strett~ dover e diier1(ler e <'Ontro g li attacchi d ella reaz1011e. Confessia1no però che q-uesta difesa ci è resa veran1er1 te ardua quando si ved e l a burocrazia incaricata d el b en esser e pubblico l anciarsi in sirn ili intr(lprese di. sp erpero. I capi della Cassa. n o.11 solo 11anno perdt1Lo ogr1i n ozione della m1ser1a clei. 11ostri te1np j, 1na Yivono in u11a speci~ ili .. QO'IlO o ' cr cd eu do che le. ist itu zioni. loro affidate siano scopi a se s lcs"Se e non sen1plici mezzi a servizio d ella sa nità p ubblica. . cc È per ql1es lo ch e vengono ridotti g li onorari clei n tedi ci ~ G p er questo che centinai a di migliaia di p er sone corri pondono l e loro quote onerose? ~fentre l auti uffici r e ..t a110 vuoti , i burocr ati eleYano ''n cHs le11 o amministr ativo, che costa cinc1ue ntil ioni. di 111arcl1i ! n .

Legati e donazioni ali' Accademia di Medicina di Parigi. Il s ig. Isac-Léo11 R icaux h a legato al! 'Accademia la so111 n1a di ce11lo mila fra11chi, per cosliluire, ro11 l a re11d it n, due pre1ni di u g uale Yalore, d e-t i11a l i a co1111>e'1L~ a1 e i l<l.Yori di s tudiosi Ira11cesi o s lranirri cl1e aYran110 p er cop o la guarigjon e d e lla tubercolo i e quella d el di abete . La s ig.ra He11rie lle-Frar1çoise Giro11, verlova d el prof. Jul e -É11-:. ilc Pén11, 11a clo1ta lo all 'Acca<l e1nia

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XXXVIII, NuM. 39)

la son1ma di ce11to mila fra11chi , p~r costituire una fondazione ch e r ecl1erà ~l nome d el compiar1to marito; il r eddito quadriennale sarà d estinato a costituire tir:t premio od una borsa di viaggi, da assegnare ad u110 s tudente di medicina francese cori r isor se limitate, che intenda consacrarsi all a cl1irt1rgia.

In onore del sen. Giordano. N~lla Divisione chirurgica

dell'Ospedale CiYile di Venezia si è svolta, in farina intima, una cerimoQia per Ja consegna al sen. Giordano delle prime copie d e~ tre voll1mi di lezioni da lui t enute. L ·edizione è stata curata , in magnifica veste tipografica, dai proff. Seraval e Luxardo, col con cor so del dott. Wasscrma11n di Milano. P er 1~occasione si adunarono intorno al ì\laestro gli attuali e gl~ anti.chi assistenti, accorsi da og11i p arte d 'Italia. Parlò il prof. Seraval, esaltando il valore e l 'opera di Davide Giordano. 'l'ra le adesioni erano quelle di Crile, De Quervain, F aure, Forgue ecc. Significativa l 'adesion e del sen . Mar agliano, che deplora come il Giord ano sia s tato sottratto all'insegnamento ufficiale .

Azione giudiziaria contro on chirurgo. Ull: chirurgo di Nizza aveva p ralicato una trasfus~one di san g ue ad una paralitica generale e dopo qtialcb c tempo aveva mandato u11a parcella di 2000 franchi al d~ le~ marito. Questi ri1iutò di corrispondere l 'onorario, sott o due titoli: l 'operazione i1on sar ebbe stata 11ecessaria e l a di lui buo11a fede sarebbe s tata sorpresn. Promosse una p er izia m edica, la qt1ale co11clu se ch e la trasfu sione era stata s uperflua: 11on aveva g iovato, nla nea11che dan11eggiato. Il pret or e del mandam ento Ovesl - d~ Nizza h a co11cluso che i l solo medico, nella su a coscienza, doveva decidere dell 'opportunit?i dell 'operazione e ch e i l compen so di 2000 fra11 chi gli era dovuto, oltre g li i11teressi, di diritto.

Per le acque minerali In bottiglia. Co~

l 'ap1)licazione dell e nuove disj)Osizioni per ~a rifor1na d ei. tributi locali è ab·oJita l 'imposta co11sumi a carico c!elle acqu e minerali naturali i11 bottiglia . La com1nissio11e per l<l rifor111a dei tributi locali ecl il ~Iinis tero delle Finanze hanno, ii1 sos tanza, integralme11le accolti i voti degli industriali, inlerpretati diligente1ne11te dalla loro organizzazi o11e : · l a Fe<l era zi one n azionale fascis ta d ell 'Indus tr i a icl1·0-termaJe. 11 1-l.egime ha da to con ciò u11a nuoYa din10slrazio11e di i11 ler essa1nento per l 'inclustria cl1e, superando molte diffit;oltà, Yalor izza p r at ican1en te u11 magnifico patrirnonio 11a turale del Paese.

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Pro·fo11d.aine11te addola.r ati, quali 1nedici e quali italiani, abbiamo appreso - al momento di liberare questo fascicolo l a morte di ANTONIO DIONI SI, avYe11uta sul cam110 d el l aYoro m entre J~gli pront1nziava un discor so al Congresso ital ia110 sul r el1mali sn1 0. Ci riservj a1110 cli parlar e più a1111)ian1e11te in un pros in10 fascicolo d ell 'in sig n e scie11zia lo e ì\Jaes tro .


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XXX \ 11 NuM. [

~9]

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SEZ IONE PHATICA

RASSEGNA. DELLA. STlllPA. MEDICA.. Proc. R . Soc . Mecl ., git1. -

Discussioni su: GraYidanza e lbc.; en1opa tie; scabbie e tigne tras1nesse d agli n11i1nali. - Casistica. D e11t. Med. Wocli., 26 giu. - FRIED1"IANN e- ELKELES. Eziologia dell 'ang"i11a n1o·n ocitica. flAU1\IEISTER. l,a sepsi da piocianeo nell 'adulto. Bull. ~1éd., 27 g i11. Numero sull 'apparato respirai. ~, / liv. Qto -Neuro-Ofl.alm., .m ar.-apr. MEL.ANO,VSKI. Nlucor~ele dell 'orbitn. - NEUSCHULER. SiJ.1lomatologia 1)revalentem . oculare delle sinusiti. Pre~se Méd . , 1 lug. 1\1. LoEPER e al. Le origini dell 'ossalemia. Practil.ione, r, l ug . Numero sulle fratture e gl :infortl1ni. Riv. di Patol. e Cl. d . 1'ub., 30 giu. - F. f\fAcHc._ Il coefficiente di robustezza 11e.lla tbc. infan t. - P. ZuccòlA. Infez. lransplacentare da virus Jiltrabile. D eut. Med. Wocli., 3 lug. - GANTENBERG. Diater1noternpi a d elle nefrjti. ScHERK. Diagnosi dell'ittero e1noli t. A1inerva 1\1/ed., 26 mag. - ./\. . B0Bn10. Anguillulosi a localizzaz. d11orlenale e biliare. Brit. Joiirn. of Urol., giu . A. voN L1cHTENBEHG. Princ jpii e nuovi progressi d ell 'urografi a <I 'escr ezion e.

~Jecl . J(linih', 3 lug. -

C. v .. Eco. -oi\10. P r ohle1ni

sulle ricerche cerebrali. Presse ~1éd., 4 lug. - C. Roussy e al. ~euro ­ spon giomi. - M. CHrnAY e al . Bili 11ere. Arch. It. di Chir., 3. - G. B1AKCHJ. L 'equ iljbrio acido-basico negli u slio11ali. G. 1->LACITELLI. ·rrasfus. di sangu e. - Id., 4. - A. M1ROLLJ. Elei'an ti asi familiare delle gengive. C. L ucc10NJ. J~'ormazioni membranose perìcolich e. Nut rilion, 3. "N. F11~ ss 1NGEn e H. WALTEIL La bilirubinen1etria p las rn atica. - H. R. OL1V1EH e l\rl. HERBAIN. Fisio-palolog ia d ell 'insufficie11za epatica. · Cl. A1erl. Ital., giu . - C. PAPP. Anemie. ac hilich e e pernicios ifor111i. \\r. l\1lELoccnr. Azioni d ella tiro:::5ina sulla glicemia. Arcli. Ist. Biochirr1, lt ., mag. D. GANASSINI. Funzion~ dello zi11co i11 biologia . L. D 'ANTONA. Ricambio della creatirtirta nel diabete insipido . Journ . A . Atf. A., 27 git1. E. NovA K. Sig·11ificato biologico tl el c iclo ri1)roduttivo fem1ninile. L. LE\.VIN e S. H. S1L.VEHS. Cnrotinen1ia nella pratica dermatologica. Giorn. di Cl ..~tled . , 30 g iu . C. v. J~cONOÌ\IO . Cen tro n ervoso per la r egol az . del sonno. .4nri. rie Jvléd., mag-. Numero st1lla difteria. Arch. Mal. rlu Coeur ecc., mag. - L. LANGERON. Tachicardia regol are protralta. A. Lu1s ..\DA. Funzione delle arterie e delJ e vene.

Indice alfabetico per materie. 1\ cql1a: 111et<tl)oli5mo rlell ' - e radiazioni altinic11e . . . . . . . . . . . . . Pag. A11e1ll.ia p ern1c1osa: tr(I Ll amento con lriptofa110 e i _tidina . . . . . » Bil)liografia . . . . . . . . . . . . . » Bilirubi11emin : s tudi . . . . . . » Calcoli urinari: con1 1) osizione .. · · » Calcoli urinari: patoge11esi . . . . . . » Cancro: ricerch e . . . . . . . . . . . » Coles.teriJ1a: ricerche . . . . . . 1444, Colitici: si s te111.a ner oso Ycg·etativo . » Crisi e111orlas jco.: r icerche . . . . . » Cuore: blocco della brar1 ca clestra . . · » Diabete insi11i<lo e insulina . · · » Diuresi: ricerch e . . . . . . . · . · · » Eìettricità: l esioni <la . . . .. · · » Elmintia i: tra smissione dal1a madre al fe lo ? . . . . . . . . . . . . . . . » Encefalite e1)idem ica: tropina acl alte rlosi nelle sequele . . . . . . . . . . » cc Enl:imoeba 11i s lolyt jra »: problema de~ lJorl atori . . . . . . . . . . · · » J~pa ti ci: ricer ch e .. .. · · · · » E11ilessia: inconYe11 ienli dei preparati ])arbiturici . ...... . · · · · » Esofago: cura del c a1lcro d ell ' · . » Esofago: perforazioni d.a can cro . » Fegato: e spl orazion~ fùnziona1i . ·. 1446, Insulina per iniez. endovenose: az1or11 )> lpersen ibililà multiple . . . . · · · · » I p er le11sion2 essenziale: il sistema nervoso 11el l ·. . . . . . . . · n Diritti ai proori ~ tà riservati. -

1448 1448 1438 1448 1451 1451 1445 1446 1447 1447 143·1 1434 1447 1440 1445 1450 1425 1447 1450 1437 1436 1448 1447 1448 1436

Ipertensionè essenziale: rist11la ti delle curtJ . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. Macchie solari: i11flue11za su g li avveni)) m e11ti u111ani ? . . . . . . . . . . . . Mano: ezio11e dei t endi11i es lensori del )) medio e d ell 'anulare . . . . . . . .

e infa11zia : pro lezione e assistenza . . . . · · · · · · · · · · · Medicin a cu r ativa e medici1 ia fiscal e .

t.

Red

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)) Mening ite acula asetti ca . . . . . . . . Nleni.n gile ]inf ocf taria ~e 11ig·n.a; f~r111a meni11gea dell e n cefalite ep1dem1ca » )) Morbo di Gaucher . . . . . . . . . )) ì\l[orso di cane : r ara lesio11e da - . . . )) Nefriti : -cl oruremia . . . . . . . . . NefriLi. e nefrosi: ricerch e . . . · · . · >> Neura site' pos t-varicellosa a s ~nlon1 a)) tolog ia cerebellare pura . · · · · · · )) Ossale1n ia: origini . · · · · · · · · · )) Pieci e ta1o-\'algo: c ura . · : ·. · · · · : Poln1onile lobare: a1teraz1 on1 ci el rican1bio iò rocarhonato e Lra l larn en lo )) i11suli110 . · · · · · · · · : · : · · : R.ello : estirpazion e <lei r e l r t11g nn c11l1 i11fiam1na tori i . · · · · · · · · · · · n Sangu e : ricer ch e . . . . . . . . 1445, 1441, S cl ero~ i r1isse111inata : tratta1r1e11lo col )) fegato . · · · · · · · · · · · · · · · )) S lomaco : resezione. 111ecl.ia11a. . · · · · 1'llbcrcol osi: evoluz1011e vivo e coltura in v it r o d ell ' 11ltrav1ru~ . · · · · » 'l'ub ercolosi: resi stenza del virus al ca>> Jore . · · · · · · · · · · · · · · · )) l Tova: azioni n ella cal cclos i ~l) fl lira · r"'

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Polic1?1R«:o se non in

sen~a citft:rn r> la f ont e. '

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M at ernità

Non è con sentit a la 'ristampa di. La"! cri P~ l > ~~ se guit o ad atiiorizzrt?ione scritta dalla redazione. E v f etata la JJ11bblu·c!zio11e d1 sun 1

V . A~COT.l

1430

Pozzt, resp


1±60

IL P OLICLINI CO

[ A NNO

XXXVIII, Nuiv1. 39]

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Opr.re pubblicate d.alla Casa . Editrice LUIGI POZZI che si possono ottenere pagandone a rate il rispe&tivo prezzo d1 t opert1na. Eseguend~ne il pllgame~to. all~~tto ~~Ila richiesta o contro assegno, l'importo delle Opere stesse è invece ridotto come nei s1ngol1 avv1s1 che st_)guono. Per gli arquf~tl ~ rate inviare insieme ~!la commission~ un terzo d~lJ'ammontare, con impegno scritto di pa· gare al rimanente a rate mens1l1 da concordarsi con la Casa Editrice.

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oott. Prof. ANDREA FERRANNINI

Prof. ODORICO

VIANA

Diret t ore della. R . Scuola Ostetrica di Veron a .

PATOLOGIA .SPECIALE MEDICA

La Blenorragia nella donna

EP1TOME

!,,ANUALE AD USO DEI MEDICI E DECLI STUDENTI

ad uso dei Medici e degli Studenti

J>refazione del Prof. P. Lodovico Bosellini. D ire ttol'e dell a R. Clinico. De r mos if ilo patica dell'Univ. di Roma.

P r efazio n e del Prof. A GE NORE ZERI. Direttore dell'l~tit uto di Patologia Speciale Me dica nella R. U niversi tà d i Rom a Ripcrtiamo l 'I ù.dice dei .capitoli : CAP. I . Patol ogia -della cootituzione dndividu a le. CAP. l I . P at.0logia del r icam bio m ateriale. - CAP. I II. Patol ogia degli organi endocri,n i. - CAP. I V. Patolo· gia del cuor e e dei vas i. - CAP. V. P atologi a delle vie respiratorie. - CAP. VI. P atologiia dello s t om aco. - CAP. VII . Pat ologia dell'i ntestino, del p a n creas, ò~l periton eo - CAP. VIII . Pat.ologia del f egat o e delle vie bili a ri. C.\P. l.X. P a t ologia del san gue. CA r. X. P a tologia d ei reni, della vescica, d ella pelvi renale. - UAP. XI. Patologia de) sist ema n ervoso. CAP. XII. P atol og ia delle infezioni. Volume in-8°, ·d.i p a gg. Xll-524, nJtidamente s tampato, con 151 figure in nero ed a colori nel testo. Prezzo: in br ochure L. 5 6; rilegato .in t ela L . 6 4; più le s pese post a li di s pedizione. Per gli abbona ti al «< Policlini co » r1spet tivamerute L. 5 O e L. 5 8 in porto fr a n co.

- - - - -- -·- - - - - - - - - --------·---· Prof. VINCENZO CIUDICFANDREA

Docen t e d i Patologia speo. med. nella R. Univ. di Roma.

Oiagno1tita med~ca emezzi sussidiari di Laboratorio Manuale per Medici prat•ci e Studenti.

,

Dott.

Docente di Patologia. Specia l e Medi ca e di ClJinica 1.feclica n ella R. Un iversità di N a p oli

In ques to libro vengono coordinate e inquadrate nel eampo della completa osservazione clinira te varie ricerche di la boratorio; e l'A., giova'ndosi anche della su a lunga e.sper1 e11 1 1t profes.<1ionale ~ didattica, ha trattato la complsssa •na teria segue?ido un indirizzo em:inentemente praticn. In rapporto alle preventive nozioni sui i·art <Pgani, alle 1:a1·ie f0'1*11ie m orbose ed alle loro possibili complicazicri i, vengono c011..çiderate le particolari indicazioni per· le in dagini 'Jussidiarie. Di aueste sono esposti i con retti f 011 d a1ne11.tali e le n orme di preit;;:!f.mento, con le più precise tttdicazioni à·i tecnica per <1uelle che u~'Y'i medir,o potrt:bb eseguire, e in· si,(ftendo so irratutto sulla ,..eale i·il!Jlortanza diag110.(ftica e pro. g11 ost1 ca d( ciascuna, senza rruscu1·are le co1iosce?tze che pM tutti rappresentano necessuri t>lf:'lnenti culturali. Le numerose figure, in gran parte <>riginnli e .(fpes.•o ese· guite in forrna di riproduzi o11i s chemati ch e, concorrono all1efftc,, ci a dell'e.~pos1zin'ne, estesa anche alle ronosrenze ed af metodi più rere-n tt, al contributo sci.entifico italia11,o in que1to ca1np o ed alle ind1cazi<>ni bibliograf1che. Il libro qu.,ind1 può d1'rsi per gli studiosi in genwre u.n indispen.t1abile complt=tamento dei trattati di Patolo(lia ; e potrà 1t.vs'!re sommamente uti le ai Medici pratici per regolarsi qua f',,du ii sale e.sams dell'infermo non dà sicuri elemmiH di giudizio. Volume i n-8•, di pa.gg. XVJ-488, oon 122 figurt; i·n nero e a. colori nel testo. nitidamente st.a.mpato in oa.rta pati•n ata. Prezzo L. 6 8, più le 8J>ee6 posta.li di spedi· i ione. Per i nostri abbonati. sole L. 6 O in porto

Ecco c o me si es prime l'il lu:;tr e Olinico-Dermo- si filop- rafo di Roma, nel p resentare ~ti le tt o1 i , il li br o de l pr<f. V IA.NA . « ...•..•.• I o non prenderò ad esaminare particolarmente le sin• gole parti e copitoli di questo be' libro di fi.~ion1)1nia i talia<• na.

chiaro, provvisto di belle illustrazioni ed a rcessibile a « tut ti e che dovrà far parte della blbli<.de~a, sia pure mode« sta, di qualsiasi 1nedico, perchè ognuno nello S"Orrerlo ne e r ileverà subito i pregi , f urendo f ac1·tmen te fp,.;,·oro del ron te« nuto. Vorr ei soltanto <·he l'attenzione del lettore si ferma s c se più a lungo Stt,lle 710tiz ie bPn e aggi1Jrn,)te che l'A. dà su l e punto f onda1nentale del p roblem a dell'in fezi one b1enorrag1ra e e cioè quello dell'a gen te causale, della s ua biologia , dei m ezc zi p er d imos trarlo n ell'ammalato, delle i nfezion i secondarie «che v i si associano ; i n q11,anto r iferito tu ttociò all'apparato « genito-urinario, con siderato ntlla su a com.plicatissima eà « i naccessibile s tru ttura, il lettore, .ripeto, si rendesse conto «del perch è l~ blenorragia è maf.atti a r? belle tr oppo spesso ai • mezzi di cu r a , di C~'1i nggi si dispone, ivi comprese certe de· « ca n tate Clt,r e fisiche alla moda diven ute ca1npo fecondo di ((ign obili speculazioni ». e Fat ta quest a coscienza il medico saprà giovar e veramente, (< anche netla sua dolorosa i mpotenza, agli 1:n fermi e diventerà «infine, ciò ctte piì" conta nell'oggi, i l m i gliore pr opagandis ta " p er· za lotta a'Yltivenerea • . Roma, Se ttem b re 19:30 prof. P. L . 130SEJ.L JNI

Volume di p agg. XII-456, con 22 figure in nero intercalatf' nel testo e 7 su tre t a vole, a colori, fu ori testo. Prezzo L. 5 8, più le spese postali di epedizione. Per i nostri abbonati, sole L. 53.25 in oorto framco. oott. VINCENZO MONTESANO

1

f?1&noo.

Prof. C. DE VINCENTllS

dooente di P a tologia e Clinica Oculietiea nella R. Università di Na.poli.

M1'NU/\L~

di OCULISTICfl

ad uso del Medioi pratici e degli Studenti.

Prefazio ne del Prof. ARNALDO ANGELUCCI. U n g r066o volume di pagg. XVI-622, nitidamente stam.. pato d ll ca rta se mipat inata. con 259 figure in nero ed a. colori nel testo e 8 tavole a colori fuori testo. Ll pr ezzo del volume è di L. 6 8 più L. 3 per le spese postal i di spedizione. Ai nostri abbonati disposti a pagarne dli prezzo su· bito in una sola volta, il Manuale è oe uto per so 1e L. 6 3, franco di porto a domioillo.

Manuale .di malattie cutanee ad uso del medici pratioi e degll studenti.

Opera in due volumi di complessive pagine XXVIII· 780, con 76 figure nel testo. INDICE SOMMARIO DELL'OPERA:

Parte generale: Anatomia e Fisiologia nelJa cute · Pa..

tologia generale, Semeiologia Tera.pia generale - Classificazione delle malattie cutanee. Parte speciale i Disturbi di circolaiione e malattie d •

vasi - Dermat iti • Derma.tosi che sogliono presentarsi nel coreo di ·malattie del sangue e degli organi emo· linfopoietici - Pemftgo e Pemfigoidi - Sclerodermia e stati sclerodermici - Atrofie • Nevrodermie • Cherato•i - Affezione degli anneEIE!i e delle appendici cutanee • Anomalie della pigmentazione - Tumori • Malattie infettive specifiche e parassita.rie - Pitiriasi rosea · Boriasi - Lichen ruber.

Appendice:

Dermatoe.i dei lavoratori • Derma.tosi

11·

mulate. Vol I di pagg. XVI-348 con 32 figure. Prezzo L. 6 O. Per i noet ri abbonati sole L. 4 5, 2 6 • V i l d. pagg Xll-432 con 44 figure Prezzo L. 6 Q. 1 o · 1 · · Per i n oetri abbona.ti sole L. 5 4, 7 5.

Indirizzare vagl ia e lettere all'editore LU1Gl POZZI - Via Sistina 14, ROMA


R,oma, 5 Ottobre 1931 - IX

ANNO XXXVIII

Nnm. 4:0

fon dato dal professorl :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONB PRATICA REDATTORE CAPO: 'PROF.

VITTORIO ASCOLI t

SOMMARIO. Note .e contributi : A. P ozzi: Contributo a lla coooscenza dei diverticoli di Zenker. Osservazioni cliniche : F . G. Trc.gu: U.n caso ·d i trattu-ra dell'0€60 parietale deetro -con paralisi dell 'avambraccio sinistro seguito <la guarigione. Sunti e rassegne : ALLERGIA: Pasteur Vallery-Radot, M. P . Bernassy, A. Langeron. A. Tzanck, C. Flatudin, C. Houlbert: Le ipersensibilità di origine alimentare. - SchreUe e WiJrns: Cura anti-allergica nell'asma, nell'eczema e nella febbre del ·f ieno. - M . Da lla Palma : La, tera;pia siplenica nelle .m alattie alle~gi­ che. - REUMATISM I: J . L . Miller: Stato attuale della .classificazione, anatomia patologica ed etiologia del reum,atismo arti-col a re cronico. - F. C<>ste, I. For&stdel' e I, La.capère : Orientamenti terapeutici nel reumatismo iero11ico. Le artriti. Cenni bibliografici. L'attualità scientifica : S. Metalnikov: · Compito del sistema nervoso e dei riflessi condizionali nella immn·n ità. Riviste si1ntetiche : B. Bellucci: LesiOilli da elettricità (con speciale ri.iguardo alle l esioni prodotte da appatrecchi elettromedicali).

Accademie, Società Medicne, Congress~: R. Aooademia Medica di Roma. - Rea:le Accademia di Medicina di T orino. Appunta per il medico pratico: DALLA PRATICA CORRENTE: G. Babini: Su di una poco conosciuta controindicamone alla rachiamestesia. - CASISTICA E TERAPIA : A proposito della difterite nei vacci•n ,a ti. - Il oontenuto antidifterotossico nel sangue ·del necnato normale e di quello nato da madre trattata con anatoesilna di Ramon. -- Le ap,p licazioni di raggi Roentgen neila sterilizzazd-0ne dei porta,tori dei batcilli dif:teri 'Ji. - Tracheotomia od intubazicm.e nella laringootenosi difterica? -:::-- Contro le spennellature della goJa nei bambini. - SEMEIOTICA: Patofi.isiologia dei dolori da fa.me. - MEDICINA SOCIALE : Il problema della; carri.e dentaria. - VARIA: Il pudore. - POSTA DEGLI ABBONATI. Nella vita professionale : NOTE 1v1FJDICO·LEGALI: F. Salmoria : Percosse e lesioni nell'applicazione del nuovo Cotlice Penale. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. I nd ìce alfabetico per ma terie.

NOTE E CONTRIBUTI.

con la sua classica memoria riferentesi a 3~ • cas1. Nel 1900 Stark ne aveva già raccolte pare1ccl1ie altre osservazioni, ma i qiverticoli e. sof.agei, senz.a I '.a vvento della r.a diologia, sar·ebbero rimasti sen za dubbio eccessivamente .r ari perchè sempre molto difficilm,e nte dia: gnosticabili. L'introduzior1e sistematica d ell 'esam e radiolo.g ico invece mise in g iusta luce la loro r elativa frequenza, onde scarsissimo valore deve essere attribuito alle statistich e antiche quasi tutte precedenti all'uso corr ente d ella esplorazione radiologica ed esofagoscopica. I primi casi studiati e diagnosti cati radiologicamente furono quelli di Kauffmann e I\.ienbock, che in numiero di 9, tali autori resero noti n el 1909, ma ad essi tennero dietro a ltre osserv.a zioni, quasi sempre però da parte di ra.diologi. l\1a ,anche d.al punto ra·diologi1co la frequ enza d.ei diverticoli faringo-esofagei è relaitiva: I 'argom ento è stato trattato da Chaoul nel suq trattato con 4 casi personali, da Schinz con 1 caso p er-sonal,e, da Schlesinger, da Assmann, ecc., mentre da noi vanno ricordate le

Istituto di .Clinica Medica della R. Università di Roma. Direttore inc. : prof. S.

SILVESTRI.

Contributo alla conoscenza dei diverticoli di Zenker per ii doLt.

ARNALDO

Pozzr.

La nozione idei div1erticoli eso fagei non è certo cosa reoen1te, Cruveilhier infatti già nel 1852 scriveva: cc J 'ai vu pl t1sieurs fois une dilatation partielle, une -espèce de jabot, naitre d ' un point de la ci·rconférence de l 'oesophage: c 'étairt un sac oesophagien oblong, conoi:de, qui communiquait larg emen·t avec l 'oesophag··e. Dans un cas le sac était constitué par la membr,an1e ·m u1queuse qui av.ait fait h ernie à travers la tunique rnusculaire n. Nonostante p erò questa co~o.scenz.a anatomo patol ogica così pre cisa e così remota, i diverticoli esofagei non cominciarono ad assum er·e vera individualità clinica ch e molto tempo dopo, po~chè la prima descrizione e· satta e la suddivisione dei vari tipi di diverticolo fu fatta ·da Zenker soltanto n el 1877 1


1462

'

IL POLICLINICO

osservazioni di 1\rn1ani, Bal.doni, Bordoni, !Busi , Montanari, Bellu cci , P.a l mieri, P.a rol a, Salomone. I ·d ivertiicoli esofagei sono costituiti da dilatazioni circoscritte di un punto limitato d ella paret e es of.agea, d i forma varia (semplici d epres ioni, inva.g·in azioni a ditq di g uanto, sacch e ve.re e prO])ri e) comuni;canti con il can.aJe esofageo attr.aver so un orificio più o meno ristretto. A seconda d ella sede ana tomica i diverticoli d1ell ' esofago si distinguono in d. del confin e farin g e-esofageo o div. di Zenker e in divert~c o li esofagei pr òpri.amenti d·etti, suddivisi questi da Rosentl1al in epifrenicì, quando sono situ.a ti sopra il ·d i.aframm.a e in epibronchiali , quando stann o al punto di incroc io con il bronco principale di sinistra. Cinca l 'etiolog ia d ei diverticoli esofagei, occorre anzitutto fare distinzione fr.a i diverticoli faringo-esofag·ei e quelli esofagei propriamen.tie detti, poichè m ·entre i primi sono stati denominati da Zenker, div erticoli da pulsione, perchè a suo avviso si producono tutti per pression·e dall ' interno, i secon·di si originano quasi sempre per trazione e solo eccezionalm ente per p ulsion e . Or.a mentre per i diverticoli da trazione che rappresen1tan o I.a v.a riie t à più frequente dei diverticoli 1esofagei , la maggioranza d egli AA. è ormai d 'accordo n·ell 'ammett ere ch e essi son o determinati d .a un mecic.anismo di aderenze pericsofag·ee dovute a processi flogistici vari d egli organi ch,e nel collo e n el tora ce s i trovano a con tatto dell'esofago (quasi sempre gangli linfat~ci suppurati) a l contra ri o molto discu ssa - alm.ono in passato· - è stata la patogen esi d el diverticolo di Zenker . Il dib.attito si svolgeva sul ques ito se si trattasse di condizioni cong enite od a.eiquisite. I div·erticoli di Zenk,e.r risiedono con notevole costanza sulla parete posteriore dell 'esofag o, all 'union e del farin.ge e dell'esofago, in un punto esattamente oppo t o a lla cartilag ine cri coide . T ale pun t o si presenta con genitamente ·debole , s ia per mancanza di fib·re muscolari longitudinali e sia perch è l e fibre del m. co trittore in f. del faringe eh-e servono a rafforzare questo tratto non g iungono all 'altezza d el piano in ferior·e della cartilagine cricoi.dc, n1a decorrendo in 2 fasci .ch e si scostan o fra lor o la ciano uno spazio triangolare ( trian golo di J_,a in1er) mi urante circa 3 cm. di al tezz.a , dove tro,-a sed e iniziale il di,r.e1·t i colo . IJa n1aag ior J)a rtre clegli A . è propen S<'l per-

[ANNO

XXXVIII, NuM. 40]

tanto a d am1netter e la condizione acquisita del diverticolo di Zenker, secon.do la quale esso si produrrebbe con un meccanismo di pulsione consisten<te nella spinta d ei cibi durante la deglutizione, spinta ch e finirebbe ·per s fian ca·re I.a p1arete esofagea nel punto con genitamente più debole. Anc h e considerando il fattore meccanico, come la cau sa vera ·della sacca diverticolare , no11 è possibile -tuttavia, come è facile ved ere, eliminare d·e l tutto il difetto di resistenza della par1ete esofagea e pertanto val meglio ritener.e 1ch e entrambi le cau se (con.g enita l 'una, acq ui sita l 'a ltra) con corr.a no alla forma zione d ei diverticoli ·esofagei . Zenker h.a anch e ·richiamato l 'attenzione sul fatto ch e d egli aumenti di p r essione durante I.a d eglutizione, in con·segu enz.a di stretture cong·enite 0°d acquisite po.sson o far inarcare verso l 'est erno i tratti siti sopra la stenosi e, secondo Kilian, una cau sa predisponente perch·è aumrentante l.a pressione, può essere r a!Jpresentata talvolta da uno spasmo della b occa esofagea. Al fine di e limina r e il fattore congenito, Krause ha a ffermato ch e anche il difeitto d1 r esisten za d ella parete esofagea può essere acquisito, dipendente a 1d es. d.a affezioni di ori g·in1e spin.aie , ma a ll'infuori d el caso di Paltauf, d ove esisteva una poliomielite d el tratto f'Up e·r iore del m.idollo spinale, e del caso di Bellu·cci , n el ·q ualei esistevano gr.avi lesioni a carico 1del sist em a ne.rvoso centrale, in tutti a li a ltri casi d escritti n on è possibile fare a m en o ·di invocar e una speciale labilit à c ongenita d~ella parete eso fagea. Lo sviluppo d ei ·diverticoli fa ringo-esofagei è in gen era le assai lento, dur.a degli anni e di con seguen za quasi sempre riesce impossibil e stabilire ·con precisione la data e le condizìoni di comparsa; d'altra parte i fenomeni iniziali sono a bitualm·ente così minimi ch e il malato non se n·e a ccorge. 'Facendo tuttavia un'anam n esi accurata, non è difficile sentir parlare' di sintomi ]ontani , e cl1e possono esse·r e jnterpretati ·come prodrom i della malattia, consist enti in le.gg·ere tur- b e disfagiche, in fenomeni di irritazione far ing ea, di cui i più frequenti son o : senso di g·rattamento in gol.a, espulsione di abbondante mUJco, secch ezza del farin ge, salivaz ione abbondante , stimolo a t ossire e di conseguenza nausea e vomito. Si compren·de quindi come in tale s tadio sia piuttosto fa cile p ensare ad un catarro farin~e o cr onito, ad l1n'·esofagite; ed infatti qtia .. i 1

1


LAN:\O

XXXVIII , Nu M . 40J

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SEZIONE PRATJCA

tutti questi n1alati passano inizia1n1ente p·c r le mar1i d egli specia li sti d ella gola, n&.tura ln1ente senza alcun risultato. I si11tomi propriar11en'1:e .a.etti non appaiono ch e quando il sacco di,rerticolar-e ha raggiunto un certo volun1e , e di essi g li uni sono d ovuti a lla penetrazion e d egli a lime nti n el diverticol o e alla con eguente .compressione d ell 'esofago , g li altri pro,ren gon o dalla co111pression e d egli organ i periesofagei. Fra i 1)rimi i più im.portanti sono i fen0n1eni di compressio ne o di stenosi : il mal.ato prova una sensazione d 'arr esto d egli alimenti , ch e egli situa d appr ima dietro il laringe , alla parte inferiore di esso, m entre su ccessivamente, qua ndo il diYertiic olo è aumentato di yolum e, ] 'ostacolo è avvertito più in basso alla parte su11eriore d ell 'esofago toracico. Tale particolare disfagia ch e in princ ipio si appalesa, ad interva lli più o m en o lunghi, va facendosi in seoauito sempre più frequente e da ultimo co1npa.re ad ogni pasto. I pri1ni bocconi s i fermano alla gola, provocan o ivi una sensazione di pressione o simili e vengono in parte riespulsi. Impro,,·isamente un boccone pa sa senza fermarsi e il p. può finire il pasto senza g randi difficoltà. La particolarità d ella di fag ia in qu esto stadio d ella m a la ttia si spiega ver osimilrr1e11te in questo modo , ch e re al primo b occon e il diverticolo si ri em1)ie e così I.a via d ell 'eso fago diventa libera. Quando il diverticolo si è fatto più g rosso, la disfagia si comporta in mod o opposto· : i primi bocconi non provocano disturbi , il diverti:colo si riem pie; coll 'aume n tare d ella su.a replezion e, per la t r azionie de lla sacca del diverticolo l 'apertura esofagea viene tesa e stirata a fc sura, l 'esofago anch e tal volta compresso. Ancl1 e l a d eglutizione diventa im.p ossibile, ogni b occone su.ccessivo viene rig urg itato . Il malato mang ia con una lentezza e d una prudenza estr en1e, cer ca11do con varie manovre di Yincere l 'o ... tacblo; ic omprime il collo, inclina e g ira I.a testa di qua e di là , senza tuttavia otten er e empr e il passaggio degli alimenti e quindi alla fine d eve interrompere il pasto. P er 1.a elasticità della parete d el diverticolo , le contrazioni ·d ei n1uscoli del collo e d i m ovimen1 i .ch e il m a lato fa, il diverticolo si svuota in principio completam ente, più tardi sol o in parte. Il r esto ristag na, si d ecompone e proYoca ri o-urg iti di cattivo odor e. ·

14:63

Il rigizrgi·t o s1Jontan eo d egli alimenti è u11 sintomo che non n1anca, si può dire, n1ai, n1.a esso n on si produce 1ch e in determ ina te posizioni del corpo : quando il m alato riposa sul lato destro o sinistro, quando s'incli.n a in aYa11ti, n1 entre non si osserva mai nel d ec ubito dorsale. Il rigurgito è costituito quasi sempre non d agli .alimenti ingeriti nell 'ultin10 pasto, ina <li q uelli del pasto precedente, e g li alimenti rig urg itati sono avv9l ti d a g rande qu.antità di n1uco, non d ig·eriti e n on conten gono tracce di HCL; spesso vi si ri scontra acido lattico e zucch ero provenienti da lla sac.carificaz ione delle materie amilacee • Fra i sinton1i n1en o noti, ma tuttavia n on ecces ~ ivan1ente rara, è la ruminazi one, per c ui g li alin1·enti rig urg itati sono ritenuti n ella b oe.ca e inghiottiti nuovan1en te. Alcuni malati riescon o anch e a far-e un vero lavaggio del diYerLicolo, facendovi penetrare d ell 'acqua e p oi restituen°dola a vol on tà (toilette d el diverticolo), m entre quando il vuotamento d el diYerticolo non è ;completo e r egolare, com e qua i sen1pr e -.accad e in d efinitiva, g li a lirr1enti che vi ristagnano si decon1pongono , e Ialoro ferm entazione detem1.in.a un fetore sp iccalo del} 'alito , per cui i m a la ti n on possono più seder e al la tavola con1une, n è, in genere,. fare vita con g li a ltri. In un terzo circa d e i casi , il diverti colo i) UO forn1are una sporgen za più o n1.en o marca ta n e Ila r eg . cervicale, sporg·en za di cui il ma la to ne ba la ser1 sazione m aggiore dopo i pasti. Il tumore per lo più sta .ad un lato d el collo, occu pa l a fo ssa sopr aclav·e-ar e, di rado è .. bil.at.e rale. La sua grandezza può oscilla r e da u11 uovo di colom ba aù un pugn o di u orr10; un caso operato da Sauerbruch era lungo 10 c n1. con un diametro di 3 cn1. E n1oll c ela stico e 1)resenta questo doppio carattere in1por tante di diminuire sotto l 'infl t1enza della pre sione e di cambiare volume a ..,econda del .g·r a do di r ie mpimento d OJJO il pa_to; quando il diverticolo è vuo to, scom· pare :con1.p1etan1ente. ul t umore i l1a per lo più suono ottu o, oppure, secondo il suo contenuto, ot tuso tin1• pa111co. L 'ascoltazione permette di eutire un rumor e di g lu-g lu , speci e se conten1poraneam,ente si esercita una i)ression e sul coll o; l1Il rum ore di rrorgoglìo si produce ugalmente quan~o il n1alato e prin1e il contenutd d ella sua sacca; sc uoi e11do il malato si può sentire un rt1111ore di clapotage con1e per lo stomaco. 1

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1164:

IL P OLICLINICO

[ AN~o XXXVIII, NuM. 4-0]

Fra i sintomi dovuti alla compres ione <lel g inale, carattere quest 'ultimo, indicato da diverticolo sugli organi. vi1cini d ell 'esofago, i Holzknecht e di grande importanza perchè fa più frequenti sono: la dispnea, p er compres- ·distinguere il diverticolo dalle dilatazioni esosi one ·d elle vie respiratorie, la congestione del fagee da stenosi spastica o cancerigna. viso IJer compressione dei vasi del collo, le Allo schermo radioscopico tuttavia, la sa.e· . n1evralg ie cervica\li, 1b:ria1c.h iali, toraciche, ine.a ·diverticol.are può presentare .altri importer scapolari p e·r compressione nervosa, le ino- tanti segni, che vanno pure ricoridati per.chè dificazioni ·della voce per compressionè del di gr.a nd·e utilità diagnostica. ri:corrente, le turb~ oculo-pupillari per comEssi sono il segno di Kienbock-Kauffn1anr1, pression·e del simpatico. . })er cui il liquido nie lla sacca diverticolare preAlcune volte il ru·m.o re di gorgoglio può senta ·d ei movim.enti di sali e scendi sincroni c omp.a rire prima ancora che la disfagia sia con i movimenti della deglutizion·e; il segno a ccentuata costituendo allora- il primo sinton10 di I\..ienbock pe r cui il sacco si vuota lentad ella malattia: nell.a statistiica di Ju1d d di 35 mente verso l 'esofago e corrispon.de al segno casi esso figura infatti 12 volte come sinto- clinico d ella ruminazione; il segno di I\..uhlenmo iniziale. Jtampf per :cui qualch,e volta è caratteristico Il diverticol<!> ·~sofageo può sfuggire ad un d el div·erticolo uno svuotamento brusco e imsolo resame radiologico, percb è può non rien1- )!rovviso; il segno di Blum, o d·el doppio sonpirsi di bario se è già pieno di alimenti o 11a d aggio, per cui adoperando sim.u ltaneamente un orificio molto ristretto o fog.g iato a valvola due so11'de, una c ava fl essibile terminante con od il suo imbocco è orientato in modo da n11a piccola p era ·di caoutchou riempita di bio s ta:colare l 'ingresso.. del bario. smuto e ~ '.altr:a comp.atta rigi·d a metallica, si È c on sig liabile pertanto pratic.a r·e sempre ha che men tre la pri•ma si arresta nella sacca I '·esam e ra·diologico subito .dopo il rigurgito e div.erti,coJ.are, la seco·n da p en etr,a nell'esofago ripe·t er e l 'esame p·r ima e dopo d ei pasti in e serv·e a dimostrare la deviazione della prirna . • e.uso n egativo. Il so11d.ag·g·io con una sem.p lice sonda opaIl b ario m ette in evidenza che una massa ca - .qua ndo riesce - permette del resto di di contrasto rag giunto il limite tra farin.g e ed con statare ch e la sonda passa all ' in·dietro del esofago riempie una sacca più o m eno grande, diverticolo opacizzato; n·elle dilatazioni soprainen tr e .altra parte de l bario passa direttarnen - stenoti:ch e I.a sonda se riesoe ad attraversare te per la via eso fagea normale . il tratto stenosato esce dalla parte inferiore Prosegu endo la somministr.azione del bario , d.ella sacca opaca . la sa·cca si dilata fino a·d un certo punto oltre l'liferiamo brevemente ~l caso capitato alla osil qua le si ha spesso improvviso rigurgito servazione. Trattas~ di u.omo, A. G., di 38 anni, con niella bocca o I.a c o•m parsa di sp.asmi esofagei anamnesi famigliare negativa. Ila sofferto i coa monte d ell 'imbocco del diverticolo. 1nuni esantemi infantili, in seguito ha goduto Quando la sacca è pi~ccola si vede nettam e11- sempre buona salute, durante tutta la giovinez. t e ch,e proviene dalla p1arete posteriore, quan- za. Ha prestato .servizio militare regolarmente, quindi congeclato ha menato sempre vita attiva do è g rande, può raggiungere il volurne di e laboriosa. una a r.an cia ed .allora non sta più n ettamente Discreto fumatore, n ega lues e malattie vee 1dor salm·ente all 'esofago, ma si estende la- n er ee A 30 anni ha sofferto di infezione tifoidea. ter almente spesso più .a sinistra ch e a destra , d alla quale si rimise perfellamente, quindi il p. affer1na di ess ere stato sen1pre bene fino a cire si estende anche ventralm.ente all'apertura ca 1 anno fa , quando cominciò a i1otare una cersuperior e a nteriore del torace. L ' in1magine è la difficoltà nella deglutizione e contemporaneac a rat lc·risti:ca non solo .all'esame sag ittale, n1a 111ente la digestione dive1111e difficile e prolun.an cl1 e .all 'esame later.al.e. In piedi si 11a un a gala. Trattandosi tuttavia di fenomeni lievi , il p . at tribuì Joro scarsa importa11za, solo si astenne o mbra orizzontale a m ezzaluna con livello o- da fumare e si {'Oncesse lln po' di riposo dopo i rizzon tale .al! 'altezza d el manubrio d ello ster- p as ti. Non nstante questo però i disturbi continu~­ ·n o , per ch è eccezionalm·ente il diverticolo si riem p i1e co1npletamente; n.e gli esami obliqui si ro110 invariati, chè anzi qualche tempo dopo il p. cominciò .ad accusare anche, specialmente rie cc qua i sempre a v·e der e , se il diverticolo dopo i p':\sti, dist11rbi respiratori, consi~ten ti in n on è m olto g ra nde, il punto d 'impia11to da l- sen so di soffocazione, difficoltà di respiro, palpitazioni. l a par ete e ofagea. Sopratutto per questi ultimi disturbi, il p. deI cara tteri r.a.di olog ici tipici d el diverticolo cise allora di far si visitare, ma gli fu detto tratan o dunque : tasca rotondeggiante ; livello tar si sen1plicemente di fenomeni nervosi e quinorizzon tale; riempimento e svuot am ento mar- di consigliate cure adatte. 1


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SEZ10NE PRA TI(,:\

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Fra tta11to il p. er a dimagrito di peso, accusava malessere generale. Circa due m esi fa il p . notò t1na piccola sporgenza d el torace, a livel)o rlel manubrio sternale , che gradatamente andò poi sempre più aumentando di volume, &ino a colmar e quasi completamente la fo ssetta giug ulare. Impressionat<' di ciò, il p. allor a si era sotto· posto a varie visite m ediche, le quali concordemente avevano çon sta la to t çtle sporgenza t ara-

er a quella di un gozzo intr atoracico, ch e comp r in1endo· la trach ea delermina,sse i disturb i respir a tori di etti i.l p. si lam entava. In dagando però accurat am e11te n ell 'a11a1nnesi d el p . era facile r il evar e anch e la presen za di al cu ni_ sintomi ch e facevan o invece con ver ger e l 'att en~1o ne sul canale esofageo, p oich è egli affer ma'"~ in m odo n etto ch e la difficoltà d ella d eglutizion e spesso era vinta d alla compressione legger a d el collo e da alcuni m ovimenti con la t est a , che

l

fig . 1. cica ed emessa l 'ipotesi di un gozzo inlra toracico . Di recente tale j p o lesi era stata an ch e confermata dopo un 'indagin e r aclioscopica, n1a il p : volle sottoporsi ancor a a vi&ita 1nedica, ricorre11do al nostro, ambulatorio . C)bie ltivan1ente il p . s i presentava d eperito, con pelle e colorito d ell e m t1cose p allide. A prima vista colp isre subito la presenza di una spiccata vou ssure della r egion e d el m anubrio sternale, d ella gr andezza di una gr ossa m ela, indolente , di consister1za m olle el astica , lieveme11te riducibile so lto l a pression e n1od erata. La per cu ssio11e d à un s11ono o ttuso timpanico, nulla si rileva all 'ascol lazion e. Non si n otano segni di st asi ven osa n ella p arle superi-Or e d el tor ace, nulla d i p atologico si r iscon tr a a carico del1'appar ato r espira torio e ci rcolatorio. Gli organi ipocondriaci so110 nei limiti n orm ali . L 'esame d el sistema n erYoso risulta n egativo. Esclusa a priori la p ossibilità di un an eurism a aortico o di un tumore m ediastinico, sen za dubbio I 'ipotesi più sen1plice ch e po teYa esser e fatta

fig. 2 al contrario alcu11i pasti n on 'er an o · accompag11ati

d a alcun disturbo, ch e infine so tto lo sfor zo della tosse, u n paio di volte il p . aveva avuto occasione cli vorr1ilare e le sos tan ze em esse si riferivan o sem})re a cibi ingeriti il g iorr10 preced ente. Ol tre all 'ipolesi di un gozzo i ntra toracico, non p oteva qui11di mél11carc cli esser e esami nala l 'event ua] ill di u11'affezion e esofagea, e p iù parti colar111en te q uella di u n diver ticolo di Zenker. Jì'u d eciso per ciò d i sottoporre il p . ad u n a altcn la indugine r adiosco p ica, la q u ale n1ise i n evid enza la p resenza di un '01nbra sovrastante il fascio vascolar e all 'altez7.a òella fossetta giugu lare e del Jna11 ubrio slernrlle, on1hra i11distin ta, senza margini netti . Jn obliqt10 l 'o1nh ra r }Je r ò alta ed appare dista11zia la dall'arco ; i11 agil tale si troYa 11e llam ente al i ·aper t ura del torace e non soYrasta l 'arco n è lo spos ta. 'fa le reper to radiologico Yen iYa qui11di a rnel ler e se11z 'altro fuori cau sa I 'idea cl j t1n gozzo intrator acico essenclo i1ot o eh e in tali casi l 'omhra cl1e sce ~ 1 de nel torJce, soYr ast a l '0111bra nor licn,


l±<ì6

IL P OL ICLINI CO

1'na sposla l 'arro e si continu a in a l lo Yerso il collo. Poicl1è tuttavia i.I p . aveva 1nang ia to, fu co11sig lia to tli ritornare all 'it1domani a digiuno. omn1inislrato allor a un past o opaco, con1pare ubjlo un 'ombr a all 'altezza d el 111anubrio s ter11aJe, car at ter i ti ra cli un diverticolo. L'ombra è gr ande quanto e più di un arancio, si estende ai lati, post e ar1teriormente tanto che

XXXVIII,

l\ ti:'.t. -~U ì

In O A D (fig . 1) l 'on1bra ovalare col g rande asse cr anio caudal e appare ben circoscritta i11 tut. to il suo contorno e qu asi isolata. Essa si este11de largamente in avanti e indietro: I 'esofago appare come una s trisci a sottile o sede eccentrica anteriorment e. In O A S (fig. 2) si p osson o studiare ben e i co11g·lom erati cal cifica ti anteriormente a livello della b ifor cazione e sul ramo d. n el bronco.

fig. 3. 11 011 è po silJile quasi rico11oscer e l 'esofago al da· ,·a nti d cl l 'ombra in obliquo. ., u rnd iogra1nmi ol)liqui eseguiti a p aziente dis teso allo ·ropo di s l ucliare n1eglio il decorso del! 'e o fa go, la 5acca n at uraln1ente appare ·tutta pie1 ta: solo è }l i ù clen a n ell a p arte più d eclive, u11 poco aercata e J11e110 cle11sa it1 alto. La sacca è tulla di ~ lc"a e 11011 111os lra n etto livello. L 'c_ofago p ar te qlta -i cl all a parte p iù bassa del1n s·1rra n1a. n o11 ce11tr al111ente cd eviden ten1e11 te 11011 :::-1 co11 linu a con il fonclo. L 'c. ofago i segu e l>cnc. t·: i lo110 delle gro~ e gh ia11dolc calcifica le a tipo n1orifl)rn1e nnleriorn1e11le a li' ello d ell o Jlifor,·a1 i n1 te.

[ A:\' ~o

Il radiogramma sagittale (fig. 3) eseguito a 1 m . e 10 cm. rr1ostra l a grossa ombra rotondeggiante all 'altezza del git1gulo. Non esiste livello p er ch è il p. era b occoni. Data l 'ampiezza e 1'es te11sione d ella sa?ca, l 'e.sofago appare compresso ed il p. a sacca distesa, ingoia co11 diCficoltà: Ja sacca non si svuota ~ai complel an1en le e r esidt1i di bario si osser vano ancor a dopo 8 giorni . I l l)., quand o la sacca è dis tesa, ricaccia in b occa p arte del liquido conten uto n ella sacca . I11Lcrr oga lo il p. , i 11a co11fer1na d ella ru111ina' lOlle .


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SEZIONE PRATICA

Se n·ella fase iniziale la diag·nosi di -lli:verticolo di Zenker è difficilissin1a o qu.asi impossibile, tuttavia non si può negare ch e ancl1e in periodo avanzato l e difficoltà diag n ostiche • • s1)esso non sono m1nor1. Molto spesso infatti, come .abbiamo d etto e come la nostra osservazione lo. conferma, si tr,atta di segni d.a compression·e tanto da far pensar.e a·d un gozzo, intratoracico, a·d un tu1110re del n1ediastino, a im p acchi ghiandolari, a clisturbi n ervosi. ma un ' indaginé anamnestica diligente potrà quasi sempre indirizzare ' 1erso la giust.a diagnosi. Ila perciò grande v.a lore I.a co11oscenza del1'inizio dei ·disturbi ·della d eglutizion e, l 'au1nento J,ento di essi, l 'alternanza dei disturbi dei singoli pasti; pure importanti sono il mo111ento del rigurgito, la quantità delle masse rigurgitate, lo spostarsi .della stenosi verso il ]).a sso, il modo di comportarsi del rnalato n el n1angiare, i movimenti d·el collo, ecc. Tuttavia però anche i prin!cipali segni clinici: arresto· ·degli a limenti, rigurgito, alito fetido, tumore cervical1e possono esporre ad inlerpretazioni "erronee, specialmente se considerati isolatamente. Così una stenosi cancerigena 4ell 'esofago può accompagnarsi a dolore, a pesantezza retros ternale, a formazione di un tl1more cervicale 111olle. • L'età, il dimagramento ,d.e ll'ammalato non possono servire di base alla diagnosi ; il modo con cui i malati mangiano, l~ attitudini prese per fa cilitare la ·deglutizione, I.a variabilità clella sede della .stenosi, sono· invece patogno111onichie del .diverticolo, in favor·e del quale 1 ~arleranno poi la lunga durata dell'affezione, lo sviluppo lento prqgressivo cI:elle turbe disfagi:c.he. La sola osservazion,e clinica ad ogni modo darà sempre, però, una diagnosi di grande probabilità, mentre la certezza assoluta si avrà solan1ente dopo indagine ·r adiologica. Nei casi tuttavia in cui il diverticolo corr11)rime l 'esofago :con la sua massa, stenosandolo, anche l'interpretazione radiologica può riuscire difficil.e, perchè se la slenosi esofagea da compressione è a liv,ello dell ' imbocco del <.l ivertiic.olo o p·oco più sotto, si ha riem.p i111.en to solo del ·diverticolo; ·se la stenosi esofagea è a livello del punto di maggior arri· i>iezza del div.erticolo si ha una doppi.a im- · ina.g in·e alquanto con1plicata del diverticolo e di stenosi, dovut.a al riernpin1ento eso fageo 11el tratto sopras tenotico. In tale eventualità la di soriazione d elle .due ombre - div·e.rticolo 1

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0

cd ·eso fago dilatato - i1on è sempre possibile, pur.e tentando tutte le i11 cidenze per l 'esarr1e .radiologico e quindi la ·diagn o i rimane diffic ile a n ch e percbè n or1 si riesce .a n1ettere in ev idenza lo svuotame11to m arg in al e della sacca. Altre volte inv ece può presentarsi la ne:cesità ·di dover differenzi.a re un.a sacca div.e rticolare da una st,enosi da cancro con dil.atazionie sopraostan1te 0 d.a u.n can cro e·sofageo ulcer ato formante una cavità, m.a n ei ·e.asi di tumori non si ha mai il sintomo di I<.ienboch ed oltr·e a ciò il bolo di bario esce dal fondo dell.a sacca, m entrie n.el di verticelo esoe dal livello più .alto. Del ·diverticolo inoltre è caratteristico jl modo di riempim,ento, perchè gc.n eralmente compare prima il ·diverticolo e .p oi l.a striscia opaca esofagea, e quindi svuotato esofago o diverticolo possono persisLerie piccoli residui nella parte più d.eclive della sacca diverticolare. Infine è da tener presente l.a possibilità di una coesistenza ·di diverticolo e di cancro esofageo .allo stesso livello od a livelli differenti. L ' uso della sonda opaca in tali casi, secondo Holzknecht può riuscire di grand.e utilità perch è, sotto conveniente incidenza, può n1ostrare se il tragitto dell 'esofago è indipendente o meno rd all 'o·m bra opaca ch·e si tratta di d iagnosticare 1e quindi indica i ·r apporti che l 'esofago 11a con la stessa . Dopo quanto esposto appare evidenrt~ 1~in­ te·resse ciel caso da noi riferito: es·so, infatti . oltrie a ,dimostraTe che un 'a11amnesi accurata ed un buon esame obi1etJtivo possono a volte mettere in ·evidenza quei segni che, per essere sfug.g·iti ad un .p rimo esame èlinico-radio- .. logico in1compl eto, non avevano fatto po,r re la esatta ,diiag.n osi, fa .anche tritenere in g ran . parte esatte le parole di Schinz, secondo l a diagnosi di div.erticolo di Ze nker spesso e difficile per chè a d ·essa non ci si pen a. 1

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cu!

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RIASSUNTO.

I,' A. riferisce sop ra un caso di diverticolo 1

di Zenker e riporta ·dei radiogrammi dimostrativi: la diagnosi di diverticolo di Zenker se talvolta è abb.a stanza facile dal punto di vista radioloo·ico è difficile dal punto di vista clinico; t~tt.avia come nel caso studiato dall 'A. e in cui era stato sospettato clinicamente e ra. . ' diolocricam·ente un gozzo intr.atorac1co un anamn0esi paziente, un esan1.e clinico diligente e in econdo te.n1po un esam e radiologico sisteit1atico hanno perm·e so di arri,·are sen z'altro all a diagnosi.


1468

TL P OLICLIN I CO

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[ AN NO

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ed avam~raccio come si rileva da1la unita fotografia che presi prima dell 'atto oper.ativo. . Disinfettata e rasa tutta Ja reg ione parietale destra e sl abbra ta l a ferita delle parti molli, notai che I~ zona ossea sottotostante oltre 1'avvallam en·to era fratt11rata a raggiera presentante. nel punto centrale frattura comminuta ]e cui scheggie ossee si erano conficcate sull a massa cerebrale. Disinfettai accuratamente l a ferita e dovetti soprassedere sul pronto intervento, mancandomi il con-

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALI UNITI DI ORTE.

Un caso di frattu1·a dell'osso parietale destro con paralisi dell'avambraccio sinistro seguito da gna1·igione per il .d ott. F. G. TRoGu, chirurgo direttore. Infiniti sono in letteratura i casi di frattura della calotta cranica con con comitanti paralisi, cl1e non varrebbe la pena aggiungere altri se non per la c.a sistica. Riferisco subito la storia clinica : Nelle vicinanze d i Orte n1e11tre l 'operaio Ottavi Michele di Nazzareno, nato n el paese di Giove, di anni 17, riprendeva I~ mattina del 3 ottobre 1930 l'usalo l avoro sotto l 'impalca tura issata su un ponte ferroviario in riparazione, fu colpito sulla testa da una grossa mazza d el peso di 10 kg., sfuggita dalle mani di un altro operaio che trovav.asi sulla impalcatura medesi1na al} 'altezza di circa 5 metri. L'OtlaYi cadde al suolo rovescio, ma in breve si riebbe g·rot1dante sangue p er una ferita lacerocontusa del cuoio capelluto sulla regione parietale destra con1plicata da frattura ossea. Si riebbe dal poderoso colpo, ma con la mano, avambraccio sir1istro paralizzati. Anche il braccio sinistro sentiva minorato in potenzialità. Venne accompagnato in Ospedale verso le ore 9 dello ste:sso g iorno ed introdotto coi propri mezzi di locomozione in ambulatorio. Gii riscontrai: ferita diretta obliquamente dal1'allo in basso e a margini dentellati, della Junghezza di centimetri otto. La calotta cranica in questa regione si presentava ampiamente avvallata; la n1ano, l'avambraccio sinistro colpiti da paralisi, Ja tonalità muscolare del braccio sinistro affievolita al punto che il ~· non r~usciva a sollevare in toto il braccio tenendo penzoloni n1ano

FIG. 1. senso dell a famig·lia e dello slesso ferito, il quale non essendo molto sofferente non volle persuadersi della necess~tà , del pronto atto operativo. Il g iorno dopo l a ferita seèernava liquame torbido g ià infetto per cui dovetti in,tervenire, dopo pers11asi i parenti, so1o il 20-X-1930, quando cioè potei essere sicuro di un intervento in campo asettico. .4 tto operativo. - Nnrcosi eterea eseguita dal dott. De Angelis. ~{i ail1tò il dolt. Cavaliero . Partendo dalla ferita preesistente traccjai un lembo a cornamu sa e ciò per non ingrandire il lembo a base parietale. Feci precedere 1'incisione d.a una sutura a catena con seta forte sul margine esterno di essa . Preparato il Jembo delle parti ino1li, riuscendomi impossibile il sollevamento della zona ossea avvallata e frastagliata per I 'accavallamento di più punti di essa, che si estendeva più di una moneta di 20 lire attuali, procedetti alla resezione del lembo osseo superiore onde potere, con l 'aiuto di l eve a distanza, sollevare il lembo di esso che maggiormente minacciava la massa cerebra1e. Molte scheggie ossee riuscii ad asportare direttamente, scheggie· quasi tutte de] tavolato interno. Risollevati i lembi ossei con i soliti accorgirnenti dovetti provvédere a ricoprire il deficit osseo, non inferiore ad una moneta di due lire a ttuali. A ciò non riuscii colle scheggie estralte e lavate per cui dovetti ricorrere, per mancanza di materiale, alla plastica ossea alla Righetti.


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SEZIONE PRATICA

Ripulito il campo operatorio ribattei il lembo delle parti molli che su t urai a punti staccati, dopo avere allontanato la su tura emostatica. Lasciai in s~to due opposti drenaggi di catgut. In meno di qt1indici giorni la ferita rimarginò e in ventesima giornata era del tutto cicatrizzata. Il primo novembre il P . cominciò ad est endere le dita della m ano, estensio11e che durava per alcuni minuti per cedere dopo all 'azione dei flessori• . . Nei g iorni successivi nssiste tt~ al risveglio progressi VO della funzionalità della mano, avembrac· cio e pr.accio sinistro. Permase fino a metà novembre senso di stan-

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Le deduzioni del caso potrebbero urtare cont~o coloro che sostengono l 'intervento imme-

diato, che non sempre è facile quando si devono superare tante difficoltà, create dai parenti e dagli stessi pazienti che rifiutano recisamente il consiglio sa·l utare del Chirurgo. Nel caso ·d a m e riferito il compito poteva essere facilitato in quanto visitai il paziente un 'ora .do.po il sinistro e quindi ancora in tempo per poter detergere ~ disinfettare il campo operatorio in modo tal~ da mettermi al sicuro per l 'intervento immediato. Quando questi sinistrati sonò sotto assicurazione di lavoro e riconoscono ch e la lesion e riportata, se rende min orato un proprio org·an-0, non pregiudica, a loro gi udizio, la propria esistenza sono molto diffidenti prima di lasciarsi sottoporre ad un atto operativo ch e a priori dovrebbe loro ga- . rantire l 'esito felice i1on solo per la vita, ma per il ri1pristino completo della funzione perduta. Non so se ci sia110 Chirurgl1i che possano g.ar.antire a r.agion veduta l' esito felice anche ~uan1 do si ha la coscienza di saper ben fare. Un · esito non rispondente al promesso potrebbe dare non poche noie. Gl 'interventi in ispecie sulla calotta cranica e massa cerebrale possono sempre riservarci delle incognite sgradevoli anche quando meglio abbiamo in essi fidato. Le consi·derazioni esposte giustificano perchè dovetti astenermi dal pronto in tervento, r imandato solo al momento di quasi certezza che esso avrehbe giovato e guarito il paziente. Sorvolando sulla tecnica da m e usat,a cl1e i1ulla 11a di nuovo e di rimarcl1evole, solo potrebbe esser preso in considerazion.e il fa tto della tempestività dello intervento. L'interven- .. to dovrebbe essere sem:p re precoce, n1a anche in ritardo si possono avere dei risultati ottimi. Altro rilievo da farsi nel caso descritto è la q11al ità della lesione dei centri corticali motori dell'arto superiore sinistro non in modo uniforme , totale, ma a zone, come si desume dalla sintomatol ogia presentata dal P. Il forte trauma dell'osso parietale destro proiettò nun1erose sch eggie o see ch e si conficcarono disordinatamente sul centro corticale m otorio dell'arto superi ore sir1istro senza che il centro stesso per azione di contigt1ità perdesse ancl1e ten1poraneamente in toto la sua funzion e. Si può dire ch e ogni punto colpito reagì iso1.atamiente senza ·connessione globale nel nucleo n1otore corticale. E ciò è tanto vero in quanto risultavano colpiti da pa ra 1isi e paresi vari e brancl1e del plesso brachial e, n1a non tutte con la stessa intensità, il che vuole dire che l 'a,·vallamento rimarchevole dell 'osso parietale de1

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FJG. 2.

<:hezza a tutto 1'arto st1periore sinistro per ogni 111oviID:ento volontario . Il P . poteva tenere orizzontalmente mano, avambraccio e braccio teso solo p er pochi minuti. Questo senso di stanchezza veniva progressivamente a migliorare dalla mano all 'avambraccio, il che conlrollai sempre col dinamometro e con le strette di mano prolungate ch e il pazjent e era capace di fare . Il g iorno ventisei novembre 1930 il P . volle uscire d all 'Ospedale. Lo rividi dopo venti giorni e constatai ; cicatrice d el cuoio capelluto perfetta; m ovimento di tutto l 'arto superiore sin~stro normale. Il P. poteva tener e in posizione orizzontale l 'ario superiore sinistro parallelo al destro senza segno di stanchezza. Stringeva be:pe il pugno con una certa potenzialità di poco inferiore a qu~lla del pugno destro. La fotografia presa in quest a epoca e qui annessa ne è la riprova. Rividi il P. clopo due inesi e mezzo dell 'atto operativo e 11ulla trovai di variato, solo egli mi assicurò ch e non er a capace di restare col capo chino per molto tempo, posizione che gli procurava vertigini.


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stro non lese in modo grave il centro corticale dell 'arto superiore sinistro, ma furono solo le scheggie ossee del tavolato interno che colpirono in modo temporaneo qua e là nuclei nervosi dello stesso centro. E·morragia compressiva non deve esservi stata perchè allora anzi che a nuclei la zona corticale motoria sarebbe stata colpita in toto con la conseguente paralisi tota] e dell'arto superiore sinistro, il che non si avverò. Se focolai emorragici confluenti vi fossero stati avremmo avuto non solo la lesione totale del centro motore dell'arto superiore sinistro, ma avremmo assistito a delle manifestazioni patologiche nei centri viciniori per ragioni di contiguità. Resta quindi ancora dimostrato col presente caso che si possono avere disturbi motori isolati per lesioni disseminate su un determinato nucleo motore corticale, anche in modo temporaneo, senza che tutto il nucleo stesso resti colpito non solo, ~a danneggi i nuclei vici• • n1or1. In ultimo il caso descritto è istruttivo per dimostrare come talvolta grossi traumi circoscritti sulla zona corticale motoria con conclamate paralisi, di poco possano turbare la psiche e g li altri centri motori. · Io riferisco su questo caso non per portare materiale nuovo alle fratture craniche, ma solo per contribuire alla casistica, ch e si alimenta dei casi descritti e dei suoi particolari. RIASSUNTO. L' A., illustrando un caso di fr.attura comminuta dell'osso parietale . ·destro con paralisi parziale ,del] 'arto superiore sinistro, intese contribuire casisticamente alle lesioni corticali cerebrali di un determinato centro motorio e allo stesso tempo dimostrare come. le fratture d ella ca]oLta cranica anche gravi non deprimono sempre la psiche, ma permettono anche in ritardo, non concesso dalla logi ca, ad avere risultati insperati con intervento operatorio. ....

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IL POLICLINICO

R.•mmeatlamo a tutti I medici l'importante Manualetto del

Prof. Dott. AUCUSTO FRANCHETTI Medico Provinciale presso la Direzione Uenerale

della Sanità Pubblica

A.ppunti di legislazione per gli Ufficiali Sanitari (Vedere l'Indice a.Uabetico delle materie riportato nel Numero 15 del 13 aprile, µag . 542). Volume, in formato tascabil~. di pagg. VIII-200, niti· da.mente stampato. Prezzo L. 1 2, più le spese poeta.li di spedizione. Per i n oetri ab bonati sole L . 1 O, 6 O in 1>0rt-0 franco. Inviare Vaglia. all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Poetale Succursale diciotto, ROMA.

SUNTI E R ASSEGNE. ALLERGIA. Le ipersensibilità di 01·igine alimenta1·e. ( PASTEUR VALLERY-RADOT, M. P. BERNASSY, :\. LANGERON, A. Tz ..\.NCK, C. FLAUDIN, C. HouLBERT . Nutrition, rtom e I, n . 2, 1931). 1

Per ipersensibilità si intende l'attitudine alle reazioni parossistiche sotto l'azione di cause patogene, endogene o esogene. L'·e sempio più tipico è dato dallo choc anafilattico risultante dal] e reiniezioni seriche nell'uomo. Un organismo indifferente alla .p rima iniezione divienie ipersensibile alla seconda , per un meccanismo ancoI'a ignorato nella sua essenza. Tali sono le condizioni ben note dell'an.a filassi ·clinica e sperimentale, che consiste essenzialment·e nell 'acquisizione di questa ipersensibilità. Ma, a lato di questa ipersensibilità acqt1isita, esistono dei fatti, nei quali, alla prima ini ezione 1'org.anismo reagisce parossisticamente; per designare questi fatti si parla di idiosincrasia. Questo termine si è ora ristretto: mentre fino ad una trentina di anni or sono tutte le ipersen:Sibilità erano note sotto il nome di idiosincrasia, oggi non si chiama più i·iliosincr:asia ,c he 11n fenom,e no di ipersensibi11tà che sopravviene sin dal primo contatto dell'organismo con una s ostanza non tos• sica. È giusto stabilire ·q uesta distinzione fra anafilassi e idiosincrasia? È noto che la sensibilizzazione nell'uomo è raramente unica e .che essa non è sempre rigorosa·mente specifica. Si può dunque pensare che gli idiosincrasici si.ano stati se·n sibilizz.a ti p er una sostanza vicina a qu ella che provoca i disturbi di ipersen·sibilità, come· è possibile che degli an ti corpi siano penetrati n el} 'organismo durante la vita fetale per via sanguigna o ne] corso de,11 'allattamento. È dunque preEeribile non discriminare anafilassi da idiosincrasia e considerare le ipersensibilità, primitive o secondarie, come i due iaspetti, non sempre facili a discriminare, di uno stesso fenomeno, talora dipendente da una causa conosciu1ta che ha profondamente modificato l'organismo al punto da fargli acquisire questa nuova proprietà, talora apparente come un .carattere ~rimitivo e _spontaneo. I fen omeni di ipersensibilità sembrarono in primo tempo leg.ati alla penie trazione parenterale degli :anticorpi nocivi, e fu solo dopo un certo tempo ch e si arrivò ad ammettere la possibilità di questa penetrazione per la via digestiva. AtJtualmente questa via si presenta come una dell e più fr.equenti e delle più im· portanti in clinica. Per ipersensibilità digesti1

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[ ANNO

XXXVIII' - JU~I . 40]

EZIONE PR:\.TI CA

va non si deve intendere però il con1plesso dei sintomi digestivi legati alla ipersensibili tà , rna il complesso dei sintomi di ipersensibilità, siano o no di ordine digestivo, che si producono in seguito ad una aggressionie r ealizzal<l per la via digestiva. 1

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Fenomeni di sensibilizzazione di origine di· gestiva. - Si~ il tubo digle stivo , sia g li org ani a distanza r eagiscono alla in·g estione di alimenti o di . medic amenti ai quali il soggetto è sensibilizzato. Le r eazioni più frequ-enti sono quelle a distanza, reazioni cuit anee , r espiratorie o nervose. Fra le reazioni cutanee sono da considerarie l 'urti.caria, di cui l 'origine digestiva nel più d ei casi è da lungo te-mpo nota, la malattia .di Quincke, g li eczemi , i pruriti , ~ pruri~o, in .qualc_he c.aso la por1)ora. Fra l e SJndron11 resp1rator1 e sono da con iderare l 'asma e la corizza s pasmodi.ca. L 'asina di origine a limenta re s i manifesta sott o du€ aspetti secondo ch e la sen sibilità si manifesti per una so t.anza ben d eterminata e di u so relativamente. raro oppure per sostanze 1nultiple e ·di uso abituale. _1 el pTimo caso è r elativamente fa cile con I 'interrogat orio mettere in evidenza il l egam e fra l 'assorbimento di un alimento d et erminato e la comparsa di una crisi di a ma , .ciò ch e non a,-yiene n el secondo caso. Gen eralmente l 'asn1a di orig-ine di'-' gesti,-a fa parte di tutto un quadro di reazioni generali ch e possono comportare d ell 'urticaria, .dei segni o-astro-intestinali e talora dei segni gen er a li di gran de anafilassi. Fra l e reazioni n ervose ono da Ti cordare l e emicr anie. Le r eazioni ch e i produ.cono a li,rello del tubo gastro-intestinale son o, innanzi tl1tto. delle r eazioni con gestive e d elle r eazioni spasmodiche. L e Teazioni congesti, e vann o dall 'iu peremia all 'ed·ema e possono provocar e per- fino un.a vera occlusion e intestinale. Gli spasmi sono p iù frequ enti <le lle r eazion i congestive e si produ.cono sopratuitt o Il>elle r egioni provvi te di muscolatura potente come il piloro , lo s finter e r ettale. Questi disturbi it alora si producono isolatam ente ed allora la loro diagnosi è m olto di fficile. ~fa più 1)e_ o e.ssi si raggruppa110 in indromi ch e, p er l 'associazione di ' 'ari elem enti , r endono più fa cile la diagn osi. Diagnos;. - In certi casi è sempli ce e i ·alin1ento in causa viene facilmente identificato. ~{a nella n1aggior parte d ei casi solo le proYe dietetich e e cutanee rendono possibile la diagnosi . La pTova cutanea è la più prati.ca e sufficientem ente fedele per un g ra n nume ro di ca i. E a con iste nel mettere in presenza antigene ed anti corpo a liYello de l rivestimento cuita n eo. Più u sata è la cutireazion e, meno Io è la intradermoreazione. In America le c utireazioni son o praticate in serie con la magg ior pa rte d ell e proteine ch e possono entrare n ell'a limentazion e. Qualch e autore 11a propo7

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... lo di sen1pl ificare questa tecnica ri.corren.do ad antigeni poliYale11ti, cioè conten en ti d ei 111i....'Cugli · di estratti di differenti proteine. Quando si ottiene una reazione con uno di quest~ ~iscugli,. i fanno in seguito d elle cul 1re-az1?n1 c~n ciascuno de.gli elem enti di que~ t o ·m1scugl10. Due cau se principali .d i err or e veng·ono a turbare i ri·sultati dell e reaz ioni cutane e. Il ogget:ito può essere iper en sibil e ad una data os!anza e la .cutireazione può risultar e n egahYa. . È questo un fatto a~sa i frequen te n.ell 'iperen . . ibilità a lin1entar e. E o si spiega sia con il faitto ch e il _oggetto a bbia u11a ipersensibilità \'er so un prodotto d erivato dalla i)roteina ,. ia che egli abbia d egli anticorpi localizzati n ella mucosa digesti,-a . Il soggett o d 'altra pante può pnesentare una cutireazione positiva per un .p rodott o che a orbe enza risentirne a lcun danno. Ciò s i co111prende quando si pen &\ ch e i fenomeni clinici d el! 'ipersen sibilità sono il risultato di un perturbamento vago-simpatico prodotto dal co11fli1tto antigene-anti corpo in un organismo ad equilibrio colloidale instabile. Qua ndo un anello di quela cat ena ' Tiene a man.care n on si produrrà a lcun fenomeno c linico. La cut ireazione ha dunqu e bisogno della ~ anziane tera1leutica. La pro,·a dietetica costituisce il solo criterio a soluto del! 'i persensibilità. Soppr esso un al i111ento d ete rn1inato , i disturbi scompaiono ; riintrodotto ne l regim e, riappaiono. Pratica1l1ente però i difetti di que ' to metodo sono 11un1erosi . Intanto e sa non porla sempr e al ri ultato cer ca lo. La soppr ession e t otale di un alimiento nocivo n on poTta sempre a lla scon11)ar a c on1pleta .de i sintomi clinici, ma sola111en Le al miglioramento se il grado d 'i mpreg nazion e è nlolto g ra11de. Se vi è 11na JJO]iseri. il1il i tà il mretodo potrà non dare alcun risultato. In oltre è una proYa n1olto lu nga e molto difficile a far e accet tare al malato . Patogenesi. - P ercl1è i abbiano i fenon1eni clin ici da iper ensibilità, occorre un conflitto a ntigene-anti corpo. Il conflitto può effettuar i senza pe11etrazione d ella l1roteina neo-li un1ori, n el punto ste so i11 cui la prot ein a ~utra in co11tatto con l'or()'ani mo, c ioè a l ivello della muco. . a int estinale. Più spesso il conflitto antigene-anticorpo si effettua lonta110 dalla mucosa int estinale, n egli umori del! 'organismo. Occorre a ll ora la pen,etr.azione 11 c1 sangue della proteina ir1suffi.cientemente .di ' integrata, poi chè l1na IJroteina ch e ha subito le- n1odificazio11i abituali del la n1 olecola albun1inoidea n o11 funziona da antigene. L'agO'res ione de,-e dunque _uperarc ]e b arriere ~be la i1atura ba })O.:to fra il mezzo digestivo estern o cd il sistema simpatico interno ed arriYare J)i ù cl1e ia po sibil e « in natura » a 1iYello di c1t1 e~1 o .. i. t en1a. Queste barrriere so•


ll7 2 rap1 > r e ~c11L a le

da i di, ersi succl1i digeslivi , dalla J>arete i11Les1tinaJe e dalla g l1iandola epatica (li cui la funzione pessica è b1en nota per le d i' ci ~ e sostanz·e; infine le di,rer se secrezio11i in Lcr11 e cl1e m odifica110 a11co ra g·l i cle1nenti in .ci reo]azion e n el m ezzo i11te ri ore. N·ei bambini , pit1 .a11cor.a cl1e i1eg·li adulli , il feg·ato 11a u11 ' in1porLanza essen zial e p er il lavoro ·d ell 'appa riecc lli o dig·e&Liv o, e.d i fen on1uni d i intollera nza alin1 ontare sono i11 g ran 11arte imputabi li .al e.attivo funzio11 an1 e11to della cellula epa ti ca. 1' r attam e111t o. - Durante l 'accesso acuto un solo rin1cdio è veram·e.nte efficace, i 'adrenalina. Acoe soria·m ente si potrà proYvedere ad evacuare con un lavaggio dello , tomaco le proteine i11gerite . Si .cercherà poi di prevenire il ri lor110 degli acce si. In qu·eSito cam.po un gra11 n u1nero di n1elodi sono ta ti preconi zzati . :È sen1plice a s ten ersi dall 'alimento in causa . Ciò è fa cile quando si tratta di un alimiento raramente assorbito, ln a n1 0] to 1; i ù difficile q11an c.lo si tr.atta di lIIl .alin1ce nto fond:amer1tale cl1 e e11tra n ella compos izion e de·l la ma.g gior parte dei p.a ti. Si prover,an110 a Jlor.a i vari 111otodi cl1e si propong·o110 d i far to11·erare l 'a111ti g·en e in r.a usa. Si potrà dare, un 'ora prin1a cl r·I pa ~ t o noc ivo, una quantità infinitesim a.le dell 'alim ento nocivo (metod o di Pagui e.z -e Pa. lcur Va1ler y-R.adot) op1) ur1e gr. 0,50 di :µe1)ttone (peptonote·rapia pre1)randiale). È preferi}) ile r l1e il p epton e sia polivalente (pepton e di carne as~ociato a peptone di p esce e ad estra lti di uova e ,d i latte). È possibile ch·e la peptone.terapia preprandiale agisca produce ndo 11no choc attent1ato, ch e lascia 1' organismo inca pace di reagire durante alcun·e oro co·n un ;altro cho.c. È possibil e ~'ln ch e cl1e agisca n1odifirando l '-<;t~ion e dei fer1nenti dige:Stivi. Se si vuole ottenere lino sta.te refrattario durevole , bisogna i 1mpi·eg.are i n1etocli ch e mira.no alla de ensibilizzazione. Essi consistono n ella somministrazione «1el1e proteine in c<ttisa 11er via b11 ccale a do"i progressivamente crescen I i , .comin ciando con dosi in fini te ima] i ed aumcntan°dol e m oJ.to lenta·mente. In luog o della desen sibilizzazione per via di gestiva si utilizza talora la desen sibilizzazione per ct1tireazi oni ripetute, m a n ella :an.a fil as i cligestiva è preferibile, a doper are la d·esensibilizzazion e p er via ·digestiva . Questi m etodi , detti di .d.esen . ibilizzazion c, n ell<l m aggior parte dei e.a si non fauno che accostun1are I 'anticorpo al .contatto con l 'a,ntigen e, di modo ch e i ra pporti antigenie-an.ticorpo fin~ cono per effetl t1arsi se.nza ch·e ne segua un:a reazione g eneral e dell'organismo. Ciò è provato sia da ] fatto cl1e la .cutireazione n el ])iù dei casi r e ta pof'i ti va sia d.a 11.a ciTcostan za ch e lo stato di ~e.n sibilizzazione può ri<1pparire d opo qt1alch e inese. Esso no11 era d1111que scomparso, era soltanto masch erato. 110

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IL POLICL I NI CO

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Oltre questi metodi, si possono utilizzarne altri, ·Ch e sono impiegati in altre ipersensibilità . Essi agiscono in modo non specifico. Così si potranno praticare le iniezioni sottocut.an eie di peptone a l 5 ~~ ' le iniezioni intr.adern1icl1e di peptone al 50 %, le iniezioni endo· venose ·di iposolfito di sodio o di clorl1ro cli ·calcio , l 'autoe111oter.a pia, 1'.autosieroterapia, e.cc. Queste s ostanze , provocando d·egli chocs rip~tu1ti , fj11iscono ]Je r .é\bitu,are l 'organismo agli chocs. Non bisog.na dim e11tic:are l 'importanza del feg·ato e .d ei ferm·er1ti digestivi. Le medicazioni epatiche, l ' assorbimento di pepsina e di pancreatina potranno es ere utili adiuvanti. Si potrà anche tentare di ag-ire sull 'equi librio vago-simpatico con l 'adrenalina , l 'efedrina, il cloridrato di pilocarpina, la bella.donna 1'atro1)ina, il g·ardenale . Recenten1ente son~ state proposte le iniezioni intr:amuscolari di estratto splenico d i maiale molto concentrato. Se esiste una spina irritativa a livello del tubo digestivo (per e:Sempio una colite), bisognerà agir,e su di essa. C. ToscANO. 0

Cura anti-allergica nell'asma, nell'eczema e nella f"ebbre del fieno. e "''TlL l\tlS. n . 20, 1931).

( SCHREUS

Jlliinch. l\1ed.

1'Voch.,

Gli AA. han110 eseguito sistematicamente, u materiale umano, ricerche intorno all'azione antiall-ergizzante dei raggi X. Sono stati esa111inati malati con febbre del fieno, asmatici ed eczem.atosi: i risultati sono stati dei più brillanti, il che è particolarmente degno di nota nella febbre del fieno, in cui l e osservazioni sono sinora assai scarse. Iniziando poi t1na Tioerca , che si propongono di estendere, sulla inten sità dell·e cutireazio11i agli .a llerge]fi, sotto 1'azione d ei raggi, 11anno osservato una ne-tta diminuzione di questa: le r eazioni possono anche scomparire del tutto. Lo studio di questi Ie11on1eni in rapporto con la dose e il grado del ·filtraggio non è stato ancora applicato. A differenza di altri A t\.., che parlavano di un 'azione inibitrioe dei raggi, Schreus e Wilms r itengono che si tratti di una vera e propria desen sibilizzazio11e. Il ritorno, che sen1pre si verifica, alla antica sensibilizzazione v.a spiegato con l'azione ch e i tessuti ci.r costanti , non irradiati e non desensibilizzati, esercitar10 sul tratto limitato di cute ch e fu soltoposlo all'azione dei raggi, on cle sembra consigl·iabile di attuare, invece della radioterapia localizzata, una irradiazione cliffusa. l -lteri ori ri cerch e son o in corso. V. SERRA. 0


S EZI O ~E

La terapia splenica nelle malattie alle1·giche. •

(M. D..\LLA.

P ALMA.

11/in . J/ed ., n . 10 i11ar-

zo 1931). Ilecenti 1r icerch e clinic l1e e sp erimentali h a nno potuto m etter·e in evide·nza i rapporti c.he corrono tra milza ed eosinofilia da un lato e tra milza e st a ti a n a fjlattici dall 'altr.o. Le r ecenti riceir oh e a·vev.ano fatto notare co me in seguito· alla sple11ect omia si stabilisca una n etta em oeo·s inofilia ; p ass,a ndo p er aina logia all o a pplicazioni clinich e, alcuni AA . avevano u sato estratti splenici per g li stati a na fi lattic i e p er quelle m alattie alle.r gioh e ch e si a ccompag na n o a·d em oeo-s i1n ofilia, co11 risultati abbastanza co11fortanti. L' A. h a voluto applicar e tal e terapia nell e de rmatosi eosino file (eczema , orti caria, prurito) e in casi di .asm a b ro11chia le, u an do . i.a g·li estra tti del commer cio , sia quelli u ati d agli AA. ch e 1ne riferir o n o, sia un estratt o r)rcpar ato da lui tesso, ia in fine· con somminist razio11e di mil za per ,·ia -Ora le. Con t ale ter. api.a furon o tratt ati 13 e.a si di asma bron chia le e casi oon d ive,r se fo rme di derm a tosi eosinofile . Da l com p le so d el tra ttan1en to ..,i pu ò co11clud er e 1ch e la t er apia s.p le1n ica è qu.asi n egativa n ei ca i ·di asm a b ronchiale ; q u alch e miglior am ento ch e si h a allo·r ch è a lle iniezioni succed e una reazion e feb brile. n on d ev'esser e consider ato com e d i pentlente d.all 'u so dell 'e tr a t to splenico . Uo-uale ri sulta lo 11egativo si è avuto n ell e de~atosi : orticar ia, pr~urito; invece l a ter apia splenica sembra aiovar e in ·casi di e·czerr1a cronico, ribe.Jl e a lle d ·iverse medicazi oni . L . CA-q·usr. 1

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.REUMATISMI. Stato attuale della classificaziotle, anato· mia patologica ed etiologia del i·eumatismo articolare cronico. (J. L . ~IILLER. Th e Americ J ourn. oj tlie l\1ed. Scie1ices , agosto 193 1).

1\l r ecente Congr esso di Liegi fu s la})ilito, p er la classificazione, d i a d otta re due d en o·m inazioni per indicar e i .d u e tipi ch e sono probabilmente diver s i p er -·e tiologia e precisam ente · a rtrite re um atoide (p eriartrite infettiva) e ost eoartrite. Sinonimi u sati per l 'artrite r e u111atoi·de sono artrite· a trofica, artrite i11fettiva cronica e a rtrite -d efor m ant.e. , ino r1in1 0 d-ell 'o leoartri le. è I 'ar trite ipe rtrofi ca . N ich ol e Richard son })ar l an o <li artrit·e p r oli fer ati' a (corrispondente alla r e un1atoide) ,e d i a rtrite d egen era ti,·a (corris1Jo11d en Le .all 'o ~ tc oa rl ri lc) . Ci sono poi le for me n1i._te . ,·1natomia patologi ca clezz ·arl rite reu 111 ai oi-

P RA.TICA

1-.1:73

cle: ne llo stadio iniziale c'è p rolifer azione ro-· tondocellulare ch e in izia all ' unio n e de lla ino.viale colla cartilag·i11e a rticolare e ch e si di ffonde alla superficie articolare fin o ad o.ccupar e tutta la cart ilagine ch e viene a d e ·sere coperta d.a un.a n1embra.n .a vascola r e somigli.a nte a l tessuto di g ra11ulazione. Qu e.s ta mem brana è sostituit a da connetti vo e p oi da t essuto fibrors o. L 'in filt r az io n e r o Lon docellu]ar e si est ea1de a11ch e a i t ess uti p er iarticolari. Contem por.an e.a mie11te all e m odificnz ioni d ella sinoviale c'è u na in filtrazion e dei villi. I capi articolari 1n osir.a n o u n aum c11lo di d ens ità. A volte si h an 11 0 ar ee di car tilag·in e. dis tr utte prima 1cl1e si forn1i n u ovo te uto fi broso , per cui si po son o aYer e ia11chilos i ossee . P erò l 'an chilosi fibrosa è più fr eq u ente ed è e' itab ile coi m o·v imenti .p recoci . C'è atrofia os. ea econdaria . Secon do F i h1er n on c'è clifferenza e·ssenzia ]e tra ciu este a lte razio ni e c1uelle dell 'artrit e gonococc ica . L'anatomia patologica ciell'o·steoartrite 1110stra alterazioni ·d eg.e11er ative, n on i n fian1 n1.a tor ie. La lesione in iziale è ·un a fib r iJlazione d ella cartilag·in e, la qua le si pre.&enl.a s triata . Nelle . s trie si sviluppa tes uto fibr o o. Le a lterazioni si osservano al .centro ·d·ell 'ar ticolazion.e. La cartilagine p eriferica }JU Ò ri man ere i n teg·ra per anni, poi diventa iperpl a ica . L 'o so sott ost an te alla car tilagine· ~ nm e n ta d i den sit 1. C'è an ch e proli ferazione dei villi . Non i 11a a nch ilosi nè ossea nè fibrosa. L'etiologia dell'çi;rtrite reumatoide è in fe ttiva. Second o Ptosen ow l 'agente pa togeno è io streptococco n on emolitico. Altri h anno t rovato lo str eptococco emolitico, q u ello i1 on e1nolit ico o l 'associ.azion e de i due n ell e Jin fog la ndole r egion ali, altri lo streptococco viridans, lo s.tafilococco. Secondo Ro,;yntr ee l 'iscl1e.m ia degli arti è un fattore p atog·.enelico 1m 1Jort.an te. L'etiologia dell'osleorr.rtrile non è in fe ltiva. Secondo a l.cuni han110 importan za i tra u1ni e i fattori m eccanici i11 gener e . A1tri ritr ngono ch e le infezioni po~ ano a \•er <-> i111portanza, contrariam ent·e all 'opinion e rlei più. È proba])ile ch e un osso l eso da u11 'in fez ione reagisca a qu esta come a l tra un1a (co ì , per eLe.1npio, i h an n o ost eofiti d a spon d ilit e ti fica). Ci sono poi for1n e m iste di artrite reu m.atoide e di osteoartrit e~· probabiln1ente però c 'è in,rl ipen·denza etiolog ica dei dt1c ti pi an ch e nello stesso malato. R. LusEr-..rA.

Orientamenti te1·apeutici nel i·eumatismo cronico. Le artriti. (F. (~ osTE, J. F oHESTIER e .T. L.\ c \ PÈRE. Press.e i1f éd ., 2 n1agg·io 1931). Quando un n1eclic_o , aYe~do e -a111in a l ~ un 111alat0 d i reun1atisn10 cronico , 'uolc a rri \are ad una conclu ... ione t erapeuti ca, ~ i tro,·a . 1)es-


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IL POLICLINICO

so 1nolto imbarazzato. A lui s i offrono metodi diversi; si l) UÒ ·dire 1che tutto è stato ten.tato contro le for1n,e talora sì tenaci e scoraggianti del reuma.tismo cronico. Poichè la terapia si basa i11evitabiln1ente su nozioni patogenetiche, gli AA. distinguono , fra le affezioni arti colari ,cro11ich e, 1a gotta dal r eumatisrt10 cronico e dividono l 'insieme così vasto e confuso d1ei r eumatismi cronici in due gruppi: qu,ello d1elle artriti, che sono di natura infiam1natoria, e quello delle artrosi, processi di usura, di senescenza, leg·ati a fattori .distrofici generali e sopr.a tu,tto a fattori locali, m eccanici, statici. Occupandosi del trattamento delle artriti, gli AA. m ettono in evidenza ,che è essenziale riconoscere se l 'affezione è in periodo di attività o di remission·e . Duran.t e la fase di attività, abitualmente si tratta di una infezione articolare attenuata ed il primo dovere del medico è di determiniare, se possibile , questa infezione di · combatterla . II· più :spesso questo tralian1ento non può essere che gèn erale e s i co11fonde •Con quello del reuma.tismo (sifilide, gonococcia, tubercolosi, r eumatismo articolare a cuto). Ma talora si tratta di infezione focale che recla·m a un trattamen.to atti, 0 a carico ia d e i denti, ch e delle gengive , d elle amig dJale, ecc. La terapia g·en erale d ell e art.riti impone du e indicazioni : 1° sostene re Jo sta to g·e·nerale; 2° lottare contro l'infezione o , ·p iù g·eneralmente, .contro la o le sensi))i ]izzazioni articolari ch e alimen tana l 'infi.ammazione . Il reg ime a lin1 entare . d eYe essere sostanzioso e vario. Non bisogna })r eoccuparsi di escludere g li alimen.ti ricchi in purine e gli alimenti a cidi. Per ·combatter e l ' infezione abbiamo a disposizion,e du·e. ·n1 ezzi, la vaccinazione e I.a chemioterapia. La vaccinazione s p ecifi.ca ]1LIÒ essere realizzata quan.do il germe causale è id.entificato. Nel reumatismo tubercolare l 'iniezione di estratti bacillari può ·dare dei risultta~i. N·e l reumatismo gonoco,ccico g·li s!_ock.- o g li autovacc ini 1procurano un b en e ficio in generale proporzionale a ll'inten sità d ella r.eazione ch e essi i)rod uco·n o . Questa è i)articolarmen te viva quando sono introdo tti direttamente n el fo colaio d 'infezione. Ancl1e la proteinoterapia ])ania l~ l)UÒ influire favorevolmente sul reu111a Li 1110 .g·onococcico (i11i e·z ioni sottocutanee di latte, di ,caseina o di l)e1Jton1e per esempio). Per le altTe artriti, g li A i\. 11ensano ch e fra j proced im enti proteinotera11ici buoni risultati clà J>arlicoJ.ar111e11t e la cuti.,·arcinaz ion e di Ponclorf, per 111ezzo di n1i .. c t1gli di tubercolina, di e. trat ti di bacilli di J'-or l1 e di autolisati cli altri g·ern1i. Pr.atica11 1en.t e ino ffen si\ra, a conclizio11e clic ia u ~ a ta 1)ruie.lente111ente cd in sogget ti ind enni cla tu ])e rcolo i poln1on1are at1

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tua le o anteriore, essa provoca delle reazioni gen.erali e focali (articolari), talora vivaci, cu i seg ue, in una proporzione apprezzabile di ca~i, un miglioramento spiccato che può andare fino alla vera guarigione. Qu.an.to alla chemiotertapia, alcune etiologie esigono un trattamento medi.camentoso specifico. Negli a ltri casi trovano il loro impieg·o i medicamenti antiinf·e ttivi cla.ssici (metalli colloid.a li, urotropina, salolo, arsenob·er1zoli, sulfar enol, tripl,afl.avina, gonacrina. Il loro impiego va tentato, per quanto sovente non dia risul.tati ·apprezzabili. ~ sembrato iag·li AA. che lo jodio, gli joduri , i peptoni jodati ed infine ]e combinazioni di jodio e sostanz·e grasse non sono capaci di iniglioTare le artriti. Per co~tro, in combinazione con i ' urotropina, è possibile vedere lo jodio agire molto efficace·mente in cer,te artriti. Altro mediica111ento classico del reumatismo è lo zolfo. Gli AA. credono che lo zolfo non pr-es~11ti grande interesse n ella terapia ·delle aTit riti, a meno che, presentato sotto certe forme, lo zolfo non serva a provocare degli ·chocs a d·ese-nsibilizzare l 'organismo. Nessuno d ei ·m edi camenti enumerati merita a .colpo sicuro di essere considerato come il t:nattamento di scelta nelle artri.ti, ma ciascuno di essi può riuscire in certi casi. La chemio~erapi.a possiede un 'altra risorsa: la crisoterapia, so,t to forma di iniezioni di allo,crisina eseguite per un tempo sufficiente, per serie relativamente ravvicinate e a do.si deboli per evi tare i rischi ·dovuti alla tossici.tà d el 11rodotto. La crisoterapia migliora più particolar1nente i r eumatismi di origine tubercolar e; la sua azione può estendersi però a tutte le .aTtriti. Flog·oterapia e chemioterapia formano la lJ<ase del trattamento medico delle artriti. Ma vi sono ar.triti iri .cui la localizzazione simmeLr ica e sistematica, i disturbi vasomotori e trofici han:no fatto supporre- I 'intervento di fa.ttori simpatic i, endocrini, essi stessi sotto la dipend.enza di cause infiammatorie, o infet.tiv.e. Qu.a le importanza bisogna dunque r iservare all 'opoter apia nel trattamento delle artri.ti ~ Secondo gli AA. i casi in cui l 'ar.trite evol\re su di tin terreno endocrino patologico nettarrient.e c.ariatterizzato formano una piccola minoranza. Tu.t tavia , se l'esame clinico e biolog·ico d e] malato permett~ di concludere per l 'esist enza .di un di turbo ghiandolare o di una sensi11ilità de]],e lesioni .articolari a certe influenze en.docrine, è indicata l 'opoterapia corri ponden.te, ma a condizione di non \redere in essa ell e un trattamento p.diu,ante. I trattamen ti endocrini possono essere d 'altra })arte indi e ati per un'altra ragion e : certi estratti g-11ianclol1nri JJOssie·dono delle 1)roprietà farma~ cocl i11n. rr1i.e11c ])Ot e11,ti e J)reziose contro stat1


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XXXVIII , NuM. -!OJ

SEZIONE PRATICA

patologici che non hanno niente di endocrino. Nel reumatismo cronico due estratti appaiono talora attivi: 1'estratto tiroideo e 1'estratto paratiroideo. In complesso però il valor~ del! 'opoterapia è nelle ar.triti limitato. Quanto al trattamento locale, volto a modificar e la sinoviiale malata, saranno indicati la flogoterapia in situ (vaccini, pro.teine, peptoni), la ch emioterapia (lipiodol, allocrisina), l 'immobilizzazione, il massaggio, in casi gravi l 'intervento .chirurg·ico. Circa · la fisioterapia, gli AA. pensano ch e possono e sere utili quegli agenti fisici ch e esercitano un effetto sedativo o che sono suscettibili di ,creare un choc locale per lisi di elementi cellulari. Alla prima indicazione risponde il calore sotto tutte le forme , alla seconda i raggi X, di cui i buoni risultati in certe artriti (gonococciche per esempio) sono innegabili. La cr enoterapia è indicata solo quiando la temperatt1ra è ri.tornata normale. In ogni caso si sceglieranno l e acque termali seda ti,·e, le cloruro-sodiicbe, le oligometallich e. elle stazioni sulfur.ee occorre maggiore pru·denza e l 'uso cli pratiche termali delicate. Pa sando a .con iderare la terapia nel1e fase di remi ione, bi og na anzi,tutto distinguere la remissione puramente clinica dalla remissione durevole e con1ple ta. Nel primo caso I 'artrite è ancora in periodo evoluti vo e le Teazioni biologiche sono nettamente patologiche, solo i s~on i clinici si att.enuano; nl3ssuna delle medie.azioni generali deve essere interrotta. Solo aranno magg iormente· in·dicate le cure fisiche e crenotera pich e . Quando invece la remissione è durevole e completa, si tralascerà con prudenza il tJRttamento medico e si metterà in opera tutt~) il coriteo, questa volta con1pleto, dei m ezzi fi sici e m ieccanici, con i qu.ali si cer cherà d~ migliorare la qualità della guarigione. •

C.

T OSCANO.

I l Numero 9 (Settembre 1931) della

Sezione Medica del ''Policlinico,, contliene i seguenti lavori: G . AI ELL I e M. PISA - Ricerche

chimiche sull'edema polmonare a~oto umano e sperimentale. A. Pozzr - La prova dell'acqua nella diagnostica funzionale del fegato. D. CAMPANACC I e - Sindromi rinofaringee da di· L. PIETR.Af.TTONI sfuoiione colecistiea. ~

l'rezzo del Numero L. 6 L'abbonamento pel 1931 alla. sola Sezione Med1ica (dodici numeri) costa L. 4 5 per l 'Italia e L . 5 5 per l'&tero. Se cumulativo con la. Sezione Pratica, coeta L. 9 5 per l'Italia e L. 1 4 5 per l 'Estero. Se cumulativo con le Sezioni Pratica e Chirurgica.. -oosta L. 1 1 5 per l'Italia e L. 1 7 5 per l 'Estero.

L 'importo va. inviato m~dia.nte Vaglia Poeta.le o Bancario, all'editore Luigi Pozzi, Via Sistina 14 R-0ma.

14-'75

CENNI BIBLIOORAFICI (1 ) A.·

Therapie inrterer Krankh~i·ten . II edizione. Un Yol. in-8° rilegato di 439 pag. J. Spring,e r, &rlin , 1931. Prezzo R.M. 28,80. A.I primo sguardo, que to libro vi avvince subito per la bella trattazione della terapia generale, 1che si estende .p er circa 80 pagine. ~ una p~rte genieralmente trascurata nei consueti trattati e formulari e ch e ha pur,e unél grande importanza perchè fornisce le direttive gen erali di un ' efficace terapia. I capitoli su.i processi de lla n1alattia e della guarigione, sul trattamento dei casi disperati, sulla terapia della febbre, del dolore, dell 'insonnia del1'inappetenza, la terapia fisica, ecc. si l~go­ no avidamente e con grande interessamento. E le direttive di praticità che scaturiscono in questa prima parte continuano in quella dedica ta alla terapia speciale, dove l 'A. si occupa ·delle malattie dei singoli apparecchi e sistemi, con sobrii accenni a lla diaa nosi ed ii1·dicazioni precise e prati,ch e per la c~ra con, qua e là, delle ricette. In due anni, il libro è arrivato alla seconda edizione, il che dimostra con quanto fafil. vore è t.a to aocolto. GoLnSCHEIDER .

E. P1cHoN. 11 ariael de patliologie rénale. Un vol . in-8° di 710 pag . , con 1± fig. G. Doin, Paris. Prezzo fr. 90 . Tutta. la coonplessa patolog·.ia renale, quella medica come la chirurgica , è trattata in que to magistrale volume. Precedono due capitoli introduttivi di storia e critiica della patologia renale e di descrizione dell 'istologia e fisiologi.a del rene. Viene poi esaminata la seme,i ologia delle affezioni renali : g li edemi, la eliminazione del}'acqua, la ritenzione ·di so tanze puriniche, i lipidi del sangue, g li eJeme nti patologici dell 'urina, I 'anuria. Sono in segu~to considerate le •ne friti acute, il vasto e complicato a rgo mento del brightismo, le a ltre affezioni 111edi,cl1e del ren e e, da ultimo, quelle chirw·g ich-e (tubercolosi, tum ori diversi, r en e polici tico, ecc.) . Vedute teoriche e consig li pratici sull 'anatomia patologica, la clinica, la ter apia si alternano e si intreicciano nella trattazione degli AA. che. è chiara e co~pl e~~ , .t.ale ~a fornire al medico un quadro il p1u cl1e sia possibile netto della patologia· r enale. Il libro è anche la commovente prova della devozione di t1n discepolo p er il ~la.estro. Esso è stato, di fatto , compilato da Picl1on dopo la morte cli Ribierre, sulle n ote prese a l corso di q ue ti e sul ricordo del pensier o d el l\Iaest r o. fil. P.

RrBIERRE -

(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si d esidera la recensione.


1±76

L.

~ l :'-'\O

IL POLICLINI CO

BLtJ ~ I e f : . VAN CAUL.~BRT.

L e role du sel

dans /es rtéphriles. Un vol. in-8° di pag. 294 con ± fig. Masson e C. ie, Paris , 1931 . Prezzo 30 fr. ul problema del sale n elle nefriti, gli AA. ci forni scono i ris ultati di un decennio di studi fa Lti alla Clinica m .edica di Str,asbur go, di icui Blum ·è il direttore Me.ss.a bene in luoe è I.a funzione ch·e gli jon i l1anno negli umoTi , quella idratante del sodio or>posta .a quell.a 1de l cloro che è 4isidratante per cloro-aci.dosi. Tutto questo porta ad una classificazione biolog·i·ca delle n e frit i: idra.tanti, secch ·e e ad idrata zion e normale, classificazion e però unilaterale p er.ch è tien-e conto d ei soli elem enti: idrataz ion e e disi·dratazione, iper- e d ipoclo• ruraz1one . Nel capitolo dedicato all'uremia, sono studia te tutte l e condizioni bio1chimich e di questo stato ch e gli AA. considerano com ·e ]a fine idi l1na lu11g·a l otta, dur.a nw la quale tutto l'organi n10 ha , poco a poco , esauriti tutti i . u oi m ezzi di difesa . Ma il co·n cetto nuovo e ch ·e for.m a la parte p iù orig in.ale. ·del vòlume è qu·e llo d·e ll 'azotemia da mancanza di sale, a cui può anche cond urrre l'uso in1con.siderato di diete ipo- od. a clorurate. Dalle storie ripor.tate d~gli AA., si .apprenid ono fatti di malati con sintomi ure.mici , con aumento di azoto n el sangue (fin o a 5 g rammi!) ch e mig liorarono con la somministrazione di sale . Il conicetto è stato contrastato da molti , ma g li AA. lo sosten gono ·con validi argomenti; ad otrni modo, l'importanza dei problemi su scitati da questo libro è tale che la sua lettura s'impone al medico colto e coscienzioso. 1

1il. . N. PH. TENDEt..oo. Studien ii b er die Entstehiin g und den Verlauf der Lungenkrankhei· ten. l Jn vol. in-8° di 219 pag. con 6 figure. J. 1F. Berg m .ann , Munchen , 1931 . Prezzo RM. 26. L'A. ch ·e è Direttore dell'Istituto patologico dell 'Università di Leida , in questo suo ampio studio , investi ga l'impor tan za ch e le diverse 'caratteristich e locali d e] polmone ed altri fattori h anno sulla origine e sul decor so delle malattie polmonari. Considera dapprima ]a parte fisiologica nelle condizioni e nel le leggi ch e inflt1en zan o il volume polmona· re , il Tinnovamento d1ell'ari.a , i] ricambio dei liquidi (sangue , linfa , su cchi id ei tessuti). TmpoT tariti in questa parte sono le .c on~ider.azio­ ni st1l l 'azione del diaframma e dell r- costole e s11 lla varia di la t.azione in s11i r.a tori a de Il e diverse parti del pollllone. Nella ezione dedicata a11a patologia , d opo lo ~h1dio d ell 'enfi ema senile e presenile, ac11to e croni co , viene a studiare 1'origine ed il decorso delle flogof-i polm on ari : la polmonite :t focola io, quel] ~ aicut.a difn1sa e la tu-

X:\\ 'ìII ,

1'Ul\l.

±0]

b er colosi polr11011are. ricercando d ove si inizia l 'infi.a1nmazione infetti,·a come procede ' ' quali sono i inicrobi 1c)1e la d eter111inano quale è la via seguìta cl.al Yi ru s il modo cli diffusione di qu1esto , ecc. ' Evi.rd,entemente , non si po ono dare _in poch e parole le con clusioni di questo studio ch e, letto attenta1n.e nt1e · e meditato offre una vasta ed acuta virsione dei problemi ch e si presentano in qu1est o ç a111 1)0. A. IF. I

D er kiin stlìche Prieumothora;x. Un vol. in- 8° di 42 pa.g·. con ±5 fig ure . J. Springer e.d. Berlin, 1931. P rezzo R.M. 7,50.

HANNS ALEXANDE R .

Ad una br.eve intr oduzione sulle direttive genenali de l pneumotorace e sui suoi fondamenti anatomo-fisiologici , segu e la descrizione d ella t ecnica, accur ata , precisa anche nei minimi particolari. Son o poi trattate la clinica, ]e complicazioni , la clurata, i risulta.t i, le indicazioni e le controin·dicazioni , i diversi modi di completan1ent o (1)n eumotorn1ce bilaterale, frenico-e~eresi, oleotorace, ecc.) . Num.erose ra.diografie illu s tran o· e fficacemente la tra•t tazione. A. F. I

M. RoYER . L 'urobiline à l' état norma.l et pa· thologique . Un voi. in-8° di 196 p ag . con 40 fig . Masson e C.ie, Paris. Prezzo 30 fr . L,A. espone e critica i metodi in u so per la ricerca ed il dosamen to d ell 'uro bilina e propone un ·m etodo proprio , con cui tale sostanza :può esser.e d osa ta con precisione ne] le urine, ne l sangu e e i1ella bile. Valendosi di tale m e t o do , egli ha s LlI-diat o sperime n talmente e clinicamente la gienesi, 1e variazioni ed il ·destino d ell 'urobilina n·ell'organismo, arri Yando a concludere ch e le variazioni di essa sono in parre un riflesso d ello sta to di funzion amento epatico e ritien,e ch e m1ediante essa si potrà eseguir1e una prova funzionale ch e darà un'id-e a esatta d ello stato ·de] fe.g·ato. fil. 1

R ENÉ

(LOGNE.

~ { éclicales

A nalyses

Pratiques.

Librairie Le Françoi . Fr. 32. La terza edizione del ~1anuale di R. Clogn e è arricchita ·di nuo' i capitoli : paTassitologiia, batteriologia, ematol ogia m entre la chimica biologica, ch e con erYa .un po to preponderante, ha .subito un r imaneggiam ento completo, per elimin.are i vecchi m etodi e far fig urare tutte l e 1ecni c1'1e più m oderne. Libro di vol garizzazione, con ciso e niello stesso t empo rioco di detta.g li ut!li al pratico, che spesso non trova, n1ei ·m a nu.ali del genere , la guida sicura desjcl erata. C:. Tosc_\NO. 1

1

lifl iener Archiv fiir in.nere Medizin. Vol

n. 2. Urban e Sch,,·a rzenber~, edd . e Wien, 1931. 111 questo fa ~ c icol o del noto Archivio to da W. 1F alta e K . F. "\i\ren ckebach comprende 260 JJaQ'. con fi!$ure sono

XXI,

Berlin direte ch e conte-


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XXXVIII,

x u~I.

±0]

1477

SEZIONE PRA.TI CA

nuti 1± lavori fra c ui citiamo ·: La tera,pia con

correre a delle iniezioni ripetute di un antisali metallici ad 1nodum vllalbizni (L. E. W _u - .g·ene qualunque, seg·uite d.a eccitazioni conBUM e H . BoAs). ·Gli studi sul rica.111,bio acidodizionali. È così cl1e I' A. ha ottenuto d ei riflesbase specialnie11te per quarito riguard'a l'uri- si condizionali i)er la formula le ucocitaria nel na (0. SATKE e R. BARTOLOMEY). Diagnosi sangue~ per l'·e~z i oni cellulari nel peritoneo e differenziale dell'insufficienza ao1'tica sifilitica ·per .g·l1 ant1cor1)1. Dopo 20-25 iniezioni (n1ie rion (F. I\.1s cK). Cli11ica e diagnosi della pe- crob1 scaJ.d:ati) ecl eccitazio11i esterne (gra.t tariarterite nodosa (J. GoLDSTEIN). ~1orfogenesi men to o riscaldamento di una r egione della dei capillari cuta.riei e significato c1linico del- pelle), g li a nimali sono lasciati in riposo per l'ostacolo al ldro svilupp 0 (P. L1EBESNY) . R i-· 12-15 g·iorni. In seguito, basta praticare ·pastilta ti duratriri del trapianto tes1ticolare (C. recchi e vol te 1'ecci.t1azione esterna prececleP· FoB.\.MITTI) ed altri. fil. ten1ente fatta l)er vedere apparire nel periLoneo o n el san gue u na r eazione di difesa ti l)ica : leucocitosi, aumento d egli anticorJ)Ì. ccc . " L' A T T A L I T A IENT IFI A Tut te queste esperienze dimostrai10 che è Co1npito del sistema ne1~voso e dei riflessi possibile provocare un a r eazione Ji in11J111nj tà p er mezzo di 11na ·e ccita71.(lnCl este1 na, cioè condizionali nella i1nmunità. per I 'intervento del sistem.a nervoso. (S. l\ilETALNIKov. AJi1iales de l'ln.st. Pasteur, Sulla base ·di questi fatti , biso.g na modififebbraio 1931) . care l e nostre idee e l e nostre inter11retazioni Per eccitazio-0e condizionale si intende una della in1rnunità. L 'immunità non è un fen 0meno autonomo, com e si potrebb e cr edere e'cc itazione ch e, non avendo niente di comune con la funzion.e di un organo, divien e casulla base .di alcune teorie correnti. L'in1mun ità è un fenomeno puramenite vital e, assai pace di determin.ar e in esso una re.azione co111plesso come tut.t i gli a ltri fenomeni viquando sia stata combinata parecchie volte tali: dige tione, r es pjrazione, escrezione, e cc. con .delle ecci.tazioni capaci di far r e-agire quel Tutti questi fenome ni sono regolati d.al sistedato organo. Così, per esempio, delle eccitama nervoso e sono intimamente l egati alla zioni a uditive ·e m ecca.n ich e, ch e non 11anno niente di comun e con le ghiandole salivari e vita dell 'or oaanismo intero. Esiste 11na immt1nità di a da.ttamento, 1)er cui le cellule , ri,,enti che n on han.no inai provocato d elle reazioni possono .adattarsi facil1nente alle diver se conda parte di esse, sono c.apaci di IJr ovocare lo dizioni sfavor evoli ed acco:stu.marsi alle soscolo della saliva dopo esser.e state .combinate va rie volte con d ell e eccitazioni g ustative im- stan ze tossiche; · m.a esiste un '1altra immunità : ]'immunità di difesa, ch e può prodursi sia m ediate. I riflessi pro,rocati dalle eccitazio.ni condi- a ll'int erno ch e a ll'esterr1 0 dell'organismo . Le r eazioni esterne h ann o luogo quando i zionali, furono .chiamati da Pavlov riflessi n1icr obi o _differ enti ostan ze estra nee ven gocondizionali. no in contatto con le mucose del naso , d egli L'A. ha tentato di applicare il m etodo di occh.i , ecc. Le r eazioni d ifensive .i nterne sono Pavlov allo studio dell 'immuni.tà. In 11.n a seri e di lavori l' A. ha din1ostrato ch e alla base mol.to più complicate. OO'ni org·anismo è l1n sistema armoni co. L'introduzione in qu esto d el! 'immunità si trovano le reazioni difensive sistem a di un corpo estraneo provoca sem1)r e d elle differenti cellule, reazio.n i ch e possono l1n.a reazione più o meno energ i.ca d e11 'orgaprodursi sia all 'e~t erno dell 'oTgan ismo (sulla ni mo intero. Non son o soltanto le cellule limucosa del naso , d e.g li occhi , ecc.) sia all'interno quando il microbo pe.netna n el san g ue , ])er e ch e r eagi scono, m .a tutte le a ltre: l e cel1ule d ei tessuti connettivi e reticolo-endot en ella cavità d el corpo o n egli org·ani interni. l e ghiandole ematOT)OÌ etich e, i Poichè queste reazioni sono obligatorie e liali ,. i vasi, . nervi, ecc. involontarie, noi possian10 dire ch e abbiamo P er ben comprendere il n1eccani mo dela .che fare con riflessi. Ora, se I 'immunità si esplica per mezzo di reazioni difensive o per l 'immunità, bisogna s tudiare, J1 on sol amente i prodotti delle reazioni di fensive, . m~ aneli~ mezzo di riflessi, .n on è possibile ottenere dei riflessi condizionali ? Ripetendo 10-20 volte di il ruolo d el le differe11ti cellul e e d ei differ c11t1 organi in questa lotta ~ontro. i nlic~obi ~ le seguito delle ecci.tazioni interne (inie zioni di antig-ene) ed associandole ad eccitazioni ester- tossine. La clifesa d ell orgAn1smo s1 r ealizza n e di qualunque gen ere, non sarà possibile ot- O'razie a ll '.a.t tività d ell e differe nti cellule e tutto ·dipende dal] 'energia e dalla rapidità. co? tenere infine un vero riflesso condiziona le~ Dalle esperien ze d el]' A. risulta ch e ciò è le q u.ali e e ag·iscon o n ella lotta contro i microbi. po ~ sjbile, risulta c ioè ch e si può provocar e le Si può dire che clu.r~nte l 'imn1uni.zzaz.ionr r eaz ioni di immunità non sol.t anto con le inietut te le cellule ~i m ob1l1zzano contro i 1111crozioni di antigene, ma anche con delle eccita· bi o l' an.tigene dato. Più le cellule sono senzio11i esterne ·condizionali. P er ottenere questi ~ i bi]i , più esse reRgiscono attivamente 11er rifl es i condizion:a]i in una cavia, bisogna ri-

fe

1

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1


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IL P OLICLINI CO

difei:d~~e, l 'organismo. ~a talora questa ipersen ib1l1ta delle cellule e la causa di reazione violente, che possono produrre delle scosse gravi ed anche degli chocs mortali. Se l'antigene è introdotto per la via normale (sotto la p elle), esso provoca una reazione infiammatoria locale (allergia), che può avere un 'azione benefica, ma iSe l 'anti.gene è iniettato n el sangue o in una cavità 1del corpo esso causa una r eazione violenta che .p uò provocare uno choc mortale. Così, dal punto di vista deJl 'A., l 'imrnunità e l 'anafilassi hanno una cau sa com11ne : l 'aumento della sensibilità di tutte le cellule del1'organismo. L 'attività cellulare può esser e rinforzata con l 'esercizio, con la stimolazione e con I ' immunizzazione. Dopo l'immunizzazione l e cellule si modificano ed acquistano delle fa coltà nuove : agire in un senso specifico contro un antigene dato. Questa nuova facoltà si conserva spesso per lung o tempo, an.ch e dopo ch e tutti g li .anticorpi sono scomparsi. D.a quest o punto di vista l'immunità presenw un problema non sola m ente biologico e fisico-chimico ma anche psicologico. Per comp rendere l 'i111munità bisog11a dunque studiare non $Oltanto le \rariazio.n i fi icocl1imicl1e del sangue e rd ei si.eri, m ia an cl1e l 'at1ività \ritale, la 1sensibilità e• la m emoria delle celll1le. C. Tos c ..\ o. 1

I l Numero 9 (Settembre 1931) della

Sezione Chirurgica del '' Policlinico ,, contiene i seguenti lavori: T. CALZOLARI - Un caso

N. CIRILLO

-

G. FERRO LuzzI -

G. Guccr

-

P. MARIC)NDA G.

PETTA

-

N.

SPINELLI

-

L. Sussr

di linfangioma dcl me·

sentere. Le diagnosi dei tumori renali attraverso la ptelografta. Possib11i cause di errore. (Studio cllnleoradlologlco). Contributo allo studio sulla patoJogia del tessuto germinativo dell'osso. La gangliectomia simpatica lombare. (Ricerche sperimentali). Sopra un caso di agenesia del rene con paplllomatosl diffusa della pelvi. Sulla diagnosi di cisti del meso slgmoldeo. Importanza e vantaggi dello studio radiologico. Ema&uria da tonsillite. Contributo alla conoscenia del carcinoma sarcomatode della mammella.

. . - Prezzo del Numero L. 6 L'abbonamento pel 1931 alla eola Sezione Chirurgica (dodioi numeri) costa L. 4 5 per l'Italia e L. 5 6 per l'Estero. Se cumulativo con la Sezione Pratica, c08ta. L. 9 5 per l'Italia. e L. 1 4 5 per l'Estero. Se cumul ativo oon le Sezioni Pratica e Medica., oosta L. 1 1 5 per l'Itatia e L. 1 7 5 per l'Estero. L'importo va inviato mediante Vaglia Poetale o Baneario, all'editore ~uigi Pozzi. Via Sistina. 14 · Roma,,

[ANNO

XXXVIII, Nu!\1. 40]

RIVISTE SINTETICHE ISTITUTO DI RADIOLOGIA E TERAPIA F1SICA

DELLA

R.

UNIVERSITÀ DI PERUGIA

diretto dal prof.

EUGENIO

M1LAN1.

Lesioni da elettricità con speciale riguardo alle leslonl prodotte da apparecchi elettromedloall ). Prof. BnuNo BELLucc1, aiuto. (Co ntinuazione; vedi num. prec. ).

Non si hanno notizie circa l'influen za o 111eno d~llo. stato . di gravidanza, sia· per quanto si r1fer1sce alla madre che al feto. Circa le costituzioni che sono particolarmente sensibili alla azione delle correnti elettriche le ricerch e del Paltauf e delJo Schridde concludono per l 'esistenza frequente di uno stato timico linfatico nelle persone in cui l 'accidente elettrico ha avuto conseguenze più g ravi (38 cas~ di tale costituzione su 39 casi di morte da elettricjtà). Certo è che, nei soggetti timico-linfatici, esiste uno· stato di maggiore imbibizione sierosa de~ tessuti superficiali e profondi, co~ facili reaz!oni vasomotorie cutanee, da cui si origina una n1aggioTe conducibil~tà elettrica dei vari.i tess11ti, come p·i ù sopra ahbia1110 accennato. Ed è nota anche la grande facilLtà con cui i soggetti timico-linfatici vanno incontro a morti itnprovYi ~e per i)aralisi cardiaca, ch oc nervoso, ecc. Non 1neraviglia quindi il fatto che in tali soggetti si possano avere effetti mortali anche con correnti debolissime ed innocue per alitri indi,-id ui. • \ Ta ricordato infin e ch e alcuni Autori invocano, come fattore predjspone11te ed aggravante gli effetti dell 'accidente elettrico, lo stato in cui si trova l'apparato digerente (Lubarsch-Dolring) e precisamen~e lo sla to di replezione dell o stomaco nl mo~e11to d ell 'accide11te elettrico . 5) Influenza di malattie preesis tenti. È facile

comprendere come· tutte le malattie costituzionali e tutte le lesioni cr onich e di organi importanti per l 'ecou omia dell'organismo, din1inl1endo le resistenze dell 'organismo stesso, costituiscan o una cau sa predisponente ed aggravante ~li c~ett~ degli accidenti elettrici. In tali sogget ti qu111d1 lievi scarich e elc.Ltrich e, tollerate faciln1ente da individui nor1nali e sani , possono J)roòurre effet~i let(1li. Tra le malattie costituzionali più i111porlanti che facilitano ed aggravano gli accidenti elettrici vanno ricordate in vrima linea le endocrinopatie! e soprattutto jJ Morbo di Basedow, il ~orl>o di Addison e le dis.funzioni ipofisarie; in m1~or g:ado le disfunzioni delle ghiandole sessuali. È rnteressahte a questo proposito ricordare ~er an~­ logia che in tali soggetti affetti da endocr111o~at1e e specialmente nei Basedowiani, v~ è. ~~che 1p~r: sensibilità spiccata per altri agenti fis1c1,. q1;1a11 i raggi X, la 1u ce, il calore, ecc. Fra le les1~n1 cronich e di organi importanti vanno ricord ati, ~me predisponenti ed aggravanti l 'a~~dente. elettr~co, i vizi organici di cu ore, le nefr1l1 croniche, ~ nr~ terioscler osi , le gravi lesioni dcl fegato , le 1es1on1


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SEZIONE PRATICA

del it1idollo spinale, ed aQche le malattie mentali (queste Qon da tutti gl~ Autori ammesse). In alcuni Qi questi casi, ad es. .. nelle nefri.ti croniche, a spiegare la maggiore recettività verso le correnti elettriche, può essere invocato lo stato di imbibiz~one sieros~ dei tessuti organici, con conseguente diminuita resistenza al passaggio della corrente elettrica. Ma anche in questi casi si verificano eccezioni ei fat~i strani spesso inspiegabili: ad es. si citano casi d~ gravi vizi di cuore (Jelli11ek) e cli nefr~t!, nei quali si è avuta un'ottima tolleranza, senza alcun danQo residuo, di correnti elettriche intense e prolungate. 6) Influenza di stati psichici vari. Tutti gli Au-

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CeQLi.ID:etro di distanza dalla superfi.cie cutanea, ma Jn. qu~che casv talmente in teQso da essere sensibile anche a. 50 ceQtimetri di distanza dal ~orpo stesso, ricorda per l~ sue manifestazioni la JOn1z.z~i.one Brodot~a dai raggi ultravioleLti, dai raggi X e da.i raggi gamma del radio. E poichè ~a1e potere jonizzante in ~cuQi individui è molto mtenso anch~ a Qotevole distanza, si può anche supP?rre che .t ali soggetti, trova:Qdosi in vicinanza d~ conduttori ad a1ta te:Qsi~~, possano facilit are ] a produzione di una scarica disruttiva fra ~l ~ond1:1ttore ed il propriQ a· causa della ~on1zzazi?I_le ?ello stratQ d'aria che li separa, .e che in CO:Qdiz1oni normali sarebbe sufficiente ad imP~i:re l~ formazione della scarica a scintilla. L 'A. d1 qu~~to articolo ha in corSQ varie esperienze tendenti a dimostrare la fondaitezza o meno di tale ipotesi? d~l restQ assai verosim~le, che, dimostrandosi vera, aprirebbe nuovi orizzonti e spiegherebbe mQlt~ fatti oscuri ~ qu.a si misteriosi nel campo delle lesioni da elettricità, e specialmente D:ello studio delle ele,ttrocuzit>ni per scarica distruttiva. 1

C9rPo,

tori eh~ si sono occupélJt~ di stud~ cli elettropatologia concordano nel ritenere che una delle concause, alle quali è da attribuirsi una maggior gravità delle lesioni da corren~ elettrica, è costituita q~l fa.ttore « emozione ». È certo infatti che, qualsi.asi sia la modalità ed il momento in cui la scarica elettrica colpisce l 'organismo (ad eccezio~e di due soli casi di cui qui sotto ci occuperemo) fa vittima risente in quel momento una forte e subitanea ein:ozione, tanto più grave ed GAPITOLO QUINTO. intensa per quanto maggiorin:ente inatitesa ed intensa è stata la scarica elettrica. Questo fattore LESIONI CHE L 'ELETTRICITÀ PRODUCE NELL'ORGANISMO. emotivo improvviso, che già di per sè può p·r oL1elettricità, attraversaQdQ l 'organis,:no, produce vocare gravi dan~i ~ soggetto, specialmente se delle les~oni in modo costante, ma té:D.i lesioni no11 questo trovasi iQ ur~a Q~ quelle condizioni di lasoQo sempre fa~ilin:ente rilevab~li anche ad un bilità costituzionale descritte nei precedenti paesaffi:e accurato, tanito che iQ molti casi di ragrafi 4 ~ 5, può anche costituire una causa di fulminazione da elettricità non si è riusciti a diminuita tolleraQZa della corrente elettrica, postabilire quale . fos~ stata la causa della morte'. tendo stabil~rsi, a cal1sa dell 'en:iozione, turbe va- Noi dobbiamo occuparci d~ queste lesioni, descrisomotorie per cui la conducibilità elettrjca dei vendole sia dal pu:Qto di vista clin~co che dal puntessuti può essere accresciuta. Ma anche .in asto di vista anatomo-patologiCQ. In quesito campo ser1za di questo fatto collaterale, è certo che l 'or- pochi~sima luce viene apportata dalle ricerche speganismo deve ricevere un trauma ben più grave rimentali fatte sugli animali, p~rchè l 'effetto delle quando alla scarica elettrica si associa l 1intenso correnti elettrich e st1g·l~ animal~ è molto vario e traun1a ps~chico ~ caraltere emotivo. Abbiamo mutevole. Infatti troviamo una grande resistenza detto che ogni accidente elettrico è acoompagnato alla corrente elettrica Qegli ani,:nali a sangue fredda emozione irr1provvisa ad eccezione di due casi. do, qual~ ran~ e testuggini; mol tQ minor resiUno di questi avviene quando la scarica elettrica stenza negli llcc~lli e nei m ammifer~. Fra questi ultimi sembr a nQn es~stano differenze · ge~erali, colpisce durante il sonno, nel qual caso il fattore ina solo individuali. Unica differenza costante fra en1otivo s~ verifica egualmente, ma dopo il risvel 'uomo e gli altri mammiferi è che la scarica eletglio del soggetto. e quindi non contemporanealr~ca provoca nell 'u omo la perdita della conomente alla scarica. Altro caso avviene quando il scenza, il che n on avviene mai negli animali . La sòggetto volontariamente, e p,onendovi preceà endifferenza di sensibilità degli animali può essere temente attenzione, si prepara a ricevere, per anche in relazione al punto di contatto ed alla contatto con un conduttore, una scarica elettrica; resistenza Qfferta dalla pelle coperta di pelo o di in questo seoondo caso inanca cornpletamen~ il crine (ad es.. in tutti gli animali la resistenza è faittore emotivo. Le statistiche parlano infatt~ d! bassa morta- mini.m a in corrispondenza della parte anteriore del muso, sempre bagn~ta ed umidiccia per la lità e di scarse e lievi lesioni in casi di individui presenza del muco di prove:Qienza nasale; è incolpili dall.a corrente elettrica durante il sonno; vece mass,i ma nella pelle del dorso asciutta e cocosì pure è notorio cl1~ con sforrzo di vo lo ntà molti riescono a tollerare correnti elettriche tali per perta di pelo). Le nostre ricerche debbono quindi converg~re sugli effetti eh~ la corrente elettrica ir1tensità, tensione e durata da provocare invece produce nell 1org·anismo un1ano, mediante l 'esagravi danni ed anche la morte in so ggetti colti di sorpresa, e nei quali quindi l'azione dannosa me accurato dei casi di accidente elettrico, e tradell 'elettricità è accon1pagnata dallo choc emo- lasciando ogni ricerca sperimentale. Da ciò si comprendono le grandi difficoltà di tale sit udio. tivo. Le lesioni prodotte dalla elettricità nell'uomo possoin o esser general~ o locali; nel primo caso in 7) Influenza di altri fattor.~ individuali meno genere sono interessati in grado maggiore o minoti. Alcune recenti esperienze del Farny e del Miiller recente,m ente riprese e oontrollate dal- nore tutti ~ principali organi del corpo umano . l 'Aulo;e di questo· air ticolo, hanno dimo,s trato che e di solito tali lesioni sono accompagnate dalla il corpo umano ha, in · grado maggiore o minore nlorte della persona colpita. Nel secondo caso, in a seconda degli ~ndividui, un potere jonizzante cui di solt~o non si ha la morte della vittima, si sull'aria eh~ circonda il corpo. Questo potere jo- ha in. geri~re una lesione localizzata in un dato nizzante, in genere dimostrabile solo a qualche punto della superficie cutaitea, senza lesione ana1

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IL POLICLINICO

to1nica co11 talabjle di orga11i profo0:di. Lo studio di lale argome11Lo è stato i,n qualche modo facilitato dalle ~ndag~ni anato1no-patolog~che eseguiti sui cadaveri di conda11naiti all~ esecuzione capiLale mediante l '~lettricità. Prima di descriYere le lesioni prodotte dalla elettricità credo opportuno rifer4'e qualche dettagl~o d~ Lec1~ica relativo alla elettrocuzion,e, sis.tema a111ericano attuale di ~secuzione capitale dei delinquenti. 1'ali deltagli sqno utili a conoscersi perchè si ricollegano a quanto precedenteme11le abpiamo espQsto a. proposito della azione lesiva dei var~ t~pi di corrente elettrica. Gli elettrod~ usati per l '~lettrocuzione sono costituili da sp·ug0:a bag11ata e.o n s-0luzion,~ salina; u110 di ess~ v~en,e applicato. ~ guisa di casco sul capo completal"Il:ente raSQ d~i capelli; l 'altro è in ge11ere sudd~viso in, quattro bran,che, di cui due so110 appljcate ai polpacci e du~ ~gli avambracci. li c.: on,dan,0:ato è ialto sedere, e legato con delle correggie, s11 di una pollroria (la famosa sedia ele llrica) ap~sitame1~te costruila, ~solala d.al suolo e reca~te gl! elettrod~ ir1, posizione adatta per l 'a1Jplic<µ io·n e nel rr1odo sopra i11dic.a lo. Le pri111e eleli~rocuzioni 11el penilenz~ario cli Ohio iuro110 eseguite con correnti alter~te alla tensione di 1500-2000 vol La ed alla frequenza di circa 130 period~ (flene tl), ma s~ ebbero risultati i~felicissi­ mi: la morle i1on era istantanea, si Yerificava110 gravi ustio11i, e l ' applicazio~e doveva essere a lungq protratta. In alcu~i casi l 'applicazione i11iziala fu d CYVuta differire perchè st din'},ostrava insuificier1te allo scopo. In: seguilo la lecnica .fu modificata ed attualment e la eletlrocuzione dei co11dannati allq pena capi tale si effettua cosi: dappri1na Yie11e lanciata attraverso il corpo, per circa i secondi, una corre11le alt~r~ata ad alta lensione (2000 volta) e della frequenza di 50 periodi, la quale scarica produce la i111mediata perdita della coscienza ~ l 'arresLo del respiro, ma non quello del cuore. Poi la tensio11e vie11e abbassata a 400 volta e coin tale inlen silà rna11tenuta per circa 30 seco11di, -ciQè fino a11 ·arres.lo del . . cuore. Da ulti1no si riporla l~ tensione a 2000 volta per 15 secondi allo scopo di arrestare definiti vainente il respiro (questa terza scarica di solito è inutile). La intensità della corrente che attraversa il corpo del condannato qscilla fra B e 10 ampères e ciò di111oslra che la r esisten za del CQrpo del condannato è di circa 150-200 Ohn~ . Questo n1etodo di esecuzio11e capitale, sebbene attualmente molto perfezionato, susc~ta sempre molte critiche, perch.è sp esso s~ trovano dei soggetti insolitamente res1S1ten ti che costringono, .a prolungare eccessi vamen ~ te la durala delle applicazion~, con conseguenti forti sj1ue elevazioni ter1niche del corpo e forn1 azione di gravi ustioni. Quadro sintorn.atol ogico dei colpiti da scariclie elettriche. Descriv~amo qui la sintomatologia

dei casi n,on accompagnati da nlorte, facendo presente che questa sintQmatologia è in genere comune a tutti ~ tipi ~ tensioni di correnti elettricl1e. In ge11ere la persona colpita da una violenta scarica el~ttri.ca subisce un grave choc, con perdita quasi costc1n le di coscienza, pallore estremo, pol5o filiforme; il sistema muscolare sia liscio che striato è in contrazione a lipo tetanico per tutta lrt <lurata della scarica, e ciò, oltre ad essere la ca·usa per ct1i il coJpilo con tinlla a stringere forteme-nte fra l~ mani il conclutt0rl;l elettrjco. nro-

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vqca assoluta impossibilità di . respirare e qui11di di gridare o parlare. Gli sforzi che il colpito dalla corrente fa per respirare o per parlare provocano spesso l~sion~ g tip-0 enfisematoso, e lacerazioni del tessuto pQlmonare, donde la frequente emissione di sputi sanguigni. Q11alche volta si ha perdita di feci, di oriqe ed anche eiaculazione spermatica. Cessata Ja scarica elettrica perdurano i11 genere i seguent~ sintomi : cefalea ostinata ed intensa; qualche volt~ ipertermia; dolori vaghi a trafittura al torace ed alla colon11a vertebrale· se11so di cos.trizione alla g·ola · notevole bradicar~ dia; grand~ astenia; parestesie e deficienze motorie; raramente accessi epilettiform~; disturbi vi sivi (1nidriasi quasi costante) ed auditivi; più rara111e11te degli altri sensi; vertigini; vomito; turbe nella funz~onaljlà intestinale e Yescicale; qualche Yolla itleriz~a . L )esarr1e dell~ ori~e rivela qualche volta presenza di zucchero, quasi sempre presenza cli albumina e spesso d~ emazie, fatto questo che i protra,e per m,o1ti . giorni dopo l 'accidente. La pu11tura lombare mostra quasi sempr~ notevole j µertension~ del licp1or. . ~Ientre in, genere i sintomi suddetti lendono a scomparire iil: breve tempo, permangono invece a lungo, ~ qualche volta si stab~lizzano i11 modo pern1an~~te, i d~sturbi del siste1na nervoso quali: alterazioni (iper od ipo) d,ei riflessi, paresi, iperestesie, anestesie, spas~i del tup-0 digerente ed an ch e Yere ~ proprie forn1e demenz~ali, il che di111os.Lra u11a Yera e propria azio11e elettrica della corrente elettr~ca sul sisterr1a nervQso (Ajello). Lesion,i locali e gen,erali prOdolte dalla elettricità. ·- Va ricordato anzitutto che no:n sempre la corrente eleiltrica, scaricandosi attraverso il • corpo umano, proYoca lesion~ obiettivamente rileYabili, e ciò a11che nel. caso cfi passaggio di correnti intense ed a tensioni elevate. In genere però esistono quas~ sen1pre lesioni obiettivabili, di enti là più o i~eno rileYante. D~ pu~to di vista anato1nò-paitologico predominano anzitutto fatti di u stione, che in grado iuaggiore o n1inore sono quasi sempre presenti. La cute soprattutto è quelJu ch e presenta · le maggiori lesioni da ustione, i11a anche gl~ organi inter11i spesso mostrano leeccessiYo riscaldarn.ento. sioni da . .

Le lesion,i della cule sono g·eneral1nente costituite da ustioni le quali in genere riproducono IJer forn1a e gr.andezza il tratto di conduttore venuto a contatto col corpo, e si presentano nei due punti di entrata e di uscita della corrente; esse hanno Yario grado e profondità maggiore o ininore a seconda della inr~ensità, tensione e dur ala del passaggio della corrente elettrica. Le us tioni della ct1te sono proYocate in parte ed al1'inizio del contatto dall'effetto .Joule a causa del quale ~ tessuti vengon-0 carbo11izzati; in secondo Le1npo, a, mano a mano che procede la carbonizzazione d~i ·t essuli, le ustioni sono provocate dalla. formazione d~ un arco (!lettrico, che si spegne solamente per cessazione 1le1la corrente elettrica (fusio11e di. valvole~scatto di. interruttori di massin1a 1 o per allontanamento volontario, od eseguito da lerzi, del corpo della vibtima dal conduttore. Le u stioni cutanee cla corrente elettrica hanno delle caratteristiche per ct1i si distinguono dalle lesioni comuni prodotte dal fuoco Q da oggetti infuocati : tali caratteristiche consistono in notevole distruzione in nrofondità. con netto confine alla perife-


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SEZIONE PR.\.Tl <.;A

riu, cule circostanle poco· o nulla arrossata, scarsa doiorabil~tà , notevol~ secchezza d ei tessuti . Tali uslio1ti s-0110 in, genere lentiS;si1ne a guarire, rat a111er1le suppurano e le cicatrici sono in genere dure ~ madre~rlacee con pig1nentazione della cu~e c.: ircosta11te; iI1 alcuni casi (Odazzo) si hanno delle lesioni tard~Ye, come con i raggi X, per cui la cica trjce Le11de normalme:n,te acl ulcerarsi, probaiJil111e11te per disturbi trofici d a distruzione delle lerrni11azio·11i 11er vose pericicatrizia.li. In tali casi occo·r re asportare chirurgicamente, Qltre i te&st1ti n ecrosati, anche j ·t ratti di cute sana circos lailte. Nel caso in cui 11on s~a avver1uto il contatto del cor1)0 cori il co11duttore, ma la vittima sia stata colpita solo da u:n,a scintilla più o meno inten sa, si osserva110 quasi sempre sulla cute le cosidclette fig ure di Lichtenberg·, consistenti in arborizzazioni di color rosso, di forma dendritica, dovute a fenome ni vaso1notoTi. Riferendoci sempre alla p elle ricorderemo come qualch e volta si possa avere comple ta bruciat11ra dei capelli o dei peli con superficie cut an ea intatta, o viceversa ustioni cutanee al di sotto d~ strati intatti di ca})elli o di peli. Si posso110 inoltre .r iscontrare emorragie della cute e clell e 1n11cose; d i varia forma e <li Yaria ~stensio11e; e111orragie sottocuLanee e sotton1tlcose; an giospasmi e inolto frequentemente ede111~ localizza ti, insorg·enli r apidam ente dopp il passaggio dell 'elet.tricit à, edemi ch e quasi tutti gli _.\ utori aLtribuiscono a fatti di spasmo o paralisi vasale locale. Va ricordato infine che le lesioni cutanee da elettric~tà possono assumere l 'aspeLto di lesioni traumatiche da armi da fuoco, o di ferite prodo~te da corpi t aglienti, o da. corpi co11tu11denti ~l di sopra di superfici ossee, con assenza complGta d,i fenon1,en~ di ustione, n ei quali casi è ev~dente la difficoltà diagnostica (beninleso escludendo sern pre le lesioni se-cor1darie doYu te a caduta consecutiva all ~ scarica elettrica, o {lovute al lancio di corpi contu11dertsti, sassi, ecc. che spesso si verifica nella folg·orazione). 1 ,

Le lesioni del sislenia n,ervo so centrale e peri-· jerico dipe11do110 in genere da. tre principali fatlor1: l J azion e termica per effetto Joule; 2) azione elettrolitica; 3) azione indiI·et.ta dovuta a le~io11i Yasali, a lipo alterazione vason1otoria Dd a tjpo e1norr~gico. Le ricer che del Pietrusky hanno <lim<>~trato, specialmente i1e~ tronchi nervosi, fusione del content1to cellulare e del cont enuto nucleare: n el cervello, nel midollo. e nelle relative i11cni ngi so110 stati osserva.ti (ì\1Iac Donald, Fral1$, Pìlrc ) gravi fatti di alterazione vasomotoria co·n prese11za di emorrag"ie punt~formi diffuse e stra,·asi i1el pavi11),ento d ei ventricoli cer ebr ali. Un ~reper to tipico Qi lesione degli elementi nervosi cen.t rali, attraYersati dalla corrente elettrica, è '"tato descritto dal Lon1barclo. Questo autore ha trovato, Qltre i dislurbi circol atori g ià ricordati, le segue11ti les~oni del tessuto· n ervoso : ingrossan1enito e spezze ttamento delle n et1rofibrille; che si riuniscon o a fascio; forn1azior1e rl1 vacuoli; fra11tu1nazione del reticolo e nei casi graYi e prolu11ga ti frantumazione d ella membran a cellulare con ìuoriuscita de.I })ro toplasma. Inoltre si ha con1parsa quasi co1nplela della sostanza cromatica. Ricer ch e successive del ~Iartini e Balli din10 .. lrar ono ch e le su(ldette lesioni d el tessuto nervoso possono1, a, parità di condizioni elettriche, ri11scire più gravi se esistono degli al.t ri fattori, <r11 (l li t emperature elevate, stato di inanizione,

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allerazion_i g·hiandolari, ecc .. È in ogni n1oclo ~c­ cer talo, 1n base alla si~tomatologia presenlata d all e vi.tti1ne, ch e fra Je varie parti del sistem a n ervo o ce0itrale quelle che per prime e sopra le al lre risentono degli effetti d ell a scarica elettrica, special111ente se ad alta tensione, son o le zone del cervello destinate a,11~ funzioni psicl1icl1e superiori (perdita quasi costante ed in1mediata della cosc~enza) ed insieme il bulbo col su o ~~nlro respirato rio, eh~ e:n,.tra ~1nmediatamente t11 sLato di paralisi . Per quanto .rig·uarda il sislen:a nervosQ vegetativo le ricerche di Ajello ha11no dimostrato ! :esistenza di alterazioni rivelale d allo svilupparsi d~ una sindrome in · alcu11i casi vagotonica, ii1 altri casi s!111patico tonica. Va ricordato infine eh~ un repento quasi costa11Le in tutli i colpiti dalle scariche elettriche è l 'au1nento della quanlità e d ella pressiq.ne del liquido cefalo racl1idia:n,01, ch e si pres~nta spesso ematico. Jellinek riferisce a questo prop.qsito il ca,so di u11 tramviere di 32 ai1ni, colpito e.l a una corrente di 110 volta, che dopo ùna breve perdita di coscienza potè riprendere il suQ servizio lo· sitesso gior110 dell 'accide11te., n1a :iJ giorno seguent~ avvertì violente cefalee che lo costrinser o ad a·b bandonare il ser'izio. Undici giorn,i dopo quest'u omo morì in preda act i1),ler1si f~rto·:mei:n,~ di eccitazio·n e cerebrale. L 'autQ1p sia n1ostrò un'edem,a cerebrale e n1idollare n1olto marcato . Lo stesso J ellinek ri ; ferisce il caso di un uomo di 34 ai1ni cl1e rimase fulm inato corr ente al Lcrnata a 220 . ... da . u11a . volila; l 'autopsia mostrò a:n,ch~ in questo caso edema cerebrale ~ CQngestione intensa dei vasi. 1

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Le lesi:orii del sarigtie ed apparato circolatorio con cludono per la, presen za costante di un aume11to clella viscosità, della ve1qcità di seclimentazio ne del le emazi.e (Ajello), e d ~l fibri~o·geno; si h a invece una diminuzione della carica elettrica delle ema zie, Lulli fatti che i11dicano u11p squilibrio colloidale procl0itto dalla corrente elettrica. È sLato inollre osservato un au1nento ùella quantilt1 dell'ossien1oglobina, fatto quesLo secondario ai fenomen i di asfi.ssia ac11ta causata dalla paralisi respiraLoria, ch e è sempre la, prima a verificarsi . Per qua11to rigt1arda l ~ forn1ula alct11li A i\ . an1n1eLLono u11a. leucopenia, altri una Jeucocilosi; re~e11ti ricerche di Ajellq han110 di111os·~rato che dopo passaggio di correnti elettr~che a tip-0 lesiYo si 11a leucocitosi co11 inversione d ella forn1u lu leucocitaria. '!'al~ r eperto di le11cocitosi è spiegalo dal Dazzi e dal Barbour co111e un fe~ome11q. consecutivo alla vasocostrizione intensa dei vasi d el midollo osseo, per cui Yeng·ono spinti in circolo elementi di ?rigine n1idollare. L'azione della corrente elettrica su l c uore i esplica attraverso i centri motori ed atlra,·cr. o sp asmi delle coronarie (ipotesi questl1 a1nntessa dal 1naggior numero degli AA.) ; si h a iii rre11er e aun1ento della frequenza delle contrazjo1~i co11 notevole dimi11uzione dell 'energia cardiaca e <lella pressione sanguigna, la qt1ale . diuti11uzio11e au1nenta progressivan1e11lc e rap1dan1c11le fir1 che il muscolo cardiaco entra in stato dj tre111ilo fibriJlare, ch e precede di .pooo l'arrest 0 co111pla~o del cuore e la n1orle definitiva. t i11teressa11te ricordare ch e le contrazioni delle oreccl1iet.le sono le ultime ad -esaurirsi, e ch e esse riprendono a battere e:n,ergicamente se si interr o111pc la corrente ele~trica, anche ~a~~do. i ven· tric0l i sono in sta lo d1 debole tren11Lo f1br1llare o 1


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[AN~o

IL POLICLINICO

addirittura del tutto imn1obiJi, e quindi naturalmente ogll:i polso peri~erico è cessato. Nella elettrocuziQne l a durata del passaggio della corrente alla tensione di 300-400 volta per cir ca 30 secondi è sufficienite a pr.odurre l 'arreslo co1nplcto e defitµtivo del c11ore . Dal pt1nto di vista anaton10 patologico1 sQno state trovate n el cuore fibre muscolari strappate (Ka,vamura) o scompagi11ate (Pietrusky), emQrragie sottoepicardiche, strie ii1 corrisponder1za clell a puruta del cuore, si1nili a quelle descritte sulla pelle dallo J ellinek. Il Pietrusky ha osservato infine una speciale necrosi (necrosi elettrica) del tessuto perivalvolare aorticp . Per LJUélllto riguarda il sistema circolato.r io periferico lesioni vere e proprie non sono state in esso r~sco,ntrate ad eccezione delle u stioni vasali ; tuLl~ i disturbi vasali dehbono essere attribuiti all 'influenza che la corrente elettrica ha sul sistema nervoso vasomoto rio. Si ammette in genere eh~ nèl momento in cui la correnite elettrica at.traversa .~l c.qrpo, prima di verificarsi l 'ahbassamento di press~o ne, si. v~rifichi un fortissimo 111omentaneo aumento di pressiQI"l;e al quale gli 1\A. attribuiscono 1 ~\ formazione delle emorrag'ie 'asali che quasi se1npre si osservano specialmer1te nel sistema nervoso centrale. 1

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Le l esion,i dell ' apparalo digerente ed annessi con ~ i~ Lono in, fatr~i en1orrag·ici delle mucose, delle tunich e 1nuscolari, della sierosa peritoneale ed in s tati spastici O· parelici del iubo digerente. Non i11frequenteme11te i11fa tli compaiono, in seguito ad accidente elettr~co grnve ma non ~ortale, fenomeni d i disfagia da SJ)asmi esofagei sottofaring ei oèl a livello del cardias, di vomito d.a sp.a~m.o pilorico, cU itterizie da s1)asmo del~e vi~ b1l~an, di stipsi da cqlile spastica, di perdita d1 feci da paresi d ello sfintere a11ale. In un caso capitato recentsJm ente alla m~a osservazi.ol"l;e radi~logica per gravi turbe n ella digestione gastrica, in soggetto jnveslilo (lalla corrente elettrica due anni or sono, fu trovato uno spaSrn·O gastrico quasi totale della muscola tura circolare per cui lo stomaco era ridotto e.Li for1na t11bulare ill: toit alità, mentre il piloro appariva i11contine.nle. È naturale che queste sindromi spastiche del tubo digerente ed annessi rientrino1 nel ca.p~t.q.lo d~lle alterazioni del s~s tema n er voso e prevale.Qte~ente del sis1 t ema vago simpatico , di cu~ qui sopra ci siamo oc~u­ pat~. Analogam,ente le lef'ionJ a tipo emorragico rientrano n~l capitolo d ell~ alterazion~ circolatorie. Ed è anche facile spiegare, come per la sua sede e per i suoi rapporli, il t upo digerente possa difficilmente subire lesioni anatomich(} vere e propri.e i~ conseguenza del passaggio della cor~ 1 ente eleittrica. A questo pro posito è utile qui ramme11tare la ipotesi già sopra esposta (nel capitolo fattori individuali) che la gravità dell 'accid ente elettrico dipenda, ai parità di altre condil i.oni, dallo stato di distensione e di ripienezza in cui. s~ trova lo s1~on1aco al ~o,n1ento, dell 'accicle11te. È difficile d are l1n,a spiegazione a questo fenon1eno, che pure è statQ ripetutamente const atato : potrebbe essere invoc ata la maggior affluenza di an gue agli organi addominali durante il lavorio cl~ges tivQ, e 1.a consecutiva minor quantiità di sangue irrorante i ce:Q.tri nervosi cerebrali e bt1lbari , donde una più facile azione isch emizz ~nl e cli tnli centri da parte della corren te eletlrica. 1

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l)er le lesioni dell 'apparato urogenitale possono i1l parte essere ripetute le stesse considerazioni. So t to l 'azione clella corre r1te eleittrica possono infnl li immediatamente o tardivamente prodursi falli di spasmo o di par~si della vescica, dello sf~n tere. vescicale, delle vescicole semil"l;ali, con •'Onsecu tiva perdila involontaria di orine e di sper. 1na o con impossibilità d~ minzione v-0lontaria. Sia1no qui sempre I"l;el campo delle lesion! nervose. Solo in rar~ casi è srtata riscontrata una azio11e l ~siva vera e propria nei reni in seguito ad accidente elettrico (Jellinek), ossia la presenza di uno. ver a e propria nefrite emorragica, o di anuria prolung.ata, seguita da morte per uremia. Sono ~ l a ti descritti anche d ei casi in cui si è verificato t1n, vasto distacco degli epiteli renali. È 1nol to .f requente la presenza d~ albumina (nucleo albumina ed an che sier o albumina) nelle orine emesse dopo l 'accidente elettrico, ma tale reperto patologico di solito sc~pare in pochissimi giorni e noi~ rappresenta Ull: indice di lesione r enale vera e propria, potendo dipefl:dere anch e d a altri fattori, quali u stioni cutanee, ecc. 1

Le lesiorii dell'apparato sclielelrico 1nusco•lare

co11sisto110 soprattutto in presenza delle solite emorragie i1ello spessore dei fasci muscolari, con l ac~r a zione di p~ccoli fasc~tti muscolari (dovu.te alla imp.r ovvisa e brusca e prolungata contrazione tetanica) ; si ha inQltre una precocità, non ammessa da tutti gli AA .., nella comparsa della rigidità cadaverica, ne! casi mortali. Per qt1anto riguarda ~l t essuto osseo il passaggio della corre~te elettrica determina alterazioni a tipo aitrofico (tipo S udeik) con inizio assai . precoce, irregolarità nel co1"\tenuto in calcio (alister esi), scleros~ cilindrica periostea di lunga durata e r~i origine ancora discussa. Una forma speciale di lesione Qssea iu descritta dal .Reuter col nome di « per le ossee », quasi sempre osservate sul cranio; ess~ consistono in piccoli sollevamenti ossei a foggia di botton,e o d~ vescicola, in con tat1to co~ la diploe, probabilmente originati dalla fusiQne del contenu to cljploico.

Le lP.sioni dell'apparato r espiratorio consisto110 in genere in edema acuto del polmone, sfiancan1ento degli alveoli pol1nonari con lacerazioni e p~ccQl~ soffus,i oni emorragiche nel tessuto interalveolare. Si tratta di un verQ, e proprio enfisema .acuto, q uasi traumatico, ch e verosimilmente deve attribuirsi a varie cause: 1) alla contrazio·n e tetanica de~ muscoli respiratori della gabbia toracica, del cingolo scapolare, e del diaframi:na, contrazione tetanica eh~ perdura per tutto 11 tempo ciel passaggi.o della corrente; 2) ai brusch~, fre~ quentissimi e d!sordinati profondi atti resp1rator1 che la v~ttima incoscientemente fa non appena cessata l :azione tetanizzante d ella corrente; 3) alla brusca ~ forzata distensione toraciça dovuta. alle inanovre .di respirazione artificiale che quasi sempre vengono eseguite. Talvq.Jta . sono st at! rinvenuti nei bronchi fra111menti di sost anze alimentari. A carico delle pleure sono state osservate, oltre le piccole emorragie ch e sono presenti in quasi tutti gli organi della vittim,a, piccole zo11e di enfisema sottopleurico da aittribuire a rotture di alveoli polmonari corticali, da eccessivo sfiancamento.


[ANNO

XXXVIII, NuM. 4:0]

SEZIONE PRATI CA

l-J.83

Le lesiOni degli organi dei sensi dopo un acci1ne11le a quanto avYien e con i r aggi X ed altri dente elettrico (specialmeD:te se la corren~e 11a al<1genti fisici , l 'azion e lesiva d ell 'elettricilà si n1ntraYersato in pieno il corpo della vittima) pos11ifesla an che cori dos~ lievi ssime sp ecialmente in sono presentarsi con. ]e più svariate sindromi fu11casi di correnti aventi azioni ele ttrolitich e. 1\011 è zionali patologiche. Prec~sament~ per l 'occhio: i11faitti improbabile ·che a1'che I.a fase di eccitacecità temporanea, en1ianopsie, eritropsie, reSitrinzione a di sti1nolo che avviene con correnti elet giin:enli del campq v~sivo, soqto1ni, alterazioni o triche debolissime, ql1ali noi u siamo in terapeulacune J~ella visione dei colOTi, turpe nella funtica, :Qon sia (analogame:Qte a quanto si ritiene zionalità pupillare ~ia per quanto riguarda la avvenga in Rontgenterapia) ch e una risposta od accomodazio~e eh~ lé\ reazione alla'. luce (tendenza una difesa verso effetti lesivi mjnimi ch e a noi alla midriasi), nistagmo, foto·f opia, scintillamenti, sfuggono per l a, rapidità del fenomeno o per la sensazioni dolorQse. varie, ~cc .. A carico d ell'orec- · lievissjrn a entità dello sitesw, Q' perch è il conti11uo chio: sordità od ipoacusie, ron,zii o fischi subietJavag·gio dei tessuti, prodotto dal torrente circotivi, veritigini, ecc. A carico degli organi del gulatorio e linfatico, imped~sce di trovare n ell 'orsto e dell'odorato: sindromi varie che vanno dalla gano o nel tessuto elettrizzato i prodot.ti derivanti assenza con1pl~ta a, lievi diminuzioni. delle sensada U:Q affrettato m et abolismo o dal cat abolismo zioni gustative ed olfattive, od a limitazioni parcel1ul ~re . ziali od in vers~oni d~ tali sensazioni (ad es.. : la È in ogni n1odo· evidente cl1e due apparati, sose11sazion e g u stativa delle sostanze dol ci può pra tutti gli altri, sono principalmenl.. e lesi dalla mancare o rivelarsi come sensazione di sostanze azion e delle correnti elettrich e, direi quasi in amare; analogamente può mancare la sen sazione modo elett.ivo: l 'apparato n ervoso e circolatorio. olfattiva ad es.: del fumo di •tabacco, oppure esInfa tti le alterazioni osservate in quasi lutti gli sere percepita come odore di altra natura, m enorgani possono farsi risalire a lesioni di uno dei tre rimangono invariate l~ sensazion,i d~ .altri sadue, Q di ambedue, i suddetti apparati, ch e h anpori ed odori). A carico della sensibilità tattile, no la {'Omune caratteristica di trovarsi, con le termica, elettrica e dolq.rifica si possono osservare loro ramificazioni più !ini, in tutti i tessu1ti de.Ile più svariate alterazio11~ : zone di insensibilità, l 'organismo, ~ che hanno ambedue la proprietà <li ipo ~ di ipersen sibilità all'una od all'altra fordi una grand issiin:a conducipilità elettrica. ma od a tutte quante le forme di sensibilità; pal\'Ia sopratt11tto ad n:Qo1 di questi dt1 e apparati: restesie d~ ogni sorta. Tutte quesrte alterazioni deil sisten1a nervosq è da a ttribu ire l 'origin e delle lesioni più gravi ed in1mediate. · gli organ~ d ei sen si han110 carattere funzionale, ( Co rtli11 ua) . di soliito transitorio, e no11 prPsentano, ad eccezione ch e p er l 'occhi0 ch e è stato più largamente studiato, q·uadri anato1110-patologici b en definiti. A carico d ell 'occhio la lcsio11e più frequen lc è l 'opacamento del cristaJltno, la cui gen esi alR .. Accade1nia ltledica di Ro1na. cuni attribuiscon o a fatti di elettroli si altri a . ' coagulazione d elle albu111ine, altri ad azione trauSedut a slraordinaria del 20 giugno 1931. matica ed alla brusca c011trazione del muscolo ciPr~siede il Prof. S. B AGLTONI, presidenlc. liare. La congiuntiva è di sol~t o iper emjca ed ede1natosa con emorragie sottocongiuntivali , ed inie- Dati clinici e sperimentali sul valore profilattico e curativo del siero antidifterico. zione perich eratica in alcuni casi; vi ~ in alcuni casi chera1tite jnterstiziale; più raran1ente lesioni Prof. T. PoNTANo. - L 'O. riferisce su d ali spedell'iride . A carico clella r etina frequenlen1ente si rime1tta]i, clinici e s tatJ stic~ , raccolti in un decennio, sul problem a difterico. Ricord a gli espesono trovati vasi retinici dilatati con piccole emorrimenti fo11da1nentali di Behring sul1 a tossiemia ragie opacanili l ' u1nore o scollanti l a retina, spedifterica e ·sul valore d el siero antjdifterico. Ricial1nente nella r egione della macula . So,110 stati tiene · erralo consid erare il pro])le111a difterico infine osservati fatti d ege11erativi eèl a lro.f1 ci del un1an o alla stregua dei risultali speri111e11tali. n ervo· ottico. Ricorda le conclusioni d elle esperienze di BehLe lesioni del sisterrta ghiandOlare endocrino rinO' cli Doenitz, ecc., e fa n ot ar e ch e i clinici, non sono state molto studiate dal punto di vist a applican do all ' uon10 la sieroterapia, andarono asanatomo-patolo·g ico. SQno state solamente desai più oltre delle conclu ioni degli .11erirnenscritte emorragie nel tessuto delle surrenali , e rit atori. gonfiamento d cl tessuto tiroideo con emorragie Jliport a i ris ultati delle esp~ri e11z.c iD: an i111al.e:. piccole e nu1n erose. Man cano, a quanto mi con- l 'ii1fezione è 1)r0Yocata col bacillo d1fler1co, la siesta, descrizioni anato;mo-patòlogiche di lesioni roter apia col sier? ant~ tossico e. ~ol s~ero di caYallo. Dinan zi all esper1mcn to d 1 infezion e balleipofisarie, delle ghiandole sessuali, delle paratiriologica sulle cavie il siero 11a pieno valore proroicli, del .timo , ecc. mentre abbiamo g ià visto fil attico: la cavia profilassata 11on contr ae la mache tali organi hanno tt1tti una grande imporlattia · n1a il sier o h a azione cu rativa solo se somtanza, allorch è siano i11 condizioni patologich e, 111ini~trata ·prima della 6a, sa ora c~all 'i nfe~ion e~ per il determini smo e per }'aggravamento delle Ad infezione avvenuta, anche enor1n1 quan~1tà .d1 l e~ ioni da elettricità. siero non modificano lesione locale e toss1em 1a . RiH ssu1nendo quanto sopra abbiamo d etto relaIl siero di cavallo non 11a azio11e alcuna , 11 è tivamente alle lesioni anatomo-patolo·g iche e funprofilattica nè curativa. . zionali dei vari organi ed a1)parati, possiamo conJnYeste {1 problema clinico, ricorda11do i d a t1 cludere che nessuna parte d el corpo umano viene del passato e le c?n!radizioni ~ poco a poco mn risparmiata dalla azione della corrente elettrica, nifest.a tesi circa I azione del siero e ul1 e forn1e la quale in graclo maggiore o minore e più o araYi e in particolari e1)idc1nie, e sull e forme n1e110 cl uratt1ro e~plica effetti lesivi su tutti i tes5 tenol icl1e; riporta le cifr e che risultano d allo stu suti. t interessante anch e notare ch e, analoga1

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONGRESSJ


1484

IL POLICLINICO

dio clei tioi casi in 4 anni ; e le cifre di morlalità a seco11d a della sede della nlala ttia dimostrano qua11ta i111porla11za hanno n ella diflerite la sede laring·ca e la con1plicazione . Porta cifre d i confro11lo fra c urati col siero e non c urali; analizza il comporta1nento dei n on curati e dei curati (febbre, clurata clella 111al attia, cad uta delle 111en1brane, lcn1po cli dege11za, ecc .), e non trova una 111a11ifesLu azione cura tiYa del siero. Porla Ia sua critica sulle cifre stati slich e del passalo e 111etle in evidenz.a le r agioni d elle curve i11gannatrici. Conclude, che della sieroterapia antidifterica ri111ang·ono il inagnifico edifizio sperime11tale, il valore profilatlico, il valore curativo solo se la cura in Lcrviene n elle prime ore della penetrazio11e cl el g·er111e; sul valore ct1ralivo a n1alattja ma11ifesta og11i fede si va spegnendo.

Dati sperimentali sul valore profilattico dell'anatossina difterica. Prof. 1'. PoNTA.'ìO. - L 'O. rifer isce sui con cetti moderni della vaccinazione anatossin a antidifterica . Crilica specialmente il valore della reazion e ·a i Scl1ick ,. ch e, secondo l 'O., non pt1ò essere con siclera lo esatto esponente della difesa e della recettivi tà ver so1 la difterite. lliferisce i suoi dati sperin1entali su cavie i11 fella le co11 bacteri difterici. L 'O. trova ch e l 'a11atos ji1a Yaccina l 'a11ima]e anche col) tro enormi dos i del germe. La vaccinazione si ottiene per ò ad un patto: u sare gr andi dosi di anatossin a: per le cavie so110 necessarie dosi eguali e doppie di quelle u aLe lJer l ·uon10. La vacci11azione con a11alossina prolegge co11 tro l a tossie1nia; le cavie sopravvivono, non proteg·ge contro l 'infezione locale, ch e pu ò raggiun gere gradi n otevoli. L 'csperi111enlo inYita a rliffidare di quelle statislicl1e, che parl,;no di sco1nparsa di morl)ilità, l 'ana tossiv.accino non può essere p ar ag·on a to n ei riguardi d ella clifesa al siero preven tivo : con que.. Lo · si difende I 'animale d alla tossie111ia e dalla n1alattia locale, coll 'autossivarcino la inalattia locale si l:>rodu ce egualmente. I l prof. SPOLVErtrNr discu te i da li s Lalistici riferiti. dal Prof. Ponl.a110; sj meraviglia della mortalità alla e costante per 4 .anni ed esprime la sua opi11io11e r elativamente al valor e e all 'utilità òel siero nnlidifterico. Non ritiene priva di valore la rcazio11e di Schick. Chiede al prof. Pontano, se ha una sta tistica, ch e dirt1ostri la perce11Luale di i11alali tra i vacci11ati. Il 1)rof. ])oxTAXO, circa la inorlal ilà al la e cot.n n I e i)er 4 an11i - · dal 1924 al 192 - , della c1uale i i11eraYig·lia il prof. Spolverini, fa 11otare cJ1e Ja 111orlalilà si riferisce a n1alati e non in 1)roporzjo11e alla popolazione. Fa no tare inoltre elle cli 111alali lie,·i in g·ran numero sono ricoverali 11ell 'Ospedale da lt1i diretto, e ch e perciò la . J11orla l ilà tra i c urati sen za siero può gi ungere a O%. Ivra dove la sta tistica è chiara, è sull 'azione del siero sui n1alati gravi e su quelli co11 stenosi larit1gen: la !)Crce11Lualc si alza fi110 al 40-50 % di n1orlal ilà , e di111ostra cl1e nei casi gravi laringei, a11che curati al l)ri1110 g·ior110 di 111alattia, il siero 11011 esercita azione curativa . Del resto l a ua n1orlalilà globale rispo11de, anzi è ininore, a c1uclla di Deicl1cr , che giunge al 24-26 % nel1'() ~pedal c \ 7 jrcho'Y di Berlino. Il J)rof. Spol' erini g iun gere bbe acl abolire il ~iero percbè dan11oso.

[ANNO XXXVIII,

NU:\l.

±0=

se è di111ostrata l 'inulililà: l '0. pensa ch e i danni del siero sono stati esagerati, e ch e an zi forse qualche Yantaggio può essere legato al valore protomoterapico . Poichè il prof. Spolverini m ostra d i credere al valore d ella Scl1ick, l 'O. ricorda che l a r. d i Schick e valore antitossico del siero no11 so110 paralleli; ch e si può guarire naturaln1 e11te di difterite con Schick positiva: ch e a Schick 11en eg·ativa si può contrarre l a difterite, e che in paesi in cui non esiste difterite (Groenlandia), la Scl1ick, po-sitiva nei bambini, diviene negatiYa i1egli adulti (maturità umorale). Ali.a do111anda del prof. Spolverini, se l 'O . ha una statistica cl1e di111ostri la percentu ale ·d ei malati tra i vaccinatl , I 'O. fa notare cl1e il rilievo clei vaccinati, caduti so tto I.a sua osservazione con1e malati, è d 'accordo colle sue esperienze ji1 ai1imale, le quali din10stra110 che l 'anatossivaccino non protegge contro1'attecchimento ~ co11tro la lesione locale. Tale constatazio11e, insegn a a diffidare delle statistiche totalitarie, perchè non s ucceda per il vacci110 quanto è accadulo per le slatistiche sul Yalore del siero.

Produzione sperimentale di infiammazioni de l polmone. Prof. ì\•I . AscoL1 e BoNADIES. - Gli 00. riferiscono di esperienze d ire tte alla produzione per via ])ronchiale di lesioni infiammatorie d el pol1110118 n el conig·ljo. Dei diversi metodi tentati , solo quell o cli una fislola Lrn cl1eo-esofag·ea h a dalo risultat~ posi tivi. Questo an ch e in a11in1ali i11es i i11 co11dizioni di nor1 rigllrgitare altro cl1e 1naleriali sterili. Gli 00. con cludono, d alle. loro e.,1)erie11ze, cJ1e il conta llo prolur1g·ato e rinnovantesi di ger111i, n11cl1e scn1plici saprofitj , nella mucosa ])ronchiale e gli epiteli a1Yeo1ari , nonch è il disturbo del ineccanism o della tosse, sono i fattori più in1po rtanti nell a produzione di flogosi del pol111011e d~ origin e aerogena. Inquinamento causato da acari simulanti u~a virulentazione del B. C. G. Prof. V. PuNTONJ. - L 'O. riferisce di aver osservato una infezio11e da acari del ger1ne Tarso11e~ us in colture di mice li e di B. tupercolari apparte11e11li a 111olte d iverse specie. Di parlicola re i11teresse risu lt ò lo s tudio dell 'infestazio11e di colt:ure tuber colari, infes tazio11e cl1e si manifestò inizialn1en le sµ colture dello stipite bovino ' allée (virulento) e J)OÌ su colture avirulente, in parlicolare dello stipite B.C.G. (bac. Calmette-Guérin . Una coltura di B.C.G., infestata dagli acari , risultò patogena per la caYia , e l 'O., in seguito ad una discussio11e critica, Yiene alla co11clusio11e che sia stato effellualo, i)er parte degli acari, un trasporto i11eccanico del boYino Vallée Yirulento n elle coJ lure avirule11te (lel .13. C.G. L 'O. insiste su questi fatti a·Jlo scopo di spiegare eYe11tuali os ~erYazio11i di pres1111 le Yirl1lentazioni micro~Jj­ cl1e, che possono inYece i11lerprelarsi co111e i11lJUina111enti. Il l) f OÌ. G. ALESSANDRINI esprin1e il parere, che la virulentazione, n el caso riferito dal prof. Pu11loni, sia potut a avve11ire negli acari stessi. Risponde il prof. Puntoni. La alterazioni del miocardio nell'intossicazione cronica sperimentale da tiroxina e da alcool. Prof. D. ~IA ELLI. - La tiroxina -omn1i11istrata co utinuamente a dei conig li in dosi alte , ma tali da non ca usar e la morle degli animali, bensì uno tato cli intossicazion e cronica rivela11 tesi


[.\.'.\~O

XXXVIII,

Ì\ G::\I.

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SEZIONE PRATICA

con perdita di p eso, cad11ta dei peli disturbi intestinali, aume1"ltata frequenza cardi~ca h a determinato in detti animal~ ingrandimento del cuore e gravi alter.azioni d egenerative d el ni.usc.olo cardiaco. L 'intossicazione cronica d a alcool nei conigli . ha causato allerazioni dei miocardio caratterizzate particolarmente da emorragie più o meno diffuse. In conigli dapprima intossic ati con tiroxina e poi con alcool, il miocardio l1a presentato tutti e _due i tipi di a l terazio11e, degenerative ed emorragiche, e l 'alcool h a manifestato la sua azione dannosa sul muscolo cardiaco in un periodo di tempo più breve di quello abitualmente in1picgato quando era st ato somministra lo da solo.

Disturbi della funzione respiratoria nella malaria. Prof. G. ~lELDOLESI. - Dist11rbi della funzione respira toria so1~0 st ati rr~essi in evidenza n ella malaria già da Vittorio Ascoli; confern1ati r ece-nten1e11te da Monteleone e dall'O. L 'O. riferisce di dis turbi di ritmo del respiro n ei r11alarici: a11che nei periodi di apiressia j) malarico presenta costanteinente u~a frequenza cli r espiro rel.ativamente auinentata: ii1 febbre tale frequenza è sempre superiore sia .all a curva del polso ch e a quella della temperatura. Tali fatti sono evidenti sopr.atutto nella terzan a maligna, dove, an ch e nelle forn1e sen za gravità, si 11a costanLe1nente ten:denza al respiro ondul ante, p er passare, nei casi gravi a forme di respiro nettamente p eriodiche, fino a Ch eyne-Stokes, al Bist, all 'alternante e al respiro intermittente delle .for1ne per11iciose. A t.ali disturbi di ritr110 del r espiro corrisponde una 11otevole alterazio11e della ematosi. Durante l 'asces~o febbrile in t utti i casi e in tu lti i tipi di m al aria CYsser vati, l'O. ha cos tanten1ente consta la t0 la presen za di l t11 clejicit sen sibile di ossigeno n el sangue arterioso. Nella ter zan a benigna tale 1ìeficit , salvo j} caso di P. p articolar1ne11te deboli e deperiti, sco111.p ar e con la febbre; nella terzan a n1align a esso persiste anche n egli intervalli di apiressia; in tre casi cli quartana, l 'O. h a veduto accentuarsi ulterior1ne11Le il defi cit nelle prim e tre ore di apiressia. Il <.lefici t arlerioso di ossigen o si è din1ostralo cli particolare en Lità in un caso di terzan a b e11ig11a acco111pagn a ta a fe1101neni di congestione pol 111 011are . L 'O. riferisce la prese11za di d eficil arterioso a u11 fatto di in'sufficiern.a del c~rcolo p ol11ton are, i11sufficie11za circolatoria polmoi1are alla ql1ale è doYuta l a tende11za ai fatti congeslizii IJolni.onari ia delle for~e di terzana benigna e d i q uartana, sia delle for111e gravi di ter zan a i11alig11a. l l ....·egretario : G.

Àl\IANTEA.

Reale Accademia di Medicina di Torino. Seduta clel 17 luglio 1931. Presidente : prof. BALP.

La determinazione quantitativa dell'acido lattico nel san· gue in condizioni normali e patologiche. Prof. Dorv11NiCI e d ott. R ..\SETTo. - Nei soggetti J1orn1ali, con le ul time i11oclificazioni del inetorlo l\ifenclel-Golrlsch eiuer, lr0Yaro110 valori tra 9 mmgr. e inmgr. 16 %. In vari st a li m òrbosi (epatopatie, e1nopatie, cardiopatie, affezioni febbrili ecc.) hanno cifre oscillanti assai variamente, sen za cl1e sia possibile fissare r egole fisse, cosicchè essi non possono dare grande in1porta11za alla determii1azione della lattiacide111ia pe.r giudicar e d el grado della

1±85

lesione d el fegato e parimente non ~ i ei1toi10, di appoggiar e la dottrina che fa dell 'alterazione del bioch~mismo dell 'acido lattico il centro clella patogenesi dello scompenso cardiac.o.

Influenza della· somministrazione di carboidrati sulla as- · similazione del galattosio negli epatici. Prof. l\ilon \ CCHINI e dott. Cossu. - Gli 00. 11anno cer calo di spiegare. in ammalali di fegato, il per.ch è del]a diversità di assimilazione del galattosio a seconda c.he esso viene somministrato da solo oppur_e in unione al destrosio . Essi riten gono ch e non s1 p ossa parlare di aumento della soglia renale come causa della minore eli1ninàzion e del galattosio sotto l 'influenza del glucosio; ritengoD:O che il glucosio sia stimolo alla glicogenesi epatica della qual cosa si avvantaggia il galattosio introdotto durante la prima p arte della curva ; i11 secondo le1npo ~ntra in giuoco ancl1e l 'arriccI1imento in g·licoge11e del fegato la ct1i funzionali tà viene in tal modo migliora La.

I

Il sistema nervoso vegetativo nei colitici. Prof. A. ALLODI e dot t . G. DE M ATTIA. - Dal reperlo clinico gli 00. furono subito indirizzati al concetto dell 'esistenza in tali soggetti di una Yagoestesia. Le P.rove far1naco dinamiche confermaroi~o tale co11cetto: la prova della atropina r isult ò p,r~ssorhè~ i~egativa ; così quella della adren alin a. La prova della pilocarpina risultò sempre n ettan1ente positiva, a volte accompagnandosi · anzi a fenomeni imponenti. Ritengono ch e la colite si svil11ppi di solito jn un terreno di vago tonia, il quale de terminando disturbi funzion ali a carico della motilità e secre1ione dell'intestino faYorisce l 'azione di altri fattori (infettivo tossico, parassitario). Il r eper to spiega ancora l 'utile impiego di farmaci, quali la b elladonna, l 'efet onina, il calcio e l 'adrenalina. I dottori e GIORDANO e P ENNACCRl ET'l'I riferisc.ono sul metabolismo basale nell'jpertensione e le su e 1nodificazioni in, seguilo a.ll'inieziorie di adrenaLina e di ergotamina.

I dottori

G 10RDANO

e S.

BATTISTIN I

riferiscono

sulla ric er ca clel glutation e n el sangue in varje condizioni morbose.

Il dotl. 1\. MoL.FEl:>E espone casi cli calcioracliia in, condizioni normali e patologi clie.

Osservazioni comparate sulla curva leucocitaria nella crisi emoclasica. Dott. L. GEDDA e dott. C. ANGELERI. - Nel coniglio e n ell ' uomo in seguito ad iniezioni · di sostanze sca tenanti una crisi emoclasica, h anno osservato un ipiziale abbassa111e1Lto del nun1ero dei leucociti, poi u na leucocilosi a cui segue u1t abb assam ento . sino al numero normale ed una u ccessiva poussée, in seguito alla quale i globuli bianchi r aggiungono un ta so rnaggiore di qucl1 o raggiunto nel precedente acm e. Gli 00. h anno dè11omi11a lo questa c L1rva << a dorso di cammello »; rite11gono ch e le due p oussées di leucocitosi siano dovu te a fe11omeni cli alterala distribuzione dei leucoci ti dovuti a squilil)rii -vasomotori, i101L potendosi logican1ente pen are ad un funziona1nento interrr1ittente del midollo osseo. Intorno all' azione antagonista dell'estratto ipofisario e della diatermia sulla diuresi. Dott. L'. G EDDA e dotl. G. CHiES.\. - Gli UO. trovarono che la diatermia rinforza notevolmente

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IL POLICLINICO

la quan Lit.à del! 'orina en1essa dura11te la prova de! carico dell'acqua, nelle quattro ore della prova, m e ntre l 'ipofisina, malgrado l 'azione diuretica della diatermia, riduce la portata urinaria a valori molto bassi, sebbene abbiano potuto rilevare una costante dilujzione del sangue, il che d im os lr<:t come al rene non sia n-iai venuta a mancare i 'offerta idrica. L 'estratto postero-ipofisario annulla J'azione pol iurica della d iatermia renale.

Metabolismo dell' acqua e radiazioni attiniche. D?tt. 1:· GEDDA e dott. G. DE MATTIA. - Nei soggetti sani trovarono una i1otevole diminuzione del t en1110 di durata del ponfo i n tradermico da soluzione fisiologica, una tendenza alla diminuzione della « perspira tio insensibil is » nelle zone irradiate, ed un aumento così cospicu o e cos tante della diuresi da giustificare il termine di « diuresi attini<:a » dato a quest 'au1nento <lella portata urinaria p er effetto della irrad iazione. Secluta d el 24 luglio 1931. Presidente: prof.

BALP.,

11 trattamento dell'anemia perniciosa con triptofano e isti-

dina. Prof. G. Dol\·IINICI e dott. F. PENATI . - Il risu ltato è stato nullo in un caso, e nell 'altro scar sissimo ed anche in questo su scettibile di essere inter pre lato diversament e, che non in diretto rapporto con ì ' introduzione di aminoacidi « emoglobinogeni ». 1,uttavia gli 00. non credono di poter destituire di qualsiasi importanza gl i aminoacidi nei rapporti d ell 'ane1nia perni ciosa od almeno del meccanismo genetico d i alcuni dei fenomeni morbosi d ella it-ialatti a, perchè ricerc-h e in corso starebbero a provare nell'anemia di Biermer l 'effettiva esistenz.a di un 'alterazione del i11etabolismo degli aminoacidi.

Studi sulla bilirubinem ia. 1°) Sulla reazione di Weftmann. Prof. G. 1)oi\IINicr e dott. G. MARENGO. - La rea-

zio11e di vVel tmann dà cifre che in genere superano quelle ottenute con gli altri metodi e sopratutlo dei n1etodi di J endrassik e di Haselhorst , ch e presentano i valori più bassi. In co11clizioni normali l 'adsorbibilità della bilirubin a ù relativam ente mini1na e bassa pure si riscontra negli itteri e1nolitici. Al co11trario negli itteri da stasi la bilirubina. ch e vi en e adsorbita dalle proteine del siero è in q11anlilit i11aggiore fino a raggiungere nell ' ittero da occlu jorLc i11 regresso, un Yalore percentuale altis i1no.

Ricerche sul contenuto di aminoac idi de l sangue in condizioni normali e patologiche. Dott. G. 0LJVA e dott. F. QUAGLIA. - In 13 individui 11orn1ali, il contenuto medio di an1inoacicli ri · ullò d i l111ngr. 6,3 %. In 11 p. di affezioni cµa l ichc. JJer lo più di lieve entità, è sta lo risco11tralo u11 valore medio di n1mgr. 5,9 %; eguali cifre oltennero in cardiopatici, senza gravi fenonle11i cli con-ipe11so. J11 p . affetti da anemia p cr11icio a i 0Lte11nero cifre varianti da 2,05 a 4,04 %. Le cleterminazioni fatte in questi p. a ct1ra i11oltrata, ])ermisero di rilevare u11 rapido aurne11to dcl contenuto anìinoacido .

Sulla resistenza del virus tubercolare al calore.

[ANNO XXXVIII, NuM. 40]

conse(·uli,i , diedero positiva la r icerca dei bacilli di Koch e così pure al lre cavie trattate con materiale preso da queste due cavie. Fra gli anin1ali iniettali con filtrato tenuto per un. 'ora . nell 'acqua, in ebollizione ' una cavia di prin10 innesto ed una di secondo innesto dimostrar o1ìo la presenza di bacilli di Koch . Fr.a le cavie iniettate con un infiltrato tenu to per un 'ora a 100° in una fu possibile dimostrare la presenza di bacilli di Koch. · I dottori C. GronDANO e l~. Cossu riferiscoi10 sull 'i riflueriza dell 'adrerialina sul tasso di g lu latio· I le

d:el sangue.

Sopra un caso non D~tt: .1\.

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comune di ipersensibilità multipla.

La p. presentaYa una ipersei1s1b1L1tà all uovo di g.aJlina (al bianco ed al tuorlo), che si era rivel ata verso g li otto anni ecl una ipersen sibilità alla farina di seme di lino riYela tas i invece ver o i 23 a11ni ; la prima aveva provocato ll Jl::\ oculo-retinite, la seconda attacchi di asma bro11c:.l1ia·1e ed erle111 u angioneurotico alle palpebre. C 10.x1K 1. -

Sulla valutazione comparativa dt alcune prove per esplorazione funzionale del fegato. Dott. B. Cossu e doLL. G. OLIVA . - In 11 p. affetti da lesioni del fegato hanno' eseguito l 'osse.r vazione della galattosuria e conteinporanea glicemia e gal at tosB111ia e la JJI oYa del} 'acidosi provocata. I~ tutti i casi le due prove associate hanno dato esito positivo, menlre con siderate isolat amente solo in quattro easi hanno fallito allo scopo.

Influenza della sorbite sul tasso glicemico e sul ricambio respiratorio di individu i sani , epato-pazienti e dia· betici. Dotl. ..ç. G. BARONE. - Ha ottenuto risultati che depo11g·o110 p er una b11ona tolleranza della sjonite o sorbite, da parte di sani, ùi epatopazie11ti e di diabetici lievi e m ecli ; scar sa iperglicemia, i1on au111ento di eYentuale glicosuria, aumento del q·l 1oziente res1)iratorio 1 scar so effetto d ina1nico specifico. 1\ei (liabelici g·r avi, per qu a11to in mi11or grado cl1e col ·g·lu cosio, ha i1oiato, anche dopo . sionite, iperglice1nia e au111c11to della glicosur ia.

L'alterazione del ricambio idrocarbonato nella polmon ite lobare e suo trattamento insulinico. Dott. R. Ucca i;:nnu. - La c11rva glicen1ica g jor11aliera inostra 11ei i)oln1onitici labari oscillazioni più ampie e Yalori più elevati ch e n el la norma e ch e nella proYa cleJla iperglicemia alimentare, si 11a u 11 periodo cl i ipergl icemia nlolto prolungato ed una discc a lenta della curYa. In un seco11do g·ruppo 11a s l11cliato l 'influenza clella insulina 5ull a iperglicemia giornaliera e sull 'and.a1nento generale d8lla 1nalattia: l a prima ha prese11tato oscillazioni n1i11ori e valori m eno elevati in i11isura più o nleno rilevante; il decor o clinico nella i11aggior parte dei casi è sta· to faYoreYole co11 segni evidenti di miglioramento delle co11cl izio11i gen erali degli an1iualati, con la crisi in alcuni all a 3a. o in 5a giornata, in altri

Dolt. GroRDANO. - Due cavie trattate con un filtralo le11uto per u11 'ora a 70° per due giorni •


[ANNO

XXXV:III, NuM. ±0]

1487

SEZIONE PRATICA

.

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO . •

DALLA PRATICA CORRENTli OSPEDALE

CIVILE DI SCANSANO.

Su di una poco conosciuta controindicazio· ne alla rachianestesia per il ·dott.

GIORGIO BABINI,

1chir.urgo primario.

el 1929, dulfa.nte il mio servizio di aiuto al! 'Ospedale Civile di Ravenna , nella Sezione Chirurgica diretta dal mio mae·s tro prof. <Jrtali, pubblicavo, in un noto giornale medico milanese (G. iBABINI. Mille atti· operat.ori coni piuti in, r01ohianestesia. « Gazz. degli Osp. e Clin. » , n . 10), i risultati di un mio studio sopra un numerosissimo gruppo di Rachianestesie eseguite dal 1920 al novembre 1928 in quell'Ospedale, e, dati gli ottimi risultati ottenuti, non nascondevo il mio entusiasmo. Era da poco finito il Congresso Francese ;ii Chirurg·ia 1928 in cui uno dei temi all 'or.di11e 'Ciel giorno · ~ra appunto stato la Rachianestesia e 1F orgue e Basset avevano presentato una dottissima relazione che fu divulgata in tutta la stampa medica mondiale. La questione era perciò di piena attualità, ed intorno alle conclusioni dei due illustri chirurghi francesi si eoo. levato gran clamore: da una parte i difensori ad oltranza del metodo, dall 'altra , inconciliabili gli avver• sar1. In tale stato di cose io sc:rivevo testualmente: « La mia opinione è che ottimismo e pes<c simismo siano ·due pessimi 1 con.s ig li·eri, 13 « che .n on possa esistere 1critica vera , la-ada« bile, critica cioè dalla quale possano scatu« rire insegnamenti e risultati di prezioso au<c silio alla pratica quan·d o in una discussione « si parta da uno qualsia.si 11di qu·esti presupcc posti.. . sarà quindi bene io credo che chi cc ha una largà esperienza n·e i riguardi della « rachi.anestesia pubbli.chi con piena serenità « di spi•r ito e senza preconcetti, i ['isultati ot« tenuti... tornerà d·i gr.ande on ore ai Chirur« ghi di usare il meto•do, stu.diarlo, affinarlo, « perfezionarlo in modo di ridurre al minimo • « gli insu.c cessi e gli incidenti, e di dare così « una nu<YVa ·potentissima1 arma :a·ll!a nostra « Arte ». Da allora ad oggi un altro numer oso g·ruppo di Rachianestesie eseg u.ite sia all 'Ospeda le di Ravenna , sia in questo Ospedale, mi 11anno sempre più persu.a so dell 'eccellenza del metodo, che , quando sia u sato n ei clovt1ti 1

1

n1odi rende ottimi servizi, e risparmia al chi rurgo ·dolori e delusioni, mentre of~re a mol tissimi ammalati, che sotto a ltra .forma di anestesia non potrebbero essere sottoposti n·e mmeno a minimi interventi, il mezzo •di poter beneficiare dei più ardui ·a tti operativi della moderna chirurgia. Credo perciò mio dovere preciso, sia inr omaggio alla serenità di pirito, sia allo scopo di ren·dere meno pericoloso e più m an eo-o-evole ·1 05 1 metodo ·dell 'anestesia lomb.a re, pubblicare qu~to d'isgraziaio caso della mia pratica, in cui la morte dell'ammalata deve attribuirsi esclusivamente alla Rachi ed in cui ho creduto ~i scorgere suffioienti elementi peir poter fi ssare una nuova controindi1cazione al metodo. Nel titolo •di questo articolo 11 0 scritto: « Su di una poc·o conosciuta >> : in realtà avrei dovuto sorivere : cc Su di una sconosciuta controindicazione all.a rachi.anestesia » . Difatti da quando io pubblicai il mio precedente lavoro ad oggi mi sono tenuto al 1c'brrente della letLeratura mon.diale sull 'argomento, ma da nessuno autore h-0 mai visto accennata tale controin·dica.zione; a buona ragione p erciò dovrei agg·Ludicarm.i la priorità dell'osservazione , ma per prudenza, dato che qualche articolo sul l 'arg·omento potrebbe esser.mi sfu ggito, mantengo il titolo. 1

* ** fattori p er

Quali sono i cui si ritiene non doversi pratica•l'e l'anestesia lombare? ... A parte gli autori che , oome il Pieri , usa n o sempre il m etodo sen za tener conto di nulla , esclusa la giova n e età ·del paziente, la maggior parte dei chiifurghi ammettono, concordemente, oltre alla con tr oindicazion e del1'età, I.e seguenti: a) l 'ipotensione; b) gli atti operatori u]l 'addo1nc a 1lo; e) l 'eccitabilità estr,en1a di alcu11i individui ; d) gli stati se tti ci g ravi. (Jo particolarm ente però debbo dire che non condivido l'opinione dei colleghi nei riguardi degli stati sett~ci , avendo osser vato un a m ortalità molto inferiore n egli appendiciti ci in preda a processi gang ren osi , peritonitici e perfora tivi opera ti in rachia n estesia, in con fronto di quelli operati con alt ra forma di na rcosi). A queste controin·dicaz ioni io cr edo se 11e debba aggiungere un 'altra e cioè le notevoli

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l .J.88

IL P OLI CL I NI CO

deformaziorii della co,loriria vertebrale ed in pairticolar 1nodo la lordosi spiccata. Il ca o ch e ora descriverò è dimostrativo. Molti mi potranpo osservar e che il , più delle volle, in presenza di una notevole deformazion·e della colonna vie·n e praticata senz'altro la narc.osi generale i11 vista della diffi coltà tecnica di eseguire I.a puntura: ma sic1come può succedere - ed a me è successo ch e chi h.a molta i)r.ati ca e molta fi.duci.a nella racl1i difficilmente rinunci a ·priori a tale forn1a di .a nestesia, specie n eg-li atti operatori gravi dove la narcosi rappresenta sempre un 'incognita, è b en e cl1 e il c.aso si.a reso noto. 1

* **

A parte la in~a preferenza per lale forma di aneste ia, la pratica mi ha dimostrato che la rachi, n el caso specifico di t ale intervento ha dei ya11lag·gi 11otevolissirni. Difatti I ,azione favorevole che la rachi esplica sulla fibra uterina pro,·oca una imrnediata e. duratura ridl1zione e. contrazione del. l 1utero, tanto che il chirurgo può a cuor sereno on1ettere qualsia. i for111a di tan1po11a111e11lo uterino - cosa sen1pre antipatica e certan1ente non im1nu11e da pericoli ed insidie - i1on aYe11dosi 111ai n e111meno Ja pi"l1 piccola en1orragta posl1

partum.

La puntura che io credevo difficoltosa riesce invece subitq e classicamente, infigge11do l 'ago fra 1a 2a. e 3a vertebra lombare, ed il liquido fuoriesce limpido e sotto buona pressione. Lasciati colare circa 3 eme. di liquor innesto la siringa contenente l'anestetico (novocai11a ctgr. 9) ed eseguisco I 'iniezione n~l sol~to modo, cioè lentissima111ente, e dopo· aYer mescolata l a so luzione 11ovocainica col liquor slesso dentro alla siri11g·a per tre o quattro volte. Nei primi due minuti nulla succede: però non appena 1'ammalata è posta in decubito dorsale, more solito, col torace un po ' ele,·aLo sul ]Jacino e la test a forten1e11Le fl essa in ava11.ti, le cose che sembravano proceder e n el miglior modo possibile, can1bianQ impro•YYisan1e11 te d 'aspetto. La paziente è colta da deliquio, il colorjto si fa pallido, il respiro affa11noso, il polso piccolo quasi filiforme: s! inettono in pratica Lutt\ i inczzi per rianimare l 'a111n1alata ma per una diecina di minuti le cose r estanQ stazionarie. Deciso di praticare l 'j11iezione intracardiaca cii adrenali11a, sto per farla quando l 'a111malata comincia a riprendere i e11si e conle111poran ea111ente si 11ota a11ch e u11 1rtig·lior a1ne11to del polso e del r espiro. Al Lern1in e di cinque ruinuti la don11a è completam ente cosciente però 11on riesce a muovere le braccia. Si h a canl µo così di notare che tutto il tronco fino 1

G. Ter esa. anni 24, colona, Sorano. Gravidanza al n ono mese . Viziatura pelvica di 3° grado. · La don na entra in osped ale dietro mio consiglio per essere sottoposta, desidera11do un figlio vivo a taglio cesareo. ' Racconta ch e da bin1ba fu amm alata di coxite d estra per cui fu ricoverata lung·am ente in diver~j ospedali e sottoposta ad atti operativi: difatti alla r.adice èlelJ a coscia si notan o le traccie di tre antich e ferite operatorie. Presenta anchil()si dell 'arto inferiore di destra ch e è posto in forte flessione sul ba~ino P che è molto accorciato (circa venti cm.) in confro·n to di quello di sinistra. Il hacino deforme ed obliquo presenta una con iugata vera di 65 mm. La colonna è fortemen te deforme e presenta una scoliosi a carico delle vertebre toraciche ed una scoliosi associata ~ notevolissima lordosi in corrispondenza delle vertebre lombari. ad una li1iea passan.te per le clavicole è compleNulla di notevole a carico dei grandi apparati tamente ariesletizzato. organici. Nt1ll a nell'urina se si ctoglie una lievissima traccia d'albumina, no•n accompagnata da alDopo una m ezz'ora circa anche il polso ha ricun r h e di patologico nel sedimento. preso qt1asi il suQ tono normale pur con servando L 'u lero è grosso come nella gravidanza al nono un ritmo piuttosto accelerato: l 'azione .a nestetica m ese. Battjto fet ale e soffio uterino normali; alcon1incia a scomparire e la donna riprende la st1a sen sibilità. Da n ot ar si però che l 'anestesia scom1'esplorazione t1tero chiuso . La donna dice di aver avvertito q11<l lche piccolo dolore fin dal giorno pare prima agli arli in/ eri ori piuttosto eh~ ~l tro·~­ avanti co ed alle.. braccia. Giudicando che ormai il pericolo fosse scomparso e urgendo . compiere l 'at1o La p . er a già stata ricoverata in quesit o Ospedale nel! 'agosto 1929 per il suo prin'lo parto. Quando oper.atorio, essendosi iniziate forti co r1Lr.azio 1~l ~te­ rine faccio eseO'uire u11a leggera eter1zzaz1one e entrò allor a, era in sopr ap arto da oltre 48 ore con compio con la ~assi ma celerit~, co.r:sentita dal~ 'eutero dilatato , acque scolate, temperatura a 38°, testa m obile allo stretto superiore, feto· fortemen -· sattezza l 'operazione. 111 poco p1u d1 una trentina di minu li tut.to è falto. Sotto i ·azio11e del I 'etere, te asfitlico g iacch è il battito er a appena percettipolso e respiro hanno ripreso quasi co1npletan1e11bile erl n meconio scolava abbondantemente dai genitali della donna. t e i loro caratteri. Tranquillizzato da c~ò faccio riportare la donna Ri u ci lo i 11u lile, con1e era da preveder i, qualnel s11 0 letto: e p er qualche tempo tul~o ~·a bene. siasi le11tali' o di es trazio11e col forcipe, fui costretto a pra ticare una craniotomia e ad estrarre il Dopo Lre ore però i fatiti di colla s~. s1 r1p~tono: si i11et Lo no di nuovo in opera lutti I mezzi, n esfet o applicando il cranioclaste. sùno e cl uso, atti a, rianimare l '~m1nal.ata, m.a Il decorso fu buono, malgrado il laborioso int erYento, la febbre cadde in ter za giornata e dopo con sc~ r issimo risultato. Si desta il Yom1to .ed. il una cliecina di giorni la paziente potè abbando- polso eguita a peggiorare: si 11a un lieYe. i~11g.l 10: nare l ,Ospedale. ramento la sera, ina nella notte le cond1z101?-1 s1 Desiderando questa volta la donna un feto vivo, · aggraYa110 sempre p~ù, c~mpare ~n brusco rialzo tern1ico (39°) e la don11a viene rapidamente a m ored aYendol e io· stes..~ con sigliato l'operazione cesarea per evi tare il ~aggior pericolo di una sete 11el g·i~rno seguente. conda embriotomia, vien e deciso l 'intervento per la mattina del 17 dicembre 1930. lio detto prima che il caso è 1caratteri.s~ico . Prima di rlecidermi di sottoporre la paziente Di fal ti chi mi ab])ia ... eguito n ella descr1z1one alla narcosi gen erale tento la puntura lombare.


(A'\'\O XXXVIII, NuM. 40]

SEZIO~E

avrà notato subito il fatto più saliente : che, . cioè, qu,antunque I.a puntura l ombare fosse stata eseguita e con l ' osserv.an z,a di tt1tte le •r egole di tecnica e n ella sede normalmente preferita per gli intervenLi in cui si d ebba arrivar col taglio un poco al disopra dell 'ombellico, non solo si ebbe collasso immediato ma una azione anestet~ca compl eta ch e raggiungev.a il massimo della sua intensità in çorrispondenza d elle r egioni a lte del corpo com e se si fosse esegttjta a b ell 'ap·p osta una rachianestesia alta alla J onnesco. Credo bene qui ripor tare le parole con cui n el mio precedente a;rticolo riassumevo il n1eccanismo fisiolog ico della .aillesteisia lom. ha r e. Dicevo: cc Il Fo,r g ue osserva ch e la mecc soola11za del liquido )ce fa lo-lfachild iano con « l 'anestetico non può ·r iportarsi ad urn fatto <e p ura1nente fisico: ch è a llora, avendosi una « mescolanza omogenea in tutto il liquido, la cc racl1i.anestesia sarebbe praticamente impos<< sibile. cc In realtà le cose procedono di versame11« te ': cioè l'anestetico per le st1e qualità n eu« rotrope tende ad impregnare imme·dia ta« m ente g li elementi n ervosi ed in partico« larè le radici d1ella cod.a equ in a. cc A favorire questa impregnazio11e imn1e« diata con corrono l e segu e11ti particol arità: « La scelta dello spazio che cor:rispon·d e sem<c pre a lla r egion e delle ra ·dici; la modicità « d ell 'estrazione ·d el liquido e la lentezza del<~ l 'iniezione ch·e evitano il formarsi di cor « renti ascensiona li .r apide; l a posizione sedu« ta e la costante elevazione del capo che fa« voris-cono, dato il m.a ggior .p eso specifico <e ·dell 'anestetico 1·ispetto a l liqu·or, la diffu« ion e i.n basso p iuttosto ch e fn alto. ' cc Così dopo pochi minuti la fissazione del« l 'ane tetico è compiuta: se anche una pie« 1cola quantità è rim.asta ·disciolta nel liquido cc essa è talmente diluita che, an ch e g iungen« do a l bulbo, non potrà d.are che di sturbi cc di poco conto ». E'1 identem ente ne l nostro caso questi fatti fi siol ogici - per cui io ho visto svolgersi normalmente la :rachianestesia più di mille volte - sono stati .a lterati, anzi c.apovolti da un fattor·e in sito n ella a mn1al ata stessa e cl1e io n o11 so .scorg,er e altro ch e ne lla forma patolog ica della colon:na . È i1otorio che le deformaziani della colonna l)Ortan o con sè spesso, oltre a d un 'alteraiion·e · ·dei corpi vertebrali , a n ch e un'altera~ione d egli a r chi delle vertebre; e ch e ogni nlodificazit>ne ·degli a r chi porta a·d una modifi caz ione dell 'am1p iezz.a e della forma del 1

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PRATICA

1489

canale racl1ideo. Trop1)0 noti il fatto e le conseguenze pe,r ch è vi insista. I? reputo penciò ch e subito a valle d el punto in cui h o praticato 1' in iezion e esistesse u,n forte Testringimento ( fra parentesi si noti che in condizioni n ormali qui invece è più am. ' ' pio ch e altrove); il liquido anestetico intro'd otto no·n ha perciò. pott1to portarsi in basso, ~~me ~em.pre, in virtù del proprio peso spe.c1 fic? diluendosi così col liquido n ella parte inferiore d ello spazio s ub-ara·cnoideo, e n on 11a potuto fissarsi elettivamente su le radici ch e a ttrave rsano tale r egion e. L ' urto, poi, del liquido ·i niettato con una pressione ch e quan~unque mo.dica è sem pre superiore a quella' intern.a, c-0ntro l'ostacolo h.a d etermin.ato cer' tamente, per ovvi1e ragioni fisiche, il formarsi ·di una rapida abn orme corrente ascensionale ch e h a trascinato con è l 'anest-etico immediatamente, prima ancora ch e avesse il tempo di fi ssar.si e che è giunto al bulbo, invece che in minime traccie co·m e ac~,de di con sueto , in quantità tossica. Il mio ragionam·ento è co.nJfermato in pie no dalla realtà: collasso, a n estesia alta , scompa.r sa dell'anestesia prima agli arti inferiori piuttosto ch e agli a rti superiori , ieaduta imm·e diata del polso , ch e n on ha più r ipreso completam.ente il su o carattere, sono i fatti o,b biettivamente osservati. Credo perciò il caso sufficientemente illustrativo e che la controin.d icazione da me seg·nalata debba essere presa in seria conside. razione. Forse qualcuno, fra i dife.nso1·i ad oltranza de lla rachi, mi potrà o bbietta·r e che in medi1cina vo1er gen eralizzare e fissare una regola da una sola osservazione è sempre azza.rdato; ma io, senza p er ciò far mio il vecchio adagio toscano ch e dioe cc meglio aver paura che buscarn·e », ritengo ch e quando si deve difen·dere la vita dei nost·r i pazienti sia sempre ottim.a r egola afifidarsi ag li utili insegnamenti che possono venire anch e da un unico caso. 1

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RIASSUNTO. L'A. descri,,e il 1caso di una sua ammalata in cui , praticata I 'anestesia lombare nel modo co11 neto, si ebbe una ·diffusione alta del} ·anestetico e collasso seguito d.a morte. La P. presentava .una 1foifte lordosi lombare. L'A. cre··dendo di scor gere in tale deifJormaz·ione la cau a prima d el· grave Jacaidente, addita il caso all'attenzione dei colleghi e considera le d eforn1azioni della -colonna ed i.n particolare la lor·dosi 1spiccata, una ..,precisa controindi c.azione a lla rachianestesia. ca nsano, gennaio 1931.


1490

IL POLICLI NI CO

CASISTICA E TERAPIA. A proposito della difterite nel vaccinati.

La vaccinazione antidifterica, dice J. Odinet (Gazebte des hopitaux, 28 gennaio 1931), trovò la sUJa completa applicazio~.e pratica dopo i lavori di Ramon e la scoperta dell 'anatossina, e numerosi sono ormai i risultati favorevoli ottenuti can tale vaccinazione. In questi ultimi tem1)i però alcune critiche furono sollevate contro questo metodo di profilassi tanto che la Società di P1ediatria volle incaricare una compet·ente Commissione di studiare i casi pubbJi: cati e di ri cer car e l1e cause e 1.a frequenza degli insuccessi e d ei metodi per evitarli. Dai lavori di questa Commissione si deduce che g1i insuccessi d elle vaccinazioni sono dovuti in gra11 parte ad errori di tecn.ica della vaccinazio,n e stessa, e più specialmente alle iniezioni trop· po ravvicinate. Il presentar i di casi di dift.erite in bambini correttamente vaccinati non deve del resto m eravigliare perchè i s.a ch e vi sono bambini 1·efrattari a·d ogni vaccinazione (il 4 % circa). In vista appunto di questa specialé resistenza alcuni autori comsig'lierebbe!o una quarta iniezione di anatossina nei bambini nei qt1ali la reazione di Schick resti po itiva dopo la terza • • • 1n1ez1one. In ogni modo i casi di difterite nei vaccinati furon o in linea generale benigni e solo da qu:alche autore sono descritti casi gravi e mor· tali . Le con clusioni pratiche fatte dall 'A. sarebbero dJUnque: 1) Innan zi tutto occorre fare la va·ccinazione corretta111ente, vale a dire praticare 3 iniezioni d 'ana lo ina (0,5-1-1,5) co11 intervalli di 20 giorni tra le due prime e 15 giorni tra la seconid a e I.a terza. 2) La notizia del} 'avvenuta vaccinazione non deve far escludere a priori la diagnosi di difterite: in presenza di un 'angina sospetta, si deve u sar e ubito il siero. 3) L'età opportuna della vaccinazione va dai 18 mesi ai 10 anni: la vaccinazione fatta precoce1ne11te può essere inefficace e fa~ta dopo i 10 ann.i può dar luogo a qualche inconv.e· niente . Resta stabilito che la vaccinazione antidifterica è fino ad oggi il m ezzo migliore di profilassi. C. NERVI. Il contenuto antidlfterotossico nel sangue del neo-nato normale & di quello nato da madre trattata con anatossina di Ramon. In 18 neona.ti normali, in 6 lattanti di et~ vari.a da 40 g iorni a 4 mesi, e in 1± n eonati da madre cl1e era stata sottoposta, dal 7° mese di gravidanza, alla vaccinazione antidi.fterica, con l'anatossina di Ramon, C. Sorrentino (La Pediatria , n. 16, 15 agosto 1931) ha ri.cercato

[1\.~~o

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il contenuto antidifterolossico nel sangue, usando il rnetodo di Rom.er. Le conclusioni alle quali giung.e sono: 1° che il n eonato nasce per lo più provvisto di notevole quanti·tà di tossina antidifterica nel sang ue; 2° ,che dalla ma dre al feto, per via placentare, si trasmette l'antitossina; 3° che tra tasso .antitossico. materno e n 1eonaLale esiste un parallelismo diretto; 4° eh.e, su tale b.ase, è possibile vaccinare il neonato vaccinando la madre neg·li ultimi mesi _di g.e stazione. 1

M. lFABERI. Le applicazioni di raggi Roentgen nella sterilizzazione dei portatori di bacilli difterici. Tale mezzo di sterilizzazione è stato applicato ,da R . Wahl (Deut. Med. Woch., 13 febb. 1931) in div-ersi casi in cui persisteva dopo la fase acuta il reperto di bacilli difterici nella gola o 111Jel naso. .L 'i·rradiazione fu dire tta sull 'a·n golo O.ella inandibola , verso la tonsilla palatina, o, rispettivament e, sulle narici, in posizione orizzo11ta le. La maggior parte ·dei sogg,e tti porta tori di b,a cilli d1ifte rici, ed .a·n·che di streptoco,c chi e me·nimgococchi, risultarono sterilizzati dopo la prima applicazione; e solo in pochi casi bisoo·.n ò ripeterla 2-3 volte , considerando in ogni ~1odo neg·ativi i reperti r estati tali per 3 volte , 3 settimane dopo l'irradiazione. . Il meto1d o s.air:ebbe quin,di im.dicato spe.c1aln1ente per quei tenaci portatori, che resisto· no ad oo·ni tentativo terapeutioo. o M. 1F ABERI. Tracheotomia od Intubazione nella larlngosteno1I difterica! L 'ar g om·e.nto, su cui ·d iscute E:. Leo. (Il Val· salva, giu.g·.n.o 1931) è del ~~ass1mo ~n1teresse pratico ta nto più che dopo 1 intro,du~1o:v:e del metodo di intu:Oazione, la tracheotomia s1 pratica assai più raramente,. mentre ~n certi casi preseruta not evoli vantaggi sulla prima. Il concetto è rib adito in un com1nento diel prof. Bilan·cioni il quale distingue fra intubazio11e praticata d'urgenza !·n :in. caso ~cuto .Pe.r alvare l'individuo dall asf1ss1a, ed in cui il tubo si tien1e per 1-2 giorni e·d intubazio11e ero· riica, in cui essa viene ripetuta, sl?e~so attr~ ­ verso diverse mani e meno che suffic1ente abilità, per varie settimane e tal.ora più v.olte nel la stessa giornata, con danni spes.so irrepara· bili per ]a funzione dell 'org~?o . v?cale e, so· vente anche per la vita dell ind1Vlduo. Il prof. Leo , nel suo Lavoro ,. corredato ,.da copiosa bibliografia, osserva anz1tutt? cb~ I ,~n­ tubazione non ha scopo nelle form e in c ui l 1n· fezione difterica discende ancl1e nella trach ea. oYente, poi, in dipendenza d ei_ decubiti. prodotti dal tubo sulla mucosa lart11gea, si h anno emorragie talora gravi e diffi cilmente frena -


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SEZIONE PRATICA

bili ed u lcerazioni della laringe. Il tubo ha inoltre azione di tampone per cui n e viene impedita l 'eliminaziol!le di essudati oppure, se non è a stretta tenuta, può verificarsi l 'inconveniente dell 'estubazione spontanea, con pericolo di asfissia , donde il consiglio di non abban,d onare mai gli individui intubati in seno alla famiglia, tanto più che le modalità per fissare il tubo non da nno piena· garanzia. Non bisogna poi cr.edere che l 'intubazi.one sia facile e sicura come può apparire a pn~~ acchito: indaginosità de·l'la ricerca dei pun!-1. di repere, difficolià di tener.e ben fermo i1 bambino possibilità di penetrazione n ell 'esofago , ·di false rstrade, di apn ea o ?i • sin~ope, brusca ostruzione del tubo sono d1ff1colta ed evenienz,e non rare. La permanenza del tub0 n.e lla cavità orale procura g·rande molestia all'inf,ermo e diviene cau sa frequente di estubazione spontanea; vi si aggiunga !'in.s opprimibile difficoltà di d,e glutire, che costituisce pure l1n inconveniente di non piccolo momento. è sono da trascurare g li esiti (stenosi, paresi o paralisi delle corde vocali , ecc.) eh.e ~i possono verificare an che con la tracheotom1a . ma sono tuttavia m eno gravi ch e con l 'intubazione. L 'A. ribatte poi le obbiezioni eh.e si fa nno alla trach eotomia e considera la tecnica più adatta per questa ch e risulta così ui1 metodo più soevro di difficoltà e di inconve11ienti e m eglio ri·spo11den.t e al fine. L' A. con sig lia la trach eotomia inferiore, ?a non farsi pe·rò con I' inci1sion,e trasversale 1)1ccola d ella trach ea preconizzata da Leede-. fil . 1

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Coniro le spennellature della gola nei bambini. E. Feldstein (J oar. des p raticieris , 17 genn. 1931) fa rilevare che vi sono delle prescri.zi~ni clas·s ich e che trop po spesso vengono co:is1gl1a~ te n ella prat ica quotidiana: i suppositori d1 chinina n ella febbr,e, le instillazioni cli glicerina fenicata n ell 'otite e le spennellature della gola contro le angine. Ci si può don:a n'da.re se tali prescrizion·i sian o an cora da farsi al giorno d'o.Q'ai e ' frattanto ' l'A. si occupa di una • di esu 'O se; le ispenin ellature della gola. Parecchi ~ono i rimproveri ch e .ad esse posso!-lo m~ov.ers1. 1) Affidate alla madre d1 fam1gl1a, esse sono fatte in condizioni b en difettose: essa tenta di applicare il suo porta c o~one. (1spe~so un lapis) sulla gola ·di un b ambino 1n~oc1le che si agita continuamente. In tal mod o s1 può anzi tutto provoçare uno spasm o, spesso ben~ sgradito specialm.ete n·el poppante. Ad. ?g.n1 m odo, lo « stru.m ento » viene s pesso r1t1rato sporco di sangue e l 'operator e no11 è in g rado di dire se ha ragg iunto lo scopo. 2) Il trattamento è illusorio perch è, se anche il bambino lascia fare, la spennellatura n·on .fa che lambire la superficie mentre l 'infezione si trova più o meno profondamente. 1

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3) Se il colluttorio è anodino, la sua azione è nulla, se è energico l 'azione è invece occessiv,a e ciò s pecialmente per le ·preparazioni jodate, fenicate, salolate e per dive rse specialità , le quali tutte hanno azione ca ustica e. possono provocare delle angine artificiali; il rimedio è quindi peggiore del male. 4) Le spennellature d elle amigdale costituiscono un vero trau.matiismo che, oltre al dare delle piccole emorragie; può fare dei ·n uovi . insemenzamenti di germi. Ormai tutti sono d'accordo ·col proscrivere le spennellature, anche perchè, .trattandosi di infezioni generali, esse sono inefficaci. . . c1oe . ' In un s ol caso potranno prescr1vers1, nell 'angina ulcerosa fuso-spirillare, in cui ~s­ se saran·no praticate unicamente dal medico ch e con una buona illuminazione e con un bar:ibino tenuto a dove re, potr à portar e il me... dicamento in punti utili. fil.

SEMEIOTICA. -:Patoflsiologla del dolori da rame.

Oline Christensen (A cita Medica S.candinavica, Suppl. XXXVII, 1931) h a st':1diato molto accuratamente il dolore da fame in 66 amma-. lati col metodo della gastrografia applicata con metodo originale, che permette di re~i­ strare la motilità gastrica per ore consecut1ve (prima, durante e dopo il dolore da f~1n e) .. Queste ricerche sono state precedute da inda-gin i \5Ullo stomaco normale. Sullo stomaco normafe fu osservat o ch e: 1) lo stomaco vuoto o quasi vuoto ha periodi alternanti . di .contrazioni vigorose e di quasi assoluto riposo ; 2) quan,d o lo ·stomaco contie!lre .qualcosa tanto le contrazioni vigorose che I~ ri.poso as: soluto sono sostituiti 1da contrazion1 .d eboli (riposo relativo); . . . . . . 3) la quantità di 11quid1 o di solidi. c?e provoca riposo re~tivo dipende da faJtor1 individuali (1n alcuni bastano 200 cc. di acqua, in altri ne oocorrono 400) e dalla natura del liqui·d o o ·del solido; 4) non c'è rapporto fra le ~ar.ie ~asi delle contrazioni a digiuno e le var1~z1oni sponta-n ee dell 'acidità del succo gastrico; 5) i periodi d~ ripos? più lunghi si hannocon pasto ricco .d i proteine e contenente grassi oppure con uova e latte. . Sui malati ch1e presentano dolori da f.am e l 'A. ha osservato che: . . 1) i dolori da fame sono assoc1a L1 a co 1~ ­ trazioni vigorose dello stomaco vuoto o quasi; 2) le contrazioni sono dolorose anche senza essere più vigorose ch e normalmente;. 3) quando i~ dolo.re è calm?to dall ' 1~ge~ st 1.one di cibo, s1 ha . riposo . . relativo ch e s1 so stituisoe a lle contraz1on1 vigorose;


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IL POLI CLINICO

±) il fatto .che le contrazioni sono doloro e in certi g iorni e in certe ore e non in altri giorni e in altre ore non dipende da modificazioni ,del potere peristaltico nè da variazioni nell 'acidità del succo gastrico, ma, probabilmente , dalle condizioni dei tessuti (gas trite pilorica); •5) la dieta uova-latte dà i migliori risult~ti n ella c~ra d~~ dolore da fame, perchè dà r~poso relativo p1~ prolungato e più pronunziato. R. LusENA. 1

ME D Ie INA

s o e I A L B.

Il problema della carie dentaria. La convinzione che i denti difettosi possono rappresentare spesso focolai d'infezione, ha fatto sì che i denti , da qualche tempo, siano oggetto di n1.a ggior cura e l 'etiologia della caria den~ri~ ri c.hi~m,i sempre più l'attenzione degli stud1os1. L eta e un fattore di minore resistenza . pe.r ]a carie dentaria , che si mostra J}art1colarmente frequente dai 7 ai 20 anni. R. W . Biniting, F. P. Hadley, P. L. Jay e G. Hard (The Am. Jour. oj DiS'eas of Children, 1930, 536) hanno sottoposto ad osservazione per un periodo di circa 1 anno, un frilevante n:umero ·~i ba~bini, di cui la ll).aggior parte vivevano in I stituti Statali e quindi facili ad essere controllati. Essi furono così suddivisi : D.ue primi gruppi, furono alimentati con una dieta completa (latte, vegetali verdi1 frutta ecc.); solo lo zucchero era limitato a lla stretta quantità necessaria. Ta l e r egime era completato giornalmente d.a uz; accuTato lavaggio boccale, con un a11t1sett1co. Al ~ermine del periodo d'osservazione gli AA. r~scontraronp appena il 5-6% iv i carie clen tar1e .. In un terzo gruppo, invee.e che dopo scuola s1 recavano a casa; fu fatto solo un c ontr?llo dell'asepsi boccale, senza tener conto di quel~o che mangiavano .i n famigDia. Dop-0 9 mesi nel 50 % dei bambini si constatava carie d entaria. In un quarto gruppo , sottoposto a ;•dieta completa , omettendo il lavaggio boccale fu notato il 5 % di cari~ dentaria; infine un quinto . g~uppo., sen~a d1e~ e senza lavaggio, al te1 ~ ine d el ~er1odo d1 osservazione, presenta va il 49 % d1 carie dentaria. Tale insieme di osservazioni pur non risol,re n.do senza ~ubbio il _problema della patogen,?s1 d ella carie dentaria , fa tuttavia risaltare l importanza del regime nell'accrescimento e nel mantenin1ento dei d enti. ,· Fa riten er e in-0ltre eh~ i regimi completi 11nforzan o lo smalto contro g li effetti delle so tan ze nella bocca. A. Pozzi.

VARIA. Il pudore. Il pudore è un riflesso com.plesso psichico, vasomotorio, motorio strettamente legato alla funzion,e' sessuale. Come sentimento è analogo alla paura, c ome atto è una <lifesa, come origine e finalità tende ad eccitare ed insieme frenare I 'impulso erotioo ed a favorire la selezione sessuale. Il pu·d ore è u11 fatto fisiologico, la morale l'ha perfezionato e l o sfrutta per la correzione degli . eccessi sessuali, l'educazione può modifi1carlo, conferirgli elementi consoni allo stato di civiltà , ma fondamentalmente è un istinto, un attributo essenziale dell'amore. Negli animali il pudore inteso come sentimento atto a velare e nascon·dere tutto ciò ch e sa di sesso non esiste. Essi si ac·coppiano liberam e nte. Pudichi sembrerebbero i gatti ch e tendono a compiere appartati l'atto sessuale . Ma questa loro riservatezza può essere spiegata con il desid·erio di evi,tare ogni disturbo, sia d.a parte dell'uomo e di .altri animali, e più di tutto di a ltri gatti per i quali la vista dell'amplesso dei loro simili costituisce una pericolosa eoci·tazion,e. Tuttavia se il pu.d or·e non esiste negli animali, nelle forme e n·e lla complessità che si riscontrano nell'uomo, è certo che essi nella loro attività erotiica hanno manifestazioni che possono considerarsi come gli elementi primitivi d,el pu·dore, la fuga della femmina dava·n ti al maschio .aggressivo: fug.a che è insieme atto di difesa e ·di eccitazione. Nell'uomo il pudore oltre a questo componente schiettamente m otorio, n e ha altri, in rapporto al maggiore sviluppo ps1co-fisiologico, che vanno da reazioni vaso-motorie a manifestazioni del ·linguaggio. Il fenomeno vasomotorio più caratteristico è l'arrossamento del volto. Il rossore è il seg110 più banale ed evidente del pu·dore. Questo riflesso è il con comi tante fisiologico della paura e del desiderio sessuale. Ed in fondo n ei suoi elem e nti ancestrali il pudore è la risultante di due e mozioni antagoniste: la paura dell 'aggressione ·del maschio ed il piaic ere erotico. Dell'origine puramente sessuale di questo riflesso danno prova le donne stesse che han·no il pudore del loro pudore. Molte donne tentano di dissimulare il loro rossore nasconde ndosi il viso con le m a ni o coprendolo con un ogg.e tto qualsiasi , o addirittt1ra sottraendosi dalla vista dell'uomo ch e h a provocata la sensazione. La maschera durante il carne· ' rale oltre allo scopo di non far ri conoscere 1

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SEZIONE PRATICA

le p erson·e, ha p er le donne anche quello di nascondere l' er etismo sessuale: A secon.da della costituzione indivi·duale e dell 'intensità d el! 'emozione la vaso-dilatazione sottocutanea del volto può esser e aocompagnata da altri fenomeni riflessi · quali il tre more,· Io spasmo faringeo, ronzii, parest esie vari·e tl simili. I componenti motori del pudore n ella donna evoluta sono molto complessi. Si tratta di movimenti, di gesti, di attitu.d ini tendenti a coprire I.e parti sessualmente più eccitanti e più e,ccitabili, come s~ la donna avesse paura di m ettere in furore erotico l 'uomo e di abbandonarsi tr.o ppo facilmente. La rappresentazione plastica del pudore nella donna c ivile è data mirabilmente dalla Venere m edicea. La d ea si rannicchia , stringe le icoscie, volge il ·dorso e la t esta, con u~a mano si copr e il seno e con l 'altra il pube. Questo a tteggiamento na tura le fu successivamente perfezionato con l 'u so di oggetti atti a nascondere le zon-e erogene. Nacque così l 'u so delle coperture, d el vestito la cui orig ine non è legata a n·e oessità di proteggersi dalle intemperie, ma appu·n to al sentimento d el pudore. La simbolica foglia di fico può considerarsi come l 'abito elementar e. Suc.cessiva m ente essa si allargò fin o a coprire tutto il corpo. L'orig ine sessuale d ell 'abito è dimostrata anch e da l fatto ch e esso divenn e con il tempo ornamento e quindi motivo di attrazione. Anzi l 'elemento estetico b a preceduto quello protettivo fino al punto ch e lo scopo di dissimulazion e è sostituito da quello di attrazione. Le vesti nelle donne di tutte le civiltà n ascondono oorte parti per meglio m etterle in evidenz.a. Lung i d.all 'essere inibì trici del d esiderio sessua l e, lo eccitano. Oltre ch e con la m od·estia d ei m ovimenti e con la castigatezza d egli a biti il pudore si -manifesta con la riserva del lin.gu aggio. Le donne t em ono più il dire icose impudich e ch e comme;tterle. Le parole indicanti cose e fatti sessuali a misura ch e diventano di uso comu·n e e di chiaro significato son o sostituite da altre rifer entisi a d altri oggetti, a·d a ltre azioni. Il lingu aggio ·chiaTo , aperto sulle cose sessu ali diventa oscuro, e come tale evitato e si ricorre per la designazione d elle stesse · cose ad eufemi smi d ettati dal pu·dore. Il pudore com e caratter e secondario della funzion·e sessuale si manifesta n ell'età n ella quale sbocci.ano le prime sen sazioni erotiche e si affievolisce con l '1in.d eb olim.en·t o d ell 'attività genitale. I bambini non ha nno pudore: si mostrano compl etam en te nu·d i sen za alcuna vergogna , ascoltan o i di scorsi osceni ~ talvolta li ripetono incon sci senza arrossire. T ' 'ec.cl1i son o m eno pudichi dei g iovani e degli

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adulti. In rapp orto alla diversità d ell 'inizio della pubertà, e più precoce ne lle donne ch e n egli uomini. Varie circosta n ze possono indebolire il pudore: la degenerazione psichica, l 'abitudine,. 1e emozioni violente, il dolor e, le intossicazioni da al cool, oppio, cocaina e simili. L'analisi dei componenti psico-somatici d·el pudore ·dimostra ch e da l punto di vista biologico esso ha la finalità di aumentare le attrattive della ·donna e quin·di esaicerbare il d esiderio del ma schio ·e dall 'altra t ende a d assicurare la selezione natura le. L'arrossam€-nto d el volto, i gesti, le attitudini ch e accompagnano il pudore, g li artifizi dell'acconciamento ch e inizialmente sono suggerili dallo stesso sentimento con feriscon o alla donna una g razia deliziosa, ch e acuisce il desiderio dell'uomo e ne rafforza la potenzialità erotica. D'a ltra parte ieon1e elem ento difen sivo iI pudore protegge la donna dagli assalti d el primo venuto e la fa cedere sol o all'uomo v,eramente forte. Reciprocam ent e il pudor.e essendo pjù forte nelle ·donn·e che h a nno qualche imperfezione· o malattia da n ascon·dere fa sì ch e esse oedono meno facilmente all'accoppiamento e non facilmente quin·d i procreino. Alla finalità estetica si aggiunge quella • eugenie.a. Il p udore ha sublimato l 'amore. lla conferito a lla funzione genitale l 'elemento spirituale che caratterizza l'amor e umano , · e lo distin.g ue d all.a funzion e sessua le d eglt animali. Il sentimento d el pudore è divenuto una stratificazion e moT.ale della personalità um.ana. Esso t en.d e .a r espingere continuamente n ei: bassi fo·n ·di d ell 'inconscio tutto ciò ch e di per' rerso e .d i b est iale ancora insozza l 'erotismo .,. e cerca di dare a ll 'amore attribu·t i divini. -

arra o.

POSTA DEGLI ABBONATI Al dott. S. M. di B., abb. 4028 : Le indi.chiamo:

Giornale Italiano di Dermatologia e Si/ilo· logia, Milano, R. Clinica dermo.sifilopatica dell 'Università , Via Pace 9; pubblicato e redatto da A. BERTARELLl , A. PASINI, A. !BEI.LINI.

Archivio Italiano di Derma,tologia, Sifilografia e Venereologia, Bologna, ed. L. Cappelli. Direttore : prof. L. MARTINOTTI. I l DermOSifilografo Torino, Via :t\1artiri Fasci ti 15. Dir,ettori: professori J. CAPPELLI , G. MARI.-\NI, E. BrzzozERO. ' ' · 1\loNTESA~O .


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IL POLICL I NI CO

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NELLA VITA PROFESSIONALE . .

NOTE MEDICO-LEGALI. Percosse e lesioni nell'applicazione del nuovo Codice penale. E pongo, i)er risalire n. considerazioni di carattere generale, jl seguente caso particolare. M. N., dopo. aver appostato, all 'uscita del c o11' e.g·no, il m .ari to .adultero F. L., lo investì di clamorose inv ettive. Que sti violentem ente r e.a g·ì con vie cli fatto·. Imprig·iona to, ne uscì .a l esto g iorno per libertà provvisoria; la n1oglie, condot~a .all 'ospeda l e, n e fu sub j.to ,dime·ssa con certificato 1Co1nst.atante contusioni, e·cchin1osi ed ·escoriazioni guaribili in g iorni dodici. P eraltro, in sede ·di p erizi.a g iudizi.aria, 11on .si riscontr.arono, al decimo g iorn o , ch e un leg.vero alone azzurrastro al tronco, una stria al gin.occhio s. di color violaceo· e null ' altro : la g uarigione fu. fi ssata al sest:o g iorno. Co l Codice Zanard elli il b.a n.aJ.e ep,i sodio, '. pe·ditn.mente tacitato con la riconciliazione d ei coniug i, sar ebb e stato in sede di giustizia liquidato senz'alt r o, p er improcedibilità di a. .z1one. Non così col Codi1c e nuovo. Le l esioni, se g·u.arite infra dieci giorni, sono b en sì consi.derate rea to di lieve entità, da richiedere la q.uerela di parte; sempre , però, che non si tratti di coriiugi , di frat~lli, di adottati, o di .affini in linea retta (art. 577, richiamato dal1'art. 585 a sua volta richiamato dal 582, che ·contien e la nozionie d1el Teato) : in codesti casi si procede di ufficio. P arrebbe che il ra pporto di parentela doves:se, se mai, a ll.arg·are i limiti rimessi alla pri' 'ata facoltà di tacitazione , o di r em issione; per.eh è - con sentita a favore di estrane i i1on si vie d.e il motivo di escluderla verso un i)arente, o un affine. Ma la legg.e è quello che è. Peraltro se ad0

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·duce1·e inconveniens non est solvere argu.men.· tum, le conseguenze poco ammissibili valgono spesso ad orientare verso il criterio di una pi ù esatta interpretazione. Nella speci€, sia pur vero c h e la maggior severità d elle nuove d isposizioni valgano a tutelare più efficace111ente il b en e g iuri-d ico della incolumità per_on.ale contro g li attentati d ei cong iunti ; ma è anche certo c.h e l '~cessivo rigore porta a inron crruen ze; quella per es., di rem.d ere giuTidicamente irrilevante lo slancio di buon cuore d ella su ocera, disposta a perd onare il pizzi,ro Lto d el gen ero ... · Cod esto magg ior rigore d eve avere una spiegaz ione ed un tiemperamento. La spiegazione è i1el fatto ·cl1e il n u ovo co<;lice ha con figurato, accan to .al r ea to di le ioni , un nuovo reato, quello cli percosse (per seguibile sempre a •

querel a p·r ivata) ; il ten1.p eramento sta nel giusto appr·ezzam ento degli estremi di questa i1uova figura di rie ato . Percosse e lesioni hanno comune l 'elemento materiale e qu1e llo intenzionale (dolo). Il criterio diffeTenziale è riposto unicamente nell e conseguenze ; le qu.a li, costituendo un.a specie di rischio cui si espone l 'agente, sono poste a suo carico a titolo di responsabilità obbiettiva. La differenza consiste precisamente in qu1e sto : se dal fatto non deriva malabtia, • si ha r eato di percosse; si ha in vece reato di loesioni, se ne d.erivi m1alattia di corpo o di m .e nte. Eccoci, dunque, .al caso generale. La questione si impernia tutta n·ello stabilir.e i cara t·teri ·essenzia li, patognomonici : i limiti e le condizioni d el con cetto di malattia sotto il profilo medico-leg.alie. Una spiegazione trovasi a pag. 915 (Vol. Il) d el Commento al nuovo codice degli avv. Saltelli e Romano di Falco, di carattere quasi officioso, per essere stati i segretari de lla Commissione che lo elaborò; e dice precisamente : Malattia è qualsiasi ailterazion.e anato-

mica o funzionale dell' organ~smo, ancorchè localizza:ta e non influente sulle con.dizioni or· ganiche g.en.erali; parole che ·con leggerissime varianti, ripetono quelle della Relazione del Guardasigilli (N. 666). Senonchè, sulla esattezz,a della d,efinizione, vien fatto di pensare che vi corrisponderebbero puntualmente alterazioni anatomichefunzionali, che per concorde giudizio non cotì t11ìs·cono r11alatti.a. Ad1 es., le c icatrici pregresse, le ~chimosi nella fase terminale del riassorbim·e nto, }.ei croste ne l processo d'i .r ipar<'lzione e pidern1ica, ecc. Che se, g irandr :irgutam ente ].a posizione, . si volesse .tener ferma l 'esattezza ·d·ella suddetta definizione <'i soli fini dell'applicazione della n orma pen.ale, d educendo ·c h e la esemplific~zion e capovolQ'e il pi·ooesso morhoso, di cui i suddetti fen o- . rneni n on seno che postumi, e niuno t-•u1) ~'ro­ ·d urli se non come effetto di malatlia; si potrà sempre soggiung·eTe ch e la .definizione sopra ri...oortltta in clude ne l con oetto di malattia. con consegu ente min.accia di sanzione 1,enale per lesioni, i più semplici e circoscritti e~ato~1i, le vescicole d·i semplici scottatur~, . g li er~te~ m i ecc. ch e possono essere effetti immediati

di a.zio1ie volonitaria. Viene fatto a ltresì di pensare alla spavento a el.astiicità del con cetto di malattia. Pier aversi malattia di ·u n militare al fronte era necessaria la con clamazione ·di un .p rocesso patologi1co imponente; per re nde re g iurid'icam·e nte inefficace il perdono di un fratello, ocrni risentimento organico effin1 ero ed in ig nificante costituirebbe malattia .


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SEZIONE PRATI CA

Sarà lJUindi opportùno .cercarie di i11quadr.are il concetto di malattia, sempre sotto il profilo medico-legale, in termini m eno elastici, specialm·ente agli effetti pratici dell 'applicazion0e del nuovo codice. A tale effetto non è da trascurarsi l 'interpretazione basata sulla ·comune intellig·enza, ossia sul significato letterale diella parola . Infatti n·ella cennata Relazione S. E. il Guarda• s igilli rend·e avvertiti di avere, in accoglimento di proposta d.ella C·o'm .m issione Ministeria le, abbandonata la parola trauma u sata nel Prog·etto p er ·definire I.a liesione personale, e stabilito invece di con cr etare la nozione di codesto reato nell 'azione od omission e produttiva di una malattia del corpo, o della 1uente. E ciò per evitare nelle disposizioni del

c.o~ice .

l'u.so .d~ espressionii di oui non sia pacifico il signifi cato (luogo citato).

Ed allora, Tiportandosi al ling uaggio comun e, è m.anifesta l 'invincibile rip·ug nanza a consid.e rair:e n1alattia ogni ~ffimero risentin1en:to, ogni leggera tume fazione , ogni lividura, ogni sempli1cissimo sgraffio. Inve·ce., per con1une accezion·e, onde .ammettersi l ' ~dea di malattia, occorre 1perfino qualch·~ cosa di più grave di quello ch e ra ppr·esen tino le parole : indisposizione, incorno.do, turbamento, fluss ione, ed anch e batosta , sconcerto, le quali sono pure usate a d enotare uno stato di maggior g·ravità, ch e non i semplici fenomeni sopra accennati. Il concetto di malattia è ritenuto, all o1~cl1è s i abbia davvero un'alterazione dell 'esercizio di un.a o più funzioni; una 1e·s ione di uno o più or.gani d el ·corpo un1ano (Tommaseo, if anfani) e sorge d.alJ.a constatazione dell'alterato c omportamie n Lo ·d·egli atti funzionali, o dalle l esioni anatomich e, ch e si .p roducono nella ec onomia organi'c a quando sia sottoposta a cause morbose (Premoli). 'F uori di cod·e sti ·casi, per comun e int~li­ g1enza, non c'è malattia: potrà sorger.e la fig ura di un m .alato immaginario, argomento di sch erzevoli facezie che argutamente gi un;g·ono .anche a spezzettare l 'idea di malattia. (Non è mal eh.e canti prete; Sanità senza quattrini è mezza malattia!) D 'altronde, codesta con cezione non è poi n1olto diversa dal concetto elaboratosi sotto il profilo rigorosamente scien tifico, nè contrastante con esso: S1econ·do il qua le, se n on è punto facile trovare una formula -che soddis fi compiutamente; se dev.e ammettersi ch e il passaggio ·dalle condizioni fisiologich e alle patologich e .avvienie talora lento e g radualmente inavvertibile; ·d·ev.e :a nche per certo e-scludersi il con cetto ontologico di cosa esi-stente di p er sè stessa, che si sovrapponga all 'uomo ·s ano, e d·eve riten ersi con sistere la malattia in una .deviazione dei processi biolog·ici e ra ppTesentare un insieme di fienomeni clell 'organismo sottoposto a ca usa n1o~bigena. 1

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In altre parole, la 1nalaitia deve consider.a rsi l 'insieme delle alter.azioni morfolo aiche e funz . io11ali sotto l 'influen za di caus~ abnormi. Posta in tal m odo la ques tione, ne risulta avvantaggiata, ma non a n cor.a r.aggiunta, la soluzio·n e; r imanendo a siabilir·e i caratteri di rilevanza, 1e cioè il ooncetto limite, sotto il profilo . m . edico-legqle, per n on cadere in esag eraz1on1. E per codesta ulterior e . soluzion·e sembra giusto seg·nane i segu·enti co11cetti: Repugnanza a ·p ieg·are il significato d ella parola m.al.atti.a a comprendere ogni insignificante e minima alterazione ; Concetto. apprezzativo dello st esso legislatore nella graduazione delle lesioni (lievissime, lievi, g ravi e gravissime), p el quale sono con siderate lievissime quelle pur capaci di appo~tare mala ttia per dieci g iorni , e solamen te gravi quelle ch e -provocan o malattia per b en qu.a r.anta (n.el progetto era trienta) g iorni; ~ianife.sta antinomia fra lo sp·i rito non certo derivato da rigo.rosa severità di codesta grad:uazione, e·d il con cetto au st eramente rigido di dover ravvisar.e malattia D·e lle irrilevanti con seguenze ·di ogni minima lesione org.a nica o a lterazione fun zion.ale; La correlazione fra le parole percosse e m alattia u sa te dalla legge (dato ch e lo .stesso fatto materiale cessa di ·c onfig ura re r eato di percosse per divenire reato di lesio.ni per la insorg1enza di mala ttia) è una specie d i rapporto inv·erso. Allarg.ando il 1concetto di malattia, si r estringe 1~ reale efficie·nza de1lo p e,r cosse. 11 reato di percosse (per il qua le è pur comminata la pena fino a sei miesi di reclusion·e) diviene evan.escente : non potrebbe ·s u ssisteTe se n.o n a seguito .di pe1~cos:se ·Con baston~e di bamb agia, o coi guanti .. . Ma ·e sul erà anche in questo caso, poich'è .saremo· ·di fronte non più ad un reato contro la in·columità, ma contro l 'onore (ing iuria). Se dun,q ue, delibera.tam.ente - come è detto - è stata scarta·t a la parol.a trauma, a fi11e di evitare dubbiezze, e si è u sata la parola rn.alattia come quella m1eglio a datta alla rappresentazione di un con·cetto incontro·v ertibile, e si debba risolutamente r espingere di essere caduti n el peggio, è ·d 'u·opo riferirsi al sig:°"i~­ cato .ai m.alattia s.econdo ' ' U] O"ata ; entro 1 11n1iti cioè della 1comun e accezione e della universale intelligenz.a. Si devono quindi separare dalla interpretazion·e medico-legale ·e lasci.are a d .altri can1pi le disquisizioni, ~e sott? altri ~ ·di\1 Crsi profi li possono con s1dera·rs1 n1alatt1 a, a·d es. , la gravidanza, certi fenome-n i dell a meno1)ausa, i fatti della senescenza . ecc. Jn base a tali con siderazioni e concetti li· mite tenuta presente nel caso surriferito la escldsione assoluta di quello cl1e i veccl1i pratici chiama, .ano effetti di riYerbero, o di ri1

1


1±96

JL POLI CLINICO

percussione, o di diffusione; la inezia della obbietti vi ià r.epertata al decimo g iorno; la esclu ione, infine, di fatti di flogosi o di altri fenom eni morbosi; ci siamo sentiti a utorizzati, in qualità di consulente tecnico, ad escludere l 'id·ea di mialattia e ad opinare invece che il faLto estrin seca gli estremi ·del r eato di percosse, e non qu·ello di. ]esioni. Sien.a, Settembre 1931 . Dott. FuR10 SALMORIA.

C ONCORSI. POSTI

VACANTI .

A mministraz.

AscoL1 PICENO .. Provinc. Medico primario presso l 'Ospedale P sichiatr. Prov .; L. 10.000 e 5 quadrienni dee. , oltre L. 1000 serv. a·tt., c. -v . (L. 360 per i celilii, L. 1821 per i coniugati , oltre indenn. supplettiva per ogni figlio oltre il terzo); riduz . 12 %; età lim. 35 a . ; tassa I.,. 50. Scad. 15 ott. BARLETTA. Comune. - Scad. 27 n ov.; direttore del Dispensario celtico comunale; L. 3500; titoli ed esami. BERGAMO. Ospedale Nf(J)ggiore cc Principessa di Piemonte ». Dirigente sanitario dell'Istituto Provinciale di assistenza materna ed infantile, gestito dall'Ospedale; I ... 9000, eve·n tuale c .-v., riduz . 12 %; titol~ scientifici e pratici ; chiedere annunzio; scad. ore 12 del 17 ott. ; t assa L. 50. CASSIGLIO (Bergamo).· Consorzio con Ornica e Valtorta. Stip endio di r esidenza L . 14.500. Addizion. d i legge per i p overi . Indenn~tà: p er Uff. SaniL L .800; per spese di amb ul atorio L . 500; per mezzo di trasporto L. 3000; per a lloggio lire 1200; per caro-viveri n ella misura di l egge. Dom ande e docun1enti.', jl . cui e1e11co e modalità risultano nel b ando di concorso ch e può o ttenersi rivolgendone richiesta alla Segreteria d el Com1;111e di Cassiglio, debbono p ervenire alla Segreteria stessa non oltre il 30 novembre 1931. CASTELCIVITA (Salerno) . - Scad . 10 ott.; L. 6.160 e 5 quadrienni dee., oltre L. 880 caviale. ; età l1m. 45 a . ; tassa L. 50,10. CASTELDELCI (Pesaro). - Scad. 20 ott.; L. 10.000 e 4 quadrienr1i dee., oltre L. 3000 cavale., L. 400 uff. san., addizionali L. Z e L. 3 oltre 500 e 1000 poveri. Goi\IBOLÒ (Pavia) . - Scad. 10 o tt. ; L. 13.000 de: curlabili 12 % e 5 quadrienni dee., oltre c. -v. pe1 coniugati; elà lim. 40 a.; tassa L. 50. LATRONICO (Potenza) . a tt1tto il 30 ott.

1a condotta; proroga

1\IL4nSico Nuovo (Potenza). A tutto 30 ott. , p er Paterno; et à lim. 40 a.; doc. a 3 mesi d~l J O sclt.; L. 6000 e 6 quadrienni dodicesimo, r1dot te; tassa L. 30,10 ; serv. entro 20 gg. w[ELFI (Pote n.zai) . - Scad. 31 ott.; 2a condotta; l ... 70.00, un quadriennio dj L. 500 e 5 di L. 600, rid u z. 12 %; e tà lim. 40 a.; tassa L. 50. ~IoN

ELICE (Padova) . Ospitale Civile Viti. ~m . II~ . cacl. 10 ol l .; primario del Reparto d1 l\iled1cina, a11a torio e Dispensario antitub .; L. 12.000 ridotte 12 ~&.

[ANNO XXXVIII,

NuM.

40]

NAso (Messina) . - Scad. 12 nov. ; 2a. cond. ; lire 8000 e 5 quadrien11i dee.; riduz. 12 %; età l~m. 35 a.; tassa L. 50. ORNICA. -

(Vedi CASSIGLIO).

PADOVA. R. Prefettura. - Ufficiale Sanitario e Medico Capo d el Comune di Padova. Per titoli ed esami. Stipendio iniz: annuo L. 17 .6oo al lordo delle trattenute d~ l egge e dell a riduzione del 12 % di cui ~l R. D. 20-11-1930, N. 1491. TaJe stipendio è suscettibile di ci11que aumenti quadrien . del decimo d ello stipe11dio base. Supplementò di servizio attivo, lorde L .. 2550 n,on, va1utab. per la · pensione e sa~va la riduzione di cui sopra. Compartecipazione ai compen si p er accertamenti e prestaz~oni fatti n ell 'inter esse esclusivo di privati. Divieto ]ibero esercizio professionale ~ di ogni altra o ccupazione non compatibile coi dover~ e decoro dell 'Ufficio. Domande e documenti debbono perveni:re alla R. Prefe ttura di P adova (Ufficio d el Medico Provinciale) entro l e ore 18 del 15 novembre. Per chiarimenti Slli titoli ed altre informazi oni, rivolgersi all 'Ufficio suddetto. PAVIA. - Scad. 10 dic.; tre condotte; L. 12.000 (per un,a condotta interna) e L . 14.000 (per due esterne) , ridotte 12 %; 5 qt1adrienni dee.; c.-v. Chiedere annunzio al ~1unicipio. PoRTOFÉRR~Io (Livor no). Civico Ospedale « Vittorio Emanu el e III ». Chirurgo primario; proroga a tutto ~l 15 ott. Condizioni già annunziate, ad eccezione dello stipendio iniziale, che con deliberazione in cor so di approvazione è stato elevato da L . · 15.000 a L . 18.000.

Pozzuou (Napoli). - Scad. 15 ott . ; L. 9500 e 4 quadrienn~ d ee., oltre c. -v. per mog lie e figli, il tutto decurtabile 12 ~b . RAPALLO (Genova) . Scad. 10 ott. ; L. 7200 e 10 bienni ventesimo, oltre L. 500 per i pov. sopr a 1200 iscritti, L. 300 bicic]etta; parziale riconoscim. servizi anter. llEGGELLO (Firenze1 . Al 5 dic., ore 12; per Leccio; L . 8500 e 8 trienni dee. ; c. -v.; L. 2400 tr.asp.; decurtaz. 12 %; età lim. 35 a.; tassa lire 50,10; doc. a 3 m esi dal 5 sett. RolVIA. Istituto t.fi S. Spirito ed Ospedali R_ i uni ti . - Primario oto-rino-laringoiatra; scad. ore 16 d el 16 nov.; stip . L. 7800 ridotte del 12 %, c. -v.; tassa L . 50. Età ]iro. 45 a. al 15 sett. Chiedere annunzio. Rivolgersi alla Segreteri a Generale (Palazzo di ,S. Spirito) . Roi\tANO DI Lol\IBARDIA (Bergamo). - Al 15 ott. t 2a. cond. ; L. 6000 e 5 quinqu enn~ dee., oltre ad.dizionale L. 2 ogn! iscritto (circa 1000), che sara elevata a L. 5 per g li ammessi. alla sola cura medica e ostetrica; c. -v. ; decurtaz. 12 %; p er trasp. L. 500 ; chied. annunzio . Tassa L . .50,20.

S. MARTINO DI VENEZZE (Rovig o). Scad. 10 o tl. ; dt1e cond. p er 1000 pov. ciasc . ; L. 8000 e L. 8500, oltre 5 quadrienni dee. ; L. 1000-15003000 trasp.; età lim. 40 a. SAssocoRVARO (Pesaro) . - Medico interino .preYalentemenle chirurgo per la condotta e d1rez : Ospedale Civile (nuovo fabbrica to da in?ugurars1 il 28 ott.). Richied esi s tatislica operat oria e .pratica r adiologica. L. 10.509 oltre ~· 2000 d1rez. Osped., 1° c. -v., riduz. 12 ~o; partec1paz.


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SAv1GLIA NO (Cun,eo) . Ospedale Lv laggiore. - Per titoli. Med~co Chirurgo aiuto, alle condizioni indicate nel] 'avviso di con corso in data 18 settembre 1931. Per chiarimenti ed informazio.ni, rivolgers~ alla Segreteria dell'Ospedale. 1

1 RAVO (Piacenza). ·_ Stipendio annuo L. 9680, lorde ritenute di legge; cj11que aumenti quadriennali; indennità di integrazione al Sanitario avente 1r1oglie e figl~ L. 1180; ii1dennità cavalcatura lire 2640. Incarico Ufficiale Sai1itario L . 572. Do<;umenti di rito, leg·alizzati . Scad~nza 25 ottobre 1931. 'fnECENTA (Rovigo) . - Scad. 10 olt.; 2° reparto; L. 8500 e 5 quadrienni dee., oltre L. 850 serv. att., c .-v. , indenn. trasp.; riduz. 12 %; età lim. 40 a . ; tassa L. 50, 10. 'fRIESTE. - Medico scolastico; scad. 15 dic. Rivolgersi all 'Ufficio municipale d'igiene, via Pitteri 2. VALTORTA. -

(Vedi CASSIGLIO) .

VIGONE (Torino) . - Una delle condotte mediche, secondo il Capitolato visibile presso l a Segreteria Com un al e. Scad. 31 ott. VILLAPUTZU (Cagliari) . Scad . 60 giorni d al 1° sett.; L. 9000 e 4 quinquenni dee., oltre L. 1000 uff. san., ,addizion. L. 5 oltre i 1000 pov.; età lim. 40 a.; tassa L . 50,10; ·doc. a 3 mesi.

Per l'istituzione di un premio annuo presso la R. Università di .Roma, da intitolarsi: ''Fondazione Vittorio Ascoli,, Somma come eia precede11te N. 31 Rotary Club (Roma) . . . . . . . Prof. F . Schupfer (Firenze) . . . . Direzione Generale Ferrovie Stato . Dott. G. Dalla Torre (\'enezia) . .

L. 43.680)) 5.000500» 500» 50» L. 49. 730 -

Le sof,toscrizioni si ricevono presso la Clinica Medica al Policlinico Umbe rto I, Roma; ovvero presso il nostro periodico, via Sistina 14, Roma.

Utilissimo ad ogni Medico:

II Diritto Pubblico Sanitario Periodico mens~le di legislazione e giurisprudenza Direttq~i:

On. dott. Aristide Carapelle, Consigliere di Stato. Avv. Giovanni se1vaggi, Esercente in Cassazione. Editori : Fratelli pozzi -

Roma

Il N u ·nero 9 (Settembre 1931) ieontiene :

Modificazione delle condizioni del rapporto d ~ impìego dei sanitari degli enti local i. Rassegna di giurisprµdenza: Ricetta del medioo. Quando è neces.saria. -- CO'I1corao. Atti e gi-u1dizio -della

Commiiesione. Illegittimità. - Concorsi. Limiti di età. - Sanitario ,c ondotto. Periodo di prova. Licenzia.mento. Ricorso. - Impiego .p ubblico. Lavoro straiordimario. I stituzione pubblica di beneficenza.

Prezzo di .ogni numero separato, L .. 5. L'abbonamento ai dodici Numeri del 1931 costa L. 3 6, ma agli aeeoroati al « P~liolinico ~> è concee~o per sole L. 30, che van!'lo inv1a~e! med1~nte_ Va~l1a Posta.ile o Bancario, all'editore Luigi Pozz.i, Via Sistina 14, Roma.

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SEZIONE PRATICA

NOTIZIE DIVERSE. 31° Congresso Italiano di medicina Interna. Come abbiamo annunziato, la Società Italiana cli Medi.cina interna te:r:rà il suo 37° Congresso annuo a Ba.rì nei giorni dal 18-21 ottobre. I temi di relazione all 'ordine del gior~o sono: 1° « Il diabete », rE::la tor e : prof. Luigi Zoia; 2° (c Le inodalità di or~gine e di evoluzione clinica della tubercolosi polmon.are », rel atori : professori Carlo Gam11a e Attilio Omodei-Zorini; 3° « l)ancreatite acuta e cro~i.ca » (tema ~n comune con l a Società Ttaliai1a cli Ch~rurgia), relatori: proff. Antoni o Gasbarri11i e Giuseppe 1'u sini; 4° (C Rapporti fra malaria e tubercolosi nell 'eserr.i to >i , relatore: tene~te-colonnello medico dott. Virgilio D~ Bernardinis. Per informazioni riguardanti le con1unicazioni scientifiche, gl~ alloggi, ecc., rivogersi al presid ente del Comitato. ordinatore del Congr esso, prof. Francesco Galdi, R. Clinica Medica, Bari.

140 Congresso italiano di pediatria. Si è tenuto a Firerµe, con l 'intervento dei ID:aggioiri culto,r~ ~taliani della specialità e delle discipline ,affi~i; erano pure rappresentate: la Facol là medica di Parigi dal prof. Lereboullet, quella di Lione dal prof. Mouriquand, l e Associazioni pediatriche francesi dal prof. Péhu . .A.11 'inaugurazione i~terve nnero le auto,r ità locali, tra cui il prefetto, dott. Baratono, il preside d ella provincia , avv. Bardiani, ~l podestà, conte Gherarclesca, il segretario federale dott. 'Pavoli11i, ed altri. Parl arono ~l prefello, il rettore magnifico prof. De Vecchi, Jl presidente del Comilato orclinatore prof. Comba, i l presidente della Società italiana d~ pediatria prof. Allaria, che tenn~ il cliscor so ufficiale, il prof. Galeazzi per la Società di ortopedia, il prof. Midulla per l 'Oper~ nazio- . nale Balilla, !l prof. Cereso~e p_er la Sezione talassoterapiaa della Società d'idrologia, il prof. Cacace per l a Società d~ nipiologia, il prof. ,S tefani per quella di radiologia, ll pro~. Spolverini p er il Consiglio nazionale delle Ricerche. Vennero specialmente lumeggiate l e finalità sociali della p ediatria ~ l 'attività svolta dal Regime in questo campo. . I lavori compiuti hanno assunto notevole importanza; n~ daremo un breve resoconto in un prossimo i11:1mero. È .stato votato lin plau so alJ 'Opera · Naz1011ale RalJlla. . . . IJ Congresso si è chiuso· con u11a v1s~ta a Siena , a Perugia e ad Assisi.

270 Congresso italiano di oto-rlno-larlngologia. ~1entre questo i1u_n1ero va ÌI_l macchi_na, tiei1~ le sue assi se a l\1essina ~ Reggio Calabria, da~ 1 al 3 ottobre; il Cong·r es .. o a n~uale cl e~la Società italiana di otp-rino-l::\ringolog1a, pr~s1 e.duta . ~'J1

prof. U. Calamida. Ne d~reino uller1or1 not1z1~.

Al congresso italiano delle scienze.

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Abbiamo già infor1nato. ~ ;no~tri l et_tori su di alcune relazioni e comun1caz1on1 cl1e ~nteressano la m edicina. . ,. Agg·iungiamo che il prof. Nicol~ Pende ha destato vivo interesse con una relazione sul cc neuro sichismo de~ vecchi e le . nuo~e. vedute d ell_a se~ilità »; il prof. Riccardo Simonini ha svolto . il teina: cc La lebbra in Italia e nelle nostre. Coloni e ~ Risultati ottenuti col nuovo m~todo d1 .cura », il prof. Pietro Rondoni ha pre. o 1n esan1e i cc F at-


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IL POLJCLJNICO

lori don1ina11Li la 1110Ltiplicazione cel1ulare »; jl prof. ltoberto Ascoli ha parlalo degli « Attributi J)io1og ici d ei proces i infian1malori ». E così via. Qt1a i lulte l e relazioni e comunicazioni nel ca 1npo 111edjco e biologico SOf\O state attentamente .. cgu il e e di cu sse . . In r js1)os ta acl l1n lelcgra1nn1a di on1aggio i11 v1ato dai presidente della Società italiana p er il prog·r c o d elle scie11ze, on. Bla11c, al Capo del Gover110, qt1esti ha così rispos to: cc Me1Ltre vi ringrazio del gentile saluto che mi tras111etl ete; voglio <l irv~ è.he seguirò <:on par ticol ure. alter1zione i l avori del vostro Congresso, ch e s1 svolge n ella fervida ,at ti vità patriottica e fa scis l a d i Milano. So110 sicuro ch e l 'attua1e Congresso, co1ne i precedenti , sar à feco11do di risultali e dimostrerà che no11 n1ai co1ne in questo 111on1ento deJ periodo fascista è stata viva e universale l 'attività del pensiero scientifico italiano. - Mussolini ».

Convegno italiano snl reumatismo. La 211 giornata italia11a del reumatisn10 si è tenuta - d'intesa tra l 'Associazione Nazionale di Idrolog ia , Climatologia e Terapia fisica e la Societ à italiana per il prog·resso delle Scie.n ze - · a Salice Terme. Er~no state preparate ~nteressanti co1r1unicazioni dai proff. Rondoni, Devoto, Ceresole e del dott. Massio11e. .Purtroppo, il conveg110 venne funestato dalla perdi la clel1 'acraden1~co prof. Dionisi, abbattutosi inentre pronunziava un discorso sull 'importanza scientifica, medica e sociale del problema i11 esame . Sui l aYor~ daremo ulteriori notizie.

Scuola di perfezionamento In Clinica pediatrica a Napoli. Col })l'O sin10 anno accademico avrà inizio presso 1'I "LiLulo di Clinica Pediatrica della R. Università cli I apoli, un corso di perfezionamento per laureali, cl ell a durata di du.e a·n nj (1931-32, 1932-33). Al termine del bie11nio g·li iscritti conseguira11no il diploma di perfezionamento che dà diritto alla qualifica di specialista in pediatria, se,.. condo l'art. 4 del R .. D .. 31 dice1nbre 1923, n . 2990 .. Per informazioni rivolgersi alla direzione della Clinioa pediatrica' (S. Andrea delle Dame 41, Napoli 157) ; per t11tto quanto rifl ette la iscrizione, alln Segreteria della Facoltà di Medicina della R. l T11iYersità di Napoli.

Scuola convitto per infermiere a Venezia. È aperta l 'iscrizione per l 'anno scolastico 1931-

32 alla cuola Convitto « Nani », presso gli Ospedali Riuniti di Venezia. I corsi sono biennali, Le lezio11 i avranno inizio con il 1° n:ovembre 1931 e l.e r11lineranno il 31 ) uglio 1932. Le allieve dur ante. In }Je·r manenza nella .Scl1ola avranno diritto a Yil lo cd allogg~o . Le domande di ammissione <l orvran110 r sser e presentale .all a Direzione entro il 20 o ttobre. Le aspiranti all'iscrizione dovranno a11cl1 e prod nrrc: domanda in carta bollata da L . 3, co11lrof ir111ata per le minorenni, per approvazione, cial p arlre o da chi esercita la patria potestà; copia <lell 'n tlo di n ascita comprovante che l 'aspira11te h a supera to i 18 anni di e tà e non oltre11a ali i 30 alla data dell 'apertura del corso; cerl i fica lo cli :;ta lo 1Y1.1hi le o di ved0Ya11za senza prole; ccrtiricn lo di buona condotta , rila ciato dall'Al1-

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lorità del lt1ogo <li residenza; certificalo generale del casellario giudiziale; di}lloma di licenza elementare od altro titolo di s ludio superiore. I documenti 3°, 4° e 5° dovra11no essere di data no11 anteriore cii tre inesi al 15 setten1hre. Quota me11sile L. 150. Chiedere ann11nz io ~ informazioni. !alla Direzion e $an itaria degli Ospedali Riuniti, Venezia .

Conferenza sulla difesa antiaerea. · Nel~ '.aula 1n? ~rLa del Colleg~o Ron1ano> il generale G:tannuz.z1~Sav~ll i, preside nte dell 'Org.ano cen-

trale in ter1n1n~ster1ale p er la protezione antiaerea del t erritorio nazio11élle, 11(;\ tenuto d 'ordine de l Ministero dell 'Inter110, 1111a co11fer~nza sull 'argomento della d~Lt ét difesa. II conferenziere, d opo lt11a eSJ)OSizione sintetica della possibilità di incursioni aeree con lancio di bon1be sr.oppianti, ~nce11d iarie ~ d i aggressivi chin1ici, ha illustrato la i1ecessilà d.i essere preparata alla difesa contro og11i specie di offesa aerea. Il conferel'l;ziere ha posci a e11umerate e descritte le varie provvide11ze che so110 in studio e in corso di eseguimento per })rovvedere all a ·detta difesa e ha fatto prese11te la necessità di una perfetta discipl~11a da parte della popolazione affinchè le provvidenze riescano vera111.e11le efficaci. · AJJ.a conferenza assisteva110 un folto pubblico e numerose a u torità, fra l e qual~ il Governatore d i Ro1na, il Prefetto g·r. uff. Montuori, il com andante del Corpo d'.!\' rmata, il Cap·o d~ S. M. dell'Aeronautica, 1'on. Parol ari i~ rappresentanza del Segretario d el Partito N.azio.na1e Fascista, l 'on . Bifani, il Provveditore agli stt1di, ecc.

Rinvio della Giornata della Tubercolosi di Davos. A causa della generale crisi economica I 'Associazione dei Medici di Davos è stata costretta di rimandare all 'anno ventl1ro la cc Giornata della Tubercolosi » già fissala per il periodo dal 5 1al 10 ottebre 1931.

Medici stranieri In Italia. Il viag·gio di propaga11da Nord- Sud, per medici stranier~, organizzato dall 'E. N. I. T. alle stazioni termali italian e, sotto l a direzione del prof. Guido Ruata, è stato compiuto quest 'anno da 125 inedie~. ,Ha avut o· per mòla Je stazioni idrominerali. cl ell 'Italia ce11trale e meridionale . I colleghi strar1ieri sono rimasti a111n1ir.a ti dello sviluppo di alcune stazio11i, rome Fi11ggi e Agnana . Ovunque gli osp iti sono stat~ ricevuti con sontuosità e <::ordialità . È questo l '8° viaggio del genere. L 'iniziativa che dobbia1110 all 'attirilà ed al patriottismo del prof. R uata - ha lo scopo cli valorizzare, presso i medici stranieri, 1e 11ostre ricchezze idrotern1ali, cli1natiche e<l arti.stiche. Essa consegt1e u11 crescente successo.

In onore di Eiselsberg. Ricorrendo l '80° cornplea11no del venerato chirurgo, egli è s tato oggetto, da parte di ex-~llievi ed ammiratori 1 di una nianifestazione di s1n1patia rl11rante 1a quale gli è stato consegnato il mode1'10 della propria mano destra, eseguito da un artista, 'fh eo Hen11ing; nl1n1erose copie ne ono state distribuite agli an1jci. . L'idea nuova intende ricordare che la destra cli Eisel sbcrg ha operalo inlerYenti .davve~o. mirac?lo i e al ten1po le ·o i111bolegg1are 1 et1n1olog 1 ~


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XXXVIII, NuM. 40]

SEZIONE PRATI CA

della J)arol a co11 ct1i è dcsiO'nata l 'arte sanitaria illustrala da Eiselsberg. e

I lunerall del prof. Dlonlsl. . La grandio~ità ~el1 a. mesta cerimoni a comprova d1 quanta esl1maz1on~ ~ di quanta simpatia fosse circonclato lp scomparso. Prestava11·0 servizio d'onore r eparti dei Granatieri e della R. Marina. Il Governo era rappresentato dall 'on. Di Marzo; l 'Accademia d 'Italia dal vice-pre~idente. prof. Formichi, delegatov~ da] sen. Marconi, e dai proff. De Blasi Ore&tano Parravano; l '~n~vei·~ità di .Roina dal ~ettore on.' prof. De Franc1sci; il Partito Nazionale Fascista dal prof. Marp,cati; il Sindacato Medico Nazionale ~lall :o~. P;1'0f. Morelli; erano anche rappresentati 1 Ministeri della Guerra e della Marina la Sanità Pubblica, la Croce Rossa, gli Ospedali 'Riuniti di Ro1na, ere.; seguiva una densa folla composta di medici, di allievi, rli ufficiali dell'Esercito e della Marina e di amici. ·

•••

Per la morte del prof. Dio11isi il Duca d'Aosta ha così telegrafato 1~lla vedova:« Profondament~ colpito piango la scomparsa · del mio carissirno amico. - Amedeo di Savoia ». Il Capo del Governo ha inviat·o il seguente telegran1lna : · . <( Acco1 l ga le mie profofl:de condoglianze. La scienza perde uno dei suoi più illustri cultori la Patria lln cittadino che la onorò con Ufl: lungo e _feco11do lavoro di ricerche e d~ progresso. - Mussolini ».

A1lone giudiziaria contro on chirurgo. Un chirurgo francese, 11el 1915, mentre prestava servizio di guerra, vei1ne colpito da un flemmone

1:199 .

all a tnano des tra. Quest a era rj1nas la quasi in1, POLen t e. , Egli .11on volle rinunziare alla sua arte, ma si e eserci tato ad u sare l a 111ano sinistra inYece della destra . . ~i recenle eseguiva un rascl1iamenlo uterino rl1g1.tale, per Ufl: 'infezione post-abortiva; so tto anes~es1a gen erale, si sforzò di d~latare il collo uter1~0 :.r-o'Q ~·~na. Hegar, poi introdu sse il mignolo e infine 1 ~ndice . della ~}nistra; a un certo mo~ento dell .operaz1one,. s1 avvide di aver perforato l ut~ro e d1 avere l1nc1nato, col dito, un 'ansa intestinale; onde oper~zione d 'e~ trema urgenza per s,alvare la malata: istercc lo1n1a, resezione. di un s~gment.o . inte:ti.nale, a~o artificiale, lungo periodo . d1 i11val1dità e di gravi sofferenze . Seguì u;ri 'azion~ g~udiz i ar~.a! git1n.ta alla Corte d 'appello rli Donai. Una per1z1a, affidata al prof. J eannin e al dott. PauJ, ha conclt1so che il r aschiamento non. s'imponeva in rr1odo impellente e che erano stati co1nmessi errori di tecnica. Manifestamente ques~i. dovevano attribuirsi all'impiego della mano sinistra fl:On bene ad<lestrata; la Corte tuttavia ha giudicato eh~ la discriminante non fosse bastevole 1ad assolvere l'operatore e lo ha co11dannato a corrispondere 200 ..000 franchi di danni e interessi. Nel fase. scorso, p. 1458, la col., 8° capov., 1. 4, leggere: Mentre tanti uffici. Corrig enda. -

A 93 anni è morto, presso Saluzzo, il dolt. J OSEPH SPECKBACHER, decano dei medici austriaci.

Indice alfabetico per materie. Allergia D:ell'asma, eczema e febbre da fieno : ie ura . . . . . . . . . ·. . . . P(].g. 1472 Ane~ia pernic: trattam. con triptofano e istidina . . . . . . . . . . . . . . » 1486 Bacillo di Calmetle-Guérin: inquinamento di colture da acari . . . . . » 1484 Bibl~o,grafia .. . . . . . . . . . . . . . . » 1475 Bilirubinemia: reaz. d\~ 'Veltmann . . » 1486 Carie dentaria : il problem'a d~la - . » 1492 Colitici: sistema nerv. vegetat. _ . . . » 1485 Cuore : iD:tossicazione speriID:entale . . » 1484 Difterite nei v·accinati . . . . . . . . . » 1490 Difterite: sterilizzaz. dei portatori con i raggi Roentgen . . . . . . . . . - . » 1490 Difterite: vaccinaz. del n eonato ~ediante vaccinaz. d ella madre con anatos•

SI~a

. . . . • . .

. • . . • . .

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Difterite: valore profila tlico dell 'ana. tossina . . . . . . . . . . . . . . . . Difterite: v.alore profilattico e curativo del siero . . . . . . . . . . · . . · · · Diuresi: azione dell'estratto ~pofisario e della diatermia . . . . . . . . . · · · Diverticoli esofagei . . . . . . . . . . . Dolori da fa~e: patofisiologia . . . . Elettricità : lesioni. da . . . . . . . . -.. .Epatici: influenza della somministraz. di carboidrati nella assi1nilaz. del galattosio . . . . . . . . . . · · · · · · Fegato : esplorazioni funzionali . . . .

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1490 1484 1483 1485 1461 1491 1478 1485 1486

Frattura dell 'osso parietale d. con p aralisi dell 'avambraccio sin . seguìta da guarig·ione ... ...... .... Gola: contro le spen11ellature d ella n ei barn hin~ . . . . . . . . . . . . . . Iper sen sibilità d~ or~gine alim.e11Lare . . Iper sensibilità multiple . . . . . . . . . Laringos tenosi difterica: tracheotomia od intubazione ? . . . . . . . .• . . . Malaria: disturbi della funzione respiratoria . . . . . . . . . . . . . . . . I\1alatlie allergiche: terapia splenica . . Polmone: infiammazioni sperimentali . Polmonite lobare: alteraz. del ricambio idrocarbonato e trattam. ~nsulinico . Pudore : il . . . . . . . . . . . . . . Rachianestesia: controindicazione poco conosciuta . . . . . . . . . . . . . . • Radiazio11i attin~che: azioni sul nletabolismo dell'acqua . . . . . . . . . . Reumatis tno artic. cron . : classificaz. , anatomia patolog. ed eziologia . . . Reuma t . art. cron. : orientamenti . . Sangt1e : a~inoacid! . . . . . . . . . . Sangue: curva leucocitaria n ella crisi emoclasica• . . . . . . . . . . . . . . Sar1g ue: determinazione quantitatiYa dell '<1cido lattico · . . . . . . . . . . . T11ber col osi: resistenza del virus al ca-

lore

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Pag. 1468 » » )>

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V. AscoLJ

t , Red. capo.

A. Pozzi, resp .

Rema - Stab. Tioo-Lit. Armani di .!!M~·~Co~u~rr .:.i:.::'e:.:.r..;..- - - - - - - - - - - - -- - -


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l L P OLI CLINI CO

[ANNO

XXXVIII, NUM . 40]

Optte pubblicate dalla Casa Editrice LUIGI POZZI che si possono ottenere pagandone a rate Il rlspe&tlvo prezzo di <- opt:rtina. . Eseguendone il pagamento all'atto della rlchlesia o contro assegno, l'importo delle Opere stesse è inleee ridotto come nei sfngoli avvisi che seguono. Per gli arqoistl a rate inviare insieme alla commissione un terzo dell'ammontare, con impegno scritto di pe· gare il rimanente a rate mensili da concordarsi con la Casa Editrice. Prof. MARIO CHIRON

A~uto

IIlella Clinica Medi~a e docente nella. R. Università di Roma..

Le malattie del sangue. Morfologia del sangue - Organi emopoietici e siste· ma ret1co10-eind·o teliale R•·cambio emoglobinico e fisiopatologia dei leucociti Anemie Leucemie - Cranulomi - T Jmori degli organi emopoietici Diatesi emorragiche Tecnica ematologica 11 quadro ematologico nelle varie malattie.

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Dott.

11

ROMOLO RIBOLLA

Medlioo sldplomaro della

Ma.rin.a Merca.nrtile

Medicina Tropicale e Igiene Marinara MANU AL.E TEORICO-PRATICO con lettere di AUGUSTO MURRI e di ALDO CASTEI.J,A NI. Eoco come Sii sono eS1preeed i dille e<lli.enziati itaLia.nJ S1l questo libro del Ribolla: «Caro Ribolla, chi è di noi, che chiudendo un libro « già letto, non abbia rimpianto il tempo perduto nel « l~ggerlo'l Ella, caro amico, può vivere sicuro che non « c1 s~rà uno, che dopo aver letto Il suo Manuale, non « lo riapra per impararci meglio ciò che c'è dentro. « Noi che nascemmo e vivemmo sempre qui sul suolo, « ~nde venimmo, non ci accorgiamo troppo della nostra « ignoranza, ma ora che gl'ltaliani sembrano voler ri· « cercare le vie d' acqua Che percorsero g1or1osament1 « un ·tempo, Il suo Manuale sarà prezioso per tutti lor~ «e nessuno lo studierà senza mandare un grazie d1 u cuore a chi lll ha lavorato per loro. « lo Le mando le mie congratulazioni (( aff.mo collega AUCUSTO MURAI». u Caro Ribolla, •

Ho ricevuto il di Lti eccellente Man,uale che sara « di grande utilità pratica per medici e studenti. (( Le auguro ogni successo e 1ni rallegro davvero con <l Lei. (( Aff.mo collega ALDO CASTELLANI "· New Orleans, La., 28 marzo 1926. Un volume ln-8°, di pa,gg, XVI-491, nitida.mente sta,m. pato su carta semil)'ati nata, con 39 figure mteroa.latAI cc

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Roma, 12 Ottobre 1931 - IX

ANNO XXXVIII

Nnm. 4:1

fon dato d~l professori ;

GUIDO BACCELLI '

FRANCESCO DORÀNTE

SEZIONE PRATICA

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REDATTORE CAPO:

PROF.

VITTORIO ASCOLI t

SOMMARIO. Note e contributi : M. Loreti: Il dolol'e epigastrico nell'appendicite ed i l riflesso append.icula-.g astrioo (del Solieri) controllati ooll'anestesia locale. - L. Minruooi Del :Rooso: Su l sintoma del Buchmann nell'appendicite cronica. o sservazioni cliniche : G.. Rusci ca: Em.os.iderinuria in anem ia (spl enomegalia) emolitica. Splenectomia. Sunti e rassegne : SISTEMA N"ERVOSO: H. RogeT: Le afasie. - Hohlbaum: Etie:logia e tera;pia della pachimeningite emorragica jnterna. - H. Gushing: C<>ntributo cli..nieo agl i a>Strocitomi cerebellarj. - r1sIOLOGIA: .I:'. Nayr ao e A. Breton: Dell'eredità paterna in materia di tubercolosi e degli a r ~·OIIIlenti apportati dallo studio morfologica del testiieolo nei truberoolotici. Oha:.rles Auguste: Su'l l'impiego dell'argon nel pneumotorace artificiale. - G. Rou1in : L'auroterapia l ocale. - ORGANI DI MOVIMENTO : V. d i Ciò: L'osteoartropati a iper~rofizzante pneumonica di B·amberger-Ma· rie. - Lang : Sull'imi><>rtn.nza del trauma ver la produzione dell'« oateooondritis coxae juvenilis deformane », della malattia di Kob.'ler, dell'-0eteocondrcite di&seoo.nte dell'apofisite tibiale, dell'osteoçam.drite del-l'or bita. -' Conzette: Sulla patogeneei della epioondilite dei giocatori di tennia e degli schermitori. Busch : Sull'osteopsatirosi. - R. Lericbe e A. J ung: Basi attuali .della paratiroidectomia in -0erte poliartriti a.nohilosanti. - MEOIGINA DEL LAVORO: G. Quare1li: Malattie pro-fess-i0011afil ·dei pescatori. conferenze : W . Freeman: PsicoohiIDJiiea. Alcuni fattori psichochimici nei disturbi mentali.

Cenni bi·bliografici. R•v iste s in tetiche : B. Bellucoi: Lesioni da elettricità (con speciale riguardo alle lesioni 11>rodotte da apparecchi elettromedicali). Acca demie, Sociatà Mediche, Congressi : R. Aocademia Medica di Rom·a . - Società, Italian a Fascista di Stud1i Scientifici sulla T11bercolcei (Sezione di Palermo). Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: L'eri· trocianooi. eopr.amalleolare e l 'eritema indurato di Bazin. - Le t1lceri delle gambe ed il loro trattamento. - Il trattamento dell'u lcera indolente della gamba. - Altre ooservazìoni sulla •OUra locale con l'jneulina nelle ul.cerazic.ni. - La c11ra ifDJS•ulinica nelle eritrodermia da salvarsain o da mercurio. - L 'insulina nel prurii.to degli itterici. - SEMEIOTICA: Dolore ·doreo-lomibare causa di inabi lità. Dia,gmosi <lifferenziale. - Il dolo.re ad.domin1ale nelle mal attie della 'Pel1e a tipo erti.tematoeo. -- IGIENE : Risultati della vaccinazione .preventiva della tuber.ccJ.oai con B . O. G. u ei fanciulli in Fran cia, durante i cinque amni 1925-30. - MEDICINA SCIENTIFICA : Ipertermia nei camipi di altiss ima freq11eniz.a. - VARIA : Alterazion i na1Sali e funzioni genitali. - POSTA DEGLI ABBONATI. Nella vita professiona le: Cron,aca ·d el movi.mento ipro· fessjonale. - f1,.on·c orsi. - Nomine, promoziioni ed onorifi\?enze. Nostre corrispondenze : Da Firenze. 1Not izie d iverse. Rassegna delta stam pa medic a . Ind ice a lfa bet ico pe r mat er ie.

NOTE E CONTRIBUTI.

seg ue11do 1'a ppen·dicec Lorni.a in an·es-tesia locale, se questa è stata ben1e praLicata, infili randa sufficienteme:Q.te tutti g li strati fino al 11eriton eo , il inalato se non è estr.emamente sen s iJ)ile, non a.ccusa alcun dolore durante la d ieresi d ei tessuti, ma coni incia a lamentarsi un poco, sol tanto n el mo111 ento dell'est eriorizzaz ione del cieco coll'appendice, a ccu sando la , en sazione di essere evi·scera t o. L 'intervento procede normalment e enza cl1e il paziente si lamenti in n1o·d o occe·ssivo: a,d un certo momento l'oper anda a ccu a fort i dolori e bruciori allo st on1aco accon1pagnati da s forzi di ' romito. Questo n1on1en t o corrispond e nl ter11po d ell 'operazio11c\ durante il quale si pinzetta o si lega il in€ ent eriolo d ell 'appendic.e. T ali disturbi sono tipici e caratteri~ ti ci e sono descriLti n.ello stesso rnodo da tutti i malati .ch e ha nno subito l 'appendicecton1ia i11 .ane tesia local e. rJ 11eto ch e tal e sen .. azi one 1lOn ho 111ai sentito esser·e accusata da quei 111,alati ch e so110 lati sottoposti ad altri inter~ yenti laparatomici in a11estesia local e; i IJaz ien-

1

1

Ospedale Civile - Meldola (f orll) - Sezione Chirurgi ca

diretta dal dott, 1'1ARIO LoRETI.•

Il dolore epigastrico nell'appendicite ed

il rift.esso appendicnlo-gastrico (del SoIieri) controllati coll'anest esia locale. Dott. MARIO LoRETI.

Ave11do avuto occasione d i u sar·e con molta frequenza, nei .casi che si prestavano, d·ell 'a n este ia locale in chirurg ia aiddominale, ha col l)Ìto la mia attenzione un _ fenomeno, ch e è quasi costante dur.a nte l 'appendicectomia, n11entre non si verifica mai dura nte g·li a ltri interve11ti, su qu.a lsiasi al Lro org·ano a ddomi11ale, isto1naco e re.gato compresi. Sono svar~a.te centi·naia di 1c.a i di appendicecton1ie eseguite in anestesia locale., cl1e io ho avuto occ.asione di osservare e qu.a]1e assisten te e quale operatore, e n1ai , o quasi mai è man'~ato il particolare ch e s tò per desc.rivere. E-

J


1502

[A~~o

IL POLJ CLIXICO

Li opera11di allo stomaco, riferiscono· sensazioni di stiramea1.to, di essere eviscerati, han110 sforzi ·di ,romi to , n1.a m .ai aocusano il bruciore intenso dello stomaco, descritto invece daali o appen:dicectomizz.ati. A''evo osservato il fenomeno, ma di esso non ero mai slato capace di cl.armi una ~piegazion c cl1e mi avesse soddisfa~to. 1Fre·quentando la Sez. Chir. d ell 'Osp edale di 1F orlì, ed assistendo a · sedt1te 01Jer.atori·e, il Pro~. Sol ieri, Direttore di ·d·e tta 'ezione, mi fece notare lo stesso fenomeno du.rante appendicectomie eseguite in rachianestesia. Il Soli·eri fino dal 1912: cc Uebere den epig.a strichien Scl1n1erz bei Appendicitis >> (~1vt­ teilungeri au.s den Grenz. der Med. una Chir., Bd . 25, 1912) e successivamente con numerosi altri lavori (vedi bibliografia) ha. stu.diato aml)iamente l 'argom ento. Qu<?sti ·dolori e bruciori che i sofferenti di appendicite accusano, riferendoli allo stomaco durante l 'int.e rvento, sono notati da loro stessi , non colla tessa .costanz.a co1ne n.el mon1ertto dell '01)erazione, ma con discr.eta fre·q uenza anche dt1rante il decorso della malattia , taleh.è più 1d-i una \ 7olta capita ch e pazienti si presentano da in1edici accusando una sintomatologia gastri c~, m entre si tratta di uno stato infiamn1atorio dell '.a pp·e ndice. E in qu.esti casì no11 è solo I '·esame obiettivo quello che conferma J.a diagnosi, m.a b ensì ancl1e gli esami uss.idiari e com.plementari e primo fra tutti l 'ind.ag'ine radiologica. Q-q.elli cl1e hanno pratica radiolog·ica anche molto modesta, come ho io, avranno notato, che esamin.a11do radio·log·ica111ente tali p·a zienti, nulla di patologico si riesce a m etter e in evidenza a carico d.e llo tomaco e della regione piloro duodenale cd epatocoleci tica. Seguendo il pasto opaco, non si riesce a provocare dolare alicuno quando esso è nello Lo1n.aco, e quando attraversa il piloro e ·du0tdeno, mentre il Inalato accusa vivo dolore (quando il cieco e l'ap·p endice appaiono· iniettati allo schermo) eseguendo su di essi pression e e tiramento. Più di una volta a m e è capitato, ch e malati sotto lo sch ermo fluoresoente (1nentre palpa,'o e premevo sulla reo·ione ·cieco appen·d icolare) mi accu·savano dol o1~e a carico della parte stessa cieco-appendicolare, ma n el tempo stesso dolore e bruciore. allo stomaco. Molti AA. ch e hanno osservato e studiato lo stesso fenome110 hanno spiegato il 1dolore epigastric o ·dell'appendicite, in modi diversi. ol ieri a proposito del dolore epigatrico dell 'appendicite, disting ue tre diversi sindromi a cui fa corrispondere diverse alterazioni anatom o patologiche, in cui ' 'i è un se1

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XXXVIII, Nt:~1. 11]

gno co111 w1e e cioè la tensione e·ccen tri ca o con centri ca dell.a parete appendicolare. An1n1esso ch·e il fenomeno avviene ci si ' mod on1a11da se esso possa avvenire p er altri tivi e per altre ragioni, senza .che lo ston1aco e l'appendioe i.ano interessati. Uno d-ei nioti' i cl1e primo fra tutti potrebb·e essere cagione del fenomeno è da considerar.e la rachiane, t es i~. Coloro .cl1e frequentemente praticano la rachian.e stesia, molte volte cer.tam:e nte ha11no notato ch e i malati, i qu,a li stanin o per essere operati per affezioni in cui l 'appe11dice ' . non e mteressata, a.ccusano dolori allo stomaco, conati di ' 'omito, quasi n ello stesso modo ·dei pazienti oper:andi di 1appendicectomlia. Tal~ ~i turbi difatti., rie11trano nel quad1·0. degli inconvfenienti che all·e volte prov~ca la . rac~ianestesia . Ci si domanda r1l1i11·d1, se il riflesso a·p pend.iculo g.astrico n on possa e.ssere dato piuttosto .d alla rachian e-. tesia ~ quale incon,reniente di questa.' L 'i1)0tesi· cade se11z'.altro, perchè, non può essere r1el n101do l)iù .assoluto che tale inconveniente capiti solo e con regolarità durante l 'appendicectomia, e rare volte durante altri inler venti, e secondariamente che esso si verifichi d 'emblée, proprio soltanto in un dete.rmi11ato mo1n en to dell 'o1)erazione e cioè durante la leg·atur.a del mesenteriolo. Ancora: se si ammette cl1~ la causa .del fenomeno sia la ;ra·chia11estesia , come si può spiegare all ora lo stesso fenomeno quando si segue lo stesso intervento col] 'anestesia locale? Scartata senz 'alLro I 'ipotesi che i fatti di cui stiamo occul:KtTud·oci siano ·Conseguenza irnmediata della racl1ianestesia, si passa allo studio ed all'int er1)retazione di essi. Il Salieri il quale ha il m ·e rito di avere l)er. i)rin10 ricl1ia1nata l 'attenzione sui fenon1 en i, 11a stuclia to e _piegato seguendo un concetto ana ton10-topogra fi co. Il sud.detto A. così h.a scritto : « L 'appe11di·ce riceve i nervi del plesso n1esenterico ·s uperiore, di cui i piccoli rami d etinati all 'organo se.g·uono l'arteria appendicolare, e si distribuiscono colle diramazioni di questa ar teria ai diversi strati del! 'appendice, formando com e nel resto dell'intestino, il plesso nervoso di Auerbach e Meissner. Il plesso mesenterico superiore dipen·de <lal plesso solare, che è costituito da rami efferenti dei gangli sen1ilunari. A questi arrivano come rami efferenti , i due grandi nervi splancnici, qualcl1e branca del piccolo splancnico e del frenico, e i] J)n e u1nogastrico d. che forma col g rancle p1ancnico e il gaglio semilunare corrispond ent e, l 'ansa n1emorabile di Wrisberg. 1


[ANNO

XXX'' III ,

ì\-uM.

±1]

t\ propo·sito 1d.el gran de sp1a n.cnico, si ricorda cl1e ha le su e origini da l 4 °-5°-6°-7° gang lio del cordon e laterale del simpatico toracico, g·a11g li cl1e sono in. ra:p porto per rn ezzo di ramj coi nervi inte.r costali ·corrispondenti, e p or con·seguen z.a hanno un l·eg·arne con le vie lurig· he asoende nti midollari attra ver so i gangli spinali e le radici posteriori .s en sitive. Ora una sensazione qualsiasi ·d olorosa o no, ch e lJarte dall 'appen·dice }Jer e.ccitazio11e 1d·e lle sue Lerminazioni nervose, sia flogistica, sia m eccanica, arri,1a attraverso le vie desçritte alla midolla spinal1e n ella sua porzione toracica . Così si s11ie.g·a 1come coll '.aniestesia lon1bare. la sen sazio11e dolorosa, provocata dalle n1an ovre sull 'appendice, persiste e con ser va la stessa intensità, n ei due casi d 'an estesia co mJ)le ~a ed in completa. L 'arco diastaltico, cl1e si può forn1ar e in .seguito a questa sensazion e ·dolorosa o pe r l 'eccitazione ,di qu.alsiasi })arte dell 'appendice, non può avere altra via centrifuga che il n er vo vago. Questo appurilo fornisce allo stomaco delle fibr.e secr etrici, vasomotorie e m 1otrici ». 1

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Studia11do il dolore viscerale e quindi il dolore epig·astrico dell 'appendice si devono fare due distinzioni, e cioè s i deve distìn.g·uere eh~ esistono il riflesso appendiculo gastrico ,e d il dolo1·e epigastrico nell' ap,peridi· cite, i qu.a li due fe11om·eni non d evono essere coniusi ed hanno tutti due origini ben di. tinte e diverse . Il riflesso appendi,c ulo gastrico, fa parte degli infiniti rifl,essi vegetativi a partenza addominale, e non si può e non si deve con· iderar~ come un riflesso unico, ma è costituito da a lcuni rifl essi veg·et.ativi veri gastrici ·m otori e secretori . A qu,e &to proposito,- riporto ciò ·Chie ancora scrive il Salieri: cc Se, egli afferma (il Mojnihan) si pratica la laparotomia in uno di qu esti malati, si ved e che lo stomaco ha una appar·enza normale, m ,a, esaminando l 'organo in posto, si assiste .a,d un fe11omeno caratteristico, cioè ad una contrazione 1spas·modi.ca ed intermittente del piloro (riflesso v·egeta tivo gastrico motore), non ,d i rado si l1a esponente di una appendicite cronica o r ecidivante una dispepsia gastrica, ch e ha substrato in una deviazione della funzionalità seicretoria, motoria o vasomotrice del viscere origin.ata p er atto ri fle sso » (riflesso vegetativo gastrico secretorio). Ho scritto sopr~ ch e infiniti sono i riflessi vegetativi a partenza addominale, perchè tutti gli organi dell 'addome esclusi quelli del piccolo bacino e del colon diis.cendente, han1

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1503

SEZIONE PRATICA

vie liaco: cerali plesso

·n ervose ch e passano per il plesso ce. così possono essere riflessi vis·cero-vifra orga11i cl1e dipendono dallo stesso celiaco (appendiculo-gastrici, epatog~as.trici , ecc.) ecl. organ i ch·e dipendono d.a settori diversi ' con1e ad es. tutti i rifl·essi ad· domin o ca:vdiaci. Si ottiene il rallentamento del 1cuore, sia com1Jrim.en·dlQ il tronco celiaco, come i1riem en'.d o sulla reg·ione appendicolare. ConLinu.ando nella serie dei riflessi ve.g·etativi, che sono moltissimi, ma dei quali noi possiamo osservare solo c1ue.Jli ch e magg iormente e con più eviden za si m.a nifestanoT vi è un riflesso i1asal1e, sempre mantenen.doci n el 1éampo dell 'a1Jpen,dice. Rifl.esso che io ho 11otato n1olte volte operando di .appendicite in ane -tesia localo-: il paziente prega uno deg1i i11fcrrr1i eri di s tropicciarg-li il naso , perchè avverte una se11saz ione molesta di prurito nasale. La midriasi da appendicit e, r ientra sen1pr e nel comples o d.ei riflessi in questione : .a questo proposito ri cor.do il lavoro di B'uch1n.an:n cc Un symptome obiectif de l 'ap -. pendicit e ctonique » (Presse Medicale, numero 65- 1930), il quale A. ha con statato tale segno in 3.500 pazienti affetti da appendicite cronica . A questo proposito riporto un ' osserv azion·e del Prof. Soliieri m olto importante e mol lo sig nificativa per l 'argomento ch e st© trattando, poichè ·clinicamente e prati camente vien e a convalidare ciò che ho scritto sopra: cc Ho veduto. correg·g·ersi dopo l 'appe11di« cecton1ia due ·si11dromi .cara tteristich e dice pend011ti da irritazione· vago-simpatica. In « una ap1)endicitica cronica vi era bradicarcc dia ,c o11 fa si ricorrenti di a ritmia . Dopo « ·l 'appen di cectomia questi fenom·eni scom<< parvero ~ non si sono più rjn11ovati. In « un1a do11n.a .appe11dicitic.a cinquantenne si « ·erano stabiliti accessi idi asma bron,chiale « .assai g·ravi. Appendicecton1izz.a ta la d onna cc ·si li berò dall 'a ma in 3 me i, nè pi1ì vi è « .and.a ta sog·getta )) . Tutti qt1esti r ifle si ' regetativi motori e seoretori nion possono provocare 'd olore, poich è il dolor·e invece si ha per altro me.ccani. . smo e con v1 e pro1)r i e. Poche parole sul meccanismo del riflesso vegetativo a1)pendiculo· g·astri•CO. Secondo Lu11edei ed in parte Salie ri il riflesso appendicolo gastrico può essere rappresentato 1da uno scl1 ema: uno stimolo si trasmette dall 'appendiceattraverso le vie efferenti , ch e passano nel plesso celia·co e neg·li splancnici , e a mezzo di vie di comunicazione ragg iunge il nucleo dorsale del vago; attraverso questo ritorna :illo ston1aco, così come ,a ltri impulsi vanno al cuoi10

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IL POLICLINICO

re, ed alti;i an.cora ad altri organi. Quindi il riflesso appendiculo gastrico vero, ha per via · affe rente il vago, il cui centro vegetativo è nel bulbo; quindi al segmento toracico del midollo, da cui dipendono come afflusso di vie sensitive lo stoma.ca e 1~appendice 11on può attribuirsi alcuna im.portanza. 't\41.cl..t. ~s~ ul.&.{ ~ &~

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Schema per il riflesso vegetativo appendioulo-gastrioo.

FIG. 1. _

E veniamo al dolore epigastrico dell 'appendicite. Conviene p erò premettere alcune nozioni che rigual'dano e che sono comu:ii per a~­ cune affezioni dell'.adidome. I dolori addominali sono, idi due speci,e;, in quan.t ochè duplice è il mecoanism-0 che li i1rovoca: e così abbiamo il primo gruppo che ha come so~gen­ te algesiog·ena il peritoneo parie~a~·e, ed il ~e­ .condo t:>o-ruppo che ha la. sua or1g1ne extras 1erosa. Il dolore del primo gruppo è a tipo cutan~ superficiale ed è quasi sempre dovuto a fatti infiammatori anch e inizialissimi. Capps e Oohlemann però hanno din1ostrato sperimentalmente che questo 1dolore si può pr?v~cal'e stimolando il peritoneo parietale non 1nf1~m­ mato. E che una stimolazione meccan1·ca, mancando fatti infiammatori, sia uno stimolo adoeguato per provo·care il dolore della sierosa peritoneale, io l'ho osservato molte volt~ ope: randa in anestesia locale. Nel momento in cui si pinzetta il peritoneo p er praticare l 'inc isione, se il peritoneo ~on è stato infiltrato ?all_'a. n estetico il malato avverte un dolore r 1fer1to ' . localmente. E parlo di casi in cui il peritoneo non era sicuramente infiammato I

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XXXVIII, NuM. 41J

Il dolore d ella sierosa peritoneale, come del resto la sierosa pleurica, ha due punti di localizzazione: la zona elettiva e la zona dei dolori epicritici. Nel caso di processi infiammatori dell 'addom.e , la zona ·e lettiva è regolar1t1ente situata all'epigastrio e compare quasi sempre prima del 1dolore epicritico, ch e .corrispond-e alla zona sovrastante l ~organo leso. Il dolor.e del secondo g ruppo , ha origine da altra sorgente algesioge,n a, poicl1è è legata alla sensibilità dei legamenti viscerali e dei plessi periv1ascolari, quin·di è extrasieroso. Questo f.enomeno è stato spiegato diversamente da molti AA. e tra questi vi è 1\iiackenzie, ch e invoca , per spiegare questi 1d·olori azioni motorie intesti11.ali. Lnn.edei e Giannoni pure ammettendo verosimile l 'ipotesi del Mackenzie, tuttavia · credono che il dolore periombellicale ed· epigastrico sia dovuto piuttosto all'interesan1ento e ad un processo infiammatorio del m·esenteriolo. · Del m eocariismo dei due tipi di dolore. So,pra ho riportato ampia·n1.ente la spiegazion e d:ata dal Salieri, fondata S l1 ragioni e principi anatomo topografici, ed un 'altra interpret,azione vi può essere seguendo un concetto di fisiopatologia. cc Più netti e più precisi per i dolori cutanei , meno per i dolori a distanza e ancor meno per- i dolori profondi, son o viscere per viscere i limiti delle localizzazioni del dolore; esse sono sempre però· in sedi determinate. Dipendono tali sedi ·d alle cosidette connessio11 i n·e·u romerich e ,d ei visceri, dal segrr1ento mirdollare cioè cui affluiscono le vie afferenti alg·esiogene. Ta li connessioni neuron:iericl1e sono st.ate stabilite appunto in base alle loaalizz.azioni subbiettive del dolore (Head) controllate dagli. effetti d·ella anestetizzazione cutanea (Lemaire) e {fagli effetti delle anestetizzazioni dei rami comnnicanti (anestesia pairavertebrale) (Kappis, Laven, Man·dl): più precisan1ente ev~denti quelle ·controllate con questi ultimi m·etodi (Giannoni-Lunedei). Uno stimolo adeguato provoca una sensazione : le vie algesiogene effel'e.nti penetrano nel midollo .attraversando un determinato neurom·ero, da cui partono verso la periferia le sensazioni dolorose e si mettono in r elazione col mielomero corrispondente. Vi sono delle :pegole ben nette che riguardano le connessioni fra il punto seide dello stimolo adeguato e sufficiente, ed il corrispond ente neuromero e mielomero . Secondo gli schemi di Head e Lemaire sulle connessioni neuromeriche, noi abbiamo che lo


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XXXVIII, NuM. 41]

SEZJONE PRATICA

stomaco corrispond·e al se,gmento D5 D9, il fegato e vie biliari D5 DIO, l 'intestino e l 'appendice D8 Dl2, il r ene e l 'ureter e DlO Ll , il peritoneo D-! Dl2. Gli stimoli che agiscono sulla -cute e -sui tessuti molli fino al peritoneo escluso (tratta11do in lin~ generale delle affezioni addominali) hanno corrispondenza ne i rispettivi neuromeri e mielom·e ri che si ·trov~no presso a p·oco. alla stessa altezza d~lla se·de dello stimolo. Quando invece lo stimolo agisc·e sulla sierosa, noi abbiamo il dolore epicritico ch e cor -

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re ·~he secondo il Lemaire, le vie afferenti alges1ogene pen·etrate nel midollo attraverso un determinato neuromero, è difficile eh-e esse si unisca·n o con un solo e det erminato mi·elome- . . ro corrispondente, ma piuttosto sono in comunicazione co.n molti mllielomeri. Ad es. i soffe renti di angina pectoris, accusano ·dolori an- _ ch·e posteriormente alla nu ca, al collo ed alla regione mandibolare, I-e quali p1a rti anatomicl1e non fanno certo capo al tratto midollare corrispondente al cuore. Quindi il ·Cuore avrà connessioni coi mieloL E MAI RE

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Le conneesio.ni neuromeri<lhe (da

rispo11de alla ede d·ella lesione 1del] a sierosa stessa, ed il do] ore d 'elezione ch e a tipo cutaneo e quindi uperfic i.a]e ed eguale per tutte le affezio11i ad don1inali, ed h a .con1e sed e <l'elezione l 'epigastrio. Quando g·li stimoli no·n agiscono sull a sierosa, m.a. invece sui visceri , i dolori so110 a tipo profondo, cl1e alle volte possono esse·re profondi e cutanei ·n el tempo stesso a seconda d ell'intensità dell 'impulso algesiogeno. Coi dolori profondi si hanno le più svariate localizzazio·n i e corrispondenze diciamo periferiche : per amore di brevità ricordia mo solo qu elle che direttamente ci inter e sano . L 'in testino tenue e l 'appendice gen eralm ente l)fOvocano dolore alla regione periombellicale e molto spesso all 'epigastrica. Vi è un 'altra considerazione da fare : tenendo calcolo d·ell e localizzazioni del dolore e delle conn essioni n eurom.eriche, si deve ricorda-

LuNEDBI-GIANNO N I).

m eri .del tratto cervicale superiore come del resto appare dallo sch ema del Lemaire. Quale m eravig lia può fare 1dunque cl1e i mielomeri a cui arrivano i neuromeri dell'appendice e dei legamenti di essa, siano in connessione .coi mielomeri posti superiormente, i quali rispon.dono a lle eccitazioni centripete JJartenti dall 'appendice con fenomeni dolorosi centrifughi proiettati in zone superiori e cioè n.ell 'aia gastrica. Sta·n·do sempre allo scherna di Le111aire , il tratto m~dollare corrisponder1te all 'intestino è <1uello ~he sta fra la D8 e Dl2, m entre quel·lo dello stom aco fra la J)5 D9. Dell'anestesia. - Con un 'anestesia locale bene es-e.guita, si ottiene celermente il silenzio cle1 dolore cutaneo ed an cl1e profondo del tratto in cui è stata praticata l 'introduzione de] liquido anestetico , m·entre teoricamente e pralicamente nessuna influenw. si può esercit.are


1506

IL POLICLI NICO

s ug li sli1noli ch e partono da i legamenti viscerali . ColJ a racl1i.an estesia, si riesce a riidurre al silenz io con1pleto tutte le sor g·en ti algesìogene, le quali .attr aver so i Tispettivi neuron1·eri, hann o come punto d 'arrivo i 1nielomeri posti al1'al~czz.a e sotto a l tratto d el midollo spinale, in corrisponde11za d·e l quale viene praticata l 'in troduzio11e del liquido anestetico. E 0g· ue11'do un' app-en·dice.ctomia jn aneste~ i a local e, qualora quest a sia stata bene fatta, . . i può e&e.guire l 'intc rvr.nto senz~~ c he; il m alato si lamenti dt ·distL1,·bi special: fir10 al r11omenlo in cui o si pinzetta o s i lega il i11ese nteri0Jo. E ciò si s1Jiega per quell o ch e preccd e11tcn1ente ho scritto a proposito d ell 'ane-: sle: ia locale, ed essendo inoltre ]e slimolazio11i c11c v·engono esercitate sul m esente riolo d ell 'a1)po ndioe adeguate e sufficienti per provocare il dolore. Ese.g· uendo un intervento sullo s lo111a.co , sia pure una r esezione, aven1q<? usato l 'an·e· tesi.a locale, il mala to non si la11 1enta e non accusa l e ste.sse sensaz ioni dolorose, s i.a pure fug.,a ci, com e qua11ido s i op~ra un n1alaLo di a 1)pendicectomli.a , e corrispon.d enten1 ent e .al mo1n,ento in cui vi ene legato il m esen l eriolo. Questo fatto si spieg·a pensando ch e le tr.azion i, la leg·atura ecc. ecc. ch e si pratican o o ullo stomaco diret tamente o sui suoi log·an1enti, non sono stin1olaz ioni ad e.guate e sufficienti , poicl1è le trazioni o le legature ve n g·o no pratica te su un distretto solt.anto d ello sto111aco ·e n on sulla massa inte.ra d el viscere o u tutti i suoi legam·enti. Mentre invoco qu an·d·o S·i i ntervien.e sull 'ap·p en·d,ice. o si p inzetta o si lega o si ·esercì t.a u·n.a qualsiasi traz ion·e su] m esenteriolo , si agisoe sulla pari o d a c ui partono tutte le stin1olazioni ·Ch e si pos ono eser citare su-11 'appen.d ioe e quindi si h a il i 1tas i1110 del dolore riferito ·n·ell 'are.a 'su c ui si i)ro ietta, come è stato d·etto il dolore a 1)per1di colare, e cioè n ella zona y eriom])e]licale e clell 'epigastrio. i t\doJle rando invece la rachiane Le ia e facen1do lluesta com e gen eralmente s i ùsa · per un 'appendicite e cioè fra la 2a e la 3a ·e 3a e 4a l ombare, il malato so1)porta l ' intervento b eni. i1110 enza accusare al cun dolore fi110 al 1110111e.nto d el pinz.etta1nento o della legatura dc l 1111e~en.t.eri ol o. Ques to 1p·erchè co11 a rachi.an eslc ia e.li rog·ola n on si aririva a bloccar.e la .._ VIII e la IX radice dorsale, jn cui vi sono ](l radici a f 1'ere11 ti algesiogene })l'OV·enien t1 ·dai le~ 111 c11 l i d·ell 'ap1)e11dice e da ll 'a1>1Jendice ·tesa. i 11.a la dimo trazione di ciò c1uando la rac ltia11c "' I ç ·ia è ~ tata fa tta 111olto alta per l 'esocuz io11c di altro i11t.er·yento, ch e n on ia l 'apl)Cn1diccc to1nia: se dura11te l '01)eraz ione, si r i1

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( A NNO

XXXVIII, NuM. -il]

co11osce dO\'er i asportare l 'appendice, l'ammalato n on accu sa .alcuno dei di sturbi che soliLan1ent,e sentian10 lan1entare. Il Donati 11a proposto di a cci.ar e l 'ane tesi.a re()"ionale alo l 'a11estesia paraverlebrale d ei rami con1unicanti: coll '.anestesia para.vertebrale appunto i ridu·cono al silenzio qu·ei rami comunicanti che ra1)presentan o l1e vie di trasmissione d eg·li stimoli cl1e partono dai l egan1enti viscerali. CONCLUS IONE .

Durante il ·d·ecorso di un 'appen1d1icite, ma specialn1ente ·eseg ucn·do l 'appen·dice·ctomia, e p recisam ente n el momento in cui o si pinzetta o si leg·a il mesenteriolo , il malato oltre che i dis.t urbi in sede appendicola re, acc usa a n che bruciori allo stomaco ed un dolore alla reg·ion e ·e1)i.g.astrica ed .appendi.colare. Questi segni :sono 1costituiti dal riflesso append·ic ulo g astrico (il quale è uno degli infi11iti riflessi vegetativi a partenza a·ddominale) formatosi IJ-er lo sti1nolo ch e si tr.a sm ette. dal}'.appendice .a ttraverso le vi·e efferenti ch e · passa.no n el ·IJlesso celiaco, e n egli splancnici (Solieri , Lun ed ei) e per mezzo di vie di comunicazion-e, ragg·iung·e il nucleo dorsale del vago, e attra\r·erso a questo r itorna allo stomaco, così con1e .altri impulsi v.a11no a l cuore ed altri an·Cora ad altri organi. Il seco11do, è un \rero e i1 roprio idolore e1)igastrico, ch e pL1ò· essere su1)erficiale e i)rofofido: è uperficiaJ.e qua.udo vi è uno stato infiamn1atorio a n che lieve, o una st imolaz io11e n1ecu-'lnica del perito11 eo pa1·1etale , è- profondo quando l ' i11fi.an1m,azione e la stimolazione sono· ·extrasierose e d è inve .. e ir1 ter e,sato il n·1e$ent r.rioìo. fl n1 ecca nismo di questo dolore è ed è ~ talo cliversan1ente spi egato: Salieri ha dato un 'inlerpr etazione seguen do con cetti anatomotop1g·raJ ici; un '.altra spiegazione si può enu1tci;\re seguendo inv·ece principi di fisiopatologia. Coll \anestes ia locale non i ·può otten ere il silenzio del .d olore profondo epigas tri1:0 e dei brur iori 'lllo st1)n1aco, per ch è nu11 5i arriva a bloccare le termi!lai.. l·Jni nervose cl'e ~ono COlll1)r-ese nel Il1ese11teriolo; coll a ra.cl1ianestesia . compaiono ta11to il riflesso ap}Jendiculo-ga~ trico, cl1 e il dolore epig·astrico, soltanto se la ra chian e tesi.a è fatta molto alta e non fra il 2°-3° e 3°-4° spazio, com e di solito viene fatta. Perchè con una rachi.anestesia bassa si ri esce a bloccar e i centri spin ali corris1Jondenti a lle sorgenti alge iogenie partenti dai .tessuti 111olli fino al peritoneo, n1a non si riesce ad a,gire invece s ui cen tri corrispondenti al m eso cd all 'ar>pendice, ch e .. 0110 localizzati ir1 una zona p iù alta d el 111idollo.


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XXXVIII, NuM. 41 J

SEZIONE PRATICA

RIASSUi\TO. L ·_\.. 1ta studiato il dolore epigastrico nell 'a1JIJe11dicite (Solieri) ,ed ha ·n ettamente distinto il riflesso appe11diculo g·astrico -(riflesso ,-eg·e tativo motorio e secretorio), ch·e 11a con1e Yi.a afferente il v.ag·o, e come centro vegetatiYo il nuc leo ·d orsale ,d,el v.ago, d a l dolore c1)igastrico dell 'app·e11dicite . Ques to u l timo può essere superficial.e e profo11clo: il super fi ci.ale i>er stimoli parten Li dal i)e rilo11eo parietale, il profondo per s timoli pa rten Li dal m esenteriolo. L' A. spiega il mecca11is1110 d ella forn1azion c di tale dolore, seguendo la teoria dei n e uro111cri e ·de i mielom eri corrispondenti. Coli 'an este i.a locale il riflesso appe11cliculo gastri co ed il d olo re epigastrico p ermancro110 b ' ' 1 pere i e coll 'anestetico non si riesce ad inflt1 e11zar e il ple·sso n·er\roso del m esenteriolo · ' co l~a r acl1i.ane t esi.a si ri,esce ad ottenere il silenzio dell 'uno e dell 'altro pur.cl1è l 'introdt1zio11e cl.e! liquido a.n estetico si.a fatta in una zona lJiù al ta d·e.I punto corris1)on,d·ente al tratto ove risiedo110 i mi elon1eri , .a cui arrivano i neurom eri partenti dall 'appe11dice . BIBLIOGR_.i\FIA. l ) Bt..r~ ~ì\IA NN . f!n syn1ptvme obieclif cle l 'apzJeridicite cronique. Presse i\fédicale, n. 65, 1930. 2) L t.· ::-.rEoE1-GIANNON1. Il dolore visce rale. Ed. Cappelli, Bologna, 1929. 3) SoL1·ERt. Ueber den ep igastricl1en Sc hmer z b ei rnppendicitis. Mitteilung-en aus den Grenz. der Meci. 1Jnd Ch . , 1912. 4) Io. S 11 la gastropatia ip eraciila di orjgine ap/)e11dicolare. 1~ip. Bordanclini. Forlì 1913 · ' 1\iJittei lunge11 nu s (le11 Grenz. · der i.\.f~d. unrl · Chir., 1913. 5) lo. Sur la doleu r épigastriqu e da11s l'app enrlicite. Revue de chirurgie, n. 4J O, aprile 1913. 6) In. Sintonia p atologica dell 'addo1ne destro. Policl inico, Sez. Pratica, 1925. 7) Io . . 1ncora stiikt sinf-011ia patologica clel l'addc>rne rl. lbid., 1930.

R. Arcispedale di S. M. Nuova e Stabilim. Riuniti di Firenze. I T U R NO CHIRURGICO Prof. O.

MAR CHETTI,

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·dirotto r e.

Sul s intoma del Buebmann nell'appendicite cronica. (Nota clinica). D otl. L . l\11Nucc1 DEL Rosso , assistente . Tra i diver i inton1i cli11ici di cui è r icca la letteratura cl1e si occu.p a della diacrnosi cli11i ca dell 'ap1)endicite. cironica, \'e n e èb u110 parti colarmente c urioso, segnalato in questi

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ten1pi da P. J. Buchmann (Presse Médicale, 1930, n. 65) : la nlidriasi dell 'occhio di destra. Questo sinton10 si differenzia di ' gra~ lunga ,da tutti gli .altri segni fino ad oggi .proposti, infatti questi sono, quasi tutti, basati s ul dolore, avvertito dal ,paziente, attraverso I.a .palpazione della parte ad·do1ninale. So110 quindi .s intomi di .p rietta n.atur,a subbie ttiva e penciò ·di -c r edito assai l imitato: il so.o gno, pro1)osto dal Buchm.ann, invece, esse_n ,do obbiettivo è 1più attendibile, allorch è lo si riesc.a a mettere in evidenza. L' A. ·frances~, forte di una ricca casistica di 3500 pazienti_, n ei quali p er ricirche eseguite tra il 1917 e il ·1920, avrebbe trovato presente questo sintornia n el 93 % dei casi , con .cede poco o punto valore a tutti i segni cli. nici s ino a 1d ?ggi conosciuti e consi,d erati com e classici d·ell1a. diag.n osi di appendicite croni1ca, e dà g·randissi1n10 v,alore a qu·esto 6into-: ma, .elev.an·dolo .a dig'lnità di segn o patog·nonl.onico di appendicite •cron ica . L ' A. spi·e.g·.a tale midri,asi ricorida11do il nesso anatomico esistente tra la pu.p illa d estra e l 'appendice durante il pro.cesso infiammatorio di questo org·ano. Infatti ia n esso anatomico e funz ionale .t ra l a pupil la e l 'appendice è nealizz.ato dal sistem~ sin1 patico . Secondo l 'A., durante 'i'l 1processo infi.a;mm.ator~o de ll 'appendioe, si verifica un intenso sviluppo (ipergen esi) dei filame nti di questo sist~­ ma nervoso e questo fenomeno si accompagn er:ebbe ad uno stato di irritazione, di tutto il sistema simpatico, ·Compr esi i nervi na.so ciliari lung,hi , i quali in.nervano il mu:s colo dilata.t are della pupflla di destra e·d il 1muscolo ,di Muller. D.all.a iper genesi di questo tessuto simpatico deriver ebbe la cormpars.a d ella .dilaLazione unilatera le ·della pupilla di ·d estra. I casi ·.di midriasi sinistra (riscontra ti nel 6 o/o dei pazienti) sono interpretati d all'A. francese ,c on l e possibili viari azioni nel p er corso d e i r ami simipati ci n ella parte inferiore dell'addome . Asportata l 'appendice, dopo circa d11e n1esi, l e dL1e pupille cliven.gono uguali per di• n1ens1one. Il te!m.a è quasi privo cli letteratura. L 'unico i11 Ttalia cl1e lo abbia, in c id,entalm ente, tr.attato fu il Donini DJel suo lavoro s ulla a.i1isocoria nel1e sindron1i addominali (Giorn,ale d'i Clinica IYI edica, 1928, n. 2) . Secon.d o il Donini, le ani oco.rie addo1ninali , so110 soltanto poco m eno frequen ti di quelle torn cich e. In a mmalati d elle forn1e clinich e più sva~iate, h a trovato una percentuale an i.. ocorica oscillante tra il 29 e il 36 % dei ultimi

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!L POLICLINICO

toracici ed il 21 e il 27 ~{, d eg·li addon1inal i . Le sindro1mi a.ddon1inali })iù fa cil111 ente soggette a fatti di anisocoria sono : J.e c ol ecistopa tie 81 %; le ip ersplenomegalte 87 ,5 %; le coliti 81,8 %; veng ono poi il tifo 32 %; i tt1mori gastrici; le idronefrosi; l e n e fropto i; le gastroenteroptosi. Nelle appendi citi (l 'A. non specifica se croniche o.d a cute) , avrebbe trovato l 'anisocori.a nel 42 % dei casi. A differenza però d el Buchmann, la midriasi è sempre sinistra, raran1 ente de s tra. 1 ale fatto è interpretato dall 'A. cori la deviaz ione a sinistra, di g·r.an parte delle fibre sirr1paticl1e addorm.inali; lungo il Lron co aortico. La genesi del feno1r1eno oculare è concepita com e e ffetto .di azione di s~i­ molo, tanto ·diretta, quanto riflessa, di n atura tossica o tossi-infettiva. \ltro A. ch e ha lavorato sulla midriasi in cor so di appendicite cronica è il dott. Pol ii>neho di Pr.aga ( Westink J(Jiir u.rgi , n. 19 , 19·30). Non ne· conosco le conclu sion i non avendo potuto .a vere il lavoro pCir quante ricerche ·e ri chieste abbia fatto. La 111idriasi, bilater.aLmente, fu trovata d,al Cavallini (Annali di Jlfedicina Navale e Coloniale, 1927, nov. -dicembre), n elle peri toni ti tubercolari. Questa è la breve e modesta l etteratura sul sinlo·m a in questione . 1

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Per in carico, ricevuto dal irlio 1\iaestro Prof. O. Mar.ch etti, 110 sistematic.a111er1te ricercato tal sintoma n ei .n1a] ati di a1Jpendicite ero~ 11ica, clic nel corr. a i1n o, so110 stati inte rnati , nol 1° turno cl1irurg·ico di questo 1\. _l\rcis1)edale, nel quale presto servizio. I casi, presi dal sottoscritto i11 esan1e, asso.1 n1nano a 15. Questi, pur present.arido al l 'indagine emeiotica una n~tta si11to1natologia appendicolare, tutta\ria , r i1}ct utan1ente osservati, dura11te la degenza in Os-pedale, mai precntaro110 midriasi nè ,destra nè sinistra. In tutti i inalati si ebbe il riscontro orpe·r atorio C·d il conforto isto-patologi·co tl el 1)ezzo asporta to. Ma n ello studio di tali a,111n1aJali, non mi liinilai soltanto alla ricerca della 111idria i stal ica, {locisi anch e ·d i indag·are su quella dina1rtica, . c ioè provocata medi.ante i1l stillazione di i11idriatici. A tale :scopo usai l 'Atropina e il Clorid r.at o ,d i c~'li na a11'1 %. Le in stillazioni \' C'J1i vano esegui te hilateralm.ente. Anch e per ò c1ue te ricer cl1e furono negative e non o lt enr1 i T11ai dal lato d estro una midriasi ma.g·g ia re cl1 c d al lat o i11istro. D ebbo d 'altra parte dichiarare, cl1 e nelJ e m ic ricerch e non fec i .m ai u so di J)Upi1101ne1

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XXXVIII, NuM. 41]

Lri , poichè quelli esistenti sono di difficile in1pi1ego e di costo .assai elevato. Infatti nei e.asi presi in esame non si trattava di misurare il diametro pupillare ma di awrezzare uno stato di midriasi di una pupilla nei confronti di un 'altra. Ora io ritengo ch e questa differenz.a, perchè ·veraim ente abbia valore se rt1eiotico tanto da erig.,erla a segno patog no·n 1onico di una sindrome morbosa, così polimorfa 11ellc sue estrinsec.a zioni clinich e, qu.al'è l 'a11pendicite cron ica , ·debba essere tanto sensibile da essere .avvertita ad occhio nudo . Infine io penso che se qU1esta m idri.asia destra fosse così frequente (92 %) e di così facile reperto come ci viene descritta dal! '.i\. france.se da non pochi sar ebbe stata già messa in evidenza e trattata ampiamente · n ell e nun1erose pubbli·c azioni ch e la moderna biblio.g;ra fia riporta a proposito d ella appendic ite cronica. Infatti se consultiamo i più recenti la\1 ori p11bblicati, anche posteriormente- a qt1elli del Buchm.ann, la midriasi destra quale sinit oma di appendicite. cr onica, o vienrc :tp1pen.a enumerata tra i diver si sintomi ed a1J11rezzata con molto scetticismo (Minerva Medica, n. 19 , 1931, IBuisson M.) o non viene neppure ricordata. Molto significativa , a tal proposito, è la ipregevole m onografia, . di rec:nte pubblicazione (Milano, Ed. Sperl1ng P K11ffr r, 1.930) della dottoressa M. Pellini su11R dingnosi c linica de lla appendicite cronica. I11 tale mcmo.g-rafia vengono ri1portate 48 esservazioni dai più svariati quadri clinici . Ogni osservazion.e è corredata da un 'anamnesi e da u.n minuzioso esame obbiettivo.. In nessun caso. fu rilevato tal sintoma che per Ja sua facilità di reperto ·d oveva certrum ente attrarre l 'a ttenzion e d ello st11dioso. 1

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Di fronte a questi resultati ed a tali considerazioni, j_o cr edo con sicurezza potere affermare , cl1 e la midriasi ,d estra è di difficilissi. . n'l!o 1e raro reperto negli affetti da .append1c 1te cronica. La sua presenza d 'altra parte, non d~pone senz'altro per uno stato di appendicite croni ca poichè (a parte le affezioni cerebrali , cervicali, e toraciche che la possan o determinare) varie e molteplici, com·e abbiamo ' 'isto , sono l e sindromi addomina li che possano ·determi n ar e un o stato di m idria si. Firenze, O'iugno 1931. RIASSU TO.

L 'A. , i)r e11de11do lo spun·t o da un a ~t i c_ol~ del Buchn1ann, il quale con id era la m1dr1a - 1 d estra q11a le in torna patognomonico <.li n p-


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XXXVTIT , Nuì\1. -:1:1 J

SEZIONE PRATICA

pendicite cro11ica, l1a sistematicam-e nte r ioerca.to tal sintoma in 15 •Casi capitati alla sua osservazione . Ne con clude che questo segno è di difficile reperto, la sua presenza d'altra parte non depone senz'altro -per uno stato di appendicite cronica poich è moltepli1ci sono le forme morbo e ch·e lo presentano.

OSSERVAZIONI CLINICHE. ,

Pio Istituto di S. Spirito ed Ospedali Riuniti di Roma. Ospedale al Policlinico Umberto I - I Padiglione Chirurgia. Prin1ario chirurgo: Prof. V. Pucc1NELLI. Emosiderinu~ia

in anemia (splenomegalia) emolitica - SpJeneetomia. (Nota preliminare).

Dott. G1usBPPE B.uscrcA, assistente or·dinario de.g·li Ospedali Riuniti, g~à assistente di Patolog ia Special~ Chirurgica nella Pl . Univer sità di Rom.a. N:ell 'eseguire gli usuali esa.mi delle urine di un paziente rd i 15 anni trasferito il 20 luglio 1931 in questo I Pa·dig·lione dai reparti Clinici del Policlinico Umberto I con diagnosi di ittero emolitico e sottoposto a splenectomia (operatore prof. Vittor-io Puccinelli (1) il ~ l luglio 1931, la nostra attenzione si era soffermata sia sull 'a petto rossastro marrone d~lle urine, ch e sulla notevole quantità di sedime·nto polverulento (dai 70 ai 100 cc. su 800, 1200 cc. ·,di urina emessa nelle 24 ore) . Le reazioni con1uni per l 'albumina ne facevano rilevare tracce . Glucosio assen.te. Corpi chetonici assenti. Muco pus assente (chimica1nente). Interesse maggiore destava l 'esame microscopico del sedimento polverulento anzidetto . (1) Atto operativo.

Anestesia eterea. Incisione transrettale sinistra. La milza presenta scarsissime aderenze e si può facilmente procedere alla splenectomia. Sutura con catgut, a pu11ti staccati, del peritoneo Parete a strati. · · Milza (esame macroscopico dettato dal Chiar.mo prof. Dionisi : 22-7~1931) . Peso grammi 375. Persistono i solchi fetali. La capsula è tesa. il parenchinl;a è rosso scuro vinoso e la polpa h a u~ colorito dubbio di melanosi da stabilirsi nei preparati istologici di frarn~enti fissati in alcool . Sistema delle trabecole poco sviluppato: follicoli non visibili. Il tumore della mil za pare risulti prevalente111ente da modificazioni della p olpa, in maniera meno evidente dei seni . Negli strisci del parenchima non si rinvengono p arassiti di 1alcuna specie al) 'èsame microscopico (riferiremo, in .seguito, j. risultati degli esami istologici).

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In quattro esami condotti in giorni successivi ,. nei campioni di urine, notavamo presenza d1 n otevole quantità di granuli bruno-1n.arron e, nella maggior parte liberi, alcune volte in ~lusi in qualch e raro cilindro granulo-jalino o in rare cellule di sfaldamento delle vie alte urinarie. Non si potevano rilev.are emazie: qualch e leucocito con citoplasma rigonfio e pigmen·t ato. Mentre pe;r parte di tali g·ran uli di colorito bruno non era difficil~ ·determinare ch e si trattava ·di cristalli <li ura,ti , data anche la loro morfologia, rimanevano tuttaivi.a incerti n el} 'identificare la natura delle altre formazioni gr~nulose più abbondanti presenti nel campo microscopico (:} di colorito notevolmente più curo che non i cristalli di urati. Potevamo scar.tare l 'ipotesi ch e potesse trattarsi di pigmenti biliari o di en1oglob ina i:>er i risultati assolutamente iì costantemente negativi delle reazioni all'uopo eseguite. . A questo punto·, anche perchè avevarno prece.dentem ente seguite le ·m emorie del M.a,rchiafava, del Nazari e ·del Micheli a proposito delle an emie (splenomegalie) emolitiche con em osiderinuria-emoglobinuria, pregavan10 la Dott. Bucci, Aiuto dei Laboratori Centrali Patologici degli O.spedali Riuniti di Roma, di voler stabilire se per quanto riguardava la natura dei g ranuli colorito marrone di cui sopra , n on si trattasse, eventualmente di emoside. rin.a. IÈ risaputo com e in qualcuno dei rarissimi casi fin ' ora noti dell 'entità morbosa isolata da l Marchi.af.ava dal gruppo degli itteri emolitici e dalle ·emo·g ·lobinurie, la pre.s enza di emosiderina nelle urine sfuggita o non precisamente individualizzata, sia stata m essa qualch e volta in rilievo dopo più attento esam e delle urine. Il Mich eli, n ella sua reoente memoria ampiamente illustrata su un caso di « anemia (splenomegalia) emolitica con emoglobinuriaemosiderinuria tipo Marchiafava » incidentaJmente a ccenna a fatti del genere. Anche per questa rag·ione , con1unque nella lettura delle cartelle nosog·rafich e dei div·ersi Istituti Clinici ed Ospedalieri presso i qua li il IJaziente era stato ricoverato e curato con diarrnosi rd. i ittero emolitico (l 'affezione, co1ne o esporremo ampiamente n ella nota definitiva, data .dall 'età di 5 anni circa, alternata da periodi di discreto bene sere con altri di ricaduta) non fo ssero menzionati n è irepert i di emog·lobinuria , n è di emosiderinuria, non posu1Jerfluo di indagar e con tevamo riten ere niaggiore obbiettività sulla natura dei granuli

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IL POLICLINiéO

bru110-111arro11e ri contr.aLi i1ei ·edi n1enti llTinari dell 'an1malato in esame. Tra cri' iamo intanto, integralmen te, alcun e delle relazioni pervenuteci in in·erito dai laboratori Patologici di questi Osped.a li e re· dalte dalla Dott. Bucci (tralasciamo , per brevità, quanto non sia in rapporto con la direttiva ·d ella spe-ciale ricerca). 26-7-1931 - Campione delle urine delle 24 ore cc. 1100; densità: 1009; pigmenti biliari: assenti; urob,i lina.: assente; emoglobina: iassente (Meyer); emosiderina: positiva macroscopicamen~ te (reazione al ferrocianuro K-HCL). 28-Vll-1931. -- Urine delle 24 ore cc. 1700; pe o specifico: 1009; colorito come vino marsala; sed imento polYerulento cc. 100 circa; pigmenti biliari: assenti; urobilina: assente; emoglobina: assente (l\.feyer-Guaiaco-benzidina) ; emosiderina: presente. La reazione n1acroscopica al ferrocianuro K-HCL è pit1 intensa dell~ volta precedente. Esame microscopico del sedimento. - Abbondanti fosfati tricalcjci e cristalli di triplofosfato amn1011iro-n1agnesiaco. Scarsi urati in cristalli. Depositq polverule11to che as·s ume il colore azzurro clel ferro trattato con ferrocianuro K-HCL. No11 si rinvengono che scarsissime cellule di sfalda1nento: qualche leucocito disfatto. Eni azie assenti. Cilindri assenti. 1

I r e perti urinari controllati fino ad oggi ogr1i 2-i-J8 ore hanno dato rist1ltati del tutto an.alocrhi a quelli soprà riferiti. Le urine en1esse nelle 2± ore hanno variato, dagli 800 cc. ai 1200 cc. con peso specifico da 1009-1012-1021. Il colorito ocra-rossastro discreta.n 1ente torbido al mattino, è empre rosso- mattone sporco n elle urine emesse nelle ore pomeridiane ·ed in . quelle ·della notte. In que te, lasciat e sedimentare spontaneamente, deposita ·dai 60 ai 100 cc. .di parti polverulente aventi colorito ca·ftè e latte . In tale sedimento è costante e n ettissima la re.a zione del ferro ; nega tiva sempre la reazione dell ' emog,lobin:a. Il paziente si è alzato in 12a. g iornata dall 'atto operativo g uarito chirurg icamente: s i nutri ... ce r egolarmente: alvo reg·olare ogni 2± ore: feci di .a.s petto e consistenza n ormali. Il colorito nettamente giallo delJe sclere e pallido della cute del corpo, pecie al viso , pre··cnlalo dal paziente al mom ento del ricovero, i è notevolm.ente .attenuato, ma non è co1n1)letan1ente scomparso. Non i sono verificati rialzi febbrili dalla ±a g ior11ata do1)0 la splen·ecton1ia. I ' al o ri globulari cl1e avevano subito un a ume11 lo i10 Levole 2± ore dopo l 'atto operativo (ir>er O']obulia e iperpolinu cleosi) in 15a giorllala sono ridi ce ... i qua i alle les e cifre tro· \ a le npg·li e ~ a1n( e111atologic i e'"' eguiti prima 1

della spl en ecton1ia. (.i\.nemia a tipo secondario con .m odica leuco11enia, anisocitosi, poicl1 ilocitosi , microcitosi , scarse ·emazie nucleate, scarse emazie granulo-filamentose).

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Di front e ai risultati dei reperti urinari dimostranti emosiderina (reperti come abbiamo già ·d.etto, per la prima. volta da noi .messi in evidenza n·el no tro paziente) noi abbian10 creduto opportuno non tralasciare ulteriori ricerche tan.t o nel campo is.to-patologico su frammenti della milza fissati in alcool-formulina 10 %, che in quello sierologico, ematologico e chimico-clinico (urine, feci) con lo scopo .di potere avere precisi ragguagli per formulare una più esatta terminologia, chiarire la genesi d ell ' emosid eri11uria in ispecie, e per potere anche stabilire se eventualmente la forma morbosa pervenuta al nostro studio con lo speciale reperto urinario anzidetto non possa o ·debba essere isolata dal g·ruppo degli itteri emolitici alla stessa stregua dei casi studi.ati ·dal Marchi.afav.a , N,az,a ri, Micheli, Ceco· ni-(Biffis. (1915), H. G. Giffin (1923), L. l\IIanini (1927), N.a zari (1931) , Barta e Gorog, Donati, e noti col nome <li anemie croniche, anemie (spl·enomegalic) emolitich e con emosiderinuria ed emoglobinuria. Non avendo ancora esperite tutte le rigorose indagini di laboratorio che l 'importanza d el caso richiede, noi, con voluta prudenza, ci si.amo solta·n to occupati, in questa nota, di fissare e mettere in evidenza quanto costituisc·e, attualmente, l'interesse principale del1'osservazion·e clinica: l 'Ernosiderinuria. In pro&eguo ci ripromettiamo <li dare a1npia conoscenza delle varie indagini cliniche.i ed ematologich~ raccolte dai vari Istituti cl1e ebbe.ro in cura il paziente e riferiremo sui risultati ·d elle nostre ricerche. Intanto sentiamo dovero o volgere i nostri ringraziame·n ti al Chiar.mo Professor Dionisi e alla nostra collaboratrice Dott. Bucci per averci dato modo di indirizzare con obbiettività ed esattezza le ricerche inerenti al caso. Roma , 8 agosto 1931-IX. 0

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RIASS NTO.

L 'A. ha messo in evid enza un reperto cli emosi derinuria in u11 giovane operato di s11Jenectomia 1con diagnosi di ittero emolitico. Prospetta l 'ipote i cl1e possa trattarsi d ' una forn1a emoliti ca ravvicinabile a quella scritta dal Marchiaf.ava, dal Nazari, dal Micheli e si ri erva nella Nota definitiva di far conoscere tutti i risultati dell e ricerche inerenti al caso . 1


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XXXVIII, Nurv1. 4:1 J

SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO. Le afasie. (H. RoGBR. 1'ifa.r seille-A1édical, 19:30, n. 21 ) .

L'afa sia è la perdita dei eg·ni conve11zio11ali del ling uag·g io parlato e scritto. L 'afa sico pur con servando la faicoltà di articolare i suonj e la mobilità della mano, non può parlare nè scrivere·. Sonza esser-e. cieco, sordo e dement.e non può compren·dere ciò cbe ente e ciò <:: b e legge. La storia ·delJ e conoscenze sull 'afa ia ono passate per tre tappe. Nel 1861 Braca . . tudiando il cer vello di un sogget Lo ch e i1on poteYa parlare localizzò la lesione causale nel piede della terza circo11vol uzione frontal e inistra. Prima di lui D.aÀ a' eva per primo tabilita la co-es1 ten za dell 'af.asia co11 l ',emipl·egia desLra. Nel 187± Wer11icke ii1 opposizione all<i p r ecedente afa:&ia, delta m otoria, ne distinse u11 'altra varietà detta sen,soriale, nella quale n1ancano o so110 car si i disturbi delJ 'articolazione della parola e prevalg·ono quelli della compTensio11e del ling uaggio }Jarla lo (sordità ve1·bale) e del ling·uaggio critto (cecità ve r bctle) . L'a fa, ia sensoriale sarebbe legat.a a lesioni della plica curva e del lobo temporale. Nel 1906 Pier re Mari e in~o rg.e con tra q uete· ·diYi ioni e contro queste localizzazioni troppo scl1er11atich e. P er lui l 'afasia è una, limitata ai disturbi del linguaggio i11teri or e. La sol.a .af.asia cl1e merita questo nom e è l 'afasia sensoriale, di ~Ternicke. L 'afasia motoria è in e ff.etti un 'anartria, e non ha il suo centro lin1itato al pi-e·de della terza circonvoluzione frontale , la qua le può essere lesa senza ch e vi sia disturbo d el linguaggio e d è peso indenne in caso d 'anartria. La sua localizzaz ione si estende a tutto u11 quadrilatero ro1npren.de11te l 'insula, la ca1)sula esterna, la cap ula interna, il corpo striato , la parte anteriore del talamo ottico, ed il cui centro è for1n.ato dal nucleo l enti.colare. Le diverse forme di a fasia considerate un po ' sch en1 aticam en te, supponen dole ciascuna separate dall e altre, possono assumer e le seg uenti varietà : 1. Sordità verbale, cl1e ,con·siste nella p·erdita della compr,e11sion·e d el ling uagg·io parlato. Il oggetto i1 on può eseguire alcun ordine parlato non accon1pagnato d.a gesto, è come l 'individt10 cl1e viagcria in un 1)aese stran iero di cui n on .conosce la lingua. Tuttavia i ricoi-di Inolto an tichi di suoni (inni patriottici, cantici , can zoni }Jopolari, il proprio non1e e cognon1e) . ono pesso ri.conosciuti. 1

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SEZIONE PR1\TI CA

~ella

o~dità Yerba le

p.arzia] e il ogo-e lto }Juo non i·1cono. cere la n1t1si.ca (a n11t1sia), il }JOJi crlotta ricord.ari:;i ~ ola cl clJ a pro1)ria li11gua . La or.dità verbale avrebbe il uo cen Lro i1el] a prin1a circo11voluzionc LcnlJ)O ral e sini "' Lra.

2. Cecità verbclle o alessia, c ltc con iste niella j)€ crcrio . rdil.a della con11)r . n io11e deJ I in oO' Ua b'O :Scr1 tlo. Il inala i o, cl1ie con i1Jr ende p erf.etta0

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111ente ciò che g li si ·di ce, cl1e· par la correttam en Le, non può l eggere e c1ui ndi i1 011 ]J UÒ ri s1Jon dere alle ·don1ande fatl e·g 1i JJer iscritto. Può scrivere spoi1tanean1 ente o ~o tt o die ttatur.a i11a è i11capace di rileg·aer ·i. 1' ul la,ia è per lo più conservata la compren ion e di brevi scritti abituali (1)ropria fir111 a, t iloli cli g ior11ali , iscrizioni). IJ centro della cecità ' erbale è nell a plica curv.a . P er lo più è acco111})8g·nata da e111ia11opsia. 3. Asfa1sia rriotoria pura o af eni ia di Cha rcol, ana11tria di Pi-erre l\1arie, che consiste 11ella perdita di ogni li11g·uag·g·io 1Jar1a io, n11entre sono conser va te l 'a udi z ion~c, la lettura e la scrittura. Il m.alato quari.do ·' ' uol f.ar si cor11IJre11der e è obbligato a seri vere. L '.af.a ico n1otor e parziale ri cupera q u.alcl1.e . illal)a, <1ualcl1e })arala: Je fra i ·a no ridotte al loro scheletr o (a fa sia agr.an1ntatica o asin tattic.a) . Il polig lotta µol rà re.cupera re più fa ciln1cnte la pro1Jria li11 g ua e m eno le a llr·e. Talora il canto è co11servato. Talvolta invece è di sturbata solo la l11u ~ i ca d c] li11guagg io (afa. . ia .d' into11azione). Il centro de ]l ' a fa~ia n1otoria non è 1i1r1itato al }>Ìe·de dell a terza circonvoluz io11c frontale., ·0111e una vol1a ._i crecleva, m a l 'ollrepas ... a indietro e.d i11 profondità 11el,1 a zoua quadrilatera di Pi·erre J\1arie con centro nel nucleo len ticolaTe. 4. Agraifia, cl1e .con. i t e n ella perdi ta del linguaggio critto. Il n1alato n on p uò scriver e . pan tanean)e11te (sal,·o la firma) n è sotto detta tura. La copia talvolta è con ervata. 1e11 'agrafia in con1 pleta 1'infer1no può disegnare, scrivere i 11un1eri, e le n1aiu cole. Si r iteneva una Yolta .che il ce-n lro dell 'agra fia fosse situato nel piede della econda circonvoluzione frontale in islra. i\fa dopo gli ~ tudi di Déjeri11e e Mira illé no11 . i a 1111nie.tte }Jiù centro dell 'agrafia , n è a.gra fi a i alata, indipend ente d.all.a cecità v1erb.ale. I11sieme ai disturbi su a coenna ti neg·li a fa si.ci si ha un disturbo 11art.icolar e d el lin(Yu.aggio co11 istente nella sostituzion e ·di una parola parla ta o scritta con un.a parola differen1 e da qt1clJ a corrispondente all 'ocrO"etto ·d e ignat o: parafaisia e pa.ragrafib. Talora la parola pronu11zia ta o critta l1a l1na correlazione lonlan.a d 'id ea con la parola propria: vetro per bicch iere, coltello per forcl1etta ; talvolt.a l1a '"'alo un r.a1Jport o di as o-


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IL POLICLINICO

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.n anza: martello i)er coltello ; ma può anche lobo temporale, del cuneo e dello splenio del ·m ancare qualsiasi Iìelazio11-e. corpo calloso, si accompagna spesso ad emiaIn a licuni casi il malato ha tendenza a ripenop.sia ed emianestesia, con emialgia. tere l a medesin1a parola, cl1e spesso, anche · Nell 'afasia totale o afasia di Broca il fatto nelle p ersone di buona società , è g rossolana .p iù imponente è l 'anartria. L 'en1iplegia è di o trivi.ale. regola, l 'emipoestesia è frequente . 11 deficit N·elle forn1e più accentuate il malato ha un intellettuale è spesso notevol-e. ling uaggio composto di a lcun.e parole corr€nti, :È dovuta a rammollim.ento della silviana sempre le stesse, m a senza alcun nesso sinsinistra 1con lesioni de ll·e circonvoluzioni che .Lattico. circonid ano la sci:ssuira di Silvio, il putamen, il Nelle· forn1e di magg·iore g ravità il linguag- nuc1eo cau·dato, la. capsula in,terna, la sostang·io è costituito ·d a parole inventate del tutto, za bianca della parte posteriore die l lobo fronsrJesso per interpolazio11 e sill abica di una ste3- tale e dell'anteriore d·el lobo temporale. sa paroJ.a, e quin·di totalmente incomprensiL 'anartria .p ura è talvolta l'esito di un 'abile. Le parole sono abbrevia t e, deformate, fasia di Broca, ma può esistere da sola assosostituite da suoni gutturali . ciata ad emiplegia. Secondo la con,oozione di Gli afasi,ci presentano quasi costante1nente PP. l\1:ariei non è una vera afasia in quanto u11 deficit m entale più o ineno accentuato. comporta il linguaggio interno. Il malato non Questo d·eficit riguarda soprattutto il lin- può emettere ch·e qualche suono inarticolato , gu.aggio e le nozioni didattich·e. ·un afasico ma comprende tutto ciò che gli si dice e sen soriale non si avv·ede che dice parole senleg·ge. L'intellig·enza è intatta, la mjmi.ca è za nesso. Un afasi co motore non ricorda più espr1essiVJa. L 'anartrico è u.n silenzioso intelliil numero delle sillabe contenute nella parola gente. che non può pronunziare (prova di ProustLe afasie possono essere persisitenti e transiLichtheim-Déje·rin.e con,sistente n·e l chiedere al torie. in.alato ·di. stringerie tante volte I.a mano per Le afasie persistenti sono dovute il più delle volte a trombosi, talora ad embolie. S 'inizia quante sono le sillabe contenute nella parola). spesso con ic tus ed €1niplegia. Nel rammolI ricordi didatti.ci , in particolare il cal colo , limento questo inizio brusco può essere presono turbati. Il senso di orientamento è spesoeduto da sintomi premonitori , da episodi afaso . a.lterato . La mimica d ei gesti è ridotta a l sici anteriori di breve dura.ta. Talvolta l'afasia m1n1mo . L 'attenzione non può essere sostenuta a si stabilisce lentamente. Quando si tratta di anartria si può sperare lungo. in una g uarigione completa con lie~e disarNei casi gravi il deficit n1entale arri va fino tria; n e]] 'afasia di Wernicke il miglioramento alla d emenza. Nell 'afasia sensori.ate di Wernicke (con1bi. - è parziale; nell'afasia di Broca lo stato che si nazione di ceicità e sordità verbale) il de ficit cons tata a lla fine del .p rimo anno può considerarsi de fini ti va. . mentale è spesso pronunzi.ato. Si h.a sp esso una Nell'·emorragia cerebrale l 'afasia è somv·era ·deva:Stazione di tu·t to il patrimonio c ulmer;&a da disturbi più gravi . turale. L'infermo non rjcord.a più tutte le Il tumore .cerebrale provoca talora un 'a fasia nozio11i acquisite con lo :studio: l e ling u e stra. progr.ess1va. . 11iere, la TilJUsic a, ecc. La critica è d ebol e. Un'afa sia .ch e si svo1ge in 1-3 settimane è Le reazioni ·e motive sono puerili. Talvolta si ha 1'agnosia, consistente- in di- talor.a l'unico sintomo rivel.a.tore di un ascesso cerebrale otitico ·del lobo temporale sinistro. sturbi d ella peroezione e d el riconoscimento I traumi cefalici possono provocare afasia delle per.sane e delle cose . Caratteri stico è il disturbo d ell'identificazione secondaria, per il g·Iobal e. Le ajasie transitorie sono spesso dovute: qua le pur ·persiste ndo il riconoscimento della forma e de lla consistenza dell 'oggetto, è abo- a) a 1crisi cong·estive sopravvenien.t! sopra una lesione m.eningocorticale (meningite cerebrolito il senso dell'uso a l quale esso serve (asimbolia, cecità psichioa). Un mala to al quale si spinale, tubercolare , sifilitica, paralisi geneconsegn.a una trombetta fa il g~esto di bere rale); b) .a spasmi di un 'arteria più o m eno lesa (ipertensione, saturnismo, tabagismo , diacome se si trattasse di un biochiere. Tal'altra si ha l'aprassia, disturbo per il b ete , uren1ia tipo) o san.a (emiicr.ania , epilesquale il malato pur conservando l 'intelli gen - sia). La cura d ell 'afasia - scrive Foix - è quiza e la motilità, è incapace di eseguire i mostion.e di pazienza e coraggio da parte del pavimenti adatti a raggiungere uno scopo. ziente e d·el medico. L'afasia ·di W ernick e non comporta una vera Alla rieducazion•e foneti ca a lla n1aniera dei en1iplegia (sol.tanto emiparesi transitoria con sordomuti Froment preferisce il metodo psien1 ianrestesia), ma sempre emianopsia. La cecità v·e rbale o alessia , dovuta a lesione cofisiologico. Si fanno pronunziare dapprima le parole di .cui i pt1ò ricordare il significato d~ ll 'arteria cer ebra le posteriore, ch e comporcon un disegn o, con un'onomatopea , le pal1a lesioni del talamo, della parte inferio11e del 1

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[ANNO

XXXVIII, NuM. ±1]

role conservate nel linguaggio automatico delle • canzoni . L 'anartrico è facilmente rieducabile , men tre l 'afasia di Werni.cke è poco suscettibile di cura. DR.

Etiologia e terapia della pachimeningite emorragica interna. (HoHLBAUM. A1"ch. /{lin. Chir., vol. 164, pagina 181, 1931). In tre casi operati con diagnosi di .tumore cerebrale si rinvenne invece un gros 5o ematoma sottodurale che si estendeva su quasi .t utta. la 1convessità e specialmente sulla regione frontale e -temporale. I coaguli aderivano alla dura che .a ppariva pigmentata in b;runo e ispessita per più millimetri. L 'etiologia ·della affezione è discussa ; Virchow ha amn1esso cl1e si tratti di una flogosi emorragica della superficie interna della du~a mentre altri vedono l 'emorragia coim e la causa d.ell ' a~fezio11 e . Nelle ricercl1e più r ecenti è stato m esso in evi·d.enza com.e qua.si se•m1pre manchino i segni di una flogosi , a·n ch e il fatto di rinvenire frequen ten1en t e le alterazioni in bambini pa·rla più per u11a g·e11esi tra uma tica. Resta da spiegare p er cl1è in questi casi il sangue non venga rias orbito e per ch è si abbia.n o og·11i tanto nuoYe· pou: sées em orragich e. Poich è la pachimeningite emorrag i ca interna è rinve·n uta frequ.entem ente in casi di affezioni c.a rdiacl1c, r enali, nell 'arterio cl erosi, eoc. si è p en sato c he la su.~ causa consistesse in una lesione delJ.~ lJareti vasali. Sen1bra es. serr.e que·sta l 'ipo tesi più a ccettabile. La sintomatologia è v.aria. In moltissi.mi casi la malattia decorr,e senza il minimo sintomo, in altri casi prevalgono i segni della compr·essione cere brale (cefalea, vomito, sin· to.m i oculari , ecc .),. in a ltri alter.azioni d.ella psiche. Nei casi a cuti la m orte sopravviene con il quad;ro della apoplessia o della n1e ning·ite. Il liquo-r cl1e si ottien e da puntura l ombare o sotto occipitale è chiaro. In g en er e la diagnosi non vien fatta se non nei casi in cui si hanno r emissioni e crisi di aggravam ento ri petute specie se sono a ccompagnate da febbre. Nella diagnosi differe nziale 11a importanza la p,u ntura cerebrale che dà esito a liquor con sangue 111 entre la sottooccipitàle dà liquor normale. · La cura radicale è la chirurg ica applicata jn pochi casi. on occorre· i»esecare la dura e sostituirla con lembi aponeurotici m ia è suffi ci'ente .d eterger e a ccuratame nte il focolaio e legare il tron co dell 'arteria m ening€a 1nedia. Non dre11aggio. L'Hohlbau1l1 l1 a aYuto 2 g uarigioni e un {l ecesso. P. V..\LDO lJ . 1

1513

SEZIONE PRA.TI CA

Contributo clinico agli ast1·ocito1ni ce1·ebellari. (H. CusHING. Surg. Gy 1t. a.1id Ub st., 1931).

L'A. osserva cbe il tumore in parola cost ituisce un altro esempio di Lumori gliomatosi che., comre i medullobla tomi , ha una speciale predilezione per il verme cerebellare come sede e dà una ·si1i-drome abbastanz.a caratteristica. I tumori so110 di orig i11e cong.e11ita e datano i primi seg-.n i ·d ell 'in:f.a nzia, l 'età m e,dia d ei ricoverati essendo di 13 anni. I11izia con cefalea mattutina e vomito. Cau sa la l oro sed e danno invariab"ilmente un 'idrocefalo secondario. I sintomi cerebellar i possono invece sopraggiunge r e tardivam ente quando il tun1ore è assai cr esciuto di Yolun1e. Generalmente tali tumori conteng·ono cavità cistioh e ma possono esser costituiti solo da masse ·compatte. Le .cisti furono talvolta solo aperte all 'intervento e per ciò la sindrome ricomp.a-rve in seg uito ; solo }'.asportazione completa a ssioura la g u,a rigion e. La di.a,g 11osi differ enziale potrebbe esser e posta con a ltre form e cli tumori d ella r eg·ione: m e dulloblastomi , angioblastomi , epenc;lirnomio m i. Il tumore è com1posto di a strociti protopla111atic i e fibrillari e può esser e di a spetto più · o n1e110 compatto . Il tumO'l'e può fa r si stra.d a a ltravier o il verme e -esservi n,a·scosto, in tal c aso si dovrà incider e il verm·ei ,p er g iungervi. L ' A. 11a raccolto b en 76 casi proprii. La mortalità complessiva è sta,ta del 18 %; ma n egli ultimi 25 solo del 4 %· V. GHIRON. •

TISIOLOGIA. Dell'eredità pate1·na in materia di tuber· colosi e degli argomenti apportati dallo studio morfologico del testicolo nei tubercolotici. (P.

e A. BRE T ON . La. Presse i11édicale, agosto 1931).

NAYRA C

I metodi attuali di inves t i.g·azio11e n on perm ettono di scoprire distur bi fun zion ali impor tanti della secrezion e t esticolar e esterna n ei tuber colotici. Però lo studio a na to1nico d el testicolo dei m edesin1i individui ha rivel:ato agli AA . l 'esis ten za di una orchite tub•ercolar o latente, senza ateun segno clinico. Essi hanno compiuto l 'e ame, istologico dell e g·l1iando1e g"enit.ali di 11 tt1b.ejr colotic i con lesioni bila terali di e tà t ra i 17 e i 3·5 an n i cl1c in vita non av·eva n o n1a i p re ... en tat o sinton1i di t ubercolosi testicolar e. I t e Licoli ' 'eni ya110 preleYati poco d opo l a m orte al inassin10 n elle due- ore s ucce si\ e e ' reniva no fissati n1etli.a11 le u11a iniezione int.er ·t iziale di li qt1ido cli · Bot1in. 1


151-1

JL

POLICLINICO

In ci11que ca i g·li At\. 11a11no trovato sclera i inter tiziale cl1e .aveva condotto parec·chie volte alla sì11f'i ·i tubulo-tubolare e talvolta an clle alla for111 az ion e dì va ·te ma e connetti, -ali fornt.anti urla ga11g.a j11Lorno .ai tubi epitelj a] i. La g·l1iando l.a interstiziale appaTv1e spesso iJ?OJ)la ica. I Lubi epiteliali mostravano u11a n etta di111inuzio111e ùella CJLtantità del i)arenchima in u.x1 po' l)LÙ d el] a it1età dei casi. La sp ern1atog·en esi .a pp arve J_)esso profondamcn le turbata; in due ca i la spern1atogeniesi era m olto ralJentata e i11 cinque ca i vi era n1et.a. }Jer11latogc11esi arne~ l at a agli permatidi , agli spern1a1oc iti ed in u11 oggetto · a.g li sperm.atogo.ni. Ricer;ch e ulteriori co n1piule, enlJ)r e dai i10'" tri At\. iq .. og~e.tti m·o1 Li in pocl1i g·iorni di tubercolo i 111 enin g~ea h a1lno pern1esso loro di fare co tatazio.n.i .analogl1 e, il cl1e . . t.arebbe a ·d imostrare quanto sia ·c1lsibile all'infezione lubercola1ìe, la g hiandola g·e11italc. P·c r qu ello cl1e riguarda la patogenesi di c1ueste l1esio11i g·li 1\A. escludono cl1e i tratti di le ioni }Je:cificl1e e cl1e il ,~iru s tubercolare interveng-.a n,eJla loro pro cluzio11e direttan11erite. E si cre dono invece cl1e· l'o rcl1ite latente os ·e r,,ata n ei 1 ubercolotici .. i.a di origin.e tossinica e ia in un certo modo l ' e~pre ione di una r eaz ion.e ,g·en1e1"ale d·elle g·l1 ia11dole g·enitali. (:on c] udendo : lo spti r1n a lozoo eia.culato da un tubercolotico poln1 ona re proviene nella i11ag·.g iora11za dei casi da un. te._ ticolo J_)rofo11darr\ e.11te al tera lo; e so J_)C rciò lJO , iede ltna , Lrullur,a .an or1na le ed il f' UO i)rodotto dev e risen li 1~n e 11or un ·proces~ o di rere·di tà celJ u]are. È dunque 111olto imJJO rlan te rico rdare (.;l1e il fi D"li o di 1111 tubercolotico poln1onare è nato da uno , permatozoo ar1orn1ale. QL1.ali "' ar.a nno J.e conseg·l1enze di Qll1e to fa tt o~ Probabihnente queslo f'alto1~e di eredità ])alerna ag·i, ce e crea.ndo un a debolezza co. tiLL1zio11a le cl1e i rivelerà J'ii1 tardi e favorendo ancl1 e J.a i)rocluzione di l'eazioni t1111or:ali difens ive . 1\ qucs lo punto la 111orfolog· ia d1eve forza tament e tr.ar i eta pa rlie e lasciare ]a olt1zio11c dell'arduo probl cn1a all 'es1)erimento ball1e riolog·ico ed alla ... l a ti ~ li ra clinica. '1

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,

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V- TCE~ TIN I

Sull'impiego dell'argon nel pnenmoto1·ace a1·tificiale. (f :11·\HL ES c1Js ·r t:: . _4 n.11ales de 111 édecin e, gi ug rlo 1931).

1\ro11,.a ld e l{i ler 11a11no aYut.o l ' idea di uLil izza re $ U} p11et11110Lorn r e Le-ra peuli.co i ga~ nari i11' ece deJl '.azoto; r=--~ i 11a11110 racco1nan·dato l ' uso dell 'argo11,. cli c ~c condo le lor o o se rY«lz io11i r r..alizza u11.a co utJJres ior1e })erfetta e c o~ L a 1;te . .. ' i sa .ch e g li alo111i dell 'argon so110 Jli.l rlic0Jar11 1ent o "' tabili , ))e r cui cl1imica-

111ente è un ga i11erte e quasi inassorbibile. Sehbe11e questi autori abbiano detto che col inetodo loro era risolto il problema più noioso della cura pneumotora.cica , quello cioè dei rifornin1en,ti frequenti, l 'Aug·uste, che si è voluto ser,rir·e dell '.argon, non ne ha avuto risultati cJ1e differiscono molto da quelli col1'azoto. Egli ha osser,'alo cl1e l 'argon introdotto i1ella pleura è ria sorbito in un ten11)0 più o meno lungo; di più egli notò che per mante11ere un pneumotorace coll'argon è nc.oessaria una . quantità di arg·on su.periore a quella 11eoessa r1a a mantenere un pneumotor.ace col1'azoto. Qu,alunqu e si.a il g·as introdotto n·ella f)J.eura , dopo. un certo tempo la composizione del o·as pleurico è uguale e precisamente ha 6 parti di o. , igeno , 6 di a.cido carbonico e 88 di azoto. Si tratta di. un fe11on11ei110 pura1no11te dovuto alla permeabilità della !Jlcura fisico . a1 gas. Siccome i gas ono assorbiti dalla pleura con una velocità tanto m_,a ggiore quan.to minore è la concentrazione del gas stesso nel) 'aria atmos ferica, non i de·v ono adoperare gas tari per i . . tituire e manteniere un pneurl1otora.ce. L 'azoto (ch e è i 4/ 5 de.Il ' aria a tmosferica) è il g as .p iù indicato a questo scopo. R. Lusb: ~,\. 1

1

L'auroterapia locale. (G. Rou LIN. Gazette des hopitaux, 10 giug110 1931). I sali di oro (tipo sanocrisina) si v1e11gono da qual clLe tempo usando come cura locale, ·pecialmente nelJa pleurite tubercolare. L'A. 11e passa in rivista l·e diverse applica. . z1on1. AUROTERAPIA ENDOPLEURICA. 1) FiSttole pleu· ro-pt:>lmon.ari (da ra ccolte pleuriche tubercolari). Puntura evacuatrice seguìta da iniezione endopleurica di 10 cg. di tiosolfato, diluiti in :1:- 5 cmic . di acqua distillata; ripetere le iniezioni ogni 5 giorni aum,e ntando la dose di 5 cg. pe.r volta, fino ad un massimo di 30-40. Se il ' rersarnen.t o si riproduce , ciò che accade di raro, si fanno precedere le iniezioni da I) UD1 ura evacuatrice. Nel caso di perforazione in oleotoraoe, il tioolfato va diluito in olio colesterinato. 1

2) Raccolte

purulente con pus spesso. Jniezion i settimanali a dosi medie (cg. 20-40) dopo aver provato la ·suscettibilità pleurica rne<liante iniezioni progre '"' ive parte11do da cg. 5. In 2-6 . ettimane, i 11a una fluidifi cazion e del] 'e .. suda to, che può c:sere- evar uato mediante 1111 trec1na rti fino. 3) Ascessi fr eddi da pn.eumolorace. Do i di 30-40 cg. ripell1te og11i sell ir11a11a; nei 2 ·3 dei e.a ~ i, i l1a un miO'lioramento Ilote,·ole con-


[ Ai\"NO XXX,TJJI '

UM .

-1: I]

SEZIONE PRATICA

siste11te soprattutto n ella diminuzione marcata della raccolta purul1enta. 4)

Pleuriti siero·fibrinose del pn.eumotora-

ce . Su questa applicazione i risultati , pure essendo apprezzabili, non lsono ancora perfetti. 5) Piotoraci maligni. Si usa l a stessa tec11 ica; risultati favorevoli. 6) Pleuriiti purul'ente tubercolari. I m ·ig·liora1menti si hanno nei 2/3. die i casi. 7) Pleuriti a frigo)r e. L 'auroter.apia a piccole ·dosi accelera il riassorbimento; bastano, spesso, dosi di 5 mg. a 10 cg. per inizi.aire la defervescenza; raramente esse vanno ripetute 2-3 volte . I vantaggi ono soprattutto sensibili 11elle· forme gravi con tem1)erature di 39°-40° cl1e durano per oltre 3 settimane, con versan1ento . che si riproduce rapidamente dopo l ' e'acu.az1one. AuHOTERAPIA ENDOPERITONEALE. Sono tati osservat L risultati favorevol i in peritoniti tubercolari mediante iniezioni endoperitoneali di 5-10 co-. AUROTERAPIA ENDORACHIDEA. Sembra ch·ei il trattan1ento tenda piuttosto ad agg·ravare le co11dizioni. 1\ UROTERAPIA NELLE FORME CHIRURGICHE. Le osser' azioni precedenti fanno ritener e ch·e essa po ... sa essere efficace n el trat~amen Lo degli ascessi freddi e delle forme osteo-articolari o g·a11gli ari, sostituendo i a lle consuete ini~zioni n1·odificatrici. fil.

ORGANI DI MOVIMENTO. L'osteoartropatia ipertrofizzante pneumonica di Bamberge1·-ltt:arie. (V. DI CI6 . El Hosp,ital 1lrg entino, g lio 1931).

30 lu-

L ' ingrossamento ·delle dita delle mani e dei piedi è stato riconosciuto sin dai ~mpi di Ippoc rate come manife tazione clinica di affezioni intratoracich e e messo in relazione con la tubercolosi polmonare cTonica. Ban1berger n·e l 1889 e 1\1.ariie n el 1890 de~cri s e.ro, separandola dal confuso g ruppo delle acromeg.ali.e, una entità n1orbosa a·utonoma clic chiamaTono o teoartropatia ipertrofica . pneun1on1ca. L 'A. pren·de occa ~ io·n e da un caso capitato sotto la s ua osservazio11e per fare una breve rivista sintetica della n1alattia. ~ Definiziori.e. - :È t111' a f[ez ione c.aratterizzata dalla seguente triade ._ inton1atica: a) defor: n1azioni os ee e arti.co l.a ri co11s iderevoli localizzate alle estremità ·deg]i arti con ipertrofia enor111e delle n1ani. e cle i IJjedi; b) dolori articolari; e) difficoltà 1naggiore 0 minore nel giuoco d elle articolaz ioni affette. Etiologia. - Nello tudio d ei ca i che gli ervirono a .costituire qu e ta entità morbosa, P. i\ila rie notò l a freque11za con cui negli an-

1515

,

·t~cedenti degli infermi i egnalava uI1a affez~on·e polmo~are cronica, onde sospettò che

s1 trattasse d1 u11 processo morboso secoTI dario. ad una affezione polmonare: questa ipotesi fu poi rCOilfermata d.alle ulteriori osservazioni di a ltri autori. Bamberger sostiene di avere osserv.a to questa forma morbosa in ii1dividui af~etti da sola ,dilatazione po1n1onare senza tuber colosi. In seguj to numero i autori descri se•r o casi in, cl'1i mancav.a 1'anteceden·te polmonar·e. Patog enesi. - Ammette11do elle l a le ·iune deg li organi respiratori sia la causa d elle artropatie bisogna domandarsi per quale 111eccanismo qtu.esta lesione d eberminà d elle ar- · tropatie ·tanto estese. Antican1ente si a cce ttava la possibilità della ,esistenza .di u·n riflesso c L1e partendo dal polmone . ed annessi esercila::;se 1.a sua azione sopr.a la nutrizione d ellie ossa e delle articolazioni. P. l\1arie cr edeva che in seg·uito .alla lesione d ell 'apparato r espiratorio si avesse, sotto l 'influe11za dei microrg·anis1ni, la produzione di sosla11ze putrid.e o ferm1ent.ate , Ch e r i.assorbite, .avrebbero un,a azio11e elettiva s u certe parti ·delle ossa e delle artjcolazioni d eterminando le lesioni del1a ostcoartropatia ipertrofica. Si può ammettere, e.condo l 'A., cl1e non solo il focolaio settico polmonare possa produrre le lesioni ossee n1a anche altri fo colai settici (denti, .amigdale, ap1)endice, ecc. ), spieg·ando così i casi in cui r11anca,rano le lesioni polmonari. · Carr astiene la .coesistenza di du e fattori: una sarebbe la infezione e l 'altra la ro11gestione pas iva, che provocherebbe una dilatazione capilla 1;e : da questa combinazione pro,rerrebbe uno stimolo fibrobla stico ·e d osteo1)lastico 1 ·che provoch·er.ebbe una dilatazione capillare. Sintomatologia. - La malattia è caratterizz.ata da]l 'ingrossamento notevole delle dita delle mani e dei piedi e dall 'allargan1ento e in.curvamento esagerato delle unghie il cl1e dà alle dita l 'aspetto clas ico a bacch etta di tam buro. Le arti.colazioni ·delle 1estren1ità i pre. entano au·n 1entate di volume, .d eformate, 011de coesiste una certa difficoltà di movimento. Il polso è fortem ·e:nte ingrossato sia n el diametro .tras,rersalre che in quello antero-posterj ore: in alcuni casi la deformazione è così gra11de .c he potr ebbe con fonder i con l 'artro1.>.atia d eformante. L 'aspetto de l piede è analogo a qu.e llo delle n1.a11i: l '.aumento di volu11~e si 11.a a carico sia ·delle ossa che delle partt n1oll1. È caratteristico il fatto ch e I 'aumento di volume delle ossa sia più a ocentuato i'n corrispondenz.a dei segmenti distali ch e d ei i)ros. ima li. Talvolta anche la rotula egue J 'aumento de lle altre ossa. Le ossa del tronco (clavicola, capola, 1coste) sono anch.e attaccate daf n1edesimo processo: la colonna verte~)rale mostra pesso u11a cifo. i marcata. 1

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l :)lG

lL

POLICLINICO

A carico del cra nio P. ~Iarie ha notato un ispessimento marcato del bordo alveolare superiore : l 'esame d ella faccia rivela un aumento di vol urne della narice e la presenza di varice. ilà più o meno sviluppa t e. Le articolazioni , pecialn1ent e le distali, si mostrano tun1efatte on de difficoltà dei movimenti: i dolori articolari possono mancare. :È caratteristica la esagerata sudQrazione d1ei piedi e la prese·n za di alterazioni cutanere varie (pitiriasi, di ~t urbi p ig m entari , ittiosi). L 'aspetto ra.diologico, abbaistanza tipico., censi te in alterazioni del p eriostio , ch e cominc iano spesso n el centro de lla .colonna ossea per poi estendersi verso .I '~stremità. Questa Ire ione consiste in un d1eposi·to irregolare sottoperiosteo di n eoformazion e ossea e di rarefazione trabecola r e a livello delle epifisi. La diagnosi differ enzial·e radiolog·ica è particolarm e11te diffi cil·e con le periostiti si filitiche: Diagnosi. - La diagn osi sorge d alla pre~e 11za maggiore o minore d ei sintomi d escritti e sopratutto da i dati forniti dall' esam e radiologico . La ·di.agnosi differ enziale è ·d a istitu jr i 1)rinci1)almente con l 'acromegalia. In questa I 'aum ento ·di volum1e d elle dita e d el polso è minore, le parti molli sono ipertrofich e n ella stessa manier.a .ch e il sistema osseo : la (' i fo i, e l1e è quasi costante, preferisce le regi on i cervicale e dors.al,e superiore m entre nel n1. di 1B an1berger-Marie pre ferisce la regione lom bare. _i\l tra malattia da differenziare è la lebbra; m '\ in crue ta I 'aumento di volume è dovuto ad una pseudo el efantiasi .consecutiva ad una ipertrofia tegumentaria secon.da ria allo sviluppo di lepromi nella cute. Tra:tta·m eroto. - Dovrà essere innanzi tutto cau sal e: curare quindi tutti i prooessi polmonari e i focolai settici in generale (denti, a m i ~dale, appendioe, eicc.) procedendo alla loro ron111l et a .asepsi. Pate·r ~on ha ottenuto la regressione de.i sintomi in l1na donna di 45 anni mediante la r~èlioterapia profonda. 0

G. L.;\ C.;\VA. .

Sull'importanza del trauma per la produduzione dell'osteoeondritis coxae juvenilis deformans, della malattia di Kohle1~, dell'osteocondrite dissecante, dell'apofisite tibiale, dell'osteocond1"ite dell'o1·bita. (L\~ G .

Z.

f.

Chir. , n. 13 , 193 1).

In t1 11 ar li·co] o precedente l 'A. aveva fatto ri le, rare l 'i111portanza di alterazioni profo11de co1ne e111orrag ie , distruzione di tessuti c on forn1azio11c di detrito e formazione di tessuto di reazion e in seguito a traumi. L 'importan za è di1110. trab ile con ricer ch e micr oscopich e an che quando mancano le alterazioni visibil i ad oc-

chio ~udo. Tali lesioni so110 differenziabill dalle varie alterazioni dell 'età giovanile senza trauma, e dalle alterazioni da piccoli traumi ripetuti . L 'occasione di studiare microscopicamente oltre l 'osteocondrit·e deformante g iovanile e la malattia di Kohler altri casi di alterazioni- o ~ ­ see locali gli fa credere 1cl1e esse si.ano legate ad una i•n fluenza traumatica. Comples~ivamen ­ te in queste circostanze nel territorio .a ni 111ala to si trovano zo.n ie· di tessuto calloso o di ri.a ssorbim1ento con focolai cartilaginei od ossei (micro tumori scuri) ch e riempi<~no piccole fessure o c avità (micro cisti ossee) come scheggette ossee . _Il midollo è gelatinoso e fasciicolato, le travate ossee mostrano aurrnentati fenomeni di distruzione (alterazioni dell 'osteite fibrosa). ~ el­ la cartilag ine articolare si hanno straficazìoni con formazion·e di cavità , tessuti di reazion·e, con vascolarizzazione o ossificazione di noduli cartilaginei , con formazione di cercin,e marginale, repe rto cl1e secondo le ricer cl1e di Po·m mer appartiene al qua·dro dell 'a1rtrite deformante. In tutti questi casi osservati vi erano più o m eno evidenti alterazioni periostali. In base a questi -reperti l 'osteocondrite dissecante , l 'apofisite tibiale, l 'osteoc ondrite d ell 'orbita si devono porre tra le l esioni tra umati che e n el trauma e non n ella n ecr osi e1nbolica come crede Axhausen si d eve cercare la causa. Il r epert o della così detta osteite fibrosa localizz.ata. si d eve riguardare come uno stadio secondario ad uno S'timolo locale con produzione di t essuto ·d i reazione e di riassorbimento. Le alterazioni traumatiche hanno importanza anche n ell 'etiolog ia dell'artrite defor1nante , la quale sarebbe la conseguenz.a di formazio ne di callo c on alterazioni d ella elastici1à del la cartilag ine; àlt·erazioni anatomiche e funzionali. Essa raggiunge coll 'età il suo stadio fina le, cominciando n ella g ioventù. Con la conoscen za della frequenza delle alterazioni traumatiche nel ·territorio dei corpi articolari d ell'età g iovanile, dovute ad uno stimolo o a distruzione di cartilagine intermediaria , si può aver e una spiegazione per alcune a lterazioni non an cora conosciute nella loro cau sa leg·ate ad un al1mento o inibizione di acR. BRANCATI. cr escimento. 1

Sulla patogenesi della epicondilìte dei giocatori di tennis e degli schermitori. (CoNzETTE. La Presse 11éd. , 5 agosto 193l l. Malattia è questa caratt erizzata da 1111 dolore sull 'epicondilo . senza traccia di le ion e nè ali ',esam e obietti''O n è a ll 'esa1ne radiog rafico.


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[ANNO XXXVIII, NuM. -!l]

1517

SEZIONE PRATICA

L'epicondilite può iniziare brusca111ente, i11a più spesso il principio è lento ; il dolore è localizzato alla parte anteriore d·ell 'epicondilo e scompare col riposo . La malattia dur.a per d elle settimane e talora anche m ·esi ed anni . L ' epicondili te è una malattia d1ell 'adulto più frequente nell 'uomo ch·e n ella donna e più spe.cialn1ente in quelli ch e si d edicano a.g li sport. .. Circa la causa di questa affezione, . sono state e1nesse diverse teorie, nessuna però soddisfacente. Si è parlato di neurite, di rottura ten· dinea, di osteite, di osteo-periostite. L 'A. cr ede ch e il dolore ,della epicondilite sia dovuto alle contrazioni dei muscoli antibrachiali ch·e d eterminano una algia del periostio. Sono sopratutto gli estensori che agiscono sul periostio con l 'intermediaa-io d elle loro espan sioni tendinee ed aponeurotiche che che si intrecciano con le fibre dello strato esterno del periostio stesso. In conseguenza ·di questa patogenesi l 'A. propone la sostitt1zione d ella parola e pi con dilite con quella di p1eriost.algi.a apofisaria. 0

VI CENTINI.

Sull'osteopsatirosi.

stata trovata la zona sottotr ocanterica dell 'om ero. Per la patogenesi l 'A. ricorda le teorie più diffuse speci.alm.ente quella che amm1ette una specia le alterazione del mesencl1in1a . Rileva la importanza di un caso de·scritto ~a Fr.ank in cui si accoppiava una li podistrof1a progressiva: in altri casi esist evano n1alformazioni come vizi cardiaci ' sindattilia , paiato fesso. La patogenesi .d ell 'ost. psatirosi si dev.e ricercar e i·n una manchevolezza dell,e sostanze di protezione in relazione con a lterazione di viluppo del mesenchima m1e.intre altri ammettono alterazioni di organi a sec rezione interna avendo riscontrato casi con tiroide piccola e forte adiposità , ma.n canza di peli all'ascella , ipoplasia dei O'enitali ed a ltri ancora una ipofunzione delle paratiroidi. Una terza t eoria è am·m essa ·da A. Czern-y ed è basata sul mig·lior.amento di questi mal ati con un tratta.mento antirachitico specialn1 ente n1ediante su cco fr.esco di carote nella quantità g iorn.aliera di 100-120 g·. P er éi.ò egli ·cr ede ch e· si tratti di u.na avitaminosi.

R.

(B uscH. Brun's Brit. /{l in. Cl1ir., 150, :3).

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Riferisce la storia di una ragazz.a di 11 anni appartenente ad una famiglia ·di ost eopsatirosici, che oltre le sclere blu ave,·.a n ella sùa anamnesi 11 fratture. Mancava il t e·rzo sintomo, delle alt·e razioni dell 'udito. An ch e un fratello di qt1esta aveva ·avuto -! volte frattura d ell 'omero d. e 8 volte del sinistro. t\. 10 anni si era iniziata un 'adi1Josi con ipopla:sia d·ei genitali m entre la voce rimaneva profond,a ; aveva le sclere blu. La m ,adre di questi 1due sog·g.etti aveva avuto, fino all 'età di 4 anni,·,.. 6 fratture d ell ' o\m ero. Anch e e sa ba le $Clere blu e come i figli delle de formità cranich e ,consistenti in un solle,'am en to delle r eg ioni t emporali . Si tratta .di un.a famiglia con osteopsatirosi ch e si manifeslava co11 scl er e blu e numerose fratture ed in uno ron disturbi endocrini . . Ln abnorme fratturabilità delle ossa si deve cercare< in esse . All 'esame radiolog·ico non sol o la corti cale si mostra\'a soffice come un foglio, ma anch e l a pong io:sa era irregolare con epifisi sottili m entre la calcificazione a ppariva normale . La lu nghezza delle ossa n on era alterata e così l a lin ea epifisaria se condo le €tà. Questa fo,r ma si può de finire con Denisteks come la consegu1enza ·di u11a displasia pe,r iostale n1entr·e Gurlt e Lo·b stein cr ed ono ad una atrof~a ossea eccentrica, una rare fazion e del tes~uto osseo per aun1ento del canale midollare. Forse agiscono i du,e processi insieme. L 'alterazionie del cr anio con sporgenze d elle reg ioni temporali è st ato tro,·ato an che da Les11é e Lau o-la ed in lln caso er a ta11lo J1ronu11ziata ch e le oreccl1ie g uardaYano in ba· so. Come luogo di predilezion e d ell e fratture è 1

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BRANCATI.

Basi attuali della parati1·oidectomia in certe poliart1·iti anchilosanti. . ( l~. L ERICHE

e _i\.

Ju~G .

Gazette des Hop ., 13

magg·io 1931). Che vi sia una r elazione fra l 'iperpar atiroidia e certe poliartriti anchilosanti , è cosa certa. Vi son o .d elle poliartriti an chilosanti con i11er calcemia ch e la paratiro·idectomia mig·]iora. Secon·do studi r ecenti vi sar·ebbe ritenzione cli calcio nella mag.g·ioranza dell e poliartriti anchilosànti, ma la pro,p orzione esatta dei casi di poliar trite an·c.h ilosant.e con ipercalce'm ia è an cora da d et ern1inare . I11 casi di quest o ge11er e è stata.i ap1)licata Ja paratiroidectomia e le esperie11z.e condotte . da Oppel ,e d all '_.\. dim o"trano cl1e, quando vi è iper calcemia , l 'emiparatiroid ect omia e la re~ezione della tern1inaz ion e d e11 'arteria tir oide·a inferiore sini stra fa cad er e il tasso d ella calcemia e fa din1inuire I.a r itenzion e calcica. Parall elam ente, e d in po cl1e or e, i dolori oessano, le articolàzioni non anat omicament e a11chilosat e accr escon o l 'an1 piezza d ei loro n1ovin1e11ti e l 'i11fermo ha 'l 'impre sione cli una trasfor mazion e radicale. Natur almente È' n.i1cora impossibile stabilir e ~ e il n1 jg lioram e nLo è st abile. Qt1esti risultati sono, secondo l 'A., suffi c ic11ti per con sigliar e la ricer ra precoce d el1'i JJC?r calcemia in tutt i i \ ~si .di poliartrite a~­ cl1ilosante e p er i1orr e I Ind1caz1onc dell a riduzione ~birurgic a d ella ipe rcal cemia quando e $'ll sia stat a mest:a in evidenza. C. Tosc.\ ~o . 1


1518

IL POLICLINICO

[ANNO

XXXVIII, NuM. 41J

MEDICINA DEL LAVORO. Malattie proiessionali dei pescato1·i.

cornea indica il luogo ove avvennie il contatto. I tessuti p oi si sfacel.ano e cadono e Lasciano una piaga profonda con suppurazione abbon(G. Q u ARELLI. Min erva Medica, Il agosto 1931). dante; 2) Ire m.alattie causate da molluschi che Le malattie dei pescatori vanno divise in si osservano nelle popolazioni di pescatori for1) m_a latLie da eccesso di la,roro; 2) da ambient~ d1 lav~ro; 3~ d~ atteggiamenti, compressio- za ta:nente ittiofagi e che sono provocate da tossm e secrete da ghian,d ole esistenti nel cor- · n1 e mov1ment1 d1 lavoro; 4) da qualità e inateriale di lavoro. po di detti molluschi e che si manifestàn·o • L '·e:ccesso di lavoro si con1pendia nella fa - con segni gravi di .a vvelenamento; 3) le malattie dovute a rp esci velenosi: tica e str.ap.azzo a ssoc iati spesso a llo stato· di anin10 piem,o d 'an goscia per i p erico]i del la- ques ti sono .assai numerosi e l 'A. ne riporta una lunga lista sofferman,d osi particolar1nenvoro stesso. l\ilala ltie conseguenti all 'ecc·esso di lavoro t·e su alcune specie. Il veleno viene inoculato ono: la ·dilatazione .acuta del cuore l 'an O'ina per mezzo di morsicature o punture di aculei pector.i s, l'aneurisma, l 'enfisema ap~lmon~re, spine o pungiglioni. Anche il sangue di nu~ merosi pesci è velenoso e sulla pelle lesa J)UÒ le erni e, la miocardite, l 'irurterioscl1erosi, ecc. produitre ef~etti dannosi. Tra le malattie professionali di atteo-O'iaAI termine del suo lavoro l 'A. lam•e nta che . da le varici alle gambet'>C'I O'li l 'A . ricor n1e nto • • • • ' 'O in·curvam·enti in avanti d·e l dorso dovuti al ancor.a. da . noi non esista alcun .p rovvedimenr en1are e quelli i·n dietro in chi ·deve tirare la to. leg1slat1v? ·che si occupa della invalidità dei pescatori e della relativa indennità. r ete alla riva. Fa voti che alcune di esse vengano con sacrI calli delle mani dovuti al remare ed al gio provvedimento incluse nel! 'elenco delle tirare. le corde ·d ~lle reti so·n o ·m alattiie da com- m~lattie pr~fessionali indennizzabili (quelle pressione. dei pescatori-palombari; quelle dovute a,d iL 'an1biente di lavorò è ,importantissimo noculazione di ve.l ena da p~sci, celenterati, n ella patologia dei pescatori . L'eccesso di lu- ecc.) perchè producenti una vera e dannosa ce è cau sa talora di eritemi cutan·e i ch e colpi- invalidità; le altrre invece dovrebbero. essere scono i novizi; il freddo intenso provoca ge- .poste nell 'elenco delle malattie professionali loni , congelamenti, a ssid·eramenti da una par- di cui è obbligatoria la denuncia ma non l ' inte e reuma ti smi , nevralgie, nefriti da l 'altra. dennizzo. V1c E NTINI. Il colpo di calor e o di sole, facilitato dalla in1mobilità , da ll 'alcoolismo, da lla scarsa nuCO N F E R E N E. tri zion e di b evand1e è causa di infermità più o m en o grave e talora anch e mortal.e per i Psicochimica. pescatori . La pressione atmosferica ha imporAlcuni fattori psicochimloi nel disturbi mentali. lanza n elle malattie dei i)esc.atori ch e usano lo scafandro. Su questo argome11to ha parlato a I1"iladelTra l,e m.ala ttie da ambie-nte .d i lavoro l 'A. f~a n el giugno scorso Walter lFreenian, preri.corda le dermatiti dovutie alla azio·n e di er- sidente dell '82a riunion,e annuale dell 'Amerib e, fiori, piante, ed inoltre tutte le ma lattie can l\fedical Association, sezione delle Malatch e si trovano endemiche nei luoghi ove la tie n ervose e m entali (Th e Jourri. of the Amepesca vien e pr.aticata . Ed ancora tra l·e m.alat- ric. Medic. Associat., 1° agosto 1931). ti1e da ambienit e di lavoro pone quelle da inPochi sono i biochimici ch e si occupano di g-estion e di pesci tossici e di essi riporta un psichiatria, com~ pure p ochi gli psichiatri che lung o elen co. con oscano bene la biochimica. L'avv·enire dirà Le m alattie da materiale di lavoro sono : 1) quali -ri1sultati importanti si potranno trarre g li accidenti dovuti ai cel1entera ti ch e adopera- dalla stretta collal1orazione fra le due branche. 110 il loro veleno per la difesa dell 'individuo Ci sono quattro malattie mentali ch e non e della colonia. Per quanto la loro azione sul- ha.nno una base in una alterazione anato1nica l 'u on10 ia limitata m er1ta d'i esser,e ricordata. costante: la den1 enza precoce, la psicosi rnaEssi con siston o in dolore urente e urtica;ri1a lo- niaco-depressiva , la paranoia e l'epilessia. J>rocalmen te; e in di~ turbi generali: dispn ea e sen- b.abilmente le modificazioni psicochimiche soso di angoscia . Inte:ri~ssante particolarm ente è no la base di queste nwlattie. la i11ala ttia dei p escatori di .spug n e 1causata dal Il ricambio idrico è importante nel deter111iveleno d i una piccola attinia cl1e vi ve come nismo dell 'epilessia, tanto per citare un caso. con1m ensale attacc.~ ta a l p edun colo d clle ~pu­ Oss idazioni n,ez sistema n ervoso: il sangue a n e: n el punt o del corpo umano ove a' vien e della vena g iungulare interna contiene m eno il co11t.atto con questo celentera to, il J)escatore ossigeno e destrosio e più ossido di carbonio a' -verte b ruciore ' i,·o ch e i diffo11de po i a tut- delle altre ' ren e, quindi i] cervello d eve a' ere to il corpo : una papula r ossa di con si tenza un m etab oli n10 elevato. La defi cien za di os1

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(ANNO

XXXVIII, NuM. 41)

SEZIONE

sigeno dà nel sistema nervoso fenomeni gravi: deficienza circolatori.a, senso di soffocazione, mal di montagna. I disturbi mentali dei cardiaci sono disturbi di insufficie nte ossigenazione e scompaiono c olla 60mminist·r azione di ossigeno. Nella schizofrenia la d e ficienza di ossigenazione ha grande importanz.a e si mette in evidenza colla diminuzione del m ~tabolism.o . L'esame chimi.co del cervello di morti per demenz.a precooe ha ·dimostrato diminuzion e dello zolfo n ·eutro e d el ferro catalitico , il che indica di·m inuizione dei processi di ossidazione . I./ 1\. ha ,cer cato di applicar e in t era pia queste nozioni e d ha trovato c h e le inalazioni di ossigeno nei catabolic i, se fratte ad alta pressione in cam era ·di compressione, il paziente mig liora notevolmente per I.a durata della somn1inistrazione.

Bilancio dell'acqua e dispersione collo-idale. -

I disturbi d el bilan.cio i·drico n el sist en1a

nervoso dà n.n o m anifest azioni fisich1e appa riscen t i. Il d elirio d egli stati febbrili si può a ttribuire ad a umento d ell 'acqua nel citoplasma. Lo s tup·or e, le con vulsioni , il .collasso e il coma dovuto a.d ingestion e eccessiva di a cqua può esser e modifi~to rap~dament~ co~­ l 'iniezione e ndoven osa di soluzion e salina iper tonica. La ·di sidratazione può d ar e febbre. Il ri.cambio idrico è legat o a ll ' equilibrio a cido-base all 'utilizz.azi on e d ei carboi drati e all '·equilib rio iÒnico. -n bilancio positivo del1'acqua può e ser,e cor~etto . colla sor;:tmini~tra­ zion e di a cidi , .colla r1duz1on e dell ingest1one d 'a cqu.a e colla sostituzione d ei carb oidra ti con idrocarbonati. Ne l! ' epilessia c 'è un ~i sturb o d el ri cambi~ idrico: c'·è riten zion e d1 acqu.a , e , dopo g li attacchi a umento d ella diuresi. Col digiuno si ha ·eiim inazione a bbonda nte di acqua p er i)ariecch i g iorni ; lo stess o ris ult ato si ~a colla limi tazion e d ei liquidi e del sale . Più complesso è l 'e ffetto d1e lla diet a ch etogeni,ca. Certamente epilessia e d iab et e non si a ssocia no (tutt '.al più si posson o aver e conv ulsioni in un diab etico e g licosuria in un ep·i letti.co). Pe r il bila n cio idrico ·epilessia e dia b et e s on o opposti fra loro (com e l 'ipertiroidism o e il mixede ma) . Probabilmen te nell 'epilessia l 'i·p otal.amo h a importan za comie r egola tore d el ricambio idri·co e d el tono d ei vasi san guig ni. La disp er sione colloid.ale ·d el s.ang·u e è aum enta ta n egli stati stupoTosi. Nella p sicosim,ani.aco d epressiva il ri cambio d egli idrati di carbonio è al terato e c'è t en denza al dia b et e . Le fasi di questa m a la ttia sono cer tam en te in r apporto .con m odificazioni biochimich e , ch e somig liano a quelle d egli anim.ali iberna nti. R. LusE~A . 1

PRATICA

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CENNI BIBLIOORAFICI Prof. W. SPIELMEYER, de ll 'Università di Mon~co di /Baviera. Manuale di tecnica per la

ricerca micros.oopica del sistema nervoso. Traduz. italiana sulla IV ediz. ted esca, d el Dott. G. LrPPI FRANCESCONr, assist. n ella · Cliniaa neuro-p sichiatrica d1ella R. Univer sità di Pisa . R oma, Luigi Pozzi, ·e ditore, 1931. Prezzo L. 22 in broch.; L. 28 ril1e1g ato 1

1•

Si potr·eh·b e p en sare cl1e il libro d ello Spielm eyer , trad.o tto co·n tanta e fficacia e chi~ez ­ za d.al dott. Lippi lFra n ce&con i , dovesse inter essar e soltanto il n eurologo, ·e anch e in modo p iù particolare il· ri·cercator e di lab ora t o,r io, I 'a na,t omico del sistem a n ervoso ; m a cr ediam o di n on esser e lontani dal vero affermando ch e esso, può e d eve inte.ressar e non soltanto l o specialista, ma qualunque m edico c olto, ch e ami saper e p er quali sottili e talvolta g en ia lissim1e ope razioni , sia la m od er n.a scienza r iuscit a a dare l 'esatta immagine d ella p iù fin e e oscura tessitura d ell 'ap·p ar.ato n er voso , e a differenziare le variei e ·c omplesse forn1azioni, ,c reando. la base ,anatomo-clinica della Neuropatolog ia. L 'A. d opo .av.e re illustra ti i procedim.e nti in gen er ale ·della color azione e la loro selezione p er differen ziare i vari elem enti ch e compon ~·on o i tessut i n elle lor o car a t teristich e m orfologich e, d efini soe g li scopi e i m,e t odi della rì-cerca m icr oscopia , m etten do in evidenza i car atteri strut tura li , sp ecifi ci, n or mali ·d el sisten1a n ervoso , l 'anatomia delle fibre, la cito e n1ieloa r chitettonica d ella corteccia cer ebrale in condizioni fisiologich e ~ pat ologich e, lo stat o a natomi.co .delle m:en ing·i e d ei vasi e quello del sistem a n ervoso periferico. Quin.di , passando .a lla d eiscri zion·e tecnica d ei m eto di ·di ricer ca,, tra tta, i'n 1 icor risp ondenti capitoli , 1della fissazi on e d·el prepa·r ato istolog·ico, del taglio d ei pezzi e d ella loro in clusion·e, ' e illustra prima i m·e todi che danno q u a dri di insieme, 1com p lessi p iù g randi ch e sia p os~ ihi J.e ·di par t i compon enti il t essuto , e p oi quelli ch e n1ett on o in eviden za i in g oli elem1en ti-cellule ·n ervose, n eu r ofibrille , e c ili11dra si, g u aine m ielin icl1e, n evrog lia, ecc. e le so t.anze d i disfacim ento e idi d eposizione. Ch iud e il libro la dimostrazione di a lcuni micr oorganism i patogen i p re en ti n el t essuto n ervoso. Ne...:sun r11etodo è dimenti oa:to , e ,ciascun o di essi è esposto i11 m odo con1 p lot o; conciso e, soprattutto ) ch iar o; qu in.d i è un libro dì am m aestran1!ento e di con s ul tazione, t1tiJ e all 'esp ert o com e .a ch i , nuo,,o d ella n1.a teri.a , d esideri diventarl o. L 'edizion e ita liana vien e presenta ta agli studiosi dall 'illustre pro f. P ellizzi dell ' l~11 i,1 er­ si tà di Pi sa. G. l\l òGLIE. 1


1520

A.

lL POLICLINICO

DE

ALMEID.~ PRAD O.

Les

S)1 ndromes

céré·

belleU$ mixtes. un vol . di 170 pag. con 17 fig . Masson et C. , édit., Paris 1931 . Fr. 30. La semeiotica neurologica h.a dimostrato che , malgrado l 'affinarsi delle inda.g ini, le .. in·dromi oeneb ellari pure rappresentano una i)ercentuale minima, quasi eocezionali, n elle si11drom.i cer ebelliari. Si potrebbe quasi dire cl1e la semiologia d elle sin.dromi cerebellari pure, è ancora da stabilirsi. N .e l volume, tradotto in franoese dal Natl1an, sono oggetto di stu·dio le ·sin dromi 10eireb·ellari miste, quelle sindromi ci oè .n ell e quali i sinto111i cerebellari evidenti si acco·mrpagnano a i11.a nifestazioni cliniche ·di vicinanza a carico d el bulbo o della protuberanza o dei peduncoli .cerebrali .. U11a siste1natizzazione dei sin to1n i (ch e n ei ciasi ri entiranti i11 questo· g·ru ppo la clinica ci prese11 ta ir1 modo disordinato) è una cosa ben difficile: l 'Alm1eida cerca un ragg·ruppamento partendo dal peduncoio cerebellare colpito, poich è tutte, o qu.a si tutte, quest e sindromi sono l)e·duncolari. Sono così passate in ri,·ista le s. d el pedu11c . cer ebell. superiore, le s . del J>eduncolo cerebellare n1edio·, l e s. del peduncolo oereb1ell.are inferiore. In un qu.a rto capitolo sono descritte l e sindromi cerebellari miste in rapporto con la comprt ssion e diretta degli emisferi cerebellari. lr1 appendice vengono aggiunte la paFalisi gen·erale, l 'en ce falite letarg ica , la sclerosi a placch e, l ',er edo-atassi.a cerebell are , m .a l.attie tutte ·de] sistema nervoso centrale il cui · quadro cli11ico, in talune occasioni, comporta manife tazioni p•ettamente cerebellari, sia in m odo eccezionale cl1e abituale od episodico.

[ ANi'to

XXXVIII, NuM. 41 J

RIVISTE SINTETICHE ISTITUTO DI RADIOLOGIA E TERAPIA F1sIOA DELLA

R.

UNIVERSITÀ DI PERUGIA

diretlo dal prof.

EUGENIO M1LAN1 •

Lesioni da elettricità con speciale riguardo alle lesioni prodotte da apparecchi eleUromedleall ). Prof. BnuNo BELLuoo1, aiuto. (Continuazione; vedj num. prec.).

1

MoN TELEO~E.

1\1.

NATHAN.

Les maladies d;ites imaginaires .

Editore Doin •e C. , Parigi. Prezzo IFr. 14. Le m .a l.attiie immagin.a rie sono meno frequenti di quel J;l1e generalmente si crede. Sp1esso sotto questa deno,m inazione si nascondono errori di diag nosi d o,ruti ad ig·noranza o n egligen za d·el 111edico. A molte soffer en ze i1011 si }) UÒ negare il carattere di m ,a lattia reale solo perchè n o11 si riesce a rivelare la ·lesione organica corri._ l)ond ente. Vi sono affezioni p icl1ich e (fobie, pitiatismo, cen estopatie, ipocondria) che proic urano stati di malesser e r ealme11te esistenti, malgrado l 'assenza di og·ni apprezzabile alterazion e in ateria l·e . Qu1este condizi oni richiedono cure adatte, DR. ch e l'A . pr.ecisa alla fin,e d el lavoro

;111filn ge cler Alterris. (Ein psychologiscli.cr Versuch) . Vol. di pag. 46. Edit. G. Thieme, Lipsia, 1931, l\fk. 2. Con stile piano e arguto I ' A. tratta dei segni premonitori della ,·ccchiaia e del complesso psichico ch e li accompagna. TER

1•

P.

V .<\.L no:\ I

CAPITOLO SESTO. CAUSE DELLA MORTE DA ELETTRICITÀ.

. Nu1uero~ sono le ipotesi ei11esse per spiegare il me?.can1smo· del la morte da elettricità (parlia11:10, s ·1niende, della morte immediata, o fulmi11az1one, ~ non della morte più o meno tardiva i11 seg~ito ad . ustio ni o lesio·n i varie degl~ organi) e tutt ora gli A_I\. non so110 d 'accordo su questo argo1nento. 1'utti o quasi gli A.A.... convengo110 però che, pur essendo le cause apparenti di morte 1_i1olteplici e varie, la cau.s a prima è sempre da ricercarsi in una alterazione del sistema nervoso. . Un gran nu111ero ·di AA.. (l(ratter-Sellner) ril1ene ch e ]a :ino:rte avve.nga per asfissia acuta d u paralisi bulbare, qualunque sia il tipo e la te11sione della corrente. Invece altri AA. (BattelliGallard-Prevo&t) ritengo110 che le correnti elettriLriche ad alta tensione producano la morte soprattutto attraverso una paralisi respiratoria, 1nentre quelle a bassa le1~s~o~e producono la inort~ per paralisi card~aca, attraverso una grave perturbazio11e ~ella innervazione cardiaca, che si rivela con la fibrillazione . Ma successive ricerche hanno dimos.trato che tale distinzio·n e non è sem. pre possibile, nè dimostrata dai fatti . Qualche ,·olta infatti è stato osservat-0 co11 correnti ad alta tensio11e arresto del cuore e fu11zione respiratoria no1m,ale, e viceversa con correnti a bassa tensione paralisi respiréi!toria con funzione cardiaca ancora efficiente. Cosi pure dimostran.o· i 3Q casi riferiti dal Balthazard, nei quali si è avuta la morte per parali~i respiratoria o per teta11izzazione dei muscoli respiratorii, ~ non per fibrillazion~ cardiaca, L11enlre si trattava in tutti i casi di correnti alternate a bassa tensione (i_n alcuni casi meno di 35 volta). In ogn! modo la inaggioranza degli autori è favorevole sempre al duplice meccanismo di . n1-0rte: cardiaca con basse te·n sioni, respirat.oriu con le alte od altissime, e quasi tutti gli AA. concordano per riten~re che quando si tratta d~ paralisi cardiaca jn genere la morte è reale e definitiva, mentre quando si tratta di paralisi respiratoria la inort~ è appare11te (Jellinek) potendo il cuore resistere, per 5-7 .ed anche 10 minuti, con batt~to regolare, dopo la paralisi respiratoria. Va ricordato i11fine che alcuni autori (Zaccon) invece che attribuire i vari effetli sul centro circolatorio o r~spiratorio a seconda che si tratta d~ bassa od alta tensione, attribuiscono il vario effetto al fatto che la corrente attraversi o no il cuore : se il cuore è escluso dalla linea di passaggio della corrente, la morte in genere è di origine respiratori~, ~ di frequente è SQlo apparente. Del resto nor ci eravamo già occupati di questo argomento, nel capitolo clei faittori ambientali, parlando delle 1i11ee di attraversamento della corrente. 1

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Vanno ricordati i11fine altr! autori i quali at- sl1bilimenlo uella funzio,n e circolatoria e respiLribuiscono importanza, nella causa della morte ratoria. i1nmediata da elettricità, ad altri f<httori, quali Al. primo· sco·po sono stati proposti vari metodi. per es.: lo choc da caduta, o lo choc psichico l l pr~ antico è il massaggio del cuore, in genere cn1otivo. Infatti l'assenza o quasi di gravi lesioni e~cg1:11!0 per via sottodiafram1natica, con grande i11 soggetti colpiti dalle alte tensioni durante il r1t1n1c1tà e con costanza (si sono avuti risultati sonno (Aspinall), nei quali quindi è mancato lo buoni anche dopo un 'ora dalla cessazio11e di ogni choc psichico emotivo, fa riif:enere che questo abattività card~aca). Meno consigliabile è il massagb~a influenza dannosa. Co,s ì pure l 'osservazione g·io diretto st1l musco]o cardiaco. Altro metodo didel fatto che, quando le vittime coJpite da scaretto, a combattere la paralisi cardiaca è l 'inieziorica elettrica cadono violentemente in terra, fa11e intracardiaca di- adrenalina ' la cui tecnica è cil;mente ~ rapidamente si alzano in buone con- orma~ largamen.te cono.sciuta. Sembra sia indifdizioni, hai fatto riteD:ere a,1 Blake che questo · ferente iniettare il liquido nelle éavità cardiache choc da cadu·~a abbia influenza benefica, e che, o nello spessore del mt1scolo; tuttavia effetti pii.1 mancando l~ çaduta, la morte im1nediata sia più rapidi sembra s~ ottenga11:0 iniettando il liquido facile a verificarsi. .. nel ventricqlo sinistro. Va ricordato anche che In alcuni casi la morte da elettricità non è qualche volta la sola puntura del cuore, se11za iru1nediata, 1na può avvenire tardivamente a11che i11jezione di alcuna so&tanza, è sufficiente per stiin assenza di qualsiasi lesion,e secondaria visi bile 1n-0lare il cuore (ago-puntura conosciuta fin dalcapace di per sè di provocare la morte in secondo l 'aniichità in Giappone ed in Cina; caso descritto tempo. In tali casi si può avere la morte improv- dal Mut ir1 cui si ebbe reviviscenza con la sola visa anche a distanza di vari giorni dall 'accidente puntura). In ogni modo l'iniezion,e no,n va pra elettrico, e dopo un periodo di remiss,io11e e di ticata oltre 1 1.5 minuti dopo l'arresto del cuore. benessere anche completo. In tali casi bisogna inAltro metodo co11siste nella iniezione endovenosa vocare o embol!e da alterazioni del sangue o dei di sostanze eccitanti il centro circolatorio, quali tesst1ti, o spasmo delle coro11.arie, ç, scompensi canfora, cloruro di potass~o, cloruro di calcio, ecc. progressivi del cuo,r e, Q progressive lesioni citoli- 'f ale metodo nat11ra]n1ente è inefficace se il cuore tiche del bulbo (Ajello). In altri cas~ la morte è completamente ~mmobile ed il sangue non cirpuò essere semplicemente r~tardata, o temporarola affatto nei vasi. Va ricordato anche il tenta. neamente sospesa . Nel primo caso la morte non Livo fatto dal Herlitzka, di r aggiunge·r e le cavità è i1t>1nediata nè ful1ninea; ~l colpito dà segni di del cuore mediante farmaci iniettati per mezzo vita per vari minuti, dura11te i qual~ può chiarli una sottile son,da di gom1na, la quale ve11iva mare al soccorso,, finchè 111uore. Nel secondo c~so, fat/a penetrare n el cuore lungo la vena giugulare. dopo una inorte apparente, che può durare vari; Per iJ secondo sco·po il m etodo elettivo è quello minuti, la vittima si può rialzare, può parlare, della respirazione artificiale. Essa può esser e pracamminare: Lanto, da sembrare scongiurato ogni ticata col Jnetodo originale manuale Silvester, o del Pacini, o del Calliano, o dello Schaefer, o con pericolo, mentre invece dopo pochi minuti ricade i11etodi meccanici varii (apparecchio del Padefinitivamente jna11imato. In ogni modo va tenuto presente che, data la 11is, ecc. J, associandolo, o m eno con inalazioni di grande frequenza con, cui la morte da elettricità ossig·eno. La respirazione artificiale deve essere praitìcata con energia uniforme, evitando m o' iè solo apparente, il medico non deve rilasciare la dichiarazio1n e di morte se essa non sia stata bene menti eccessivamente br11schi, e con ril1no costante (farsi sostituire se stancl1i), rr1a soprattutto e con og11i mezzo riconosciuta ed accertata. deve essere pTaticata per molto tempo e continuamente, non disperando se U su ccesso larda a veCA~ITOLO SETTIMO. rificarsi, ed interro1npe11do solo qua11do compaioTERAPIA DELLE VITTIME no le macchie caclaveriche, indizio di morte cert~. ' • DEGLI ACCIDENTI DA ELETTRICITA In qualch e caso s~ è avuta la reviviscenza anche .. Intendiamo riferirci in questQ capitolo agli ac- dopo 12 ore di respirazione artificiale ! Con.temporan eamente va praticata la trazione ciden li provocati da tutti i vari tipi di elettricità ritmica della lingua u sando, se possibile, aùatle presi precedentemente in es~1ne, come abbiamo pinze tiralingua, ed in ma11ca11za di esse serYe11fatto per ~l capitolo descrittivo delle lesioni d-0si di. quanto d~ rr1eglio si po ssa trovare sul poprodotte. In primo luogo la terapia deve sto. Altro rr1etodo consiste nella iniezione di soessere rivolta all 'allontanan1ento della causa stanze eccitanti il centro respiratorio, quali ad della lestone, se questa persi ste e no,n ha avuto il carattere della istantaneità di scarica. es.: la lobeli11a, ecc.; tale m eitodo però pres urne che la funzione circolatoria non sia abolit..:i . Va cioè allontanata la Yittima dal contatto con Da alc11ni AA. sono state èonsigliate applicazi011i il conduttore della corrente elettrica; a tale scopo la persona soccorritrice deve attenersi a speciali di corrente f aradica i11 alcuni })Unti del ~ollo e. del norme di prudenza, in mancanza delle quali na- torace allo scopo qi produrre una st1molaz1011e turalmente l 'accidente può estendersi anche alla ritmic'a dei muscoli respiratorii, in aggiunta alla elassica r espirazione aJ'lti ficial e. persor1a che soooorr~ la vittima. Di ciò ci occupeRecentemente lo J ellinek ha riferito il caso di remo nel capitolo seguente r elativo alla prevenun u on10 di 25 anni, ch e, in seguito al con tal to zione degli a.ccident~ da elettricità. co11 una linea elettrica a 5000 volta p_erd~ l a co11 D 'Arsonval, fin dai priirii te1npi in cui si verific<1rono accidenti da ~lettricità, inll1ì quale 11oscenza. Si ri a11imò inediante la resp1raz1011e ardovesse essere l'indiriz~o terapeutico da usare in tificiale, ma J)r esentò tali segni di agitazione che tali casi, asserendo che cc ogni elettrizzato deve fu dovuto conten ere a forz a. La punt1ira lombare essere trattato oome un an11egato n. Naturalmente diede esito a li<1uido sanguigno con forte prespoichè due sor10, come abbiamo, visto, i punti di sione . Ft1ron-0 estratti 25 cc. d~ liquor, e si ebbe altacoo della elettricità : cuore ed ap,p arato respi- sttbito un immediato miglio!amento del polso e ratorio, ]a ·terapia deve rivolgersi a due fini: ri- òel respiro, con ripristino della coscienza, e con 1

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su ccessiva scompar sa di ogni disturbo. Lo J elli nek quindi, ed anche altri AA. con sigliano il praticare la punla. ra lo mbare a scopo decompressivo specialn1e11te nei casi ir1 cui esistono· fatti che denotano uno s.tato irritativo del sistema nervoso centrale. Van110 i11fine ricorda ti due metodi di eccezione, poco usa ti e sulla cui efficacia ancora si discute. L 'uno con siste n el sottoporre i soggetti elettrizzati a 11assa t e11sione, aq. una scarica a tensio,n e più alta. Questo metQdo è basato sulle esperienze fatte in proposito dal Battelli. Beninteso che se poi la seconda scarica a ter1sione più elevata riattivasse la funzione cardiaca, ma provocasse paralisi respiratoria, occorrerebbe imm~diatamente ricorrere alla respirazione artificiale. L'altro metodo è sta,to sperimentat~ in America, e co11siste nel sollevare i colpiti per le spalle e per i piedi e lasciarli poi cadere di colpo in terra. Secondo il Blake, questo, trauma agirebbe in senso benefico; m·a la, cosa è an,cora da di:m,ostrare speri1nentalmente ~ scientifican1ente. Naturaln1enle, prima di iniziare tali procedin1enti cur ativi, occorre liberare la vittima dagli indumenti ch e possano ostacolare la respirazione, od i movimenti delle braccia Q del torace. Occorre an che procedere all 'alloTutanamento dalla bocca e dal n aso di muoosità o res~dui alimentari che facilmer1te fuoriescono dallo stomaco, permettendo così facile ingressQ all 'aria n,ei polmoni e diminuendo le possibilità di produzione di fatti broncopolm onari ab ingestis . Per quanto riguarda la cura delle u stioni da elettrici tà non occorre d!lungarsi perchè la terapia di tali lesioni è la stessa di quella usata nelle ustioni da fuoco Q da acidi forti. Il miglior c<)nsiglio in tali cas,i è quello di limitarsi ad una s~m­ plice accur ata pulizia locale con acqua b0Jl1ta, traumatizzando ~l meno possibile i tessuti lesi ; non u sare mai sostanze disinfettanti energiche (alcool, tintura di iodio, acido fenico, ecc.) che mortificherebbero ancor più i tessuti ustionati ed i tessuti sani circostanti. Limitarsi a proteggere con UI\ graSS-0, ir1erte la superficie ustionata, ric~­ prendola poi con un foglio di bO'd rouche ed applicandovi sopra molto cotone idrofilo ed una fasciatura n on inolto stretta; se possibile meittere a letto il paziente per ottenere l~ immobilità. Le medicature debbono esser~ r are, indicate solo dal! 'eccesso di secrezione; , ten er presente in ogni inodo ch e la lesione in genere guarisce tanto più presto qua11 to più raramente viene medicat8: o~ irritata, ~ quan to meno qui11di ~en~on~ prat1cat1 traun1alismi che riLardano l~ ep~tel1zzaz1on,e, che, nelle ustion'i da elett ricità, è in genere rapida. In alcuni casi g'ioveranno le applicazioni di sostan~e speciali, quali pomate a base di vacc~ni alla Besrehka1 o simili ' se la lesione tende a suppurare, • o di ambrina, o pomate a,l rosso scarlatto, eçc. ~pecialmente se la riparazione dei tessuti avviene troppo lentamente nelle u stioni n1olto vaste. Se le ustioni sono n1olteplici ed occupano vasta superficie del coi;opo (caso raro. nelle lesioni dia elettricità tran11e che nella folgorazione) è necessaria anche u1i,a rigorosa sor veglianza delle condizioni g~­ nerali dcll 'i11fermo, ~ specialmente delle condizioni r enali . CAPITOLO OTTAVO. 1

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' PREVENZIONE DEGLI ACCIDENTI DA ELETrRICITA.

L'argon1ento relativo alla prevenzion~ d~gli accidenti da ele1~lr icità atmosferica è stato già trat-

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tato n el 1)rin10 capitolo. Ci rfferiren10 quindi soJamente alla prevenzione degli accidenti da elettricità gen er ata a scopo industriale, domestico ed elettro1nedicale. Nei relativ~ capitoli precedentem ente svolti ci siamo già occupati di vari mezzi di prevenzione consigliabil~ soprattutto nell 'uso degli app arecchi elettromedical~. Parleremo qui dunque solamente di prevenzione in senso generico.. Un o dei metodi di, prevenzione più effficaci è quello di diffondere ovunque e nel miglior modo possibile la nozione che le co,r renti elettriche, di qt1alsiasi genere esse siano, ed anche quelle apparenten1ente più in:nocue, sono sempre pericolose per l 'organismo. Su questo concetto va i11olto insistito per due ragioni: anzitutto perchè da molti si ritiene eh~ le correnti elettriche per uso do1ne&tico siano inD:ocue, e quindi non si ha Yerso di esse alcuna precauzione; in secondo luogo perchè l 'elettricità non, rivela in alcun modo la s ua presenza se non quando sia già avvenuto il contatto eh~ può essere fatale, e perciò, fra tutti g li agenti Iisici più comuni che possono provoca re lesion~ ~el nostrQ organismo, è il più insidioso, arl:Che in considerazione della enorme diffusione ch e l 'elcttFicità oggi ha ovunque rag1

giu~to.

La divulgazione di tali concetti deve avvenire non solQ fra gli operai elettric~sti o fra le persone che, per necessità d~ lavoro, hanno contatto co1a apparecchi o ret~ d~ distribuzion:e elettrica, co1ne lin qui è stato fatto, ma anche e soprattutto deve avver1!re n elle famiglie, come in tutte le famiglie è ogg! universalmente diffusa ed utilizzata la corre~te elettrica a scopo di illuminazione e di riscaldamento. E per penetrare nelle fa:miglie u11 'otti1na via è offerta dalle scuole pubbliche, ove i giovani, la ct1! mentalità in, questi ultim~ anni è specialme.~te rivolta verso i meravigliosi progressi fatti dalla ineccanica ~ dalla elettricità, dovrebbero apprendere i pericol~ che le correnti, elettrich~ presentano, e dovrebbero quindi avere verso d1 ess~ quella prt1denza e quella diffidenza che tutt~ intuitivame111te usano verso il fuoco o verso gli altr~ agent~ dannosi che possono trovarsi diff~s~, con1e l 'elettricità n,ei nostri ambient! domestici. i~elle scuole, oltr~ la divulgazione di tali concetti di p~ricolQsità delle correnti elettriche, dovrebbe a11che indicars~ quale deve essere il contegno c:i:ie si deve tenere di fronte ad una persona colpita clalla corrente eléttrica, caso ch e può capitare a chiunque, ed in qualunque luogo e momento. Queste nozioni hanno grande importanza per due ragioni: anzitutto per ev~tare che la persona ch e irriflessivo del momento, soccorre ' nello slancio ' . . possa essere fulminata a,. sua volt~; .in s~o~do luogo p erchè, come si è visto, molt1ssune v1tt1me di accidenti elettrici che, lasciate a sè o malame11te soccorse, sono destinate a morire, possono essere rimesse in vita con opportune manovre terapeuttche. Queste ~ozion~ gener~che, ma sufficienti per richiamare l 'attenzion,e dei gio,v ani studenti, dovrebbero essere comprese nei programmi di inscg·namento delle scuole primarie e secondarie e~ anch e de1le Facoltà di Medicina, poichè spesso 11 n1edico può essere chian1ato a prestare d 'urgenza la sua opera ad un colpito da corrente elettrica. Qualunque p ersona eh~ si trovi davanti ad un caso di elettrizzazione tale che la vittima abbia perduto la coscienza o si trovi in condizioni di gravi soffer en ze, deve, frenando l 'istintivo slancio, ed agendo con molta riflessione e pondcrazio1


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11e, assicurarsi che la, corrente elettrica _11on continui più a circolare n,el corpo della vittima. Solo allora può accingersi é\ prestare quei soccorsi di cui abbia~o parlato. Se ir1vece la vittima è ancora sotto l'azione della corrente, caso assai co1nu11e a verificarsi, occorre asso~ u tamente non toccare la vit.tima se prima no,n si è tolta la comunicazione con la correr>,te elettrica. C~ò p uò raggiungersi in tre modi: o mediante rapido avvtsQ alla centrale elettrica, la, quale p rovvede ad interrompere la corre11~, Q mediante l a recisione del co,nduttore elettrico, Q medianite l 'allontanamento di esso dal oorpo della vittima . Ma per fare queste ultime due operazioni occorre che la persona soccorritrice sia co1r1pletamente isola,ta da terra . Nelle officine elettriche in genere si trova a portata di manQ quanlo occorre: pin211e tagliafili con manico isolante, sgabelli isolanti con p~edi di porcellana, guanti e scarpe di gom111a, lun,ghi baston~ con manico isolan te, ecc. l\1a, trovandosi all 'aperto, e sprovvisti di tutto,, ocCQrre servirsi di mezzi di fol'tuna: salire quindi su sgabelli o seggiole, o cassette di legno bene asciutte e prive di umidità, opp1.1re su scale ~ piuoli, tavole o bastoni di legno, cuscini d~ la.Qa, n1aterassi , ecc.; p·r oteggeirsi le mani con guanti di lana, o di pelle, o con le maniche della giubba, o con la, g~ubba stessa rovesciata, o con rr1olt~ strati di carta cla giornali; dop'o' essersi così isolati non toccare CQI1 l'altra mano, 0 1 con allta parte del corpo, nè il suo1o, nè alberi vicini, nè pali o sos.tegni di legno o di ferro, nè persone vicine non isolate da terra. Solo dopo esser certi eh~ l'isolamento• da terra è avvenuto. e che esiste possibilmente anche un discreto isolameni~o dalla vittim,a, accingersi ad allontanare da questa jl conduttore della corrente elettrica. 4hbiamo già detto ch e nelle officine elettTiche si trova sempre pronto in g~nere il materiale adatto a tale bisogna, e si trovano anche cartelli dimostral~vi n,ei quali si richiama l'attenzione del personale sui pericoli d~lla corren,te elettrica, descrivendo anche jn modo· chiaro e facile quali sono i prim,i socco!fsi da po.rtare- ai colpiti. Tal~ cartelli dovrebbero troivarsi non, solQ nelle officine elettriche, ma anche in tutti gli stabilimenti ed opifici in cui la corren,te elettrica, anche a bassa tensione, è usata a scopo di forza motrice. Non sarebbe poi j11utile che tali cartelli venissero pQsti anche negli Istituti T:adiologici, dove, sebbene in grado molto mino'fe, il pericolo di elettrizzazione tuttavia esist~; specialmen,te dovrebbe essere richiamata qui l 'attenzion,e sulla possibilità di scariche a distanza dal oonduttore peroorso dalle altissime ten,sioni in uso, le quali scariche co~-tituiscono1 uno degli aoc~denti p iù facili a verificarsi. Talt cartelli richiamanti l 'attenzio11e s11l pericolo esistente potrebbero sembrare superflui per !l personale specializzato degli Ist~tuti radiologici, ma v~ CQnsiderato che in detti lstitu,t i spesso persone estran,ee assistono alle operazioni radiologiche, e poi, co1~e putroppo dimo·stranQ i dolorosi casi verificatisi già in buon numero, la raccomandazione di attenzione e cli p·r udenza non è mai di troppo anche per il personale specializzato, app11nto per la grande familiarità e confidenza che esso prende con i vari app arecchi, con le correr1ti elettriche, ~ con l~ radiazioni prodotJte. L'ormai diffusissimo cartello, recante jl teschio e la scritta « pericolo di inorte » dovrebbe essere applicato non solo nei luQghi dove esiston o cor1

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renti ad alta tensione, ma anche in tuLti i luoghi dove le correnti a bassa te11sione per speciali con~i~io~i di ambiente (bagni, locali sotterranei, stab1lrmenti, opifici, ecc ..) o per speciali condizioni delle persone che vi si trova11 0 (scuole, asili, alberghi, ospedali, caserme, ecc.) possono riuscire per iCQlose. C~ò può sembrare a prima vista esagerato; ma no11 è forse tas,s ativamente prescrittQ1 che il far· macista, conseg-nando u11 ri1nedio che può essere venefico se p:reso in, dose diversa da quell& prescritta dal medico, ap·p lichi sul recipiente ii cartellirto « veleno ! » con relativo teschio ? .E forse il pericolo dell'elettricità rr1inore di quello offerto da tali sostanze farmaceutiche· velenose? Non sarebbe poi inopportuno che le Società fornitric~ di energia elettrica consegnassero ad ogni utente u11 piccolo cartello con~e11ente un richiamo all'attenzione ed ai pericoli dell'elettricità. Soprattutto dovrebbe essere richiamata l'attenzione su questi puillti : 1) non toccare mai un apparecchio elettrico, sebbene sembri bene isolato, se il corpo è, anche parzialmente, umido; 2) n on t-0ccare mai un punto qualun:que di un circuito elettrico, isolato o 11on, nello stesso momen,to in cui si tocca un oggetto collegéùto ~ terra (corpo i1nmerso nel bagno!); 3) n:nn tocc~re mai simultaneamente i due poli d! un circuito; 4) no,n eseguire mai la n1inima riparaz~one senza aver to·l to la corrente su tutti due ~ conduttori; 5) in caso di riscaldamento. anormale di panti di un circuito, o di fusione ripetula di valvole, interromperè subito la corrente· ed avvertire l'elettricista ; 6) non improvvisarsi nlai elettrotecnici, nè affidar~ le riparazioni a degli apprendisti, ma sempre ad esperti professionisti. Questi s~i argomen{i contemplano tutte le principali cause per cui avvengono gli accidenti da elettricità con basse tensiQnj, specialmente n egli ambienti domestici. Per quantQ riguarda po.j gli elettricisti sarebbe utile ch e (analogamente a quanto si fa per altre professioni, q11ali ch al1ffeur, pilota d 'aereoplano, condutto·r i di loCQmotive, ecc.) prima del1'ammissio,n e in servizio venisse praticato un esame psico-fisiologico, sia pur sommario, per esclude.Te in essi la presenza di quei fatto;ci individuali, di cui ci siamo occupati, o di stati di alcoolismo abitudinario o di ep~lessia, che rendono più facile il verificarsi degl~ accide11ti elettrici, e rendono più gravi l~ conseguenze d ell 'accidente avvenuto. Va ricordato !nfine che, ad evitare i pericoli della corrente elettrica n elle abitazioni, l 'ing. Doloukhanoff ha proposto che, unito al contatore, all'ingresso de] la corrente nelle ahi tazioni, venga applic3;to ltn piccolo autotrasformatore capace di abbassare la tensione da 110-220 volta a 20-30 volta. Si verificherebbe una piccola, quasi insignificante perdita di energ-ia, ma i~ con:ipen~o si avrebbe la sicure,zza della assenza d1 ogn~ pericolo da parte della elettricità, e si avrebbero anche dei vantaggi tec11ici ed economicj, di ·c11i qui non è il caso di occuparci. Ma purtroppo tale proposta non ha trovato pratica applicazione, benchè riconosciu .~a come uno dei mezzi piì1 idonei ed efficaci per la prevenzione degli accidenti da elettricilà n egli ambienti do,m estici. Va ricordato infine come uno rlei n1io-liori mezzi di prevenzione n el caso degli appareichi elettromedicali è dato da peri?diche scrupolose re,~isioni degli apparecchi stessi, e ecrui te da tecnici specializzati delle Dille cos lru~trici. (Continua). 1


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IL POLICLINI CO

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI R. Accademia Medica di Roma. Seduta del 27 giug·no 1931. Presiede il prof. R .

DALLA

' ' EnovA, vice-president e.

L'occhio quale indice della costituzione generale dell'in· dividuo. P rof. O. ~An1sorrr. - L ' O., dopo aver ricordato i s uoi 1 avor~ precedent~ dirett~· a dimos trare il valore ed il significato dell 'occhio nell1a fisiologia e 11cJla patulogia, espone i risultati delle sue 11uove ricerche sulla genes~ e. sul sgnificato dell 'iper111etropia e con clude esprimendo il suo concetto ch e l 'iper1neLrope, occhio sempre di i1nperfetto s,·iluppo, Létle si a per de])olezza cos tiluzjonale ùipe11clc11le cla difetti e deviazioni di ormoni, riducendo co ì pure l 'ipermetropia ad indizio di debolezza di costituzione. L'ipersensibilità adrenalinica nell'ipertensione arteriosa. Prof. D . ~IASELI~l . - Nqi maJ.at~ con ipertensione arteriosa che 11a11110 fatto oggetto delle ricerch e dell 'O. (iperlensio1ie arteriosa solitaria, iperte11 sio11e arteriosa nella 11efrite cro11ica con fenon1eni e.li insu Ciicje11za renale, iperte11s~one arteriosa nella 111e11opaus.a ecl i1~ soggetti arterio-scleroti ci), è s la la co11s latala una iperse11sibilità adrenalinica co11 l '~niezjone endovenosa di l'fl:mg. 0,01 di adrenal ii La. l~ ssa è stata incosta11te e di ljeve g rado 11eg-Ii arteriosclerotici , costa11te n egli altri casi esan1inati e, in confronto deg·li altri, più spiccati 11ei 11efrilici cronici. Il s iero di sangue di malati con nefrite cronica e fc11 ome1ti di insufficie11za renale si è mostrato capace di deler111inare in soggetti sa11i una iperse11sibilità adrenalinica dapprima 11on esistente (12 volle su 16 esperi1ne11Li) ·n el n1entre il siero di inalali co11 jpertensione arteriosa solitaria' h a dèterminato i1elle st esse condizioni solo eccezio11al111e11Le iperse11sibilità adrenalinica (2 volte su 9 èsperin1enli) . L 'in terpretazione di tal~ ris ultati i1011 è se11.1plice, nè è semplice definire l a natura d elle sos lauze sensibilizzanti la r eazio11e adre11ali11ica esist e11 ti 11el siero di sa11g·ue d ei i1efritici cr o11 ici 6011 · insufficienza r e11ale; n1a è p er lo ine110 g iustificato da quest~ r~sultali il pensiero ch e la n u tura o la freque1~za ed intensità d ella i p erse11sib ili tà adrenal~~ica ne~ nefritici cronici co11 ins ufficienza renale possa dipendere da cau se for e cliYer se da qt1elle determina11ti l 'iper sensiJ)iJ i là aclr e11ali11ica nella iperte11sio11e solitaria. l~iò 11011 r o11tra ta con il concet to che l 'iper tensio11e nrleriosa possa rite11er si un Ienomeno dal puu lo cli \'ÌSLa biol ogico di 11alura u11itaria; ma po~so110 forse que te osservazioni e qt1esli risull n li s1Jeri1r1e11tali climostrare che, a base ?i di' ersi Lipi cJi11Lci e.li ip ertensi one ar teriosa , es1s lo110 cause d c lcrn1i11a11ti di n .a tura d iversa. Effetti dell'azione combinata della morfina e dell'insulina. Pro.f. V. ZAGAlVII : - La inorfina, j_11 dose di 2 a U cg·. p er r bilo del peso d el corpo dcll 'a11i1:t1ale~ l1a 111os lra lo <li esercitare nei corìig·li e 11ei ratti una eYide nle e l1l•lta azion e ag·evolante dei fe110111e11i conYulsi' i , ~11 cui su ole c ul111inare la sind ro111 e i1)ogJi ce111ica da i11suli11a . P er azione co11tcn1por a 11ca d ella n1orfina e dell 'in ulina l 'a~­ htt!:-tn n1c11lo d el ta so g lice111ico , nei co11igli, è r1~ ul t ct lo pilt pro11lo e pii1 m ar cato ch e p er l 'azio11e d ~ ll a ~o l a in uli11a (11ella s tessa dose) . ::\e i colo111b i n o n ~ i <.• ' erifira lo u11 egt1 nlc ubbn... a n1c11Lo del

t asso g lice111ico, p er azio11e conte111poranea d ell a inorfÌD:a e dell 'i11suli11a; u è l a morfina &i è dimostra la cap ace di cr ear e condizio11i tali da rendere anche in questi possibili i noti fenomeni conYulsiYi da ~11s uli11a. I lin1ili di resistenza dei conig li, no~ solo p er la co n1parsa dei fenomeni conYul sivi, ma a 11cne i)er lo s tesso abbassamento del t asso glicemico, sor10 da rite11ere r elati vamente assai a1npi . Co11dizione importan:te e meritevole d~ cons~derazione, affi11chè si abbia l 'esplosio11e dei fenomeni convulsivi, sembra essere non tar1to il grado, o il liv~llo clell 'abhassa1nento del tasso glicem,~co, per sè· solo, qua11to invoce la perma~e11:za o persistenz~ d el tasso g licemico stesso ad un livello relativamente assai basso. •

_,.

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Osservaziooi fisio-patologiche nella ipertrofia semplice della prostata.

Prof. P . \ '.\LnONI . - L 'O. . r~f~risce osservazio11i is tologiche praticate su 40 prostat~ asportate chirurgicame11te con diagnosi d~ ipertrofia prostat~ca. Nel l p % de~ casi , concorden1ent~ all 'osservazione di altrj AA., l 'esarr~e istologico rivela l 'esist enza d i t1n. epitelioma; questo fatto dà una indicaz~one assol t1ta all 'intervento precoce. Negli altri cas~ l '~pertroiia ~ra di rado r appresentata d a u11 aun1e~to d~ volu1ne di Lutto i 'organo, nella 1nagg·ior parte dci cas~ s~ trattava di una ipertrofia nodulare con i car a tteri di adenomi e fibrom,i. Ricerche sulla attività periodica nelle affezioni deUo sto• maco e dopo interventi sull'organo. Prof. P. VALDONI. -- Lo stt1dto della attività periodica ·11eJJ e Yarie affezioni dello stomaco dimostra ch e quesia è au111entata n elle lesioni ulceratiYe duoc.len ali, pervertila in quelle gastriche o asse nte nei casi di s tenosi e d i forte acidità. Le ,·ariaziot1i dalla - i1orma 11ori so110 t ali da avere valore p~r u11a cli agn osj differenziale. Doj>Ò una gasLroen teros lon1ia I '.at tivi tà periodica d iminuisce n ella sua inte·n sità mentre scom.. pare qua s ~ co1npletam,e11te dopo r~sezioni ga.. striche. Sulla cosidetta poliglobulia dei cardiopatici.

Prof. G. MELDo:r:.Es1 e DE Oncn1. - In 80 sçompe~sa ti di diverso t ipo, g!i 00. hanno studiato la 111orfologia del sangt1e circol ante nelle vene ~ nelle arterie. La poliglobulia da scompe11so e quasi semp re un fe110111e110 limitato al territorio. e che non ha riscontro nelle arterie. L'aumento del Yalo.r e globuiare è solo apparente, in quanto esso si acQompagna, 11egli scompe:fisat i,. ad au1nenti cost anti dell 'i11clice volu1netr1co di Ras ed a rliminuzione della con centrazione emoglobinica di Nageii: l a cosidetta poligloJ)ulia da sco1npenso. è in realtà, quindi, u 11a poligl?bulia .Pa~lid~ ve~ riosa il ct1i valor e è 11111tevole 1n per1od1 cl1ver sl delld &coI.rlpe11so, in ra1J1Jor lo a fattori di diYerso. ge11ere, alcuni clei quali so110 stali s tudiati in precedeQza daglj 00. Variazioni del metabolismo basale nelle malate di Flaja· ni-Basedow durante il P.eriodo mestruale.

Prof. G. ~IFLDOLFSI. - 111 16 n1alate di n1. di Flajani-Basecl o' Y con ~I . B. 11ote,ol~ent.e au1ne11La ta ì 'O. ha LroYato costante mod1f1caz1one della f\l . in coincide11za con Ja n1estruazione e preci :i1nente au111e11to del \I . B. nel periodo premes trl1ale cadt1ta di esso durante il flusso me trunl e I ril~r110 l e nto ai ' nlori cli stabilità nei pri111i

B.


r.\~NO

xxxv111,

~TU M. -!lJ

SEZIONE PRA.TICA

giorni del periodo rnestruale ..Tali rriodificazioni di M . B.. D;On hanno contemporanee variazioni di circolaziOD;e, nè di sensibjlità adrenalinica e sOnO da riferire ·· alla influenza fra funzione o~arica e funz~one tiroidea. Il Segretario: G. AMANTEA.

Società Italiana Fascista di Studi Scientifici sulla TobArcolosi. (Sezione di Palermo). Seduta del 30 lt1glio 1931. Presilien te: L. MANFREDI. Proff. SoL1, .An~oNE, CrRr?\tINNA, SAGONA, F1c1: Istituzione della cartella radiografica individuale deil 'apparecchio respiratorio (ordine del · giorno formulato per incarico della Sezione, in seguito alle <liscussioni precedenti sui rapporti fra traumi e tubercolosi). cc La Società Jtali!lna Fascista di Studi Scientifici sulla tubercolosi, Sezione di Palermo: richiamando la proposta precedentemente auspicata dal TaD:doja e caldeggiata, in seguito, da Paolucci e Busi al III Congresso Nazionale per la lotta contro la tubercolosi, tenutosi in Palermo ne.Il 'ottobre 1929, sulla i1~cessità di istituire una cartell~ radiogra.f ica dell'apparecchio respiratorio, per gJ1 alunn:i delle scuole elementari; considerando che, an:che dal pu11to di vista della pre' enzione e della valutazione della tuberc-0,l osi da infortuni sul lavoro, si rende necessaria la istituzione Qella cartella r adiografica per i l avoratori e p er tutt~ coloro ch e sono inaggiormente esp osti al pericolo della ~nfezior1e e clelle malattie tubercolari; considera11do che, é\11che per gli individui ch e si rledicano ag-Ii sports, si ravYisa la medesima necessità; fa voti perch è Yenga codificato l 'obbligo legale della istituzione della cartella r adiografica individu ale dell 'apparecchio respiratorio e ciò come avviamento ad una organizzazione scientifica, del lavoro e degli sports, ai fini profilattici, eugenetici e medico-legali ». L 'ordine del giorno vie11e approvato ad unanimità.

L'azzurrofilia nella tubercolosi renale. ~AVONE. In base a sue osservazioni conclude che, nei casi di t11bercolosi renale, l 'azzurrofilia è abbast:inza evidente (30 % mentre normalmente è dell '8-20 %) oosì che tale reperto associato alla sintomatologia g·e11erale ed agli altri elementi diagnostici e funzior>:ali, può avvalorare maggiormente una diagno s~ sospetta.

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~ai rad~o,grammi presentali dal

prof. Arnone, rive~a u~a ev~d~nt~ iperdiafania, durante lo sforzo, ~pec~aln'),ente ne~le. zone superiori dei campi stessi. Ciò può cost1t\11re una prova (convenie11temer1te esagerata dalle condizioni stesse di eccezionale attività funzionale assunta dai polmoni d?rante lo sforzo dell 'allenamento), di quanto y1e1'e sostenuto da alct1~i studiosi per spiegare, in U1' dato nuIQero di casi, la sede delle primitive lesioni spec~fiche poJmonari nell 'adulto, così frequenti nelle regioni apicali ed infraclavicolari, all 'infuotj Q~ tutt~ gli altri fattori fisio-n1orfologici già da tempo noti. Ciò si determinerebbe per la diversa intensità delle correnti ~spira­ torie fra le zone inferiori ~ quelle superiori del pol~one preval~ndo que_lla basale od ascendente, e determi11ando ostacolo alla progress~one del1'altra co·n ristagll:o d'aria nelle zone alte dei pol1n:oni, cui si aggiunge anche una parte della corrente ascendente, au~enta11dpvi il ristag·.n o dell ' ar~a ~ qu~~di del pt1lviscolo ch e fa da veicolo al virus tubercolare . , G1UFFRÈ. - L 'O. ritiene che, per ap,p rezzare beD:e i risultati d~ cu~ ha riferito il prof. Arnone, occorra confro~tar~i con qt1elli che si possono ot tenere ~n i~dividu~ diversi d.a quelli osservati, no~ dediti c~oè ad esercizi ginnici, il che si potrebbe agevo~mente ottenere in tutti coll 'esperimento d~l Valsalva. L'O. fa pure l~ sue r~serve stil significato clalo alla espressio~e « polmo11e da sforzo », ed ancora di più sulla int~rpretazione de1le ombre ilari. EPIFANIO• - Si assoc~a al prof. GIUFFI\È circa il significato da dare all'espressione cc polmone da sforzo », po~chè ritiene che il quadro radiologico illustrato debba unica111e11Le riferirsi a modificazioni d~l piccolo circolo, dipendenti da cuore da sforzo. C1RJMINNA. - Rileva ch e l a co111unicazione del . . prof. Arnone corregge una errata concezione sulla c~rcolaz~o~~ polmonare durante lo sforzo , in quanto co:Qtrariamente a quar1to si è creduto, le immagini radiografiche mostrate dal prof. Arno11e In;ettono in: evidenza u11 maggiore afflusso di sangue nell'apparecchio respiratorio durante lo sforzo.

LA FRANCA. - I risultat~ comunicati dal prof. Arnone sono parte di u110 studio che l 'O. ha disposto sul co~portamento del cuore durante e dopo lo sforzo negli atleti. Conviene che non si può, nell'interpretazione dei reperti, fare astrazione dal comportamento del cuore e del piccolo Polmone da sforzo. (Di .alcune modificazioni radiologie-be circolo. Ricorda eh~, come è stato .dimostrato anche Eperimentalmente da Prince ed Henderson, nel polmone di individui in allenamento, prima, duran- . vi è nel cuore un sistema di regolazione autote e dopo lo sforzo). ma tica dello svuotamento dei due ventricoli, ARNONE. Rivedendo alcu~i radiogra111mi ese- tendente ad evitare sia 1'anem~a che la congestior~e dei polmoni. Ad una bassa pressione nel guiti su alcuni individu~ in periodo di allenamento per divers~ tjpi di S})orts, sottoposti allo circolo i~fatti l'onda sistolica destra sarebbe più stt1<lio ci el comportament o. del tono cardiaco pri- grande èlella sinistra, ci.ò che i1npedi5ce l 'ancu1ia ma, duran1.e e dopo lo sforzo, è Yenuto alla co11- dei polmoni; ad u~a pressione media vi è uguaglianza fra le due onde; ad un'alta pressione il ~lusion0 ch e:· clt1ra11te Jo sforzo, compaiono o si inte11sifican o di 11101 to 01nbre ilari e polmonari valore dell'onda del ventricolo sinistro si ele' a dovute ad una rete Ya ale I)itt rigogliosa del nor- mentre quella del destro diminuisce e que--to gioco d! aspirazione del ventricolo impedisce i ·en1ale. dema. Ciò ammesso, a cuore sano, nel lavoro o n ello F1c1. -- Il reperto dei campj pol111onari degli atleti in J:>eriodo di all enan1ento, quale risulta sforzo graduale il sistema mantiene il suo equiI


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I L POLICLINI CO

librio attraverso il pronto deler111inarsi del compe1tso: ina, n ello sforzo subitaneo ecl intenso, quando l 'aumento della p~essione d el gran~e circolo si fa rapido, in un pr11110 t e1npusoolo 1! ~ec­ ca1tismo 11on può rispondere co11 tale fulm1ne1tà , ortde un fu gace au1nento dell a IJressione n el piccolo circolo, seg uito dal co1l1pcn so iJ cui interYer1Lo di tanto sarà pii1 pronto, di quanto p iù iutr>g ro è il sis tema di a utoregol azione e più alle11ato 1'indivicl uo. ì\fa vi è a11cor a da considerare ch e, n ello sforzo esegt1 ito da qu esto tipo di i~1dividui si h a a~­ n~e11to improvviso della pressione endoaddom1na le per contrazione dei muscoli d~lla p arete ad: d c n1inale co11 sollevamento clel diaframma, cui ~011segue ' dimi11uzione d el cliametro verticale d elJa aabbia toracica con r!isturbi ilella circolazione ven~sa e speci almente del piccolo cir~olo. . Il tempu scolo di disarmonia fun~ 1 ~na l e fra _1 d u e segm enti non può 11011 tradt1rsi i11 una _disle 11sio11e d ei Yasi ctell a r et e p olmo n are, sp ecialmente se il gioco d11ra da mollo te1npo . . Tuttavia s ulla facilità con ct1\ Ja disten sione si avver a, s ull a ua flurà ta e sulla su a inten sità deve espli-care molta influenza l a te11den za co·stituzionale d el! 'individuo e qt1indi lo stato speciale in cui si trova il si stema. Ciò costituisce la capacità del sistema cardiovascolar e allo allen a mento, in cui vi è un limite ind i ''id u al e . oltre. il quale si h a d anno più o mei10 notevol e 11el sistema circolatorio. J·: quest o avvie11e non soltanto p er gli squilibri ch e possorto rletermin,arsi n el suddetto mec~a nismo di autoregolazione, ma an ch e p er il com portamento cl elle propriet à di11amiche d~l cuo~e~ la e u i e fficien za anch e ri111anenrlo n e1 conf1n1 fisiolog ici, è ~ch 'essa essen zia1me11l e i11divid11ale. P1RA1No. - Chiecle se il prof. Arnone abbia avttto occasio11e di 11otare la presen za o n1en o di alterazio11e (cUs te11sione) a carico <.l el tronco e dei grossi rami d e ll 'arteria pol111on are. Potrebbero anch•e in a.n care, ina~ ove fossero presenti, potrebbero esser e ~ r espo11sabili ~i. al~ c uni fatLi riscontrati clinica1nente in cond1z1on1 qu asi ar1alog h e. L ' O. ritie1le di avere attint_o molti elementi p er credere ch e ql1ella ch e, fino a(l oggi, è stata una si11drome di esclu.siva iJ?-divi·d u ~! izzazione radiologica, d el)b a con s1derars1 anc h e come sindrome cl inica.

Ha Lral ta to 1·argo111e11lo i11 questa sede, p er cl1è ~l quadro r adiologico illus trato, come anch e l e ombre p oln1onari nel inorbo di Ayerza, sono s ta te interpretat e co1ne do vute a lesioiti d el si st ema g landulare li1tfatico. Sulla interpre tazione rlelle 01nbre ilari o~~ma.i, 1te l c.~nnpo r ad io logico, non 1 a1nn1etlo1to p1u cl iscu sio11i . J rad1 0gr am~i cl1e h a proiettalo di111os tran o al1·e, idenza le condiziorti ta11to del polmone delro, ch e <lel f)OÌmo11e sir1L t.ro, sen za differenze <li sorla. Cl ter1nine (( 1)0lnJ011e da sforzo » deve essere 1l1 a11te11ulo no11 solo in aua! ogi a al Ler1nirle « cu or e d a : fo rrcl » )na an che perchè ser' e a clesig n are u11 <J11 aclro <'li11iro definito, il cui va1ore w r~ chiar i to n1eglio qua11clo potrà e sere illt1s tr~ l? il mec~ ca ni mo co11 c11 i .. i prod u co110 e si mod1f1can o tal1 oi11bre. <~011' ie1u.• con il 1)rof. La Fra11ca ch e Ja c hi a' e .i\n

ONE.

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d el problema con si te app11nlo nell 'equilibrio di autoregolazione d el circolo pol1D;o11are e nel comportamento delle pro1)rietà di11amich e del cuore, come dC'l r es to illu~trerà in altro laYÒro. Al dott. Piruino che ha fatto un n1inuto confronto fra le 0111bre del morbo di Ayerza ed il quadro r adiologico illusLr at o, può fin da ora, annu11ziare ch e, r adiolog ic::tmente, si è notata anche una dilatazione del fascio vascolare durante lo sforzo , in gran parte a <'arico cl ell 'arteria p olm onare. Pneumotorace terapeutico simultaneamente bilaterale. F1c1. - Le sue osservazion~ "perso11ali sono '23, con G casi di morte, 3 casi p er' enuti alla fine d ell a cura, 14 casi in cor so di cura. Dei cnsi :µerve~uti all a fi11e clella cura, 11ota co1ne. 2 ;;ibbiu110 cinto ri ulla li faYor eYoli, con notevole i11iglior a111er1lo clello s t a to ge11er ale e locale P.d u110 invece abbia dato rj ultato sfa" orevole . Dei casi in corso di cura n o ta come 4 abbiano un d ecor so J1e tta11)e 11le faYorevole, 5 decorso sfavor evol e e co111e su altri 4 11.on sia possibile .a lcu11 gin<l izio, d at o il brevissi1110 te1npo i11tercorso 1.lall 'inizio della cura . :Nor1 i11 it1tti ~ c as~ d~ ~or t e. esistevano le co111Ji zioni i.de::tli p er la cosliltlzio11e del pneumotorace bilaterale o p er estese l esioni specifich e, o p er adere11ze ~ livello delle zo1~e lese, in~incibili ed i1n.p ed enti il collasso . Com e corollario, pu? clirsi che l a collassoterapia sin111ltaneamente b1l a.terale debba esser e applicata soltanto D:ei casi co11 Jesio11i fibro-caseose discretamente evolutive, i11teressa11Li l e zo11e aJLe dei polmoni, coi), este11sio11e più o me110 j)r evale11te i1t un lato od ugualn1e11le diffu. a in a111bo i l ati, con aderenze assenti od il m e110 p o. sihilme11te nun1erose, e senza g r an cli formazioni caYita~ie. . . Per la t ecnica occorre pr1nc1palmente la n1aggior e attenzione,' sia per .i , le~pi di rifo;nimento, sia per le singole qua11l1 La cli gas cla 1~mettere 11ei rifornimenti al fine di ottenere ed i11tratte11ere il collasso ·~ le t livo bila terale, 11011ch è .attenta sorvegliaD:za degli ar11n• al al.i . . J~ assolutam ente ·n ecessario cl1e 11 pneun10.tora: ce bilaterale s~a praticato cla esp erti specializzat~ ed i11 li1ù"hi di cura OJ)1>ortu11a1ne11te attrezzati b • ( Sa11a to:ri, Osp edali). . Fra le con1plicazioni rilj en e JJiù ? egn e d~ 11o~a: il pnemuotorace spontaneo i11 seguito a prime 111i.rorln zioni, ch e, pi\1 frequ e11 L.e1nen le, h a luogo n ell 'i s tituzio11e clel secoitclo p11eumotorace e ch e è cl a con s ~derare quasi se111pre_ c?1ne accide~te assai pericoloso e sempre g rav1ss1mo, ove l 1nfer1110 non venga pron'lan1Jeli1le ed 01pporlunam ente socct"\rso: l a 1is lola pleuro-pol1nonare .c?n empiema, le pleuriti p11eu1110 L oraci~he, ch e ritien e molto frequertti e p ericolose p e.r il ~oll:segu~nte svll upJJO dello ispessjmento pleurico;_ inf1~e 1 atelec tasia pol1nonarc cro1iicu progressiva ~ilate~ale cla incarcerai11ento cr ea to clalle })Jeure 1spess1te, 1nessa jr1 evid en za, per la prin1a volta~ d~l '0. con esito · sict1rarr1en le r11orlrtle, J)er a11oss1em1a ed in ufficie11za cardi Dca. Pneumotorace simultaneo bilaterale. VAR~ARO. L 'O. tende ad a ttribuire l a cau sa di 1uorte di un 'infer111a d a lui c ura ta. ad u~a eccessiva s timol azione del vago ed a1 dist11rb1 funzionétl i co11secut.ivi. A- C t J SUMANO.


SEZI ONE P HATI CA

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APPUNTI PER IL MEDICO CASlSTICA E TERAPIA. L'eritroclanosi sopramalleolare e di Bazin.

l'eri~ma

Indorato

L ' erit roci.anos i opramalleol,ar1.e , a ffezione a t tual111ente b en e individualizz.ata dal punto di Yis ta clinico , lè generalmente con siderata con1e una sindro1ne di insufficienza vascolare e di di ~ turbi en,docrino-simpatici. R. S. Mach

(Reviie m éd. Sriis se Romaride e Arch . mal . du. coeiir, vaisseaux, sang, febbr. 19.3 1) o serva , i11,rece , cl1 e vi on o n10] ti fatti cl1e in· ducono ad appar e.n ta,re tale malattia a ll 'eriten1a i11durato di Bazin , di c ui no11 è discu a l 'origine bac illare, tanto p iù ch e vi sono delle form1e inter111e.diarie , degli eritemi s uba.cuti, ch e ... i i)re entano con1e i i)ri111i stadi della malattia di Bazin. D 'altra parte, tale autore '11.0n Jha o ervato i~lle g iovani donne· affe tte d.a eritroc ianos i n essu11 disturbo endocrino salvo, in c1ualche caso, un certo grado di adipos ità, n1entre 11a, invece, notato abbastanza spe so deg·li ar1teced enti ba cillari , dei seg11i di impreg·11azione tuber colare. Nè lo tu.d io c linico d ell-e lesioni, n è c1uello del ter ren o permette di isolare le du e affezio11i ; a l contra rio , l ' una potrebbe esse re la fa rin a .attenuata d ell 'a ltta ; anch e nopoterapia n o11 11a d a to n es un risultato n ell 'eritrociano i , mentre si sono osser,rate d1elle g u.a;rig·io11i o cle i n1ig lioramenti con la t11bercolina . La r ice rca delle forn1e atipiche del bacillo tubercolar.e secO'Ildo la tecnica di Pai sseau e Va lti s avrebbe fo rnito , in un caso di eritrociano ~ i so prama lleolare, ris ultato positivo. La prova sicura potrebbe essere raggiunta soltanto ·d opo molti ssim e inoculazioni , con Tisultati positivi. Ad ogni modo , per ora la questione dell ' eziologia tubercolare dell 'eritrocianosi sopramalleol are rim an e aperta, m entre essa , ,a co11 idera ta comre a ltra cosa cl1e una sindrom e di in ufficienza endocrina. f~l. 1

I

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Le ulcere delle gambe ed it loro trattamento.

Ulce ra. sifilitica. Pulizia locale ·e tTattamen.to specifico H . Ma~sot (Gaz. méd. de Fra11ce, 1° otlobre 19-30) con sig lia una me dia ·di 30 iniezioni quotidiaJle di un cg. di cianuro ·di mercurio r>er c ic.a trizz,a;re un 'ulciera cl i 7 c m. di 1un g· l 1ezza. Ulc era tub ercolare. Cauterizz,azione, a 1;>plica7.ione di raggi ultravioletti o·, meg lio, di raggi X. R.aram ente si fa subitD una ·diagnosi esatta , m a si cr ecle dapprima che si tratti dj 11lcer a b,anale . Ulcera varicosa.. S1)es o questa è confusa con 1'ul cer a sifiliti ca; un Crattamento di prova può dare talora 1~i $t1ltatj . orpre1ndenti. T nu ovi n1edi can1enti l)roposti per le 11lceri ''ari r o~e , 0110 l 'in ulin}'l (ini ezioni di l:) 11nità , L

per 15 giorni di seg ui Lo) e l 'acetilcolina (inie zion i ipodermich e quotidiB:n e, d a 10 cg.). Que. te me,dicazio.n i si ag-.g·iung·o·n o al tna.ttamento locale. Talvolta , la semplice medicatura con . ~ero g lucosato· al 60 % ha .dato la g· uarig1on e. • Se l 'immo bilizzazio11e 1)rolung.,a ta è i1npossibile, si prescriYera11110 du,c g·io1rni di ritposo, i deterge l 'ulcer.a , Ja s i puli ce con eter e e po,i si applica u110 stiYale a lla colla di zinco. Si fo·n de a b agno-1naria la colla (O sido di zinco g . 25; Gelatina g:. 50; Glicerina, 1\ c qua, i"n tutto g . 100). La si applica col pennello $Ull 'uloera e sulla sua periferia; se n e imp r egna a lt.J:esì una fascia di n1ussola e la si app lica, inco1r1inc iando dalla i.>arle media del piede p er arrivare fi110 al gin occhio. Si lascia ·eccar e per qualicl1e or.a. Lo ti,ra l e si lasci1a in posto per 3-8 g·ior11i sero11do il g·rado di ·ecrezione dell 'ulcer.a . Si può applicar e sull 'ulcer.a la m edicatura con la orema di Vie nna : Biborato di so.d io,:.. g·. 40; sciogliere .a ·caldo in 1\ rq u.n d~ c a J c~ ~r . :)0; incor1Jorar1e progr es iva111e11le Oss11do ~ L zinco gr. 60, rnescolare co11 Olio di n1andorle d olci g. 140. . Coprire poi con qualcl1e compr essa. d1 garza, lasciar seccare per 12-16 or e, rinnovare ogni 5 g iorni . . . Nella cliientela povera , la semplice applica zione ,di striscie di dyacl1ilon , cambiata ogni q ualch e bo'iorno, può dare .la guarig. io ne. Se il malato può stare s teso up1no per un tempo suffic~ent~, lava~ur,a con vino a~on1~­ tico .ed .a ppl1caz1one d 1 uin unguento· d1 st1ra ce (ana co n sug n,a), ricopr endo poi ·c on compresse ·di g·arz.a ; rinn ov.are ?gni 3 g iorr1i . . Son o stati raccon1an clat1 .an ch e la vacc1n.oterapia e la m edicatura co11 iJ b atteriofago. 1

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fil. Il tratiamento dell'ulcera indolente della gambtt. Il m edico pratico, o '"'er,ra W rigl1 (La.ncet, 28 febbr. 1931), a quanto noiosa ia que ta affe,z ione e come es a 1)roduca, in c hi n e offre , uno ·... tata di inferiorità JJer la ua c ronic ità , j)er il s uo fetore , per l 'in sonnia e l 'irritabilità cl1e essa provoca. L'ulcera indolente della .g·an1ba, è limitata ad una b en ·d efinita .a rea ·d el corpo: general1nente il suo limite inferiore corrisponde al! '.altezza a cui a rri,ra la scar1)a, mentre il superiore arriva all 'u 11ione ·del terzo llp. col ter zo m edio dell.a ganlha. L'affezione è dovuta ad una p erdila delJ 'elftiili brio :a colare nel~~ g~n1?a. 1 La rca usa. JJÌÙ coin u11e d1 questo squ1l1br10 e 1 a lt~ra ta circo : ~azio11 e per ' rene ,·a.ricose , donde ~l r10111e . ~1 tilceri ,a.r ico . . e ~ non1e e-rrato per cl1e 10 squ111bri o può e ~ ere do,·ut o a i11olte altre ca use qua-


1528

IL

li la graviidanza, ostruzio11i ve11ose o linfatiche di qual siasi origine, (tron1bosi ecc.), anchilosi, traumi del1le gambe seguiti da lungo riposo in letto, professioni che richiedono un lungo periodo di posizione eretta ecc. L 'ulcera è spesso associata ad altre condizioni locali derivanti dalla stessa causa quali alopecia, eritemi, eczemi, ipeDcher.a tosi, periflebiti , periostiti, osteiti ed artriti co·n deformità. Il tra ttamento può seguire vari indirizzi: 1) la i1'eut ralizzazione degli effetti della gravità n ella circolazione dell'arto: 2) il trattamento lo·c ale dell 'u lcera con appli cazioni stimolanti o asettiche o· con innesti· 3) il tratta·m ento con calcio e paratiroidi ~ 4) l 'amputazione. Quest 'ultimo rimedio è molto raramente necessario: var.ie co·m ·b inazioni lde{i. lPrimi 1 tre sono più frequentemente u sate. L 'A. propone un suo n1etodo ch e da varii anni gli fa ottenere ottimi risultati. Esso oon siste : 1) n el corregg·ere lo squilibrio della circolazion e ' 'enosa aiutando l'arto a n.eutralizzaire la stasi ven osa, linfatica e dei liquidi dei tessuti per mezzo di ·stTlette f.ascia~ure con cerotto adesivo , ap plicato direttamente sull'ulcera e sulila pelle J)Br un ' esten.sione ch e va dalle dita del piede sino al gtnoochio . 2) n ell ' astensione assoluta da qualsiasi trattamento locale d ell 'u~cera. 3) nell 'obliterazio·ne delle vene varicose eventualmente presenti per mezzo ·di iniezioni di morruato sodico al 5 % cominciando dal1'alto verso il basso. 4) n ell 'innesto con pezzi di cute del ·p.az. stesso n ei casi di ulceri molto estese. La fa sciatura è lasciata in situ fino al1a guarigione, che avviene entro 7-8 settimane: in alcuni casi è necessa·r io togl iere· la prima fa sciatura ed applicarne un 'altra. I vantag·gi del metodo sono la rapidità della guarigione e la rarità delle J'lecidive . Svantaggi sono l'ecze ma prodotto dal cerotto sulla pelle e il fastidi o che I.a . fasciatuir a può dare n ei primi giorni: ma sono disturbi di ben poco conto di fronte ai buoni risultati ottenuti nel~a terapia di un 'affezion e così ostinatamente Tibelle alle 1comuni cure. G. LA CAVA . Altre osservazioni sulla cura locale con l' Insulina nelle ulcerazioni. Adle r. b er g e Perutz (Deutsch. Med. Woch., n. 4-5 , 1930) ricordano rapidamente le varie applicazioni ch e h a subìto l 'in sulina niella cura ·d elle manifestazioni 11lc erative della cute. Riferi scono poi i casi da J.oiro trattati con que to n1 etodo. ed affermano di avere ottenuto delle gl1arigioni brillanti. e per completezza e per rapidità , l addove og.ni altro tentativo era fallito; opratutto n elle ll tioni i ri ulLati sono . f ati o ttimi. 1

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[A~'o

POLICLI~I CO

:X.1.XVIII, NuM. 41}

Non occorre u11a cura geniena.le, come altri AA. hanno consigliato, ma basta la somministrazione per os; è necessario, peirò, usare soluzioni d 'in·s ulina a licaline o neutre; le acide sono inefficaci o dannose. Esistono anch e, benchè rari, dei casi di insulinoresistenza; ad ogni modo la cura merita di essere largamente applicata. V. SERRA. 1

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La cura insulinica nelle erltrodermle da salvarsan o da mercurio. TeTesa ~1alamud (La p rensa Medica .4rge1itiria, gennaio 1931) riferisce di 3 casi di eritrodermia g·rave da salvarsan o da mericurio efficacemente curati con l'insulina. L'azione sui ' 'aTi sintomi, prurito, desquam;a.z ione ecc. fu rapida ed e' ri,d ente. È n ecessario usare l 'insulina in dose sufficiente, determinabile per ciascun caso, senza eccessivo timore di fenomeni ipoglicemici. Si comincia col tentare la sensibilità in.dividuale con dosi di 20-30 U. pro die, indi si aumentasecon1d-0 i casi (i.n media · sino a 60 U.) e si continua la cura sino a gu.a·r igione. NeJ. casi in cui vi si1a segn o di disturbi a carico deJ fegato è opportuno associare la opoterapia epatica. G. LA CAVA . 1

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L'Insulina nel prurito degli itterici. T. M.alamud (Prensa M édica Argentina, 30 gennaio 1931) ha usato l 'in sulina in 5 casi di ittero, di cui 3 da affezione benigna e 2 da affezione maligna. In tutti i casi ha osservato la soppressione più o meno rapida del prurito. Circa le mo1dalità dell 'u.so dell 'insulina, l 'A. ha adoperato dosi diverse n ei singo1i casi, lasciandosi gui·dare dal 1criterio ·della suffioienza. L'insulina venne somminristrata in due iniezioni quotidian.e. Quando il mig·lioramento si manifesta , basta un.a ·solia iniezion e.

c.

TOS CANO.

SEMEIOTICA. Dolore dorso-lombare causa di Inabilità. Diagnosi dlfterenzlale. Per prima cosa bisogna escludere lesioni gravi (fratture, le . ioni distruttive come tubercolosi e cancro), il ch e si può fare con radio• gr.amm1. In alcuni ca"' i , secondo R. ~1c E. Schauffler (The Journ oj the Americ. Medie . Assoo., 6 dicembre 1930), si tratta di dolorosi riflessi o per malattie midollari o per malattie dei visceri. Bisogna anche escluder e le psiconeurosi, in alcun i c asi. In ogni caso si farà un 'anamnesi ace lirata , · seguita da un accurato esame obbiettivo. L'esame radiologico può m et.ter e in evidenza n1alform1azioni congenite della colonna (spondilolistesi , spina bifida , sacralizzazione della V lombare) o alterazioni acq11isite (artrite) .


[ A'.\f~o XXXVIII, NuM. -!l J

SEZIONE PRATICA

Se non · si trova.no lesioni delle ossa bisogna vedere se non si tratti di distorsione o di proce.sso tossico o infettivo a carico dei muscoli o delle a rticolazioni. In quest'ultimo caso è utilissimo il ri·poso associato alle cure sali-ciliche. Nelle distorsioni basta il riposo assoluto. . Alcuni malati traggono g·iov.a mento dai bagni caldi e massaggi. Alcune forrrie g ravi mig liora no solo col busto. In a lcuni Casi si hanno miglioramenti mobilizzando il ceco (che era fisso) o, nel1e donne, coll ' iste.:necto1nia. R. LusENA . 1

Il dolore addominale nelle malattie della pelle a &ipo eritematoso.

La porpora, I ',eritema, l 'urticaria , I 'edema angioneurotico si .associano spesso al dolore addominale. J. Ridgeway Trimble (The Journ . oj the Americ. Medic . Assoc., 13 giugno 1931) ha studiato 13 bambini e 2 adulti 1con dolori addom inali e mianifestazioni cutanee. In 14 casi c'era porpora, in 6 ~itema, in 6 edema ang·ioneuroti co e in 5 urticaria. La porpora 'ta distinta dall'emofilia e presenta un tipo idiopatico e uno sintomatico. Tutti i casi osservati dall'autore erano di porpora . idiopaiica con numero di piastrine nor.m ale. Il dolore addominale ha sempre preceduto l 'eruzione !di porpora; in un caso ci furono sintomi di peritonite e l ' in.t ervento chirurgico dimostrò chiazze e morragich e sull 'intestino e sul mesentere. A questi sintomi si ·sono associate manifestazioni urinarie: albumi.n.a ria, ematuria , c1lin,d ruria . L 'A. ritiene ch e si . posisa pensare ad un fenom,e no allergico "~ m ie tte in evidenza le analogie del quadro d ei suoi malati con quello dell'anafilassi. R. LusENA.

IGIENE. Risultati della vaccinazione preventiva della tubercolosi col B. C. ·a: ne.i fanciulli In Francia, durante i cinque anni 1925·30. A. Calmette ha riferito nella seduta del 21 luglio 1931 della Accademia di Me·dici•na di Parigi (Bull. de l'A·oad. de M éd., Tom. CVI , n . 27) i risultati finora conosciuti della vaccin,a zione preventiva della tubercolosi col B. C. G., duran.t~ il periodo 1925-30, riferiti dai 114 ·dispen sari antitubercol.ari e dai m edi ci e levatrici di 42 dipartimenti, ch e han,n o risposto all 'inchiesta promossa nel gennaio 1931 dall'Istituto Pasteur. Le cifre fornite dai dispe11sari si riferiscono a fan ciulli nati e allevati ilil ambiente infetto e seguiti nei dispensari stessi. Degli 8075 bambini vaccinati nei dispensa•

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ri, 581 sono morti i)er varie cause e di e-ssi 89 durante il primo mese di vita, 371 tra 11n mese e un anno di età , 121 tra un anno e quattro anni . Ness·un morto si è riscontrato in quelli vacciniati da oltre 4 anni. La ·m·ortalità generale dei bambini in età . tra un n1ese e un an110 con o senza co11tatto tubercolare e non vaccinati , è risultata del 6,10 %; quella dei bambini non vaccinati viventi in contatto tubercolare del 16 al 25 %, quella dei bambini di famig li·e tubercolotich e vacçin.a ti diel 4, 7 %. Calmette conclu-de ch e la vaccinazione iB. C. G. protegge i fanciulli molto al di là della prima infanzia e si mostra perfettamente inoffensiva. In 42 dipartimenti, 338 tra medici e levatrici hanno vaccinato 227 46 bambini, con i seguenti · risul tati: 17 ± bambini (O, 7 %) sono morti durante il corso del primo mese di vita e 408 (1,8 %) :sono morti .per cause varie, tra la fi•ne del primo mese e la fine del qua·rto anno di vita. . Sul totale dei vaccinati il 22 % erano nati in arnbiente tubercolare e di que,s ti il 33, 6 % da rr1adre tubercolotica. I risultati ottenuti sarebbero dunque buoni, più so·d disfacenti di quello che si sarebbe creduto . Calmette fa ' roti cl1e largamente si diffonda la vaccinazione preven Liva che costituisce « un 'arma perfettamente inoffensiva e manifestarrtente efficace di loLia contro la tubercolosi n. VICENTINI.

MEDICINA SCIENTIFICA lpèl1ermla nei campi dl altissima frequenza. Un m.etodo ·di provocare I 'ipertermia a scopo curativo è quello .di sottoporre il corI?o .a corrente di alta frequenza. Un gruppo d1 r1·Cercatori dell 'Alb.a ny ~Iedical College (The iourn . oj the Americ. l\1edic . ~4ssoc., 1 agosto 1931) hanno studiato gli effetti di queste applicazioni, fatte con apparecchio costruito sul principio di un radiotrasmittente. In 15 ' si ha aumento di 2,2° di temperatura nel1'uomo. Negli animali si raggiunsero senza inconvenienti temiperatura alte (40 ,5°); l 'anim,ale ritorna r.apidamte nte alla temperatw·a normale purchè la temperatura non sia stata portata a oltr·e 42°. Gli a11im.a li trattati con ten1pe!r atura al ·disopra d.i -~2 ,5° non sopravvivono; presentano oli.g·uri.a, .a umento degli eritrociti e dei leucociti, presenza di eritrociti immaturi. Jacob en e Ho oi 1credo·no ch e l 'i1)ertermia ottenuta con questo metodo e localizzata ai soli arti possa essere utile nel m. di Raynaud . n ella malattia di Buerger e nell'arteriosclerosi . R. LusE~.i\.


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[ \ ~~o XXX\rIII, Nu~r. -11]

I L PO LIC LI NI CO

VARIA. Alterazioni nasali e funzioni genitali. U. Bon1belli (Rivi sta Oto-neuro-oftalm ologica, 1931, fase. III) rifer endo tre casi di le sioni nasali .d i div·er sa i1atura (trofica, n eoplas tic.a , flogistica) in coincidenza con vari e fasi della vita sessuale, richiama l 'attenzione sulla frequenza ed importanza dei r.a pporti interce1<lenti tra a lterazioni n asali e· funzioni genitali. Questi rapporti furono notati dagli antichi e tudia t.i dai moderni. Un aforisma ·di I ppocr at e a ccenna alle epistas i ,,icarianti delle nìestruazioni e lo st esso rilievo fece Morgagni. Pu.eck, Roth, Schiff, Scl1i.c.k el e, J~a ciborski e a_l tri rilevarono le epistassi irt varia proporzione . . 11ellre emorrag·ie ' "'"icaria11ti d el le 111estruaz1on1. J oal, P eyer , En·dri"'s, T orri g i.ani studia r ono casi ·di ep istassi negli onanisti e Hildnaus di epistassi abitu.aJ.e dopo il coito. Gall ard at·tribuisoeo il fe-no·m eno all 'aumento di tensione generale d elle vie çincolatorie, ch e p·u ò d.a r luo.g·o a congestioni n ei diver si org.a11i e })Ortare alla rottura di piccoli vasi là dove- qu.esti offrono una minore resistenza. Racibor ki lo considera un fatto n euroti co , !Bompiani un disturbo endo1crino-costituzionale. F l iess 11a notato, e Schiff ha conferma to, sull ~ i:i1u co a nasale la pr esenza ·di « punti g.cn1lal1 » (testa del turbinato inferiore e tub ercolo d el setto) coc.a inizzan-d o i quali si calmano le o f ferenze d ell a disn1·enorrea nervosa. In c ffe1ti ~ i tr.a tta di lln fenomeno riflesso va omot orio , ch e p·r o,~oca la va sodilatazione di 1tutto il seg·m :ento ce falico , non dissimile al Tossor.e 1d e·l , ,olto concon1.itante d el sentimento del JJUdore . L 'autore ri1cor.da il caso di un g iovan e vag·o tonico, il qu.al e evocando imm.agini voluttuose avver·te un ,,ellicl1io d e-lla mucosa nasal e seguìto da uno o più starnuti, e ciò prin1 a cl1e1 si verifichi la minima modificazion e conge tizia dei genitali. Il ineccanismo di questo rifle o naso-genitale è o curo. I fatti finora .r accolti non autorizza110 ad alcuna conclusione . Il punto di partcn z.a. d el riflesso può .consist er e nell o stimolo 1.ocalizzato ~Ila sfera genitale o può con sist er e in u:1 ecc1•t amento pur.amente psichico. Ma n?n _e i:e1; pure· escluso ch e i fatti nasali e gen1t.al1 s1ano 1co·n temporanei e d eterminati tutti e due dal ' 'er amento in circolo di ormoni cssu.ali Le a11alogie a natomich e e fun zionali fra naso e ge11 il1al i, g ià notate d a ~1acke11 z ie , AirYiset e T~rl1-':-\'all on o state ampiam.e nte illustrate da Bilanc ioni re F erreri. .Bi la11r ioni 11a '"'tudiato l 'importanza es.. uale clcgli ecci la111enti olfattivi e r eciprocam ent e le c .. a1taz io11 i , le d eYiaz ion i e l e d epr e ioni del1

l 'ol f.atto in rapporto alle varie fasi d el ciclo sessua le ~ a lle alt erazioni d eglf organi ge11itali. 1F errer1 trova. a 11a logie ana·t omiche oltre ch e nell~ pa·rti ·e.rettili del naso e d ei genitali an?he tr~ le. g l anduJ e racemose d ella mucos~ dei tur~1nat1 ~ quelle di Bartolini. I c orpi cav·ernos1 n asali so110 innervati dai nervi eri~·entes, provenienti d.al g·.anglio sfeno-pa latino, il quale a su a volt.a è collegato m .edia nte ana ston1osi con il gai1g·li o carotideo, per modo ch e attraver.so _qu~ . t a rete possono giungere a l n aso ecc1taz1on1 da erg.a ni i più lontani . Lo stesso !F erreri 11a fa·t to studi a ccurati su i r apporti tTa a ffezioni i1a a li trofi1che e variiazioni qualitati,re, e quantitative dell 'attività sessuale dando alle affezio,n i tesse il nome di ri11ile di crinica. Egli 11otò uno · tato ipertrofico con ge tivo e d 'iperattività gl a11dul.are con esito in atrofia n egli in temperanti e negli astinenti ,,o~on tari, 1nentre 11egli astinenti per ipocrenital1smo notò un ' atro fia diffusa e totale di tu tt o il siste·ma nlucoso-glandulare. Bo111pl.ani h a Ludiato le a lterazioni nasali in rapporto ai ' 1ari momenti d ella ' ri·ta sesuale ·e h.a n otato in genere la g·r.ande fre51uenza di forn1e ipertrofich e, iperpla st~che e ipersecret.i,re .a ll ' inizio d ell 'at·tività sessuale, i11en tre a l uo speg11cr si . i l1a nno più spesso form:e ,atyoficl1e. Tali fa tti fisio-patologici sar.e b~e ro in r~pporto con va-riazioni d ell 'equil1br10 endocrino- im patico. La g ravidanza an cora p iù d ella rn estruazio11e t urba qu e to eql1ilibri.o . Bilaillcio~i ha notato ch e la maggior parte ·delle gravid e pre enta iperen1ia de lla mucosa na ale ed ipertr ofia d el t urbinato inferiore : la n1ucosa appar e blua tra con diram.a zioni vacol ari b e11 visibili. Ecrli ricorda la o-iovane .d o 'O g.rav1 a osservata da l\1:icl1ele Sovanorola· ]a ' quale in dodici g ior.n i per,dette 16 libbre di san.g·u e d.a l naso, e l 'a ltra gr avi.da osservata da Rosenberg, la quale durante tutta la gestazion e ebbe vere epistassi vi1cari.anti. 1D e la Crru z Correra e Becco riferiscono il caso di una d on n.a g ravida per la quarta volta, ch e, con1 e n elle precedenti gestazioni, so ffriva mar.cata occlusione nasale con notevole ronge tione e tumefazione dei turbinati, fatti ch e scomparvero con il r)arto. argo. 1

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POSTA DEGLI ABBONATI. Alla dott. ssa M. A. da R., sibb. n. 8721: Secondo molti au tori , .tra cui il GaO'lio 1~a~senico IJa sa n el la ltc solo in piccole q~an~ t1ta. In realtà, n·ella pratica, le c ure arsenicali r icostituen ti, fatte dalla donn.a ch e a lleva , so110 b en opporla.te, senza di sturbo a lc uno da part e d.el lattante. Specialmente in dica te, qualora vi sia l 'indicazion e teraJ)C-uti ca , sono le iniezioni di ca· codilato di odio , ne lle do i usuali. 0

M.

FABE RT .


[ANNO XXXVIII, NuM. 41]

SEZIONE PRA.TICA

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NELLA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. Convegno di medici condotti. ll Convegno regional e dei medici condotti tenutosi a Bari il 12 sette1nbre, è riuscito importa~te per il numero e la qu.alit à cleg-Ii intervenuti e per ii te1ni disct1ssi. I ]avori s~ sono volti 11ell 'Aula magna della R. Università Adriatica « Be11it.o Mussolini », con l 'iritervento di oltre 200 n1edici della Puglia, delle regioni finitime e di altre regioni dell 'Italia centrale e settentrionale. Onorarono il convegno dell a loro presenza il segretario generale del P. N. F., S. E. Giuriati, il ministro S. E. Di Crollal anza, il rettore 1nagnifico dell ' Università prof. Mariani, quasi tutto !l corpo accademico, i se11. Maragli.ano e Guaccero, I 'on. 1\Iorelli, il prof. Gja11n1n1, medico capo della Cassa Assicurazioni Sociali, il prof. l{avicin~, per la Direzione Generale del.l a Sanità, il dott. Gazzella, per il Sindacato Nazior1ale Veterinari , il prof. Botti, in r.appresentanza cli . E. De Blasi, il comm. Freda, fiduciario provinciale òel Pt1bblico Impiego, la sig.ra Corjoux, delegata provinci,,ale dei Fasci Femn:riinili, il co1111n. Lu ig11oli e 1nolti altri rappresenta11ti . Il di cor ·o j11augurale fu l)ronu11ziato da ,S. E. G1uRIATI il che ha conferito speciale solennità al conveg110. P3r1aro110 anch e l '011. MORELLI, il prof. NIARIA~I e a]lri. -I laYori i ono svolti sotto la pre.sidenza del grand ' uff. Oreglia; funzionava da segretario il dott. Emilio Ricèi, di Ro1na. Il dott. con1n1. AnNALno Lus1GNOLI riferì sul tema: Il co1npito del medico condotto ne'llo Stato Fascista, intrattenendosi su varie 1nalattie sociali : tuberc0losi, malaria, tracom.a, cancro ; tern1inò inneg·gieinclo al Fascismo e al Duce. Il sen. MARAGLIANO trattò della T1accinaziorie preventi11a contro la tubercolosi~· invitò i n1edici concloLLi a J)ral icare la vacci11azione, in co11formità a quanto il Lusig noli aveva poco prin1a suggerito. 11 dott. TRIGGIANI, di Bari, lesse una relazione ulle leggi e sulla organizzazione della lotta contro la tvbercolosi in Pl1glia e sul contributo che ad essa i medic i condotti vanno r ecando ; riferì in particolare u lle provi11ce di Brindisi e d i 1'aranto. In sis tette sulla 11ecessità ch e ai m edici condotti sia periodicarnente concessa la freqt1enza a corsi integrativi. Chiese che un rapprese11tante dei medici condotti sia chia1nato a far parte delle Giunte esecutive dei Comitati Provinciali A11titubercolari. Interloquirono i dottori VEnGAN I e R1~NNA e l 'on. Moit.ELLI. Il dott. LEONETTI, di Andria , illustrò la lotta contro il traco1na , con speciale riguardo alla Puglia, preco11izza11clo lln l11aggiore conlributo del inedico co1ldotl-O. Il prof. l\fAGGIORE, dire ttore della R. Clinica oculistica di Bari, avvalor ò con efficacia ques to concetto. 1

Il dotl. ATTIMONELLI trattò delle n1utue sanitarie, ricordando ciò che l 'esperie11za ha già dell alo, attraverso gl 'istituti òi Pre,ridenza sorti in Italia e all'Estero. I suoi co1lr etti furono ribadjti dai dottori ALZONA, 'fnuLLJ, GASPAnno. L 'on . ~fo­ RELLI rife~ì il suo pensiero e il 1)iano che intende perseguire affir1chè l 'esperi111ento mutualistico possa valere di ammaes tramento per l 'applicazjone della fut11r.a assicurazione contro tutte le 1nalattie. Sostenne che l 'assisten za 111utualistica dev 'essere affidata al Sindacato l\iledico. Raccolse il consenso unanime dei çonvenuti. Il dott. Lu s1a:NoL1 lesse e pose in Yotazio11e tre ordi11i del giorno, relativi alla lotta contro la tubercolosi, alla lotta contro il tracoma ed ali 'organizzazione deUe mutue; furo110 approvati. Il dott. TRULLI pro11unziò brevi parole di chiusura. Da ulti~o fu inviato un vibrante teleg·ramma di devozione al Duce.

Sindacato medico fascista di Roma e Provincia. Si è adur1ato il Direttorio del Sindacato, sotto la presidenza del segre1a rio 011. prof. Ermanno Fiore I.ti. È stato approvato uno schema di convenzione in cui vengono determinate le tariffe minime cui dovranno essere soggette le categorie di persone, non iscritte ~ell 'elenco dei poveri, le quali saran .. no ammesse alle cure aml1ulalorie, purchè il loro r edqilo ~on superi una determinata son11na. In merito alle mutue sanitarie, il Direttorio, pur riconoscendone l a necessi là, ha posto alcuni punti fondamentali sui quali dovrebbe essere incardinato ~utto µ s~sterr1a mutuali tico. 'fali p11nti sono : libera scelta del medico ; pagamenti a notula e non a forfait e fatto non dagli i~teressali ma direttame11te d.alla mut11a; limitazione di appartenenza alle i11utue a coloro il cui reddito globale non superi una deter minata somma; controllo del Sindacato p er tutto ciò che si riferisce al} ',attività a11itnri a delle mutue. Il Direttorio ha dispos to ch e sia fat1 o presente il suo parere, espresso all 'una11in1ità, al co1nmi sario del Sindacato nazionale fa cisla dei 111edici. Infine il Direttorio ha a1)pr0Yato il conto con sun tivo 1930-31 e ii bilancio preventivo 1931-32.

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CON CORSI.

POSTI V ACANTI.

APECCHIO. - Cond. del Cnpoluogo e della fr a1-. erravalle. Età massirr1a 40 a., con le solite eccezioni. Slip., p er 250 poveri , L. 000, con 5 q11adrienni del decimo; c.-v. di legge; L. 00 per l ff . .San . al sanitario del capoluogo. Scad. 20 dic. BARLETTA. Comun.e. - Scad. 27 n ov.; direttor e d el Disp en sario celtico comunale; L . 3500; titoli ed esam i.


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IL POLICLINICO

Ospedale "Nlaggiore « Prtncip~ssa di Piemonte». - Tre aiut~ (di dermatologia, di osteBe.RGA!\10.

tricia e di .anatomia patologica e ricerche cliniche) e due assistenti (di ostetricia e di anat. patol . e ricerche clin.) ; s tipend1 L. 8500 e L. 7500, partecipazione, e verttualm. c.-v.; riduz. 12 %. Chiedere annunzi. Età lim. a .- 35 e 30. ·N omine triennali e biennali. Doc. a 3 mesi dal 26 sett. Tassa L . 50. Scad. ore 12 del 31 ott. CASSIGLIO (B ergam_o). - Consorzi9 con Ornica e Valtorta. Stipendio di r~sidenza L . 14.500. Addizion. di legge per i poveri. Inde~~tà: per Uff. Sanit J.. .800; per spese di ambuJ.atorio L. 500; per mezzo di trasporto L. 3000; per 1alloggio lire 1200,; per caro-viveri, ~ella m~sura di legge. Domande e documenti., il- cui. elenco e modalità . risultano nel bando di concorso che può ottenersi rivolgendone richiest~ alla Segreteria deJ ComuIle di Cassiglio, debbono pervenire alla Segreteria stessa non oltre il 30 novembre 1931. CERVETERI (Roma) . - Scad . 30 nov.; per le frazioni; L. 10.500 e c. -v., oltre L. 1750 cavale.; 4 quadrienni clec.; età lim. 40 a.; tassa L. 50,10. CEnvo (l1rtp eria) . - Per titoli. Stipendio lordo L. 7920 g ià decurtato de~ 12 %, oltre indennità cli L. 3000 annuali per Cbncorso nelle spese dj m antenimento dell "automobile, d~ provvedersi a spese del lnedico. Età massima a.D:ni 35, salvo. dispos izioni di legg·e. Lo stipendio base sarà aumentabile di u~ ventesimo per ogni biennio é per 10 bienni. Documenti di rito. Tassa di concorso lire 50, 10. Scadenza 30 novembre. Per maggiori inform'azioni, rivolgersi alla Segreteria del Comune. ConcIANO (Perugia) . - A tutto 20 dic., pel capoJuogo; L. 8000 e 5 sessenni dee., oltre L . 600 serv. alt. , c.-v. , L. 2000-4000 trasp.; se uff. san. L . 360; riduz. 12 %; tassa L . 50,10 (al Monte dei Paschi di Siena, succursale di Perugia) ; doc. a 3 mesi dal 19 sett. ; serv. entro 15 gg. FIRENZE.

R. Arcisp·edal e di S. Maria Nuova e Sta-

Aiut9 nell 'Osped.ale Sanatorio di Caregg·i; chiedere annunzio; età lim. 35 a.; L. 7050 decurtate del 12 %, oltre c. -v . e altre i.nde11nità; titoli ed esam~; tassa L. 50; doc. a 3 mesi dal 1° ottobr e; scad . ore 16 del 31 ott. bili.menti Riuniti.

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GENOVA. Municipio. - Cinque posti di medicocondotto. Per t~toli: ed, esami. Stipendio annuo lordo L. 10.500, ridotte del 12 %, con dieci aumenti biennali del ventesimo. Caro viveri come per gli impiegat~ statali . Indennità speciale ai titolari delle zone rurali. Età massima anni 35, salYo eccezioni di legge. Docume~li di rito. Laurea in medicina e chirurgia e titolo comprovante l 'osercizio profess ~onale p~r un periodo non minore di tre anni Scadenza 30 dicembre. Chieder e avviso di concorso all ' Ufficio Personale del Comu · ne d~ Genova. GENOVA. Sp edali Civili. Primario medico e JJrimario in }Jedi a tria chirurgica. Laurea da alm eno 6 anni; certificati attestanti il prestato servizio militare durante la guerra o le ragioni deJ1'esonero. Certificati temporanei di data non anteriore a 2 mesi al 19 settembre. Titoli descritti i11 ordine cronolog·ico in elenco da prodursi i11 5 esemplari. Consueta tassa d~ L. 50. Pubblicazioni i:q. i1u1nero di 5 esemplari ciascuna; cu rriculum v itae e riassunto delle pubblicazioni. Stip endio L. 5700 decurtato della R. M. e della riduzion e d el 12 '7~ . Non1ina per 5 anni, salvo ri-

[AN:'io XXXVIII, NuM. 41)

conferme ogni triennio fino a 60 anni. Scadenza ore 15 del ~6 ottobre. Vice primario chirurgo; id. medico; id . speoialista in pediatria medica. Laurea da almeno 4 an;ii.i. qertificali e documenti come al concorso per pr1n1ar10 (v. sopra) salvo ~l curriculum vitae. Stipendio L. 4750 con l~ r~duzioni co1ne sopra. :\o1nina per 3 anD:i, salvo 3 riconferme triennali fino al massimo di 45 anni. Scadenza ore l5 dei 24 ottobre . PrP,sentazione dell 'istanza e dei documenti all a Segreteria dei detti Spedali (O pedale S. Martino) . GORNO (1Jerga1no) . - Scad. 1° clic.; co11 011eta: L . 10.000 e quinquenni dee., oltre L. 500 uff. san. , L. 2000 cavale. e disagiata resid.; riduz. 12 %; tassa L .. 50,10. LATRONICO (Potenza). a tutto il 30 ott.

1a condotta; proroga

iVIAns1co Nuovo (Potenza) . A tutto 30 ott., per Paterno; età lim. 40 a.; doc. a 3 mesi dal 10 s~tt.; L .. 6000 e 6 quadrienn~ dod~cesimo, ridotte; lassa L. 3~,10; serv . entro 20 gg. ~IELFI (Potenza). Scad. 31 ott.; L. 7000, un quadrie~nio d~ L. 500 e

2a. condotta; 5 ~i L. 600,

riduz. 12 %; età lirn. 40 a.; tassa L. 50. ORNICA. -

(Vedi CASSIGLIO).

PADOVA. R. Prefettura. - Ufficiale Sanitario e M~dico Capo del Comune di Padova. Per titoli ed esaID:i. Stipe11dio iniz. annuo L. 17.000 al lordo dell e trattenute d~ legge e della riduzioD:e del J2 % di cui !l R. D. 20-11-1930, N. 1491 . Tale stipendio è suscettfpile di cinque aumenti quadr~en. del d~cimo dello stipe~dio base. ~upplemento di servizio attivo, l orde L. 2q50 ~on valu~. per la pensioD:e ~ salva la riduzione di c uj sopra. Com- . partecipazione ai comp~~si p~r accertamenti e prestaz~oni fatti nell 'interesse esclus~vo di privati. Divieto libero esercizio professionale ~ di ogni altra occupazione noD: compatibile coi ~over~ e decoro dell 'Uffi cio. Domande e... documenti debbono perven~re alla R. Prefettura di Padova (Ufficio del Medico Provinciale) entro le ore 18 del 15 novembre. Per chiariment~ sui t~tol~ ed altre informazio11i, rivolgersi all'Ufficio suddetto . PAVIA. - Tre condotte (una interna e due esterne) . St~p . rispettivamentè L. 12.000 e L. 14.000; c. -v. di legge. Conge.do a~nual e di 30 g·iorni. I medici delle cond . est. dovranno essere forniti di inezzo d~ triasporto proprio; quello della cond . est. di levante dovrà prestare servizio di a1nbulatorio, senza speciale compenso. Scad. 10 dic. PONTASSIEVE (Firenze) . - Scad. 30 dic .; 4a. cond. GSanta Brigida) ; L. 9000 e 8 trienni dee., oltre L . 3500 trasp. , c.-v.; età lim. 35 a.; tassa L. 50,10. PORTOFERRAIO (Livorno) . Civico Ospedale « Vittorio Emanuele III )). Chirurgo primario; proroga a tutto ~l 15 ott. Condizioni già annunziate, ad eccezione dello stipendio iniziale, che con deliberazione in corso di approvazione è stato eleYato da L. 15.000 a L. 18.000. PozzuoLr (Napoli) . - Scad. 15 ott.; .L. 95~0 . e .4 quadrienn~ dee., oltre c.-v. per moglie e f1gl1, il tutto d ecurtabile 12 %. Rol\IA. I stituto lli S. Spirito ed Ospedalj Riuniti:. - Pr~mario oto-rino-laringoiatra; scad. ore 16 del 16 . n oY.; tip. L. 7800 ridotte del 12 %, c.-v.; tassa


[ANNO

XXXVIII, NuM. 41]

SEZIONE PRATICA

L. 50. Età l im . 45 a. al 15 sett. Chiedere annu11zio. Rivolgers~ alJa Segr~teria Generale (Palazzo di ,S. Spirito) .

S. ILARIO D'ENZA (Reggio Emilia) . -

Scad. 10 clic. ; L. 8000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 1000 indenn. resid., c.-v., L. 3000 automob., L. 750 uff. san.; e tà Jim. 35 a.; tassa L. 50,10. SAvrGLIANO (Cu neo) . Ospedale Atlaggiore. Per titoli. Medico chirurgo t•.iuto, alle condizioni indicate nell'avviso di concorso in data 18 settembre 1931 . . Per chiarimenti ed informazioni, rivolgers~ alla Segreteria dell'Ospedal e. SONDRIO. Amministrazione Provi riciale. - Il concorso ba11dito da questa Provincia i11 data 31 maggio 1931 per il conferimento del posto di Direttore della Sezione Medico-Micrografica di Sondrio è prorogato alle ore ] 8 del giorno 30 novembre 1931, ferme restando tutte le altre condizioni riportate nell'originario manifesto. 'foR1No. Sanatorio S. Luigi. Chirurgo assistente; chiedere avviso alla Direzione. Scad. 20 nov. TRAVO (Piacenza) . St~pendio annuo L. 9680, lorde ritenute di legge ; cjnque aumenti quadrien11ali; indennità di integrazione al Sanitario avente lr1oglif:! e figl~ L . 1180; i11dennità cavalca tura lire 2640. I11carico Ufficiale Sanitario L. 572. Docun1enti di r i to, legalizzati. Scad~nza 25 ottobre 1931. TRIESTE. Medico scolastico. Condizjoni preYiste d~l regolamento del Comune. Domande all 'Uffi cio municipale di igiene, via R . Pittèri 2. Scad . 15 dic. VALTORTA. -

(Vedi

CASSIGLIO) .

Due })osti per titoli ed esami: Direttore e Coadiutore della Sezione Medico-Micrografica del Laboratorio di Igiene e Profilassi : a) Direttore, s tipendio lire 19.000, indennità L. 3000; b) Coadiutore, stipendio L. 17 .000, indetlnilà I,. 2000 annue lorde, ridotte del 12 %. Sei aumenti quadriennali òel decimo sullo stipendio. Scadenza ore 12 de] 28 novembre 1931. Documenti prescritti dall'art . 8 del R. D. 16 gennaio 1927, ·N. 155, oltre. copia dello stato di servizio per chi abbia prestato servizio militare. Assunzione del servizio e11lro 30 giorni dalla no1nina. Regolamento e conclizioni visibili presso la Segreteria prov~nciale nelle ore d'ufficio. VERCELLI.

Amministrazione Provinciale. -

Quando non è altrimenti indj.. cato i concorsi si riferis(;ono a condotte mediche, i compensi allo stipendio base. Avvertenza. -

CAS.\ DI CURA per c hirurg ia, situata in centro iJ1dustriale e agricolo della Toscana, già avviata, cedesi buone condizioni di prezzo e di pagamento . 'fratterebbesi anche per s110 ampliamento e trasferimento in, centro magg iore, con collega preferibilmente specialista, lnediante versamento di quota aggirantesi sulle 40.000 lire, consociandolo nella proprietà e nella direzione. Scrivere per trattative: Tessera Ferroviaria 879931, fermo posta, Firenze. CONCORSI

A PREMI.

Fondazione Luigi Devoto.

In occasione delle on,oranze per !l 25° anno di insegnan1ento ufficiale del prof. gr. uff. . Luigi Devoto , fondatore e direttore della Clinica delle 1naJattie professionali di )lil nno, fu raccolta fra i

1533

discepoli, an1icl , ed es li111a lori , una son1111a cli cui u11a parte il Comitato organizzatore destinò per un premio biennale, jnter11azionale perpetuo, al1' autore di t1n l aYoro, pubblicato, il quale cc abbia portento un contributo risoliitivo su di un punto della ]Jatologia del lavoro ».

Saranno ammessi sollanto i l avori pubblicati dal 1° ge1111nio 1930 al 31 diceLnJ)rc 1931. Potran110 concorrere italiani e s trn1lj eri 1Jr esc11I ando le loro pt1bblicazioni in: u11a delle cinque li11gue: italia· i10 , francese, inglese, spag11 uolo e tedesco· i concorrenti stra11ieri però clovra11no i)resenta~e · inoltre un sunto del l avoro i11 italia110 o francese. Le opere l)resentate si conserveranno nella biblioteca dell 'Istituto J)er corr edo <l ei proferiti g iudizi. Le opere d0Yra11110 e~sere inclirizzate al R. I stituto Lombardo di Scienze e lettere, via Brera 28, :!\'filano. Scadenza 31 dicembre 1931, ore 15. Premio

L. 10.000. BonsE

DI

s1·vnro._

Fondazio11e l'.f a.11giagalli. Posti di perfezionamento nelle Discipline meclic /"u~ per laureati dopo il 1° lug lio 1928. I vinci tor i

d0Yra11no disimpegnare per un anno solare le funzioni cli medici pratic~nti o d~ interni nella Clinica od Is tituto dell 'Uni ,-ersi t à di ~Iilar10 indicato n ella d oJJ léllHla di ammissione. Uno deii premi è co1tferito, a parità d i merito, al concorrente. che .a])])~a chiesto di frequentare l a Clinica ostetrico-gir1ecologica . Il }Jremio è di L. 3000 pagabili a rate L('imestrali posticipate. Domande, su carta da L. 3, alla Segreteria dell 'U nivcrsità (Corso Ro1na 10) no11 oltre 11 30 nov., accompag11ate dal certificato di conseguita laurea con i punti di merilo della carriera scolastica e gli altri titoli e d ocumenti. 1

Fo11dazjone P. D. Siccardi. Posto di p erfeziona1nento in ~1eclicjria del L avor o. Il vincitore godrà jl premio di L. 1800

e<l avrà le funzioni di medico praticante n ella Clinica delle ~1alattie del lavoro; potrà poi avere lJll premio peciale rli profjtto. Dorr1a11rle come sopra.

NOMINE, PROMOZ IONI ED ON ORI FICE NZE. Il prof. Giuseppe Ayala è in caricato dell'insegnanlento 'li cli11ica neu ro1J icl1ialrica n ella R. UniversHà di Siena. Rallegrnn•e11ti. Sono trasferit~ i proff. : Niario Zalla, di clinica neuropsichiatrica. da l\fcssina a Firenze ; Serafino D 'Antona, d~ clinica net1rop sichiatrica, da Siena a Bari; Ivo Nasso, di clinica pediatrica, da Messina a Milano;· Luigi Piras, cl 'ig jene, da P.arma a Genova; Brt1no Polettjni di patologia generale, da Bari a ~Iodena. Son o abilitati alla lil)er a docen za i dollori: Leonardo Nardelli -in clinica der1nosifilopatica; Ennio Borlini in clinica ostetri co-g·inecologica; Giovanni Villa la i11 JJatologia chirl1rgica; l)asquale Tandojn i u r nd.iologia medica; Luigi Si "ori in tisiologia. Il clott. Carlo Nicolle, ch e da un trentennio diriO'e l 'Istituto Pasteur di Tunisi, è norni11alo com~endatore della Legion d'Onore. Il dott. ì\ j coll e, autore d'importanti scoperte, è insig11it o del premio No:Pel . Il dott. Leriche, professore di clinica chirurgica a Strasburgo, . è n~minato .professore di p ato logia esterna (<'h1rurg1ca) a Lion e.


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153±

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IL POLICLINI CO

NOSTBE CORRISPONDENZE. •

Da Firenze.

Il x1vo Congresso della Società Italiana di Pediatria.

Il giorno 23 5etterribre, n ell 'aula i11ag11a della nostr a Università, ~lla pre e11za clelle At1torità cittadine e delle più etninenti perso11!alità scientif~che, h a avuto luogo la seduta inaug·urale del Xl\' Co11gresso della Società Italia11a di Pediatria. Fra gl 'iù. tervenuti, oltre al i)rof. ValagtLssa per I 'Opera N·azionale J\!Iaterr1ità e I11fanzia, al prof. D 'Ormea per la Croce Rossa l talia11a, al prof. Mi(lulla p er l 'O. N. B. , si n otavar10 a11che il prof. Lereboullet p er la Facoltà di Parigi, il prof. Mauricruand per quella di Lione e il prof. Pehu per le .t\...ssociazioni pediatrich e frar1cesi. . La sed1.itn fu aperta dal Prefetto S. E. Baratono che portò i saluti e gli auguri del Governo Fascista, il qua le segue co11 g·rande a11'lore e interesse tutto ciò ehe l a medicina viene operando 11el campo pedj alrico. Tenn e t1n elevato discorso il Magnifico Ret tor e JJr of. De Vecc4i, che espresse i voti e gli aug·uri del nostro Ateneo e della J?acoltà di Medic·h1a. Do1:>0 r he il prof. Trambusti , segretario dcl Comitalo ordinatore del Congresso, ebbe dato lettura di 11umerosi telegr.ammi di adesione, il prof. Co1nba, presidente del ColYt itato stesso, ricordò le fattive ben emerenze della Società Italiana di Pediatria, j.l cui nome è legato i11dissolubil1nente a quell o clel prof. Giuseppe l'f[ya caro a tutti i fiorenti11i cl1e trovano oggi nel1'0spedale pediatrico ~1ayer t1n vero n1odcl1o fr a g·l'Istituti del genere italiani ed esteri. Il prof. AD.aria, presidente clel la Società Italia11a di Pediatria, pro11unciò quindi il discorso in.au g urale, ricordando le origini c.lelJa Società, la cui vita ebbe inizio n el 1898 a l 'orino, e, esa111i11a11do l 'attività delle cliniche pediatriche italiar1e, affermò ch e esse n ella ~oro infalical>ile operosj Là seg uono stretl.an1en te le direttj ,-e e le provvidenze del l"legime. Il prof. Allaria espresse voti affin ch è venga reso obl)ligatorio ai medici conclolti u11 periodo di slùdio e di p erfezionamento, .cori cor si pratici di pediatria , dato cl1e una gra11 par te della loro attività 1)rofessionale deve svolger si 11el campo p ediatrico; salutò quindi i rapl)re se ntan t~ delle gran_<li Istituzioni del Regime , le Società di Ortop edia , di Radiologia, di Euge11ica e 'f al assotcra1)ia, leg·ate cl a strettissimi rapporti di lavoro e fin alità con quella di Pediatria e, rivolgendo un ringraziam ento al prof. Co111ba, attivo e intelligente org·a11izzatore del Congresso, r ese omaggio a S. ,\. Pt. l a Princjpessa di Pie111011 te per essers ~ d eg·nata di accord are il suo alto 11atronato al Congresso s tesso e infine agli illustri colleghi stranieri inter Ye11uti.. Parlarono qui11di ap1) lauditissirr1i i proff. Lereboullet e Mot1riquand , jl prof. 1\-Ii(lt1lla, il prof. çacace }Jer la Società di Nipiologia, il pr?f: . Galeazzi per qi1ell a di Ortopedia, jl prof. 1c1liano per quella di Racliologin. Seauì di poi la r elazio11e del pro,f. Valagussa 0 cl1e, n ell a sua quali là cli sub-Commis§-ario. del1·opera '\azionale ~[aler11ità e I11fa11zia, tracci? la "i11tesi del lavoro vera1nente poderoso comp1uto <la ques lo Ente F ascist a « tipica espres io11c de] Jlegi1ne n, co11t 'ebbe a definirlo .S. E. Benito ~fu . olini. Da l La lucida relazione r esullò con eloquenza di ci 1're climostratiYe qt1a11to in Italia ~ i è fa.tt~ e sj va fncenò o in fnYorc dell e 011ere ass1slcr1z1al1

XXXVIII, NuJ.\;1. 41]

per la ma<lre ~ il fa11ciu1lo, tanto che, sotto questo punto di vista, l'Italia può ben dirsi .alla lesta delle nl tre :qazio11i ove fu11zionano tali provYidenze. Espose quindi il bila11cio dell 'Opera tracciando a grandi linee il suo operato e le direttiYe fnture, riferendo tra - l 'altro sull'importanza della ist~ tt1zione i11 Romo. di t1n Centro assistepziale rnaterno e infantile che entrerà in piena att~vità tra pochi giorni e dimostrando la benefica azione esercitata dalle ca ttedre ambulanti di puerictl.LltLra l ct1i r esul tali lu singhieri sono resi palesi dalla discesa della m.o rtalità e della morbilità jnfanti]e. Le su ccessive sedute sono state tertule dai Congressi~ ti ~ell 'aula del! 'Ospedale pediatrico Mayer: i.n esse sono stati svolti ampiamente dai singoli relatori ~ temi all 'ordine del giorno e precisa1nente : « le pleuriti purt1l ente nell 'infanzia », relatori i proff. Nasso; ca·stronuovo, Laurin sich e Cocchi; cc J ~ sindromi encefaliche nel! 'infanzia », relatori ~ proff. De Toni , Taccone e Bergamini ; !< d irettive dietetiche nelle collettività infantili », rel atori i proff. Macriotta, Brusa e Lacca. Le tre r elazioni hanno dalo luogo a i!lteressanti e animate discussioni ~ aq esse hanno fatto seguito • • • • varie comun1caz1on1. Il Congresso h a chiuso i propri lavori il giorno 26 con un ricevimento in Palazzo Vecchio offerto cl al · Co1nune di Firenze, dopo di che i congressisti son o parti ti per visitare Siena e Perugia. A Perugia ebbe luogo un ricevimento in loro onore, offerto rlal podestà rlott . Rt1itoni ; furono pronunziati vari di corsi significativi. P. CAN ALE. (Pubblir l1eren10 i1rossim amente un r esoconto dei lavori. - N . d .. Redaz .) .

..

Il

~u.m e ro

10 (Ot t<>.bre 1931) della

Sezione Medica del ''Policlinico ,, contiene i seguenti lavori:

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T.

Poi-TTANO

R. Ross0Nr

Dati sperfmenta11 e clinici sul valore profilattico e curatlYo del siero antidifterico. - Contributo allo studio del rene

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poli~lstico.

G. BoRP.USO

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Sulla esistenza della endof'ardfte da B. coli. P . MARICONDA - Sopra un caso di tubercolosi della milza a grossi nodi caseosi. A.. C USUMANO

Rii ista s :ntetica. - Ultravirus tnbfrcolare ed apparato llnro-ghlandolare. • 1

· .--

Prezzo del Numet o L. 6 ,

L'abbonamento pel 1931 alla. sola Sezione Medica (dodici numeri) costa L. 4 5 per l'Italia e L. 5 5 per l'Estero. Se cumulativo con la. Sezione Pratica, coeta. L. 9 5 per l'Italia e L. 1 4 5 per l'Estero. Se cumulativo con le Sezioni Pratica e Chirurgica. costa L. 1 1 5 per l'Ita.lia e L. 1 7 5 per l'Estero. L'impo rto va. inviato m edia.nte Vaglia Poeta.le o Bancario, all'editore Luigi Pozzi, Via Sistina 14 Homa.


[:\'ì NO XXXV~II, NuM. 41J

SEZIONE P:RA1'ICA

NOTIZIE · DIVER5E. 14° Congresso internazionale di oftalmologia. Si aduner à a Madrid n ell 'aprile 1933 e discuterà i segu en ti temi ufficiali: « Distacco d ella retina », re la tori (ìyio (Roma) e Lagra11ge (Parigi) ; {( Tubercolosi dell 'iride e ·flel corpo cilia r e », r ela1 or~ Vogt (Zurigo) e H . Arruga (Barcello11a) . Presid en l<:> del Comitato esect1Livo è il Dr .• Manuel .\J arq ll CZ cli Madrid ; segretario il Dr. Fra11cisco Poyales. ' Gli a lti del cong·resso adunatosi nel 1929, sono -0ra s ta ti })Ubblicati e possono aversi d al segretario ge11era le, prof. E. ~1arx, I nYichti11g· voor Ooghyders, ()o lmolenwerf 5, Rotterda1n, Ola11da, al quale van r10 anche i11dirizzat e tulle le richieste di inforn1azioni .

2° Oongresso latino di oto-rino-laringologia. Conte i1e aveva1no dato l 'a11nt111zio, si è adu11a lo a Ca tania nei giorni 28 e 2Q s~tten1bre, ott o l a pre iclenza d el prof. S. Citelli, il co11gresso della Sori e là oto-rino-l aring·ologica · l atir1a. Vi 11an119 partecipato pitL di 60 sp ecialisti apparlen e11ti alle varie ~azion i dell'Europa lati11a. Il congre so si è chitt ~ o a Siracusa, con un r icevimen t o offer to dal l\'I 11 nic i11io n eJl n Lalon'l.ia clei Cappuccin i .

27° Congresso italiano di dermosifilografia . l i Congr esso an11t1ale della ,Società Italiana di Der111atologia e Sifil ogr afia avrà luogo in Genova, }Jresso <1l1elJ a R. Clinica Dern1osifilopa ti ca, i1ei giorni 21-23 o t t,obre. 1 te111i ufficiali so110: 1° cc P en1figo e pemfigoidi »; 2° cc Le ultime ved11te s11ll a terapia dell 'in fezior1e go1tococcira »; 3° « Le _ acrod er111atosi in relazio11e co11 disturbi circol at orii ». Per cl1inrimen ti ed informazionj rivol.g·er i al segr el a rj o della Socie tà, prof. \ ' ince n zo l\ l o11t esano, v ia Can1po Marzio 69, Ron1a.

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poi a vi ilare le 'ferine Berzieri e il Sanatorio di Salso1naggiore, oYe h anno pàrtecipato acl un ricevi1ner1to in loro onor e.

Corsi di perfezionamento. ùn corso di gastrologia sarà tenu to dal dott . Félix Ramond , 11ell '« Hospital Saini-Antoine· J> dì Parigi , a p artire dal 9 n ove1nbre; le conferenze saran110 seguite da dimostraziofl;i pratiche d 'ordine clinico , radiologico, . c himico e di fotografia endog·astr~ca . Le lezioni so110 gratuite. Per informazjon~ o iscrizioni rivolg'ersi alla « A. D . R. M. », presso la Facoltà l\tledicn; oppure all 'Ospedale (FauJ)ourg· Sai11t-Antoine 182). Presso la J?acoltà meò jc:a (li u11 corso di perfeziona11tento clal 26 ottobre al 3 n oYe tnbr e. gra111n1i presso l a Policl~nica

Erl a11g en sarà dato per medici pratici Informazioni e proUniver itaria.

I prezzi di vendità dei preparati chinacei dello Stato(" La « G.a zz. Uff. » ha pubblicato un clecreto ministeri ale con cuj i prezzi di vendita d ej prepar ali chi11acei dell o Stai.o son o m odificati con effet to d al 1° ottobr e. Yeng·o110 portat e sen sibili riduzioni per l a vendit a al p11b})lioo e ad ent~ pubblici dei scgu e11ti prodotti: tiisolfuto, idroclor ato e bicloridrato cli cl1inina in tu])elti (compresse, COILfe tl i).

I problemi del latte alimentare. . So 110 s tati presi i11 esarnc ad u11 Congresso n azion ale tenuto a Bari il 15 settembre in occa~io11c d ella iVfostra col o11 ialc e ad u11 conYeg·no i11 ter1Jrovinciale t e11uto a ~fantova il 29 setlembre in occasio ne della l\ilostra dell 'alin1entazione. So110 st ati })resiedl1ti rispel liva1nen te dall 'on. Acerbo e dall 'o n. Serp ieri.

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Congresso qazionale per la lotta contro lai tubercolosi.

Co1ne abbi a1no ripelulame11te an.11t1 r1zia to, si t iel.l e i1L questi giorni a Bolog·11a. Ne , riferiren10 11c i l)l"O. sirni 11 umeri.

6° Congresso neuropsichiatrico spagnolo. · La (( A ociaci611 es1)afiola e.l e Neuropsiquiatrias » terrà la 5a. riunione a Granat a dal 3 al G i1ove111bre: co t1tert1poranea1ì1ente s' terrà la 5a. asse1nblea <Jella « Liga esp aiioJa <le Higie11e n1enlal ». Alla fine del co11gresso avrà luogo una g ita co1J ettiva al1 11 ... ierra ~evada. Chiedere informazioni alla segreteria d ell 'Associazione (Ran1bla de Ca lalt1ila 47, Bar celo11a) o d ella Lega (En1bajadores 41, iVl adrid), ocl a11r l1e al Dr. A. J . Torres L6pez, della Co111n1iss io11e org·n11izzatrice l ocale (Gran Via 36, Granada) .

Convegno di otorinolaringologi. I)er iuizialiva d cl prof. Francesco L asag11a, della l l11i' ersiilà par1nen se, ha aYuto luogo u11 Convcg110 rli s1)ecialis ti del gruppo r omag11olo-emilia110 di olor i11ol ari.ngologia. Il Cong·resso h a inizia to 1 lavorj co11 tin discorso di saluto, pro11unciato da l prof. L nsug11a, al quale 11a r~sposto il prof. Zoin . li' uro no lrat tati Ynri. are·on1e11tj dai proff. Cal ainicl a, Carnevali-Ricci e ~J'e 11aglia di ~Iil a 110 ; Ca1icel i e ,~igi di Bologna ; Pallestri1ti cli ~lode11a; Orla1vi i11i ai Firenze. I ro11gre ~ si s ti si SOllO r eca ti

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Comitato centralo dell'oppio. Ha te11uto l a su a ioa a(lll n a11za lri111estrale a Gir1eYra, d al 10 a,l 20 agosto, o tlo l a preside11za di LyalJ , il Comitato centrale p ermanente dell~oppio e altre droghe nocive, cli recente istituito. Ha preso i1l esame il proble1n a deg ii stupefacenti i11 1'urchia: r is ulta ch e d urante il 1930 e il primo trimestre del 1931, ve11ne alitnent.ato su larga scal a il traffico illecito; ma ch e il Governo turco ha doc u mentato il pro1)0 ~ i.to deciso di adottare efficaci e r igorose l11i s11rt' cl i repressio11e.

Donazioni e lasciti. L ' Lfficio Slan1_P.a clr.l Partito Naz io11aJe Fascista

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COffilllllCU: Il Scg·r e tario del Partilo ha riceYt1lo il camerata Guido Sollé1zz..o, R. Console, il quale g li ha fatto con seg1Ja di lire Yentimil a, deYOll1te per test nmenlo dalla sig·11ora -_! \da Ca]Jetti {Jrbini, deceduta in Ron1a il 24 giu gno scor so, a favore Cl.ell e Colonie i11:tr ine ]Jer h i1nbi preò is11osti a]Ja lisi .

Per gli ospedali di Parigi. .rl Con sig-Iio municipale di Parigi h a st anziato, quale som1na lin1ite, 600 rnilio11i cli franchi ])er opere cli costruzio1i.e, r icostruzio11c , rjallan1e11to, ri111o(l er11a111en to di L. lituti ospedalieri, n1onlagg~o di l aboratori e creaz io 11e di nuoYi serYiz1 o .. 1Jedalieri. Di e si , 147 .;300.000 di fra I1 r J1i sono d e liliali a co111pletare sei ospedali. i11 Yia di cos lruzio11e. La « città ~uce » inten<le , pe r Lal n1o<lo, con-

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1536 .

IL POLICLINICO

quistare uno dei primi post~ n ell 'agone dell 'assistenza sanitaria . Il fatto è tanto più significativo, in quanto anche la Francia attraversa una crisi economica .

Per la città universitaria di Madrid. È ~n.

via di costruzione l a g randiosa città uniYe rsitaria, di cui abbiamo già dato i1otizia, d es tinata a~ goli ardi di tutte le Facoltà e Scuole universitarie di Madr~d; uno speciale settore è riservato alla F acoltà di Medicina e alle Scuole di Farmacia, Odontologia e per Infermiere. La sp~sa era preve11tivata in circa 80 milioni di lire it. Hanno ora d eciso di concorrece alla i stituzione l 'Ar gen lina, l 'Uruguay , !l Perit, il Cile e Cuba, ossia buona parte dell 'America a idioma spag·nolo ; ciò n~ pern1etterà uno sviluppo ai1cor~ 1naggiore.

Laboratorio ospedaliero a Madrid. Si è i11auguralo a ~faclrid , J1.ell 'Ospedale ProYinciale, un ·padiglione de st~nato esclusivan1e11te tld u so di laboratorio. Risulta di tre piani, co11 n u1nerose sale di lavDro; l e installazioni sono 1)erfette. Il costo si è elevato a 850.000 pesetas.

L'edizione del testamento spirituale del comandnnte della lii armata. È noto che ,S. A. l~. la Duchessa d 'AosLa }\!ladre

ha affidato alla Croce Rossa Italiana l 'edizioneri.cordo del Tes tamento Spirituale del Suo Augusto Con1pag110, il Comandar1te dell '~roica invitta III Armata. L 'ediizione, il c u~ ])ozzetto ha avuto anche l'alta approvazione del Duce, esce in quest~ giorni, in Yeste artistica che lo rende un piccolo capolavoro cli buon gusto e di sig·norile eleganza, a cura del! 'Istituto d~ Arti Grafiche di Bergamo. Essa, oltrechè a beneficio della Croce Rossa Ital~ana, va anche a beneficio dell 'Opera Nazionale di Assiste11za all 'Italia Redenta, che dall.a Duchessa tl 'Aosta fu fonclata dopo la Vittorin delle armi nostì'e, e il cui program1na e la c11i azione sono Ji1npid amente riflessi itella sua stessa deno111i11azione. Invia re il tenue importo alla Sede del Comitato Centrale della Croce Rossa Italiana, RoID:a, via f'oscana 12, cbe con l a massim°ft sollecita cura, provYederà a 5pedirla .

In onore di Ross. Il 20 agosto ve11ne fe steggiata a Lo11dra la sco})erla del con11) ito delle zanzare nella trasmissione d ella rnalarja. Ncll 'Is titùlo Ross si tenne un ba11Ghetto .alla ma11iera indù . ' ' i })arleciparono il prof. Welch, in ra1)1)resc11La11za degli Sta ti Uniti, il prof. Castella11i e Yarie personalj tà. Gli onori di casa erano fnlti cl a i co1Liug·i Ros .

In onore del dott. Comenale. i~ s tato celebralo, con solenne cerin1011ia, il ci11-

quanlen11io di laurea del dott. comm. Carlo Co111enale, u110 dei n1aggiori esponenti della clas .e i11cdica italiana nel Brasile . Laureatosi a Napoli, 11a percorso quasi tutta la s ua carriera all 'Osperl ale Italiano di San Paolo , oYe è or a co11s11le11le e111erito; è appr ezzato con siglier e e collaborat ore del con te ~Iatarazzo, la cui munificenza ha creato il ce11 tro medico italiano di San P aolo, OYe l 'Osped al e è fia11cheggiato d alle (lue 111agi1ifiche Ca e

[ANNO ~XXVIII,

NuM. !l]

di Salute Francesco Malarazzo ed Ermellino ~1a­ tarazzo.. Ne~l 'occasione, sono state off~rte al Comenale una pergamena e un bronzo artistico; in suo Ol1:ore si è a11che tenuto un banchetto, al quale 11anno partecipato le autorità locali.

In onore di due Italiani a Buenos Ayres. l"lileviamo dai giornal~ argentini che, il 4- setten1bre, l 'Accade1nia Naziol1:al e di Medicina di quella città tenne una seduta speciale in onore dei pròff. Mario Dol1:ati e Arturo Castiglione. V'inter., Yen11:ero l'ambasciatore d'Italia, conte Murano di Custoza, il decano della Facoltà medica, prof. Carlor Bonorino Udaondo, ~l presidente dell 'Istituto Argentino di Cultura Italica, dott. Armando Maretta , e molle spiccate personalità. I clue ospiti furo~o presentati dal dott. Faus tino J . rfrongé. Il prof. Donati trattò il tema « Indicazion~ ~ tecnica degl 'interventi sulle vie biliari »; il prof. Castiglioni dissertò su « L 'università e ~l rinascime11to delle scienze ».

Onoranze al dott. Figoll. Con solenne cerin1onia, abbinata co~ quella per l 'insediamento del nuovo Podestà, venne esaltata a Ceprano l 'opera del dott. Fausto Torquato I•'igoli. Il 11uovo Podestà avv. Antonio l\1aiuri, rilevò le beneme.r enze del Figoli, che nel corso di 42 anni si è guadagnato la stima e la riconoscenza della popolazione. Questa ha voluto dargliene varie attestazioni: ebbe già a nominarlo cittadino onorario e ora gl! 11a offerto una medaglia d 'oro e<l un 'artist~ca pergamena. Parlarono anche: l 'avv. Vincenzo Franchetti, della direzior1e del P. N .. F., che effettuò 1a conse.gna della medaglia ; il Prefetto, on. Randone; il segretario federale , Carlo Berga1naschi , anima del fascismo loc.ale.

Limiti d'età. Abl)a11<lonano l 'i11sejl11an1e r1lo per gl 'inesoralJHi limiti d 'età due illustri l\faestri: il prof. Eugenio 'fanzi, dell'Università di Fire~ze, e ij prof. Pietro Can,alis, dell 'TJ n.iversità di Genov.a: A sostitl1irJi sono stçl.ti chiamati i proff. Mario Zalla da l\1essina e Luig i Piras da Parn1a.

Il giubileo della Wassermann. stalo cele!Jrn lo s0Je1111emente a Berlino. n ei locali della « Kaiser ~rilhel~ Gesellschafl », Società tedesca per il progresso delle scienze> il 25° anniversario della scoperta della reaiìone di Wa ssermann. Il prof. F. Plaut lesse una confe1re11za sull e basi teor iche della reazio11e . È

Odontoiatri americani in Italia. l.111 g ruppo di odonloialri <legli St~ti .t;ni~i, dopo .aYer partecipato al Congresso dent1~t1co 1nte~na ­ zio11ale adu11atosi a Parigi, ha co1np1uto un v1ago-io in Italia , so tto !!li auspici <lei sig. LeoCbRa~ '·' se tti, ch e appartiene ali'« _i\.n1 erican E~--press . ». A Roma ve11ne visitato lo « Eas l1na11n Denlal Ins l it11te » ove gli ospiti sono s tati ricevuti dal j)rof. J\.~edeo Perna. Hanno ~spr~s~o la l?ro am1niraz ion e per ~ progressi real1zzat1 in Ita]1fl . ~o tt o la g t1jd a ni S. E. '[11 ssol i11i.

I medici musicisti italiani. De1111110, n suo tempo, 11~tizia che nello , s~r ~o luglio si è costituita a '[1lano, presso 1 Uff1c10


(ANNO XXXVIII, NuM. 41]

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SÈZIONE PRATICA

della ,Slam1)a ì\ledica Ilalia11a (Yia Porpora 15), un'« Associazione ì\1edica ~Iu.sicisti Italiani ». Se n 'è ora pubblicato lo sta tuto. L 'Associazio11e ha scopi culturali e benefici; i soc~ si disti11guono in: ordinari, soste11ilori, adere11ti ed onorari . Il Consiglio direttivo è risultato così costituito: presideD:te G. Sigurini; vice-preside11te C. Sacco11aghi; segretario N.. Be1111ati_; cassiere G. Zamorani; consiglieri G. Antoni11i, F. Cavezzali (direttore artistico), G. L. Coloinho. Presidente onorario è stato eletto per acclan1azione il prof. Prassitele Piccini11i.

Coro medico di Parigi. Sotto )lllll tipli ed emi11e11li p a tronati, si è costituita a Parigi uria ({ Association ChoraJe J\ilédical~ et Para-Médicale », ch e s~ pr,Jpone. cli ag'g ruppare amichevolmente gli elementi corali (voci ~ 'uomo e voci d~ do:Qna) dell 'ampiente medico e para-medico, con scopi di cultura musicale superiore. Sono stabiliti più t~pi di soci : attivi , aclerenti, onorari e do11a tori. ~cr essere soci attivi, occorre posseder e u 11 minimo di voce e la conoscenza del solfegg-io; I 'annata di esercizio va dal 1° novembre al 1° luglio ; le ripetizioni hanno 1uogo una volta per settimana; la quota annuale p er i soc~ attwi è di soli 12 franchi l 'anno_. Segretario generale è il Dr. G-uébel (rue Pasqu1cr 2, Parigi VIII).

Medici danesi che riducono gli onorari. 11 dotl. Blegr ad , 1)resid e11te (lell 'A~soc iaz ~one ~ e­ gli specialisti p er l~ ~alattie delle vie resp1ra~or1e, ha annunziato nel cc Tage11s Nyeter n che i col1egbi hanno deciso di ridurre i loro onorari per la clier1tela p~ù bisognosa, ]n considerazione della c risi econ1Jm1ca.

l ~associazio11e sia sciolta 8: p ar lire da quesl 'epoca, senza che al Papin competa alcun indennizzo. (Il Tribunal e di Commer cio invece g li aveYa accordato 140 .000 franchi d 'indennizzo e aveva ammes.. o la soluzione 1m111ediata d e l contratto).

La dengue in Grecia. Nel! '~sol a ili Syra so110 con1parsi casi ende1nici di dengue, diag~os licat~ dal per sonale t ecnico del Ministero dell 'Igien~; si han1~0 forme gravi. L 'isol a è stata posta in rigorosa contumacia.

Per i danneggiati dalle inondazioni in CJna. La Croce llossa A1n,erica11a ho. devoluto 100.000 clollari - oss~a c~rca 2 rnil~onJ di l~re it. · - per contribuire ai soccorsi delle vittime d ell 'inondazione di Ha11-Ko"'T· somma è stata rimessa al Con sole americano di H.a11-Ko,v.

La·

Traftieo illecito di cocaina. In rapporto al contTabbanclo di cocai11a di cui abbia1no già dato 11otizia, sono state d enunziate all 'autorità giudiziaria altre selle farn1acie di Milano, le quali avrebbero spe(lito ricette di un m ec1ico, prescr~venti dos~ di cocaina superiori al co11sen lito: ricette rilasciate per lucro.

La morte dell'individuo che aveva cambiato sesso. Alcl1n te1npo fa, il pittore danese Einar Wegener av~va sposato u1J,a collega, m a il inatrimonio non fu f~lice .. Co1~sulta li iD;ulilmente parecchi 111edic.i, il prof. W arne1k ross, d~ Dresd a, riconobbe trattar s ~ d~ un caso d~ m ascoli11ism o appare~te ed if1lerre1111e chirurgicam ente, trasforma11do il V\Tegener i:Q una do~na ch e, dalle foLografie, appare J11olto graziosa. Nelia stessa ·cli nica dove il sogge Lto fu operato, ora ques ti è n1or [o, a dist an za cli mezzo ann o dall 'inter ve11to

Esercizio abusivo. Il Coma11do d ei Caral)i11ieri di ~apoli _ 11a eleYato denu11zia a piede libero co11tr o uno studente <.l i medicina, Vito Polito, da, Lecce, di anni 29, lJer tr11ffa, abnso di titolo e(l esercizio abusivo clella profession e1 1nedica. IL 'l'ribunale di Mila110 (X Sezio11e Pe11ale~ 1 con fèrmando u11a sentenza in primo grado, ha co11dannato il meccanico dentista Guido Mariani. .a . 500 lire di multa, da~ni e spese, per eserc1z10 abusivo dell'odontoiatria.

lnf ortuni di sanitari.

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Per un incidente auto111obilislico è rimasto graYemente ferito il dott. Palacios Olmedo, di Ma. drid ; il figlio .Tosé h à perduto la vita.

Azione giudiziaria por lo sfruttamento di una casa di salute. Il dotl. DTouin, u110 d ci più reputati urologi, si associava al dott.. Papin, per condurre una casa di sah1te, di cui eg·li è propri~ta.rio a La Rochelle. Per qualch~ tempo l 'assoc1az1?ne .prosperò ; n1a p oi sorsero divergenze e malm~es1. ~ un °l' erto punto il dott. Papin lJcenziò l a d1r~ttr1: ce, sig.11a Bo11rgalière, di cui ~l dott. Dro"?1n s1 clichiarava soddisfatto: da ciò due processi con tro il dott. P apin . L 'az ione giudiz~aria è giunt.a in Corte d'Appello. Qu es ta ha deciso che !a direttrice ven ga reintegrata, che il doti. Pap1n resti in funzio1'e sino al 31 dicembre 1931 e ch e

È i1~orto i111provvisam~nte

a 1 apoli il do tl. Al·'fILIO CURCIO, direttor~ dell 'I stituto Orlopedico Ravaschi eri, carica alla quale er.a stato chiamato dalla illurn imata fiducia d ella contessa R.avascl1ieri Fieschi .· Aveva ~:Qche fonda lo l 'Ospizio Marino di Bag:Qoli, presso Napol~, utile con1plem ento del1'Istituto. Da poco !l figlio Augusto .aveva con seguito la laurea ~n inedicina; gli esprimiamo il nostro corclogl~o per l a luttuosa p erdita. A. P .

11 torto a GO a11r1i, in Cambridge, il prof. vVAL'f ER ERNEST DIXON, dire tlo·r e dell 'Istituto d i Jnateria medica e farmacologia di quella Università, autore d 'importanti s tud~ sull 'azione dell ' isla1nir~ a, della tiramina, dell 'apocodeina, dei corpi digitali:ci - ~ sulla fisiofarmacologia dei mt1~ scoli bronchiali. Ha pubblicato un <e Manuale d1 l1'armacologia » ed h~ collaborato in altri trattati. Jia ro11erto importanti carich e. È

B.

.B 111orlo ~l dott. ...\RISTIDE AGRAMONTE, d i Cub a unico sopravvivente della Commissione amer icana cl1e comprovò 1'ipotesi di Finlay sulla Lrasmissione tlella febbre g ialla p er n1ezzo di zanzare. Gli Stati Uniti avevan o conferito una medaglia d 'oro ~ assegnato un a pen sione all'illustre m edico.


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IL

POLI C LI~I CO

RASSEGNA DELLA. STAMPA MEDICA.. J ou rri. 1\rlécl. F r anç ., 1uag. -

I

Nt1n1er o sull 'en10-

ter apia e 1a lrasfusio11 e. Rull. /\ c .. d ~ Aléct., 30 g iu. ·- !\.. Zl!-.r~rEnN. Accide11Li da elettrici là a bassa tens. - J. LECLET\CQ. Diag·n. di anlracosi e silico i pul111011. Arch. i'\llal. d. Reins ecc. g·it1. -- A. HovELACQUE . Le vescicole sen1]nali -e l a loro log·g·ia. R evue de Chir., mag. - RocHEn e RoNDIL. i\tl alformazioni sacro-coccig·ec. --- BoNNET e CARCASSONNE . Fai l'1r1g"izzazione del prjmo inetacarpo . Zbl. f. Cliir., 11 lug-. --- O. GoETZE. Il carcinom a clel retto: estirpaz . l i cia R adiologica., Suppl. I. - E. G. E. DER\ .EN. Tumori i11a lig11i delle t o11sill e. Prensa ,\ !Jéd. Argent. , 10 giu. - A. RA1 i\ION01 e al . Oanza ~l are. - A. H. RoFFO. 'l'erreno rachitico e svi I up po dei tu1nor~. Wien. J{lin. Woch., 10 lt1 g. - Nu1nero sulle indicazio ni rte uro-p sichiatrich e all 'interruz. de lla gravid . Deut. Nled. lVoc h., 10 lug. - l<'AHR. Basi n1orfolog"ich e <l ell 'ins11fficienza cardiaca. - HELLFons . Prova funzion. dei re11i. . Journ . Nerv . a. ìVIen! . Dis., lug-. - H. RoGEn. Sciatica. - M. OsNATO. ~[alaltie m entali e delinque~za ne·g·li adolescenti. J ourrt. A. 1\1. A., 4 lug·. - .1 . E. \7\1 ALKEH. Azio11i gern1icide e terapeutich e rlei saponi. - rr. H. ì\1ILL ER. Sifilide ar senobenzolo-resist ente. Rev u e 1Veu r ol., giu . - G. l\1ARINESco e al. Ist erismo e riflessi condizionali. .4.rch. Roum. }Jath . expér. ecc., 4. - C. PoPEsco-Co~ r13IES CO. Compito delJ e piastrine nell'immunità. P. CoNDREA . Proprietà antigene di Ceppi S e ll del tetano . Arch. Nl éd.-C l i ir . .4.pp. R esp., l. D. DANIELOPoLu. l)a togenesi dell 'asn1a. Acta J.11 edi ca Scand. , I-II. A. L1CHTENSTEJN. Imm11nil à nell 'influenza epide111ica. - G. GrLLEN' "'A.nn . Proiilassi della varicella. Am.er. Journ. 1'1ed. Se., lug . - F. r\. ~111,T ,EH. Il cuore della vecchiaia. - H . KosTr::n e I. E. GEnnER. Litiasi intraepatica. Sang. 4. - J . V. GROST e al. Glice1nia e sfor zo . - A. W u YTs. Megacariociti. Jled i z. vVell , J8 lug. - Numero di r adiologia. vVien. Kliri. l'~'och . , 17 lug . - H. ZACHERL. I11segnare e apprendere in ginecologia. L (JJncet, 18 lug . - B. PATTERSON. Sinusit e m ascellar e latente. Manch . M ed. ltVoch ., 17 lug. - KuMi\•I ER. Trasmissione della tbc. aviaria all'uom,o. Morgagni, 12 lug. G. PERROTTI. Rige11eraz. del p an creas. Presse l\Iéd., 15 lt1g. - G. Z1?vU.\IEfu~ e al. Irradiazione d e11a r egion e surren ale i1elle ga11grene secch e. Riv . I t. Gin., mag. - E. G1LARDINO. L 'etero: gene ità costiluzion. dei coniugi quale fattore di sterilità. G. ~{ORONI. I plessi coroidei n ella gravidanza . Su rg .•, Gyn. a. Obst. , lug. - E. S. J. K1 NG . Endometrio i dell'ovaio. - G. DE TAKATS. Legatura · della coda del pancreas nel diabete giovanile. - E. C. MASON e C. W. LEl\CON. Auto-intossicaz . e sh ock. A rch. It. di ~4. nat. e Ist. Pat., mag .-giu. --=- E. RAVENNA. Appendicit~ e ~esos~ginoidite. - C. TE-

DESCHI. Pa11creas aberranti . - I. GEDD..\. Carci11o:si ost eopl aslica. - G. ~lti LLEH. Endocarditi tbc. Gio rn. ~ cli Baltertol. e Immunol., giu~ Nun1ero su gli equilibri (lelle di.fese immunitarie. Journ. cl. Prat. , 18 lug. - H. BoRDIER. Traltam . dell a paralisi ii1fant. P atl1ologica, 15 lug. ~. Cuc1NELLA. L 'aorta senile. - G. NlILESI. Influe11za dei raggi À sulla formaz. del callo osseo. Paris A!éd. , 18 lug. - Nurr1ero sulla chirurgia infan tile e sulla chirurgia ortopedica. N utrilion , 4. - Numero sulle cure ch e .agisco110 sulla cistifellea. Assistenza Soc., gil1. - R. FEDER1c1. ì\il alariainfortunio. - G. PuN80. Interpretaz. med.-legale delle p sicone urosi <ia infortunio. Arch, cli Ortop. , 30 g~u. - A. PEzcOLLER. Fratture e lussazion~ del bacino. - G. Pozzi. Lesioni cteil 'articolaz. del ginocchio da sci. - A. , .l GANÒ. Insuificie11za ùelle ossa n1etatarsal~ . Jorn.a·l <los C lin~cos, 30 giu. G. 1S1l\10NELL1. Fis~olo·gia r espiratoria e inedicina. Journ. de l\1éd. de L yon, 20 lug. - Nu111ero cli oto-laringologia. )Jiinr. h,. 1\-t ed . } Voch., 24 l11g. HusTER e al. Difterite. Atl ecl. l'Velt, 25 lug. - Nu1nero di pediatria. Z eitsc h. f. Tuberh·., lug. - H .. Vos . Mo11ocitosi nella tbc. - A. LoEvVY e ''/ . GRUNINGER. A.zione sperin1entale del viga11tolo sulla tbc. - D. ~IEER­ soN. Pressio11e p11eum o toracica ottima. Deut . J\tl ed. 1'Voch., 24 giu. - H. V. BAus e G. GROSEURTH . Esame· n1nzio~ale del cuore. Rif. 11'!ed ., 13 lug·. - ~1r. B1rFANO. Iperto11 ia e ipercinesi.a: neurogena della cistifellea. Bull. Nlécl .., 25 lug. - ~ u111ero di dermalologia. . :1iled .. - J{liriik, 24 ll1g·. ~. Ro,SENSTEJN e H. l(oHLER. I.. ol ta contro il carcinoma. Brit.. ,\ led. J otirn. , 25 lug. - W. J. Ao1E. Seg n o di .\rgyll-Robertson vero e falso·. Pro c. R . oc. kl ed , h1g. Discu ssio11e sulla dieta ricca i.il idrocarlJ011ati n el trattarµ . clel cliabele. · D fcrgnostica e Tecn.. di Lab., 25 giu. - R. A. KILD"L'FF E. Sier ologia della sifi.lide congenita. R ev . Méd. cle Barce1ona, gil1. - J. Cu ANTRECAsAs e A. G6l\1Ez MARCANO . Di scrasia ossalemica. J oiir n. J\tféd. Fra11ç .., giu. - Numero sulla tbc. Paris 1"!écl., 25 lug. - TiFFENAU. Ormoni sintetici. _4 nn . It. di Chir., 31 lug. - F. PA0Lucc1. Il sistema r. -e. nell 'organ ~zzazio-ne del trombo. E. F1on1N1,. Lesion~ dell 'appendice difficilmen~e lliagnosticabili. . Cl. 1Y.ted. lt., lug . -- G. BoRSALtNo. Tbc. dei minat ori. - A. FnATES e E. Bossr. Reaz . di K,ahn. R adiol. _Vf ed., ag. M. ~1AINO . Prognos~ radiologica della tbc. pol1n. - A. SANTORO. Radiumterapia clel cancro della ID:a1nmella. Riv. .. . ari Sict l~, 15 lug. - G. SANNA. Forn1e atipicl1e rli retinite pigmenlosa. Edirtb . Nled. Journ. , ag. - J. H. P. PATOl\". StaLi catarrali e dieta . .4mer. Nlecl., lug. - A. J. RoNGY. Aborto e !i1nitazione delle n ascite. - J. F. MONTAGNE. l\eYralgia 11elle 1nalat tie r ettali. J otirnal A . 1\IJ• •4... : J8 lug. - U. K. Mrr,1.ER. Quattro tipi di e11cefalite. - l . GuNN e N. J. Ho\VARD. Gran1Jlo1nn amebico rlel colon. Pract iti oner , ag. - - R. 'VAnREN, H. N. BARNET1'. !vlnstoiclite. - T. T.~ c:I<EY \ 1i.soN. Enterospa ~111 0.


[Ax~o XXXVIII, NuM. -!l]

SEZIONE PRA.TlCA

11 rin,,_ Inst. Pasteur, l ug·. - A. AscoLI e al. Sul B C G. 1\l ecl. I bera, 1 ag. - A. 0LIER e J. BRAvo. Morbo <li Kfunmel co1ne i11forlunio sul lavoro. liiv. di Cl. Red. , ag. P . S1vELLI. Nistagmo congenit o jn gemell~. - D . CORDA. l{achitismo malarico. Paris "f\f éd . , 1 ag. -- Nu1nero sulle ma1attie del sa11gue . J 01urn. lvled. Ass. SoutJ1• . .1-i fr., 11 lug. - H. S. s,v.ELLENGREBE'.L. La malaria nell 'Unior1e sud-africana. Acta 1'1.ed. Scand., Ili. A. HECHT JAHANSEN. f\ieni_ngite sierosa ~ mono11\1cleosi infettiva. - E. FonsGREN. l?unzion~ epatica, eli:minaz. di urina e prova dell ' acqua. - I d .., Suppl. 28°. E. LUNDBERG e s. 'fHYSELINS-LUNDBERG. r~quil ibrio di secrezioni interne. Giorn. di Batteriol. e ImmiinoJ., lug. - C. MANZINI. Diagn. rapida d,a difterite. A. ~IrnoLL1. Stafilococchi della cute del! 'operando . Stomatologia, lug. P . VARELA. Proteinoterapia nella stomatologia. Quarterly Jou rn. ef Nlerl. , lug. - C. J . McSwEE:'lEY . Variola minor. E. J. SPRIOGS. Disturbi funzionali del colon. - C. L. CoP.E. Creatininuria . Riv. Oio-Neuro-OfiaJlrn., i11ag .-giu . ...::_ BoMBELLI. .A.lterazio~i. renali e funzioni genitali. - 1'-1ARSIGLI. Paralisi postdifterica multipla. Arch. di Pat . e Cl. Nled., lug. iVI. RIGONI. L 'uomo e l e stagioni. Riforma Med ., 27 Jug·. - \ 1 • SAcco. P ericoli del1·acridinoterapi a. Amer. J ourn. Obst. a . Gyn., lug. Miinch. Med. lVoch., 7 ag. SoMMERFELiD e K1RCHNER. Natura ondt1laloria d ella materia. HonsT e al. Studi di fisiol. sessuale.

1539

Il Numero 10 (Ottobre 1931) della

Sezione Chirurgica del '' Policlinico ,, cont~rrà

F.

i seguenti lavori:

BENEDErT1 -VA-

~BJNT 1 N1

- Considerazioni .sulla patogenesi e sulla terapia dellelussazioni isola\te·dell'astragaJo. (Lavoro --c-lin.ico-speri1nenta1 e).

- Adenocarcinoma primitivo· della cistifellea. - Di una gr3ve complieanza. della simpKticectomia periarteriosa: la rottura della parete dell' arteria. - Sull'ulcera gastro-duodena-le sperimentale consecuiiva al ''drenaggio duodeno-epa· • to-pancreatico ,,• - Il trapianto muscolare libero adopera~o pei: colmareprrdite di -sostanza cerebrale: evoluzione·ed esiti. ( fti cerche spett·imental1.).

C. GAHGANO

C. GIA OuBBE e A. VITALE

G. PA CETTO.

_..

Prezzo del Numero L. 6

L 'abbonamento pel 1931 aH.a eola Sezione Ohirurgica (dodici numeri) oosta L. 4 5 per l'Italia e L. 5 5 per l'Estero. Se -0umulativo con la Sezione Pratica~ -costa L. 9 5 per l'Italia e L. 1 4 5 per l'Estero. Se cumulativo oon le Sezioni Pratica e Medica, costa. L. 1 1 5 per l'lta.lia e L. 1 7 5 per Y:Estero. L 'importo va inviato mediante B ancario, all'editore Lutigi Pozzi,

Ra.ma..

Vaglia Poetale o Via Sistina 14 ·

Indice alfabetico per materie• . _\.fas.i e: le -

. . . . . . . . . . . . . . . Pag . 1511 Appendici~ cron1ca : si11dron1e del Buchmann .. . . . . . . . . . . . . . » 1507 Appendicite: dolore epigastrico e riflesso appendiculo-gastricç del Salieri » 1501 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . n 1519 1529 Cardiopatici: cosidetta pol~globu1ia dei » Cervelletto : astrocitomi . . . . . . . . » 1513 Cronaca del movimenlo prof ession,ale . » 1530 Dolore addominale nelle malattie d ella 1529 pelle a tipo erite1natoso . . . . . . . » Dolore dorso-lombare: diagnosi differ. » 1528 1520 Elettricità : lesion~ da . . . . . . . . » Emosiderinuria in anem,Ja (sp1e110111eg.alia) emolitica . . . . . . . . . . . . . » 1509 EpicoD:dilite dei giocator.i di tennis e degli sch ermitori . . . . . . . . . . . » 1516 Eritrocianosi sopramalleolare e eritema indurato d~ Bazi~ . . . . . . . . . . » 1527 Eritrodern1ie da salvarsa11 o cla mercurio: cura imsulinica . . . . . . . . . . » 1528 Ipertensione arteriosa: ipersensibilità adrenalinica . . . . . . . . . . . . . » 1524 Ipertermia nei campi di altissima fre1529 quenza . . . . . . . . . . . . . . . · >> 1530 Latte: passaggio dell 'arsenico nel - . . » i\Ialattia di FI.ajani-Basedo,i\· : metabolismo nel periodo mestruale . . . . . » 1524

l\ilalattie professio11ali clei p escatori . . . Morfina e in,sul~na: azione co111bina La . Nasali: alterazioni - ~ funzioni genitali Occhio quale indice della costitu zione Osteoar tropa tia ipertroiizzante prieumon,ica Q~ Ban1berger-Marie . . . . . Osteocondrit' traumatiche . . . . . . Os teopsa tiros~ . . . . . . . . . . . . . . Pachimeningite e111orragjca interna: etiologia e terapia . . . . . . . . . . Pediatr~a: co11gresso . . . . . . . . . . Pneun1otorace artif. : impiego d ell 'argon Poliartriti anchilosanti: paraLiroictectolll~a . . . · · · · · · · · · · · · · · Prostata: j pertrofia semplice . . . . . . Prurifu d egli itterici : cura i1~sulinica . Psicochin1ica e disturbi mentali . . . Sto1naco: attività periodic~ in condizioni n,ormali e patolog . . . . . . . . . Tubercolosi: auroterapia locale . . . . . Tubercolosi: comt1nicazioni Yarie . . 'fub~rcolosi: eredità paterna . . . . . . 1'ubercolosi: vaccinaz. preve11tiYa con B. C. G . . . . . . . . . . . . . . . . . Ulcera indolente della gamba: tr.attaIllento . . . . . · · · · · · · · · · · Ulcerazioni : cura local e con l 'insulina Ulcere delle ga111be e loro trattarnento

Pag. 1518 » 1524. » 1530 n

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Diritti ai proprietà riservati. - Non è consentita la tistampa di lavcTi pubblicati nel Policlinico ~e non i11l seguito ad autorizzazione scritta dalla r edazione. E vietata Za pubblicazione di sunti di essi sen za citarne la fonte.

V. AscoL1

t , Red. capo.

A. Pozzi, resp. Roma .. St.ab Tipo--Lf't.,. Armani Qi M. Courrier.


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IL POLICLINICO

[ ANNO

XXXVIII, Nu:\t. 41J

Oper-e pubblicate dalla Casa Editrice LUIGI POZZI che si possono ottenere pagandone a rate Il rlspe&· tlvo prezzo di copertina. Eseguendone 11 pagamento all'atto della richiesta o contro assegno, l'Importo delle Opere stesse è lnYeet ridotto come nei singoli avvisi che seguono. Per gli acquisti a rate Inviare Insieme alla commissione un terzo dell'ammontare, con Impegno scritto di pa• gare Il rimanente a rate mensili da eoncordarsi con la Casa Editrice. Tea/amo disponibili aacora alcune copie della interessante pubblicazione:

P~~ Dott. REMO Mò~tELEòk~

La. Tu.beroo1osl

Assistente nella Regia Clinica Medica Libero Dooon·t e di Patologia Medica <limoetrativa nella Regia Università di Rama.

Lezioni e conferenze del 1° Corso di Tisiologia

L'esame funzionale dell'apparato respiratorio

tenute sotto gli auspici della Direzione Generale di Sanità Militare nel Sanat.-Orio Militare di An~ zio, dai proff.: G. MEMMO; E. MARAGLIANO; V. Asoor.11; R. Ar.EssANDRI; A. DroNrsr; E. MoaEr.1.1; A. Busr; D. DE C.AaLI; S. Rrco1; R. C1Aua1; A. GERMINO ; F. BoccnETTI.

L'insufficienza respiratoria · in Clinica

;Lib. doc. di Patol. e di Cliniea Med. nella R. Univeraiità .Medi·c o primario negl1 Ospedali Riuntiti di Roma.

(con 30 figure intercalate nel teBto). Prefa,zi~e del Prof. VITTORIO ASCOLI. Eooone l 'indice Som·m ario : PREFAZIONE, pag. III. - Le funzioni del ·p olmone, pag. 1 a 50 .. - Metodi fisici di esame della funzione respil'atortLa, pag. 51 a 140. - Metodi chimici per lo studio della funzione respiratoria. pag. 141 a 172. Esplorazione fisiologi-ca dei centri reSipdratori. pagina 173 a. 177. - Eeplora.z.ione ·della. circolazione polmonare, paig. 178 a 1SO. - Esplorazione delle vie aeree BUperio1·i. pag. 1S1 a 1S9. - Schema per lo studio dell'insufficienza respiratoria, pag. 190 a 195. - Le forme cldniche dell'insufficienza funzionale reapiratQria, pag. 196 a. 252. - BibliogiNllfia, paig. 253 a 267. Volume in-So {N. 34 della. Collana Manuali del « Policlinico »), di ipagig. VIII-267, nitidamente stampato in carta semip.a tinata, con 30 figure intercalate nel testo. - Prezzo L. 3 2. Per i nostri abbonati sole L. 2 9, 7 5 in porto franco •

SJtlle febbri da tubercolosi occulta o crlptotubercolarl

oott. Prof. CUIDO MENDES

Raccolte e coordinate dal Cap. Med. F. BOCCH ETTI .

Prefazione del Prof. Sen. E. MARAGLIANO. U·n volume di pagg. XVI-344. nitidamente stampato, oon impressa. sulla copertina, la fotografi.a di S. E. il Ca,po del Governo, Benito Mussolini, fra ~ ricoverati del Sanatorio Militare. - Prezzo L. 6 O, più le spese poeta.li di spedizione. Per i nootri abbonati sole L. 5 2 j,n porto franoo. Dr. Prof. UBERTO ARCANGELI

(oon 7 f•i gure radiografiche nel testo) :SOMMARIO. - Prefazione, pag. 3. - Febbricole tubercolari. pag . 9. - Febbri criptotubercolari a brevi periodi od accessionali, pag. 25. - Febbri coel dette 1< gastriche ,, , pag. 27. 'l'ifo bacillosi di Landouzy, pag, 3'3. - 'fubercolo6'.i miliare, pag. 40. - Generalità sulla diagnosi delle febbri criptotubercolari, pag. 42. - Importanza e norme per l'esa.me radiologico. pagina 43. - La cutireazione alla tubercolina. pag. 50. Volume cli pa.-gine 60, a:ùtidamente stampato su carta aemipatinata. - Prezzo L. 1 O, più le spese postali di spedizion~. Per i nostri abbonati sole L. 8, 7 5 in porto franco.

Doeente di Patologia Medica nella R . Univ. di Roma Direttore del Sanatorio della C.R.I. « Cesare Battisti 11

oott. Prof. ACHILLE CAPOCROSSI

Volume in-S 0 , di .p,a g. IV-72, con 15 figure interoalate nel testa, nitidamente stampato su earta semipatinwta. Prezzo L. 1 O. Per i nostri abbonati sole L. 8, 7 5.

Docente idi Patologia Medica nella R . Univ. dii Roma Medioo Primario e Direttore dell'Osp. Civile « Mazzoni ,, di Aaçoli Piceno

Concetto e diagnostica della tisi iniziale. Riporti,a mo il giudizio recentemente eStPresso su questo -volume, dal Ohiar.mo prof. Fabio Rivalta: « In questa monografia. oggi indispensabile per ogni medico che voglia ra:pidamente mettersi a gio rno sulle ultime scoperte relative alla tubercolosi eono esposte in ma do perfetto e .completo le moderne teorie che del Lutto h a nno modificato i criteri già dominanti sulla 1>atogenesi e s ulla cura di questa malattia. L'autore ha svolto con molta competf.:nza e oon sintesi efficace .tutto l'argoo:nento della infezione tubercplare priimitiva infantile in stretto rapporto colla tubercolosi polmonare d ell'adulto e relativi stadi ed esiti. Non ma.n<:a un .cenno sull'importante fenomeno di Kooh. sull'allergia, sulle tubercoline e sulla reinfezione e superinfe: mone. L'atltore svolge pure in modo completo i qua1dr1 .clini ci <lelle forme acute e cro·n iohe indugiandosi sopratutto sull 'impo.r t :inte argomento dei primi sintomi della tisi incil)dente ed i,n fine accenna arn,c he all'esame obbiettivo generale e alle ricerche cH laboratorio e ·d elle reazioni umorttli . · Il libro .i1on è molto voluminoso e si l egge col maeeimo iJntere&Se p o-ichè i ndica al medico pratico tutti quei principii fondamenta]j che oggi hanno finito per dirigere la cura specif~ca. immuno-biologica d i questa funesta e •diffusa malattia ». Volume in-80, di pag. IV-83, nitidamente stampato e~ oa.rta distinti\.. ·Prezzo L. 1 O. Per i noetl'i abbonati sole L. 8, 7 5 fr:tnco di porto. 1

Tubercolosi e Sanatori. (Trattamento Igienico-dietetico) Prefazione del Prof. Sen. A. LUSTI C SOMMARIO: I. Un po' di storia. - 11 . Che cosa è un Sanatorio. - 111. Organizzazione di un istituto Sanatoriale. - IV. Cura d'aria. - V. Cura di riposo. V I. Le cure di allenamento. - V 11. La dietetica nel Sanatorio. - V 111. !..'elioterapia. - IX. Idroterapia, bagni d'aria e ginnastica respiratoria. - X. La psico. logia del Sanatorio.

Dott. Prof. ENRICO TRENTI Aiu'to nella "Regia Clini·c a Medica di Roma

Docente di Patologia Medica nella R. Università

La Sanocrisina nella cura della tubercolosi polmonare • • • N01'E CRITICHE E OSSERVAZIONI CLINICHE. Prefazione del Prof. VITTORIO ASCOLI All'azmuncio del nuovo II"imedio proposto dad medd61 di Oopen·h agen nella cura della Tubercolosi polmonare, t:.utti si sono l'livolti con alto interesse e con n111ove ~i:eranze .ai risultati che da eESO si potevano attendere. La pubbl•icazi-Ont" del prof. Trenti. che per prima comparisce da noi sull'argomento, ·porta alla questione il oontnibuto delle osservaz.ioni cliniche oompi ute nella Oh· nica Medica di Roma. quan,do an~na Elli era ag1i albori del nuovo metodo ourativo. Alla obiettiva esposizione dei fatti, documentati da numerose ira.diografie, segue la discuseione orrlitdca dei risultati ottenuti, ment.re sono nettamente fissati i purnti prin-0ipruli nella applicazione della nuova terapia, allontaro.antlo quei timori e quelle incerte.zoo che nei IJ>'rimordi · eenibravano ciroond~rne ogn1 tentativo. Per queste ragion.i 1a. nu.o~a pubblicazione riuscirà certamente di gramde ut1l1tà a.n-0he a tutti i mediai pratd-0i. Volume in-S<' nitida mente sta mJ)a.to su carta eemipatina.ta con 3S ·radiografia e 22 grafiche termometriche nel te~to. Prezzo L. 2 O. Per i noetri abbonati eole L. 1 8 in port-0 franco. 1

Indirizzare vaglia e lettere all'editore LUIGI POZZI - Via Sistina 14, ROMA


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Roma, 19 Ottobre 1931 - IX

A.NNO XXXVIII

Num. 42

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fon dato dal professorl: .

GUIDO BACCEL t I

FRA·NCES.C O DUR·AN·TE •

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SEZIONE PRATICA ., I

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. REDATTORE CAPO: PROF. VITTOR·I O ' ASCOLI '.

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SOMMARIO. Lavori !>riginali : D. Galletti : La ricerca del iparaesita malctrl!OO. col metodo dell'arricchimento. No,t e e c~ntributi : A. Ciminata : Sull'uso della garza emoetat1ca n Stryph1non » in chirurgia. O s~ervazioni cl i.ni~he : C. In.garamo: Due casi di so-' doku. - A. B1f.f1s : Su di un .caso di sodòku. Sunti e rassegne : ORGANI DIGERENTI: Bannamour Cha· puy . e Lardet: La reazione di Triboulet nell:i. diagnosi delle ulcerazioni intestinali nei · tubercolotici. A: _Monta?-don : Su·g li errori di dtiagnosi nell'aJP· .pend_1c.1te a ll oepedale cantonale di Losanna. R. .Blas1 : La poliposi intestinale. - A. Cade e Ph. Barra! : I tratta:men~i . endocrini e più specialmente i l trattam en,to i·nsul1niica delle ul cere gastro-duo·den.aili. - DIABETE : M . Labbé: Il fattore ereditario nel dia ~ete. M. Labbé e R . Boulin: Le modificaziO·n i del l urea odel san·g ue nel coroo del coma diabetico VA~I SANGUIGN I : Stricker e Orbain: Riceoohe speri~en­ tal1 sulla tr0mbosi arteriosa, le arteriti la gangre· na, e e ul valore comparativo delle legature arteriose e. delle . a;r-teriectomie. - Ru:pprecht : Un raro caso .d.1 .guar1g1one spontanea di una. trombosi traumatica della vena p~rta . - R.. G. Bull: A·n eurisma arterov~n<>iso .c omplicato ad embolia. Sull?.. resezione arter1c.aa rin un caeo di embolia degli arti. - Picot: I mpor~anza della . ?Oagulazione sanguigna nella patogenesi delle fleb1t1 e delle embolie postoiperatorie. L ' attu~lità scientifica : M. Capocaccia: L'anatomia patologi.ca dell'ergosteris mo. Cenni bibli-ografici.

LAVORI ORIGINALI. RR. SPEDALI RIUNITI DI LIVORNO. REPARTO MEDICO dire·tto

,da~

prof. M. TINTI.

La ricerca del parassita malarico col metodo dell'ar1·icchimento. Dott. DANTE GALLETTI, assistente.

Rivi ste sintetiche : B. Bellucci: Leeioni da elettriieiità (con epeciale riguardo al1e lesioni prodotte da apparecchi elettro:medieali). Accademie, Società Mediche, Congressi : Associazione Medico-Chirurgica di Alessandria. - Associazione Medica Triesti na. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: Le ~sì dette complicazioni mediche della gravidanza. Distacco della retina 1n ell'eclampsiia. - L'importanza dell'infezi one influenzale . nella genesi delle infezioni mortali ·n elle puerpere. - · Le emorragie delle rag.azze ·e delle donne giovani. -· Le i niezioni endouterine di l·~pjodol nella sterilità femmini le. Il trattam ento della ipogalatti a .coi raggi ultr a-violetti. - Plasti.ca della .ma.mmella. - SEMEIOTlCA : Oèser va21ioni sierologiche iS·u lla ~ifilide. - TGIENE: L'estensione attuale del vaiuolo e la vaccinazione. - V aiccino-profri lassi delia polmonite. - Il vaccino ar.titifico cnella pr-Olfilassi dell'influenza. -- MSDICINA SCIENTIFICA : La flora batterica della vescichetta biliare in raipporto oon l'an·damento clinico e col trattamento operativo della colecistite e colelitiasi. - SuJle m od•i fi.cazioni della .flor8, boccale i1ndotte da diete avita.m:inich e- POSTI\ DEGLI ABBONATI. - VARIA. Ne lla vita professionale : MEDICINA SOCIALE: Un·a e&J)& rienza ameri.cana. ConcoI'ISi . Nomine, promozioni e d ono.rifireenze. . Nostre cor·risp ondenze : Da Oatania. Notizie diverse. Rassegna .della stampa medica . Ind ice a lfabetico per materie.

dei g·lobuli bianchi, ipotesi che l 'espeTienza ha ·di·1nostrato ver,a. In una comune prov·etta da centrifuga si i)ong·ono i1o:c.11i cri stallini di ossalato di pota io (neutro) e quindi de l sangue (10 cc. circa) estratto dalla vena m edi.a na del gomito con la tecnica con sueta. Agitata ripetutamente la prov·etta in m :o do !C.h e l 'ossalato si disciolga e irr1pe disca la co,a.guJ.azion e del sangue, si . p roce·de àlla lenta oe:ntr.1 fugazione (10-15 minuti; 500 giri al minuto) e quindi si aspira con carta bibula il siero d! sangue ch e si è se~rat o nellà, parte superiore, lascia ndone solo que.lla p'i!ccola quantità eh~ pr?tjcamente non è possibile asportar~ senza •.asportar.e anche i p iù supe·r ficiali d·eglì ' elem epti del sangu e, "è he on o quelli ch e più a ' noi interessano. È appunto nella pa·r ter più. "superficiale del centrifugato, ~11f.atti , ~ove, insi~m~ con la :rpassima parte · dei globuli bian ~hi', si possono ri._contrare. più fitte l1e forme malariche. È opportu110 perciò prelevare con una pipetta capill.are tipo Pasteur delle piccole porzioni di quella cuticola uperficiale biancastra che si 1

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noto . comie la ricerca del parassita malarico richieda ta!volta lunghi e pazienti esami i11i:croscopici per I.a rel.a ti va scarsezza del plamodio nel sai:igue circolante. Cr edo perciò non inutile I.a pubblicazione di questa nota t~cnica, nella quale espongo un procedimento assai semplice e ·pratico per l 'arri:c.chimen to del . parassita mala rico circo·l.ante nel sano-ue b ' proc·edimento cl1e è poi quello ·stesso consigliato dal Villa (1) · per l 'arricchimento degli elem:enti morfo.logici del sangue ed al ql1ale io sono ricorso nel! 'ipotesi 'c he le emazie parassitate si com.portassèro .n ello stesso modo (1)

VILLA.

Archivio Pat. Clin. Med ., 1927-6.

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IL POLICLINICO

è form a la sul centri fugato: piccole porzioni di tale cuticola salgono n ella parte estrema della pipetta i)er un breve tratto per la sola forza di capillarità, per cui non è n·e cessaria la aspir.azione che renderebbe più difficoltoso il prelevam.ento. Insi~me _con g_li elementi del sa11g u.e sale. n ecessariamente 11el capillare anche una certa quantità di siero che non disturb.a nella ricerca e anzi è utile all 'esecuzione dello striscio. Alcune piccole gocce cosi J)relevate si depositp.no ins~em·e su un vetrino l)Oriao.g getti o,,,e con un'ansa o con la pipetta .. tessu s i stem1)erano in modo da ottenere una 1

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XXXVIII, NuM. 4:2]

dovremo · subito notare un cospicuo aumento (naturalmente relativo) dei globuli bianchi, in confronto degli strisci fatti co11 sangue non centrifug.a to. Se }'aumento relativo dei globuli bianchi non si è ottenuto vuol dire che il prelevamento è stato fatto male nel senso che, affondando troppo la pipetta, non si è asportata la porzione più s':lperficiale del centrifugato ma lo strato sottostante. Nel caso a cui si riferisce la inicrofotografia cl1e qui riporto, mentre negli strisci normali di confronto ho potuto contare 2,2 forme par,assitarie ogni 100 campi n1i croscopici, i1egli

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cela 0111oge11 ea di siero e di elementi del sangue, tale cl1e si avvicini molto per de·n sità a quel1a d·el sa11.g u.e stesso (2). Quindi si eseg·ui cono ·dogli strisci su vetri portaoggetti che si colorano poi col · metodo May-GrlinwaldGiemsa. Purcl1è I.a n1iscela elementi del sangue-siero sia ben f1ltta, tanto lo striscio quanto la colorazione danno d ei risultati otti·m.i d·el tutto parago11abili a quelli ottenuti ordinariament·e col sang u e. Tanto gli elementi normali quanto gli elementi patologici e in particolare gli eventuali para .. siti n1alarici nulla perdono dei loro caratteri morfologici strutturali e tintoriali. Una prima g·rossolana occhiata mi·croscopi ca al preparato così eseguito può dirci se la tec11ica è stata corr·etta poi:chè, procedendo in m.o·do a.e} tutto parallelo l'arricchimento degli e]en1enti bianchi del sangue e dei patassit i 1na1.arici, se il preparato sarà ben riuscito i11i.

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(2! È assai importante che la diluizione degli ele1ncnli nel siero non sia eccessiva onde evitare 1'essiccamento .t ardivo dello striscio e quindi l 'irnpilamento degli elementi stessi che poi si colorirebbero mali s imo col metodo May-Griin,valdGiemsa. ••

strisci con arricchimento 110 contato i11 111e·dia 139 forme parassitari e ogni 100 campi, quindi assai più di un parassita per campo in media: in alcuni ·campi fino 6-8 ])arassiti e più. Ho ottenuto quindi col mio processo di arricchimento un aumento· della cc densità » delle forme m alari cl1e nella proporzion e di 1 a 66 circa. È degna di rilievo l 'osservazione che questo procedimento di arricchin1ento dà buoni risultati in qualsiasi stadio evolutivo della forma parassitaria, per cui, se si preleva il sanO' Ue durante l'accesso febbrile, si nota l 'auo ·mien·to della densità dei parassiti sia per quello .che riguarda le grosse forme di schizon ti })rossimi alla fram.m entazione, sia per quello cl1e riguarda i n1 erozoiti liberi e i globuli rossi n ei quali il piccolo m erozoit.e è appena pe· n.etrato. Doven·dosi interpretare il meccanismo del1'.arricchi·mento .come una dìminuzione di 1)eso specifico del globulo rosso parassitato, è assai interessante docum entare come la semplice penetrazione di un elemento parassitario così piccolo come un merozoite sia sufficiente ad alterare il peso peci fico del globulo rosso.


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XXXVIII, NUlVI. 42]

SEZIONE

* ** n1elodo della

Sul classico grossa goccia di Ross questo procedimento ha il vantaggio di non .alterare i !C.aratteri m orfolog ici, strutturali e tintoriali sia degli elementi del sangue che del.le forme parassitarie. Col metodo di Ross infatti, l 'inev.itabile im pilamen to dei globuli rossi determin.a la deformaz ione di tutti gli elementi d·el sangue, quindi anche delle forme parassitarie in esso contenute; il campo microscopico è opa:co e pieno di detriti e per di più la colorazion e con i m·etodi derivati dal Romano\vsky dà risultati poco in·coraggianti e per nu.lla confrontabili con quelli ottenuti s u strisci norn1ali di sangue, o col p-roced.imento da me i)roposto.

RIASSUNTO. L' A. propone per la ricerca nel a11gue del i)aras~it.a

n1alarico u11 metodo di arricchin1ento cl1e si basa sulla centrifug.azi one del sa11gue stesso, reso incoa.g ulabile per mezzo di una minim.a qu.antità di ossalia to di potassio; espone gl i ottimi rj sultati ottenuti: aument o della « d1ensità n del parass ita negli strisci in una proporzione variabile in tor110 a 66 : 1.

NOTE E CONTRIBUTI. Divisione Chirurgica dell'Ospedale Umberto I del Circolo di Monza

diretta dal prof. A. C1MIN..t\TA

Sull'uso della garza emostatica ''Stryphnon,, in chirurgia. Prof. A. C1MINATA, chirurgo pri1nario Da più .di u11 anno 1si fa uso nella mia divisione chirurg ica della garza emostati.ca cc Slryphnon ». I risultati ottenuti sono stati soddisfacenti e meritano di .essere conosciuti affinchè n ella pratica chirurgica questa sosta nza trovi più larga applicazione come rr1ezzo emostatico _per le emorragie operatorie. Acccn110 breven1en te all'origine e all'azione farmacologie.a dello cc Stryphnon ». Stolz, al . quale dobbiamo la preparazione sintetica d ell 'adrenal ina (190±), trovò 11n amr11inoch etone dalla cui riduzion e ottenne l 'adrenalina. Questo ch etone .che lo scopritore chiarnò: << Metilan1inoazetobrenzkate·chin n e che rappr·esent.a l 'ultimo g·ra·dino nella sintesi chimica del} 'adrenalina, fu studiato dal punto di vista fisiolog ico e f.armacologico, dal noto biolo.g o Hans H . Mayer e da Lowi . È una polvere bianca, che si conserva per lungo tempo allo stato puro, be n solubile in acqua, difficiln1ente solubil e in .alcool. La soluzione non si 1

PRATICA

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altera all 'ebollizione, nè se lasciata per lungo tempo, subisce modifi.cazioni chimiche o farr11acologich·e. Applicata sopra una s uperficie mucosa o sopra una ferita non provoca dolore n.è suscita reazione infiammatoria. Iniettata per vi.a en·d ovenosa provoca coslrizione dei piccoli vasi, aumento della pressione sanguig·na, .aumento e rinforzo del battito cardiaco, respirazione periodica, dilatazione pupillare e 11ote vole g licosuria .. Que ·te azioni fisiolog·iche sono co1nuni con quelle d·ell 'adrenalina. Però il cl1etone si differenzia dall 'a·drenalina per il fatlo che esplica un.'azione tossica di mi11ore intensità e una azione vaso-costrittrice più ·debole, ma molto più prolungata. Queste particolari proprietà farm acologich e, insie me a lla pro1)rietà chimica i11ollo importante del!.~ r esist.enza alla luce~ al calore, all '·ebollizione (mentre l 'adrenalina > co111e è noto, si altera r.apidame11te alla luce,. all'aria, al calore e al contatto di ambiente alcali110 modificando di conseguenz.a. le sue proprietà farmacologich e) indussero II. H. May.er a ra.ccon1.an·d.arie questo speciale cl1etone ne Ila i}ra ti ca chirurg·ica. Albrecht per primo lo i11trodusse i11 chirurg·ia cl1iamandolo cc Stryphnon » e fa cenùo sopratutto rilev.are come in pratica l 'applic.azione lo cale .di adren.alin.a avesse l 'inconve-· nienle delle en1orr.a.g ie 5econdari·e attribuite alla facile al terazione dell'adrenalina in contatto di un an1biente alcalino quale è quello del sa ngue, alterazione ch e, invece, non subirebbe lo Strypl1non. L 'autore iniziò la sua e.sperienza adopera11do com.e veicolo del chetone la cen ere di osso. Ottenne così una polvere che oltre ad essere riassorbibile, posscidev.a la proprietà di esse.re sterilizzata senza subire alterazioni. E·ssa portata a contatto di una superfi cie sanguinante del fegato, d ella milza o delle ossa, esercitava una pronta emostasi. Successivamente in luogo di questa polvere, Albrecht fece preparare dell.a g.a rza imbevuta di cc Stryphnor1 >. che, pre,ria sterilizzazione, egli adoperò <ll1rante le operazion i r>er tamponare e frenare l 'emorragia capillare o parenchin1atosa. Ed è appunto dell'uso 1di questa speciale garza emostatica ch e io intendo qui IJa rlare , rife1·endo ·i risultati della n1i.a 1esperienza. Operazioni ·su.l cranio. - Nel le trar>anaz io11i del .cr.anio, l 'uso della garza em ostali ca 11on dll alcuna emosta i per l 'emorraaia d el tavolato o seo, ma per l 'en1orragia ct1 e provi ene dalla dura, una modica pressione con garza en1osLati ca b.asta a frenarla imm·eidi.utarr1ente. Il colore della dura madre si fa un po' bruno.


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IL P OLI CLINICO

,Operazio11e al collo . -

Abbian10 tan1ponato cb n g arza em ostat ié.a ·il i o11do d ella ferita dopo l 'estirpazion e del g ozzo e·d a bbiamo osservato olt r e il cessar e d·ell 'émorr.agia, un can1b iàm ento di colore d ella ferita stessa la quale <li\-en ta bruno-g rig iastra. D op o qualche 1r1inu10 la ferita riprende a ang uina r e , n1.a riesce più ·agevole individuar,e - g razie alla n ettezza d el c.a m po operatorio ch e n e rìsulta ~ i vasi ~ang uina nti ·e facilmente allacciarli. Anch e l 'eniorragia ·d ella pare t e trach eale dopo l 'aspor tazione ·d el gozzo, può esser e facilm1ente don1ina ta ·Con l 'a ppli cazio11e d ella g.arza em ostatica. Ug·uale osservazione abbiamo fatto durar1le l 'operazion e p er es tirpazione di g rossi linfomi d ella r egionie carotide.a o sotto-m.ascellare là do,v e, app unto frenando l 'em orrag ia capilla re, ~ i .a.cquista m aggiore visibilità d el campo operatorio e si r endono più r eperibili i vasi sang uinanti . Inoltre l 'abbiamo t r ovata utile n ell ' opera.zion e di frenicoexer esi, dt1rante la qu,ale isch en1izzando il campo opeTa ti,io si riesce con 111aggior facilità a ved erie il n er,ro fr enico . Operazioni riellGJ bocca. - P er l 'emorragia .cl1e .d·eriva d a incisioni n ella nl u cosa boccale e ·d all 'al, eo]o d entario , ho t r ovato di utilità il t a111ponamento con gar z.a e1110 . . tatic.a. Operazion.i sul fegato. - Allorquando p,er gravi a lter az ioni della cisti·fe-ll ea , non è possib ile eseguire la co1ecist ecto111 ia sottosier osa, i11a si è costrett i a st aécarie l a ·Cistifellea da l fe crato, rin1.an e u na su perfici e cl1e , col su o gemizio continuo di san g ue , in1pedisce la visibilità d el c.am po oper,atorio.. T a1npona n do c9n gar z,a e111ostat ica e lascia ndo · i11 sito il tampone si posson o continuar e g li a ltr i t empi op1eratori . . e11za e_sere dis i,urbati ,da ll 'en1orrag ia epatica. T ogli en d o il t ampon e abbia1no visto la su perficie epatica di col or e bru110-grig iastro e di a spe ll o a ciutto . Inoltre n elle ferite d·el fegato il t am11onan1en to .con g·arza e·m ostatica facilita I ' a1)pli cazion e d1ei punti cl1e i passano attra , Yer so il par en chima ·epatico per far combacia r e l e s uper fic ie san guin anti . Anch e r ecen terr1e11te in1 piegando que ta gar za, abbiamo vi. lo fr en ar i un em or r.agia i)roveniente dal le t. to di una feri ta a ·cuneo e.seg·uita n el parencl1i11t.a ep a tico a scopo ·d i · bi opsi.a, nel cor so di 11n 'operazione di Talm a })er ascite. · 0

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Operazioni pro· appen.dicite gangrenata.. -

È

n olo co1ne nei casi di a1)pendicite gan g ren a ta i11 eui l 'a1)1)endioe .abbia perduto le sue cara tteri. t icl1e .ana tomich e a . . sumendo que lle di l111a mas. a inform e ·di t es . . uto n ecr otico : in 111ezzo ad ader en ze r ecen1 i e a nticl1e, n on sia

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XXXVIII, NuM. 42]

p ossibil e legarie tipican1ente l 'arteria appendicolare. In qu,esti casi - come abbiamo potuto constatare ne i ·m .olti qa noi operati .- I 'appendice necrotica deve e ssere s taccata per v.ia ottusa ·d·al t essuto , infiammatorio peritiflitico senza ch e si possa effettuare un 'emostasi preventiva . Con tale manovra si provoca n ecessariamente un 'emorragia la quale non si può domin.are m ediar1te pinze emostati che perqh è non hanno pr.eisa sopra un tessuto in fiamma torio. La visibili tà d·el c.ampo opera torio risulta quindi impedita. Abbiamo Lampona to sempre con g·arza cc Strypl1non » e ce n e siamo trovati n1olto soddisfa tti in quanto ch e, essendo pulito jl can11)0 operatorio, abbiamo pott1to porLar·e a compim ~nto l 'asportazione di tutté:t l ·a.pp en,dic·ei gan.g·renata. Inoltre abbiamo zaffato in simili casi il fon,do d1el campo oper ativo con gar za em osta ti ca ed abbiamo lasciato lo za ffo per p.arecchi g ior11i. Rimuovendolo non a bbian10 osser vato alcuna em orragia secondaria n è a lcun disturbo n el J.)Tocesso di g uarig·ione d el.Ja f€rita ·O·p·eratoria. Tale procedimento di tecnica ·di c ui noi abbiamo g ià esperienza di p ar ecchie di.ecine di casi, è utile an ch e p er impedire l 'estenders i d el processo infiammatorio, poich è giova con sidera r e , ch·e lo str.avaso sang uig no in un territorio sett ico com.e la zona appendi colare, cont;ribui ce a d a ccrescere il p ericolo d ella diffusionie del i)rocesso p eritonitico. Operazion.i ginecologiche. - Abbia m o u sato la gar za cc SlrJ phnon n per fr enare l'e morra g ia proveni en te ·d.all '.eslirpazion e di tumori ann,essiali infian1n1atori t en acem ente a'derenti, e sem p r e con ottin1i risultati. D opo qualch e rninuto di com1)r ession e si acquis ta mag·giore visibilità d el can1po oper at orio e si riesce più fa·c'ilme11te a i11dividuar e e a l eg·ar e i vasi sang uin a nti. Natura lmen te a n ch e in questi casi l 'azio11e en1ost.ati ca si S\ 70lge sui vasi capillari d el te suto infiamn1aLorio provocandone l 'emos tasi. In un caso di un g rosso c istoma ovarico ch e l"aggiun.g1e,ra il feg·ato ed er a a derente al p erito11eo .a ddomina l e post erior e e al colon , si ebbe dopo ] 'es tirpazion e d el tumor e , un 'emorragia ch e d iv,en tò con siderevole a cau a d ell 'est en. ion e ,d ella su p e·r fi·cie su c ui esso si appoggiava . Oltre a ll 'a1)plicazion e d ella gar za en1osta tica , h o s timato op portuno irrora r e la su1)erfi c ie san guinante con la soluzion e commer ciale di Stryph non. i ebbe un ' in1m edi.ata i ~c hemi a di tu tta la zon a. Il liquido h a n ecessaria m ente b ag na t o an ch e la superficie periton eale d el) 'intesti no t enu1e e d el col on . on si n otò alc un a en1orr ag ia ~ccon,da ria e 1'am malata g uarì per l}r ima int en z~on e. Infine abbi amo visto pro-


[ANNO

XXXVII{, Nu.M.

4-2~

SEZIONE

dursi I 'emostasi appl icando . la garza e mo sl_at~ ­ ca sulla superficie sang uin.a nte.· d-i tu.m.ori allorqu.ando sian10- ·stati· ,costretti1ad i neidere s ~lla massa tumor.a·l e. . .·. · S€condo la n ostra es1)erien za -dunque, la ga r- · za ei11osta'.tica Stryphnon si è di1no trata di grande "utilità. La sua azìo11'e vasale più 'prolùr1g.ata di que lla dell 'adrena lina;· consente che si oonsolidi il tron1bo vas.ale e quindi ·diminuisce il pericolo .dell e emorragie siecondàti·e . Giova ricordare a n.ch e ch e il prepa ràto ' Stryphnon ; non . soltanto è· stato. largamènte u~ . salo so tto forma di garza per en1ostas i in chirurgi~ gen er.al·e, (Albrect1t, H. I-I. Mayer, P et. . tavel, Sorgensen, Amreicl1, - Steind) in chirur~. l gia oto.rinolar~µgo i atriça per , le oper.azioni di tonsille-cto!P~~;- .di polipi nasali ecc., · (Frey, Hofer) e n e~~-a odontoiatria (l(ç>n ig, VV:olf, Pollitzer., Hofer, Dub, Stephani'.d,er) ma ~ stato an- . che a doperato sott_o form.a di soluzione acql?-osa in urolo.gia, per lava17e copiosan1ente la vescica ang uin.a nte e l ' uretr.a . (H.ankowsl(i) : e pure recentem ente .pe·r via ei1doverìosa o so ll.o-c utan·ea, nei e.asi di e1natiem esi, i:nelen.a, _er11ottisi o n1 etrorragi~. Kollert .e Rezek dell a Cljnica_di Or1ner, studiando nell 'uom0 1'az ione d ello . ' « Stryr>l1non » iniettato i)er -v ia . . ollocutanea o endove nosa e confrontandola co n l 'azione della aid rena I ina, . trova1'.o no cl1e è{. mollo m e·no tossie.a. Slin1egi e H.aintz din1ostr.ar.orio sp·erimental111e11te ch e i vasi poln1 on~ari -sono · 1)i.ù . sensibili all 'azione .dello cc Slrypl1non » ch e · ali 'azione della adrena lina. Questo d ~ l o ·p e ri111e ntal e consentì l 'ap1)licazione del n1·elo·do neJ] e grav i en10Ltisi, .e co11 buoni ri sultal i (Pano t'f, Scl1ip, · W·eidin ger , Schubertl1). Inoltre ancl1e in casi di n1·etrorrag ia è stato segnalato- be11eficio da l! 'uso delle ini ezioni di Stry phnon · (S1Jringer). Questi esen1pi stanno .a <limostr.are colle que la peciale· sostanza, a ffi11 e alla adrenali11a, · abbia u11 g·ra·do di tossicità n1inore, il che permette di 'essere adoper.a ta più ageYol111ente 1n c linica. 1

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L 'A. ha usato la garza emostatica « Stryphno11 » nelle operazioni sul cranio, sul collo, nella bocca, sul fegato e i11 quelle g i11e·colog·iche e per appendicite ga11grien ata e I 'ha trovata di g·rande utilità pe r i] fatto cl1e frenandosi l 'e111orragia . parenchin1atosa e capillare i .g uadagna un.a magg iore visibilità del can1po operatiYo e si rend..e qui11di, più age,role l 'allacciatura ·dei vasi sang uinanti.

1540

PHAT,lCA -~ .

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di sodòku. .

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Dott. C..\RLO l NGARAMO, aiulo . Quando n~l 1927 ebbi ·.ad o,sse rvare ··it n1ìo · pri1110 caso ·di soielòku e tanto più quando nello scor ·o a i1110 ne Oi~ servai il secondo, mi tro· vai· 111olto fa cilftato il co111pito diag·nos tico d al1.a conos.ce11za di cliYe r·~e IJr ecedenti pubbfi"cazion i, i1e1 le quali (indipendent.en1ente · dalle rire rcl1e biologicl1 e S!)C.l'in1en tali)' I ' ez iolo.g ia e il quadro cli11ico 11anno classificato perfettan11ente la entit à i)a lologica ren·d endon'e facil e e cl1iara l 'i11 te r1)r etaz"ione morbosa e la cohse1g uente ter.a1Ji.a. Perc iò, pubbliéar1do questi 2 casi personali , Titengo di far e 011era doverosa e non inutile a,a]i e.ffett i co11celtivi della malattia e del' ;::. la sua o· i usta cl as~ i ficazione nosolog ica. La n1alatt in , abbastanza comune in Cina e in Giappone, doYe pri.n 1itivamente fu osservata e studiata , è cl1i amata in Giap1JJOnese so· dòk11 (« ,,el eno ,d i tOJJO ») : terminologia rea lmente g· iusta in con (ronlo a quell.a degli Inglesi c11e la cl1i an1a110 cc febbre da ·morso di topo » e dei J'edescl1i ch e la chiamano cc malatt ia da moTso di topo ». Non è indifferen te ]a distinzione cl1e io fa c1

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1546

IL POLICLINICO

c io sulla terminologia, i u quanto; se nel concetto etiologico l 'agent.e trasmittente iniziale è il topo, agli effetti pratici la malattia è trasmessa all 'uon10 da diverse ~ltre specie di anrmali ch e si cibano di topi (faina, donnola, gatto), e attraverso ad e.ssi l'agente patogieno è trasmesso: giustificano quindi il concetto che è il « veleno del topo » il quale direttamente o indirettamente trasmette la 1nalattia. !F ra i divoratori di topi, particolar1nente il g atto ch e sta più a contatto dell ' uomo, è dopo il topo il più freque nte tra,smettitore del sodòku. Dopo le osservazioni fatte in Cina e n el Giappon e, :si ri scontrò che il sodòku è malattia sparsa un po ' per tutto il mondo. In Italia, secondo quanto mi risulta, se ne conoscono 54: c asi trasmessi direttamente dal topo , e 4 casi trasn1 e:ssi dal gatto. Se si co11sidera però che al cuni non saran1\o stati pubblicati e che molti ce,rto non furono g iustamente interpretati , ritengo che la malattia debba essere più frequente di quanto non .-s i creda, (anche per quest 'ultirr10 mezzo di trasmissione), e .sparsa, senza s ensibili differenze di località, un po ' ·dovunque. Pare però che non tutte le specie di topi siano idonee a tra.smettere la m alattia, e per quanto se ne sa, pre vale il con cetto che il topo di chiavica (mus decuman us) sia l'unica specie responsabile della diffusione dell'infezione. · Date quindi le nostre cono.soenze abbastanza precise sul momento etiologico, e stabilito cl1e i malati affetti da sodòku subirono se.rnl)re il morso .di topi o di animali che si elbano di essi, og ni medico pratico· dovrà ritenere sos.p etto un individuo · ch e, ferito dai rletti animali, pre senti il quadro clinico della malattia. E J)Oich è, oltre alla difficoltà di stabilire un diag nostico, preciso attraverso rir er cl1 e bi olog ich e e sperimentali, la maggior parte d ei medici . si trova in con.dizioni di 11on poter eseguire qu este ricerche, rite11go ch e in qu esti ca i, nonchè tentare terapie svariate ed inutili , converrà pru.denzia lmente iniziare la cura specifica, come si agisce per una sifilide ·clinic.amente sospe tta .della quale, in m an canza e talora mal g rado le ricerch e sierologiche, frequente m ente i fa la diag nosi « ex juuantibus l> . Io pen so anzi, ch e , com e per la rabbia trasm essa dal cane si fa ~e 11z 'altro 1a cura p r e,renti,,a, non sarebbe poi tanto esager.ato que l m edico ch e osse1"Yando una ferita da nior so di topo o di g atto , istituisse preve11tivam ente la cura specifica. Indipendenlem ente dalle discordi concluio11i di Og ata, Schottn1iiller , Shikami, Piaz1

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[ANNO

XXXVIII, ~Ul\-I. !2]

za, gli osservatori giapponesi Futaki, Takaki, Tanuguchi, nel 1916 comunicarono di aver scoperto un,a spirocheta nella pelle e nelle linfonghiandole <li 8 amn1alati di sodòku e di aver trasmesso l ' infezione agli animali. Questa spirochie ta, cui proposero il nome di « Spirochaeta morsus muriis » si presenta breve, tozza, con un corpo spirale e 2 flagelli terminali, più sottile ne l sangue, più voluminosa nei tessuti: si Golora bene coi colori di anilina, si impregna dei sali d'argento, si moltiplica se inoculata nelle cavie, è sensibile al Salvar.san, è presente nella pelle, 11elle g·hiandole e nel sangue durante gli a ccessi. In Italia Martinotti, F.rassi ed altri furono poc o fortu11ati nei loro risultati; Ghetti e Francl1ini riuscirono a mettere in evidenza la spirocheta . di Futaki. M.antovani tro,rò 2 form~ di spirochete: le cavie inoculate col sangue, morirono: pr.a ticando ls uccessiv·i p.assagg i, al 7° ottenne ittero emorragico. Fasiani non riuscì a trovare nel sangue periferico alcuna forrna parassitaria, le emoculture furono n egative. Di varie cavie inoculate però, un':l mostrò la spirocheta di Futaki. Il quadro cli11ico d ella 111.a lattia è caratteristico. La ferita iniziale s·a rà più o meno cicatri1 zata, ma in un periodo d'inc ubazione che _va dai 10 ai 50 gio.r ni, 11·el JlUnto leso (di· solito 11n .a rto) si produce un senso di prurito, dì fa st~dio, uniti ad un certo grado di tun1ofazi0ne locale, di dolorabilità ai movimenti e talora alla com1)arsa di ingrossamento .d elle linfogl1iandole reigion.a li. Nell.o stato g enerale, durante questo periodo inizial e si può avere b enessere o anche solo un 1s en so di stanchezza e di svogliatezza. Dopo alcuni giorni di qu,esta sintomatolog ia attenuata, sorge improvviso brivido seguito 1da feb·b re alta, nausee, prostrazione generale , ce falea, talora vomito. Conten1poraneam ente i fenomeni locali si esacerbano in modQ acuto: nel punto della ferita La pelle si fa tesa, tumefatta, di colore rosso-vinoso, talora vi olacea. dolenti ssima alla palpazione, e la parte .a cquista un aspetto flemmonoso che fr equente1rr1ente può trarre in errore e co11durr e a d inutili in cisioni. Lung o 1'arto compaiono st.rie e cordoni linfangitici a capo dei quali le linfoghiandole .. i presentano ing rossate, dolenti, talora duree mobili , tal ora mo}}j cce e pastose, fisse, a rontorni in·distinti per periadenite, simulanti la fu·sione purulenta. La cute dell'arto è sede di manifestazioni eritematose, ponfoidi, poli1n orfe, lentico'laTi o nurn1n1111ari, talora rile\1a te, pe~so confluenti . 1

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[ANNO XXXVIII, NuM. ±2]

SE ZlO~E

Tale eritema frequenten1ente si trova, benchè in minori proporzioni, sulla c ute di altre i)arti del corpo. È stata notata frequenten1e11te una iniezione c ongiuntivale dell'occhio cl1e sta dal lato della lesione. La temperatura del1~arto amunalato supera di alcuni ·decimi quella dell'arto sano. I fenomeni a cuti locali e ge~erali, durano in1mutati alcuni gio,rni, dopochè :spontaneamente regreid iscono, direi per crisi , e riappaiono e vi.d enti e violenti dop·o · alcuni giorni ancora. Nel complesso si verifica · il quadro di una febbre ricorrente cpn fenomeni generali d'intossicazione e !F rugoni infatti, cui si d eve la conoscenza del primo caso in Italia, n el cal)itolo Spirochetosi d el trattato del Lustig pone il sodòku fra le- febbri ricorrenti ; da notalrsi però la perfetta contemporan eità d ell 'aun1ento e d ella diminuzione dei fatti locaìi e generali c on l 'aumento. e la ·diminuzione della febbre. Questa sintomatolo,gia, nelle s u e li11ee. gen erali notata .da tutti i precedenti osservatori, rnessa in r~ la z ion e colla specifica lesione sofferta, no11 lascia dubbi sulla ·diag nosi di ·sodòku. Le alterazioni biologicl1e sono quanto rr1ai in certe e 1neno classich e di quanto non lo sia il quadro clinico. Le sieror eazioni di Wass.e rr11ann .e di Meinike risultarono alcun e volte positive, a ltre n egative . Talora fu notato un certo g rado di eosinofilia e l eu cocito.si nel sangue. G1raldi trovò g lucosio n ell e orine, glucosio cp.e scomparve i11 seg·uito a lla cura specifica. Talora esiste. ' . tumorei di milza .. In tutti i casi fu notato un certo gra·do dl . an emia . lndipe11d ente1mente dalla positività o m.cn o delle ricercl1e biolog ich e, sperimentali e bi01)si cl1e, ch e co111e ' 1edemn10 , b en sovente iso110 infruttuo'Se, il quesito che ci si presenta è quello d1ell a terapia. Si tratta di ·una spirocl1etosi ch e i din1ostrò, in vitro e in vivo, sen sibile al Salvarsan, quindi, davanti al quadro c lass ico ·del sod òku , inutile è l'attesa o il tent.ativo di cure chiru.r .g iche : non lasci.arsi sedurre dall 'aspetto fl emn1onoso delle l esioni e ricorrere i1n1mediatamente agli arsenobenzoli. Tutti g li autori sono con cordi nel constatare c h e i fenomeni n1orbos i r egr ediscono con una r apidità talora sorprendente e in ogni caso in i11odo d efinitivo. La malattia lasciata a sè p·a re non sia di gravità eccezional e. In Gia·p pone sen1hra dia una · mortalità d el 10 %, in.a è da pen~are che questa gra,rità •

1547

PRA.Tl C:\

sia in rapporto o con una e.sagerata virulenza d el gemne i11 speciali condizioni di ·clin1a, o con una din1inuiLa J'esistenza dei soggetti. In Italia 1.a g ravit à è 1nolto n1inore: non mi risulta vi siano .stati casi mortali, forse perch è quelli riconosciuti e pubblicati furono razionalmente- curati. Alc uni casi però, per quanto a molto lunga sca den za, ebbero unà . . . ' g uari.g1one spontanea. Ed ora vengo ai 2 casi da .me osservati, il 1ò :da nlo•rso di gatto, il 2° da morso di topo. 1

CASO I. - M. Maria, d'anni 56, d a Livorno Vercellese . ,Il 19 Inarzo 1927 vedendo il gatto di casa che stava per rubare un pezzo di carne deposto su un lavolo, lo allontanò bruscamente e ne ricevette in cambio una. morsicatura alla mano destra. Riportò. due ferite lungh e pochi mm. al dorso d ella mano ali 'estremo· dorsale del 2° metacarpo. Si medicò da sè alla bell'e meglio e in 3 o 4 giorni la lesione era completamente cicatrizzata. I disturbi soggettivi e funzio·n ali dipendenti dalla ferita scomparvero pt1re in questo breve periodo, e la donna riprese le su e occupazio11i se~?:a più ripensare ali 'incidente occor so] e. Verso i pruni di aprile, e precisa111ente dopo 12 . g~orni dcl1 'i11fortunio, cominciò a notare un senso di prurito nel luog·o della morsicatura, prurito non co11ti11l10 ma a tipo ren1ittente e contempor anea111ente co1nparve un arrossamento delle piccole cicatrici ch e, già quasi scomparse, si resero be11e evide11ti. A due giorni di distanza, improv,·isa111enle forte bri,-ido, febbre elevata, aumento 11olevole d ella tumefazione ch e si fece a tipo flem1nonoso, blaustra, edematosa, e comparsa lungo l 'arlo su1Jeriore d~ strie rossastre con risentimento doloroso al cavo dell 'ascella. Co11sul tato un medico, questi g iudicando trattarsi dj u11 flemmone iniziale cor1secutivo a banale ferita settica, con~ siO'liò impacchi d 'ittiolo. Lo stato febbrile e i fe11~meni locali si m antennero per circa. 2 giorni, clopo di ch e pur se11za scomparire, . la sintom~­ tologia locale diminuì d 'intensità, e .la Xebbre scomparve do·p o una profusa sudata . R1mas~ sol.o una certa tumefazione della. mano e un r1sent1mento <loloroso al cavo ascellare. Dopo 5 giorni rli re1ni~sione, altro periodo di riacutizzazione, feb])re elevata e localmente più forte tumefazione dolorosa d ella mano e di tutto il braccio, presenz.a ali 'ascella di grosse linfoghiandole dolenti e cordoni ingrossati lungo tutto l 'arlo, grande prostrazion e gen erale, cefalea, nausea, diarrea e dolori diffusi al tronco e alle gambe. Contempora11eame11te comparsa su tutto l 'arto di una eruzio11e cutanea. Al 3° g iorno la te1nperalura alta cessò . con profu si sudori e dimir1uirono nuova1nente i disturbi locali, dei quali residuò solo u na iumefazione violacea a ttorno .alla cicatrice. ·rr'ascorsi 6 giorni, di nuovo gonfiore della mano, arrossamento, ricomparsa dei fa tti a carico di tutto l 'arto, e preceduta dal solito brivido, rilor110 d ella. febbre alta. In ciueste condizio11i Ye<.lo l 'a1nn1alata dopo 3.6 ore tlall 'inizio dell 'accl?sf'O. Slato ge11erale relativamente buono. Sul dorso ùella mano ùeslra a livelJo del 2° metacarpo, esiste .la cica trice rappre e11lala da 2 li-


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15-18

[~~No

l L POLI CLINI CO

i1eette .lq.11ghe pochi mm ., rilevate e indurite. Il d orso dell.a.. mano· 'è di colore violaceo, con intensità · maggiore sul ' punto d ella lesione, e ch e ·va sfumando 111àn 1nano e-i si , allo11tana da essa. La tuntefa.zione .. è mol to pronun ci.a la. co~ le ç~rat­ terislich B d el fl ef!1~1011e in. pieno svjlu1)po. La palpazi on e 'dà l 'in1pressione ·di ·p as tosità dura, irt certi punti' q11asi fl u tl..ua11te, in altri poèo cedevole, è molto dolente in conlrappos lo alla r elati.va minore dolorabilità spo11tanea locale. L 'avambraccio e il )Jraccio sono pure tumefatti' 'ed ematosi, m a l a tumefazione uniforme sullà ' m .a110', via via ci si allontana da essa p erde la sua · uniformità e si prese1}ta sotto form~ di chjazze. '.I:ilevate, indurite; disposte lungo il d ecor so dei linfa,tici. La corri~pondent.e superficie c utanea è di colore rosso v'ioJaceo. Prese nta · una' piccòla ghia 11dola do1 l ente, mobile, clura, . all a reg ion e epi troclear·e~ evide11Lì · g h'iand'ole ing~o·ssa le e d o'loròse al cavo asc.ell afe ': qu:este ullime fisse COll Ialti di periad e'ni tè. ~a · temper atura d ell 'ascella d estra 39° ,"2, di q l.lel\a si11istra 38°,9. · .. , , ' . Oltre alle" lesioni . cutarieè lungo' il ' d éco t so ·d ei ]i11fat1t l:, et· evi"dehte tih'.a. ' eruzione sp arsà all i} faéeia e's ler11a. d ell 'arto de~tro,_ e ràppre~er~tqtà da 1 n odu li pomfoidi, ros~cupi ; rilevati , do lenli, in parte · çoniluenti; di cuf 'alcùni esemplari si p'os- ' sono rio tare sul torace e ·su'll 'ò.tld6me. · I.:'esàrrle ' def y.~.t1 ·o rgani ''n on 'fa rilevare nulla di anormale. · ' ' r • . · .. • , • .,,n Fegato in 'l'iinili. Mahca il tumore · di' milza. I:'esa'l11e d èlle urine 'è n égativo per prodotti · pn- · to"logicL , · · · · · · lir ' base a q'tlan Lo co·111o~cevo s·ul sodòkt.1, · ebùi ·la cor~v in'zione i cl1e· 'a ltra . diagnosi ·non poteva . farsi ed ho voluto ·espletare' aloune ricer ch e p er controllare,· se pos-sihile, · l 'ésatt~zza del n 1io g iudizio . La .s ier od-iag n osi del Wasser111ann, died e risuJ· · · · · t at o 11egativo . · · · · M'ei h ike '+ + .. Stri'sc~ di' sangue colorati col Fo11tan.a· e· col ·Gien1sa non hànno per:rr1èsso di ri~ro­ varè : Ia· ~piroche ta di Fu taki. Furon·o preJevati · 20 eme.' di'~ sangue d al1 a ven~ m ediana e con essi se ne iniètta.rono 2 cavie : una nel peritoneo ed una n el sqttqcuta11ect. ~e cavie, co·~serva te p er diversd te1rtp6, ' mar1te11n'.ero · otlin1a· salute ''e il saugt1e .tla es'Sf!~ prelevato fù n egàtivo p er l a presenza spirocl1e tiéa : sacrifi·c a te' dopo 30 gi'orni i1on n10~ straron o a1ter azioni n è del sis tema l info-g·hian dolal'e, nè degli or gapi interni. · Esarrte d el 'sa11gu e dell 'amm alala : g lobuli r ossi 4,250.000; gl. · bian chi 8700 ~ polinucleati neutrof. 69 %; eosin . 1 %; b asof. O%'; · 111011011ucleati 4 %; linfocili 24 %; forme d! p assaggio 2 %. Non feci en1oculture. 'Tralasciata per il mo1nento qualsias i terapia per ved ere il su cced er si dei fe11omeni morbòsi, polei rilevare ch e d op o 60 ore cirèa d,nll 'inizio dell 'ulti1no ascesso la febbre cessò in poch e ore con proft1 i sudori , l asciando un gen er al e abbatti1nento nella paziente, la quale p er altro god ette pt1re cli una remissione dei fenon1er1 i locali, ch e si r irl u sser o ad un modico gon fiore dell a Jn.ano e de11 'aYa1nbrac:cio destro, unili alla diminuzione del 'olu1ne delle ghia11dole ingrossa le e alla scom· JJar. a rlelle strie linfangi tich e. l1npallidirono pure, se11za comple tamente scomparire, le f01rnazioni crite111atose cutanee. L 'A. rimase be11e, ron te1npcraturà sub f0bbrile (37 11 ,4) 4 gior11i, qua11do irnprovYi a1ne11le e con })rivide ricomparve 1a feblJr e nl la e ro11 e a i ri vegliaron o lutti i fatti in l'in1 unta lori dcl braccio e la re::.zione ct1 lnnea.

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XXXVIII. NuM. ±2]

Cortfern1a~o COSÌ;

qua11Lo RJ,i ·aspettavo, i1011 110 più oltre atteso ad iniziare~ la cura cen '0,15 di 1\feO l CI endoveriosa. Dopo di"· e·ssa - i11 so.rsero fenomeni .gravi con stato sincopal e e comparsa di , eritem.~ ge~1e:.c+a.l i.zzato. P.er tut:to il corpo: fe110-. IQe:q.~ ch e durarono .Poch e ore , e che r~cordai;ono l a r eazio'n e d~ Her.Xhéime:i; _neilà sifilidè . Il g iorno seguente ·p erò là ·febbre era rSCesa· a• 38°2°: 11é!J o sp azio di 3 giorni - colla scomparsa .totale d ella Lebbre tutti i ~enomeni .cutanei erano scomparsi, p erm.a.n endo solo leggera. tum-efazione alla m a110 e all''a \rambraccio. Là 2a inièzione. di ·0,30 sc11za dare ·la minima reazio11e portò alla scoi:nparsa dei rimanenti fenomeni locali. In breve dopo 8 g iorni dall 'inizio dell a c ur.a., e con due sole iniezioni, l 'ammalata sj sentiva .soggellivamente b en e e vol eva co11siderarsi guarita·. Pér · precauzio11e feci ancora .tre i11ie zi0ni di. 0;45 ·a - distanza di· 5 . g iorni, dopo di eh~ la rimand ai. . Ebbi rla essa '11otizie 3 m esi .d opo e n1i rlichiarò chè st ava b értis'simo e n on risentiYà alcun dist11r1Jo i1è loca] e i1è · ger1erale. · 1

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CA so Il . - l'vI. Qrsola, d 'a11ni .27, rla. llo.d aJlo. Il 27 D:ovembre 1930, scesa in cail ti11a per prendere 1egna, fu m or sicata da . ·un g rosso topo, riporta11do due ferite al:l a 2a. falange dell 'i11dice des lro . .fece Jayature .con aGqua borica e si m edicò alla b-q.qna. La, ferita però supp\JrÒ, tanto- ch e dovette r icorrere dopo alcu11i giorni al medico d el paese, il, quale riuscì à gt1arire la lesione in 20 g iorni crrca. 1\. 30 gior11i di distanza dall 'i11forlt1nio, la ferita c h e ormai era complet amen,.t e ri111ar ginat,a. e i11dole11te, cominciò ad arrossarsi e , a dare 011' senso di 'fastirlio, con prt1rito é ' leggera dole1tzia all a compres.sio11e. Contemporanea111e11le apparYe una leggera dolenzia q.11 'ascella di destra. La paziente non .notò allora febbre i1è disturbi gen er ali, · an zi, non si preoccupo sulle prin1e <l ei d isturbi l ocali, fih quando nello spazio di· <ilcuni giorni l a. tumefazione del< d-ito andò aumentando ed il colorito assunse u11 rosso. più, carico, u11ila1nente alla comparsa di strie arrossat e sulla p art e a 11teriore dell 'avambraccio sino al gomito e all 'au111ento d el do16re all 'ascella destra. Fu in questa co11dizione cl1e ebbi a visitarl a p er la prirna volt a: Risco11trai quanto sopra e notai assenza di tun1efazio11e d el bracci.o, .assen za di g hiandol e epitrocleari in g rossate, p esenza· di una linfoghiandola <lolente all 'ascell a. Edotlo d ai casi conosciuti attraverso alla letteratura e più .ancora dal caso ch e nel 1927 aveYO personalmente osservato, cr ed etti di indiYiclt1arc Ja co111par sa di u11 classi co sodòku, e tenni o tt 'occhio Ja paziente nell'attesa d ell 'evolver si d ell a n1a1aLtia. In.fatti, dopo 2 g iorni brivido in1})r ovvi so, febbre a 38°, 7, cefalea, nausee, 1Jroslr azione ge11er ale. Aumentata enormemente l a reazio11e locale ch e si manifesta con tumefazio11 e impo11ente (li tutto il dito e della p ar te esterna d el d orso d ella ma 110. Non vi è edema vero e proprio, n1a un tumore r enitente, elastico, ch e 11on l asci a l ' impronta del dito , dolentissimo alla pressione. I~a pelle p:-irlc da u11 colore quasi paonazzo sui n1arg·ini ' d ella cicatrice e va deg r adando in ir1Leni là Yerso l a b ase della m ano. All 'ava1nbr accio, ch e si è tl1mefa tto fin sopra il go111ito, e che è dolente sp ontaneame11le e più alla palpazione, l e strie linfagitiche appaiono con1e cordoni dt1ri, forte111ente inietta ti . La g hiandol;i ot to:iscell are ingro sa la, h a per o l a su a mobilità ecl è colpila rla peri(lcler1ite. I mo,·imenti d el1


[ANNO

XXXVIII, NuM. 42]

1549

SEZIONE PRATICA

l 'arto son:o limitat~ a cau sa del dolore. La temperatura all'ascella destra è superiore a quella di siuis lra (38°,9-38°, 7). Nessun fenomen o oculare nè congiuniivale. La c ute del braccio è occupata da numerose chiazze r osso-cupe di forma varia, lenticolari o nummulari, talune sollevate sulla c ute, numerose specialmente alla piega del gomito. Chiazze eritem a tose sono sparse, p er quanto in minor numero, sulla faccia, sul tronco, sull 'addome, sulle coscie : noD:- d olgono spontan eamente, ma alla pressione so110 sen sibili. Pare di notare legg·ero tumore CÌi milza. 1', egato in limiti. Nulla agli altri organi interni. Stato generale discreto. Nelle orine lieviss:µno velo d 'albumina, llOil glucosio. Al microscopi<;> ~ull a di patologico n el sedimento. <)ui, come nel caso preced ente, per quanto la diagnosi fo &se certa e la p azient e mal volentieri si prestasse ad esperimenti, preleva~ d'el san g u e p er la sierodiagnosi del W assermann la quale fu i1ega.t iva . . Alcuni strisci furono colorati col metodo Fontana e col Giemsa. NoD: feci inoculazion~ iD: animali. P er quanto il sangue, come n el caso preçeden te, fosse prelevato all ' acme del! 'accesso, le ricerch e p er la spiroch~ta di Futak.i furono negative, e ritengo ch e l 'esito positivo ne sia qu.a.D:to mai difficile, come del resto ho potuto rilevare dai risultat~ dei precedell;ti ricercatori. Non volli attend~re oltre ad ir1iziare la terapia con una endovenosa di 0,lq di Neo ICI. Nessufl: fe11on1eno allergico, n è comunque spiacevol e. Già dopo 24 ore la T. era abbassata e l o st ato ge11erale molto rialzato . Dopo 48 ore, assenza totale di febbre e scompar sa a elle placch e eritematose del tronco e degli arti 1nferiori. P ermaneva solo una IQoder at a tumefazione che partendo dalla ferita si p orta' a Iin verso il gomito. Sco1nparse le strie 11nfangitich~ e d~ molto impallid~tq. l 'eritema tlell 'arto. Persistenza dell'adenite ascellare della quale p erò è scomp ar sa la dolor.a.b ilità. Dopo 4 giorni iniezion e di 0,30 a seguito della quale ditltjnuirono ancora i fenome11i locali e scomparvero totalmente l e vestigia eritemaiose. Nessuna ricomparsa di stato febbrile. Dopo, la 3a. iniezion e di 0,45 scomparsa totale di ogni fenomeno. « Ad abu11dan tiam » feci ancora due iniezioni di 0,45 nello spazio di 12 giorni, rimandando la paziente comple tamente g uarita . La guarigione si m antenne i~ seguito, e rivista l'ammalata a di verse riprese, n on ha. più lamentat o ricordi spiacevoli d ella s u a ferita.

Per quanto le ricerche. biologich e e sperimentali non sia no state fruttuose n ei s urriportati casi, niessun dubbio che le malate cadute sotto la mia osservazione erano affette da sodòku. E per tale diagnosi militano i .s eguenti dati : 1° Lesione iniziale prodotta da morso di gatto e rispettivaimente di topo (origine sospetta); 2° Sintomatologia classica per jl sodòku , e cioè febbri a tipo ricorrente con esacerbazioni dei fatti locali sincrone con quelle dei fatti generai i ;

3° Successo probativo ed immediato della terapia specific.a arsen oben zolica. Scopo precipuo ·di questa mia nota è il ricordare che dinanzi ad un paziente ch e ci s i presenti nelle condizioni su,d descritte è no· ' stro ·dovere tentar.e .s ubito la cura specifica, nello stesso modo .c on cui « ·ex juvaniibus » così frequ entem ente giungiamo alla diagnosi e allc:t prognosi di un'altra ben più teimibile ~pi roch,e tos i, qu.ale è la sifilide. 1

RIASSUNTO . L'A. riferendosi a 2 casi di sadòku prodotti da .mo~so .di gatto. e. rispettivamente di topo, coali arsenobenzoli ' ne casi curati e g uar1t1 • l::> trae utili considerazioni cliniche e ter.apeutich e, insist en·do sull 'opportunità di so ttoporre all~ terapia arsenobenzolica ogni paziente ch e, ferito nelle su ddette circostanze, lasci .anche solo il sospetto di essere affetto da « spiroch etosi morsus muris >J . 1

BIBLIOGRAFIA. fRUGONI. Riforma m edica., 1911. O' CALLOR. l"loy Acad. of Med. in Irland , 1911 . · HATA. Munch. Med. Woch., 1912. Cou GET. Presse Médicale, 1912. . ITRUGONr.. Rivist a critica di Clinica Medica , 1913. PIAZZA. Morgagni, 1912 e 1915. l3RAILLON et PERDU. Presse Médicale, 1914. PERUGIA e CARcH1n10. Riforma Medica, 1915. FuTAKI, TAKAKI, ecc. Journal of exp. med. , 1916-17. ~L<\RTINOTTI. Giornale It al . ~Ial a ttie Veneree e della pelle 1917. l\foLINARI. Riforma lVIedica, 1917 . .STRE'I"l'I e l\1ANTOVANI. Policlin ~co, 1921. l\{ANTOVANI ~athologica , 1921. . l\{ASCI. Riv. Osped., 1922. FASIANI. Riforma Mcd ., 1922. RuGGIERO. Policlir1ico, 1922. GIRALiDI. lbid. , 1924. FRANCHINI e (.7HETII. v'erb . soc. Med. Chir. Romana, 1925. NE1norrr. Policlinico, 1926. BuRBI. Comunic. Ace. Med. , rrorino, 1928.

Ospedale Civile di Treviso - Il Divisione Medica diretta dal Dott. Prof. PIERO B1FFIS .

Sn di un caso di sodòkn per il 1dot t.

ANDREA

BrFFIS, .assistente effettivo.

La rarità de1 sodòl(u in E·u ro.pa, di y_uella m,alattia c ioè dovo ta al morso d el topo (talora anch·e ·di altri rodito-ri .e del gatto) consig l1a di r en,d er sempre noti i casi che eventualmente vengono all'osservazione, non solo allo Sicopo di portare un contributo, sia pur mo·desto, di casisti.ca , ma anche e specialmertte per tenere desta l'attenzione del medi co


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II. POLI CLI NICO

pratico su questa forma morbosa che, quando man ca il dato anamnestico d el m or so e la conoscen za della sintom.a tologia o.b biettiva e subbiettiva, può esser e confusa con altre, e che , d 'altra parte, diagnosticata a te mpo è og g'i 1acilmente c urabile con uua terapia che può dirsi specifi·ca e di facile com une appli. e.azione. La storia d el sodòl{u è r elativamente recente ri salendo ,al 1908, quando Shikami ed 0ga ta in Giappon·e riuscirono a.d indivi·dualizz.a re qu.esta malattia piuttosto fre quente nei loro pa esi, car atterizzandola nella sintorrnato- · logia clinica, la&ciando inviece m olto incerta l 'eziologia. Questi autori infatti avendo ottenuto d.a lle culture del ·san.g ue ·ci_rcolante e da quello estratto d a lle placche eritem atose, deg li e1nosporozoi ritennero questi riesponsabili d ella malattia. Nel 1913 Ogata isolò invece delle forn1e filam entose a micelio; in seguito a ltri autori isol.arono l o streptotrix. 1F u solo n el 1916 ch e ·F utaki, Takaki e·d O un1i isolarono da lle ~ linfoghiandole e dal sangue un:a spirocheta .ch e, iniettata n egli animali , riprodu se il qua1dro m orboso e ·ch e d enominarono Spirochaet.a m orsus ·m uris. Non d eve essere qui dim·e nticato che tra i varii s tudiosi d el sod òku in Italia, il prim.o è stato Frugoni n el 1911, a cui seguirono, Martinot. ti, Za nnini, Gatti, Piazz,a, iF asiani , P ellegrir1i , Canelli .e n.u merosi altri , i quali .con tribuirono allo stu·dio eziologico, clinico •e sperimentale d ella malattia, illus trandola an ch e · abbondar1temente nella s u a a u ton om ia clinica e n ella ter apia. Ogg·i satpJ)ia m o, per quanto si riferisce all 'epidemiologia, che il sod òku n on è malat· ti.a endeim i·ca ·soltanto · in Gi.appone, essendo stati trovati casi abbastanza numerosi in Europa, in Africa ed in America. È pure a.sso, d ato ch e se il topo è l'anrmale ch e più di fre-quente infetta l'uomo, furon o tuttavia ri scontrati e.asi di sodòku eziol ogicamente e ·clinicam ente confermati, d ovuti ,al morso de l gatto (Vez io, Neirotti e ìvlasci), della donnola, d el furetto e d ello 1scoiattolo (Masci). È deg no di rilievo che la trasmissione n el germe all 'uomo non s i effettua come d.a ipprim.a si cred evjj con la saliva, ima per mezzo del sangue geri .. givale ch e trasuda da lle er osioni d ella mucosa boccale cau sate dalla infezione. La spirochaeta morsus muris, o, come la chiama Duj arric de La Riviere, spiroch aeta japoni ca può .essere a forme brevi e tozze o a forme lungh e con nurnerose spir e. Le prime si rinvengono ne i gangli ; le seconde n elle ferite e n el sangue cir col ant~ . Si 1

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·Colora bene col Gien1sa, colla fucsina, con i sali d 'argento e col bleu ·di m etilene. Quantunque si trovi n ei tess·uti, nel sangue circolante durante l 'accesso febbrile e nelle urine • degli individui affetti, solo in piccolo numero di casi è stata isolata e coltivata nonostante gli esami più attenti e completi d e.i varii ricercatori . Le sedi ·di inoculazioni sono di solito le pa1 , ti scQperte dell 'uomo (mani, piedi, braccia e gambe) unicam ente perch1è p.iù esposte alla rnorsic.a tura d ei topi. Si ha di solito un perio<f,o d'incubazione che varia dai 2 ai 30 g iorni, dopo il quale la malattia insor.g e im1provvisa1mente con brivido e febbre alta , astenia e anoressia. Contempora neamente tumefazion,e ie arrossamento ·de lla ferita iniziale, d olenzia, c omp.a r s.a di un alone infia mmatorio (fatti c onfusi anch e con i flemm oni), sulla ferita e n ell e vicinanze e talvolta su .tutto il corpo esant~n1a che può restare tale, rrna ,che può essere anch e bolloso, poi vescicolare, poi pustoloso; alle ipustole, cl1e si •p ossono rompere rapidam·ente, s u ccedono u1cer.azi oni e risen.timento g hiandola re. È questo il p·eriodo d'invasione. 1\fentre tutto sembra accenni alla risoluzione, doipo un periodo di i·p er1drosi e ·di apiressia, la t emperatura risale br·u scamente, rico mpa iono i fenomeni generali ·(rprostrazione, ve·r tig ini, cefalea) e qu.elli locali (semplice esantema oppure vescicole , pustole, u1cerazioni); succede un periodo di r emissione cui segue altro accesso e così di seguito. D opo vari i attacchi le manifest azioni se .curate, ~endono a diminuire e a cessar e d el tutto. È questo il periodo accessuale, .a tipo di febbre Ticorrente. · Vi è an ch e una fo rma grave, ed è quella riervosa nella, qÙal ~ pre~ominano a ll 'inizio le 111i.algie e l 'agitazion·e con m ar cata disfa g ia e dapprima esager azione d ei riflessi; segu ono prostrazione e1d abolizione dei riflessi; ratpidamente d elirio, coma e morte. In una terza fo.r·ma ·p revalgono g li a.cc.essi febbrili, sen za er uzi on e, con notevole edema infiam1matorio quasi sempre a caratter e suppurativo e talora necro,si della ferita. P er porre la diagn osi di sod òku basterebbe il dato anamn estico d el morso e l a sintomatol ogia descritta : meglio a n cora se si potrà mettere in ev~denza la spiroch eta nel pus della · ferita, nel sangue o n'81 succo ricavato dalla pt1ntura dei gangli linfatici, e specialn1entc e si oltiene l 'infezione n ella caviR. In general e si inocula la cav ia nel 1)erito11co con 5 cc. di sangue estrat to dall 'an1 ma1


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SEZIONE PRATICA

lato nel momento del maggior rialzo termico o con qualche frammento di ganglio linfatico. Però molto spesso anche coi migliori a.ccorgimien ti tali ricerche danno risultato negativo vuoi per la grande labilità del germe, vuoi per le sue ·Condizioni di vita ancora no1t I.>ene conosciute. Per la diagnosi ·differenziale deve essere presa in esame specialmente Ia· forma nervo.sa che ha dellie somiglianze con fa r.a bbia, specie 1per l'anamnesi e la sede d ella lesione iniziale. Lo svolgersi però assai ra1Jido del q u.a dro clinico della rabbia con imponente delirio, convul•s ioni, ed in modo speciale l'idrofobia e l'aerofagia semrpre più accentuate nella rabbia, la fotoifobia e la ·c ecità al! 'ultimo periodo serviranno a fare la di.a.gnosi differenziale tra la rab·b ia e il sodòku. Nella diagnosi differenziale non deve esser ·dimenticato il flemmone (caso di Canelli) e·d in certi casi an.che la lue, sulla quale torneremo più av:anti. Per la terapia bi s.ogna ricorrere .agli arsenob.enzoli come Hata ha ·p er pr~mo proposto con suocesso fin dal 1912. Il sodòku infatti viene vinto .con 1poche iniezioni endovenose di neosalvarsan fatte a due, cinque, sei giorni di distanza. La prognosi è faUJSta. In Europa non vi sono ancora avuti decessi per sodòku. 1

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Espon.go ora in maniera succinta, nei dati positivi, il caso venuto in cura nella secon·da divisione m·e.dica del nostro Ospedale, e che il mio ·p rimario !Prof. Biffi.s mi consente di riferire. Si tratta di un uomo di 61 anni di Trevis'o certo B. Giuseppe, il quale no~ ebbe mai m~lattie degne di pariico]are menzione, e che nulla presenta di importante nei dati anamnestici famigl~~r~, trattandosi di soggetto appartenente a fam1gl1a sana. ' 'erso la metà del marzo 1926, non si sa bene in quali circostanze, fu morso da un g rosso topo delle chiaviche nella regione tra la radice interna del pollice ed indice della mano sinistra. La ferita subì un decorso apparente~ente ~enig1:1_o, accennando a chiudersi, ragione per cui il paziente non credette opportu~o di ricorrere a l medico. Fu solo dopo qualche settimana, che avendo constatato che nella r egione del morso si stava formando una tumefazione dura che si estendeva verso il dorso della n1ano e che si era stabilita qualche chiazza rossastra verso il brac· cio, fenomeni accompagnati a violenti accessi febbrili a tipo quasi malarico, chiamò il collega dot~or Reggiani (che trovò git1sto ricordare), il quale i~ b~se alla sintomatologia obbiettiva e subbietl1va, ed al dato anan1nestico del morso fece prontamente la diagnosi di sodòku, invia11do il p. per comodità di cura all 'Ospedale, dove entrò il 13

apr~le

All 'esame ob])iettivo il malato iu • trovato sch eletricamente ben conformato, sensorio integro, piuttosto abbat tuto nelle co11dizioni generali, prostrato nelle forze, con anoressia, febbre di modico grado (38°,7), polso abbastanza valido, ritm,ico con frequenza relativa alla t emper atura (intor~o alle 100 battute). Respirazioni leggermente aumentate (26), ritmiche, simmetriche. llifless i. cutanei e tendinei normali . All'esame dei singoli 01·gnni toracici ed addo1ninali, nulla si riscontrò di anormale ad eccezione della milza leggern1e11le aumentata di volu1ne alla percussio11e, ma i1011 palpabile. Ciò ch e maggiormente interessava era l 'esame cleJl 'ar to superiore sinistro. .>\ll a radice lra pollice ed i11dice si notava un notevole turgore dei tessuti, che si estendeva anche verso il dorso della rna~o', violaceo, duro quasi fibroso, con lieve soluzione di continuo. Da questa intumesce nza partiva una linfangiòi1e che si estendeva lungo il braccio fino all 'ascella ciove si notava qualche ghiandola ingrossata. ·Nella regione anteriore e laterale esterna dell 'avambraccio e del braccio esistevano alcune chiazze eritematose leggermente riJevate, quasi indolenti, le più gran,di grosse q11anto, un vecchio scudo , le più piccole quasi lenticolari, di colore rosso ciliegia più o me110 u11iforme. Qualcuna presentava un sempli8e alone 1rregolare più marcalo alla periferi.a ed una zona centr ale più sbiadita. Prelevato del sangue dalla vena se ne iniettaroJ~o 5 cc. n el perito11eo di 2 cavie, ma la ricerca r~mase n egativa. ,S i è pure praticata la reazione d~ Wasserrnann, la quale pure diede esito negativo. Ma poichè la diagr1osi di sodòku nel nostro caso era evidente, si procedette subito all e iniezioni di Novarse11obenzolo con la tecnica e con le dosi antilu etich e. · Già do·p o la pri.ma iniezione di 15 cgr., la febbre cominciò a regredire, non presentandosi più ad accessi violenti, ma persistendo quasi continua tra i 37 ,5-38, una· sola volta avendo raggiunto i 38,5; co11tçmporanean1enle anche le condizioni generali e l~ forze del malato migliorarono assai. Dopo la 2a. iniezione tii 30 cgr., pr.aticata alla distanza di 4 giorni, ~l miglioramento fu ancora pii1 sen sibile, perchè alla completa remi&S'ione della temperatura che raggiunse il giorno segue1ìte i 37°, si accompagr1arono altri indizi di miglioramento: la tumefazione clella mano regredì pronLamente in maniera palese, la linfangioite, ele ghiandole all 'ascella scomparvero, rimanendo· solo, quali tracci~ della subita infezione, pochechiazze e.ritematose all 'avambraccio ed al braccio,. assai sbiadite, non dolenti, n è. ·rilevale. La t erzék iniezione praticata d opo altri 6 giorni, completò la g uarigione, tanto che il malato potè u scire co,m pleta1nente ristabilito il 28 aprile, dopo sol~ 15 giorni di degenza. 1926.

Il caJso ora d·escritto, non ·p resenta diffico].. tà diag:no stiche e no1n ri·cl1iede quindi parti~ col,ari com1menti clinici, n è una vera diag nosi ·differenziale con ·altre malattie. Il dato anamnestico del morso del topo, la gu.a rigion.e quasi completa della ferita senza particolare trattamento locale, 1'insorgenza dei primi sintomi febbrili ·dopo una decina di giorni, seguiti dalla comparsa di una tum.efa1

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1552

IL POLICLINlCO

zione dura fibrosa di colore rosso vivo, nella regione d el mon~o nonchè dalla linfoangioite con eritema coi caratteri sopra descritti, la guarigione completa d el malato con la cur.a arsenobenzolica in pochi giorni, sono dati che da soli confermano la ·d iagnosi, ain che se l'tsame e la cultura del sangue (di difficile esito, com.e risulta ,dalle relazioni d'e i va.r ii ricercatori) non fu positiva. Tuttavia qualch·e considerazione non ·tanto di diagm.oistica differenziale, quanto di parallelismo ·sinto·m atologico ed eziologico non sarà inutile fare tra questa malattia e la lµe, ,p arallelismo sul qu.a le giustamente venne richiamata l 'attenzione nel 1925 da Aipert, Kemnorg.ant e Garrin, e più tar.di anche da Canelli. Ed infatti, per quanto n el sodòku manchi come manife.stazion.e pr~maria nel punto dell'ì· noculazione l'ulcera dura a fondo lardaceo (che d·el resto può anche pa.s1.sare in certi casi di 1ue quasi inos,s ervata) 1'adenopatia satelliLe, l 'esantema ·Cutan eo secondario, ch e ha molte simiglianze speci.almente col sifiloderma papuloso secondario a grosse ipapule, la spirochetosi, I.a g uarigionie rapi da con gli arsenobenzoli, sono fatti comuni alle due fo:vme morbose, e tali da ·p oter giustificare il ri:chia1mo alla loro analogia. .Che 1se poi a queisti fenomeni aggiun.g iamo l 'esito ·delle ricer:che e degli stu.di specialmente di Salim!beni, Kermorgamt, Garrin, secondo l e qu.ali la spirillosi può essere trasmessa per ereditarietà con cons~guenti disform.azioni sch eletrich1e ·d el c ranio, d-el .b acino; e degli arti ne1i id i1scen·denti, nonchè la :comparsa della cheratite interstiziale, lo studio co1m1p arativo ·d elle due malattie, sarà ab·b ondanteunente gius tificato, per quan.to l ' una e l 'altra quasi sempve b ene differenziabili e per quanto formino due entità morb-0se separate. Ma se il parallelismo tra sodòku e lue per ora può semhrare un sem,plice fatto di curiosità clinica e tera1peutica, ~on è escluso che ulteriori studi portino a conoscenze ben più importanti specialmente per quanto _riguarda {a filogen esi d ei due agenti eziologici. I sopracitati autori invero ric ordano cl1e og.gi si dibatte la questionic :circa la presunta origin·e dal Lama d ella sifi:li·d e, e nolil. 1possono a meno di tacer e il dubbio -dell 'an.alogia dell'origine ani1nale d ell e due spiroch ete l'una, quella che dà luogo alle m ,a nifestazioni de] sodòku proveniente d ai roditori, spiroch eta questa più virulenta per 1'u omo che lo trova ve rgine ai suoi veleni , n1a più facilmente vincibile con l 'arser1obenzolo ed in maniera s tabile, l'altra quella originariamen te proveniente d al Lama appa1

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renlemente dapprima imeno virulenta ma più dif,ficilmente guaribile in maniera definitiva, di v.entata ormai attraverso i secoli n1a-lattia dell 'uomo al quale si trasmette direttamente e assai facilmente da uomo a uo·m o. Sarebbe prematuro ed azzardato voler oggi tr.arre conclusioni suip erficiali su questo argomento, che ha a1n cora bisogno <:fi studi serii e di riflessioni ponderate, ma può darsi che questi .studi portino alla :conclusione che le due spirochete, la pallida e morsus muris , trovino la loro paternità in un unico ceppo; divi.so in due discendenze per adattamento da secoli l'una all'uomo, l 'altra ai roditori, con mani festazioni perciò sull'uomo diverse sotto 1m,olti punti di vista, ma analoghe sotto qualche altro. 1

RIASSUNTO. L ' A., dopo aver fatto la storia del sodòku, parla della patogenesi, .d ell'eziologia, del decorso clinico e della cura .di questa malattia. Espone quindi il caso tirp ico venuto in osservaziorne nell 'ospedale di Treviso e a.ccenna al parallelismo s intomatologico ed eziologico (già da .a ltri AA. notato) tra il :sodòku e la lue. BIBLIOGRAFIA.

SHLKAMI e 0GA'rA. Det1t. med. Woch, 1908-1909 . FRuGoNI. Riforma Medica, 1911. ScHOTTMULLER e PROESCHER. Berl. Klin. Woch ' . 1912. GATTI. Rivista Critica di Clinica Medica, 1912. PIAZZA. Il Morgagni, 1916. MARTINOTT1. Giornale Italiano Malattie Veneree e Pelle, 1917. Mon1. G·azzetta Medica Lombarda, 1917. ZAMORANI. La Liguria Medica, 1920. MANTOVA~1. Pathologica, 1921 FASIAN1. Riforma Medica, 1922. PEI.J.EGRINI .. Ibid.' 1923. VEzio. Progressi d1 Terap~a, J 929. CA..~ELLI e FAUDA . Minerva Medica, 1930. ••·

Segnaliamo al lettori del ''Poi/cl/nico,, l'interessante Nota:

Modificazione delle condizioni del rapporto di impiego dei Sanitari degli enti locali pubblicata nel N. 9 (Settembre 1931) del ''DIRITTO PUBBLICO SANITARIO ,, il quale contiene anche ~na estesa Rassegna di Giurisprudenza.

Avve rtenza ,

I medici che non sono abbonati a detto periodico e Che desiderano leggerla, si affretti.n o a spedire Vaglia Pnstale di Lire 6 all'editore LUIGI POZZI, Via Sistina N. 14 Romrr. e ricooeranno presto il Nu1nero che le contiene. · I

Prezzo di ogni numero separato del " Diritto Pubblico Sanitario "' L. 5. L 'abbonamento ai dodici Numeri del 1931 costa L. 3 6, ma agli aesoC'lia.ti al " Policlinico» è concesso per sole L. 30, che va.nno inviate, mediante Vaglia Posta.le o Bancario. all'editore Luigi Pozzi, Via Sistina 14. Roma.


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LXXVIII, NuM. 42]

SEZIONE

1553

PRATlCA

SUNTI E RASSEGNE.

Sugli errori di diagnosi nell'appendicite all'ospedale cantonale di Losanna.

ORGANI DIGERENTI.

(ANDRÉ MoNTAUDON. Rev. de la Suisse Rom., n. 10, agosto 1931).

La reazione di Tribonlet nella diagnosi delle ulcerazioni intestinali nei tuber· col otici. (BoNNAMOUR,

CHAPUY

e

LARDET.

Journ.

de

Méd. de Lyon, 20 agosto 1931). La diagnosi della tubercolosi . intestinale e sopra tutto della presenza delle u1c.erazioni n.ei t'!bercolosi polmonari, specie nel primo periodo della malattia è particolarmente difficile. ' I diversi disturbi funzionali o digestivi possono essere assenti e non sono affatto pato~n?monici . . Gli ,~s.ami radioscopici -e radiografici sono d1 un. importanza •Consider-e vole ' ma . esigono un1a installazione completa e sono spesso di difficile interpretazione. Gli esami c?p.rol?gici , la pres.enza del sangue e dei bac1ll1 d1 Koch nelle f.eci, non sono affatto specifici. Gli AA. hanno eseguito sistematiic amente i1ei tubercolosi la ricerca dell 'albumina solubile nelle feci con la reazione di Triboulet. . La tecnica della reazion1e è molto semplj ce. S1 racc~lgono le. f~ci in un calice di vetro prof~~do, in quan~1ta ~aJ.e c~e. esse non occupino p1u della meta d el rec1p1ente. Si aggiunae dell 'acqua, preferibilmente distillata e si ~i­ mescola bene. In due prov,ette molto simili si versano circa 3 ice. -d ella dilui zione così otten1:1ta e si .Port:ano a 15 cc. c iTca con acqua distillata . Si agita .p er capovolgimento. Un.a delle provette viene con.servata .come co·n trollo· nell'altra si versano 20 gocce c irca del ne.at~ tivo. di Triboulet (sublimato gr. 3 ,50, acido a~t1co cc. I, a1cqi.1a di·s tillat.a cc. 100). Si agita d1 nuovo per capovolg imento e si esaminano le ?ue provette .. In uno spazio di tempo che varia da un m1nu1to a 24 ore la r eazion.e si produce sotto forma di una modificazione del1'aspett~ d·e l liquido. Si po ssono presentare due casi : o la prov·etta in. an.alisi non pnesenta alcuna ·sensibile differ enza 1con la provetta controllo, ed a llor.a la reazione è negativa; oppure la provetta "è diventata interamente limpida con un precipitato più o m ie no voluminoso alla parte inferiore; e la r eazione è positiva . Fra i du·e estremi, si possono osserv.a re dei casi in1terme.di. Le rioerche d egli AA. hanno stabilito eh.e la reazione non è rara n ei tuber colosi e che se la sua assenza non implica necessariament~ l'assenza di ulcer azioni, la sùa presenza indica sempre l ' esistenza di un 'ulcerazione. C. TOSCANO.

L'operazione precoce costituisoe il principio essenziale de l trattamento dell'appendicite. Niell'osped.ale di Lausanne ogni appendicite vista nelle prime 48 ore è operata immediatamen.te : ogni appendicite vista dopo 48 ore è operata a freddo. Negli anni 1927 e 1928, 712 malati furono operati di appendicite, 448 a c aldo , 264 a freddo. L' A. si domanda: in quale misura la. diagnosi si verificò esatta? . Sembra ch e a caldo gli errori · di diagnosi siano n .ell.a proporzione del 10 % n egli uomini, e del 21 % d elle donn·e; la frequenza e. s.atLamente doppi.a nella donna indica che un fattore importante di errore risie de n ei disturbi g inecolog i.ci. A freddo la proporzione rimane la stessa (27 % uomini, 51 % donllre). Lo studio accurato d·ei ca.si in cui la diagr1osi fu completamente erronea, porta a queste conclusioni. · ' a.) in una proporzione che si può valutare a Il 'in circa 1/ 4 per gli uomini e 1 /2 per l e donne, vi fu con fusione con una affezioue estranea all 'appendioe, il più spesso 0a-inecologica, o una enterite ban.ale; b) .gli altri casi possono spiegarsi in parte co11 d ei disturbi digestivi comuni e fugaci ch e abbiano si·mulata una appendicite; e) poich è spesso la operazione ha avuto dei risultati felici, malgrado ch e non si sia trovato null.a alla operazione, qualche volta n er1pure a l microscopio, si è autorizzati a dare impor~an~.a ~.dei ?isturbi anatomici in appar er1za insig·nif1can t1 , :eome dell·e tracce microscopich e di infiammazione, e am·m ettere ch e essi possano talora spiegare una crisi n ettame nte caratterizzata clinicam ente. Dallo studio a ccurato d ei singoli sintomi a llo scopo di ved ere qu.a li abbiano maggior valorie a fine diagnostico l 'A. trae queste massime : 1) nQn vi è appen,dicite senza dolore localizzato, ·m a anche se assai n etto, non è caratt.eristico. 2) La difesa indica assai spesso la appendicite, ma può mancare. 3) Questi due sintomi cardinali sono solidali in una cer ta misur.a. Han valore più g rande n ell 'uomo ch·e nella donna , anche al di fuori d ei fatti g in.ecologi1ci. 4) Le naus ee e i vomiti sono frequenti ma non ·p redominanti n elle vere appendi citi acu·t e . 5) Sem·bra ch e si trovi l a stipsi piuttosto n elle ap·p endiciti a cute confermate e la di.arr ea n elle a ltre, ma questi disturbi non possono servire al la diagnosi . 6) Se c i si basa sull'insi eme dei sintomi e su una specie di impressione clinica g lobal e si constata ch e i 1

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1554:

IL POLI CLINICO

2/ 5 solam ent e dei casi vengono diagnos ticati con esatt ezza. 7) Non vi è alcun sinton1a, nè gr uppo di sintomi ch e perm·etta di porre la dia.g no i di appendicite acuta con sicurezza completa. L' A. termina con a1cune c ons iderazioni sull ' ~ppendicite .neurogena di Masson. Quest o tipo anatomica men.te avrebbe secondo 1ui una autonomia O·r m.ai b en stabilita, · clinicam ente no, onde essa deve 1essere considerata in I?ratiic.a. come un_a semplice varietà anatQmo-1stolog1ca dell 'appendicite cronica.

L. T ONELLI. La poliposi intestinale. (R. BLASI. La Riforma Med. , n. 33 agosto 1931).

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L 'A. basandosi s u d ue casi clinici che minutamente d escrive fa un interessante quadro della poliposi che è b en e ricordare n elle su e linee principali. Sin.tom atologia: è variabilissima non so lo p er la varia sede, ma p er il variatissimo 11um1ero d.e ~~e .pro.duzioni polipose. Essa predilige 1)er lo piu il r.e tto, ed a llora, si 11,a scolo ntuco~ o p iù o m .eno abbo·n ·dante, prolasso inte1:-· it1Lt.tente, e ,r aramente espulsio·n .e di un polipo o di framn1enti di essi. Se questi si ul cera no avV1e11gon·o emorr.agie che possono esser e l 'unico s i11to1no di polipi situati un po ' più in alto. I~1 que ti cas i son o fa c ili stenosi e invagi1la1

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z 10 111.

I pblipi più alti sono ancora più subdoli: . . tip.si a lternata a criisi .di pse udo-diarrea, emorr agie scarse, ·dolori vagh.i addominali. Le e111orra.g ie rip1etute anche lievi possono da,re a n emia ·e a bbattimento (Schmlidt). L 'esame fi sico comprende : esplorazione digitale e 1~ettoscopia . .L' esa"!'e radJìologico ha assunto g rande valore : 1F isch er h ia descritto un caratteristico aspetto a d a lveare, ma in alacuni ca i solo un radiologo provetto con a ccorgimenti speciali di t ecni ca (piccole qu antità di liquido opaco se.co11,d o Fick enbusch , o con imulta·nea insufflazi~n e econ do Fisch er ) può fare l1na diag no i. È grande mierito de} prof. Busi di av~re disti11to .r adiologicamente i tumori a sviluppo C'ndocav ilario ch e fç.lcilmen te danno fenoméni d_i s t ~o i, co~e i polipi , dai tumori intrapar1,etalL ch e sviluppandosi nello spessor e d ella parete intestina le n e provocan o il graduale s fia n·ca.n11ento (sarcomi p. es .). Onde al r:a,diol ogo non deve fug·gire anche di fronte al quadro radiologico più tipico di invag inaz ione o di steno i (i n1magini a p iroide, e· tromo prestenotico a t anaglia col clism a opaco, immag ine a fi ~a rmoni.ca, in1m1agine a cipolla: Busi) la po .. ibililà d ell 'e" i lenza di un polipo. Diagn osi differenziale: 1) coi fe calomi: lin1 i t.a t.am en te .. po tabili, di durezza modifica1

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bile colla pressione, ch e scompaiono con purg he e clisteri. 2) col can cro : che si ha tra 4:0-60 anni, ed è raro n ei giovani in cui si hanno mv ece i polipi; di solito è dolente alla pressio~e, mobilissimo specie in primo tempo. il sarcoma è raro (1: 100 carcinomi); il ca1ric1noma n ella forma anulare dà facilmente stenosi, m 1e'Iltrie il sarcoma dà dilaLazione fusiforme dovuta .al fatto ch e p er la stia origir1e n,ella submucosa o muscol.are para lizza la m11scolatura e quindi dà dilatazione dell 'intestino . La età dei pazi,enti, la rapidità dell 'evoluzione, il volume della ·n eoplasia, la mancanza di stenosi fan fare diagnosi. 4) La sifilide intestinale : provoca aderenze tra le anse, reazione peritoneale, è ra ra; aiuta la diagnosi l 'anamn esi, la R. W., altr i segni di lues, 5) L 'a.ctinomiicosi intestin.a le; rara. 6) La forma ipertrofica d·e lla tbc. intestinale; è svelata d.ai fatti generali, tosse, esp ettorato, febbre e dal b . ·di Koch. 7) La forma in testina le d el morbo di Hodgking· è sospettabile se vi è splenom.e.galia , prurito, febb,re irregolare. 8) Nelle coliti la diagnosi si f.a oltre che con 1'esarne delle feci, con il quadro radiologico (colon sp asti1co, a ·Cordicella, .a rosario, .a,e rocolia, ecc.) (l\1ilani e M·eldolesi) . Anatomia p atologica: i polipi possono esere sessili o peduncolati, con pe.duncoli lu11ghi fino a 7. cm. (Coo·k e). Il volume da una nocciola a r!I'i va a quello di una aran cia. Creano una mrucosa di aspetto caratteristi.co, spece se sono abbondanti. La superficie d ei polipi è ora liscia, ora lobata, ora finemente suddivisa in papill e. Si è molto discusso se i1e favorisca lo sviluppo uno stato di infiamrr1a zion e r-ronica de lla mucosa. Aschoff pensa ch e in una poliposi ver.a e propri.a non si possa110 non ammettere, movim1enti predi1sponenti insiti n ella mucosa st es a. Il fatto ch e più interessa patolo·g i e clinici è la cap·a cità c h e essi hanno di trasformars i in car cinomi. In quanto alla loro origine sappiamo che qu esti polipi vengono dall 'epitelio situ ato tra le glandole ,di Lieb erkunh, e n el duode no anche da lle gl.andole di Brunner. Sono cioè deg li adenomi, tutti, per il Pianese, ' quasi tutti per g li a ltri a ti tori non sono veri blastom.i , ma produzioni iperplastich e o arnartomi. 1

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L.

TONELLI.

I tratt~mflnti endocrini e più specia1mente il trattamento insulinico delle ulce1~e gastro-duodenali. (A. CADE e Pa. BARKAL . Arch. des Mal. de l'App. Dig . e des Mal. de la Nutr ., a.p rile 1931). • Gli AA., riferendo i a lla medicazione paratiroid ea , proposta da Mou tier e Camus n ella rterapia dell 'ul.cera gastrica, m .ettono in evidenza ch e le b asi fi siologiche di questa tera-


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SEZIONE PRATICA

pia sono poco solide. L 'esperienza personale degli AA. è inoltre troppo cor~ ed incompleta per permettere di esprimere un giudizio serio. Riguardo invece al tratJta m ento insulinico essi afferm.ano ch e, malgrado le in.certezze che regnano sul suo modo d'azione, bisogna riconoscere ch e esso è susoettibile di produrre dei miglioramenti rimarch·evoli. 1F or.se è talora permesso ·di parlare di guarigione, 1na occorre un criterio radiologico (scomparsa di una nicchia) per stabilire questa con~ elusione. Clinicamenit e la scomparsa · d·ei sintomi non ·deve essere ritenuta come una prova di guarigione, per,chè sono n ote le remis~ ion i, talora prolunga te, nell 'evoluzione di un ulcus. Nondim eno ·l'applicazione del trattamento insulinico n egli ulcerosi è giustificato sopratutto dalla sco mparsa rapida, spesso os~ervata, dei fenomeni dolorosi. Bisogna però tare l 'insulina q uan.do si s uppon e una n eo}llasia; d 'altra parte i sogg1etti con stenosi orQ·anica o con perigastrite non ne traggono benefici. Infine il trattan1en1to non può essere applicato a tutti i malati poichè esige una sorveglianza medica. Se in gen eral·e esso è b en tollerato, .p uò in qualche caso provocare degli in,ci.den1ti. Si può del resto associare l 'in sulina all'ingestione preventiva di glu cosio, ch e eviterebbe i fenomeni 1pog1icemi.ci e, seçondo Riech t, aiuter ebbe l 'azion e benefica d,e]l 'insulin a. · La dose · di insulina deve essere debole (10~ 15 unità a l g iorno); il trattamenit o sarà co;ntinuato per 15-25 g iorni ; si potrà associare l 'ing-estione di 20-80 grammi di glucosio, 1/2 ora prim a dell 'iniezione. In fine converrà rifare a due o tre riprese, con intervalli di due o tre mesi, una nuova serie di 10-15 iniezioni, a titolo di .cura compl1emen tare . C. TOSCANO. 1

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DIABETE. Il fattore ereditario nel diabete. • ( f\f. LABBÉ. Bull. de l'Ac. de Méd., 22 t:io-1u-

g·no 1931). Le statistiche fatte dai diversi autori circa J 'in1portanza del fa.ttore erieditario nel diabete lianno portato a risultàti assai concor.danti; .esse ci dimostrano ch e gli antecedenti erediJari sono a.s sai frequenti n ei diabeti.ci ; la loro proporzione rappresenta priesso a poco un •1uarto dei casi. Dall'insieme di queste cifre risulta che g·li a utori am·m ettono in generale, ch e il diabete 11on è sempr.e ereditario. Nonper.tanto certi .autor i accordano all'eredità un 'importanza f)reponderan te n ella i)ta tog·enesi del .diabete e tendono a ..considerare l'eredità come costan.te. Sembra all 'A. ch1e la quistione n on sia sta1a consi·derata con sufficiente rigore , perch è .

si sono confuse insieme le diverse specie di diabete. Si è escluso, è vero, dalle sta.tist1che le g licosurie di origine renale, il diabete innocente, le glicosuriie id i origine endocrina o epatica, ma . questo non basta. In effetti, fra i diabeti veri, esistono due ti pi principali .ch e sono, nella loro orig ine come nella loro sintomatologia e nell.a loro evoluzione molto diversi l 'uno dall'altro: sono il 1d iab.e.te senza denutrizione azotata o diabete benigno ed il diabete con denutrizion e azotata o dia bete grave evolutivo. Queste due forme di diabete non h anno la stessa fi sionomia clinica nè la stessa pa.toge11e i. :È dunque importante distinguere questi due tipi per stabilir.e una statistica conveniente dell 'ere·dità n el diabete. I\i[a questa prima distinzione non basta; la nozion e di eredi.tà h a bisogno anch'essa di esser e precisata. Bisogn.a .cioè .distinguere la vera eredità dalla edu cazione morbosa cipè dal1a trasmissione di abitudini viziose dai parenti ai ba1nbini dopo la na·s cita. L 'educazione morbosa ha una grande importanza nella obesità e nel diabete. Quando un soigge.tto d otato di un ap·p etito eccessivo si sovralimenta , esso diviene obeso e più tardi diabetico; è fa.cile comprendere ch e la sua ma1attia è acquisita in seguito alla alimentazion e eccessiva alla qu.ale si è sottoposto. Perchè si possa parlare di eredità bisogna ch e nella vita dell 'indivi.duo non si.a intervenu.ta dopo la n.ascita nessuna condizione :s uscettibile di creare la ma1attia. L' A. dunque di stingu~ fra i diabetici due tipi: il diabete grasso senza denutrizio.~ azotata ed il diabete mag ro con .denutnz1one .azotata. D'altra p.a rte, distingue n etta·mente, fra le cause patogene, l 'edu cazione morbosa dalla eredità . :F ondandosi su qu·e sti princi pi, l 'A. ha fatto ,con M. Lan.d.au, una statistica degli antecedenti ereditari su u11 totale di 957 diabetici ed ha o.tten uto una proporzione di diabetici . ereditari del 27 ,6 %. Distinguendo le due form e .d i diabete, h.a ottenuto la proporzione del 20 % .di er edità nel diab ete senz.a denutrizione e del 35 % n el diabete con d·e nu.trizi,o ne .. ~ evidente il ruolo preponderante dell eredLta n ella aen.esi d el diabete magro, grave, con denutrizione azotata e acidosi, in .confronto della sua m inore import.anz1a nella genesi del diabeite g rasso. , . Nel diabete g rasso 1 A. ha trovato quasi sempre come causa prima la sovralimentazione prolung·ata, ch e aveva c.ondotto pri~a all~ obesità, poi a l diabete. Gli anteceden.t1 fami liari ritrovati in questi malati nella proporzione del 20 % non provano che sia in tervenuta una trasmissione eredi.tari.a; essi sig11ificano semplicemente che i parenti di questi si son o ·d edica ti .an ch 'essi alla sovralin1enta1

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IL POLICLINICO

zione e sono pervenuti così alla obesità ed al diabete. . Nel diab.eite magro invece non si trova altra causa .capace di spiegiare I.a malattia che l 'eredità . Se si consid,era più da vicino il meccanismo dell' eredità nel diabete magro con denutrizione, si constata che essa si ritrova nei fra.telli e n elle sor-elle nel 20 % dei casi, n ei c ugini nel 5 %, nei figli nel 5 %, nel padre nel 5 %, nella madre nel O %, nella nonna nel 5 % dei casi. È notevole la frequenza del1'eredità collaterale. In effetti, quello che si constata, il più spesso nel diabete grave e specialmente nel diabete infantile, è che due o più fratelli sono presi, simultaneamente o successivamente dalla stessa malattia a.d età ·diversa, taloua senza ch·e si possa ritrovarie l'origine. della malattia n.ella eredi.tà paterna o materna; forse l'eredità rimonta ad una generazione precedente. Se·mhra che vi sia mal formazione, insufficienza di sviluppo d,e ll 'apparecchio insulare in tutta una generazione. Secondo la statistica, il p1adre app.a re più spesso trasmettitore dell 'ere.dità eh.e la madre. La ragione ·d i ciò è nel fatto che la donna diabeti ca è generalmente sterile o, se diviene in cinta , porta difficilmente a termine la gravidanza , mentre l'uomo, per quanto presenti spesso qu.alche gnado d'impotenza genitale, g·eneralmente quando è giovane può gene.rare . Nel diabete senza d1enutrizio11e gìi antecedenti diabeti.ci si ritrovano nei fratel1i e r1e]Je sorelle 11el 5 °~ ·.lei ca.:;i, nella ma·dre 11el 7 '}~, n·e1 padre n ell'8,8 %, nelìa nonna nell'l,2 %. ~1a non si .tratta in questi casi di eredità certa, ma di genitori che hanno generato dei bambini che, per cattiva educazione so110 poi divenuti diabetici, e di fratelli e sorelle cl1e hanno acquisito jl dialJ.ete perchè sono vissuti n ello stesso ambierlte e sotto l'influenza della stessa educaLione morbosa. L'influenza ereditaria che è all'origine del diabete con denutrizione azotata, 5i ma11ife· sta con una forza che .confina con la fatalità ~ Assolutam.en le 110. In effetti, l'ereditf\ si ritrov.a n elle statistiche solo nella proporzione dt3l 35 % dei casi. Si può però pensare cl1 e . in ·m olti casi 1'er·edità si n1anifesti attraverso un semplice disturbo della glico-regolazione, meno intenso ·di quello ch e si osserva nei diabetici. Come com1)rendere il carattere familiare ed ereditario del diabete? Oggi la maggior parte degli au.tori considerano il diabete come un disturbo ft1nzionale glicoregola tore di cui g li isolotti di Langerhans rappresent~no 1'elemento fonda·m entale. Essi con.cepiscono dunque la trasmissione ereditaria del diabete sotto forma di trasmissione della insufficienza langerhansiana. Il più spesso questa insuffic ienza non si i11ani festa al momen.to dell.a na-

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Nu!\1. 4 2)

scita, ma resta latente per n1anifestarsi con il diabete o nei periodi più .a ttivi dello sviluppo organico o nei ·s.oggeitti cl1e si so110 sotto1)osti a suralimentazione. La con.cezione ereditaria ·del diabete conduce a delle conseguenze pratiche. Circa il matrimonìo dei diabetici, l 'A. pensa che si possa permetterlo 1ai maschi, data la scarsa impor.tanza della eredità .p aterna, ed anche alle donne, a condizion·e che prendano tutte le precauzioni possibili p~r evitare il concepimento eh.e, ·malgra.do l'insulina, mina.ccia sempre ·di e~sere fatale per la madre e per il figlio. Una sorveglianza igienica rigorosa deve essere poi esercitata n ei bambini dei diabetici, per evi.tare di sbancare, con una alimentazion e troppo abbondante, il loro apparecchio gli.coregolatore.

C.

TOSCANO.

Le modificazioni dell'urea del sangue nel corso del coma diabetico. (M. LABBÉ e R. aprile, 1931).

BouLIN.

Annales de Médecinet

In un certo numero di casi, approssimativamiente la metà , il coma diabetico si a·ccompagna ad una azotemia moderata, dell'uno . per mille in m,edia. Ad essa si associ.ano diminuzione della escrezione ureica, albuminaria e cilindruria. La presenza ·di questa azotemia non modifica: in nulla gli altri caratteri classici d·el coma diabetico, ed in particolare non modifica la riserva .alcalin.a, la glioemia e la gli.cosuria. Il tasso dei cloruri è fortemente abbassato nelle urine; nel ~angu,e è variabile, piuttosto leggerment€? diminuito, ma questa dimi11uzione non è così evidente e così costan t.e da perrr1ettere di con.clud.ere che ad essa sia ·dovuto l 'aumento dell'urea ·del sangue. Il tasso dei corpi clietonici urinari è poco elevato, ma in n essuno dei casi osserv.a ti dagli AA. essi face, ano difetto. I segni .clinici sono molto banali. · Circa 1'ori.gine di questa azotemia, tutti sono ,d 'accordo nell'inrvocare i'oTigine renale. Resta a spiegare perchè in questi casi il rene ritiene l 'uriea. Esclusa che la causa possa trovarsi nell 'astenia cardiaca e nell'ipotension~ conseguente oppure nella cloropenia, bisogna accettare la teoria, ammessa da tutti, di una vera nefrite acu·ta contemporan,ea al coma. Molti fattori sono stati incriminati come cau se di questa nefrite,· la poliuria, la glicouria, l'acetonuria, l'acidità eccessiva delle urine, le abbondanti emissioni saline, perfino 1'insulinoterapia. Senza che la cosa sia as olutamente dimostrata, si tende a riferire piuttosto al passaggio dei corpi chetonici le lesioni degen,e rative d1ei tubuli contorti. L'azotemia com·p licante il coma diabetico 1

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XXXVIII, NuM. 42J

SEZIONE

si installa sin dalle prime ore c}el coma e compo·r ta un prognostico grave : n el coma diabetico complicato ·da ritenzione di urea, l.a morte si verifica ·due volte più spesso ch e nel coma diabetico senza azotemia. L 'assenza di abbassamento d ell'azot emia il secondo giorno d el coma è un indice di ca.ttivo au• gur10. La morte sopravvien·e, seco·n do i e.asi, per acido-.chetosi irriducibile, per collasso cardiaco oppure in con dizioni oscure, archivi,ate sotto il termine ure mia ma ch e, secon·do g li AA., sono an.cora ind·eterminate. 1

C.

TOSCANO.

VASI SANGUIGNI.

E 0RBAN.

1557

dei grossi bro,n chi arteriosi. Questa da sola non basta a 1realizzare la gangrena perchè si sviluppa di regola una circolazione supplementare (muscolare e sottoou.t anea) molto abbondante. 3) Con la so.p1p ressione maissiva, in Ull1 sol tempo, del:l a biforcazione ao rtica i cani non hanno il tempo ·cli supplire con un a·degu.ato oiroolo SUJp.plementare all 'e1n 1o rme diminuzion·e dell'afflusso sanguigno negli a.rti inferiori. L 'azione vasiodil:atatrioe della so·p pressione del si,mpa tico rperiarterioso· ni0n bas,t a a impedire la gang:re·n a massiva; m.a e si aggiunge un 'azione si1m :patica più possente, co,m e la ramisezione lombare bilateraile a livello di L 3 L4 , è possihiJ.e !realizzare in un sol temp 0 questa grande soppressione arteriosa conservando i:n vita g l1i ani.m ali. L'azione vasodilatatrice enor· m~ dell:a rami.sezione bilaterale peirrnette lo stabili1rsi di un c iTco•l o swpplementare molto J)LÙ r.a!pido e aiuta i tessuti a superare lo stad,i o critÌlco .durante il quale i cani ll1on ramisiezion.a ti mu-0 iono.. Il lavoTo è corredato, da una buona documentazione arteriog.rafica ottenuta con iniezion·e di milll,i o. G. PACETTO. 1

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Ricerche sperimentali snlla trombosi arteriosa, I~ arteriti, la gangrena, e sul valore comparativo delle legature arteriose e delle arteriectomie. (STRICKER

PRATTCA

Journ. d. Chir., t. 36, n. 5).

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II lavoro prende le mosse dagli stu.di di Leri oh e sull ' importanza c l1e l ' i11nOO"Vazione della parete arteriosa ha nel determinis·rr10 dei «list11rbi consecutivi alle obliterazioni arte.rtiose e Un raro caso di guarigione spontanea di dai risul1tati spesso notevoli ottenuti con arteuna trombosi traumatica della vena porta. riectomie-estese in casi di arteriti obliteranti. Sembrerebbe in ultima analisi che il fattore (RuPPRECHT. Zerit. f. Chir., 1930, n. 50). nervoso 1parietale, per il bra mite di riflessi va· so-costritti:ri, abbia un 'importanza uguale, se Secondo una statistica di Kuttner tutti i casi non rnagg1ore, a quella del fenome no ischemifinora comunicati n,e lla letteratura sarebbero· co nel determinismo dei distu1r bi da obliteratati seguìti da morte tranne uno d,e scritto zione arteriosa . da Poelchen in un -ragazzo di 7 anni ch e ave,-a avuto una contusione dell '.addone e d era stata S. e O. hanno vo luto studia·r e sperimentalmente la questione, ma i diversi tentativi per . diagnosticata una trombosi d ella porta. La. produrre gangrene sperimentali d'origine arteguarigione si ebbe in seguito ad una operariosa, s~mili .a quelle dell'uomo, falliro-n o allo· zione a lla Talma. ~copo. Ciò non peirtanto è .stato 'l oro po s:sibile, I cas,i .di trombosi tiraum.a tica pura ·sono in una seoon1da serie di es'Perienz.e, di studiare m·o lto r.a ri tanto· che su 65 raccolti da Lissau er solo 1 presentava trombosi legata ad il valore com·p arativo delle legature e .d.elle ar· una infiamm.azione tr:a.u m.ati ca del pancreas. teriectomie sul rip.r i·stino del circolo e sulla nutrizione del territorio interessa.t-0. Ordinaria mente preesiste una malattia dello Le con c-l usioni a cui arri,rano S. e O. sono tomaoo o dell 'intestino. Vi sono dei casi dole seguenti : vuti a perforazione da corpi estranei. Un caso I) Non è possibile provocare n ell'animale illu trato d.all 'A. h.a un g r ande inter esse per la gangrene simili a quelle d ell'uomo, nè per guarigione spontanea avvenuta in circa 10 annì. iniezion1e di sostarize chimiche (a·dr:enalina, chi- Un uomo di 24 a. fino allora ano era stato nino ...uretano, sal1icilato di so·dio) nè per sorp· colpito ·da un calcio di ca,rallo a ll 'ipogastrio. pression·e SUJCcessiva delle arterie principali di Venne ricoverato in ospedale con forte meteorismo cui seguì .ascite con e ito i11 una priun. a:rto con l' esclusione tra legature e con sopma puntura ·d'i 6 litri di liquido si·eroso, con pressione di tutte le collaterali. 2) La resezione com;p leta successiva delle Rivalta po-sitiva. arterie 1Princivali ·di urn arto, fino alla term.inaIn seguito il liquido ascitico assunse il cazione aortica è perfettamente tollerata purchè rattere del transud.ato. Poi si injziò un ede1na fatta .a tappe. Queste resezioni sembrano n1ecr1io allo1 eroto e .alle o-ambe e quin·di con1partollerate delle legature fatte su segn1enti ' ravero delle vene sottocutanee della parete adscolari omoJ.ogl1i. La realizzaz1ione di cani sert· don1inale. Nello scroto si verificò u11a gan za arterie principali degli .arti din1ostra cl1e i gr ena ed erisipela, con la 1)erdita del testidi sturrhi di nutrizione sono do,ruti ad a}tre caucolo sinistro. se che n 1on a l1l 'obliterazione pura e sem1)lice In eguito furono fatte paracentesi con e tra 1

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l L POLICLINICO

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XXX\ìJJI, NuM. ±2]

zio11e f~110 a 3G litri di liquido. Si verificar o110 2 'olte e n1aten1esi. La 49a. punzione ave' a dato ± litri di liquido e dopo non si ebbe ]Ji ù ricomparsa dell 'ascite. Il circolo collaterale si era enormemente ing randito con notevole sviluppo delle vene epi gastri·ch e ch e avevano raggiunto il diametro di 2. ~ita e si è verificata così la completa g uarigione senza alcun intervento. Anche nel caso· dell 'A. la patogene.si della trombosi d.eve essere legata al trauma e ad u11 fattore infettivo di cui fa fede l 'essud.a to ri contrato nelle iprime · puntu·:r.e. Com:e 11el caso dii 1F rerich l 'A. crede all'inizio di u·n.a peritonite adesiv.a che si è poi propagata alla porta. Nel caso di Poe] chen nel quale fu fatto l 'intervento a lla .Talma si .verificò lo sviluppo di un g:ru.p po di vene pe·r 1ombelicali per cui anch e in quel ca o si può pensare che alla guarigione abbia contribuito il m:ezzo individ P nle proprio ·d el circolo collateral,e. Il c.aso d i1l10 tra ch e si può verificare· una guarigione sponta11ea senz.a intervento. R. BRAN CATJ.

livello della piega del gomito l'arteria è ridotta u~ cordone duro, rotondo . Legatura ed asportazione del tro·n co della omerale obliterato per circa 13 cm. di lunghezza. Dopo 6 ore i fenomeni ischemici andarono scomparendo, e con l'ausilio di bagni caldi ecc. la circolazione migliorò progressivamente fino a . r.itornare 5ftiasi al normale I 'arto su~riore sinistro, res1du.ando soltanto una tinta bluastra a carico del me,d io. L'A. mette in rilievo la importanza della guarigion·e spontanea dell 'aneurism.a .arterovenoso. Fa p-resente la evenienza dell 'embolia occorsa nel caso illustrato a punto di partenza 1d,e l focolaio aneurismatico. Ma il maggior interesse è dato dal risultato operatorio offerto dalla resezione arteriosa su un arto di cui l'arteria principale era ostruita da un embolo. V. JuRA.

Aneuris1na arterovenoso complicato ad ~mbolia. Sulla resezione arteriosa in t1n caso di embolia degli arti.

(PrcoT. Bull. M ém. Soc. Nat. Chir., n. 7, 28 febbraio 1931).

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(R. Il.

GRÉ G0IRE B u LL.

1'1ém. Soc. Nat. de Chir.,

5, 1931, p. 183).

L ' A. si riporta ai con cetti sostenuti da Leri che, .il quale con prove chimiche e sperin1eotal1 ·della sua scuola ha dimostrato ch e l 'c :nb ol ecto~ia è un~ operazione illusoria, poicl1e non ~1rebbe 1 asportazione del coagulo, n1~ la :eaz1one va.somotrice prodotta d.all 'atto eh i rurg1co sulla ·circolazione dell'arto leso. All 'uo·p o Grégoire illustra u~a osservazione ~e l massimo interesse per tale tesi e no,n n1eno i n leressante perchè l 'embolia fu consegu·ente t: ! aneurisma arterov·enoso. Si, tr~ttav~ di un uomo di 42 a. il quale t c~ :. Lo d1 u cc~1dersi ~on rivoltella, di c ui la pallol Lola raggiunse 11 cavo a scellare sinistro il 9 ott~bre 1?30: Dieci giorni più tardi compar' ero i egn1 d1 un aneurisma arterovenoso dei vasi ascellari di sinistra. Due m esi più tardi ~con1par. a spontanea dei seg ni più netti e più 111comod1 ·dell 'an euri sn1a arterovenoso. Tre me... i d opo l ' incidente iniziale , il 13 gennaio 1931, comparsa bru&ca dei fenomeni ischemi ci a livello dell'arto superiore sinistro, lentamente aggravantisi nei giorni successivi. TI 20 gennaio 1931 Grégoire l 'operò scoprendo i va.si a scellari e seguenido di poi 1'omerale 1u11go il suo decorso. La ven.a er.a 1dil.atata l 'arteria era circondata da una infiltrazion~ em atica, per Cl1i era diffi cilm ente isolabil e. \ .. s~ n za d.i ~rill -e circolazione regolare n ei v1 t arter10 1 e vienosi ascellari. La on1erale ])ll 1 ~ ava fino a l disotto della ra 111ifi cazione del~n. 0111eral e profonda. Da tale punto fino a 1

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Importanza della coagulazione S1Lnguigna nella patogenesi delle flebiti e delle embolie postoperatorie.

L'A. da ·5 anni (con1mentan1do le ric·e rche di Blocl1) si è voluto rend ere conto dello stato diella coagulazione ·del sangue nelle am1nalate pri1na della operazione dli isterectomia per fibroma, per studiarne il legame eventualmente esistente tra le modificazioni della c00-oaulabilità e l'insorgenz.a delle fl ebiti ed in conseguenz.a per assoggettare le ammalate ad un trattamento opportuno. Pic-0t ha rice'f·cato la coagulabilità del sangue nelle amn1alate a digiuno pung.en~~o un dito e faoendo ca.dere tre goccie d·i sangue su 3 vetrini, i quali venivano immedia'tamente messi .sotto una campana di v.e tro, al riparo d.a lle correnti di aria, dal calore. La coagulazione si apprezzava allorchè la goccia di sa11gu e non si deforn1ava in·clinando· il vetrino. Il tempo è scelto con la ·m edia di quello dei 3 vetrini. Dalle ue ricerche risulta che 11 tempo ·di coag ulazione normale oscilla tra 1718 minuti. Dopo un intervento chi.rurgico si hanno spesso delle modificaziorn , diminuen~do od aumentan.do il tempo di coaguJ.azione. Quelli che l 'av-evano norn1ale potevano :ivere un accorciamento od l111 allungamento; qu elli che lo ave,rano anormal e, in ecce so od in dj fetto, se dopo un opportuno trattamento la coagu1.azion.e rito.rr1ava al normale o quasi prima della operazione, dopo di questa se non si continuava la cura si ritornava alle condizioni precedenti. L ' A. illustra una serie di casi di altri operati n ei quali la comparsa di flebiti coin cideva, nel periodo postoperatorio, con un eccesso di potere di coagulazione. Egli h a scelto i suoi 1


fANNO XXXVIII,

NuM. 42]

SEZIONE

esempì tra donne operate pe·r fibromi , perchè ì)iù freque ntemente si h.a nno flebiti do·p o tali operazioni; ma esse si verificano anche in tut-. te le donne per anemie ·p ostoperatorie, nelle quali la coagulazione è speoialmente rapida. L'A. riporta le osservazioni di pazienti operati per emorroidi, per appendicite, ernia ing uinale o per fibromiomi d ell ' utero; in essi il tempo di coagulazione e ra ffi:Olto ritardato e~ ir1 un ca,s o anche assente la coagulazione; s1 -ebbe in tutti questi casi embolia, in 2 casi 1norta1i. Picot in base a qu-e ste in·dagini sistematicamente prima 1di operaire si assicura delle condizioni di coagulabi1ità del sangue, e poi si assicura ·con esami ulteriori praticati nel periodo postoperativo eh-e essa re.s ti normale. Quando intervengono alterazioni durante il decor.so postoperatorio, casi come qu<)_DJdo preesis tono all'operazione, ha praticato cure adatte a riportare in limiti normali il tempo di coagu lazione. Sl.ll 1. 050 casi osservati , 770 sono stati operati e seguiti. Su 167 isterectomie totali o subtotali, di cui 99 per fibromi, ha avuto un solo {'a.so di embolia e nessun caso di flebite. Su 295 ç.asi di appen1dicite acuta, subacuta -o cronica una .embolia. Dr 133 casi di fibromi 25 avevano coagulazio·n i normali, 52 iperco,a gulazione. 56 ipocoagulazione. V. JuRA.

' L'A TT u AL I T A

se I ENTI FICA

L'anatomia patologica dell'ergosterismo. (M. CAPOCACCIA. Accademia Medica, 15 agosto 1931).

L 'A. riassume in una breve comunicazione i 1d ati fondament:ali raocolti in una lunga serie di esperienze condotte su di una sessantina di animali (topolini, r.a tti, conigli, picc ioni). I r eperti anatomopatologici ottenuti e le corrispondenti modificazioni dei valori considerati atti ad esprimere l 'alterato biochimismo del sangu·e e d·ei succhi cellulari sono tali da perm.e.ttere ·di impostar,e in questi termini il ·problema dell'anatomia patologi ca del! ' ergo.sterismo . 1) L ',ergosterina irradiata somministrata a g li animali da esperimento a ·dosi enorn1.emente superiori a quelle con siderate come terapeutiche dimostra sempre uno spiccato potere tossi co; 2) l 'azione. tossica d1ell 'ergosterina irradiata si m.anifesta con profonde alterazio11i d ell'apparato dig.erente, d ell 'apparato uro-poi.etico, dell 'a1ppar.a to cardio-vasco1are, delle g hian·dole a secrezione interna e del siste,m a reticolo en.dotelia l e : queste alterazioni sono -più o m eno gravi e combinate fra di lor o n e] modo più vario in rapporto con le dosi del preparato u sato, ma sopratutto c on condizio1

PRATJC,\.

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1 55~

ni di alimentazione (co11te11uto calcio lipoi d ico degli alimenti) e con condizioni individuali ; 3) 1car.atteristica principale d elle lesioni da ergosterina irradiata è l 'affinità ch e i t essuti colpiti acquistano pe r i sali di calcio cusicchè si hanno d e1p osizioni e pre1cipitazioni di calcio nei più vari tessuti. Alla affinità per i sali di calcio si accom.p agna una imbib ìzione lipoid·e a d·e i t essuti cl1e cr ea uno stat~ di colesteatosi diffusa co·n larga partecipazion1e del tessuto reticoloendoteliale che a1Jpare in uno stato di attività proliferativa e sovr.acc.a rico in tutti i suoi elementi di g·r.a·nuli lipoi·d,ei; 4) la erg ost,erina irradiata d etermin.a precoceinente un qu.a dro ·d i a teroscLer osi spcrim ental.e paragonabile ma non identico a quello ch e si ottiene so lo con la ipercolesterin·emia sperimentale e solo ·dopo molti mesi di trattamento. C. ToscANO.

CENNI • BIBLIOORAFICI (1) C.

Patologia generale. Vol. in- 8° .di pagg. 630. Torino, U . T. E. T ., 193 1, LiSACERDOTTI.

. T•e 55. Questo volume, r ecentemente pubblicato nella bella edizione della Un ione Tipog rafica Editrioe Torinese, espone tutte quelle n ozioni che son.o n eic.e·s sarie ch e lo studiente apprenda per formarsi una solida base sulle dottrine generali e fondam entali delle malattie. Semplice, nitida, chiara, esatta, l 'opera è l 'espressione de lla mente dell 'Autore ch e, durante il suo oramai lungo magistero, si è pr eoccupato ·di contribuire a formare piuttosto che degli eruditi, d·ei buoni m edici. Il libro, pertanto, non è un 'opera da con sul tazion•e, ma un manuale didatti.c-0. Alla sobrietà d.ella trattazio·n e non va disgiunta la necessaria ampiezza. Infatti n·elle 623 pagine, dopo gli in.dispensabili cenni introduttivi sul concetto di m alattia, s ull 'evoluzion·e d·ei processi morbosi, sulla g uarig ione e sulla morte, sono svolti i processi patologici fondamentali, regressivi e progr essivi, i tr.apianti e g li inliliesti, i blastomi, la fi siopatologia d ella circolazione , l 'infiamm1C1zione, l e alterazioni d~lla termoregolazione, la fisiopa tologià delle secrezioni interne e, finalmen te, l 'e·z iolog ia gen•e.rale comprese le dottrine i 111munitarie. Non si trova in questo manuale la trattazion·e della fisiopatologia d ei diver si sistem i or.ganici, perchè, come avverte I' Autor.e n ell a pr ef.azione, « in generale ciò è ampiamente esposto nei corsi delle Patologie M·edica e Cl1irurg ica, e delle Cliniche speciali n. Nell 'opera le citazioni d egli AA. sono poche (1) Si prega d'inviare due copie dei libri di ru i si desidera la recensione.


1560

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IL POI,lCLIN ICO

e le e~ i stenti riguard.a no specialmente g li Italiani. Non vi è s fog.gio di dottrina; le teorie em esse per spieg.a r,e i singoli fenom eni sono ridotte il più possibil e per offrire al lettore ciò ch·e è veran1ente, solidan1ente acquisito alla scienza e p er non stanic are lo studente con disquisizioni, se non. inutili, almeno non . n eoessar1e. :È, pertanto, da ritenersi che la gioventù studiosa, anche quella che non. .seg·ue lei lezioni or.ali del Sacerdotti, sarà gr,ata al M.aestro ch e l e off~e un, libro n el quale nulla vi è di s u.p erfluo e di cui non possono essere discusse l 'esattezza e la chiarezza n .o n disgiunte dalla opportuna sobrietà; e g li sarà riconoscente anch e il n1Jedico pratico che voglia avere un.a esposizione semplice e pian.a d1ello stato attuale d ella biologia patologica. E. E. FRANr.O

RIVISTE SINTETICHE ISTITUTO DI RADIOLOGIA E TERAPIA FISICA

DELLA

1

UNIVERSITÀ DI PERUGIA

diretto dal prof.

EUGENIO

MILANI.

Lesioni da elettricità (con

ap~ciale

riguardo alle lesioni prodotte da apparecchi eleHromedlcall ). Prof.

BRUNO BmJ.uccI,

aiuto.

(Coiitinuazione e fine; ved. 11rum. prec.) .

1

1

R.

1

PAsTEU.R-VALLERY-RAnoT e L. RouQUÈS.

Les

phénomènes d'e choc dalns l' urticaire. Editori Masson & C.ie, Parigi. Prezzo Frs. 25. In qu,e sto libro gli autori descrivono le diver se varietà. etiolog·iche di orticaria : 1e orticarie .a lin1entari, medicamentose, parassitarie, en1otive., da forzo, da cal1do , da freddo. Discutono p er ciascuna di queste varietà la parte determinante ris1Jettivamente in rapport o allo choc, all 'intossicazion,e, alla perturbazion·e ·d el sistema vegetativo, all 'infezione. Quindi passano in rivista i mieto.di di d esen sibilizzazione e di modificazion.e umora 1e impiegati nell 'orticari.a e nelle malattie colloidoclasich e, e ne indicano i v.a ntaggi e gli inDR. convenienti. C H .<\MBAS.

La vie, propriété ph.ysiqrie . Editore

Maloine , Parigi. Prezzo 1F r. 5. Breve saggio bio-filosofico tendente a dimostrare che n·essuna differ enza esiste fra i fenomeni fisi co-chimici e quelli vitali. La vita è una delle form·e dell'attività della rr1a· te ria. Malgrado f'ampollosità del titolo il contenutcJ di questo volumetto è povero. Le id.ee sostenute non sono nuove, e gli argom enti per sos tenerle non sono i meglio persuasivi . 1

D.n.

O. ScHWARZ. l\1edizinische Anthropologie. Editore S . Hirz.el , Lipsia. È un ampio studio d ell'uomo nella sua cos ti luzione om.atica e psichica, come faciente parte della natura. Descrive i vari tipi um.ani e analizza i ·v.ar1 fattori cl1e hanno con corso a costituirli. Precisa il tipo di uon10 normale e le sue d e,'iazioni ch e costituiscono l 'uomo malato e l e condiziòni e ... en ziali d.ella malattia. Indica quali cause inducano queste anom alie e quali i mezzi per evitarle e correggerle. DR.

CAPITOLO NONO.

LA

QUESTIONE DELLE RESPONSABILITÀ

NEGLI ACCIDE..~TJ DA ELETl'RICITÀ.

evidente che la questione delle responsabilità 11011 può essere 1na~ pre.sa in, esame, o quasi mai, nelle lesioni da elettricità atmosferica, le quali rivestono il carattere di vera ed impreveùibile acciclenta1ità. Anche in casi di folgorazio11e verificatasi ~n edifizi pro tel ti da parafuln1ini non è possibile in genere ammettere delle responsabilità a carico delle Ditte eh~ hanno eseguito l'impianto dei parafulmini stessi, date le quantità incalco·l abili di er1ergia in giuoco, ~ le mutevolissime oondizio11i iii cui può verificars~ la scarica. Naturalmente debbono essere esclu si, mediante accurate perìzie, gravi diteLti tec11iri 11ell 'imp!anto, e specialmente 11ei collega1ne11ti fra i conduttori e negli scarichi a terra, che, com e al)bia1no visto in un precedenit e capitolo, possono, se difel tosi, rendere pericoloso, anzich è protettivo·, l 'impian,to dei parafulmi11i. Per quanto riguarda le re spo11sabil~tà nelle lesioni da corr~nte elettrica per uso industriale o do•m estico, non è ~l cas·o di parlarne perchè esistono in proposiito dettagliate disp0sizioni di legge (legge n. 232 pubbli ca ta 11ella Gazzetta Ufficiale del 16 g·~ugno 1894, sulla trasn1issione a distanza delle correnti elettriche destinate al trasporto ed alla dis tribuzione dell 'energ-ia per uso industriale; e relativo regolRmento per l 'esecuzione di detta leg ge, in da.ba· 25-10-1905) che stabilisco1n o in modo particolareggiato ogni dettag·lio di tecnica atto ad i-n1pedire danni alle persone, agli animali ed alle rose, fissanrlo quindi esattamente ~ limiti delle re sponsabilità. Rimane qu~ndi a considerare la questione delle responsabilità solo nel caso di accidenti da elettricità prodotta da apparecchi eletLromedicali. A questo proposito bisogna disting uere vari casi, a seconda de~ quali I 'assegnazione delle responsabilità varia in modo grandissimo. 1° caso : Gli apparecchi sono in stato di funzion a1nento normale, ed ogni loro parte si trova perfe.~tamente sana e nelle stesse condizioni di luogo e di uso stabilite dalla Ditta costruttrice al mo111ento del collaudo. In questo caso è evidente ch e la responsabilità dell 'accidente è quasi sempre da aL~ribuirsi al inedico prop·r ietario dell'apparecchio, an che se l 'accidente avviene in un momento in ct1i il medico è assente e l 'apparecchio è fatto funzionare da perso·n a da lui incaricata. Ciò tanto nel caso in ct1i si tratti <li lesioni che superino per i11tensità Q dt1rata o conseguenze 1'effetto lesivo ch e si voleva o.~tenere a s~opo di cura, quanto nel raso in cui si tratti di accidente lesivo completan1ente i11àspet.tato ed indesiderato. Si rientra È


[ANNO

XXXV.Cli,

N u~1 .

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SEZIONE PRATICA

quindi in questo caso nel disposto dell 'art. 375 del c~pac~ di farlo, in modo da evitare dann~ proveCodice l)enale (Chi11nque per in1prudenza, o ne- n~enti dall 'u so di quella m acchi11a. Ma, a mio pagligenza, ovvero per ~1nperizia n ella propria arte rere, in un acciden.te simile n on si può parlare di o professio11e, · cngiona, ecc.) ad eccezione di quei imprevedibilità, nè il proprietario della macchina casi, di c11i ci siamo occupati n el precede11te capuò sottrarsi alla r espon sabilità dell'accidente. avpiitolo sui fattori individuali, che rendono varia- venuto. b~li gl\ effetti dell 'elettricità sull 'organism o, casi Il caso avvenuto a Milano è completan1ente sidi ipersensibilità non sen1pre prevedibili o dimo- m~le , come con,siderazioni tecniche, mutatis mustrabili in precedenza, anche co·n accurate i11datandis, al caso della automobile n ella quale si gini obiettive ~d anamnestich e. spezza la corda del freno. Ma è differente notevol2<> caso : Gli apparecchi son,0 in· stato di perfetto m en te per un, 'altra question e : allo chauffeur ch e e nor1nale funzio11ame11tQ, m,a presentano1 i11 alvuol co·n durre un,a automobile, od al meccanico cune delle 10ro pal'lti inter11e od esterne, o nel che vuol condurre una caldaia a vapore (molto inodo· d.i liso, delle modificazioni ch e sono state più facili aq usarsi di un ap parecchio' radiologico apportate dalla peroona che u~a glj apparecchi od elettroterapico) l~ legge richiede una patente, stessi, o da al tra da 1ui incaricata, e ciò dopo che che rap·p resenta la prova esami superat i e della la Ditta cos truttrice ha collaudato e con segnato presunta oonosc~nza tecn,ica completa e perfetta l 'apparecchio, e ad i11saputa della Ditta &tessa. della macchina che egli u sa. Al m edico ch e si serIn questo caso, a, inaggior ragione del prece- ve .d~ :1fparercpj elettromedicali, il cui u sQ appaden,te, la responsa.b i)ità dell 'accidente ricade sul r enrt em ente facile nasconde in,sidie e pericoli, la m~dioo proprietario degli apparecchi, il qual prolegge non richiede alcuna prova di speciale conoprietar!o assume anche la respo11sabilità delle ri- scen za particolare della teoria e dell 'u so pratico parazioni, Q 111odif~cazi oni costruttive, o variazioni di tali apparecchi (titolo di specialista). Dunque di uso, introdotte negli apparecchi stess~~ Riman- il m edico non è tenuto, p er legge, a conoscere cogono naituraln1en,te le eccezioni, d! cui 11el caso me sonQ costruiti e come funzionano gli apparecprecedente, relative alla variabilità degli effet,t i chi elettromedicali che egli adopera, e pertanto dell 'elettric~tà suil 'orgar1i s1110. sfugge, attraverso queSJta porta aperta, alla responsabilità che, co111e abbiamo vis lo,, non può addos3° casq: Gli apparecch~ preser~tano dei guasti in qualcheduna delle lo·r o parti in terne od ester- sarsi nemmeno all~ Ditta co strt1ttrice .. l11fatti cone, dipen,denti dall 'u so 11orrr1ale e d!ligente degli 111e può l 'ant. 37~ del CQ<lice Penale p arla-re di r eapparecchi stessi . Questo è il caso più difficile soit- sponsaib ilità nel caso di « imperizia » 11ella propl'ia to il purLto di vista delle r espon,sabilità. Il recente arte o professione, quando la legge non richiede ln cc perizia » specifica, ossia la con oscenza percaso di fulmin azior1e avve11uto in Niilano, per mezfetta, aJ m eclico ch e vuol u sare apparecchi elet zo di u11 apparecchio di diatermia, di cui ci siamo trom edicali ? Si può risponder e ch e il inedico, n el già occupali in un precedente capitolo è da attribuire prec~samenle ad u11 g uasto avvenuto i1t se- corso dei suo! sludi di medicina, deve aver appreso le cognizioni n ecessarie per ser virsi di tali gu~~o al lungo u so d ell ' apparecchio~. Si è ir1fatti apparecchi, come dev~ avere appreso 1'uso del bispezzato, per l~ ripetute fl~ssioni e controflessioni, sturi Q della I ice llélzio11e. Ma deve osservarsi però avvenute per il lungo u so, uno dei fili che adduceva la: corrente diater111ica al paziente, e questo che I 'in segnamento d~ tal~ argomenti, quand 'ancl1e avven ga, n on può adden,trarsi in particolari filo è caduto cq.l suo estre1no spezzato sul trasfordi tecnica costruttiva, ch e invece il vero inedico n1a~ore acl alta tensione, convogliando sul paziente la scarica mortale .. Di chi la colpa ? Della casa specialista deve conoscere. E poi deve essere con costruttrice Q del nledico? Ricorriamo ad un esem- siderato che l 'insegname11to di tali nozioni è cosa del tutto recente, che s~ pratica n elle Univer sità, pio: uno chauffeur compera uµa automobile nuova per servizio di piazza, e la, usa per varie' die- e non in, tutte, solo da pochi a11ni, e che quindi i cine d~ 111igliaia di chilometri senza alcun incon - inedici laureati vari an,ni addietro non, h anno veniente . Senon,chè un ])el giorno, dopo molto inai sentito parlare di tali argomen.ti nelle aule uso, in una discesa si spezza una corda del freno u11iver sitarie. e l 'automob~le si rov~scia provocando la morte di La r esponsabi)ilà d~l me~i.co in questi casi .Pouna rlelle persone trasportate. In questo caso n estrebbe esser e ~n, p arte stab1l1ta dalle parole « lillsuno credo possa chiamare r esponsabile la Ditta prudenza g n egligen za » dello stesso articolo del cos.trutlrice della automobile, tranne che nel caso C. P., le quali parole, invero molto vas~ ed elain cui l 'accidente si fosse verificato subito dopo slich e fanno comprendere come jl medico debba la consegna della m,acchin,a o pochissimo tempo usare 'prude11za e diligenza n el disim.p~gno della dopo, nel qual caso sarebbe stato in~ocaito ~n dipropria professione. Ma come è co~cep1b~le la prufetto di costruzione (caso n. 4). R invece !l pro- denza e la dil~genza n,ella esecuzione d1 t1n dato prietario della rr1acclÌina che deve sapere che al- lavor o senza la perizia specifica, che la legge nor1 cune parti d~lla stessa vanno incontro al logorio . richiede? con l 'ttso, e pertanto deve fars~ p arte di.ligente e Si impone quindi, a, lll:io pa~ere, ~he la legge ricercare con acc11rate visite .periodiche d1 oontrolprescriva tass aitiva~en~e, in ch1 voglia u sare aplo lo statQ di logorìo dell~ parti dalle quali ~ipen­ parecchi ele ttro~edical1, c;r1~ella p~tente. c~e è rapde la sicurezza della marcia. Nè vale, a mio pa- prese~tata dal . ~~tolo uff1c1ale d1 spec1al1sta, . J?arere il fatto che alcune di queste p·arti· soggette lente che stab1l1sce n etta1ne1rte le responsa~1l1t à a logorio SQno in posizione difficile ad essere esa- ed è sicura salvaguardi a della salute dei terzi. minate, e tali quindi da sfug·g.ire ?d un esam e E sempre a questo proposi·to sarebbe consigliasuperficiale ed esterno . Il propr1etar10 della macchina dev~ avere quelle cognizioni tecniche n e- bile che le Ditte costruttrici di appar~cchi eletlron1edicali, nel con segnare l 'apparecch~o , facesser.o cessarie per eseguire t ali r evisio11i period~c~e, o, tutt'al più, deve rivolger si a per son a spec1al1zzata notare che in esso vi sono delle par ti che con il 1

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IL POLI CLINICO

lungo uso possono deteriorarsi con cor1seguenze per~colo se.

4° caso: Gli apparecchi jJresenta110 dei guasti in qualchedl1na delle loro parti interne od esterne, derivanti da difetti di costruzione. Questo caso non può dar 1uogo ad incertezze nella questione .della assegnazione delle respo11sabilità, perchè ·Lroppo evidente ed esclusiva è ·1a responsabilità della Ditta costruttrice, q11ando risulti in modo -chiaro ~ dimostrato che il guasto dell 'apparecchio, che ha causato la lesione, dipende da difetto cos truttiYo. Ed anche i11 assenza di guasti, se esiste un difetto costruttivo tale che p-0ssa portare per .conseguenza danni o lesioni a terzi (ad es.: apparecchi di misura non esatti) è evidente che la responsabil~tà ricad~ sulla J)itta co·struttrice dell 'apparecchio, purchè n:aturalmente sia dimostrato .ch e gli apparecchi non abbiano subito modificazior1i o manomi5.sioni, che, rientrando nel caso n. 2, scari.cherebbero da ogni respoinsabilità la Ditta costruttrice. Ed a questo proposito, va ricordato che il periodo di garanzia, offerto dalle Ditte costruttrici, è considerato dalla legge come perio.do utile per il riconoscimento di eventuali d~fetti ·di costruzione, 31 d~ là del quale cessa la respo ns abilità da parte della Ditta costruttrice. 5° caso : G-li apparecchi presentano dei guasti in .qualch e(f una delle lorQ parti i11terne od eslerne, (fipertd c11 ti da errate n1anovre da parte di chi usa .gli app·arecchi s tessi. Il cas·o non ha bisogno di dimostrazione, perchè è evid~nte che in esso la re.s po1n sabilità ricade totalmente ed unicame11te sul medico proprietario dell 'apparecchio, ~ c~ò anche :se la errata inanovra fosse stata eseguita da per.son a diversa dal medico, ina da questi incaricata. I11fat,t i il medico proprietario o co,nseg·natario del! 'apparecchio risponde personalmente an che degli .eventuali danni provocati da persone che egl~ tie11e alle sue dipende11ze ed a cui affida l 'uso deg li apparecchi. · 6° caso : Gli apparecchi presentano dei guasti in .qualcheduna delle loro parti interne od esterne, ma presentano a11che le riparazioni o modifica.zioni costruttive di cui al caso n. 2. Naturalmente in questo caso è esclusa da ogni responsabilità la Ditta costruttrice dell 'apparecchio. Circa la re:sponsabilità del medico proprietario dell 'appareciehio, e,s sa non può essere a priori nè ammessa nè negala. Occorre infatti dimostrare in anticipo se le riparazioni p. modificazioni fatte so110 state ese.guite in modo tecn:icamente e scientificamente perfetto, o se invece p-0ssono aver facilitato la produzione del guasto ch e ha causato la lesione. · ln base a tale esame può stabilirsi se sul medico ricadono o no delle responsabilità, e se il caso l)Ossa rientrare in uno degli altri casi contemplati preceden temente. Un ultimo quesito sullo stesso argomento: su .chi ricade Ja responsabilità di eventuali lesioni prodotte da apparecchi acquistati di seconda mano ? Pe1r tutte le. considerazioni sopra esposte, -evid entemente la Pitta costr11ttrice va esclusa in ogni caso, a meno che non sia ancora trascorS() il periodo di garanzia, nel qual caso però va esaminalo se 1'apparecchio sia stato usato sempre setfondo le indicazioni fqrnite dalla Ditta, soprattutto per qua11to si riferisce alla corrente di alimentazione. Trascor so i.I i)eriodo di garanzia la Ditta è t ibera da ogni responsabilità. Il medico che h a 1

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XXXVIII, Nui\-1. 42)

rivenduto l 'apparecchio può essere chiamato responsabile? Io non credo, anch~ se si dimostrasse che durante ~l periodo ~n cui l 'ap·p arecchio è stato usato dal primo medico, ne fosse stato fatto un uso p-0co diligente o fossero state apportate riparazioni o m,odificazioni costruttive. Ciò perchè qua.D:do si procede. ad un acquisto, la persona che acquista deve farsi parte d~ligente esaminando accuratamente il materiale eh~ s! intende acquistare, ~ prqvandone il fur~ziona~ento; quin,di con l'atto dell'acquisto si eson:era il precedente proprietario qa ogn:i r~sponsabilità. Rimane quindi da stabilire se questa ricade o meno sul medico ultimo acquirente, in base a quanto è stato detto 11ei precedenti casi descritti. A PPE ND ICE • SùLLA POSSIBILITÀ CHE LE ONDE HERTZIANE RADIOTELEGRAFICHE E RADIOTELEFONICHE PRODUCANO EFFETTI DANNOSI SULL ' ORGANISMO.

Nel capitQlo in: cui ci siamo occupati delle correnti di al·ta frequenza abpiamo visto cQme u110 dei metodi in:4iretti di applicazion~ è l'auto-co11ill1zione; !I paziente, situato nella gabbia solenoide del D 'Arso•n val, ~d isolato da ogni comunicazione elettrica d~etta, subisce l 'effetto delle corrent~ ad alta frequen:z~. Questo modo di applicazion~ elettroterapica rappresen,ta il puntQ di passaggio Ir~ l 'el~ttroterapi~ e la radioterapia (intesa in seD:SQ generico qi terapia con radiazioni di qualsiasi n~tura). Infatt! le correnti di alta frequenza coin sta,no di onde elettromagnetiche apparte11enti al gruppo delle oscillazioni hertziane, e rappresentano perciò un~ for1na di energia radiante che iµ parte vi~n:e trattenuta ~ trasformata nel corpo um,ano, in: par te ~i disperde nello spazio analogamente alle onde radiotelegrafiche e radiotelefoniche. Si è già detto che. I 'organismo sottoposto a, tali correnti di alta frequenza nella gabbia solenoide del D'Arsonval, subisce una elevazione di temperart ura, eh~ può giung~re a gradi elevati Recentemente son:o stat! fabbrica ti degli apparecchi s~mili per principio teorico, ma differenti co1ne oqstruzio'.Q~ dalla gabbia del D 'Arson,val, i quali apparecchi consistono in u11 piccolo letlino su cui v!ene adagiato .i l paziente; al disotto del letitino vi è un . apparecchio produttore di onde hertz~ane di preve lunghezza d 'onda, simile i11 tuttQ ad un, radio trasmettitore ad onde corte. IJ paziente dopo qualche tempo · subisce un notevolissimo aumento di temperatura, una vera e propria febbre artificiale, che si è anche tentato di u~ilizzare come trattam ento curativo della paralisi progressiva, ~n sos tituzione della piretoterapia malarica . Ql1esto apparecchio è stato utilizzato anche in terapia di alcune forme morbose, e specialmente di forme cancerigne, con risultali che sembrano incoraggianti, come recentemente ha, rifer~tQ in un suo lavoro l 'Attilj. Naturalmente gli apparecchi destinati é\ produrre l 'ip~rtermia differenzia110 come principi coslruttivi dagli apparecchi deS1~i11ali a servire come n1ezzo terapeutico di for1ne cancerose, ne~ quali ultimi non si richiede di g iunge.re all'effetto termogenetico; ma si tratta sempre d! apparecchi produttori di onde hertziane di breve lunghezza .. Recen't~ esperienze hanno anche dimostrato che, p-0nendo delle gabbie con dei topolini in prossi1nità di apparecchi generatori


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SEZIONE PRATICA

di onde hertziane cor te, e fa cendo funzionare questi apparecchi per un te111po più o meno lungo, i topolini vanno soggetti ad una ipertermia, che ?.~ pro·p orzionata alla durata della app·l icazione ed alla distanza maggiore o minore dell 'apparecchio genera·~ore di or1de, i.perler1nia ch e può giungere siuo a tale grado d a provocare la morte degli anin1ali, senza alcun contatto con i circuiti percor si da corrente elettrica. Ma la elevazion e della temperatura non è i1 solo effetto che tali oscill azioni elettromagnetiche producono; è n oto ii1fatti che ,·on la gabl1ia solenoide del D 'Arso·n val si h an110 a1H·h e allr! effetti importanti sull'organism o, effetti ch e non possono essere spiegat i con l 'aumento dell a temperatura. Si ha infatt~ un miglioramento del trofismo, una iperattiYità ghiandolare endocrina, una azione sedativa sul sistem a nervoso, un at1mento del numero delle en1azie e del tasso emoglobinico . Nel campo sper~mentale va ricordato ch e Rosenthal, per m ezzo delle oscillazioni elettromagnetiche prodotte d a un solenoide, è riuscito a decomporre l 'amido sosp eso nell'acqua, a trasformare proteine in albumose e peptoni , ed ha notato questo i1nportan tissimo fenomeno: ch e ciascuna di queste trasformazioni avviene solamente per mezzo di oscillazio ni di una determinata frequenza. Recentemente è sta~ osservato clre le onde hertziane hanno anche influenza sulla cementazione dei metalli . Altre esperienze eseguite dal Bordier, dal Rivera, dal -Petri, ed altri AA . hanno dimostrato ch e d ei semi di p·i ante sottoposti all 'azione di oscillazioni hertziane, subivano un no~vole r~tardo n el tempo di germogliamento, ~n confronto dei semi tenuti al riparo da ogni oscillazione ele1~tromagne­ tica. MoltJssime altre esperienze simili sono state rseguite da altri AA. sempre con identici risulta li 1\'on vi è dul>bio quindi ch e queste onde elettromagnetich e del gruppo delle onde hertziane, analogamente alle altre onde della serie discendente della scala delle radiazioni, esercitino una azione sui protoplasmi viventi. L 'intima essenza di tal e azione deve essere la stessa ch e viene esercitata da~ raggi infrarossi, luminosi, ultravioletti , Rontgen e gamma, e probabilmente deve consiste re in perturbazioni delle cariche elet4trich e delle sostan ze costituenti le cellule. Il Ko-vvarschik ritiene ch e la propulsione degli joni, lanciati gli uni contro gli altri dalle rapidissime oscill azioni elettrom agnetich e, debba produrre cQl ]oro cozzo sviluppo di calore, ed alterazioni nell'equilibrio atomico tali ila provocare reazioni fisico-chimich e. Probabilmente l'effetto finale d~ tali oscillazioni si verifica attraverso modificazioni colloidali, che form ano la trama più delicata e vitale del protoplasm a. 11 Bordier a questo proposito esclama: « Si comprende quale scompiglio formidabile debba prodursi n el mondo molecolare ch e popola i tessuti viventi, quando essi sono esposti all a azione delle oscillazio-ni elettromagnetiche di alta frequenza I ». Sembra tuit tavia che l 'azione biologica delle onde elettromagnetich e tenda ad aumentare a mano a mano che dalla massima lunghezza delle oscillazioni (onde h ertzian e) si procede verso l'altro estremo, rappresentato dai raggi X e d ai r aggi gamma del radio, e ch e con l'aumento dell 'effet1o biologico si manifesti sempre più la tendenza alle propriet à dis1~r1Jttrici ed abiotiche verso i protoplasmi. Ma qu esta differenza cli intensità 1

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ed ai1ch e qualitatiYa degli effetti può essere attribuita all a quantità di energia in giuoco ed al fatto che, nel caso delle osci,1.lazioni brevissime da r aggi X e da Radio è più facile la loca] izzazione e la limitazione delle radiazioni su di un da,~o campo, con minor tendenza all a dispersione di energia , ch e invece è g randissim a nel caso delle onde h ertziane ch e si irradiano sfericamente n ello . spazio. Da quanto sopr a detto sor ge spontanea la don1anda : po,s sono le oscillazioni elettromagnetich e,. u sa te in radiotelegrafia e radiotelefonia, apportarequalche effetto pii1 o m eno dannoso sull 'organisn10 ~ La domnnda è ogg~ naiturale, quando si pensi alla enorme diffusione ch e hanno assunto le stazioni trasmittenti radiotelegrafiche e radiotelefoniche; alle il1tensità sempre crescenti usate (si p arla oggi d~ centin ai~ di Kilowatt-antenna I); al fat~o che le onde possono, anzichè diffondersi sfe-· ricamente nello spazio, esser~ con vogliate a fascio. verso una data direzione, con notevolissim,o aumento di intensità per concentrazione del fascio. di radiazioni; ~l fatto ch e l 'azione delle oscil1azio11i b~r tziane può essere accresciuta dalla somrnazio11e. e dalla interferenza delle varie onde; quando si pensi infine che n on vi è lllai un solo isLante del giorno e della notte, sia duran,te la veglia ch e· durant~ il soin no, n è alcun luogo sulla superficie della terra, sia. all 'aperto cl1e n ell'interno delle no's~re abitazioni, ed a~che 11ei luoghi e nei momenti in cui ci cr ediamo pii1 chiusi ed isolati, non vi è mai un solo istante in cui il 11ostro organismo nQn, sia continuamente sottoposto all 'incessante bombardamento delle o-scillazio·n i elettromagnetich e hertziane, che incrociandosi da ogni1 direzione, provengono da tutte le stazio11i radiotelegrafiche e radiotelefonich e oggi in funzion e. I nostri sensi non, c~ rivelano nulla di questo caos ch e ci circonda, d~ questa perturbazione continua e senza tregua del mezzo in cui viviamo; noi fisicamente non avvertian10 alc1ma differe11za nelle11ostre condizioni anatomich e e fisiologiche in con frontQ del periodo pre-bertziano, quando nessur1a oscillaziqn,e elettromagn etica penetrava nellenostre case, all'infuori di quelle prodotte dalla· natura : luce, infrarosso, ultravioletto, raggi delle sostanze radioattive, .e rad i azioni cosmiche. Ma siamo per questo au torizzati ad escludere in modo· assoluto che le onde hertziane abbiano un c1ualch e· effetto sul nostre organisn10 ? Non credo. È noto. infatt~ che, se per noi passa completamente inavvertita questa ridda di radiazioni che continuamente ci circonda, alcun~ animali debbono invece avere qualche sensazione o qualche disturbo che li avverte della presenza più o meno in1~cnsa ar queste oscillazioni hertziane . .È noto il fenome110, descritto da Yari AA., che, eseguendo un lancio di piccioni Yiaggiator! in una zona prossima al] 'antenna di un,a stazione radiotrasmittente in funzione, i piccioni stessi· girano per lungo te1npo in cerchio co111yJletamente disorientati ed incapaci· òi trovar e la direzione da prendere, cosa ch e in vece fanno, immediatamer1te non appena la stazione cessa di trasmettere. Queste onde e1eltro111agnetiche debbono quindi certamente produrre un perturbamento negli organi che nel piccione viago-ia·~ore sono preposti al sen so dell 'orie11 tan1ento. È noto anche il fenon1eno cl1e nelle correnti 1nigratorie degli u ccelli si so no Yerificati degli spo--


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IL POLI CLI NICO

stamenti di direzio11e e di itinerario, spo-sta111enti che hann,o lo scopo d~ evitare l 'attraversamen to di zone prassi.m e a fort~ stazioni radiotrasmittenti. È nota infine l 'osservazione, fatta da inolti AA., che la nidificazione degli l1ccelli tende a diminuire, ed in alcuni casi è scomparsa, nelle zone comprese entro un certo raggio dalla stazione radi~ lrasmittente. 'Non vi è dubbio quindi che gli uccelli sentano le onde hertziane e cerchino dì evitarle come dannose, allo11tanandosi dai posti di emi.ss~o11e.

Per analogia noi dovr emmo ritenere che anche il nostro organismo, sebbene i nostri sensi siano co1npletamente ~neccitati, debba risentir~ qualche azione, più Q meno intensa e più o men~ dannosa, in seguito alla azio11e, ·continua delle oscillazioni hertziane a cui è sot.toposto special~ente in vicinanza di stazioni trasmittenti potenti, del resto o·g gi diffuse in moltissi1ni luoghi. Certamente I~ intensità di en,ergia che ci giungono dalle stazion~ trasmitten,ti son,o rappr~sen­ tate da valQri infi11it.esi~ali, tà11to ch e noi , per svelarle, dobbia1no ricorrere a degli apparecchi es lreman1e11te sensibili ~ che amplificano enorme1nente glì i111pulsi r icevuti; ma non va dimenticato che il nostro organismo è un reagente infinitamente se11sibile ai varii &timoli, ch e la n,ostra vita è il risultato dell 'e quilib·r~o di funzioni d~li­ catissirne e numerosissime, e che molto facjle è lo squilibrio ar1che per cause molt.Q lievi che, quasi sempre, i n,ostri sensi non ci rivelano. Non va dimenticato eh~ la quantità di energia hertziana che il nostro corpo può ricevere è in pro,p orzione della superficie cutanea e quin,di ~olto maggiore di quella di un 'antenna d.i ap·p arecchio ricevente comune; n,on, vçt, dimenticato che l'azione delle onde hertzia11e è continua, incessante, senza tregua 11è giorno nè n,Qtte, nè vi è modo, di evitarla in alcur~ luogo 11è in alcu n momento, e ne siamo bersagliati tanto quando ~I nostro organismo lavora, quanto men,tre nQi r~posiamo dormendo, chiusi nelle nof;tre stan,ze che ci sembrano pii1 riparate da ogni agente estern,o; non va dimenticato che ne son,o bersagliati ~ n ostri organi più delicC1ti : le ghiandole endocrine, le. ghiandole della riproduzione, il sistema nervoso, ed anche il prodotto del concepimen,to fin dal primo mome11to della st1a formazione, perchè le onde hertzia11e hanno, un, potere elevatissiID:o di penetrazione nei corpi. E non va dimen,ticato che troppi proble1ni di llalologia so·110 ancora da risolvere, tra cui pri1neggia quello assillante del costante aun1ento di uno ùei più grandi flag·elli del! 'umanità: il can cr o. Nessuna conclusione è possibile in proposito in questo momento e nello sta to attuale delle nostre conoscenze; la nostra è una ipotesi la11cia.~a, n1a 11on priva di qualche fo11d amento. Essa non deve destare nè apprensioni nè allarmi, nè essere re1)inta a priori come assurda perch è finora non dirr~ostrabil e. Troppe ipolesi ~ troppe leggi, già gil1dicate i1npossibili o false, si sono poi dimostrate vere; allo scopo della ricerca del vero ogni contributo anche ininimo è giovevole; anche una ipotesi od una idea, che in segl1ito può essere dimostr~ta errata, può rappresentare 1111 gradino per salire alla <·011osce11za di quella verità che costituisce la i11ela pes o irraggiungibile cli tulli i nostri sforzi e dj tulle le nostre volontà.

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ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Associazione Medico-Chirurgica di Alessandria. Seduta del giugno 1931. Il quadro radiologico della cancrena polmonare.

Dott. SAnD1. - Premesse alcune nozioni patogenetiche della cancrena polmonare I 'O. accen11a brevemente ai numerosi germi patogen~ che sono stati descritti dai vari ricercatori nell 'escreato di tali ammalati. ·Secondo i concetti attualmente più accettabili, si tratta di una associazio11e polimicrobica in cu~ le forme spirochetiche preparerebbero il terreno allo svi~uppo di germi aerobi e a11aerobi che, producendo sostanze di cattivo odore, complelerebbero il quadro patolo. g1co. I reperti anatomo-patologici sui qual~ si tende a richiamarsi per l'interpretazione dei quadri radiologici sono insuffic~enti perchè troppo vari e ge11eralmente in uno stadio di eccessivo avanzaLn cnto per poter essere utilizzati nel differenziare il reperto di cancrena da altre lesioni polmonari e specialr11ente dall 'ascesso polmonare. In questo argomento foTse più che in altri, attenendosi ai purtroppo scarsi criter! generai~ anatomo-patologici dat~ per i casi pit1 tip~ci, il radiologo farà appello alla esperie11za acquistata collo studio 1ninuzioso e paz~ente dei cas~ osservat~. Eccettuati i ca&i più tipica~ente dimostrativ~ in cui l 'esame radiologico di per sè è sufficen,te per la diagnosi. i:Qi generale questo deve servire come valido elernen,to semeiologico in appoggio dei criteri cli11ico e di la])oratorio. Ind~cazione maggiore si ha negli stati precoci ' della malattia quando il focolaio, per essere centrale, potrebbe non offrire segni fisici sufficenti e, i1' ogni caso, per valutare la sede e l )entità della lesione, le condizioni del pol1none controlaterale, dati ulili per la prognosi e per l 'istituzione di una cura. Illustrando un,a serie di radi_o,gram111i di u11a diecina di casi di cancrena polmonare fa rilevare come I.a varietà dei reperti dei singoli cas.i in diversi stat~, e la forte differenza tra un caso e l'altro, facciano della diagnosi radiologica della cancrena polmonare un argo men lo particolarmeD:t~ difficile. La terapia medica nell'ascesso polmonare.

·nott. CuRRADO. - L 'O. dopo essersi soffermato b:.r;evemer1te sulla eziopatogenesi e sulla clinica dell 'ascesso e della ga11grena polmonare, espone i risultati della propria esperienza su1La cura medica di queste infermità. Durante gli ultimi due a1111i sono stati osservati :qell 'Ospedale di Ast~ 10 casi di gangrena e 2 di ascesso del polmone, questi ultimi come complicanza dell 'infezione tifoidea. In tutti i casi fu applicata u11a cura mista emetino-arsenobenzolica alle dosi abituali. Di più, in 6 casi di. gangre11a, si ricorse anche al pneumotorace. Entrambi gli ascessi guarirono sia clinicamente che rad~ologicamente in un tempo abbastanz~ breve. A questo riguardo fa però notare che s1 cor1oscon o cas~ di ascesso polmonare, specialmente post-tifici, guariti in modo spon,taneo. Al contrario, 9 am1nalati di gangrena morirono i11 un periodo Yariabile da pochi giorni a qualche n:ie e. Uno f>olo di essi e1nbrò aYesse ritratto un g10' a-


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SEZIONE PRATIC!\

mento notevole, per quanto solo temporaneo, dalle cure messe in opera. L'intervento chirurgico, tentato in un caso, non ebbe esito più felice. Conciudendo,. I 'O. si dimostra assai scettico sui mezzi attualmente a disposizione nella cura med~aa di queste infermità, particolarmente del]a gangrena. Nei riguardi dell 'e·n1etina poi, sebbene a conosce~za dei risultati favorevoli · di taluni Autori, si associa all'opinione di Izar, il quale nega ogni eff~cacia terapeutica ,a questo farmaco, il quale non avrebbe che una 1noderata azione decongestionant~ del polmone. Rottura• d'utero in travaglio complicata da rottura della vescica. Dott. SALVINI. - L 'O. espone un caso di rottura d'utero in travaglio coffi:plicata da rottura della vescica. ,Si tratta di una don11a, pluripara, che dopo un lungo travaglio con rottura precoce delle membrane, presenta la ft1oriuscita dai genita]i d~ un arlo superiore d el feto. Si fa diagnosi di presentazione di spalla e l111 1nedico, chiamato al domicilio della paziente, lenta invano per quasi due ore (I) di praticare il rivolgimento. l~inal­ mente, constatate ]e grav~ condizioni in cui versa la donna, ne consiglia il ricovero in Ospedale. 1\.lla laparatomia si riscontrano due va ste l.acer azioni dell'utero in corrispondenza del segmento inferiore, ampiamente disteso e contenente ancora il corpo fetale . .A.I di sopra di esso, a gu~sa di caratteristico cappl1ccio, sta, retratto e contratto, il corpo uterino. A carico della vescica si nota un 'ampia lacerazione anteriore, che inette a1l o scoperto tutta la regione del trigono, gli shocchi ureterali e una estesa zona di mucosa. E stratto il feto , morto pel distacco totale della placenta, si procede alla isterectomia subtotale al la con estr~nsecazione del peduncolò; si sutura a punti staccati in seta l a vesci ca e si applica drenaggio alla Mikulicz. Decorso post-operatorio normale. Residua una fistol a vescica-vaginale, che viene 'poi oper ata co n ott~~o risultato circa due mesi dopo. Il dott. Soc1No parla per un miglior funzionamento del dispensario antitub.ercolare. Il dott. ScARABELLI riferisce sulla proiteino- e vaccinot erapia dell ' ulcera venerea- e delle su e complicazioni. Il dott. BATORI espone i risultati d ella t era.n ia calcica n elle annessiti. Il Segretario: A.

Associazione Medica Triestina. Circolo di Coltura del Sind. Fascista Medici. Ad una11za scientifica del 6 marzo 1931. Presidente:

Do~t.

A. CoFLEHI.

Il presidente dott . CoFLERJ commemora con commosse e riverenti parole il p-rof. V1TTon10 AscoLI, clinico di Rorna, e ne esalta i m eriti per la scienza e la cordial e benevolenza dimostrata per 'frieste e p er il sodalizio. Dott. Gu100 C5svALDELLA. - Mielosi funicolare in anemia. p erni ciosa (sindrome di Lichtlieim) . Si sofferma particolarmente sulla t er apia epatica. Dotl. LEOPOLDO W1NTE1.U~1Tz. - Imp or tanza dei fattori ereditari n ella genesi delle malattie del sangue con partico lare riguardo all'ariemia perniciosa.

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Adunanza scientifica del 13 marzo 1931. Presidente: Dott . A. CoFLERI. Trattamento e sorte dei

Dott. NELLO Frnz1. prematuri.

Adunanza scientifica d el 20 marzo 1931. ' President~: Do.t t. A. CoFLERI. Dott. P. MAacov1cH. - Du e casi d;i n eoplasma del polmone. Disc.ussione: clo ltori FERRARI- e W1NTER.~1Tz, prof. JACCFJJA. Dott. P. SPI7.zr. -

Stenosi su bglottic0t~

Un caso di piopneumotorace perforatosi all'esterno. Dott. V. MonTEANI. -- Presenta un caso di tubercolosi polmonare con fistola pleuro-parietale e pleuropolmonare, venuto in sua osservazione nella I Divisione Medica dell'Ospedale « Regina Elena » di Trieste. P . G., affetto <la tbc. polmonare forma caseoso-ulcerativa def lobo superiore destro. Dopo un trattamento con Ca. e . v. g li ve1tne praticato ~l p11eum otorace con oltre 20 rifor:11:imenti. s~ formò dopo du~ anni di trattam ento un idropne11motorace e quindi Uil piopneumotorace. Praticat~ dei l avaggi pleurici, si for111ò t111a fislol a con fuoriu scita di pus (fistola pleuro-toracica) . All 'o~servazio11:e r adiologica si notarono 3 l~velli dj liq11ido saccato, immobilità del diaframma dello stesso lato . Dopo · circa u11 mese si nota fuorjuscita d 'aria insieme al pu.s, l 'ta mmalat o sente odore di marcia in bocca e del liquido di Calot immesso nella fi stola; n ell e forti r espirazioni si ode ur~ fi schio alla fistola, Ja pres~io11e intrapleurica mi st1rata coll 'appar ecchio del Forlanini è O. Da tutto ciò viene confermata l 'esisten,za di u11'altra fis tola , pleuropolmonare. Il caso è interessante per l a coesistenza delle due fi stole, pleuro-parietale e pleuro-pol1nonare, cosa non molto frequente. L 'ammalato in cond izion i discrete, si alza, afehbrile, il processo tuber colare si. organizza lentamente. Il dott. G. GonTAN n1ostra i r elativi r~diogra1nn1i .

Dott . M. GoPCFVICR. Dolt. Sc111A\'ONT. -

Tic post-encefalitico.

1'ub ercolosi delle fauci. Emicorea art eriosc ler otica.

Dott. WJNTERNITz. -

Adl1nanzet scientifica del 27 marzo 1931. Presidente : Dott. A. CoFLERI. Dott. P. MAncovrcH~ - Carcinoma clel ]Jolnlone. Prof. A. 1\1ARZTANI. - Ch eratosi spinnlosa. • Dott. L. H1LLEHRANU. -- Gastroschisi co11 sventramento in f eto d~ sei rn esi. Gravi postumi delle vie respiratorie in gassato di guerra. Prof. P . JAcCHIA. - Premes e nozioni sull a patologia d elle vie r espiratorie quali conseguenze lontane delle intossicazio11i da gas di combattimento, l 'O. esp one l a storia clinica di Uf! ex c~n1batler1tc. ora trentaduen11e, ch e nel 1918 subì due volte gli. effetti , appar entem ente Lra11silori, di bo1nbar cla1l1cnti a gas. Oltre. n lesioni oc11lari, perfetta1nente guariter residuarono per molto temp.o frequenti epistassi! tosse s tizzosa, escreato ahbonda11te. Ora da alcuni an11i è manifesta sindrome bronchiettasica e di affanno permanente. All 'esaine clinico si rileva una Yasla perforazion e del setto nasale, accenno a sclerosi p olmonare con bronchite cronica, immobilit à del diaframma.

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IL POLI CLINICO

All 'esamé radiologico co~ ol~o jodato quale sos tanza di contrasto si. svelano dilatazioni cilin. . driche, a tubi vuoti, ed imagine di albero morto , inter ebsanti quasi tutti :i bronchi di II, III e IV ordine. R ._ W. i1egativa . L 'O. illustr ando l~ proprie radiografie, espone la propria ipo les~ sulla eziologia d~ l·ale stato morboso n el sen so di una probabile grave lesion e da gas di co1r1ha ttimento dei muscoli bronchiali in analogia alle esperienze del Bilancion~ sui muscoli della laringe, qt1ale effe tto d el gas yprite e si associa a quegl~ l1A. francesi che descrivono tale quadro bron cografico quale patognomonico d ei postumi bronchiettasie~ ~n antichi gassati di guerra. Ad illu strazione di ch e l 'O . produce broncografie di casi n ormali e p atolog ici p er far n otare la differenza dei radiogramm~ con quelli corri.spo11.denti al caso clinico riferito. Dott . E. FEnRARJ. - Ricorda ch e per spiegare l 'au1nento de~ cas~ di carci11oma polmonare si è pensa lo anch e alla p ossibilit à ch e vi abbiano contribuito le lesion~ prodot le dai gas di guerra, tes i 11uesla conforta ta anche da risultati positivi ottenuLi in esperin1enti ani111ali. Adunanza scien Lifica del 10 aprile 1931. Presidente: Dott. A .. CoFLERI. . . .

Ulcerazioni non veneree del genitale femminile. Il prof. FREUND tra tta delle varie forme di ulcer azioni non veneree d~l genitale femminile, soffermand osi co11 molli dettagl~ sull 'ulcu s vulvae acutum Lipschulz, illustrando tale forma con proiezion~ e preparati islolog'ici e batteriologici di alcuni casi osservati nella Clinica dermosifilopatica di Roma (Bosellini). e pubblicati d al Mona.celli. L 'O .. p arla p oi delle recentissime ricerch e sull 'eziopatogenesi di alcune manifes tazioni cutan ee ch e non di r aro accompagnano• la comparsa d ell 'ulcu s vulYae acutt1m, come ad esempio 1'eritema nodoso e I 'afte de] la bocca, ricer ch e le quali hanno · p orta to all 'in tportante scopert a fatta d ~I Sa1nek (della Clinica J( r eibich di Praga), ch e il .bacillus ' crassus, ch e è i_] fattore eziologico del1'uJcus vulvae ac. , s1 risco11:tra i1on sol tanto sull 'uJcera del genital e, m,a anch e sulle manifest azioni cutanee e p erfino ~el san gue circolante, st1pposizioue già espressa in inodo ipotetico d al Monacelli e Kumer . L'O. presenta a lla fine d ell a su a co1nu~icazione· le preziose e rare diap ositiYc del Kumer e Sarn,ek . Dolt . DE Gn1soGONO, - Cita altre forrne morbose, oltre a quelle e111unerate dal prof. Freund, che IJOs~ono produr.r e ulcerazioni : a11zitutto 1c ulcerazioni tuber colari ; poi l 'Erpete genitale m es Lruale, i_] quale può comparire anche fuori ciel peri.odo meslruo; la foru11colosi vulvar e ch e, sen za esser e una piodermite propria d el genital e ester no, pure può assumere d elle car atteristich e p articolari qu~ndo i manifesti su ques ta p arte d el corpo · e in fine certe forme ulcer ative ch e possono ' inanifest:irsi n el corso di m alattie d 'infezione come n ell a · difterite, nella dissenteria, n el tifo; per qua n lo raram .~nte la difterite vu.lvare può cornparirc anche in ·bambine immuni d a d ifleri le delle fauc i, e può determinare u lcer a1ioni co11 con seguen Li : inechie e atresie vulvari parzi ali ; è slata osserYata anch e n el corso di processi infflltivi ptLerperali. L 'Ulcus Yulvae acutum Lipschutz, oltre ch e d alla prese11za del Dacillus c ra ss11~ e dal~a s~1a s_e de ti11ira s ulla faccia interna. d ei l a~b.r1 1n1nor1 ~ car a LlPrizzata dal colore giallo gr1g1astro del fo11do

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prese11:ta anche numerosi piccolissimi nodctti e che è delimitato da orli sottominati e arcuati. Le g landole i11g uinali, a differenza d~ tutti gli altri processi ulcerali.vi,. sono di raro tumefatte: fatLo ch e può riuscir utile nella diagnosi differenziale. Lo Schugt però, dallo studio accurato di un caso, compl~cato da ul ceraz~oni nella bocca e sulla lingua, è tratto a dubitare della specificità d~l Bac. cr assus ~ ritiene trattarsi1 piuttosto di u~ processo gangrenoso angioneurotico con invasione se.condaria del Bac. crassu s. Quando all 'Ulcus vt1lvae · chror1icum e alla sua eziolog·ia si può dire quasi ch e le opinioni ~ le teorie in proposito sono tante quanti sono gli Autori ch e Q~ tale mal attia s~ sono occupati, e ch e le ha~no dato anch e varie denominazioni: Ulcus vulvae chronicum, l Jlcu s vulvae rodens, Sclerema ano-vulvare, 8 slhiomène·, Lupus vulvae, F attor~ costituzionali, disturbi cir colatort locali, stasi n~lle vie san g uig11e ~ linfatiche (estirpazioni bilater.a l~ delle ghi a11dol~ inguinali), irritazio~i e stimoli meccanici l.ocal~ continuati (coito frequente), processi infiammatori cronic~ (gonorrea, fluor albus) da soli o combinati, sono stati chia111ati in cau sa, oltre alla tubercolosi e alla lue che, secondo Veit, formano la base eziologica del mor bo, e alle qual~ del resto tutti gli Autori danno un. valore p er lo m eno di fat tore predi sponente. È noto ch e -la m aggiore casistica è data dalle prosti tute. _i\.nc;he l~ indagini istologiche non rilevano che fa tti infiammatori cronici: infiltrazione parv icellul.are talora coQ cellule giganti di ignota e <lubb~a provenienza. L 'O. ebbe occasio11e di osservare 11el s110 reparto n el cor so di vari anni 3 o 4 cas~, de i quali uno r ece11te1nente, tipico, con s truttura d~l retto e fis tole: ogni terapia, anche Ja Roentgen, si dimostrò senza al cun a efficacia . Prof. P. I ACCHIA. - Osserva eh-e dal punto di vis ta dell 'internista è certo interessante il caso, citato dal prof. Freund, in ct1i il bacillus crassus fu coltivato e da ulcerazioni al ge11it.ale femminile e da tessuto e~ciso di contemporaneo eritema 11odoso. Non crede però che. se ne possa dedurre un,aloga eziologia p er ~ casi abbastan za frequenti ci i eritemi n odosi in individui di ambo i sessi, spec~e gio,v anili, tanto più che le tilcerazioni non Yen eree da bacillus crassus sono piuttosto rare e rilevabili solo in -femmine. Forse il caso citato presentava una si.n drome cutanea molto simile all 'eritema nodoso ma non co11 esso identica. Prof. E. FREuN~. - I.'O. risponde ai singoli punti, sofferrr1andosi con speciali d ettagli. sulla · qt1estione clell 'Estiomene, ricordan~o le teorie d_el Hugyier , Brau , Koch, F~occo e Levi, Bandl er ~ 1!1 ultimo del Fre~ e della Kopp~l, i quali ult1n;1 , basandosi sull 'esil o positivo di molti ~asi di Est10mene e di Sifilome anorect al-Fournier credono ch e la cau sa di tali lesioni si a una linfogr anulomatosi ing uin ale Nir.olas' F avre sfti ggita all 'osservazione. Al prof. Iacchia risponde che l 'eriLema n odoso si osserva 11on sol l anlo i11 parecchi casi rli ul cu s vulvae ac. l .ipschiltz, ma anche in m olte altre affezioni infettive, fra le qu ali la più s trana osservazione è formata ei a t1n eritema n ocloso conténerite dei bacilli Ducr ey in set:,u ito ad infez io11e con ulcere nlolli (caso del Lennhoff). Dolt. A. CoFLERJ. - Dirnostrazio ne dell'/Jnlero-

cleaner apz>arecchio ideato dal prof. Brosch per i l lavaggio delI'in le~tino e sue applfcazjoni tera1>eutiche . l\fARZl ANr

1Jisc11ssione: e FREUND.

proff.

R .\VASINI,

Il Segretario: Dotl. L.

GRANDI,

W1NTERNITZ .


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SEZIONE PRA TIC,\

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Le cosi dette compllcazloni mediche della gravidanza P. A. Daly e S. Strouse (J ourn. of Americ. Medie. Assoa., 16 m .aggio 1931) riferiscono sulla loro espieriènza in pro·p osito. Per qu.anoto riguarda glicosuria e diabete, oggi s i deve abbandonare il vecchio con cetto che tutte le g licos urie in gravidanza si.ano gravi. Ogni caso andrà studiato e curato secondo ch·e si tratti di una glicosuria renale o di glicosuria che compare solo du.ra11te la g·ravidanza o di un vero diabete grave. Per la g-raviùa a 111malata di cuore, non esistono differenze notevoli coi comuni malati di cuore; c'è solo ·da risolvere il problema della resiistenza a lle difficoltà meccaniche create dalla gravidanza. Su 500 gravide con malattia di cuore g li AA. ebbero mortalità del 2,4 %. Morirono in tutto 12 rr1alate: 3 per endocardite a cuta, due per sepsi, u.n a per polmonite, una per cancrò d el n1iocardio e quattro per insufficienza car:diaca e un.a per embolia i1oln10nare. • La cura dell e gravide. malate di cuore 11on differisce dalle malate ·di cuore ·comuni. Le am1nal.ate ricover.ate in ospedale in genere 11anno prognosi meno gra,·e di quelle curate privata111ente, forse perchè le abitudini ~i vita delle cardiache agiate non consente l o sviluppo delle riserve car·di.ache che invece più facilmente si hanno nelle mala1 e costr ette a fare qua] cosa anch e se malate. Le cardiache osservate per cinque anni consecutivi dopo la gravidanza non si comportano ·d iversa111ent e daJle cardia.che ch e non sono stat e gravid e. Però gravidanze su ccessive possono peggiorar.n e l e coJ?.dizioni. lTn cuore che non si è scompensato durante la gravi.danza non soffre in modo fata le per il parto, ·m entve il cuore scompensa·t o i.n gravidanza per lo p iù non sopporta la fatica del parto. Qui11:di ·se c'è scornpenso in gravidanza l1i1sog11a cer care di ricom pensare il cu ore prima di provocar e il parto o di ·fare il t aglio cesareo. Il parto p iù consigliabile è quello spontaneo, abbr eviato da un 'applicazione di forcipe. La ti'roide si modifica sempre per effetto de lla gravidanza . In a lc une gravide si hanno fenom eni netti di ipe-rtiroidismo. La g ravi·danz.a che co.mpare in un 'ipertiroidea ·p er lo più si interrompe per aborto spontan eo, m entre la g ravid.anza, per lo più g iunge a termine se dopo il suo inizio comp.a iono sin tomi di i•pertiroid ismo. Nei casi di gozzo tossico è consigliapile praticare la tiroidectomia durante la gravidanza. Nell a donna con ipertiroidismo Ja gravidaFlza provoca u11 aumen to d el metabol is mo ba1

1

sale, inoltre c'è tendenza a lla tossiemia (edemi , albuminuria, eclampsia). Secondo a lcuni la tossiemia gravidica dipend·e da un a lterato metabolism o . R. LusENA. Distacco della retina nell'eclampsia. l{laften (Med . Klinik, n. 16, 193 1) ricor.d a ch e g ià ·d al 1921 Schiotz attirava l'atten zione s ulle modificazioni del fundus oculi nell 'ecla1npsia, in b.a se alle sue osservazioni sulla retinìte delle gravide .e l 'amaurosi eclamptica. L 'A. ha praticato la ricerca del f undus su l.arga scala, ma ha osservato assai raramente il distacco della retina, mentre i processi infiammtori ed emorragici e gl i ·e·demi erano assai frequenti. Descrive poi il caso di u11a do11na sifilitica, con ren e grinza, aggravato dall ' insediarsi, in ogni gravidanza, di una nefrosi grav idica, in cui si ·e bbe un di stacco della retina . Secondo l 'A. in questi casi c, è l 'indicazion e asso Iuta per la interru zione ·d ella gravidanza.

V.

SERRA.

L'importanza dell'infezione Influenzale nella genesi delle Infezioni mortali nelle puerpere. Dalle ricerche personali di H. Pigeaud (Jorirn. de M éd . de Lyon, n. 278, 5 agosto 1931) e da resultati offerti da sta.t istiche raccolte i~· servizio di Maternità, si dovrebbe rite11ere che esiste un rapporto sicuTo tra epid emie di grippe e mor t1l ità per infezione nei servizi ostetrici. Un :q.umerP di screto di donne colpite dalla grippe a l loro arrivo in M.aLernità muoiono invero r .a pidamen.te per tale affezione, dopo il .parto. Conteµiporaneame n te però si osserva anche un aumen·to della mortalità per infezion1e p uerperale vera, sia per infezione generale a punto di partenza r ino-faringeo, sia per infezione puerperale ·di origine esterna , trasm·essa dai parenti o dal personale di assistenza eventualmente portatori di g.e rmi in tale i)eriodo. In questo secondo caso 1'infezione può essere causata dallo stesso virus grippale, m.a, p iù di sovente, si tratta di una infezione di streptococco reso ipervirulento p er la sua associ.azione con l ' agente patogeno · diella grippe. M. IFABERI. 1

JJe emorragie delle ragazze e delle donne giovani. Queste emorragie sono meno gravi di quelle d elle menopause, però, secon·do A. Siredey (Le R11lletin Médicql, 16 maggio 1931) n1erit.ano p iù attenzione di quanta n e de-stano fin 'ora. Senza importanza sono gl i scarsi scoli d i sangue che si hanno dai ~enitali d elle bambine 11oc;hi giorni dopo l~ nascita e eh~ sono accompagnati da tumefaz1on ~ delle ghiandole ma1:1marie, perch è scompaiono spontaneamente 111 i1oco tempo.


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IL POLICLINICO

Più i111portan ti sono le emorragie vulvari della pri111a infanzia che accom.p agnano al-cune vulviti per lo più blenorrag iche. Le emorragie uterine vere si hanno soltanto a lla pubertà, salvo rarissime eccezioni . Per lo più aumentano le mestruazioni progressiva1ncnte e dopo un a11no circa acquistano il carattere di una vera emorrag ia. Queste menorrag ie dipendono per lo più da un.a modificazione gen erale dello stato di salute: si ha n ella tenosi mitralica primitiva e anche aoquisita da r eumatismo , n ell 'albuminuria da scarlattina o da difterite, n elle epatich e, nelle calcolosi biliari , nella cole·mia familiare, in don11e con eredità patologica del rica~bio (figlie di gottosi , di obesi, ecc). A volte c '·è una m odificazione della crasi sanguign a caratterizza ta da rjtardo della coag ulazione. !~' eredit à tubercolare l1a car sa importanza ; qualche volta può agire indirettamente provocando disordini endocrini. Più importante è la 1ues ereditaria. Le menorrag ie ch e si continuano tanto da g iungere all'inizio della mestruazione successiva si d evono considerare vere m etrorragie e allora si dovrà cercare, mag.ari col! 'esplorazion e r ettale, se c 'è r etroflessione uterina, o noduli fibroma tosi , o lesioni annessi.ali, o cisti ovariche, ecc. In qualche caso fu trovato anch e un cancro o un sarcoma. Ma spesso l 'esam e è n egativo. Le emorragie delle ragazze sono per lo più in rapporto con polipi o con endometrite. Nelle g iovani donne n1aritate da poco possono dipendere da en dometrite, ma più spesso dipendono da perimetrite e m olte volte sono in rapporto con traumi sessuali dovuti a sproporzione fra gli organi d ei ço11iugi (più spesso vagi;ia co rta) . Alcune yolte la causa si deve ric~ rcare n el! '.abuso dello sport, n egli esercizi violenti, n ei lunghi viaggi in automobile. Spesso anch e si ha m etrorragia da aborto ignor~to. La cura è subordina ta alla causa. Nelle vulviLi delle bambine si applicheranno po.m ate al tal·co e .all 'amido e si curerà I.a blenorragia ch e è la causa più frequente. . In tutte le menorragie si prescriverà il riposo assoluto i11 letto dura nte il periodo mestrt1ale; se i1 on c'è tendenza a mig liorare si n1etta la malata colla testa più b assa del bacino. Oa-n i caso poi richiede la cura della cau sa: (vizio di cuore, alt-e.razione epatica, opoterapia). 111 alcuni casi ono utili i pr eparati di calcio , o le ipodermoclisi di soluzione fisiologica. elle donn e non più verg ini son o utili le irrigazioni ,ragin.ali di .acql1a bollita e portata alla ten1peratura di 50°. e le m etrorragie n1ett on o in pericolo la salute d ell 'ammalata n on bisoa-na es itare, natura ln1ente solo col l 'approvazione dell'ammalata e dei paTcn ti , a e~pl orare aneli e pe r ,,ia ' 'agi-

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n.a le, sempre secondo Siredey, perchè a volte i ha a che fare con tumori. In alcuni casi si potrà anche ri correi~ alla radium e Toentgenterapia. R. LusENA. Le Iniezioni endouterlne di lipjodol nella sterilità femminile. '

Le iniezioni endouterine di lipjodol ve11 ~rono usat e per la radiografia uterina e per scoprire le eventu.ali alterazioni dell 'apparato genita.le. . G. Cotte (Journ. de méd. de Paris. 7 maggi . o. 1931) . . ha osservato che, . in alcuni casi ' tali in1ez1on1 ·s ono state se gu1te da un buon esito p e·r q·u anto riguarda la sterilità , in quanto che le doon-0, dism erwrroiche e sterili da anni ebb ero poco dopo una buona gravidanza. Le condizioni e la rapidità con cui talle gravid.anza si è manifestata esclu·dono la probabilità che si tratti 1di semplice coinci.denza. L 'A. ritiene che !esse abbiano .p otuto agire nel senso di disostruire una tromba a permeabilità n.o n oon1pleta; non si ·p uò però €·sclu·de re ch e lo jodio ab bia esercitato una ce.r ta azione topica sulli'epite]io tubario. 1F atta a dovere e quando 1'esame g inecolo g ico esclude delle . possibili controin.dicazioni , l 'ini.ezione endouterina di lj pio.dol non presenta inconvenienti. Essa va app1'icata nei casi in cui }',esame cliinico è n.egativo e·d è tanto pil'1 in · dicata in quanto che, in tali casi , essa ha a11che valore diagnostico. Si comprende che , all orch è vi sono delle lesioni annessiali rivelabili all'esame e, tanto più, se vi è stato recentem ente un attacco ·di salpingite, è preferibil e astenersi da tale esame; esso. ad ogni modo, va sempre fatto n ellia settimana dopo le mestruazioni, seguen·d.o tutti i noti particolari di tecnica e lasciando la .malata in letto per 24 ore. fil. 1

Il trattamento della ipogalattia coi raggi ul&ra-vfoletti.

Partendo dal principio che i raggi ultravioletti l1anno azione stimola11te sulla nutrizione generale e s ulle diverse ghiandole endocrine sì è pensato ch e la attinoterapia avesse una azione somigliante sulle ghiandole man1rnarie, stimola ndo la loro a ttività fun zionale n ei casi di i pogalattia. Si cominciò a d usare dosi prudenti di irradiazio11e, oscillanti tra 3 e 5 minuti, con una distan za focale di cm. 75 , cercando di otten ere con la prima applicazione un eritema di 1° g rado e si aumentaron o progressivan1ente le dosi di luce secondo la tolleranza. Le donne venivano poste in vici nanza ti ella l.am pad.a col capo av,rolto da u11 panno o curo e col seno scoperto, avendo cura di ungere i capezzoli con abbondante vasellina per proteggerli dall'eritema. Dopo le tre prime applicazioni la condotta varia, ra seco11do gli effetti ottenuti : co ì nei


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.casi nei quali si verificò un aumènto del latte rapido e abbon·dante, s i continuò a sottorr1ettere la madre ad una irradiazione og·ni cinque a otto giorni ; invece quan·do i risultati delle prime sedute non furono molto soddisfacenti, si continuò col metodo progressivo. Le esperienze su cui riferisce C. Tassart (Revista M édica Latino-Americana, aprile 1931), furon-0 fatte dai dottori Taversare e G. Collazo i1ell 'Istituto di maternità dell 'Hospital Rivadavia. Le madri trattate con luce ultravioletta furono trenta, tutte con ipogalattia ben manifesta. In ventitrè di esse fu notato un aumento cospicuo della secrezione lattea tanto da permetter~ la nutrizione ·del barr1bino senza ricorrere all'aiuto della alimentazione complementare. Questi risultati si accor·dano con quelli ottenuti da diversi autori inoderni i quali tutti l1anno riferito con IJiena soddisfazione sull ·argo.mento. VICENTINI. Plastica della mammella.

In due casi di plastica mam.m aria per 1nammelle cadenti e ipertrofiche dice E. Sonntag, sec. Hollanid·er (Arah . Klin. Chir., vol. 164, pag. 812, 1931), è stato usato con buon esito il rnetodo id i Hollander ch·e consiste in una resezione doppia a cuneo del qua·drante supero est~rno. La resezione va fatta secon·do linee determinate e interessa la mammella sino al1'areola. Suturando poi i margini dell 'incisione la mammella resta ridotta e viene sollevata in alto e all'e1sterno. Per tale ragione il n1·etodo dà buoni risultati nelle forme modiche di ma.m·m ella ipertro.fica e pendula e nei casi di mammella ipotrofica e pendula. In altri casi è da preferirsi il metodo della trasposizione.

P.

VALDONI.

SEMEIOTICA. Osservazlo'ni sierologiche sulla sifilide.

F. Benedetti (Dermosifilografo, luglio 1931, pag. 377) ha praticato contemporaneamente su 355 sieri (.di cui 55 appaTtenenti a soggetti oertamente luetici) la R. di ~Ieinicke, la r. di Sachs-Georgi, la r. di Sachs-Klopstock, e la · r. di Dalla-Volta-Benedetti; oltre n·a turalmente alla r. di Wassermann. Dai risultati ottenuti l 'A. con clude che la r . di Wasserm.ann rim.ane semp·r e ·d i importanza fondamentale e che le altre reazioni, anch·e se in' qualche caso speciale possono mo1strarsi più sensibili ·della r. di Wa·ssermann, non sono an.cora giunte a tal punto di perfezione da poterla sostituire. E dovendo scegliere una reazione di flo cculazione da eseguire accanto alla reazione ·di Wassermann, egli si dichiara

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SEZIONE PRATICA

nettamente favorevole alla r. di Meini.cke, utile specialmente nelle forme terziarie o nelle forme latenti, nelle quali la r. di Wassermann è talvolta negativa. Inoltre l ' A. pensa che le reazioni di flocculazione, anch·e le più semplici, non 12ossano a11.cora entrare nel do·rninio del medico pratico, ma debbono rimanere esclusivamente nel1' orbita ·dei Laboratori sierologici: affermazione che ci sembra in realtà un po· esagerata se si pensa qu.a·n to è facile e quanto poco materiale richieda l'allestimento di una reazio11e peri ·es. di Meinicke (n.a turalmente acquistando gli antigeni già preparati in com111ercio) e ·C.ome piana e scevr.a id i incertezze (specialmente per le sue ultime modificazioni: M. T. R. e M. K. R. ) ne sia la lettura. SABATUCCI.

IGIENE. L'estensione attuale del vaiuolo e la vaccinazione.

Allaria (La pediatria del med. prat., n. 7, 1931), esposte le cifr1e statisti·che che dimostrano il costante infierire d·e ll 'endemia vaiuolosa in Inghilterra, dove, non essendo la vaccinazione obbligatoria, più della metà dei nati vienie sottratta a .t ale pratica, e considerate le varie fonti di infezione esistenti e sempre atti v·e in molte parti del globo, riaffronta la questior1e dell'età in cui sarebbe più opporLuno eseguire la vacéinazione Jenneri.ana. Ora, dagli studi appositamente fatti dall 'A. insieme al Canelli, in numerosi baro.b ini, risulterebbe che, in realtà, nel primo anno di vita, i d·isturbi talora gravi e le sofferenze notevoli provocate dalla vaccinazione sconsiglierebbero di .p raticarla in tale periodo di vita, limitatamente, s'intende, ai tempi normali, rinviandola al secondo anno di età. L 'appl}cazione della legge italiana, che invece prescriv1e la prima vaccin.azione nel primo sem.estre solare che segue a quello della nascita, ne.n offre, in re.altà, 'vantaggi statistici su quella ted·e sca che l 'impone per l 'anno solare che segue a quello 1della nascita. In ambedue i paesi, infatti, le cifre della morbilità e mortalità per vai11olo ·Si mantengono egualmente pressoch è trascurabili. . • M. !FABERI. Vaccino· proftlassi della polmonite.

La polmonite rappresenta la c,ausa più grave della mortalità tra gl ' indigeni che lavorano n elle miniere di Johanniesburg nel Transvaal. Sono .stati p erciò fatti degli esperim1enti di vaccinazione per mezzo di vaccini contenenti alte percentuali di pneumococci eterogeni, e ne riferisce in merito A. J. Orenstein (The Jour. of Med. Ass. of S.-Africa., n . 11, giugno 1931). 1Dalle cifre statistiche riportate, risulta che nessun fatto milita a favore di tale vaccina-


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IL POLICLINICO

zione, anche se praticata in modo continuativo. Infatti non si è osservato nè una modificazione d el tipo clinico della polmonite, n è un potere .p rofilattico evidente a favore degli indigeni che iniziano il loro servizio 11•elle miniere. M. IFA.BERI. Il vaccino antitifico nella profilassi dell' influenza.

Rogelio Pérez (Siglo medico, 28 m .a rzo 1931) ha veduto confermate durante l'ultima epidemia ·di influenz,a le osservazioni già fatte circa l 'efficacia protettiv.a del v.a ccino anti tifico, soprattutto paragon.an-d o la gravità e n1ortalità dell 'influenz.a negli individui ch e aveval) o fatto il servizio militare (ed er.ano perciò stati vaccinati contro il tifo) con quelle degli altri men1bri della famiglia conviventi. Se tali osservazioni p.otranno ·essere conferm.ate d.a .altri, noi potremo ·c ontare, osserv.a l 'A. sopra un mezzo semplice e sicuro per ridurre I.a mortalità influenz.ale che, anche in epidemie rela tivamente benigne come l 'ultim.a, h.a d.a to un.a mortalità del 40 %. 11 v.aocino antitifico eviterebbe le forme gr.a vi dell'influenza e le complicazioni delle forme lievi. L' A. è stato tratto alla investigazione che lo ha portato ai risultati accennati, osservando che le m.alattie sofferte 3-5 anni prim.a e, spe·cialm·en te 1a febbre tifoidea, esercitano un 'azione prote~tiva contro l 'influenza. Altri vaccini, se anche non tutti, producono lo stesso effetto; i vantaggi di quello antitifico consistono nel fatto ch e esso protegge inoltre da un.a malattia grave quale è la tifoide. fil .

MEDICINA SCIENTIFICA. La flora batteri~a della vescichetta biliare in rspporto con l'andamento clinico e col trattamento operativo della colecistite e colelitiasi. E. ·F iorini (Jl ~, 1 1acastoro, n. 2, 3, 4, 1931) riferi·sce i suoi risultati ottenuti dall 'esame batt eriologico ed istologico di 77 cistifellee asportate per col1ecistite e coleliti.asi. Le cistifellee esaminate contenevano calcoli in numero v.a riabile da uno a duecento, meno ir1 sei casi, in cui, pur essendo le pareti notevolmente alterate, non si rinvennero calcoli. In due casi fu notato nello spessore delle pareti infiltrazioni neoplastiche atipiche a carattere epiteliomatoso, senza [che n1acr6:scopicamente si fosse rilevata qualche lesione che poLesse far pensare al neoplasma. Dell e 77 .cistifellee esaminate: in 33 le colture rin1asero sterili; in 12 casi si sviluppò bacterium coli in coltura i)ura; in 11 bacterium coli misto a 1s tafilococco o streptococco; in 8 tafilococco in coltura pura; in 2 stafilococco e streptococco; in ± streptococco in coltura pura ; in 5 en terocoçco; in 2 bacillo del tifo. Per quanto concerne l'etio-patogenesi l 'A. si riporta alle due t eorie fondam entali .-lel-

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la stasi biliare e dell ' infezione delle vie l1i. liari; ·Come ha dim9strato sperimentalrr1e11te sui capi, Valdoni, nelle cistifellee a pareti in: fiamr11ate, il potere di assorbimento di t'~se è notevolmente di.minuito per cui i pig1nenti vengono assorbiti difficilmente e la bile , data la conseguente tendenza a con centrarsi formerebbe concrezioni ch e sarebbero l 'o~igine dei calcoli. Il germe isolato con m.aggior frequenza fu il b . coli, a cui seguono, in ordine decr e~cen­ te, lo stafilococco, l'enterococco,. lo strt1pto· cocco ed il bacillo del tifo. Nessun parallelismo esiste fra decorso cli111 .. co della malattia e reperto anatomo-paL0log·ico ,e batteriologico delle cistifellee asp0rtate. V1TALE. · Sulle modificazioni della flora boccale Indotte da diete avi,aminicbe. Perna in suo suo lavoro riferisce che la deficenza vitaminiic a maggiormente nociva ali ' integrità ·del dente è data dall e vitamin·e liposolubili e dalla vitamina e, e con clude che da esse dipende la ' prevenzionie d1elle ·m .alformazioni dei •d enti, che •costituiscono il fattore patogenetico fon·damentale d·ella m.aggior par; te delle affezioni dentarie. Renato Otto·l enghi recentemente (La Stomatologia, n. 8, agosto 1931) ha studiato il corr1portam1ento della flora mi1c.robica della cavità orale in dipen•de·n za della avitaminosi sperimentale. Lo stu1dio è stato volto specialmente a ' redere se vi fossero modificazioni del potere fermen~tivo dei vari germi di fronte ai varii zuccheri: saccarosio, mannite, galattosio, glucosio, levulosio, maltosio, inulina, lattosio, latte. L' A. ha visto che la avitaminosi (carenza di vitamina C pe.r la cavia, e di vitamina D per il topo) ri.du1ce notevolmente il potere · fermentativo d€: g~rmi del cavo orale di fronte ai vari c.arbo1dr.ati. L. TONELLI. 1

POSTA DEGLI ABBONATI 1 . S. da O. a M. : · Al dott. J\ . Le comuni coliti, aprendo una porta d'ingresso ai più svariati germi o veleni, pos ono essere ,causa di mieliti o polinevriti. Una specificità per il Bacterium coli o l 'enterococco non è stata messa p erò in evidenza con prove ·din1ostrali,re. P. ALESSANDRINI. Al ,d ott. G. Z. da V. : In qualunque trattato moderno di Medìci11a .~sistono estes~ Càpitoli dedicati alla dietetica: il testo però più aggiornato e pratico è qu.ello dj ~1c . LESTER (Ediz. Saunder's, Lo11dra, 1930. Dollari 8. 50). p. ALESSANDRINI.


[ANNO XXXVIII, NuM. 42]

SEZIO:NE PRATICA

Al dott. O. D. P. d.a E. L., abb . n. 5525-I: Per ciò che con·cern-e. i più recenti trattati sulla tubercolosi abbiamo: « La tubercolosi polmonare dal punto di vista clinico e sociale >> di CARPI e RONZONI etc. - Milano, Istituto Editoriale Scientifico, ed il grande volum-e « La tubercolosi » (Scienza e legg·e contro la tubercolosi) e dito in occasione della VI Conferenza dell 'Unionie Internaziona le contro la tubercolosi, d .alla Diriezione Gener.ale ;di Sanità pubblica . G. MENDES. Al dott. C. T . da T. sull 'A., .a bb. n. 4018-I: Dopo il vecchio manuale del. prof. GIOACCHINO BRECCIA « Il pneumotorace artificiale nella tubercolosi del poln1one », si possono consigliare i P,iù recenti << La pratique du pneumotorax et de la .collaxoth ér apie chirurgicale » del IDuMAREST, Masson E/dit. P.aris; il manualetto « 11 pneumotorace n del prof. FELICE PARODI.; nonchè quello ·dei dottori R. DoRI.'-\ e R. CESARI « .Il pneumotoraoe terapeutico n, pubblicato ·dall 'clditore Luigi Pozzi, Roma. G. MENDES. Al dott. A. S. da M., abb. n.

4838~1:

·

Non esiste un trattato in .cui si trovino raccolti tutti g li argoi:nie nti richiesti dal bando di concorso da Lei indicato. Molti di qu esti potrà trovare nell ' ultima (5a) edizione 1diel Codice Sanitario dell 'avv. Carlo Melograni, edito dal PieLrocola di Napoli; per gli altTi ooco1Te vedere le singol1e disposizioni di legge e di regolamento edite, sia dalla stessa Casa Pietrocola, sia ·direttam·ent•e dal Provv.editorato· generale d·ello Stato. A. lFRANCHETTI. 1

Al dott . M. C. da S., abb . n . 4163-I: Nessuna. disposizione l1e.gisl.ativa esiste nei riguardi dell'accesso di affetti da malattie contagiose negli stabilimenti baln·eari marini. A. :FRANCHET'TI. '

VARIA. Ricerche sulla formazione autosintetica delle cellule. G. W. C·r ile (Amer Journ. Surg., maggio 1931) coll.a coilaborazione di Maria Telkes e Amy !F. Rowland ha seguito questa tecnica: i lipoidi e le proteine di cer velli d'animalì uccisi di fresico erano estratti e questi estratti erano uniti aù un.a soluzione ·delle ceneri di cervello. In questa soS-tanza si osservava il formarsi di elementi cell11lo-simili e precisamente la formazione di cellule nucleate, che prendevano 1color.azione vitale, che consum.a vano ossigeno, che producevano ossido di carbonio e urea. Per mantenere queste culture in ' rita

1571

e:a necessario aggiungere proteine; l 'aggiunta d1 zucchero aumentava i processi metabolici. Con pH 7,5 si aveva produzione di cilia e si a''ev.a produzione <li forrr1e am.e boidi in reazioni più alcaline. 1 Formazione autosintetica di cellule non si aveva adoperando estratti ·di cervello di cani mor~i per malatti-a o di conigli morti per esaurimento da insonnia. L'irradiazione con r~ggi .x d·e i liquidi diminuiva lo ·sviluppo ·autos1ntet1co ·d elle cellule ch e si aboliva trattando coi raggi X le cellule di nuova formazione. Le 1c-e.Ilule autosintetiche presentavano le tre q11ulità fon·damentali d el protoplasm,a vivente : . irritabilità, riproduzionie e respirazione. Queste ::ellule hanno somiglianza con qu·elle d el · cancro, rn.a l 'A. i1on trae dalle sue osservazio11i con clusioni g(· J ~erali , che si potranno d edurre da ricer.ch e ulteriori. R. LusEN.~. 1

Il reimpianto dell'estremità superiore conservando il fascio vascolo-nervoso. Bogoras (Ar ch . Klin. Chir., vol. 165., fase. 1, pag. 41, 1931) dice che l 'indicazione all'intervento è rappresentata d.a tumori maligni che abbiano ir1vaso lo sch eletro e le parti molli di u n arto. In tali casi prepara (se non c'è invasione da parte · d el tumore) i n.ervi e i vasi principali in corrispondenza del tratto da asportare e reseca un tratto circolare: dell'arto com~ren~endovi l'osso invaso e tutte le parti molli ass1en11e alla pelle . Sutura poi i monconi ossei, i n1uscoli e la pelle. Nei primi giorni dopo l 'intervento si h a un edema notevole della porzion,e reimpiantata, ed ema che poi scompar·e. La conservazione del fascio v.ascolo-nervoso perr11 ette una motilità passiva e attiva buona dell 'arto . Il m,etodo ch e propone l 'autore e ch e è stato applicato già in più casi per l 'arto inferiore permette ·di limitare l 'amputazione completa ai casi in cui non sia possibile r eimpiantare la parte sana distinta alla lesione perchè il fascio vascolo-nervoso è stato invaso dal tumore. Il lavoro è ricco di dati di anatomia topografica e di tecnica chirurg ica. P. VALDO~! .

PUBBLICAZIONI

PERVENUTECI

Prof i lassi del tracoma e visiva. - Stab. Tip . llandazzo, Sirac11sa, 1930. F. G1uGNI. Meningiti tbc. ad inizio e decorso prevalente rnentc spinale. Ischialgie sintomatich e di meningite tbc. - Tip. Coo p. Parmense, Parma, S.

LEONE.

1

1930.

Considerazioni intorno ad u n caso di paralisi rcsceridente acuta di L andry. - Tip. l\ilinerva Medica, 'fori110, 1930. G. F. STEFAi~L~r. Il tabacco. Arti Grafiche , .it alom , Reggio Cal a])ria. F.

G1u GNI.


LANNo XXXVIII, NuM. 42)

IL POLI CLINTCO

NELLA VITA .PROFESSIONALE. MEDICINA SOCIALE Una

espe1~ienza

americana.

Sotto que to titolo, a firma Sangrado è co1npar so (L e Scalpel, n. 35, 28 agosto 1931) un interessan te commento ad una comunicazione dei dot tori L. O. Geib e Enrico 1F. Va ugh an discu ssa a Philadelphia durante la 82a sezion1e a n nuale d·ell 'Associ.azione m edica A111erica11a. Il titolo suggestivo er a : Il m edico co1ri e operaio de lla salute. L 'interesse ·di q u esta comunicazione deriva dal fa tto ch e in tutti i paesi del m ondo , se si esamin.a n o a tten tamiente i problemi igienicosociali , e si osserv.ano i rimedi, le proposte avan za te da medici onesti ed in bu ona fed·e, 11011 si p uò fare .a me no di co11st atar e che i i)rovvedim en ti con sig liati o pr es i, eccetto mi11ime e seconda rie particol.ari tà iner enti alle d iverse caratt eristich e dei singoli paesi, vengono ad -essere fondamen talmente identici, e ciò che si nlo.stra efficac.e in un p osto lo è a nch e in un altro. Ten en d•o p er sicuro questo, m erita notare con qua le esito n el dipar tim,ento della salute pubblica di Detroit si siano dal 1928 chiamati a par tecipare diretta m ente a lla lotta per 1' igien e pubblir...a i pratici gen erici (i così detti liberi esercenti). Orben e il risultato è stato ottimo sotto tutti .g li aspetti . A Detroit per n1olti anni si m antennero dei. clinici d ella salute pubblica, a llo scopo di insegnar e le cure prenatali alle donne incinte, di di ffondeTe 1~igiene scolastica, etc., per la }Jrofilassi della tubercolosi, dell.a malari.a, vajolo, difterite. Geib ~ Vaug h an pensa·no queste clinich e abb iano un alto valore durante un primo per iodo di dimostrazione , m a ch e ben presto lia medicina preventiva sia m eglio realizzata dalla professione m edica lib era qua ndo essa sia organizzata a questo scopo. D.al 1928 tutte le clinich e g ra tuite ed· ufficiali di va·ccinazion e antidifterica sono state abbandonate da l dipartimento della salute pubblica : da questo m om en to t utte le cure preventive sono state fa tte nei gabinetti particolari dei medici. Naturalmen te, m1e·ntre si sopprimevano le 'accinazioni pubblich e si organizzavan o con la cooperazione della Associazion e Medica, un in se.gnamento ben con cepito per i pratici. 11 risultato è cl1e 90 % d·ei n1edici di Detroi t collaborano a questa profilassi ; e ch e il 1° giUoono di quest'anno, 80 % dei b im bi in Pl à scolastica e 70 % dei più giovani sono stati i1nmunizzati contro la difterite. G·razie .a questo sistema cl1e verrà a pplicalo anche alla profilassi di altre malattie, ogni

g-.abinetto. ~ 1e d~co è di~enuto un centro di .p ropag~nda ~g1en1ca e ~1 profilassi applicata. L esper1enza an1encana prova una volta di pi~ c,h~ la. collabo:azione del m edico di famiglia. e ind1sp en sab1le a ogni opera che voglia realizza re un progresso in m.a teria di medicina ct1rativa, preventiva o socia le. 1

L.

TONELLI.

1

CONCORSI. POSTI VACANTI. A_cI C~ sTEL~o (Ca tania). - Condotta p er i poveri. St1pend10 annuo L. 8000 lorde di tutte le ritenute ili legge a11terior~ al R . D. 20-11-1930, N: 1491, nonch è d ella ridHzione del 12 % a norma d1 detto d ecreto. Lo stipendio verrà aumentato di un. deci_lno per ogni quadriennio e per cinque q uad.r1enn1 a d ecorrere d al g~orno d ella effettiva 110~111a. La domanda e i documenti di rito (il cui ele1tco ed altri chiari1nenti possono richied er si alla Segr eteria del Co1nune) debbono pervenire alla Segreteria predetta entro le ore 12 d el 22 dicembre. APECCHIO. - Cond. del Capoluogo e della fraz. Serravalle. Età n1assirr1a 40 a . con le solite eccezi~ni. ~tip. , pe~ 250 poveri, L. 8000, con 5 qua· dr1enn1 del decimo; c.-v. di legge; L. 800 per Uff. San . al sanitario del capoluogo. Scad. 20 dic . A RCEVIA (Ancona). l\ tutto 31 ott. · m edico pr imario d ella cori.dotta residenziale urbana. età Jim. 40 a. al 28 sett.; doc. a 3 mesi; tassa L. 50110; st~p. L. 9000 aumentabile del 50 %; d eduz. 12 %; scr v. entro 15 gg. . Osp edale Ataggiore « Prtncjpe~sa di Pi emonte ». - 'fre aiuti (di dermalologia di oste-

. . BE.RGA!\J O.

tricia e di an a tomia patologica e ricerche 'cliniche) e due assistenti (di ostelr~cia e di anat. patol. e ricer che clin. ); stipendi L .. 8500 e L. 7500, partecipazione, eventualm. c. -v. ; riduz. 12 %. Chiedere an11 unzi . Età lim. a. 35 e 30. Nomine triennali e biennali. Doc. a ;3 mesi dal 26 sett. Tassa L. 50. Scad. ore 12 del 31 ott. CAVA nF.1 T1RRENI (Salerno). - l& condotta. Scad . 30 dic. ; L. 6000 e 4 quadrienni d ee. oltre L. 1500 cavale .; età lim . 4.0 a. ; tassa L. 50. CERVETERI (R om a). - Scad . 30 nov.; per le frazioni; L. 10.500 e c. -v., oltre L. 1750 cavale.; 4 quadrienni dee .; e tà lim. 40 a.; tassa L. 50,10. CERVO (J111p eria) . - Per titoli. Stipendio lordo L. 7920 g ià d ecurtato de~ 12 %, oltre indennità <li L. 3000 annuali per concorso n elle spese di mantenimento d ell 'automobile, da provvedersi a spese del m edico . E tà massima anni 35 , salvo disposizioni di legge. Lo stipendio base sarà aumentabile di un ventesimo per ogni biennio e per 10 b ienni. Documenti di rito. Tassa di concorso lire 50,10. Scadenza 30 novembre. Per m aggiori informazioni, rivolger si alla Segre leria del Comune. CORCIANO (Per ugia). - A tutto 20 dic., pel ca}JOJuogo; L. 8000 e 5 sessen11i dee. , ollre L. 600 ser v. a tt ., c.-v., L. 2000-4000 trasp . ; se uff. san . L. 360; riduz . 12 %; tassa L. 50 ,10 (al 1'1onle de i Paschi di Siena, su ccursaJe di Perugia); doc. a 3 mesi dal 19 sett .; serv . entro 15 gg.


[A~NC?

XXXVIII~. NuM.

42] .

F1RENZE. R. Arcispedale di S. l\1aria Nuova e Stabilimenti Riuniti. · Aiuto n 'e ll 'Ospedale .Sanator~R ·di Careggi; c:l}ieq~re. · &~~UJ\zio; , età Ìim . 35 .. ~ · ; L. 7050 de~urlate ,dei 12 %, oltre c. -v. e altre , indennità; titoli ed esaJ:A~; tassa .L . . 50; çlo,a . . a 3 mesi dal 1° ottobre; scad . .ore .16 del 31 ott .. J

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GENOVA. Muhicipio. - "èinquè 'posti di mèdièo- . condotto . Per. tit(;>li ·ed esàmi. Slipéndio 1 annqo lordo L. 10.500, · r'idolle del 12 %, .coq "dieci ~u- ' menti biennali del' ventesimo. Caro viveri · come 1 per g li impiegai~ statali. Indennità speciale ai titolari delle zone rurali. Età mass-ima anni 35, salvo eccezioni di l~gge. DC>cu·m enti.. di .Fjlo. Laurea in medicina e chirurgia · e titolo comprovante J~esercizio professional~ per un i periodo non mi-; " nore di tre anni Scélòèi1zai 30 'clicenibte~ ichifedert! 1 avviso di concorso all'Ufficio Personale del Comu ne d1 Genova. •

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GENOVA. Spe'dali C(uili. Pri1nario me~~co e pri111ario in pediatria cl;l.irurgica. , Vie~ primario ch~rt1rgo; id. n::iedico; id. spe~ia­ lis l a in pedia lria -q.1~dica. Sc'adenza .. or.e. . 15 del 24 pttob.re. PrP.sentC1zione dell 'ist:anza e dei documen.ti .-alla S_eg·reter~a dei detti Sp~dali (Ospedale S. · ~Iart.i.110) .. (\ -. precedep.te N,. 41).. . ..

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GRANzr:J ·("f!'atlo·vfJ.). _.:._ ·Scad . 30 ott.; rivolger si .se-· grrteria co1n. · '

' ~·ÌoNTELEONE.

· (Perugia) . · ~ S,caci. · 31° · ott._; ~· 10.000 ~ aun1e11li dee.; oltre L. 600 sery. att.., c.-v., L. 3000 <'/~vale.; dedvz. 1_2 ~~ ; etp li111. 30 . ~·; tassa .L. 50 ,10.

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Sr>or~F.To

~Io~zA ..

OrÈ?

Ospedale di Circolo U1nb€rto I. ~ ,8.c(!d ., <1ler 121 · iibv. ;1 hu'éllfn~dibi . setjd Ìidajr i ;'. L. I tJO"Od.

·1s.

oltre · t .. 500 serv. a tt.; partecipaz.; can1era:; tassa L. :JO; ' doct1111. a 3 mesi. ·

PAnoV.\ . Co..rn,une'. - Il poclestà, ~11 . r elazior1e al1'aNviso rli concorso ad ·u fficiale sanitario a.e] Co1nune, ])andito dalla .locale R. ·Prefettura il 15 sette1nbre u. s. so tto i 11n. 15690-959 Div. M., avverte cl1c, agli effetti <leg·li aumer1ti periodici dello stipendio base, è riconosciuto il servi zio prestato, anche in forma inlerjnale, presso Am1ni11istrazio11i comunali precedentemente alla .11omina so llo l '05servanza delle disposizioni conte11 ute 11e l regolan1ento organico per j dipendenti di questo Con1une. Per altre infor1nazioni rivolgersi alla Segreteria Generale del Co1nune. PAF~Aì' A

Se ad. 25 ott.; consorzio; rivo1gets(L Segreteria com. · . " ·' ' ·· · ( ( ' u neo) .

-

PAvcA. - Tre condolte (una interna e due esterne). Stip. rispettivamentè L . 12.000 e L. 14.000; c.-v. di legge. Congedo annt1ale di 30 giorni. I medici delle co11d. est. dovranno ·essere forniti di mezzo di lrasporto proprio; quello della cond. est. di levante dovrà prestare servizio di ambulatorio, senza speciale compenso. Scad. 10 dic.

l~Ol\IA .. -Brefolroff;a. -

No111ina ..del ·Direttore Sani1tario; · L. ·· !7.00() e 4 quadrienni dec~·;-.. oltre ' serv. alt. ·,~oq-~ ~ c. -v. 1\ ssunzione di un assistente n1edico, - mediante contr.atto a termine (posto non di ruolo) ; L .' 4800. Rìduzione r~f % . Scad:~ ore 12 d el 15 f_\ov .. Ta:;s~ L. 50.,1.0. , .Doe . .anter. ~ .3 mesi dal 5 ott. Riv9Jge.r si allG\., )?residen.za, del:l 'IsJituto . (y~a ·Nicola Fabrizi. .7;i. 'l ' . • I r. lL-'.'RIO . ·n iENzA'. (R.eggi6 1Emi·lia) . --'- . s'èad. 10 diè ~ ; :ç,.· 8000 ··e 5 q-.;iad:rienrii :dee . ~ , ol trE!"JL': 1-000 i·n·d~hn: ·rési'd~. ; c:.!vi.: L . . 3000· ·automo:b ~ 1 t L . .7·5 0 : I ' l • ' I u 1ff. · san~; età .Jim: r35· a .·;· tassa L. 50,·10•.· · - · · ·.s6~nnro:· A mministr~i.ione P~ovi~cia(e.' -· · -Il co~- · corso· bandito da questa Provincia in pàta 31 i:naggio 1931 p tfr il conferit:nento' ' del posto di' Direttoie ·oella·. S~~fone ·,M,edi.c'o-Microgr{lfic~ ' qi Sondrio è prò'rogato ,alle . ore . J 8 del giorno 1 30 novembre 1931, ferine res t:ii:ldo tu.~te le altre .condizioni riportate nell 'originario 'm ànifesto'. . . . 'foRINo. - San.atorio . S. ··Luigi. ·: ___. Chirurgò a·ssi. sten te; chiedere avviso al.la Direzione. Scad . .20 Rov. . V.e.~EZtA. ' Qsp~dali Civili Riun·iti. ~ A'iflito nel1'0sp~(]àle per le . m .a lattie iì11ettive' i11 S. M·a ria delle ·Gra~ ie;. L. 4560 per i cobiugàti 1 L .. 4200 per i celibi'' oltte' L. 1500 disag'. r esid :; ri'duz. 12 %; titoli e() esun1i; · età lirn B5 a.; tassa · L. · 50; laurea da 6 n11ni; 3 o'rìni iri OspèCfa·1e di primaria : importanza· od. iri Clinica ·u:l1iversiL ~d l ' in ' laboratorio d ?àl!eriol: ;· ~ppu~~ 3'. i!l; (Jspedal~ ~i · mal. jnfet- · ti ve co11 · an~\esso labota t. · di batterlo}. Doc. a 3 n1esi dnl I 0 .oft. .: C.h iéd. a11r1u:nzio. . VÈnCELL1. A'rri ministrazto'ne Provinciale. Due posti . per titoli· .ed esami:~ Qirettore .e Coadiutore del.Ja Sezione 1"Ieçlico-:r\11icrog·rafica del Laboratorio di Igiene e Profilassi : a) Diretto're, s tipend"io lire 19.000,· indennità L. 3000; b ) çoadiutore, stipendio L . . 17 .000, indettnilà L. 2000 ·annue lorde, ridotte del 12 %. · . · . , Sei aumenti quadriennali d el decimo sullo stipendio. Scade~za ore . 12 del 2_8 no~ernJJre 1931. Documenti prescritti dall'art. 8 del R. D. 16. gennaio ·1 927,·: N. 15?, o1~re copia d.el.lo st~~o di servizio per chi abb~a ·prestato serv1z10 · m1l1t.are_ Assu11zione del servizio enlro 30: g jor11i dalla noiniria. Jlegolamenlo e condizioni visi.bili presso la Segreteria ,provi11ciale nelle ore d 'µfficio.

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GbRNO é ergqrhp) .. ·-.. s ·é ad.. 1~ .clic.; con Oneta;, 1 L. 10.000 e qùinquenni dee., ~ oltre L. 500 uff • san., L. 2000 ~avalc. .e . _disa~j{lt::1 , re,s~il. ;.. ridu,z. ~ 12 o1 . t L ·\.io.i11o· "r" 1.1 ... L• •• • • ri ~ l • . ,:·.: .i· ) "<"····" ;o, assa .. o , . . . . ,

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SEZIONE PR<\.TICA

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Vor,TEt{R!\. Co 1igregnz. <.li Carit à - Scuci. 29 (lic . ; du e inedic i di sezio11e d el lì're11oco1nio di S. Girola1no · c lfl Ji111. 35 a.; tassa I,. :'50, 10; doc. a 3 mesi; s tij1 . ' 1;. 11 600 e · 5 quadrie11ni dee ., inde1111. allog·g·io L. 1500, serY. att. L. 1200. e._,.; <l ed u z. 12 9o .

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Il clotl. Giusep pe J\f 11ggia , di1·ettore del ~Ia11ico 111io Pr0Yi11ciale rli :,011drio, ii1 eguito a concorso. è s ta to chia111ato a. dirigere il ~l a ni co111 jo Provinci ale rli Bergan10. Il clott. Leuret è i101ni11a to profe ssore cl ' ig iene· alla Facoll à 111edica dJ Bordeaux.

Scad. 31 ott.; L. 10.000 e au111e11ti del decimo, oltre L. 600 serv . .at t., c. -v., L . 3000 cavale . ; deòt1z. 12 %; e tà li1n. 30 a.; ta'ssa L. 50, l O.

La Facoltà J11edica di \ 'ie11 11a 11a cl1i a111alo: i h prof. P : Clair1uo11t, cla Zurigo, quale su ccessor e· òi v. Eiselsberg· alla I Cli\1ic:a chirurgica; il prof. V\f . De11k da Graz, qt1ale s uccessore di Hoche11 eg·g :1lla' II Clin_i ca chirurgica; il prof. V\7 • V\1ei JJel cla Pr[lga, qt1ale successore d é l coinpi aI)to. Peha111 alla Clinica g inecologica.

PONTASSIEVE (Firenze) . - Scad . 30 dic.; 4a conù. GSanta Brigida) ; L. 9000 e 8 trienni dee., oltre L. 3500 trasp., c.-v.; età lim. 35 a.; tassa L. 50,10 .

Il rlolt. ·Oscar Eichler, dore11Le pri' alo a Giessen (Gern1ania) , _st.ato ~hia111al o a~Ia. ca lte.dra i~> far1llacologia del I. l 111Yer 1t à Tt111g-C1, 111 c1anga1 _

PocG 1 0no~ro (Perugia) . -

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157-1:

[ANI\ J XXXVIII, NuM. 42]

IL POLICLINICO

NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Catania.

Società latina di Oto-rlno-tarlngotogia.

Nei giorn i 28 e 29 settembre si è svolto a Catania il II Congresso delJa Socie.l à, che è st ato u11a brillante affermazione, oltre che scier1tifica a11ch e di affratellamento fra i popoli di razza la~ tirla. Pre~idente del Congresso è stato- l'illustre prof.. Cile1li, ordinarjo (li Clinica Olo-rino-laringoiatrica nell ' Universit~ (}j Catania al quale si d eve la ottima riuscjta rli questa riunione inter11 azionale cui hanno partecipato i11olti insigni c ultori d ella discipliQa. La m a ttina del 28, prin1a a n cora del! 'inaugurazione, ~ congre ssi s t~ fraQcesi e belgi, con g esto (legno di gentilezza la tina, si sono recati a deporre una cor ona n el mausoleo d ei Caduti in guerra. I congressi sti si sono qui11di riuniti tutti 11~ll 'Aula Magna de.I la ll. 1J r1iversit à ove si è svolt a ·l a cerimonia inaugt1rale. llann~ dato il benvenuto agli ospiti : S. E. il Prefe tto, in rapprese11ta r1za del Capo del Governo · il Rettore Mag11iiico, in rapprese11ta nza del l\fi11istro d ell 'Edu caz~o11 e Nazionale; il Podestà; j] Segretario F ederale. 'fulte le autorità erano rappresentale. Hanno ringraz ia to : ~l prof. Chava11ne di Lione per la Socie tà Oto-rino-lari11golog iè& latina; il prof. Lemailre di Parigi, delegalo del Gove rno fran cese che l1a l)?rtato il saluto frater110 d el popolo f1:a~cese; ~ })01 ancora : il }Jrof. Casad~sus per la Spagna ; l~ _prof. Vnn S \v ic le11 per il Belgio; Quix per l .tHa11da ; de M e 11(~onça pe r il Portogallo ; LaskieY1cz lJer la Polonia; Borsch per' l a Rumenia. Il l)TOf. Citelli ha quindi lenulo il discor so inau g· urale, esp rimendo l a s ua pie11a soddisfazione nel ved er e riuniti i1 ell 'Aula Magna d el Siculorum ~ymnas~ um t a11li insigni c ultori d ell 'Otologia 111t.ernaz1011ale. H a qui11di ricordato le origini rela tivamente r ecenti d ella Societas l a tina di Otoi·ir10-lnrir1golog ia e il rapido sviluppo preso in l)OCl1i a11ni da questa associazione c ui oltre l a 111issio1le .§Cie nlifi ca, è affidala la mis~ione non Jncn o i1npor ta11t e d_ell ' afiratellamento fra le genti ·di r<~zz~ latin.a. Ha terminato esprimendo ~ suoi sensi c11 grazie al Capo del Governo ed alle Auto rità lulte di Catania e di Siracusa che si sono -0ppor tt1name nle cooperale affincl1è la Sicilia fos se .ancora una volta degna delle sue tradizioni di -ospit a lità. Subilo dopo l a cerimo nia i11augurale .. i so110 iniziate l e sednte scientifich e. Tema di rclazio11e er a l a l( patologia d el sen o mascellare», ' u c ui SOI10 state fatte importanti comunicazioni d ei proff. Ferreri di Roma, d e Mendonça di Li~bo11a, l3ouch et di Parigi, ' 'rorn1s del Val-de-Gr ace, Le maitre d~ Parigi, L asagna di Parma, J acques <li Nancy, Calice ti di Bologna, Bourgeois di Parigi, flrérnond di Marsiglia, Carcò di Cat ania, Pietran1oni cli Brescia, Gaillard di Lion e, Giussani di ~1ila110 .

Nella sect11ta antimeridiana d el 29 11anno comu- · nica lo: ·rorrini di Firenze, Citelli di Catanja, AlaQ'Jla cli Palermo, Bruzzi di ~apoli, Fairen di Saragoza, .Sargnon d~ Lione, Laskiewicz, Leroux, -Vlal a11, Baldenweck , Silvagni, Calve t, Chavanne. ' ella seduta pon1eridiana h a avuto luogo la int eressan te discu ssione sulle comun icazioni fatte ~(l è 5lato quind i svol to il secondo t ema di rela.7.ione : u critica <lei metodi d 'esan1e dell 'organo Yest ibolare attualmente usati n. Hanno parlato '(>11i-x cli l ' trccht , Peroni, Pallestrini , Arslan, Fer-

reri, 'f apia. Dopo lo svolgimento di due interessanti conferenze dei proff. Calamida di Milano e C~~ade~us di Bar celloi1a, rispettivamente sulle moc~1f1caz~oni d~l ricai:ribio nei loro rapporti con ~ Oto-r1no-laringolo~1a e. sul ca11cro del laringe, ~l Congres~o. ha chiuso \ suoi lavori. Nella serata I congress1st1 han~o partecipato ad un banchetto offe1.to dal ~u~i cipi? di Catania. Nella ·giornata del 30, per invito di quelle Autorità si è effettua~a una bell~ssima. gita a Siracusa.' A. ToMA&ELLI. '

.ffOTfZll! DIVERSE. Giornate mediche bol)earenai. · Si sono l~nute dal 16 al 22 agosto, modellandole su .qu~lle di B:uxelles, sotto il patrocinio dell 'Assoc1~zione Medica Argentina, presieduta dal prof. Mariano · R. Castex. L 'ina11gurazione assunse molta solennità; v'intervennero i membri del Governo ed il. Corpo dipl?matico quasi al completo . Per le g iornate mediche erano state invitate a Buenos Aires molte personalità del mondo meclico int~rnazionale, t:a cu~ lord Berkeley Moynil1an, Félix Leg·u eu, sir Arbutnoth Wright Mario D?nati, Arturo Casliglioni, Anton)o Aust;egesilo, P1erre Nobecourt, Karl Fahrenkamp.

Lega catalana contro Il reumatismo. Si è costituita p er una lotta efficace contro il dilagare del reum a tismo nella Catalogna. È i11 rapporto con la Lega inter11azio11ale contro il reuJQatismo. Alla p1esidenza d ella Giunta direttiva è stato .chiamato il Dr. A. Ferrer y Cagigal; la segreteria è stata affidata al Dr. Cirera y Volta . Pe~ iQform a z~oni eve!ltuali rivolgersi alla segreteria (calle Mendez Nun ez 18, Barcelona, Spagna).

Associazione professionale lnterna1lonale del medici. Il Col).siglio generale dell '« A. P. I. M. » ha tenuto l~ sua 6a sessio11e al}.nuale a Budapest, d al 10 al 13 settembre. Furono trattali i seguenti temi : l 'assic t1razion.e malattie; la conferenza europea d 'igiene rurale; assisl e11za medica rurale; rapport.iJ con le associazioni mediche· nazionali; cinematogrnfi a e<l11cativa; scambi di fig1i tra inetlici; ecc. · L'Associazione co11111re11de ! Gruppi m edici professiona li di 30 Naz ioni. L 'Italia non vi è rappresentata . Le relaz joni e g li atti vengono pubblicali .11ell 'or gai10 u fficiale d ell '.A.ssociazione, « Revue internationale rle m éd ecir1e professionelle et sociale », rue du Cherch e-Midi 95, Paris Vie . ·

Seuola di perfezionamento In pediatria a Padova. Col 1° novembre 19;31 saranno ripresi, sotto la d~rezione del prof. G. Frontali, direttore della Clinica pediatrica d ella R . Università cli Padova, gl~ inseg namenti d ella Scuola biennale di Perfezionamento in Pediatria, la quale dà adito secondo le vigenti leggi al titolo di Specialista Pediatra. Il Corso implica s tre tto o})bligo di frequenza in Clinica. Gli in~critti presteranno servizio n el! 'ambula torio e n elle varie sezioni d ella Clinica, ch e rimane apert a tutto l 'anno. Al termine del primo a nno essi dovranno sosten ere un esame di profitto. Alla fine del secondo a nno sosterr an no un esam e clinico e d iscuternnno una tesi di argomento pediatrico.

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[ANNO XXXV.III,

NUM:

42]

Jler ulteriori inforn1 azio11j rivoJgersi alla Segreteria d ella Facoltà <li medicina e chirurgia n ella R. Università di Padova.

. Scuola di perfezionamento In tisiologia a Miiano.

Presso l a R . Università rli Milano, alle Scuole di Perfezior1amento ch e conferiscono il titol o di specialista n~)Jl e Yar~e disciplir1e medico-chirurgiche, 11e i..~ s tata aggiunta una in tisiologia e inaIattie dell 'apparato respiratorio. La dnr::tta del cor8o è di due anni , e vi sono ammessi i lal1reati . in, medicina e chirurg ia. Le iscrizjoni si riçevono presso la Segreteria del)a Facoltà ~~ 111ed ici11 ~ ~ ~hiru~.gi~ (cor so Roma 10). •

Corsi di perfezlonamento a Vienna. Si è pubblica to il programma completo dei corsi ch e s i terranno presso l a Facoltà medica di Vienna durante l 'anno scol asi ico l 931-1932 (1° settembre 1931-31 agosto 1932); essi copr ono tutti i campi della me<licina e rispondono a tutte le esigenze. Richiedere l 'opuscolo alla cc"Kursorganisation rler Wiener ~ferlizinischen Fakultat », Helferstorferstrasse 1, Schottengasse 4·, Wi.en I, Austria. •

1575

SEZ IONE PRATICA

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Corso di medicina e assistenza soelaJe per medlel dell'America Latina. . . Questo cor so, a carattere pratico e . dimostrativo, è promosso <lalla « Istituzione perpetua Antonio erl El ina Devo to >', eretta .presso la R. Università cli Milano con fond i e interessi disposti allo scof)O d alla defunta contessa Eli:o.a Devoto nata Po1nbo. Il cor~o ~j propone cli far conoscer e ai medici òell '.A1nerica Ln t ina ]e organizzazioni itali·ane più note,·oJi 11el can1po dell'assis tenza e dell'igiene sociale. I corsi avranno luogo ogni anno nel mese cli g iug·no, j 11 r ni 11101 ti nmeTicani del ·s ud si trovano i 11 Europa·. 11 corso del 1932 . durerà dal 1° al 18 g iugno; s j svolgerà a Mil ano, Pavia, Salice, Pietraligure, Genova, Cl1javari. · Non vi è tassa d'iscrizione . Il rorso è limitatp a 40 ;medici; se non sarà raa-g\ttnto questo limite, po.l ranno essere ammessi altri c itt~d ini dell 'America, Latina, ch e si intere s~ ino ai problemi della me~icina e dell 'ig ien e sociali. Domande al Rettore della R . UniYersità d i Milano. Informazioni presso la R. Cli11ica del Lavoro, Istituzione Antonio ed Elina De,-oto, via S. Darnaba 8, Milano .

La città-ospedale di Llvotno. È sorta, su progetto dell 'ing. l\Iassimo Se ttimi

e dell'architetto Gi11lio Venturi, sqpra un 'area estesa lJ 0.000 mq., di Clii 16.000 coperti da quindici grandi fahbric<tti, jn prossimità del viale che dal centro . <lella città conduce . aJla stazione. ~ell 'eclifjzio principale .. sono allogate l 'amminis trazi one, 1a d irezio11e, i gabi~etti sci entifici, la fnrn1acia ecl l1na rasa di cura. L'ospedale proprian1e11te detlo r isulta di sei padiglioni, capaci di 16~ letti c_iascuno , in camerate di 11-14 letti ed in camere ad un l etto. A parte· sorgono l a chiesa, l a cucina, ]a Javancleria, ecc . Gli edifizi sono collegati tra loro da pof ticati .. Il tutto . è in J?.r~lto s tile toscano, di una sobria eleganza. Patrocinat ore e propulsore dell'opera e stato l 'on. Costanzo Ciano. Il costo complessivo, inalgrado la più stretta econo1nia, si è elevato a 26 milioni di lire. L'inaugurazione rlel l '01)era g randiosa aYrà luogo il 28 corre11le.

Il nuovo Istituto di eerebrologla ~ Berlino. L 'in stan cab~le

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« Società

Imperatore Gugliel1110 per il progresso delle scienze » ha fondato questo gra11dioso I s tit11to che sorge al nord di Berli110, a Bucb, i1~ rapporto col manicomio. L'edifizio, in. stile n1oderl'l;o, comprende 150 ambienti, in cui sono d istribuiti i var~ servizi. Le indagini d 'orc1ine anato1110-istologiGo sono q~anto è più .possibile complete. I cervelli destinal'i all 'esame, dopo essere s t.ati fotografati in. 12 posizioni diverse, ,·engo110 sez iona li : di ogni cervello si eseguo110 35.000 sezioni in media, e il cos to di tale preparazio11e an1n1onta a 6000 marchi, ossia circa 25.000 lire il.; si posseggono ormai milioni di sezioni , cu slodite i11 camere blinc.late, a prova d 'incendio . Esegt1jte le sezioni, comincia il vero lavoro di ricer ca, affid ato ad istologi. Un dipartimento d i fisiologia studia tutte le fu11zioni cerebrali, dalle sensazioni agli i stinti , all a intelligenza. Una sezione special e indaga, neg li insetti, le influenze del! ' ambiente, dell 'alimenLazio11e ecc. sulle funzioni n euro-psichiche. In un cliparlime~to psicologico si effettuano r icerche su soggetti normali e malati. Un dipartimento genesico jndaga ~ problemi cli eredohiologia. È ancora in v~a dii costruzione una cli.nica, ch e comprenrlerà 48 ambienti., La direzione dell 'Istilltto è affidata al prof. Oskar Vogt. Si slirn a che i progressi del} ' umanità potranno essere accelerati ind agall;do i fattori che condizio11ano i.I f unziona men lo cerebrale; perciò nes,. suna spesa sembra bas tevole per ricerche del ge11ere. ~

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lsiituto iniernazlonale di leprologla nel Brasile.

Sorgerà in collegamento con l 'Istituto Osvaldo Cruz di Rio de Janeiro, con var! l ebbrosari e co11 altre istituzioni. Il programma è st ato elaborato col con cor so del prof. B. ~ocht, inviato dal Còrnilato d 'Igiene della Società dell e Nazioni. Alla spesa con correrà il dot.t. Eduar_d o Guinle, i1oto fila11tropo, <letto « ~I Rockefeller del Brasile » .

Ampliamento della Clinica '' Luigi Manglagalli ,, in Milano. j

Irt merito all 'ampliamento della Clini-e-a o$tetrico-ginecoJogica et Luigi M.a ngiagalli >) di Mila:no, i l Rei torato del la provincia h a decisp di concedere la fidejussione p er il mutuo ch e si deve contrarre onde procedere ai lavori. Si tratta della costruzione di u~ grande palazzo, annesso alla cli~ nica attuale di via Commenda, e del sovralzo cl1 un piano dell 'attuale co~~ruzione .. I~ pro~etto . è opera disinteressata . d~ll 1~g. Ch~er.1chel~1, vice preside11le de~ Cons1g~10 d1 ~~m1n1straz.1o~e, ~ 1'amplian1en to mette in cond1z1one I.a Cl1n1ca cli dare assistenza a 400 puerpere, me11tre atlual111ente il · loro numero non può superare le 250. ~rricchito i11oltre il materiale scientifico, am!)liati e sviluppati tutti i servizi, la Clinica v.errà nd essere c1µale la sog·nò il suo fondalore, u11 'istit Ltzione i11odt3llo, l a più grartde d 'Europa. Nell a stessa seduta , ve1111e deliberato di }Jroced ere ad opere d~ sistemazione e ada ttamento dell a Villa Marcllì per trasferirvi. i11 pj,ù d egr1a sed e, il Consoriio' antillibercolare provinciale e la sezione d ' igiene sociale del Co1nune.

Padiglione Granelli all'Ospedale Maggiore di ltlilano. E slata effettuata l a posa della prima pietra del padiglior1e che il g r. uff. E~jo Gr~tn c~ li 11n. d eciso di dol'1are nn ·os11edale l\JAgg1ore <11 )ldnn o 111 1nc-


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!noria :1~l if?li9 .fr,~1~~ ~:~~~~a ,J.c~in~o,~iil ~ as~is.l;<l~·~ r J?res1de11te del Cons1gl10 .degli Istituti ospedal1er1, avv. Della Porta. · La b enedizio'11e Yen n e i111p artita rlal Rc1 t ore Vicario. 1 Il })aciiglione sarà ·ca1)nce di 120 'l e tti e Yi ·avrà sed e l 'I sliluto di pato'logja_ spe<;ia)e mediéa. La ros lr11z11J ne richiederà . in~irca· due ani1·L

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Il trasloco dell'Ospedale'. 'Militare di Milano. L 'Osped ale Militare di Milnno è sta.to trasferilo

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n eJJ a s un Iluova $Crle, alla città delle caserrne i11 Baggio. L 'Uni.versità Cattolica ha ·preso possesso ~el .vecchio ·eclifjz io di p~azza Sant ' A.rnbrogio, dove , ùeJJ1tarr1e 11l~ trasforn:iat@· e resta:tiralo, trasferirà le su e aul e, la sua Biblioteca , j suoi uffici d el Reltoralo . e del] e varie facoltà, mentre g li uffici di amministrazione rimarran11:0 nel pal azzo . costruito appositamente sulla .stessa piazza e g ià collegato con la iluova sede.

to , delle co11st1llBzio11 i 111eclich.e per radio jn alto, n1are, oggetto ·cli st~di e dj proposte.

Inrendio alla Facoltà medica di SIYlgli.a. !

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1)1i ~ g·r:)Y~ i11C~hcliò SViluppatOSI }}a . c{el , JJf'0tocollo: O\'e érililO Slà li · acc-un1ulati materiali eta cost~·{1 z ion e, . h 'a dn1111r.ggja to gr~ve1neiite l 'eQ.ifizio· de'l la facoltà. · Il ·mat eriale dei ' laboratori .<l 'istologia · e . di · fi~i?lo~ia (;· . andato 'clistru tlo; -così pure alcuni i11obil1 d1 vnlore / lui soffitto a cassettoni artislico · del secolo Xvr ecl u11a inagnifica ràccolta rli poréellané 'd ello r s'resso ' secolo 1• • ' ' 1

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Missloilè scienllfl'éa italiana nella' ·Guiana inglese~ :

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Ospedale religioso a Ber.lino. ;\. Berlino -vyi~mersdorf è stata ir1augura ta, dall a Con gregaz1or1e Religiosa 1 di Santa Caterina una Casa di Ealute n1oden1a, con carattere cari~ ta~e~ole,_ capace di 580 :·1etti, divis~ i11 più sezioni : cl 1111ca i nler11a , chir11rgica, ostetrj·ca , ginecolo- · g.i c~, i11fantile, 11ido· per il'at.tanti , radiologia, sp ec1al1 tà; è valutata 3.600.000 : marchi, ossia circa 15 ln~Jio11i di li:re· il. Il ~iin is lero ctella 1 Salute pubJJ]ica · h a ·asseg.nato al I'ospedale· .una sovvenz'i'on>e ' <li ·150. 000 ·marchir · p er provvedere alle i11stalla- '

stata promossa dal_ dott. Cesare Romiti, già allievo del prof. ·rarc:l·d ei ,..a , Pis·a, ·ed: 1 att11almen.t~· èh'i..i , . rurgc;> all'Ospedale Mackenzie., ch e apparti~ne alla p osse11te « Den1erarn Bauxite Con1pany .n della Gui a11a inglese. !-a sp edizjo11e, c.01nposta da ui1 gruppo di s tuc1io5i ita liani, è cli retta clal prof. Nello Bee.cari; è . fornita di mezzi .p er la ricerca e la raccolta di materiale scientifico vario. Partiit a d a Genova il . 18 agos-to, si fermerà 1-1.eiJa Gt1iana circa sei. m0si. · . •

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prenuzlale a Parigi. ~ ...

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È s tato inaug·l1ralo a Parjgi un a111bulatorio p er

,·jsile pi:e11uziaJi. I co11iuganCli posso110 far si visitare ecl es ere j11forma li sull e loro çoi1clizio11i di sa b1 le, i11 previsione ùel matrimonio ; su ogni caso Yicn es tesa u11a r el azione) che . si_ co111u11ica solo nl sogge lto, il rluale, i11 hHSC ad essa, giudica se Jlll Ò ass u111ers i o 110 la re~ponsabilit à del matri111onio. v' e11 go110 a11cl1e impartiti utili co11 s ig]j_ •

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Nuove disposizioni per la salute della universitaria Italiana.

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g,iov-e~tiJ

Con Decr e to Legge ir1 <lata 2H agosto 1931 so110 staJril ile d is pos izio11i rliretle all 'assis te11za pre,re11liva e c urativa della giovent\1 u11iver si1taria ; i11 p articolare s~ disp o11e c he l '01)era Jelle Universilà e d egli I s tituti d 'i stru zione s uperiore a cui l· ricon os\.'iula p er so11alità giuridica, deYe orga11izzar e un [ 1/fic i o sr111itario , p er pro,\reder e g r attdlan1e11te all 'esnrne l)reYentivo p eriodico dello stato rli salute cl egli s l t1cler1 ti, alla prescrizio ue cli eve11tt1 ali 111i ure J)r ofila ltich e ed alla c ura d egli tucl e 11li i11i crrni i11 ro1tclizio11i di~agi a te. Ne dare1110 ulleriori n otizie.

Consultazioni radio-mediche io Francia. li 1t1i11i tro delle poste francesi, 011. Guern ier, 11a is l i lui lo Je consultazjoni raclio-l11eil ich e p er le i1avi sfornite cl i i11erlico, a par lire d al 1° sett e111bre . Po tra11110 ·essere co11sultate le segu e11ti sla7.io11i : Le Havre-Raclio, Sainte-~Iarie-de-la-~Ier­ Raclio, J\ilar e ille:-Rad io - e Borcleaux-Port -Raclio. Il ervizio r g ratuito. L 'inizinliYa presa Clnl : Belgio tre anni or so1to, l1a, orn\a i, fallo la stia s lraòa: gli tali L11iti, la Fr:l11cin e altri Paesi h.ann o eguito l 'ese111pio e 1·u1fi{· io intern az ion al e d ' ig ie ne pt1bblica ha fnt-

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Deontologia medica. Il Consiglio c['ar11n1i n is lrazio11e cleJ Sindaca to. i\iledir.o clella Se1111a ricorda ai p1·01Jj ' soci che, i11 conformità all 'art. 3 rlel fit!g·olu111e11to dj ~leo11to­ logia meclica, appro,;alo . da.)la Confederazio11e dei Sin<lacali ìvl ed ici . Ii'r;111cès i il 111edico 11011 <le' e ' nvere, p er la ricer ca clelln clien lela, che procedi111enli ·corretti. Soito Yie lal i co111e 11011 corretti: la pubùlicità 110111i11a ti,·a; g li ai111unzi n1edia111e J.ffissioni; la clis lribn zio ne cl j , prospetti, fogli ~-o-· l anti, opu scoli; le i1t eg·11e o l e larghe 111urali cl 'aJJparenza ro1n n1er ciale; l a i)ubblicazio11e di articoli co11 appare11za ~cie 11li(ica, scritti a scopo cli r écl ame.

L'organo uftlciale dell'Associazione Colonie Fluviali .. ' •

Su propos la del seri. prof. un11Jer to Gabbi, i Congressisti raclu11at i a (~ uas lnll a il 4 o ttobre 1931 , p er il 1° ConYegn.o Colo ui e F l11Yiali P ad a11e, ha11-110 deliberato di r e nd ere orgn110 ufii cjale rlella neo~coslituj ta 1a ssocia z~i one la << (j azzct ta ~led ica Lombarda ».

Premlo letterario ad un medico. I

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Il pr.en1io Jetlerarjo « ' ' iareggio » òell 'i111porto· di L. 10.000, è s ta to asscg t1ato al cl o lt. Corrado 'fumi ali per il volt1n1e <e I le tti ro j ». P are ch e il collega cu11 ore dell a p. ichia lria abbia. la ciuto I 'esercizio n1edico per la le tteru turn.


. [.i\~No XXXVfil, Nu1vr. 42]

SEZIONE PI\..\TIÒA

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o·N 1.0 ..

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DI 'O N ·1s·1 •

Il 19 settembre a Salice di Voghera si spegn eva improvrisarnente il prof. ANTONIO DIONISI Ac~ademico d'Italia, mentre . presiedeva la s~duta inaugurale del Congresso pel reumatismo. ' La Scienza italiarta perde ur10 dei suoi cultori _pil.t insigni ed et1~usiasti, e la .Patria uno de~ suoi · f~gli più eletti. . Nato . Pietracamela (Teramo) ..il ·29 aprile l B.66, conseguì la laurea in 1ncdi.cina e chi;ruro-ia nella 0 ·n. Università di R,oma nel 1890. · · Dal gennaio all'ottobre 1891 fu assistente di Pa,

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spo11de11te dell 'Accad en1ia di Scienze Lettére e Ai:L~ d i ~alermo, Socio corrispo11denle' della Reale Accaden1ia dei Lincei . · I.l ~7 settem.b re 1929, ~ riconosci1ne11to dei . Suoi alt1ssuni ineriti di Scienzia to, delle Sue benemerenze come insegn ant e e come cittadino, e per· l a sua opera altamente patriotlica esplicata press,o le ~ruppe oper anti durante l a grande guerr a, fu designato al Duce· e da Lui nominato membro d ella R.' Accademia d'Italia. Vissulo j11 una scuola dove ferveva110 le ricercl1e s.ull 'e tioi~gia e sui pro1Jlerni inere11ti alla palolog·1a dèll:1 1r1.alaria, };gli 'vi si dedicò con tutto l 'entus ia_smo dei suoi g iovan i anni, e perseguì i problemi affronl'àti con quella tenaci a propria <lella fort~ ge11te cl ' Abruzzo, portando dei contributi r~o tevolissimi , tra j quali alcun~ - per ri~on9sc 1men to . ur1anirne degli studiosi assurgo110 al valo.re di un ~ sco11erla. . Gli studi pri.ncipali furo,110 essenzialmente diretti alla sol11zione .. clel pro})lema· fondamentale d el! 'e tio logia (l ell a malaria. · · ·· Egli per ~l primo (1889-90) indagò il con1porta111e11to degli . elementi figurati del sa11gue nelle febbri malariche, spont.a,nce e provocate nell 'u o1no, contr.ibuendo poten,te1ne11te a st abilire la difJcren ia d~ comportamento dei · vari parassiti mal arici1, della quartana cioè, della terzana comun e e d ell 'estivo-.autunnale, sia nello1 stabilirsi d ell'ane1nia malarica che nella . ricos tituzione del . sangue. Qu esti risultati fornirono uno degli argomenti per sostenere la specificità dei parassiti delle febbri malariche. In un l avoro successivo (1894) in coll aborazione col Bignami Jissav<i le caratteristiche delle anen1ie po~tmalariche, ch e riceve ltero piena confern1a dalle r icerche degli aJ tri s tudjosi. lit un secondo g ruppo fli lavori contribuì, per qua11 lo in inaniera indiretta, ad avvalorare l 'ipotesi ch e l a 1nal.aria umar1a fosse t rasmessa da un i11set lo ematofago. A tale ris ullato fu indotto dal1'osservazione della somig lia11za assoluta tra il quadro anat omico della ma1 aria dei bo·vini, e l 'en1oglobinuria della malaria umana . J~r a infatti st ato g·ià dirnos lrato da Smith e l( ilJJo rne ch e Ja infezio11e da piroso111a bigemino er a trasmessa dalle zecche. Nelle ricer che compiute nell a ca1npagna roma11 t1 ebbe a jndagare se 11ei p ipistrelli , che abita,·ano i1u1neros~ . 11ei casol ari di ques la, esistesse un parassila ch e aYesse rapporto con la i11alaria un1a11a e· riuale ne fo sse l 'eYen tu al e ciclo biologico. Questi s tudi lo portaro110 alla sco1)erta d elJe tre specie di para~~iti de11a i11al aria dei pi11islrelli e alla din1ostrazio11e che essi non hanno alcu11 rapport o con la n1a1 aria umana. Studia11done ~l c iclo (li sviluppo faceva rilevare possibili at1alogie di significai.o di .alcune fasi di svjluppo d ei . parassiti d ei pipistrelli rispetto a quelli della inalnria · uma11a . (1898) . . J)el più . alto: i11lr.resse furono i tenlativi sperirnenlali di. eull.ura d ell '. aaJLcridium dei . picci011i i1el Culex pipiens (1808). 'f<1 li ricer ch e, pub]Jljcat e prin1a della scoperta cli J\oss sulla . trasmissio11.e del proteoson1a dei passeri, per quanto a"'essero risultato negativo, valsero a mantenere vi".a l 'Jpotesi della trasmissio11e d ella mal aria a mPzzo delle za11zare. Jnfatt~ il Dionisi étVanzò I "ipo tesi che i risultali n egativi di lJneste rict"rche, come di pr0r~denti t entatiYi condotti in cQllaborazione col Bignatni cli trasn1issi9ne della malaria all 'uomo so ttoponendolo alle punture di zanzare raccolte in luo-

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tolog i.1 generale 11el R. I stituto di Studi superiori di Firenze, diretto dal se11. prof. Alessandro Lus tig. Da tale a11no al 1903 coprì su ccessiva111ente la carica di 3ssis lente Yolo11 tario, cli settore, e rli aiuto presso la Catteclra di. A11ato1nja Patolog ica del1'.TJniversità di Ro111a, clirett.a dal prof. E ttore Marchiafava. Nel 1901 co n sesr\1ì l a Jj_l)era doce11zµ })er , titoli in anatomia ])iltolog ica. lrt ~eg· nito n i1u]) blico concor so 11el 1904 fu i101T1inalo direllore .<lell 'Is Utulo di AnatGnnia Patologie.a di 1vlocl ena,· ove r ii:n.ase Ji110 al 1910, nel qual e auno fu chiamato all 'iuseg.n umerito della stessa cliscipli11a presso l ' [J 11i,~ersità di Palermo; nel 1922 st1ccesse nella Cn.Lteclra di Roma al Maest ro . Fu socio ordi11ario della Società . Lancisiana degli Ospedali òi Roma, Jne111b.ro or,dinario della Reale Ace anemia ~1e<lica cli Ro1na, e deJ la Società }le<lica di ~fodena, n1e111bro della Reale Accademia cli Scie11ze, Lettere e _.\rti di ~fodena, Socio corri-

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IL P OLICLINI CO

ghi ~alaricr, potessero ùipc1uler e d a l i1o r1 aver adoperato specie adatte .. Con ricerch e condotte sopra i 111alarici di Maccar ese, Dionisi si propose di s tudiare sis le1r1alicam ente (J 899-1900) , ci ò che n on er a s tato ancora fatto, ~l r e1)erto parassitario d ei m alarici recidivi n ei lnesi c:h e precedono l 'insorgere rlel Je nuove i11fez io11i. Po lè dimostrare ch e non e r a j)rcc isa bile il legame tra le nuove infezion~ csl.ivo-a u l u1111ali e il r ep erto ga1n ~ ti co corrisp0ndente al periodo preepid e mico. Pres tò la S ua opera n ella compilazio u e dell e 11orrne lec rlichc pe.r la camp ag11a a 11ti1nalarica , ciò c he g li valse l 'assegnazione di u11a rnedag lia di JJe ncrHerertza dal l\f1111icipio di Ro11la (1900) . Acca11to a ques ti ch e costituisco110 la parte più saliente d ell 'op er.a scientifica del l\if aestro, vanno ricordati altri lavori r elativi alla p atologia del sangue e dell 'apparato linfatico, le ricer che anatom~cl1e s ull a broncopolmonite verminosa delle p ecore, quell e su l 'induramento polmonare consecutivo aHa p olmo11ite fibrinosa, qu elle sull 'anato1nia p atologica della leishmaniosi , lo studio sulle classificazioni patogenetiche d egl i illeri, e altre osservazioni d~ casui stica anatomo-pa tolog ica. In lt1tt.i ques ti lavori spicca sempre l 'acume de1l 'o8servatore 11el rilevare i dati più salienti delle singole ques tioni ii1dagate. Collabo rò inoltre alla compil azio11c del Tratl a to di L11stig sulle 1\1.alatti.e i11fellive d ell'uomo e d egli ani111a li, cori tre lavori monogr afici , su lla inalaria, sull 'Heine-Medin, sulla lei shmaniosi; e d ettò, richiest one d al Con1ando Su pre1no d el nos tro 1~~sercilo ir1 g u errn , le norn1e ])er Ja profil assi e l a c ura d ella m .alaria . !\1erita110 infine di essere ricordate: l a sua co11ferenza s ul « Concetto di malattia », e la prolusione lc11t1la nell'iniziare il Suo insegnamento clell 'a11alon1ia patolog-ic.a nell 'llniversità di noma sui cc compi ti d ell 'an alisi ana tomica n ella p a tologia ». I11 esse il Dj.onisi espone in sintesi il Suo p ensiero scientifico sulla p atologia , e sulla anaLomia p.a tolog ica in j specie, quale disciplina e quale i11segnamento. Insieme all'appassionato amore p er la ricer ca scientifica Antonio Dioni si ebbe altissimo il sentimen to del cl o vere; e l~ su a funzion e d 'inseg n a11le esvlicò con1e u~ apos tol ato, prodigando quo lidia11.a m e11te ogni Stia at tività sia n el preparare e n el d ettare lezioni mirabili p er completezza e aggiornam ento degli ar gomenti trattati ! sia col su sci lare l 'amore della ricerca nei Suoi allievi diretti, e in quanti ricorrevano a Lui per co11siglio e su ggerimen ti di t emi di I.avoro. La scolaresca, ch e. sempre numerosa affollava l e Sue aule, intuiva quest e doti dell 'Uom o, e Lo ricambiava di una d evozione incondizion ata. Nella vita ebbe sempre a norma di og11i Suo al lo l 1011està più rig ida, ·e tale sentimento portò nella ricer ca srie11tifica , esigendo anche sempre <lai su oi collabor a tori il m assimo scrupolo nel r edi ger~ i l avorj . 'fa11 lo era di in leressa lo· il .Suo amore per la ricer ca, così forte l 'en tusiasn10 d i diffo11dere la cullltra cie11lifica, ch e si prodigavn nello aiutare i g iova ni (')1e a L11 i facevano ricorso, d a p ermet: ler l oro di conrlurre a t ermine l avorj a11ch e d1 n o tevole int er esse, senza che risulla "sero 11eppur e coine e ~eg 11ili sotto la Su a direzione. ~ei r apporti co11 qua11ti ebber o Ja fortuna d~ freqt1 r nlnrlo fu se1npre affabile e gioviale; per J

[ANNO

XXXVIII,

~U:M. ~2]

Suoi all~evi direll~ ebbe u11 aife llo 1)ater110, no11 solo preocct1pandosi del loro avvenire scientifico , . 1na nnchc prendendo viva parte, con delicatezza impareggiabile, alle vicende della loro 'ita famig liare. Non_ 1nen o grande c h e per la Famiglia e per Ja Scienza fu la S ua clevozio11e per la Patria, di ch e delle prova dur~nte l a grar1de guerra europea. f ' in dalJ 'inizio d cl nostro intervento, Antonio D~o11is i chiese di essere arruola to come volontario. Preposto alla direzione dei servi zi di profilassi antimalarica per l a ·r erza ..L\rn1ata , si dedicò con abnegazione e co11 fede i11esauri1lJile alla · c ura e alla pro.filassi dei solda ti, di sloca t~ riel basso I sonzo prima, e n ell a reg"ione di Caposile dopo Ja ritirata. Pii.1 çh e co11 qua lunque con1111e11lo cli ap1J.assionata~· testimo11ia11za di chi lo seguì 11ell 'esplicaz~one dì e11tralr1hc lJuesle Sue attività, il rico110sci1nenlo alla Sua opera risl1lta da u11a lettera di S. J~ . il (j e11eral e l 'e tloni, co1na11da11te d el 7° Corpo ·ct 'Ar1nat a sul Basso Iso11zo, e dalla motivazione della IllCclag lia di argent o al valore miljlaTe, t'-Onferitagli da S. :\. . J{. il l)uca cl'Aosta, ch8 lo deg11ò se1npre d ell a S11a JJe11cYol enza . ,Scrjve il 'fettoni al Dionisi: « La mia riconoscenza per quau lo l~ Ha 11a fatto « per 1 sold 3ti ·del 7° Corpo tl '1\r1nata non è p os« sib ile esp rimerla, perch è ] a S ua fu 01lera di apo<< s tolo, e si d eve al Suo grand e pres tigio, ch e << tanto gius tamente godeva presso i1oi tutti, e « so1)ratutto all 'opera Sua continua , senza riposo, << al ser e·n o e al turbine, n ella qllieta so'Spensionc « delle offese e so lto le viole11li r affiche d el n e<(. mico, se molle vite furono ris1Jarmiatc ». Non m eno eloquente risu lta il riconoscimento dei. Suoi ineriti d a lla motivazio1te d ella m ed.aglia d 'argento al valor n1ilitare: . cc Preposto al ser vizio di }Jrofilassi anlin1al.arica cc press.o . l e truppe O}leranti, 11oncurante dei gra« vi · p·e ricoli, co11 ,continuat a frequenza si reca« va i1elle. linee più avanzate, portando ovunque « la sua o pera instan cabile, fatliva ». Al tipi ano Carsir.o, 19J 6-1917. Fu insig·nito inoltre di due Croci al merito di g uerra . • •• . ,La morte l o colpì come l a « 111or te purpurea » sul campo-. . · Non vi fu interruzione 11ella Stia radiosa gi'or:qata d.~ studioso, di appassionato ind.agatore, e di su scitatore di energie in quanti ebbero l a ventura di condivider e l a Su a vita di l avoro. Cadde - come fu detto - m entre inaugurava a Salice Terme il Co11g resso pel r eu111.atismo, ch e s i teneva nei locali della Colo11ia idro-climatica di quella stazio11e, dipe11d ente dalla Clini~a d e l Lavoro di Milano. Concludeva, in tal guisa, la Su a partecj1>azione al Co11gresso d e1Ia Società Italiana per il prog resso delle Scienze, ove si era r ecato p er sos tenere con la Sua au torità il valore d ell a produzion e scieil tifica i tal ia11a di fronte a rr1i sconoscin1ent i s tranieri, anche r ecenti. La S11a f igtira nobile e g.agliar'l a si abbattè 1ne11tre brillava110 i1eli a Sua · in ente vivid i p e nsieri di ital 1anità , di l1n1a11ità, di scienza, di quel tri~ n on1io c Ìoè per il fll! {l}e nutriva un cullo quaSJ religioso: e J1ell e brarcia d ella Elet lissima Co~­ IJagn :i dell a Sl1a Yita esalò 1 ' ullin10 ,Suo r espiro 1nortnle ! Allo Scie11zia lo e a l !\faeslro Yaòa I 'on.ore pere111H~ che s1 porl a alla 1l1e n1orìa dei Grandi e d ei Buoni. Pro f f. J:'. Gt. cr.10!'\E - G . Bo~rP1~"lI .


(.\-<:...:o XXXVIII. Nu:\1.

±~J

SEZJO~E

RASSEGNA. DELLA. STA.llP.i MEDICA. : 7 ag. ScHOT;rMULLER. 'J'rattam . dei cardiaci . -- P. ScRI\'IIDT e KA1R1Es. {ie11esi del « catarro » da fre<ldo .. Presse Méd .., 5 ag. - CoNzETTE. Epicondilite dei g iocatori di tenni.s e deg li schermjtori . Riv. Patol. e Cl. cl. Tub., 31 lug·. - R. V1v1ANI. 'l'ubercolosi' della terza porzione d el duodeno. n. BoGGIAN. Cutireaz . alla tubercolina e malaria . Haemat. ; IV . - G . PANSINJ. Iperpl asia d el timo con metaplasia mieloide. C. DEss YLLA. l\1alatlia d~ J a.k sch-Luzet . Nut rition, 5. - Numero sulle sequele tropicali. Ar.cad. Medj._ca, 15 ag. M. CAPOCACCIA. Anat. patol. del l 'ergosterismo. F. FEDELI, V. V ALLEBONA. Azione d ei bis turi el ettrico sulla sos tanza cerebral. Presse Méd., 8 ag. - P. NAYilA C e A . BRETON. L 'er edità paterna in materia di tbc . Journal A. M . .4., 1 ag. - W. FnEEl\tAN . P sico cl1imica. - L. P onTEn StJTTON. 'l'ra ttam. d ell a corea con febbre provocat a. MinerL'a Med., 4 ag. - F'. RoccHI . Diagn . e te rapia di alcune forme morbose bronchiali e polm. .4.nn. d 'Jg., lug. --· C. Gon1N1. Batteri acidoresis te nli e termof~li n ell a pasteurizzazione cl el latte. -- G. SAl\tPIETRo. E11cefali ti post-infettive. Prensa Méd. Arg., 20 ltig. - C. DE 1·01\t:l\>IAso. Acidosi e alcalosi post-operatorie. flospil al A rgentino, 30 g iu. - E. LESCHKE. Sistem a 11erv. vegetat. e iperton ia. Jcl. , 15 lug. - A. CAMAuF.n . Epilessia ipofisaria. J ourn. Trop . Med. a. llyg ., 1 ag. - A. CASTELLANI . Mala ttie tropicali rninorj. . Deut. Med.

vVoch.,

1579

PHATJ CA

Su. r~ ., Gyh. 'a.. Obst., ag.

- E. ~IoN1i e al. Encefalograf ia arteriosa. L . _i\.. SANTZOUNIS. Lu..,sazioI1e dei menischi del g·i11occhio. .Wien.. .{(l. l..Yoch., 14 ag. - FLA.U.l.\I. Secr ez. in terna d ell a milza. - If. S1EGl\iUND. Diagn. biolog·. del corioepitelio ritenuto, dell a mola e del cori oe1)il elioma rlall 'urina. Miinch. ~Y ed . vl'ocli., 14 ag. KRUSE. Reu111ali.smo, malattie da refrigerazione e afanozoi. Deut. A1ed . lif1 och.. , J4 ag. - W. ~fuLLER. I i1uovi trattamenti delle fratture. Ann. de M écl., g iu. - E. AVARITSIOTis. Neurolropism o tiella den.g-ue . C. AUGUSTE. Impiego dell 'argon nel pnelJrnotor. artif.

Rivista di 111alariologia Pubblicazi-O'lle bimestrale. Sommario del N. 4 (Lug~ io-Ag osto) 1931: Contributi originali : I. J . KLIGLER a . G. MER : Periodic intermit t ent· treatment with iehinopla&mine a.s a me~ure <Xf malaria oom.trol :iin a hy perendemic area. - V. SERRA: Sulla patogenesi delle man.i fe.stazioni esantematiehe ed em orragiche e degli edemi n el oo:reo dell'infE"21iane malarica. - F. PULCHER: Comparsa di m a.laria primitiva nella città di Gen<>va. - Studi riassunt•vi: F. NERI: Nuovi rimedi cura- · tivi della malaria. - Relazioni : R . MAGGIORA-VER: GANO. L'attivi tà della Scuola d'igiene rurale e di profjla ssi a;ntim alarica di Nett·uno (2 igraf., 1 carta). - Nota et vetera : E. MARTIN!: Spring ma.laria. Convjncin·g ol>servatione by Ber.gman •b efore the time Of Laverau. Recensioni. Rivista bibliografica . - Varietà. - Notizie. - Sommari. • A bbonamento annuo: I talia L. 4 O, Estero L. 7 5 i per i ncstri abbonati L. 3 5 e 6 5 l'liSJ>ettivamente; un numero separato: Italia L. 1 0 1 Estero L. 1 5. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI Post a le Suooursale diciotto - ROMA.

- Ufficio

Indice alfabetico per materie. Aneuris1na arteroYenoso co111plicato ad embolia . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. ~558 Appe ndicite: errori1 diag11os tic j . . . . . » 1553 Arto superiore: reimpianto . . . . . . . » 1571 Ascesso polmonare : t er apia 1nedica » 1564 Avitaminosi : modificazioni indotte sulJa flora boccale . . . . . . . . . . . . » 1570 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . » 1559 Cancrena polmonar e: quactro radiolo-

gico

. . . . . . . . . . . . . . . . .

Cellule: autosintes i . . . . . . . . . . Colecistite ~ colelitiasi: flora batterica . Diabete: fat tore er editario . . . . . . . Diabete: modificazioni dell 'urea del sa11gue ~el coma · . . . . . . . . . . . Ecl ampsia : distacco della reti11a . . . . Elettricità : lesio11i da . . . . . · · Embolie post -operatorie: patog·e11esi . l~morragi e delle ragazze e d onne g iovani Ergosterismo : an atomia patol. . . . . . Flebiti post-operatorie: patogenesi . . . Garza e m ostatica : u so in chirurgia . Ga~sat o di g uerra: postu1ni . . . . . . Gravictanza: cosidette complicazioni medi che . . . . . . . . . . . . . . . . . Influenza: vaccino [111titifico n ella profila ssi . . . . . . . . . . . . . . . . .

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L at te: au1nento dell a secrezio11e p er m ezzo de~ raggi U. V . . . . . . . Pag. Malaria : ricerca del p arassita con un me todo d 'arricr himento . . . . . )) Mammella: plastica . . . . . . . . . . . . » Medico: azione profilattica . . . . . . . » Organi genitali femni. : ulceraz ion~ i1011 veneree . . . . . . . . . . . . . . . . >> Oto-rino-laringol ogia: congresso . . . . >> Parto: rot tura del! 'ut ero e della vescica » Piopneumo tor ace perforatosi al! 'esterno » Poliposi intestinale . . . . . . . . . . . » Polmonile : vaccinoprofilas .. i . . . . . . n Puerpere: infezioni mortal~ e influenza » Sifilid e: sierologja . . . . . . . : . . . » Sodòku : c asis tica . . . . . . . . . . . 1545, Sterilità : iniezio11i e11dou lerine di lipjodol . . . . . . . . . . . . . . . . » Tromb osi traumatica d ella veI1a porla: g u arig . spontanea . . . . . . . . . . n Ulcerazioni intestinali dei lubercololici: di agnosi . . . . . . . . . . . . . . . . » Ulcere gastro -duodc11a1i : trattan1e11li er1docrini e più spec ialm . trattam. insulinico . . . . . . . . . . . . . . » Vaiolo e vacci 11azio1le: eslcnsione .attuale » Vasi san guigni: ri cer che sp erimentali . »

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Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita la 'ristampa di lavori pub11licati nel Policli1nico se ·non in seguito ad autoTizzaiiorc.e scTitta dalla Tedazione. E vietata la p11òb~icazione di sunti di essi senza citarne la fonte ..

A. Pozzi, resp.

V. AscoL1 t, Red . capo. RGma - Stah. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier .

.

~


1580

IL 'POLI CLI NI CO

[ A NNO

XXXVIII , NuM. 42J

Opere pubblicate dalla Casa Editrice LUIGI POZZI 'c he si possono oUenere pagandone a rate .Il rii . &Ivo prezzo di copertina. \ Eseguendone n pagamento all'atc&o délla · richiesta o contro assegno, l'Importo delle Opere stesse è lnT ridotto come nel singoli avvisi che seguono. . Per gli arqulstl a rate Inviare Insieme alla commissione un &er10 clell'ammòntare, con Impegno scritto di PI gare Il rimanente a rate mensili da eoncordarsl con· la Casa EdlCrlce. l \l\l\l\l \ l\ l\l \l\l \ / \~\ f\l\ l \l\1 \l \l \ l\l\l \ /\/\l\l\ l \/\/ \/ \ l \l\l \ l \l \f \ / \l\J\

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.Il Cronp e la· Tecnica della Intubazione SOMMARIO:

L' On. Prof. Pietro capasso nel tc·Pensiero Sanitario n scrive f ra l 'altro : ..... u 11 Bilanoioni è uno scrittore orna to, acuto, arguto e placevole1 adoratore dell' arte. E perci ò questo libro concentra 1n sè due rare qu~­ l i t à: è un elemento di . coltura e di diletto e perciò merita la pi ~~ larga diffusione "·

S TORIA, p ag. 1-4. - ST U DIO OLINIOO, pag. 5 a 13. - M ORFOLOGIA, pag. 16 a 26. ls'IR U MENTARIO, p ag. 27 a 36. - T EONIOA DFll·I·A I NTUBAZIONll, pag. 37 a 48. T EONIOA DEI·l ·A ESTU BAZIONB, pag. 49 a 68. - I NT U BAZIONE E TRAOllEOTOKIA , pag . 69 a 72. - C U RA MEI>IOA DEL OROUP, pag . 78 a 78. - S IEROTERAP.IA ANTIDIF'l'BRIOA, pag. 79 a 86... M ALA'ITIA DA SIERO (anafilaBSi), pag. 87 a 9'J. P ROF ILASSI ANTIDI FTERI OA, pag. 93 a 106.

Vruume in-86 • di pagine 255, ndtidamenite stampat-0; P Tezzo L . 25. Pe r i n ostri abbon a ti sole L . 23,25 in porto fra n ('.O.

Vol um e in-so di pagg. VIIl-106. Pr ezzo L. 1 4. P et i noetri abbon'atì 80le L. 1 2, 8 O in porto franco.

Come si ptteviene e eome si eutra. Precetti d'Igiene dell' Orecchio.

Indirizzare vaglia e lettere all'editore LUIGI POZZI - Via Sistina 14, ROMA


Nom. 43

Roma, 26 Ottobre 1931 - IX

ANNO XXXVIII

fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONB PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI t SOMMARIO. Note e oontributi : N. La Gravinese: La .n arcosi al

protossido d'azoto negJi interventi addominali. Osservazioni cliniche: ·A. Berardi: Setticemia rapidamente mortale in bambino con stato timo-lintfatico. - a. R-06Setti : Setti.cernia pneumococcica con porpora emorra.gica. Relazioni: G. A11dreoletti: Considerazioni su 177 infortuni auto-motociclisti cura ti nell'Os-pedale Umberto I del Circolo ·d i Monza. Tribuna libera : M. Bufano: A proposito dell'azione dell'insulina sulle \Soglie renali. Sunti e rassegne : FEGATO rn VIE BI LI ARI : s. T.zovaru : Su di un nuovo orientamento nella tera-pia patogenetica della litiasi biliare. - M. Chiray, J. Pavel e P. Amy: La questione delle 'bili n~re. - RENI E VIE URINARIE: P . L. Violle e GilhP.rt-Dreyfue: La prova di Aldrich e Ma.io Clure. - V. Rui z : La nefrocolonpessia di Gutiérrez. - G. Fieri : La cura della cistite t ubercolare G I NECOLOGI A ED OSTE'IRIC l A : E. Forgue e Soulas : Fibromi uterini e .c ancri e-p•i tPliali ·cavitari. - R . Bourg: L e cause della sterilità della donna e la loro diagnosi difil'erenziale - C. Mazer e J. Hoffmann: I tre saggi ormonici per diagnosi precoce di gravidanza.

NOTE E CONTRIBUTI.

L 'attualità medica: J. H. P. Paton: Considerazioni su.gli ·stati catarrali in rap,p orto a lla dieta. Cen•n'i bibliografici . Accademie, Società Me<iiche, Con gressi : Associazione

Medi.c a Triestina. Circolo di Cultura del Sindacato Fascista Medici. Appunti per il medico prat ico : CASISTI CA E TERAPIA: Reinfezicmu e superinfezione sifiliti-ca. - Il trattamento della sifilide nelle donne iincinte. - Sulle lesioni renali nel trattamento bismutioo •della sifilide. - .La capacità f1mzionale del fega to viene lesa dalla terapia aintieifilitd.ea? -- Ln. cura prenatale della sifilide. - TECN ICA: Caloraz.ione a freddo del bacillo cli Kooh. - L'impiego di ·u n batteriofago nella diagnosi batteriologica. - MEDICINA SOCIALE : Per la diagnosi precoce di cancro. - MEDICI NA SCIENTIFICA: La fagocitosi nella. IL.alaria. - POSTA DF.GLI ABBONATI. - VARIA: A. Fili•p.pin.i : Il enc.cesso in medi-0ir:n a . Nella vita professionale : Panglo&s: Medici curanti, n.edici consulenti e raedioi is·p ettori. - Ooncorsi. - Nomine, pl.'omozicmi ed 001-0rifi-0enze. · Notizie diver se. Rassegna della stampa medica. Indice a lfabetico per m aterie.

minale importante (a.ppar.eccl1io urinario) eseguito in narcosi al protossi d9, col progran1ma di riepilogare e riassumere i suoi dati dopo almeno trecento interventi siffatti, in mo·do d:a mietterci ir1 grado di rendere note delle con clusioni ch e potessero ·eventualmente costituir·e delle direttive già matur.amente vagliate. Ed ora ch e noi riassumiamo tali dati , dobb iam,o dichiarare cl1e anche la nostra mentalità, a riguardo dell 'impiego del protossido di azoto, si è andata progressivamente trasformando di mano in mano ch1e si passava dagli apparecchi , diciamo così primitivi, agli altri più perfezio.n ati. , Le narcosi col protossido fatte con dosaggio gefiihlsmliSsig, come dice il Fohl (Zentralblatt fiir Chiriirgie, 1928, n . 11), cioè sulla impressione e sul]a guida dei sen si, sono un po' alla cieca ed au pe·tit bonheur. Ed erano in fondo le narcosi cui noi eravamo .abituati con gli apparecchi di Desmarest e di Fohl . Quali sono in con clusione i sensi che possono guidare il narcotizzatore nel dosaggio del gas !1 Quello della cianosi per aumentare l 'os igeno e gli accenni di ripresa di ~ en ibilità per aun1.entare il 11rotos ido. Poicl1 €' cJ.ei ri fles ~ i n on 1

OsPED..\LE

C1v1LE

n1

MoNOPOLI .

La narcosi al protossido d'azoto negli t el'·venti addominali

• ID-

])er il dott. N1coLA L...\ GRA v1NESE, ch irurgo prin1ario. Cl1i dà uno sgu.ardo alla re.cen te ma scarsa letteratura italiana sulla narcosi con protosf'ido d 'azoto riporta in gen ere 1:irr1pressione cl1e tale narcosi debba limitarsi a quella che comun1emente si suol ch ian1.are, co.n se.arsa 1)roprietà, chirurg·ia esterna. E che magari , con l'aggiunta dell 'etere, si possa estendere la sua indicazione anche a piccoli interventi addomin.ali in soggetti defed:a ti e cachettici. Sicchè giustamente vi è stato tal uno ch e sia in Ospedali che in istituti privati non ha creduto opportuno di com1pletare la propria installazione con un costoso appar ecchio di narcosi ad indi caz ion i limitate. Pertanto noi abbiamo dato di sposizioni al nosLro narcotizzatore di prendere nota di ogni mi11in10 ril ic,-o e di ogni dato insorto nel cor rente di O§rni intervento la1)arotomico e adclo-


b

• ...,,_'IU"",....,--

1582

--

IL POLICLINICO

è a IJarlare, a causa della loro 1Jern1anenza pres o chè costante. Quindi direttiva basata ese11zial1nente su appr ezzan1enti di impressione ind iv id u.ri le e oggetti·ya oltremodo fallace. E no11 unj ca o gener ale , 1na variabile da 11arcolizzatore a i1ar cotizzatorc e da amb iente ad ambi1ente. In fon.do, una buona n.a r cosi al p roto sido deve cle·correr e l11ngo un limite n on 1nolto lontano c..f aJ l 'a fissia e ma11tenuta cos tantemente su tale confine, se si d esider.a e h.e l 'an estesi<l sia il I)iù ch e possibile pro fou da , ed il rilasc iam c 1) l O il })iù ch e possib ile uffi ciente. (~ 0111 e ~ i i1uò pretendere con un dosagg io gef iihlsmassig , ch e il narcotizza tor.e si mante11ga senza nozione esatta di misura lungo un limite ed un confine incerto e pericoloso P l ino p jù ardito, pi ù esperimentato, più cal -

,.

0

m.o, non .an cpra scottato d.a infortuni sul Ia,-or o, si ap1)rossi1na di più a tale confine e dà varianti m en o sen sibili all'operatore. · Un altro più pavido, più prudente, magari g ià provato da precedenti incide nti as fi'tti ci g ravi, si mantiene più lontano dalla zona pericol osa , preferend o di m iettere nell 'imbar azzo l 'operatore, piuttosto ch e imp·egnare la propri.a responsabilità in guai peggiori. Conseguenza: im1)ossibile ottenere u11 a anestesia eg·u ale, costante, il m.eglio ch e si possa profonda senza disporre d.i una misurazione rigorosamente esatta e })r•ecisa n ella miscela ossi geno ])rotos id o, ch e diversamente è di diffic ili ssim a valutaz ione sull.a g uida d ei sen si. È cosa di per è s tes a g ià incerta e diffj_ c oltosa senza a1)1)arecchi e recipienti di mis11· razione farla con 11 cloroformio e con l 'etere

.

I nterventi

Oomplicanze

Appendicectomie

I 23

48

Colecistectomie con appen-di.cectom ie .

38

Colecistectamie

19

Coledocotom•ie

8

I

52

Stom aco - Resezioni

18

Isterectomie su bt<r tali oon awendicectomie . ....

-= .,,

... ...... ...~=_ ... I

2

3

45. 0

U na congest ion e pulmonare lieve : 60 cc. di etere.

4

5

60. 0

Un m orto bronco- · pulmonite : 80 cc. etere.

o o _..., o-

9

2

7

Simpaticectomie pelviche appendicectomie . . . . . . .

21

13

8

liigamentopessie appendicectomie . . .

6

. . . . .

8

Ileooigmodos tomi e appendicectomie .

!

iilaco

Resezioni inteetinali Rene

.. . .

Cistotollllie

. .

.

..

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Proeta tectomie

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Totali . . .

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Tre ·oonjg estioni .p ul- · La narcos:ii è stata monari lievi: circa eeeg,u ita _27 volte o=e • 40 cc. etere. sulle G. E. in ~­ '-' .... giiunta aJl'aneete18 20. 6 Un morto à.poetaei eia locale per la dell'adpol:µionare. Carci- •· chiusuTa chiusura addome noma. dome. Neglri. a:ltri casi la durata breve dell'intervento è dovuta all'impie45.0 go del coltello dìa• termioo .con la tecnica dell'anastomosi <0hiusa. Anehe 35. 0 nelle resez.ioni hl protoeaido è state impiegato per la 35.0 c;hiusura della parete. •

27 ..,, ~

o ... ..., e;

·•2

Due congestioni pulmonan lievi : 50 cc. di etere.

6

5

-~no

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15

11

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30

19

6

Stoma co - G. Ente1·0stomie . . . . . .

minuti

51

Annotazioni (Quaei tutti gli in· terven.t i sono etat? eseguiti col -0oltt=>llo diatermico)

57

-

i 90 I

- - ---·---- - -- - - - --56

9(1)

(1' Le cifre ed il totale di questa colonna figurano a nche nella eeconda colonna. Yale a dire in quella del protoesido senza etere dove sono quindi ripetute.


[.'1.NNo XXXVIII, 1\TuM. 43]

SEZ I ONE PRATICA

così com e in fo11do hanno imparato a fare a n o i all 'inizio d ella nostra carriera. E1)pure si trattava di liquidi che si sommini str.avano misurandoli a g·occie. Im.m aginiamo dei gas cl1e non si vedono, ch e non si sa sotto ch e pressione e vo]ume sfu.g gono, e com e ~ i 111 escol.ano. Ci ·par~ cl1e sia un .p retende-re troppo da i iiensi ·d el n.arcoti zzat9r e, con I.a co11seg·uenza di mettere a carico suo o a carico del p r otossido i risultati non soddi sfacenti . È cosi infatti ch e si a rriva alle con clu s:0ni oggi in gen eue prevalenti, secondo le qua~i bisogn er ebbe limitare l 'impiego del protossido , così come i è d etto, all.a sola chirurn-ia est erna . Ora, i)er quello cl1e noi ver;-en10 qui e ·1)0n cnd o ci pare ch e bisogna a rig uardo n1odi· fi care t ali conclusioni poi ch è i risultati ·d a n oi ottenuti n on sono punto con cordi. con quello eh.e gen eralment e si afferma dal momento ch e noi abbiamo potuto servirci cor rentemente della n a r cosi .al pro toss ido per quasi tutti g li i11ter venti cavitari. Ricapitoliamo per ciò i nostri casi n on enza prima esprim ere il p iù viva compiacin1ento a l i1os tro narcotizzator e ·d ot tor Giacomo Car acciolo })er la ua rara perizia di ' 'er o S])ecia lizzato in materia ed il c ui studio e le c ui osservazioni ci h a11 fornito la n1ateria lJer tratt.ar e questo argo1nento. Dapprima uno sguardo di i11sie1ne nel ria sunto nu·m erico. (Vedi j)e,cchio a pag. prec.). Tutti g li oper ati ricevono circa u11'o ra prima d ell 'interv·ento t1na ini ezione di Somnifen Roch e· ovvero ·di M. A. S. Zambeletti O\'vero di Li})SOn 1\!Iolteni, me110 i casi i11 c ui si dà il l)roto. sido in aggiunta all '.a n es tesia loc.a.J e, i qu.ali vengon o oltanto morfinizz.ati , ed ecce tto ben inteso i cach ettici o quelli ch e presentano fenomeni di insufficie nza epatica cl1·e ricevono analettici , sono fortemente idratati con sieri, e possibi l1nent e ' 'en.g·on o a n cl1e trafusi . Le piccol e quantità di etere, date in ao·giunta, assai spesso non ven.g·ono d ate allo scopo di ap1)rofondire la n.arcosi , m .a al lo coIJO ·di dimJnuire il protossido quando interven gon o f.enomen i di .asfissia . Tale cli minuzione importerebbe n aturalment e il rischio <li risveglio , al quale si ovvia con l a 0111mi11is trazione di etere n1entre con tinu a a fluire l 'ossigen o. Anzi un !)arti.colare clell 'ap1Jar ecchio Drae•ger cl1e è qt1·ello che noi usian10 è cl1e l 'at1111ento dell 'etere i111porta auto1natican1e11te at11ne11 to di o . iO'e110, iccl1è la nece sità cli I

I

1383

combattere eifica.ce1nenlc l 'asfi i.a non im})Orta ma il ri cl1io del risveg·lio c he anzi la narcosi viene a d approfondir i. Ma la caratteristica l)rinc ipaJ.e de11'apparecch io Dra·eger è la possibil)tà di O})er ar e •Con assoluta certezza le- necessari e 1n odificazioni sull a miscela Ossig·e110-Proto ido . Potendosi controllare il passaggio d el proto. sido i1el1 a misura 2-4-6 litri al minuto , in m od o d.a op·erarne il miscu g·lio a pia cimento co11 g·r aclazioni di oss ig·eno ch e vann.o d al 5 a l 30 %, in qualsiasi n1ome·n to, senza interruz ion e d ell a n arcosi. Sicch è secondo l '01)por ·1unità i l) UÒ istan t aneamiente variare la miscela, senza tentare· d osi di .a ssaggio, mal si c ure i11 un sen .. O e Il1el}'altro, sapendo sempre con esattezza qu ell ~ cl1e si dà, senza bi sogn o di perd.e r si i11 p.articolari di m an ovra, in rr1a11iera cl1e la attenzione non ' 'iene d eviata dal controllo costante dell 'infermo. Non ..entria1110 nel d e LL.aglj o di .a l1ri particolari, qu.ali q11ello della r esp ira7.ion e a ciclo chiuso, e qu·ell o del di spositivo dcll iperpresion e per lirnitare la cl iffer cnza di pressione al m.a im.o cli 1 cm. ·e qui11d i ovviare all 'inconveniente d ella m inor e e pansione in pro-· fond ità, che il protossido presen t.a di fronte a i g·a es1)losivi , con1 e il · narcilene e l 'etil ene. (~u,esti particolari ebbene sia 110 d i g rande utilità pratica esulano da] con1pito ch e noi og·gi ci j)r e fi g·giamo e ch e è quello di m ettere jn evidenza il v.antaagio del}' impi ego d el proto ·sido e non g·ià c1t1ello d ell 'appareccl1io. Sebbene poi in defi11it iva dalla i10 tra e ~ pe­ rienz.a e1nerg»a, cl1e senza u11 adatto ap})arecchio a ·dosag·g·io di i11.i scc-la esatt amente controllabile n on s i pos a otLenere li n.a n.ar co i e fficace , eg·uale e duralura. Un fatto in·yece su cui vog·lian10 vivam .ente richiamare l 'atte1)zione· }Joich è la u a valutazion e non ci sembra cl1 0 abbia i)rodotto un proporzionato e m erit evole sfruttam ento del u o i111 piego, è l 't1so clell '.a cido carbonico, la cui bombola fa parte i11tegra11t c d ell 'apparecchio Draeger. In realtà agli e ffetti d ell a profo11dità della n.arco i con lJrotossido, un apJ)aneccl1io cl1e 11on sia provvi to d e-ll 'a1)p o .. ito di ~ ]Jos itivo p er la contem111or.a n.e.a ..,on1n1 in istrazjone al m.a]ato di C02 d eve rite11er i i11co111r>leto. Occorre i11fatti t en er i)re e11te la necessità, da tutli rico11osciuta cl1 preparare il malato • co11 01)port1111a e Lempc ~ tiYa do e di morfina, omnifen, COJ.)Olarl1i na , LiJ) 011 , econdo le J)re ferenze. Ora, .:e c1u e. 1a n ecessaria mi ura }Jr ecauzionaJe co titui ·ce u11 'a11 taggio dal punto di Yist.1 d el] n r npi<litù d ell ' i1li zio d ella

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158-.1:

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rr P OL ICLI NI CO J

narco i, può però costi tt1 ire un inconveniente pier la su a profon d ità . P oich è quanto più effi ca cemen te p r eparato e I)iù tranquillo e son nolen to è l ' in fern10, tanto meno, d i solito, profondan1e11te res1)ira speci e se la so mmini... tr.azio11e di ossigen o cl1e si fa con l 'apparecch io , è più o men o inavvertitamen te abbondante, JJoich è l 'in fermo a llor a si incam m ina ver so tino stato d·i oligopnea, dannoso per la narco i , ch e per lo scar so qu~nti ta tivo di protossido in tal i con d izioni inspirato divien e più su p·crfi ci.al1e , e se in q uel m .om ,e nto il ven tr e è aperto , il m a lato spr eme e l 'intestino ingombra il canìipo. Il narcotizzatore provetto dell 'impie.g o d el p r olossitlo di azoto sa ch e non si d eve lasciare ingannare dall 'a d escante t ran q uillità di un op era11do a J,e.g ger o respiro dolcem ente ritmato di pacifico .sonneccl1iante. Sa ch e il suo m alato e con tinua con quel r·espiro sta per passar e in d orm1iveglia e rip r endere l? sen sibilità. i im pone allor.a la necessità di a ppr o fon dir e le inspirazioni d el soggetto, on.de nei st1oi polmoni a fflui sca copi oso il protossido. Dà quindi subito un g iro alla chiavetta d ell 'C02 ed im.m .edi.atam ente il torace d ell 'infer mo si sol leva, il ritmo ·d el r espiro si acce-. l1cr.a , autom aticamente la narcosi si approfondisce. Se11za tale m eccanismo n on h a a ltro m ezzo per rag·giungere tale scopo. Cosa infa tti potrebbe fa re P Chiuder e 1' ossigeno e·d a umentare il pTotossido . . Sta h en e per pochi istanti , m a poi n on appe11a l 'in fer mo è a sfittico deve b en ridar e l 'ossig·en o, ch e con g li a.p par.e cchi a miscela n on dosabile egli non p uò r egola r e, quindi di neoes ità d eve optare entro l e due vie, o giocar e p ericolosamiente con l'as fi ssia e le su e con seg·l11enze, o più prudente mente per lui , dare maggior cor so all 'ossigen o ch e lo liber a dai g ra ttacapi per a ddossarli a ll 'opera tor e ch e sen te immediatam ente il su o m alato di ponzare. Abbia1no de tto a ragion ve d·uta sch er zar pericolosamente con I '.asfi ssi.a e le sue con seg uenze, poich è da questo p unto di vista un narco tizzatore ch e dispo11g·a d i un apparecchio antiquato tipo D esm.arest , o , F ohl ecc. , sen za il dispo itivo d ell ' C0 2 r i fa l 'effetto di quegli porti' i improvvisati cl1e vanno in contro a l r ischio enz.a aver preparato le organizzazioni e le provvidenze d i r iserva, sicch è il p rimo intoppo annien ta il loro exploit. Cosa può fare un nar,co lizzatorc orpre o in tal caso da af issia di proto id'O? Niente altro ch e sospen· d er e la narco . . i ed ii1i zia re I.a respirazion e .ar1

XXX VIII, N u M. 43]

[ 1\ Ni\O

t ificiale. Vale .a dir e disturbar e l 'oper a tor e. l\!1entre ch e l 'altro m eglio attrezzato di lui non si lascia m ai cogli er e dall 'asfi ssia , ma anch e so tto la sua ininaccia imminente egli r icorDe .a lla combinazion e di ossigeno e C0 2 p er combattere l'apn ea ed evitare disturbi e distrazioni all 'op eratore, n on,ch è l 'orgasm o di tutto il ·p er sonale di ala operatoria. Olt r e a ciò noi ci serviamo corrente1n·e nte ·d ell 'apparecchio Draeger per otten er e il pronto risveglio di qua lsiasi amma lato comunque narcotizzato (Eter e, iBa lsoforrn , Cloro for mi o, Prot ossido di .azoto) dando cor so sol o all ' Ossigen o ed all 'C02. Il mala to si risveglia con maggiore ra pidità. Il ch e semplifica il compito dì sorveg lianza postopera toria , e facilita di pari p asso il ser vizio. In ·e fietti il rischio dell 'as fi ssia sia n el periodo imme·diatam ente susseguente ali ' intervento ch e in quello .tardivo preoccupa spesso e g iustam,ente g li opera tori, alcuni dei quali prov,ati già d a qualch e doloroso incidente h anno l 'abitudine di trattener.e su u·n carrello in sal.a operatoria l 'operato, g ua rdato a vista da un infermie~e durante approssimativa mente quasi tutto il tempo dell 'inter vento su sseguente . Anzi conosci amo una clinica .d i fama europea dove .tale sistema è consacrato n elle disposizioni d 'andamento generale, vi genti an• cora oggi. Anch e col pro.tossi d o di azoto potrebbe i11 r ealtà esistere tale rischio. Solo ch e con esso è ridotto a d un m.inimo pressoch è trascu rabile se .si ammette che possa solo su ssistere come u no su cinqua I_ltamil.a, facen·d o una m edia fra le statistich e a m erican e, inglesi, francesi, tedesch e. Ad ogni m odo, noi , com e a bbia1no detto , a n ch e col pro to sido , ol tre ch e con gli a ltri n ar cotici a bbiamo l 'abit.udine di far sollecitare il risveg lio del m a la to. In effetti n l1lla di più pratico, di più ra pido, di più sicuro d ella sommini strazion e di u na tenu·e qua ntità di C0 2 da ta assiem e all 'ossigen o alla fine d ell 'intervento . L 'am ,m alato, an cor a fortem ente sonnolento per l 'azion e della m orfina e d el narcotico opera u11a d efi ciente ventilazione d ei suoi polmoni. L ' inalazi on e di Co 2 p r ovoca quindi in lui una r epirazion e for zatam ente a pp r o fondita ch e m entre da una par te a ccelera 1'eliminazi on,e del narcotico d all 'altra a ttivando l 'aerazion e d el pol mone m ig liora l 'appr o\·vig ionam ent o di .. ossigeno e facilita l 'espettor azione de i secreti ch e bloccano le vi e respira torie, reali zzando 1

1


[.fa\NNO XXXVIII, NuM. ±3]

così la migliore ·p rofilassi contro le complicanze broncopolmonari. Ma contemporaneamente all'eccitazione del centro respiratorio l 'C02 esplica altresì la sua azione su quello vasomotorio nel senso che come è noto acce1era il ritmo cardiaco ed aumenta il tono vasale: Quindi un narcotizzatore provetto non ignora ch e davanti ad un operato ch e presenta segni di depressione circolatoria oppure a·ddiri~tura di collasso, egli dispone nel suo stesso apparecchio di narcosi ch e h a contribuito a produrre tal·e inconveniente, la prima arma capace di comin ciare a combattere efficacemente i segni a cuti ed il precoce apparire dello shok. Anzi, sotto tale punto di vista noi utilizziamo l 'apparecchi.o Drae.g·er per forza re il r e· spiro di quegli am1m.a lati cache~tti c i operati in anestesia locale, o in rachiper caina p er gravi aff.ezioni dello stomaco o del fegato. E spesso ce n.e serviamo anch e tardivamente poich è questi operati ·della parte alta dell 'addome per il sopravvenire del dolore della ferita nelle ore susseguen1ti all 'interv·ento immobilizzano la parte bassa del torace ed il diaframma respirando incom·pl.etamente sicchè finiscono col fare delle ipostasi od altre complicanze pulmonari. P·er cui si legge in qualcuno dei più recenti e reputati tr.attati di tec1nica il consiglio d i far levare il malato all 'indomani stesso a.a ll'intervento per obbligarlo a respirare ed impedirgli l 'ipostasi. Ebben e con la m.i scela ossigeno carbonica d1ella ma schera Draeger molto a più buon mercato e mag·giore efficaci.a noi forzi.amo .a fondo il respiro d·i questi infermi e \ entiliamo la zona bron'c o pulmonare imm.obi1izz,a ta. Ora in effetti chi dà uno sg·uardo al nostro specchio può. subito rilevare come il p ercento di complicanze broncopulmonari avute sia stato relati vam·ente scarso. Ora se ciò è dovuto in parte all'impiego del protossido quale anestetico ge n.eT.ale, d'altro canto è .anche da ritenier e che non estrane a sia l 'azion.e del C0 2 u sato come profilattico a fine di narcosi per I.a refrigerazione delle mucose congeste e per l 'attivazione della ventilazione pulmon.a re. Dobbiamo pe.rò mettere in evidenza altresì che il nostro lavoro si compie in r egioni a clima mai·ino piuttosto caldo. Non solo. E che durante la cattiva stagione abbi.amo preferito praticar€ d 'abitudine la rachipercaina dapprim.a col m etodo Jones e poi col metodo Quar ella. Infine quello cl1e si ricava dal no tro breve es1)osto è ch e noi abbiamo ,·oluto m ettere 1

1585

SEZIONE PRATICA

in evidenza la possibilità dell ' uso del protossid·o di azoto nella chirtirgia dell'addom e. Per il rimanente infatti il suo uso è generalm,e nte accetto, e si impone addirjttura nella chirurgia del polmon e e dell.a ghi.andula tiroide. Ma noi siamo divenuti partigiani più convinti a.e} suo uso da qu.a ndo abbiamo potuto mettere su una sufficiente casistica di interventi · pr.a ticati .a nch.e in zon.a prima dichiarata impraticabile per il protos ido. Vale a dire nell '-a ddome in g enere. Con ciò non è ch e vog liamo in tale zona additarlo a lle prefier.enze dei collegl1i, forse giusto n el momento in cui da qualch e te1npo, molti di noi sono sulla via di riconciliarsi con la rachianeste ia mercè I ' impieg·o della percaina. - No. - Il nostro compito è di lumeggiare l 'inesatte·zza di una opinione abbasta11za diffu.s.a, secondo la qu.a le il protossido di azoto dovrebbe essere riservato alle narcosi superficiali ed esclu so dag-li interventi cavitari. A tal uopo abbiamo prodotto le cifre dello specchi.etto amn1.annitoci dal nostro narcotizzatore. Ben inteso ch e questo specchio non compren·de ch e 1ca si positivi, ovvero anch e quei casi quasi posìtivi , m.a egualmente portati a termine se·n za .eccessiva difficoltà e preoccupazion e. Ma non lasciamo a chi ccl1e ia il tempo di don1andarci: Ebbene, col proto sido somministrato col \ ostro appariecchio non avete mai av11to come si dice in gergo , ·dei ratés? Si.amo anzi noi che per i primi vogliamo parlarne eid a parte. Allorqu.ando n ella pratica si esperime11ta un nuovo medicam·en to , un nuovo farrr1aco, una nuova droga, i c·asi di insu ccesso, e p eg·gio ancora i casi di disastri passano al su o passivo diretto. Così come ap1Junto abbiam o fatt o n oi quando u savamo g li a p·p arecchi di Desm.ar est o di !F ohl . Poi invece in seg·uito abbiam o compreso com e g li insuccessi erano da m ettersi a carico degli apparecchi e d elle nostre direttive di tecnica . 'F orse che non ci capitano incon venienti o 1'a.tés anch e con l 'uso degli anestetici più co1nuni ? L 'e Ler e per esen1pio I Tutto il nostro i)er ona]e, non ostante l ' inte11so e diuturno lavoro ospedaliero n on avr à certo .dimenticato, com.e li ricordiam o an ch e noi , duie casi ca1Jitati in qu e li ul li1n i anni di due donne cui bisognò richiuder e l 'addo1ne senza i)oter ·dar cor o all 'i11terYe11to ( impat icectomia pel,~ic a) , IJoicl1è 11011 osta11 Le le fort i 1

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15 6

IL P O LI CLI NI CO

do i d i .at11e Lctico (etere 11ri111a, ·con l' apparecc hio di Ombr edan ne e cl or oforn1.io di poi) n on si r iuscì .a <l otten er e un s u ffi cic n Le rilasciam ento ed a farle smetter e di 1Jo11zar e viol entem ente, icch è dopo l)ÌÙ d i un ora cli 1nanovre e di tenta ti Yi "i dovè Tin un ziare. Ora se ciò c i fos e a ccaduto col protossido d i .azoto assai veros im.il n1,en tc i1on avrer.o rr10 esita to di metter e a su o carico entrambi gli . . in s uccessi. E col protossido c i è incor o di dover d esistere un.a volta d all ' in ter vento, in un ca. o di piccolo a r cino!Ila alto della l)Ìcco]a cu rva, in un sogg·.etto pusillanin1c e d eperito. In esso n on si po tè a ' rer e un suffic iente rilascian1ent o d ei r etti cl.a poter ag.g·r edire l a porzion e cardia le d ello tom .a co sen za risch io ·di i11feri re all 'o1)er and o u11 t r aum.a for se fatale. Si IJr eferì di operarlo in u na seduta s uccessiva a pocl1i g· iorni di d i La11z.a in rachiper. c.a1na. Eg·ualme11te ci è in cor so in due casi d i i ter ectomie to tali iniziate 'col ]) rotossi.do di d over passare all ' u o ·e sclt1sivo dell 'etere. el no tro qua d ro fi g·uran o solamente d·ue 11ro t.atec to1nie eseg·uite col IJr o tossido dopo le q ua li non abbiam o più in istito a praticarne altre i)er du e ragioni. Lo scar so rilasciamento d ella J)arete addomi11al e f.a .aurn·e ntar e lo sfor zo e di conseguen za a ffatica n1isura ta n1ente la man o ch e deve pra tj car e lo collamento della pro tata n el suo piano ·d i cl iv.aggio. Secon darian1en te il faLto d ella n1agg·ior c en1orr.agia d ella log-gia dur.ante e dopo lo scollam ento; em.o rragia cui n on d eve certamente esser e ·estr.an ea la na tura d ella n.ar cosi e la n eces ità di i1n pieg·o di fa r n1aci a d azione spiccatamente v.agotropa n el periodo pr en ar cotico (m orfina, scopola mina, atropina, ecc. ) . Al di fuori di ciò n on possiam o m .ettere a carico d el pro tossido altro ch e vantaggi , sia dura nte ch e d opo l 'interve nto. Noi passiam o qui sotto ilen zio tutto qua nto con cerne rioer ch e s ulla azotemia, g licen1ia, acidosi, e sulla t ossicità in gen·e re n elle nar cosi coi gas. P oic h è tal i ricer ch e ch e pPesen ta,rano qualcl1e inter esse n ei primi t e1n pi , oggi n on n e han110 p iù .al c uno, per ·e sser e · ~ate troppo ripet ute d app·ert ul to in Am erica (G,vatm ey, Crile ecc.), in F ranc ia (Desm.ar est, Papin ecc.), in Gern1ania ( ch il p pel , Scl1n1idt ecc.) ed anch e in I talia (1\lc andr i, Don ati). Siccl1è ormai si r icono ce d appertutto r h e fra i ga... in gener e il p rotossido d i azoto è il nnr co tico ch e n1cno disturba l 'equilil1ri0 a cido basico, la pressione circolatoria, e l 'at1

1

[ANNO XXXVIII, Ku"'1. 43]

t ività cardiaca , coeffi cienti ques Li di g ranò.e v.alor e i1ella profilassi d·elt.c complicanze po->I op eratorie , 1come g·iusla m ente ·segnalano lo S trassm a n (Zentralblatt f iir CJiiruJrgie, n . 1928) di Berlino e lo Schmidt di An1burg 1 )- ~p· pendorf, ecc. Quest ' ulti1no opra 3()00 i1arcosi a g.as l1a avuto un solo caso di e·mbolia mortale (0 ,03 per mille) inveoe n1e seg·nal,a il tre per inill e con l 'eter e ed il cloroformio. Vale a dir·e dieci volte di più . Noi , su circa 1500 narcosi al protossido, compresi b en inteso tutti i casi settici ; nei qu ali n aturalm-ente le trombosi sono più facili , i1on ,abbi.a m o avuto a lc una emboli.a mortale . SoJo . dl1 e· trombosi a seguito di dl1e appendiciti uh.acute. D el pari occorre richiamar e l 'atten zio11e st1l fatto cl1e il decor so post opera torio dei nostri casi n ar cotizzati col protossido, n on è di turbato affaitto da paresi intestinaie come accade con 1'eter-e e·d il cloroforn1io. D,a t 1n l ato questo fatto rilevato g ià da altri a11tori (G,vatmeJt, D e-sm a rest , l Tffred 11zli ecc.) è d o uto a l protossid o; d all 'altro rit3niamo alt re~ ì ch e sia un 11en efizio del (~ 0 2 d "1 n oi r eg·olarmen t,e i1111)i ega lo, ed il quale cume è noto d a ·d opo gli studi d i Sw ord (C zirrent. Resea.rches of An.esthesia a1id Analgesia, 1927) 1è capace ·di ecci.tar e il pcristaltismo d ell ' Ì!'l testino e di co11seguen za appropriato a prevenire ed a con1battere la par a lisi intestinal e IJOStopera toria . . Un 'altra u lti111n. riflc io11c avanti di ch iud1ere . Meno le nar cosi di protossido abbinate ad a n,e stesia locale (49) n o i abbi.amo avuto sulle circa 300 na r èosi gen er ali rimanenti dello pecchi,et to 102 i11terven ti a ddon1inali eseguiti olam ente col p roto sido senza aggiunta dì eter e. Su qu·e sti 102 . e.asi vi sono 87 d onne e 15 uomini di cui undici m en o di quindici a nni e quattro più ·di sessanta . Vi so110 57 casi di narcosi con protossido e poch e g·occi e di eterie (m en o di 10 cc.). Su questi 23 on o uomini di età varia da 18 a 65. Ce n e son o 90 con aggiunta di circa 20 cc. di etere e sono a .parti eg uali circa, fra u omini a .donn1e di ·e tà v.a ria. 'Ve ne ono infine 55 ch e h an consuma to oltr e 20 cc. fino a 60 il n1assimo, ma 40 cc. com e media. In qu esta categoria vi son o donn e n ell,e qua li l ' inte1'\·ento d oveva cadere n el p iccolo bac ino, e n elle q uali i on1mini tr ava r egola rmen te I 'etere per partito pr e o, due o tre minuti do}JO iniziata la na rcosi col protossido.


(ANNO

XXXVIII, Nul\1. ±3]

SEZIONE PRATICA

Il resto sono stati tutti uomini di età varia. In conclu ~ ione p·erciò ri sulta che con m.a ggiore fa cilità i realizza nelle donne una migliore narcosi al protossido. '

RIASSUNTO.

L'A. espone le modalità di t ecnica mer.cè le quali, disponendo di un apparecchio a iniscelil esattamiente dosabile di Ossigeno-Protossido di azoto, si po sa realizzare una narcosi sufficientemente profonda, in n1aniera da p·ermettere quals iasi intervento a ddomi11ale.

OSSERV.AZIONI CLINICHE. OSPEDALE I NFAN TILE

(( BAMBI~

GESÙ

I)

( ROMA)

REPARTO MEDI CI N.A

diretto dal Prof.

. ~LANCI

1,

prin1ario n1edico.

mo1 tale in bambino con stato timo·linfatico

Settice1nia

per 11 dott.

19 apida1nente

ANTONIO

BERARDI,

9

assistente vol.

Non è facile prevedere che un bambino affetto da un pl'ocesso morboso muoi.a improv· ' 11isamente , se durante lo svolgersi della malattia non abbia presentato segni evidenti di una g·rave tos infezione. ~ spesso il reperto anato1no-patolog·ico che rivela allora determinate lesioni organiche, le quali, estrinseca11dosi in vita con una sindrome clinica, apparentemente 11on grave, posson·o ... fuggire anch e alla attenzione più accurata e precisa. Per tal.e 1motivo ho creduto opportuno descrivere il ·caso capitato alla nostra osservazione , tanto più importan~e i11 qu.a 11to è venuto a mancare l 'e ame clinico, essendo il bambino arri·va'Lo cadavere a l Reparto Accettazione . Soltanto l 'indagine anato1no-patologica ha potuto chiarire l 'obitus improvviso del bambino , dando in tal modo ragione di quanto sia clifficile una g·i ustificazione diagn·o sfica in casi consimili , ch e, se sfuggono al tavolo anatomico, rendono oscura la causa della morte a sorpresa. S. Isidoro di Maria e di padre ignoto, dell 'et à (li m. 10, proveniente dall 'Assistenza Materna. Nulla si conosce del suo gen.tilizio. Da q11anclo fu accolto nell'Istituto all 'età di m. 2 ebbe all nttamento artificiale e pare non abbia mai sofferto malattie degne di nota, tranne qualche lieve disturbo di natura dispeptica. La mala·t tia attuale che lo ha condotto rapida111ente a morte si espletò nel periodo brevissimo {li soli 2 giorni. STt'HIA CLIN I CA. -

1587

Improvvisamente i11fatti e in buone condizio11i di salu le dette segni di malessere, rifiutando il cibo: si fece pallido" irrequie lo e la temp. salì a :18(1-38°,5. 11 sanitario che lo vide il giorno su ccessivo ali 'inizio del processo· morboso trovò non gravissi1ne le condizioni del bambino ; tuttavia, pur ri1narcando solo uno sp~ccato pallore del volto, con lingua piuttosto arida e secca, n e dispose l 'i111media t-0 ricovero. Ma durante il trag·itto dall 'Istituto all 'Ospeclale il b.ambino mori se11za feno111e11i a carico del sistema nervoso, il gior110 27 -3-1931. li:same anatomo-patolOgico. - Bambino dall 'apparente età di m. 10, jn buone oondizioni generali . l\1acchi.e iposta·~irhe accentuate; non si notano emorragie sottocutanee. Apparato scheletrico regolare per forma e svj luppo delle singole parti con lievi note di rachitismo. ' Pan·nicolo adiposo sufiicie1tten1ente conservato. Alla sezione si osserva: Tonsille no_tevolme1~te tumefatte, com~ pure t un1efatte appaiono 1 ~ 11nfoghia.n dole ch e ciroo,n dano i 'anello faringeo. Con t1n taglio mediano dell e tonsille si notano piccoli ascessolini intraparenchimali con angina parenchimatosa. Nulla a carico clell a tracl1ea e òel1'esofago. Il timo appctre abno·r memente aumentato di voi-, lume rli fotma biloba1~a , abbracciante ampiamente il cuore col suo terzo inferiore: isolato, dà il peso di gr. 30. · Non pare abbia clato tracce di compressione sugli organi viciniori. In corrispondenza della pleura mediastinica a s inistra si not a un lenue essudato fibrino-purule11to. Nulla a carico del pericardio: il cuore però presenta ir1 lot.o una dilatazione acuta: alla sezione non si osserva110 lesioni miocard~che o valvolari. 'franne una co,n gestione ac11ta nulla si netta di . speciale interesse patologico sia a carico delle pleure che dei d11~ po·l mor1i. , Nella cavità addominale, le cui anse sono alquanto distese da gas non si nota p·r esenza di liqt1ido libero, nè alterazioni del peritoneo s~a parietale che viscernle. La milza at1mentata di volume a superficie liscia, con margini arrotondati di consistenza duroelastica presenrta al taglio una evidente iperplasia dei follicoli . Il suo peso P. di gr. 48. Il fegato at11nen tato di volume presenta chiazze di dogen eraziDne grassa. I reni appaiono con gesti con segni evidenti di una parenchimatosi acuta. Si nota inoltre t1na iperpl asia di tutto l 'apparato lirtfatico del le11ue e del colon. Si preparano varii s~risci co11 pus prelevato d ag'li ascessi intra-parenchimnli delle to11sill-e e dall 'essudato ple11rico mediastinico, ch e colorati con i comuni mezzi di colorazjone fanno osservare la presenza di nt1merosissimi streptococchi a catena. Lo stesso repert.o si ottiene seminando il pus in terreni di collura (agar-sang11e e brodo) . •

Ricca è la letteratura di e.a s i di morte lffiprov,ri a o rapidissima n ella prima età per forme da setticemia. :È ql1esta dovuta alla gamma in finita di g er-


1588

IL P OLICLI NI CO

1111 d i n atura strepto-diplo-stafilo co.c cica che pos ono dar e localizzazioni determinate di' spe: cial i orga11i , qua l i : i pol1noni, le ossa, le m en i11gi, i11a ch e possono anoh e, sp ecie nel latta11le, dare minime l·o calizzazioni tonsillari ad es. come n el n ostro caso, e te~minare tum ultuosam ente in un qua dro settico gen era lizzato. Lem aire e Turquetj a sseriscono tuttavia ch e l~ setticemia nel lattante è rarissima nel periodo di stato delle malattie infettive. Può però diventare frequentissima n.elle ultime ore di vita qua ndo le difese dell 'organism o hanno ceduto. En trerebbero a llora in g iuooo, secondo i cila ti AA. , agenti microbici a virulenza esaltata o sapro fiti ordina ri che dall 'in testino guada 0 ·n ano , pullulandovi, la, circolazion e san gui g n a, senza per .altro, apri1·e modificazion e alcu11a del quadro clinico. La setticemia , se di natur.a pneumococcica, può avere durata apparen.t e anche di sole 5 ore, con1e E. Glium scriv·e, senza che esista alcun a epatizzaz ione pneumococcica o altre cause co tituzionali g iustifichino il rapido decesso del ban1bino che ne viene colpito. chwa rz invece descrive un interessante c.aso di setticemia dùplococcica in bambino di 9 m esi che al reperto necroscopico presentò ca rni1ficazione n ei polmoni da polmonite fibrinosa n on sospettata in vita, c ui seguì localizzazione secondaria glandolare. La setticemia può anche , nasconden.do o rendendo poco apprezzabile la sua porta d 'ing resso, dare un quadro polia rtritico o pseudoartriti co co11 frequente suppurazione delle localizzazioni articolari, con disturbi g-.a stro -enterici, con manifestazion1i c utanee a tipo purpureo, con tendenz.a a necrosi delle estremità delle dita , con splenomegalia e deperimento gen erale marcato. Tale sindrome 1p uò condurre a d una cachessia settica mortale, come può rapidamente e perfettam ente, secondo Schweizer , g·uarire. Altre volte la setticemia assume il qua dro clinico di una infezione tifoidea saporosa: al tav·olo anatomico può ricordare allora in qualch e modo la tubercolosi mil,i are acuta per presen za di un seminium generalizzato di in fart i, però, da streptococchi (Bag inski). Il h ambin o setticemico infine può feb brici tare e r on n1odico rialzo tern1ico da simu lar e la tem pera tura serotina da infezione tubercolar e la tente (Prombasta). L 'emocultura all ora può derim ere spes e volte ~l dubbio diaO'n ostico, di ffere11ziando un a in fez ion e di na tura streptococc ica da un a forn1a tubercolare o O'rippale ecc. . 1

1

1

[ ANNo xxx v-111, Nul\t1. ±3J

* **

X el nostro caso invece la setticemia vinse rapidan1ente la deficiente resiste11za fisica del ban1bino sulla cui labilità chiaramente ha letto la sezione anatomica. La ~ua costituzione deve avere impedito la formazione della difesa immunitaria, nasco11dendo un reperto clinico, che di non facile rilievo, potè sembrare di scarsa entità. ~ notorio. infatti c'h e il ba1nbino il quale presenti uno stato timo -linfatico dal Paltauf caratterizzato con pallore intenso della cute, con notevole sviluppo del pannicolo adiposo, con iperplasia di tutto l 'apparato adeno-linfatico e del timo , ai quali daiti il Bartel a o-O'iun . ge I 'ipoplasia dei vasi, del cuore e organi genitali, 11a spiccata lab ilità di fronte ai processi tossinfettivi ancl1e di apparente modi ca gravità. La morte può verificarsi come per una to11sillite folli·c olare bilaterale , così durante il decorso ·d i una ban.ale bron·chite di una ent erite, di una foruncolosi, più specialmente a11co·r a n ei perio·di influenzali, quando più facili sono le affezioni acute dell 'apparato respiratorio, di fronte a lle quali il bambino cos tituzionalmente sano sping.e agguerrite tutte le sue naturali difese immunitarie me11' tre -il timo- linfatico offre fiaccata la sua resistenza e piega se stesso n el minor tempo credibi:le e prevedibile. Il bambino timolinfutioo n1alato può avere un rapido aggravamento e chiuder e il quadro della su a vita co11 n1orte improvvisa: al tavolo ar1atomico può presentarsi allora un g ros· so timo , come n ei ca si di Perrero di Velasco ' ' di Bottaro, ecc: n ei quali la morte fu i)receduta ·da improvvisa difficoltà reSJ)Ìratoria co n cianosi, strido.re, ortopnea , o può aversi il reperto di un timo ipertrofico disseminato di focolai purulenti cl1e il Planchu e Rendu , i)er non dire di altri , descrivono senza che in vita tali lesioni avessero mai dato sentore di sè. :E: quasi costa nte poi in tutti i numerosi casi di morte in soggetti timo-linfatici dagli A..\. ci~ti , la dila tazione acuta del cuore. Scbirner n ega però ch e causa esclu siva cli morte sia lo stato timo-linfatico . Garutier invece crede ch e proprio a tal e costituzione, più cl1e alla semplice ipertrofia del timo, debba cercarsi la causa effi ciente deì1'obitus. Ed infa tti alla iperplasia ed alla ipersecrezione timica, stimola ta da fattori tossin fettivi ,· si accompagna spesso la diatesi essudativa , l 'i1p orJlasia ' rascolare, la d egen erazione d el miocardio. la costit11zione ' 'AQ'oloni ca, Jo stato ti-

de;U


'

[ANNO XXXVIII' NUM. 43]

SEZIONE

1589

PRATICA

,

roideo, l 'ipoplasia cr omaffine, fa ttori tutti ch e possono essere chiamati a spiegare l 'inaspettato fen omeno dell 'aggravamento e della m orte improvvisa. Il timo, g hia ndola a secrezion e interna c-0n succo organico ipotensivo, può essere col pi to sopratutto neJla prima età dello s~iluppo da un.a tossinfezione anche banale ed alte-rare la sua . funzione endocrin.a· gettando in tal m.aniera in .circolo sostanze tossich e ed ipoten sive, da C·Ui tutta la compagine delle v.a rie funzioni endocrine viene alterata, r ompendone il normale equilibrio, con l 'insorgenza brusca e vi·o lenta -di una crisi di pr-0babile natura anafilattica . Nel nostro caso il timo , che n ormalmente secondo Sohride, ha un peso medio di gr. 6-7 nei neon.ati, e, secondo il Brunning cifre me.die di gr. 12 per i n eonati, di g·r. 6,6 p er i latta.n ti, di g r . 8, 1 per i bambini di 2 anni, era abnormemente aumentato di volume, rag· g iungendo un peso di g r . 30. E perciò l 'i pertrofi.a n·otevole del timo con c uore dilatato in toto e l 'iperplasia di tutto l 'appar.ato Ìinfopoietico conferm.ano la sindrome timo-linfatica presentata dal b~mbino . La tossiemi.a gr.ave e gener.alizzata fu chia ram·ente dimostrata dal quadro anatomico con reperto di tumore cronjco di milza riacutizzato con feo-a to in degenerazion e grassa, con o reni ' fortem ente oongesti e tonsill e ipertro f'ich e, ripien.e di asoessoli~i intraparenchimali , n ei quali uni co fu il reperto degli streptococchi a catena, confermato poi ·dall'esame cult ura le. Ne] caso descritto· n on mi sembra inop·p ortuno ri·cordare ch e un gr.ave perturb.amento d eve la to·s sinfezione avere arrecato al bambino .affettto d.a così forte I.abilità cost ituzi-0na le per quei rapporti funzionali t,ra tonsille palatine e timo sperimentalmente provate dal Salvadori e da altri . Tale grave perturbamento de,,e avere avuto influenza anch e sulla crisi san g uig na. Infatti, studiando la funzionalità ematopoietica delle tonsille pal.atin·e con lesioni streptococciche (come da mia nota al XIII Con· gresso di Pe·diatria), h o potuto osser~are u~ ~ notevole modificazione degli elem.ent1 e~a t1 c1 d ella serie bian·ca con la comparsa in circolo di cellule g iovani o addirittura immature. C·ondizioni dunq.u e di assoluta inferiorità difensiva e in1munitaria si stabiliscono in bambini costituzionalmente tarati, come nel caso descritto, nei quali, una infezion e, ch e a tutta prima può sembrare di scars-0 interesse ~li­ ni co e pratico, può assumere un decorso .improvvisamente gravissimo e qualche volta ina spettatamente mortale. 1

RIASSUNTO . L' A. d escrive un caso di setticemia rapidan1ente mortale in barrnibino con stato timo-linfa tico, stu·diandone la genesi e riferendone il reperto necroscopico: ipertrofia n otevole del timo (gr . 30), ipe.r plasia di tutto l 'apparato lin!. fopoietico, dilatazione acuta ·d el cuore, tumore cronico di milza ·riacutizz.ato , fegato in degenerazione g rassa, reni congesti, tonsille ipertrofich e, ripiene ,d i .a scessolini intr.aparenchimali co·n reiperto culturale e microsco·p ico di streptococchi a caten.a. La forte labilità costituzionale impedì la forn1azion e .di una attività ·difensiv.a ~m1munitari.a di fronte alla settice1m ia streJ>tococcica che in poch1e ore e inaspettatamente condusse a m orte il bambi.n o . BIBLIOGRAFIA. BAGINSKI. VII Cong·r. Soc. IL. Peùiatria, 1920. BERAllDI A. Att~ X.III Congr. Ped. Italiano . CANNELLI F'. Pediatria, a. XXVIII, 1920, p . 756. FERR. Monat sschrift f. Kinderheilkund e, vol . XXV, in.arzo 1~23. GAUTIER P. Revue Fran çaise de Péd iatrie, vol. VI,· n. 2, 1930 .. GLIUN E . R~v. Clin. Ped., vol. VIII, 1910. H Aì\Il\fEn I .. A. Zeitschr. f. Kinderheilk., 13 Bd ., 3-4 H ., 1915. LENIAIBE et TuRQUETY. Le Nourisson, n . 2, 1922. l\ [ ENSI. Pediatria, febbrai.o 1924. PERREilO E.. R~v. Cl in. Pediatrica, aprile 1913, vol. XI, 7-4. PL·\NCHG e RENnu~ Rev. d'hygiène et de médic. jnf. , 1910. PnoMBASTA F. Paidotorapia, n. 91, 1930. KEiLMANN. Ze]tschrift f . Kinderheilkunde, vol. VI, marzo 19.23. ScawAnzE E . La Pediatria, VII, fase . 22, ,1928. ScrawEIZER F . Archivos Latir1os Americanos de Pediatrie n. 3, 1927. Scu1Ri\'IE~ A. Zieglers Beitr., 1919, p. 2-7 . ScEIRIDE-HERl\f. Aschoffs Anat. Pat., vol. I, U.T.E.T. Sr.rtTH. Am erican J ournal of Diseases of Children, vol. 14, n. · 2, 1922. STURR R. P. Arch. of Pediatrics, dee. 1927. ToLEDANO A. Paidoter api.a, n. 86, 1929. °\VALI.,, WALTHALL . American Journ. of Diseases of Children, 1922. ZANDOR e KEJHL. J ahrbuch f ~ Kinderh eilkunde, X Band, 11 Heft. 1

Laboratorio Medico-Micrografico della Provincia di Brescia.

Setticemia pnenmococcica con porpora • emo1·1·ag1ea per il dott. C. RossETTI, direttore. Un ,c aso di setticemia pneumococcica che ha colpito una donna in .p ieno benessere di vita e che è stato accuratamente studiato, h.a permesso di stabiJ.ire la localizzazione dell 'inf.ezione ed il t ipo di diplococco capsulato.


1590

IL POLI CL INICO

noto che il pneumo,c occo per la varietà e molteplicità delle localizzazioni di cui è caIJaoe e per la gravità della malattia da esso prodotta è certamente tra i battetii patogeni dell'uomo uno dei più importanti. Esso gen eralm1en te si trova, co·m e o spi te abituale, sulla mucosa respiratoria e ,d igesti va d ell ' uor110, ove conduce vita saprofitica. Fu il Pasteur peir il primo ad isolarlo dalla bocca e dopo di lui molti altri autori (Sternberg , Franckel, Biondi, ecc.). Bezançon e Griffo.n lo trov.a rono, alla superfioie dell 'iamigdala , mentre con molta ·fr,e qu·enza fu dimostrato da Low.enberg, Netter, Pa.s teur e Besser , nelle cavità n.asali e nelle altre cavità comuni can ti con la faringe e nellei vie bronchiali superiori. L 'uomo, in geneirie, possiede di fronte al1'infezion e diplococcica una r esistenza abbat.anza con iderevo-le; infatti essa si n1.anifesta in modo, quasi esclusivo in. forma di flo gosi locale e solo in vi.a eiccezion.ale in forma setticemica. Quando si determina la molti1Jlicazione ed il passaggio d.el germe n1el sangue, si può av.er.e qualche voJta, èome complicanza, uno ·dei fenomeni 1caratter~stici dell 'alta virulenza ·del germ.e : la porpora em orragi,ca. c ,asi isim~li sono stati descritti anche per alicuni a ltri g·ermi (tifo, streptococco, stafilococco e con molta frequenza per il meni11gococco), mentre per il pn.eumococco, dalla vasta letteratura riportata 1dal Samek, dal Di Guglielmo e dal Banti, si trovano descritti dei casi, m.a questi sono molto più ra ri in confronto dei g ermi sopracitati. D.ai pochi casi noti n ell,a letteratura, vi è ragione di considerarli abbastanza r.a ri, e que. sto è il motivo per cui ho ritenuto non senza inter.esse l 'illustrare un caso che presenta note cliniche e batteriologich,e d.e gne di speciale rilievo. È

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1

• i lratta di una donna di 33 anni, Ì\1. A., nubile, rla Ì\[ilano, di profess~one domestica. L'anam11e i re1nota sì famigliare che personale, nulla r ileYa di particolare interesse. La malattia attuale, a delta dei famigliari, aYrebbe avuto 1nizio improvvisamente verso la sera del 24 maggio 1930 con u11 senw di freddo ai lombi, senza brividi, seguito subito da forte rachialgia e febbre alta. Il inedico chiamato al malti110 seguente notò clelle escar e sanguigne ai viso ed emorragie cu tanee diffuse per tutto il corpo. Febbre a 39,5 e lato generale piuttosto gravemente compromesso con astenia, abbatt~mento ~ stato tifoso. Per qt1esti rilievi il medico fec~ diagnosi di << sospetto vaiuolo » e la fece ricoverare d 'urgenza al! 'Ospedale di malattie infett~ve. · Dalla denuncia, l 'Ufficiale Sanitario prof. Massi, i recò im~ediatamente ad osservare l 'am-

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XXXVIII, NuM. 43]

malata e, dopo una visita accurata, escluse senz 'altro trattarsi di vaiuolo e, date le condizio11i piuttosto gr avi della paziente, m 'invitò a prelevar e del sar1gue per l 'emocul tura. Dopo qui11dici ore d~ termostato a 37°, il brodo dell 'emocultur<.1 era ricco di cocchi , <li forma ovale riuniti a due e circondati da un aloQe bianco splendente da far pensare ad una capsula ch e risultò tale col inetodo del Banti (1). Con 0,5 cc., di brodo-cultura inoculai per via iD:trasierosa (peritoneo) un topolino bianco e un coni,glio giovane. Conte1npora11eame11te feci semine in agar-ascite, ag·ar-siero coagulato, su siero di sangue di coniglio, sangue defibrinato, agar-sanguc, agar con siero umano, agar insanguinato e brodi zuccherat~ (glucosio, lattosio e inulina), e brodo-bile. Nella notte l 'ammaln ta ver11te a inorte. Si richiese sen z'altro la necroscopia ch e fu eseguita dal dott. Pan cotto alle ore 15 all'Ospedale Sant 'AntoD:io. Al! 'esame del cadaYere si notò subito uno stravaso sanguigno diffuso per ~l corpo con macchie di un color simile al purpureo non rilevate o solo leggerissimamente sporgenti sulla superficie cu1anea, che non scon1pari vano alla pressione del dito ~ le cu~ dimen sioni variavano grandemente d~ configurazione del tutto irregolari. All 'apertura della cavità cranica non si notò nulla di par. I icolare, rosì pure negli org·ani de.I la cavità toracica ed addon1inale, salvo l 'esistenza di una milza ridotta dal• peso circa di 30 grammi di color g rigio-scuro ed l111 'an gina necrotica della tonsilla di sinistra. Prelevai il san gue dal ve11tricolo. sinistro del cuore e feci semine in brodo comune e preparati per striscio t anto dal sangue quanto dal tessuto necrotico della tonsilla. All 'indomaaj osservai nei terreni culturali, di 1nateriale prelevato in vita dalla paziente, un discreto sviluppo con 11u1nerosi cocçhi accoppiati a due oppure riuniti a formare corte catenelle, provvist~ di cap sula, irr1mobili, gram-positivi. Gli animali vcn11ero a morte spontaneamente dopo circa 20 ore dnll 'in oculazione di setticemia, e 11el san g ue del cuore e della milza f11 riscontrato I.o stesw g·erme. Con questo stesso inateriale. vennero inoculati altri due co,n igli e due topoli~i sa11i. In tutti e quattro gli animali s.i riuscì a trasn1ettere la malattia, i quali vennero anch 'essi a morte dopo 24 ore. La P!Òva biologica degli animali dimostra dunque che ~ germ~ che si osservar ono nel sa11gue dell 'an1malata er a110 patogeni e ch e i caratteri m orfologici, tintoriali, culturali ~ cioè la disposizione a coppie, la prese11za di capsula, la resistenza al Gram,, lo sviluppo in agar comune, i caratt eri culturali specialment e in agar-sangue (<'olonie piccole isolate ch e si approfondano poco, cli colorito scuro con tendenza al color cioccolatto) e per Ja settice·1nia prodotta nei conigli e to1

(1) Il metodo di Banti co11siste nell 'immergere per l ' i vetrini in acido acetico all 'l-100, asciugarli e colorar!~ per 2-3' n ella soluz1one di vi~­ leito di ge1tziana dell 'Ehrlich. Si passa quind~ il preparato per pochi Secondi nell 'alcool assoluto e si colora per circa l ' in una soluzione molto allungata di fuxina sciolta nell 'acqua di anilina. I cocchi sono dj color violetto e la capsula di color roseo.


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SEZIONE PRATICA

p olini eran o della specie del diplococco l anceolato cap s ulato. Così pure il l l1bo di brodo seminalo con sa11gue prelevato d al cuore all a n ecroscopi a si sviluppò lo stesso germe identic·o morfologicamente e culturalmente a quello isolat o ~n vita. Gli s trisci fatti dal san g ue del cuore e dalla tonsilla di n1ostrarono car atteri identic~ a quello isolalo d·all 'en1ocu!tura. In, breve, lo stesso gern1e si trovò in vita, postmortem e sul tessuto necr otico della t on silla . Per escludere lo str ep tococco, feci semine nei terreni di Hiss all 'inuljna ed in brodo-bile. Notai dopo 24 ore di tern1ost ato nel terreno di Iliss p o·tere fermentativo dell 'inulina, e n ei tubi brodo-bile dissoluzione d ei corpi b att erici. (Qu esti due caratter~ son o importanti per la djagnosi differenziale collo streptococco). Restava infine a vedere a quale g·ruppo o tipo <li pneumococco era d a ascr iversi il nostro germe isolato dal sangue d ella p aziente. Fu saggiato col siero aggl utinante specjfico degl i autori americani e cioè col 'l'ipo I-11-111 . Esso è stato agglutinato soltanto dal Tipo III. E ciò conforta i r isul 1ati ottenuti dai b a ttPriologi del Rockefeller lnstitute (Osvvald Avery, Chickering, Rufus Cole, Doch ez}, j. quali ' assegnano al Tipo III 1'nlla mort alità e minima morbilità. Tipo

I II III

Pere. dorninante

Mortalità s u 100 ca si

33 31 12

35 32

gli anima li con iniezioni pe ritoneali di filtrato culturia le di pDieum1ocooco la porpora e. morrag1ca. La riduzione d·el volume della m ilza riscontr..ata all '.autops.i.a si può spieg·.are in due modi: o ch e essa e ra orj.ginariamente in vita 1 pi ccolissim~a, pier rag·ioni imprecisabili ; oppure, più probabilmen.t e, per una forma acutis~ sima di 1citolisi ·del paren chim.a sp1emico, dovuta a ll 'infezion e p n eumococcica. 1

CONCLUSIONI.

Da queste ricer ch.e risulta b en chiaramentech e l 'infezione setticemica prodotta nell.a d on na dal pn.eumococco, h a avuto inizio d all 'angina n ecrotica, da dove s i è diffuso peF via sanguigna dando comie complicanza la porpora emorragi• ca. 11 pneumococco da noi isolato è stat o classifi·c.ato a l Tipo III m edi.ante l 'ag·glutinazione coi ,sieri specifici d1ei b1atterio l ogi Americani , e .,. c iò spieg.a l1a m ortalità e la v ir ulen za. Durante l 'nfezione, si è riscontrato uno dei ~enomieni caratteristi ci ·d ell 'alta pato.g enicjtà d ello stipite: la porpora ·emorragica, ·ch e è da: con:siderarsi più per un ' endoteliosi diffusa ch e: per morbo di W erlhof.

45 16 24 IV Come si rileva da .queste ricerch e, la percen tu.ale m .aggiore di frequenza è data d.a i tipi I e Il , viene al terzo posto il .Tip~ IV ~ finalmente il T ipo III ch,e partecipa in m inor grado . P er la mortalità invece il Tipo III occupa il prirno p osto: 45 morti su 1000 m ala ti ; seg uono il Tipo I e II ch·e rag.g·iungono cifre quasi .eg·uali, il meno pe·r icoloso si mostra il Tipo IV. A questi s tessi risultati so·n o venuti an·che . rultri autori .americar1i, inglesi, francesi ed italiani e, t ra questi ultimi sono da ricordare le ricerche dello Strumia, P ontano, Marginesu e altri. Ciroa .p oi l 'orig ine ·d ell 'infezione, è da riten.e rsi primitiva ne l sen so ·Che n essuna localizzazio·n e polmon.a r e, articolare o meningea esisteva, e ch e il punto ·di par tenza è stata l'angina niecrotica sulla quale ~l .germ·e ha trovato condizioni di sviluppo e di virulenza, d.a n do com e complicanZJa di m1alattia uno d ei fenom,e ni caratteristici ·d e ll 'alta virule·n za , la porpora emorr(J)giaa, la quale è da ritenersi, con molta pro,b ab,i lità, più per un 'endoteliosi diffusa, ch e per morbo ·di W e rlhof. Qu.esta ipotesi è suffragata an ch e da lle ricerche di V. Mair (I ), il quale è l!'iuscito ad ottenere ne-

U·n v·o lttme in-8, di ·p agg. VIII-184 (N. 14 delle nostre Monogr a.f.ie Mediro-Ohirurgiche d'attualità), nitidamente stampato s u ca rta semipatina.ta, oon 28 figure interca.late nel testo. - - Prezzio L. 2 5 ~ più le spese poeta.li di spedizione. Per gli abbonati al << Policlinico 11 sole L. 2 2 in porto franco .

(1) ' ' · MAIR. Th e Journal of P athology and Batte1iology, vol . XXXI, n . 2, aprile 1928, pag. 225.

Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Succursale dioiotto, RO:\fA.

1

1

1591

RIASSUNTO. L 'A. ·d escrive ~ caso di setticemàa fulminante in un.a donna d.a to ·d al .p neumococco eh 'è stato 'classificato a.J Tipo III coi sieri specifici . Id· Rammentiamo l 'Interessante monografia: I

Prof. GIUSEPPE SANARELLI Di1·ettore del .R. I etituto d'Igiene dell'Un. ·di Roma

Nuove vedute sulle infezioni dell'Apparato digerente Eccone il Soor.mario : PFEFAZIONE - I . Cosa si intendeva in. passato, per inifeirione intestinale. - 11. La patogenesi della febbre tifoide. - III. La patogenesi del colera. - IV. La patogenesi del oar bonchio detto « interE.o 11 o << intestin a le n . V. Altre infezioni ci.t enute enterogene. - VI . Corol lari l}ratici di queste nuove vedute patogenetiche. - VII. La crenoterapia nelle smierobizzazioni e disintossicazioni]. intestinali.


[ANNO XXXVIII, NuM. 43]

IL POLICLINICO

1592

RELAZIONI

Divisione Chirurg ica dell'Ospedale Umbetto I del Circolo di Monza

diretLa d.a l prof. ANTONINO C1MINATA.

durante I 'estate e specialmente durante l 'inverno, s i h.a una nòn indif~erente stasi; nella seconda tavola, raccolte· per annate, e con ra.p .. porto agli esiti, si specifi·c ano le differenti le. . . . s1on1, sempre riportate in conseguenza di investi.m enti .auto-moto-ci·c listici, su·d·divise secon1do le ,p iù importanti regioni del nostro cor:po. Nel nUJmero complessivo delle lesioni e seg nate un.a sola volta, ·cioè sotto la deno1ninazione d ella l esione più importa11te, stan110 IJiù di una diecin.a. di infortuni i quali presentavano l esioni in altre parti d el corpo e, nei rigu,ardi 1delle fratture, ne sono com.prese un buon numero di comminute-esposte. \\

Considerazioni su 177 infort11ni auto-moto• ciclisti(~i cu1·ati nell'Ospedale Umberto I del Circolo di Monza. Dott. GIULIO ANnREOLETTI, 1° assistente .

Il g r,an·d.e svilupp 0 ch e il tr.affi co automobilistico e inoto·ci clistico va a,1s sumendo a ma1

no ,a i11,ano, SJ)'e cie n el territorio alle dipendonze 1d ell 'Ospe1dale Urr1b·e rto 1° del Cir.c olo d1 Monza, ci ha i)ortati a prese.n tare, in rapp·orto 1

1

GfnMAIO ~U&AAIO MA~ZO AP~llf MAGGIO tiJVG~O LVGtto ÀGOflO

ntMW. onoBAt OOH~~t ~ICfM&Rt

99 8

8

7

7

6

6

5

4

3

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1

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192 7 "'"""'--+- I 9 28 ......._ 1929 1930

con esso, u11a ·s tatistica degli investi.menti verifica ti.si i1ell 'ulti1n10 qua·dricnnio (1927-1930) i cui in fortunati ve11nero n el nostro Ospedale ricoverati ed ivi curati; st atistica raccolta con criteri ncLln1nentc chirurg ic i ch e ci conced e di trarre con i1d erazioni ed insegnamenti degni di interes e. Per n1aggioro cl1iarezz.a vengono alle.g·.ate due tavole delle quali, la prima, con u11a grafi ca n1ensile, pre se11ta il gradu.a le aumento d egli investi,m enti dall'anno 1927 all'anno 1930 compreso e fa rilevare, come da log ica, il 1naggior numero d ogli investimenti avvenga nei n1c i di 1pritmavera ed autunno, m entre

Alla totalità d ei sopr.a el e11cati infortuni i cui infortunati, .c ome ho 1detto, furono ricoverati e curati n el! 'Ospedale e dei quali abbia.1110 avuto un co.n trollo diretto, non partecipa, e s.ar eb b e indiscutibilmente un numero maggior·e, qu ella d e.gli infortunati cl1e furono medicati e curati n el posto di Guar·dia e che, o per la minore gravità della lcsiorie julrono siibito dimessi o che pur essendo gravi, ma trasportabili, f iz.rono portati a domicilio od in 1

1

a.ltri z·uog1ii di ctira. È stata pi11re esclusa da quesw no9tra statistica tu.tta la nii1ncrosa serie di infortu.nt a.iito-moto-oiclistici derivaruti da tutt'altre caa-


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XXXVIII, NuM. 43]

1593.

SEZIONE PRATICA

mina pene severissime per quegli investitori che abbandonan,o, fugg~ndo, l.'inveS'tito, favorendo al contrario coloro che prestano immedi;ato soccorso, evitando ch e il lesionato abbia ad esser.e lasciato, magari per ore, senza cure, in condizioni tutt'altro che favorevoli pe-r la lesione st essa e stabilendo perchè, ad op~ra d·ello stesso investitore, si provveda ad un rapido ricovero in luogo a·datto, interponen:do quindi brevissimo tempo fra l 'infortunjo e la cura, co·sa di no·n lieve importanza per le complicazioni e la prognosi. In .rapporto ancora allo sviluppo degli ·infortuni, e ciò non è conteiniplato nella seconda tavola, poichè è conglobato colle gu.arigioni 1chirurgiche, si ha Wna notevole diminuzione delle lesioni con esito di invalidità permanente. A tali consi·derazioni si è arriv.a ti riferendoci specialmente alle lesioni craniche, dove si

se che non sieno investimenti, come p. es. quelli del grave inciderite avvenuto nell'autodromo di Monza nell'anno 1928 durante la disputa per il Gran Premio.

* **

Da quanto sopra, ci è dato considerare grande il numero di investimenti che si verificano nel territorio alle d~pendcnz·e del nostro Ospedale e dalla lettura delle tavole allegate risulta chiaro il loro non indifferente cr-escendo in questi ultimi anni, specialmente in rapporto a lla gravità idei casi ed è degno di una particolar~ attenzione il fatto che, mentre è gradata.mente aumentato il n·umero dei casi, ricoverati e curati in Ospedale, si deve constatare una, sia pur lieve, dirminuzione nelle percentuali di morte, fatto al quale credo porti massitmo contributo la recente e razionalle legi.'l,lazione del Codice Penale ohe cam-

Tabella riassuntiva delle lesioni riportaJte dagli infortu~a.ti d'auto-moto-cicli dale Umberto I del Circolo di Monza nel quadriennio 1027-1930.

.

1927

LESIONE G

M

I

G

I

I'

...,.

• Fratture base con commo,z1one cerebrale • • • . • • • • • • •

I

Cranio

Emotorace .

• •

Frattura

C01Sle

Addome

.

.

I

.I I

Contusioni . Lussazioni

. . •

1

4

15

2

1

3

1

IO

2

3

1

14

2

4

2

2

s

2

1

Lesioni interne .

.

part~

moJli

mano

.

1

1

1

1

2

3

1

-

6

piede

Abrasioni, ferite lacere, ecc . . • • (Spalla-gomito-femore) • • • . .

9

1

2

4

3

5

13

6

10

26

1 20

5 17

1

4

8 1

2 l

. 4

4 t>

1 1 1

1

ti

1

2

7

4

1

1

Lesioni delle parti molli . . . . • coscia . . • . • Lesioni ossee \ gam·ba • •

I

2

1

1

braccio avambraccio

Lesioni ossee

3

f

Arto inferiore .

zione viscerale . Lesioni delle

5

2

(j

4

I Fratture del bacino con commo-

.I

Arto superiore

M

M

G

2

Fratture della colonna vertebrale

I

.

1930

senza emotorace

Fratture della scapola Col. vertebrale .

M

3

Commozione cerebrale senza fra.t. • • • • • . • • • • • • ture Fratture della clavicola . • • • •

'

Torace

3

Fratture volla con co1nmozione cerebrale . . • . • . . • • • •

~

1929

1928

i'

ne~l 'Ospe-

curati

1

s 54 3 177


••

1594

IL POLICLINI CO

sono ottenuti, in un sol caso nelle fratture d ella base, clinicamente diagnosticate e confermate tutte d a controllo r a diog r a fi co , ed in più cas i n elle frattur e d ella volta, pure con conferma radiografica, insperati mig liora menti e sorp·r endenti g uarig ioni n on solalme11te chirurgi ch e m a an che funzionali e per ·di più in un periodo di tempo breve in raipporto alla entità ·diella lesio'n e stessa. Volen.do traTTe alcune consider.azioni prat1ch e sul trattamento chirurgico di questi infortun.a ti , ritengo utile 1agg iunger,e qu,a nto segue : 1) in due casi di frattura d ella volta furono eseguit e trapanazioni del cranio a scopo d ecom1p·r essivo e si ottenne ·esi to veramente soddisfacente; in un altro caso di frattura del la base si è manifes:t at o un tiipico diabete insipido particolarmente seg uito e studi ato dal nostro Primario Prof. Ciminata; 2) n ei traum,atismi del t orace, uno, con esito in 1m orte, presentava fratture multiple <lì coste in tutti ~ due gli ·e.mitoraci , frattura dello st erno, rottura p.er scop·piq d ei polmoni. In a ltri ·due casi, con frattur e multi.ple di coste ed emitorace, si è avuto esito in g uarig ion e imn1obilizzando, per quanto è con sentito , 1'emi torace malato con cerotti sen za fasciatl1re •compressive onde l asciare libero l 'emitorace funzionante, affidan do alle forze n atura li il riassorbimento d el versamento e matico , p oich è esiperienze 1preceden ti ci hanno inseg nato a diffidare ·d ellte punture evac·u ativc ln simili cas'i; . 3) tr.c soli furono i traumatismi alla col onna vertebrale, .due con frattur e gravi, multiple seguite ·da paralisi flaccide e morte, cu r at e con estens ione della colonna in trazione; il t erzo con frattur.a del corpo d ella XII vertebra dorsale e fenomeni paretici- spasti·ci , fu curato, in 1priimo tempo, con d ecubito orizzontale e poi con ri·p etuti corsetti gessati fin o a guarig ione compl eta ·confermata clini can11ente e radiograficamente; 4) i1umerose l e fratture d el bacino ch e hanno presentato com.e punto più facilmente colpito il rp ube, tanto n ella su a bran.ca orizzontal e comie in quella ischio-·p ubica, .m eno col piti g li ilei e logicamen te qu.a si sempr e int cre·ssata l 'articolazione sa cro-iliaca. In un sol caso, finito an c h'esso in guarigione, e più precisamente si trattava di una frattura <lella branca ischio-pubica sinistra , si è avuto intieressamento dell'uretra nella su a porzione p erineale , con infiltrazion e urinosa del focolaio di fratbura. I casi di morte ·di questi frattu rati del bacino sono da .a ddebitarsi p iù che 1

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[ANNO

XXXVIII, NuM. 4:3]

alla fra ttura a le. ioni gravi ·di org·ani addominali co·n con se.guen le con1n1ozione viscer~le; ·5) poche e non complicate sono state le fratture degli .a rti s uperiori, curate coi com·u ni mezzi di tra2ion e ed aipparecchi gessati e finite tutte in g u arig ione con la completa restituzione d ella funziona lità; 6) al ,contrario, sono num·e rose le fratture d e.g li arti inEeriori e per buona parte comminute ed espos te, ed in maggior numero q'u ell1e d ella gam iba , localizzate quasi esclusivamente · al terzo m e dio inferiore e qu.asi tutte deter1m inate da una azion e diretta del traun1a sul fo colaio ·d i frattura. Questa maggiore percentua1e di fratturati alle gambe credo potetla spiegare ricor·d.ando 1ch e il maggior contributo viene dato dagl i investimenti a danno d ei cic listi i quali, per le loro speciali condizioni , -ven.g'ono a presentare l·e parti distali degli arti in.feriori direttamente al trauma che si esercita normalmente per azione o del paraurt~ o d ei para fang hi anteriori. Si è ipotuto osservare ch e in rapporto ad una maggiore violenz.a del trauma diretto sul fo·colaio di frattura si è reso necessario un più Lungo perio·d o di 1cura per r.allentata for.mazione di callo osseo. Nelle ·fratture e~poste-com­ minute, · pure trattate colle più rigorose norm .e ·di asepsi e con a bbondanti lavaggi di etefle, si è avuta grand e p er centuale di fatti s11ppur.ativi ed e liminazioni di sequestri, ma ciò nonostante suppurazioni sem1pre benigne e b en localizzat e .a l focolaio di frattura e tali da iperm•ettere la g u arigione dopo un periodo di te mpo notevolmente lungo, è vero, ma con buona e sodd.i sfacen t e formazione di callo osseo. 1

In ta~i forme ma.i si ebbe esit.o in fenom eni settici generalizzàiti, come si è potuto oonstatare in lesioni simila.ri , consegudnti a infortuni agricoli, quasi s~m1prie eguite da fatt i suppurativi di spiccat a virul enza, d eterminanti forme setticemich e le q·u ali ci 11anno m essi più ' rolte nella n ecessità, 1p er la vita dell 'ammalato, di proced·ere a gen erose amputaz.ioni. I n due casi di fratture esposte, non comminute, della tibia venn e ese.g uita al m0<rn ento del ricovero osteosintesi con pla.cch e di Lambotte e sutura d ella ferita : n on 1si è avuta suppurazione alcuna, ma a distanza di un m ese circa dall'intervento , si sono venuti eliminando piccoli sequestri ossei e si è dovuto proced er e ad ablazione ·d ella pla.cca ch e se aveva • • • • tenuto bene a ffrontat1 1 m on coni osse1, aveva 1agito come corpo estraneo dando origine a fatti di osteite, ritardando i processi naturali di riparazione ch e si sono ripresi d o1


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[ANNO

1595

SEZIONE PRATICA

la sua asportazione, ma con grande difficoltà e .lentezza, .aiutati 1con somministrazione di calcio per endoven.a e.d applicazioni diatermiche. In altri casi di fratture sem1plici della tibia, con r1otevole spostam·ento dei frammenti, riuscito inutile ogni tentati yo di riduzione incruenta, si è proceduto ad _osteosintesi metallica con nastro di Putti, in quelle a becco di clarino, con dop·p ia legatura , im,pi·egan do filo d'argento, n elle a ltre ottenendo esiti lontani 1poco dissimili da quelli sopra d escritti; ed anche in questi ha di.mostrato di contribuire al processo di riparazio11e ir1 modo indisc utibile :perchè ·seguito e controllato· radioscopicamente, l 'applicazione di rliatermia; 7) nelle ferite, specie se intcress.anti gli strati muscolari e se complicate da contusio. .' . . n1, s1 e constatato quasi sempre vano ogni tentativo di sutura i1nmediata, mentre nelle ~erite laicere, contrari.arm .ente a quanto è consiglialo, del cuoio cape-liuto anche se accompagnate da va.sti scuoi.amenti, l o avvicina mento dei :m argini della ferita con ag:r.afes h.a quasi 1sempre portato ad una guarigione. per . prima. Tutte le lesioni aperte, parlo sem·p re di quelle riportate !n seguito a·d investimenti auto-moto-1ciclistici, seguit·e .d.a fatti suppura vi, in questi ultitmi tempi, vennero trattate con abbondanti lavaggi di soluzion i di nitrato d'argento all 'l %0, ottenendo vantaggi indiscuti1bili a l -con franto di quelle trattate, come termine •di confronto, con altr~ soluzioni disinfiettanti, non solo per la ra·pid ità ·di scomparsa dei fatti 5u.p purativi ma anch e per la raipida, direi quasi imm-edi.ata, riparazio·n e dei tessuti. A tutti gli infortunati in iparola, con lesioni aperte, venne sistematicam,ente praticata ]a iniezione antitetanica preventiva e mai si ebbero a veriifioare casii di tetano, al contrario di qrt.ianto si è potuto constatare negli infortuni da cauis a agr~cola ove, sia p·u r qualche raro caso, non è m a ncato il manifestarsi di una c l.assica .sindrome tetanica, ·dopo un periodo ·di incubazione di alcuni giorni, malgrado la ini.e zione preventiva, sempre con esito mortale. Tale fatto credo potersi spiegare colle peculiari condizioni in cui vengono a trovarsi gli infortunati delle due categorie sopra citate con speciale riguardo alle condizioni del terreno che, se per l 'infortunio agricolo present.a con.dizi.oni favorevoli per lo sviluppo e la conservazion.e delle spore tetaniche, per gli investimenti, a cui ci riferiamo, tali con.di}JO

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1

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zioni sono qua.si completamente abolite, spe-

cie se trattasi cli vie di grande comuJnicazione, col siste1na odiern,o per cui gli stradali vengono in buona parte asfaltati, offrendo maggiori garanzie igienidhe. RIASSUNTO.

L 'A., da una statistica di investimenti da .autoveiicoli, rileva che in rapporto a un graduale aumento ·de.g·li investimenti e loro· g,ravità si nota una sensibile diminuzione ·d i dec.esisi e d invalidità permanente, traendo considerazioni sui differenti meto·di di cura, a1Jplicati ai singoli casi.

TRIBUNA LIBERA R.

'

CLINICA MEDICA DI GEN0,'1\

dir.etta dal prof. N. PENDE.

A. proposito dell'azione dell'insulina sulle soglie renali per il dott. BuFANO M1cHELE, aiuto vol. e cio,cente. Il 7 set tembre u. s·. su questo g iornale è 'comparsa una n ola ·del .dott. So-rge, i'n cui quest 'A. riassum.e · 1e sue r~cerche, già pubblioa te sul Bollettino della Società di Biologia sperimentale, relative all'influenza che h.a l 'insulina sull~ sog·lie r·ei1ali ·di eliminazione per l 'acqua, per i cloruri e per il glicosio. L 'A. avr.ebbe visto che i diabet:iJci cura ti parecchi g·iorni con l 'insulina ·divei1tano aglicosurici ad un tasso glicemico anche alquanto più alto di qu·ello iniziale, qu.ando e11ano glicosurici. Lo s tesso fu osservato s u per giù anche per i cloruri e per l 'acqua. Molto p1iù degne di attenzione sono le ricenche che l 'A. ha pubblicato in secondo tempo in collaborazion.e con la dott.ssa Jacono sullo stesso Bollettino, riguardanti l 'azio·n.e dell 'insulina somministrata per 10 giorni sulle sog·lie renali in individui sani e diiab,etici, e le modificazioni dell'azione della florizin.a dopo il detto trattamiento insulinico. Gli AA. 11a·nno visto che, dopo 10 g iorn.i di trattamento insulinico a 10 u. cl. g iorna liere, si trova aumento della g licen1ia a digiuno e ch e la dose di florizina che prima era capace di provocare glicosuria restava inattiva. L ' A. conclude quindi che le sue ricercl1e dimos trano come l 'in.sulina abbia sui reni l 'influe nza di r~aJzare le loro soglie di elimina-zione per l 'a cqua, pe1~ i cloruri e per il g licosi o; e mette in rilievo la sconcordanza delle sue con clusioni con quello che, secondo lui, avrei affermato io, che cioè l'insulina, come orn1an.e vagotropo, avrebbe la funzione di ab-

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1596

IL POLICLINICO

ba sare la soglia ·d i elimin>azione renale per il glicosio (Riforma 'medica, n. 19 di quest'anno). Lungi dia mie 1'idea di intavolare una polemica, ma con il preciso scopo di discutere amich evolmente su questo problema così in1portante e, malgrado che siano già passati 10 a·n .n i cirC<'l dalla scoperta de ll 'ins ulina, così nuovo, io debbo far osservare che .n ella mia citata n ota , non ho affermato che l'insulina,

arnione vagotropo, abbassi la soglia per il glicosio nei reni sani, ma bensì in reni malati, recome sono notoriamen.te i reni nel diabete . 1ta.le e nel diabete florizinico; e ba1savo la mia

affermazione su dati <li fatto miei e altrui, tra cui Un1 ber e Rosenberg, Kempmann e Brocker. E aggi ungevo che solo « in certe condizioni l'insulina può dare aumento della glicosuria » e a questo proposito citavo le riicerche di Fricke, ch e cio è nei cani si ha glicosuria m.agg iore somministrando saccarosio e i·n sulina che non solo saccarosio; e ora aggi ungo il fatto notato da Nonnenbruch e Szin.ska (A rch . f . exp. Path . und Pharmak., 1920) che, dòpo infusione ·i·ntravenosa di glicosio, la glicosuria spesso dura ancora dopo che la glicemia , tr.a scorsa la primitiva elevazione, è ·d i,minuita al di,sotto del livello iniziale : è sicuramente accertato ch e in seguito ad in fusioni intra venose di soluzioni glicosate si ha in. circolo una scarica di insulina. Ma su questo punto desidero non essere frainteso : non ho io ammesso al-

ctina azione dell'insulina sulla soglia per il glicosio dei reni sani. Ma le ricerche dell 'A., .e le altre s imili pubblicate già prima da altri, ci autorizzano a conclu·d ere che l 'insulina innalzi la soglia r enale por il glicosio? A mio .modesto parere esse non sono del tutto conclusive. L' A. diice ch e pesso si è osservato che i diabetici ·da lungo c urati co·n . insulina hanno altissime glicemie senza essere glicosurici. In verità i vecchi rica,m histi, anche prima della scoperta dell'inulina e del suo impiego, avevano già notato che i diabetici, specialmente i gravi, possono diventare completamiente aglicosurici e avere altis ime glicemie . Tanto che alcuni AA., co111e il Thannhauser (Lehrbuch des Stoffwechsels urid der Stoffwechselkrankeiten, 1929, pag. 365-366), parlano di lesioni organiche o funzionali dei reni, m entre Umber (E rniihriin gs- und Stoffwechselkran.Tceiten, 1925, pag. 227-228) non parla di lesioni organiche renali e cita ca i clini ci in cui all 'autopsia i reni furono trovati completamente intatti. Bastano que te con iderazioni per togliere un poco del loro valore dimostrativo a queste ricerche esegu i te ui diabetici.

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XXXVIII, NuM. 43]

Nelle successive ricerche insieme alla dottoressa Jacono l 'A. h.a visto che in seguito al trattamento insulinico con 10 u. cl. per 10 giorni sia n ei sani che nei diabetici, aume11ta la glicemia .c on riduzione della glicosuria nei diabetici, e n1e i sani non si provooa glico:suria florizin.i ca con le stesse ·dosi di veleno con cui la si provocava prima. La diminuzione della glicosuria con aumento della gli1cemia nei diabetici dopo cure insuliniche era stata talvolta già no tata dallo Schiassi, dal Villa, dal Rossi, da Rossi e Sartor.elli, d1allo Speranza. Ma dedur.re senz'altro ·da ciò che l 'insulina innalzi la soglia renale per il glicosio, non mi pare sia legittimo dato che già nei diabetici gra\i non curati con insulina si trova il fen-0meno delle altissime .g licemie senza o 1con poca gli• cosur1a. In quanto poi alla mancanza della glicosuria florizinica nei sa·ni insulinizzati, la spiegiazione del fatto potrebbe essere quella che dice l 'A. ; ma nulla osta che potrebbe es.sere la seguente del tutto diversa: È noto che i sani reagiscono all'immissione di insulina con una scarioa di adrenalin·a dai su.r reni . Tale fatto fisiologi1co è stato ben.e e definitivamente accertato. Ora un individuo sano insulinizzato per parecchi giorni, può ripondere all'eccesso di in sulina di cui non h.a bisogno, per neutralizzarla , con una sistematica iperincrezione adr.enalinica e con una inibizione di quella insulinica (vedi ricerche della Scuol1a del La Barre). Quindi in definitiva si verrebbe ·a determinare uno stato di predominio simpatico nel neurotono vegetativo, e cioè tutte le condizioni perchè isi.a inibita la glicosuria florizinica. Che l 'ecci1?n11ento del si m:patico inibisca tale glicosuria, m·entre l'eccitamento ·del vago Ja favorisca, è stato visto unan.imente dia A. 1Ferrannini e dalla sua Scuola Cameriniana, da Cascio, sotto la direzione di P ende, e r ecentem.ente da Diinner e Mecklenburg. E ch e gli individui di Sorge non si siano trovati al momento dell 'iniezione della florizina sotto l'azione dell'insulina già prima somministrata , ce lo fa isospett.are l 'idremia: questa era aumentata. Ora le in1portanti ricerche di Muggia circa l'azione degli oT,moni e dei veleni vegetativi sull 'idremia esea-uite nellia nostra Clinica (Accade1nia ' o medica, 1930), hanno fatto vedere ch e dopo I 'insulina dim~nui ce I 'idremia per passaggio di acqua dal sangue nei tessuti , mentre dopo l 'adrenalina l 'idren1ia a umenta per passaggio di acqua dai te uti nel &afi-ooUe. Io credo 1ch e nell 'interpretare i fenom eni cl1e i osservano dopo il trattamento con un dato 1

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or111one o con u.n dato veleno vegetativo, si deve por mente a d~scriminare ciò eh.e è dovuto .al vele·no o all'or.m one somministrato, da ciò ch e può essere dovuto alle reazioni che si sca.tenano nell organismo per riportare al normale l 'alterato equilibrio orn1onico o neurov.egetativo. Cosa direbh·e il col1eg.a Sorge, se io g·li citassi il fatto ,che spesso in. un animale dopo ripetute somministrazioni di adrenalina, può "non aversi più la glicosuria pur avendosi se1npre . l 'iperglicemia adrenalinica (ricerche di Pol1acik fin . dal 1909)? Anch e l 'a·dr·e nali-t1a, l 'ormone, come dicono, antagonista alla insulina, rialza la soglia renal1e per il glicosio ? Come si vede ·d a qu·esta breve discussione, a m e pare che le ricerche finora eseguite su quest 'argomento (somministran.do insulina ad organismi interi sani o malati, in cui g li effetti della somministrazione d ell ' orn1one possono essere mascherati dall~ reazioni che oppone l 'orgianismo, ta·n to più se si osservano i fenomeni che si suppongono dovuti all 'ormone molto tempo dopo da lla su.a somministrazione, eissendo noto ch e l 'azio·n ,e dell'insulina non dura più di due-tr.e ore), non faaciano inequivocabilmente concluder.e per l 'aumento d·e lla soglia renale per il glicosio n ei r eni san.i per i 'azione dell 'insulina . Secondo il mio modesto parcere, attualmente non se ne sa nullQJ; è a ricercl1e puram,en,te fisiologiche ch e bisogna por mano: eseguire la circolazion.e artificiale del rene con inclusi il cuore e i polmoni alla Starling, con l 'ureter.e ~solato p er avere il deflu sso urinario, e su tal prep,a rato studiar.e le variazioni d~lla soglia di eliminazion e del glicosio p·er azione ·dell 'in.s ulin1a. Solo co·s i si potranno ottenere dati più prob.ativi su cui conclu.dere in merito a l nostro probl ema . Genova, 12 ottobre 1931-IX. 1

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Import~nte

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SEZIONE PRATICA

pubblicazione:

Dott. CIUSEPPE Ì<OWARSCHJK

Medico prim:"Lrio e Direttore dell'IstJituto Fisioterapico dell'051>eda 1e· di Lainz (Vienna).

DIA.TER)M:IA (eon 125 figure intercalate nel te6to). Traduzione italia n·a sulla VI ediz·i one tedesca del dott. L. Chiozzi e c. Vidale. Indice-Sommario delle Materie. - INTRODUZ IONE. - PAR· TE I. Fisica della diatermia. PARTE II. !st rumentario per diatermia. - PARTE III. Tecnica dehla diatermia. PARTE IV. Azion i fisiologiche deJla diatermia. - PARTE V. lndieiazioni texapeutiche della diatermia. - APPENDICE : La ·diatermi:l. asoociata ai r a ggi Roent gen. - PARTE VI. Diatermia chirurgica e· e·ue inddcazioni. Volume in-8°, dii pagg. XVl-264, nd.tida.mente stampa.to en carta. natinata tCOn 125 figure nel testo. Prezzo : ril egato L . 3 5; i~ brochure L. 3 O, ipiù le spese postali di S1pedizione. P er i nostri abbonati , r ispettiva mente sol e L. 3 2, 6 O o L. 2 7, 6 O jn porto franoo.

SUNTI E RASSEGNE. FEGATO E VIE BILIARI. Su di un nuovo orientamento nella terapia patogenetica della litiasi biliare. (S. TzovARu . Arch. des Mal. d e l 'app. dig. et des m al de la nutr. , giugno 1931). Par.t endo da alcune consid·erazioni cliniche fatte nei casi di litiasi biliare .e, completate con alcune ricerch·e ancor.a in cor so di esecuzione, I' A. è arrivato ad una con.cezione patogenetica un po ' ·dif]erente .d.alle con cezioni correnti. Secondo l 'A. l 'origine dello stato prelitisiaco sarebbe. in un.a iper colesterinemia primitiva, di origine corti.ca-surrenale. Questa g hiandola ·sarebbe il primum m ovens del processo litisiaco, ch e è determinato in seguito dall 'azione second.aria dell 'apparecchio epato-vescic olare, modificato dagli stessi fattori (gravi·dan z.a, fiebbre tifai.de, ecc.) ch e determ.inano l ' ipercolesterin ~mia. È noto ch e il più gran numero di litiasi biliari si osservano n.elle donne. Secondo Chauffard , Guy-Laroche e Grig.ant, l 'iper colesterin emia ,che si riscontra quasi r egolarmente nei diversi sta.ti fi siologici d·ella donna, sarebbe l 'origin·e· d·ella litiasi. Le relazioni fra le g hiandole sessuali e 1a corticale surrenale ·sono dimostrate clinicam ente e sperimentalm·e nte. L 'ovario è in antagonismo funzionale con la corticale surrenale ed un.a ·diminuzione ·della funzione ovari.ca, quale si riscontra n ella donna n egli stati fisiologici normali qu ali la g r.a vidan z-a , la m estruazione, il puerperio, la m enopau sa, pro- · vaca una ipersecrezione della corticale surrenale, ch e è un focolaio importante di produzion e della .colesterina. Per ch è però l 'ip·er col est erinemi.a produca la liti asi , occorrono ce.rt.e con di zioni favorevoli n el feg·ato o n ella vescich e.tta bili.are, condizioni ch e posson o essere r ealizzate ·dalla g·ravi.da11za (stasi biliare, per compressione d ella ve cichetta da parte dcll 'utero, por ·p tosi viscerale); a lterazione della cellula epatica per opera delle .tossine della g ravidan za ed infine, infezio11e bi lia re d.a .colibacilli , più o m1eno laten te. È anch e n oto ch e i soggetti che sono stati affetti da febbre tifoide vanno frequen°tement e soggetti alla liti.a i biliare. Or.a , è oggi stabilito ch e, oltre alla bacillocolia di origine tifi ca, ha importanz.a per la produzione della litiasi, l 'iper colesterinemia ch e si riscontra quasi r eg·olarmente n el periodo di co11valescenza della febbr.e tifoide . La febbre tifoide d'altra par.te com e Ja gravidanza crea a carico dell 'appare.cchio epato-biliare, le stesse condizioni favore\ oli a llo sviluppo dell a litiasi biliare. 0

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Inviare Vaglia all'editore LIDGI PQZZI, Uffioio P ostale Succursale diciotto, ROMA .


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IL POLICLINI CO

Nei ,d ue casi il meccanismo patogenetico è dunque quasi identico. In base a queste considerazioni l 'A. propon e di indirizzare la terapia verso la correzione d~ll ' ipersecrezione colesteriniJca da parte della corteccia surrenale, praticando o la soppressione funzionale (irradiazione intensa) o la soppressione anatomica (ablazione _chii:urgica) di una delle surrenali. Questi due pro.cedimenti possono essere utilizzati dal momento in cui la diagnosi di litiasi è confermata, m.a sopratutto dopo un'operazione sull~ vie biliari. C. TosCANO.

della colecisti. Clinicamente è caratterizzata da sintomi di vagotonia digestiva, ·di dispepsia biliare e da emicra,nia. La bile nera che in questi ·Casi si raccoglie, con il sondaggio frazionato, costituisce il sintomo più importante o almeno il più obiettivo della malattia. C. TosCANO.

RENI E VIE URINARIE. La p1·ova di Aldrich e Mac Clnre. (P. L. V10LLE e G1LBERT-DREYFUS. Gazette des Hop·itaux, 1° agosto 1931).

Aldrich e Mac Clure osservarono per primi eh.e inoculan·do nei pefr.i tici una piccola quan(M . CHIRAY, J. PAVEL e P. AMY. Presse Jl1éd., tità di liquido (qual,che decimo di centimetro cubo di una soluzione salina o di plasma o 4 luglio 1931). di liquido siero-fibrinoso provep.iente da una Sotto il nome di bili nere si designano delpleurite) nel derma, la bolla che si form~ s~ le bili ipercolorate che in certe con.d izioni r iassorbe quasi istantaneamente nre lle regioni vengono raccolte ·CO~ il son.daggio duodenale edematose, mentre nelle regioni esenti da edeo attraverso le fistol e o in seguito ad intervenma il tempo di riassorbim,ento è notevolmente ti operativi. raccorciato. Si disting uono diverse specie di bili n ere. Quan·do si segua una tecni~ esatta, il tem1) La bile oscura fisiologica di origine p o di riassorbimento, allo .stato normal-e, :'avescicolare o bile B, bile più ricca di pigmen- ria da 50 a 90 minuti; esso diviene patologico to d·ella bile A ;di origine coledocale e della bisolo al di sotto di 35 o anche di 30 minuti. le e di origine epatica, pir l'azione esercitata La p.rova è stata eseg uita in un gran nud alla mucosa vescicolare sulla bile messa in m ero di condizioni morbose e dal complesso riser va n ei perio·di in.terdig.estivi. delle ricerche finora ~seguite si possono trar2) La bile oscura fisi ologica di origine er e le segu,e nti conclusioni prati.che . patica, è la bile della n o tte, più concentrata Dovunque vi sia e dema , la prova di Al drich in pig m enti ed in sali; e M.ac Clure è positiva, si tratti di edema ne3) La bile nera patologica di origine vefriti co n.e,f rosico cardiaco, epatico, o di edescicolare, è la bile di tutte le stasi di origine m a causa locale (compression e , flebite , vescicolare; la sua colorazion e è dovuta ad i- edema sim!l)atico). Essa non chiarisce il properconcentra zion1e esercitata d.all.a paret e ve- . blem.a p.a togen·etico co·sì complesso del} 'idrascicolare . tazione .dell 'org ani1smo, ma ha un certo valo4) La bile nera patologica di origine ca· re indicatore circa l'evoluzione ulteriore delnalicolare, dovuta .a disten sione, .a vescicoliz- 1'idropisia. zazion e del coledoco per a ssenz.a. o esclusione In effetti in assenza di ,e dema, la prova perdella vescich etta , ed a conseguente concentra- m ette n ei ~efritici ·di svelare il preedie ma, cioè zion e dell a bile n ei canalicoli distesi. di sag giare indiretta~ente 1:1 fun~i?ne di. el~­ 5) La bile nera patologica di origine epa- minazione d.ei cloruri; n egli epatici, cost1tu1tica, ch e presenta .due varietà, la bile nera e- sce uno dei modi di esplorazione delle funpa tica legata ad iperemoli si e la bile nera e- zioni d1el fegato, allo stesso titolo della ricerc~ patica ch e segu e la cessazione di una riten- del rappor.to serina-globulina. Nei. so~gett~ zione biliare . portatori di e.demi uni came:i~e loc~lizzat1 agl~ La i)rima è b en nota, la seconda lo è m eno. arti inferiori, una prova positiva a livello degli Es a è dov uta ad una ipersecr ezione compe11- avambracci fa escluder e la diagnosi di e·dema ~ a trice del fegato dopo liberazion e da una o·da ,cau sa locale e mette in evid.enza una idrostruzion e. filia tis sulare generalizzata. Nella fase di deFra le bili n er e della terza categoria, gli clino di una Flegmasia a lba dolens es~ p~­ AA. n e l1anno isolata un a ch e ritengono do- trebbe costituire un m ezzo per sorvegliare il vu ta a d una malattia ch e ancora non trova decorso ver so la g uarig ion e. Nei soggetti afpos to n ello cl.assificazioni , la colecista tonia, fetti d.a disturbi vaso-motori degli arti, ed a condizione che non esistano tracce di edema , a tonia o ipotonia della vescich etta biliare. • • essa permette .di differe nziar e una a.ctoc1anos! Qu esta malattia è caratterizzata ana to·m icament e da u na disten sion e vescicolare indipendente semplice da una arteriolite org anica; nei cas t da ogn i ostacolo m eccanico estrinseco, e fi sio~ di a rterite stenosante , di v·erificare i dati dellog ican1cn te da un indeb olimento del tono e 1'o cillometria e di apprezzare direttamente al· del po tere contrattile della tunica muscolare cuni mig lior am,enti fun ziona li.

La. questione delle bili nere.

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{ANNO XXXVIII, NuM. 43]

SEZIONE PRATJCA

Non bisogna però dimenticare che la prova ·fornisce risultati spesso difficili ad apprezzare .e utilizzabili solo se ottenuti da un osserva·tore .che si sia familiarizzato con il m etodo.

C.

TOSCANO.

La nefrocolonpessia di Gutiérrez. .(V. llu1z. Archiviò italiano di chìrurgia, voi. -

XXVIII, fase. 3, 1931). L ' A. ricorda come tutti gli altri 1netodi usa;ti per .correggere la ptosi renale sono insuffi-cienti e per di più dann.eggiano il parenchima renale .m entre non curano la ptosi primitiva .del segmento cieco-colico, vero ed importante fattore della discesa del r ene. Nega insi~me a Stromberg e De Vecchi che la loggia renale sia aperta verso il basso e in .dentro; sostiene che l a ptosi colica traendo sulla parete anteriore della loggia renale allarga lo :spazio perir.e nale e favorisce la di1scesa del rene. La magg·ior frequen za a destra si spiega per la più facile ptosi del colon destro, privo di niezzi lega m en tosi di sospensione. DescriYe quindi l a . tecnica: 1° tie111po : Incisione trans-rettale destra sopra ed · infraombellicale. Sezione del piano aponeurotico parietale. · 2° t·em po: Esposizione dell'angolo epatico d el colon e sezione del peritoneo parietale costeggiando il in.argine esterno del colon ascendente e dell 'inizio del trasverso. 3° tempo: Scollamento del colon dal pian o posteriore -e rovescian1ento d el medesimo verso la linea 111.ediana . 4° tempo: Pa&sare a lla }Josizione di Trend ele·Tuburg con c ui il rene ritorna n ella p.a rte .alta d ella loggia. 5° tempo: Co11 grosso ago Hagedorn montato, si passano tre punti staccati di seta n. 2 sotto il r en e r e1spinto in alto; il più interno attraversa lo psoas, il 2° e il 3° il qua drato d ei lombi . Questi punti u·niscon o la parete anteriore. d ella loggia alla muscolatura posteriore ed obliterano la log·gia in basso. 6° ten1po: Tog·lierie un buon tratto di sie· rosa ·che copre il r ene n ella sua porzi~ne alta onde la·s ciar e una sup erficie cruenta; sopra di questa si applica l'angolo epatico e vi si fissa .con punti staccati in seta. 7° ten1po: Chiu·sura della cavità addominale a strati . Tale nefrocolonfissazione per via addominal e è vantaggiosa perch è riduce la log·gia rena. le, rispetta il p are n chima r enale, cura la ptosi del colon destro e pern1ette n ella stessa se<:luta di pratioare a ltri interventi , come appendicectomia , colecistectomia, fissazion e d el1' utero , ecc. In un seguente articolo riporterà gli eccellenti rist1ltati lontani ottenuti in nurperosi pazienti . R. GRASSO. 1

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La cura della cistite tubercolare. (G. P1ER1. Arch. ltal. Chir., vol. XXVII fascicolo 4). '

I primi tentativi per alleviare le sofferenze nei m alati di cist ite tuber colare, con intervento n·el sistema n ervoso vescicale, si d·e vono a Roc?e t, i~ quale resecò. il g.anglio ipogastrico ed 1 ra·m1 c h e da esso vanno alla vescica ottenen~one un miglioramento sul dolore, ' ma un grado di paralis i v·e scicale. L' A. ha trovato più razionale ed innocuo praticare la riesezione del n,ervo pr1e1s acrale, aggiungendovi la sezione bilaterale d.el cordone del simpatico al passaggio dal tratto lom.bare al tratto sacrale, e la resezione dei ra.mi comunicanti dei primi. ga.n gli sacrali. Questo intervento, che è stato praticato dall'A. in tre soggetti con cistite tubercoliar e, apporta non solo la soppression e o la diminuzione del dolore, ma anch e agevola il vuotamento della vescica, e per la v.asodilratazione che deter.m1ina mette la · vescica in condizioni mig liori di lotta contro il processo tubercola r e. V. GIRMENIA.

(;JNECOLOGIA ED OSTETRICIA. Fibromi uterini e cancri epiteliali ea vi· tari. (E. FoRGUE e SouLAS . Paris Médical , n. 51, 1930). 1

La coesiste11za n ell ' utero ·d i fibroma e di epiteli oma ca\'itari solleva una qu·estione im·p ortante dal triplice punto di vista anatomo-p.atologico, clinico e t e-rapeutico. Su 299 isterectomie per fibroma gli AA. in 6 casi riscontrano la coesistenza di tali affezioni. · Nel 1905 il Piquand riferì, nella s ua tesi, su 360 ca i di co·esis tenza di fibroma con cancro sia del .c o rpo che del collo dell 'utero. Da allora molte·p lici stu di sono stati fatti sull 'a rgon1ento e il tasso m edio di frequ en za, secondo molti osservatori è del 2 ,59 ~~ . Dal punto di viista aniatomo-patologico possono ve rificarsi le ·seguenti 1combinazioni e • • c1oe : 1) Fibroma e can cro sin1ul tanei ma distanti, si ha quindi evoluzion e contemporanea ma ~ndip·endente e discontinuità anatomica tra le due formazioni neoplasti ch e. 2) F ibroma cancerizz.a to 'da un tumore epiteliale vicino e cioè può verificarsi : I ) Invasione di un epitelioma. uterino . 2) Invasione di un ep itelioma vicino non uterino. 3) Canoerizzaz ione primitiva d i un nodulo di aden o-mioma . Dal punto di vi ta diagnostico è tra i 50 e i 60 anni che si osservano con frequen za, la coesistenza di m ioma e can cro dell 'utero. Il mo1

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IL POLICLINI CO

mento in cui l 'affezione compare è l 'epoca pre-j uxta-menopa usi ca. Le emorragie hanno perduto la loro periodic ità. Le perdite bia11che assumon o i caratteri di una vera i.drorrea e sono di cattivo odore. I dolori sono variabili per inten sità, con irradiazioni pelvich e e femorali. L 'esplorazione vaginale non ci fa rilevare ch e una certa fissità d ell 'ureto alle volte, mentre l 'esame cavitario, seguito da biopsia è n on poco importante. Il pericolo di tale m .e todo è· la perforazione dell'utero, ch·e ·deve esser e seguita subito d al1'isterectomi.a . L 'esame digitale intra-uterìno h a ben poca importan za. Dopo .una prudente ·dilatazione, l 'indice l) UÒ riscontrare m .a ssè bernoccolute . L 'isterogra fia a l Lipiodol può essere n on poco utile quan·d o n on vi si.ano ritenzioni settich e n è reazione degli annessi e può farci n otar e la presenza di un neoplasma intrauterino con un 'immagine irregol are . La seconida eventualità :p iù fr·equente è ch e l'affezione si m a nifesti in donne ch1e hanno passato regolarmente la menopausa e ch e dopo un certo tempo presentino perdite di sangue irregolari, con utero fibrom.atoso. Giustamente afferma il 1F aure ch e ogni fibroma ·Ch1e aumenta e si presenta dopo la menopausa deve esser.e operato, poich è si tratta di altra affezione. Formulata la diagnosi è opportuno praticar e subito l'isterectomia totale a ddomina le; la via vaginale è riservata in casi in cui per l 'ob esità e per le condizioni gen erali , specie car diache, e per il volume non a·ccentuato del fibroma, per le perdite putride non si vuole far incontrar e alla paziente un forte choc. La radio e radiumterapia son o controindicate, poichè si può verificare irritazione delle neoplasie e n ecr osi d e1 fibroma. T . LA URENTI.

Le cause della sterilità della donna e la loro diagnosi differenziale. .

[ANNO XXXVIII,

:N°UM.

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La sterili.tà per d efi cie nze d·e ll 'ovulo può dipendere da anovulia, da disov-ulia (quindi si può avere nell 'infa ntilisn10 o\-arico, nell 'ovarite), nellei intossicazioni (nicotinismo delleoperaie ·di manifatture ·d i tabacchi, d efic ienza ialimentare grave), n elle malattie endocrine. Qt1-esti due gruppi di cause di sterilità possono essere transitori o permanenti. È bene, nella .p rognosi della sterilità, ricordar.si chenon è infr.equ.ente vedere la gravi.da n za in donne amenorroiche o an.che oligomen orroich e (con 2-3 mestruazioni all'anno) . La sterilità d.a cause meccaniche insite n ei genitali femminili ha cause mol·tepli.ci: atresia della vagina, atresia ·d el co1lo uterino con prolasso, cervicite, ipoplasia uterina, antiflessione o retroflessione dell 'utero (condizioni queste due che non sono sempre, quando esistono, cau sa ·di sterilità) , fibromi, endometriti , salping ite di qualsiasi natura. An.ch1e l 'iperacidità del contenuto vagina le' è causa di st erilità. L '·esame clinico della ·donna sterile compren·d e un'anamnesi accuratissi1m a seguita da esan1e g inecologico. Se questo n on dà a lterazioni, si esaminer à lo sperma d el marito_ (sarà meglio ra.ccogliere gli spermatozoi in vicinanza d.el collo qua lch e ora dopo il coito per po~ ter g iudicare a.ell 'influenza del secr eto vaginale sug li spermatozoi). Se tutte queste indag ini son o negative si potrà ricorrere all 'insufflazion e tubarica o iniezion-e· di lipiodol. L'insufflazione tubarica ha dei pericoli (infezioni consecutive, embolia gassosa, . sincope); essa pu ò metterie in evidenza uno spasmo della tromba , ch e ha qualche volta importanza com e causa ·di sterilità. Si può, infine, fare l 'esam e radiologi1co iniettando lipiodol n ella cavità uterina, o anche fare una lapa r atomia esplor at iYa. Concludendo: 1e cause di sterilità no11 s i trovano sempre con facilità e ricl1ied ono in·d,agini a ccurate ~e metodiche; dalla co11oscenza esatta della causa si potrà a\ ere un sicuro indirizzo terapeutico. 1

R. LusE:.\TA.

(R : !BouRG. Le Scalpel, 22 agosto 1931). La ~te.rilità della donna è primaria quando la donn.a n on h.a n1ai avuto gravidanze e secondaria quando ci sono .state gravidanze in precedenza. Poichè è necessario per la fe condazione che g li spermatozoi si.ano norm.a li , che l 'ovulo si.a b en 1costituito e che l 'incontro ·dei due elementi avvenga in prossimità dell'ovaio, la sterilità può dipendere da un 'anomalia di queste trie condizioni. Per quanto riguarda gli spermatozoi, la sterilità può dipendere da azoospern1ia, da oligospermia, da necrospermia, le quali posson o dipender e d.a orchiepididimite, da criptorcbidi n10 doppio .

I tre saggi ormonici di gravidanza.

pe1~

diagnosi

precocl~

(C. l\{~ER e J. HoFFl\1.-\.NN. TJ1 e Jour11. of tli<: Amer. Medie . Assoc., 3 genn. 1931). La diagnosi .differenz.iale fra gravidanza iniziale, intrauterirua o ectopica , e ,·ari stati patologici in cui si può avere an1enorrea (tuber- • colosi, anemie, psi cosi , dis turbi endocrini e del ricambio) è qualche volta difficilissima. Gli AA. hanno praticato in 314 ,casi ch e si p,r esentavano con questo dubbio di.agnostico la prova ·di Arscheim-Zondek, quella dell'ormone sessuale femminile e quella di Siddal, fatt e simultaneamente. I n 14-1 <li questi casi si trat~


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SEZIONE PRATICA

tava di gravidanza normale confermata col decorso su ccessivo e 9 erano gravidanze ectopiche. Essi, dopo aver e sposto dettag liata.m,ente la tecnica seguita, riassumono così i loro risultati: i saggi con ormoni sono di grar1de valore nella diagnosi precoce della gr.avida11za e me11tre ogni saggio preso da Stl solo dà risultati positivi solo nel 75 % .delle gr.a vid.anze iniziali, usati tutti e tre contemporaneameJl.te dànno :risultati positivi nel 90 % ·dei e.asi perchè almeno una delle prov·e può essere positiva anche quan do le altre due sono negative. Un Tisultato negativo non permette di escludere senz'altro la gravidanz.a, il che si può fare con maggioir probabilità .di essere nel vero quan.do la prova è stata Tipetutamente negativa. R. LusENA. 1

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L'ATTUALITA MEDICA Considerazioni sugli stati catarrali in rapporto alla dieta. (J. H. P. PATON. Edinburg Medical Journal, agosto 1931). È cosa nota che la naturale resistenza del-

l'orgànism10 umano all 'attaic co da p,art~ dei microorganismi patogeni viene diminuita dal1'eccesso di introduzione di alcuni generi alimentari o dalla deficienza di altri. Così la prolungata scarsità di cibi predispone alla tubercolosi; l'alimentazione insuffic~ente associata alla rachidite re·nde il paziente suscettibile al catarro bronchiale e intestinale e una dieta povera di grassi è responsabile dello stato catarrale della congiuntiva nella xeroftalmia • Al contrario l'eccesso di introduzione di alcuni norm.ali costituenti del sangue aumenta la disposizione ad alcune infezioni. L 'A. si è proposto di studi.are, a traverso l'esame ·d ei dati forniti da un grande convitto per signorine (nel periodo dal 1904 al 1928) se esistono rapporti tra la gravità e la durata dei catarri del tratto respiratorio superiore e la alimentazione. È necessario .anzitutto fare un.a chi.ara distinzione tra l'influenza e i catarri che ad essa così comunemente si associano. L'influenza non. è di per sè malattia pericolosa nè lunga; il prolungarsi e i pericoli di essa sono associati con lo sviluppo di infiammazione catarrale d·ei broncl1i dov·u te a infezione secon·d aria di altri mi1crorganismi che trovano adatto terreno. L'immunità verso le infiammazioni catarrali delle vie respiratorie può essere diminuita da diverse altre cause oltre l'infezione influenzale. Tra di esse vanno ricordate: il morbillo, la scarlattina, il freddo e- cosa molto import.ante: i disturbi del metaboli smo. L ' A. quindi passa a consi·derare gli even1

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tu.ali rapporti tra le restri zioni dietetich e del periodo di g uerra e l ' i11fezione influenzale e i processi ·ca t.arrali. Nel convitto in esame, dura11te i 15 anni anteri ori al 1918 n on vi fu n ess un anda mento epidem.i co dell 'influenza, n è l'insieme delle a ffezjoni catarrali raggiunse mai proporzioni epide1nich·e. . Ma nel 1918 la grande pandemia i11fluenzale subitamente .a pparsa si d iffu se per tutto il. mondo; nè sfug.g ì il convitto in questione. La grande pandemia si manifestò in un tem.po in cui le privazioni delle nazioni combattenti era110 giunte .al massi1no e non è fuor di luogo pensare eh.e la deficienza del cibo posf.a .avere agito .come fa ttore predisponente n ella produzione di questa esplosione epidemica. Ma gravi circostanze sono opponibili a queste vedute : l'influenza era universale. Essa colpì anche nazioni non coinvolte n ella conflagrazione e d 'altra parte non apparve prima in quelle regioni n1elle quali le privazioni erano state più prolungate. Anche le truppe com.b attenti, meglio nutrite in 1c.onfronto d ella popolazioni civile, furono duramente colpite. . . Nel collegio no·n si notò n,essun.a diminuzione :dell 'influenza in seguito al ritorno al~e diete di .ante-guerra in occasione delle ostilità. D.all 'esame di questi fatti si può concludere cl1e la deficienza alime ntare non fu la causa ,d ell 'espIOsione epidem.i ca del 1918. Sempre nello stesso collegio, i processi catarrali non solo non aumentarono in numero durante il periodo di restrizione dietetica ma diminuirono e in numero e in durata. Questo fatto fa pensare. alla possibilità che alcune sostanze .alimentari fossero consumate in eccesso negli anni precede·nti e che la ]oro riduzione consecutiva .al ·r.azionamento fosse responsabile di questo benefico effetto. Tale sostanzia ailimenta:rie sarebbe lo zu.cchero. 'Fino dal 1909 1\Iaillard Ramsay a veva rivolto l 'attenzione su.g li effetti b en efi ci d ella soppressione dello zucchero n ella cong iuntivite flittenulare. Questa affezione si .accompagna in gene re con catarro croniico del naso, tonsillite e catarro d,e ll 'orecchio medio. Si tratterebbe insomma ·di una diatesi catarrale. Ora la restrizione dello zucchero influenzere bbe anche i conicomitanti catarri d el naso, faringe e tonsille. Ricer che batteriolog ich e d egli stati catarrali hanno mostrato che questi sono comunemente associati con l 'attività patogena di streptococchi e stafil o cocchi; d 'taltra parte è pur noto ch e un alto tasso di zu cche ro n el sangue predispone l 'organismo ali ' attacco da parte di questi cocchi . Nel 1918 nel convitto i casi di influen za fu1


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IL POLICLINICO

rono in genere esenti ·d a con1plicazioni catarra li: invece nel 192 1 e 22 furono n ot ate al·cune complicazioni catarrali a carico dell )orecchio e dei polmoni. In questi anni 1921 e 22 era stato ripristinato il cons umo di zuc.ch ero di ante-guerra. Ma ar1che u scendo da.I limite d1el convi tto per entrare nelle vaste regioni colpite da influenza nel 1918, oocorre rimarcar e ch e se le compl icazioni dell ' influen z;a furono ingenti e per numero ·di casi e pier gr.a vità, esse pre.sentarono un caratter e insolito: in gener e il naso-f.arincr.eo era risparmiato, n1entre prevaleva un cat~rro polmonare a tipo asfissian te con intensa ci.anosi. Secondo IIaldane la cau sa di tal e c omplicazion e er.a uno speciale microorg·anism o pro·du.oente nitriti , ca pace di ridurre l 'emoglobina. Nel collegio in esame tale grave forma no11 ·si verificò grazie a i prov\1edimenti severi presi circa i rapporti delle allieve col mondo esterno. L ' A. conclu de .dicendo che se è veDamente l 'eccessivo 1con sun10 di zu cchero ch e vien fatto in alcune regioni cau sa di un aggrav,am ento e ·di un au·n1 e11to di frequ enza e durata degli stati catarrali, u11 razionamen_to adeguato <li tale sostanza dovrebbe ridurre n otevolmente la morbilità nazionale con conseguente b eneficio d e11 'economia nazionale st essa. VICENTIN1. 1

CENNI BIBLIOORAFIC/«1> Epidemiolog ia generale. Vol. _VI , Par~e IV del cc T rattato i tal~ano di ig·1ene », diretto dal prof. O. CASAGRANDI. In -~ di ~±1 p~g . con 31 fig. in nero e colori. Unione t ip. editrice, Torino. Prezzo L. 60. 0

· In questo volume ·d el ?Ot?. Tr.atta~o di [v iene sono felicemente r1un1t1 e fusi mo110~rafi~ e studi di diversi autori. Alla cc Storia o d elle epidemie » dettata da A ..CoRSINI, se~uono i capitoli sulla cc Geografia delle epidemie » cc La vita dei ger:mi patogeni n ell ':l.nt· biente;>, « I veicoli d elle cause morbigene ·1 , cc Le porte d 'ing:resso n ell'organismo », ecc. , tutti ripresi dall 'epide:miologia g·en er ale de l compianto prof. CELLI ed aggi ~rnate d al_ GAJ· · DENGHI, purtroppo anch'esso rapito a lla scienza. cc L 'importanza economica e sociale delle epidemie » è stata trattata da G. PrETRA, n I vaccini ·e le vaccinazioni » da M. LEVI D BLJ..A V IDA, cc Le cau se sociali tdi predispo•sizione » <la G. LoRIGA. Altri capitoli sono aggiunti, come: « Vita micoplasn1ica, germigeni o germiciti » di O. C.\SAGRANDI, cc L 'immunità » di A. AscoLI, che n1ette in criu ta luce il prezioso contrib11to d egli itali.ani su questo arg·omento, « La (1) Si prega d'inviare due copie rlei libri di cui si desidera la recensione.

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~-.accinaz ionie

a.n titubercolare » (G . GHEDINÌ), « Il mecca·n ismo delle infezioni intestinali n (G. SANARELLI), « La coltura de i tessuti » (A . SEPPILLI). Da ultin10, sotto il modesto titolo di « Appendice », in un centin aio di pagine, una cl1iara e sintetica esposizione di biocolloidolo.g ia fatta da A. BRussA . Nonostante la collaborazion e di tanti autor i, la m ,ateria risulta trattata con uniforn1ità di intenti ed è quanto di m eglio si possa o.g·gi desiderare sull 'ar gon1ento. fil . l~ .

CHAUSSINAND . La vaccin,ation contre la tuberculose pa.r le B. C. G. Un vol . in-8' pag-. 195 G. Do in, Paris, 193 1. Prezzo fr. 38.

Sebl1ene ancora contrastata, la vaiccinazione antit uber colare col BCG. è stata quella ch e fi nora maggiormente si è impo·sta ed è s tata J)iù largam.en te iattuata, in 27 nazioni, sopra :~oo . ooo indiv·idui in una di·ecina d'anni. In qu·esto lavoro ch e riassume lo stato a ttuale della questione (dal punt o di vista di C.almette ch e vi ha fa tto la pref.azione), l'A. espone dapprima le· ri1cerch e sperim entali pra· ticate sul B CG e discute la qu,e stione d ell 'allergia alla tubercolina e quella d.ella stahiJ ità del B CG. Nella secon·da parte sono r iferite le osservazioni cliniche pubblicate finora n ei diversi paesi ; 1'A. indica .i d~ti 1ch e permettono. di r,ealizz,a r e una vacc1naz1on1e corretta ed efficace porta delle convincenti dimostrazioni sulla innocuità del BCG ne l bambino e sui perfezionamenti d ella tecn ica. Da ultimo, una estesa bibliografia. Il lavoro è assai u tile a quanti si occupano d ella questione, nonchè a coloro ch e vogliono conoscere Ja tecn1ica e l,ei indicazioni precise p·er tale v.accin.a zione. fil.

e

1

L. SrvoRI, U. REBAUDI e I. l\ifE:"lNITI. L 'enzima·

reazione. Principii, tecnica, applicazioni. Un vol. in-8° di pag. 222 con 2 tav. colorate. L. Cappelli e·d. Bolog na. Prezzo L. 30. L 'i"usiie me degli studi .degli AA . si basa essenzialmente su due ordini di fatti: l'uno contrario a lle vedute di Abderhalden ed affermante il carattere di specificità dei prodot· ti di scission e proteiic a, l 'altro che costituisce un a laro-a visione sull e azioni fermentati,·e ch e cioè ~otto l 'azion e di uno stimolo, posson~ sviÌupparsi d elle en ergie le qu.a li agi~ scono sulla sostan za stimolante d·esintegran~ dola. . Il metodo dell 'enzi,m r0reazione si appoggia su tali fatti e mette in luce , p. es., le proprietà digesti,re possedute dai sieri di front~ a lle albu1nine batteri1cl1e e molti fenomeni ·dell 'in1munità e de lla anafilassi. In questo volu111e, frutto . di lunghe. e pazienti ricer ch e, gli AA. studiano dapr>r1ma le 0


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.scorie del ricambio, la speci ficità dei prodotti .di desintegrazion·e, i fenomeni de lla malattia, d.ell 'imn1unità, eoc. Passano poi ad un 'aiccurata descrizione della tecnica dell 'enzimoreazione e delle condi.zioni per la sua riufìicita e, da ultin10, alle applicazioni di questa reazione che può , fra l 'altro, dar·e i1elle malattie da g·er.rn.i, delle indicazioni diag·nostich e e prognostic he, segna].a re la ca.p acità ·d 'utilizzazione di un dato individuo verso u11 :dato a lim.ento, rive lare I.a necrobiosi pa tologiica e - pertanto - forn.i re i ·dati per un.a diagnosi di .disfunzion.alità o di n1alattia di uno o più organi ed arrivare persino ad una diagnosi p,r esintom.atica. fil. 1

1

II.

Autour du drame vénérien . Editore Maloi11e. Parigi. MA.rnrAs.

L 'A. e spone sottoponendo al vag lio di un a critica obiettiva tutto quanto oggi si conosce intorno 1alla sifili·d e a cqui sita e congenita: l 'etiolo.g ia, le manifestazioni cliniche , i mezzi di a ccertam·e nto, la curia. Con particolar1e interesse sono discussi i var1 trattamenti precisando 1e loro indicazio11i -speciali. DR.

S.

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SEZIONE PRATICA

L 'infermiera. Assistenza ayli infermi, alla maternità ed infanzia. Soccor· si d'urg enza. Un vol . in-8° di 230 pag. co11 fig. Soc. an. v.er cellese in.d . tipografi ca, Vercelli. Pre zzo L. 10. BARAVALLE .

1

In queste confer ente eh.e l 'A. ha tenuto ad inf.ermicri , maestre, associate d ella Croce Rossa, I' A. ,e vita di esporre d elle te.o rie o di fare lunghe .ed inutili l ezioni di an.a tomi.a e fisio logia. Si limita inve.ce a lla parte puramente pratica fornendo buoni ed utili consigli per l 'assistenza a gli i nfermi, p1er aiutare il medico quando esegue operazioni, m e dicaturie , fasciatl1re, per go·v ernare i ba·m bini e per p-restare i primi soccorsi n ell'attesa d el m edi1co. R. P. 1

Atti Ufficiali del III Con.gresso internazionale fra i par;si eriropei, p er la coltivaziorie ed il commercio delle piante m edi cinali ed affi· ni. Un vol . in-8° g rand·e, di 763 pag·. Arti grafich e Fantoni, Ven·ezia . Di questo Congresso tenutosi a Venezia, Padov,a e Vicenza, con l 'interv.ento ·èLei rappresentanti d·i 14 11azioni, sono riuniti n el p r esente grosso volum e g·li Atti con tut te le relazioni 1e le co.muni1cazioni n elle quattro lir1gue uffici.ali del congT1esso (itali.a110 , fran cese, tedesco, ing lese). c .i tiamo il titolo di qua lcuna. Coltivaz iorie e conimercio di a.lcurie pia.nte aromatiche spontariee (G. l\i1rc HEL INI DI S. MARTINO) . La riormalizzaziori e d elle qualità delle droghe (W. C. DE GRAAF) . Ricerche bioclimatiche ed oscillazione del valore d elle

piarite m ed~oinali (W. HE CHT) . La lavanda (G . R o YESTI) . Il piretro di Dalmazia (A. DE M o RI) . La pianta m edicinale in rapporto con la t era· pia (C . GrnE LLI) . Lo zaff etano d '.4.quila (A. D E MORI) . Codice internazionale delle droghe (E. MAMELI) ed a ltre molte . Un complesso, ·quindi, di studi e di lavori di gran.de importanza, di 1cui sarebbe opportuna una più vasta cono·s cenza da parte del IJubblico italiano, per comprend•eT·e l 'utilità della valorizzazion.e di questi prodotti del nostro suolo, valorizz.azion e 1che vienie tenacen1ente p er seguita d.a ll ' Uffi c io n,azional.e per la difesa d elle p·i.ant,e aromaticl1e e m edicinali, di cui è Direttor e tecnico il dott. .'-\le sandro De Mori. Come è noto, tale Ufficio fa part e ·d ell 'Ente nazionale 1per le piccol e industrie e fil. p er l 'artigianato.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Associazione Medica Triestina. Circolo di Coltura del Sindacato Fascista Medici. Adunanza scientifica del 17 aprile 1931. Presidente: Dott. A. CoFLERI. . . Il PRESIDENTE ricorda con commosse paroJe il dott. GusINA di cui ricorre 1'anniver sario d ella morte ; Ìildi rivolge Ull: sal U lo a ugurale al prof. FRuGONI cl1iamato a coprire la cattedra di Clinica m edica d ell 'Università di Roma. J.'ro f.

MARZI&~I. -

Un caso d i p orp ora ernorragic11 con esito ad ulcerazi on e.

Dot t. lVIAcCHIORo. -

R icer ch e clini ch e sul comp or tame nto d ella co l esteri n a n el l a tub er colosi polmoriar e.

Il ricambio cofesterinico nell' arteriosclerosi. Dolt. RoìVrANIN - L 'O. dopo aver brevemente .accennato ai più recenti studi sulla colester ina, rivolti allo scopo di spiegare jl quesito etio-patogenico dell 'arteriosclerosi p assa ad esporre i risultat~ delle proprie esper1 en ze, eseguite n el III Reparto lVIedic0> d ell 'Ospedale Civico cc Regina Ele11a >> (primario: prof. I\1a1111), e che h~anno m esso in rilievo una costante e n o tevole ipercolest erin emia in tutti i soggetti colpil~ d a .arteriosclerosi totale o parziale, soffern1and osi quindi a valutare i d ati ottenuti e a differen.ziarli d a quell~ riscontra ti nella senilità fisiologica e in ,.altre forme inorbose, accompagna te o n o d a fperten sion e. 111 .u n secondo gruppo di ricerch e I 'O. si è propo to di studiar e il coll!portam en to del tasso coleslerinico, sia dopo somministrazion e di un carico, sia dopo un r egime i1)ercoleslerinico prolungato, dimostrando così ch e l 'apporto an ch e in eccesso, di colesterina esogen a o alimentare n el1'individuo in corso d~ arteriosclerosi, h a - n ella m aggior parte dei casi - una i n flu en za m ollo scarsa e indecisa sulla percentuale d ell a colesteri11a 11el siero, 011 cle appar e e iclen Le l 'e11orme in1portanza dell a colesterin a di or igine endogen a. I.'0. co11clt1<lendo dj ce c.h e se n oi Yogli am o con siderare 11 diver so m odo di r eagire allo stesso sti m olo com e l 'espression e d elle diver se capacità funzion ali d i riser va, variabili da sogget to a soggetto è possibiÌe, ammettere ch e i tessuti pur rispon-


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IL POLICLINICO

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d erLdo 11el iniglior modo alle esigenze dell 'organisn10 venga110 ad esplicare n ello s tesso tempo u11 'azio11e, pe r \osì dire aulor egolatrice s uJ ric•nnhio d cJJa ..;0Jcsteri11 a di origine esoge11a. n1e1r~re i11vece nel g ioco d el metabolismo endoge110 quasi esclusiva i1n p orlanza sp e ller ebbe all 'el e1nenlo dialesico-cos tiluzio11alc, proprio d elle sindromi ipert en sjve e arterioscl eroticl1e. Il <lolt. A. BnuNNEn chieit e al dolt. Macchioro se ha ri scontralo lln parallelismo fra il Lasso di coles terina nell a tubercol osi pol111onare e l a formo1a lel1cocilaria n onchè la prova della sedin1entazion e d el san g u e Il JJrof. l Acc1rTA rileva ]e giuste riserve espresse d al d o ll. Ro111 a11i11 sl1lle d edu zioni ch e si posson o trarre d a esp erimenti in anhnnli trattali co11 grancfj dosi di roles lerirta. !{~cord a ch e da recenli pubblicazioni del prof. M. Co111el d cll 'lstitu to di fisiologia di Milano, risult a l a possibilità di provocar e les ioni vnsali in animali cnn ergost erolo a11chc 11011 irradiato con r aggi U. V. Siccome l 'cr goster oJo è spesso presente, com e impurità, n ella col..cs lerinn - ,a meno d~ u sar e preparali assn i d e1)uruti - si. p u ò surJporre cl1e alcl1ne alterazioni in ani1nali da esp crin1ento, attribuiti all a colesterina propi11ata, sieno, almcu.o in parlo, d ovute all 1ergoster olo conte11u tovi.

si riserva ulteriori comunicazioni in argo1ncnlo e sue esperienze co1n1)aralive d i eventuali effetti da iniezjoni di liramina, che pure si può supporre presente n el siero di flittene, derivante dalla tirosina della cl1eralir1a .

Adunanza scientifica del 24 aprile 1931 .

Adunanza scientifica dell '8 nlaggio 1931.

Presidente: Dott . A. CoFLEnr.

Sulla puntura esplor ativa del Douglas n ella diagnosi degli esiti più frequ enti de lla gravidanza extr aulerina. L 10 .

DotL. PINO 'l'AGLIAFEnno. -

riferisce su tre casi nei quali una puntura del Dougl as poco proba tiva od addirittura co11traddittoria venne a turbare od a, falsare la diagnosi . Di.scussione: dott. S11si\. Adun_anza scientifica del 25 aprile 1931. Presidente: Dott. A. CoFLERI. Il. prof. G. B. ALI.ARIA, direttore dell a R. Clinica ped i atrica di Torino e vice-preside nte della Soci~tà itaJia11a di pediatria, tiene una l ezione sop1'a il racJiilismo.

Ad t1nanza sc.ien tifica del 28 aprile 1931 . Pres~dente :

L 1on. prof. BAcLTONI , fisiologo a Roma tiene una lezione sul tema: 1ilim entazion e e m~dicina.

-

Proff. FnEUND e V1s s1cu. -- Caso di plasniona

Dott. A. COFLERI.

Prcs~dente:

Prof. MARZIANI. -

Dott. A. CoFLEn1. Un caso di de1:matosi Darier.

della co ngiuntiva bulbare in una pazi ente affet ta da una j orma d~ tubercu lide rion anco ra desc r i tta.

Prof. MANN. - Ripresenta - a 14 mesi dall 1eseg uita surrenaleclomia una m alato affetto da

Sostanze ed azione istaminosimile e istamina nella terapia.

obliterorite dell'art o irtf erio re sinist1·0. L 'i11fer1no, al quale già si pensava d 1b.mpu Lare la

Prof. P. IAccnrA . - · L 'O. potè nel corso di m olti a11ni, in più di cento e.asi , osservare ch e la iniezio11e soltocuta11ea p~ attlosiero da flitte11e, provocala con vescicante cantaridato, ha azione rapid a1t1e11le a11algcsica, an tifl ogis tica, curativa in m al a ti di pol~artri~e ~ cli a ] tre forme « reumatiche » (sue precedenti pubblicazioni nel 1926 e 1929) . Poicl1ò tali i11iezioni risl1ltano più attive di quelle d~ autoemo o di autosiero da sangue, oltre al presuppost o ge11 erico di dcrmoallergine presenti 11el s iero d a flittena, volle ricer care se l 'effetto fosse at tribuibile a sostanza almeno relativamente de lc11ninabile. · Su1)p osto cl1e per effetto de] vescicante, sia p er stin1o lazione nella cl1te sia p er di sintegrazione d ell a cer atina, si for1nino n el si ero di flittena sost an ze is taminosimili, ftt co1nparativamenle ricerca to se effe tti a11aloghi ~ potessero ottenere con iniezioni o llocutan ee di is ta1nina pura. Fu u sato l 1l1nidc 11och o nlla dose di m ezzo em e. pari a 0,0005 d~ i st a1nina. r11 111alnti d~ poliartrjte acuta e subacl1la si otl ~ nn e e ffetto analges ico pronto ma di solito trar1si lo rio dopo ore; in u11 caso cessazione duratura cli nr lralg ie g r avi , r ibelli a cura sal ici1ica, i11 tutti di cre lo influe.11za1ne11lo favo revole sui d ecorsi . 1 10. plIT facendo rilevare quale più efficace l 'a11tosierolcrapia e col cc11uo che s ia essa che l 1is lamina con corrono o lo ad affrettare la cur a cl a .. ica coi preparali salicilici , cl1e 11on va~no trascurali, è di avvi so cl1e ineriti continuare nei le11lnlivi, con1unc1ue l1on rl a11nosi, con l 'jsta1nina e i1rega i colleghi rli con troll ar e, in casi ad a tti, le ue prin1c osserva7.ioni. Espo le al tre ipo lf>s i ecl e p erien ze altrui e proprie ~ia sl1l icro di flilte11e, sia s t1 l 1is tamina 1

<niclarf.e,.ite

gamba, sta perfetta1nente bene e può camminare senza al cu!\ inconveniente; l 'oscillon1etria è di poco au1ne!).tat a, l a g lice1nia è normale. L 10. ritiene che i.l felice esito è ascriversi al fatto che l 'interve11to venne prati calo prima che fo ssero insorle irrcpar.ahili lesioni trofico-anaton1icl1e dei tessut i. . Discu ssione: prof. OL1AN1 ..

oa

Prof. 0Lt.\NI. -

Riferisce sopra un caso di cisti dermoide del m edi asi ino operato co·n su ccesso. Discu ssione: prof. I :\OCHJA e doll. BUGLIAnELLO. Aduna11za scie11 tifica del 15 maggio 1931. Preside11te : Dott. A. CoFLERI. Dolt.

SPITZER. -- Alciini casi di tuber colosi polmonare tra ltat~ col J>n eu.motorace bilater ale si-

1nu lla1ieo .

Discu ssione : Mono.

dot tori

13ATTJGELLJ,

MAcca1ono e

Su un caso di f egato lobato con diat es i emorragica e su un altro di angina 1iec r o i.i ca co1t agra'11u locitosj_. Dott. CoFLEl\I. -

Prof. ~1 ANNI. -

Caso di sarcoma mielogeno plurice rit rico delle ossa.

Adunanza scientifica del 29 n1aggio 1931. Presidente : Dott. A. CoFLERI. Il prof. M·\RJO TntTFF1, direttore della Clinica <ler111osifilopa lica dell a l\. [Jniversità di Padova, tiene tina Jezione s11l tenia : J-'ariazioni e modifica.:ioni di 1Jecorso riella sifilide nel t e1 npo.

Il Segretario: Dott. L.

WJNTERNJTz.


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1605

SEZIONE PRATI CA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASlSTICA E TERAPIA. Reinfezione e superinfezione sifilitica. L 'antico coin cetto di Ricord di . una pe rmanente immunità ·d ell 'organ.isn10 sifilitico i11 confronto di una nuov.a infezione h.a perduto -valore di fronte alla casistica e alle ricer che che hanoo dim·o str.ato la possibili.tà di una r ei1\fczion e e di una suipe.rinfezione si·filitica. Questi due termini sono p erò lontani d a l rapipresen.Lare fatti ben id ifferenziabili 1'uuo -dall '.altro. La r einfezione, per avere la qt1aJe è necessario ammetter e, per d efinizione, t1na con1pleta g uarigione d ella prima malabtia si basa su uit presupposto per c ui non e.si.s tono criteri di valore .assoluto. Sappiamo infatti ch e n è i dati clinici n è quelli ser ologici sono ritenuti sufficienti p er una sicur.a ·d iagnosi di g u.a rigione ·d ella sifilide. · La possibilità di osservare, durante il de.cor:so ·di u.n a inf.ezi on e luetica, m .anifestazioni ch e simula no una nuova infezi o11e - sifilomi recidivanti, p seu.do- ci filomi second1ari e terziari r ende an cl1-e più complessa la questione. Cl1e sia così è provato ancl1e da tre casi c linici a.n1Ipiam.ente d escritt i da Besta (D erm osifi Zografo , settembre 1930) uno soltanto dei qua li rispon.de pienamente ai requisiti di una vera r ei11fezione, n1enttre negli altri due non è possibile afferma.r e in v·i a assoluta t rattarsi di r einfezione, 0 1 di su p erinfezion e o anch e di r ecidiva d ella infezione già esistente. M. M oNACELLI. 1

Il trattamento della sifilide nelle donne incinte.

S. !Bened.ed (L a Il'/ edicina ib era, 3 gennaio 1931) insiste sulla n ecef-sità _di trattare energioamente la si·filide n.ella donna incinta, tera pia ch e talora non viene eseguita con s t1fficie·n te ialtensità per ing iustificati timori per la vita d el feto. Base d el tra ttamento d evono esseTe g li arsen obenzoli (quando· non e&istano le con suete cont.roin·dicazioni) associati, n ei ;primi mesi al bismuto con serie divise d a 20-25 giorni di ' . riposo. Dose g·lobale di sa·l varsan 5-6 g rammi; dose m assima 15 m ig . per kg. di peso e per settimana; in una donna di 50-60 kg . , una dose di 75-90 cg: 1s ar·e b·b e eccessiv.a mente elevata. L 'albfl.lminuria d elJe .gira.vide, se non r aggiunge c ifre elevate ch e indi.c hino un 'insufficienza r enale, non costituisce una controin·d ica• z1one. La oura n on va !interrotta neg1i ultimi m esi di g ravidanza, m a continiuata fino a pochi giorni prima d ell'epoca .presunta d el parto. Il n eon ato va subito sottoposto ad aCCIUirati 1

1

esrumi c1jnici e sierologici per d ecider e se si d ebba intraipr ender e a l più presto la cura . Seguendo tale sistema, la mortalità per ered osif·i lide pot rà discendere a cifre assai b.a:sse.

.

fil.

Sulle lesioni renali nel trattamento bismutico della sifilide.

La possibilità ·d i l esioni r enali in seguito ad iniezione rdi bismuto n ella sifilide è accennata da P. Schròder (Zentralbl . f. inn. m ed., p.. 23, 1931). Ma . le p er centu.ali d ei soggetti presentanti tali lesioni sar ebbe l)iù bassa di quanto si sosten ga da a ltri autori . Si tratta, in gen er e, di una fl ogosi d ei t ubuli contorti, con integrità d e i g l om eruli, e la guarigione si produce lentan1ente sospend en1d o il rime·d io. Il m er curio produce, a d osi più basse , lesi.ani })iù serie e r egr ed enti con maggior difficolt à; e il salvarsan anch e led e talor a profondam ente i r eni, pro vocando nefriti, in qualch e caso mortali. Se poi il r en e è g ià leso, il sal v.a rsan riesce più i)ericoloso d el bismuto , e vari a u tori hanno dimos trato ch e n ella n·efrosi luetica il bismuto esplica azione favorevole. Il suo u so r esta· controindicalo solamen te n elle lesioni .r ena li assai g r avi, di orig ine n on luetica. M. F ABERI. La capacità funzionale dcl fegato viene lesa dalla ierapia a.ntisifilitica 1

L ' osservazio·n e sistem ·atica ·della f.unzionalità <l1e l feg.ato durante la cur.a antisifiliti ca eseguita da Zi,e ler n·ella su.a Clinica ·d i Wurzburg· (D eut. ·m ed. Woch . , 1931 , n. 10) g li h a d im otrato 1ch e, con i m etodi di c u ra attualmen te in uso, di r egol a n on si osse.rv.ano alterazioni degn e di nota ·della capacità funz ionale del fegato stesso. Una energica cu ra salvarsano-bi mutica n ella n1assirr1,a parte d ei casi non danneggia affa·tto il feo-ato, o lo danneggia in maniera sem pre minore della lue non curata . Gli itteri , specie tavdivi, sono da considera:re . come epato-reci·dive e · c ioè dovuti alla malattia stessa e alla cura insu fficiente piru ttos'Lo che a lla azione to,s sica d ei medicam.cnti u sati. Ciò non ·d ispen sa dallo studi are in agnuno di questi pazienti la funzionalità epatica . ·d:ur ante il trattamento , a n ch e per la poss1b1le presenza id i intollera n za a ll 'uno o all 'altro medican1ento. A questo scopo l 'Autore, tr~ l e numero~e prove in uso , ra.cco·n 1anda s~ec ~almente la ncerca dell 'urobil1nogen o nell urina e la determinazione d el tasso di bilirubina n el siero di MoNACELLI. sangue. 1


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[ANNO XXXVIII,

IL POLICLINICO

La cura prenatale della sifilide. Dalla letter a tura sull 'argomento, dicono \J\Tile e ha'v (1'/ie Journ . oj th e Amer . NI edic. Assoc., 13 dic . 1930) si .n·òta l'enorme diffe· r en z.a n ella m ortali•tà fetale e dei neon.a ti quando si è fat ta la cura .della madre malata' dur.ant;e la g ravida nza. In alcuni casi il neon.ato può an ch e nascere imn1une dall 'infezione. Le st atistiche v.ariano ne1l·e cifre secondo i ' ani autori, ma, nelle c·o nclusioni sono concordanti . Però in mdl te statistich e son-0 consjderatc solo donne con sifilide di lunga durata ; g·li AA. studiarono la questione oon particolare r jguardo alle fo·r me precoci di in~ezio· n·e d ella ma·dre . Complessiv.amente esaminarono 100 1m a·l ate con l'll.es contratta in media 13 m e i prima. La W.asserm.ann o la reazione di Kahn furoI1·0 positive nel 95 % dei casi, debolmente p·ositive n el 4 % e negative nell' 1 %· Fu fatta la puntJura lombare sol o nei prin1i mesi di gr.avidanza, p er ch è Ja puntura lombare può essere ecbolica dopo jl 6° m ese. Le reazioni sierologich.e del ,l iquor e·r .a1to positive nel 9,4 % dei cais.i, ne~a tive nel 79,7 %, debolmente positive n eil 6 % e si aveva aumento ·d elle cellule nel 4, 7 %. J,a perc.entl1ale di placente con lesione si fi· litich·e è .del 12 % circa di lesioni certe e 15 per ce11to circa di lesioni so·spet1e . Per la cura gli AA. ado·p er.arono l'arseni~ c o nell ' 82 % .dei casi . Dalle 100 donne curate nacquero 92 fig li viventi, di cui 7 prem .a turi e 8·5 a t ern11ine e 8 figJi che m ·orirono po che ore d op o I.a n.ascita. Dei 92 figli viventi , 44 a\revan o W.assermann fortem ente positiva, _17 d eb o'l mente positiva e 31 n egativa. Due d ei naii senza manifestazioni luetich e ne pr.esentaron o n ei primi tre mesi di vita. Fra i 66 bambini che furono curati , tiie morirono n e'l primo anno (due di poln1onite e uno .d] sifilide, uno n el secondo anno e uno nel terzo p er cause imprecisat e) e un,o pure n el terzo p er p olmoniite. 71 bambini ·erano viventi e sani dopo 5 anni , p€rcentual e elevata ch e g.l i AA. a trtPibuiscon·o alla cura pvenatale e neonatale. R. LusENA. 1

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TECNICA. .

Colorazione a freddo del bacillo di Koch. G . IBotteri (Pathologica, 15 settembre 1931) consigli.a il n1etodo seguente. Ma teri.al e dis le o in striscio sottilissimo; fiìSsazione , im·mler.sione nella solu zione A (a freddo) lascia ndolo p er un minuto primo . Si scola l 'ecce so di 1color e su carta bibula e s i imm erge il vetrino n ella soluzione B, lasciandolo per due minuti; si lava e si asciuga. Come con lia colorazione Ziehl-Neelsen.' i b acilli appaiono colorati in· rosso vivo su fondo ,azzurro chiaro. e il vetrino viene i.manerso n ella soluzio-

NUl\1.

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n e A ancor caldo, subito dopo la fissazione, il t empo di colorazione viene ridotto a 15 seco11di e quello d i d·ecolorazione a 30. Sol. A: Fucsi!lla Rubin cg. 50; Alcool a ... solu,to g. 10; Acido fien.ico puro g. 2,50; Acqua ·d ist . g . 100. · Sol . B: _1\ ,cido lattico g. ±; Blu di metilene g" 2; Alcool a 85° g . 80; Acqua dist. g. 16. fil.

L'impiego di un batteriofago nella diagnosi batteriologica.

1. Toyoda (D eut. M ed . Woch., 11 , 1931)

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r i pren de ndo le ricerche ·d i Sonnen·scheim di Ho·der e· ·di Hell·e r, 11a cercato un b atteriofago che agisse unicamente sui ba1cilli ·di Shiga , Flexne r e sul Y, all o scopo di differenziarli dal gPuppo tifo-paralitico-coli. Le sue tric eìrchle son o1 state coron ate d a su.a cesso: è vero che alcune volte il ba cillo n,on. è .attaccato dal batteriofago, m,a allora anohe la prova dell'agg1lutinaz~on·e presenta le stesse eccezi onali la cune. Gran.de vantag·gio d el m ·etoid o è qu,ello di consentire una diagnosi rapid.a entro 12 o .al più 24 h . . V. SERRA. 1

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M E D I cINA

s o e I A LE.

Per la diagnosi precoce di cancro. Secondo F. Carter Wood (The Journ. of the Med. Assoc., 18 ott. 1930) la diagnosi di cancro è fatta ra·r .amente in tempo utile per una terapia efficace e se qu·e sto può essere scusabil e per i tumori ·d ·e gli organi interni per i quali la sintomatol ogia è spesso oscura, non dovrebbe su coedere per i cancri più accessibili come qu·elli della man1mella , del collo d1ell '11tero, della parte inferiore del retto e della cavità ora·le. Nel 20 % ·dei tumori accessibili la .diagnosi è fatta quando non c'è più speranza di ·salvare il malato con le cur e chirurgich e. Per poter fare una diagnosi tempestiva non c ' è ch·e la biopsia precoce e anch e qui si l1ann·o, con frequ enza maggiore di quello che dovrebbe accadere, errori di diag nosi . E questo avviene perchè p er lo scarso avvenire ch e questa specializzazione offre pochi sono quelli ch·e si dedicano .al! 'i stologia patolog ica. Secon.d o l'A. l 'istologo dell 'avvenire sairà chiamato non solo a stabilire se un tumore è b en igno o maligno , ma anch e a dire il g r.ado della malignità e della radiosensibilità e in questo Ja collaboràìiione fra clinico e istologo sarà più str.etta di qùanto sia ora in quanto il grado di malignità di un tumore n on dipende solo dal tipo di cellule da cui è formato, ma anche dall ' estensione e dai suoi rra pporti coi tessuti .vilcini. L 'addestramento d ei medici all a diagnosi di cancro è ostacolata dal! 'assenza di ospedali dove si ricoverano esclusivamente cancerosi in modo che rapidam ente egli possa vedere con una certa .ab1


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SEZIONE PRATICA

})on.danza lo studio .oompleto di malati ·di can cro dal lato clinico, .radio}ogico e istologico oltre che terapeutico. È inutile oercare di educare il pubblico diffondendo nozioni sul cancro ad uso dei non me.dici ~inchè le conùizioni della sci,enz.a medica non permettano u11a diagnosi precoce. R. LusENA.

MEDICINA SCIENTIFICA La fagocitosi nella malaria. l\il. Torrioli (Riv. di JY/ alario·logia., n1agg·iogiugno 193 1, con 4 tavole) mette in rilievo come I.a fagocitosi nella malaria assuma uno sviluppo imponente, il che induce ad ammettere. che il .p rocesso abbia molta parte n·el difendere l 'organismo. La fagocitosi si esercita attivamente sulle en1azie parassitife-re. Evid·enten1e n te que te sono alterate .d.ai parassiti che esse ospitano, in 111odo da d·e-stare un .ch en1otropisrno positivo nei fago citi. Essa 1si esercita anche sui d.etriti g lobulari e sul pigm.ento; •m ia quest'azione non può avere che un compito detersivo, non difensivo. Qu.anto ai parassiti liberi nel .plasm.a , seml)rano resister e del tutto alla fagocitosi. Sede abituale d ei processi fagocitari è l 'apparato :neti.colo-istiociit.ario. Più specialmen te essi si svolgo:no nella ·sezione in intimo rapl)Orto col sistema vasale (cellule periavventiziali, ,cellul,e istiocitarie della parete dei sinusoi·di) ed in tu1tto l 'apparato ·del fegato, del midollo osseo e della milz.a . In circolo invece la fagocito·si non si osserva che· eccezionalmente, nelJ,e perniciose; è più marcata n el territorio \rasale dei reni ed in alcuni capillari cerebrali. L 'endotelio vasale non p.artecjp:a al processo, salvo n ei casi più gravi, ed anche allora si l imit.a ad assumere scarsi granul i di pigmento.

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(To·r rioli vi 11a vi lo q u.alcl1e g·r.anulo di pign1ento). Allorcl1è l 'infezion,e .d eg:li uccelli si è l.atentizzata, inocl1lando nuovi parassiti malarici la reattività del mesenchi,m1a si d esta quasi immediata : entro 15 minuti essa è g·ià in 01)era e dopo 2±-±8 ore i parassiti ino c ~ l ati n on si ritro,rano più : sono stati spazz.ati d.ai fagociti. Qu.e·sta attitudine a vincer e la superinfezionepuò durare anch e un pa io d 'anni. Le ricerch e sperimentali de i due autori americani e quelle del Torrioli n ell 'u omo si integr.a no : vengono rieciprocamente meg·lio lu-n1,eg .. giate .e definite. Risulta em1)re meglio ·documentato, dia essi, il c6mpito dell' istiocita nella· immunità. A. P.

POSTA DEGLI ABBONATI. La vaccinaziorie Maraglian.o. All'abb. n. 3561:

Il vaccino viene preparato dai bacilli tuber.. col.ari U·CCisi a lla tem·p er.atura di 100° od an-ch e più uniti ad una piccola quantità di veleno integr.ale solubile (!Vovum Sofos) il quale, a sua volta, è otten11to facen do digerire i corpi bacillari e trasformando le loro proteinein ullrapeptoni. Lo i introduce per via intra.dermica, pre.-. feribilmente alla regione d-el toidea. Con un ad.a tlo strumento costituito da un.a lamina_ concavo-convessa alla superficie -d ella _qua·l e si trova110 quattro punte m inute, previa disin-. fezion·e si fa un.a scarificazione leggerissima_ ch e intacca il derm1a delimitando una s uperficie qua.drangolare icon il lato di 4 cm. Sulla cute scarifi·c.ata si versa il co11tenuto. della {iala (circa 1/ 4 di eme.); dopo prosciug·amento, si rico1J're con g·uttaperca laminata egarza. Nei giorni seguenti, si hanno fenomeni re.a tti,ri (arrossamento , tumefazione , formazione di noduli e pustolin.e) che al 10° g iorno 'SODO * generalm1ente scomparsi. Di solito, non si ha ** Qua ·i contemporanea.miente, lo stesso tema è r eazione termica o del tutto lieve; in qual·ch estato oggetto di ricercl1e sperimentali da parte . caso, la reazione termica è abbastanza notevole , m a non persistente (tubercolosi ignoradi P. R. Cannon e W. H. Taliaferro (Journ. of preven,tive Medicine, genn.aio 1931, con 1 ta, ma in atto); oppure tubercolosi conosciuta· tav. ), i qu.a li l 'han·n o studi.a to nella mal1aria dein individui in cui la vaccinazione si applica. • gli uocelli. Questa è adatta per tale ordine di a scopo curativo. studi, poichè gli uccelli sono colpiti da en1aLe \ra.ccin.azioni si applican:o in serie di tozoi molto simili a quelli umani ,e poichè le 8-10, ad intervalli di 15-20 g iorni. loro emazie nucleate si riconoscono facilmenLe vaccinazioni così eseguite furono moltete entro i fagociti; d 'altra parte, le ricerche (oltre 20. 000 nel Dispen sario annesso ·alla Cli-sperim entali perm.ettono di sorprendere il nica Maragliano, dal 1903 ad oggi). Gli auprocesso in sta.d i ·d.efiniti e ciò in tli.tti g li or- tori ch e le hanno praticate sono concordi nelgani. · Qu e1ste ricerch.e n e integrano altre pre- l '.afferm.a rne l'innocuità e l 'utilità e nel ritecedenti degli stessi AA . , sulla inefficienza del- nere che esse ·dovrebbero essere fatte in chiunla difesa umorale . que sia tubercolizzabile, non esistendo co11Risulta, ora, che la r esistenza acquisita dal- troindicazioni assolute. Per ora sarebbe conl 'organismo ·degli uccelli verso l'infezione ma- sigliabile il praticarle ai bambini e g iovanetti(td a pochi mesi di età a 15-18 anni), ·provelarica, è inerente invece alla fagocitosi, eser citata dalle 1cellule m esenchimali del sistema re- nienti da famiglie tubercolose o conviventi: .con esse, con sintomi di debolezza. organica. _ ti~olo- en doteliale , in specie del fegato e d.ella n11lza; gli endoteli non entrerebbero in gioco fil . 1

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IL POLICLINICO

VARIA. Il successo in medicina. Da ch e cosa è d.a to il su ccesso in m edicina? Quale è la r agione per cui si v·ed ono m edici, ch e pure senza possedere grande dottrina nè speciali qua lità ch e li ·disting uono dag li altri , hanno fior di clientel,a , rn.entre a ltri pure essendo colti e coscienziosi , langui scon o in una criLica posizione da cui i1onost,a.nte tutti g li sforzi non posso110 mai t oglier si? La risposta non è agevol e poich è presu ppone un'analisi minuta d·ei diver si e lem enti a c ui è dovt1to il successo, a lcuni d ei q u.a li sfug gono a lla nostra ricer ca. :E; stata incolpata I.a mancanz.a di un 'adatta disposizione alla profession e nostra . Ancor più che la scelta del m estiere, quella delle professioni liberali è ·d eterminata in base a coeffic ienti diversi, d ai quali il più spesso esula l'attitudine personale, salvo forse per quelle ch e esigono t en·d en ze speciali come la matematica ed, in p1arte, le l ettere. In medicina (come in g iurisprud·en za) chiunque è dotato di i11tellig·e11za media rie_sce. a conseguire la laurea e n on esiston o ancora el en1enti sic11ri su cui b.asar e "la scelta psicotecnica di tale professione . Mag·giore peso p uò aver e l 'attitu.dine n ella scelta d·el ramo d ello scibile nledico a cui dedicar si. Vi è chi è più d edito al lavoro tranquillo d elle ricer ch e di la boratorio, altri invece è più disposto alla lotta, ad una vita espansiva . In quesLo .can1po, a d ogni mo·do, la selezione sarebbe opportuna per e_scluder e, a d esempio, dalle branch e chirurgich·e g li individui molto emotivi ed includervi invece , di preferenza, quelli in cui è b enè sviluppato il senso d elle form e; le belle ricostruzioni plastich·e che si sono vedute in mutilati d ella g·uer ra si ·d ebbono a chirurghi ch e avevano spiccato tal e senso. Ma qu.ali altre qualità deve possedere il m edico per r iuscire? La sci.enza P un.a v.asta dottrina P Sono certamente fattori di g rande i1nporlanza e non possiamo p·en sar e ch e un m-edico eser citi coscien ziosamente la sl1a pr ofessione sen za aver e una buona base di cultura e. enza tenersi al corren te d ei progressi d ella cienza. M,a vi son o .d ei inedic i, veri pozzi d i scienza ' ch e cc sanno tutto » e ch e, al. mo. . n1•ento opportuno , dall e nun1erose cogn1z1oni a ffast ellate non sanno sceglier e quella n ecesaria. Altri, invece, di coltura rnodesta, fatta più di pratica e di oss·ervazione ch e dallo studio dei libri , i quali sanno o t~imamente trovare la g iusta via per la diagnosi e per ~a cura. Il modo di tudiare, di saper coordinare l e proprie cognizioni , ha oertamente un.a gran parte 11·ell 'ulilizzazione di queste. . Ancl1e l 'aspetto del medico, il suo modo ~1 pre enlarsi, il suo contegno h a nno n otevole s1anificato. E' noto l 'antico precetto :

« Cle1ne11s aécedat m edi cizs cum veste polita, « Luceat in digito nitida gemma suo ».

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1\iia a n ch e in questo .camipo, nulla di sicura. men te preciso, e no i vediamo medici quasi deformi o trasan·dati nel vestire c l1e h anno la loro clientela affezionata. Sembrer ebbe che tale elemento d ovesse avere un certo peso nel1'esercizio pediatrico , ma nulla di tutto ciò ; vi sono m edici d al gr.a n barbone, d al grosso voci on e, veri tipi :di babàu, i quali .sann o cattiYarsi l'a nimo del bambino qu.a nto a ltri n1ing·h·erlini, dall 'aspetto quasi femmineo. Indubbiamente l 'el emento psicolog ico in· fluisce granclemente sul s uccesso. Il saper pen etra re n ell 'animo ·del m .alato e dei suoi fa. migliari, il co·n1pre.n dern e i bisogni, le buon1e parole d ette .a tempo opportuno creano spesso un 'atmosfera di simpatia attorno a l medi'co; il che n on tog·lie ch e, spesse volte, l e buone parole i1on suscitan·o la d esiderata « rispond en z.a di .am orosi sen si », cadono n el vuoto, sono male interpetrate ed il m edico n e risente un'amarezza ch e, a lungo an·dare , può finire col ·d isgu starlo, determinando in lui uno stato d 'anim o di avversione e di durezza . Il ·Caso?, la fortuna ?, i m ezzi economici ? Anch 'essi elementi tutt 'altro che trascurabili. Ecco un giovan e con attitudini per le ricer che scientifich e il quale, per ~a g ioni economicl1e, non p u ò riman·ere a lung o senza g uadagnare e fini sce per l.ang·uire in una ·condotta o, pegg io, per essere stritolato n ella lotta per la vita del così .detto libero eser cizio. Eccone invece un altro, di limitato ingegno, di scarsa c ul tur.a, sp,esso « fig lio di papà », ch e può v~11ir·e « l an cia to » e sorr·etto per una buona via e rag·giunge .agevolmente il succe~so. Esempi ch e si ha nno do \' u11que a portat a. di mano; basta pen sar e alla c.arrier.a universitaria decisamente preclusa a q uanti n on possono rimanere .per lunghi a nni una pa s~ività nel bilancio pat erno. I fortunati vi sono certamente; si ritiene ch e spesso quanto si chiam a fortuna è inv·ece l'abili tà di saper cog·li er e il mom ento opportuno di Lrarre· il massimo profitto di quant~ si presenta; .a-d ogni m odo, è un fatto cl1e v1 sono individui a cui tutto va b ene ed è anche noto, ch e Napol eon e, gran conoscitore di uomini, sceglieva i s uoi ge!lerali non. soltanto fra i più abili, ma fra i p1ù fortunati. . Il su ccesso in m edicina , del r e·sto, non è in fondo ch e un caso particolare d el success~ nella vita· fatto in massim a parte di elem enti imponder~bili , ch e sfuggono ad un 'anali~i serrata. Anche n ella m e dicina, com e n·ella vita un g ranello di onesto ciarlatanismo n on g~asta, a lmen o per farsi un po ' di strada fr.a la turba. Quando sia b en e inteso, esso c?ns1te, in fondo, n el non svalutare la propria opera, n el f.arla valer e agli occhi d e1 mondo :-spesso o tile od indiffer ente - ~ n el valorizzare la n1edicina stessa e può agire come una vera medicazione psicologica. Il polo opposto, ch e focia n el lo scetticismo finisce per essere d annoso alla scienza ed all'arte d ella professione n o tra. A. F1LIPPINI. 1


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SEZIONE PRAT I CA

NELLA VITA PROFESSIONALE. Medici curanti, 1nedici consulenti e medici ispettori. I r apporti tra n1edici curant i e medici cons ulenti non sono regolati da n o·rme co difi,cate. Tuttavia la pratica li h a d,efiniti in modo d ~ garantire il decoro ed il prestig·io d el medico c urante e l 'inter esse d el paziente. L 'esperie11za ed il buon sen so hanno consigliat a una li. n ea di condotta, cl1e in pratica v iene rigorosan1e11.te s·eguita. Le .assicurazioni sociali in Ing hilterra h.a11no proclotto tra g-li altri inconvenienti anche quello di disordinare ed in.asprire questi ra])porti tra n1edici curanti e m .e.dici consulenti. Della .que tion e si è do·v uto occu par e il Comitato morale della British Nl edical Association, la quale h a precisato Ice n orme d eontologich e ch e devo110 r egolare l 'istituto del consulto . ~ interessante rilevare come queste norme col] i111in o esattamente con la nostra prassi prof e sionale. Il documento s'inizia .con la definizione del te rrl1in e « con sulente », ·per il qu.a le d eve con·siderarsi ogni medico chiamato da un m alato o d a persona d'accordo c.011 il malato p er · dare in circost an ze special i il proprio parere in m erito alla m .a lattia soffer ta d.a l soggetto ch e è in cura di un a ltro m edico. Ne ... sun m edico può _rifiu tarsi di accettare un consulto, specie in casi oscuri e difficili , se il paziente o i suoi amici ne m ostran o il d esiderio. Egli , d 'altra parte, d eve procurare di otten ere l 'aiuto ed il par e re di un altro medico : a) quando si tratta di d ecider e un interve-n to o di a·dottare un ,m etodo di .c ura p ericoloso di vita o ch1e può com p rometter e perman entem.ente lo stato del paziente, speci.e se la malattia non è per sè stessa pericolosa; b) quando i tratta della distruzion·e di un fet o n ell 'inter es e della m ,a·dre, pecie qu.ando questa non sia in parto; e) quando si è esi tanti sull a diagnosi e sulla cura e og11i ritardo può riuscire pericolo o; d) quando i pazienti dimostrano qualche dub})io sull '.esattezz,a d ella diagnosi e della cura ; e) quando si può sospettare un 'operazione il1 eg·ale, un a vv(fl en an~·e 11 to o alt~o delitto. È preferibile ch e il co·n sulente sia scelto dal n1edico curante. Ma questi non p uò rifiutare quell o proposto da l paziente o d,ai uoi, a n1eno ch e esso no11 s ia qualificato per l a su a cultura ed esperienza special e per esaminare il caso, o ch e per precedenti rap11orti non 11e sia g radito l 'in contro. Deve a d og·ni modo - esser e ri fit1 tato il consulto con un medico ch e pr.a tichi istem.atica111en le un solo i11etodo di cura, o co11 chi sia

stato ricono·sciuto dagli organi })roJ:ession.ali: colpevole di aver fatto c'osa contraria a ll 'onof'e ed a ll 'interesse d ella professione . . La . funzione di con s ulente non si può accettare senza il consenso d el m 1edico cu rante . TI consulto .d eve svolgersi con l e seguenti re- · gole: a) se il con sulto non ha luogo a casa deI m a lato, si pratica gen eralmen te a casa del consulente, eh.e fissa l 'ora d ell ' incontro ; b) il consul,ente deve essere e atto all 'appuntamento, ·e, se il m1e dico .curante manca> può dopo un tempo ragion·e vole d'attesa, visitare egualmente il pazient e e l asci.are le sue conclusioni per iscritto in busta ch iusa indir izzat e .al cura nte; e) prima d ell ~esame del malato il curante: farà una rapida esposizione d el caso; d) entrando n ella camera d el J!lal ato pre·oed-e rà il curante, il quale presenterà il con su len.te; il curante sarà l 'ul tirnto a lasciare la camer.a; la diagnosi , la prognosi e la cura saranno discusse in privato; e) il parere sul caso e sulla cura saranno comunicati al paziente o ai suoi dal consulente in presenza ·del curant e; f) se è n ecessario -ch e il paziente o i suoi abbian o notizia della diversità di opin ione d.e i m ed ici eh-e hanno preso parte al con sulto, spetta al con sulente di fare l e co municazioni al riguardo ; g) il curante stabilirà e c omun icherà a l paziente o ai suoi l 'onorario cl1e dovrà essere paga to al consulente; h ) se un ·con sulto personale è impo sibile, il curante dovrà fare una r elazione scritta e ri i)ondere cortesement e e punt ua lmente · ad og11i r ichiesta :d el consulente, cl1e comunichierà il suo parere in busta cl1iusa indirizza ta. al curante; i) le pratich e per ulterori consulti aranno l asciate all 'iniziativa d el curante. Per quel che rig uarda i rapporti tr.a pazie11te e con sulente, questi eviterà in sua presenza ogni :appr ezzamento su lla natura d ella n1alattra, su l metodo di cura e sull a condot ta del curante. Quest 'ultimo h a il dove r e di adottare l ealm ente le misure J)r e e ·d'accordo e i asterrà dall 'apportare 1nodificazioni rad jcaJi _allo misure stesse, a n1eno che non i verifi chino fa tti nuovi o in caso di urgen za. Il con sulente dovrà scrupolosan1ente eY ilare di sminuire la fidu cia del n1alato nel i)ro11rio medico, e non dovrà mai prendere rapporti diretti con il malato enza il consenso d el collega o quando questo si assenti. n medico ch e ha visitato come consl1lente un .m alato non .dovrà mai prendere il posto del curante .d urante la malattia l)er la quale è· stato consultato. e è invit ato l)e r· malattie 1

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succes ive, ,·i presterà solo d opo avere avute s1Jiegazion i con · il medico curante. IJ codice deontologico conside ra infine i rapporti tra i m edici ispettori delle casse di a ·sicur.azione malatti e e.d i medici curanti. Tl medrico ispettore ·do,rrù .avvertire deJJa data, l'ora e dello scopo della visita il medico cura11te acciò que ti possa esser·e pre- . sent e se lo d1esidera, eccezione fatta: a) quando le circostanze giustificano una ,,isi ta in.avvertita ; b) quando le circostanze richi edono una vi. ita fatta in un tempo ristretto , ch e n on fon sente alcun pr·eavviso; e) quando il medico ispettore n on sa cruale sia il curante. Tl m1e·d ico cur.ante n on deve creare difficoltà inutili i1el fissare l 'ora conveniente alle clue parti . Quando egli m.an c.a all 'appuntame11to l 'i pe ttor e può senz'altro procedere al1' csame. Il n1edico ispettore deve in ogni caso a!'1cn ersi dal ·d,a re qualsiasi parere sulla natura della malattia, suggerimento terapeutico, o esprim ere critich e sull 'o per.a to del collega . Il suo dov·e.re si limita a rilevare g li ele111enti n eoe ari per redigeré il rapporto alJ 'itituto ch e I 'h a in.caricato del} 'accertamento. ·Se .iJ m·edico ispettore :ritiene neG c~sa rio segnalare al! 'istituto stesso che è j11dicata un.a modificazione ·d·eJla c11r.a per otlenere l'iù rapidamente la g· t1arigione deve prima inform<lr11e il m.edi co curante. Pangloss. 1

CONCORSI. •

POSTI VACANTI .

Ac e CASTEI,LO (Catania) . - Co11dolta per i poYeri. Stipendio an11110 L. 8000 lorde di tulte le 1·ilenute iii legge a11teriori al R. D. 20-11-1930, N. 1491, nonchè della riduzion e del 12 % a norma di detto d ecr e to. Lo stipendio Yerrà aumentato <li t111 deci)no p er ogni quadriennio e per cinque q uadrienni a decorrere dal giorno della effettiva 110111ina. La domanda e i documenti di rito (il cui elt-!Itco ed altri chiarime11 ti possono richiedersi a lla Segreteria del Comune) d ebbono pervenire alla Segreteria pred etta entro le ore 12 del 22 dicembre. 1\.oSTA.

[ANNO X:XXVIIT,

IL POLICLINI CO

Co rtsorzio P r ovin.cia l e A ntilub ercolare. -

Direttore sanitario (lel con sorzio e del dispe11sario; proroga a ore 18 òel 30 nov. Rivolger si Segre teria, presso gli U ffici della Provincia. li Lt1 tto 31 ott. ; medico prilllario d ella condotta residenziale urbana; età lir11. 40 a . al 28 selt.; doc. a 3 mesi; tassa L. 50, 10; ti1). L . 9000 aumentabile rlel 50 %; deduz. 12 %; serY. entro 15 gg. .\RCEVI A

(.4.ncona) . -

BAnr. R. Pref et l ura. - l Jf(i ciale Sanitario e Capo <Jell ' fli c io d 'Igiene del co1nu11e di ~lonopoli. P er titoli ecl c ~am i. Stipendio a11 nuo L . 14.000 au111enlnbile a L. 21.000 per effello di 5 aun1. quadr. del cleci1no clello s tipendio iniziale. Divieto libero e Prcizi o Jlrofes . ed ohl)J.igo di eventu ali fu 11zio11i et i ~ ledico clel p orlo . La doma11cl a ed i

:\·u~r.

!3]

doc un1enti, 1'elen.co clei quali con Lutte le altre rnoda li tà p o "sono rilevarsi òal bando di con corso <la ric11i.edersi a!Ja. R. Prefeltl1ra di Bari (Uffici-0 ii èl Mecl1co ProY1nrta le), clebhouo perve nire all 'Uflicio s udclelt o non ollre l e ore 12 del 20 novembre.

Ospedale Nlaggi ore

Pririci1)essa di PiePri1nario tisiologo; proroga a ore l i

BERG.\ NCO.

monte n . -

del 15 nov.

e<

·

(~AVA DEJ 'f1nn ENJ (Salerno) . -

ia condotta. Scad. 30 clic.; L. 6000 e 4 quadrienni dee. oltre L. 1.500 caval e .; età lim . 4.0 a . ; tassa L. 50. COLLE n 'ELESA (Si Pna) . - Scad. 10 nov. ; 2 condotte; L. 8500 e 6 qn aclrien11i d ee., oltre L. 3500 cav~ l c., c. -v.; d ect1rLazioni J2 %; età lim . 35 a.; tas a L. 50,10. GnA~ZE ( Padovri) . -

Sce\cl. 30 ott. ; rivolgersi Se-

g·r eteria co111.

A 1n1ni11 i.s lra.z. Provin c. -

Direttore d ella Sez. i11ecl .-111icr ogr afica d el L abo ral. pro,in r. d 'ig·iene e }Jr ofiln $Si; proroga or e 18 cl e1 31 o t l. I MPERI A.

(Cagiari). -

Scaò. 30 nov.; L. 9000 oltre L . 500 assegn o car rere mancl a1nenl. , c.-Y. ; riduzione 12 %. L1VOH:. o. c:onsorzio Pro uinciale Antiluber co lare. - Direttore 1Jrofilatlico di Portoferraio; L. 12.000 oltre L. 2000 ~er,-. atl. ; rite1tule di legge; 4 quinquenni rler. sullo stipendio ba se . A s i Lente meclico del ctisp ensarjo l)rofi.lallico centrale G. BancJ i ; L . 6000 al lordo d elle ril e11ute cli l egge. Scacl. 31 ott. .JEnzu

l\ilALO ( ll enezi a) . -- Scacl. 10 n ov.; 2° reparto ; ch ied ere a viso.

ì\r!ESOLA (l·,e rrar1:t). - Sca(l. Hl ott.; per Goro e Gorino; L. 10.000 oltre L. 2520 asseg110 complen1ent. , L .. 2500 cavale .; ri(lt1z. 12 %; 5 quadrienni dee.; e tà lim. 35 a.; tassa L. 50,10 . ~loNoPoLr . ('' ed ~ BARI). MoNTELEONE DI Sror.F.1'0 (Perugia) . Scad. ;31 ott.; L. 10.000 e aumenti d ee ., oltre L. 600 serv. alt., c .-v., L . 3000 cavale.; d ecluz. 12 ~b; età lin1. 30 a.; t assa L. 50 ,_10. l\'I oNzA Ospedale di Circolo « Umberto I ». Scad. ore 18 del 21 no,r.; due inedici secondari ; L . 5000 oltre L . 500 serv. atL. ; partecipaz . ; ca111era ; Lassa L. :JO; docu1n. a 3 inesi. PAnov.\ Co m.une. - Il poclestà, in r elazio11c al1'avviso rli concorso ad uffici ale sanitario del Co1nu11e, bandito d alla locale R . Prefettura il 15 sett embre u. s. so tto i nn. 15690-959 DiY. ~i ., av, ver te rhc, agli effetti degli aumenli periodici dello stipendio base, è riconosciuto il servizio prestalo, anch e in forma inlerir1ale, presso Amn1inis trazio11i co111u11ali precedenlemenle alla non1i11a so l lo l 'osserva11za delle dispos izioni conlenute 11el r egola n1e11to organico per ! di1)e11de11ti di questo Conlune. P er altre i11for111azioni rivoJ gersi alla Segreteria Ge neral e del Coni u11e . PoGGronol\TO (P erugia). - Scad. 31 o l l.; L. 10.000 e aumen ti del decimo, oltre L. 600 serv. att ., c.-v., L . 3000 cavale . ; cl ecl uz. 12 %: elà lim . 30 a.; tassa L . 50, 10. R1cco DEL GoLFO (I,a Spe: ia,1 . - Scnò. 31 o ll. ; L . 8200 rido tte del 12 %, 10 bie11ni ' c11te .. . ; età 1in1. 35 a.: Lassa L. .50,10 .


[ANNO X.XXVIII, NuM. -4:3]

lGll

SEZIONE PRATICA

llo~rA. Bref ol r of io. -

Nomina ciel Direttore Sanitario ; L. 17 .000 e 4 qt1adrie11ni dee ., oltre serv. a tt. L. 3400 e c .-v. Assunzione di un assis tente m e(lico, mediante contratto a ler111i11e (posto 11on di ruolo) ; L . 4800. Riduzione 12 %. Scad. o r e 12 del 30 11ov. (prorog·a) . Tassa L. 50, 10. Doc. anter. a :~ mesi d al 5 ott. Rj vol gersi alla Presiden za d.elJ 'I~ ljt·uto (via Nicola Fabrizi 7). S. G10RG1n A Lrn1 ( Frosi n on e) . - Scad. 30 ott. ; L . 9240 oltre L . 184.8 inden11. cavalcat. ridotte rlel 12 %; 5 quadrienni d ee. SAN LoRENzo AL ~1ARE (l1nperia) e frazione CrVEZZA (r bs idenza pel ID6{lico) . Stipendio a1111t10 L. 7894 aumentau . di un Yen tesimo per og11i ])ienn~o e per dieci anni. Ind e11nit à L. 1000 per cavalcatura e L. 500 annue per fu11zione Uff. Sanitario, più caro-viveri d i legge. Stipe11d]o e inctenn. so110 al lordo delle r itenute cli legge. Scader1za 30 novembre. '0NnR10. Amrn.ini strazione Prov incial e. - ì\tie(lico direttore d el locale Osp()cl aJe P ichiatrico Provinciale. Termine utile per la presentazione de.u documenti 30 novembre. Per cl1iar jm~11li rivolgersi all a Segreteria dell 'Amn1i11i s trazione Provinciale di Sondrio. SoRrso (Novar a) . - Scud. J 110Y. ; co11 GargalJo; L. 8000 per 400 pov., oltre L. ,.JQO uff. san. , L . 500 bicicl. ~ L. 500 con cor so sp esa allogg·io ; 10 bien11i ventesimo. VENEZIA. Os1-1eclali Civ i li Riu1ìili. - Aiuto 11eJl 'Ospedale p er le malattie infettive in S. ~Iarj a delle Grazie. Chied er e ann11nz10 alla Segre teria. (V. precede11 te N. 42). VoLTERR.\. Congregaz . cli Carità - Scad. 29 djc . ; due inedici di sezion e del Frenocomio di S . Girol an10; e là lim. 35 a.; tassa L. 50, 10; doc. a 3 mes]; slip. L. 11 .600 e 5 qu ad ri enni dee., i11denn. aJloggio .L. 1500, serv. att. L . 1200, c.-v. ; cleduz . 12 ~~ . Avvertenza. Quando non è altrimenti indi .. calo i co ncor si si riferiscon o a condot te mediche, i comp~"Qsi allo stipendio base. CoNCORSI A PREl\•II E ~O ST I DI STl:Dl O.

Istitu.to nazi onale del l e Assicuraziorii .

L 'Istituto 11azionale delle assicurazioni ha11disce un concorso a premi per due pubbliéazioni di igiene di cui una destina ta agli assicurati in forma ordi0:ar ia, alla quale adisco110 p er lo più professionisti, ii1dustr1ali, impiegati, commercianti; l 'altra agii assic urati in forma popolare. Gli opusroli e.levano illustrare con molta chiarezza le n orme di igiene a tte a prolungare l a ita t1n1a11a nelJe migliori condizion~ di salute. I lavori debbono essere originali ed i11editi, devono essere inviati i11 cinque copie d a ttilografat e alla direziono gen~rale dell 'Istituto :Qazionale delle assicurazioni (servizio sanitario), n on più tardi del 15 maggio ] 932. Gli autori firmeranno il Lavoro con un motto ~he sarà ripetuto su ·una busta cl1iusa e sigillat a, nella quale dovrà essere contenuto il loro nome e l 'indiJ'izzo. I l avori approvati dalla Commissio11e giudicatrice e quindi pren1iati diYentera11no di proprietà assoluta dell 'I stituto. L 'Istituto mette a disposizione della Commis ione giudicatrice un premio dj lir e Yentimila per il lavoro destina to agli assicurati in for1na ordi11aria, d a contener si in non oltre 100 pagine a s tainpa ; e un pren1io di lire dieci1nila per il l.aYoro d est~nato agli assicurati in forma popolare, da contenersi in non oltre 50 pagine a tampa.

F ondazi one Rolli.

Concorso, per g·li s tudenti della Facoltà di med.icina e chiirurg ia , a undici premi della Fondazione Rolli, di lire inille ciascuno. Le i st anze per an1missione al concorso dovranno essere irlviate, coi relativi documenti al Rettore della R. Uni~ersità cli llon1a, 1100 piÒ tardi delle ore 12 clel giorno 11 dicembre 1931. Chiedere annu11zio alla segr eteria d ella R. U11iversità di Roma. Fondaz.iorte Corsi.

Concorso a due post~ di studio. Possono corLcorrere coloro che docu111enteranJ10 di avere con seguita la l aurea medico-chir urgica nella R. Università di lloma da non oltre u11 triennio sol are dopo aver vi frequenta.t o i corsi per due anni alme110; debbono inol tre aver co11seguito negli esami sp eci ali e g e11eral i una m edi a di 24/30. Le istanze p er a1nn1issio11e al concorso dovranno essere presentate al Rettor ato , coi r el ativi clocum enli, entro jl 8 clicembre 1931, ore 12. In ·e sse i. concorrenti clovr a:Qno dichiarare in quale r amo di scien za s1)erimentale o pratica intendono perfezionarsi. Il godiment o del premio è incompatibile col godiment o di altri pren1i e con gli uffici di aiuto, .assis tente, tecnico e simili negli Istitt1li universi tari o (}'inseg nante di qualt1nque. g r aclo nelle scuole pubbliche o JJrivate. 'Chieder e a11nu1tzio alla Seg·re leria della R. Universi tà di l~on1a. T; oriclazion e .'Jmbrogio Bcrlarelli.

Sono H1e::;si a r.011corso due posti di p erfezio11amer1Lo a favore di cl ue cittadini italiani l aureati jn inedici11a e t:hi rt1rgia da non pi-L1 di cinque anni dal 10 ottol)re 1931. I vi11c itori del co11corso clovrar1110 prestare l 'oper a loro per U:Q .an110 sol are presso la Clinica Der1nosifilopa tica delJa lt. T; niversità· di Milano co11 funzio.n e cli J11ed ic i pralicanti interni e saranno Len11Li ad esplicare altiv~tà scie11tifica. A p·a r1tà di inerito sarà d a la la p,r efere11za a chi già appa rten g·a all a :3 udd etla (~linica od all 'Ospedale Ivl aggiore di ~f ila no. R in facoltà del dire ttore della Clinica. di u sufruire di dette borse anche per inviare i vi n ci tori, a scopo di s tudio special e, in altra Clinica n azionale od estr.ra, 11el q11 al caso la dt1rata del servizio degli asseg11at.ari. (1uali meélici praticanti po trà ess<:;r c conver1ient e1nent e riclotta. Ciascu11 vincitore godrà di un premio di lir·e cinquen1ila ch e sarà corri sposto in rate trimestrali, p osticipate, dietro presen laz jo·n e di attestato di appr ovazione d el direttore della Clini ca presso la quale co1npie la pr,a ti ca. La clomanda (su carta d a bollo cla lir e tre) , doYrà pervenire all a Segret eria_ dell 'Università (Corso Ron1a 10) non oltre il 30 n o,·embre 1931 accompagna ta dal certific ato di co11seg uita laurea coi punt i di rr1erito riportati 11ella carriera scolastica, dal certificato di cilta<l inanza i lalian a e d a ,altri eYentuali titoli e cloc11menli. Com 1niss i on e n azion.ale ilal i a11a p er l a co operazion e inl ell ettu al e.

Per l 'anno accadem ico 1932-33 s o 110 offerte alle socie della « Inter11ational Federaliori of University \ \•01ne11 » e quindi anch e alle socie della Fecler azio ne itaJiana fra l aureat e e dipl om ate d a i t itu ti _uperiori. l e eg t1enti bor se di s tudio : u n a


1612

[ A~~o XXXVIII, Nul\1. J3)

IL POLICLINICO

di Jire Lerli11e 250, offerta dal Ia Federazione internazionale per ricerch e in 1nate1natica, f1 sica, ch11nica, geologia e scienze bi.ologiche, i11cluse la fisiologia e palologia, da far i in paese Lraniero ét scelta del).a vincitrice. Le con correnti d evo110 non avere superato :iJ 45 anni di età e aver fatto ricer che originali ed indipe11de11ti ncll 'u lti1no quinquen11io. I lavori pubblica1i devono essere presentali in Lre copie. Orla di dollari 1500, offerta dalla Fe<ierazione a1nericana per ri cer che sc ie11tifiche o letterarie, <la fars1 in paese òiverso da quello di alJituale residenza. Una di sterline 100, ofJerta dalla Federazione britannica p er ricer che scie11ti[iche e le lterarie, a condizio11e ch e la vincitrice risieda durante l 'anno accaderr1ico in cui g·ode la borsa a Crosby Hall , Lo!!dra , e compia i suoi sll1di in quella città. Le do1nande e i documenti devono pervenire :tl Consiglio centrale della Federazione italiana non oltre il 15 febbraio 1932 per la prima borsa, non oltre il 25 novembre 1931 per l a seconda e non oltre il .31 dicembre 1931 per la t erza. Per lJ1 leriori informazioni circa i documenti da presentare rivolgersi · alla prof. , ,.ittoria Federici Sora, in Roma, segretaria del Consiglio centrale della Feèlerazione italiana. ScuOL \ Dr onONTOIATRlA E PROTE SI DENTARIA presso la R. Università di Bologna. Sono apert e le jscrizioni per l 'anno scolastico 1931-32 ai Cor i <li perfezionamento in Otlontoiatria e Protesi dentaria per i laureati in Me<l .icin.a e Chirt1rgia. Esse11do il numero dei posti limitato , l 'accettazione vie11e regolata secondo l a priorità n ella preentazio11e d elle domande e nel versamento delle tasse. Le iscrizioni si chiuderanno il 30 novembre. Per prog·rammi ed infor111azioni rivolgersi alla Segreteria dell a Scuola, ' ' ia S. Vitale 59. Bologna.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. l)resso la Facoltà di sci.c11.ze medich e di Buenos _\ires sono s tati1 nomiTI:~ti i seg·uenti professori: Tiburcio Padilla, di semeiologia e clinica propedeutica; Arturo Ameghino, di clinica psichiatrica ; José ~Iaria Jorge, di clinica chirurgica ; Alberto z,vank, d 'i1giene medica; J osué A. Berutti, di clinica ostetrica per medici; Juan A. Gabaston, di clinica ostetrica per levatrici (3° anno); Enrique Rebagliati , di chimica inorganica. La cattedra di der111atove11ereologia di Colonia è slata offerta al prof. Friedrir h Berirg, della Clil1ica cler11'lalologica di Essen. Il prof. "'' alter Lohlei111, di J ena, è s tato chja111ato a coprire la cattedra di cli11ica oftal11101ogica re a vacante p er la 111orle di Axe11feld. È stata con segt1ila la docen za i)riYata i11 dermatolog iu clalla dott.a Berla Otlert Lein ~ è il prin10

e empio del gener e i11 Gern1a11in. Il dott. Alberl :\Iarique è i10111i11ato })rofessore di clinica chirurgica i11fa11til e e ortopedica all 'V11jver~ilà rl i Bruxelle , jn so, li l u1.ioL1e del prof. Ma t te i, rag·g iu11to dai liruiti d 'e tà. 1\l po to lascialo dal ~lar ic1ue, di capo- erYizio di cl1irt1rgia i11fantile e ortopedica agli u E11fa11l _\ , · i ~ Lés », è i1ominato il clo l l. l)ari .. e I.

NOTIZIE DIVER5E. Giornate di congressi medici. ì\Ientre questo nt1n1ero ,·iene in11)aginato e 'a in i11acchi11a, si svolgono a Bari i Congressi ilalia11i di 1nedici11a interna, di chirurg·ia e di urologia; a Milano quello di ginecologia e ostetricia. C-0me di consueto, daremo ai lettori una docu111entazione ampia di queste adunate culturali, in ragione dell 'in1porta11za che esse hanno assun lo nella nos tra vita n1edica. Ci fermer emo in specie ulle disc11ssioni, le quali costituiscono, senza dub ~ bio, la parte P.iù Yiva dei congressi.

4:° Congresso italiano sulla tubercolosi. Questo cor1gresso, svoltosi a Bologna dall 'lJ al 14 corr., ~ assurto all 'importanza e al significato di un avvenimento nazionale. EYidentemente la necessità di lottar e .con tro la terribile malattia sociale penetra sempre più i1ella coscienza di. s tatisti e sociologi, filantropi e i11edici, biologi e p er son e di i11le.lletto e di cuore. i\ determinare il vivo interessamento per il co11gresso, l1a avuto molta parte il sagace e valido lavoro d 'organizzazione con1piuto sotto gli auspicì della Federazione, presieduta dall 'on. Paolucci e di cu! è .segretario generale il prof. Bocchelti. La cerimonia inaugurale, tenutasi nel salo11e Farnese del palazzo d 'Accursio, f11 imponente per la qualità degli intervenuti. L 'on. Arpi11ati lesse un efficace messaggio d el Duce; e so fu coronato da ovaz~oni. L 'on. Paolucci pronu11ziò il discorso programmatico. Par]aro110 anche il podestà , ~l rettore magnifico prof. Gl1igi, S. E. Arpinati per il Governo , S. E. De Blasi per il Consiglio Nazionale delle Ricerch e, l 'on. ~Iore lli per il S~11dacato Nazionale MecUco, il prof. llYe11 Lo per la Direzio11e Ge11e:r;ale di 1Sanità, il p·r of. Léo11 Bernard per l 'Unione inteifnazionale contro la l ubercolosi , il prof. Si111eoni per il Ministero dell e corporazior1~ , il prof. Turchi1, presidente del Co11sorzio a11Litubercolare di Bologna, il prof. Costa11tini, seg·retario del Co1nilato ordinatore. Ci riserviamo di dare un resoconto dei la ori, i quali Eo110 s tati d 'interesse pr.a.t ico e scientifico. l-Ianno anche n-vuto luogo I 'assemblea ge11era]e d ella Federaz ione e il Congresso delle infermiere. 1

3° Congresso tiallano di anaiomla. Dal 12 al 14 ottobre si è adu11ato a Palermo, nei locali dell 'Is tituto anatomico, il 3° Co11gresso della Società italiana di anatomia. 1\ll 'inaugurazio1'le assisteYa un pubblico in1ponente di autorità politicl1e , di professori, d~ studiosi ; parlarono il potlestà, principe di Spadaforé;l, il prof. E. Cala11dra per i l P. N. F., ~l rettore magnifico on. prof, Ercole, il funzionante preside della Facoltà i11edica on. prof. Colella, il prefetto Albini ; ora tor eufficiale fu il prof. Luna.

Convegno regionale di neuro-o&o-oftalmologia. l ,a sezio11c 10111barcla d ella . . ocietà ilaliaua cli ne uro-olo-oflal1nologia n' eYa i11del Lo il uo 2v con' eg·110 a Bergan10, per jJ 18 corr. Onde cla1: n1oclo a i colleghi i11ila11esi cl i pr~ e11zia t·e lo ropr 1nlc11 lo ciel n1on~u,1c11lo a ì\ilar1giagalli , i11 occa ion e dcl :30° Congre ·so 1l nlia110 di os tetr icia e g inecologia ,. la rit111ion e (• -, Lal a rin1anrlala all' 110, e1nLre, n ella ~ tes . a . ccle.


[ Al\NO

XXX,'III, NuM. +3]

1613

SEZIONE PRATICA

'

10 Congresso francese di pediatria Il 7° Congresso dei 1:>ecliatri d! lingua francese si è svolto a Strasllurgo dal 5 al 7 ottobre; vi ha }Jartecipato una clelegazione italia11a presieduLa. dal prof. G·. B. .c\ llaria , ~he portò il cordiale salulo dei pediatri d 'Italia e l 'invito ad intervenire al venturo congresso italiano, che si terrà a Ro1l1a nel 1932. I proff. Al laria e Comba el)bero I 'onore di presiedere clue sedute scie11~ifi: ch e IJlenarie ; presentarono comunicazioni varie i proff. Frontali, Fornara, l 'accone, Comba e il dott. l\iazzini.

Congresso internazionale di medichesse. Come aveva1110 a11nu11ziato, dal 15 al 23 set leinbre si è tenulo a Vien11a il Congresso dell 'Associ azion.e internazionale dolloresse in m eclicina e chirurg·ia. Sono state svolte l e seg·u enti relazio11i: Co111pito delle inedichesse nei Paesi esotici; Tutela l eo-ale delle lavoratrici. Sul secondo tema è stata co~relatrice la prof. a f:n1ilia Sorren Lino. Per gli atti e per l e informaz~on i rivolger si ~Ila segreteria dell 'Associazione, rue I•aubourg Sa1ntHonoré 58, Parigi.

1° Congresso lnterbalcanico di oto-rino-laringolo· gia. II 711 Congresso ru111eno di oto-rino-laringolo~ia, lertulosi due anni or sono a Bucarest, accoglieva u11a · propos ta del prof. Belino~f, . d~ll 'U?iversità cl~ ofia affinchè fossero organ1zzat1 dei Congressi interhal canici della specialità; e in onore d ello slesso Belinoff, decideva d~ indire il primo congre so ùella nuova serie a Sofia. :8sso si è svolt? negli scorsi g~orni, sotto la presidenza. del Bel1norf; tema in discussione fu « l 'esofagite rodente », relatori Belinoff (per la forma acuta) e Metziun.o (per la for1na cronica) . . ·r e11nero d elle conferenze il prof. Porlman11, d1 Bordeaux, sul trattame11to chirurgico del can cro laringeo e il prof. l\t[arschik, cli \ ' ienna, sul tra t!a111e11to' chirurgico della stenosi l aringea. Il prO$Sin10 co1lg·ress,o interbalca11ico cl 'O.-R.-L. .si terrà a Stambul nel 1933.

Scuola di perfezionamento in pediatria a Roma. La scuola di perfezio11an1ento ha la durata cli due anni· h a sede presso il R. Istituto di Clii1ica Pecliatric~ (Policlinico Umber lo I) .. I cor si avranno i11izio il 16 novembre. Gli i scritti (11on più di quinclici e non Ineno c~i -0tto per anno} han110 l 'obbli~o ~i frequentar~ cor so ufficiale di ·clinica perliatrica e le specia:li .conferenze ed esercì tazioni , che sara11n~ loro . cle~ sti11ate . Non possono inscriversi ad altri corsi cl1 ·speci a1izzazione o di perfezio11a~ento, ~è po s~ono durante l 'anno scolas tico rico1Jrire a ltri posti ocl i11carichi sanitari so tlo pei1a di Yeder si annullata J 'inscrizione. 1'asse cornplessive L. 2775. da versar~ al Ban co . Spirito, sed e di Ro1na (via .del Gesl1 63) . Cl1iedere il progran1n1a al direttore dell a ,Scu ol a, prof. L. Spolverini.

i!

~cuoia

di perfezionamento in medicina legale a Genova.

1\.lla R. Università di Genova so110 apert~ le iscrizioni al Cor so dei n1cdici aspiranti al d1plo-

1na di perfezior1amen lo in ineciic~na legale e delle assicur azioni sociali (art. 44 dello Stat . e art. 4 del R. D. 31 dicembre 1923, n 2909; art. GO, 4 settembre 1925, n. 1604; art. 19, 23 ottobre 1927, n. 2105; ar t. 1 e seg·g. 29 agosto 1929, n. 1833). Dura11te l 'a11no i11 accordo con l ' Istituto cli Previdenza Social~, sarà svolto pure un corso bimensile p er gli studiosi di queste discipline. Per informazioni rivolgersi al Regio I stituto di :Niedici na Legale in via Bertani 5, Genova. Le iscrizioni si ricevono presso la Segreteria della R. Università di Genova; si chiudono il 30 novembre . 1

Scuola di perfezionamento in medicina del lavoro a Roma. La t:;cuola di p erfezi011ainento in n1eclicina d el lavoro, della R. LT11iversità di .Roina, con sede nel Policlinico del Lavor o-(via Ripc tta 180), ha lo scopo di pèrfezionare i l aureati in medi~i11a e c~iru~­ gia 11ella l\tl edici11a del Lavoro, e d1 conferire il diplo1na di « Sp ecialista in Medicina del Lavoro », part~colarn1ente utile a quelli ch e aspi~a~10 ~d es·sere 1nedici ispettori del lavoro, 1nedic1 d! filibrica d~ Is tituti di assicurazioni sociali, cli Con1missi~ni arbilrali p er infortu11i, medici-periti ecc. La Sc uola ha la durata di un biennio. Tasse complessi ve L. 1655 (da versare al .Banco di S. Spirito, via del Gesù 63,. Ro~a) .. I ~or~1 hanno inizio il 16 novembre. Le iscrizioni s1 ricevono sino al 5 11ovembre. Direttore dell a Scuola è il prof. Aris tide Bl1 i. Richied er e il programma.

Corsi di perfezionamenio. Pro1nosso dalla Facoltà medica di Vienna, dal 30 novembre al 12 dii::embTe si svolgerà un corso internazionale di i1eurolog"ia e di psichiatria, co11 sp eciale riguardo alla Lera})ia delle mal atti~ ~er­ vose e n1entali. l{~volgers~ all<;t l(ursorgai11satio11 der vViener Mediz. « F aJrullal », Helfers lofferstr. 1, Scho t tgasse 4, \t\1ien I , Austria.

Commemorazione di Littré. L 'Accaden1ia di Medicina di Parigi ha co111111en10rato il 50° a~niYersarjo della n1orte di Litlré, inedico le tterato e filosofo, u110 dei fondatori d el po~ itivis1no scien LiJico, aulor~ di un Diz.ioi1ario di inedicina (ch e ai1cor a ogg i ~~ lar~o esito, ~g­ giornato dal GilberlJ, di un D1z~onar10 de~la 1111gua fr an cese (cl1e fece_ t~sto)., d1 pregevoli opere letter arie della traduz1oi1e d1 Dante ecc. All a co'nl1neir1orazio11e l1ai1p.o preso parie pare c~ chi accaderuici j qt1 ali er ano s tati co11teinpor.a11e1 di Lil tré: il doli. Gu éniot , che ha ora superato 99 anr1i ed h a pl1bblicato cl a poco il vol ~m e « Pe~ poter vivere cent 'anni n; il })rof. Armaingud.' d~ 89 ann i, cl1e da studente ft1 segretario _del L1ttre per u 11 qui11q11e1~ nio ; i proff. Hayem e P1r1ard , cl1e contan o 85 ar1111. . .. 11 Littré aveva ulli111ato gli s tudi m~d1c1, i11_a si era arrest at o alla Lesi di dottorato. Ciò nonc11Ìne110 la , ua rara con1p e tenz.a acquistata nel c a111po 1n eclico, gli ~a~. e La i1o~i~a a n1embro. d,ell 'Ac caclen1ia di ~1ecl1c1 na , sodal1z10 ch e accoglie' a solo i son1mi . . Di Littré il Sai11te-BeuYe diceva: « Co11 lui c1 trovia1no in una for c. ta di vaslo sapere, dove ino!l e ... trnòe praticabili ci cl1ian1ai10 in tutte le d1· rezion i )> .


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lL POLICL I NI CO

Parlicolare · in ler essa11te: o l Lrc ch e di una forza di Javor o quasi il limi tata , il Littré er a dotalo di un 'eccczio1lole forza fi sjcn.

Ondate epidemiche nell'Ucraina. S ull 'Ucrain.a si sono, riversate varie epidemie, di tifo e a11tematico, dissenteria e altre malattie e-0ntagio. e; si sar eb})ero orig inate n elle regioni induslriali del sud. Il Governo sovietico d ell 'Ucr ai· na, 11ell ' i1npossibilità di combattere questi flagelli, si è rivo] to al Governo di !\fosca , chiedendo aiuti. Una co m1nissione governa tiva procede acl un'inchiesta. ~rasfusionl

di sangue in Inghilterra. Da una relazion e della Croce Rossa Brilannica ris ulta che nel 1930 le tra sfu sioni di sangue in l11gl1illerra raggi111i. c ro jl numero cli 1627 ; come volontari figurano i.rrilli , oltre a giovan i, anche n1olli sogget li di ntP.ciia e tà ecl anziani.

Innovazioni nel servizio sanitario militare francese. Alle grandi manovre d ell 'Est, svoltesi recenten1enle i1\ F'rancia, son o s late sperimentate con successo alct111 e in11ovazioni, ideale o patrocinate dal gen . i11ed. Lal1au ssoi s: tali ~ « gruppi sanitari di cer11ila e d evacuazio11e », le (( squadre chirurgich e lnohili », il servizio di guardia perrnanente n ei Lerre:..1i d 'aviazione, le « vetture-filtro » per il rifor11imento di acqu a p ota])ile, ecc. iVIal g rado g li s trapazzi e gli sforzi insu eti, la salute delle truppe si è i11a1~le11uta eccelle11te, grazie alla buona orga11izzazi o11e dei servizi ig ieni'Ci. 1

Servizio odontologico nell'esercllo paraguayano. 1 eJl 'organizzazio11e sanitaria militare d el Para-

g u ay è st ata or a i11clusa l 'oc1ontologia, come ramo a uto1101no. Il servizio odo11 Lologico comprende u11 ce11lro : lo111at ologi co nell '()spedale Militare Principal e, so llo la dipc11denza in11nediia.ta del direttore della Sanità l\lili lar<:; esso attende all 'igiene e profilassi boccal e e a ll ' assisle11za m edico-chirurgica dej 1nilitar~ cos1 dell 'eser cilo con1e della inarina , 11onchè alle protesi e alla discjplina medico-legale in questioni d 'orrli11e odontologico . Nei vari stiabi· li1nenli e• r ep arti n1ilitarj , sono i stituiti servizi mi11ori. Infi11e pre , o ogni r egg·irQento funzion a un erYizio cteonlologiro, co11 uno specialist a.

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Tra le eco1101nie proposle dalla <t Comr11is io11e parla1nentare inglese per le eco11omie » onde fro11teggi <lre la silt1azio11e critica del bila~cio va i10tala ]a riduzjo11e dél 20 % per i 111edici iscritti 11elle liste delle assicurazioni (~ quali attualmente ricevono oltre due sterl b1e 1'a11no p er ogni a icurato).

Nella stampa sanitaria. Ha iniziato le pubblicazioni, in A. va11a, « La 'l'ri1Ju11a Odontolog·ica Cubana», a periodicità 111en._ ile, diretta dal dot1. _i\lberto Col6n. Il pri1no 11t1mero reca articoli originali di J. S. Burne l (Montevideo), .1. U. Carrea (Bt1enoiì Aires), J. e M. lleposo ecc.

'' lled lei amici del vino , •. In Franci3 esiste un 'associazion e cl1e reca questo nome ; è presieduta dal prof. Loeper 1 della Facoltà 1nedi<'a di Parigi, e n e è segr e tario il doll. J~yland, d~ La1tgo11 (Giro11de) . Gl ' jnscritti però s i attengono alla temperanza e ne fanno v.a1cre i vantaggi. Basti dire che, ad una recente confer enza7 il segretario patrocinava l 'u so, non già del vin o, m,:1 dell ' l1va , e recRva l'esempio d ell 'Italia ; descriveva l 'organizzazio11e di R amiola , presso Parma, per l 'Ampeloternpia: le « s tazioni rurali » del inezzog·iorno rlella Francj.a sono molto, più mo· deste.

Azione giudiziaria contro un medico. Un medico della Franr.ia settentrio11ale, i11 presenza di un ferito g rave, omise di praticare l 'iniezio11e di siero antitetanico, t emendo di ag·graYare lo stato di shock e co11sidera11do ch e i casi di t~ta110 sono eccez ionali. Disgrazi a tamente si svil11ppò u11 le lar10 gra' e, ad esito l etale; d 'onde t111 processo, svoltosi al Tribunale cli Valenciennes. Questo ha condann.t1lo il medico a corrispondere la somma di 75.000 frar1chi agli eredi, oltre gl 'interessi g iudiziari e le sp ese. La se11lenza h a aYttto una grar1cle riperct1~ ­ sio"Q~ i1eglj rin1bienti 111edici francesi. Il d o ll. Castai.gr1e, redattore-capo. del (< J our11al Médic n l F rançais », i1e 11a tratto motivo per d edicare u 11 in tiero fa scicolo (luglio 1931) all a . . ieroterapia preventiva. I lettori -cl1e vi avessero inter esse r1e p os~ono far rich ie ta all :ed i lore, A. Poi11a t (rue Ca .. c tte 21, Paris , -l e).

In tema d'economie. La « Fed erazion e cl elle Ca sse inalattie » della Ger11\a11ia é'.YeYa iuoltrato un 'i la1iza al Governo, affincl1è g li orlorari dei mc<lici addetti alle Casse malattie fo ssero ridotti d 'autorità, i11 mist1ra del 15-20 %, prcYed en èlo i impo sibile t1n 'intesa diretta. Invece l 'iI1tesa è s ta ta r aggiu11ta, sulla base di llna riel uzione d al 10 al 20 ~~ . I m edici h anno accedu to, tene11do co11to d elle difficoltà d el m o111en to e ina]grado l a loro nllivilà professionale si ia ridotta d el 25-35 °~, 0\'f (l luttc1 per le p iccole 1nala t tie, in egt1ito ai d ecr eti d el lug lio 1930 e d cl ctice1nbre 1930 (il prin10 ~ tabili ce la t assa di u11 inarco a carico clegli a ~ icurati, affin ch è que~ l i nhh ia r10, diritto <l i 111edicin nl i ed ai s u sidi ; il ~cco11d o riduec ]a i11is urn clei ussidi); per cli più l 'ill1po~ 1 n ~ ugli i11lroiti è sta t a elevata a. tutti i nlecliri )~erce11 li e ques ti ~ 0110 st ati gr aYati cli due 11uo' e irnpo te: quella « i11cl11 triale » e quella co._ iòett a cc d ell a r ri _i ,, .

E i11or to a Parig~ il dott. L. "'' · SAì\ilBON. Era nato a ~Iilano d a padre fra11cese e m adre ing lese; aveva compiu lo gli studi medici a 1 a poli e poi si era ambientato in Inghilterra. È noto per aver e indiziato, , u d a ti epide111i olog ici, la glossi11a (m osca t sè-tsè) come vettrice d ella 1nalattia del onno. Il uo n o111e resta ai1ch e l ega lo alla pri111a pro' a di difesa 111eccan)ca ro11tro la in al aria, eseguita pres o O tia , cl ' j11te a con P. Manso11. Dal giugno al! 'ottobre d el 1900 egli ' il dott. Lo\v e . 1'arti. sl a 'l'erzi potero110 YiYere in una capanna, in piena palude, al ic uro dalle fe])bri. l\fandò a Londra clegli an ofeli infetti, con i quali Manso11 potè conferire l a 1nalaria al pro1)rio figlio. ti Sa1nhon sostenne, con clocume11 lazio11e var jn , che i tun1ori inali~ni ono tra me si <la blatte o cla altri in set li 1le11e cucine, e la pellagra d a sim 11. lidi: 111a que~le ipotc•si n o11 ~0 110 ~ t n l c co11, ali<l alP. L.

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[A:\NO XXX\711!, N uM. ±3]

SEZIO NE PRATICA

RASSEGNA DELLA. STilIPA MEDICA. A. Nl. A.' 25 l n g·. -

E. vV. BnOCKBANK. J{ielitc J>ostvacciJl:ica. - - C. R.. ~1uRnA1. Fisioterapia 11elle .fratture. Arch. i\tlal. ilpp. Dig . ecc ., g'iu. - s. 1"zoVARl\. fe rapia pa Logenelica d ella litiasi b iliare. Z bl. /.. Cl ii r , 15 ag·. ' "· ScnREJBE.K. Nuovo processo per la lu~z. nLi Luale della sp alla. M. Ko~LEn . lnvaginaz. p arzi ale d el cieco. - ,i\•. SIEMENS. Polipo linfadenoide del r etto . Rev . Nlé d. Lat.-An~er .., g iu . - Ii' . C. ARRlLLAGA. Megad11ode110 e megacolon . Brit. .\led Jourri., 15 ag. .\ . ~fA SSAY. Proble1n:i sanitari dei viaggi aeTei . Paris Mécl." lq ag. - .BR1 s1s. ludio clin. della cJ.engl1e. 111ed. J( li1 ti l,·, 14. ag. - (; . . J(ATz. Si11to1ni cere])rali dell '.artrite cronica . · ,,.qeuue Neurol., lug. H . :\I\nGus . 7\e-vr alg ia del frenico. . J ou rn,._ Nerv. a. ~len. l . Dis. , ag. - F. P. ~loERSCH e J. \i\' . (( r-: nNOHAN. Ancuri J11a cerebrale art eroYer10 o. - F. ?\. ~i\.N n1;;uso . ~areol e si a con a t tacchi ca lalet Lici. .A.r c/1. l t. di Chir ., lu g. (). 1\ l\1oaos 1. La g licemia n ell o s·h ock Lrnu1nalic:o e i1 ello 11ock a11af i1a tti r.o . - G. I)1sToccH1. PPri toniti e11cnp l1la nti . J ourn. ivled~ _4.ssoc . S . A ., 25 lug·. N. H. S'VELr.F.~GREBFL. La malaria n eJl 'L 11ione ... u.cl-africana. J <>u rri. A . 1\1.. _4. , 8 ag-. - C. 1\. r\.LBRICB . L 'avYe11ire d ella pedialria. B. 1''. B oLAL o e L. lt' . Cun.RAN. E111ocr o111atosi. A r e/i . I t . cli De r nialol., lug·. C. :\lALO ssi. Paloge11si della scle rocl er1n i.a.- - ~. BAGNOLJ. Sifilide ossea. lei l sc h . f. Tub f rli ., ag·. - H . STAHCKE. Costi L11z. e tbc. - E.-A. Sc.HNEIDER. 'fr al11na e t b c. !)Oj1n. ~I . 'fsEc HNO \YITZ ER e I .. GoLDHEKG. i\1et allot era1Ji u sperirnent. all a V\7all1um della tbc . ]OU/'11.

1615

W i_en. Klin. 11\' ocJi., 21 ag. -

DA1i' Bn.

Jl e1Jerti

d el liquor e terapia d ella sifilide . · Nlunch. Med. Wocli., 21 ag. CnL cHET Sin~rome bradicinetica (parkinso11ismo post-e11~efali-1 t1co) . - l\ilAYR. Misura della sensibiljtà cutanea e diagn. precoce di lue. A nn. Inst. Pas te ur, ag. A. BoQUET. Propriet à patoger1e B. C. G. - F. VAN D.E1:-.rsE. Ultraviru s tbc . Brit. Nied. J ou rri., 22 ag. C. H ABERLIN. 1'ratta1nen to d ei bambiniJ al mare. Riforn1a Meri., 10 ag. - G. IzAR. Lu <lia te i ar tritica. - M. CusANI. Gua1·ig. sp o11tan ea dei lum ori inaligni. Diagn._ e T ecn. cli L abor. , 25 lug. - R . L. l(AH:t-.. .· La reaz. di Kahn. Pediatria , 15 ag. - 1\1. PnERJL. i\1Iecca11ism o d 'azion e d ei ·vaccini curaLivi lisi zzati . lvl ed . Kl i n,i k, 22 ag·. E. FRXN I{_EL. Isola111. <li o stanze 011cogen e d ai tumori m al . Patli o logica, 15 ag. - . C. TEDESCHJ. Contenuto b~tteric_o ~e!l a c~stifellea . - M. l\IIEN1 1T1. D ing· n osi cli mal1gn1ta dei blastomi d ella ma1umella. Clin . Chir., g ilt. - CHIANF.LLO. Azione patoge11a di taluni lig amenti colecist o-colici ab11or1ni. CAVINA. Tbc. prin1jtiva della n1a1n111ella fern 1n. I d., l u g. PA0L1.T cc1. Ulcere d11od enali e dig iunali sp erim entali. Dia Med. , 3 ag.• R. PERALTA RAlVIos e A. J ~ Gti IROY. Immunotrasfu sion c n elle infezio ni puer JJe rali. - T. CASTELLANO. 1'rattam. d ella n efro i_ - P. L. l\II1n.1zzr. ~·[ orbo cli Gr1esinger-Ba11 ti. V. P u rr1. Morbo di Pott. Nosokomeion, Supplem. str aorcl . Re. ocon to d el 2° con gr esso internaz. osped al. 1

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Indice alfabetico per materie. f) ag. J\.rteriosclerosi ; r ica111JJio colcs te rin ico Bacillo cli Koch: coloraz io11e a fr e<lclo . )) Batteriofago nell a diag nosi batt erio logica )) )) Bil>l iografia . . . . . . . . . . · . . · )) Bil~ i1ere . . . . . . . · · · · · · · · · )) Cancro: p er l a di ng nosi precoce d i Cistite tubercolare : cura . . . . . . . )) )) 1)ieta e stati catarrali . . . . . . . . Fegato: la cap aci tà fu11zionale 'ie11e lesa dalla terapja a11tisifilitica? . . . )) :F ibromi uterini e can crj epite liali cavi t ari . . . . . . . · · · · · · · · · · )) Gravidanza: ~ ag·g1 o r111011ici p er la diagnosi precoce . . . . . . . . . . . )) Infortuni a nl o -111olocirlj ~ ti ci cura li in un ospedale . . . . . . . . . . . . . . )) In sulina: azio1te ' ttlle sog·lie r e11ali . . )) l ta.111ina e so sta11ze acl azione i st aminosi1nile i11 t er apia . . . . . . . . . . . )) ]_,itiasi biliare : n t10YO orientamento n elt er apia l)at og·e n.e lica . . . . . . . . ))

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Malaria : fagocitosi

. . . . . . . . . . . P ag. 111 ed ici cu r an t i , m ed ic i co n sule11 i.i e niedici isp ettori . . . . . . . . . . . )) 1Vled'icina: il successo ln . _ . )) Narcosi al protossido d 'azoto 11egli interventi addominali . . . . . . . » Nefriti : prova cli Aldrich e Mac Clure . )) Nefrocol onpessir1 alla G u Liérrez . . . . )) Ileni: lesioni nel trattan1e11to bismutico della sifilide . . . . . . . . . . . . . . )) Settic~mia. pneun1ocoocica co11_ p orpo ra . . . . . . . . . . . . . . )) emorr.ag1ca SelLicemia r ap id a111. mortale in ba111bi110 con staio t.imo-]jnfa tico . . . . )) Sifilide : cura prenata le . . . . . . . . . )) Sifilide 11elle d onne incinle: lra Llamen to . . . . . . . . . . . . . . . . » Sifilid e : r ei11fezio11e e superi11fezio11e .. )) Sterilità della do11na: cau se e loro diagnosi d iff. . . . . . . . . . . . . )) Vaccjnaz ione Mar.aglia110 . . . . . . . . ))

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A. Pozzi, resp.

Red. capo.

Roma ·

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Tipn-1.J\.. ArrrlaD' di M . Courrier.


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XXX'' llI, NuM. 4:3)

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L'edema polmonare acuto Affinchè i nostri abbonati possano farsi un criterio dell'importanza di questa pubblicazione, ne riportiamo qui di seguito il Sommario :

OAP. I . pagg. a 16. pagg. pagg.

Spunti di anatomia e fisiologia del polmone, 1 a 12. - CAP. II. Definizione e limiti, pagg. 12 - CAP. III. Storia dell'edema pol~onare acuto, 16 a. 18. - CAP. IV. Anatomia patologica, 18 a. 27. - CAP. V. Eziologia dell'edema polmonare acuto, pa,gg. 27 a 49. - CAP. VI. Sintomatologia, pagg. 49 a 61. - CAP. VII. varietà cliniche e decorso. pagg. 62 a 70. - CAP. VIII. Complicazioni e prognosi dell'access~ di edema polmonare acuto, ~ag. 71. CA P. IX. Diagnosi diretta e diagnosi differenziale, pagg. 71 a77. - CAP. X. Cli edemi polmonari acuti sperimen. tali, pagg. 77 a 79. - CAP. XI. Fattori chimici e fisicochimici dell'edema polmonare acuto, pagg. 80 a 129. - CAP. XII. Fattori emodinamici e umorali dell' edema polmonare acuto, pagg. 130 a 163. - CAP. XIII. I fattori nervosi dell'edema polmonare acuto, pa,gg. 164 a 212. - CAP. XIV. Patogenesi dell'edema polmonare acuto, pagg. 213 a 220. - C AP. XV. Terapia dell'edema polmonare acuto, pa gg. 220 a 231.

Volume in-8°, di pagg. IV-232 nitidamente stampato, con figure n el testo e una tavola f'nori testo. Prezzo L. 2 4, più le S'Pese postali di speàizione. Per i nostri abbonati sole L . 20,60 in porto franoo.

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Nnm. 44:

Ron1a, 2 Novembre 1931 - X

lNNO XXX''lll

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fon dato dai professorl :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONg PRATICA

REDATTORE CAPO:

PROF.

VITTORIO ASCOLI t

SOMMARIO. Note e contributi : G. !~..cono: l ;a diatermia nelle mal a ttie c·r oni che del feg ato. Osservazioni cliniche : R.. G::i,rbini: Sopra •un caso di febbre lueti<!a. Sunti e rassegne: MUSCOLI E TENDINI: T. Alajouanine e M. Gopcevi tch: La serui clo.gia del'1'd:potonia muscolare. - ·r. Le,vie : I sehem.ia muBoolare e dolori a;n.gin osi. - I. F romcnt : C'....ontrat.ture ed ipertonie. - Rodel i us: Gangrena .delle d·ita dopo aperazione per contrattur a d i Du,p u ytren. - TECN ICA CHIRURGICA: K.irechn er: Esperienze di naroce i endo venosa •ccm avertin·a . - Morte d:.:i.. esplosdon e di mis tura di g.as anesteti ci. -- A. R. Gilchrist : L~.. ch irurgia •nei d iabet·i ci. M. I\aeak ow: Met.odi di emostasi nelle ferite dell a milza..

Cenni bibliografici. I Congressi di Mediciin a e Chirurgia : XXXVII Congrf'sso d i Mectic:-ina I nterna. Appunti per il medico praticD : CASISTICA E TERAPIA:

NOTE E CONTRIBUTI. Istituto ài Clinica Medica della R. Università di Catania • dii et to dal prof. Lu 1G1 F ERRANNI NT.

La diate1·mia nelle inalattie croniche del fegato p er I.a ·dott. ssa

GIUSEPPINA

l ACONO.

La diatern1ia fu m essa in luce n el 189 1 per nleri lo di Arsonv.al e n el 1910 entrò n ella pratica m edi.ca, cioè qua lch e anno dopo le pubblicazioni di Zein·eck, Ber11d , Dojen e Nag·e l 'Cl1rni1dt, con div.ersi appellativi, c]J.e signifi cano tutti « e.alore pen etr:ante )) : term openeLruzione, tran stermia, endotermia. I jJrin1i sperimentatori della ? i.atermia din10..., Lrarono ch e g li effetti .di coa.g ulazione dei teR._ uti er ano talmente int ensi da potere indt1rrc ad utilizzare la diatermia per different~ a11t)li.cazio·n i chiru-rgich·e e Dojen die:de il non1e di elettrocoa.g ulàzion e a questo gen ere di ap1)licazioni. -e] ca1npo n1edico, le ricerch e di Laqueur, cl1e oLLenr1e brillanti ri sultati con I.a diater111ia i1elle artriti gon ococ.ciche, prodotte sperin1 enta]1nen te 11:ei conigli, inoculando cultuTe 1

Roentgenologia del timo nell'infanzia e .diagnosi diiff erenziale e cu ra del tim.o i ngrandite.. - Lo struma Jinfo ma tooo. ·-- I pertiroidi sm o e cur2~ col liquido di Lugol . Lipo m a.tosi sirn1rn f>tri ca fa...mild.are. Gli accide'nti ip-0glicemici provocati dal1l'insuli!Ila. SEIVIEJO !JCA: L:~ hl'ce di W ood n ella. diagnosi d i t ign a. 1\1F.DICINA SOCt.\LE: Prc blem·i i m por tanti del reumati~mo giova·niJP.. ·MEDICINA SCIF.NTIFICA: La funzione t o.n silla re secondo un n ·u ovo punta di vista. - RUBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO . A. Fran·o hetti : La tutela san itaria dell e do nne e d ei farn.oiulli in rap:pOLrto al lav·o r·o - PORTA DRGL l l\BBONATI. - VARIA : A . Filippi1J1i: Tragich e v i1:;ioni del fu t u ro : Ja guerra .chimica. Nella vi.ta professionale : Cr onaca del m ovimento profes•'3 i cn 2Je. Concorsi. N omi1n.e, pr0<m ozioni ed onorifice11ze.

Notizie diverse. Rassegna dell a stampa medica. Indice alfabetico per materie.

di .g·o11ococch i , fecero noto ch e le .correnti di di.at.ern1i.a determinano una m inor.azione vitale dei m icrorganismi infettanti i tessuti; que to tesso fatto venn1e poi confermato da Arsonval e Ch arrin e più recentemente da Roucayrol, i quali fecero .a gire le •Correnti di.a.t ermicl1e su culture di g·onoco•cchi. D.a allor.a I.a diatermia scoprì un nuovo campo alla terapeutica ed an dò man mano a.cquita1i.do più larga applicazione; ne v1edi.amo infatti i benifici effetti in molte form e n1orbo e di vari.a n.atura e di diversa entità e ciò in b ase sia alla doppia azione an algesica e mo·di ficatrice della circolazione, si.a in b.ase .alle 111odi fjcazioni dell orientan1ento degli ioni dei tessuti ,e delle parti.celle allo stato colloidale d eterrr1inate dal passaggio dell e oscillazioni elettrich e. Il ri calda·m ento prodotto dalla diatermia e d.all a vasodilatazione da essa. dipen·dente, è di g r.ande effi caci.a in tutte le ìaffezioni in cui bisoo·11.a timola re la vitalità d ei tessuti, aun1eno tare gli can1bi intrac.ellulari, stin1olare la proliferazione delle cellule, l 'attività delle funzi oni intor1Jidite, pr odurre una ,·asco]arizzazione n1igliore in .certe r egion i; i)er cui la di.a termia è stata ben e utilizzata in i)ar ecchie n1alattic di 1


1618

IL POLICLINICO

org.ani ii1terni: apparato digerente, respiratorio, circolatorio, sistema urinario, genitale, ecc. Gli effetti calorifici d ella diatern1ia J1an110 inollre trovato la l oro indicazion.e in Lulli i casi di ipotermi.a gener.a l,e, dip endente da ina11 izione, marasn1a , da es po izione troppo pro lun gala ali 'azi one ·del freddo, profusa e111orrag·ia·, Lraurnatismi d el sis tema n ervoso, e.e.e . e 1)o i ancl1e n ei e.a si ·di ipotermia locale , quali il morbo di Raynaud e la paralisi infantile e nell 'ipotermia d ei veccl1i. L'azione analgesica è stata vanlat.a n c·llc i1evralgie di vari n ervi e principaln1e11tc i11 quella d·ello cialico, d el plesso brachiale, d ei nervi en cefali ci trigemino e f aciale. N cl 1930 alicuni autori fran cesi (Pagniez , Plich e, Loutsch , M.arch.a nd) ha nno d escritto un caso di cirrosi alcoolica con ascite, tratLalo .con I.a d iatermia. Alla quinta seduta I 'ascite cossò ·d i au111entare, il peso diode una c urv.a disce11dente e lo st ato genier.al e rnig]iorò. I o 110 trattato allo stesso modo quattro cirrotici ricoverati n ella nos tra clinica e d escrivo qui - brev.en1ente - i risu1tati d ell e mie . . osservaz1on1. P c.r quanto r iguarda la tecnica, praticavo g iorn.a lmente applicazioni con du.e largl1i eleltrodi di piombo (50 x 20) 1collocati u110 ·ulla i)arete .anteriore dell 'addome ed uno s ul dor o, versò la r egione lombare. L'intensità di circa 2 Ampèr e ·era s ufficiente .a. produrre una tcn1per a lura sopportabile dai pazie11Li ; le applicazioni .durav.a110 d.a 5 a 30 minuti, aun1cnlando di 5 m inuti ad o.g ni se.duta. Gli e ffetti d ella t er api.a, oltre ch e s ulle concli zioni s ubi e.ttive ·dei pazienti, venivano cas t.a lati sull '.a.nd.amenlo d el p1eso, d ella diuresi e· d ella circonferenza ad.domi11alc. 1

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CAso I. - Uorno di 62 anni, nella cui anamnesi si riscontraYa un asma hron c]1iale ch e datava da ù a11rti, era da 7 1nesi affetto da cirrosi venos.a iperlroficn. Obbiettivamente l 'arldome si presentaYa auincntulo di volt1me, globoso, con cicatri ce omb elicale appi anata. C'er a u11 dj screto ver sa111ento libero nel cavo i)e rilon eale e il liquido, estratt o all'entrala in Cli11ica, l)r escnlava tutli i cara tteri di transudato. .. i risco11lrnva inoltre epatomegalia e discreto aun1cnlo d cl volu1ne della milza. La cliuresi era di circa 800-850 cc .. n ell e 24 ore, la circo11ferenza adc10111inal e 111ist1ra,1a 81 cm. e il p eso corporeo era di 43 ](g .

I11iziu la la cura diatermica qu otidiana con le mod a1i là descritte, l 'ammalato già alle prin1e applicaliOrLi 11olava t1n discr eto i11ig lioramento subiet t ivo, al qu uJe corrispo11deva una di111inuzio11e della r irco u fcrenza addon1inale e dcl pe o corporeo ecl t111 aumento manife lo della diuresi , ch e o ciJl ava lrn i 1000-1800 cc. nelle 24 ore. ))0110 15 giorni, di l a11zj,aj le sedule, prima quolirlin11e, p oi lri e t~i1n a11ali, infine seitin1a11ali. •

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In Gapo aù u11 i11ese e ll}ezzo il peso corporeo diminuì di 3 Kg ., Ja diuresi gior~aliera si ma11tenne costantemente i11lor110 ai 1800-2000 nelle 24 ore e la circo11ferenza addominale diminuì di 11 centimetri. Dopo di che l 'ammala to lasciò la Clinica. CAso II. - Una donna di 50 anni, dalla cui af!.amnes~ risultava malaria, da u11 anno e mezzo presentava i sintomi di una cirros.i venosa atrofica. L ,addome sfiancato, tendente al batraciano, presentava n e tto il fenon1eno della fluttua zione per la presenza di liquido lil1ero nel cavo peritoneale. Non si era mai estratto liquido dal p eritoneo. Il fegato era ridotto di volume, la milza si palp ava clue crn . al disotto (lell 'arcata costale. La diuresi giornaliera era di 400-450 eme., l a circonfer eQza addominale misurava 92 cm., il peso corporeo era di Kg·. 46,600. Il tra tt.a111e.nto calcico ed epatoter apico, a cui era s tata sottoposta prima l 'amn1alala, Ie aveva110 proc ura to dei periodi di iniglioramenlo; ma quando venne alla nostra osservazione I 'inferma era mollo deper~ta, aste11ica, anemica . Sin dalle prime applicazior1i diatermiche si ehbc sudore profuso, sja dura11te l e sedute, sia duraule la notte ; l 'urina aun1e11tava di poco (500-550 c111c. n elle 24 ore) m entre il peso corporeo, di.m inui'a discretamente e l a zona di ottusità d ell ,addo111e, data dal liquid.o libero, andava riducendosi ; anch e ]a circonferenza addominale decrescev~ di ~11al­ ch e centimetro (4-5). Continu a11do l a cura, l a diuresi aumentò fino ai 700-750 cc . 11ell e 24 ore ed in tale qu a11tità ~j inantenne a~cl1e c1uando le applicazioni diatern1irl1e furono falle og ni se tte od otto giorni; il pe ~o del corpo , d opo du e m,esi di c ura, diminuì di 3800 gr. la circonferenza addo1ninale di 12 cm.; le condizio111 generali <lell ' inferma migliOTarouo no tevolmen le.

Gli stessi benefi1ci effetti non ebbi i11 al tri due CilSÌ , su cce siva1ne11te trattati allo stesso n1odo. · In uh caso si tratt ava cli una donna di 53 anui co11 cirrosi Juetica e notevole versamento perito· 11eal~ ch e datava da q:iattro anni. . L 'infer1na aveva subilo otlo p aracentesi a scopo decompressivo e il liquido estratto aveva presr11lato sempre i car.atl eri cli lransudato. Vi era epatosple~omeg·alia.

La dia termia fu i11izia la per ben tre volte e co nli11uata per parecchi g ioi:11i con secutivi, ma ~ia I.~ prin1a ch e la seconda e la terza volta l a d1ure~1 si aggirava intorno ai 100-150 cc. nelle 24 ore i11c11tre l 'addome cr esceva notevolmente ed ~nesorabil­ n1en te; sopraYvenuti i fenomeni di COmpresSÌOllC, la t erapia fu sos1)esa . Anche l 'altro caso riguardava una donna di 6:1 anni affett a da ollo anni da cirrosi di Laenncc . ' e so ltoposla a 35 parace11tes1. . . , Pure in essa il Lrallnrr1enlo d1aterm1co falli, malgrado insistessj og11i giorno ad intensificar.e la corrente e a prolun gare la durata delle a1)pl1. . caz1on1.

Dalle o ervazio11i u e ~ po te, si può concludere ch e in a lc uni ca i cli cirrosi epatic'l la diatern1ia tra n sa ddominale, praticata con le 111oclal ità .. ucld e critte, 11a un influsso fa,·orc-


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SEZIONE PRA 1'ICA

vole sull 'andan1eI1to d.ell 'ascite, in quanto favorisce il riassorbimento d el liquido, facendo aumentare in r11isura corrispondente la diuresi e diminuire il peso cor1)or eo e il perimetro d1ell 'addon1e. Tali risultati nor1 sono costanti, in qua11Lo in altri casi fanno del tutto ·d ifetlo. Per quanto· riguarda il m.ec.cani:smo di tale azione .a ntiascitica , non abbi~mo elementi' ch e ci permettono di chiarirlo; S·embra t uttavia probabile cl1e si tratti di modificazioni cir.colatorie locali, .a lle quali verosimilmente la funzionalità epatica e quella renale .r estano del tutto estran.ee; modificazioni che si verificano però solo n ei casi in c ui la r eazione è lenta od iniziale. Con questo .con ce tto si accordano tutti i risultati d elle osservazioni surriferite, in quanto l'effetto antia sciti co ·~·elle applicazioni tliaLe1·mich e mancò proprio n ei due casi, in c ui la sindrome ·n1orbosa si e-ra instituita e stabilita da un· pezzo, c.ioè n ei due casi invie ter.a ti , nei quali v·erosimilmente esi· tevano g ià delle alter.azioni vascolari perm.anenti ed immod.ifi1cabili ,· m entr·e n ei due casi re:centi il v1ersamento addominale venne prontam ente e s.en sibiln1 ente n1odificato. P er tutto qu.an to ho esposto 1.a diatermia transa·ddominale si può consid·erare come un utile sussidio terapeutico, la cui indicazione è limitata a i versamenti perito·neali m eccanici recenti e la cui portata è puramente sintom.ati ca. RIASSUNTO .

La ·diate·r mia tran sad·dominale app licata a due cirrotici epatici con a scite ha agevolato il riasso·r bime.n to d·el liquido asci ti èo; ciò è invece mancato in altri dt1e casi, uno di epatite lu.eti oa , ed uno di cirrosi di Laen·n ec. 1

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ln1port~nte

pubblicazione:

O<>tt. CIUSEPPE KOWARSCHIK Medico prima.rio e Direttore dell'IstJ~tuto Fis ioterapico dell'Ospedale di Lainz (V1e~na) .

DIA.TERIM:IA (.con 125 figure intercalate ~el tooto). Tra,duzione italiana sulla \'I edizi_?ne tedesca del dott. L. Chiozzi e c. V1dale. Indice-Sommario delle Materie. - INTRODUZIONE. - PA.R· TE I. F isica della diatermia. - PARTE II. Is~rume!1;tar10 per diatermia. - PARTE III . Tecnica; de11a. diatermia. PARTE IV . A~ioui fisiologi che della. diate:i;-mia. PARTE V: l •llJdi<..,azioni terapeutiohe della ~1aterm1a. - APPENDICE . La diatermia. a ssociata ai r~g~1 R?en~gen. - PARTE VI. Diatermia chirurgica. e s u e ind1caz1on1. Volume in-8 0 di pagg. XVl-264, n.itidamente stampato su carta nat;i~ata, ·con 125 fig ure nel . ~esto. Prezzo: rilegato L . 3 5; in broc~ure L .. 3 O, 'Piu. l e ~pese .Posta.li di spedizione. Per i nostri abbonati, r 1:spett1vamente sole L. 3 2, 6 O o L . 2 7, 6 O .in p orto fran co. Inviare Vao'lia all'editor e LIDGI POZZI, Uffi cio P ostale Succur:ale dièiotto, ROMA .

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OSSERVAZIONI CLl~NICHE. Istituto di Clinica Medica della R. Università di Roma

diret to dal prof. SILVESTRO SILVESTRI, dir. inc .

Sopra un caso di febbre luetica. DoLL. RoBERTO GARBINI, assjstente volo11tario. · Oggetto della presente. i1 o ta è un ca·so di febbre luetica c·h e riteng·o deg·no di essere illus trato p er la resistenza offerta alla cura sal. varsanfca, per la su.a con11)lessa ir1toi11atologi.a, ·e per l '.and.an11ento d.ell.a febbre, b en cl1è sia ormai n oto ch e la sifili de può d.a r luogo a i più var1 tipi. febbrili. ·T hom.as e Futch er, n ella co111unicaz ione f.atla al New-Yorlc A1ed.. Journ,al n el g·iugno del 1901 con I.a quale t en.d evano a stabilire i v.ari p eriodi n ei quali la febbre può occorrere durante il corso d ell 'infezione luetica, dimostrar ono in.tatti che la fe·bbre può. ir1 sorger e in qualsiasi sta·d io d ella lues , e cl1e può presenLarsi sotto qualsiasi for1na clinica. No·n poten.dosi dunque .accordare alcun valor e diag nostico al periodo in cui insorg·e la febbre, o al tipo febbrile, g li autori son o quai tutti con cordi nell 'attribuire un alto valore diagnostico .alla prontezza con la quale in caso .di lues , g li accessi febbrili ce·d o110 al trattamento specifico. Altri a utori 11anno cercato invece di stabilire qu.a le sia il sintomo ch e, a cco1n~'ag·n a.r1d o con m aO'o-ior frequenza la febbre lueti ca, sia . degno bb di tale con siderazione da rappresentare i11 senso clinico uno deg li elem enti p'iù a ulorevoli :ç1er formula-re un.a di.a.g·11os i di lues indipe11d·enten1ente dal tr.attamiento specifico, o dalla p,o siLività ·d.ell.a r eazione di Wassern1an11. Se n oi scoTriamo i 'abb ondante l eLLe raL ura co111parsa sull 'argomento , po ssiam~ dire ch e il ...inton10 accompagnante con maggio r fre ~u e:i:-­ za una febbre lu eli1ca è l 'epa tite: di ol1to i l fe.o-ato è lievemente aun1e11Lato di voJ u~e ed è ~ede elettiva di sen sazion i rnolesle cl1e. s1 esacer bano con la palpazione, n el mentre. i ossery1an o .spesso disturbi digestivi, pec1.a]mente vomiti precoci , talora diarr ea m~llo tena ce~ anoressia, rigurgiti dopo il pasto. S1 .hann.o poi a volte una serie .d i alterazior1i funz1onal1 de]i 'appar ato digerente che posso110. sin1ular e molli processi murbosi. E' utile r1 cor~ are co1 1~e la dolor abilità ·della reg ion e e1)at1ca faccia , pe ~o .pen sare a d in11um1er~v~li. affez.ioni . d e~ fecr. a to o d·ella cistifell ea: i e indott1 qu111d1 0 a pensare a d una colelitiasi, alla . c~lecistite, 11 tubercolosi o al can cro della c t._t1fellea . 1\. a a cau a d ei dolori spe_so in11ili ~ que 11 1· d't un.a

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1620

IL POLI CLINICO

colica biliare pos ·ono a11ch e essere invo ca li quei proce i morbo i cl1e lJrovocano u11.a di, Le·n ion e 1del la cap ula del Eegato in inodu n1olto .aculo e una infi.a1n1n.azione diretLa de\·· la 111edes ima, quali il fe,gato .da ta i iperacuLo, 11101ti casi di .a trofi.a g ialla .a cuta del fegato e di 11eopl.a mi mallg11i pri1nitivi o econ d.ari con .aiccr e ci1nento r apido. Gerhardt a nne tteva tanta importanza ai sinLom.i epa tici ·da fare ·di ogni febbre lueti ca una ' 'e ra e propria febbre epatica; è certo, e c iò è conferm.ato dal r ep·erto .an·atomico, r.J1e il fega Lo è uno de.gli or.gani più freque11temen te lesi n ella• i fili de. E Grocco non olo sotLoscrive le vedute d el ·G erl1.a1~dt, n1a ric.erca la patogen e 1 d ella febbre Le. ·a nella IJeculiare •e.de delJ 'infezione in un 01rg.a·n o ch e, se .amn1.alato, dà con facilità iperl er·m ia, ed a uffragio dell ' idea del Gerh ardt .aggiung·e ch e le febbri ifilitich e 11.anno qua i sem1Jre un d·ecor o inte·rmittente, cò111e lo b.anno in g·enerale le fel1bri epatiche . Il ca o ·di febbre luetica o.ggetto d ella IJreen te nota, oltre a l gen eral e intere e clinico di particol ar e r esiis tenza al trattamento specifi co, 1110 tr.a in pieno la im11Jort.anz.a diag no tic.a della localizzaz ion e e inton1atologia epatica i.ndividuata ·da Grocco e Gerl1ardt. 1

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T~a l tava s i

di ?11a paziente di an11i 26, di profession e do1nes t1ca, e11t rata in Clinica il 12 . n ove1nbre 1930. I eg.ativa l 'anamnesi r emota p er lues e p er tbc . Dall 'an am11esi prossima risulta che n el 1918 la i1os tra paziente ammalò d 'i11fluen za che la cotrinse i11 Je tto p er un periodo abbastanza lungo. l)opo circa due an11i, dolori articolari dur.ati in lutto u 11a quindicina di g iorni sen za localizzazioni cardiach e e con m odiche eÌevazioni febbrili . Nel 1923 l a paziente contrasse infezione malarica ch e clurò circa un mese e ced e tte ad una inten sa cura chini111ca. L 'anno u ccessivo, le febbri mal arich e r ec;idivaror10 e, durate circa dt1e me .. i, furono nuovam ente <i0111a le dall a cura chininica. Nel 1925, l a pazienle cominciò ad avvertire forti clol ori epigastrici subito d opo i pas ti : questi dolori si jrradiavano alla regione dorsale destra, e 'acce11tuavano dopo pas.ti .ah))onclanti; clurante il g iorno frequenti eruttazioni acide, in seguito il dolo re ' i esacerbò, ed il von1ito, r aro da principio, dive t1ne così o tinato da permettere alla pAzien.le ol lanto l 'ingestione di latte. Aggravando i que ti d is turbi, chiese ricovero in ospedale, ove ri tnase clegente per circa ci11que mesi dura"Q,te i qttali ebbe febbr e quotidiana elevata ch e insorgeva a caldo e rimetle' a con abbond ante sudora1ion.e. Din1e sa dall 'ospedal e apparente1nente g u arita, conlint1arono però i disturbi a carico dell'ap})aralo cligere11te, fatta eccezione del von1ito ch e scornparve. _ · Sul finire d ell 'ot tobrc 1930, cominciò ad avvertire e11 o cli ta11cl1ézza profo11da, i11appet enza, dolori vagh i alle o a, cefnlea int en a e grande . po a tezz.a. A

LANNO XXXVIII, NuM. 4-!J

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Acc usava i11ollre forti dolori in corrispondenza <lell 'ipoco11drio d estro ; tali dolori s 'irradiava110 alla r egio11e posteriore corrisponde11te l a sera avvertiva qualc.he inodica elevazior1e febbrile con inlen8? se 11so . di ~al~1·e e s ?d~razione nottur11a. Dopo c111que g~orni d1 ques ti d1s t.ur.bi creduti influenzali, l a p azi ente misurò ] a febb~e e con st a tò che ~veva _.ragg iu.n_to _i ~Q ; nei gior11i successivi gli a~cessr . febb~ili si r1peteron:o pur avendo la paziente tngerito degl~ antipiretici. Nessu11 disturbo a carico della diuresi alvo regolare, non losse. · ' J_)ersi s~endo la. ieb~re · e la cefalea, la paziente cl1iese ricovero in clinica medica il 12 novembre 1930. Es~n:e obbie l~ivo . Ottimo st ato generale di 1 1:itr:1;L1~ne; cost1t:izione schele trica regolare; decu bito abituale sup1110; ser1sorio integro. Cute roseobruna; su tutta l a ct1te del tronco e dell 'addome si n atano 11umerose efflorescen ze grandi da una c.~pocc11ia ~li spillo ~d una le11 ticchia, p er lo più r11ev.ate, . d L forma circol are ed oblunga, a linliti netti, di colore ch e va clal roseo pallido al r osso brlt11as Lro; pan·n icolo adiposo notevolmente sviluppalo . uila a carico dei muscoli delle articolazioni, del si ste1na osseo. Sislen1a pilifero abbonda11Len1en te sYiluppat o. Li11gua patinosa rosea ai bortli, ttn1ida. R e lro·b occa leggermen te 'arrossato. Collo allungato cl~ farnia nor1nale. 'forace ampio, simmetrico, con appena accenn a te le fosse ~laYeari, Je spinose, g li spazi inlerco "tali. Non deviazioni della colonna ver tebTale. Nulla a carico della funzione toracica; indolenti i pur1ti di e1nerg·en za dei n ervi intercostali. Gli apici e Je b asi d el p0Jn1one si fissano con la percu ssione i11 sede 1isio1og i ca . S uono cl1iaro polmonare su Lutto l 'ambito. l\Torrnale il murmure, non rumorri. Cuor e 11ei confi11i fisiologie~: all 'ascoltazione, sulla punta il primo tono si ode accompag11ato cl a inten so rumore di soffio che non si trasmette Yerso }'ascella. Esso si ascolta, sebbene attenuato, sul ce11trum cordis e sull a pol1nonare . Secondo to1to 11elto su l·utti ~ focolai. Polso eguale, ritmico, di inedia ampiezza, di freqt1en za normale . .A.d cto1ne trai tabile, l eggermen te dolente nel quaclrante superiore di d estra; fega to lievem ente debordante, ctolenfe alla press,i one, . di consistenza n on at1mentaLo . Mil za , due dita sotto l 'ar co co. . ìaJe, aumentat a l egger1nente di consistenza, a 111argi11e arroto11dalo. Appar Ato linfogl andolare: non si palpano g la11d ole itel] e stazioni periferj ch e. Apparato genitale: 11essuna anomalia. Sist en1a i1er oso: facies sen za sp eciali car a ller i.. Nulla all 'esam e della motilità dei bulbi oculari e cle i rrtuscoli mirn ici. La lingua protrusa dall 'arco cle11tario n on rleYia. t1ll a a carico · clell 'atteggiame11to e d ella motilità del rollo. ulla a carico <lella motilità att~va e passiva de· g li art j superiori ect inferiori. llifl essi len rlinei ecl osteoperiosLei, ro tulei ed acl1illei presenti d a ainb-0 ~ l ali. Presenti i riflessi cula11ci e mt1cosi. Pupille di forma norn1ale ben r eagenti alla luce ecl al l 'accomocl azione. Ness11 t1 cli turbo a carico della sensibilità t attile, ter111ica e dolorifica. es un rlis l 11rbo vaso111olorio, i1essun di stt1rbo trofico. Dalle iicer cl1e cli lab or a torio esegt1ile risultava: Uri11e 111ai pre "en ta11li elementi patologici. L 'csa0


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[ANNO

XXXVIII, NuM . 44]

SEZIONE PRA.T1 CA

me di sang ue su s triscio e goccia spessa ripe tuto diverse volte p er l a ricer c;a clel p arassita malarico diede sempre esito n egativo . L 'esame di sangue per conta di globuli diede le segu enti cifre : Gl. rossi 4.500.000, gl .. bian chi 4600, la formula l eucocitaria : N. 64, E. O, R. O, L. 24, M. 12. L 'emocoltura fu ripe tuta p er tre volte e died e sen1pre esito 11ega tivo così pure la sierodi agnosi per tifo , paratifo A, B e n1elite11 se. La reazione di Wasserm a11n died e due volte esito posi liYo completo. . I . . 'esame radiog rafico e r adioscopico x1011 111ostra va alterazio11i d ei carnpi polrnonari. Kega t.iva la ricerca delle .amebe n ell e Jeci . Duranle la pern1a11e11za i11 Cli11ica 1naJg r aclo l ' i11siste11za d ell a febb re con1e è indicalo d all 'u11ita ---~ '

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ch e di l aboratorio sopra cilate, e che furo110 tutte ripetute per t r e o qua ttTo volte ed in periodi di\·er si della m al a ltia, e fin almenle l a co11fession e di un ' ulcera l111ica del grande labbro di sini stra acq ujsita per conta tto co11 lue tico, or so110 circa sei a11ni, ci fecero con vi111i d ella diagn osi di lues febbrile e sen z'altro i11izian11110 l a cura sp ecifica . .i\l ·l)~oduro sostituian10 il n eosalYarsan e in 34a giornata 11e faccian10 la prin1a iniezione ei1doveJ1osa (O, 15), si ha la nota r eazio11e febbri.te ch e si i11j zia tre ore dop o I 'iniezion e; n ei giorni su ccessivi non si osserva te1Lde11za a n1iglior arne11to : si acce ntuano i d olori ep a tici, il sifiloderma p apul oso si r e11cle 1)i\1 eYide11te, e si esLe11de an ch e alla cute rlella facci a, d el collo, rtella r egion e anteriore d el to·r ace, la febbre si m a11Lien e alta e r emittente.

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grafica, lo stato generale dell,a p azjer1te si m anteneva jnvatiato 11otavasi u11a te11den za clella le1n perat'ura ad au'me11lar c r1elle or e p o1neri_d ian e, i1011 preceduta d a briYido, ma se1r1pre segu1~a cla pr.ofusa sudorazione; l a p azie11te accu sava 01 t a11lo i11 tant o cefalea n otlur11a prevale11t e1ne11te frontale . Inizi at a nna serie di iniezioni di bioduro a g iorni alterni r1ueste ve1111er o sosp ese dopo una quiudicina di 'giorni, p er ch è 11on 1noclificarono affatto l 'anda1nento ciella n~nl attia. Ver so l a terza setti111a11a si .accentuar o110 i si11to1ni a carico dell 'ip ocon drio deslr o : tutto l 'ip ocor1clrio destro era dolen te sia sp o11ta11eam e11 le ch e all a p alpazio11e, j } fegat o si p alpava sotto I 'ar co costale ed oJtre <'h e aument a lo di con sist en za, er a ancl1e assai d ole nte alJ a p,r ession e. l J11a elencazione di m al a ttie con l e quali far e una diag·n osi differ er1ziale, ci sembra superflua ; la r o eola diag n osticat a d ag·li specialisti com e sifiloderma papuloso, l a p ositività d ella r eazion e di W a sern1ann, l a 11ega1ivil.à di tutte le al lre r 1cer-

Do1Jo o lto g·ior 11j pratichia1110 u11 a second a irtiezione endovenosa di n eosalvar san (0,30) : altra r apida ascesa .rl ell a t~mper atu.ra q1..1alch e or a dopo peggioramento dello s tato l 'in iezio11e 1r1 se()'u1to 0 ae11 er ale ~carjche diar r oich e con feci liqu icle e doiorj add~minali diffusi ed inten si, la p aziente accu sa emp re d olor e a carico d el fian co destro, .d olore ch e s'ir r adia a tulto l 'addome, e posterior ment e a destr a ver so la b ase d el t or ace ed a vol te fino all 'angolo d ella scapola; tali dolori si accenLuano dop o l 'ingestion e degli ali~e!1ti_. . Dor>o sedici giorni d all a seco11d a i111ez1011e di cosn],·ar n11, ne pratichia1110 l.1n'allra da 0,15: l e connizion i perm a ngon o i111n1u lat e, continuano i dolori all 'ipocon<.lrio des tro, il fegato appare aumentato ancora di YOl un1e e di con sist enza. Dopo una seltim a n a facciamo u n'altra iniezione di eosalvarsan però da 0,30; st1cce siva111ente al}'i niezione con ati di vomito, l a pazi en te accusa Yer ligi ni 11ei ten tativi di posizior1e sedu ta ~d eretta , ecl in o1tre i11alessere gener ale e dolori ad doi11inali diffu si .


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1622

IL POLICLINl CO

[ANNO XXXVIII, NuM. 4-!J

Ques ta particol ar e resislenza alla cura speci fica avrebbe p-oluto far dubitare dell 'esa ttezza d iagnos lica e forse più di uno avrebbe sospeso il tralta111e11 Lo an tiJ11elico, tanto più che è noto co1ne 11101 ti au tori r h e si sono occupati d ell 'argo111en to, si an o con cordi ncll ' affermare che fin d alJe })ri1ne iniezioni di b ioduro o di Salvarsan si h a u11 n o levole n1iglioramento delle febbri luetiche : Kra u s, citando q1 1attro casi di febl]re l uetica, m ett e i 11 }.}ar Licolare evicle11za la pronta cessazione clella febbre col lrattame11to antiluet ico. Mal ton i, ill u stra11do urt caso d i febbre sjf ilitica a t ipo quarLano, ci dice tra 1'altro ch e, « bastarono le pri111e i11iezio~i di bioduro di m er curio, a far scomparire g li accessi febbrili ». Il Nisticò, sostj ene non solo, che l.a febbre sifilitica ha p er lo più un tipo i11ter1nittente e si acco1npag na a dolori arLj colari, 1na che ced e pro11tar11enle al mercur~o ed a ll o ioduro. Fermi i1el i1ostro convi 11cime11to d iagnost i co clopo breve i11t erruzione riprendian10 l a cura n eosalvarsanica; ~ distu rbi seco11dari sono quest a ' ell a mili, la paziente coo1i11r ia a se11tir si m egJj o, l e sen sazi oni moles te 111 corrispor1denza della reg·ione epatica s.i sono a ttenun te, l e fu11zioni ,dig·cs tive so110 p i ù facili , la f e] ) }Yr è pur conservando gli stessi caratteri tende a d i1(1inuire. Obiettivame11te si i1ola i l margine inferiore d el ieg ato tag liente clue dita sotto I 'ar co cos tale, iJ .confine superiore è al lerzo spazio s ull 'ascellare Jr1ed ia. '1'entia1110 a11cor a u11a ultima i11iezio11e di Neo. éllYarsan cla 0·, 30 jn 33a g iornata; dopo tale iniezione lieve 1naJ ~ssere co11 elevazione febbrile, il _g'iorno d o110 la Len1pcratura c ade definitivamente. i d is turbi o})iettivi i atte nuano giorno per gior-, 110, t è1 11Lo ch e d opo cl11 e setlin1ane l a paziente è .1.1o tevol1nentc 1nig lior ata. La lcmperatura si n1 an t e1111e norn1ale fj110 alla .rl ata ac11 ·uscita dalla Clinica, ]e sensazioni inole Le ch e prin1a in Leressavano tulta ~ a regio11e epat]ca erano sco1nparse d el tu tto; nè vomit o nè diarrea e rano più co1nparsi , la d igestio11e ricfivenne il1or1nale e 19 stato g·e11erale appar Ye 11ole"\ olmente 1nigliorat o , il peso au111e11tato di cir ca 8 l(g r.

La contemporanea cessazion e de lla febhre e dei disturbi epatici, con feris ce un certo valore all 'opinione deg li autori ch e ritengono la febb re luetica dovuta alla localizz.azione ep atica. Certo cl1e n ell.a no.stra pazi.ent.e vi fu sempre u11 rapporto tra sinton1i gastro-epatici ed acc essi febbrili, tut tavi.a a qu·esto riguardo non IJo.. , siamo pronunciarci e sendo lin solo caso u1 ufficiente. Dal caso di febbre luetic.a in oggetto , sono due· i dati ch e possono trarsi e ch e io considero deg·n i d ' inter~sse clinico : 1) L 'ep atite ch e è il "intorno ch e ha dom inato quasi costanten11ente il quadro n1orbaso -co n di turbi seconda ri ad essa riferibili. 2) La r e i tenza al trattamento spec i f~c o. ,~a le la i~ena di rileYare cl1e n ell a no tra pazient e un e ito positivo della cura i è avuto . olo dopo 65 giorni dopo aver ljentato più <li t111a t e-rap in , e clo1)0 a' 'cr 11roredt1to con g ran1

de ca utela . Ciò co11fern1a il cri terio eh.e pri111a ·d i dare valore dia.g nos tico · al trattamen.to s1)ecifico, bisogn.a · in sistere n elle iniezioni di inerc urio o di b ioduro · e non arr estarsi ai i)rin1i in su1coessi del n eo-Salv.arsan. Con1e è già . taLo segnalato nelle infezioni luetich e nece sit.a a volte 0on Linu.are la cura specifioa, \rarian·do anche la qualita del farma co, prin1.a di otle·n ere un result ato fa, orevole e clinicamente apprezzabile. 1

Ril\SSl 1 NTO. Descrizio11e di · un caso J)rotr,a tto di febbre luetica r es istente alla cura specifica, caso n ella ct1 i sinto111atolog·ia dominava l'epatite. BIBLIOGRAFIA. e B. F u TCHER. Ne''" York Med. J ou r nal , 22 .giugno 1901 . HuGo l(RAUS . \ 7Vienpr I<lin. \ \ ' ochenschr., n. 49, 1913 . . l~D \VAn os. _i\.1n. J 0urn. of tl1e l\f ecl. Scienccs, ottobre 1910 .. G. NISTTCÒ. 11 P olicl ., s~z. ined. , a. 13°, fase. 24. lIERlVIANN. Med . Kli n., n. 26, 1910 . GRocco. Di un caso interessantissimo di protratta f eb.bre sifilitica. Lezio11e. :viaggio, 1925. MAL TONI. Il PoJicl ., Sez. med., n . 15, 1928 . l\rECKE . Malattie celticJie . S. E. Libraria, 1925. N. 0RT:\7BR . Diagnostica differen ziale delle malattie i11terne. S. E. Lib r aria, 1930. FRENCH~ I ndice diagnostico d ijjerenziale. Ibid. , 1924 . TROì\1.\.8

Ricordiamo la interessante monografia: Prof. DARIO MAESTRINI

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Dott. MARIO MUZll

Di rettore e :àf ed i co Primario Specialis ta r arliolo go ne ll'Ospe dale Civile d·i Tera.mo

LE DOLICOCOLIE Studio Clinico e Radiologico. Con 58 fìgure inter cala.te nel testo. P r efazicne con lett~ra del P rof . Sen. C. B. Queirolo.

SO J\1MARJO DEL VOL illfE. - Prefa_zi.one. - Cap. I . Brevi cons iderazioni sui fattori della s t1t1chezza abituale, pa.. ''i ne 1 a 23. - Cap. II. Stato attuale delle nos~re 00!1?· s cenze sulle dolico colie : a) Storia ; b) P atog enee1; e) Cl t· ni ca; d ) Radiologia, pag. 24 a 47. - Oap. I I I. Osserv ~­ zioni persoinali sulle doticocolie, pa.g. 48 a 76. - Cap. J ~ • Segni clinici delle dolicocolie osservate: a) Dolore: b) Meteor ism o oo m pli c~zioni.;. e). D3:11nose. cx;>nseg~en ze delle dolico·c alie (anormal i pos1z1on1 d1 tra tti [nteet mal l. compleeeioni, angolazioni); d) Stitichezza: e) Febbre : /) Qualch e s i ntomat.ol()gi a ra~a, P~· 77 a 89. - Oap. ~· Reperti radiologici delle dol1coco11e ~ss~rvate : a) Dol_1co ca.li e uni versa.li; b) Dolicooo1ie par z1al1; e) Doli-00001 ~e . e m egacolie; d) Doppia fun71ione de! colon, pag. 90 a 9 ... Cap . VI . Le dolicocolie pure, cons iderate .come fattore d i stiti chezza abituale : a ) F u nzioni p~~ pr1e del ~lon; h) Forma.zione della feci e loro compos1z1one; e) Stuno lo fis iologico del l' evMuazione; d) Importanza della. . sen~­ pl ice lunghezza anorm a le del colon come fattore d1 st t· t ichezza abituale, pag. 93 a 108. - Cap. VII . Terap.•a delle dOlicocolie pag. 109 a 111. - Cap. VI I I. Conolusaone, pag. 112 a 1l6. - Cap. Il. Bibliografie, pag. 117 a 120. Volume di pagg. VI II-120, nitidamente etampat? ir:i ca.r~ n mer.irana. -- Prezzo L . 2 O pjù le spese postali d1 spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 8 in porto franco . Inviare Vaglia Poeta le all'editore LUIGI POZZI Uffic io Pootaile Succurs ale diciotto (18) · ROMA.


(ANNO XXXVIII, NuM . 44]

SUNTI E· RASSEGNE. MUSCOLI E TENDINI. La semiologia dell'ipotonia muscolare. e 1\iI . GoPCE\TITCH. Presse ll1 éd icale, 1 8 aprile 1931).

(1'.

ALAJOUANINE

L 'ipotoni1a è uno d ei i11ton1i più frequenti .delle affezioni ·d el sist em.a n ervoso. Per b ene a Jll)rezzare il valore semio1o.g·ic o del! 'ipot onia co11vien·e esaminarla a llo stat o di r ipo·so mli·-colare e n·ella stazion e e r etta . I segni fo:r:niJt;i da ll 'esame d el malato in un '.attitudine di riposo p iù b · meno corr1pleto (clerubito dorsale o posizjon e seduta) ri.guar(lano : 1° l e modijicaziorii morjologiche delle

n1asse mlJ,scolari; 2° le modificazioni della loro consistenza.: 3° l' alterazione della resistenza ninscolare riflessa alla m obilizzazione passiva. 1° Le m odificazioni morfologiche consist o1

no n ella p erdita del m odello muscolare norrt1ale : i rilievi normali si alterano, un muscolo fu siforme presenta un .a sp etto cilindrico coru e nel bicipite e n el tri1cipite, la fa cc~a ·~.i UD: a rto leO'o-erm ente convessa appare appiattita; 1 00 f limi ti d ei vari g ruppi muscolari sono con -usi ; talvolta d e,1iati dal loro p eso i mu scoli appaio n o cascanti . T.a lvolta i muscoli così stira ti a~ sui11ono un volume inf.erior·e a l norn'1ale, appaio·n o pseudo - atro·f~ci. Ciò , i verifica sopratut to al braccio ed alle coscie : il qua1dri c ipite casca11te di ciascun lato de} femore appar e n e ttamente atrofic o; basta in tal caso soll evare le masse muscolari post eriori p er ve.dere il quadricip ite r i:pTendere il s uo .a s petto normale. L 'i1Jo tonia d el tr·ap·ezìo, d el d1elto id e e d el .g·rande p ettora le d et ermi na l 'abbassamento d ella sp.all.a, l 'ipotonià d ei muscoli ch e s'inserì, scono :sul margine spinal e della scapola d eter min,a il :d.istacco di quest 'osso ·dall.a g-.abbia toracica donde la tendenza all 'adduzion e d ella spalla. Intanto il m ·ar·g in e esterno d,el trap ezio è più obliquo, il d·eltoide alPpar e app iattito. C:ontempora n eamen te la testa può esser e in1clinata leg.g erm.ent.e ve:nso la pallia sa11a, e la colonna vertebrale può subire una deviazione co11 co.n cavità verso il lato malato. Nell 'i potoni.a deg li arti in'feriori s i p uò con statare una ·rotazion e est ern.a ·di tutto l 'arto ~ l'abbassamento d ella }Jun l.a clel piede nella pos izion e seduta. · , 2° La palpazione fa ril evare ch e l e m asse n1u col.ari sono flaccide, mol li, ·depressibili . 3° P er apprezz.a r e le m o·difi cazion i d ella r esiste1tza muscolare riflessa sono st a ti escog itati parecchi m ezzi. Il 1ne Lodo di Fraenkcl consist e n el fa r e eseg uire a1d un 'articolazione m ovin1en ti esagera.t i. E' un segn o importante ma convien e t en ere prese11 te la possibilità d 'un 'ipermobiJ izzazion e dell ' articolazione sen za ipotonia e di rilasc ia, 1

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SEZIOI"IE PRATICA

n1ento di legamento o di lesioni osteo-articolari comie accade niella tab e. Altri segn i sono : l 'esagerazione d el movin1en to passivo dell 'arrto superiore dal lato emiplegico dur.a nte il cammino o 1pr ovo1c.ata facendo rica·der e i due arti superiori d el malato ldopo averli sollevati; la fle ssione spontanea della mano dopo la flessione passiva d ell 'avambr.a ccio ; la passivi tà muscola r e m ess·a in evid enza con la m1obilizzazion.e passiva o in via riflessa. I l dondolam ento passivo della mano s i provoca fletten·d o gli avambracci fino alla posizion e vertical e, quindi s'imprimono n1ovim enti ai g omiti in m odo ch e le mani s i portano alternativamente in fl essione ed ·in estensiòne : alla cessazione di questi movimenti si ve·drà la flessione spontanea d ella m a n o più precocem en te e più r.a piidam ente a l lato ip oton ico. P er la ricer ca del dondolamento del piede si pon e l 'infermo in d ecubito d or s.ale e g li s i fanno flettere le gambe (ino a d angolo t etto: il piede i otonico assume u n.a fl e si_one p la n tare . Nell 'ipq toni.a si h.a la scon1par s.a o l ' in d eb o limento del r ifl esso di pos izion e locale, cl1e normalm ente con siste in una con t r azione ri fl essa, paradossal e di un n1uscolo, i - cui due pu.nti d 'in serzione son o passivame11t e r.avvicì, nati. Nei 1casi ·d '~potonia d agli arti inferiori questo seg·n o è fac ilmente rilevab il e n ei muscoli d ella fa ccia posterior e d ell a coscia. P er proocare il rifl e~so si afferr-a il collo d el p iede dell 'infermo in d ecubit o dorsale e s 'imprimono m ovimenti .di fless ione e di es ten sione d ella ganlba, alla fine di questi m ovimenti la , con tr~azi on e muscol,ar e r iflessa si .a ppr ezzerà con il risalto .dei ten·dini a i la ti del cavo popliteo, ch e m .a n ch erà o s.ar à m eno spiccat o qu.ando c'è ipotonia. 2) I seg·n i fo.r niti d.a l l 'esame della statica si riferi scon o alle mo clificazioni d el lo1to di attitud~ne e delle sinergie muscolari dell ' equi1

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librio. Per 1esa1mfin.are il ton,o d ' attùtcidine si pon e il SOO'O'etto in piedi · con i t all oni ravvicinati e d i pi~di in abduz~one. Si v~rifiche~à così l '~ ttcg­ <Yiamento d el capo ' la form.a d ei m u scoli delo l a n u ca, I '.atteggiamento d elle spall e, d.el le scapole, della colo11n.a vertebr.a ]e. AO'li ,arti inferi ori con I 'ispezion e e la pal pazi~ne si appr ezzerà I.a forma e la con s istenza 1dell e masse muscola ri, il livello e la mo bilizz.azion e .delle due r otule. Lo st ato d ei muscoli d elle g·an1be si rilever à megl io con I ' i · spezi ane dei loro t endini a li vello d el collo d el piede. Norm .aln1en te il tend in e del tibiale anteriore fa uri lieve risalto e dà alla palpazion e l 'im11ressione di lln a ·speciale elasti ci tà , fatti ch,e son o attenu.a t i d.a Jl 'ipotoni a. Con te1npora ncamente il ·dorso ·del piede appare più con, esso ed il n1argine r isulterà meno con cavo e più a co11 tatto con il s11olo. 1


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IL POLICLINICO

L 'i1)o tonia d ei mu scoli della faccia posteriore della coscia e d el polpaccio si rileva m eglio 11ella posizione in ginocchi: si ha .appiattimen to d elle masse m ·u scolari. Co11 tem poraneamen t e si nota .a lter.azion e della form.a del t endine di Achille . P er ricercar e le modificazioni ·d elle siriergie muscolari ~Jell 'equilibrio occor:re che il soggetto in p iedi poggi egu.a lmente sui due .arti inferiori . Si rjleverà l 'equilibrio spontaneo e poi si e&an1ina il con1portan1·ento d1ei muscoli d ella statica n ello squilibrio provocato. ormalmente I '.a ttività di equilibr.azi one pontanea è ini~irr1.a e molto· rara. Spesso conviene a ttendere molto tempo prim.a che si apprezzino c ontra zioni muscolari legger e d ei n1uscoli ante.ro-esterni della gamb.a . In c.aso di ipotonia aumenta la frequenza, l 'est en ione • l.a dur.ata d ell e contr.azioni d 'equilibrio ai .due arti inferiori cl1e per altro r1or1 ono si11crone tc on quelle d el lato sano. Il fa lto ch e g li a llu ci sono in flessione p lant ar e come se il soggetto t entasse Id i attaccar si al s uolo d ep on e p·er l 'esistenza d ell 'ipotonia. L 'esa1ne d ello squilibrio provocato ·si pratica con l.a prova della sp·in.ta, d ella flessione laterale del tro1ico e d ell 'accovacciamento. Il fenomeno d ella spinta si provoca esercit ando una spinta cl.a ll 'avanti all 'indietro sullo terno d el soggetto in piedi .con appoggio su i due pie1di rig orosamente simmetrico. Convi ene .allor.a appr ezzar e il sincroni smo, la durata e l ' inlen ità d ella contT.azione di reazion e di un I.alo in confronto all 'altro. L a p r ov.a riesce p iù evidente quan d o la sp·i nta è forte e impTovvisa, in seguito alla quale i obblig.a a ~poistaue. un pi·eid,e. In c.aso ·d 'ipot onia unilatera le o bilateTale, ma prevalente ad un lato, i sp o ta il piede del lato a ffetto o .p iù a ffe,t to. La prov.a ·dell.a fl essione laterale del trorico si pratica facen.do m ettere il soggetto in IJiedi con i talloni allontanati di un.a dozz in.a di r r11. e fa cendogli eseguire d ei movimertti di fl ession e a d estra ed a . sinistra. Nell 'ipotoni.a unil.ater a]e senz.a squilibrio il tallone d el lato a ffetto i solle,r.a nella fl essione d el tronco verso il lato OJ)po to di })iù di quello ch e non fac~ ci.a n.eJle i11ed es ime condizioni il tallone clella parte sana. ella prova dell' accovacciam ento l 'i })OLonia è rile,rat.a dal fatto ch e il tallone invece di e . . ~ ere sollevato , com e di n orma a deri ce al ..,t1ol o. Il p eso d el corpo g rava - a ttraver'" o il c.1u.adricipite ed il l egamento rotul eo sul la ·t i bia ed a ttraver o i gemelli ,sul pie·de. Per la contraz ione di que ti ultimi muscoli il tallone perde il conl a'llo co11 il suolo ed i due tall oni gi sollevano al mede imo livello . Si tratta del l 'a l tit11din e prepara t oria p er il salto , fa e nella. crual ei le coscie i m ettono in abdt1zionc e d il t.ron co è ten1rlo ad an golo retto sulle roscie. Que to at t eO'gia111ento m ette quindi in eviden za

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i fenon1eni muscola ri ·d el! 'equilibrio in sospe11· sione. I muscoli della faccia anteriore della g·.amba n on concorrono a realizzare la po izione ma a n1.antenerla, hanno quin1di un.a fu11~ zion e di equilibrio . La prova dell'a.ccovacciamento nell 'ipotonia e n el disquilibrio subi sce nutnerio se modificazio ni in relazione .all'attitudine ed ai fenomc11i muscolari concomitanti, c h e rivelano di . . turbi d el tono stati co e della funz ion e d 'attii u·dine. Le in·dromi d 'i l)Otoni.a statica possono e .. ::-er e unilaterali o bi l.ater ali. Le forme unilaterali s'incontrano nelle lesioni diei sin.goli rami dello sciatico, nella i1evr.alg·i.a e n ella n evrite sciati ca. n elle sin·d ro mi cer ebellari e vestibolari, nelle lesioni pirami dal i . Le forme biI.aterali si riscontrano n ella tabe . nelle scleros i a placch e, n elle polineuriti , i1c,)l le indromi labirintich e e cerebellari bilater.aJi. 1

1

DR .

Ischemia muscolare e dolori anginosi. (T. LEw1s , L an,cof,, 23 mag·gio 1931). Sono stati i tituiti v.arii esperimenti per :--1 ·tbilire l 'ori.gin e del ·dolore consecutivo a 11 \ leg.atura di un arto. Qt1alcuno l'ha attribuito a spasmo :della parete arteriosa, . ma qua11do si ,a rresta l.a 1circolazione di un .a rto ed i i11u scoli sono contr.atti fino .alla produzione di dolore, il rilasci·am .ento . della l1egatu;ra produ cf• arro· .a m ·ento della pelle contemporanea1nen t1· .all.a comparsa d el polso, ·m.entre il ·d olore ]>Cri t e ancora p er qualch e secondo. Charcot attribuì il dolore d ella claudi cazìo. ne intermittente .a.d un cran1po muscolare lJaragonahil e alla rigidità cadaverica . In e f fcIl i 1)erò in sc.g·uito a le·gatt1re il vero cran1110 Ì' raro e non si h a .au1nento da tono muscolare. L' A. ed i s.uoi collaboratori hanno ri1)rr"'o g li esp erirnenti ed hanno provocato l 'arreslo d ella circol azione a m ezzo di uno sfig m o111anometro . Essi trovarono ch e il dolor e compare dopo 30-35 secon,di e diventa intoll erabile do1)0 7'278 secondi in tutti i soggetti esaminati. Il dolore è diffuso ed angoscioso, e situ ato in vicinanza d ei muscoli posti in contrazionr. L 'inizio ·del dolore e d il 1punto di magg-iorr intensità erano affrettati atim entando lo sforzo e la frequ en za d ell e contrazioni, il cl1e ]JTOYa ch e 1e o è in ra1)porto con l'en,ergia ~ r>e. .a dal muscolo. Se dopo ch e il dolore aveva r agg-iunt o il n1assimo d 'intensità si so pendevano le ron1razion i lascia11do a posto la l egattira, il dolore per i te,ra ·con lo tesso O'rado. Rin1ovend o lii legatura il dolor e scompariva d opo 2-3 geron cli. Qu esti ri _u]ta ti prover ebbero cl1 e il clol ore , 11a un 'origi n e chimica o fi sico-rl1imi ra. Ripetendo a di. tanza g li esperimenti s.i han-


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i10 i i11edesimi effetti e quanto più breve è il periodo di riposo interva llare tra una leg.a tura e 1'al tra, ta11to più rapido è l 'inizio del dolore. Ciò prova ch e n ei tessuti d ei muscoli perifibrillari si stabiliscono d elle rnodificazioni c h e 11.an110 bi sogno ·di un certo te111po p·e r scom. par1re. Ciò sar ebbe confer1r1.ato da un a ltro esperin1e-11to. Si l egò l 'arto e si fecero fare contrazioni fi110 alla com1)ar a del d olor e; quindi si s ciolse la legatura e si fec ero continuare le co11tr.azioni fino alla con1parsa d el dolore ; poi si rifece l 'alla cciatura e s i lasciò l 'arto in riposo. Si co11st1ata cl1e il dolore ricomparve d opo 20-30 secondi di·111os lra1l.d.o si così cl1·e le alterazioni persistevano i)er qualcl1e tempo, p r o, -oca11do e e il dolore con la ·~ ola alJacciat ur.a sen za il con ·c or o delle contrazioni . La cau sa d el do lor e d ell 'an gina pectoris è sen11Jr e discu ssa. L e teori e .avanzate a l rig u ar cl o ·sono molteplici e rontrasL-a11ti . Parry fu il primo a mettere in rapporto l 'a11g ina }Jectori s con il dimi11uito afflusso di sang·u e al .cu or e detern1lnato da l] a r ·ig idità delle coro11ar1e. Il Burn nel 1809 ft1 il vri1110 a ' ed er e una ana log·ia tra i l dolore a11ginoso 1e d il dolore dei ·n11Uscoli consec uti o· all ' iscJ1en1ia prodotte d a lla legatur.a di un arto. Brodie n el 18±6 paragonò le affe·zioni arteriose d elle gam1be ro11 gangrer1a delle dita dei pi edi co11 l 'ang in a pec loris sen za J1erà far e riferin1ento a] dolor e. Potter n el 1866 trovò u11 'an alogia tra la claudi caz io11e intermittente e il dolore dell 'an g in a µector i . el la t r ombosi coronaria s i prod uce una situazio11e s~mile a quella creala con g li esperi.n1enti su accenn.ati . Si ha un a rresto della .circolazion e in un 'arca del mioca r d io , la qual e ·viene s i111ultaneamen le costretta ad u11 magg io r fo.r zo in seguito al l 'ecc itazione in·d.o tta -clall 'i11fa rto stesso . Ciò s pieg·a 1'i11izio g r adua le ·d el dolore ·e la su.a ·lun g.a per $i, t enz.a. Neg·li acce si di angina pectori . . cl1e si 11an110 in seg·uito a s for zi , il dolore i s1)iega con l a riduzione ·dell ' afflus ... o di ~ anO'tle al cuore dia ... .-pa .. 1110 ·d.e ll e co-ron arie ed il · co·nte1r11J?Ora n ca ~ llleJlt e a ffa ticamento d el 111iocardio . Il c riterio terau petico conferma q11est e i11'l e-r1Jre tazio11i. Il nitrito d'amile agisce dilatando le cor o11arie e fav orendo quind i 1'aff]u .. o .di sa11gue a l cu ore. • 11 d olore .allora ce a pur continu.ar.ido il ·n1iocardio a contrar.. , i. Proprio com e accad·e sperimentalmente: il ·d olore 1nu colare ce . . .. a con l 'allen tan1ento d ella a llacc iat tira ancl1e ~e le contrazioni continu ano. 1\Tell.a trornbosi coronaria il nitrito d 'a111 i] e, .ed ir1 cre11er0 ogni va .. o dilatat ore , non l1a a 10

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SEZIONE PRATICA

cun effe Lto percl1è l 'isch em ia non è prodotta da uno sp·a smo ·delle .arterie, ma dia.Il.a loro occlu io11e. In que ta condizione .clinica 1Je 1sist e l 'ischemia e la contrazione muscolare, e qui11di il d olore è persistente. DR.

Contratture ed ipertonie . (J. FROMENT. Jourrial de Alédecin,e de Lyo11, · 20 g·iug110 1931). L 'espress ionie di ip·erlo11ia co11 la qua le si desig·11a110 in 11eurolog·ia stati di tonicità n1uscolare di g r ado e n1odi di ersi, no11 a utorizza a i11e ttere in ca usa un i11eccanisirno regolatore a utoctor10 d el tono muscolare. Al r ig uardo è a rilevare anzi t utto, cl1e l e con Lr.azioni isterièl1e n on J1a11no r1ulla a che fare con la iperton ia: es e i11 effetti 11011 sono cli.e co11trazion i volontarie, espressio11e di un a e111is imulazione più o 111eno con sapevole. Lo studio fisio- cl1in1ico de·lle iper to11ie rileva c he esse ono legate al IJerturbame11to di r efl e tlività indi1)endenti e di s1)ecie diverse. L 'ipe rto11ia non è che uno stato di contrazione rifles a più o meno s tabile. Ne~l e affezioni piramidali si ri sco11tra110 tre forme di contratt u r1e : la co11 tratt ura deìì·emiplegia, ·della parapl ~g ia spastica tipo Erb, deJ Ia paropl egia, in f lessiorie tipo Babiriskì. La co1itrattura dell'emiplegia a ccompagna i dis turbi paralitici in cui accresce l 'impotenza. ~ annunziata alla fine d el ·econdo se ttenario dalJ 'accentuazione dei rifle.. , si osteo-tendineì. R in1a11e còn fina ta al territorio dell 'e m1plegia, ragg iu11g·e rapidamente l 'acme e 1)er sis le inciefinitamente. Ri -p el la la inu ... colat ura del tronco, sfiora la facc ia (e elusi van1ente il territorio del facc iale inferi ore) contrae gli arti in attitudini forzate non naturali . Ai rr1ovimenti passivi oppone un.a resistenza elastica che ser11bra costante . Agg·iunge11do i suoi effetti a quelli d.ella par ali i i111pedisce agli arti di ubbidire . _ ubito e corrett.a·n11ente agli in1pulsi della vol ontà. In ~ eguito· .agli sforzi s i a ctc entu a e sviluppa incin e ie cl1e a ll era110 le at ti tudini . . v1z1ose. P. Marie e Ch . ~..,oix disri11g uono sinc inesie globali con p.a rtecipazione di tutto il lato e1riipleg·ico, sincines ie d 'im itazione con movi1ne11ti analo,g hi a quelli cl1e ' 'olontariamente e eguc il 1°ato ~ ano, sincine i e di coordinazione con contrazioni involontarie assoc iate a quelle volontarie dei muscoli paretici. La contrattura si accentua a misura cl1e il i11ovin1 ento si ripete o i .p rolu·n ga, è perciò cl1e la corsa è in1possibile. Conten1poranean1 e11Le i esalta l ' i1)erreflctl i' ità tendinea piran1idale. 1

La co11.tratttLra della paraplegia in. estensione tipo Erb e i t e per lo più al lo s l ato J)t1ro, o . . ~ ja con la con ser vazion e quasi co111pleta d ella for-


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IL POLICLINICO

za muscolare. È caratterizzata da rigidità in estensione, molto stabile, accompagnata sempre da forte esagerazione dei riflessi osteo-tendinei, spesso da trepidazione epilettoide del piede e danza della rotula. Il segno di Babinski è presso eh.e così.ante. Ma i riflessi di difesa sono presso che normali. E ' accompagnato da incinesie da sforzo, di accentuazione durante il cammino, per cui la corsa è i rr1 possibile . . Nella. coritrattura della paraplegia in, flessione tipo Babinski l 'ipertonia differisce dalla precede11te. Non · solo la paraplegia è in flessi one ma la contrattura è molto meno stabile. Si fissa in un periodo tardivo e si complica con retrazioni fibra-tendinee . I riflessi osteo-tendinei ·p ossono esse re norm.a li ed anche deboli. Viceversa vi l1a e·sageraziooe marcata dei riflessi di difesa. Si hanno così due tipi distinti d'ipertonia piramidale, l 'uno l egato a perturbazione della r~flettività osteo-tendinea, l 'a ltro a perturbazione della reflettività di di fesa • Le princ ipali forme di ipertonie extrapiraTrl:idali. sono quelle che s'incontrano nel parki.nsonzsmo e n1el morbo di liVilson. L'ipertonia parkinsoniana è n ettamente differente ·da quellia piramidale. Essa ha una distribuzione più diffusa: oltre gli arti colpisce il tronco che più o meno deviato di lato o in avanti o indietro, la faccia che assume una maschera inespressiva, la muscolatura buccofaringea perturbando la deglutizione e la parola . La contrattura dei parkinsoniani determina uno stato di stan chezza, fa assumere agli arti attitu,dini naturali, scompare con il sonno. Ai movimenti passivi oppone una resistenza intermittente e di grado v.ariabile. Con i movimenti volontari presenta inizialn1ente un 'inerzia con ·difficoltà di messa in moto, cl1e successivamente ced e. Din1inuisce con l'andatura rapida e scompare nella corsa (Kinesia paradossale) presentando poi una difficoltà di arresto. Si accentua con tutto ciò che com11lica lo sforzo statico (riduzione del poligono di sostegn_o, . soppressi?ne di appoggio, Romberg'). Dei rifle , i sono costantemente alter.a ti solo quelli statici. I rifle si osteo-ten·dinei e di difesa sono ind enni. Tutte qt1e te particolarità provano che l 'i1)ertonia parkinsoniana è l egat.a ad una perturbazione della reflettività statica con involuzione del meccanismo della stazione in piedi. L 'ip,ertonia del morbo di Wilson, che contorce stranamente gli arti e la maschera faccial e, in1paccia la deglutizione e blocca più o nleno l a parola. i con1plica spesso con spa.. 111 i violenti che si scatenano ogni qual volta il l1aziente tenta di parlare, di deglutire o coml1nqt1e- di mu oversi. •

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Nel riposo completo, durante il sonno, la contrattura scompare, la fisionomia è completamente distesa , affatto norr11.a le. Il wilsoniano trova· grav·e difficoltà a passare nello stato tatico al dina111ico dalla sta .. zi.one al camn1ino; può ancl1e cam minare rap1d~~ente, 111a co11 tendenza alla propulsìo11e e d1ff1colta di arresto . I riflessi tendinei non sono esagerati. La sol.a reflettività static·a sembra esager.a ta . Tuttavia l'ipertonia \viJsoi1iana è molto differente da quella parki11so11ia11a. Come vi sono due tipi d 'ipertonia piramid~le, ve. n e sono due extrapira111idali molto d_1fferenti ..L ~ u~a fissa_ il pazie11t1e, i cui gesti r~sultan~, r1g1d1, la ~ Ul faccia rin1ane inespressiva e p1u o n1eno inerte. L 'altra li estrinseca in str~ne c?ntorsi?ni ·del~a fac cia e degli arti. La. prima tS1 può immobilizzare , è plastica, la seoond~ è u11a continua rivolta, una grottesca anarchia . Tutte e due scompiono co11 il sonno, ch·e non fa cessare le ipertonie piran1id.ali. Tutte e due svaniscono per un momento nello slancio dell 'andatura rapida. . Le co~tra~ture post-traumatiche di origi11e riflessa s1 sviluppano negli arti feriti. Nei casi inte~si sono molto deformanti (mano da ostetr~co, mano d~viata, piede equino) e so110 la risultante di 1pertonie ed ipotonie sfranam~nte :o~binate. Sono accompagnate da am1~trof1.e diffuse, retrazioni fibra-tendinee precoci e marcate, disturbi locali v.a so-motori e termici. Spesso l 'amiotrofia co11trasta con l 'esag1erazione ·dei riflessi tendinei. La contra ttura persiste nel sonno natu.rale ed anche fino ad una fase avanzata della narcosi cloroformica, la quale ultima può anche rilevare rinforzandola un'esaltazione latente de lla reflettività osteo-terudinea. Questa contrattura · sem.b ra in rapporto ad una perturbazio~e della reflettività simpatica·, cl1e · socondaria·m en te turba ancl1e quella spiniale, e la cui eccitazione ,periferica si de ve ricercare negli effetti del trauma. Un 'altra contrattura interessante è quella cl1e talvolta segue .a lla paralisi facciiale. Que:sto emispasmo fa,cciale postparalitico sembra dovuto, come avrebbero dirnostrato gli esperimenti, ad un 'azione d ella radice sensitiYa del trigem ino sul nervo facciale. Si avrebbe una perturbazione della reflettività facciale che provocherebbe l'iperto-nia. L'ipertonia, adunque, non è che l '~strinse­ cazione del ·disturbo di una d.ata reflettività: osteo-tendinea, d'accompagnan1ento dell'atto volontario e di difesa; della stati ca e di posizione; simpatica; fa cciale;. einotiva. Le modalità ed i caratteri delle ipert oni e sono in stretta relazione con i caratteri variabili s imi della reflettività in causa, re fletti vi tà di tutti i piani midollari e cerebrali. Le vari(\ iperton ie hann o caratteri rosì dif1


[_i\NNO XXXVIII, Nu1vr. 44]

ferenti da far rite11ere cl1e esse non hanno i1ulla i11 co1nu11e. 11 sonno fa ced ere le une e non le a l tre, l 'inibiziooe volontaria modifica Ue une e. non le altre, l a corsa blocca le une e fa scomparir e le altre, le une reagiscono ai movimenti passi,·i in irtodo af f.atto di,1 erso dalle altre. In conseguenza no11 si può at~endere che disturbi tanto in contrasto fra loro possano benefic iare di una t era1)ia medie.a o chirurgica univoca. DR.

Gangrena delle dita dopo operazione per contrattura di Dnpuytren. ( RonELIUS.

Zent. j. Chir., n. 15, 1930).

L 'operazione per una contr,a ttura di alto grado non è fac ile pote11do i avere varie con se.g-uenz;e spiacevoli. Un pri1no caso è stato visto da ll 'A. nel 1912 quando era assi t ente di Ku111111e] in un uomo di 57 a.n ni 1con contrattura di 3 dita operato in anestesia locale; tutt'e .tre ]e .dita clivennero gangrenose e dovettero esser e a portate. Fu amn1essa come causa un 'azione della soprarrenina per cui si pen ò nella clini ca di non operare più tale malattia i11 anestesia locale e s1)ecialmente abole·n do 1' u so ·dell 'adrena]i11a. Gli altri due casi gli sono capitati di recente e con .a nestesna geinerale {n.arcilene-.avertina). ùno di questi, un uomo di 49 anni, che presentava la c ontrattura di un dito ebbe dopo l 'o.perazione la gangrena, ciò che portò aà uri seguito g iuridico contro l 'operatore i1l quale però aveva detto prima che il dito poteva perdersi . · Il terzo caso rig,u .a rdav,a un uomo di 63 anni con contrattura e consecutiva gangrena di due dita che vennero asportate. Tutt 'e tre erano ca i n1ollo g·ravi co11 co11trattura delle dita fino .alla mano e in persone adulte. Nel primo easo si pe11sò all 'adr en alina ch e come si sà è capace di produrre· delle ll ecrosi di tessuti. È per ciò la regola ch e nei tessuti con sca rsa o alterata ' rital ità non si a doperi l 'adrenal in,a. _i\. nch e l 'emo -tasi a lla E 111arcl1 bi._ogn a evitare sapendosi ch e I.a costrizione circolare può produrre alterazioni dei t essu ti , necrosi e gangrena. L 'operazio11e })er l·a contrattur,a di Dupuytren non è lu11ga, i11 a trattan·do-. i di ma lati arterio..:clerotici })Ossono avere importanza queste alterazioni da corr1pressione che possono conseguire anche a ... en111li1ci con1pressioni digita] i su i vasi. C:erto ch e un.a g ra11de in1portanza deve a ' rere il . i. tema vasale. La conl rattt1ra di Dt1ptrytre.n si ha in indi,ridui con evi.denti segn i di ar1 e rioscl cro~i, ni.alattia che può contrib11ire. .\ n1che il trau111a operat orio con inter ruz ione di ,-asi ha importanza. •

. 1627

SEZIONE PRATICA

Infine un IJUnto e. enzialc è .ancora cl1e n ei ca. i gravi di 'c ontrattura ch e datano da vari annj i verifi cano .accorci.an1enti d ei vasi così ch e quando le dita vengono :stirate bru scamente può a ' 'ersi una compressione o stira111ento di essi con rottura o tron1J)izzazione, a Iterazioni ch e po sono rappre entare i I punto di partenza per l.a gangrena . R. !BRANC.-\.TT.

TECNICA CHIRURGICA. Esperienze di narcosi endovenosa con aver-

tina. A rcli. Klin. Cliir., vol. 162 , i)agina 360, 1930).

( KIRS CHNER.

L 'A. dice -che l 'aneste ia con l 'averLina per via en:d.o ,'en osa si ottiene i.nietta11do endovenosamen·te di una soluzione al 3% una quan tità corri pondente i11 centimetTi c ubi ci a ] peso del paziente. Pochi secondi dopo l 'iniezione· si ha immediata perdita <li coscienza del pazi1ente co11 a 11estesia 1completa. 1 on vi è traccia· di eccitazion e, ma alterazio,n i del colorito, d el viso, ·del pol o, del respiro, dei Tiflessi . Vi è·. soltanto un . modico abbassan1ento della i)res. 1one sangu1 D'Ila. Il r isvc.g·lio avvien e r.apjd.a111e.nte e dolcen1ent e e il ])aziente non ricorda nulla ; di solito ripren.de a c ontare $en za aver co c ien za d ello stato ane teti co passa.t o. La perdita di ooscienz.a dura 3.7 n1 inu ti e i11 q ueslo periodo i IJOssono eseg· uire brevi i.nterventi ancl1e n1olto dolorosi. Lo s tesso n1e zzo sc·rve ancJie co111e anestetico basale: iniziata la narcosi avertinica si continl1a la 1larcosi con l 'ete1'e . Kir cl1ner 11.a costruito un appare·cchio apposito cl1e pi.1ò essere manovrato dallo tes"o operalore; 11a e ~ eg uito 700 aneste ie con tale Leon ica e·n za al c un inconveniente. La omn1inistr.azion e d e]] 'averti11 a è contro in dicata n elle n1alat1ie renali, in tutti g1i altri casi rapprese11ta un m ezzo a11e te.tico r,a pido e icti.ro. Co111e a11eslctico basale µer l 'aneste1ia immediata evita il trauma psiohi co d ell 'ini zio della ,n arcosi e il periodo di eccitazio11e . P. VA LDONJ. 1

1

Morte da esplosione di mistura di gas anestetici. 1

e rie occ upa 1 Ji e J our1ial of the .Anieric. !11edic. Assoc. (1-1 fe bhraio 1931) i11 un artico Io r-cdattori a 1e. Due anni fa ad Evans ilJ.e un ane teti la 1norì peT e ·p lo, io11 c di lln r ecipie11te conte11ente os ido .nitroso; un 11te:r f.a w1 pazi e11te, inorì a Los An O'e]e._ ... ul tavo lo operatorio per es1Jlosione di tina n1i ~ tur.a ane . . t etic.a. Que ti incin ella _tampa den ti h anno laraa di.ffu s ion e c1u ol idiann, ~ebb e n e. e~s i , ia n o di freql1enza co1


IL P OL I CLI

sì sraT~a d u c.'sserc Lra::;c urabili di fro11tc aJle [rcq11 r nli J>O l111 011ili posto1>eraloric. 1 c l ca~o cli Los 1 \.11g·e les era slalo .:0111 1t1i11i~ lral o os~ ido 11ilro~o e o s~ ige 11 0 seguiti da eler~. () ra ~ i ~a ch e elere ec.l etil ene ~o n o ~s plo si ­ ' 1, 111 a no n e.la ~o li , ben ~ì i11 p·rc:5c11 zn di o . . sig 'C 11 o o tl ' o~:'i <lo 1li Lro ~o . In ljll C'~ li casi 1 ·e~ plo ~ i o1 1 c è dov uta a ·ca ric he.' di elo1·1ri cilà sia lica ~v iluµpa l asi 11cll 'a1)µarerc.1ti o di ~0 111.n1ini ~ Lra z io 11 e . J>erò il it1cccani .!:'\ 111 0 co n c ui avvcu.g o110 c1uc._ te e I)llosioni 11on .è pcrfcll a tn c11le co 11o ~ c int o nono~ t a 11t c gli s lu· cli cli va ri e f:on1n1is~io11 i .a1)posi1 a1n1e nlr no111iua lc. Per cv il èrrc le e ~ i,l o .. io11i è bene costr·uire gl'i a pparccr lti di . 0111n1in i ~'l razio11c inlcrarn entc con 111 ela11 i, el1e on o buoni .condu l lo ri cl i corren lc clcllri ra . e t.cr1er r l 'a t.111 o ~ fer a d ella c.arn er a 0 perator ia in una cert·1 umidil ~ (5:5 %). Inol l re si de vo 11 o e,, i Lar e fiamme e tutta l ' in st a I Ja zione clr ll:ri c,a dC've c ... sere fatta in modo da non j)l'O orare sc i11lill e. l ,a dialc1111i:1 n or1 si deve ado r>er.a re n elle f:.alr 011er,~ ·1or i e in c t1i . i .a1do1)erano mi scele di 1

1

gn ~ .

(

o nos lnnl e tul1 e le l' reca t1zioni si possono , cc.rez ional1r1 ent e é\\1eTe lo stc o delle c·srl o• • ·s 1on1 . R. LusENA. 1

La chirn1·g·ia nei diabetici. (. l\. G1LCIIRT~T , Eciinburyh

1n ecf.

Jou.rnal ,

. e v 1gor osèl.

l / in ~ ulin.a, i1o n ·~olt.a11L o l1a &a lv.a lo un nu-

1t1e ro ir1ra lco labi lc di vile ed l1a ri vo luzio nato il Lra llan1 e11lo, 1na l1a a11 ch e provoca lo un g·r.adt1.a lc ca n1 bi a l l le11 to 11e 1 decorso ·Cli 11 i·co d el din1Je le P i1cl r araltere. ielell a 111alaltia ~ l0~~a . 11 <li ab c·ti ro 'Ì\ e ogg i ·u11.a \rita pi ù t1lile e l)it1 lun _ ga, l Hnl o da n ppros~i 111 a r::;i a ll 'e ·tensio ne dell a 'i la elci nor111 a11 , col ri . tilta1 o cl1 e il 11u111 ero e.lei casi e.li (liabcte- i11 rapport o co11 la po1>o lazio110 gene rale, 'i r 11e se111pre at1111 ent ando. ~ O ll r qt1in·d.i da m eravigliar::;i se, di è\ll ll O in <1Jlno, auni r nta .a11ch c il 11u111e ro clr i cli abct ir i c h r si pr c~r nl a1 1 0 al ,r ltirurgo. ]) ier i nn11i o r ~on o, u11 ca~o a11 r l1e lieve ·d i di abe te er a cou:-;i<lernlo co n1 c ·tu1 ,·ero ri srl1i o cl1ir11rg ico <:, i11 co n ~<'~t 1 r n za, O' li i11t.er ve11Li o pcra lo ri era no li n1itnli nll c ~ol c n c1 r e~ . . il à urge11Li. Ora le cose ~011 0 <lr l l utt o ca1nh1n te, 1n111 0 r hc ~i 1n1ò ril cne_ re r lt c\ il 10 -20 % dei di nl)e lir i ~ ubi sra un i11 \C' r\t'n lo OJ)C' ratorio , l>roporzio nc llr l lutt o $1·0n o~ri ula un ll"1 upo. l r 11irurgi ' cd 0 no , per tanto, alltl l(' lllnre il i1un1cro elci clial)elici che ricorrono allo loro e t1rc, f'iccl1 r il prol)l c111a dC'lla ·l1iru rg-ia nC'i dial)eti r i a~'u 111 c· ~c·n1 1)rC' n1 agg io_ rr i1nporlnn1a . 1

1

xxx,11r1,

Ul\'1 .

4-1]

PERI COLI ASSOCl.\ TJ CO L lJIABETE.

(~ onLe

og·ni ca o di glico uria Ya co11 ·iderato di ori?" i n e diabe.t ica fi110 a cl1e llOn pos~a essere. d11110:--lralo tl co 11trario, così si deve tener j > ~·~se11L e ch e l)?r og·11i diabetico, a11cl1e solto il J>.' u se~e ro reg·1111c, l 'ac idosi cost ituisce un per1 colo t111111.a11e11t.c. I si11l o1ni clcll 'a.cido ... i i i11a_ rtiftesLano ~1 e l di,ab1~ L i co c1 u.a1tdo, per qualsi,a si cau a_, avviene c l1e il ra 1>po rto dei g·rassi e d ell e i~r?t e 1 n.e i~ el i11eta~o li s n1_0 al li.vo C(cede la quanL1La cl1e 11 g·luros to dt !:'pon1bil e ]) UÒ o -· i·da rc co1111)letarr1 e11 lc. l~~sa ~ i j )LJÒ svi lu P'l)are perta11_ lo, qu.ando la so111 111i11i ~traz ion e de crli i·d rali di rarbor1 io vie11e t'ubita11ea111ente rid~tta. In tali <o~.d~ z i o11i , .l ' o 1rg·a 1~i!"111 0 Le11l a cli su11plire al la tlef1· c 1en za ·d1 calorie co11 le ri~e rve i11 ba-ra ~ s i ed . . 111 1Jrole1ne. ll g licoge110 acct1n 1ulalo 11ei 111t1scoli e nel fega to Yiene ra1)id.a111e11te esaurito. con Ja co11 ·eg·ucn za ·che di111 i11uisce il rai1ipo1io del O'luco~ io dispo nibile co11 g·li acid i .gr a si; si ri·d~1ce rosi la qua11lità deg·li alcali del sangue e ne ri8t1l ta l ' acidosi. l: ff'elli a11alog·l1i :s i 11an110 con il vo111ito o la dia.rre.a erre:;~ iv i , o co11 il diD'iuno od errori dieleti1ci. b Vi so110 .a ltri fattori che po ·so110 influire in i11 odo analo·g·o su l 111 ctabolismo. Quando \ri P febbre, il pot ere ossid.a11 le dcll 'organis1110 t1i rarboidra li \1 iene di 111 0Jt o ridotto. Le infezio11\ ac ul e co~titui sco110, qui11di , un g rande ])eri colo per il diab·e lico p er cl1 è se c~ . . o rontintta la ua dieta relativa111e11Lc ri cc a di gr.a ·i, a cau sa della di11i inuita ca r>a cilà di })rur iare il glllCO io , si l1a for111azio11e di cor1)i •cet onici. Inoltre, per l 'a un1e11 t o del Il1 elabol is1110, da Lo dalJa febbre, ~ i esi.g·e un i11agg·ior ·COJl · L11110 di co111bust ibil e e t' i brucia, qui1i-di , uJ\ cc. re ~so di g·rasso. Ancl1e l ' a11esle ia l) UÒ Lt1rbarc il ·de·co.r so dei proces~i i11eLaboli ci e v.a per q LH:' ~ La co11si·der.at,a co111,p u11.a cau sa i>ole111 e di a<' i cl o~i. Da qu.a1Yto ~i è dett o, ri~u l ta cl1e l 'a1cidosi può es$er e con1ba1tuta 0ffi car en1ente assicurando una co1111)leta c o111bu~l io11c di u11a fort e r>rol)O rzion e di g lt1cosio. 1

1

g (' ll Jl . 1 9 :~1 ) . 1 ni ctodi l1 1otlcrn i di lralt n111c11lo del ,d iabete l"O no slal i co ro11al i da l·ale surres~o .rl1 e i di abC' tici posso110, og:g· i, i11 pro1)orzio11c n1 oll o 111agg iore c h r u11 1e111 po , co11ùt1rre t111 a vit a alti, .a

1

[.\ No

reo

I

s 1 ' T OM I n ELL 'AC1nos1.

f: 11olo cl1e la ~e 1 > ·i è la causa l)ÌÙ co111u11c del l)rer ipitare dell 'ac ido· i nei diabetici sottoJ,ratla111enlo; n o11 è i1r1µr oba bil e c,he, n e-1 fl1tt1ro , tali ca~i a ~ un1a110 111aggior frc4ue11za. 1 si11to111i, s.pcs~o s i s ilt11>1>ano g radatan1cnLe ed in .. idiosa111c111e e si prcsui110 a co11fu~io11 e. ul j)ri11'cipio, ::;i l1a una ·e11sazionc di sta ncl1czrin e di debol ezza ; si l1an110 di olilo, 11at1~ea. " 0111ilo e do lo ri addon1in1nli , s pesso viol e11ti etl acc.01111)ag·11.al i clu ri g ic.lit A dci r etti. La carattrri . . Lira alterazio11r el c i rr-s piro non appare r he ad a e i ù o~ i a' a11 za la ; i n ' ee<' , su l In i n e i pi o , 1a re~ pi - _ razio11 e è i)es, o lr 11la , profonda c-d a ti1 >0 di ~o, J>iro; 11ell 'ari a c~ pi r ata, s1 i>uò a'' erti r e 1'odore d e ll 'acr tonc . ~i nl)l)a~'n la l ll"C''~ io n e sa11guig11a il r uorc ::-i .. '1

.


[.;\NNo

XXXVIII, NuM. -14 J

SEZIONE PRATICA

diJala ed il l)O l o au111enta di f'r eq ue11za e si fa fia CCO; la te111peratura, se n1anca la eri:".ii ' è sub11orn1a1e. Le forze del pazie11Le ,d erado110; s i 111a11ifesta uno slato di intontimento cl1e cresce g radaLa111ente fi110 al co111a. ~l e110 'l)esso, ~i J1a in vece irrequietezza e ~ ta ­ to <li .ansi.a od .an che ·delirio. Il prim10 acce11no del co111,a si l1a ne llu eccl1ezza clel1ct pelle e clella lin,g ua, speciaJ111 e11te se accompagn.a te da din1in uzio11 e· della le11sio11e oculare. La prese11z.a di forti quantità di corpi ceto11 ici i1eJl ' uri·n a è di111osl rata daJ].a prov.a di Ilotl1era . 1

1

IL

TRATTAMENTO DELL 'ACTD08 J

t1co tratLalo cl1i.r urg·icame11te è u11 ca11dirlato all 'aci.d osi ed al co1na. Le infezio11i locali o gen era li 11anno azio111e a11LagoJ1i l·a a queJla del1'in ulina; il vomito po.., Loperalo rio può repdere ·difficile la nutrizione e, se IJroJ u11g·ato, es ere ca usa di acidosi. L 'anestesia g·e11erale provoca un au111e11to della glice1ni.a , m ell lre il clorofor n1io, non soltanto turba 1'equjli])rio acido b ase del s.a11g ue, n1a possiede an cla e un 'azione toss ica suJ fegalo SJ}ecia1riLcntc se Jc riserve di glicog·e110 sono ridotte. . 1 ,

LA P REP.;\RAZÌONE .

DIA BETI CA .

Se 1'acidosi è trat ta la o i)})Ort una111e11te, il com.a i1on ·i svilu})pa. È u11 fa lto cl• e i diabeLi ci di n1edia g ravezza po. so110 essere trattali co11 le sole 111isure dieteti che ; lJerò, è set111>rc bc11e ten er . . i pronti con una cura più energ ica, cl1 e si m etterà ii1' 01:>erà tostocl1è si ab11i.a110, in sien1e alJ'aice to11uri.a, dei segn i cli11ici cli acido i. In tal caso è n ece ·ario a·ss icurar e il 1111eta})o li ·n10 ciel glucosio, i1l mo·do da a rr,e ta r e l·a produzione di CO·l'j}i celo11ici. Ciò si ottie11 e cor1 la insulina e la con tempora11.ea so1111n inistraz ione di g lucoi:;io. Si somn1ini st reran110, perta1rlo, 20-±0 unità ·d i in suJi1l.a e 20--10 g ra mrni di g lucosio (20 g·ra1nmi di g luco io corrj J)Ondo110 a 20 g ramn1 i di zuccl1ero OJ) pure a c irc.a 110 .g· ran1111i di succo d 'ara n cio, ovvero a d una ,-enti11a di g ra n1n1i di pane co11· 150 cc . ·di latte). Si ripete la so111 n1 inistraz io11e di tali alin1c11ti (precedut a dc:lll ' i11i ezione di insu li11.a, in i1ro1)orzione di u11a u11ità per ogni g ran11l1 0 di g l uco8io), og·11 i :3 -± o re. L 'urina va e an1i11,a la prima della so111 111 i11i :lr~­ zione dell ' i11 ~ uJi11a, allo, sco110 di assi·curarsi cltc vi sia .ancora dello zuccl1ero , altri111 enti , si J)Otrebbe teirnier1e per l ' ipog·licen1i·a e, in Lal caso, non va o.n11nini slrata l 'i11 uJi11a . È a llresì l1 e cessario fo·r nire un 'adegu ata q11a11tità di Jiqui.di (an c!te de] ,brodo). Con t ale tr.a lt.a nlenl o, do1)0 la on1n1in i·strazione ·d i -10-80 t111ità d ' i11 ~uli11a, in 2± o;r e, que t i pazienti son o n1 essi fu ori r>erjco1o ed acces~ibili ad lID inter,rento 11 ecessario. 1

1

IL

1629

TRATTAMENTO PREOPER:\Tr,·o DET Tll AT\E l 'JC r.

Dal pu11 to di vi ta cl1irurg ico, i dia })e I i ci }JO ~ so110 essere divi i in due ca tegorie: qu elli i11 cui 1'01)er.az ion e può essere dilazion ata clO]JO il tratla1nento ed i casi ur.g'e11ti, in cui ·l' o pera .. zio11e de\11e ,e~ er fatta e11tro u11 'ora o ])Oro IJiù. Nel primo caso, il periodo i)re1).a r.atorio pt1ò va ria r e d.a 1-2 g iorni a q ualcl1e . ot 1.in1 aria. Si so111n1inistrerà uria di eta cl1e co11ten.g·a 80-1-00 g ram1r1i di carboidrati ccl al111e110· 1500 calori e (meglio e più). No11 vi deb])ono e!'\ ere ~ i11Lo1n i di aciclo"' i n è zuier 11ero n ell 'urina (dell e 2± or P); i deYc a ve·r e UJ) certo a u1nen1 o di ])"~o, 111 igl iora111c11 to della i1utrizion.e ed a . . enza di q ua ]sia·si si11Lo.. n1a diabetico. i ot le11g·o110, i11 tal 1n odo, ancl1e degli utili e ffetli p icol_ogici. Tutto q11e to è n ece"'sario perch è og·11 i diabe-

IMM F. DIAT \ DE L DIABETICO PER L ' OPE RAZI ONE.

.

La dieta idi aln1e110 1500 ca lorie va co11tinuata fino a 6- 8 Ore l ) l''i ll l <l ueJJ' i11lr rYCll lO; il diab etico n on \ra 1J1ai te11uto a dig iuno e, tanta n1en o, n elle ore precede11ti l '01)e razio11e. i evi-.. tera11110 i purganti ,d rasti ci 1Jer la ùe ·idratazio ... i1 e cl1e provocano ; ·i darà i11,·ere u11 e11terocli . . sn1a s·e111plice. Si lJOl rà --0111111i11i lrare la mor, fin a, da sola o con ] a jo cina. Poch e· ore 1}ri111a di i11ìizi.are 1'OJ)erazione si dar.an110 dei carboidr.at i in for1na far il111ente a sorb ibile. Tre ore 1Jrin1a, i o,111111i11istrano 20 .g· r.a111rni ·di g·luco,sio (circa 100 r rt1,c . di succo. d i ar·a11cio, co11 10 gr. di z u ccl1 e 1~0), iniet.t.a ndo 10-15 unità di i11suJ in a . Se i t1 a !"ag ione di rite11e.r.P. cl1e la ·d,ur.a ta d eJ1 'o peraz i.o,11e sia lun ga, si daran110, i11ve.ce, ±0 g r . cli g l uco io (n ella f0Pn1ia conlie. sopra) e 20-30 u11ilà di i11sulina. Il pazie11te, ·dopo la so1111n in i trazione, decomb er à sul lato destro, a ll o :5Copo di fac ilitare lo, svuola111e·nto de llo sto1r1aco, ... _ el ca . . o ·di operazio11e ù ' urge11za, i11vece di ~o racca ri care lo sto111aco, ·i daranno 15-20 o· ra rn.111i di g luco io per iJ retto, d isciolti in 1/ ± di Jilro di ~ oluzione fi iolog·ica e 7-1O tinità di i11suJ ii1a. Se la ol uzi one i11 Lrodot ta i1 el retlo 11011 ve11isse tr.attenut,a o e :vi fo ero delle co11troi11di c.azioni ])er u sa.re tale via, si introdurran110 i 20 g·r. di gJuro io (i11 s0Jt1zio11 e al 20 %) per via endove110 a e .~ i farà l 'iniezione di 10-15 u11ità di i11 ulin a. Ne I caso di operaz io11i uro-c11 Li e, spec iaJ111e11te e Yi è della ~ C ])s i , si 11 a11110 ge11eral111ente seg11 i e sin to111i di a·c id o:; i. La ])rese nza di cor11i ce to11i ci ro~tituis ce un riscl1io cl1 irurg·tc::o . . e l ' i11lerve11Lo f. l1rgenl <' , ·i d ara nno perta1rlo forti q uan Li Là d i glu r o io <' cli insuli11a. Lo s' uot.an1 ento di u11a racco]t a cli µu ~ (spe . . o . i tra ti a di· qu e. Lo) r ostitui . cc u11 pa so in1portant e 11el 'lr.a tl a111 enl o clr l ro1n a c1i a])e li r o. 1

1

lL ~

TRATTAME'J'L'O POSTOPE RATOR IO.

co11sig·liab ile di i11iziarc al J)itì J>rc. Lo la so1n111i11istr.azio,11e {di .ali111e11li ca rboidrati in forn1a liquida. 1 11 questo Ladio. il i)az ie11te Ya con siderato in sta to JJiù o 111en o forte di ac ido ~i. Og11i :~-± ore, ~ i so111111ini$lrcra11no degli a1 i111c11Li corrisponde11ti a 20-±0 g ra111111i di cr]ucosio acco111pagnati da una corri ' IJondenle quantità di i11,ul jn.a. i farà la ri cerca <lie llo zuccl1 e..


,

1G30

IL P OLJ CLI Ni éO

r o i1ell ' u rjna e-, cn za p rocedere a dosa111e11 Li , il ra1r1bia111cr1lo di colore indotto d a l r'el1li11g darà Je indi cazioni per la prossin1a clo~c di i11 ulina; se il .colore è rosso od a ra n cion e, ·i d arà la !" l c~~a d o~e cl1e ir1 J)recede11za, e o-ialJ o o verd e, ~ i ri cluce l 'insulina a 5-1 0 u11ità , ~ e il lic1uido di Fel1li11g· riman e i111H1 u lat o, 11011 si ~o n 1 111 joi s lre r à .a ffatlo in ulin.a . Dop·o 1-2 g·iorni , si !) UÒ incon1 i11cja re la ... on1111i 11i Lr.azion e di t111a dieta più abbo11danLe di circa 1500 ca lor ie; e. ~ a con sisterà essen z ia11nent e di liquidi e di cibi facilmente digeribili. L 'A. d à il eg·uente cl1e.n1a. Colaz;one. - Alin1 cnto Be11.ger g. 15; l at le

in 90 em e. di latte) . _.\l terzo giorno, sospensione dei clisteri, so tituendoli con carboidrat.i da ti per bocca; l 'alin1ento Ben ger som1ninistrato con latte è una buo11a ferina; naturalmen Le, si da rà la qu a 11til~ corri ~ 1Jo 11de nte di insulina . In pochi giorni è po ibi1e so ·tiLui.re la dieta lattea con allra di maggior valore c.alorifico, agg iungen·do poi g·radatan1ente del pesce bollilo, d·e lle piccole qt1antità di pane, dell e uova ~o d e, ecc.

1

C lll·C.

150 .

Desina./'e. -

L_\.

1

SCELTA. DELL •.\.NE STETICO .

Il clorofor111io i1011 va usa to 11ei diab elici , a causa dei disturbi del m etabolisn10 ch e può proYocare . L 'etere è m eno to sico, ma può, es·o pure, detern1inare u11 po' di acidosi. L 'ossido nitro o è m ien o to i:co ancora, n1.a i1on determina un t1fficiente rilasciam ento delle par eli .addomina li. sioch è può essere u ato s0 Jta11to in operazioni di breve durata e ricl1iede11ti una ..en1plic.e in·cisiorie. Il m etodo di a11es tesia spi11.ale è quello d.a scegliersi qu.a11clo si può (•com e, clel r esto, ·è .gen eralme·nte il caso per i diahe t~ci) . L 'an estesia local e è a.d.atta lJer la I)iccola cl1irurg·ia. L 'etil en e è in·d,ubbia1ne11te il n1en <;> tossico deg·1i a n e tetici generali, ma prese11ta lo svantagg.io del ])e·ricol o di infian1n1abi lità e di non dar e t1n ril a .. c ia111ento pari a Q11e1lo dell 'et ere. fil.

Zuppa di latte prepa ra la c uocen do 60 g ra1111ni di carote e di rape, J?Uf'~a te <tll o ·tacc io, in circa 100 cn1c . .di latte; aggiunge re- 100 g·ran1n1i di panna. f:rcn1a }jquida, preparata battc11do t1r1 ltovo con 150 e 111 c . di la tte. 1 è. - l n uovo . battt1 lo co11 ci re.a 250 cn1r . cli. laLLe. Co n1e bibita , 60 c111c. di succo d 'a ranC LO' COll .ac<1u.a. Cena. - Gela tina d 'aran·cio, pre]Ja rata con (30 cn1c. di s uc·c o d 'ara11.cio 5 g·r.nn1rni di g·elatlna, 60 cn1c. di acqua ed un bian co d ' uovo .. battuto. · C. ren1a lJrepa ra la aggiu11gendo un ro o d ' uo' o a 200 c n1c. di latte; -. er,-ir la co11 circa 70 g ra111n1i di panna 111·ontata. Tn q u e~ l o . . .ch em a, ·'"i dan110 78 o· ra1111ni di Metodi di emostasi nelle fe1·ite della milza. ca rboi dra L.i, 59 di protein e, e l OG di g ra _i; totale 1500 calorie circa. Og11i l1'a to contie11e (M. KA S AKO''' · Arch. F . f{li11. Chir. , vol. 136, fase. 1°, n ovembre 1930). 1 -20 g ra n1r11i di carJ)o idrati , '"' icch è s.i ·d aran L 'A. ricorda i vari n1ezzi n1 cccanici, cl1in1i110 conl em ]JOran ea1n ente 10- 15 unità di in ulina. J\if an n1ano rn.iglior a no le con cli zion i di r i , fi sici , biolog·ici prOj)OSti per l 'emostasi delle ferite della rnilza . Alcun·i di questi egli ha se p si, la l)Os .. ibililà di elaborare i carboidr.a ti ' 'ione at1nl e111audo; si sor,reg·lierà l 'urina e si ... perirnentato su cani sulla cui milza ve11ivano ev i tera11110 g·li .attacchi di ipoglicemia con la eseg·uiti dei tagli tr.a,rer sali fin o, .al) 'ilo in n10r.iduzionr dell 'insulina econdo la tolleranza . do .a.a interessare "" i di g·rosso calibro e ch e Co11 l 'e111 rat.a j n convalescen za ~ i andrà poi dopo u n certo ten1 po erano sacrificati. Con1 e c·riteri di g·i udizio J)e r i vari 111ezzi l'i pren·de11do .g radata m en le la di eta n or.m a le . ei ca. i ga tric i, tenuto conto dell~ riccessità emostatici furono i1resi, il tempo necessario dt lin1it a re l 'i11troduz.ion e di alimenti per boc- i1er l'emostasi; il 11umero d ei punti ch e era ca, , i fa rà a nzilt1tto (subilo do1)0 la gastroen- d ato .. ulla ferita; gli st raYasi e ]e a~derenze lero .. lo111ia) 1111 'iniezione endo,ren osa di '20 lro,rate a 1l 'a utop i a; I'a spelto della· cicatrice ; gra111 n1 i di gluco . . io (al 20 °i in oluzio11e fi- la co1n ·par sa di et nn toni i ; l 'a. J1etto i"tologico . iologica): ±- 01'e do1)0, tm ·clistere cli n on pii1 cl ella . ede della ferita. Dall e e perienze è risn1tato ch e l 't1so di tesd i I I 4- di li lro cli soluzione di glucosio al 5-7 %. Ogni introduzione di gluco io va preceduta . u ti di •a11in1a]i (111 u ~·coli, fa,cie, om ento, fedalla .. ornmini strazion e di in ulin a. iccon1e gato, .grasso) n on è compl et am ente a·d.atto per ] 'en1 ostasi dell a '1 11 i lza ; il più -e ffi cace è i 1 ~>oì arca·d.c spe ~ so cl1e j cli t eri n or1 Ye11gan o ·t ra ttent1ti e n on possan o. quindi , ri~)e t e rs i · si 111uscolo, il m eno r ffi cacc il tessuto f.a$riale. clov rà ._·en1pre a·vere sottomar1 0 tutto per l '.i- - I1a fer ropirina (solu zione 10 °~ del ~o lfa1 o) abbisogna di un 'azion e prolungat n sull a ferita , 11 icz ionc e11doven osa di g·lucosio, in rrtodo da pote r fornire- la quantità n ecessaria di ra rboi- cli e n on è m olto e ffi cace. L ' uso di alte ten1 pe ratt1rr (Pac111 Plin ) dA cie]clrnt i. :\l 111·ntli110 del giorn o . t1f' .. eg uente 1'operazio11c. &i da ranno. ogni 2 o re, 1)ircole crt1an1i- le condizioni fn,rorf'voli per ln ri a-enerazion e tà (li arq l J;'\. ro n 1in ua n do 1n ~on1111 in i . l rnzi on e del te s11to p1 eni co (11ecro,i) ecl espo11e al .pe( rt' llalr O(l r ndo , f\no~) di g111co _io. 1 .. rrond o ricol o di em orragie ~ ero nrl a ri e. TJ ' j,·ocoll è in' ere l1n n1 ezzo forlen1 ente g io rn o, . i cl aran110 latte ed acqua. alt erando ron acq un ~r n1 1)lice tiepid a r _,i tent erà la son1 - e 111o~t tl tico for~ e 1'11n ico adAlto pf r la miJ za. r11 Yi \OC'Oll , })rO pO~ I O rla ' 'ogel . CO fl , ta f> _ en1l1 i11i . . 1rn7ione di ali1ncn.to Renaer (5 gram n1i 1

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I

[_\..\NO

XXXVIII,

~Ul\I.

4±]

.zialrnente <li I)lasma citrato, cui è aggiunta una certa qu.antità di vucina o di a.cido carbolico pe.r Ja co11 ·ervazione, e che prima del1'uso è .addizio11aLo di cloruro di cal cio; 3-5 111inuti dopo questa agg·iunta il plasma coagu la formando una ma s.a g·elatinosa che si indu1 i~ce. Si può adoprare il vivocoll liquido }Jreparato e ·ten1poranearne11te o il vivo coll duro]. Con l ' u·so d el vivocoll Ilor1 è necessaria, i1egli animali , a lcuna sutura della milza , perchè i margini delJa fer ita si teng·ono insieme ... e11za sutura. Col vivocoll si h1a un.a cieatrice liscia , senza stravasi sang·u ig·ni e co11 sca.r se ader-enze <lell'omento e !di altri organi. Microsoopjcalllente si nota scarsa infiammazione reattiva, e modich e alterazioni. L ' A. riti ene che il n1e todo migliore di im]Jieg·o d-el vivocoll sia il seguente: compre~~ sione terr1porane.a d ell 'ilo splenico, asportazio11e del sangue ve:rS-ato n ella ferita; accostament o d e i margini e iniezione con ago ottuso di 'i'ocoll in tutta l'estensione d ella ferita. L'e111orr.agi.a cessa ·do1)0 -1-5 minuti. ~n clini ca si 1)otrebbe agg·i·u ngere una sutur.a della ferita SJ)lenica con p11nti da mater.a.ssa io. p. STEFANINJ. 1

CENNI BIB'LIOORA FICI (1) P.

E~ . .i\Rl\1.\Nn-DELILLE.

Hélioth érapie, Actino· thérapie et stérols irradiés. Un vol . in-8° di 192 pag. con fig. l\ilas on e C.ie, P.a ris. Pr·ezzo 32 fr .

Proble1na . di in oda questo dell 'elioterapi.a cbe, al pari di tutte le questioni dilaganti fra il pubbli co, viene inteso a diritto ed a ro,1 e· . . cio; l 'arrostin1ento al sole è dive-r1.tato, nella J11.ente di mo lti - non .escluso a11ch e q11al1cl1e una IJanacéa salutare. Arma , ini11edico ,-ece, ·uti1e 111a a11che da nnosa se non .a1Jµ li ca ta a do,·e re. Dopo t111 -bre e ·cerino tori co ed alcune nozioni som1narie s ulle teorie fisiche della radiazione solare ,e d ei r aggi u ltravioletti, l ' A. €Spone le indicazioni generali del} 'eliote rapia , le cond izioni geog·rafic~é, climatic h e e stagionali d1el suo u so. Indie.a, in seg11ito , quali sono le affez ioni in cui è applicabile la cura olare ed il nlodo di usarla , d edi1c.ando lin capitolo all '11tilizzazione del sole come eutrofico ne]l ' individt10 normale e speci.alm ente 11el bambino. · La seconda })arte d el pr egevole lavoro è declicata ai metodi cl1e possono 1considerarsi corne surroga li della lu ce solare, cioè all 'actinoterapia (te-ra1)ia con i raggi ultravioletti) l)rodotti ~rti fi c ja]n1en.t e e·d .a]} 'uso degli ste· roli irradiati ed al1e loro indi.cazioni. fil. 1

1

(1) Si pregà d'inviare due copie dei libri di r.ui desidera la recensione.

1631

Lehrbiicli der Roritgenstereoskopie. Vol. ·di pag. 323 con 193 e 2 la vole. E·di l. G. Tl1ie111e, Li psi a, 1931 .

CoHN e B.-\RTrr.

Nel loro trattato gli AA. si occu1)a110 diffusar11e·nte d·ell.a rontgen:stereosicopia. · Il Barth si occupa della parte fisica del problema di c ui espone le leggi, le condizioni migliori per la stereoscopia e descrive minutamente g'li apparecchi tanto n1ei di s1Jositivi dl p1'esa che in q u elli che permetton o la vi ione. 11 Cohn tratta la parte · radiologica . Discute le indioazioni e in capitoli su ccessivi la tec11ica della rontg·enste·r ·eo· copia per le varie r eg·ioni anaton1 icbe e n·e disct1te l 'ir1terpretazione. Numerose figure e riproduz ioni di r.adiografie illu ~ tra·no il 1e 10. P. V :\.T,,DONI. 1

. PER~,M.o\NN.

Die H arn,orgarie im Rontg ~nbild. Vo·J. di pa.g·. 8r/ con 30 fig· . e 127 lavale. JJa E-diz. G. Tl1i en1c, Li]l ia 1931. La traLtazion e pure completa è tenuta in

E. JosEPH u.

Lern1i11i piuttosto , uic cinti e ' i occ up.a de i metodi :di indagine r.adiogr.a fica d ell 'a1)parato urin.flr io. 111 va.ri capi toli sono trattati oltre alla tiecnire.a d«:ilrl 'in.d.a gine rà·dio.g~ra fi ca u ro·l o1g ica, ~li aspetti nor mali d,e]l 'apparato urina-rio, rruelli ])atolog-ici e infine le indicaz ion i e la tecnica dell.a pie1ogr.a fia endovenosa. I,,e illustrazion i sono raccolte ir1 12 I tavole e- ono particolarmente istruttive sia i)er la celta dei casi illustrati ch e per la com1Jletezza dei casi ste si che attestano dell 'abbo11.danza del• materiale ,di cui ài 1)one l 'Autore. p. \ 1...\.L OONl. Ricordiamo 1'/ateressante monografia:

Prof. C"' ETANO BOSCHI

e

dell'Osp. Prov. di Ferrara; Doc. di Neuropatologia nella R. Un.iv. di Padova

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~i

\

SEZ(ONE PRATICA

oott.ssa MARIA CORI

del Reparto Neurologico della Poliambul. Med.-Chir. di Ferrara

COMPRESSIONI MIDOLLARI Rilievi clinici

e gu;da diagnostica

SOMMARIO. -

Prefazione. - Definizione di 11 compressione midollare »• - Richiami anatomici. - Anatomia patologica. Sintomatologia : Sintomi della com·

pressione e.!:tramidollare. Posizione della compreeeione rispetto al piano orizzontale. Compreesioni extramidolla.ri a sede intr.a.- o extrM!urale. Compreesion~ da cause intramidollari. Differente sintomatologia a norma del-l'altezza. - Esami sussidiari : Studio manometrd.oo della tensione del « liquor u . Puntura lom· bare Segjn o di Queckenstaedt. Prove di Qneckenstaedt. Stookey. Indice di pressione. Prova di Ayer (e di Boschi). Esame del ,, liquor "· Eeame del " liquor 11 : doppia p~ntura. Prove radiologiche dir~tte. Prov~ del lipiodol di Sica.rd e Forestier. - Casi personali. 1ndirizzamento diagnostico : Diagnostica differenziale. Diagnootica di natura. - Deoorso e prognosi. -

cura. -

conclusioni. -

Bibliografia.

Volume di pagg. VIIl-128, nitidamente stam pato, oon 28 figure in nero e 2 a colori i·n tercalate nel testo. Prezzo L. 1 8, più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al « Policlinioo ,, sole L. 1 6, 5 O in porto franco. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio PO. stale Sucoursale diciotto, RO~.A .


1632

IL POL JCLI NI CO

[ANNO

XXXVIII'

~U~1. -!-! ] •

MEDICINA E c·u1R URGIA

I

XXXVI[ Cong1·esso di Medicina Interna. Enri, 18-21 ottobre 1931.

L' inaugurazione. Il ì8 o t lol)re, alle or e ] O, nella sala dei ricevi1nenli al Palazzo di Città in Bari, si è svolta la ceri111011i a inC111gtlrale d ei Co11gressi 11a zion ·a li delle Socielit ItaJia11e cli Meclicina e <li Chirurg i1a . ~i\.lla ceri1nonia h anno partecipato tutle l e autoriCà cittadine e mili tari e le gerarchie provi11ciali ciel partito, seitatori, deputati . e una folla òi n1eò.icj e d ! doce11ti giunti da og11i parte del Reg·no con a capo i presidenti dell e Società ItaJiane rli ~·Iedirina e Chirurgia se11. prof. Maragliano e prof. Alessa ndri non chè una. larga ra~­ presen Lanza d el la sani. là militare con a capo li generale medico Bernucci. J)opo u11 ca loro. o al11 lo ch e i I Con1n1issario al Con1u11e co111111 . \ ' ell a riYOJf'e ai con, re11uti, il Rettore ì\1Iao-11ifico e t'eJ I ' uIli Yer si là prof. Mariani accen 11ò meravjglio o Yiluppo r aggiu11to clal] a città di Bari e disse1 çlell a g iova ne Università , _1nessagger a nuova di fed e a11tica. . . . S11ccess ivan1en le il direttore della C11111ca. Medica prof. Ga1dj e il direttore della Clinica Chirurgie~ etti ' pre iclenti dei comitati ordi11ator1 Prvf. Rio·h ~ . . dei due Co11g'ressj cli medicina e dj· chlrurg1a , hai1110 ringraziato i congressi ti e le autorità. TI g-enera le. llle(lico Ber11ucci h a ricorcl alo la solidarietà e la collaborazione della Sa11ità Civile nella gra11de o- uerr a ed b a assic urato ch e la Sa~ nità Mil ilare })art cc ipa volentieri iai clue Congress i se111pre pro11ta a<l a. . orbire le idee e i metodi p~t1 aggiorJ1ati per l 'adc1111)in1ento della sua alta e diffi cil e missione. Il presid ente <l el la Società Ita liana di m edicin n sen. 1)rof. Maragli a110, cl opo aver sciolto un ~n110 a Ilari h a co1111ne1no rato i soci sen . prof. Q11e1rolo e prof. Vittorio Ascoli ed ha chiu so I 'efficace discorso ricordando i dt1e illu stri 1naestri Guid o Bacre1li e Carlo Forlanini. Infine il presidente d ella Società Italiana di chi rurgia prof. A i e ~ arHlri l1a rivolto u11 saluto alle autorj là ed a i co11g·r ess i.s ti ed hn be~e a USJ)i<:_alo rai lavori d ei due co11gres 1.

al

Sedula ponieridiana (18 ottobre, ore J5) .

Preside11lc : Prof. C. l"i"'n ucoNJ. li i>nES1DENT1~ tli<' J1i::ira aperta l a ' edula e <là la parola al prof. ZoJ "' cl1e s,·oJge Ja relazione u:

Il diabete.

(Co n eI usi orli).

Il 1\ela lore, d opo alcu ne co11sid erazio11i ulJ.a regolazio11e del riea 1111Jio, sui ce11 lri r~golator1 , ull 'E>quilihrio or1no llico, sul lo110 vcgeta t1Yo, svo l ~ ge 1·argo n1c11to dellH relaz io11e, fissa11do i seg· uen t 1 pu11li: . La prin1a ed esse11ziale di tiiuione delle glicosurie si Ja con una delern1i11azio11e di glice111ia: pttò e er' i u11a gJicosuria 11orn1ogl~ce1ni~a ~dia­ be te renale di Kle111perer) e 1111a gl1cosur1a 1pe~· ­ glire111ica, clelJa quale è il pita co111unc ef'ernp10 il diabete i>a11creatico o insulare.

.~ i

Lralta di due for111e ch e si d e' 0110 <lisli11g·u er e ne tla111er1le dal .Pu11to di vista cli11ico, a11cl1e p er la ter apia esse11zialn1e11te diYersa 11ei due casi: se1ti'.a reslrizio11~ alin1e11lari in1porla11tj e se11za cura i11s uJinica 11ella pri111a; principal1nente b atiala s t1Ua dieta ·e ulla cur a i11 ~ uli11ica i1el secor1do caso. La soglia r e11ale per lo zucchero è do\ ula alJe p artj col ari proprie là cl ell 'indiYicluo, sia del r e11e ch e degli un1or~. Essa non è essenziale 11el co11dizio11are l a sinto1r1atolog·ia del diaJ)ete n1elJito. È più bassa in ,· l1i ha to110 vagale alto, pi-L1 alla i11 chi ha alto il tono sirripatico. Nel sa11gu e e n ell 'or gani. mo i11 genere i1011 è ancora nccerlato se jJ gl·ucosio ol lre ch e so t lo la for1na o. e (3 e j la a11cl1e sol lo forma di g·lucosio a tliYo o y. È i)rohabil e che esso si liberi da u11 altro co1nposlo 11el 1no111cnto in cui reag isce. Forse l 'C1cido exosoiu on ofosforico è un prodollo in tern1ediar io particolar1ne1tte i1nportante d el rica1llllio idrocarbo11ato. La carbo1turia disossidaliva più che es ere la espressio11e della el i1ni11az~o11e di prodotti1 i11co1111)le lan1e11te bruciati del rica1nbio idrocarbo11 a l~ sol La11to (.Bickel), si d e,-e all 'i11sie1ne dei prodotti carbo11ici del rica111bio i11 ge11ere, ed è in relazio11e col din1agrime11to del cliabete (P alazzi) . La curva g·lice1nica da carico di glucosio dà ele1nenti di giudizio notevoli s ulla forr11a d el cliabele · e 111sieme alle a ltre prove (di Staub, di Delpisch e' HasenhorJ , di lladoslaw, di Falla e Boller 1 vale a darci la possibilità di bene valutare l a lurha d el rica1nbio. Le clepres io11i 1uet ggior~ d ella curva g li re1nira si 11a111\o 1tei vagoto11ici. lpogl ice111ie posso110 a' eri {Jer j JJerazio11e ii isu 1inica. Per jl digiuno, e qua11do1 deficie11te sia I '.apporlo cli jcfra ti di ca rbo11io, la glicemia da carico di gluco io si fa · più alla e prolungata , per d epre~s i o 11 c della funzione i11s ulare. Il fatto è più accenl ualo nel 11011 diabetico (Cha.banier, LoJJo-011ell , Lélu J. Do1Jo son11n inis lrazio n c di u.n 1)a s ~o cli_ solo. ~·nr11e si h a u11 rialzo della c urva gl1ce1111ca p1u o 111~110 acce11luato .11011 in relazio11e alla graYità o e tà clel diahele , '11è CJ l valoré dir1amico sp ecifico per quella d.a l a perso11a (Cabrj11iJ. Nel diabetico si ha eJirr1i11azio1te di bili11oge11ù i11feriore al nor·1nale, i11 rapporlo ad u11 rica111bio e111oglobi11ieo torpido. 111 q ueslo s ta l a ragio11e del colorilo bt10110 del dialJelico , ch e può esser . e e ·u·e111a 111enle di1nagrilo, ma non è u11 ai1e1n1co. Le ricerche sul co11Le11uto di glicoge110 del l'eO"a Lo e clegl i or o-a11i dei din be ti ci d e' 0110 a nrora e o . 1· essere ar go1ne11to di a tle11to esa1r1e, sia per 111eg 10 a1Jprofo11dire il 111odo di azione d elJa i11 uli11~ che ie ipotesi s ulla cl1eton uria e su lla pat ogen e 1 d el diabete. . La origi11r dei corpi cbelo1tici i11 alcu 11 i c:a~1 1101 i !) UÒ sol la11to ~J) iegars i ron u11a e~ i~e l t o~a r 1erva di glicogeno Jtel fega to o co11 deftc1e1tle pr.ese11za dj glucosio. Si do r eb1Je a 1111n~t l ere cl1e .nt alc u11i casi occorra u11a assai i11agg1ore q uant 1là cli o-luco io a11che per Ja con1bt1 tione di c1tu1ulil;ì 1101~ g rar1di di aci<li g·ra si, o ch e \i s~ a una asinero-ia ft111zionale. Le cond i1 ioni ciel f egél lo .. on o cerl~ di gra11de i1nporla11z.a })erchè si , 1nJ)i] i ra o 110 l111a chelont1ria palologjca. . 'frn ec rezio11e e lerna ed i11Ler11a 1Ja1u:reat1ra in lercorro110 rapporti di gra11de in Lere e. Con . le rise rve doYute, la detern1i11a1.ione ciel potere d1R-


[.~NNO

XXXVIII,

U~I.

!4]

SEZIONE PRATI CA.

1633

stasjco d el sangue deLie uri11e e d elle feci p er111elle eco11on1ica ch e per 11ecessità 1nedica, è uliJ e sagdi valutare lo stato della secrezione es terna del giare quali sia110 g·li amilacei meglio tollerati ed pa11creas. ' ever1tu almente dare preparati di sorbite o di i11uLa co1~clu sione alla quale Falta e Boller sono i11lina. dotli dal loto studio :sulla insulir1oresistenza, che Nelle ir1Iezioni, nella tubercolosi polmo11are, esj:sle u11a distinzio11e anche patogenetica tra i quando occorra n11 in terYe11to operativo, la somdiabe t~ don1inabili dalLa ~Qsul1na, e quelli insu1ninistrazione di idrati di carbo nio deve e sere 1.i:noresisteQti, pensando alla prese11za 11e1 corpo ancor più larga, e spesso questo ricJ1ied e un i11agdella i11suli1~a e di a11ti-i11suline (o ineglio di aziog ior nuu1ero di unità di i11sulina; il che non deve 11i ar1t~-ins ulinicl1e) , serr1bra non sia accettabile. inai tr a ttenere dal seguire questa n orma. ~i tratta sen1pre d elle differenze ch e esistono tra La cura chirurg ica del diaJ)ete n elle varie for1ne d~abe le inagro o con su11tivo o giovanile o asteniproposte ( ener,~azio11e cle11e c.ap sule surrenali, surco, e d~abe te g rasso o florido o del vecchio o r e11ectornia, legatura cie l pat1creas o rlel dotto di :::,tenico. Slenone con trapia11ti d ell a sotto111a cellare) non Così la iperse11sibililà alla insuli.na, come la reh a dato fi11ora alcurt ris ultato pratico. sistenza alla sua azione, :sono da con siderare come So110 d eg·11i di essere accura tame11te s ludiati, espressione d~lle reazio~i molteplici che nell 'equise11za pr~v{~nzioni teorich e, gli effetti delle cure liL>rio in·u labile dell 'organismo una caus~ perturdi acque sul ricamhio in g·ener e e su quello d egli batrice produce, per la legg~ di Le Chatelier. idrati di carbonio e sul diabet e in iSJ)ecie . L 'insulina, secondo 1e più recenti ricer ch e, è u11a proteina cri stallizzabile. Essa non produce alterazioni nelle strutture cellulari. Si deve usare 1'er1nj11a la la Relazione del prof Zoja, il PJUjS Jsolamente per i11iez ione, 11on essendo finora ianDEN TE di chiar a aper t a la cora risoluto il quesito di t1na sua prep arazione capace di conse r va r~ la sua attività se d a ta per D1scuss10NE DELLA li..ELAZIONE. b occa. La cura di elezione del diabete mellito è la cura l\il. .A. scoL1 (l)~ ] err110) . - Si co 11g r a luJ a prin1 a <l i dietetico-insulinica. Si deve avvicinarsi qua11to è Lutto viva111enl e con il Relatore p er l ·esposizio11e possibile alla dieta ch e il malato d ovrebbe fjsioco ì lucida d a lui falla. Nor1 può a 1nen o di 1og ica1nente tenere se r1011 fosse diabetico, te11uto ril evare però come orrr1ui s iano ben 3 Yolte (esp ea11che conto delle alterazioni o rganich e che può rien ze rli Cl. Bern ard, Mi11kowski, Ba11ling) che j)resentare e, se non a dulto, dei bisogni d el! 'orsi crede di avere ind iividuata la paloge11esi del ganismo per la cr escita. Se co11 quest a djet a elidiabete , 1ne11tre poi le osservazioni su cce sive l1ur11nina zucch ero, n on si d eve mai, per re11derlo 110 dimos tra to il co11trario. Lo s tudio d elJ 'in s uli11a aglicosurico, ricorrere a un a riduzione degli idrati i11fatli ha din1ostra to cl1e il fa ttore pancreadi ca rbonjo, specialrnen te per l a possibilità ai acitico n ei diabetic~ n o11 riguarda ch e una quota ; dosi, e p er l a nociva i11flue11za ch e J,a riduzione qui11di ben fecero l e scuole tedesch e, an che prima d egli idrati di carbonio , i1ecessariai11ente seguita dell 'insuli11a, a r·icl1in1nare 1'ùnportanza di altri (la aumen to dei grassi e sopra tu Llo d elle proteine, :fattori sul rica111bio dei car boidrati; felici sono ha per lo stato del c uore, dei r e11i e del fega to sta ti pure 1'idea pluri11g·hiandolare del diabete di eventual1nente lesi , il ch e assai sp esso avviene, Pende e l a teoria n er vo a regolatrice sost enuta dal sopra tutto n el diabete della e tà aYa11zala . Il djCesa Bianchi. La questione lJ. uindi è co1nplessa e fetto di assimilazio11e degl~ iclrati di carbo11io va fino ad ora no11 i co11osce ch e una parte della mecorretto c-011 insulina . La dosa lura di questa, Ja daglia . Il probe1na, secoI1do l 'O., è di cer care di sua distri,b uzione, 11ella g·ior11ala, e la composiindividuare j i ati.ori cl1e ha11no effetto antagonizione e distribt1zio11e d c l cibo r1ei Yari 1)asli , si stico, i qualj, pii1 che generali, debbono con sistere deve fare i11 b.a.se alla va lt1tazio11e della ini1uenza in fìni meccani smi. ùel l avor o ùa compier si dal malato, ad esami delA tale proposito ricorda un caso da lui osservat o le urine, ::ld esa111i della g·licemia d ella giornata, di u11 diabete g ljcosurico, iper g licemico, insulinofatti tratto tratto, so1)ra tutto se co·n 1p aiono sinr e ist ente; il trattamento antitiroideo .fece scomt omi di i11og1ice n1ia. 111 secor1do I uogo deve esser e parire il diabete e lo rese sensibile all 'insulina. 11or1na rigor osan1e u te appljca ta ch e l a quan t'ità l'erm111a r icordando I 'utilità ch e può avere per di &osta11ze proteiche 11on deve mai superar e un la' cura d ei diabeti e i I 'is tituzione di ambulatori gran1mo per l(gr . cii peso d el n1alato, m eglio se specializza ti . Insiste sulla 11ecessità ch e la diae sa . i può ro11tenere 11ell a 1nisura di 75-85 ctgr. g nosi di rl iabete, specie nelle famiglie predispoCosì si o tliene d iin in uzio r1e o non comparsa d i st e, sia precoce, cioè fa tta dt1rante l a fase puram ente g lice·m ica, iperglicemica. corpi chetonici ; così si o ttiene una Il'liglior toller anza degli idrati di carbonio ; co ì si o ttien e ch e J_,. CoNDORELLI (Napoli). Ricorda le su e ri1'equivalente d ella insulina per lo zu cch ero si a cer ch e cl inj ch e, il cui esame critico fin dal 1924 più elevato. g li fe ce ro11clt1cl ere ch e l'iperglicemia alimentar e La curva oraria delJ a g licem ja, eseguita per 24 fo sse dovula in JJarte all 'assorbimento d el glucosio ore, è il solo inezzo cl1e forni ·ca i dati per diriingerito , n on con1pletamente arresta~o dal fegato, gere i11 inodo corrett o l él cura nei casi più diffied in part e 1a<l uno stimolo ch e eccita la glicogecili ; nella 111aggio ranza dei casi l 'osseryazione delle n ol isi epatica . Critica alcune ricerche di Ernest, di uriJ1e raccolt e pri111a ò e i p as ti ed eventualmente l\laga y e di Cori, tendenti a dimostrare esser e la determinazione d ella g licemia nelle ore opporla iper g Ji remia alimer1tare un semplice feno1neno tur1e (a digiuno , pri111a cJeJ pasto del mezzodì e di assorhil.n ento. Ricorda le ricerch e di Conti uldella ser a, e tardi n ella sera) indica il inodo di 1·erfetto d ell a cten erYazion e del fegato nella form a prescrivere la ct1ra, così clFI e.vitar e ogni j11convedell a curva gl icemica e le ricerche di Fra11caviglia .t1 i ente. still a jnf111 enza che il si s tema nervoso Yegetativo _t\.Jlo scopo di riòurre al minimo il nun1ero di esercita ul tipo <li r urva glicemica aliJ11ent are. unità cli in st1lin a necessarie, e pii1 per ragione 1


~63±

IL POLICLINICO

C. (~A ss NO (Bari 1. l~ico rda a11zilullo co111e 11o t1 debua e · ·e r e trasc urala la parte i1nporta11te c h e nel de le r111i11isn10 del (liabete ha11110 ·iJ ricambio d ei gra ~si e dei proteici, così be11e 1nessa in. evider1za da alcu1ti autori. Per quanto riguarda il rican1J)i 0 proleico , i11 vcce r eg11a ancora 1110lta oscurità : acl ogni 111odo è erro11eo il co11cetto che esso sia in deficit nel diabele. Da alc1J ne ricer che pratic ate in coll aborazione co l dotl. Nlartino Slll ricambio d ei proteici l 'O. h a p otuto ve<lere che riel diabete lieve I 'attività di d esaminaz ione è poco o nulla co1npro111essa , mentre nel d iabe le n1edio e più ancora 11el diab e te grave, dopo pasto proteico, si 110Lu .11e ~la iperaminoacidemia. Ila cre_duto opporlu110 r1 c~1a111nre 1'atle t1z io11e s ul problema cJella partec1pa zio11c d el r icambio proteico , perchè secondo l 'O . esso è s tretlarnente legato a~ mecca11is1ni patogen e tici del diabete mellito. L. PB ETl (Parma) . - Si assoC'ia agli elogi falli al Rela tore. Cltiecle pri111a di tutto un chiarimento e cioè se alJ o stato atluale delle 11os lre conoscenze si può dire se il diabe Le ha una paloge11esi unica (d eficienz.a. insl:llare) oppure plurima co1nprendente tutte quelle forme in cui vi è un tui:bam~nto d el cosidelto sisten1a g·1 icoregolatore: nel primo caso occorr~rebbe cambiar la denominazione, perchè diabete equivale a glicosuria con iperglicemia, n e l second o caso sarebbe necessario stabilire prima di intrapre ndere il tratta rnento curativo del diab e Lico co 11 ltilO dei diversi mezzi, incon1pleti perchè incluttivi se vi è deficienza insulare e ciò p er effc lti pralicl potendo così ridurre. gli ins ucces~i cl elJa terapia ir1s ulinica. Nel s uo l st1tu to ad es. il dol t. ~Ielocchi neJl 'iper tiroiclis mo sper im e11tale cou g·licosuria ed iperglicerr1ia ha vis to soccombere l 'at1imal c cori dosi anche basse di insulina. Jn quanto poi alla ipersen sibilità . all ' ins1:1l~na fa pr ese 11te una circos tanza osservala . in. m e.d1c:na veLerinaria: anirr1ali poche ore o pochi g1orn1 dopo il pas to posso110 in certe evenienze present.are .una tipic a cri .. i ipoglice1nica mentre la d e lerm1naz1011e d ella g licP1ui.a ~à valori superiori alla ~orma: Qu~­ sto fe11on1c110 e dovuto al fatto che 1 1pergl1cem1a 11011 è dala d a iperglico semia, anzi i1 glucos~o e n1a lico è r1o teYol n1ente ridotto, ma dal lattos10 cl1e 11011 nve ndo la funzione del glucosio, non può j1n 1;ectire la cris i ipoglice1nica. Ora questo feno~ 111en.o pu ò i11 d e le rmina te circostanze, ripetersi ne I ln do11net : qui però non si cadrebbe in errore se co11 ' la la11do un a1nnenlo d el poter e riducente <l cll 'ori n.1t venisse s lab il ilo se detto aumento è do' ul o a latlo io a11zichè a glucosio. Infin e Yuol f a r prese nte or1che un piccolo inco11 e nie nle ch e pu ò verificarsi durante la ~ura i 11 ~ n li11ica e c ioè la pos ... ibililà di schok anaf1la~­ tic i per effello ct e ll 'i11s ulina . Il fe11om eno è. già !:> la to rilevalo : il dott. Ballistini d el suo Istituto fa r~t cono .. cere 11no rli questi casi , n el qual e a r l1ok aYven uto h a pot11to dimostrare uno s tato allergico a1tc h e ro n i n s ulina prepar a ta co n pancr ea s di a11imali di spec ie diversa d a quell a u sat a , e 11011 aYviene ro ~1 eslralti p an cr ea tici cosidetti d esins ulinizza ti . rll dettP C:.'\SO s j è p o lu lo Lra s portare passivan1e nle lo ~ lFtlo nllerg·iC'o nd a llro indivi<luo ed a~­ r l1e nel n11in1ali. Oue to s lalo all er g ico p t1ò ver1fic ~r .. i n11r l1e co11 Ìa in 11lina c ristallizzala, il cl1e de1)onc cl1e il fenon1eno non è dovuto ad irr~pu: rit à <lell 'iu~ ulin él , 1nn nll 'ins nlina s te~sa, po1ch e cl n11do 1·111stilin a, anr l1e que ll a c ris lnllizzatn, l a

XXXVIII,

[ AN NO

NuM.

±±]

reazio11e delle éÌll>urnose ·- reaz . di NliJlo1t del ' biureto, ecc. - di1nostr.a, di JJOter re11dere allergico un sog·g·e tlo. Qui ci si µolre1Jl>e do1na11dare perchè lo schok anafilattico è fJiullo slo raro: la r1s posta ce la oifre il modo co n cu! l 'insulina "ieu~ impieg·ata1 cioè sollo forn1u di i11iezioni st1ùcutranti.

G. A. PAn1 (Paclo a) . -

l"i"a rileYare che oltre ai

-

casi cl i cliabete ir1s.ulino-sensil>ili ed insu!i110-resi. ste n~i d ebbono essere presi jn co11siderazione i casi di <liabete ad nzio11e paradossa, i11 cui l 'in ulina provoca l111 au1ne11t9 della gli.ce111~a e della g licos uria.

G. lzAn (Nlessi 1la) . -

Si

li111ila ad alcune b revi osscr va.zi<>11i chiede11do al l{elalore il suo iliu111inalo 11arere. Sul terr>;a << iperg-licen1ia », .il Relalore ha prospettalo ,~he la teoria d ell 'assorbimento ha acquis tato 1nassima itrtportanza dalla teoria dello stimolo. L "O. 'chjecle corrte si pt1ò spieg·are con la ·teoria dell 'assorbimento il fa tlo, ben accertato da ta11to len11Jo, che aurnentando la dose di glucosio introdotto per os il tasso g·lice~Y1ico aumenta non in inaniera proporzionale, 111,a solo debolmente ? Sui rapporti fra lesioni renali , tasso g licemico e 1Jiabete il Relatore élice che scarsa influe11za ha uria lesione renale. s ul corrtportame11to d ello zucch ero e1natico. ()ra, da~! 'analisi minuta di numerosi casi di diabelf;, 1 ·o. h a potuto rilevare che quartdo ir1 un diaJ)etico s' .i n1piartta una lesione r e1Lal e, la g·licos11ria ter1rle a din1inuire 1 r11enlre la g lice111ia .aumenta. ~1a vi ha di più. In questi casi, come pure i1elle complicunze C'hirurgiche o inecliche d e l diabete, i ·o. 11a potuto osservare c;he coll 'impianlo di una le ione renale, diminuisce in modo i1etto l a sens ib ilità all 'ir1s ulina, fino a che il paziente diventa in st1lino-resislente . Do1nanda al R. la spiegazione di tale fenomeno. I11 ultimo l 'O. conse11te ool lle latore cl1e l 'insuJi.na no11 rleve cssei·e che u11a c ura si11tomalica r1~i casi più impo11en ti e nel la complicanza del diab et e: 11011 d e Ye esser e con sid erata co111e c urn a hilt1al e. Riguardo al1 e con c lu sio11i 'clel Re la tor e, pure afferm~r1do c h e l ' i1npia11lo di ambulatori per diabe tic i può lor11are di g r ande lllilità p er la cope rla cli nuov'i casi, a[fe rtna an che ch e i ri,oslri s forz i d è.bho110 tend er e a1l a ricer ca di 11uove vie Le rape olic h e, siano esse sir1tomali che ch e terapeutich e. A tale i1roposito cont.int1anclo· 11elle indaginj jniziale nel 1923 e con fern1ale da AA. ted eschi due ai111i dopo, può nffe rn1are che r ealme nte 1'u so di a cque solforose (ricche cioè di acido solfidrjco lib er o), g ià ll rO::ìpcLta to dal Campanacci, det~rmi!1a tln•a progressi va diminuzione d el t asso g11cem1co qt1ando esso è aurncnlnto , laddove n on ha alcu~a influenza sul tasso gl ice111 ico d ei soggetti n orn1a 11 . P arallelo all 'a bbassamento d el ta s o g licemico va un rifi orir(l s pi ccat o d ell e ronélizioni ge n er ali là dove si nn o altera le. Per qu a le meccanismo l 'aci<lo solfidrico o lo zolfo pieghino la l oro influe nza è n11cor a da d e term in 3r e: 1na questo nulla toglie di importanza al fatto , ch e l 'O. spera ve_ng~ ~~a­ lizza lo a fondo da quanti 11a nno la poss1b1l1tà di farl o. 1

,\] di ab e te i11s uJi n o-~-e~ i ­ s lenle ed al din bete p er co n tror egolnz ione si collega 1ìo a1cttni te nta Li v i Cl i riproél11zione sperimen ta le n ei c nr1i di un òinbete sin1ile a que llo ltn1ano 1T\edirl.11le ~ommini. lr ~1zi o 11e co ntinua di or1n oni iper ()'li cemizzant i . adrenali 11a tirossina , pi l uitrin a).

F' . 8En10 (Pa lermo ·. -

o

'


,lANNO XXXVIII, NuM. 4:-!)

SEZIONE PRATICA

·(Juaiora si fosse riuscili 11ello scopo e~ sare1111110 trovati di fro1tte ad uria torma c h e a vr~b~~ rapJ_Jrese11L a lo l 'antago11ista d el djaLe le p er ablazione totale o lJarziale dcl pu11Greas. L 'O. J1a son1mi11is trato J.Jrògressi va111e11 te da 0,5 a o ing. pro die di adre naJi11a, da 0,5 a 2 ing. di tirossina, cla 5 a 25 unità di pituitrina . L a g lico.suria o ttenuta colle g·r andi dosi era elevata (20 _per n1illeJ e così pt1re l 'iperglice1nia (2 per mille) 1na lrausitoria giacch è no11 durava p.iù di due-tre g ior11i, dopo ~ quali occorreva nuovamente riprendere il 1.ratl ame11lo. Degli animali alc u11i i11oriro110 pres to i11 anuria col quadro di u11a i11le11sa ischernia renale; g li alt r i perirono per prog·redie11te cach essia e mostra.ro110 all 'esa1ne chimico del fegato una fo,r te dimi11uzio11e <lel g licoge11e. L . 1) ·A l\IATO (t~apo li l . -- ~ella brilla11le r elazio11e s ul cliabete il ll~ l a lor e h a appena accennato ad u11a questione ino l to i1nporlante: quella del mod o . di co111porta rsi del ricambio azotato n elle diver se !orine di diabete. R 11olo che molti AA. , spec ial111e11te Irancesi, sos teng·ono ch e n e l di alJete g r ave o u1agro, g l 'infcr1ni so110 esposti ad una forte ed irrep ar aJJile perdita di azo to, tanto c h e danno a tflle ta forrr1n. il non1e dt d iabete con denutri zione .azo ta ta. f ale opinione non è accettata dalle scu ole ..tedesche. P arecc hi a nni or son o l 'O. h a sottop osto ttn di::i_lJel.ico g rave arl un '.alirn entazione prevalentemente a lJ) utnin o-adiposa, molto r icca (l ' infermo poteYa utilizza re circa 60 calorie per chilo). In tali cortctizioni l 'infermo prese11tò una considerevole rite11zio11e di (circa 13 gr. al g iorno in media). I n un secondo periodo sottopose l 'i s lesso diabetico ad un 'a Jilne ntazione albumin o-aaiposa, complessivan1e11le mo lto povera (J'infermo poteva utilizzar e . solo 23 cal orie à l giorno per chilo), ma discr eta. m e11te ricca di sost an ze albuminoidi. E bbene, a11che i11 ques te condizioni, l ' iµfermo risparmiò c ir· Ca 7 gr. al g iorno in media òi N. A ri sultati press 'a poco i<le11tici g iunser o dopo d ell 'O. altri ricer catori a11torev0Ji come il L1ithje, il Falta, Gigo n e 'i\' ithney. L ' O. s tesso volle ricontrollar e le . s u e ricer che, alct1ni an1 Li fa ed è venuto a rist1l. tati identici. P en sa d l t11q11e cl1e si possa riten ere prova Lo ch e un di a b<.etico grave non d isp erde l 'N in m odo ine. luttabile e Ja tale, ma è capace di tra1 tenerlo, quan, do la so1r1minislrazione cli a lbuminoidi è ecce. dente . • Ch e cosa accade delle forti quantità di N trattenute ~ ~ impossibile dirlo. Le ipotesi affacciate i1on sono p er su ad enti. ~fa il fatto esist e ed è im_portante, perch è dimos lra· che la denutrizione che si osserva nel diabete n1ngro non è un fatto sem. plice spiegaJ)ile soltanto con l a p erdita cli azot o, ma va ricercata in perl u rba1nenti più profondi d el 1rica1r1bio materiale dei diabetici e probabilmente in un dis turbo primitivo d el 1ne tabolismo d ei _gr<lssi. Studi t1lleriori potranno chiarire questi punti ancor à osc uri, ch e contribuiranno probabilment e . a fare differenziare le diver se forme di diabete. 1

G. SABATJNI (Sassari) . - L 'O. si occupa sopra1 tullo cl i du e punti : tino di indole dottrinale e scientifico , J~altro di i11rlole clinica ed anch e pra' tica. Come contril)uto scientifico ricorda anzitt1tlo · chE> po sono .avere un~a certa importanza, per get-

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tar luce s ui i11ecca11isJu i i11tiI11i d el ricambio idròcarbo11ato e ùel1a g1ice1n~a, 1e ricer che, eseg·uife d a lui Clinica Me. e dai s uoi co lJalJoralori 11ella . dica di Sassari, c i.rea 1'a z1011e di iniinime dosi di s.a.li dei ·~etalli pesarLlt (sopratutto rame e inerc ur~o) sulla c urva g·lice1111ca. Inie ttando 11egli indi\idui 11or1nali, a dig·iuno, mezzo od u11 1111il1g·ra1t 1i110 di soliato di rame o di bicl.o ruro d~ rr1erc urio i1t a cqua distillata, si h a un rap~do i.nnaJza1ne11to della curva g lice1nica, ch e in poche ore ritorna alla 11or111a, dimostra ndo in tal g uisa. corn e ques le tninin1e dosi determir1ino un turbamento 11otevol issi1no dell 'equilibrio glicoregolatore, . CO ll un 1llecca11ismo certamente a n cora osc uro, ma ch e Ja v e11sare a quei tenlati•v i d '1nterpretaz~one dell ' azio11e ir1sul inica rivolti alla ricerca in essa di frazioni infinitesimali di corpi metallicì (cobalto, nikel ?) . La s tessa dose · di iniezio11e somminis trata ad • individui i1)erglicemici , ver~ diabetici od a 11ch~ semplicen1e11le epatopazienti, ha dato delle c urve inver se, d in1os trando . quindi U ll altro lato assai importante di interpretazione specifica e gen eri ca d~ quest 'ordine d 'indagini. l:Q secor1do luogo ricorda c11e· per poter utilizzare efficacemente, collo scopo di r'isolvere i 11u.1neros i pro blemi in disc11ssio11e, l 'enorme rr1ole di ricerch e, c h e og1~i gior~o si va accumula ndo in tutto 'il mondo a proposito d e l diabete sopratutto in rig u ardo al s uo caposald o ra1i presentato dalla. e levaz iorte del t asso g licen1ico, é n ecessario ch e q ues te ricerche sia110 eseguile tulle nelle medesi1ne concl izion~ e co11 m e todi se 11on ide11tici per lo m eno esattam ente con1piarabili fra loro. L'O. ha fatto esegui re 1iella Clinica di Sassari d elle sc rupolose ricerch e comparati•v e sui i11ed esin1i ca1r1J)ioni di san g·ue norrno- èd iperglice1nico ed una precisa ed accurata · a ttuazi on e d e i inetodi più co muneme11te usali, sulla d etern1ina~ione cl el tasso glice111ico, ed h a trovato che le cifre o ttenute e rano sp esso profon dam ente dist anti J 'un a d all 'altra . · Ove a ciò si aggit1nga c h e 110 1L c'è a1tcora un preci o accordo sul Jirr1ile di Jro11tiera d a .asseg n ar e tra jl n orm ale ecl il patologico, onde p o tere con certezza dire dove finisca la n ormo-glicemia e cominc i la iperglice1nia, appar e evidente com e &ia n ecessario precisare b e n e questi p l1n li, per far sì cb e Je rice rch e compit1Le riei v,arj paesi e d a i vari ricer catori e le dedu zioni da esse tratte sia110 t1ni formi e q uirtdi utilizzabili per lo s tudio definitivo . Passand o alla p arte c linica ritiene ch e sarà bene ch e 1'illustre I-lelatore oglia ancor a più affer1nare i due co11cetti di diabe te e di glicosuria. IJ'O. c red e ch e si {)Ossa n ett a1nente affer1n are, in si11tesi, c h e la glicosu.r i a non è il diabete e ; l diabete- rion è la glicos11ria . In questa spec ie di aforism a si pu ò riass umer e il nos tro concet to moderno. Il di ab ete ' a consid erato com e u na e11tità m orbosa distinta, con car aLleri mol LepJici e pj\1 o nler10 costanti, con evoluzio11e pr0pria, con più o n1eno precise indicazio11i e r isp ostè ter apeutic h e e, fino ad tin certo punlo, con proprie ed abbast anza deter111ina le lesioni anatomich e. È il diabete mellito dei Yecchi n osografi sti e clinici. · A parte, ed in un grado di parentela più o m eno stretta, con quest o, st anno le glicosurie, ch e opratut to il laborat orio h a insegnato a l ar gan1en le conoscer e. Q11es te g licosurie sar an n o pitt o n1eno individuaJizzabili , dovranno alcune sì ecl


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IL POLICLINICO

I

altre no con s id er a rsi diabetiche, n1a certame11t e si associano spesso co~ sintomi positivi o negativi che 11on so110 quelli del diabete, e sopra tu t to h an110 Yalore clinico, prognostico e terapeutico, ch e differisce da~ corrispo11denti . a ttribt1 li del vero diabete. 1.. 'O. crede che il diabete, sp ecialmente inteso cor11e entità 1norl)osa d efi11ita , oltre che 11on essere tutto riassurlto n ella glicosuria e nella iperg licemia, è da consider.ar si come malattia finora n on riprodotta 11egli. a11imali, al pari, per citar e alcune nltr e 111alatlie, dell 'arterio-scler osi, della gotta, della c irrosi epatica, ecc. Chiude infine rilevando ch è sull ' azior1e terapeutica delle acq u e minerali, per l a quale il prof. Zoja h a chiesto 11na con siderazion e obiettiva e serena, l '0 . . h:a ·una larga esperienza personale, in materi a di acqu e solfato calciche ad azione sul fegato, e può dire ch e m entre nei diabetici intesi neJ sen so nosografico distinto, d i cui p arlava, non . i h a con questa terapia ch e un 'azione minima, 11e~ g lico urici, e sp ecialm ente in d et erminate categorie di g licosurie, si possono avere azioni terapeutiche degne di rilievo, corne 1'0. h a. documen tato con un u o fJrecedente studio .

D. CESA BrANc111 (Mila.n o) . - L 'i111pressio11e riast111 ti ,1a cl-1~ h a tratto dalla bella relazione di Zoja, <'O 1 densa di falti e di jdee, è che i IJunti oscuri i11 tema di diabete m ,e llito so11 forse oggi più nt1 ~ 111ero~ i di quelli ch e potevamo prosp e ltare an ch e pochi ai111i or sono, e cioè ch e l a scoperla dell 'insu ljna ha f inito col portare fin qui fo r se più oscuri t à che luce sulla genesi d el d~abele. Ritiene ch e ciò s' debba a ttribuire sopratutto al fatto che Ja scop erta dell 'insulina, di tanta ì1nportanza pratica e dottrinale, ha polarizzato le noslre diretti ve quasi esclusivame11te verso il pancreas, facendone non sol ta 11to 1'organo pri11cipalmenle compromesso - ciò ch e è giu to - n1a troppo spesso 1'organo esci u siva111e11te re ponsabile rlella malattia. Il ch e in pratic.a. pecca p er eccesso, al1neno in n1olli casi. Nessun dubbio, si inte11de, su11 ' importan za d ominante d el pancr eas, j11l eso con1e ghiandola endocrina, 1na 11es un dt1bl)io l)t1re che attorno ad esso, nel1a g·e11esi del d iabete, gra vitino, sia pure come attori di secondaria importanza, altre ghiandole endocri 11e, j surreni in prima l inea, allri comples i neuro-orn1onici. Nessu11 dubbio ancora che a ltttlo JJO~ sovrasti un organo che eia lroppe parti e da troppo tempo si va dimenticando o quasi 11ella gen esi del diabete: il fegato. L 'O. ha la impres i.o ne che quando si sarà perYenuti a chiarire l ' i1tti1no meccanismo g·enetico del diabete mellito, vedremo re tituita al fegato la parte ch e g li spetta e chiu o il ciclo d elle nostre ipotesi, saremo r itorn a li all a eia ica con cezio11e di Cl . Bernard co1nplela la ed i1l. legral a dalle n u ove acquisizioni . l pun li toccati dallo Zoja nella sua relazione sono lulli di alta import~ nza , sono anche veramente i punti no<lali del J 'a r~o111 e nto , così che og11uno di e :'i 1neriterebbe di essere d isç11sso. L 'O. i li111it a a qualche accenno su due p11nti soltanto: uj r apJJor l i fra la secrezione interna ed esterna del pancrea . . e . . i._111' acidosi. l)er quanto riguarda Ja prima questione i può cl ire cl1c t111 eccessivo s<'h e1nalismo ha fin qui don1ina to l ',ar gomento, tenendo rigidamente separ a IP le due g hi andole pancreatiche, l'e ocrina e I 'e u<l orrina, 11elle loro funzioni, 111entre on fra <I i lo ro co ì strel tame11 Le uni le. Si è ripett1to dil'al l i 1>er il pa n crea il li pico errore ch e j)er tanto t en1110 l1<J clo1ninalo la fi. iupa tologia dei tirren i ,

[ANNO XXXVIII, NuM. i:!]

g iù co11siderali co111e coslitue11ti di due ghia11dole <li,·erse p e1r genesi, per s truttura, per ft111lio11e, i11dipende11ti 1'una ùall ' altra, solo accide11 tal111e11 le riunite ii1 uno stesso organo; sopra,-aluta11do a11- · cora eccessiva1nente 1'una - la inidollare.. - sul! 'altra; mentre oggi non soltanto assisti a1110 alla progressiva ri1val utazio11e della g ià quasi clin1e11tica t a corticale, ma vediarno chiarir i seJ11pre più g li str etti rapporti f1111zio11al~ ch e lega110 ira di loro le due g l1iandole, non per nulìa,-ri111asle iii. un or gano solo . I...o stesso, sia i)ure i11 g·r ndo 111i11ore, è av,e11uto per il pancreas: le due ghia11dole che l o co111po11-· gono, g ià considerate co1ne nettame11Le cli tinte per genesi· e p er struttura oltre che per ft111zio11e, a11zi come indipendenti, pur essendo stretta111ente unite nello stesso org·a110, nutrite d agli stessi vasi e sLimol a.te dagli stessi nervj, oggj 'a11110 se1npre più flin1otrar1dosi siccome legate Jra (li loro. da correl azioni f11nzionali , che 11on po ... so110 esser e dimenticate, anche se modeste rl i fro11te all a cl o1ni11a 11Le funzione spec]Jica rli ciasctu 1a slclle due ezioni ghia.ndolari. Oggi difatti sappiamo ch e la fu11zio11e e "ocri11a, del pancreas è generalmente dirr1i11uila 11el cliaJ)ete n1ellito. anzi n el diabete p a11crea tico e ch e in questo caso Ja cura insulir1ica Yale spesso a. ritornarla in condizio11i 11orrr1ali . Og·g·i a11cora sappiamo ch e st~rr1olando la fu11zione esterna del pan~­ cr eas (ad es. con le p er1nellazioni di acicto cloridrico e con seg·11ente tnaggior produzio11e di secre-lina, co1ne ha fat to il dott. Boattini) s,i ot tie11e nei diah,etici> .-~ so ltanto in questi, un 110 le Yole ab-bassamento della curva glicemica, che i ri1lete ad ogni pe11nell.azìone. i\essw1 dubbio q ui11rli sulla esistenza di correlazione funzional e fra le due: ghi andole p ancr eati che, per cui l a ecci Laz jou e così come la parai isi dell 'una s i r iflet ta, 11ello -te SO· sen so, sia l)Ur atte11l1ata, st1ll 'aJtra, delle quali va t enulo corLto in pratica, anche e per ora i1011 i1e· è clel tutto chiar ita l a natura. E passiamo alla cheton11ria, a.n zi e pil.1 ge11eri-camente all a acidosi diabetico-non diabelica. B 11olo clifa tti che accanto· alla classica acidosj iperglice111ica del diabete m ellito esiste più inodesbt u11 ·acidosi ipoglìce1nica, senza per altro ch e Yi sin co11~ tras to genetico fra le due for1ne, i11 quanto en:lrambe riconoscono una gen esi comune: e cioèuna car enza d~ zucchero, legata 11el 1)ri1110 caso. acl un a incapacità dell 'organ i sn10 ad u Liljzzare lo. zucch ero circo1ante in eccesso; legata ii1' ece nel. econdo caso a impoveri1nento ùella 11or111ale ri- . se rva di carboidrat i (glicogeno) o a incapacilà del, l 'or ganismo all a loro utilizzazione: ci oè aIJa lE>rO· trasformazione in gl ucosio. Spe<'ialme11te interessante fra le nu111ero, e forn1e di çtc itlosi ipoglicemica è quella che .. i può o servare nell 'in. u Cficienza surrenale e piit specìal1ner1 te nel morbo di _.<\.ddisor1. In que t a affezio11e difa ltj , oltre ad una più o 1ne110 n1t1rca ta i1)oglice·m ia e arl una iperse11sibilità spe .... o cospicua all 'i11sulina, esi ste abitualmente u11a eYiden te tencienza all a acido i , che va aggraYandosi con l ' aggravar~i della malattia. Questa tenden..:a acidoica legata con ogni probabilità ad un progre si' o i1111;0Yerime11to delle riserve di carboidrati (glicogeno) e fors ' anche ad una i11sufficie11 le glicogenoli si epalica da car enza adrenalinica, Yiene eml)re e notevolmente aggravata d alla so1111nini ' trazione dì insulina, anche a dosi minori , in quanto. l 'or1none pancreatico, accentuando lo stat o ipoglicem ico, peggiora ir1evitabi1mente la già e istenle acido i. B anch~ probal)ile che i così del li <1 i.. turbi:


[ Aì\:\O

XXÀ Vlll', :NuM. ±±]

iter' o i l a 1tlo freq u e 11 li n el periodo Ler111i11 ale del inorho di !\d rli 011, sia110 essi !)Ure ei a allribuir i alu1e110 i11 IJarle all 'acicloBi. Nel 1r\orl>o di .t\ ddison q ui11di si può osservar e uno d ei !) i\1 Li l) Ìci eserripi di acido ~ i ipog·lice111ica, che fi110 ad u11 cerlQ l)t111to può anch e ergersi in con t r aslo cll~1l 'atidosi ipe rglicemi ca del diabete inel- ·• Jilo; 11on La11Lo dal 1) u11to di vis ta ge11elico, quanto da quello te rape utico . L 'inst1lina difatti, uetlf'ln 1e11le i11dica t a j11 qu~st 'ultin10 caso, è d a proscriver si 11e l 11riJ1'1 0. An cl1e pe r quesle ro11sjd eraz io11i, oltre c l1e per i d a ti deri"a11li d a llo s tudio del i11ecca11is1110 g licoregolalore, I 'O ritie11e che non si debba i11sis lere per u11a ge 1tes i esclusiva111e11te i11sulare del diabete ine llito iper g liceJl1ico. È ~eressario disti11guere i11 c1uest.a affezio11e al111eno due for111e , c h e, p11r prese11ta11do i i11 pratica coi caratteri cli11ic i rispetlivan1e11l e d eJ diabete g·io,-anile e d e l ùiallete degli adul ti , del roside tto dialJe te n1agro, -cioè, e d el diabete grasso, rico11oscono ciò 11011 J)erl a ulo t111a ge11esi a lme110 in parte diversa. Se 11el })ri1110 caso, òifatti. l 'nrigi11e i11sl1 lare no11 è dubbia e s pesso escl u siv\1, 11e l secondo caso trattasi invece cl.i un a più co 11l ple.~sa a lterazio11e di organi coi ca r al leri di u 11a n1alrillia da ipersecrezio11e re11a le e ipo te nsiva e pii1 SJ)er ialmente da ipersecrezio11e surrei1ale. E i ·e~1>e ri11t e 11 Lo terapet1lico ce ne fo r 11isce la riprova, in quanto l a insuli 11a, così riapid a111ente ))e11efi ra e c1uas i1 n1iracolosa nel cosicle tlo diabete magro, lo è a ssa i 111e n o e talvolta i1011 lo è del tu l Lo l1eJ · d ial>ele grasso, cl1e è in ,-ece sp esso 111eglio aYvantaggiato da altre 1nisure terapeutich e. L ·ar goln e nto è così i11 l~ressain le, _ c l1e porterebbe 11101Lo ol lre, 111a i ·o. 11011 v u ole abusare d eJ le1npo C-O n ccssogli, ller c ui ter111i11a rallegrandosi a11cor a e viva ntenlè col 1)r0f. 7.oja i)eF la sua ,·era1nen te inagistrale relazione e per il i1oteYolissi1no co11triJJu lo che la s tia sc11ol a l1a i)ortato e ' a portanto a lla i11igl i ore co11ù. ce11za cl i qn esto così co1111)1esso ed a11còra cosl osct1ro capitolo del] a 1lalo log ia. (-Bolog·11a) . - L ·o. pre11cl e la. IJa rola per arre1111are ·ad u11 ele11\e11to cl1e seC'o11do 1ui ha 11tol ta i1l1porta11zn 11elln fi sjopatologia d el dia bete, e cioè l a sogli a r e n ale per il g lucosio. Mette i11 eYid e11z.a i11fa lli co1n e i1ei cas! gravi e is la notevoJe djffere11za di livello fra soglia re11ole e glicen1ia e co1ne dalle n1odificazio11i di La1e oglia si po. a a' ere la lra sforrnazio11e cl~ u11 diabe te l ie'e i 11 u1t diabete g ra\·c.

A.

L11TTICHAU

(llon1a) . - ~lelte i11 rilie'o i ra1)por l i che il ti1110 lta 11el rica111bio clei carboidrati e clei fo fati. Ciii e. tralli cl i li1110, pur cla11c10 iperglice1r1ia, so110 cu1Jaci di i11ibire 1 ·azio 11e i p ergl icen1izza11 te dell 'a<lre u ali11a. Il tin10 i1el r icar11bio degl i idrati .di carbo1li o eserciterebbe u11'azio11e s i11crgica col i)ia11creas.

L.

~( Ess 1N1

L. F'1~HHANN J

Parla a 11z i Lu l lo d el la 11ecess ilà di tau<larclizz1tre rig·orosan1e11tc le ricert l1e j)e) do aggio della g·lice1n1~a ecl a tale IJroposilo riferi sce alct1 11e esper ie11ze eseg ui le nel la sua ( ~lil1ica. C:ir ca le sosta11ze ipoglice111jzza11li ricordate cl al Re latore, l 'O. fa rileYare co 1n e 11ella s ua (~li 11ica ia 110 . lati stu<liat~ gli estratti di llucce cti fngiuol i e s ia stato potuto vede1·e cl1e essi ha11110 u11a di creta azio11e ipogl ice111 izza 11le ed a11Liglico ·urica, ta11to da re11clerli utilizzabili in pralica. Co11' iene u l l·' azio1~e ipogl ice1nizzante dello zolfo e del le arque sulfuree. 1

(Ca la n ia) . -

1637

EZIONE PH:\TI CA.

V.

e_

(PalerlnO) . - Pone i11 ri lievo che !a in s uffi cie1~za dell 'apparalo in s11lare, così come quella di al tre ghiandole a secrezione inter11a, ])UÒ aYer luogo se gli orga11i c h e i1or111aln1ente r i e11tano l'azione degli orn'loni da es i prodot li i1011 io risentono. PrAZZ.\

~l.

LANDOLFI (i~apo li_) . -- l11s is te s ulJ ' j111porta11za de ll 'esarx1e del sangue, ,a11cl1e 11egJi agl icosuric], e s11lla terapia testicolare g·Iobale e sulla ter apia opaticu, secondo Le veclute del Cas le llino, 001ne ha potuto vede·r~ De ' ' ila, e sulla c ura d el co111a di a be tico con l~ iniezjo11~ e11dove nose cli calc io,. co1ue ha p roposto ·R . l\ilarolta.

D. CAl\CPANACCI (Parma) . - Dopo aYer ri11grazia .. to il Relatore per avere ri cordato le s u e ricerche sul! 'azione dello zolfo s u11a c urYa g li ce111ica , i ·o. ri corda alcune tra queste sue ricerche sopratutto per chiarirne ~I concelto informatore fondan1e11tale e l 'in11)orta11za che si riferisce él ll o stato a ttuale jJii1 acl t1r1a ques tiot1e 11a Log·e11elica ge11erale, ch e 11on ad u11a questio11e terapeutica, n ei riguardi d e l òiabete. In base ir1fatti agli s l11d i clell 'O. e di altr i , Loeper e collabora tori considerano il metab olis1no d ello zolfo imper11ia to fo11dan1e11talr11e11te sul tripocle: fegalo-1Ja11creas-s urre 11 ali , cioè proprio .~stt quel tripode che co11corde111e.11te la cli11ica1 e I a fisiologia pong-ono a base fo11da1nentale i1ella patog·enes~ del di1 a bete m~lilo.

ll. S1L\cEST-R.INI (Perugia). - l{icorda che per le ca1)sule Sltrrenali è accadu Lo quello che s t:a, accad e11do per gli isolott~ del Lnn g·erha11s: còn1~ Il.011 i trova sempre alterazio1le dimos trabile 11elle capsu le surrenali in casi di mor])o di Addison, co ì 11011 si deve ammet tere la possibilità d i uri diabete co11 n1anc.a.ta ft1nzione in s ulare p erchè non si trovano lesion~ di1nostrabili jusulari . Questa 111ancar1za di fu11z~one può ve11ire a traverso u 11a se1np lice inlossicazio11e degli eJeme11li. d ell 'isole co1ne a traverso turbe d 'innervazjone. A })roposito delle re lazio11i el1 e esis lo1to spe so fra fl.11 tzione della p.arle esterna e della parte se- . cretrice interna pa11cr ea ticu, l '0. ricorda co1ne le relazioni fra alterazio11e 1)a11crealica e cliahete furo110 a11alo1no-p.a tologica1n e ule di111os trate co11 casi di pa11cTeatite to tale spesso acco1npag11a t a rla calcolos~ pancreatica . L 'O . crede che la relaz io ne fra Jun zio11e i11 uli1tica e .nJ tre ghianctole a secr ez io1te fra iu11zio11e insuli11ica e sistema 11ervoso ceu lrale e -i)erilerico. deb])a esser attentainen le tudiala : i lrat l a <li vedere a traverso qu l1l 111ccca 11i 1110 la f1111zio11e in ulinica viene lurlH:t ta o irl c1uaJ. 1110<1 0 fru lrata l'azione dell 'or1none i11s u li11ico. l~d a IJroposilo di si!' le u1a i1ervoso l '(). os erva al collega Preti ch e n el le g ravi i11dro1ui i1elle boYin e i11 puerperio da Jui ricordale ]Jas la l 'i11iezio11e d ~ gas nella 1néuu111e1la perc l1è ii•11nedia ta ..... inente la grave sinlon1a lologia co111paia. L'O. osserva poi ch e dal la discus ' io n e 0110 s tati rr1essi in luce a lc u11i p1111t i da studiar i ancor.a~ tali il rapporto e.lei quanlilalivo p er irtille nella Yalutazione della g ljce1nia riporta11d0Jo nJl a d e11·it:l del sangu e e la ricerca d eJl 'i11 ~ uli11en1ia u ei ca;~ , di · diabete insu.lino-res is le11le. F . GALn1 (Bari) . - Pre11de la parola l)er Yalorizzare le grand~ sco1)erle <lel JH.l ·. alo i11 le111n cli clia ])etc e per rilevare che in JJase acl e e il proJ>Je111a patogenetico del diabete, pur preLenta11do ancora dei punti oscuri , è tato chiarito 11elle ue p arli fo11damentali. l)arla qui1uli d ell 'importa 11- • za del ricambio idrico in rapporto col diabete. (Co1itiriua) .


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IL P OL ICL l N I C:O

lr\. NNO

XXXVIII, Nul\r. -!-! )

AP.PUNTI PER .IL MEDICO CASISTICA E TERAPIA. Roentgenologia del timo nell' infanzia e diagnosi differenziale e cura del timo ingrandito.

L 'in1porlanza dell 'esame radiologico, dice H. P.a11coast (Th e Ameiric. Jourrt. of the M edic. Scierices, dicembre 1930) è im portantissi1no. Jackson h .a potuto dimostrare colla blroncoscopia ch e I '.asma tim ico è dovuto a compressione t·ra·c.heale, compressione che può non apparire do po la morte. ell.o studio radiol?gico d el timo bisogna poter m11Su!rare lo spazio fra trachea o fari·nge e corpi verteb-rali . Colla tecnica appropriata si d c' 'o no. vedere la farin.ge, il margine posterioTe d ella ling ua , l'ugola e il palato molle , l 'epiglottide, le cartilagini aritenoidi , e spesso anch .e le pieghe ariepiglottich,e , le pieghe ventricoJ.ari, le corde voc.ali. T segrii radiologici dell'ingrossamento· del timo sono: 1) Deviazione laterale del la trachea (1ne-l1a proiezione sagittale). 2) Restringimento della trachea nel tratto tor.a·cico durante l 'inspirazione (in proie-zion e 1ate·rale). 3) Rest:r.ingimento nel tr.atto toracico nel1'e~pi·razione piii evidente che norn1almente. 4) Uncinamento della trachea ne l tratto :toracico. Ci sono due fattori che complicano l 'ostru2io11€ : il collasso dei tessuti 1nolli del t'ratto re spiratorio alto e l a paralisi del ricorrente . Inoltre si può osservare atelettasia o polmone « annegato », cond izioni ·che scompaiono dopo che i l timo si è impiccolito. ' La diagnosi d'ifferienziale si deve fa'r e còi corP·i es tran e i, coll 'aiscesso -retrof.a.r ingeo (in cu i si· 11a aumento n·e tto dello spaz io retrofarin.g eo o re lrolra1chea le), ·col]e stenosi laringee e trachea1i difteri\}1e, s treptococciche , postdiftericJ1e , c olle vegetazioni a.denoidi , colla tosse conVl1l sa, colla m eningite (che pllÒ dare ainch 'essa at· laccl1i ron,rul ivi), co ll 'at·el e tta ~ ia con genita . ·co lle malattie congenite del c uore. La cura si fa coi r.aggi X e di essa l 'A. dà anzi dettagli. R. LusENA. 1

Lo stroma linfomatoso. \ ll e11 Gra l1an1 e E. O. ]\{c. Cal]agh (A rcli. o/ .<.:;u,.g., aprile 1931) riporta 4 casi di un'affcz ion.c d ella tiroide descr i tt.a nel 1912 da Hahim oto :e caratterizzata da un 'i1pertrofia 1110. nola1erale del1a t~roide ch e appare di con!'i. te-nza durofibro a, bernoccoluta. Lf\ tiroide presenta atrofici i folli coli , le cellule secernenti in parte degenerate e dil ru t te 1ncntre è abbondante t1n tessuto fil)ro. o con1 11att o con nuinerosi accu.muli di lesslIto linfoide.

. 1'a~e affezio11e è da di ti11guere da malattia di Riedel che l1a cana.ttere infiltrativo sui tessuti vicini, che è to tale, e prese11ta se(J'ni di 1n~ggior gra,rità di flogo . . i cro11 ica vera~ proprta. I ca-s i d·egli 1\ t\ ., furono o j)erati con succes .. o, solo in alc uni ... i ebbe sintomi transitori i d i ipertiroi cli sn10. Ga rnoN.

Ipertiroidismo e cura col liquido di Logol.

J. T illgren e N.

'l111clg r en (Ac ta f'.[ edica Sca.ndinavica, 12 <Y iugno 1931) 11an:qo studiato 120 casi di ipertiroidismo. Ess.i ritengono cl1oe prin1a di prOJ)Orre un intervento cl1irurg ico in questi malati è uti le fare per lungo tempo la cura co] liquido di L11g-ol , cl1e spesso dà ottin1i ris ultàti e in n1odo ]:>c'lrticolare dim inuzion1e ·della tachicardia e del metabolismo basale. Se n e danno da· 5 a 10 gocce per volta, 3 vo]te .al giorno. Nei casi in \uj il J,11g·ol ~ stat o inefficace gli AA. hanno avt1t o J1uoni risul tati co]l 'insul~na (da 10 a 50 unità lll g io1no).' Essi osser,rarono 10 casi d i i1)er t iro idismo associato a d iabet e , in 5 casi il diabete era compa1so prima, in 3 era stato 11r im.a l 'i11ertiroidis mo e in 2 le due malatti e erano i ~ . or1 ~ quasi contemporaneamente. Le d11€ n1<ll atti e si mostrano nettamiente indipen.d enti l '11na dall 'altra, nel senso che curandone 11na l'altra non ne è beneficamente influenzata . Ognuna richie·de il suo tratta miento: I ' i pertiroid is n10 col liquido d i Lu.g·ol e, se occorre, co] l 'operazion,e chirt1rg ica, il di.abete coll a di.eta e 1'insulina. R. J,usENA. 1

Lipomatosi simmetrica familiare. .

N. ~larsiaj (Revue Siid-f l méricai11.e cle .~J éd. et de Chit., 111ag·gio 1931 ) r ia ~ u1n e la storia clinica di due malati affetti cla Jipon1atosi simrnetrica eredi ta r'ia fa1r1i liare, i11eltendo in e''idenza l 'e trema rarità de l] ' a sociazione dei due caraLteri. Si trattava cli du e fratelli , nati da un in°d ividuo cl1e pne ent a,,a t1na lipomatosi so.p racla -vico lare d el tipo di Verneuil-Potain. In uno dei malati I '.a ffezione si prese11lava a tipo prevalenternente cer,1 icale. L 'infern10 presentava il quadro ne uro-endocrino eg-uen.te: ipotiro1idismo , ipOJ)Ìlu itari mo , i po-, ago. . in11paticotonia, vagola})ilità. · el secondo malato non s i notavn elez ione per un.a r eg·ione anatomica ed i 1i110111i ~i troYa,1ano di . . t ribuili con t1na relatiYa t1ni for1ni tà. Il c1t1aclro endorrin o-vegetatiYo era: iµotiroidismo J10s.. ibi1 e ed an che J1roha l)ile, i1>0vago-simpaticotonia. :\-el prin10 l11alato la lipomato" i Pra i11olto rimarcheYole ecl an.ch e i di , turbi di orcline endocri n o-,·e~e ta tiYo erano 11iì1 J)ron11ncia ti .


{.\:\'.XO XXXVIII, NUlVI. ±4]

SEZIONE

L ·eredità morbosa tissulare era evidente nei <lue malati. La loro affezione lipomatosa ave' a una base comune costituzionalie: esisteva nei due u·n a vera cc diatesi lipogena n e questo stato, associato ai disturbi en.docrino-vegetativi aveva come ieon segu·e nza un disordine del metabolismo ·d ei grassi e della loro di: stribuzio·n e nell ' organismo, cosicchè i malati devono essere compresi fra gli ipocatabolici cli Pen·de. L ' A. mette in evidenza che sull.a vera lipomatosi simmetrica un ·esame accurato del si~tema neuro-endocrino ha più valore ch e l 'esame anaton10-patologico per biop ia ·dei tun1ori, e che la lipomatosi simmetrie.a sarà tan.to più frequentem ente con siderata ereditari a o 1costituzion.ale qua nto più minuziosan1ente sarà studiata, particolarmente dal pun1o di \rista delle su e r elazioni .con il siste m.a enid ocrino-veg·etativo. e. TOSCANO. ~li accidenti Ipoglicemici provocati dall'insulina.

Div·ersi autori hanno n1esso in evidenza, in ~eguito 1a1d esperienze f.attie · sui co11 ig li , il rlifetto di con cordanza fra le d'o i di in ulina ·iniettate, l 'abbassamento della g licemia e la con1parsa deg·li acci·de11ti ipogli.cen1 ici. ~'f. Labbé (Bull. et Mem. Soc. Méd. d es H 6p. de Pa· J'i s, 29 gi ug·no 1931) h a dosato n ei su oi in.alati la g·licemia al mon1ento della comparsa .d.e gli a ccidenti post-in t1lini ci. Il ta ~ o g·l icen1ico l1a variato da gr. 0,30 a gr. 0 ,95 per mille. Ha notato inoltre 1ch e non vi è alcun rapporto fr.a gravità della crisi e tasso di abbassame nto <lella g·licemia. Provoca11do poi uno sta,t o ìpo~ glicemi co per rnezzo di iniezioni endovenose di ins ulina in so.gg1etti diver i , ha notato che vi sono delle ipog·lice u1ie .con ·iderevo1i, t on .a})hassamento .a l terzo della cifr.a normale, cJ1e 11on si .a ccom1)agnano ad alcun sintomo. La constatazione di qu,e ste ano·1r1alie rende difficile l 'interpretazione del meccanisn10 d eg li accidenti post-in sulin~ci. I prin1i autori avevano attril:>uito que:s.ti accidenti all 'abbbassa111ento .d.eJJa glicr,mia; ·e la scomparsa degli .a_.c cid,e nti in coincidenza con l 'elevarsi della glicemi.a, in seguito ad iniezioni o ingestioni di gluc osio, sembrava confermare tale meccani: ... mo. M.a le ·discordanz,e co11st.atate n el ta sso d1 ,ç.rlicemia misurato al momento in cui si pTo~ du cono o-li ac.cide nti post-insulinici e l'assenza di ac~c identi post-inst1linici in soggetti di ·cui la g li,cemia è ca·duta molto dopo l 'iniezion.e d 'insulina, non .p erm.e ttono di acc@ttare la pr1m.a spieaazione data e di attribt1ire a ll 'abba 5 sa mento della glicemia la produzione degli accidenti. L'A.. dono aver ,criticato le dive.rse teorie 1-1ropo te per spieg·ar e la produzione di, questi a cciden.ti conclude col ritenere ch e l abbas._ am€.nto della g·li,cemia e gli accidenti osser1

PRATIC ..\

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' rati iu clinica siano l 'uno e gli altri il risultato dell 'iperinsulinismo e che essi si producan o simultaneamente senza essere l'uno determinato dall 'aJ.tro. C. TosC...\NO.

SEMEIOTICA. La luce di W ood nella diagnosi di tigna.

Il filtro di Wood, costituito d.a un vetro al1'ossido di nichel , può essere utilizzabile, secondo le ricerche di J. l(innear (British med. jourrt . 9 maggio 1931) per la diag nosi della tigna provocata dal f.1icrosporon audouini. I capelli infetti da tal e para sita presen.tano una . fluore. cenza brillante e costante al]a luce. filtra.ta a ttr:averso i] filtro di Wood; invece i .c.apelli affetti da altre form e di tigna non danno alcun.a fluorescenza e soltanto quil]i infetti daIl ',4choriori schonleinii mostrano una debolissima flu or escenza. L 'esame alla lu ce di Wood può pertanto essere utili zzabil e per la cli.agnosi e per seguire i progressi della cura. Occorre stare attenti ·ch e in qualsia si condizione cutanea che produce dell e squam e, queste appaiono flt1orescenti alla lu ce di Wood, per la presenza della ch eratin a. Nella tigna da M. a.udouini, invece, sono i capelli cl1 e a11paiono fluorescenti. Qualunque luce bi.anca può essere l1tilizzabile per tale ricerca, purchè sia di suffi ci ent~ inten ità ; anche se essa passa attraverso a ltri vetri, come p. es. i èondensatori l' effetto non viene turb.a to. Tl meto·d o non ha applicazioni per altre dermatosi. fil.

MEDICINA SOCIALE. Problemi importanti del reumatismo ,riovanile .

Il re11n1.atismo g iova·n ile vie~c oonsi1 d~rato 0 I·n O' hilte rra come Ulila malatt1a endemica, di g-uisa ch e il u.o studio è a s ai curato, e molti ~uno i pro1bl•emi a·d ess~ attin~nti e ch e ne veng·o·n o pa·rti col1~1,m·~11te d1scu~ i; . , Il pri 010 d1 tait problemi e quello ~ e ll ambientP. soci.al.e: è infatti risaputo che s1 tratt~ d·i un 'a ffezion-P. del bambi no ·p overo, e c he l 'allonta,n.am.ento. da·ll.a propria ca.s a, per vivere i!l a·m.bie n,t e più an.o, riesoe ad .a rresta,~ne 1? sviluppo. E' poi più f1ieque.nte 1!ellie .c~ttà. indu:s~riali c he nel1 l e campag·n e. L eredita invece, innal zata da alcuni .a·ddirittur.a al valore di im.a cc diatesi r.eumat.i ca », sembra ch e più d·iJffi cilm-ein te possa v1en·i r in.essa in r elazione con la malattia. L'elemento pred i ~ ponente, che ncegli a ltri predominer ebbe 'n el determinare il r eu m a tismo O'i-0vanil e nell.e classi meno abbienti > sare])be ~a:ppre entato, secondo ~· ~ill·~r (Th e p,.actition.er, luglio 1930) ·dall ab1taz1one esposta al freddo un1 ido; ta11to è ,-ero ch e le ~la t,i ~ ti cl1e 0

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addi ta110 i ca i più frequenti niei soggetti che vivono ai pian.i infe riori e·d in prossimità dei cor. i d 'acqua . E' inolto disculibil.c cl1e po sa essere una conta.g·io ·ità, co,111e .alc·uni sos.tengon-0·· e ciò è a11cl1e in ra })porto al1e scair.se cono~nze ch e ogg idì a.11co ra i h a11no circa il problema batterio1'ogico del1l'affezione, per quanto, in manca·n za di d.ati più precisi, po... a restare sed·uoen.te ]a teoria emessa ·da P·oynton e Paii1e tre·n t an ~i fa, cl1e si tratti di una i:n•f ezione streptococc1ca. · M. F,ABERI. ii.e

MEDICINA SCIENTIFICA.

[ANNO XXXVIII, NuM. ±±]

IL P OLICLIN I CO

La funzione tonsillare secondo un nuovo punto di Ti&ta. La tu11zio11e ·delle to11sille -è a 11cora ogg·i uJ1 proble111a ·che aspetta la ~ a luz i o11e. Pareccl1ie . . ono le teorie cl1e Le11tano di ·pieo·.ar e la fisiologia di q ueslo strano org·a110 cli~ se111bra del lutto su per fluo e che, ai1zi, a 1Je volte ap1)are da11noso. . ~i zzat ti (l l Va.lsa.l va, J tta.g·g·io 1901), ricorda laJ1 I eorie : le ton iJl e av rebbero fu11zio11e ~ i.gestiva, od e111atopoictica, oppur·e <li dife a (~n.gl oba111ento dei ger111i da parte dei Jeucoc1t1) o·d e111u11toria , op1>u·re e11<loc rina. J\. queste i po te ~ i , i fatLi debi1 a111 ente controlJ ati n on diede ro il ~ astegno i1ece::;sario e l' A. enu11cia UJ1,.a p ropria teoria cl1e co11si·dera il problema da un nt10\ 0 pun to d i vista . Le ton sille cioè sono 1,01·ga110 d el contatto tossiriico col ' mon ·' do es terno .a ~ capo di a utovacci11.azio11e, con tatto ch e è da con siderarsi co11ti11u o. Le to·n . ille (co·n1·pre11den·do in q·ue ta de110111 i11azio11e tutto il si Le111a li11fatico faring·eo eletto .anello di v .a ldeye r, t1uin1di an cl1e le ade11oi di ) si tro· a110 .al pu11 to di i11crocio della via aerea con lf ue]la dig·ere11t0, cioè 11el punto più ada tto per tro\1ar si in co11tatlo coi ger1l1i del n1011do e ter110. 111 esse, \ 1i 0110 qui11di oo-11i sor~ d~ .g·errr1i ~alog·eni e 11011, i qua li, p~11etnati 1~ c11·c0Jo, . t1mo~ano l 'organismo alla produz~o11e delle r1 spe~t1ve antito~ i11 e. Ta li g·ermi arrivano alle· ton.s1lle col ciùo e con l 'aria insp ita la e vi l:'i d epositano e si :viluppa110 facilm e11Le data la :o; lrutlura 11l.acro e ,n1icrosco1Jica di e. se. Le to11. ill e .a sur11ono , <.1t1indi , i11 sè i g·e r1ni per elaborar11e l ' jn1mt111izzazio11e; ed è chiaro ch e in esse Mrà vi ibile il })ri1110 inizio di u11a 1nala ttia infettiva. I gern1i , cl1e so110 nizovi per e~ .. e. op11>ure qt1elli ·ch e 11011 tro, .a110 llel ]e tonsill e del le qua11Lilà su ffi cienti di antitos. in.a , cre~ro11 0 .abbo11d.a 11teinente: s i viluppa all ora l'angina, che ri"l1lta co. ì l 'e ffetto di un contatto 1111 J)O ' bru co col mor1do esterno. Gli u]teriori .. barra n1 ent i d elle gh iandole 1in fati cl1 e J)01~·a11110 })Oi arrestare il ger111e o, se in~u fl'i c i cn ­ t 1, J)C-l'111C'tt('re il suo pr0~eguire determinando la 5c>t tire111 ia. L 'a ngina ~ i o~se r'a lh.'1rti c ol ~ 1111en t r 11ci ba1n1

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~i11i, cl1e "'On? nu~vi per n1olte i11fezioni. (:on 1 ~1~ ùa ~·e .d~g·l1 ar1~11, la ~11agg iora11za degli in-

d1v1du1 s i 1111111u111 zza .att1 , an1e11te contro i t:>o·er• • m1 co111un1, i11e11tre a1c u11i non tro vano 111ai l ' eq uili~ri o necess~ri o ~ v.a 11110 sog·getti i>er tutta la 'Lta .a d a11g 111e '1oleu te. J11 ess i, o·li org·a.11i linfatiici della fari11ge i)re e11ta11~ u11a s1)ircata tendenza a·d i]}e1tro fizzar.s i , 111é\ , of~ro~o. ta~volta di angine ripetute anche degli 111d1,r1du1 con ton ille piccole. l.:11 .altro .a1i.alogo ap1 1Jareccl1i o di d ife~a è c ~st iLuil o da i g ra11uli linfatici SJ)ar si nell 'i11Lest1no, cl.all e })l.acc l1e del Peyer e dall 'ap1)e11di ce vern1iforn1e, ch e si 01>1)ong·o110 ai .Q·e r111i della flo r.a intesti11.ale . '"" Le tons i11 e av rebbero, qlli11di, fun zione cli dife,... a, n on g ià i1el se11so ·dell ' i11glol)a111ento 111ecca 11ico dei g·ermi, n1.a 111edia11te Ja J)rod uzio11e di os ta11ze immunizza11ti. fil . 1

RUBRICA DELL' UFFICIALE SANITARIO La &utela saniiaria delle donne e dei faneiulli In rapporto al lavoro. • La l utela '"'anitaria dell e do11ne e dei fanciulli in ra J>porto .al lavoro è og·g·etto di 11101l·eJ)lic i di po. izio11i co11tenute neJ Testo U11ico cl el la leg ge sul lavoro dell e d onn e e (iei f a1icirilli, 1O n.ovembre 1907, n. ~18 e i1 ei s u c c e~~ ivi decreti c1te lo li.ann o i11o<lifica lo, 110Hch è in .a ltri pr0vv-edin1e11ti, fra i quali il recent'e R. decr eto-legge 1:3 ~f.ag·gio 192~) 11t1n1ero 8GO ,r}1e, in.Le·g· ra ndo ] e disj)Os izioni c.l elJ,a leg·g·e J>er la protezio11e della 111ater11ità ed i11fanzia, offre un '.effi cace tutela per le 01)e, raie e le impiegat e in tata ·di g ra vid.a 11za e di pt1erperio. Alt1'e disposizioni, dirett e allo ste so fin e, s i trova110 11ella 1,e.g isl.azio11e r elativa al lavoro n elle ri::;aie e. 11el regola111•e11to per l 'jg ien e del I.avaro, 1± ap ril e 192 7 nurr1 ero 530. ll cita to T . U. ,·iela di adibire al la' oro negli opifici in·du ~triali , n·ei laboratori , nelle costruzioni edilizie e n ei lavori non ~ o tt er­ ra11ei delle cave., 111M1iere e gall·erie, fanciulli cJ1.e n o11 abbia110 con1piuto, i 12 anni. P.er i lavori sotterran·ei dell e ·cave, 11tiniere e ·g allet ie, il 1imi1 e d 'età è eleva lo a 11 anni, do' 'e e.siste t.razio11e 111eccanica ed a 1± clo' e 11011 e. istie, e ono e. . c]use le do1111e. Sono JJUr e eRc]usi dai lavori periro]o~i. 1rO]>pO fat_i co~ i e in. alubri, i fa11ciul li n1inori cli 15 ann i co111piuti e le don11 e- fin o a 21 a1111i can1f)i111 i. TI lé1Yoro n otturno, ~alv o delern1inate eccezion i, è viel.ato pei r11ascl1i inferiori a l?> a1111i e per le do1111e di qualsiasi età. Per l 'am111i., ion e ai lavori indi e.a li dalla le.g·!!e, e st1cces. iv;\n1e n1te f'pec ifi ra ti dal re.g-ola11 1cn l0, le do11nc' 11 1i11 ore nni rd i fan·r it1lli, . ino a J .) a11ni con1piuti , deYono esse r 111uniti tli Ltn lihrell o e di l 1n certifi cato nlrcli co. ~cr ilt o 1


[A~No

XXX\ifll, NuM. 4±]

nel libreLto, da c ui risullì clic ano a ni e adatti al la , 1 oro c u·i vengono des l in a ti. 11 1ibretto di la' oro è troppo noto agli uffic iali sa11ita ri, cl1e on tenuti a compil.are g ratuitame11le il certifi ca to , percl1è occorra farne '"'pecial e menzione ; ricordiamo solo c he, con di posizione ·d el 1926 (circolare 6 aprile del MiIlistero dell 'Eco11on1ia Nazional e) è s tata prescritta :a11cl1e la r.eg is lraziòne i1e i libre tti di I.aYoro d elle vaoci'nazioni e rivacc ina zioni. Le J) Uerp ere 11011 J)OSso110 essere an11nessc al lavoro se non dot}O Lrascorso un n1ese da y_uelJo del parto, $alvo casi eccez ionali ed in. og ni 11 todo mai 1)rin1a di 3 ettimane e qua11ùo da un certificato, r il.a ' Ci.ato senza s1)e a p er l 'operaia ·dall ' uffic io -.anitario con1t1nale, ri ulti .clic. JJO ... sono tor11.are a d o·ccu par si en za c1a11no. 0110 pure ... tabili t e dalla legge la durata m 1assi111a e le i11terruzioni d el lavoro drlle don11e e d ei fan ciulli. ell.e tabbrirh e d o' e lavoran o al111 en o 50 op erai,e dovrà i stitu1 r~ i una ca1n.era di allaltam.enifo, ·e nell e .nlt re dov rà 1 )er1ne~1,e rs i, .all e <1011 ne lavoratric i, l 'allattain·e11to , s ia aJl es Le11do .all ' uOJ)O urt ido11eo locale, si.a concied e11do un .co11.gr uo 1}e riodo di u scita dalla fabl1rica . Il regola n1e11to j)er 1' ig·iien e ·d el l.a,roro del 1927 J>rescrive (art. 34) ch·e le camer e di a ll a·tt a111ent o devo110 e ser e b en illu111i11ale e ' e n Lila Le, b e11 ri ·calda l e nella stagione fredda, te11u t;e ~e 111pre i11 ·tato di crupolosa puliz ia, prO\' Vi 'jte di acqua e conve.n ien tem ente arredate. Pier la e a~La applicazione d ella legg·e 10 i10-ve111bre 1907, il r egolamento 6 ago to 1916 n. l l 0G d e finisoe quali sono g li opif ici e J.abora tori a c ui la l egge st•essa i riferì . . ce; j 11-dica le modaljtà per la co1l1pil.azione dei libretti di la varo ; d etern1ina quali &ia no i lavori lJericolo. i e insalt1bri .agli effetti ·d·e ll 'i111])Ìeg·o delle d·o nn e e d·e i fan ciulli ; st abilisce le nor1n e g·enerali p e-r g li orari di la varo e per 1:. durata d ei riposi, ed infine dà Je· di pos jz ioni ])e r la i1c.u1~ezza e l'igiene del lavoro e qu e llie per la vigi]~nza sanitaria. !)articola re in ter e ·se offfle l'.art. ±8, il qual e lTnescr i v·e cl1e 1' uffic iaJ e sanit.a rio deYe a sic urars i co11 vi ile 1)e riodich e e le rni11orenni ed i fa11,ciulli or10 a lti a o, ten ere il lavoro i1,el quale SOilO occuJ)ati o e '011 0 affetti da m alattie co11tagio e, e -dà fa coltà a i Pr.efiet1.i , in.. d et er1ui11a ti ca i, di .affidare tali vi. ite a d allri n1e.dic i, ~celi i s pec i.aln1e11te fr.a i m edi.ci condotti, con le. 'te e .attribu zioni ch e corr1 pe to110 ali' u ffic iaJ.e a11 itario com1unal·e. Le di posizion.i s ul I.avoro d€lle donn e e d ei fan e iulli con ten uit e I1'el T. U. d elle leg.g i ·a 11 i · tari,e (a rt. 82 , 8-!) rig u.arda11u i lavori di niou· <latura clel riso, i1e i quali è ·yietato l'i111pi<·g·o ·d ei 111i11ori di 1± anni con1piu·t j e d elle d o11ri.e dura11t e l ' ulti111 0 ir1e e di gravidauza ed il l>ri 1110 111 e&e dOJ)O il parto. I fan ciulli n1i11ori di 1G anni con1pit1ti e le d on11 e l11inori rli 21 1

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SEZIONE PRATI CA

a1111 i con1pi u Li , i)er l '.amn1iss io n e al lavoro, d ebbono presentare la fed e di nasc ita. Tutti i n 1ond.arisi in1n1ig r a li ·d evono es er 111uniti di t111 certificato d ell ' ufficiale sanitario d el Com une di residenza, o d.al quale emigrano, cl1e attesti la loro in1munità da n1alattia trasn1isibili , e 1e don11e in.cinte .a n.ch e di una dic hiar az ione ni.edita, c11·e n e indi cl1i il p eriodo di gr.avidanz.a. Ques ti certificati ntedi ci sono rilasciati gratuitamente . Alle donne cl1e allattano d eve con c,ed er si il t e1np·o I1 ecei~ sario a ll 'allat ta111ento, enza cJ1e esso venga detratto d al co1n1rputo d elle ore di I.avar o . Il .g ià c it,ato T~ egolam erito per l'igierte del lavoro 1± aprile 1927, n. 530 di · pou,e cll·e nelle .aziend1e indu .. t·ri.ali fornit,e di d or111itori q11esti ~ iano distinti per g li u omini adulti, per Je donne e !)er i fa11ciulli 111a, cJ1i a l di so Ll o di 15 ar1r1i. Spe·ciali norn1e (arL. 39) rig uarda n o il la\roro d ei fan c iulli, dei g iovani e d1ell·e do11r1 e e fi san o i lin1iti 111a in1i i)erme .. si per il Ira .. porto d ei pesi, sia a braccia cl1e a srJall.a o su carretti, indicando le lltod.alità d a osserv.ar~i' in Lal1e tr,asporto. Il R. decreto legge 13 1naggio 1929, 1i.. 850 1

co n.t erie rite disposiziorii per la tu,t ela delle operaie ed impiegale diiran te lo sta.t o lii gra.vidanza. e d i JJH.erp eri o pre c ri ve ·Cl1e n ell e a1

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ziende in·du;striali e comm e r ciali di qualu11que n.a Lur.a, anch e .. e .abbia110 c.a r.a tter e di istitu Lo di insegnam ento professionale o di b eneficenza, e 11ell e loro ·dipe11denze, llon po sono esseDe adibite al lavoro le ·don11e durante l ' ultimo rnese cli gr.avidanza e 111el pri1110 111·ese dopo il parlo; sal\ 0 n elle aziend·e in c ui sia110 occu pati so ltanto i n1.embri d ell.a fan1ig lia d ell 'esercen te·. In via e1c.cezion'a l e ed in base a certi fic.a t o i111edico, il p eriodo di inlerdi . .:in11e dal 1avoro pu.ò esser ridotto a Lre se LLin1ur Le pri1na e dopo iJ IJarto, q u.ando il ge11 er e di la vnro e le con dizioni di salute d elJ a ·(lon11a r1e per, rn,eLLano l 'occu:µa zione sen za : uo pregiudizio. Il dalore d i lavoro è obb lig·a Lo a co11se-rva r e il i1osto .alle donne cl1e i as~e nta11·J a c~lusa della disposizione soµra i11dica la, e fino aìla cl ura t.a con1 ples i va di l re r1 1asi, q u.an ù o l ':-.i.s~ell za sia dovuta a malattia i1rodot. La clallo stalo di g ravida1\za o puer1)erio. La lego-e d1cl1ta· ra e plicitan1ente mante11u.to il di 1>0 ..;;Lo ùel1'art. 82 d,e} rl,. l T. d ell1e leg.g i . an it a rie r e lati vo alle lavoratrici d elle risaie . Alle 1niadri, occupa te n1ell1e aziende, ch e alla tla110 i pro1)ri ba111hi11 i, 1>e r L111 a 11uo dalla 11 a~,cil a di essi, s1)el ~a110 du e pe ri od i d i riposo, durantei la g iornata di lavor o, i1cr provvedere a li 'a l113ttarnento. Questi i)eri odi di riposo, ch e , c11gono con iderali co111e ore la , ora li ve, ~ono indi1Je11denli d.a quelli p1"e~c rilti dalla legge 10 nov . 1907, n. 81 , e debbono durare un 'ora riascu110, con diritto <li use ire dall'azienda quando que t,a 11011 di .. pon,g.a di lin locale Jler J'a11a tt a111ento. Tale locale è reso obb li gatorio 1

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IL

per tutte le aziende conte111plate dal decretolegge, ch e impi1e ghino almeno 50 donne, e, quando esso esist e, ciascun periodo di riposo è ridotto a mezz 'ora, se11za diritto ad u .s cita. J\. tutte le operaie ed impiegat·e, la c ui retrihl1zione mensile nol.J superi ie 1ire ~08 , è estesa la legge 24 settembre 1923, n. 2157 sul· la Cassa Nazion·a le di Maternità. Le norme di attuazione d el R. d ecreto-legge 13 ma.ggio 1929, n. 8 50, emanate col R. D. 28 agosto 1930, n . 1358, d efini scono ch f(3 cosa si deve inten ,d·e re per azien·d e industriali e commer ciali , quali ri cad ono sotto il dispost o del d ecreto-legge, e quali d o11n·e si con siderino com e impiegate od operaie . È inoltre prescritto ch e· qu est e , quan,d o si trovin•o in stato di gr,a·vidanz,a, durante il sesto mese di essa , pre entino a l datore ·di lavor o un certific·ato . m edico dal ql1a le risulti Z' ep oca del·la gravidanza e la data pre u11ta d·el parto. T ale certifi cato , d a redigersi su apposito modulo appro' ato <lai Mini tera dell e Corpor azioni , potrà esser rilasciato .dall ' ufficj.ale sanitario , d.ai medi·ci d elle istituzioni a s ist en zial i riconosc iutJei, dai medici ·di fabbri ca , o d al 1ffi€ dico di fiducia a.ella g·estan.t e, in que t 'ultimo caso d ovrà esser vistato dall'ufficiale sanitario. In m ancan za d ella presen.t azion e del certificato, il datore di lavoro h a l 'obbligo di richiederlo , quando sia eviden te l o stato di avan7rata g ravidanza , e può an1ch e1 richiedere ch e la donna si asso·g g,etti a visita inedica per otten erlo. Presentato j} oertificato, la donna ch e co11tinui le su e r egolari prestazi oni di l avoro, n on può più esser licen ziata per tutt o il IJeriodo durante il quale pu ò ancora lavorare, t rann e in. c~so di col pa ed in a lt ri pochi c asi speciali. Dall 'inizio de.Ila sesta settimana ·anteced ente alla presunta da t a d1el · 1Jarto, la donn,a ha diritto di a sentar i dal lavoro . La limitazion e d ell 'interdizione dal lavoro a tre settimane prima del parto, è subordinata alla dichiarazione 1n1edica ch e nessun pregiudizio p otrà d erivarn e a lla don·na od a l n ascit uro. Special i n orme son.o sta bilite p er il e.a o in cui il parto n on avve11ga a lla data pre unta n el certificato di g·ravi.danza . P er g iustificare le assen ze dal lavoro p er m a la ttie p r odotte dallo ta to di O'favidanza (fra le q uali son o compTlesi an cl1e I 'aborto pont aneo e quell o terapeutico) o dal puerperi o, è pure 1Jre critta la p r esen tazione cli un ce.1iif'ica to 111edico. Ana loghi ,oertifica ti, clai qu,a l i ri. ulti la data d·el part o, d evon o produr i l)C r la rian11Tl ission e al lavoro d opo tre , ettima11e od un mese dal parto . Particolari nor111 e di ])rocedura riguardano i contributi per l 'assif'le nza di maternità, i "llssidi di pt1erperio e d i cl isorc upazione e le p rn licl1 e da ' olgere p r esso la C:a s.a Nazion ale 11er le .i\ s. ic11razion i _o :- ialj , n 1a e e J) iù cl1r 1

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[.A. -~o XXX,"III, NuM. -!-! ]

POLICLINICO

gli uffic iali sanitari, inter essan o i datori cli Ja, or o; ricordia1110 solo che l 'art. 60 stabili ce cl1.e i cer tificati, e tutti i docu1nenti ine ue11ti ali 'applicazione della legge, sono esenti da tasse di boll o e di r egistro e devo110 esser e rilasciati senza al cuna spesa. L 'art . 61 dice ch e g li ufficia li sanitari, i m e dici condotti, l e ostetriche con,dotte od i nlr&dici delle istituzio11 i a· i tienzi.ali ricon·o ciute, prest.a110 l ' opera loro u8 llza On·er e, D:è per l 'assicurazione di maternilà , i1è p er quella contro la disoocupazione, nè per i datori d'i lavoro, per g·li acc·e rt ament i a ni tari a i fini de ll 'osservanz.a d1elle n orr11 e per l 'appJicazione d el ,d ecret o-leg·g-e 13 magg io 1929, cl1e abbiamo brevemiente illustrato; esso, c ome a 1)pare evidente, costituisce la i111ig lio:r:e intcg·razion e d ella provvida J,eggc sulla prot ezione della mater11 ità eù infanzia , i11 compi.eta a rn1onia colle fin alità della politi c1a d em1o gra fi ca attuata da l Governo N azional e. /\. FRANCHETTI. 1

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POSTA DEGLI ABBONATI Sieroterapia 1iel tetano. B. (5884) :

Al dolt. Fr. Q. di

La int roduzio11e d el sier o lJer via intraracl1ide·a non è dannosa; purtroppo i vantaggi son o aleatorì. R ecen te·m 1ente è stata con sig lia la 1'introduzion e p er la via d ella cisterna: il r11etodo è r azionale e può bloccar e l 'ulteriore carica tossica 'd.el sist. nervoso. Qualunque sia la ' 'ia ·d 'introduzione, bisog n a r1cordare ch e il s iero non è i11ai ca1)ace di sottrarre la tossin:a legata, n e1)pure e, come n1odernamente si con siglia, cont emporaneamiente s i sottopone a d eterizzazion,e o a cloroformizzazione il rr1alato; e cl1e i1on si può pretender e dal siero c1uel vantag·g· io ch e nessuna esperienza in ani111.a l1e aveva 1)r o·m es o. La cura di a cido fenico, se a ttenua qualcl1e ~ int o111a d el t•etcan o, non può nè deve esser co11sider ata :-o n1 e cura cau saJ.e. T. PoNT .<\~O.

Nell'ascite cardiaca. -

Al dott. T. V. M. di

. E. (5531): J,,o scillrlren, pro' oca diure i i] più d ell€ Yoltc modesta . Il novasurol, il neptal, il salirgan, il taclz.idrolo pro,1 ocano diuresi im1>onentj, con g rande va11 Lag·gio dei card iOJ)az ie u tj ed ema t o~i cd a ~ citi1c i. ,es una contr oì11di c az ione, n epp11r c n e} rene da sta si . In un certo 11t1n1 er o cli r asi 11011 si o ttiene l o scop o, e e n e ignora110 le cat1~e . TI cloridrato d 'ammoniaca non trova indicazioni preci. e> ne11 'a .. ci te card ia1ra, e n o11 "'i de' e SU}Jerare ],a d o ~ e di I Q'r. 1-50 gr. pro rlie. PoNT.\ NO . 1

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L1L"No XXXVIII, NuM. 44]

Nella. foruncolosi. -

SEZIONE

Al dott. Vischia:

Nei casi di forun culosi le cure vacci11iche servono 'benissimo qualche volta, spesso non danno alcun risultato. Lo stesso può d~Tsi deg li altri mezzi che ha im1)ieg-ato, delle cure di fermenti lattici , ecc. L 'esperienza conferma ch e i risultati migliori li dà ancoTa la ct1ra diretta: i11cisione pr.ec~ce, n1igliore al cauterio, e sufficientemente ~·m1pia, sì da ·p erm·e ttere un facile drenaggio; impacchi caldo-w11idi con soluzioni antisettich e (prefe·r.i biln1.ente qu·e1la ,del Dakin); prot~zione ·d ella pelle circostante con pomate (Wilson dura)·; deter sione d ella })elle del} 'arto o dell.a r egion e ~ffetta due ' 1 olte al giorno con a l cool . Si deve curare di ottene r e : una rapida risoluzione d el focolaio , u11 ambiente leggermente antisettico per e itare la moltiplicazio11e d-ei germi all 'est erno ; evitare per quanto è possibile autoinoculazioni. L 'applicazion€ di raggi ultTaviol etti o l 'elioterapia aumentano la r esi t en z.a locale della pelle.VALDON1. Al dott. G. Gagli ardi , Milan o : Consulti, oltre al noto libro di N. PENDE , Endocrinologia (F. Vallardi ed. Milano, Lire 120); i seguenti: S. Dr TEFANO, Endocrinologia, Unione tip. ed. Torino , L. 35; C. FoÀ e N. PENDE , La fisiologia e la clinica. degli increti, I stituto Biochimico ita liano, Milano, Li-. re 25; lncretoterapia , I tituto Sier oterapico Milane e . Non è n el] 'indole d.el 11ostro g iornale jl dare indirizzi di Ditte prodl1ttrici . Del re,s to, le n1aggiori sono nole a qu.a]unque medi co.

fil. All 'abb. n. 9256: Da informazioni assunte all 'l 1 ffi cio P er sonale della Cassa nazionale id i Assicurazioni sociali, risulta che i n o1n i d ei vin c jtori d el Concorso per 15 posti. di m edico non erano ancora ufficialmente n oti. fil.

VARIA.

Tragiche visioni del futuro. La gne1·ra chimica. <Juando , iJ 22 .a prile 1915 , n el ·settore di Ypres, i t edeschi a\rvolser o ]e lin·ee ·n emi che con le ·verdastre e mortifer e 11ubi di cloro, i11trodu sero u .n a nuova ar111a ])elli ca a cu i già si era pensato in te111p i pa sa li ; essa si venn-e vilupJ)ando ed affin.ando dur.antr l a g u erra passata ed è da })r evedersi eh e sar à laro-amente usata in una possibile gr1erra futura. È inutile e dannoso farsi illu sioni ; l-e conven zioni internazionali , fattie pure in buona fed e da t1on1ini di huo11a volo11tà f'd arn1ati di ottin1 e intenzio-

1643

PRATICA

ni, sono stracci che al mon1ento opportu•n o vanno per aria, .1mancando un poter e supre mo. con facoltà di sanzione; basta che uno dei belligeranti Je trasgredisca perchè I 'altro, per la. necessaria ritorsione e la legittirr1a difesa , n e segua l 'esempio. Nè vale protestare con l ' uso. della nuova arma; è da riten ersi che analoghe platoniche proteste siano state sollevate ogni volta che si è introdotto un nuovo mezzo di ·d istruzione ~ specialmente quando, alle spade ed alle lance, agli archi ed alle balestre, s i sono venuti sostiiuendo l 'archibug io, i mortai e le altre armi a fuoco a cui la diaboli ca inv·e·n zione -di Bertoldo Sé11 \-varz aveva dato la forza di propulsione del proiet til e. Anzichè elevare sterili proteste o c ullarsi irti illusorie speranze, è meglio quindi approntare le armi per ·la difesa co11tro l 'arrna cl1imica e la guerra .aerea che posson o avere effe tti t erribilmente micidiali. L 'a ·soc iaz ione d ei due istemi permette di portare la di s truzio11e non soltanto fra i be]Jigeranti n ell e zo ne di g uer ra, ma nel cuore stesso ·dell e 11az ioni, fra l e p opolazioni civili. Da esperim e11 t i es·e.g u iti ai Dunikerque, è risultato chie un a c ittà di 200 m ila abitanti potrebbe venire di strutta in m en o di m ezz 'ora da un bomba.rdan1ento bene org anizzato; qualc h e cosa di s imile h anno di mostrato le nostre recenti n1a novre aeree . Lo spettro ·di una nuova guerra - sia pure lontana e deprecata - che in cor11be in c1uesto tormentato p eriodo ·che delle convulsioni d et·erminate 1dalla guerra mondial e ri sente ancora gli e ffetti, impone di p ensar e a ll 'allestim1ento di efficaci difese. Sen za dubbio le aut orità militari dei diversi Paesi e sp ecial m en t.e del nostro in ·cui l 'avi.az ione è og getto dì particolari c ure, predispongo110 l e a rmi più efficaci della difesa aerea e d el contrattacco. Ma, dati i caratteri ·che assu1r1erebbe la nu ova g u erra , è n ecessario fin d' ora predi sporre la difesa anche delle popolazioni c i vili, l)arti colarmente n·e_lle grandi città. Problema in-d ubbiamente complesso e di difficile soluzion e sopratt11tto p er il gran nume r o dell e .person e da proteggere. All'allestimento ·di ta li difese provved e da noi una particolare Con1mi. ssi on e interministeriale che fa capo al Mini ter o d el] 'Interno. e ch e è presieduta dal Ge11. Gia nnuzzi-SaveJli . Da essa ,dipendono le Sottoco111missioni perlfefich e. Oomlpito · di tali co mm-issioni è ]o studio d ei mezzi più adatti _ed efficaci , studiati caso per caso. P er le popolazioni civili , si pensa ancl1e allo sfollamento dell e g randi c itt à (allontanandone tutte le person e ch e n on vi abbiano particolari interessi) n on ch è a11a difesa antigas . Ma ·è soprattutto necessa ria una propaganda attiva ed oculata cl1e n1 etta le popolazioni sul! 'avviso in modo ch e, pur senza eccessivi timori, conoscano la realtà d el peri colo ed a l mom ento opportun o . i trovin o ~ i h prepara1e. 1

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IL POLICLINICO

So110 già in progra1111r1a diverse (;Onferen_ze da lcners i su11 'ar.g·o111·e11Lo.- Lo slesso Gen. G ia1111uzzi-Save.lli ne h.a t,e11u te in di verse città .ag·li ffi ciali medici, della C. Il. I., della Milizia, ai f uuzionari dei di versi Ministeri. La dife!:>a lJro prian1en te detta ·e l 'assistenza sanit.a ri.a so110 affidate a li.a C. Il. I., la quale 11a .g·ià del i be rato di effettuare in l~oma un corso per Cfficiali ·uperiori m ·edici, che, a loro volta , dovra11no svolger-e dei corsi di istruzion~ :i l p er~ o11al1e dipendente del proprio Comitato. Quasi tutte le nazio11 i 11anno pensato a lla di [es.a at1tig.a . In Ro1ner1ia ed in Polonia, per la p.r opagan.d a di tale difesa, sono allestite apposite carrozze ferroviari e che costituiscor10 un vero mu eo di dirr1oslrazio11e e che ven_g·o110 1)0 tate nelle di ver ... e stazio11i ed ill ustrate, mediante con~erer1ze .a tutta la popola.zio11e. 111 tali ca rrozze, ch·e chi scrive ebbe acca ione di v isitare, vi sono quadri murali a ·colori cl1e riproducono efficacement e diverse le io11i provocate dai gas, s1)ecialmer1 te dell ' il)rite; boccali con pezzi patologici e figure di prepar,ati i stologic i di org.a ni con lesioni da .ga ~ di g·uerra; le diver e difese ,c ollettive (ri·d otti stag11i) 1ed individuali (maschere, dimotra te i11 tutti i particolari) con strum·enti per I a b onifica, reattivi c hin1 ic i diversi, ecc. L 'allestimento d elle nove carrozze polaccl1e è stato t.al lo da quelle ferrovie di stato, per incari·co d ella leg·a p·er la di(esa antiaerea .cl1e conta ollre i11ezzo milione di oci; in quelle rome11e, 't'i trov.a no pon1pe, 111.ascher,e, vestiti, di ditt e . it.a11ane. La Po lo11ia , d el re to, è stata la pri1na Ilaz ion e europea che ha organizzato la difesa de1 Ja popolazione civile contro i gas ed l1a anche .pro n1ossa la fo11dazione di una Commissio11e i11ter11azio11alc di e ~perti. .t\ ltre n azioni n e 11an110 ben pre to eguì to 1 'e ~ e n11pio. In Ger1nan ia, v i ono città dotate .di una p·erfet t.a organizzazione antigas; p. es. , .a l\ilag.d eburgo è già tata pr.estabiliLo il pia110 di dife .. a 111ediante l 'o c uramento della c ittà i)er m ezzo di 11ebbie prodotte da apparecc l1i lra ~ 11ort abili cl1e pos~orto essere azion.a li da u11 olo individuo e producono delle nebbie di 1-2 J llL. ·per 50-100 m. e profonde 50-200 111 0lri. \ ~sai a l I iva sollo tale riguar·do è l 'U. d.R. S. . , <love i 11a, fra l 'a ltro, la 'ocietà: Aviaki111 (t\ ·vi.azion·e-C.J1in1i ca) cl1e conta d1ei 111ilio1ti di adere11 ti e 11e 11a fra g li scopi, quelli di forn1 nre delle c1uad rc antiga.:, di fornire ai cite le ma ch ere latli11i le nozioni "' ull'argon1ento ... anlig a (.al prezzo di 5 l'l1bli) e di stu-d iare le ·dil:e e n ell e località r l1e po so110 ritenersi mi11ar c ia te. La pro11agandn è falla att.ivarnent.e co n 111anife .. 1i colorali cJ1e colpi cono I 'i mmag i nazio11e. e l . . e lte1n bre 1930, sono s ta le fatte a ~lo~ca delle manovre di attacco con i gas. ,.li tali l Jnili hanno all'Edgeword Arsenal il ce11tro per i ga .. ; vi . . ono impiega le 8-900 11rr .. on e e vi s i produ cono 250 mascl1e re al

[ANNO

XXXVIII, Nul\-1. ±±J

g·iorno. 11 cc Cl1en1ica l \'Varfare Service » 11a un.a largl1iss i111a dotazione per lo studio dell 'ar111a chi1nica. ' · ln ~~ ran c ia, l a Croce llossa, g·ià da u11 paio d 'ar1ni fa u11 'attiva propaganda per mezzo d el s uo per anale; si sono gett,qte le basi di una lcg·a co11tro la guerra cl1imica e si è nominata u11a Comr11i.., ione di difesa aerea (oltre alla Con1111issione dipende·nte dal 1\1inistero d el1'Interno) per u11 vasto pi.ano nazio11ale di difesa. 111 qualcl1e città (Nizza, Lior1e) , è giù st ata orga11izzata la ·d ifesa. el Belgio, la Croce llos a l1a nort1inata u1i.a Con1.m issione per le rnisure di protezione col l·el ti,1a ed individuale ed ha pubblicato un lnanu.a le di i struzion e i)er la popolazione c ivile. Be11e organizzata è fJure la propaganda anlig·as n el! ' Estonia. Nella Svizzera, vi sono nu1nerose organizzazio11i an tig·a cl1e fanno capo a lla stazione federale di Wimmis. A Losanna, vi è la sede clel l 'org·anizzazio11e i11ternazionale - La Croce Bru11a - per la prolezione delle popolazioni civiJi . Dovu11qu·e si pensa e si provvede per render e n1'eno 111icidiali g li effetti di tale guerra cl1e, e dove ero aLtu.arsi i11 pieno sarebbero certan1ente terrificanti. Ed atroce si presenta a l pens.iero la visione .d i i11terc popolazioni lacri111a11ti sotto ] 'ondata dei g·a irrita11ti, b occ h eg.g i.a nti sotto · quella d ei gas mortiferi o ::;pa i111a11ti i)er i torn1 e11ti d ell 'i1)rite (1). Auguria1noci che tale visio11e ci sia risparmiala, i11a g uardia1no i11 fa ccia il pericolo, infonde11do .a tl1tli la fiducia ch e l e difese ch e l e Autorità predis1)on g·o110 costituiscano un 'e ffi cace protezione co11tro In terribile 111inaocia . 1

A.

FILIPPINI .

(1) Un b·uon tral ta lo s ull 'ar g·o111e11Lo è sLalo r ecertlènle11Le puJ)blicato IJer cura clell 'I tilttto Sieroterapico ~Iilanese, dal prof. J\.. LusT1G, co11 Ja r ollaborazio11e dei flotlori G. Rov1n.\ e G. FEnHALOno (Fi iopa tologia e clinica dei gas da co1nbatlin1e11t o, con fig·. e tav. a colori. - L. 20) . R.lcordlamo l'Interessante pubb/Jcazlone; oott. AZEGLIO FILIPPINI Dil'igente il Reparto di Igiene applicata nell'Ietituto aperimep.tale delle Jt'.F. S.S. in Roma,

Prontuario dell'igienista Prefazione del Prof. Cl USEPPE SANARELLI

Direttore del R. l et:Jituto d'Igiene dell'Univ. di Roma . Manuale compilato con criteri em·i nentemente pratici ad uso dei medie.i oondotti, degli uifìciaJi sa,nitari e di tutti i funzionari a,ddetti alla vigilanza igienica. Un volume in-8, di pa.g XVI-564, stampato su carta di lus.so, in nitidissimi tipi tipografici e l'ilegato aa't.isticamente .in tutta te1a, coa iscrizioni eul piano e sul dor so. Prez.zo L. 5 2. Per i n06tri abbonati sole L. 4 8, 5 O franco di porto. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Posta~ Succursale diciotto. ROMA .


[~A.."l~o

XXXVIII, N un1. 44]

1645-

SEZIONE PRATICA

NEL·LA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. La rimunerazione dei tisiologi in Francia. U 11 d ecr e lo j)residen ziale, p1.1hblicato 11el « J our11al Offici el » d el 7 ag·os to, d et ern1i1n a la misura d elle co~pe le11ze d a corrispot1der e ai m edici ti·siolog i desig11ati dall 'amministrazione statale . La vi s.i ta di t1n fu11zion arjo il quale chieda la concessione di un p ermes so allo scopo di curarsi d~ UD;~ tub ~rcolos~ , importa qO franchi p er I 'esam e clinico e r adio1g rafico; se si rende n ecessaria u11a fig ura ch e riproduca sch em atica1nènte I 'esam e r adiolog ico, è s tabilit~ un 'ind ennità supple1nentare cli 50 fran chi. La r adiog·rafia del t orace, se n za i n forn1azio11i, im p ort.a 160 fra n chi. L 'esam e batlerioscopico ò ell 'es11ettor ato è compu la to 40 fra nchi . L 'inoc ul azio11e di cavie 150 fran chi ; essa comprende l 'osser vazion e cl eg]i animali, l 'autop sia e la ricerca de i bacilli n ei viscer i e n ej_ gan g li linfa tic i. Il m edico tisiol ogo e il 1n edico ch e i1o·r 1nalm ente f a p arte di una speciale Commi ssion e d i rifor1na (is t~tuita con d ecr eto 10 dicembre 1929, .art. 3), riceveranno t111 ' j,l1<len11i tà di 5 fran chi per og r1ì so,g ge tlo esaminato e n on inferior e a 20 fr an chi i1er sessio11e. In caso di vi sita fuori della r esicle11za d el medico, questi riceverà un 'in de1111ità di fr an chi 21,50 se l 'assen za s uper a 7 or e ina r esta i1tferiore a 12; di fran chi 43 p er visite comprese tra 12 e 18 or e; di fran ch i 68 p er visite superiori a 18 or e e co11 tenute entro 24 or e; inol tr e verr.an n o rimbor snte l e sp ese di trasp or to. I tisiologi incarica ti ò el la visita . di candid at i a impieghi amministra li vi d ello St at o, ricever anno l a somma di 100 fran chi ogni or a sp esa n ell 'esa.m e cl inico e raclioscopico di 4 candidati; se non sarà possibile di comporre qu esto n u m er 0, l a r imuner azione s arà cli 30 fran chi p er og n i esam e . 1

. .

CARP I (1\tl oclena) . -

l\ l t1llo 31 dic ., 5a con do tla

rurale; L. 9000 oltre L . 2500 t rasp. , L . 600 am bulatorio, L . 930 inde1111. s u1)plen1ent. provvisoria 1 c. -v., 10 bienni ventesirno; rile11ute 12 %. CASTEL SAN V1NcENZO ( Carnpobasso) . - Secon d a co11dotta in frnzion e Pizzo11 e, clist ante Iun . . 5,500 d;aJ r npolt1ogo. Stipendio annuo L. 5852 al loròo d ell e ritenute C. P . e R. M. Ind ennità cavalcatura L. 500. Scade1iza 26 òicen1hre . P er altr i chiar ]rnenti rivolger si alla Segr ete rja Con1un ale . (~ER.\NO (Novaraì. Scacl . 15 11ov.; rivolgersi Seg r et eriia . CoLLE n 'ELSA (Si en a) . - Sca(l . 10 noY. ; 2 co11ùott e; L . 8500 e 6 qn a<lr ienn i d ee. , oltre L . 3500 caval e., c. -v. ; d ecu rtazioni J2 %; età l in1 . 35 a.; t assa L. 50,10. J Enzu (Cagliari ) . - Scad . 30 11ov.; L. 9000 ol lre L. 500 assegn o car cer e m a11dam ent. , c.-v . ; r iduzion e 12 %. J.uccA . .1irnminis lrazi one P roviriciale. Per liLoli ed esami . A~sistente d ell n Sezio11e Medico-Microgr afica dei Laborat or i J?rovi ncial i d 'ig ie11e e proti1L.lssi. Stipe11dio L .. 9000, elevabil e a L. 13.500 1ned i ante cinque aumenti d el d ecin10·, di cui due qt1aclriennali e tre lri'cn1tali. I11de1111it à d i ser v. at tivo L. 1900, e quel] a Le·1n p or a11ca di caro-viveri co,m e p er gli a.Itri d ipe11den ti provincia li . Il tut t0d ecu r tato della cl et r azjon e Ci el 12 %, di cu i al R. D. Leg·g·e 20 n overr1bre 1930, l\'. 1491, ed al lordo delle prescritte r itenute p er i1111)osta di R . ~'I ., Cassa P en sioni e I slitu ti cli p reYid enza ob bl igatori. Et lt i11a~ sj rna a. 35, sal vo eccez ion i l egge. Doma11da i11 bollo d a L. 3 al Preside d ella Pro, i11ci.J1 e11tr o le ore 17 (l el g ior n.o 15 cliccmbre 1931, corredat a dei rlocu1nen ti, di c u i al l 'arl . 8 d el R. D. 16 ge11n aio 1927, N. 155. Tassa d i co11cor so· L . 50. Pe::.~ 111nggiori schiar~meI1 li rivolg·ersi all a Segr eter ia Ge11er ale d ella Provin cia. ~11 ALO (Venezia).

.Scad . 1O n ov.; 2° r ep arto;. chied er e avviso. · NI1LANO. I sti t ut i Ospitrrlicri. Scad. 30 11ov. ;. 4 assist enti in terni 11el Sa11a lorio Vit t. Bn'l. III presso Garbagn a te rv!il a nese. Rivolger si all a Dir ezion e. l\1oNOPOLI. - (Ved~ BARI) . P1zzoNE (Carnp obasso) . - (Vecli CASTEL SAN VrN CENzo) . Ro~IA. Nlinislero dell ' { nlerno. Concors~ a 18 posti d i m edico provinci ale aggiunto di 2a Cl asse i1ell '1\nnn inist razione <lella Sanità Pubblica, a lre p os ti (li assis tente 111cdico ed u11 0 d i assis tente Yeter inarib presso il Lq.horalorio e.li micrografia e b atteriologia della Direzione gener ale della Sanità Pub l)lica. Rivolgersi all a Direzione pr ede tta. SAl\1Ass1 ((~agliari) . Soa<l. 15 i1 ov .; L. 7920 e c.-v. Servi zio i1ell a bo nifica di Pim1)isu; spese d i Lrasp. carico Direzio11c. SAN LORENZO AL :vlARE (I rnperia) e frazione C1vEZZA (résidenza pel medico) . Slipendio ans 11uo L . 7894 aumen tai> di u11 Ye11tesin10 p er ogr1i ])iennjo e per dieci anni. Indennità L. 1000 per caYal catu ra e L. 500 a11nue per fu 11zione Lff. Sani tario, p i ù caro-viYer i lli legge. Stipendio e jndenn. son o al lorcl o delle ri ten ute d i legge. cade11za 30 nove1nJ)r C. -

1

CONCORSI. P OSTI

VACANTI.

J\ OSTA.

Conso r zi o Proviric ;aze A ntit u b er cola r e. -

Direttor e sanitario d el con sorzio e d el dispen sario; proroga a ore ] 8 del 30 n ov. RiYolger si Seg r et eria, presso g li Uffi ci della Provi ncia.

R. Prefet t ura. -

l Jffj ciale Sanitario e Capo d ell 'Ufficio d 'Ig ien e del comune di Monopoli. Per Lito]i ecl esan1i . Stipendio annuo L . 14.000 aum entabil e a L . 21.000 p er effetto di 5 aum. quadr . del rleci1no d ello stipendio iniziale. Divieto libero es~rc i zio profess. ed obbligo di eventuali funzioni di Medi co d el porto. La domand a ed i d ocumenti, l 'elenco dei quali con tutte le altre inoòali là posson o rilevar si rlal bando d i con corso d a richied er si alla R . Prefettura di Bari (Ufficio d el ~1<?d i co Provinci ale) , deb])ono p erve11ire all 'UfJicio suddetto n on ollre Je ore 12 del 20 n oYe1nbre. BERG.\ l\'IO. Osp edale NJaggiore « P rincipessa d i P ie1nonle ». Prin1ario tisiologo; p ror oga a ore 12 d el 15 n ov. BAR1 .

E


16!6

IL

S. URBA1 o (P adova) . - ,-\ ll1lto 10 nov.; 2a. cond.; L. 9000 p er 1000 p ov., addizion. L. 5, cavallo lire 3000, ambulat. L . 600; riduz . 12 %; alloggio dietro can on e di L. 1000; 5 quadrienni d ee.; c. -v. ; .età lini. 40 a.; tassa L. 50, 15.

l\fedi·CO direttore del locnle Ospedale Psichiatrico Pro,·inciale. 1'ermine utile per la presentazione d e1 .c1ocun1enli 30 n0Yc1nbre; Per chiarimenti rivolgersi alla Segreteria d e11 'Amministrazione Provinciale .c]i Sondrio. SONDRIO.

11.mrninistrazione ProvinciQlle. -

TERAl\IO . .4m1niriist r az .. Provinc. - Dire ltor e d ell a Sez. med.-micrograf. del Labora t . d 'igien e e prof il as i. Ulte·r iore proroga al 10 nov., ore 12. fL1APANI. R. Prejetlu r u. Uff. san . di Vita; . cacl. 30 r1ov. ; L. 6000 rirlotte del 12 %. RiYol.gersi Ufficio provjr1 ciale sar1itario. \ ' ERr. r-:LLr. Ammi11istrazi one Provi rtciale. - Due j)Osli per titoli ed esa1ni: Direltore e Coadiutore della , ' ezio11e 1\ifed ico-Micr ografica del Labor•alorio et i Ig'ien e e Profilassi: a) Direttore, stipendio lire 19.000, i11cle11nità L. 3000; b) Coacliu tor e, sti pen,dio L. 17 .000, indenni là L. 2000 a11nue lorde, ri(}o lle ciel 12 %. Sei au n1enti quadri·e11nali del decimo sullo sti1Jenclio. Scadenza ore 12 del .28 n ovembre 1931. Docume11li prescritti dall 'art. 8 dE>J ll· D. 16 gennaio 1927, N. J55, oltre copia dello st ato <li s ervizio p er chi abbia pres tato servizio militare. .t\ ssu11zior1e èiel servizjo entro 30 g iorni dalla no1Yti11a. Rego11a.111ento e condizioni visibjli presso la .Segr e teria provi11ciale n elle ore ·d 'ufficio. N

Utilissimo ad ogni Medico :

Il Diritto Pubbliao Sanitario Periodico mensile di legislazione e giurispru denza Direttori : . ·On. dott. A ristide Carapelle, Consigliere di Stato. ,Avv . Gi ovann i s e1vaggi, Esercente in Cassaz ione. Editori : Fratelli Pozzi -

Roma

Il Nu,mero 10 (Ottobre 1931) .contiene:

Assistenza ospedaliera e costituzione di Feder azi oni. :L\lote si n tetiche: A.ncora della o.b bligato.r'ietà dei prezzi minimi nella ven·dita dei medioinali e delle special ità. Rassegna di Gi u risprudenza: Coru;orzdo. Scioglimento. Azione contro i s ing-0li Com·uni. Delibera.zione. Difetto dii pubblicazione. Procedimento disciplinare. PareTe del C-01I1Sigli-0 prov. Sanitario. Coanunicazione. Consigli cliS:ci1p linar·i . Partecipazione dell'inquirente. - Procedimento discip1iinare. fudipendenza dal prc.. -oedimento penale. N eBSi e interferenze. Le dieposizio1n i del n u O'Vo Codice di procedura penaJe ch e v1i. ~i riferis cono. Medico di società dJ. assicurazione. Itap.p orto cli i.mtpiego. - Diffa.maziOJne. DEmunzia al Direttore di una clinica. - ~<\.nnu llamento di un atto a mministrativo. Effetti della decisione verso ailtri interes1Sati, non ricor rent'l.. ·-: Omicidio ool!poso. Farma cis ta. Somministrazione irregolare dJ. sostanze ve· lenose. - Marchio di fabbrica. Condizioni di validità. H Cedrtlva » . · Leggi e Atti del Governo · A.ssil3tenza os pedaliera. C-os tituzi one Federazioni. - N-0rme con•cernenti l2.. vivisezione ed altr.i esperimenti sugli animali. - .A.oppro•azi-0n e cli nuc.vi ruoli or-g aniioi del personale della amn1iniatra.zione dellP.. sanità pll.bhlica. - Modifi.cazicm.i. delle norme per la tutf)l~. dei l uoghi di cura.

Prezzo di ogni numero sep arato, L . 5 . .L'abbonamento

[ANNO XXX"'\TJII, Nul\1. ±±]

POLI CL I ~TCO

ai dodici Numeri del 1931 costa L . 3 6, ma a.gli aeeoC'iati al « Policlinico» è conceeso per sole L. 30, che vanno inviate, m ediante Vaglia Postale o Banra rio. all'editore Luigi P ozzi, Via $ ieti11a 14. noma..

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. L 'Assoc~a zione francese di chirurgia, in occasione

riel st10 r ecente Congr esso, ha eletto vice-presi<lenti onorari: Alessandri di Roma, de Quervain di Berna, J acoboYic i di Cluj, Jiano di Bucarest Ha11sse11 d i Copenaghe11, l\1ayer di Bruxelles, ,S choe~ mach er di La Aja e altri eminenti chirurgi. . La Società ungh erese di s tomatologia, in occasion e del Con gr esso d~ Budapes t, ha conferito il pren1io triem1ale -~rkovy (m edaglia d 'oro) al d ott . Cl10111pret, stomatologo degli Ospedali di Parigi.

I l Real e Collegio dei fviedici di Londra h a conferilo l a medaglia Baly al dott. Walter B. Cannon professore di fisiologia a Bos~on. '

Nel 1932, qua11do verr à inau g·urato il nuovo CenLro llledico ospedaliero-universitario Cornell a Ne'v York, avverr.a.n no vari. cambiam enti n el personale i11segnante. Tra l ·altro, il pro·f. Eugene L. Opie, altualn1ente a Filadelfia, assumerà la calledra di p a tologia , in sostituzione d el prof. J ames E'ving, ch e avr à raggiunto i limit! d 'età .. Il prof. James ì\iI. Neill, .attu almente a Nasheville , assumerà la ca ttedra di batterjologia e \mmunologia, in sostill1zione de1 prof. vVillia.m J. Elser, che manterr à la direzi:or1e d ell 'Istituto di patologia applicata e b alteriologia. Il prof. Herbert Gasser, attualmente a ' Vashington ove è titolare della cattedra di farn1ac.olog:ia, assumerà la cattedra di fisiologia, in sost1t uz1one del prof. Graham Lu sk, che si ritira . Il dot t. Claren ce O.. Chen~y è nominato direttore dell'Istituto p sichiatrico del centro medicouniversitario Columbia a. New York ' in sostituzio11e del prof. Georg H. Kirby, che si ritira p er dedicar si all a pratica privata. 1

Il doli. William Gerry Morgan, professore di g·astro-en te,r ologia alla Scuola m edica d ell 'Universi Là rlella Colu1nbia a Geor getovvn, è nominato decan o della Scuola stessa. Il 'Jolt. Julio Garcia Otero è nominato presid errLe della Società di Tisiologia dell 'Uruguay.

Il òott. H. F. Laurell è nominato titolare della cattedra di radiologia 1nedica, isti·tuita ad p erson am presso la Facoltà m ~ctica di Up sala. Il prof. 1\1. J e-ssner è nominato titolare di der1na losifilologia a Bresl avia, in sostituzion e d el prof. J . J ad.assohn, ch e è collocato a riposo col titolo di emerito . Ìl prof. J. de Daranyi, titolare d 'igiene a Szeged, è chia1nato allo stesso insegnarnento in Budapcs:t.

-

La dott.a Helen ' Vastl, d ell 'I stituto p sicologico di Vienna, è nominata professore di fisiologia all.a Sct1ola n1edica femn1inile di Pennsyl11ania in Filadelfia. Il rlott . Ricl1ard "'' ag·ner di Graz è non1inato titolare di fisiologia. Il prof. H. Kleinscl1midt, di pediatria ad Ambt1rgo, è chiamato a Colonia.

Il J)rof. C. McNeil è n ominato titolar e di pediatri~ a l~çli1nburgo . La Facol 1à di farn1acia di Parigi ha chia1nato il prof. Lulz a lla cattedra di crittogamia e microf)iologia, il prof. F abre alla cattedra di lossicologin.


[l\.!\"No

XXXVIII, NuM . 44]

SEZIONE PRATICA

ffOTJZIE DIVERSE. •

Anno X. L'azio11 L· cl el fasci sJllO s i an1p]ifica. Tutta l a vita nazionale i1e viene rin11ovat a. Il lavoro compiuto d al Regi111e con alacrità ed er1er gia nel campo l egislalivo., sociale, t ecnico e 11el1e opere pubbliche, rinsalda e consolida la fed.e 11el suo avvenire. L 'Italia oggi è in ascesa cont111l1a: p erciò la data fatidica d el 28 ot tobr e fa vibrare cl 'ci1tusi asn10 g·l 'italia11i, stretti intor110 al Duce. Congressi medicl italiani. I coD:g r r.ssi medici svoltisi a Bari (medicina interna, chirurgi a e ur ologi a), ì\'I ilai10 (os tetr icia e g inecologia, or top edia), Genova (dermosifilogr afia) r l~on1a (oft almologia), costituiscono l e maggiori 111anj fes lazioni c ulturali d i questi giorni. Jlella medicina ibaJian a. In conformità alle nostre tradizioni, n e pubblirh~remo dei resoconti riassuntivi, con finalità pralicl1e; jrt essi far emo posto anc h e a sobri cenr1i di rro11<tca. Com inci amo da questo nu1nero (p. 1632).

20 Congresso internazionale di patologia comparata. Si è te nuto a Parig·i dal 11 al 18 ottoJ)re. La ce rimon~a jnat1g·t1rale ha avuto spec iale solen11j.tà. V 'intervenn ero il · presidente della repub})Jica il n1 ini ~tro d el l avoro L andry, il direttore riell 'i_giene Serge G as p er. il minist~o de~l 'ig~en~, i1npossibilita to a presenzi are i a cerrmoni a, i dLre ttori d ei ser vizi sanitari d ell 'esercito e dell,a marin a Cadiot e Oudart , il presidente dell'Accademia di r11eclicina d e Lapersonne e molte altre persoJ1alità. Tenne )1 discorso ~naugurale il pro.f. Ach ard ; pari ar on o poi vari cl elegati strani~r~ . P.art.icolar111en te appl_audito, il prof. Sanarelli in~egg1ò alla solidarie tà lra· i popol~ e alJa coop er azione tra l e scien ze b iologich e. Da ultimo i~ ~inistr? Landr~ lumeggiò l 'importanza econ omica e soci al e d egli studi rli patologia comparata.

100 Congresso nazionale di medicina del lavoro.

1647

comn1. rag. Fasana, presidente d ei RR. Istituti Clir1ici d j Perfezionam_ento di !\ Iilano: cc l IJarteci1)anti alla 2a Giornata d el r eun1ati smo, te11l1tasi a Salice-1\Iilano si inchinano re,·erenti ' a lla n1en1oria di Antonio Dioni si, Accademico d 'Italia, e seg11alano alla gioYentù stt1diosa I.a insigne figur a cl ello Scienziato cadt1lo insegnando; propongon o la jsti.tuzione 11ei capolt1oghi clj Provi11cia di un comitato per il Reumatismo col con1pito di organizzare campagne contro le malattie reun1atiche, )ndicendo corsi r apidi, ecc.; riconfermano la oppor tuniLà della ist i tuzio11e cli dispen sari orl ambulatori gra tuiti n ell e ore noi1 l a rorative per le perso11e del J)Opolo sofferenti cli n1a.11ifes tazioni r eumatich e; raccomar1dai10 alle Direzio11i osped aliere e ad a] Ire Istituzio.ni rhe osp ilar10 infermi cl i r eumatisn10 articolare acu to rli far seguire i conYalescenti clia1ess i, salYo designarli o indirizzarli al con1itato loc.ale p~r il reumatismo; r in !?r aziano il Comi la lo delle Ricerche e la Socjetà per il Prog·res~o delle Scien ze per il patro11alo con cesso agli stud i stil Reumatisn10; e fanno voti che gli. s tudiosi i taliani partecipino 11umerosi sia con ricerche originali,. sia con d ati statistici rig u ardanti l.a, diffu s~oD:e delle malattie ret1matiche in Ital i a, all a conferenza internazi onale (lel Reu1natis.mo di Roma (maggio 1932); e p lauçtendo· allq Sp ett.le Amminis.t r.a.zione dei RR. Istituti Clinici di 1\f j}an o ch e intitola ad Antonio Dionisi una d ell e Sal e di Salice e mantiene aperto an che nell a st ag·ione inveri1ale il suo Istituto cc Carta del Lavoro n ammettendovi le forme reun1atich e, seg·nala questa i11iziativa, perchè in altre parti d'Italia sorgano isti tuzioni per l 'assistenza lla lneo-climatica ai colp iti da malattie reu n1a I j r 11e >> .

Convegno aero-medico americano. L '_<\. .:;sociazion e aero-111edica degli Stati Uniti h a lenuio il suo terzo convegno annuale a l(ansas City, dal G all '8 setten1bre. Il colonnello inedico Glen n I . Jones, direttore d ella divisio11e medica dell ' armata aerea, h él riferito sul tema cc Problemi militari n ell a medici11a dell'aviazione »; i dottori W~de H. ~ifiller e A. Morris rf jinsberg trattarono de,i e< Cambiamenti metabolici e serologici nella fatica d a volo »; il dott. llarold J. Cooper svolse i] tema cc Difetti fisi ci e a tti tudine al volo >>. L'ulLin10 giorno ebb-e luogo una seduta in con1une con l a ,Societ à ~1edica .T ar. kson.

Il 10° Congresso· Na7. ionale d ella Societ~ ItaJ.i~na di Niedicina del Lavo,r o sar à tenuto a Mil an o durante i l p eriodo della Fiera e precisamente i1ei giorni 23-25 aprile 1932. Le trattazioni avrann~ luogo n ell 'aula della Clinica del Lavoro. l temi all 'orrl i·n e del giorr10 son o i seguenti: 1) cc 11 l avoro intell ettliale »; relator~: prof. Luigi F errannini (Catania), prof. Sante De. _Sanc~is. (~orna); 2) cc P at ologi a da solventi e m1s?~e ig 1en1?h e .e profilattich e », r elatori: p r of. Luigi Car ozz1 (Gi11evr.a), prof. G1ovanni Loriga (Roma), p~of. An~ lo11io Nebulon~ (1'1ilano) ; 3) cc Il Ia:voro nei cam~i tPatologia, igiene, legi sl azione sociale) >~, rel ato~i: òolt. Giovanni Caso (Nap oli), d·olt. Noviello Lu1g1 (Napoli), prof.a Sorr entini Emil ia (~orna), prof. Giuseppe Aiello (Milano), on . i)r of. Nicola Castel lino (Napoli) . . Sed e del Comjtato, Segreteria ed Eoo·n omato presso la Clinica clel Lavoro, Milano, via S. Barn aba 8. 'f assa di iscri zione L. 25 per i n on soci (con diritto agli atti).

Scuola di perfezionamento In radiologia medi ca a Roma. La Scuol a . annessa .all 'Istit11to . di radiologia medica clella R . Università di Rom a, ha la durata di clue anni. Gl'iscritti h anno l'obbligo cli frequentare i 1:orsi cli radiologia m ediaa., e speciali confer en ze ed esercitazioni. D11rante tutto il bienniò presteran110 a tur110 servizio. nei divers ~ reparti del] 'Istitu to. Le iscrizioni t er1nina110 col 30 dicembre. Tasse complessive L. 2905, da versar si al Banco di Santo Spirito (secle di Roma, via del Gesù 63). P er i11forn1azioni e progrélmmi rivolgersi al dir et tore dell a Scuol a, prof. A. Dusi .

2 6 Giornata nazionale del reumatismo. ll segu e nte orrline <iel giorno fu votato all 'una11in1ilà il 10 ottobre, d opo aver~ udito le espos~ ­ zio11i dei s ig nori proff. : A. Pepere, A. Cer~sol1 , P. Loca telli, P. Ro n d0ni , L. Devot o, R. l\fass1on e,

Scuola di perfezionamento In ostetricia e ginecologi a a Siena. Riprenderà il suo funzionamenlo il 30 noYembre. La cuola h a la durata di quattro anni; si può essere esonerati da lino o d11e anni.


16-18

IL POLICLINICO

Chiedere a1 t11u11 zio <tlla Segre leria clella Facoltà di n1edir i11a. Per i11forn1azioni rivolgersi al direttore clell a Scuola, prof. Fra11cesco ·Spirito clirettor e delJ 'Islit11to di ginecologia e ostetricia della R. U11iYer sità d i Sienn.

Per il Policlinico di Bari . . Lo scorso a1t110 fu esrJosto t111 p:rospeLto provvisorio del Policlirtico di Ba.r i. Quest'an no il Co1n u11e, (L"intesa co11 1a _l\.m1n in istr azione Provinciale, ha potuto es1)orre il progetto compl eto del grandioso stabilirnento che è d estinato a risolvere seconclo le n1oder11e e piil comrJlesse esig·e11ze il probl ema ospedaliero e quello un1versitario . R stato redatto clal l 'ar cl1 . Giulio 1\1arcovigi di Bologna e compiencle 21 corpi di fah,b rica ove, conciliate le esigenze t ecni co-ig·ienicl1e con quelle estetjch e e spiritl1ali d ell 'ambie11te, de11)ono trovare p osto l 'an11n ir1is trazionc, l 'a1nbulaiorio con astanteria, la 1neclicina (reparto clinico-ospedaliero e p atologia s1)eciale , medica) , 1a. chirurgia (reparto clinicoo p e<i aliero, p atologia speciale chirurgica, clinica otorinolaringoiatrica e odonLoiatrica), u11 istituto radiologico certtrale, le cli11icl1e oculistica, der1110sifjlopatica, ortopedico-traumatologica, p ediatrie.a, ostelrico.- ginecol ogica, neuropalologica co11 rel ativa asLanleria, gli is tituti a11a lon1ici e repar to mortuario, lln lebbrosario, lJn p,a digl io11e di segr egaz io11e, il brefo trofi o, i ser vizi gen erali, ecc.

[,\ ~NO

XXXVIII,

NUl\1 .

±±]

sorc.lo-111u ti sino; razio11alizzazio11e scientifica del serYizio di sa11ilà nel ca111110 dell 'oto-rino-lari11gol ogia; ecc. l~ ·i11 j)roge l to u11a scuol a per conferire il titolo di specialis ta. L 'officina di riparazioni sarà presto n1es a 111 grado di fabbricare s trun1enti e appareccl1i.

1

1

Stazione di ricerche chirurgiche a Londra. s tat a colloca ta la pri'n1a pietra del la Stazio11e di ricerche chirurgiche, di cui apbiamo già dato i10li zia. L 'Islituto sorgerà i11 un 'area d i 13 ettarj, a11nes a alla c asa di Dar"'vi11. R dovu to .alla liberal ità d el dott. c:eorge Buxton Brow1te, urologo ritiralo i dalla pratica . Nel d iscorso di circosta11za, il preside11 te del l\eal e Collegio dei Chirurgi, lord Moynihan, lumeggiò e documentò l 'in1 por tanza g·randissima. ass.u nta or111ai dall a chirurgia sperimentale: a volte poche espcrje11ze s ugli anin1alj fanno progredire la chirurgia più ch e tutta una vita spesa n ella chirurgia un1ana. Ricordò, a tale rig uardo, l 'ese1npio di J oh11 Hunter. Aggiu11se che occorr e, però, di n1an tenere l a correlazione tra clinica, ospedale e 1al)orator jo. È.

Nuovo Istituto flsiologiro a Utrecht.

1

Istituto odontoiatrico a Berlino. 11 sig . Julius Rose11wald di Chicago ha offerto aJ sindaco di Berlino, pel tramite dell 'ambasciatore degli St ati Uniti ,Sa~kel t, l a somma. di u11 m ilione di dollari (pari a circa 20 milioni di lire it. ) p er l a costruzione e il funzionamento di u11 I stituto dentario, destinato a~ ragazzi dell'età di 3 a 16 nnni. Esso verrà organizzato col concorso del dott. Harvey S. Burkhart, direttore dell 'I stituto odo11toiatrico i~o11dato da George East1nan a Roches ter (Stati U11iti) .

Affollamento negli Ospedali di New York. L ' Ufficio per gli Ospedali municipali di New York 11a chiesto un aumento di 5.800.000 clollari , pari a 110 mili,011i di lire it ., nel bilancio del 1932, p er fronteggiare le cr esce11ti richies te di assistenza n egli osp edali ciLLaclini, ch e or a sono sovraffollati. Il bila11cio verrebbe, così, portato a circa dollari 25.400.000, pari a circa mezzo miliardo di lire it. La relazio11e che ~ccompagr1a la richiesta rileva co1ne gli osp edali c~tt.adini osp itjino ora circa il 25 % in più di ricoYerati di quanto non comporti la loro cap aci tà normale. Nel 1931 si è avuta l a presenza i11edia di 17 .331 ricovera ti al gior110, c.011lro 15.49.5 nel 1930 e 13.945 riel 1929; negli ambulator1 furor10 fatt e 1.347.662 visite nel 1930, contro . 1.016.982 n el 1929. i\. determinare I 'i n creme11to, h a parte l a cris.i eco11omica.

Dona1ioni e lasciti. I .. a con lessa Ida Gallo ha clo11ato alla provi11cia di Ancona una sple11dida vill a, cui è a11nesso u11 vasto parco, ,a 7 chilo1netri d a Osimo. Vi troverà secle un sanat orio anlitub_ercolare, ch e sarà intitolato al compianto co11iuge dell a donatrice, l\Iuzio Gallo, il ql1alc apparte11eva ad una delle più .a.n tiche f:i1niglie della 110JJil tà marchjgiana e fu depulalo di A11co11a.

È sta io inaug uralo a Utrecl1t un nuovo Istituto

fi iologico, eretto in prevalenza con fondi elargiti dalla lì'ondazione Rockefeller. l~sso è dotato d 'inst.allazioni speciali, tra cui notevoli quelle di radiografia, 11er lo s tuclio <lcl metabolismo, per lo studio dell a fisiologia dei suoni ecc. All 'i11augurazio11e jl direttore, prof. l\.. K. M. Noyons, l an1enlò. la difficoltà di recl11tamento di un perso11ale nssis lé11te ido11eo ecl espress~ l 'augurio che in aYYe11ire si riesca a for1Ttarlo.

Istituto oto-rino-laringologico in Ucraina. f; talo fondato di recente .a Charco,v, in grande s l ile; risulta di varie Sezioni: di clinica, di fisiologin, di cl1irurgja operaliva, di patologia sociale, u11 laboratorio, u11 nlu seo, llila bibliote.ca, u n 'officina di riparazioni. È stato an ch e organizzato un 11ffir io di con ultnzion~ di cui po sono valer i i i11cdici della pr0Yit1cia. L 'I tit11lo ha i11izialo lo s l11clio di Yari proble111i: p a togene i delle i11a lntti e de1Ie vje re piratorie;

L 'O s.ped al e Piero, o 11 le di ~L essj 11a è ve11 t1 to i t1 possesso del patrimonio l ascia lo dall 'avv. Cuci11otLa e del quale aveva l 'u sufrulto la vedova ig11ora Savojà, testè defu11ta. Il patrimonio con sist e cli L. 500.000 in titoli cti rendita e tre fo11di ru tici. La SaYojà ha la ciato i11ollre, del suo, altre 100.000 lire allo s tesso Ospeda le. Il s ig . J . Cornpte . Vilado1uar ha dona lo 500.000 pesetas, ossi a circa 1 milione di lite it. , alla Giu11ta per la Lotta contro ~] cancro in Barcellona, 011de si faccia acf(ui Lo cli rarlium e si fronteggino aJtre neces~i tà 11ella cura dei ca11ceros i. L 'an110 cor~o lo tesso fila11tropo aYcYa donalo una pari ... 0111111a .all 'O 11edale Cl inico di Barcellona . I nsl il"t1le of Can cer » 11a ri- Il 1t Drilis11 RoYal • r evulo ]n so111111a cli 25.000 $lerline, pari a circa 2 n1il io11i di lire il., per la creazione di u11 })O lo di studio in radiologia medica .


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SEZIONE PRATI CA

.Esami di Stato. Con ordiu.ia11za n1inisleriale òel 22 ottobre, so110 fissate ]e seg u enti sedi rli esame p er I 'abil itazione ali 'esercizio clell a professione di 1nedico-chirurgo: Rl~. Università di Bari, Cagliari, Catania, 1Vlila110, ~1orlena , Napo1i, P ert1g ia, 1~01na, Siena, Torino.

Corso per medici di bordo in lngh~lterra. Accog'lie11do· le propos te avanzate dall 'Uffj cio i11t ernazionale d 'ig iene pt1])blica su r elazione d el d ol t. A. Lutrario, e ade·r endo alle r accomand azioni ci i un Comitato di r apprese11tanti delle Co1r1pagr1ie cli 11avigaz io11e, si è t en,uto in lnghil Lerra ui._ cor so per medici di bordo . L 'or ganizzazi one d el cor so è st ata fatta (l 'i11tesa tra il ì\tlinJstero di Sa11ità, la Scuola d 'i,g iene e n1edici11a tro·p icale di Lo11dra, l a Socielà d el! 'osped ale per g li uo111i11i di mare a Greenvvich e l 'Associ azione Medica Britannica. Il corso comprende l 'i oa ie11e navale e la medicina e l 'igiene tropicali.• J~~so si 0 svol to n e1l 'Ur1iver sità d i Lo11dra e s1 ripeterà n egli ar1ni prossimi. - Si è preconizza ta l 'istituzione di un corso d el genere anche a Live rpool . 111 altri P aesi si comi11cia pure a prosp ettar e l 'opportunità cli or ganizZJa.re di cor s~ p er 1nc<lici di bordo. È qltés lo un scg·no assai co11for tevole. Col prog r ed ire d ella t ec11ica, ch e n1e tte a di·sposizion e d ell e jnnum eri fn l a11g i di viag-giatori m ezzi se1npre più p erfetti di tr.asporti collett i i , va eleva11 dosi an che i l livello Cl1lturale e l 'effj·cienza d ei m ecl ir i nnvali, sull 'esen1pio di alcu n e Nazioni antesig r1ane, i)rin1a fra esse l 'Iti:lJia, ch e p er le funzi o11i di tali sanitnri r ichiedo110 u11 g r ado d 'istrt1zione e di com1>ete11za arleguato alle nuove 11ecessità del Lra ffi co . 1

La Croce Rossa · spagnola. "f; J)assata, con t utti i suoi ser vizi (osped_ali, co11sultori, disp en sari ecc.), alla imme?iata dtpe11den za d ell a Direzio11e generale di sanità, che n e cur er à e n e discipliner à l 'orrli11amen to, ai fj11i Cli accr esceT11e I 'effici enza.

Il monumento alla memoria di Luigi Mangiagalli. Con rerin1o uia au s tera , resa più solenne d al 1'inlervento · d el le a t1tori tà e clalla presenza degli os tetrici g i11ec0log i ad1111r. Lisi d a ogni parte c.l 'Ilali a p er il loro. 30° co11gres~ o, il 18 ot~o~re fu in~u­ a ura to n ella ~al a d 'ing r esso della Cl1n1ca ost etrica di l\[il ~no, u11 i11onumento in m emoria di Luig i i\Ia110'iao-alli : si iralta di un altorilievo (li valore sim]J~J i~o, oper a in sig11e d ello scultore Arrigo fvl in erbi. _ Pnrlar o110 il rorn1n. Fa san a, presidente d egli Is lil ul i Clinici il se11. Pavia, presidente d el Comitato per il 1no~urriento , i l prof. Alfieri, direttore attu ~l e d ella Cl i1liCéJ, e il P,refet to, ch e portò l 'adesione d el Governo. "' Do1)0, riell 'anfiteatro d ell a Clinica ebbe . lt1og~ la se(lu t a inartgura le <lel Congr esso, con d1scors1 d el sen . Pes talozza, clel Podest à duca di Ni odron e, d ei proff. T.JiviJ1i, Alfieri , C. Niich eli. Ce n e occup er e1lJo i:>rossi1namente.

20 Centenario dell'Accademia Reale di Chirurgia in Francia. in ocrasio11e dPl 40'1 Congresso fran cese di chirurg ia, l 'I\cac1 ,~1nie d e m édecin e » e la « ocié lé

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n alio11ale de chiru r gie» ha11no Le11u lo, il 7 o tlobre, un ',adu11anza ~n co1n11n e, p er co1n1nemorare i l 2° cenle11ario d i fondazione d ell ' cr Acadén1ie r o)·ale de ch irurgie ». .:\ Ila cerimonia i11lerven.Q.ero il presidente della l\epubblica, altre al tissime autorit à e personalità scientifiche . P arlarqno ~ presidenti d ell 'Accaden1ia di meclicina e delJa Società di chir urgia, de Laperso11ne e Lenorn1ant ; poi il p rof_ Faure Len ne tl 'i iscor so corr11nemor~tivo uffici ale . Jlisu l ta ch e la da t a Cli fond az io·n e d ell 'Accademia r eale di chirurgia, J 731, può esser e con siderata co1ne l 'jnizio d ell 'èra inoctern a p er la ehirurgia fr.an cese_ N"el 1793 qt1 es lo sodalizio venu e soppreso dalla Convenzio11e, per ch è sovvenzionato d allo SLDto _ Qtiartdo p erò, nel 1820, fu crea ta l 'Accade111ia cli m edici11a, che er e<iitò qu asi tutte Je s tesse preroga tive, p ar ecchi cx-m embri 'l ella Accadernia disciolta venn er o chiam a ti a farr1e parte. ~Iolti chiru r g i r in1anevan o fuor i; o nd e riel 1843 sor se l a Società di chirurg ia. I (lu e nuovi enti si con sid era110 come continl.1atori èfell 'antica e d i ssolta accad emia reale: on de si sono ri u niti per co1nmemorarne l à fondazione.

Commissione per lo studio dei nuovi rimedi in Inghilterra. Il cr Consig'lio d elle Ricerch e l\ilediche » d ell 'I11g h i l terra h a n ominato l111a Comm ission_e pe r l~ stl1dio dei nuovi rimed i ; è cos lituila d~ 9 me1nbr1 ecl è flre~ j eduta dal prof. 'f . R. Ellio tt. La Commissione p otrà cl1iedere il con corso d i esperti , di istitut i , d i clin~che. Gli esam i compiut! avranno, m a11ifes tamen le, m olla importanza nell 'accr editare r im edi di valore e nell 'eli111inare dal m er cato rin1edi inulil~ o d a11110.. i. I nvece ogg i i n1ec.Uci so110 cos trelti a basarsi in g ra11 par te sui da t i clellçi pubblicità, gener al 1ne11te esage.r a li e Lal vol ta fal si ; ovver o su ine1norie ch e a volte nasco11do110 i11lcndimc11ii pubbljcitari e r ecan o dati i11esa Lli o non sicuri. 1

Comitati per la prtralisi infantile a New York. Il Se rvi1zio cii Sanità pt1b])l ica e l a Società iviedica d ello Stato di Ne' v Yor k h a,11n o· n omin ato ciasc u1ia tLn Co1ni tato per lo s tudio d ei 1nezz ~ atli a co11tras lare l 'epiden1ia d i p.ar aJisi i11fa11tile. I due Comilali sor10 presiecluti ri pe lliva111enle d ai d ottori T. ~1. Farmer e C. Ife11clcc S111ilh. La paralis i infantil e è or.a in n o tevol i si1na rli1ni nuzion e n ello St at o. Gioroatdl ani i tubercolare . nel Giappone. lJ11a circolare del m i 11i lero d ell 'inler110 giapJ)Onese · s labilisce che l11Lli g~ i an11i , in tutto 1'i11~­ p ero, l a g·iorn at a d el 27 1pr1Je debba essere desl1J1ata alla propaganda cou Lro l a tuber col o L Qu es la i11al at l ja d eter1nina allual111ente, n ell 'i111pero, u11a 1nort alità di circa 1,5 per i11i1le abi t.a11t i ogn i a11no. Emodiagnosi dt·I cancro i Il doLL. S. G_ 'f. Bendie11, ola1td ese, h a id eato u11 esame d el sangu e, il cru nle i1ermetterebbe di rico11oscere se qu esto ,apparlie11e ad un sogget lo ~an.o o m ala to ed, in seco11do Len1po n1edia11Le l a spettroscopia con ~ r~ggi ul tra-viole tli ~ i~ s1ngt1c anormale apparl1e11e ad ~111 ca11cer os<? .. Eg11 h a de. c ri tlo il me todo in l.111-l-1bro, « S1)ez1f1 che 'rer~t11deru11g òes Blul eru111s », il q11ale no11 ha rirhia111a to I 'att enzione d ella ta1npa 111edica od è

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ta lo cri tica lo. Il Be11riie11 l a1ne11tava cl1e l 'i111por La11za della .. ua scoperta non fosse riconosciuta. Trovandosi a Londra, ques Li si è m ess 0 in rapporto con l a << British · En1pire Cancer Campaig11 », ch e ba sottoposto il m etodo ad un esame rigor oso : ha affidato al Be11die11 21 sierj, d i cui 2 ap·p artene:r;iti a p erso11c i1or mali, ti a cancerosi, 14 a n1al ati vari. Il Bendien h a riconosciuto esattar11ente i 2 sieri norm ali, i 5 di can cer o.si e 13 di inalati vari ; il siero rimanente lo attribuì ad u11 can ce!'oso. Aven cl o l a Commissione ripreso in esam e il soggetto, ha trovato che questa d iagnosi era esalta. La Comnù ssione h a concluso che si tratta d_i u11 prog resso· (l efinito n el campo d ella m edicina. Ulteriori notizie, per ò, recan o ch e nuove prove non b anno corrisposto: jl Pr esidente della Com1nissione h a dichiarato ch e, malgrad o i risultati d ei prin1i esp erimenti, il metodo non può essere attu almente accettato. 1

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&JJa rleg·li sports; vi as is tono m olte p er so11alità d el 111011clo inedico t edesco. Esso ha dei n10111e11ti di una dran11naticilà irr11Jressionante.

1a Conferenza internazionale di medici socialis\i. Si è aduna la a Carl sbad; su proposta dei d ottori A. rlsor e H . Le1111bach , c.ielJa Danimar aa, 11a app r o,·ato un program tna di socializzazione della inedicina.

:\ ft IS'I'IDE ·\ f_r\ 1' Tt>LI , libero docente di Medici11a operatoria ~· di Clinica chirurgica, Chirurgo Primario dell 'Ospedale Civile d i Chieti, si è spento s.er enainente la m a ttina d el 26 ottobre n ell a Clinica Quisisan a il\ llom a: <iove aYcva sperato trovare un sollievo ,alle sue sofferenze. Mataito g~à da tempo con disturbi cardiaci, n on aYeva però cessalo dall a sua attività chirurgica &en1pre al acr e nell 'Ospedale da lui diretto da molti • .a:i:ini, e solo quando la malatt~a sir è aggravata Il prof. Donati nel Brasile. con fe1101neni di scompenso, si è deciso a prenrler si q u el riposo, ch e era ormai troppo tardi sp eAlJbi a1no dato n,otizia di un ciclo di co11fere11ze r <1re pot esse riuscire a migliorarlo stabilmente. ch e il prof. ~lario Donati è st ato chiamato a teCl}irurgo di a lto valore, clinico corretto e pie110 11ere in .\ rgeI1tina . .Aggit1ngian10 ch E} poi è stato jnyiba Lo i1el Bras ile, ove ha pure ripor tato u11 pie- ' di. quel buon ~ enso, ch e ogg~ purtroppo va dive11la11do raro, operator e .abilissimo, avrebbe potuto 110 su cces$O ascend ere a posizione scjentifica di primo ordine. ì\Ia costreLto app e11a laureato al}'esercizio pratico, In tema di economi e. do vette abba1 Ldon arn e l a Sj)eranza, ma l a su a carI .a quoLa capitaria per i medici i11glcsi iscritti rier a h~ dimo-strato <.J uello che può r aggiunger e t1elJ e ·assicurazioni, è s lata rid otta da 9 scellini n el ca1npo chirurgico un a intelligen za acuta nu(n o11 ol tre 2 s terline, come venn,e erro11came11te trita di forti s tu di e sostenuta da ferma volontà. p ubbli rét to da alc ur1i g·iorniali e anch e da noi) a 8 Chirurgo prima a Tolentino e p oi ad Ascoli, scel lini. ,_\i J cambio attuale, questa quot a corriappena gli fu possibile tornò alla .Cl inica, dond e sponde a RO l]re it. era u scito, all a nostra scu ola sotto l a guida cl el Dt1rante, o ttenendovi la liibera docen za in l\iiediDeficienza di medici nell'esercito inglese. cina operatoria co n u11a tesi sulla gastroenter ost·o·m ia, che per il tem p o i11 cu i fu eseguita r apIl Governo ing lese l1a i1ominato· un.a Co111111 isprese.n la Ull: ,·ontrihu to di notevole v.alore alla sio11e }Jer i11dagare sulle c:ause ch e deter1ninano la chjrttrgi a d ello s tomaco . .A.ndat-0- poi Chirurgo Pripenu1)a d i medici militari . Evidentem en te le con.1nario a Chieti v~ è r jmasto sino· all 'ultimo, esemdi zjoni d i compenso e di carriera non sono tali j)ÌO di corretto e fortunato esercizio, acqui s.t1andos i <'la a ttrarre i g i0Ya11i ine<lici, 111entre molti g ià in Ja stima e la riconoscenza di quanti, ricchi e pocarriera la abb.andon o.Il;O: è così ch e i quadri r1on Yeri 1 si giovarono clell 'op era su a, e diffondendo po ·son o più essere copert~. l arg an1ente la fa1na· del suo valore, jn Abrt1zzo Il proble111a h a sollevato v ive disc ussion.i. Il col. e fuori. rned. A. R. Hen chley, che ha u11a lunga esperienDa ricorclare · è la sua r elazione alla Società itaza, ha avanzato alc une proposte, l e quali o tte11golian a di chirurgia s11lla cl1irurg"ia d el colon; otno con senso: fo11dere i servizi sanitari dell 'esert e1t11e per titoli Ja libera docenza. in Clinica chicito, d ella marina e dell 'aeronautica, così da rirurgi ca e la eser cit ò ancl1 e recenteme11te nell'Uniparmiare molte sp ese di funzi on am e11to; istituire ,-er sità di Per ngi~ ; :1ppurlenr1e con onore alla ctei con valescenziari, così d a alleggerire gli ospeSocie tà jnternazionale di Chirurgia fin d ai pri1ni dali ; tinificare i ser vizi d 'i giene e d 'assiste11za: a nr~:i ; anche nel <.'ampo os tetrico l ascia il suo nome per tal n1odo si p otrebbe ridurre molto i.l persocol primo intervento di parto cesareo per placenta 11ale e compensarlo 1neglio, senza aggraYio p el j)r evia, i11 dicazion e og·gi generalmente accettata. bilan cio; u11 perso11ale n10glio retribuito può es. Spirito indipende11te, insofferente di soprus~, ser e an che m eglio selezionato. fascis ta con vinto , i1utrito di forti studi umanis tici , fu tra i primi · dell a regione al)ruzzese . n ei li processo di Lube~ea. co1npiLi1 sociali e i11nanitari. Fu fondatore e pr1n10 , . a ,·olgendosi, presso l a Corle correzio11ale d el Presidente d ella Socie tà medico-chirurg ica del·rriJJt111ale r egio11ale di Lubecca, il p roces o per 1'Abrt1 zzo e del Molise; er.a Presidente d e] l 'Ordine la inorle tragica di 11u111erosi bambini vaccinati dei Medici di Chieti, generalmente stimato ed contro l a tuber_çolosi. I1n putati sono il dott . r\ltcunat o. H a dato l 'opera su a attiva durante l a guerlaedt, dir e ttor e del serYizio sanitario d ella città; ra 1 come volontario, prendendo parte ai gruppi il prof. Deycke, direttore d ell 'Osp edal e m11nicicl1jrurgici inviali in zon a d 'operazioni. pale ; il prof. Klotz, m edico capo d ell 'Ospedale inÈ n1orto da stoico se11za lamenti, ha volulo !11fan tile; l 'infern1ier a Anna Scht1tze, ch e da 18 anni nerali 1nodesti nel la u a Bevagna. ad c111piva l e funzioni di ai11to n el l aboratorio mu, -ad a un onor a to e n1eroore ricordo all 'a1nico 11ici11a](l cl 'igien e. La difesa è affidata all'avv. Alscarissi1no, al valoroso chirurgo, al ci lladir10 inberg cli Berlino ed a sei aYYocati di Lubecca; l a tegro e esempl ar e. R. ALESSANDRI. parle civile è sost e11t1La da sei avvocati con alla lesta l 'avv. Frey. Il 11roccsso i svolge nella g rande 1

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SEZIONE PRATI·..;:\

R.!SSEGN.! DELLA STAMPA MElllC!. Jriclian Journ. Med . R es., .1t1g. -

G. C. ì\fA1TRA e NI. L . AHUJA. Vaccinaz. col erose profil a ttiche. - A. DHARl\'IENDHA . Efedra jndia11a. P ro c. R. Soc . Med. , ag. Discu ss . s ul Lralta111ento delle · emorroidi con il1iezio11i scl erosa11 ti. ~4.rch. 1 -YiaZ . clu Coenr ecc., lug. - T . . PADILLA e P. Cossio .. Chinino terapia· e~clo e11osa in ulcu11i disturbi d el ritmo cardiaco . N. K1sTHJ r ios e D.-I. G-ol\•IEz. _.t\Jter11a11ze del polso. S. MENTI. l)seudo-aneurisma del ct1ore cla sinfisi p ericardica . Rev. Sucl-Ani,ér. de 1\-lécl.. et d e Cliir. , lug . B. l\. H ou ssAY e A. D. :rvl'\RENz1. Fisiologia dei fe-:_ 11 oli. T. P .wILLA e P . Cossio. Fibrillaz. auri col ar e parossist~ca. 'f. BATT1 ST1N1. La verruca • p eruvi ana Press e Nléd., 29 ag. D. DAl\.IELOPOLu e al . Compilo del fegato n ella regolaz. della· vi ta vegetativa. - L. B1~ET e C. ZAl\>U"En. Effetti del tabacco. Gaz. d. li.op. , 26 ag. - R. LEvENT. Pot ere anagatossico e filassia. J ournal A. 1\tf . .4., 15 ag. - · R. M. W1LDER . La dieta 11ell a terapia. - S. AYRES .e al . Dermatili med icamentose. Acf<JJ !vled. Latina, mag.-giu. -- N. PENDE. FisioJogia e clinica della glandola pineale. Brit. Mecl. Journ ., 29 ag·. - G. F. G 1BBEHD e al . Presenlaz. fro11tali . -· Il. J. CLAUSEN . Progressi d el! 'anestesia. Amer. Mcd., ag. -- J. F. ''' · ~l EAGHER. P sicologia del coito. - .:\ . -~- LEVY. Iperte11s. essenziale: - E. S. HARDING Emozio·11i e <lig·es tioni . A1uncli. Afed. T'T' oc71.., 28 ag. PAUL e BABATz. Terpeni solforati n el d iabete mellito. - v. TBu nzò. Pu11tura suboccipjtale. ~Vien. Klin. Jrl1 och. , 28 ag. ScHNURER. ~1orbo di Bang nell 'u orno e nell 'animale. D{~ ul . .~1ed. Woch ., 28 ag. HEBENSTREIT. Pneu111otorace e frenicotor11ia corr1binale. - KLEINSCH~11nT. 1'rattam. arnbu1atorio d el le Jussaz joni. Rif. 1\I ed., 17 ag·. - F. LoBEN. Il lobo cl ella Yen a azigos e la su a irr1portanza clinica . - R. BLASI. La poliposi iute, l:èna le . 1

A?·ch. Jt . d~ Urol., VI . - J\.. Col\'10LLI. Sifil ide d ella prost ata . -· V. J u RA. E1naturia colibacillare. - D. Mucc1. Ec tOJJia re11a1e crociata. J o·urn. Méd., lug . - Nun1ero su lla s]er oter apia preventiva. Arcfi. Ma.l. du Coeu r ecc.., ag. - A. CRESPO AL- · vAnEz. 1\.ne11rismi della iJarete del cuore. - l\II. STÈFA : Elettrocardiograrr1ma i1el1 e malattie co11genite del c uore. Re.v. lVeurol., ag. - J.-A. BARRÉ e l\II. KLEIN. Reazioni vestibol ari n ei turnorj degli emisferi ceG . IIEui·En e al. µa~roge11ito son1ia r ebellari. 1)r ecoce. Journ. '!Yled. Ass . Soulli 1l fr., ag. R. G EEHr~1 Nc . Diag1i. dei tun1ori rle1 n1idollo spin. lYlinerva !vled., 25 ag. - G. BoATTINI. Azio11e ipog lirentizzan te cl el l ' ac id o cloridrico nel diabe te mellito. .4 re/i . di Ost . e Gin., ag. - CELENTANO. Gli organi ematopoietici ir1 gravidanza . R ass. Jnternaz. di Clin. e 1'er. 15 ag·. G. ... ' PANSINI. Acetilcolina per via endove11osa . • Dermosifilografo, ag. - 11. CAsAzzA. Diffu sione. d i tn oll u schi cont agiosi i11 un gruppo cii lo ttatori. R ev. M éd. de Barcelona, lu g. - D. ~loxo QuERI ~ Complicazioni cl iges tive d el l 'i11fl u e11za. l laematologica, -~rch . V . - G. BoA·:t~r1N1. Li11foadcnosi mielotossica. - E. BRACALOl\ L ~lorfologia d ei macrofagi. Riv . Sanit. S icil., 15 ag. A. \ ' ITALE . SLud io della f u r1zione secretoria d ello slon1aco . Zeilsch. f. J(reislauff., 1 sett. - A. l~ E1u'lANN1N1. A11g·i0ipo·Lo11.iJa cos tiluzionale. Spitalu l , sel l . I. -l\1osuo. Anomalie ureterali e iufezioni ren ali. - N. VAs1LEscu e D. Bons. Eir tottisi on1olaterali durante il pneu111otor. Jo urri. A. 111. _4.., 22 ag·. C. R. ~1IoonE . L 'oi-1none sessuale mascl1ile. - ll. LATOU D:rcKINSON. Analisi medica di. mille 1n11 tri1no11i. AJin erva M ed., 1 sett. E. A~TON1Azz1. Eosi110filia postpneumotoracica. - G . G1AUN1. S j11 dro1ni e 111ogi11ico-en1ofiliche.

Jndice alfabetico per materie. Ascite c ardiaca Bibliogr;1fi.a . . Contr.a tl11ra di ron ~cc uliva ad

. . . . . . . . . . . . . . Dupuy tre11_; op0raz1011e

. . . . . . Pag. 1642 . . . . . . )) 1631 g·a11gr e11a )) 1627 J)er -

Cronaica d el n-iovim. professionale

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Diabe te: patogenesi . . . . . . . '. Diabetjci: :.;hirurgia . . . . . . . . Emost asi n~lle ferile d ella milzn • • Febbre lue tica . . . . . . . . . F ega to : dia termia 11elle n1al atlie croniche del -- . . . . . . . Foruncolo i : 1rattun1e11lo . . . . . . . . G11erra chimica . . . . . . . . . . . . . 111s ulina: a ccidenti ipoglicen1ici ·provocati da . . . . . . . . . . . . . . . Jperliro1dis1no e c11ra col liquid o ò j L ugol . . . . . . . . . . . . Lip0Jr1alo i si1nmetrica fan1iliare . . . .

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1\Iorle da esplosio11e Cii Jl1i l ura di gas an es te tici . . . . . . . . . . . . . . Pag. 1627 1625 Niu col i : conlrattt1re ed i1)er loµie . . . )) ~1 u . coli : isch en1ia ; }):l Loge11e i dei dolori . . )) 1624 n n g 1no .., ~ . . . . . . . . . . . . )} \ 1623 ì\1tt .col i: sen1iologia <lel1 'i1)0 Lo11ia )) 1627 1~arcosi end0Ye11o~a con averli11a . )) 1639 Ile1umatism o giova11iìe : }Jrobl emi )) 1638 S tr t1n1a linfo111nlo~o . . . . . . . . )) 1642 'f e tano : sieroterapja . . . . . . . • • Tig·n a: luce di \ì\Toocl 11ella cliagnosi )) 1639 'f i1110 i1ell 'infa11z i J : esan1e r ad iologico )) 163 1·011sillc: funzio11e secor1do un nt1ovo pu11to di vista . . . . . . . . . . . . )) 164(). 1'ubercolosi polm. : 111od alilà cli ori g i11e . . . . . )) e di eYol u zio11e . . . . . . 1634 1

Tutela san ita r ia de l le. don11e e dei fanciulli in, rapporto al l aoor o . . . . .

)}

1640

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V. AscoLI

t , Red . capo. RGn1a - Stab. 'f ipo-lit . ArmRni di M. Courrier.

A. Pozzi, resp .


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lL P OL ICLINI CO

[ANNO

XXXVIII,

Nu~1.

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Opf1 e pubblirate dalla Casa Editri<'e LUJGI POZZI che si possono ottenere pagandone a rate li rispettivo prezzo di copertina. Eseguendone 11 pagamento all'atto della richiesta o <'Ontro assegno, l'importo delle Opere !tesse è Invece ridotto come nel singoli avvisi eh~ seguono. l'er gli arquistl a rate Inviare insieme alla commissione un terzo dell'ammontare, con Impegno scritto di pa· gare Il , rimanente a rate mensili da eoncordarsi con la Casa Editrice. I \ l \ 1 \ 1\I \ l \ l \ I \ / \J \ I \ I \ I \ 1\1 \ I \ l\J \ I \I \ I \ I \ / \ J\J\/\/\J \ I ... I \ / \ I \ I \ I \ I \ I \ I \ I \ I \

Oott. Prof. PAOLO CAIFAMI Direttore della R. Clinica Ostetrico-Ginecologica dell' Univ~rsità di Ba.ir1

Prontuario di Terapia Ostetrica Vademecum per il medico pratico. Prefazione del Prof. ERNESTO P .ESTALOZZA Direttore della R. Clinioa Oe1tetrioo-Oillecologica dell 'U niveredtà di Rom u.. · seconda edizione, riveduta e ampliata. · Un v olume, in formato tascabile, di v·a g. x11-314, cou .105 ngu.re interoalate llt l testo , nitidamente t1tampaw i:; u carta semipatinata ed elega.ntemeute nlega.to 10 JJiena tela, con inecr1zionii dUl lJ.i ano e sul d01"80. l'rez.t.(J L. 2 8 . Per i n06tr1 abl>onat.1 t1ole L . 2 5, 5 O, in vorw franco e raccomand.aw. DOtt. Prof. ODORICO VIANA .Direttore dell a R. Scu ola di Ostetricia di Verona.

Manuale di Ostetricia AD USO DELL~ LEVATRICI E DELLE ALLIEVE Prefazione del Prof. Sen. Ernesto Peitalozza. .Indice-Sommario. Prefazione. Parte I: Nozi oni fondamentali di anatomia e fisiologia, ·pagg. 3 a 71. - Parte II: Nczioni di patologia generale, ipa,gg. 72 a 93. - Pa,rt e III: Nozioni di igiene, .pagg. 94 a 107. · - Parte I V : Fis iologia ·dell~.. gravi.danza, :Pagg. 108 .a 150. - F isiologia del parto, pa,gg. 151 a 196. - Fisiologia del puerperio, pa.gg. 191 a 197. - Parte V: Igiene ed ?.ssigtenza .della gravJdaTuz•a, del .parto e ctel puel'1)erio, pr.g-g. 198 a 222. - Parte VI: Patol ogia dP.-lla gra victanza. pagg. 223 a 236. - Patologi.a ovulare, pa.gg. 237 a 249. - Patc.loigia ·del tParto: Disto,cia Il!atcrna, p~.g. 250 !?.. 267. - Di·st0icia fetale, p.a _gina 268 a 274. - Dis tocia .prodotta dagli an·ne€~i ovul ari, pagg. 275 a 281. - · Patologia del puerperi.o pa·gina z82 a 289. - P &.rte \ 1 It: 1Ianovre C.1pera.t0Tde ooneen·tite alla. Jeva.tr.ice, pagg. 290 a .306. - Preparazione degli .att i operativi, pa.g,g. 307 .a. 313. - Assil3tenza alle a mm ~late, p<i,gg. 314 a 326. Parte VIII: Nozion.i di pediatria, pagg. 327 a 369. - Parte IX: Doveri dell a. Levatrice verso l'-~utorità ec:clesiastica e civile. Leggi e It<.>gc.lamenti, pagg. 370 a 384. Appendice pagina 385 a 387. ' Volume in-8°, di pagg. XII-400, nitidamente etamJ)ato. con 122 figu·1·e intercalate nel testo. - Prezzo L. 5 O, più le spese pustali di spediziione. Per i no~ tri abbonati sole L. 4 5, 7 5 in porto fra.n-00. Prof. f, LA TORRE

IL FORCIPE

Seconda e.di.zlone riveduta e aggiornata dal . Prof. PAOLO CAIFAMI Direttore della R. Oliinica Ostetrico-Ginecologica dell'Università di Bari. .1ndi ce-S.ommario. - Premessa. - Cen1n.i eto.rioi. - Etimologia e Definizione. - Prinoiipi .fon·d amentali su cui il forcipe moderno è costruito. - Classificazione. - Descrizione generale del f oroipe. - Scelta. del f c.rcipe. - Azioni del forcipe. - Indicazioni ,e contro~ indicazioni del forcipe. ·- Com.dizioni .f ondamental1 per l'applicazione del forcipe. - Preparativi all'ap•Plioazione del fcrcipe. - Preliminari dell'iintervento. - Norme generali dell'atto aperativo. - Regole par· ticolari. - Errori nell'uso ciel forcipe. - I danni del for cipe. ol11rr1e in-8°, di p8.gg. IV-132, njtidam ente stampato su (}arta ~emipatinata, con 62 figure intercalate nel teeto. - Prezzo L . 2 4. Per i nostri abbonati sole L. 2 1 , 9 O franco di porto. '

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fiinecologia e secrez1on1 interne Prefazione del Prof. N. PENDE SOMMARIO DEL VOLUME. - Prefazione. - Avvertenza. - 1ntroduzione. - Cap. I. Cli organi della secre. zione intef'lna genitale: la ghiandola interstiziale. Cap. II. 11 corpo I uteo • Mestruazione e crisi puberale. - Cap. III. Malattie ~genitali da alterata secr~ zione interna dell'ovaio - Metropatie emorragiche Annessiti non infettive. - Cap. IV. Miomi ed ovaio. - Cap. v. Le ipoplasie e le insufficienze funzionali uteroovari'che • Dismenorrea - Infantilismo - Clorosi • Dìsovarie. - Cap. VI. Tiroide ed organi genitali; stati ipotiroidei · Morbo di Flaiani-Basedow. Cap. VII. Ipofisi e genitali; sindromi ipofisarie · Acr~­ megalia • Distrofia adiposo-genitale. - Ca.p. VIII. Ep1. fiSi • Surreni • Timo, pancreas e genitali. - Cap. IX. La mammella come organo a secrezione interna. Cap. X. Endocrinologia del climaterio. - Cap. XI. costituzioni e malattie gi1necologiche. - Cap. XII. Opo. terapia ginecologica. - Bibliografia. Un volnme in-8° di pa.gg. VIII-176 (N. 12 delle nostre Monogrra.f·i e medioo-0hirurg1che d'attualità) ntitida.mente stampato in carta eemipatinata. Prezzo L. 18. - Per i nostri abbonati eole L. 16.60 in t>Orto fr"noo.

Jndlrizzare vaglia e lettere all'editore LUIGI POZZI - Via Sistina 14, ROMA

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Nom. 4:5

llonia, 9 Novembre 1931 - X

ANNO XXXVIII

fon dato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI t

SOMMARIO. Note e contributi : C. Catteru0cia: Contributo alla oo-

n·o scenza delle nefropatie 1da piodermiti. Osservazioni cliniche : G. Ma~nata: Corpi estramei del· l'eeofaigo, stomaca, retto, uretra. Sunti e rassegne : FISIOPATOLOGIA : Schemi!nsky : La fatica. - O. de Raadt: Rapporti tra acidosi e avvelen amento dell'<)l'lganismo. -- ADDOME: V . Za,ohary CCYI>e: Aleuni sintomi trascurati nelle malattie a·ddominali acute. - - W. D. Doherty e R. P. Row1an-ds: L'asceS60 sub!freruico. - PATOLOGIA ESOTICA: IJ. Ruge: Contributo alla ·clinica dei .c~idetti bubboni cliimatici. Cenni bibliografici·. I Congressi di Medicina e Chirurgia : XXXVII Oon1gresso di Mediicina Interna. Accademie e Società Mediche : Associazione Medilica "ITiQStina. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: Gr a vidaJnza, parto e pue~erio tnelle primipare attempate.

NOTE E CONTRIBUTI. Istituto di Clinica Pediatrica della R. Universilà di Roma. Direttore: prof. L. SPOLVERINI . '

Contributo alla conoscenza delle nefropatie da piodermiti. Dott.

C. CATTERUCCIA.

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La correlazione armonica interoeden.te fra l 'attività biolog ica c:Lel1a cute e quella degli altri or.g ani n1ostra legami sempre più intimi e .complessi, col prog·redire delle nostre acquisizioni nel campo della fisiopatolog·ia umana. La pelle 11.a, tr.a l 'alt ro , r apporti importan· tissimi col sistema endocrino e con quello nervoso vegetativo; st~moli prov,enienti da essa po sono influenzare persino la funzione emopoietica (Mtiller, I\.lempeJ:er , Hahn, Ro.st). La. sua a.ttività com e organo di ricambio e di difesa (m ec.canica, fisico-cl1imica, irrl:munitaria) si riper cuote in modo particolare sulla funzionalità renale. Se a tutti b en note sono le gravi alterazioni d el re.ne in dipend1enz.a di estese lesioni

- Le infez1i-0n.i umnarie dur~nte la gravida.nz-a. - Il trattamento delle pielonefriti della gravida.nza. Sull'attivùtà cdi alcuni preparati ov.a .rici. - L~. diatermia a:>elvic~t. - Le emo rragie nel ta.gliia cesareo bas.310. - Mala;r.ia tran.s'Pla.cent.are. - SEMEIOTICA : Il blu dà. metilene ìll.ella r icerc?. del1a bilirubilna. - ME· DICINA SCIENTIFICA: Nuove ricerc,he sulla febbre esruntem:i.ti·c a. - La m·orf olog·ja dell'agente del tifo esam.tematico colt ivato i n vitro. - POSTA DEGLI ABBONATI. VARIA. Politica san·itaria e giurisprudenza : G. Selva.ggi: Li· mitaziorui eccessive. A proposito di un -conoorso. Nella vita professionale: B. Belluocii.: In tema di responsa.bilità nelle lesioni prodotte ·da.gli a,'Pp.areoohi diatermicJ. - MEDICINA SOCIALE : Per il benessere degli studenti u1nri.veroita ri. - F ederazi·o.nd. oopedaliere. Oon·corsii. - N·oanine, promozi0tni ed onorificenze. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

cutan ee da a.g'·enti fisico-cl1imici o consecutive ad assorbimento percutaneo di determilllate so~ stanz~ tossiche, non altrettanto conosciute sono le compromissioni di tale organo in diretto rapporto a lesioni epidermiche di natura microbica m olto m eno cospicue o adclirittura insignificanti. Nel g ruppo ·del1e dermatiti coccogen e esistono forme, l ~ quali con r elativa facilità danno complicanze 're11.ali di v.aria e11.titi, fino a veri processi infia:mrnatori acuti ... simi dei g·lomeruli e ·d el tessuto interstizi.ale. Tra quest e forme la più incriminata sembra l 'impetigin1e (impe tig o vulgaris o streptococcica, impetigine di Boch kardt o tafilococcica); vengono poi g·li eczemi impetiginoidi o impetig inizzati, l 'ectima, le varietà di piodermi.t i ban ali più o meno cospicu e. N.a.turalmente non ci in,teressano qui le complicanze r enali di altre affezioni cutan ee, .come la dermatite esfoliativa di Ritter, il pem.figo, la psori asi, ecc. Abbiamo .già detto come lesioni settiche sup er ficiali, a sede addirittura epidermica ed anche pochissimo estese, pos ano determin.a re gravi alterazioni renali. t\ ggiungiamo ch e le 1

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[ANNO XXXVIII, Nul\1. -!5]

IL POLICLINICO

.

dermatiti n1icrobiche interessanti g li strati più profondi e g li ann·essi g hiandolari danno con minore frequenza .com.p licanze di tale entità. L ' in1peti.gine è appunto un 'affezione a sede epidern1ica, invade .cioè soltanto lo stra.te cor· n eo ·ed i piani p iù superficial i dello strato spino-cellulare. Le erosioni tipiche di ta]e a ffezione pa erehbcro quasi inosservate, se, come rileva il Rost. non fotSsero cop·e rte ·da crost e di s iero dissecca.to. Nefriti da impetigine furono già osservate dal Sal violi e descri tte nel 1879 . Successivamente for1ne con imili sono illu str a te da Marfan, Con cetti, Spolverini, Filia, Hutine], Cazal , Guaita, Cuiard, ageotte, Pollini , Hunkeimer , Eichhorst, Husler, Arto·m . Qual.che autore solleva ·d1ei dubbi ciroa l 'eziopia tog·enesi di tali nefriti r itenendo per.sino ch·e. la le.sione cutanea si.a un.a complican z.a ·dell 'affezione riena le, p·r ovo.cata cioè da tossine non eliminate con l 'escrezione urin.a ria (\l)uval, Boyier ). Ma, se effe.ttivamente in certi casi una dermatite può esser.e m essa i n rel1azione con una ne frop,atia, si deve anche ammettere sen z'altro l '·e sistenza di .aff,ezioni renali acute sicura1m en te d ovute a ll 'impeti.g·ine. Al,cuni co·n sidera.no come particolari entità n osologiche, a car atteri propri b en definiti , le form1e in dipendenza della piodermite in parola e le disting·u ono, secondo i diversi criteri, in nefriti cloruremiche, ipertermiche, azotemiche, emorragiche, oppure n elle tre varietà : emorragica, prev·a lentem ente interstizia· le, purulenta. In taluni .è.asi pu ò aversi ne frosi. Talvol.ta si . tnatta di affezioni m iste. La p iù frequ ente :sembra che sia la nefrite -emorrag1•.ca. Ancl11e negli esiti migliori della malattia restano fa cilmente dei postumi più o m eno latenti, che p·o ssono pr edisporre a gravi alterazioni ~lteriori del rene. Secondo Heubner ed .altri , nello studio delle nefriti in terstiziali croniche ·dell'adulto si dovrebbero prend·er e in considerazione !te 1eventuali impetigini sofferte n ell 'infa.n zia. Quali le r.a.gioni per cui, più fa.ciln1en.te ch e le altre ·dermatiti n1icrobich e, l ' impetigine determina g ravi le ioni r enali, pur costituendo un 'affezione di n1odesta entità clin ico-anaton1ica? P er.chè il bambino ha una particolare reoettività per le piodermiti in genere e per l'impetigine in ispecie, e più facilmente che 1'adulto presenta complicanze renali in dipendenza di queste affezioni cu.tanee? Le relative possibili spiegazioni si basano Sll svariati elemie nti Tiguardanti i fattori pato1

geni diretti, le .caratteristich e individuali e le con,dizioni di vita proprie dell'età infantile. È notorio com e tra le particolarità biologiche ,dei germi esista il cosiddeLto organotropismo, che var ia da una specie m i.cr0bica al1'altr~. Così, fr,a i piococchi ospiti d ella cute, gli stafiloco,cchi .si localizzano a preferenza neg li .ann,e ssi g hiandolari e principalinente nei l oro dotti escretori, men.tre gli streptococchi rifuggono d.a tali sedi (Jadassohn). Questo diverso comportamento ha un 'innegabile in1portan za per la diffusione ·dei germi e dell e loro tossine: g li streptococchi infatti non 11a 11no contro l:a loro espa.n sione le ban·iere, sia pure vulner abili , delle pareti g hian.dolari. Inoltre tali microrgani&mi non provocano, come gli stafilococchi, n ei punti d'impianto una reazion e leucocitari.a in.tensa con form.aziòne di essudato p urulento : essi son o cioè sierotassici e non h.anno· quindi osta.coli d.a energ·iche difese tissulari. Si aggiunga la particolare, facile \l irulentazione degli streptococch i e potremmo spiegar ci com e l 'impe.tigine, n ella sua var ietà più -comune (imp etig o vulgaris), si.a maggior1nente p ericolosa per il rene in con fronto di :altre ·derm.a titi microbiche. Molto r arame11te la n efrite è in ·d ipendenza di impetig ine da stafil ococchi (Filia, Saint Philippe); qualche volta sono in campo ambedue i germi. La facilità con cui il b ambino va soggetto ad infezioni .cutanee banali (dermatiti coccogen e) trova la sua giustificazione nelle particolari.tà anatomo-fisiolog ich e della c ute infantile, n·ello stato immunitario individuale, in condizioni speciali di vita frequenti soprattutto n·elle classi umili (ali·m en.t.azione in.congru a, ambiente antigienico, scarsa p ulizia, traumatismi cutanei). La pelle del bambino è particolarmente del irata e vulnerabile per la sottig liezza d ell 'epidermide e del derma, per il deficiente svi1uppo dell e anse papillari e del sistema vasomotore, per la debol,ezza ·d1elle s ue natura li difese istogene. Essa n on è molto ricca di g hia11dole sudorifer e. I dotti escretori di tali ghiandole, essen do molto brevi e piuttosto ampi, sono fa çilmen te preda di infezioni sta fil ococcich e (s ta.phylodermia periporitica). La pelle ospita a bitualmente in g r ande numero i germi piogeni allo stato saprofitico : Darlier ne h a contati fino a 40.000 per cmq. Tali germi sorpassano la barri era della c ute, soltanto quando si verifichino lesioni anche minime dell 'epidermide o degli epiteli ghian- dolari . E nel bambino lesioni cutanee sono cer.t amie nte p iù facili · che n ell 'aqulto. I linfatici i11oltre offrono nell ' infanzia una debole 1


[ANNO XXXVIII, NuM. 45]

SEZIONE PRATICA

resistenza alle invasioni microbich e, le q u<lli, superate con relativa facilità le varie stazioni ghiandol.ari, guadagnano ben presto la circolazione ve11osa. I germi patogeni con le rispeLtive eso- e.d endotossine, giung·endo dalla c ute al rene o per la trafila d ei li11fatici o per essere penetrati direttamiente n ei capillari ·del derma in seguito a piccole lesioni traumatiche (grattamfe nto, ecc.), p rovocano sull 'organo .alter.azioni più o 111eno g ra, 1 i, a tipo degenerativo o .a tipo infi.am·ma.torio . Sembra ch e· le ·dermatiti mi.crobich e d el cuoio c.ap·elluto diano più f.acilmen.te compli. canze renali, per la rr1a.gg·iore probabilità di penetrazion.e in cir.c olo d ell'infezione in rapporto alla ricca vascola rizzaz ion e regionale. Nel determinisn1 0 d ell1e n e fropatie entra, secon.do alcuni, anch e. un.a .certa labilità eredita ri.a d el r en.e (Bode, Scl1oen.ai cl1, Cuia rd , Nageo.tte). Il p ericolo di complicanze r enali è ordlnariam•ente ri.dotto dal fatto ch e i germi sono, fino ad un certo punto, r esi inoffensivi da 1 c ontinuo essud,am en to d elle l.esioni , per cui vengono m eccanicam ente ricaccia ti all'esterno o distrutti dall 'azione litica e fagocita ria. Il rene infantile è sensibilissimo ai divers i fattori ·m orbigeni tossici e microbici. La n efrosi neìl 'infanzia è a sai frequente (Canelli). Una tale vulnerabilità trova ancl1 e qui una g iustifi cazione n elle peculiarità anatomich e e fisiologi che d·ell ' organo. Nel bambino il r en e . è più mobile ch e n el· I \a dulto e presenta una m agg ior e lung h ezza ed angolazione delle ar.terie emulgcnti, essendo situato più in b.a sso. La corticale renale appare quasi d el tutto liscia ; le papille present.ano infar.ti urici non soltanto n ei neonati , ma non rara.m ,ente anche in b.a mbini fino al se1

1

N.

Nome - Età

~f.

Gino, ni 3 ~~

an-

condo anno d )e tà (Cane·lli); i glon1eruli hanno un diametro a ai ridotto in senso assoluto (Can.elli). Il limite m.assimo d·ella funzionalità r enale n ell ' infanzia è, proporzio·n almente a quello dell 'e Là .a dul.ta, m olto ptù basso (Fink1elstein). Dati g·li stretti rapporti interced·enti fra il rene , i capillari .cutanei e le g hiandole sudorifer e, la patologia dell ' organo è, s pecialmente .n el b.ambino, le~ata spesso alla patologia di tali formazioni . Il Frontali in casi di n efrite emorrag ica ha riscontrato un 'abnorme fragilità d ei capillari cut,an·ei ed una elevazio11·e d ella loro pressione corrispon.dent e al1'elevazione di quella arteriosa g·en.e ra le (nel1'aduJ.to si b a un andamento inverso). Toepfer 11a notato n el de;corso di nefropatie l 'e.sisten z.a di veri processi flogistici a oarico d ei capillari cutanei. A lesioni d egen erative o interstizi.ali .del rene posson o corrispondere analogh e alterazioni d elle g hian.dole sudorifere (Cesari.s-D·em el). . N,ella gen esi d elle n1efrop1atie da pio·dermitì u n fattor e importante può essere rappresentat o da una vera e propria capillarite cutanea , d et ermin ata dai focolai flog istici e ta11to più frequente e grave quanto minore è l 'età d.el paziente CC.an elli). Premessi questi brevi ricl1iami di fi siopatolo.g ia cutanea e r en.a le ied accennato so·i :irnariamen.te 8.1 ,de·terminismo d elle n efropatie da piodermiti, riporto una ·s erie di oasi riflettenti ta li form e morbose e d·esunti dalle cartelle clini ch·e d el nostro I sti.tuto (da l 1922 al 1927) e dell 'Ospe·dale Bambin Gesù (dal 1922 a l 1930) (1). 1

(1) Del>bo alla cortesia del dott. Sante Pesci la raccolta dei casi presso· detto Ospedale.

Data 8..namnesi proosima

Diagnosi cli:ini ca

An·n otazioni

Impetigine al cuoio capelluto da una ventina di giorni

Nefrite acuta emorragica. Ure.

Ospedale Bambin Gesi1 . Deceduto il 10-I-1922

13-V-1922

8lement~

Nefrite aèuta morragica

Dimesso gu arito il 26-VI-1922

di ingresso

1

1655

6-I-1922

mia

2

D.

3

V. · Giuseppe, m. 10

21-I-1924

Ascessolini al tronco (Stafilodermia periporitic.a ?)

Nefrosi

Forma lievissima

4

P. Pietro, anni 3

IX-1924

Impetigine al cuoio capelluto, alla faccia e al collo iniziatasi circa un mese indietro

Nefrite subacuta

Ospedale Bambin Gesù. Guarigio ne sollecita

F. Mario, a. 7 X

di piodermite alle gambe da una .settimana

e-

-


1656

[ANNO

IL POLICLINICO

Data

N.

Nome - Età

5

I•'. ,Sergio, an ni 3

Anamnesi proesima

Diagn-Oei cl!inica

XXXVIII, NuM. ±5]

A.n·notazioni

di ingreeso

3-X-1924

Impetigine alla faccia e al tronco da circa un mese

Nefrite acuta . morrag1ca

e-

Ospedale Bambin Gesù. Dimesso per volere dei genitori il 9-X1924

B. D.elia, a. 4

6

17-11-1925

-Piodermite da stafilococco. Ascesso all 'anca sin.

Nefrite subacuta

Dirr~essa

7-III-1925

'Eczema impetiginizzato

'Nefrosi

Forma lievissima. Dimesso l 'll-VII-

' ~1.

7

Mario, a. 3

guarita l '8-111-1925

1925

.

8

T. Sil vano, an-

9

B. Sandro, anni 4

1'Ì 3

ll-V-1925

Piodermite da stafilococco.

Nefr osi subacuta

Din1esso guarito il 27-Vll-1925

20-V-1925

Pioder11Jite (numerose pi ccole bolle). Ascessi alle natiche

Nefrosi

Forma lievissima

V-1925

Eczema impetig·inoso del cu oio capelluto da vari giorni

Nefrite emorragica st1bacuta

Ospedale Bambin Gesù. Guarigione in una ventina di giorni

25-V-1925

Ele1ne11ti di piodermite al cuoio capelluto, alle natiche e agli arti infer. Piccoli ascessi

Nefrosi

Form.a lieve. Dimessa il l 7-VII1925

29-VI-1925

Piccoli focol:ai di sepsi cutanea su scleredema diffuso da parecchi gio~ni

Nefrosi

Forma lievissin1a. Morte quasi i1nprovvisa con sindrorr1e eclampti. ca il 13-X-1925

Impeligine al volto e agli arti iniziatasi una quara11tina di giorni indietro •

Nefrite é nefrosi acute

Dimesso per volere dei geni tori il 5-IX-J 925

Ele111en ti d~ piodermite (vescicole e pustole) al dorso e alle i1àfich e, da stafilococco ·

Nefrosi

Forma lievissi111a

X ~

11

.

N. Emilia, anni 2 X

S.

l\1argher~ta,

a. 4

12

L. Carolina, anni 9

13

G. Leonida, an- '27-VIII-1925 ni 6

..

14

D. P. Marcella, a. 3 ·

27-V-1925 -

'

15

C. Giuseppe, a. 3

3-VI-1925

Elementi di p~odermite .agli arti

Nefrite st1bacuta

Dimesso guarito 1'8-VII-1925

16

L. Amedea, anni 5

2-11-1927

Scarsi elen1enti di piodermite al torace e agli arti

Nefrite acuta morragica

Dimessa guarita il

17

M. Silvana, an11i 4

16-11-1927

Eczema ~mpetiginoso del cu oio capelluto da varie se ttimane

Nefrite acuta. Uremia

Deceduta il 18-II-

18

S. Publio, anni 7

2-IV-1927

Pie-coli focolai di sepsi cuta11ea su escoriazioni da caduta verfficaLasi vario te1n po i11dietro

Nefrite acuta. Uremia

Deceduto il 3-IV· 1927

Nefrite emorragica. Nefrosi

Ospedale Ba1nbin Dimesso Gesù. migliorato il 20-

19

F. Alvaro, anni 5

6-VII-1930

Eczerna

impeti~i11izz ato

e-

2q-III-1927 1927

VII-1_930

20

G. Franresco, a. 7

25-IX-1930

Impe tigine al cuoio capell11to e al v0lto da quindici giorni

Nefrite emorragica

Ospedale Ba1nbin Gesù . Dimesso inigliorato il 10X-1930


[ANNO XXXVIII, NuM. 45]

SEZIONE PRATICA

I casi clinici d ell 'Ospedale Ba·mbin Gesù sono 6 soltanto, sopra un totale di 250 bambini affetti ·da dermatiti coccogene; .quelli d ella Clini.ca P ediatrica .sono 14, sopra un tolale di 285 soggetti colpiti da analoghe dermopatie. Rileviamo ·quindi, innanzi tutto, come la percentuale d·elle n e fropati e da piodermiti sia piuttosto bassa (3,9 %).

1657

(ectima, follicoliti profonde, foruncolosi, ecc.) n on h anno in numero i pazienti provocato seg ni apprezzabili .d.i sofferenza renale. Conclud1endo, in base a lla nostra casistica po .. iamo affermare ch e. le p ioderm iti ir1 ge11ere ·determinano complican ze renali, se non freque.nti, certo peri.co]ose e talvolta gravissime. Maggiorm .ente r espon sabile è l ' imp,etig ine (specie la vulg a1:i s o con..tagiosa), la qt1ale d à a prefer en za forme di nefrjti ernorragiche ed anch e uremich e. Tali con statazioni, .co.nfermando quanto è .già noto a l rig uardo, ci richiamano alla n ecessità di 11n 'attenta vigilanza sui bambini colpiti da piod·ermiti e soprattu t to dalle form e str eptoge.n1e epidermich e.

IDi fronte allo sca!so nume ro di complican ze r·enali sta però un 'elevata m ortali.tà: tre casi su v,eJiti (15 %), sen za includervi l 'exitus della bambina .con scleredema ·d iffu so (n. 12). È stata riscontr.ata un.a frequenz1a n otievole dell'impetig ine e forme impetig inoidi s ulle altre varietà di piode rm iti, specie nei pazienti d ell 'Ospedale Bambin Gesù. RIASSUNTO. Tra le complican ze renali notiamo su 20 caPremessi brevi richi1ami di fisiopatolog ia c usi: n efrite 11 volte, nefrosi 7, form a mista 2 · volte. tanea e r enal e ed accennato a l determinismo delle nefropatie d.a p ioderm iti , l 'A. riporta una La n efrite , sp·es.so emorragica, è appan.n agcas.istica riflettente •tali forme 1norboso e· de~ gio quasi esclusivo dell 'impe.tigine e delle d er~ . unta d.alle cartelle clin i,ch e di 535 b.a mbini matosi impetiginizzate : infezioni c utan·e·e ch e affe tti ·da d ermatiti coccogen,e·. Di fronte ad nei n ostri oasi sono da ritener si pressochè tutte di natura .s tr ep.tococcica, date le loro sedi un.a petcen.tuale piuttosto b.a ssa di compli.canze renali (3 ,9 % e cioè 11 n·efriti, 7 nefrosi , riLeribili n ella m .aggior parte al cuoio ca pel2 forme miste) :nota un'e1 cv1ata mortalità (3 luto ·e alla fa ccia (l 'impetigine sta fil ococcica ca i: 15 %). Maggiormente responsabil e risulrarament e interessa il cuoio .capellu.t o e al volta }'impetig ine (specie quella streptococcica), to prende stanza abitua le nei folli coli d ei peli la quale dà a .preferenza forme di n e fri.ti emorlung hi della b arba). La gravità della sindrome renale non appare in stretto rapporto con l 'en- ragich e ed anch·e urem.ich e. Le nefrosi, a d ecor so per lo più molto mite, r appresentano tità delle lesioni cu.taniee : sembra invece in i.nveeie qu.asi ,c ostan t emente una complicanza relazio.n e con la sede di quest e. In due casi ad d i comuni p iodermiti banali da sta fil ococco. esito l·e tale infa tti la d erm.atite inter essa sem La morbilità e la rr1ortali tà in.t cressano in pre il solo cuoi o .capelluto (n. 1 e 17). tale c.a sistica b ambini apparten.en ti tutti, tra nLa nefrosi inv:ece è quasi costantemente un:a ne un laittante, alla seconda e terza infanzia. complicanza , n ,e lla nostra casisti.ca, di comuni In base a i dati ra.ccol ti, confermanti in parpio.de1,miti b.a n.a li a essudato .purulento , sote quanto è già noto sui rapporti fra d ermopastenute ordinariamente ·dallo s tafilococco. Ta le tie m icrobiche e nefropatie, I' A. richiama complicanza h a avuto di regola un d ecorso 1'.attenzione :sulla necessi.tà di un 'ocul1at.a vigimolto mi1te, no.nostante l 'entità delle d ermolanza ide i bambini colpiti da piodermiti e sopatie .accompagnate talvolta da ascessi multipr.a ttu tto a.a ll e forme s treptogenc epidermiche. pli re lativamente cospicui. La morbilità e l a mortalità in.teressan o 11.clBlllLIOGRAFIA. la n ostra casistica bambini apparten enti tutti, CAzAL. Arcl1ives de l\i{écl . des enfan l , 1905. meno uno (n. 3), a lla seconda e terza infanz ia. CANELLI. Relazione ::\l XII Congresso Ped iatrico Nefriit i ad esito letale si son o avute in so.g getti Il aliano, 1927. fra il 3° e il 7° :anno d 'età.· F1r..1A. Rivis ta di Clinica Ped iatrica, 1903, pag. 204. I trattatisti d ann o in g·ener e una maggiore Gi uNoN e PATER. Bul J. dc la Socié lé do Pédi.atrie, 1906. morl)ilità e mortalità al disotto d·ei 3 a nni. HuTINEL. J ournal des Praliciens, 1908, pag. 50. Cir.ca i postumi ]ontani e le sequele morl\1ARFAN. Presse !vlédicale, 1901, pag. 1308. l\if AGGI OHE. Rel azione al XII Congresso Pediatrico bose d elle n1efropatie da piodermiti non c i è Itali ano, 1927. stato possibile raccogliere elementi di qualche NAGEOTTE . Bull. de la Société de Pédialrie, 1906. intere se. Nelle anamnesi sommarie ed affretPOLLINI. Ri vis ta di Clinica Pediatrica, 1912, n. 3. tate di molte cartelle clinich e sono assai pro- PESCI S. Tesi di specializzazione in Pedialria. Rom.a, 1930. babilme.n.te sfuggiti dei dati ch e c i avrebbero I{ADA~"LT. J\lalattie cutanee. III cdiz., 1927. illuminato su questi ed altri problemi. RosT. !vialaltie della pelle. Ediz. U. 'f. E . 'f ., 1929. Dermopatie ·microbiche di m1aggiore entità SA LVJOLI. Vircho'v 's Archiv, 1879.

1


1658

IL POLICLINICO

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE

Cl'' ILE DI STRADELLA.

Dirett. e 1chir. primario : Doitt . Prof. GIOVANNI l\1AS NAT.~.

Corpi estranei dell'esofago, stomaco, retto, uret1. a. Note cliniche

Per il d Ott. GIUSE PPE MASNATA, assistente volontario. Credo di un certo in te resse la descrizione di quatLro ca,&i di corpi estranei inLro,d ott i rì~ spettivamente n ell 'esoifago, stomaco, retto, uretra, casi ch e appartengon 0 alla statistica .del Dott. Prof. Gio,v a11ni Masr1ata , Direttore e 1

F 1G.

1.

prin1ario dell 'Ospedale Civile dl Cl11rurao e tradella, e ch e ra·p11resentano , ancl1e, n1 ia es1)er1en za per anale. C.\ o I. -

t ~o rpi

estranei nell 'uretra.

Il 14 ago lo 1926 si present a all 'Ambula11za cl cll 'O IJedale Civile di S trad ella, u11 u o1no che offre i1011 potendo orinare da circa 12 or e. ,"' i con tata una vivissin.1a offerenza del p azie11te, t111 e n orme globo ve cicale ch e r aggit1nge l 'on1bellirale tra ver a, 1-111 m embro e111i eretto cl1e n el inea lo ori11ario JJrc e.nta t1n corpo g rig ias tro o true11l e.

[ANNO

XXXVIII, NuM. ±5)

. ~on ci si indugia a domandare la storia clinica. Si prepara rapida1nente il can1po, s'incide sul corpo estraneo allarg·ando il mea to orinario. Il pazie11te ha, subito, un getto violento di orina co11 ·espulsione a dis tanza di due corpi che raccolti ed esan1i11ati risultano, con sorpresa, essere d u e fagiuoli. Si ~ratta di G. Giuseppe, fu Giuseppe, di an11i 43, g irovag o , nato a Morfasso (Piacenza). Colpito da paralisi infantile fin dalla prima i11fanzia era rimasto emiparelico i11a riusciva a trascina r si co11 ·uso di bastone e stampella. Da circa tre anni era sofferente per incontin e11za rli orine ch e si inanifestava a periodi irreaolari e 1)ecialn1ente dopo qualche eccessi va inge~tione di vino. Per iJ11pedire lo s tillicidio orinoso ch e lo r encl cYa in condizio11i pielo e aveva escogita to u11 1nczzo ct1rativo eccezionale. Egli i11 lroduceva st1 ccessiva111ente rlue fagiuoli

F1G.

2.

secchi n ell 'urelra. Dura11le la n otte i fagit1ol i gonfiavano e lo s tilliciclio era vinto. Si 1nettcva così i11 circolazione fino a qt1a11do l 'in1perioso bisogn o di ori11arc e pelleva, per 1.1 pre sione, ... p o11ta11eamente i fagiuoli. Q uesta volta i fagiuoli e rano u11 po ' più gro~'i del solito e 11on er a s la Lo })OSsibile ri1nuoverJ i. da to a n cl1e la }Jicco lezza d el n1eato urinario. Da due g iorni egli si trascinava co11 in1pone11t e Eoffere11za. L'urina era riusci la ii1 lt n prin10 te mpo a pas. ., arP tenla tan1c11le 111a da 12 orr i corpi estranei, spinti dalla forte pre sione i11ter11a, a ve \ano chiuso <l e fin.ilivn111e nte J·orifizio. J~gli si er a così tra cin a to all 'O ped ale.


[ANNO

XXXVIII, NuM. 45]

, SEZIONE PRATI CA

• Ha promesso di non più ritentare l a sua or1ginale cura. Ad ogni modo il m eato urinario, dilat ato, non sarebbe s tato più contint nte .

Corpo estran eo nel ret lo . V. Giacomo furono Cesar e e B. Angela, vedovo, CAso II. -

di anni 02 co11tadino, da Stradella. Entra i1ell 'Ospedale Civile di Stradella il 19 Agosto 1927. Accu sa dolori addomin.ali ed , impossibilità ad evacuare da tre giorni. Si con s tata inf&tti addome n1eteo·r ico ma inesistenza di r eazione peritoneale e di febbre. Mancan za di vomito e pol so n ormale. Insis tendo presso l 'amm.alato p er avere maggiori d ettagli anamnestici si riesce ad avere la titubante confessione ch e p er curare la stitich ezza abituale, d ella quale era d a tempo affetto, egli soleva introdurre nello sfinter e a n ale un corpo da lui confezionalo . Que~ to corpo, l 'ultirna volta che era statQ adoperato, er a rimas to incar cerato nell 'ampolla rettale. Quale conseguenza di questo fatto l 'alvo si era chiuso e tutti gli sforzi fatti per liber ar si del corpo estraneo erano rimasti senza effetto. All 'esplorazione digitale, subito fatta , si poteva apprezzare che r ealmente nell 'ampolla r ett alA esisteva urt corpo rigiclo, cavo, di notevole dia metro. Si rend eYa necessario un interve11to operativo che fu praticato nello stesso g"iorno. Operazione. - Operatore Dott. Prof. Giovanni Masnat a. Assist e11ti c1ottorJ Giuseppe lVlas11a ta ed Ercole Boselli. Rac hian estesia novocainica. Si mette l 'ammal ato in posizione ostetrica. Si procede a manovre di es trazio11e ch e risultano assai laboriose. Il corpo estraneo, costituito da un segm ento di corno di bue, presenta ver so lo sfintere il m ar gine assottigliato a maggiore asse antero-posteriore, coccige-pubico. Si deYe con l 'u so di valve e di robu ste pinze girare d apprima tale corp o in modo da fare cor risponder e il m aggior asse lungo la linea bisisè hiatica. Solo dopo tale manovra, dilat ando lo sfi ntere al massimo li1nite, con valve piatte è possibile estrarr e il corpo estran eo sen za ricorr er e ad alcuna incis ion e sbrigliativia . Dopo I 'operazion e l 'ammalato ebbe abbondar1ti scariche.. Licenziato dall ' Ospedale presentò , poi, u11a r elativa incontinenza alle feci liquide. De.scriYi.amo il corpo estran eo. Si tratta di un segm ento di corn o di bue la cui estremità è s tata sostituita da un tappo di su g h er o p azientem ente incastrato ed arrotondato all 'estr emità libera (figura 1 e 2). Tutto l 'ordigno pesa 70 grammi esso è lungo complessiYamente cm. 8 e mezzo di cui cm. 6 sono cos tituiti dalla p.arte cornea e cm. 2 e mezzo d al tappo <ii sughero. Il con o tronco è schiacciato e 1a st1a base eliit ica è lung·a mm. 51 e l ar ga n1m . 3t!: l 'estre1nità tronca, pur essa el ittica è lunga 1n1n. 37 e larga 27. Il turacciolo di sugh ero ha un cl jainetro di mm. 27 x 29.

1659

quindi ch e sol a importanza di casistica e curiosità. Origin ale la scusa addo lta d al p aziente per m ascher are il suo p ervertime11lo sessu ale: cura d ella s titichezza.

Coirpo eslra.neo nell'esofago e nello

III. stomaco .

CASO

G. Antonio fu Carlo e fu S. 'f er es.a di anni 64 d a Sa11ta 1\ll aria d ella Versa (P avia) . ' Si presenta all'ambulanza d ella Casa di Salute Ch irurgie.a. di ,Stradella alle ore 15 del 31 gennaio 1930. Racconta ch e al ·m attino, alle or e 8, aveva man-

'

'

A

1

T~a

lelter a tura ined ica è ricca di corpi es tranei risco11trali n ell ' ampoll a rettale. Il caso non h a

I ' F 1G .

3.

giato zuppa con i ceci. l Tn g r osso boccone gli si era arrestato n ell 'esofago. A questo incon veniente egli era cl a t em1Jo aLitt1ato poich è, manc.ando òi t"u tli i denti, n o n m !!sticava . Allora , co1ne in a1lri casi an al og~1i precedenti, egli aveva fatlo uso di una lunga soncfa d a lui s tesso pr e11élrata con una verga di salice rive ti la di t ubo di gon1111a p er r e pinger e n ello ston1aco il bolo alimenlnr e. Di g r aziatan1en te, nel ritirare l a sonda, ::tYeYa ro tto l a Ycr ga e poi , forzando, ::i nche il t11])0 cli gomn1 a esterno.


1660

IL POLICLINICO

[ANNO

XXXVIII, NuM. 45]

Era r im asta nell 'esofag·o, così, una lunga sonda

L 'esame per i11ezzo di specchio 1aringeo, per che impediva il passaggio anch e ad un solo sorso esaminare la faringe nella porzione retrolaringea d 'acqt1a). ristùta pure negativo. Richiesto di ulteriori d ettagli il paziente prePrima ancora di procedere a sondaggi o a tc11senta ciò ch e era rin1asto nelle sue mani (fitativi di estrazion e per via orale si pratica un atgura. 3 _A). tento esan1e r adiologico. Si tratta di u11 baston cino di salice· del diameMa questo è n ega tivo ed il pasto opaco inghiottro di mm . 2 e mezzo, lungo cm. 11 rivestito da tito sotto l'esam e radioscopico, pur soffermanun tubo di gomma nero del diametro esterno dosi un poco ne!l 'esofago, viene a passare senza (li mm. 8 . dare nessun segno della presenza di un corpo Questo tubo di go1nma è legato con filo di · es tra11eo . refe nero all 'estremo superior e. Anche la r adiogr afia eseguita in varie inclinaIl tubo di go1nma è vecchio e fragilissimo. zioni del torace è con1pletamente negativa. TJ pazien te assicura c h e il bastoncino è di magEssendo passate g ià circa 8 ore dall 'incident e, gior diametro verso il polo i11 ferior e e che il tubo nella speranza ch e l 'estremità della sond a si trodi gomm.a. era legato a tale estremo. vi ancora nelle vicinanze della faringe, il prof. Per spiegare come mai avesse p en sa to a fog·- 1VIasnata fa vari tentativi di estrazione con lunghe

FJ~.

4.

giarsi quest a so11da narrò cl1e da divers'i anni, appunto per inancanza di den ti e per una certa naturale Yoracità, gli accadeYa di ing·ozzarsi l 'esofago. Il bolo alimentare riusciva spontan eamente a r aggiungere lo stomaco ma , però, dopo 24 oppure 48 ore di digiuno. Una volta, circa tre anni prima, non essendo avYenuta la solita Ji})erazione spontanea, si era dovuto recare da u11 n1edico cl1e con una sonda esofagea era r iuscilo a liberarlo. Questa sonda adoperata dal medico diede a lui l 'idea di costruirsene una. E difatti, costruitala , se ne era serYilo diverse volle sempre con esito soddisfacente. Il J)roI. ~ 1I as11ata procede alJ'esan1e del paziente disperalo ecl avvilito p er il g rave incidente occorsogli. L'esame della faringe diretto e per mezzo di esplorazione digitale ri lI1ta negativo .

pinze giun gendo fino a circa cm. 25 dall 'arcala dentale. 'fali tentativi sono n egativi. Intanto quella piccola quantità di pasto opaco ch e è riuscila a passare nello stomaco rende evidente ch e questo è molto allungato tanto che il polo inferiore, in posizione eretta, è quasi a livello del pube. Si pensa cha la sonda, risospinta nello stomaco potrebbe trovare poslo e facilitare così ~ a sua .estrazione. Si lascia, allora, per quel giorno, in riposo il paziente e lo si nutre con poco latte. Il giorno dopo, J 0 febbraio, il prof. Masnata procede ad u1t prude11te sondaggio con la spugn a. Questa si arresta a circa cm. 40 dall'arcata dentale superiore. Un sondaggio con l 'oliva grossa dà lo stesso risultato . Eviden le1nente il cardias è ingombro e la soncla è in parte passata nello ·stomaco. L'oliva più piccola riesce ad oltrepassare l'osta-


[ANNO XXXVIII, NuM. 45]

SEZIONE PRATICA

colo. Dopo questo ultimo sondaggio il paziente si accorge che il passaggio di liquidi è reso più facile. E così, nella giornata, egli può prendere una 1ninestra glutinata oltre a latte e caffè. Il 2 febbraio il prof. Masnata procede ad un nuovo so~daggio e questa volta osserva passare dal cardias l'oliva media. L'alimentazione si fa più completa. . Il paziente si nutre con minestrina, pol~o, pane e vino. Il tutto riesce a passare lentamente senza soffermarsi nell'esofago. La pseudo-sonda rotta era òunque passata nello stomaco. Il 3 febbr:aio continua il ·miglior.amento ed il

ID:e~to

1661

a sinistra della colonna vertebrale tanto della porzion~ pilorica come dell 'ampolla duodenale. · E' assai caratter~stica un 'immagine lacunare allungat~ che si trova proprio al polo inferiore dove si ha l'impressione che sia appoggiata la estremità inferiore della sonda tende..ndo lo stom.aco, mantenendogli una posizione rigida, spo~ standolo a sinistra. Questa convinzione viene confermata da una radiografia fatta dopo UD: 'ora. Lo stomaco è riempito di pasto opaco solo al1'estremo inferiore. Persiste però il grave spostamento ad uncino di tutta la porzione antrale e la posizione obli<1ua destra-sinistra dell 'asse dello stomaco. NoD: ostaD:te lo svuotamento notevole d el contenuto gastrico. lo stomaco man tien e la sua posizione rigida e fissa . E' evidente che la sonda, ora libera in cavità gastrica, contenuta fra la porzione cardiaca e quella antrale impedisce allo stomaco di raccorciarsi e di elevarsi col suo gradua.le svt1otamento (fig. 5). Come indagine radiog·rafica - essendo la sonda costituita da elementi trasparenti ai raggi X, quali il legno ed il tubo di gomma - non si poteva ottenere d~ più. Si erano raccolti elementi sufficienti a stabilir~ che la sonda era realmente nello stomaco, che s~ trovava in posizione quasi normale all 'asse del corpo, e che teneva il viscere stirato e rigido. L'operazione era or.a necessaria ed urgente. Necessaria perchè non era possibile sperare· in una espulsione della SOD:da per le vie naturali; urgente perchè i due estremi di essa, puntando su~ poli estremi dello stomaco, potevano determinare ulcerazioni da compressione e perforazione. L 'operazione venne fatta il giorno 6 febbraio aJ le ore 15. Operazione: operatore dott. prof. Giovanni Masnata. · ·A ssistenti dottori Giuseppe Masnata ed Ercole Bo selli. Una iniezione di caffeina e anes tesia locale tulocai~ica· (cc. 20): s~ pratica un 'incisione medi.ana che oltrepassa in basso ed a sinislra l 'ombeJlico. Ci si doveva infatti avvicinare quanto più er a possibile all 'estremo inferiore dello stomaco per poter~ essere agevole la sua estrinsecazione al}'esterno. Aperta la cavità addo·m inale si riscontra lo stomaco nella precisa posizione dataci dalla r adiografia. Esso stomaco si presentava assottigliato e notevolmente allungato in posizione longitu dinale con asse obliqt10 destro-sli1istro (fig. 6) . F1G. 6. Sollevatolo e porta tolo all 'est erno, nel suo polo inferiore si riscontra subito la sonda appoggiata col suo estremo, così come risultava dalla prima passag·gio del bolo ali1ne11Lare è perfettamente liradiografia. bero. Prese allora le opportune precau zioni p er eviIl 4 febbraio incominciano a manifestarsi dotare spand~mento di liq11ido gas trico, adattando lenzie epigastrich~ a fascia. Una radiografi-ai dello s tomaco fatta con la in- perfettamente la pare te gastrica all 'estremo della sonda si pratica una i11cisione di cm. 2. sufflaz~one d~ aria no~ è probativa. La 'so11da imni.ediatamente compare e la si Una radiografia dello stomaco fatta con la somestrae con pinza adatta. Si richiude la piccola inn1inis1 razione di pasto opaco dà r~sultato posicisione con, sutura dei due strati mucoso-muscotivo (fig·. 4). lare e sieroso. Lo stoID:aco è allungato ed il polo inferiore, in Si riporta lo &tomaco nella cavità addominale posiz~one dorso-ventrale, oltrepassa di cm. 2 la . cresta iliaca. E' evidente una peristalsi accentua- e si proced e =1lla sut11ra della parete a strati . Sutura della cute con agrafes Mich el . ta della porzione antrale ed unò spiccato sposta•


16() 2

lL POL I CLINICO

A11(la n1c1tlo po. l-O})eralorio 11ormale. L ·operalo la e ia l a Ca a clj salute il 17 feJJl>rai o perfetta11le11te g·u a rito. Le radjog·r afie fatte a g·t1arigio11e con1pJ eta dimostrano la d iffer e11za e ~i I ente con quelle preçede11Li (fjg·. 7) . Lo to1naco i1er qua11lo alll111gato, h a rjpreso la ~u(l po. izio n e verticJl e ~ Lulla la porzio11e pilori ca e dlioden a le troYasi al i10 to norn1ale. Descrizione rlella sonda ( fi g· . 8 B) . - L a sonda è costitt1j la da una ver g a d i sa licc d el di a m etro

clin1os tra cou1e ia ·ta ta ltli1e l 'a llesa ecl il co11 .. cello di estr arre il cor1;0 es l ra n eo dallo s to111aco n11zich è dal! 'esofago. L a esof ago to1nia n ,-r elJb e !)Orla lo a n1ano vr e cieche ecl incer te poichè la so nd a era g·ià j11 parte i1npeg11a ta n el ca rdias . L a gastrolon1ia inYecc ci a si curò l 'e ilo felice. Le ricercl1e r adiograficl1e ci di111ostrarono in n1odo }Josj t iYo la pre-e11zn ciel corpo estraneo nello ton11aco n o11 os la11 te ch e e.. o fo s e tra parente ai r aggi X.

I

I

,. FiG.

di i11111. 2 e n1ezzo nll 'e lre n)O superiore e di n1111. 3 e ln e1.zo a11·estr er110 inferiore, è lu11ga precisa1ne11l e cl 11. 30. Tutta i11le r a aYeYa qtLi11d i la Jn ng·l1ezza di c111. 41 . l~ ssa è rive lila d a 1111 tubo di g·o111n1a n ero d el <li:.\1ne lro e ler110 cli i11n1. 8 il qual e però, proba biln1e11 te p er Je su ccessi ve J11an ovr e di so11d aggi.o si è . . po la lo Yer ~o il basso, r aggri11za11dosi a r1tlo o di u11a 1eg·a tt1ra fa lla co n filo di co to n e a J 3-15 crn.. clall 'e tre1no i11reriore . .t\ l 'Ìd O 0 r]i queste }egal ure i trOYD Ull rin forzo d ell a Ycrgn cos liluilo cla u11 al tro ba lo11ci110, cl ello ~ t es o dia1ne tro di n.1111. 3, lungo J11n1 . 57 i l quale p orla il d iamc lro della so11d a a 1l1111. 10 1nen lrc l 'eslre1110 ir1feriore, là dove esi.. le l a Jegnlllra , è di i11111. 7. Il l t1bo di go n1111a di ri Ye .. Lin1e11to er a Yecchio ecl aYe\ a j)Crdl1lo co 111pleln111e nle la t.1a el a ticilà : c- iò .. 1)iega il 1Jerrl1è si er a r o l lo n elle n1an ovre d1 es t ra1. io11e. ll caso de ~c rillo ]1a u11 ce rt o i11l e r e. se o llo du e 1>u11Li cli 'i ' la. J)al lato c: linico-01Jeralorio esso

8.

1\ que to ri ullalo ci ]lOrl ò iI1clire l tn111e11le u na

caratteris tica ombra in corrispondenza d el p olo inferiore del vi scere, ma pil'1 cl1e altro la constatazione dell 'allu11ga1nento e d ell a rigidità fissa (l ello s to111aco non osta nte il suo progressivo svuot a 1nento . È J)uo11a pra lica quindi r1ei cor1Ji estranei d ello s to1naco i)rocedere sem1)re ad esami radiografici a11che qua ndo si ·dul)il a d cli 'esi to p ositi\'O clell e ricerche . C .\ SO

I\' . -

Co rp o eslran eo n ell 'esofag o.

Il c n ·o 11011 h a i111porla11za cccezio11aJe. Son o assai frequ cr1li Je i11geslio11i arc1de11tali di d entier a e rii pezzi di de11tiera. J~ J)ene pur tuttavia di darn e n o tizi a per il risttlta lo felice ch e se i1c e bbe sen za 11ece ità di ricorrere a particol ari atti operaliYi. \ -. Frn11cr~ro di Carl o e fu Verce i Esleri11a Cli an11 i 2 , da .l\[0 11li1 Beccaria (PaYia)\ 'ie11e accolt o 11ell a Ca a di . a lu le chirurgica di 5 lrndell :i, 11 r1·ou1p ~1 g11a lo da un i11edico, per uu_ prOYYedin1c11lo d ' urgen za poicl1è llell'.a 11oltc . . 1


r

ANNO

XXXVTJJ ' NuM. -15]

SEZIONE PRATI CA

era svegliato di so1)rassalto con sen so di soffocaz~one clato dalla caduta in f arin ge di una d en tiera. Essendo riu cile vane le inanovre fatte da lui stesso per libe rarsi e pur esse11do sco1nparsi i si11tomi di soffocazione si era .affre ttato a venir e a .Strad ell a p er ricorrere alle cure d el caso. Si tratta cer t nrne11 Le rli una piccol a d e11tiera

1GG3

Jr u 11ccessario disi rnpeg11are il cc le i lo co u 1noy j '!1e1di di l a tera] ità pazie r1te111e11le ·ripe tu li })er c ui Jlo n si rii en1te pil_1 op1)o rluno. riter tt a~e l a prova. ~ Prin1a di proYved er e ad u 11 inlerYe11lo crue11lo i l prof. ~1 La snata JJe11 sò di ca ccia r e n ello sto1uaco l a d erttiera. È ver o ch e in essa e sis leva110 t111cini ed a.n goli ac uii , 1n a la pr ova falla co 11 prud en za e sott o il co11 lrol lo d e l Ia r ad ioscopia IJ01eva riu scir e })Osi Liv a . L 'ope.ra tor e adoper ò la so rtda a spu g 11a . Ragg1u?to il cor1)0 estran eo, co n }Jression e leg·g·era e ripetuta si accorse eh.e e so s i s1Jos lava. J)opo tre riprese esso cadde rte] lo s lo1n aco. L a racliog r afia i1e died e l a certezza ( fi g·. 9). IJ problema co111i11ciò ad c nlrare 11e Jla fn e r 1sol u liva. Col con trollo r adiog r afico si a rehbe pott1lo inte rYe nire operativan1ente qt1alor a se n e fo e i)rese11Lala l a .n ecessità. Lo s te sso g ior110 Yie11e (atto i11gerire d al pazie11te u11 abl)ond a11 te i)a lo prepara to con purée . tli IJa ta te. L 'esa1ne radioscopico fatto l 'inclo111a11i mattina dava la clentier a nel t e11ue . Essa .aYeva a ttraversato facil1nc11te il piloro. Nel J)Ol11 erigg·io essa er a g il111ta n ell a r egio11e ileo-cecal e. DO})O 24 ore era nel c~eco avendo .attraversa to se11za difficolt à ancl1e l a v alvol a cli Bauhin. . Dop o 63 or e vje11e eSJ)U 1sa c.l all 'a110 con globata co11 masse ster<'oraree. ili<

'

Qt1eslo ca o cerla111 e11te 0 011 è r ar o, e ci co11fern1a eh <> è buo11a i)ra lica, qua11do il corpo estran eo s i Lrova n ell eso fa go, e non coesjstono fatti

FJG.

9.

per la i11a11ca11za dei clt1e inci siYi · uperiorj , proYYisla però di t111ci11i di appoggio e cli }Jnla lo. _i\ttraYcr so r adioscopie e r adiografie si di111os lra ch e l a ifentiera è ferina 11ell a i)ar le 111edia ( toracica) cl ell 'esofago, in corrisp o1icle11za d el econdo r e tr).11g i111ento. J~ssa è dispos ta col i11agg ior asse nel "e11so d ell a l t111g hezza cieli 'e sofago" I 1iqt1idi passano co11 facilità (fi g . 8) . Il jlr of. l\ilasnata riter1ne opportt1110, i11 prin10 tempo, ten lare colle J)i11ze esofagee l 'e traz io n e p er via 11a lur al e. ~1a. i vari t e11ta liyj 11011 cliedero alcun risulta to. ProYò a l lora a<l l lltc i11arla c ol cestello e ofageo di G raefe. Il cestello p a ò ol Lre il corpo es tra11eo; n el ril or110 lo u11c i11ò 1 n1a 11on fl1 pos ibile eslnairlo. EYiden te1nente la d e11 tiera si infig·geYa in una })lica e ofagea.

l~IG .

10.

u lcer a li,·i e i1tfian1 111n lori , d j Lc11tare i)rud e11tell1c11te la un caduta 11e ll o , LOllléH'O. Desc rizio·n e del CO l'JJO estran eo (fi g . 10) . - La d eitliera con11)re11d e 2 denli j11c i iv j ~ u 1)e riorj , clt1e u11ci11i l at erali i1 1 or o ed ll n ·eo·n1e11 lo di pala lo in v ulc a11ite. L 'o n1hra radiog r afica o tte 11ula i1ell 'esofago rist1lla i 11gra11cl ita di circ~ c n1. 1 11ella lung·h ezza e di circa 1n11i. 3 11ell a lar g h ezza. L'on tl)ra gastrica è precisa. Ciò si spiega colla rnaggiore o 1ninore dis lnnza d el r or}Jo e traneo d ~ Il a p e llicola. La ina i11ìa lung h ezza d el la d e11tier a è di l111n. :33, lia 1nas i1na larg h ezza è cli 111111. 19, il i1ul ... ~j 1110 . pessore è di n1111 . 7. Le dimen sioni so r10 t ali d a i1ern1 e llere il pasaggio a ltraYerso i purtli 1)iù r i lre t I i del lubo fa ri n go-e ~ ofago-gas l ro-e11 ter j <o.


166-1-

[.~NNo x~~v111,

I L P OLI CLINICO

Gli uncini, i10 11 111ollo pro t11ine11t"i, 0110 rivo]ti all 'interno e fortu11a ta1nen le non si infissero n ella mucosa esofagea quando Yennero spinti ver so lo stomaco.

PtIASSUNTO.

L 'A. desc rive 4 ca.si clini ci : una d entie ra n ell ' e o fago, un 'empirica son da costruita con elementi gr ezz i lflello stomaco, un corpo estraneo nel r e tto, ~ue fagiuoli n ell 'uretra. 15 m.aggio 1931. 1

SUNTI E RASSEGNE. FISIOPATOLOGIA. La fatica. l1J/ien . Kl. Woch. , n. 8, 193 1). L 'A. è partito nelle su e ricerche dall 'osserva-

( · c 1rEMI NSKY.

zione che il gastrocnemio della 1ra na sotto il passag·g·io di una corrente e lettrica si affatica a} pu11to cl1e n ou1 i contrae più: in queste condizion·i, l 'inv·ersion,e ,della corrente basta ad eccitare nuovamente il mIUJscolò: il c h e dimostra in fondo c he il muscolo stesso, apparentemente stanco , in realtà ·n on lo è. Questo, feinomen o , conosciuto come cc e ffetto d 'inversione », appare alla lt1ce d elle moderne ve·dute biochin1ich e da interpr etarsi come un mutamento nella composizione d ella struttura coll oidale d ei muscoli . Og ni passaggio d_i corrente provoca .al catode una certa flocculazione che regredisce, in parte soltanto, durante le pause; il residuo di rilassamento ch e si somma ogni volta al precedente finisce per esser tale da rendere impossibile quella stasi j onica in corrispondenza delle superfici cellulari ch e è una condi1tio sine qua rwn .della eocitazione muscolare; l 'eccitazione, quindi , diminuisce e cessa; all 'inverti:mento della corrente, il catod e vien e a trovarsi in luogo non ancora alterato, e l'eccitazione torna a d essere possibile m entre, dal lato opposto (prima catodico, ed or.a a nodico) si vanno ristabilendo lentamente le condizioni primitive : onde ripetendo l 'in vert1mento della corrente si avrà di nuovo l'eccitazione e via di seguito. Oggi si è dimostrato ch e l 'affaticamento mu scol are è catodico, e il riposo , la ripresa anzi, anodica, e si è a n ch e veduto che il g·rad o dell 'alteirazione fisico-chimiaa dipende dal! 'intensità <lella corrente e dalla dura ta del . suo passaggio. Considerando qt1anto è stato d etto sopra, s 'intende com e la corrente, continuamente invertita , riesca a mantenere a lungo il muscolo in stato di eccitabilità, più o meglio che in periodo di r i·p oso; infatti l 'effetto d 'inversione muta , capovolge radicaln1ente la situazione fi sico-chimica d·e l muscolo. Va perciò di tinto l'a ffa ticamento relativo, c.h e i ' 'eri fi c-a dt1ran te l 'eccitazione di t1na cor1

Nu-M. 4:5]

r e·nte volta sempre .n ello stesso senso, e l 'affatica;m ento assoluto, poggiato su di un peggioramento progressivo dello stato del rr1uscolo . Non è .a ffatto vero ch e l 'affatican1ento muco lare poggi esclusivamente sull 'accumulo di acido I.attico, giacch è due muscoli trattati, l 'uno con corrente elettrica più volte invertita e I 'altro una sola volta in.a sen1pre n ello stesso senso, mostraron o il prin10 forte quantità di acido l attico, pur m a ntenendosi sempre e ccitabile e riposato, l 'altro poco acido lattico, pur essendosi stancato. In conclusione l 'affaticamento rappresenta un comples5o di fatti . molto i\lltricato: tra · questi, i mutamenti di per~eabilità cellu1 are sono certam ente di g ra nde importanza . V. SERRA.

Rapporti tra acidosi e avvelenamento dell'o1·ganismo. (0. DE RAA.D T . TVien Klin. Wochensohr. , num e ro 17, 193 1). L 'Autore osserva ch e in co11dizioni normalj la n eutralizz,azione degli a cidi che si formano n ell 'organismo avvien e principalmente n ·el rene. I ireni producono, in forma di ammoniaca l 'alcali n ecessario per la eliminazione 'd egli acidi. Il r en e ammalato perde in grado notevole, talora ,d el tutto, la ,ca·p acità di produrre ammoniaca : perciò in molti casi di malattie r enali si d etermina una grave acidosi. La capacità d el rene di n e utralizzare a·n che le più g·ravi aci·d o i (diabete) per m ezzo della p,r oduzion·e ·di ammonia €1a, è detta e< com penso renal e>> dell'acido i. Se il rene ·d iv·en.ta insufficiente a questo con1pito, si ha il compen so extrarenal e n, l 'a·mmo1niaca vien e cioè prodotta al di fuori d·el rene. Il 1compenso extraren.a l·e ha luogo o diretf.ilmente n·el .sangue senza intervento d el cloruro di sodio, op1)ure n ei tessuti con I 'intervento d el sale. Nel primo caso l ' eccesso di acidi viene neutralizzato n el sang·ue dall 'ammoniaca format a n el r ican1bio intermedio d eg·li ·ami1noacidi : si d etermina allora un 1avvelenamento acuto da amn1oniaca ch e si manifesta con la uremia ecl a.m ptica. Nel secondo cao vien e ritenuto del cloruro sodico n ei tessuti e nel liquido degli edemi, esso reagisce con il carbonato 1di ammonio formando cloruro di ammonio e bicarbon ato di s_odio ch e n,e utr.alizza l 'acidità del sangue. Il cloruro di ammonio i accumula n ei t essuti e nel liquido degli edemi, si ha quindi un avvelena1nento cronico rlell 'organismo (u remi.a cronica); in casi di rar)ido riassorbimento degli edemi si può talora determinare anche la uremia acuta. Non esiste alcuna differenza sosta11ziale tra il coma delle malattie renali, il coma diabetico e la eclampsia delle gravide : i11 tutti e tre i casi il coma è dato dall 'aVlrelenan1ento da ammoniaca determinato d all 'abbinan1ento dei due fattori « a cidosi e in suffic ien1a dei r eni n . ~elle m.a1


l ANNCJ

XXXVIII, NuM. 45]

1G65

SEZIONE PR:\ TIC..<\

lattie rena] i l'acidosi è conseguenz.a della insufficienza renale, nel diabetico invece l 'acidosi è· primitiva, e determina secondariamente la insufficienza · del ren e . (questo viene danneggiato non dagli acidi stessi, ma dall 'ammoniaca che vi si forma per neutralizzarli). Nelle gravide acidosi e insufficienza r enale si determinano indipe11dentemente l 'un.a d.a ll 'altra; l 'acidosi in seguito al consumo ·di alcalini da parte del feto , l 'ins uffi c ienz.a renale in seguito a di~turbi ci r colatori nel territorio della vena cava inferiore. In ogni malattia del rene si dovrebbe ricorrere alla terapia a l calinizzante , questa no11 solo giova al rene ammalato rna evita la intossicazione am11 nonica d ell 'organismo. R. PoLLITZER.

ADDOME. .

Alcuni sintomi trascurati nelle malattie addominali acute. (V. ZACHARY CoPE. Britisli m ed. journ., 1 luglio 1931). Le malattie .addon1i11aJi, acute o cronich e, vengono diagnosticate tenendo co11to di tre gruppi ·d i osservazioni: 1) le modificaz ioni locali anatomiche, rivelate dall 'ispezione (con l'occhio o ·con i raggi X), d.a lla palpaz ione o dall'ascoltazione; 2) il pervertimento di certe funzioni fisiologicl1e dedotto da alcuni dati sin tomi o da certe prove; 3) il risentimento sui grandi sistemi organici, s11ec ialmen te stilla c ircolazione, la respinazione , il n1·etabolj mo. Nelle forme c roniche, la lentezza d el i)rocesso permie tte ch e si stabilisca110 d ei co111 1Jen si, sicchè le leggere modificazioni fisiolog ich e sono masch erate o trascurate fi110 a ch e non i11terv-enga110 evidenti alterazioni ar1atom icl1e. Al contrra1·io, nelle forme a cute, si hanno is oprattutto modifi.cazioni fisiolo.giche, n1entre le alterazior1i .a natomiche evidenti si hanno soltanto n.egli stadi tardivi. SEGNI E S I NTOMI DI (C SHOCK ».

Nel caso di u11 ' emorr.agia interna. improvvisa, o quando si ha un intenso stimolo viscerale, il disturbo .diretto o riflesso del c ircolo porta al quadro clinico che ' 'a sotto il non1e di « shock » : estremità fredde, temperatura subnormale, pallore, sudore, polso piccolo e frequente, pressione bassa. Negli i11dividui ch e sono stati sempre in buona salute, si l1a rapidamente il compenso, sicchè il_ c ircolo si ristabilisce ben prie sto e· l 'osservatore su perficiale difficilm,ente pensa ad una condizione grave; tale rapi·d o compenso va sempre tenuto presente. Così pure vanno tenuti presenti i gradi minori dello cc shock », ili quale può esis terc senza pallore, senza note vole aumento della frequenza de l polso , o notevol e abbassamento della pres io11e. Nel caso di perforazio11e di ul cera gastrica o duodenale, la g~avità dello cc shock » è pa-

rallela a quella d ell 'e111orragia; se questa è lie\te, lo cc shock n può essere assente, m ·entrre esso è gr.ave se l ' emorragia è forte ed è medio nei casi medi ; l 'osse r vazio11 e di temperatura subnormale, di estren1ità fredde, di pelle sudante, di pallore d ella faccia è s ufficiente per la diagnosi clinica d ell o cc shock » . L.~ SFIGMOMA NOMETH IA.

A. torto, la ricer ca della pressiou e sa11guig·na è spesso trascurata, mentrie può essere molto utile. A11zitutto, 1'ins tabilità di essa (fare misurazioni freq·u e11 ti l) è c,a r.atteris tica dei casi leggeri ·di « shock ». In oltre, la misura della pressione può esser e un e.lato valevole per la die cisione· 01)eratoria. La presione è assai bassa quando vi è occlusione intestinale; se essa è sotto i 100, non è certamente co:µ sigliabile l ' uso di un .a nestetico generale. Alle volte, l a pression e sistolica può essere abbastanza alt.a, ma ,,i può essere poca differenza fra questa e la diastolica; in un caso osservato dall 'A. la prima er.a 135, la seconda 110; egli giudicò ch e il paziente non avr.ebbe sopportato ] '.operazione, prog nosi che, purtroppo, si v·e·rificò.

IL

DOLORE.

Jl; u110 d ei sintomi più in11Jortanti , tanto

ch e spesso è possibile il fare la diagnosi solamente in -considerazione d el tipo, dell 'inLen- . sità e de lla localizzazione del dolore . stesso. Ta lora però, n ell 'osservazione, si tralasciano dei punti importanti. Così, p. es., si possono avere utili indicazioni quando si tenga prese·n te il cambiamento di localizzazion,e ·d el dolore . Nell 'appendicitc, il dolore inizial e om•b elicale od e·p igastrico è seguìto dal dolore e dalla sensibilità al la fossa iliaca ·d estra; c iò si osserva al prim o .a ttacco, m ,a non più r1ei s uccessivi; così pur,e, quan.d o l 'a1)pendice h a una posizione retroceca]e, il dolore inizia le ep igas trico è spesso assente. La con secutività d el dolore ali ' epig.astrio e d a ll.a fossa iliaca d1e stra si osserva n ei giovani e n·e i bambini, ma nelle person e a nziane bi ogn.a and,a r molto cauti ; lln 'ulcera duodenal e legge rmen te perforata o lln attacco di pan cr eatite acuta possono dare u11 dolor e simile sebbene non così forte. 1\nche il cambiamento d·e l dolore m1ell 'ul cera peTforata è generalmente . caratteristico ; da1)pri1na g·rave ed epigastrico, è seguìto dal dolore generale ipqgastrico e ·d a sensibilità alla i)al. IJ.az1one. Nel caso di peritonite ad orig ine· e11dope!vica , la d iagnosi può e sere difficile sul principio; in seguito , 1)er ò, il dolorie va salendo g·radatan1ente m an m a n o ch e sale I 'in fianìmazione ed il rigonfiamento dell 'inte tino si IJOrta en1pr e più in alto.

L ' IPERESTE I.\ SUPERF I CIALE. 'i osser,-a spesso nelle n'la1attie addo1ninali e può essere di un certo ' alore per la diagno'

'


1666

I L POLICLINICO

·i , 'alo re cl1 e è l i1n ita to dal fatto ch e la te... a are.a di ipere te ia puo aver i ir1 va r.ie le ioni. Ne i g iovan i, l ' iperest;e ia all a fo , a iliaca des l ra co n fer1n.a ta di.ag nosi di .ap pendicite; n elLe clo1111e ad ulte, può a11rl1e aver j n ella salJJi11g·it e. lìn~ s lri ~cia stretta di iper·e. tesia al cli ~o JJra e JJa ral le la al leg·a111en Lo di Pol1part si trova generai n1e11Lc nella appendicite subac uta e r emi ttente, 1111a IJ UÒ .an che accompagnare ]a 1Jielit-e, Ja aJj)i11gite ed ancl1e· la colecistite e ] ' ulcera cluoden.al1e perfor.aLa. E a è dovuta all ' irritazio11e de l perito11co IJarietale 11ella r ()g·ione ili aca corrispo11den le. In e.a o di dlth])io fra lesion e toracica ·ed addominale-, il r elJert o dell 'i ])ere tesia .alla region e iliac.a fn JJro1)endere p er l ' ultima.

TL

DOLORE RTFEHrro.

Può e ere di g ra11 va lo re- per la diag nosi. Ollue .a i dolo ri Iloti r)er l 1in te Lino, l 'utero, la ])el vi renale, vanno menzio na ti quello pro·voca to dal l'a 111)en dicite n el Le. ticol o dello stes:o lato od a nche de l}'altro e que-llo sottof'ra])Olare de. . I ro Il el la colic.a biliare; in que l 1l1ltin1a, j)erò, il dolore Iltlò es ere avver tito a11cl1 e altrove (i11 un caso dell 'A., _.alla reg·iorle so llo capolarc : in jstra). IL

DOLOJ'E FRENICO .\ LLt\

SP,U,LA..

• Della n1a ~ . i111a im1)ortanza è il dolore frenico nelle n1·alatti c ad do111i11.a l i. Esso è .a' vert ito aJla . . on1111ilà clel1 a palla ed è d eter1ni11ato da u11 a I esi 011e irrit ali va 11ell.a T·egio11e di.afra111n1atira . Il n er\ro fr e11ico è 1COillJ)Osto di fibre de l l II , J'T, V, 111er vo cerv ic.ale ed il dolore ri . . ultan le dalla . lia irrilazione è sentilo 11ella r eg ione di cli. trib t1zione di tali n er·vi, pec ial ni-ent c del I,-. Tale arca co11111rendc li1 fo ... s.a apra. pinosa, quella oltoclavicolare, 1'acro n1io11 e l a clavicola. Ma il punto caratteri ti.ca ·i trova .alla so1r1n1ità della spalla. L 'i11ten ità è tale r h e il 1Jazie11te sente com e u11 cl1ioclo clic si a ffo11da, allrie Yolte, invece, è HY\ er Lit o co111e u 1l ~en1 1Jlj cc dolore reumato icle · c1u.alchc 'olla è ~en li lo .alla regione del toiclea. L'irrit.az iou e d ia fra1111n at ica proYoca il dolo re da l la ])art e corri .. ponrlenlo · se l 'irritaz io11e 11a ~eclr cenlr.a l,e , il dolore J)UÒ essere l)ila tcra le. T ,' ~\ . ha ancl1e o .. '"' ervnlo ch·e l 'irrila1,io11e d ella pnrl e a11teriorc dà il dolore ali.a r cg·ion c cJa, icolare, n1c11Lre quel la della 1)art e jlO~ l er i ore lo dà alla fo~. a apra pinosa. Il dolore fren ico può e~. er e delern1inato da concliz io11i ~ol t od i.a frun11 11 a li cl1i0 e da quell e Iic l' jcl1 c. i\'c l l> ri1n o r a:o, pllÒ tr.ll tlar. i di malatt ie di orgD ni j11 dircLLa ron ne.. ~ i one col dia (ram 111a oppu re il d ial'ra1nn1.a può e .. ere leso '" econd<lrian1 enlr eia le::;io11i di o rgan i i)iÙ lontani. a) Concli:=ioni sotl odiafra111111ati ch e. Al printo grLt]>po apµa rlengor10 il fega lo, lari~ lifc ll ca, il duodon o e lo Lorr1aco, la n1,ilza, il pa n c r e.n~ e, rara111ent e, i r rn i. La 1nalaltia 1)iù ron1une r l1r J1rovoca tal e dolore è la J)e r1

[ AN NO

XXXVIII, Nuì\tt. -15]

[orazione dell ' ul cera gas trica o duodenale, il cui dolore fren ico si trova n ei due terzi . Nel e.a ·o d ell ' t11 rer.a duodenale il dolore è av.vert.il o· alla fo. s.a ~o iJraspinosa d e tra. A tale propos ito, J'A. ril e a l 'errore che i trattati di medicina si tras111eL Lono, ieh e cioè il dolore della colica bili.are è avYertito alla somrnilà della ·1)a lla destra, n11e11lre in vece ciò è raro e tutte le volte ch e I 'A. è interver1ulo in casi con Lale dolore ha in, ece troYa to un ' ul cera dnode11.ale l)erforaL.a. L '.asserzio110 ùei tr.a ttati risal·e ai Le1111)i i11 cui la cl1irurg·ia addomi11ale er a .ancora a.ll 'i11i zio. I l clolor e a lla so1r11nità del la palla cl10 i 11a talo ra ne.fla colica }) il i.are ind ica la presen za cli u11a per.i toni te ch e irrila i] ·dia fran1n1 a contig uo. Nell ' ulc1er a g.a Lrica i)e rforata, il clolore è p iù spesso b ilaterale o dal la to sinisLrÒ; qualche volta può e ser e a sed e cl.a vi cola re. Il dolore frenico all a s1)a lla è frequ·ente n el1'a, ces .. o epatico tropicale. ~ .. so, in .tal ca o, indica cl1e il fegato è a·deirenle a l diafra111n1a e ch e l '.asces o sta per ron1per i nel torace; per lo 11iù è avvertito alla fo sa sopra spin osa de tra. Il clolore .a1J1n son1mità dell a spali.a provocalo d.a roll u t"a della milz.a è n oto sotto il no111e ·di se.g no di K el1r ed è dovuto all 'irritazio11e de] mu colo provoca la dal sang ue st ravasato. In ·qu.alcl1e r.ar o caso, tale dolore può es. ere dato da pancreatite o da perinefri te. b) Condizi o11i pelvich e. - Il c.aso pil'i frequente è da to dalla rottu ra cli gravidanza rrlopica; il do]ore è .do,1ut o al ang ue li qui do r l1e irri ta il di a fra1nma; a seconda ch e l 'irritazione si e. . 1)1ica ul1a ])arte anteriore o pos leriore , i] clolore è 1rlavicolare o ~011ra sp in oso. '"f .ale dolore 11uò essere consid.erato come un s i11toma q ua ' i patognornonico quando si accompagn.a .a g·r.ave co1l.aso, .a do.Jore i1)ogaLrico ed a rig idità addon1i nale. ei. casi c ~\ e vengono all'al1 Lop· ia , . . i trovan o un.a o più placch e di linfa 1)lasti ca tra il fega to ed il cl iaf ran1m a. Evidenten1en lc, l 'importa11 za d iagnostica del clolore a lla . palla va co n~iderata in rapporto agli altri sint omi , in qt1a nto cl1e tale dolore può aversi an c he p·er lesioni sopradi.afram111 atich e; così, è 11oto ch e i1clla pleur ite ·dia fra n11111atica, il dolore i avverle . pecialment c alle regioni e la Yicolare e so ttoclavicolare. 1

1

u

L ..\ R l GlDIT .\. MUSCOL ·\RE. t no ta a Lutt i la ria idità dc i muscoli addon1inali cl1e si o erva n ella J)eriton il e, m~t non t ntti sar1no c l1e vi ono cas i di 1)eritonit c a rie11e es te.. a . enza rigidi là in u~ ro] are; ciò è do' ut o al fall o cl1e ,.i sono reg ion i del J>eritoHeo (ca' i Là ]Jelvica e J)ar ete élcldon1inalC' 1necliana po. Leriore) relatiYan.ie11 te in ... e n ~ ibil i o !"ilenli al lorchè vrngon o stirn olnl c, per cui <llla loro irriLazio nc non ri. j)Ond c la r igi dit à dri u1uscol i addou1 in nli. Per tnl lnodo, si o~se rva romu n e n1 cntc c he la peritoni lt> pe-lvi ra H On 'i ~

,


It\i\~o

XXXVJTl, NuM. 45]

SEZ I ONE PRATICA

1667

:acco111'pag11a a rig·idità muscolare. l -11 a ltro falto ~ 1>esso Lra curato è quello che r1 elle persone anll i.ane co11 i11u coli deboli e ·1 i fles i facil111 e11Le e ·at1ribili ~i l1a poca o punta rigidità 111uscolare. Generalme 11te tra . . curata è l 'osservazio11 e della rigidità dei muscoli profondi. Qu el la de1 diafra111111·a è fa cilme11te ricono cibiJ.e, anrhe seHzn ragg i , .dalla r etrazio11e addon1ir1.ale cl1 c ~i 11.a 11elJa in pirazion e; l 'i11versi.on e dei 1110vi 111enti resp iratori è significativa. La rig idità de.Ilo psoas dovuta all 'appendicite od a condizioni infi.an1n1alorie in vici11anz.a è rnostrata dalla fJes . . ione della co· eia c-01rTispo·n·d entc o dal dolore ch e si 11a nei n1ovin1 en Li della co-scia; i gradi n1in•i1ni di rigidità possono ~ . . sere Tile,·ati e...,ten·de11do forzatan1en.te la cosc1a ed ()SSerYa11do se i11 tal m odo si provoca · dolor·e. 1larai11ente, in seg·uito a p eritonite, . i 11a la ricridità de i muscoli. otturatori, a ca usa d ella d~1 ità della fascia ; tna ad o.g11i n1odo, e . . sa 11uò e -·sere n11es~a ir1 . evidenza fa.cendo. fa re un 1n0Yi111e111 0 ·di rove c1amento alla cosc1f\ fles a. \ ii è u11 a ltro piccolo segno ch e può .e s~ re in11Jorla11te per la diagnos.i. di condiz.io11e infian1111atori a n1el In foss.a 111.aca , spec Laln1·en te nelle person·e g rasse in cui l 'esarr_ie offre ~an­ te diffi coltà. La ]Jre · ione co11 le dita 11-eol .tr1ano-olo di Se.arpa ull 'arteri.a femorale fLno a ;o~pei1derc la circolazione n ell 'arto JJrovoca pulsaz ion i nei a i iliaci ed aui:nen.t o del dol ore 11el fo colaio infiammatorio 1r1 co11latlo coi1 dietti vasi. L'os ervazione atte11ta e l ' e~atta inter1H·eta2io11e di fatti cl1e possono se1nbrare di rarsa inl])Ortanza 11an110 un gr.ande ~gni.fi c.ato 11ella dia 0o·11osi delle 1n.alalli e a ddom1n.al1 acute , in cui la precocità dell a dia.o-nosi è essenzial e i1er sa lvare la vita del ]Jiaz1ente. fil .

gan1 cnto coronario del fega to , e ]o pazio extra1)eritoneale sini ·tro è vicino al polo superiore del rene, · 1 asces o extr.a1>e riloneal e può pr?pagarsi all 'insopra ed ali 'in.dietro spingendo in avanti il peritone-o ed occ upando cver1tu.almente un grande spazio sotto i l diafram n1a. I microrgani smi infettanti possono provenire a.ttraver so la circolazione sang· ui g·na da ogni parte ·del corpo, rrta di reg·ol a l}rove11gono dai visceri addominali , sopratt1tto dallo stomaco e dall '.appen.dice, ·dal fegato , dal Ja cistifellea , ·d.a lle vie biliari. Di oJito l ' infeziorte si pro1)ag.a direttamente d.a u11 vi cere i)erforato, 11ta può diffondersi anch e attraver ... o le vie sang uig·n e linfatiche. Le malatti e pol1nonari i)rovoc.ano solo eccezionalmente asce si ubfrenici ch e possono anch e seg uire a trau1ni del Lo~·ace, specie a fratture co tali. L 'a ces~o subfrenico può complicare anclte la ])iemi.a . . I microrganismi ch e più con1une111e11te si riscontrano nell 'a ce so subfrenico ono lo stafilococco aureo lo streptococco, lo pneumococco, il coli, i'i piocianeo, cp.1ello ·~el tifo. La febbre è in1·ermittente o r cn1 rttente con o enza brivi.di. Il seo-no locale .p,i ù cosLa1lte è 1'o ttusità n ella ])arte bassa del torace, con il li~TI,ite. supe1~iore a for111a di Cltpola. Que ta ottu~Lta SL continua con quella del fegato o della rr1 ilza. N~lla parte in1111ediatame11te superiore l)lIÒ esser vi una zon a a risonanza tìmpanica do vuta a raccolta di o-as al ·disopra delJa quale . vi l)UÒ es ere di b ' . 11uovo ottusità dovuta a ver a111ei110 p1el1rico o n1 disopra ancora la ri ona nza 11ormale d~l J)Olmone. Pre to ·O tardi si h.a ri. e11L.i111cnto pleurico secr uìto da ver samento e i11fi a n1rn azione o colla~so della b.ase ·del pol111011e che i rivelano con rantoli e ronchi e rid nzion e del respiro. La leu cocitosi è costante. L'ascesso subfrenico. Nei casi avanzati si può avere sporgenza ed (W. D. D o HgRTY e R. P. ~owLANDS. British,· anche eden1.a della pa.re le 1oracica in corriJl{edica.l Journal , 31 genn9.IO 1931). spondenza dell'ascesso, c~e può anche far ri. S'i11t·en·de per 1a c•e o t~bfreni co u:na ~·accol ­ salto .al di sotto ·del m arg ine cos tale. La diag11osi è purtroppo d iffic il e e s1Jesso s1 la li111itata di pu immed1atan1en~~ al d1 sotto del diaframma. pe o n el_la cav1ta asce . ual e rie ce a farla solo tardivan1cnte. L'e ame radiografico è indispen abil e. Esso si trova anche ga proven1~nte da un. v1scere dimostra una carat teri Lica elevaz ione locale e perforato o dalla fern:e.ntaz1one batterica. Gli ascessi subfren1c1 a seconda della loro fi .. azione del diafr.a111n1 a. 111 qu.al·cl1 e caso ~i rie ce anch e a vedere la raccolta di gas al d1posizio11e po so·n o essere così. classifi cati: 01Jra del pus. Non ' 'a din1 en licato cl1e ur1,.om1) Intraperilo11 eali : anteriore destro! l)OSt ~­ riore destro an leriore sinistro e po ter1ore si- bra analoga a c1uel la dell.'a ce o subfrenico nistro : i pi~ comt1ni sono quelli anteriori spe- · }) ll Ò es~ ere da~ d.a] l.a retraz ~O·Jl•e ~>o1n1onare con po lamento 1n alto del d1.a fr~mma . .La p~11icie a sinistra. tu ra esplorati va &pe o n on e decisiva. C<;>2) Extraperii onea l i: ·destro e sinistro: più n1unq ue , n ei ca i grav i n ei . qua] i è ~ ecessa ~1 a -co111une il destro. Il lin1ite di divi ione tra l 'asce so intraperi- una. dec isio11e pronta, conviene se11z altro 1ntoneale de tro e sin.istro è costituito dal lega- terve i1ire cl1irurgica m e1tte. nza opera zio11c 11on v'è . pe ran za di g 11a111e11 to falci forn1re n1e11tre il leg·an1en to· late. Se . rale d('l feo-a tra · la varietà r1g·1one. o to e~ue iJ confine . Qualrl1e ,·olta 1·a cc._ .so , i l?uò n p1~irc po~­ <lnteriore e quella posteriore. Poicl1è lo pazio extra11-er it oneale d e~tro sot- tan ear11cn lo nei poln1 on1. i1egl 1 organ i add on11~ to il diafrar11111a è 1)ir colo ed è limitato (]al le- n ali cavi o ai1cl1e a1 lra,·erso la pell e. :\fa quei 1

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lL POLICLINICO

pazienti cl1c sopravvivono sono d estinati a diventare g randi invalidi. Nell'operazione la maggior cura deve essere })()Sta nel fare il drenaggio n elle parti più basse ed extraperitonealmente allo scopo di evitare ogni complicazione pleurica o peritoneale. Gli ascessi a nteriori , che fortunatamente sono i più frequenti, spesso discendono nell 'ipo, gastrio o n ell 'ipocon·d rio. Possono perciò essere drenati n1ediante un 'inc isione al di sotto del margine oostale, ma talvolta è necessaria anche una controincisione ai lombi. Gli ascessi posteriori possono essere drenati attraverso il torace per via suhpleurica e solo eccezionalmente per via transpleurica. Gli ascessi subfrenici non operati dànno u_na mortalità dell '85 %, quelli oper,a ti hanno dato sempre una mo1·.talità del 50 %, che negli ultimi an'l1i si è ridotta al 25 % in relazione alla precocità della diagnosi edA_al miglioramento della tecnica operatoria.

DR.

PATOLOGIA ESOTICA. Contributo alla clinica dei cosidetti bubboni climatici. (H. RuGE. Rass. lntern. d'i Clin. e T er., 15 settembre 1931).

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La den ominazione di « bubbone climatico » è in m edicina tropicale conosciuta e adottata da tutti, n1 e11 tue quella di e( linfog·ranulom1a inguinale » può indurre in erroce, essendo già nota qualch·e confusione col « g·ranuloma venereo n. Inolt;re il :reperto istologico ricorda ben altro che una linfogranulomatosi. L 'A. riferisce su di un materiale di 102 ,casi , osservati dal 1925 al 1929. I ·malati sono quai esclusivamente mari·n ai, c iò che avvalora l ' opinione di Giinther che 1.a diffusione dei bubboni clirnatici sia dovuta al crescente traffico n1aTi.ttimo. La malattia col·p isce di preferenza i g iova ni e la nazza bianca quasi e clu si vamen te. Nei 4/ 5 dei casi sono causa dei bubbo11i i rapporti .sessuali quasi e~clu siva ­ m ente con donne di colore. Le ricer ch e sulla natura degli ag·enti infettivi sono state sem ·p re n egative, malgrado num erose culture e·d esperimenti sug·li anin1ali. La 1nalattia h.a per lo -più una insorgen za blanda e a febbrile. el corso di etti.mane e di lUesi . ., i r11anife ta una tumefazione unilat ero le o bilaterale delle ghiandole imguin.ali. Le gh iandole ._ i tra forma·n o in tumori della grandezza di u11a 111ela ed anch e più. Si formano poi in di ver i pu11t i r.ammdJ.li.m.enti uppur.a nti ch e con1 1)a io110 l)Ontan eamente o danno orig i11e a forn1azio11e di fistole ich e du:rano dei m e i. l l11a parte dei bubboni non viene a suppurazione ed iallora si v ede re iduare un rigonfiamento più o meno duro con o senza arrossa1n 1ento infiammatorio della cute, che in generale è spo. tabi ]e. T bubboni pi1c coli f'i spo tan o per lo più sug li strati profondi. N cl-

[ ANNO

XXX,1111, NuM. 45)

la maggior parte dei casi sono colpite anche le ghiandole linfatiche pelviche che si palpano ing-rossate. Le cosidette lesioni primarie furono osservate in qualche caso isolato e non offrivano nulla di oaratteristico. Raggiungono la estensione di 3-4 cmq. e danno l 'im.p ressione di una I.esione epiteliale superfi ciale. Lo stato generale non è molto scaduto, la febbre, quando c'è, è modica e, con un trattamento adeguato, si abbassa abbastanza presto. Il qua·d.ro ematologico .m .o stra spesso modica leucocitosi 1con neutrofilia, ma ritorna noi:ma.le nel corso della maliattia. Le complicaz1on1 sono rare: qualche volta si producono dei flemmoni , talora si osser vano attacchi :r.euma toidi alle articolazioni ed alla m'llscolatura. La diagnosi non è difficile nei 1casi pronunziati. N·ellie forme poco caratteristiche la cutireazione di Frei rappresenta un ausilio prezioso. L 'A. consiglia di eseguire 1a reazione di Frei in tutti i casi dubbi e di intraprendere, ove sia possibile, l'esame istologico. La prognosi quoad vitam è fausta. Il ristabilimento del malato è però, malgrado ogni trattamento, m10lto lento. Il metodo di cura più soddisfacente è l 'asportazione di una parte del tessuto ghiandolare suppurato in narcosi generale. Non è indi1spensabile a sportare tutto il tessuto ghiandolare, basta togliere quella parte di tessuto disseminata di ascessi miliari. Le ghian dole pelviche guariS1Cono spontaneamente con tale trattamento. C. ToscANO. 1

Il Numero 11 (Novembre 193j ) della

Sezione Medica del '' Policlinico " contiene i seguenti lavori:

E. GREPPI e lt. Sool'TI-DouGLA S ··

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G. MELLI

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O. CATTBJRUCCIA

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C.

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ARULLANI

La valuta1fone quantitativa della resistenza globulare In vitro nel llmltl della massa sanguigna indlvidule. Sol vari& contegno detta resisténza nel- · l'Ittero emolitico costltuzlo· nale. Della possibilità di suscitare sindromi dl anafilassi attiva locale. Contributo sperimentate ali<> studio della ealcemla nella sieroanafllassl. JI reflusso duodenale In condizioni normali e patologlrhe.

W'" f.>rezzo del Numero L. 6 L' abbonamento pel 1931 alla. sola Sezione Med•i ca (dodici numeri) costa L . 4 5 per l'Italia e L. 5 6 per l'Estero. Se cumulativo con la. Sezione Pratica, costa L. 9 5 per l'Italia e L. 1 4 5 per 1'Estero. Se cumulativo con le Sezioni Pratica e Chirurgica. costa L. 1 1 5 per l'Italia e L . 1 7 5 per !•Estero. L'importo va. inV1ia.to mooia.nte Va.glia. Posta.le • 'Sa.nca.rio, all'editore Luigi Pozzi. Via Sistina. 14 Roma.. •


[ANNO XXXVIII, NuM. 45]

SEZIONE

PRATICA

1669 •

CENNI BIBLIOORAFICI Scritti in on.ore di ·Enrico Burci 11el suo X.\1 X a.nrio di inseg n.ame1ito. Napoli, 1930. All'illustre chirurgo dell 'Aten•eo fiorentino ch e per trent'anni ha retto, e tuttor.a dirige, l 'in segnamento delle discipline chiru1rgiche con tanta sapienza, cre.a ndo un.a scuola nota per valore cli contributo dottrinale e pratico·; gli allievi e gli ammiratori h .a nno voluto offrire, seguen·do una b ella consuetudine scientifica, u11 volum·e ,a cui ognuno h a portato il proprio contributo con un articolo, come on1agg io ideale a l Maestr o. L ' opera, di oltre 1000 pagi.ne, in edizione nitida, densa di 54 articoli di interesse notevole, contiene scritti di numerose personalità d ella .chirurgia italiana. Ne voglio ricordare solo alcuni d ei più n otevoli . O. Angel·elli riporta un interessante contributo clinico a lle reoenti co11cezioni sui rapporti fra funzione paratiroidea e l e _artriti ero ~ niche: con cezi oni che si sono <lgg1unte negli ultimi anni alle n .o zioni b en acccertate sulla importanza di qu.e sti org,ani a secrezione. int·erna nel ricambio calcico e in ta lune a lter azior1i ossee. Si è anch e voluto ·cercarvi un indirizzo terapeutico, sopratutto dall 'Oppel. Peraltro il caso presentato e studiato minutar11ente dall 'Angel elli non s~mbra in appoggio a t ali con oetti. P. Bastiane1li molto opportunamente ricorda come l·e esperi enze di E. Burci nel 1890, siano state la fonte da cui sono d erivate buona parte d ei moderni stu,di di chirurgia vasale e sopra tutto i .concetti di sintesi idea]e delle ven e e delle arterie. M. Bufalini ~ A. Mirolli d escri von 9 e illustrano un nuovo tipo di epiteliom.a mammario che è dotato di minore malignità rispetto a quelli più noti e dimostrano com e sia err.ata l 'opinione secondo la quale g li epitelion1i ricchi di tessuto connettivale, sia n o a prognosi i11eno oscura d egli altri. Il prof. G. Gatti ·caratterizza con la sua g rand e competenza l 'appendicite .n ell 'infanzia. P. Pazz,agli .fa notèvoli . con siderazioni sui neurinomi a·d andame.n.to maligno, tumori rari ai quali attualmente è rivolta l 'attenzione degli studiosi. · Puccinelli, Purpura parlano di interessan.ti problemi d1eil cancro del retto e d ella chirurg ia renale. Il prof. Taddei descriv'€>' un pro.cesso operatorio indicato nei casi di p·i e de torto inveterato n·el quale oltre 1a correggere la deforn1ità, si ottiene un' artrodesi tibio-tarsica, processo ch e b a dato ottimi risultati . · Il prof. Righ·e tti presenta uno tudio critico ,d ell o spasmo pilorico ooll 'adulto, ch e divide in una forma primitiva e una secondaria e riporta una notevole statistica di 35 casi cur.ati col m ietodo di Loreta che egli ha ri1

])r eso dopo ta11ti anni di oblio, con opportu11e modificazioni e con buon i ri sultati . Il prof. T addei ch e fu i1 prin10 aiuto d el ])rof. Burci fa precedere al volume affettuose parole ed un 'esposizione fatta con amore di discepolo d ella c.arriera scientifica d el Maestro. V . GHIRON. 1

PEDRO

AYREs

NETTO .

Anesthesia geral pelo

Protxydo de azoto. Sao Paolo, 1931 . • È un l avoro completo sull 'an ~stesia col pro-

tossido d'azoto, in c ui l 'autor e riferisce sull 'esperienza p rop ria e dei s uoi collegl1i brasilia ni . Egli si dimostra fautore convinto deJ1)impiego dei gas come anestetici per i vant ag·gi ch e so·n o gen.er almente n oti . Egli ha però limitat o la propria ·esperienza al protossid o, cosicchè mancano i dati di confronto con rtltri gas ormai })ÌÙ u sati i molti vantaggi ch e µresentano. V. Gu1RoN .

G.

LA U RENS.

Précis d'Oto-Rhino-La1"'}'ngologie.

Voi . di 1224 pag., con 428 fig . e tav. fuori testo . M.asson, édit . Paris, 1931. I11 questo volume, ch e arricchisce la collezion e dei « Précis Médicaux n di M.a sson, l 'A., eminente laringologo fran cese, ha raccolto u11 compendio chi.aro, esatto e completo d elle conoscenze attuali sulle malattie dell 'orecchio o clell e v ie aeree superiori . Le a cquisizioni più r ecenti dell 'O.R.L. din1u_Lrano i r apporti, sempre maggiori ,,ch e lega110 l"\ patolo 0 ·ia di questi or gani con quella d el! 'intero organismo : è qui11di utile - per il n1edi c.: o pratico una cono cenza precisa, sia pur i1011 troppo profon·da, di questa branca del ta m edicina. D 'altra parte anch e per g·l i specialis~i esist on o dei problemi moderni , ch e solo in pochi n1a11uali r ecen ti sono riferiti, il cui valore reale n ella p.atologia della specialità è u11a co.g·nizion e a cquisita (semeiologia vestibolare , infezioni discendenti d 'orig in e nasale e faring ee r.cc). A questi scopi r ispon.d e il manuale del Laur en s , che ha .anche iJ preg io di un 'edizione veM. SILVAGNI. ra mente accurata. 0

R. W0Rl\1s. Les accidents 1ierveux consécutifs rzux pertes de sang . Edit or e Doin e C:., Parigi. Prezzo ·F r. 32 . Dopo aver descritto sulla scorta di num erosi casi I.a clinica dell e indromi n ervose cl1e so.gliono seguire alle emorrag ie abbondanti e ripetute, l 'A. ,espone i ri ultati d1egli esperimenti istituiti a l riguardo. Passa · quindi a discutere il m eccanisn10 1)atogenico: l 'influenza d el I' emorragia sulla 11ression1e rachidea , sul calibro d1ell e .arterie, ~ ulla produzione di trombo i e rammollimenti, sull a crasi del sangt1e e Io tata di nutrizione degli elementi n ervo i. Il lavoro term ina con J' indicazione di mezzi atti a prevenire ed a cura re questi accidenti. 1

DR.

,


1670

IL POLICLI NI CO

[ A NNO

XXXVIII,

~UM .

.J.5]

l CONG.RESSI DI MEDICINA •

XXXVII Cong1·esso di Medicina Interna.

n1ich e posso110 a volte in1porrc di ricorrer e ad altre 1nedicazio11i (solfo, acque 111inerali) co1ue d a Bari 18-21 ottobre 1~31 . varie p~rti si è prosp e ttato (!zar, Ferrar111ini, Carn Sedu ta p om ericli.ana (ore 15) p anacc11) e 1'impiego di special~ farin;a~ei, o di. sie nite o di zucch eri c ara~ell ati, eoc. Preside11te Pr of. C. FRUGONI. Ad ogni modo oggi si può b en inan tenere la (Couf i n.uazi one; velli niim .. precedente) . frase : le r estrizioni ali1ne11 tari nel diabete sono· superate, si co1nprende fermo restando la norLlI S POSTA DEL l-lELATORE . 1na d~ una dieta b en st abilila per i1un1ero non L. Zo1A ( ~Iilano). - Rin,g-r azja anzilutto il Preeccedente di calorie e per co1nposizione razionale. side11Le ed i Collegh i cl1e h a11no preso parte alla E s~ ~n alcuni casi p er l e co11dizioni economiche di scu ssio11e d ella Jlelnzion e . Circa l 'accu sa corte- · d el malato si deve adoperare solo la t er apia die lcse Lne nte rivoltag·li d a i proff . ·Ascoli, Cesa Biancl1i Lica, ques to è un problema econo1nico sollànlo,. cl i esser si p ol arizzato jn inodo eccessivo ver so l 'ori- 11011 è più un m e tod o inedico. g i11e p a n cr ea tica d el cli.ab et e, il R. si scagiona riPer quel c h e rig u ardJa l a p a togen es~ del diabe te c hi ama11do qu a nto egli ba scritto a pagg. 65-ù9 m~ llito vero, forse è più g iusto chiam iarlo ir1 (lell a su a Relazion e , n1a ritieue ad ogni m odo ch e sular e piuttosto ch e pancr~ali co, vole11do inte11 allo s ta t o a ttl tale d elle ~ost re conosce11ze si pu ò d er e, co sì che esso si deve alla ma11ca La azion e clinicam enle dire ch e occorre disting u er e esse1td el! 'insulina, il ch e può a vvenire sia p ercb è n o n s i J·ormi insuliilla, ch e p er ch è la insuli11a n on può z~llme~te Ja g licemia norn1oglicen1ica dall a g licosuria iper g licernica, e che s i d eve conservar e il esplicar e la sua azion e anch e se si è prodotta ed 11ome cli diab e te m ellito a qu ella forma di g·licoè presente. suria iper glicemica ch e prese11ta i si1ilomi c h e ap.Ni eritevole di esser e rileva . ta è stata la con sidepun to i)ermiser o di individuarlo, il diab et e g ior azion.e fatta da Piazza e sulla quale h ~ anch e \ a11ile, co n su rt tivo. ln esso la orig ine p a11cr e1a tica richia n1ato l 'atte11zion e Sjlves tr ini e cioè il inodo. si d eve an1rr1e ttere 1)er 1:3. con1p1e ta r emissio11e d e i con cui 1'i11suliria, esplicata la sua azion e, si comporla , ma fin 'or a ig n oriamo com e essa scon1paia. sir1 to111i ch e l a insulina da sol a e solo l 'i11su li11a o i r e11d a i11offen s1" a. riesce a<l o lten er e l)ermettcr1d o p erfino il n orn1ale <lua11to ai r apporli fra secr ezio11e i11ter11a e<l S\ Olg i1nento d ella i)uherlà, co11 una sopravvivenes ler11a d el p a11cr eas, sui quali h a insis lilo iJ Cesa za dJ. inolli a11ni, d o\·e :pr iLna l a vita era sicuraB~at1chi , g li piace riferirsi con1ple tan1ente .a quann1en te tro 11cata e11 tro un biennio. to h a d e tlo al cap . VII[ d ella su a Relazion e, ciP er t ut te le .al tre iorn1e di g1 icosuria, i1elle qu ali la ndo l ar gan1ente a1)punto an ch e l e osse1~vazio ni la ricer ca cJi11ica n1elte i11 luce alle raz ion~ prob abjl i rli altre ghia11(l ol e e11docrin e, o ordinari a- d el su o allievo. Boatti11 i. Prende a tto con piacere d elle conferme .alle osn1e11Lc di ce11 tri 11er' osi , si deve adoltar e il 1101ne ser vazio11i d el Be tto11i, d at e da J acon o e riferite d a d i g licosurie e n on d i diabe t e n1ellito. Le fo r1 ne ins uli110-resi st en ti , I 'osser vazione r i- lTerra nnini . Circa qu a11io p en sa Galdi e cioè c h e il sis tema 11er voso veg·e ta tivo abbia una verja fu11fe rila d all 'Ascoli ~ dal Serio, q11ell e d el Messini, zio11e di r egolazio11e del ricambjo, al Il. se1nbra d el F·cr rn 11ni11i, forse 1alcune di quelle riferi:te da Par i e q uell e di i1)erse11sib ilità osser vale n ell a cli- c h e i1essuna d im o trazione sicura vi si a ch e prov i q l1C" I a su a fun zio11e e ch e tu tlo induca Yerruner1 te 11 ica 1necl ica cli ~ lil a no indican o l a co1n plessilà d ei ad escluderlo. n tecca ni in i, ch e p os. on o interferire con le conL 'i1111J0rl:.u1za. d ell e inodiiicazioni d el rican1.bio teg11Pnzc cl i l 111 a deficiente azio n e d ell 'in sulina, 111ocliJican do })r ofo11cla1nente l 'equili.brio e le r ea- 1)r o le ico i1el diabe l ~ è cerla 1nente g r ande ed in · fa lli a n ch e il R. si è esp;i-esso così n ella s ua llez io11i cl ei n ostri or gani . Jazion e . Gon i riljevi fal ti dal D 'Ama lo, s ta nno in 1\.cl ogni 1noclo l a r agion e inti1na d ell 'insu l inofa tti l e osservazioni fa tte d a varie part i e con ferr es ist e11za è an cor a ar g omento di studio. Le cri ~ ipog licemich e d elle vaccine dopo lo m a le an ch e dal Gerbi di una notevole altezza dell a cost a r1te ùi Ai11bard, co11 quelle d el Ciaccio sgr aYo e 11ell 'all a l la1nento, ricorda te dal Pre li , rorrispo11da n o alle cris~ ~pogli cemiche con alta g li- e d el R acchiusa -e co11 quelle d el Cabrini sulla inJlu cn za del carico di carne s ulla glice1nia . ,·e111ia, e p osson o aver e luce d all 'esp erimento <li A.n ch e il ricambio d ello ' zolfo, sul quale ri chiaì\ la n11 e d el l\1agalh ch e osser var on o n el can e s1)an1na l 'atlen zion e il Campa11acci se1nbra dover s i crea lo e p ri,·o d el fega to crisi ip oglicemich e cori pre11der e in co11 ider azion e n ello sludio d el di aalta glicen1ia, interpretabili for se am~e ttendo cl1e be te . i tessuti 11011 sono pi\1 in g r aclo di utilizzar e lo Per qua11lo rig11ar cla Ja Cl1rva g lice1nica cla carico zuccl1er o p ur i) rese nle e a lor o disp osizione <.:osì 'l i g lucosio, la critica m ossa ~al Condo~elli all e e he aYvie11e con1e e i1e avesser o deficien za. Fo rse ricer ch e d ell 'Erns l e d el v. ì\1agassy, g l1 sembra co l i piegano al c u11i fatli riferiti d al Lultich a u. ch e irovj risposta i1ei d a ti rifer.i ti d a que li AA . La cura i11suli11ica h a la sua ind icazio11e n el d a i quali è anch e ris1)oslo all a d on1a11d a J'al tn d a diaJ)e te mellilo Yer o, p an cr e1a lico o insulare, ed . es a J)er1nelle che il diabe tjco faccj_a ·1a diet a ch e I zar . 1\ j) I"OJ)O · j Lo di a l Lerazio11i ep alicl1e, i1ella re~ ­ più g li è ulit e per co111po izion e e per r apporlo zio11 e ec~li b a fa lla Jar ga })arte all 'esan1e d ell a g l1Ira o t a r1ze proteiche, grassi e idrat~ di carbo11io. cogcn oge11esi iri, r el azion e ali 'in s uli11a e all a .pro~ <) ui11tl i l 'indicazio11c d ell 'u so d ell 'insulin a è b en du zio11e d ei corpi ch e tonici, p er Je o.:ser\ az1on1 chiara. È da sper are tu ttavia ch e l 'avvenire ci rid i }Jresen za di g licogen o i11 lar ga 111i ura ~1cl fe~ ser1Ji Ja po ~ ibil i là di a un1entare l a efficaci a d ell 'i11 ~ u l ina per i11ez1,o di o ta11ze, quali il Sa- ga to d ~ d i abe lici n1orli 111 co1na o J)er gr~\ 1 • e1Js1 l>a l ini tn tud ja n clo o ch e si lro'I iJ i11 od o cl i 0111- e per l a possibilità che si abbi a ch e.to11ur1a . a.ucb e qua11do Yi si a g licogen o in quantit à s uff1c1c n le H\ Ìll i trarla 1)er ]Jocc.[l. Per ora solo r agioni eco n o-


[ ANNo XXXVIII, Nu M. 45]

e con glic~mia alta, ~l che cojr1cidc con quanto dice il Cesa Bianchi. l~el caso riferito a }Jag·. ' 48-49 n ell a Relazione la scomparsa di acetone fu costanle so tto l ~u so di iniezioni ei1dover1ose di ·calcio e di endoneutraulio e riappariva se queste si sospendevanò, il che concorda con la osservazion e d el Landolfi. L 'aver messo in luce i pro·b lemi ch e ancora sono da risolvere no11 d eve .far co11sider ar e con scetticismo, come cla qualche parte si - è prospettato, il lavoro intenso ch e ferve. Se nel campo p atogenetico la scoperta clell 'insl1li11a pjù che dare chiarimenti ci spinge a nuove cliJficili ina appassionate indagini1, occorre ricordare ch e 11el campo terapeutico .e ssa a rid ato la vit a a molti condannati a perderla. Seduta antim eridiana (19 otlobre, ore 10) .

Presidenza : Prof. P.

1671

SEZlONE PRATI CA

CASTELLI NO .

Il PRE SIDENTE dichiar a aperta la seduta e dà la parola al prof. C. G.\l\iCNA, ch e svolge la Relazio11e su

IJe modaJità di origine e di evoluzione clinica della tubercolosi polmonare. (Co n clusio11i).

Premessi i criteri ch e la ii1formano ed il melod.o di lavoro seguito 11elle rj cerche svolte n ella sua Cli11:ica per lo stuclio d ei vari proble1ni relativi nl suo t em a, l 'O. sep.ar a da ppr~ma le forrn,e di evoluzion,~ d ella tuber colosi poJmonare appartenenti all'infezione pri1naria (sia nell 'età infantile che n ell 'adulta) e cl i quest a traccia il ciclo r1ella su a espression e pitl lipica, quell1a1 d el complesso pr~mar~o e i1ei suoi ulteriori sviluppi precoci e t ardivi. Cerca poi di clefi~i:re sull e nozioni attualmente possedl1te la forma ed il significato delle pritne lesioni su ccessive all 'infezio·n e primar~a: ciò ch e gli dà occasion e a discuter e i con cetti della reinfezio~e e della Sl1perinfezione dal p11nto di vist a d ella clinica, cu~ Il,On si addice come base di disti11zione e di (}ifferenziazione diagnostica il criterio d el! 'antitesi i111p ostala dai patolog~ lra prodotti d 'infezione p ri1nar~a e prodot ti <li rei11fezione. Il Relator e vie11e ad an alizzar e poi, sulla bàse del proprio m ateriale cl 'osser vazioné, le inanifeslazioni clinjèh e postprimarie e le varie m odalità d ella loro evoluzion e : dapprima la tubercolosi ~so ­ lata dell 'apice·, che n on n el senso strettame11te patologico, ma 11el sen so nosografico mantiene nelle sue form e più comuni una figura sua propr~ abbastan za caratt~ristica : poi le forme croniche circoscritte. n on ·apicali, che rappresentano secondo l 'O. jn gran p arte stadi evolutivi cr onici d 'infil~rati p·r ecoci oppure metastast em atoge110-pol111onari a evoluzione torpida. ' 'en gono jn seguilo d escritte e studiate con nun1eros-i contrilb11ti orig inali quelle lesioni infiltralive. gener almente extra-apicali oggi tanto stucliate, cli cui è tipo l 'infiltrato precoce sottoclaveare di .i\ssm ann e Redeker. L 'O. espone nei suoi var~ .aspetti la clin ica d egli in filtr ati tisiogcni, n e rliscute p oi l 'origine, ch e n on è unica ma varia, il sig nificato palolog~ c-0, che può essere anch 'esso diver so e tratta poi dei problemi patogenetici e cìinici che sono· co11nessi con quest~ punti e per i quali va rinnovan dosi con criteri e m ezzi 1noderni Lutto lo studio d ella tisiogenesi. Dimostra, con1e d eduzione ge11erale e pratica d elle ultitne

corr enti d 'inclagine ~ di pen siero, essere l ' ~nteres­ se delle 11uo~e acquisizioni sopratutto clinico, per il ro11tr ibuto _ preci1Juo ch e clanno alla diagnosi, all 'orientazio·n e delle prognosi, all 'indirizzo ter apeutico. No11 tutta però la cli11 ica della tubercolosi. p ol1no11are si compen dia nell 'evolt1zionè degli infiltrati tisiogenj e si deve a11che d ar e posto, sebbe11e per or.a. n çrn J1en d efinito, in ispecie riguardo alla genesi , acl altre forme di evoluzione cro11i ca progressiva ch e l '0. espone ~ commenta. Segu e l 'esan1 e della diff11sione intrapolmo11are dell a lnalattia, nei suoi fattorj., :qelle sue vie, 11ei su oi prodotti, nelle su e modali là cliniche: poi clel 1nodo in cui si svolg~ ~l cor so gen erale d ella tubercolosi polmonare co11 le su e alternanze di atlività e di sosta, ~ la, ricerca clei fattori di queste alt ernanze. 111 seguilo sono considerate con1e varielà speciali della m alattia , sempre analizzate so1Jr a casislica propr~a., le form,e di tuperoolosi ilare e p ar ailar e per gli aspetti sem eiologici, i quesit~ rli agnostici e palog·enctici c11e propo11gono allo nludio: poi tu tto il gruppo clelle for1ne en1atogln1e acu te e cronich e, i11tese !\On co1ne sempl~ce varietà d 'origine di lesio11i tubercolari del polmo11e, 111a co1ne mod alil à clinich e di sviluppo e di p rog ressio11e dell 'affezio11e l)Ol1no11are. Con1piuta questa p ar le . ar1~ilica, l 'O. traccia i11 un allro paragrafo le principali figure n osologicl1e della malattia, qualj si disegnano n ell 'ambito d ell e s~ngole modalità dii evoluzione prima consider ate, e precisa111enle : le forme di tisi pri111.ari a, la tisi d ell a pubertà, gli sviluppi acuti e suJ)acuti da infjltrati polmonari circoscrittt post!)r~mari e le loro varietà cli evoluzione, la p11e111nonite tuber colare, le diverse forme clinich e del1a tisi, le forme di tuber colosi cror1ica circoscritt a apic ~le o sot loapicale, quelle di tubercolosi p ar ailare, le forme em a togen e iniliariche acute e cronich e. Vcngono poi con sirler ati n el loro vario. sig11ificato clinico ~ processi pleuritici cl1e segu on o 11el corso m ultiforme clel'la · tubercolosi pol1no11are: indi le modal~tà e le forni.e clin,!che di g u arig io11e. Un 'ultima parte infine è d crlica t a all 'esam e clel1~ condizioni e d ei fattori ch e esplicano u11 "i11fluenza sullo' sviluppo della tubercolosi polmo11are, cap aci cioè di dare per se slessi u11 'in11)ro11ta alla evoluzioQe d ell a n1alatt~a: la costituzione organ,ica, l 'et à, le funzioni di maternità, il cl inbele, il cancro, le pneun1oconiosi, le malattie illfettive acute e cronicl1e, ecc. Chiude la r elazione un acce11no critjco alle concez joni sch ema tiche d ~llo svil11ppo dell a t u bercolo i polmonare su base i1nmunhiologica (classificazione di Ranke e derivati), ch e l 'O. no11 crede adat ta n. far cla base ad una classificazione cleIla JJOlim orfa fenomenologia clinica n è a dare a questa un ordine sistematico, ciclico. ~folto pi;ù impor tan ti d i questi tentatiYi sono per la clinica alcuni fatti e crileri esposti e comn1e11t ali nella relazion e, c~e rappresenlan o le acquL.izioni dei nuovi indirizzi di ricerca e cioè: l a ide1\tificazione clinica d el complesso primario e dei s11oi svilupp~ precoci e tardivi; la conoscenza clei focolai isolali d 'inilllrazione pneun1onica in sedP · pre-ralente sottoapicale (infiltrato precoce) co111e lipica forma clinica di tubercolosi incipiente nel1'aclul to e prima fase di sviluppo tisiogeno dell a n1alattia; inoltre il persister e del co1nponente linfoghiandolare del con1ples o primario con1e foco-

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IL POLICLINICO

laio per111anente o esacerbato di dissen1inazione nell 'ap1)arato respiratorio, le reazioni p erifocali come indice di risveglio di focolai quiescenti; la caYer11a come centro di disseminazione aerogena. Importanti so110 inoltre le corlstatazioni della t endenza p~ù espa11siYa, più eYolutiva d elle lesioni aérogene i11 confronto di quelle en1atogene: della possibilità di un decorso cronico e benigno di tubercolosi miliariche dei polmoni e della p ossibilità d 'altra parte ch e una lisi cronica segua a _le5ioni 1niliaricl1e ricorrenti.: clell 'influe11za che la super:i:11fezione l)UÒ esercitare sopra lesioni quiesce11ti così da farla p·assare a fasi evolutive: di un certo ordi11e topografico nella diffusione intrapolmonare della inalattia, in ra1)porto alla situazione che il pri1no focolaio ha r ~spetto alla disposizio11e dell 'albero bro11chiale ed in rapporto con la dinamica respiratoria. 'fermi11ata l 'es1)osizione orale de1 prof. Gam11a, il PnEsrnENTE dà la parola al correlatore prof. A. O~rODEI-Zonm-1 .. (Conclusioni).

L'O. affronta e svilt1p11a 11 qt1esito il.elle modalità di origine della tubercolosi polmonare primaria infantile, dividendo la relazi.o ne in cluc parti

princip.aJj : Nella z>ri1na tratta <lei vari tipi di virus, della

loro azione patoge11a per il poln1one un1ano, delle poTtc e v~e di entrata d~l bacillo di J{och nel corpo t1n1ano, nella seconda delle variazioni del terreno orga11ico, clelle prime ma11ifestazio11i cliniche, morfol9gich e e immunitarie d ella 1nalattia. Constatata, sulla base di nurn,erosi dati morfologici, sperimenta!~ e statistici racco] ti negli ultimi decenni, la scarsa azio•rie patogena del bacillo bo1Jino per il polmone u~ano, contrariamente alla vecchia ipotesi di Behring, la nessuna importanza praticOJ dei bacjll~ di tipo aviario, o degli an.i1nali a sa1igue freddo, o cl'ei bacilli acido-resisl en ti saprofiti, si addentra n el difficile e dibattt1lo proble111a del virus gra,nulare e filtrabile. Per quanlo riguardai i granuli di iVlircoli-Much, egli pensa che siano dei prodotti di disintegrazione del bacillo tubercolare, sprovvisti di capacità vitale ed evolutiva e qui11di non rappresentino una Jase particolare di sviluppo del bacillo di l{ocl1 i1ell 'organis1no l11nano. ])ell;a recente e g ià lunga storia del virus filtrabile tubercolare, così co1nhattuta fra due oppos te correnti (quella dei positiYisti e quella dei 11egaliYisti) l 'O. ci <là un, breve riassunto critico, passando pri1na in rasseg11a le principali obbiezio11i alla fillrabilità del bacillo e poi accennando alle e per ie11ze più recenti che la rendono probabile. Pur din1ostrando un certo scetticismo, l 'O. si as tiene da un giudizio definitivo, in attesa d1 ulteriori e prossi111i con trolli. Più n e ltamen te contrario si di111ostra invece a proposito della ques tione, connessa colla precedente, del pa·ssaggio transplacentare, del virus filtrabile e della sua 7>atog en eità per l 'organismo del neonato e del lati an,l e. Ancl1e .a })rescin d ere dalle osservazioni mol-

lo dulJbie e co11 lradditorie · f~nora addotte, la esperienza clinica os tetr~ca e pediatrica, proveniente opra l t 1tto dai centri profilattici, parla contro il valore })a log eno del Yirus fil tral)ile per il polinone u1nano, di fronte a quello di gran lunga prepontleran te clel contagio postnatale. Passa qui11di a riferire stilla tubercolosi bacil-

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lare congeni_la, di cui atn1n,ette l 'evenienza, ma

nello stesso tempo la sua rarità. Discute e critica la teoria cc geneogenetica » di Baumgarten. Dà la n1assi1~a imporlanza al co1~tagio extrauterino ._ Tra le sorgenli più con1uni di infezione cita il cc pulviscolo bacillifero » che si può ver~fica­ r~ negli ambienti frequentat~ da tubercolosi aperti, le goccioline d ~ espettorato emesse colla tosse o lo ster~uto dai malati stess~, la polvere dei pavime~t~ delle abitazioni, dei vesti ti, delle coperte, dei tappeti, ecc. usali per l 'assistenza dei tisici, inentre attribuisce una importanza subordinata al latte Jnaterno, a~ resid tl~ alirn,entari, ai materiali dii rifiuto di ospedali e sanatori, alle feci, urine, ess udat_i tubercolari, iagli animali bovini e domestici. Si dj.chiara fautore della aerogenesi, nella sua espansione più pura, cioè della inalazione dire_tla delle cariche bacillar i1 e loro p enetrazione nei bronchioli respiratori e alveoli dei bambini durante la prima o la seconda infanzia. A ques to proposito sviluppa ampiamente j dati clinici, speri111entali e anaton10-palologici favorevoli e contrari all 'aerogenesi. A111mel te l 'altissimo valore difensi\-o delle })Time vie aeree, per cui l 'aria è pratican1ente sterile qua11do raggi11nge gli alveoli; tuttavia pe11sa che, se ciò succede normalmente, talora per l 'intervento di una causa occasionale (processi infiammatori delle prime vie respiratorie, i11alattie infettive esantematiche, ambiente di co11tag·io 111assivo, ecc.) possa venire meno il delicato i11eccanismo protettivo naturale, sì da permettere alrneno una volta 11ella vita della maggioranza degli uon1i1ù la penetraziorte endo-polmonare di u11a carica bacillare st1fficiente a deter1ninare un processo specifico circoscritto. I dati sperimentali sono pure favorevoli per tale concezio·ne, non tar1to in base alle antiche e grossolane esperie11ze di Cl1aussée, Fliigge, ecc., ma a numerose altre più n1oderne e convincenti c11e dimostrano la possibilità dell 'inalazione d~ poche unità o decine di bacilli nella cavia, n el coniglio o nella capra co11 }Jroduzione di tubercoli, mentre alcune osservazio11i cliniche accide11tali 1net tono in vivida luce la g·rande sens~bilità dei bnmbi~i al bacillo di Koch, vic~11a se non eg· uale a quella delle oavie. Contraddice per propria esperienza i dati batterioscopici della scuola di Nocard e della sig.na Prospert. Dal punto· di vista anatomo-patologico, sos tiene l 'equiv.alenza cc focolaio polmonare e complesso prin1ario = porla d'entrata del virus tubercolare » sulla guida di abbondante materiale analon1ico pediatrico e di adulti di altrui e propria osserYazione. Con clt1de ammetle11do che I.a via inalatoria sia la più comt1ne1nente seguita da bacillo d~ Koch (oltre l '80 % d ei casi di tubercolosi infantile). È contrario ai concetti di Cal1t1etle di latenza primaria del bac illo di J(och nell 'organis1no urn-ano e della sua penetr_?-zione più frequente per la Yia intesti11ale e linfatica. Discute e critica gli arg·omenti sperimentali, clinici, morfologici, e di patologia co1nparata riportati da Calmette nel suo trattato, oppo11endo una serie di osservazion~ diYergenti e i risultati della propria esperienza nei diversi ca111pi del] a cli11ica e della biologia. Ritiene che Ja pe11etrazione per via ~ntestinale si avYeri in una percentuale non superiore al 15 % di tutti i casi di tubercolosi primaria. È pure poco propenso per Ja genesi tonsillare o dalle prime vie cligeren Li, o dalla cute, o dagli organi geni lali o dalla n1ucosa congiuntivale, cli


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SEZIONE PRATICA

c ui riduce la freque11za a una p er centuale n1inidi pediatria, si dà molta in1porla11za all 'iufezione ma, documentando la propr~a opinione con dati che avviene nel ba111bino, poicl1è oggi no11 s! può tratti dalla letteratura medica e da espcr icnze ese- più disconoscere ch e l 'infezione avviene quasi nelguite nell'Istituto Be11ito l\ilussolini . Ja totalit à prima della pubertà, poichè dopo i 15 La seconda parte del lavoro comprende una raanni si h a quasi sernpre la inalattia non l 'infepida discussione sulla erede-distrofia ed er edo- zion e tubercolare. Egli ricorda come si d eve .a clipred~sposizion e alla tubercolosi, di cui a1nmette 11ici ch e si sono occupati d el bambino il conl 'iaj:l11enza ·specie per il decorso della inalattia e cetto ch e la 1a localizzazio11e è n e i gangli traper l~ reinfezioni esogene dell 'iad ulto, non tanto cheo-bronchiali. È d'accordo ·col prof. On1odeiper le i11fezio t1i primarie infantili in cui ha magZorini che nell 'infezione st deve dar gra11de i1ngiore importanza il coefficiente cc co11tagio ». portanza alla via aerogena, m entre la via enteroDella· t~oria opposta o er ede-immunitaria, egli ger),a rapp,rese11ta l 'eccezio11:e. In qua11lo al virt1s espone ~ princi1)ali argornenti che· r endon·o plau- filtrabile ecl al concetto dell 'ereditarietà, egli fa sibile l 'idea di un maggior adattamento delle pole sue riserve, e ritie~e ch e per il i11on1ento dobpolazion~ civili al bacillo tuber colare rispetto alle bia1no insistere sul contagio (che non si può dipopolazioni vergini da tuber colosi, fenomeno tra- scutere) perch è diversamente quanto si fa n ella · lotta contrQ la tuber colosi sarebbe perduto, e si smissibile in via eredita.ria con un meccanismo tor11erebbe al periodo in ct1i si riteneva ch e la tt1non ben noto; cita osser vazioni di bamb~11i allevati nelle slesse condizio11i di contagio massivo bercolosi fo sse un 111orbo ch e si eredita e no~ si ch e reagi scono in modo diverso all 'infezione; ele- contagia. va tuttavia qualche riserva derivata da constata.Egli cr ede che la lotta contro la tubercolosi si 'Zioni ai1atomiche, statislich e e dalla n1oderna deve fare 11el ba111bino, anzi nel neonato, e crede con cezione dell 'irnmun ità tubercolare acquisita e ch e la profilass~ i1nmunitaria eh 'è gloria di un di natura is togena. Parla poi brevemente dei fatitaliano, d el iVIarag-Iiano, che è stato il pri1no a tori occa sionali. concepirla, risolverà i) problema, qualunque sia il L 'O. illus tra quindi su ccintamente il quadro metodo che si vorrà u sare. clinico della tossiemia tubercolare nei latta11ti e bambini della prima ~nfanzia e della adenopaL. G 1uFFRÈ (Palermo). - I Rela tori pur trattantia tuberrcolar e tracheo-bro11:chiale, riportando ses- do dell 'origi11~ ed evoluzior1e della tub. poln10santa casi di tubercolosi ganglio-polmonare pri- 11are, hanno dato fondo a t11tto· il complesso ar~ar~a di propria osservazione e sostene11do la g·o1nento; tanto dal punlo cli visla delle lesioni pr~orità ~orfolo·gicrq. del focolaio poln1·0 nare su an atomich e pri1narie e post-primarie, e reìativa quello ghiandolare. Parla d ell 'evoluzione anato- si11tomatologia quanto· da quella della e tiologia 1no-patologica del complesso primario di Ranke , esogena e della endogena. e i risultati di centonove autopsie eseguite su Si associa pienam ente alle considerazioni p er lattanti e bambini della prima ~ sec9nda infanle q u ali il prof. Gan1na ha fatto tabula rasa zia (tra cui trentatre casi di tubercolosi pr i111aria: di tutte le classificazioni e sch e1ni ch e n el volg·ere venticinque complessi polmonari prin1ari, due di qualch e dece11nio si sono susseguite le une polmoniti caseose act1ie, un focolaio ·· isolato polalle altre. Chiede se 11on sembri al Relatore mimonare, un focolaio isolato g hiandolare, tre comgliore la dis tinzione di forme silenti e forme attiplessi primar~ intestinali). Accenna pure all 'evo- ve, che è quella che più importa dal punto di luzione del complesso primario tardivo, in età aYisla delln prognosi e d ella cura. dulta. Dal prof. Omodei-Zorini desidera òi co11oscer e Sulla genesi della tt1bercolosi p olmonar e primapil.t i1ettamente 11 su o I3en sier o in :ta tto di piediria senza complesso pri1nario (riducibile secondo sposi1z ione per r apporto alla costituzio11e generale, I 'O. a pochi casi di tubercolosi congenita bacil- ed a quella parziale, ed i11 particolare all 'abito lare, di miliare acuta ematogena., di tuber colosi Lisjco, ed ai oa.ratter~ oggi detti u111orali, ch e og·g'i primitivamente ossea e ghiandolare e seco11dariaqua,s~ esclusivam er1le si vogliono riferire alle com ertte polmo11are) espone e critica la vecchia teosiddette cost ellazioni, o perla11to, co111e spesso ria meccanica e quella pii1 recente allergica; risono, nebulose endocrine. corda inoltre tre casi p er sonali di tubercolosi miAcce11nar1do a qt1esta ques tione morfologica e 1iarica post-primaria benigna e a focolai calciu111or.aJe, rende ornag·gio ag'li studi del nostro ficati. g r a11de 11i,aestro De Giovan11i e nei con tinuatori, Chiude con una rapida rasseg·n.a della moderna pur i11sisle11do nel dissenso, ch e in nlolti punti concezione di immunità e allergia tubercolare, avh a già &spresso i n al tre occasio11i. A questo provicinandosi di inassima all 'idea di u11a relativa posi lo r ende on1aggio alla memoria d 'un altro imm11nità is togena da focolaio tubercolare, pur i1ostr.J1 g·rande l))aestro, di cui è da lamentare rilevando che alcuni fatti clinici di co111une oscl1e sia st ato taciuto ieri a proposilo del diabet e, servalione n on si accordano del tutto con tale Arnaldo Cantani. E co11clude r ende11do omaggio a ipotesi ; ricorda infine i principali pt1nti d ella ques t 'altra nostra gloria vivente Edoardo lVIarateoria di Ranke di é ui accetta l 'individtu=tlità del g·lia110, così benemerito degli s tudi sulla tuberco« complesso, primario )) e il concetto d ell a « tisi losi, primo assertore ed antcsign a110 della vacisolata ». ci11azio11e antitubercolare . Sediita pon1erirlia11a (ore 15) . Prof. l\I. AscoL1 (Paler1110). - Definisce la relaPresidente: Prof. ~- CASTELLINO. zione Gan1na u11a n obile, n1eritoria, non improficua fa tica di d e111olizio11e, re a n ecessaria dalDISCUSSIONE DELLA RELAZIONE. l 'i111per ver sar e del conft1 ioni i110 e dal moltiplicarsi delle c.lassificazion~ d elle forme clinich e delProf. R. J El\Cl\TA (Napol)). - Dopo aYer rilevato la tbc. pol111on are ; plat1de anche alla lucida espoI 'importanza delle due relazioni, si compiace di sizio11e del prof. On1odei-Zori11i. constatare che oggi anche d a chi non si occupi 1

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IL POLICLINICO

Desidera porre i I problen1a dei fattori 1necrar11c1 11el determ i11isn10 delle disseminazioni lJr on chiali n ella eYo luzione del processo tubercolare. Vie n fallo di chi eclers i, ove si con sideri la fac ilità di diff11sio11e 1l ell 'albe ro bronchiale di li<1u idi introdotti artificial1nente in trachea, com e Ina i I e ' lis e111inazioni bron chi ali non avve11gano su bito e i11 g r ado in1p o11 ente in tutti i inalali ad espettora to J)acillifer o. Egli pro })e lta ml rig11ardo l 'imporlanza ch e co n11)ete all e n1usculature, al tessuto elastico , alla j.1111crvazio11e })ro11c h i a le, al suo epitelio vibratile e nlle loro ulterazior1i patologiche. E, in particolare p er quanto con cerne la dis lriJJuzio11e d~ liquid~ nel! 'a lbero bronchiale, ricl1j u111a l 'a lter12ione stil fattore rappresentato dall a cos tituzione chimica, dalla densità, d alla viscosi là, dalle loro JJr opriet à fisiche in gen er e. . Al rig uarclo nella Clinica cli Palern10 il prof. Di Re r1zo ha eseguito delle esperienze p er studiare s ul corr1ig1 io l 1 effetto d ella i.s til uzior1e di un pneum o torace Sl1lla diffu ione ce11trolat erale cli liquicl i i11lrodo tti p er Yia tracl1eale i11 urt l ato d ell 'albcro bro11chial e, ecl h a anche o sservato che, quanclo il g·az ragg·iun ge u11a data pressione il passaggio d el liqni(l O al lato 0111)osto è favorito. L 'O. s i g uard a assol11tamente d al trarr e per or a qtta1 iasi infer en zn da questi esperimenti che ,·uoJc con siderati esclusiYa111entc come tin inizio, lln a via111enlo allo s tudio del complesso proble1na clel con cor so d ei fallori 1necca11ici nella cleter111i1lazio ne dr;lle pro1Jagazioni del processo tubcr colnre IJer via broncl1i ale. C. TPn1 r (Napoli) . -- Ricorda con1e il con ce tto cleLJ a Iiltrr1bilità e della possibililtà d el passaggio (lei vir11s Lbc. si a s la lo ora convaliçlato d alle esp erienze di Ninni e d i Sanarelli e Al essandrini A. , m a i augura ad ogni inod o ch e Yenga attuata l a propos ta fa lta n el Cor1g resso di Nlicrobiologia di l\Ii I ano, cl1e si cos titt1i sca un a con1n1issione di fili r ofili e a.riti/iltrof ilt per un lavoro cli co ntrollo recjproco, diretto a definire in n1odo definitivo il di ~ sicli o·. A proposito del! 'accenno fatto dal R elatore d el la clif'e a oo t1lro· l a i)e11elrazione clelle polYeri e qui11di clei b acilli t11])er col ari per Yia aerea, l ·o. fa oser Ya r e cl1c qua11do .. i l)arla cli an tracosi bisog11a ct i linguere neg1i e (fet t~ l 'antracosi da polYere di carbon fo ile e l '.a t1tracosi (la i)olYer e di carbone Ycg-e la l e, i 11quan tocl1è i11en tre l a })Ol vere di carbo11 fos~il e difficilme11te raggit1nge g li alYeoli, fl u ell a di carbo11 di l egn a arri ,.a n egli alYeoli e n el t e u lo interalYeol are, co1n e si può rilevare colJ 'e ·a1r1e d clj o s1)11to 11ei co111u11~ carbonai faciln1c11Le af'fr l li da bronchjti catarr ali, p er la i)reseuza noleYole di. cellul0 clesq11amaliYe d egli al Yco1i sopra carich e di. gran11li di carbo11e. Prof. 1\1. LAXDOLFI (:\apoli) . - Ricorda il nome dcl prof. .... cl1ron per l e st1e g lorio e scoperte in l isio logia. Ha p erfezionato clopo p arecchi a11ni di ricerr l1e, specie 11egli ulli111i a1111i i1e11 ·1~ tilulo Acl1ille l)c Gi0Ya1111i da lui cliretto , e le11e11clo conto d elle critiche fal le, il .. uo 111etodo cli d iag11osi precoci .. i111a della lu))er colo i l)Oln1onare J11edia nte l a e n~ibi li Lzaz i o n e co11 l a tiroidina , 111etocl o cl1e e cgu e al lual111e11te i11 t re giorni s0Ja1nen te. Ringrazia il i)rof. Ga111na per la corte e ci tazione cd il prof. Doeri per aYer i11lilolato a nclie al su o

[ ANNo XXXvlII, NuM. 45]

1101ne la zona di Cl1auvet ch e rivendica all'O. , co n1e appar te11gono egu a1me11te al Landolfi i noti pu11 ti specie l 'A . e l 'E., che corrispondono all'i111"iJlrato di Assn1ann. l~ s pone in sintes~ le rjcer che dei colleghi del1'Is tituto l\iiagliulo, Lauri, Guzzi, De Arcangelis, e \ ' erde. 1•

,SILVESTRINl (Perugia) . Si intrattiene lungam e nte sull·a questione del virus filtrabile tubercolare.

U. ARCANGEIJ (Roma) . -

Conviene sulla freque11te localizzazione nella zona n1ediana del pol1none :qe~ oasi · (;]inicamente iniziali1 della tubercolosi: da ciò la necessità di un- altento esame fisico e radiologico dell~ zone inediane e peril·ari. Crede c h e il comp.lesso p,r imario spesso dia sinto1ni d~ sè e crede cl1e molte febbri da ~ndige­ s tione o gaslrich e dei ban1bi11i si ano dovute all 'i11fezione primaria. Crede la tubercolosi evolutiva degli adulti qt1asi sempre u:qa superinfezione esogena; ricorda che i tubercolosi si reinfettano con l 'espettorato di ess~ s tessi, se non pensa110 a d~struggere o disinfettare lo sputo. Crede poi che la logica e l 'esperienza clinica d epongono per il fatto ch e la tubercolosi degli adulti è quasi se111pre una reinfezione esogena . Se il tuber coloso 11011 è immunizzato peir i propri ]jac jl li, con1e lo sarà p er i baci1lli prove11ienti dal] 'esterno ? Ciò è assurdo . L 'rsperienz,a clinica p ern1elie assai spesso di d eter111i11are la fonte del contagio. Resta così confer1nato ciò che si p ensava a11chc 2400 a11ni or son o, che diventa tisico chi cor1viYe coi t~sici (Isocrate). Se ora non si vede questo falto inesorabilmente s i deve alle m aggiori precauzioni attuali.

D.

BIANCHI (Milano) . - Convie11e col r e1alore prof. Gamna sulla opportunità attuale di n.s tenersi in tema di evoluzione clinica della T. P. 11ell 'adulto da un eccessivo r~gorismo e da clasificazio11i tanto fa cili a farsi quanto spesso artifi cio f:. Col11e n1ol teplici son le mod alità d 'infezione pri1naria, cosl molteplici so110 Je. modalità di evoluzio11e clinica della T. P. , pt1r essendovi senza dubJJio u11a 111od alità ai infezione primaria e risp ettiYa111ente u11a n1odalità di evoluzione clinica di g ra11 lunga più frequen ti: l 'aerogena nel primo ca o ec l 'inizio apicale nel secondo, a suo modo di ved er e. Aggiunge che fra ques te diver se n1odalità di eYoluzione . clin~ca non vi è dis linzjone netta, n o n yj' ono, p er cosi dire, co111partin1enti stagni, 111a al contrario esistono anzi rapporti str e tti, stadi ii1Ler111ecli, a rend er e più difficile la loro sep a. r az1011e. 1\.lla Yecchia dottri11a dell'inizio apicale, an cor a oggi en er g icam ente difesa sp ccialn1e11te dag li a n at o n10-pato logi1 sii so110 andate aggiu11gendo due i1u o ,·e clottrine: quella d ell 'i11filtrato so ttoclaveare }Jrecoce, alla quale Lanto contributo ha portato la radiologia, e quell a del! 'inizio ilar e con formazione _eco11daria d ell 'i11filtrato so ltoclaYeare ed eYe11tualn1e11le d el l a localizzaz ion e apicale. L 'o ervazione anatomo-cli11ica dimostra ch e lulle e tre le localizzazioni son o }JOS ibili: l 'ull i111 a 1)erò Ya conside ra ta con1e eccezio n ale, od a1n1e110 r a r a, in confron to d ell a freque11za d elle altre due l11odalil à. CESA


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È inutile insistere sull 'importa11za della nozio11e

da infiltrato precoce, purc b è intesa non come prin1a manifestazione jn ordine di ten1po ma bensì con1e prima manifestazione clinica d~lla reinfezione tubercolare e megl~o ancora con1e prima espressione radiologica d ella T. P. attiva dell 'adulto. I 11 pratica l 'i11izio apicale è più freque11te ad osservar~i ~d i~ . ge11ere meno g rave; meno frequente ma d1 s1gn1f1cato generalmente più grave è invèro l'inizio sottoclaveare. La 1'. P. dell'adulto difatt~, \{uando è contrasseg·nata inizialmente dal! 'infiltrato di Assmann, ha in generale car atter e essudativo e t endenza distruttiva, non di rad o r apida: quella invece con trassegnala inizialment e dalla lesione a picale ha generalmente carattere. infiltr.ante e tendenza evolutiva torpida. Ne deriva dal punto di vista t erapeutico c h e se in questo caso trova abituale .i.I1dicazione la cura aspettante, di riposo, ig ienico-die tetica e·cc., nel primo caso invece il trattamento terapeutico di elezione sarà costituito dal pneu1no torace ,artificial e. Per quanto rig uarda Je n1odalità rli origine della 1'. P. o meglio le modalilà di infezione pri1naria , il Relatore prof. Omodei-Zori1ni molto opportunamente, escludendo ogni assolutis1110, am1net te una pluralità di porta d 'entr a ta , pur assegnando ]a predominanza alJa vi,a inalatoria . E no11 si può ch e seguirlo in questa direttiva, oramai nettamente traccia la e val1dame11 le docu1ne11tata da m o] ti1 an11i, d a 1111 ricco materiale di osservazioni anatomo-clinich e e sperimentali. Ne1l campo· più strettarrte11te e tiolog ico il - Relatore, dopo qualche incer lezza, finisce col dichiararsi favorevole alla pluraljtà morfologica del virus tubercolare o meglio all a esist enza di diverse fasi n el cicl o vitale. del v. t. : virus filtrabile, virus granulare gr a 1npo s~tivo e virus bacillare acido-resis te11te. È evide11te ch e le più recenti ricerche 1:> ul1 'argomento ed in mo<lo sp eciale quelle d elle nostre scuole <11 Padova e di Roma, ha11no fir1ito col rir11 11overe molti dl1bbi in materia. Personalm e nte _non ne è altre ttanto persuaso . A parte j reperli co.n tradittori;, numerosi e be11 circos tanzi ati, nessu11a di qu es te ricerche è così in11nu11e da crilich e da potersi ritenere come sicura111ente di1nostrativa per ]a esistenza di un v. t. filtrabjle. Non quelle di ·Ninni, che di1nostrano soltanto la possibile fil trazione della sos tanza adipo-cerosa, co111e ha affer111alo il Capuani·; n·o n quelle del~a scuola di Casagra11di no11 suffici entcn1e11te dimostrati.v e, e neppl1re quelle di Sanarelli ccl Alessandrini, ceria1nente di g r an lu11ga le pii1 s u ggestive e le meglio documentate. Allo s tato attuale delle 11ostre conoscenze, co1ne s perimontatore e come bjologo l 'O. 11011 ritiene cl1e s i si a ancora raggiunta l a prova dell 'esistenza di un v. t. f., t anto pii.1 in quanto Lrattandosi cli questione implicante gravi problemi di biolog ia generale q u esta prova d eve essere inequivoca])i]e, ·1 nentre come clinico è disposto ad ammettere od almeno ba l a seJtsazione ch e non convenga oggi più costringere il v. t. nella sua sola forma b acillare e che 1a esistenza di altre fasi òi sviluppo di questo virt1s p ossa meglio spiegare 11101 ti punti a11cora oscuri nella patologja e nella clinica dell 'infezione lubercolare. R1sposTA

nE1

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SEZIONE PRATICA

lmLATon1.

C. (i-A~lNA (r ela tor e) . - Ring·razia g li 00. i11lervertu ti i1ella discussio11e, li e to del co11se11so una-

nin1e dia loro espresso sul modo tenuto· nello svolgere il &uo teina. Sottolinea i 'interesse delle affermazioni fatte dal prof. J e1nma e dal prof. Arcan geli per m ante11ere alla i11fezione aerogena la s.u a importanza che è be11 p·r ov,at a dal! 'osservazione clinica , anche se ancora ci n1anca urta conoscen za sicura della via seguila dai b acilli dopo la c.avità faringea. Non bisog11a, secondo il relatore, ide11tificare il concetto d'infezione aerogena cor1 quello di pene trazione dei bacilli tubercolari 11el1 'alveolo respiratorio : seb])ene questa pene trazione non po:s sa essere dive r samente dimostrata che fino a certe sezionj d ell 'albero bronchiale è da r icorrlare, sulla base di g ià vecchie nozioni anatomo-istologiche, che i ger111i aspirati vengono convogl ia li p er i vasi linfatici in piccoli accumuli di tessutq Ji11fat~co situati sotto l a plel1ra (Heller } nei quali si producon o lesioni tubercolari, cui il parenchima alveolare circostante partecipa collaleralmenle con processi infiltratiYi ch e oggi si potrebbero interpetrare d~ reazione perifocale: in questo complesso anaton1ico con siste essenzi;,tlmente il focolaio primario p oln1011are, e se la caseosi o 1a form.azione di prodotti · follicolari sp ecifici si est ende anche all 'alone perifocale, il fo'col aio si fa più notevole e può dare segno della sua presenza o lasci are, calcificando, un ben ap-. prezzabile residuo. Il Rel atore consen te piename11 t e con quanto espresse il prof. Giuffr~ ritenendo con lui ch e sia molto importa11te difendere il metodo clinico e didattico dal p ericolo di far con sist ere il problen1a diag11ostico della tubercol osi po.lmonare in una esplorazione radiologi-c a. Al prof. Ascoli esprime un particolare rin.g·raziame nto p er l e lus inghiere p:arol e con c ui egli ha giudicato l a relazionei. Trova molto interessanti le indagini sperimen tali eseguit e nella Clinica. di Paler1no. Esse co11fermano indiretta1nente le~ asserzioni fatte r1ella relazione st essa cir ca la genesi delle disserr1inazio11~ broncogene. È infatti' evidente ch e, ol tre ai fattoiri meccanici rappre-~ sentati dalla disposizione ana tomica del sistema can alicolare dei bronchi e dalle condizioni della . dinamica respiratoria, altri fattori più complessi ;: in parte certan1e11te di n atura biologica, regolano l 'e11lilà e 1a di8lril1uzione dell e metastasi bronr.ogene . Al prof. Landolfi, che ha ricordiato il suo me- . Lodo di esplorazione sen1eiotica del campo medio . polmonare il r el atore riconosce il merito (e l 'ha 11ella Slla rel azione posto i11 rilie o) di avere tra . i primi rivolta particolar e a l lenzione a codesta zona ch e og·gi si confer111a essere così importan te ~ }Jer la scop erta d egli aspetti clinici iniziali dell a tubercolosi pol1no11are. Le osservazioni che ha fatto i.I prof. Arca11geli, circa il n1odo subdolo e clinicamente b en caratt:erislico in cui può co111pjersi 1' infezione tubercolare per Yia pol111onare in ispecie nei ba111bini, ~ono condivise dall 'ora tore ch e nell a relazione h a appu11to espresso l a co11vi11zio11e che queste r.onta111il1azioni i'nfan t ili e le co11segue11ti disse111inaziot1i en1atogene, frequenti 11el period o d cl complesso i) ri111ar io, ~ i a 11 0 re ... pon abili di l111a parte d elle affezioni fel)hrili di 11atura indeter111inata ad e i lo favorevole che si osserva110 co ì ~ ])esso J1ell 'elà i11fa11lile. S i trova, i11fi11e, il rela Lare d 'accordo co n il prof. C~c. a Bia11chi con1e col J)rof. ~\ coli ull 'opporlu nilà cii rinu11ciare al t a11to rinnoYalo ma altret la uto i11util e tentativo di cbe111alizzare iil •


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IL POLI CLINICO

cl a ... ificazio11i le « Ior111e » della tubercolosi pol111011are e si compiace ch e i predetti relalori abhia110 apprezzato il modo da lui Le11uto nell 'orcli11are l a I11a teria e nel concepire 11el se11so nosologico ~ })Olirrtorfi aspetti della n1alattia. E prendendo lo spunto dallo spirito cui furono in1pron tale le osservazioni di tutti g li intervenuti nella discussione e cui ha cerc,ato da parte sua di i11dirizzare la relazione, l 'O. mette in r~lievo come si sia qui opportunamente affermato in campo di tubercolos i polmonare, particolarmente ingombro da eccessj dottrinari, tutto il valore del metodo clinico classico che analizza e giudica l 'individuali là d el caso ~orboso senza costri1n gere il giudizio rtc11 'a11gu slia artificiosa di uno sch ema o di una dollrina. 01'1ouE1-.Zou11 i. - Ringrazia gli 00. per le be11croli parole a suo rigu ardo. È lieto che il prof. J emn1a abbia ina11ifestato iJ ~ uo accordo alle idee personali ; conferma che, s ta11do ai propri reperti, è tratto ad ammettere· la coincidenza del complesso prin1ario con la porla cl 'entrata del virus. Al prof. Giuffrè dichiara ch e la tra ttazione del coeffic~ente costituzionale fu logicamente limitata alla g·enesi della infezione primaria e quindi alla di scussio:n e de]l 'eredo-pre<lisposizione, eredo-distrofia e della Leoria opposta eredo-immunitaria, riserva11do· al correlatore lo svolgimento dei rapporti tra d a li cos lituzionali ed evoluzione d ella malattia, o r11odalità di reinfezione. Ai proff. Ter11i e Silvestriqi l egge diversi bra11i d ella relazione stampata in cui si dà la giusta i inportanza ai lavori di Massucci e a quelli di Ninni , di Sanarelli ed Alessandrini sul virus filtrabile tubercolare, manifes tando }'opinione che "opratulto queste ultime esperienze vadano controllate ed estese. Nella genesi del ps~udo-reuma­ tis1110 tubercolare pensa piuttosto a fattori tossjc111 ici. Infine al prof. Cesa-Bianchi dichiara che è egli pure contr1a rio ad attribuire ai granuli di Mircoli~1uch una capacità vitale ed evqJutiva, ma propende per ritenerli dei prodotti di disintegrazione ciel corpo bacillare. SEZJONC

B.

.""ed ula pomeridiana (19 ottobre 1931, ore 15).

Presidenza: ZoJA.

Comunicazioni. J)o1'CI N1c1 e OLIVA ('fori110) . -- Il rica nipio e1noylobin.ico n ell 'anemia, perni_cio_sa. P . ll1zzELLI (Poggiardo) . - Osserva.z ioni su 21 casi di pleurit e. - L 'O. comunica i risultati da 1ui o tte~uti nella cura della pleurite essudat iva n1edi r111te ]a r e i11iezione ~0LiocuLa11ea o.i liquido c~ I rallo dallo s tes. o i11fermo.

V. C n1 N 1 tPaclova). - Ricerclie sperimerilali sulle arl titi. - J~' stato possjbile all'(>. determinare u11a locali1.1.azio11e articolare di flogosi allergica in con ieri i e11 .. il>ilizza li per Yi·a endo,e11osa con siero e tero logo, pra lica11do, cl uranle la preparazione o cluratllc l ' iniezjon e scatena11le eseguita p er via encl operi lo ncn le o ~o lloc ul a n ea, un 'iniezione cli materiali ll ogoge11 i (e ter e) dir~ lla~1e11te e11lro l 'arlicoJa1 io nc ciel g i11occhio. ·r al e po tere di l ocali zzazione di t loaosi allergica '1 rt icolare vie11c anch e espli-

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.. cato da piccole qua11Lità di acido urico pure inlrodotto direttamente entro il cavo articolare durante la preparazione allergica. ,Successive reiniezion~ di siero eterologo provocano 1a comparsa di . quad!~ di artrite cronica a carico di quella articolazione che era stata sede della primitiva flogosi allergica .

R. INGLESE (Napoli) . - Tubercolosi e costituzione. - L 'O .. ha studiato la predisposizione costituzionale i1ei rapporti dell'infezione tubercolare, ri.J evando il profondo a.n tagonismo esistente fra le due combinazioni morfologiche del De Giovanni I e III, rispettivan1e11te tipo simpatico-estetico e vag·o-estetico del Caslellino. A suo avviso siffatto a11Lngo11isn10 è da ripor· tarsi al ricambio iodato della tiroide: iperfunzione iodata nel primo caso, quale causa favorevole, ipofunzione iodata nel secondo caso, quale causa sfavorevole all '.attecchimento del b. di Koch .

Gastroterapia antianemica e funzionalttà spleriica. - L'azione benefica della gastroterapia s ulle ar1emie in genere e ulJ'anemia perniciosa in specie. Il meccanisrno d 'azione invece è ancora inol to controverso ed appufl:to a tale scopo l'O .. 11a studiato in 17 soggetti le 1nodiiicazioni indotte sul numero dei globuli rossi mentre essi veniva110 trattati contempora11eamente COQ il ventraemon (De,vop), con iJ fegato, e con l 'adrenalina endove~a ed ha trovato corrisponde11za netta tra i risultati ottenuti con Je tre sostanze. · U. PoLEtlÀ (Messina) . -

A. FRANCAVIGLIA (ì~op oli) . Irradiazione temporale nei dtaPeti_ci. - I casi di diabete irradiali dall 'O. sono stjati in numero d1 4 ed in essi ha studi_ato le modificazioni della glicosuria, glicemia, acetonuria, acetonerr1ia. Nei primi due casi (diabete n1agro con notevole acetonuria in soggetti luetici) l 'irradiazione non produsse che di1n,i11uzione transitor~a della glicosuria e dell'aceto11emia, mentre in altr~ 2 casi (un diabete magro g i_o vanile e un diabete grrisso, il prin10 con notevole glicosuria ed acelo11uria) dopo la 4a applicazione, sj ebbe un rapido miglioramento del1c condizioni ge11erali con abba ssamento cospicuo (lella glicosuria, inodico della glicemia e scomparsa corrip]eta dell 'àcetonuria. tJna secon òa serie di 4 jrrad ~azion i , ùopo 20 giorni st abilizzò questi risultati.

G. · SANTuccr (Genova). Il teletrasmettitore cardio-polmonare di Penlle. -- L 'O. per consiglio del suo maestro prof. P e11de ha studiato la cos truzione di tJn apparecchio a vaJyoJe termoio11iche capace di analizzare 1ninutamente da terra il comporiamen lo del cuore di un aviatore in volo. Descrive la co1nposizione dell 'iapparecchio e da esperimenti eseg·uiti I 'O . afferma che esso è capace di riprodurre con t1n 'amplificazione notevole l fenomeni acustici cardiaci e polmon.ari senza apprezzabili distorsioni, conservando cioè inalterate tutte le c~na tleris liche che si possono rileYar e con l 'ascoltnzione merliata pel tramite del fonendoscopio Bazzi Diancl1i. Oltre alla riproduzione dei toni r1orn1ali , l 'apparecchio riproduce j11 1naniera evidente anche i toni anor1nali e i fe11on1e11j acu s tici poln1onari i1ormali e patologie i.

r.01isiderazioni sul diabete traurn.atico da tran1ni extra-cefalici. - L 'O. l1a ... tudiato quali rap1)orl i JJO ... sano intercorrere G.

i\LBEI\TI

( Ro111a i .

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tra traumi ed alcu11c for1ne di diabete n1ellito, prendendo in considerazione specialmente i tr.aum~ extracefalici, sia che colpiscano direttamente il pancreas minorandone la fu11zione interna . . ' sia che colpis<;ano qualche ,altra ghiandola endocri~a, intimamente con11essa al rica1nbio dei carboidrat1. Fra quesle q11eJle che possono essere più freque11lemente ~n causa sono il fegato , i testicoli, più raramente la tiroide.

La Conferenza del sen. Maragllano sulla vaccinazione antitubercolare. Alle ore 19 riel giorno lQ ottobre, nell 'aul.a della Clinica i\1edica della R. Università di Bari, il sen. Maragliano tenne l 'annunziata conferenza pubblica sul tenia: « La vaccinaz~one preventiva della tubercolosi dlél.l punto di vista scientifico e dal punto di vista pratico ». Allorquando l 'O. si alzò per injziare la lettura della sua conferenza, un·a grande ovazio~e salutò il clinico illustre. . . Il sen. Maragliano esordì ricordando che dalla esistenza di una immunità tubercolare, cla lui già dimostrata a suo tempo ed orn1ai univer salmente riconosci11ta, egl1 aveva concepito la possibilità di realizz~a rt una vacci~az~on~ preve1~t!v~ per difendere l 'uo1no dalle malattie tubercolari, vaccinazion~ cl1e f11 attuata in Italia nel. 1903. ~oi<',hè riel 1922 un ])jologo francese, Calmette, affermava egli p11re ]a possibilità di una tale vaccinazione, e poichè, di111e11tica~do quan,to si era fat~ i~ Italia, si diffuse l a credenza che essa fosse una creazione fra~cese, il sen. Mariagliano enumerò le minute ricer ch e scientifiche italiane che . . costituiron,o la base della vaccinazione. Fatta q nesta enun1erazione, clalla quale è provato che in !balia il probema fu studiato nei suoi dettagli con un.a serie di lavori pubblicati dal 1895, prima assai ehe gli scienziati frances~ se ne occupassero, con ~luse che la vaccin,azione è patriID:o11io clella sci.enza itali:a~a. I vaccini già impiegati sono parecchi, ma tutti basati sulla i1nmunità, come q11ello. italia110. L 'illu i:,tr~ O. tra ssi~ la co11clusione che non resta qui11di che vaccinare. IL vaccino italiano è sicuramente innocuo, ò approvato dal Governo, ha .superato le prove, fu già applicato in, Italia sopra ce11tom~la perso11~, se11za da11no alcuno, anzi con vantaggio e occupa perciò un posto importante nella lotta ·contro la tubercolosi. La dotta conferenza dell'illustre clinico seguita con moltissimo interesse dall 'udilorio fu alla fine sottoJineata da una poderosa ovazione. Con lo scienziato si congratularon,o vivamente tutti i colleghi ch e gremiva110 l'aula della Clinica Mediaa. Prese quindi la paroJa il prof. Francesco Galdi, il quale dopo aver rilevato cl1e Edoardo Maraglia110 aveva espressa1nente desiderato di parlare in un,a scuola d~ cl~nica, disse che il Maestro , condottiero alacre. e corag·gioso della crociata antitubercolare, neve: essere àdditato all 'a1nmirazione di tutto il mor>:do ciivile. A lui perciò vanno il nostro plauso, i·l nostro augurio, le nostre benedizioni. L 'asse1nblea applaudì lun:g·amente le elevate parole del prof. Galdi. Subito dopo la brillante conferenza prese la parola il sen. prof. Gapbi, clinico di Parma, che dopo aYer ricordato la decisione presa dall 'Acca-

....

1677

SEZIONE PRATICA

demia di Calmette ID:entre è ed è una

Scienze di ·B ologna di asseg11are al prof. d1 Parigi il premio per la tubercolosi~ merito indiscutibile del sen. Maraglilano vera gloria della nostra azione la vacci~a.zio~e antitubercolare, cui il prof. Maragliano. ha dedicato tutta La sua vita operosa di scienziato h~ 'proposto all 'asseniblea il segue11te ordine dei giorno: cc I soci della Società di Medicina Interna riuniti in Co~gresso nèlla industre e patriottic'a città di Rari; udita la dotta confere11zA del prof, Edoardo Miaragliano, clinico i1n signe, scienziato. sommo, patriota l!ll'rl:en:te, educator~ appassion:ato, sulla vaccinaz~one antitubercolare, delta con passione giovan~le, con ardore sostenuto, con grande chiar~zza; ricordata l ' opera sua sugl~ studi scientifici e sulla lotta contro la tubercolosi, svolta in un quarantennio di duro travaglio, rli pert~:Qac~ assalti all 'ig11oto e di co11trasti spesso violenti ed opachi nel fine ina rinviu.orenti la sua volontà , le sue forze ' la' sua fede' o· la sua resister>:za per u~a conquista a favore del1'umanità; accertato che egli· è il vero creatore ed il pioniere della vaccinazione antitubercolare . ' move:Qte da saldi principii scie11tifici, sospinta sempre dalla fiducia di sottrarre dalla malattia e dalla morte i predest~nati alla tubercolosi, procurando così alla scienza ed alla Patria nuovo lustro; ritenuto .che per l 'opera sua le radici ·della nostra stirpe travagliata nei secoli dalla fillossera mortale potrf).nno essere a poco a poco sanate e rese f~conde ·d i più forti generazioni, così che alle madri no:Q cadrar1no più liacrime, alla Patria non sarar>:no p~ù tolti i figli, alle operose industrie le braccia; constatato ancora oggi che l 'anelìto incc~sante, l 'ans~a di giungere alla vittor1a continua a dare al nostro insigne maestro e collega, malgrado gli anni che avanzano, un 'a~ti­ vità eh~ è prova di ~irobile giovinezza intellettuale, e che è !passione di vita; sentono il bisogno ed il dovere di una unanime commozione di r~co11oscim,ento della suia magnifica opera di scienza e di vita, di segnalare a S. E. il Capo del Governo, Duce del Fascismo, in Edoardo Maraglian:o, il condottiero i~falicabile della grande battaglia co11tro l1a più ostinata e grave infezione del ~ l 'uomo per una vittoria che sarà gloria dell 'italia nuova » . L 'ord~ne del giorno sollevò l 'unanime e11tusiastica approvazione. Prese quindi la parola il prof. Castellino che presiedeva l'assemblea. Egli dichiarò di ricevere ben volentier~ l 'ordine del giorno presentato dal prof. Gabbi e firmato da tutti ~ cli·n ici, e ringraziò anzitutto il prof. Maragliano d~ aver voluto accogliere l 'invito della Società di ~1edicina Interna a tvattare 1'argomento così importante della \'accinazione antitubercolare, che, come l 'assemblea ha constatato, contenuto nel breve limite di tempo impostosi, lo ha svolto però con tanto ordinato processo ·e con oosì chilélra e persuasiva docun1entazione,, da rag·giungere la · convinzione generale come no11 soltanto la priorità del~ grande concezione spetti . all'esimio maesti·o e sia patrimonio di conquista itali ana, oramai accolla da tutte le Nazioni, ma ancora di aver portato un prezioso contribu to alla conoscenza di tutte quelle nozioni eh~ riflettono sì viva luce nel campo del problema eziopatogenetico della tubercolosi. Egli così continuò: « Le vibranti parolé del prof. Galdi, ch e afferm a come c-0testa lezione dell 'illustre maestro li1


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IL P OT, I CLINI CO

g ure res ter à u11 titol o fii ricord a11za p er enne p er l 'U11i' er sità d~ Bari e qu ell e del prof. Gabbi, e11 t ra1111Je accolte d a prolunga ta ovazione dall 'assen1})]en 0110 e e le s e esp re s ive ci el consen so un a11.in1 e cli tt1Lti al] ' aocoglimento de ll''ordine ci el g iorno . w1a p e.r ch è a r1 cora una volta essa si a ffer 111i i11 n1o(lo pii1 cleg1to e so le 1111e, !Jr op on go la votazio n.e l)er acclam az io n e ». Le p ar ole d e] prof. Ca s le11ino furono vivam ente a ppl a u d ite e I 'assen1blea vo tò con Yivo e ntus ia m o, 1)er accla1nazione, l 'ordi11e d el g iorno proJ>osl.o .d al e rt ntore prof. Ga bbi. Setl u ta antinie ridi_ana (20 ottobre, or e 9).

Seduta in comune col XXXV 111 Congresso di Chirurgia. P re ~ icle11t.i

· Prof f.

A L ESS i\.N onr e

Scn1.rPFEn .

P ARTE Nil:<.:D fCA.

Pancreatite acata e cronica. Prof. A.

G ASBARRINI

(Bari) .

( Co nclu si <Jln i) .

L 'O. pre1nessi alcuni ce1111i

ulla s toria dell e i)an creatiti, e riass unte brevem e nte quelle _r1Òzion i cli an a lo1nia e di fisiologia che o no i1ecesS1'.lrje per la esalla ~ornpren sio n,e d ella palolog ia d ell'or ga no, ricorda co111e , ·dal pu11to cU vis t1a anaton1ico, i processi infiammatori ch e col lJisco110 il !)U11cr eas d e ter111inino reazion~ t a nto a c arico del tessuto p are11cl1imal e , qllan Lo a CR· rj co del co tute lliYo cli sos lcg·1to ; alle qua li i agg"iu11go110, r o nl.e eJc m,e11 li caratteris ti ci, le 11e<.:r osi Gellul ari, le emorrag ie e la s leatonecr osi . L n e111eiologia c li11ica ge11eri~a di queste lesio n j fo rn i ce poc lii ele1l1en ti cli r etti 11 tilizzab jli ai f j11 i , liag·n os li·ci. Ge 11er alme nte l a inalattia fo11d.;i111e ntnl e è s vel a t a du i seg11i di soffer e11za d egli or ga11 i e i r eo ~ lanti . H a11no tuttavia importa n za diag11os lic a i l d olor e , sp o ll La11eo e p roYocato , il rili evo di '"tu 111ori o Ltln1efazior1i i11 sede p a11cr ea tica, i cl i. ordini ft111zio11ali. Il sig nific ato di ques t i ullinli è 111utevole a e conda d elle varie Ior111e c li r1i cl1e cli p an cr eatite , e la loro mollep]ic ilà r isp o n cl e :-ilJ a com r l essità dj fu11 zior1i e plic nlc d al] 'org a n o ('Olpilo. Dallo p oglio cl ei. <lati_ rl rut1 Li d allR l e tter atura , e a 11cbe e sopra lullo <I n 11t1111er ose ricer ch e sp erin1 e11tali appositam ente j t ituile, ri t1I La c h e le prove digestive, e soprat u Lto il d osaggio dei g r assi fecali , seço11do Zoja , acqu i ~ t a 110 i 111portanza n o Levo le n ella djag n osi (l cl]e form e di panc reatite cr onica, m entre n ell e forrn e a r ul c (n ecr o tich e) e111bra fornilo di imporla11l e s ig nifi cato l 'a umento d el Lasso d iastairo 11e l a rtg11e e n elle l1rine . Lo studio d ell a li lH' i n e l s iero i1011 i)ar e i11, ec e alla a fornire e Je1l1enti <l i g iudizio sic ttri ; ed a ltre tla nto d eve dir i , l)e r qua nt o rig u ard a le p an cr eatiti cronich e, cle l <lo sagg io cl ei fer1r1e t1li fffa li, fra i qt1 ali solo l a tr ip i11a Ler11bra fornire criteri presu11 livi d egni di con id f' razio n e. Tn ge11ere lulli i 1nezzi di indagir1ei dire tti alla Yalul al ione d ei fe r1n enti p a n cr ea tic i 11e ll e feci, ed anch e 1tel ... ecre to du ocle n ale, a ppaio110 a tti a co11clurrc a ri ul tali })roh a lori so lo in raso di in Sttffi r ie n ze g ravi o tot ali . La funzion e e ndocrin a ~ i 1110 I rn al le rata il1 que~ le forn1 e in una 1)er cen l u ale di c a i n o 11 a lta; n1a n o11 off-re n eces ar inn1c n le r h inre a110 111alie n e l rlecor so d ell a 11eer o . i Cllto1·rag ic:\.

[1\ NNo

XXXVIlf , N u M. 13]

Il c a pitolo d elle p a11r r eatili acute com1)r e11de un fo r111a r1ecr 0 Lica acu La, una for1na sup})Unativa, t1na ca11cr e110 a . L 'e tiolog ia della rtecros i acltt a, non a n cor a co n1pl e lan1e11le chj ar a , .a111111 e lte i ·i11tervento cli fattori tossici , infe lli' i, circolatori e tral1ma tici. I .a paloge 11esi se111pre ri cor1du c ibile, con la m aggior e ' erosin1iglia n za , a processi cli at1iYazio n e intr.a.pa11cr eal ica d el fern1e n lo Lriptico. l / e le me11to pri1ni li v-o , il prirn.o anello d ella catena co r r ispond ente all a caratterj lica s t1ccession e di fa lli morbosi prOJ)fÌ d ella n1al a ttia , appare co til11ilo cl a lla 11ecr osi ce.Jlula.r e, ct1i st1sseg· u e la 1ibe r az ior1e dj una chi11asi for11ita (lì a l Lo JJotere a lliva nl e s til Lrjpsinoge110. L 'ed em a , le e1norrag ie, le r ea zio11i f)erilon eal~, i fa lli toss,ici 111ort al~ so110 seco11darj <:1 11 'a zion e loc a le e gen eriale d ella tripsi11a. La si11lo111a lolog ia con1prende n1a11ifes tazio11i dolorose i> ·eudoperilo11i tich e e fur1zio ru1li , il decorso può e sere acuto o s ubac ulo , l 'es i lo è ger1c ralme11te mortale. J~ i111p ossibi le t11 1a cf iagn o i cli cert ezza . La perilo11ile a c uta p erforativa, l 'ocrlusio11 e ir1tes linale, l é1 roltura fl e ll.a cis tifellea, l a Lro111bosi d ei vasi n1esenteric i, ecc . r apprese11 tan o le co11rli zio ni inorlJose e11e pjù {ac j] n1e n te Ye n g o110 sra1nbia Le co11 la pa11cr e ati,t c a cl1ta e111orrag· i·c a. L 'i11clag inc radio logica offre gen er a.lme11t e ~olt a nto si11tomi inclire lli di tn al a tti a p a11cr eati ra. L n forn1 a t1p1) uraliva h a o1il n1lle nte d ecor so 111e 110 r apido e ricon osce lI11a e liologia infe tliYa cl ~ ge11esi r a 11alic0Jar e , 1infa li<'a ccl en1 a lic a . Il qua dro cli11i eo 11on si clis l i11g· u e f'o11da1nc 1tl alJ1Je11te, pei sing oli into1ni, d a quello cl clla 11ecrosi arl1La . La cliagn o i si vale d egli s te i el e111 e 11ti. I...;t p a r1cr eatile cro11ira, g·e11e ra ln1en le pii1 fr eque nte d ella ac uta, acr o·n1p.ag11a di so lito le l1J a l a ltie <legli or gan i cirros lF111ti, fra i qt1 ali p reYalgo n o l e v ie )) i]iari ed i I duod e n o . 1~ra i fa ltori eitio logici ono a rr1mes$e l 11t tavia co11dizio11j 1osir h e, i11fe ltiYe ed an r h e 111ercanir h e ( t asi d i secre to). L a prop agazio11 e d eg li agenti infettivi avv je n e n el m agg· ior nt11l1er o (le i c asi, f)er Yi a linfa tic a. Le les io11i ch e c ar a tterizza110 il J)r ocesso con sis to t10 e sse n zialme nte i11 jper11lé\sia e i 11 scl er osi d e l conne ttivo di sost eg n o erl in atrofi a d e l p ét ren r hima g hia11d olar e. Il te s uto ~11s ulare è p e. o r is µ ar1n i a Lo, talvolta i p eri rofi co. 1 sinto mi clinic i co11 sisto11 0 n ella IJresen zn 11 on ca.. l a;nle di un tu111ore p alpa1lil e, i n fen om eni cl i r o1n.press ion e d egJj or gan i c jrcos tanti (coled 0ro , cluod e n o, ecc .), t·o11 n1anifes t az iorti fun zionai i gerter a l11l ente di orcli11e diges tivo . La presen za clell 'u110 o cl ell 'altro .. i11Lo1no comporta l a cli linzion e i11 Yari e forn1 e clinich e . Il d ecorso è c r o11ico, a vo] te s ubdolo e ;ate t1Le. Ln. p rcg11osi è i11 r a pport o con l a p ossibjli t:t òi inle rvent i chirurg ici dirc lli all 'allo n ta n a1r•e n to d el fo r olaio ir1fettj vo cl 'ori g ine . ta diagn osi si Yl:l le soprntt1 Lto di elem enti c1 i or d ine funzio n ale. Onl p t1nlo cli '' islri r nd io log ico esis to110 ~olla11 1 o cri lc ri indire tti . La diagn osi differ e n z iale r o n11>or la Ja di t1n 1io11e d .\lle forme tun1ora li prj111iliYa e ~ crond a r ia , d alle m al ntti u prin titiYe d ella fHlI)illa , cJall a r alcolo .. i r c led oc ica , . o pra tullo p a pill are, eC'r. , e d alle for me cl i })nc rea til e LulJer col ar e o , ifililica, il r ui r icon osrir1te1tlo (> J)O'"' s ib il c !:'Olo quand o l 'i11diagi11e r li11ica r ie ca a g, Plar e la e~ i . te11za cle ll ' f1 gC' 11 lc e lio logico fo11cla111 c n ta le.


.[1\~NO

XXXVIII,

p A.H.TE

CHIRl!RGTCA .

Ul\1:.

-15]

Prof. G. 'ft: s1Nr ( Ge~ova) . (Co n clusioni).

SEZIONE PRATICA

1679

ACCADEMIE E ~OCIETA' MEDICHE Associazione Medica Triestina. Circolo di Col&ura del Sindacato Fascista Medici.

I fallori eziolog ic ~ d ella i1ecrosi ac t1la d el p a11Ad unariz:i scientifica del 5 g iug l}o 1931. c r e<Js . 0110 11101Lep1~ci ~ tutt~ capaci , p er 1necc,a.ni8111j dive rs i, di de ter~inare in se110 alla g hia11Pres~dente: Do~t. A. CoFLERI . dola a ttivaz jo u.i d el fertrte~ Lo p a11creatico. Proff. FaEUND e 01.1AN r . Caso di acantosi s La dingr1os ! è qualcl1e volta p 0ssi1bile sp ecialrtigri ca ns . 111er1:te 11ei casi 1ip~ci ql1ando ir~ i11d ivjdui ohesi coi~ Jlrececlenti biliari , l a malattia si 1nar1ifes la ])rof. 1\·IAnzrt\NI e d o lt . CAT,,LIGAn1s. - Un caso di cl 'i1111)r0Yv iso co11 grave shok, con dolore epigatossicodermiq t>oll osa cla fiori (Diclam us). s trico n1ol Lo acuto sp ecialme11le a si11istr a, e.l ove Dj scu ssio11e: proff. FREUND e lAccHIA. J11algraclo la prese11za di un 'indisti11ta resis ten za acldoininale, non si proYoca anch e co11 forte presDott. MAccHrono. - Espe r ienze cliniche nell asio11e al c u11a contrazio 1Le di difesa muscol are co11 zi one del lo zu cche r o associ ate a~l'j._nsu l ina n elle Yo n1ito bilia.re continuo ecl in sist en te con u11 evif or 1ne rL ·insufft ci enza cardiaca. cle nti iino co11lras to fra s lat o di collasso e p ol o, Disc u ssio 11e: dottori l\1A1~cov rcH, CoFLERI e ' V •Nco11 Le1nperatura 11oril1ale o quasi e con u11a ciaTEHN ITZ· "' 11osi i11te11sa e disu11ea sen za dimos trabili altera,. Dott. v\7INTEfu~ITz . - La cura delle itlerizi e rnezio11i pol1no11ari e carrliach e . dian t e il glucosio . L 'op erazione è inciica la, ma bisog11a sceglier11e Discu ssione: prof. F 1lEUND. opporlu11ame11le il nlomento più o rt1e 110 precoce i11dirizzar1(lo ln terapia ri,elle s11e varie mod1a.l ità . Ad una11za scie11tifica del 12 g·1ug 110 1931 . cli esect1 zio11e all e cl i ver se i1ecessi là richiest e da ciasc u11 caso, assai 1)iù di q11a11 to si sia f atto fjPresi clente: Dotl. A. COFLEl\I . nora. Le pançreali ti cronich e so110 abtJasLa11 za freProf. ì\'l AKN. - Acce11na alle indicazioni , ai rique11ti sopra lullo con co1nplicaz ioni bilinri. sul l.ati, ai rari incortve11ie11ti rlel d renaggio 1~e­ So tto il i10111e rli pancr ea tit e cr o11ica si raggrllJ.)lfico clelle vie 'Qiliq,r i, si offerma s ui be1tefici e p a110 m anifes tazio11i cli11ich e e lesioni inollo disull 'innoc uità del sondaggio permanente, ril eva verse, fra c ui esis tono si11dromi netta111e11Le c hii va11taggi ch e si o tleng·o110 n ei non freque11ti rurg ich e C'ar a tler izzate p er lo pi-L1 et a un jltero p ostu mi d~ inlerven ti chirurg ici s ulle vie biliari eh~ lrae la sua origine uni ca d a prolung·at e lee r iporta alcu11i cas ~ di osser vazio n e p..er sonale, s ioni infia1n11iatorie d el pancr eas. su ll a scort a d ei quali g iudica fl metodo ineriteL ·etiopatogenesi dell a pancr eatite cr onica è a11vole rlj J)iù an111ia app licazio11e d a })~rl e d ei inecor,a poco co11osciuta. d icj. La into111a lologi a 11on cl à segni sp ecifi<'amente Do t t. I.A. G. - Prese11l a j_l p reparato anato111ico patogno111onici. La diag nosi cl inica prese11t.a sp esso cl ifficoltà in- di u11 t urnore clel seno ii1 u11 caso di ak an thosis rtigrican s. sor ino11laJJili, anch e se st utilizzano tu tti i sussicli Interloquisce jl prof. FnE UND. clella eme iotica e Ct ell e più 1nod erne ricercl1e bio1og'ic l1e . Il dott. l1'ALO LJ.;vr illus tra i.I f enon1c:1io di K obJ~ di so1nma in1porta11 za proced ere sis Lematicaner e tratta jl r ap·p orto di tal e fe11011te110 co11 la n1e11te all 'esplorazione accurata d el pa11cr eas ed p atogenesi della p soriasi. eventualmente a o cl1e alla l)iopsia ogni qual volta Interl oq11 isco il prof. FREU N U. si i11terve11ga .Per u11a sindrom e addominale in cuj si possi'\ supporr e an ch e lontana1ne11te l 'ori g ine .o Aclt1na11za scie11tifica d el 19 g i u g ll o 1931 . l a con1plicazio11e p an cr eatica . !)r esiden te: Dott . A. CoFLERI . L a c ura è cliver a a seco11ci a se e ist a o 110 ittero ; 11el 1)r i1n o <'a o la terapia con siste i1el dreProf. E. fREU n. - Caso di fo l licolilc decalvan t e. n acrcrio biliar e cl1e pralj cat o opportui1a1ne nte al· 00 . l or1ta11a l a rjl€'1 1zio 11e dell a bi]e e g·uar1, ce sp esso Dott. A. Non.oro. -·- c~ si cli carci1ton1 a ciel co ll o da solo la p a 11crcatite. dell 'uler o J)art.i col ari p er le loro diffusio ni , op eIl clr e u aggio bi] iare i pt1 ò eseg uire i a d erivanr ali r aclicain1ente, e u11 ca o d i gra,·e cacl1essia 1 do all e Le rno la bil e ia deviandola all 'i11ler110 coi d a fibromi e cisti intraleg·a111e11Lo e. diYer ~ i proceclirr1e11ti d i anastomosi , a second a J)olt. C \T_.LICAHJ ~ . (~aso cl errnCL/ulogiCo. <lella 11ecessilà. InLerloqnisce il prof. FnEl i'd). Lar g·a app l icazio11e va r i ser vata .all a coleci los1 ~1nia Oj)erazio n e cl1e g l1arisce sp esso, con u1t r1·Dott . ITALO LEVI. - 11 lte r azio1Li istologiche della scl1i~ Jllitli1110, ]e lesioni j.11fia1nn1at orie del p an . cu l:e dopo i'niezioini i11trade rr11.ic li e di ar se nobe.n ~rea , p e rn1elle t1do di sorvegliare l 'eY0It1zior1e rlel zoli 11ell ' uomo e rieg li an;p1ali ... l e for1ne r ibelli e cl i eseg·uire in seco11do le111po Dott. J) ' AGNO.LO. Roen I ye11-t eruz>ia coi raggi se è i1ecessario , t111 lraltalne11to appr opri1aito. A . e1nolli in u ri ca.so cli epitelio1na basocel lulare. concln d elle eve11 l u aJi lesio11i co·n ten1poranee o d a essa rlire l La1ne11te d e ter111i11a te u g li or g·ani vici ni , Prof. ll 'vAs1xr. -- Presen l a il ll UO\ o pre1)uralo potran110 ns ociarsi opernr.iot1i corris1Jo11rle11ti 11er Uroselectari B jn soluzione J)er la })ielogruf1a enlo pii1 ~ l1ll o to n1aro o ~ t1l d1 1od e110. doYeno . . a. ((';on ti 11ua) . Il Segretario: Dot L. L . V\TJNTER1"ITz. 1

1


168·0

IL POLICLINI CO

[ ANNO

XXX' 'llI , Nu1v1. 45]

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO . •

CASlSTICA E TERAPIA. ' Gravidanza, parto e puerperio nelle primipare at· tempate.

In c ir ca -:l-50 primipare ollre il 30° anno di elà, G. V. egre (Artnali di Ostetricia e Gi1ic-

cologia, 31 ag. 1931) ha o·sse1rvato u na maggiore frequenza di a lbuminur ia, d i eclampsia, di gravid.anza extrauter~na e di ·p1a 1c·e nta previa. Anch e Je form1e morbo e accidentali dellia gravida11za ono più numerose ed han·no un d ecorso più grav e. Ha tro\rato una percentuale ele,rata di donne che avevano avuto in prece· d enza degli .aborli. I parti pre111.aturi sono f.req·u eniti, r.a ri qu elli serotini. Discreta111 ente 11umerosi i e.a i di fibromio. ma uteri110 co111plicante la g ravida11za. Il travaglio di parto, genenalmente, ha una durata n1aggiore e spesso, per compli1cazioni diverse, in orge la necessità di atti operativi. Le lacerazio11 i vagi·n o-perineali ed il puerperio morbo o si o servano in proporzione ruag. g1ore. Tra i ·fe ti sono in prevalenza quelli di se so n1aschile, co11 uno svilu.ppo all'incirca uguale ia quel] i delle altre primipare. In rapporto e.on le Crrque11ti compli1cazio11i d ella giravidanza e cl el parto, sono elevate le percentuali di nati- e di neonati-·n 1ortalità. fil . Le infezioni urinarle durante la gravidanza.

H. L. Morri (Amer. Journ. Obst. a. G')·nec., 9 agosto 1931) ha ~ tudiato 5 casi di i·n fezioni del tratto urinario gravidicl1e o post-gravidic h e ed ha os ervato che le infezioni, le ostruzioni urete,rali, l 'idronefrosi e l 'id1·ouretere si osserva110 · pecialmente nel rene ·destro, nella proporzione di 3 a 1, in confronto d el sinistro. Il ger111e provocatore dell 'infezio11 e è, nella grande 1ma.g·gioranza <lei ca i, il B. coli; i fattori predispo11enti sono lo scar o drenaggio r enale combinato con la tasi intestinale. L'inizio d ei sintomi urinari · i ha .g·enera]n1ente verso il quarto in e e di gravidanza; però, già nel econdo mese, si han110 ialcune modificazioni i1ella inucosa del contoTno vesicicale. na diagnosi precoce dei disturbi urina rii, quale può essere fatta con la pieloscopia e la pielografia, è della massima importanza. Per la cura i cercherà soprattutto di sradica1re ogni focolaio di infezione, ivi com ·p resa la costipazione. i procederà poi alla cura vera e propria che con . i"terà secondo i casi nelle protiche seguenti: 1) i tillazioni vescicali g iornaliere con protar.g-olo all '1-3 % fino ia con1parsa dei sin· t.omi: 2) dilatazioni ureterali ogni 7-10 giorni, seguite ·d.a lavatura della pelvi con nitrato di argento a 1-2 ~~ o mercurocron10 a 2-5 % (nei

casi· con ostruz io11e ureterale e pielite); 3) oltre agli i·nterve·n l i locali, som1ninislrazione di Lica·rbonalo di "Od io a dosi di u11 cuccl1iaino da tè, 3 volte .al g ior110 dopo i pa ti. La orr11nt11i traziou c di alcali11i va alternata a periodi di 2 settima11e co11 quella di fo fato acido di odio e di urotropina (a dosi di 60 cg·. eia cuno) pr.endeil·d o i] primo .i11ezz 'ora pri•m1a ·d ei pasti e la seco·nda nlezz'ora dopo. Tale trattan1ento interno va co11tinuato per tut lo il i)eriodo della gravidanza. Nelle i)az ie11Li con pto i renale l'appli1cazio11e di un adatto sostegno i)orterà sicuri vantaggi. Le i~f·ez io11i u.rinarie dell a g1ravìdanza i1or1 .. 0110 state .abbaiSta11za con id·er.ate, ine11tre e se ono ·della i11a .. ima in1portanza; le più gravi ono quelle cl1e i iniziano ve.rso i sei n1e i prima del par.te , le quali no11 finiscono che 6-8 mesi dopo; spe so que t 'ultimo è molto complicato e ·· i ha.n no frequenti esacerbazioni della pielite durante il puerperio . Il &raiillmento delle pielonefriti della gravldao1a.

Misnachi (Jourrial d'Uro/. méd. et chir., 1931, · p. 217) afferma che la pielonefrite della g ravidanza consente di solito una pro,g·nosi fa · vorevole per la gravidanza stessa, ma spesso finisce ·per causaire al rene ·d.ei guasti· irrepa .. il'abili. E' assai varia nelle sue n11a1nifestazioni r liniche; le forme lievi sono il più spesso trattate come albuminuria gravidica; la diagnosi differenziale può esser fatta soltanto con un esame accurato dell'urina centri fugata (prel~var­ la col cateter e. per evitare errorj I N. del Red.). Le form1e lievi .a piretiche ed asinton1ati.che si sottopongono a semplice trattamento medico (antisettici u.r inarii) allo ·scopo di impedire il .progre o d ella malattia pi~ttosto che portare la guarigione. Nei tipi febbrili si faranno esami accurati peir ·di ti1iguerli da epsi puer. perale, da colecistite , d.a appendicite. . Il cateteri n10 ureterale può esser fatto enza pregil1dizio della donina e apport.a quasi sem ·p re n1i.g·liora·m1en-to dei in tomi e regressione d e lla febbre. L' A. si pronuncia 1contro le lavature pelviche e preferisce il drenag-g·io proluno-ato con istillazione di 2-3 em e. di nibrato d'a~o-ento, da farsi ·per parecchi giorni di seauit~ ; in tal modo, non solo . . i alleviano i sintomi, ma si impediscono le recidive. In qu.alche caso si ha una guarigione 9u~si mii.racolosa, in altri invece soltanto u n m1.gl10ramento tempoir.aneo, i] che dipende d:a.1 diverso o-rado di ritenzione e di paralisi della pr l\'i r enale. Tl ·drenaggio della pelvi renale va continuato a l 11n o-o se si vogliono ottenere degli effetti ul ili. T,a cistoscopia ed il cateterismo uireterale 1


l ANNO

XXXVIII, NuM. 45]

SEZIONE PRATICA

esig·ono particolare attenzione durante la gravidanza. L'A. raccoman,d a di a·nda:r cauti con i vaccini, sieri, hatteriof.agi, cita·n ·do degli esempi im cui tali m etodi provocarono sintomi allarman.ti. La pielonef~ite può esser grave sia perchè associata con setticemia, sia perchè diventa tale in ,seg·uito ad un trattamento insufficiente. 111 ques.ti tipi; g·e neralm·e nte associati a lesioni parencl1imali, a pio·neiìrosi, a iperin·efrite, ureterite, eoc., è indicato un trattamento attivo; se il •d.renaggio media·rlte il cateterismo ureterale è i mpossibile, si procederà alla nefrostomia. L'A. riporta sei ca·si di qu·e sta; in uno solo si ebbe morte (pielonefrite consecutiva a scarlattina). E' scon·sigliabile l 'interruzione della . gravidanza, in seguito alla quale ·si · possono avere gravissime complicazioni. fil. 1

Soll'aUivltà di alcuni preparati ovarici~ Il dott. Guerrini, della Clinica Ostetrica di Pavia (Rivista di Ostetricia e Ginecologia Pratica, lug·lio 1931), riferisce d.e ttag.liatamen.t e su una larg·a sperimentazione da lui praticata allo 1scopo di saggi.are compa:rativam·e111te il Teale potere ormo·n ico di parecchi esbratti follicolaTi ·di provenienza varia. A tale riguia.r do va rilevato che il contributo di nu.fn.e rosi ricercatori ha permesso di conoscere in modo preciso ogni reazione che l 1introduzione ar,tificiale di estratto ovarico esercita sull 'ap1:mrato femminile , mentre d 'altra parte l 'avvenuto quasi contemporaneo isolamento dell 'ormone ovarico allo stato cristallino pe·r opera <li pa1recchi :studiosi, fra i quali per l'Italia Fratti·n i e Maino (A rahivio dell'Istituto Biochimico Italiano, n. l~ 1930), ha permesso di .sperimentare con sostanze così pure ·d~ ritenere .ormai esclusa ogni ragione di passati e!'lr:orì. L 'A. l1a preso im, esame 12 preparaiti nazio11ali ed esteri e ne ha misur.ato il potere ed il titolo orm,o nico in unità topo sia col m etodo -Oi All.en sia con quello di · Laqueu.r , che debbono 1ritenersi i mezzi veramente idonei a questo scopo che la sci·e nza ha allestito per poter .trasporta.re :nella pratica c orrente questa fra le più moderne applicazioni della me·d.ici·n a. Orbene al vaglio della speirimentazio·n e dell 'A. sei preparati sono perfettamente inattivi, e degli altri sei, .soltanto tre debbono 1·itenersi utili rnella ·pratica medica per la con.sootata loro con.c entrazionie ormonica; i rimanenti contenendo soltanto tenui tracce di ormone follicolare .appaiono assolutamente ina-datti ali 'uso 1elinico. Dei prodotti nazionali soltanto uno ha re·sistito a questo controllo dimostrandosi più attivo di tutti i prodotti del genere, anche ~steri, l'Ovaio IBI, menbre degli stra·n ieri soltanto umo in soluzione oleosa e un a ltro in :Soluzione acquosa hanno dimostrato di poter 1

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realm·en.te corrispondere, a·n che se in misura minore al prodotto nazionale, alle esigenze della terapia ormO!Il'ica. L 'A. trova inammissibile che ancora figurino in commercio prodotti dei quali non sia nota la l'eal.e titolazione ormonica valutata con l 'unità topo, e ancora si osi misurar.e l'effi1aacia del medicamffilito in ba,se a:l contenuto in ovaio fresco che è occorso •p er allestire una compressa 0 d un eme. di liquido. ar. 1

La diatermia pelvica. G. Gellhorn (Americ. Journ. Obstetric.s a. Gynecology, agosto 1931) ha determinato il girado di calore che la diate rmia può concentrare negli organi genitali fiemm1inili ed ha osservato che nessun altro metodo può mantenere tanto ia lungo un così elevato grado di temperatur~. Tenuto 1cor1to che il calore provoca ipere: mia la quale, a sua volta, agisce contro l 'infiam·m azione, il campo principale di applicazione della .diateirmia sa.rà .dJato dalle infiammazioni pelviche. Si deve però tener presente che q·u esto mie todo può costituire un.'arma a doppio taglio se non si co•n siderano acctrratamente le indi1cazioni, controin·dicazioni, il dosarmento, la .durata, ecc. P·eT chi abb~a unà chiair.a concezione della natura del processo infiammatorio, il bisogno di interventi chirurgici nelle infiamrriazioni pelviche si presenterà soltanto in casi eccezionali. Ad ogni modo , an·che quando si rioonga i1ecessairio un'operazione, un buon trattamento diatern1ico preoperatorio continuato ·per un periodo sufficiente ·di tem.p o ren·derà l 'intervento chirurgico più sicuro, più agevole e 1neno esteso. Nell:a gonorrea uretrale cronica, la diatermia potrà d.a:r·e dei ;s uccessi ·in quei casi in cui g li altri metodi h.a nno fallito. Nelle 11eof()(fmazioni rnalig n e degli o.rgani genitali femminili, quan.do i tessuti sono stati dis lrutti mediante l 'elettrocoagulazione, la diatermia profonda potrà raggiu•ngere le cellule maligne ancora rimast e disperse.

fil. Le· emorragie nel taglio ce&areo basso.

Osserva M. Tournant (Jourroal des praticiens, 17 ott. 1931) che le emonragie si verificano abbastanza frequentem e·n te durante il taglio cesa.r eo basso. Esse possono aversi sia prima ·di incidere il segmento inferiore, sia durante tale incisione, sia infi·n e dopo l 'espur. . s1one. Nel primo ica so, si· tratta di ferita dei plessi uterini laterali, che posson o essere voluminosi ed abbastanza visibili per .d ivaricarli o passare fra e ssi . Altrimenti , l ' i·n cisione del cul di sacco .p eritoneale vescica-uterino si farà un po ' p iù in alto, sulla faccia anteriore d el seg-


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[ANNO XXXVIII, NUI\1. -!.))

PO LICLIN I CO

i11en lo inferiore. Qua11do i \ 7a i ono le i, si I) UÒ avere u11 'e111orragia abbondante oppure, e e i i ro111po110 ~o tto il peritoneo, si ha la for1naz ion e di un e1na toma. Più gravi on o le emorragie ch e seg·uono l 'in ci ion e del segn1ento ante1riore, 1ch e si evitan o a p1)li ca ndo le pinze sul1e due sezioni uterin e, a lla fine dell 'inci. ion e. Ma I'e·m.orragia può, an cl1e m ostr.ar i ·p rirr1a della sezion e completa e J 'in cisione va finita sotto il san gue che inond1a il ca mpo o·p eratorio. Ad incisione finita, l 'emorragia din1inuisce spontaneame11te per il rilasciam.ento d el seg·miento inferiore; il pe·ri coJo s ta in,reoe ·d urante l 'in,c i ion e poic11è otto il · an gu e non .. i scorge b en e il cam1)0 e i pu ò produrre uria lesion e della vescica o .dei ple... i la tero-uterini . t\ncora l) ÌÙ in1portant i on o le em orragie cl1e i 11.anno do1Jo l 'es1)ulsion e e son o dovute a ll ' inerzia uterina . Spes ~ o i1on ·son o a ffa tto forti ed è l 'alterazione .d,ello stat o gen erale cla c· riclai am a 1'a tte11zio11 e. Le iniezioni di ergoti11a ~ pe .=o i1on so110 ufficienti e si deve procede r1e .a.Il 'isLer.ect.on1ia r apid,a, S eg uìt.a d.a tras fu sio11e. Nelle m·u ltip,a r e ·si rinunzierà al tag·l io cesar eo b.a o e si pr.eferi.r à la oesar ea eguìta d.a i t 0rectom ia . L' A. ritien e cl1e la racl1i.a11est e ia di m in•ui~ce n olevoln1ente la perdita · san gui gna e che co11 e. , a l ' in er zia uterina è m i n or e; ta},e metodo, })erò, e pon e a l pericolo di in copi gravi e, i11 eguito, pu ò ·dar e cefa lee e distu1rbi n.er 1

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O~ I.

f i l.

Malaria transplacentare.

razioni fa tte dall 'A. ; e e tendono a i)ro,·are ch e il n eona to è poco r ecettivo alla n1al<l!ria ' per inodo c11e a volte in es o l 'infezio11e n on A. P. i i11anife ta, pure e i ten1do. -

SEMEIOTICA. Il blu di metilene nella ricerca della bilirubina. K. Franke (111ed. J{liriik , 16 g·enn. 193 1) propon·e u11 n1etodo m o lto serrip1ice di ricerca e· di dosa1nento d ella bilirubin.a. Si u sa u11a soluzio11e di blu di -m etil ene al 2 %o e ia si ag·giu11 g·e a g·occ e a 5 em e. di urina ; in pre·senza di bilirubi11a , I 'urina diYe11ta, già alle prime aoccc, i11Len a n1ente ' 'erde e tale colore perma ne agg· i ung·endo dell e -altre gocce di blU di 1n eLil1e11e, in qua11 Lità ch e è in rapporto con la ~ le sa quan tità di biliru])ina . i ha 1)o i il i)a saggio a l bJ u-' rerde e fin al111e11te a l blu scuro. E co11sig·lia bile di far e ]e 1)ri111e prove con uri11a conten ente notevole c1t1a11tità d i biliru1)i11a. ·rrol)abilrl1.e.ntc, la r eazion e è dovuta al fatto cl1e il blu di m etile11'e, in prese11za di bilirt1bin.a, ,;- ien e ridotto a lla leucobase cl1e è in·colora, in tali cond izioni la bili rubina a u1ne dell 'ossig·e110 e J)as a .a })i]i verdina (di colore verde) . Nella dre tta prova (su 5 em e.) 2 aocce dell a detta soluzion e (fatte colare ·da un contag·occe norn1ale) corri pe ndono a mg. 0, 1 di bilirubin a . cioè. t1n a ,g·occ ia di blu di n1·etilen e corrisi)onde a 1ng. 1 % di })ilirubin.a . Le urine fran cam ente itterich e da11no t1na color.azio11 e verde cl11e ri n1an c an ch e .d o1)0 l 'aggiunta di 5-6 gocce. Le 1eg·g·ere 1esion1 epatich e, specialmen te n ei casi di stasi , cl.anno la colorazion e ,rerde con 1-~ ,g occe. Tutte le altre llrin e a.anno invece I.a colorazion e pro pri a d el ])lu di m e li len e. fil. 1

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ella letitera tura n1edica 0110 con seg·nate pa recc l1i e o ·"'ervaz ioni. di n1alaria dei 11eo·n.ati , co rn.e a ncl1e ·dei feti; i11f'et.t.ati d.a}l.a i11.adre at~ Lra ve r ~o la l)tlace11ta. ll Plasniodi am f alcip·al'um si localizz.a co11 . . t rao 1•d i11n r ja 1Yredilezio11e i1ell a j)Jace·nla . Per soli1Lo p erò no11 passa n el feto : i villi sono u na salvao-u.ardi a b ast e,role lJier questo . Tutt avia n on difetta110 i ca i di tras111i sion e . n o di ess i (' rificrit o da ~lario Al e~&l 11 d ri11i (lt i v. li i 1)f aloriol ogia, 193 1 , .n . 2) .

L 'o . er vaz ion e di Ale... sa11drini è n otevole pe r il 'alore dimo trativo, aum enctato da una l a vo ta l l Oll bella .m a cl1e i1011 dà lu,og·o a dubb i. Oltr e ai para iti n1 alarici , n ell a ta vol n si 'rde t111 nor1n obla lo, il cl1e Tivela uno .. ta lo cl 'i pera lli,ri1tà del 111 idollo o sco. L 'osser,,azio nie dell ' . è an ch e n otevole pe1~ch è, su d icc i rn. i o. amina ti co11 cura (pr elevand o il t-a11g uc <lal cordo11e 0111 be li ca le), uno olo ha dato rC})erlo ])Ositivo : ciò conferm:a com e i tra tti pur ~ e n1 1)re di reperto d 'eccezion . E' JH'O})abil c r l1 e debba i11terve·11ire t1n 'alter.azione dr ll a placent a. \lif• ritr,oli di r ilieYo .. 0110 <\l cun e con. i<le-

MEDICINA SCIENTIFICA i( o ove

ricerche sulla febbre esantematiea.

1Da ~t udì fatti da G: Bl a11r e J. l.a11inopélrofì (Bu l l. f l cad. de ì\1éd ., G g iugn o 10:31) r i~ul ta a11zit11t.to con fern1.ato i] fatt o, osscrYato 1>er 1Jrin1a da Cla11de e Co. te ch e tal e fehl)re è t ra.s.111 is .. ibil e da uo1l10 ad t1om o n1ie dia nte l ' i11 ocuJ azio11e di , an g·ue. Tl i1umero de i pa saggi ch e i l)O ... on o co. ì otlcnere ~ cn1])ra illimitato; il \riru. 11on . i attenua con i ])a - aggi u ccessi' i , l11 a ]1oicl1 è la y j rul enza clel ~an.g ue è r ela ti va 1nentc ca r~a, ~o n o freq t1enti le for1rne abo rli vc· :'e11za o co11 . _ r.ar sa er uzione. ~ possibile otl er1ero un a for1n a di eruzio11 c ge11er.al izzata l)artr ndo dn 11na for111.a fru .. ta. 11 an g11e è virul C'nt o per tutto il JlC ri odo cl e1la i11alatti a clcl I ' uo111,o. l~~~o lo è a ltre. ì n ella . c in11T1in a 1)artirr cl a J, ore prin1a <lella rorr11 pa r~a dell 'erl1zion(\. I Q'lo])uli ~a n Q' ui g ni r.ù il !"iero d i sangue 1


[ 1\NNO

XXXVIII, NUM . 45]

1683

SEZIONE PRATl CA

so110 · virulenti; così pure lo sono i leu cociti lavati. Il \ irus pas a n el liquido cefalo-rachidiano, anch e in assenza di ogni r ea zione m eningea. 1

fil. La morfologia dell'agente del tifo esantematico coltivato in vitro.

K .. Sato (Deut. 1ned. Wocheris., 1-1 agosto 1931) 11a pot11to co.Jtivar,e a lungo, in, vi·tro, l 'ag·ente d e l tifo e ;a11tem,a ti1co se11za f.a1rgli perd ere la virulenza , unendolo co11 gli e11dotel1 della men1brana di Descen1,et. Dopo ±-6 g iorni, Lali endote11, i11sie1l1e col virl1S, ve11nero tra ltati col m ordente di Loffler })er l e ciglia e p oi colora ti con la f ucsi11a di Wohl (Fucsin.a ba ica 0,5; Fen ol 1,0; A11ilina 0,5; Alcool 100). Ha pure poluto così s tabilire cl1e l 'agente del t ifo esantematico è costituito da forme monococcich e no11 color.abili , d el dian1 e tro di inic ron 0,2-0,-!, c irco11dati d a una 111em ])ra11a difficiln1 ente col orab il e. fil.

POSTA DEGLI ABBONATI. T erap ia delle sifilidi viscerali. m ero -! 147-1 : 1

r\.ll 'abb. nt1-

In tutte le . foi:m e- di-- sifilide, n1a sp ecial-n1ente nell e forme vi soera]j , con1-e c1ue lla di cui fa cenno }'abbonato, è con sig liabil e di non ser' ir i di un oJo ri111 edio , anch e e que to a bbia corri p o to i11 111odo lodevol e. Le friz ioni n11er r u1·iali s0i11·0 certam.e11te efficaci, ma è b en e alternarle ·con preparati di bis1r1 uto (a prefer,en za jndi sciolti) ed anche con quelli di air ~ e11oben zolo sempre ch e non vi siano p ecja]i co11troindicazioni (malattie del cuore e d e j vasi , l esio·n i d el fegato e d ci reni , e·Là del pazie11te e cc .) . .Le cure jodiche i11t.en. e ono poi sen1 ·p re utili n ell e forn11e t ardive. elle le ioni viscerali della s ifilid e, l,e quali in g·en er e .ap1)ar.t.en.gono a prefere n za al }Jerio·ùo tardivo , è naturalmente sempre consigliab ile di fare qual ch e 1ricer ca atta a rivelare od a fare e·~ cl uder e 1'in f.e zion e del coniuge e della prole qua11do ~ i tratta di lues aic qui ita , e n egli a cenden ti e n ei collater ali se . i o1)elLa una for111 a co11g.enita . V. MoNTE SANO. . Al dott . A. T. d,a T. : 1

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Il COll COr so 1)el' 1nedic i pro-vi11ciali a.gg·j unti cli II clas~e è u·n co11cor so in.terno, ri erv.ato ai funz io11ari d ello Stato d e,l ~ruppo B cl1e eve·11tl1a)1111e11 t e ,abbia110 co11 eguito la la u rea in 111edici11a e chirurg ia ; è bandito in ba e a d una reicente di p·o izione g·enerale la qu.al e prescri,,e ch e tutti i con cor si per posti del g ruppo 1\. d ebbono es erie pr i111 a banditi per i funzionari O'ià in ervizio del g ru11)p o in feri ore (B). 1

A.

'F RA CR ETTI .

VARIA. Sull'igiene del vestiario. Ba:chn1ann (Arch. f. Hyg., mag . 1930) h a fatto uno studio accuratissimo sulle proprietà fi. ich e 1delle stoffe. Ne riportiamo alcuni dati. Valendosi di un ca1tatometro speciale, ha riconosciuto che ·il ·p otere protettivo delle stoffe co11tro la perdita di 1calore, a ll orchè l ',aria è in movimento, decl'e·Sce .non .g·ià in ragione dell.a velocità d ell '.aria, ma molto m ·e no, i-n ragione dell,e iradici quadrate •delle velocità. In altri termiin1i, il potere prot·et'l i vo divi1en e, proporzionalmente, più efficace. In ,aria ferma, la protezion e contro l:a -1)erdita di calore è proporzio11ale allo s1)es ore della stoffa; m ia se l 'aria è in movimento, la i)rotezione misurata in ba e all e va riazioni d-el cata, è di ·n uovo proporzio.n .ale .all·e l'a.dici qua·dra te ·degli spessori de lla s toffa. La stoffa umid.a protegge meno di quella a, ciutta, tanto se l'a.ria è in ri1)0 o , come se è. .agitata ; m.a anch e in qu,esto caso sembira es,-. servi un rappo1~to abbastanza d e,finito -con la radioe quadrata della v·elocità de l) 'aria. Per le applicazioni pratic11e, queste esperi enze .d i •p u:ra fi sic,a doviran·n o e er e comple.,_ ta te da esperienze fi s iolog ich e. (<~ A:nnali .d'Igi e·~e »,_I1:1 ~li? ~931 ). _A.. S. 1

Il nudismo. F. e M. Merrill (Amon,g the Nudists, ed. -~1-. fred A . Knopf, 1931) }1anno falto u11 ' inchi esta tra Je colonie di miudi ti in Europa. È ri ultat o, tr.a l 'alt·ro, 1ch e uno d e.gli e ffetti del nudis1110 €. la perdita con1plet a o (jUa i d e,]lc attratti,re se u.a li. Si determina un.a fred1d.a a·pa,ti,a \ 7er so l 'altro sesso, ancl1e in soggetti ch e preced en-. t·em,ente er.a no deg li e rolo111ani . La vecchia ipoorisi.a, le re Lrizioni e i fre11'i , sono più stim-o lanti d ella libertà assolt1t,a e vaJ1no ris pettati, se i de ider<t cl1e le a ltratl ive ,del sesso no11 s 'indeboliscano. È l.a nudità parziale, .semi-velata, a d e tare I 'i tinto sessuale. Per qua·n.to ·p ossa sen1brar,e paradosale, la iD'Uldità complet a è più casta . Lo r ileva a11ch e Briffiault (Sin and Sex, edit. Ma caulay Company, 1931). Semibra che vi abbia110 parte r ag ioni e t eticl1e: la nudità rivela spe o d ell e i111perfezioni n on sospettate, ch e ono anafrodi iacll e. I 1ipi u1nani san.i e belli costituiscon o d ell e eccezioni e spes o son.o sessualmente freddi. La nudità riveJ.a un;a som.m.a non indiffe.r ente di patologia umana , ch e d,e ta ripul sion e o commiserazione. Ecco 11n .altro piara,dosso: p er 1correggere molti di .tali stati nlorb os i, g io, ra n o i raggi ultraviole tti u ati in a r.an copia , ossia proprio il nudismo ch e , se è condotto con una certa disciplina ed una ceri.a J11isura , equivale a vita sana. (« Med. Times a. L. I sl . Med. Journ. » , luglio 1931, e cc Annali d 'Ig. », Ju o-lio 193 1). 1


168!

'IL POLICLINICO

POLITICA

SA~ITARIA

[ ANNO

XXXVIII, NuM. 45]

E GIURISPRUDENZA.

himiiazioni eccessive. A proposito di un concorso.

s tabil~scon~ . , Non iSarebb~ ce ~tari1ente possibile

L 'avviso del concorso per la nomina del « primario chirurgo capo guardia », niegli I.stituti ospedalieri di Milano, pu.b blica.to il 20 luglio, avverte che per l 'ammissione cc i concorrenti dovranno provare di aver fatto otto .anni ·di servizio ospedaliero, dei quali cinque anni di aiuto in un g·r ande ospedale e di avere un: età non supe~iore ai 35 anni ». Sono dispensati da questo limite, i 1ìn1edici chirurgi dipend~nti d1a~~i. Istituti stessi, se abbiano gli altn requisiti. 11 concorso .è « per titoli ed esami o per l'una e l 'altra form.a insieme a scelta dei concorrenti >) . ' L 'eletto non ha subito il titolo e l 'uffi1cio di chirurgo primario: è capo guard'ia. Sembra ch e questa non sia soltanto denominazione impropria, venerabile per vetustà, discesa fonse d,a .antichiss~mli sbatuti, ma teorrispond.a ad una pa1rticolare condizione di organico. Infatti, l 'avviso riproduce il seguente -articolo di r·~olament.o: e~ Il capo guardia, com .p iuto un qur1)quenn10 d1 stabile e lodevole servizio di g·uar,dia , potrà essere trasferito a sua richiesta, dal Consiglio, sentito il medico direttore, ad un posto vacante di chirurgo primario >). Non discutiamo l'ordinamento, tanto più c~e ·ne conosciamo sol.ta~to le regole che risultano da l concorso; ma non possiamo dissimul·a re che sembra al l·e ttore alquanto curio~ la condizione 1di qu.el capo guardia, che deve attendere al1neno cinque anni prima che per lui si dischiu.d a la via alla possibilità di a ssumere un posto di chirurgo pr.iimiario. . L 'osservazione è forse formale ed ha poca 1.mportanza. Altre riflessioni vogliamo fare con questa nota , da un pnnto di vista generale. a) Sia r igoroso 1'aocertamento delle capacità; . ma , nell ~ interesse dell 'am1rrui.nistrazione , assicurate certe condizioni fondamentali (cittadinanz.a, buona condotta, titolo professionale, ecc. ), l 'ammissione al concarso non dovrebbe ·essere limitata, generalmen.te, da speciali r equisiti soggettivi, che siano indice ·di esperieniia e di preparazion·e. Le limitazioni, 1specialmente se eccessive, determinano esclusioni arbitrarie, spesso ingiustificate e dannose, e condizioni di privilegio per da.te 'c ateg·ori e di perso11e, cioè situazioni che sono da e' ritare, anch e se non vi sia dubbio di inten-ziona1e protezione di interessi. Purtroppo, il proc edim.e nto del con corso, pecialn1ente per gli impieghi delle istituzioni pubbli cl1e di b eneficenza, non è regolato <la n orn1e o·e11erali. Ciascuna amministrazione s tabili cc le regole che ore.de più opportune. La libertà scon finatia genera, si intende, anarchia. Non sono facilmente definibili le varietà dell e forn1e e delle condizioni pratich e: forse ... 0110 tante qt1ante le istituzioni ch e le

la un1formita del proced1mer1to : il 1concorso è u'll _mezzo, probabilmente .m:eno in1perfetlo di altri, per uno scopo che dovrebbe essere di scelta del più idon,eo .a un dato ufficio. Il mezzo deve corrispondere al fine, in concreto. Ques~o . ~appo.rto di proporzione presu·ppone la poss1b1l1ta d1 norme particolari. Ma -ciò non esclude ch,e l 'attività .amm in~strativa sia regolata da disposizioni generali. Si consrderino ora le condizioni dell 'avviso di concorso, qui seg·n alato. Età anni 35; otto .anni ·di servizio ospedaliero, /dei quali cinque per ufficio di aiuto cl1irurg·o in gran,de osped1ale. Quante esclusioni ! ·Fossero almen.o giustifica.t e da un interesse amministrativo l Anzi, liinitan.do a priori, così eiccessivameJ1te, le ammissioni, l 'Amministrazion·e restringe il campo della scelta, lo chiude ermeticamente con una forma di interd·etto illogico, ingiustificato e dannoso . Qu.el . chirurg·o, ch e, gi~vane ancora, dirige da ·d ieci ,a nni un ospedale con successo, 1agendo con autonomia, in condizioni ·di vera responsabilità, malgrado i suoi titoli e il suo valore, non potrà concorrere. Quel chirurgo che l1a prestato non breve servizio in g randi ospedali, nei quali l'ufficio di aiuto dura m.eno di cinque anni (è la quasi generalità .dei casi), t-roverà la via chi usa. Cia.: scuno vede molti altri esem;p i. Collegando la condizione ·dell'età mass11na (35 anni) con quella del _servizio ospedaliero, così e così prestato, il risultato è la esclusione quasi 1completa di coloro che, pure avendo titoli sufficÌenti o anche eccezionali, non appartengono ad una ristretta categoria di per·one, alle quali si assicura una condizione di privilegio non giustificata e dannosa. Il conoor.so è, fra tutti i mezzi di selezione e ·di scelta, il m·eno imperfetto, purchè, si intende, sia un.a cosa seria. Altrimenti è prefeiribile la nomina libera: .alm1eno' l 'organo de liberante n·e ass11me intera e non n.é disperde la r espon abilità, ch e è freno efficace. S~ il concorso è semplice forma, è meglio rinunciarvi. b) cc Titoli od esami o l'una e l 'altra forma, a scelta del concorrente )> . Non sembra cl1e questa rinunzia alla celta del prooedimento migliore si.a qa incoraggiare . Spetta all 'amrninistrazione di stabilire, in rapporto a llo scopo del concorso, la forima e i m ezzi per l 'accertamento della iclo11eità a soluta e relativa . 1F orrne e m ezzi identici per tutti i con correnti. Le difficoltà obbiettive del procedi111cnto dei .concor i, in genere sono molte e in parte non s uperabili ; si eviti almeno di accrescerle co11 ordi11amen ti im1Jerfetti .

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[ANNO XXXVIII, NuM. 45]

NELLA

SEZIONE PRATICA

1685

PROFESSIONALE.

In tema di responsabilità nelle lesioni prodotte dagli appa1~ecchi diatermici. Solo dopo avere consegnato alle stampe il lavoro sulle lesioni da elettricità (v . fascicoli precedenti), ho potuto pre11clere vision~ della perizia tecnica eseguita dal prof. ing. Pugno Vanoni' sull 'apparecchio· di diatermia eh~, co1ne ho riferito nella seconda parte del terzo, cap~tolo , fu cau sa di un incidente mortale, nonchè della perizia necroscopica eseguita dai proff. Cazzaniga e Boldrini di Mii.ano. Ritengo doveroso pertanto, in ossequio a1 risultati ufficiali delle perizie, fare alcune rettifiche alle involontarie inesattezze in cu~ sono caduto nella descrizione dell 'incidente. Per la parte tecnica riferisco quanto il prof. Pugno Vanoni ha trovato ed ha descritto nella sua relazione: cc ••• tolta la lamiera a11teriore che chiude la car cas&a metallica del tavolo, fu consta~ tato che il conduttore flessibile che connette la bobina fissa con la bobina mobile era spezzato pr:e&so il morsetto di fissaggio della bobina mobile, ed era caduto sul coperchio del trasformator~ elevatore, senz•a però ve11ire in contatto con le parti metalliche di questo... Con la rottura di tale con~essione la corrente a bassa frequenza (42 periodi al secondo) e ad alta tensio~e (circa 2000 volta) fornita dal tr.asformatore fu obbligata a passare attraverso ~l corpo della vittima ». Nella mia descrizione io avevo infatti riferito che l'incidente era dovuto allo spezzarsi di un filo che congiunge la bobina fissa con La bobina mobile, il che è esatto; avevo poi aggiunto che il capo del filo spezzato ~ra caduto col suo estremo in modo da entrare in contatto con i conduttori della àl ta tensione : c~ò è risultato inesatto . Infatt~ il filo spezzato, secondo la perizia del prof. Pugno Vanoni, non è venl1to in contatto con le parti metalliche del trasformatore nè con i conduttori della alta tensione. Ed allora come si spiega l'incidente avvenuto ? Si spiega così: lo schema del circuito, di tipo veramente antiquato, pericoloso ed oggi del tutto ta bbandonato, non era quello generalmente usato; eh~ io ho riprodotto in figura 2, ma (n ella posizione cc forte » del commutatore) era simile a quello riprodotto in figura 1 (circuito del D'Arsonval) con la sola differenza che le posizioni dello spinterometro e dei condensatori erano invertite nel circuito. La cor1·ente ad alta frequenzca destinata al paziente veniva presa direttamente agli estremi d el solenoide. In tale circuito è evidente che una interruzione del filo che porfà l a corrente al solenoide (come è avvenuto nel caso in parola) provoca la chiusura in <:orto circuito del p1aziente col secondario del trasformatore e costringe quindi la corrente proveniente - dal secondario del trasformatore stesso a passare totalmente attraverso il corpo d el P'aziente, con tutte le gravi consegue.n ze facilmente prevedibili. Quindi le considerazioni. che io ho fatto nel capitolo terzo circa. gli artifiz~ e disposi ti vi atti ad impedire che i•l filo, eve~tualmente spezzato, cadendo entri in contatto con i condl1ttori ad alta tensione, nori hanno alcun valore per questo tipo di app:irecchio di diatermia, jn cui la sola rottura di uno dei due conduttori flessibili ~ è g ià suffi~

cie11te P.er chè il paziente sia attraversalo dalla corre11te a bassa frequenza e ad alta tensione. Com e ho detto, la costruzione di questo pericoloso tipo di apparecchio è stata abbandonata fin dal 1927 anche dalla Ditta che lo costruì circa s. anni fa, ed i circuiti oggi usati sono tutti del tipo di quello da me descritto nella figura 2, ossia con circuito del paziente totalmente indipendente dal circuito del trasformatore. Naturalmente per questi tipi più moderni di app.a recchi sono esatte tutte le considerazioni da me fatte· sull'argomento,. . n~l t erzo capitolo . La Ditta costrut trice di tale apparecchio, che la tecnica moderna giudica, in determinate condizioni, pericoloso, non può - a mio parere essere chiamata r esponsabile dell 'inciden te per i] solo fatto che il tipo di circuito oggi n on è più riconosciuto nazionale e sicuro. L'elettrotecnica,. ed in modo particolare l~ tecnica delle alte fre<1uenze, negli ultirl)i anni ha compiuto progressi fantastici, e quindi non è passibile di critica quèlla Dilla che otto anni . fa ha messo in commercio· (ma che già da . quattro an11i 11on costruisce più} app:lrecchi oggi superati p er rendimento e sicurezza. Sarebbe molto opportt1no però che la Ditta &tessa provvedesse, presso i propri clienti che sono• in possesso di quel tipo antiquato· e p ericoloso . di npparecchjo, a trasformare ~l circuito in modo da renderlo innocuo .alla pari dj tutti gli apparecchi ch e oggi si costruiscono. La modificazione da farsi nel circuito è di lieve entità, tal e ch e un tecnico della Ditta potrebbe fare sul p osto in poche ore e con Lenue spesa; la Ditta interessata a mio parere - dovrebbe sos tenere, se non tutta, almen o una gran parte di questa piccola spesa, r endendo così al cliente, con t al e prova di interessam ento, quella fiducia , quella sicurezza e quella tranquillità di lavoro, che oggi purtroppo molti medici non hanno più, forse anche per esagerati t~morj, in seguito al luttuoso incidente verificatosi in Miliano, di cu~ la stampa politica ha divul gato ovunque la notizia allarmistica. Nella impossibilità di tale modificazione d el cir-· cuito, questo può essere reso sic11ro ed innocuo , con gran<le facilità e con t enue spesa, mediante l 'adozione di ·lino o due grossi condensatori, pro-· vati a tension~ di circa il doppio di quelli a cui devono resistere (ciraa 4000 volta) i quali condensatori d ebbono essere inseriti nel circuito del paziente, ossia ai morsetti collocati sul tavolo ai quali vanno applicat~ i cordoni elettrici destinati rll p aziente. 'fali condensatori, mentre lasciano passare facil1nente l e corrent~ di alta frequenza des tinate al paziente, si oppongono in modo assol uto al! 'eventuale p assaggio di una corrente a bassa fre- . quenza e ad alta tensione, rendendo così praticamente sicuro I 'uso di apparecchi an che se costrujli cori circuiti antiquati e pericolosi . Debbo inoltre riferire, sempre in ossequio . ai risulta ti ufficiali della perizia, che l 'esame necroscopico praticato dai proff. Cazzaniga e Boldrini rivelò, nella signorina deceduta in Milano dura~te I 'applicazione diatermica, gravissime tare organiche di 111atura costituzionale, quale un accentuato stato tiro-timo-linfatico, una notevole ipoplasia dell 'aorta, atrofia di una ovaia, rene concreto, ed uno stato di adiposità general e con infiltr azione grassa del cuore. La presenza di tali '


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IL POLICLINICO

alterazioni, ch e r endono lo stato di equilibrio organie-0 funzion ale estremamente precario ha reso i1npossibile ai p eriti di stabilire se la morte della disgraziata sig n orjna sia stia ta determinata dalle gravi alterazion~ organ~che da cui era affetta, oppure dall 'investimento da parte di una corrente elettrica. B. BELL ucc1. Perugia. 3 novero bre 1931. •

I

MEDICINA SOCIALE Per li benessere degli studenti universitari. Il nostro g iornale si è più volte occupato della necessità di provvedere ad un'assistenza materiale, morale, sanitar~a dei giovani universitari e si è fatto eco delle 11obili parole d el prof. Devoto sull 'argomento e della bella iniziativa del prof. Lig·orio , direttore dell 'Ospedale Civile di Venezia. Non pochi di tali giovani, d~ fatto, a cau sa delle poco floride condizioni economiche, co~ducono tina vita · stentata e cadono, più sp esso di quanto si cr eda, viittime d ella tubercolosi ch e, secondo i dati riferiti dal prof. Gherardi, cau sa il 34 % delle morti degli studenti. Non bisogna lasciarsi ingannare dalle manifestazioni alleg·re e rumorose a cui t alvolta si abbandona~o le studentesch e; accanto ai giovani gaudenti e spender ecci, ve ne sono altri che l avora110 ir1 silenzio, lesinando sul vitto e vivendo in condizio11i di affollamento tutt'altro che favorevoli per la salute. Peggio a11cora se qualche malattia viene a tt1rbare l 'andamento normale di vita; il medico éosta caro e lo studente ricorre spesso soltanto a~ con sigli di qualche collega di medicina ; l 'assistenza, da parte di affittacaID:ere, è· quanto mai deficiente, sicchè l a cura è inadatta ed insufficiente. Lo stesso sport, a cui 1nolti si abbandonano co·n fervida passione, può diventar e u11 pericolo se fat to da individui inadatti, o con eccessivi sforzi, e può essere la causa di cardiopatie o di altre mala ttie che si manifesteranno in età più avanzata. P er evitare i possibili <lanni e fornire agli stud er1ti buone condizioni di vita, sono sorte in alcun e d el1e nostre città, st1ll 'imitazione di quanto si fa all'estero, 'd elle istituzioni sul tipo1 della « Casa d ello studente »; ina si tratta di provvedimenti locali e t ali da i1on sopperire. a Luttt i r eali bisogr1i della stud entesca. È un provvedimento generale ch e s'impone, inquadrato n ell e direttive d ello Stato ed è con vero con1piacimento ch e vediamo or a prossima la reali zzazione di questa opera be11efica sotto l 'i1npulso anin1atore d el Regime. L 'ass isten za agli stud enti era stata predisposta g ià cla qualche anno, con l 'applicazione della tassa a coloro ch e h ann o con seguita l 'abilitazione all 'eser cizio p1ofessionale. A questo primo passo seguo110 ora le cc Disposizioni sull 'istruzione superiore » (Decreto-Legge 28 agos to 1931, pubblicato sull a Gazze lta Uffic iale dell '8 ottobre) ch e fissan:o le norme generali per tale assistenza. L 'ar ticolo 55, <l~ fatto , riconoscendo la per son al i tà giuridica all e « Opere delle Università e deg li I tituti di istruzione superiore », prescrive a ci.a cuna di e se il compito di promuovere, atl llare, coordinare le varie forn1e di assisten za n1aleriale. 111orale, colastica degli studenti n el nlodo ritenuto pii1 O}Jj)Ortl1no. 'f ali opere, in og11i <'aso, d ebbono orga11izzare un ufficio sanitario per JJr ov\'Cclere gral ui l n111en le a11 'esa111e preve11 livo e pe-

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riodico dello stato di salute degli studenti u11iversitari, alla prescrizione di eventuali misure profilattic he ed alla cura degli studenti infern1i di condizione d~sagiat.a. E, g iustamente, per evitare disperdimenti di forze ed avere uni là d'indirizzo , il su ccessivo articolo 56 prescrive la vigilanza delle « Opere uni,·er sitarie » da parte del Ministero dell 'Educazione 11azionale. I mezzi finanziari sono forniti: a) dalla tassa per le Opere universitarie, che è di L. 250 per chil1nque co~segua il tiitolo di abilitazione all 'esercizio professio·n ale; b) dal contributo di L. 25 devoluto da tutt~ gli studenti all'atto dell'iscrizione a ciascun anno di cor so; tale contributo è desti11at0 1a1le opere assistenziali e sportive. L 'elargizione di almeno L. 1000 da parte dei laureati e diplomati dà diritto al titolo di benemerito del1'Univer sità od Istituto. Particolar1nente degn,a di rilievo è ]a costituzione dell 'Ufficio sanitario ch e provvede non soltanto alla cura clegl~ stude11ti di condizio11e disag i;ata, ma altresì alla visita preventiva dello stato di salute. L 'istiituzione è della massima importanza, sia per i consigli di igiene generale ch e dai l'i1iev~ di detta visita p ossono derivare, sia per coloro che si dedicano allo sport, poichè in tal modo si risparmiano sforzi da1111osi .agli indivjdui inadatti . Essa ha anche il vantaggio di introdurre l 'abitudine delle visite periodiche, che potrà poi con servarsi anche in seguito, come viene da molti auspicato per la tutela della salute individual e ecl il prolungamento in buone condizioni della vita umana. Le basi sono così gettate; sicchè questa istituzione· non mancherà di produrre in breve i suoi })enefici effetti sui nostri giovani studenti, ridonando anch e la · tranqu~llità alle famiglie , che avranno minori preoccupazioni per la sal11te dei loro figli lontani. fil.

Federazioni ospedaliere. U11a circo1are <.l el ì\-Iinistero clegli Interui jn data 29 agosto 1931, prende in esarr1e la prospettata opportu11ità di riordinare l 'assistenza ospedaliera nelle Provin·ce, mediante la soppressione della inaggior parte dei piccoli ospedali e l 'acce11tran1ento della funiione assistenziale nei 1naggior1 nosocomi e destinando il reddito patrimoniale degli istituti soppressi al mantenimento ed alla cura d egli ammalati poveri n egli ospedali rimasti, no11ch è al funzi ona1nent0 d~ posti di pronto soccorso, cui verrebbe lin1itata ]a funzion e dei piccoli ospedali attu ali. La ciroo1lare fa p·r esenti gli svantaggi della riforma . Questa sarebbe in contrasto con la volontà dei fondatori d ei piccoli osped ali predetti. D'altra parte, p otrebbero incontrarsi riluttanze o difficoltà, d a parte di un certo numero di malati, per il trasporto e l a cura in centri lontani dalla loro r esiò en za. Anche la profilassi delle malattie infettjye potrebbe risentirne una limitazione. Infin e, le rette di ricovero nei 11osocomi magg iori irnporterebbero un aggravio per i Comuni . La circolare propone, invece, che sia promossa la costituzione di « federazioni » ospedaliere. Potrebbe alJora a ttuar si una rlivisione d el lavoro: i piccoli o ped ali fu11zionerebbero prevalcnten1ente ma non esclu ivan1enle d a !)Osti di pronto soccor o e si roslituirebber o reparti di specialità. Per il trasporlo, provvederebbero la Cr oce Rossa e Je JJubblich e as istenze, j 11 b ase ad oppor t ll n i accorò i.


(ANNO

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CONC ·ORS1. POSTI VACANTI. (Savona) . - ,Scad. 31 dic.; L. 8400 e bienni Yen lesi mo, c. -v ., L. 599 uff. san. ; riduz. 12 %; età lim. 35 a . ; tassa L. 50. BoR:'.\IIDA

CARPI (Modena). - l1 tutto 31 dic., 5a condotta rurale; L. 9000' oltre L. 2500 trasp., L. 600 ambul~torio, L. 930 inden11 . st1pplement. provvisoria , c.-v. 10 bienni ventesimo; ritenute ~ 12 %.

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· CASTEL SAN VINCENZO (Campobasso). - Seconda co11dotta in frazione Pizzone, distante Km. 5,500 d1al capoluogo. Stipendio annuo L. 5852 al lordo delle ritenute C. P. e R. M. Indennità cavalcatura L. 500. Scadenza 26 dicembre. Per altri chiarimenti rivolgersi alla Segreteria Comunale. CASALSERUGO (Padova) . 3300; rivolgersi segreteria.

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SEZIONE PRATI CA

Scad. 20 nov.; ab.

CERANO (Novara). - Scad. 15 nov. ;_ L. 7000 p~r 400 pov., L. 1000 addizionali ogni 5~0 pov. in più o frazione, indenn. trasp. L. 650, inde11n. alloggio L. 500; riduz. 12 ~6; c.-v.; tassa L . 50,10. CUPRAl\IONTANA (Ancona). Scad. 30 · nov.; 2a <'Ond.; età lim. 40 a.; tassa L. 50,10; doc. a 3 mesi <lal 24 ott . ; stip. L. 8500 e 6 quadrienn~ dee. p er 1/4 d ella popolaz ., addizion. L. 3, c.-v., trasp .. L . 3000-2000-1000; deduz. 12 %. J..trccA. Amministrazione Provinciale. - Per titoli ed esami. Assistente della Sezione Me<l.ico-Micrografica a ·e i Laboratori Prov~nciali d >igiene e profi~assi . Stipendio L. 9000, elevabile a L. 13.500 1nediante cinque aumenti del decimo, di cui due quadriennali e tre triennali. Inden11ità di serv. attivo L. 1900 e quella te1nporanea di caro-viveri <'.ome p er gli ~.Itri dipendenti provinciali. Il tutto <lecurtato della d etra z ione del 12 %, di cui al R. D. Legge 20 noverr1bre 1930, N. 1491, ed al lordo delle prescritte ritenute per imposta di R .. M., . Cassa Pe11sioni e I s tituti di previdenza obbl1gator1. Età massima a. 35, salvo eccezioni legge. Domanda in bollo da L. 3 al Preside d ella Provincila entro le ore 17 <lel giorno 15 dicembre 1931, corredata dei documenti 1 di cui all'art. 8 del R. D . 16 gennaio 1927, N. 155. Tassa di concorso L. 50. P~r mi:iggiori schiar~mef1li rivolgersi alla Segreteria Generale della Provincia.

rvIAZZANO Roivt:ANO (Roma). - Sc ad. 15 nov.; lire 10.500 per 1000 pov., L. 500 uff. san ., L. 500 ar111 . farm.; tassa I •. 50. l\1ILANO. I stituti Ospitnlieri. - 1Scad. 30 nov.; 4 assistenti interni nel Sanatorio Vitt. Em. III presso Garbagnate ~fila11ese. Rivolgersi alla Direzione. ~IoNTEGIORGIO (A scoli Pi cerio) . Congregaziorie di Carità . - Chirurgo Direttore del Civico Ospedale Diotallevi. Stipendio L. 12.000 g ià ridotto d el 12 %, lordo flelle riterrt1le cli l egge; 60 % sul prove11to degl i alti op era tori e sul .pro_vento .del.l 'am: bulatorio . Ollre do c11menti di rito, r1ch1edes1 biennio servizio fa1 to qualità chirurgo in Osped a li di comuni aventi non meno 4000 abitanti. Età . massima anni 40 salvo eccezi9ni di legge. Domande e documenti debbono pervenire alla Congregazione di Carità, non oltre il 30 nov. 1931. l\iion1co E (Roma) . Scad. 10 dic .; L. 10.500 <lecurtalo 12 %, oltre L . 352 uff. san., 5 qt1adrienni d ee. ecc.; e t à lim. 45 a.; tassa L. 50.

PEGOG AGA (lvtantovai) . - Scad. 15 nov . ; L. 7040 già ridotte del 12 %; c. -v. ; L. 2200 p er cavallo od élutomob.; !) quadrienni d ee. P ERUG rA . Sodalizjo S. Martino. Al 9 dic., ore 13; 4a zona; età lim. 35 a.; tassa L. 50 ; doc. a 3 mesi dal 24 ott.; stip . L . 7000 e 4 quinquenni dee., oltre L. 1100 ambulat., L. 600 serv. att., c.-v.; riduz.; serv. entro 15 gg.; rivolger si Ufficio di segreteria (via Floramonti 6). PizzoNE (Campobasso). CENzo).

(Vedi CASTEL SAN VIN-

RECOARO (Vicenza) . - Scad. 15 n ov.; 1° reparto; · L. 8000 e quadrienn~ dee., oltre L. 720 c.-v. se dovuto, L . 2000 motocicl. ovvero L. 2500 cavallo od aut o:mob.; riduz. 12 %. Rol\IA. Ministero dell'Interno. - Concorsi a 18 posti di medico provinciale aggiunto di 2a. ·c lasse 11ell '1\mministrazione della Sanità P11bblica, a tre p osti òi assistente medico ed uno di assistente veterinario presso il L~boratorio di micrografiia e batteriologia della Direzione generale d ella Sanità Pubblica. Rivolgersi alla Direzione predetta . Concor si interni. Scad. 24 dicembre. SAMASSI (Cagliari) . Soad. 15 nov.; L. 1920 e c. -v. Servizio nella bonifica di Pimpisu; spese di tras·p . a carico Direz~one. SoNonro. Ammin. Provinc . Direttore Sez. med.-microgr. Laborat. d 'igiene; proroga ore 18 d el 30 nov . 'fn ..\PANI. R. Prefet tura. - Uff. san. di Vita; lire 6000 jniziali; riduz. 12 %. Scad. 30 nov. Rivolgersi Ufficio provinciale sanitario. 'fn1ESTE. Ufficio ~Iiinicipale d 'Igiene. - Medico dentista per le Scuole comunali. Scad. ore -12 del 22 gén. 1932. Rivolger si all 'TJfficio, via R. Pitleri 2, p. I. Uni (Sassari) . J_,. 880 uff. san., L . att., 4 quadrienni J 676 11bit. ; tassa L.

Scad. 30 nov.; L. 8360, oltre 880 arm. farm., L. 1320 serv. d ee.; 200 iscritti incirca su 50,10.

VALLE AGRICOLA (Benev,ento). L. 8000; tassa L. 50,10. _.

Scad. 30 dic.;

Per norma di coloro che non se ne sono 'provvisti e che non vogliono restarne privi, avvertiamo che sono rimaste disponibili soltanto ancora pochissime copie dell'interessante Manualetto del: Prof. oott. AUCUSTO FRANCHETTI

Medico Provinciale presso la Direzione Generale della. Sanità Pubblica.

Appunti

di legislazione

per gli Ufficiali Sanitari (Vedere

l'Indice alfabetico delle materie riportato nel Numero 15 del 13 aprile, pag. 542).

Vol)l-me, in formato taeca.bil~, di pagg. VIII-200, niti· damente sta.mipato. Prezzo L. 1 2, più le epeee poeta.li di spedizione. Per i noetri abbonati sole L. 1 O,&O in porto franoo. Invia re Vaglia all'edlitore LUIGI POZZI, Ufficio Posta.le Suecursale diciotto, ROMA.


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IL P OLICL I NI CO

[ANNO XXXVIII, N U;t'I. ·15]

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NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. L 'Istituto Car olino di Stoccolma ha assegnato il premio Nobel per la medicina al prof. Otto Warburg dell 'Università di Berlino.

4° Congresso medico argentino. Dal 4 all '11 otlopre si è· tenuto a Buenos Aires il 4° Congresso nazionale di medicina sotto la presidenzra d el dott. .José Aree. ' La seduta inaugurale ebbe luogo al Teatro Cervantes; v 'intervennero id presidente del Governo provvisorio gen. J osé F . Uriburu ed il ministro della giustizia e della pubblica istruzione, il quale tenne il discorso ufficiale. In seduta plenaria è stato discusso il t ema: « Trattamento delle infezioni acute p~ogene ».

Il p.rof. Gino Baggio è p assato dall 'insegnamento di palologia chirurgica a quello d~ clinica chirurgica presso la R .. U~iversilà di Cagliari. Ralleigramenti cordial\ al valente operatore e insigne stud ioso. Su proposta di S. E. il conte Manzoni, ambascia t ore d'Italia a Parig·i, sono ~ominali nell 'Ordine della Corona d 'Ital~a: il p,r of. Gosset grande. ufficiale, il d ott. Dartigues commendatore, il dott. Molinéry cavaliere ufficiale, il dott. Gaulthier l 'Hardy cavaliere.

3a Conferenza della Croce Rossa Orientale. Doveva adunarsi quest 'anno alle Filippine; ina è stata rimandata al 1934, in coincidenza della 15.a Conferenza internazionale della Croce Ro ... sa, ch e si terrà a To·k yo.

Il dott. Anton \ iValdeyer , docente privato a Friburgo i. Br. , è n ominato professore di anatomi a n ell 'Università 'l'ung -chi a Sciangai.

Scuola di perfezionamento in pediatria a Firenze. Nel novembre, presso la R. Clinica Pediatrica d~ Fire~ze, si ~nizi1a un corso di perfezionamento biennale per il conseig uimento del diploma di spec~alista in pediatria. 11 corso comprender à lezioni cliniche ed eserciliazjoni di ambulatorio e dj laboratorio, nonch è lezio0:i di inaterie integrative e gli iscritt~ dovranno p restare per turr10 servizio ~elle varie sezioni della Cl~n~ca che resta aper ta tutto l'anno. Per i~formazioni rjvolger si alla Segreteria della . Facoltà di Medicina, via Al:f~ni 33; ovvero alla Direzione della R. Clinica Pediatrica, Via l\Iann elli 115 .

Il dott. Hlans Lieb è nominato professore di chi1n ica m edica all'Univer sità di Graz.

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·NOTIZIE· DIVER5E. Le opere del Regime.

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Nel consuntivo d ell 'anno IX figurano impone11Li e 1~umerose opere igienico-sanitarie, di cui molte · sono state inau gurat e !l 28 ottobre. Ci r iser viamo di darne notizia n ei pro ssim~ n um eri• .

Corsi speciali per la difesa sanitaria antigas. La presidenza della C. R. I. ha diramato a tutti i Presidenti de~ Comitati Provinciali la seguente circolare: « A seguito delle di sposizio~i vigenti ch e affidano alla C. R. I. ~1 compito della difesa sanitaria d ella popolazione ci vil e dagli attacchi aerei e d ai gas, d'intesa col Ministero della Guerra quest a Presidenza ha stabilito di effettuare in Roma, presso ~l Centro .Chi1nico Militare, un corso per . Ufficiali ,Super~ori Medie~ (un ufficiale per Provincia) che, a loro volta, dovranno svolgere dei · successivi corsi al per sonale dipendente (ufficiali e militi) del proprio Co~~tato. TI corsp ,avrà inizio n el gennaio del venturo anno, e stante il cospicuo nu~ero di ufficiali, medici che v~ dovranno prendere parte (92), sarà di-Yiso i:q due sezioni. La prima sezion e incomincerà il 10 gennaio del prossimo anno e la seconda il 1° febbraio successivo, salvo eventuali spostamenti. Gli ufficiali medici superiori ch e interverranno al corso si intendono chiamati in servizio con assegno speciale per la durata del corso (15 giorni). Ciascun Comitato dovrà scegliere tra gli ufficia] i superiori inedici r esidenti n ella città o in località viciniore un sanitario ch e dia affidamento di poter seguire con profitto il corso i!Jl parola ed essere quindi in grado, .a sua volta, di t en er e. an alogo cor so agli ufficiali e m edici d el Comitato dal qua]e dipende. Quest a presidenza si riserva di dare il suo benestare ai n ominativi prescelti e c he dovran110 esserJe segnHlati i1on oltre il 15 n ovembre p. v., nonch è d'impartire quel le uJteriori disposizioni che riterrà necessarie ».

Associazione internazionale di fisioterapia. Fu costituihl alla chiu sura d eJ 5° Congresso internazio0:ale di fisioterapia adunatosi a Liegi nel 1930 ed ha i seguenti scopi: 1) Organizzare in ogni Paese Uil)aJ. propaganda ~ntensiva a favore della terapia ccin gli agenti fisici; 2) Promuovere le ricerche scientifiche inerenti; 3) Compiere inchieste sullo stato attuale di questo ramo della ter apia; 4) Inten sificare la propaganda per l 'insegnamento ufficiale della fisioterapia; 5) Attivare la lotta contro l 'empirismo,; 6) Presiedere all'organizzazione dei Co,n gressi internazionali regolari; 7) Stabilire contatt~ con gli organismi extra-medie~ intern azionali. Potr anno far p1arte della Società i membri d ei Gruppi nazionali. La quota per il periodo 1930-1933 è fieysata in franchi belgi 150 , da versarsi al dott. De Keyser, Hòpital Brugmann, Bruxelles, Belgio. 27° Congresso Italiano di otorinolaringologia. La Società italia~a di otorinolaringo1ogia ha t enuto a Messi~a il suo Congresso dall ' l 1al 3 ottobre, sotto la presidenza del prof. Calamida. Fu tratta to il te~a cc 'f umori, maligni delle tonsille palatine » , su relazione dei proff. Carnevale-Ricci, Di Vestea, Piazza-Missorici e Vigi; seguì un 'ampia discu ssione. Tra le m olte comunicazioni n e furo110 presentate otto. da laringologi stranieri. Il Congresso si chiuse con la rinnovazione del Consiglio per ~l bie11nio 1932-34: a presidente venne eletto il prof. Bilancioni; a vicepreside11te il prot Be1lotti; a consiglieri: Federici, Sal vadori, Silvagni (segretario) e Ferreri (tesoriere). Quale sed e dE1l prossimo Congresso si è pre ~celta Roma. I

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SEZIONE PRATICA

L'assistenza sanitaria nell'O. N. B. ì'ei locai~ d~l Uo~itato provinciale di Ro1na del1 '0pera Nazionale Balilla si è ten,uta la prima riunione dei consulenti sanitari, sotto la presidenza del console Oreste Balducc~, !l quale tracciò le norme generali e definì gli scopi dell 'assistenza. Il reggente del servtzio, dott. lVIacrì, in una sintetica relazione espose l'attività svolta e da svolgere nel campo dell~ malattie sociali e propose un tipo di cartella sanitaria; in seguito a breve discussio11e, le proposte furo110 approvale. Si sta})ill di assegnare ad ogni leg·io•n,e quella quantità i11inima di disinfettanti e materiale di med1cazione it1dispensabile ller fronteggiare eve11tuali lesioni a carattere accidentale. Per la mobi1litazione dei repart~, fu riconosciuto che un sacco sanitario è più prat~co di uno zainetto o di una cassetta sa i1i taria.

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ispettori. I due piani i11ferior~ comprendono una palestra, una piscina, ecc. È dedicato al dott. Samuel Bard, ch e fu ~J primo· professore di clinica medica in quella scuola (allora detta King's College) ~ decano della facoltà medica. L 'inauguraz~one ebbe luogo il 1° ottobre.

Chiusura della 1a Clioicti chirurgica a Berlino. In co11siderazione deJla crjsi econo1nica e del costo che importerebbero i D;ecessar~ restauri e riattamenti, le autorità accademiche di Berlino 11anno deciso d! ch~udere la I Clinica chirurgica, alla Ziegelstrasse, traendone occasione dall '.andata in ripo·so d~l prof. Augusto Bier, che 11e è titolare dal 1907. La chiusura avverrà il 1° aprile 1932. · Il Bier era stato precedt1to da Langenbeck e da Bergmar1n; ma le al te tradizionJ dell 'Ist.iituto non sono bastale a salvarlo; non ne residuerà che l 'ambulatorio (cosidetta policlinica). Il Bier h·a ]}ubblicnto u11a vivace protesta. llimarranno la II e la III Cl in~ca chirurgiche, tutt 'e due alla Charité, rette da Saueirbruch e da Bochardt.

Una visita di . medici stranieri al Preventorio di Cannobio. . I partecipan:ti al terzo corso internazionale dii perfez~onamen,to ~edico della Fo11daz ione To1narkin, d! New York (S. U. d 'A.) (sezione euro- Fallimento di una Cassa d'assicurazione in Ger• pea in Loc,.€lrno) han,n,o visitato ~l Preventorio In·m ania. fantile cc Umberto di Savoia », in Cannobio. Da ten1po si era rr1i11acciata la bancarotta di Il n1agnifico edirficio sorge a circa duecento inequalche Cassa d 'assict1razion~ in Germania. Il pritri sul J.ago, in, costa a u~ monte arbo~to, vollo mo esempio si è avuto or-a a Dortmund, centro a inezzogìor110. E. c~rcondato da una propr~età di in,dustriale importan,tissimo delira Renania. 250.000 niq. tutta verde di castagni, di pini, Nel consid~revole passivo, sono compres~ gli di acace e d!1 prati. Il fabbricato, costruito con onorari di 83 ~edici . Qt1esti hanno richiesto, per larghezza di vedute, potre·b be ospitare 350 b amvia giuditZiar~a, il riconoscimento1 del loro diritto bini, iQ tre vasti corpi i11dipeQde.nti ma uniti; ai danni e agli interessi, facendone responsabili attualmente ~ ricoverat~ son,o circa la metà. La le autorità preposte al controllo della Cassa, le direzione san:itar~a è affidata all a dott. ssa !Vlarcani, quali hanno trascurato di ord~Qare in tempo la special~zzata in, puer~coltura; vi sovrintende il dichiusura. In altri ter1ni11i, i ~ediéi danneggiati rettore ge~erale dell'Istituto Provi·n ciale di Proreclan1avano u~ diritto dì privilegio nella liquitezione ed Assistenza all 'I11fanzia di !Vlilano, prof. dazione; ma la loro richiesta è stata res,p inta dal Bruse. · Triburtal e, perchà essi n on sono legati ,alla Cassa Gl 'illustri osp~ti giunsero dalla Svizzera in nuda un contratto d'im11iego e quindi sfuggono alla n1erose automobili . Ad accoglierli erano intervetutela della • 1egge. Probabilmente l 'azione avrà nute autorità ~ personali·tà. Parlarono il preside un seguito. dell1a ProviQcia gr. uff. Sileno Fabbri, il prof. Allaria d~ Torino, il dott. 1'o~arkin, il prof. De Ospedale Incendiato. Bernard, il prof. Asher, rettore dell 'Università Nella 11otte dal 4 al 5 otto])re un violento indi Bern,a, e il legato de•l Governo cantonale del cendio ha completamente distrutto l 'Ospedale di Canton Ticino, fratello del dott. Tomarkin. FuSan Lazi:aro a Las Palmas, capitale delle isole Carono invi1a ti telegrammi a S. M. il Re d'Italia, al narie. L'ospedale. compre11deva uri lebbrosario ed Presidente della Repubblica Elvetica ed a S. E. un manicomio . I tcbbrosi hanno potuto essere ~Iussolini. trasferiti, con ordine, in un servizio isolato di un ;altro osp~dale . Molti alie.11ati invece sono fugNuova biblioteca medica a Londra. gili 11ella città e nei 11aesi vicini; si clovettero La Casa libraria H. K. Lewis & Co. di Londra mobilitare poliziotti, g u ardie civiche e soldati per l1a ricostruito l a propria sede ~ fatto posto a sale aatturarli; parecchi erano in stato grave, per 1e di lettura ~ ad una biblioteca per studenti mescottature riportate. L'incendio viene attribuito die~ e p er ~edici pratici; 1a frequenza ne è graad un corto circuì to. tuita. L 'iQaugurazione della biblioteca fu fatta co11 discorsi di sir (i:r egor y Foster, d ell 'igienista Chiusura di istituti Zeileis in Romania. . prof. A. R. Kenwood e del chirurg·o dott. Perry Il ministro della sanità della Romania ha ordiFle1ning. Rispose il direttore della Dilla, H. L. nato la ch~usur.a di alcuQi gabinetti di cura, aperti J ackson,_ ringraz~ando. da medici romeni ai quali Zeileis aveva rilasciato la liceD:za di applicare il proprio metodo. Dormitorio per studenti medici a New York. Istituto di Maternità ad Amiens. A cura del s~g .. Edward ,S. Hak11ess è stato coSi è inau gur ata ad Amiens (Francia) una 1\-Iastruito, presso il centro medico dell'Università Columbia di New York, UQ dormitorio per stu-A ternilà, in cui le gestanti che desiderano di ocdenti medici. E costato 2.500.000 dollari, ossia cultare l 'ide11tità ]asciano all 'ingresso una busta circa 50 Inilioni di lire it. Risulta di 11 piani, ol- chiusa, ch e contiene il loro vero nome; la busta tre a 3 piani addizio1~ali in una torretta. Contiene viene 1aperta solo !n caso di morte; altrimenti le 215 can1ere per studenti e 10 appartamentini per n'\adri, al~ 'u scire dal! 'Istituto, ricevono la busta •


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IL POLICLINICO

intatta. L 'a1nminis lrazior1e sp era, p er t al m od o, di limitare i casi di aborto e d 'infanticidio e d i favorire l a n a livi tà. (Dra « Brasil-Medico », 15 ag. 1931).

Sulla limitazione delle nascite in Inghilterra. Il iVl1nislero inglese dell 'igiene ha diramato alle Maternità ed ai centri per l e cure all 'infanzia, Uf\a circol ar e in cu~ n e spiega un 'altra precede11te (v. pag. 946) . Fa rjlevare ch e n on intende opporsi ,alla diffusiorl:e d elle i~orme per limitare le n ascite, m a disciplinarle. I con s11ltori per la li.mitazio1~e delle nascite istit11~Li presso . le Mater nit à d evon o occupare local~ propri. Le sole donne ch e si recano n egli is tituti predetti possono riceve.r e istruzioni; devono essere coniugale . I ginecolog i add etti ngli islituti sono liberi di assumere queste con s ulen ze, ovvero di r i~ unziar vi. La nuova circol are autorj.zza, i11 lnodo più ch iar o della preceden le, l a l~mitazio11e..' In Inghilterra si t en1e che sia s tato superato il limite di saturazione d emografica e che sia intervenuto· uno stato d 'iperd emia, .alla flual e si vorrebbero attribuire molti mali sociali. Eppure l a n atività è diven11ta b assissima, e in vaste r egioni, com e l a Scozia, non compensa p iù le perdite dovute all e inorti ed alle emigrazioni~ 1

1"l antegazza, a11tropologo: 111edico, igienista, scie11ziato, patriota. Sulla casa ove egli ~acque ve11ne scop~rla u~a l apide; in11anzi ai co nvenuti il podestà ne ha rievocato la gra11de figura. Il prof. Carlo Foà tenne poi, al teatro Pont~, un 'orazio11e c.ommerr1orativa. Alla cerimonia assistevano il figlio Giulio ed j nipoti del ~1 a 11teg·azza. 1

Omaggio ai Se•gneite. Il Consiglio municipale di La l'.\och elle ha d eliberato di dare il nome di Seig11e tte :ad una nuova via ester~a. I fratelli Elia e Giovanni Seignettc di La Roch elle - uno farmacista e 1'altro medico - dotar ono la t~rapia, verso il 1655, del cc sel Pol ychreste » (tartrato doppio di sodio e p ot.iassioJ che ebbe poi straordinario favore in tutto il mo11do col n ome di sale di La Rochelle o sal~ di Seignetle, a cura specialmente di Pietro S. Seignette.

1

Deontologia medica in Francia. La Federazione d ei si11d1acati i r1edici della Se1111a h a ainmonito i medici a n on compiere ·a lcune pra tich e illecite ch e consist erebbero nel ten Lare di diriger e i p azienti mutualisti verso de terminaLj istitt1ti di c ura. Prega tutti i medici che i osser o a conoscen za di fatti d el genere di volerli seg11al ar e al segr et ario della F ed er azion e, l a quale h a sede in rue Serpente 28, Parigi. 1

Medici deputati in Spagna. A. i ar p ar Le del Parla rnento spagr1olo sono sta U eletti 47 n1edici. Le elezioni s upplem entari hanno portat o al Parlam ento altri 3 m edici. Alcuni giornali disapprovano quest a invasione: a loro avviso, i legislatori dovrebbero esser e preferibil1nente d ei legali. L 'impressione gener ale p erò è che i medici p ossano g iovar e al P arlan1ento, sia po·r tandovi una tne11talità educata, alle discipli11e positive, si a provved endo a ll a tutel a e all 'i11cr em ento della salute pubblica , ch e è uno dei b eni n azionali maggiori .

Viaggio di odontologl francesi in Italia. La sig. r a . Peytavi cle Faugèr es, chirurgo-de11tista, presidente del gruppo « Notre petit cercl e i11tern.ation al n, r s tnta r icev11ta dall 'on. Mussolini, che h a accordato co11dizioni rr1olto favorevoli p er u n vi aggio che verrà compi!1to du:nante il prossimo a1)rile dai soci. Anch e Je persone di farn.iglia p otranno b en eficiare di queste condizioni di favor e. Iscrizioni presso: Mme S . ~eytavi de Faugèr es, rue Cl odion 8, Paris.

Per Mlrhele Bianchi. · Il Capo del Gover110: accompagn ato dal ministro Acerbo, presenti le inagg'iori autorità dél Rcg i111e, ha jnaugurato un c!ppo di travertino sorto nell 'Agro Romano in mem oria di Mich ele Bianchi, ad iniziativa dei rurali, e precisam ente ad opera di un con . orzio di bo11ifica (di Tor Carbone).

Commemorazione di Paolo Mnntegazza. Il 31 o ttobre è s ta to sol e1111e111 ente commem orato o. Monza il centenario della nascita di Paolo

J,e schede cliniche dei mtdici defunti. Il prof. 'l'andJer di Vienna richiama l 'atte11zio11e sulla circostanza che, alla morle dei medici, le sch ede cli11ich e ùa ques ti conservate possono a11dare disp er se, o cad ere nelle mani d 'inter-essali a· Yalcrsen e per fin~ illeciti . Spesso contengo110 iD:formazio11i delicate, a volte su p er sonalità e111in enti: per es . sulla c ura d ella sifilide, di tossicomanie, di ano~alie sessuali, ecc. Onde prevenire le conseg11enze che possono derivarne, egli propo11e che, alla morte d el medico, le cartelle clinich e, come altri d-0c·ume11ti e da.ti, sia110 tra sferiti nei locali di un 'associazione m edica, ove n o11 p ossano essere con sultati se11za p ermesso ufficiale; e trascorsi òieci anni vengano d js tr11 t ti. Co~ì i clienti sarebbero sicuri d cl segre to 1Jrofcssio11alc anch e dopo, l a lnorte del rr1edico, m entrè ora il segreto può es8er e affidato .alla discr ezione di u11a donn a di ser vizio o di u11 er ede poco scrupoloso. Il prof. Ge Lendre e il dott. Duchesn e di Parigi, h anno proposto ch e · Je sc]1ede siano te11ttle sen za n omi, ina cori ini zi ali, che verr ebbero raccol te in u11 r epertorio con i nolni corrisponden Li ; alla morte d el n1edico Yerr ebbe distrutto solo il r eperlorio.

Un processo giudizfario per omo-innesto testicolare. I giornali r ecanu che di na11zi alla 16a Sezione d el ·rribunale di 1~a11oli , va svoge11dosi un processo a carico dei do ttori (.J-iuseppe 1'en sina, Gabriele Iann elli, Giu seppe De Vita, Gaetano Manfredi e Eugenio lleale e contro il sig. Vittorio Lapegna, ii11putati del r eato di lesione con indebolimento p ern1anenle dell 'org,ano della generazione, ai dan11i dello studente egiziano Paolo Roberto Sal vadori , ch e aveva vendut o al sig. Lapeg11a una d elle su e go11adi p er 10.000 lire . 1

Azione giu-diziarifl contro un medico per lesione colposa. lJ n oto-rino-laringologo ch e esercita in un a città della California è stato condannato, in prima istanza e dalla Gorle d 'appello, a corrispondere 15.000 dollari (circa 300.000 lire it.) ad un clien~e, c ui ave.v a praticato un 'iniezione d 'al<:ool per distruggere il ganglio nasale e curare uno stato asmatico: risultò una cecità immedia ta d ell'occhio destro, essendo s ta.lo raggiu11to il nervo ottico. Lo stesso paziente er a già stato operato, da un altro medico ~ di remozione del turbinato m edio di destra e d1 tina parte dell 'e tmoide.


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XXXVIII, NuM. 45]

SEZIONE PRATICA

Premiazione di personale ospedaliero. Con sobria cerin~o11ia 1~Amministrazio11e degij Ospedali d~ Ro111a ha procedt1to, in . occasione del 10° annuale della marcia su llo1na, all.a premiazione del persof1:ale di assiste 11za che· ha compiuto il 25° o<.! ~l 40(1 anno di lodevole servizio. Erano presenti il Segretario Federale Nino d 'Arorna, il presidente del Pio Istituto gr . uff. Adolfo Cotta ed al tre personali.tà. Deficienza d'infermf ere in Inghilterra. Co1n:e i1e a.1Jbian10 dato f1:0lizia, il << La11c~ t. » ha co~dotto un 'inchiesta sulla difficoltà di reclutan1ento delle ·infermiere, determina ta si in Inghilterra. Risulta che la posizione 11or1 è attraente, per la rel ativa modicità dei compensi, per ~ lunghi orari, per le limitazioni che i111pone. Il compenso minimo è di 100 sterlill:e l 'a11no (al cambio attuale, ciroa .7500 lire it.); 11 massimo di 425 (32.000 lire it. ), oltre il vitto, l'alloggio, l'uniforme e la biancheria. L'orario diurno v,a da ore 10 X a 11 %,; il .notturno da 11 X a 12 114. Il riposo settimanale è di inezza giornata in m età circa degli ospedali e di una giornata negli altri ; l e vacanze annuali importano, di regola, tre settimane. Tra le limitazioni1 sono : la maggior parte delle infermiere ha l 'obbligo di ritirarsi pri1na delle ore 22 e r1on si rilasciano chiavi d 'ingresso, neanche all e anzia11e; è vietato di fumare negli ambienti ospedalieri; non sono .ammesse visite di uomini. SeuoJ a di odontoiatria e protesi dentaria presso la R. Università di Bologna. So110 aperte le isc rizioni per 1'anno scol astico 1931-32 a! Corsi di perfez1onamento in Odontoiatr~a e Protesi dentaria per .~ laureati in ~1edicina · e Chirurg·~a.

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l~ sscndo il numero dei posti limitato I l 'accet ta.

z1011e v1e11e rego·lata secor~do la priorità nella presentazione delle domande e nel versame11to d elle t asse. Le iscrizioni si eh il1deran110 il 30 i1ovembre. Per })rogrammi ed informazioni rivolgersi alla Segreteria della Scuola, vja S. Vitale 59, Bolog11a.

È morto a Vie11na, 1n elà di 56 anni, di un colpo apople ttico, ~l dott. COS1,ANTE ECONOMO, profes-

sore straordinario di neurolo·g ia in quell 'Universi là, direttore dell 'I s tituto p er lo studio d el cervello nell a st essa U11iiversità. Era nato a Tries te n el 1875 e aveva la cittadinanza italiana. A lui precipua1ne11t& si deve 1' inclividualizzazione d ell 'en cefalite letargica, ch e er a detta anche « malattia di Econo1no ». Ha compiuto altri studi importanti n el campo della n eurolog'ia; notevoli quelli sul cen tro d~l sonno. l•'u a11che un val811 le sportivo, audace pioniere dell 'aeronautica. A. P.

R morto ~l dott. Dl~J .A.RRIER, settore capo del1'« Assistence publique » di Parigi, autore del notissimo « Traité de I 'anatomie des m embres ». La m orte è stata determi,n ata, in gio·vane età, da un e1nbolo, durapte l a co11valescen za oo.n secutiva ad uria cis totomia, che era stata eseguita per I 'aspor tazione di un calcolo vescicale. È inorto il. dott. FAUSTINO ESPONEL, profes-

sore di 11eurologia a1la Facoltà medica di Rio de Janeiro; 11ascia molti s tudi 11el cantpo della neurop si chiatria.

Indice alfabetico per ·materie. Acidosi e avvelenau1e11 to del! 'organismo Pag. 1664 Addome: siqtomi di malattie acute tra)) sourati . . . . . . . . . . . . . 1665 )) Anemie.: gastroterap ia . . . . . 1676 1676 Artriti : ricecche sp erin1e11tali . . . » )) 1667 -~scesso sl1bfrenico . . . . . . . . . . Aviatori: esame card io-pol lnonare 1ne1676 diante teletrasmettitore . .. . . » )) Bibliografia . . . . . . . . . . . . 1669 Bilirubiqa : ricer ca . . . . . . . . . . » 1682 1668 Bubborti cli1natici : cosidetti . . . . » Con.corsi q condotte mediclie: in. tema d~ . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1686 Concorso: limitazioni eccessive . . . . . » 1684 Co·r pi estranei d ell 'esofago, stomaco, )) retto. uretra . . . . . . . . 1658 )) Diabete : i~ . . . . . . . . . . . 1670 )) Diabete traumatico . . . . . . . . . 1676 )) • • 1676 Diabetici: irradiazione temporale )) 1681 Diatermia pelvica . . . . . . . . . Drenaggio medico delle vie biliari . . » 1679 )) Fatica : la - . . . . . . . . . . . . . • 1664 Febbre esantematica: nuove ricerche . » 1682 Gravidanza : infezioni urinarie . . . . . » 1680

Gra idan za: tratt ame11to delle pielonefr1ti . . . . . . . . . . . . • • • • wf alaria tra11splacentare Ne1:ropatie ù9 pioderr11iti Nudismo : il . . . . . • OspeclOJli: federazioni . . • Ovaia: preparati di . . . . • • Pancreatite ac11ta e cro11ica .... Ple uri li . . . . . . . . . . . Primipare atte1npate: gra idanza, p ar to . e p uer pcr10 . . . . . . . . . . . . . . R esponsabilità: in, tema cli -- per gli apparecchi d~aterm.ici jiilminanti . . . . Sifilidi viscerali : terap~a . . . . . . . . Stuclenti un.iversitari: per il benessere degli . . . . . . . . . . . . . . . . 1'agl io cesareo b asso: emorragie . . . . Tifo esa11te1natiço: agente coltivato in vitro . . . . · · · · · · · · · · · · · Tubercolosi e costitl1zione . . . . . . . 'fube rcolosi polmonare: modalità di orig-j ne e di evoluzione clir1ica . . \ 7 accii-1azione antitubercolare . . . . . Vestiario: igie11e . . . . . . . . . . . . .

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V. Ascou t , Red. capo.

A. Pozzi, resp . Roma .. St.ab Tipo-l.J\. Arman' di M. Courrier.


1692

I L POLICLINICO

[ANNO

XXXVIII' NUM. 45]

...... Libro indispensabile ad ogni medico: Dott. Prof. BERNARDINO MASCI, della R. Università e degli Ospedali Riuniti di Roma

Tecnica Terapeutica Ragionata, Medica e Chirurgica con prefazione del Prof. AGOSTINO CARDUCCI Medico-primario e v. di·rettore sanitario del Policlinico Umberto I, in Roma ll~por·tiamo

qualcuno dei tanti giud,izi esvressi dalla Stampa medica I tal. sul libro del 'P'fOf. MAsGI. «< Mancava in Italia un manuale di tecnica che racchiudesse in poche pagine quanto oggi è no'bo <-< nel campo della medicina e della chiru·r gia e rtale m.a ncanza oostituiva un vero bisogno da parte del 4< gioviane pl'owssionista e del medico già provetoo. «Ora a _colmare, oome suol dirsi, la lacuna, l' A. pubblica il sue VQlume di «Tecnica» destinato e (< guid.ad-e soprattutto nei IM"imi passi chi è all'inizio della sua ca.rr~er.a prof~onale e nel contempo a « p()(rgere ai provetti esercenti l'oooasione di venire a conoscenza dei più recenti metodi di cura. e dei « più moderni procedimenti cli tecnica, in uso nelle grandi Cliniche e nelle sale Ospedaliere. « Non occorre, certo, dire che non poche volte, dopo di aver fatto una giusta diagnosi, m.aEBime «quando si combattono le prime armi professionali , si rimane indecisi sulla scelta del metodo di cura «o sul sn·ggerire· un appropriato regime dietetico. Il vasto corredo di nozioni e di teorie, che si hanne « intorno alla genesi di un processo morboso o sulle cause che determinano un particolare isint.oma, a «nulla valgono quando, al letto dell'ammalato, non si sa adattare un apparecchio di contenzione o quando "'non si sa giustamente praticare una iniezione di un siero o di un vaccino. Si aggiunga a tutto questo «che non raramente .alle t.a.nte domande rivolte al medico o dall'infermo Q dalla su1a famiglia, si rimane ~<indecisi nella risposta, non potendo sicuramente dire se, ia es., giova oppur non portarsi in questa ~< oppur quell'altra. stazione olimatioa, se è opportuno oppure no ricorrere a questo o a quell'altro « metodo di cura. « Lo soopo ohe si è p!I'efisso l' A. a me sembra interamente raggiunto. Leggendo il libro del Masci «io vi ho trovato riportate le antiche applicazioni terapeutiche e quelle più recenti, suggerite <lalla «terapia fisica, e questo, naturalmente, è di non poca utilità non solo_ per il medico gioviane, ma ancora «per quello ohe ha già una certa pratica profess~onale. « La vasta e complessa materia trattata dall' A. è di,risa in ben 27 capitoli, d1~i qu.ali ognuno tratta « ·di un .argomento speciale. I singoli argomenti sono trattati non solo con scr11polosa esattezza., ma ven« gono completati da nozioni che invano si cercherebbero in trattati similari, poiohè rappresentano il " frutto della personale esperienza, .acquistata dall' A. durante il suo lungo periodo di esercizio medi~ «prestato negli 01Spedali. « Il ~olume, che è edito dalla Casa Pozzi di Roma, e che fa parte della Collalba « Manu·a li del Po.(t liolinico », nulla lascia a desiderare anche dal punto di vista tipografico. Le nume~ incisioni, che -<< vi si trova.no intercala.te, completa.no i pregi della pubblicaziQJ1e ». RIPPA.

(Dalla Rassegna Internazionale di Clinica e Terapia di Napoli, Anno VI, N. 4) . « Questo bel volume, ohe per eleganm di stile e semplicjtà tipografica s11pera le edizioni di cui Je

-<<grandi oose parigine invadono il mondo, è davvero :d egno di stare nella riaccolta di ogni medico oolto. e<~ una specie di ipdcoola enciclopedia di terapia medico-chirurgica in cui ognuno può riscontr8AM'i ·« La. notizia che gli oc.corre :ra.pid.a.mente e chiaramente ... «L'assistenza, l'igiene e l'al~mentazione del malato riempiono i primi capitoli, cui seguono i va.rii "' medica.menti galenici, le cure f1siche (crenoterapia, climatoterapia., eoc.) l'elettro- e la psico-terapia. «In una serie di capitoli successivi che potrebbero formare un.a parte speciale, le varie te.ra.peu«< tiche deseritte dal punto di vista generale, vengono applicate per ogni singolo apparaoo, sistema, -<< organo, non esclusa la tecnica terapeutioa pediatrica.. « Seguono tre capitoli sulle Qure pre- e post-operatorie, e sulla tecnica delle medicature e fascia·«!ture che completano il libro, nel quale un accurato indice alfabetico per mette di riscontrarvi rapi ·cc d.amente l'argomento che occorre». (Da Rinascenza M ediea di Napoli, Anno II, N. 12) . «Riteniamo che questo libro risponda iad una vera e sentita necessità di quanti si iniziano all'arte ·« pratica del guarire : in va.no si riceroavia fin oggi un.a sobria ma completa esposizione della manu.a.-<< lità che la professione del medico richiedono ad ogni passo. In quesoo libro si può dire che nulla ·« v'è di trascur.ruto a di omesso: dalla tecnica delle iniezioni ipodermiche a ql1e11a del lavaggio gastrico, « dalle norme per le f aooiature a. quella. per gli apparecchi ortopedici, e via dioendo. E i;i~ sol? .in « forma chi,ara e .aiutata da espressive illustrazioni, ma anche con la gujda di un ~usto sp1,n to or1t100 «ohe sa disoernere e v.agliM"e fra i molteplici ~edisnti. Crediamo di ~ere f.a oili profeti dichiaJ"and• cc che questo manuale inoontTerà pienamente il favore d'una vasta cerchia del personale saniitario ». PoNTIOAOOIA.

(Dal Giornale di Clinica Medica di Parma, Fase. V, Anno VI). Volume di pagg. VIII-845, nitidamente stampato su carta semipatinata ed artisticamente rilegato in piena tela, con iscrizioni sul piano e sul dorso. Prezzo L. 7 8, più le spese postali di spedizione. Per i no:;tri abbonati sole L. 7 2 in porto franco. Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia all 'editor& LU I Cl POZI 1, Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA·


!NNO XXXVIII

Roma, 16 Novembre 1931 - X

Nnm. 4:6

fondato dal professorl :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIO~S

REDATTORE CAPO: PROF.

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PRATICA

VITTORIO ASCOLI

t

SOMMARIO~ iNote e contributi : B. Marini : L'estratto tiroideo nel·l a cura ·delle cachessie dei lattanti. osservazioni cliniche : D. Cl emente : Ascesso freddo della ,parete antemore dell'.aiddome di ori.girne peripleurica. Tribuna libera : S. Sereni: A proposito della. u Ri cer ca .del parasaita malarico ool metodo dell'arricchimento 11. L'attualit::t medica: R. Dochez, K. Mills, Yale J{neelamd: Eziologia e m eooamismo dei raffre d·dori. Sunti e rassegne : VERSAMENTI : F. Casanova: Eseudati e trasudati. Diag.nosi differenziale e patogenesi. DISl'ROFIE LOCALIZZATE: Ssoson-Jaroschewitsoh: Sulla patogenesi e la cura ·d elle 'Ulcere t rofiche deJ.la estremità. - F. La.yani: L'acrocianosi. - STATI POST-OPERATORI: H. Eppi.n ger: Lo ec-hock postoperatorio. - W. Boothby, S. Hainee, J . de Bembe1·ton: Insufficienza posto.peratoria delle paratiroidi. Cenni bibliografici. I congressi di Medicina e Chirurgia: XXXVIII Carngreeso della Società Italiana di Chirurgia. - XXXVII Congresso idi Medicina ..linterna.

Appunti per il medico pratico : DALLA PRATICA CORRENTE : C. Gazzarrini: Diabete insipido traumatico. - CASISTICA : L'IÌlll.Portanza della cal colosi biliare nelle affe:uioni acute del pancreas e mezzi di dtia,gnosi. Allergia delle vie biliari. - Volvulo della vescicola biliare. - Angiomi cutanei ed epatiti eclerose. - TERAPIA: L'emanazione di ra.diu·m in terapia. - La radioter.mia. - MEDICINA SCIENTIFICA : Sul1a r.ipartizione del <C'hinino nell'organie·m o. - L 'azione del ohi·n ino eul.l a ghiandola tiroid e. - VARIA: Capelli e barbe. POST.\ DEGLI ABBONATI. Politica sanitaria e giu1risprudenza : G. Selva,,ggi: controversie .giuridiohe. Nella vita professi onale : MEDICINA SOCIALE : G. Domeniich~ni : Osservazioni di indole m edica sul progetto di riforma della legge i1nfortuni. - Cultura superiore. - Cronaca del movimento professionale. - Co.noorsi. - Nomine, promozion.i ed onor.i.ficenze. Litora aliena: Una .missione seientifica italiana nell'America latina. - Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

NOTE E CONTRIBUTI.

eseguite n ella Clinica delle malattie dell 'infa11zia diretta dal prof. N obécourt. Egli pres.e~ta­ va acca·n to a undici cia si di trattamento insulinico , 9 casi ·di atrepsie infantili curate con iniezioni di estr.atto tiroid·eo: le curv~ di accre·scimento dimostravano in modo evidente ottimi risultati. Il Lévy aveva ottenuto l 'aumento di 100-150 grammi di peso al giorno senza alcun disturbo di intolleran za in lattanti anch e di pochi mesi, in cui ogni altro tentativo era stato in sufficiente a raddrizzare la curva ·del peso. L 'anno dopo Nobécourt presentava 1a ltri casi e in uno studio d 'insieme della questione, mostrava la sua fiducia nell 'effi cacia del trattamento tiroideo. Nel 1930 la dottoressa S. Guérin, in una tesi ispirata da Laederich, prese·n tava altre 30 osservazioni e g iu ng.e va a queste con·clusioni praticl1e: · ({ L 'estratto tiroi·deo per via boccale, com e « per iniezione sottocutanea, ha un 'azione sticc ·mol.a trice n ella cach e sia de i lattanti. Fia ricc tornare l 'appetito , calma i disturbi digestivi, cc fa riprendere il peso e tra forma lo stato gecc nerale. L 'accrescimento ponderale taI,~oita ~

BREFOTROFIO PROVINCIALE DI ROMA. Diretto re: prof. M. FLAMINI. 1

L'estratto tiroideo nella cura delle cachessie dei lattanti. Dott. B. MARINI, assistente. L'uso degli estratti tiroidei nella cura delle atrofie dei lattanti è di data relativiamente recente e poco diffuso in pratica. Agli autori franoesi . e in particolar modo alla scuola di Nobécourt sp etta il merito di aver richiamato l 'attenzione sui risultati talvo1'ta sorpren·d enti che la tiroide può dare nelle cachessie infantili, quando il più severo regime alimentare e ogni altro tentativo terapeutico sono falliti. Ne lla seduta del 9 febb·r,a io 192·6 N obécourt e Max-M. Lévy presentavano alla « Société d·e Pédiatrie » ·due lattanti . atrepsici g uariti con iniezioni so ttocuta11ee quotidiane di cinquedieci ctg·. di estratto tiroideo . La 'tolleranza era stata perfetta, i risulta ti eccellenti . rello ~ tes .. o .anno il dr. Max M. Lévy rac· coglieva in u11a tesi i risultati delle esperienze ...

1

1


1694

IL POLICLINI CO •

così rapido e così con siderevole, ·ch e si può cc supporre un 'azione r egolatrice sul ricambio. « L 'impiego per bocca è indic1ato in casi di « ipotrofia, quando lo stato generale non è cc suffi cie·n temente compen 1 ~ato ·dalla igiene e << d alla dieta. L 'impiego per via ipodermica è cc indicato in tutti i 1c.asi di atrepsia e n egli « 1stati di cach essja rapida consecutiva a di« sturbi .a cuti. Questa via siarebbe dunque da « preferirsi in casi ·di urge nza . Si prescrive« ranno dosi abba itanza elevate : 5-1 0 c tg. cc P erch è que te dosi elevat e siano ben tolcc lerate sarà n ecessario sorvegliare l 'el.evazio.. « n e t ermica, l 'agitazion e•, i disturbi gastro<< intestinali, i di tu.r bi ,cardiaci. In caso d 'alce larme si inLe·r romperà il trattamento. Fatte cc queste riserve l 'e ffetto tonico e stimolante cc de lla m edicazion e tiroidea n~ fa un• ausilio « ·d.i J)ri1no ordine nei casi in appa.renza dispe« rati. Bi og11a dunque volgarizzare l 'im.piego « d el metodo ». Nel novembre 1930 in una memoria di Nob écourt, Li ège e Guérin, pubblicata negli « Archives d e ~1 é d ecin e ·d es Enfants », vengono presentati altri cinque casi: due lattanti di tre mesi e m ezzo, ipotrepsici , u,n o tli sei m esi in uno 1s tato di cacb essi:a 1cronica, e due ipotrofi ci per ente1ite acuta , tutti notevol,m ente e r a1)idamente migliorati con l ' uso d ell 'estratto tiroideo per via parenterica. Il mig lioramento er.a caratterizzato da una ripre. a d ell 'appetito, ·dalla scom ·p arsa d ei disturbi digestivi e di elevazioni t ermich e, dal radari zzamento d ella curva d el peso. I ,a st essa azione h a notato .ulti mamente B. · Cardelle in otto lattanti con .disturbi cronici della nutrizion e. Di fronte a qu•esti notevoli risultati e IJOicl1è , come è s tato giurStamente osservato , non si è miai sufficientem ente arma ti nellia cura delle cach essie d ei lattanti, malgra do l 'effi cac ia di .altri mezzi terapeutici , abbia m o vo!uto ~ perin1entare l 'estratto tiroideo preconizzato dagli autori fran cesi. Per le no stre esperien ze 1ci siamo servi ti della e11d'otiroidina (I. S.M.), estratto total,e d ellia g l1iandola i iroi·de in fial e, per ·via ipod ermica. oi a bbiamo voluto e perimenta;re oltrec11è ui latta nti i potrofici o cachettici, ma senza tare ereditarie, anche ui bambini er edo-luetici. ~ d i c1t1e. ti i11fa'lti ch e maggiormente si prrocrt1pa il Medico d el Brefotrofio, sia per lo s te ntato a cc re ci111 ento che tali bambini ])rc~e nta110 , '"' i'a 1)er ]a fa cilità con cui vanno . . og·grl li a <.l i.. turbi ga .. tro-enterici , malg rado l 'a] lnt ta1nento i1att1rale, 111aterno o n1ercenario da l)a ]ia lt1etica. cc

1

1

Il tentativo di cura con la tiroidina era g i11, tificato oltrechè dai .r isultati apprezzabili ottenuti n egli stessi bambini lue tici con altre · cure opoterapich e, specie l 'inst1lina, dai reperti di l esioni .a natomo-patologiche a carico delle ghia·n dole end ocri.n e in latt anti eredo-lueticì atrofici. Noi abbiamo provato l 'endotiroidina per iniezione in un gruppo di 11 lattanti atrofici, con r eazione Wassermann positi,,a nel sangue o na1i ·da madre luetirc a. Tutti questi bambini erano ad a llattamento naturale e facevano tutti cure di breparsolo per via gastrica. Non in tutti s i è potuta condurre a termine la cura per la sensibilità che questi bambini> più ch e g li .atrofici non luetici, presentano alle iniezioni di e ndotiroidina. In tre di essi abbianTo dovuto sospender€- la c u.ra a ll 'inizio per insorgen za di disturbi circolatori (tac hicardia) e gastroinLestinali (vomito), sudori abbonda11ti, agitazione ed ede mi in u110 di essi. N eg·li .a ltri casi },a cura è stata condotta a t ermine : due serie di 10 iniezioni quotidiane di gr. 0,10 (circa 1/ 2 fiala) di endotiroidina, intercalate con 10 g iorni di ripa o. In un caso abbi.amo aggiunto una terza seri e. Na lura 1men1e durante questo p eriodo i bambini non flaoevano a ltra cura , se JSi eccettui que lla antiluetica di trepar solo, e con n1assi1na attenzione ' reniva controllato g iorno per g iorno lo stato g·enerale, 1'osservanza delle n orn1 e d 'allattan1ento, il caratter e d elle feci. In quattro casi lo stato gen erale e la cur\'a de l peso n o11 sono state affatto influenzate dalla cura. Negli altri quattro casi l 'estratto tiroid1eo sembra aver influito favor evol·m.en te lo accrescimento. • Di questi esponi.amo breYcmen te l 'andamento. 1

1

1

I. - A. R. , nata il 7-X-30. Viene prese11t at a al Brefotrofio a una settin1ana dalla n ascit a: 1na11cano notizie ana1n11estich e. Peso Kg. 2..500. R. W. + + 11el san g u e alla seconda setti111 a n ~. All attam e nto naturale da balia luetica. Senza cl!sturbi gastro-intesti11ali l ' accrescimento è . scar issimo. Alla dodicesin1.a settimana dalla nascita pe ~d appe11a Kg. 3, con un aumento di 500 g r . dal mo~ 111e nto clell 'i11g r esso. Tentia1no allora Ja cura di endoliroidina seco11do il piano g ià esposto. La bambina sopport a bene le i niezioni : si n o ta un 111igliora1nento gen erale e ur1 au1ne11to cl ell 'app etito . .i\.l t ern1ine d ella cura è au111entat a di 550 gr . Ha acquistalo cioè in u11 i11ese più <li quanto aveva ottenuto n elle 12 settin1ane J)r~edenli. E ql1ello ch e pi~ conta~ 1'en- _ rtotiroid inn sembra aver ò ato una spinta all accrecin1enlo; <Juesto infntti prosegu e in ~odo 11 or: 111ale: Kg. 1,100, dalla 16a al1a 273 sett1~ana d1 Yila. La cur,·a cla ica dà per que.., to periodo llTl au n1 enlo rli Kg. J ,300. ma ~e ~i con .. jdera il pe ...() C ASO


[ANNO

XXXVIII , Nul\1. 46]

SEZIONE PRATIC:\

del nostro soggetto alla n ascita si può ritenere l 'a11menlo ottenuto come norn1ale. Alla 27a seltimana la ban1llina è colpita da ga-

1695

sei tin1ana pesa K g . 3.200. In 11n m ese cresce appena 250 gr. Inizia l a cura di endo tiroidina con scarso risultato. Dopo un aumento di 0

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10 Inie.i.ioni .

stro-enlerite : Y0111ito, dinrrea, febbre. In due settiman e 1)ercte 450 gr . di peso. Oltre alle cure dietetiche abituali, inizia1no una nuova serre di endotiroidina . _.\lla terza i11iezione cessa il vo·m ito, le feci si fann o normali, si ha 11r1 miglioram ento gen erale. A 5 settimane dall 'i•nizio clit questa 3a serie di iniezifnli, la ))ainbina co1npletamente rimessa, è aumentata di 700 gr., raggi111i.gendo i 5 Kg.

150 gr. con le pri111e iniezioni, la curva si st abilizza. Al ter111ine dell a c11ra il peso è di Kg. H,600. In ql1esto l1101nento senza ch e intervenga alc11n al tro fnllore alirncntare o terapeutico, CA/O

111°

PE.fO

Kg.4

Il. - S. 1\I., nato il 12-IX-30. R. W. + nella madre. Il b a1nbino non presenta ma11ifestazioni luetiche, ha R. \i\T. negatil'a, ma ciò nonostante viene ~urato con trepar solo. Allattam ento naturale CASO

~ ~ ~~

,, 3

CAfO tt• PEfO

.IÉtTIMAHl

Kq.6

Tiroidina.___)

~

5

~

IO iniezioni

2

14 15 16 17 18 19 20 2.l 22 23 24 25 2& 2.1 Tiroidino.

J IO iniez. .d4 O.IO'l.Jospend~ tO giorni ripeso

l a curva del peso si raddrizza e si 11 a t1n au111ento <li 500 gr.- 111 4 settimane. 1\ ccrescin1e11to non eccessivo" 111a notevole se si considerr1. trattarsi di 11n bambino atrofico, luetico, eh~ er a cresciuto di 400 gr. in due mesi.

maier110. Alla 14a ettim a11a il s110 p eso è u11 po ' inferiore al nor1nale (Kg. 5); da questo momen to si h a un arresto dell 'accrescimento, che n on trova giustificazione n ell 'allattarne11to. Alla 19a elti111an a, dopo qualcl1e oscillazione, il peso è an<;ora a Kg. 5. Iniziamo la cura di endotiroidina. La prima serie di 10 iniezioni n o11 dà risultato alcuno. Du rante ~1 periodo intervall.are di riposo si n ota p erò un aumento del peso ch e si accentua in ino(lo n etto con l a seco11da serie di iniezio11i. Si h a da questo inomento un accrescimento di 750 gr. in 5 seltj1nane, mentre i1elle 6 settimane precedenti n o11 si era avl1lo ~he 11n aun1ent o di 50 g·r. •

toc.

R. ,,-. + + i1el sangue. _.\.llattam ento naturale dall a i1as<'ila. F a Cl1ra di trep ar solo. _.\.lla 3a

-

I\' . - P. ~f . , n ata !l 15-XI-30. 1\Iadre luetica . Alialtamento n aturale dalla nascita. Al uo ingresso, alla seco11cla set lima11a di Yita, C .\Sù

10 lnieztonà

CAso JII. -- _.\.. ~ [ . , nata il 20-XI-30. Padre

't.Jospende

IO giorni ripeso 10 intt.~ioni

.

..fETTtMMtE 13

2 3 4 5 6 7 8 9 IO 11 12 t3 14 15 J&

Puo l<g. 4 lt

'$ 2 S 4 S 6 1 & 9 10 Il 12 I ~ 14 IS 16 17 Il ·" 2o lt 22 2, 14 Tiroìd i11d

J

.t.....l<uptnde

~ ferie di 10 init liorl~ altcr11a~c.

c;b11

2 periodi d i IO giGrni ripo.ro

pesa I~g-. 3,100. L · accre ci111enlo è lentalo: rlopo 6 ... e ttin1ane il peso è au111 entato appe11n di 300 gr. Inizia la cura cli en dotiroidi11a sen za effetto . Faccian10 3 serie di 10 inie-


169G

IL POLICLINICO

zio11i da O, 10, i11lercalale co11 due periodi di 10 g iorni di riposo. Dopo qu~sta cura prolungata sospendiamo scoraggiati. Il peso alla lqa settimana cli vila è di Kg. 3,500. Una settimana dopo il ter111ine della cura si ha u11 al11nento rapido e notevole: senza alcuna vélriante dietetica, senza alcun altro intervento terapeutico, il peso cresce fino a 250 gr. per settimana. Dalla 16a alia 24a settimana il bambino cresce di Kg. 1,350. Aumento notevolissimo qt1ando si pensi che dalla seconda alla 16a settimana di vita, sj era avuto, con qualche oscillazior1e, un atimento di 250 gr.

Risultati più .n,etti a bbiamo ottenuto in lattanti ipotrofici, senza tare ereditarie. Tali bambini, secon·d.o la nostr.a esperienza, sopportano meglio l 'iniezione di estratto tiroi.deo. Nei 6 casi trattati 1si è potuto in tutti condurre a termine la cura, seguita secondo il metodo già esposto per gli eredoluetici. Dei 6 casi, in due no·n si è avuto risu1'tato apprezz:abil1e per quanto riguarda l'accrescimento: in uno di questi ·p erò si è notata la scomparsa del vomito che ·n on aveva ceduto ad altre cure. Negli altri 4 casi, cl1e ci accingiamo ad esporre l 'estratto tiroideo ha evidentemente influito sulla curva del peso. V. - R. G., n alo il 3-JV-30. Allattamerito inaterno: soggetto linfatico, anemico con accre cin1ento stentato. Dalla 27a. alla 33a settimana di vita si ha un aumento· di appena 300 gr. A questo punto la curva si stabilizza cosicchè alla 37a setti1nar~ ~ il peso è immutato (Kg. 5,800) d1 circa J(g. 2,500 inferiore al normale. Iniziamo allora la cura di eti· CASO

· cwo v•

XXXVIII, NuM. 46]

[ANNO

violetti, cura vitan1inica, ma con scarsi risti!" tati. Alla 34a settimana il suo peso è di Kg. 6,150. Viene colpito da enterite e in due settimane perde 250 gr., cosicchP. alla 36a settimana di vita si trova ad avere lo stesso peso della 21a: Kg. 5,900. CAro vr•

tt,.7 n 6

fl!TTIMA" r;

21 22 23 24 25 26 27 28 2' 30 31 32 33 34 ,5 Tiroidincr.

3(, }]

38 3' 40 41 42 43 44 4~ 4&

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· 't...../oJpcnde 10 iniu . da. O.IO J09iornl t lpOJO IO lnluio.U.

Sospende ogni altra cura e tentiaino le iniezioni di cndotiroidifl:a. Si nota subito un migliora1nen to e urta spinta all'accrescimento, .AJ termine clella cura è aumentato d~ 550 gr., e t ale aumento prosegue ancora pjù accentuato nelle s~ttimane seg ue11ti: circa 1 K g. n el i11ese successivo. VII. - B. F., Qato i.I 4-XI-30. Viene riportato al Brefotrofio alla 19a. settimana di vita: peso Kg. 4. Allattamento naturale: accrescimento scarso. :\.Ila 22a settimana (peso Kg. 4,100) viene colpito da gastroenterite e perde in una sol a settimana 300 gr. lr1izia1no suhi.to la curn di endotiroidina: i disturbi gastro-intestinali rapidamente scompaiono; in una settimana 11 bamhino recupera i 300 gr. CASO

CAfO Vfl 0

PESO

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JETTll'tNfE

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Vomito· Diarrea J t 'L..rospenci.a T;roidina. _/ro inie.z. dea O.IO

.krrll'Wll26 27 28 29 ~ 31 S2 ~3 34 35 3' '7 38 59 40 4J 42 43 44 nraidino. _J \._1 Ttroidinci 2~Jerie -IO inie1. IO inic.J..

do tiroidina : la 1a serie di 10 iQiezioni dà scarso risultato, ma nel periodo intervallare di riposo e durante ]a 2a serie si ha un netto aumento del peso (400 gr. in una seltinl.ana). Al termine dell a cura il ba111bi110 ha acquistato 600 gr. Risultato notevole qt1a11clo si osserv~ che alla stessa elà, nello stesso periodo di tempo, un bambino cresce normaln1ente 3UO gr.

al la. 3~ cei'4 vomito ., . • IO giornt "Po~ -

.

altre IO iniezioniperduli e l 'accrescimento prosegue in modo graduale nelle s uccessive set timane, anche dopo il termine della cura. Dalla 23a alla 3oa settima11a aumenta d~ Kg. 1, 100 meRtre per lo stesso periodo di tempo la curva classica comporta un au1nento di 600 gr. VIII. - F. ~1., ·nalo il 23-II-30. Allattamento naturale: inizio di vczzaniento, 1na l 'accrescime11to è scar so. Il peso è notevol1nente inferiore al nor111ale: Kg. 5,500 alla 35a set tima11 a. In un 111ese au111enla (li 100 gr. Ten lia1110 allora la cura di endotiroidina e otteniamo rist1lta t~ sorpre11denti: al t ern1ii1e di essa il 11atnbino è au1ne11tato di 850 gr. e tale a11me11lo. prosegt1e i11 111oc10 acce11t11ato nelle CASO

CAso VI. - F. I. , nato il 6-11-1930. Alla nascita pesa Kg. 3,200. Costituzione sana. Nulla nell 'anan1nes.~ fan1iliare. Allattamento materno. Accrescin1ento da prima normale poi scars0 ; cosicchè alla 21 a ettin1ana di vita il suo peso (Kg. 5,900) fl un po ' inferiore al nor111aie. Fa Cl1ra elioterapica, applicazione di raggi ult1 a-

19 20 21 22 13 24 25 Z6 27 21 29 30 31


[A~:\lo XXXVIII, Nu M. 46]

SEZIONE PRATICA

PEJO

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L 'A. dopo aver esposto i tentativi già fatti,

1

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5

fETTIMAHE

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l - 1TO.

specialme·n te in 1Fran cia, per la cura d elle cach essie dei lattanti con iniezioni di estratti tiroidei, e spone i risultati ottenuti n el BDefotrofio Provinciale di Ron1a, su 17 latta.nti ·atrofici, .di cui 11 er edo-Ju,eti ci. Solo in 8 casi la cura, 1co·n d otta a tenmine senza disturbi, h.a :agito mig·liorando le condizioni generali e ·d.ete rmin a·n do un aumento d el

CAJO VIII•

kg.7

1697

RI_.\.

settimane seguenti. In 7 settiman e si h a un au1nenlo complessivo di Kg . 1,500, in entre la c urva

"

.

·peso. BIBLIOGRAF IA.

35 3b 37 38 39 40 Tiroidina. __J

~

42 43 44 -'5 40 47 ~ d. 'LJospu>dt.

i gr.0.10 JOgiorni ripaso10 iniex..di gr.0.10 10 iniez..

normale porta per lo stesso periodo di t empo· un oomento di 500 gr .

Dall'insieme ·d.elle nostre esp erienze ci sembra poter trarre le segu enti conclusioni: Nei bamb,i ni er.e do-luetici solo· in un ter zo dei casi là ou.r a di estratto tiro.ideo ha dato risultati apprezzabili. Me ntre in 1c1aso di ent,erite acuta (caso I) il miglioramento gen erale e il r ecupero del peso è stato quasi immediato , n ei casi di atrofie che duravano da qualch e tem.po l'aumento del peso non si è avuto subito, ma nel secondo periodo di essa (caso II), o addi. rittura dopo il t ermine della cura (caso IV). Nei lattanti non luetici l'estratto tiroideo è stato meglio sopportato e in un.a percentuale maggiore di casi ha dato buon risultato. L'endotiroidina ha .ag ito raddrizz,a.n do in mo·d o talvolta notevole la 1curva del peso (caso VIII), quan·d.o g·ià da molte setti1m ,a ne non si. era avuto accr escime·n to e quando anche altre cure (caso VI) era·n o state negative. Nei casi di en·t erite acuta (caso VII) l 'intervento rapido dell 'endotiroidina sembra aver abbrevia to il corso della mala ttia determinando un rapido recupero del peso. J\ilalgra·do quindi la sorpresa ·Ch·e può ingen erare n ell'animo del n1 edico il tentativo di u·s.are gli estratti .d i tiroide nella curia delle cachessie dei lattanti, noi ci cr ediamo autorizzati, in base .alle r1ostre esperienze a consigliarne l'uso, non solo nei bambini atrofici senza tare ereditarie, ma ancl1 e negli e:vedo-luetici, per quanto, specie in questi u ltimi, ·n on sempre si sia potuto condurre ra termine la cura, e non in tutti i ,casi si siano ottenuti risultati apprezzabili.

P.

M. L ÉVY. L es i niection s d'ex trait thyro'idien à hau tes doses da ris certai nes cacJiex ies des nourjssons. Socié té de Pédiatrie, 9 febbraio 1926. M. L EVY. Étude sur les cach exies des 11ourissoris. Thèse de Paris, 1926. P. NoBÉcounT. L'op·otliérapie th y rordienne dans les états d e dénutri tion et l'al hrepsie des nou1isson s. l ..e Conco11rs inédical, 5 g iugno 1921. S. G u ÉRIN . Co ntribn.tion à l 'é tude d u traitem ent thy roidien d·ans les cachexies du nouri_sson. Thèse òe Pari•s , 1930. P. N oBÉCOURT, R. L 1ÈGE e G u ÉRIN. Ob servations de nourissons athrèpsiques traités par l 'extrait t h y roi'di en~ 1\.rchives <le Méò ecine d es enfa11ts, novembre 1930. B . C .\.RnELLE. Tiroidot erapia :v t ras tornos nu fritivos t>n el lact an te .. Bole lin d e l n Soci~ t acl Cubana de Pediatria, giugno 1931. N o BÉCOURT e

OSSERVAZIONI CLINICHE. OsPEDr\LE

C I VILE

diretto d.al dotit.

DI

OLIVETO

C1TRA

MICHELE CLEM ENT E .

Ascesso t•reddo della parete anteriore dell'addome di origine peripleurica. Prof. dott.

DOMENICO

CLEME NTE .

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In un articolo pubblicato, nella Sezion e pratica d1el Poli clinico dell 'anno 192 7 fase. 4°, pag . 1575), il chiarissimo pro f. Ta·d·dei d ella R . Università di Pisa riicl1iam ava l 'atten zione ·dei chirurgi su una affezion e, di cui per il i)rim o h a illustra to la pa1togenie i , cioè sulla n on rara osservazione di a ce si freddi della i)arete la terale dell 'a·d dom e, ch e si viluppa110 al di sotto, dell 'ar co co tale in seguito a diffusione di un.a infezion e tubercolare a l ocalizzazione i!Ilizial e IJeri1)le urj ca . Tali r accolte si producono per propagazione d el pr ocesso specifico dalla pleura al connetitivo peripleurico e quindi attraver so g li paz ii tra le inlersezioni delle ·fibre m u scolari d·e1 dia fran1n1a con qurelle del muscolo trasver ' o d1e}lo ad don1e al connettivo preperiton ea]e della par ete later ale dell'addome , d ando lu ogo così a d a-


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IL POLICLINICO

·ce::: i ·otlo n1u.~ co l ari ed i11tra111uscolari o sottoc utanei, cl1e sen1brano l)fin1i tivi, n1entre la l oro origine è endotora.cica. H o avu to occa ione nello scor o a r1no di osserYare u n caso di questo genere e cr:edo opportuno farne oggetto d ella pre en te nota, sia •p·e rch è possa · ervire a lla stati tic.a , sia })CI"chè nell 'ammalata di cui riferisco la stari.a, l 'ascesso occup,a va una sede un poco diversa ·d a qu ella consueta , essenidosi esteso fin tra g li s t rati delta r e.g·ione epig.astri ca. 1

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verso la linea ascellare anteriore, approfonde11dosi per oltre dieci centimetri. Non si riesce a toccare « osso a nudo » in alcun punto. Esplorando la cavità verso lo sterno, co11 lo specillo, non si riesce ad ide~tificare alcun tragitto. Detersa la ca- vità ascessuale si inietta in essa e nel tragitto del liquido di Calot e si zaffa con garza al iodoformio . .Si istituisce frattanto una cura generale ad3.tta. Nelle medicalt1re su ccessive si torna ad esplorare il cavo e si confern1a il decorso del tra1n ite obliquo in alto e profo11dan1enle fin sotto la parete costale. l / i:qtroduzio11e dello specillo e più ancora l 'iniezione di u11 poco d~ acqua ossigenata con una comune siringa provoca tosse con atti di vomito e vivissimo dolore, che si irradia alla spalla si11istra. L 'inferma va inlan Lo progressivamente migl~orando nelle condizio·n i locali e nello stato generalP. e vie11e poi din1essa per t onlinuare la cura a dom~cilio, dove a bre' e distanza di tempo si Yerifi:ca la chiusura co111plela della ferita. Il 21 luglio dello stesso anno, l 'inferma torna nuovan1c1~te in Ospedale, lamenLa11dosi di dolori all 'emitorace si11istro, di dispnea inlensa e di tosse stizzosa. Esame all 'entrata: le1np. 38° , polso 110. La . ferita all 'epig·astrio è completamente chiusa. Il lato sinistro del torace è visibilmen Le più espanso con spazii i11tercostali .appianati; l 'itlo cardiaco è spostato verso destra. La percl1ssione dell 'emitorace sinistro dà suono ottt1so deciso a partire posteriorme:qte aalla spina della scapola e la linea di ottusità segt1e il class~co decorso dei versamenti pleurici; in avanti e a sinistra vi è ottusità 11ello spazio del Traube ; a clestra e posteriorn1e11te vi è il triang-olo del Grocco. Fremito toraco-vocale e mormorio vescicolare assenti nella zona di ottusità, il cui limite superiore si sposta alquanto :qei cambiamenti di posizione del! 'ammalata. Una puntura esplorativa nel settimo spazio lungo la linea asr,ellare posteriore, dà luogo a fuoruscita di liquiclo litnpido, citri110, con i car a tteri di essudato . Si estraggo110 i11 dt1e volte 1300 eme. di essudato, a sco1)0 curativo. Si son~ministra della diuretina i r1sie1ne a cardio-ci11etici, si praticano iniezio11i lli prep~1rati di calcio. L 'infe rma esce apirettica il 27 luglio. Cure ~o n ti11 uate a cJo,n1icilio e specialmente l 'e1ioterapia co11lluco110 a gt1arigione definitiva l 'a1n1nal ..1 La. E sa infatti osservata due mesi dopo all 'ambulatorio si presenta in buone condizioni generali, con cicatrice non dolente all 'epigastrio e senza al tre tracce della pleurite sofferta, tranne quelle di una lieve ipofo11esi al lato sinistro del torace e della diminuizione delle escursioni respiratorie del polmo11e dello stesso lato.

D. \ 7 • Rosaria ft1 Luigi, di anni 63, da Quaglietta (Avellino); 1nariL.a ta la prima volta a 18 anni, ebbe tre bambini, di {'ui uno nacque mor to ed altri due inoriro110 in tenera età. Deceduto il i11ar i.Lo, a .quanto pare JJer polmoni le, si sposò 11uovamente a 26 anni efl ebbe altri otto figli, dei quali sopravvivono sei : cinque di e si sono sani, t1na figli-a soltanto è attualmente ammalata di polisierosite. Il seco.n do inarilo è morto 9 anni fa di ascesso ossifluenle. L 'ir1fern1a entra in Ospedale, per la prima volta il 22 marzo 1930 e riferisce ch e i1egli ultimi an11i ha avuto s1)esso affezio1'i ~lelle vie resrJiratorie, che no·n sa precisare. L 'attuale malattia si è iniziata, a suo dire, c~rca quattro mesi fa, con dolori al torace e alla r eg·ione epigastrica . Nell 'ultin10 1nese poi è cominc iai.a una febbre ad elevazioni serotine che ha r aggiunto lernperature di 38°-38°,5 e 'l 'inferma 11a 11o ta lo che si a11<lava forn1ando una tumefazione dolorosa a ll 'e1)igastrio. All'esame dell 'infer111a si 11ota: tem1)eratura 3 °,5, pol so 90, statura alta, 11utrizione scadente; n1icropoliaùeno1)atia cervicale ed inguinale. Ap1}arnto respira lorio: Ipofonesi degli apici, con in<lebolimen to clrl n1urmure Yescicolare; anche in corrisponden za della base dell 'emitorace sinistro vi è ipofonesi con dimi11uzione del respiro vescicolare e ru111ore di sfreg·a111ento pleurico. Cuore e vasi: niente rli notevole. Addon1e: in corrisponde11za della reg·ione epig·aslrica, sulla linea mediana e n sinistra di essa, circa un dito trasve rso so tto l 'appendice ensifor111e, si osserva l1na turr1eJJzione abbastan.za ben circoscrilla, roto11deggiante delJa grandezza di un uovo, cl1e è ricoperta d a cn te di aspetto normale ed è 1nolto dole11te alla pressione. Alla palpazion e i a,·verte u11a sensazione, per qt1anto non 11101 lo di ~ linl a, di fluttuazione profond a. La tumefazione si rende 111eno rilev.ata facendo conlrarre i nluscoli retti, lnentre si Ja eia spo._ lnre alql11\11to, in nlassa a p aret~ addominali rila ciale. Orga11i dell 'add o111c i1ei Ji111i li e senza parlicolaritit- d~ rilievo. Cutireazione positiva. Una pu11tura esplorativa d ella tumefazione clà esito al liquido chiaramen.t e Il prof. Taddei i1ella sua nitida descrizione puriforn1e con detriti di sos ta11za caseosa. Il 24 111arzo , i e eg11e l.tna piccola i11cisione 11clla par- .. ri1Jorta che 1a sede d elle raccolte di origine peri.pleurica è la reg·io11.e laterale delle pareti le più d eclive e ulla 1ic1ea nle<iia11a. Al clisotto d ell 'apo 11evr o i della lir1ea alba i LroYa una noaddorr1inali, or<l.inaria1ne11te I.a destra, e pretevole r accolt a di liqL1ido sicro-p11rulenlo·. L 'ascescisamente lo pazio tra il margine laterale del o h a .. ede 11el co1111ett iYo })reperito11ea Je e daJl :l mu colo r etto e la linea a cella r e posteriore, li11ea n1ed iana si este11de al disotto deJ la guaina cle1 111 uscolo retto di s i11i l ra. 110 speci llo in troin in1n1edia ta ' 'icina11za dell 'ar co costale e d à dol lo 11rr Lal e Yia percorre un tran1ite, ch e si diil nome di a ce _o freddo sotto costale (iporige 1'on ollliquilà d a dentro in fuori e clal ])a so condrio) a tale locali zzaz ior1e tubercolare. i1l. a llo al disotto della i)arete costale si11i tra, '-'


l ANNO XXXVIIt, NulVi. -!6]

SEZIONE PRATICA

E ne illu stra il modo di propag.a zione fa · cen,do ril·evare cl1e tra le fibre sternali e quelle costali del diaframma, fibre cl1e s' in ters€cano 1con le digitazion i del mu·s colo trasverso dell )addome, esistono quasi sem.p re spazii· in cui il connettivo peripleur ic o e qu ello prepetitoneale con i rel.ativi linfatici si me ttono in murtuo rappor to. Un ascesso peri.pleurico può 1cosl diffondersi attr.averso le- la-. -- .dal tor.ace -· .. -· . cune tra l,e fibre .del diaframma al conne.t tivo pre1)eritoneal1e ,d ella parete laterale dell 'addome ·e dare origine ad un a ltro a·scesso, il qua le ha sede da prima al disotto del muscolo trasverso e .p oi per fusione progressiva di tessuti pt1ò farsi strada tra mu·s colo trasverso e p iccolo obliquo, tra qtièsto ·e<l il muscolo gra11.de obliquo ed infine perfo:rando l 'apone, ·rosi s uperfi,ciale ne l connettivo sottocutaneoLa raccolta nella. parete addominale si rend e perciò m.ariifesta in fuori del muscolo retto, so tto l 'arco costa1e ed ~SM: corrisponde sempre at>tr.aver o un tr,a gitto più o men·o tortuoso, ch e pa sa att raverso il ·d iaframma, al focolaio primitivo e·n dotor.acico. Per quanto riguarda più .particolarm en te le ca use del focol:aio primaTio, il Ta ddei le enun1era così: 1) Diffusione ·di un processo tubercolare d ella pl,e ura ai linfatici sottopleuri1ci e quindi a l conn•e tti vo peri pleurico; 2) Aden ite tubercolare dei gangli linfati·ci n1.a-n1marii ed in tercostali; 3) A.p ertura di un empi1ema pleuri1co al conin ettivo peripleurico per uloerazione de11a lamina parie1tale della pleura; 4) '"f ubercolosi della faccia posteriore dell e coste ie delle c artilagini costali. Egli fa rilevare ch e a parte queste due ultime cau se , idi facile diag nosi, è piuttosto alla trasmissione di un processo specifico della }Jl,eur.a a lla r ete linfatica, ai ganglii e quindi al conn ettivo peri pleurico, che si deve pen sare per l 'in sorgere dello ascesso peripleurico, perchè /negli inifermi cqlpitr n on man.e.ano ;m ai tracce ,d i pregresse pleuriti . La trasmissione ulteriore è fucile a verificarsi per la natura le sedimentazion·e degli essudati n el seno .costo-diaframmaiti.co. Nel caso da me diescritto, l 'asce·sso ·divenuto preperitoneale, sotto il n1usco]o tras,rerso, si è poi esteso verso la linea I11ediana della regione epigastrica, diffonden rl osi a l di otito .della pagina posteriore della g· uai11a del muscolo :retto di sinistra, g·uaina alla .c ui for1na2ion e con corre con le fa sce deQ'li al l ri mu..... 1

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scoli largh i della pare te addominale anche l ' aponevrosi del tr.asverso. Lo svolgersi della ra.ccolta anzich è direfJtamente in avanti, sotto l 'arco costale, inviece in dentro verso l 'epigastrio, è stato d.eterminato con tutJta probabilità dal decubito abituale dell 'infer1r1a, che giaceva sul lato d estro, essenido dolente per i postumi di pleurite il lato ~inistro . . Questo per quanto riguarda la ·se.de. Ch e poi anche nell 'inferma da me osservata, l 'ascesso a sede epigastrica avesse origine toracica, p6ripleurica, per diffusior1e di un 'infezione tub ercolare per via linfa•tica, è dimostrato in modo indubbio d.alle ·s eguente brevi osserva. . ZlOill:

a) Il tran1ite che aveva inizio ,dal .cavò à~ scessuale, si portava in alto ed in fuori , pro-

fonda111ente sotLo !a parete costale sinistra. Non vi erano se,g·11i ·d i a lcuna lesione delle costole; b) No11 vi era alcun sintomo cl1e fa,oesse .p ensare .a m ediastinite per tubercolosi dello s terno od altr e cause, di m-0do cl1e era da e-

sc.ludersi la propagazione di un 'infezione dal connettivo d(}l me diastino a l connettivo preperiLon.e ale dell 'epigastrio, per passaggio attraverso le lacune ch e .p ure esistono in avanti dietro lo sterno tra le fibre sternali del diafram ma ; e) Si provocavano sintomi tipici di irritazione d~l frenico (dolar·e violento alla spalla, conati di vomi to e tosse aspra) tutte le volte ch e s' iniettava ·dell 'acqua ossigenata attraverso il tragitto, indizio sicuro che il liquido passava a ttr.averso il ,d iaframma e precisamente tra fasci sterna li e costali, giungendo al connettivo peripleurico; d) L ' interma :al momento del primo ricovero in ospedal·e presentava note evidenti di pleu.rite .preg11essa a sinistra . . Pochi mesi più itardi si aveva una riaccensione della malattia e si produceva un co·p ioso e sudato sieroso nella pleura dello stesso la1to. È chiaro pertanto che ne l caso da ine osservato si sia trattato di un ascesso freddo della parete an terioTe dello a dd-0n1e di origine peripleur.i.ca, ch e ·soltan1to si è manifestato in sede non consueta, cioè n ella region.e epigastrica. 1

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RIASSUNTO . L ' A. descrive un caso di ascesso freddo della pa rete anteriore del! 'addome (regione epiga trica), determinato dia infezione trasmessa


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attra Ye r .. o i] diaframn1a dal .co1111·ettivo peripleurico al connettivo i)reperitoneaJ.e in un ' inferma ch e 1)r esen lava tracce di pleurite preg re a e nella quale i sviluppò pocl1i 1nesi più tardi una IJleurit·e essudativa. Giu gno 1931. • BIBLIQGRAlì'J A. D.

·~,AUtJEI.

L'ascesso freddo sottocostale (ipocon-

driaco) di origine peripleurica~ Policlinico, Sez.

J)ràtica, fase. 44, pag. 1575, 1927.

TRIBUNA LIBERA A.. proposito della ''RiceI·ca del parassita malarico col metodo dell'a1·ricchimento,,. Prof.

SAMUELE

SERENI.

±2 del.la ezione pratica d1el Policlin.ico (anno XXXVIII, 19 ottobre 1931), il dott. Dante Galletti i)ubblic.a u.n suo lavoro original e s u « La ri cerca del parassita malarico co l n1 eto·do del} 'arricchimento » nel quale egli pi:o1)0.ne, )Jer là ricerca nel sangu.e del parassita i11 al.ari co, d.ata la relativa sca1rsezza del] 'e rn ato·zoo ·ne} sangue ,c ircolante, uri metodo di arri cchimento ch e si basa ,s ulla centrifu~ a.azion e del sangu e stesso, lfeso incoagulabile per mezzo di l1na minima quantità di ossalato di potas io . Il Galletti, che d'altra parte ricorda nella sua m emori.a come questo suo procedimento sia quello stesso consigliato dal Villa nel 1927, i anora evi dentem1ente un mio lavoro, frutto di lunghe, J1azienti e laboriose riceirche, ormai antico perchè pubblicato fino dal 1907 nel Policlin,ico, Sez. Med. , vol. XIV, e intitolato << C.ontribtrto allo stu dio del sangue dei malarici: nuovo metod·o t ecnico per la ricerca dei pa·1-.a ssiti n. E siccome ho avuto occasione di constata re come questa mia pubblicazione sia sfu ggita alla conoscenza .an,c he di altri valenti scienziati e studiosi, che, direttamente o indi•rettamente, si sono occupati di tale argomento, stimo opportuno di richiamarla alla n1 emoria e al} 'attenzione dei mialariologi. Già n el 1917 il prof. Cesa-Bianchi, in un suo lavoro pubblicato sulla « Ri~orma m edica » del 28 ]uO'lio 1917, cc Osservazioni sulla 111alari.a 11ell e trt1ppe con1hattenti », avvertiva clte aveva ri cor so spesso, con vantacrgio, ai co. ì detti m etodi di arri cchimento e precisan1 entc « tanto al metodo americano, consi.. ten te nella energica centrifugazione di sangt1e ral colto in soluzione citrosodica e nel conf:ccu t i'7o esam.e su strriscio delle emazie rarrol te neali stra ti ~u11erficia li del sed in1 enel

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IL POLICLINICO

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to immediatamente al disotto dei leucociti, quanto a.I metodo della gros a goccia ... ». Siccon1e quando io avevo eseguito e reso note le mie ricerche, non osta11te le indagini accuratissime ch1e io avevo fatto in proposito, non avevo ·potuto rilevare che altri prima di me avesse praticato o 1sugge rito il metodo tecnico da me indicato deila centrifugazione e della sedirn1entazione meocanic.a o spontanea del sangue per la ricerca .dei parassiti della m.aLaria, scrissi subito, il 6 .a gosto 1917, una lettera molto cordiale e gentile~ al prof: Ce aBianchi, per pregarlo. di aver la bontà di i11dicarmi quando e dove fosse stato pubblicato quel lavoro americano su tale .argomento: n1a non ebbi da lui alcuna risposta e perciò rimasi con la inoertezza e 1con la curiosità di sapere se ]a priorità del suddetto metodo di indagine spettava a inie o a] ricercatore an1ericano, fino al gennaio 1930. In tale epoca l 'egregio dott. Ha·e ckett (cl1e io .sono lieto di poter di nuovo ring·raziare pubblicamente della sua cortesia e premura), rappresenta11te della 1fon.d azione Roukfeller per l'Eu·r opa, molto gentilmente mi fece avere la pubblicazione che i professori C. Bass e J. M. Johns stamparo·n o nel 1915 sulla conic entrazione dei parassiti della malaria per centrifugazione ; e così potei accertare com,e le mie ricerche fossero .antecedenti di parecchi anni alle loro. Avrei :desiderato di rivendicare ubito tale priorità, ma dolorose e gravissime ' ricende fa migliari, di va1rio genere, mi tennero ta lmente angosciato che non ebbi nè il tempo nè Ja serenità d'animo per farlo, mentre d'altra parte ]a im1provvisa, immatura, terribile morte del mio in.d imenticabile figlio, prof. Enrico, non permis_e .a lui di fare eseguire sotto Ja ua direzione, u11 piano di ii cerch e r l1 e ave,r.a progettato sullo stesso argomento. Ora il nuovo lavoro pubbli cato dal Galletti mi ha spinto a decidermi a delucidare lo stato della questione. Come ho già detto, il risultato dell e mie ricerche fu pubblicato nel Policlinico, sezione n1edica (fase. 10, pag. 457-± 70) del 1907. Partendo dal con cetto che nella infiezione n1al.arica i g lobuli rossi para sitiferi , oltre le modificazioni morfologicl1e diverse, accuratamente notate e de critte da vari autori, dovessero .subire ancJ1e delle alterazioni nelle proprietà fisiche, alcune delle quali erano state acµtamen te fatte rilevare dal Bignami, credetti opportuno eseguire qualche a] tra ricerca. Già a priori è logico ed oYvio il pe11sare ch e la pref:enza dei J)ara~~ iti della malaria nell'int er110 dei globt1li ro s~ i del . .a.ugne, o 1


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SEZIONE PllA T ICA

anche la 1sem·plice a·desione di quelli alle emazie, come vo.g liono .alcuni, debba far varia.re il peso specifico degli eritrociti; ma nessuno av.eva fino ad a llora aiccennato a questo fatto e tanto m eno era·n·o state praticate delle ricer che per d,eci_der e se le emazie p1ar.assitifere diventano più o mer10· pesanti d elle altr.e. Io volli vedere appunto in qual modo si modific.asse il peso specifico d elle emazie parassitifer,e in rapporto a quelle norm,ali, e per eseguire tale st-udio mi valsi di ambedue i m eto,di di ricier ca che pot.ev.a no condurn1i a llo sco·p o desider.ato e cioè tanto d el m eto·do d ella centri1

pre, con g randi.ss imja prev,alenz.a, nelle zon e più eccentriche o in quelle più basse d el sedimen to sang uigno e ciò sia ch·e si tra tti di infezione malarica primaverile (terzanaria o qu.artana·ria), che estivo-.autunnale, e tanto n el caso che i parassiti siano g iovani, quanto in quello che essi siano a dulti e pigmentati , o sporulanti. Al contrario, n egli strati del sedimento sang·uigno più .alto o in quelli più vicini all 'asse di rotazione, le e·mazie parassitifer.e sono ra rissime o mancano affa tto . F,a nno eccezione a questa r egola solla11to le semilun e, le quali inveoe si bravano in m.assima parte raggruppate nella zona di confine fra il sedimento globulare ed il sier o del sang u e e precisam e·n te nello strato occupato dai corpu scoli bia n chi, m iste a que.sti (vedi fig .). In tale zona si riscoin trano pure, in gen era le, i leucociti pi.g·mentiferi, m.a è diffi cile poter stabilire con p r ecisione, d.at.a l a piccola altezz.a d1ella col o11na costituita ·dai g lobuli bian chi, se qu.elli contenenti melanina occupino uno strato piuttosto rch e un .altro d ella ·colonna st essa. Tuttavia cred.evo ·di p oter .affern1.ar e, con g r.ande prob,abilità di esserie nel vero, ch e i leucociti car ichi di pigmento m elanico· sono più peisanti deg·li altri, poich è per lo più essi sono più abbondan ti in quello strato d ella suddetta col onn.a ch e confina col sedimen to d ei g lobuli . rossi. D.a ultimo, n ella mi.a n1emoria, ins~eme a diver e 1considerazioni istologiche, fisiopatol og ich·e ed epi·demiologiche, facevo rilevar e I ' importan za di tale metodo di ricerca in certi ca i .di diagnosi difficile e dubbia, perchè, 1nentre se si tratta di un indjviduo m a laTico, potremo P'i ù facilmente riscontr.are gli emo. sporidi o i loro pro.dotti di metam orfo si, · ancbe se essi s ono in se.arso nu1111ero n el sangue cir colante, avr emo d 'al ·~ra parie contemporan e.an1ente un.a notevole quantità di siero, pronta per eseguire le siero-diagno i per il bacillo · d el tifo, il J'.1icrococcus m elite11sis, etc. Il lavoro di C. C. Ba.. e J. l\I . Jol1ns , intiLol.ato « A m ethod of qonce11trating malaria 1

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Fotogr afia . di un p1·ep~.rato n.:.icrosc.:otPico, nel qu.a le si ved-01110 .numerose semilune, ottenuto per -0entrifug.a zione del sangue di urn malarico. Microsc-. I{ol'istka, imm. omog. 1/15.

fug.a zione, qu.anto di quello d ell.a sedirr.i:enta.zion e n1eccanica e spon tan ea. Non starò qui a ripetere quali cautele e artifizi e quali lunghe e pazienti indag ini mi furono necessarie per o1Lenere i risultati più prob.ativi ed esenti da cau se di errore, nè le varie 1con siderazio·n i c he si p otev:an o trairre da questi, perchè n e ho già riferito nella mia p ubblicazioin.e citata. Mi limiterò a riferire ch e, fr.a i v.ari m ezzi .consigliati per impedire o per rita:r.dare la coag·ulazion e d el sang ue, trov.ai che il r eattiv·o di Dal.an.d e la misoeila di l\1arcano· sono i mig·liori, poichè permettono che i globuli rossi si coniservino intatti per un tempq illimit.ato e senza subire la minima d eforma• 21one. Da lle mie ricerche con clusi eh.e i globuli rossi contenenti pa1rassiti, si riscontrano sem-

p1las·modia for diagnostic arid other purposes », è stato pubblicato ne11 'American Journal of Tropical Diseases and Preventive Medicine, vol. III, N. 5, del n ovembre 1915 (pag·. 298-303) ed è quindi di b en otto anni postierio·r e ial mio·. Sebben.e .a lcuni risultati riferiti d a essi , con1e a lcuni a ltri ottenuti da l Galletti , siano in parte discordi d.a quelli riferiti da m ie (risultati ch e deJ resto .avevo g ià confutati e spiegati n el ID.io lavoro), rimane in ogni modo accertala la mia priorità nel proporre questo uti]i_simo metodo di indagine. 1


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IL POLICLINICO

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L'ATTUALITA MEDICA Eziologia e meccanismo dei ratt·1~eddori. Le r ecenti ricerche di R. Doch ez, K. Mills e Yale Kneeland (The Lancet, 5 sett. 193'1) hanno ·dimostrato fondata la supposizione che ì batteri visibili che si trovano n elle secrezioni n a· ofaring·e·e hanno solta11to impontanza secondaria e p·e rtanto tali A!. hanno rivolto la loro atte11zion e a l virus filtrabil e. La ·difficoltà di esperim enti su questo sta nel fatto ch e i comuni anim.a li .da laborato,rio sono inutilizzabili per tali ricerch e . Gli AA . hanno invece praticato i loro esperimenti sul chimpanzè il quale va soggetto a raffreddori del tutto simili a qu·elli dell 'uomo . Hanno quin·di riprodotto in esso il raffreddore per m ezzo di filtrati di Lavature del naso-fa1ringe di uomini con .tale malattia e l 'h anno ripr<?dotta dal1'una all 'altra scimmia per inoc ulazione e per contatto, 11onchè ·su uomini che si sono prestati a ll 'esperimento. Non vi è b isogno di dire quali e quante precau zioni sono state prese p·er elimin.ar.e ogni causa di errore. Hanno poi coltivato· il viru1s in uno speciale terreno di coltura e con la ·q uindicesima coltura al 74 ° giorno dopo la prim,a h.anno riprodotta la malattia n ell'uom o . Nessun ·dubbio quindi che, almeno uno dei tipi dei raffreddori comuni sia dovuto a d un virus filtrabile. Si può 1ritenere ch e esso, fin dall 'inizio, provochi un aumento di attività di ogni germe potenzialmente patogeno ch e si trov1a nel tratto r.espiratorio e ch e r enda possibile l 'im1p ian to in questo di ge-rrni proveni en.ti dall 'esterno. Tenuto poi conto ch e in og·ni in·dividuo con stigmate reumatiche la r ecru.desce nza del processo r euma tico è occasionata da un attacc,o di raffreddor·e comun e, si p uò interi·re che il virus di questo, negli a ccennati individui 8gisce da in iziatore e da promot ore ·dell 'infezione delle vie .r espiratorie supe•riori. Il sig·n ificato ·di qu·e sto virus n ell 'eziologia e n ell 'epiden1iologia delle infezioni respiratorie n elle comunità è tuttora osc uro, ma alcuni fatti stanno ad indicare la sua g ra nde impo1rt an za. Gli tudii delle esplosioni ·d.e i raffreddori cornu·n i in dete1"mina.ti gruppi ·di popolazion e dimostrano un'alta morbosità a carattere ci1clico. Gli apici delle cu•rve si trovano nei primi m esi autunnali - settembre ed ottobre n ei n1 e i medio-invernali - gennaio e febbraio - e n ei m e i prima verili - aprile e maggio. Il car atter e dell 'esplosione epidemica varia di gravità e semb-ra ch e vi sia un aumento pro1

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g ressivo di questa per quanto riguarda le infezioni secon.darie man mano che ci si avvi• cina alla primavera . L 'anno respiratorio, per così dire, va dal rScttembre al giugno; con il progredire di questo, aumenta la diffusione, n el ·n aso-faringe di individ.ui sa~i, di agenti po.tenzialmente patogeni quali sono il pneumococco, il Ba·c. di Pfeiffer e lo Strept. emolitico. Sembna pertanto che, co1n:e conseguenza dei 1ripetuti cicli dei comuni raffreddori, dura·n te l 'a:r;ino respira torio, aumenti l 'opportunità per i germi potenziali e pa.t ogeni secondari del tratto respiratorio di provocare infezioni; la loro ·diffusione aumenta e la loro virulenza si aocresce. E' quindi possibile che alcune esplosioni epidemiche della così detta influenza risultino dalla coincidenza di uno scoppio epi·demico di comuni raffreddo1ri e dall 'au·m ento di virulenza dei g·ermi patogeni noti delle vie r espiratorie_ superiori. Ad ogni modo, rimane 1assod.a1to che il virus dei comuni lfaffreddori ha una parte importante n el provocare le infezioni resp1iratorie n.ella comunità, oltre al1' indubbio significato 1che ha per l'infezione individuale. fil. 1

SUNTI E RASSEGNE. VERSAMENTI. Essudati e trasudati. Dlagnosi differenziale e patogenesi. Diagnostica e T ec nica di Laboratorio, 25 maggio 1931). La question.e d·ella diagno·~ i differenziale ~e ~ ver samenti è stata aggredita d.a moltepl1c1 paDti e si può ·dire :non esista qualità o sostanz.a ·dei liquidi ·di .cui n on sia sta.t a tentata l'utilizzazione a scopo diagnostico. Volendo valutare comparativamente il significato che a ognuna ,di quest e qualità si deve dare, è n eces.sario fare una premessa: ogni ricerca ha avuto i suoi so.,tenitori ed i suoi d etratJtori . Le ragioni di questa discordanza (astraendo dalle differ enze di tecnica) son o da ricercare sia n el fatto ch e spesso il caratJter,e preso in esame è v eramente n on utilizzabile per le sue alte variazioni indipenden ti dalla natura del liquido, sia n el fa1tlo ch e molti versamenti si dimostrano di na tura mista in ogni c.ar.a ttere. La valutazione critfca dei m etodi proposti d1eve d unque farsi procedendo per esclusion e, escludendo cioè tu<tti quei dati ch e hanno for11ito in maggior CO}Jia risultati discordi con la diagnosi clin ica ·ed anatomo-pato1og ica . Così , fra i cara tteri fi sici , sembrano affatto inurtilizzabili crioscop ia e .condu cibilità elettri(F .

CASANOVA.

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SEZIONE PRATICA

ca; sono utili invece ma scarsamente il P.S. ta sia .d a ritenzione id·r ica che da diminuzioed il pH. Viscosità e tensione superficiale ne del rappo·r to .alb. /glob . Nei versamenti dei sembra tengano il primo posto fra i caratteri ~irrotici, a questi .due fattori si unirebbe l 'aum entata p·ermeabilità dei ca:p illari. fisici. F:ra i componenti chimici dei liquidi Per la ~ form.azione ·de.gli essudati lo Schade non possono essere utilizz.a te le percentuali e da noi il Melli sostengono un m eccan ismo delle varie sostanze ~inerali n è .dell'azoto regenetico in tutto simili. Qui però il primo siduo, sia considerato globalmente che nei fatto con siste nell 'aumentata permeabilità dei suoi componenti: N ureico, N purinico, N ammoniacale, N. creatinico. Si .deve fare un 'ec- capillari, i qual i danno così passaggio alle proteine del 1p1asma. Ne consegue ipoonchia cezione per l 'N amminico che è in diretta r·eplasmatica nel distretto vascolare infiammato, lazionie oon la proteolisi. N·e ppure si può dar quindi anche qui un turbato equilibrio fra valore al ·d osaggio dei grassi, del glucosio e pression·e idrostatica e pressione oncotica pordella bilirubina . La colesterina , pure può forta alla fuorusci1ta del liquido da i vasi. nire dati scarsi, però si nota che la sua preQueste teorie partono da un punto di vista senza deve ritenersi una concomitanza necessaria della essuid azione. Restano dunque le so- esclusiv.amente fisi co-chimico e ipeccano in questo senso id i ecoessiva esclusività. stanze P.roteiche, il più antico da1to differenSecondo l 'A. è molto fondait o il pensare che ziale, a dare con il loro quantitativo e con la loro natura (fibrina, globulina) I.a spia più si- la formazione d el versamento riconosca in licura della ·presenza e inten siità del pro.cesso nea gener.ale cause di n.a tura fisico-chin1ica. infiammatorio che ha colpito la sierosa. Ana~fa certam·ente questo liquido che passa atlogo è il significato ·d ell'azoto totale. Quanto traverso il tessuto determinandone una specie alla citodiagnosi, prese a sè le fo·rn1ule cito- di lavaggio deve pure trascinare con sè tutte logiche non hanno· gran.d e valove. Quando pe- quelle sostanze che sono il prodotto locale rò sia confrontata .con g li altri dati fisici e del. processo in,fia·mma1torio (tossin e batteriche, anticorpi, :p rodotti di metaboJismo e di chimici, la citodiagnosi assume g·ra:n·de valore. Circa l1e reazioni diagnostiche, le miglio,. lisi cellular·e, ecc.). Ammettendo la combinazione di questi .due fenomeni, si co mprende ri sono quelle all'acido a ceti.e o e di qu·este di gr.an lunga e per unanime riconosci•meriito . come, per l'essudazione al pari che per tanti fenom·eni biolog·ici, possa ri.conoscersi un fine quella del Rivalta, la quale rappresenta u.n a valutazione approssim.ativa delle globuline utile p er l'organismo. Infa tti l 'essudato, che coi .p rodotti tossici :si riversa nella cavità sieconrtenute n el liquido. rosa, è in ceflto mo.do momentan eame·11te a1Sul m ·e ccanismo g.enetico d·e i versamenti, lontan.ato dal cir colo vitale ·dell 'org.a nismo e due gruppi essenziali ·di ipotesi si contendono da lungo tempo il campo: meccaniciste e vi- le azioni fermentative ormai dimostr.a te che in esso si svolgono, disintegrando la molecola taliste. Le prime danno un ' in1terpretazione ·baproteica, determinano la graduale scomparsa sata 1s u forze note nella fisica e, come tali, d el po1tere tossico di tali prodotti fino a renubbidienti a l·eggi determinate, le seconde inderli nuovament,e assimilabili n el circolo sanveoe non ammeitto.n o l 'appli.c.abilità di talì guigno. In questo senso sembra all'A. che si legg i alle m embrane sierose, . che vengono possa trovare una con.ciliazione fra teoria considerate come dotate di ·un 'attività propria meccanica e teoria secretiva. secerne!n te. C. Tos CANo. Le moderne ricerche sulla oncometria, sul rapporto alb . / glob. del sangue. e .sulla forza DISTROFIE LOCALIZZATE. osmotica proteica propria idi tali frazioni, sull1e leggi regolanti gli equilibri osmotici anorSulla patogenesi e Ja cura mali, hail!Ilo avuto p·er ·effetto di rimettere in delle ulcere trofiche della estremità. onore la teoria-meccanica. La formazione dei li1qu~di di n artura trasu- (SsosoN-JARoscHEWITSCH. Arch. Klin. Chir. , dativa si ritiene oggidì dovuta alla r·o ttura del vo]. 156, fase. 3, pag. 495, 1929) . normale equilibrio fra la .pressione idrpdinaA base delle ricerche sta la possibilità di otmica regnante nei capillari (e t endente a fare tenere ulcere trofiche sperimentali nel cane u scire liquido ·dal torffente sanguigno) e la. con la neu1roton1ia dello sciatico e la fi ssazione pressione oncotica del plasma, che tende a d del moncone superiore .ai muscoli glutei. La attirarn e dai t essuti. E per precisare : nella comp·a:rsa di queste ulcerazioni è costante. L' A. formazione dei versam enti e deg·li edemi dei h.a osservato ch e asportando il tronco del simcardiaci entrerebbe principal1me11te in causa pat ico e il simpatico perivasale dei vasi di I 'aumento della pressione idrostatica, m enitre maggior calibro , tali ulcerazioni non compala ·diminuzione della forza oncotica resterebbe rivan o se l 'inte.rvento precedeva lia sezione come fattore secondario. I versamenti dei nedello sciatico, g uarivano nel caso contrario. fritici sarebbero dovuti invece a vera e proCon interventi numerosi egli è riuscito a dipria ipoonchia del plasma causata a sua vol- mostr.are quali vie seguono le fibre dell'arco 1

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IL POLICLINICO

dia taltico. Le vie afferenti seguono le fibre d el gluteo e entrano nel midollo spinale in co rri po11denza d,ei s-eg·m enti L 5 -S 1 tanto con le r a di ci p o . . .teriori che, è più, con quelle anterio1ri. Tali fibre non si i.n crociano, ma i portano a un gruppo di cellule gangliari situate n e l cor-no. late rale . Le fibre efferenti esco·n·o in prevalenz.a dalle radici anteriori e per mezzo d ei rami comunicanti si uniscono al tronco d el si'mpa Lico . D.a qui si di1strib uisoo·n o alla periferia per ·doppia via. Una segue il d ecorso d ei grossi v.a si ed è r .appresentata dal plesso perivasale, la seconda si accompagna ad alcuni nervi del p.a rasimpatico e si distribuisce a i n1uscoli, ai vasi, alla pelle, alle ossa, ·" sottocutaneo. Questa via è la più importante. ulla base di queste ricerche, l ' A. crede di avere la piegazion e dei successi parziali che i otteng·ono sia con simpaticectomi e che con n·eurotomie. In tutti e due i casi I 'intervento è diretto solo su una parte .d elle fibre efferenti .dell '.a rco riflesso e quindi insufficiente. Un risultato può essere ottenuto solo con un interv.e nto che interrompa tutte le fibre efferenti dell'arco riflesso e ciò può essere ottenuto combina11do la sezione dei r.ami comunican ti eco11·do Royle ·e Hunter 1con I.a seziome d ell e ra.dici posteriori seco·n ·do iF orste1r. L 'interve11Lo co ì e egui.to è molto aggressivo e troverà una g iu'"' Lificazio1n e solo in casi gra,ri. Prima di intna1)r enderlo si cerch e1rà ·di ridurre g li stimoli sul punto di partenza dell'arco riflesso cercando con una cura m edica conservativa , di l)Ortare a g u.a rigione stati di n eurite infiammatoria o tossica , se esistono o cori interventi .cruenti si cer cherà di ristabilire .a lla norma rapporti anatomici alterati nei casi in cui le a ller azioni trofi ch e sono un.a conseguenz.a del, l 'a lter azio1n ·e del n e·r vo (escissione di 11eu.r omi, st1tura n1ervo1s a , endon·euroli: i , ecc.). Qualora i ,risultati eh/e così si ottengono f; iano poco soddisfacenti , si cerch erà prima di o tten er e la g uarig ione con interventi poco agg·r e ivi co,m e Ja neu:roton'1ia, la simpatiicecto111 i a ·pieri.arrteriosa, ecc. riserv.a ndo .ai ca i di in.. ucce o la sezione di tutte le vie efferenti d ell 'ar co riflesso trofico , cioè la sezione dei rami comunicanti e delle radici posteriori. P. VALDONI. 1

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L'acrocianosi. (F . LAYANI. R evu e de l\1édemne, maggio 1931). L 'ac.roci.a.n osi è ·u n'.a ffezione costituita dalla eg·uente triade sintomatolog ica : cianosi, raffred1dame11to, disturbi vaso-trofi,ci delle estremità. II.a un d ecorso lento e prog r ess ivo con in i zio i1ell 'infa nzia . Solo eccezionalmente è . tata co11 .. talata seguire in modo a cuto ad i11fezion i , a J)arto, 1ad 1espo izione al freddo. ono colpite le estr en1ità immetri cam ente, più -..})CS ... o le mani fino a l t erzo medio dell 'aYa111braccio.

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La. cianosi è d 'intensità varia ' dal rosso vivo al v tola nero, secondo la gravità del caso l 'intensità d el freddo, i momenti della aio~nata. La tinta è più ma.r cata periferi1came~te, deg rada insensibilmente e spesso i tessuti vicini ed anche tutto il resto del corpo hanno un aspetto marmorizz.ato. · L 'abbassam1en.to termico può raggiungere i 3.-4 ~ra1di. ' e spesso so-n o f:redde non solo le parti c1anot1ch e m ,a a·n ch e le regioni di.stanti, so1)r.atUJtt· o le gi.noccl1ia e le parti estensorie deO'.li . o arti . • I disordini vaso-t-rofici consistono nell 'iperidros i che ren.de I ',e stremità sempre' umide , nell '1eden1a ch e dà alle paTti stesse una pastosità speciale, nell 'ipertricosi che si estende agli avambracci e all·e gambe. L 'ipertensione veno sa è costante e oscillante. · Non si hanno mai disturbi trofici gravi. La fisiopatologia che sta alla base dell 'affeziòne c onsiste ne.Il 'insufficienza del sistema ortosim·p atico con prev.alenz.a via.gotonica ·n ella d·eholezza endocrina generale con sindro·m e sanguigna .p·a rticolare, nell'ipotonia di tutto il sistema cardio-v.asale . L'insuffi cienza o ipotonia del simpati co è dimos.trata dal! 'assenza di Teazione vasale al bagno· freddo·, ·dalla p:rova con I 'adrenalina ch e 11011 dà a lcuna reazi on e ipertensiva e n eppure a cceleramento del polso. Le altre prove farmaco- dinami.che con l 'atropina e la pilocarpina da·n no risposte a tipo anfotonico 1con prevalenza t111ttavia delle reazioni a tipo vagotonico. I disturbi endocrini riguardano l'ovaio (mestru.azioni irregolari , dolorose, sca·r se o abbondanti), la tiroide (infiltrazione della cute, ra.I l entam·ento ·delle funzioni org.a niche), in alcuni ca si l 'ipofisi (turno.r e ipofisario, sindrome adiposogenitale, stato acromeg.alico riscon trati in qualche paziente), e talvolta an1che la surrenale ed il pancr eas (dim.agrimento notevole). . La s in·dro,m e sà.n guigna è costituita da prolungamento d el tempo di coagulazione. L ' ipo1t.o·n ia del si tema cardio-vasale è docum-e ntata dalle riduzioni di dimensioni del cu or e rilevabile all 'ortocardiogramma, dall 'ipotensione arteriosa e dall ' ipertensionie venosa. Il disturbo vasomotorio che è l 'essenza de Il 'acrocianosi oltre ch e a di·sfunzione endocrina può essere in rapporto a·d una lesione materiale delle vie simpatiche (·n euroni superiori, centi m esen ·cefalic i, :neuroni periferici). In effetti l 'a crocianosi può riscontrarsi ne lla catatonia, n ella senilità, n elle sindromi parkinsoniane , ·n«~ll 'encef.a]i.t:e le targ ica, n·e-i disturbi fisiopa tici. Può anche essere ·d 'origine riflessa in seguito a raffreddamento. L 'acrocianosi può associarsi alla malattia di Rayna ud, all 'eritromelalgia , alle acroparesteie, agli edemi paro si ~tic i , ali ' orticalfia, alla clerodern1ia, agli edemi infiammrotori, al1a flittenulo i r ecidi,rante de11e e tremità, a ll a ta1

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chicardia parossistica, alla colite mucom embranosa. La diagn osi d ell 'acrocianosi non offre difTIcoltà. È fa cile la distinzio·n e dalle cianosi cardiache e polmonari , dall'eritromelalgia , dal1'acrodinia. Dalla malattia di Raynaud tipica si distin gu e perich è questa è d olorosa, decorrente a orisi, accom•p.agn1ata d.a gravi disturbi trofici, ffite ntre l'acrocian osi è indol ente, permanen te sco mpagnati sempre da g ravi disturbi tr·o fici. ·· Con l 'arteirite s t enosan.te- senile e di.ab.etica non è possibile la confusione. Dall 'arterite ·giovanil e si disting u e perchè questa è accompagnata da ·d olori , cla udicazione intermittente, da ulceraziom·i atonich e asimmetrich·e. L 'acroGianosi ipertrofica può far p en sare all'acrom egali.a, a lla osteopati.a i pertro fizza11te pneumonica, a ll 'acrod ermatite cronica atrofica. Il trattamento d eve tende:re a: 1° r inforzare l'eccitabilità d el simpatico; 2° ristabilre ] 'equi libr io ·endocrino e .attenua r e i ·distur·b i d ella crasi sanguigna; 3° favorire l 'ada,t ta·m iento d·eil sistem.a ca rdi o-vasale a llie nu·o ve ·condizioni d'u.n orga nismo in fase-critica (pubertà e m en opau sa); 4° ricercare e cur.are event11.almente la ca11sa p1rofon·da del m f).le; eredo sifilj de e tubercolosi. Si prescriverà quindi 1.a stri cn in.a, I ' opoterapia .p luringlan.dulare, l 'ergotin a e la chinina . Si faranno eventualmente cure gen erali a n-tilu eti ch e ed a ntituberioolari. Localmente si fa.ranno i bagni d'ar ia caJda, i bag ni e.lettr ici , i bagni ipertermici sol forat i a 40°- 4 7° per 1-3 minuti. Si posson,o fare anche applicazioni di pomate a base d 'hamam elis ergotina e sapolan . 1

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SEZIONE PRATICA

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DR.

STATI POST-OPERATORI. Lo shock postoperatorio. (H . EPPINGER. Wi en. Klin. Woah. , · 16 ger1n . ì 931). L ' A. affronta l 'importa nte problema dello sch ock postop.eratorri.o ~otto i suoi .v,~·1? aspetti per cer cane di stabilirne le poss1b1l1 cau se. Numerose e b en controllate sono le r~cerche fatt e eseguire dall 'A. su tutti i var~ sistemi? r espiratorio, circolatorio, ecc: n egli ~pera~1 d ella sua clinica, per t enta re d1 m etter e in evid enza qu.a li sian10 i possibili fattori det e1rmin.anti l o schock. In sostanza ' a conclusione ·d ei suoi . lavar.i.., . I 'Eppinge·r c:ried e c h e non P~"ssa .o:r~.a1 su ss1stere n essun ·dubbio ch e .n on s1 tratti d1 un danno .a o arico tde1l cuore, beDJsì ,di un vero, e proprio collasso vasale: una buon a parte d el sangue ch e n ormalmente scorre n ei vasi, in seguito al colla so non circola più e si arre· ta

forn1ando dei d ep osit i; i viene così a stabilire uno stato simiàe a que.Jlo ch e si h a in seguito a d una a bbon.d ante emorrogia. Il pericolo ch e l 'or ganismo incon tra è soprattutto da ricerca·r e in una difeLtoSia irrorazione di organi vitali; n el oorso di un intervento poi si aggiungono a lt ri vari fattori i qu.a li tutti tend ono più o meno allo stesso punto cioè a l co:llasso v.asale. Sicuramente la narcosi ·e la su.a qualità e qu.a~tità ha una ,grande imp1 or~nz,a nelle ge11esi del collasso, per qua nto non ad essa sol tanto sia da .attribuire lo stabilirsi a.egli schocks ·post<?_peratori a·r avi . Pe r la terapia cau sale d ello sch ock è in;i portante la scelta d.el narcotico. · I·l cloroformio è il più pericoloso perchè è quello ch e trae eco gli schocks più gravi . Minori d anni produ.ce l 'etere, m entre l'Avertina si .avvicina per la sua pericoJ.osità al cloro1formio q uando non sj ~ ~amministrata come na r cosi b.a sale. Il na-rcilene e l 'etilen e mo.strano una minore influenza sul circol o m.entre sotto questo punto di vista l 'Ossidulo d'Azoto costitui1soe il n.arooti oo ideal e. Per quanto, l 'aca·p nia n on abbia g· ra nde im portanz.a per la pro·duzion·e dello schock, p ur e è 01p portuno evita·r la somministrando un mi scu.o-lio di ossigen o (30-40 %) e di a ni.dride carboni ca (10 o/o) con la masch era di Ombredanne. Rig uard o a l la tera pia sin torna ti ca, rimedio . ovrano contro il collasso vasale periferiic o, è 1'a drena Iipa. Di grande aiuto sono anch e l 'ipofisina (se pur a) e l 'efetonina. La stricnina è un mezzo, atti.mo per ele:vare il ton o v.asa.Ie oen tria le . I preparati dig italici non h anno dato buoni rirsultati . G. LA CAVA. 1

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Insufficienza postoperatoria delle paratiroidi. (W.

B ooTHBY,

S ..

H .i \INES,

J.

DE

J.

BEMBERTON .

Th e Americ. Joiirn. of tlie 'A1edic . Sciences, g·ennaio 1931). L 'insuffi cienza postoperatoria delle paratiroidi è .caratterizzata d a din1inuzione· del calcio d el siero di san gue e da attacchi di tetan ia; n eo-li stadi avan z.ati si h ann o ancl1e di sturbi e trofi.ci. Gli AA . videro alla Cl inica Mayo 9.0 casi di insuffi cienza postoper.atoria d.elle paratiroidi (.alcl1ni m.alati er.an o stati O']J•er.ati in al tre clinich e). Essi notarono ch e il segno di Cl1vo tek compare il prin10 e il . secon~o giorno dop~ l '?P~­ r azion.e e quando i] calcio del sangue e d1m1nuit.o di 2 mg. per 100 e.e. Quando l 'ipocalcerr1ia è più spicc.ata compare il eano di Trouseau. Gli spasn11i 111u colari co111paio110 per lo

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1706

IL POLICLINICO

più dopo 3, 4, 5 giorni (e la calcemia è ridotta di 6-7 mg. ). Nella metà dei casi i fenomeni d 'insuttì_.ieienza paratiroidea sono solo transitori e durano meno se si somministra lattato di calcio .:a dosi forti (30 gr.) . La t etania scompare imm ediatam en te coll 'ini.ezione endovenosa di c lorur-0 di calcio. Utile è l 'uso di ormone paratiroideo. Se l 'insuffi cienza r.iman-e p ermanente1r1ente ·si hanno spa~mi muscola·ri non permanenti, i1Titabilità ne rvosa, spesso mixedema (per insuffi cien za tiroid.e a a ssociata). L'insufficienza posto:eeratoria è rarissima fra gli uomini (2 1oasi soli su 90) ; non si sa p erc h è esista ques ta differenza fra i sessi. Si dice che l ' insuffi ci enza è cronica se supera le due settimane dopo l 'op erazione. In questa forma si dà lattato di calcio varie ,,olte 11ella g iornata, più olio di fegato di m ·erluzzo o ergosterolo irradiato una volta a l giorno, inoltre si somministra indefinitamente l 'ormo·ne paratiroideo. R. LusENA.

CENNI BIBLIOORAFICI (1)

[ANNO XXXVTII, NuM. 46]

Nell'ultimo capitolo sono raccolte indicazioni terapeutiche generali e la dietetica del bambino ammalato, con speciale riguardo alla dieta idrica e rialimentazione nei casi di sindrome tossica. C. NEHVJ . P. NoBÉCOURT. Cl'inique médicale des enfants.

Affections des organes hémo-lymphopoietiques et du sang. Vol in-8° di circa pagg. 450. M.asson et C. Paris, 1931. Fr. 60. · Ìn questo volume, che fa parte dell.a serie di lezioni cliniche raccolte dal Nobécourt, vengono trattati quasi tutti gli argomenti riguarda:oti le malattie del sangue e degli organt ematopoietici, chè più comunemente si riscontrano nell'età infantile. Com1e nei precedenti, è sempre l'osservazion e di un caso morboso ·Che offre lo spunto alla discussione diagnostica e patogenetica, corredata di tutte le ricerche cliniche necessari e, e completata ·dall'indicazione terapeutica. Tale sistema di presentare i vari capitoli della patolo.g ia riesoe proficuo, rendendo la lr tteratura fa cile e dilett evol e. M. FABERI.

JEAN CATHALA. Pathologie du riourrisson.. Vol. in-8° di pa.gg. 189 . Masson e C. Paris, 1931. Fr. 22.

E. LESNÉ e A. BouTELIER. La syphilis héréditaire larvée. Voi. in-8° gran.de di pagg. 53. G. Doin et C. Paris, 1931. Fr. 14. .

Come dice giustam·ente l'A. stesso, questa breve opera che si riferisce al ba mbino lattante può ~ssere utile a llo studioso che intenda r apidamente farsi un con cetto generale della patologia e d .elle sue particolari manifestazioni e caratteri n el la prirr1a infanzia . In n1odo assai chiaro e'd estr:em am ente sint etico l'A. espone in queste poch1e pagine tutta la patologia del primo anno di vita e se da un lato questo suo lavoro sente d ei noti caratt eri d·ella scuola francese, dall'altro dimostra una cert a originalità di pensiero e di esposi• z1one . Certo questa, che potremo dire, sintesi della patologia, è frutto rd i una buona cultura della quale qui sono esposte solo le lin ee principali. Nei primi capitoli l 'A. parla e d elle reazioni gen era li dell'organismo infantile a i divers i agenti traumatici, infettivi, fisi ci , e delle malattie a limentari d·el piccolo bambino tenuto a diversi tip i di allattamento : passa quindi a considerare le infezioni acute e cronicl1e che 11ossono colpire la prima infanzia, e le va·rie costituzioni e diatesi. Nella II parte l 'A. si riferisce all'esame clinico del neonato e allo stu'd io sinteti co .d i qualcl1e , indrorrue e forma morbosa come l.a sindron1 e t o sica, il racl1itismo , l e affezioni cutanee, l'anemia, e cc.

Non sempre la sifilide ereditaria si manifesta con sin.dromi n ette. Spesso invece i suoi segni sono mascherati da qu,elli di una malattia ·diffe rente o di una sindrome banale. Conviene tuttavia che il medico riconosca tali segni , altrimenti la mancata applicazione tempestiv.a della terapia specifica può indurre a manifestazioni b en più gr.avi ed irreparabili. Nell.a breve mono.g rafia degli autori tutta la ·sintom.a tologia dell 'eredo-sifili,d e Jarvata vien e ·e sposta, in rapporto ai singoli organi e sistemi, con chiarezza e precisione, ed ognuno potrà attingervi 'de lle nozioni, che n,ei trattati classici facilmente sfuggono o non vengono addirittura accenn ate. M. lF ABERI.

(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione.

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E. APERT. Les infantilismes. G. Doin, Pari. , 1 9 ~1. 'F r. 20. L 'attuale monogr.a fia, che fa parte della c;o1 lezione di cc Pra tica medica illustirata », perm ette di gettare un rapido sguardo sulla con1plessa questione d ei distu.r bi di sviluppo son1,atico e psichi.co, secondari ad alterazione delle va·r ie g hiandole a secrezione interna. In ogni capitolo, infa tti , vien e discusso il valore patogenetico di ogni singola ghiandol a n ei confronti d ella sindro·m e morbosa a.d esSl riferentesi, e ·m entre n.u merose e nitide figure aiutan o a fi ssare n ella m ente il caratteristico &spetto assunto dal malato, d'altra pa;rte vengono accennate tutte le risorse t erapeutiche a lle quali si può far e ricor so caso per caso. M. FABERI.


• [ANNO

XXXVIII, NuM. 46]

SEZIONE PRATICA

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I CONGRESSI DI MEDICINA XXXVIII Congresso della Società Italiana di Chirurgia. (Bari, 18-21 ottobre

1~31).

L 'inaugurazio11:e del 38° Congresso dellai Società Italia11:a di Ch~rurgia ~bbe 111ogo ~n comune con la Società Italiana d~ Medicina Inter~a alle ore 10 del· g~orno 18 oit tobre. Di essa è stato già detto nel fase. 44. SedutaJ pomeridiana (18 ott., ore 15).

Presidente: Prof.

RIGHETTI

(Bari).

Sindromi associate dell'addome destro. PARTE CHIRURGICA.

Prof. N1coL \ LEOTTA (Palermo). (Conc lusioni) .

La co11:co1n1tanza di più lesion.~ a carjco degli Qrgani dell'addome destro, e specialmente di quelle che nella pratica po ngon<;> i più co1nuni e più difficili problemi diagno~tici e degli i11:successi curativi, è causa dei frequent~ errotj d~agnostici e curativi, co:Qtinuamente lamentati, nel campo delle affezio:Qi addominali, specia1mente per l 'appendicit~ cror1ica, le ulcere gastriche e duodenali, la colecislite, le per·iduoden~ti, le pericoliti, le perivisceriti i11 genere, ecc .; le osservazior1i relative, c.he divengono ogni giorno sempre più numerose, hanno risollevato, 1)er ciascu~a d elle .affezioni concomitanti, ei specialmente 1)er l 'appendicite, la colecistite e l 'ulcera gastrica e duodenale, delle questioni dottrinali e pratiche, che sembrano ormai pacificamente super.ate e definitiva1ne·n te risolte, mentre oggi, invece, esse appaiono sotto un aspeLto i1u0Yo, p ~eno di incertezze cor1 ampie divergenze di vcd nte e co~ le i1mn1a11cabili dive1·sità di atteggia111enti fra ì vari chirurgi. L 'O. tratta le possibili assocìazioni fra le les~oni dell'addome destro', avenùo di mira sopratutto la risoluzrone dei pro·b lemi patogenetici, diagnostici e curativi, che rappresentano · la p arte 11uova e più controversa della patologia addominale. Su basi esclusivamente anatomo-patologichc egli fa una divisione d elle sindrom1 associate dell 'addome destro, nei quattro gruppi seg uenti: 1) Sindrome addominale destra; 2) Sindrome addo~inale destra con colecistite; 3) Sindrome addominale d~str1ai con ulcera gastrica o duodenale; . 4) S~ndrome addomi11:ale d estra con colecistite ed ulcera gastrica o duodenale. A) Sindrome addomirtale destra (S .A.D.). Questa complessa entità nosologica è a ttualmente spezzettata in molte sindromi, ciascu11a delle quali mette in evidenza, uno solo o parte degli elementi: o anatom~c~, o funzionali, o clinici; come : appendicite cronica, stasi ~11testinale cronica, periduodeniti, poricoliti, epi1lloiti, mesenteriti, sindrome iliaca destra, sindrome digestiva cronica d ell 'actdon1e destro, perivisceriti, con le relative molteplici varie tà cliniche, ecc., le quali tutte, con1e le tante altre sindro1ni. esistenti co11 nomi di1

versi, differenziano spesso sindrom~ essenzialment~ identiche, e qu~nd1, polarizzando l 'attenzione su una par~ del quadro anatomico e clinico, danno una 11:ozio:Qe incompleta e parziale dell 'affezio11e. Tutte queste sindrom~ sono in realtà parte di una unica entità anatomo-patologica e cli11:ica, a cu~ l 'O. dà il :QO~e d~ S.A.D. a) Anatomia patologica. L'O. descrive minutamente il quadro anatomo-patologico della S.A.D., che deve e_ss~re tracciato in vivoit sugli organi funzio:Qa~ti, con l 'esame radiologico e l 'esplorazione chirurgica, che a vicenda si controllino e si integrino. Illustra così: le alterazioni dell'appendice, dalle quali deduce La esistenza costante, nella S.A.D., d~ u11: 'appe11:dicite ~cuta o cronica, in atto o pregressa; le alLerazioni a carico dei m eso, note come mesenteriti, ~esocoliti e meso_sigmoiditi; le alterazio11i dei relativi segmenti mtesti11ali, estrinsecantisi con vizii di posizione o disturbi semplicemente funzionali; le lesio~i degli epiploon, che dist~ngue in epiploiti i11terstiziali e margitllali; le formazioni p eriviscerali, comunemente chiaJD:ate perivisceriti, termine, più che ~mproprio, assolutamente errato . Rièorda le t~or~e fi~ora esister1ti sulla genesi delle varie neoformazio:Q~ periviscerali, e ne dimostra, anche in base a :Quove ricerche, la natura infiammatoria. L'O. sostiene come esse, ed anche molt~ de~ cosidetti legamenti peritoneali accessor i, no:Q siano che prodotti patologici·, n eoformatis~ per stimoli irritativi vari, ma specialmente flogistici, attraverso le reazion~ patologiche comu~i a tutte le sierose, con le particolarità proprie di tali reazioni nel peritoneo viscerale e nell 'epiploon, legat~ all'inte:Qsità deii fenomen~ congestivi, per le peculiarità anatomiche e fisiologiche d el peritoneo, stesso. Tutte queste neoforJD:azioni pe riviscerali, eh~ so~o state fin qui variamente classirficate, sono dall 'O. distinte in tre gruppi: scler.osi parietali, ade,r enze fibrose e .aderenze membranose, ~ descritte nelle varietà esistenti attorno a~ v.ari segme~ti ~ntestinali e specialmente attorno all 'ap·p endice, al colon, al duoden~, allo sto·m aco, al piloro, al1a cistifellea. Qui1ndi prende i~ considerazione : le varie ptosi viscerali, general~ ~ locali, che possono coesistere; le lesioni epatiche, splenich e, pancreatiche e re11ali; le lesioni dei genital i in terni femminili, che assai frequentemente posso110 aver si nella S.A.D.; le alterazioni p arietali del tubo gastro-enterico e le linfoadeniti cronich e, d elle varie linfoglandole addominali. b) Patogenesi. 'l'ali alterazioni anatomo-patoJogiche son o con seguenza di un processo infettivo cr onico peritoneale, diffuso a tutta la cavità peri ton eale, co~ un massin10 n ella m età destra del1'ad dome. Patogeneticar11ente l 'O. dice che: 1) le lesio:Qi p eritoneali della S.A.D. sono legate ad u11:a peritonite cronica semplice d'origine diges tiva; _ 2) che l 'appendicite (sernpre presente, in atto o pregressa) entra in gr an parte n ella genesi di questa peritonite cronica semplice e che nella o-rande maggioranza dei casi - for se sempre ;appresenta ~l primum m ovens nella lunga serie d ei processi morbosi ; 3) che la diffusione del processo peritoneale,


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IL POLICLI NICO

urla Yol ta questo stabilitosi, e qualunque sia il punto di partenza, può avvenire sia per conti11uità sul peritoneo, sia per le molteplici vie linfatiche, ia co11 l 'intermediario del grande epiploo11, in preda ancl1 'esso ad epiploite cronica, che può trasportare I 'infezione da un punto a qulllunque alLro dell 'addon1e; · 4) che la ulteriore evoluzione è n1a11tenuta dalla colite e pericolite, che fatal1nente s i st abilisce, anche indipendente·m ente dall 'appendicite; 5) cl1e una volta inJziatasi la catena dei processi 1norbosi, questi evolvono indipcndcnte1nente dall 'appendi c~te, .anche quando questa sia stata il prirno anello sicuro della catena; 6) che costituz i onalme~te la S.A.D. predilige i lo:qgitipi silnpaticotonici; , c) Sintomatologia. La comple5sa ed intricata sintorna tologia r is11l ta da tre :ta Ltori principali; · 1) fattor~ flogistico peritoneale (dei meso, degli epiploon , della parete intestinale_, ecc.); 2) fattore meccanico (per la retrazione dei meso·, per le formazion,~ periviscerali, per le aderenze, ecc.); 3) fattore nervoso. Qu est'ultimo entra in giuoco con un complesso d~ elementi, cioè: a) con riflessi nervosi, capaci di delerminare disturbi funzio·n ali di un dato organo, per lesjoni di un organo lontano ; b) con le ripercussjoni sulla innervazione simpatica e parasi1npatica degli stati flogistici. del pe·rito11eo viscerale e dei, meso, capaci di determinare paresi dell 'uno con prevalenza dell 'altro, o paresi di entrambi i due sistemi di n ervi vegetativi, con le relative ripercussioni motor~e e secretorie; c) con le .conseguenze meccaniche, or ora esamin ate, ch e le for1n azioni periviscerali sono capaci di determinare sugli st essi nervi veget ativi, e prevalentemente con la stasi venosa e linfatica, capaci a11ch'esse di determinare paresi o eccitamenti dell 'u110 o dell '.altro o di entrambi ii due sistemi i1ervosi vegetativi, simpatico e parasimpatico, ch e si ripercuotono sulle f11nzio11i motrice e secretrice; d) con le variazioni individuali e costituzionali della innervazione veg·etativa. Ed in co nseguenza si possono avere: st ati ipercine tici e stati paralitici, più o meno bene com· pensa ti, prima; e su ccessivamente prevalenza dello stato paralitico 11ei relativi segmenti di intesti110. Il compenso funzionale, .c l1e in proporzioni diverse si h a nei var1 ~dividui, spiega: 1) la mancanza di parallelismo tra alte.razion~ ana lomiche e disturbi, per cui capita spesso d1 veclere all a esplorazione chirurgica formazioni periYiscerali pronunziatissime (sp ecialrnente sul co· lon . destro, sul d u odeno), che erano insospettate, e viceversa; 2) la n1ancanza di parallelismo tra i di s lur~i ~ nei vari individui, a: parità di fattori n1eccan1c1 osLr11enLi; . 3) le al Lernative di iperperistalsi e di ipoper1stalsi, fino alla paresi intestinale, n ello stess.o segtile,n to ed in seg·menti diversi del tubo intestinale dello stesso individuo ' capaci di dare tutta . un:t serie cli disturbi. da ipercinesi o da stasi 1nt es linale. La inlomatologia consiste: a) nell e turbe dige~ stive, che si estrinsecano con le v.aric forme di òi spep ia gas trica, di disp epsia duodenale'. di sti~ tich ezza pi\1 o n1eno ostinata e grave; b) n ei dolori spon lanei, per i quali è analizzata, in ba se alle 1

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recenti vedute sulla sen sibililà viscerale, la genesi e sono esposte le mol lepliri manifestazioni dolorose; e) nei fenomeni di intossicazione cronica; d) nelle manifastazio11i sintomat~che date dalle lesioni degli organi j11terr1i. ·ral~ sintomatologia pltò presentare delle varianti in rapporto <ilJ e varietà anatomo-pntologich e di S.A.D. ed essere quindi dominata ora dalla sintomoLalogia gaslrica, ora dalla duodenale, ora dalla b~liiare, ora dalla ceco-coljca, ecc. L 'esame obiettivo dà molto poco: talora esiste un~ lieve: coQtrattura ~uscolare della zona cecale, o della metà destra della parete anteriore dell 'addon1e, più o J11eno esLesa o circoscritta; e quas i sempre si hanQo zone dolorose alla pressione; alla fossa Ueo-cecale, nella zona par,arettale destra, alla regione epigastrica, alla regione ipocondriaca destra ed altre, ancora, giacchè i dolori alla pressio11e possono essere variabili, per sede ed estensione, cosicch è essi, co1ne gli altri possibili sinto1ni, che l 'O. ricorda, ~on han110 significato diagnostico di grande valore. })evono essere rilevate le alterazioni dello stato generale del sistema n ervoso, degli organi respirator~, del fegato, del pancreas, dei reni, ecc., chP. posso~o esistere· ed esistono con grande frequenza. L,' esame radiologjco, ch e ha importanza diagnostica grandissima, è trattato a parte. d) Diagnosi. È illustrata dal p·unto di ~ista · clinico, .anatomo-funzionale e patogenetico. e) Trattamento. Accenna al trattamento preveQtivo generale per tutte le s~ndromi associate, ed alle indicazioni alla cura medica e chirurgica della S.A.D., ed illustra particolarmente il trattamento chirurgico della S.A. D., insis tendo sulla necessità di operare a freddo, sulla opportuna sce l · ta dell'anestesia, sulla rapidità operatoria e sulla buona tecnica, che specialmente deve evitare ma· nipolazioni rudi e stira1ner1ti dei tessuti, sia per evitare la tanto - a torto - temuta formazione cli adere11ze ))Ost-operatorie, sia come preventivo contro la polmonjte post-operatoria. Hanno grande importanza le cure post-operative, specialmente in rapporto alla colite, ad evitare le recidive. IQdica per la laparotomia la ~ncisiqne mediana sopra- ~ sotto-ombe,licale, ed in alcuni casi, specialmente nella S.A.D. con colecistite, una incisioQe. propria, ch e dà ltna breccia la più ampia possibile, risparmiando la innervaziou e e che quindi assicura una ricostituzione della parete con integrità anatom~ca muscolare ~ nervosa perfetta. Le modalità dell'intervento devono essere stabilite dopo fatta un 'esplor,azione completa sistematica di tutti i Yari organi· addominali. Si eseguirà sempre l 'appe11dicectomia e l 'asportazione dell 'ovaia ed anr1essi di destra, nei casi di lesio11i relative. La viscerolisi è la parte più utile dell'intervento e ne è indicata la tecnica r elativa. Le stomie sono i11dicate quando esis tono ostruzioni meccaniche a carattere stenosantc stabile; le ectomie, special1nente la colectomia deslr.a, sono indicate quando non è possibile raggiungere la viscerolis~ perfett,1 e r1uando n on esiste una ster1osi localizzata sta- · bile , ch e indichi una stomia. B) Sinclrome addoniinale destra con colecistite.

(S.A.D. con colecislitc). Diversifica dal~a. S.A.D. precedente per la coesistenza della colec1st1le. . . _4. natomia patologica. Si aggiungono alle les1on 1 della S.A.D. le alterazioni da colecistite, che sono


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SEZIONE PRATlCA

an1pia1ne11t~

illustrate, s~a che si tralt! di colecistite calcolosa o meno Q d elle varie forme di cist~fe~lea .a fragola. . Patoge~esi_. Le lesioni in,fettive della cistifellea so110 secondari~ alle lesion~ della S.A.D., e stud~a11do i g~rm,i, le vie da questi seguite e le circostanze che n,e favoriscon,o o determinano l 'attecchimento, ~ 'O . dimostra com,e, pur essendo possibili varie vie di ir1fez~oni per la colecistite, la via portale e Lçi via linfatica debb·ano r~ten ersi le p1ù seguite, per l 'infezione proveniente sia d~l­ l 'appendice, sia dal segmento ileo-colico, che dagli altri organi infetti d ella S.A.D. Si ntomatologia. Oltre a quella della S.A.D., coesiste la sintomatologia della colecistite, che si manifesta, oltre che con, 1.e class!ch~ colich e epatiche, eh~ l 'O. chiama le gran di. co liche, con crisi dolorose meno in,tensc, ch e l 'O. chiam,a, in contrapposto, le piccole coliche. Il dolore vescicolare è sempre ben e apprezzabile ma poss0no esistere molte- cause di error e. Assai spesso coesistono lesio1~i degli organi interni: fegato, pancreas, ecc. Diagnosi. La diagnosi, ch e deve essere clinica, anatomo-funzionale e patogenetica, s~ giover~ m olto della colecistografia e della prov.çt di Meltzer-Lyon . Trattame11to . A p arte la cura m edica, di cui so110 esposte le in,d~cazion i·, per la cura chirurgica, che è quasi gen eral1nente indicata, si osserveranno tutte le preca11zioni avanti, durante e dopo l 'operazione, come per la S.A. D. L 'intervento chirurgico deve esser e completo per la S.A.D. e deve inoltre praticarsi la cole~ist ectomia . C) Sindrome açtdominale dest ra con ulcera gastrica o duodentlle (S .A .D. con ulcera) . . - Diversifica dalla S.A.D. per la coesistenza di un 'ulcera gastrica o duodenale, e second o l 'O. l 'associazione es~ste 11:el 100 per 100 dell~ ulcere, chè l 'ulcera gastrica o duodenale non es~sterebbe indipendentemente da un 'appendicite o da lesioni del tipo della S.A.D. L 'ulcera sarebbe Id 'origine infettiva, secondp una con cezione, . però, diversa dalla classica teoria infettiva, pei1c hè s~ tratterebbe di una infezione ascendente, a punto di parte11za da uno dei focol a~ della S.A.D. , che segt1irebbe, per arrivare al focolaio dell'ulcera, vie non differenti da quelle seguite nella S.A.D. l\•[a poichè non in tutte le S.A. D. si stabilisce l 'ulcera, è necessario ammettere dei fattor~ predisponenti, ch e favoriscono o d eterminano I 'attecchimento dell 'infezione, cioè del fattore determinante. L 'u so d ei termini co1nun~ di 'fattori predisponenti e fattori det erminanti deve farsi, però, sen za pregiudizio dell 'import an za patogenetica relativa degli uni rjspetto a quella d egli altri fattori. Tra i fattori predjsponenti l '0. dà importanza ai fattori circolatori, i1ervosi e costituzionali : questi ul limi specialmente riguardo al tipo n eurovegeta tiivo, visto (;he la S. 1\.D. con ulcerçti si ha n~i vagotonici al 100 per 100. lllustr l dettagliatamente la sintomatologia, il decorso e la evoluzione, studiando le possibili complicazioni, tra ]e lJUali è part~colarmente preso in esame l 'ulcera-can cro. Tratta la diagnosi dal pu11:to di vista clinico, anatomo-funzional~ e patogenetico, ~ l a cu ra. ()uesta 11on può essere che chirurgica : perchè 11011 può contarsi sulle cure mediche per la g ua1

1

r1g1one d ell 'ulcer a ; perchè l 'intervento oltre ch e d all 'ulcera è reclamato dalla S ..A.. D., ch e aggrava la sintomatologia e irnpedis~ la guarigione dell 'ulcer a; per la m~naccj a perma11ente di gravi complicaz io~i : e~orragia, perforazioni, perigastriti, 5lenosi, ulcera-cancro. Il trattamento co11sta di due p arti: quella relat iva alla S.A. D., preced entemente esposta, e quella relativa all'ulcera. Per quest 'ultima, i criteri curativi, che r appresentano una questione ancora aperta: tra gl~ estremisti sosteniitori della gas lro~nterostomia e quelli della resezione larga, applicate sistematicament e, devono essere vagliati sulla base oo~ con cetti patogenetici sostenuti d al1'0., poichè molti degli insuccessi curativi fin qui a ttribuiti al tr.a tta1nento chirurgico sono dovuti alla perm,anenza delle lesior~i della S. A. D. D) Sin dro1n e addominale destra con colecistite ed ulcera gastrica o duodenale (S .A .D. con colec~sti_te ed ulce r a) . Risulta dall 'associazione di una S.A.D. con una colecistite ed un ' ulc~ra gastrica e duodenale; co11: tutt e le relative lesioni anatomo-patologiche. In essa tanto la colecistite co1ne l 'ulcera si stabiliscono per infezione ascend ente, dalle les~on~ prjmarie appartenenti alla S.A.D. La cura non, può essere che chirurgica e poichè si tratta d~ u11: interve11to relativamente grave, occorre : 1) valutare esatta1nen.,te la capacità di resistenza del malato; 2) mettere ~l p aziente i1elle migliori condizioni d1 resistenza prima dell 'intervento ; 3) proporzionare l 'i11tervento alla capacità di r esistenza del paziente. L ~intervento deve essere con1pleto e radicale, P~l. tutti ·gli orga11:i colpiti, secondo l~ norme indicate _per le associazi.on i preced enti.. PARTE RADIOLÒGlCA.

'

Dott.

GIULIO

V1TA (Palern10).

(Conclusioni) .

L 'O. descrive la t ec11ica u sata per lo studio delle sindro1ni associat e dell 'acldome destro ; tec11:ica La quale comprende lo st11dio radiologico dell 'apparato diger ente e delle vie biliari extra-epatiche. 'fali sindromi assoc~ate sono divise in quattro gruppi secondo la classificazione delLçt relazione Leotta. 1°) Si ndrome, addominale c~estra (S.A.D.). 'f~a le alterazioni dell 'apparato digerente mette in rilieiVa: Per lo s.tomaco: alterazioD:i di forma dovute a retrazione del piccolo epiploon rilevabili con deformità d ella piccola curvatura in tutte le sue sezioni. Queste alterazioni dovute a ~ist11rbi anatomici si possono so111111are anche a dislurbi funzionali ; affrettato svuotamento quando lo stomaco diventa verticale, ritardalo svuotan1ento con sfiancamento d elle pareti ed atonia quando il piloro e l 'antro1 so11:0 stirati verso l 'alto. La grande curva, sebbene di rado, per aderenze può Yenire stirata verso il basso e può pre· sentare dei bassi fondi stabili. L'antro pilorico può subire stiramenti da cui ri ullano destro-posizioni più o n1eno acce11tuate. Per il duodeno, ch e è coinYol lo spessissimo nelle S.A.D., si possono avere tutte le deformazioni


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IL POLICLINICO

già descritte precedentemente da aftri autori come ante e retro-posizioni del bulbo, periduodeniti, deformazioni del ginocchio superiore, deformaljione della seconda porzione del duodeno. Oggetto di particolare descrizione sono le forme sp,asmodiche, spasmodico-paretiche, e paretich e dell'ampolla duodenale, ffi:Olto sim~li le due al quadro dell'ulcera duodenale, che possono talora i11entire. v·iene ~segnalata la alterazionec dovuta· all 'unio11e per membrana della regione sotto-mesocolica del cluodeno col trasverso retratto verso l 'alto p€r mesocolite. Per il tenue sono messe in evidenza le al tera zioni da mesenterite·, e per esse, oltre alle forme 11ote, l 'O. mette in ev~denza un altro tipo di alterazioni da mesenterjte che si rivelano con l 'alterazione d~lla topografia del tenue (stirame11to in alto nell 'ipocondrio destro) dovute a retrazione del mesentere. Oltre a queste deformazioni sono illustrate quelle dell 'ultima ansa dell'ileo per stiramenti dovuti alle alterazio11i a~atomo-patolo­ giche delle S.A.D. Per l 'appendi ce l '-~. nello studio dell 'appendicite utilizza tutt~ i segni r adiologici diretti ed indiretti per la diagnosi, ma secondo i concetti della scuola, essi sono poco importanti, mentre sono assai di maggior valore le lesioni a carico del colon e dell 'uJtima ansa dell'ileo. La sindrome radiG>logica in tali casi viene spesso dominata dalle aderenze e dalle membrane periviscerali, la cui azione si somma a quella delle anatomiche della mesocoliti ed altre alterazioni • S.A.D., dal cui insieme risultano ~ vari aspetti radiologici, per ·cui possiamo trovare: formazioni a chiocciola , ecLopie, stasi .diverticolari del ecco; aspetti paretici del grosso intestino ecc., deforn1azio~i dell 'angolo epatico) del colon. Importanti sono' anche le deformazioni del colon che possono assumere aspetti diversi, al solito, spastici o paretici, o paretico-spastici, e le deviazioni di esso con formazioni in alto di pseudo-flessure. L 'O. cer ca di mettere bene in evidenza i da ti con i quali si può far diagnosi radiologica di aderenze del colon destro co11a pagina inferiore del fegato studiando i movimenti obbligati di entrambi gli orgnn i. Propone di u sare per la diagnosi di aderenze del colon, un metodo personale da lui sperimentato n ell a Clinica Chirurgica di Palermo, con risultati ottimi, ch e consiste n ello studiare il comporta1nento e le 1nodificazioni di forma che il colon subisce pri1na e dopo l 'assunzione di un purgante drastico. Per la colecisti sono sludiale radiologicainente tu lte le deformazioni ch e essa può presentare per aderenze perivescicolar~, sempre con assenza di colecistite. 2) Sind r ome addominal e dest ra con colecist i t e GS.A.D. con colecistite). In questa forma illu stra tutte le aJterazion! che si, riscontrano nella S.A.D., e sono studiate anche tutte le alterazio11i da colecistite che vanno dallo stadio cli stasi della cistifellea, di lipoid9si, di cistifellea a fragola, alla colecistite calcolosa e a tutte le al tre forn1e di colecistite. 1

3) Sindro1ne addominale destra con ulcera gastroduodenale (S.A.D. con ulcera gastro duode-

nale). Tale sindrome è composta da tutte le alteralioni della S.A. D. più tt1 t I i gli aspetti radiologici dell 't1l cera gas tro-duodenale.

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4) Sirtdrome addominale destra con ulcera gastroduodenale (S.A.D. con ulcera gastro-duode-

11ale).

Comunicazioni inerenti al tema. Seduta anljnieridjana (19 olt., ore 10) .

Preside11te: Prof. RIGHETTI (Bari). Pozzr G. (l\ililanoì . -

La sindrome di appendicite cronica n ell 'adeno-mesenterite tubercoildre. -

La linfad enite tbc. delle ghiandole ileo-coliche è rara, in ge11ere qua11do esiste, si associano lesioni flogistich e banali dell !appendice. L 'appendicectomia ~n questi casi non solo chiarisce la diagnosi ma rende j 1nposs~ile l ' j n fezione secondaria delle ghiandole e migliora le sofferenze del malato. PuccINELLI "l. (Ro1na).

Osservazioni sulle s(ndromi addominali associate. -- Invoca uno stu·

dio a~alitico acc·u rato delle sindromi dolorose del1'addome destro e in particolare modo dei sintomi delle varie affezioni sì da dare una diagnosi preoperat oria esatta. La prova d.i M ell zerLyon n elle sindro1ni associate dell'addome destro.

Gu1no G. (Palermo). -

- La rice rca è 11n validissimo aiuto semeieologico nella cli.a gr1osi anatomica e funzionale delle vie hiliari specie quando i dati della prova con cordino co·n <111elli radiologie~ e clinici. C. (Bari). -

Criteri diagnostici e prognostici su sindromi addominali acute: p~ritonitz, strozzarn.enli, occlusioni. (Osservazioni cliriiche e ricerche sperimentali). - Ha eseguito ricerche sperimentali e cliniche sistematiche sulle orine, sul 'fRINCHERA

sangu.e, sulla funzionalità epatica in casi di occlusioni intesti•n ali, perito~iti, ecc. Queste ricerche portano 1a criteri diagnostici e specialmente prognostici importanti. SoLIERI (Forlì). -

Vagotonia, costituzione e sintonia patologica dell'addome destro. - Rileva l 'i~­

portanza dei fattori costituzionali nella determ111azione della sindroim e. Gli ammalati dj sintonia dell'addome destro sono quasi tutti vagotonici. Molti casi di vagotonisin:o essenziale fa11no pensare ch e sieno sosten11ti dall 'appendice e difatti l 'appendicectomia I! guarisce. :1ltri ca nche .dop<? l 'operazione continuano a soffrire; sono essi. dei vagolabil i con accen sioni di crisi vagotoniche. 'f ADDEI (Pi sa0. - Si1Ldrorn~ ps eudo-colecistic~~ in don.ne co n afj czio n.i genitali inf.erne. R1t1ene

rliscutibili le cosidette appendiciti croniche com e elen1ent o cnl1sale della sindrome addominale destra. Le inen1brane pericoliche sono in parte congenite, in parte infiam1natorie, in parte di origine inista. L 'origi11e congenita è d~ost~at~ d.alla presenza di fibre nervose. In alcl!ni. ca~1 d1 sindrome destra all 1intervento non s1 r1nv1ene n essuna lesione. I .. 'O. invoca per questi casi l 'intervento dii azioni tossiche d.a lesioni di organi a dista11za specie della t11bercolosi polmonare._ !n questi casi esiste il sin torna della dolorab1l1tà alla pressione del! 'aorta, delle iliache e. persi"?o ?elle femorali . C11iama <1uesta sindrome s1mpat1cos1 addotninale. In allri casi i dolori sono legali a lesion~ degli organi genitali interni; si. av~ebbe un~ compressione Slll sigma-retto e qu1nd1 attacchJ colitici o rifless i si rnpatici sul plesso solare.


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SEZIONE PRATICA

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R1NDONE (~alermo) . - Sulla frequenza e sul significalo dei legamenti p eritoneali accessori. Ricerch e anatomiche. l\ei cadaveri dei bambini i legamenti sono assai me~o freque~ti che nell'adulto e · rit~ene quindi che for1nazio~i legamentose di natura acquisita sieno st ate considerate normali.

. Crl\IINO (Palermo). -

R ice r che sul parassj_tismo microbico linfatico e p eritoneale rielle sindromi associate dell 'addom e cles tro. - I gangli del grup-

po ileo-colico sono quasi sempre infetti con marcata corr j's ponderLza tra la loro f] ona, e quella del} 'appendice. I gangli della piccola curva gastrica sono sempre sterili ; quasi sempre quelli della gra.n de curvatura, di raro g li ileo-colici, quasi ma1 i mesenterici. In alc11n~ casi sì è avuto sviluppo di germi anche dalle membrane periviscerali. Tra i germi si 1~otano colibacilli, statilo-streptococchi, pneumococchi, enterococchi, il paratifo A e tetracocchi. Ross i C.

(P aler1110) .

F attori costituzionali morfologici e neuro-vegetativi nelle sindromi associate dell'addome destro. - I lo ngitipi di gra-

do l~eve o discr eto vanno soggetti a forme attenuate di appendicite, quelli simpatico-tonici r eagiscono con, u1t esteso processo p eritonitico adesivo c4e aggredisce più òrgan! ed è responsabile dell1a S. A. D. Nei long·ilip~ a reazione vagotonica gli stessi elementi flo.g istici trovano lo s to1naco e il duodeno vulnerabili per l 'ulcera ch e in questa varietà dii S. A. D. potrebbe con siderarsi come un esito. Per l a colecistite cal colosa esistono altri ele1net1ti p a togen etici cl1e sfuggono (ricambio, ecc.) 1tel d et erminare .l a varie tà n1orbosa . ANzrLoTTr (Livorno) . -

Si n d rom i dell'addome destro in rapporto a:d appen di ci ti cronich e e pericoliti. - s~ ferma sul] a diag n osi dell 'appe11dicite

cronica che ammette con1 e forma cli11ica b en isolata con un subs trato anatomico sp eciale la cui patogenesi è legata 1ad affezio11i nlig ranti addominali a localizzazione sierosica. l.VIolte forme sono tubercolari. È parligia110 nella cura di incisioni ampie -che p ermettono l 'isp ezione di lu lta la inetà destra dell 'addo,m e .

VALDONI (Roma). -

Su alcuni casi di sind rome

dolorosa dell 'addome des tro . (Osservazioni cliniche) . - Le sindromi associate addominali destre

più frequenti sono l e colecis t~tiche e le ulcere· duodenali . Nella n1agg·ior p arte d ei casi di pericol ite membran osa l 'a1)pendice è macr oscopicament e saI11a. In un gruppo di casi è attribuibile a lesioni non flogi st~che, così a vizi di posizione del! 'appendice, ad anomal~e di for1na e p osizione d ella cis tifellea, ecc. Infine in un gruppo di casi in cui all '1ntervento n on si è rir1venuta 11essu11 a alterazione, si, è m,esso in evider1za soltanto uno stato di ipertono . I

ScALOl~E

l fattori di r elazion e fra l e sindromi associate dell 'a ddome dest r o. - Riti ene che molti casi siei10 in relazion e a neuriti . Espone i risultati di rjcerch e in cui h a 11otato infiltrazioni lungo i fasci n ervosi. Con in ter venti sul simpatico si p o trebhéro o tten ere g u arigioni complete.

(Milano) . -

MARASSINI. Sono di particolare i11tere se le indagini s ui rapporti tra i.l tipo cost~tuzional e e

l~ m a11ifestazioni della

S. A. D., approfondendo le

ricer che si potrà rilevare l a p articolare compon en te a cu~ la ectiopia morfologica è dovuta. Drscuss10.NE

DET..LA

R ELAZIONE ..

GroRDANO (Ve~ezia) . Ritiene l ' jnci sion e clel Leotta troppo estesa; con u~ inci sione mediana che scer1de un po' sotto e a d estra dell 'ombellico 11a se1npre fatto una esplorazione completa. Gran p arte dei dolori possono imputarsi spesso al rene m obile. In tali casi cori una i11ci sione lombare si può fissare il rene, asportare ! 'appendice e se occorr~ anche asportare Ja colecisti. Nella r~cerca d~i sintomi per la guida ad una giusta diagnosi preoperatoria è g ius to ril evare co11 scrupo1o t dati anche ianamnes t~c i ch e possono d arla; occorre però non confonderli co1ne può far si p . es . tra « il dolore d a faine » d ell 'ulcera duodenale e la « farne r abbiosa » d ella colecis tite . FASIANJ (Padova) . - Crede ch e i casi descritti clal Rel at ore come S.A.D. sieno m eno frequenti. Per tale rag ione anche l 'inci sione di Leotta è trop}JO estesa. Iloss1 B. (Mil ano) . No n si può ricondurre ad uria u~~ca forma qu ~l complesso di affezioni r accolte nel non1e, di S ..l\.D. Pur rico11oscendo i legami tra appendicite e altre localizzi~zioni ·non_ si possono ammette re 5e1nprc . L.os1 u u1or1 vreesistenti dopo colec~stectomia dipendono spesso d a lesion.~ iI?:fìarr~matorie delle vie biliari, ecc. Non cr ede, in t esi ge11erale ch e· tutte le formazioni p eri viscerali sieno cla rifer~rsi a un processo infiam11~alorio. Nelle cosidette appendiciti cr onich e si ottien e la guarigione n el 70 % dei casi con la sola app~ndicec tomia. Nei riguard~ dell 'incisione lapa ra tomica giudica suftici e11te una par arettale d estra inferiore eve~tualment e prolungata in alto con direzione sottocostale. ~Roma) .

Alct1ne si11dro1ni dolor ose dell 'addome destro son o b en e precisabil1 cli11ica111ente e anatomo-patologicamente: cioè corrisponclono a una affezione diagnosticabile co1ne ulcer a duode11ale, coleci stite, an11essite, ecc. L '1associ azio11e pit1 frequente è quella tra ulcera duoden ale e col ecistite quasi sempre calcolosa . L ' associazion e di lesio11i appe11d icolari con col ecis titi o ulcer e duodenali è meno frequente. Queste differenze s-0110 for se an ch e · in relazione al ta tto ch e l 'esplorazione sist ema tica dell 'appendice i11 ca5i p. es. di ulcera duod enale, in assenza di una sintomatologia tipica non viene eseguita. An ch e p er spiegar e l a narità. delle lesio11i del1'appendice n ella pericolite membranosa si può p e1tsar e che le lesioni dell 'appendice abbiano evoluto ver so la guarigione. Bj 111ane un gruppo di casi in cui esiste una sind r o1ne d olorosa e in cui non pos iamo porre una d iag·n osi esatta. È ques to un gruppo artificiale e cl1e con il progredire dei mezzi diagn ostici e d ell 'esperienza cli11ica forse finirà con lo scon1p1arire. In questo g·ruppo rientrano n1olti d ei casi descrit ti dal L-eotta le cui osser azioni rapprese11t ano un ulteriore progr esso dell e n os tre conosce11ze i11 quest o can1po. -~ base di queste sindromi s la11110 in alcurLi casi a11cbe lesioni non flogistich e . In molti casi a11cor a, n on o tan le i11lerYen ti esploratiYi completi r1on si rileYa nulla di p a ter logico e l 'ecton1ia clell 'appendice, d ella cistifell ea, ecc. no11 gt1arisce il inala to. Pt1ò darsi che in queALESSANDHI


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IL POLICLINICO

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XXXVIII, NuM. 46]

sti casi si tralli di sindromi funzionali; s~ li1nita però solo ad accen11are la possibilità perchè ragionando solo s u basi teoriche si può arrivare in questo campo a co11clusioni as~urde .

sulla pai:te importante che gli ist~ociti hanno sulla genesi delle cellule grassose. Ricorda ricerche personali.

MAROGNA (Sassari). - In inolt! casi di S.A.D. non, si trova.n o briglie nè adere·n ze, la s~ntomato­ logi~ è 1egata ali 'appendice, al duodeno, .alla colecisti, ecc. Una gran parte dei casi sono a base neuro-vegetat~va o funzionale. La .guarigion~ può essere ottenuta con una appendicectomia, ecc. ma talvolta nessu11 intervento è capace di darla. Non crede utile · la viscerolisi perchè le aderenze si riformano .

PoTOT8CHNIG (Vicenza). - Sulle p1lastiche cutan ee dopo operazione radicale per cancro della mamrn:ella. - Illustra 13 oasi così· operati. Il metodo più usato fu quello di Kleinschmidt. L 'intervento viene eseguito quando occorre sacrificare un 'ampia estensione di pelle.

CACCIA (Roma). - In grande maggioranza gli op~rati per appendicite cronica o pregressa sono guariti. R in, questi casi di appendicite cronica da co11sigliarsi l'adozione amp~a del taglio proposto dal Leotta ? Se si potesse affermare una relazione tra .appendicite e colecislite o ulcera gastrica ciò avrebbe una grande importanza medicolegale quan,do per l 'appe11dicite sia stata riconosciuta la cau sa di servizio. 0

RISPOSTA DEL RELATORE. LEOTTA (Palermo). - Fa osservare come il taglio da lui proposto è l 'unico che possa perm:ettere e l'esplorazione con1pleta del! 'addome destro e la cura proposta. E an che il meno lesivo in quanto interessa solo ·formazioni fibro se e mai interrompe i nervi. Naturaln1er1te d eve esser e applicato quando clinicamente e r actiologican1ente si è arrivati a diagnosticare quelle lesioni (m esenteriti, briglie, ecc.) da lui descritte. Quando questa diagn,osi n,on è stata fatta e 111an c·ano le lesioni ader enziali non è ~ndicato l'intervento. La viscerolisi è indicata solo quando non esista più uno stato cli flogosi , operando completamente a freddo le aderenze distaccate n,011 si rinnovano. Seduta OJntf:m eridi_ana (21

ott.~

ore 10).

Pr~sidente:

Prof. R1GHh'I"I'I (Bari). Con-ruN1cAz10Nr vARIE.

M1NF.Rv1N1 (Napoli). - Corisiderazioni statistiche suD cancro, - I m:orli per cancro so110 a Napol~ 1n prog·ress~vo au1nento, la m:inor p er centuale di cancerosi è d a ta dia.i tjpografi, la massin1a d ai lavoratori della carne. L 'O. 1)ensa all 'azione del piombo. BRANCATI (l\oma). - R eticolo endotelio e turnori. - Nei ratti portatori di sarcoma il così d etto blocco clel reticolo endot elio con il tripanblau determi11a ttn 1naggiore svjluppo d ei tumori. Con osservazio11i istologich e dimostra come la reaz~o 11e istiocitàr ia ch e egu e aIl 'iniezione della soslanz1a colorante diventa enorme quando si aggiunge l 'inn e:-to del n eoplasma. Fra gli elementi neoplastici in at.I iva proliferazione si trovano gli elemenLi istiocitari riconoscibili solo per i granuli di colore. Con altri esperimenti ha visto che la reazione i tiocilaria non è specifica p otendosi aver e 1a n ch e con traumati If\i, ecc. Cr ede ch e la reazion e i tio~ itarla li111itata soltanto ad una iperpla._. ia degli elementi cron1ofili mentre rimangono iitvariati gli elen1enti li11foidi , favorisca lo sviluppo d ei neoplasmi. D 'AGATA (Messina). - Rileva l 'importanza delle rircrcl1e cl cll 'O. sia sulle reazioni istiocitarie che

Discussione.

Rossi B. (Milano). - Non usa che molto di rado le plastiche, in, genere ~on occorre ampliare esagera t~me~t~ ~l. territorio d 'amputazione della pelle cosi da r1usc1re sempre a chiudere la breccia cuta nea. Esegue ~nvece qualche volta lo svuotamento del]~ ghiando~e sopraclavicolari con la sezione temporanea dellJél! clavicola. Per evitare recidive cuta11ee fa seguire una cura radio-terapica. G10RDA1'lO (Venezia). - Crede anche lui rara la r~ecessità dell'impiego di plastiche. :E1 assolutam ente contrario alLa radio-terapia per i cattivi risultati che ha avuto. FASANo (Asti). Nella sua statistica è special1nente frequente la m etastasi nella colonna vertebrale. RtGHETTI (Bari). - È ricorso raramente e plastiche a lembi. Con trazioni ben fatte si riesce a chiuder~ quasi se~pre la breccia cutanea. CAPPELLI (Ancona). - Ha avulo anche egli catt~v! risultat1 1ialla radioterapia post-operatorfa. l)oTOTSCHNIG· (risp. ). - Conviene che g li in terven,ti di plastica son,o operazioni di eccezione che· vanno u sati soltanto in casi partioolari come quelli da l ui illustrati. CAGNETTA (Bari). - Aneurisnia dell'arteria feniorale destra coriseciil.i vo aJd operazione di ern.ia crurale. L egatura dei vas~ iliaci estern! (arteria e vena), guar.i gione. - Il caso dimostra l 'utilità cl~ associare, secondo Ceci, la lega tura della vena a quella dell 'arteria. DE GAETANO (Napoli). - Il Ceci sostenne la necessità della legatura della ve11a con temporaneamente a quella dell 'arteria per i vasi del collo ; spe tta invece a lui la priorità della proposta e ct el1a applicazior1e d el metodo agli arti. M1NERVINI (Napoli). - In due cas~ in c ui ha legato solo l 'arteria ha avuto risultati ottimi. CA c:ccr (Ancona). - Ila operalo circa 20 casi di aneuris1ni con la duplice legatura dell 'arteria vicino al sacco e con tan1pon am ento del sacco. Ha av uto sempre guarigioni perfette senza aver legato conle111poraneamente la ven.a. Occorre ricordare ch e nel caso di aneuris1ni esiste sen1pre una circolazione collaterale.

C.\PPELLI (Ancona). - In due casi di contemporanea legatura d ella carotide giuguLare interna 11a avuto disturbi cerebrali per anemia. Grazje al circolo del " illis in q11es t~ casi si hanno buoni risultati anch e con la legal'ura dell 'arteria senza l a vena. 7


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ALBERTI (Reggio Calabria). - L 'utilizzazione d el cremastere nella cura delle ernie voluminose col metodo Bassini. (Modifica Caminiti). Illustra i vantaggi e gli esit~ lontani ottenuti con la fissazione del cremas ter e al piano posteriore d el processo Bassini. RIGHETTI (Bari) . - Utili zza da anni e ha visto utilizzare abitualffi:ente il cremastere a rinforzo del piano profondo della pLastica nella cura delle • ernie. ALB l~RTI

1713

SEZIONE PRATICA

Accer1,na al dettagli tecnici che saranno dati per esteso n el lavor o. (risp .). -

CAlH\IONA (Palermo). -

R ice r che sop ra alcuni componenti del plasll1a sanguigno 11,ell a anes tesia con eter e e cloroform io. - Il valore dell 'iazoto

totale, d ella fibrina e d ell 'azoto non proteico sono modificati al massimo dal cloroformio, p oco dal1'eter e.

RIGHETTI (Bari) . - Per quanlo il metodo debba dare una anes tesia m eno es Lesa e meno complet a present a certamente inconvenienti minori della r achianestesia. Inten de espr in1entarlo. CHIARTELLO (Nap oli) . -- Alter azi oni ossee da ip ert i r oidismo sp.eri_1nentg,le ._ Iniettando in ratti dell 'estr a tto parat~roideo ha ottenuto riassorbimento osseo , e1r1orrag ie-dia.fi so-epifisarie, formazioni di cavità dell'osso . Ritiene che ~l quadro ottenuto r ealizzi l 'osteite fibrosa cistica. C :1AROLANZA (Nap oli) . - Ha osser vato 3 casi g uariti oon l 'estrazione del calcolo. Accenna alle difficoltà della diagnosi radiografica.

Rossi (~Iilano) . Per megl~o ricon oscere il aalcolo all3: radiografia è opportuno di praticare u11a p er lato. La ricer ca d~l ca lcolo si fa facil1n ente con un ago esplor ator e.

RoNZINI (Bari) . -

Sulla rialu r a tub er colar e delle fi stole ano-rettali .. - Con ricer ch e biologiche e

batteriologiche h a dimos trato in 24 casi di fis tola anale, in 18 una or igine n etta1nente tuber colare, 4 casi sono stat~ n egativi, 2 sospetti. BATTAGLIA (Napoli) . -

Ciira della luberco l osi chi rurgica co l v accin o tub er colare selezion ato e stabilizzato. Espone i risultati favor evol i ottenuti

col suo metodo.

Il trattam erito delle tub erco losi viscer ali (esc lu sa 'la polmon ar e) . . - Ha trattato Tlu rnerosi casi col suo ~etodo, con succes~o. MARRONI (Roma). -

R usc tcA

(Roma) . -

emolitica co n

An,e.mia

emos~deri_nuria.

(~P!leno·megalia)

$ple n ectomia.

-

Il caso rientra n el gruppo di anemie em olitich e tipo Marchiafava . Illustra i reperti istologici d ella milza, delle linfogh~andole, e l.~ ricerche num erose e complete eseguite. BATTAGLIA (Napoli) . - I cas~ come quello studiato dall 'O. SOfl:O importa1~t~ p er quanto riguard ano i.I probl em a della indicazione alla splenecto1nia ~ l a presenza di emolisine. PASCALE (Napoli) . -

Cont ributo cl~nico alla pla-

In un caso di ulcere multiple d ella piccola curva e della parete posteriore fu eseguita l 'exeresi delle ulcere e la ricostruzioné dello stomaco con· un processo di plastica delle par eti. Pur ammettendo -che l a G.E. e la resezione non si escludo~o ma abbiano delle indicazioni proprie con clude ch e l 'autoplastica è d a con sider ar e come il processo di elezione in alcuni casi di chirurgia gastrica. stica dello stommco. -

RoLLo (Napoli) . -

[ ,a viriilentaziorie dello stafi-

l ococco nei terreni di niidollo delle ossa. -

La

v~rule11tazio ne

è in rapporto al fatto ch e il midollo delle o sa è u11 uc.Li1no Lerreno oi cultura per il germe, c~ò può spiegare l 'elettività dello stafilococco p er il midollo e i caratteri della osteon1ielite st afilococcica. Docuorr1 (Torino). -

Un nuovo metodo di L a r ac liianestesia p er jd u-

&.nestesia tronculair e. r ale segmentar ia. - Con I 'iniezione epidurale deJ-

1'anestesia i. ottengono anest esie segmentarie profonde nel 5 % dei casi . ~ ind icata sp ecie n egli inte·r venti st1ll 'addo1ne. Non dà fenomeni gr avi di ipotens~one, non cefalea , n1odica rachi.al g ia .

Seduta p·omeridiana (21 ott., ore 15).

CAREHc (Nap oli) . I m elanom_j cutp,nei. Conclud e che si tratta d i ~eoplasie epitelial~ orig~n1ate d al m elanoblastoma. Per la natura delle cellule tumorali scon siglia l a radioterapia. BAIOCCHI

(Napoli) .

-

La emorragie paren.chimalose. -

rriio- emostasj_

nelle

La sostanza musco·l are i1~piegiata per l 'emostasi viene sostituita da conD;etlivo; D;ella mioemostasi del cer vello e del fegato il riassorpimento si compie ver so l '80° giorfl:O. L 'om o-pio-em ostasi è più l 'elero-mio-e1nos ta,si da~no risultati pronti e duraturi. I fattori d1 mio-e1nostasi sono tre: ineccanico, idiopatico, e fisico-chimico. R1GHETTI (Bari) . - Ricorda le ricerch e del Mengh etti sull 'emostasi con il grasso e chiede se l 1oratore ha s tudiato il meccanismo d ell 'emostasi. PACETTO (I-loma) . -

Il piornbaggio di p erdite di

sostanza con tessu to rntLscolar e. (Ricerche sperim entalj) . Alessandri ha attu ato per primo il

pion1baggio cerebrale con tessuto muscolare. Dagli . esperin1enti che ha eseguito ritiene che il inuscolo sia bene indica to p er ~l p!_olllbaggio e che ~Il: m assiim a è ben tollerato. L 'autotrapianto determina lesioh~ di l !eve entità n el tessuto ospite, l 'et ero-trapianto alterazioni più gravi sì da dover prefer~rsi ~l primo. J:Ia tentato anche di ripar are dal tessuto ~t1scolare i principi che detern1inano l 'emost asi ottenendo estratti molto attivi. D'AGATA (MessiD:a). - ·Ricorda esperienze in corso d~ esecu zione di Melina che con fermano gli studi dell 'O. VALDONI (Roma). - Le ricerche sono i1nportanti p er ch è oltre a confermare J 'azione emostatica rap ida e completa del muscolo ne dimostrano nell 'irr1piego in chirurgia cerebrale, l 'innocuità per il tessuto n ervoso come il caso clinico di Alessandri facevia· prevedere. VEccar (P~acenza) . -

Per la Billrotli Il . - Ha oLlefl:uto risultali ottimi dall 'impiego sistematico della B. II, giovandosi dell'apparecchio di Depetz per la chiusur a del moncone gastrico e di quello d el Donati per il nloncone duod enale. •


1714

IL POLICLINICO

TRA\'AGLINJ (Bari) . -- Funzione ef!alo-r~ n!}l~ n ella ch irurgia del fegato e delle v i e uriri:ar!e. -

Ha associato la prova del rosa bengala, d el tasso bil~jrubine111ico, 'l a r eazione xanto-proteica \~le ricerch e sulla funzionalità r en ale. La prova d el rosa })en gala si è mostrata utile a n ch e nello studio delle affezioni delle vie urinarie. Nelle alterazion i del fegiato si ri11v~ene frequentemente una alterazione della fun zionalità renale. •

ANZILOTTI (L~vorno) . - Ricorda le sue ricerche sulla correlazione funzionale tra fegato e r ene e acce'Qna alla importa'Qza delle ricerche contemporan ee sulla funzione d~i due, organi. PANNELLA (Bari) . - La colecis~~di:-odenoanasto­ mosi con tubi di m etallo r!assor!;>_tPJle~ Faceva preced er e l'interruzione d el col ed oco. Intorno al tubo di magnesio ha applicato un l embo di epiploon. Dopo un m ese il tubo era scomparso, il nuovo ca nale funzionava r egolar m e nte e la bile si manteneva sterile. Un nuovo metodo di colecistog r afia rapida. Il metodo con sist e :Q.el far seguir e alla iniezione di tetraiod o una iniezione di r osa bengala. L 'immagine radiognafica compare già dopo mezz 'ora dalla iniezione . Oltre che a r apidità il m e todo offre il vantagg io di aprire nuove vi~ p er lo s tudio della funzione ep a tica e. per l a ep atog r afi.ia.

• STEFANINI (Roma) . -

Su un nu ovo 1netodo di cu r a n ella cirrosi 'epat i ca (an astom osi ilia co- mesenleri_ca) . In due casi con ascite h a esegui to

GlrI RON V. (Ro tna) . -

l 'anastomosi della ven a ili.aca comune con l a n1esenterica superiore . L ' intervento g ià esp eriment a to negli animali, ha dato risulta ti soddisfacenti nei due casi operati da .5 mesi. RADICE (Napoli) . -

Innesti di intestino il eo sul

In esperimenti ha visto ch e l 'ansia di ileo interpost a può attecchire, ma11tenersi vitale e inserirs.i nella funzionalità d el grosso intestino pur con servando le caratteristich e struttu r ali d el tenue.

colo n ascendente. -

R1GANo-InRERA (lVIessina) .

L ' influ enza della milza nel processo di guar.i gione del1e ferit e cui ari <;e. - La sple11ectomia d e termina un ritardo

nella g ura rjg io11e di ferite c utanee. MAGGIO (Napoli) . -

Ricerclie sperimentali sull ' a: ione fibro-sclerosante delle ini ezioni endoveLa glicerina è il miglior nose cli glicerin.a. -

mezzo fl ebosclerosante e per I 'assen za di tossici! à J11er i ta d i sos tit11ire tutte le altre sostan ze in u so. F1G URELLI (Napoli). secutive alle ini ezioni

A l terazioni ve n ose condi etere. L 'e tere, alla

dose di 1 cc . e i11ezzo è c.apace di portare ad una obli terazion e totale delle Yene senza fenomeni tossici quando alla r adice dell 'arto s ia applicato prima e clo110 l ' iniezione per lln 'ora circa un l accio el as tico. ' CiLENTO (Napoli) . -

Possib il e patogenesi dei dive rti coli cle l rnon coric iz r ei eralc dop o nefrectomia.

- Jllu tra j} tipo dell e lesioni osservat e e ne studia la ca11 a rappresentata da un disturbo distrofi co con. ectLliYo al dent1da111ento avventizia]e d ell ' t1re ler e . ~Io~TA~ARr

(\Ior ci ano). -

Trattan1ento di fistola l'esr i co-uag in al e associata a di stru: ione del canale

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XXXVIII, NuM. 46]

uretrale. Processo di ricos truzio1ie di detto canale.

- La plastica è stata fatta a spese della parete vaginale anteriore. La guarigione anatomica e funzionale è perfetta . Tecnica p er la cura chirurgica d elle forme grav i cli oleo-fibrosi d egli ar ti (autolesionisti ) . ottenuto la guarigione

DE GAETANO (Napoli) . -

Ha

con l 'asportazione in blocco di tessuti infiltrati e scl e rosati disse<::andoli daJla pelle e dall 'aponeurosi con un procedimento analogo a quello .usato per l 'elefantiasi. Gt1arigione. SERRA (Bologna). -

La cu ra delle fratture del collo del f emore con il metodo di Margary. 11 casi.

Illustra i vantaggi del metodo e i risultati anatomici e funzionali perfetti oUenuti. MASELLI (Bari) . - Su ll 'epifisite deformante tibiale. L a cartilagine di coniugazione può esser e sede di particolari processi di osteomielite attenUJata cui sono d a riferirsi le alterazioni de, scritte. L a c ura fino ad accresciI'Qento ultimato è soltanto incru~nta. ?\IoNA.'c o (Napoli). - L ' inn esto di tessuto surren,ale nel rene. L ' innes to degenera in circa 20 g iorni, spesso con riassorbime'Qto completo e formazione di una cavità ci stica. Il connettivo ren ale reagisce soar sam ente.

•••

ll XXXIX Congresso d ella ,Società Italiana di Chirurgia sarà te nuto n el 1932 a Roma sotto la presidenza del prof. ALESSANDRI. . . I temi di relazione sar anno: P eritonz.ti acute; Epati ti croniche co rn.prese l e cirrosi (in comune con l a Socie tà di Medi ci11a Interna) . P. VALDONI.

XXXVII Cong1·esso di Medicina Interna. Bari 18-21 ottobre 1931. Seduta in comune col XXXVJll Congresso di Chirurgia. 20 o ttobrc (or e 15). Presidenti : Proff. D 'AivcATO - RIGHETTI. (Co11tinua zione; vedi Co~1uN1 cAz10N1

num . precedente).

INERENTI ALLA RELAZIONE.

CALABRESE (BolQgna). -che.. Osservaz(oni

P ancr e<1titi em.orragipersonali. La diagnosi di

p1an cr eatite è difficile; in genere . i mezzi diagnos tici dan'Qo dati di prob abilità n on di certezza. Nella cura ricon osce utile solo l ' ap ertura d el legamento gastro-colico; altre manovre sono da evit ar si. Cura quanto pii1 è possibile precoce. CALZAVARA (Treviso) . -

Sul valor e d ella ipergli: cernia CIJcuta nella diagnosi precoce della necrosi acuta del pancreas. - C:i- ià n el 1924 ha dimostrat o

sperime ntalmente l ' jnlporlan za del] 'iperglicemia con o senza g licos uria nelle n ecr osi .acute del pancreas. L 'importanza rl i tJuesto dato dimostra_ta ~~ più di 50 autori ch e in parte cita, lo r ende 11 p1u sict1ro 111ezzo diagnostico. V1LLATA e B10LATO (Torino) . -

Sul comport am eni o riel B. Coli co lti vato su pancreas, i n r ap7Jor to allq p ancr eatite sp erimentale. -. Il B. ~li

non riesce a deter1ni11are forme d1 pancreatite ac11ta. Sperimental1nente non din1os~ra una azio11e patogena per il pancreas nè pe~ Yta ematogena nè canalicolar e, nem1neno se colt1Ya lo su tessuto p a n creatico.


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SEZIONE PRATI CA

L 'eff ello di sospensioni di leucociti iniettate nel Wirsung . Ricerche spe-

RuGGERI (Parma). -

rirnen tali ha otte11ulo così costantemente una pancreatite emorragica subacuta attenuata, che crede dovuta alle chinasi leucocitarie che hanno una azio:Qe attivatrice sul su cco pancreatico. ZAFFAGNIN1 (Parma). - È possibile la produzione sperimentale della pancreatite acuta m ediante la introdu zione di corp·i estranei n el Wtrsung? _....,.

Ha cere.ate di spiegare la patogenesi delle p a11crealiti da ascaridiosi. Dimostra come non abbia importanza l'effetto m eccanico dell 'ascaride ma le lesioni vasali e ghiandolari che produce. Doc1Mo (Parma). - Attività pancreatica ed alim entazione n el determinismo delle pancrealiti sperimentali da bile. Eseguiva iniezioni endo-

1715

corre affermare quindi la necessità ch e in presenza di una determi11ata sinton1atologia, .a11che se la diagnosi non è fatta, il n1edico pratico invochi e al più presto l 'opera del chirurgo. Nella cura è d'accordo con Tusini. Nelle pancreatit~ croniche la diagnosi è più difficile, . però in queste e 'è il te1npo p er le ricerche di laboratorio. Nella cura l 'intervento ha sempre u11a efficacia notevole; in genere è da preferirs~ la cl~rivazio:Qe della pile indicata tanto nel i:aso d~ aancro rhe di .p ancreatite indurativa. Diagnosi che è diffic~le differenziare all 'interven-. to. È contrario ad ogni sorta di traumatisn1i sulla ghiandola e specialn1ente a biopsie perch è pericolose e spesso incerte n el loro esito. Fra le operazioni di derivazione della bile è da preferirsi La coledoco-duode11osto1r1ia clirella.

canalicolari di bile ottenendo gli stessi risultati sia in anirr1ali a dieta lattea che carnea sia con b~le fresca o riscaldata a bagno m aria per mezz'ora . Nella dieta lattea assoluta non è dimostrato il ])resunto maggior valore della lipasi.

GALLI (Torino). - Riferisce sull 'impor tanza della ricer ca della diastasi n el siero e i1elle orine, dell a iperglicemia provoca ta . L 'intervent9 di elezio11e è la derivazione della bile associando la colecistectomia q11ando la vescich etta sia alterata.

.Stilla produzione sper~m.en­ t(])le della necrosi acuta del pancreas attraverso l~ via arteriosa. Ha ini~ttato nel pancreas bile

L. CA:'.'lNAVÒ (~alern1 0) . - Si. permette solo di richiamare l 'attenzione su u11a forma cronicissima di pancreatite ch e sembra fin qu~ assai poco studiat a : la pancreatiit e cro'Qica da ulcera duoden ale; l 'abbonda11te letteratura, quasi esclusiva1nente chirurgica che esiste sulle complicazioni pancreatich e dell 'ulcer a h a trattato i11fatti esclu-. sivamenle o q·u asi delle forme .acute · ed acutissin1e, trascurando queste for1ne ad anda111ento torpido e · cronicissimo. L 'abbondante m ateriale'. umano offerto dagli iI1fern1i ricover·ati n ella clini ca di ~alermo e sopratutto dall 'ambulatorio. specializzato per d iabetici ad essa annesso e cr ea_:to dal prof. 1\11. Ascoli, h a p ermesso all 'O. di studiar e alquartti di questi casi. Si tratta di una intera gamma fenom en ologica, per la prevalenza nei singoli casi della sintomatologia diabetica o di quella propria dell 'ulcu s, ma in iutt~ i casi lo sch ema s~n tomatologico può essere cosi riassunto : 1) Fenon'leni riferibili all 'ulcera peptica, spesso con clamati, che risalgono q·u asi sempre a vari anni. 'I'alor.a, come avviene sopratutto nelle ulcere duodenali, la si11tomato1ogia è poco chiara o l 'ulcera è addirittura latente. 2) F enornenÒlogia diabetica ch e, nei casi lieYi si 1irmita ad un a modica glicosuria, per lo più scoperta occasionalmente, n1a in altri casi è invece nettam·e nte con cla1r1ata, cor1 poliuria , poli-. dipsia; din1 agran1ento, iperglicemia di i1otevole grado, glicosuria, cheton emia, ch etonuria. 3) Prese11za quasi sen1pre accertabile solo dopo ricerch e accurate, di disturbi della secrezione pancr eatica estern a, particolarmente per quel ch e rig uarda la digestione dei grassi e ch e si rivela con un indice di Zoja abnormemente eleva lo. 4) Presenza frequente all 'esame radiografico, <li quei segni recente1nente. 111essi in luce da Epifanio: stenosi sopramesocoli ca del duodeno e mesocoli te trasver sa. Estendendo poi le sue rjcerch e ad un discreto~ 11u1nero di i11fermi di ulcera gastrica e duoden ale, degenti 11ella Clinica, b a potuto osservare ch e, sopratutto nelle ulcere a sede iuxtapilorica, in quelle du odenali e in quell e digiunali postgastroen,teroston1ich e, tali segni sono spes o evidenti e si rivelan o ad un a al lenta osservazione co11 un tasso glicemico ;i digiu110 abnormemente elevato, u11a risposta diabeliforn1e della curYa gli- -

'fnIN CAS (ParID:a). -

per via arteriosa. Il fe:Qomeno primitivo è quello vascolare cui segu~:Qo ! fenomeni n ecrotici. Studiando I 'azione necrotizzante della bile in animali a digiuno e dopo il pasto ha visto le maggiori alterazioni pancreatiche in casi ~ cui bile a digiuno era iniettata nell 'arteria pancreatica dopo un pasto. BERNABEO (Parma). - Co n side r azioni cli n ico -statistiche sulla necrosi ac uta de l pa-n cr eas. - I dati statistici che riferisce sono inclusi nella relazione. FORNI (Bologna). - L e r eazioni di Cammidge e c{i 1Vohlgemuth n.ei traumi sperimentali del part-creas. La 1)rima reazione è tecnicamente difficile e incost ante n ei suoi risultati. La seconda è d~ maggior valore, n1a11ca però quando la distruzione della g hiandola è completa. Dal punto .d~ vista clinico è di grande importanza la progno·si delle pancreatiti emorragiche guarite. MAzzACUVA-SALICI (Genova). - Rice r ch e speri1n entali sulla funzionalità esterna d el pancr eas dopo· colecistectomia. - Non hanno rilevato dopo

tali esperienze alcuna modjficazione fisica o chimico-enzimatica riferibile alla colecist ectomia. GARGANO (Nap oli). - Noduli epiploici di stealon ecrosi pancreatica . - I noduli epiploici nel caso osservato avevano la strt1ttura di tessuto pancrea t~co necrotizzalo. Spiega il rinvenire di noduli pancr eatici come un processo di rigen erazione pancr eatica avvenuto anteriormente alla malattia . La n ecrosi acuta ha colpito contemporaneamente il pancreas e i noduli pancreatici ep-iploici . CABIGLio (Triest e) . - Con.tributo casisttco alla pancreatite acuta. ln un decehnio 11 casi di cui 3 operati con diag nosi esatta. Morti 4. L'in~ervento è con sistit~ nel drenaggio attraverso il ]egamento gastro-colico. Gli operati stanno bene, uno di essi è affetto da diiabete. DISCUSSIONE D F.LLA RELAZIONE. ALESSANDRI (Ron1a). - È i1nporlante rilevare la concordanza a cui sono arrivati J Relatori. Nel caso di una pancr eatite acuta non si può fare una diagnosi di certezza però si può sospettarla. Oc-


171.6

IL POLICLINICO

cemica sturbi, levabili (iitdice

d a s001n1inistrazione di glucosio, dei dinon gravi, della digestione dei grassi, rii11 part~colar modo co~ l 'esame delle feci di Zoja patologicamente elevato). CAPPELLI (Ancona). Risultati buoni nelle pancreatiti acute si possono avere solo con interventi precoci. Nelle forme croniche la diagnosi operator~a è molto difficile ; processi infiammatori peripancr ea tici, adenopatie ecc. mentiscono il reperto. È dia tener conto a~che delle variazioni nei rapporti anatomici tra coledoco e pancreas. Nella cura è d'accordo coi relatori. L. PRETI (Par1na). - - La diagnosi diretta deÌla necrosi pancreatica e della pancreatite in genere sia acute che croniche è sempre stata come lo è tutt 'ora quanto mai ardua. Nelle necrosi pancreatiche generalmente ~on si ha il tempo di usare dei sussidi del laboratorio, 11elle pancreatiti acute e croniche i sussidi di laboratorio possono servire soltanto e quando la ghiandola è compromessa n ella sua totalità ·perch è basta uria piccola zona indenne per s.natur are tutte le i1ostre reaz~onJ, specialmente quando queste si basano su intensità di fenomeni fermentativi . Per quanto riguarda la patogenesi secondo il modo di vedere dell 'O. varia a seconda della necrosi pancreatica o della pan creatite ac11ta. Nelle pri1n e deve giuocare in sommo grado un fenomeno vascolare - trombo od embolo - nelle pancreatiti acute deve trattarsi d1 11na flogosj ivi arrivata o per via ematica o linfatica o di propa. • . gaz1on e. Domanda poi a~ chirurgi come interve11gono nella pancreatite cronica perchè da alcuni si parla di guarigione. MAROGNA (Sassari._). Non è possibile fare sempre una diagnos~ operatoria esatta di pancreatite cronica e cita a questo proposito un caso molto jnteressante. Con il terrr1ine di pancreatite cronica · classifichiamo talvolta formazioni che non h anno null•a da vedere con il pancreas. •

G. lz<\u (Messina). - Non sa se lodare più la fra11cl1ezza del prof. Tusini o la sapiente perizia -del prof. Gasbarrini n el raccogliere tutte le mir1uzie deg·li esami di laboratorio. Il prof. Gasbarrini, a con clusione della sua relazione, afferma ~n concreto che tutte le• pancreati li acutissime, acute e croniche sono di spettanza chirurgica, Jimita11do l'opera medica alla sola pancreatite di nat\1ra luetica. La questione sembra all '0. rel ativamentei importal).te perchè si confonde <'Ori quel la <lel diabete luetico, che secondo alcuni Autori francesi sarebbe tanto frequente da raggiungere la paradossale percentuale del 78 % di tt1lte le forme diabetiche. Cifre paradossali, se nella modesta statistica dell 'O. di ol Lre 2000 casi di diabete, il diabete· luetico, o per essere nel tema la pancreatite luetica con dia])cte, figura invece nella modesta somma di due .. oli casi. tabi1ito che Ja pancreatite luetica può essere cau a di d iabe le e concessa questa alla cura medjca, in1porta ora non già di precisare la terapia che si confonde con quella di tutte le altre i11anifestazioni luetiche parenchimali, ma, fatto })Ìt1 imporlanle, di precisare come si diagnostica que La le ~ ione luetica del pancreas. Il relatore otto questo riguardo non ha creduto opportuno di in istere, mentre sarebbe stato forse interessa11te l 'illu trazione dei mezzi diagnostici atti a

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XXXVIII, NuM. 46]

suffragare una diagnosi di natura che ha ta11ta importanza per noi medici se appunto è questa la sola chè vien lasciata alle nostre competenze. Si può ritenere che in tutti i casi doYe esiste n ell 'ana1nnestico una ulcera pregressa, diagnosticata o no come luetica, oppure in tutti i sog·getti dove si riscontr~ una adenopatia cronica con lesio11i aortiche o ma11ifestazioni a carico di altri pélJenchimi o del tessuto osseo a carattere specifico e nei quali coesista un d~abete, l 'insorgenza della sindrome di insufficienza pancreatica sia strettamente legata ad una les~one sclerotica o sclero-gommosa del pancreas di natura luetica P Gli autori francesi, amant~ della semplicità, affermano che in questi soggetti e in tutti quei casi nei quali sii sospetti la ~aitura luetica del1'affezione, affermata o no dall'esito di una R. W., la soluzione del problema eziologico sia semplice: eseguire una cura antiluetica senza per altro instituire ~l parallelo alcuna terapia dietetica o sostitutiva del diabete stesso: se la sindrome diabetica migliora s~ tratta di una pancreatite luetica con diabete : se 11on migliora o peggiora si d~ve escludere l 'eziologia spirochetica. Il sistema oltre che semplicista sembra all 'O. pericoloso alla stregua delle odier11e conoscenze sull'importanza che una opportuna cura dietelic;1 e sostitutiva spiega sulla evoluzione della lesione ins1.ilare. Ma a questo proposito amereb·b e sentire il parere del Relatore. Ha detto che ha an1mirato la franca esposizione del prof. Tusini: l 'illustre Maestro ha dimostrato tutto il valore della verità d~ fronte al dan110 im111enso di una falsa speranza . Si augura però, dopo le concordi affermazioni dell 'importanza che h anno le lesioni di organi viciniori nella etiopatogenesi delle pancreatit~, che d 'ora innanzi venga più curata in questi casi l'analisi biologica della funzionalità del pancreas allo scopo di sopperire con u11a possibile tempestiva terapia preventiva alle deficienze della terapia chirurgica diretta sul pancreas. SoLIEHI (Forlì). - Ricorda come già Morgagni a})))ia il1t1slrato un caso di pancreatite indurativa . R lSPOSTE

DEI RELATORI.

GASBJ\.RRINI A. (Bolognq). -- L'O. ringrazi·a inn anzitutto i cari colleghi, che hanno voluto lodare la sua relazione. Ringraz~a al1resì i proff. Paolucci e Forni per il pregevole contributo che le rispettive Scuole hanno portato allo studio dell'argomento, giungendo a risultati che concordano con quelli da1l 'O. riferiti nella relazione. Si compiace Yivamente di essere nelle conclusioni del lavoro in perfetto accordo col r elatore chirurgo prof. Tusini . I punti sui quali si è aggirata la discussione si riferiscono all 'etiopatogenesi ed alla diagnostica delle p ancreat~ti. Per quanto si riferisce alla. necrosi acuta del pancreas, l 'O. ribadisce il concetto che, se pure il quadro anatomo-patologico co1nprende i tre elementi fondamentali: n ecrosi, emorragia ed infiam111a1.ione, non si possa rironoscere fra essi un rapporto costan te. ~ nolo, infatti, come, accanto al casi in cui l 'emorragia pancreatica domina per intensità e conferisce al quadro anatomo-patologico un aspetto singolare, altri se ne osservano, in cui i feno1neni emorragici figurano en tro confini assai modesti e sproporzionati ai fenomeni necrotici. Le <lenominazioni, quindi, che mirano a dar valore all 'en1orragia, possono servire soltan-


,

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N UìVI.

46]

to a ~egn al are un si11toma, peral tro assai frequente, m a variabile n ella sua i11ten sità. D 'altr a p arte, emorragie a11ch e d i lfu se n el parenchima possono 11on acco1npagn arsi a segni di n ecrosi: ciò significa ch e occorre soli ta1nente l 'in1:erYe11to di altri m o111enti per spiegare la sindrom e quale si osserva n ell'uomo . L 'O. fa ril evar e ch e, con trariamente alle osservazioni d ello Zoppfel , già n ella fase di ederr1 a acuto si possono riscontrare evidenti lesioni p arenchimali, il ch e induce a co11clud er e ch e la prima manifestazione d el processo inorboso consiste 11ella ~ecrosi degli elementi cellulari, ch e vengor10 a contatto col liquido iniettato. Su ccessivamente, :-il! 'azione del tossico si aggiung·e quella digestiva del tripsinoger10 attivato dai prodotti di lisi dei tessuti, e dopo poche ore, le em orragie inter- ed in tralobul ari riducon o il pancr eas ad una poltiglia nerastra e djffluente. Lo sviluppo, duRque, dell e emorragie è se1npre second ario allo stabilirsi d elle lesio11i cellulari e della diffusion e intrapancreatjca d ei fermenti. Quant o all'etiologia, la calcolosi biliare r appresenta senza dubbio la causa più frequ ente d ella· n ecrosi acufa del pancreas ; il reflusso di bile può essere invocato in alcune osservazioni. A t ale proposito l '0. insiste sulla i1ecessit~, perchè tal.e r eflusso sia possibile, .di una lesione . ana l~1n1ca1 o funzionale della p apilla e a.ella porzione intra~a: rietale del cor1dotlo "virsu11ghiano, oppon endov1s1 allo stato J1or1nale, un sistema di chiusui'a valvolar e opera lo sia d all 'obliqujLà de~ d ecorso d~l tra tto intraparie tale del V\rirsung, sia d alla tonicità dello sfinter e di Oclcli . Ricerche co ndo ~te dal dott. ' ' iviani con sentono· cli concluder e che il r eflusso sp ontaneo d i content1to duodenale n el Wirsung, an ch e qnando nel duodeno si .provochi un i1otevo1 e au1nento di pressione, superior e a. quel~a e.li secr ezione del pancr eas e del fegato , non s1a possibile n~l viYo. Le ulceri gastrich e o ?uodena~i danno luogo ordi11ariamente a p an cr eatite cro:n-1ca, più ch e a 11ecrosi acu ta del pa11cr~as. Ufl: s1n~0111a. in1portante di orj en lame11to d1ag11ost~co è sen za dubbio il dolore violen to, brutale, continuo , nonch è la su a sede epi_gastrica còn diffusione verso l 'ipocon drio s inistro o la sp alla sinistra; altri segni di non ininore valore d iagnos tico so:no., ~e­ condo l 'O. rapprese11tati d alla inctncanza. d1 solito all 'in izio, 'a ella Lipjca contrattura di d ifesa delle pareti addo1ninali e clal comportan1ento d el pol ~o, buono per validità e per frequen za. Delle prove funzion ali acquist a, secondo l 'O. impor!an te valore diagnostico I 'aumento pron~ ed inten so del fermento diastasico, sopratutto n el sangu e. Le anomalie i11vece d el ricambio zu cch erin o, n on costi. ' . ' . tuiscono, J1ella n ecrosi d a bile, un s1nton1a co~tan te, sfrntt al)il e per la cli ag11osi : così no11 sempre fu p~ssibUe osservar~ u11a iperglice~i a. no~e­ vole senza glicosuria. Infine, n essu11 su ss1d10 d1ag11ostico s~ può trarr e dalle prove digestive, non essendo pratican1enle applicabili ai p azienti con n ecrosi acuta d el p an creas . Per quanto rigt1arcl u la pancrealite cronica, 1'elem enlo e tiologico pit1 fr equente è rapprese11tato, al pari di quella acuta, dalle affezioni delle vie biliari particol ar111ente la colecisti le, calcolosa o non. ba uno studio statistico de11 ·assiste11te ctott. Casanova, compiuto stil m ateriale autopsico e clinico, osser valo in Bologna nell 'ultin10 d ecennio, e precisa1ner1le su 4236 casi di autop sia, è risult ato, a p arte la rarità di processi pancr eatici acu~i e c ro11ici, considerati in blocco (2,17 %), ch e il fattore e tiologico più frequente di p ancr eatite cronica è d a to dalla colecistite semplice o calcolosa,

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SEZIONE PRATICA

dalle infiammazioni in genere d elle vie biliari e <lai processi di cirrosi alcoolica d el fega to. Devesi amme tter e una vera simpatia pa tologica fra fegato e pancreas. L 'O. ricorda co1ne n el d ecor so d ell a pa11creatite cron,ica su ssis ta la possibilità di episodii ac uti n ell 'insorgen za di zon e di i1 ecrosi o di sleato11ecrosi. Quanto aJla d iagnos~ è d 'accordo col collega Tusi11i n el r~tenere ch e essa offre molte difficoltà e spe~so anzi si scopre solo durante un at to operatorio sul fegato, sulle v~~ biliari, sul tubo digerente, od add~rittura al t avolo an atomico. L 'O. vorrebbe ch e la p·alpazio11e himanuale del ventre per I 'eventuale apprezza1:Qento d el tumore p ancreatico per altro assai raro, fosse praticato con le: norn1e fissat e daJ Riva f~D: d al 1887. Si t enga conto. per I.a. diagnosi, dei caratter i delle manifest azioni dolorose, per quanto rig·uarcla la loro sede e le· inodalità di diffu sion e ed insorgenza. Quanto })Oi éJl criterio fu11zio11ale, i disturbi di tipo digest~vo sono assai frequenti e costituiscon o. gli elementi più sicuri di diagn osi : hanno valore fondamen,tale, secondo l 'O. la s teatorrea e lo stu(l~o dell.a formul a d i Zoja. çonvien e· col collega ·rusirti nGl i-itenere ch e, ir1entre la cura della n ecrosi acuta del p ancreas sia esclusivamente chirurgica, quella clella pa11creatite cronica sia iri. parte anche n1edica e risport(ia a n orme diet etich e ed a te;ntativi di terapia sosti.Lutiva, che devon o. essere in. ogni caso scrupoJosam ente applicati. 'l'us1N1 (Genova). ·-· Dall e st atistich e r isulta ch e su circa 400 cas1 g uar iti senza operazioni si sono avute solo 12 rec~dive. ALI 'osservazion e che n on si può c urare la pancreatite cronica osserva come ciò sia vero nel se11so stretto, il chirurgo per ò ·cer ca di t ogliere la cau sa della p an cr eatite e con ciò di arrestare il processo . Se il pancreas è ridotto a con11ettivo è n atural e ch e non si possa r idargli una vitalità In ogni modo è d a tener conto ch e ci sono fenomeni d~ rigener azion e pancreatica che egli stesso h a potuto con st a tare con sicurezza jn un caso. (Continua). Il Numero 11 (Novem br e 1931) della

Sezione Chirurgica del ., Policlinico ,, cont errà i seguenti l avori :

I.

B~RCAROLl

- L'ostcocondrite dissecante ..

( Contributo clinico , radiolo· 1

.Qiro

A . BoTro-MrccA A. CALCAGNI

e anato1no--patolo.<1ico ). - Sopra un caso di ascesso. in milza malarica. - Un CliSO di rene poli cistico ( con una tarola fuori testo).

L. MoBICONI F.

PURPU.RA

- Adenocarcinoma delle ghian-

dole sudoripare. Distribuzione delle fibre nei tronchi nervos i e chirurgia del nervi periferici.

_.. Prezzo del Numero L. 6 L'abbonamento pel 1931 alla eola Sezione ChiTurgica. (dodici numeri) costa L. 4 5 per l'lta1ia e L. 5 5 per l'Estero. Se cumulativo con la Sezione Prati-0a., costa L. 9 5 per l'Italia e L. 1 4 5 per l 'Estero. Se cumulativo con le Sezioni Pratica e Medica, costa L. 1 1 5 per l'Italia e L. 1 7 5 per l 'Estero. L'i mporto va inviato mediante Bancario, all'editore Luigi Pozzi, Rama..

Vaglia Poetale o. Via Sistina 14 ·


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IL POLICLINICO

[ANNO XXXVIII, NuM. 4:6]

APPUNTI ·PER IL MEDICO PRATICO. DALLA PRATICA ,

CORRENTE~

Diabete insipido traumatico per il ,d ott. CosIMO GAZZARRINI, n1ed)co cond·o,tto a Rio nell 'Elba (Livorno). Il diabete traumatico (insipido o zuccherino) ·è entrato d.a molti anni nel campo della 1)a tologia medica. Da quando il Fischer pubblicò la prima memo0ria in proposito, la letteratura è an.data via via arricchendosi di nuovi casi, ed oggi l'unica contro,v ersia non sta n·e ll 'ammetterne o no l'esistenza, ma s0lo nella sua precisa patogenesi. Mi è capitato all'osservazione un caso tipi·co di diabete insipido trau. natico ·che ho· ·po.tuto seguire 11ella sua evoluzione per un peri·odo .di sei anni e che cTedo inteTessante oltrechè dal punto di vista clinic-0 anche da quello infortunistico. !Ecco intanto la stari.a c1inica : P. Arcangelo, di al\ni 12, da Sassetta (Livorno). Genilori viventi ~ san~, hé\ una sorella pure vivente che in tenera età h~ s~fferto di un leggero attacco di paralisi infa~tile. Nessun altro particolare nei discende11ti e collaterali e nessuna malattia degna di no~a ha avuto il ragazzo ad eccezione dei comuni esante1ni; finQ all'età di 12 .anni è cresciuto in pieno benessere. Nel luglio 1925 passando u~ can1ion attraverso ~l paese ed a velocità ridotta, vari! ragazzi vi si aggrapparo·n o 1dietro e fra questi v~ si trovava. il P. A. che ad un certo momento fu inve st~to dalla ruoita posteriore del camion e gettato nella strada tramortito. Raccolto ~ trasportato all'ambulatorio gli risc-0I1itrai le segueniti lesioni : « Ampia ferita da stra1)p-amento alla faccia antera-la ternle cle lla cosc ia sinistra 1/3 inferiore, pro~ungantesi al 1/3 superiore della gamba: è sro-perla l'aponevrosi muscolare e la capsula del gi11occhio; vasta ferita. da strappamento alla faccia antero-laterale della coscia destra 1/3 medio ». Tutte e due le ferite sono imbrattate di terra iehe detergo come meglio posso·, pratico una iniezione di siero antitetanico ed invio il ferito d 'urgenza all 'ospedale d~ Campiglia 1\1. Dopo quattro mesi di degenza in ospedale e quattro mesi di .cura ambulatoria il P. guarisce definitivamente delle ferite : non rimane che una certa rigidità -articolare del ginocchio sinistro dovuta in parte .alla tensione della sovrastante cicatrice. Già dural\te la degenza in ospedale il ragazzo a.Yeva notato che orir1ava molto pi1't del solito ed era col pilo da sete intensa; non vi dette importanza attribuendo ciò. al suo stato di ferito grave, ma cql g uarire delle ferite non cessando il disturbo dul lato orinario nè le forze ritornando, la madre del ragazzo si decise ad interrogarmi in propo ilo. Il P. orinava da 8-10 litri nelle 24 ore ed a11che più se soddisfaceva l'intensa sete da cui era colto giorno e notte, emetteva un'orina chiari"sin1a, acqt1osa, con basso peso specifico (1002),

cloruri scarsi, zucchero ed albumina assenti; fisicamente era denutrito ed accusava una profonda astenia. In base al reperto dell 'orina ed ai rilievi obbiettivi pos~ la diagnosi di diabete insipido posttraumaiico. Praticai una serie d 'iniezioni di Pituitrina (Ist. Siero-Ter. Mii.) che non modificarQno per nulla la, sindrome i.n atto. Invi~to il ragazzo ad un esame radiologico questi non mise in evidenza i1ess11na a1lomalia della base del • cranio. . 1\llontanatomi, per ragioni professionali, dal paese di domicilio del soggetto della presente nota, ho potuto rivederlo a 6 anni di distanza dal lrauma sub1to,, visitarlo dettagliaitamente e prenderne la fotografia qui riprodotta.

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F1G.

1.

Il giovanetto, che ora ha, 18 anni, fa subito l 'impressione di un soggetto non ancora sviluppaito: ha l'espressione del volto sul tipo infantile, faccia glabrri, rara peluria alla regione pubica con scrollo non, completamente disceso, è denutrito, scarso pannicolo adiposo, orina e beve sempre molto ed emette un 'orina ai basso peso specifico (1002), acquosa, senza zucchero ed albumina; soffre molto il freddo, alvo stitico; persiste ancora una })rofonda astenia tanto da dover desistere da lavori leggeri ai quali aveva provato dedicarsi; ha praticato al tre cure a base di estratto ipofisario e cure ricostituenti arsenicali senza alcun giova1nento; perciò i fatti clinici ed i rilievi somatici sono oggi presso a poco quelli di 6 anni fa.

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SEZIONE PRATICA

Ed ora alcune considerazioni sul caso ill ustra to. Il .diabete insipido traumatico è assai raro; Gerhardt ne calcola la frequenza nella proporzione del 0,048%, Eiohhorst del 0,02%, in confronto del diabete mellito traumatico l 'insipido è più frequente. I mestieri nei quali più fa1cilmen~e si verifica sono qu·elli esercitati da muratori, copritori di tetti, montanari, fonditori , ferrovieri. La caduta dall'alto, i gravi traumi cefalici sono le cause più frequentemente in·c riminate, più raramente è stato osservato nelle lesioni ·d i altre par.ti del coo-po (r~gione lomb.a re, dorsale ecc.). A determinarlo non è necessaria la frattura delle ossa craniche o la commozione cerebrale. La sindrome clinica compare in generale nei primi giorni che seguono l'accidente e si ·caratterizza per la polidipsia · e la poliuria. Nel.la maggioranza dei casi, in un periodo .di tempo più o meno lungo, si raggiunge la guarigione, ma ben si compren·de che il decorso successivo dipende dall'entità ·d ella lesione enc·efalica: accanto a forme che .in poco tempo guariscono· ve ne sono di quelle che cronicizz,a,no ed in queste forme alcune influiscono ben poco sullo stato generale, altre invece portano ad uno stato di cachessia profonda con assoluta incapacità lavorativa, con sin·dromi morbose ohe denotano insufficienza ipofisaria (inflantilismo-distrofia a·diposo-genitale). Quando la forma diabetica (insipida o mellita) si svilu·p·p a in operai traum .atizz.ati è necessario stabilire, agli effetti di un' assicurazion,e i11fortunis~ica, la correlazione oh e il trauma ha -con la forma diabe'tica , perciò il perit~ chiamato a pronunciarsi in proposito dovrà .accertare : 1°) se il traumatismo ha determinato il diabete in un individuo precedentemente sano. 2°) se il traumatismo ha rivelato un diabete ig n orato da · soggetto o da questi dissimulato. 3°) se il tr.a umatismo ha aggravato il diab ete o se le lesioni traumatich e sono state aggravate ·d al di.ab ete preesistente. Per poter affermare ch e la forma diabetica dipen·da esclusiv.a mente dal trauma è necessa Tio che il trauma abbia agito co,n una certa vi·olenz.a , e che 1.a forma diabe.t ica sia di una certa durata e non si tratti di una poliuria o glicosuria sempli ce emotiva. Per la stretta dipendenza di su c.cessione fra il presentarsi dei primi sintomi di diabete insipido ed il g ra ve traumatismo subìto è fu ori dubbio che n el soggetto illustrato la forma morbosa dipende esclusivamente dal trauma 1

che ha anche agito con una modalità d 'eocezione fra le più comuni sviluppanti la sindrome e cioè colpendo agli arti inferiori, cioè lontano dalla regione cefalica. Nella patogenesi del diabete insipido traumatico· entra sempre in campo la funzione ipofisaria: in base alle odierne conoscenze possiamo affermar.e che in qualunque parte del corpo avvenga il tr.a uma a produrre la sindTome . è n·ecessaria una lesione od una grave per.turbazione del centro che presiede alla diuresi e che le conoscenze attuali localizzano nel m esen cefalo o .della ghiandola ipofisi che col suo increto influ~nza t~le centro nervoso regola tore del ricambi·o idro-salino. La patogenesi precisa però è an.cora molto oscura nonostante le numerose ricerche sperimentali, cliniche, farmacologiche di questi ultimi anni. Sta di fatto ohe di fronte agli autori che .affermano la natura ipofisari.a di tale forn1a morbosa, ve ne sono altri che sostengono che per insorgere il diabete insipido non occorre la lesione dell'ipofisi, b.astan·d·o una minima lesione anatomica mesen.cefali·ca, altri infine sostengono un'origine prettamente renale della sin.drom·c, attribu.e ndola ad una minorata capacità di concentrazione del rene. Certamente J'ipofisi col suo secreto entrà in gi uoco nel Ti cambio idrico; troppi fatti ormai noti provano questa sua azione; è piuttosto il suo preciso meccanism·o c he rimane ancora oscuro. Molitor e Pick sono riusciti a dimostrare che il secreto ipofisario e più precisamente quello della parte infundibolo-tuberiana ha un'azione inibitrice sulla diuresi, non agen·d o .d irettamen.te sul rene, ma nei tessuti aum entandone la pressio·n e oncotica e quindi la· pr9prietà di assorbimento . Leindorfer ha poi dimostrato che l 'azi·one di questo ormone ipofi sario inibitore della diuresi esplicherebbe m.a ggiormente la sua azione se inoculato per via rachidea, ciò ch e farebbe pensare all 'esistenza di un centro regola.tare della diuresi e sul quale agirebbe ·direttamente l'ormon e ipofi ario. Perciò la patogenesi del diabete insipido con questi 'fatti sperfimentali verrebbe spieg.ata com e un disqui librio incret·o-nervoso idro-regolato-re. T erapewtica.mente bisogna indiri zzare ogni nostra cura pe! Ti portare al normale l 'elimin.azione i·dric.a. l Jn.a voltia dimostrata la funzlione in cr eto.gena inibitrice della .diuresi di una parte della ipofi1si , dovrà somministrarsi que~t'ormone ipofisario, che in taluni casi ha sort.ito esito bu-0n,0 in .altri com e in qu ello illustrato , non ha .dato alcun apprezzabile effetto. 1


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IL POLICLINICO

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XXXVIII, Nul\r. +6]

RIASSUNTO .

Allergia delle vie biliari.

L 'J\. d escrive un caso di diabete in si pi do svil u1)p•ato i in un ragazzo qodi cenne dopo un grave trauma agli arti inferiori, e ne discute la patogenesi . t\pril e 1931.

Reg ueiro L6pez (La l\l edicina Ibera, 22 agosto 1931) riporta vari casi clinici di notevole interesse che dimostrano secondo il suo giu·dizio la reazione violenLemente doloros1 dell e vie biliari estraepatiche essere, in mo!ti casi p_,rovocata .da uno stato di iperse:ns.ibilità o di a llergia loc,a le. Egli .a mmette ch1e la cistifellea possa venire sensibilizzata per opera di speciali allergeni che la convertono in u1i .terr.eno d.a ch oc con esaltazione della sua motil ità, e squilibrio del suo ritmo· funzionale. D'altro canto I.a vescica biliare può ·convertirsi in un focolaio di sostanze .sensibilizzanti che possono dare d·elle manifestazioni dolorose l ocali (t ipo colica epatica); o fatti allergi ci a distanza, tra i quali enumera : l 'itteriz:ia allergica, l'urticaria, l 'edema di Quincke, e v.ari stati di nausea ecc. Dell 'argomento si occuparono con piccole varianti Kugelmann, Parturier, ·F our nier, Rocca , M.a nastieT, Schur, Kammerer e Chiroy, ch 1e però pensarono piuttosto ·a fatti di anafilassi . Le .sostanze .allergiche in cau sa sarebbero quasi sempre di natura albumincidea, e pertanto capaci di provocare form.a zione di a11 ticorpi . Interessanti sono i fenomeni allergici .a tipo generalizzato, come l 'itterizia, la orticaria, eoc. La partecipazione etiologica dell a ' rescica biliare a questi process i sarebbe così importante che H. Schur di Vie nna consiglia la estirpazione della cistifellea nei casi di orticaria ribelle alle cure comuni. La cura deve essere desensibil izzante, specifica se si rintr.acci.a la specificità del l 'allergene in· atto. In ogni caso con1e prin10 tentativo si istituirà un medicamento antialbu1ninoideo associato a lln trattamento antichoc. L. T oNELJ.,1.

LE'IT r~RA'fURA .

GuERnrcurr10.

Diabete insipido d'origin.e traumati-

ca. Rif. Med., 1928, n . 28. KLEEBLATT i:r .. Diabe/.es insipidus 11.ac Ji Sc hadelverl etzung. Medizin. Klinik, 1915, . 33. Lux. Diabetes insipidus nach J(opflrauma. Inaug.

Dissert., Leipzig, 1910. FoRGUE .E. et JEANBRAU E. Guide pratique du méclecin dans les acciderits du travail. Paris, Masson et C., 1909, p . 161. 0LLIYE G. et f. .E ì\frrcNF.~. Trait.é médico-légale des acciden.ts du travail. Paris, Baillière et fils, 1914, p. 209. BouRI L., CEVIDALLI A., LEONCINI F. Trattato di Medicina legale. Milano, F. lli Vallardi, 1924, vol. II, pag. 398. CARDAl.\ELLI A. Lezioni di Clinica Medica, vol . III. pag. 242. PEN DE N. Le debolezze di cos liiuzione, vo1 l. I, pagina 127. FERRANNJNI.. Contributo allo stu. d~o clinico del diabete insipido f.ran1nali co . Arch. di Pat. e Clin. Nied., gennaio 1927 .. DE GREGORIO C. Sindromi ipofisa rie. Soc. i~11. Tipografia « Pl~n~ana ))' 1924. BAYER G. Jncretologia ed incretoterapia. Ist. Sier. ~Iilan., 1930 .. BAcnnACH R. Incretologia ed in.cretoterapia. Ibid., 1929. . 11onnr. Sperimentale, 1887. VILLA L. Comunicazione alla Soc. Medico-Chir. di Pavia, Policl., Sez. Prat ., 1924. L uzzATO. Corr1unicazione all 'Ace. di Scienze Mediche di Ferrara. l bid., 1928 . 1

CASISTICA. L'Importanza della calcolosi biliare nelle affezioni acute del pancreas e mezzi di diagnosi. F. Bernhar·d (Ds·oh . z. f. Chir., vol. 230, 1931) ha raccolto 17 casi di lesioni acute del pancreas curate nella Clinica di Gi1essen. NelJ.a .quasi totalità esisteva calcolosi biliare: talvolta si trattava di calcoli piccol i che facilmente potevano sfuggire ad un esa.m e superficiale, tal 'altra di fatti di pericolecistite. Oltre questa confer.m a di nozioni già noLe l 'A. ha potuto notare come è possibile differ,enziare la pancreatite acuta emorragica dall 'eden1a semplioe ·p ancreatico, dall'esame dei fer.111enti 1dell 'urina che. n·ell 'edema sono scarsi e talvolta assenti, .da lla glicosuria ch ,e nel1'edema .m anca m entre n:ella pancreatite e·m orragica è sempre presente. Tale diagnosi differ en zial e è importante perchè mentr·e n·ell'edema pancreatico l'intervento è sempre indica to .e generalmente a esito favorevole, n ella J)an crea,t ite emorragica spesso è n ecessaria l'as ten .. ione e comunqu e la nìaggior prudenza. V . GHtRON.

Volvolo della vescicola biliare. Il volvulo della vescicola biliare, paragonabile al volvulo d i altri organi addominali per il suo meccanismo, i suoi segni clinici e per le sue cons.egue·nz,e anatomiche, è nonpertanto 1neno conosciuto a cagione della sua rarità. È an·che diag·no ticato eccezion:almente e si presenta abitualn1e11te com e una sorpresa O· peratoria, alla quale è bene ·essere preparati per opporre il solo inte·r vento logico ed efficace :. la colecistectomia. P . Brocq (Presse Méd., 4 luglio 1931) ripor· tando un caso di recente os"" ervato, osserv<l ch e i segni fisici, se si ha la fortuna di osservar-e il m.a]ato n.e.Jle prime ore, quan°do le condizioni cliniche permettono di se11ti re la vescicola biliare, permettono di p ensare al vol,·ulo. La percezione di un tumore fortemente teso, molto doloroso, mobile con i n10, ·i111enti r espiratori del fco-a to, in una donna

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(ANNO

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SEZIONE PRATICA

,di tarda età cl1e presen.ta crisi d olorose intermittenti, m olto violente, poco modificate dalla morfina, e vomiti incessanti, costituisce un fenomeno assai speciale ch e permette. di pensare al voJvulo ,d ella vescicola . L 'operazione, ch e s'impon e, 11f q ua si sen1pre condotto a lla scoperta di una _grossa ve· scicola nera, torta sul suo pedu11colo cistico. Perch è il volvulo si produca, oocorrono due coTI.dizioni: un meso-cis.t i comp.Jeto· ed u11a g·rossa v·eiscicola flottant.e. :È quin.di naturale ch e il volvulo siél: più fr e1quente in ·donne fra i 60 e i 75 a nni, nelle quali l 'età, il dim.agram ento, la ptosi ad.dominale h anno· favorito J.a distensione dell 'o rg·ano per in·curvamento cistico e consecutivo allung·am ento del suo meso anorm.a le. C. 'fosCANO. 1

Angiomi cutanei ed epatiti selerose.

M. Favre e J. R. Monnier (J ourn.. de J\1éd . de Lyori, 20 maggio 1931) richiamano l 'atten zion·e sulle relazioni che essi h.a nno O'Sservato fra epatiti sclerose ed alcune n1o·dificazioni d·ei cci]:illari cu t:a·n ei . Queste modificazioni si osservan o d 'ordin&rjo_ n ei capill.ar~ de lla f.a ccia . La più co1r1une è cara tteTìzza~D <iflllà formazione di una r ete più o n1e110 esteba d.i vasi superficiali fl e·s s uosi e ir1olto appariscenti. Queste varicosità capillari sono note da molto tempo . Son o state seg·nalate in soggetti al coolisti , senza stabilire espressamente le loro r eliazioni con alterazio11i latenti ·del fegato. nfolto meno nota è la comparsa di vere formazio11i angiomatose in relazione con epatiti sclerose. Gli AA. n e riportano· 4 osservazio·n i. Gli angiomi d a loro osserv.a ti sono stati s.ia angiomi maculo,si circoscritti o larga-m ente estesi, sia a n giomi stellari o lf'e ticolari. È da }Jr·evedere ch e l 'o,sserv.azione accurata d ei m ,ala ti .a ffetti d.a epatiti sclerose, e senz.a ·dubbio a·n.c he di a ltre affezio:n i ·e patiche, di mo·strerà ch e molti .a ltri tipi di .alte:r.azio,ni capillaTi possono essere osser\rati . C. TOSCANO . 1

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TERAPIA. L'emanazione di radium in terapia.

W. Eng.elm.ann (Fo1 •tschritte der Thera1pie, H . 9, maggio 1931) rilev.a ch e l 'attivazione .dell 'aria, l 'attivazione dell 'acqua da parte della eman.azione del radium; le ricerche biologicl1e e clinich e pr.a ticate a proposito della em.an.azione, le m odificazioni chimich e, fisiicl1e, ·el.ettrich e, biolog'iche che ormai sono state dimo trate sotto l 'aiio·n e della emanazione fan110 sì che la c11ra coll 'emanazione del radium sia tutt'altro ch e empirica ed è giusto cl1e debba tro\r.ar il suo posto nella m edicina interna. L 'eman.azione del ra·d ium (Radon nel termin e scientifico) è un gas e quindi esso .anzitutto può essere ina lato e attraverso i pol-

moni può entrare in circolo. A tale proposito .sono stati costruiti degli spe•c.iali e1nanat0Ti : l 'emanazione può essere impiegata per la radioattiv.azione dell 'acqua e la cura può essere pertanto fatta a n.c he a mezzo di bevande. Così possono· essere fatti J:>agni radioattivi; e in comm ercio sono messe oggi delle speciali compresse per mezzo delle quali ci si · p uò preparare n on solo l 'acqu.a per il bagno ma a n che l '.a cqu,a per la cur:a di bibite. l.Ina delle appli·c.az.ioni più note dell.a emanazion.e .di r.a dium è I.a cura dell.a g·otta : il r icambio purinico app1a re n otevolmenLe modifi cato e I.a scomp.a rsa dei tofi go ttosi r.a ppresenta il risultato spesso precoce della cura . In molte mal.a ttie dei neTvi specialmente nelle ischialgie e n elle n evralg ie del trigemino la cura associata (bagni e b ibi te o c ura coli ' en1anato:rium) può dare nolevoli vantaggi: la cur.a è stata an ch e introdotta nel parkinsonis1no, nella sclerosi multipla ecc. Mol te malattie della pelle si giovan o dei bagni radioattivi; psoriasi, itLio ~ i ecc.; v.antaggio h anno dalla cur.a i disturbi del clim.a terio, le ipertensioni; poch e son o le controin·d i·c.azioni: malattie renali; emorr.agie e tendenz.a alle emorra.g ie; ·controindicazione relativa l 'isteri.a e l 'ipertiroidismo. Qu,a nto riguarda il dosaggio nelle cure per bibita si possono prendere 3 volte al giorno o, ·p iù spesso 1000, 5000. 10.000 fino a 50.000 unità Mache. In genere le .acque r.adioattive per i b.a gni contengono 3000 unità Mache per litro: m.a esistono sorgenti ·di acque r.adioattive an.che più forti . E. MILANI. La radiotermla.

](, C. De Wald (Arch. Phys. TJi er. l~ad., marzo 1931) h.a ·d escritto un app.arecchio basato , ull 'osserv.aziontf' di V\Thitncy che gli operai ch e lavorano n el cam.po cl '.az ione di un pot enti ssim.o radio osoi.llatore a or1de corte h anno un rialzo della temperatura. Il meccanismo e-o n cui si h a aumento della ten1peratu·ra n on è cl1iarito. 1Due pos ibilità ono: perdita di energia dovuta a lla resistenza del corpo alla .corrente elettrica che lo attraversa oppure per.diita cli energia dovuta all 'isteresi dielettrica. Ulteriori ricerche dovranno 0onfern1are il valore pratico di que~ to meto·d o, ch1e sembra destin.ato a larghe a.pp:licazioni terapeutiche e deve perciò fissare subito l'attenzione. R. LusEN:\.

MEDICINA SCIENTIFICA. Sulla ripartizione del chinino nell'organismo. A. A. Kirstner e lVI. M. Paut cheukow, Arcli. f. Scliiffs- u.. Trop-Hyg. etc ., 1931, n. 5) partendo dal concetto che i tessuti hanno il potere di assorbire il chinino, hanno tudiato, n egli animali di laboratorio e nell ' uon10 , quanta parte della sostanza è trattenuta da ognuno .


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IL POLICLINICO

La concentrazione massima di chinino fu così tl'ovata nel cervello, cui seguono i polmoni, la milza, il fegato e, infine, il sangue. Nell'organismo si forma poi un deposito, mentre la quantità esuberante viene distrutta. Tanto il plasma quanto le emazie mos.t rano di contenerne, ma nelle seconde se ne trova più ch e nel primo. In complesso, la concentrazione negli organi è piuttosto b.a ssa, m 1eno eh-e nel cerv1ello, e non è influenzata dai perio·di di somministrazione. Dopo 3 ore dall'ingestione è dimostrabile l'alcaloide nel sang11e, raggiungendovi la concentrazione massima dopo 6. Somministrandolo nei pulmonitici, l 'eliminazione viene fatta oltre che con l'urina anche con lo sputo. M. lf ABERI. .

L'aziono del chinino sulla ghiandola tiroide. Forchheimer fu il primo, 1n el 1885, a consigli.a re il chinino negli stati tineoto.ssici . L'uso dell 'iodio nella terapia del.I 'ipertiroidismo non h a soppiantato com:tll etamente il chinino. ll. chinino secondo alcuni agisce sul metabolismo, secondo altri no. Mills studiando l '.aspet'Lo istologico della t iroid1e, concluse che il chinino ne deprime l'attività ghiandolare. L. Bromberg e S. H. Gray (Endocrinology, marzo-aprile 1931) studiarono in conig li e cavie l 'azione ·del bromidrato di chinina dopo tiroidecton1ia incompleta. Nei conigli normali qu1esto medicamento non ha azione sulla tiroide, mentrie dopo tiroidectomia incompleta si l1a a bolizione dell 'ipertrofia compensatoria ch e si ha normalmente non somministrando chinino. Quest'azione del chinino non è stata osservra ta invece nelle cavie. Lo studio 1di 5 casi clinici di gozzo esoftal1nico curati col chi1n ino ha di1nostrato che questo è irie1fficace contro la malattia. R. LusENA. 1

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posito della corona di ferro che aveva già cinto la testa di Carlomiagno: cc Dio me l'ha dal.a : guai a chi la tocca ! ». I Romani avevano antipatia per la calvizie. Guai a chi si metteva in condizione di guardare Caligolll di sopra e osservare che aveva la sommità del capo calva! . Pill ta•r di San Girolamo venne a dire che la fronte calva è indizio di sapienz1a; e venne Sinesio, vescovo di Cirene, a fare l 'elogio della calvizie, elog io che il monaco Ub.a ldo ripetè in versi, de.d icandolo a Carlo il Calvo. Le invasioni barbariche furono contrasseg·nate dalle lunghe barbe, alla quale ca·r atteristica dovette il suo nome la Lombardia. La soppressione della barba venne di moda in 1Fr.ancia sotto Luigi XIII e Luigi XIV, i due re che salirono al trono ancora imberbi; ma presero vog·a le parrucche e ic on esse l'uso degli unguenti e delle pomate. Gli unguenti d ebbono il loro nome al fatto che venivano spalmati con l 'unghia del dito pollice, e le pomate al fatto che un tal Pittoni, medico romano, raccomandò di strofinare i ca pelli con fettine di mele sparse d'un po' ·d i grasso, e combinò poi meglio col frutto e 1col gr.asso l 'unguento, che dai pomi si chiamò appunto cc po·m ata ». In Italia si ebb,e un po' di tutto, ma il risorgimento fu caTatterizzato dalla barba alla Cavour o alla Mazzini e ·più tardi dalle fedine, tipo Visconti Venosta e Marcòra. Oggi ne abbiamo per tutti i gusti : fra la grande maggioranza dei volti resi ben lisci dalla mattutina cc g ilette », le bell.e barbe prolisse, tanto p iù rispettabili quanto maggiormente asso · ci.a te e cr:ani pelati e lucenti. Il maggior esponente dii questo, tipo ·è, com.e a tutti è noto, l'illuS:tre sen. p1rof. D.avide Giordano. (Da « Rinasoenz.a Medica n, 1° nov. 1931).

POSTA DEGLI ABBONATI .

VARIA.

Al dott. A. S. da M., abb . n . 4838:

Ca pelli e barbe.

Consulti, MELOGRANI, Codice .sanitario, Pietrocola ed. , Napoli. L'ultima edizione è, credo, d·el 1922. Per le disposizioni più ~ece11ti, con sulti la cc Raccolta di leggi sanitarie >> edita dalla Casa ed. Pirola .di Milano. fil. All 'abb. n. 5±83: Il 1conco1rso per 15 Allievi Ispettori medici nelle 1F errovie d ello· Stato è stato espletato n.e llo scorso anno ed ·è da ritenersi cl1e per alcuni anni non se ne bandiranno a ltri. Anch e di concorsi per Medico Provinciale ago-iunto ' di cui pure se ne è avuto uno non ~ molto t empo fa, è da ritenersi che, per ora, non se ne abbiano altri (quello .attualn1ente in corso è puramente interno). fil.

La storja è piena di contraddizioni. l\ILa se atlraver o i t empi e le stirpi, la m ente nostra si riporta a quanto fu detto, scritto e id.eato a proposito d ei capelli e d ella barba , noteremo sub ito ch e nes un attributo umano a l pa-ri della cl1io1na e dell 'onor del mento attirò la ven erazione o il dispnezzo 1dei no,s tri proavi. Ch·e g·li a ntichi patriarchi fossero foTniti di flu o11ti ba·rbe no·n vi ha dubbio. Clii imm1a gina ~Io è o Giacobbe dal volto rasato ? I Greci o i Ron1ani portavano per contrario le guance e il mento completamente glabri. Sembra ch e alla dignità senatoriale conveni se una proli sa barba. _ e fa fede il noto epi odio di quel cnatore Papirio ch e anticipò di vari secoli la fa111o:a fr'\ , e pronunziata da . apol eone a pro-

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[ANNO

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SEZIONE PRATICA

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.<*> CONTROVERSIE GIURIDlCIIE. <( 1) La circostanza che il concorrente, al . XXIX. - Istruzioni ministeriali e giurisprudenza del tempo d el concorso, presti servizio interinale Consiglio di Stato circa la facoltà di scelta nei è, talvolta, ritenuta ·dai Podestà un elemento • atto a g iustificare l 'esclusion e del primo graconcorsa. duato. Tale prefeir·e·n za è inam.m issibile, sia È argo1m ento molto delilcalo. Deve esser e esaminato con .p.a catezza, evitanè:lo risoluzioni perch è il servizio di « int•e rino », 1costituendo • un titolo professiona le , è già valutato da lle eccessive . Accertata e valutata dalla Comn1issione la . C·o 1nmission ì g·iudicatrici p·er stabilire il « m eidon.e ità ·dei concorrenti,. formata la gra.dua- rito n dei ·con correnti, e non può e·s&ere valutoria di coloro c h e hanno riportato almeno tato una seconda volta; sia perchè, ove t.ale 27 / 30, cioè n ove punti per ciascUIIl·o dei tr e prefer en za fosse a mmessa, potrebbiero i Po·decommissari , il rappresentante del comune o stà facilmente ottener e la nomina di quel sadel consorzio provved e a lla no.mina, soeglien- nitario eh' essi .pre~eriscano, con l 'incarico deldo uno d egli idonei. Questo è il sistema della 1'interinato, il 1c.h e costituirebbe un illegale legge. · Sinchè non è m odifioato d ève esser.e •s post.amento di attribuzioni e un1a grave diminuzione delle g·aranzie prescritte dalla leg.g·e osservato . n,el publico interesse. . È ai1che ·d.a rilev.ar e che la fa coltà di scelta Invece, il servizio d '. {( interin.at o » può costicorrisponde ad un inter esse dell 'amministrazione. La Commissione accerta I.a capacità te:c- tuir~e titolo di prefer enza n el caso ·d i classifinica, isulla base di determinati elementi pre- ca.ziorie ex aequo . 2) Dovendo I.a Con1missione g iudicatrice suntivi ; ,m a il più idoneo n on è sempr e il più aver .già tenuto conto d i tutti g li el·ementi di capace. Altre qualità p er son1ali, altri requi iti sono m erito dei sing oli co11c0Tr enti, l ~escluisione d el utili e talvolta n ecessari . Non si pu ò pr-escin-: primo g ra duato può .e ssere giustificata soltanto da parti cola ri e gr.av i qualità negative non vade rne. gliate dalla Commissione. Ass~curata la capacità, lievi differ enze, talTali qualità negative possono riferirsi sia volta imponderabili , non sono ·decisive: se per altre c onsiderazioni sia da preferir e il concor- alla vita privata o politica .sia a ll 'attività professionale del concorrente, ma devono, in og.n i r ente graduato in ordine inferiore. caso, risultare con cr etam ente ,p rovate. Sin qui non è possibile dissen so t·eorico. La facoltà di scelta ·è ·p erò utile se ed in · Inoltre, esse debbono essere valutate in sè quanto se ne faccia u so legittimo, per cause stesse, e non in confronto a pretese b1en eme~enze di altri con correnti , con le qua li si è· talobbiiettive. Si deve riconoscere eh.e non sono stati in- vol ta tentato di g iu stifi1care la preterizione del frequenti abu si e deviazioni. Si ~ono verifi- prim~o gra·duato; sistema, que.sto, di 1cui sono cati casi deplorevoli. Il Ministe.ro .dèll 'Interno evid enti l1a fallacia e l 'arbitrio. . Soltanto qua ndo con sti al Comu:ç.e dell '.esiha cercato un rimedio. stenz.a e della ,g·r.a vj là delle qualità negative del ~ odevol issim o lo s:copo. La circolare 20 gen na io 1930 n. 20400 è n ota·: sia .nominato il primo g raduat o, si potrà scen·dere alla scelta dì pr imo g raduato, se n on risultino motivi le- a ltro candidato, seguendo l 'ordine della graduatoria. gittimi di esclusion e. Com unque, il P odestà , ch e cre da di n on Avvenne però ch e, in alcuni casi, non1m.a to uno d ei concorre·n ti per c on siderazior1i rela- n on1ina r e il primo gradu1ato, dovrà , innanzi di tive a lle qualità person ali di lui e alle attività adottare la deliberazione di nomina, chiedere anteriori, le deliberazio·n i fu.r ono annullate .dai autorizzazione .alle LL. EE. ch e, se riterranno Prefetti , i quali , iri terpetraro.n o la cilfcolar-e nel fondata la richiesta del P odestà, la · tras.1netsen so ch.e debba esser e nomina to il primo teranno a questo Mini tero col Loro m otivato parere. ~ra duato e soltanto per condizio·n i negativ.e, in rapporto ad esso , ri gorosamente aiccertate, Ripeto ch1e tale .autorizzazion e ·d.ev'esser e otpossa esselfe scel.to il secondo e cosi di seguito. t enuta prima di a dottar e la ·deliberazione di n o· Ma il Con sig lio di Stato, con .p iù decisioni min,a. È 1a1ccaduto, in fatti, che qu.alch e sanih.a riafferma to I.a f.acoltà di liber.a scelta. A·n ~ tario, no·m inato dal P odestà in contrasto con le· zi, in un caso h.a ritenuto· n on n ecessaria la · di posizioni ministeriali , n on essendo poi stata m otivazion e. la deliberazione ratificata dal Prefetto, abbia Il 1\1inistero ·dell 'Interno , con circolare 24 ricorso con buon e ito al Con sig lio di Stato. giugn o 1931 n. 20400-82926 , diretta ai PreE evidente, p erò, cl1e, nell 'ordinan1.~ nto amfetti , ha insistito n elJe precedenti istrt1zioni, ministrativo attuale del R~gno d O])O l 'istiturafj orzandole. zionP del P odestà, strett.a.mente d i1)end.ente dal Ne riportiamo il testo. Govern o, non ha più ragion e. d 'e. i er e quella 1

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(*)

JJa presente rubrica è affidat a all'avv. 1

G IOVANNI SELVAGGI .

e.sercente in Cassazione, eone. legale del no.stro periodieo.


,

172±

IL POLICL I NICO

facoltà di scelta, ch1e, n ell 'ordinamento ante- no saranno modificate le a.ttribuzioni degli orriore, la legge riconosceva ag li enti loca li; e, gani locali e le corrispondenti respon1sabilità. ,pertranto, m entre· si attende l.a modifitc.azione ScegJ iere, .m.o Liv:an do. ·Se del caso fornire della legg·e , la vigilanza dell 'autorità governapoi, .a r ichiesta del Prefetto, più con crete intiva e l 'obbedienza e I.a compr.en sione da parte formazion1i e sp iegazioni, sia pure docun1en.dei P odestà, devono bastar e per ch è siano fin tate . d 'ora, in p ratica, attuati quei criteri di giuRepirimer e g li ab11si, se così effi cace freno ."'tizia, che hanno consiglià to qu-esto Ministero pr.eventivo non sia su fficiente. a dir.am .a re le nuove di1sposizion i. Una voltta I rrtotivi posso·n o essere n egatiYi (esclusion e) .stabilito, che i Podestà sono ten u t i sempre o p osit ivi .a (.sc.elba). - salvo il caso eccezional,e d i cui sopra, pel . Sembra a noi ch e an cl1e il servizio ante.quale , come si ·è ·d·etto, essi ·devono, prima d elriorn1ente prestato nello stesso ComUIIle si.a .la nomina, sentire le LL. EE. e questo Min i- valutabile, in quanto ne risultino qualità e requisiti n on apprezz.abili dall.a Commissione, . tero - a nominare i l primo g ra·duato, s'eviterà :che si costituiscano diritti sub·b iett ivi o cioè fuori della capacità tecnica . Da questo i11t er essi legittimi a favore di altri che il nopunto di vi t a, no11 vi è .duplicazione, rcome ha .11 i11a Lo, e n e s un.a conte.stazion.e potrà sorgere. più volte 1riconosciuto l a g i urispr·u denza del Le LL. EE. dovran·no far chiaramente co·m - Co·n siglio di Stato. prendere questo ai Pod.està; e tutte l e volte Oli abbonati al " Policlinico,, che non apparten gono alla ch·e essi r)rocedano a nomine in violazione di queste norm1e , sènza autorizzazione, le LL. EE. Società Italiana di Me dicina Interna o che non si sono isorittJ, ·dovranno con iderair e tale atto come g rave di- quali aderenti, al XXXVII Congresso della S ocietà stessa te· nutosi in Bari dal 18 al 21 ottobre u. s., possono ottenere, .... obbedienza , e sosp ender li .cl.alla l oro carica, sotto forma di Monog rafia, in nitidissima veste tipograf ica, riferen done a questo Ministero , che ne pro- gli argomenti, In ex tea so, svolti al Congresso stesso, dal ri· .muov.erà I.a r evoca. spettivi relatori e precisamente : Avverto lei LL. EE. ·ch e t en.g·o molto a ll 'esat- A) Prof. ANT01NIO CASBARRINI ta .applicazione di que·st e istruzioni, e ne atDirettore dell a R. Cld.nica Medica dell'Univ. di Padova 1e11do ,as icurazione >> . con l~. collabcraizione del prof. C. Cherardi1ni, aiuto. 1

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Qu este norme di condotta, malg rado l o sco_po lodevoliissimo, sembrano in parte eccessive. il potere di nomina appar Lien e a ll 'or gain10 lo.c.al·e , a l Podestà; i l Prefetto approva l 'atto , non lo autor izza p:roven tiva1nenite. L 'ordin e delle coim petenze è fondamentale e ·d eve ·essere rìpettato. Se il P odestà fa u so illegittimo del uo potere, il Pr1ef1etto ne ·p aralizza l 'atto, non approva ndolo. L 'autorità politica ha anch e più e fficaci inezzi ,di r·e pressione. Ma la iniziativa e la r esp on.sabilità della d1elib eiìazione devono .esser e lasci.ate .a gli org.amii .ai quali appartengon o p er legge, secondo l·e rispettive competenze. Il potere .d i scelta ,d eve essere contenuto e r egolato; le deviazioni devono esser e repr esse; in questo sen• o, l 'azione en er g ica del MinisteTO dell'Interno è .anch1e mo•ra lizz.atrioo. Rego lar e n1a non sopprimere. ~ da ritenere •che il ~1inistero non voglia questo effetto. Il Consiglio di Stato ritien e ch1e non sia necessario m otivare la scelta , anche quando non ·~ i a · nom,in,ato il primo graduato; questa risoluzione è eccessiva e r ende possibile l'arbitrio. A n oi sembra ch e il contrasto a t tual e po sa risol\1 ersi in un in dirizzo che, 1 enza modi fi·Carie ur1 ordin.amento Lradiziona l e, corrispondente ad effettive esigenze amministrative, pre,·enga g li abu.si e, in ipotesi , n·e ren·da facile la re1Jrcs ione. La deliberazione del P odestà ia m otivata. Il Prefetto , cl1e in molti ca i e er cita p oteri di approvazione e, in altri, di , ·igilanza g iuridica, 11a fa coltà u ffici enti e m iezzi idonei per co ntrollare la legittimità d ci motivi <lclJ.a

Pancreatite acuta e croni ca

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· ~celta. ti qt1e la

via ... a.rà tanto l)ÌÙ effi cace l'a lta e co11tinua direzione d el ~fin i. tero quanto n1e-

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( ANxo

XXXVìII, NuM. 46]

1725

SEZIONE PRATI CA

NELLA MEDICINA SOCIALE Osse1·vazioni di indole medica sul p1·ogetto di r il·or1na della legge inf'ortuni. " .. .. . J..ia critica fatta senza secondi " fi ni e con un solo f i-ne: quello cioè di " perfezionare incessantemente lo stato << nel le sue a mministrazi an·i è feconda e « deve essere accolta dagli uomini re· "sponeabili - e non infallibili - non « con a crimonia, ma con soddisfa zione ». MUSSOLI NI.

Non deve n1eravigliare se n ella discu sione di un J)rogetto di riform.a della legge infortuni del l~voro interviene un m edico. Il problema della assicurazione infortuni è problen1a .economico, giuridico e me.d ico, e le discipline m.edicb e g·iuridich e ed economicl1e debbono influenzar si a ,,icènda . E comi·n cio con un consen so per ciò che rig uarda la questi o11e della con causa. Lo fec i risaltare anch e ultimame11te al congresso inte rnazion,a le di Ginevra di1cendo che la relazione ministeriale ten eva conto del danno che realmente reca l 'infortunio ànch e quando que_to dann o è maggiore per tare prece d~nti dell ' operaio. 1

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« Ciò che si deve ri sar cire - dice la r elazion e - è l1a per.dita totale o p1a rziale del salario ch e non è entità capitale ». Capitale~ Questo così detto ca1)itale n on . è cl1e l 'anticipo di sei annualità di salario. ~ quindi un 1capitale per .mo.d o di dire, ma si cl1iama così l 'in.dennità ch e viene concessa, con la legge .attua le, per l 'invalidità permane11te. La re lazione consigli1a di mutar rotta passa11do dal forfait (o capitale) alla rendita. Per e~sere precisi si do,1 rebbe dire ch e la relazione consiglia un sistema mi15to risarcendo con capitale le invalidità cl1e 11on oltrepassano il 20-25 per cento . A questa mi sura si dovette venire a Tri este ov.e vigeva la assicurazione Austriaca con il sistem a d ella Ren·dita e si dovette giun gere a tanto per chè altrimenti le controversie per queste invalidità « sarebbero andate ava nti ete'lnam•e nten (1). E ciò si deve ricordare a tutti coloro che va'l1no cianciando ch e col silema della rendita sarebbero fugat e le controversie, i dissensi, ecc. Dopo que:sta bre,1 e parentesi ritorniamo al « salari o ch e non è entità capit~le ». D'accordo cl1e il salario non è entità capitale; 1na è solo vero apparentemente ch e ciò ch e si deve ri sar cire sia il salario. Fine della assicu razion e dovTebhe .essere quello di ripri stinare per int ero lo stato patrimoniale dell 'uon10 la(1) Primo convegno med . sociale. Milano , 1928.

voratore infortunato. P erch è qua ndo un operaio perde un occhio , una mano, un braccio, ec1c., non per?e solo parte del salario che g uadagnava , ma perde la fonte ch e produceva tiale salario. Pe rde insomma il capitale ch e produceva tale frutto. Ancora. Molte volte la perdita di ·d ecimi di vista, di dita di una mano tronca bruscam ente la spe·r anza ·di migliorare la propria carriera di opera io. U n fuochista ad .es., per la perdita di decimi di visu s, può essere buttato, fra gli oper.a i comuni mentre poteva esser.e domani un buon macchinista: · Ancora. Il salario è i] compenso per il lavoro dell 'officina, m~ntre l'operaio, tornato a casa, compie altri lavori ch e non sono contemplati nel salario. A caisa lavora nell 'orticello, oppure aiuta la moglie a fare il bucato, eac. E allora non è neppure vero che si perda solo ìl salario, ma pe·rdendo un occhio , una gamba, un braccio si perde in parte I.a p0ssibilità 1del lavoro considerato come capitale e come fonte di ricchezza. Infatti anche volgarmente si dice tutte le risorse , tutte le riicchezze degli operai sono poste n elle loro mani, nei loro occhi, ecc. Ecco perchè io ho patrocinato in altro lavpro il mantenimento del sistema di indennizzare le invalidità . permanenti in capitale perchè si avvicina di più al ·danno reale dell 'operaio. E mi par.e che ciò sia più doveroso per un .mediico il quale, curando infortunati ,. deve cercare di restituirli a lle officine, ai campi abili lavoratori come erano prima dell 'inforttinio ricostituendo così intero Jo stato patrimoniale dei lavoratori.

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Ma l 'obbligo di prestazione delle cu re, e in geneTe della n ecessaria assistenza m edica, trae con sè, fatalmente, il corrispondente obbligo de ll'infortunato a sotto.starvi » . Questo a rgomento d·ell 'obbligo per parte dell'operaio a sottop·o rsi a determinate cure vuole essere tcircondato da infinite oautele pri.m a di' essere approvato anche da chi si è mostrato sempre •contrario a tale misura riconoscendo ad ogni individuo il diritto ch e la propria int egri,tà persona le non si.a, contro sua volontà, m essa in pericolo. N.ella relazion e è detto (( senza danno del pazie11te )) e questo dovrebbe tranquillizzare, ma non è sempre possibile prevedere il 'danno che si può arrecare ad un paziente con un atto operativo . Si son o 1avuti casi di m orte per cloroformio in operandi. E · si può essere 1cer,t i ch e ciò n on era stato previsto dai chirurghi . Ma il rifiuto alla cura e iste? I o devo confessare ch e 'in tanti anni di eser cizio non mi è mai Accaduto ch e un 01p eraio rifiuli di farsi cc

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1726

IL POLICLI NI CO

curare. E questo n1i ~pitava an·ch e quando er o al principio di questo secolo iall 'istituto degli infortuni di Milano . E le cure dove vengon o eseguite? Il relatore consiglia di affidare agli istituti di aissicurazione la gestione -de i cc servizi sanitari.. . e l 'ordinamento di -centri culturali l> . Fino dal 1903 io esprimevo il pensiero che sarebbe s tato bene favorire il nascere di sezioni. p er infor.t unati presso gli ospedali çomun1. . Tali sezioni avr~bbero il triplice vantaggio d1 c ostar m ·eno sia nella costruzione sia nel funzion.amento, d~ parer esserè numerose e ·disl ocate e quindi più vicine agli infortunati , di 1apparire indipendenti anche agli occhi deg li operai. , Del rels to quello ch e .ora si va facendo per la tuber colosi può servire di esempio: invece di cercare l 'o.ttimo con costruzioni imponenti, ,aiccontentarsi per ora del b en e ampliando i:stit11ti di b en.eficenza già esiste·n ti. .. Osse~va!ldo poi il num~ro degli infortuni indus tr1al1 n on pare possibile che si possano a llestire neppure in tempi lo·n tani istituti propri da poter far fronte ad ogni eventualità. Nell ' anno 1928 la Cassa Nazional·e ricove·rò e Jece ricoverar.e tremilari:ovecentosedici infortu · nati . Si ebbero in quell'anno 239.000 casi di infortuni fra g li assicurati alla Cassa Nazionale. Si ebb e una me·dia di 43 ricovera ti per provincia mentre gli infortu.nati raggiungevano una n1edia per provin ci1a di 2600. Non s i ·dice c h e tutti gli infortunati avessero n ecessità di essere ricoverati ma la sproporzione è così alta che non abbisogn a di .commenti. E le difficoltà divengono anche maggiori qu.a ndo si pensa che la Cass.a Nazionale assi·cura circa la metà degli operai . Gli infortunia ti quindi ogni anno raggiungono la cifra ·ch e si avvicina a 500. 000 . Ed a questi sono da aggiungere g li infortuni a-2'ricoli . Per i centri di cultura osservo ch e in quell e nazioni ove esiste l 'insegnamento di infortunis tica esso è universitario. Ma a n ch e da noi esiste in par~cchie univer-sità un insegnamento per la preparazione di c ultori di medicina de} lavoro. Lo stato quind i non ha abdicato al diritto di ammaestrare e finora non ha creduto di affidare incarichi ufficiali di insegnamento a d una delle parti in te vessa te.

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La legge attuale indenni zza le ina bilità cominciando dal cinque per cento . La r elazione propone di portare il minimo di indennizzo dal cin que a ll 'undic i per cento. i è scritto n1olto sulle piccole indennità e parecchi tSCrittori, specie se medici, pensano cl1e sarebbe g iusto non restasse senza indennizzo la n1t1tilazione dell'intero anulare, la

[ANNO XXXVIII, NuM. 4:6]

perdita di due falangi d ell 'indice si·nistro, la perdita di due falangi del m e dio sia destro ch e s inistro, ecc. Ch e cosa avverrà una volta approvata la modificazione proposta? Avverrà ch e molte i~vaJidità che con la legge attual e · ·vengono l1qwdate con l '8·, 9, io :per c~ ntql f ag·giungeranno non difficilmente l 'll p~r cent o con la legse f\lt\lf{l. A molti oiò pòtrà sembrar.e strano mia non .a chi h a largà esp erien za di inforjunistica. E .~i cco e~. ...:::· ... -- -me la- -storia - . - -ci- -deve... -se r"e m .a estra , ì'Ìéòr.d o uria ,s tatistfca del Lattes (1) ove vien e riferito ch e essendo il 16 % il li mite minimo di indennizzabilità n ella legge infortun i .ag ricoli vigente si verificava ·Ch e le invalidi.Là da l 16-19 .e rano più ch e doppie in confronto di quelle industriali ove il lirnrite minin10 di i11dennizzabilità è del 5 <fo . Ch e cosa significa ciò~ Vuol dire ch e le inabilità che sarebbe st•ato possibile liquidare con il 13-14:-1 5 raggiu111ser o il 16, perch è questo era il limite minimo. 1

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cc Il regolamento di esecuzione della prima

legg·e - dice la relazionie - s ugli infortuni , que lla 1898, esplicitaim ente ammetteva l 'ernia infortunio tariff.andola a l 15 % ·di inabilità permanente totale; ma tale disposizione fu soppressa n el R egol. Testo Unico del 190±, il 1 ch e avrebbe dovuto eliminare ogni dubbio su l~ ,questione. Ciò non avvenne, poich è con1e s1 e detto , ecc. n. Non è così. Il r egol. del 1898 fissava l)er l 'ernia semplice il 10 %; il 15 era riservato ia ~l 'ernia doppia. Ancora. Il relatore mostra di ritener e ch e con la presente legge, non si de bba inden-' nizzar e l 'ernia da i·nfortunio . ~ un ·errar.e. L 'ernia ·da forza è un.a vera ecoezione; ma se 1a r.ar.a., .anzi rarissima eccezionale 1evenienza si ,rerificasse d eve in'd ennizza·r.si. Infatti la con1missione per il· r eg·ol. di applicazione d ella ~g·g,e del 1903 dec ideva ch e « quando l 'erniia traumatica possa essere provata, _ d ebba per essa farsi luog·o a ll 'indenr1izzo. Non ritenne però .n ecessario ch e il caso de 1I 'ernia dovesse esser e compreso n ella esemplificazion e d ei cas i di infortunio » perch è le ernie da forza non sono comuni.• L 'altro errore sta ne l ·dire ch e il r egime att ua le cc per lie inabilità temporanee di carattere assoluto. .. coillsiste nella correspon sion e di metà del sala rio per tutt.a la ·durata della inabilità stessa fino ad un massimo di 90 giorni ». Non è cosi. L 'art. 9 de Jl.a leg·ge infortuni attuale suona: « ·el caso di inabilità temporanea assoluta 1' in·d·ennità sarà giornaliera ed ug uale a metà d el salario che aveva l 'op eraio al momento deJl 'infortunio, e do,rrà pagarsi per tiitt.a la durata d ella inabilità » . (1) Prin10 con,·egno m ed . sociale. Milano, 192 .


[ANNO

XXXVIII, Nurv1. ±6]

SEZIONE PRATICA.

1F orse il relatore ha confuso ,con qt1esta inabilità - ch e diremo inabilità te1npora·nea I)Ura - con quella inabilità temporanea ch e si accompagna ad una inabilità per.n1anente. In questi casi solo la inden·nità per tempor.anea non può sorpassare le 90 giornate. Anzi l e somme :eagate eventualmente in più via nno dedotte dalla indennità permanente. Ho voluto richiamare l 'attenzione su queste cose perchè ogni premessa errata porta necie ssaria.m ente a conseguenze fall.aici. Mi è poi acca·duto leggendo la relazione ministeriale di dover notare in più punti che nella mente del r.elatore le pre:stazioni sanitarie pesano gnavemente sull 'operaio infortunato. Noi medici far.emmo in questa relazione magra figura se tutti (itali.a ni e fores tieri) non sapessero ch e c'è in ogni paese l 'istituto del1~ condotta medica con l ' obbligo d ella cura gratuita ai poveri. Lo stesso obblig·o hanno g li ospedali. Ed aniche in qu.e i casi in cui l ' infortunato non sia povero ufficial,me nte (non essendo com preso nell'elenco d ei poveri) ma lo sia di tiatto, i medici posso dire tutti i medici condotti o no - non si fanno pagare. Se poi l 'infortunato non è pove ro a llora è un altro conto. Pagherà come pagherebbe se fosse affetto da una malattia non dipendente da infortunio. Ma anche in questi casi il costo delle cure non finisce cc quasi per assorbire l 'indennizzo in capitale ». E ciò per il buon non1e del medico italiano e del! 'istituto della condotta medica, istituzione prettamente ita liana che non teme confronti. Dott. GrACOMO DoMENICHfNI, lib . doc. 1

CULTURA SUPERIORE. Nuove disposizioni per l'Istruzione superiore. Con R. D. T... n . 1227 in clata 28 agosto 1931 so110 s4tbilite nuove norme per l 'istruzione superiore. Ne riportiamo alcune. Il trattamento economico della categoria di personale a carico dei vari istituti, salvo per quanto concern~ il personale aiuto od assistente, non potrà essere superiore a quello risultante dal R. de-erelo legge 20 nove1nbre 1930 . Gli statuti òelle università e degli istituti superiori di istruzione non possoD:o essere modificati se non siano trascorsi almeno tre anni accademici dalla Joro approvazione o dalla loro ult~ma modificazione, salvo ca,si di particolare constatata necessità; le deliberazion~ dei cor>:sigli d 'amn1inistrazione universitari, per quanto r~guarda atti straordinari, 50,n o soggetti all'approvazione ministeriale. Co11 decreto reale promosso dal ~Iinistero per I 'Educazione nazionale può essere disposta la soppressione ci i facolt à, scuole o insegnamenti uniYersitari, oppure la fusione di facoltà o scuole appartenenti alle stesse università. Alle qual ificl1e di professore stabile e di professore non stabile, per il professore di istituto di istruzione stiperiore, sono rispettivamente sostituite le classifiche di professore ordinario e di pro-

1727

fessore straordinario. Al professore ordinario collocatq a riposo può essere conferito il titolo di emerito se ha prestato almeno venti anni di servizio; o di onorario, se ha prestalo almeno quindici ann~ d~ servizio. I prof~ssori di ruolo possoD:o col loro consenso essere trasferiti. a una cattedra rlella stessa mate. . r~a o d1 altra materia, ma il trasferimento è sottoposto a nuove norme. D 'altra parte la 11omina dei professori straordinari in seguito a con corso può av~r luogo, oltre che per la materia inessa a COD:Cor so, anche per inaleria c11e sja parte di quell a. In una stessa facoltà possono essere nominati più titolari per uno stesso concorso. Non è dovuta ai professori alcuna indennità di trasferimento a carico del bilan.cio dello Stato. I professori di ruolo ed i professori incaricati sono tenuti a prestare giuramento, dii cui è stab!lita la formula. Viene costituita una corte di disciplina per giudicare le manca11ze dei professori. Sono approvati eme11damenti alle norm~ relative alla costituzione delle commissioni giudicatrici per le cattedre. l~er con seguire l 'abilitazione alla libera doce11za i tito·l i deVOI\O e·ssere integrali da unçl conferenza sui titoli stessi, da un.a prova didattica ed eventualmente da una prova sperimentale. La Com1nissio11:e può, in casi particolari, ammettere chi sia sfornito di laurea o diploma o l~ ,abbia conseg·uiti in Istituto straniero. L 'abilitazione· vier1e conferita con decreto ministeriale, per ~ an11i prorogabili e viene co11fermata definitivamente su deliberazione della facoltà o scuola ove la .docenza viene esercitala. Per il persona] e ai uto ed assistente è stabilita la irasferibiJità ad altri istituti universitari di inaterie affirti, il passaggio come professori di scuole inedie ed in al tre carriere, la promovibililà da assistente ad aiu to. Inoltre g~~ aiuti ed assistenti non possono essere mantenuti in servizio per oltre un dece11nio, salvo che abbiano conseguito la libera docenza ; in nessun caso possono essere mantenuti in servizio oltre il 60° anno di età. Fer111a restando questa ult~ma disposizione, gl i a~ut~ ed assistenti nomin~ti anteriormente al 1° clire1nbre 1924 cesseranno dal servizio il 1° dicembre 1934, salvo che abbiano <·onseguito la libera ciocenza. Per quanto riguarda gli stu(lenti, viene stabilito eh~ coloro che abbia110 comp~uto l 'intero corso degli stud~ universitar~ senza conseguire la laurea o ii diploma, o che abbia110 if\terrotti gli studi stessi, qualora intendano esercitare ~ dirilti derivaD:t1 dall 'iscrizio~n e, . sono t~11uti a pagare ogni a~no al! 'università o istituto una speciale tassa di lire 100. Coloro i qt.Jali, pur avendo adempiuto a tale obbligo, non abbiano per otto anni consecutivi sostenuto esami, debbono rinnovare l 'iscriz~one a~ corsi e ripetere le prove già superate. Gli student~ per essere affi:messi a ripetere le prove già sostenute con esito negalivo, debbono pagare alla ca a dell 'università o istituto una sopratassa di lire 20 per ogni esame di profitto e di lire 50 per l 'esarne di laurea o diploma o di licenza.


1728

IL POLICLINI CO

[-ANNO

XXXVIII, NuM. ±6]

Sono stabilite nuove norme riguardanti le esenzioni dall e lasse; la tassa per le opere delle universi tà o is tituti superiori viene portata a Jire 250. e ad essa sono soggetti tutti coloro che conseguon o l 'abilitazione a ll 'insegnamento professionale. È i11oltre i stituito un contributo speciale per opere sportive ed assiste11ziali nella misura di lire 25, r b e tutti gli studenti delle università o degli istituti superiori debbono pagare all 'atto .della iscrizione a ciascun anno di cor so . I l decreto dispone e h~ possono essere ammessi agli esami di S Lato solo i cand~dati che ~el corso degli studi abbiano superato gli esami nelle discipline che saranno determinate con norme regolamentari.

vento degli atti operatori e sul provento dell 'ambulatorio . Oltre documenti di rito, richiedesi biennio servizio fatto qualità chirurgo in Osped.al~ di comuni aven ti non meno 4000 abitanti. Età massima anni 40 salvo eccezioni di legge. Domande e documenti debbono pervenire alla Congregazione di Carità, non oltre il 30 nov. 1931. ~fon1coNE (Roma) . Scad . 10 dic.; L. 10.500 decurtato 12 %, oltre L. 352 uff. san., 5 quadrienni dee. ecc.; età lim. 45 a.; tassa L. 50. PERUGIA. Sodalizio· s. Martino. Al 9 aie., ore 13; 4a zona; età lim. 3o a.; tassa L. 50; doc. a 3 mesi dal 24 ott.; stip. L. 7000 e 4 quinquenni doc., oltre L. 1100 ambulat., L. 600 serv. att., c. -v.; riduz.; serv. entrò 15 gg.; rivolgersi Ufficio di segreteria (via Floramonti 6).

Cronaca del movimento professionale.

Rol\11A. Ministero delle Comunicazioni~ Ferrovie dello Stalo:. - Medici dei reparti di Campoleone (fraz . del comune di Roma), Sgurgola, Cassino e l\llagliano Sabino (Roma) ; a ore 17 del 15 dic. Rivolgersi all 'I spettorato Sanitario di Roma, via Marsala. 9.

Congresso e Consiglio del Sindacato Nazionale Fascista del Medici. Nei giorn' 22-24 novembre si riuniranno in Roma il Congresso ed il Consiglio del Sindacato Nazionale Fa~cisla dei !vlcdici per l'elezione delle cariche sociali e per la disc ussione di importanti problemi di classe. I colleghi potranno usufruire del ri1basso ferroviario del 50 per cento già accordato· per Roma in occasione della "Niostra Coloniale fino al 22 nove1nbre da ogni s tazione ferroviaria del Regno. Il ritorno alle sedi può avvenire entro novembre . L 'ordine del giorno del Congresso reca : Rela1ione inorale ~ finanziaria; Cassa di ~revidenza del Sindacato Nazionale dei l\fedici ; Mutue sanitarie; Specialità medicinali estere ed italia.n e; Elezioni del segretario del Sindacato, dei membri del Direttorio e dei revisor~ dei conti da parte del Consiglio Nazionale; Varie.

CONCORSI.

S. GREGoaro

SASSOLA (Ronia). - 1Scad. 31 ge11. 1932, ore 12; L. 10.500; ritenuta 12 %; 5 quadriennii dee.; 1° c .-v. se •li diritto; L . 400 uff. san.; età lim .· 45 a.; tassa L. 50,10; doc. a 3 mesi dal 31 ott. · 'fRIESTE. Ufficio Nliinicipale d'Igiene. - Medico dentista per le Scuole comunali . Scad. ore 12 del 22 gen. 1932., Rivolgersi all 'TJfficio, via R. Pitteri 2, p. I. DA

U~r ·(Sassari). -

Scad. 30 nov.; L. 8360, oltre L. 880 uff. san., L . 880 arm. farm., L. 1320 serv. att., 4 quadrienni dee. ; 200 iscritti incirca su 1676 nbit.; tassa L.' 50,10. VALLE AGRICOLA (Benevento). L. 8000; tassa L. 50,10.

Scad. 30 dic .;

VERONA. Amminislraz.. Provinc. - Scad. 28 nov.; direttore sanitario del Brefotrofio provinc.; lire 16.000 oltre L . 4800 serv. att.; riduz. 12 %; almeno 5 anni direttore o med~co prim. in brefotrofio capoluogo di prov. ; età lim. 40 a.,; tassa L. 50,05.

POSTI VACANTI.

CONCORSI A PRF.:J\1I.

BoRl\IIIDA (Savona) . - ,Scad. 31 dic.; L. 8400 e bienni ventesimo, c. -v., L. 599 uff. san.; riduz. 12 %; età lim. 35 a.; tassa L . 50.

Fond'a zione Gaetano 'Nlazzoni. Concorso · ad un pren1io annuale, che consiste nella rendita del capitale di L. 50 mila dimi1n uita dell~ tasse e delle spese di amministrazione. Sono ammessi al concorso gli studenti che ab· biano seguito regolarmente tutti i corsi della Fa· coltà di medicina e chirurgia e superate al primo scrutinio le prove per gli esami di profi!to e di laurea nella R. Università di Roma. Il premio sarà aggiudicato, non più tardi del mese di dicembre 1932, da una Commissione di tre professori eletti dalla Facoltà. Gli studenti che aspirano a questo premio, dovranno indirizzare al Rettore domanda di ammissione al co11corso non più tardi delle ore 12 del 31 lug]~o 1932 (termine perentoirio), accompagnat~ dal certificato co1nprovante i corsi1 seguiti e glt esami sostenuti.

CASALSERUGO (Padova) . Scad. 20 nov. ; ab. 3300; rivolgers~ segreteria. CuPRAl\JlONTANA (Ancona). Scad . 30 nov.; 2a cond.; e tà lim. 40 a . ; tassa L. 50,10; doc. a 3 mesi dal 24 ott.; stip. L. 8500 e q quadrienn~ dee. per 1/4 della popolaz., addizion. L . 3, c.-v., trasp. L. 3000-2000-1000; deduz. 12 %. R. Arcispedale di S. Maria Nuova e Stabilimenti Riuniti. - _l\l 31 dicembre, ore 12; aiuto medico,; e tà lim. 35 a.; J_,. 7050 da decurtarsi del 12 %, oltre c.-v . e altre indennità re·g olamentari; tassa L. 50 alla Cassai ospitaliera; doc. a 3 mesi dal 1° no·v .; non1. e conferI11:a bienn.ali; per le al tre condizioni chiedere annunzio: Rivolgersi al Com111issario Straordinario . · FIRENZE.

G101os.\ ~lAREA

(l\if essina). - Scad. 15 dic .; lire 8000 oltre L. 2000 cavale. Rivolgersi segreteria comunal e. ~lo 'TEGIORG10 (Ascoli Piceno) . Congregazione di

Carità. - Chirurgo Direttore del Civico Ospedale DiolalJevi. Stipe ndio L. 12.000 già ridotto del 12 %, lordo d elle ritent1te di legge; 60 % sul pro-

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Il ciott. Giuseppe Viana, podestà di Ro1nen l~no (Novara) , è insignito della com111enda de11 'Ordine della O>rona d 'Italia. Il dott. O. Rubbrechl , professore ordinario al : l 'Università di Gand , è jncaricato di t1n corso di ortodontia, in lingua fiamminga.


(ANNO XXXVIII, NuM. ±6]

LITO RA

1729

SEZIONE PRATICA

ALIENA.

Una missione scientifica italiana nell'America latina. Abbiamo dato notizie del grande successo che ha accompagnato gli illustri IDJlestri universitari italiani, prof. Arturo Cast~glioni dell 'Università di Padova e prof. l\lario Donati clinico dell 'Università di Torino, nel loro viagg~o attraverso l 'Argentina e il Brasile, comp~uto ad in,izialiva . dell '« Istituto Argentin,o d~ Coltur~ Italica ». Dai1 giorn,ali medici e politici dell'Argentina, del Cile e del Brasile, i quali portano lunghissime relaz~oni dell'opera iv! svolta dagli scienziati italiani, delle accoglienze che furono loro fatte e delle- onorificenze tri butate 'dalle Università , dalle Società scientifiche e dalle Autorità, possiamo farci un concetto della grande importanza che questo viagg~o ebbe per ·la propaganda della coltura italiana. Il prof. Castigl~on,i , del quale sono noti ai nostri lettori gli studi compiuti nel campo della sto.ria della medicina, ha tenuto all 'Università di Buenos Aires un ciclo di conf~reh.ze storiche che fu accolto con grandiss~mo tavore dal pubblico sempre compatto clie vi assistette; a Santiago, a San Paolo, a Rio de J an,eiro, lo storico italiano parlò nelle Università e nelle Asoociazioni mediche trattando vari capitoli di storia della medi• c1na. Il prof. Mario Donati dopo aver partecipato assieme al prof. Casti.glioni alle « Giornate rn,ediche argentine», tenne alcun,e notevoli conferenze tanto all 'Univ~rsità quanto nelie Società chirurgièhe delle vari~ città nomin,ate, fece lezione altresì nelle Cliniche un,iversitariq parlando diffusa1nente dei moder11i progressi della chirurgia e, per invito de~ professori clinici, operò ripetutamente davanti ad u11 pubblico attento di medici e di studenti. I gior1~aJ i italiani dell 'Arn,~rica latina, associiandosi i~ quelli nazion,aJ~ nel ~ssere l 'elogio dei due ~llustri scienziati, fanno particolarm~nte rilevare l 'importaD:za che questo viaggio ebbe come mezzo eflicariss!mo per rend~re sen1pr e p~ù vivac~ le relazio·~i cultura!~ fra l 'Ital~a e l 'America meridionale. Abbiamo J~tto con vivo com_piacimento come l 'Un~versità di San,tiago abbia conferito ai proff. Don,ati e Castiglioni ~a laurea (( honoris causa », l '_>\.ccaden1ia nazionale di m~d~cina di Buen,os Aires l~ abbia acclamati soci onorari e come altre ~omiç.e molto lasin,ghie.re abb~an,o avuto luogo da parte d! altre importanti Associazioni scientifiche. Noi che apbiamo sempre propugnato ne} nostro giorn,ale la n,ecessità Qi far con,oscere ali 'estero e d~ far sempre maggiorID:ente apprezzare l 'opera clell 'Italia nel campo sc~en,tifico, n,on possiamo che rallegrarci sinceramente d! questo successo magn~fico, augurandosi che la bella ~niziativa ·del1'Istituto italo-argentino e del suo illustre presidente prof. Marotta cont~n,ui a dare, anche nel1'avvenire,' risulLqt~ così belli e così fecondi. 1

DOVERI MORALI DEGLI ABBONATI: diffondera il << Policlinico " tra i colleghi, facendolo co. noscere ed apprezzare e procurando nuevi associati; _provvedere al pagamento della quota dovuta all'Amministrazione, senza farsi sollecitare.

NOTIZIE DIVERSE. 9° Congresso internazionale di storia della medicina. Si adunerà a Bucarest nel settembre 1932. Gli uffici del congresso ha~o sede in: Stada Stirbei Voda 86, Bucuresti II, Romania. 41° Congresso francese di chirurgia. L '.A.ssociazione francese di chirurgia terrà il suo prossimo Congresso a · Parigi dal 3 all '8 ottobre 1932, sotto J..a presidenza del prof. Pierre Duval. 'femi: cc La chirurgia del cuore (traumatismi eccettuati) >>; « Trattame~to chirurgico delle artriti croniche non tubercoLari »; « Trattamento chirurgico delle malattie del sangue ».

8° Congresso argenilno di chirurgia. Si è adu11ato a Buenos ..~ires, ne~ locali della :Facoltà ~edica, òal 14 al 17 ottobre, sotto la presidenza del dott. Ernesto Romangosa, di Cordoba. All 'inaugurazione assistevano le autorità politiche, sanitarie e universitar~e ed i rappresentant~ di vari Stati: Brasile, ·urug·uay, Cile, Perù, Bolivia, Pa-· raguay . 'f emi discussi: cc Cancro dell'intestino crasso, escluso il retto», « 'frattamento del fibromioma ut~ri1~0 », « Trattame11to delle fratture dell 'avambraccio n . Contemp-0ran~amente ebbe luogo un 'esposizioI1e di strumenti chirurgici, nelle sale della biblioteca m.edica.

5a Conferenza francese sulla psicoanalisi. La con,ferenza a~D:uale d~g!~ psicoanalisti di .i.iTtgua fran,c~~ si è te~ uta a Parigi jl 30 e ii 31 ottopre, n,ell 'anfiteatro de~la Clin,ica per le rn,alatlie mentali.

Scuola medica ospitaliera di Roma. Com~ d~ consueto, si terranl).o corsi della durata di un seID:~stre (1° dicenibre-31 maggio) i11 medicina gen,erale, ~n chirurgia gener~le ed in pediatr1a e corsi di varia durata in tutti i rami d'e lla ID:ed~c~na. ~fassa L. 60 per ~ medici, . L. 30 per gli studen,ti; sopratassa Qi L. 20 per l 'anatomia patologica, di L. 40 per la medicin,a operatoria e la tecn,~ca dell~ per!zie m~ico-legali. Pro·ssin1amente si terrà un corso men,sile intensivo per medici condotti. Dal 16 agòsto al 15 novern,bre avrà luogo un corso d! preparazion,e agli esai:ni di Stato. Chiedere il progra~ma .alla segreteria, Policlinico Umberto I, Roma. Corso di perfezionamento a Vienna. Il 43° corso internazionale di perfezjonamento presso la Facoltà rn,edica di V~en,na s! svolgerà dal 15 al 26 febbra~o ~ riguarderà la terapia delle malattie interne, co~ speciale riguardo agli stati reumatoidi e ai I.Qetodi curativi fisic~. Tassa d 'iscrizione 5Q scellin,i. Rivolgers~ a,l Dr. A. Kronfeld, Sekretar der Internationalen Fortbildungskurse, Porzellangasse 22, Wien IX ; oppure al: Kursbiiro der vViener medizini sch en Fak.ultat, Helferstorferstrasse 1, Wien I. Verso l'assetto della città degli studi di Bologna. e] IX anniversario della ~farcia su Roma, è stata inaugurata a Bologna la fronte della R. Università sulla Y!a Zamboni ed una parte della città degli stt1cli.


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• 1730

IL POLI CLI NICO

Sono in rapid•) sviluppo i lavori p er la sistemazione generale edilizia dell 'Univer sità, del Policlinico universitario di S. Orsola, della R. Scuola d 'Ingegneria e della Sc11ola ,S uperiore di Chimica industriale, per l 'importo complessivo di 58 milioni di lire. È quasi ultimata la costruzione del nuovo Istituto d'Igiene e sj. è iniziata la costru zione della nt1ova Clin~~ m.e dica.

[ ANNO

XXXVIII, NuM. 46] .

11eri ch e la Cassa Nazio11ale p er le Assicurazio11i sociali h a già in esercizio n ella penisola. Può ricoverare oltre mille p azienti ; è destinato ad essere il grande centro di raccolta, isolamento e cura dei tubercolotici della provincia di Milano. Il nucl_eo. de~ S~na~rio è cost~tuito da !re grandi p ad1gl1ofl:1, d1 cui uno destinato agli uomin~ e due all~ do~ne . Ne fanno parte, inoltre, un reparto ch1rurg1co, uno di inaler11ilà uno di osservazio~e, ul!- .padig~io~e per i bambini, vari edifizi per 1 serv1z1 spec1al1, uno l?er il r efettorio e per gli spettacoli (teatro, ci11en1atografo, ecc.). Complessivamente l'i stituto co nsta òi 17 fabbricati uniti ' essi da passaggi copert~ a da passaggi sotterranei; occupano un 'area di circa 250.000 mq. , di cui 195 mila coperti d a fabbricati . Sopra un'altra area di pari estensione si va s~stemando un 'azienda agricola. / La cerimonia inau g urale si è svolta nel saloneteatro, ove S. E. _l\lfieri e le autorità furono riceYuti dal direttore sa11itario prof. Arrigo Pessin dal direttore amministr ati.vo prof. Porrf e dall 'ing ~ Luigi Ferrati, direttore dei laYori di costruzion e. il sen. Garbas.so t enne una breve allocuzione e propose ch e il sanatorio r echi il nome di Be11ito Mussolini ; r~spose I 'on . Alfieri, esaltando le realizzazioni magnificl1e della Patria fascista.

Il nuovo Ospedale Militare di Milano. All 'inizio dell 'anno X E. F . venne inaugurato l'Ospedale Militare di Milano, sorto per volontà del Regime allo scopo di dare a Milano uno stabilimento militare che, per grandezza comodità e igien e, potesse gareggiare co~ più gr~ndi stabilimenti inilitari com e quelli di Roma e Torino, e ch e anzitutto fosse dotato di apparecchi scientifici moderni. È posto l u11go la via di Baggio, a circa 7 km. dal centro. Occupa una superfice di circa 12.000 mq. e si compo11e di 12 padiglioni con annessi gabinetti radio·g ra fic~, batteriologici·, oftalmici, odoD:toiatric!, laringoiatrici, ecc. Comprende pure una apposita centrale termica con annessa la sezione di disinfezion,e, la lavanderia, il reparto bagni ed un, padiglione de st~nato per l 'alloggio delle su or e. Le costruzioni attuali sorgono su di un 'area di Sanatorio di Bit1glio. 117.500 mq . ~ sono cost ate complessivamente 19 milioni di lire. . Nella ricorrenza dell a ~farcia su Roma si è pure Dovra11no po~ essere iniziati i lavori per la co- inaugurato, a Bioglio , presso Biella, un sanatorio struzione della casern~a per la truppa di Sanità, ch e è il j)rirno istituto sorto n ella prov1ncia per il tratt_amento delle forme tubercolari iniziali. il p adiglione per il reparto uffic~ali e la chiesa . È una indiretta emanazione dell 'ente biellese di L 'ospedale è pronto per ricover are 600 malati, assistenza, il quale, costituito nel 1924 in virtù di m a la su a attrezzatura e le su e capacità sono tali ch e in casi eccezjonali può ospitare comodamente un patto. di l avoro con cretato fra industriali e oper ai n el campo delle provvidenze sociali, precorse oltre mille malati. L 'inaugl1razione ebbe 111ogo alla presenza del mi- i tempi creando di su a iniziativa svariate forme nistro della gu erra gen. Gazzera, di S. A. R. Adal- di ass~stenza ch e pii1 lardi , dal governo nazionale, ber.to di Savoia, Duca 4! Bergamo, del sottosegre- doveYa110 essert imposte per legge a tutta l 'Italia. Il sa11 atorio sorge a 6GO metri sul livello del tario all e Corporazioni on. Alfieri e di molte altre autorità e personalità. l\ilonsign or Bartolomasi, or- mare in Yetta acl l1n r>oggio ridente e saluberridinario castrense, pronunzi.ò vibranti parole sulla mo ; esso è staio in tiloln lo rrl nome del Duce. nobile missione del medico militare e impartì la benedizione al monumento de! caduti, trasportato .Sanatorio di Pescara. dal vecchio Ospedale nel nuovo . Parl!irono poi iJ Il co111n1issario prefeltizio del Con sorzio provingen. Riva , direttore della Sanità Militare, il ten. ciale antituber col ar e di Pescar a, on. dott . Don1ecol. J annizzotto, direttore dell'Ospedale, e S. E. n ico Tinozzi, ha proc:edu lo all 'appalto dei lavori Gazzera, ch e espresse il più vjvo elogio al corpo di sisten1azione e di completaim ento dell 'ex-<::on· sanitario militare italiano. Yento di Loreto Aprutino, prescelto a sede di un ospedale sanatoriale per tuber colotici. L'ospedale '' Costanzo Ciano,, a Livorno. L 'ex-convento trovasi in ])Osizione amenissima, Questo grandioso ospedaJe, di cui abbiamo già in vista del Gran Sasso e del Mare Adriatico; è stato di recente ceduto al Co11sorzio dal Comune dato notizia, è st ato ina11gurato con solenne ceri<li Loret o Aprutino. La p arte di fabbricato esi~onia jl 2 novembre d<il Re e dalla Regina d 'Itastente. è stata g ià conve11ient<nnente adattata n lia . Erano presenti il ministro Ciano di Castellazzo con la Famiglia ed altissime autorità . Tenne il c11ra del Comune, e perciò potrà presto essere podiscorso d'occasione il gr. uff. Costa, presidente sta- ir1 condizioni cl i accogliere t1n primo nucleo di infermi. I lavor~ .a ppaltati consistono nella codella Co111n1issione ospitaliera. struzione di u11 nu ovo a1npio padiglione, dotato L 'ospedale era stato iniziato il 3 novembre 1929. di verande p er l 'clio terapia e di Jocali accessori Consta di 14 costruzioni ed è capace di 1200 letti. per la l avander~a, Ja disiniezio11e, occ. Il sanatoHa co1nporlato la sp esa d~ 27 milioni di lire. È uno dei pii1 grandi, moderni e m eglio attrezzati rio è circondato cla u11 a1r1pio terre110 coltivato a or to e giardino. Compl essivan1ent e il Con sorzio nosocomi d'Italia. incontrerà una spesa di oltre un milione. Potran110 trovare r icoYero n el sanatorio oltre sett anta inSanatorio di Vjalba. fermi, di cui n1età donne e metà uomini, in due I~ 28 ottobre 'e1111e inaugt1rato, dal sotto egresezioni, ch e saranno rispettiva111enle intitolale a lar10 alle Corporazioni on. _i\Jfieri, il anatorio di Do11na ~Iarianna Acerbo, fa11trice del! 'opera, ed , .ialba, t1no dei pii1 grandi fra gl 'i tilt1ti co11ge- nl prof. _t\.lfonso di ,-e~ l ea, nato a Loreto :\pru tj110.


[ A\'NO

XXX,'111,

NU:\1.

46]

~EZIONE

L' Aello Materno di Ostia-Lido. Il Capo del Governo ha inau gurato il 11uovo centro n1a terno donato alla Congregazione di Carità di Roma dal presidente avv. Carlo Scottj. L'Istituto sor ge al viale d ella, Marina; attiguo all'Asilo Infantile Principessa di Piemonte. F. stuto costru~to $U un 'area offerta dal Governatore di Roma. Il D~ era accompagnato daj. Sottosegretario di Stato agli Interni, on. Arpinati. Gli furono di guida l 'avv. Scotti ed il prof. l\!Iicheli, dir ettore della Maternità all 'Ospedale di S. Giovar1n i. All'Osptadale di S. Giovanni in Roma. · l i 28 ottobre si è inaugurato il nuovo Reparto Radiologico dell'Ospedale, in locali appositamente co trui ti ed arredati di nuovi e moderni apparecchi . I11tervennero alla ceri~onia ~l Presidente del1'An1rninistrazione Osp edalter.a prefetto Cotta, una larga rappresentanza di n1edici osped a lieri, una fol] a cl' invitati. Il nuovo Ospedale di Piossasco. Il 31 oltobre i j)ri11c;ipi di. Pien1onte ha11no presie11ziato l 'inaugt1razio11e d el nuovo Ospedale di S. Giacon10 iii Piossasco rid ente comune della ' proYincia di Torino, ove d 'es ta te convengono le truppe del Presidio per le esercitazio11i annuali e per il campo di ·tir o. Nella sal a pr~incipale del1'0 spe<lale parlaror10 iJ co111missario prefet tizio e il p residente della fila11tropica istituzione colon11ello .Bessone ; .q:u indi I 'arcivescovo di Torino, n1ons. Fossé!,ti, im1lart 1 la beneclizion e ai locali . Donazioni e laseiti. La li. . l.J niVet·sii à d i 1,irenze è sta la autorizzata, cori R. Decreto 11. 11 98 i11 d at a 14 agosto 1931, ad accettare, l a: clo11azio11e d i L. 55.000 no1ninali, raccolte per sottoscrizio11e ad iniziativa del dott. Silvio Dessy, direttore dell 'I stituto · Biologico Argentir10, fra ammirator i e discepoli del prof. Ivo Bandi , per l 'istituzio11e di u11 premio a questi intitolato, cla asseg·n ar e per con corso ad autori di lavori or iginali Sll ar go111enti di an atomia patolo]ica, pa1ol,o gia ge11erale o eziologia o patogenesi rl ei i11orbi. 1

In onore di Bi(lr. Il 24 n ovembre, alle or e 10, i1ella « LangenbeckVirch o,Y-Haus », aYrà lu ogo u11 'adunanza solenne, pet onor a•r e Augusto Bier in occasione del suo 70° co1npleanno. Per accordi ei.l infor111azioni rivolg·er si al Prof. Marti11, Ch~rurg. Un iYers]l iitsklinik, Ziegel trasse, Berlino. Il segreto medico io Francia. Il co11 iglio d 'amministrazione della Federazion e dei in clacati m edici frar1cesi ha votato ad unan in1ità, il 22 ot tobre, · u11 ordine del giorno, secondo c11i il segreto 1nedico risponde ad u11 obbligo d i coscienza per la professione m edica; è anteriore all 'articolo 378 d el Codice Pen ale, poich è risale a l u g i11ramento d 'Ippocr at e», e va os ervato sempre ed a qualunque costo. Tagliandi per cure mediche io Spagna. La Gazzetta. Ufficiale della Spagna pubblica un decreto i n data 6 ottobre, del seguente tenore: « La propaganda comrnerciale ha di recente avuto ricor o ad un processo, cl1e con siste n ell 'offrire ,

1731

PRATICA

ag] i acquiren ti, dei premi, sotto for1na di tagliandi, i quali dànno diritto a cure m edich e. F in dal maggio 1930 la Federazione dei Circoli di com~ m er cianti ha chiesto ch e fosse interdetta tale pratica, condannabile per ragioni sia morali, sii comm erciali. Siccome questo abu so persiste an cora, da parte di certe ditte commerciali, e siccome cert e associazioni di assistenza medica si prestano ancora; a questa pratica, il direttore generale dell a sanità1 interdice di offrire, sotto forma di propag a·n da. n1edica, delle facilità di assisten za medica per m ezzo di tagliandi-premi ». 1

Progetto di legge sulla sterilizzazibne dei deficienti. In Inghilterra. La Camera dèi Comuni h a rigettato, con 167 voti contro 89, un progetto di legge per I.a steri--· lizzazione dei deficienti mental~. Un at!acco a fond o co·n tro il progetto venne fatto dal deputato medico 'Morgan, iscritto al partito del lavoro; egli sostenne ch e la frenastenia è conseguenza della. indigen za, ch e tutta la. società n e è responsabile e ch e il rimedio consiste neJla segregazione deii frenastenici e n,el socialismo. 1

Una generosa Iniziativa. I Laborator~ Lamo di Parigi (rue Paul de· Koch 28) h anno istitu~to, presso la Federazione dei Sindacati medici francesi, cento borse d.a essere assegnate a studen,ti in· m edicina figli di ,medici;. ogni borsa dà diritto a 500 franchi d~ libri. Ausiliari d'igiene e medicina per· le Colonie francesi. È stato creato un personale1 di agenti t ec11ici. d 'igiene e ID,edicina per le Colonie della Martinica, della Guadalupa e di Riunione; esso è posto alla dipendenza dei Governatori delle singole colonie e agli ordini tecnici dei capi dei rispettivi: ser vizi sanitari. Crisi editoriale in Ungheria. Il Governo ungp.erese h a l jmitato l 'importazione· d elle n1erci straniere, con1presa la carta, ch e · veniva dall 'Estero nella misura dì qu attro quinti: del COll SlJffiO . In conformità ad u11 'ordinanza d el ministero, delle Finan ze · le riviste clovranno ridurre Ja mole ' alla 111c tà ir1ci.rca. I giornali m edici 11a11n o sollevato vive proteste; tra• l 'altro, h anno fatto osservare di avere in serbo m olto materiale composto. e molti manoscr~tti e dovra11no d ar vi esito, per impegni defi11iti. L Assoc i azioh~ ungherese della stampa h a stabilito di far 1>resente al Governo la n ecessità di revocare l 'ordinanza p er j periodici scientifici e lett erari : senza di ch e si d anneggerebbe gravemente la cultura n azionale. Si prevede che, se il Governo persisterà n ella. sua polilica, alcun~ p eriodici dovranno sospen.d ere le pubblicazioni. 1

Disanofelizzazione idriea m~diaote concimi chimici... Il òott. Pietro Tilli, di Fiumicino, ha avviato una serie di esperienze sull'azione larvicida dei concimi chimici. Risulta ch e t ale azione spetta al nitr alo ·an1monico, al nitrato sodico, al solfato am111on1co ed alla calciocianamide; questa, insolubile. in acqu a, si è u sata in m~scela e si è climoslrata la più energica.


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1732

IL P.OLICLINICO

Le l~once11trazioni efficac~ vanno dall '8-5 %o per alcuni concimi, al 0,5 %o per altri in miscela. Il solfato potassico ed i perfosfati sono rin1as ti inattivi.

Vaccinazione antitubercolare nella zootecnia. Il 1° novembre, in una sala concessa al Palazzo del Governo in Milaqo, presenti il Prefetto, il Preside della Provincia ~ altre personalità, l 'cc Istituto Vaccinogeno Antitubercolare » diretto dal prof. A. Ascoli ha. pro~duto alla premiazion'e degli agricoltori e veterinari che hanno praticato la profilassi \lntitubercolare col vaccino B. C. G. a lutto il 1930. Furono assegnate 4 medaglie d 'oro, 18 d'argento, 45 di bro11zo e 205 diplomi di bene1nerenza. Contrabbando di stupefacenti. La Dogana di Mars~gli.a ha scoperto, sul piroscafo « Providence » proveniente da Alessandria e diretto a New York, 31 casse con circa 1000 Kg. di oppio. A bordo del piroscafo cc Teofilo Gautier n erano g ià stati scop~rti 250 Kg. di stupefacenti. Questi rinvenimenti confermano che in alcuni porti del Levant~ esiste un 'organizzazione che opera il traffico su vasta scala grazie alla complicità degli equiipaggi . ·

'

11 Calendario e l' A.genda .della Croce Bossa. Anche per l 'anno 1932 ] a Croce Rossa Italiana ha preparato !l « Calendario » che costituisce ormai u:Qa simpatica tradizione. · Il grande successQ che ha sempre, e con sempre n1ag·giore ~nte~sità, arriso a questa iniziativa, ha fatto pensar~ ad un 'altra pubblicazione ch e si abbina al (< Calendario », e che è costituita da una « Agenda » la quale è un elegante volume riccamente illt1strato, contenente, oltre ai fogli giornalieri, una decorosa documentazio~e fotografica , d elle una . opere della Croce Rossa Italiana ' nonchè . serie di utilissime indicazioni .

[ANNO

XXXVIII, NuM. 46]

Gins&iftca&a ammenda. II Tribunale di Konigsberg ha condan11ato a 20 marchi d'amrne11da ] 'assistente di un reparto oftalmologico os1)edaliero per avere pronunziato una frase oscena all 'in(lirizzo di una paziente, la quale si era pror,urata una congiuntivite introducendo dei corpi estranei nel sacco congiunlivale. L'an1me11:da in sè è poca cosa, ma l)asta a d,anneggiare graveme:Qte il giova11e medico. Questi, a sua volt.a, ha denunziato la paziente per auto-lesio11ism,o a~ da11ni d elle assicurazioni·. •

Il celebre radiologo GTJIDO HOLZKNECH'f di 'ii~nna è morto a cau sa di un cancro professiònale, che aveva già resa necessaria l 'amputazio11e prima di una inano e ])Oi di un braccio. · Ha lasc~ato un testa1ne11lo morale che a,n drebbe tenuto prese:Qte dalle con1n1issioni esaminatrici per concors~ universitari e dai direttori d 'istituti scientifici e clinic~; esso djce: « La scelta per l 'occupazione di .u11a cattedra può avere conseguenze che ifi1:porta:Qo il fato di tutto un secolo . rvia anche la scelta degli assistenli è. gravissimo compito dal quale può dipendere 1'ascesa o l a decadenza delle sorti scient ifiche. Guai a chi si affida ad altre ragioni ·che al puro giu(iizio del valore personalet, g u ai a chi, nella scel la, scende a compromessi. Il capo scelg·a ~ suoi proseliti in In:Odo che possa sperare d 'essere da loro superato . Non si preoccupi d~l proprio prestig·io, nè tema che da g~ovani forze in camrni110 la sua fama. possa essere oscurata. Egli , ~I capo, can1111ina con loro, è spiQ.to D:On mai sacrificalo dall 'an1biente. Questo probl~ma è risolto dalla scienza stessa, la quale ha le sue Jeggi ». · Parole che documenta110 la chiarezza di con cezioni e l 'altezza di se11ti1ne11ti del grande scomparso.

Iodice alfabetico per materie.

Acrocianosi . . . . , . . . . . . . . . . Addom~ destro : sirn:dromi associate Allergia dell~ vie biliar~ . . . . . . . . . Angiomi c utanei ed epatiti sclerose . . . Ascesso freddo della parete anteriore del1'addome, di orig~ne peripleurica . . Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . Cachessie dei Jattanti : estratto tiroideo nella cura . . . . . . . . . . . . . . . .Calcolosi h iliare nell~ affezioni acute del pa.n creas . . . . . . . . . . . . . . . . Capelli e barbe . . . . . . . . . . . . . Chinino: azione sulla ghiandola tiroide Chini:Qo: r~partizion~ nell'organismo . Chirurgja: comunicazioni vari~ . . . . <..:on corsi : facoltà di scelta : istruzioni mirtisteriali e giurisprudenza del Consiglio dt Stato . . . . . . . . . . . . . .

Diabete insipido tra11malico . . . . . . . E s udati e trasudati: diagnosi differenziale e patogenesi . . . . . . . . . . ,

Pag. 1704

))" )) )) ))

))

))

))

)) ))

)) ))

))

))

))

1707 1720 1721 1697 1706

Giudizi disciplir~ari e arl. 3 del nuovo Codice P .. P. . . . . . . . . . . . • . Pag. 1724 Infortuni: progetto di riforrria della leg~ ge : osser1 1azioni d 'in.dole medica . . . » 1726 1727 lstruz~onc superiore: 11 uove disposizioni » ri~rca del parassita d~ arricch~mento . .

con un . . . . .

»

1700

1693

Missione scientifica italiana nell'America latina . . . . . . . . . . . . . . . .

»

1720 1722 1722 1721 1712

1729 1714

Pan crea ti I i acute e cro11iche . . . . . . » .. 1705 Paratiroidi: insufficienza postoperatoria >> 1721 Radiotermia . . . . . . . . . . . . . . » Raclium: e1nanaz io11e di - i11 terapia . » 1721 llaffreddori: eziologia . . . . . . . . . . » 1702 1705 Shock postoperalorio . . . . . . . . . . »

1723 1718 1702

Malaria: n1etodo

Sinclacato tVaz . Fascista dei Ailedici: Congresso e Consiglio . . . . . . . . . . .

Ulcere trofich e delle estremità: diagnosi e clrra . . . . . . . . . . . • • • • • • • • • • • Vescicola biliare: volYulo

» ))

172 1703 1720

Diritti di proprietà riservati. - "Non è consentita la 'ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in seou.ito ad autorizzazione scritta dalla Tedazione. E vietata la pubb~icazione di sunti di essi senza citarne la font e.

V. AscoL1

t , Red. capo. R@ma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. CouPrier.

A. Pozzi, resp .


Roma, 2:l

!NNf) XXXVIII

Novembr~

1931 - X

Nom. 4:7

fondato dai professori : GUIDO BACCELLI .-

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI+

SOMMARIO. ~fanzini

La vori orig i1nali : C.

e P. Caramazza: La rea-

zione di Greenfield e Carmi.chael all' anidride acetioa nel liquido .cefalo-rachidiano. · Osse rvazioni cliniche : G. B. Macaggi: Sulle lussazioni inferiori della spalla. Sunti e rasseg ne: MALATTIE INFETTIVE: G. Lazzaro: Sulla cura della m a larùa ne.ll'emoglobinuria da chiTuin•a . C. J . Mc. Sweeney : Carattertstiic.he cliniche epidemi-oLogi·che del vaiu·o lo e sua diag.noei ddfferenziale. - P. AbraID..li e A. Tza,nck: La trasfusione sanguign a nelle setti·r.emie da streptococco. - G. Lugli : Su1l r eperto batteri-0lo1g'iiC-O di sette ca.si di am.gina. - ARTICOLAzIONI: N. Mutoh: I l trattam ento medico dell'artrite cronica. - F. Bezanç.O!n, E. Bernard, Oumansky e Gau,ciher: Su di un caso d'i tubercol-0si articolare sttbacuta. - L. v . Pa.J>: Artralgia endocrina. - RICAM:. BIO: R. Ca&azza e G. Pelleg rin.i: Contributo di ricer·ohe aJla q11estione deg1i xant omi.

Cenni bibliogr-a fici. J Cong r-essi di Medicina e Chirurgia : XXXVII Congresso ·di Medi·crina Interna. - XXX Congresso dell a Società Italiamia di Ostet ricia e Ginecologia. Accad em ie e Società Mediche: III Convegno della So-

LAVORI ORIGINALI. Jstituto di Clinica Medica Generale della R. Univer. di Roma. Dirett. inc. : prof. S. SILVESTRI. •

oiet à Itali3Jna di Anatomia - . ASEiociazione Medica Triestina. - So cietà Medico-Ch·irilrg ica Bellunese. Appunti per il medico pratico : DALLA PRATI CA CORRENTE: L. 0 :ld)aldo: Una rara complica nzà della perto1SSe: l'emorragia meningea. - SEMEIOTICA: Sintomi remoti di adeno mi tirolidei no1n riconosciuti. - CASISTICA E TERAPIA : La sindrome dolorosa dell'angina di petto e le :precordialgie. - Il trattameno del collasso. - L 'es t ratto pan«?Jreati.co nella iper ten&io ne. Applicazioni terapeutiche dell'estratto pancreatico desiirr1sulinizzato. - MEDICINA SCIENTIFICA: Studi sperimentali sulla genesi del ·c atarro da r a ffreddamento. - Sull 'et iol-0.g ia .delle a>ngine a re8#zione monaicitartia. POSTt\ DEGLI ABBONATI. - VARIA. P·Dli tica sanitar·i a e giuri sprudenza : G. Selv.a.ggi: ControverGie giuridiche. Ne lla Vita professiona le : MEDICINA SOCIALE : r11. S.ilvestri : P er u111a più efficace difesa con t ro la febbre onduJ3.1nta. - Conoeorsi. - Nomine, prc.mozioni ed onoTifiicen ze. N os ~ re c~rr-i spond e nze : Da Milano . D?# Torino.

.Notizie diverse. Rassegna della sta mpa medica . rn dice a lfabetico oer materie.

per i dott. CESARE MANZINI e P1ETR0 CARAMAZZA.

..

GreenfieJd e Carmich ael (1) hanno proposto ·n .el 1927 una nuova reazionie tlel liquido c efalo-rachidiano, ch1e è 1costantemente positiva in• 1certe affezioni dell 'a sse cerebro-spinale · e delle me·n ingi . Questa reazione consiste nell 'aggiungere ad u n eme., di liquo r 0,3 eme. di anidri.de acetica e dopo 'a ver be·n e ag·itato per ernulsionare i due liquidi, n el versare le·n tamente goccia a goccia 0,80 c.mtc. di a ci do solforico purissimo. Quando la :reazione è positiva si ha la comparsa di un bel colore violetto. 1

Gli autori pìfatioarono dapprima questa reazione soltanto su liquidi cefalo-rachidiani, .p roven·i enti d:a in.dividui .affetti da dem.e·n z.a par alitica e. av~ndo trovato la prova positiva, 15 volte su 16 liquor esaminati, pensarono poi di estenderla ad altn"e forme morbose del neu= rasse. 1F u così che essi o,ttennero r eazione con esito positivo in casi di n euro-sifilide, di degenerazione secondaria del n evrasse ed in alcuni processi infian1n1ato1ri delle meningi. Green.field ·e Carmich ael cr.edetteiro poter at .. tribuire la positività della loro II'eazion·e, alla presenza del colesterol o n el liquido cefalo-· r achi·diano. Rece·n temente Piotro"rski (2) ha ripreso lo studio di questa r.eazione e la ha applicata ad un n umero assai importante di oasi, ricer candone contemporaneamente l 'albumina e la g·lobulina ·nel liquor e la. plreiocitosi. Eg li ha praticato 88 esarni di liquor , apparten enti a differ enti forme m orbose così suddivise: 10 casi di paralisi gen·e r ali , 5 di 1

1

(2)

Gn EEN FI ELD

l

1

La reazione di Greenfield e Cai·michael all'anidride acetica nel liquido· cefalo· rachidiano .

\1)

:-ind

CARi\tICHAEL .

J ournal Neurol.

and Psycho-pathol., 1927, pag. 220, v. I.

G. L. Tlie ace li c an hydr ide t est of l he spinal flu i d. Brit. ~Ied. J ., 1929, png. 457, n. 3583, v. VI. P10TROWSKI


1734

IL POLICLINICO

[ANNO •

te •

- .... I

_cd

CJ

.-I

....

a:s

~

Citodiagnosi

~

18

a> ·~ Q

r

Sepsi meningococcica

Io.'

II

Torbido

0.70

~urul ento

1,85

Id.

+

+ +

+

+ t- + + + + + + -t •

+++ 1+ + + +++

1,32

Rari polinucleati ., lin.f ociti Elementi dr.I pus Me u i·n gocoèchi Elementi del pus P11eumococchi

III

Mening. pneumococcica

IV

Sepsi streptococcica

Torbido

1, 10

.L

+

l\1eningi te streptococc~ca

~uru lento

1,90

+

-t-

Meningite tubercolar~

Legg. tor pi do

1,10

-t- -+- + +I• +

Nu~erosi

Nu~erosi

V •

VI

+ + +++ + + +++

VII

Id.

L~mpido

0,60

+ + +

VIII

Id.

Id.

0,90

IX

Id.

Legg. torbido

0,95

-+- + + + + + + + + + +

X

Meningismo in malarico

L~mpido

0,45

-

l\1eningi te sierosa

Id.

0,55

Idrocefalo congenito

Id.

Idrocefalo eredo-luetico. Liq. lombare

Id.

Id. id. ventricolare

Id.

Lue cerebrale

Id.

XI XII XIII ))

XIV

xv XVI

Id. Gomma dello sfen<iide

XVII XVIII

Meningo-encefalite ti ca

XX XXI

XXX

.

T

Legg. torpido

0,51

L~mpido

0,90

I

-t-

Nu1nero,s i linfociti e poli.n ucleati

+ +

Jd.

0,55

Id. Id.

0,60

Legg. torbido

0,98

-!-

+ +

Linfociti e J·ari neu· lrofili

Id.

0,5!

+

+ +

Qualche linfocita

L~mpido

0,38

-

Id.

0,35

-

Id.

0,41

Id.

0,40

Id.

0,33

Coma uremico Id. Ecl ampsia '

Id. Id. Id.

Id. Ipertensione ess .

'

-f

Il.ari linfociti

+ +

-

-

o,2f> 0,30 0,20

XXXII

Icl.

Id.

0,19

Radicolalgia

Id.

0,26

Neurite

Id .

:):) O,,.J_,

Linfociti e polinucleati

-

0,23

Id. •

- ·

+ +

0,80

Id.

XXXIV

+ + +

_._ '

Linfociti

+ +

+

L~mpido

XXXI X.XXIII

Qualche li11focita

+

0,39

t- ·

Id .

XXIX

Nulla Qualcl1e linfocita

+

Id. Tumor dell'ipofisi. Diabet~ insipido

Icl. Glomerulo-nefrite

Linfociti e ql1alche neutrofilo

1,05

XXIII

XXVII XXVIII

Id.

lue- Legg. torpido

Ra1nmollimento cerebraJe da ictus

XXVI

linfociti

-+-•

Jd.

xxv

linfociti e neutrofili

+

XXII

XXIV

Eleme11ti del pus. Germi

0,74

Tl1mor cerebri

XIX -

-

+

-+-•

Rari neutrofili

-

Id.

. Id.

))

-

.....k

·~

l

4) ()

~ ~

Aspetto

Diagnosi

XXXVIII, NuM. -!7]

I

-


[ AN .~o XXX V111, NuM. 4 7]

SEZIONE PRATIC..\

tabe, 15 di n1eningite, (6 tub1er colalfi, 2 streptococciche e sifilitiche), 3 di lue cerebrale e 2 casi di lue er~ditari.a, 10 casi di degenerazione d el ·n evrasse, ± casi di emo.rragia meni1n gea, polineUJri'Le, tumori cerebrali, 5 di encefal~te epid~mica e 20 ·d.i forme varie. Le co,n clusione a cui è g·iunto l 'A., per quanto rigua.rda il valore clinico di questa reazione si possono 1co s.ì ri.assumere: questa p1rova .rie· sce utile nella diagnosi di processo degene .. rativo e di èmorragi1a cerebr,a l e; essa quando è positiva indica sempre l 'esi stenza di un processo disintegrativo. della sostanza n ervosa cen.trale, in assenza a n che di tutti i sintomi di r eazione meningea. Questa reazione, esclusi i casi in cui si può avere una leggerissima colorazione, è nettamente .p ositiva nel liquor di paralisi generali, di meningite e di aegenetazione del p,aren.chima oereb1rale. Avendo avuto occasione di esaminare un 1 certo numero .di liquidi cefalo-rachidiani, per gli accertamenti ,d iagnostici (dosaggio dell 'albumina col Sicard, r.eazione di Piandy e di Nonne-Appelt, citodiagnosi), 1che si praticano correntemente nel laboratorio della clinica, abbiamo pensato di esegui.re, accanto a tutti qu,e sti .esami, anche la prova di Greenfield e Carmichael, all'anidride acetica e acido solforico, per verificare se qu·e sta r eazione avesse veramente un valore pratico e l)rognostico. Su 10 liquidi cefal o-rachidiani giuntici colla dia.g nosi di sospetta meningite, noi riscontrammo costantem,e nte una reazione positiva, tranne in un caso ad andamento cronico , la cui ir1tensità variava a seconda d ella forma n1orbosa e della g ravità stessa della n1alattia. Di questi 10 liquor 9 appartenevano a forme acute ed uno ad una meningite 1sierosa. Dei 9 liquor, appairtenenti a forme ad andamento acuto, 3 e rano n.ettamente purulenti; essi proveniv.a no ·da 1casi di meningite a meningococco, streptocooco e pneumococco, e diedero la reazione. inten samente positiva di un bel colo, r e lilla carico. Un quarto liquor, legger• m ente torbido, con modico aumento della albun1ina, con reazionle di Pa.n ·dy leggerme·n te positiva, Non·n e-Appelt invece negativa e qualche polinucleato nel sedimento, provenie·n te da una am1n11a lata di sepsi gr avissin1a con sintomi iniziali di m ·eningite, reag·ì .abbastanza for,temente, mentre invece il liquido di un malarico 1con segni <li :Lrritazione menin.giea diede esito .a d una reazione negativa. Nella prima ammalata si ebbe la ·m orte dopo alcuni giorni con i segni di una meningite gravissima (però non fu fatta una secon1

0

1735

da puntura lomb1are) m.entre il secondo infermo invece, .dopo la cura chininica, guarì completame·n te. Negli altri 4· casi si trattava di meningite tubercolare in cui i liquidi C·e falo-rachidiani diedero una reazione positiva, non però così inte,n sa come ·n elle altre forme. In un caso di nleningite sierosa, i11vece la reazione fu neg.a tiva. In 3 forme di idrocefalo· congenito riscontran1mo la prov1a ·n egativa due volte; nel terzo caso invece di idrocefalo er edo-luetico la reazione fu dubbia sul liquido ventri,colare. I>i regola esiste anche una certa concordanza con g li a ltri esami praticati sul liquor. In due liquidi proven•i enti da sogge tti sospetti di lu·e cerebrale, ottenem·mo esito ne gativo; soltanto i·n un caso di estesa gomma sifilitica ,dell 'ala dello sfenoide, traviammo accanto . alle altire reazioni u·n a forte positività della prova di Greenfield e C.a rmicha,e l; re.agì pure po,sitivamente un altro caso di meningoen1oe fali te-I uetica. Trovammo pure negativa la reazione in t.re ca si di tumore cer ebra le; soltanto in un vecchio' affetto da diabete insipido, con tumore ipofisario si ebbe un:a reazione positiva. In questo ca·so si brovò all 'autopsia un neoplasma partente dall'ipofisi, con ·distruzione d ella sosta112a cerebrale. Anche la reazione di Pandy fu leggermente positiva. In ± liquidi ce falo-rachidiani, ,due dei quali provenienti da soggetti in coma (coma uremi·co ed eclampsico) e ·due affetti da scle1rosi a placche, la reazione diede esito negativo, come tutte le altre. L'esame del liquor di due s·oggetti con oommolli1m 1ento cerebrale da ictu·s, diede invece un.a prova inten samente positiva. In liquidi cefal o-rachidiani prov.e nienti da sogg.e tti ammalati di forme varie, che non interessano direttamente il sistema nervoso, (ra·dicol.algia, g lomerulonefrite ipertensiva, fpertensione) la . reazione all 'anidride a cetica fu trovata costantemente negativa . ~ qui bene notare, come questa reazione occor.r e sia eseguita su dei liquor purissimi, sen za alcuna traccia di sangue, per evi'~are degli ·e~rrori ·n ell 'apprezzamento della su.a posi.tività . Da questi risultati, bench è non troppo nun1erosi , noi crediamo si possano trarne alcu·n e conclu-sioni' le quali sono in linea generale concordanti ic on quelle degli altri autori precedenti. i può d.ire dunque, che questa reazione è costantemente positiva in tutti i processi in-


1736

[ ~.\ NNO

l L P OLICL I NI CO

fiam matori acuti delle ·m1eningi ed in quelle 1affezioni deg·cn er.ative ed err1orragich e de l! ·asse 1oerebTo-spinale, çh e ·p o,ssano po1rtare ad una perdita di sost,anz.a, in dip.er1den ten1ente (falla qualità del processo ch e lo col r;>isce. La reazion e all 'a nidride a cetiw p11ò rlu11que a ver e u n ,ralore pratico, n on tanto n ella diag n o1si di m eningite, qu.a n to invece n el· m ettere in eviden za la pr esen z;a o lo svolger si di un processo disint egrativo .a ca rico .del · paren chima i1ervoso , an ch e ma n cando ogni seg110 di . . r e.az1on e-m·en1ngea. 1

*

**

Greenfiel·d e C.airn1i1chael a ttribuirono I.a comparsa d ella colorazione violetta è della sua inte_n sità all 'a umentato -conte·n uto i11 colesterolo .del liquor, an alo.gamente a quan t o si h a per la r e:azione di Lieb er·m,a nn-Bouchard per la colesterina. Ma Piotrow ki ·n on acoe Lia si1nile . interpretazion e, p er ch è e.g li ha ·p otuto· constatar e che , tanto la ricch ezz.a i11 colesterina quanto l 'aggiunta di colesterolo puro al liquor nor111ale, n on n1o dificano aff.atto la r eazione, ch e persist e a i iman er e n eg·ativa;· al contrario l 'agg iunta al liquido cefa lo-rach idian o n orm.ale di pus sterile o di emIU1lsion e d i organo (cervello, fega to , milza) f.a app1aJ'ir,e inv eoe u n.a b ella colorazio11e violetta, più o meno inter1sa a seconda della qu.a ntità di en1ulsione aggiu11ta. Egli pen sa perciò, .ch e si debba attribu~re la r eazion e a sostanze azotate, non fo sfo:nate del gruppo dei lipoidi, i cerebrosidi , sostanze, cl1e si trovan o preval1en tem en te n el t essuto n ervo·so. Questi corpi comparirebber o nel liquor, n elle .a ffezioni .a carattere di sintegr.ativ9 del sistem a n er voso o per lisi dei leu cociti (piosin.a) . Noi p ensiamo, per . quanto riguar da l 'i11terpretazion e di quesba iDeazione, ch e entrin o in gio,co non soltanto delle sostan ze del tipo dei ·cerebrosidi , m a ch e vi debban o intervenire an che altri g ruppi ·di lipoidi, quali i fosfatidi. Le fo sfolipi·n e o fosfatidi infatti sono dei lipoidi 1conten en ti n ella loro molecola acidi arassi , acido fo sforico o fosfoglicerico ed una base azotata. Essi sono diffusissimi , in tutte le cellu le dei tessuti (cu or e, fegat o, ren e, mil za, ecc. e s pecial1mente n el sistema nervoso). Nella loro grande v.a rietà, essi posseggono , si può dire, quasi una specificità propria i1elle diverse cellule. Si d isting uono le lecitin e, 1con base organica la colin a, r eperibili in tut ti i tessu·ti , le cefalin e, con base azota ta la colamin1a, la fing omielina, il protagon e, risultante di miscele 1

xxx VIII,

NU M. -17]

di cer ebrosidi e di sfign1omi elina, le mielin e, ecc. Corpi che si .trovano particolarmente nelle cellule del parenchima n ervoso. I fo sfatidi quindi sono sostanze a ssai importanti dal punto di vi sta biologico, perch è esse forlThano u11 costitu ente essenziale del protoplasma della cellula n ervosa, ove g iocano forse un ruolo assai impo1rtante. È fa cile quindi ch e n ei processi disintegrativi, ch e colpiscono il parenchima nervoso, si liber in o di ques le sostan ze , assiieme a dei 1cerebrosidi, a mb edue questi corpi entra ndo n ella costituzione della cellula n er,rosa, e pasin o n el liquor , ove svel,a no la loro presenza a m ezzo della reazione su descritta. N on è improbab il1e an che qh e, d,a ta la gra nde labilità 'd.i queste sostanze, nel detevm.inismo di questa (f!e.azione, ren trino for se, più ch e questi cor pi stessi , i prodotti della loro scom posizion e, qua le 1ad esen1 pio le basi organich e o amine biog·en e. In tal caso si potrebbe p en sar·e a·n cora al1'intervento di a mine ·p roteinogen e ( de1rivanti dagli aminoa,cidi per un processo di dec,arb ossilazio·n e, (separazion e ·di C0 2 ) specie in qu elle a ffezioni infiammatorie ·m eningee, do\'e com e è noto, aumenta con siderevolme11te la parte più labile d elle p1rotein1e . 1

1

RIASSUNTO. Gli AA. , provando la r eazion e di Greenfield e Carmich ael (all 'anidride acetica e a cido solforico) su liquidi di varia provenien za, oredon o di poter a fferma.re essere questa reazion e utile per la diagnoisi di prooessi infiainm atori acuti ~e l le me·ningi , ·n1a sopratutto per svela re la prese·r1za di affezioni a oa;rattere degen erativo e enio1rrag ico del n evras·se; essi a ttribui&con o la r eazion e a i prodotti di disfacim ento _cellular e del gruppo dei lipoi·di e forse an che degli aminoacidi. Di prossima pubblicazione : A. ALESSANDRINI · E. PA MPA1NA • M. SABATUCCI dell'Istitut o di I g iene della R . Università di R-Oma

GLI ESAMI DI LABORATORIO . Tecnica e Diagnostica con 96 figu re in nero ed a oolori n el testo e ·con tre tavole a .colori f uori t eeto. P r efazione del prof . C. Sa narelli. \ Tolume d i cir ca 650 pagine, tin f c.r maf-? tasca~ile, ~Jti­ da.men te stampato ed elega ntem ent e rilegato i n piena tela con in scriziow in oro s ul pi a no e su.i dorso. P rezzo L. 5 O, più le spese postali di spedi1Jion e. P er i n ostri abbon ati sole L. 4 5 in porto franco, raccoma n dato. Inviar e Vaglia a ll'editor e LUIGI POZZI, U.ffi cio Po· staile Su ccursale diciot to, ROMA.


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(ANNO

XXXVIII, NUM. 4 7]

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE

CELESI.-\

DI

1737

SEZIONE PRATlCA

GENOVA-RI VAROLO.

Sulle lussazioni inferiori della spalla. Prof. G. B. MACAGGI direttore e chirurg·o prim.a rio. Tra i vari casi traun1atici \'e11uti recentemente a conoscenz.a nostra, qu.a.ttro lussazioni inferiori della spalla attrassero in modo speciale la nostra attenzione, e ciò non tanto per la rarità dell 'incontro, quanto per un elemento sinto1natièo loro comun e; d.a to, sul quale credo no11 d·el tutto superfluo discutere alquanto, sia a.g·li effetti scientifici della sua interpretazior1e anatomo-patologica, sia a quelli pratici di una · più g iusta e sollecita provvid1enza terapica. Nell 'agoslo del 1928 veniva accolto in Ospedale un operaio, che, in seguito a caduta da una scala, avea riportato lesjoni varie, di cui la principale alla spalla destra. Egli te11cva I 'arto superiore corrisponclente nel caratteris ti co atteggiamento anomalo che suole osservarsi i11 questa classe d 'infermi, nei quali l 'evidente difettosità funzionale e morfologica de11unzia subito l ~ vrodotta alterazione dei rapporti articolari. 111 questo caso, però, oltre ad una spiccH la. ab<l ttzione era specialmente notevole il fatto di una facile ed estesa mo bi I jtà p.assiva del braccio, se11z 'altra eccezione ch e quella cli una cos tante resistenza elastica ai ten tativi di adduzione. Accertato con manuale controllo che detta facilità di movimenti non era dovuta a soluzione di continuo dell 'omero, la cui testa: era infatti palp1abile nell 'ascella ed in perfetta continuità colla sua diafisi fu tentata ed otte11uta subilo la riduzione in sede m ediante u11a sen1plice spinta in alto dell 'epifisi stessa. A 11on lunga distanza di tempo, un secondo caso affatto simiJe ·al sopra descritto si presentò a•l l .osservazion-0 di un Sanitario di guardia al nostro Ospedale. Si lraliava di un robt1sto giovinotto di circa -ve11 t 'a1111i cadu to allora allora dalla bicicletta e lesiona lo alla spalla destra. L 'egregio collega, che ebbe ad esaminarlo n on ma11cò di notare, con qualche i11araviglia, come all 'abìtuale deformità p atogno1nonica della lu ssazione andasse compagna una sorprende11te facilità dei moti passivi, invece della classica inibizione al tribui ta ad ogni permanente difetto di conliguità dei capi articolari. Di fronte, però, alla caratteristica depressione deltoid ea, nonchè alla indupbia jnterezza dell'osso ornerale eg·li non esitò a tentare le opportune inanovre di riduzione raggiungendo ben tosto lo scopo. 11 lerzo esemplare occorse ancora a .1ne stesso in occasione di co11sul to presso una pazier1 te più che settantenne, la quale, scivolando in casa sopra un levigato pavimen to , s'era abbattuta sul fianco destro :lndando ad t1rti-lre in via diretta il suolo colla spalla corrispondenle, e riportando così una forma di lussazione di spalla complicata da frattura. Vacuità sottodeltoicl.ea, situazione ascellare della testa dell 'omero e larga ljbertà dei movin1enti passivi de1l 'arto offeso giustificavano in

vero ·1 sufficienza il dubbio del curante, pur sen-· za considerare ch e nellia fatt~specie l'età avanzata dell 'infer1na e l 'azione diretta del trauma stavano Hd avvalorare n,otevolmente il concetto diagnostico cli lussazione complicala da frattur.a, erroneamente ammesso in primo tempo; infatti il riscon lro ch e ~ 1novimenti d~ rotazione impressi all 'arto si trasmettevano regolarmente alla testa on1erale bastav.a ad ~scludere la supposta complicanza ed an che questa semplice lussazione inferiore dell 'omero potè essere fa cilmente ridotta col1'irripulsion~ dei pollici agenti nel cavo ascellare. L 'ultin10 caso mi capitò in Ospedale, e riguarda 11n giov,ane, che in una caduta aa arto superiore es teso avea riportato una evid ente lesione della spalla si11islra. Anche in questa circostanza il classico indice: lussazione-immobilità, falliva di fronte al controllo <lei movimenti passivi, e il facile successo della cur.a immediata confermava la diagnos~ di lussazione ~nferiore della spalla.

I fatti surriferiti, anche se un po' scarsi, sono più che sufficienti a giustificare una i)roposta di revisione della abituale si11tomatojog·ia attribuita alle lussazioni in genere e a qu.ella della spalla in particolare, e ciò appun• to pe-rchè si verifica in qualch e varietà un concorso di condizio.ni meccaniche, per cui il fenomeno apparentemente eccezionale di una capacità moto,r ia p.assiva è invece un fatto r·egolare ed abbastanza ben motivabile. Se noi infatti ci facciamo a considerare il complesso mio-dinamico tor:aco~scapulo -ome­ r ale, non troveremo difficoltà a riconosoere com,e l'equilibrio energetico possa in tale regione venire alterato in modo ass~ i diverso a seconda della nuova posizione anatomica che la Liesta dell 'omero lussato si.a stata spinta ad assumere. I primitivi _valori m·eccanici di « potenza, resistenza e fu lcro » v·eng·ono in tali circostanze più o m eno rnodificati con proporzionale risentim.ento della normale funzione motoria, la cruale resterà impedita o qu.asi, tanto da lla dolorosa contrattura riflessa dei muscoli, come dalla anormale disten sione degli stessi , quando i loro punti d'inserzione vengano a trovarsi abnormemente dista.nziati. In tal caso la n1obilità della leva omerale è for zatam,ente di1ninuit,a o annullata, come in fat ti avvie~e nella generalità delle lussazioni , ed in modo speciale si verifi ca nelle ' 'ari età anteriore e ·posteriore <jella spalla. Ma se fos se, J)er .avven tura, possibile qualch e forrr1a di lu saziane , in cui i muscoli concorrenti si trov.assero in maggioranza rilasciati J-1er l 'accidentale ravvicinamento delle loro estremità , non dovrebbe arrecar maraviglia, se n e conseg·uisse la po sibilità di estesi ed ancl1e a11orn1ali movim1enti passivi dell'arto corrispondente. · 1


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IL POLICLINICO

Trala sciando per ora di indag.a re a questa s tre.g·ua i caratteri subordinati delle lussazioni in generale, e limitandoci al solo capitolo della varietà inferiore di quelle della spalla, vogliamo far osservare come, appunto in quiesto caso, i più poten ti n1uscoli r egionali sono messi in condizione di rilasci.amento: gran·dorsale in faLLi, sotto-spinoso, piccolo e granderotondo, ~sotto-s capul.are, e g·r.and,~-pettoT.ale .sono resi pressochè impotenti a causa ap1)u11to dell 'approssimazionie dei rispettivi l oro punti d '.a tlacco. Soltanto i muscoli deltoide, sopraspinoso , coraco-brachi.ale e capo breve del bicipite, resterebbero in uno stato di coatta tension,e, c iò .che spiega l'atteggi.amento abdotto d ell 'arto e la n1arcata resistenza dello stesso ai tentativi ·di adduzione a n che pa _ivamente provati. Ma su que to contr.asto prevale il faLto raramente ]JrPvisto di una g rande lib·e~rt.à d egli allri .movimenti passivi d'e lla spall a lussata, orlde i facili errori <liag·nostici di chi con in erte rnentalità s'.a ffida senz'altro ai comuni scl1emi scolastici, che' talvolta per sommarie n ecessità non soendono .ai particolari. Ricordi adunque il pratico scrupoloso cl1e non sen1pre le lussazioni dell.a spalla presentano la pre,dicata limitazione di movimenti e polrà così all'occasione evitare incresciose dubbiezze diag·nostich e e curative. 1

R IASSUNTO. L 'A. avendo avuto occasione di incontrare quattro ca i di lussazio.n i inferiori scapoloom era li , li d e·scrive per din1ostrar11e la speciale sintom.atologia ch e diff.erisce da quella delle altre· varietà di lussazioni r egionali per la larga lib ertà di movimenti passivi. Dimostra l 'in11)ortanza di tale nozione per la diagno i d ifferenziale colle fratture e per la pronta t erapi a . 18

Per norma di coloro che aoa se ne sono provvlstJ e che aoa voglloao restarne privi, avvertiamo che sono rimaste disponibili soltanto ancora pochissime copie dell'interessaate Manualetto del: Prof. OOtt. AUGUSTO f RANGHETTI Medico Provinciale presso la Direzione Generale della Sanità Pubblioa

Appunti

di l egi s l azione

per gli Ufficiali Sanitari (V edere l 'Indice alfabetico delle materie riportato nel Numero 15 del 13 aprile, pag. 542). Volume, in formato tascabile, di pagg. VIII-200, niti· damente stampato. Prezzo L . 1 2, più le spese poet.ali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 O, 6 O in porto f ranoo. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto. RO"YA . •

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SUNTI E RASSEG·NE. MALATTIE INFETTIVE. Sulla cu1·a <leJJa malaria nell'emoglobinuria da chinina. (G. LAzZ_.\.RO . Riv. cli A1alariologia, n. 3, 1931). È noto come il problema d ella cura della

UJ.alaria nei soggetti ch e h.a·n no avuto un att~cco ·~i emog·lo·b inuria sia ancora oggetto di d1scuss1one, sopratutto p1er la multeplicità dei metodi e I 'in.certezza d ei g iudizi sui metodi

stessi.

La disparità di 01)inioni è sorta ·in special n1odo dopo la scoperta di Tomaselli e i lavori dei fratelli Plehn, mentre per il passato l 'emoglobinur ia era con siderata senz'altro una forma di malaria grave - e quindi curata con la chinina, raggiungendo r'erfino le dosi di 8-1O grammi . . Pr.es~ntem,ente I.a m.agg·ior.a nz,a d egli AA. r it1e.ne sicuramente dannoso l 'uso della cl1inina dur,a nte e ·dopo l'attacco emo,g lobinuriic o, e si li rn iti-l ad u·n trattamento sinton1.alico o ri.: corre .a succed,anei come I.a cin conina, la pl.asmochina . Nocht, Klemperer, Striimpell in' rece consigliano di attendere a lungo dopo l 'accesso emoglobinurico e seguire p oi il metodo della così d etta cc cu-ra di assuefazione alla chinina » (somim inistr.azion·e di piccol.e dosi di chinina, da 0,01 progressivame.n te crescenti, in modo da abituare il malato all 'uso d el rimedio). Infine numerosi autori tropicalisti so~ t engono che l 'emoglobinuria si deve · curare con1e la n1alar.ia, con I.a .chinina. Le statistich.e più rece.n ti parlerebbero in favore di tale metodo, per c ui seilllbra che, dopo tante esitazioni, co•nvenga tornare all 'antico concetto·. Occorre ricordare che G. Basti,anelli fin d,aJ 18.96 dimostrò con1e I '.attacco di emog lobinuria dia cliinin.a e ma lari.a, .a differenza d ell'emoglobinuria da fred,do, sia una man ifestazio,n e episodica. È raro difatti che in t ali malati la chinina produca I 'emoglobinuria con una certa costan za ; il più delle ' rolte, qu.antunqu e non sempre, l.a produce una Yolla sola ; ciò sovratutto tra di noi. L'attacco emoglobinurico, pert.a.n to, non è un fenomeno ch e i ripete costantemente; d ' altra parte 1.a cur,a della febbre malarica, mediante la chinina , dopo l'attacco emogJol)in urico, .nella pjù g ran parte dei casi non è seg uita d.a emoglobinuria. Vi è quasi uno st at o t,emporaneo di r efrat.Larietà a ll 'azione che ]a chinina dimo tra nello scatenare l'accesso err1oglobinuri,co. Un 'altra con.s ide raziooe ,di non minore imnortanza deriva d all 'e perien za; e cioè la chinina sommini trata nell'attacco, o uno o due gior~i dopo ch e ] 'attacco è guarito, n on aggra,-.a l attacco i·n corso. . ._ Un malato ch e h a un attacco di emog-lob1nuria in seguito alla chinina, ha già il suo rlrstino !'t.:\J)ililo , cl1e non dipend e cl'\11 a qt1!\n1

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SEZIONE PRATICA

lità ·d i chi1ìi.na presa, ma da uno stato che ·differisce da quello descritto n ei libri clas. . in lui preesisteva avanti alla chinina, poichè è sici. ·n oto ch e bas tano· quantità mri.nime dell 'alcaCaratteri fondamentali sono stati: la mitezloide per .determina re un attacco fatal e. za dei sintomi e la r elativamente bassa infettiGiustamente perciò la chinina veniva convità. Questa forma ha avuto recenten1ente vari siderata dalla Scuola Romana no·n come ve- nomi: alastrimo, vaiolo moderno, vaioloide, leno emolitico, ma solo 1c o.m1e qualcl1e cosa ecc. L 'A. ritiene ,che l 'alastrimo non costituiper cui diventasse l 'agente provocatore di ciò, sca una malattia a sè e cita in proposito le che n~el soggetto già avev.a priep~rato le conesperienze di Blaxall, .eh.e h.a ottenuto nella dizion.i, necessarie, affinch·è la chinina produscimmia I.e medesime lesioni inoculan.do macesse l 'emoli1si. teria le ottenuto tanto da casi di v.aiolo vero La reazione di Lanid steiner per l 'emo.g lobi- che di al.astrimo, il ch e coincide colle ossernuria .d a freddo, aveva d.a to· speranze di riu- vazioni sierologiche di Gordon e lo studio dei scire ad ottenere in vitro ].a dimostr:azione del- ra pporti immunologici di Sedingham. L'A. lie ·ernolisine; ma il problema dello scatena- non approva neppure il termine di « vaiolo mento dell'attacco, n ell'emoglobinur.i a chini- m oderno » perchè a.n ~h1e in passato il vaiolo no-malarica , è così complesso, che l 'imitazio- h a presentato diverse g ravità ·n elle diverse ene in vitro di esso appare per ora poco proba- pidemie. bile. Riman.endo sul terr eno de1l 'esp erienza Le car.atteristich.e cliniche son o le seguenti : clinica, i fatti sopradetti dovevano· quindi far Periodo di incubazione: 10-1·5 giorni. Peconclu·der·e eh.e la qu.antità di emolisi.n.a già riodo dli invasione : inizio brusco con oefalea, pronta n el soggetto sia qu·ella ·che determina brivido malessere e. febb.re , ch e durano da la .g r avità del! 'a ttacco e, verosimilm1ente, n.e l- 48 ore 'a 4-5 giorni . Pe;·iodo di eruziorie: ma1. l'attarco stesso s ia interam·ente co·n sumata per prima ·del 3° giorno; per lo più al 4°-5° e dura l'emblisi, e q.u indi spa.risca. fino al 7°-8° . Inizio alla :faccia e qualch·e oro& In .accor·do appunto a tali pr.incipii I' A. ha do,po a.g li avambracci ·e al tronco e poi agli tr.attato tutti i casi (in numero di 6) capitati arti inf,eriori. L 'inizio dell'eruzione coin.cide alla propria osservazione, nei quali l 'attacco di con la scomparsa dei sintomi gen.erali: scomemo.o-lobinuria era v.e·n uto in seguito alla chinipare la febbre e il paziente si sen.te b en e. Lo n a . In qualcuno la ch.inina è stata d.a ta verso sta.dio p·a puloso dura 36-48 ore; poi sÌ' ha quella fine dell'attacco; in uno al secondo g iorno lo pustoloso. Nello stadio v.escicolare le ledella prima recidiva dopo l 'attacco, quando sioni si m ostrano irregolari n ella forma. A le sostanze em10liti1ch e riconoscibili in vitro, volte si' h a un .aspetto che ricorda il morbillo. erano .an cora dimostrabili; in un .a ltro la chiLa vescicola è per lo più n.ella pelle, non nina fu data due o ·t re g ioTni dopo cessato sulla pelle. I '.attacco; in niessuno dei casi si ebb e recidiva Non si ha mai febbre suppurativa secondell 'em oglobinuria. . daria. Dalle osservazioni ·dell 'A. pertanto risulta La g uarigion e completa si ha ·p er lo più in confermato il fatto che la chinina, sommi4 settimane, senza complicazioni. nistr.a ta al più p·r esto, dopo l ' a1ttacco o du.ranL 'infettività è m!inore ch e n el vaiolo comute l ' atnacco, n.on fa toir nare l '·emoglobinuri~, n e, tanto eh.e la tr.asmissione si h.a solo in nè peg·.g iora l'attacco· in corso, e~ .oltre a c1~ ch e dando la chinina nell.e r e.c1.d1ve , non s1 ca.s i di 1contattu prolun.gato. Nella discu ssione diagn ostica rientrano: il ha 0 si ha raramente l 'emoglobinuria . n1orbillo, la ·d ermatit~ sifilitica papulo-pustoIl tr.attament-0 del m alato senza ritardo con la chinina impedisce le ~e?id·i.ve, im.pedisc~ losa , il prurigo, l'eryth em.a iris, l'eriten1a lo stabilirsi di quelle .cond1z1on1 ch e, in. qu~1 multiformie, I 'acne, l 'urticaria. 1Dal punto di vista epidemiologico il caratsoggetti, prepararono l ',attacco ~mo~lob~nur1tere fondam entale è la scar sa trasmissibilità co (emolisine); quindi l emoglobinuria si gua(tanto che una bambina ch e 'frequentò la scuorisce guarendo l'a malaria: . Evidentemente qu·eSt e ricerch e, re segu1te l?er la per dl1e giorni dopo la comparsa dell 'eruzione non infettò n essun 'altra scolara) e la raincarico e sotto la g uida del prof. G. Basti.anelli , .sono interessantissime, così. dal lato pida scomparsa dell'epidemia coll 'isola·m ento severo d1ei mala.ti, ch e devono ab olire ogni scien·t ifico com e da quello terapeutico. . . contatto c9n persone ch e n on siano ad.dette Dur.ante e dopo l 'accesso emoglob1nur1co l'esam e .del sang ue dimK} tra sempre .la preseD:- alla loro cur.a. R . L USENA. za di p1a rassiti, p er solito Pla s mo~ium f.alciparum~· in un caso 1'A. h a trovato il P. vivax. La trasfusione sanguigna nelle setticemie A. Pozzr. 1

1

da streptococco.

Caratteristiche cliniche edepidemiologiche del vaiuolo e sua diagnosi differenziale.

(P.

(C. J. Mc. SwEENEY. Quart. Joiirn.. l\1edic., lug. 1931). L ' A. h a osservato n egli ult in1i 8 anni in Inghilterra e n el Gall1e s un tipo di vaiuolo che

Nel 1918 Wright n1ise in pratica l 'idea di utilizzare la tra fusione anguigna per trasn1ettere l 'immunità acquisita. Egli ini ettò il germe attenuato ad un soggetto SD.110 e dopo

ABRAMI e

A.

TzANCK.

Pa.ris Méd. 1 ag. 1931) .


174:0

IL POLICLINIUO

sei ore fece una trasfusione di sa.n g ue da queto so.g getto al malato. Ma si può anche prooedere diversamente ed utilizzare il sangue di individui guariti o di soggetti convalescenti. Gli AA. h anno praticato la trasfu sione sanguigna in un certo numero di malati con settioemi.a da str·eptococco emolitico ottenendo un gra11 numero di buoni risultati. L 'immunizzazione del donatore fu otte11uta • in .div·er si mo·di. OgtDi volta che fu possibile ricorsero a donne gu.a rite di infezior1e puerperale . Si procedette anche alla riv.accinazio11e del donatore n elle sei ore prec·edenti la trasfusione, mediante auto-vaccini provenienti da culture dei inala ti ste&si. Gli AA. riferiscono a mo ' d 'esempio alcune curve termiche che servono a dimostrare ~u.anio differenti sia·n o le ciircostanze della guarigione quando la si è p otuta ottenere. In u.n caso di infezione . puerperale erano f;ta te praticate due trasfusioni ordi11arie senza risultato alcuno . Si procedette allora alla immuno-trasfusione (:I: volte), servendosi ·Ùel sangue del n1arito che era stato vaccinato sei ore prin1a cori un auto-v.accin o ottenuta dalla malata : si ottenne una rapida g uarigione. Ad una do11n.a malata da oltre u r1 i11ese con febbre consecutiva ad aborto erano stati praticati successivamente nov·e ascessi da fissazione, enza però risultato alcuno. Si ricorse i.n fine ad una imn1uno-trasfusione, dopo la quale b en cinque degli ascessi si risvegliarono e richi esero la incisionie, dopo di chè la temperatu ra cominciò ad abbassare. Dopo tre al tre tra s fusioni si ebbe la g·u.a rigione. In un .altro caso, dop.o la immuno-trasfusione si .ebbe una lo calizz.azione suppur.a ta articolar e, dopo ·d renata la quale si ebbe rapida gu.arig·ione della sett ioe mia. ell ' ul ti1no dei ca·s i riferiti si tratta va di una infez ione puerperale datante da quindici g ior11i co11 r eperto streptococcico positivo. Fu praticata alla p. una strasfusione di gr. 100 da donatore universale non imn1unizi-ato. Seg uì llno tato di choc gravis imo e poi caduta della Len1peratura e gu arigione. (~o nc l udr11do , ~u ±3 ca· i di setti cemi e gravissime gl i AA. hanno ottenuto 22 g u.a rigioni cl1e Si sono e ffettµate secondo tipi assai differe11ti cn za la l)OSsib ilità di · riferimento ad 11n mo·do o ad un altro di va ccinazio ne. VI CENTI NI.

Sul repe1·to batteriologico di sette casi di • angina. (G. LUGLI. Va.lsalva, VII, n. 9, 1931). L ':\ . riferisce intorno a sette casi di angina 111an ifestati si nello spazio di circa tre n1 e i Jl Cl per onale di una scuderia.

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Nell 'essudato faringeo egli ha trova to oltre a germi comuni La priesenza costante · di streptococchi in catenelle lunghissime con i caratteri morfologici d-ello streptococcus equi di Rivolta che è l 'agente patogeno dell 'angina dei cavalli. Questa malattia si n1anifesta con catarro nasale, tumefazione e suppurazione dei gangli ·d el collo ed è in questi ascessi c he si riscontra Io st:rieptococcus equi. L 'A. a:qzitu.tto prooedette alla identificazione batteriologica del germ.e: ottenutolo in cultura pur.a, in brodo e in agar, ricercò i caratteri differenziali con Io streptococco umano che sono: 1) sviluppo crociato delle dY·e specie nei filtrati di culture ; 2) maggior virulenza dello streptococco equino per il topo bianco; 3) r esistenza croci.ata delle due specie ai sie1i ris_pettivi. Identificato il germ e l'A. si pose il problema quale importanza esso avesse nei riguardi d.eJ]a affe~ione in studio. Poich è nessuno dei cavalli presenti nella scuderia era affetto da angin.a, . occorrev.a anzitutto conoscere se fossero essi i portatori del germ•e. Nella secrezion·e farin.g ea di nove su quindici cavalli riscontrò lo strepto·coccus equi di Rivolta e lo stesso reperto ebbe in due campioni su 24, di polveri raccolte n•el governo dei cavalli. Ricercò infine se il siero degli ammalati avesse potere litico sulle culture dello streptococco isolato dagli essudati. Le prove sierologiche dimostrarono che il siero di tutti i pazienti dava luogo a lisi n elle culture suddette. Era questa la prov.a decisiva p er la definizione .C:l ella quistione se il germe avesse o no importanza etiolo·g·ica n ella m.alattia in studio. Anche lo studio clinico dei casi metteva in evidenz.a che si tr:attava di una forma di angina che si scostava per alcuni caratteri dalle forme comuni. · L' A. ritiene n,ecessaria una indagine più vasta qua1e potrebbe essere compiuta dai medici militari add·etti alle armi a cavallo. 1

V1 CENTI:\II. '

ARTICOLAZIONI.

Il trattamento medico dell'artrite c1·onica. (N. MuTcH. Brit. med. Journ., 7 marzo 193 1). ' Moltissimi sono i medica111en Li proposti contro I 'artrite cronica: a lcuni empirici , altri studia ti con esperienze di laboratorio, siccl1è non riesce facil e a l m1cdico la scelta del rimedio a·datto. · Ma quahdo i a ccetti il con sueto punto di vista ch e, in con1plesso, i di turbi reumatici cron ici sono i)rodotti da tossine o da incursioni batterich e da uno o più focolai è possibile passare rapidament e in rassegna il campo terapeutico. La di1ninuzione della re_i~ tenza, il per,erl il o 1netaboli n10 ed i disturbi endocrini po ono i n alcuni ca i preparare


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SEZIONE PRATICA

il lerre:i10, nia la disc utisione di questi a·rgo111e11ti porterebbe troppo !ontano. Trattam ento dei focolai. - I denti, la gola, i seni na ali e l 'appar eccl1io g·enito-urina~ rio ~sigono l 'eventuale c ura .chiru·rgica e l ' u so intelligente di .antise·t tici, in n1odo da evitare un trauma chimico, che potrebbe es.sere dannoso. Particolare attenzione esigono lo sto1naco e l ' intestino , sicchè si dovrà organizza1re uno schema di trattam·e nto cl1e riduca la putre fazione ed impedisca ai saprofiti ·con potere infetta11te di penetrare nei tessuti viventi delle pareti intestinali. I mezzi princiIJa li per ottenere tale scopo sono: J) L 'elin1i.nazione della stasi intestinale. 2) La se111plificazione della dieta, correg~·endone g·li errori e riducendo la quantità d ei materiali putrescibili ed indigeribili nel ~o1011 . Si co11siglierà una buona masticàzione, l 'u o di .a cido cloridrico e di pr.epara.ti a.d atti (tak.a diatasi, pa·n cr eatina). · 3) La limitazione d ell 'azione batterica 1nedian te éU1tiseltici ,' quali l 'ittiol-salicilato , il salol od il carbonato di guaiacolo. Ta le tralta111ento però :non è molto e fficace. 4) La fissazione d elJ,e tossine mediante un assorbente insolubile (caolino , carbone). E diffi cile poter dare una quantità sufficiente di carbo·n e, ma ciò è possibile col caolino; è bene sceglier e i ·preparati di caolino colloidale poichè ·q u·ello naturale con tiene spesso delle particelle microscopiche di quarzo o di mica. Trattam ento locale. È basato generalmente sul mig'lioramento della circolazione nella parte affetta. 11 calor e radiante , il vapol'e, i cataplasmi, il far1go e la diatermia sono eccellenti se applicati a dovere. Vi sono inoltre molti preparati consigliati a tale scopo, :alcuni .a nch e ad azione brutale: l 'al coolato di Fioravanti e tutte le cc embrocations » della Farmacop ea inglese. Un altro gruppo è quello dell'olio di wintergreen, (o salicilato di m e tile, od olio di Gaultheria) ch e costituisce la base di molti l)Ì:'epa·rati brevettati. Aum ento della resistenza generale . - Han 110 g·rande valore la ' 'ita in un ambiente sano, l a luce ultravioletta ed una dieta ricca in vita111i·n e, specia lmente quelle A e D. P er gli indi,1idui ch e digeriscono male i grassi, so110 consig liabili i preparati irradiaiti concentrati con quelli ·di calcio (g·lu con.ato o la ttato). Uti le è a ltre ì la ter apia reattiva non spec ifi ca, che può farsi con le iniezioni di preparali di m ang.an e.se (fa ciliterebbe la formazion e di anti corpi) o dr n u cleinato di sodio o sol ·ro colloidale ( d.a rebbe una le u cocitosi); non J)rive di p ericoli sono le iniezioni endovenose ·di preparati colloidali . Au.m ento della resistenza specifica. Le iniezioni di v.a ccini preparati con i germi i ol a ti dai vari focolai provoca·n o r eazioni doloTo e ne lle ])arti reun1a tizz.ate. formazione di .anticorpi e 111iglioramenti , tal,1olta a n ch e sta·bili. È con . igli.abile ti..are tutti gli s tipiti iso:tati, per la J1re11arazione d el ' 'accino.

17±1

· Cil'coli v iziosi. - Sono S1Jecial111e11Le cla co111batter e l 'ipotiroidis1no (so1nmi11i5trazio11e di tiroide) e l '.an en1ia (acqua ferrug·inosa, fo sfato di ferro, ecc.). Gra11dissimo è il ·numero ·dei m edicamen.ti propos Li n ell 'artrite croniic a e ch e ! 'A. riunisce secondo le affi11i tà chimich e. Aspirinq. - La vendita annuale di u11 n1ig liaio di tonnellate di aspirina in Inghilterra indica, al dire dell 'A., che essa è utile . I suoi effetti principali sono que llo di calmare il dolore e di diminuire la rigidità quando essa i1o·n sia prodotta da anchilosi o da aderenze. Il corso ulteriore della malattia non riesce i11fluenzato direttamente, ma solo indirettamen -. te pern1ettendo al paziente di dormire e con1C·e dendogli un sollievo ai suoi dolori. Una par·t e del medicamento è d ecornposta n ello stomaco, il resto si diffon.d e in tutto l 'organi: smo; esso ha un 'azione ~si specifica, di mol to superiore a que lla del salicilato di sodio; tale azion e si esplica m1ediante cambiamenti n ella tensione d ei tessuti, e, quindi , con un rilasciamento de i va.si e d ei .n ervi compressi. Le ricer ch·e di Hanzlik h anno dimostrato ch e l 'aspirina altera la permeabilità di alcune membrane colloidali e provoca una ritenzione d ei liquidi nell 'organismo, con· diminuzione del flusso urina·rio ed aume nto di peso. Il fatto che essa, n ei casi di idi05incrasia, può d et ern1inare u.r ticaria ed edema generalizzato in dica secondo l 'A. che la sua azione sulle articolazioni è piuttosto periferica che centrale. · A ntipirina. - Al pari d elle sostanze dello stesso gruppo ha puramente effetto analgesico. Solfo. - Non .è facile con1prendere il p ercl1è lo zolfo possa essere utile n elle artriti croniche; è un fa·tto però ch e il su o uso ha ricev uto la sanzione di un lungo periodo di anni. Esso per la maggior parte, passa senza modificazioni n·ell 'intiestino e viene espulso con le fec i, sicch è ha grande orportunità di agire sul · cont e·n uto intestinale. Sebbene inerte n elle associazioni or ganiche, esso r eagisce prontamente con le proteine in .ar11biente a lcalino e produce dei solfuri , ch e .sono battericidi, irritanti e lassativi, dell 'idrogeno solforato e dei composti solforati organici. Lo zolfo è qualche cosa di più ch e un antisettico intesti.na le; esso è un ag·e·nte disintossicante, a cau sa d ella sua azione sui composti putrescibili delle feci. Esso è una specie ·d i spazzino che modifica e distrugge i ·residui p roteic i; u·n a cer La parte passa poi nella circolazione probabilmente allo tata di solfuro . No11 si h a però formazion e di solfoemoglobina, n è presenza di solfuri liberi n el san g ue . I solfuri ,compaiono · poi nelle urine, m a la m aggior pa·r te d ello solfo assorbito v iene com1p leJamente o sidato e pa sa co~ m e solfato. Qua ndo si. introduce lo solfo colloidale per iniezione, si hanno febbre e leu cocitosi come conseguenza de ll 'azion e reciproca non spec ifica fra le particelle colloidali iniettate e quelle dell 'organismo . 1


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IL POLICLINICO

[ ANN O

XXXVIII, NuM. 47)

Jodio. - Il ' 'alore clinico dei preparati joCincofe11.e. - La popolarità di questo rin1edici ha u·no copo ben delimitato. Alle dosi dio e dei suoi derivati (fra cui l 'atophan) dein cui lo jodio .si somn1inistra, la prete a azio- 1iva .dal fatto ·che essi tolgono il dolore, per ne anti eltica è trascurabile. Caratteristica del- cui essi possono rivaJ.eggiare con gli stessi s-alo jodio è la sua fac.oltà di in1magazzinar. i, licilati. Il suo uso è seguìto da aumento cli per cui ·rimane a lungo ·n ell'organismo. Nei escrezio·n e dell '.acido urico e da diminuzione pazienti reumatic i esso agisce, sia stimolando dell'uricen1ia sanguigna . Il potere analgesico, una tiroide difettosa e normalizzando la sua però, no11 è li1nitato .alle form,e artritiche co11 secrezione, sia accumulandosi accanto ai fo- elevati valori di uricemia; ad ogni mo·do, clicoJai infiammatori. Numerose sono le ·p repa- nicament·e, il loro uso non è giustificato qu:anrazioni jodiche, ·in alcun·e delle qu.ali lo jodio do vi sia(n o altri mod·i .di alleviare il dolore, è combinato con delle proteine, mentre in al- ta:Qto più che essi posson·o die terminare ittetre è unito .a d acidi gr,assi. rizia, con gravi modificazioni epatiche. Non Sostanze radioattive. - Il cloruro di radio però in ogni caso, il fegato viene affetto. · può es ere dato per booca alla dose di Piperazina ed altri solve11ii dell 'acido urico. 1/ 100.000 n1g. , parecchie volte al giorno; es- - Da pi1)erazi11a qua11do vie11e aggiunta alo viene .assorbito rapidamente e, ·dopo esse- 1'urina aumenta la . ua capacità di sciog·liere re rin1asto per un certo tempo nel fegato e l 'acido uri co; i sali di litio aumentano il po-nella n11ilza, viene eliminato dalla parete in- tere solvente ·dell 'a cqua ull'acido urico , n1a te tinale. Durante il suo soggiorno nell 'orga- nel . siero e nell 'u·rina l'eccesso di sodio anni n1o es o ubisce la ·degradazione nei così nu1lla completamente l'e ffetto. :È quindi del detti prodotti di degradazione. tutto improbabile che, nelle condizioni della Gli effetti più definiti consistono i1ella diu- clinica, queste sostanze po sano· agire sugli uresi, nell 'abbassan1;ento· della pressione e nel rati dei tessuti o del sang·ue. A·n che se tale provoc.are una ·re"azione locale .attor110 ai foco- effetto fosse comprovato, ri111arrebbe da v-elai infian1n1atori, reazione ch e nell'artrite cro- . dersi se il ·p aziente ne ritrarrebbe un beneficio. nica si in.anifiesta 1con .aumento di dolore e di La piperazin.a e l'acido ti111i11ico appartengonfiore. Alla dose non1inata, la reazione no11 gono 'allo stesso gruppo far111acologico; il losi ha che ·dopo parecchi giorni; essa, poi, ces- ro effetto clinico, se pure vi è rim.ane quasi sa ed è seguita da un effetto benefico. impercettibil e nell 'a·rtrite cronica. Utile risulta anche la somrninist1~az ione di Esametilentetramina. - Essa non viene coacque radioattive e di altre .sostanze radioat- munemente i)rescritta da ~ ola nell 'arlrite crotive, quali il torio, il mesotorio. nica, n1.a essa entra nella con1posizion e <li Tiosiria.m ina. - Introdotta in tera1)ia da He- molti preparati del commercio, fra cui l 'urobra ed Unna; essa è poco solubile e viene quin- don.al. N·ell 'artrite cronica, il uo uso è basadi "olubilizzata con il salicilato ·di sodio otte- to, non già sul potere antisettic~, ina su 9°:e1nendo i co i l.a fibrolisi11.a. Questa provoca u~ lo sol,ienle dell'acido uri co. L effetto cl1111.co na reazione diffusa .co11 effetti .sul metaboli- sui sintomi e .sul decor o della n1alattia non smo ·din1ostrati dalla degener.a.zione grassa de- è manifesto. Dal punto di vista teoretico, si può gli orga·n i parenchimatosi ed aument<:> di eli- pe11sare che la picco]~ qua11t.ità ~i for~ali11a n1:inazione dell '.azoto. Clinicamiente, si hanno che si libera vad.a nei foc0Ja1 art1colar1 infet' primari; ma si tratta d1. quanmalessere ·e febbre seguiti in alcuni casi dal- ti e nei fo colai la risoluzione di infezioni localizzate e torpi- tità m1inime ch e v·e·n gono subito fissate dalle de con diminuzione ·del tessuto fibroso e di proteine e non esericitano pertanto ne suna ' alt1'i tessuti infiammatori cronici. Un altro .aztone. preparato <li questa serie è la contramina, c~e Più che altro il tratta1nen lo dei pazienti con pro oca pure delle reazioni e si ritiene reagi- artrite cronica va basato sullo studio accurasca co11 i .colloidi dell 'organismo. La nost~a to del paziente stesso, quale è stato delin.eato conoscenza sul modo di azione di questi r 1- nella prima })arle. • fil. medii energici è scarsa ed il loro uso è da ritenersi per ora troppo avventato a nleno che Su di un caso di tubercolosi articolare snb· il 1)aziente non po sa venir continuamente acuta. · controllato. Acido jociossibenzoico. Gli jodossiben- (1F. BEzANçON, E. BERN.-I BD, Ou:N IANSKY e l~AU­ zoa ti sono stati introdotti in ter.a pia n el 1026 CHER. Biill et J l1ém. de la Soc. !tf éd. des Ilop. da Yot1ng e Youman . Somn1i11istrati J:>er lJocde Paris, 18 i11aagio 1931). c.n, cla11110 n1alessere g.astric o seguìto da . s?lGli AA. Til)Ortano un caso che mette. in evi: lie\'O del dolore articolare. Si dan·n o per ini ezioni e n rlovenose ( pecialmente il sale di a111- denza come la tube:ncolosi possa man1festa r-..r 111onio) e })rovocano leucocitosi polinucleare, sulle .articolazioni non oltanto sotto forn1a di poliartrite o di arlri te ~ t1 lJa cuta o .. otto forn1a Cùll forte re.azione-: sudori, febbre, nausea e dolo ri ad<lon1inali a cui· egue un oll ievo dei di idrartrosi, 111a ancora sotto un a._ petto molto dolori arti colari e dello }:la mo a ociato. L ' 1J- par.ticolare di v.er~amento 1J11riforn:e sjn1i]e a quei versamenti prolungat_i che si osservano ~o di q11e ... ti ri111edii però non è ancora raccon.e] pneun1otorace t erapeu t 1r o. 111 andabile. 1


(ANNO XXXVIII, NuM. 47]

SEZIONE PRATlC.\

Si tratlava di un 111alato ,di 22 a1111i cl1e a 10 anni aveva sofferto di fenomeni dolorosi a livello d.ell 'an,ca d e·stra , dovuti ad u11a trocanteri te che provocò la forn1azione di una fi stola cronica malgrado . il ·grattamento dell 'os o; a 20 ianni er,a stato colpito da un at.tacco di poliartrite con au·m ento di volume d elle articolazioni colpite, durata un 1nese; due anni più tardi ammalò di una n1onoartrite d el ginoccl1io sinistro, rivelata dai ·dolori, da lla difficoltà nella marcia e dalla tumefazione dell 'articolazione. Una prima puntura d ell.a sinovi1ale rimase infruttuosa. Una seconda died e esito a qt1al ch e gocoia di liquido citrj.no amicrobico. Dopo un m ese la . tumefazione aum.entò ed una pu11tura permise di estra rre a lcuni ,centimetri cubi di liquid·o purifor1ne .amicrobico ch e, inocula Lo sotto la pelle di una cavia, tuber.colizzò I 'anin1al e. L ' affezion e ebbe un,a evoluzione subacuta senza · i caratteri d el tumore bianco. Si trattava <li un.a sinovi.te p uriforn1ie, ed una nuova puntura diede esito a liquido sin1ile al precedien te e ch e, come il precedente , tuber colizz.ò la cavia. T segni gen er ali furon o sem1)re discreti. L 'artropatia si è prese11tata dunque come una tumef1azione di tipo r eun1atico, poi come una idrartrosi. La .tra formazione d el liquido citrin o in liquido purifor111e si è falla insensibilmente senza aumento n etto d ei egni funzionali. L 'esam e r.a diolog'ico non 11a potuto m e ttere in evidenza lesioni d ell 'interlinea o delle estremità ossee. In conclusione il malato h é:l presentato a 10 anni una troc.anterite cl1e per i caratteri clinici bisogna con siderare di D:atura tub e~·c?la ­ r.e .a 22 anni unia n1onoartr1te ch e, c}1n1can1~nle ·d iscutibile, è stata dall 'esperin1e11 Lo dimostrala di natura tuber.colar e. Fra qu1es.te due inanifestazioni si è inter calato un attacco di poliartrite acu.ta , di c ui la n.at:11ra no11 è stat~ mai d e te1:n1inata ma ch e merita, seco11do g l1 AA., ·di esser e riportata alla stessa causa. . . Nella discu ssio11e eguita alla espos1z10n e del caso clinico, L . Bernard 111elte in e·videnza la possibilità cl1e in .u n certo ~.u­ mero di casi di poliartriti d el .t ipo reuma~1 co acuto si possa verificar e la presenza rd el virus tu b er.colare in qualcl1e articolazione e l 'efficacia caratteristica del salicitato di sodio. Circa il valore specific o d ella terapia salicilica, F. Bezançon, rispondendo a ' rari ora.tori, pTecisa cl1e, pur no11 n egando l 'effi caci.a n1~r.avi~ gliosa -d el salicitato di sodio nell3: malattia dl Bouillard, eo·li pensa chie non si possa parlare .ai un 'a;ione spe·cifica contro l 'agente ancor.a ig noto d ella mal:attia, ma di un 'azion e b enefica verso un tipo di r eazione infiamn1atoria ch e si .t rova precisam.ente realizzato n el re t1111ati sn10 arti.colare acu to, ma può manifestar . . i anche in altre forme di poliartrite ed in particolare nella got ta acu.ta. C. TosC ·\NO .

A1·t1·algia endoc1·ina. (L. V. PAP. TVien.er kliri. vVocliensc}i rift , 18 .eLtembre 19:3 1).

L ' A. de ~cri,re u11 tipo particolare di artra lgia, che colpisoe Je do1111 e di una certa costituzione in occasion e di di turbi d ella funzio11e ov-a rica n el clin1.a terio, 11ella g ravidanza e dopo i.n ter,renti g·in e~ol og ici. · . I sintomi n1orb.os! son o particolarn1e11te m anifesti al rr1attino e <cons istono 1)er lo l)iù in gonfior e, rig idità, ·dolor.abilità e d eb ol,ezza delle n1ani. I disturbi obbietti,ri e subbieiltivi possono alter11.ativ.amente pne entarsi e comparire mediante le diver e rice.r ch e (form1u la leuco citaria, ' 'elocità di seditn •entazion e, ac ido urico nel san.g u-e, i11etabolismo basale, ecc.) si può escluder e ch e si tra tti .d i fatti i11fettivi od infiammatori , ment,r e può dimostrarsi chei tratt a di disturbi circolatori e di tasi del sistema lin·fa tico. Il processo patolog·i.co auebbe spieg·abile da un o spostam ento d el si: ten1a n~rvoso vegetativo n el senso della vago·t oin ia, spostamento ch e &a·rebbe più forte nel sonno; da ciò il fatto che i fenome·11i patolog·ici sono p·iù evid enti al ris' '•eglio. Non i conosoe an cora quale parte possano avervi la nlinore funzionalità o'ra r ic.a e l e -tossine o g li ormoni cl1e i liber ano e seni ibilizzano il istem.a n er voso vieg·etativo . Un 'in1portanza decisiva è da attribuirsi a J1a costituzione. La terapia con siste soprattutto n·ell 'clevare il to110 del sin11)atico n1ediante rimedi e stimoli fi ici, specialn1en te n1ecca11ici,· unitan1en te alla sorun1inistrazione di i)rieparati or g·a11oterapici. fil. 1

RICAMBIO. Cont1·ibt1to di xantomi.

i~icerche

.

alla questione degli

(R. <: A · ..~zzA e G. PELLEGRINI. _4.rcli . l stit. Bioc/1. Itai., nlaggio 193 1).

Prin1a ·dei la,-ori a111ericani di questi ultimi anni, era assion1atico il })inon1io « xa11ton1.a-i1)er.colesteri11en1ia ». In cam1)0 pa.togenietico si an1n1etteva da 111olti AA. una speciale affi11ità pie r la colester i11a (cole lerofilia) cli d eterminate cellule (cellule xanto111ato e) caratteri ti.cl11e del 1)roces ~ o n1or})o o. E qt1e ·L.e cellule , -engo110 con ... e111pre n1agg·iore au torità r icono ciute co111e el,e111eu ti schi etti de] --:i t.ema r eticolo-istiocitar io. In questi ultin1i a n11i W il.e, E cks tein e Curtis hanno oppo~to ch e la cole terina h a solo un ruolo accessorio, secondario , talora perfino non nece sario, n ell ~ gene i d ella xa11.toma . Es i in falti 11anno vi ... lo cl1e esi .tono c a:~ i rari , 111a .. ir uri, di xanton1i co11 t a ~ ~o cole ... terini co nornial e ed ,an chf' al di . . o tto d e] norniale. Inoltre Eckstein e Cnrti s'- ~ t11dia11 clo in var i -


171 -4-

[ANNO XXXVIII, NuM. 47]

IL POLICLINI CO

casi acca11lo a lla colesterina, le a ltre sostanze 1)' rar'~e contenute n el san g u e, ha11110 'i t o cl1e r:c111p1"e, an.ch e con tasso ~i col esterina a umenlalo ed a11ch e con tasso coles terinico norn1ale , il tasso d e lle altr.e sostanze grasse con1plessive era forte1l).en te aumentato . ~Ier1tre la colesteri11a totale sta n el sangue norm.almen.te n el rapIJorto del 30 % rispetto al corn 1Jlesso d elle altre· frazioni lipiniche , n ei casi ·di xanton1a tale rapporto i ma11~i1ene. al• .d i .so t.to del 3 ~ ~~ ~s­ se11do, an ch e nei casi con 1per colester1nem1a, le a ltre lipine più forteme nte aumentate . E questo vale, non soltanto p ~ r le ~o s~anz e in .circolo, m a .an ch e p er le rr1.an1festaz1on1 c ui a·n ee , n elle quali sta in primo }Jia no il c?nt enuto in lipine t otali ris11etto alla coleste rina p r esa per è. La colesterina sta dunque in poizion e secondaria ed al nes o « xantoma-colete rina » d eve sos tituirsi il n e so « xantomalipine ». Sempr1e in can1p o etiolog ico , gli s tess i AA. danno valore a lle alterazioni epato-pancreati.ch e, com,e causa della iperlipemia e , riferendosi al diabete , insistono s ul concetto ch e l 'ipergli,cemia ed an ch1e la semplice diminuita tolleranza all'ingestione di zucchero, in assen. .za di diabete conclamato ed an ch e di glicosuria, può avere alta importanza etiolog1ca. Notando poi .che gli stati patologic i invocati per s pi egar e l 'iperli1Jen1i.a total e (cau sa . d ell? xa i:it o1na) p o sono esi t er e .sen za c l1e la lperl11101n1a a loro lega la od ancl1e se rn plicen1 e11Le con loro coesistente, porti a detta manitestazione, m e llono in evidenza ·ch e altre cause devono entrare in gioco, mentr-e non si ·devono dimenticare i fattori costituzionali an che er editari , ch e ~alor.a s i presentano con una cos ta11za i11gola ri ·i1rla. Gli stessi AA·. inoltre hanno din10strato la netl.a importanza a.ella diete ti.ca sia sul tasso lipinemico che sulle manifestazioni c utan ee, così ·da poter affermare che diete a ccon c ia m ente fissate possono portare alla scom.p.ar a di forme xantomatose gravi, diffuse. Gli autori hanno eseguito numerose ed a cc ura te ric erch.e su di un ca so di xant-0111 alasi da loro osservato ed hanno potuto c onstaLare ch e i dati da loro raccolti, p er quello ch e riguarda le frazioni lipinich e ed il loro lotale , collimano assai bene ,con le moderne vedute d egli autori america:ni. l\1a ncava invece n el loro caso ogni da.to ch e potesse far pen. ar e a quei moventi .che la letteratura indica com e i più invocati per spieg.are l 'alterato ricambio di g rassi. Nulla infatti è risultato a carico d ella funzionalità e patica e nulla di .con , i ~ tente esi st eva a sostegno di una etiologia d a altera zioni 1endocrin·e : non esi stevano seg ni cl i di1ninuita tolle ran za alla ingestione di pr oYi.1 di idra ti di carbon io. Note,roli erano soltanto la m a n.can za di lipasi n el siero ed un fat torc fli etetico Cl 'amma la to er a un abitua le ed ecce1 ion ale mano-iatore di u ova e di h l1rro). Tnlla ri,liltnYn da l Q'entili zio. 1

Qua nto al proble1na patogenetico, dal du1)Iice 1) unto di vista della causa della localizzazione in sedi de terminate , per lo I)ÌÙ estensorie, dello xantorna e del meccanismo intin10 di for111azione delle efflore scenze tipiche d ella r11.alattia, g li AA., mettendo in evidenza le oscurità ch e ancora cirGondano tali quesiti, non .cr edono di }JOtere avanz.are alcuna conclusio11e i)er anal e. C. TosCANO .

CENNI BIBLIOORAFICI G.

QuARE LLI.

Clinicci delle malattie professio-

riali. U.nione Tjpografico - Editrice Torine· se. Prezzo L. 70. E ccelle11te m anuale ch e com1)endia in n10do cl1iaro e con11)le lo · tutto quanto finora ~i sa sulle m alattie i1rofes iona li , opportunamente distin.te in quelle da eccesso, della qualità, d.a ambiente, e d.a p o. izione da I.avaro. La d escrizio11e. d eJla intomatologia è chia ra, l 'interpretazio11e patog·eneti c.a svolta in modo convincente. La parte editoriale è diligentemente curata: eleg·a nte I.a ves te , nitidi i tipi, nun1erosissin1e le illustr.azioni p er la magg·ior i)arte a colori .

.

F.

DR.

Der J(ranke und die Krank enversicherun1g. Editore Lehmanns, Monaco . Prezzo I\1. 5. Esposizione e criLica della leg·islazion e sociale t ed e ca ed in i p ecial modo dell 'assicurazione-malattia. L ' A. g·ià noto p er il uo precedente libro sulla liber a scelta del n1edico, dimo.stra quali sia no s tati g li e ffetti pratici dell 'a ssicurazionemalattia e quali peri.roli esse n1inaccino se non sono i)r o fonda m ente modificate. WoLFF .

DR. I

GroTTO 'l31zz -\Rl~r I. Il libro del Samaritano. Un vol. di pag· . 363 con 201 fig. e 5 tavole. Edit. R. Giu s ti, Livorno , L. 23.

Il nome d el prof. Bizzarrini è largamiente cono ciuto p er alr11ni libri di Scienze N atu: rali p er le cuo] e Medie e per la sua oper a d1 volgarizzatore d ella Scien za. Anch e ql1 e. t o libro presenta le doti cl1e han110 detern1ina to il su ccesso delle altre opere · dell 'r\., cl1i.arezz.a di e~ pos izione, contentJta in termini e in modi piani. così da riuscire faci1e a clli in1pa1-.a per ]a prima voltçi. In una sint e i felioe ono raccolte tutte le 11ozioni ch e ]a 1 eg~c 23 g iug no 1927 p~e.scr~ve per gli infe•rmieri r J1e a spirano alla ab1l1taz10n e . Sotto cruest o pu11to di vista Ja tra tt azione è completa e pur senza esagerazioni n ei l>articol.ari , a n11)ia , chia ra e largamente ill11 -.trat.a con fiQ"'Ur e- b en scelte. Il libro d el Bi11arrini coln1a felicem ente l1na lacl1na d ell a n o!'tra })il1liog-rafia . V.~LDO, I.


[Ax~o

XXXVIII ,

X u~1.

±7]

SEZIO ~E

P H.<\TI C:\.

I CONGRESSI ·DI MEDIClNA XXXVII Congresso di Medicina Inte1·na. Bari 18-21 ottobre 1931. (Co11tinuazione; vell i num .. precedente). Seduta ant.t.meridtana (21 ottobre) .

Presiçle11te: gen. i11eclico BERNucc1.

Rapporti fra malaria e &nbercolosi nell'.esercito. Ten. col . n1ed. Dolt. V. DE BERNARDIN r s (Roma) . (Conclusioni). Le conclusioni da trarre dalla complessa di.san1ina de i rapporti fra m alaria e tubercolosi fatta nella relazione, noli possono costituirsi se non delle deduzionj.. che scaturisco,n o da ciascun gruppo di ricer che, ch e qui è bene con sider ar e negli aspetti d 'insieme co11 un breYissin10 riepilogo. 1\ell 'Esercito italia110, 11el 1928, fra i nlilitari provenienti dalla . divisio11e cli Cagliari si ebbero eliminazioni, temporan ee o d efinit ive, in proporzione dell '11,57 per n1ill e, p er for111e tubercolari , debolezza di costituzione e defic·~ enza d el perimetro toracico. Per la divi sione di Torino, senza malaria, tale cruota fu del 4,53 per 1nille. A11clie per i giovani proven ienti da altri territori div isionali maJarici , co1nplessiYamente e p ar ticolarn1ent e, si ehbero , jn genere, elirr1inazioni in propor zioni molto supe riori a quelle ve rificat esi p er territori iinmuni da malaria. Qu est i esempi, 11eccssarian1ente }jmita tissimi in confr0nto clei d ati riporta ti n ella r elazio 11 e, stani10 a sig nificare ch e non solo n e i territori mal arici la t 11bercolosi v i può esser e pi1ì diffusa e avervi un d ecorso più severo, 1na· <'h e la malaria impov~.!} scc l a r azza, imprimendole deviazioni costituzior1aljs tiche favorevoli al l a òiffu sion e d ell a tubercolosi. Il llelatore h a a n cl1e credulo opporluno d1 esten<lere la sua rassegn a alle i11terfere11ze fra n1alaria, tubercolosi ed altre n1a la ttie, })er ri cercare indire tti segni intermediari dei rapporU fra le due i11fezio11i. Ha m esso così in p ar tico]are rilievo le s ignificatiYe sinistre infl u e11ze d ella n1al aria sulla poln1onite ed altri falli di n o tevole inter esse. Esse11cl o ])er.o nota l a. sfaYoreYo]e influenza d el diabete s ulla tubercolosi, occorre con sider are che la m al a ri n n elle su e fasi feb}Jrili ap porta ltna iperglicernia piÌ! el ev~ta di quella ch e può aversi ii1 altre febbri, e a volte at1zi cl et ermi11a u110. s tatq d i diabe te tra n sitorio ch e p11ò anch e persi t ere ed evolvere, si a pur raramen te= ,-er so un Yero cliabete. Comunque la nlal aria turba decisamente provvidi equilibrj umorali, come quelli fra cole- · sterinemia e glicemia, il c ui rapporto h a t anta i111portanza nel corso d ella tubercolosi. La mal arj a frn l 'a]tro d e te r111in a gravi a l terazioni anaton1ic h e e funziona l~ d elle cap sule surren ali, t an to clie so110 perfi110 <le critti casi di n1orbo di .Addisor1 d i nat ura n1alarica. Atte ~ a la n ormale e tiologia di qn e~ lo ll1orbo, può ritener i ch e la i11ola ri a n e sia f<:1Yoreggiatrice. Il Rel a tore h a riporla lo a,J rigt1ardo un caso di sua o ser' azio11e. La febbre tlfoide tende arl inibire l a ina laria, però r1ei m alarici h a u11 d ecor so pii1 g ra' c . E ssa di rado colpisce i cacl1e tlici e qu asi m ai i cach ettici 111alarici . P er qt1esti ultin1i j } Re]a.tor e no11

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CHIRURGIA

è riu scito a m ettere insje1ne f atti e docu111e11ti ch e cornprovino una si1nile r esistenza alla tubercolosi. Riguardo a lla cu t ireazione alla tubercoli11a il Rel atore, nel brevissin10 Le1111}() di q~1 alrhe n~ese assegnato a· questo su o st l1dio è r iusci to a racc?glier e solta1Yto pocl1e osserva'zioni. Ha gjà riferito nel corso d ella relazio 1Le su c i11que infern1i di mal aria in fa se atti va tutti co11 cutireazione . ' 1:1egat1Ya. 111 qu esti lJ l ti111 i giorni son o p er venuti i risultati di ricerr l1 e ronrlo tle su altri tredici militari con ter za.n a J)e nig11a primitiva, e s u cui è st ata praticata l a c utireazione su})ito d opo I 'accer ta1ne nto em a tologico; p er clieci si è aY u Lo esito negativo e per tre d el1ol mente JJositivo . Qu ale eh.e si a il valore da attribuire alla c ulir ea.zio11c e con1unqt1e del)ba esser e inteso il feno1ne n? del! 'allergia, ·il fallo · è ch e l a inalaria, d et er1111nando stati cli anergia o cli ipoergia, si co1nporta come ~l n1orbillo ed altre malattie infettive, che n ot ori an1e11t e dispongono alla lubercolosi . Il Ilela lore h a pure co11clotto sp eciali indagini per Len tar e <li sorprendere eventuali feno111eni int erferen ziali 11ella intin1ita biologica, biochimica, umorale ed immunitaria di or g·anismi nei quali si erano su <.:cedute 1a 111al arja e la tuber colosi. Nel Sanatorio 1nilit nre d i .t\.nz io è stato così s tudia lo un g·ruppo di 110Ye a111m alati affe tti cl a malatlie lubcrcolari va rjc ed in diversi stadi. In se lle l a n1alaria, in for m a acuta. o cronica ri sult ava prececluta o assoc jala alla t.uber colos j in t emp o r ece11tc, e per tulu110 con segni di attività i1nm edi::. ta111e nte prossimi, in due invece la infezio11e 1na] a.rica e ra più antica e con un lungo silen zio ch e poleva farla co11sid er are orn1ai sp enta. Scopo delle indag·i11i era qt1ello di osser var e se e fino a qual punto ed in quali casj e per quanto t e1npo· esistessero o persis tessero condizionj indotte dalla 111alari a ch e fo ssero òa rn ettere in rapporto con quelle della l uberco losi ii1 atto. Qt1es le esplor azioni era110 ancora 1Ji1.1 sig· nificative d~ quelle c h e si fo sser o l)Otute s la}Jjlire i1ell 'incontro e nell a conYiYe11za a ttiva delle due i11fezio11i, poichè in q u esti C:lsi si sareblJe cl oYuto j11 terpre lare og11i fatto rilevalJile. come e po11ente della i11aggiore o J11i11ore prevale11za, <.:on ti11g·e11te e transitoria, di una et elle due n1al HL lie a carat Lere clo1ninante. Nelle ricer ch e so110 tale co11sid·erale le a lterazio11i 11umeriche d egli eritrociti , quelle d ei leucoci ti, J.a determinazione dell 'e111oglobi 11a, il valore g lo.IJ11l :1re, le rr1odificazioni della forn1ul a leucocilaria, le déYiazio11i dello srhe1r1a n e utrofilo di Ar11elh , la velocilà cli . ecli1ne11lazio11e, l a re jste11· za g lolJulare, le Yariazio11i dell 'azo len1ja, clella cloruren1ia, clella g licen1j n, della bilirubi11e111i a, lai ca lce111ia, l~ fissazion e del co1nplen1c11lo o reazione di Besr edka second o Calrnett e, la ieroreélz ionè cli \i\iasser1ì1a11n . E ri ultato cl1e la i11aJaria no11 si rivela per a lcuit seg·no che i1ote se a11rJ1c lontn11n111en t e inlerpretar i com e a ntago11islico con la tubercolosi. L 'an1111ala lo p iù g r nYe e ra proprio uno ch e, da poco tra ferito in sanatorio da u11 co11Yele c ienziario pe r u1aJarici, aYeYa ·offerta. la infez io11e p iasn1odica in imn1ediala e precede11te coincid enza co11 la nlalaltia tul)er colare, ~he se i1e di1no traYa sinistran1e11te influ e n zala. Pe r il resto si è av11l a ] 'i1npress ione c h e ogn i sogge tto , ~t1pera t o or111oi 1

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IL P OLICLI NI CO

jl cl a1u10 jrLdo llo dall 'in ro11t ro d elle clue n1alattie, seg u js e u11a ua sorle, legata al gen er e d ella fo r n 1a p ecifica e all a Yariahil e reazio n e or ganica ind i icl u~le. Di pit1 CYid ent e chi arezza prolJa lira s i son o di1110 Lrali i rilievi otte11uti clalla i11chies ta sanitaria diSJ)O l a d al Direttor e della Sanità inj litare, t e11en le ge11er a le inedico Umberto Riva. Da essa è ri ·ul la lo, co n og·11i certèzza, cl1e al111erto in 135 .. u 680 casi di l esioni t11ber colari d el pol1none, in n1jlitari mal a ri ci era stata pro1)rio e so lo la 1nal a ria a rne tter e in evider1za, con indubitabile r el azio11e da cau sa ad effe tto) fa tti specifici evolutiv i, rnai }Jrima esi s tit i o, meg·lio, m a i a ppalesatis i in soggetti robusti e san] ssi111i; onde è r ao-gi unta Jn prova cl1e la m al aria può a su1nere vero e proprio ufficio di riYelatrice della tubercolosi, favorendo superinfezioni endogene e di1ninue11<io l e !"lifesé organich e ver so infezioni e oge11e. · Sebbe11e in questo studio s iano appar se Lante prove contro ogni possibilità cli rapporti a ntagoni s tici rra le due malatttie, che invece s i dimos trano sinerg izzanti, i)11re nella r elazion e s i lratla diffusamente clell a malariotera.p ia nell a tubercolos i polrnonare. Si è ch e ques to n ovissin10 inezzo c urativo, al di fuori di ogni sanzione o controllo clell 'alta scienza medica internazio11al e, è stato ·g ià a ttua to ,in òue gr11ppi di pochi casi in Italia e fuori , con risultati d etti assai incoroggianli. Si è voluto a n zi vedere nella m alaria una effi cace s ti1nolo-ter a1lia an titubercolare per l a sua azione s ul sis tema reticolo-endoteliale e per l e r enzioni che vi detern1iua. _ el su o lung o esatne critico il Rela tor e cr ed e di aYer din1 ostralo come la n1alario ter api a d ebba esser e r espinta , sia per consicl e r azioni empirich e e scie ntifich e, sia per qu a11to finora è dato con ocere ul meccanismo clell a su a azion e, tanto più poi ch e la 1nalarja offende ed i11duce in malalLj a, elettiYa n 1e n t ~, proprio il r e licolo-endotelio e con esso .l e inassime g h ia n clol e di clifesa d ell 'economia . Per co11d c:> 11sa re in t111n sola proposizione le cleduzioni cl1e posso110 trarsi rlalle su e ricerche, n Relatore con clttd e affer1rta11d o c h e la malaria pu ò dispo rre alla t u bercolosi, e pnò aggravarla, ove con. ess((J co nviva.

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1'er111i11ala I 'e posiz·io11e o r aJe rl ell a re lazione, il Presidenl P. dichiara aper ta l a

DT

C l T S lO~E DELJ_ \

ll ELAZIO:\'J~ .

F.

GALor (Bari). Ila I 'i111pre · io11 e ch e l 'e ~ aurie11 le re1azio11e del colo n11ello De Bernardi-

11i d e bba egn are u11 punto importa 11te nella <1ue lio n e s ulle eYe11tuali i.nlerferenze fra lubert:olos i e lnala ria, la quale i co11n e tte ad altre ques tioni sitnili, co111e <1uelle tra can cr o e lubercolo"' i can cr o e 1nalaria, ecc. Si tra tta di a pprezza111e11li a ntichi , ~ 'lu~]i ·j fo nrl avn n o sopr.<l u11 ri "" l rel to 11umero di osservazjoni enza n lr un co n t rollo di . indole scientifica. 'e ogg i i con s ultasse ogn i clinico ed ogni i11 ediro pra licante i11 località tnnl aricb c, ._ j :ivrebbe \1 11' uni' oca, rispo La negativa, co n1 e d el res to ri sl.il ln da l t1lla l a re lazione del De Bernardini , co nfort a l a d a d ati s ta tis tici e d a riccrcl1c ]Jiologiche. 'futte le n1ala ttie acqt1ist ano t111 particolare a n da111e nlo in organ i ~ Jlli affe tti cla alct1ne a rfezioni cron icl1c gc11r rnli. c:o rrte ~i <lice,·a una volta pe r • indi' id ui affe l li <l a p el1 agr a. Per la i11ala ria i può <'Onrl ud ere r h r r ~ sn u o n })UÒ i n alcun 111ocfo fa-

[ ANNO

XXXVIII, NuM. 47)

vorire un be11iguo andi: 1111Pn to della tubercolosi, ta nto più c he, e se11do u11a inala ttia emi11énte111ente anen1izzante, rende l 'organis1no più se11sibile all'infezione tube rcolare. I malarici c ronici, $,p ecie nelle zone profond nn1ente malariche, sono gen er almente d ei i11inorati nell 'evoluzione organica e quindi più disposti alla tubercolosi. L 'O., riferend osi all 'iper glicemia dei malarici, cui ha acce11nato il Rel ator e, ricord a un su o lavoro clinico fat to in Sard eg·na a proposito del diabete nei m alarici, e ricord a che il prof. Businco, jl qt1ale sl1r.cessivnr11er1 Le si occl1pò dell 'argomento, riscontrò delle lesioni pancreatich e n e-i malarici. È facile con11)ren<i ere cotne un diabete su fondo J11a,l !lrico possa favorire ed ag·gr avare I 'evoluzione d ella t11her colosi . Per quanto con cerne la terapia malarjca della tubercolosi, l 'O. osserva che bisogna far i g uid ar e nell a terapia specialn1en .t e da criteri pratici e non da. con cetti teorici. L a m alarioterapia d ella tu])ercolosi è hasa ta su idee puramen te t eoriche, i11 quanto dovrebbe tender e a circoscrivere il fo<'olaio tubercolare mediante la stimolazion e del sistema r eticolo-istiocitario. Ora l a pratica inseg11a come la ma.l aria, con la ~ u a ipertermia, sia sp esso causa di emoftoe nei tuber colotici; e b asterebbe questo solo fatto p er mos trare molto pericolosa l a m a larioterapia antitt1ber c0Jare. 1

P. Pozz1LL·1 (Ron10) . -

H a seguito con gran de attenzio11e l a bella relazione d el col. De Bernardinis: esa11rie nte in tutte le sue partj , e convincentissin1a nelle sue co11clusioni, per la certa relazion e d 'interfere11za tra la malaria e ·1a tubercolosi. Si permette di fare due osservazioni , e l1e Lramu~terebbe in propos te per la sua lunga permanenza in luog hi mal arici - e cjoè : 1) studiar e se non convenga esegt1ire accertamenti sistematici all 'atto di arruolame11lo dej giov~ni , per lo m eno circoscritti a cll1e p1111ti ; anamnesi e indice splenic:o ; 2) studiare l a i stil uzione di reparti speciali cli tubercolot ici-n1alarir i (ch e abbiano cioè precedenti sicuramente inalarici) nei sanatori antitubercolari militari , e d al punto <ii vista medièo-legale e dal punto di vista sociale e tera1peutico. l\if. LAN DOLFI (Napol i). - Si compiace della bellissin1a r elazione e ri11grazia per la larga cita zione d ella p aramalaria che gli appartiene e dei laYori della sua sc uola. Riferisce sui lavori del de Arcan gelis e d el Verde ed insist e per conto su o sul s uo metodo) inodificato p er la circostanza, per SYelare Ja n1alarj a latente n el decorso della tub er colosi, sostitt1e11do alle iniezioni di bijoduro di m er curio l e frizioni m er ct1riali. Infine ricorda c11e i fen,omeni inte rfe r enziali , nel sig nifica lo più preciso di jnibizio n e a r eazioni biologich e ed aJl 'azione dei farmaci , a ppnrten gono t1gualmente a11 ·o. ed alla su a Sct1ol a. · G. C ARRE RAS (Pi a) . Rile va11do ch e il r elatore ha richia111a to l 'a lten zion e sulle interferenze tra, malaria e le u ce1nia, espone i dati s tati s.lici della su a osservazione per sonale, d ai quali ris ulta la notevole frequ enza cl j una pregressa malaria tra i leu çemici studia ti , ed in ))ase ai quali ri t ien e ch e debba tra le due forme ammettersi un rapporto e tiolog ico, a,g-e nclo 1'i11fezione malarica probabiln1ente co111e cau a predisponente d ella leucemia , i11 qt1anto prepari il terreno aJJ 'attecchimento ed all 'azio n e d el! 'agente specifico o n o di que. la infe rn1ità.


[AN~O

XXX\ilII,

NUI\tl.

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SEZIONE PRATICA

(Sassarj). Si rict1iai111a ad u11a gio prin1a ad un chiarissin10 ·ufficiale medico del1Jer~o L1ale cas ~stica cl in i ca riportala nella relazio1'Esercilo, al dotl. Pasqual e 1'écce, il quale nel 11e, per aggju11gere degii ulteriori dali sca turiti 1906, nella Clinica De Renzi tli Napoli, eseguì per da i1uove osser' azio11i r ecenteni.ente e eguite, no11 suggeri~ento dell 'O. l 'esame del sangue prin1a e pe1 letlan1e11Le co11cordi co11 q tielle riportate. Da ?opo l 'oftal1noreazione che i11 quel le1npo era c1ueste infatti si potrebbe esser co1tdotti ad a ltriin u so. JJuirgli la deduzio11e cl1e il bi1101nio inalaria-LuIl risultato delle s ue osservazioni fu i11olto apJJ(lrcoJosi 11c1t costituisca u11 ' associazjo11e capace di prezza to e diecle agio di re11clere veran1en te utile i111prin1ere alla tubercolo~i 4 un andamento più ral 'oftalmoreazione che fu poi ostituita più opporpido od al1neno più grave. Consente che anlagot~na111en,te d alla cutireazione. Egli trovò che nei 11~s1no biologico ii,on esiste fra le due · malattie. casi di tubercolosi il 11umero dei. let1cociti aumenDa una sta t~stica condotta in, Sardegna, e ta costante1nente clopo la prova diagnostica e tali specie i1ella provincia di Sassari, pur con sente11do risultati furono co i1ferma.ti al c1111i an11i clopo, dal alle inchieste statistiche iQ. materia un relalivo vadott. Chiaravellotti. lore, quando, siano basale solta11to sui freddi dati L 'O. afferma poi di aver trovalo u11 n1etodo fa{tella inortali là e quan,do non consentano un 'acc~le e 1nolto con1odo p er l a cliag11osi cl e11 n Luberc ura t a osservazione e cri tica dei dati epidemiolocolosi. g·ici, h a otte11uto cl1e jn o,g·ni singolo paese 11esSttid~aQ.d_o l a effic.ac ia del siero cli l\1[aro"vski su11 particolare rap1)orto esiste fra mortalità per ebbe 11'opportunità di osservare che le orine dei l ubercol osi. e n1ortali tà per mal aria. La coi11citubercolo t~ci, messe iQ conta.tto per u11 'ora co11 d e11za d ell 'al la malarizzazio11e e dell'alta t ubercoun miscuglio emoli tico, determinano e1110Jj si , ladlizzaz io11:e i~ Sétdeg11a gli pare do·v uta ad impodo:ve nei non tubercolo ti~i Lale en1olisi non av• verin),ento biologico cletermi.Qato dalla malaria, ed viene. i11 particolare daJle condizion1 sociali cli vita di Queste reazio11i, 111algrado l a loro se111plicità e cui entrambe Je n1alattie risentono gli effetti. Ha l 'assoluta sicurezza (specialmente quella cl el Tecslucliato il co1n1)orta111e11to allergico su 112 mace) sono rimaste igr1orate e niente affatto diffuse. lati , malarici in atto batterioscopicamente accertati, con la cutireazione, tr ova11do nel 51 % la cuG. lzAR (~lessi11a) . - L ' illus lre ora tore ha satireaz ione 11eg·a·liva, nel 21 ~~ scarsamente positiva, puto co11densare in brevi pagi11e tutte le nostre i1el 28 % positiva; da 11otare che in 1nplti ,casi di conoscenze su di un prob1en1a dibattuto e discuscu tireazione 11egativa si trattava di sogg·etti certaso, confern1ando in pieno) quanto già altre volte abbian10 tutti av n to lnodo di constatare, l 'utiJ11e11Le tubercoliìzati . L ·anergia o l ' ipoer gia , si sono prolr.atie spesso lità di queste relazio11i militari in seno alla 11ostra i)er oltre due 1nesi . . società. Le conclu sioni a c ui giunge il relatore stilla Dall 'esame r adiologico di sog·gelti iualarici crogrande influenza cl1e J 'infezione malarica pregres 11ici co11 al te splenomegal~e no11 11a rilevato che sa viene a spiegare s ul successivo impianto di una i11 uI~a scarsiss~ma percentuale (4 u 20) un ' accentubercolosi polmonare, conclusioni che egli trae tuazione della trama broncovascolare d ei polmoni. da una acu ta disamina delle sta.tistiche militari Alcune rlecine di osserv~zioni cliniche recenti e civiJi può, per quanto vale la s ua modesl~ osperrnettono, all 'O. di a,f fermare ch e l 'associazione servaz~one di stud ioso, trovare conforto nei nu1ualaria-tubercolosi col).sente alla malari a .il suo 1nerosi esempi da lui raccolti ~n be·n ventun anni 11ormale decorso, mentre la tubercolosi può decorrere i11 ogn~ sua forma e, qua11do venga com- di pratica in luoghi eminentemente malarici, quali la piana ·di Catani·a , le zo11e litoranee ovest plicata da sopravvenuta. i11alaria, possa esserne della provincia di Messina, le zone litoranee del aggravata . Catanzarese, da Paola a Gioia Tauro e da Guarda111 conclusione, nell 'associaTsi della 111alaria e yalle a Sibari. tubercolosi, ~l decorso cli quest'ultima non è leIl co11fronto fra il numero dei casi di luberc.ogato ad u11 u11ico e co la11te quadro di rea.z ione losi poln1onare osservati in queste zone col nubiologica, 11ta invece pare che tragga partico~are mero dei casi osservati in zone limitrofe ma esenti aspetto eia un complesso di peculiari element~ -coda inalaria: il confronto· dell '.a.n damento di questituzio11ali e sociali, variabili cla caso a caso, e capaci di deter1uinare i11 ogni si11golo individuo . ste for1ne tubercolari pollri,onari nelle due zo11e, portano ad affermare che senza alcun dubbio la u11a particolare r eazioi 1e orga11ica. malaria esplica una azione preparatoria alla tubercolosi polmonare, sia favorendone l 'impianto Lur.IBELLl G. (i';apol i). Le rag·ionj delle sia aggravandone il decorso. i11terfere11ze tra 111alarin e t uhercolosi rilevate ·dal- Parla di tubercolosi polmonare e non di lt1tte le statistich e rnilitari poseono trovarsi principalle altre forme di tubercolosi, perchè ben difficile 111ente riel fatto cl1e nella scelta· clei soldati vensarebbe allora la valutazio11e del decor so data la go110 esclusi i n1icro 1)la11cnici ch e sor10 i disposti alla tubercolosi ed a questa scelta possono sfug- particolare importanza cl1e Sl1l decorso di queste forme ha u11a tera1)ia più o 111eno appropriat a. g·ire solo rarissin1i casi laddove i n1a1arici la tenti i\ p·r oposito_ poi cl i statistich e, non è d 'accorposson,o es ere accolti al servizio pit1 facilme11te : do con quanto ha a ffern1ato un preceden le orai11 quanto L·he 11el l110111f:U) to cl ell a leva non h anno tore c he si ·debba prendere in esame la morbilità evide11ti nlanifestazioni. per lt1ber colosi polmo11are piuttosto ch e la 1norI 11 molti casi però i1oi possi;u110 osservare degli talilà. e la Jegge imponesse per obbligo la dei11divi<Jui en1acia li , co11 febbri serotine e sudori 11-lLncia in tutti i casi di tubercolosi polmonare 11otturnj, spesso co11 affievolimento del respiro osservati, forse, e sempre con be11eficio d ' invenapicale, ch e l1a11no la malaria in forma a.nom~­ L.ario, si potrebbe fare un relativo calcolo della la, che per ragioni accidental~ h a perduto la linea inorbilità; rna poir b è l a Jegge per ragioni ovvie termica caratteristica. In questi casi l a diagnosi 11on ritie11e di annullare se non in particolari casi d·ifferenziale è i11dispeusabile. il segreto professio11ale, no11 a proprio qt1ali mag~.\ questo proposito l 'O. desidera rendere omagJ\.

CoRBIA

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IL POLICLINICO

g iori i11for111azion i possa110 dare delle slatisticht 1no11ch e e parziali sulla ~orbilità di fronte alle statistich e, sempre parziali ma certo più veritiere, della mortalità per tubercolosi. RileYa infine che la relazione dell 'egregio collega colon11eflo De Bernardinis illumina di Juce pit1 fulgida 1'opera saggia e prevident,e del Governo Fascista , il olo fra i go,'erni degli Stati Europei che abbia saputo affrontare in pieno con l a bonifica integrale e con la lotta a fondo rontro la tubercolosi i due maggiori problemi di s~nità sociale che iQteressa:rio il nostro paese: problemi ch e non possono andare dissociati nè venire isolata1nenle aggrediti data la stretta interferenza e la str etta dipendenza.

P. R1zzELLT (Poggiardo - Lecce) . -

Ha avuto occasio11e di osservare un caso molto grave di pleurite n ell 'e1nitorace di sini.stra, insorto subito dopo un 'infez ione n1alarica. ~IARAGLJANO

(Genova). Fa rilevare l 'importante contributo portato al Congresso con la relazione 1nilitare fatta dal col. De Bernardinis, col quale conviene nel ritenere tina certa interferenza tra malaria e tubercolosi . Si congratula con il Relatore p er la Relazione completa st1 tutti gli ar g~n1enti.

CANTA 1 A. (Napoli) . - l)opo qua11to ha detto 1'illuslre senatore Maragliano, inutile riesce insistere 11el voto di plauso da tutti attribuito alle . autorità militari e nl relatore ch e hanno preso parte a questo Congresso illustrando un così importante argomento quale è quello della tubercolosi e inalaria. Si permette però di aggiungere poche p1role oer ur1 doveroso riconoscimento già effettuatosi nell 't1ltimo Congresso di Bologna, riguardante 11 merito che spetta ai Militari per avere per i primi iniziato durante la guerra la lotta antitubercolare mediJ.nte la istituzione dei centri di accertamento militari che hanno funzionato e funzionano anche ord molto opportunamente. L ' util~tà del .loro funzionamento nelle collettività disciplinaLamente o:rganizzate ne fa auspicare una pii1 larga es t~.nsione an che 11el ceto borghese. Egli prese11la perciò il . seguente ordine del giorno: « Il 37° t~ong·rp sso di medicina interna nel porgere il s uo fervido sal11to alle Autor~tà mi.l itari che hanno cosl vali<iamente cooperato alla buona riuscjta del Congresso, riconoscendo che precisa' men te ai ~Iilitari spet ta il primato nella lotta antitubercolare che fu iniziata durante la guerra con l 'istituzione dei centri di accertamento che otti mamente l'unzionar0no e funzionano anche ora, esprime il suo voto di plauso alle Autorità militari con la constatazione che i migliori risultati si posson.o avere l)r~ncipalmente nelle collettività di...cipl i nalamente orga11izzale, prendendo come punto di partenza il R. Esercito n. RISPOSTA DEL RELATOl\E.

Il r elatore riprende la parola per dichiararsi gra to agli illu tri interloculori, oltre che dei be11evoli apprezza1ne11ti del suo lavoro, specialmenlt'. degli on1aggi resi alla Sanità militare che ha I 'onore di rappresentare nell 'alto consesso. . Le deduzioni che egli ha tratte da.I suo studio hanno1 trovato univoco con sen so ed autorevole confern1a nella discussione. Specialmente per l 'allo aiudizio di ~laragliano e dopo la lucida disa-

mina dei proff. Gal di e !zar, doYrebbe considerarsi come destituito d'ogni serio fondamento il preteso antagonismo fra inalaria e tubercolosi, ma l 'argo~ento merita ai1cora 1'attenzione e lo stu~io del} 'alta scienza medica, perchè siano ripresi 11?- es~me e ~isolti aJcuni punti oscuri, su i quali d1~er~1 auto.r1 11anno condotte ricerche divergenti nei nsultat1, come, ad ese1npio in quanto concerne ~I potere opso11ico verso il bacillo tubercolare nei malarici. Egli, per questo, ha proceduto n~lla sua. rela~ione per ~egnalazioni, allo scopo d1 porre in evidenza ogn·1 elemento di dubbio o di controversia nella imporlan te ql1estione, il cui esame va ricondotto i11teg·rah11e11te 11ell'ambito degli istituti superiori specializzati con le garanzie ed ·~ severi controlli che solo ess1 possono offrire, rr1entre finora òe1le discusse interferenze 11on sono mancate inlerpretazjoni troppo autonome e soggettirve, le quali hanno co11dotto fino alla malaifizzazione dei l ubercolotici con vantato successo favorevole. Al prof. Pozzilli il relatore 1a presente che 11ell 'Esercito i malarici sono dilige11temente censiti e bonificati e che nel Sanator]o inilitare (ove per altro sono state condotte, per la pii1 parte, le ricerche riferite in relazione~ i malarici tubercololici sono oggetto di tutte le cure e misure che richiedono le due infezioni nei vari st adi di ciascuna di esse. L'O., rispondendo al prof. Lnndolfi, dice di e~­ sersi assai giovato dei suoi studi sulla para1nalaria, e11tità 1norbosa che per suo merito è stata tratta COD: chiara e ge.niale defi11izione da incerti e crepuscolari confi11i. R'corda gli studi di I ui e della sua scuola, secondo i quali la paramalariti dimostra s11lla tubercolosi infl ue11ze sinistre, d eterminando stati di anergia e faYore11do dr' inzioni -costi t uzional is tiche predispo11en ti. Con il prof. Carreras il relatore insiste sugli itu pressionanti fenorr1eni interferenziali fra malarja e leucemia an1piamente riportati nella relazio11c. Delle ricerche ed osservazioni del dolt. Corl)in l 'O : ne h a già riportate alcune notevolissime 11·c1la sua memorja, se11za per nl Lro l1sufruir11e i1elle sue deduzioni, facendo esse parte <li uno studio nllcora i11 corso, j.1 quale anche dalle dichiarazioni odierne si dimostra 1nateriato di ricca casistica e d~ indagini varie ·di mollo interesse. Non esse1;dovi sostanziali dissensi, no11 e' è che cla coni p 1acersi del nuovo ricco apporto allo studio de-11 'ar· gomento in questione. Le dichiarazio11i del prof. Lucibelli rappre~e11tano anch 'esse un personale contributo per 11nlla in contra,s to con · le deduzioni del relatore. Jn quanto alla reazione 1eucocitaria, cl1e si ma11ifes ta i11 seguito ali 'in11esto della tubercolina soltanto nei soggetti con lesioni tubercolari in atto, l '0. si compiace ch e sia stata autoreYolmente rivendicata l a priorità di tale osservazio11e ai iuedici militari 'fecce e Chiaravellotti e che ne sia stat.a illustratA la pralica cli111ostratività. La disc11ssione ha portato al. tenia rapidamel1te u11a p~t1 grande chiarificazio11e e le conclusio11i del relatore 11e risultano rin vigori le, oltre che dagli alti co11sensi, dalla ricca inesse d 'osservazioni apporta.tavi da esimi interlocutori. ,SJJecialn1entP dal prof. Izar sono state illustrate n1agis lraln1entc all 'assernblea le constatazioni e le i1npre sioni del suo lungo esercizio , in pii1 zone OYe do1I1inano ]e 1iue infezioni con eYidente fa,·oreggia111e11Lo delle forme tubercolari da parte della n1a: l aria. Di talj o seryazioni. come rli qt1elle degli al-


[ANNO XXXVICJ, NuM. 47]

tri illu stri interloc11 tori , l 't1. prel}.de atto, quale ascoltatore, p er suo amrr1aestramento, n on avendo su di. esse . nulla da ecce·p ire ai confronti della sua espos1z1one. L 'O. jnfine rileva con profondo compiacime11to I.a fervida rievocaiione della lotta antitubercolare n el! 'Eser cito fatta d al prof. Ca11tani e conclude con un caldo omaggio alla Società Italian.a di medicina interna e ~ su o venerando Preside11te Senatore prof. Maragliano, al quale porge co11 commosse p arole, in defer ente devozione, un ispirato saluto benea.u gurante . 1

-

.Seduta

pom_erid~ana:

Pres ide11za: prof.

(ore 15). GALDI.

Comonieazloni varie. (Genova). -

Ricer che sp erimentali sullo sviluppo dell 'a.denocarc~noma del topo li, no trattato con gli ultrapeptoni omologh~. - CoipuCAPOCACCIA

1749

SEZIONE PRATICA

nica ! risultati di alcune Slte ricerch e preliminari sul pr-0blerria del valore an tigene dei prodotti di disintegraiio~e della molecola proteica secondo gl~ studi di Gioni, Rebaudi e collaboratori i quali hann:o dato, della specificità di quei prodotti, la prova j)iologica e s perj1nentale. Ha ricercato se la in:oculazione di ullrapeptoni dc:rivati dall 'aQefl:ocarc.ino1na d el topolino fossero capaci . di cr~are un movimento iID:munitario · attivo verso l'innesto òello st esso aden ocar cinoma . Ha· trovato che un opportuno dosaggio di questi ultT3pepton~ delermir»:a. u~a r egr essione d el tumore g ià sv~luppato E} h a una aziof.1:.e preventiva be11 evidente così che i topolini preparatj con iniez~oni di ultrapepto11e di adenocarcinoma non sono p·i ù r~cettivi per l 'innes lo su ccessivo dii adenocarc~nom~. La r egressione del tumore già svi!uppato .avviene per n ecrosi zo~ale e p er connettivalizzazion~ J. zaffo cosicch è il tumore regredito si riduce a un. amma$SO connettivale che racchiude, par llll: po ' di tempo i residui necrotici del tessuto acl~nocarcinon1atoso. '

A. (Napoli). - Divide pienamen:te l 'opinioQe espressa dal prof. Galdi circa Ja grande j111portanza che sta11110 assl1mendo questi sludii il <;be fa pensare ch e si avra11no in avvenire rist1ltati splendid~. Ricorda gli esperimenti eseguiti a ques.to riguardo da Nello ~1ori con lo st esso indirizzo ~ con prepair ati. abiuretic~ c ui è sté1to dato i·l nome di ìsopatine. Poichè il Mor~ ottenne con gli stessi •D:etodi bt1oni risultati anche in altre malatli8 infettive, c~ò fa sper are che non solo per la Cl1ra d ei tumori ma an che per altre infezioni questo indirizzo terapeutico potrà dare ottimi risultati. I\1ENNJTI (Genova). Raffronto fra il valo r e imCANTANI

munizz1inte degli antigeni polivalenti e quello dei loro singoli contponeriti. - Da esperienze eseguir~l i ~vo del movimento immunitario dagli antigeni monovalent~ in coD:fronto ai p olivalenti e dal rnffro~to del! 'azione svolta dai si11goli a!1ti.

te per il

geni costit1.Ienti un a.n tigen e polivale·n te, l 'O. può giungere alla conclu sione che lo stimolo ch e determina u11 a11tigene neoplastico monovalente, è maggiore d~ q11cllo ch e determinano antigen~ dello stesso t ipo (come t11mor e ~ sede) raggruppati assieme· a formare un antigen e polivalente. J.J. S1von1 (Genova). - T'alutazione delle energie r eattive organi clte sotto l 'in.flu en za dell 'u ltrapfep-

Per po ler jnterpretare i miglioramenti ch e inducono n ei car cinom atosi, gli ultrapeptoni neoplastici introdotti sotto cuLe o endove~a, ho saggiato i sieri d egli ammalati prima della cura e durante il p eriodo di trattamento. Ho potuto rileva.re ch e effettivamente man mano che vengono inoculat~ sotto c11te o endovena g'li ultrapep toni, si stabilisce un movimento reattivo organico ch e si p alesa co.n un prog ressivo aum ento delle attività fermenlalive d~i sieri. Questo atteggiamento in~1nu~itario assunto dal1'o.r ganismo trattato si rende più evidente e speciale n ella sua intensità q11anto più i fenom-eni gen€rali1 di tossiemia si va11no attenuando. Ne~ casi .Qei quali l 'evoluzione del processo neoplastico non subisce arresto ed i fatti di decadim~~to orga~ico si accentuano, no~ è dato mai rilevare il sopracit ~lo movimento immunita.r io. Questi riJievi con sent ono di ammettere che. il quantitativo delle attività fermentative sta ad i11dicar ci il grado della partecipazione dife~siva utile verso le formaz~oni eter eotipiche ch e as,sume ] 'organismo- m alato. torie neoplastico

1 •

-

A. CANTANI (Napoli) . - Non può ch e fare plauso all0 osservazioni d el prof. Sivori. Poichè d alle ricer ch e del vVeichorich e di numerosi autòri riSl1lt n dimostrato l 'effetto stimolante benefico d ell a proteinoterapia ~ del Centanni quello, dei desintegrati, egli fa notare che anch e se n on specifica questa ter apia · i.Q individui sen sibilizzati deve dare ottimi risultati .. Cir ca la spiegazione del1'incremento· che viene d ato alla formazio~e di fermenti proteolitici specifici, spetta al prof. Sivori, antesignano delle ricerche su gli en zimi, la massi·ma consider azione per queste teorie ch e vanno assumendo ~empre tirta importanza maggiore. Prof. CAROSSINI (Firenze). - Riferisce sopra 26 casi d! ammalati carc~o1n atosi trattati con ullrapeptoni disintegrati e precisamente su 21 casi di carcinoma gastrica; 3 cas.i di carci1101n a della mammella ; 2 casi di carcinoma dell 'utero (portio). Tutti questi casi, estremamente graivi, e ch e no n presentavano alcuna possibilità di cura chirurgica hann:o avuto trattamentQ di U. P . Questo con siste in ~n~ezioni quotidiane sottoct1tanee di un cent. cubico d~ U. P. praticata in 3-4 punt~ della supercificie anteriore d ell 'addome o del torace, intervallate da altre endoven ose, del medesimo pre.paratoi. Ne~ n eoplasmi aggredibili da]! "esterno (mammella, collo dell'utero) furono anch e prat~cate iniezioni d!rettamente nel tuID:ore, contemporan ca1nenle alle iniezioni sottocutanee ed endovenose. La terapia ultrapeptonica nei 26 casi trattati non h a mai d ato luog() a reazioni generali di alcun genere. Loc::llmente si verifica solamente una certa modica dolorabilità per 15-20 minuti. I risultati ottenuti sono stati il seguenti: 1) In tutti i casi trattati (100 %), anche nei più gr avi, si ebb~ un, periodo di miglioramento susseguente alle prime 20-25 iniezioni. Tale miglioramento è transitorio e scompal'e poi se il caso è estremamente grave, ma si verifica sempre. Specialmente s~ verifica il ritorno del! 'appetito, ancl1e nei casi di grave anoressia, ed un senso di euforia che presenta il malato. 2) Nei 21 casi di carcinoma gastrica st ebbero a verificare 9 morti - entro un periodo che andò da 1 m ese ad oltre 6 mesi - 2 rimasti allo stato stazion ario dopo il periodo di miglioramento sud1


1750

IL POLICLINICO

detto: 8 migliorati notevolmente tanto nelle condizioni locali che generali e si possono D:Ulrire a~che con c~bi i1on sempre consoni alla forma morbosa,i. 3) Nei 3 casi di carcinoma delle. m~mrnelle recidive in sede e nel cavo ascellare d1 cui 1 caso anch e con metas tasi vertebrale si ebbe 1 d ecedut a per fatti diabetici e clu~ 1nigliorate. · 4) Per i carcinomi del collo dell'utero: entrambi migliorati. Ritiene che occorre estend ere le a1p plicazioni ad uf\ maggior 11umero di casi però meno gravi di quelli trattati fino ad ogg~ ed estendere a casi di carcinomi operati per studiarne le eventuali r ecidive dopo l 'intervento .

E poichè i processi fonda1nentali sono gli s tessi nella cellula animale e in quella vegetale, è da oonclud~re ch e le piante siaD:o dotate di una provvista doviziosa di or1noni catalizzat ori.

•••

1

(Genova). -

Ulteriori dati sperimeritalt e clinici sulla te r apia imrnunizzg,nte delle rieoplasie. J:i"'rG·IBI

- L 'O. ringrazia anzitutt o i vari sperimentatori per i contributi sperimentali e clinici portati al prol)lem.a del signific.ato, immu11ologico dei prodott i di disintegrazione della molecola proteica, problema di cui l 'O, se ne occupa ormai da ben 10 a11ni. Oltremodo in1portante è apparsa infatti la comunicazione riel prof. Car.ossini; di r ecente l 'O. ha avuto notizia che anche iD: un oaiso di epi teliom a cutaneo, trattato a Ro1na, oltre al miglior a1nento clinico evidente, fu notata la compar sa di un,'infiltrazione cellulare prevalentemente linfocitaria, nei l)reparali dell'ultimo esame in confronto con 1a l)rima biopsia. LATERZA (~fol a) . - Importanza e valore della vaccinazione preventiv QJ

6

1~ .

Esaurite le comunicazioni iscritte all 'ordine del gior~o, il Presidente della Società ItaliaD:a di Medici na ID:lerna, sen. ~Iaragliano, rilevò l 'ottimo esito del Congresso sia per il numero degli intervenuti da tutte le parti d 'Ital~a sia per l 'im.portanza degli argomenti trattati e d elle discuss~oni sorte. Elogiando la magnifica organizzazione del Congresso s~ congratulò poi vivamente con il Presid ente del comi tato organizzatore prof. Galdi e co11 i suoi collaboratori. Propose infin~ l'invio di telegramm i al Duce, a S. E. Giuriati e a S. E. Di Crollalanza.

••• .i\ se.de (lel prossimo Congresso è stata fi·ssata l~oma.

PEKELrs· (Firenze). -

A zione dello scarico all 'esterno, m ecli(llnte fistola. d ei su cchi del canCJJle diger ente ~ ull ' iris ufjfcienza r enale assoluta sperim en tale. - L 'O .. ha eseguito esperimenti di estir-

p::tzione l)il:ttPrl.lle 1iei r er1i in cani portatori di fis tola gastrica con interruz ione del piloro o di fistole della cis tifellea <::on legatura del coledoco, allo scopo d i vedere c1t1ale influenza _poteva esercitare la evacuazione totale di questi su cchi sul1'andamento ~ l 'evoluzione dell'uremia ed h a veduto in complesso che la ritenzione negli animali controllo era ir~olto p~ù r apida ed arrivava .ai cifre molto piì\ alte r~egl~ animali provvisti di fistola, i c1uali present:tvano ~nche un quadro clinico m ollo più mile degli altri. P. Pozz1LL1 (Roma). -

Le applicazioni della fitot er apia e m eccanismo d 'aziorie. - Si è tr.attato di

r tprendere in esame il campo dei prodotti vegetali , le cui applicazioni in clinic a (fitoterapia) sono jnesauribil i, mirabili e indiscusse, ma purtroppo poco s tudia t~. E si son Yìs ti i rjsultati, p er esempio, della mirtilJina e d ella galeggina st1ll 'azione antj,diapetica, rlelle fumariacee (corydalis formosa) e delle papillon acee (011011is spi11osa) s ul fegato e sul rene co1ne az io11e decon gestionante e come azio11e diuretic·1 ecc. Il ricambio vege tale è p erfettamente analogo a qnello anin1ale; la vita è ii na in tutte le sue esplicazion i , ecl i proce ... si ch e la r egolan o sono identici, eppt1re Yarie 11e son o le forme.

·

I temi posti all 'ordine del giorno sono: Le Amebiasi. Le ·Epatiti cr onich e (in <:'Omun e con la Società It al iana di chirurgia). L 'Ipertensione. A .. Pozzi .

XXX Congresso della Società Italiana di Ostetricia e Ginecologia.

curativa 1Vla.rogliano. -

Da lungo tempo 1'O. ha esperimentato la vacr i11azione preventiva e c urativa Maragliano. Tiene ad affer1nare i risultati confortanti da lui otte11uti in t11tle le forme polmonari e<.l extrapolmonari.

[ANNO XXX,1III, NuM. 47]

(Milano, 18-21 ottobre 1931). Co11g·r esso molto affollato, ricco di numeri extraufficiali, però anch e quest~ tinent~ l 'utile al dile ttevole. Così la g"ita con tè a Ville d 'Este, se ci fece godere <1ualch e, ora sul lago di Como, fu però preceduta dalla Yisita al centro di assistenza provi11c1alc di Milano e dalla visita alla nuova maternità cli Como, la gita a Berga1no e San Pellegrino ci fece rigustare il pranzo offerto d alle Terme, ma fu preceduta dalla visita dell 'ospedale moderno grandioso d i Bergamo. Ogni giorno non mancar ono distraz~oni dunque, ma ci furono sempre delle visite istruttive ; così alternammo i ricevi1nenti al Cir colo accademico del Littorio e del Comuf\e di M~lano ·con le visite all 'Asilo Regina Elena p er gr avide Jegittime, ai Centri Assistenziali dell 'O. ·N. M. I. e all'Is tituto grandioso del Cancro. Con tutto ciò sedute sempre affollate, p erfino l 'ultima; ognor viva la discus&ione, dir etta sempre dall' ,i\lfieri, così alacre e onnipresente da. non . . r estare ... nulla da fare ai due vicepresid enti n omin ati dall 'Assemb!ea (Clivio e Gaifami' . L 'inizio del Congresso fu dedicato alla comn1e1noraz~one di Mangiagalli, in cui memoria venn e scoperta un 'opera marmorea di delicata co1nposj zio~e, dovuta al Minerbi, raffigurante la maternità·' molti i discorsi. delle Autt>rità ivi convenute, esaltanti l 'opera dello scomparso. PE STALOZZA tenne poi un rapido discorso inaugurale, ~n1postando sinteticrunente la ragion d 'ess~re d ei due temi principal i di discu ssione. illustrò il lavoro svolto dal Co1nitalo ordinatore segn alando sopratutto la espo s~zione di s trumenti, di apparecchi, di ~edic ì~al.i otti1n.a111en te or g anizzata n elle ~ a i e della cl1n1ca ed in ALFIERI

..


(ANNG XXXVIII, NuM. 47]

SEZIONE PRATICA

gran parte riassunta in UQ b ellissimo volume dato a tutti i soci : « La CliQica ostetrica moderna »; la ditta Giuliani offrì la guid{li di Milano del Touring; Piccinini per la casa Zoia dette a tutti una medaglia con l 'effigie del Mangiagalli ; inoltre si impeg Qò a finanziare· l 'aggiorna1nento della « Italia ostetrica », grazie alla collaborazione di V 1.4.N A e di Voz'[;A .. Quest:ii, ia ttivissimo segretario de1l Congresso, si moltiplicò davvero per accontentar~ tutti.. . comprese le signore, numerosissime in tutte le gite ... Bene el aborata, su personale esperienza e su larga letteratl1ra la r elazione di ALFIEHI.:

Sugli esiti immediati e remoti delle operazioni conservatrici nelle annessiti. E ssa fu seguita con interesse e piacere da tutti .grazie alla abilità d~l Relatore. · I m ol l~ che preser o la parola portando il loro .contributo (D 'ERCHIA, DE GrusoGONO, MARTINOLLl, MALc:OVATI, DELLE PIANE, BERTINO, GAIFAl\11, ecc.) , in fondo convennero nelle direttive di rnassima -del r elatore affer1nanti clie la cura operatoria ha la sua ragion di essere nellei forme spente e n elle forme subacute l)er ridare l a. capacità lavorativa . .alle donne ch e non possono usufruire troppo a lungo di cure medico-fisiche; con vennero anche nel ritenere dimostrata . la possibilità di con servare, senza danno, talora la funzione mestruale, talora la stessa potenza generat~va. Fu anch e illustrata la rag·ione di qualche insu ccesso fu11.zionale nei riguardi della fecondità in quanto viene talora canalizzata una tromba di cui è impervia p er es. l a porziòne interstizial e. In questo breve resoconto Qon è possibile rias-suIQere quanto fu d etto sv~scerando i vari multiform~ lati del problem~; così pure dicasi per la -seconda r el azione del CovA:

Sull'aborto provocato. · Questa relazione, · con la st1cc~ssiva discussione, .ci tenne occu1>ati oltre due se.àute, sia n ella disamina dei inotivi medici, sia nella d elibazione .del problema gener~co, impostato già da Pestal ozza · nel di scor so inaugurale, sulla liceità religiosa rlell ' aborto procurato. Padre GEl\'1ELLI prese vive le difese della più ;i_g ida intransigenza, ma non potè essere seguito .dai soci, non di m en tich~ dei doveri di medici e .coscienti ch e, se è possibil~ molte volte ~ur~re la donna g·ravida di questa o quel1a compl1caz10.ne, ce ne sono purtroppo ancora che rendono necessario l 'incr escioso sacrificio del feto, , che del -resto andrebbe ~n ogni modo perduto, se si la·sciasse morire la madre senza nulla tentare. Degli estranei alla Società intervennero nella .discussione: FERRATA, CARPT, BEsTA, BRUSA, ecc.; fra i nostri l)resero l a parola, oltre al PESTALOZZA, 'M1cHF.LI, ALFIERI, ~foNTUORO, MARI.Nuccr, MIRTO, BERTINO, GAIF'\MI, GENTILI, BoLAFFio, DossENA, DEL"LE PIANE, MASSAZZA, Russo, VozzA, ecc. Una i11tera mattinata fu pure quest 'anno dedi..cata ai

Problemi assistenziali. Il l\lrcRELI, r appresentante con D 'ORl\IEA delt 't1 N. l\I . I. , vi espose delle cifre CQnfortanti st1lla attività finora svolta e indicò le vie ch e l ' O. N. si propo11c cl i seguire; fu sopra.tt~tto illuslr~ta l ~ ~f1'icacia dei Const1ltori ostetr1c1, sulla cui att1v1t à

1751-

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ii1 Milano riferì PAL1\fIER1; BRUSA accennò alla importanza d~ una ID:igliore d~fesa dei prematuri, il cui numero pare tenda ad aumentare donde l a i1nponenza del problema. VILLA distribuì una ricca pubblicazione sull 'As~lo Regina Elena per le madri povere legittime. GAIFAI\111 ripresentò la proposta della creazione di Ostetric~ consorziali, per ovviare alla inevitabile insufficienza tec~ica della maggior parte dei medici e 1alla ~su·fficienza della profilassi, segnal ando la opportunità che gli attuali· consultori del1'0. N. si trasformino in modo da avere anche una efficacia curativa oltre che profilattica. Fra le varie raccomandazioni portate nella disc11ssione, segnal~amo quella dell 'EvoL1, che si preor.c11pava della ineguale distribuzione d elle provvidenze dell 'O. N. n elle varie r egioni, restanclo an cora· poco aiutate proprio quelle che per condizioni locali di . minore ricch ezza, di ·minore con1prensione, sar ebbero le più bisognose . E di tale voce si t e11ne conto anche nell 'ordine del g iorQo finale nel quale si v.otarono plausi al R. Commissario dell'O. N. ed ai suoi collaboratori per la heQefica e ID:ultiforme attività · esplicata finora, m .a s1 agg~u1), se l'auspici o ch e, COQ l 'aument o dei m ezzi disponibili, si potessero prendere in co1lsiderazione pure i bisogni delle regioni ancora deficientemente attrezzate n ell 'assistenza alle Materni1tà e all 'Infanzia. Dato lo svolgimento delle relazioni, dato il daf.. fare extraufficiale, poco t emp o· r es tò per l e comunicaz ioni individuali, noQ i11erenti al tema; ci limitiamo qui ad elencarne ~ titoli (1). Prof. STRASSMAl'{N P . (Berlino) : « Ristabilimento vaginale del cavo u terino arterioso mediante l ' impianto della tromba » (illustrazione con film) ; prof. STRASSl\IIANN 1~. (Berlino) : « Riunione operati.v a vaginale di utero bifido )> (illustrazione con filn1) ; prof. CovA E. (Palermo) : « Parto spontaneo a termine dopo operazione di Strassmann >); prof. BoLAFFIO M.. (~1odena): « La radioterapia pre-ope ratoria del cancro del collo dell 'utero >); prof . VERCESI C. (Sassari) : « Appunti di tecnica e casis tica sull 'i st eropessi Alfieri »; prof . .SANTI E. (Udin,e): « P er l,a costruzio11e di una vagina artificial e» ; prof. VIANA O. (Verona) : « Qualche osservazione sulla pro·v a di Friedmann per l a diagnosi di gravidanza»; prof. G1Avorro G. (Sassari) : ((Una osservazione di placenta increta »; dott. CARBONE M . (Cosenza) : cc Contr~buti alla sinfisiotomia sottocutanea )) ; prof. MoMIGLIANO E. (Roma) : « Ricerch e biochimiche sull'utero g ravido ; dott. MARIN Uccr D. (Napoli) : « Primi tentativi di razionale oncoiatria )); prof. Ross i D. (Napoli) : « Sarcoma in ulero tre volte cesarizzato »; prof. Gusso A. (Senigallia ) : «li metodo di Baldy-Dartigues per ] a cura delle retrodeviazioni uterine ed i pericoli lontani ch e ne possono d erivar e »; prof. Al\tATI G. (Pavia) : (( Ovotestis blastomatoso o blastom~ de1l 'epitel io germinat~vo »; dott. Nonnro A. (Trieste) : «L 'operazione radicale v.aginale Schauta-Stoecke1. Esperien za dei prim~ tre anni»; dott. TAGLIA~En­ no p. (Trieste); « La l egatura delle vene nella p1oe1nia puerp erale >5; prof. MAlTl\IZIO E. (Padova) : cc Ci11que · anni di ormonterapia nel campo ginecologico»; dott. LENZI G. e dott. PELL1zzARI C. (Pad ova) : « Sull'uso di due nuovi preparati nel cani· (1) l fn più esteso cen n o sul loro contenuto, co111e J) ure p iù estese notizie sulle Relazioni si posso110 vedere nel N. 11 d ella Cli n.ica Osi etr ica, 1931.

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IL POLICLINI CO

[ ANNO

XXXVIII, KuM. 47) •

po Ostetrico '>) (gravitolo e Erpolin) ; dot t. DERIASI E. (Padova) : « La prognosi d el car cinon1a uterino tra ttato con radium in rapporto all 'età della paziente »; prof. Asnu zzEsE G. (Firenze) : « I soagglutinine d el secr eto vaginale » ;· dot t . DE MARIA : « L 'azione d ell 'estratto tonsillare con speciale riguardo alla funzione ovarica »; dott. DoGLIOTTI V. (Genova) : « Considerazioni sul trattan1e 11 lo di 25 setticemie puerperali coll ' ascesso di fissazio:Qe »; dott. RoFFO L . (Genova): cc Carcinoma mammario in gravidanza)); dp tt . BARNABEI D. (Ge:Qova) : « Rilievi e controll~ sulla reazione di Manoiloff »; dott. CONTARDO G. B. (Genova) : « Influenza della castrazione ovarica sulla riservia alcalina »; dott. MARINuccc D; (Napoli) : « Su due <:asi di fibroma uterino. Te<:nica nell 'asportazione e considerazioni sulla diver sità della sintomatologia »; dott. MARCONI E. (Modena) : cc Ricerche sulle r adiazioni mitogenetiche »; prof. CoLOMBINO C. (Mi1ano) : « Considerazioni sulle vie di accesso di calcoli d ell 'ure lere pelvico »; dott. GROSSI G. (Milano) : « Le modificazioni dell'ovaio, delle sue funzioni e le modificazioni uterine dopo sezione del nervo presacrale nella cagna n; dott. GARHASI G. (Mod ena) : « La nostra esperienza sull'uso del pernocton in ostetricia »; dott. MEDA C. e prof. ORLANDI N. (Milano) : « Adeno·~ioma cistico dell 'utero >>; prof. CATTANEO L . (Milano) : « Del parto alla D elnias n; dott. S1LvA C. (MILANO) : Su 150 casi di 11arcosi rettali COD: l 'averlina »; dott. VITALI M. (M~lano) : cc L 'esame oftalmoscopico come contributo aJla diagD:osi differenziale tra nefropatia gravidica e n efrite complicante la ·gravidanza ». Alla fine del Cong resso ALFIERI fu acclamato nuovo· presidente della Società, còn PESTALOzzA e BERTINO, vice-presidenti ; MicBELI resta l 'inamovibile ~ D:OCessario segretario; BoMPIANI resta cas• s1ere. Il nuovo Congresso si terrà a Palermo nella second.a1 m età di ottobre 1932. Temi : « Le celiotomie vaginali n (prof. BEnTINo) ; « Gli ormoni ovarici J> (prof. ACCONCI) . p. g.

ACCADEMIE E 50CIETA' MEDICHE III Convegno della Società Italiana

di Anatomia. A Palermo dal 12 al 15 ottobre, si sono riuniti per ~l solito ConvegD:o a11nuale i Soci della giovane e fiorente Società ~taliana di Anatomia. Sono presenti moltissimi degli Anatomici italiank Ha portato il saluto della città l'on. Podestà; successivamente han110 rivolto parole augurali il prof. C.\LANDRA per la Federazione provinciale e p er il Sindacato degli intellettuali, il Magnifico Rettore, il Preside della Facoltà; .Sua Eec. il Prefetto ha inaug urato ! lavori nel nome di S. M. il Re . Il presidente del Comitato, prQf. E . LUNA, dopo di av~r~ volto il saluto ai Congressisti ed agli aderenti, molto numerosi , ha ac<:efl:Ilato a.I rapido fiorire dcll~ 8ocietà anatomica, il che dimos tra che sono n el] 'equivoco tutti coloro i q11al~ pensano ch e 1' anatom~a, esaurito il campo della sua attività indagatrice, d ebba circoscriversi 11ei limiti angusti, per q11anto nobili, dell 'insegnamento. Soffermandosi a guardare il problema centrale, scientifico e filosofico , d ell 'attivilà degli s tudiosi cli anatomia , in quan to essa mira a d eterminare l a posiz ione dell 'uoino nella natura, per risalire

d a questa deter1nJ11azione a q11ei conce tti etici che sono essenzialn1e11te legali alla nostra vita spirituale, 1'('. accenD:a alla, dottrina dell 'evoll1zio11e. Quesla n egli ultimi anni ha, vacillato per difetto n on della dottrina ma del metodo seguito dalla maggior parte degl~ anato1nici. Passando poi al1'esame de! nurrterosi legami · che uniscono l 1a11atomia agli altri ra1ni d elle scienze mediche, l 'O. si intrattier1e sulla dottrina d~lle costituzio11i, s1illo studio dell 'uo~o vivente e sull 'anatomia radiologica. Il prof. A. C. BRUNI (Parma) svolge la sua relazione sulla morfogenesi degl~ organi epit eliali de.. ri uanti dJall'intestino brancliiale. L'O. dimostra quali sono le varie maniere nei diversi vertebrati di formars~ degli organi a socrezione interna del collo, e si occupa d ella possiibilità, per alcuni degli organi in questio11e, di sostil uirne, nella fu11zio1n e, "Itri a~tificialmente o accidentalmente distrutti, cosa ques ta di grandissima importanza anche per l~ a.pplicazion~ prat~che. Nel cane, secondo· PUGLIESE, parte delle glandole paratiroidi possonocompletamente sostituire la glandola- tiroide nella su a funzioD:e, assumendo anche una struttura molto simil~ a quella de~la L~roide iperfuD:zionante_ Non è poss~bile riferire sulle comunicazioni, circa ottanta, fatte dai diversi Soci, e che si riferiscono a tutt~ i campi dell 'Anatomia e della Istologia,. del Costituzionalismo e dell 'Anatomia radiologica. Molte comunicazioni hanD:o interesse pratico . Ricorderemo: SESTINI, su di un caso di cieco altoposto; ARGENTINO, sul nervo presacrale; R1NDONE, sui legamenti peritoneali accessori; CovA, sulléh porz~one pelvica degli ureteri; BAIRATI, sulla concresc~nza tra gangli l~nfa.tici e glandole salivari ; P ACE, . sul D:Odo sinusale de~la talpa; BuRRUANO, sul meso reno-ureterale ~ su di una anomalia dei vas~ reD:ali; C1uLLA, sulla vascolarizzazione d6ll 'ipo· fisi; MALATO, sulla innervazione della membrana interossea; ALLARA, sulla vascolarizzazione della1 lingua: PoRsro, sulla 1nQervazione dell 'aponevrosi• palmare; FAZZARI, sulla vascolarizzazione dei nucl ei del cervelletto. Il prof. G. CnIARUGI riferisce sull'organo subcommissurale in un ernbrio11e di Marsupiale, illustrando le importanti ricerche persona!~ coD: mol~ diapositive. Risulta da tali ricerche che anche nei Marsupiali esiste quest 'organo rriisteriOSO ed ha UD:a lunghezza ID:aggiore che in altri cranioti.

• ••

Nella. seduta del 13 0RZALESI riferisce sulla radice sensitiva del trigemino, MAXIA, MoNASTEno, P0Rs10; il prof. MANNU, descrive le prime fasi dellosviluppo de~ rettili, porta11clo interessanti contri-· but~ sull'argomento; CoLLICA, riferisce sopra un caso di lombarizzazione della quinta; OccBIPINTr sull'evoluzione del tessuto peridurale; N1cOLE'l"I'l sui nuclei di ossificazione della colonna vertebrale e sul comportamento d el tessuto elastico della l aringe nei prodotti del concepimento. Presentano altre comun~cazioni FAzzARI, SAVAGNONE, BIANCHI.

Il prof.

svolge la sua relazione sul substrato istologico della senescenza. Dopo di aver parlato della presenza del pigmento nelle cellule n ervose, d elle modificazioni d el tessuto elastico nel cuore, del comportamento d elle fibre muscol ari del vecchio, 1 0. riferisce sui risultati ottent1ti dal Dogliotti sul muscolo cardiaco. Per questo :\ il con 1

LEVI


1753

SEZIOXE PRA.TTCA

nellivo periYasa]f' ed il con11et tivo reljcolare no11 aun1enta. Le fibre 111uscolari au111en ta110 ci al neonato sino a l 25° anno e poi g radata111ente jl calibro di esse va diminuendo co11 l 'et à. L ·o. parla inoltre del1e 111odifica.z ioni del feg·a lo e d el tessuto reticolare d~ questo importa11le o:rga110, accenna all e nlodificazioni di altri orga11i, come n1an1melle, tiroide, 'i1nputabi li p erò alla din1inuit a attiYità funzionale anzicl1è a Yera .. ènescenza. Interessante è lo studio del comp ortamento dPl rene, dell 'intestino e d el fegato n ell 'età avanzata. L'O. r icorda inoltre le ricer ch e interessanti di· Ca r rel e ~1 ro1nportamento delle cellule coltiYate in vitro seco11do che queste siano m esse in coutatto co11 siero e1nbrionale. Il prof. LEVI è attentame11te seguito nell 'interessante r el azio11e la quale su scita una vivacè discu ssione alla qual e pigliano parte i proff. C RIARUGI , LuNA , MAN NU ed altri. Riferiscono ancora OL1vo ELE1'TO , GozzA1~0 D1 L ORENZO. Il prof. Dr-LLE PL\NE parla d el! 'Anatomia r adio1ogicd della sinfisi })Ubica in g ravidanza..

.

Nella DINI N r,

ecl uta del l t1 riferiscono Prr.ATT , CA RDO_ E,

BALDI.

LA lVlBEHTlNI , RoN Il prof. CASTALDI

riferisce i ri s11 Lati di al cu11e r icer c h e su l pr0-bl ema della prolificità e costituzion e : l 'ar gomento n1olto j111portante su scita u11 ' a111pia ò isrussione, alla quale pigliano parte i proff. L . G1uFFRÈ, L UNA, G ozzANO . Altro argomento costitt1zionalis tico è st a io trattato dal prof. M. BARBAR.\ svolgendo ~l ten1a Cranio e costituz ione. L 'O. espo11e i risultati d elle su e ricerche che portano al la i stituzione di llO 111e toclo 111etriro il qu ale p ern1ette la catalogazjone costituzio11alistica ò e i cranii. Alla discussio rle cl1e segue pre 11clo110 p ari e i proff. CASTALDI, L UNA, l\lANNU. Riferiscono ancora F ..\ ZZARI , ArELLo, ,SPOTO , ELETI'O, E T1 N r (p er il J)rof. nlYi . CERA~u ecl al lri. .A cl1it1sura dei lavori Yie n e d esig11a.ta Pa,~i a co1ne sede clel -1 11 Co nYeg no. C. 1

Associazione Medica

T1~iestina.

Clreolo di Coltura del Sindacato Fast-lsta MfJdlcl. Riu1 l ione scientifica d el 20 o llobr e 1931. !_) r e~itlénle :

d o li. /t.

CoFLER.

Costituzione e malattia. (Conferenza). Il prof. l3 E~EDETTO l\[ortPuHGO, diret lore clell 'Istituto <ii P a tolog ia ge11e r ale della 1{. L 11iYersi tà di 'for jno traccia rapid a n1et1te, <lalle su e orig·ir1i lo ~vil u,ppo d el r.011cetto di costituzione jndividuale e rileYa com e que_to, i1ato i1ella r e1nota .ainticl1ità, ben delinealo d a Ippocrale, è talo poi d eformato e ridotto i11 co L1ft1sio11e, i11 111od o da d e lare u11a r eazio11e negatrice. Il i11ag·g·iore errore fu i1ella compil azione deg·li ele11cl1j cl i i1ta1a Lt ie e t~l t1sivan1e11te tagionate da 111a11ca nze od :-tJ)11or111i là d ella . costituzione del I 'org11i 1110: le cosidet le inal att1e cos tituzionali . \l a11 111a no cl1e la ci e11za ir1edica progre(lì e furo110 111es ~ e in e,·id e n za cl all 'a11aio111ia patologica le local izzazio11i d ei 111or.bi 11el1e reg io11i (~lorg·ag· 11i) , jJOi n eg li orga 11i (Bichst e la u a scuola) ~ fi rtaln1e11le J1eg·Ii elen1enti d ei tesll t~ C' ' irch o,Y) ecl a11co r pii1 qua11do i scoperser o le cau se 1nicropar n . ilarie d i r11olte n1alattie, la rubrica ~ l e l1 e 111alal I ie C'osti t11 zio11ali si assoltig liò fino Cl co11111arire ect il co11cetto d ella cotil uzione in<ljviduale co1ne fattore in11)ortante per la patologid a11dò in di: 11 so . 11 ri.~orge re di questo co11cetto è s tato fa ti cosart1e11t e a jula to d alle in(la. g ini morfologich e rl a prin1 a ~lii cacia,·ere· (Bene-

c ke), poi sul vivente (D~ Giovanni-Viola) ed ha dato luogo alla cr eazione di tipi di costituzione, i quali vennero connessi con determi11a te tendenze morbose. Dopo questa rinascita il con cet to della disposizione patologica individuale ritornò quale essa era s taLa intuita da Ippocrate, essendosi però purgata òa t}uegli errori che dipend evanp dalle dottrine umorali. Attualmente nessu110 pi\1 dubitn ch e l a frequenza , l a. forma ed il decorso di 1no1 le 111ala ttie dip~nde in parte dalla costituzione d ella p ersona malala rria non pochi ritengono che Je caratteristiche morfologich e indj viòuoli non assegnino in modo :lssoluto una destinazio11e p a tolog ica nell 'individuo, ma rap1Jresentino indi.zii di m aggiore o ininore vicinanza a qt1el tipo ~d eal e ch e corrisponderebbe al1 'organis1no perfettan1ente acl at tato all ' a,m biente nel qua l e vive. Rileva ancora l 'importa11za d ell 'er ecljtà per la co stituzione, m.a si accost a a co1oro ch e ri ten go110 in· particolari casi possibile l 'insorgere di caratteri nuovi per l 'azione di fattori esterni sulla sosta nza germinale ed a questo proposito jn si st e sull'azione· dell'al cool e delle irradiazioni Rontgen sulle ghiandole sess11ali. Infine chiude il suo discor so mettendo in e,·idenza come lo svilt1ppo della dottrina della costituzione inclìviduale è rinata ·ed h a incominciato a fiorire principalmente per opera della biolog·ia sperimentale ed i11vora que 1la collaborazione fra i biologi ed i rnerlici c11e sola può mantenere sulla giusta via. la sp erula7io11e teorica e l 'eser cizio rl eJla p ratica. Il Segretario: Dott. 'i\' 1NTERNJTZ.

Medico-~hirurgica Bellunese. Seduta del 2 seltembrc 1931.

Società

Presid enza: Prof. G. P1F.Rr, Pre·s iden le . •

Sulla eosinofilia familiare. Dott:. M. DALLA PAL?vrA. - L 'O. riferisce ur1. caso di ipereosi11oiilia s tudia to e seguito a Ju11go n ella R . Clinica Medica. di P adova. Si trattava di una malata con una vaga sindrome dolorosa addo1ni11ale riportabile clinicamente al quadro del1'ulcu s cl uodeni, e ·p resentante co1ne alterazione ematologica isolata una linfocitosi oscillante dal 16.400 a l 32.000 co11 u11a eosi11ofil ia dal 43 al 75 %. 'f11tte le numerose ricerche istituite per docu111e11tare il fattore eziologico di . u11a t ale eosinofilia, riuscirono vane. Va n e Je ricer che dei v·ari parassiti in testi11ali ( tenia, a nchilostoma, ameba, lamblia, ecc.) del1'echinococco, .. della trichina e di parassiti nel ca1npo uro-genitale. Vano il tentativo d! ripor tare, com e qualch e A. ha recenternente vol11to, il reperto a una insufficienza splenica . A.11ch e le d ifficili ricer che co11dotte su circa una ci11quantina di p arenti diretti e collater:al i della paz. non hanno potulo 11è dimostrare n1a n eppure escludere il fattore cos tituzionale ered itario, p·ur osservandosi ·a1ich e . fra di loro un a eo inofilia assai diffusa, ma assai m eno intensa. L 'O.; pur senza averlo potuto doc u1ne11 lare, pensa però c h e per il proprio caso, fr a ~ e varie eziologie dell 'iper eosi11ofilia, quella parassita rj a da ca usa ig nota possa esser e· 1a più pro.ba bile e a tutte le varie de11ominazioni propos te prefer ì ·ce l>er essa quella d~ familiare ch e, m en tre n P defi nisre il tipo di distribù zio11e, non n e comprome tte il criterio rn togene tico.


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175-!

IL POLI CLINl CO

Sulla lombalizzazione della prima vertebra sacrale. Dott. F . CL ccHTNI. - L 'O. ha ricer«dlo su cjr'C é1 500 rndiog rammi di colonne lon1hosacrali Ja i-appresenlazione di quella ano1nalia di differenziazione regionale del rachide che va col nome <li lomba.l izzazione del primo metamero sacrale e la l1a riscontrata in 8 casi (in questi cioè le ve~te- · bre lombari invece eh~ 5 erano ·6, per il distacco parziale . o totale, della ia ·vertebra sacrale). ' Egli pensa che si possa parla.r e di lombalizza.zion·e dell a prima vertebra sa~r(;\le solo quando da u11 radiogramma eseguito con t ecnica appropriata {l 'O. consiglia di radiografare il sacro riducendo quanto pii1 è possibile la lordosi lombare) risulti la riduzione monolaterale o b~laterale dei forami sacrali, e altr e ttanto si dica delle masse laterali <lel sacro. La co sidetla sacralizzazione è molto più nota della lombalizzazione, sia percbè questa sfugge più lacilmente (specie nelle . imn1agini radiografiche c he non comprendono tutta ·la colonna lombare), sia perchè la saéralizzazione si accompagna ~pesso .a disturbi dolorosi, . dovuti o a ·'stiramento delle radici 11ervose, si a a processi òsleoartri lici localiz.zati . · ' . l\tJa a 11che ]a 101nbalizzazione può provocare di:sturbi di carattere se.Qsilivo , e cioè un dolore gravali o ai ]ombi eh~ cecl e cpl riposo in, posizione orizzontal e: l 'O. l "ha constatata in 7 degli s· casi ()Sservati. Egli pensa che per la cura di questi disturbi, s iano essi dovuti alla sacralizzazione come alla lombalizzazione, non sia necessa~io ricorrere a 1nlervenli chirurgici (sinostosi ·alla· Albee o alla Hibb ), ina possa ~sser sufficiente praticare cure fi iche (diatermia, c ure termali) e cure mediche dire tte alla attivazionè del ricambio. l)ro f. LAPENNA. Richiama l'attenzione sull 'in1portanza che ha la co1~stalazione di anomalie inorfologiche rachidèe ed osserva che forse in tnolli casi più che l ' accertamenlo di u11a determinala anomal~a ha importanza ·1a constatazione · ge11erica di una malformazio11e in quanto i1011 di rado questa .si accompagna ad altre ma· Jatlie e specialmente alla calcolosi urinaria e ne cos li1lui ce allora la spia. Dott. C ucc H1N1. - Conferma di avere osservato in pitt casi la coesistenza di lesioni dell'apparalo ur i11nrio con vizi i di diffrenziazione del ra~hid e.

Su un caso di tumore polmonare di difficile interpretazione clinica. Dotl. CHEPIS - L 'O. descrive un caso di epitelion1a primitivo del polmone interessante da vari punti di vi~ta. i trattava di un soggetto di giovane età (34 a11ni), n1i11a.tore, che da 5 anni soffriva di tosse con scar o catarro, lieve febbre seral~ con sudpri noltur11i, as tertiaJ segni di abhoI>:dante versamento ple urico, .. i11tomi tutti che fecero pensare a una ple urite tubercolare. L 'esame dell'espettorato era p erò neg ativo per il bacillo di Koch. La lorace11tes! fu ripetutamente praticata fi110 a ll a 111orte del 1)nzie11 le, che avvenne in seguito a i n uffic ienza cardi aca , Jlreceduta da ed ema d el Yo llo pi\1 accentuato a sini stra e da di fagia. L ·o. 111os lra il poln1011e prelevato al) 'autopsia : e so è occ upa tu eia un t11n1ore gros o più di u11 pl1g 110. a ~ lrutlura 111icro .. copira di epileU0111a cli

[ANNO XXXVIII, NuM. 47]

o~igine bronchiale,

senza metastasi nella pleura (11 versamento era du11que cloYuto a compressione vasale) .

Interventi sul sistema nervoso per cistite tubercolare. Prof. ~· P1ERI .. - L ·o. cl1e per il pri1no praticò la re.se~1one del nerYo presacrale nella cislalgia da c1st1te tuberco lare, preser~ta un paziente (il quarto del genere operato) I>:el quale egli ha ulteriormente perfezionato il processo operatorio. Si tratta d~ t 1n uo1r10 di 59 a1111i, che rla 3 a1111i soffriva di tuber colosi del re1te destro, con s i11lon1i esclusivan1ente vescicali (poll uc11ria vivan1e11{e dolorosa) . La scarsa secrezio11e 11reica del re11e si11istro controinnicava la 11efrectomia. Il 9 febbraio 1u 1)rnlicata l a resezione del presarrale e ciel pr i1110 g·a11gJio aerale d ' a.m bedue i lati. Seguì miglioramento notevole: la minzione ch e prima si verificava og11i 15 o 20 minuti, si ri~ peteva ad interYall~ di circa u11 'ora e scarsan1ente dolorosa. Però dopo alc1111e se t li1nane i dolorj ricon1par\-ero, i11eno Yivi cli prin1a e con la caratteri stica cl1e dal perineo si irrarliavano alla pu11la dell ' asta . Il 1° apriJe fu praticata la resezione ))ilaterale ciel r1ervo pudendo inter110 (ra1no profor1do) per abol)re l a innervazione se11siliva dell ' uretra posteriore. Seguì migliora1nento grancle, c h e si inanlie11e alla distanza di o) tre G inesi: la mj11zio11e è ar1cora 111ollo frequente (circa og11i t11ezz 'ora). n1a essa 11on è affatto dolorosa. L ' intervento s ulla i11nervazio11e vescicale itella cistite tubercolare r1on è rliretto solo co11tro il si_nlo1no dolore: è veros~mile cl1e colla resezione del sirr1patico si ottengano una ipo~o11ia d ello sfintere, <:he ageYola la funzjone del detrusore, e una vasodilatazione che faYorisce la resistenza dei tessuti contro g-1 i a ltaccl1i del processo tubercolare. Rene soprannumerario con uretert a sbocco vaginale. Ureteroneocistostomia. Prof. G. ~IERI. - L 'O. presenta una rag·azza di 20 a11ni c he fin dalla nascita presentava stillicidio conti11uo di orina dai genitali, il che non le impediva cli overe anche delle minzioni spontanee. L 'esa1ne oJ)biettfvo dJmoslrava cl1e lo s tillicidio proveniva rl a un forellino situa lo 3 milli1netri dietro ~l i11ealo uretrale; norr11ale il reperto cistoscop1co. L 'esame radiosçopico dopo in~ezìone di I i<t u ido radio1)::tr o nel forellino mecliante catetere ureterale (che si arresta a 12 centimetri dall 'orificio) climostra corrispondere ad esso un uretere r!.ie s1 rlirigo Yerso la regione lombare sinistra ove ter1nina in un bacinetto. Il cateterismo dell 'uretere inislro altra verso la vescica dimostra che l 'urelere sinistro lermina in alta. in una pelvi situata l)ÌÙ in basf:o di quella corr~spondente all'uretere a sbocco vaginale. Se ne deduce I 'esistenza dj u11 grosso re11-e a doppia pelvi e doppio t1retere, o, più probahiln1 e nle, di un doppio rene a sinistra. Il 27 febbraio per ,·ia lra11slaparatomica si inclivid ua l 't1re tere soprannumerario e, . . ezionato Jo alla J)ase, !. impia11ta n ella ,-e.. cica. Decor o J>O... toperatorio normale. Ora . a ol tTe 7 nle i dall'operazione, le condizioni sono norn1ali : ~~ o 4 n1inzioni a) giorno , ol'in e lin1pide. Do l l . G. LocATELLI, segretari o.


[ANNO

XXXVIII, NuM. 4: 7]

SEZIONE

PRATICA

1755

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. DALLA PRATICA CORRENTli Una 1·ara complicanza della pertosse : , l'emorragia meningea. Dott. LurGr CAPALDO. Alcm1i an11i fa . è capitato ~ alla m~a osservazione un caso, ch e, per la sua rarità, mi sembra degno di es ere ricordato . Trattavasi di un ragazzetto di 8. anni, tal l"'ti c ... Giov.an11i, da ·. Ag·ata F1eltria, il quale, d a una ventina di g iorni cirea, era affetto da pertosse; gli accessi del 1nale, frequentemente accompagnati da· von11ito, s i erano venuti man mano facendo più frequ enti · e più gr.avi, con non ·p oco disturbo del piccolo paziente ; sincl1è alla sera preoed1e nte, in uno di essi , era stato1 improvvisamente colpito da un violentissimo dolore al vertice ·d el capo, 1con subitanea perdita 1d i coscienza . Dopo poco il ragazzo ave,1a riJJr eso i sensi ·e -non .a veva accusato altro disturbo, tran' ne una lieV!a cefalea; ma al ma ttino seguente ' i genitori avevano assistito allo stabilir i di uno stato soporoso e .all"'improvviso rm.anifesta.r si di convulsioni, per le quali ·timarono opportuno far ricor so a ll'opera del medico. S tatus praesens . - Ragazzo di anni 8 di costitl1zione S<:-heletrica ·r egolare, di colorito bruno con faci~s tipicamente pertussoide, co11 Jieve cianosi delle labbr.a e dei p omelli . Cranio cli volume nor111ale ' con bulbi oculari . sporgenti ed inielt at~ e pupille disuguali, ma r eag enti. Torace èli forma cilindro-conica, simmetrico, co11 fosse sopra- e sotto-clavicolari e spazi inter costali spianati: fremito vocale tattile rinforzato, suono plessi metrico · chiaro , respiro· aspro con ronchi e sibili su tutto l 'ambito polmonare. Cuore n ei limiti, toni netti ; secondo ton o aortico alquanto rinforzato. 'femp . 37 ,5. P. 80. R. 22. Addqr11e trattabile i11dolente. ,Sistema 11ervoso : Sopore, decubito a can e di fucile, alle domande il piccolo paziente rispo11de s tentatan1ente accusando cefalea al vertice. Der1nografisn10 evidente, leggero Kernig· a destra , riflessi tendinei accentuati. 1\-ientre visito 1'i-nfern1.o si pront1ncia l 'accesso • con vulsivo ch e non è generale, co1ne erro11eamente mi ' avevano riferito i famigliari, n1a strettamente interessante il solo arto superiore destro, che è scòe cli contrazioni clonich e di ritmo freque11tissimo, 1nentre l 'arto inferiore destro ~ entrambi ql1elli dell 'opposto lato non partecipano affatto ai inovimenti convulsivi . Si pratica la puntura lombare, la quale dà e~ito a liquido cerebro-spinale francamente emorragico; con il saggio dille tre provette esso mostra di-

pendere non da acciclentale pu11tura de:ii vasi, ma cla vera e propr~a emorragi.a. meningea. Il clecorso ulteriore del caso, contrariamente a quanto si poteva presumer e, fu assai b enigno; le convulsio11i di lì a qualche giorno più non si ripetettero, ~ iQ una diecina di giorn! circa, il quadro morbo,s o si a ttent1ò e scomparve, avendosi co111pleta restitut.io ad integ1'um, sertza ch e dopo di allora il ragazzo, ormai g iovan etto, abbia accu sato alcun altro dis turbo.

Sufficientemente chiara adunque la diagnosi di emorrag·ia meningea sintomati1ca : tale a ccidente, per lo passato ritenuto assai più raro e più grave, è stato in questi ultimi anni ·di frequente citato com e complicanza dell.e più 1svariate m.al~ttie (em. men . sintomatica) e anch e come .a cci1dente intervenuto sponta·n eam ente; all 'infuori, cioè, di ogni condizione morbosa (em. men. essenziale). Esso rion è stato mai 1citato però come possibile complicanz.a de1la pertosse, i)er quanto sia noto ch e in · tale malattia si hanno . s pesso ·en1orragie dal na o, dalle mucose, dalla èute. Sono ·e sse sen1pre e ·solo dovute all 'aumento della pr ession e va aie durante ·1'a coesso? Il Neura th, tratt.an.do dell.a pertosse 11el trattato di pediatria di Pfaundler e Schlossmann, se n e mostra dubitante. Comunque , lasciando in sospeso tale qui1stion·e, il mio caso , offre alcune perc uliarità eh·~ 1mette conto di rilevare. I ) La sede ia tipica del ·dolore ini zia le, ch e nei casi di em. men. viene di solito Tise11tito, in modo .assai brusco, .allia nuca , ta.nto da far sospettare al Michor1 ch e la lesione vasale sia, n ella ma· sin1a parte dei casi , spinal1e. 2) Il manife tarsi dell e con, ulsioni jack onia1n e localizz.ate .al solo arto superiore destro, il cl1e fa an1111ettere u.na irritazione della zona rolandica. È noto infatti come non sempre l 'accesso j:acksoniano rispeo.chi u.na lesione o i.rritazione della zon a motrice, pot·endo ·dipend·erc da lesioni di altre1 zone della cort eccia, vi cinie o !onta.n e. :E: lecito invece ritenere colpìta la zona motrice, quando esse sono trettamente lO'calizzate a un g ruppo muscolare .e, se pure n el u ssegu ente decorso n1orboso si .d iffondono ad a lt ri grup p i o ai1che agli arti del Iato opposto, pure iniziano sen1pre dai muscoli per prima colpiti. 3) La ·presenza di un lungo intervallo di tempo tria il dolore iniziale e il produr i d egli altri sintorr1i ; que t 'intervallo, che Petit chiama cc lucid-0 » è do,'Uto al tempo n ecessario al formar . . i di U·n coagulo ca pace di e erci tare u na .. uffi1cire11te con1 pres~ io11 e; esso è breve 1


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IL POLICLI NI CO

nelle emorrag ie g ravi e a ssai più lungo in quelle n1odeste, dovute a rottura di piccoli ran1i vasal i; al fatto che trattasi solitarnente di piccoli \ra -elli.ni è d o,ruto in tali e.asi l 'esito fausto, malgrado l 'imponenza d el quadro morboso iniziale. ,.

RIASSUNTO .

L 'A. tratta di unra rar.a complicanza della pertosse : l 'emorra.g·ia n1,eningea sintomalica. Il ca~o c onferma ancora una volta la prognosi favorevol e, che può farsi in tale aic cidente ed è notevole per la presenza del periodo di luci·do ir1tervallo, per l'acoesso ja cksoniano tipico , ch e lo ha accompagnato, per la sede non comune del dolore iniziale. 1

BIBLIOGRAFIA. Pertosse, in PFAUNDLER e ScHLOSSMANN, Trattato di Pediatria. AscoL1. Emorra.gie meningee spontanee. Policl., Scz. Med., 1905-06. FoLLET e CnEVREL . Hémorragies sous-aracnoidiennes spontanées des jeunes-gents. Gaz. des H~p. , 1910. I\I1cuoN. Le coup de poignard rq,chidien. La Presse Méd., 1928. CAVALLErrr. Emorragie m eningee sintomatich e ed em orragie meningee spontanee. ~olicl. , Sez. Prat., 1930, fa se. 31. NEURATR.

SEMEIOTICA. Sintomi remoti di adenomi tiroidei non riconosciuti.

K. Gilman e Kay (The Americ. Journ. of the m edie. Sciences, settembre 1930) os ervano che vi sono malati di adenoma tiroidei in cui per anni non si riesce .a fare la ·diagnosi, perchè n1ancano i segni classici delle malattie .tiroidee e persino il metabolismo basale non è alterato. In qùesti ammalati il sintoma più freque nte è il cc nervosismo ;, che non ha il tipo che suole avere nelle tirotossicosi , perchè n on è com e nelle tirotos ico i nettamente obiettivo . m a è soggetti,,o e consiste in uno stato di tensione nervosa e senso di apprenion e, tanto ch e n1olti di que ... ti 111alati erano stati cla sificati come n evra teni c i. n a metà di questi malati era stata messa n ella categoria dei cardiopazienti per il facile .a ffanno da fa t ica. In qualcuno c'era anch e iperten sione, in altri ipotensione. l\fen o frequenti in questi mal.a.ti furono i disturbi a carico dell 'apparato digerente; ma in qual cuno erano così impone nti ·che si era fatta diao-nosi di colecistite e colite e anche di sprue. Fra i sin tomi meno frequenti c 'erano la perdita di peso e il tremore delle dita. La frequenza d el polso molto raramente ha ragg iunto ali 80 al ] '. R. LusENA.

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CASlSTICA E TERAPIA. La sindrome dolorosa dell'angina di petto e le precordialgie.

E. Periti (Cuore e o.ircolazione, sett. 1931) ricorda l 'opinione di Grocco secondo cui il volere riunire l 'angina di petto coronarica e la psu·edoangina nevritica , è come il mettere insieme e1norr:agia e ramn1ollimento cerebrale. L 'angina di p etto, invece , va considerata come uria sindrome , una forma tutta clinica ch e si 11a in casi di coronarite come in quelli di nevrite cardiaca, al pari dell'emiplegia èhe i ha in casi di emorragia ed in qu·e lli di ram111ollimento cerebrale. L 'A. esamina largamente il problema dal IJunto di vista dell'eziologia, delle .alterazioni anatomiche, della sintomatologia e della paLogenesi e riferisoe i risultati da lui ottenuti in alcune ricerche riguard.a·n ti le modificazioni' ortocardiografiche in indivj dui ipertési lie,1 em e nte scompensati. Egli osserva ch e le pr.ecordialgie da insuffi cienza del ventricolo sinistro possono riconoscere come causa l 'ipertono ch e si costituisce nel miocardio per la pressione arteriosa aumentata; e quindi logico il pensare che l 'ip ertono possa essere almeno una delle cause capaci ·di determinare le precordialgie. Si possono così modificare i nostri concetti sull 'angina pectoris ed ascrivere a quest'ultima non soltanto gli a c.cessi più drammatici , ma anche tutte quelle dolenzie degli ipertési, che si manifestano specialmente di notte od in altre circostanze della vita e cl1e detern1inano un a u111ento della pressione arteriosa. Evidentemente, altri fattori possono determinare la sindrome dolorosa del] 'angina pectoris: l'aortite, la coronarite, la n·evrite del pl esso ·cardiaco . L'ipertono può essere un.a , d elle cause; questa veduta ha il vantaggio che si possono così riunire tutte le sin·drom_i dolo.: rose, dall'accesso classico e mortale alle semplici sensazioni di lieve costrizion e al precordio, così facili a riscontrarsi negli ipertési. In t al modo , si può fare .accogliere al paziente con maggiore serenità d'animo la diagnosi di angin.a pectoris (considerata come sindrome) ed il m edico può a\rere la soddisfazione di potere intervenire terapeuticam ente in alcune forme di ·angina. fil. Il traUamen&o del collasso.

E. Holzbach e E. Kottlors (Miinch. med. Woch ens., 22 maggio 1931) hanno f.atto degli studi per trovare un rimedio adatto a comba ttere g li stati di collasso. Tale rimedio deve favorire il ritorno del sangue venoso, dal serbatoio splancnico .al cuore e deve agire anche come stin1olante cardiaco, as icuranao un efficace svuotamento del cuore durante la sis tole. L 'adrenalina e 1'efedrina hanno l 'e ffett o periferico senza un 'azione cardiaca diretta; \


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SEZIONE PRATICA

ad og·11i n1odo, la seconda agisce più lentamente ma più a lungo della prima. L'aggiunta di pituitrina (o come la chiamano g li AA . vasopressin,a) aun1enta maggiormente la durata dell 'effetto, mentr,e la strofantina possiede l 'azione centrale (cardiaca) desider.a ta . L ' unione di questi medi<:amenti fu dapprin1a provata su ani111ali , in cui si induceva il collasso mediante istamina, peptone, arsenico, tossine batteriche. La formula finale .è la seguente: Adrenalina mg" 0,001; Vasopressina unità 0,05; Strofantina mg. 0,003; Efedrina mg. 0,1. Tali dosi servono per ogni I\.g. di peso. Il rime,dio è preparato in fialette, ognuna delle quali è adatta per un paziente ,d i 60 Kg" Tl contenuto della fiala si dilui sce in 10 em e . di soluzione fisiologica o di g lucosio e si inietta inolto lentamente nelle vene. Gli AA. ne descrivono i risultati clini ci in pazienti con vari tipi di collasso g rave; si €bbere effetti favorevoli sul polso, la temperatura delle estr,e mità, il colori to ; le condizioni generali migliorarono imm e·diat.amente. Gli effetti ·d urano per ~lcune ore; la iniezione può, in seguito , essere ripetuta. fil. L'estratto pancreatico nella ipertensione.

Erey e Kraut as seriS<:ono di avere scoperto

Buoni risultati si ottengono anch e i;n casi di ipertonia ·deil cli:materio: risulta.ti talvolta ottimi, a ltre v~lte 1nulli, nella ipertonia cronica che si accompagna ad alterazioni patologiche spiccat~ dei vasi o a nefrite cronica. Si praticano per 20 giorni di seguito, 1-3 i11iezioni al g iorno , iniettan.do gionna.Jmente 20-±0, talvolta fino a 60 unità. Anche in mol1ti casi di endoarteriti obliteranti le iniezioni di estratto pancreati co deinsulinizzato, purcbè protratte ·p er molto tempo, danno risultati ottimi ; altri casi sono invece r efrattari al ri.m 1edio. fil . 1

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MEDICINA SCIENTIFICA Studi sperimentali sulla genesi del catarro dà raffreddamento.

Schmidt e Kairi~s (Deut. M ed . Woch. , 32, 1931), ha·n no sistemraticam,e nte uniformato con appositi termometri la temperatura della muçosa della bocca, tra l 'ugola e la tonsilla d i sinistra. 1Facendo ispi·rare l 'aria fredda, e poi inghiottire del caffè bollente, si misura il potere di raffreddamento e di riscaldamento a elle mucose che, n·ei vari individui reagiscono assai diversamente. · A·n che la mancarua delle tonsille è di grande importanza per la temperatura della mucosa. La sensibilità al freddo e agli stimoli meccanici varia di soggetto in soggetto; ~ talora la mucosa risente di stimoli lontani (acq.u a fredda sui piedi). In complesso gli AA. danr10 la · massima im·p ortanza alla difficoltà d a parte della mucosa di recuperare la sua temperàtù•ra normale dopo l 'azio·n e di uno stimolo fred.do ; il freddo determina uno spasmo vasale e quest.o a sua volta diminuisce i poteri di resistenz:a, di fag·ocitosi della mucosa. V. SEJlRA.

nel pancreas un ormone (padutina) che avrebbe per effetto di ridur:r:e la pressione sanguigna, dilatanid o i capillari. W. Scharff (Deut. med. Wochens . , 17 aprile 1931) riporta le sue osservazioni SU tnalati trattati da·p prima CO·n la dieta ed altri sussidi terapeutici. L 'estratto venne somministrato per iniezioni endomuS<:o,lari a 1dosi ·di 1 / 2-2 eme. In casi di ipertensione essenziale senza sintomi di lesione renale, 1'effetto fu favorevole, sia nel senso di abbassare la pressione, sia nel combattere la cefalea, il ronzio auricolare ed a ltri sintomi. L 'A. ritiene che esso sia più efficace degli altri rimedii Sull'eziologia delle angine a reazione monocitaria. finora usati. Esso, ir1vece, non ha effetto sul.lTriedemann e Elkeles (Deut. Med. Woch., la pressione fissata dei <:asi di sclerosi renale n. 26 , 1931), dopo aver ra.p idamente passato maligna. Probabilmente, in questi, l'alta presin rassegna i vari tentativi batteriologici fatti sione ha un effetto compensatorio ed è necessaria per mantenere l e funzioni circolatoria e . allo scopo di stabilire l ' etiolqgia dellè angine monocitarie, riferiscono sulle loro lunghe inrena] e. fil. dag·ini; risulta da queste che per una buona Applicazioni terapeutiche dell'estratio panereatico parte, almeno, dei ca si, si trova un abbondandesinsullnizzato. te r eperto d·i spirilli e di bacilli fusiformi allorchè si vada ad esaminare , non l 'essudato tonL 'estratto pancr eatico privo di ins ulina, oss erva N. l{isthionios (Wien.. Klin. ltVochen- sillare , n1a direttamente la mucosa al disotto di questo: il reperto è stato così abbon.dante schr., n. 19, 1931) , è indi'caito in tutte le fore frequente da poter senz 'altro escludere ch e ;me di angi11a pectoris: sia in quelle da sforzo si trattava di una infezione secon.daria . c he in quelle da decubito. Non esistono conD 'altra parte I 'ang ina di Plaut-Vincent d à troi1D·dicazioni. Le dosi devono essere suffian ch'essa una r eazione linfo-1nonocitaria delle c ien1ten1ente alte : i praticano per 15-20 giorpiù .evidenti: e in fine, nelle ang ine a r eperto ni iniezioni en.don1uscolari giornaliere di 40 fu o pirillare, l 'arsenobenzolo , per via endot1nità ciascuna. In casi i111veterati è talora never10 a a piccole ·dosi (O, 15) o in soluzione g licessario ripetere più serie, con in1tervalli di cerica p er pennellazioni (3 o/o) ha dato d ei ridue settimane. Il rimedio agisce ul sistema st1ltati ottimi. 11ervoso vegetativo. 1

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IL POLICLINICO

Gli A.I\.. ritengono quin·di che una parte aI)lleno delle angine monocitarie sia etiologican1ente ide11tica all angina di Plaut-Vincent; e, tenendo conto d ella sintomatologia che le accompagna, 1parlano di « form e gr.avi » di angina di P. Vincent. Ques to concetto non vale per tutte, g iac. ch è in un certo gruppo di angine il reperto batteriologico è stato negativo, la terapia salvarsanica ineEfic ace, mentre utili si sono d~mo­ strati g li sciacqui con ,sublimato all'l %0, 15 g?cce in un biccl1iere d'acqua più volte al giorno. L 'etiologia è quindi differ ente : ma il qu.adro sintomatico ed en1atologico n on muta cosicchè in compie so, dobbiamo ammettere ch e no~ e~stono ~l.e n1en ti cl1imi ci qhe ci pern1ettanq di differenziare le forn1e d 'a·n gina con asso.c iazione fuso s1)irillare d.a quelle enza. V . SERRA .

POSTA DEGLI ABBONATI. •

Cambiamertto di colore dell'acqua di pozzi tubolari. Al .dott. U. B. da M. d. P. : .

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difficile. Il dispositivo più sen1plice è la botte di . D?fnba1:: u.n botticella, tenuto in piedi, a c ui s1 toglie 11 fondo superiore ed in cui si ·n1 e tt~ della sabbia non troppo fina ; su di es~' s1. fa ca·d er.e ~a un certa altezza l 'acqua i11 pioggi~, come viene dalla pompa (mediante un.a cipolla da .annaffiatoio); l 'acqua, cade11do, abbandona l 'anidride carbonica e qui11di l '-0ssido di ferro precipita e rimane nella sabbia del filtro; al basso ·della botte defluisoe l'acqua depurata. Tutti i sistemi deferrizzatori ~ono fond.a ti su tale prin1cipio. Nel suo capoluogo di provincia , l 'acq11a per la distn:i buzion e citt.adin.a viene d eferrizzata. Per tog·lier e le macchie dalla porcellana, t1si u11 l)O'. di acido cloridrico diluito; per tog·lìerle dalla biancl1eria una oluzione di acido ossalico .diluito lavando poi subito.

fil.

VARIA. Anco1·a sulla rarità del cancro in Egitto. E: argon1ento di cui ha ·p arlato Pierre Del-

bel .a lla seduta ·d el 20 ottobre del] ' Acadé111ie L ' in~onveniente da lei la1nentato dell 'aoqua <le l\1éd-ecin·e, JJresen·t.ando una relazione di provien1ente ·d a pozzi tubolari ch e diventa r os- Sr hru·1111)f-Pi errou. La questione era già st.ata • sastra e n1acchia la bianic h eria è, purtroppo, dibattuta: i due' A.A. avevano in una prece:abbastanza frequ.e nte ed è talora tale da rendente seduta· n1e ~ o in evidenza la rarità d el d er e l 'acqua ste sa del tutto inadatta al concanc ro in Egitto e messa in relazione tale sun10. Ess-0 è dovu.to al fatto che tali acque rarità co11 la povertà in mag nesio della terra conten.g·ono dei sali di ferro tenuti disciolti ·Egi~iana. Co11tro questa lord affermazione edall 'anidride carbonica. L 'acqu.a che si estrae r.ano stati i)ubblicati vari lavori. statistici, tenè lin1ip ida, ma man mano cl1e l 'anidride ca r- ·d enti a comprovare come il can cro non fosse bo11ica i viene liberando, precipita l 'ossido affatto raro in Egitto. P. Delbet attacca ora idrato di ferro , ch e colora l 'acqua e lascia un queste statistiche, fatte, egli dice, con poca erjetà e molto superficialmente da uomini deposito rossastro. Gli inconvenienti da c iò derivanti , ono parecchi : lo stesso aspetto del- cl1e hanno trascorso· in Egitto poche settima1'acqua, talvolta ripugnante, il sapore spesso 11e mentre impo.rtanti a considerar.si sono disgustoso, le n1acchie rossa stre sulla bian · q~ uelle date dai chirurgi ed anatomc:>-patologi cheria , il colore i1erastro quando si fanno colà viven ti. Ora , }}er ese1111p io , nel servizio oftali11ologico cu ocere i fag·iuoli, per formazione di tannato d ell ' ig iene IJubblica si ebbe la proporzione di di fe rro (inchiostro). ui1 turno.r e maligno sopra 52.000 pazienti. La Tale fatto non si verifica per i pozzi ordinari aperti , i)er cl1è in e i l 'anidride carbo- . tati tica del r eparto medico dell 'ospedale nica i libera continuamente e l ' ossido idrato isra·elita dà 29 cancri su 4945 h1al.ati ospitati di ferTo (se , ,i è n ell 'a cqua) precipita al fondo in quattr-0 anni. d el pozzo. Wolff odontoiatra a l Cairo, no11 ha osserLa presenza di sali di ferro tenuti disciolti vato in 17 anni eh.e 8 carcino1ni dei masceld all 'anidride carbonica è indipendente dalla lari cioè la percentuale di O, 03 %. Guth, dermatologo , stima a 0,2 % la pro.}Jrofondità della falda, tanto è vero che si trovano acque con ferro a 7-8 m etri di profon- porzione degli epiteliomi c utanei in rapporto di là, mentre n e 0110 prive quelle di pozzi a ai n1alati che egli ha curato. Da tutto ciò l 'A. conclude dioen.d o di es100-150 i11. ; in g~n erale, la profondità è una condizion e fa, 1orevole p ~rchè la pressione , er e rimas to al disotto della verità quando ai11aggior e fa cilita la soluzione .d ell 'anidride veva detto ch e il cancro in Egi tto è dieci volte meno freqt1ente che in Europa. Di eci 'olte carbonica. Generalmente l'inconveniente si verifica in a 11oi sembra un po ' troppo ma certamente largh e zo11e, i11 Cl1i però la riccl1ezza in ferro l' opinione di un.a immunità r elativa dell 'E(e, quindi , l 'accentuazione o n1eno d ell 'in - g itto di fr0nt.e al cancro è b en fondata. :--arà co11veniente) ' raria anch e a brevi distanze ; vi ]){) i a cau sa ·della sc..arsezza d el 1nagn e~io ? J.,a 1e i è u11 po ' difficil e a . o, tenere. 0110 }Joi r egio ni in cui non i ha a ffatto. La corr ezion e di tali acque non è molto G. L, <:""'' · 1


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SEZI ONE PRATJCA

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.<*> CONTROVERSIE GIURIDICHE.

stando la su.a assi.stenza ed o.pera, acce·r ta un XXX. - L'obbligo del referto regolato dal nuovo fatto ch e può presentare i caratteri di un d e. litto, per questa. semplice possibilità obbi ettieodlee. va deve fare r e ferto . L 'art. 439 del ve:ccl1io codice penale lin1iQuesto criterio è stato confern1ato dalla tava l 'obbligo d el r eferto ai casi ch e presenCorte di Cassazione, con sentenza 15 dicemtassero i caratteri di un d elitto con.tro la perbre 1930, ricorr.e nte Pata:niè , in rapporto alsona. L 'a rt. 365 de l nuo, 0 codice, entrato i11 vi- 1'art . 439 de l vecchio codice. Essen·do idengor e il 1° lug lio cor so, dispone in, ece così : tica per qu esta parte la disposizion e d ell 'articolo 365 del nuovo codice , è da ritenere che cc c~iunque,. av~11· do n ell 'eser c izio di una profe Slon e san ttilr1a J)r est.a to l1a propria assisten- il criterio rim1an ga immutato. za od O})era, in ca.si cl1e [Josso1io prese11tare i XXXI. • I giudizi disciplinari e· l' art. 3 del nuovo caratteri di un, delitto, per il quale si debba codice di procedura penale. . . procedere d'ufficio, on1e tt e o ritarda di rifeLa IV ezion e del C on sig~io .d i Stato, con rir11e all 'a utorità i11dic,ata n ell 'art . 36 1, è puente n z.a 12 giu.g·no 1931 , p. .' 1 1 ~5, r ia fferm1annito co11 la niulta ~ ino a .L. 5000. do la r egola d ell 'autonomia ·del procedimento Qu estia di J)Osizion e no 11 si applica quando di ciplina r e, ha ritenuto che, . in dife tto di il referto es1)orrebl1e la p er son a assistita a prouna nor1na ch e nè stabilisea la sospensiona cedimento penale ». si110 all 'e ito d el giudizio penale, l 'amminiLa J)en a è la n1 ul ta j)e rcl1è la omi si on e del strazione .pubblica possa proced.ere disiciplireferto è ora con siderata delitto. L 'obbligo non è p iù lin1itat o ai casi cl1e presentan o i carat- 11.a r1nente anche se per lo stesso fatto sia in teri di ll_n r ea to co11tro la p er son a, ina è esteso corso un g iudizio p enale. Le con side razioni a qualsiasi ipotesi di d elitto per il quale si d,ell.a decisione, 'circa la indipenden w. d ei due provvedime11ti , . sembrano eccessive, anche per d eb ba proced er e cl ' ufficio, pizrch.è si i11tende, il risultato a l quale conducono. si verifichi l 'altra co11dii io11e: cioè, i1ell 'eserMa vog·lia1i10 ora segnalare, spe.cialmen te, cizio di l111a }Jrofe ' ~ ion e sa11it.aria si.a stiata pr1eun.a inte ressa11te disposizione d el nuovo costa ta assj stenza od \)pera i11 quel caso che, dice di procedura penale: · potendo p r esentare i ca ratteri di u11 clel itto, <( Qua 11do n·e l corso di un 'giudizio civile · d ebba esser e perciò oggetto di referto. La r elazio11e r11inisteriale a l progetto de fin i- apparisce . a lcun fa.tto nel quale può · ravvisar si tivo del nuovo codice (parte II , pag. ·165) così u11 reato p erseguibile di ufficio , il g iudice dechiari s~e la ,p osizione del &a11ita rio : « la valuve far n e rapporto · ial Pro.curatore d el Re... Setazio11e cl1e d e ,'e dare il . . anitario è diver sa da viene iniziata l'azione ·penàle e la d'ecisione del quella .ch e }) UÒ e~~e r e ·u ffi cie nte p er il pub. reato influis·ce sulla decision.e della controverbli co ufficial e ai fini della de11 u11zia. Basta cl1e sia civile, il· giudizio civi~e è sòspeso quand·oil pubblico· uffic ia }e accerti l 'e i.ste11zn di un la legge non , disponga altrimenti ... Le dispofa tto che· a lui c111bri rivestire i ca ra tteri di sizioni precède11.ti si applicano anclie ai giudizì reato, d el qu.a le .abbia avuto notizia. Ma il sa- davanti a~le giurisdizion~ amministrative e aì giudizi llis cipli1iari davant'i 'alle p ubblich e a11nitario , special1n e11te il cl1irurgo, si trova di front e 1ad un fatto che può presentare sempre torità. Quai1do l 'azione penale è g ià in corso , i caratteri d el d elitto , i11 quanto u11a lesior1e il g iudice c ivile o amministrativo o la pub. person al e, nel e 11 o 1cli11i co , può far rSempre blioa a utorità cl1 e .p rocede disci1)Iinarme nte ordina la sospensione del procedimento ». dupitare della causa cri1ninosa di esso. La valutazion e d el sanitario deve r isalire alle cau se Se, per es., sia in corso procedi·mento pee, avu to rig uardo a ciò, la legge lo a utorizza n ale per i)rocurato a b orto, il g iudizio disciplia valutar e se il ca o pos a pre e11 tar e i oarat- nare non p uò e... sere promosso. o proseguito fiteri ·d i un d elitto. Nè si tratta ·di una inda.g ine no a quando non sia accertato in sede penaleg iurid ica, 111a di u11.a valu tazione di fa tto, do- se il fatt o f11 commesso e l 'impiegalo vi parve11do il a11ilario te11er co11to delle circostantecipò, in fluendo questa decisione ul proceze nela1i,-e al fiatto e i1 on de11a sempli ce valudin1ento disciplinare. Se, invece, questo sia tazio11e clin ica . La dizio11 c posso110 prese1ttare in corso e soro-ano elementi del reato di prosta ap1)u111 0 a sig n i fi.care que to potere-dovere c ura to · aborto, .I 'autorità amministrativa deve farn e rapporto a l P rocura tor e del ·R e, trasmetdi va 1ti ta zio 11 e ». Il sar1 itario deYe fa re u11 accertan1ento ob - tendogli le informazioni Ef g li atti occorrenti. biettivo, a tenendosi da appre·zzan1ent i perso- Iniziato il giu.dizio penale.: è sospe ... o il })recenali e subbi,ettivi. In alt r i tern1ini, chiunque, di niente di'" ciplinare che abbia per oggetto lo. nell 'e . . ercizio di uua p r ofession e sanitaria, prest es o f.atto. 1

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(*) J...a

presente rubrica è affidata all'avv.

GIOVANNI SELVAGGI .

eeercente in Qassa.zione, c-0ne. legale del noetro periodico~


1760

IL POLICLINI CO

[ A NNo

xxxv1n·,

N u~1. ±7]

PROFESSIONALE. MEDIC INA ·S OCIALE Per una più effl.cace dit·esa contro la febbre ondulante. . Prof. dott. T.

SILVESTR I.

ne il decorso (i casi favorevoli pubblicati coll a vaccino e sieroterapia n1eritano confern1a), parn1i che non ci siamo preocc upati_ c9nvenienten1ente, e che ad og11i r11odo la qu estione meriti di essere pre·sa i11 più se ria con side. razione. Sento obbiettarmi: l\lla voi esagerate , bisogna aspettare che ricercl1e uJteriori ci di cano la vera portata del pericolo prima di allarmarsi tanto. Ma in questioni del gene1;e m elius est abundare quam dejicere, meglio è aver esag·erato, precipitato, ch e doversi poi pentire di essere arrivato in ritardo. In atte... a quindi ch e <lati clinici e di laboratorio, che n on prestino il fian co alla crit~ ca, confermino o m eno qu elli breve1nen te r1assun Li a mio modo di veder e s 'impone : ch e .a ttraverso le ca ttedre ambula11ti , le scuol·e il ci11em.a tografo, i foglietti volanti si inten~ifichi una propaganda sistematica; ch e in breve port i a cognizioni di tutti i pericoli che deriv.a no dall 'uso del latte e J)urro crudi ·e di latticini (formaggini frescl1i, stracchind) fabbricati con latte di animali infetti; 2) ch e oltre le capre, siano ogg~tto ~i speciale osset,razior1e le pecore e non s1 lascino discendere al piano, 1ch e peroorrono ott~ mesi dell'anno in lungo e in largo, prima d1 essersi assicurati con rioorch e ad hoc che sono inden·ni ·da infezione brucellare; ·3) dal momento poi ch e l'aborto ~piz o?­ tico continua a n1inare il nostro patr1n1on10 bovino la vi0ailanza sull e stalle deve e~ se r e contin~a, per imp edire non so~o eh~ _il. latte ·di stalle in~ette veng.a portato a i case1f1c1, n1a comunque utilizzato o venduto sia. in natura ch e sotto forma idi burro, formaggi, ecc.; 4) assicurarsi cori tutti i m ezzi c~e il latte portato al]e. ~a~~riche_ di stracchino n on provenga da bov1n1 1nfett1 ; . . . . · 5) se poi l 'appara~o ge~1tale fem~1n1l~ in ispecie è una sede d1 elezione dell 1nfez1011e brucellare, va da sè ch e la monta ra·pprese~ta un potente fomite di infez~one _e r:he meri ta quindi tutta J'attenzion·e dei san1tar1 e de] legislator e. l\iloden.a, ottobre 1931 .

. Dalla ·d isamina spassionata della letteratura sull'argomento risulta : a) ·ch e la febbre ondulante va sempre più affermandosi, salvo questione di grado, nelle più svariate regioni d'Italia; . b) che il virus brucellare è molto diffuso ·"fra i n ostri ovini, i quali spesso e anche al1'infuori di manifestazioni morbose, rappre._.enterebbero un serbatoio del medesimo; e) ch e è azzardato, per non dire pericoloso, negare rapporti fra aborto epizootico e l) febbre di . c. d . di Bang (1), fra .questa è la .febbre on:dulante; d) ch e se non è stata raggiunta la prova dell'identità fra b. di Bang e b . di Bruce, la .cosidetta febbre di Bang, clinicamente almen o non è che una febbre ondulante. Si polr~bbe amn1:ettere tutt 'al più, che fra le due c orressero gli stessi rapporti che fra il tifo e i paratifi; . . . e) ch e i veicoli più importanti d1 d1ffu: sione della n-ialattia dai caprini, ovini , bovini s iano il latte ed i latticini, nei quali il germe vive virul ento a lungo, e che per ciò rappresentano un pericolo tanto per la popolazione .civile ch e rurale, che senza nessuna precau.zion·e mangiano burro crudo, ricotte, formag. . . g ini freschi , stracchino, eoc. Il modo di preparare lo slracch1no c1 lascia affatto scoperti d.ai pericoli dell 'infezione ~r~­ -cellare, se il latte è infetto; ma anche 11e1. r1;g·ua rdi de i formaggini . di pecora, di vac~1na, fatti in casa, se la bollitura per la separazione del medesimo potrebbe garantire~, l 'in~o~p]e­ t ezza 1della medesima e le man1polaz1on1 ulteriori senza criteri igienici da parte di cl1i li fa la rende presso che inutile . ch e la nozi?ne d.i _rapp_or_ti fra. l_'infe.zione brucellare dei capr1n1, ov1n1, bov1n1 e la febbre on dulante, da noi, almeno, è affatto 'S conosciuta non solo ai .contadini , ma alla ================== qua i totalità dei proprietari e delle persone colte. CON CO R S _I. Di fronte a l pericolo di una crescente inv~­ P OSTI VACANTI . ~ ion e di una malattia, che s-e non è grave f1.i\scoLr PICENO. - Al 20 c]jc. p er Venagran<lr: 11or.a, potrebbe diventarlo; di. f~onte ad una L. 8000 (comprese L. 500 i11dep.n . la~rea) , L . 3000 malattia ad ogni modo lungh~ ss1ma çh ~ .nes- cavale., indenn. spec. L. 700 se coniugato, .L. ?~O .~ n n mezzo è riuscito a preve-n1re o m odificarse celibe; riduz. 12 'J{, ; aclclizion. L . 5 sopra il 20 Vo 1

n

(1) A1lch e i miei casi (10 in tutto) .rigu~rd a no o con tadini nelle cui stalle l 'aborto epi zootico era i n atto o cessato da poco : o proprietari, .ch e oltre ad avere stalle infette 11on avevano t1lub~to a n1anaiare burro o forn1aggini freschi fatti con 0 latte di varci11e inalate o misto.

della l)Opolaz.; età lini. 40 J. : tassa L. 50,10: <lor. a 3 tn esi dal 3 i1 0 Y. AsoLo (Treviso) . - Scad. 31 dic. : p~l caf><?lu~go; L. 7.500 e 5 quinquenni d ee.; c.-,·.; trasp . L . 3500; riduz. 12 ~{, : età Jimite a. 40 ; tassa L . 50. C -\\".\RZERE ( f'enr~ia) . r\ tutto 25 gen.; 3° r e}larto: rivolgerii Segreteria com.


[ANNO

XXXVIII, NuM. 47]

R. Arcispedale di S. Maria Nuova e Stabilimenti Riuniti. - Al 31 dicembre, ore 12 · aiuto FIRENZE .

medico; età lim . 35 a.; L. 7050 da decurta~si del 12 %, oltre c.-v. e altre in(lenn~tà regolamentari; tassa L. 50 alla Cassa. ospilaliera; doc. a 3 mesi dal 1° nov.; nom. e conferrn,a biennali; per le altre condizioni chiedere annunzio. Rivolgersi al Commissar~o Straordinario. GIOIOSA ì\llAREA (A1essina) . - Scad. 15 dic.; lire 8000 oltre L. 2000 cavale. Rivolgersi segreteria comunale. MOLINELLA (Bolog1la) . - A tutto 2 dic., 5a co·n d.; L. 8624 e 5 quadrieT1ni dee. , oltre L. 2640 per automob. o cavallo, I~. 440 bicicl.; c..-v. se ammogliato; età lim. 35 a.; tassa L. 50,10; doc. a 3 mesi dal 1° nov. ' ProMBil'IO (Livorno). Congregaz. di Carità. Scad. ore 18 del 30 t:lic.; primo, assistente med., primo assisten.te chirurgo e assistente chirurgo presso l 'Ospedale Vitt. Er;n. III; stipendi rispettiv . L. 6500, 5500 e 3000, oltre vitto, alloggio, biancheria; com:partecip'élz.; per i primi due posti 5 quadrienn~ dee.; deduz . 12 %. ; doc. a 3 mesi dal 30 ott.; soli titol1. Chiedere annunzio. ROMA. Min,istero ·delle Comunicazioni (Ferravi~ dello Stato) . - Concorso per titoli ai seguenti posti d~ medico di riµarto: Ascoli Piceno II, Cag"li, Cattolica S. G., Nocera Umbra, Portocivitanova (Ancona); Faenza I, Fio,r enzuola d 'Arda, Monselice (Bologna); Livorno I (Pisa) ; Campoleone, Cassino I, Magliano Sabi11a, ,S gurgola (Roma); Baronissi (Salerno); Bardonecchia, Chivasso II (Torino); Trento II, Monguelfo (Tre11to); Isola d'Istria, Pisino I (Trieste). Inviare domanda e richiedere informazioni ai rispettivi I spettorati Sanitari (indicati fr.a parentes.i) . Scadenza ore 17 del 15 dic. I s. GREGOB.10 DA SASSOLA (Roma). - ,Scad. 31 gen. 1932, ore 12; L. 10.500; ritenuta 12 %; 5 quadrienni dee.; 1° c.-v. se tli diritto; L. 400 uff. san .; età lim . 45 a.; tassa L. 50,10; doc. a 3 mesi dal 31 ott . VERONA. A mminislra z.. Provinc. - Scad. 28 nov.; direttore sa11itario del Brefotrofio provinc. ; lire 16.000 oltre L. 4800 serv. alt.; riduz. 12 %; almeno 5 anni direttore o med~co prim. in brefotrofio capoluogo di prov.; età lim. 40 a.; tassa L. 50,05. VITERBO. - Medico d el Dispensario celtico com. gestito dall'Opera Pia Ospedale Grande di Viterbo; scad. 15 feb.; L. 8500 ridotte 12 %; età lim. 40 a. Rivolg~rsi alla Segreteria del Còmune. CONCORSI

A PHE~ll E

POSTI

DT

1761

SEZIONE PRATICA

STUDIO.

Premio Baccelli di Fondazio ne dell'lst. Nazionale medico-farmacologico in Roma.

aperto, presso fa R. Università d~ Ro1na, il concorso a Ul'l: premio Baocelli, consistente in u11a medaglia d 'oro al n1erito clinico. Possono concorrere ~ laureati in nledicina e chirurgia, appartenenti alla. classe dei professori ed assistenti unive,r sitari o addetti ai servizi di uno qualsiasi fra gli ospedali italiani. I stan ze al Rettore non più tardi del 15 gennaio 1932. Chiedere an11unzio al Rettorato. È

Fondazio11e ~4.rnbrogio B ertarelli.

Presso la R. Università di Mila110 sono messi a co11cor so clt1e posti di l)eriezionamento, dell ' i111porlo di L. 5000 eia "cu110, fra l aureati i11 medici1ta cla non oltre cinql1e a11ni. I Yin ci tori dovra11-

n~

prestare l 'opera loro per un anno solare presso J'a Clinica d ermosifilopatica del! 'Università; eventualmente potranno essere, dalla Clinica, inviati, ~ scopo di stud!o, speciale, in al tra Clinica nazion~l e od estera, riducendosi la durata del servizio. Il premio sarà · corrisposto in rate trimestrali posticipate. Don1ande alla Sèg·cteria (corso Roma 10) non oltre il 30 :n,ove1nbre. Certificat o dei punti di merito riportati nella carriera scol astica. Fonclazio1le Colasanti.

·

È aperlo, presso la R. Università di Ro1n.a., u11

concorso a un premio della fondazione Colàsan ti. Possono con correre · i laureati in medicina e chir urg ia in detta Università durante l 'ultimo quaclrie11nio scol astico, i qual~ vi abbiano seguito l 'intero corso universitario. I sta.n ze al Rettore no11 più tardi delle ore 12 del 30 novembre: .A.I con corso dovran110 presentarsi una o più ine1norie originali a stampa, su argomenti di farn1acologia sperimentale; dovranno essere conse· gnale in Rettorato non più tard~ delle ore 12 del giorD:o 1° g'iu g:n,o 1932. . Il concorso, sarà deciso nel mese di luglio 1931: il premio sa.r à di L. 1000 (mille) e verrà pagato al vincito•r e in otto rate uguali m en sili posticipate. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. (

Il p,r of. Guido Sotti, stabile di anatomia e, istologia palolog ica i1ella R. Università « Benito l\tlussolini >> di Bari, è slato chiamato ad una11irnità clalla Facoltà medica di Roma a succedere al compianto p rof. Antonio Djonisi nella cattedra di anatomia patologica di CJ.uesta Università. Laureato nel 1900, s~ è formato prevale11temente alla scuola di Cesaris Demel. Al prof. Sotti, valoroso qt1anto modesto,, espri1nia1no !l nostro cordiale compiacimento. 1

Il prof. Pietro Capparoni, segr etario generale dell 'Istituto Storico Italiano dell 'Arte Sanitaria, è notn inato di motu proprio di S. 1\1. il Re commendatore nell 'Ordine l\ilauriziano. Rallegran1enti.

NOSTRE t)(}ltltlSPONDENZE. Da Milano. L'attività delle Clini.che e degli istituti della R. Università La Clinica Medica.

Ecco .alcune notizie sull 'attivilà scientifica ,.5volla i1ella Clinica l\Iedica della nostra R. Università tlurante l 'anno scolastico 1930-31. Il direllore prof. L. Zoja 11a Le11uto una d otta ecl applaudita confer enza sull 'argomento « A proIJosito della cura dell 'ulcer.a gastrica ». Ha pub. blicato inoJtre u11 dilig·ente studio « Sul ricambio. e1noglobi11ico ~n condizioni i1or1nali e patologic:ì1e >>. Ha tenuto infine un applaudito corso di lezioni all 'I stituto di cultura 1nedica di Varese su <e L 'ipertensione arteriosa » , « La diagnosi delle nefrit~ », <e Le cardiopatie dei nefritici »: tali lezioni so110 i11 corso cli pubblicazione. L 'aiulo, dott. E. Greppi ha pubblicato clei diligenti studi sui seguenti argomenti: << ~~zione dell 'epatoter~piaT d el clima d'alta 111ontagna e dell 'adre11alina. in uri individuo ~r ivato di inilza per .anemia splenica, emolitica, per11iciosiforme n, « Rapporti fra t umor di r11ilza e i11assa san guigna nella reazione all 'adrenali11a », « Premesse teoriche allo s tudi~ 1


1762

[ A~No

IL POLICLINICO

-chimico-fisico della p ol111011ite fra11ca », n L 'equiJibri o acidi-basi e il r egi111e idrico-pro teico del .sang ue nel decor:-;;o clella l)Ol111011ile fra11ca », « \ ·ariazjoni delle proteine, del poterP. idrofilo e del Yolume totale del plas111a circol a11l e 11el decorso -della polmonite », « Le modificazio11i della inassa sanguigna circol.ante nelle cardiopatie cr o11iche ». Il dolt. L.. Rossi, assistente, ha pubblicato tre lavo1) rispelliva111e11te sugli argo111e11ti: << Il co111porlamen to d ella jperglice111ia p a tolog ica e delJa g licosuria in . segl1ito a cure termali in alta m onLagna )), Tro1nbo·si ve,n tricolare e tacl1icardia parossis tica », « Riflessività e iperrifless.ività del .seno c arotideo ». La costruzione del nuovo Ospedale Maggiore.

La questione della costruzion e d el 11uov-0 Ospedale .\llaggiore è entrata fi11al1nente nella fase risol uliv1:i. È noto co1ne attual1nente l 'Ospedale f\1aggiore compre11da circa 3000 letti, di cui 1500 si trovano nei padiglioni n eU.a. zona este11de11te.si Qltre la via Sforza, che sono tutti rli cost ruzione relalivan1e11te r ecente. Gli al Lri 1500 le tti sono .ospitati n elle i11fermerie del Yecchio edifizio Sforzesco, ecl è noto co1ne le condizioni di quest e if\fermerie siano in assoll1Lo contras to con le esiger1ze d ella moderna tecnica ospedalieTa. Da ciò la llecessilà d.a tutti ricon ORClllt a di cosLruire lLn nuovo Osp edal e l'er ques ti 1500 letti. A tale uopo le nrt11ninis trazioni ospedalier~ preced enti avevano provveduto assjcurandosi il p ossesso di u11 appezza1ner1to di 300. 000 inq. n el territorio co111_preso fra _i\.ffori e Niguarda. Nel 1926 ven11e i11dello un concorso per il proge tto del 11uovo Ospedale: l a Con11I1i&sione giu dicatrice rile1111e però .che i1ossuno d ei progetti presentati fosse degno di esecuzio11e. u11 seco n do progetto presentato dall 'U Cficio tecn ico ospedaliero non ve1111e neppure g iudjcalo n1eritevolè d i esect1zjone . U11 terzo, e s1)e1ia n10, defi11itivo progetto è i11 pre parazione per opera della Com1nissione presiedt1èa dall 'i11g. Marcovigi e di cui fanno par le il prof. Ronza11i per l a parte ig jenico-sa11itaria e l 'arcl1ir tetto 1\.rata per l a parte artistica. Il nuovo pro.getto dovrà esser e p-ronto e11tro al cu11i mesi p er ~ui si rilj ene ch e verso la fi11e d eill 'anno si a possibil e dar e iniz jo ai l avo·r i. La spesa della cos tru2io11e del nuovo Os,p eclale è prevista in u11a ci nqt1a11 ti r1a di i11ilio11i . In qua11Lo alla d estinazione <iel vecchio ed if icio Sforzesco continue ranno ad aver' i sede ! 'Amministrazione dell 'Ospedale, la Galleria ilei Benefattori, l a Biblioteca e l 'ArchiYio storico. Eve11tualmenle p o lrà esser vi ospitato qua l.etino rlegli Is titt1tj di Alta Cultura. R . AscoLJ. 1

1

Da Torino. Siero di convalescente nella meningite pneumococclca.

Da var io ten1po 11ella Cli11ica Medica di Torino si è jJ1iziala la raccolt a di sjeri di convalesce11t1 p er poter c urare g li arrt1nal ali anch e con questo prezioso 111ezzo rl1i, all a profonda b.ase biologica, se111brano i11 verità "orrispo11dere no tevol i ri ultali Lerapeu I ir i , .. pec ie jn al ct1n e [or1r1e 111orbosc. l\tlerila di esser e segnal a la a questo proposito la brc' e 11ola d el prof. ~'fjno della Cl i11 ica ì\ leclica di 'forino (l)linerva Jleclica~ st1lla guarigio11e di t1n ca o di me11ingi le p11eu111ococcica da }J11eumococro cl i lipo 2. (011 l 't1so di i11jezio11i cndorac hide<' cli ier o cli co11Yale cc11le cli p11eu1nonite

XXXVIII, Nu!\1. 4 7]

da pneun1ococco pt1re di tipo 2. Il prof. ~lino l1a ricordato gli indirizzi moderni n ella terapia dell 'infezione pneumococcica ed ir1 ispecie della polmonite rivolti all 1uso di sieri immuni che ol tre ad avere specificità per il gruppo cli pneu1nococco del ~aso, sono altamente con centrati e dosati in unità imm11nizzan Li . Riguardo al caso di m e11ingite descritto, ricorrla11do che la prognosi Cf ell a 1ne11ing ite pneu1noco.c cica è quasi assoluta111e11te fata.le e che nei pocl1i casi di guarig ione descritti questa vie·n e attribui ta per lo più a rin1edi1 d~ tipo im1nunitario, ritiene che il siero di ronvalesce11te abbia avt1to realmente una efficace t er apeutica ecl nu spica provvidenze che permetl.a110 una più l arga raccol ta di sieri di convalesce11li per l 'assi stenza dei malati. Conferenze in Argentina e Brasile del prof. M. Dona ti .

Da pochi giorni è ritornato i1ella sua Clinica a 'l'ori110 il pro f. 1\1. Donati, reduce da un ciclo di conferenze e sedute. operatorie nella Repubblica .A.rgentina ed al Brasile, dove si è recato per invito 11ell 'estate col prof. Castiglion~ raccogliendo il 1 più lt1singhiero s uccesso. L illuslre chirurgo ha t enuto al Ro tary Club una r el azione sulle sue osservazioni 11elle due re pubbliche americane, illus trando le organizzazio1ti UJliversitarie ed ospedaliere !ii <1uei paesi ern ettenrlo in luce numerosi rapport~ che Ja scienza medica. italiana ha con quella argentin a dove m ed ici italiani e letteratura lnedica italiana tengo n o- e ffe tti.varnente u11 p osto hnport ante ed ambito . Egli. a11 spicò per una conti11·u azio·n e ed intensificazione rli questi rapporti culturali che onorano la scuol a n1edica italiana. 1

Nuove Cliniche Universitarie . lnauguraziont della Clinica Sanatrix.

Le costruzio11i delle nuove Cliniche universitarie, Clinica n1edica, c hirurgica, pediatrica, neurologica, I stituto di anatomia patologica, s ulle rive del Po in località Molinelte, proseguono co.n lodevole rapidità ed ora i fabbricati si ergono quasi comple ti. Anche le costruzioni degli edifici co1nple1nentari e.l e] P olicli11ico che d ovranno funzio11are da sezioni ospedaliere sono già a buon punto. Sj sp era ch e entro un anno e mezzo o due anni ltttlo i.l servi zio fiSsis tenziale sia tra sportato dal ,·e-cchio fabbrica~o d el S. Giovanni, troppo in atlaLLo ed i11sufficiente, al nuoYo Policlinico che co1nir1cerà a funzionare in tutte Je sue parli. L 'edif~c~o d ell 'Osp edale S. Giovanni, ch e è n1onumento' nallionale, par~ trover à d!egna cl.estin azio11e os1) itando parte dei 1\fusei della Città . Do1nenica 25 ottobre con l 'interYento delle LL. AA. RR. il Principe e Principessa di Pien1onte, del Cardinale Fossati, del Prefetto, d el P< rcles tà e di nu111erose altre autorità e rii lnolti intati, si è inaugurata la nuova g r a nd joc;a CJinica priya.t.a l\1edic:a e Chirt1rgica ~e San<lt. '. iX » sor la per iniziativa di una Soc ietà torir1e5e ch e ha chia1nati il prof. Donati e prof. ' 'fichcli a guidarue l 'orga11izzazione sanitar ia. La nuova <: 1in.ic:i è riuscit.a degna ùell 'a llesa e si può cl ire ug·u agli. se 11on supera, le 1n~gliori cli niche e urC'rrC' per Jnoflernità di a11lhienti e <li SP.rvizio, favorita grn11rten1en te a n ch e clalla fe licissJ!lla posizi.011e su1lll collina t or iu.~se. l T11a parti·.. olare impl1rta11za hanno tutti i ervizi tecnici, JalJoralori di ricerche cli- 11icl1e, in s tallazioni r adiol ogicl1e e di esan1i e c11re J i ~ ir l1e cJ1e orcupa110 lJll intero gra11de fabbrica lo. CIPRTA:'JJ .


[AN~O

XXXVIII, NUl\'I.

NOTIZIE

4 7]

. 1763

SEZIONE P .RATICA

DIVER5E.

Congresso internazionale sulla litiasi biliare.

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Avr à luogo a Vichy d al 19 a l 22 sette111bre 1932, so tto la presidenza, d el prof. Carnot. Comprenderà 4 sezioni: 1° medicina, 2° chirurgia, 3° ter apia e idrologja, 4° cle ttro·r adiologia e fisioterapi a. Il tit olo delle co1nur1icazioni dovrà esser e annunzia.to per scrittto alla segreteria ge11e-rale non oltre il 1° giugno; testo, datti1oscril lo e corrett o n.e varietur, non potrà risultar e di o.J tre 13.600 lettere (corrisponrlent~ a 5 p-agine di 40 linee di 68 lettere). Tassa d 'i scrizione 50 fra11ch i per i congressisti, con diritlo al volume clell~ relazioni ; 25 franchi per g li aderenti (per sone di famigli.a0. Rivolger sj alla segret eria gen eral e, boulevard des Capuci11es 24, Parj s.

n

2a. Conferenza lnternazionaie contro il ratto. Dal 7 al 12 0L L9bre si è adur1a l a .a Parigi questa conferen za, cu i er a a})binato un Congresso coloniale co11tro la peste. Vi furono rap1Jrese11lali 56 Governi tra Stati, Do1nini, Colo11ie e Pro lcttorali. Vi fu ro110 a n ch e rappresen tati v.ari organjsn1i internazjo n ali , E11ti scienlifici , am1njnistrativi ecc. e v 'i11 ter vennero 1nol te personalità. Ciò prova quale ùnportanza venga attribuita all 'ar gomento. Presidente d 'on ore dell a rit1nione è sta lo il prof. Calmette; presiden te effe ttivo il prof. l\far choux; seg·retario gener al e e animatore jl prof. PetiL. Delegati dell 'Italia eran o il dott. Lulr arjo, anch e in rappresentanza dell 'Uffi:cio internazionale d ' igiene pubblica e d el Comitato d 'ig iene della Societ à delle Nazioni, e j_l gen. med. ~1aren.a. I lavori si sono svolti all 'I st ituto Pasteur, al1'Esp·o sizione Coloniale G presso l 'Ufficio i nternazionale d'igiene. Vennero clocu1ne11tati i d.a11ni sanitari ed economici dei muridi e si è 1iiscu sso intorno. alla creaz~one di un organjs1110 internazionale per l a lolta ')011tro i muridi.

Sezione laziale tlellat Federazione Stomatologica Italiana. La Sezio11e Stoma tolog ica J_.aziale s 'è riu11ita a Ro111a p er la stia secluta "cienlifica ordi11aria . L 'asse111blea è riuscita jm1)onen le per il nun1eroso intervento d ei soci. Nolati il prof. Piergilj, il prof. rviassenti, il 1)rof. De Veccl1i s, il prof. G asp arini, docenti dj odo11toja tria i1ella R. 1J11iversità d~ Roma e g1i st o1na tologi cl o ltori Bezli, Dt1ca, Ribel1a, Cata!lia, Ze1)poni, Fiordelmo11do, Belloni , l averon e, Grass i, Musilli, ]{andazzi, Ottolengh i, ~'lariani, Ro111ani Giulio, Uo111a11i Renato, Carelli, Gelli11i, Acller, Cipparror1e, Vig·nol a, Cirillo, Mora1narco, Pugl jese, In g arriga, Foschi, Chillotti, Baiol a, M.agalotti, Be~assi, P ais, Betti, Gaud~osi, Gizzi, J orino, Picciol~, Renzetti, F crreL Li . All a f ine del la seduta, dai proff. Piergili e Mas-· sent1 è st a to presentato e votato, per acclamazione, il segu e11te ordine d el giorno : « La Sezione Sto1natolog-ica Laziale plaude .al lavoro d el prof. 011. An1edeo Per1~a, che con fervore, fer111czza e disinteresse dirige l a cat egoria degli ston1atologi italiani verso sempre più · alte mete scientifiche, didattiche e professionali ».

Adunanza regionale di oto-neuro-oftalmologia. ~ Si è le11uta a Berg·amo l a 2a. riu11i o11e d ell a Sezione 10111harda òella Societ à itali a11a di oto-n cl1ro-

oftal111olog ia. Nu 1ner osi ft1 ro110 gl 'i11 tervenuti da lutte le p rovi11cie della Lo rnhardia. Vennero falle 111ol te co1nunicaz ior1i.

Inu ugu1·azioµe di anni accademici. l~o11

la tradizio11ale solennità, c~e attesta e confer 111a in qt1ale alta con siderazione presso d i noi \-e11gano sempr e ie11uti g li studi superiori , so110 sta li inau gurati gli a11ni accademici 11elle Università ~tal~ane. . A llo1na la cerimonia fu presenzi ala dal m i11istro dell 'E. N. o•n. Balbi110 Gju}iano; il magnifiço rettore on. d e Francisci rilevò il poderoso sviluppo dell ' Ate1~eo romano, d iven uto p er volontà del Regime un cet1tro prop11lsore delle più vive e11er gie rl ella Nazion e; prospettò alc une difficoltà ch e verr a11no superate. Il discorso inau gurale ft1 tenuto daj. ministro della gi u stizia on. prof. Rocco, sul te111a cc Poli tica e diritto· nelle vecç hie e i1uove co11cezio1Ui deJlo SL:ito » . A Padova durar1Le la cerimo11i a inaugurale g iu11se un t elegramn1a del Dt1ce, il quale assicu rava cl1e il g lorioso Ateneo i1on sarà d i1njnujt o, ma r afforzato; jl prof. Bertino tratt ò il tema cc Le insidie rlella i11-a terr1i là » . ·

Per una scuola internazionale d'igiene. IL 13 otto'b1·e s i è aduu a la a l)arigi la Com1nissio11e provvj soria org·anizzat.rice della Scuola Interreg·1onaJe di Studi Superiori in Ig iene, creala su pToposta del Governo francese d 'i11tesa co11 In Socielà delle Nazioni e ch e avrà sede a l)arigi. Ve~nero fissat~ ~ princip~ ge11erali del regola1nento, i11terno e clel prog·r a1nma d-i studi. ne] 1932. La Com111issione è co sì compo .. t a : Léon Bern ard (Francia), Jules Bordet (Be1g"io), J. D. Fi Lzgerulcl (Canadà), J . Campbell (I11g·hiJterra), T. Madse11 (Danin1arca) , G. Pittaluga (Spagna), E. Bur11e t (per la S. d. N.) . Notian10 che manca un . r appresen la11 le dell 'I Lal1a. '

I nuovi reparil delle cliniehe universitarie a Bari. Cor1 a u.st era ce·r i,m o11ia sono stati inaugurati a Bari i lavori cli ria ttamento eseguiti, per ospitare d eg11a111e 11 te tre Clinich e u11tversi tarie, nell 'OsperlaJe Co r1sorziale, ad i11izia t ~v.a del co1nmissario prelettizio se11 prof. Gt1acccro e su progetto d el1 'ing·. V. Rizzi. All a ccrimo11ia intervennero nu111erose r apprese11la11zc e personal ~tà. Dopo un rilo relig·ioso CO·ffi}Jiuto da S. Em. Ct1ri, cl1e pront1nziò un breYe d iscorso , si procedè alla visi ta di tutto l 'èclifizio . 1

Scuola di specializzazione in pediatria a Bologna. Ar~nessa

all a R. Cl j11 ica 1)edialrica di Bologn a, d~relta dal prof. JVI. l)incl1crle, è istituita e fu11z~ona una ScuoLa· post -universitaria di perfezioname11t o per specialis ti i11 p ed iatria. I cor si haru10 l a dura ta di due anni. Chiedere annunzio alla direzione , Ospedale Gozzarlini. Le iscr i zion1 s i c hit1dono i111prorogabil1nenle col 30 novembre.

Seminario di antropologia criminale e diritto penale. Nel corren le anno scol as tico 1931-32 sarà continuato il cor o d 'is tr11zione cl1e sorse a 'forino , p er l a pr j111a volla in Ital ia, intor110 alla catted ra ch e fu di Cesare Lombroso, p er lo studio biologicog iuridico dell a crj111inalità, co11 i segu e nti in segn a1r1enti: J\Ieclici11a legale e t ec11ica d elle p roYe p e11ali ; . A11lro11olog·ia crin1i11ale; Crin1jnolog·ia e q uestion i


1764

IL POLICLINICO

<li Dirilto e Procedura p e11ale; Fisiologia e fe1101neni del pensiero; Psichiatria forense in rapporto al delitto; Problemi filosofie~ di dirillo penale. Gl 'i11segnamenti saranno impartiti dai proff. G. Canuto, ~I. Carrara, E. Florian, A. Herlitzka, E. Luga ro e G. Solari. Di ciascun inseg11amento sarà i111parlita u11a lezio~e per settimana. Le lezioni incomi11ceranno il 14 \Q"e1111aio 1932. Polran110 iscri....,, . . versi al Seminar~o ~ lal1reati in Giurisprudenza, i11 ~1edicina e Chirurg·ia) ir~ Filosofia, i Mçtgistrati, i Funzionari dei Tribunali militari, clelle Amministrazioni della Pubblica Sicurezza e delle Carceri, gli Ufficiali dell'Arma dei Carabinieri, e chiu11que per gli studi fatli o per a ttività pratich e i1e sia ritenùto idoneo dal Co11siglio della Scuola. S. E. il Procuratore Generale presso la Cor te d 'Appello d~ 1'or~o ha autorizzalo i Magistrali, che lo desiderino, a frequentare i corsi del Seminario. Potranno jscriversi gli studenti de1l quarto anno di Giurisprudenza e del sesto anno di ~Iedicina, che abbiano superato l'esainc di medi~ina leg·ale. .:\gli iscritti sono concesse le stesse facilitazio~i .ferroviarie di cui fruisco110 gli studenti dell'Università. Il Semirtario è diretto d al prof. M. Carrara. Per o l ter1e·r e I 'i scrizione, occorre presentare domancla .a1ll a segreteria della Facoltà di Giurisprud enza d ella U11iversità, co·r re.data dalla quietanza di paga111ento dcl contributo di L. 50, da versarsi alla Cassa d~ Risparmio di Tori:çio. L 'iscr.iJzione degli stud enti è g·r.a,tuita. Per ulteriori informazio11i e chiari1nenti gli interessati potranno rivolgersi alla Direzione del Seminario, in via ~1ichelang·e 1o 26, '"f orino. (XVI).

li palazzo dei servizi antitubercolari a Milano. J°; in cor so di attuazione, ad iniziativa dell 'A111ministrazione provincia!~. I11 lt1ogo di costruire lJn 'apposita sede, il preside <lella Provincia, Sile110 Fabbri, acquistò la villa Marelli, sit uata in Vjale Zar.ai e circondata d a un a1npio giardi110 de~l~ superficie di oltre 7000 rnq., sla'bile cl1e 'era disponibile in seguito al trasferi111ento dell'Istituto nevrologico Vittorio E111a11uele III alla Città degli Studi. Il palazzo è stato Sl1bito opportunamente amplialo e modificato con una vasta intercapedine, in n1od0i d a rendere luminoso ed arieggiato il pia110 terreno, nel quale avranno sede il Disp ensario provinciale antitubercolare e la sezione dispensariale del Comune. Nel prjmo piano sarà allogata la direzione dei servizi antitubercolari d el Comune; lin ·arnpia sala è stata adattata per luogo di riunione e conferenze, p er i corsi d 'aggiornamento per i Il1eclici e })er le visitatrici dispensariali. Il secondo piano ospiterà invece la direzione del di pe nsorio pr0Yi11ciale co11 gli uffici a1111essi e la lJiblioleca . . Co ì, i11ercè la provvida iniziativa d e] pres ide cl ella Provincia che è anche presidente d el Con.. orzio provinciale a11tit11bercolare, Sileno Fabbri, e la co11corde unione del Co111une di l\1ilun o esplicala per speciale interessamento del vice podestà avY. l)i ni e del prof. Ras lini., la città viene dotata di tlJl i tn portante centro di.ag11ostico munito dei })itl rece11li mezzi sussidiari per l 'indagine precoce d ell a l uber colosi polmonare. Coll 'atluazione di quest'opera oltre ad e~sersi r caliz1.ata una cospicu a econon1ia, i è ollenu to il note,·ole beneficio di avere, nel mede i1110 pala110, rjunilc ]e direzio11i degli e11ti che e ... er cita-

[ AN~1 0 XXXVIII, NuM. 4 7]

no lai lotta contro la tuJ)ercolosi, rendendo più agevole sia per gl1 llffici stessi, sia per il pubblico, un servizio importante ed al quale in ~fi­ lano e nella provincia si sono dati così cospicui e provvidi svhluppi.

All'Ospedale di S. Spirito in Roma. lJt1asi ultimata la costruzione muraria del ~uovo fabbricato del! 'Ospedale di Santo Spirito in Roma. La copertt1ra del! 'edifizio è stata sole11nizzata con una visita di nt1nierosi sanitari e di varie personalità, sotto· la g uida del gr. uff. Cotta. La costruzione, di 5 piar1i, cop_re un '.a.rea di circa 2000 inq. Lo stiJe è intonato all 'antico porticato dell 'Ospedale. È

Un asilo-nido a Gorizia. Il 5 novembre, all'augusta presenza di S. A. R. la Duchessa d 'Aosta, cl1e con tanto an1ore prodiga le sue cure al! 'infanzia di quella terra redenta, attraverso la be11emerita Opera nazionale d 'assiste11za « Ital!a Redenta », ebbe luogo, con un 'austera cerimonia, l 'inat1gurazione del! 'a.silo ni(lo « Dt1chessa Anna rl '~\o sta », sorto per ini!Ziativa dell'Amministrazione 1)rovinciale d~ Gorizia, e.on l 'intendim,ento di seguire le disposizioni governative che rendono olibligatoria l 'istiit uzione di una sala di recezione per ))ar11bi.ni illegittimi non riconosciuti e per i11tegrnre I 'opera delle altre istituzioni di assistenza alla n1aternità e infanzia. Si t.ratta di u~ pr~1110 p adiglione del progettato Istituto provinciale per l 'assistenza .a,Jla maternità e all 'infanzia. .i\11 'uopo la Provincia ha acquistato l'area (fra la via San Pietro e la via Garzarolli), e i11ercè ~J vivo interessan1ento di S. E. il Prefetto co111111. Tiengo ha p otuto sollecitamente portare a termine la costruzione dell 'impol'tante opera assistenziale, che comprende la saJa di recezione p er esposti ed illegi ttin1i, lln asilo nido per l 'accoglimento a richiesta dell 'Opera nazionale maternità e infanzia dei bamùini lattanti fino al terzo a11no di età, un refettorio materno per da·r e nutrin1e11to, sempre a cura cte.11 '()pera predetta, a gestanti povere e un const1 llorio· per lattanti a cura dell 'Opera nazionale di assistenza all'Italia redenta. La spesa incorltrata a1nrnonta a 400.000 lire. San·a torio di Idria. Il 6 novembre, S. A .. R. la Duchessa d'Aosta ha presenziato ad Iùria l 'inaugurazione del Sanatorio p er tuberc0lotici, che è intitolato al suo augusto nome. Ques to Sanatorio, costruito per interessamento ed a cura della Provincia dj Gorizia, sta a di1nostrare co111e l '-~1nministrazione provinciale intende sostenere 1'atlività ch e il Consorzio .antitubercolare svolge n el campo della lotta contro il terribile 1nale ch e n1iete tante vittime nella Venezia Giulia, la più colpita fra tutte le reg.i oni d'Italia . Allo scop o, di r endere attuabile il progetto di costruzio11e del Sa11atorio, il Con1une di Idria· espropriò un'area atligtia all'esistente Ospedale e la in i.se a di~po. izione della Provi11cia. I lavori ven11ero iniziati nella primavera del 1930 e furono porta ti a t er1ni11 e i1ello scorso oltobre; lai spesa ro1np! es ~iva clcll '01)cra an1rnon ta a L. 470.000. I . 'rclificio si co1npo11e di tre piani, di cui uno se111interrato, ove ft1rono sistemati la cucina ecl i servizi acces ori cl e] Sa11a lori o e il Dispen sario an•

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[ A~~o XXXVIII, Nt;::vi. ±7]

1i t u.L>ercolare, com prenden le l 'amb11la torio Jfl:edico con annessa stanza di r ad ioscopia e cam era oscura, la sala di i~chiesta, .sp ogli ato~, ecc. I due piàni superiori ~ono arlibiti a d~ormjtorio per cirCf:li 40 inalali, st anze di soggior110, bagni, lavabi, stanze per j11fermieri, ecc. Il Sa11atorio . è un~Lo ali 'Osped ale da un corridoio cii p assaggio ed h a l111a propria l nvan rleria. Con la cos trt1zion e di quest 'opera la Provincia di Gorizia, g razie all '~utorevole ap})Oggio òi S. E. il Prefetto, ha risolto uno fra i più impo,r tanti problemi e he inter essino diretta111ente la zona di Idria.

Nella stampa medlea. I-la ripreso le pubblicazioni la << Gazzetta l\Iedica Lon1barda p, che vanta antiche e gloriose tradizioni : venne fondata nel 1842 ·da Bertani e Panizza. ·La direzione è stata affidata ad un Comitato ; redattore capo è il dott. G. Mantovani ; segretario di r edazione il dott . G. _A ndreoni. Gli uffici h a11no sed e in vi a Settala 3, Milano. Il periodico è ricco di rubriche, riconducibili a c.ontri·b uti originali, r ecen sioni e resoconti, notizie. Auguri al r]sorto confratello. « The Journal of thoracic Surgery », diretto dal

dott. E . A. Graha1n, sar à eclito dalla Casa C. V. Mosb y Compan y di Saint Louis (Pine Boulevard 3523-25). Stati Uniti . L ·_.\ssociazione ted esca dei Biolog i h a iniziato la pubblicazione del periodico << Der Biologe », su o organo ufficiale, diretto dal prof. Lehmann di Tubi11ga, edito da J . F. Leh 1nann di l\IIonaco (Paul Heysestrasse 26). ·

Il latino, lingua universale. E; slata foD:datçi a Varsavia una Leg·a sotto la

presidenza del celebre professore di lett er e Zielinski, la quale si propon e di fare propaganda perch è la ljngua latina venga adottat a con1e lingua universale n ella politica, nelle scien ze e 11elle relazioni culturali. Degli eminenti latinisti verra11n o 1nteressati ad <1rriccl1ire Ja lingua latina delle nuove parole necessar~e per esprirnere i ter1nini tecnici moderni e per og11i al tra esigenza. . 1

In onore del prof. Simonini. Il 1° febbraio 1932 si <:on1piranno 25 a1111i di inseg·11a1nerLto del prof. con1111. Riccardo ,Si1nonini, direttore, della Clinica p ediatrica d~ Modena. I suoi colleghi, allievi, an11nir-atori, in d ett a ricorTenz a si strir~geranno attorno al Maestro per onorarlo e per uttestargJi il loro ·affetto e la loro g ioi a profònda ~ devoln : offrendogli un volume conten ente scritti di colleghi e di cultori della specialilà e di amici; ed offre11dogli anch e una m ed agli,a d'oro app,osita111ente per lui coniat a. Sarà anch e pubblica to un volume in on ore del prof. Simonini e a tal llOl)O il Co1nitato Esecutivo h a chiesto e ottenuto la collaborazio11e delle pri11cipali competenze pediatriche. ·

In onore di Delbet. Gli allievi del prof. Delbet h anno a·p erto una sottoscrizione allo scopo di pubblicare un libro giubilare ch e intendono offrirgli al momento in cui egl1 'abbandonerà le furizioni di insegnante alla Facoltà medica cli Parigi e di chirurgo negli ospedali. Le sottoscrizioni sono ricevute d a Geor-

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1765

SEZlJNJà P RATI '":A

ges l\iiasson, boulevard Saint-Germain 120, Paris, C. C. Postale 599; le sottoscrµioni di almeno 100 franchi danno dirritto ad una copia del volume.

Onoranze nl prof. Freud.

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·Il prof. Siegmund Freud, foD:datore della p sicanalisi, ha festeggiato ~l suo 75_0 compleanno. In tale occasione è stata scoperta una lapide sulla s ua casa n at ale, a l)ribor, !n Moravia.

Un busto al sen. Pescarolo. L 'isL1tuzione << Centro per 101 studio e la cura dei tumori» di Tori110 ha assolto un debito di gratitudine inaug·urar1do un busto al prof. sen. _ Pescarolo. La cerimonia si è svolta in occasione della quarta riunione de~ medici del Piemonte nell 'Ospedale Maggiore S. Giovanni. Il presidente d ell 'Ospedale, dott. Villa, ha messo in luce i grandi i11eriti dell'illustre clinico e studioso .

Notevole diminuzione delle nascite in Germania. Il ~Iinistro d eg·li I11terni del Reich ha fatto per-. venire alla segreter ia d el Reich stag un documento statistico elaborato daJl 'ufficio di sanità e igiene. Da questo d ocumento si rileva che dalla fine d ella guerra ~n GerID:aD:ia si è avuta UD:a continua prog·ressiva d iminuzione d elle nascite. La peréentuale è press 'a pocp1 la m et à di quella di prima della g u erra. La percen tu.aJe d elle n ascite è rin1asta per questi u ltimi ann! inferiore dell '1,6 per mille incirca alla percentuale d elle morti. La Germania, ~azio11e di 64 milio11i di abitan ti, perde ora ogni anno centon~~la abitanti.

Epidemie in Cina. Sono seg·nalate gravi epiden1ie di p es te, inalaria e dissenteria D:ella Ci11a, d anneggiata an che d a es tese in ondazioni.

Per le automobili dei medici in Spagna. Una comn1issione composta d ei dottori Bravo, Haro e Jiménez Guinea, d~ Madrid, r appresentanti il Collegio Medico e il Gruppo profession ale dei n1ed.ici inutualisti, ha visilato il consigliere delegato delle stra~e e il capo superiore di ~olizia, per esprimere il desideratum ch e s! cr ei u11 distintivo speciale per l~ automobil~ dei medici, il quale ne permetta il facile r icon oscimento d a p arte del pubblico e delle autorità.

Processo giudiziario per rivalsa d'onorarI. 'I Jn re putato chirurgo òi Bruxelles l1a intentato processo contro l1n cliente p er inan ca ta corr esponsione d 'on or ari. Egli aveva eseguito, in un ban1bi110 di questo cliente, tre op erazioni per peritoni te purulenta. La sua parcella era di 70.000 franch i belgi. Il Tribunale ne ha ridotto l 'importo a 12.000 franchi Dal processo è risultato che la parcella del chirurgo co tnprendeva .gn ch e gl~ on,orari d el n1edico curan te, n1a ch e qu e~ti aveva, a su a volta, avanzata una parcella per l 'importo di 7800 franchi , di modo che il m edico h a t entato di farsi com· pe11sare due volte. Qu esta audacia meritava, certo, di essere smasch erata. La sentenza contie11e alcuni apprezzamenti ·sui quali 11on è possibile di convenire. Ad esem})io, essa deplora la ((. dico~omia » d~ll 'onorario tra chirurgo e medico, 11 che toglierebbe <• ogni d ig11ità m,orale » al m~dico, ridotto al com-


1766

IL POLICL I Nl CO

pilo di t111 se11sale clel chirt1rgo. ~la anch e i più seYeri in n1ateria ùi deo11tologia medica deY0110 riconoscere che i11 quest o caso il chirurgo agiYa apertan1ente e intendeYa con1pensare il medico per prestazioni re!1line11te fatte e i11 ciò nulla v'è da eccepire . La sente11za conrla1111a i sanitari ch e « s fruttano le disgr azie u111ane n; ma è da co11sider are cl1e 11elJa fattisp ec ie venne richiesta l 'opera d i uno dei cl1irurg i più r eputati del Belgio e si sapeva i11 precedenza c he l a su a tariffa sar ebbe stata alta. l~ anch e da co11siderare ch e ven n er o eseguiti tre i11tervenli e che corr1plessjvamente la cura si pro trasse p er 5 n1esj ; c.l 'altra parte l a moneta b eJga è d eprezzata (70.000 fra11chi belgi equival gono a 33.000 lire it. ). La sen t.c11za co11sidera co1ne agg r avante l a circostanza ch e la parcella contemplava t111 interesse 1)el caso di rilarrlato p agamento ; n1a quest a pra tica è l egittima e il tasso richiesto, c.l el 6 % a ll ' an110, è quello commercia.l e. I11finc, la se11lenza sl i1na che, n ell a valt1l azione degli on orari, debba farsi as trazione dalla fortuna dei clienti, poich è il n1edico n on deve convertirsi in agente di impos te ; ma ciò no11 sembra gius tificato: difatti esigendo onorari alti d ai be.n estanti, diviene possibile di prestare la propria oper!l co11 onoratj ba ss i e anch e g ratuitame11te, nelle i stituzioni ass.istenziiali ed ai meno dotati di beni di fortuua.

Una strana Insegna. U11 magnetizzatore, cert o Filip·p i, cl1e dà a11ch e consulen ze d 'ord~ne inedico, è stato processato p er u so abusivo d ei titoli di professore e di cav.aliere; il Tribunale e poi l a Corte d 'app ello lo hanno condann ato p er la seconda imputazione, 1na assolto d alla prima; ora egli, nella sua vi sto a i11 · egn a, ha m odificato l 'iscrizione come St'gu e: prof. Filippi, rnagnelizzalore approvato d alla Corte d '_t\ppello.

Scuola di odontoiatria e protesi deotQrla presso la • R. Università di Bologna. Sono ap erte le 1scrizio11i p er l 'ar1no scolastico 1931-32 ai Corsi d~ perfezion am ento in Odontoiatria e Protesi dentaria per i l aureati in Medicina e Chirurg ia. Essendo il numero dei posti li1n itat o·, l 'accettazio11e viene regol.at a secondo la priorità i1ell a prese11tazion e delle domande ~ i1el ver san1ento d elle t asse. Le iscr~zioni si chiuderanno il 30 ù.ovembre. Per prograrn1ni ed informazio11i rivolger si alla egr e leria cl elJa Scuola, Yia S. Vital e 59, Bolog11a. 1

È n1orlo, poco p iù che sessanlen11e, il ge1i. n1e-

clico CARLO _1-\ NGELO ANN.A.R Arl'O N.E. Ha trascor so qt1a i tutta la su a carr~era in 1\.bissinia, ove resse 11 con sol a to d i Dessiè ed acquis tò u11'imme11sa popo1 ar il à: f u m edico della famig lia r egnante e di l ulla l 'aris tocrazia etiope. Dt1rante l a guerra fu Diretl ore di Sanità della Divisione 1talia1ta in ~ l a cecl o r1ia.

Di r ece11le aYeva voluto t ornare in Abissi11ia, sotto11on endo i, sul lin1i le d ell a vecchiaia, all a dura \ila i u quella r egi on e · rin1palriò in n1aggio sofferc11lc e 11011 si è pjù riaYu lo. La sua fine ha lllol lo nddolorat o, co ì i11 Ahissi11ia co1ne in Italia.

[ ANNO

XXXVIII, NU~l . .J. 7J

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. Pralictioner , sett. -

delle coro11arie testinale.

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G. S. HAYNEs. Trombosi J. STAVELY D1cK. Infezione i11-

H. J. STANR. BRO\'VN e al. Pernocion. e al. R adi111nterapia del cancro K EITH BUR"\YELL. Trasfusio11i di Rrcc1. Salpingite e appendicite:

r11ner. J ourn Obsl. a. Gyn ., ag. -

Avertina. L. <?· ScHEFFEY cervicale. W. sar1gu e . - J . V. diagn. differ. Pediatria, I .. sett. ·- C. SonRENTINO. Meccanis1no d 'azi?ne dell 'auloernoterapia. Wie n. l(li n,.. lil'och., 4 se lt . Dol\1ANIG. Averti11a e co1ne evitarn e i p ericoli. D eul .. Nled. Vfl och., 4 sett. -- E. P. P1cK. Tiroide e sistema nervoso veget. Presse 1VIéd., 2 se lt. -- R. TARGOVOLA. Le sindro1ni psicosomatich e. Brosil-l'vled., 15 ag. - F. SILORIA . Localizzazione extra-genitale del granuloma vener eo.. Clin .."4Ied. I lal., ag. - N. GAvAzzr. Pleuriti metliastinicl1e nsinlo1na tich e. - L. Rossr. ~!orbo di Still e sindromi affini. A r çh . di Pnt ol. e Cl. Pri ed., ag. I. BETTONI. Corr elazioni tra secrez. interna ed es terna del p ancr eas . Ann. di Osle.tr. e Ginec. , 31 ag. - G. ALBANO. li'ur1zione d el r ene g ravidico. - G. V. SEGRE. Pri111ipar~ atte1npate. P edi atra Niecl. Prat., se tt. ·- G. ALLARIA. Prevenzio11e e cura del racl1itisn10. Arch. Scienze :'f.ed .. lug. - C. GrORDANO. Il morbo (lj Still-Michell. Bra.sil M éd ., 20 ag. - BERARDINELLI. Capillaroscopia clinica. . l~if. 'lvl ed., 7 sett. G. FRONTALI. Indicazioni dell a cura i11edica 11ei ban1hi11i. Jornal clos Cli riicos, 30 ag·. P . VALLADORos. Nu oYa Leoria s ull 'az. del pul. _4.nn. de Nléd., lug. - ~11ARINEsco ed altri. La d cr111a t01nil>Site. - CRcR.\Y ed altri . Il tratt amen to d ell 'endocardite maligna . -- TRiLLOT e THIERS. Int ossicazio11e inortale da apiol. .Tourn. A1éd. Paris, 17 se tt. MounrQUAND ed altr j . Diagnosi dell 'ipertrofin del timo. - DALSACE. Errori diagnostici evitabil i in ginecologia. Brifish !VI ed . . J OU/'11. . ] 9 se tt . J . COLLIER. Emor '.:'ag·ia cer ebrale cau se diverse dall 'art erio~clerosi. GLOVER e GRIPFITH. Tonsillite acu ta ti! sequele . J_,ancet, 19 set t. - J. STE\VAHT. Lesioni precancerose del tra tto alin1 entare. - HARRIS e PRATI. L a riduzione d el! ' ipertensione. Prensa i\tled. rlrgertl., 20 ag. R. CASTEX. 11 sisl . nerv. cen lr. e la regolarizzazione della forni.ol a sa11guig 11a. 11{iriervai Me cl., 15 set t. A. RoBECCHI. Il focolaio primitiYO della nefropatia. iYiunch. A1ecl. ~l'u r: Jien s., 18 ~tt. - REcHE. Diagnosi ron la fluorescen za . - ~1ARER. Critica d el1'anestesia lon1bare. - B EGKETI ed altri. La febbre g hj andol are . · Zblatt. f. Cliir. , 19 5ett. - v. OsTRO\VSKI. L 'aulointossicazio11e nell :ileo .ac uto. TT1 ien. I<lirt. Tl' och., 18 selt . - 1SAXL. Idropisia cardiaca ed idr. r enale. - PAP. Astralgia endocrii1a. D eul. Jled. }Vocli , 18 se l l. - IsAAC e REITER. Co lituzio11e e ricambio. - K.\LK e ::\1ssEN. L 'azione della curcu1na t1l fega to e Yie biliari. - OPDER .

da


, (_i\N.\TO

XXX VIII, Nu.M. 47]

PENHEIJ\tER. Diagnos~·

SEZIONE PRATICA

e terapia dell'appendicite ero .

11iCa. Le Sccvlpel,

12 sett. -

VEllBRUGGE. La protesi

T767

Os11ed. ·A1aggiorc, lug. -

E. LENl. L 'ascesso ce-

rebrale. - G . Pozzi. L 'ernia periinguinalc. Paris l\-1éd. , 19 sett. - Num. monografico sull ~ stomatologia.

esterna nella chirurgia ossea. - DEVROYE e LEDUQ. Pionefrosi ed ascessi corticali del rene . " Pubblich er en10 prossi1nan1e11 te: . Pediatria, 15 sett. - CANELLI e C';AL1GAR1s. I tufn:Ori Jl1=aligni Qèll 'età giova11ile. Alessandrini P., In tema di stitichezza; Gazz. Osp . e Clin, 13 sett. D'A~10R1s. DiaF.rugoni C., Lezion,e: Mielosi globale ipe1'z>la s tic~ gnosii della pleurite essudat~va sin. semplice (con iperglobulia) e mielosi :g lobal e· Latlant e, se.tt. O. CozzoL1No. Disturbi d ella aplast i·ca (da ntor9.o dt TI erlhof)~ · nutriz. dei lattanti. Frugoni C., L ezi one . Ascesso p ol1nonare tifico con.. •Tourn. Nerv .. J.1ent. Dis., sett. 1931 . LINnE[)erjorazione n el cavo pleurico e pio-pneumotlJ 1\IULDER. Le iniezioni epidurali nel tratta1n. della r aice consensual e; sciatica. - lNGHAl\f e 'NIELSEN. P sicosi tiroidea. Marchiafava E., L ' ittero letale cc ex emotione »,· Jo u rn. _4.m. Med. Ass., 5 selt. 'JV . ERSKINE. · Mendes G., Evo lu zio ne del concetto e della pratica· Il dosarner1to de~ raggi X. - HosKINS. Problemi d ella pneumotorace; sulla schizofrenia. - '\VEsT. J_,a parte utile del fePergola M., Allestimento e titol azione d elle solugato n ell 'ane1nia per11iciosa . zi oni di tellurito potassico occorrenti per il « sieJourn. Nled. Ass. South Af1ica, 22 ag. - PosEL. ro-u ovo-tellurito >>; Le malattie del! 'occhio i11 rapporto co·n l a med. interna. · Spolverini L., Nu ov i progressi di tecnica nell'allattamento artificial e,· Averiir Méd., Jug. -ag. _A.. Lul\11ÈRE. La senilità. Taddei..D., Di un procedirnerilo semplice p er sta>lvlarseille Méd. , 5 lug. H. D1FFRE. La psicosar e i cate t eri intro<iotli negli ureteri senza mo-logia dello· jforzo. - RQl\IIEN. Insufficienza r esp. dificare la con.centrazione d ell ' urina nasale ~ ginQasti_ca resp. ed una copiosa e varia casistica. ~4.rch. Jt. Anat. e ls t . Pat., lug.-ag. CATIANEO. In preparazione : Diffusio11e del virus vaccinico nel co·n iglio. - G. Nun1eri 1nonog rafici d1 gastro-enterologia, n eu CALÌ. Il fattore meccanico n ella· patogenesi dell 'arterio8C1erosi. r ologi a, tisiolog ia , urologia. ~

ln~ice

alfabetìco per materie.

Aborto provocato . . . . . . . . . . . . P a·g. 1761 Acqua : can1b~amento di colore . . . . . )) 1758 Anatomia: relazioni ~ comu11icazioni . )) 1752 AngiQa di petto: sindro1ne e prc,cordialgie . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1756 Angina: reperto batteriolog ico . . . . . )) 1740 Angine a re.azione monoci taria: eziolog ia . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1757 Annessiti: esiti imn1eclj aLi e rerr1oti <1 elle operazioni . . . . . . . . . . . )} ' 1751 Artralgia endocri11a . . . . . . . . . . )) 1743 Artrite croQ~ca: tr atta1n. . . . . . . . . )) 1740 Assi stenza os le lrico-gi1tecolog·ica: pro-

bleIIli

. . . . . . . . . . . . . . . . .

Bibliografia . . . . . . . . . . . . Cancro in Egitto: rarità . . . . Cistite tubercolare: interve11li sul . . . . . . . n1a nervoso per Collasso cardiaco: trattam ento Corri spondenze

. . . . . . . . .

. . . . . . s ist e. . . .. . . .

Cos tituzione e malattig . . . . . . . . . Eosinofilia familiare . . . . . . . . . . Estr atto pancreatico desin suli11izzato: applicazioni . . . . . . . . . . . . . . Febbre ondul ante : p er una p~ù efficace difesa contro la . . . . . . . . . . Giudizi disciplinari e art . 3 del 1iuovo Codic e. P .. P . . . . . . . . . . . . . . .

Ipertensione arteriosa : impiego d ell 'estratto pancrea tico . . . . . . . . . .

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1751 1744 1758

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Liquido cefalo-racl1ictia110 : r eazione di Gr ee11field . e Cur111ichael all 'u11idride acetica . . . . . . . . . ....... Lombalizzazio_n e d ella pri111a Yértebra s.acrale . · · · · · · · · · · · · · · · · Lussazioni inferiori della sp alla. . . . . . Malaria: cura (lell a ·- 11€ ll 'en1oglo1Ji11uria da chi11i11a . . . . . . . . . . . . ~1al aria e tubercolo ... i: r np1Jor l i n el1'eser cito . . . . . . . . . . . . . . . l\1erlicina in . ler11a: . co111,111icazio11i varie . Menigite pneumoca.ccica: i111pieg·o di siero di con val esce11te . . . . . . . . Os tetrjcia ~ gi11ecologia : co111u uicazioni varie . . . . . . . . . . . . . . . . . P ertosse: e111orrag ja menir1gea . . . . . Raffreddan1ento: genes~ del ca larro da Refer to 1ned i co: obbligo reg olalo dal nuov1J Codi ce P. . . . . . . . . . . . 1

Pag.

1733.

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Re11e soi)r annumerario c_on ureter e a sbocco vaginale : intervento . . . . . » Settice111ie d a s treptococco: trasfu sion e sa11guig11a . . ~ . . . . . . . . . . » Tiroicie: sin tomi rc111oti di tt1mori non riconosciuti . . . . . . . . . . . . . » T11ber colosi articolare st1baruta . . . . . » Tt1more 110,l1uonar e di difficile i11terpre. . . . . . . . . · · . · . · . » tazione Vaiolo: caratteristicl1c cliniche ed epide1niologich e ~ diagn. d iffer. . . . . » Xantoma: patog·e11esi . . . . . . . . . . »

1754 17401 1756 1742• 1754 1739·

1743:

Diritti ai proprietà riservati. - Non è consentita la tistanipa di lav cri pubblicati nel Policlinico se non in· seguito ad autorizza2ione scritta da lla r edazion e. E vietata la p1..1.bbiicC!zione di S'U.nti di essi sen za citarn e la f onte.

V. AscoL1 t, Red . capo.

A. Pozzi, resp .

Roma - Stab. Tipo-Lit. Ar1nani cli ì\f. Courrier .


1768

[ANNO XXXVIII, Nm.1. 47]

1L POLICLINICO

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Per gli abbonati al ''Policlinico, •. Sono. ri11iasti disponibi l i ancora poo1ii eserriplMi del vo lu112e :

COLOSI LEZIONI CLINICHE E CONFERENZE DEL 1° CORSO DI TJSIOLOGIA •

tenute sotto gli auspici del~a Dirèzione Generale di Sanità Militare n el Sanatorio Militare di Anzio. Raccolte e coordinate dal Cap. Med. F. ROCCHETTI -

Prefazione del Prof. Sen. E. MARAGLIANO.

Affi;ncliè tutti i lettori del « Policlinicò » possano farsi un criterio dell'imp ortanza di qitesto liùr'o, ne riportian10 i l Som1nario : Prolusione al corso

Prof. G. MEMMO. -

Prof. E. MARAGLIANO. -

I nuovi indirizzi della patologia tubercolare

Prof. A . GERMINO. Prof. A. D10N1s1. -

1 a 14

15 a 17

))

18 a 26

))

27 a 36

La diagnosi immuno-biologica della tubercolosi (in tre conferenze)

))

37 a 67

))

68 a 95

))

96 a 106

L'ereditarietà nella tubercolosi

Prof. V. AscoLI. -

Pagg.

))

Discorso inaugurale

Prof. E . MARAGLIANO. -

L'anatomia patologica della tubercolosi (in' quattro conferen ze)

Prof. E. MARAGLIANO. Prof. A . Busr .. ferenze)

La diagnosi precoce delle malattie tubercolari

.

L'esplorazione radiologica nella tubercolosi· polmonare (in quattro con-

.

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>)

107 a 146

La tubercolosi polmonare cronica. Lezione clinica

))

147

Prof. R. ALESSANDRI. -

Sguardo generale alle forme chirurgiche della tubercolo si

))

154 a 160

Prof. R. ALESSANDRI. -

La tubercolosi osseo-articolare .

))

161

a

167

Prof. R. ALESSANDRI. -

Casi clinici di tubercolosi chirurgica •• Tubercolosi dell'epididimo. ))

168

a

173

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Prof. V. AscoL1. -

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Lezione clinica.

La tubercolosi urogenitale

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174 a 179

La fisiopatologia del pneumotorace artificiale. Lezione ·

))

180 a 190

»

191 a 206

))

207

))

215 a 229

Prof. E. MonELLI.. - I strumentario per l'attuazione del pneumotorace e per la cura delle sue complicazioni. Lezione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Prof. S. R1cc1 . -

La cura chirurgica della tubercolosi polmonare

Prof. R. C1AUR1. -

La terapia medica della tubercolo si

»

230 a 237

))

238 a 248

polmonare

Prof. F. BoccHETTI.

L 'elioterapia nella tubercolosi e nella tubercolosi polmonare La tubercolosi delle prime vi e aeree

La medicina legale nella tubercolosi •

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))

249

))

258 a 270

Prof. F. BoccHETTI. - I fattori morbilizzanti della tubercolosi nell'ambiente militare (in due conferenze) • . .· . . . • . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Prof. F. BoccHETTI. -

Tubercolosi e reclutamento

l.,rof. F. BoccHETTI. -

11 Sanatorio moderno

Prof. E. MARAGLIANO. Prof. G. MEl\IMO. -

.

.

..

. . .

La profilassi delle malattie tubercolari - - - - - - - - - - -Conferenza di chiusura al corso . . .

- -

214

La climatoterapia nella tubercolosi

Prof. D. DE CARLI. -

a

Prof. F . BoccHETTI.

Prof. R. C1Aunr. -

153

Prof. R. ALESSANDRI. Prof. E. lVloRELLI. -

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257

271 a 293

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294

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308 a 319

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320 a 332

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333 a 34·i

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307

Volume in-8°, di pagg. XVl-344, nitidamente stampato, con impressa, sulla copertina, la fotografia di S. E. BENITO M USSOLINI fra i ricoverati del Sanatorio Militare di Anzio. Prezzo L. 6 O più le spese postali di spedizione. P er i nostri abbonati, sole L. 5 O in porto franco.

Per otten: re quanto sopra inviare vaglia Postale o Chèque Bancario all'editore LUIGI POZZI - Via Sistina 14 - ROMA


ANNO XXXVIII

Roma, 30 Novembre 1931. X

Num. 4:8

fon dato dai professori :

GUIDO BACCELLI I

FRANCESCO DURANTE

SEZION.E PRATICA

REDATTORE CAPO:

PROF.

CESARE FRUGONI

Al COLLEGHJ,

Nel/' assumere le funzioni di Direttore della Sezione Medica e di Redattore-Capo della Sezione pratica del '' Policlinico '', rievoco con profonda rever~nza la me1noria del mio valoroso predecessore il prof. Vittorio Ascoli che per tanti anni vi ha così nobilmente prodigata l'opera s11a. La continuerò con ritmo, se possibile, più intenso e più largo con preciso duplice obbietto scientifico e . oratico affinchè questo nostro periodico che da tanto tempo è bandiera gloriosa della scienza e della classe medica italiana, sia palestra sempre più aperta alle tendenze, alle conquiste e - auguriamoci - alle glorie delle scuole italiane cliniche e ospedaliere. Ai fedeli collaboratori antichi e nuovi il mio più caldo saluto. '

Roma 30 Novembre 1931-X.

PROF.

c.

FRUGONI

Clinico Medico di Roma

Con l'assunzione dell'illustre prof. Frugoni, vanto delle discipline mediche italiane, a funzioni direttive, il nostro giornale continua le g loriose tradizioni instaurate 38 anni or sono da Guido Baccelli. La più. cordiale e perfetta in tesa unisce la redazione al suo capo. "IL POLICLINICO", fedele al passato, ma rinnovandosi e divenendo più attivo ed efficiente,

si assicurerà sempre meglio il consenso, la collaborazione e le simpatie del pubblico medico italiano. Da parte sua l'amministrazione darà, come per il passato opera solerte per attuare il programma redazionale, affinchè ''IL POLICLINICO,, continui ad essere il giornale medico italiano per antonomasia

.e consolidi ed estenda l'alta posizione già raggiunta. •

LA R.BDAZIONB


1770

[ANNO XXXVIII, NuM. 48]

IL POLICLINICO

P e r i l 1932. Tutti gli associati che invieranno entro il mese di Dicembre 1931 l'intero importo del proprio abbonamento al ''POLICLINICO,, pel 1932 potranno: coll'aggiunta di sole

.

.

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Lire

ao

rloevere PRONTAMENTE UNO dei tre volumi qui sotto indicati alle lettere a), b), e) : a) DIACNOSTICA DELLE MALATTIE PARASSITARIE. (Prof. C. BASILE). Prefazione del Prof. VITTORIO ASCOLI . . . . . . . . . • . . • . . . . . . . . . . . . . . . . . . . b) LA VOCE PARLATA E CANTATA, NORMALE E PATOLOCICA. Guida allo studio àeZZa fonetica òiolouica. (Prof. G. BILANCIONI). Prefazione del Prof. s. DE SANCTIS. c) I CIRCOLI VIZIOSI IN PATOLOCIA. ~I . B. HURRY). Traiduzione dalla 3a. edizione inglese, riveduta ed accresciuta dal Dott. G. DRAGOTTI. Rilegato in piena tela . . .

e coll'aggiunta di sole

rloevere, a loro scelta, UNO degli otto voi umi indicati qui sotto alle lettere à)

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<I), e), f), g), h), i), k), l) :

NUOVE VEOUTE SULLA INFEZIONE DELL'APPARATO DICERENTI;. (Prof. GIUSEPPE 8ANARELLI) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . LA CLINICA DELLA ADESIONE PERICARDICA (Fibrechia del cuore) NEL· L'ASPETTO SUO DIAGNOSTICO. (Prof. G. L . BACCONAGBI) • . . . . . . . . . . . . L'INSUFFICIENZA DEL CUORE con speciale riouarào ai concetti moderni di Fisiopatolooia. (Dott. E. PERITI). Prefazione del Prof. L. SICILIANO . . . . . . . . CARDIOCRAFIA ED ELETTROCARDIOCRAFIA, ANCIOCRAFIA· (Prof. D. MAESTRINI). Prefazione del Prof. S. BAGLIONI . . . • • . . • . • • . • • . . . . . . . . . . . MORFOLOCIA CLINICA E FISIOPATOLOCIA DEL CUORE· {Prof. A . Rossi). ~re­ fa.zione del Prof. LUIGI LUCATELLO • . . . . . . . . • • . . . • . . . • . . . . . . . . LA SANOCRISINA NELLA CURA DELLA TUBERCOLOSI POLMONARE. Note critiOhe e Osservazioni cliniche. <Prof. E. TRENTiì. Prefazdone del Pxof. VITTORIO .AscoLI. RADIUMTERAPIA. Manuale per i medici pratici. f'Oott. L. CAPPELJ.I). Prefazione del Prof. F. GBILARDUCCI . . . . . . . . . . • . . . . • . • • . . . . . . . . . . . . . I DISTURBI DEL SONNO E LORO CURA. {Prof. A. ROMAGNA MANOIA). Prefazione del Prof. G. M1NGAzz1N1 . . . • . . • . • • . • . . . . . . . . . . • . . • • • • •

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y) TEORIA DELLE VITAMINE E SUE APPLICAZIONI. Saouio di vitn.111.inoZooia. (Dott . G. LOREINZINI). Prefazione di CuA'ILES R1cuOT • . . . . . . . . . . . . . . . . . z) DEI MEDICI FUTURI. (AUGUSTO Muaa1) • . . . . • • . . . . ..• ..

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DIACNOSI MEDICO·LECALE DELLA NEVROSI DEI TRAUMATIZZATI. Il rilievo e il significato dei sintomi. (P.rof. A. CIAMPOLINI). Prefazione del Prof. CE-

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E LE SUE DANNOSE COlfSECUENlE PER L•1NOIVIDUO, LA FAMICLIA E L.A SOCIETA. (Prof. L . MORINI) •• . . . . . . . . . . . . . . li) COME SI AMMALA DI TUBERCOLOSI E COME SI CUARISCE. (Prof. A. SIGNOr.ELLt ) . E' l'enunciazione del nuovo metodo di cura sull'iperemia totale e la ven-

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[ANNO XXXVIII, NuM. 48]

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SEZIONE PRATICA

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SOMMARIO. Lavori originali: E. Marchiafava: L'dttero letale << ex emotione ». Lezioni : C. Frugond: Mielosi globale iperplastica semplice e mielosi glo,b ale Cl/plastica (da morbo di Werlhof). Tribuna libera : G. Sorge: A pro;posito 1dell' azione dell'insulina sulle soglie rena.li. (Risposta al prof. Bufano). Sunti e rassegne: CmRURGIA: J . Foged: Il fenomeno di Ipsen nella niaroosi. - Moiootti : Sulla sindrome pallore ed i:pertennia poet-operativa nei lattanti. EPIDEMIOLOGIA: M. Greenwood: EpidemioJ.c.gia sperimentale. - D. Oinicchio : Lo stato attuale delle conoscenze su la. brucellosi degli animali domestici ed i suoi rapporti con la febbre ondulante dell'uomo. - RICAMBIO : E. Leschke : Sist ema vegetativo e metabaliemo. - F . Evans e J. Strarn.g: Il trattamento dell'obesità. con diete ,a basso valore calorico. Cenni bibliografici. Accademie, Sooietà Mediche, Congressi: XXVII Congresso della Società I taliana di Dermatologia e Sifilografia.

LAVORI ORIGINALI. •

L'ittero letale «ex emotione » . Nota di E.

M.iIBCHIAFAVA.

Nella epistola XXXVII de.Ila grande opera di G. B. Morgagni cc De causis et natura morborum per anatomen indagatis » (Patavi, 1765) si tratta cc de I etero et de calculis biliosis ». In questa lettera G. B. Morgagni parla prima di tutto dell'ittero ex emotione e n e riporta due casi: uno osservato da Valsal\ra; il secondo, che gli fu narrato d.a m1edici d egni di fiducia ,di Bologna, alla cui aut ossia assist è lo stesso Valsalva. Il primo caso rig uardava un g iovane saoerdote, il quale poco do,p o aver sofferto un grave patema d 'animo· ammalò d'itterizia con dolore di stomaco e vomito, inquietitudine e ottundimento della m ente; al terzo giorno insorsero, con la febbre, delirio e .convulsioni con

Appunti per il medico pratico: SF.I\1EIOTICA: L'esame del-

l 'occhio in medicina generale. - CASISTICA E TERAPIA: S11ll'esistenza di possibili raipporti tra la vt8JOOinazi001e jenneriana e la patologia dell'apiparato emopoietico. - Le lesioni dell'amigidala : loro importanza nella linfapoiesi e nella. linfcclasia. - La malattia di Pfeiffer. - Errori evita.bili nella. trasfusione. - Il ferro metal1ico ad alte dosi in tet'aJ)ia. - MEDICI~A SCIENTIFICA: Sulla am·m issibil ità dei va ri sali di calcio. TEC NICA: Metodo di colorazi·o ne del parassita rnaJarico. - VARIA. Nella vita professionale: NOTE MEDICO-LEGALI: F. Salmor ia: Il nuovo Codice penale e la appoTtunità pel medico di considerare le sorprese del ris·chio professionale. - Concorsi. - Nomine, promo~ioni ed onorifricenze. ,Nostre co r rispondenze: Da Torino. Notizie diverse. 1

Rassegna della stampa medica . . Indice alfabetico per materie.

vomito di materie nerastre. Il siero del sang ue ottenuto p er salasso er a itterico. Al quinto giorno avvenne l 'esito letale. All 'autopsia (Valsalva) : il fegato er.a flaccido e ad subpallidum vergens,,· n ella cistife llea si rconteneva bilis subobscura. Nella mucosa dello stomaco si trovQ.rono emorragie puntiformi. Il secondo caso riguarda un giovine studente di teolog·i.a, il quale il g iorno seguente ad uno spavento , onde rimiase fortemente atterrito, am,malò d 'itterizia, cui seguirono delirio e convulsioni viol1ente con r.a pido esito letale. Dove.ndo recentemente verificare alcune citazioni dall 'opera di Morgagni, la lettuTa d ella lettera ricordata fu l 'occasion e di scrivere qu esta nota, dai mi ei ricordi clinici e d anaLomo-patologici, senza ]a p r et esa di dire alcunch è di nuovo. L 'it tero- ex emotione è n o to a i medici e ai profani; anzi in que ti su ole essere così radi-


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cato il rapporto fra patemi dell 'animo e itterizira, che in ogni càso di questa si ricerca la influenza di quel fattore. E nel fegato gli antichi ponevano I.a sede dell'ira e della concupiscenza, come si rileva dai libri e dai detti popolari. Orazio nelle odi, negli epodi, nelle satire ricorda la bile come espressione di passione e più chiaramente nella ode XIII de.I libro I, nella quale, rivolto a Li,d ia, le dice che per la gelosia gli si gonfia il fegato di bile:

Cum tu, Lydia, Telephi Cervicem roseam, cerea. Telephi Laudas brachia, vael meum Fervens difficili bile tumet jecur ». cc

In un .commento a qu·est'ode di un'antica edizione (V enetii.s, 1752) è detto per I 'ultimo verso della strofa : cc I ntumescit fellis receptaculum jecori annexum, In felle ira; in jecore am.o r et libido; in splene risus; in corde sapientia proprie residerit ». In tutti i trattati di medicina si ricorda l 'ittero emotivo e se ne ricerca la patogen~si, come si vedrà in seguito aveva g ià fatto Morgagni nella lettera citata. L 'itterizia ex emotione 11a di regola un decorso breve ·e d un esito in guarigione. Occorrono peraltro .e.a si, n,ei quali, pur con esito fausto, ,s i malil.if~sta una sindrome di gravezza impressionante. Così io Ticordo di aver veduto, or sono molti anni, una signora gravida al 4° mese, la quale, do·p-0 una forte emozione per la notizia della morte improvvisa di una parente a lei carissima, diventò itterica e col progredire della .itterizia, fattasi apatica e sonnolenta, manifestò i sintomi della paralisi bulba:r.e acuta, i quali co·n la diminuzione della itterizia regre·dirono e scomparvero; e la gravidanza proseguì normale fino al parto. Si osserva.n o inoltre casi d'itterizia certamente pTovocata da emozioni di varia natura e varia origine, i quali presentano i sintomi della malignità e terminan.o con I.a morte. . Dei tire casi da me osservati d'ittero emotivo maligno, uno fu veduto una sola volta in consulto, gli altri furono seguiti nel decorso della malattia e studia.ti post-mortem . 1

Il primo riguarda un uomo di 38 anni impiegato : dopo una grave emozione per un biasimo mortificante ricevuto dal s110 superiore, da lui ritenuto ingiusto; ritornato in casa s~ mise a letto in grande avvilimento; il mattino. seguente era febbricitante e aveva dolori mt1scolari intensi in varie parti del corpo; la febbre cessò dopo tre cziorni; sopravvenne l 'itlerizia con orine intensamente · colorate dalla bile e le feci scolorate; si aggiunsero presto sintomi nervosi con delirio, cui seguirono il sopore e il coma e dopo undici giorni dall 'inizio della malattia si ebbe l'esito letale.

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Nel secondo caS-O si trattava di una donna di anni 30, di costituzione regolare, madre di un bambino d~ tre anni. Era in ottime condizioni di salute e attendeva alacre1nente alle faccende domestich e quando avvenne il terremoto del novembr-3 1895. La casetta da lei abilala ebbe scosse violente e qualche danno, onde un forte spavento. Nello stesso giorno e nei giorni seguenti si manifestarono abbattimento fisico e morale, lingua imp~niata, nausea, ~nsoni;iia, a~ quaJi sintomi si agg1uD:se la colorazione itterica delle orine e della peli~. Quest~ sin, tomi aggravarono nei · giorni seguen,ti, e il giorno 3 dicémbre, sentendo il bisogn,o del riposo dal lavoro domestico·, andò a piedi all'ospedale di San Giovanni. Quivi arrivala molto stan,ca, fu messa a letto e al medico primario (prof. Ferraresi) raccontò chiaramente la storia della sua 1nalattia. La sera dello stesso giorno la inferma era notabilmente aggravata: epistassi emorragie gengivali e dai genitali; ventre tu~ido e tlole11te ; polso freque11te, debole; amb·ascia e ottun~imento mentale. Al mattino seguente la infertna era nel coma, con polso filiforme; la respirazione lenta superficiale; ventre meteorico; la milza si palpava; non così il fegato. La scarsa urina estratta dalla vescica con,t eneva albumina, pigmenti biliari; nel sedimento 1_n olti cilindr~ granulosi, leucina e tirosina. Nella sera avvenne l 'esito letale. All'autopsia: e~orragie puntiformi cutanee; c~11or.rag~e sottoe·p icardicbe; cuore con degenerazione grassa prevalente nel ventricolo sinistro; stomaco coJ1 la mucosa giallastra per l'itterizia e la degener.azione grassa dell'epitelio; la milza ingrandita, turgida e ·m olle; il fegato del peso di 1100 grammi, flaccido, di colore giallastro commisto a punt~ rossigni; vie piliar~ pervie; la cistifellea con poca bile pallida; i reni con manifesta degenerazion,e grassa delle regio:qi dei tuboli contorti; l 'utet'o con la mucosa iperemica e ricoperta di muco sanguinolento. · L 'esame microscopico del fegato rivela in alcune parti la degenerazione grassa delle cellule epatiche; in altre, n,elle magl~e del reticolo vascolare, se ne vedono ~ residui ~ecrot~ci; dove la divisione dei lobul~ è conservata, in prossimità delle venule centrali, sono frammenti di varia lunghezza di capillari biliari varicosi sovrempiti di bile intensamente colorata. In alcuni Jopuli, fra i capillari, si vedono gruppi· cli rellul~ di aspetto epiteliale con il nucleo intensameD:te colorato, alcull:e rare con i caratteri di m~tosi; onde risulta che in questo fegato, insieme ai processi di distruzione, si 11anno gl 'inizi di quelli della riparazione. Nel caso terzo si tratta di una Signora di 45 anni, intelligente, colta. Due o tre giorni prima di ammalare provò, come ripeteva la inferma, il più fiero dolore della sua vita, alla notizia cJ:ie un giovine suo parente, da lei ten.eramente amato come un figlio, si era disonorato per il vizio del giuoco. Da qt1el momento non ebbe più pace; non potè più alimentarsi, ebbe insonnia e soffrì di dolori nel tronco e negli arti. Il g~orno 3 giugno 1891 orinò scarsamente e di colore rosso scuro e si accorse d! essei:e itterica. Nei g~orni 4, 5, 6 l'itterizia aumentò, i dolori esacerbarono, ebbe cefalea, vomito e grave ambascia. Il medico, che fu chiamato, la trovò molto abbattuta, senza febbre, itterica, con polso ~ respirazione frequenti. Orina scarsa, forten1ente colorata, con molta albumina e con pigmenti biliari. Un bagno caldo è seguito da sudore profuso. Il giorno 9, sonnolenza, vomito, emorragie puntiformi sulla cute dell'addome


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e delle coscie; congiuntive giallo verdastre, vivamente injettate; sete inte11sa; si estraggono dalla vescica poch~ grammi di orina con 3 %o di albumina; pigmenti biliari; cilindri ·granulosi, epi·t eliali molto itterici; cellule renali itterich e; feci scolorate, fetide . Il giorn,o 10 perduravano le stesse condizioni con aumento delle emorragie; temperalura 35°,7. Il giorno 11, dopo una notte sempre agitata, la malata è aggravatissima; qll:ando muove la testa emette grida di dolore dicendo che le capovolgono la testa ~ si stringe alle persone che l 'assistono e chiede di non essere abbandonata; di quando in qua:µdo ha scosse convulsive generali e sforzi violent~ d~ vomito. Nella notte dall '11 al 12, delirio continuo con grande ambascia; al mattino del 12 muore. L'esame d elle orine estratte il giorno 11, circa gr. 50, d~mo stra glj stessi caratteri ricordati; con altra analisi dello stesso giorno si trova diminuzione d ella urea e noLevole aumento dell 'ammo• n1aca. Post mortem si consente una semplice laparotomia. Il fegato non diminuito di volume, itterico, flaccido. La cistifellea contenente poca. bile; lé vie biliari pervie, non dilatate. f,a milza di volume normale. I reni di volume poco aumentato, .flaccidi, co·n la sostanza corticale intensamente itterica; la capsula facilmente distaccabile. La vescica orinaria vuota. L 'esame microscopico rivela nel fegato la pr~senza di n111nerose isole migliariche di necrosi delle cellule epatiche e la degenerazione vacuolare dei nuclei delle cellule epatiche, nelle part~ non necrotiche. Nei r eni si trovano le seguent~ alterazioni : a) necrosi e desquamanazione degli epiteli de~ tuboli contor ti; b) infiltrazioni leucocitarie mononucleari. periglomerulari; e) cil~ndri eID:orragici, granulosi, epiteliali itterici nei tuboli retti e depositi di globuli di leu cina itterica e numerosi cristalli aghifor1ni di bilirubina.

clinica d 'Ittero m .a ligno sia preferibile a quella an atomo-patolog·ica di atrofia acuta del fegato, l1a quale può mancare, puTe esistendo . l 'alter.azione necrotica diffusa; e, inoltre, perch è si aggiungono alter.azioni regressive di altri organi, taloTa più g·ravi, la cui fisiologia patologica domina la formra clinica, come nel se.condo caso, dove alla n ecrosi non diffusa ma disseminata del fegato si aggiungeva una g ravissima a lter.azione dei reni preval ent·e mente degenerativa. J.n torno alla patogenesi della itterizia ex emotione, G. B. Morgagni h a dato l1a sua opinione con le seguenti parole: « quid possin.t animi perturbationes in regio ·morbo inferendo, cum crebrae in Medicina exercenda observationes osteridurl.lt, tum p1roposita evidenter confirmat. N eque id mirum attendentibus. quantum cum animi pertu.rba1tionibus nervi consen.tiant et quantum iidem valeant n ervi in afficiendis sangu.iferis et excretoriis vasis et in secretorio 'ipso intimo, qiiale idcu.mque sit, organo et qu.od consequitur, in humorum secretio·n ibus vitiandis et impediendis. Cogita in qiiibu.sdam magis consentire nervos h epaticos; aut si alii ~tiam co·n sentiant, fa cilius tamen in certis corporibus h epatis vasa et secretorium nervoru.m actioni cedere, ·et cu.r in iis oriatu.r icterus ob animi aff ectibus continuo init elliges » (1).

I due ultimi casi ora -e·sposti possono dare occasio·n e ad .alcune con.siderazioni, che rigu.a rdano la etiològia, il decorso cli.nico, l 'anatom1ia patologica e la patogen esi. La etiologia è .comune a·d ambedue i casi: nel primo lo spavento; nel secondo un improvviso dolore m orale profondamente sentito; all1e quali emozioni seguirono imm.ediatJam ente i primi sintomi della malattia. Quanto al decorso clinico : nel primo ca.so la malattia si svolse da principio con i sintomi di un 'ittero b·enigno e tale durò per parecchi g iorni, e così la i.nfèrma potè attendere alle f.accen.d e di casa e and1are a piedi all'ospedale; dove poi in modo quasi fulmineo, im1sorsero i sintomi della malignità. Nel secondo èaso questi sintomi si ma nifestarono pochi giorni dopo il grave patema sofferto. Dal p·u nto di vista anatom.o-patolog ico ; nel primo caso 1'esame miscroscopico rivelava le alterazioni dell'atrofia g ialla acuta, e· se il volume del fegato era poco o punto diminuito, si deve attribuirlo al decorso rapido del periodo di malignità; onde il non avvenuto riassorbim ento del detritus granulo-g rassoso n el quale 5i era convertita n1olta parte del parenchima epatico. Ciò dimostra con1e la d,enom,inazione

(1) In questo passo ?."· B. l\llorga.gnir vuol~ indaaare la patogenesi dell 1ttero emotivo. 8ra in tutta la grande oper.a sua egli clall 'anatomia pat?lo: gica degli orga~i so:leva .risalire. al~e per~urbaz1on1 funzional i e alla sp1egaz1one dei smtom1. Quando legg-ian10 eh~ Virchow (Virchow's A~·chives, 1~00 , Band 159, Heft 1) diceva « l 'anatomia patolo.g1ca, per ma11tenere la sua importanza come sc~enza fondamentale della medicina pratica, deve dal cadavere ritornare al vivente e divenire così fisiologia patologica » il nostro pensiero si v?lge a ~1orgagni, p·erch è quel m etodo nello stu?-10 del1'anatonùa patologica fu insegnato e p;at1c~to da lui. E o"iova ricordare che Morgagn1 scriveva: <l quantu~ eni;n meilicos eçl p er ipsos, genl!s h~­ minum universum, ju vent morborum ristorits adjectae illorum, qui inde p e~icrint , d_issectiones, judicia ostendunt summorum in a_rte v~ro-rum ... ». Morgagni non dice soltanto « dis~ecti?:ies » ~a « dissectiones acliectae m orborum historiis ». E ciò per r aggiungere il fine elevato di risalire dalla morte. alla vita. Se co1ne h o d etto altrove, n ella via luminosa aperta da l\llorgagni , . il gr ande. r iformatore della medicina, come lo chi amò R. V1rcho\v, fossero entrati in Italia tutti quei medici ch e, sul finire del sec. xvirr e nella prima metà del sec. xix, vissero precl ari per in gegno e p~r ope~o sità! nel~a convinzione cl1e fos se la sola r1velatr1ce d1 ver1tà e conducente al progresso reale della medicina, molto probabilmente l 'Italia avrebbe continuato a tenere il primato con quegli avanzamenti, che si compievano in altre Nazioni I

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Con que te parole ~lorgagni, i)reme sa la frequenza de lla itterizia da emozione, vuol dire ch e con le perturbazioni dell 'ani1110 consentono i nervi, e questi valgono a perturbare i vasi sanguigni e i 1condotti escretori e anche l 'intimo stesso dell'organo d ell1e secrezioni, qualunque esso sia, con le conseguenze nelle alterazioni della secrezione e della escrezione ·degli umori e n ,ell'ostacolarne il de.flusso. Se pdi si rifletta che in alcuni sog• .getti i va.si e l 'erg.a no della secrezione biliartJ risentono maggiormente l 'azione perturbatrice dei nervi offesi dalle emozio·n i, si comprenderà come in ·e ssi si manifesti l'itterizia dai patemi de ll 'animo. E aggiungesi poi da Morgagni « quod si addas sanguinis, aut mate-

ria.e bilis ab eo secernendae, aut viscerum coeterorum dispositiones; tanto magis et rem in·t ellig es, et originem symptomatum gravissimo1·um, quae interdum ad icterum accedunt et mortem afferunt opinione celeriorem. • Ciò che si è d,etto in seguito d.a i vari autori

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n1ente nell'ittero emotivo grave con esito letale, non si può rin1anere nella ipotesi dello spasmo de]le vi e biliari e di perturbazioni vatSomotorie; ma è necessario di pensare all 'intervento di altri fa.ttori p atogeni fra l 'em.ozione e la n1arnifestazione dell 'ittero, i quali agiscano sull'erg.a no di se,crezione della bile. E l\1orgagni dice precisamente che i patemi del1'animo possono provocare la itterizi.a per la loro azione nociva so·p ra i nervi dei vasi biliari 1e sanguigni del fe.g.a to o sull'organo stesso della secrezione (in secretorio ipso intimo); cioè, sopra quel complesso cellul.are, cui spetta la formazione del pigmento biliare. Sulla .sede di formazio.n e della bilirubina non v ' è ora accordo fra i J)a lologi. (Kaufmann Path. Anatomie, Berlin 1931). È certo che ]a sostanza colorante d ella bile, la bilirubina, identic.a alla ematoidina, si può formar e fuo·r i dell 'organo epatico , come fu riconosciuto primamen te d.a Virchow e che furono osservate fugaci colorazioni itteriche, con i)r.esenza ·di urobilina nelle orine, in seg11ito a vasti ematomi o ad emorragie interne (1). 1

sulla patogenesi dell 'ittero emotivo non si discosta molto d.a l concetto di Morgagni; anzi !Frerichs (Klinik der Leberkrankeiten Braunschweig 1831) parla.n do ·dell 'ittero senza di(1) Ricorderò due eseinpi <li. formazio~e extram1ostrabile ostacolo meccanico, v'include l'e- epalica rli pigrne11to biliare: un a osservazione ~na­ motivo e per le forme gravi di questo ittero lomo·patologica la prima; l 'altra una osservazione clinica. Nel cadavere di una donna·, che aveva sofsi riferisce alle osse,rvazioni di Morgagni. Po- ferte l 'infezione n1alarica, rr1orta di polmonite, si tain (Unii on M édicale, 1905), aggiunge ndo un trovò la milza fissa nella regione iliaca destra ade: altro caso da lui osservato alla casistica del- rente al cieco e ali 'annesso uterino destro; la milza così lontano dalla sede normale con• tromo . • 1'iltero emotivo, per la patogenesi ritiene che 111io-rata ]JO$i antica dei s11oi vasi sanguigni, era ingranl 'en11ozione provochi una ldin1inuzion e della dita del doppio e convertita in una n1assa omoo-enea., di colorè grigio verdastro, untuosa al tatto; pressione dei vasi sangµigni addo·m in.a li con cui esame microscopico dimostrò che il pa~en­ aumento d ella pressio·n e nei vasellini biliari: chi1na splenico si era convertito in un detritus la prima sarebbe ·di origine corticale; la se- gr anuloso contenente crista~l~ di. coleste~i~a e nuconda dalla 1contrazione ·della tunica muscola- merosi fiocchi di aghi di bilirubina, cui si dovev-a re delle vie biliari di origine riflessa. Quan- il colore dell 'org·ano. Ecco la osservazione cli.nica: un signore bavado l 'ittero emotivo si manifesta qualche temdi ::tnni 42 soffriva di coliche renali a sinistra po dopo la emozione, Potain ritiene che que- rese cla otto anni e aveva di tanto in tanto emissione di sta provochi un 'affezion-e catarrale gastro-duo- orine ]eggerinente sanguigne spe?ial~ente dopo denale, onde la penetrazione di germ.i pato- . l1_ino-hi esercizi fisici, co111e la equ1taz1one o dopo geni .n el coledoco, e così I 'ittero diventa in- l 'us~ generoso di Yini spumanti. ~on si riu.sciva ~ palpare il r ene sinj stro e la funzione vesc~cale s~ fettivo. Con l e spiegazio·n i date da P otain con- co1npiva senza alcun dist~rho. D?i numerosi esami sente Ch. Feré (La Pathologie des émotions, delle orine risultava: reaz1one acida; peso sp . 1017, Paris , 1892). Nel grande trattato di Hop- 1021 · albumina O 20 0,40; sedimento nubeculare 'fiocc(ietti rugginosi; ' ' . con· d el qual~ l 'es~e mi?ro: pe-Seyler (Die J(rankeiten der Leber. Wien-Leiscopico dimostrava: leucociti pol1nucl~ar1; epitel~ pz ig, 1912) è un capitolo sull 'ittero emotivo, cattdati · emazie isolate deformale; nei f1occhett1 d el quale si dice .ch e di regola ha una durata rt1l'Yo-in~si con i glob uli bian chi e gli epiteli polidi pocl1i g iorni, co.n esito in guarigione; in 111~rfi si ~eclevano nunieros~ cristalli aghiformi isocasi rari avviene il passag·gio all 'atrofia acu- lati o' aggruppati in, grossi e spessi fiocclii di e~: lore riigginoso. Questi crist<!-lli, p~~ la f?rn:ia, il ta. P er la patogenesi, dopo aver enumerato le colore e la reazione di Gmelzn positiva, si ricon.o' 'arie ipoto i degli autori , ritiene con1e più ac- sceva.no come cristalli da bilirubina. Poichè non si ce ltab i le quella d ello spasn10 delle vie bilia- era osservata mai itterizia, si trHttava certamente di una forn1azione locale di pigmenlo biliare; il quale ri , cl1 e h a Yalore i)er l'ittero che si manifenon veniva dalla vescica con funzione nor111ale, sta alcur1 e ore dopo la emozione. Quando la n o11 dai reni per la inancanza di cilindri, cui sa111a11ifcsl.azio11e dell 'ittero è tardi,·a e pecial- rebbero. stati aderenti -i cristalli di bilirubina; ma

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SEZIONE PRATICA

Ora si ha l'opinione che la formazione in condizioni normali e patologiche della sostanza colorante della bile avvenga indipe.n dentemente ·d alle cellule epatiche, alle quali ' errebbe soltanto apportata e ne sarebbe elimmata come l'urea dia.i reni. E si ri.ti.ene, sull.a base di osservazioni e di ricerche sperimentali, ch e il pigmento biliare si formi d.a lla emoglohina nelle cellule del sistema reticolo-en dotelia le (Aschoff ecc.) e, nel feg.ato , specialmente nelle cellule di Kiipfer e venga escreto poi dalle cellule epatiche e immesso n ei canalicoli bili.ari con gli a cidi biliari che in quié.Ile -si formano. E cosi si è fatta la divisione da lla itterizia, in quella da ritenzione quan.do la bilirubina in tutto o in parte n on venga escreta cl.alle cellule epatiche, e la itterizia d.a rigurgito quando la bile escreta dalle cellule epati·che, no,n. può essere elim in.ata ·n ell 'intestino; e quindi due forme di bilirubinemia rivelate d.all a reazione di v.an drer Bergh in.diretta e diretta. Questa genesi della bilirubina da alcuni autori viene affermata e, senza alcuna esitazio11e, come o.rmai pienamenlie dimostrata; r ecentemente _da Dawson of Penn (Hemolytic l oterus. lBritish Med. Journ.al , m aggio-giugn·o 1931). Non tutti però convengono in questa opinione d,ell ' ittero anepatogeno reticolo-endoteliale; come , in Italia, fra g li altri, il Greppi (Cellule di Kiipfer e biligenesi. H.aem.atologica di P. !Ferrata, fase. 6, 1923), il quale provocava !Ilei cani il co·sì detto, blocco del reticolo-endotelio con. la iniezione intravenosa di ossido di ferro saocarato e introducendo poi n el circolo lllila soluzione di emoglobina, si • otteneva, come .e ra da to osservarie per la fi1

doveva for1narsi ~ella pelvi renale sinist:ra affetta d i pielite calcolosa probabilme~te ossalica; :r:ella detta pelvi avvenivano em,orrag1e, delle quali ~­ cune n ell ai quantità da promuovere la ematuria, al tre lievi, per le qual i ~ g·lob uli rossi si soffermavano fra i calcoli, si disfaceva110 e dalla loro sostanza colorante si formava la bilirubina; l a quale veniva le.ntarr1ente trascina ta a mescolarsi con le orine, onde la sua presenza n el sedimento riv~lata dai fiocchett~ rugginos~. Qu esto cas? mentre ~~O­ stra la formazione anepatica del pigmento biliare in quantità notabile n ella pelvi renale; può essere utilizza,to per la diagnosi di emorragie nascoste nelle vie orinarie superiori. Eichhorst (Policlin;.co, Sez. Prat., luglio 1915), in un caso di calcolosi re11ale, trovò n el sedimento urinario grandi cellule rotonde contenenti pigmento giallastro analoghe alle cellule cardiache dello sputo. L 'autore ritiene cl1e tali cellule siano in r apporto con piccole emorragie nel bac~net to re11ale in consegu enza dello stimolo meccanico del calcolo, e e h~ h anno importan za per la diagnosi di emorragie occulte nelle malattie di quella se· zione delle vi~ orinarie.

stola biliare, una bile nettamiente plreiocron1ica, con presenza di tracc1e minime e tardive di pigmen to biliare n el plasma sang uigno, senza modificazione del risultato per la splen ectomia. E Greppi ne trasse la c onclusione eh.e la bilirubina si forma nel.le cellule epatichè e che le cellule di Kiipfer, se pr endono p·a rte al prooe1sso della emoli si, mon rivelano di avere alcuna azione diretta nella formazion e del pigimen.to biliare. A questa ricerca sperimentale, il cui risultato è favorevole alla gen.esi della bile dalla cellula epatica, può forse fare riscontro una osservazione n ell'organismo uma no , che è la seguente. Nella infezione malarica da plasmodium falcipar1im, perniciosa, è manifesta la produzione di molta bile e inten samente colorata (policolia .e pleiocromia) della quale, come si vede nelle autopsie, le vie biliari e le cistifellee sono pieine e turgide ; come n' è intensam ente ·colorata la mucosra del duodeno e del digiuno. L 'abbondante produzion e di bile con quei caratteri è in rapporto con le em·o globin emje ricorrenti ad ogni ciclo parassitario per il disfacimento d ei globuli rossi parassitiferi d ei quali, pure a sporulazione completa dei par.assiti di quella specie, n on viene consumata tutta la emoglobina, rimanendone u n residuo n on tnasformato in pigmento nero. Ora l 'es.ame istologico del fegato con m elanosi diffusa, in casi di perniciosa, dimio stra 1ch e l e cellule di Kiipfer e gli endoteli dei capillari intralobulaTi contengono· granuli ,e piccole zolle di pig-· mento nero, cui se n e aggiungono di colore ocraceo; e il primo di regola in cosi grande quantità, da risultarne l 'immagine anatomi..;a .d,el così detto blocco o satur.a zione di quelle .cellule appartenenti al sistema del r eticoloendotelio, somigliante a lla saturazione delle stesse cellule, che si riesce ad ottenere sperimentalmtente con a lcune sostanze estranee introdotte nell 'organismo vivente , delle quali quell e cellule s' impregnano con ;avidità. Ora coo tutto quel sopraccarico melanotico delle cellule di Kiipfer, ha continuato· la formazione d·ella bilirubina in grande quantità fino alla m oT.te, come viene dimostrato nelle autopsie dalla cistifellea e dalle vie biliari turgide di bile intensamemte colorata. Intanto le cellule epatiche, :mentre non contengon o tracce di pigmento nero n·el loro protoplasma, lo halllno ricco di massoline giallognole, splendenti, disposte in vario modo , le quali, come si vede nettamente nelle cellule isolate col ra schiamento d·ella superficie dell'organo a fresco, h.a nno l 'aspetto della emoglobina e come questa, si ·colorano; alcune più grandi, h anno 1

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l'apparenza di globu-li rossi raggrinza.ti, ottonati. Non è però ardita la supposizione che quelle particelle emoglobiniche, apportate dal Clinica Medica Generale della R. Università di Padova sangue a lle cellule epatiche, siano destinate · diretta dal prof. C. FRUGONI. ad essere utilizzate per la formazione della bilirubin.a , della quale, nella malaria grave Mielosi gl~bale iperplastica semplice e spesso una parte penetra nei vasi sanguigni, mielosi globale aplastica (~a morbo di 0 nde I.a colorazione itterica cosi frequente in WerJhof) (*). quella infezione, nella quale può, sebbene raProf. CESARE FRUGONI . ramente, verificarsi quell '·in1sieme di alteirazio-ni proprie dell 'ittero grave fino all'atrofia Presento .d ue ammalati che sono ai due gialla acuta . ' estremi assolutamente opposti della stessa scaOra, prescin·dendo dal problema della bilila morbosa e che l 'u!D. l'altro integrandosi genesi, è certo che per l 'ittero grave letale, pUlr nel loro com·p leto contrasto consentiranche si manifesta dopo le violente perturbaziono una utile e pratica visione sintetica nel campo d,elle mielosi. ni del! 'animo, , deve pr.ovocarsi un 'alterazione Per il primo caso mi limiterò ad una semprofonda del parenchima· epatico, del secretorium ipsum come dice Morgagni, per la cui plice presentazione con diagnosi diretta sengenesi .si affaccia l'ipotesi, ripetuta dagli au- za indugiarmi in lunghe discussioni di diatori per l 'ittero grave idiopatico, di l]Ila intos- gnosi differenziale, talmente bene il nostro paziente si contiene nel classico quadro della sicazio·n e batterica enterogena, onde seguirebmalattia ch e sarà con facilità in lui riconobe l 'alter.a zionie funzionale e morfologica delle sciuta. cellule epatiche, cui si accompagna la stessa .S i tratta di un facchino di 62 a·n ni; manalterazione, in vario grado, ·dei paren.chimi di giatore, etilista, ch e no·n ha tare famigliari. altri organi, specialmente dei reni. Ne11 'infanzia sofferse di dissenteria col,eriforNon è inutile ricordare clie in due d·e i casi me e cinque anni fa di dolori all'avambraccio riferiti mentre le orine erano intensamente co- sinistro , estesi p oi alJa spalla, che miglioralorate dai pigmenti biliari, .}e fooi erano sco- rono in seguito all'uso di antireumatici. Pure da cinque anni si è a ccorto che le est-remità loT.ate; la bile dunque non percorreva le sue andavano assumen·do un colorito rosso-cilievie normali di deflusso; e poichè queste era- gia, mentr·e sulle guance e sul .n aso si faceno pervie, come si dimostrò nel secondo ca- vano a ·p oco a poco evide·n ti e ben manifesti so, la causa dell'itterizia deve ricercarsi neli capillari e i vasi cominciavano a risaltare }'intimo de ll'organo glandol.are; e, cioè, i.n sotto la pelle tortuosi ed ingrossati. Tne anni or sono infine si iniziavano facile un 'abnorm1e funzion·e delle cellule epiteliali, s ta·n chezza, inappe\tenza, ,n icturia con pollaon,de la corrente secretiva viene deviata dalla chiuri.a (6-7 volte per notte), e .s embra fosse sua direzione normale nei capillari biliari, riscon trata albuminuria . Da allora lamenta verso i capillari sanguigni (parapedesi della p ure frequ,entem entie molesto ronzìo d'ore~­ bile)' o in Ullla l esione dei capillari biliari steschi e qualche v.o·l ta ve rtig ini ta\Ilto da non p1~ si, i quali, come nel primo caso·, si trovar:rono fidarsi ad uscire di casa solo, nella tema d1 varico·si, ripie ni ·d i bile intensamente colorata cadere. In questo tempo l'estrazione di un in verde (Trombi bil iaTi). dente g li procurò un 'emorragia chie durò, lieve, p er tre giorni. Un anno dopo aveva Con i casi esposti i·n questa. nota si conferma .che l'ittero grave non ha una etiologia una copiosa epista.ssi, senza causa appare·n te; unica e può essere provocato da cause diverse da allora ha anch e n ot ato· che la mucosa gengivale è fa cilmente sanguinante. . e ch e le violente emozioni· dell'animo posDa due anni altresì va soggetto a cardiosono essere il primo movente del processo palmo, dispn1ea d a sforzo ed edema ~li arti morboso fino all 'esito letale. inferiori. I·n quest'ultimo anno infine l.'as~enia si è fatta più grave, la sonnole nza più 1nten~, .e RIASSUNTO. il colorito vivamente acceso, e per questi diL' A. , r icorda t e le osservazioni e le considerasturbi si deci,de a ric overare in Clinica. Alzioni di G. B. Morgagni sull 'ittero ex emotio- 1'esame obbie ttivo· ve<lete così un malato tine, espone tre casi da lui veduti d 'ittero ma- picamente lu ngilineo; tien1e posizione supina; ha sensorio d epresso, è quasi sem.p re sonno- _ lig no della st essa origine e aggiunge osservalento , ma interr oga to , risponde a tono. zioni sul fegato nell.a malaria perniciosa favorevoli alla gen esi della bilirubina d elle cel( .. ) Lezioni clinich e tenute il 21 e 23 1naggio lule epatiche. 1929 •

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La faccia è congesta, di )colorito rosso-ciliegia .scuro, con .numerose ec,tasie Vienose. Le mani e i piedi sono pure di colòrito rosso vermiglio. I vasi superficiali si palpano come cordoni tortuosi e duri; esistono numerosi ~ngiomi, grossi come una capocchia di spillo, all 'addome e alla parete toracica anteriore. Lo stato .d i nutrizione è scaduto. SC!aJ'sissimo è il pam:nicolo adiposo. La muscolatura è ipotonica, 1e .linfoglan·d ule sono indenni. Nulla si nota allo scheletro. Polso Titmico, regolare, frequente, piuttosto duro: 120 al mi·n uto; Pressione arteriosa: 85 / 160 R.R.; Respiro ritmico: 20 al minuto. Capo: Lieve anisocoria pupillare per maggiore diametro di quella destra che presenta nella parte cent:r.ale una macchia biancastra (c.ataratta polare a nteriore congen.itia). Orecchio: cofosi bilaterale di lieve grado. Bocca : lingua di color rosso vinoso. Palato molle di aspetto coingesto, con numerose ectasie vasali. lVlucosa gengivale con multiple erosioni sanguina·n ti. I denti sono vacillanti. Null 'altro di patologico al sistemam,a tico esame. Collo: nulla di notevole. Torace: carenato. Apparato respi·r atorio nulla di importante. Cuore: n on bozza precordiale, itto della punta al V spazio appena ali 'esterno dell 'emiclaveare. Alla palpazione nqn fremiti. Tratto orizzontale sulla III c. c. 3 cm ., diametro trasverso 7 ,5 cm diametro obliquo 13 cm. All 'ascoltazione soffio sistolico su tutti i focolai, più n1a11ifesto sul focolaio aortico dove assume il tipo pigolante. Qualche volta ritmo di galoppo: II to,n.o all'aorta vibrato. Nessun reperto patologico allo st.erno e alla trachea. 4.ddome: i·etir,olo venoso superficiale manifesto. La corre'n it e venosa è diretta dall 'alto al basso. Angiomi sparsi. La palpazione non provoca dolore. Non riaccolta liquida, nè altri reperti patologici. Fegc»to: superiormente arriva alla VI costa, il margi·n e inferiore sporge di un buon dito, ·di co,n sistenza leggermente aumentata. Milza: superiormente alla VII co·s ta, sul1'ascellare media; margine a.n teriore ali 'ascellare anteriore. Il polo, inferiore sporge circa un di to, liscio, duro, indolente. Arti :· le mani e i piedi hanno !e-Olore rosso acceso vermiglio, quasi rosso ciliegia. Riflessi tendinei presenti, ma deboli. Stazione eretta e marci1a possibili, ma rese molto difficili della profonda astenia. Urine: Quantità media di 1 litro e mezzo. Densità 1012. Albumina 1-4 %o; presente urobilina in quantità abbondante; numerosi cilindri jalini e scarsi cilindri granulosi. Tutto il resto normale. Esame feci: n·egativo. 1. ,

Cutilìeazione alla tbc. posi ti va . Pressione arteriosa 160 / 85. Lo studio delle pressioni regio:Q.ali mostra che la pressione differenziale e la pressione me.d ia si riducono ra·p idame·n te dal centro alla periferia. La radiogirafia del torace mostra un leggero ingran.dimento del V. S. L'elettrocardiogramma dà: tachicardia sinusale, distanza P-R aumentata, 1co:r;nplessi ven- ' tricolari larghissimi con vetta bifida e T coronaria elevata (segni di sclerosi miocardica). Wassermann negativa. Esame del sangue : Hb 1,2·5; gl. r. 7 milioni e 700.000; 7.5 00.000. L ' ip~rglobulia è quasi uguale sia al dito che alla vena media·n a (per es. al dito 7. 700.000; alla vena mediana 7 milioni 160.000; al petto 7.500.000). V. Gl. 0,85; gl. b. 13.000-15. 000. Formula leucocitaria: 84 neutrofili; 6 eosinofili; 7 linfoci.ti; 3 monociti. Qualche raro mielocita. Piastrine: 245.000. I globuli rossi sono tutti . n ormali, non vi sono elementi immaturi della serie rossa. Fra · i globuli bian.chi vi sono rari mielociti. Capillaroscopia: Le_ a·n se teapillari sono un po' aumentate di r1umero ed enormemente aumentate di calibro (dieci volte del normale) con corrente lentiissima, quasi con sangue ristagnante. . Pressione cap ill0Ire : 30. Fondo dell'occhio: vasi vènosi turgidi aumentati di calibro. Resistenza globulare: 3,6-5,4. Segno del laccio: negativo. Temp 0 di emorragia 3-5 m . (normale). Tempo di coagulazione : il sangue non coagula (tempo di coagulazione normale: dopo 10-15 m. ). Tempo di .sedimentazione: non si può fare . Nulla si sedime nta spontaneamente e neppure centrifugando. Lo stu,d io del ricambio emoglobinico dà eliminazione di 250 Unità Terwen nelle 24: oré e con indice emolitico 0,92. Volume del sangue (determi·n ato con il metodo del rosso congo) d oppio del normale. Tali i principali dati molto · schematicamente esposti. Anch,e a distanza potete cosi vedere nel nostro paziente un aspetto diverso dal consueto, a·n zi tutt'affatto •p articolare. Si tratta di un individuo magro, emaciato, con aspetto di persona .sofferente, e nel quale la nota dominante è rappresentata dal colorito specialmente del volto e dall'aspetto della cute. Dico dal colorito specialmente del volto, perchè la cute del tronco è più chiara, sicchè vi si possono rilevare bene spiccati numerosi angiomi, i quali possono avere una certa importanza, sia per la malattia attuale, sia 0ome esponenti della costituzione dell 'individuo, in quanto è logiico supporre che anomalie costi· tuzionali nel campo del sistema vasale pos1

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sano avere qualche rapporto con anomalie e sti, e di elementi a sostanza granulo-filamenmalattie in genere de1 sistema emopoietico. tosa. Nelle anemie a plastiche o anemlo poietiEd al volto vedete numerose piccole ectasie che manca invece ogni segno di attività ripavenose molto evidenti e sopratu.t to che le ar- rativa da parte del midollo osseo e sono queterie e le vene sono rilevate, tortuose, serpi- ste caratterizzate dalla ,p rogressiva diminuzioginose. Il colore del volto, che può dirsi ver· ne del numero dei globuli rossi e .dell'emomiglio, è quindi vocamente tipico e partico- globina e dall'assenza in ci·r colo di forme giolare; mentre quello delle mani è vario secon · vani nucleate o granulofilamentose; e possono do i momenti. Non si ·tratta del colore scuro pune essere primitive o secondarie. della cianosi, non del colore rosso di un viso L'anemia perniciosa di Biermer forma incongesto, ma di qualche cosa di più partl- fine un grupp 0 completiamente a sè carrattecolaTe dacchè, secondo la fase del circolo e rizzato , come sapete, quanto al reperto e:mala velocità, più o meno scarsa, del sa·n gue, si tico, dalla presenza in 1circolo di elementi capassa dalla erìtrosi alla cianosi, dal rosso-ci- ratteristici, i megaloblasti, e m:egaloc~ti, dalliegia al rosso-scuro. 1'ipercromia, con valore globulare superiore Il circolo venoso è lentissimo: se si spreme all'unità, da leucopenia con linfocitosi relauna delle vene col dito, si vede che essa non tiva. si riempie a scatto come di norma, mia che A lor volta le policitemie sono state distinla colonna sanguigna la inturgidisce con e- te in secondar.ie e primitive. Forme reattive norme lentezza. le prime, o compensatorie, da contrapporsi E mentre il fegato è appena aumentato di alle anemie secondarie, e analoghe alla leucovolume, la milza è cospicuamente ingrossata, c~tosi, cosicchè si parla di" eritrocitosi. Sintoe cioè com.e vedemmo, raggiunge in alto la ma dunque e non malattia, espressione spesso 7"' costa, mentre in basso sporg,e di un dito di stati tran.sitorii, talora non patologici, come dall'arco. ad esempio l 'eritrocitosi fisiologica del1 'altezImportanti poi ,s ono le IO.Iterazioni poste in za. !Fra le policitemie secondarie so,n o da rievidenza dall'esame del sangue ch e avete ora cord.are quella che aic compagna la cianosi per vizi congeniti del cuore (Riteno.si della polappreso. Ed io presento volentie'r i questo paziente, monare, persistenza del foro di Botallo) e la non per la singolarità del caso, ma perchè policitemia che può accoro pagnare la sineesso mi permette di a pprofo·n dire un po' lo chia pericardica. studio di queste forme, tanto più potendo Molte malattie spleniche s'accompagnano a contemporaneamente illustrarvi un'13.mrmalata policitemia secondaria reattiva; così nella tuche ha forma, direi, a questa opposta e che bercolosi e nella echinococcosi della milza. vedremo. Siamo qui di fronte intanto ad una Policitemici sono spesso anche i malati di malattia sistematica del sistema eritroblastico. sclerosi dell'arteria polmonare e dei suoi raLa sistemazione nosografica dei processi mi, malattia di Arillaga-Ayerza; si tratta di morbosi che col piscon,o primitivamente il tes- a dulti, abitualmente luetici, con arterite stesuto eritropoietico è ancora in pieno svolgi- nosante che si propaga ai piccoli r.a.m.i polmomento e ricevie ogni giorno nuovo contributo nari. L'eritrocitosi è in questo caso eviden.tcdi studi. Gli ematologi fino a non molto tem- mente un meccanismo di compenso messo in opera dall 'orgap.ismo per supplire all 'insu fpo fa distinguevan,o semplioemente due categorie : le anemie e le policitemie tenendo con- ficiente emato.si con l'aumento degli elementi destinati al trasporto dell'ossigeno. Devo to quasi esclusivam·ente d ella situazione del sangue periferico : avendosi nel primo caso anche ri cordarvi u·n a categoria di false polidiminuzione, nel secondo aumento del nume- citemie nelle quali l 'aumento del numero dei ro dei globuli e del tasso emoglobinico. La globuli rossi è soltanto apparente, effetto di necessità di diffeDenziare i quadri clinici, nu- · una maggiore concentrazione del plasma per merosi , di anemia ha dato luogo ad ulteriori richiamo di acqua da parte dei tessuti , o per suddivisioni . di questa categoria; cosicchè si forti perdite idriche, per diuresi , sudoraziosono distinte fra l'altro le anemie secondarie, ne, diarree profuse. L 'esame refrattom.etrico del siero e la dele anemie aplastiche, le anemie perniciose di terminazione della n1assa sa:nguigna ,ci ·d iBiermer, ecc. L'anemia semplice seconda·r ia è mois trano facilmente il carattere relativo di sintomatica di numerosissime e svariate malattie. Può esser semplicemente la .conseguen- queste form.e. Le policitemie secondarie rappresentano in za di una perdita di sanguie ·p er -emorragia, e di una emolisi tossica o infeittiva comunque •Certo senso il contrapposto delle anemie seintervenuta . :È dunque più che una malattia, condarie. All 'anemiia aplastica si potrebbe inun sintomo, che accompagna malattie diver- vece opporre la policitemia vera, o morbo di se. È caratterizzata da diminuzione di globuli Vaquez. Da più parti sono stati prospettati problemi rossi e di en1oglobina in proporzioni variabili e da fenon1eni rigenerativi più o meno vivaci inerenti all'esistenza e alla collocazione nosodi cui è te&timonio la presenza in çircolo di grafica di n1alattie iperplasti che primitive del elementi in1maturi nucleati, norn1oeritrobla- sistema eritroblastico e alle eventuali analogie 1

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di tali malattie con le iperplasie del sist~n1a mieloide o del sistema linfatico. In realtà . si va diffondendo il cnncetto che la policitemia vera di Vaquièz sia U!Ila eritropatia primitiva an~­ loga alla mielosi leucemica e col concetto . il teirnniine di e·ritremia, introdotto i11 nosografia ,da Tiirk e Hirschfeld , e iche da mol tissimi patol<:>gi è ormai accettato P.er indicare iJ morbo d1 Va,q uez. Ma noi dobbiamo chiederci se v eramente esiste tale an1a logia tra morbo ·d i Vaquez e mielosi leucemica e se sia giustificato il parlare di eritremia volen.do assegnare a questa parola un significato analogo a quello di leucemia. Il problema, come certo 1sapete, è stato risolto in senso negativo dalla scuola italiana . (Ferrata, Di Guglielmo). Il morbo di Vaquez è caratterizzato, nel sangue , dall 'aumento assoluto del numero dei globuli rossi circolanti e spesso, in misura variabile, dall 'aumento degli altri elementi morfologici , leucociti e piastTine, e n1el midollo da una maggiore estensione ed attività del tessuto funzionante , con iperplasia sia del sistema eritroblastico che d~l sistema gramuloblastiico ,e piastrinopoietico. Ma l'attività svolta dal tessuto iperplastico è normale, si svolge cioè secondo la linea fisiologica, e il frutto è rappresentato dalla formazione e dalla compa rsa in circolo di elementi che sono in quantità superiore alla norma, ma che hamno raggiunto un grado completo di maturazione e soin o dotati di proprietà schiettamente normali. Ben diverso è il · caso delle mielosi leucemiche ove il midollo è in preda a tumultuosa e disordinata attività proliferativa, ed incapace com ',è di portare molti elementi a completa maturazione, lascia p:assare in circolo un eccesso di fonne in differenziate. Non v'è dunque possibile analogi,a fra la mielosi leucemica e la iperplasia primitiva eritroblastica, ch e è il su strato anatomico del morbo di Vaquez. Come non vi è analogia fra il quadro ematico della leucemia, ov'è caratteristica la pr~senza di fOlfille che in con dizioni fi,siologiche non sono presenti nel sangue, forme immature, indifferenziate e il quadro ematico della poli1citemia v1era che, a parte I 'eccesso di elementi, è in tutto normale. L 'abituale coesistenza di iperplasia del sistema granulopoietico e piastrinopoieitico ha condotto a ragione il Di Gug·lielmo a considerare il morbo di Vaquez come una mielosi globale iperplastica semplice, e la specificazione cc se,m.p li1ce » sta appunto a·d indicaTe la ma!Il1canxa d 'ogni ,d·e viazione dalle direttive fisiologiche. Posto e risolto in tal n'lodo il problema della collocazione nosografica del morbo di Vaquez , dobbiamo tuttavia an cora ricordare che --esiste anche una mielosi eritroblastica non semplice, veramente analoga alla mielosi leucemica. Esiste cioè un quadro morboso che merita · il titolo di eritren1ia, o mielosi eri·tYemica malattia descritta da Di Guglielmo, il quale ha 1

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illustrato un ·caso di primitiva l)roliferazione eri~roblastica in tutto analoga a quella leucoblast1ca della leucemia, carait terizzata cioè dalla d.iffier~nzi~zione incompleta ,d egli eleme11ti er1troc1tar11. Successivamente Di Guglielmo stesso e altri autori h,a nno dc.scritto nuovi c~si~ in alcU!Ili dei quali il processo di iperp~as1~ con ~·naplasia (inibizione del prooesso d1 d1fferenz1.amento cellulare) ,si limita al s istema eritropoietico (e~itremia). Ma talora il proooss? iJ?erp1astico e anaplastico· coinvolge an?h~ il s1stem,a granulo poi1eti co e piastrinopo1et1co dando luog·o ad umi tipo di mielosi globale iperplastica coim plessa con quadro ematico caratterizzato più ch e dal! 'aumento nurrnerico d ei globuli rossi, dei leucociti e delle piastrine dalla presenza in circolo di forme imn1atuDe di ciascuna delle tre categorie, e cioè di elementi eritroblastici, leucobla.stjci e piastrinoblastici. L 'essenza dell 'eritremia sita dunque in due fattori, nell 'iperplasia clel siste.m a eritropoietico (isoìata o coesiste11te ad iperplas ia degli altri sistemi , granulo e piastrinopoietici) e nella deviazio11e patolo·g·ica della se-rie di 1)ro- . cessi che porita·n o alla nor.male m.att1razione del g lobulo rosso . Così intesa l 'eritremia, non vi sembrerà strano che oggi si fa ccia rientrare nel quadro eri tremico anche l 'an·e mia perniciosa di Biermer. L'ematologia infatti considera g·iustamente il gruppo di malattie di Clli Ci stiamo occupando non già come malattie del siangu e circolante , ma degli org·ani e dei tessuti ematopoietici. Ora i.I comportamento numre.rico delle cellule del san- ; gue circolante non è una manifestazione se·m pre fedele dello stato degli o~gani ematopoietici, perchè è soggetto all'influenza di fattori .secondari o addirittura estranei al fattore patog·e netico fond.a mentale. I moderni ematolo,g i , più che 1cercare l'essenza della malattia nelle vari,azioni numeriche degli elementi cellulari del sa·n gue circolante, la cercano n·elle alterazioni qualita.tive degli e1ementi stessi, espressione ben più sicura di quanto si va svolgendo in profondità a carico degli organi ematopoietici. Come la mielosi let1cemica può a ccompagnar.si a quadri ematici caratteri zzati o no da aum ento del num,e ro dei leucociti (forme leucemiche e aleucemi ch e), così l 'iperplasia del sistema eritroblastico a ti po eri tremico non s'a,ccompagna obbligatoriamente ad aumento di globuli rossi. Anzi nella forma pura di eritremia si hanno abitualmente qua,d ri di anemia gra,rissima. 1\1entre n ella forma ch e coinvolge anche. g li altri due ·istemi , _mielo i g !nbale iperplastica con1plessa o er1troleucop1ast•r inemia si ha prevalentemente a11n1ento numerico dei globuli rossi. Dicevamo dunque ch e 1<1 tendenza odierna sta per l 'inclusione della malattia di Biermer nel gruppo delle eritremie. E difatti , come abbiamo avuto occasione di ricorclare ripetu-

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tamente, l 'essenza della malattia di Biermer sta n el ritorn10 ad un tipo primordiale preepatico di eritropoiesi di cui sono elementi carratteristici i megaloblasti e i megalociti, mentre è i·n ibiJto il normale sviluppo degli elem enli erilrocitarii. Ma contemporaneamente si ha non ipoplasia ma iperplasia del tessuto eritroblastico e n001 ,s oltanto· nel midollo osseo, m1a .an cora nel fegìato e nella milza, ove ve.d iamo compariT.e focolai eri1troblasti1ci. La base istopatologica dell'anemia di Biermer è dunqu·e strettamente analoga .a quella dell'eritremia in due elementi fon.damentali, iperplasia ed anaplasia del tessuto eritroblastico. Ciò cl1e distingue le due forme è il fatto che nel1'anemia di Biermer è spiccato il tipo megaloblastico o preepatico di proliferazione (metaplas ia - trasformazione di un tessuto in un altro) laddove nelle eritremie semplici prevale il tipo normoeritroblastico. Chiariti così , 1con una b·reve corsa attraverso le moderne acquisizioni dell'ematologia , i concetti no·s ografici di cui inten·diamo servirci, torniamo al nostro m.al.ato. Non perdiamo tempo ad esclude·re le policiten1ie false e le policitemie compensatorie. Il ·n oslro soggeitto no·n ·è luetico, non most·r a alte razioni radiologiche dei rami polmom.ari, non è dispnoico, non ebbe mai aic cessi anginosi o d'ispnoici (come nei cosidetti « cardiaci n eri » di ~y erza) ; manca di ogni sintomatolog ia polmonare: possiamo escludere la malattia di Ayerza con policitemia, che qualcuno ha proposto di chiamare malattia di Escudero. Evident emente conviene andar diritti a l pToblema se il m.a la to presenti o no una policitemia vera o nialattia di Vaquez, o mie-

losi globale iperplastica semplice. Nel i liostro· malato so·n o aumer1tati i globuli rossi e sono aumentati anche i bianchi, e le piastrine. L 'aumento è tanto più sig nificativo se teniamo presente che esso appaTe minore di quanto sia i·n vialore assoluto, d.a to che la massa sanguigna è nel presente molto superiore alla norma. Essa è stata determinata c ol metodo del rosso congo e risulta superiore ad otto libri e forse vicina a 10 litri. Diffi coltà t ecni.che nella valutazione del rapporto plasma-globuli, inerenti alla en orme viscosit à del sang u e del nostro paziente, non ci hann o permesso che una determinazione approsimativa . Comunque è certo che l'aumento è • • cospicuo : la mass.a sang u1g n.a rappresenta qui circa il 15-20 % del peso corporeo in luogo d el 7-8 % ch e è la cifra ·n ormale. Un volume du_nqu e eh' è circa il doppio del normale. Il numero assoluto dei globuli bianchi risulta in tal modo essere il quadruplo mentre è doppio del normale il numero delle piastrine: L 'aumento dei leucociti è tutto a carico de1 oa ra nulociti , in qua nto la formula leucocitaria dimostra ch e il 90 % dei G. B . è rappresentato da polinucleari .

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Dal punto di vista numerico dunque il quadro ematico corrisponde ad una iperattività del midollo osseo funzionante nei tre sistemi, eritropoietico, granulopoietico e piastrinopoietico. E questo abbiamo visto essere caTabteristico del morbo di Vaquez, mielosi globale iperplastica. Nella malattia di Vaquez è obbligatoria lia ·n o·r mocitosi, i globuli rossi scmo normali per form.a , ·per grand1ezza, per aspetto; (non anisocitosi, non poichilocitosi) e tali sono i globuli rossi del nostro malato, nè mai ci è occorso di osserva,re nel suo sang_ue elementi immaturi della •s erie eritJroblastica (normoblasti) o ·d enunciatori di fatti anaplastici, oppure di elementi caratteristici dell 'eritropoiesi preepati.ca (megaloblasti). rivelatori di condizione metaplastica. Iperplasia semplice dunque , senza .segni di anaplasia o di metaplasia, caratteristica fondamentale della mielosi eritroblastica semplice che si differenzia dalle mielosi eritrem.iche appunto per la mancanza di fatti anaplastici o metaplastici. Il nostro paziente ·presenta quindi alla perfezione il qua·dTo ematico d·e lla malattia di Vaquez, e anche il quadro çlinico corrisponde ad altri de.scritti. La malattia in ge·n ere coglie gli adulti, ha manifestazioni evidenti al1'esamie della pelle e delle mucose. Infatti il colore della lingua, rosso-ciliegia scuro, e qu~llo delle con giuntive, sono tipici. Nelle forme più gravi l'aumento dei globuli e l'aumento della viscosità sanguigna danno un tale •rallentamento del circolo che la cute assume un colore quasi nero per la somma della cianosi con la eritrosi. Qui v'è un aumento notevole della massa sanguign.a, quindi esiste una notevole dilatazione da noi !constatata del letto arterioso, venoso, capillare. Pletora vera, - cioè - per aumento ·e della massa del sangue , e della sua concentrazione. _ Questi soggetti h.a·n n 0 spesso un· notevole ingrandimento della milza ·e anche nel nostro caso la milz1a è aumenitata di volume, ma non molto. Abbiamo ricordate forme di policitemia secondarie a tubercolosi splenica, tanto che 1'osservazione di questa fece a taluno pen.sare 1che tutti i casi fossero secondari ad una lesione specifica della milza, il che è sicuramente da escludersi. Quale è la causa della splenomegalia ? Forse è la milza partecipe del processo morboso ? Alcuni credono che 1'ingrossamento avv~nga per un processo di ~i.fesa con~ro. la p~l~glo: bt1lja , attivandosi tutti i p:ocessi d1 em·ol1.s1, d1 distruzione globulare, a difesa dell. organismo. M·a ·n el nostro caso vi è invece il fe~ome~o opposto, J?Oichè (ve.di reperti del. r1c3:~b10 emoglobinico) si è dimostrata una ~nsuffi~1en: te distruzione globulare. I globuli r~ss1 d1 quest'uomo cioè ha·nno vita più lung a ~1 "quelli normali e invecchiano fino ad un eta notevolm ente m agg iore della n ormale . Si crede·va t1na ' 'olta che 1'aumento de11a 1

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viscosità dovesse n eoessariamen te condurre ali 'ipertrofia del vootricolo sinistro e all'aumer1to del~a pressione arteriosa per maggiori resistenze periferiche. In realtà non s'è forse tenuto conto ·del fatto che il lavoro cardiaco risulta d el prodotto di due elementi, la pressione, o r esistenza e la portaJta, funzione, quest 'ultim.a , della velocità di circolazio·n e. Ora se in questi mialati la Tesistenza •periferica aumenta, diminuisce però la velocità di circolazione e quindi la gettata. I due fattori probabilmente s i bilanciano e il lavoro cardiaco non risulta aumentato. Mancano quinrd i le condizioni e mo,dinamiche propizie al! 'ipertrofia d el ventricolo sinistro, Notiamo anco,r a che l 'iperg·lobulia compensa la diminuzione della velocità di circolazione. Il sangue circola più lentamente ma la sua capacità di trasportar ossige·n o è aumentata, co.sicchè anche con una 1c ircolazio.ne lenta l 'apporto di ossigeno ai tessuti può essere sufficiente. Comunque esistono casi nei quali la policitemia s'associa ad ipertrofia cardiaca e ad ipertensione arteriosa, e a n che il nostro malato è un arteriosclerotico che presenta segni di sclerosi renale e modica ipertensione. Secondo Geisbock esisterebbe una varietà ipertonica della malattia di Vaquez, che dov1rebbe esser tenuta distinta· da quest'u]tin1a, e che evolverebbe senza splenomegalia. Se p erò si ·tie·n e presente da un lato ch e l 'iperviscosità del sangue non è, come abbiamo visto, causa d'i•pertrofia cardiaca, nè d 'ipertensione, e dall'altro ch e i policitemici ipertonici sono sempre degli arteriosclerotici con sclerosi renale è più facile pen.sare· che l 'ipertensione arteriosa sia .sintomatica di nefrosclerosi. Oggi infatti si ritiene generalmente che la varietà di Geisbock non sia una m .a lattia speciale ma Tappresenti la coincidenza di due malattie nel se·n so che si tratterebbe di sclerotici renali che diventano in secondo tempo dei policitemici. Tuttavia è certo . ch e la coincidenza è troppo frequente per non !<asciar aperto il problema di un eventuale ·n esso patogene~ico fu-a le due malattie. NeI nostro caso il sangue è nero, è d enso; può essere ce.ntrifugato per ore senza che si separi dal siero; lasciato a sè non d à luogo al fenomeno id ella sedimen'.t,azione tdei globuli • rossi, e tutto ciò può b ene indicarci con quale Qifficoltà si debba svolgere il c ircolo san• grugno. La pressione venosa è norm.ale , o per lo meno sembra tale, poichè il sangue scorre così lentame·n te n ell ':ago del! 'apparecchio d el Claude che la misurazione richiede parecchi minuti. In ogni modo qu~sto è un indizio di più della lentezza del circolo capillare, come lo è la lentezza del riempim ento delle vene quando sia·n o svu otate mediante la compression.e digitale. L'esame dei capillari ci con1

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fermia la estrema l1entezz.a del circolo capillare e c i mos tra delle anse di calibro enorme. Non sappiamo quale cifra raggiunga la viscosità: essa è così grande che i n ostri apparecchi non bastano per misurarla. Nei policitemici sono frequenti le emorragie, che si .svolgono a volte a t ipo di ematemesi da simulare ulcera gastrica o duodenale, a volte a tipo di emorragi~ cerebrale. Il nostro soggetto ha avuto emorragie multiple, ripetute , durature (da gengive, ~pistassi, e:c c. ) , ha sangue incoagulabile. Non è un emofilico, ma è logico .a bbia emorragie frequenti , d.a ccb è è turgido di sangue. Egli ha sensazione di pesantezza e di congestione al ca po, h a offuscamenti di vista, ronzii auricolari, soffr e di sonnolen za e presenta una riduzion·e delle facoltà cerebrali , probabilmente per la congestione cronica e per il rallentamento del ricambio locale nei tessuti nervosi. Per quanto riguarda le alterazioni del sangue, abbiamo trovato quì quasi otto milioni di g lobuli rossi; in a ltri :easi si giunge a dieci , a dodici, .a quattordici mjlioni perfino. E queste cifre si ha·n no ugualmente se si studia il sangue airterioso , quello venoso, quello capillare. · Abbiiamo già detto come manchi ogni segno di maturazione anormale d ei globuli rossi e aggiungiamo ch e I.a manc.anza di G. R. a .sostanza granulofilamientosa deve farci rite·n ere ch e in circolo siano scarsi gli elementi giovani. Dovremo t ener conto di ciò nel parlare del ritmo dell'emolisi nel nostro paziente e delle ipotesi inerenti. Le alterazioni della resistenza globulare variano da caso a caso, a volte vi è a um.en to, a volte diminuzione . Quì v'è · ,uno spostamento in basso così d ella resistenza massima come della minima ed un 1certo aumento· della differenza fra le due. Essendo più lunga la curva di emolisi si può pensare che a lcuni globuli più g iovani abbiano u·n a resistenza quas i normale, che altri invece, notevolmente invecchiati, abbiano una resistenza diminuita. Si deve immag inare il circolo di quest'uomo co·m e una ·n azione in cui sia diminuita la na talità, ma in cui la mortalità sia proporzionatan1ente più .scarsa. Allora p er un certo periodo la densità d ella popolazione si mantiene non solo costante, ma non ostante la diminuita natalità anche può aumentare, m a la n1•edia d egli individui è rappresentata ·d a a dul ti e da vecchi. Tutto questo nòn è una supposizion e, è una r ealtà. Se i globuli rossi si distruggessero i11 pr op orzioni .normali qui ove la ma sa sang uig na corpuscolata è enorn1emente a11n1ent a ta ~ i dovrebbe avere un indice emolitico alto, d op1)io e forse quadruplo d ella norn1 a. Invece il ricambio emoglobinir o dà una elin1inazion c d i


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250 unità Ten,·en nelle 2± h. con un indice e!!lolitico di O, 92, inferiore cioè alla unità (che ra1)presenta la norma). Questo ci dimo: tra quindi una diminuzione patologica della emolisi. Questa possibilità, ammessa teorica111ente, non era stata finora registrata. Nel no tro caso dunque accanto alla mielosi produttiYa, alla produzione in eccesso, dobbiamo senza al·cun dubbio ammettere anche una ·diminuita distruzione. Oltre all'aumento ·dei globuli rossi vi è anche aun1ento .n el numero dei globuli bianchi. Essi a volte raggiungono i 30-40. 000. Nel nostro caso sono 15.000 p. mm3 ., ma, dato ?he vi è :circa il doppio di volume sanguigno, 11 loro numero assoluto generale è in realtà assai più aumentato. I monociti sono normali per numero assoluto, scarsi in percentuale, mentre sono aumentati sopratutto i granulociti , per 1cause simili a quelle che da·n no l 'aumento. della serie Tossa. Le piastrine sono 250. 000 per mm 3 ., quindi a umentate assai in valore assoluto . Si può parlare quindi di mielosi iperplastica semp lice. Aumentata è anche l'em,oglobin.a, essa ha un valore d 1,25, ma ·d ato che l'aumento è minore che per i globuli rossi, il valo1re g lobulare è di solo 0.83. Le co·n dizioni chimiche e le proprietà fisiolog·iche de.I la emoglobina sono in genere normali, ma la coagulazione è di regola d eficiente, data la scarsezza della fibrina . È regola invece che la viscosità sanguign:a e il volume totale del sangue siano aume·n tati. In genere la viscosità del sangue è quattro volte e ·mezzo quella dell'acqua di.stillata. Qui in.v ece si ,-a oltre le possibilità di misura dell 'apparecchio di Hess; è quin.di enorme. Per quanto riguarda la .sedimentazione, sapete che in genere si ha una metà di sedimento e una metà di ·p lasma. Qui invece nulla di ciò. :B: tale la densità del liquido e cosi scarso il plasma che nulla sedimenta. Immag inate da questo la difficoltà .del circolo di tali amm1alati e la fatica del cuore, a sua volta irrorato con difficoltà per il circolo coro• nar10. Lo studio del ricambio gassoso e la refratto1netria d.anno valori nor1nali, il che ci dimostra ch e non esistono alterazioni tali nella r espirazione dei tessuti da occasionare una poliglobulia compensatoria. ottoponemmo il paziente a cure opportune e cioè a:nzi tutto a dieta idonea date le sue condizioni renali (albuminuria e c ilindruria) e I 'ipertensione. E poicl1è i salassi, e varie sostanze medica111entos-e già proposte contro l'iperglobulia fenilidrazina compresa (che ha incontrato pe~ò larao favore specie presso gli AA. americani e inglesi) non danno risultati concreti provere1110 ad a ociare ]a rontgenterapia (già praticata con successo nella poliglobulia da Porkin ... on, 1\Iag uin, Salomon, Gutzeit, Beclè1

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re, l\tiilani, ecc. ) ~ I.a terapi~ splenica in queste forme per pr11111 suggenta da Blun1enthal e Ni pperdey.

* · ** E passiamo al secondo caso, pure di gran- . de interesse. . Si tratta di una bambina di 11 anni nei dati famigliari della quale si notano uno zio materno morto per tubercolosi polmonare e il nonno mruterno morto di forma artritica. Nella famiglia non è registrato nessun caso di diatesi e.morra~ica. Come uni1ca malattia pregressa f1gu·r a il morbillo. Le su,e sofferenze incominciaron? all'età di 5-6 anni, con leggero e progressivo decadimento di forze onde ~ivenne lenta, sonnolenta, astenica, pe~dendo in .un te~120 la vivacità, l 'appetito ed il colorito .. In1z1avano ir~tan~o stillicidi sanguigni, probabilmente geng1val1, per cui la mattina i genitori ved~vano spesso il guanciale ·m acchiato di sangue. E compa.rivano pallore ed epistassi, prima poch:e goccie, _poi uno stillicidio, e infine epistassi freque.nti ed ab~ondanti, fino a riempire 3-4 fazzoletti, anche 1n assenza di traumi. Bastav8:no :pi1~coli urti perohè la pelle presentasse ampie 11vidme. Nel maggio 1926 comparve febbre preceduta da brivido e da malessere e con l 'inizio della · febbre, epistassi, e la rin~r­ ragia fu cosi imponente eh~ durò 24: ore e dopo questo periodo, portata la bambina al1'ospedale di Rovigo, si doveb.te eseguire un tamponamento. Poi nuova epistassi , e infine . . guar1g1one sì ch e la bambina potè sortire dal1'ospe~ale. E stette bene un anno, ma poi anoo:a r1.co1:11parv~ero epistassi, più frequenti negli ult1m11 n1e.si e duranti ore ed ore, fino a che scompa•r ivano per 15 o 20 giorni. Ne conseguì uno stato di profonda anemia accompagna·ta talora a dolori cosi forti agli arti inferiori ·da provocare il pianto. La fase recente risale a quindici giorni fa quando comparvero: brivido, cefalea, dolori lombari, febbre, e si ebb~ una nuova epistassi che durò oltre 24 ore e ridusse la malata in istato di profonda anemia. Entrava così ancora una volta all'Ospedale di Rovigo ed il primario prof. Avezzù trovava: « stato · di anemia profonda, prove emogeniche positive; alla base della tonsilla sinistra una ulcerazione tondeggiante, a margini taglienti e biancastri, co·n fondo necrotico. Lo studio del sangue mo- • strò una agranulocitosi, cioè una scarsezza notevole dei granulociti, e cioè neutrofili 27 e linfociti 73, mentre esisteva anche una discreta leu copenia (4000 gl. b. )» . E il prof. Avezzù, valoroso allievo della Scuola Padovana ebbe allora la cortesia di inviarmi il caso, appunto perchè potessi farne oggetto di presentazione, del che vivamente quì lo ringrazio. E voi vedete una bambina di 11 anni, del secondo tipo morfologico, di colorito pallido, cereo, diafano, in uno ... lato di profonda anemia


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che si ,r ivela all 'e.sa.me della cute e delle muco- ,· gue numerose cellule endoteliali prima non se; esistono delle piccole petecchie alla s'1perfi- esistenti). . cie anteriore dell 'addome e alla cute degli arEsame otorinolaringoiatrico. Gola: Tonsille ti; esse non furono provocat.e da alcun trau- leggermente ipertrofiche, pallide a superficie ma. La cute è succulenta; esiste micropolia- disepitelizzata. Non lesioni ulcerative. Nel ridenia; il polso batte a 100-120. La pressione nof(Jlringe piccole mas~ aden·o i·d ee piatte ma arteriosa è 105-65. Nulla di molto partiicolare non stenotizzanti il n.aso. Naso: ipertrofia del nel resto dell 'esamie obbiettivo del quale per turbinato medio. Si ritiene che le epistassi siano l1egate a un fattore generale (prof. Arslan). brevità vi espongo solo i dati principali. Le gengive sono esan,g ui ma normali e non Esame fondo occhio. Non fatti infiam.matori, . ne emorragie. . mostrano seg.n i di ·scorbuto. Al collo mm.o re ne' stasi, Questi, sin.teticamente i dat i che la pàziente di trottola; nul1a all 'apparaj;o respiratorio; cuore di forma e limiti normali, e su tutti presenta. Caso singolare quindi , specie se raffrontato i focolai si ascolta soffio anemico. All'addome si osserva che il fegato spoirge di un dito dal- con l'altro paziente presentato ier l'altro e l 'arco costale; la milza affiora, ed è alquanto che pur oggi vi ho riportato· onde poterne faaumentata in alto (arriva alla 7a costa). La re il confronto. percussione dello sterno e dells tibie non proSiamo anzi tutto in presenza di una sinvoca dolore. Per quanto iriguarda il de.corso, drome emo·r ragica, dacchè la nostra piaco la vi posso dire che da. quando la bambina è in malata fin da.11 'età di 5 anni ha presentato Clinica si .è ' avuto un ~tensificarsi dei . feno-. emorrragie gravi prolungate, a, stillicidio, ma. . meni, e c1oe una nuova imponente ep1stass1 lamente frenabili. Dobbiamo quind·i chiederci frenata solo dopo la messa in opera di tutti se vi è emofilia. i metodi terapeutici di emostasi locale e geneAbbia mo v:eduto fra le ricerche un notevole rale che lian va.Iso da ieri a frenare . lo stilli- rj.tardo d ~l tempo di coagulazione, rirtardo decidio. Ieiri sera è stata eseguita una trasfusio- terminato dalla lentezza di produzione della ne di 1sangu.e, che abbiamo voluto limitare a tJrom·b in·a e che è la stigmata fonda1JIU;ntale 50 cc. e fu preso dalla madre il cui sangue d-ell '·em ofilia. Ma gli emofillici hanno anzitutsi riscontrò dello stesso gruppo. to ri:tardi assai maggiori; in secondo luogo Vi riassumo le ricerche : orine nor.mali; cu- l'emofilia è propria dei maséhi ed M. deterti-reazione tbc.: negativa; reazione Wasser- min.a te leggi di trasmissione matriarcale eremann: negativa. ditaria per cui è trasmessa solo dalle donne. Es. feci: non uova di elminti. Reaz. Weber: Un emofillico non trasmette l 'emofilia ai figli, positiva, probabilmente per sangue deglutito. mentre le donne, figlie di emiofillici, sono apAlle to·n sille : non più lesione ulcera tiva, parentemente .s ane, non hanno segni di diatesi (vedi avanti). emo1Tag ica, ma trasmettono ai figli mais chi le Nel sangue: Hb. 23 ; gl.r. 1.100.000; V. gl. condizioni che li faranno divenire emofillici. Gli emofillici hanno emi0rragie precoci, a 1,04; gl.b. 3500. volte perfino dal moncone del cordone omFormula: bel~cal·e, puir essendo a stillicidio corm.e qui. 22,5 , Poli11. neutrofili A volte però essi presentano emorragie più 1,5 Poi. eosinofili imponenti, a vo1te emartr-01si; si deve inoltre Pol. basofili osseTvare che l 'emofillico ha invero un au1 Mo non u.clea ti menlt o spiccatissimo del tempo di coagulazio75 Linfociti ne, ma hfl negative tutte le altre prove che P.i astrin e : 33. 000. ahb1ia'IDIO eseguite : t~mpo di emorragia, retraProva de] laccio: positiva. zione del coagulo, prova del laccio, ecc. e che (Sapete che se si applica un laccio ad Ulil rappresentano invece le stigmate emogeniche. braccio per 10 minuti con una pressione uQui son positive ,t utte le · prove emogeniche. guale alla pressione minima arteriosa, nella Quindi sindrome emorrag ica a tipo misto e• zona .cutanea sottostante possono com·pari~e mogeno-emofillico ma non emofilia, e in più numerose piccole petecchie. La positività di un quadro ematico che m erita tutta la vostra questo sintoma, da me studiato con Giugni attenzione-. nel 1911, indica che esiste uno stato di fragiLa lesione tonsilla re e la neutropenia ci oblità capillare). bligano a. discutere l 'angina agranuloci!tica ofTempo ·di emorragia: 5,5 '-6 ' (prima 19); frendoci insieme l 'occasione di una breve di{normale 2'). gressione chiari ficatri ce in tema di agranuTempo di coagulazione : 13 ' . locitosi . Quadri leucopenici in corso di malattie. ir1Retrazione del coagulo : n1anca. fettive sono, come sapete , molto frequenti. A Sintoma del Patella : manca. (Si chiama sintoma del Patella quel feno- parte le malattie che abitualmente decorrono meno per ieui, prelevando una goccia di san- con leu copenia, il tifo , la maltese, ad es., angue dal lobulo dell 'orecchio dopo intenso èhe malattie ch e s 'accompagnano di regola a sbropicciam·ento della cute, si trovano nel san- leucocitosi possono in circostanze di partico .... ~

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lare gravità dare u·n quadro ematico opposto di neutropenia. Così, ad esempio, sono stati descritti casi di grave polmonite lobare ipertossica deco~si con notevole leucopenia e durante la pandemia influenzale si è notato che taluni casi di particolare gravità con stato tifoso del malato s'accomrpagnav:ano talo:ra a leucopenia e l'esperienza ha insegnato che una leucopenia di alto grado è sintoma di gravità di male. Ma a parte qu·e ste leucopenie sintomatiche di speciali stati infettivi, lo Schultz richiamava nel 1922 l 'atte·n zione dei patologi su di un quadro morboso particolare, prevalente nel sesso femminile, in individui di m:ezza età, caratterizzato da inizio acuto, febbre, decorso rapidissimo, esito mortale; leucopenia di altissimo grado, talora spinta fin qua.si alla scomparsa dei granulociti, neutrofili, eosinofili e basofili, ma nessun segno di alterata funzione del sistema eritro e piiastrinopoietico. Non anemia, non piastrinopenia, no n fatti emorragici. E con questi sintomj ittero o subittero e manifestazioni locali, specialmente alla gola, ma anche altrove, consistenti in ulcerazioni gangrenose o necrotiche localizzate alle tonsille, al velo pendulo, ai pilastri d·el palato, al faringe, ecc. Secondo la concezione originale di Schultz la malattia, ch'egli ha denominaJto agranu] ocitosi e che suocessivamie nte è stata detta anche angina agranulocitica, non è una sepsi da germi abituali, ma sarebbe dovuta , egli ritiene, ad un agente specifico ancora ignoto, dacchè l 'emocoltura sarebbe negativa e non esisterebbero focolai purulenti . Pochi casi collimi.ano però in tutto con la descrizione fatta da Schultz e lo schema originario si è andato via via modificando ad opera d·i autori successivi, pur gravitando intorno al sintoma capitale, la iagranulocitosi, che è merito indubbio di Schultz l'aver messo in chiara evidenza. Così egli riteneva che la malattia colpisse prevalentemente i·n .d ividui di sesso femminil e, di media età, mentre oggi sappiamo che anche individui di sesso maschile e in qualsiasi età possono essere colpiti da sindromi analoghe. Per quanto riguarda la durata e l'esito della malattia, si amtmette oggi eh 'essa non sia necessairiamente mortale. Si ammette ancora che il sintoma ittero non abbia il valore patognomonico che l'autore gli attribuiv<i e lo stesso Schultz ha descritto ultimamente casi decorsi senza ittero·. Nè più si considera regola str~tta un nornnale co!!lportamento d ell 'apparato eritropoietico e piastrinopoietico e l 'assenza di fatti emorragici, in quanto la letteratura è abbastanza ricca di casi descritti come agranulocitosi e decorsi ,con anemia, piastrinopenia e sindrome emorragica. Probabilmente la mancanza di anemia e di piastrinopenia è propria soltanto dei casi a decorso talmente acuto ch e il patin1ento de] i tema eritropoie1

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tico non ha il tempo di manifestarsi. Così pensa che sia N aegeli, il quale non ritiene che anemiia, piastrinopenia e sindrome emorragica .siano incompatibili .con la diagnosi di agranulocitosi. Oltre· a ciò l'ulteriore esperienza ha dimostrato che le lesioni necrO!tiche anginose possono anche in easi gravissimi mancare. Ho visto io stesso col prof. Veronese un .bimbo con lievi fatti emorragici g·e ngivali, grande leucopenia. e agranulocitosi (500 globuli bianchi per mm. 3 e fra questi un solo granulocita) alta febbre e violenti dolori ossei, e nessuna lesione ulcerativa in· gola e il bambino morì cinque giorni ·d opo esser stato visto da noi, coerentemente alla prognosi infausta che fu subito fatta. Lo Schultz ha in certo modo riconosciuto questo stato di cose e ha proposto di distinguere l 'agranulocitosi vera dalla sintomal1ca. Alle aglf'anulocitosi sintomatiche vanno ascritti secondo questo awtore, stati subleucemici ed aplastico-emorragici che s'accompagnano a scomparsa anche dei l eucociti . Qua·dri agranulocitici possiamo avere i1ell'anemia perniciosa, in al,cune forme addominali di linfogranuloma, nella cirrosi epatioa specialmente ·d'origine alcoolica, in corso di tratitamento con raggi Rontgen o con sostanze radioattive, o oon preparati arsenicali, Salvarsan , ecc. Infine, e c iò ne] caso nostro ha particolare interesse, quadri agranulocitici si possono avere nelle diatesi emorragiche. In- conclusione, il quadro del1'agranulocitosi s'è andato allargando e oggi la tendenza è di oonsiderave la agranulocisi più come una sindrome che ,c ome una malattia, per quanto autorevoli ematologi, il Naegeli ad esempio, ritengano che si debba continuare a tener distinta la agranulocitosi di Schultz, puir facendo luogo ad una maggiore larghezza di sintomi, dalle agranulocitosi sintomatiche. Il fon·damentò comune è forse una latente meioprag.ia del sistema granulocitico (e la prevalenza della sindrome nel sesso femminile potrebbe appunto essere espressione di un fattore costituzionale), meiopragia che infezioni intercorrenti di varia natura possono mettere in evidenza. La poussée agranulocitica concorre a·d imprimere un andamento grave all 'infezione , e le lesioni prendono un tipo rapidamente necrotico appunto per la manca·n za d ella difesa leucocitaria e i focolai necrotici divengono a loro volta punto di partenz? di sostanze mielotossiche, conicorrenti ad aggravare minacciosame·n te I.a sintomatologia. Comunque sarà compito dei ricercatori futurf lo stabilire se la m~lattia di Schultz abbia o meno diritto ad esser considerata una entità nosografica, con agente eziologico pro: prio o se debba in certo modo comprendersi nella sindrom1e agranulocitica in senso lato. Nel caso della nostra malata tuttavia è cert~ 1


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che il sintoma cent•r ale su c ui impostare il ragiona111ento diagnostico non è l 'agranulocitosi. Se anemia e fatti emorragici, contrariame·n te alla originaria opinione di Schultz non contraddicono· alla diagnosi di agranulocitosi, essi pur tuttavia sono sintomi accessori e probabilme·nrt:e, come abbiamo visto, tar·d ivi. N.e Jla nostra malata sono stati invece sintomi di • • • • primo piano in quanto emorrag·1e e stato anemico esistono già .a .a .anni. Non possiamo escludere ch e una care11za granulocitica abbia preceduto l 'ultimo episodio, ma possiamo certamente escludere fo sse di gra do, tale da dominare la sintomatologia. Qui fatto principale è la condizione emorragica e la presenza di gravi stigm:ate emogeniche, rnentre la agranulocitosi non è che un sintoma nel quadro pi·ù ampio d'una malattia ematica di cui dovremo stabilire la farmula . V 'è anemia di alto g·rado: Hb 0,23; gl. rossi 1 inilione . Valore g lobul,a:re superiore a lla norma, leucopenia e piastrinopenia. Sarà una anemia perniciosa progressiva a carattere emorragico P No. I globuli rossi sono di apparenza normale , no·n si vedono megaloblasti , n è me.g·alociti. Quindi anche se il valore globulare è superiorie all'unità possiamo esci udere la forma perniciosa. D'altronde non abbiamo trovato in circolo nemmeno normoblasti, il c he significa che ad onta ·della .g·r.ave ,a nemia il midollo osseo non traclisc0 al cu11a attività riparatrice, nè è in grado di gettare in circolo forme giovani. Il tipo di anemia è arigenerativo cioè aplastico. V.i è anemia, leu copenia , piastrinopenia; un qua dro ematico cioè esattamie nte opposto a quello del malato precedente. Ma al di sopra del quadro ematico ' ri è il quadro clini.ca e quest'ultimo è dom.inato cd.alla sindrome e• rr1orrag1ca. Dobbiamo dunque cercare anzitutto in qual e malattia emorragica si possa inqu:a dr.are il nostro ca so . Già .a bbi.amo discusso ed eliminato l 'emr_'filia e. sarebbe superfluo discutere lo scorbuto. Vedjamo piuttosto se nel grande gruppo delle porpore sia possibile riconoscere. un quadro ,clinico ch e corrisponda al nostro. Ricordiamo a nzitutto per completezza didatticà, ma sem plicemente per escluderlà , la peliosi reum.a tica o morbo di Schoenlein-Henoch , cl1e si differen.zia dalle porpore emorragiche per tutta una serie di manifestazioni cliniche ed ematich e. Basterebbe Tiicordare ch e nei malati di peliosi reumatica m.anca ogni stigmata emogenica, e cioè ch e il tempo di coagulazione, il ten~po di emorragia , il nur11ero delle piastrine sono normali , che la prova de l la ccio suole esser negativa , per escluder e senz'altro che n el caso nostro si possa trattare di tal e malattia. Nella peliosi reumatica la 1

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si11tomatolog·ia non è clominata dalle n1a11ifestazioni emorragi cl1e, ch e han:n o carattere facoltativo e importanza abitualmente trascurabile, be·n sì dalle manifestazioni reumatiche ed endocarditiche, dalla· febbre, dalle manifestazi~ni cutanee a tipo trasudativo, essudativo; eritemi , papule, orticaria, edemi. E completamente diversa è la patogenesi della peliosi in· confronto delle porpore emorragiche. Qui domina il fattore di a lterazione ematica, mentìfe l'indirizzo odierno· s ulla patogenesi del rnorbo di Schoenlein-Henoch propende piuttosto per l 'opinione prospettata da 1 Frank, che si tratti cioè di una tossicosi capillare emorragica d a attribuirsi secondo alcuni :a tossin·e fo rse batteriche, secondo altri a prodotti di scissione protei ca, capaci di dare fenomeni allergici tanto cl1e si è da taluno designata la peliosi reum.atica come una porpo·r a anafilattoide. Comunque nulla è ·n ella ·nostra malata ch,e Ticor·di il morbo di Schoenlein . E venend·o allora alle porpore emorrag·iche ved.iamo s~ non si possa trat~are d 'una porpora sin torrtat1ca. Manifestazioni emorragiche in .c orso di malattie infetti ve sono abbastanza frequenti: la scarlattina , la mening ite cerebro-spinale epiden1ica , il tifo, la maltese, la sifilide , diverse forme di sepsi, poss·ono dare manifestazio·ni a tipo di porpora. Altre porpore so110 sintomatiche di en doteliosi. Alcuni malati, specialm ente nell' endocardite lenta presentano nel sangue un r-eperto singolare rappresentato da oellule endoteliali che in parte provengono dag li endoteli dei capillari periferici che si sono. sfaldati e son caduti nel torrente circolatorio; in parte .sono· invece espressione di affezione . d el sistema reticolo-istiocitario specialmente d el fegato, e della milza . Queste forme s'accompagn·a no con una certa frequenza ad emorrag ie, cosicch è il Fr.an 1( parla a n che di endot.eJiosi emorrag·ica . Vi sono poi porpore sintomatich·e di av~ele­ namenti (benzolo, arsen ico, salvarsan, piridin a, etc.) o di s tati di carenza vitaminiiea (scor buto e malattia di Barlo\\f). Basta nominare tutte queste forn1e per qui escluderle. Un g ruppo parti colare di porpore , a caratteri forse ·n on d el tutto definiti , è rappresentato dalle foPm e sintomatich e di malattie d el sang·ue; sono le manifestazioni e morr.agiche che frequentem ente a ccompagnano le mielosi sia aplastiche che iperplastiche. A proposito d·el ca so preced en.te abbia1110 anzi già accennato ai con cetti d ell a m od erna em .a tolog ia chie t end·e a spo·stare ~l san gue al midollo i criteri nosografici per la classificazion·e di queste mala ttie. Le malattie d el tesst1to ·mieloide, o m ielosi, son o state inqua drate dalla scuola di F erra ta e più particolarmente da Di Gugli elmo in un a clas ·ificazione ch 'è s tata lar gam ente a.ccetta ta e m erita d 'essere ricordata. Egli distingue le mielosi in parzia li , miste e 1

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g lobali, a seconda che uno solo d ei tre sistemi , l 'eritroblastico , il lreu coblastic o o il piatrinoblastico, o due di questi o tutti tre sono c oinvolti ne l p r ocesso m orboso. Og nuna di que te form e può esse·r e a caratter e iperplastico o ipopl astico o ap.Jastico, e il qu.a dro ematico sar à in ogni caso· differente per numero d i elem en ti e per la loro qualità. Tra le mielosi iperplastich e .voi conoscete le leuc emiche, che sono spesso leucopiastrinemic11e e vanno allo·r a considera te come m1ielosi iperplastiche miste. Abbiamo visto ch e cosa sia la mielosi g·lobale iperplastica semplice o m orbo di V1aquez. Abbiamo a ccen'Ilato alla n1ielosi eritremica, alla eritroleucopiastri-nemia di Di Guglielmo. · e le forme iperplastich e sono tra le più n ot.e e le più freque nti, non mancano tipi di nl ielosi a cara tter e ipoplastico o aplastico , sia a carico d el sistema eritroblastico; m1ielosi eritropenica con quadri ematici di a n e·m ia aplastic a, sia a carico del sistema granulocitico e piastrinoblastico ; . mielosi leuco penich e .come n•ell:a agr.a nulocitosi, e mielosi piastrinopenic l1e , ·di cui parleremo· più avanti. Avret e cerrto sentito anche parla r e della trombopenfa maligna o aleucia emorragica di F r an.k , d·enominazione ch e voi utilmente sos tituiret e col nome più ·e satto di mielosi globale ipoplastica o aplastica a seconda dell 'inten sità d el processo, perch è i nomi prima ric or da ti p ot rebbero farvi rite n er e ch e uno soltanto d ei s istemi citopoietici del midollo sia col pito, m entre in· r ealtà anche g li a ltri sono 1norbo amente partec ipi. La formula ematica d ella 1n ielosi globale aplastica· è la eritroleu1

copiastrinopenia. Il qua dro clinico è d o·minato dall 'anemia grave o da fatti emorragici, sp~ sso con mani festazioni .a ti po n ecrotico o difteroide quali ahl)iamo visto esser p r o·p rio d el.I' agranulocitosi. Si tra t ta di in·divi.dui fortem ente anemizzrl.ti , in,a . en z.a segni di r eazione eritroblast~ca , c on g r anulocito1)enia e linfocitosi r elativa con p iastr i11open ia , co·n n ot e spiccate di emoge11ia : tern1)0 di emorrag ia molto pr olun ga to, coagu lo irnetra ibile, segno d el laccio positivo, te111po di coagulazion e noTma le o quasi. °È certo ch e in questo m om en to la nostra n1 ala ta JJre en ta un in siem .e di sintomi molto sit11i] e a q u ell o or ora tracciatovi . Ma noi non 110 ia mo accontentarci di diag n osticar e staLir a m en te le con.dizioni attuali d el] a nos tra niala ta , ina d obbiam o , se possibile, precisar e (li più , d obbiam o ceircar e di re·n der ci ragione i 11 ch e 111odo e at t raver so quali fen om eni si ::-ia giunt i a Jlo stat o at tua le. La ma lata h a una lunga storia di em orrag ie a r i1)et izio11e. Lo stato anemico s ' è stabililo le11lan1en te, att raverso le perdite continue cli an o-ue, ma con in ter valli anch e a bbasta ni'è\ lu11gh i, <li n otevole benesser e, di appar ente rrua r iQ"ion e. I fatt i a cuti fe bbrili e il g r ave

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qua·dro attuale infine sono storia di poc hi g iorni. Siamo quindi arrivati alla mielosi globale a plastica , al quadro dell 'aleucia emorrag ica attravers o m a nifestazioni e1no.r ragiche ripetutesi e al probabile prog·ressiv0 esaurirsi d el potete di reazio·n e del midollo. E allora è e'ridente che no·n l 'emorragia è sintorna della mie losi, ma ch e probabilmente l'insorgere della mielosi è stato favorito dall ' esistenza di un.a precedente condizion.e e diatesi emorragica che ha esaurito l'attività midollare. E allora poich è abbiamo su ccessivamente escluso .la pielosi reumatica , l 'emofilia, la agranulocitosi di Schultz, le porpore sintomatich e, d o·b biamo di n ecessità pensare che la malattia prima sia quì la vera porpora emorragica , il morbo maculoso di W erlhof, malattia ch e oggi 11a molti nomi: Trombopenia essenziale di F•ran k , P orpora trombo penica di Schultz, Emog enia di W eil , Porpora trombo.citolitica di Kaznelson , tutte denominazio·n i quest 'ultime che più o m eno vog liono essere indicatrici della patogenesi. Poichè l'accordo fra i patologi è tutt'altro che raggiunto, restiamo al cla ssico nome di morbo di Werlhof. È una m .a l.attia nell,a quale il fatto emorragico è l 'el em·e nto essen ziale, ed è caratterizzata dalla presenz:a costan te di quelle stigmate che il Weil ha ·detto em ogenich e e che noi abbian1 0 visto esser J)r esenti in pieno n ella nostra m alata . Ii W eil ha a vuto il n1 erito di riconoscer e e d ar e parti colare importanza al fattore costituzion ale d ella m ala ttia mettendo in evidenza, mediante uno studio sistematico , la esisten za di stig ma te emog eniche per sistenti anche in indivi dui non apparentemente · affetti da diatesi emorr.agich e e ch e spesso n on ve nivano n eppur con siderati dei malati, o in individui in periodi lontani da manifestazioni emorragiche e in istato di apparen·te salute. L'emogenia è più frequ ente n ella do·n na che n ell'uomo , compar e spesso ali ' epoca della pubertà , sotto forma di m enorragie insistenti, prolungat e, · o di epi tassi r ecidivanti, come n ella nostra m a lata, e può persistere per tutta l 'esist enza o m a nifestarsi per crisi separate da lu·ng hi intervalli normali. Nella forma abi tuale alle emorragie viscer ali s 'associa la porpora cutanea. Tutti questi individui presentano come abbia m o de tto, tromhopeni<1 . irretraibilità d el coagulo , a llung amento del tempo d 'em orragia, Lempo di coagulazione n orn1ale , segno d el laccio e fenomeni equivalen ti di fragilità vascolare positivi. Si disting ue abitualm ente una forma a inizio brusco e decorso acuto e un 'altra a d ecorso cr onico con crisi em orrag ich e più o meno distanziate. Può da r si ch e le differ en ze non si limitino soltanto al dec orso, ma s tia no a d indicare il con cor so m aggior e o minor e d e] fa ttore costituzion a le. V 'è chi crede ch e il morbo di W erll1of sia sem p r e legato a una condizion e costi1


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tuzionale ·di labilità de-1 sistema piastrinopoie- terazìone, una deficenza nell 'importante funtico. Altri autori, il Ceconi, ad esempio, opi- zione dell'autogoverno dellta circolazione canano che soltanto le forme croniche meritino pillare. Per m ezzo del micromanipolatore si son o d 'essere considerate come di natura costituzionale. Secondo altri infine anche talune del- inferte delle piccole ferite ai capillaTi e si è 1e forme croniche non .sarebbero costituzio- veduto che s-e i :capillari sono normali, il canali ma acquisite come sarebbero a.o quisite pillare ferito e i più ptossimi restano contratti per alcuni minuti e si dilatano solo · più tutte le forme acute. La forma acuta del morbo di W erlhof si tardi, quan·d o le labbra della ferita si sono a cdifferenzierebbe dalla forma costituiionale per collate. Se il capillare è g rosso avviene spesso il decorso progre~sivo senza gli intervalli ca- anche una in·versione della corrente dopo u:n ratteristici della cronica, e per I ',assenza di ma- certo tempo. e è dunque un tautogoverno dei capillari che r egola la funzione capillare nelnifestazioni emorr.agich·e precedenti. Molto discussa la patog·enesi della n1alattia le emorragie e questo autog overno, come Di · Guglielmo ricorda, neg.li emogenici risulta ale la interpretazion·e di alcuni sintomi. terato. Ma se I.a fr.agilità capillare ci spiega È ovvio che il problem.a fondamentale è forse meglio della piastrinopenia la fa cilità l 'interpretazione del fenomeno · emorrogico alle emorragie, sarebbe arbi trario ritener e ch e che domina la sindrome. La spiegazione oscil- essa costituisca l 'essen za unica e fondamentale la tra due poli: la trombopenia e uno spe- della malattia. Non esiste morbo di Werlhof ciale stato di fragilità vascolare . sen za piastrinopen.ia . E questo fondam·entale È certa, ed è stata a ccerta·t a d.a ·molto teme costante reper to va pu.r sempre tenuto· quin po, la st retta. coinc iden za fra il diminuire del ·di n el maggior conto. nu1nero delle piastrine e l 'insorgenza di fa tti È ancorra sub judice il m eccanism o per il emorragici. Ma è altrettanto noto che piastri- .qu.ale il numero delle piastrine diminuisce n.o·p enie .d i grado altissimo, spontanee o spe- nel .sangue di questi malati . Tan topiù ch e tut1·imentali, possono non a.ccompagnarsi ad tor a, m~lsi cure sono le ·n.ostrie nozioni sulemoPragia. Molte ma la ttie portano a dimjnu- 1'orig·ine di questi elem enti; e se la m aggiozione fortissim.a del numer o delle piastrin e e ra·n za degli autori accede alla dottr ina di p ur possono decorrer e senza emorragie (linfo- Wright ch e n e sostien e la g en esi mega·c ar iogranuloma , anemia perniciosa, leucemia). Ma citica, n on bisogna taoere ch e da varie parti , v 'è di più: in· a lcuni m.a lati di morbo di anch e recentemen te da parte ·d i a utori italiaV..Terlhof n ei quali l 'estirpazione della milza 11i (P-erroncito), si sono levate serie obbieziol1a determinato la ces_azione immediata delle ni contro tale dottr.ina. Amm esso con queste .emorragie, non s'è visto a un1entare il n u me- riserve, che il tessuto piastrinopoietico sia cor o delle piastrine, co1ne di regola in vece av- stituito da i m egacairiociti del midollo o seo, vien e e •r apidissimian1ente in questi ma lati do- v'è chi ritienie cl1e la insufficien te pi.astrinopo .splenectomia. gen esi sia da attribuire ad u na insufficienza congenita. Perciò il Glanzmann parla di T ro1nÈ difficile in base a questi fatti accettare senz 'altro la dottrina di Fran k. che nella pia- boastenia ereditaria emorragica. Altri invece, strinopeni.a ved·e la causa unica, fondamenta- e son o la m.a ggiora n zta, riten gono ch e si tratle, della s indrom e emorragica. Cosicch è si ti di forma .a cquisita, di un.a tossicosi che può g iustificar e il te11t.ativo di cercar piutto- colpisce elettivam e·n te il sistema piastrinoposto n ella fragilità delle pareti vascolari la ca u- ietico mentre lascia in tatto, nella fo.r m :i pu1~a, sa d·el1e emorr agie . La prova del laccio ch 'io h o gli altri due sistemi , il leu•co- e l 'eritroblast ico. Accettando la terminolo·g ia di Di Gug·lielsistematicam ente studiata con Giugni fin dal 1911 , la prova del martello, I.a prov.a di l\.och, mo noi dovr emo parlare quindi di una miela prova di Hess (1) ·Che sono · positive n el mor- . /osi parziale ipoplastica, o aplastica, piastri])o di Werlhof, sono .appu·nto es1)r1essione di nemica. E difatti lo studio istologico del m i- • una condizione a b11or111e di labilità ·d elle pareti dello osseo in malati .d i n1orbo di Werlhof divascolari . E secondo alcuni autori starebbe ap- n1os lra, ·econdo var i autori .,Fr.ank, Gaspar, 1)unto in questa fragilità capillar e la ca usa Di Guglielmo, Jedl ike) la presenza di alterad ella mala ttia (ang·iopsatirosi - fragilità va- zion i eviden ti a carico dei megacariociti; il sale di Cece ni). Tanto più cl1e 11on soltanto i che è in b uon accordo con l 'ipotesi di cleficapilla ri sono più fragili ch e di norm\a, ma cl1e cien te piastrinogenesi. Ma se dobbiamo ritenere che .sia questo il oggi si sa esister e a11cl1e u na din1ostral)i]e alfatto primitivo· e fon da·menta]e, non escludia(1) La prova del mart ello si esegu e percu oten do mo con ciò cl1e anch e un altro elemento, Jn l a cute sopra u n piano osseo (t ibia. sterno); se è distruzione esagerata delle piastrine , non debp ositiva si for mano degli em ato111i. Per la p rova ba concorrer e i1el determinisn10 della pia_tricli I~ocl1 si fan 110 5 pt1nture su 4 cmq. d i pelle; nopenia. Il proble1na s' i1111)ern ia su~l'in1por­ i n caso di lalJilità capillare si for111ano cl ell e 1nactanza del fattore splenico. c l1i e emorragiche. Nella p rova d! Hess s'inietta Che la n1ilza abbia una 11arte di i)rim 'ordi11ella ct1 le della solu zione fisiologica; se è posi LiYa ne nella patogenesi della n1alattia è dimost rai forma t1n e111atoma. I

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to dai risultati della splenectomia, poichè que- poietico: . Non è affatto eccezionale che mielosi sto intervento chirurgico detern1ina la nor- inizialmente parziali, eritren1iche, leucemich~, malizzazione istantanea del çircolo e delle at- piastrinemiche, si tramutino nel decorso suctività .oapillari e dà luogo ad un repentino au- cessivo in mielosi miste o in mielosi globali. mento del numero delle piastrine. Sembra Se per utile schematismo nosografico il midunque che veramente nel morbo di Werlhof dollo è stato diviso in sezioni, non bisoana dile proprietà piastrinolitiche della n1ilza siano m enticare ch'esso è un organo che f~nzion:a esaltate, forse perchè le piastrine formate da come un tutto armonico, e che il patimento di un sistema megacariocitico alterato hanno mi- uno. dei suoi elemienti non può non ripercuonore resistenza, ;scarso valore, e vanno più fa- tersi anche sulla funzione degli altri. Non soçilmente incontro a processi di lisi. È proba- lo, ma dobbiamo anche dire che se è vero bile poi che il fattore splenico agisca anche che l'agente nocivo, qualunque esso sia, può in un'altra direzione inibendo a distanza la dimostrare una affinità elettiva per alcuni piastrinoge·n esi, analogamente alla inibizio11e elementi piuttosto che per altri (e l'esistenza che ormoni splenici, seoondo taluni AA., e- d! mielosi parziali ne è documento), è difficile che a lungo andare an.c he gli altri ele~citerebbero sulla e:r.itrogenesi e forse anche sulla leucogenesi. Dopo la splenectomia , . menti non ne restino più o me·n o danneggiati: Vi è infine il fattore emorrag·ico ripetuto. venendo a mancare l'azione ormonioa inibente della milza, si avrebbe un rapido aumento E voi Stapete come attraver so uno stillicidio oontinuo ·di sangue , da qualunque causa, si nella produzione delle piastrine. Quale dei due fattori, esagerata piastrino- possa arrivare a quadri g·ravissimi di anen1iia lisi o ·deficente piastTinogenesi prevalga e qua- aplastica, per esaurimento del sistema eritrole sia inv1e.ce primitivo o .s econdario, è que- poietico. Il somJillarsi di questi elementi, il stione discussa, ma a parer nostro non risolta concorso probabile di un fattore infettivo baancora. Certo è che la tendenzta odierna è di nale (angina necrotica constatata prima del riavvicinare le due vedute estT·eme ed am·met- covero in clinica) ma tanto più grave in un ortere che fattore spl·enico e fattore meg·a cario- ganismo in cui il sistema leu cocitario di difesa tossico s'intreccino nel determinare una pia- è insuffici.ente, ha ·determinato in un soggetto strinog enesi insufficiente o alterata e una es.al- predisposto un successivo esaurimento di tutti i sistemi, una inc.apacità 'p roduttiva delle cellutazione della piastrinolisi. Comunque b en evidente è l 'importanza p1~a­ le primordiali del mi·do11o, quindi le tre sintica ai fini terapeutici, della ·n ozione del con- dromti sovrapposte, o meglio la loro fusione corso del fattore splenico nella mala ttia, per- nel quadro che tutte le comprende di una chè questa ci indirizza senz'altro all 'interven- n1ielosi globale aplastica. Era dunque interesto chirurg ico, alla splenectomia, ch e può, nel sante presentarvi questo caso che realizza conmorbo di Wierlhof, determinare la guarigio- dizioni simmetricamente opposte a quelle del ne immediata. L'operazione può essere esegui- primo malato. Dato che-il morbo di Werlhof cronico è stata anche in periodo emorragico; poichè è ben comprova to che d1al momento in cui il chi- to quì la hase della malattia si deve eseguire rurgo lega l 'arteTia splenica si arrestano le la splenecton1ia. L'intervento no·n ha mortalità molto alta, e d 'altro canto non intervee1norrag·ie dei capillari periferici. va in contro a pericoli serriCerto se il malato guarisce clinicamente, ne·n do. ' la malata . non sempre guarisce anche biplogicamente, pre p1u graVI. Per il momento ci con\rerrà risollevare la poichè mentre in u·n primo mon1ei:ito spariinalata . con qualche tr.asfusione, ricordando scono tutti i segni emogenici, è vero anche ch e dopo un certo tempo in casi eccezionali ch e in questa malattia esse vanno eseguite e si l)OSsono tornar.e e pur tuttavia non ma- con molta prudenza, e attendere il momento opportuno per consegnarla al chirurgo. • nifestarsi nuove e1norragie. E questo è certamente un argomento contro J'ipotesi che * ** n ella n1il za soltanto si debba ricercare l'oriEpicrisi. Il primo caso fu trattato con Liegine })rima dell:a malattia a meno che non si nase Serono (tre cuccl1iai al dì) e con Ronttratti di casi oon. attivitl supplementare as- genterapia a dosi frazion~te, irradiando i vasun lf\ da mii.lze succenturiate. ri segmenti delle ossa lung l1e, lo sterno, il Ma tornando alla nostra piccola malata, ve- rachide ,e la milza . E i risultati (vedi per detnuti dunque nel concetto che la malattia fon- tagli di tecnica il lavoro di I)e Antoni e Dalda m entale e primitiva sia quì il morbo ma- l 'Acqua della mi.a clinica, pubblicato in Haeculoso di Werlhof possiamo comprendere an- matologica 1931) , furono ottimi poichè in poch e la sequela morbosa attraverso la quale sia- chi mesi i globuli rossi scesero a 4.500.000, i nlio g iunti al quadro attuale di una mie]osi leucociti passarono a 7500, l 'emoglobina a 80 globale apl:astica, per il so,rrapporsi di feno- e scomparvero albumina e cilindri, mentre le m eni <li esat1rimento degli altri due sistemi condizioni del malato g randemente miglioramidollari , I ' eritroblastico e il granulocitico, rono con ripristino delle forze e del senso di alla 1)ri m iti...-a lesione del sistema piastrino- benessere che ancor dopo oltre un anno du1

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rava imn1utato con reperto (a d.i stanza di un an110 dalla fine del trattamento) di Hb. 9-:1: gl~buli rossi 4.857 .000, leucociti 10.500, pia~ str1ne 300. 000. La bimba passa la in clinica chirurgica, non ostante altre trasfusioni, .presentava nuove gravi~sime epistassi. e .otit~ ~uppurativa grave, per il che la fam1gl1a rifiutato l ' intervento trasportava la piccola paziente a casa ove subito dopo veniva a morte. -

TRIBUNA LIBERA R.

CLINI CA MEDIC.'\ DI CATANIA

diretta dal Prof. Lu1GI FERRANNINI.

.! proposito dell'azione dell'insulina sulle soglie renali. (RispoS'ta al Prof. Bufano). Dott. GIUSEPPE SoRGE, assistente . In una breve nota comparsa sul n. · 36, 1931, di questo giornale, riassumevo i risultati di alcuni studi miei e della dott. ssa la cono r eLativi all'azione d ell 'insulina sull e soglie renali di escrezione del glucosio, d el ·cloro e dell'acqua. Tali risultati, secondo i quali durante il trattamento insulinico, nei diabetici e nei sani, si ebbe aumento dei valori glicemipi, cloremici ed id·r emici con dinrinuzion·e della glicosuria (nei ,d iabeti.ci), del.la cloruria e della diuresi, e n ei sani scomparsa d ell 'effetto glicosurico dalla somministrazione sottocutanea di 1 cg. di florizina, erano unificabili nel concetto, cui informammo le nostre conclusioni ' c h e l 'insulina fa cesse elevarie le soglie renali id ei g·lucosio, del cloro e dell 'acqua . Lncidentalm~nte, in tale nota si faoeva rilevar.e che i no,str.i risultati su onavano conferma a quelli, perfetta.m ente analoghi, registrati da Villa e da ln~ròzzi n ell 'insulinoterapia del diabete in ipido, e nel contempo trovavano in esSti appoggio, m entr e erano in contrasto all 'opinione -espressa da Bufano (Rif. M ed ., 1931, n . 19) ch e, comè or~one vagotropo , l 'in sulina dovesse a bbassar e la soglia renale del glucosio. In una n ota comparsa nel n. -:1:3 di questo periodico, il Bufano $i è affrettato a precisare che ,e gli intendie,-a riferìrsi unicamente al diabete renale ed al diabete fJo,r izinico, e non ai r eni normali. Prendiamo atto senz 'altro di ,q uesto chiari1nento ch e il prof. Bufano ha cr eduto di dov eT aggiungere, e che suona conferma ai nostri risultati ed alle nostre conoezioni ; e notia·IlllO, inoltre, cl1re l'apparato r enale dei diabe tici, n ei quali i fenomeni da noi osservati sono così evidenti come nei soggetti normali, non è quasi 111ai, s1)e1

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cialmente dal punto di vista funzionale , un apparato r enale sano; e che, se esiste ed è ben conosciuta un.a lesione pen,a le florizinica ' non altrettanto può dirsi per il diabete renale. Il 1Bufano poi, appoggiandosi principalmente . alle .note (}Sservazioni di diabeti•ci gravi con g l1cem1e .altissime e glicosurie nulle o modeste, indipend-entemie nte da . ogni trattamento insulinico, si mostra dubbioso di fronte al quiesi~o se 'i miei risultati dimostrino H inequivocabilmente » un,a modificazion e delle sog lie renali operata ,dall'insulina . Ora , un diabetico insulinizzato non è in n essun .enso paragonabile ad un diabetico grave; e poi vi è il fa t to inoppugnabile . ch e n ei n ostri casi l 'i1)erglicemia e l 'aglicosuria, prodotte dall 'in sulina e n on spontanee, sco1npari,ran o col sospender e della c ura i.:flsulinica e n on spont.a11eamente. Le nostre conclusioni , dunque, so110 ben giu.stificate. .. D ',a ltrande, non r iuscia mo a fa r ci una rag ione d ella renitenza dell 'A. di fronte ad una i~t~rpre tazionre che non ha nulla di pvegiud1111evole. Per alcune sostanze , che d evono tr©~ varsi n el sangu·e ad una da ta concentrazione ' esiste t1n tasso critico , una con.centrazion.e lin1inar e, al disopra d ella quale il di più viene allontanato ·d alla secrezione urinaria . Da ques ta con statazionie è nato il concetto di · soglia di escrezione, esprimente questo tasso critico, concetto che da Magnus i11 poi, e se si vuole anch e da C. Bernard, 11a fatto f oirtuna ed è ,a ncor,a .ammesso. Ma na tura lm1e n.te si tratta solo di un '1immag·ine rap1)resentativa, ch e prob.a bilmente non corrispond e ne·mmeno alla realtà fi siolo·g ica, in quanto le sostanre secr.ete ,n on pa·ssano direttament e dal san.g·ue al torrente urinario, sep.za subire modificazioni intermedie (Ambard e Sch m id). Nel loro recente manuale di patologia r enale, Widal e Lemierre ribadiscono il con cetto che « se si continua ad utilizzare la nozione di soglia, è i)erch è in · essa è un.a term~nologia com oda, e con essa sono state effettuate la maggior parte d elle ricerch e moderne sulla secrezione urina ria. J\IIa n on ' 'i si deve vedere che una maniera semplice ·d i .esporre i fatti, senza alcun pregìiud·izio p er il meccanismo intin10 della secr ezione r enale » . In queste condizioni, ogni variazion e, come qu,el~ e d,a noi osservate , del rappor to fra concentrazione emiatica ed elim inazione urinaria delle sostan ze a soglia, quando si ' 'eri fica costantemente e nello stes o se11 so, come n elle nostre ricerch e, può essere inter p retata quale variazione delle r ispet tiYe og l ie di escrezione rena le. La nostra interpretazione delle variazioni osser,-a te tappresentaYa il .n1od o più a1


17HO

IL POLICLINI CO

gevole e se1n plice di riportarle ad Uiil comune denominatore accettabile: quindi la perpless ità del Bufano di fronte a·d essa non h:a ragione di essere. Del resto, che l 'inrsulina possa esplicare un 'azion·e diretta su.ll'apparato renale si ·deve per lo meno sospettare in base ad osservazioni .come quelle di W eis.5 , l(raus e Selye (Klin. Woch. , 1928, II, 1627) relative al riscontro di p.a rtico1ari lesioni a tipo n efritico a cuto in diabetici trattati con insulin a e m orti in coma. D 'altro canto, però, nessuno ha mai ritenuto ch e il determinismo dell1e soglie renali sia circoscritto al ren e : il r ene è soltanto la stazione di ·Convegno di tutti gli stimoli e le r eazi oni ch e influenzano e governan o le soglie r enali , come influenzano e governano, in genere, Ja secr ezione urinaria. Questo concetto era chia ra m en te enuncia to n ella mia nota, in cui i esprimeva l ' opin·ione ch e l 'a zion e dell 'insulina sulle sog lie l'enali non do vesse considerar si come cc un 'azione diretta, locale, renal e com' è dimostrato p er I '.azione florizinica n, ma piuttosto c.o me « un 'azione indiret.ta, reser citantesi sugli app.a r.a ti estrarenali ch·e g overnano o influen zan o i fenomeni secretori ». Per quanto r iguarda la man canza della glicosuria florizi.nica nei sani insulinizzati , il Bufan o ritien e eh.e per essa p ossa invocar si un 'alLr a spiegazione div1ersa da lla nostra; ma noi siamo perfettam ente persuasi ch e esistano alm eno a ltr i di·eci m·odi di spi egar e il fenomen o. P.e rò elencarli tutti n on servireb be a r1ulla: l1e teorie sono giustificate ed accettabili solo qua ndo seTv9no a presentare d ei d:lti di ·fatto. Se n o, è molto· m eglio lascia rle n egli armiadi della coscienza , come vassoi vu oti. Cata11ia, 10 novembre 193 1-X.

[ ANNO

XXX,1III, Nu l\-1. !8J

SUNTI E RASSEGNE. CHIRURGIA. Il fenomeno di lpsen nella narcosi. (J . FoGED. Dt. Zeit. bre 1930).

f.

Ch., vol. 229, dic em-

Lo st~dio della oscillometria e della tem peratura cutanea rende ·c onto delle condizioni del tono delle arterie periferiche durante la nia.rcosi. J: Ipsen ha studiato la temperatura cutanea che, coete1·is p·aribus, è in rapp-0rto alla quantità di sangue .scorrente nel} 'unità di tempo, che a sua volta dipende dal tono delle arterie periferiche: una dilatazione a.rteriosa impone un maggior passaggio tdi sangue e quindi aumento di t emperatUJ'a. L ' A. ha ripetuto le ricerch e di Ipsen studiando la temperatura cutanea, specialmente della pianta dei piedi dove si hanno le magg·iori variazioni, duran le 422 anestesire . Nella narcosi eterea (2±9 casi) si nota un aumento di temperatura media di circa 5° (tienomeno di Ipsen). Si può .s1tabilire tuna curva ~tipica in cui si ~distinguano un prestadio dell.a durata di 10-15 minuti all'inizio della narcosi in .c ui la temperatura non subisce aumenti; il periodo ·di aum.ento che dura 10-15 minuti ,- in cui la tempera tura si porta al valore massimo; il periodo di stato in cui la temperat ura si mantiene al valore raggiunto dura nte tutta la durata della narcosi. L '.au mento ·della t emperatura cutànea è maggiore n elle .regioni più fr&idde; l 'aumento massimo osserv.ato fu di 10°. Nella n arcosi numalica, cloro formica , cloroetilica e nella anestesia lombare furono trov,ate le m edesime v.a riazioni. Nella anestesia lo·c ale non si h.a a umento di temperatura. Si distinguono cwrve fi siologic he e curve p.a tolog·ich e dell ~aun1ento di temperatura cutanea; fisiolog iche qu.ando si ha un aumento di almen o due g radi o· più , secon.do una curva com e quella descritta; p.a tologich e quan·do si ha una caduta ~della temperatura , o quando dopo u n a umen to interviene una caduta. Le curve pa tologich e possono esser e provocate da a) cau se loca li (operazioni presso i vasi o i n ervi ·degli a r l i per cui possa inter venire un.a vasocostri zion e; posizioni di TTendelemburg; lacci emostatici), b) cau se generali (staLi febbr ili elev.a ti , arteriosclerosi). Ma si hanno curve patoil ogiche an ch e in casi in c ui n on i trova nessuna delle condizioni citate ; in questi casi,· secondo I psen , la man canza _di una « fi siologica. reazion e ar teriosa a lla n arcosi » tare})be in favore di u11a cattiva preg n o i per il tdecorso d ura nte e d opo l 'operazione ( egno di I psen ). L ·A. J1a cont rolJ ato n ei suoi casi il seano d i I1):::e11 conclu den do r ll e i11vero quando 11on ~ i l1a au1ne11to d i te1nperatu ra cutanea du1a nte 1

1

Pu bblich eremo prossimam ente :

Alessandrini P., In tem a di stitic hezza; Frugoni C., Lezione : Ascesso polm onare tifico con perforazione nel ca·vo pleurico e pio-pneum oto race consensuale; Mendes G., Evoliizione del concetto e della pratica della pn eumotorace; · P er gola M., Allestimento e titolazione delle soluzio ni di tellu rito potassico occorrenti per il « siero-uovo-tellurito »; Spolverini L., J'iuovi progressi di tecnica nell 'allal lamento artificiale; Taddei D., Di un. procedi1nen.to seniplice per stasare i cnleleri introttotti negli u reteri senza m oclificnrc la concentrazione dell'urina ecl l l lltl COJ)iosa e varia casistica. 1 11 preparazione: 'u1l1cri mo110,grafici di ga .. tro-en terologia, n eurolog ia, I i'iologia, urologia.


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SEZIONE

la narcosi. ~Il :inf~,ori delle cause citate prima la ~ortal~ta. e piu alta, anche in gruppi di casi in cui si poteva por.re una favorevole prognosi clinica. P. STEFANINI.

Sulla sindrome pallo1'e ed iperte1'mia postoperativa nei lattanti. (M1coTTI. Giornale Medico fase. II, 1931).

dJell 'Alto Adige,

. La sindTorr:ie ·d i iperterm,ia post-operatoria e di .pallore nei bambini è clinicamente caratterizzata da un 'ascesa progressiva ·d ella tempe· rat~ra (41°-42°) qualche ora dopo l'intervento ed e a.ccompagnata da pallore maTcati.ssimo da un cerchio livido attorno agli occhi e ~Ila b.occa, polso ~el erissimo e respiro frequentis simo. ~ seguita generalmente da una morte ra1~ida ed ~mprovvisa per sin cope cardiaca, che puo avvenire dalle qu.attro alJ.e sedici ore dopo l'intervento chirurgico. Tale sindrome si osserva prev.a lentem en 't e nei bambini ch e non ha nno supeTato i sei me si, rara.m ente in quelli che h.a nno oltrepassato l'anno di vita, e può manifestarsi sia in segui!o a·d interventi g ravi ch e lievi . La patogenesi resta molto oscura n onostante le numerose i.potesi invoc.a te. Ombrédanne dà g rande jmportanza allo choc traumatico ed a proposito della cura propone un trattamento da e ffettuarsi in vari tempi. Prima dell 'atto operatorio: n essun digiuno proliungato , n on purgante ma solo un piccolo clistEre evacua tivo . avvolgimehto con ovatta degli arti inferiori prima ch e il ba mbino venga portato in sala 01Jerat0Tia. Durante il periodo operatorio : .anestesia generale con l '.etere, manovre operatorie rapide e delicate. Nel. periodo post-operatorio: cataplasmi senapia ti .sul p·e tto, proctoclisi con soluzione fisiologica isotonica, somministrazion e di adrenalina (5 gocce) mattina e sera . Micetti ha unito a tali cure consigliate da Ombrédanne l'iniezione endomuscolar·e di sang ue materno n elle dosi di 2-3 em e , ottenendo in due casi risultati brillanti. Tale oura1 ch e p;obabilme~te agisce come eteropro te1noterap1a, ha dato già risultati buoni in casi di grave ·d eperim ento dei lattanti e in di verse forme infettive. GIACOBBE.

EPIDEMIOLOGIA. Epidemiologia sperìmentale. (!\1. GREENWOO·D. The Lancet, 8 agosto 1931). È noto ch e Galeno aro.metteva tre fattori per lo sviluppo delle epidemie, cioè le due attituclini innate od acquistate del corpo, il tempera.m ento e la procatarsi, ed un fattore esterno, la catastasi atmosferica ; quest 'ultimo fattore determina la qualità ed i due primi la

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PRATICA

gravità dell 'epide111ia. Secondo le sue Yedute la differenza fra 1:1na e l 'altra epidemia è pi-Ò: ch e a ltro dovuta alle condizioni di coloro ch evi son o esposti piuttosto ch e a lla natura del1'in fezione stessa. Egli avr.e bbe spiegato la dif-ferenza fra ·le due epidemie influenzali del 1918- 19 e del 1931, .n on g ià con la differenza· della ca tastasi, (o come diren1mo modernamente dell 'agente infettivo) m.a per le r esistenze contrastanti . Di parere diverso è stato Syd·enha m ch e ha· dato inyece gra·n de importanz·a alla catastasi , popolarizzando I.a dottrin.a d e11.a costituzione epidemica; secondo lui le du e epidemie di influenza avrebbero differito come differiscono. !e venden1m~e in due anni diversi, cioè, per· il fatto che 11 complesso dei fattori esse·nziali: cosm ici e biologici è mutato. Questi richiami storici non sono inutili perch è dimostrano ch e, in fondo noi abbiam o c. am~iato ~e par? le, m ,a sti~mo sempre· battendoci sugli stessi problemi ch e i batteriologi hanno creduto di risolvere, ma sono· ~duti ~el~ ' errore. di un 'eccessiva semplificaz1o•n1e, lim itando il loro piccolo m on·do all'esperim·ento individuale ch e è ben lungi dal riprodurre le condizioni dell 'i ntiero mondo degli esseri umani. L ' ~ . ha. proseguito per lungo· tempo degli ~sper1m e nt1 s 11 C'omunità di topi , in cui egli introduceva deg'li jndividui itn fettati od inocula.ti con Past. m uriseptica o con Bac . aertrycke. Si può obbiettare ad esperienze di simil fatta che n _o,n tutti i topi si · trovano nelle stesse1condizioni dell 'esperien za stessa e che soprattutto i topi non sono uomini; ma n-0n si può diSCOn OSCere :Ch e le esp erie.nze f'LailnO aS.SOdatO fa tti interessanti ch e possono o·ettare uria viva luce anche sulle epi·d e1mie u~a·ne. Ri sulta da esse ch e· la mortali là secolare (1). di ogni collettività segu e grafic<i111Pn te lo stes~ so a.n damento ch e per la mortalit à umana seg uìta per pareochie generazioni . Al pari deali studiosi di statistica, l 'A. non h a trovato u~a vera legge ch e governi la periodicità delle epidemie; n emm.en o h a potuto assodare (ciò ch e inveqe hann~ fatto deo-li epidemiologi di altri paesi) che le variazioni staO'ionali od i cambiamenti della dieta od altri fattori ambientali influiscono sulla storia epidemica di ogni collettività e modificano il de corso secolare n elle epidem~e. Importante è il_ fatto ch e l 'A. ha potuto assodare, che cioè una volta ch e una col lettività è stata infettata in modo sp.ecifico, la malattia pren·de piede in essa e, qua·n do la colletti vità vi e11e rifornita con individui sani e 1

(1) L 'A . ha stud~ato l 'andan1ento della mortalità e delle epidemie col metodo st atistico , rapportan, do i dati ottenuti in equivalenti della vita umdna che è 13 volte più lunga ch e quella del topo ; quin: di 7 anni e mezzo circa per il to1)0 corri spondono ad un secolo p er 1'uomo ..


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IL POLICLINICO

n on i1n111uni co11linua per molte generazioni, ritorn ando dopo dei periodi di quiescenza che (riferiti in equivalenti di gen erazioni un1Klne) po son o essere .assai lung hi. La riduzione nel numero degli individui nuovam ente i11trodotti porta alla diminuzione della mortalità e sostituisce un.a curva della mortalità a zigzag a quella relativame·n te costante. Nelle piccol1e collettività, l 'inf.ezione può cessare, ma in quelle .m olto numerose probabilm ente si perpetua indefinitamente. La preimmu.:irizzazione diminuisce· ·di molto la morta lità dura·nte i primi periodi di vita degli animali preimmunizzanti nella coll.ettività. In .sèguito, I.a m ortalità degli animali preimmunizzati e· di quelli immunizzati naturalmente si equivalg ono approssim ativamente , portandosi ad un livello molto superiore' allo zer o. In queste infezioni, non si può ottener e un 'immunità solida - cioè una mortalità specifica ., ,icina allo zero - c on nessuno d ei m etodi ch e sono stati tentati. Ne lle infezioni da viru.s invisibile l 'andam e.n to è uguale sul principio; ma quando la mortalità incomincia a diminuire, continua· la sua curva discendente fino a raggiungere qu ella dei topi p.on . contaminati. Qu est e ultime esperienze vennero fatte con la Ectrom elia, un virus ·ch e provoca una mala ttia· r ecentem ente .scoperta e consistente in un gonfiore edema toso dei pi1edi seguìto da gan g rena e da morte. fil.

Lo stato attuale delle conoscenze su la brucellosi degli animali domestici ed i suoi l"&pporti con la febbre ondulante dell'uomo. .

(D . ( 1Nrccu10. Profila.ssi , luglio-agosto 1 9~ I ).

La febbre ondulante detta ' anche maltese o n1editerr.anea va estendendosi ne)Je v.a rie par' . ti del mondo co11 un crescendo veramente im1

pr essionante. A cau a del suo quadro sinto1natolog ico poco definito, la m alattia è stata compresa fin o a poco temrp o fa con le febbri tifoidee, con la tubercolosi , la malaria ecc. e fu soltanto dopo ch e Bruce scoprì il micrococco ch e prese il di 1ui nome, ch e la febbre ondulante as. unse il valore di vera e propria entità morbosa. Non ostante le ·num erose ricer ch e eseguite , i] problema dell 'origine della febbre ondulanl e nell 'uoma non è an cora ben chiaro, per q uanto g·,eneralmente se ne a mm etta la rela: zione intima con le infezioni analoghe d egli anima li dom estici . fin seo·uito a lla scoperta di Bruce si tabilì r he l 'infezione uma111a era legata a lla inge. . lione di latte di capra, n el quale era stato ri... contrato il 1nicrococco caratteristico. Qua ~ i nello stesso tempo da Nocard e poi

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d.a Bang fu identificato il germe patogeno dell 'aborto epizootico delle vacche (1886-97). Infin e nel 1918 miss Evans dinwstrò che tra il bacillo di Bang ed il micrococco melitense di Bruce non esistono apprezzabili differenze nè m orfologiche, nè biologiche, nè culturali. Di quì l 'idea di raggruppare le due infezioni in una sola sotto il nome di cc brucellosi ». L'agente patogeno unico attraverso il passaggio nell'org.anismo delle varie specie animali sarebbe capace di assumere forme e proprietà diverse · sì da po~er si distinguere tipi differenti come il tipo bovino (bacterium abortu.s Batng) e il tipo caprino (micrococcus Brucei). La bru.cellosi colpisce tutti gli animali d0m estici perfino i cani e i polli: però mentre la brucella melitense sembra infetti a prefer enza le capre e le pecore la brucella abortus infetterebbe invece i suini e i bovini.. La trasmi.ssiooe delfa niialattia agli animali sani avviene per contagio diretto con animali malati (accoppiamento) oppure per contagio in~iretto per n1ezzo ·d i rn.a teriali virulenti. Il germe infettivo si trova molto abbondante tllello scolo vaginale delle fernmine che hanno abortito, come pure negli invogli fetali e nell'aborto stesso od anche nelle feci di femmin e ch e hanno abortito. Anch e nelle uri111 e degli a·n imali ìn.fetti è presente il microbo e cosi pure nel latte ove permane parecchio tempo dopo l'aborto. Circa le vié di penetrazione del germe nel1'prganismo animale pare che principalmente siamo due : la via genitale e la via digestiva; altre ve ne sono di minore importanza. Penetrato il germe nell 'organismo, i sintomii. della malattia si m.anifestano dopo un periodo di incubazione assai vario per durata . Si tratta di una vera e propria setticeimia che però decorre silenziosa fino al ma·nifestarsi dell 'aborto: ques to è preceduto da tumefazione ed arrossamento delia mucosa vulvare, .scolo siero-p_u rulento vaginale,. tum,efazione delle mamm1elle. Il feto vjene espulso senza eccessive doglie, m a si riscontra un ritardo nel secondamento e spesso si stabilisce una m etrite ch e può condurre alla sterilità. Nei maschi la brucellosi può produrre lesioni a carico dei genitali, specialmente dei testicoli ove si ri . contra orchite uni ed arn.che bilaterale. Qui l 'infezion e avvie ne princi palmente per la via ·digerente. I sintomi' clinici JJossono fa r so.spettare }'esistenza della brucellosi, in una: mandria ma la diagnosi sicura deil 'infezion e riesoe quasi sem·pre diffi cili1ssima . I m ezzi per giungere alla diagnosi sono di stinti in due g ruppi: al primo g ruppo appartengono: l 'osser' 'azione clinica dei singoli anim.ali infetti ; quella dell'andamento epidemiologico della m alattia; l'esam e anatom o-patologico degli or-


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SEZIONE PRATICA

gani genitali dell'animale .supposto infetto, degli invogli fetali e del f~to; le prove allergiche con l 'abortina, la .m 1etilim.,a, ecc. ; al secondo gruppo gli esami di laboratorio e cioè: l 'esame batteriologico per ricercare il germe infetta·n te e l'esame sierologico (prova d1ella agglutin.azione e fissazione del complemento). Ai fini della profilassi è molto interessante conoscere quale sia la specie animale più pericolosa nella trasmission·e della malattia al1'uomo e quali sono le modalità della infe• z1one umiana. Fino a circa venti anni fà si credeva che l'infezione umana avesse origine solamente da quelle della capra e della pecora . Nel 1909 si cominciò a pensare alla possibilità che il bacillo di Ba·ng avesse azio~e patog·e na per la donna. Nel 1924 fu accertato il primo caso di infiezione in una persona che beveva abbondantemente latte di vacca ma che non a''eva mai bevuto latte di pecora o capra. Da allora le osservazioni si son fatte sempre più numerose: resta però a stabilire se l 'agente patogeno si.a la brucella abortus o la b. melitensis. Per quanto il laboratorio non sia in grado ancora di differenziare le due forme con esattezza, pure in al cuni cas_i è possibile riu,scire nell'intento con la semplice prova della agglutinazione operando parallelamente con ceppi conosciuti. Ora il siero· di molte persone colpite da febbre ondulante ha dimostrato parecchie volte un forte potere agglutinante di fronte a colture ben note di brucella abortus e d 'altra parte le stesse persone avevano .c ontratto la malattia per avere assistito vacche in aborto senza aver mai avuto contatto con pe.core o capre e senza mai averne ingerito il latte. J.n base a questi concetti si può conclu.d ere che la trasmissibilità all'uomo dell'infezione da brucella abortus debba ritenersi sufficien.· temente prqvata. La via principale di infezione per l'uomo è la via digerente, ma hanno importa.nza anche il contatto diretto e indiretto con animali e materia.li viru1lenti . · Gli alimenti più incriminati sono il .latte ·c rudo ,di vacca, di pecora e di capra ed i prodotti ricavati dalla sua lavorazione. Molti casi però si sono verificati in persone che non avevano fatto uso nè di latte nè di formaggi freschi n è erano state a contatto con animali infetti. L'origine della infezione va per tali casi ricercata nel.l_'uso abbondante e ripetuto di frutta e verdure raocolte in luoghi ove si 1sono adoperati per concime escrementi di a.n imali infetti. Ma secoI_ldo le più reoenti vedute sarebbe di grande importanza anch e la via cutanea: l 'infezione sarebbe capace di penetrare nell 'orga· nismo attraverso la pelle ferita ed anch e a1Jpa-

rentemente sana. D'onde il pericolo costante cui sa~ebbero esposti tutti coloro che per ragiomi di professio:Qe sono costretti ad avvicinare gli animali: e quindi i pastori, i vaccari, gli allevatori ed infine i veterinari. In questi ultimi la febbre ondulante si manifesta con uma f~equenza tale da potersi parlare di malattia professionale. La profilassi della febbre ondulante si basa sul·l a lotta contro la brucellosi animale e sull'allontanam.e nto di tutte le cause di infe• z1one . Lnnanzi tutto occorre individuare le stalle e i greggi colpiti dall 'infezione 1 il che potr~ ottenersi so-Io im·p onendo la denunzia di tutti i casi di aborto che si verifichino nelle capre, pecore, vacche e scrofe. Su tali animali si C-Ompir.anno adatte inrd agini di laboratorio. Le mandre riconosciute infette dovrebbero. essere poste sotto sequestro e su di esse dovreb·b ero applicarsi misure igieniche e mezzi curativi ed immunoterapici: Si separeranno, perciò tutti i soggetti risultati positivi alla siero-diagnosi, specialmente se trattasi di femmine gravi.de; si eviterà di far coprire le femmine subito dopo il parto o l'aborto; si distruggera.n no col fuoco i feti e le seconde provenienti dall'aborto stesso; si eseguiranno lavaggi antisettici dei genitali delle femmine che hanno abortito e disinfezioni accurate delle stalle; si eviterà i.nfine che le persone addette al governo degli animali malati abbiano contatto con quelli sani~ A queste norme igieniche è bene associare mezzi curativi ed immunoterapici quali: le iniezioni di soluzione fenica o di collargolo,. il bleu di metilene per via orale; le iniezioni di Tripanblau; l'uso dei vaccini e dei sieri adatti. E infine si provvederà ad impedire che negli allevallllenti immuni sia introdotta la n1.alattia con l'esame aiccurato degli animali di • nuovo acquISto. Per quello che riguarida i provvedimenti da prendersi per sopprimere le cause dirette di infezione umana l 'A. richiama 1'attenzione sulla necessità di una più accurata vigilanza igienica sul latte che rappresenta l 'alimento più pericoloso·. Sarebbe opportuno che lo Stato, a somig lianza di quanto vien fatto in parecchi Stati. del Nord America, iri.chiedesse ai pro,d uttori di latte, un certificato comprovante che la stalla è immune da brucellosi e interdicesse dalla vendita al consumo diretto il latte proveniente da stalle e greggi riconosciuti infetti. Le precauzioni da prendere per evitare il contagio per via cutanea sono: I 'uso di guanti di gomma o la protezione delle mani e braccia con strato di grasso da parte dei vaccari, pecorai, macellai e sopratutto dei veterinari tutte le volte che dovranno eseguire operazioni ostetriche. •


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IL POLICLINICO

Anche le persone che assistono i malati di febbre ondulante dovrebbero aver cura particolare d ella cute delle mani e prendere i pTovvedimenti profilattici del ca.so. . Finalmen te nelle regioni ove l'infezione animale è assai diffusa sarebbe seriamente da prendere in considerazione l'utilità o meno della vaccinazione preventi~a dell'uomo che· pare in qualche parte abbia dato buoni risultati. VICENTINI.

RICAMBIO. Sistema vegetativo e metabolismo. (E. LESCHKE. Presse M édicale, 17 ottobre 1931). L 'i.n fluenza del sistema vegetativo sul metabolismo fu messa in evidenza la prima volta nel 1855 da Cl~ude Bernard che d,e terminò la poliuria ,e la glicosuria mediante la puntura del pavimento del quarto ventrioolo. Ma le conoscenze al riguardo si sono meglio precisate dopo che si sono descritti i centri vegetativi del diencefalo. Il diabete insipido può essere provocato da una malattia organica o ,d a un disturbo funzionale di questa paTte del nevrasse. Lo, si osserva a seguito di tra111mj cefalici; di tumori dell'ipofisi, dell 'infundibulum, della base del cranio o del dielencefalo; di emorragie o focolai di rammollimento nel dielencefalo; di meningiti basali sopra tutto sifilitiche; di tubercoli; di tumori pineali; d'idrocefalo interno; di enic efalite epidemica. Le poliurie transitorie possono aversi spesso negli accessi di epilessia, di emicrania e di apoplessia. Contro la patogenesi dielencefalica, ed a favore di quella ipofisaria parlerebbero; 1) la frequenza di casi oon lesione ipofisaria; 2) l 'azione antidiuretica degli estratti ipofisari; 3) la in1possibilità dell'ablazione sperimentale t?tale dell 'ipofisi comprendente la parte tu:b anca. La frequenza del diabete insipido nelle affezioni ipofisarie è spiegata facilmente dall 'esistenza di una via nervosa dal lobo posteriore al nucleo paraipofisario ed a quello sopraottico. Nelle lesioni ipofisarie si ha quindi un disturbo fumzio~ale o alllChe una degenerazione retrograda dei nuclei dielencefalici , con il conseguente disturbo dell 'elimi.n azione dell 'acqua e dei millleTali. L 'azione antidiuretica dell!estratto del lobo . posteriore è tutt'altro che costante, ed è se~­ pre dipendente dallo stato dei centri nervo~1. Manca spesso nel diabete insipido ed anc~e in .altre affezioni del sisternla nervoso (park1!Illson ismo) senza poliuria. La ·distruzione completa dell 'ipofisi compresa la sua parte tubarica non dà poliuria, mentre le lesioni del tuber cinereum producono poliuria ançhe dopo l'ablazione totale dell'ipofisi.

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Anche nella patogenesi del diabete zuccherino sta in primo piano il disturbo neurovegetativo. In effetti la produzione dell 'in sulina è regolata dal sistema neuroveg,e tativo. La puntura del midollo allu.n gato o del dielencefalo produce una glicosuria per eccitazione simpatica. E l 'eccitazione simpatica ha un 'influenza notevole nei casi di diabe te refrattari alla cura insulinica. Vicèversa l 'eccitazione parasimpatica produce. un aumento di secrezione d'insulina e quindi un abbassamento della glicemia. Il pancreas anche di diabetici morti in coma contiene a bbastanza insulina per assicurare il metabolismo degli idrati di carbonio . .' per una settimana e p1u. Non esiste un parallelismo tra la g·ra~ità d el diabete e le alterazioni istologiche d el pa11creas. La notevole influenza ·dei fattori psichici sull'assimilazione d egli idrati di carbonio prova. l 'importanza del .meccanismo di regolaz1one nervosa . Clinicamen te si h.a g licosuria nelle medesime lesioni della b,a se del dielen cefalo e delle regioni vicine ch e danno luogo al diabete insipido. La frequente associazion e del diabet,e con altri disturbi del sistema vegetativo (obesità , poliuria, disturbi dell 'assimil.azione dei mine rali , ipertonie, ecc.) parla in favor e d'una patogenesi centrale. L'impoTtanza del sistema vegetativo nel metabolismo dei grassi si rivela nella distrofia adiposo-genitale e nell'obesità ~n ~en~ral~. Gli argomenti con~ro la t~or1a 1pof1s~na e.d a favore di quella diencefalica della distrofia adipos.o-genitale sono i seguenti: 1) L'incostanza della lesione . ipofisar ~a neilla oasistica della sindrome iad1po·so-gen1tale. 2) La ,s oppressione della funzi one. ipofi: saria dà luocro nell 'uomo , quando s1 tratti t:> • • • del lobo anteriore ' ai fenomeni carattenst1c1. della sindrome di Sinimonds, e quando s1 tratti del lobo posteriqre non dà luogo ad alcu.n fenomeno d1iscrasico . 3) L 'associaziO!Ile clinica e . sperimenta I.e di lesioni diencefaliche con la sindrome adiposo-genitale con ipofisi intatta. 4) L'esclusione del dielencefalo provoca una notevole intensificazione dell 'assimilaz ione dell'albumina, mentre l'eccitazione dà una diminuzione. . 5) La distrofia adj po~-g:enital~ s i trova talora combinata con altri d1stu·rb1 del meccanismo dien cefa lico, specie con il diabete insipido manifesto o latente. 6) La singola re distribuzione locale del grasso nell 'obe~ ità detta ipo fisaria o meglio diencefalica con preferenza marcata per la zo-

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XXXVIII, NuM. 48]

SEZIONE PRATICA

na del bacino si spiega difficilmente con influenze ormoniche. 7) Uno dei postumi più frequenti dell 'encefalite letargica è l'obesità. L'im·p ortanza del sistema vegetativo nella manifestazione dell 'obesi·tà costituzionale appare già in rasi di vagotonia. I vagotonici tendono alla grassezza fin dalla giovinezza. Lo stato vagotonico della nutrizio:Qe è caratterizzato da 1llI1 oerto rrallentamen·t o dell'ossidazione degli idrati ·d i carbonio e da un ma·r cato rallentamento del ricambio gene~ale. Le stesse alterazio:Qi dell'assimilazione si riscontrano nelle sindromi a patogenesi dielencefalica. · Tra questi ·così detti obesi costituzionali e che sono dielencefalici si trovano i casi terapeuticamente ribelli. Essi non Teagiscono nè al trattarnJento opoterapico nè alla limitazionè- alimentare. Naito nell 'Istituto Neurologico di Vienna trovò in un obeso alterazioni del tuber cinereum. Corrispondentemente ~i disturbi so·m atici negli in.dividui a sistema · n euro-v1egetativo alterato si r.iscon.tTan·o dal punto di vista psichioo modifioazioni istintive ·d ella sete, della fame, della sessualità, dell 'attivi·tà e d1ella conseTvazione. In tal modo il sistema vegetativo attraverso influenze nervose e umorali assicura l ' integrità della personali ià. · DR. 1

Il trattamento dell'obesità con diete a basso valore calorico. . (F. EvANS e J. STRANG. Journ. Am. med. Ass. 10 ottobre 1931).

Nell'obesità il peso in eccesso è costituito da grasso inerte immagazzinato nei tessuti e che non ·paT·t ecipa al metabolismo· organioo. Peir rimuovere questo eccesso di peso· una sola cosa si può fa1'e. ed è di ~ consumare questo grasso immagazzinato stabilendo un 0pportuno proporzionato equilibrio fra le càlorie assunte co:n i cibi e quelle •Consumate !Ilell 'ordì. nario metabolismo. Questo equilibrio si può ottenere in due modi: o aumentando la quantità di calorie consumate, o diminuendo la quantità di calorie ingerite; nel primo caso si dà la tiroide: e ciò è un errore basato sul falso concetto che gli obesi abbiano un ricambio mateTiale fiacco: la quantità d·i energie cl1e essi consumano è inveic e molto più alta di quella c001sumata dagli in.d ividui normali, se si Tapporta al loro peso ideale, liberato dal grasso immagazzinato e ridotto al tessuto veramente attivo dell'organismo. Essendò dunque il livello delle energie consumate da questi pazienti notevolmente alto., è logico che lo squilibrio di calorie che si vuole ottenere !D.On sia da richiedere a d un ~lteriore aumento di que1

1

1795

sto fattore. Dobbian10 rivolgerci quindi all'altro fattore e cioè ad una adeguata diminuzione delle calorie introdotte, limitando opportunamente la dieta allo stretto necessario. Questa dieta limitata consiste in: 1 g . di proteine per kg. di peso ideale: questa quantità di proteine è suffi,ciente a mantenere l'equilibrio azotato; 0,6 g. di carboidrati per kg. di peso ideale: questa piccola quantità di carboidrati è necessaria onde evitare un 'eventuale acidosi ed effettuare un. notevole risparmio nel consu.mo delle proteine. · Il grasso non d,~ve e111trare nella dieta se non per quella minima parte che è insepariaJ?ile dalle proteine e ,cioè 9 g. circa al giorno. Di grande importanza è il forniTe UJDa quantità giornaliera sufficiente di sali inorganici: · non solo, ma dovendo la dieta essere contin.uata per un discDeto periodo di tempo, bisogna por mente alla somministrazione di vitamin~: si era pensato dapprincipio che esse fossero già ·c ontenute nel grasso immagazzinato, ma si trovò in. seguito più o·pporrtuno somministrarne die lle dosi supplementari. Du:Qque l~ ,d ieta con,s iste nella somministrazione di 1 g . di ·p roteine e O, 6 g . · di carboidmti per kg. di peso ideale (globalmente 400. 600 calorie). Se qu,e ste SOIDO, le sostanze ingerite, quelle m etabolizzate sono molto più notevoli: al principio infatti della dieta tutte le sostanze immagazzinate nell 'organismo, proteine, carb o1idrati, grassi vengono Ìlll· p.iuto all 'insuffioiente introduzione di energie, ma dopo alcun e settimane, quindi si è 'stabilito l 'equilibri<? azotato e le riserVie di carboi·drati so'I10 esaurite, allora il deficit calorico viene inte·r a,m;e nte coperto dal grasso immagazzinato in quantità di 150-300 g. al dì. Gli AA. hanno sper.imenta·to questo trattamento dietetico in 187 pazienti. Quiesti 187 pazi001ti perd,e ttero in m edia 13, 6 kg. ciascuno: la d.u rata della dieta fu in media di 8 settimane . I pazien.ti sopportavano benissimo la dieta ridotta e non soffrivano la fame: accusavano invece un accresciuto sooso di benessere e di resistenza alla fatica. Mal di testa, disturbi g1ooe:rali, e frequentemente anche la dismenorrea sparivano dopo il primo periodo di cura. Questi risultati clinici soddisfa c~n.ti si otte111gono in quanto solo il tessuto grasso inattivo viene eliminato. I tessuti vi.tali non si mostrano danneggiati come ne.ll 'inanizionie: e ciò è dimor.trato da studi sul ricambio dell'ossigeno, .d ell'azoto .e della creatinina. In generale, ·come sopra si è detto, la somiministrazione di tiroide è controindicata: ma in alcuni pazienti (2 %) in · cu·i la perdita di peso non ha luogo rapidamente con la dieta, è opportu'Ila l 'aggiunta di piccole dosi di tiroiG. LA C AVA. d e, attentamente r egolate .


1796

IL POLICLI NICO

CENNI BIBLIOORAFICI (1) P.

TR~ NDELENBURG.

Die Ho.rmone. Ihre Physiologie und Pharmakologze. Un vol. in-8° di 351 pag. > 60 fig . J. Springer, 1B erlin. Pre!zo RM. 28.

L 'A .. ~ qu~s~ 'o~era si occupa degli ormoni « classici », cioe d1 quelle sostanze che si f orma no nelle cellule differenziate di alcuni organi e che so,n o destin.a te all'assetto morfologico del corpo, alle funzioni fisiche e chimiche dei suoi orga.n i ·e d al contegno psichico, trascurando quindi gli ormoni ancora ipotetici. Senza far precedere considerazioni di ordine generale che devono già essere in possesso del lettore, I' A. inizia la trattazione .con le ghiandole germin.a li maschili e femiminili di . . ' cui studia l'anatomia, i rapporti con il periodo del « calore », quelli con altre ghiandole endocrine, le funzioni, il trapia.n to . Segue l'ipofisi, la breve descrizione delle malattie connesse con modificazioni di tal e ghiandola, le conseguenze dell'ablazione la chimica e la far,m1acologia del lobo ante~iore e la farmacologia sperim1entale di quello posteriore. Larga parte del volume (oltre 150 pagine) è dedicata all'adrenalina, di cui , dopo conside.razioni anatomiche e fisiolog iche, descrive le malattie dell'uomo derivanti da disturbi della funzione delle surrenali, le teorie sulle funzioni della corteccia, le conseguenze dell 'ablazione di questa e del s istema cromaffine, le condizioni di azione d ell 'adrenalina ed in un bel capitolo riassuntivo, la fisiologia e patologia della secrezione adrenalinica. . D'ogni fatto assodato, l'A. ha .a vuto cura di portare la fonte; egli ha esaminato le questioni da un punto di vista critico, elim.inan· do quanto è troppo ipotetico e non accertato, si.cchè questo libro .costituisoe un prezioso aggiornamento di tutte l1e questioni riguardanti gli ormoni. Nel secondo volums saranno studiati gli ormoni della tiroide e delle paratiroidi, dell 'ap~rato insulare del pa.n creas, dell'epifisi , del timo e della mucosa intestina le. fil.

A.

Précis de physico-chimie biologique et médicale. Un vol . in-16° di pag. 350, DoGNON.

con 63 fig. Masson et C. ie , Paris, Prezzo frs. 30; rilegato frs. 36.

La chimica fisi ca viene

1931.

roo ta.m .ente

ma sicuramente assun1endo una capitale importanza nelle scienze biologiche e mediche, non soltanto per una specie di « moda » che non manca anche nel campo scientifico, ma soprattutto perchè mediante essa si arriva a ve(1) Si prega d'inviare due &i desidera la recensione.

cop~e

dei libri di rui

[ANNO

XXXVIII, NuM. 48J

dere sempre più addentro nell'intima essenza d ei fenomeni. L ' A. aveva pubblicato questi cc Précis » nel 1929. Scritti con ordine e chiarezza, essi presentano le questioni della chimica fisica in modo d:1 ren~~rne agevole la comprensione anche a1 med1c1 che, per il loro abito menta~e, ~ono por~ti più a vedere il lato di appl1?1z1on.e .pratica . eh.e non i fondamenti generali teor1c1 su cuI SI fonda la chimica fisica Il libro ha avuto quind i una meritata fortu~ na, sicchè a distanza di soli due anni abbiamo ~ui la sec?nda edizione che, ai pregi della prima, aggiunge l 'aggio,r namento di diverse questioni , come l'ossido-riduzione i fenomeni di superficie e di orientamento' molecoI~re, ~he hanno tanta importanza nelle teorie b1olog1che mode:rne e molti altri. fil. 1

Tra?ajos del Hospital del Rey. Un vol. in-8• ~1 739 . pa~. con fig., grafiche e radiografi.e. Ed1torial Paracelso. Ma,drid.

Molto opportunamente il Direttore dell '0svedale del Re a Mad1rid, il Dr. M. Tap1a ha pensato ·di raccogliere. in un · volum.e i lavori f~tti dal suo personale nello scor~o anno. ·S1 tratta della raccolta di una v:en.t1na di. lavori di notevole importanza pra· t1?1, alcu.n1 aniehe vasti. come qu1ello sulla fre· nicectomia (A. P·erera J Prats) che si basa su 50~ ~asi operati,. quello sull'epidemia di poliomiel~te a Mad;id nel 1029 (M. Tapia), sulla tensione arteriosa nella tubercolosi (C. Diez Fernandez e R. Navarro Gutierr.ez); altri di minor mol1e ma non meno interessanti che testi~oniano tutti una fervida attività 'degli autori, ma soprattutto la facoltà animatrioe del ·Dire~tor~ che, aoc:a~to alla preoccupazion.e p·e r l assistenza agli infermi, sa anche eccitar.e e promuovere l'attività scientifica dei suoi 1collabora tori. fil. / Per aorma di coloro che aoa se ae sono provvlsU e che aoa voglloao restarae privi, avvertiamo fJobe soao rlmBBte dlspoalblll soltanto aacora pochi sslm e copie dell'lateressaate Maaualetto del:

Prof. D•tt. AUCUITO FRANGHETTI Medico Provinciale presso la Direzione Generale

della Samità Pubbliea

Appunti

di legislazione

per gli Ufficiali Sanitari {Vedere l'Indice .aUabetico delle materie riportato nel Numero 15 del 13 aprile, pag. 542). Volume, m formato tascabile, di pagg. VIIl-200, niti· da.mente stampato. Prezzo L. 1 2, più le spese poetali di spedizione. Per i noetri abbonati sole L . 1 0,&8 in port-0 franco. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Succu rsale diciotto. ROMA.


(ANNO

XXXVIII, NuM . 48]

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONGRESSI XXVII Congresso della Società Italiana di Dermatologia e Sifilogra:fia. (Genova 21-23 otlobre 1931-IXì. La riun,i0ne annuale d~lla Società Italiana di Derm.atologia ~ Sifilografia ha assunto quest 'anno particolare importanza sia perchè · si volle opportunamente farla coincidere con, la inaugurazione ufficiale della nuova splendida Clinica Dermosifilopatica d~ Genova, sorta da poco con gli altri istitut~ clinici ed ospedalieri, ~ sostituire con un i·nsieme di edificii grandiosi e rispondenti nel1'architettura e nell 'arredamentp ~ tutte le più ID:Odern,e esigenze igieniche e sci~n,tifiche, i vecchi nosocomii genovesi; sié,\ perchè per la prima volta il programma del congresso era liµiitato soltanto tre lem~ ufficiali, alle relazioni sui te~i stessi ed a quelle comunicazioni dei singoli socii che con gli argomenti in discussione av~ssero sicura attinenza Si è in tal ID:Odo posto riparo al1'incon,venien Le, più volte lamentato, di diluire le tornate dei congress~ in comunicazion~ di limitata importanza ed in presentazio1~i di casi clinici isolati, per le quali sono sembrate, e giustamente, ·s ede più opportuna le sezioni della ,Società che con fiorente sviluppo già funzionano in molte regioni della Penisola. Il Congresso fu solennemente inaugurato alla presenza d~ S.. E. il Prefetto delJa Provincia, del Podestà di Genova, del rappresentante del Magnifico rettore, del presidente degl~ istituti ospedalier~ e di altre Autorit~ e Gerarchie. Presiedev~ l 'adufi:anza, irnpon,en,te per num.eroso con,corso di soc~~ (fr[~ cui molti Clin,ici e direttori di reparti Ospedal~eri) , di p ersonalità mediche e d! rappresentan,ti1 della stampa, il presidente p~of. G. MARIANI (Bari) col vice-presidente prof. L. ToMMASI (Palermo) assistiti dal segretario prof. V. MoNTESANO (Roma) ed ~.ra pure presente il prof. R. PORCELLI (Livorno) rappresentan~ del S. M. N. F. in, sen,o al Consiglio direttivo della Società. Aprì la serie dei discorsi il prof. FALCHI per il Rettore, a cu~ t ennero dietro ~l prof. F: RADAELI, dir~ttore della Clinica derrno·sifilopatica di Genova, eh~ co:q la sua opera e la s ua autorità tanto ha contribuito alla creazione del nuovo gran,dioso istituto, ed !I presidente prof. MARIANI il qual~ in una rapida sintes~ riassunse la stor ia della Dermatologia ltalian,a negli ultimi decenni ~ n~ prosp~ttò in un felicissimo quadro le benemerenze scientifiche e sociali. . . . . Esaurita così ~a p.arte uffic~àle, fu votato per .accl_arnazion,e l 'invio di un t~legramma di ornaggio a S. E. ~l Capo del Govern:o ed al l\ilinistro dell 'Educazione Nazionale, dopo di che venne senz'altro messo in discussione il primo tema: Pemfi.go e P:emfigoidi, s~l quale il prof. F. RA:DAELI aveva g~à presentato in un, magnifico volume la relazioQe a stampa. Ad essa avevaD:o collaborato, oltre lo stesso prof. RADAELI per la parte generale, i socii BERTAcc1N1 tl~ 1Siena (pemfigo ed apparato endocrino) ; LEIGHEB d~ Genova ( ricerche di b_iochi~ica e di fis_i-

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1797

SEZIONE PRATICA

co-chimica n~lle dermatosi del gruppo del pemjigo); DEVOTO di Genova (epidermolisi bollosa) ; DEL VIVo di Genova (herpes gestationis) ; AMBROGIO di Genova (prove fitofarmacologiche nel p emfigo,

nella dermatite e_rp.eli.forme ed in altre ma!attie cutanee), lo stesso (eru zioni bollose provocate da sostanze eterog enee per via estern.a ed int§r~a) .

La lunga discussione che seguì al,a relazione uf.. ficiale, se da un lato confermò le incertezze che afl:cora r~gnaD:o !n, questo cap~tolo di patologia cutanea e le difficoltà di riunire in un unico quadro delle dennatosj che con il pemfigo vero ~ proprio sembrafl:o av~re soltanto affinità morfologiche più o meno spiccate ma se ne allo:Qtanano per tutlo il resto: sintomatologia generaje, rep~rt0; anatomo-patologico, decorso, esito (Dermatite del Duhring, herpes gestationis; malattia del Ritter ecc.); dall 'altro m~se in evidenza l'im-

portanza dei contributi che a questi studii hanno portato le scuole Italiane e specie quella del Radael~, U qua~e colle sue ricerche sul microrganis~o da lu~ scoverto ed isolato nei malati di pemfigo e confermate in parte da altri sperimentator! (tra cui recentemente Fiocco-Catterina) ha dato al~ 'ipotesi della natura iD:fettiva di questa grave dermatosi !l più valido fondamento. .Di n,on minore in,ieresse fu la discussione c.h e si acces~ siu l secondo tema: Le ultime vedute sull a terapia dell 'infezio~e gonococci_ca, diviso in due part~ . . . Sulla prima: Chemiot erap~a della infezio ne b l eriorragica, assegnato alla Cliajca dermos~filopati­ ca di Bari, aveva presentato un 'elaborata relazion,e ~l socio G. J AJA (Bari) che fu oggetto di unaQime lodi e di vivo compiacimento da parte dei soci presenti. Non tutti gli oratori peraltro furono di accordo sulle vantate proprietà antiblenorragiche dei derivat~ acr~dinici, delle quali negli ultimi .a nni si è fatto un gran discorrere con g~udizii talora quasi diam~tralmente opposti da parte dei diversi ~peri­ mentatori. Molti rn,isero in ev~denza la non rara possibjlità di effetti spiacevoli dall'uso di q11esti preparat~, ! 11 umerosi .in,successi constatal~ ed in ogni modo la discutibil~ superiorità sui vecchi metodi già in uso, anche nelle forme d~ ure· tro-cist~te acuta o di altre complican,z~ della plenorragia, pur dovendosi non negare ai nuovi m,edicame~ti una qualch~ azione ben~fica contro Je manifestazioni cliniche del processo' gonococc~co. A conclusione del lungo dibattito l 'assemblea, su proposta del socio MoNTESANO, diè incarico alla Presidenza di formulare un ordin~ del giorno n,el quale, messe in giusta luce le proprietà e le indicaz~oni di questi prodotti acridinici sfrondate da ogD:i esagerazione e ridotte a~ loro veri ter~i­ ni, fossero resi noti gl 'inconvenienti e i dann,i che possono derivare dal loro impiego incondizjonato ed irraz~onale, così da servtfe in certo qual modo di guida specjalrn,ente ai medjci pra· tici i:Q mezzo ai quali il nuovo metodo di cura h a trovato i p iù entusiast~ fautori . L 'ultima parte del secondo tema, assegnato alla Clinica di Roma, riguarda,va la terapj_a fisica d'ell 'infezione gonococcica ed era stata svolta in due magistrali relazioD:i de~ socii MoNACEI.r.1 (Ro~ ma: RoNTGEN e radium terapia) e TARAN1'ELLI (Roma: la diatermoterapi<:D nell'infezjone gonococcica de.ll 'uomo e della donna) le quali procurarono ai loro autori le congratulazioni ed il consenso cli tutti t presenti per la lucidezza dell 'esposizione, per la copia dei dati tecnici e bibliografici, per i risultati delle esperienze personali severamente condotte è sopratutto per la serenità della critica e la sobrietà delle conclusioni . L 'assemblea con voto unanime dette incarico al prof. BosELLINI, sotto la cui sapiente direzione le 1


1798

IL POLICLINICO

due relazioni erano state r~atte, di riassumere in un ordine del giorno le conclusioni dei relatori, riportando alle loro vere proporzioni le indicazion,i razionali di questi metodi di cura, la cui - applicazione in tali malattie dovrebbe in, ogni caso essere affidata solo a radiologi forniti di larga e s.i cura esperienza venereologica. La terza ed ultima

relaz~one

_[ANNO

XXX''III, NuM. 48)

dei lavori dichiarò chiusa la XXVII riunione annuale. · Gli atti che saranno pubblicati quanto prima potranno, meglio di ogni altra cosa, dare una giusta idea dei ri!sultati di quest'ultimo congresso, il quale può dirsi u~o dei meglio riusciti sino ad ora, per il concor so di socii, per 1'importanza degli. argomenti trattati, per l 'elevatezza e la serenità delle discussioni . A no·i sia lecito soltanto, in questa occasione, constatare una volta ancora il continuo incremento della Società Italiana di Dermatologia e Sifilografia (fra parentesi una delle più antiche in Europa), la quale oramai dopo circa una cinquantennio di non ~ai interrotta attività scientifica tiene un,o dei primi posti fra le più cospicue consorelle straniere, ed il fiorire delle nostre scuo,l e dermatologiche ove una folta schiera di giovani studiosi, sotto la guida di Maestri insigni, mantiene intatte le gloriose tradizioni della scienza Italiana e si prepara a creare alla nostra specialità un avvenire ancora più luminoso. V. MONTESANO.

ufficiale, Le acrodermatosi in relazione con i disturbi eircolatorii, affidata alla Clinica di Messina, fu svolta dallo stesso direttore prof. FLARER in un ampio e complesso lavoro che può dirsi una vera completa monografia dell'argomento . Nella parte gen,erale, dopo brevi considerazioni anatomo-fisiologiche sulla circolazione delle estremità, è studiata la genesi delle manifestazioni cutaneo-vascol~ri di tipo elementare (ischemia, iperemia attiva, iperemia passiva (cianosi] edemi, reazion,i complesse). In quella speciale sono prese in esame le acrodermatosi a tipo cianotico (acrocianosi semplice, « cutis marmorata », cianosi sopramalleolari) ; quelle con disturbi trofici (geloni, angiocher.atoma, rosacea) e quelle a base tossi-infettiva (eritema indurato, . nodoso, polimorfo); le acrodermatosi a tipo vasoa11 abbonati al "Policlinico,, che non apparteagoao alla motorio misto (sindromi ischemico-cianotiche, ipe- Società Italia~a di Medicina Interna o che noa si sono Jscrlttl, remico-edematose, acroder1natosi complesse a ba- quali aderenti, al XXXVII Congresso della Società stessa te. se tossi-infettive); le acrodermatosi a tipo emorranutosl la Bari dal 18 al 21 ottobre u. s. , possono ottenere, gico; le acrodermatosi varicose. Seguono infine sotto forma di Moaografla, In altldlsslma veste tlpograllca, brevi considerazioni conclusive in cui l'O. rias- gli argomenti, In exteaso, svolti al Congresso stesso, dal rl· sume il risultato del suo lungo s.tudio per trarne spett/vi relatori e precisamente : A) Prof. ANTOiNIO CASBARRINI le opportune deduzioni. ha relazione del prof. FLARER, che involge pro- Direttore della R. C1inica Medica dell'Univ. di Padova con la collaborazione del prof. C. Cherardiin i, a.iuto. blemi complessi di fisiologia e patologia cutanea, Pancreatite acuta e cronica in parte ancora insoluti, riscosse il plauso unanime dei congressisti e dette luogo a vivace di(con molte figure nel testo e due tavole a colori fuori testo). scussione a cui presero parte n,umerosi socii fra Volume di pagg. 300. Prezzo L. _ 30, piiù le spese i quali alcuni con pregevoli contributi personali poet.ali di s pedizione. Per i noe·t ri abbonati sole (AnTOl\1, Verona; BERETVAS , Palermo; CoMEL, Mi~ L. 2 5, 9 O in por Lo franco. lano; CoRTELLA, Siena; l\1ARTINOTTI, Bologna; MAzZANTI, Firenze; SANNICANDRO, Bari; SANTORI, Roma; B) Prof. LUICI ZOJA ScoLARI, Milano), A tutti rispose in modo esauDirettore della R. Clinica Medica dell'Univ. di Milano riente il relatore. 1

•••

Nell 'ultima giornata si ebbe poi la illustrazione di malati affetti da dermatos~ rare o di notevole interesse clinico, presentati da molti socii fra i quali ricord~amo F. RADAELI (Genova), PASINI, CATTANEO (Milano), REBAUDI (Gen01Va), A. RAl>AELr (Bolzano). Esaurita così l~ parte scientifica del congresso si procedè all'approvazione del bilancio sociale ed all'elezione dei nuovi socii nazionali e stranieri e furono discl1sse varie questioni d'indole pratica fr a cui quella del ricovero gratuito nelle cliniche e negli ospedali dei malati venerei. Il prof. M. TRUFFI (Padova) riferì sul prossimo congresso internazionale di Dermatologia e Sifilografi a ch e avrà luogo a Budapest nel 1935 ed a11a profic ua opera da lu~ svolta, quale rappresentante d ell'Italia, in seno all 'apposita Commissione dei deleg ati delle varie nazioni, riunitasi nell 'ottobre scorso a Zurigo. Il premio De Amicis per il 1931 risultò assegna to, in base alla relazione dell'apposita Commission e composta dai socii Pasini, Bizzozero e Rebaudi , al dottor ROBERTO CASAZZA della Clinic~ • di P avia, il quale aveva presentato una memoria corred at a d a numerose fotografie e microfotografie, d al titolo: Osservazioni su un, grup·p o di non con1uni casi di oncologia dermatologica; dopo di che il presidente prof. l\IIAR1ANI con elevate parole di saluto e. d i compiacimento per l'ottim a riuscita

Il diabete

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C)

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ATTILIO OMOOEl-ZORJ N I

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D)

Prof. CARLO CAMNA

Dirett.or e della R. Clinica .Medica dell'Univ. di Siena.

Le modalità di origine e di evoluzione clinica della tubercolosi po1monBre Volume d·i pagine 164. Prezzo L. 20, più le sipeee postali di s pedizicme. Per i nostri abbonati eole L. 1 6, 7 5 jrt porto franco.

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Oott. VIRCINIO DE_ B~RNARDINI~

.

Ten. Col. Medico, preeso la D1rez1one Gen. d1 San. H1l.

Rapporti tra malaria e tubercolosi Volume di pagine 144 . Prezzo L. 1 8, più le epeee pOiSt.ali di spedizione. Per i nos tri abbonati sole L. 1 5, 2 5 in porto franco. I nviare Vaglia a ll 'edito r e LUIGI POZZI, ·v ia Sisti· n a. 14, ROMA .


[.i\NNO XXXVIII,

Nu~r.

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SEZIONE PRATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO . .

SEMEIOTICA. . L'esame dell'ocehlo in medicina generale.

L'esame dell 'occhio può avere, per il medico, una gr.andre importanza che non viene abbastanza messa in rilievo. Eoco per esempio un indivi·duo che, in piena salute, si iaccorge di veder doppio; può trattarsi di sclerosi disseminata , di encefalite epidemica, di tabe dorsale, d.i men_ingite basale ,. di sifilide meningov.ascolare, di veleni esogeni (piomibo, alcool) od endogeni (diabete). Rara , ma interessante è la pseudotabe diabetioa, con iridoplegi.a riflessa, dolori lancinan.ti, atassia, per.d ita dei riflessi profondi, talora la storia di un.a paralisi oculare; soltanto la presen za della g licosuria può decidere la diagnosi. La perdita improvvisa od un difetto di visione possono costituire un sintomo all.armante e portare alla scoperta di una malattia gelll1e rale (nefrite, diabete, .arteriosclerosi avanzata con associata emo·r ragia retinica). L'embolismo d·ell '.arteria ·Centrale della Tetina o la trombosi d.ella vena può dare la per.dita di vista di un occhio ed essere associata con malattia cardiaca, sifilide od arteriosclerosi. L' edema d ella papilla dovuto a·d un tum.ore· endocraniico può dare la perdita tr.a.n sitoria della visione, specialn1ente se si tratta di un tumore pituitario. · Il fum.a re eccessivo o l '.alcool possono dare oecità improvvisa; la causa più co-m une di qu1esta è però l'uremia. La cecità notturna può -esser.e uno ·dei primi sintom~ dello scorbuto dell'adulto . ·. M. Posel (Journ . med. Ass. South Af1~ica, 22 agosto 1931) forni sc·e in proposito le seguenti indicazioni. · La cheratite interstiziale in una giovanetta, in assenza dei denti tipici, può indicare sifilide congenita. Le pupille ineguali o fisse e contratte in un caso di disturrb o mentale possono indicare psicosi alcoolica o d em enza paralitica. L'irite, ne l decorso di un 'artrite multipla, indica infezione gonococcica. L'emorragi a endoorbitale pllÒ i:ndicare lo scorbuto. L'esoftalmo in u11 ban1bino, con un vago tumio re addominale pu ò in·dicare u.n sarcoma reniale di Hutchinson. La pig m entazione verdiocia specia le della carnea , nella m .alatti.a di Wil son o degenera:iione lenticolare progressiva, associata alla cirrosi epatica è spesso un sintoma che precede quelli nervosi. L'edema delle palpebre si ha spesso nella intossicazione arsenicale.

La presenza di un nistagmo vero in casi in cui si era diagnosticata una paralisi isterica in una giovan.etta, stabilisoe la diagnosi di sclerosi disseminata. L'occhio può anche essere affetto nelle infezioni generali. La sifilide, la gonorrea, la tuberoolosi provocamo irite, iridociclite e coroidite; l 'uveite può aversi in seguito, ad infezione focalre (naso, booca, apparato · genito-urinario). La congiuntivite può presentarsi nella difterite , nel mor billo, IIlel vaiuolo , nella meningite ceTebro-spinale. L'erpete della cornea si ha in molte infezioni del tratto respiratori o. Nelle malattie non infettive, si possono aver e: l 'emiano,p sia dell 'emicrania; l 'aura visiva nell 'epilessia; il nistagmo dello spasmus nutans, nei bambini rlachitici; la coogiuntiva gialla nell 'itterizia; la fotofobia , la lacrim~­ zione ed il dolore nella febbTe da fieno. Nel glaucoma acuto, in cui una co·n dizione }.oc.al.e dell'occhio può simula:rie uma condizion1e generale, si fa spesso ·d iagnosi di disturbo .addominale acuto. La xeroftalmia è associiata con una dieta carenzata (deficienza in vitamina A) . Vi sono po1 malattie oculari ereditarie : la cataratta, le sclCTotiche azzurre (spesso associate cOlil la fragilità delle ossa); la idiozia fa~ militare amaurotica è limitata alla razza ebrea e, spesso, più di un bambino nella stessa fa.m iglia n e è colpito. Il daltonismo, a l pa~i d1ell 'emofilia, della distro fia muscolare, ecc. è generalmente tTasmesso, attraver.so la donna , al maschio. L'a·trofia ottica ereditaria di LebeT sembra avere una anialqga ~edilezian e p€r il maschio. f il. 1

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CASISTICA E TERAPIA. Soll'eststenza di possibili rapporti tra la vaceinazio .. ze je~nerlana e la patologia dell'apparato emo.. poietico. -

L 'infezione vaiuolosa provoca delle reazioni ematologiche caratterizzate essenzial menteda leucocitosi. per aumento dei linfociti e mo• • • • nociti, m-e ntre la vacc1naz1one 1enner1ana ne provoca una simile, ma molto più lieve, e !a rivaccinazione è priva di qualsiasi effetto in tal senso. Nella letteratura, poi, sono riportati vari ciasi, nei quali tale reazione assu me am.damento .d el tutto patologioo, sia in forma di trombopenia sintomatica e di manifestazioni en1orragiche riecidivanti , sia ~ .ror:ma di ~nemie notevoli o di trasformaz1on1 d1 leucemie croniche in acute. G. De Toni (Haematologica, XII , 2, 1931) riporta la storia di 3 casi da lui studiati cor, 0

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1800

IL POLICLINICO

Tedandoli di ampie notizie cliniche ed anatomopatologiche. Il primo oa.so riguarda un lattante di 12 mesi, nel quale 12 giorni ·dopo la vaccinazione insorse una sindTome emorragica del tipo della malattia di Werlhof, ripetl!tasi più volte c on successive ricadute . Nel secondo caso si ebbe, in una bambina di 14 mesi, subito dopo la pustulazione, una lin fadenosi leuoemica subacuta, con periodo leu co penico terminale, e l 'indagine istologica confermò l'involuzione degli organi linfatici, del fegato e dei reni. In un terzo bambino, finalmente, dell'età di 8 anni, cinque giorni dopo la rivaccinazione si sviluppò una linfadenosi aleucemica~ termi- . natasi 1con una angina necrotica mortale. Per quanto riguarda gli even.tuali rapporti tra vaccinazione ed emopatie, l 'A., riferendosi anche a tutti i recenti studi sulle complicanze nervose postvaccinali, ammette che possa in realtà esistere una sintropia tra le diveTse manifestazioni morbose, quali appunto sono la vaccinale e l 'e ma.tic.a, non escludendo che si deva oon ferire importanz·a alla qualità della linfa usata. essendosi tTattato sem,pre della stes .. . sa in tutti i suo1i tre casi. All'azione di una linfa dotata di po·t ere at· tivatore eccezionale st aggi11ngerebbe poi, un fattore individuale, rappresentato dalla ..PTedisposizione o dallo stato di infezione latente d·el soggetto. M. lFABERI. Le lesioni dell'amigdala: loro lmpor,an1a nella lin.. fopoiesi e nella llnfocla1la. ·

Fra le varie funzioni che sono state a ttribuite all 'amigdala, una sola, la linfopoiesi, è stata chianamente stabilita. L'amigdala è es.senzia1mente costituita da un epitelio fenes trato infiltrato da un tessuto linfocitario che c ostituisce dei centri germinativi, più sviluppati nell 'amigdala che in qualunque altro or.gane linfoide. Flemming vedeva nei centri germinativi dell'amigdala semplicemente dei centri di linfopoiesi. Questa opinione deve essere però riveduta in conseguenza dei lavori recenti, .specie di quelli di Helmann. Per questo autore, i linfociti prenderebbero origine nel tessuto linfoide diffuso e non nei centri germinativi ai quali egli dà il nome di follicoli seconda:ri. Per Helmann, i follicoli secondari, anzich è produrre dei linfociti, li distruggono e Teagiscono contro i veleni. 1f . Leroy (Le Scalpel, 16 mag.gio 1931) ha osservato che l 'iniezione sottocutanea di una dose mortale di tossina difterica nel coniglio provoca una crisi carioclasica intensa in tutti gli organi linfoidi, compresa l'amigdala; dopo un primo stadio in cui le cellule, particolarmente le cellule del cen1tro germinativo, 1

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sono colpite da picnosi, d ei macrofagi i11g1ob ano per fagocitosi i residui e li trascinano in pall'te verso i linfa tici, in parte attraverso l 'epitelio fino nel lume delle cripte. Questo fatto sembra ali ' A. interessante, poich è la presenza di questi macrofagi carichi di residui nucleari n el contenuto delle cripte riflette alla superficie dell .'amigdala gli effetti della crisi carioclasica generale. È du,n que possibile che l ' esame citologico dell'essudato dell'amig·d ala , solo organo linfoide clinicamente a,c oessibile, possa mettere in evidenza alcune reazioni interessanti il sistern(:!. linfoide nella· sua totalità.

r..

T OSCANO .

La malat&ia di Pfeifter.

La malattia di Pfeiffer dice K . Herma.n (Medizin Welt, n. 22, 1931), è caratterizzata da una micropoliadenia generalizzata a comparsa àcuta, tumore di milza, febbre , spesso anche angina, e un reperto ematico caratteristico consistente in un notevole au.m ento dei linfociti e delle plasma.cellule, rimalilen.d o solo di poco aumen.t ato il numero totale dei globuli bianchi . È una malattia infettiva, contagiosa ; spesso la gola è infiammata, l 'angina può però anch·eJ ·m ancare. L 'angina nella malaltia ·di Pfeiffer si 1deve considerare un fenomeno secondario, non obbligatorio, dovuto a<l infezione secondaria dei tessuti faringei la cui resist enza immunitar i1a ·e il cui trofism·o sono depressi dalla malattia primitiva. N,ella stessa ~a­ miglia si osservano casi con angina e casi senza angina. La febbre dura 8-18 g iorni, le tumefazioni glandolari e la milza ingrossate regrediscono invece lentamente e per lo più sono an cora constatabili molti .m esi dopo la guarig ione. R. Po1.LITZER.

Errori evitabili nella &raalualone. N. Grosof (Med. Times a. Long Island Al/ed . Journ., nov. 1931) rileva cl1e, a parte l 'ac-

certam,e nto del gruppo sanguig n o, occorre tener presenti a lcun e cau tele, relative a lle condizioni dell 'apparecchio e alla durata del1'operazione . Si .d1e ve evi.tare ·che n,ell 'a pparecchio vadano tracce di talco, cadute da i guanti di gommia e ch e esso venga imperfettamente il'ipulito dell 'olio minerale. Inoltre i tubi di gomma devono essere in perfetto stato : la sterilizzazion e può alterarli in modo da renderne ruvida la superficie i·n terna ; allora vi restano fa cilmente delle bollicine d 'aria. La trasfusione non dev 'esser e troppo rapida: per ,e s. trasfondere 500 eme. di sangue in 3 minuti è un r ischio. Non deve neppur essere troppo lenta (è probabile ch e avvengano alterazioni lente del sangue, il quale è un prodotto molto labile; in certi casi esso coagula addirittura nell 'apparecchio). Sintomi che devono me Mece


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sull'avviso sono: una macchia rossastra intorno all'ago, dolore al braccio, aumento della fr equenza respiratoria e cardiaca, ecc. A. P. 11 ferro me&alllco ad alte dosi In terapia. Lindber~

(Hygiea, Stoccolma, 31 luglio 1931) . preconizza il ferro metallico (ridotto, porf1r1zzato) pel trattamento ·delle anemie di va·r ia natura. Il prodotto, più ricco di ferro che , qualsiasi altro composto i·n orgianico od organico, è anch e il più economico. Ha corrisposto in casi di anemia se.mip lice, post-emorragica, dei pr.ematuri, deLlle gestanti, post-pa.rtum. Dosi: 3-6 grammi ;a1 giorno. Va somministrato prima dei pasti. Si crede che il ferro stimoli il midollo osseo e che in certi casi ·gravi compia una vera .terapia di sostituzione. A. P.

G.

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SEZIONE PRATICA

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MEDICINA SCIENTIFICA. •

Sulla asslmllablllià del vari sali di calcio. Luciani-Filomeni e L. Severi (Rivista di Biolog ia, voi . XII, 1930) si sono prefissi lo ~tu­ dio della influenza della dissociazione e dello stato fisico di vari sali di ,calcio· sulla 1oro1 assimilabilità .da parte d1ei girini di .ram1a. Essi hanno · preso in esame tre serie di sali : sali poco ·dissociati organici, sali .dissociati inorgani ci, sali insolubili. Hanno anche studiato urn sale insolubile sottilissimamente e stabilmente disperso allo stato colloidale : il fosfato tricalcico, preparato da uno degli AA. Questi hanno eseguito esperienze in presenza ed in a ssenza di ergosterina irradiata, la così detta vitamima D sintetica. In seguito a numerose esperienze, con.d ott.e con m 1e todo e con tecnica impeccabile, concludono ch e i fosfati · sono gli UJDici sali di Ca, che abbiano un1a rilevabilie azione favorevole sullo sviluppo. Hanno al tresì costatato che la assimilabilità dei sali di Ca è quasi inveTisam,ente proporzionale alla loro dissociazione, che i sali insolubili (carbo!Dato e fosfato) sono bene assimilati, che i sali, n ei quali il calcio è unito ial fosforo, sono assimilati tanto meglio quanto più il rapporto tra Ca e P è vicino a quello esistente tra i due elementi nel fosfato tricalcico, per il qual sale riscontrano una assimilabilità sem1p re superiore a tutti gli altri. Dall'esame delle prov·e infin·e eseguite in ·p resenza ,e d· in a:sseinza di ergosterina irradiata concludo1D·O 1r.he mentre l 'influenza della somministrazione del preparato è netta sul1'assimilazione del fosforo, ch·e è tiavorita, è incerta e forse nulla sulla assimilazione del calcio. Chiudono il lavoro co11 lln tentativo di spiegare. i111. base a considerazioni chimico-fisiche, il fatto, a prima vista sorprendente, che cioè i sali in olubili di Ca siano n1eglio assimilati dei sali solubili. C1uFF1:v1.

TECNICA. Metodo di colorazione del parassita malarico. E. · Brinkmann (Med. Klinik, 1931, n. 18) utilizza a tale scopo il m etodo usato per la dimostrazione della sostanza rieticolo-endoteliale degli eritrociti. . Sopra un portaog·getti ben puli·to con alcool, si mette una goccia ·d i soluzione di cre1silbrillantblau al 2 % in alcool; con adatti spostam enti del vetrino, la si distend'e in modo c h1e ne risulti un.a macchia del diametro approssimativo di un paio di centimetri e se ne p,r eparano ugualmente altre due. Nel m.ezzo di esse si fa colare una piccola g·occia del sangue da esaminare, rico·p rendo poi con un coprioggetti, in modo che il sangue si distenda in uno strato sottile c.h 1e arrivi fino agli orli. È bene attendere, per l 'osservazione d.a 1/ 2 a 1 ora; si vede a llora che il centro della goccia è g ia llo, i marg ini sono bluastri; niella zona. intermedia, g iallo-verdas tra, si h anno i punti migl~ori per l 'osservazionie che si fa con l 'immersione e con oculare di m.e dio ingran·di~ mento. Le emazie appaio no colorate in verde-giallastro; i leucociti , l e piastrine, i plasmodii ap-paiono colorati in blt1. fil . 1

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VARIA. Impressioni di un medico americano in Europa. F . A. 1F enning pubblica, n el M edical Economics di Rutterford (New Jer.sey), alcune impressioni di un viaggio in Europa. Tra l'altro, rileva ch e 1000 dollari a persona (19.000 lire it. ) bastano p·er trascorrere un paio di mesi in Europa alloggiando in alberghi di 1a classe, vi1aggian·do in t:neni di lusso, recandosi ai te.a tri.... comprese le FoliesBergère di Parigi. Sembra che, per i medici americani , si tratti di una somma assai modesta; difatti lo stesso cc Medicai Economics » calcola che il reddito .m edio dei medici negli Stati Uniti è di 5000 dollari (un po ' di più nelle città, un po ' di m eno n ell e campagne; più per· i chirurgi che per gl 'internisti). A Parigi il 1Fenning è stato sovratutto colpito dal gran numero.... di ristoranti e di caffè, perfino nei sottosuoli e nelle terrazze; la ton·e d 'Eiffel non è risparmiata. L' A. dà la palma, naturalmente, al ristorante italiano Poccardi, ove il servizio è di prim' or.dine e con 32 franchi si han•n o cinque portate e vino quasi a discrezione. L 'A. è rimasto impre.s ionato dalla m agnificenza della Riviera , con i suoi palmizi, il mare di un azzurro inten _o e lo sfondo d elle Alpi. A. P.


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IL POLICLINICO

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NELLA VITA PROFESSIONALE. NOTE MEDICO-LEGALI. Il nuovo codice penale e la opportunità pel medico di considerare le sorprese del rischio professionale. Dice il capover so d ell 'art. 40: Non impedi-

.re un evento che si Jia l'obbligo giuridico di .impedire, equivale a cagioriarlo. rl'raltasi dei cosi·detti reati commissivi me.diante omissio1ie, cl1e si consu111ano i1on c on la estrin1s ecaz-ione n1ateriale e fisica di atti; .ma con la mera inazione : il comportamento .an,ti.g iuridico con siste , dunque, nel n,on fare; e d è doloso se l ' omissione è diretta a conseguire l 'evento voluto; colposo quando le conseg·u.enze verificatesi, se pu:re prev~~te-, no·n ..erano volule. La norma surriportata pone al·lo stesso· livello chi fa, e chi avendone l 'obbligo giuridico - non impedisce che al.tri faccia . Materia difficile, ma non nuova: crimina:listi tedeschi vi hanno fatto acute e sottilis·sirr1e spie culazioni dottrinali e metafisiche; in Italia ha avuto trattazione e sistemazione sci.entifi1c.a speci.almente per l 'opera fondamen.tale del Prof. Vannini di questa Università (*) . La m ·ente corre al conoetto del man·dante e d el mandatario ; ma è tutt 'altra cosa: nei più gravi casi d,e lla specie, l 'omittente \TUole, e si compiace dell'evento che sod·disfa le 1su.e vedute e i suoi interessi; ma non deve averlo inspirato, altrimenti è un cooperatore .attivo. Nè col codice abrog.a to reati del genere ave,1.ano fran chigia : era ques.tiO!Il1e di applioa.zio1n e delle norme generali. La novità consiste nell'avere intro·dotto n el testo una dispo·sizione così pr·ecisa e categorica. Della quale la Commissione plenaria parlamentare per l 'esame del prog.etto av1ev.a proposto la soppressione (tornata d el 1± m arzo 1930); ma nondimeno fu mantenuta .all 'e ffetto di affermiare in equivocab ilmente il rapporto giuridico di ·causalità indiretta fra l ' evento e la mera inazione; si volle es.eludere la possibilità di sostenere ch e I.a semplice inerzia non potesse co11sid.erarsi cau a dell'effetto, che è quasi sen1pre legato ·direttam ente ad un fatto po·sitivo di altri, inseritosi fra la omissione e 1'eve11to. P er cl1iarire: è il fatto del cu stode, ché omettendo di vig ilare il furioso, non irnpedi.s ce cl1e questi commetta un omicidio o un feri~ m ento; - dell 'infermiere il quale trascura d1 impedire 1ch.e l 'ammalato si procuri, o procuri altrlti, danno; - o a11cl1e: della balia che la(•) I reali co mn1iss iv i m ediante omissione. Ro111n,

\l h cn ne u111 , 191G.

scia d enutrire il bambino; del ferroviere, che omettendo di 1segnalare la frana, concorre alla insorgenza del disastro. E simili. È essenziale, p er chè la omissione sia giuridicamente rilevante come elemento costitutivo di r eato, che si riferisca non già ad un semplice dovere morale, per quanto imperioso; sibbene ad un dovere giurid1co, derivante da una norma di diritto pubblico o privato, legislativa o consuetudinaria, o anche obbligazione contrattuale. Ora non è chi non veda quali e quanti di coit ali doveri - squisitamente giuridici - apbia il m edico n.e ll 'esercizio 'professionale; doveri ch e assumono vigoroso rilievo più specialmente nei riguar·d i del m edico condotto, d ell 'uffi,ciale sanitario, del direttore di ospedale. Si rifletta, per poco, a i doveri specificamente p:r.evisti dalle leggi: obbligo di interve11ire per impedire la diffusione di malattie infettive, denunzia di colerosi, vigilanza al mattatoio, ispezione agli ;spacci di bevande e di generi alimentari, allo·n tanamento d ei depositi insalubri, visita alle cam ere d '1albergo, ecc. Si rifletta altr.esi come nello stato di iperter:m1ia , effetto di svariatissimi processi tossinfettivi, non mancano quasi ·mai deliri febbrili, o sindromi confusionali, spesso 1con fantasmi allucinatori, che sconvolgono la coscienza annullano l 'istinto della conservazio' '11e e provocano ·d a parte del malato danni a sè steisso, o 1alle persone che lo circond.an?. Ai quali danni può altresi condurre l 'ansia dispnoica, la cosi detta « fame d'aria », propria alle infezioni bronco-pneumoniche: perfino i1el corso delle più gravi inf.ezioni di spagnola, è stato notato con quanta costa~za e frequenza si ripetessero nei vari soggetti tentativi di d efenestrazione. Eventi di danno che il medico, fip. èhe può, ha il dovere (anche g iuridico) di impedire, ,e può , di fat~o, ~alora impedire, col suo pronto e tempestivo intervento. Ora è a domandarsi: ove il mancato intervento po sa ria lla cc iia rsi a . fatti di negligenza, o di trasc ura tezza, anch.e gravi; anche tali da far luoao a sanzioni diisciplinari, po.t rà l 'evento di danno costituire il med:iJco in condizioni .d i imputabilità penale, in base alla norma sopra trascritta , sotto il profilo . di reato omissivo? l\fi limito a porre la questione, per soagiun O'er e come codesta eventuale poss.ibio b • • t lità ben varr ebbe a fomentare az1on1 vessa orie e moJestatorie, a basso sfogo di risentime11ti e animosità, a i quali, purtroppo, va sogO'et to il m edico. . .. È vero ch e pesso certe novità di d1spos1z10ni e di istituti rimangono sulla 1c.arta, enza a1)p licazione pratica, . se . non son~ penetrate n eiia co cienza generate; e quanto, in rapporto

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(ANNO XXXVIII, NuM. 48J

.al codice pa1ssato, avvenne per la riprensione giudiciale, p·er gli arresti in cas.a, ecc. l\{a noi dobbiamo presumere ch e la disposizione in esa.m.e, contenuta n1el nuovo codi·ce - la quale rispond·e a concetti morali superiori - 'rerrà applicata, sia pure attraverso difficoltà pratiche. Comun·que, certi direttori di ospedali di provincia soggetti a cartelle d 'oneri min uzio·s issime, nella distillazione delle quali si sbiz.zarrirono, in ve-n.a di filantropia, gli estri u.mani.tari ·d i certi san toni paesani, non farebbero m1ale a considerarle in b.ase alla nuova disposizionie : s ulla qu.ale non. sia superfluo aver richiamata l 'attenzione dei colleghi. Sie!Ila, ottobre 1931-IX. 1

D o TT. FuRio SALM0 RIA. 1

CONCORSI. POSTI

VACANTI.

AscoLI PICENO. Per l a frazione Venag·rande. Stipendio L. 8000 , ivi comprese L. 500 per indennità di laurea, oltre L. 3000 per indennità di cavalcatura, L . 700 di indeI1r>:ità sp eciale se il titolare è coniugato e L. 340 se celibe; il tutto al lordo ricluzione 12 %, contributi Cassa di Previdenza cd imposte erariali. Età massima. anni 40 s . e. 1. Presentazione della domanda corredata dai documenti illl a Segreteria del Cqmune entro il 20 dicembre 1931 - X. Chiedere informazioni a.I la Segreteria predetta. AsoLo (Treviso) . - Scad. 31 dic. ; pel capoluogo; L. 7500 e 5 quinquenni dee.; c. -v.; trasp. L. 3500 ; riduz. 12 %; età 1imite a. 40; tassa L. 50.

Il Prefetto informa ch e il termine per la presentazione d elle domande p er il concorso ad ufficiale sanitario n el comune dii Monopoli fissato pel 20 n ovembre è prorogato al 31 dicembre 1931 . BARI. __,.

• CAVARZERE ( Venezia). A tl1tto 25 gen.; 3° reparto; rivo Igersi Segreteria com.

CASTIGLIONE d'.A.STI (A l essandria), Stipendio L. 7 .000 ed i~dennità mezzi di trasporto L. 2.500. Il tutto al lordo delle ricluzioni RR. DD. 25-6-1927 N. 1159; 29-12-1927 N. 2672 e 20-11-930 N. 1490, nonchè delle ritenute l\1onte Pensioni ed inerenti. Domanda e docume11ti di rito alla Segretèria Municipale entro il 15 Febbraio 1932. FOBELLO (Vercelli). - Consorzio Fobello, Cervasso, Rimella. Stipenòio L. 9000. Assegno ufficiale sanit ario L. 500; indennità trasporto L. 500; indennità caro-viveri se coniugnto L. 840 ; indennità alloggio L. 1000 circa. Il tl1tto ridotto d el 12 %, m eno l'indennità di alloggio. Scadenza 31 dicembre 1931. Chiedere Bando di con corso alla Segreteria Consorziale presso 11 Municipio di Fobello. Posto di coadiutore presso la '3ezione Chimica del Laboratorio Provinciale d 'ig ie11e e profilassi. L. 9500 e 3 quadrienn~ di L .. 700, oltre servizio attivo L. 1700; indennit à caro viveri come per gli altri i1npiegati della Provincia e compartecipazione utili. Rite11uta -come p er legge. · Docu1nenti di cui all 'art. 8 B. D. 16-1-1927, n. 155. Cartolina vaglia di L. 50,10. Sca<le11za ore 12 cle l 21 clice111bre prossi1no. Obbligo LECCE"'

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SEZIONE PRATICA

Amministra.z ione "'Provinciale. -

d ella r esidenza ] issa n el Capoluogo. Chiarimenti presso la Segreteria generale . Li::cco (Como) . Sanatorio Jstilulo Villoria Em. III. - Assistente Volontario. Diritto a vitto ed alloggio. I11viare cl o1nanda titoli e docume11ti all a Direzion e dell 'Istiluto n on oltre il 15 dicembre 1931. . MOLINELLA (Bologna). - r\ tutto 2 dic., 5a cond .; L. 8624 e 5 quadrienni dee., oltre L. 2640 per a11tomob . o cavallo, f"'. 440 bicicl.; c.-v. se ammogliato; età lim. 35 a.; tassa L. 50, 10; doc. a 3 mesi dal 1° nov . ~ESCOLANCIANO (Campobasso) . Per la locale prima zona. Stipendio L. 6000 nl lordo d ella ridu·zione del 12 %; perciò nette L. 5280 sull e quali g ravano .tutte le ritenute di legge . Aumento di un decimo p er ogni qu inquennio di effettivo servizio e p er tre quinquenni. Compenso di L. 5 (che n ette del 12 % risultano l ... 4,40) p er ogni povero amn1esso all 'assistenza graluita in più del 5 % degli abitanti della condotta. P er notizie sui ·documenti da produrre e altre modalità, chieder e bando di concorso alla 1Segreter~a del Comune. Scadenza 15 febbraio 1932. P10:\1nrr..o (I.ivorn.o). Congregaz. di Ca1ilà. Scad. ore 18 del 30 clic . ; primo assistente med., primo assisteD:te chirur.go e assistente chirurgo presso I 'Ospedale Vitt. Ero. III; stipendi rispettiv. L. 6500, 5500 e 3000, oltre vitto, alloggio, biancheria; compartecipaz. ; per i primi due posti 5 quadrienn~ dee.; deduz. 12 %. ; doc. a 3 inesi dal 30 ott. ; soli titoli. Chiedere annunzio. ROMA. Ministero delle Comunicazi oni (Ferrov ie dello Stato). - Concorso per titoli ai seguenti pos ti d~ m edico di riparto: Ascoli Piceno II, Cagli, Cattolica S. G., Nocera Umbra, P ortocivilanova tAncona) ; Faenza I, Fiorenzuola d 'Arda, Monselice (Bologna); Livorno I (Pisa); Campoleone, Cassino I, wiagliano Sabina, Sgurgola (Roma); Baronissi (Salerno) ; Bardonecchia , Chivasso II (Tor in o); Trento II, Monguelfo ('f rento); I sola d'Istria , Pisino I (Tries te). Inviare clornanda e richiedere informazioni ai rispettivi I sp e tlorati Sani tari (indicati fr.a p ar entesi) . Scadenza ore 17 del 15 dic. ''F.NACR4~D.E. (Vedi AscoL1 P1cENo). VITERBO. - Medico del Dispensario celtico com. gestito dal! 'Opera Pia· Ospedale Grande di Viterbo; scad . 15 feb.; L. 8500 ridotte 12 %; età lim. 40 a. Rivolgersi alla Segreteria del Comune.

. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE . Il premio Nobel per la medicina è stato conferito, come 11e de1nmo g iR l 'annunzio, al prof. Otto Warburg, del! 'Università di Berlino, per la sua scoperta sul] a natura dell 'azione degli enzimi. Il \ Varburg· è ~ ato , il 20 lug lio 1859; ha compiuto i suoi stud~ a Berlino, ove nel 1891 con seguì la docenza privata. Si è poi dedicato in sp ec je alla fisiologia e alla · patologja veget ali; ha anch e compiuto ricer ch e sull 'agTico1tura colonial e (nell 'Asia orie11tale, nell 'I11di a e nelle isole del P acifico). Ha pubblica to molte memorie che ne fanno una delle p erso11ali tà più i1ote e cii maggior val or e n ella scie11za botanica. Dirige l 'Istitulo cli fj siolog·ia cellulare di Berlino-Dahle1n. Al la ca tt edra di clinica 11europ ichintrica di l\1essi11a è sta lo c·b ia1nato da Sassari il prof. 1\ . Copp ol a.


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NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Toriao. Riunione del centro ospitaliero per lo studio dei tumori.

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L'ultima riunione è stata preceduta da u11a br~v~ ceri.monia p~r la consegna da parte dell 'ammin1strazione dell Ospedale S. Giovanni del busto del prof. Pescarolo al Preside del Centro prof. B. Morpurgo. Il busto del prof. Pescarolo, che fu fondatore ed animatore dei prirr1i anni di vita del Centro, sarà collocato nella sede del Ce.niro. Nella seduta scientifica !1 prof. G. Serafini comunicò su un tu1nor.e del tenue di natura nervosa, ricordando l 'analogia del neoplas1na da lui osservato con, alcuni tumori peduncolati dello stomaco .. Per ~ caratteri istologici egli ritiene che tali tumori, c~e non han1~0 carattere ~nfiltrante, devono considerarsi come Schvvanno·m i e non ritien e si dehha usare per essi il nome di neurinomi. Il prof. Buccianti della Clinica Medica di l\IIilano comunicò sui r eperti della misura della massa del sangue e d~l ricambio emoglobinico n elle anemie cancerigne esponendo i risultati delle sue ricerch e che depongono. per un aumento della massa sanguigna e plasmatica e dell 'indice emolitico nelle an~m~e ?an cerigne. Nella discussione il prof. Cip~anJJ ricordò come la massa sanguigna in tutti gli indiviQui deperiti r~sulta aumentata in confronto al peso corporeo, mentre negli obesi risulta diminuita in confronto al peso, essendo il t essuto sanguigno un t esst1to che ha tendenza a conservare il proprio volume. Il prof. Micheli, pure n ella discu ssiqne, ricordò che anche dalle ricerche della sua Scuola risulta ch e vari tipi di anemia a carattere anemopoielico dimostra110 d 'altro canlo emolisi accentuata. Seguì la comunicazione del prof. A. 1\11. Dogliotli che espose alcuni risultati soddisfacei1ti da lui otten:uti con le iniezio11i d 'alcool perineurali 11el trattamento di dolori gravi da tumori maligni. Buoni risultat~ con questo metodo ottenne anche il prof. Segre. Il p,r of . .Bruzzone ri.ferì su t1na serie di 30 casi d.i tu1nori maligni · primitivi delle tonsille pala· t~~e. La prognosi, sia con la cura chirurgica (diff1c1lmcr\te completa) sia con l'elettrocoagulazione che con la radioterapia, è moJto grave, non potendosi in gen erale contare che su benefici transitori . La frequenza della localizzazione sembra maggiore nelle classi povere forse per la scarsa igie11e della cavità orale. I clollori F . Stoppani ed M. Boggetti riferirono sulle loro osservazioni sperimentali e cliniclie di epatosplenografia. Ess~ studiarono prima il procedim ento sui conigli co11 iniezioni di 5 eme. di soluzione di torjo non riscontrando effetti dann.o~i; n ell'uomo hanno da poco iniziato le esperien ze con molta prudenza ~niettando la dose ne. cessaria st1ddividendola in 5 giorni a quantità crescen ti. Present arono alcuni radiogrammi. Essendo I 'esperienza recente gli autori non credono di pron unciar si sulla larga applicazione del metodo ed attendono di seguire a lungo gli ammalati per le eventuali azioni lontane del torio sull 'en101loiesi ch e fin 'ora però n on rj scontrarono, ço n1c no11 riscontrarono alcun altro disturbo deg 110 di no ta. Il prof. J\1icheli n ell a discussion e attirò l 'altenzione st1ll 'utilità ch e ~l procedin1e11 to può avere per la diagn osi differenziale dei lu1nori iJ:lOCondriaci specie di sinistra ed il prof. ~Iorpurgo riferì u l reperto di preparati istologic i di fegato

dei conigli iniettati in cui appunto, malgrado esi8tano abbondanti grn11uli perinucleari riconducibili alla sostanza iniettata, nor1 vi erano lesioni degenerative cellulari. Se~uirono a1 tre comunicazioni del dott. Gayta relative ad alcune osservazioni sulle condizioni geografich e, metereologich e e sociali riguardo alla frequenza dei ' tumori, ed infine una comunicazione del dott. Caligaris sul carcin,o ma da catrame e una de~ dottori M. Mairano e S. Teneff sulla cloruremia negli ammalati di tutnor~ maligni e benigni con risultati i quali dimostrano che non esistono ~n generale notevoli variazioni del tasso clore·m ico. CIPRIANI. ,

NOTIZIE DIVERSE. All'Accademia d'Italia. Con grandissima solen11ità il 15 11ovembre ebbe luogo l 'inaugurazione dell'anno accademico, alla presenza di S. M. il Re e di alUssime autorità dello Stato. Il presidente sen. Marconi tenne il discors<> '.inaugurale. Il segretario generale, sen. Volpi, lesse la relazione sulJ 'a tlività dell'Accademia.

2° Congresso di chirurgia plastica ed este&lca. S~

è svolto a Parig i r1ei giorni 2 e 3 ottobre,. sotto la presidenza del prof. Dartigues; presidenti d 'onore furono i proff.: Cora.chon di Barcellona, l\!Ia11na di Roma e Jiano· di Bucarest. Sono state fatte pirù di 40 comunicazioni. · Il Congresso è statQ integrato da sedute operatorie, a cura dei dottori Claoué, Dartigues, Montànt e vVrallet.

Congresso Internazionale delle infermiere. Si adunerà a Parigi e Bruxelles dal 15 giugn<> al 15 luglio 1933. 01 tre alle discussioni e conferenze, sono in programma çlelle escursioni ad importanti istit11ti cii cura. Lingue ufficiali saranno il francese, l 'inglese e il tedesco (1a lingua italiana non è tra quelle ufficiali!). Al pr~cedente cong·resso, adunato.si in Montreal (Canadà), conveQ,nero circa 6000 persone; si può prevedere un 'a,ffluenza notevolissima anche al venturo Congresso.·

sa Conferenza

panamericana della Croce Bos•a.

Si adun~rà a Rio de Janeiro nel luglio 1932 e tratterà i seguenti temi: organizzazione e sviluppo delle Società n azionali della Croce Rossa; collaborazione della Croce Rossa con istituzioni che perseguono fini con sin1 ili ; evoluzione dell 'opera della Croce Rossa n el continente americano dopo la 2a. conferenza p ana1nericana ; atiattamento del programma generale della Croce Rossa al tempo di pace e alle condizio11i particolari delle nazioni americane; soccorsi n elle calamità; igiene e assistenza; infermiere; Croce Rossa Giovanile.

Nuova Società stomatologica Italiana. Il J 5 novembre nella R. l Jniversità di Parma,. alla presenza del Plettor e__l\!Iagnjfico prof. Preti, del Segretario Politico e di nun1erosi professori della Facoltà medica, si è cos lilt1 ila la « Società italiana di ch4-urgia della bocca e ortopedia dento-facciale », con un prin10 11ucJeo cli circa duecento ston1atologi fra i quali oltre ,·enti tra incaricati e docenli di odontoiatria.


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SEZIONE PRATICA

1805

Il Rettore tenne il discorso d'apertura. Dopo I ruoli della Sanità Pubblica. parlarono i proff. Arlotta, BelJinzona e Corradi, La cc Gazzetta l Jfiiciale » del 14 settembre ha che ]esse numerose adesioni, tra cui quella di pubblicato ~ nuovi ruol~ del personale d'ammiS. E. Paolucci. Il Consiglio della Società è stato così costituito : 11istrazione della Sanità pubblica. Il Ministero del1'~n lerno ha facoltà di. provvedere .al reclutamento ·presidente onorario comm. dott. Bellinzona di Milano; presidel'\te effettivo prof. Arlotta, direttore "' di personale; entro ~ limiti dei ruoli, che comdell'Istilulo .Stomatologico di Milano; vice-presi- prendono 441 persone. denti: proff. Grand~ dii "frieste e Cavina di BoMostra di pianie medicinali. logna; consJglieri: proff. Brusotti di Mj)ano, CamÈ stata organizzata a Brescia, dall 'Istituto fascipiglio di Milano, Boggio di Torino, Zunini di sta di cultura e dal Gruppo I\aturalistico RagazRoma, D ' Alise di Napoli: segretario generaJe il zoni. Venne inaugurata ~l io ottobre . ., prof. Corradi di Parma. Sarà creato un giornale scientifico della Società; La Farmacopea francese in Bolivia. della redaziol'\e faranno parte i proff. Piperno, Brusotti ~ Coel'\-Cagli. In Bolivia, me1ltre viene alles lita una Farmacopea Nazionale, l.'cc Ispezion,e delle farmacie » ha staPer l'Istituto oncologleo di Berlino. bilito che le preparazioni far~aceutiche si conforIl sig. Maurice Bunau-Varilla, proprietario del mi no al codice francese. giornale « Le Matin » di Parigi, ha donato 20.000 Nuovi periodici. fral'\chi all 'Istituto oncologico di Berlino, per riLa « Revista de Ortopedi~ y Traumatologia » ha cerche scientifiche. È questa una prova di solidainiziato l~ pubblicazioni a Buenos Aires; è a perietà internazionale nel campo della scienza. riodicità trimestrale. È diTetta dal prof. J . Valls; ne è redattore-capo ~l dott. C. E. Ottolenghi, seAmbulatori chiusi a Berlino. gretario il doit. F. Oleaga Alar.con . L ',abbonamento A causa della crisi fi.n anziaria, il l\ilunicip~o di annuo importa 10 pesos. Gli uffici hanno sede in: Berlino è stato costretto a chiudere sette dei suoi C6rdoba 682, ~Uel'\OS Aires. a·mbulatori~ per malattie veneree. In onore di Cannon. Per una nuova eatiedra a Madrid. 11 15. ottobre . si è svol ta una cerimonia in ono. . La Facoltà medica di Madrid ha chiesto al Go- re del doit. Walter Bradford Cannon, p·r ofessore ver-J\O che venga istituita ad p ersonam una cattedi fisiolog~a ,a,. Boston, in occasione del 25° anniverdra d 'istologia normale ~ patologica, per il dott. sario d~l suo insegnamento. La cerimonia venne P. Del R~q Hortega. presieduta dal decano D. L. Edvall; parlarono il prof .. ' '' ·· C. Alvarez su «L'influenza dell'opera Nu~vi laboratori a Chicago. d el dott. Can non sul pensiero e sul progresso meIl 5 otto:Pre venne inaugurato a Chicago un dico » e il prof. ,'V. H. Hovvell su « Lo sviluppo della fisiologia durante gli ultirn,i 25 annJ e l '~nfluen­ gra·n dioso edifizio, conte:Q.~nte varii laboratori per za del dott. Cannon su di esso ». Ad un pranzo il la scuola medica. .È costato 30 milioni di li. circa re it.; risulta di 7 piani: al 1° piano hal'\no sede prof. G. Lusk tenne una dissertazione su cc La vita di un, professore ». gli uffici aif\ministrativi e il decanato; il 2° piano è d~stinato alla fisiologia; il 3° alla chimica fisioIn memoria di Michele Serveto. logica; il 4° alla farmacologia; il 5° il 6° ed il 7° all 'anatoif\ia. Sulla casa ove, i1el 1509, nacque il celebre anaIl ·nuovo edifizio farà parte del n.u ovo grandioso tomico spagnolo, in Villa11:ueva de Sigen, è s.tato apposto un medaglione. I convenuti alla cerimocentro medico universitario di Chicago. nia hanno preso i.mpegno di far sorgere un moScuola medica ricostituita. n un1en to al Serveto sulla piazza eh~ da lui prende il nome n ella stessa cittadina. È stata ricostituita la Facoltà di medicina, chil\1iguel Servet, oltre che medico, era teologo; rurgia, dentistica e farmacia di Granada (Nicaraschieratosi per la riforma protestante, dovette rigua), che;, coµie ~e avevamo dato notizia, era staa Ginevra; ma ~vi Calvino, dalle cui dotta soppressa. Gli allievi che hanno s uperato gli fugiarsi trine dissentiva, lo fece condannare al rogo, nel esami alla Facoltà di Granada come pure alla Fa15.53. In questa città gli venne eretto un monucoltà d~ Leon dovranno sost~nere un esame com- . mento espiatorio nel 1903. plementare a Managua, prima d~ essere abilitati all '~ercizio professionale. Incendio dello studio di Moynihan. AL rilorn o dall 'AID:erica meridionale, lord Moy~icerche promosse da studenti. nihan ha subìto un, gravissiif\O infortunio: il suo L ·associazione studentesca dell 'Università di Caufficio, · in Leeds, è andato completamente distrutlifornia a s ·an, Francisco ha destinato all 'Univerto dal fuoco. Sono rimaste ~ncendiate le cartelle sità 1500 dollari, pari a circa 30.000 lire ~t., resi- cliniche dei pazienti, moltissime lettere private, duo degli introiti delle gare di foot-ball , affinchè esLratti di lavori, copie delle prime edizioni delle vengal'\O compiute delle ricerche sull 'eziolog~a e op~re dell 'insigne cl;lirurgo . Anche una collezione il trattamento dell 'epiderrnomicosi, detta anche d~ quadri di chirurghi di valore è andata perduta. « p~edi d 'atlet a» . Nello scorso anno l 'associazione finan,ziò pure queste ricerche, le quali sono con- Avvelenamento alimentare collettivo. dotte dai dottori R. T .. Legge, H .. J. Templeton e Abbiamo già dato notizia di un « avvelenamend.al prof. L. Bonar. t o >l alin1entare collettivo prodottosi in un pen1


1806

IL POLICLINICO

sionato di s tudenti della cc Perdue U11iversity » (I11diana, Stati Uniti) . L'esame batteriulogico ha dimostrato trattars~ di tossi-infezione da Bacterium enteritidis.

Studio dell'anatomia dal punto di vista artistico.

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venne un colpo di scenn: un teslimone volontario, medico, depose cl1e nel 1926 egli era stato vitti111a <lello ~tesso lrt1cco, da p arte della stessa coppia. Questa rimase oltremodo i1nbarazzata. La Corte se11tenziò a favore del dott. Bajor; il dispositivo clella sèntenza è preceduto da considerazioni sulL' ingratiludine de~ clienti.

Il dott. Henry iVIe1ge, della Salpetrière, ii1 una confer en za ha deplorato che lo studio dell 'a11atomia &ia fa tto dai m edici solo sul cadavere. Egli preconjzza Lii far precedere lo studio morfologico ~ul vivo. Il inedico trarrebbe molti vantaggi dalla co110scenza dei dettagli del corpo umano sul vivo. Riconoscer ebbe precocemente i difetti del corpo, lo sviluppo irregolare d~ gruppi n1uscolari, le deviazioni dello sch eletro, l e anomalie dei movimenti e del cammino. Oggi la sua attenzione non vi è richiamata se non qu<lndo i difetti già sono molto pro11unziati e clifficili a correggere. ì\"el l 'interesse della diagnosi, sf richiederebbe una co11oscenza perfetta del tipo normale. D 'altra parte lo sviluppo della chirurgia estetica co1nporta pure una più completa conoscenza. d_ell 'a11atomia esterna.

II « Board of Dental Exami11ers » dello stalo di California aveva revocato la licenza di esercizio professionale .a d11e odontoiatri, doltori Barror1 e Wilkinson, perchè facevano della pubblicità diffondendo degli annunz~ per mezzo di una stazione radio. I due puniti ricorsero al Tribunale, e questo annullò il provvedimento disciplinare. L 'Ufficio suddetto è ricorso in appello ; ma la Corte d 'appello della California (lit D1vis., ia. Sez.) ha co11fermato i.I giudizio del 'Tribunale, perchè nessuna legge della California vieta la pubblicità per mezzo della radio e perc h~ gli annt1nzi diffusi dai due medici non potevano essere impugnati di falsità e no11 equivalevano .a « senseria per la captazione di clientel a », come pretendeva I 'accusa .

Crociera del ''Bruxelles Médical ,, alle Isole del sole.

Errore di paziente T

La prossima crociera delle gra11di vacanze organizzala òal cc l3ruxelles-Médical >> si effettuerà sulla nave « Brazzo n dal 27 luglio al 21 agosto; partenza da Bor·deaux; si toccheranno Oporto, Lisbon a, Punla Delg.ada e Orte (I sole Azorre), Fuchal (Madera), Teneriffa (Canarie), Casablanca, Tangeri, ·c euta, Pal:r:na di ~1aj orca (Baleari), Ca·g liari (si cost eggeranno la Sardegna e la Corsica), Livorno, iVIarsiglia; ~vi la crociera avrà termine . Prezzj per medir i: franchi fra.n cesi 4975 in i a. classe e 2325 iQ 2a.. Da ogni scalo si faranno escursioni; inoltre sono stahilite alcune escursioni facoltative, a prezzi m oderati (per es. da Livorno a Pisa, Firenze e Montecatini). Sino al 1° febbraio si accetteranno solo iscrizioni di medici e di persone delle loro fami glie; se .avanzeranno posti, potran110 essere iscritte persone raccomandate cla medici. Le iscrizioni avranno luogo secondo l'ordine di arrivo delle domande. Rivolgersi: a : << Bruxelles-Médical », Section des Vo·yag·es, bouJevard Adolphe Max 29, Bruxelles) Belgio.

· La Corte Supre·m a di 'Vashington ha dato il g·iudizio definitivo in una causa intentata da un pazieD:te, certo Samuelson, contro i med~ci di un ambulatorio, nel quale egli sarebbe stato scambtato da un chirurgo, dott. Taylor, con un altro paziente e p er ciò assoggettato· a un intervento non necessario sul seno mascellare d estro. Lo scambio sarebbe emerso ad operazione avvenuta : il medico aYrebbe espresso la sua sorpresa e il suo rammarico, parla11.do coQ una infermiera. All'intervento scguiro110 gravi sofferenze, per infezione dell 'antro, il che r ese neces&ario un nuovo intervento, che fu eseguito in un ospedale. Dal dibattito è emerso all'evidenza che nessuno scambio di paziente era intervenuto, e che l 'operazione era indicata, se·b bene le con seguenze non ne siano 8tate felici. I m edir i sono stati assolti.

Una curiosa azione giudiziaria. Si è svolta a Budapest ed è giunta fino allél C'°rle d'appello. Un inedico, dç>tt. Bajor, aveva pratica.lo l1na c11ra dimag rante in una signora dell'aristocrazia locale. Non ricevend o il compen so per l 'opera prestata, intentò cau sa contro il m arito della cliente, professor e universitario. Questi rifiut ò di corrispondere il compenso, sotto pii\ titol i. Anzitutto la cura n on era afJatto n ecessaria, poichè l a moglie pesava solo 52 J(g . prima d ' inizjarl a. Il peso poi si ridusse a 4.5 Kg. ; ma ]e condizioni gener.ali er ano dive11ute t anto deperite, ch e fu necessa rio l 'intervento di un altro medico: il 111arito recla1navél, pertanto, l 'importo di questa cura supplementare. D 'altra parte, una cura dimagrRn te vn co11siderata come un lusso e non come una necessità; ora la l egge ungh er ese fa obbligo al marito di riconoscere i debiti d ell a m ogli e solo se contr atti p er rispondere a neces ità. Durante il processo in Corte d 'appello, il dott. Bnjor difese con vigore ~1 proprio operato. Prima che fo se lella l a p erizia ordinata dalla Corte, aY• •

Azioni disciplinari contro odontoiatri.

Si è spento .ll dott . .TOIIN OSBORN POLAK, profes sore di ostetricia e gi11ecologia alla 1Scuola Medica d~ Long Island (Ne'v York), direttore del1'« Amer~can J ournal of Obstetrics and Gynecology », ex-presidente d ell 'Associazione Americana di Chirurgia, Ginecologia ed O ste tric~, autore di pregeYoli studi e di ma11uali molto diffusi. Cont ava 61 anni .

B.

È inorto a Berlino, in età di 62 anni il prof.

ALFRED GROTJ _l\HN, creatore del! 'insegnamento d 'igiene sociale. Esercitò a lungo la m edicina pratica nell 'ambiente operaio e ne attinse gli elementi della nuova disciplina. Nel 1912 pubblicò la « Saziale Pathologie », cui fece seguito I 'en ciclopedia cc Hand,vortei:bu ch der saziale Hygiene ». La sua competenza tecnica emerge dal suo lavoro sugli ospedali, pubblicato nel 1908. Ha compiulo altri pregevoli s tudi, sull 'alcoo] isn10 e sulla n atività. Mantenne sempre i contatti con la m edicina generale. Il suo recentissimo libro cc Aerzte als Patienten », ha destato vivo inter esse. A. I ..


[ANNO

XXXVIII, NuM. 48]

1801

SEZIONE PRATICA

RA.SSEGN.! DELLA ST.!MP A MEDICA.. vourn. Praticiens, 19 sett. -

AcHARD. Il cancro I11convenienti nella cura

del polm. - P. PR SN l~L. sclerosante del]e varici. Med. Herald, sett. - H , V\rILLIAl\1s . Il metabolismo endocriD:o nelle p sicosi . Gaz. HtJp., 16 sett. BENON. Epilessia e pat. mentale. - Id ., ] 9 sett . - HouGRE e WARE1\1BORG. Valore nosologico della nefrosi lipoidica. Riv. San. Sic., 15 sett. Nu1n. dedicato alla piccola bonifica nella lotta contro la malaria.. M ed. J(linik, 18 &elt. - BrnnL. L 'o,r mo·n e sessuale delle ghiandole ger1ninali e del lobo anteriore dell 'ipofis.i . -· BRUGSCK ed altri. Sul così detto preparato ormonico circolatorio. M ed. l\ 1 clt., 19 sett. - 1'HIELF.~IANN. Carcinoma delle vie aeree superiori. - KAFEMANN. Infiammazione ed anestesia. CAKOR. Le lavande vaginali. Presse Méd., 19 sett. ~IouRrQUAND . Le distrofi~ ~nappare11ti . J ·\CQUEnon. Tuberco1ino- ed antigeno-terapia. IJe Scalpel, lQ set l. SNAPPER. Rapporti fra chirurgia e 1naJattie ossee e11docrine. - CouRTors. I miracoli della frenic~c lomia. Bull. Méd., 19 sett. -- EnELI\-IANN . Proprietà farmacodinaID:~che e terapeutiche della clorofilla. Gazz. Osp~ e Chir. 20 sett. - G. NonsA. Sieroterapia, vaccil).azione e risvegli patologici. Med . Klinik, 25 sett. - KLEINSCHMIDT. Osservazioni su un 'endemia di scarlattina. - BAUER. La questione della n efrosi. Presse M é.d._, 26 sett . -- GRANDULUADE e LESBRE. L'infez. locale dentaria e st1oi risentimenti organici. - HAUDEJ'. Il trattan1. immediato delle fratture aperte della gamba. Journ,.. Pratic., 26 sett. - BoRDJER. La diatermocoagulaz. nelle emorroidi procidenti. - S. BLOCH. La pleurite dei cardiaci. . Nederl . Ti.id. v . Gen ., 26 sett. - VAN THIENEN. La bronchiectasia. J aurn. Am. Med ...4.ss., 12 sett. - W. MEYERDING. Trattam. chir. dell 'artrile cronica. - A. KELLY. Il radio nel trattam. il ei disturbi mestruali. -

- TH. P ARRAN. Il progra m tna igienico di New. York. Lancel, 26 sett. - 'i\7 • ~1ooRo. Trattam. opera tivo dell 'idrocele. Journ. Trop. Med. a. l-lyg., 15 sett. - I. SABRY. Natura chimica <lella tossina pellagrosa e trattam. della p ellagra col triosolfato. Proc. R-oy. Soc. Nle<l., sett . - Ron1NSON. Dolore· di schiena ed infez. cervicale. - l\11NSK1. Encefalite d! origine ignota. - MAusoN-BAHR. Metodi: nloderni d~ lrattarrt. del] 'amebiasi . - Discussionesul cancro inoperabile della vescica.

_..

Segnaliarmo ai lettori del le interessanti Note :

cc

Policlinico )}.

Assistenza ospedaliera e costituzione di Federazioni ; A..ncora della obbligatorietà dei prezzi minimi nella vendita dei medicinali e dell& specialità; pubblicate nel N. 10 (Ottobre 1931) del'' DIRITTO PUBBLICO SANITARIO,, il quale contiene ancheuna estesa Rassegna di Giurisprudenza.

Avvertenza ,•

I medici che non sono abbonati a detto· periodico e rhe desiderano leggerla, si affrettino a SJJedire Vaglia Pnstale di Lire 5 all'editore LUIGT POZZI, Via Sistina N . 14 Roma e ri1:everanno presto il Nun1ero che le contiene. Preizo di ogni numero separato del « Diritto Pubblico. san 1tari o "' L. 5. L 'abbonamento ai dodici Numeri del 1931 costa L. 3 6, ma agl-i aeieoC";iati al « Policlinico ,, è concesso· per sole L. 3 O, ohe va.nno inviate. mediante Vaglia Postalle o Bancario. all'editore Luigi Pozzi. Via Sietti· na 14. Roma.

Il N. 11 (Nove1nbre) conterrà la seguente Nota. di palpitante attualità :

Limitazioni eccessive all'ammissibilità ai concorsi. Possibilità di rimedii giuri11 sdizionali.

Indice alfabetico per materie. Amigdala: Jesioni; loro importanza nella linfopoiesi e n ella linfoclasia . . . Pag. 1800 A_n emie : impiego di ferro metallico . . » 1801 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . » 1796 Brucellosi .Jegli animali domestici 'e r apporti con la febbre ondulante del1'uorn.o . ~ . . . . . . . . . . . . · · · >> 1792 Calcio: assimilabilità d ei sali . . . » 1801 1797 Dermosifilografia : congresso . . . . » Epidemiologia sperimentale . . . . . » 1791 Insulina : azione sulle soglie renali . » 1789• Ittero letale « ~x emotione » . . . . . . » 1771 Malaria: colorazione clel parassita . . . » 1801 Malattia di Pfeiffer . . . . . . . . . . . )) 1800 Medico : possibilità di rischio professionale e il nuovo C. P. . . . . . . . .

))

1802

Metabolismo ~ sistema vegetativo . . . Pag. 1794Mielosi globale iperplastica semplice e mielosi globale aplastica (da morbo di W erlhof) . . . . . . . . . . . . . . >) 1776 Narcosi: fer1on1er10 di Ipsert . . . . . . » 1790 Obesità: trattarr1. con diete a basso valore calorico . . . . . . . . - . . . . . >) 1795 Occhio : esame i11 1nerl irina generale . » 1799 Sindron1e pallore ed ipertermia post1791 operaliva nei lattantj . . . . · ' 1 • • • )> Trasfusione di sangue: errori evitabili » 1800 Tumori : ricerche . . . . . . . . . . . . )> 1804 Vaccinazione jenneria11a: possibili rapporti con, la p atologia dell'apparato emopoietico . . . . . . . . . . . . . . » 1799.

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V. AscoLI

t , Red . capo.

A. Pozzi, resp.

RGma • Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Cour-rier.


1808

[-~NNO

IL POLICLINICO

_...

XXXVIII, NuM. 48)

Abbonamenti cu1nulativi con '' 11 Policlinico,, per il 1932:

Tre Riviste di branche speciali della medicina pubblicate dalla CASA EDITRICE L. POZZI - ROIA concesse in abbonamf)nto cumulativo con ''IL POLICLINICO ,, pe:r l'anno 1932.

CUORE .

E

CIRCOLAZIONE

periodico mensile illustrato diretto da CESARE FRUOONI, Clfnfco Medico df Roma Capo Redattori : P.rof. CESARE PEZZI, Milano; Prof. CINO MELDOLESI, Roma. Ognii faB-Oioolo 8l compone di 48-56 !l)a.gine di te1to 1.11.tltJ.uto 1n ò .P&MA: a) !a.vor11 origdina.11 lezioni e OQDferense; b) rassegne, riviste e ~ongireee.i; o). notisiie b1bLlogra.11-0he. • ABBONAMENTO ANNUO: Italia L.40; Estero L.60; Un num. sep. L.6; Per gli assoc. al Poliollnico: Italia L.36; Estero L.&o.

LA CLINICA OSTETRICA. Rivista mensile di Ostetricia, fiinecologia e Pediatria per Medici pratici diretta da PAOLO OAIF AMI

Professore di Clinica Ostetri-00-Gineoologiea, nella R. Uniiversità di Bari Ogni fascicOlQ si com.pone di 60-64 1pagine di test() distinto in 3 pa.rti: a) lavori originali fatti e dooumenti (clinici e anatomiici). l a rubrica degLi errori, la pagina del medico pratioo, eoo.; b) recensioiii quesiti e coa:n· men ti, bibliografia; c) Varietà, notizie. ' ABBONAMENTO ANNUO : italia L.40; Estero L.60; Un num. sep. L.6; Per gli assoo. al Poliollnico : Italia L.36; Estero L.50.

.IL V A.LSA.LV A

-

Rivista mensile di Oto-Rino-Laringojatria diretta da OUOLIELMO BILANCI ON I Professore ·di Olin1c8! Oto-Rino-Larinigoja.tl"ica

nella R. Università di Roma · Questa Rivista, ohe inizia il suo settimo anno di vita, si è atl'e.rma.ta vittoriosamente eee«ido oggi fra noJ V pitl oom·pleto, agile e r.ic co periodico della epeo.i.&tità.. Argomenti d'indole pra.tioa e dii a.lu; ~ilievo scientifico si fondono &rmonioamt>n1te, formando una riV"ista, modem·&, in oui ha. degm.a, sede quanto si produce negli ()e.p edali nelle Cli· niobe e negli Istituti d'Italia,. • ABBONAMENTO ANNUO : ltal.ia L. 45; Estero L. 65; un num. sep. L. 6; Per &li assoo. al P•liolinio•: Italia L. 40; Estero L. 55,

Altre Riviste, non di nostra edizione, concesse in abbonamento cumulativo con ''IL POLI OLI NICO,, pel 1932: RIVISTA DI•

1':'.l:ALARIO~OGIA

Pubblicazione bimestrale

La Rivista di Malariologia aiecentra i progressi che vengono compi uti dalle nOBtre conoscenze eull,a malarja in tutti i Paesi. Reca contributi originali, relazioni, studi riassuntivi, recensioni sistematiohe, atti ufficlali, notizie. E' orga.no ufficiale del1a Società per gli Studi della Malal'lia e di altri Enti. Abbonamento annuo : Italia L. 40; Estero L . 7 5. Per gli associati a,l <t Polie lin100 11: Italia. L. 3 5; Est&...o L. 7 O.

ANNALI: D ' IGIEiNE Periodico mensile Accoglie memorie originali, studi riassuntivi, questioni del giorno e una copiosa. rubrioa di_ reoensioni, che rispeoohiano tutto il movimento igienioo intermazioniale; reca informazioni di legislazione, amministrazione 8 giurisprudenza sa nitaria e notizie varie. Abbonamento a n·n lllo: Ita1ta L. 60; Estero L. 100. Per gli atlsocia~i al «Policlinioo » : Italia L. 55; Estero L. 9 5. Ai medici con·dotti associati al « Poldolinico u g1i « Annali d'Igiene » sono offerti al prezzo di favore d.i L. 5 O, ma per .ottenere ciò essi. dovranno riivolgerei esclusivamente all•a nostra Amministrazione e più precisamente aJ Signor LUIGI POZZI, iin via Sistina, 14, Roma.

Utilissimo ad ogni Medico :

II:.; I>IRIT'rO PUBBLICO SANITARIO . Periodico Mensile di Giurisprudenza e Legislazione. D l . N E T '". rORJ.

On. dr. A. Carapelle, Consigliere di Stato. -

Avv G. Selvaggi, esercente in Cassazione.

EDlTOJ:.(l

FRATELLI POZZI - R OMA riporta tutte le Leggi, i Decreti, i Regolamenti e le Oircolari concernenti a.nche

" Il Diritto Pubblico Sanitario 11 indi r ettamente l'ordinamento giuridico sanitario, nel senso più ampio e le letituzioni Sociali. - Ogni numero con. t.leue Note di com m ento e di illustrazione delle Leggi e dei Regolamenti più importanti, un.a, raesegna oompleta del.la giurieprudenza. della Corte di Cassazione, del Consiglio di Stato in sede Giurisdizionale e Consult:Jiva ~ di altre Magist rature, con esposizioni ragionate delle controversie e delle ri soluzioni • Il Diritto Pubblioo Sanitario» in ogni wo numero reca studi sintetici di questioni d'attuaJità e Cenni di legi•lazione estera. •Il Diritto Pubblioo Sanitario• è una guida. chiara e semplice .specialmente per tutto ciò che attiene alle .1stJ.. tnzionl socia.li, ai rapporti d'impiego oon Enti Pubblici, all'esercizio delle professioni, all'ordinamento sind&eale, aJ poteri di polizia sanitaria, eoo. Ogni numero consta di 40-48 pagine, ooetituendo a fine d'anno un volume di oltre 500 pagine oon indici eietema.tioJ . ABBONAMENTO per il 1932 : I talla L. 36; Un numero separato L. 5; Per gli associati al <1 Policlinico »: ltaJia L. 30. ·

Per abbonarsi Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario riscuotibile In Roma all'editore LUIOI POZZI, Via Sistina 14 - ROMA


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_.. Abbonamenti cumulativi con '' Il Policlinico,, per il 1932: Tre .Riviste di brancne speciali della medicina pnbblicate dalla CASA EDITRICE L. POZZI - ROIA ·

concesse in abbonamPnto cumulativo con '' IL POLICLINICO ,, per l'anno 1932.

CUOR.E E

CIRCOLAZIONE

periodico mensile Illustrato diretto da CESARE FRUOONI , Clinico Medico di Roma Ca po Redattori : prof~ CESARE PEZZI, Milano; Prof. CI NO MEL DOLESI, Roma. Ogn1i fucioolo ai compone di 48-56 (pagine di ~1to dutinito .in 3 p a.rtJ1: &) l&vOl'li ori.1111inaili, lezioni e oonl• rense; b ) rassegne, riviste e eon giresei; o) nottzite bibLiogra.fic h e. · ABBONAMENTO ANNUO : Italia 1...40; Estero L.60; Un num. sep. L.6; Per gli assoo. al Policlinico : Italia L.36; Estero L.61.

LA CLINICA OSTETRICA. Rivista mensile di Ostetricia, 6inecologia e Pediatria per Medici pratici

Professore di Clinic~ Os~~tri~Gin~logica nella R. Un.1vers1ta d1 Bari Ogni fasci colo 6i compone cli 60-64 pa.gill?-e di tes~ distinto i~ 3 pa.r~i: a) lavori origina~i, .fatti e. ~ooumenti (clinici e a.natomrici ). la rubrica degli errori, l a pagina del medico pratico, ecc.; b) recens1on1, ques1t1 e com· men ti, bibliografia; e) Varietà, notizie. ABB ONAMENTO ANNUO: i ta lia L. 40; Es tero L. 60; Un num. se p. L. 6; Pe r gli a s soc.. al Policlinico : Italia L".36; Estero L. se.

di r ett a d a p AOLO OAIF AMI

IL VALSALVA Rivista mensile di Oto-R i no-Laringojatr i a diretta da OUOLIELMO BILANCIONI

ProfAesoredi Clini~ Oto-itino-Laringojatrìca nella R. U n·i versità di Roma Questa Riv ista, ch e inizia il su o ott avo ann o d i vita, si è a ffermata vtt t or ioaa,m ente, essen,d o oggi fra n o.i 1J p ià oo m·plet o , lt.gile e r .ioco per iodico d ella. epeoi&.lit a.. A;rgom enti d' inclole pra.ti.ca. e dli a lto r i lievQ ecientdJloo si fondono &rmonica m t1llte, forman do una riv.h1ta m oderna., in oui h& degna sede quanto s i produce negli OEl1peda.li, nelle 011· n iobe e negli I stit uti d 'Italia . ABBONAMENTO ANNUO: Itali.a L. 45; Est e ro L. 65; un num. tflp. L. 6; Par ali assoo. al P•liolinio• : Ita lia L. 40; Estero L. ss.

Altre Riviste, non di nostra edizione, concesse in abbonamento cumulativo con ''IL POLICLINICO,, pel 1932: .RIV.ISTA DI CLIS:ICA PEDIATRI CA

Periodico mensile illustrato

Fondata. dai proff. Ciuseppe Mya e Luigi concetti nel 1903. E ' oxa diretta dai pToff. CARLO COMBA, G. B. ALLARIA, CEN1NARO F·IORE, CINO FRONTALI, DANT E PACCHIONI, L. M· SPOLVERINI , ordin a.ni di Clinica Pediatrica r ispet t ivamente a F irenze, Torino, Pisa, Padova, (fenova ~ Roma. Pubblica memcrie origina li e dà speciale cura a lla r u brica della rassegina della stampa -preoccUJpiandosi ·di forniTe a l lettore una raieoolta, per quanto è pOESibile completa, di ciò che si pubb1'i.-0a in Italia ed QJU'Estero, intorno alle m ·a lattie dei bambini. Abbonamento a nn1uo: per l'I talia L. 5 O - per l'Estero L . 1 O O. - Per gli aeeociati al « Poliolinioo " : pel l 'Italia sole L. 4 6 - per l'Estero sole L . 1 O 5.

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Giornale 1taliano di .Dermatologia e Sifìlologia ( Continuazione del GIORNrJLE DELLE MfJLfJ TTIE VENéREE E DELLrl PELLé). Il p ]ù a.n tioo per.i odico dell a specialità in Italia ed all'Estero, f ondato dal dott. oav. c. e. Soresina nel

1866, pubblicato dal dott. AM B ROCIO BERTARELLI con la collaborazione di tut ti i professori delle Clinich e Dermosifilopatiche italiane. Si pubblica ogn i due m esi , rin s ei ragguardevoli fasci ooli bi meet ra.li. Raccoglie l 'attività c he si svolge in Italia ed a ll'Estero nel campo della Del"IIlos if.ilopatica con la pubblicazione sia di Lavori originali ch e di numerose, selezionate recensioni. Pubblica altresì gli atti della. Società Italiana di Dermatologia. e di Sifilografia . .Abbonamento a nnuo: per l'Italia L . 1 00 - per l'Ester o L . 1 40. - Per gli assooiati a l cc P olicliruoo •: per l'I talia so le L. 9 5 - per l'Ester o sole L . 1 3 5. ··

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Utilissimo ad ogni Medico :

IL DIRITTO PUBBLICO SANITARIO

Periodico M ensile di Giurisprudenza e Legislazione.

DIRETTORI: On. dr. A. Carapelle, Cons igliere di Stato. -

Avv. G. Selvaggi, esercente in Cassazione.

EDI TOR I

FRA T E LLI P OZZI - ROMA riporta t u t te le Legg i, i Decr eti, i Regola m enti e le Oiroolari oon-0ernenti a.nche

I l Di ritto P ubblico Sanitarie; 11 . in direttamente l'or dinamento giuridico 1:1 a nitario, n el senso più. a.mp<io e l e Ist ituzioni Sociali. - Ogni numero contiene Note di commento e di ill116trazion e delle Leg1:;i e dei Regol a m enti p iù importanti, una rassegna oomplet& d ella giurisprudenza della Corte di Cassazione, del Con siglio di Stato in sede Giurisdizionale e Coneultdva e di altre Magistratur e, con esposizioni ragionate delle controversie e delle risoluzioni • ll Diritto P ubbli co Sanitario » i n ogni euo numero r eca studi sintetici di questioni d 'attuaJità e Oen.ni di legt. el&zio ne estera. • Il Diritto Pub blico Sani t ario ,, è una guida ch iara e semplice specialmen te per tutto ciò che attiene a.ile .i.&ti. t uzion •i social i, ai r appor ti d'im piego oon En ti Pubblici, all'esercizio delle professioni, all'ordinamento sindacale, &i poter i di polizia sanitaria., ecc. Ogni num ero co nsta di 40-48 pagine, costituendo a fine d 'anno un volume di oltre 500 p agine oon indici sistema.tic.i. ABBONAMENTO per il 1932 : Italia L. 36; Un numero separato L. 5; Per g li associati a l <1 Pol icli n ico ": Italia L. ao. u

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1808

[.1\ ~No

l L P OLI CLI NI CO

XXXVIII , Nul\1. 481

PUBBLICAZIONE MENSILE A CURA DEI PROFESSORI A. _i\lessandrini (Roma) - S. Belfanti (Milano) - G. Bellei (Bologna) - E . Bertarelli (Pavia) - G. Bordoni l Jffreduzzi (Milano) - O. Casagrandi (Padova) - R . Cimmino (Napoli) - D. De Blasi (Napoli) L. Devoto (Milano) .. E. Di Mattei (Catani·a) - C. Fermi (Sassari) - G. Ficai (Arezzo) - A. Filippini (Roma) - C. Gorini (Milano) - B. Gosio (Roma) M. Levi d ella Vid a (Rom a) - A. Maggiora (Torino) - L. Manfredi (P al ermo) - F. Neri (Firen ze) - A. Niceforo (Nap oli) - D. Ottol cnghi (Bologn a) - G. Pecori (Rom a) - G. Pittaluga ~1adrid) - V. Puntoni (Roma) - E. ll onzani (Milano) - G. Rossi (Portici) - G . Ruat a (Roma) - G . Sampietro (Roma) - G. Sanarelli (Roma) - F. Sanfelice (Pisa) G. Sang·i org~ (Bari) - A . Scala (Roma) - G . Volpino (Messin a) .

Prof. G. SA.NA.RELLI • CAPO : Dott. L. Verne)'

DIRETTORE : RE DATTORE

Il periodico accoglie m e1riorie originali·.. stud·i riassuntivi, questioni d-el giorno e l1na copiosa rubrica di recensioni, che i·~specchiano tutto il movimento igienico internazionale; reca informazioni! di legislazione, amministrazione e giurisprudenza sanita.ria e notiZtie varie. REllAZIONE: R. ISTITUTO D'IGIENE - PIAZZA VIMINALE, 7 - ROMA (5) AMMINISTRAZIONE: VIA DEl.iLE FINANZE, 14 - ROMA (30) ABBONAMENTI : per l'Italia Li. 60.-; per l'Estero L. 100 Un numero separato > » 8.-; » -. » 12 • » arretrato i> » » 12.-: ,. » » 16 l>

N1UMERI DI SAiGGIO GRIA TIS A RICHIBSTA

i vista di

alario lo 1a

Periodico bimestrale diretto dal prof. G. Sanarelli con la collab or azio11e di G . Alessandrini, A. Barbieri, C. C. Bass, G. Bastianelli, M. F. Boyd, E . Brumpt, J. P. Cardamatis, M. Ciuca, G . Covell, S. R. Christophers, N. C. Davis, S. De Buen, G . De M. Rudolf, G. Escalar , D. F aller oni, E. C. F au s t, C. F ermi, G. Franchini, G. Giem sa, B. Gosio, R. Green , L. W . Hackett, S. P. J am es, I. J. Kligl er , A . Labranc·a, L. La Face, A . Lutrario, P. Manson-Bahr, E. Marchiafava E. Marchoux, E. Martini, A. Missiroli, P . Muhlens, B. Nocht, D. Ottolen g hi, U .' Owen , G . Pittaluga, A. Plehn, 1'. P ontano, G. Rossi, E . Roubaud, F. Schiassi, W . Schuffner l\II _ Sella Ed. e Et. Sergent, A. J. Sinton, C. Strickland , N. H. Swell en grebel , ' J · G . Thomson, V. Valle, E. W. V\· alch , A. Zeri, H. Ziemann. REDATTORE CAPO:

dott. L. Verney

Contiene contt:ibuti or.iginali, r.elazio'fl(i, studi ri,a ssuntivi ) recensioni sisteniatiohe, atti 1tffioiali, notizie. Pubblica i riassunti dei contributi originali in ltaliano, inglese, francese, tedesco. Organo l 7ffi'ciale della « Societ à per gli Studj della Malaria » e di alt1·i E nti. Abbon am ento annuo: Per gli abb . agli cc An n ali d 'Ig ien e » : un1er i sep ar ati: ~UMERI

lla1ia L . 40 )) )) 35 )) )) 10

Estero L. 75 )) )) 65 )) )l 15

DI SAGGIO GRATIS A RICHI ESTA

Redazione e Amministrazione: Via Finanze 14 - ROMA (30) <.f.: .. ----:::::-=-=::=:-:-?-=-===-----== · ~...:-...:-.-.:- .--=-=-=-=---= :r == ~~=-== :----.--:-: --:-_-_ -- ----.. - --.. Per abbo11an1er1 li cu1nul a ti vi con cc Il Policli11ico », \'. all 'ultima p agina del p reced ente N. 48.

-- -- --- - - >


!DO XXXYIII

Roma, 7

Dicemb1~e

1931 - X

Num. -19

'' ''

fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO:

PROF.

CESARE FRUGONI

Clin.i co Medico di Roma

so·M MARIO. Riviste sintetiche : G. Mendcs : E voluzion e del concetto e della, pratica del pneumot01'ace. Note e contributi : C. Gui da: Cont ribut o allo sturlio delle rioonanze broncofon•i-0he trachea li neJle a p iciti. (Nuovo m etodo di ascoltazi on e toraci•c a ). Osservazioni cli1n·iche : L. Dura.n te: Stenosi di p os izione per rd!isloca mento in a lto del s egmento pilor o-duo den&le susseguente a freni cectomi a <lestra. L'attualità scientifica : A. Pozzi: Le forme filtrabili dei batte-ri v isibili e l'ultraivirus t1.1bel'ioolare. Sunti e rassegne : I<. Klare: Cos tit'l.1ziio ne e tuber·c olosi. - F . Scheidem antel: Rieer che sulla. g enesi e su l decorso della tubercoloei polmonare. - E. LeuTet e J. Caussimoin : La diagnoSJ.i di a ttività delle l e-sio ni polmonari tubercol ari. - A. Viton: L e pleurit i a scellal'i postcollass oterap.i che. - _F.-L. De Ml1ralt e P. Weiller: Le lav a tur e ·della pleura nelle rpleur iti puriulente tuber~)la.ri maligne. - H. Kutsch er a-~l\.i c b bergen : I l trattam ento del d iabetico t1.1b ercolotico. 1

Cenni bibliografici. · Accademie, Società Mediche, Cong ressi : I V Con g1,esso Na.ziOIIlale iper la lotta contro la t uhericoloai.

RIVISTE SINTETICHE· ISTITU TO

CLll\1ATICO

(( f: E S AHE

Ross.\

DELLA. C ROCE

B..\TTISTI))

lTALI:\ NA.

E-voluzione del concetto e della pratica del pnen1notorace. Dott. prof. G-urno

~IENDES,

diretto:r e.

Come è ben no.to il concetto del pne11motorace terapeutico così come venne ideato dal nostro grande 1F orlani·ni. è stato quello di introdurre u11 gas indiffe1ren~e n el cavo pleurico allo scopo di provocare lo scollamento del polmo1n e allontanando l 'uno dal}'altro i due foglietti pleurici e producendo così gradual.me n te il collasso .d el polmone stesso (collassotera pia). Qu•e sto collasso polmonare r enderebbe possibile una com pressione del parenchim;a affetto da lesioni tube rcolari, ed in queste zon e, divenute atelettasiche, si produ.rrebbero delle mo·dificazioni di circolazione e ·di trofismQ capaci di arrestare l ' evolt1zio11e d1e l processo tubercolare. Le ulteriori osservazioni hanno dimostrato però la insufficienza di tale semplice teoria a spiegare tutti i ;risultati ch e ·con la collassoterapia si p ossono · ottenere malg rado con1

Appunti per il med ico prat ico : DALLA

CO"l RENTE : L. De Benedet t i: Grave s hock pleurico da l'if or nimento pneUJDotoracico vinto con un 'iniezion e en dove n o ~ a d i « la beli.n a ''· SEl\1 EIOTICA: Statica m ed iaiStinica e statJca la r ingea n ella tuber colosi. J>Olm o·n are. - CAS ISTI CA : Asma ed a d ein«)ìPati a tracheo-hronchiale tuber cola1·e. Dura ta dell'inf iltra t o precoce E' del sl.10 sf a celo . - Con tributo alla conoscen za. cli11i ca. e r a diol cgica d ell a eos1detta t ifo-bacill<>si n ell'in1f a nzia. - TERAPIA: Il tra ttaim ento d elle emott is i tubercola Ti. - I l bTomuro di acetiJ.col:iJna nei au.c.lor·i dei t1ube1~coloti·ci. - MT!lDICI NA SOClAJ, F.: Tecnj ca e dati sulle in dagini n elle v icin an ~ e dei dispen~nri t uibercola ri d ella città. - VARI A : Hil debrandt: La s intom aiolo·g ia polmcn a r e dei fum a tori. Politica sanitaria e giu ri sprudenza: G. Selvaggi: Controvers ie g iuridich f'. Nella vita proì'essiona le: Cr onaca del m ov.i•m en to profe88ionale : Consig li.o Na,'!d.ona,le d ei m edici fi3..ecist i. OonC-OiI'si. - Nomine, pr omozi oni e d onorificen ze. P RATI CA

Not izie diverse. · Rassegna della stam pa me!t ica . . Indi ce alfabetico per mater·ie.

dizioni di lesioni 1&pesso f1~a loro a ssai diverse. È con111ne i1oz ione intanto ch e buoni m iglio-r.amenti , ed a n ch e g uarigioni, si possono atting·ere in casi nei quali non si è potu ta cittenere una v·era ·e propria a telettasia del p.)1m one an1mala to, ch e talora rima[Le incompressibile anch e attuando forti plìessioni en do,pleurich e. Ciò .avvi1en e speci.almenle qu·ando si abbia a ch e fare con un polmo·n e ch e ·presenti qu elle a lt erazioni produttive che lo rendono poco -elastico e poco co,m rpr essibile (pne11n1otoraèi rig·idi) :e ciò avvi·ene .a nche q uand·o, m.alg rado un bu on decorso g·en erale della cura pneu motora·cica, p erm•a ngano 11el m OJ1cone polmon.a re beanti ·delle les~oni cavitarie , fa tto· questo non infrequente specialmente 11elle forme di ulcero-fibro si ch e ra ppr esentan o un buon terzo dei casi raccolti n ei n ostri ~ a11a torii. Vi è quindi un fattore più importa11tr. della compression e ch e agisce favorevolmente n ella collassoterapia e ta]e fattore è senza dubbio· la immobilizzazion e più o m eno completa del polmone. Si sa i11fatt1 ch e gli organi r espira torii ~­ n o per la loro funzione in continuo m ovjn1en to si sa altresì che n eg·li ammalati di pe tto ol tr e i fi siolog·ici i11oviroenti di in pirazio n e 1


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IL

POLI C LL~ICO

e cli e 1>irazio11e i 1)o]n1 on i ~ 0110 co11ti11uatiYan1e11tc l rat1111a Lizu'l Li dal le brll. . cl1 c co ~e do,·u tc alla to ~ e ed è noto <l 'altronde cl1e il 111i!tlior 111 odo di curare 1111 c1ualsiasi org·ano mobi le a l'fell o da le io11i Lubcrcolari è c1t1e1lo di n1etl erlo .a cot11pleto ripo o. In Ler1)onc11clo llno tra to rra~ so ~o fra i due foa li etti pleurici noi ollcnian10 a1)pt111Lo qu elo i ola1r1cnto e que. . ta in1t11ol)i] izzaz io11e del ·polmone u111111.al ato co ì co m·e u ·11 .appar-eccl-1 io g·cs:nlo l11et1 o a riposo ll na articolazion e , a ho]en do11 c og·11) funzio11 alità. .... on srn1 prc a dir vero i ri e ~ cc a cl otte11ere 11 1c c1 in.11 le il p11et1111otorace l111a in1mobilizzazion c a .. ol11ta clel polmone com e 11on sen1pre r dat o <.1 ttt1ar11e i} coll a ... O COD1J)}C?lO, m a o-ià t1na i111111obili zzazio11 e parziale può dare fa, or e,roli ri ... ult ati , con1 e 1)urc ])tlÒ darli un colla so no11 con1plet o pu rcl1è es. . o si e ' plicl1i . . ui sing·oli lol)i a111111alati. il ch e avvie11e l'ort1111al '\1nentc abba~ ta11za cli frequente (collasso se lel LiYo) allorcl1è i l1u11ti le i non h a11110 co11lrall o [orli adcrc11ze con Ja p leura parietale. lnfnllì it1t erpo11e11do 11110 str.ato o·as o o tra i du e l'o0 ·lietti 11lc11rici cessa I 'attrazione cl1e la t)leura vi. . rer.al e c ... crc it a 11 or111<tl n1 eutc .. 111 pol1non0 "" ottos lante, e ,,iene 1>er111c 'SO di r C'trar i alle parti a ffette da lesioni. No11 è il ca o di . . affermar si a lu11,go sulla lec11ir«t clr l piccolo ~'l tt o operatori o cl;e co::3Lilt1i...,cc il ]11lt:t1111otor.ace. n è sullo . . trt1n1cntario cl1e occo rre per con1pierlo. . Si . . a cl1e lln.a t1 11mero~a serie di gazo111etri dtver"' i 0110 tati idex.1ti per co11tcnere e rni .. t1r~rc . i Q·a... ch . e de,·0110 e ~ sere i11,ufflati. T gas 'l J sa t1 sono t11 g·e11er e 1'azoto o l 'H rin filtrata ch r })rcs o a i>oco si equivalgono. . Qunlr 11n o 1)r eferi _rc fat"'' la prin1a i11trocl u/ tonc , t111c lla r he for111a la bolla iniziale, usa11clo l 'os. . ig'e110. g·a" i1iù fa cile n ria orbirsi e ch e- q11i11di .. i ]) UÒ insufflare ron maagior confidenza co111e bnllo11 d' essai . t> ' 'isto cl1e tutto procede reg·olar111ente con 1'(). i 1111ò, dopo introdottin ~1n centinaio di r n1c .. ra111biare apparecchio e continuare con 1·azoto o co11 l'aria filtrata. r\l g.azo1r1etro è collega to il i11a11on1etro deS!inato n i1~ istrrare di tanto i11 tanto la pres~ 1011 e cl1c ll ga~ ... te. . o vi e11 e raagit1ngendo 11el ca,·o ple11rico. . \t1ch c o-li ao·l1i od i trcqt1arti che servono J">er i)e11e l ra rYi a ttra Yerso 11110 s11<lzio intercc, · s talc so110 assai rarii fr~ loro a seconda d e.gli autori ch e li l1anno ideati. St.~ di fatt o i1crò cl1e og11i ~p p..'lrcccl1io €rl ()g-111 ago put) e" ere u sa to co11 . . oddis facenti ri"'11ltati quanlio cl1i li ~1doper~1 tisi t1na buona t 'Cn~ca ed ~ai"ca con ci.rco_p c1ione e pazien1a. DICO JJO:l Cn:a 11erch è IllO]tc YO}te è apJ)U11I o l\1 rna11c.aJ11"'\ i1ell 'oper~to1 e di q uesl ~1 'i rt ù ' llt' ti1 co111111etter e de.gli errori o delle tra.._ "Ct11 anzt~ fnnP., te- d11rnnte la prntica co ~ì sen11

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plice e pure così delicata di questo pie colo interYento. Es o è del r e Lo di facile attuazione stai ei per dire di troppo facile attuazione, ed' in genere affatlo pericolo. o. Pe~ l_a prima ins:uff]azione alcuni pneumoto~ac1st1 usano degl1 speciali trequarti a mandrmo smusso ch e danno la sensazione netta d el .momei:ito nel quale si traversa la pleura parietale 11 ·cl1e J) UÒ e sere utile in certi casi; ~Itri a~opera·no ancl1e per la prima insuffla~10~1 e 1 ~o c~1e si usa com11nemente IJUre n ei r1forn1n1ent1 uccessiYi . Una. volta raggiu11t o lo spazio virtuale che "epara i due foglielti pleurici fra loro si vede il l??anometro anne ... ~ o all 'apparecchio oscillare .1n n1~clo ta.l.111entc caratteristico durante gli atti respirai or11 cl1 e 11011 \ "Ì pt1ò es er dubbio .alcuno circa la si l uazione dell'ago . Talora a dir Ycro non ... i riesce sempre a raggiungere cli I)i·i1110 acchito lo spazio Yirtuale endopleu rico ed il manon1etro no11 oscilla; in tal èa so occorre fare dei prude11ti tentativi ed a·ccertar i anche che qualche frustolo di t es t1to o qualche g·occia di san o-ue o di liquido pleurico non ahbia·n-0 ottu~to 1'ago. Occorre in tal oa o usare co n prudenz<'l il n1andrino per cercare cli liberare l 'ago da questi intasan1enti , e g·uarclarsi bene dal ricorrere a quella n1a110Yra di triz7an1ento del t11bo cli go1n111<1 cl1 c })Orla l ·ago cl1e alcuni con1piono nell 'i11tcnto di ri111uovere la cau$a di otturan1e nto del] 'ago ste so. Infatti e molt e Yolte que ~ la mano\.Ta. fatta sen1pre alla cieca, rie ce innocua, può una Yolta in1n1ettere una bolla d'aria in un vaseJli110 sanguigno ed e porci alla produzio11e di l1na e111bolia. Non è però, t11tto 0111111é\ to . difficile di acquistare in poco tempo la tecnica che occorre p er compiere queste n1anoY1'€, quello che non è fa cile a cquistare in })reYe P }Jiuttosto la pratica n1olto delicata della condotta d ella ct1ra. u questo notl si pos-ono dare regole gen erali: ... olo una lunga e perie11za può darle, poicl1è per ogni caso 'i è un optin1un1 i11di,·idt1ale cli pres ... ion e e11dopleurica da ottener--i, e di qua11tità di aas da insufflar -i: orrn i caso cle,·e q11indi es. crr . . tudiato e seguito con i11olta cura. Le inlrodu1io11i cli ~a" debbont1 esser fatte con lentezza . ecl aucl1 e in quei casi nei quali l 'aspirazio11e toracic.a è fort e. occorre e vitare cl1e il ga sia as .. orbito troppo rapi<l,1111en te , co11trolla ndo ripett1ta111ente i dati del 111anon1etro annes o all'apparectl1io. Le quantità di ga che si introducono debbono es_ere moderate 011de e,·itare le iper11res ioni . n1a d 'a]tro11de In 1)ressione endof'le uri c~1 11on è ~en1pre in raJ)porto con e . ~


[Aì\NO XX VIIT, :\"ul\1. ±9]

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SEZI OXE PR.\.T JCA

l11fatti talora IJiccol e quantiLà di ga s la [anno elevare rapid·an1en le e forlcL11·e11te e ciò avviene specialmente quando jl pr1eun1otorace sia in.completo e la b olla g·assosa sia limitata })er aderenze o perch è si sia formato un idro})D eumotorace. In questi casi s i notano sempre da pr ir1cipio delle amplissim·e oscillazioni manometriche che poi si vengono I'apidam·e nte riducendo e tendendo verso la positività. In altri casi al contrario an che dopo I 'introduzione di abbonda,n te volume di gas nòn si riesce ad ottenere una pressione positi,ra, oppu.re dopo ~rascorso pooo tempo dall 'insufflazione la pressione torna a divenire fortemente :negativa ed il polmone, da prirr1a com presso , a 1Tespira:re di inuovo (pleure be vitrici). V'3rie possono esser e le cat1 e di tali fenoineni che facilmen.te inga11n.ano ed inducono notevoli errori di tecnica. Basti infa tti p ensare che molte volte n on il coll asso polm1o nar e, ma lo spostamento d·el m·ediastino o l 'abbassarsi del diaframma riducon o od annullano la positività della pression e end.01Jleurica. AI)ch e la di,rer sa l)Osizio11e de l ·pazien te m odi fica notevol111ente questa JJressio11e: essa appare minore qua nd o il oggetto si trovi in decubito laterale, ron l' emiLorace da 1)n eumotoracizzar e ver o l 'a l to, p erch è polmoni e mediastin o tendono per legg e ,d i gravità ad esagerare lo spazio endopleùrico da quel lato; se si m ette invece il ·p aziente in decubito dorsale . cessa ]o ~ 11o sta ment o in basso dei visceri endot oracici e la pression e endopl eurica si :eleva notevolm en te rispie tto a quella constatata n ella precedente p osizione, equilibrandosi da entro mb.e le parti. Per consta tare durante il corso della insufflazione le variazioni di pressione che si producono nella cavità endopleurica e p oter anche apprezzare gli eventuali spostamenti del mediastino o l'abbassarsi prog ressivo del diaframma il Parodi ha costrui.to u-r1 apparecchio: l' ergomanometro . Però i d ati forniti dal manometro a nnesso a tutti gli apparecchi ~ uniti a quelli ch e si desumono da un sistema tico controllo ra diologico che mai deve m an car e, esimono i·n via ordinaria dall'uso di questo ingeg·noso strumento. Anche per la frequenza ·c on la quale si deb bono ri petere i rifornimenti, n on è possibile dar-e alcun preoetto sch ematico. In generale si sa ch e i primi rifornimenti v'anno esegui ti con maggiore frequen za e cl1e poi, in secondo tempo, allorchè lo pneumotorace sia ben avviato , si possono dista11ziare con un p eriodo interva llare i1rog r essivo . Poichè si tratta di ottener e un buon collasso ed u·n a buona imm1obilizz.azione del po1n1one m alato pur senza g iun gere a pr essioni e11dopleurich e lro1Jpo elevate, e sen za i)roclur1

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r e coin pressioni troppo ra pide e viole11te, è ovvio che la condotta della cura, sempre cliversa. nei diversi casi , ·richiede dal! 'operatore una g rande esperien za ed a nch e una · g·rande oculatezza. Come si è g ià acce.n n at o però la costante osservazione d·e i dati ma n om et r ici ed il siste1natìco controllo r a·diologico, son o per lui la nliglior g uida , tanto pjù cl1 e n on vi è n1olto da fo.n d.a rsi, specia lmen te nei prim·i tempi del pneumoto-race, sui clati ch e ci può fornire l'esam·e obiettivo. I dati ma nom etrici ci danno un 'e satta idea d·elI.a pressione cl1e r eg·n,a nel ca vo endopl eu rico all'inizio della in sufflazion e, e ·del su o su coessivo modificar si dur.a nt.e l 'insufflazion·e s tessa. Si }JU Ò a11 cl~ e talora , a ll 'infuori dell a manovra del riforni1nento, sondar e con un ago sottile in com u n icazion e col m an om etro , lo stato· della prcssio•n .e endo·p leurale, ma è b ene n on ripetere t roppo spesso questa ricerca, .accon tentando i di .annotare accura tam·ente i valori m an ometrici a ll'1atto dei r ifo·rnim enti . L'o an1e radiolog·ico poi rappr esen ta, con1e si è detto, la g uida n1,i gliore per a vere sicure indie.azioni circa I.a ·condott·a d ella cur.a. Già i)rima di decidere e si debba o n o adottare la cur.a collassote·r a·p ica, occorre illuminar si .sulle con.dizion i polmona ri del pnzient e co11 un a ccurato e.sa.m e radioscopico e con una buona ra dio o·ra fia . Col lJrimo vediamo per così dire vivere 11 ·p olmone sotto i n ostri occhi e ci r en diamo conto della mobilità di esso , della sua espansibilità, ,d ello stato d~i seni costodiafram m atici, d el rischia-rarsi o m eno del paren cl)ina ali 'at to del tossire ecc. La ra diografia ci m osbra invec·e le al ter.azioni dell 'immagine polmonare che talora i)er es er tro1)JJO minut e s Cugo·irebbero a l fngacc ,e same radiosco.p ico. Duran te il corso della collassoterapia poi i ripetuti 1controlli radioscopici· peirmetto110 di segu.ire il · pr og·re ssivo scollar si del polmon e sotto J'.a zion·e dell.a bolla g.a ssos.a ch e s i viene costituendo , le event uali aderen ze ch e ostacolan o i)arzi.almente ta le scolJ.am ento , i.l formarsi talora di una piccola falda di liqujdo ch e occupa il fon·do, del sen o costodiaframmiatico, falda ch e n on potrebb e per la sua esiguità venir .rivelata da nessu11 esam e obiettivo per quanto a·ccurato . In oltre m ercè qu este si tematich e osservazioni , ch e sarebbe b en e ripe ter e ad og·n i rifornin1ento, si può a ccertare , e l 'i.m1nob ilizzazion·e del moncon e polm,o n are colla ~at.o sia completa o solam ente par ziale, se esista tendenza allo spostarsi del m ediastino, e i sono forn1a te ernie m ediastiniche , e il diaframma $Ìa feston ato o si sia a bbassato ed abbi a perd u to 1)arte della sua tonici tà , e e le d ue m età di e"' ..,o, i11,rece d j abbassarsi sin1u]tanea111e111e 1

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l L P OLI CLI NICO

cluTan lie Jc in spjra-zio11i, · s i co1n1lo rtino in mar1iera 01)po ·1,a fra loro a bba ·_a11tlo::::i da una JJarle e :ollcv.ando i co nten1por.a 11ean1 c11t e da]J 'altra (1novimento a b ilancia o fen omeno di 1~i e11b ock) j} che pl1Ò av,renire J>er ca11se di' er se 11011 sempre facili a sta]) iJirsi. Cerlo la presenza di .a derenze .alla base p ol111onare ha -notevole i1nportan za nella produ" jo11e clel feno111eno, ma CJl1alcu110 lo attribuisce an ch e al la forte po1si ti, i Là di p·r essione cl1e reg·11a t al or a n.ello spazio ·e11dopl eurico insufflato e ch e i)rodu ce 11n d i quil ibrio tra i due cn1iclia fr.an1n1i d11r.antc gli atti .re.spir.atorii. _\llorcl1 è l'esame racliologico riYeli una sir1ecl1ia fra ])leura v iscerale e p leura parietale cl1e ostacoli il p 1»ogressivo 1collasso, specialll11en Le qua11do questa sin ecl1i.a si tro,1 i in corri ~ pot1cle11z.a d·el punto l eso del polmone, occorre tent are se sia ·p os ibile di distaccarla forzando alquanto l e pressio.n i. È . fac ile comprendere pe rò la estre111.a delicatezza di questa mano,rra ch e qual cl1e volta riiesce .a ro1n p·ere eftet tiv.a111e11 te 1'.aderenz.a, o j)er lo meno a stirarla ed a renderla si m·i le ad u 11 sottile e 111n.g·o cor·don e ch e non contrasta })raticamente la efficacia della c u-ra pneumotoracica, n1a che t·al ora non 11a a lcun r i ultato. La grande prude11za con la quale de·b bono es er compiu ti q u est i tenla livi, cl1e possono talora produrre la rottura d el paren chima lJolmon.arc con tutte le sue gravissime con seg·u,enze non può c1uindi e~:er i11.ai .abb.a ... tan za raccom .a nd.ata. A rimuovere co11 mc·zzi lJÌÙ diretti l e sine'C hie pleurich e , sempre p erò ch·e esse n on sia!110 g randi ed a la:rgo impianto, lo Jacobaeus d i Stoccoln1a h a ideato una ~pec i a l e 011erazione c d llno sLrL1men tario· special e. L ' operazj one di J.acobaelts co11 iste ne l tag·lio endopl eurico d elle adc·renze mediante t1n ansa g.alv.anocaustica so tto ]a g uida di un toracoscop10. Con st•a q uest 'ultim.o di t1n t ub o cl1e porta da un lato la lente oculare e ·clall 'altro un obb ieLtivo ,a ,risione later al e. . .i\ :vanti a ll 'obbie ttivo si trova t111a lampada C'le ttr ic.a (3 volt ) per l ' i]lu1l1inazione d el cavo pleu-r ico. Il toraco copio si inlrodt1ce riel torace attraverso uno j)ec iale trc·quart.i a ' 1 alv0Ja ed una , ,olta .avu ta ben 111etta J.a Yi io11e del cavo enclopl c urico e d elle aderenze ch e si d evono re"' E)jCar e·, si introduce attra vcr o la paret e t orac ica, n el })Unto più a·datto, un secondo trecruarti di n1inori din1ensioni .a t traver so il quale poi i fa pa sare l 'ansa galva n ocau stica in11 ~.... tata in uno speciale inanico munito dei contatti 11ecessari i per cbiu.cl ere il circuito. L 'an a ,·iene così diretta verso l 'aderenza cl1e el evo e. er re ecata, la cui precisa posizio11c ed im p ia 11lo d evono essere g ià s tati antecede11 tc1T1 c 11l e fi ... a ti mediante ricerch e radioJog·icll e e toracoscopicl1 e, Q otto la o· nida del 1

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[ANNO

XXX'' lll, Nuivr. 49]

Lor.a coscopio .st esso, resa incandescente l 'ansa si procede a lla r esezione della sin ecl1ia. ' Non è qui il oaso di soffermar si più a lung·o sul1a operazione dello Jacobaeus, ch e da i1on. tutti è con sider.ata di grande utilità, dato il fatto che essa non serve contro le aderenze più im,p ortanti ~ più gravi, ma solo . per quelle b endelliformi, o a tenda. Non mancano ·p er chi voglia approfondire tal e argomento, com e pure quello della semp lice toracoscopia, numierosi trattati tra i quali , tanto p er restare in Italia, citerò l'ottima monografia di IF elice Cova. , I s tituito il pneu moto,r.ace, e d ottenuti.n e i primi buoni resultati, ch e talora so,n o veramen.te sorprendenti, sorge dopo un certo ten1po, il p r oblema di definire ·p er quanto debba continua rs i I.a collassoterapia . Dopo qualche mese di trattan1ento infatti si nota spe.s~o un tale miglio1~mento dello sta to generale e dei fatti locali da -d are a ddirittura l 'illusione d ella guarigione. Non bisog·na però lasciarsi vincere da tale sover cl1io ottimii smo, per:chè se si sospendesse la cu ra a questo punto·, nella maggior parte dei ca i si .av1~ebbe una ripresa della n1alattia, con 1'ag.g·ravan,te ich e una volta ries1)anso il polmone, e .ri.accolliatesi fr.a loro le p leure può avvenire ch e non .sia più possibile riprendere il pneumotorace improvvidamente 1sospeso. Infa tti 1'alterazione della su·p erficie dei due foglietti p leurici ch e la presenza d el gas produce è tale ch e molto spesso questi aderiscono ·fra loro in modo Che ogni nuovo tentaLivo IJer distaccarli riesce vano. Pier ottenere pertanto un risultato co1nplelo e duraturo occorre ch e la collassoterapia sia protratta i)er lungo t em1po, per d egli anni quando è possibile farlo, perchè purtroppo in non tutti i casi la d11r.ata del pneumotorace dipen.de da lla volontà d.ell 'operatore. Infa tt i alcune volte, dopo qualch e mese di tra ttamento, per c.ause non sempre apprezzab ili .si cominciano a stabilire delle aderenze c l1c vengono prog ressivamente e d inesorabil1nente facendo r impiccolire le dimen sioni d ella bolla gassosa. I rifornime nti allora d ebbor10 per forza esser e ridotti , il gas non entra più ch e in piccole quantità e dà subito alte i)r essio·n i m anometrich e e, malgrado ogni accorgimento t ecnico, si finisce dopo un certo Lem po col dover rinunziare a proseguire la cura. Malg·rado ogni accorg·imento t ecnico perchè i rime dii con sig·lia ti per ovviare al chiudersi J)remaluro di un pneumotorace non danno in genere grandi risultati. Lo st esso oleolorace ch e i11 questi ca i si è consigliato e prov·ato tentando, con !_'introduzione di so tanze oleose nel cavo pleurico, di i1npedire od a lmen o ritardare la saldatura dei due foglie tti fra loro non 11a dato risultati ecces i,·an1ente odd i facenti, ed l1a c1ua lch e 1


[ANNO XXXVIII, NuM. 49]

SEZIONE PRATI CA

volta prodotto delle reazioni locali che h anno accelerata anzichè ritardata la chiusura d·ello ·pneumotora~.

Comun.que uno d.ei mezzi che si consiglia per guadagnare tempo e cercare di protrarre la cura più che sia possibile è qu,ello di non distanziare molto i rifornimenti fra di loro, e, sia pure introducendo piccole quantità di gas, ripeterli a brevi inte!'valli di tèmpo. Allortchè invece I.a collassoterapia ·p uò esser continuata senza inconvenienti è. pertanto opportuno farlia. durare più cl1 ~. sia possibile e sorvegliare attentamente lo stato delle lesio11i, ~on solo con sistematiche osservazioni radiologiche, ma anche praticando frequenti esami obiettivi specialmente qua;ndo il polmo11e tend~ a ri·espande r si, al term1n·e d el periodo ch e corre tra un rifornimento e l 'altro. Sarà possibile allora coglier e a ll ',a scoltazione i segni di una an·cora non co·m pleta quiescenza del processo tub·e rcolare e se n e trarrà arg omento per continuare la cura. Il pneumotorace infatti ·d eve essere uin a 1cura lunga ed è bene che il malato lo ·s appia prima di intraprenderla. Il termine generico di due anni che qualche autore h a voluto stabilire comie perTodo m ia ssimo è risultato dall 'esperi enza dei fatti inis ufficiente. Non è raro il caso ch e il pn·eumotorace si debba protra rre per tre ed anche per quattro anni, sia pure di.stan zi.a ndo notevolmente i rifornimenti fra loro. I risultati fina li in cru esti casi sono sempre i1iù oli cl i e duratllri. 1

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La pratica ormai divenu ta mondiale della collassoterapia for laninica 11a ormai sfatato i timori di gravi peri1coli o di dannose complicazioni che essa possa a ppo-rtare. Gli accidenti nel corso ·d elle introduzioni di gas sono ·r arissimi. La temuta embolia dovuta a lla p en etrazione de l gas in un vaso sanguigno è divenuta sempre più rara col perfezionarsi dellia te·cnica e dello strumentario. Occorre tener presente che .tale accidente può accadere più facilmente quando esistano numerose aderenze pleuriche vascolarizzate in mezzo alle quali può venire a trovarsi la punta d e ll 'ago: per salvaguardarsene occorre accertarsi b ene di esser e in pieno cavo pleurico prima di inizi1are qualsiasi insufflazione. La puntura del polmone è in genere innocuia il ch e non significa ·p erò che non si d ebba cercare di evitarla, guardandosi dall'affondare l 'ago più del necessario. Si costruiscono ora a tale scopo degli aghi che portano una gradazione a centimetri, onde fissar e e mantenere caso per caso la profondità ch e si deve ragg iungere p er penetrare 11ello spazio endopleurico.

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Qualc uno <li questi aghi è a n c he munito di u n fermo scorrevole che si fi ssa a vite n el punto stabilito d all 'esperienza in ogni singolo caso. Gli altri accidenti, schoch pleurici , fatLi convulsivi, sin·copi sono p,u re assai rari e vann o m essi in rap·p orto sopratutto con le condizioni del sistema nervoso del soggetto. Un altro fenomeno ch e talora può prodursi durante le insufflazioni è l 'enfisem a, accidente privo in gen ere di gravità quando è sottocutaneo : qualche volta ·p erò l 'enfisema . dovut o a l ga.s intro,d otto ch e sfugge dal cavo p leur ico ~ttraverso qua lch e soluzione di continuo, può invad eve il mediastino e risalire . in alto verso i tessuti periesofagei e peritracl1eali dando notevoli disturbi (sen so di soffocazio,n e, disfagia, ecc.), ch e possono anch~ .assurgere ad una .certa g·ravità. · Per ciò che co11cerne le complioazioni dello p11eumo to-ra·ce la più frequente è certamente la con1.p arsa di un ver sam e nto ·p leurico. Secondo molti AA. questa 1oomplicazione compare n·e ll '80 % d ei casi includendovi però anche i pi ccoli versamenti ch e si scoprono soltanto a llo schermo ne l fondo del seno costodiaframmatico, e ch e si riassorbono in pocl1i giorni senza lasciar traccia. Solo qui11di i versamenti di una certa in1port·anza de bbono esser presi in considerazione, co:m e ic ompli caz~on e, se non temibile, certamente molesta del pneumotorace · ~era·peu­ tico. Se n e è ·discu ssa molto l 'etiologia cl1e secondo la n1.ag·gior p.a rte d egli autori è essenzialm e11 t e bacillare. · . Sta di fatto p erò che certe condizioni trauma ticl1e e reumatiche valg·ono a r enderla più freque nte. Le iperpressio·n i del gas durante le insufflazioni n e favoriscono certame nte la comparsa : q.u alch e A. ha dato anche importania alla temperatura de i gas :c he si insufflano e d h a affermato di aver ottenuto un,a diminuzione di questa complicazione n ella stagione invernale introducendq· gas lèggermente riscaldato. È anche ve ro ch e nei .m iesi i~v.ernlélli ·e primaverili la comparsa di queste pleuriti d a pn eumotorace sembra più frequ·e n te che non ne ll 'estate, e ch e individui portatori di un pn.eumotorace ch e si espongo~o a cause reumatizzanti, spe·cialmente al fred.do umido, vi vanno più facilmente soggetti. Con1unque prodottasi la com ·p lièazione · in questione, l ' idrop~eumotorace ch e ne r isulta tende a r imaneire p er lungo t empo siero fibrinoso, m a qualche volta dopo un certo tempo il liqu.ido si intorbida e finisce per divenire purulento. Nei primi tem.p i d ella ·p roduzione del versamento la t emperatura presenta dei movimenti febbrili in gen ere piuttosto m odici , son o rare le a lte temper ature e per solito non dt1rano a


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IL P OLICLINI CO

l un go , e 10 stato generale del mala to non n e soffre m olto. L 'inconveniente più g rave che presentano que te pleuriti in corso di pneumotorace è quello :che esse tendono facilmente a produFre deposizioni fibrinose che si organizzano rapidan1ente e possono costituire delle aderenze plel1ro-.p olmonari ca·p aci ·di ostacolare I 'ulteriore prosecuzione del pneumotorace. Quando pertanto il versamento abbia raggiu11to un certo grado , senza attendere che esso disturbi la funzione respiratoria, come ·c onsigliavano i vecchi autori , è utile evacuiarlo senz'altro, sostituendolo con un volume di poco minore ·di azoto o di aria filtm.ta. In tal modo ci metteremo al sicuro an1éhe cqntro· la possibilità di quei rapi.di ed inopinati riassorbimenti del versamento che lasciano com.e postumo irrumeçliato delle vaste e premature sinechie pleuriche·, e potremo contin11are la cura del pneumotoraioe superando senza gravi danni questa ·c osl frequente complicazione. Una ben più grave complicazione del pneumo torace è costituitJa invece dalla propagazion e con trolaterale d el processo tubercolare. Non è qu·esto fo.r tunatamente un fatto molto frequente a prodursi, specialmente allorchè i casi dia trattarsi con la collassoterapia sono stati bene scelti , e la condotta della cl1ra è , stata abile e prudente, ma non è sempre facil e prima di inizia re il pneumotoraoe di accertare la completa integrità del polmon e del lato opposto, ed è tanto n1en o facil e esser certi che lievi e trascurabili lesioni controlaterali non possano, sotto Io stim.olo della aumentata funzionalità vicariante , riaccendersi ed assumere andamento ev9lutivo. Quando ciò avvenga, mentre una volta si considerava fatalmente infausto il pronostico, e si abbandonava il malato alla sua sorte, oggi si può ancoria tentare il pneumatorace bilaterale simultaneo preconizzato da Maurizio Ascoli e che nel reoente ·congresso di Bologna ha trovato non pochi assertori. Si intende però che questo e stremo mezzo di difesa deve essere adoperato con la più oculata prudenZ<l. e solo d-a chi per lunga pra tirca e diuturna e.sperienza sia in grado di apprezzarne le esatte indicazioni e di applicarlo con vig ile discernimento. Si intende ·poi ch e questo trattamiento veran1ente di eccezion e n on deve esser mai tentato all 'infuori degli istituti di cura ove i1on m anchi ogni possibilità ed apprestamento per il buon and·am ento di es o e per il suo continuo controllo. Dal pneumotorace bilaterale simultaneo proposto da Ascoli n el 1912 , Ascoli stesso e la sua Scu ola on o pervenuti oggi a n che ad una altra form a di pn eumot orace : il pneu·m otorace

con·t rolaterale.

[ AN NO

XXXVIII , NuM. 491

Nei casi nei quali il pneumotorace 0111olaterole sia reso impossibile dall'esistenza di sinfisi pleuriche sarebbe dunque, secondo Ascoli , indicato tentare il pneumotorace controlaterale, purch è naturalmente da questo lato la pleura sia permeabile al gas ed il mediastino postabile. Tal :mie todo di cura agirebbe sul polmone ammalato ·per quell'a ccrescimento che la pressione endopleurica subirebbe da tal lato per Ja riduzione. di volume cui la cavità pleurica andrebbe soggetta per lo spo·s tarsi del mediastino ve rso la parte ammalata. Ora le pressioni controlaterali prodotte da una insufflazione che sposti, sia pure notevol m e11te , · il m ediastino possono realmente esercitare un 'azione comprim ente e limitante la mobilità polmonare dell 'altro lato in maniera da agire come un pne umotorace omolaterale? · La Scuola del prof. Ascoli lo affern1a perch è ritie·n e che una semplice delimitazione della funzione respiratoria possa bastare a facilitare la guarigione delle lesioni tubercolari del polmon·e e conforta tale affermazione con una casuistica ancora troppo scarsa perchè se ne possano trarre ri sultati conclusivi. Va notato per altro che lo stesso prof. Ascoli consiglia di associare il pneumotorace controlaterale an·che l'operazione della [renicoexeresi dal lato ammalato , rendendosi conto che la compressione e la limitazione di movi mento_ che si possono ottenere con il metodo da lui proposto sono sempre molto relative . Come si ved·e l'idea fondamentale di Carlo Forlanini, da principio misconosciuta ed avversata , si è venuta in meno di mezzo seco] o imponendo nel mondo, e fioriscono continuarn,ente numero.se le sue applicazioni . Noi non sappiamo ancora quale sarà tutto il luminoso cammino ch e essa ancora dovrà percorrere perchè· ogni giorno nuovi studi e nuove pratiche a ttuazioni riafferm·a no l'alto valor e della collassoterapia n ella cura della tubercolosi polmona.re. La tora:coplastica, il taglio del frenico, il piombaggio, l ' oleotorace, la alcoolizzazione ·delle radici dei n er,ri intercostali, le varie forme di applicazioni bi1aterali o controlater.ali del pneumotorace stesso che cosa sono 1nfatti se non uno svolgimento ulteriore d el pen siero del Maestro? 1Fra due a nni , durante il cong resso nazionale contro la tubercolosi che si terrà in Rom a, l 'apoteosi di Carlo 1F orlanini sarà celebrata con entusiastico consenso internazionale. Noi medici italiani , che fummo testimoni del Suo apostolato e della Sua fatica e ch e forse (n emo profeta in patria) n on aven1r110 tutti subito }'intuizione della genial e g randezza della Sua idea r i raccoglier em o allora in rito espiatorio intorn o all 'ara ,,otiva ch e '-Ì intitoler à a l u o nome.


[ANNO XXXVIII, NuM. 49]

SEZIONE PRATICA

NOTE E CONTRIBUTI. OSPEDALE CrvILE S. ANTONIO DI TRAPANI Direttore : Prof. ANDREA Lu PPINO.

Contributo allo studio delle risonanze b1·on· cofoniche t1·acheali nelle apiciti. (Nuovo metodo di ascoltazione toracica) ( 1 )

Dott. CARLO GuIDA, aiuto. DEFICIENZE DEL METODO SEMIOLOGICO TORACICO DIRETTO E NUOVE VIE ASCOLTATORIE. Lo sviluppo d1egli slu di radiolog·ici e necroscopici h anno ormai ,r ivelato a lcune d eficienze d ell.a semiologia toraciic.a diretta, dimostrandoci l 'esistenza di zone mute polm on,ari c i oè ,d i .affezio11i n on ·diagnosticabili coi comuni esami plessimetrici e stetoscopici. Gli studi moderni di semiolog·ia 11anno accerlato che per Za legg e dJel volume minimo, una lesione polmonare non potr à maniuesiairsi a ll 'ascoltazione diretta, se non. .avr à una determinata esten sione; e p,er la leg gei della pro· jondità massima essa n on potrà essere percepita se l~esterà assai lontano da ll 'orecchio del1' ascoltatore. Ed inoltre un processo polmonare può non da.rei segni in corrispo,n denza della sua vera sede, e ciò per un fen omeno di trasmissione acustica. Ad ovviare a tali d·efic~enze ascoltatori-e si è cercato di ricorrere a vari artifici e modalità te·c11ich e. La per cussione ascoltata a lla Bianichi A., la tr.ason.an za plessi metrica di Mussy, la fonom etria ·d el Baas, sono tutti meta.di ·d iret ti a scoprire lo stato fisi co del par en chima polmonare dal cangiamento d.e.l suono plessimetrico . Altri clinici 1con l'ascolta.zione orale semzJlice di1:etta (Galv.a.g·ni) o con l'ascoltaz ione orale della percussione toracica (Cardare lli), hanno pure tentato di raccog·lier e direttamente al cavo d ella bocca i suoni ed i rumori ch e si producono n ell 'albero riespiratorio. Però non bisogna esa.g.e rar.e la portata d ei n1etodi proposti ·dai vari Autori; in verità essi serYono a supplire alla deficiente sensibilità ascoltatori.a, m .a non .a sostituirsi all 'esame semii otico diretto. Or se per le suddétte deficienze a:scoltatorie s'impone una r evisione d el m ·e to.do comune, 1

(1) Comunicazione letta il 12 lt1glio 1931 al Corpo }{edico della Città di Trapa11i nell'Ospedale Civile S. Antonio con appl~cazioni semiotiche pratic:Re.

1815

ess.çi non potrà ·e ssere diretta a svalorizzare la disciplina propedeutica stabilita ormai su soli.d,e basi sci1entifi,c h e e sopra una annosa esperienza clinica. Un nuovo metodo ·di semiol ogia toracica con ascoltazione tracheale è stato da alcuni anni ·d .a m e preso· in esame, con. il solo scopo di controllare i risultati stetoscopici di inceri a interpretazio11e diagnostica, n ell'ascoltazione de.g li apici polmon.a ri . Esso è basato suJ.l1a raccolta fon end oscopica delle varie risonanze bronchiali ch e si produ· cono col respiro e durante la fonazione, in condizioni n .o omali e patologich e. Cerch erò p1ertanto di stabilire l e 'norme semiologiche 'ch e n e r egolano il loro m .e ccanismo gen etico. ASCOLTAZIONE TRACHEALE. (T ecnica ascoltatoria

e percussoria). Studiando· le risonarize orali ·del Carda relli su a mmalati affetti di infiltrazioni apicali, co111e pure il suono tracheo-orale ·d el 1F ru.g oni colla percussione stern o-vertebr.ale nel le a ffezioni del mediastino su.p eriore, ebbi il mezzo di acoer bare ch·e .applic.ando un fonendoscopio sulla trach ea è possibile,, ascoltare tali r i..,onanze percu·s sorie senza alcuna differenza con ccuelle ch e ven.g·ono percepite al cavo· d ella bocca. Ed in v.ero il s uon,o laringeo ascoltato a ll a tr.a,ch ea non subisce a lcun cambi.amento cl.a ll'apertura e chiusura de.Jla bocca, m entre a'I1' ascoltaziorie orale può subine 1alter.azioni nel to·n o €! n el timbro per l 'influenza dei vicini cavi faringeo, boccale e nasale ed anch e dal grad o di apertura d ella glottide. (Cardarellif1 ugoni) . !F acen.do .chiudere la bocca ad un in fermo, il raritolo 01·ale continu erà a·d essere percepito applicando lo stetoscopio sulla trach ea , cogli $Lessi caratteri acustici come a l ·cavo boccale. (Cicconardi) . Si .p otrebbe ripetere col Remouchan1 ps che

ogrii suo1io eh.e si prodiice. nel po1lmone, si ode a livello della traohea. 1

Come sede1 di ascoltazione tracheale è stata celta la fo·ssa del g iugulo, perch è essendo ivi la trachea superficiale ie poco distante dai g r ossi bronchi;- permette idi raccogliere direttamente, senza al,cuna dispersione fonica, i suoni prodotti nel polmone. Ecco in eh-e con si:ste la tecnica d ella ascolr trazione tracheale. L 'ascoltatore innanzi tutto applica alla fossa d el giugulo di un inteTmo la cassa di un comune fonendoscopio, senza esercit.arvi mol-


1816

IL POLICLINICO

forza, avendo cura di n1antenerla ben aderen~ in. sito, allo scopo di no,n falsare i risultati stetoscopici. Fatta reclinare in avanti la tes~ del paziente e fissate alle orecchie le canule fonen<loscopiche, procederà prima all'ascoltazione tracheale anteriore ·e poscia all' Gscoltazione posteriore situandosi, in tal caso, indietro e d al centro delle spalle, per corn·e rilevasi dalla figura riportata (fig. -~). la

[.~NNO

XXXVIII, NuM. ±9]

Nei processi polmon,ari u1iilaterali percuotendo comparativamente sui due lati del torace, apparirà evidente il contrasto tra il suon o ricavato in corrispondenza della lesione e quello fisiologico percuotendo il lato opposto. Orbene tale contrasto ci renderà possibile la valutazione dei cangiamenti plessimetri.ci. RISONANZE CIIEALI -

BRONCOFONICHE

FISIOLOGICHE

TR.\-

CARATl'ERE E SEDE.

_ Il fenomeno della risortanza fisiologica della voce dentro· il petto (laringo·fonia) fu anche studiato da Laennec. Egli ebbe a constatare ch e, m entre la risonanza della voce nel tessuto polmonare sano è pochissimo pe.roopibile nelle sue varie sedi, sulla laringe e sull.a porzionej cervi cale della trachea invece la vooe risuona fortemente. Orbene il metod.o di ascoltazione tracheale, oltr~ a tale risonanza broncofonica della voce, n.e distingue un 'altra, cioè quella del respiro laringotracheale. Chiamo risonanza blronaofonica fisiologica tracheale il riniforzo fonico che in tu~ti i sog-

-.....

----o

'

F1a. 1. -

Ascoltazione tracheale fonendoscopica posteriore.

Il medico ascoltatore, dov.endo distinguere l ' immagine fonica ·del soffio laringo tracheale, qu1ella ·d ella voce pa rlata e stabilirne le sedi della loro provenienza, do,w à presta,r e la massima attenzione. Pe·r quanto riguarda la percussione ascolta· ta tracheale, dov·endo farne oggetto di una prossima oomru.ni1cazione, mi limito a darne un breve cen no. PercuoteThdo sulla parete toracica ed ascol· tan do alla tDachea, n1ei soggetti sani, si ritrae 1

1

1

costantem ente un suono plessico fisiologico, oostvtuito da urt suono timpanico sui due lati del torace, c1te va perdendo di intensità dal· l'alto in basso, sino ad oscurarsi nei limiti inferiori polmoni.ari. Come tecnica percussoria io p referisco usare la percussione digito digitale, faoendo m .a ntenie re a.allo stesso in~eTino lia cassa fonendoscopica, giustap•p osta alla fossa d el giugulo. 1

Il suono plessico awm,e~teirà di tonalità, sino a raggiungere il carattere m etallico (ipe1'fone· Si), nei ca.si di diminuzione della superficie respirante, invece diminuirà (ipofoniesi) allor· quando al parencliima polmona.r e si aggiiin· geran110 m edi di natura dtiversa dai preesistenti, cd1ne nella pleurite, nei •tUJmori, ecc.

getti 'sani, in corrispondenza dei grossi bro11· chi, acquistano il soffio bronchiale e la voce parlata, per un fenomeno di risonanza eridopolmonare. Scopo dell'ascoltazione fonendoscopica trach eale è appunto ·di percepire. l'immagine fo· · niica fisiologica delle su.d.dette risonanze, oppure le loro ·deviazioni morbose. Per distinguerle ho chi1amato bronco/onia laringotracheale la risonanza del soffio branchia le e bron1coloquifonia, ossia voce fX1rla11te dentro i bronchi , la risonanza prodotta dal1a voce. :È bene pertanto s tabilire il carattere e la sedie delJ,e suddette broncofonie. L'ascoltatore invitando un paziente a re .. spirare profondamien.te, a condizione che sia sano, percepirà un soffio laringotracheale co-stituito da un rumore cant1lato più breve e più alto nell 'inspirazione, più lungo e più basso nell'atto espiratOTio. Ascoltando anterior.m ente lo p er cepirà in

corrispon.denza della regione retrosternale, invece ponendosi ad ascoltare alle spalle del pa· ziente vedrà proiettare l'immagine fonica del soffio verso la 1va vertebra dorsale, per diri· gersi alla biforcazione dei grossi bronchi. Se allo stesso pazien~ farà pronunziare 1-2-3, mettendosi ad ascoltare nel modo ~u ·descritto, rileverà una broncofonia prodotta dalla risonanza della voce dentro i bronchi : broncoloquifonia. La voce così ascoltata ac-


XXXVIII, NuM. 49]

[ANNO

1817

SEZIONE PRATICA

stanza, e cioè sulla sede della lesione polmona1·e.

quista uno speciale timbro nasale, come quello che si ottiene pronunziando una parola con le narici socchiuse. Il centro di proiezione fon i ca fisiologi.ca della rison1anza della vooe presenterà i seguenti limiti: In ava11ti i1't corrispondenza del ma,

Pertanto ho chiamato tali risonanze broncofonich e autoctone, perchè si vedono sorgere

sullo. stesso luogo della lesione. Da Laennec Vienivano dette broncofonie accidentali. · 1

riubrio dello sterno, posteriorm-ente sulle prim~ verteb re dorsali (fig.g. 2 e 3).

' Si è detto che in condizioni normali, tanto il soffio laringo trachea1e, eh.e la voce p.arl'ata,

1

·~

non possono trasmettersi attravetso il parenchima pol1nonare a distanza dai loro centri di risonanza fisiologica, e oiò per dispersione jo•

rii ca.

Orben.e, se per condizioni morbose vierrà a n1ularsi lo stato fi sico polmonare, (diminuita

..

Fu;. 2. - Centro di risonanza fisiologica anteriore ciel soffio laringotracheale e della voce (segnato con X: Ascoltazione tracheale .ante riore).

F1c. · 4. - Immagi11e fonica di 11na risonanza autoctona apicale (punteggiata in nero).

elasticità,

con1dJensamerllto parenchimale),

le ri on.a nze b-ronchiali prte senteDanno u11a deviazione dal loro tipo fi sio1og ico. Ed inveir-o rica1cciata l'aria ,d,a gli ,a l veoii poln1onari, i can.a li bron,chia li r estano com·e tanti .p ortavoci immessi nel parenchima co1'ldensato del polmon1e, per cui il soffio laringeo e la voce parlata si trasmettono· per 1·isonanza nei bronchi. !F ormandosi un 1oerto ·n um,e ro di sovratoni il soffio laringotracheiaJe e la broricoloquifonia acquisteranno un particolare timbro, di1

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F1a. 3. - Centro di risonanza fisiologica posteriore del soffio laringotracheale e della voce (seg n ato con X : Ascoltazion,e tracheale posteriore). (Dalla Semiologia del CiccoNARDI).

Legge fonidamental1e del metodo è che il

c1entro di proieziort.e fon ica di tali risonanze 1ion p otrà mUJtaire sede in tutti i · sogge,tti sani. 1

RISONANZE

BRONCO f.i'ONICHE

AUTOCTONE

E

LORO

GE NESI A.CUSTICA.

verso da quello del suono tracheo- bronchiale (A. !Biondi). Per tali nuove condizioni di risonanza parencliirriale le lOlf'o immagini fonicl1e apparir.anno soltanto sulla sede della lesione pol-

monare, scomparerido dai oenJtri di risonanza fisiologica (fig. 4). Le broncofonie autoctone, così deviare a

T·alvolta a ll 'a scoltazion·e fon endoscopica trach eale invece di percepir e l~ broncofonie nei suddescri tti ce ntri di risonanza fisiologica, le

di ta n za , ci rive lano la esisten za di un addensamento polmonar.e , n el .senso ch e in iina data sezione del polmone l'aria degli alveoli è stata ricacciata in twtto o in parte per solidificazio-

loro immagini foniche sa.ranno ascoltate a di-

ne. oppure per compressione del parenchima _


1818

IL POLICLINICO

COND IZIONI MORBOSE CHE GENERANO LE RISONANZE AUTO CTONE .

L 'a coltatore procedendo a,d un e an1e fon endo copico trach eale dovrà sempre rivolg e-

re la sua attenzione sui ceritri di risonanza fisiologi ca, e ciò allo scopo di potere perce-

[ A NNO

XXXVIII, NuM. 49]

C1asapanni e Bergolli cercarono di vincere tali ·difficoltà nell 'apprezzam ento dei lievi mutam·enti del respiro apicale col proporre l 'ascoltazione di un apicitico dopo un lungo d ecubito ·dorsale, inquantochè nel passaggio dalla posizione orizzontale a quella seduta, negli apici vien1e a manifestarsi una asimmetria tem0

pire l 'imm1agin·e fonica tanto del soffi o laringo trach eale, che della broncoloquifo.nia. Cosi facendo egli sarà in, grado di valutare le ab erirazioni delle risonanze· bro11cofoni1ch,e, allorquando es:se, col car.a ttere autoctono, ap pariranno in a ltr e sedi del torace. La rison anza laringotracl1eale, 1come pure quella prodotta d.alla voce si ma nifesteran110 in corrispon.denza d .ella lesione polmonare in tutti i casi di addensamento per infiltrazioni acute, croniche e tJubercolocaseose; n e.gli addensamenti per atTofia polmonare : cirrosi, atelettasia; così pure nelle compress ioni parenchimali di vario g·ra·do per .produzioni liquide: idrotorace, pleurite essudativa; o peir produzioni ·s olid.e : tumori, amm1assi ttibercolari d'ella pleura, eicc. Le risonanze broncofoni ch e acqui teranno diversa inten sità a secondo la n.atu:ra ed il g·rado ,d i so1idificazione polmonare·. Ess e sarari-

Orbene il metodo fon endoscopico tra1cheale ci mette spesso in gra·do di suip erare tali di fficol tà ascoltatorie nelle apiciti unilaterali. In base alle leggi .su e:sposte che 1regolano la genesi dell·e risonanze bron·cofoni che, qualsiiasi affezione polmonare, aicu.t a o cronica ch e ri- la st1perficie r espirante, capace di' mutare duce l 'elasticità e la densità fisiologi ca di un'.a pi ce, nel costituire un cen.tro nuovo di risonanza parenohimale, farà apparine in corrispondenza dell'apice affetto il so ffio laringo-tracheale e la broncoloquifon~a. L 'esame fonendosco·p ico per l 'esplorazione apicale va sempre eseguito dopo qu1ello sem.iotico diretto. Si procede .prim.a a lla ascoltazione ·del soffio larin.g·otra·cheal1e e poi della voce

no tanto più fo11ti, quanto più esteso ed omo· gen,eo si prese111terà l' adJdensamento parenchimale e quanto più vicino sa:rà ai grossi dotti aerei.• Nei p1"ocessi polmonari bilaterali le rison.anz.e autoctone del soffio bron chiale e a.e.Ila bronool@quifonia, apparen·do sopr.a un sol lato del

magine foni ca dJel soffio laringotracheale appare. al suo centro di rison,anza fi siologica, oppure proiettata in ·corrispond en.za dell'apice di destra o di sinistra.

1

1

torace , hanno· poco valore diag nostico, in quantoch è esse rivelano l'esistenza: di una sola le-

siorie polmooore. E ciò perchè le ri:son.anze broncofoniche autoctone appaiono su quella se·d·e dove più int·e n so, più diffuso è l 'adden samento pa:rencl1imale, avverandosi ivi le 1condizioni per una più forte. risonanza. METODI CA. ~E I

RICERCA DELLE RISONANZE

AUTOCTONE

PROCESS I AP I CALI.

Stabilito il n1eccan ismo g en.etico delle bronco fonie, è bene fermarci sulla applicazione semeiotica del m etodo ~ella esplorazion e di una apice polmonare. Tutti sappiamo quanto riesca ·d iffi,cile al1'ascoltazione toracica di1r·etta potere apprezzare i ,più lievi cam1biament i del r espiro apicale . Basti rammentare, in base agli studi del Parodi a conferma di quelli d.el Remond e di IF ran cois, ch e I 'intensità del suono vesci.colare può talvolta indebolirsi , indipendentemente dalla e i tenza di una Lesion e apicale, pe.r una semplice diminui zione d ei movimen ti inspiratori del diaframma. 1

poranea ..del mormorio respiratorio . 1

parlata. L 'infermo viene invitato a r e.spirare con profondità e si ascolta all1e ;regioni ant·eriori del torao0 e poscia alle spalle p er stabilire se l 'im-

Stabilita l 'esistenza del soffio laringotrach eale sopra un ·dato apice polmonare·, si passa all 'acoertam1ento della broncoloquifon.icn : pertan· to il paziente viene invitato a pronunziare 1, 2, 3, oppure a rispon·dere a qu.al che domanda Tiflette·n te la di· lui malattia. Esistendo 11n addensamento in un 'apice polmonare la immagine fonica della voce parlata si affa.ccerà stilla stessa sede apicale dove è stata di già accertata la risonanza del soffio

laringo-tracheale. Per potere ..stabilire se l 'a.dden samento api- . cale sia ·dato da un processo polmonare soltan·to a ·carico del parenchima, oppure da una affezione pleurica, sarà niecessario ricorrere alla

percrission e toracica ascoltata alla trachea.

1Si percuote 1compara tivam ente, prima su1le regioni clavicol·ari e sottoclavioolari e poscia sulle fosse sopraspinose. Se esiste un 'affezion e iapioale esclusivamente a carico del polmone si affaccerà un e]e,,a to timpanismo, 1ch e farà n etto contrasto col su ono plessico fisiologico ricavato percu otendo sul la to opposto corrispondente. Se trattasi invece di un processo pleurico, essendo sorti in tal caso m edi di natura di -

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[ANNO XXXVIII, NuM. 49]

versa dai pr.eesistenti ·che disper·dono l 'onda sonora, verrà percepito uno smorzamento

p·l essico. Le 1isonanze auto·ctone (JJpicali saran.no tanto più forti, quan1to più esteso ed omogeneo sarà l'addensamento polmona.re. PRBGI E DIFETTI DELL'ASCOLTAZIONE TRA.CREALE.

Se l 'a.scoUtazione orale dopo il ·G alvagni ebbe in Italia autorevoli :s ostenitori e fra i più recenti il Frugoni, Siciliani , Gerini, ecc. nella pratica non. potè ottenere che poca importanza semiologica. Ed invero il rantolo orale, essendo quasi sempre espression1e di .p rocessi tubercol1ari ii1 stato inoltrato, n on può avere in clin°ica che poco valore diagno:sti,co; così pure le m .a nifestazioni oronasali, che sogliono esplicarsi con respirazione intercisa, sinor.a non hanno ottenuto una esatta interpretazione pato·g enetica. Inoltrie con tale sistem.a ascoltatorio non riesce possibile di stabilire èon esattezza il lato e la sede .d,a ·d ove v1engono .p ro.dotti tianto il rantolo che le suddet~ estrinseoozioni oro-

nasali respiratorie.

1819

SEZIONE PRAT1CA

·

Col n1etodo tracheale da .m·e studiato si può

broricojoniche tracheali p1ossonio ascoltarsi da un solo lato del torace, anche quando il processo polmonare sia bilaterale. P1erò se coi comunJ. mezzi semiotici sarà accertata l' esistenza di un prooesso polmonare bilaterale, si potrà dedurrre che sulla· sede dove

saranno percepite le risonanze autoctone al1' ascoltazione tracheale, dovrà sempre co~r~­ spondere uni maggior addensaim ento pobnonar·• e risp ebto all'altro lato affet.to. 1

Per concludere è bene dire che le osservazioni da me raccolte :sulla nuova semiologia tracheale, sono state tratte dallo studio di num·erosi infermi ricove.r ati n ell ' Ospedale S. Antonio di Trapani, comie pure dall'esame di molti ammalati di apicite del Dispen~o antitu.bercolar·e « Rosa Serr.aino Vulpitta >> e che tutti sono stati :sottoposti al controllo . radioscopico· e r:a·diografico·. Torno a ripeterre che il nuovo sistema ascol0

1

tatorio tracheale da me P.'roposto potrà essere usato soLianto come uno dei tanti mezzi dÌ esplorazione degli apici polmonari, pel rilievo del'le ;·isonanze broncofoniche autooton.e nei processi di addensamento apicale e semp1·e com e controllo all'esame semiotico dliretto.

determinare con esattezza la sede del toraoe dla dove provengono le risorvanze b·roncofo·niche. .

Pertanto mi auguro che .tale nuovo m .etodo ascoltatario ven,g a controllato e· discusso.

Il metodo è pregevole per la semplicità della sua applicazione : intia.t ti ogni medico, C-Ono·scoo·do ap1Jiena i centri di risonanza fisiolo-

Ringrazio il dott. Salvato·r e Sca~cella, diret~ tore del nostro GabiTuetto radiologico, ed il dott. Fra.ne.esco Angileri, direttore del Dispen-· sa:rio cc Rosa Serrai no Vulpitta », .p er l 'aiuto· datomi nella interpretazione degli esami radioscopici e nadiografici eseg·uiti sugli aro.m alati da me studiati col nuovo metodo di asoolta-. zione trach eale.

gica delle suddescriJtte broncofonie, po.trà va· lutare le risonanze autoctone in tutti i ca.si di addensamento parenchimale. Va.rie possono essere le. applicazioni prati.che d el nuovo sistema ascol.tatorio: esso può riusciir e assai utile pe r lo accertamento di uri focolaio di polmoriite cent1~ale, così pure nella 1

1

diagnosi differenziale tra una vera e falsa emot· tisi, non . sempre facile .a far.si .al~orquando l 'emorragia è in atto. Esistendo un prr·ocesso ulcerativo polmonare le risonanze del soffio laringotrach.eale e della voce parlata si n1anife teran110 sullia sede dove esso è in·dovato·. Potrà altresì riuscire utile n·e ll 'accertamento

delle pleuriti localizza.te n1ei cul di sacco 7Jlei1.•

J"lCl.

Se notevoli sono i pregi del n1.e todo, di non lieve e11 tità n e sono i difetti. In, vero 1'ascolta.zione dei ran.toli riesce m e·

glio se fatta direttamente sulla parete 1toracica, mentre essi co11 l' ascoltazion.e fonendoscopica tra.chea.le vertgono oscurati, quasi sempre coperti dal soffio laringotracheale. Un 'altra deficienza del m etodo, ed a ine sembra la più note,role, è che le risonanze

•••

RIASSUNTO. L 'Autore propone un nuovo metodo di a- scoltazione toracic1a per via tracheale e stl1dia i oentri ·di ascoltazione fisiolog ica delle risona nze tanLo d el soffio laringotracheale che della voce parlata. Nel ca o di riduzione della superfi çie respirante di una data sezione polmona.re tali risonanze non saran110 più percepite sui centri di ascoltazione fisiologica, ma invece col carattere aiitootono le loro i mnn1agini foniche si affaccerann o in corrisponden za della sede della lesione polmonare. Tali risonanze bron·cofoniche autoctone rivelano l 'esiste nza di un addensa?1ento parencl1imale per compressione o solidificazione. L'Autore p·ropone l 'applicazione del nuovo m.etodo ascoltatorio tracheale nello studio dei prooessi apicali ·e dice cl1e esso dovrà essere usato come uno dei tanti mezzi di esplora-


1820

IL POLICLINICO

zione degli apici polmon,a ri e sempre come co.11Lrollo ali' esame semiotico· toracico di:r:ett@. BIBLIOGRAFIA. CARDAilELLI. Sulle riso nanze, di percussione degli organi de l respiro ascoltate al cavo orale. Napoli. Pasquale. GALVAGNI. Ascoltazio n e della bocca. Gazzetta d egli Ospedali e Cl. 1899. REMoucBAMPs. Sém. m éd., 1903. FRuGONI. Riv. Crit. Clinica ~ledica, ·1914. FRU GONI e 'foGNINJ. Policli11ico, Sez. med., 1916. ANCONA• Is t.. pat. med~ca di Firenze. Policlinico, 1921, '3:· XXVIII. LÀENNEC . Traitgf;o d§ll 'a$co]_tazi_on:e m ediata, tomo I. B10No1 . Clinica m edica prependeulica. Vallardi. G1occoNARn1. Se miologia medtca. Soc. Ed. libraria, 1924. L"EnEo<.'ULLF.T e LEPETIT. Riv . annuale mal. delle vie respiratorie, 1923, Pa ris Méd~cal . PARODI,. Valo r e fi~ico e diagnostico dei segni . di ascoltazione del torace, ecc. Nuovo m et oda. di . ascoltazione (II Congresso anlituberc. Milano,

1927). DE BoN1s. Diagnosi precoce del.la tub. polmona1'e. Rassegna clin. scentif., 1927. _..

Ricordiamo le /atere!fsaat/sslme Monografie :

Prof. ATTILIO OMòDEl-ZORINI Aiuto nell'Istituto "Ben·i to Mussolini n Clinica della Tubercolosi e delle Malattie dell'a,ppa.rato respiratorio

Le modalità di origine della tubercolosi polmonare P REFAZIONE. ... CAP. I . Importanza dei vari ceppi di bacilli per la tube rcolosi polmonare umana. Virus g ranulare (Mircoli ...Much). Virus tub. filt r abile e suo val<?re p atogenetico. Trasmissione transplacentare e tube rcolosi congenita da u. v . ... CAP. Il . Vie e porte di entrata della tubercolosi polmonare prl... maria. Infezione ba cillare congenita: sua frequenza e modalità. Infezione post... natale. Sorgenti e condizioni di contagio. Via ina... la toria. Via aero ...linfatica. Via digerente...tinfatica . Latenza dei ba cillo di Koch. Vie di secondaria importanza (tons ille, congi: 1n, tiva, orecchio m~dio, cute, organi genitali). ... CAP. Ili. Sul valore det « terreno » per l 'origine della tuber colosi primaria. Eredodi... strofia e predisposizione. E redo ...immunità. F attori condiziona1i. , CAP. IV. Rispos ta del polmone alla infezion e primaria (prime ma ... nifestazioni cliniche, morfologiche e immunitarie).

Sommario. -

Volume di pagine 92. Prezzo L. 1 2, più le epeee postali di spediziane. Per i nostri abbonati qole L. 9, 7 5 in porto franco. Prof. CARLO CAMNA Direttore della R. Clinica Medica dell'Univ. di Siena

Le modalità di origine e di evoluzione clinica della tubercolosi polmonare Sotnmaric>. -

I. FORME DI SVILUPPO DELLA TUBERCOLOSI POLMONARE NBU.'INFBZIONB PRl!lllARIA. ... II. LE PRIME LESIONI POLMONARI POST...PRI ... MARIE . Reinfezione e s uperinfe zione d a l punto di vis t a clinico. , Hl. LB MANIFESTAZIONI CLINICHE POST,PRIMARIB. Modalità della loro evoluzione: A ) Tubercolosi apicale cronica c ircoscr itta; B) Forme c roniche circoscritte non a picali; C) Infiltrati polmonari tis iogen i (infiltrato precoce di Assma nn e Redeker): Clinica degli infiltrati tisiogeni: Fas i ulte riori di sviluppo ; Origine e significato p atologico : Significato clinico; D ) Altre moda lità di evoluzione cronica progress iva. , IV. IL DECORSO A FASI DELLA TURERCOLOSI POLMONARE CRONICA. Moda lità della diffus ione intrapolmonare e s ua distribuzione. Genesi della tis i. ... V. FORME ILARI E PARAJLAR!. ... Vl. FORME EMATOGENE ACUTE 8 CRONICHE. ... VII . LE PRJNCIPALi PJGf:JRE NOSOLOGICHE NELL'EVOLUZIONE DELLA TUBERCOLOSI POLMONARE. , VIII. I PROCESSI PLEURICI NEL CORSO DELLA TUBERCOLOSI POLMONARE. ... IX. M ODALITÀ B FOR.MB CLINICHE DI GUARIGIONE DE.LLA TUBERCOLOSI POLMONARE. , X. CONDIZIONI F.. FATIORI CHE INFLUENZANO L'BVOLU• ZIONE DBll.A TUBERCOLOSI POLMONAAE.

Volume dii pagine 164. Prezzo L . 20, più le epe&e P98tali di spedizione. Per i nostri abbonati eote L. 1 6, 7 5 in porto franco. Invia.re Vaglia all'editore LUIGI POZZI. Ufficio Po· staJe Sucoursale diciotto. ROMA.

[ANNO XXXVIII, NuM. 49]

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPE DALI CIVILI DI GENOVA

(S. M"\RTINO) .

• Stenosi di posizione per dislocamento In alto del segmento piloro-duodenale SUS· seguente a freniceetomia destra.

Prof. L UIGI D URANTE, 1primario chir. e doc. nella R. Università

· La prima porzione del duodeno cor.risponde, da l punto di vista topografico, alla metà inferiore d.e l corpo d1ella prima verteb.r a lombare ne.Il 'ispezione ca.daverica, al corpo d·ella seco11d.a o al disco fra seconda e terza nella esplorazione radiologica eretta, e ad una posizion·e intermedi.a .alle due nella esplorazione operatoria o nella 1~adiologica prona. Queste differenze topograficl1e della prin1a porzione del duod,eno si verificano, in virtù d1ell.a sua n-0rma1e mobilità di contro alla relativa fi ssità delle altre porzioni. Le varianti costituzionali dei vari tipi morfologici non arrivano a portare n1odificazioni topografiche oltre questi limiti se non in condizioni patolo.g iche con.genitC: od a.cquisite. E fra le numerose condizioni patologich e acquisite le quali determinano, colle varie dislocazio11i della prima porzio·ne del duodeno e conseguentemente del piloro, le cosi d ette stenosi di posizione, illustrate in Italia da Don,a ti, , non figura a n cora quella ch e io illustro de ducendola .dalla incidenza di u11 caso nel quale alla frenic.ectomia destra è susseguita una -d islocazione in alto del segm,e nto duodeno-pilorico ch e ha determinato una stenosi di posizione cosi intensa d.a Tichied,ere un.a g.aLroen terostomia . Il ooggelto della illustrazione è u11a giovane di 21 anni, !\1. Giuseppina, N. di R. 6418, ch e entra n el rrlio padiglione il 27-XI-1930. due anni presenta i segni clinici e r adiologici di un:a tuber colosi polmonare bilaterale, con fatti distruttivi apicali più accentuati a d estra. Nell 'agosto 1930 le venne praticata la frenico exeres:I destra, con es~to clinico buono in rapporto alle condizioni polmonari, ma con l 'insorge11za d-0po una settimana circa dall 'atto operativo di turbe gastriche ch e si andarono sempre intensificando. Da un m,ese presenta freque11ten1e11te vo1nito alimer1tar c, 1-2 ore dopo i pasti, lievi bruciori, sen so di pe,s o all'epigastrio ed è molestata dal ru- more g uazzo coi mutamenti di posizione . Le feci n-0n h anno mai av uto caratteri partico1ari. 15. O. : È un soggetto esile, longilineo, den u trito, co11 oligoemia inten sa. Non ha movimentazione termica oltre i 37°. L 'e2arrte clinico e radiologico del torace m e ttono in evidenza d ei piccoli e numerosi focolai broncopolmon ari tubercol ari, disseminali a lutto I 'ambito toracico, pitt confluenti .agli apici dove s i ri-

na


[ANNO

XXXVIII, NuM. 49]

1821

SEZIONE PRATICA

sconllrano pure de~ fatti cavitari, e degli ispessimenti pleurici ~nterlobari e mediastinici. La trachea è leggermente latero deviata a de. stra·: il diaframma presenta movimento paradosso dell 'emisegmento ed è fortemente spo·stato -in alto dove arriva anteriorme·n te alla terza costa sull 'emiclaveare Non esiste movjmento p endolare del 1nediasl.ino. ,4.ddome: È trattabile i:q. tutti i quadranti. Il limite iD:feriore dello stomaco si trova a _tre dita al di sotto della ombelicale trasversa; co11 1'irigestione di 2 bicchier~ di acqua esso si abbassa an.. cora d~ UD: dito. La sonda g·astrica racc,-,gl i~ a digiuno 600 oc. d~ materiale ÌJl: parie ingerito 30 ore pr ima. J. . a r~cerca clel sangue n el rna1eriule cli sondaggio è negativo. Esistei HCL libero. Il !egato non deborda dall 'arcata costale il suo limite superiore sull'emiclaveare è al margi11e superiore della quarta costa. I . ren~ non s~ palpano. La sfera genitale è muta. Nessun rilievo a carico del sistema nervoso c~n­ lrale o periferico. L 'esplorazione radiologica dell 'apparato digerente, eseguita ~l 2-XII-1930 ed il l 7-XII-1930 nella .sezione del prof. V. Maragliano, dal prof. Vallebona, dimostra quanto segue: lo1naco ectasico, ptosico, atonico a forma di u11cino ·lllungato. Il margine inferiore della grar1de curvatura arriva fl:ella posizione eretta a cinque dita trasverse sotto la linea bicrestoiliaca, e 11ella prona a tr~ dit~ trasverso solto la stessa linea. Il piloro nella posiz ione eretta si trova fra la seconda e t er za vertebra lombare, nella prona Ira prima ~ secoD:da. Il bulbo duodenale è di for1na lrjan golare, nor~ale nei coD:torni,_ leggerrnente aumentato di volume. Il suo giD:occhio superiore si trova all'altezza della prima vertebra lombare nella pos~io ­ ne eretta e fra la XIIa. D. e la la L. nella prona. Il deflusso pilorico in posizione di decubito è in primo tempo abbondante; scarso nella posizione eretta. Lo svuotamento totale dello stomaco invece è notevolmeD:te ritardalo. _ Dopo cinque ore dall'ingestione del pasto opaco una metà si trova ancora nello stomaco. Intervento (18-XIl-1930). Cloronarco-si. Laparatomia mediana xifo-ombelicale. Lo sto1n:aco è ectasi.co e ptosico . Il piloro ed il })ulbo duodenale sono stirati in alto verso l 'inserzione della 12a. costa di rlestra. Il punto più eleva to è rappresentato dal ginocchio superio·r e -<:lel duodeno sul quale il bulpo ed il piloro si inflettono fortem ente. L 'esplorazione accurata n.o·n fa rilevare nulla di a nomalo nell 'asp etto, nella vascolarizzazione della sierosa, o nella con sistenza dello stomaco, del piloro, e de1l duodeno sopra e sott o·mesocolico. No11 esistono aderenze inierviscerali. Noni risco11tro ai.cun vestigio di quelle membrane steno:santi descritte d.çi Morris , da liarris e da -Cole tese dalla superficie inferiore del fegato al duodeno ed interpretate come residt1i congeniti del mesogas tro anteriore. l)ratico una gastroenterostomia posteriore, verticale e la chiusura a strati clelle pareti. Il decorso post-operatorio fu regolare con subitanea scomparsa della fenomenologia clinica di stenosi e rapida miglioria nelle cond~zio11i ge11erali. Al controllo radiologico del 5-1-1931 risultava: gastroentero-anastomosi ben funzionante. Il mezzo di contrasto passa quasi esclusivamènte dalla bocca anastomotica.

· Lo svt1otamento totale dello stomaco è rapido e s~ co~pleta dopo due ore. In posizione eretta la graD:de curvatura si trova ad un dito trasverso sotto la lilJl:ea bicrestoiliaca ed in posizioD:e prona ascende di due dita trasverse al disopra. RILIEVI E

COMMENTI.

La gran,d e mole bibliografica che si è andata radunando in questi ultimi anni sulla frenico exeresi consente .di prospettare vantaggi e danni di questa n·e urotomia sin1patico-motoria nei seg·uenti temnini: 1) I vantaggi, pur non incidendo con cotanza, sembrano essere realmente molti, ma indipen·d,entemente dal grado maggiore o minore ·dell 'asoensione paralitica del diaframma, vale a dire indipendenti dall'azione di blocco sulla espansione polmonare. La lietteratur,a più T·eoente ha spostato infatti l ' interpre~zione .causale dei vantaggi della fnenico exeresi ·d ell'ambito fisico della c0llasso-terapia a quello biologico in dipendenza delle modificazioni circolatorie che induce n el parenchima pohno·n are la 1sezione d el simpatico contenuto n1el fr-e nico dove esso occupa un terzo della superficie di sezione. 2) Ai d.anni sul trofismo d.el di.afra.mm,a , sulla emorlinamica, sulla di11amic.a respiratoria, sulla topo~rafia delle m asse splan·cniche, si stanno ag.g iungendo quelli ·diretti o indiretti sullo .apparato digerente ch,e g·ià Ernst n el 1920 mise in evidenza con turbe dell' eso fago e. del cardias che susseguirebb,ero alla frenicectomia sinistra nel 49 % dei casi. 0

3) Il caso da m e illustrato prospetta, per la

prima volta in letteratura, la possibilità di un vizio di posizione del segmento duodeno-pilorico susseg1i,ente a jre11~icectomia destra causato dalla forte ascesa del diaframma, a cui seguì quella del fegato con coniseguerite traziorie sul legdmrrito epatoduodenale. E poichè la ttazione in azito del legamen.to epatoCDuodenale p o1~ta ad una angolazion e più spiccata con, ascesa del ginocoh.io superiore del duodeno e quindi del piloro, così si sono stabilite le cond'izioni di una forte sten,osi di posizione che richiese una gastroeriterostomìa di derivaziorie. RIASSUNTO. Ai casi descritti da Ernst di turbe gastrich e ed esofa.g ee 1susseguenti a frenicectomia sinistra l '. A. descrive, per la prima volta in lette.ratura un caso di vizio .d:i posizione del segmento piloro-.duodenale susseguito alla fren icectomia di destra, che richiese u11a gastroen teroana'.Sitom o,si.


1822

IL POLICLINICO

BIBLIOGRAFIA. DoNATI

M. Ste11osi cla posizione del duodeno. Atti

Soc. Med. Chir. di Padova, m arzo 1923; Stud'i radiolog~ci e ch~ rurgici sul quodep,o. Atti del VI Co11gresso. CoLE. The American Journal of Roentgene1ogy, 1922, vol. IX. ERNEST l\'1. Zentralblati f. Chir. , 1929, n. 43, pagina 2731. HARRI S e l\10Rn1 s, i_n CASTF.LT.ANI F. Il duodeno. L. Cappelli, edit. Bologna, 1930, p. 66.

L'A TT u AL I T A'

se I ENTI FICA

'

Le forme filtrabili dei batte1·i visibili e l'ultravirus tuberc-0lare. La microbiologia è entrata in una fase ricca di sorp1~ese e feconda di r:esultati. Difatti le scoperte del batteriofago, ·delle dissociazioni batteriche e d egli ultravirus modifican o profondamente l e nostre idee sulla natura e sulla costituzione dei microbi, quali ci e ravamo ia bi tua ti a con osce·r li , e ci dimostra110 la cqmple ità d i questi esseri. La si t·e matica batteriologie.a, b.a sata sulla fissità della specie, aveva i.n dotto il nostro spirito a non con cepire i microbi ch e sotto l 'aspetto di ·e sseri semplicissi.m,i, visibili a l microscopio, coltivabili sui mezzi artificiali , inoç11labili .a.g li animali. ~Alla luce delle nuove scoperte, siamo costretti invece a d ammettere che i microbi visibili, in certe condizioni , possono· trasformarsi in elementi così esig ui, da ·r endersi invisibili ai p·i ù forti in.g ra11dimenti e da poter attraversare le ·c.andel e da filtro anche le meno porose. Questi eleme11ti primoTdiali, o protobatteri, a poco .a poco, per un processo ancora sconosciuto, sarebbero· in g·r:a do di riicosti.tuire il batte,r :i o di ·d imen sio·n i no,r mali. Nello sta dio infravisibile molte proprietà del batterio (·r esistenz.a, potere antigene, virulenza) r isultano modifi cate . Il problemia dell 'infinitamente piccolo in microbiolo.g ia og.gi si impon.e, come si è impoto ai f isici per spi egare l 'intima ·costituzione dolla materia. Problen1a straordinariamente complesso, ch e non interessa soltanto i batteriologi e i biologi, m ia ancl1.e i medici, daccl1è allo studio degli ultravirus si collegano molti problemi e molti fatti che non solo in microbiologia, nl.a anch e nella epi demiologia e nella patog·enesi delle malattie infettive, sono ancora dell e incognite. I~e opinioni degli autori sulle forme filtranti <lei n11icrobi ' ri ibili, ono quanto mai discordi: .alcuni ammetterebbero nettamente l 'e~i Lc.nza di tali forme; altri non registrerebb ero cl1 e in ... u ccessi nelle loro ricerche a l rigl1ardo. Ciò non meraviglia. Oani dottrina nuova, come scriYe W. Jan1e , attra,'ersa sempre tre s tadi. Dapprima la si attacca, dicl1iarandola assurda; poi si

[ANNO

XXXVIII, NuM. !9]

ammette ch e è vera, ma insig nificante; dà ultimo se ne riconosce la r eale importanza. Gli antichi avversari reclamano spesso, allora, l 'on ore di averla scoperta, solo per a'Terla coimhattuta. Questa fase finale si manifesta d opo che la congerie delle osservazioni e dei fa:tti, porta prove sempre maggiori in fa, ore d ella dottrina. A molti an·n i di distanza si ripete, ai nostri g iorni, quanto accadde per la scoperta del bacillo ca1r bo·n chioso, fatta da Davaine e Rayer . Il mon·do scien tifico era a llora imbevuto e dominato d alle teorie del Liebig e il meccanismo della trasm issibilità delle malattie infet tive era spiieg·ato ammetten·do che il viru s non. fosse altro ch e una particella di materia organica in decomposizione, animata da movimento vibratorio· rapidissimo. Venuta a contatto con I.a materiia viven~, a,rrebbe comunicato alla stessa .Ja propria forza vibratoria, di:soTganizzan·dola e .t rasforrnando,l a in materia peccans. La possibi~ità di un quid vivum era n egata e contestata; sicch è l:a scoperta di Davaine e Rayer rimase lettera m .orta per molto tempo, e potè trionfa,r e solo quando Pasteur eseg uì le cla·ssiche e d ecisive esperienze ch e troncar ono ogni ulteriore dib.a ttito. Nello s tudio d elle form e filtranti dei batteri visibili, un ·contributo di straordinaria importanz.a è stato portato, d el tutto recente111ente, ,da G. Sanarelli e A. Alessandrilli, i ql1ali, in una serie ,di studi origi.n1ali (C. R. de la Soc. de Biologie 193·0, t. 104, p. 1241; 1931, t. 106, p. 426, t. 107, p. 443, e Annali d' lgierie 1930, pa.g. 58.9; 1931 pa.g. 73, 305 e 377) si sono o ccupati, con ricer ch e nuove, della dib.a ttuta questione d ella ultra-filtrabilità del virus tubercolare. Queste :ricerche hanno già richiam.ato l'attenzione degli studiosi , ed an·ch e n egli ultimi congressi di biologia e di 1nedicina tenutisi in Italia e a ll 'estero sono state oggetto di .an ima.te discu ssioni. Per contribuire a ;risolv.ere tale vexata qu,&estio, g li AA. accennati , anzich è far u so delle ca.n dele filtranti, hanno utilizzato i sacchetti di collodio, immagi·n ati e introdotti molti anni or sono per la prin1a volta in microbiologia dal San.aTelli. Questi sa·cchetti hanno pareti così fitte, da costituire dei veri u ltrafi]tri. Essi sono inattraversabili dai colloidi costituenti le tossine microbiche più attive (tetanioa e difterica), le diastasi, g li anticorpi i·n genere; invece possono -essere attraversati in vivo e in vitrg dag li elem enti filtrabili del virus tubercolare! Le esperien ze eseguite da Sanarelli sono così suggestive e di una tale 1evidenza, ch e possono definirsi quasi critciali. Gli AA. hanno introdotto n el peritoneo èelle cavi·e dei sacchetti di collodio riempiti a metà con una emrulsione di bacilli tuberco]ari in liquido di Sauton. Negli animali venuti a inorte dopo un la so di tempo vario, ha11no


[ANNO XXXVIII, N-pM. 49]

.,

ritrovato il sacchetto perfettan1ente integro e ripie110 di liquido ed hanno constatato che un q'ltid aveva attraversato le pareti dei sacchetti, ll.lcciden,d o le cavie dopo aver cauis ato alte.r azioni caratteristiche, di n atura puramente flogi stica, interessa.n ti sopratutto le sierose e l'apparato linfatico. Si tratta dell 'l1ltr.avirus, il qual·e è in1c,apace di formare il g ranul oma iniziale tubercolare. Eseguendo ,d ei passaggi in serie, però, i tubercoli ·e le a lteDazioni c.aralteristiche della tubercolosi possono già co n11in ciare a manifestarsi nell'organismo animale a partire dal 2°. passaggio; il quadro della tuber colosi classica si dichiara, in t utta ·la sua imponenza, al 3° pa·s.saggio e n ei su ccessivi. · Continuando n elle loro ricerch e, Sanarelli e Alessand1rini son o riusciti a stabilire ch e l ' ultravirus, oltre ch e in, vivo, è capace di attraver sare le pareti degli ultra filtri a nch e in vitro e spontaneamente. A tale scopo hanno immerso in un certo numero di tubi d.a cultura, ripieni di liquido di Slau;ton , sacchi di collo dio contenenti i bacilli tubercolari , e dopo una prolungata 1)erm.an enza d.ei tubi nella stufa a 37°6, hanno iniettato il liquido di Sauton, rimasto di una limpidezza perfetta , nel p·eritoneo delle cavie. Qu·es.te SC?UO morte pr·e sentando il tip ico qua dro· della tubercolosi da ultravirus di 1° passaggio. Infine, mediante t1na particolare ·d isposizion e data ai sacch etti di collodio, gli AA. non solo sono riusc iti a d osservare lo 1svilup·p o del1'ultravir:us e 11a for.mia zione d1e.gli elem enti primordiali da esso germo:g liati , ma anch e a d ottene.r e da questi elem enti primor·d iali colture trasportabili in serie, ch e presentano tutte l,e caratteristich e delle colture tipich e del bacillo tubercolare. Queste ricerch e, dai brilla.n ti risultati, sono destinate a·d assumere grande importanza nelle nuove ·dilfettive che sono and.a te profilando·s i durante gli ultimi an n i nel]o studio d elle forme infravisibili dei ·batteri. L 'esistenza, nel · ciclo vitale dei batteri, di stadi atti ad attraver sa re non soltanto i filtri, ma anche le m·en1 ])ra n e seim·ipermeabili od ultra filtri - e quindi dell 'ordine di g ran·dezz,a delle molecole di sostanze proteiche - avvalora una vecchia ipotesi di W er.n er von Siemen s, il qual e prospettJava la possibi.l ità di esse;y·i viventi dal le dimensioni ultramicroscopi.ch e : son o gli cc ultra 7 llltra-virus n. A. Pozzr. Moaogralia di

ecce~loaale

1823

SEZIONE PRATICA

importanza :

Dott. VIRGINIO DE BERNARDINIS

Ten. Col. Medico, preE!so la Direzione Gen. di San. Mit.

Rapporti fra malaria e tubercoJosi Volume di pagine 144 . Prezzo L. 1 8, più le epeee paet.ali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 5, 2 5 in porto frainco. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Via Sisti· na 14, ROMA.

SUNTI E RASSEGNE. Costituzione e tubercolosi. (K.

KLARE .

A1ilnch. Nl ed . Tll och., 193 1, n . 42).

I problemi legati a llo studio delle costituzioni hanno la massimia importanza dal punto di vista della re.azione ch e il singolo individuc;> present.a di fronte a un dato agente morboso e del decorso ch e la malattia in tale in.d ividuo .a·ssum,e . · Una va.riabil~à eccentuata ne~la fo·r1na e n el decor so d·e lla m a lattia si riscontra ne1la tubercolosi. Basta infa tti pensar-e ch e n1entre il 97 : 100 de.gli u omini s'infetta 1co!] bacillo tubercola1re, solo un a piccola lJarte si .ammala, ed una a n cor più picco·la n e n1uo·r e. Per la tuber co1osi , tuttavia , ha poca importanza il gruppo de.Jle an omalie costituzionali dipendenti d.a una disfunzion e delle g hiandole a secr ezio·n e interna, mentre invece importanza assai più i1otevole è .da ammettersi all 'iper- e ipofunzione d ei tessuti , vale a . dire, a ll 'aumentata o dimli-nuita capacità r eattiva di questi. L 'iperfunzione ·dà i] quadro descritto da Czerny della cc diatesi essudativa » , ch e meglio an.drebbe ·denominato: cc diatesi essuda tivo-linfatica » o « costituzione eccitabile », la quale si manifesta in special modo n ell'età infantile, co·n sintomatolog ie svariate. Di t ale gruppo sono state fa tte due varietà: cc tipo pa stoso » e cc tipo eretico cc, rico11oscibi li p er sp·ecia li car.atteri cuta·n ei, dei capelli e d egli occhi. La di.a gnosi di qu.esto tipo costituzionale . . i fonda poi sui dati anamnestici , sui segni fi sici esteriori, sull 'ispe.zioin e ·d el Gavo faringeo, e sul saggio d ella lìeazione cutanea (dermografi mo); mentre p.atogene.ticamente si dovr·ebbe pensaDe ad alterazioni morbo.se di vario g·enere, specie del ' 'aso ,' d el ricambio dE?i O'rassi, e di quello· dell 'acqua e salino. ,Tale ipersen sibi]ità costituziona le si estrinseca come anomalia in occasion e di uno stimolo, che potrà essere di na tura esogena o endoo-ena (specie il nutrin1 ento e· l 'accre~ci­ mento). Nella dia:tesi essudati,ro-linfatica la risposta allo stim olo è data con ]a formazione abbonda.n te di a nticorpi (sopratutto n ella tubercolosi), il sangue di ta li soggetti è ricco di fermenti lipolitici. In contrasto con la costitl1zione eccitabile è p oi 1'cc A tenia », n ella quale si ha una i pofunzione d ei tessuti, con nlanife. . tazio11i somatich e (abito a tenico) e funzionali. L 'essenza di tale tipo costituzionale sarebbe data dall 'ipo,p lasia ·della m11scolatura e dei tessuti di sostegn o, mentre n el sangue difettano gli anti corpi e i fern1enti lipoliti ci. Nei ba mbini, però, l 'astenia ha minim a im1

e


IL P OLICLI NICO

}JOrta11za, c o ~ Lilue11do i solo dopo il 10 ' a11110, p:e r cui, i1_ell 'età i11 f:antile si potrà parlare soJo di ti})O eretico della costituzion e eccitabile. 'i è ce rcalo da rnolto tempo di riportare la tubercolosi ad una detern1inata costitu zio11e, e i è ad esen11Jio visto ch e n egli astenici la mala ttia decorre più rapidam ente e grave111.cnte, pròb.a biln1:ente in rapporto al la di111i11 uita reattività ·dei tessuti, m entre g·li individui .a costituzione eccitabile presenta110 111a.g·g· ior r esistenza. I b.a u1bini, invece, sono colpiti d.all 'i11fezio11 e i11 egual maniera, ma la r eazione da c. ·i IJre entata è diversa a seconda del tipo co Lit uzionale. l ,a. crofolo i, ch e è rapp-resentata da una iufe·zio11e tubercolar e s ulla base del li11fatis1110 colpi ce i og·getti ad a bito mu cola re, rij)a rn1ian do quelli a·d abito cerebrale, e la tubercolo i cl1irurgica si risco11tra eg ualmente sopratutto nei linfatici. 111 ra1Jporto co11 la diatesi essud.ativo-Ji11fatica on o a11ch e g·l ' infiltra ti tubercolari, ch e prim.a •Orano co110 ciuti co ] i101nc di cc epitubercolo i n, ' 'iluppa·nti.si da u11a g hiandola · bronclti.a Je o par.atra·ch.e.ale. Tale prooesso può es. ore ir1ter1Jretato come una flog·o·si sccor1daria acl ur1 0 tin1olo tossico su l tessuto poln10nare costituzionale ip·ersensibil e. Da numero e os er,razioni fatte in proposito dall 'A., ri ulta d11nque ch e e iste una ·dipe11dcr1za Lra co tituzione e tubercolo i , da intender 'i ]Jerò, co111e si è d·e tto , 'l uale , 1Jeci.ale rj . ., posta del soggetto di fronte a un dato stir11olo, .e n on, con1e si è so. te11uto d.a altri, c1ua Je li po costituzionale particolare. Le co11clu ioni lJratiche ch e se n e po sono de un1ere sono di carattere tera p et1 tico, poichè, e endo conoscil;ltO ch e i1 ell.a di.a te i es·u<l.a livo-l intatica è alter.àto il ricambio del sale e del ·calcio, sarà evitata una eccess iva introd t1zion e di grasso ·e di a lbumin.a, preferendo u11a ·d ieta vegetale povera di sali. i C\ iLe.ra nno inoltre rigoro am e11te tutti g li tin10Ji e ' terni più pericolo i~ quali le irracliazio11 i con ale artificiale, ed i co idetti r i1necli profilattici 1)ecifici e non. pec ifi ci. Ttll I a la tera1Jia dovrà ridu.rsi alle cure di ri1)0 o, integra te dall 'alimentazione e dalla ommini trazio11e di olio di feg.a to di m erluzzo e ca lcio. M. FABE RI. 1

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Rice1·che sulla genesi e sul decorso della tube1"colosi polmona1~e. ( 1.1". CIIE IO EM.\ N1' EL . n . 1 , 19:3 I ) . O~scr , az iorli

Zeitsclir. f. Tu.berkulose,

riJ)etute e i t en1a ti cl1e di111 o ~tra­ no cl1e l e for111e aperte di tbc. polnlo11are s lan110 alle for111 e cl1iuse nel r.apporlo di 1 : 2,4. Tra le i1u n1cro...,e radiografie e.. egu i te 1'1\ . 11e scelse 31+ , r he si pre . . taYa110 be11e all o . L11di o

[A:'\:\O XXXVIII, l\-cM. 49]

sulla prin1a localizzazì o11e dell 'infezio11e. Nel 31 % dei casi si IJO te'a dire co11 sicurezza cl1e il primo focol:aio si era svilu1J1Jato nell'apice, n)el 26 , I % dei casi, cl1e e so si era . . ,·il u ppaLo nella r egione so ltoclavicolare. i\..gg·iunger1do a questi .a n che i e.a i in cui la localizzazione primitiva si poteva ~aspettare con grande verosimiglianz.a, i ottiene un .rapporto tra le foTme ad ini zio apicalo e qti-elle ad i11izìo sottoclavicolare, di 56,5 % : -!3,4 %. L 'età e-sercita un.a iilotevol·e influenz.a sulla localizz.azion·e prin1itiva: tr.a i 15 ed i 25 a11ni prevalg·ono le for1n e sottoclavicolari, dopo il 25° anno la frequenz.a dei due geneiri di localizzazione è su per g iù la ste sa, dal 35° anno. in poi si 11.a invece un.a preva lenza d·elle forme apicali. Le for111-e ad i11izio apicale h anno una durata n11edia rnagg·iore delle forme ad inizio ottoclavicolare : n elle prime l 'inizio della malattia ri ·aliva i11 n1e·dia a 7- 8 .anni , nelle seconde :a ±-7 .a nni. La ìJrog·nosi è quindi mig li ore n elle for111e ad inizio api ~ cale cl1e n ell e fo rn1e ad inizio sottoclavicolare. La sup:eri11fezione tubercolare 11.a notevole in1portanza anche l)C-r l 'adulto: neDe fa 1ni.g·lie jn cui es ist e ·O i11 c ui è inort o da poco -µn tubercolotico aperLo, si osserva 11n n etto aum·ento delle forn1e sotlocl.avicolari, i)ecialm,e nte n ell '·età tra i 15 e i 30 anni. Se si l)Ter1de in consider azion:e l 'a11no in cui € n1orto il famiglia re tubercoloso, i vede che, mentre neg·li anni ch e precedono quello della morte i casi di fan1igliari contagiati sono pochi, essi .aumentano m olto fortemente nel1'anno della morte, diminuiscono del 50 <J'~ i1ei 2 .a nni successivi per ca.dere progr e sivamente llegJi anni cl1e seguono, fino allo zero. Si conferm.a con ciò il gr.a11de pericolo che il tubercoloso ape rto rapJJr e·senta per i s11oi fa1nigJi.ari n1el suo ultimo .anno di ' rita. 1

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.. PoLLITZER.

La diagnosi di · attività delle lesioni polmona1·i tubercolari. · e J. C .\ USS lMON . Revue de la Tuberculose, marzo 1931). La di.a 0ain o i di .a l Lività di llna 1csio11e Lubercolare polmonare ço11sidera l 'attività « attuale n della lesione polr11onare s te sa; l 'apprezzan1ento della cc atti ità polenz i~le n inve: te tutto il diff~c i] e probler1i.a della prog110 L della tubercolo i. 1 .a ttivilà e l 'e,ro]utività delle lesioni pol• mio nari tuber colari 0110 state comprese nei J11odi più variati dai diviersi autori. . . Oltre alla virulen za cleali elementi ba cillari e I.a qu.a ]ità del terrc110, le n1•anife lazioni ·dell 'a ttività d elle le. . ioni son o comandate d.all 'in1portan za o d all 'i11 ufficienza della. r~­ zione clerosa di inci tamento delle les1on1. L 'e... pres ... ione dell'attività è, più o i:i eno ricca seco11do cl1 e la lesione e o non in comu(E.

LEURET

1


f ANNO

XXXVJif,

U M.

49]

11icazione col lll·czzo int erno circolante (sangue e li11fa) e che la barrier a ch e circo11da l e le io11i è più o m eno .solid.a. . Dal pu11to di ,-i ta biologico, la lesion e è attiva fi110 a qu ando contien e .d,ei b acilli virulenti. Da que1lo cli1iico, la lesion e attiva è quella ch e si e .. prim e con segni clinici o co11 r eazioni lln1orali abbastanza netti per essere r cgistr:ati. D.al i)unto di vista anatomico, · la les ione attiva è quella ch e- si scava o si .esliend,e. · La diagnosi dell 1a ltivilà di una lesione polmonare con si Le n el tr ovare dei segni clinici o delle reazioni 1aln1ente sen sibili o specifich e ch e ogni les jone 11atteriol6g ic.a mente attiva possa .sicuran1 ente essere svelata. È D·ece ario far largo posto alle n1anifesta2ioni dcll 'attivittt delle lesioni tuber colari cl1e· dipendono d alla circolazion e del b acill o e delle tossine (febbr e a tÌJ).o setticemi co, alter azioni dello stato gen erale, ecc.), ch e so110 1a con e.g·u e·n za di un a separazione imperfett.a fr a l 'ambiente inte1rn o e I.a lesion e. Dal punto di vista dell 'attività, g li AA . ])r opo11gono la segt1ent e classific.azion e clelle lesioni polmon.a ri tllb·ercolari: 1) Lesione ina ttiva dal ]) unto cli vi sta b.atteriolog·ico e cli11ico; è la forrrJ.a ideale della tubercolosi g uarila; le lesioni posso110 i)e rò lasciar tracce umorali e r a·dio]ogich e; 2) Le .. ion e at1i va b at teriologican1e11 le e .. i1enzio.. a clinicarl1 e11te; è la tub er colosi laten t e stabilizza ta, cl1iu a dal lato de]l 'a1)1Jarecch io res1Jira tor io e del circolo; 3) Le ione al li ,-a b.atteriologica111ente e clinicamente, ina n on evolutiva; e· sa n on si 1es tende n è si scava. Può essere : a.) cl1iusa da lla part e dell 'ambiente interno e da cruello dei bron cl1i (tuber colosi chiusa attiv.a), oppure : b) chiu a ri pe tto .a ll 'ambie·nte inte1110 ed ap,erta er o i ·b ron cl1i (.ascesso fred·do 1101·m on.a re); -±) Lesion e atti 'Ta ])atteriolog·ic.am e11Le e clinicam ente ed inoltre evoluti, a (ti i l)Ol1r10n are con1une cronica); 5) J_je ione a ttiYa batter iologicamente 0 clini c.an1ente ' r1on eYolutiva , m a infettante . (forn1a i;;et ticen1 ica co11ti11ua od in termitt ente); 6) Le ione attiYa dal p unto di ,.i ... ta b atlerioloo·ico e r linico ed in oltre eYol'u LiYa ed o . 1 inlet ta11 t1e (tisi >::tcut e, oSubac.ute o cron i e i e, a d eYolt1zion e rapida): 1

1

SEG~I

Febbre. -

DIVERS I

1'825

S EZIONE PH ATICA

DI

ATTIVIT:-\' .

Le J1erYersio11i d·ella r e.g o l(Jz ion·e term ica (febbre, i11stabilità t ermica, fel)])ri cole provocate, ecic .) ... 0110 un 'e pr.e io11e fr ~­ quente , ufficie11te n1a n on semp~e n ece èl.rt a d ell 'attività t11bercolare . Con les1on e l)Oln10n are. cli an aloga at tiYità, ogni m alato r eagi·ce .a 110 modo dal i)unto di ,rista dell "i1)er'te rmia .

La f.e bbre esprime u ri 'a LLi ilà tanlo I)iù forte 4. uanto più eusa è eleva la, più duratura e i accomipag·n a ad un cort eo più irr1portante di intorni gen er ali. Lo stato sub febbrile cor1 tinuo è l 'es1Jressìo, ne di un focolaio 1nale inci.., Ialo, di cui i ·at~ ti vità pe·rsistente costitui ce un a gra,'e n1inaccia; le febbri tub er colari 011dL1lan t i on o l 'epressione di le ioni attive, evol11tive ed infeit1anti; gli .attacchi febbr ili ch e ' '.a11·110 d.aJ s1e111 JJ<lice ac,cesso· febbrile al l 'a l tacco ,e\ 0·1uti\To cla 'sico , indicano· l '.aLtivi Là di un focolaio i11ale i11ci tato e sembra no e s.er e la n1anifes tazion e dell 'att.acco b.a.cillemico o etLice1n ico di varia g·ravità. Le febbri m e tr u.ali, n ella donna, :costituicon o lln ottimo criterio d ell 1a ttività più o n1eno infettantie dell e le ioni polmon ari . In linea gene·ralc, si p uò dire ch e le varie m odalità della !ebbre r ap1)re en lano delle ma11ife tazioni capitali dell 1atlivilà delle lesion i tu])ercolari. Però , si dev1e tener presente ch e l 'a. sen za di febbre n on im 1)lic.a necess.aria111ente I 'in.attività delle le .. ion i, in qu.anto c11e c·sisto·n o num er o e form e a ttive della in alatLia tu]Jer colare ch1e si svilupp an o sen z.a r eazione termica ti.i::>pr ezza])i]c. Un cert o i1t1me.ro di i1rove, .co1ne qt1el la della m arcia, p os on o, rivelare l 'in ta biliJ~ t cr111ica che in di ra , di per ~è stessa, la J)ersi. _ Lenza di un focolaio tul)crcolar e ancor a a ttivo. La prova d1ell .:t mia rcia pu ò essere con. . id erata come t111a buona J)r ova di a ttività le:-;io11ale. Le a.lt eraziori i dello stato generale (a ... teni.a, facil e st a11cl1ezza) ·cor rispondono quasi em pr e· a lesion i atti \'e. Il dimagrimen Lo è un buon segno di att iYi Là lic ionale, specialmente pe·r quanto rig·l1arcla l 'i11sta})i]ità della curv.a i)onder·alc. L'a e11za cli alterazioni ·dello stato g·en erale n o11 imp lica cl1e le le.~ ioni siano n ecessariamer1te in,attive. Disttirbi del 1neta.boliSn10. - La decalcificazion e, di cui il m eccani sn10 è .assai comple so, Timan e a lungo in di penden te dall 'al1i y j Là delle lesioni . Lo ... ludi o dell 'equilibrio acido-b.a se n o11 dà indicazion i prati ca111ente i1tili zz.abili , mentre invece può darle la m isura d el m)(3Labolisn10 basale. ..\1'e ss11 na indicazio11e pu ò forni r,e la detern1i n azione della coJesterolemia . Le Te:azioni d i ~Jor iz-'\ e i~~ e quella d i Petze taki h an n o u n ' ralore con fer n1ati,-o sicuro. Asaol·tazione e seg ni f un:ionali. - Ko11 sempre le lesio11i .cl1e si fan n.o asc?ltare n1 eglio so110 n ec·essar1amen te atl 1ve; inver a men te. dell e lesioni cl1e n on si a .. roltano od a 1)1Jen n percettib ili po so110. avere u 11~.a tl iv it à t~n1ibil e. Nor1 esiste u na s1n clron1e d1 ascoltazione ])::l too-n omonic.a dell a le ione tubercolare altiY3: i ;ecrni fi ici ,·anno in ter1)retati in rnn front n di quelli generali . Lo ste1:;so si 11uò dire clell :-t to ~ sc, dell 'a})bondanza clell 'e~ 1)e t t oralo e dE'lln dispnea , cl1e i1on indi cnno se non in1per1


1826

[ANNO XXXVIII, NuM. 49]

IL POLICLINICO

fettamente l 'attivilà delle lesioni. Così pure, soltanto i segni generali fanno dell 'emottisi un testimonio dell 'attività lesionale. Disturbi circolatori. - La ta:chicardia è u11 segno importa·nte della attività delle lesioni tubercolari. L 'instabilità del polso risponde' a quella d'ella curva di temperatuir a ed a quella del polso. La ipo te nsio~e arteriosa non rappresenta la regola nelle lèsioni .t ub·e rcolari attive; la pratica delle curve o.scillom·etriche in. serie può p eirò fo,r ni·r e 1delle indicazioni co1m1plen1en tari importanti. 11adiologia. - Esistono· delle lesioni pol1r10nari attive che le tecniche attuali della radiol-0gia .sono impotenti a .rivelare. L'attività o meno delle lesioni non è per nulla in rapporto diretto n è :con l 'assenza, n è con l '~b­ bondanza delle immagini radiologiche. I l quadro che noi osserviamo è il risultato di una totalizzazione di ombre e di rischiaramenti, sicchè l 'intensità dell '-0mhra 1che noi vedian1·0 non è affatto in rapporto con la gravità della lesione. Per apprezzare l 'attività e l 'evolutività delle lesioni, è assolutamente indispensabile di fare sistematicamente delle radiografie in serie ch e, sole, possono mostrare le modificazioni delle om.b re in estensione ed in inte11sìtà. Questo inventario anatomico, però, non fornisce nessuna indicazione s ull 'attività infettante o meno d elle lesioni ed è soltanto la clinica che dà all 'aspetto radiologico il reale significato. Esame degli sputi . - Il reperto n egativo della bacilloscopia ripetuta frequentemen te e delle ricerch e biologiche non implica che la lesione .sia in.attiv.a. D 'altra parte, l 'abbondanza dell 'espettorato no·n è un 'espressione fedele n ell 'attività d1elle lesioni. Salvo c_asi eccezio1n .a li, l 'esam e citologico deg li sputi non dà indic,a zione sull'attività d,elle lesioni. Una le.sione attiva fortemente bacillifera può non essere n è e,-o]utiva nè infettante, me11tre può esserlo una lesione paucibacillifera. Lo studio delle g ranulazioni bacillari in r,a pporto a ll 'atti,·ità dei fo colai tubercolari va ripreso; la frequenza e l 'a petto de lle fibre elastichle possono dare indicazioni sul carattere. evoluti,ro di una lesione attiva. L'albumino- e la tirosino-reazione possono dare indicazioni confermative. R eazioni umorali. Il significato delle r eazioni sierolog iche è dominato dalla nozione di equilibrio o di squilibrio proteinico del • siero. Il dosa mento comparativo delle diverse albumine del siero può traduDre fedelmente l 'attività della lesione, la sua evolutività anaton1 ica e l 'intensità della reazione di difesa umorale dell 'organismo. Molte reazioni di flocculazione e lo studio della sedimentazione delle emazie danno, in 1

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modo assai più gro ~ so lano, delle indicazioni nello stesso senso. Bisogna fare un posto a parte alla reaziorie di Vernes, in quanto che le curve flocculometrich,e permettono di segùire l 'evoluzione della malattia. Gli AA. ritengono particolarmente interessante il confronto della ·reazione di Vernes con qt1ella della deviazione del complemento con i div~rs~ a_nti.geni; l 'associazione delle due prove co.st1tu1rebbe un processo abb,a stanza sicuro per l'apprezzam.e nto e dell 'attività delle lesioni. La .c uti-reazione l 'urino-1r.eazione di Wildbolz danno delle indicazioni complementari utili e così pure lo studio d1ella formula leu1cocitaria e dell 'indice opsonico. ln com.[>lesso, la nozione di !attività di una lesione tubercolare polmonare non può essere che la con clusione di un insieme di segni: clinici, ra.d iològici, di ascoltazione e sierologici, raccolti in serie e confrontati gli t1n i agli altri; soltanto il risultato dell 'osservazione continuata del m,aJ.ato e la comparazione dei segni rilevati nelle diverse tappe della sua m.al:atti.a possono permettere di affermare l 'attività della lesione. fil. 1

Le pleuriti ascellari postcollassoterapiche. (A.

V1TON.

Arch. des malad . de l'a.p par. re-

spiratoire, 1931, n. 1). Nel corso della coll.a.s soterapia polmonare per tubercolosi, si riesce ad individuare una forma speciale di pleurite saccata, in modo relativamente frequente (tre volte. su 28 ·casi). ~ qu1esta la pleurite ascellare dell 'A. Studiando bene il suo decorso, si nota che esse pleuriti sono sempre secondaTie a pleuriti della g·rand.e cavità e che sono la con segu·e nza deì gr.adu.a le riassorbim1ento effettuantesi dal basso verso l 'alto seco ndo un processo su·ccessivo di sedim1entazione, org.a nizzazione e propulsione del liqu1do verso l'alto. Conviene pertant-0 aggiu·n.gere questa forma di pleurite chiusa, ascellare, alla classificazione d el 1Bernard e Baron delle pleuriti nel corso della collassoterapia e considerare ch e possono sopravvenire gradualmente come conseguenza del processo di riassorbimento del ,·ersamento, ovvero prodursi .acutamente, localizzandosi nel segn1ento ascellare con la sindro111e dei versamenti della grande ·cavità. Sem1eiologicamente si n ota: all ' ispezione, una in1mobilità d·el segm'ento ascel1are colpito mentre ch e n elle regioni vicine si osservano dei rientramenti insp,i ratori più o m.e no intensi. Con la palpazione: se il moncone poln1onare re ta piccolo e lontano dalla parete poln1onare, il f. ' '· t. sarà abolito. Se vi è riespansione, si percepiranno le 'ibrazioni mentre a li,·ello del segmento ascellare, ove si trova il ,-er~ amento, le vibrazioni sairanno abolite. .A.Ila J)ercussione: i sintomi varieranno a seconda I '.ampiezza della pleurite ascel1

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[ANNO XXXVIII, NuM. ±9]

1827

SEZIONE PRATICA

ch e ha nno guadagn.a to fino a 14 kg. in 7 mesi e 12 in 10; 4) L'anemia; 5) La riproduzione del liquido pleurico, . cl1e si trova molto rallentata n ella m.agg1or parte dei casi, talvolta addirittura jug· ula~ a dalla prima lav.atura; 6) La :citologia e ]a batteriolog·ia del versamento: scomparsa ·degli s treptococchi dopo 3 lavature (1 caso) d~i bacilli di K och dopo 1 lavatura (sic!) in 1 caso, dopo 3 in un altro e dopo 7 in un altro. Scomparsa dei pneu,mococcl1i, in 3 diversi 1ca.si ) dopo 1, 7, ro lavature; 7) I sintomi tossici associati, l e funzioni dig·er e·nti, il . sonno e lo stato psichico. Alle lavature d ella pleura, si fanno diverse obbiezioni rilevando ch e esse possono dare i seguenti inconvenienti: 1) Gli incidenti gravi di « choc » pleuri•CO. Ne·ssuno di essi è stato osservato dagl i AA. in circa 70 lavature pr.aticate. Ad ogni modo, è facile evitarli con le necessarie prec.auzioni : preparazione fisica e morale del paziente, a nestesia locale molto accurata, evita1re le variazioni brusche della pressione endopleuTica, ecc.; 2) La f.eri.ta d·el polmone, che è tanto me110 probabile in quanto che l 'anestesia locaLe lavature dell~ pleura nelle pleuriti pu- le fornisce le informazio~i sulla profon·dità approssimativa alla quale si ·deve introdurre rulente tubercolari maligne. il t•requarti; (F. -L. D E MuRALT e P. WEILLER. R ev . de la 3) L ' inoculazio,n e del trag·itto di puntura, Tab erculose, febb raio 1931). cl1e può essere ·e vitata con un .m1inimum cli precauzioni; tale eventualità è :rara; è accaLe pleuriti purulente tubercolari possono duta u.n1a sola volta agli AA. ed il piccolo aessere, grosso modo, suddivise in due gTUppi, quelle semplic i, a tipo di ascesso fre ddo .. cesso è guarito r.apid.amentie con l'elioterapia. La ripetizione d elle l.av;atu1r,e non va soggetpleurico e quelle malig·ne. Le prin1ie guarita a r egole fisse, ma dipende dai segni genescono rcon il trattamento c~as.sico., pu~ture rali ·e dalla ripro·d.uzio11e più o m eno T.a pid.a seguite da iniezioni mo,d ificatrici, m entre inveoe per le seconde, il notevole nume.ro d ei del liquido. L' esame clinico e radiolog·ico, la metodi proposti in.dica ch e non ve ne è nes- t emperatura , l 'osservf).zione ·della tosse e della dispnea, la puntura esplo-ra.tiva ed i risultati suno di realmente ,efficace . Fra i trattam·enti più in voga vi è l'olco- d ell 'esame c ito-batteriologico pern1etteranno di t orace, ch e è però anch'esso soggetto a cri- decidere se e quando va ripetuta la lavatura. :È evidente ch e non si deve doro.andare alle tirche; si raccomandano aJtresì le pu·n ture, il dren:aggio con o .Sien za aspir.àzion,e, la pleuro- la va ture più di quanto possano dare. Indubb ian1ente offrono anch'·esse d egli insl1ccessi e tomia, la ~renicectomia e la toracoplastica. Gli AA. insistono in,rece sull 'titilità delle non ci si deve ostina.re in tal e m etodo se i risultati favorevoli mancano o non persiste il lavature d ella pleura che, da altri autori, sono invece poco considerate. Essi riportano le 111ig lioramento ottenuto in primo tempo. L 'inosservazio·n i di 9 casi, in· cui hanno ottenuto t ervento ·del chirurgo va ichiesto prima ch e il il 66 % di guar~gion i . · In tutti i casi , an·cl1e· 111alato sia troppo indebolito e quando e~so è ancora capaoe di sopportare una pleurotoin quelli ch e n on hanno avuto evoluzione favo:r.evole, tali lavatu•r e 11a nno influito in m o- 1l1 ia od un a toracoplastica. · Il 111etodo delle .Lavature, qui11·di , sbarazdo certo e s pesso notevole sui fatti seguenti: zando la plern·a dal pus e dagli a mmassi di 1) La temperatura che diminuisce progressivamente, spesso fin dalla prima , per fib.rina cl1e essa conti,e ne, ris, egli ando probabilmente i processi naturali di difesa, pro.abbassarsi fino alla normale; voca11do for se, con la sua azione leggermente 2) I sudo,r i notturni ch e cessano poco a irrita11te 11a un 'influenza b en efica sulle pleupoc-0; fil. 3) Il peso-: altm,ento notevole in tutti , riti purulente tuber.colari 1nalig n e.

lare, il grado d el collasso polmonare, l 'esistenza o la assenza di versame·n to ne lla grande cavità. E si trov.erà o una zona ottusa, ovale, a grande asse verticale o confondentesi con l ' ottusità totale, o t erminare in alto con una linea idroaerea. L 'ascoltazione mostra l'esistenza di sfre,g amenti sull.a parte limitrofa d·e l segmento ascellare colpito; talora re.spirazione soffiante o vero soffio pleurico, spesso· egofonia, talora sil~nzio respiratorio. In genere si può ·dire ch e nel corso di una pleurite ascellare c'è polimorfismo. Il quadro radiologico si ·desume da quanto è stato d·etto: sul campo polm-0n.are si può V·ed€re il moncone polmonare più o meno collassato e, evidente, la massa oscura a.scellare delimitata, verso la linea m edia111a, . ·d a un bordo più o meno verticale, leggermente concavo, ch e all'estremo superiore si .a vvicina alla cl.avicola ed inferiormente alla bas~ d·ell 'emitorace od al diaframma. I caratteri fisrci , chimici e citologici d el liquido ·delle pleuriti as cellari sono analoghi a quelli de i versamenti postcolla.ssoterapici correnti, cioè caratteri tubercolari. L 'a ffezione in discorso non sen1bra .aggravare I.a prog·nosi. La cura non presenta alcunchè di pa.r ticolare. MoNTELEONE. 1

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1828

I L P OLI CLI '.\'I CO

Il trattamento del diabetico tubercolotico. (H. KuTsc11EHA-A1 c11BER G E~. il1 ie11er klin.

chen.s., 25 !'ett . 1931).

Lempo ch e la t11ber colosi, n1ci di abetici d eco rre in n1odo favor evole e cl1e . 1)eci.aln1en le le for1ne essud.a li\ e s i diffqn dono più r.aJ)ida111ente e più difficilm~nte subi·cono de}J,e o te. La causa di questo decorso fa vor evolc va ricer cata i1 eJJ a din1i1111ita rei ~ tenz.a del diab etico .alla tuber colosi. Ora. i'· da ve·dersi se, ·re·almente, tale dim·inuzione di re isten z.a ia senz 'altro fatale. Un progresso . ar ebbe compit1to se noi sa1Je simo le rag ioni di que t a minore resisten za, in modo da poter con cent•rare i i10 ... tri s forzi n el con1batt erc· L.ali cause. I~'e peri e·nza clinica ci in segn a cl1e non sono n1in.a cciaLi r11aggiorm·e11te dalla tub ercol o~ _i i ca i a'ranza li o i)rogr editi, i diabetici cli111:agriti od .acido. i·ci, 111.a cl}e le infezioni tu})ercolari assu1nono ·u11 decorso più sfa, ·o·revole ch e n ei n o11 djabelic i, an cl10 n eg·li i11di,·idui in cui il tral ta1l1e11to clietetico è ber1 co11clotto e !Ch e ono ben nl1triti. Si è ammes ... o ch e 1 iper.g licemia sia assai da nnosa e, IJertanto , si è r.a ccornancl.ato di fnr u o abbondante cli insulina ; s i è anche pa 1lato di · un d ecorso fa,·orevole di e.asi di lt11)ercolosi trattali con_ ins11lina, specialm ente in in·divjdui co11 form.e croniclì e degli apic i < con pleurite essuda tiYa. J\iia le forn1e esst1dal i ve della tuber colosi polmonare sembr.a110 n1 0n.o inflt1en zabili , s·peci.al1n en le quando si tr.atta di di.abete g·rave. Così Rosenberg r "'Tolff 11anno riportato una serie di casi con cl,ecorso favorevol e am m ettendo però la limitazione ch e n ella. maggior parte delle forn1 c e sud.ative non i può in11)e di·re la di str11zionr nonostante u11 a r1 oteYole so llrazio11e di zuccl1ero ed un '.abbor1dante int.roduzione di insulina. Quesle o . . crvazio11i , cl1e l 't\.. IJ UÒ confern1,ar e fan110 1rile11ere che la causa della dimi11ui ta r e i . . Lenza clel diabetico alla tubercolosi 'ada ricercata 11011 g·ià nell 'i1Jerglioemia, n1a l1iù cl1e altro n ei Le suti ; si tratta probabilmente di u11a di1ninuit.a C[q)acità d·ell e cellule doll 'organi n10 ad assu1ne·re e ad elaborare lo z11ccb ero. Qt1ando ~ i an1 n1 clta tal1e teoria, si ron1 prende la rag·io11e per cui le diete scar se cli carb oidrati i1011 siano di g·rande utilità nella tt1b ercolo.. i dic i diabelici, ancl1e quando lo zurcl1er o ~a11Q·u ... iQ·110 Yie11e a l) ])a:'$H to sotto i l 11or111.ale . .._e la scarsa re ~ i ~ l nza clei di al)eli ci alla L11l1cr colos i è dovt1ia allo svuotarn enlo elci depo. ili cli g licog·e110 e ad una din1i: n1 1z ion c del ron u1110 di z11cr]1 ero da I:Jarte dei t cs~t1 li , si clcYc i1e11sare a col 111are i de 1Jo~ it i rad au111cnlnrc il co11.:u n10 cli zt1ccl1ero delle- rellt1le e, ~cro11dariar11c 11t e ad at1n1en tnre ( r cl i 11 o!.!'i1i e., so n n o11 cl i n l i n u i re !) 1·appor lo di zt1rcl1cro. S11l1n l1 n~c d i tft10ste co11siderazion i, si tenÈ nolo da

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[ANNO

XXXVI II,

Nul\1.

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lò in parecc}1i casi di grave tubercolosi e sudati,ra in diabetici di for11ire t1n a diet:a ricca di idrati di carbo11io, dando co11 , eguenten1ente la relativa quantità i1ece saTia di insulina. L 'A. riporta tre casi in .cui la messa in o11era di tale prj11cipio ebbe e ito favorevole e viene qui11di all e segu enti

I DI C:\ZIONI PRATI CHE. Qu.ando le con.dizioni del i)azient,e sono cat ~ tive ed è scar so l 'appetito, si deve anzit11Lto a' 'er cura di :rialzare le forze . Le prescrizioni ·diete·tich e rigoro1 e eh.e ne l trattamento del diabete hanno sì g r.andte importa·nz.a sono qui inappli.cabili. Al pazi ente si debbono anzitutto somn1ini tr.are abbondanti carboidrati ed insieme la quantità di albumine e di grasso i1ecessarie in modo da · ren·dere la diie ta gradita al )Jaz iente e di n1 jgliorare le condizioni di nutri zione. 1"ale dieta è an.aloga a quella r acco1na11dat a da F alta i)er 1a nutrizion e dei diabe tici a cui è n ece aria 1'ins11lina, una dieta cioè di co111posizione normal e . Nei m.al.ati deboli, febbricita nti è impo·rtante di fornire i ca rboidrati n o11 sempre nella stessa form.a; quindi, non si f.arà un.a serie conti nt1a ·di giorni di avena o di patate, poi cl1è in tali con.dizioni il di.a b ctico grave Jlo11 può elaborare la neces aria quanti1 à di carboidrati, m a si dar.anno a lterna tivamente i di,;ersi carboidrati i·n modo confacente al g· usto p1er son.ale del n1alato ed i11 qu.antità equi,rale11te di carboi.dra1 i. Oltre alle IJatate, al 11ane €d .al ·ri so, si l)O tranno d.are .altri cibi <\ base di farina, $alati o dolci e della fr11tta. La dose ·di in ulina deve •essere pro1)orzionale al cc ,-alo re ]11 pa·n e » ·della a lim entazion 0 e sarà son1mj11i ·t rata in tre dosi g iornaliere nd intervalli simili. T.ale di ela si differ e11zi.a fon d.a1n entalm ente cl n.lle cure disco11tinue ·di c..arbojdrati (cura di .aYe11a di \ Noorden, cura di farina e frut1.n di F<rlta) p er.ch è . la dieta ·de-] I' A. può essere ro11tinu.a ta per d ei me i senza intercalarYi o-iorni di caren za. In questo i11odo, 11on è da temer si un sovraccarico dcgJi organi ch e elabora110 lo zt1ccl1ero, co1111e . i J?Uò convincersen e controlla11do la g lice1nia. Occasionalmente, può comp.a rire dello zuccl1ero n ell 'uri11a; tale di sturbo però }) llÒ \'Cnire ag-evolrnen:Le elimin ato &e i ele\-.il corri . . 11onde11ten1e11t1e la dose di insulina, n1antcn e11clo ug·uale la c1uantità di car])oidrati. Quando il i)az ienl r 11a ragg i11nto il suo J)Cso norn1ale, qt1 e~t.o n on deve esser,e sorpas: ~ ato; in g-en erale, u11 ecce , ivo accumu] o dL ' . gras~ o 11ei tu})ercolo i va ... empre evitato, ma ~~~o è ta11Lo 111eno de ... ideral)ilc nei tubercol o~ i diab·e tici. La so ta n ell 'au111ento di peso ~ i ot li e11e- far iln1ent e con t1na co rrispondente cl i n1 i11uzio11e cl eIl ' a1)1)orto di gra . . so; corri ~ pon­ de11 t en1 e11le tlin1i1111irà I1lteriorn1ente il con, u1110 cli in .' ulina. fil. 1

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XXXVIII, NuM. J.DJ

CENNI BIBLIOORAFICI Tra.ttato della t.u.bercolosi, sotLo la direzio11e d el prof. L. DEVOTO. Vol. in-8'? di circa 1000 pagg·. F. Vallarcli, i\11ilano, 19~1, Lire 100. Con questo tr.a ltato gli s tudiòsi ve.ggono soddi fatt•e le aspirazioni per un trattato cc italia110 » della tubercolo i, completq ed agg·ior1i.ato. Il primo volume ch e or ora vede la luce, è pro111essa di altretta11ta buona n1ès 'e negli ulteriori volun1 i. L 'opera com i}l•eta co11sterà di cinque volu1ni: a ranno più di 4000 pagine elabor.a t e da un.a scl1 iera di scien ziati e studiosi del proble ma tuber colare. sotto tutti i suoi aspe tti , con la ·direzio11e del prof. Devoto. Il pri1110 ·volun1e s i apre ·con una a cuta analisi .torica della tubercolo ·i d.all 'età classica, alla scola t ica, all 'éra batteriolog·ica , attra' 'er o le dottrine della cuola araba, dell a Saler11it.ana , .a l Ri1n.a cjn1c11to: e . a è dov11ta al Castiglioni, lo torico d ella l\1edicina ben noto in Italia ed all 'E tero. Il secondo c.apitolo è tr.att ato dal iceforo e ri g-u.arda la statistica della tub·ercolo i, cap ilo]o de11so d i tabelle e di rili e' i nun1e rici d1el n1.a ss irt10 interes e. Jl GardB11g hi n e·l terzo capitolo tratta del bacillo della tubercolosi um.a n.a nell 'am·hient·e, de11a sua diss·c111inazio11 e· ·con .o·li s puti umidi, con gli puti secchi, o con via diversa dalla respiratoria. La tubercolo .. i n ei ._ uoi rapporti. oci.ali 10 pr ofessionali è inoder11.am ent.e trattata dall 'Otlole11g·l1 i n el quarto r apitolo (la tubercol osi i11 m edicina l egale è ogge tto del se to ca1)itolo per parte cle1 Ferrando, l\ila ~­ sini, M.acag·g·i). Nel 4uinto r.a·p itolo il Centanni i occupa dell a t uber colosi conaenita. Segu e un mag i trale e com·p leto capitolo uJ la tubercolosi e gravidan z.a .ad o per.a dell 'Alfieri. A1 Galdi è ·do·v uto il cap·i tolo sulJ.a tubercolo i dei ,,eccl1i ed a] Sisto quelli . ulla costituzion1e, predi . l)osizione, di ])O:izione e sulla tubercolosi e niatrin1onio. Cl1 iud·e il libro un .accenno clinico sulle pSieudo-tt1bercolof'i dell 'apparato re piratori o, critto dal prof. Devoto , tes o. Il i1ome deg·li scrittori, l 'ag.g·iorname.1rlo della trattazione allo ,,iluppo rnoderno della tiiologia, la com plretezza dell 'opera, il razionale metodo t e11uto 11ello svolgimento, g iustifi cano il fervore di con e1n si intorno ad essa d1etern1i11.ati i ed avviano il libro iad ·essere verame11te di consultazione corrente per parte di ogni m edico colto. ~1oNTELEONE . 1

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PRouvosT PrERRE. Appareil respira:toire. Vol. in-8° di paa,g-. 610. G. Doin, édit. Paris, 1931.

I ' atte o volu.n ie dell e cc Corisultatioris Journ.alières » sull'apparato re· piratorio. Ricco di 610 pa.o· ine, con dodici favol e fuori testo, non ha deluso l'a IJettaliva degli . tt1diosi. Da e o sono esclu se tutte le for111 c di tt1bercolosi. È

1829

SEZIONE PRATICA

Ba ·e di u11a corretta tera1Jia è u11a e atta

diag11osi: IJerta11lo il Prou,1ost, del quale co11o"cia1no i n11111erosi !:avori sulle suppurazioni del pol1no11e, ulle bro11 cl1iti ccc., traccia a11zilutto i ca1Jisald i p er }.;l diagno i di una lesion e respira toria, 11e ricorda g·li errori e le diffi coltà, sia i11 asse11z.a cl1e i11 presenza di sinton1i r espiratori. Ai inton1i il Prouvo t dedica la econda })arte del libro: di 1J11ea, espettorato, en1otti i non tt1lJerco]ari, dolori, tosse, ricordando il v.alore terap·eulico di ciascuno di essi. La terza parte è analitica111ente riser·vata all e rr1al.at1ie ed in e a è a1)1)lic.ata ])e r eia ·cùn comples o i1osog·rafico, la specifica (. pier ifica i11 sen o lato) tera pi.a, g·en era le o s.1Je1ciale, tera1Jia dell a n1alatlia fonda111 e11tale, ter.a1Jia del] e con1 i)l i eazioni . La (1uarta par le· del libro si occu1)a dei r11etodi Lerapeuli ci e dell e i11gole istru111e11tazioni: i1011 vi è J)ra tico cl1e non ricono ca l 'u tilità di uno seri tto o,,,e cl1i.ar.amente ve11.g·.an o dettate le i1or111e p·er la esatta esecuzione di appli caz ioni c.alde o frecld.e , un1ide o secch.e, cli cure clin1atich e o teT111al i , delle cure specific110 i11 se11 o stre tto (v.acci11i , sieri). è bata, ·percl1è Lrovia1110 an11pi ca11itoli de li11ati alla t erapia co11 }',e ndo co1)ia , con i n1 etodi evacu a11ti , con i m etodi .chirur,g ici. Ed i11fjne 11011 l1ossi.c11110 n on ri1n.arca re l ' i11lere a11te ca1)itolo d'e tinato ad introdurre i1ella i)ra lic.a la terapia fun zio11,ale re~1)ira­ toria. Il libro fa a ir1°en o della co11suet.a ct1ius ura bibliop:rafica: cit azio11i bibliog·raficl1e ·i i11ront ra110 11el tic to , n on abbo11da11ti, 111a dalla lettu.ra del volu111e si trae la co11 vinzione della l),:l rli colare atte11zio11e l) o ~ ta d:l ll 'A. al la, oro. 1

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R. l\IIo NTELEO.NE. L' esa1ne fii1izion1ale dell ' app.arato respiratorio. Vol . ·di i)aga. 238, co11 30 figure n el tP to . Editore L. Pozzi , lloma. Prezzo: L. 32 . « 111 questo· trattato di sen1eiolog·ia fu11 ziona1 e dell 'a p1)af.ato r espira torio, 1'1\ . presci11de da tut ta l 'ordinaria sen1 ei0Jog·ia fi ica e fu11 zio11ale, per CO·n . id1er:are }a deterlllinazio11 e C[Ualitativa e qua11tilativa delle alterazioni fu11 zionali del i)olmone, orig·i11ate da le ioni clell 'o rO'ano ·tesso ,d a le io11J. di or ()'ani ia co11fi~ ' i1a11 Li, sia coordina ti ad esso i1el lo,r o lavoro, infine da 111odificaz ioni ger1erali del] 'orga• 111$1110. Do i10 brevi prem e~ e an:a Lomo-fis ~ olo 0 ·icl? e, I ' r\... e,samina ucce . . i van1ente le ' rar1e f u11z1011i del polmo11e, per i)a. sare qui11di a d e porre i i11etodi fi ici e cl1imici p er lo . . ludi o della fu11zion e respiratori.a , i vari m ezzi di e 1)10razion e dei ce ntri r e piratori, della civcolazio11e poln1on are e dell e ,,ie aeree superi ori. Cl1iud e il lavoro u110 st udio sulle forme cli11i ch e del} 'insufficien za fl1n zionale respiratoria. 1

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Seg·ue, infi1i.e, una co1npleta bibliografia sull 'argomento, bibliogr:afia ch e potrà essere consultata con grande utilità da chi compie studi al riguardo. Questo inanuale del l\fonteloone, frutto dei suoi studi e della sua· prat1ca clinica e dispensarialc, riuscirà certamente prezioso a chiunque vorrà praticamente applicare I 'esame funzion.ale d€ll 'app.a1~ato respiratorio ». J. PREYER . 0

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI IV Congresso Nazionale per la lotta contro la tubercolosi (Bologria, 11-14 ot tobre 1931). Nei gior11i 11-14 qttobre si è te 11uto a Bologna il IV Congresso Nazionale per la lotta contro la tuber colosi. Vi h a r1110 partecipato più di mille congressisti , frn i 11uali erano numerose persona lità ~taliane ed es ter e. ' Nell a inattina d~l. giorno 11 l1H · avuto luogo la seduta inaugurale. Il Podestà di Bolo·g na ha porto il saluto della città ai congressisti, poscia h a parlato S. E. PA0Lucc1, presidente della Federazione p er la lotta contro la tubercol9si, acce11nando rapida1ne11te agli interessanti argo1nent~ cJ1e il Congresso avreb·b e svolto ed illustrando, con cifre e documentazioni, i risultati veramente i11coraggianti d ell 'a ttiva lotta che I 'Italia tutta sta comba ttendo n el ca1npo della tuber colosi. Hanno parlato in seguito ~l Re ttore ~fagnifico prof. GRIGI; il grand 'uff. avv. UMBERTO 1'uRcH1 , presidente della Provincia e preside11te del Consorzio Antitubercolare; l 'on. prof. EUGENIO MoRELLI, com1nissario del Sindacato l\iledico· Fascista; il comm. si:~fEONI, per i.I Ministro delle Corporazioni e il prof. LÉON RERNARD per l 'U11ione Int er11azion ale1 per la lotta contro l a tuber colosi; S. E. il prof. DE BLASI, per l 'Accademia d 'Italia. In,fine ,S. E. AnPINATI ha letto il m essaggio che il Duce ha voluto in,viare per suo rr~ezzo a questo Co11gresso e, dopo aver porto il saluto del Gover110 agli organizza torii e a tutti i })artecipan ti al Congresso e ~n rr1odo particolare al proi. Paolucci e all 'on. Morelli, ha consegnato a quest 'ultimo, a 11ome del Capo del C~overno, la m ed.ag·Iia d'oro a l merito della Sa11ità pubblica. Nel po1neriggio, sotto la presidenza· del prof. ILv:E~To, si inizia la discussione sul teina:

Ambiente rurale e tubercolosi in Italia.

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lL POLICLINICO

Es e11do indisposto il relatore prof. OLtoleng·hi, il i)ro f. CosTANTINr legge le conclusioni della dotta r elazio11e. Il r elatore h a raccolto e discu sso ì vari dati , trat Li da documenti ufficiai~ e da ricerche esegui te d a 11u1ncrosi m edici in varie parti d'Italia, i t] uali l1ann o studiato, jn zon e circoscritte, il i11odo co1ne si presenta la mala ttia, quale ne sia la gravi là, l 'estensione,, l 'origi11e, il probabile futuro sviluppo; egli n e deduce che la tubercolosi, sebbene non rara i1ell 'a111biente rurale, non presc11ta ora in genere quei car atteri di g ravità e d i diffu ione, ch e i erano in v.ari luoghi, m anife· ta li 11cll 'i111n1ediato dopo g uerra .

XXXVIII, NuM. 49]

Segt1ono i correlatori. Il prof. BENEDEITI di Ron1a tratta particolarID:ente d ei provvedimenti necessari a combattere la tubercolosi nell 'a1nbiente rurale; il prof. RoNZONI di Milano rileva la necessità di migliori dati st atistici, proponendo ·di avvalersi per questo studio dell 'opera dei Consorzi, dei Dispensari e dei inedici condotti; il prof. SAGONA di Palermo afferma che il probema è diverso nelle varie regioni d ILalia, descrivendo le partico~ar~ condizioni rurali d~l mezzogiorno; il · prof. ZuccHINI di BologD:a, in_ una dotta relazione, rileva:, la necessità di una proficuia collabo·r azione tra gli igienisti, ingegn,eri e tecnici agrari, al fine del m iglioramento igienico dell'ambiente rurale. Parlarono infj11e ~l prof. MORELLI ascoltat~ssimo, il prof. JEI\>IMA, il prof. VALAGUSSA, il generale medico TOBIA e rnol . ti- altri . Infine il prof. MANFREDI di Palermo presentò un ordin,c del giorno in merito all 'interessante argon1ento, ch e fu approvato dall 'Assemblea. Nel secondo giorno fu svolto il tema:

Inizio della tubercolosi polmonare nell'adulto. Argo[ncnto pieno di appassionante attualità. Il prof. G. BoER1 osserva che la tu:bercolosi, i1elle fasi ir1iziali si confonde per lungo tempo con l o stato di salute. Bisog·na diagnosticçire la malattia quando essa è latente, quasi inavvertita o ignorata. l~icorda ! piccol~ segni che egli ha descritto, mediante i quali si può pervenire d,al sospetto alla probabilità e da questa alla certezza. II prof. L. 'f u RANO rileva come la ricerca radiologica abbi a un,a importanza straordinaria per la diagnosi della tupercolosi inizi'a le del polmone nel1 'adulto. L 'infiltrat<;> di Assmann è una scoperta ess~nz.ial mente radiologica. Egli illustra la tecnica radiografica del torace, secondo la metodica del prof. Busi . .La ti,si può in,iziare da qualsiasi parte del polmone, qu~11di anch e, assai più frequentem,ente, nelle regioni apicali. La dottrina d ella r einfezioQe ilare (Léon BerD:ard, Co·s tantini) non ap·p are, seco·n do Busi e la sua scuola, ancora d~mostrata. L ·o. illustra, con numerose proiezioni i vari q11 adri d ell 'i11filtrato d~ Assmanri ed altre inorl al ità cli in] zio d ella tuber colosi nell 'aduto. 1

Il prof. CosTANTINI ritiene che n ella questione clella tisiogenes! non bisogna fare una discu ssio11e d~ topografia polmonare, ma s tabilire un criterio patogenetico d ell e vie di diffusione del b acillo tubercolare nell 'organismo umano al mo1nenlo clella reinfezion e. L 'osse,rvazione ·m oderna si è orientata verso il siste1na linfatico, che rappresenta, ad un tempo, il b aluardo della difesa e la prima localizzazione del processo tubercolare. La localizzazione nel tessuto })Olmon,are è da ritenersi secondaria, essa si for1n:i 11elle regioni prossi1ne all 'ilo quando la barr1era ghiandolare ced e e si palesa sotto forma di infiltrato precoce, in modo acuto . Egli presenta 11umerosi radiogrammi in serie, di ammalati seguiti clinicamente e radiologicamente, nei quali si dimostra l 'e\'oluzione del 1)rocesso tuber colare dalla regione ilare verso altri Lerritori.


[ANNO

XXXVIII, NuM. 4·9]

Il prof. A. GASBARnrNr passa rapidamente in rassegna le varie teorie oggi in d~scussione (origine apicale dell'infiltrato precoce e orjgine ilare). Egli afferma che non è ,agevole prender e uria posizione netta in favore dell 'una o dell'altra dottrina. Pren1esso che l 'anatomia patologica e la radiologia sono insuff~centi a derirr1ere il problema, egli ins~ste sulla necessità di ricercare cli11icamente f primiss~m,i sintom~ generali, valutarli con esattezza ~ al loro prim,o apparire, seguime con scrupolo· l 'an,damen,to. Pren,dor~o

1831

SEZIONE PRATICA

pur le alla d ìs.c ussio1.1r.. in favore

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contro le varie doltrine, ~ proff. BERNARD di Parigi, ~ proff. MORELLI, ~IrcHELI, RrsT, MARAGLIANO, Un1z10, 0Monc:1-ZoruNr, JEI\IMA, il dott. Lus1cH, i proff. SOLI, GAMNA, PARODI, MENDES, DALLA VuLTA, LuPo, REDAELLI, F1c1, CAPoanossr, Cn1SPOLTI; ai quali tutti rispondono esaur~enLemente i vari relatori e correlaLori. Alle ore 18 il prof. l\'IARAGLIANO svolg~ la sua conferenza sulla vaccinazione a.n,titubercolare, vivamente applaudita.

•••

Nel terzo giorno si svolge Ja discussione : Sul pneumotorace bilaterale simultaneo.

Il relato,r e, prof. MAun1z10 AscoLI, ricorda come il suo m~ todo, pro·p o·sto f~n dal 1913, è stato rec~11temente rimesso1 in onore, specialmente in Germania. Precisa i presup·p osti fi1siopatologici. la tecnica, l 'indicazione e controin~cazione e la condotta d ella cura. Egli pensa che l'avvenire del pn,eumotoTace bilaterale non risiede tanto nell 'allargamento delle indicazioni, quanto nel suo sfruttamenlo, pneuma contro1aterale su ss.i diario, appli cabile quando un pneu1na mono-laterale non si è mostrato sufficiente. Ravv~sa l 'essenza del meccanismo di azione jn due fattori: nella riduzione d ella tensione elastica media polmonare e nel riposo elettivo delle parti amrn,al'ate, r eso possibile dalla eliminazione della forza di adesione delle pleure. Seguo110 quin'di ! correlatori. Il prof. U. CARPI il1t1stra i princip~ di indicazio11e· e il meccanismo di azio11e della collassoter apia bilaLerale simultanea. Il prof. L. CHERUBINI ritiene che l 'argomento debba essere ulteriormente studiato n,egli Istituti e nelle Cliniche. Il prof. FAGIOLI ritiene che il pneumotorace bilaterale abbia acquistato il diritto di fig urare tua i metodi di cura. Il prof. MENDES porta interessanti elementi statistici personali, riguardanti casi trattati nei sanatorii della C. 1-l. I. , che illustra con la proiezio~e di numerose radiografie. Il prof. A. Ol\tOnE1-Zon1N1 ritiene ch e il metodo sia limitato ai casi di lesi.oni precoci, c~coscritte n,elle regioni alte. Prendon,o parte alla discussio11e : i proff. M1CHBLI, D1r~IAREST, MoRRLLI, il quale fa un esame critico dettagliato, del metodo, ammonendo di essere' ca11ti n,ell 'applicazione, RisT, MARAGLIANO, PARODI, J~PJFANIO, jl dott. STEl'HANI, a~ qu.ali risponde efficacemente jl Relatore.

••• Nel quarto g·iorno si svolge la discussione sul tema:

li dispensario antitubercolare in Italia.

Relatore prof. E. MORELLI. Egli e~pone l 'odierna situazione sanitaria nelle singole Provin,cie. Ammette la necessità d~ grandi centri dispensariali nelle grandi città, con centri di accertamen,to diagnostico più piccoli alla periferia. Nelle piccole città e ~ei paesi è da preferire il tipo di Dispensario poli-cli~ico. _Eg·li descrive, sulla scort a di un modell<;> plas~1co· e di vari~ t avole n1urali, il dettaglio funzionale d e1 grandi e piccoli Dispensari, n e studia la costruz~one e l 'ubicazio·n e, imp·artendo norme per i Consorzi n ella costruzio~e Qi tali Istituti. Il correlatore, prof. F. BoccHETTI, aderisce ai concetti svolti dal prof. Morelli e auspica in un prossimo avvenia:'e, alla possibilità di rice:ca e di ospedalità integra}~ di tutti gli infermi. Il prof. CAMPANI tratta della necessità di costruire degl~ ra m,bulatori poli-co11sultivi.

Il dott. LusrGNOLI sostiene la necessità di allargare l 'opera profilattica ~ assistenziale. Il prof. UR1z10 si occt1pa del problema qell 'accer ta1nento diagn_ostico. Aperta la discussione, il prof. l\1ANFREDI espone la necessità che la part e sociale sia più ampiamente· svolta i1ei Dispensrtri; egli desidera un magg1or affiancam ento fra il n1edico e la visitatrice_ L 'on. prof. MORELLI ri s1)011cte esaurientemente, compiacendosi d ella crilica serena del prof. Man ... fredi, la quale mira al pe.rfezio11amento dell 'istit1lzione d~spen~ariale .

Il prof. ll.EDAELLI òi Mila110 fa , in seguito, una interessant e esposizjone dei Yari metodi di terapia chirur gica d ella lt1l1ercolosi polmonare, corredandola con proiezioni d~ i1u1nerose e nitide fotogr afie. Infir1e il prof. Jr_vr~l\"TO, presic.l e11te della seduta, ricorcta con comm ozione le ta1Jpe 1ascensionali della F'eclerazio11e e l 'e:norme cammino da essa fatto fino all'odierno Co11gresso. Ricorda la nobile figura di Augusto ~1It1rr~, al quale invia l 'omaggio e un saluto artg·ur,ale e dà lettura di un telegramma a S. E. il Capo del Governo, e a S. E. 1'011. 1\.rpinati. .#

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Numerose visite f11rono fatte dai congressisti alle varie e interessa nti istituzioni antitubercolari della città d~ Bologna e Provincia.

Oott. RAIMONDO DORIA

Med. aiuto clegli Osp. Riun. e dell'Ist. di Patol. Medioa della R. Univ. di Roma.

e

Oott. CIULIO CESARI

Med. a.iuto degli Osp. Riun. cli Roma - !spett. Sanitario delle Ferrov.i.e dello Stato 1

IL PNEUMOTORACE TERAPEUTICO Prefazione del Pro.f. Achille A11gelini Prim.ario Medico Consulente degli Oapedali Riullliti già Direttore del Sanatorio Umberto l in P"°ma., Volume di pa.gg. VIII-87, con 20 figure intercalate nel testo, n.tidamente sta.mpato .eu carta aemipa.tinata. P~zo L. 1 2, più le spese P-OStali cli spedizione. Per i nostri a.b bonati sole L. 1 O, 9 O in porto fra.neo. Inviare Vaglia a ll'eddtore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Suooursale di ciotto. ROM.A.


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[ ANNo XXXVIII, NuM. 49]

IL POLICLINICO

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. DALLA PRATICA CORRENTR

m e spiegazione, bisogna allora pensare che siano in gio co spasmi arteriosi circoscritti o ed.emi localiizati dei centri n ervosi. Rigu.ardo alla p a.togel)esi de llo shock plet1rico, non t utti ammettono ch e si tratti 1di fen om.en i riflessi e molt.i pensano invece ch·e tutti i fenomeni da sh ock pleurico siano da riferire a un'embolia gassosa; la qua le p otrebbe essere data n on soltanto d a gas immesso d all'a ppar ecchio, ma anche da gas già presente i1ell.a pleura. !Bisog na ancor.a ricordar e ch e i fenomeni dello sho·c k scoppiano più facilmente se vi sono d elle aderen ze pleuriche: in questo caso, essi si mal)ifestano non già appena introdotto l 'ag·o, ma quan do le a derenze, sovra distese dal .g as ch e si viene immettendo, vengano rapidan1ente e violentemente lacerate: allora il pazie11te avverte un vivo dolore. È inutile qui ricordar e le n orm1e profil attiche ch e s ~ devon o osservare .per evitare p er qua n to possibile lo scoppio d egli inciden ti descritti ; n orme ch e possono riassum.e.rsi n el tra nquillizza re il paziente, specie a lle prim.e introduzioni, rassicuran dolo sull ' inno.cuità e sulla facilità dell 'interv·ento: talvolta infatti in individui e·motivi posson o determinarsi dei de liqui, ch e n on h anno nulla a ch e ved·ere con lo « sh ock », m a cQ.e tutta,,ia p ossono confonder si con questo e impressi on.are l 'opera tore; n ella n ecessità di n on a prilìe la chiavetta del gas, pr im.a id i .a ver e là certezz.a cl1e la punta dell 'ago pescl1i i1ella cav ità pleurica con l 'osser vare le oscillaz ioni della pression e indicate da l man ome tro, "di in trodurre il gas assai len~ ta1nente ·e ·d i l)rov,·eder e a ch e il gas medesi1no abbia una te111 p era tura pres ~ apoc o u.g uale a quella del corpo. È a ltresì inutile raccoman dare a chi pratica il .p neumotorace di tener e sempre a portata di m an o al cune siring he ed aghi sterili per iniezione e diverse fiale di cardiocinetici, di a naletti.ci e di eccitanti per esser pronti a fronteggiar e ogni situazione. Infatti , n ella grave cont ingenza di uno sh ock pleurico insorg·ente ·dur.ante un rifornimento pneumotoracico, bisog11a , estra tto rapidam ente J'ago, cercar e di ria lzare le condizioni del cu ore e del sisten1a n er voso, ini.ettando sottocute etere, canfora, caffeina, sparteina e praticare la respirazione artificiale. Disgrazia ta1nente questi presidi terape utici possono dimostrar sf insufficen ti; ma esiste un 0

firave shock plenrico da rifo1·nimento pneumotoracico vinto con un'iniezione endovenosa di '' lobelina ,,. Dott.

LEONARDO

DE

BENEDETTI.

Uno degli incidenti più gravi che .p osson o occorre re n ella cu:r.a pneumotoracica è il cosidetto « sh ock pleurico » o « eclampsia pleurica » : chiunque abbi.a assistito a uno di tali incidenti sa con quale qua dro impressionante esso p er l o più si presenti e .come-, in tale frang·ente, a lla per sona dell 'arte occorra con.ser va·re tutto il su o sangu e frceddo e la sua p resenza di spirito per dominar.e. la tumultuosa sintom a tologia ch e of fre il paziente, pres tan.do a questo le cure più opportune sopratu tto con rapidità , sola condizion e quest ' ult ima , affinch è quelle non g iung ano ta·r dive e perciò sterili . Lo sh ock pleuri.co s i m anifesta appena si è introdotto l '.ago n ella pleura e prima an cora di av.ere immerso in questa an ch e pochi em e. di gas: esso sarebbe .determin.a to da un complesso idi riflessi - scaten ato appunto dalla puntura d ella pleura pja rietale - 1che, . .a.ttra ' 'erso le vie vag·ali, ·dann o fen omeni sincopali e vertig inosi, di inten sità così cospicua da i11durre UID: vero qua dro di morte appare nte, con cianosi dapprima e pallore p oi, arresto del cu or e e del r esp·i ro, a bolizion e id ei riflessi , midriasi, rilasciam ento de.g li sfinteri e inerzia completa.. Questo è qu.anto costituisce il vero quadro d ello « sh ock pleurico », diciamo cosi , genuino; ch è, se lo sh ock p uò presentarsi con una sin tom atologia diversa - alquanto m eno d ramma tica e gr.ave, .com e, a·d es., un sem plice deliquio - o cop. fen on1.e.ni convulsivi a focola jo o gen·era lizz,a ti, con emiplegia e amau;r osi · bisogna pensare, e specialmente in q uest'ultimo caso, ch e si t ratti di un .a.ltro inciden te e .cioè della emb olia gassosa , la quale però insorge - e qui pu ò fondar si la diagn osi differen ziale fra lei du.e fa rine di incidenti quan do si è g ià introdotto del gas. Veram ente alcuni AA. n on r, icon oscon o questa patogene i dei fen omeni a focolajo, ch e, es endo talvol ta di b ne,·i i ma durata, m al si accordano con un p rocesso emb olico, sia pure ga ... o o; tan to p iù ch e an o stati veduti dei fenomeni a focolajo scoppiare prima an cora ch e fosse stata aperta la chiavetta del ga·s. Co1

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XXXVIII, NuM . 4:91

1833

SEZIONE PRATICA

mezzo ch e ha .già_ d.ato altre volte e in diversi pa~o d 'ore. Inso1nma. ci si trovava proprio di fronte a un,o di c1t1ei casi ideali che, mentre si e.ampi dimostrazioni lampanti della sua ecceprestano particolar mente bene alla cura, ritrag2ior1alé efficaci.a.: int,endo dire dell 'i11iezione gono da questa il massirn,o vantaggio. intracardia.ca di adren alina. ·Questo intervenIl J 2-XIl-29 insorse inaspettatamente e i11 modo to, limiLato sulle i)rime a i casi di sl1ock da · rapidamen,te preoccupante il quadro d~ uno shock plel1rico: ~n,fatti , appe11a introdotto l 'ago, la pa.anestesia, è stato in seg·uito adottato l)er altre zien,te emise UJ>: gen1ito e si accasciò sui guanciali, 1 in d~cazioni: volendo limitarn1i a quella da d~vent.andq subito dis1)noica; dopo alcu11i respiri H sl1ock ple urico » ricorderò cl1e nel n. 28 del accelerati, i1 respiro si arrestò di botto, la p. si fece dapprima cianotica, poi pallidissima, cerea, 1930 della . Sezione p ratica d el Policliriico, il mentre un, po·' di sch~un1 a sanguigna .affiorava dott . Giuseppe Bonanno, riferen do sopra u.n aJle lal)b·r a. caso person.ale di << g·rave sincope da riforniFin, dal momento in cui la p. si era lamentata, l 'ago era stato estratto dalla parete toracica mento pneumotoracico sup,erata con doppia non si er a ancora azJerto il rubinetto del gas iniezione intracardiaca di a,drenali.n a », p.assa e, mentre il lJUlldro offerto dalla paziente andava in rassegna la ' letteratura sull 'argomento e cirapidamente evolvendo verso quello della morte ta n1olti ,casi con si111ili al suo, in cui si ebbe appareD;te, furono pr.? tica tc iniezioni di olio canuna vera :r iviviscenza in seguito a tale i11ter- forato, di caffeina, stric11i11a, sparteina, di etere, vento . L 'iniezione intr.aca.r diaca di adrenalina di adren,al~na per via sollocutar1ea o endomuscolare; e qttind~ si iniziò con energia la r espirazione però per conseguire risultati utili deve es ·ere artificiale. l\tla ~l respiro non accennava a ricompraticata entro i pri1n.i dieci minuti ·d.alla mor- parire ~ ~l polso alla radiale era scompar so, con1e pure scorrtpars~ i rifless i; j battiti cardiaci si perte appar.ente, perchè, più tardi, la vitalità d ei cepiva110 lontanissirn i, fievoli, oscur~ e aritmici. centri nervosi è irreparabilmente compron1esIn tal~ condizioni ur>: ulteriore inclug·~ò avrebbe sa e l 'insu ocesso sa·rebbe quindi fatale. potuto essere fatale, per cui decisi di ricorrere .alUn'altra sostanz.a ·p uò riuscire utile in caso i ' ultima risorsa l 'unica x1ella quale po,t esse risiedere an,cora qualcl1e ·speranza di salvezza : I 'iniedi 1norte apparente da cc sl1ock » pleurico , a zione intracardiaca di adren.alina. Ma disgraziatag iudicare :almeno d.a l risultato ch1e ho consem ente, ~entre stavo carica11do una siringa con guito io dal suo impiego in un caso : e cioè l 'ultima fiala di adrenalina che a,Vevo con me, un f.amigl~are della p., i1ell 'orgasmo e nella co11la « lobelina n, a l caloide d ella Lobelia I 1iflata, fusi o11e d eJ mome~to. passandomi accanto, mi c h e a piccolissime 1dosi è un .eccitante d el cenurtò sgarbatamente ~l braccio, facendon1i cadere tro respiratorio, determinando un respiro più di mano la siringa già ripiena del farm aco prezioso< la siringa, cadendo al suolo, si infra11se. frequente e più profondo, mentre a gran,di dosi .espli ca un 'azione paralizzante sullo stesso Non 1ni persi d 'anirrto ; e, cercando nella mia busta un 'altra fiala, ne trovai una di cc Lol)elina » e centro. tosto decisi di servirmene: con un 'al tra siringa Non ho trovato nella letteratura che h o poiniettai un terzo di eme. (un ~illigrammo) di Lobelina in un.a vena. d el bra ccio, il resto per via tuto co1lsultare u n caso a,nalog·o al mio, in cui cioè si sia usata la lobelin.a per vincere u.n o in lramu ~c~lare; ripresi qt1 indi a praticare con nuova lena la res1Jirazion,e artificiale e poco dopo vidi stato sincopale da shock pleurico : soltanto attenuarsi ~l pallore dellr\ paziente ; trascorsi ancor.a pochi istanti, essa incominciava a compiere nella monografia di Doria e Cesa:ri sul « Pneuattivi movin1enti d~ r espiro, che, da rari e supern11otor,aoe terapeutico » è fatto cenno della sua ficiali, si fecero con stupefacente rap idità più freutilità in casi ·di paralisi respirato-ria. que11Li, profondi ~ regolari, mentre Ja p. riprenIl caso che ho avuto occasione di osservare d eva un colorito roseo, e ritor11ava il polso alla radiale, ritmico valido e con buona frequenza . è il seguente: 1

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Bor. l\'Iaria, anni 21, da Alpignano, orfana di entrambi i genitor~ inorti per tbc., afferma di non esser mai stata a111n1ala ta; da due m esi però avverte ·astenia, dimagrimento, tosse, febbricola; presenta i segni clinici ·e radio logie~ di una tubercolosi essudativa a sinistra, })leura libera da aderenze. Si giudica opportuno ist~tuire u11a <:ura pneu~otoracica, che viene iniziata il 5-VIIl -29 e che vieni3 tollerata benissi1r10: d a essa la p. ritrae rapidG 1niglioramcnto sogg·ettivo ed ogge ttivo. Dal 5-VIII-29 nl 12-XII-29 si erano g jà praticati 15 rifornimenti, ch e si era110 sempre potuti eseguire con la massima facilità, favor'it~ dalla 1na11canza di aderenze fra i due foglietti pleurici. Inoltre la p., ad ogni rifornin1e11to, non aYeva mai accu sato il minimo n1alesser e, se non un leggero senso di oppressione precordiale, ch e si in izia,·a. alla fine dell 'introduzior.c d ell 'azoto, an clic . e in <.1un11li tà n1ediocri 1 e cl1e sco1n1}ariva cn l ro un

Adagiata quind~ la p. n el s110 letto e messa in riposo assoluto, con bottiglie di acqua calda ai piedi, sorYegliata attentan1ente ancora per alcune ore, essa non ebbe pi1'1 bisog·110 rli altre curè; cosicch è del grave episodio no11 residu ò se non il ricordo. In seguito tuttavia i famigliari della p., impressionati dal dram1natico episodio di cui erano stati testimoni, sj opposero a un ulteriore prosegui1nenlo della cura pneum otoracica; co'sicch è da allora la p. è stata ct1rata solt anto più con una terapia ig·ienico-alimentare-ricostituente, con olio di fegato di 111erl uzzo, bal samici e mineralizza11ti. Il gas iniettato precedente1nente si riassorbì a poco a l1oco ; ma nonostante il breve tempo durante il quale il polmone r estò collassato, il migliorament-0 otte11 uto non scomparve e si notò la trasformazione del processo tubf'rcolare da essudativo a fibroso. La p. è tutt ora viva e gorle di una salute gen~ raie discreta.

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1834

IL POLICLINICO

Pur non volendo 1disconoscere l'azione esplicata dagli analettici, dagli eccitanti e dall 'a.drenalina inie ttata per via ipodermica e dalla r espirazion e artificiale, io credo di non esere in errore se attribuisco il feli ce risultato · all 'iniezione endovenosa di cc Lobelina » sia e ' sopr atutto p er.ch è l 'inizio del ·dileg uarsi d·ella fen on1enolog·i.a da cc shock » si ebb,e poco dopo la iniezione stessa, sia per la rapidità con cui la r espirazione assunse un ritmo norm.ale e vali do. Cr edo quindi di poter consigliare i colleghi che praticano il pneumotora.ce di tener.e fra le so Lanze di pronto soccorso alcune fiale di cc Lobelina » . 1

RIASSUNTO. L 'A., ricord.a to il quadro dramm.a tico della sincope da shock pleurico, le norme profilatti1cl1e per e\ritarlo e i rimedi da attuare contro di 1esso - e prin cipalmente fra questi l 'iniezion e intracardiaca di a.d renalina - , descrive un caso person.ale, in cui, non avendo potuto praticare d e tta iniezione, riuscì a vincere 1con rapidità lo sta.to sincopale mediante un 'iniezio11-e endovenosa di « Lobelina », per cui raccon1anda tale metodo. Ritiene il proprio caso 1)rin1 0 n ella letteratura. Rivoli, agosto 1931. 1

BIBLIOGRAFIA.

R . D o n1A, G. CESARI. Il pneumotorace terapeutico. L. Pozzi, edit., 1928.

G.

Grave sin,cope da rifornimento pneuniotorr.zcico sup erato con doppia iniezione intracard~~aca di ad~·enali_na. ~oliclinico, Sez. Prat., BoNA~No.

14-VII-19;~o .

(N. B. 111 CJ.Ùesta rne1noria si trova ricorrlala la ]etleralura sull 'a·r gomento) .

SEMEIOTICA. Statica mediastinica e stntica laringea nella tuber· colosi polmonare. Gli i11timi rapporti esistenti fra il con.d otto laringo-trach eale e gli organi toracici fanno ì ch e, sp esso , alte1~azioni morbose a sede e11d otorac ica d e lerminino particolari n1odificazion i della tatica e della mobilità del1la laringe, siccl1è l 'esame laringoscopico n on dovr.ebbe 111ai es ere omesso n ei tubercolosi , anche s.e (a n11 0 difetto segni subbiettivi o di sturbi funzio·n ali a carie-o della laringe . ~ m eri.to di BiJancioni l'avere richi.a m,a to I ' al Len zio11 e ulle modificazio·n i ·dell 'equilibTio , tatico e di n.a1nico della laringe ch e s i mani· fe sLano i11 J'-apporto con processi i11orbosi d el torace e . pecia lmente in seguito ad interventi ul frenico. G. Luzza lto-r'egiz (Il Valsalva, g iug no 1931) l1a _tudialo la statica laringea in circa 500 in·

[ANNO

XXXVIII, NuM. ~9]

fermi per tubercolosi ed ha osservato che è frequente n elle forme cronicl1e della tubercolosi pleuro-polmonare la presenza di torsioni od inclinazioni laringee, che corrispondono a deformazioni della trachea in rapporto con retrazioni pleuro-polmo·n ari. Le torsioni ed inclinazioni più forti della Laringe si osservano nei processi basilari accoropagna ti da élJl;trazione Inediastinica od obliquità della trachea. Invece sono po·co rilevanti nelle sclerosi e nelle lesioni fibno-ulcerative dei lobi superiori. L'o·s servazione ha importanza pratica a.n zitutto per }.a diagnosi di tub.e rcolosi polmonare con retrazione mediastinica, la quale .altrimenti non è diagnosticabile che oon l'esame radiog rafico. Di fronte a torsioni laringee n.otevoli contra.s tanti ·con Ja scarsità di segni di retrazione toracica e mediastinica, si dovrà pensare a processi fihro-retr$tili polmonari o pleurici localizzati alla base polmonare. Un certo valore hanno anche i disturbi circolatorii della ,1.a ri111.g e rito·r ta od inclin.ata, in q•uanto che lo stato di abnorm e Peplezione sanguigna di alcune sue parti, oh e si manifesta in g.enere come arrossamento, può far su·p porre l 'esistenza di processi specifici inizi.ali che, in r ealtà non esistono. fil. 1

CASISTICA. Asma ed adenopatia tracheo-bronchiale tubercolare. Sulle relazioni cl1e passano tra asma e tubercolosi, e sulla dipendenza d ell 'una dall'altra forma vi .è una estesa letteratura, ma senza ch e vi sia unità di vedute. Di questi rapporti C. De Murtas (Tub ercol., f. IV, aprile 1931) riferisce larga1m ente, ed anche ampiamente tratta dei rapporti tra asma e·d aden o1)ati.a trach eoÌ)ron chiale, e d ei mezzi usa ti per stabilire S(~ vi sia realmente un fattore com une alle due affezioni. Egli ha preso in e·same un 11umero notevole di bambini, 68, i quali presentavano accessi di asma . In tali ir1fermi, di varia età, è stata pr.aticata la reazione c utanea alla tubercolina, ma soltanto in 8 tale reazione fu positiva. In tutti qu es ti ca i fu ricer cato sia clinica m ente sia radiologicamente se vi fossero segni di adenopatie trach eo-bronchiali, e tale sospetto fu confermato. Dalla bassa percentuale di casi positivi si può risalire ai rapporti invocati tra asma e tubercolosi, e tra asma ed adenopatia tracheobronchiale tubercolare, e dal complesso delle opinioni sull'argomento, come dall 'osservazior1e dei casi clinici si può s tabilire una certa indi pendenza tra le due forrr1 e. An che quando ·e siste lln 'adeno1)atia tracheo-bronchiale e cutireazione positiva in uno con accessi asmatici , le due lesioni d evono essere co nsiderate a sè, senza una sicura diretta r elazione, ma posso110 coesistere senza un unico e costante rapporto di causa ad effetto. L. c:ARus1.


[ANNO XXXVIII, NuM. 49]

1835

SEZIONE PRATICA

Durata dell'infiltrato precoce e del

s110

sfacelo.

Fino a poco fa, quando si constatava~o in un paziente fo,colai tupercolari molto este1si o caverne polmonari, si ammetteva che la tubercolosi fo,s se durata per anni . Oggi si deve riconosoere che .tale suppo·sizione è errata, che focolai molto estes i e ·cavità si possono .s viluppare anch e nello spazio di pochi m asi. Cinque casi osservati da K. Si,e gfrid (Ztsc,h rift. f. Tuberkulose, ~· 12, 1930) dimostT.ano in modo indubbio che l 'i nfiltra to precoce, rispettivamente i processi .d i .sfacelo che ne derivano si sviluppano in pochi m esi. R. PoLLITZER. 1

l,a pituitaria ed il siero ·di coniglio (arutliema); sono pure con sigliabili il cloruro di calcio e la pectina. Discutibile è il v.a lore d ell 'emetina. Nei casi in c ui nonostante che l'emorragia sia leggera è preve·d ibile un esito r.a pi1d:amente fatale, i coagulanti sono inutili, m entre sì dairanno l ' etere canforato per iniezioni, la stricnina, l 'adrena lina o l'e fedrina . fil. 1

Il bromuro di acetilcolina nei sudori dei tubercolotici.

1

Contributo alla conoscenza ~linica e radiologica della cosldetta tifo-bacillosi nell'infanzia. Il concetto originario ·di Landouzy, secondo il quale la tifob.a cillo si corri$ponderebbe ad una setticemia tubercolare pr:i1nitiva, è oggidì scosso per il fatto che, assa i di frequente, in istati simili, è possibile rilevafte segni clinici e radiologici a carico ·del polmone. Inglima (La pediatria del m edico pratico, febbr.aio 1931) descrive tre casi, studiati in piccoli bambini , e d ecorrenti col quadro caratteristico del1a tifo-bacillosi. l 1n tutti e tre, :r a.dio.g r.afican1ente, si m i.se in evitienza un infiltrato i)eri-ilare, il qu.aJe non dava segni dal punto di vista clinico.

M.

FABERI.

TERAPIA. Il trattamento dell~ emottisi tubercolari. G. C.aussade e A. Tardieu (Rev. de m éd., aprile 1931) respingono la vecchia teoria secondo cui Je emottisi sareb·b ero ·dovute a congestione polmon:are, e ritengono che esse siano invece da attribuirsi a ·l esioni idi vaisi di vario calibro. Sulla bas e ·di ,q uesta ipotesi, gli AA. dividoin o le emottisi in legge.re, abbondanti e ripetute. All 'inizio, sono 1da, pres.oriversi l 'ais soluto riposo e la restrizione .deJJa ,d ieta ch e deve essere ridotta ail 'ingestione di poca quantità dì liquidi caldi; la sommi·r1i·s tr.a zione di bevande fred.de, il far succhiare. ·del g·hiaccio, le applicazioni locali del freddo che un t empo er.ano tanto in voga sono inve·ce danno.s e. P er la sua azione sedativa ed in·direfta sul cu ore, si somministrerà dell.a rnorfin.a a dosi fr.azionate ·da 1/ 4 a 1/ 2 c m. ripetute 2-3 volte nelle 24 o.r e. Nella maggior 1parte ·dei casi , tafe trattamento è s ufficiente. Quan.do invece si bra~ti di .casi più gravi, si adotteranno altre m •i sµre . Utili sono i medicamenti vaso-dilatatori, fra cui il nitrito d 'amile è queJrlo di azione più rapi,d a ed efficace; ri1spande ·b ene, però anche la trinitrina. Le emottisi g·ravi possono essere trattate mediante la compressio·n e (pneumotorace), i vaso-dilatatori e·d i coagula nti . Fra questi, i più efficaci sono l'estratto del lobo posteriore d el1

Il campo t erapeutico dell 'acetilcolina si allarga sempre più; la sua azione vasodilatatrice è utilizzata n egli spasmi arteriosi (arteria centrale d ella retina, malattia di Raynaud, sindrome di claudicazio11e intermittente, crisi gastriche della tabe, colicl1e saturnine); la sua azione ipotensiva è si)ecialmente utilizzata n ella ipertensionie dei giovani. .Da circa un paio d 'anni è stata proposta da Roger Even l'uso dell'a.cetilcolin.a n ei su.dori dei tubercolotici, nei quali però essa agisce non semplicemente col ·m eccanismo di vasodilatazione o di leggera ipotensione, m a aumentan·do l ' imbibizione dei muscoli. M. Perrin e M. Kuntz (Paris 'm édical, 23 maggio 1931) riferiscono le loro esperienze in proposi to . Essi ·d anno, g'eneralrr1er1te, del! 'acido canforico, alla dose di 50 cg., per 1-2 g iorni, aumentan.do ad un grammo se l'effetto n on si pro·duoei, ·e ntro 4-G g ioTni. N·ei malati, 1che ~i­ manevano .r ibelli a questo rimedio, hanno som ministrato il bromuro di acetilcolina, in iniezioni di 2-4 centigrammi, praticate un paio d 'or e .p rima della consu eta com•parsa dei sudori. In gen·erale, tr·e iniezioni, a tr•e giorn i di irniterva llo, hanno dato risultati so ddisfa centi (spesso b.a stav.ano 1-2). Su 10 m.alati così trattati, 3 11anno otten uto lLn.a ·diminuzionie 1egg·e ra delle traspirazio·n i, e 11egli .altri 7, il risultato è stato n otev0lissin10; l'e ffetto dura per 3-4 sett iman e, dopo di ch e si deve ri cominciare la somministrazione. Nessun inconveniente è stato notato, la ser,rezione renale, al pari delle altre funzioni, rima·n e integ·ra. fi l. 0

MEDICINA SOCIALE. Tecnica e dati sulle indagini nelle vicinanze dei dispensari tubercolari della città.

Land.au di Mag deburgo (Ztscli. f. d . Tub erkulose , fBd. 60 , H eft 5-6, 1931) riferisce sulle in·dagini praticate n elle g ra ndi città a llo scopo di rintracciare i tubercolosi ch e, n on curati, confondendosi con i sani , rappresentan o un p ericolo gravissimo p er chi li circonda. Queste TÌtcer ch e si possono eseguire seguen do du e vie ·diverse : ricer ca del malato partendo dal focola io d'infezione, o ricerca del focolaio parten·do dal singolo ca so osservato. Per praticare queste ri cerch e è n ecessario cl1e il ·dispensario dispon ga della cooperazio-


1836

IL POLICLINICO

ne di ospedali, scuole, .altri dispensarii e, pers ino d ei posti di polizia. In genere si procede così: stabilito un caso di n1alattia, s 'invitano per m ezzo d elle addette al di sp en sario tutti i parenti del rnalato a venire a presentarsi: naturalmente spesso essi rifiutano ed allora il m e·dico userà tutti i mezzi :coercitivi che ha a disposizione : .si minaccerà ad es. di f.ar sospendere il s ussidio di disocc upazio11e, o si n egh erà la somn1inistrazion e g ratuita di n1edicir1 ali e di den.aro, se I.a fa n1ig lia in siste a non farsi visitare. Naturalmente questi stessi m ezzi 1)ossono esser e· utilizzati come promesse allo scopo di attirare le person e ch e s i cer ca di visitare. .S i ricorre ag·li Istituti di Assicurazione, a i comitati di disoccupazione, alla polizia: con la cooperazione di questi enti, poch e persone riescono alla fin e a sfuggire all'inchiesta. 11 m etodo consiste nell'esaminare attentamente il n1alato, e nel praticare poi un accurato esan1e an che di qu elli ch e lo circondano: se è possibile, saranno prese delle radiog rafie, ma quost e \'ann o sem p r e associate all 'esame clinico . Qu.ando si segu.a il metodo inv1e:rso, che va dal m<i l ato alla fonte della malattia, si patte dal ~oggett o infettato che generalmente si presenta s1Jo ntan ea m~nte oppure è inviato da qualche .m edico : quando si tratta di b a mbini o di poppanti, si esamini tutto il person.a le di assisten za, se si tratta di 'giar·dini di infanzia ecc. o le balie a cui, se non si presentano, sarà tolta la licenza di allattam ento . Basandosi s ulle ricer che di IBiumenberg ch e trovò un 'alta p er centuale di t. b. c . intestinale p rimitiva n elle sue sezioni, si è stabilito che, ad ogni r eperto analogo il materi ale debba esser e con seg·n ato all'Istituto Batteriologico per veder se si tratta di tipo umano o bovino: contemporaneam ente è avvertito il Dispen sario che prov\rede a visitare i m embTi d ella fa.m 1iglia e opr a t11 tto le d atrici di latte; se tale ricer ca è n e.g.ativ:a, si invia all'Ufficio d 'Igiene per l' esame il la tte di quel ·dato n egoziante. A fac ilitare questo complesso lavorio di ricer che il Dispensario possiede d elle grandi e parti colareggiat e piante d ella città, dove con segni conven ziona li sono indicati i punti in cui si trovan o elem enti isolati o focolai di m alattia: q11esto ist ema (adottato .p er la malaria n.ella can1pag na ·Romana: N. d. R. ) permette un Tapido orientam ento. I risultati di queste ricerche su vasta scala variano a seconda dei concetti con cui sono condotte; particolarment e fluttuante è la concezion e d ella « n ecessità di sorveglianza, con cui i soo-liono etich ettare quelli ch e circondan o il malato e sono , a g iudizio d el m edico, o petti . Daltra parte la sorveglianza dei focolai e degli ambienti vicini deve esser e assai prolungata: da un fo colaio nascono continuamente _,

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altri fo colai e si creano 11uovi tubercolosi: e c1ui11di essa sarà protratta anche dopo la n1orte del t ubercoloso che per il prin10 fu osservato e cl1e d ette l 'impulso a tutte le ricer ch e. Se l 'attuazione di un accurato cen.simento radiologico de lla in tera popolazione (Braenning) i1on è praticamente attuabile, per lo i11eno queste ricer ch e siste·matich e lo sono, e porteranno i loro frutti . V. SERRA.

VARIA. La sintomatologia polmonare dei f"umatori. Il \rizio .d el fum o, rileva Hil1debra ndt (Miinich. J)1edic . .Woclh., 27 1narzo 1931), ha a ssunto i11 questi ul.timi an.n i una diffusione enorn1e: basta p.er convinceTsen e darre u:no sgua·rdo alle s t.a tistich e .de.Ile R·egie d ei Ta b.a cchi il11elle ' rarié • • az1on1. Ch e il fumo -sia d a1111oso a lla salute n on v 'è dubbio, m .a bisog·na distinguere: nei fu.n11atori ch e .non aspirano il fu1no, « fumatori di bocca » come Ii chiama I ' A., tutto il dan110 si riduce ad uno .stato di legg.e ra infiamr11azion-e della faringe e d ei piccoli bronchi. In coloro 1che a spir.ano il fumo invece il danno s i propaga fin n egli strati più profondi d1ella parete bronchiale, nei suoi vasi, n e rvi e muscoli non striati ; senza conta:re il danno i)rodotto· s11l si st em a n ervoso .centrale, conseg u enza questa d el .n1a.g gi or assorbimento di nic otina. Si possono ·disting·uere, secon.do· l'A. , tre til)l di disordini r espiTatori ·d etermin.a ti dall 'ap irazione d·e l fumo: a) una bronchite cronica prodotta dall 'azione irritan.te d ella nicotina sulla mucosa bronichiale: all'ascoltazione si nota presenza di rrantoli a piccole e m edie bolle percepibili , in' 'itando il pazi1ente .a tossir e , su tutto l'ambito polmonare. Una b·r onchite cronica con decoro .afebbrile in un fu1n,atore dev.e far p ensare ad una tipica bronchite da fumo; . . b) un bronco-spasmo d el tutto s1m1le ad un 'asma bronchia le con esp etto-rato scarso e vi schioso. Il p olmone in questi casi si presen ta più o n11eno enfi sematoso; e) una flaccidità bron.ohiale, cioè mancanza di elasticità d elle par eti bronchiali. Si h a 1'impre sione .ascoltatoriamente ch e i broncl1i dilatati e paretici cedano· fa:cilmente a lla pressione di un piccolo colpo di tosse. Fra le numerose sensazioni obiettive ch e dis turhano il fum.a tore , la più comum è la sensazione ·di oppressione al petto, accompagnata d alla tosse e dall'espettorato: si pen sa subfto alla tuber colosi, mia esclu sa questa, n on i sa se a ttribuire la sensazione di oppressione a l petto ai disordini respiratori o ad un disturbo tossico delle corornarie. La 1cura è semplice : astinenza completa da 1 fun10, ch è le mezze ,~i.e non danno mai buoni risultati. G. LA CAVA.


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SEZIONE PRATICA

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.<*> CONTROVERSIE GIURIDICHE. ·XXXII. • Quando è necessaria la rlce&ta del mèdico per la spedizione dei medicinali. Se né è discusso rnolto e in vario sru1so. È necessaria ·1sempre la ricetta del medico. È da fare eacezione per la vendita dei-' medicinali di uso comune e innocui, perchè sarebbe eccessiv·O imporre in ogni caso, la prescrizione del medico. La rioetta è prescritta soltanto per i v.ele11i e per le sostanze stupefacenti. Di questa varietà di opinioni .estren1e o temperate è facile trovare traccie frequenti an1che nella giurisprudenza. Non vogliamo riesaminare ora la questione, tan:to più che, com•e si ve.de, la legg·e è così poco chiara che sono possibili più risoluzioni, tanto diverse. A noi sembra che' si.a·n ro dà resp·i ngere quelle rigidamente estren1e. Ma vogliamo ora segnia1are la sentenza de.Ila Cassazione pen.a le 31 ottobre 1931, :r ie. Diprima. È la più recente ma .n on è certo che sia l 'ul.t-i ma e definitiva risoluzio·n e. Ha dichiarato, .dunque, la Cassazione che la ·p rescrizione del ,m edico, cio·è I.a c. ·d. ricetta, è necessaria soltanto per la ve·n dita dei vele.n i e .d,e lle sostanze stupefacenti. Può interessare la parte sostanziale della motivazione. / L'art. 61 .del T·esto· Unico delle l eg.g·i sanìtarie prescrive che « i farmacisti devo·n o co11servare copia di tut~e le ricette e, quando spediscono veleni ·dietro ordinazione dei sanitari, debbono conservare le ricette originali notandovi il nome ·della persona cui furono spedite e dandone copia all'acquirente che la domanda )) . L'art. 48 del r egolament<? 13 luglio 1914, n. 829 dispone: « Le ricette cu si riferisce l 'art. 61 del T. l I. ·dovranno .essere firmate da un medico-chirurgo o veterinario, e quando contengono prescrizione ·d i materie V·e lenose, anche in mi11im.a dose, questa deve essere segnata in tutte lettere ». L'una e l'altr1a delle norme ·PT·edette pre : supp-0ngono (dioe la .sentenza) la esistenza ma~ teriale di un.a ricett.a, si riferiscono cioè allo stato di fatto dell 'esistenza ·di una ricetta e lasciano impregiudicata la questione se essa . . s1a o no nece1ssar1a. Tale questione. non è risolta in via assoluta dalla legislazion,e. « Espressamente pr.escritto l 'obbligo della ricetta medica:, è solo per g'li stupefaoenti; per qt1esti lo dispo.n e l 'art. 3 della legge 18 febbraio 1923, n. 396. Per i veleni tale obblig·o si desume dag li art. 61 e 48 sopra ind:itcati. 1

Le due prime ·disposizioni sono riportate n ell 'art. 49 a.e} citato regolamento: (( qualora il farm.a cista niello sped~re · veleni sopra ordinazioni di medici-chirur.g·hi in conformità a quanto è .disposto ne ll 'art. 61 del testo unico delle leggi 1sanitarie, riconosca in una ricetta la prescrizione di sosta,nze velenose a dosi non in1edicam.e ntose e p·e ricolose, , d,eve esigere che il medi1co-chirurgo dichiari per iscritto sulla ricetta stessa eh.e la somministrazione è sotto la. sua responsabilità ed a quale uso ·d eve ser,r1re n. Che I.a ricetta 1ne dica si.a :richiesta ianch·e per la spedizione di veleni è stato confermato ·dall '.autorevole p,a rer.e del Consiglio di Stato, il qual1e, nell'adunanza .g·.enerale d·el 18 settembre 1928, llà detto cc che I.a rioetta medi•ca sarà necessaria nei due casi succennati, cioè ·per g·li stupefacenti e per l1a spedizione di • veleni, ma in generale, i)er 1manca11za di esplicita norma di legge, non è n 1ecessaria, nè si potr.ebbe forzare l 'art. 67 per ·portarlo a sancire in una forma così va.g.a e indiretta un obbligo 1così .grave ed assoluto n. Nel caso deciso ·dal I.a Corte di Cass.azione è 1stato dichiarato che non è 11ecessaria la ricetta per la spedizione della resorcina e .d el perm.a nganato .di potassio.

U&lllsslmo ad ogni Medico :

II Diritto Pubblico Sanitario Periodico

mens~le

di legislazione e giurisprudenza DirettQri: On. dott. Aristide Carapelle, Consigliere di Stato. Avv. Giovanni se1vaggi, Esercente in Cassazione. Editori: Fratelli Pozzi -

Roma

Il Numero 11 (No'Vembre 19.~1) contiene: Limitazioni eccessive all 1 ammissibilità ~i concorsi. P.os. s•bilità di rimedi giurisdizionali. Note sintetiche: Le sp ese obbligatorie per i Comuni e le Provinoie in materia sanitaria. Rassegna di giurispruden·z a: Esereizio aibusivo di ,p ro· .feeiSlone sanitaria. Vaccinazione eseguita da un infermiere. - Conooroo. Facoltà di. scelta. Motivazione. - Con-corso. Ldaniti di età; Valutazione degli atti. - Licen.Ziia.mento deliberate dal Podestà per invito .del Prefetto. Oompeteruza. - Disi>ensa dal servizio. Certificati anteriori. Efficacia. - Licenzia.mento per motivi disciplinari e politici. - Tr.asferimento di farmacie. Provvedimento definit ivo. Ricorso gerarchico. - Sanitario oon·datto oomunale. Costituzione di u.n Con·s orzio. Effetti sul ra.p.p-O'rto d'impiego. - Deliberazd.one del Viee-Podestà. Parere della Coneulta. Approvazione. - Farma-c~a . Autorizzazione. Leggi e Atti del Governo: Limiti della ;riduzione del trattamento economico per effetti dei decreti, numeti 1159 e 2672 del 1927. - Dispoeizioni E!'Ull'istrnzione superiore. ogn:~ numero separato, L .. 5. L'abbonamentQ ai dodtici Numeri del 1931 costa L. 3 6, ma agli aee-0oiati al « Poliolinioo » è oonceeeo per sole L. 30 1 che vanno inviate, mediante Vaglia Postatle o Bancario, all'editore Luigi Pozzi, Via SietA· na 14. Roma.

Prezzo di

("') J;a p.resente ru.bri>ea è affidata all'avv. GIOVANNI SELVAGGI, esercente in Cassa.zio~e, cons. lega_le del nostro perfodieo.


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IL POLICLINICO

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NELLA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. Consiglio Nazionale dei medici fascisti. Il terzo Congresso, e pri1no Consiglio Nazionale del Sindacato nazionale fascista dei m edici si è tenuto in Roma dal 22 al 24 novembre. ' L'inaugurazione.

Il convegno fu sole~n~1nente inaug·urato alla preseI"l:za del Capo del Governo, nell 'Aula Se11atoriale del Camp~doglio. Autorità e rappre$enlanze.

sta. l?tta, in. questa azione squisitamente umana e. civ1l~ per. 11 benessere della razza, l 'Italia, grazie al. Fascismo e al suo Duce, è ai primissimi ranghi fra tutte le Nazioni del mondo. Chiude afferr;nando eh~ Rom,a çon,sidera gli .attuali congressisti fra i. più validi collaboratori del Fascismo, e m,~ntre invia un salt1to reverente e riconosceI"l:te ai loro grandi precursori e l\'.faestri form1:1la l 'augurio che ~ lavor~ del Congresso c~ntri­ buisca~o 3: ~ar vincere all 'Ilalia, n el campo anche della m~~1c~~a, la lotta intrapresa per la civiltà. Il pres1de:QLe della Cor1f. Naz. Sir1dacati Fascisti P.rofess~onisti e Artisti, on. Bodrero, dopo aver r1levatQ che troppo l 'opera del Fascismo è adere:Qte .alla realtà d~lle cose, esprime al Duce la profonda gratitudi~e dei m edici italiani, i quali, a tt.raver~o le J)rovvidenze del Regime, sono stati chiamati a collaborare all 'opera più fattiva e feconda che ll Regime co1npie nella N,azione italiana. Essi confermano qui, a suo mezzo, la loro solenne promessa di continuare a servire il Regi.n1e, l 'Italia, il Duce con fedeltà ed onore.

Alla seduLa ii1augurale son o in.terve11ute ollre ai delegati delle 92 orga11izzazioni provinci; li e alle r appresentanze di enti e di istituti inedici e scientif~ci, numeros~ autorità politiche, del par.tito, sindacali e cittadine, tra cu~ l '011. Giuriati l 'on. Ar~inati, l 'on. i\.lfieri, il Prefetto, il rettdre magni. fico on. De Fr.a.n cisci; i se11. l\!Iaragliano, Simonetta, .Guaccero, Versari ; g-1~ on. Bodrero, Nicolò Castellino, Per na, Ermanno F joretti; l 'Accademico Il discorso del prof. Morelli. ])~ Blasi: il .clinif:P· dell 'Ate11eo napoletano prof. Pietro Cas.tellino ; ! proff. Ottolenghi, Visco per il Il Comm,issario d~lla Federazione Sindacati l\!Iepro f. lVIarpicati, Frug·o~i, Truffi, Lang p er i m e- dici, on. prof. l\1orelli, dopo avere espresso la esuldici d~ Trieste, Ilvento per la Sanità pubblica; tanza dei medici d 'Ita•lia nel poter dimostrare la mag~. gen . RiY.a pel Ministro della Guerr a; gen. loro devozione ed i~ loro profondo affetto al Duce così dice : « Io penso, che se tutti i buoni Vi am~ m edico Falso per ~1 l\llinist ero della Marina; magg. miran,o ~ Vi a1nano per il bene che al popolo apRe~lini perl 'Aeronaut~ca; prof. D 'Ormea per l 'Opep ortate, nessuno può ammirarVii ed amar Vi come ra Naz. l\!Iaternità ed Infai1zia; ! consoli medici il m.edico che nel popoJo scende ogni mo::nento, Liebmann e De Prato per la M. V. S. N.; dott. eh~ il popolo sente nel dolore e nella gioia nella M~dulla per l 'on. Ricci ; d ott. Cazzella per il Sindacato Naz . Veterinari; dott. Bacch etti 'per la Fe- benediz~o11e e nella ribellion e, come colui che nei derazione della Lotta Antitul)er colare; dott. Lusi- 111omentii rli dolore, quanel o la finzione non esiste, .avverte eh~ l 'animo del popolo vive con Voi, per gnol~ per ~ m edie! conclo Lti; dott. Berardelli per il Sindacato F ar111acisti; ~l G. U. F. con a capo Voi palpita, per Voi esulta ». L 'oratore afferma che ogg~ i m,edici italiani senil dott. Gatto. Erano pure presenti: il conte D'AnLo1~0 che, se è vero che grande m~dico è colui cor a, vice-go.v ernatore di Rom.a; il prof. Pecori, direttor e dell 'Ufficio d 'Igiene del Governato,r ato; il ch e sa prev~r~ire le ni,alattie e lenire i do.lori, il pii1 grande de~ rned~ci è il Capo del Governo Fadolt. Fit1micel1~ per l 'Associazione Mutilati; il prof. Vi11ai e il com.m. Rebucci per la Federazione scista. « Quale mente medica - continua l 'on. Morelli Idrolermale ; ecc. rivolge:Q.d.osi .a.I Capo del G·overno ~ può avere IL Duce giunse accompagn,ato· dall 'on . Arpinati. salvat~ tante vite quante Voi, elevando ~l tenore Atleso dal Governatore di llo.m a principe Boncomp.agni-Ludovisi e d all 'o11 . prof. l\1ore1Ji, il Capo di vita degli umili ~ porgendo aiuto nel momento clel GoYerno entrò n el salone accollo da tulla l 'as- del bisogno ? Quale malariologo ha salvate tante vite quanto Voi con le lJonifiche P Quale grande semblea in piedi, plaudenle. La 1nanifes tazio11 e si protrasse con evviva al Duce ed al Fa ci n10. l\Iu - tisiologo ha salvate tante vile quanto Voi con la più grande legge igienica esistente, quella del} 'assolini va a sedere alla Presiden za con ai lati il Governatore di Roma, I 'on. Boclrero e l 'on. Mo- sicurazione obbligatoria contro la tubercolosi ? Qu ante vite avete salvato con gli acquedotti in relli. ogni r egione distribuiti e co~ gli ospedali ch e I cliscorsi. ovunque sorgono ~ Con le colonie marine, fluviali e campestri ? E con lo sport intelligent~ ? Si leva l)rin1a a l)arl are il Principe BoncompaE t anto n ell 'animo Vostro se:Qtite il bene ch e gni-Lud ov~si, Governatore di Roma, il quale dice ne deriva, ch e avete volule tutte queste grandi di rocare col più v~vo compiacimento il saluto augur ale dell 'Urbe .a quanti sono convenuti a que- opere assistenziali affidare al Fascio, perchè a lui sto Congresso. Una delle car atteristich e più spic- le benedizio11i del popolo potessero giungere. Perciò il i11edico sente in ' ' oi il Maestro e la cale, nell 'atlt1ale c~viltà e nel progresso m oderno, è nel can1po della scien za quesla: ch e la n1edicina g uida sapient~ e Vi ammira e Vi segue. Quale grande inedico più di Voi sa lenire i dolori degli non si lin1ila a curare ed a difendere l 'individuo, umili, di Voi che ·ai t al fine tutte le forze della ma si preoccupa anche di saper curar la società. E infatti p iù le Nazioni pTogrediscono, e più sorge Nazione convogl~ate ? Noi sentiamo l 'umile che Vi ador a ~ da Voi tuttp attende: l 'umile che nella la preoccupazion e di curar e l a razza, e ormai non si può pil.1 concepire un progresso civile e m orale sofferenza p en sa a Voi com e alla Giustizia stessa; d'un popolo, senza un corrispondente migliora- l 'umile fiducioso al punto ch e Vi scriYe dal letto 1nento dello stato della pubblica sanità. In que- del dolore e attende ed ottiene risposta.


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SEZIONE PRATICA

Non più u11 Governo che vuol dimenticare il soHerente perchè rappresenta la sua colpa, ma un Go verno che . il. dolell:te èer ca per dargli sollievo. E perciò dalla miseria non più il ribelle sorge, tna colui che a Voi si rivolge come l 'assetato alla fonte, come il cieco al sole, come il fedele a Dio. I medici che al letto del dolore tali sentimenti sentono, profondament~ Vi amano e con Voi ama110 il Fascis~o ». L'oratore: prosegue rilevando che con tali sentimenti. i. medici si sono . raccolti n ei Sindacati in. nuID:ero di ben 18.000. Essi sanno che ben diversa è la funzione deii Sindaca,t i medici da quella degli altri Sindacati. Non mestiere o professione la società da essi pretende, ma missione e apostolato. L'oratore, entrando ad esporre le condizioni economiche del medico, rileva che ogni anno escono dalle nostre Ull:iversità quasi mille ID:edici più del fabbisogno. L 'oratore annunzia che con l'aiuto delle Autor~tà confederali e per la dedizione dei Sindacati provinciali, si è potuto realizzare un vivissimo d~siderio della classe., istituendo, una c~ssa di previdenza, che come primo versameil:to ha gjà lire 500.000. Vi è fondata speran za di ritenere che ogni .anll:O s~ potranno introitare almeno 300.000 lire per la previdenza, e base d~ tale finanziamento sarà il giornale del Sindacato, attraverso i suoi abbonamenti. E per la stessa ragioil:e di difesa eco·nomica U Sindacato sta studiall:do il problema delle I:Qutue sanitarie, èome l 'altro della invalidità e vecchia~a. L 'on. Morelli accenna poi a un importantissimo t.ema ch e sarà oggetto di esame da p arte clel Co11gresso: quello delle specialità medicinali, argomen,to g r ave, ch e i medici vog1iono affrontare per ]a- loro dignità e per l 'econo,m ia nazionale. B noto che per ~ prodotti chimic~ e per i rn,ed~cinali in genere centinaia di milioni van110 all 'esterQ : ora - ha affermato l 'oratore - ritengo colpevole il medico che, ·potendo usare medicinali o specialità italiall:e della stessa virtù terapeutica, propina special~tà estere. Che t1n amm alato , nella speranza di guarire, ricorra a più o meno g randi medici d 'oltr'alpe è hert comprensibile, ma che i medici coltivino e consiglino tale tendenza è jnammissibile. La patria dei grandi chirurghi, la patria del mae ~tro della tubercolosi, la patria di Forlanini Il:On inerita tale oltraggio. L 'on. Morelli ter1nina ricordanclo t11tto il bene che il Capo del Governo prodig·a specialmente alle class~ umili e sofferenti della Nazione e ha così concluso: « Possano, o Duce, le lagrime degli umili asciug·ate essere rugiada che man.teng·a il bene a Voi per la grandezza della Patria , alla Vostra Famiglia, per la Vostra felicità ». L 'ispirato discorso del prof. Mor elli è coronato da una pro111ngata ovazione che si rinnova allorcl1è sorge a parlare Mussolini. 1

L 'o n. lvlussolini ..

Ristabilitosi il silenzio 11.a preso la parola il Capo del Governo, il quale ha espresso il proprio elogio ai medici ~talian i per qua11to fecero durant~ la guerr.a e per I 'opera che essi svolgonp in seno alla Nazione italiana. Egli ha ricordato che il GoYerno Fascista, preocc11pato dei problemi della razza, h a cominciato col mig·liorare l 'attrezzatura tf'Cnica della facol là di m edicina ed ha quindi iniziato una grande serie di realizzazioni legislative, tutte dirette al bonifica111ento ·della razza italiana,

realizzazioni che vanno dalla boaj.fica integrale al risanamento dei quartieri .a ntigienici delle gran(ll città, dall 'Opera MaternJtà e Infanzia alla legg·e sull 'assicurazione contro la tubercolosi. Il Capo del Governo ha detto che i medici possono servire il Regime nel loro specifico campo professionale, Il:el cainpo morale ~d anche nel cani po economico. Essi pQssono corregge:r:e, col prestigio d\ cu~ meritamente godono, talune delle storture e de~ pregiudizi della civiltà contemporanea ~ contrihui:re potentemente allo sviluppo clj una sana e forte razza italiana. Infine ha pregato i pr~senti di portare a~ medie~ di tutta Italia I 'espressione delta sua più salda simpatia. Il discorso del Capo del Governo, che è stato più volte ill:terrotto d,a calorosissimi applausi, viene alla fine saJutato da una nuova grandiosa ovazione, eh~ s! fa ancora più vibrante e più entttsiastica quando il Duce lascia la sala. I lavori.

Si son,o t~~uti ~ell '_.i\.ula Magna della Sapienza. La seduta .antimeridia~a del 22 novembre fu presieduta dall 'on. Morelli, 'Qa~cheggiato dal sen. Simonetta, commissario del Sindacato Provi11ciale, e dal dott. Cazzella, segretar~o amministrativo. L 'on. Morelli ma~ifesta la esultanza propria co~divisa1 da tutti ~ congressis,t i per la riuscita m agn~fica della seduta iil:.augurale onorata dalla presen za del Capo del Governo, il cui discorso verrà r.accolto ill: fascicolo ed i:qviato. a tutti i medici d 'Italia. L'assemblea plaude alla proposta con alalà al Duce. L'attività dell' organizzazione.

L'on. Morelli espone, guill:di, la relazione morale de.Ila Federazione, rilevando come suo primo atto sia stato quello di sviluppare la Cassa di Previde11za del Sindacato e di por fine ad una indecorosa polem~ca sulle specialità medicinali, polemica cl1e riverberava una luce fosca sulla intiera classe sanitaria . Si sofferma ad esaminare gli sviluppi fu turi della Cassa di previdenza ~stituita con capitale iniziale di mezzo milione, SOIQIQa questa che verrà integr ata dai proventi costituiti dagli abbon am enti al giornale di classe e da al tre provvidenze in vja di àttu.azione. L 'oratore s 'in, trattiene po~ sul giornale « La l~e­ der.azione Medica », organ:o del Sindacato e degli Ordini. L 'oratore si addentra ad analizzare ed illustrare le varie proposte, ch e si riferiscono alla Previde11za ed ill:vita l 'assemblea ad emettere in proposito i) proprio giudizio. La relazione dell'on. Morelli è accolta da nutriti applausi. . Alla discussione ampia animata interessante c11e segue, partecipa.no con Il:Otevoli discor~i illustra~clo proposte varie il sen. Guaccero ch e informa l a..,semblea dell'opera compiuta dalla Commissione nominata· dagli Ordini p er la trasformazione del giornale; ~l senatore Simoll:etta e numerosi oratori ch e esprimono plausi all'opera dell '011orevole Morelli; ~ le dichiarazioni dei dottori Al zo11a e Lusignoli tendenti a riaffermare i vincoli di fratellan.Ìa dei medici condotti con tutti gli altri medici sindacati: esse danno luogo ad una vihra11t e manifestazione di entusiasmo. Nella seduta pomeridiana, presieduta dall '011. ì\i[orelli, viene dal dott. Gazzella, segretario amni j ,


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IL POLICLINICO

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nistrativo, COfn:unicata all 'assen1blea u11a lettera del Ministro delle Finanze, il quale assicura di tener presenti, colle miglior! disposizioni, per il trattamento di quiescenza, i desiderata dei sanitari. . . pecialità m eclicinali e slazioni idroclimatiche.

Il prof. Baslini d~l Consiglio Nazional~ delle Corporazioni comunica u11 suo ordine del giorno <.: l1c reca anche le firme dell'on. Bodrero e dei doLt. Ruggeri e De Dominicis, ordine del giorno presentato a quel Consesso ~ che suona così: cc La Corpor.azione dell~ profess~oni libere e delle arli, considerata l 'importanza che l 'industria chimico-farmaceut~ca ha assunta nel campo della complessa attività ~11:dustriale na.zionale, dando luogo a valutabili corr~n,ti di importazion~ ed esportaz~oni che han11:0 peso sulla bilancia dell 'economja nazionale; considerata la necessità di una se1npre maggiore affermazione di quella !ndustria, part~cqlarID;e11:te nell 'i~teresse della salute pubblica; fa voti eh~, attrav~rso opportùr1e ~niziative di tutt~ l~ bran,che in,teressate, sia meglio valorizzata in, casa r1:ostra la produzio.Qe r1:azionale chilTtico-farmaceutica n~~ confro11:ti d~ quellai straniera che, per v~ziato preconcetto del pubblico, Lrova facile campo alla infiltrazione, ~ncidendo sul vivo clella nostra economia . . . ».. L 'o•n . Morell~, quindi, espone una dettagliata relazione sulle sp~cialità medicinali. L 'oratore rileva che, p·u rtroppo, dall 'est~ro en:trano in Italia p er centinaia dii milio11:i d! specialità ·medicinali; i11olte delle quali potrebbero essere sostituite d·a 1)rodotti italian,i, il che ~nc~d~ notevolmente sulla bilancia coID:merciale. L 'oraLore accen11a poi all'altro grave inconve11iente di cui s~ rendono colpevoli alcuni medici, quello, cioè, d~ far affluire clientela italia~· nelle ca ,e d~ salute all'estero consigliando anche i m alati a fars! operare da chirurgi stranieri, i quali non ha.Qno n:ul1~ di superiore a quelli italiani. Si occupa infine del problema idroclimatologico, -s Lrettamente legato a quello. del turismo e delle s tazioni di cura. Disagio di classe.

L 'oratore passa i11: ultimo ad occuparsi del disagio economico dei medici, d~lla dimi11uzione . delle Yisile clovt1ta in parte alla prescr~ione di p ecialità che abitua il clie11:te a non consultare iJ 111edico. Accenna, infine, agli amb,u la.tori ove accorrono spesso non solo gli indigenti rn,a gli abbienti; raccomanda ai medici prov. d'impedire il funzionamento degli ambulatori non in regola colle leggi igieniche e l.a costruzione di quelli lacldove non lle è sen,tità la necessità . 1\.nche gli ospedali non vanno esenti da critiche, specialmente quelli che ha•n no camere a paganiento, deviando cosi dalla propria missione, co n aerala esclusivamente in favore dei poveri. Comunque l'oratore vorrebbe che le camere a pagamento degli ospedal~ usassero una tariffa uguale a quella praticata nelle c.ase di cura locali e che, specialmente nelle città, venisse dato, l)Cr l 'esercizio sani Lario, libero accesso negli ospedali ai liberi professionisti. L'oratore lermina sostenendo la necessità di ri' celere l e tariffe compilate in periodo inflazionilico e si dichiara contrario, intan,to, a qualsiasi - riel u1.ione individuale di lariffa , poichè se la visi la gratuita costituisce più spesso una carità ,

quella fatta a riduzione rappresenta una subdola concorrenza. Nella discussione, che segue, interloquiscono sv-0lgendo propòste varie i dottqri Liebmann di Roma, Botti cli Napoli, Patrone di Genova, Lo Gittclice di Ancona, Lang di Trieste, Cipollino di Novara, Bobba di Varese, Pesce di Torino, Rini di Fi· renze, Pacelli di Livo·r no ed ~Itri. Il dott. Allegrini di Venezia ricorda un 'ordine del giorno approvato fin d al 1928 sul contingentamento provinciale della professione medica. Plelora 1nedica.

La seduta anlim. clel 23 nov. è stata presieduta aall'on. Morelli; erano con lui alla presidenza l'or1:. Bodrero, Presidente della Confederazione Sin· dacatj Fascisti Professio11:isti ed Arlisti, i senatori Mar.agliano, Simonetta e Guacc~ro. Prima di imprendersi la trattazione del tema sulle « Mutue sa11:itarie », si discute sulla questio11:e della pletora dei Medici, che suscita giustificate apprensioni per lo stato di disagio che può recare alla categoria nella quale si riversano ogni ann,q dalle Università mille medici più del fabbisogno. L'on. Morelli combatte la tendenza manifestatasi in altre professioni: quella, cioè, relativa alla chiusura dell 'Albo, cl1e è espressione di sfrenato egoismo, ed allorchè si dichiara recisamente contrario al cumulo d egli stipendi, l'Assemblea lo applaude ripetutamente. Il prof. Truffi di Paclova richian1a l 'atte11zione del Congresso sulla prese11za di troppi studenti stranieri. A questo punlo si formuLano var~~ proposte, tra le altre quella di portare a conoscenza del pub· blico che la classe sanitaria è satura di medici e ciò per far dimint1ire le iscrizioni nella facoltà di medicina. . D~scutono ancora sull 'argomento i dottori Allegrini di Ve.n ezia, Porcell~ di Livorno, Lang di Trieste, ed altri, dopo di che si delibera di demandare allo studio del Consiglio del Sindacato gli .altri 1

provvedi~enti.

Relazione j(nanziaria.

Il JoLt. Ra11alclf, anche a 11:ome del sen. Guaccero ' illustra la relazione finanziaria del Sindacato . 1 a,zionale; emergono le buone condizion~ di esso. Il clott Cnzzella, segretario .amministrativo, oornunica che il bilancio preventivo dell'anno finanziario in corso - 1931-32 - è stato già approvato, sin d·al 5 settembre 1931, dal Presidente della Confeder.a zione e che - oltre al mezzo milione garantito per la creazione della Cassa di Previdenza vi è un libretto, a parte, di risparmio, di lire ventiquattromila che comprendono le inden.Qità di carica del Commissario ·Nazionale e le offerte volontarie pervenute da parte dei medici.

Mutue sanitarie. L 'on. l\ilorelli annunzia che ~l 111etodo di mu· l ua sanitaria, che egli andrà a proporre, cor~isp?n­ cle all'interesse dei medici, ed alla loro d1gn1tà, aumenterà la forza dei Sindacati, e più che tutto darà un utile nazionale, preparando il terreno alla futura assicurazione contro le ~alattie. L'oratore esamina ed analizza i punti essenziali per formulare i concetti basilari su cui saranno informate le Mutue.


SEZ I O~E

PRATIC.\. •

Il caposaldo più importante della relazione c l1e costituisce una novità, sen za precedenti in Italia e all 'Esiero - è quello di avocar e al Sindaca lo medico la parte sanitar~a dei mutualisti. In sostanza ~011 si dovrebbero nominare m edici se non at traverso il Sindac.ato, che1n tal modo. assu111e la funzione di collaboratore delle Mutue e di vero custode degl~ interessi ig·ienici e sanitar~ d ella Nazione. L'oratore, ch e ha tratlato !l problema con g·rande passione, con clude sostenendo che il metodo da• lui pro,p osto apporterà sicuri vantaggi. La chiara, importante ed esauriente esposizione dell'on . prof. Morelli, che ha tenuto avvinta p er circa tre ore l 'attenzione d~i congressisti, è coronata da una prolungata ovazione. Alla discu ssio,n e generale partecipa pr~mo I 'on. prof. Amedeo Pern.a, il quale, interpretando il pensiero dell 'intera classe medica italiana, pl.a.ude a lla mirabile rel azio~e dell 'on . Morelli ed all 'azio11e sociale delle Mutue a vanLaggjo delle classi lavoratrici. Accenna al sis te1na della libera scelta che può portare al fallimento delle Mutue ed esalta il sis tem a genialmente escogitato d.all 'on . Morelli, siste111a ch e può essere accellato incondizionatam ent e <lalla classe p er ch è mentre gar an tisce una scelta oJJbl1gata reca jnduhhian1ente i1nn1ensi vantaggi. A11che i l discor so d ell 'on. Perna è vivam ente applaudito. La seduta di chiusura.

Nel pomerigg·io del 20 11ov. si sono chiusi i lavori

del congresso. Alla seduta di chius ura è inlerve11uto l '011. Alfier1, ~n rappresentanza dell 'on. Bottai. Era anch~ presente il dott. Di Marzio, 1Segretario Generale della Confederazione Professionisti ed Artisti. L ' Asse1nblea ha nominato, p er accl.a•1 nazio11e, Segrelario Generale il Comn1issario slraordinario, -0n. prof. Eugen~o Morelli1, il quale si dice comn1osso della manifestazione di i'iducia dei Delegati e quindi della Categoria dei Medici. Egli afferma d '~sser lieto di poler dét!e il contributo della sua attività alla vita d el Sindacato Nazionale, in un inomento in c u~ la su a responsabilità è m eno gravata dal compito della battaglia dell.a tubercolosi, la quale è ora av"Viata alla Slla vittoria. Ringrazia i 'on. Alfieri della partecipazio11e al Congresso; partecipaz ione che significa sicurezza di trovare nelle Alte Gerarchie corporative l 'aiuto necessario alla brillante attuazione dei problemi vitali della Categoria, che egli h a intrapreso. Dopo avere irtviato un saluto al Capo del Governo, che h.a voluto onorare con la sua presenza l 'inaugurazio:Qe de] C~ongresso e che, n,el suo· men1orabile d~­ scorso, ha voluto fissar~ le linee ideali, morali e patrie, entro cui deve svolgers~ la missione del medico, ha proposto all 'AsseID:blea la nomina dei Membri del Direttorio Naz~onale, che v~ene approvata ad unanimità. Ris~ltanÒ eletti S. E . De Blasi, I 'on. Paolucci, il prof. R. Bastia~elli, ~l prof. D 'Alessandri, il prof. Valagussa, il prof. Ronzani, il sen atore Versari, il pi:of. Gasbarro, il dott. Lusignoli, il prof. Ser:ra, jl ~ott. Nardelli. Hanno parlato quindi il dott. Di Marzo e 1'011. Alfi~ri, il quale ha p erlato il saluto del ministro -0n . Bottai. Si compiace che nell 'assemblea so110 stati trattati problemi, che troveranno la via sict1ra delle realizzazioni fasciste. Rileva che, con i

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problemi assislenz jali del1a Previdenza e delle Mutue, sono stati disc ussi problemi di carattere tecnico, come quello delle specialità medicinali, ch e è stato ia·n che affrontalo i1ell 'ultimo Consiglio Nazionale delle Corporazioni. Prende atto d ella sincera ed entusiastica dimo, straziane, ch e ha dato luog·o alle elezioni del Segretario Nazionale. Constata che il Sindacato esce r.afforzato considerevolmente dai lavori del Consiglio, per cui non ha un platonico plauso, ma entusiastico compiac~mento all'incremento e all 'opera fervida impressi. Vuole che l 'aureola di prestigio che accompagna la professione del medico debba essere mantenuta ed .açcr esciuta, in ID:Odo che la professione stessa prenda sempre più i caratteri di una missione. Vede con piacere ch e l 'aspetto politico del Congresso h a avuto le sue gius te con siderazioni, specie in r apporto alla solidarietà e all 'opera di collegarnento, ch e si può fare con i professori l fniversitari. A r~ome del] 'on . Bottai, assicura la più efficace simp atia p er il Sin dacato da parte del Ministro delle Corporazio~i e della Confede-razione, n ei cui responsabili i medici trovcraD:no sempre degli amici, ch e sanno accon1pagnar e Ja loro fatica, dicendo ch e si renderà interprete presso il Capo del Governo dei sentimenti della classe medica, ch e sa ·m antenere le .alte t1~adizioni d ella scien za medica italiana e sa esser e collaboratrice di Benito Mussolini, gloria e splen dore i taliani. L 'assemblea, in pied~ accla111:ò ripetutamente . L 'on. Morell~ risponde all 'on. Alfieri e ringrazia d elle .attestazioni di simpatia. I~fine afferma che i Medici ~taliani sapranno esser degni delle prove di protezione rla parte d el Regi~e . L 'on . Morelli ha dato qui,ndi lettura di alcun.i irr1portanti ordini del g iorno, su~ vari problemi ch e hanno occupato i lavori del Consiglio; essi vengono approv.a.~i. Così il Consiglio chiude i suoi lav-0ri.

CON CO R .S I. POSTI VACA.NTI. AsooLI PICENO. Per la frazione Venag·rande. Scadenza 20 dicembre. (V. precedente N. 48) . ~B<\nI. - . Il Prefetto informa che il t ermine per la presentazione delle dornande per il concorso ad ufficiale sanitario nel comune d:L Nionopoli fissato p el 20 novernbre è proro·g ato al 31 dicembre 1931. BARI . Scad. 21 dic.; pBr Palese e Macchie; rivolg·ersi Segreteria gen. del Comune, Sez. perso11ale. BARU~IINI (Cagliari). Scad. lQ dee. ; età lim . 40 a.; tassa L. 50, 10; chieder~ annunzio. BoGLIUNO (Istria) . - Scad. 19 dee.; con Valdarsa;· L. 9000 e 4 quadrienn~ dee. più c.-v. e L. 4000 lrasp.; riduz. 12 % BONARCADO (Cagliari) . - Scad. 31 dee.; L. 7480 oltre L. 410 uff. san., c.-v ., 4 quinquenni dee. BonGoNovo VAL T100NE (Piacenza) . - Consor zio : Aiuto medico-chirurgo n ell 'Ospedale Civile e medico del Ricovero « E. Andreoli » . Stipend~o annuo L. 8500 complessive, gravato delle tra ttenute di legge e della riduzione del 12 ~b. Domanda con documenti debbono pervenire entro il 15 dicembre alla Segreteria del suddetto Consorzio presso I 'Ospedale Civile di Borgonovo Val Tidone. ~er ottenere il bando di concorso e altre informazioni rivolgersi alla Segreteria suddetta.


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IL P OLICLI N reo

[.-\\ :\'O XXXVIII, Nun1. 49)

CAGLIARI. Co n1 un e. -- l\fedico chirurg·o supplente; L . 6000 e c.-v. ; 4 quinquenni dee.

sc uno, oltre ad un 'indennità di cr,·izjo a ttivo i11 ragione di L. 3576 annue e l a le1nporanea inden. car-0-viveri come per gli altri i1n piegati provinciali . CA STJGLIONE d 'AsT1 (A l essandria), Stipendio Ai posli di Vigile è assegna to J)er ognu110 il salario L. 7 .000 ed indenr1ità mezzi di trasporto L. 2.500. lordo di L. 6500, suscettibile di n . 5 scatti quadrie11. Il tu tto al lorclo delle ricluzioni RR. DD. 25-6-1927 di L. 300 ciascuno, oltre u11a. indenn. di servizio atN. 1159; 29-12-1927 N. 2672 e 20-11-930 N. 1490, tivo in r agione di L . 1040 annue e l 'inden. c. -v. nonchè dell e ri tenute l\1onte Pensioni ed inerenti. Inoltre, potrà esser e assegnato al p ersonale tecDo1nanda e documenti di rito alla Segreteria Munico del Labora torio, in ragione del servizio prenicipale enlro il 15. Febbraio 1932. stato .ln, ciascuna Sezione e in ciascu11 anno, u11 C1v1DALE. Ospedale Civile del Friuli. - Al 25 dic .. premio di op~rosità non s uper ior e i1el suo comore 18; chirurgo primario ; età lim. 45 a.; tassa · plesso al 50 % dell 'introito n etto totale per indaL. 50,10; doc. a 3 mes~ dall'll n ov.; L. 7000 e 4 g ini e analisi d 'inter esse privato. quadrienni dee.; c ..-v. ; deduz. 12 %; ser v. entro Gli stipen,di, asseg11i e indennità so110 soggetti 15 gg. . alle riteD:ute regolamentari e alla riduzione del FOBELLO ( Vercelli) . Con sorzio Fobello, Cervas- 12 % p er il D .. L . 20 nove111 bre 1930, n. 1491. I con correnti dovranno far pervenire alla Amso, Rin1ella. Scadenza 31 dicembre 1931. (V. pre1ninistraz~o11e Provinciale entro il termine suddetto cedente N. 48) . domanda su carla da L. 3 corredata d ei seguenti FOGGIA . Amministrazione Provinciale. - Con avdocu1uenti, regolari i1el bollo e nelle legalizza. . viso del 20 n ovembre il Preside dell !AmministraZlO ill: ~ione Provinciale informa che, cau sa errore mate1) certificato d~ n ascita da cui risulti ch e il riale avvenuto nel bando ~i concorso del 5 agosto concorrente no11 ba superato , alla data di questo 1931, si rettifica: 1°) Il limite massimo di età p er avviso di concorso 1 età rli a11n~ 40 per i posti dii con correnti1 è di anni 45 salvo il disposto delr ettivi e d~ anni 30 per i· posti di Vigile . l 'art. 42 del R . D . 30 settembre 1922, N. 1290; Il limite massimo di età non è prescritto : 2°) I termini per la presentazione delle domande a) · per gli aiuto e gli assistenti di Facoltà di sono prorog,~iti al 30 dicembre 1931 ; 3°) Rim an gono ~ed~ciD:ta· e chirurgia presso le Università e gli valide tutte le altre condizio11i del precedente avIs.t~tuti d 'istruzio"D,e superiore del Regno ; viso d el 5 agosto 1931, che può richiedersi alla b) per il person ale tec11ico e p er i vigil~ ch e, Segreteria d ell 'Amministrazion e Provinciale. alla datai d el presente avviso, prestino servizio pre ~­ so Lab or éltori d Igiene e Profilassi dipendenti dallo FONDI (Roma) . Os1Jedale Civile~ - Chirurgo direttore e medico primario ; rispettivam . L . 15.000 Stato o da altri Enti pubblici, in base a regolare noe 12.000; 4 quadriennj dee.; partecipaz. 20 %; età m~.qa conseg uita per effetto di pubblico co11corso; e) per i Tecnici ch e, ali.a• data pre_d etta, prelim . 45 a .. al 14 nov. ; tassa L. 50 al Tesorier e delstino, anche per effetto d 'incarico provvisorio, serl 'Ospedale; dee. a 3 m esi ." Scad. ore 12 d el 31 dic. vizio ini11Lerrotto da almeno tre anni presso Lal)oChiedere annunzio. ratori d 'Igien e e Profilassi dipe11de11ti dallo Stato FRASCATI (Roma~ . - Al 31 dic.; L. 9000 addizioo da altr~ Ent~ pubblici. nali di L. 4 e di L. 5 oltre 1000 e 2000 poveri ; c .-v.; Detto limite massimo di e tà è elevato di cinque 5 quadrienni d ee.; riduz . di legge; età lim. 35 a.; an,ni per gl i ex-comba ttenti di cui all'ar t . 42 del tassa L. 50,15 ; doc. a 3 mesi dall '11 nov. R. D. 30-9-1922, 11 . 1290, e di 9 anni per gli i11valiLEccE .. Amministrazione Provinciale. - Posto di di di guerra, d~ cui all'art. 8 della legge 21-8-1921, .coadiutore pressp la Sezione Cliimica ·del Laboran . 1312, ~ per i decorati al valore, di cui all'art. 17 torio Provinciale d 'igiene e profilassi . 1Scadenza del R. D. Legge 3-1-1926 n. 48; 2) certificato di buona condotta ·m orale e poor e 12 del 21 dicembre. (V. precedente N. 48). litica; l ,F.cco (Como) . Sanatori.o Istituto Vitto rio Em. 3) certificato d i immunità da condanne peIII. - Assistente Volontario. Diritto a vitto ed alnali, per l e quali n on si può essere nè elettori nè loggio. Inviare domanda titoli e documenti alla eleggibili ; oppure certificato di conseguita ria·b iDirezione dell 'Istitulo non oltre il 15 dicembre litazione od amnistia; 1931. . . 4) certifical o di cittadinan za italiana; LuGo (Ravenna) . Osp edale Umberto I . - Al 30 5) certificato di aver ad empiuto agli obblighi dic. , ore 17; assistente della Sez. chirurg. ; L. 3000 d i leva·, · e 15 % proventi ambulatorio ; deduz. ·1 2 %; vitto e 6) certifica to di san.a e robusla costituzione e _alloggio ; età lim . 35 a . ; doc. a 3 mesi d,al 12 nov. di idoneità fisica. Gli invalidi di guerra d ovranno presentare il certificato dell 'Ufficial e Sanitario del ~scoLANCIANO (Campobasso) . Per l a locale Comun è di residenza, di cui agli art. 14 e 15 del prima zona. Scadenza 15 febbraio 1932. (V. preceR. D. 29 gennaio 1922, n. 92. d ente N. 48) . L 'Amministrazione si riserva il diritto di sottoR1ET1. Fi110 alle or e 18 del 31 genn aio 1932 porre ogn~ con corrente ad una visita• di controllo; A. X, è aperto pubblico concorso ai posti di Di7) diploma di abilitazion e all eser cizio rispetr ettore della Sezione Medico-Micrografica e della tivamente della professione di medico-chirurgo o ... e.z ion e Chimica di questo Laboratorio Provinciale ditploID:a di laurea in medicina e chirurgia , ovvero di Igiene e Profilassi, e a due posti di Vig ili-predi ch~mico o diplon1a di l aurea in Chimica, in p ar a lori presso le Sezion~ stesse. Il concorso è per Chimica e Farmacia o in Chimica industriale, co11titoli e p er esami a 11orma dell 'art. 4 del R. D. 16 eguito entro il 31-12--192·1 o conseguito entr o il ge nnaio 1927, n . 155, e a termini del Regolamento 31-12-1925 da coloro ch e si tro' assero nelle condizioJ>er il Lab or atorio Provinciale. ~.\i pos ti di Direttor e ni preYiste dall 'art. 6 del R . D. 31-12-1923, n. 2909, è assegn a to lo ~ ti1)endio annuo lordo òi L . 14.000, p er i concorrenti rispe llivn1nente al pos to di Diret"u .. celtibile dì n . 4 catli quadrien. di L. 'iOO eiator e dell a ezion e · )fed ico-'1ic:r og1afica, opp11re a I 1

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posto di Direttore della Sezio~e Chi1nica, giusta quanto è disposto dal n. 5 dell 'art. 8 del R. D. 16-1-1927, n. 155. Tali diplomi dovranno essere esibiti ~n originale o in copia notarile; 8) certificato comprovante che i~ concorrente ha conseguito la licenza della 5a. elementare, per gli aspiranti ai posti di vigile;

9) qutetanza rilasciata dal Cassiere della Pro-

vincia (Cassa di Risp. di R~eti) o vaglia postale intestato al Cassiere ste sso, co,m proyante l'effettuato pagamento di L. 50,10 per ~assa di concorso ai posti di Direttore e di L. 2~,10 per i posti di Vigile. I COD:COifrenti potranno allegare ogni altro titolo o documento ch e riterranno opportuno presentare n~l loro inter esse, agli eff~tti della classifica in graduatoria. 'fulti i titoli dovr~no essere descritti in u~ ele~co in doppio originale, uno dei quaJi resterà un~to agl~ 1a•t ti e l 'altro sarà restituito al concorrente con dichiarazione di ricevuta. I certificati (li cu! ai n . 2, 3, 6 devono essere in data ·noz:i anteriore di tre mesi a quella del presente avviso. La maD:cata presentazio~e o la irregolarità, anche for1nale, sia pure di u~ solo dei documenti sopraelencati darà luogo alla esclusione dal concorso. . Ai CQ~correnti sarà partecipata con letter.9 raccomandata . . . ' diretta al domicilio. indicato nelle . ri-. spe.ttive d-0mande, l 'ammissione ~l concorso ed i g~orni ~d ~~ luogo in,. cu~ si terranno le prove d'esaine, l~ qual~ si svolgeranno secondo il program~a e le nQrme gener.ali stabil~t~ dal Ministero dell 'lnler~o per ~ post~ direttivi. Per gli aspiranti ai post~ d~ Vigili, il. program~a _d~gli esa~~ sarà, com~­ ~icato tempestivamente agl~ interessati dall Ammi11istrazione Provinciale. La nomina dei Direttori sezionali verrà fatta in "~~ di prova per uQ biennio i~ base. all~ ter.na che verrà formata dalla C-Om~issione ..g1ud1catr1ce, costituita a norma di legge. Per i Vigili la nomina sarà fatta i~ base alla g raduatoria di merito eh~ sarà presentata dalla Commissione giudicatrice, costitu~ta a norma del1'art. 24 del Regolam. speciale per il Laboratorio. A parità di merito, si applicheran~o le norme di · cui allo art. 3 del R. D. 24 settembre 1923, i1. 2073, no,n chè quelle di cui all'art . 1 dell1 a1Legge 6 giugno 1929, n . 1024. . . I nominati dovranno assumere serv1z10 entro trenta giorni dalla partecipaz~one d~ nom,i na; sc~­ duto tale t errnine, sar anno r1tenut1 senz altro rinuncianti e l 'Amministrazione potrà procedere ali.ai di altro concorren ~ o rinnovare il . nomina . . . concorso. . · I concorrent~ potranno, durante le ore ~ 'ufficio~ prendere vi sione del .re~olame;rito. org~~1~ e,. d1 servizio del Laboratorio le cui d1spos1z1oni s l'n tendono sè11z'altro cono~ciu~ e accettate dai concorrenti per il solo fatto della loro partecipazione al concorso, salva sempre la fa,collà riservata al1'Amministrazione di modificare lo stesso Regola1nento ~ quan dQ lo rite11ga n ecessario ed opportuno. Rieti 21 nove1nbre 1931 - A. X. ' Il Preside: A. l\IIARINELLI DE-1"1Anoo. R11'·lINI. Scad . 31 dic., ore 12; per ,S. Giustina; _ L. 9000 e 10 ventesimi; per cavallo od autovettura L. 4000; addizionali di L. 3, 4 e 5 oltre il 18 % della popolaz.; deduz. 12 %; età lim. 35 a.; tassa L. 50,10 ; doc. a 6 m'e si dal 19 nov. Ruvo di PuGLIA (Bari) . - Scad. 16 dee.; L. 9000 ridotte 12 ~1: ; 5 quadrienni dee.; c.-v.; età lin1 . 40 a.; tassa L. 50,10 . 1

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SOLOFRA (Avellino) . - .Scacl. JO gen. ; L. 6500 e 5 quadrienni clec., oltre .L. 1500 cavale.; età lim . 40 a.; tassa L. 50, 10. 'fREcENTA (Rov igo) . - Scad. 30 dic.; 1° reparto; L. 800 e 5 quadrienni dee. ; riduz. 12 %; c.-v. ; indenn . mezzi trasp.; età lim. 40 a.; tassa L. 50,15. VENAGRA~E. (V~di ASCOLI PICENO). VERCELLI. R. Prefettura. __, Ufficiale Sanitario per i·l com ·une d i Trino ~ per il comune di Santhià. Per titoli ed esami. Stipendio L. 7000, più dieci. aumenti . . biennali. Indennità di annue L. 3500 per Trino; per Sa,nthià L. 2000. C-Onsentito eserciz~o libera professione. DomaQde alla R. Prefettura corredate dei prescritti documenti en.tro il 10 genn.aiio 1931.. Per cbi arim ent~ rivolgersi alla Prefettura di Vercelli. ~

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delle Colonie Marine: M ontane ed Elioterapiche.

La Reale Società Italiana d 'Igiene b andisce un co~corso sul tema: cc Illustrare ~l funzionamento ed ~ risultat~ ~i una colonia inarina, montana o elioterapica i~ genere » . Il prof. P. Piccinini ha offerto, per quest o co~corso, L. 2000 da dividere in due pre~ ug uali, ~ntitol ati rispettivamente Piccinini-Borromeo ~ Piccinir1i-Zoja, ch e verranno assegn ati da una Commissione nominata dalla presiden za della Società. Chieder e annunzio. Rivolger si iailla sede della Societ à, via Ospedale 3, Milano (105). Scad. 31 dicembre. NOM INE, P ROMOZIONI ED O NORIFICENZE.

Al co11corso di assistente ffi:edico-chirurgo n egli Ospedali di Roma sono' risultati i dottori: 1) Sebastiianelli Antonio ; 2) Biasiotti Marcello; 3) Pierantoni Luigi ; 4) Pichi Cairlo; 5) Franco Do· menco; 6) Galletti Luig·i; · 7) Rug·geri . Nicola; 8) l\Iichetti Giuseppe; ~) Liµz zo Giova~nI; 10) Oberholtzer Alberto; 11) Maroncell ~ P~etro; 12) Carneo Gug·lielmo; 13) Morpurgo .i\ttilio; 14) Scudieri Mario ; l~) Ascar ellt Enr1io; 16) Sciacca Ferdinando; 17) Cairon e Alfredo,; 18) Fontan a Mario; 19) Fontana Gaetano; 20) Tordini Gaetano; 21) Biondo Antonino; 22) Gandolfo Eugenio; 23) Ruggeri Felice; 24) Panagia Antoni~o; 25) Santopa~re Carlo~ 26) Giudici Alberto; 27) Coppola Mario; 28) Piazza Manlio· 29) Renzi Ren zo; 30) Memmi Rep ato; 31) Pruna_~geli Luigi; 32) Bellelli ~aolo; 33) Mariani Mario ; 34) Picardi Giovanni; 35) Gi~nnuli Do~e­ nico; 36) Gianfriddo Salvatore; 37) Piperno Mario; 38) G:ilasso Italo; 39) Sciacca Beniamino; 40) Mancioli Giorgio. L 'Accaden1ia delle Scienze di Parigi ha con ferito varii pre~i , tra cui i seguenti: premio Ch aussier di 10.000 fran chi a Victor Morax per 1 suoi lavori di p atologia oculare e v~siva ; premio Charles Bouchard di 5000 fr. a Serge Melalnikov; per l a sua memoria sul compito dei riflessi condizion ali e del sistema n ervoso nell 'immunità. Sul premio l\ilo11tyon è stata assegnata una m edaglia d 'oro a J~doardo Perroncito, p er l ' ins~e111e della sua oper a . .cientifica. 1


181!

lL P OLI CJ,I NI CO

NOTIZIE DIVER5E.

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La, partecipa zio11e italiana alla 8• Confer e11za inter· nazionale contro la t11bercolosi. Il Comi tato esecu tivo d ell 'lJnio11e Internazionale con tr o la Tubercolosi, riunitosi a Parig i ha fissato le u ltime disposizion~ per la VIII c dnferenza intern azion ale con tro la tubercolosi ch e avrà luogo all 'Aja· ed Am&terdam d al 6 al 9 settembre 1932 . en za del prqf. Nolen. ' sotto la presid S ~ d iscuterann o i seguenti temi: 1) Rappor ti tra aller gia e imn1unità ; r el atore prof. G. Bordet, correl ator e per l'Italia p rof. D .. Ottolenghi; 2) L 'au r oter apia, r ela tor e prof. Saye, correlatore per l 'Ilalia prof. F . Bocch etti ; 3) La assisten za p ost-sanatoriale, r elat or e p r of. Vos, cor rel ator e per l 'Italia l 'on . p r of. E. Morelli . ,Si an11unzia ch e a ques ta conferenza sar anno r.a•p presentate 42 n azioni e per l 'occasione la F ed er azione Nazion ale Ilalian a F ascista farà un 'ampia docl1ment azion e di quanto ~l n ostro Governo h a :fatto p er l a lotta contro la tuber colosi. Congresso iuternazio11ale sul r e11111atismo. La Lega ~nler11azion ale contro il reumatis1no ha i1~detto il prossimo congresso a Rom .a-Montecatin i d al 19 al 24 m aggio 1932, sotto l a p residen za d el prof. Cesar e F rugoni. Temi in d iscu ssione: <e I sintomi iniziali clel r eu matismo cronico », r elatori M. Kontch alowski (Russia), Maliwa (Austrià), A. Mester (Polonia), S. P isani (I talia) ; « Malattie reu m atich e e tuber colosi », rel atori G. Kahlmèter (Svezia), Kontch alowsiki (Russia), M. Or y. (Belg io), C. Frugon i e C. Pe erico (Ilnlia'1; « Mal attie reumatich e e lavoro », relator i G. J{ahlmeter e C. Brober g GSvezia) , G. Danisch ewski (Russia), L. De Munter (Belgio), L . Devoto (Italia) . Sono anch e amrr1esse comur1icazioni liber e. S ~ prevede ch e la d at a di con vocazion e sar à p rob abilmen te rimand ata ai p rimi d i o ttobre. Per qualsiasi informazion e r iivolgersi al segretario gen er ale dott. J . van Breemen , ICeizersgr acht 489, .A.msterdam , Olanda; od al segret ario gen er ale d el comitato ordinatore, prof. Gino Meldolesi , R. Clinica Medica, Roma. 1

1° Congresso nazio11a.le di 1nedicinn (lello sport. La Feder azione Italian a fra Medici d egli Sportivi, apparten ente al Comitato Olimpico Nazionale liJaliano, è stata autorizzata a in dire il 1° Con gresso n azionale di medicina d ello sport n ei g·iorni 19-21 aprile 1932. L 'iscrizione è liber a a tutti i medici d 'Italia e Colonie : non, comporta alcuna tassa per gli iscritti alla Federazione; p er i non iscritti la tassa è di L .. 25. Sarà quanto prima pubblicato il progr amma completo e sar à n otificata l a riduJ,ione ferroviaria ottenuta. Tut ti coloro ch e d esiderano r iferire su ar goment i di medicin~ d ello spor t possono far per venire il riassu11to della co1n unicazione alla Segret eria d ella Feder azion e unitamente alla doman da d 'iscrizion e per m ezzo d el F iduciario Provin ciale d ell a Fed er.azion e stessa n òn oltre il 1° marzo p. ' v. La relazion e ufficiale sarà tenuta sul tema cc Valutazion e f isica d ell 'atleta>). Per schiarin1enti r ivolgersi alla segreteria d ella F. l .M.S., via dello Stad io 14, Rom a.

Congr esso spagnolo di neuropsicJ1iatria. Il Consiglio diret tivQ della Lega spagnola d 'igiene n1e11 tale e dell 'Associazione sp agnola di n eu ropsichiatria, presieduto d a S. Rrun6n y Cayal, h a deciso, in Yistn d ell 'at lt1ale st ato cl 'iperattività po-

[-~~No

XXXVIII ,

Nu~r.

±9]

Ji l~ca della Nazione,

di rimandare alla prossima primaver a quest o congresso, indetto a Gra·n ata. 'rt1tte le altre condizioni restano invariate.

illa Reale Acca•lemia d'Italia. Si sono riunite, dopo le ferie estive le varie classi della Reale Accademia d'Italia. ' Nella classe di scienze fisich e m atem atich e e natural i il vice-presidente V.allau~i e l 'accademico B?t.t azzi hanno ricordato !1 compianto collega Dion 1s1, membro d ella classe, illustrandon e le virtù di scien zia to, m aestro e cittadino . L 'accademico Da inelli h a le tto la relazione sopr,a l 'esplor aziÒne geologica, geofisica ed etnografica d ell 'oasi di Cufra e d.i altre oasi della Cirenaica, compiuta, per incarico d ella Reale Accad emia d 'Italia e con i m ezzi forniti d alla Fondazion e Volta, dal prof. Desio a cui h a d ato valido appog·gio il Governo d ella 'c iren~i.ca .. ,S~no st~ te p oi p~ese alcune importanti clec1sioni di m .nss1n1a r elative alle prop ost e ed inYenzioniJ invia te in esam e alla classe e riguardo a n1CID:or ie preseu Lale }Jer l a s ta1npa n egli atti accad emici.

Società francese <l'ematologia. Si è costitt1i la sotlo la preside11za 011or aria d el IJrof. Hayem e la preside11za effettiva d el prof. Ch auffard. Ha raccolto r apid.a1nen le trecento adesioni.

I stituto di cttltura ntedica a .Napoli. 11 Direttorio d el S~ndacato ·P rovinciale Fascist a d ei Medici di Napoli, n ella sedu la d el 22 ottobre, ha proceduto all a costituzion e del su o I stituto di Cultura, approvandon e lo Statuto ed il Rego1 ame11t o e chiamando alla Presiden za S. E. il p rof. Dant e De Blasi , Accad emico d 'Italia. Ci com piacciam o d ella inizia liva, ch e risponde ad u n prog r a1nma di elevazion e cultur.ale; n on ch è della design azion e, ch e n on avrebbe p otuto essere p iù fel~ce, di un insigne scien ziato alla presiden za.

Centro Nazionale d'informazioni bibliograficl1e. Il ·eonsiglio dei Minis tr~, su proposta d el ~J j­ n istro d ella Ed uca·zione Nazionale, h a approvato uno sch en1a di d ecr eto con cerne11te l 'istituzione in Roma di un Centro Nazion ale d i in for1nazioni bibliogr afich e. Con t ale p rovvedilnento vien e fo ndato i 11 Ron1a, pre&so la Biblio teca Nazion ale Centrale cc Vittorio E1nanuele II n, un Centro Nazion ale pei· le infor 111azioni bibliogr afich e, ,avente per sonalità g i1u ri clica. Si accogl1e così un voto espres,so da un Comi tato d i esperti , adunatosi per d eliber azion e del la Commissione In ler11azionale d i Cooper azione 111telle ttu ale presso la Società d elle Nazioni, su1J a opportunità di add ivenirP n ei varii Stati alla costitu zione d i Cen lri d 'in forn1azio11i, tra loro collega Li, al fin e di g uidare gli studiosi e i ricer catori sui materiali bibliogr afici rel a tivi all 'ar gom ento speciale ch e li ir1ter essa e p ossibilmen te di indicare loro i11 q u ali Bib liotech e si trovino i libri o i documenti di cui h anno bisogn o.

Corso di perfezionamento in Spagna. U11 cor so sulla patologia m edica d el ren e avrà luogo, sotto l a direzion e d el dott. Esquerdo, d al1'11 al 19 marzo , nello cc Hospital de la Santa Cr uz y Sa11 Pablo » di Barcellona; tassa 50 pesetas. Chic<lere il progrnn1run de ttagliat o .

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[A:--.iNO XXXVIII, Nu!\I(. 49]

SE ZIONE PRA.TICA

Prolasione. . Il 26 noveinbre il prof. A. Gasbarrini, succeduto al prof. Frugoni1 :n,ella cattedra di Clinica medica della ~· Università di Padova, ha pronunziato la prolusione al suo corso, trattando il tema: << La funzione e 1'insegnamento della clinica medica ». Tra i pr~sen~i ~rano parecchi colleghi giunt~ da altre Un1vers1tà e tra essi S. E. Paolucci. Nella stampa medica. Ha avviato le pubhlicazionJ l ' cc Archivio Italiano delle Mal~tti~ dell'apparato digerente » . Questo nuovo per1od1co è nato dalla n ecessità che anche il nostro Paese -- il quale ha contribuito, efficacem_ente al .P!Ogresso della gastroenterologia abbia una r1v1sta la quale accentri il movimento nazionale in tale campo di studi e rispecchi quello ~nternazionale . E poichè sul terreno scientifico nor1 meno che su quello pratico della patologia digestiva gl 'internisti, i chirurghi ~ i radiologhi op erano co:n,cordi, si è stjmato vantaggioso di creare una collaborazione effettiva tra di essi .anche n ella nuova rivj sla, affidando la direzione di quest a ad un compe tenle per ciasc11na delle tre branch e. Essi sono i p roff. C. Frugoni, G. M. Fasiani e A. Busi, che verranno assisttti rispettiv.amente dai redattori G. l\llelli, G. Oselladore e A. Vespignani. L 'Archivio, a periodicità bimestrale, viene édilo con l'ahituale signorilità dalla Casa L . Ca1)p elli di Bologna; l 'abbonamento annuo importa L. 80; a richiesta s'inviano numeri di saggio. Il p,r imo fascicolo, ricco di un centinaio di pagine, copiosamenle illus.trato, contiene uno studio analitico critico e tre contributi originali. Auguri al n t1ovo confratello il quale fa fede ciell 'attività culturale dell 'Italia contemporanea.

Infennerie e di penisari per tubercolotici i11 ~ 'pagna. <Jon decreto pubblicato n ella cc Gaceta Oficial » del 6 ottobre, ~l Governo della Repub,b ljca Spagnola stabilisce di concorrere nella misura del 50 % alla costruzione e al funziona1nento di infermerie e dispensari per ltLbercolotjci , d a parte di Deputazioni provinciali, Consigli comunali, Enti per la Jotta 1a•nt~tubercolare, altri Enti di riconosciuto carattere benefico. Le proposte, i p,r ogetti, l 'esecuzione, <levono1esser e sottoposti alla Direzione generale di Sanità, attraverso gl 'Ispettori provinciali. 1

18±5

Servizi dispensariali dell'associiizione 1nilanese co11tro la tubercolosi. All 'assemblea dell'Istituto antitubercolare di l\lila~o (via Ramazzini), in occasione dell 'assemblea generale dell'Associazione milanese p er la lotta contro. la . tubercolosi,_ presieduta· dal prof. Felice Cova, i~ direttore sanitario dell'Associazione, dott. Kre~tzlm, ha letto la relazione tecnica sull 'andam ento dei servizi dispensariali. L'Ambulatorio curativo, che nel 1927 conta.v a 291> inscritti ne ha ora 2911; le prestazioni mediche ch e nel 1927 furono 3688, giunsero a 16.630 n el Ì930. Eg ~ale sviluppo ha seg:n,ato il Dispensario profilattico. Questo funziona per incarico del Comune, l'Ambulatorio curativo è gestito invece diretta~ m ente dall'Opera pia. A lato del Consiglio di amministrazione dell'Opera pia. esiste un Comitato di Patronesse, che, s~ occupa ciella raccolta di fondi per l 'assistenza diretta dei mala ti poveri ; provvede inoltre ad inviare in Colonia di m ontagn a i bambini gracili e .a mmalati. Beneficenza. Il sig. Giuseppe Revel , deceduto a Men ag·g·io, h a tra l'altro legato un milione di lire a favore del Duce, An segno di .ammirazione, di ricon oscenza e di devoto omaggio. Il Capo del Governo ha stabilito di destinare la somma predetta acl opere assistenziali. All'ospedale della Pace di Napoli. È stato i:n,augurato il nuovo Reparto chirurgico> diretto dal prof. Alberto Scanga. Il terremoto dell 'anno scorso aveva danneggiato Yarie sezioni del pio ricovero; perciò il direttore ge11er ale degli Ospedali Riuniti, comm. Cimmino> dispose ~ lavori di ricostituzione dei vari reparti. Il rinnov.am ento d~l reparto chirurgico sarà seguito d a quello degli altri reparti. 0

Il gabinetto radiologico di Abbazia. Presen· t i le Autorità della Provincia e le Gerer, chie del Partito, è stato inaugurato rece11t emente il Gabinetto radiologico annesso all 'Ospedale Civile di Volosca, intitolato alle LL. AA. RR. f Principi d.i° Piemonte. Incendio all'Istituto di medicina legale di Roma. Un incendio sviluppatosi nei sotterranei d ell 'Istituto h~ distrutto le collezioni di cartoni e mod~lli e danneggiato l'aula . I da:n,ni sono stati valutati jn centqmila 14-e circa. Il pronto accorrere deì pompieri ha impedito ch e fossero maggiori. Il fuoco si è sviluppato nel locale d ella caldaia peril termosifone.

L'opera del comt1ne <li 1'1 ila,i10 nella lotta antitubereolare. A cura del comune di Milan o è compar so uno studio del dott. Guido Salvini - direttore dei Dispensari antituber colari con'lunali - circa la va- 20 Cong1·esso degli Istitl.1ti fascisti di c1ùtqra. stissima opera cura tiva e profilattica contro la tuGl 'Istituti ·fascisti di cultura - sorti in gran bercolosi, ch e il com11n e di Mila.n o va svolgendo parte sulle cen:eri delle antich e Univer sità popoda quasi un ven Lennio. lari - hanno tenuto a Rom a un Congr esso n el Lo studio del dott. Salvini è ricco di quadri, quale sono venuti in d~scu ssio:n,e vari te~i genediagrammi, st atistiche che illustra·11=0 il campo di rali, sotto la presidenza del sen. Gentile. I d elebattaglia su cu~ si svolse l '-0pera del Comune, i proble1ni della difesa antitubercolare e la soluzio- g a ti f)O.QO stati ricevuti d al segretario d el Partito , 11e che ad essi si è d ata in Milano, n ell'ambito 0 11. Giuriali. co~unale , fino a1l '1avvento della legge assicuraIl Museo c1·iminale di Roma. tiva. La città trovasi oggi in una posizione che Alla presenza del Ministro Rocco e di altre ausi può dire privilegiata per svolgere tutte quelle torità è stato solennemente inaug u rato il Museo provvidenze ch e il « novus ordo » instaurato dal Regime h a prosp ettato alla Nazione. È questa la · criminale istitu~to a Roma, n elle car ceri n uove di via G~ul~a. conclusion e d ella ventennale esperien za.


1RIG

[A"lNO XXXVIII, NUl\1 . 4. H]

IL POLICLINICO

Un n1edieo centenario. f,'1\.ccademia di Medicina di Parigi ha festegg ial o il centenario del dott. A. Guéniot, che . . i mantiene fresco d~ spirito, di buon umore e di una gagliarda salute. Ha pubblicato di recenle un libro intitolato « Pour vivre cent ans ».

Con<lanna di un medie.o. Il dott. Guido Fenisi è stato condannato, dal Tribunale di MiJano, a tre mesi di reclusione e 200 lire di multa con i benefizi di legge, per la n1orle colposa della sig.na l\faria Teresa Dell'Orto, avvenuta· nel di ~ui gabinetto, durante un esper imento di diatermia del quale in questo giornale abbiamo· avuto ripetutamente ad occuparci. Il perito tecnico ha accertato che nell'apparecchio i era prodotto un guasto, tale da• generare una corrente di 2000 volta, capace di uccidere chiunque si fo sse posto a contatto degli elettrodi. La condanna riesce inesplicabile.

Posta dell'amministrazione. Gli abbonati che tengono a posseder e l'annata lle~ « Policlinico » senza lacune, sono pregati di ve ri/ icare se, a r.ausa di disguidi poslali, manchi lo ro qualche fascicolo del 1931. In tale cas o è opportuno che ce ne venga fatt a solleci la ri chiesta, perchè alcuni numeri stanno orrnni p er esaurirsi. i\ [ eritre andiamo in macchina col presente N. 49 , c i viene da parecchi segnalato iJl mancato arrivo <l el N. 48, che avrebbe dovuto essere recapitato il .Jo 11ovembre. Coloro ch e non lo avess.ero ancora ricevuto, siano cortesi di r eclamarcelo senza indugio.

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L '8 nov. spegn evasi .a Catania GESUALDO CLI~­ '.\fENTI , professore emerito di quella Università. ,\. vèva raggiun lo l 'elà di 83 anni, essendo nato in Caltagirone il 25 aprjle 1848. Laureatosi a ~apoli nel 1871, iniziò la carriera col Gallozzi p crfezionaD;dosi p.o i a Vienna e Berlino, Londr~ e Parigi in varie branche della medicina ed otLenendo la libera docenza in patologia· e clinica chirurgica nel i87Q. N~~ 1877 divenn~ professore ordinario di CliD;ica chirurgica ~n Catania, rimanendo in tale insegnamento fino al 1923 qu ando si ritirò per limiti di età~ Fu preside della F aco l là di Medicina per Yari anD;i e rettore dell'Università dal i903 al 1905. Nel 1887 fu eletto rettore òeJl 'Ospedalé S. Marta, dove era anche chirurgo primario. Tra i suoi studi più importanti ricordiani.o i contributi sperimentali sulla p aitogenesi della elticemia, sulla ·c hirurgia dei vasi e sulla chirurgia del _fegato , ove ftt un ge11iale innovatorè. Trovatosi all'inizio dell 'éra antisettica della chirurgia fu u110 dei più ferventi assertorj e continua.t ori del 1ne· todo di Lister. Operatore elegante e preciso, clinico ·distinto, uomo probo, conservò sempre una dolce austerità unita ad una grande semplicità che lo dis.t inguevano in ogni atto con um]li e con grandi. Visse an1ato e venerato· da discepoli e beneficati jn un 'a tmosfera di dolcezza, come ricompensa alle sue elargizio11i di bene e di vita. Al f~glio prof. Antonio e alla fn1r1jglia tutta, le condoglianze della redazio11e. T.

L. P . •

Indice alfabetico per materie. Apiciti: risonanze broD;co-foniche tracheal! . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag . 1815 Asm ia ed adenopa·t ia tracheo-bronchiale )) 1834 tubercolare . . . . . . . . . 1822 Batteri visibili ·: forme filtrabili . . . . )) 1829 Bipliografia . . . . . . . . . . . . . . . )) Consiglio Na,z ~onale dei medici fascisti

Costituzione e tubercolosi . . . . . . . Diabetico tubercolotico: trattamenLo . . Dispensario antitubercolare tn Italia .. Dispensar~ tubercolari: indagini · nelle vicin,anze . . . . · · · · · · · · · · · Emotlisi tuberc. : trattamento . . . . . . Fre11icecto~ia destra: dislocame"Qto consecutivo in alto del segmento pilororluodenale, causa di stenosi . . . . . l1'umatori: sintomatolog~a polmonare . . Plctlriti ascellari post-eollassoterapiche . P leuriti purulente tubercolari m aligne: I ava tt1re delle pleure . . . . . . . . .

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1838 1823 1828

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1831

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1835 1835 1820

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1827

P[\eumotorace bilaterale sin1l1lla11eo .. Pag. 1&11 PI\el1~otorace: evoluzjone del concetto e della pratica . . . . . . . . . . . . . » 1809 Ricetta del medico: qua1itlo è riecessaria per la spedizione dei m edici11a1i .

Shock pleurico· grave da rifornimento pneumotoracico : trattamento . . . . . Sudore dei tubercolotici: impiego del bromuro di acetilcolina . . . . . . . Tifo-bacillosi : cosidetta ·- . . . . . . . Tubercolosi e ambiente rurale in llalia Tubercolosi polm . : diagnosi cli attività delle lesioni . . . . . . . . . . . . . . 'fubercolosi polm. : durata del! 'infiltrato precoce e suo sfacelo . . . . . Tubercolosi polm. : genesi G clecorso . . Tubercolosi polm.: inizio nell 'adulto . . Tubercolo.si polm. : statica mediastinica e statica lar~ngea . . . . . · Tubercolosi : ultravirus . . . . . . . . .

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C.

FRUGO)OI ,

A. Pozzi, reap.

Red. capo. Roma - Stab. 'fipo-Lit. Ar111a11i di

~I .

Courrier.


Roma, 14:

ANNO XXXVIII

Dic~mbre

1931 .. X

N. 50

''

'' Per 1' ari.r.i.o 1032.

'

Ai Medici Italiani, '' IL POLICLINICO,, ha troppa robustezza costituzionale, troppa armonia f ra le sue tre sezion;, - delle quali la medica e la chirurg"ica sono veri archivi della prc-duzion e scientifica italiana e la pra-

tica è fa fe dele espressione settimana/e del ·pensiero e della realizzazione nel carnpo della medicina prat.·ca - ha trop;·e profonde radici, e troppo provato consenso, per mutat forma ed in{/irizt o. le sue tre parti aggiornano e inforn1ano il pubblico niedico in mc do completo, ne cc nsiderono le • varie esigenze scientifiche, pratiche, mediche e chirurgiche. La struttura e il piano di lavoro quindi nella loro con1;agine generale non fftuleranno, ma miglioreranno. Per le sezioni medica e chirurgica saranno fatti spesso nl!meri c'oppi onde non ritardare larori lega ti a questioni del momento; e questa prontessa, agli Autori, di più pronta pubblicazione, consentirà maggiore afflusso e nzaggiore selezione, onde saremo in grado di pubblicare di più, più presto e meglio. La sezione pratica sarà curata con particolare an1ore con .lezioni cliniche e con riviste sintetiche a visione pratica, con riferin1ento imrnediato a quelli che sono i problemi clinici che il medico giorna/n1ente vive nell'attrito con la pratica, e le sue esigenze, le sue incognite, le sue difficoltà e le sue responsabilità. Tutto sarà fatto per migliorare e corrispondere alle esigenze dell'ora. Il ritmo serrato della vita 11crz consente divagazioni ma richiede anche nel 111edico arricchimento del patrimonio di idee e di cultura con mezzi rapidi, precisi e coordinati allo scopo. " IL POLICLINICO ., non segue dottrine, non è schiavo di indirizzi di scuole, è aperto a tulle le tendenze e a tutti g li Autori purchè trattino questioni di scienza e di pratica ron fini onesti e con limpida fede 011de cooperare per la sua par·fe allo sforzo clze i l go verno nazionale co1npie per la cultura e la sanità della nazione. Ogni nostro sfor~o sarà rivolto al preciso obbietto di lavorare per migliorare e progredire e sempre meg lio corri~pondere alla simpatia e al consenso che dalla classe medica italiana ci sono se1npre venuti e clze sono il nostro orgoglio e la nostra /orza . .

.

L A REDAZIONE •

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1844

IL POLI CLINI CO •

[ ANNO

XXXVIII, NcM. 501

.ABBONAMENTI AL " POLICLINICO,, PER IL 1932:

• Italia Estero Singoli : Cumulativi: Italia Estero bG I CG ( 1) Alla sola sezione p-ratica (stttimanale) L. 58,80 L 100 (2) Alle due sezioni (pratica e medica) . • L. 100 L. 150 a. . ( l·a) Alla sola sezione medica (mensile ). L. 50 L. 60 (3) Alle due sezioni (pratica e chirurgica) • L. 100 L. 150 .! ( 1-b) Alla sola sezione chirurgica (mensile) L. 50 L. 60 (4) Alle tre sezioni (pratica, med ica e chirurgica ) L. 125 L. 180 CG _.. L'intporto cli abbonan1ento o cli tlltnnt'altro si clesidera acquista.re, oltrecliè inediante Taglia Postale 0 ~ Clièque Bancario (questo ultimo deve essere riscuotibile in Roma), può a,ncl1e essere inviato versandone ~ la soiu1un 11el Conto co1·rente Postale N. 1/5945 dell'Editore LUIGI POZZI. ~

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rtoevere : UNO dei tre volumi indicati qui sotto ai numeri I), II), III) : I) LA BLENORRACIA E LE SUE DANNOSE COllSEGUENXE PER L•1NOIVIDUO, LA FAMICLIA E L.A SOelETA. (Pr-0f. L. MORINI) • . . . . . . . . . . • • . • • II) COME SI AMMALA DI TUBERCOLOSI E COME SI CUARISCE. (Prof. A. SIGKOr.ELLt ) . E ' l 'enunciazione del nuovo metodo di cura sull'iperemia totale e la ven· tralizzazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ill) L'INTOSSICAI IO ~E CRAVIDICA NFLLA SUA Gi;NESI E NELLE SUE FORME CLINICHE. Lezioni (Prof E AC.Pll§Rt ) •• • • • • • . • . • • • • • • • • • • • • • •

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Per l'estero, al prezzo netto dei suddetti volumi, aumentare il 10

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W" In testare i Vaglia Postali al nome dell'editore LUIGI POZZI. RO/llA,

Ufficio Succur5ale diciotto, ROMA.


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PRATICA

_... Abbonamenti cumulativi con '' li Policlinico,, per il 1932: Tre Riviste di branche spec'. ali della medicina pnbblicate dalla CASA EDITRICE L. POZZI - ROMA

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concesse ill abbonarnento cumulatlTO con "IL POJ. . ICLINICO ,, pAr l'anno 1932. ,

CUORE E CIRCOLAZIONE ll"Jl:!: ~1(0JO)[ <C 0

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diretto dal Prof. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma Capo Redattori: Prof. CES_.\RE PEZZI • Milano - Prof . GINO MEL l)OLE.SI - Rom a. Ogni fasctcolo si compone di 48-56 paglnrz di trzsto distinto In 3 parti: a) lavori originali, lezioni rz confrzrrznzrz rassEgnrz, rlvtstrz rz congr2ssl; e) notlztrz blbllograflchi.

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LA CLINICA OSTETRICA

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Rivista mensile di Ostetricia, fiinecologia e Pediatria per Medici pratici

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fondata nel 1898 dal Prof. F. l.tA TORRE

diretta da PAOLO GAIFAMI

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Professore di Clinica Ostetrlco-Olnecologica nella R. Università di BARI Ogni fascicolo si compone di oltr2 60-64 pagln2 di tEsto distinto In 3 parti: a) lavori originali, fatti 2 documEntl (clinici •natomici), la rubrica degli rzrrorl, la pagina dEI midlco pratico, ecc.; b) rEcensloni, quesiti cz commEnti, blbllogr11f111;

e) Varlrztè, notlzi2.

ABBONAMENTO ANNUO: ltslia I,,., 40 - Estero I.a. 60 - Un numczro sczperato Li. 6.00 Per gli associati al "Policlinico,,: Italia I.i. 3 6 - Estczro L. 5 O

IL VALSALVA RIVISTA MENSILE DI OTO-RINO-LARINfiOJATRIA diretta da GUGLIELMO BILANCIONI Professore di Cllnfca òto-Rino-Lar lngojatrlca nella R. Unlverslt• di ilo ma

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Questa rivista, che è entra.ta. nel suo ottavo anno di vdta, si è atffermaia vittori~amente, essendo og~i lr.a. noi ll più completo, ·&..itile e rieco periodioo della s~ialJtà. Argo. menti d'indole pratica. e di alto rilif'IVo so.ientAificc tJi ton iono a.rmooioamente, formando una. riviata moderna, in çui ha. degna sede quanti) ei produoe nelle Cliniche e neeli UitiltutJ d'Italla..

ABBONAMENTO ANNUO: Italia 1.a. 45 - Estero I.i. 65 - Un numero separato La. 6.00 P'er gli associati al " Policlinico,,: Italia I.i. 40 - Estero I.i. 5 5

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Utilissimo ad ogni Medico :

IL DIRITTO . PUBBLICO SANITARIO

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Periodico Mensile di Giurisprudenza e Legislazione.

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DIRETTORI

On. dr. A. Carapelle, Consigliere di Stato. -

Avv. G. Selvaggi, esercente in Cassazione.

EDITORI FRATELLI POZZI -

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ROMA

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~~ concernenti a.nche ~-= Ogni numero 0011. ~ "a

•Il Diritto Pubblico Sanitario• riporta tutte le Leggi, i Decreti, i Regola.men.t i e le Oircolari indirettamente l'ordinamento giuridico sanita.rio, nel senso. più ampio e le Istituzioni Sociali. Mene Note di commento e di illustrazione delle Leggi e dei Regolamenti più importanti, una. rassegna oompleta "'= ciella giurieprudenza. della Corte di Cassazione, del Consiglio di Stato in sede Giurisdizionale e Cons.ulti"Y& e di ..... ii altre Magistrature, con esposizioni ragion.a.te delle controvereie e delle risoluzioni ~ S • ll Diritto Pubblico Sanitario in ogni suo numero reca. studi sintetici di questioni d'.a.ttna.Jità. e Cenni di legt. ~ •l&zione estera. ~ ~ •Il Diritto Pubblico Sanitario 11 ~ una. guida chiara e semplice specialmente per tutto ciò che attiene a.Ile JatJ... ,.Q !;: tmiond socia.li, ai rapporti d'impiego oon Enti Pu.bblici, all'esercizio delle professioni, all'ordina.mento einda.oa.le. &i ! poteri di ·polizia. sanitaria. eoo. AS ·~ Ogni numel"o consta. di 40-48 pagine. ooetituendo a. flne d'anno un volume di oltre 500 pagine oon indici sietema.tioi. bo ABBONAMENTO per il 1932: ltalla L. 36; Un numero separato L. 5; Per gli associati al « Policlinico 11: Italia L. 30. ~ I)

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Per abbonarsi Inviare Vaglia Postale o Chèque Banoarlo rlscuotlbne In Ro"'a all'editore LUIQI POZZI, Via Sftflna 14 • RO•A

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IL POLICLINICO

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Tre Riviste di branche speciali della medicina pubblicate dalla CASA EDITRICE L. POZZI - ROIA concesse in abbonamPnto cumulativo con

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POLICLINICO , , per l'anno 1932.

Sommari dei Numeri usciti nel corrente mese :

CUORE E CIRCOLAZIONE

LA CLINICA OSTETRICA

Periodico mensile diretto dal prof. CESARE FRUGONI

Rivista mensile diretta da Paolo Gaifamf

Redat tore-ca po: prof. CESARE PEZZI

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Il Numer0. 12 (Dicem brc 1931) contiene: Lavori ori !"inali : fL Dl<} ('ANDIA : S11i rapporti fra canero dell'utero e gra,-virlanza. Fa~t i e. ~ocunien~i : F. POM lNI: E1uorragja add omi<l1a lc d1 ot.1g1nc ~)'V~r1.ca non gré1.vidit'~t. - M. DE SENJBUK: Cç~s1.deraz10~ 1 in torno ari nn ca!Jo di ittero emolitiC'o rec-1ct1van t e in gr a.vida11za. t.a. ru~rica degli err<>r 'i : C'. DECIO : Cisti ovarica o µer1tc.n ite tl\ berco la r·c? c os.~ vi st a .CL~ pagin~ del m.edico pr a tic:l) : P. GA I F .A.YII: Ce un _11m1te n~gh e spe1·, menti di terapia ostet r ioa ... La r ubrica med cco-feg aJe: Rcs1)or. r•~t1J ilit à Il!edica. in tema di tngl io ci:-.snrP:>. Oafle riviste : (0~ TF.1RJC JA ) : S ulla sierodia~noRi pre. cece della gra,r1danza con la i;oltlZione cli acido f osfowoliramico. - La Ya.l u tazi.one dell e risorse cardiache. prima de.I i1arto e per il pal'to. - Sulla patogenesi del ,-om1to dell e gora.vide. - La patol ogia <lella placenta ed il s no Yalore diagllostico. - Poli n enrite ed eclampsia. - Brucellosi e nbo rto umano. - Eonno crep1.lSColare col pernocton in combinazione co n la narcosi come anes tcc:;ia ideale del parto. - ( GINECOLOGIA): Risultati remoti <ii intArYrnti ~u l simpatico in g inecolc.gia. Nervo prf'Ra<·raJe in i.articolare. - Rad~og1·afia ed errori d ia~uostic.i evi.tabili in ginecolog 1a. PED I ATRI A: 'fra.tta!nento dell e emorragje del tubo d]gestivo n ei Df'Ona ~ i. l'onsiclerazioni cl iniche sn l cosiddetto ittero fi ~ iologico dei neonati. - MEDICI N.\ soCL'\LE: Osservazio n i sulla dimjnnzio11e delle nascjte. Danni derivanti sn l1 a sfe1·a g·e11 itale clellP, lavoratri<'i del tabacco. - NorF. DI n10Lor.111 : Lipoidi e cancro. A proposito delle piccole 1rn ~fliJ.<.>ni cl i «angue (metodo Jaworski) e sopra alc·nni <as i tra t 1ati cr 11 la opoterapia omol01?a ,. i verit e. I Hb r i. - V a ri età. I ndi ci gene rali di qua nto c:> ntiene l 'annata 1931.

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Abbona mento annuo : Italia L. 40; Ester o L. 60. Per gli af;eocia ti al u Policlin ico ,. : Italia L . 36 1 Ester-o L. 5 O. Un n umer o separ a to L . 6.

11 Nu1nero 12 (Dicem b r e 1931) ~ontiene:

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RABBIOSI: Su tre casi ùi cian<Jsi familiare congenita <Contribu to alla ca.si<:>tica rlelle C::lrclio})atio congenite in adulti). M. UELLIN.A: L 'arteria p·o lmounre 11e]l'infez·i one l'enmatica. (Le basi a,nato1nich~ del rumore di (l-raham Steel). - G. DALLA TORRE: Valor e dei da.ti c5figm o1n :ano111etrici n ello stnùia clinico evolutivo ùelle ipoten,s ioni. Ra&:egne, Ri vi ste e Con g r~si;i : Fi siJpa t olog ia : ci. BJ .\.SOTT (: Influenza delle ghiandole s urrenali s 111la r._· g.olazione cl ell a ten::-ione arteriosa. - A. VAN CU HA: Alterazio n e dell<lt permeabilità delle pareti capillari nelle malattie clel cuo re e dei ren i. - Clinica : F. F<JZZO e E. ::MONGIARDINI · Le f o rme extraart.icola ri del rt>un1atis mo cli Bonillaud. STEJFA: L'elett 1·oca1·di-Og ramma nelle carclicpatie congenite. - 1{. BOSSHAJ\1EH: Profilass i dell a trom bqai. con la tiross i n a,. U. 'J'. NJ COL~i\ U e N. cirUSOLD: 1.fodificazion i em:t.· tol ogiohe dnrante ~;l i accessi di malaria. - GALLA· VARD I N, A. 'fOURNOIRE e R. CORO.JOD: l\1 etabolismo ln1..1Sale t tes ti farmaco-dinaruici n elle nevro.si tachica.rdiehe. - G A GOSTONI: 8 1.1 a lcl1ne rare alterazioni elettrocarcl iogr;1fi che ne 1 1' e nm a t ismo art i cola re a cuto. - Tera pia : 'VEI~S: L'apomol'fi.na nell a .cura della tach icard•i a par ossistica. Notizie bibliografiche : 'VIT_i\.L LA.SS.AN CE et MALOINE: Hypl'l'1. e n·~ ion arterielle. THillOLOIX L. PA UL: Les couff les o r~aniqne.e du coeur. - ·v erhandlt1r g c n dcr dcutschen Ge-sellschaft f. Kreislauffor.s.cbnn g . I ndic i g enera li di quanto c-Dntiene l'annata 1g31 . Abboname n to ann u o : I talia L. 4 O; Ester o L. 6 O. Per gli associati al << Poli clin ico »: I~alia. L. 3 6; Est.er o L . 5 O. Un n umer o sepa r ato L . 6. Lavori Ol"'i gi nal i:

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t~l VISTA MENSILE

DI OTO-Hl NO-LAlt ING<).JA 'l' R IA diretta da CUCLIELMO BILANCIONJ

11 Numero 12 (Dicem bre 1931) cont iene: Speci a l'i tà e medi cina g enerale : E. S-~MEIC e ) [. M.IC'TIRLAZZI: Contr-ibu t o allo .studio del fattore n1orfologi ca cos titnzionale della t u bercol oei laringea. Ra ccolta di fatti : A. L •.\.SKI EWI CZ: Contri bu to alla ca siet ic:i dei col'pi estra.nE>i c:.he per ma'11.g o1n o a lu ngo nei bronchi . Osserv azioni di clini ca: C. BORRI: Falso t1.1mo.r e peritnha1·ico e fri.l~ a sindrome. cli Graclenigo. Ri cerche di laboratorio : G. CUSENZA: I~es ioni della. ea.p·3nla l<t hil'intic·a nC'll'acidosi sperimentale da &~ m­ rnini .trazione di HC'l. Te r ap i a· . rrRA.INA Sulle alterazioni determinate ctall n novo C'a ina iniettata in pros imità di focolai s et-

tici. A. p r o.pcGito tlell'a ll('Stesia locale negli interventi sulla ma.sto•icl e. - E. l>l L_\. DRO: Un bi8turi falcato pe?.· la rese.lian e della CLda dcl cor11etto inJeriore. A ffinit à e ainalog ie : B. BOCCI: Cerebro-sens..ìsm o.

Recen ~ i o ni :

Sono 44 e Sf.! n e trnLascia l"el.enco causa mancanza di spa~io. La n ota storica : Un'iniziativa di Giacil1to Mompiani J) (:' l' i e-oI"fl.~mnti lii Rre~<· i a. NG> t i zie e quesi. ioni. Endici gen erali di quanto cJ ntiene l'a nnata 1931.

Abboinamento annuo : Italia L. 4 5; Estero JJ. P er g li aesociati al u I>oh clini ca ,, : Italia L. E.~ tero L. 55 . Un numero separato L. 6..

Periodico indispensabile per tutti i Medici : IL DI.RITTO .PUBBLICO SANITARIO

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Periodico Mensile di Giurisprudenza e Legislazione

OIRETIORI : On . do tt . Aristide Carapelle, Con siglier e di Sta lo. Avv. Gi.ovannt Selvaggi , Esercen te in Cassazione

Editori F. lli POZZI 11 Nnmcro 11 (Novembre

19.~1 )

contiene:

Limita zioni eccess ive all'atnmissibilità ai concorsi. Pos. s•bilit à di rimedi giurisdizionali. Note sintetiche : Le spese obb l igatorie per i Comuni

e le l'rovjnoie in materia sanita-ria. Rassegna di g iuri sprud enza : Esercizio abusivo di pro· fes:s1onc s anita ria. \ Taccinazione eaegnita da un infermiere. - Concoroo. Facoltà di scelta. ?lfotivazione. - Con corso. Limiti di età; Valutazione degli atti. - Licenziamento deliberato dal Podestà. per invito ... lel Prefetto. Competenza. - Dispensa dal servizio. Certificati anteriori. Efficacia. - Licenziamento per motivi di stiplinari e politici. - Trasferimento di far· ni..'1. cie. Pro,veclimento definitivo. Ricoreo gerarchico. :·anit u rio co nd c:tto oomunale. Costituzione di un

RO~l ..\

Consorzio. Effetti snl rapporto d'in1piego. - Delibe· rallione del Vice-Podestà. Parere della Con&u lta. Approvazione. - Farmac·a. Autorizzazione. Leggi e Atti del coverno : Lin1iti d ella riduzione del trattamento economico per effet ti òei decreti, nl1meri 1159 e 2672 del 1927. - DisJ)<J<Sizioni snll'istr"t1zione sn· perio re.

Prezzo d i ogni 11umero separ a lo, L. 5. L ·abbonamento a i dc,dici ~nmeri dell'annata c '1c:;ta. L. 3 6, ma agli aeeoc-iati a l .. Policlinico 11 è concesso per sole L . 30, che vanno inviate, median t e Vaglia Postale o .Bancarjo, all'editore l~uigi Pozzi, \'ia ~istJ­ n.a 14.

Rr.u1~ .

Por abbonar si I nvlare Vaglia o Chèque Bancario rl~cuotlblle In Roma at1 editore l UIGI POZZt, Vi<ì Sl~tlne 14 • ROMA


Roma, 14: Dicembre 1931 . X

ANNO XXXVIII

Nnm. 50

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fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE C APO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO• .Lavori oriiginali : L.

Spolv~rini:

:Nuovi progressi .cli tecnica nell'·allattD.mento artificiale. Ricerohe sperimen· . ta·l i e c lii.niche. .Lezioni : L. Ferrannini: Catarro bronchiale dei vecchi, rene senil•.!, a.r tP.riosclerosi. , Osservazioni clini che : U. Lt!onelli: D·i un ,c aso di adenolipomatosi simm etrica. Jgiene : E. Traver.sa.: Diffu.sj{)llle dei mezz,i di lotta antilarvale nella profil assi antim alarica. Inter vento ob· bligatorio. R.jsultati in provin cia di Reggio Calabria. Trtb!Jna li'b era : 1.r. Silveetri: A proposito del recentiie-.simo lavoro del prof. Gu id o Melli: e< Possibilità dd. <Su scitare s indromi cli a.nafilassi attiva locale ». Sunti e rassegne : STATI ALLERGI CI: W. T. Waughan: I l programma diagin~ti co nell 'allergia alimentare. A. F. Coca: Principii di diagnosi e cura delle malattie a.llergie-he. - K. T. Harris: Urticaria. (Osser,-a zioni ~5ulle reazioni vas.col a.ri della pelle). - Jugenblut: lleazione a'llerg ica 11~lla I>Qliomiel ite. - CARDIOLOGIA : W . S Thayer : L'en·d<»CRirdite infettiva o batt erica. - Oh. Laubr~1 e .A Ja,ubert: La pren::.urnJzione antimicrobica nelle cardiopatie retlmat·i che. - F. J. Poynk'< n : La tirojrle ed jl cuore da reu·matismo .

LAVORI ORIGINALI. ~stitute

di Clinica Pediatrica della R. Università di Roma.

Nuovi progressi di tecnica nell'allatta.. mento artificiale. Ricer che sperimentali e clinicl1e. (Nota riassun.tiva).

Prof. L.

SPOLVERINI ,

direttore.

I problemi di fi siopatologia dell 'alimentazio11'e relativa al primo biennio ,di vita, non ostan!·e gli indi scutibili progressi raggiunti, presentano an cora notevoli lacune facilmente rilevabili nella pratica pediatrica, tan,to da essere empre essi in prima linea quale arg·omiento .cli studio presso i pediatri. M.a i capitoli più importanti e più difficili sono certo quelli r ig·uar·danti l 'all1attamento .artifi cia le ed il fabbisogno alimentare più adatto per con sentire ~1 l la ttante un accrescimento ecl uno sviluppo regolare. Qui è do,re in1dt1bbian1ente le inancl1 evolezze si fann o sentir e i11 n1o·d o notevole con riperc11s~i o11i talora o·raviss imie t1llo svi luppo e

Notizie bibliografiche. - Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : XIX Congreeso Italiano di Pediatria.

Appunti per il medico prat ico :

CASISTICA E TERAPIA: C·OU -

tributo a lla C1.lriet<'rv. pia del cancro del cr.llo dell'utero. - La curietera.pia delle affezioni non canceros13 dell'utero. - Me1101Tagie non dovute a malattie uterine. - Profilaesi della sepsi puer:perale. - TECNICA: Lo. luce di W oocl nell'analisi del l atte e del burro. - MEDI CINA SCIENTIFICA : Analis·i degli antigeni bR-tteri-ci ba.sata sulla chim ica e sulla funzione. - · Contribt1to alle .studio dell'immunità nell'influenza epidemica. - Azione protettiva del tessuto di g·ranulazione .contro l'assorbimento delle tossine. - INFORTU NISTl•JA: Tempo d 'in.cubazione del reu.n:ati€11Ilo articolare. - VARI A. Politica sanitaria e giurisprudenza: G. Selv aggi: Ccntrov1~rsie gi Llridir.he. Nella vita pr·ofessionale : Concorsi. - Nomi1ne, p :ro mozioni ed on-0rifd..c enze. Nostre corrispondenze : Da Firenze. 1

Notizie diverse. Indice al~abetiç-0 per materie.

s ul la vita stessa de l piccolo bambino, non osta11l e le ricerche d 'ord ine fiisiolog·ico ed etiopa toge11etico es·eguilc, in JJecie. 1101 passato, con g·ran,de passione d.a pedi.atri , fisi-0logi, ,..biologi, ba tteriolo•g i e chimici abbiano tentato ] a soluzione migliore dei molteplici e g)ravi problemi inerenti a questo g·enere di allatta1nento. E fu appunto in b.ase .a c1uesti studi che si sono potute .dettare le norme per una razionale tecnica alim,e ntare, per evitare l ' inquiname·n to del latte, per cerca re ,di correggere e di .attienu.are le differenz,e di composizione tra il latte animale e quello muliebre, per aulorizz.are l'epoca e din1ostr.are l 'opportunità di . on1n1ini trazione di altre . . ostanze oltre il latLe; ed infine fu l) O ibile spi eg·ar e le cau e di g·ran parr te dei di turb i della n u Lrizione . Orbene bencl1è ·con questo corredo di coo- ni zio11i a nostra clisposizione, tutli i pediatri b debbono ancora oggi dolorosamente constai a.re come in linea O'enerale ma più special 1nr 1l te n elle ere eh es, n egli asili per lattanti, n ei brefotrofi - è assai difficile co1l'allatta111ento artificiale sia ottenere dei buoni ri sull.ati non ostante l'osservanza scrupolosa delle 1


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r eg·ole 11ole, e ia e' it.are al 1)iccolo essere clistu1rbi più o me110 a.ccentua ti .dell a nu.t rizione, g iacch è 1ali ])a1nlbini, anch·e se in via eccezionale i)re. en La110 un accrescin1 ento ed un o sviluJ)i)O r egolar e, debbono, a cau a d ell 'allatta111enlo i1111aturale (e quindi quilibrato o disarn1oni1co) a cui sono st ati so l.topo ti , per lo n1.eIDO venire con .. iderati quali ogo·etti trofolabili, a r ui è cong· iu11to ·da un lato u11.a par·ticol.are idrolabilità, (cau sa a sua volta di fa cili, rapid e e talora cata trofiche p erdile di peso in seg·uito ad .a ffez ioni intercorr e11ti, an cl1e leg·gere in specie di orig ine gri11pal e) e d.all '.a lt•ro una marcatissi1na dirninuzione 'di resistenza alle varie infezion·i irt ge11er e. Ciò cl1 e S_l)ieg·a la f.1acile n1orbilità ~n ino do IJarlicoilare n elle créches e con eg· uente 1co n·~rib11to di mortalità, alle più con1U11i malattie infettive n egli allattati a r lifici.alm ente a co11 franto di quelli nutriti con I.a tte di do11n.a. E qt1e. t o r aJJpr esenta, a nostro n1odo di ved,ere, for e il più grave da11no delJ 'allat tamento arl ificiale, ·sia percl1è m eno .ap1)ari scente - e ·perciò mieno conside- · rato an cl1e CT1eri og·.g·etti ch e h anno b,ene tollerato tale ge11er e di nutrjzio11e - e sia p erch è in -i( o n eJ]a i1atura Le a deJl '.alim ento e qui11di in linea di prin.cipio inev itabile. D 'alLro ca11to i I>ediafri son o con cordi i1el co11 talar·e i11 gen ere in que ti sogg1etti, un irregolar e .a ccr esci1nento co·n b ruschi sbalzi nella cu1rv,a pond·erale .a nche p er cause talora m ini111e od ii1e plicabili, e .comunque as~ a i Ii1nitato 11ei primi n1Jesi di viLa a causa special 111ente della ecce si,-a dilu izione del latte abit ualme11te a·do11erato, con forn1azio11e di i:)annico1o adj1)oso 111e110 odo rispetto al lattante al . en o, 1co11 pallore più o 111eno accentua.to , con ritardo di O• ificazione e di dentizione fino a ' er e e pur troppo frequenti manifie tazioni rac l1iticl1e ancl1e clini cl1e, co11 defi cie·n te tono n1u cola re ecc.; senza tenere conto d elle altre rj percu io11i a ,dj tanza più o m e110 g·ravi, m a ll u.asi e1111)re in11n.a ncabili a1111e·no dur.an te il l)J'i1110 c111i11que11nio di ' riLa. Oltre a ciò de,,e i t en er e ~ peciale conto della cliffer enza i1otevole dei caratteri coprologici clelle f,ec i dci ban1bini co ì ,all.at.t ati a conf.ronl o di quelli al ... eno; in quanto tali car atteri, ol tre a fornire una te tim onianz,a di-' ret la ed i11111• r d ia La dell 'a·sse11za della n or1 r1alc fu11zio11 c dj ~tc ~ ti. va pro1)ria del la ttante Le1111lo in co11dizion i naturali , ci 111 un1inano a11cl1P -ulla ca usa prin1a clei \'.ari clistu•rbi clic siamo ~aliti r i . . con trare a cari co clei ban1bini ad .ct llal la111en I o art ificiale. rf a li dif rel'Cll ZC (feci giallo C]1ia r c O bi a11ca'st re , cretacee, n -- e·i u lte, fetid e, alcali11e, e1ne I? alo una \Olla al gior110, e talora ocrni due .t·ior11i) ripelono t' ' id enle rnc nl c l 'l loro origi 1

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POL I C LI~ICO

n e dalla dil'fere11te composizion e dell 'alime11to orig·in.arian1e11te in1perfetto ed inad.a tto pel ba111bino, e tale 1Jer iste11te anch e colla 111essa in oper.a dei inigliori accorg i111enti e.li t ec11ica fi11ora s ugge riti ; .coi quali-, co111e è noto, i riesc e .a modificare in n1a11ier.a scar ... a1nente apprezzabile le tlif feren ze soi>ra accenn a le. Difa~ti il latle vaccino, quale iJr otot ipo d ei latti usati p er l 'alla ttamento artificiale, è clasificato tra. i latti gr evi o m eg lio cl1i.a1na,ti caeinosi per l 'eccesso notevole (quasi il triplo) di caseina e di ali e contem pora11ea marcatissima .deficienza (la settima i)a rte) di albu1n ina solubile, ,a confronto con qu1ello di don11a , dello latte leg·ge.r o od alb lt1ninoso , e pre~e11Lante i r eq uisiti ·OPIJosti. .A. qu1esto d eve~ i ia.g·.g·iutngere J.a re Jarti va p o,·ertà di sostan ze fer111ente cibili (latto ... io) co11le11ule i1 el latte ' accino, oltrie ad u11a relativa scarsità di wsta11ze grasse. No co11' egue u11 cerlo ed ine,·itaJJile g·r,a do di in suf(i.ci.enz.a .dig·e liva e di i11lolleranza rig·uardo a lle· sosta11ze proteich e da 1)arte del ba111bi110; i11 qua nto l 'ecccssi\r.a q ua11 li tà di casei11a, oltre a dimjnuire la veloc ità cli Lransito dell 'a lim ento in ,l)Ccie nel colo11 (d 'onde la Li Lich ezza), accre. ce l 'alcali nità del contenuto in Le Lii1ale e fayori ~ce i }Jroces... i 11t1 lrefatti,ri e lo ·\iluppo .d ei ger111i proteoliti c i, a causa di r e -iclui di e a i11·d igerit i. Da qui l '.aurrtento di p roduzione di a111n1oni.ara e p p 1· con segu en za facilit a,ta la lra for111azio11e degli acidi grassi in ..,aponi a lcalini in un 1Jri1110 te1111)0 sol~bili , ma cl1e però ra])idamente s i t ra ~ fo rm1ano in alcalini t errosi, e quindi insolubili, a 1cau a dell 'abb on.danza dei sali , peci.almente di calcio 1e m.agncsio, o pertanto i11 g·ran.dissima maggio1ranza · sot l ratti all 'assorbin1ento ed inv.ece eliminati col le feci. E.., pre ... ione ultima e ta.11gibile di r111e . . to stato di ro'"' e, di questa J)~eval e11 za cioè d ci fen o1neni l) U trefatti,-i s ui fer1n.entativi (nel l 'ullat,ta111en l o 11atl1r.al e ,ay,;iene, come è noto, il co11trari o), è appunto la tipica e speciale composizione delle fe.ci , i cui caratteri so110 1)erfetta111en le a ll 'opposto di q11ell.i: cl1-e $i osser' a110 n ei !Ja 11lb i11i nut•r iti con il 1.atte di do1111u. Fatti que t i ch e ci forni co110 una }Jto Ya cl1iara e sicura d ella facilità con la quale inlc rvengono l1ella i)rati.:a dc]l'nllallarnento ar- · lifici.ale - a11cl1 e per cau e 111j 11i111e 1e i1011 -r' itabili - i fe1101ne11i della ti1)ica di pepsia ro..,ì d etta a lbu 111~noidea; (in 1)erfetlo contra1>0to a quella cl1e si suole ri co11tra·re duran I e l '.alla.tt.amento 11aturale) rappresentati dal] ·a rr e to del peso co rporeo e dalle caratteristi cl1 & feci saponacee ed a ma ~ t ice e clic sove11te r npp r e entano il preludi o di di . tur]Ji lJÌÙ g·ra' i. Ed in,-ero a proYocnre llll tal qua cl ro è u ffi c ie11 te una ~r 111 J)li cr c_a2·eral' ione d r i fe110111c1

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11i abitua I i .cJ1c abbia1110 -y i to co111picr ·i d ura11.te la digcsl io11e ùeJ latte i1ell 'inte ·ti110 tlel ba111bino, \ .aie a dire un at11 nenlo ~ e 11 ibile dei fatti pl1lrefatti,-i i)er r e idui albu1ni11oidei indigeriti a cau --a di una i11cidentaln1e11le din1i1luita tollte1r.a11za digestiva. _\. tutLo ql1e to deve i i1o i ag·g·iu11gerc·, co111e effetto indireLLo, un 111i11orc assorbime11to dei gra si, e 4. ui1i.di un c11si]Jile .g rado di carel1za di tali sostanze i11di1spens.abili .a ll 'or.g·.a n i iuo del ])icrolo la tta.irte anch e so tto il pu11.to di vi~La clell 'aJ)_po rto cli \'ita111rn.e, di J)T·ov ilart1in e -e di fatLori im111t1nitari co11t1ro le in (ezio11 i. Con . . latazio11i c1ue Le cl1e iu ulLi1na .a11 al isi debbo110 per i1ece ità tradursi abitiial1rie1i t e in u11 sen o di sofferenza da i}arte di Lutto l 'orga11i~ 1110 _d el _piccolo ba111bi110 (co111c i11 realtà la .cli11ica de, ,c co11ti11u.ar11e11 L·e ril c,·.a r c) ed occasio naln1 erite i11 fe11om e1ii .di da11no, talora assai g'ra vi, in j)ecie i1ei ogg·etti orig·i11ariam1enlc i11c110 r esi~ L e n Li o con1t111c1uc· l)J'ese11.t.anLi u11a dirt1i11uila Loller.anza ùig·.estiva .a cat1sa sopratuLLo clell e facili a ffezioni i)a renterali. Gia ccl1è og·11i ali111e11to, cq111e osscr' a g· inlam iente Fink10J tei11 , i11trodotto n el c.a n.a le digere11Le e cl1e 11cl .te111po a~ seg·natogli. per la sua elaborazione 11011 i)ercorre in i11odo completo tutte le (a · i i tl Le1·111edi e dcl u o metab olisn10 n o r111a1e, IJUÒ ag·ire .con1e Ye1en o, e IJro,roca.re qui1tdi fc11on1e11i di ·into ...... icaz io11e; 0 ciò tanto più fa ciln11e11te i1.el ca o cli uu latte . animale ndoperalo :ç1cr 11a nutrizio11e d i t111 })an1bino latla11te, in q11aQ11to esso ra]}pre e11tn u11a diela q uiliJ)r.ata ( fc110111eni di ete Lo - lo~s i c i secon clo ~1oriq11a11d) . Allo CO})O cl i eli1t1 i11ar e . ì .g·r.avi in conve11i1e11ti, taluni so lo 1)ol e11ziali ma rnol ti .altri cosLanLem enLe })l'e en Li ed abitual1l tenle opera11ti. a danno dell'organi sm o infantile, la cienz.a 1)edia L.r ica in que ti t1lli1ni ten1pi i1on ha fat, 1to i11 r ealtà i10 LeY01i 1)rogr es i n on o tante i t e·nlati i più ~ , ar i a li co111pil1ti (con111re o cruello del la tte i11.a ternizzato) e con r i ullJali per a ltro pre o cl1e inutili. olitanlo 11ell ' ultimo ,-e11te11nio u11 1).rog·resso è tato :r ealizzato co11 la IJI'OlJOSLa e l ' Ll~o delle pa1)pe }Jur ro fa rinose (l,zerny-l(.lej111chmidt ed o leo fnri11ose (Fro11tali) da i11escolarsi al latte vaccino , ecl avente lo scopo sia di suppli·re .all a tl1efi cie11za e11 ibil e - in sp.ecie dilue11.d o il latl c· - dei g·rass i ·e d egli idrati cli c.arl)oni o, ~ i.a di facililare. a i11czzo di c1ue. ..Li t1lti111i la dige Lio11e .e l 't1tilizzaz io11e dei g rassi e delle . osla11ze protei cl1e , agen clo sul rie.ambio i11terrl1 edio, e sia infin e di faYorire 11ell 'in te ti110 lo ~ vilt1ppo cl ella flora accarolit ica e fer1111c11La tiva. Indubbia111·c11te i lattanti i1t1trili con que te 1

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i11e ·cola11ze Lollera110 n1co·lio I '.alla l La n ien Lo artificiale, g·iaccl1è l 'accrc ci11l cnl o i11 pe$o i pre enta J)iù r egolare; e c1uincli la cli g.e~ tio11 e e l 'u.tilizzaz ione delle so tanze introdotte deve co111pier. . i i11111aniera J) jù aù eo· uata, d 'or1de 1ni1101ri p eTicoli di i)roce i putrcfatLi vi e to sici; sebbe11e i caral.~eri copro log ici del le feci a ll "e.-a111e abi Lu.a le i1on ])l'C' CJ1li1l o \Hrinzioni se nsi1)ili . Per altro questo 1Jroccdi1111e1)to di.e.teti co, J)c11cl1è .alla p orta la di ognu110, ·no11 l)UÒ log·ic.a1ne11te v1enire ge11er.al iz7,alo .a tutti i casi e a.cl · og·ni età ; i11a solo li111iLato i11 delcr111 inaLi l)e riodi d ella ,,il.a, n ei c1uali rt1 er i lc1~eb b c 1ierò di e ~ ere effeLLiva1r1ente a~sai 1) iii di (fu .. o. (~ on e ~ O è pos ibil e clifal ti J>roc urar.o. i \ a11tagg i te- Lè accenna,ti ai ban1b iui dal .J 0 n1csé cli Yit a i11 }JOi ; n11a il procedi n1 e11 lo 11011 .c i soccorre 11el 1'.) ri1110 tri111.e.. lre di vita, ''a ie a <lire IJroprio n1ell 'e1)oca :p iù delica ta deJl 'a.llal la111e11to artificiale :e n1ell1a qu ale i)e.r g·iu11ta 11a .ru.ag·g·iore ra gione cli es ·cr0 ln dil11i zio11e dc] lalLe (e qui11di inagg·iore pro e-J1za di di eta cnrenzata), in c1u.aol o i1on J)OS ian10 far e ic nro a ffid.amcnto· i1eJJ rt f1111zione dell 'a111ila ~ i panc rea tica del piccoJo es:cre, g·iaccl1è quc ·tn, be 11cl1 è JJrc ~ e11 le fi110 dall.a i1.ascita , di111osLr.a 11ei i>r iu1i ~ .._ i111 Ì 1111e i un 'a ltiYità Ìl1t Labile e per cli lJitt talYolta o ~ L1.colala daJle g· ià dil'I ici li co11dizio n i digesLi vè }Jl'OYocat e dal laLLe· an i111alc, co111c è stato rl1iara111en.te dim o trato i1 ell.a n1ia Cli11ica cla l Bc11Li oQ·lio. D ~.altro canto se i11, ere ..:i ricorre a lJ 'u~o (li u11a farina con1p] eta1n ente cli.astaul a durar1te questo l)rimo 11cri oclo clella ·vita i11 .ng·g·iu11ta .al ].atte ,r.accin o, i ·r i t1ltati si ],)Ye1senta110 ·n ote-Yolm·onl e i11ferior.i; JJCr q uani.O, co111e è nolo , i11 talun i ca ·i 1e. a ricsCt.'l a far e i11e~t li o tollerare ] 'all a ttamento in11aturale. ' P er tan to, molti cl i qt1es l i g·ra\'Ì e co 111pl es ~ i''i 1Jrol)ler11i cor111e s i all 'a ll alla111 e11Lo artificiale, ed in J)ri1na linea q uc l 1i rifcren.t i. i ~ (l un a i)erfetta cliges tio11e e co·n11pletn t1Lilizznz io11e dell 'ali1n.ento introdotto allo11l.'111n11 (lo in pari ten11)0 i IJe ri coli di da1111i i111111ctliali atten clo110 an cora l1I1 ad.eg· uata so luz ione. l~tl i11 -, ero leg·gendo i trattal i di i1rd ialri a, a1l ·l1e i l) ÌÙ recenti , i1on \ ' Ì , i lro,·a110 .. ug·g·erin1c11ti ... pe iali ocl i11no azioni i1111)orta11l.i in i11e•rito <1 c1uesto argon1{'11.to a co11 f ro11 Lo dc i veccll i tr.a t lati, ricava11donc quind i l ' i1n,11ro ion e. cl1e l1e 1cog·11izio11i or111ai acqu isi a Le in nl.ateria ra pp1Pe. 1e11Li110 4.u.a11lo di i11eg·li o ~ i po s~ a ùn n oi ra l::'o-o·iu11gere te11uolo conto r l1e la 111iassi111a }Jal''t> <' .L.e dea-li ì11co11,-enie11ti la 111cnl·at i ri1)r10110 pur tro1)po la loro orig·i11c - e ql1in cl i sono in sili - 11ella 11alura <le11'ali1n cnto, e.l i l)Cr _è te'"'so i1111at11rale pel ba111bi110. È for:-.e qu.e sto 11lti n10 n1oti,-o cl1e da . olo e ~11})rc rcl)}) c doYe. ~r ~ia11 ifi car e l ' impo -~ i J1 i l iL h cli Lcnlnre 11na 1

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IL POLICLINICO

adcg· uala . . oluzione, ed insie1ne la co11 lataz io/ ne dei ri ullati non certo brillanti ragg·iunti i1ell a pratica coi inolteplici tentativi messi in oper.a d.a studio i co cienzios i ed appais ionati p er r c11dere il più possibile utile ed innocuo l 'allattamento artificiale, ha d.a o]tre un dece11nio ,di tolti i i)ediatri dal continua re l ' indag·in1e e le e peri1enze sulle ricercl1e di ulteriori perfezionamenti di t ecnica . Orbe11e è stato .app·u11to l ' insieme di queste con ·iderazioni che mi h.a spin,t o ·da oltre un ql1a driennio .ad iese.g·uir·e , in pe1rfeLta collabor azione con i mei assistenti, un complesso di rioe rcl1e ull ',alimentazione del laltante. Di esse intendo ora r iferire in modo sommario sul capitolo pi~ importante quello cioè r el.a.tivo alla po . . ibili Là <li otteneire una inigliore digestion e 1ed utilizz.azione dell 'alin1en lo e d in pri111a lin ea della ca ei11a, ciò che ig11ifi1ca in ultirr11a a11.ali i dell 'alimento in toto, g·iaccl1è, come abbian10 visto, è la eccessiva quantità cli e se, che se non in senso a1ssoluto, certo i11 via correlativa, rappresenta la cau sa più in11Jortante dei \r.a ri in:con,renie n.ti d 'ordi11e digestivo, e nutritizi in genere, a cui va seco,n dariamente i11con·~ro il J:>1a1nbino tenuto ad a]] attamento artificial e. t\_ tale scopo noi abbiamo in un primo Lernpo rivolte le nostre in-d agini allo studio siis tematico d1el latte (donn.a-vacca) ·dal punto di vista colloidale (fino ad ora quasi del tutto tra curato), eppoi in un seco11do momento abbia1no cercato di tradurre nèlla prati.ca d el1'allatt,an1ento .artifici.aJ.e i risultati osserva.ti nel laboratorio . Il latte difatti 11on può in maniera troppo semiplici stioa venire considerato come una 1)t1ra m1scela ___, sia pure tra le più perfiette e complete - di ·determinate sostanze nutritiv~ sospese o disciolte nell'acqua ; ma inveoe ·deve essere ritenuto un coniplesso e delicato sistema colloidale in regolare equilibrio ie per giunta \ 1itale; e quindi considerato non , olamente nella sua entità statica, m.a anche nelle sue manifestazioni ci11etic l1c i11 relazione alle leggi che regolano la tatiCt'l e la dinamica collo idale, e ch·e eserila110 Ja loro inflt1enza ulla dig·estiolThe ed utilizzaz ione 1d1ei singoli co1nponenti. P or le ricer che .di laboratorio ci sian10 serviti in g r.a11 part,.e dell 'inclagine ultr,amicro coj)ica - u110 dei n1ezzi più preziosi per g li stu <li ~ll i colloidi - adottando i)er altro accorgi111~ 11ti di Lcr nica tutt'affatto ·pecia1i (1consu ltare le i11onografi·e di dettag·lio) per ottenere ri .. ullati il più po s ibilmente attendil)i1i. Or])ene l e indagini ultramicro copicl1e e egu itr ~ ul latte intero e, conYa1idale ancl1e da ql1ellr- contc1n1)oranee n1icrocl1imi cl1e, 11anno din1ost ra lo in 111odo i11clubbio cl1 e n el la lt e di 1

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vacca è po~ ·ibile disling·ucre due ordini di i11icelle ; u11a di g1~a11d,e zza mag·giore e scarse ed a lqu.anto splendenti rapprese11tate dai lattoconi cli natura grassa, ed una di gira11dezza asai i11inor1e, ultra piccole come finissima polvere, poco splendent i e numerosissime rappresentanti I.a cais·ein.a allo sLato colloidale . In , rece n el latte d'i donna non sono visibili le mioell e di casein.a (evidentemente perchè più fir1am ente disperse, e perciò oltre il limite .di visibilità, .aln1eno coi mezzi a nostra diposiziio·n e) ma oltan to queJle del grasso assai l)lendenti, i11 numero per .altro assai rilevante e di .g·r andezza intermedia, benchè più piccole di quelle del Latle ' 'accino e quindi in uno stato fi sico di .di persiane più stabile. È naturale d el re to cl1e le micelle di caseina del latte di vacca si re11dono visibili all 'ultramicroscopio d.al mon1ento che esse, essendo ìegate coi g·rossi g·ran uli di fosfato di calcio, form.a no un.a mie.ella più voluminosa (caseinato di oa1cio + fosfato 1di calcio). Orbene uri tale lìepeirto ultra.m icroscopico così differente nei due l.atti ripete evid.entemente 1.a su.a orig ine d.al ·div·erso stato colloidale in cui trovasi la caseina ed il g rasso; g·iaoch è ·è nota l '.azion.e reciproca che esercì La un colloide verso l 'altro, se mescolati, lJer quanto rig·uarda il grado s ia di dispersione 1nicellar e e sia .della funzione di protezione o di stabilizzazione. Nel caso nostro pertanto noi possiamo ben ritenere ch e il diverso grado di di1spersione del g·r.asso in micelle cioè più piccole - nel latte di donna sia appunto in relazio11e co11 il differente grado di dispersio·n e ·d1ell 'idrosol caseinico invisibile (percl1è assai piccolo) a confronto ·di quello di vacca invece bB-n visibile. Un così a lto gi1~ado di dispersione ed in pari tempo di stabilità - d 'onde la difficoltà di provocare la coag·u]azione - nelle micelle di caseina dal latte di donna, de,re essere m.e so in relazione anche col l~ notevole presenza di un altrTo colloide (all)ll·mina solubil e) da esso con tenuta, a differenza di quanto si v.erifica nel latte vaccino. 1:.d invero, indagando la composizione .dei du·e lalti , ri ult.a evidente la djfferenza della quantità di albumjna contenu~a in relazione .an che a Jla pe,roentua le di caseiria , g·iaoch è i11entrc 11cl 1ntl e (l i donna lt> du.e sostanze stanno nel rapporto cli J O (casei: na) a 9 (albtin1ina); n e] Jattc Yacrino il rapporto è di 27 (caseina) a b (albun1in.a). Ora è noto cl1e le n1ice1J e ' ospese in una solu zione colloidale J1anno la continua tendenza a fondersi ed a rag-grup1)arsi in ammas i sempre più .girandi fino .alla precipitazione (g·elificazione). Orbene, a parte la funzione imJJOrtantissima cl1 e ei.::er.c ita al riguardo il fe 1


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~EZIO_\tE

11omeno d ella ionizzazione , sta ùi fatto cl1e di regola tale r.ag·g·ruppamento micellare in un-0 soluzione colloidale in equilibr io no11 si verifica per la pre enzia d1el co··ì detto colloide pro1tettore o slabilizzante. · L e ricer che ·di fatti di lal)oratorio h .a nno 1di111ostrato ch e la aggiunta di un colloide ad un altro riesce a protegg·ere questo ultimo contro la .coagulazione a condizione ch e il prin10 .a bbia un grado di di spiersione micel11are m.ag·g iore (ne1 caso nostro albumina solubile) clel econdo (micelle di c.asein.a), o comtlnq11e ch e il colloide protettore sia s tabile ed il secondo instabile. Ciò ·p remesso traspar e sul)ito - a pro posi-to d ei problemi r elativi .a lla clifficile di gestion.e del latte vacci110 da parte d el lattante - l 'irn portanza nd.n solo d ella m.ag·g·io1"e q u.a ntità percentuale o ·concentrazio11e clel]a caseir1a co11~enut1a, e fino ad or a pressochè iesc]u,siva.,. m ente chiaro.a la in cau sa ; ma an cl1e e 111olto più - a nostro a\-Yi ~ o - d.ella notevole deficienza ·de ll 'albumina solul1ile, com e collo iclc protetto rie .d ella prim.a. P.artcn d o. l)er tanto d.a questi con cetti 110 fa tto eseguire dal Bentivo,, g lio accurate ricer cl1e cli labor atorio s ul fen ome.n o di pre_cipitazion e e di coagu lazione ma croscopica ed u ltran1ic roscopica d el lat te di vacca ag·li effet ti del l 'aggiunta di un rol1oide protettoir.e n·ell e prop·orzioni appros... i1n.ativc nelle qu.ali si trovia l 'albu1n i11.a di fro11Le alla .c.asein.a n el latte di .d onn a. A qu es to copo fu scelto in un primo t empo tanto l'alb nn1ina di uovo pur.a M1er cl1 quartto la .~01nma ~rab i c.n pura d ell a casa Erba ; lTia n e 11 'ulteriorr corso d ell 'esperienze c i con vi11cem111 0 dell 't1tilità di dare la prefe-ren za a qu esta l1lt im1a sia perch è n otoriam1ente la sua ol uzion e r oll o i dal e è una delle più sLabili, .essendo cos1ituitR d.a m i.c e!~ le tra le più piccole, sia p er rag ioni cli pratic ità (faci.Jità di a cquisto, d i preparazion e e di ronservazion·e) e molto p iù lJiPr la st1.a inno1c.uità doven.dosi. con id er are, a n ch e ~ e introdotta 11el tubo gas.tro intestin.a l.e d el }Ja 1nbino, come una s ostanza in e rte i11 })a e alle ri cer ch e e'"'eguibe ed avente perc iò fun zio11e più ch e a ltro di ])r esenza, a .diffcr e11za clclle · alJ)umin e dell ' uovo. I ri uliati di queste osserYazioni , condotto con pazienza e con svaria ti a ccorg ime nti di tecni ca per la r icer ca de] mig·liore effetto, sono stati senza dubbio din1ostrativi _per riguardo alla question e cl1e c i inter e sa e pi1en.amente ·con cordanti tra loro: Difatti il r eperto ul• tramicroscopico del J.atte ~acc in o cru1do , addizionato in precedenza con urla soluzio110 di gomma .a rabic.a, e pr.ati cata d opo un certo tempo dell 'a,.,~e1111t.a n1esco1anza, i modifica con 1

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PH \.T I C.\

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tendenza .a i)eird er·e il fondo g r1g10 ca ra Lt eri·' tico cd acqui k'lr11e u no più c u.ro (ql1c11o d i donna 11a un fo11do oscuro n ello) co1n c e cf fcttivarr1ente fosse inter,renu.to un aun1c·nto n el g1~a do di dis11ensione d elle micelle di ca ein.a. Pa ralJ eJam·ente .an ch e l ' o servaz i-0n1e m .acro- ed ultra-micr osco11ica r elativa a lla preci1)i laz ione ed alla •coag·ulazione d el latte, d o1)0 l 'ag·g·it1nia del colloide prot ettore, si pre e11 ta in n1 od o .differente· a confronto del controllo; in q uanto n·0l c.a mpione di latte a ccino a ddiziona lo con gomma arabica il fen on1e110 i11acro ·copico di i)r1ecipit.azione e di formazion e di coag·uli i n1.anife ita in fiocchi più J)icco li , p·i ù fini e p iù p orosi a confronto d el conlroll o , cer cando così di a';vicinarsi a quanto i ' erifiic a col la tte ·di donn.a ; ed in effetto il conten1poraneo e an11c ultramicrosco1Jico .di1110 tra cl1e l '.a g·greg·azione .n1ioellalfe avY ien e in forn1a più fi11e ed a g uisa di r eticolo a sLr elte mag·lie . Si è ancl1e potuto constatar·e cl1e a ffi11 ch è tali caratteri di [fe.renz ia ] i si ren·dano n1a11 i resti o.ccorre non solo l a ci.are la soluzio11e del colloide protetto1"e a co11tatto, con il latte p e·r un oerto tempo (al1111eno un 'ora ) 111 a a11ch e ch e in pratica la solu zion e ·più aclatta per o t1r 11er e 1'effetto d eside r.a lo oscilla tra il 5 ed il 10 %. Le ricer cl1e ·est ese ol Lre ch e n el . I.atte vacc ino crudo anche in quello· bo.Jlito o· diluito h anno mostrato., com ie erta prevcclibile in base alle leg·gi ch e g·overn ano i feno1neni di chi1nica colloic1ale, diffor en ze e·n .. ibi] i i1cl t empo e n ell e modalità della coa o·ulazione, pur facendo empre r ilev.ar e in m .a11ier.a i11a11ife ta la b e11efica azione de] .colloide prot ettore agg·iun to. ,.l' enuti prese nti questi ri u ltati ottenuti es te11clen1n10 le no. tre indag· ini a ll o . t11dio d ella vi cosità e d ella ten. ion e supe.rficial e (Benti og·lio) d el p1H (Giuffrè) i1 el ]atte vacc i110 con o sen za l 'agg·iunta d ella soluzione cli g·om·mia arabica, ~ e paragonato con il latte di dònna . Si potè così dimostr.arie lln aun1 ento ensibile della viscosità n el latte di vacca per l 'aggiun1La d ella gonìrna a ra])ica. P aral lelan1e111e i è osservato 1cl1e la .ten1.., ion ei UJ)erfici,a le d el I.atte di vacc.a, n1entre a un1enta Jeg·g·eri11e n t e se diluito co11 HO, invece, e diluito con soluzio11e g·ommo a, tende a d in1 i11ui·r e in g·rado 11ot e,ro]e a\rvicinandosi a qu ello de l latte di do11na. Tt1Lti que ti dati rela ti vi alle J11odificazio n i n ot1e,,oli ch e si verificano n ella con1pag·i11e colloidale del latte ,,a ccino i)er ag·g i un tl' della .g·on11na arabi ca (mag·aiore o-ra do di di ._ J)C r. io110 d ell e in icellc di ca_e in a, atu11e11lo d ella viiScosilà, dimin11z ione d ella tcn '"' ione s n pr rficiale) h an110 un ' in1porta11za .gra n d e ])er la . la 1

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JL P OL I CLI NJGO

JJililà clcll:a !' ll':--::-'a ·co1111>a,g i11 e colloi<lale , tato 11u0Yo i11etodo cli correzio11e d,el latte Yac]) ililù che rat?·g·iuug·e a1Jpunto i ] g·raclo 111assìcino, abbi.a1110 ro11tc111poran eamente eseguito 111o 11 e I 1a 11 e e.I i don ... 11.a . n umero e ricercl11c cli JalJora torio .a scopo cli. l 11fin•C' il 1>Il della . o luziome g·o u11110~.a al lllCO . 10 °~ 1 i.n acqua cl i ~ t i l lat· a è ri s1ùtnto di 5,2 e E per tant o da lln la lo a})}) ia1no tenuto con!>.-!, ,·aJc a dire u 11 g·raclo ùi ac ic.lil~ 11otevollo ~ ia del1'a11dan1e11to g ior11ali e ro della dige1n enl e a u111.enla lo i11 relazio11e a qL1elJo del latt·i on e r.a1)1) resent.ata ;"'pccial1nente clall 'a ttent o te 'acc i110 puro, r 11e oscill a intor110 a 7. C.on esan1e m acro copico dell e fec i (corn posizione, l '.ag·o·iun 'La .a1)propri.ata di bic.arJ)on.a lo di soclio col ore, od or e, reazio ne, nu111ero delle scari cr' ''oro ·d i acq ua 1seco11da di calce è stato facl1e ecc.) , sia de·] Ji1n1il c d i toll er a.n.za di tale c iJ e riJJOr l.are il i)I-I a 7. P.er al Lro arc he l '.ag·alimento jn rr.a pporlo .all a curv.a del peso (gior.g·iu11l a pura e ·e mplice della so.luzio11e g·o111naliero e et Lin1anale) ecl al] 'ulteriore svilup111 o~a a l la·lle v.a ccj110 po. ta a ~a i f)OCO i] lJH po del ba1nbino, con fro11ta11do11o tanto col di quo- to u lt imo, evide11te111ente ])Cr l 'azione perj od o IJr rcede·n te alla somm ini traz ione delcli la111pone e... er.~.itata i)er un cer lo lerr11>0 dal ]::\ .g·om1n a a rabic.a, qu.a nt o co11 c1uello durante lallc i11,ede imo; superato però que Lo lin1itc ln sos1Jensione dell a lrtede ima nello tesso di le111J)O e con ten1per.atur.a ambi e11te piut- sogo·e tt o; 110uc11è .co n 1'andan1 c11lo di alcuni 1osi o 1cle,a.t a, 1-ale .az ione cl i tan11)on e ri st1lta ban1bini co11troll o 11ul rili ~ e 111 1)li ce1nente con a1111u] la ta . ]e abitl1ali reg·oJe d·clJ 'R ll.n1tan1 ento .a•rtificiale ' ~0 JL C tra ~ e peirta11lo la ro11r lu sio ne del l 'o1Je con latt e ' 'are ino li c[ uid o od in pol,1 erre . Conpo r lunilà e dell 't1tililà di aggil1ngere a]l.a soi em1Jo1-.q.n.ea J11 en·1e ji1 q ucs l i sog·getti è stato o~JL1zi o11 e di gom111a ar ab ica dell 'accrua secon crvnto l '.a nclfl1n.en1 0 l)iÙ o 111en o armo11ico cLa { li caJce aJ 10 % o ver o dc l 'bj c.ar hon.alo di dello s' ri]up·po co rporeo in lolo, ci.ell 'o sifi casoui o al 2 %o a sco_po n eutra lizza 11Lc in ~ 1)e­ zion e, cle:llo ·s tato del pn11nicolo adi].)OSO, to r ie oel ura11tc .l a .: tagio·n e. e~ li ,ra, le11ul o co nto n o ·miu scolarC', ~a n @·uifi caz ionic ·ecc. Dall 'altro r hc la pre1)arazio11e .del la lle , i pra li.cn in ge- lato , a com 1)lr n1C'nl o di c1uc. tr osser vaz io11i c:li11cl'e t111a oli.a a l g iorno l)~ r ven ire poi fraJlich e, .abbjan10 os"er,rato: ziona lan1c-n·te con uinato du ra11 Le l e 2 1 o re. a) la clurata dell a {li g·eslione gasbrica, ron T r i ~ t1ll a ti rag·ginnti con que te r icc rcl1 e di l 'i11d.ag·j n e radiolog·i ca ( do tt . Gorini); lu borD Lo rio a })})ar i,-an o e-nza dulJb io a. ~a i prob) il Ti1ca1nbio azola lo· (do tt . Cl1anlel): 1111cl l•l'J t I i ed incor.agg·ia11t i e i1011 j)OtcYano e) il rap11orto centc. iin alc dei g·r.assi cli<1t1in lli 11on 1r ichia111ar e la 11 0 lra a ltcn7. ione 111inati co lle fe ci (prof. Ben li rog·l io); ~ui rifl ess i di es. i a rigt1arclo clei fenorn cni <li il) il ron11Jorl arncnto clell '.a n1mo11i.aca l1e1g·e. ·1 ivi e perc iò . u]J a i10 ...... i]Jilità di s fr t1ttarli nella J)r.ali c.a llcll '.allaitlarl:1C'11to .artificiale. P1n. - lc urine (clott. (:e ti); " e) · 1'.a ndarn1ento clell 'os: ifi caz ione co11 l 'in. an1rno ·qt1indi .a.cl .ap1)li c.n r r senz '.a ]tro i con cc t Ii suc~po sti 0d i risL1.llnli cl ell e i)rove di ·dag·ine radiolog ica (dott. rl1111·i); 1.ab o·1"a lori o s11i bambini .co~trett.i per m oti r i f) il . com1Jorta111e11l o delta g·o 1n111a a rabi ca cli,C'r."i acl allatta111e11lo· artifi c iale, tanto sa11i n el tubo dig·ererite (IJ ro L Be11ti vogl io) . di rlà 'aria (clall a prim,a se l1imana d i vit a ad Trattando i sul ino1 n c1lt.o di LI.Il lavoro di alcu ni 111e i), (i11 u11 ])rin10 tcm1)0 n el Bre l'oi11si en1 e, sar el1be con1pl r tan1ente ft1ori luogo 1ro fi o di Pavia, ecl in LJ11rllo cli j\·[il él n o, ed in e11t rare, a n cl1e J)arzial in on te, in dettagli su 1l1 l srrondo tc11 11)0 n ella a1)1)0. ita crecli e in . li - crue te ricer cl1c, cl1c dr l re to ono n1npiam ent t1il a J1clJ a C.lin ica Pecliatrica di I~oma), quan - . I e de::::critte n1cll e sin gole m onoara fi e, talu11e to s t1 <1ur lli in sta to cli atro fia , la1ora acren- delle qt1ali an cora in ' ria ·di pubblicazione. ~1i lua tissi1na, per preg·res._i r co11ti11u.ati cli . . lu rb i lin1 i Lerò pertanto .a r ia suinere in modo 6cl1 ccl cl1'a li n1e n tazion e. n1a tico le concl u io11i nlle c1uali siamo per,re\ e l l ' i n I <.' n I o c h e l·e n t1111 e·r o~ r l)r oY e e Ii n i e li P nuti ; le c1uali , i >c rc}1è ba .. atc sopra un così dn 11oi i.~1iLuite, duran te qur -t ' ultin10 qua - lttng·o 1Je1rjodo cl i e, }>Crin1e11li (nn cruadriencl ri c'n 11i o (clircl t.a111ente e .co n tant.e1n r nl r Yi- 11io), .s t1 diversi 1C' i1u111.ero i sogg·ct1i r . uffrag·i latr .da l r1l io i)rezio.o ·coillabora lore 11ror. o·a te e cornp1 ct.ale cla n1 ol LC'pl icc rice rche, ri ~ . 13r nli Yogli o), l lO l cs er o forn irc i un.a dim o~l r auulorizz1a110 n ri lc11erle picnn1nc11tie corrtSJ)Oll1io1lc i>er trua11lo Jioss il> iJ r ro11tple·la dc i ri ~ L1l­ clc nti a lla rea ll ~i. tali r ll <' ~i sarel)bero r i. co nlrnli , 11oi abhia1no T11 t e~ i a cncra le itoi po~~ i a 1110 af[er111arr che, crPtlulo op1>o rl un o cli non li 1n il arci al la r cgi- adeo-L1a11clo la qu an Lità pcrten tu a 1r cl i gon1111a arab·ir a all e e~ig-e 11ze incli,i<lua li (c i ò ~1 ,ecin J~Lrazionc pura r ~e n11>li ct clr i .!-- Ìnlon1i r lini ci, • 111cnl e 'l l)fO})O:'ito dei latt n11 ti clc'l 1° e '> 1r1ellH\ allo sropo ~in cl i rr rra rr una in l erpretazio ne ~1· irnli[ica <.lei in cclr--::i1ni, e :-;ia di lc11 l a- ~e di 'ila) i ri ullali clin ici raggiunti ~ono . tali Yera111e11lr lu~in!!l1i r 1 i . rt' di ri -...ol'l' rr :1l r t1ni i1ro hl C'1 11 i in ere nti a q11eI

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[ _-\:\ NO XXX, ilII, NuM. 50] È riisul ta to infatti :

una ina.g·giore stabilità e r egolarità delle funzioni dig·esti,1e (... p ecialm.ente evidenti nei casi in cu i in precedenza le funzioni intestinali era no irreg·ola ri), t anto da noo dovere i)rocedere per sett ima11e con seculi ve b e11ch è in periodo estivo - a d alcuna ' 'a riazione 11ell e diet e; la pos ibilirt à d·i so n1n1.ini trare ai bambi11i, b encl1è D•ell1e i)rin1e setrtim a 11.e di vita con ,·a n tag.g·io e con perfetla tolleramza , diluizio11i di latte vaccino a "'ai :rruin ori d elle consu et e, fino cioè a 2 / 3 d i latt e, evitando così a questi piccoli org.an ismi i ·d a.pn i de rivianLi d.al1 'ec.oessiva diluizione del latte, a lla quale per a ltro·, seguenid o lie comuni regole, si su ole da tult.i 1~icon·.e re n e ll int en1 0 di eli1ni11are i gra,-i e m .a ggiori i)ericoli di n at ura a lin1entare , a c ui abitualn1e•n te va1t11-0· incontro qt1est i latta nti !I1utri ti con lat le vaccino poco diluito; una notevole di111inuzione, fino talora a lla scomparsa d ei feno111eni putrefattivi, ch e caratterizza110 cli reg·ol.a il compo•rtamento dig·estivo d.el ba111bino ad allattarne11to artificiale; a g iudicare al1neno tla l l.a sco1nparsa nelle fec i dall'od o·r e fetido co11 sostituzione d i un odo• . . .' re sui gerietis p1u o m ·eino aie.re; una trasforJ111azio11e .d ella r eazione fecale da al,ca lina in una piuttosto .acida ocl .an cl1e n ettamente acida; ll.11.a produ zi on e di feci m e110 .a sciutte, n1en o so] i·d0 e 11iù color a t o, fino. a d assum·e re in e.erti casi la Li11ta g·ial1 o oro car.a t te.ri s tic.a della bilirubina, tan Lo da r a somig·liare grandeinente a lle feci tla a lla tia111ento natu rale; u11a tnèt La tenden za alla climinuz·ione d ella .co tip.a zion e (~atto ab it u.ale n•ei ba111bi.fLi a.d al1attan1enio artificial e) e q ui11di a ll ' umento d elle scaricl11e; fe11om,eno ques to, in specie n ei bambini dal prim o trimestre di vita, qt1alcl1e volta eccessi,ro e legat o a fecci talora iper aci<le , t anto da richied e r e ad ogni pasto una ag.g'iunta a lla d o e .a bitu.a le di a cqua d i e.alce; un· aun1ento percenlua]e di a cidi g ra si n elle f,eci .a s pese clel g ra o 11e utro· ed un.a ron tempora11ea e sig nifiicativa d in1i11uzio1n e d el perciento di a pon i a lcali11 i Lert o .. i , in relazione ai di.m.i11t1iti feno111eni putrefa.ti.ivi ; constatazione qt1c ' l.a di 11otevole i111p orlar1za in quanto è n oto cl1e lo s tu c:liio d el ra 1)porto centesi111ale d.ei g11assi e lin1i11ati rapp·resenta l 'indice inigliorc d eJle funzio11i dige t i e negli aliattati ar tificia l11t1e11te; t111a d ur~La del la d ige,Sitiot!le ga trica, controlla ta e ~eg· uita co n l ' incl ag·ine ra di.alogica, di r egola (r are si prese11tano l e eccezioni) sen s ibilme11te n.bbre,riate da un n1inimo di 1 / 2 or a .acl t1n n1a~ . . in10 d i 1 ora , n ei bambini trattati c on l 'ag·g·i1111t a d i gon1 111~ .ar.abica risp ett o ag li 1

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SEZTO:\E PR_\Tl C.\

stessi sogg·etti durante i i)e·riodi di sosp en sione della m e d e ima; durata cl1e è poss ibil e di111inuire ancora ulteriormente m escolando a l latte, conten ente la soluzione gommosa, ancl1e una a d eguata quan tità .di sostanze idrocarbonat e sotto forma di f.arine ; ' un a u111ento d i ritenzione di azot o da paTte dell 'or gan i n1·0 i11 fantile i'Il seguito a lla sostituzione della oluzione g·omm osa a ll 'a cqua sem,p lice, come m ·ezzo di diluizione .d el latt e. Tale au1nent o r isulta costante, pure variand~ e11tro lim iti amip i, (da un minimo di 0,96 % ad un massimo dj 14,97 ~~ i1 ei ca i stl1diati). Es·so si è di 1r eg·ol.a din1ostr.at o tan to m .a.gg ior·e quanto più il r iieambio a zotat o appari va orig·jnari.am,ente inst1fficiente : esernpjo tipico p r esen tan o i bambini atrofic i; un a n dan1.enlo· della 1c.u r a pondera le assai miglio.r.,a ·t a, i11 talu11i c.à si a ddirittura i11s1)era ta (.ad es. negli a tirofici , ai quali col n os tro n1et odo ci è sta to possibile pa, sare rapidamente alla somm ini trazione d el fabbisog,no ali1r1en1tare fl1ecessario), n1olto più reg·olare, co tante e sen sibil e ta n to sullo te1sso soggetto a confronto de i periodi <li ospen ione d ella , g·omn1,a, qu a11to in parago11e d·e gli a ltri ban1bini controllo .alim1eintati con lie r eo·ole abit ua li dell 'allat:tarr1enLo ar lificia le; uno YilUJ>p o conte1u 1)or a11eo d ell 'org·a11inlio infantil e i11 to to e11 . . ib ilmente ·a-cl cg·ua,to alle .·u1 . e m ig lioria le funzio11i dig·estive; · un a di111 i11u zion e se1111Jirc evidente - fi.no talor"a .alla sco1111Jarsa d el mig liora mento con tata lo nell e fu11zioni dige tive in .t utti quei casi , i11 c ui la 0111mini Lrazione di g·omma .arabica o non era bene a d eg u.a ta al ingolo caso , ovve1ro ven iva n otevol m ente ridotta o sosp esa; f.en ome110 C{t1est o t anto più fac il e a verificausi in que i soggetti cl1e orig inariamente p iù i allontana ano da lla n orma; un .a nd.a1111e.nto d e.1 proce so di o sifi cazio11e (controllato C• eg·L1·i to, 11.erioclicamente ogni mie e 1con ind.ag·i11e radiol ogica) norm1ale n.ell a g·r.a ntlissirna in1a~rg·i oran za d ei ca i , e sendosi 1raran1en te potuto rilevare - e comunqt1e soltanto mercè l 'ind.ng·ine r.a·diolog·ica - . i nton1i di racl1i.Li~n1 0 l ie·ve, açl eccezion e d ei . oo-gelti prematu ri od ered o luetici , e perta11Lo cli "'p cciale costiit uzion e; infine la di1110 . . trazione -l1 0 i l coll o icle l)fOLèttor e (gom1na a·rabic.a), dèl J1 oi ad o1)era t o p er facilitare la dig e Lione del lat te ,·acc in o, Bgice solo di pre enza e ercila ndo ind ircttnn1e11te u11a certa az ion e nl n1et.abol1 n1 0 n l1trili, o. Difa tti lo r icer cl1r al r ig· unrdo l1anno di1110str.ato ch e la g·o1111n.a ar abica 11on Yi en e n tlar·cata e c issa clai , t1 cchi cl ig·er e11l1 dcl latt anl·C:': . ci sion e cl1e i11Yecc 1·arz1aln1 cu le s i verifi ca n ell 't1l t nl o t ratto dell ' inte . . tino cla }Jar0

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1854:

[1\. ~No

IL POLICLINICO

te di una certa flora batterica, e c iò in n1.aniera più i1etta e costante in quei bambini i11 cui essa vien e somminiis tr.ata .a co11fronto d ei controlli . In base pertanto a i con.cardi risultati clinici r afforzati e completati d.alle varie r jcerche di la boratorio , noi rite11ia 1no di potere essere .a utorizzati a con cluder e ch e l 'u so appropria to di quest,e sostanze n el la pratic.a d1e]l 'allatta1nento artificiale, con og·ni pro·b abilità a cau a delta u.a azion1e colloidaie s ulla molecola caseinica può rendere i 11 pratica Q.ei segnalati servig·i. E ssa difatti oltre a dimotrar e in via irn1nediata una S})Ìccata tendenza a provor...are i1el lattan te d elle feci presentanti r equisiti co1)rologici sin1ili a quelli ch e si osservano n ell 'allattamento naturale (e perciò una migliore digestio11e cd utilizzaz ione dell'a limento introdotto); pr.esenta a n ch e il vantaggio gr ande sia di un a r eale s tabilizzazione e rego·l arità di tali fun zio·n i (d 'onde la possibilità di som.m inistrare abitualmente la r.azione ottima tenuto .conto dell a stabilizz.azi one del limite· di tolleranza r)er il latte vacc i.n o) ia della possibilit à di venire ad.op.erata in qualunque periodo d ella vita de l lattante a cominciare dai pri1ni g iorni di ' ' ita , e·d infine essa ci p er111ett-e l 'uso di diluizioni assai minori del ]atte ' 'accino quindi di eliminare i notevoli incon veni enti d a e sa d erivanti , ed in prima linea quello di uno stentato accresci)Uento. Tali r isultati assumono evidentemente U·11 'importanza a n ch e m aggior e e n oi , inv·ece di limita r ci a lla costatlazion.e i11dividu.ale, passiamo .a con,s ider .arli , com,e ·Ò log·ico, dal pun to di v ista coll ettivo. I pedia tri infatti s ono con cordi n el di1c hiarare , in basò anch e alle esperienze personali, c h e l '.a11 at1 amento arti (i c i.nle di un singolo b a n1bin o in cas~ }Jrivata sotto la vi o-ilan za m aterna - i11 specie dopo il 2° 1n,ese di vita - . seguendo sc1rupolo sa rn ente le norme n ot e e .con il rontrollo sanitario può dare ·dei risul tati in t e i ge11erale buoni o comunque sod di facenti , e ciò ia con latte vaccino modifica t o e corretto coi metod i più vari (latte vaccin o bollito, diluito semplicem ent e con acqua zu r cl1erata, o ·latte . in JJOlve re con o senza agg in nta di farine diastais ate, amido diastasate , dec-0zioni cli cer ea]i ecc.) e sia 1con l e fa.rin e 1

lattee. T pediatri per altro sann o ancl1e con q11anta difficoltà nella pr atica ... i riesce a<l ott en er e })uo11i ri:--ultali e come sia nece. sa rio oo-ni , -olta indivi clt1alizzare bene a llr.a ver ~ o 111oltepli c- i }11'0 ' e-. talune delle quali soventi }) ÌÙ o nl eno da1111 0. e l'~r l'orQ'anismo infnntile - l a 1

XXXVIII, Nul\1. 50}

qualità e la razione alin1entare più adatta per l 'accnescin1 ento d el baml)ino , ottoposto ad al lattamento artificiale. Ed a11cl1e quando tutto .' ' . c10 e stato raggiunto - e n ei casi fortunati si è ottenuta la stabil izzazione - non si può n1ai sperare di ottener e coi n11etodi fino ad ora in u so :di evitare la })re·senza e la prevalenza d ei fenomeni pt1trefattiv i o di trasformare i requisiti coprolog ici car at teristici d elle feci, per limitarci soltanto .a d un effetto imm1edi.ato del1'allatta.·m 1ento artificiale. D'altra .p.arte in l)articolar modo i di1~ettori d ei Brefotrofi , ·d elle creches, delle sale di alla ttamento, cono cono pur troppo per dolorosa esperien za cl1e e tali soddisfacenti risultati n on è poi ta.n.t o difficile o ttenere in casi privati, è invece difficilissi1no registrarli là avevi è una 1coll ettivilà di bambini, ·in quanto qui per molteplici r agioni, talune ad,dirittura inevitabili , eppur e t a11to temibili (affollani.ento. affezioni di natura parenterali , in specie grippali , d eficienza di personale ·d i a is sisten.z.a. imn1e.diata difficoltà di pre.p a·raziotDe d ell 'alimento .adeg·uato per og·ni singolo caso, 1ecc.) n on è umanamente po sibile ott enere un amlJiente favor evol e e sotto og·ni rapporto simile a quel~ lo ch e può procurarsi n e.l caso dell 'allattame11to a rtific iale limitato a d un singolo individuo. Ed in vero le relazioni pubbli cat e dai di1rettori di questi I stituti .documentano in maniera assai -c hiara da un lato i gravi inconvenienti d ell ';allattamiento a rtificiale e gli scar si risultati ragg iung jbili, e dall 'altro le preoccupazioni continue e g li sfo1rzi più tenaci messi in opera per otten.e r e risultati, se non soddisfacenti , almeno mediocri; e tutto ciò non ostante l 'u so d el latte in polvere da rnolti a dottato p·er cer care ·di e liminare taluni in convenienti , controbilanciati d'altro ·lato .dal pericolo d ella care11za di g·r.a-sso a d essi in1erenti. Orben e jl m etodo da noi proposto è. stato esperimentato appunto n elle condizioni p iù di fficili (Brefotrofi e sale di a1Jattnn1ento); c iò n on ostan te i risultati ODO C{Ue}li SO ])l'a Tiegi ·Lrati: tanto è vero ch e orn1a i da alcuni anni lo abbiamo r egola rmente e universaln1ent e adottal o nella sa.la per lattanti della Clinica , sen za co111tare ch e pure in case J)rivate r i J1a bene corrisposto. E so inoltre c i 11a r eso d ci b uoni .-· erv·izi anche in taluni lJam bini ricoverati per n18la ttie aic ute .delle· vie di g·esti,re e particolarmente in · quelli col1)iti da g·a~tro - e nt eri te acuta, nei qua.li l ' uso del latte i1)era lbt1min o~o o comunque scr.en1,ato è ~ t a t o i11eg·l io toll erato in t\eguito all '1aggiunta clclla . . ol1y. ione della Q'Omma arabica. 1

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Abbiamo creduto utile ria_· un1crr. i11 c1ue . . ta n ota i risu lta ti cl ini c i e . . 11eri111cnt:ili otteni1li

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[1\. NO XXXVIII , NuM. 50 J

SEZIONI~

PRATJCA

dura11te un quadriennio di atSsiduo lavo r o eseguito nella Clinic.a P.e.di.atrica di Rom.a per richia1nare l 'attenzione degli stu.di osi su questo importa11te arg·omcnto. Con il m etodo d.a ~oi proposlo per cercare di miglio:rare gli abituali ri ultati dell 'allattamiento .artifi.ciale noi osiamo ... 1Jerare di avere portato un contributo non disprezzabile, senza .a v.ere per .a ltro alcuna pretesa di ritenere che esso debba ra·p presentare il migliore in senso assoluto; p,a ghi soltanto se, com·e ci auguriamo, verrà - sperimentato e confermato .an ch1e da al tiri. 1

RIASSUNTO. L ' A. dopo avere fatto eseguire ricerche nel latte v;accino d.al pu.n.to di vista collo~da . . l e, 11a aggiunto ad esso un colloide protettore (go:mnna arabica) p er facilitarne la digiestione da parte del bambino lattante. I risultati d ell ' esperienza clinica hanno confermato la g·r ande utilità di questo nuovo m etodo di correzione del latte v.a oc.in.o nella pr.a tica dell'allattamemto artificiale. 1

LEZIONI.

. Clinica Medica della R. Università di Catania. .

Catarro bronchiale dei vecchi, rene senile, arteriosclei~osi . . LEZIONE CLINICA d el prof. Lu 1G1 1FERRANNINI, direttore, raccolta e riassunta da ALFREDO FERRANNINI, a llievo interno. Presento un caso ti1)ico di .stato n1orboso dei V·e cchi; penchè Loro .abbi.ano l 'im1p·:vessione precisa di quel ch e può fare l 'età s ia pure col concorso di a ltri fattori; p erch è in uno dei quadri clinici più comun~ Lor o abbia'Il.o un aam p ione d1ella patologia .dell.a veochiaja , che dal punto di vista d ottrina le e pratico ha un . inte:vesse .a ssai superiore a quello ch e comunemen.te si din1ostra . L 'infermo (Gr i. Carmelo, fu !F ilippo, da Catania) è un settantenne carret tier e, che non ha alcun .che d 'im portante nei suoi precedenti ered o-famigliari; o0 per sonalmente ricorda di aver sofferto solo di malaria protratta i per circa 18 m es\ qua•nd 'e.g·li aveva 20 anni. A 24 anni s'è a:mn1og li.ato; e d.al m.alrimonio son nati solo 4 fig li , ch e son.o tutti viventi e sani. Da un anno egli è m alato , ed ha cominciato a lam entarsi cli astenia, a dinamia , tosse con .e pettorato muico-purulento abbonda·n te, lieve di pnea da sforzo. P er questi disturbi è stato allora. g ià ricoverato in quest 'osped.a le , donde è uscito dopo trie mesi assai n1igliorato ma non del tutto guar~to·. Torna to a c asa , do-

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po qu.a lche m e.se 11a \ 7isto esacerbarsi di nuovo tutte le sue soffer enze tanto da sentirsi costretto a torn.ar qui il 23 gennaio ultimo. :È un uomo normDtipico, in ~di scre to stato ~i nutrizione g~n eral e, di colorito bruno-pa111do, con muscolatura flaccida ed ipotrofica , i·n d1ecubito abitualmente ortopno ica, con un~ frequenza di 100 pulsazioni e 28 atti respiratori per minuto. Solo negli ultimi g iorni di gennajo egli è stato· leggermente febbricitant e tr.a 37°, l e 38°, ma in seguito è stato sBmpre sfebbrato. Noi possiamo in lui distin.g uer e tre g ru1)pi di. fatti, ~ispet~ivam ente a carico dell 'apparecch10 resp1rator10 renale e circolatorio. P er quanto rig uarda l 'apparecc hio r espiratorio ho già ·detto ch e .da un anno· l 'infern10 ha tosse ed espettorazione abbondante ed aff.anno ; ·e d abbi:amo visto anche che egli ha una frequenza respiratoria superiore alla norma le, pur stando in riposo ed i1n decubito, ortopnoica . Objettiva mente Loro possono notare la forma cubica d el torace, con fo sse .soprae sotto- clavicolari bene evidenti, respiro a tipo costo-.addominale co·n lievi rientr.amenti inspiratorii, in cor.rispondenz,a del IX e X spazio int·er costale lungo la linea angolo-scapo1.ar e bilateralmrente; alqwant.o aumentata la r esisten za toracica; legg·ermen°te abbassato il m arg·ine inferiore dei polmoni, ch e si espande per circa cm. 1 1 / 2 sull '.angolare d ella scapola ; mormorio ve.sci1c.olare su tutto l 'a·m bito polmonare con ·espirazione notevolmente prolungata, e numerosi rantoli a bolle dise.g ual i in.spiDatorii ed espiTatorii non sonori diffusi su tutto l 'an1bito polmonare ma particoJ.arm ente abbondanti alle basi specialmente a destr a . L'e spettorato abbond.ante e muco-purulento non presenta nulla di caratteristico n ·e ppure microscopicamente. Qu esta è la sindro m.e dell'appareccl1io r espira torio che ho esposta in su ccinto tacendo tut to ciò che è n 1egativo. È J:a sidrome comune di una bronchite cr onioa , ch e può a vle re delle e acerbazioni e d el. le r emissioni m,a sen za al cuna ten.denza a g uarigione : essa n on è g uarita neppure quando l 'infermo in pri11 cipio è stato per 3 m esi ri coverato all 'ospedale e sottoposto alle cure d e-1 caso , e non è g u arita n·e.a'Ilch e durante la de:2'en z.a .at,tua le. Qu e ta t en acia, insiem e con Ja loicalizzazion e pr·e,ra lente a lle b asi , è la oar a tter i tica ·della bron chite dei ' 'ecch i; per lél quale son quasi sem pre tossicolosi ·e d ostin atamente tossicolosi ug·l 'individui di una oert n eta' . Qu e t 'individuo , facendo il car rettier e, h n indubbiam ente esercitato uno dei me. tieri ch C' maggiorm ente espon g C1Ilo alle a ffez ioni del1'appar ecchio r espira torio · m a Lor o tengano conto ch e in tanti a nni di ' rita di carretti er e egli non ha patito a lcun male, ed 11a avl1to ln ua bron1chite quando è fatto ' 'eccl1io e ql1asi n on lavorava più. È e' riden te ch e la vecc]1iaja e


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IL POLI CLINl CO

[ A~ì':O XXX\1III, NuM. 50]

non la vita ·d el carr ettiere è r espon.sab1le d ella a bocca aperta per ipotonia d ei muscoli eleua bronchite, ch e è potuta esser solo e parvatori d ella n1an.dibola , tlo11de altre d1efi cienzialmen te preparata dalle vicissitudini atrno ze di difesa ed altri p ericoli. ~ ferich e c ui è esposto , per il suo dtiro lr1estieE cco perch ò r ealmente, corr1e dioe Nocr e, un ca.r:rettiel'le. guart, il ca tarro polmonare è in qualch e moDicevo ch e Ja gran magg iora nza dei vecchi do la m a la ttia obblig·atoria dei vecchi. ha un ca tarro bronchiale cronico e tenace, eù Catarro cronico ed enfisema costituiscono aggiungo a n che che la maggior parte di esrealn1e nte p·er i veéchi un complesso morboso ·i muore per po1monite, per d imostrare qua111- speciale; ed il catarro esagera p er via m eccalo sor10 freque nti e gr.avi l1e affezioni d,ell 'apnica l 'enfiserna, com e l 'enfisema fa aumentaparecchio r espiratorio, dei vecchi e quanto lere il .catarro p er i disturbi circolatorii cl1e d eLermin:a . g· i·ttimo inter esse d ebbono aver e per noi medici. E p er questo anch e la tos se è rara e d ebole, l ' espettora t o per lo p iù abbondante e senza È Gh e per la vecchiaja si costituiscono 11eldistacco tra m a sa liquida e parte d en sa n ell 'individt10 condizi-0ni speciali, perchè l 'appala form.a sierosa O· catarro pituitario ch e è più recchio r espiratorio ammali ed ammali procomune, ma talvolta anche scarso n ella forfon d1amente ed ins.anabilmiente. ma secca. L 'et à colpisce · l 'apparecchio respiratorio i11 Spesso coesiste , e n a turalmente collabo ra esten sione ·e d in p,r ofondità. Spicca anzitutto un processo lento e progres- una forma fibrosa di tubercolosi polmona r e . ' E l e n1odificazioni plessi.metriche sono in sivo di 1atrofia e ·degene razion e oellulare : l 'epitelio cili.ndr1c.o vibratile d ei bronchi divie- rapporto specialmente con l 'enfisema o la sclerosi. ne più cubico e più basso e perde m.an m.ano So.n o complicanze più o meno, comuni di le cig lia ch e sono strumento di protezione e qu.esta in1teressante form1a morbosa la bronchite difesa , I.e fibre muscolari si atrofizzano e d efetid,a, la bronchi te a.sn1atic.a, la bronco-polgen erano,_ le fibre elastichè bronchiali e polmonari poco a poco scomp1ajono, le .cartilagi- monite, le bronchiettasie , l 'asistolia. A conferr11:a d i tutt o questo io ora J,cg·go e n i .si rammolliscono o si atrofizzano. Si agg iundimostro il ri ultato dell'indag ine radiolog· ica ge uno stato semprie ·p iù ingombrante di antracosi fisiolog ica, la sclerosi connettivale e dell 'apparecchio respiratorio di questo infermo: Gabbia toracica a mpia con spazii interl'enfise·m a, con d esqu.a mazione de ll 'epitelio costa_li notevolmente più larghi del normale, alveolare, atrofia e scomparsa d ei setti infuncon decorso d elle costo1e tendente all 'orizza11dibulari. Co.n tutto q·u esto si unisce un dital1e e con m otilità r espiratoria di molto rifetto di circolazione sanguigna, una stasi p er aJ.terazioni sen.ili d el cuor,e e de i vasi, donde d otta ; i campi polmonari , che nei due terzi facili con gestioni. E con corre pure a distur- .superiori son diminuit i di trasparenza, presentano u ·n a trama polffi9nare notevolmente bare la circolazione il trofis m10 e la funzione, a.ccentuata e dcll,e on1bre opache di forma cin etll 'a pparecchri.o 1respi!rato.rio, J 'irrigidime nto del t orace p er ossificazione d,elle cartilagini lindrica o rotondeggianti (bronchiettasie) spetosta li, ed anch.e un restringim ento del tara.ce cialmente ·n elle regioni sottoclavicolari ed alslesso p·e:' e ffetto ·d elle d eforrn.azioni senili le basi, d ove inoltre s i notano zone di traspar enza aumenitata (enfisema); la cupola diad elle costol e e d elle vertebre, donde cifosi e frammatica ·d e tra si trova all'altezza d ella setcoliosi. tima costola 1e quèlla di sinistra ali' altezza delDi. pari passo e p er effetto ·d egli stessi pro. .' . . l 'ottava, tut te due son quasi imm obili n egli cessi vengon o a m a n care i p1u comuni m ezzi d i difesa, com e g ià accennavo : diminuiscon o atti respiratori.i e si de formano - specialmente quella ·di sinistra ch e prende una direzion e le prime difese d elle fosse nasali e d el circolo 1 in fati co perifaring·eo, dimi.nui sic.e I ',attività lin- quasi orizzon.t a,]e - ; i seni costo-diaframma·tici non Si rischiarano. fa ti ca e fa gocibaria e la . :resisten za generale, climinuisce sopra ttutto la tosse . Mentre , d 'al.tra La s indrome r en a le d el nostro infermo è i)arte, si ha una produzion e esagerata di muessen zia lmente costituita d a i seguenti fa tti: ro per aumento delle cellule caliciformi e muEgli em e tte nelle 24 ore circa m ezzo litro r ipare nella mu cosa bronchial e e per diminudi urina, a cida , di peso specifico 1019- 1022, zion e della diaforesi, donde il mormorio ve- conten ente 1-1 ,20 % 0 di a lbumina, 13-17,4 %o ~ icol.are tran itori:am iente oscu ro, i ra'Iltoli ch e di urea, 6, 78 %o di cloruri, e n el sedimen1to l.l1arpet chiamava di disten sion e (déplisse- numerosi cilindri jalini e ja lino-granulosi, ra111 e1it), I ' espe l lOI,'azione m attuti na. re cellule r enali , discreto numero di elementi E teno·ano con to che il vecchio Tespira a bidel sangue. t nalmente in una specie di atmosfera confiL't1rina è appunto abitualmente scarsa n ei nata }Jer il fatto ch e v 'è riduzione d ell 'am,-ecchi, con pol iuria n o tturna e p-011.a ch iuri.a pie1za dell 'inspirazione e de11'espirazione, e dipendente dalla sclerosi r enale e d all 'iperfrui11d i r itenzione di a nidride carbonica ed eten sione d ell 'acqua n e] glom erulo , opsi uria, 111alo i d ef iciente. Ed ancora il veochio dorm e an isuria , al lo peso specifico , poca urea, clo--


[ANNO XXXVIII, NuM. 50]

SEZIO~E

PRATICA

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ruri quasi no:rmali, poca e t alvolta anch e nienni, v'è qualch e ca.sa di qu.esla sindron1e del te albumina che va poi progressivamente crer en e senile e l 'esam e funzionale ·d ei r eni ùiscendo, discreto num ero di cilindri. Questo m ostra un certo g·rado di sclerosi . è quanto risulta anche da uno s tudio s ul reIl r en e senile, com e lo d escrive Delafonne sen ile, ch o per mio consig lio sta quì facentaine cl1e '2"li ha d edicato u11 lun ocro studio , è do il dott. Bongiovanni. u.n .ren'.e, atrofico rosso gr ar1 uloso, cosparso di Corrispond,entemente nel san g·ue d el ·n ostro c1st1 p1u o m eno numerose sulla superficie, infermo è 0,40 %o di azoto e 8, 19 %o di cloe spesso con le :arterie in pred.a a.d a lterazioni ro, un .aumento qt1indi di cloro ma non di ate·r o:m 1asicl1·e ancl1e. macrosco·p1camente apazoto. prezzabili. In esso i g lomeruli so11 sedie di uPer quanto riguarda le prove di funzio11ali - na tra.sforrriazione jalina o di una sclerosi che tà renale dirò. che dopo 6 ore di dig iuno idrili riducono ia piccole m.assc fibrose , in cui co la d ensità d ell 'urina arriva a I 023, e dopo le arterie presen tan o tt1tti i g r ad i dell 'endoingestione di 600 cm. e. d i .acqu.a in 10 n1inu- peri.arter.ite. I tubuli so110 .atrofici e collabiti, ti l 'infermo riesce ad orinare non i)rima di talvolta dilatati, e contengono nu1nerosi cilinore 4 I / 2 .c.accian.do circa 70 cmi. c. di urina dri. La scl erosi inter stizia le è presso che costandi pes o specifico 1021. te ma assai variabile p er inten sità e distribuLa pressione vasal e a l P ach on ha seg1iato zione, p er lo più n on limita ta a lla parte cor250 per la massima e 130 p er la minima. ti cale e talvolta anche prevalente n ella parte Questo quadro n on è certo quello di un ' armicl ollar e. M.a il Delafori•t aine non manca di ( eriosclerosi renale o con1une n efrite inter- avvertire ch e queste lesioni p ossono a ssai va:Stiziale primaria o seico[)daria a n•efrite ri.an11e11to icombinarsi , fino· .a non IJoter essere prevalentem ente paren chimale (rene grinza più b e·n distinit~ da qu elle d ella n efrite croniod atrofico), che n el nostro infern10 per ca b.a n.ale d ett.a interstiziale . · rag ion.e d'età si potrebbe sospettare. Nell 'ar~ evidente ch e queste les ioni 11anno origit erioscl erosi . renale v 'è ipertensione, i1)era zone vasale ed interstiziale : I.a se]er osi vasale temia, p·o liuria (per alterazione g lomerulare non si può disconosce.re; ma de l pari non si con alta pression e ·n ei glomeruli illesi od iperpu ò negar e l 'infiltrazion e Jeucoc it:aria sottopermcabili·tà dell e lor o pareti inizialm ente o capsulare e periglo m.eru1are. clo11de deriva la diminuito assorbimento di a.e qua nei canali- ~·cl ero si primitivam ente inter stiziale descritcoli) con urine p a1li·dissimte a ba.sso peso speta da Oberli.ng , e ch e dimo·stra come nel rec_ifico, scarse quantità di urea e cloruri, albu- ne senile si trovino, insieme con le lesioni anmina p oco abbondante fino a I I / 2 %0 . ~ un ticl1e, anche elementi gioYani a carattere evoreperto quasi completamente· divers9· quello lutivo. osservato n el nostr o infermo. Natll!ralme.n.te qt1esto s tato rena le agg rava Nelle nefriti croniche dei vecchi prevalgono qu,ello dell 'apparecchio respiratorio, ch e abi f~tti di infiamm.a zione più che quelli di sta- biamo precedentemente studiato : basta r icorsi, con peso specifico basso d elle urine, audar.e, in proposito, come il catarro bronchiale m ento più o meno notevole dell 'azotemia sia comune nei nefropazienti .p er uno .stato assolutamente m a n cante n el riostro inferm o ed ematoso d el polmone. - d onde sopratutto disLurbi del r espiro e sonnolenza e quin·di esito fa tale, presenza di ed~­ E r esta ancora la sindrome })iù direttamii, fenomeni d 'ins uffic ienza cardiaca più o n1ente a cari.ca dell 'apparecchio· circolatorio, m eno dipendenti dal r en e. di cui ho già ricordato· qualch e elemento speIn,1ece il r ene senile a trofi co è una speciale cialn1'ente per qu.anto rigu.arda la pressione e n efrite interstiziale diffu,sa cr onica per periar- la frequenza del polso. Riassumo anch e quì solo i dati positivi. terite e stato ateron1,asi.co d elle a rterie r enali. Per irrorazione insufficiente in esso si ha diIl cuore è modi cam ente aumenta to di vominuzione dell~ urine e d ei loro costituenti, lume in tutte le sue dimens ioni ed è b en pulatrofia dei glomeruli, sclerosi vasale, a trofia sante , con1e appare an che alla ra dioscopia. I g eneria le d ell 'or gan o . P er Ball,et la sclerosi è toni cardiaci sono a lqua nto ·deboli sulla miprimitiva·m ente p eritubulare, e la nefrite in- trale, m a sui fo cola i d ella base è alquanto rinters tiziale senile consiste in un 'atrofia dei tu- forzato il secondo tono. All 'esamfJ radiologico l ' j mmagine d el g rosbuli contorti. Sono rari in questa forma i versam.en ti sie rosi e l 'ipertrsfia ·c ardiaca. Si può so fe.sci0 ':.a;;col1a:re, a un1entata in altezza, ap·p aavere più o meno ricra la sindrome ipertenre lievem ente allargata , n1a soprattutto presen. siva o piccolo brig·htismo specialme nte p er ·ta il margine destro più conv,esso e IJiù sporspasmo' vasale : iperten sio·n e e piccola ure- gen te ·d el n ormale. A sinistra l'arco aortico è mia: dispn.ea, dispepsia, vertig ini , cefalea, spiccatam ente accentu.ato. Tutto il peduncolo vasale è a nim at o da pulsazioni molto deboli e amnesia, prurito, criestesia, acropar est esia , dipoco apprezzabili . Nella posizione obliqua ant o I!:0rto. crampi, sussulti nottt1rni , epistassi, n1 ejcpr agie , lom1)agine, àistul'Li '"y- i5i-,~i ed. ute riore cì estra ìo sr1ts.zi0 16~:lc,.:c\ rc~ ~& c.;o è b en riditivi. schiarat o. Il ra diologo conclude la sua descriIn tutti i vecchi , anch e apparentemente sa- zione così: aorta senil e. <..J

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1858 · È quesla, i11

uccinto, l 'es1)re io11e di uno La to di arteriosclerosi e d '1'1)ertens io11e cl1e con1unemente si trova nei veccl1i. ei Yeccl1i l 'iperlen sion e J1on ha la stessa i1n1)ortanza cl1e 11a n egli a dulti: spesso non è r11olto inte11sa, quasi se1n pr e è b en soppo.ritala, enza gl ' in-· cidenti improvvisi e gravi ch e· essa d elermina n egli adulti, in dipen·de11~:a di tante circostanze m .a sopr attutto della vita più 1C.al1nia e meno pericolosa ch e vi,rono i veccl1i. Assai più imp·ortante è l'insufficienza cardiaca, di cui sono principali esponenti il fegato un po' gro:sso e dolente, un lieve versan1enlo di liquido n°el p eritoneo, la presenza di elem enti del sangue nel sediménto urinario. Essa, oltre a d eterminare diretta.m•ente disturbi g.r.avi, ,t ra l'altro, s i ripercuote tanto sulla sindrom e bronco-polmonare ql1anto su quella r enale che ho innanzi d escritt e. Gli effetti d·ella d eficien zia. cardia ca sull 'apparecchio ·r esp,iratorio, ove determina congestione ed edema per ipostasi, sono chiarament e espT•essi .d .a lla prev.al e:nza d ei fatti oatarrali alle basi r)olmonari . Quanto al rene b.asterà che io ricordi sommariam,e nt·e quanto ha concluso· il D el.afontaine, ch·e ho g ià cita to per il suo st u·dio sul rene dei vecchi. Egli dice che nei vecchi ben con serv.a ti ·e non ipertesi, .anche se cronicam ente malati purchè s enza segni clinici d'insufficienza cardiaca o di nefrite, l 'albuminuria è rara e solo in un te rzo dei casi si h a una lieve elevazione del tasso azotemico fino a O,o0-0,80, modificazioni queste tanto più n otevoli per quanto più v.ecchio è il soggetto , anzi per quanto più gravi sono· in lui le stigm .a ti generali della vecchia j.a. Invece quan.do v'è iperten sione arteriosa senza in.sufficienza c.ardi..aca manifesta, con egu1al fr equenza ch e negli altri aun1.~11t a l 'urea sanguigna ma l'a1buminu.r i.a è più comune, g iacch è la funzio11e r enale è lesa in tutti g·l 'ipertesi pur non esendovi un parallelismo tra iperten ione e disfunzion.e r enal e. Coml1nq ue, i di turbi ren.a li - talvolta anche clinicamie nte latenti - son quasi costanti nei vecchi, e gen eralmente fanno parte - come n el nos tro caso - di u n complesso di disordini funzionali per i quali la sinerg ia r enale e cardio-vasal e a ppare particolarm ente intima. E giustam enite D elafontaine co.n c lude che sar ebbe forse vano n ei vecchi tentar d 'i sol.are tipi clinici , ch e accentrino attorno ad una leione alcuni sintomi :con siderando gli altri com e secon clarii. La descrizi one delle nefriti croni ch e senili, egli saggi un ge, .è la dissociazione artificial·e. di un i11sie.m1e patologi·c·o , in cui l esioni multipl e evolvono parall elamente e 'interferi cono le une con le al tre, senZ'\ cl1e sinno ron1 an d a te da a lcun a di esse in m odo }Jr eponder ante.

rico d ell 'apparecchio respiratorio uropoietico e circolatorio, l e condizio11i più comuni a trovarsi nella vecchiaia, d erivanti direttamente da lla senescenza ed interfe rentisi potenteme11te tra di loro : .catarro bronchiale dei vecchi rene senile, arteriosclerosi diffusa. ' Non .sono certo co.n dizioni gran che modificabili : n1.a si possono fino :a,d un certo punto pr~venire e ritardare con i mezzi di profilassi cui ho tante volte accennato e consistenti soprattutto nell 'oppo-rtun.a · scelta e regolazione del. lav:oro, nella co·n veniente igiene, nelle visite per1od1.che, n ella cura tempestiva e sufficiente di ogni menom.azionc ·de lla salute. Al punto cui le cose son giu·n te n el nostro mal1ato, c'·-è poco d.a sperare per una rearessio.n1e di s intomi; e lo dimostra il fatto che egli b en poco vantaggio ha tratto da due perma!1enze in osp~dale. Ora egl i può solo sperare in u11a stab1l1zzazione de i suoi m1ali od in un più lento d ecorso di essi. Noi po.ssi.amo ritar,d.are l 'inizio e r1allentare j 1 decorso della vecchiaja, n1a non possian10 n è evitarl.a nè can cellarla. Jl ~ipo~o, cui 1'infermo è .costretto e che qui .g·l1 s1 assicura; l'alimentazione appropriata cui è. s~ttoposto, le solite c ure jodiche ch e si c on~ s1g·l1.ano sempre .ad 11na 1oerta .età, gli g ioveranno sopra o.g n 'altra c osa. Qualch e altro vanlao-g·io potrà egli rica,r.are da cure sinton11at icl~e con gli ipotensi,,i, i diuretici, qualche bal samico, qu.alche tonico generale con1e la china. Epic1~isi.

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L 'am.m alia·to, che in seguito andò prc:-gressi,ran1ente aggravandosi, morì il 21 f~bbra10.' ed and? all '.auto.psia con la diagno~i d1 arter10-scler os1 gen erale, broncl1ite catarrale cronica, e.nfi sem.a polmonare, rene senile atrofico (n efrite interstiziale cronica diffusa), or g ani d.a s.t1asi. La di.ag.n osi .a natomica fu: ?ro·n chite cronioa ed .acuta muco-puruJenita i.n polmone enfisematoso, arteriosclerosi, rene grinza arterioscleroti co ed amiloide, degener azione del mioca.rdio, organi da stasi. 1

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IL POLICLINICO

Ricordiamo la interessante monografia : Prof. LUICI SPOLVERINI Direttore della. Clin. Pediatrica. della R. Univ. di Roma

Le recenti acquisizioni della scienza sulla alimentazione della prima infanzia. Con

presentazione del

Prof. Sen. E. MARCHIAFAVA

Lettera del Prof. E. !Jla'rchiafava. Pag. 3 e 4 Indtice. Pag. 5 e 6. - Introduzione. Pag. 7 a 10. - Cap. I: La digestione e l'uso delle sostanze amidacee ??ei primi mesi di vita. Pag. 11 a. 18. - Cap. II: La patogenesi e la cura delle comuni dispepsie da latte di donna e di vacca. Pa.g. 19 a. 28. - Cap. III: Gli studi di fisico -chi'1nica colloidale del latte ed i loro 'r iflessi ??ella pratica alimenta're infantile. Pag. 29 a 42. - Cap. IV: L'azione eutrofica degli

SOMMARIO -

alimenti irradiati. Pa.g. 48 a. 61. Volume in--8 . di pa.gine 64. Prezzo L. 1 O più Je APefle poetali di spedizione. Per i noatri abbona.ti sole L. 8, 5 O in porto franco.

\hbia1110 a11punto n el nos tro m alato per que .. ta triacle di sin clron1i rispettivamente a ca-

Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA . •


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SEZIONE PRA1' ICA

OSSERVAZIONI. CLINICHE. Di un caso di adenolipomatosi simmet1·ica CONTRIBUTO CLINICO

per il dott. UGo

LE ONELLI,

m1edico condotto .

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· iadi glanclolari i11grossale. L 'indiYiduo dall 'ingui11e in g'i ù può definir i uri 111agr o. Egli ar1zi dice che 11eg·li ultimi an11i ha vis to piuttosto dima-· g rare g li arti. Sistema r espiratorio : nulla di n o tevole. Sist en1a circolat orio: l 'aia cardiaca è ingrandita long itudinalmente: l 'illo cleila punta si percepisce n el 6° spazio i11tercostale un po ' in fuori d ella J)apillare verticale . Sui focol ai d ella bicuspide e della tricuspide .i toni sono normali ; sul focolaio flell 'aorta e più ancor a su quell o dell a p olmonare ..,i ha sdoppia1nento d el 2° tono. Sul ma11ubrio d ell o · sterno si nota ottusità. Ma no11 vi è in1pulso del g i t1gulo, non ritardo fra i p ol si arleriosi, nor1 aller azione dell a voce, n è n evralgie , n è alcun segno che faccia pensar e a lesione d ell 'aorta. I,.'o ttusità retros ternale, il n otevole m\arezz.p.m ento venoso e lo sdoppia111ento del 2° to110 sui focol ai d ella · b ase si spiegano con la co1npression e

lì. L., dj ann.i 52, da Lctto1nanoppello, possidente; figlio u11ico·; i suoi genitori sono morti in tarda et=ì. H a cinque figli Yiventi e sani : uno è nato dopo l 'inizio d ella malattia. Allevato con l a tle maler110, subì le comuni 1nal a ttie a·ell 'infa11zia. Da~ giovane f u n1alato cli difterite e poscia di polmonite. Fu operato per un lipo1na della r egio11e epigastrica quando aveva 20 anni. Ha fatto i10Levole abuso d i Yi110 , n on di labacco. 11 piazie11te riferiste cl1e 11el 1915 ebbe un grande spavento il g iorno 13 genna jo a cau sa di quel disastroso terre1noto: egli si lroYava su un ' altura sovrastante al paese, avvertì il terre1no to e vid e · t l 'abita Lo ricoperto da t111 'in1111c11sa nuvol a di polvere e c r eclette ch e fossero state dis trl1tte l a sua casa e la sua famigliola. l)er sua for luna n è l 'u11a 11è l 'altra avevano ubito dan11i. Egli i11sis te col dire c he da allora comi11ciò ad aYvertire 1111 ing rossa111enlo d el collo, ch e è andato se111pre più a ume11tando. Dopo pareccl1i anni l 'ing rossa111e11Lo si è e leso alle ascelle , alle regioni n1ammarie, aile spalle. ~essun cambi a111en lo 11a notalo itel st10 si st ema 11ervoso : s i è sentito sempre b e n e ed ha continuato a 1ne11are vita attiva. Esa n1c ob i elti vo. - Ind ividuo di robusta costituzione fisica; alto m. 1,64; JJresenta al collo un gros :> rigonfia111ento a g ui sa cli n1anicotto su cui ..• è p oggiato !l capo; i lin1i ti di tnle tt1more sono 11iuttos to 11etti in all o; seg1.1 0110, indietro l 'impia11 Lo d el c u c ullare sull 'occipitale e, passa11do 11er Je reg·ioni 1nastoidee, seguo110 i b ordi d el mascellate inferiore ; in basso ed in avanti il manieser cita ta da si1nili 1nasse g r assose retrost ernali co tto clel collo è p endulo e si confonde co11 una sugli organi del m edias ti110 anterior e. notevole tumefazione d ella reg·ion e pettoral e la Organi add o1nir1ali: sto1naco d ilatato; funzio11 i quale si continu a con dt1e lnasse d elle r egio11i dig·eslive i1ormali. Il pazient e è affetto d a emorroiasce llari ; J' i11grossa111en lo si s1)erde i11sensibilmenclj sang·uinan ti inodicamer1te. t e col g rasso 11or111 al e so ttoc utaneo d elle regioni Il fega to è uniformemente ingrossato n ella picepigas lrich e ed ipocond r jache. col a e i1ella g·rande ala , la tJuale deborda d ue dita Incl'ietro l 'ing rossam e11to inLe:r:essa l e regioni dall 'arco costale ma la eia apprezzar e i marg ini e 1naslo idee', il collo, le s palle e jl 3° superiore delle la con sist.enza norrnali. ])racci a e si sperd e, sc11za limili r1etti, verso l '8a L a n1ilza, an ch e <li J1or111ale con sislenza, si p alvertebra. pa due dita al diso tto dell 'ar co co stale . Lo sviluppo fii queste n1asse è impressiona11te; Sistema n ervoso : nt1lla di anor111ale: intellj genza la cir confere11za del collo, a t e la eretta, è di cm. sYeg·lia e pron t a; assenza di aste nia, di n eYralgie, 61; quella del torace è di r in. 120 ; il peso d ell 'indicli p ar es tesie; 11.essun trem or e .alle mani; riflessi viduo è cli Kg. 78. 11or111ali. · L a cu te c he ricopre t ale n1assa è 11orn1ale per L a W assern1an11 più volle eseguita h a d a lo ricolorito: si 11ota . p er ò t1n marezzamento venoso s11l tpto se1n pre n egativo. inolto sviluppato sp ecial men te nelle regioni cl aviL 'amn1alalo :P,a fatto lu11game11te u so di prerolari, sulle bracci.a e sulle r egioni scnpolari. parati tiroid ei sia p er via orale, ch e ipod er1l1ica; La con sist en za d elle inasse è molle el astica; la 1na no11 ne h a avuto alcun g iova1nento . pelle è p oc·o spos tabi Le . Palpando n ell e regio11i sotLe condizioni generali in 14 anni, cioè dal 1914 tomascellari, parotidee, ascellari· si sen tono nela] 1929 ono res tate se1n pre buone; solo· il tumore l 'inter110 dell e 1nasse dei noduli più piccoli e consigra soso ha con,tinuato a crescer e lentan1e nte e s tenli; l a palp azione r1011 risYeg·lia dolore alcuno, p rog r e siYamente. Essendosi reca lo a Ro11l a per nè si è avt1to 1nai dolore spo11ta11eo; tutti i movifar i osserYare da sp eci alis ti gli fu con sig lia la i ·ap1nenti articol ari sono perfettamente liberi. Le mapli~azio11e di radiu1n; il ch e fece per tre sedute e ni , gI~- a11tibracci, i piedi, Je co cc, le natiche sono in effet ti la parte anteriore del collo impicci olì: spiccatan1ente m agre: l 'aclrlome è un p o' obeso; le e ciò er. a clin1ostra lo anch e l al fatto ch e d oYette regio tli in gt1inal i so110 n.ormali , n è si notano p.le-


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I L POLICLINICO '

far restri11gere Ja scolla tura della can1icia. Però 20 g iorni dopo l 'uJ tin1a applicazione ebbe delle ulcerazioni s ul giugulo; l 'an1malato si preoccupò e non volle continuare Je applicazioni. La morte è aYve11,ula n el n1arzo 1929 per broncopolmonile. Dopo 6 g iorrii di malattia si è avuto colla sso cardjaco. La fotografia è a11 teriore di alcuni anni all 'eJ) OC a nella inorle ; pure v~ s~ scorge bene l 'en or1ne coll etlo grassoso; cosi pure si intravvedono i rigo11fian1e11li delle spalle e delle ascelle. '

Il caso d·e critto .app artiene a quell.a form.a rS tu,dia ta n,el 1898 ,d a Launois e Bensaude e a cui ques ti a utori 11anno d.ato il nome di adenolipoma,tosi simmetrica; precedentemente erano s tati rifreriti casi isolati d.a Brodie, Ilugier, Mac Corn1a.c, Baker, 1\Iadelung il quale ulti.mo aveva pro1)osto il nome di collo grasso. La mala ttia è caratterizzata sopratutto dal1'en orme colletto di gr.a sso ch·e fa assumere a lla fa ccia e a lla testa, che restano no·r mali, una forma a pera. Il collare si compone di IJiil m ,asse: . una a ferro di cavallo occupa la r egione ioidea, sporg1e inn.anzi .al m ie nto e r1aggiunge later,a lm·ente l~ fosse paro ti.dee; due sporgenze retrom.a stoidee emisferiche, separatie una dal! 'altra da un solco ·mie diano, che dà loro un aspetto natiforme, occupano la nuca; un ammasso media110 corrisponde presso a poco alla 7a vertebra cervicale. Per lo più tutte queste masse i cong-iung·ono e il collare diventa continuo (Leri). Si ricorda un ammalato di Vircl10,,~ nel qu.a le il .collo avev.a 60 cm . di c irconferenza: il mio ne aveva 61 ! La m .aJ.atti.a pier p1arecchi anni è circoscritta a lla reg·ione oervicale, m .a lentam.er1te si ·d iffon1d,e all e regioni pettor:a li, .asoel,J.ari, scapol.a ri, ,e qu.alcl1e volt.a è giunta perfino al triangolo di ScarJJa . I~e masse li1Jom.atose hanno la car.atteristica ·d i disp·o rsi sem pr.e simm etricam ente o lungo la linea n1ediana o ai lati del bu to; i loro limiti non sono netti ma si co11fondono co l n ormale grasso; sono ader en ti alla pelle e ai tessu t i profo11di. La differenz.a tna que t.a for111a e il n1orbo di D ercun1 viene tabilita tra l 'altro d all'assenza n ell 'adienolipomatosi di ogni dolore delle mas e e di qual iasi disturbo generale. Può ri sco11 trar ~ i a volte compres~ i one di orgnn i endotoracici (ve11a .cava superio·re, albe1·0 broncl1iale) da parte d·elle masse con· loc.alizzazione lracl1co-bronchialc. La malattia è mollo r.ara ,e ... i riscontr.a qua i esclu si·vamente n eo-li uo111ini cd i11 età adulta; il uo interesse b dcriv<i dalla di _ c us~ ione a cu i l1 a dato luogo la ua patogene i. Il Launois e B en~n ude, che 1

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per primi h anno individuato la forma clin~ ­ ca, partendo dal concetto che le masse si sviluppano di pref·erenz.a in regio ni provviste di dal risultato d ell 'esame ba landole linfatiche e is tologico d elle masse, che includono glan.dole o 1)orzio·n-i di g landole, 11an.n o pensato ad :ina affezione glandolare primitiva che d'e ter·I lliner ebbe u.n 'infiltrazione adi11osa e la malattia avrebbe quindi affinità co n i casi di adenolinfo cele. l1abbé, 'F errand, Leri ed altri stltdiosi, specialmente fran cesi, ritengono che le formazioni lipom.a.tose si.ano un.a rea~ione . d~l ~essuto sottocuta.n eo alle diverse inf1ammaz1on1 attenuate : cioè sarebbero le g landole linfatiche, s tazion~ di arresto specialmente dell'infezione tube·r colare, ch e reagirebbero con un process.o di adiposi; da ciò il no.m e di adenolipoi:na:os1. Lnveoe nei casi istologicamente stu.d1at1 da J olly e da Queri si riscon tr.ar?no ~ell·~ masse lipom.a tose produzioni cordon1form1 d1 tessuto fibrois o, rioco di vasi, con asso.Juta assenza di g·I.ando1e linf.atich e. Launois e Bein,sia·u de so, ten.g·ono che quando la m .a latti.a si sviluppa in regioni pov·ere di tessuio linfatico, ivi possono esistere abbozzi di tie ssuto linfa.denico; essi insomma ritengono che la malattia sia dipendente da alterazione del tessuto linfadenico: ciò spiegherebbe l'ingrandimento di milza e di fegato che, com •e nel nostro caso, spesso si osserva inieme ad una leucocitosi. Ca stellino e Pen·de (Patologia del simpatico) ritengono che esista una parentela di questa _ con le altre lipom.atosi simmetrich1e (nodulare m l1ltip1a, lipomatosi delle estne.màtà, articolare arborescente, adip·o si analgesica, morbo di Dercum) e dipenderebbe d.a disturbi endocrini ·specialmente· della tiroide. L 'Aievoli sostien,e •che l 'istog·enesi del tesuto linfatico sia intimamente legata a quella d el tessuto .adiposo, onde l 'uno può formarsi a spese dell'altro . E per le correlazi?n i fisi~­ locriche esi stenti tra sis~ema endocrino e s1st;ma linfatico le alterazioni d el primo producono modificazioni del metabolismo del sisten1a linfatico. Anche M.artelli sostien e ch·e fra i lipo·mi del morbo di Dercum e quelli della lipomatosi nodulare multipla esista quasi identità istog r.afica e istochimi ca; sono formati . da ce~­ lul1e ,a dipose .a·d ulte, pvesenta1no zo~e 1p~rem1~ che ed infiltrati parvicellulari per1vasal1. Nei caisi dolorosi si aggiungerebbe una nevrite cronica delle scar se fibrille n ervose. . Il Maragliano rileva cl1e, pur essendo ~uas~ identic i i crilerii i stopatologici, molto d1vers1 1

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1861

SEZIONE PRATICA

sono que lli cli·ni.ci: il m orbo di Dercum fJresen ta numerose turbe n ervose (astenia p.sichica e cardiovascolare) conduce ra1)idameJite alla cach essia ed ha esito infausto, mentre a volte n ei casi lievi si g iov.a m.oJto dell~ tera}Jia tiroidea; la liJ>on1atosi no·n clolorosa non dà .a lcun disturbo, è perfettam.e nte tollerabile per molto tempo e non si g iova a ffatto di c ure opoterapich e. Inoltre n11entre l 'inizio delle forme non dolorose è subdol o, quello delle forme dolorose è generalmen t.e a.cuto (attacco lipom.atoso ·del Martelli , che lo par.a gon.a ali 'accesso gottoso) con febbre, dolori intensi, brividi. Martel1i con Ficl1era e Loeb paragona l 'accesso .a cuto ad uno sholt a n.afilattico ·ch e porta alla liberazione in1n1ediata dell 'or g·a·n ismo da un quid tossico lipoideo; I.a scaric.a lipoidea n ella lipo·m atosi sin1n1etrica avverrebbe lentamente e g r.a datamente per una d1eviazione della lipo.g en esi probabiln1°ente da alterato ricambio . Il nostro .ammal.alo afferm.ava ch e aveva notato 1'i,n:izio della malattia dopo un g rande spavento, ma è da rilevare invece ch e ancl1e in giove11tù egli ave,,a avuto· un lipoma isoI.a to . È ·Oerto che n ella ma.gg"ior.anza dei casi studiati si lfiscontrano com e fattori etiologici: 1'età adulta del sog·g·etto (al disopra dei 40 anni) quando il ricambio è r.allrentato, e l 'alcoolismo . Spe,s,so fu riscontr.a ta la presenz.a contemporanea della sifilide; della tuber colosi; dell 'albuminuria; della di.atesi neurartritic.a; o della semplice obesità. · Nel nostro caso er.a interiess.ante il fatto che l 'individuo aveva g li arti mo lto magri; e ciò mi embra infirmare il ·Concetto ch e « come il rr1ixedema è un 'affezionre del tessuto conn ettivo, la lipomiatosi sarebb1e. un.a lesione del tes . . u I o adiposo ch e rientrerebbe n el g ruppo deJl e obesi.tà discr asich e » (P.a.11.asse), perch.è il mixedema e le obesità d:iscraisiche sono malattie generali diffuse a tutto l 'org.anismo; n ella malattia in esame i11vece la neoformazioJ;le di g·rasso ha il vero carattere di un ·t umore con una vitalità . lla propria indi pe1n .den.te dal T·esto dell 'organ isn1·0 : infatti il nostro individuo è dimag rato e le lnasse li pomato e hanno continu,a to a cr.esceDe. Co·n cludemdo ·a n-ie i)ar e ch e per l'a.s senza dei fenomeni endocrin o imp.atici, per l 'inefficacia della terapia ti.·roidea il nostro caso non .conferm i l 'ipotesi etiolog ica d1ella n.a tura endocrim.a dell "adenolipon1atosi che pure è cosi suggestiva n,el m1orbo di Dercum. 1

Lettomanoppello (Pescara), nov. 1931-X.

RIASSUNTO . L ' A . .riferisce su un caso di adenolipomatosi simmetrica, durato 14 anni, enumera le varie ipotesi patogenetiche, ,e dall 'esame d el suo caso esclude la natura en.docrina della ma1.al(ia. 1

BIBLIOGRÀFIA. CASTELLINO e PENDE . Patologia cle.Z sinipal i co. ERIBERTO A1EvoL 1. Dist r ofie lipomatose. Lipomi ..

;Vu ove indagini di ef io logia e patogen esi. M alattia di Dercum. e lipomatosi nodulare mult ipla. Casistica. In Policlinj{'o, 14 gennaio 1924,

n. 2. Lipomatosi sim1netrica farn,igliare . In Policlinico ,

2 noven1bre 1931, n. 44. Alcune f orme cliniche di adiposi localizzal e del

prof. L EllI di Parigi, in Le Monde Médicale, novembre 1924.

IGIENE Diffusione dei mezzi di lotta antilarvale nella profilassi antimalarica. Intervento obbligatorio. Risultati in p1·ovincia di Reggio Calabria {*). Dott. EMANUELE TRAVERS1\., l\!Iedico Prov . .ag·g. reg.g,ente l 'Ufficio Sanitario Provinciale di Regg io Calabria. Sin dal 1929 in Provincia di Reggio Cal., auspice il Provveditorato alle Opere Pubblich e della regione e per esso l 'Ispettore Generale m ed:ico dott. A. Pala.dina ad1detto a quell 'Uff i eio, si è provv·eduto alla diffusione ,d1ei mezzi di lotta antil.arvale nella profilassi antimalarica e cioè a llo spargimento periodico della miscela arsenicale (aceto-arsenito di ram·e e polver e di str.a.da) sulle acque scoperte o a len to decor so entjr o il perimetro delle zone m,alaricl1e l1egalmen~e riconosciutie . Non esito a dire ch e tale importante presidio .a ntimal.arico dir.etto a diminuire sensibilmiente il numer o degli anofeli - noti vettori del pa.rassita dell 'en·demia palustre agg·iunto agli altri m ezzi di lotta g ià in 11so presso i 64 Comuni malarici d1ell.a Prov incia (bonifi.ca umana e profilassi a m ezzo di chin ino) ha fiatto dimi1nui1re sensibilmente la morb ilità per malaria e ridurre a pochissimi i casi d i morte per tale infermità. D.a ta la semplicità ed innocuità d 'impiego del presidio profilatti co ed il bisogn o di arricchire ancora di un 'altra arma potente I 'organizzazione .a ntimalarica me di.ante la diffusione dei mezzi di ·d ifesa anti.anofelica a larghe - - -1

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(•) Relazione al I Congresso Medico-Chirurgico CaÌabrese (Cosen za). . .


1862

IL POLICLINICO

1)asi capaci di fronteggi ar e pur senza la pres u11zione di volerlo debellare - il pericolo della mala.ria, pericolo ch e incombe purtropj)O su oltre du·e terzi dei Co1nuni della Provincia,. S. E. il Prefetto Carini prontamente accogliendo la proposta dell ' On. Provveditorato, con Decreto 18 aprile 1929 tale m,ezzo cli lotta .r ese o~bligatorio . ]~ mi piace qui di seguito tra:scrivere il conle·nu to di. de.tto utilissimo provv.edin1enLo: Il J.?re.f etto: rit~nuto che p er la iinmjnenza <lel p eriodo epidemico della malaria occorre avvi:~re ai mezzi ?ccorrent~ per fronteggiare la diffusione d el la epidemica infezione ch e assume ilella 1)rOYin cia carattere di particolare: gravità; ritenuto che nl~ '~opo ol.tre la somministrazioD:e gratuita <lel ch1i:i11<? aglL ave~ti diritto come per legge, è 1tecessario integrare 1 apprestamento difen sivo con Il'_lezzi atlì .a distruggere i vettori noti de1la infe~.1one .n e! focolai di loro sviluppo; che p er tale I 1ne s1 riconosce la convenienza e la necessità di impiego clella m~scela antilarvale che il Provve. rli~orato. al1e. <;>o. PP. della Calabria mette a gratuita disp osizion e delle ra utorità provinciali e com~na]i del. Compartimento; senza pregiudiz~o de~11 ad emp1menti previsti dagli articoli 163 deJ I. U. delle leggi sauitarie 1° agosto 1907 n. G36 (1) e 119 del T. U. de11e leg·gi sulla bonificazione dej Lerreni J).aludqsi 30 dicembre 1923 n. 3256 (2) ; vi~_ to l 'ult1rnu comma dell'articolo 125 del 'l'. U. (lelle leggi sanitarie ora citato (3) ; senti lo il p ar ere del medico provinciale; decreta : 1) e11tro i.I perimetro delle zone malariche 1egal111~nle rico11osciute è dichiarato obbligatorio lo sp ar g1n1ento, a periodi decadali e durante i mesi ei a m r1ggjo ad ottobre inclusivi; della miscela antilarvale su tutte le acque sçoperte esistenti in de lle zon e inalariche, siano esse s tag·11anti o in Ieralo cor so; . 2) . l 'obblig:o di cui sopra coE'lpete, ai proprje. lari dt lerr en1 compresi in zona malarica che li co11duca no diretta1nente o .ai loro aventi causa r l1e li abbiano a qualunque t~tolo in conduzione; 3) p er i proprietari o loro aventi cal1sa contl~ltori di fond i l'ivieraschi di corsi d 'acqua, l 'obbligo dello spar g imento periodico della miscela a11 tiJ arvale è esteso sino .all'asse del greto del co rso d 'acqua confinante; 4) i sigg . Podestà, gl~ Ufficiali sanitari, gli agenti municipali ed ~l personale all 'uopo incaricato dai Comuni, curano di fare osservare le diposizio ni d el presente d ecr et o, sotto la comminaloria d ell e sanzioni di ch e all 'articolo 129 del cita lo 'f. U. delle leggi sanitarie 1° agosto 1907 cc

XXXVIII, Nu1v1. 50)

[ANNO

n. 636 che contemplano I 'applicabilità della n1u1ta sino a L. 500 e del carcere da uno a sei inesi a carico d ei contravventori n .

Tale ordinanza che nel 1929 ebbe solo un J)rincipio di attuazione. ha avu.to in,-ece nel 1930 ed avrà indubbiamente ne ll 'anno in corso un 'attuazione in provincia che si può a buon diritto consid·er:a rie come ge11erale e sino a u11 oerto punto - an.cl1e1 organica. D.ai rapporti dei singoli ufficiali · sani tari inte.ressa ti s i desume con1e il pro·vvedi1nento abbia in rn.assim.a in contr.ato il più fa,'orevole accoglimento da parte degli agricoltori. Anch e i Sind.ac.ati agricoli, •Coi poteri di competenza, han·n·o fatto obbligo ai propri aderenti di curare lo sparg in1 ento della n1iscela antilarvale s ulle acqu e scoperte esistenti, in zona 1nal.arica, :Qe i fon di rustici d.a essi tenuti in con·duzion e a qualunque titolo. La Fed.erazione Provinciale d1eglj Agricoltori inoltre ha inserito lo stes o obbli go n ei i1atti collettivi di· lavoro. Il Provveditorato oltre a fo.r nire g·ratuìta1nente il fabbisogno totale d1ella miscela occorrente , con m ezzi forr1iti dall'Opera Nazionale dei Combattenti - .eser citati a sue spese - ha curato la propaganda cine111atografi1ca fra gli agricoltori; inoltre, a mezzo dei dipendep.ti uffici del Genio Civile e ·d elle ditte conoession.arie di opere di bonifica di prirr1a categorira, cura lo im1pesciamento sistematico dei corsi d 'acqua e dei comprensori di bonifica della Calabria, m ediante le gambusie la cui proprietà l.arvif.aga è ·da tutti ben nota. L'azione di propaganda, oltre quella -e ercitata nei singoli Comuni cl.alle varie autorità preposte al servizio e ·dalle CC. NN. che, come dirò, sono state impiegate pel , ervizio di vigilanza, è stata completata dalla Cattedrn Ambulante d1 Agricoltura ·e da apposite istruzioni a stam.p a 1cl11e vennero man n1.ano con segna te, insieme · al quantitatjvo di n1iscela necessario, ai singoli obbliga ti e cioè a quei proprietari o conduttori di terre in zone mala.r iche che, aviendo ·specchi d 'acqu.a .da delarvizzare, ebbero dai sin.g eli Podestà notifi ca ta l 'ordin.anza i)refettizia suddetta . Gli uffi.ciali sa11itar1 inoltre sono stati m essi in condizione di conoscer.e tutti i facola.i anof.eligeni esistenti n el te rritorio del Comune ·e ssendo stata loro inviata una ca.r ta topom.a larica accuratamente compilata dallo stesso Provveditorato alle 00. PP. con l 'aiuto dei dipendenti uffi ci del Genio Civile. Allo scopo di normalizzare la previdenza di ch·e tr.attasi S. E. il Prefetto ha invitato tutti i Comuni ad inserire n el regolamento locale d'igiene sia il di spositivo del d1ecreto prefettizio 18 aprile 1929 sopra riportato come l 'obbligo pei lJr opri etari di va ch e di irrig-azione di tener e lo pecchio d 'acq ua in dette Ya che 1

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(1) Ol)b!jgo ai propri~tari di terreni in zone

n1al aricl1e di facilitare lo scolo naturale delle acque. (2) Ol)ulig l1i a chi nella esecuzione dei lavori pubblici o privati abbia formato escavazioni nel lerre110 : è tenuto alle opere di colmatura 6 di ~·colo oppure agli jnterventi antianofe1ici; in caso di i11ad en1pien ze s i provvede di ufficio. (3). F~colt à al Prefetto, su proposta del Medico pr o' i11c1alc, di ordinare tutt~ quei provvedimenti t•11c s li1na e opportuni per e,·itare l a diffusione cli t1n a rl1alattia.

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[ANNO XXXVIII, NuM. 50]

SEZIONE PRATICA

1863

- durante il periodo epidemi,co libero da in servizio il personale ritenuto necessario, ogni ingombro sia naturale (vellutello) che person.a le 1che viene messo nei Comuni agli artificiale (maoerazioni varie). ordini degli ufficiali sanitari. , Nel giugno d·el 1929, allo scopo di chiarire I funzionari ed age11ti del Genio Civile che a vi va voce le modalità e le necessità delnel triennio 1926-28 operarono alle dipendenze ! 'importante servizio di nuova. istituzione re- del Provveditorato pr·e sso le stazioni di ,d isan.olativo all'impiego dei mezzi antilarvali nella . f~li.zzazion1e co1l ve~de di Parigi, in qualità di lotta contro la malaria, ebbe luogo - presso dirigenti le stazioni o di capisquadra, mediante l' Amministrazione Provinciale di Reggio Cala- adunate parziali, died~.ro ai mli.liti di cui sopra bria - con l'intervento .d·ell'Ispettore Generale ed an.cl1e .ad 1alcu·n i a~enti ,comunali le istruzio~ledi.c a ·dott. Paladino, un convegno di tutti ni tecniche occorrenti per lo esatto adem.p imengli ufficiali sanitari dei Comuni malarici. .to ·delle operazioni. Ad og nuno ·dei d·etti sorveAncora un secon.do convegno d·el genere, g lianti poi (Militi) fu rim·esso sin dal 1929 - la cui utilità ai fini della lotta ben si com- un soffietto po1ver.atore on,de metterli in condi ,d are praticam,e nte ai contadini dipren.de - ebbe luogo il giorno 16 dello scorso dizioni . . ' retti operaton, le istruzioni occorren ti per lo aprile e questa volta allo scopo di rendere direttamen.te edotti i sanitari di quelli che fu- .. parg·imento de1la miscela. All 'uop·o, in, o·oc.asione del pri1no invio del rono i risultati della regolare 1campagna antianofelica sviluppata in Provincia n el 1930 e erde di P.arigi, l'of!. Provveditorato ebbe soprattutto d·egli errori , imperfezioni e lacune cura di spedire a ll 'Amministrazione Provin(pochi per fortuna) che la esperienza di tale ciale tanti soffietti per quanti erano g·l i aO',e nti di sorveglianza di cui fu previsto l 'im1; iego anno di lavoro è riuscita a mettere in evidenza. Con l 'occasione furono inoltre chiariti· ai .:ol piano g~ne:rale di dislocamento. Agli agricoltori poi~ c~me sopra ho detto , detti ~unzionari i termini del n,uovo compito furono e vengono an,c or.a distribuiti dai sinch1e i è inteso affidare alla loro attività, Ìil merito all'impiego e diffusione d·elle gambusie goli Comuni esemplari di istruzioni popolari per l'impiego della misoela arseni.cale. come mezzo di lotta antila:rvale e si diedero loro le occorrenti istruzioni pratich·e in meA dimostrazione dei buoni risultati ottenuti rito .alle m10dalità di esecuzionie delle opere me.dian te la diffusione .data in Provincia all 'imrefative. pieg·o dei miezzi di lotta antilarvale n·ella profiAlle spese tutte del servizio di .che trattasi lassi antimalarica, m bzzi ·di lotta r e::)i obbligatoha provveduto nel primo anno l'Amministra- ri con decreto pr.efettizio, riporto qui di seguito un prospetto dal quale 1rilevasi come l'endemia zione Provinciale, sempve pronta ad accogliere con entusiasmo e rapidamente attuare tutte le malarica durante g li anni 1929 e 1930 fu n1en0 opere a fine altamente sociale. Nel 1930 in- intensa .di quella degli anni precedenti &pe· vece ha provveduto e provvederà anch·e nelcialmente per q L1.a·n to :rig u.ard.a l1a mortalità ·: 1'anno in corso il Comitato Provinciale AntiD ENUNCIE DJ l\IALARIA. malarico, 1costituito nella P·rovincia in osse1928 . . . . . 1929 1930 quio alla circolare 27 marzo 1929 ·dell'Ono•revole Ministero dell 'Intesrno, e presie·duto dallo 5202 . . . . . 4784 4190 stesso Preside de1l 'Amministrazione Provinì\ I OìlTJ PFH ~IALARJ A. ciale ing. Santi Pirrello. 1928 1929 1930 Tali spese rigua.r d.a no p1incipalm.e nte l 'inol25 20 12 tro della miscela arsenicale, fornita gratuitamente dal Provveditorato alle 00. PP., a i Co* muni destinatari (cl.e dotto il trasporto in fer** L 'utile impiego della miscela arsenicale n elrovia ch·e viene eseguito sul c/ c dello Stato) la lotta antilarva]e è un.a pratica di profila ssi ed il paga·mento delle di.arie alle CC. NN. deantimalarica nlolto semplice e quindi alla porstinate al serviziò di sorveglianza. 11 rip1a rto del quantitativo di miscela viene tata di ogni con tadino. D'altra parte., in attesa che la bonifica i11teeseguito dall'Ufficio Sanitario Provinciale che o·rale operi il radicale ri sanamento di m olte è a conoscenza della estensione della zona malarica e approssimativamente della superfj cie ~one ma larich e, la lotta contro l 'anopheles è il n1ezzo più efficace per tener.e lontana la i·d rica da coprire (speochi d 'acqua e metri limalaria dai ·centri abi,t,ati rurali e potrà pern eari di sponda) a periodi decadali dal 1° magmettere , senza il grave sacrificio di vite uma~io al 31 ottobre. Il piano generale di dislocamento d·elle OC. NN. pel servizio di vig ilanza ne l 'esecuzion.e delle trasform,a zioni radicali di cui sopra, viene allestito dal P.r ovv·e,d itor.a to del suolo che richiedono molti milioni e m olti di accordo · éon l 'Ufficio Sanitario Provin,ciale anni di lavoro . Tale lotta antilarvale a larga base, essendo ed in base a · ques.to piano il Presi dente del Comitato Provinciale Antimalarico richi ede al assol u lamen.te sproporzionata ialle possibilità locale Comando d ella 1\1[. V. S. N. di chian1are di una organizzazione e azione diretta dello 1

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J 8G1

IL POLICLINICO

Stato, potrà bene essere co mbattuta dalle popolazioni agricole ijiteressate, che, in un 'era di resLaur.at.a ·disciplina popolare - opportunamen le inquadrate e sospinte dagli organi locali d ell 'Amministrazione Sanitari.a d1el Reg no e dagli Organi Sindacali - possono essere as . . .ai utilmente chi.am.a te a tutelare coi propri ·m 1ezzi - anche senza considerare ogni altro v.a ntag.gio sociale - la innocuità d·e l proprio lavoro nella campagna più o meno d-E'. ola la d.a ll a malari.a.

* ** J~ da questo prin10 Congresso Medico-chi-

rurgico c .a labrese mi è gra.dito segn.ala11e .al1'ammirazione d ei sanitari d·ella Regione tutti coloro ch e a quest ;opera di bene portarono il valido contributo del loro sapere e d el loro ingegno e prontamente apprestarono sia i mezzi com·e i provvedimenti di pratica attuazione e patrocin.arono alla buona riu cita d ella can1pagna. Essi sono : S. E. il Prefetto di Reggio Calabria comm. dott. Pietro Carini, l 'Ispettore Genell'al·e Medico comm. ,d ott. A. Paladino , appassionato culto·r e degli studi su]la tr1al.arj.a cd or.g.anizzatore perfetto dei servizi di profilas i , il Provveditore alle 00. PP. per la Calabria, l 'in.g . reon1m. Santi Pirrello, Preside della Provincia e Presidente del Comitato Provinc iale Anti1nalarico. 0

RIASSUNTO.

L 'A.

e pone dettagliatamente la diffu:sion e data ai mezzi di lotta antilarval·e nella profilassi ant·im.al.arica in Provincia di R1eggio Calal)ria e chiarisce come tale importante intervento profilattico si.a stato sin d.al 1929 reso obbligatorio. Dimostra inoltre, riportando interessanti d.a ti di ·m 1orbilità e mortalità .p er malaria, i buoni risultati ottenuti. Si soffeirn1a in alcuni .d ettagli relativi allo svolgimento prati1co del servizio e conclude co,m e la lotta contro l 'anofele, in attesa ch e la bonifica. integrale operi il radicale risanamento del suolo, si.a il mezzo più efficace p·er tenere lontana la malaria dai centri rurali. Tale pratica antil.a.rvale g·eneralizzata, ~sendo assolutamente sproporzionata alle possibilità di una azione statale diretta, deve, secondo l 'A., es ere combattuta dalle popolazion i agricole interessate 1che, opportunam1ente sOSJJinLe dagli Organi ·dell 'Amministrazio ne Sanitaria del R·e gno e da quelli Sindacali, posono essere assai utilm·ente chiamate a tutelare con i propri m ezzi la innocuità del proprio lavoro nelle campagn e più o meno d esolate dalla malaria. 1

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Reg~io Ca l. , maggio

1931-IX.

[ANNO XXXVITI, NuM. 30.J

TRJ B UNA LI B E R A . A. proposito del recentissimo lavoro del Prof. Guido Meli i : «Possibilità di suscita-

re sindromi di anafilassi attiva locale ». Il pTof. Melli, aiuto della Clinica del Frugoni, quasi in principio di tale importantissimo ·lavoro (pag. 558 ·del Policlinico, Sez. M1e·d., n. 11, 1931), cosi si esprime: cc Il primo accenno a questa ·p ossibilità (leggi: di una .a n.a fil.a ssi localizzata) si trova in una breve nota del Silvestri, che .già nel 1912 pone n·etbamie nte il quesito. Questo· concetto riappare qua e là n ella letteTatura incidentalmente :menzionato ma 11on fu, a mi1a nozionie , mai f.att.o oggetto di ri cerche sperimentali e rne1nmeno ·di orga11ìcl1e osservazioni cliniche. Su questo concetto rito·r.nrai, più volte, s11lla scorta di numer osa casistica e di esperienze mie e di altri ». Rin.g r.azio il prof. Melli 1del suo pure fugace aie.cenno all'opera maa, che, ben lo ricono' co, è meschiniss~ma in confronto d1el1 'imJJOrtantissimo contributo che il 1F rugoni e la , u.a scuola hanno portato alla · illustrazione dell 'asma anafilattico·; ma tu·tto è r elativo, e 11on posso a m eno di 1c.o nfessa.r mi insoddi!-'f.atto , spiecie d-0po la risposta che il chiaro Dir·ettore della Clinica di P.a.dova d·e tte alla mia nota riassuntiva in argomento (Riforma Medica, 1928, n1. 38). Peccherò di indiscrezione, ma mi ~reva ch e l 'egregio collega potesse per lo m ·e no cita re ti. miei lavori sull 'asma anafilattico, con1 ])arsi nel M.orgagni, 1922, n . 12, n·ell.a Riforma Medica, 1925, J11. 27, n·e lla Riforma MeJ.dica, 1928, n. 38, in T erapia, dicemb.re 1928, tanto più ç.J1 e fu P.r oprio· in occasione del lavoro d1el Mell i (Riforma P,t/ edica, nn. 7 e 20, 1928·, parte 2a), in specie là dove si {)re nd.e i.:0.1 consid·erazione il valore della via di introduzione dell'anafillattogeno, ch'io· mi credettti in diritto di intervenire, perchè mentre si adottavano integralmente le Jlllie conclusioni irr1' argom ento, nessunissimo aiccenn o veniva fatto alle 111ie note. <e Ogni commento , cosl finivo (lfi/orma Medioa, 1928, n. 38), sarebbe ozioso; il chiarissimo coll ega Melli , seguendo la via tracciata dal maestro !F rugoni , 11a voluto calcare le s1IA.~ con clusioni patogenietiche dell 'asma bronchiale esattamente sulle m1 e. cc E di ciò ]o rin.g razio, di ciò vado superbo, non già perch è io creda che l'ultima parola al rig uardo sia .detta, ma perchè la conferma cc

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(ANNO

XXXVIII, NuM. 501

SEZIONE PRATICA

a lla m ia t esi, viene da lla scuola d el Frugon i (che ha fatto dell 'asma .anafilattico l 'argom ento prediletto, e con iianta fortuna che in tema d i asma alllafilattico il èh iarissin-io prof. Frugoni è l 'oratore ufficiale, di pran1matica), e perchè è tata accettata sì integralmente _ e co11 tanto slan·cio, con tanto disinteresse da .assun1erne interamente la pat ernità >>. Il prof. Frugoni (ibid.) co·s ì rispose: << N0.r1 è in campo q u in.di alcuna scienti fica d iverge:n za, ma (tralasciando ogni questio,n e di forma) solo un.a questione di priorità come ipotesi ragionata, che ben volen.tieri ri• cono1s co esatta. cc I lavori del prof. ToTindo Silvestri non hanno infatti avuta la fortuna che m eritavano, ma passati del tutto inosservati, non sono stati cita ti da alcuno, in alcuna pubblicazione sull 'argomiento. cc Fa .e ccezione invece..... proprio il m io assistente prof. Melli, che venutone a conoscenza li 11a appumito citati in du e co·n fere•n ze a ll 'estero.. . . ». E dopo .a ver aceennato a tu·t ti i contributi pregevolissimi d·el prof. Melli , contributi clini1ci e sp~r.im1enrtaJ.i, concludeva : « Dal con1 plesso appunto di tali ricerche e da ben studi1ate analogi e nel campo della patologia sperimentale e della Clinica umana, il prof. Melli è stato tratto a sostenere per .altro anche il co·n cetto di anafilassi locale (di natura i tiogena) che il prof. Silvestri aveva da t em1)0 supposto ». F.to pro·f. C. FRUGONI. Padova, 29 a.g esto 1928. 1

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Prof. ToRINDO Srr. .VESTRI. Lib. cioc. cli Pnt. l\1ed . nella R. Univ. di Modena. Interessante pubblicazione: Prof. CINO FRONTALI

l)irettore <lella R. Clinica Pediatrica. dell'Universit·à di P adova

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.

1865

SUNTI E RASSEGNE. STATI ALLERGICI. Il programma diagnostico nell'allerg·ia ali-

mentare. The Americ. Journ. of the lltf.edic . Sciences, ottobre 1931). ,

(W. T.

VA.UGHAN.

Ci so·n o Ir!anifestazio·n i ·diverse dell 'allergia alim·e nta.r e. La grande anafilassi, rara, provo·c.a un,a re.azione violenta con nausea , vomito, diarrea a volte sanguinolenta , forte dolore, sp esso urticaria , collasso circolatorio e qualche volta anche la mo-rte in pochi minuti o poch e ore dopo l ' in.g estione d ella sotanza allergenica. L'allergia alimerutare ac'Uta si manifesta con n,a usea, vomito ·e diarrea, a cui si può dg_aiungere urti caria o ed ema angioneurotico. L'allergia. gastrointestinale subacutai o cron.ica si può manifestare con iper.p eristalsi del colon ·e con aum1ento della secr·ezione m11cosa con eosi na.fili e cristalli di Charco t-Leyden; ci può anche ,essere diarre.a. Spesso anche si ha vomito ciclico. La zona che rea.g isce può trovarsi in qu.a lunque punto del tubo digerPnte , dalla bocca all 'ano. e' è anche u1n , allergia che complica malattie organ.iche gastrointestinali (colicistite·, ecc. ). Per la diagnosi e cura ci sono stati tre periodi. Il primo è stato quello empirico d el1'osservazione che alcuni alimenti erano dannosi, per c ui furono fatte tabelle dietetiche peciali p·e r malattie di fegato, per la colite mucosa, ecc. Poi ve11n e il i)eriod o della cutireazio·n ·e , che oir a è · un po ' in ribasso perch è una sostanza può provocar e rteazione per via oral e ma non per vi a c utanea. In lln t erzo p·e riodo si sono .associati i due n1etodi precede·ntem ente indicati. Si d·eve dare importanza all 'an.an1nesi, si deve .ricorTere a ricer.ch e di laboratorio ch e possono illun1in.ar e in qualch e n1odo (quindi anch e i rag.g i X) e le cutireazioni. Se le rioer cl1e sono 'Ilega tive si ricorrerà .al diario alimentare e alla <lieta di prova. Si registrerà tutto ciò che il paziente ingerisce, t en endo cont o d ei giorni che .compaion o i di sturbi. Se non si riuscirà così a individuare una sostanz.a , che poi somministrata da sola dà disturbi di cui il paziente offne, si ricorre a lle diete di eliminazione .di Rowe, di cui esist ono v.a ri tipi. Il Vaughan ha classificato gli alimenti i11 g ruppi biologici , ch e facilitano la ri.cer ca d ella sostanza allergenica sia col diario dell 'alim enlazione che colle diete di p1 ova . ll. L USEl\'.\. 1

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1866

IL POLICLINICO

Principii di diagnosi e cura delle malattie allergiche. (A. .f. CocA. The Journ. of the Anieric. Medie. Assoc., 24 ottobre 1931). Per malattie allergich·e l 'A. intende la malattia da siero le dern1atiti da contatto e l 'atopia. Dà il n~me di atopia ad un gruppo di condizioni clinich e, come l 'asma bronchiale, la febbre d.a fieno, l 'eczema, l'ipersensibilità gastrointestinale, ~~e ~i risco.~tra circa nel 7 % d ella po polaz1one, ch e ,s.1 trasm~1tte secondo i princ ip ii m .endeliani dell 'ere.d1tà, ch e si produce per .antigeni solubili in acqua ~ ch e dà formazione di anticorpi (quando si . coinosc·e l'antige-n e) . I sintomi · dell'allergia sono l'as ma, l 'ecze1na, l ' urticaria, l 'edema angioneurotico, vari sintomi gastrointestinali come dolore , nausea, vomito, diarr·e a, .emicr.ania, ·derm.a tite, ematuria. Nel .g ruppo d·ell 'allergia ereditaria c'è sensibilità cutanea a una data sostanza. Ci i:;ono però degli asmatici i qu.a li i:ion reagiscor10. a. nessuna d.elle sostanze che s1 p-rovano; ar1c11e ql1esti ' sono p1erè degli a llergici er edit.ari e la sos.tanza ec·citante si deve ricerca1~e spesso 1n un ' infezione delle vie respiratorie .alte (si11u&iti o ,altro) . I m etodi per sagcriar1e l 'iperse11sibilità cutanea sono ·due: qu~llo della scarificazione e quello intracutaneo. Questo secondo dà percentuale miaggiore di risultati po~it,ivi .perc~è o·eneraln1ente si adoprerano quant1ta d1 antig·ene superiori al necessario; basta1~0 O, 02 ~c. N e11'urticari.a e nell 'edem.a .ang1onev·rot1co enza inter essamento ·delle mu·cose è frequente l1a :rieazione cutanea neg.ativa e in questi casi qualche volta è positiva la prova alimentare, la quale però può d.a re u11a reazione poitiva ritardata di qualche ora. La ·d er.miatite da contatto può .aversi indipend.entem e nte da altre manifesta~ioni allerg·ich e re può ·esserci anche derm.at~te da pol1ini in individui senza febbre da f1 en.o e senz.a asm.a. Nella d s r111atite d.a con~atto si ha r e.azione c utanea solo colla tecnica della scarificazion e in a lcuni casi o colla sola applicaz ion.e s ulla c ute in altri. In quest'ultimo caso gli antigeni sono solubili in solventi ('rrassi e·d è alle soluzioni in sostanze grasse 'O c he ~ i deve ricorrere nella ·cura. La cura ideale della malattia· allergica è l 'abolizione dell 'eccitante specifico. Se non si può fare questo si può cu-rare col metodo delR. LusENA. la ·d eoonsibilizz.azion e. 1

Urticaria. (Osservazioni sulle reazioni vascolari della pelle). (1\.. T. H ARRIS . Th ~ Quarteirly Jour11. of m edecine, iaprile 1931). L' A. ha studiato le reazioni cutanee di i11alati di l1rticaria spontanea (cioè di ca i in

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cui i1ou si è po tuta stabilire la sostanza llrticariogena e non si tratta di urticaria factitia). Egli ha diviso i suoi casi in 3 grupf1i: urticaria transitoria, urtica.ria persistente ·e urticaria gigante. Secondo Lewis e collaboratori agli sti1no]i meccanici o chimici la cute reagisce in tre modi: colla dilatazione locale delle arteriole, dei capillari e d·elle venule per azione diretta sui vasi, coll'aumento lo·c ale della permeabilità della pa.r~te vasale (donde edema) e colla ·d ilatazione delle arteriole circostanti. l,ewis h a trovato che una sostanza ca1Juco cli dare q11este reazioni (ch e sono co1nu11i a inolte sostanze) è la « sostanza H », estratta d·l ile cellule cutanee. Essa è istaminosimile. }~~-li vide che nell'urticaria factitia la reazione all'isromina è uguale .a quella di un indivicluo normale. Harris studiò 16 casi di urticaria spontanea. Prima ch e si formii. il pomfo la cute si .arrossa .J il malato si lamenta di prurito. Poi compare l 'edema che può essere bian co o rosso ed è circondato da una zona di arrossamento a margine più O· meno distinto . Lo stesso si osserva per iniezione di istamina nella cute normale. ·sulla cute edematosa del pomfo d 'urticaria l'A. ha trovato un aumento della temperatura da 1° a 3,5° in cinque casi, nei quali col metodo della congestione (provocata m1ediante .applicazione di cuscino elastico comprim.ènte) le chiazze d~ urticaria si ~rese~ta­ vano di colore rosso vivo su fondo cianotico. Le,vis ha notato che esiste un periodo di refr.attarieJtà, e precisamiente che guando è scomparso l 'edema ma persiste il rossore, non è possibile otten·ere sullo stesso l~~go u!1 i)omfo di urti·caria con mezzi meccanici o chimici . La r efrattarietà a ll 'istam.ina è più completa quanto è stato più alto il, .gonfiore dell 'eruzione d'urticaria. La r·e frattarietà allo stro finamento si. è comportata nello stesso modo e scomp·a re 24 ore dopo la scomparsa dell 'urticaria. L'osservazione ·d i sei malati ha permesso di stabilire che in 5 casi la zona cutanea che era diventata edematosa per urticaria spontanea non ridiventava edematosa se l 'eruzione d'urti·caria si ripresen tav;a nello stresso giorno. Harris ha osservato che l 'u:rticaria fa c litia si può provocare in individuj con urtic:aria spontan.e a durante l'e~uzione. di ques~'ult1ma, mentre p.assata l'eruzione di urt1car1a sponLanea per un certo tempo non si ha nemmein.o urticaria factitia. Prausnitz e Kiist:ner sono riu.sciti a trasmettere ·da lln uomo .ad un a ltro, miediante il iero di san<:rue, l 'ipersensibilità a proteina di pesci. Le\vis e Vaughan. hanno. tr?vato. u~.a dermolisina nel sangue d1 malati d1 urt1car1~ d.a freddo. L' A. ha ottenuto 1a .formazione ~1 llTt ica ria in iett an do ne Ila c11te di un ~ano . 11


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s iero di un indi viduo co11 urticar i.a spont,anea. Egli emette l 'ipotesi che la sosta11za H circo1 i nel sangue, ma ch1e solo in circo tanze particolari ce 11e sia una quantità tale ch e permetta la reazione cutanea a stimoli ch e in circostanze normali sono insuffici011ti a provoc.a re l 'eruzjone. R. LusENA.

Reazione allergi.ca nella poliomielite. (JuGENBLUT.

Journ. A . M. A., 3 oitt. 1931).

Cosi come abbiamo o-ra la Teazione di V. Pirquet per la tubercolosi e la prova di Schick e Dick per la difterite e la scarlattina, avremo fra non molto la reazione cutanea locale specifica per la poliomielite. Così dan~o a sperare i lavori dell' A. il quale avrebbe d1fn:O~ strato la presenza di veri fenomen i allerg11c1 ni=i I ·~t pol io1niei te. Questo A. , adattando alla pratica clinic_a i risultati ottenuti sperimentalmente sulle sc1mn1ie da vari AA. ingle si e americani, ha stu<liato le ev.e ntuali reazioni prodotte dall 'iniezion·e 1ntracutanea di virus polio mielitico u cciso col calore. Le reazioni ottenute furono di poco più lievi di quelle ottenute sperimentalmente negli animali co1n virus vivo. Il materi:ale ini,ettato era il filtrato di una emulsio ne al 5 % di virus-midollo u cciso al calore nella dose di 0,2 cc . iniettati nel sottocutaneo. La prova è sta ta fatta su 27 soggetti con storia sicura di poliomielite; non si notarono reazioni febbrili, ma tutti i pazienti reagirono con un tipi co r ossore allergico locale con tun1efazione délla p ell e, che si manifestò dopo 5 ore ·dal! 'iniezione e che ra.g·giun se il suo massimo dopo 24 OTe . L'iniezione di controllo, fatta con emulsione di midollo spinale di scimmia non virulento, diede solo in alcuni b.an1bini una lieve u rti:c.aria, cl1 e scomparve dopo poc.h e o·r e, sì ch e la reazione specifica era facilmente differenziabile il giorno seg u ente. Jugenb-lut non ha ancora studiato le reazioni fra la sua reazione cutanea e la potenza anti-virus dcl siero dei pazire nti n è le sue ricerche sugli in,d ividui normali sono ancora sufficienti a tra rre dettaglia te eonel usioni . G. LA CAVA. 1

CARDIOLOGIA. L'endoca1~dite

1867

SEZIONE PH TICA

infettiva o batte1""ica.

(W. S. THAYER. Edinburg med. Journ., aprile 1931). In evid1ente co11tras.to con le cardiop.a tie reu111.atiche, tro·viarno la endocar.dite batterica o 111fetti.va o set ti ca , in cui le lesioni a fo colaio s i trovano s·u lle valvole, sull 'endoca.rdio murale o n cll 'intima dei· v.asi e rappresentano il ~ io·illo della mala ttia, il punto in cui si può a'~e re la <li truzi on e d ei tessuti ch e può poi 11ro,·ocare la morte p er la le"'ione m eccanica

del c uore stesso. L' A. può parlare con esperj enza dell ' osservazione di 306 casi, in cui l 'agente determ·inante venne posi tivamente determinato. Si ebbe così a riscontrare: nel 62 111 %, lo s treptococco ; n el 12 ,41 % il pneu1nococco; nel 10,13 % il gonococco; nel 9,15 % lo tafilococco au.r e0; in proporzioni n1inori il bac. di Pfeifne,r , lo stafilococco .a lbo, il piocianeo, il bac. ·del carbonchio, il bac . di Friedll3nder. 1

L'ENDO CARDITE

REUMATICA.

Di questa màlattia, 1'A. ha potuto seg uire con ! ',a utopsia .65 casi e così ne traccia il quadro. Vi è in essa, un segno tipico, in quanto che troviamo delle manifestazioni focali, specialmente nelle articolazioni , nel cuore e vasi , n el sistema nervoso e nella pell e. L 'inf.e- . zione è probabilm.ente in rapporto con delle razze piuttosto ·caratteristiche di streptococcl1i non emolitici; però non è stata raggiunta l·a p;rova riscontrando l 'agente in~ettivo nei focolai. Il reum,a tismo è contr.a·ddis.tinto d.alla poliartrite caratteristica, transjtori a e non suppurativa; da lla frequ enza della pericardite si~­ rofibrinosa, ch·e termin1a con, un.a pericardi te adesiv.a; dalla natura e distribuzione delle modi ficaz'i oni valvolari, va se.olari e dai cambiamenti molto diffusi n el miocar·dio; d.a ll 'alterazion e apparentemente specifica dell 'oreccl1ietta s inistra, a cui partecipa l ' endocardio n1 urale, dalla circostanza, nonch è dal fatto ch e le si·erositi non uppurative, come pure l 'endocardite cronica ma relativamente benian a appaiono .associate , n ella loro origine, con 7t1odificazioni caratteri stich e periarticolari , suhendocar.dich è o sub-1Jericardi·t he. Il reumiatismo primario è una m alattia della g iov.in.ezz.a , speci.aln1 ente clelle due prime ,d ecadi, m.a u.n.a vo·l ta ·insecliatosi h.a u11.a notevole' tendenza .a lla cronicità, .a ttr.a verso recrl1descenze· o r ecidive , spesso insi,diose, det e.rmin.a ndo dell e le ioni cl1c , in i1cm e con la sifilide e le lesioni a rteria clerotich e sono fra le cause più import a11ti de11e malatti e cronich e di cuore. 1

L 'ENDOCAHD ITE SETT I CA. OD I 'iPET T IV.\ .

.È noto cl1e I 'endocardi t e r e LJma tica ha origine dallo sviluppo· di minimi focolai di n ecrosi n ella sostan z.a delle valvol e o della paret e cardiaca , com e n ell'orecchietta sinistra , con le caratteristich e .reazioni infiamma tori e e cl~e in seguito il processo si diffonde per continuità .all '1endocardio sottostante. Sulle ar ee infiammate si deposita la fibrina, sicch è si scoraono delle piccole verrucosità lun go le lin ee .di chiust1ra delle valvole opp ure degli es. lld.ati · fibrin osi m olli n ell 'orecchietta sin istra . Le prime lesjoni on o probabilment e so l loendocardicl1e. Tnvece , n ell 'endocardite batteri ca le 1)ri n1e


18G8

IL POLICLINICO

i11odi (icazioni si h.anno alla superficie stessa d ell 'endocardio. Compaiono dapprima delle piccole vege tazioni molli, infarcite di batteri, di solito lungo le linee di contatto dei ma.rg ini liberi valvolari e facilmente vengono spaz.zaLe via dalla superficie. Alla base, nell 'endocardio, vi è la n ecrosi seguìta da un proceso infiammatorio diffusivo e, secondo la 1naJignilà dell 'infezione e la resistenza dell 'in.dividuo, si ha una distruzione più o· mer10 rapid.a d ei tessuti sottostanti. M.a n mano cl1e i trombi diventano più grossi, e sono la'n ciati n1ell·a corrente sanguigna, si può averne l ' impianto su altri punti .d ella stessa parete cardi.aca oppu.re si hanno degli emboli che s ono trasportati lontano e produ cono le 1tlanifestazioni cliniche caratteristiche della endocardite. Si può avere l 'en1.bolismo: 1) n ei re ni, inanifestantesi con la comparsa saltuaria di etna2ie n el sedimento urinario, oppure, se l ' infarto è più grosso, con dol0ire ed err1aLuria visibile; 2) nella milza, riconoscibile dal dolore e dalla dolorabilità dovuta alla so1)ra-st•a nte peritonite; 3) nella p·elle, ·con m.anifestazioni varie, che vanno dal]e fini petecchie t.alor.a con il centro bianco, .all e .aree larghe ieianoticl1e, leggermente rigonfi e, molto dolenti; piccole miacchie dolenti, cianotiche, come vennero descritte da Osler, sono molto comuni ai polpastrelli delle dita delle mani e d ei piedi; talvolta si hanno larghe maccl1ie alle palme e d ·alle piante; car.atteristi che sono anch e delle piccole emo-rragie ·dolenti sotto le unghie; le petecchie sono ancl1e frequenti n elle mucose della bocca, dell e con:g iun.tive , nel fondo .dell'occhio; 4) n el cervello, si m.anifesta la emiplegia; 5) nei polmoni, l' embolismo proviene cl.a lla lesione del lato destro del ·cuor e e si manifesta con dolore pleurico acuto , talvolta come uno .dei primi sintomi; 6) nei g rossi vasi, determiina la gangrena periferica. econdo la malig nità dell 'infiezion e, si può avere l 'esito letale in pochi giorni, oppure il decorso può essere sub.acuto, durante per par ecchie eLtimane o me.si. Nei casi cl1e durano a lt1n g·o, si pos ono avere dell.e vegetazioni molto grandi , masse moriformi di parecchi centimetri di diametro; spesso vi è una parziale organizzazione ·delle vegetazioni con cal<'ificazione che determina una g uarigio111e parz iale e dell e defo.rmità valvolari riconoscibili a n ato111 icamente. Tn genera le, l 'en.docardite batterica può di~ l i11gu.er si in acuta e .subacuta ; se·condo la mali gnità dell 'infezione ed il ca.r attere dell 'a.g·ente in Ce1tivo , ancl11e le manifestazioni clinich e po ~ .. ono e ~ ere diverse . L'E NDOCARDITE

STREPTOCOCCI CA..

l ,'acrente più comune è lo streptococco. Il qundro clinico risultante dall'infezione con le for111 e più b enig ne - la ·c osì detta endocar-

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<lite suhacuta vegetante - è caratteristico. Ciò nonostante e sebbene il 77 % delle endocarditi streptococciche osservate dall 'A. avesse un r.arattere subacuto, pure nel 33 % lo ~trepto­ cocco era ·da considerarsi soltanto come un inva.sor e terminal1e , che portav a in 1-2·- settiLn ane alla morte pe.r intossicazione generale; I.a sua presenza si manifestava soltanto con pi·ccole vegetazioni molli, spesso mascherate d.a altre già e.si.stenti provocate da altri germi che lo strep tococco aveva poi sopraffatto. In .g·en erale, per le forme strep1tococci1che i1 ei oasi che dur.a no meno di un m tese l 'avente infettivo è lo streptococco ·emolitido, ~en­ tre in quelli ch e durano oltre un mese è il viridans (91 % su 146 casi). È ora possibile fare un 'ulterio-re differenzi.azione delle r.azze di .streptococchi; l 'A. ha potuto così riconoscere che l 'agente infettivo I) ÌÙ comune è lo Streptococcus salivarius (I I su 13 casi) m entre è più raro il faecalis (gli altri du e casi). L ' endoc.ar·dite .streptococcica colpisce generalmiente il lato sinistro, a l pari di quella reum.atica ed a differienz.a delle altre endocarditi batteriche. La valvola mitrale sembra la sede più frequ ente (80,8 %); vengono in seguito l 'ao.r ta (48,5 %), la tricuspide (17,17 %) e la polmonare (8 %). L 'endocardite streptococcica si insedia con })referenza sui cuori già malati; nei casi delJ '1\.., di fatto , si ha una malattia valvolare preesistente n el 58 % dei casi acuti e nel 71, 2 % delle infezioni subacute. NelJ.e for111e streptococciche subacute giunte al tavolo anatomico, la proporzione delle m1alattie valvolari di origine reumatica preesistenti raggiun.g·ie,1.a l '81, 1 %. Raramente invece si trova un.a lesione preesistente sifilitica. In qualche caso, si h.a nno m.alformazioni congenite. Poco caratteristich e sono le lesioni 1niocardiche)· I.a miocardite acuta è stata osservata nella metà dei ca·s i ·dell 'A.; le lesioni con sistevano essenzialm·ente in piccole .aree di infiltrazione focale, generalmente peri,,ascolare non estese e senza apparenza speci fica. l)iù comuni sono le lesioni cronich e fibrose. La perica.rdite è assai rara (5,8 % n ei casi dell'A.). Pure avendosi in tu tre le e tà, l 'endoca1 ùi te t.reptococcica si manifesta genera lrn er1i.e i1ei g iovani adulti (III e IV decade del la vi t t'.) · non vi sono differenze notevoli per il <;\es~0 C• la razza. Durata. Nel 33,3 % inferiore ad un n1esc; n el 40,6 % entro due mesi; n el 37 %, le forme .subacute durarono oltre sei m esi, nell '8 % apJ»arentemente, lln a t1110. In due terzi dei casi delle forme m 1aligne acute si potè stabilire la porta d'ingresso dello "'\ reptococco emolitico (sepsi puerJ)erale, ferit e infette, infez ioni ac11te gen ito-11rinarie, 1

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XXX \1III, NuM. 5·0]

1869

SEZIONE PRATICA

e111 pien1i, eres ipela, traum.a, ecc.). Nelle for111e Quasi sem.p re presente l'albuminuria; con subacute ad inizio spesso insidioso, non si pol'aurr1ento d ell 'anemia ed i fenomeni embotè de finire la por~ d'ingresso (forme farinlici ricorrenti, si arriva alla glome.rulo-nogee acuLe, infezioni de]le vie respiratorie sufrite embolica. periori, tonsilljti, sinusiti, infezioni pelviche) La leu·cocitosi varia (da 2600 a 53.500 n ei ch e nel 27 % circa dei casi. casi dell 'A.). In molti d e.g li altri ca.si, specialm ente nei L 'esame morfologico del sangue dà le ca.giovani, i d en ti avrebbero costituito, la porta ralteristicb.e della cloroan·emia secondaria d 'entra t.a più sos1Jettabil1e. . i11e1ttre, quando vi sono fenon1eni embolici ' Decorso e storia clinica. Nelle fo.r me più a- si h.a a umento dei monociti e presenz.a g· rossi fago·c iti endoteliali. cute, si h·a g.en eralmente il quadro di un'inCol progre.dire della malattia , i malati tensa settice·n·1ia con febbre alta e continua; i)rendono un colore grigiastro caffè latte l 'endocardite, spesso, è clinicam·ent,e indetern1inabile, pure avendosi in un quarto d ei casi - caratteristico. Le lesioni cardiache sono generalmente ripetecchie e fenomeni embolici. La l1eucocitosi levabili fin d.al principio·, a cau sa della preè generaln1.entc più a lta che nelle forme subacute; la peri ca rdite non è rara in questa osistente endocardite reumatica, ma si osservano abbastanza precocemente modificazioni forma. Caratteristico è il d ecorso· delle forme sitb- e ·c ambiamenti delle lesioni; in mancanza di acute. Inizio generalmente insidioso , con per- esse la diag nosi può rimanere incerta a lungo. L'insufficienza miocardica non è un edita di forze, stanchezza verso la fine della .g iorn ata, leggero aumento di temperatura .g 110 car.atteristico 1e non ·è nemmeno n1olto frequente. spesso non avv1ertito; frequenti · dei dolori inLa morte si ha gen.e r.alm·ente per sepsi o d efiniti n1uscolari od a.rticolari. La febbre è gener.alm1ente moder.ata, irregolare, intermit- per n efrite; abbastanza frequente la terminazi.o n·c con b.r oncopolmonite. Si può. avere antente o remittente·, ma persistente dopo a lcu[l.1e birevi interruzioni. Clo1 roo.n·emi.a in.grave- ch e morte imp.r ovvisa . I,' A. ha osserv.ato tre g uarigioni apparenti scente del tipo· se·condario. L& presenza di una vecchi.a endocardite reum.atica e di milza pal- ·di endocardite strepto·coccica, ma non ha mai pabile deve fare elevare il sospetto, che può veduto ristabilirsi d egli individui in cui vi er.an o . tati embolismi persistenti e gravi. essere confermato d.a ll 'emocoltura (nei periodi .Per quanto riguarda la dia.g nosi, si deve febbrili). I ..a presen za nel san gue di streptote-ner presente che essa esige talora mo1to cocchi non ·e mol itici, però, n-0n sempre giustifica la diagnosi di endo·cardite vegetante tempo; gli streptococchi non emoljtici sono sub-acuta, poich è un.a balteriemia transitoria germi che crescono lentamente; le ·colture vanno fatte du.r ante l'acme del periodo febn elle infezioni ·da forme miti di streptococchi brne e seguite per alm.e no· tre settimane. non è rar.a e la si può aViere, p. es., nella febLa durata medi.a d ella m.al.attia è di cinbre reumatica, il che offre difficoltà diagnoque mesi. fil. stich·e che non po·ssono risolversi se non con un accurato studio di tutte le pàrticolarità. La p1·emunizione antimicrobica neJJe ea1~ .. Nella vera ondoc.ardite vegetante, anche pridiopatie reumatiche. n1a che le colture di·ano esito positivo, si può (C:u. LAuBRY e A. JAuBERT. Soc. rnéd. hoarrivare alla diagno.si. Particolarn1ente imtaux, Paris, 5 giugno 1931). portante è l 'an,emi.a pro.g.ressi.va e ]a comparsa di fenomeni embolici (che 1'A. ha osservaGli AA. propong ono l 'uso di un vaccino in to n el 74,3 % dei casi). E si sono pure freogi1i lesio.n.e valvolare reurm~ti ca (sia essa siquenti n ell'insufficienza mio·cardica, ma que- le11ziosa o non) a llo scopo di evilare la comsta nell 'endocardite str eptococcica s ubacuta plicazione streptococcica, ch e costirtuisce la non è un fenomeno evidente e la fibrillazioinaliattia di Osler. ne ·auricola.re , a nzi , è piuttosto rara. Usano per questo un vaccino polivalente alAi fenomeni embolici si è accennato più lestito con germii provenienti dalle emocoltusopr.a; qui acoenniam-0 che m .olti di essi sono re d.e lle endocardit i infettive; per la maggior ora considerati com·e dovuti alla pròlifera- par te, tali germi sono streptococchi (emolitizione endoteliale nei .capillari o nell e arte- co e viridans) ed enterococchi, a ·cui si aggiun.g·e qu.alch1e ·stipite di stafilococco. Tale plurariole precapilla.r i (endovascolite). Non è raro I 'embolismo cerebral e, con Ìità n1icrobica avrebbe ·il vantaggio di esaltamanifestazioni nervose, f.eno,m eni meningei o r e i meccatnjsmi citologici e d umorali d ell 'immentali, allucinazioni, .delirio maniaco, fatti mn1nità, che sono difficilmente messi in n10che sono talvolta abbastanza precoci; in qual- to dallo streotoc-0cco solo, il -quale è un cattivo antigene. · che caso , si sono avuti come fatti iniziali dei A tale emulsione di microbi uccisi, si ao-fenomeni co.reici od altri che sugg,erivano D"iuna-ono dei lisa.ti ed un filtrato di brod ol'idea di sclerosi multipla. ri o In casi di lunga durata, si hanno spe ·so r·ol ture vecchie -e trattat e l)e r t1n m ese con for· 111alina in termostato a 37° (a11atossin a). le dita a clava.

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1870

Gl i AA. p rat ican o una seri e di quattro iniezioni vaccinal i da 1/-±, 1/ 2, 1 ed 1 e 1/ 2 crnc. d.a ripetersi og.ni a n·n o . IJ pro·ce·dimento è i n11ocu o C·d, a quanto sembra, e fficace; esso varrebbe a d allontanar e la grave rruin.accia d el! ' endocardite lenta .

fil . .

La tiroide ed il cuore da reumatismo. (F. J. PoYNTON . Th e Laricet, val. CCXIX, 22 ·e,t temb re) . L 'A. osserv.a ch e è possibil·e cl1e la t iroide abbia parte n otevole n ei .disturbi de l c uore su cui ha agito l 'infezio·ne r eu matica. Egli ha veduto r ecentemente qua ttro esen1p1 di ing·rossam ento d·ella tiroide con tachicardia tremore e m .a l.att.ia .a cuta reum,atica d el cuor~; non Tisultav.a che vi fosse tiroridite. Il problem.a d ei reciproci ifappoTti fra c.uore e t iroide non è a gevole, perch è è eocez1on.ale trovare, a lmeno nei bambini , 'l'ing r ossam en to d ella tiroide in indivi.d ui sofferenti di 1~eumati smo, sioch è ,si può soltanto ammettere ch e .il dan:n o, se è presen:te, è dovuto a d .alte·r .az1one o .a·d aum ento di secrezione senz.a cambi.amento apprezz.abi l1e nel volume del la g hian.dola. T.alv-0lta, sebbene eccezion.a lmoo.t e , l 'A. h a rilevato un in.gross.amento d ella tiroide nella core!a·, siicch è, in con siderazione d ella nostra ig n oranza sull a n.a tura d ella tossina reumatica ~ delle no.s tre cognizio·n i· sul notevole nervos lsmo d cl bambino in preda a reumatism10 ' 'i è rag·ion e di ·C·ontinuare l1e ricer ch e s t1 que~ slo a rg-orn ento interessante. fil . 1

[ANNo

IL POLICLl NI CO

Per i medici condotti e per i corsi di puericultur?. Dott. Prof.

RENATO

POLL ITZER

doc. cti Clinica Pediatri·c a nelJa. R. Univer~it~ diretto,.e Sanitario dell'Istituto-Scuola cc San Gregorio • in Roma

MALATTIE GASTRO·INTESTINA.LI E DELLA NUTRIZIONE NEL LATTANTE v.olume di pagg. VIII-1!l8, nitidamente stampato su ottima carta, cun 7 figure n el testo. . Prezz<? L. 9 più le spese poetali di &pediz.ione. Per 1 noetr1 abbo nati sole L. 7 ,9 O in porto franoo. dell o stesso a ut o r e :

COltIE SI ALLEVA IL BA.ltIBINO SA.NO E C01'1E SI ASSISTE IL 1'1ALA.TO con Prefl'zione del Pr of. F!li NCESCO VALAGUSSA

Questo voluruetto, ecritt<) cta11 'a pprezza.t o noet ro co lla. b?ratore Dot.t . Prof. RENA'l'O POLLITZER, consta di o~ r ca 120 pagine con 66 figure schematiche nel tesito r iesce utiliE>simo nei CORSI DI PUERICU L T U RA di: s•poeti .d a ll' Opera Nazionale per la Protezione della I n~anz1a e della Maternità ed è amch e una sicur8' C~1~a per ~e A.ePistenti Scolastiche Maestre (Visita~no1 eoolast1che), Asei~nti Sanitarie Visitatrici di igiene materna e iniantile, levatrici e ba.mbinaie.

. Prezzo L . 1 5, p j ù le spese postali di spedizione. Per i nostri aibb<>nati sole L. 1 3,50 in porto franco. Inv iare Vaglia all'edd.tore LUIGI POZZI, Ufficio P oetale Succursale diciotto, ROMA.

xxx' 111,

Nu!\1. 31lJ

NOTIZIE BIBLIOQRAFICHE. A.

ALESS NDRINI ,

E.

PAMPA NA.,

M.

SABATUC CI.

G~i

escnm 1i d~ Zc:boratorio. T ecnic'a e diagnostica. Vol . ·d1 circa 650 pagi n ie con 8-9 fig. i11 1

nero e d a colori n el ·testo e 1con tre tavole a coloTi fuori testo, :in formato tascabile rileg-ato i.n tela . Editore Luig i Pozzi, R~111a . Prezzo L . 50 .

. Rip,ortiamo la magnifica prefazione a.pposta rla.l p·rof. Sanarelli a questo libro . J'.1entre essa <iocum enta il valore dell'opera, chiarisce niirabilniente i rappo11ti tra clinica e laboratorio. Lo sviluppo assunto in quest 'ultimo c inc1uantennio ·d.a lle svariate b.r a n cb e d ell1e scie11ze fi sich -e, cl1imicl1e e na·turali, h a trasformato _p rofondamente an ch·e qu,ella che taluni sog.l io·n o a·t ico·r a cl1ia111are : l 'arte m edica. La medicina h a, infatti, perduto da gran L eI?:~o l 'antico caratter e quasi j eratico e m eLaf1 s1co per en.trare d.ecisan1ente nell1a ~ua fae positiva. Oggi, es a i1on è più u.n 'arte, ma tende a divenire a ddirittura una scienza esatta. Le moltissi.m10 applicazioni tec11iche r ealizzate m ·e rcè le ricer che di laborat orio ' han·n o . cau·s ato una sostanz1ale trasform azione a11r h e nei . ?1et.odi . dia~n.o sti ci , l"endend o più r a1)icli e p1u s1cur1 g li accertamenti r ela tivi ai sintomi e a lla n a tt1r.a ·d ei morbi , no11ch è .a tutto quanto h a, diret tam ente o indirettame nte, .a ttin.enz.a C·o n J.a salute .e il be·n·e. ser e d·el ge11ere umano. Ané ora non m olti d ecenni or son o , i criud izi diagnostici e prognosti ci delle mal;ttie dipendevan o quasi interamen te da lla d ottri11a, .dall 'intuizione o dall 'e . . pe·rienza personale d el medie.o cur.an Le, i cui mezzi di accertamento erano quanto mai limdtati. . Avveniva, perciò, che le indicazioni terapeu·t1ch e, .. ·com e g l 'interventi operativi, fossero non di rado dapp.osamente ritardati per il bisogno· di m eglio osservare, di megl io . _ t udi.ar e e capire g·li a 1nma la ti e J,e loro malatt ie. La di~O'Ilosi precisa di qualche processo morb oso, anch e negli ambienti ospitalieri n1eglio att:nezzati , ricbi·edeva , spesso, n o11 pochi g io·rni di . tudio , .di esami ·e di cauti t e111poreggiamenti. ;Lo sforzo per r a ccogliere, coordin.are ~ i11terpr.e t.a re tutti g li elementi necessari per assurgere a una soddisfacente sintesi clinica , richiedeva in certi casi il possesso di ·doti p sicologiche che ·n on costituivano il privilegio di mol ti. S11cced eva q111 odi ch,e, specia lmente nella pr.a tica g iornaliera, il medico d ovesse limitarsi il ·più d ell e ' 'ol tr al i1uro e semplice trattamento sintomatico, non. senza pregiudizio d el J)èlZie11t e e con danno non mi11ore p er la ~ ­ ll1te pubbli ca, ove n on si fos e riusc iti ad acce rtare presto e b e11e 1a natura di qualch e mala i t ia i11fettiv.a o i1arassitari.a di car<:1 ttere rli ffusivo.


[ANNO

~Ia

XXXVIII, NuM. 50]

1871

SEZIONE PRA.TI CA

d.a qu.al cl1e d ece11nio a quest a parte a s- g no i del i111edicco curante, ch e ha soltanto esasistian10, i11 tutte le branche della i11edicina, 1n inato 1' infermo. Que t a n on sempre risulta a una progre siva tra formaz ione d ei n1et odi IJOi esatta e sicura ·dal lato eziologico. Si codiag nostici, d o\ uta all ' in~ervento sempre I)iÙ n oscon o diversi processi m orbosi d elle fauci gr.anc1e d elle rich er ch ·e e d egli esami di la~ c.apaci di trarre in equi\'OCO .an cl1e lo specia liboralorio. Questo tende, anzi, ad i nvad ere a La più eser citato. T alu11i ifon1ice li , l·e .così poco a poco, coll 'esten d er si d ell 'u so d ei v,a cde tte associ.azioni fuso-. I)irillari, i comuni piocini , d eg·li autovaccin.i , degli antivirus , delge11i e persino il triepo11e1n,a p.allido, p osso no 1'autoe1noter.a pia , d·ell.a · butterioter.a pia ecc. an- d ar luo.g o a lla formazion.e di p eudo·-membr.ach e. la sfer.a d 'azione riservata finor a all.a te- .n e apparent~·111 ente tipich e; co111e pure IJosso. ra1)1a vera e propria. no osserv.a rs1 nella g·o1a proces i non tip ici rna Gli è cl1e, n·el campo d elle scien ze m edi- ·di at1te11tica ·1 1atura d ifterica. Soltanto il laboch e, si sono compiuti , durante que ti u]titni r,a torio è in g·rado di d issip ar.e ognj incertezza d ecenni , tali e t anti l)fOgressi , ch e d a molte e di .avviar·e per la dritta via l 'o per.a d el m eparti si d on1a11da fi11an.c o se non sia for e dico e l 'azione d ell 'igie11is ta. g iunto il Ler111)0 di s.os tiLuire I' or g a·n izz.azio n·e Quest i , poi, è n ell 'i1n possibilità di vol aer e d ella m edi.ci11a attuale con un p iù perfetto, arefficacen1ente qualsia i azione pr o filattica ~en­ n1amento rivolto contro le n1ala ttie, avente il z.a aver proceduto a lle cuti-reazioni e a ll.a r isuo punto di 'p.arlenza. nell'igie n e e nella n1ecerca dei po,r tatori. N umerosi e1Jisodi epidedicina preventiva. · n1ici poterono esser soffocati d opo 1.a scoperDa no·n p ochi tudiosi si \ a .g ià svo]gend o ta e l 'isola111enlo di qualch e portator e. L ' intera a ttrezzatu ra curati v.a e profil attica la te i e cl1e con ve11ga ormai orientare i mag di que·st a grave e tuttora cosi frequen te m ag iori sforzi d ella medicina verso la r icerca lat tia dell 'infanzi.a è, dunque , b asat a ogg idì d ei primi sintomi , ver so il con trollo p1eri odis u n1'et o·di di lab o.r.atorio : ull.a p r eparazione co d ella salute, verso un maggiore in cremene sull ' uso d ell.a tossir1.a, d ell '.antitossin.a, delto d_e]J.a m edicina preven t iv.a in vista sovr.atutl 'anatossin.a e. sul pe1~fezionato· tecnici mo con to ·dell 'inter esse sociale. ' I b en éfi c i r i ulta.ti ·di u na siffatta inno·v azio- .. igli.ato pier la ricer ca d ei bacilli sp ecifi·ci nei prodotti pato1og ici e su,lle 1n11co e esterne , ne profilattica .sarebbero incalcolabili, da ta la an.corch è di aspetto i1ormale, o quasi , d ei porsqu_isita sen sibilità d1ei nostri a ttua li m 1ezzi tatori . diaanostici e la prodig iosa efficiacia d egli oAncl1e in un altro g rande flagello d el gedie~ni rim,edi nel campo delle infezioni ven ere un1ano, la tuber colosi , l 'intc;yvcnto d ei n er ee e sifili Licl1e . 111elodi di laboratorio si è r e o o.g gi in d i i1enÈ certo ch e , opratutto l e coperte e i pro· g r essi d ella batterio.l ogia, d ella ier ologia , d el - . abile . La bacilloscopia istem at ica degli es1)ettol 'ematol ogia e l e innun1er evoli applicazioni rali , insien1e all.a r.a·dioscopi.a e a ll '.asco] taziod ella 1chimica biolog ica, h an110 contribuito n e, costi tuiscon o il tripode senza cui n on v 'ha m olto a lla m .a turazione di queste idee . diag··n osi possibile in patologi.a polm ot1a re, Sta di fatto cl1e , oggi dì, il m edico pratico J)er q ·u anto ban-a l e e b·enig·n o· pos a 1)arere il cl.a solo n on è p iù jn g rado di sopperire e ffi· • caso i11 esame. cacemente a tutte le esige11ze ·delle diagnosi e Potremmo n1oltiplicar e g'li ,esempi . dell e cure. Non. .solo l e n1.al.att i,e infetti\1 e , ma t utte le Che cosa potrebbe egli fare, ormai , di verairi.al.attie o r g·anich e, le n11ala ttie allergicl1e, le n1ien.te effi cace, im casi g ravi , se11za il U $ idio d el lab oratorio e senza l 'intervento d ei · de ficien ze e l e d eviazioni fu11zionali d 'ogni gener e, si valgono lar,g·ame11te oggi del labovari speci.a li. . t i ch e di pongono di i·n sta llazioni, di trumenlario tec11ico e di m etod i d 'inda- r.a torio. ~eppure i chiru.rg·h i p osson o p,r escinder e d ai gi11e i l)i ù d elic.a ti e precisi ? re ponsi d·el labor.a.torio. Co1ne è l)O sibil e, ad ese·111pio, lo ttare proIl cl1irur.g·o, prin1a di decid e r i a co1n1)icre fi cuamente senza il soccorso d el lab oratorio u 11 i11tervento· oper atorio, sen Le· ·pe so il bicontro la difterite ch e, nonost ante l ' u ·o d el • ,500-110· d i conoscer,e il re uJtato cl ell 'e.._ ame isiero, è a n cora così freque·nte e g·ravc? È b en ~tolog·ico di un t_ e ssuto n1a]ato o di una neo11oto ch e il parzial e s uccess o d ella lotta anfo rn1az ion e so~pe tta; l1a n cc{' ità di t en er pretidifteri,c.a è ·d ovuto .ar1ch e a l g r.a11 nt1n1·er o di ' ente i l r e ult.ato d ell esa111e d ell 'urina , del casi lievi, aborLivi , a111bulatori O· m isco11osciuang· ue, di certi essuda ti e tra udat i ; g li octi d ell.a malattia ·e, in molti oasi , .ag li accercorr,e conoscer e il r esultato di certe cuti -reatan1ien ti b.a tteri ologici troppo tardivi. Il fon• • z1on1, ecc. danltento .della profilassi antidifterica, oltr~· cl1e I chirurg·hi più p revidenti, 1Jrin1a di i11 I er n ella v.accin.azione, con si te .al presente an ch e ' c11ire in taluni i)roce ~ ... i morbo i alquanto i1ella de11unc ia }JI:ecoce della malattia. d eli ra ti, con1e in q11elli intere an ti gli or~1a, p er appl icare .~ i a un ten1pestivo trattagani genito-urinarj , _posso g ià n101Lo compr o111ento cl1rat i'o SJJecifico, sia le con eo·uf!11ti 111e- i da g·ra,Ti i11fezion i clticl1e in a tto, senn1isu rie 11rofi l.atticl1e , non b ast a ]a sola dia0

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1872

I L P OLICLINI CO

lono non di raclo il bisogno di vaccinare addiril Lura g·li opera·n·di, n1edi.ante .autovacciili epre ~1a mente prepar.ati in laboratorio. Ed anche do1)0 l 'oper.azione, l 'indacanuria . egnala la minaccià di una perito·n ite·; la di111in uz ione dei cloruri nelle urine pone sul! 'avvi o veri o l 'insorgere di una com1plicazion.e pneumonitic.a; il conteggio dei leucoc iti serve, s1)esso , a chiarire la natura di una febbr,e. persistente, I.a din1 in llzion·e d·ell 'azoto . nell 'urin a o l 'aumento n·el sa·n gue fanno val-ere la min.a cci.a dell'uren1 i.a. Questi :e.1e1n,enti g·uidano e occorrono in m·odo efficace il .chirurgo. Non n1.anc.a chi, tessendo l 'elogio del buo11 'tempo antico, quando cioè con la percus-sione .e con l' ascoltazion,e il n1edico pratico ·esercitava ·decorosamente e· tu.tto soletto la propria mi ione, ha qu.asi l 'ari<l di deplorare l 'ccccs_ivo bisogno di ricorrere al lecnicisrr10 <del labor.atorio. Secor1do taluni, le op er.azioni di laboratorio e la fidu ci.a illimitat.a nei suoi r e ponsi, fare])l1 ero trascurare l 'esame diretto del ma]..qto. l\1a bisogna riflette·re c]1e se, IJer certi ri·.gu.ardi i)rofessionali od .anch e ·didatti.ci, questo rilievo non è del tutto trascurab ile, il malato non iene a risentirne pratic.amente da·n110 veruno! È innegabile cl1e, oggi, in un gra11 lll1mero di mialattie, al !un.g o sfoTzo indagatore o alle geniali intuizioni diagnostiche 1affid.ate ai soli organi di ' enso, :µon . . . sempre infallibili nè di r.ao-ron con1un e, s1 v1en°e .a poco a poco so:sliLucndo il fr ed.do ma, in compen so, bem più preci o e ben più sicuro e, spesso, ben più rapido re penso del labor.a torio di anali.si o <lel o-abinietto r.adioJ.ogico. Com:e poteva sfu,g gire alla legge dell 'evoluzione la profession·e medica? Le tendenze medi.che attuali possono rias'S um ersi in tre perole: specializzazione, tecni-cisn1 o, pro·fila.~ si. Ben inteso, non si vuol clire con ciò che l 'esame diretto dei malati, poggiato su solide ba i .:inaLomo-p.atologich e, d·ebba relegarsi in secondo pia110 come si paventa da lalu·ni. Ciò non arebbe in alcun m·odo a111mi.ssibile. Il laboratorio d.eve solo fiancl1eggiare e co.a<lil1var e l 'opera del m edico: n on può sostitu·irv isi. · Il n1alalo r1on è soltanto un .ca o patologico a sè .. La·n te. E. _o ra 1)pre en ta sen1 JJre una per.so·nalità un1an.n cl1e va studi.al.a dal m•e.dico lungo ].a ua e is tenza, in tutta la sua compie sità , oltre c11c n ei suoi molteplici rapporti ambientali: fan1i ()"liari e sociali. Il .. _anitario, 11on soltanto deve provvedere ìl 11it1 ollecitan1ente e il più esat tamente pos. i bil e ad accert are la nall1ra della malattia 1

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[.i\j';NO XXXVIII, NuM. 50]

nell'interesse clel paziente e dei .suoi famigliari, r11a deve, in pari tempo, non perdere· di ' rista l 'intere·sse ·della collettività. Gli incombe quindi, non di rado, il dovere di esercitare .un 'azion e personale di apostolato, di educazione e di Lut ela iaieni.c.a. ~1a il compito s uo di m!edico curante ~ consule11te rima·n e sen1pre essenziale, i)redominante e insostitu.i b ile. · Però, .ancJ1e sotto Lale veste, egli non rinuncerà n1ai alle preziose riso,r se ch e gli accertan1enti e i lt1n1i del gabinetto analitico o radiologico, ·p ossono 111ettere sen1pre a sua dispo~izione, allo scopo di facilitare nel mig·iior modo· possìbiìe il con1pimento dei suoi d.over i professi on al i. Le m edesime con siderazioni valgono, naturalmente, an ch e per il funzionario medicoig·ienista cui fosse a ffidata la tutela ·della salute pubblic.a d i un1 Con1un1e. o di una Pro• • v1nc1a. Cosa potrebbe fare, oggi, di ver.amente pro[ic uo un igieni sta senza l 'ausilio· del laboratorio microgr.afico e chimi c.o, capace di i llumìti.arlo e di g ui d.a.r lo nella esplicazi.onie della sua attività e n ell o svolgimento delle sue i·n iziative igienico-profilattiche~ Con11e, a·d esempio, po·Lrebbe e·g·Ji intra11rendere una effic.aci.e can1p.ag·n.a contro I.a 1nalaria O Contro l 'anc}1i]ostomia.si, senza U·Il laboratorio ben·e attrezzato per gli esami sistematici del sangue e delle dej ezioni ? Come potrebbe ·controllar.e i erv izi della disinfezione 1)ubblica, quelli della epurazione delle acque da b er.e, quelli d1ell 'approvvigionamento del latte, ecc. senza l 'aiuto ·d i un personale bene edotto nella técnica entomologie.a, elmtintologica, batteriologica, ecc. ? I labora tori per ]e ricerch·e ·Chimich e, micro,g rafiche e sierologi·ch e so·n o diventati, oggi, indispe·n1s.abil i per tutti i servizi che drebbono vigilare su_lla salute pubblica e privata . · Questa semplice v·erità, come tutte le cose 11uove, l1a penato m olto a farsi strada tra noi. Ricordo che allorquando, n el 19·07, riuscii a :cr eare n el Capoluogo della mia Provincia, in Arezzo, il primo la boratorio pro, inciale e consorziale d 'igie·ne e di vigilanza sanitaria, potei con seguir ciò olo a prezzo ·d i non pochi sforzi. Dovetti spiegar e e .g iustifi care a lungo lo scopo benefico della n1,i.a iniziativ.a, contro ogni sorta di resi te.nze e sopratutto di · incornpre·n sioni. Dopo 14. anni - avendo· il Governo deciso, con R. D. 30 di cembre 1923, di far sorgere laboratori d ' i.g iene in ogni provincia _del Regn o, ·e alla diretta e clu iva diJJen·denza delle an1ministrazioni provinciali - io fui ben lie to, nella mia qualità di fondatore e di presidente del Consorzo provinciale che fino allora aY·eva prov,redulo all'e i tenza e al funzionamento del laboratorio, di poter conscg11are all 'An1rr1ini, trnzione provin ciale di .\1


(ANNO XXXVIII, NuM. 50]

SEZ lONE

PR.\.TICA

1873

co&idette m etro-rrag·ie essenziali, in cui tutlo parie norn1ale e i11vece c'è un 'alterazione del1' ovaio 1che porta, attrave.r o un ' a11orn1iale eYoluzione del follicolo m.aturante, alla i11a11cata formazion~ di corpo luteo. Questo ed altro, tutto b enis··in10 detto, frutto di attenta osservazione clinica ed 01Jeratoria, si legge n elle succose pagine con cui l 'A . lJouesenta la nuo,ra e·di zione del suo libro, cl1e segnaliamo con piacere ai lettori, i quali vo:g l~a110 .approfondire i problemi in erenti a i cosi.detti disturbi J:unzio11ali dell 'appar.a to genital e femminile. Non P il caso di riprodurre qui l ' indice delle materie svolte; ricordian10 solo alcuni fra i n1aggiori capitoli : quello introd11ttivo sul ciclo sessu.ale d.ei m.a111miferi; quello (d.a pagina 132 a pag-. 333) sulla 1nestruazione; quelli sul senso genitale e sulla fecondazione ; sulla leucorrea , sulla -circolazion e sanguig11a genitale, swlla in11·erv.az ion·e norm.ale .e deviata, ecc. 199 fig·ure, m olte orig·inal i, un es leso. i11dice ai1alitico utilis&in10 p·er la consultazione·, u11.a ottin1a edizione; quale è co·n sueta alla Casa Masson , caratterizzano qt1.esto volu111e, ch e avrà ancl11e fi·a noi molti lettori, con uLilità indubbia per la loro cultura e per la n1ig liore conoscenz a della moderna g·inecologia .

rezzo, una istitu zione .g·ià perfettan11ente organizzata ed .a Yiata, 11c1 pieno s·viluppo della sua feconda al liYi là. In quell'arino 1923, le .a11alisi della sez ione micrografica e batteriologica e di quella clin.i1ca ier.ano salite co1npl·es ivamente a b e11 3109. Quell 'istituzione forr11a orn1ai il pilastro ·Centr.ale d.ell 'intero ordin.arr1·ento n1edico e ig·ienico della provincia di Arezzo. È suppo·n ibile ed aug·l1r.abile cl1e altrettanti vantag·gi debbano arrecare, nel l 'interesse delle rispettive r·egioni, gl i altri l.aboratori d 'igiene ch e, ad imitazione di quello di Arrzzo cl1e fu il laboratorio ì)rovinciaie prin1 og·enito, sono· venu·Li org·endo in tutte le rin1a11en ti Provincie del l\egno.

* ** Op1Jortunan1.ente, adunque, i irt1e1 g·iovani e v1aloro i .allievi ·e collaboratori , A. Ale~ an drini , E. P.a111pana e M. Sabatucci, b a11no provveduto a r ed ige.re ql11esto l\fanu.ale, cl1c è frutto della loro perso11ale e matura es1Jeric11za e cl1e rispo nde .a i co11cetti so1)ra espost i. Jn pi rato a criteri di gran.de praticità, nccuratan1en te .aggiornalo in tu tte le su·e p.a rti, scritto in modo chiaro e prc·ciso, ri cco di 110zioni e di u ggerim1en ti ·d·ettati da un.a pratj ca personale e perciò non faciij a ritrovarsi in a1tri l'ib.ri del gen ere , com p~lati spesso in modo alquanto _0111mario, questo l\1Ia11ual e verrà certo accolt o con pieno fa ore e con iassoluta fiducia da quanti .alimentan.o n ella vita di laboratorio la i1obile e·d utile p3 io11e della ricerr.,a.. E il benem erito edilore Luigi Pozzi , rivolò-e11dosi a stt1.diosi di riconosciuta 1Jire1Jarazio~e e di larga csperi·enz.a .a llo scopo ·di arricchire la le~ter.at11r.a scientific.a it.aJian.a di un M.anuale ch1e ernuli i mi O'lio ri d1ell 'Est ero, ha com1piuto opera deg11a .del più alto encorrrio e meritevole del più vi,ro incor.aggiamento. Roma , dicen1bre 193 1. G. S.\.NARELL1. 1

p. g. \ i IMEUX. Exploratio1i tuba.1·re et stérilité. « L ·emancipatrice ». (.Editio11 l\Iéd icales V. l\falo i·ne). Paris, 1931. Fr. 12.

L' A. è J'.IBrtigiano del]a inicz'i one di lipiodol in confro11to a.ella insu fflazion e; riporta al-

cune belle tavole di per~ onali radiogra fie g·enitali dopo li1)io.dol; si . offer111a in seg· uito sulla cura, che è cl1iru·r gica quando si di111.ostri l.a in1pern11e.abilità delle Lrorl1be, n1.a che non dà a tutto oggi ris11ltati conforta11ti ; dalla sua c.asistica dedu1c.e cl10 u n ±± % ·d i do11r1e terili 11anno occ1t1sione 1uba.r ica e }Jer que. tie e' è poco da sper.are, le probabilità di su cce .. o funzionale aven.do i solo nel grU})J10 delle sterilità con trombe pervie. Si tratta di una buona 1n e. . sa a g iorno sull 'ar.gomento, qua li .abbi.an10 del r·e to 01 n1ai 11un1erose ancl1e n ella n o .. Lra let teratura· con questa differe11za che qui . i è fatto un volun1etto .a parte (52 pag. ) mcnlre i nostri contributi si lasci.ano n.ell e v.a rie R ivisl e e quin di restaTio per così dire 111 eno i11 v ist a ... p. g.

CENNI BIBLIOORAFICI G. Co1"rE. Troubles jonctionnels de l'appareil génital de la femm.e. Ila e di zione , 193 1. Edit. Ma son , Parigi. Legato , Fr. 32. Punto di i)artenza del Cotte, i1elJ0 sL.endere il suo libro, prest.issirr10 giunto alla ITa. edizione, fu l ' i,dea cl1e la chirurg·i.a a vev.a un posto preciso i1ello studio dei disturbi funziona li genitali fernmi11ili, in quanto i risultati ottenuti da i vari interventi sull'utero, s ull e ovaie, o sui loro nervi, poteva110 risolv1ere dei· problemi fisiologi ci altrime11ti non delucidabili. Lo studìo siste·matico d ell 'argon1ento h a per. m esso a l Cotte di r.accog·lier.e largo materiale, e di orientarsi sulle 1con cezioni dei « di sturbi funzionali n, in cl11d·en do anche qurelli in cui esistono pu.re dell e lesioni macroscopi cl1e o n1icroscopich e eYi den·ti. Esempio ne vede n e1Ie

G.

Historis clie Studien u.nd .<;kizzen zri Natrir- und H etlwisse11schaft. Editore .J. STICKER.

Springer, Berlino. Prezzo ~1. 15. Inter.e ....ante rac.colta di ~ tt1d1 tori ci di bioloaia e i11edicina offerta da Ya]r nti scienziati 0 a Gioraio Sticker, ordinario di ~ toria d ella n11edici~a a Wurzburg, in orca~ ione del suo setta11tesimo con111leanno. DR. •


187-!

I L POLICLINI CO

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONGRESSI XIX Congresso Italiano di Pediatria. e i g ior11i 23-24-25 scltembre ha avuto luogo a Firenze il 14° Congresso Italiano di Pedia tria, a cui aYeva no inviato l a loro adesione e le loro r appresent a n ze: il Consiglio l~azionale d elle Ricerch e, la Direzione· d ella Sanità pubblica, l a C. Il. Italian a, l 'Qpera Nazionale Balill a, il Sindacato l\1eclico Fasci s la, la Soci e tà cli Nipio logia, di Radiolog·~a, d~ Idrolog~a e 'Tal assoterapia di Ortopedia, di E u genica e Tern1og·rafica, Ja 'Socjetà l\!Iecli ca di l~ari gi e quella cli Lione . Il Con g resso assai b en e r iu scito, 11a riu11ito a r'ire11zc i rn ugg· ior~ cul Lo.ri d i queste sp ecialità così sin1p a tica111e11le apprezzale ed ama te an che dal p o· }JO Jo per la sua g·r andissilna util ità sociale attra\'erso l a difesa e la s~l ute dell 'infanzia, in sp ecie 11el i1101ne11lo attuale in cui il Governo Nazio11ale, per l 'oper a ammirabjle dél su o Cap o, rivoJg·e le })ÌÙ aL le11le cure alla pro tezione dell a· inalernità e dell 'infa11zia, su cui la Palria basa la sua 1nagg·iore gra11clezza. L 'inau gurazione ha avl1to luogo n ell 'alila l\ Ia g n a della R. Univer s1.tà alla presenza d elle autorilà p oJ i lich e, <::ivili, militari e scientificl1e; tra q ues te t1l lin1e: i proff. l\ilot1riqua11d, Ler eb oulle t e P el1u (l~ra:n,cia) , Allaria1 Lu cca, Mugg·ja e Fornara di rf o,r ino , Brusa, T arco11e e l)es.Lalozza di Milano, G u assard o· e G is·monrli di Genova, Sa11 li e Giorgi rli Venezia, Frontali, Pagani Cesa e Car eddu di P adova, Co,zzolino e Bergan1ini di Parma, Si1nonini di l\iloclena, Pi n cl1erl e, de Toni e Magni di Bol ogna, Co1nba, 1~rambu s li e Cocchi di Fire11ze, Fiore e Raspi di P isa, Spolverini, Va lag u ssa, Benti' oglio, l\Iancini, Giuffrè <li I-torna, J en1ma, Lauri11sich e Vagl jo cli Napoli, ~Iaggiore e Mor o di Bari, Nnsso, Lo Presti d i Messin·a, Cannata di Paler1no. i.

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1

Dopo i discorsi i11augural i d el Prefe tto di F irenze S. E. BARATONO, che di chiarava aperto in 110111e del Governo Nazionale, il XIV Congresso di Pediatra, del prof. B1Nno DE VECCHI, reltore del1' Ll11iver sità di Firenze, del prof. CARLO Co1\'.t:BA, president e del Com,itato or dinatore, e del prof. ALt,ARIA, vice-presidente d ell a Società Italiana di Pediatria, i vari .clel egati deg li Enti sudclc tti portaron o il salt1lo d elle Società da loro ra1)presenlnte ai Cong·ressist i . E bbero qui11di i11izio i lavori d el Cong·resso co11 l a relazione del prof. FRANCESCO VALAGUSSA su ll 'a::io1ie svolta dall'Op er a 1Vazionale Malernità Infanzia. IJ rela tore passa rapicla1r1e11te i11 e am e lo sforzo in11na11e )11trapre ·o dal GoYerno Fascista a faYore d e i fa11cit1lli e 11e esp on e i brillanli ri st1lla li. l)al 1927 al 1930 f t1ro110 sp ese più cli 106.500.00Q lire l)Cr J'a ·is te n za allu i11ater11ità, pit1 d i 178 n1iJ ioni e 500.000 lire per l 'assis tenza all 'infan zia) pii.1 rl i 24.000.000 di lire p er prop agand a igienica lro l e cl a i rurali n on chè G.000. 000 p er i servizi g-cncr nl i . Le eifrc p oi esposte ·d al prof. Valagussa ri g u ard a11ti il i1t1n1cro d ei beneficati dai vari tipi cl i as. i le r1 za svolt a ét a11 '0pera, son o i mpressio11 anti C diedero rlll ' uòitorio Ull quadro ol tren1odo ron' i ncc11le ctell 'in1porla n za <ii questa i lilt1zion e r l1c l)Cr n1 eri lo del <~ 0Yer110 :\nzionalc contribuisce a 1n 0llc rc l 'll nli a alla t e La delle Nazio11i r ivili. L 'inle re ~a 1 1 le relaz-io11P. , a llenlame11le ascoltata e fa, orcYoln1e11te com111c11 lnta, è s tnla accoll a da i . i1ni app lau i .

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XXXV!II' N DIVI. 50)

11 ]Jr of. JlE o~LL \ ill u s lra qt1i11cli una

in11)orla11te r el nzio11e sull 'azion.e igieriico-sanilaria suol ta clall'Oj)e r~ !\·azionale Balilln ad integrazione ciel la sua attività educalri ce . L 'O. p arla d el serYizio sa11itario orga11izzalo n egJj an1bulatori con t1ltori clell '~stituzio11e d ella ca rtella biotipologica di cui son~ 1n~11iti i due milio11i di i11scrilli, d el ! 'opera 1)rof1laLt1ca contro le ina lattie sociali, òell 'assjcur!lzione contro g li inforluni Ricorda qùa1tto I 'O. N.B. fa p er l 'educazio11c fisica d ei nostri r agazzi J 'i1111Jia11to cli palesfre g in11as liche, illus lra i11fin~ Jo, scopo e l a fu nzio11e d el Ce11tro cli studi creato a Ro1na . L 'O. è vivamente applaudjto. Ha l a parol a quindi il prof. GALEAzzr, clella Società Italia n a di Orto1Jed ia, che svolge u11a i110zione per ottenere la c ollalJorazione dei P edia tri clel movime11to Nazio 11ale p er l1na organizzazione dell 'assis len za dei b a111bi11i Lorpi, parali tici o mulilati. A confro11to d elle altre l\azioni in Ital ia si è.· falto p oco a quest o scopo ed una azione in ques to sen so sarebbe soci al111en le i111porl anti s~j111a . Il prof . .A.LL ARIA ri11g r azia a i1011Je delta Socielà cli P ediatria ed assicura l 'O. d ella collabor aziou e dj tu ti i i P edia tri a t ale ))enefica inizia tiva . Si è iniziato qui11di lo svolgimento del primo tema:

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Pleuriti purulente nell'infanzia.

a rgo111ento di g r an d e i111portanza p ediatrica s~a p erch è il b a1nbir10 va assai }) it1 sog·gett o degli adulti a questo ge11ere di n1alal tia e sia J)er la discu ssione tutt 'ora a p er la sul 1ne lodo inig l ior e di cura. Il pr~mo rela tore prof. NAsso si iJ1tratt.je11e a111p i amente sull a sir1Lomalologia e sulla diag11ostica di lale affezione in sp ecie ir1 rapporto all 'età illustr ando le diverse ferine clinich e, il loro decorso ed i Yari esiti. È

Il prof. CASTRONUOVO ilJ u str a la cliag11osi d al pun to d i vista radioJo,g ico discute11clo i vari 1netod i d i indagine e di1nos trando l 'utilità cli essa e le varie a ccortezze di tecnica i11dispensabili. Il ter zo relator e prof. LAURJNSICH tratta 1'e tiopatogenesi e l 'atnatomia patologica, ed i11fine il prof. CoccH1 discu Ie a1n1>ia1nente i vari i11etodi d i cura m edica e ch il'urgica, ve n endo alla co11clusione che secondo l 'es1)erienza di nu111erosi ricer catori sembra oggidì din1ostralo, cl1e in linea di principio si deb"Qa presceglie re jl trattame11to i11edico a quel lo chirt1rg ico, e co1nunque c1ò se1npre n el primo J-'eriodo, e lra quelli medici la prefer enza cl eYe esser e d ata all '01Jlocl1ina ed al t al1r ocola to cl i. sodio, co11 IJrefere11za a qu est 'u1 timo seco11do la ~·icca esp erie11za per onale. Alle relazioni seguo n o Ynrie ecl interessanti co1nunicazio11i su ques to ar gom ento ed ii1fine in ten1a di cli3Cu ssione, ch e è stata ai11p ja, pre11dono parte, porla11cl o il 1010 contributo di esperienze e Cli ricer ch e, i proff. L EREBOULLE'l' di Parigi, ~1ou­ RIQUAND d i Llo11e, lVluGGL\ òi Torino , P1NCHERLE <l i Bologna, VAr.AG s~ A e SPoLVEHINJ di Jloma, J E~r~IA <li _ ap oli , Bnl-TS.\ cl i ~[i l ano, Fno~TALJ di P a d ova, CozzOLINO cli Parn1a , li'olù~AR \ di NoYara, e Co.,rB.\ <li Fire11ze, c l1e ria. s ume la di scussione, la quale si è offer1nala i11 111odo pren1inente sulla question e di un al li irno intere se pratico, vale a dire s11i diYer i ine lodi tera1Jet1lici co~cen­ ziosa1nente .analizzati e vagliati per Ye11ire alla con clusion e cl e1 l a . t11)eri 0rità in te~ i ge n er~ ] e d el


[ A~~o XXXvlII' NuM. 50]

SEZIONE PRATICA

inctodo 111edico su quello cl1irl1rgico, al quale si deve fare ricorso solo i1el caso i11 cui il prin10 no11 abbia sufficienten1ente corrisposto. Secondo teina tratlato fll:

Le sindromi encefalitiche nell'infanzia. Il correlatore prof. DE ToNI discute dettagliatamente l 'etiopatogenesi e l 'a11atomia patologica d i tale affezio11e dimostranclo l 'impos§ibilità allo stato attuale delle nostre conosce~ze di differenziare costan te,1 nente ed esattamente le alterazioni dovute alle varie forme di encefal~te dell 'infanzia per molte delle quali è tutt 'ora ignoto l 'agente causale. Il prof. TACCONE, altro r elatore, si occupa sia della sinclron1e clinica clelle varie forn1e acute d i en- cefali te, soffermanclosi in modo particolare su quelle osservate in bambini di rece11te vaccinati e sia della· parte terapeulica di esse, acce11nando a11che alla cu ra col siero qi co11valesce.n ti. Infine il prof. BERGAl\lINI ha ampiamente illustrato le forme croniche d~ encefalite infantili, intratte11endosi anch e sull 'argo1nento assai i1nportante dei postu1ni cli tali manii~stazioni inorbose. Su questo argo111ento molti co11gressisti fanno delle comunicazior1i, lra1 cui degne di speciale menzione quelle di PErru di Lione, FRONTALI, · PAGANI e RADICI di ·~adova, ~fAGGlORE di Bari, PIN~ CHERLH di Bologna, GrtrVf''RÈ d i Roma, PARADISI ~i Catania ed altri. Alla irnporta11te discussio11e che. ne è seguìta hanno preso parte D 'On~IEA, GISl\IONnr, SPOLVERINI, ALLAHIA, GruFFRÈ, Fnq_NTALI occupandosi, oltre che di qt1estioni et1ologiche, sinto1natologiche e cliniche, in inodo particolare delle v.arie forme d~ e·n cefalopatie. de11u11ciate in qu esti ultimi anni a carico di soggetti di recente vaccinati, dimostrando come la eli ologia va,c cinica di alcune forme ~orbose osservate in questi bambini sia tutt 'altro ch e dimos trata e come talun e pubblicazioni al riguardo non possa110 andare ese11ti da ser~a critica e da errata interpretazione d iagnostica. Infatti in questi ulti1ni tempi si è and a to diffondendo r1ell 'ambi~nte i11edico ed in parte a11che n,el pubblico un ingiustificato t imo-re per la osservazione fatta da tal uni - for $e con troppa superficialità -- di frequenti casi di encefalit~ conseguenti a vaccinazione antivaiolosa, con da11no grave per l 'applicazione di questa pratica i)rofi1attica, fino acl ora insosti tuibile, contro il vaiolo. , Il Congresso per altro, tenuto conto d ella discussione avve11uta e de·l l 'opinione manifestata dai vari oratori, è stato u11anime nel votare un ordine del giorno per chiedere ch e nulla veng·a n1oclificato nella legge e nella pratica della vaccinazione obl)ligatoria contro 41 vaiolo, di cui si ricon,osce il grandissi1no valore ed invece i ininimi pericoli per riguardo alle complicazioni er1cefalitiche, fac;endo voti cl1e vengano meglio studiate le modalità di t ale pratica in specie per ciò eh~ si riferisce all 'età, stag·ione e tecnic:i. Il pensiero cos) chiarame11te es.presso dai pediatri italiani indica ai medici pratici una via netta da seg·uire e tra11qt1illizza il pubblico che si era alquanto spaYcntato <lelle voci esagerate e senza eYiden te fondamento 111esse in circolazione.

Terzo tema trattato fu: Le direttive dietetiche nell e collettività infantili. Il prof. MACIOTTA, quale correlatore, si occupa della parte generale trattando del fnbbisog110 ali-

1875

l}lentare, lenendo prese11te l 'importanza delle condizioni ambientali e del particolare stato costituzionale dei singoli individui e passa infi11e in rassegna il valore alimentare dei prin c)pali ali1nenli, richiama11do l 'attenzione sulle protei11e vegelali. Il prof. BRusA, altro correlatore, riferisce sull 'alin1entazione del ban1bino nel pri1no anno di vita, argomento questo d~ notevole importanza, in 1nodo parti colare pe1 bambini ad allattamento artificiale tanto più difficile e per~coloso quando esso deve venire eseg·uito 11elle collettività; stud ia I ~ varie rniscele alimentari, ~ particolari criteri da adottare p ei soggetti a~ormal i, illustrando al riguardo la tecnica migliore, tenuto conto anche delle più recenti vedute, e d ell 'esperienza clinica . 1Si occupa anche del vitto delle nutrici e della loro tenuta igienica. Infine il prof. L ur.cA espo~e i criteri e le nor1ne da eseguirsi, p~r l 'alimentazione d ella seconda infanzia fino all 'adolescenza nelle collettivilà infantili. Esso, tenuto conto dell 'impossibilità pratica di ricorrere a diete individualizzate ed an cl10 della questione del fattore ambientale ·ed econon1ico, riassl11ne tali norme in apposite tabelle, le quali in definitiva risultano in piena co ~cordaIJza con quelle già stu diate e pubblicate recentemente · d all 'Opera Nazionale Maternità ecl Infanzia cl1e g~à si era preo·ccupata di tale q u esl io11e a n1ezzo di u11 'apposita commissJone tee• n1ca. Seguono le comunicazioni di vari congressisti su questo argo1ne11to, tra cui degne di nota quelle di lVIoun1QUA.ND siii danni dell 'alirrienlaziorie carenzata nel bambino; quella d~ DE TONI su alcune norn1e per l'al_imentazione del lattant e, ed i11fine quelle di SP0LvEn1 N r e BENTIVOGLIO su di u1ia nuova tecnica (aggiunta cli un colloidè protettore) 11ell 'allattaniento artificiale, la quale durante i

quattro anni di esperienze e di studia nella clinica ha dimostrato la stia indiscutibile superiorità su tutti gli 1altri metodi fino ad ora più in uso, con1e risl1lta anche da~ diagrammi presentati. Alla discussione di questo importante argomento prendono parte i prof.f. VALAGUSSA, MUGGIA, FRONTALI, PINCHERLE e GronGr. Esaurita la trattazione dei lavori scientifici il presidente prof ALLAilIA ringrazia tutti gli intervenuti p er avere portalo il contributo d ei loro studi a que la riuscita manifestazione scientifica a difesa della salute dell 'infanzia Dopo avere procedt1to all 'elezione ed alle sostitu zio11i delle cariche soc iali, vien e .accla1nata Roma a sede del prossinlo Co11gresso. Termina ti i lavor~ scientifici i co11Yenuti si so110 r ecati in gita turistica a ttraverso la vallata cl el Chian ti , dapprima ad ammirare tutte le bellezze artistiche di Siena, ove sono stati festosa1nen te accolti in Municipio e dalle varie Autorità, e poi sono giunti a Perugia. Quì dopo t1na visita ai magsriori 111onl1n1enti della città è slato loro offerto- Ctnl Podestà cli Perugia dott. Buitoni un riceYi1ne11lo i1ella storica sala dei Notari i11sien1e acl u11a ospitalità Yer an1ente signorile. Da ultin10 i con gressisli si ono r ecati ad Assisi ad am111irare le bellezze insuperabili del1a Città del Sanlo. ove si sono sciolti per fare ritorno alle proprie residen ze n on sen za lln pensiero r1ostalg·ico per la gr ande visione cii bellezze contemplate llelle varie città Visita te. aE~TIYOGLIO, •


l 87G

[A~No

IL POLICLINI CO

XXXVIII, NuM. 50)

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA.

~l.a110

.affezio11i con co n1ila11ti ù eg·Ii an11essi nè fe1101neni da compres ion e. Se esistono inv.ece .queste condìzion i, non ~ i deve applicare r a d1un1. Sono state de~critt e varie co1nplicazion i della cura: febbr e, g·ang r e11a, p iometra, e.n1ato1ne ~r.a , ne.er os i, s tenosi d el collo, flebite , peritonite. Gli AA. non ebbero ch e una sola volta u11 ' infiltr.a zio11e p.aramet1~a l e ie lln.a volta insuc.cesso. R. LusENA.

Contributo alla c11rieterapia del cancro del collo <lell'utero. E. lield (Revue F1'an.çaise de Gyriécol. et d'Ob stétr., lug·lio 193 1) dà U·n r esoco11to di 280 ca i di cancro del .collo dell ~ ut ero curati col r.adiun1 d.a l 1914 al 1930 (l oper.abilità clei quali era in IJer centuale ii1ferior e al 20 %) . Delle i11alate c ur.ate prima ·d el 1925, 35 g·uariro110 . P er centuale di .g uarig·ion e 12,2 %. 1'og·lien<lo i casi prin1.a operati chirurgica111cn te o irradiati per m,etastasi, la percentuale si iiduce dj ben poco : 11 ,85 %. . P er i ca si curati da l 1926 al 1930, g·uarig·1011e d10l 23 %, cl1e si riduce a l 16 % se si tolgoni0 i ca i operati. L '.I\. 11a ' 'eduto 3 soli morti imput.a bili alla c ura di r adiu111 (una per feno111eni . ettici, una i1er p,e r fo r;azion e dell ' utero e l1n.a per perito11ite). P iù frequenti son o· le· complicanze !oc.al i (fis to·l e vescico-vagin.ali , proctite) . (:irca la dose, ancora non si può sta,n dardifz,ar e . H eld 11a notato ch e casi rite11uti inoperabili so11? d iven ta ti oper.abili dopo .applicazioni di rad1un11. n. LU SENA.. 1

1'leno1·ragie non dovute a malattie uterine. Di qt1esto argon1cnto i è occupata la Sezion e di Ostetricia é G.inecol ogia d el.la British 1\iledic. A soc. a l Cong·r e ..... o di Eastbourne (Lancet, 12 etten1bre 1931) . "\. S. Park es ha riferito sulla r11 estruazione clal !)Unto di vista fis iologico, mentre J. 1oung b.a d etto cl11e l e 111en.o rr.a gie in questione son o spe"so d ovut e a iperplasia .d ell 'endon1etrio (n1alattia di Scl1roeder) accompag11ata d~a d1eg·enerazione c istica dei folli coli ovarici. In qu·e.s;to g·ruppo di m enorrag ie vanno nlesse la polimenorrea (n1estruazio11e troppo freq11ente), la m eno.rr.agia disfun zion.ale (flu sso eccessivo o prolung·ato, p erò a intervalli' normali) e anche .alcune em orr agie d.ella po tmenopa11sa. ì\ ella dìagnosi differenzia le bi sogna el iminare can cro e fibron11a. Ci rea la cut'a g li es tratti ovarici g li si sono ·di1110 Lrati poco· e fficaci (5 g·uari.gion i e 5 n1igliora m en t i colla siston1e nsina su 23 casi trattati con preparati ovarici). H. Gardi11er Ilill .si è occupato· del proble111a d ella n1e11orrag ia in rapporto colla medicina .g enerale quale sinto111a cli n1alattia, così ]_1i3r ·ese1npio, si può aver e n ell 'insufii c ienza cardiaca cronica, n ell 'i1J-ert en sione, nelle diatesi emorragich e e n elle distrofie dei .d otti g hiandolari (disLurbi o\rarici, tiroidei, ipofisari). Le m enorrag·ie d ella puberLà possono n1ett er si in r:apport o con u11 iperovarismo, o con disfun zion e tiroidea. Circa le cause . Zuckerm.an ritiene ch e l 'ipotesi d ella d efic i cn za del cor1Jo luteo s i d ebba a bbandon are, ch e ql1ello d ella deficienza dell 'orn1on e follicolar e sia dim ostrato solo indirett am ,ente e ch e la ge11esi più probabile si d ebba ricer car e n ell 'ipofi si . St. Geor.g·e Wilson ha tro,·ato che i mig1iori risullati t erapeu tici si 11anno coll e applic.azioni di ra.dium. Buoni ri sultati h.a av uto vV. Lan.0rrumir Watt coi r aggi X. J. B. D.a ,,·son l1 a in si t it o sull 'esistenza di l esioni cer vicali in que·sle i11enorragie, per c ui n on biso~11~ e clt1d er e un 'alteraziorie ovarica da cau e infi an1 !1"!~ ~-crie . Eric Slacie'; h a ricorcla to l 'e~t!'2.z: c~6 f.a.tta da Col lv d 0 1.! '~-..;~1 . t11i11a, or111on e OYarico che a tti Ya 1..orm one d el lobo a11leriore d ell 'ipofisi. Tardle,· Hol la11d h a detto cl1e in ogni caso

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La curieterapia delle ~ aft'ezioni non cancerose dell'utero. R. I<.oe11ig· e F. Chatillon (11. evue Française lie Gy11 écologie et d'ObS1tét_rique, l-µg lio 1931) l1anno applicato la curiet er apia in 86 casi in c ui l 'indi1c.azione princ ipa},e è st ata sem.p re l 'en10 rrag ia (fibromiomi e n1enorrag ie senza alter.azioni m .acro:scopiche d·ell 'utero e degli annes i, e eluse quin di l e endometriti ·d ecidu.a li e l e en101J·.agie da c isti ov.aricl11e e annessi Le) . P er le indicazioni 11:a i111portanz.a en-0r1ne l 'e·tà. Nelle g iovani l 'u so clel radiu111 è controindicato p er ch è essendo diffic ilis. imo ottenere la sola azione en1ostatica spesso si dann eg0·i.a la funzione ovarica; quindi n elle giovani i adoper a solo dopo fa llin1e nto d elle i1rali ch e terapeutich e comuni. Gli .~ !\ . se n e 0110 ervili n elle g iovani in 5 casi oli, con t1r1.a forte percentu.a le di con servazione delle 111 e ~ truaz i o11i (± volte su 5) . Le do i u a te furo110 piccole. Jn qllanto alla fecondaz ion e uccess i va alle appli1c:n zion i di r.a diun1 , e.ssa non è frequente e, C[nando i comrpie, la grav idan za i1e-r lo più i1on g iunge a l termine. Il ve ro campo d 'azione d el radit1m n elle a ffrzio n i can reri ...gne d ell ' utero è n elle clo11 n e vici11c Hlla II~enouausa. ~ci 111ion1i il Lradium è ind i " ~ t0 quando l 'lltero è g r o o n on più cl1e con1e n ella gravida 11za , al 3 ° nle ~ e e mezzo, e i1on ci i ano dubbi c irca la b cnin-nità d el tun1ore e 11on esi'"' 1

1

~


[ANNO

XXXVIII, NuM. 50]

SEZIONE

è necessaria una co11ta delle piastrine, egli ha espresso il dubbio ch e l ' ipertension e possa . . . . . provocare m 1enorrag1.a e r1t1ene, n ei riguardi della cura, ch e sia meglio u sar e i raggi X piuttost o ch e il ra diun1 perchè coi raggi X si p uò otte11ere sterilizzazione solo ten1.p oR. L usENA. r.anea.

Profilassi della sepsi puerperale. Poich è I ',esame sist en11atico d elle do11n,e g·ra' ' ide ese,g uito con lo sp·e·culun1, l1a IJerm e so di rilevare la presen z.a di erosio11i sul collo d ell 'utero n ell '8·0 % d ei casi delle multipare e n el 1O % d e1lle p rimi i:)ar e e l 'esar11e batteriolo.g·ico h a dimostrato la presen za in tali erosioni di germi patogeni (streptococchi e stafilococchi , coli , anaerobi, ecc.), in varie proporzioni , cap.aci di produrre I.a sepsi puerp·erale, H. A. Miller, D. Be11 Martin ez e 1\1. E. H odgkin (Th e J ourn. of th e Am. ll1 ed. Ass. , 27 sett. 1930) ritengon o m.isura profilattica d i gran d e valore contro la sepsi puerperaJ.e stessa, la ricer ca ·d ell e ulcer az ioni cervi cali e la loro c.aut erizzazione. Ta le trattamento · d ovrebbe in genere farsi .al t ermine di -o g.n j p er iodo puerp·e rale, m a non porta danno a lcuno anch e se eseguito a ll 'ir1izio d·ella gravidan z.a . Gli AA. hanno cauterizzato il collo. d ell 'utero eroso di 2000 don·n e, con . i segu enti ris ul tati: 1) n essun . prolu:n g.a111ento , n è ritardo nella spontanea dilatazion e d el collo; 2) n es u·n aumen.to n·ella percentua l e d elle operazioni ostetrich e; 3) n e un ca o di sepsi puerperale; 4) t en1per a tu ra post-pa1:tum p iù bassa d i front'e alle Jnoder.ate e lievazio1n.i verificatesi in lln gru.p po di d onne non cau terizzate; 5) a ssen za di ero.s:ioni d el collo a l termine d el pue rperio (er osioni riscontrate inveoe n el · 70 % di donne non ,c1aut erizz.ate)~ V1cENTINJ. 1

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TECNICA.

La luce di Wood nell'analisi del latte e del burro. E noto come in qurest 'ultimi t empi l a l uce d i Wood vada a sumendo importanza pratica n on lieve non solo n el campo clinico e t erapeutico , n11a anch e in vari e branch e in·d utriali , util izza·n dosi la flt1or escenza ch 'essa induce n elle p iù varie sostanze inorganich e , org .a nich.e ·e viventi. Anch e la chimica d elle sostanze alim entari è sulla via di usufruire d elJ a luce di Wood qu.ale n1ezzo d 'ind.ag·ine analitica . · 1F. Ta llo e B. Albane:se (Riv . San,. Sicil. 15 ott. 1930) hann o ora condotto - un 'in tera serie ·d i ricer ch1e , ser\rend-o si di simile mezzo, sul I.att e proveniente da l.l e varie spe,cie di anima li lattiferi ed i risultati sono emer si a l • rig u ardo su cettibili di buona applicazio11e pratica per quanto con cei:n e il con trollo ig ie nico di quell 'alin1ento. T avole a colori molto b en riu ci te, anne ~·e a ll 'artico lo d ei due AA.,

PRA.TICA

1877

.c i pon gono in ·ev.id en za le differenti fluorescenze ti picl1e ch e il la tte, sott o I.a luce ·d i W ood, as u n1,e a seconda d ella speci e animale da cui 1Jr oviene e di a lcune al t e-razioni (scrematura , i11iscele di qualità diver se , ~·CC . ) ch e vi p osson o €.ss.cr e apportate in c ornmercio, com.e pu re a seconda delle sostanze· chimicl1e agg·iunte per scopo C·o11serv.ativo (acido salicilico, a brastol, acqua ossigenata) . . È d 'u opo tuttavia no L.ar e, come simile m e zzo d ' i11dagine n o11 ·si presti per svelare u n an 11acc1t1amento inf,er iorc .n l 40 %, ven endo ?1lor a ·di poco m odificata la tonalità fonclamer1-· lale d ella fluore sce11z.a i)ropria d-e l la tte n or ... n1ale, e IJarirnenti n on sia sufficient e per scoprire l 'inquinan11ent-o con b.a tteri c d il sudi ciume, ed , infine, l 'acido borico , il bicarbonato di sodio, la for111alina , :agg iunti per con se rvazion e d ell ' alimento . Ricer ch e condotte ·d.agli AL\.. a n ch e ul burro , h anno ri,relato come colla luce di Wood siano facilm ente svelabili le sofisticazioni con g rassi an i m ali o vegetali ed i vari tip i di burro· artificiale . G. TEGONI.

MEDICINA SCIENTIFICA . Analisi degli antigeni ba.tte1·ici basata sulla chimica e sulla funzione. Gl i .a ntig·eni , rilev.a J. M. Alston (Edim -burg h lll edic . J ourri. , sette.mb r e 1931) provocano la formazio n e d i a nticorpi i)r ecip it anti , ag·glutinanti o litici e altri fenomeni_ dipendent i dalla n atura d ell 'an tigene·. Alcune sost.a n z-e più 1semplici u sat e ~o me ani i.g·eni conten g·on o ì)roteine di orig in e an ima le o veg.etale (p'. es . l 'albumina d ' uovo, la casein a, I.a zein.a). Gli :an t igen i sen1plici con1e c1u.esti son o sostanze proteicl1e .m olto più complesse· d elle prot amine e conten g·on o ,a lc uni radicali aromatici . Si ritien e :cl1e l e protein.e sian o contenute in qu.asi tutti g·li a n t ig,eni. Nel 190 2 Pick o tt enne dall e c ultur e d el bacillo d el tifo t1n.a so ta·n za n on proteic.a, resisten te al ca lor e e solubile in alcool, cl1e d ava precipitine specificl1e con iero di an im 1ali immunizzati con b . del tifo, m entre di per· sè ola non produ:ceva a n ticorpi. Nel 1923 Zin s~e r e a ltri fecero osser vazioni simili per · a ltre sp ecie di b atteri. Questa sostanza risultò esser e un carboidrato. Un 'os er\ azion e import ante fa tta in proposito è q u esta : ch e il ba tt erio l)UÒ perdere la pa-rte carboidrata del su o a n tig.en e, m a conserva qu ella proteica; esso però perde a llora la st1a ' rirulenza . La sostanza sp ecifj ca solubil e fu trovata n elsang· u·e, n elle urine e a ltrove durant e le infezioni e sarebbe, quell o cl1e alc u ni l1a11110 chiamato .ag·gr.es in.a o ' 'i rul in.a . ·La so tanza solubile 11ura n on è to sica per anin1ali n1ai infett ati . I convale ccnti di poln1onite sono sen sibili alla so tanza solubile d ei }Jn eun1ococch ì e r eagiscono all ' iniezione ~ co11 eritema. 1

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1878

IL POLICLINICO

Trattando le toss ine battericl1e con formalina o con .altre sostan ze si diminuisce la loro tossicità, .ma non la capacità di formare ant icorpi . R. LusENA.

Contributo allo studio dell'i1n1nunità nell'influenza epide1nica. A. Lichite.n stein (Acta ~1 edica Scaridinavica, fas cic . I-II, 12 g iugno 1931), ha n otato che quasi il 50 % d ei malati d 'influenza n ell 'ep~­ d em.ia de·l 1927 ,erano stati malati pure nel1'epidemi.a ·d el 1918 e 1919; in quelli che avevano g ià avuto la malattia nell 'epidernia pre- . cedente la p ercentu,a l e di con1plicazioni polmonari fu d el 10 % ir1Eeriore agli altri. La mortalità è stata u g uale per i due g rupp i di 111alali. Questi d.ati statistici stanno contro l 'esistenza di un ' in11nunità di lunga durata dopo l 'influenza epidemica. R. Lu sENA. 1

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[ ANNO

XXXVIII, NuM. 50]

bi cardiaci e di dolore alle .articolazioni : ma questo non risulta d ai documenti fran cesi. Esaminato n el 1928, è · stata riscontrata la presenza di un gozzo, l abilità d el sistema cir·Colatorio e aritn1ia: i dolori articolari non si .sono ripetuti più. L.'infermo-h~ chie to un in.dennizzo per n1alatt1a (reuma ti smo ed e ndocar,dite) contratta in servizio. L ' A. con un esame serr,ato d ei fatti aiuno-e .alla conclu sione ch e tale don1a.n ,d.a n·o~ p~ò e.ssere acc~lta ; e cl1e al g.iorno d 'oggi, si tratti_ p-robab11mente di fenomeni circolatori di natura tire01tossica, non d'endocardite.

'r·

SERRA.

VARIA. La lingua nera pelosa. . H. GLEAVE e S. HALLAM. The British A1 ed i c. J ourn., 18 aprile 1931) ricorda che ( H.

Azione protetti"ra del tessuto di granulazione contro l'assorbimento delle tossine. Già Billroth aveva osservato ch e n ei aani con feri~a g r.a nuleggiante, ricoprendo la ferita con garza imbevuta di pus, non se 11e avevano con seguenze spiacevoli , mentre si avevano processi infiia.n1matori iniettando lo stesso pus sotto cute. Fu poi osservato da Afanassi eff che il b .- anthr.a cis n on attecchisce se applicato su ferita g ran ul.eggiante. M. White (Th e Lancet, 13 g iug no 1931) ha ripetuto gli esperimenti di Noetzel colla tossina tet anica a pplicat a su ferite g r.anuleggia n ti e vide ch e, se l 'applicazione di tossina avviene più di 5 g iorni dopo la formazion.e. della ferita, la tois sina t etanica :non dà disturbi. La t ossina pe rò non è n eutr.alizzata, m .a r i.m.ane in silo e p·u ò essere ·dannDsa se si 1crue•n ta la fer ita in vi.a di g·u.arigiorn·~. Quest '.azion e protet:tiv2. delle ferite granulegg ianti non esist e invece pel vel eno di cobra , secondo le espe.rienze fa tte d.a l White. R. LU SENA.

INFORTUNISTICA. Te1npo d'inc11bazione del reumatismo articolare. V . ch n izer . (Nl ed. Klin ., n. 3-.l:, 193 1) cita un intere . . sante caso di infortunistica. Un soldato - in,riato in pieilla salurte in lioenza - si ammal.a dopo 6 giorni con febbre e d ol'ori alle articolazi oni: è ricovE}rato in osp·e dal e. Nè ra ffreddamenti, n è an.gin1e .avev.a no pre-' ceduto il male, che si protrasse con febbre elevata , con.tinua; all 'ascoltazione del tono un leggero r umore ·di so ffio alla punta : polso 140 ritn1i.co . Caduti i d olori e la febbre, il paziente fu dirn e o clopo circa 2 n1e i: i to11i cardiaci era n o lorn ati ])llri. el 1918 fu fa tto prigionier o d ei fran cesi: egli ~ ffern1 a di aver sofferto allora dei distur"'

nel 1869 ques to particolare stato della lincrua fu d~scritto d.a l Rra ynaud, che paragonò questa 11ngu.a a.d un campo d.i grano sferzato dal vento . Egli .a nche ,descrisse nella l1e sione dei. corpi rotondi che riteneva spore, di funghi. Solo nel 1901 questi co,r pi rotondi furono identificati da Luce l com e 1cellule di lievito ch e chiamò Crip,tococcus linguae pilosae. Nel 1878 ci fu un 'epiden1ia ad Issy, de,s eritta ·da Chantem.esse. Poc~i casi sono, stati descritti in Inghilterra. Dln·kler trovò n ei p eli un bacillo fu ~ ifor­ m e g ram-positivo, che fu osservato anche da Novelli. Guégan ha d escritto un 'oospora, ch e poi fu da altri classificata fra gli actin.omyces. e .a tane i r ecentemente (1928) trovò il fermento di Lucet. Ch:arpy ritiene la m al,atti.a prodotta da lesione r1ervosa traumatica o funzionale, mentre Barnard riterr ebbe :si tratti di un 'escrescenza della papilla filiforme . ln:certa è la natura d el pigmento. Esso non ·dà la r eazione d el ferro a l blù di Prussia, è insolubile in acido o in alcali, e secondo alcuni anch e s'imbianca coll 'acqua ossigenata. I peli sono filamenti di epitelio più o me110 ch eratinizzato attaccati alla sommità d elle papille filiformi. Fattore essenziale par e sia l 'a cidità della r eazione d ella b occa. L ' A. descrive un caso in un u omo di ±5 a nni che g ua rì con lavaggi d ell:a bocca mediante una so1U2ione ·di potassa. Egli trovò in questo c.aso un b acillo fusiforme gram-positivo, sarcine, streptococchi e bacillo acidofil o e ferm1ento di Lucet, somigliante al sac-

ch.aromryces. Un a ltro caso d escrive n ella st essa rivista H. ~1. Warry, il quale ha isolato una cc ~lo­ nilia macrog lossia » identica al Cryptococcus

linguae pilosae. R.

LusE NA.


[~\~No

XXXVIII, f\Tul\1. 50]

SEZIONE PR.\ TICA

1879· •

POLITICA SANITARIA E GllJRISPRUDENZA. CONTROVBRSIE GIURIDICHE

XXXIII•• Responsabilità per tatto colposo. ll prof. B. operò lVIig·lioli Eug·enio di gastroenterostomia .anteriore ed enteroan ostomasi. Dopo circa sei mesi, Miglioli soffrì di.-turbi vari. L'esame r.adiog· raf~co avYer lì del la es istenza di un co1~po e·stranco n ell 'a ddome (pinza P ean). L 'infermo fu OJJerato dia a lt r o ch~rurgo , per l'estrazione d ella pinza , ma quattro .g-iorni ·d o ])O inerì p e r i)eritonite set~ tica diffusa. Ft1 i11i zi.ato g·iud izio penale co1ltro il prof. B., i11a il g·juc.lice i Lrultore di cl1iarò non d ov e r .. i J)rocecl er e i)ercl1 t· i l falto n o 11 costituisce rea Lo. Fu poi promos_o g·it1dizio ci vile, cl.agli eredi Mig lioli, p er il ri arcimento d el da11110. Il Tribuna l·e con cl.a nn ò il cl1irurgo B. e l 'ospedale, riten end o accertata la colpa. La Corte di Appello, però, riforn1ò In ente nz,a d el Tri})unale e dispose perizia i)er il segue11ie q u ei to : cc di e.a il perito se il cou teg·g·i o d e i ferri cl1iru:rg·ic i sia prescritto i)rin1a e dopo l 'operazione o qua11to meno i.a con~ i g· lialo da] la scie nza c hirur.g·i:ca e e Lal c pratica s ia e ntra ta . 11ella t ecnica oper.atoria come nor.rr1.iJ.' di indiscussa utilità e sia .g ·encraln1 e 11te ado ttata ». La Corte di Cassaz ione· c ivil e, cain se11tenza 13 maggio 1931 , ricorre nti g·li eredi l\1ig·lioli, ha .a nr1ul lato c1ue]l a .d elln Cor te ·cli .ap i)e]lo. Circa il fonda1ncnt o <l<·lla r es po n. abili1 à il Collegio Supremo l1a preni esso cJ1 e tra cl1irurgo e d infern10 si costi t u i ~ ce t1n r a J)]JOrlo di locazio11e di o per.a, e il pri111 o d eve u are la dilig·e·n za d el profession i la cc ch e nulla trascura , pri.n11a durante e do po 1' j n tcrye·n to, di qua nto la scien z,a e l 'a rl c .. t1g·g·eriscono J)er il felioe esito de} m eclesin10 » . R espon sabilità contr.a_ttuale, dunque. La Corte 11.a poi sog·g·iunto ct1e il n1a.g·istrato di appello, valenclosi d elle perizie m e dicochirurg ich e .eseg·ni1 c (C{t1.a ttrol) e d eg·li altri elementi di prova , a \' r('br)e dovuto '· tabilire: cc se quell 'a:ccidente era J·aro o frequente n elle c ronach e cl1iru rgi r l1 e; . e· J1rcvedibi1c o jmprev e dibil.c; evil:abil r o i11c i1al) il c co i i11 ezz i ch e la p,r og·redita tec 11i ca n1 ocl rr na o ffre a ll 'o peratore ... Se a qu esta c] o, e ro~<l in d.ag·in e avesse I~ Corte J) rocedul o o i1on aYrel)l)e disposto Ja perizia , d ecide ndo , e11 z '.altro l.a li t e, o pur que. sta dis1Jonendo , a\rr e bhc forn1ula t o il quesito peri ta ic 111 m o ùo d i,-r r . o d.a que ll o adotlato ed avtebbe i11 ol trc no11 attribuito al disposto n1 ezzo istrutt o ri o qtiel V•'llorc cleci ivo e risotivo d ella cau . a, cl1 e i ricorrenti g·it1starn ente lam entavan o )) . La Corbe 11a esaminalo, in sostanza Ja motivazione d ell a sentenza e per queste ed a ltr.e con siderazio ni, h a r ilenuto ch e ia errat a ed i11sufficient c. P er ciò l1a ri 11vi.ato ]a c.au a .ad altra Corte ·di. ap1Jello , i)er nt1 ovo rsan1e. 1

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0

Le sentenze d el Tribuna le, della Corte di Appello e ·d ella Cassazione sono riportate n ella Rivista il Diritto Pubblico Sani·tario , 1930, pag . 163 e 356; 1931, pag. 306.

XXXIV. • Concorsi - Illegittimità del procedi1ueuto •. Quando si può ricorrere contro l 'attività d ell a Commissionie? Generaln1ente g·li :a tti di essa ono preparatori . L ' interessato può, quindi, ricor rere contro il provvedi.m 1ento d efinitivo (n o mina) a n:ch ·e per illegittimità del procedimento a nteriore. Di ci.amo gen.eralmente, perch è t alvolta la g iuris·p ru·d enza h a fatto eccez ione per le d eliberazioni d ella Commission e che escludano dal con corso; ·d ell 'esattezza di qu·esta ri so1uzione è da dubitar,e, percl1 è, 1)ur essendo a~tTibuito alla Commission e it poter.e di d elibevar e ici rea l 'ammissione d ei concorrenti , la esclusione ·dal con corso non si p u ò consider.a r e definitiva . Infatti, 1'autorità ch e d eve p·rovved ere a lla nomina, co11cl ud endo il procedimento d el con cor so, 11a facoltà di controllo della legittimità d egli a tti d ella Commissione e soltanto se n e aiccetta i! ri,sultato ·e ·d elibera , c'·è un provved imento d efinitivo. :È .da avvertire però ch·e , e la e c]u.sion~e fosse 1com1UI1icata dall'autori.tà d eliberante, il rioor so dov.r ebbe ·e sser e pro·dotto a 11ch eprima d ella n omina d efinitiva di uno d ei co11co rrenti. A pre cindere da questo caso, g li atti d ella Comm issjone sono prepar.atori ; g·iuris prud ·e n za coslante, confermata re.centemente dalla Sezione d el Con sig lio ·di tato con ser1tenza 12 g iug no 1931 n. 353. Il ri corso deve, quindi , ·esser,e diretto al Con iglio di . Stato in ed.e g iurisdizion a l e neT ·termine di g iorni sessanta dia Ila comuni cazion e della nomina. Con la stessa sent enza I.a Sezione 11.a an n ulla to il risultato di un concorso l)er cl1è la Cornn1ission e n on .av€va in·dicato cr iteri dì massiimia per la valutazion e d ei titoli , 1si era limitata a d unia es1)osizione d e i titoli pro en tati e a lla votazione complessiva, aveva valt1tato titoli elencati ma effettivamente non presentati. Prescindendo dal caso parlico1arc, if criterio ormai ·dominante in g iuri pruden za è questo : .tutti i titoli apprezzabili d evo no es .. ere elen cati e valutati ; dai verbali d evon o ri. ultar e i oritcri ,dai qu1ali là Commis ion e è tatfr guidata, con uniformità· la g raduatoria cle,1 e esser e ed a pparire il risul tato di un prore ~o log ico, co11dotto con obbiettività e con1 1Jletezza. La v.alidità d·e lle operazioni e d el g it1dizio non può e ere reo-olaia a J1riori, co11 n o r1ne rig ide ed a ssolute, ·dovendosi con , id erar e lcc i rcostan ze .d el caso, il numero d e i con cor r en li, la entità dei titoli ecc. l.riterio el a ~ tico, in 0111.n1a. Que~ to è l ' in dirizzo d ella criuTÌSJ)fUdenza. 1

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1K80

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(Roma). Os1Jedale Civil e.. - Chirurgo direttore e medico primario; rispettivam . L. 15.000 e. 12.000; 4 quadrienni dee.; partecipaz. 20 %; età 11m. 45 a.. al 14 nov . ; tassa L. 50 a l Tes-oriere del! 'Ospedale ; dee. n 3 mesi. Scad. ore 12 de] 31 dic. Chiedere annu11zio. FONDI

FnASCA'l'J (R oma) . 1 31\ cl ir .: L. 9000 e addizionali di L. 4 e di L. 5 oltre 1000 e 2000 poverj; c .-v.; 5 ({Uadrienni dee.; riduz. di leg·ge; età li1n. 35 a.; ta_s sa L. 50,15; doc. a 3 mesi dal) '11 nov.

LuGo (Ravenn a). Osp edale Umberto I. - Al 30 dic., ore 17; assistenle della Sez. chirurg. ; L. 3000 e J ~ % proventi ambulatorio; deduz. 12 %; vitto e alloggio; età l im. 35 a.; doc. a 3 nlesi dal 12 nov. ~LU'.u_.nA

(Cam1;obasso). L. 6175 da ridurre <lel 12 %; 3 qui11q 11cn11i dee . ; e tà li1n. 39 a.; La sa L . 50,10. Scade11r.a 15 febbraio.

.YIANOCAJ_.zATI (Avellin o). - A tuLto 8 febbr. · lir e 6000 e 4 qu aclrien11i; in c orso n1ig liora1n. ; se uff. san. L. 500; de lraz. 12 %; e tà lim. 50 a.; tassa L. 50; doc . a 3 mcsj <lall '8 nov. PAL.\ZZ OLO 01 ltONl ,\ ONA (F iren ze) . A or e 17 clel 31 gen.; L. 9000 e 8 Lrie1111i flec. , ol tre c .-v. e L. 600 trasp. ; <ledu z. 12 ~~ ; tassa L. 50,10; d oc. a 3 i11esi . clal 25 n oY.; ~ erY . e ntro 15 g·g. A n1niin;.~t r . J:>r ov .

l)ire llcre d ell a Sez . chimjca e condit1lore cl e lla 1 ez. 1ned .-J).1icrogra~ica d el Labora t . })r ov. d 'jg·je11e e profila si ; r i petliYan1. sti11end i l ... 12.000 e L. 10.000; serY . a tt. L. 3000 e L. 2noo; 4 <J11adrie1111i di L . 1000 e cli L. 00 ; })arl ec j pnz. 30 ~~ e 12 9~ ; riduz. 12 °o. rf assa L. 50,10. Srncl. o r e 19 clel 31 dic. PESCARA.

_·l1 nm i11 islrazio1t e Proviu cialc. Dire tt or e clella Sezio11e ~·r ed ico-1\f icrog·rafica e l) iret tor r della Sezione Cl1i11 1ica d el T--'a b ora lorio Proyj n ciaJ e cli Igiene e Profiln ·i, P ct11e pos ti di \ ' ig ili -1)re1H-\rator~ presso l e Sez io rti s Le e . Sca(l e n za or e 18 d el 31 genna1o _1932. (\ . preccd e11Le, N. 49). tlI ETJ .

Ill i\CINI - Scn<l. 31 clic., ore 12; p er ,s. Gjusli11a: L . 9000 e 10 ve 11tèsimi ; p er cavélllo od autovettura L. 4000 ; aòùizion n1i cli L. 3, 4 e 5 oltre il 18 % del] a p-opolaz.; d edu z. 12 %; e tà Jim . 35 a.; tassa L. 50,10; <loc . a 6 n1 esi dal 19 nov . S.\LERKO . Osp edali J~ ;ilni l i. - , rad. 1° mar.; c11irurgo direttore; L. GOOO ; e tà Jin1. 40 a. ('a ]YO e. r. e per chi a l)bia occ 11pn lo. cll1rnnte i ·ultin10 q11afl r jennio, 1n1 J}O. lo dj pri11lario i11 r eparto chir11rg jro 1)re so Lnj yc r . ilà o l · Liluto }J UJ)])}ico) . Cl1iedere iniorn1azjo ni nlla Segreteria. I

S. Ì\'[ rNIATO (J>iso, . - Co 11 e -t q 1t Gdrie t1n i <lec., c. -,-. ; d a deternlinar. i d_i a nn o in I a sa L. 50, 10. Scadenza 10

Po11le a Elsa; L. 9500 iL1de1111 . inezzi Lrn IJ . 1111110; e là li1n. 35 a.; fehbraio.

.,AH.l'\A1\'0 (.Jl acer ala) . - Pct tjlo li , pri1n a ro11<lotta, preYal e11ten1 enl e c J1 ir urg ica. ,"' ti1)end io an11 uo lordo L. 9000 d a riclnr. J clel J2 °c>- In.de1111ilà cli raYal catura L. J 250. I ncl <> n11i là car o-' iYeri co111e )Jer gl i impiega lj clc)lJ o La to. 'frc Hl.1111c nli iJeric di qu a clrienn ali di un cleci1110 ~ ull o .: ti1)eudi o inizial e. 1': t2\ mini111a 24 ; 111ni . i11a. s i111 a 40. J)ocu111cnli di rit o cle hit a n1enlc bollati e legai izza li . 'rn d enza 15 ge nn:\io 19:32. Prr c:h iarin1cnl i rj Yolg-er~i a lJ a ~e­ !trc .. le r-ia Co111unale .


SEZIO~E

SAssocon\ ARO (Pesaro [ 1rbin o) . - Scad. 25 ge11.; 1 a concl. ; L. 10.500 e adcli zio11ale cli L. 2 "opra i 500 poY., 1° c .-Y.; IJer direz . rlell 'Ospeclale Civi1e « J_,a11ei ari11i n L. 2000 e_ parlecjpaz . ; la"-sa L. 50.10. SoLOFBA (Avellino) . - Sea<l. 10 gen. ; L. 6500 e 5 quadrienni dee., oltre L. 1500 caval e.; età lim. 40 a.; tassa L. 50,10. Scad. 30 clic .; 1° reparto ; L. 00 e 5 quadrie1111i elce.; rid t1z. 12 %; c .-v.; inctenn. mezzi trasp.; età lim. 40 a.; tassa L. 50,15. 'fnECENTA

\ 'E n CELL r.

(Rov igo ) . -

R.

Prefettura. --,; Ufficiale Sanitario

J)er il comune di 1'rino e per il com une di Sa11ll1i a. Per titoli ed esami. S lipe11dio L. 7000, più <lieei aumenti biennali. Indenni là di annue L . 3500 pe-r 'Irino; per Sa11 tl1jà L. 2000. Conse11ti to eser c izio 1ibera professione. Doma11d e alla R. l)refettura corredate d ei presrri tli documenti e11 tro i] 10 ge1111a io 1932. Per cl1iari n1 e11 Li riYol g·er ~ i alla Prefettura di Vercelli. ' 'oLPIANO ( T ori110) . - Scacl. 1° i11ar. ; co11 clizjoni i Lllte p o le cla 1 r ego}<:ln1e11 to orga11iCO; chiarimenti <lalla Segr e teria con1.

Avverlenza. -

Qùando no11 è allri1ne11ti indi·· calo i co ncorsi si riferi sron o n co11clol t e I11ecl1che, i con1pensi allo s tipendio base. l:~lPI.\NTO l\AD lOLOGICO APP \HECCl:lIO ]{A OJAG :\ li j)O II , C'ecle i a lYt.Lo11e r o11clizio11 i . I n cljrizzare rjcl1i e t e:

E. C::t1111)a r1elli, 'ia

is tin a 14, l{o111a.

(~ONCORSI A PRF.l\Il .

Prrmio internazionale ]Jer uno si u d io sul

t racorna.

TI i1~inistro ung·b erese della pteYidenza sociale ap·re ~l concorso nel un pre111io p er co1r1pe11sare u11 l aYoro ori g inale c h e tra ll i l 'eziologja d el Lrncon1a . Il JaYoro d eve p orLare un co11tribulo llUOYO a l })TO]) lema. Dev'esse re inviato clirell a111en te a l ininis tro, i11 Buclape. t. Il ·premio imporl a 2000 fra11chi s yjzze ri (circa 8000 lire it.). fJr r> n1i \larian o , 'ce llingo. Pre~so

1:-t ll. t 11iversil à cli P\.oln.a è arJerto u11

. .cot1co rso i11 oftaln 1olog·ia a due }Jr e111 i dj T~ . 500 l ' uno, i11Lilolali aJ prof. iVfariano celli11go. 80110 a111n1e i al co n cor o i g iova11i che <lopo u11 anno dalla la urea jn n1eclic ina e chirurg ia, co11seguita r)resso l a R. {Tniversilà di Ron1a, cli1riostrjno di aYer fallo tucli pe~iali in oculi Lica. Il premio è conferilo per titoli ed eYe11tualn1e11te per esam e a g-iudi.zio cli u11a Co111n1 issione cli tre professori e le tti dall a I?acoltà cli l\tle<licir1a e Cl1irurg-j a. Scad. 31 lug·lio 1932. RivoJg·er si alla Segreteria n niver.sitaria .

Per l'istituzione di un premio annuo presso la R. Università di Roma, da intitolarsi : ''Fondazione Vittorio Ascoli,, So1nt11a con1e da 1.>recedente N. 40 Dott. E11rico BulJ eri 11i ( H.ot1ta) . . . Sruo lcl l\[edirn Os perl aliera (Ron1 nJ. ?_ o Yersa111. . ... .. ..... .

L. ))

49.730 -. 60-

))

1. 9 6 -

L. 51. 766 Si f a nolo ch e col 3] clice111hre p. '"· l a .. o ltorrizio n e . ara ch iu a. Coloro cl1e cle idern n o di }Ja rtec. iparvi, 0 110 pregati 'iYam e n le cli ,·ol er affre l lare J 'jnvio d e l loro co11tributo.

,

PH.\.Tl C \

1881

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE

L 'a'"'"

ilen o 11a])bri, Pre ide d ella proYi 11cia cli ~ifilano , ò rLomin a lo Con1111issari o deIl 'Oper a azjo11al e per la iVlaler11ità e l 'lnfa11z ia, i11 o lil uzione de ll '011. prof. Al])erl o Blan c, cl1e ha c hiesto rli e er e esonera lo clall ' a]La carica. Attraver so l_1n cruj11c1ue11nio cli lenace ed alacre attività, l 'o1L Bla11c ha contri])ttito a cr ear e un 'organizzaz ione Ealda ed effic iente, d i cui il l)aese è g iustamente or g·og·li.oso . Gli sube11tra un uo1110 di luug·a esperie11za irt materia ass]s len ziale, a11i1nato 'la fed e llO Jl i11eno re rvicl a ed OJ)er o a. Ai clue gerarcl1i 'ada110 1111 ~ alt1to e un a ugurio. La F ncollà n1 eclica di P 3via ha chiamato t1na1drne alln cattedra cli p a Lo1 ogia chjr t1rg ira il prof. Giovan ni Moron e, ch e te11eYa lo Le so i11seg11a111e11to a Siena. A. sos tiluirlo, l a F acoJI à ineclica cli Sie11a 11a cl1ia m a to ad u11anin1ità il prof. R affaele Bran cati, della R. Cl~11ic a cl1 ir·urg ica di llo1l1 u. f\i due ins jg·11i 1)a lolog i e operatori i 110 tri r allegran1 en Li .e11Li ti. La Faco ltà 111eclica cli Colonia h a ele lto deca110 il prof. R1tdolf Gr u. 11ey; qu ella di Bresl aYia il })rof. Lltrl,Yig F r ilenkel ; qu~ll a di Bon11 il prof . Hugo Sa Iter. Il clotl. Ha11 ~ Hejan Scl1eyer, as j Lente al Ja cattedra cl i g i11ecologia cli Colonia, è non1i11uto direttore ciel L'Os1)erl ale G i11 ccolog~co clj Canlo11 (Cl 11a ) e doccn le all ' U11iversilà cli Sun-Yat-Sen.

TJ prof. l?. Bernjg-, di E ssen , è i1omina lo ordi11ario di d ern1n Lolog· ia e Yen er eol ogi a a Colonja . Il pro f'. '"f l1eoclor ])ol1l, cli Fripurg o i. B. , è i10111inato I ilolare di cl1jrurg·ia all '1\.ccad emia J\ledica cl i Dii seldor f . .

Il prof. J(ur t Scl1neider è no111i11at o dire ltore dell a Sezio11e clir1ica d ell'Istituto p er le Jl1 a la ltie 1ne11tali di ì\1011aco di BaYiera, in o titu z jone del }Jrof. La 11g·e, cl1j a111a lo a Bre l aYia.

IL prof. Ber11har<l F isch er 'i\Tasel s, Litolar e di p.atologia g·e11erale e anato111ia !Ja tologica a li'ra11coforte s. l\[., è 11 o n1i11ato Yice-direltore dell 'I Ljtuto i1eurologico . So110 11011'),i11a ti Gél\ alieri 11e ll '()rcl ju_c (Lell a Cor o11a d 'Italia il l)l'Of. F er cli11a11do P onzo, diretlore sa11~tario clel Brefd lrofio l)fOY inciale di PaJ crni.o, e il d o tl. Ug·o Ge n ova, n1edico sco la ti co a Paler1110. R amrnenti amo a tutti i niedici pra tici l'interessante pubblicazione: Prof. Oott. MARIO FLAMINI

Docente di Clinica Pediiatri-0a nella R. Univereittà Direttore del Brefotrofio Provinoiale ru R.oma.. ~IAN

U ALE DI PEDIATRIA PRATI CA

Terza edil.ione a,ccuratamente riveduta e notevolmente timpliata. On ,·olume in-8°, di pagg. XII-452 nitidamente st.a.mpato su oarta e.iemix;iatinata, con 11e figure intercala.te nel testo. Prezzo L. 55, più le epeee postali di s·ped ~ 7. ione. Per i nostri abbon•ati sole L. 5 O, in porto frano.o I nnare Va glia all'editore LUIGI POZZI. Uffi cio Po. stale Succursale di ciotto. ROMA.


1882

1L P OLICLI NI CO

NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Firenze. Una prolusione del prof. FjJippo Neri.

L · n oY. ha av u to ll1ogo n ell 'Aula Mag na del i1ostro Ateneo la con su eta cerin1onia p er l 'inaugurazione d ell 'anno accademico alla presenza delle au torità, di u11 foltissirr10 g·ruppo d i professori e ùi s tud enti. Dopo ch e il Magr1ifico Rettore prof. Bin(lo De Vecchi ebbe prese11ta lo uria lucicla r elazio11e, prese l a parola ~l prof. F I LIPPO NEHI ordinario ci 'l g·ien e, il quale h a tenuto la lezion~ in a11g urale su~ tema: cc La questione del latte e il probl~ma altmentare » . Egli , iniziando il su o dire, coll 'appoggio di nu1nerosi d ati s tati s lj ci , ha m esso anzi tutto jn r ilievo il cl isagio .alin1c11tare in cui v je11e n lroYar si in Italia 1'1101no 111edio, la c ui razio11e al iment are è di un deci1110 al di so llo del fabhi~ ogno reale E, se si analizza 1nin 11tamente que la d eficien za nei suoi p ar ticol ari, si osserva come e sa si eser cita sovratt11tto a ca rico d elle sost a n ze proteich e che l 'uomo rneclio itaJi a110 i11troctu re in troppo scar sa qua11til à, m e11tre esse rapprese11ta n o u11 ele1nento d e ~ l)iù in1port anti 11ell a razione alimentare u111ana. C iò è dovuto i11 parte all 'alto costo deJle 1nedesime, in parte alln scarsilà di e.sse sul mercato, e cou seg·uenle1nenle all a difficoltà di potersele utiln1ent e procurare . Ora, se si po11 1nente alla notevol e quan tità di protei 11e e di grass~ cl1e so110 co11te11uti n el l atte e n ei latticini, e, se si p ensa ch e l 'Itali t1 , n ella p r o<l l1zio11e d el primo e dei seco11di trovasi i11vece tra l e i1azioni pi1'1 faYorite, g l 'italiani potrebbero trovar e appunto n el prezioso alim er1to e i1ei s uoi deriva ti un utile rimpiazzo alla d efi cienza Ja1nentata d el quoziente proteico. ~ifa affinch è quest o P?ss.a ~vvenire si rende n ecessari a una inaggiore d1sc1pl1na e una severa vig ilanza i crie11ica ulla produzio11e del latte che è in cert~ reg ionj_ del nos lro pa.e~ frazionati ssiµl a, così ch e sfugge con molla fa c1l1tà a t1u est o nece-ssario controllo. È indispen. abile perciò uria regol a1nen Lazione non solo d e lla procluzione, ma a n cl1c dell 'approvv1gio11amen to d el l att e in speci e n ei g r andi centri af1incl1è , i possa fornire all e p op olazioni un '1at te i1on depauper ato nei s11oi elen1enti nutritizi e im11111ne <lai p ericoli di p ossi]Jili inqu iname11ti e conlan1inazioni sp ecialmer1te p er parte di germi patogeni (b. di Koch , Bru cell e, ecc.), 1a cui vitalità è itotevoln1en te p er sistente. In .alcuni centri nbi tatj pil'1 importanti si è appt1nt o addiyenuti a l i n r azionale sis tema di raccolta d el la{te e a uu pii1 r azional e sistema di st erilizzazion e m edian te imp~anli cl~ « pasteurizzazione », ch e, agendo sul prez10 o alimento prima ch e esso g iunga a l singolo co11 umalore, lo r en clon o puro sen za al lerarne i compo11enti alimentari, il ch e ad es. non è quando s i proceda alla s terilizzazione d el la tte m eclia1tle l 'ebullizione. L 'O. i è augu1 ato ch e ques lo concetto dell 'alto valore Illttr1tizio del latte e d ei suoi deriva ti possa sen1prc più radicarsi nelle nos tre popolazioni e ve11ga fa vorito da una buona J)r ocluz ion e, d a u na opport u11a cli. tribuzio11e in rag ion e a11ch e cti u11 equo prezzo, cli 111orlo ch e il consu1no d cl la tte in Italia, })aese en1i11e11le1nenle ag·rico1o, r csu lli ~ e H11>re j11 co11tinuo aun1enlo contribuendo così i11clireltan te11te alJ 'eco1iomia nazional e con ricluz iot~ i <li ·pese p er a li n1e11ti di lu so (alcool, thè, ca ffe, racao, ecc .) . La co1tfe rc11za d el prof. :\eri è s lata Yi' ai11e nte appl audi la. P . CANALE.

[A~~o XXX''III, Nul\1. Gtl]

NOTIZIE DIVERSE. •

Associazioni internazio11ali contro il tracon1a e ppr· la profilassi della cecità. Il 14 11ovembre si sono lenule a Parigi nel salon e 1

della Croce Rossa Fran cese, l 'assemhlea costitutiYa dell 'Associazione internazionale contro il tracoma e I 'assemblea ge11er ale dell 'Associ azione Intern.azionale pe r la profil assi della cecità. Le due assen1bJec sono state presieclt1te r jsp ettivament e dal p r of. De Grosz, di Budapest, e dal prof. De La1)er so11ne, d~ Par igi. A tutt 'e dt1e l 'Italia er a rappre~~nt at a .dal p.rof. A11gel11cci di Napoli e cl al }Jrof. Maggiore di Bari. Q11esti dette notizia d ella costituzi.on e , a 1ui affid at a, d el Co1nitato italira·110 }Je r l a profil assi cl ell a cecità. Il prof. Angelucci venne designato tra i r el at ori su] t ema: cc Costi luzione e tra u111 a », che sar à svolto nel 1933 <1 f\Iadrid , in occosione d el Congresso internazjon aledi oftalmologia. Le d u e !\ ssoci azioni 11a11110 la sed e cen trale i1i. Parig i , ave11u e "\' éla squez 2.

Associazione francese di chirurgia. L 'asse111blea generale h a i)roced uto al ri11no' o }Jarziale delle ·caricl1e per if 1932; so110 rist1ltat i: vice . presidente il prof. Lericl1e cli Strasbi.1rgo;. i11embro del comitato il prof. Ch arles Lenor111ant di P &.rig i . 11 prossi1no congresso sar à pres jedut.o dal IJrof. J)uva]. Temi posti all 'orcli11e d el g iorno: « Chirttrgia del c uore ( lraumalis1ni eccettu ati) »; << 'fraltame11to operatorio d elle arlril i cronich e n on Luber colari d el l'a n ca »: e< Tratta111en l o r l1irurg·ico d ell e malattje d cl sa11gue ».

Una conferenza per la protezione c.outro la guerra aerea. Il Comitato inlern azionaJe cl elJ a Cr oce Rossa 11a cor1vocat o u11a conferenza 1 adu11atasi a GineYra,. per s tudiar e i m ezzi g iurid ici a tti ·a l)ro.teggere le popolazioni civili contro g li effe lti d ella g u erra aerea. A r appresent are l 'Jta)ia è s lfl lo ctesjg11 ato il sen. Scialoj n.

6• Conferenza degli J>isicoaun.Jisti di lingu~t f'rnncese. Si t errà a P arig i nei g iorni 30 e 31 ottobre 1932; sarann o presentale due r el azioni: « L 'ist eria cli conver sione » e « L 'i st eria dal punlo di Yis ta p sic biatrico ». Rivolger s·i allo: Asil e Clinique Sai11L-An11e,. rue Cab an ès 1, Paris X\"Ie, oYe si sY0Jg·er a11no i lavori .

Conversazioitl scientificl1e e praticl1e all' I stitntt> Stomatologico Italiano. La d~rezione dell 'Istituto Sto111alologico l lalia uo ( lj i\1 ilano, con l 'approvazione d el c.o-11siglio, i Il esaudimento di un voto ripetutan1 e11te i11a11ifes lat ogJi dai collegh~ d ell a r ittà, è ' e11ula i1 ella d ctc r111i11azione di i:qdire d eJle riu11io11i ser ali p erioclicl1e in, tese ad agg-ior11are i prese11 li s u i progr cs ~ i del Ja sp ecialità. Le riunioni , se11za alc u11a i11to11azio11e cat tedratica, avra 11no t111 carattere esse11zial Lnente prati co con l)rese11tuzione di r asi clj 11ici interessanti_, co11 dimo trazio11i di Lec11icl1e 11u0Ye o 1nodificate 1 co11 espo i zio ni di rj ullati cli indagini sp ecial i , con r esoconti di 'iaggi e cli co11gre si, con co nferenze su ar gon1enli di particol are: i 11 Leresse. La prin1a r il utione ha aYuto l uogo Ja sera del 6 J10Yembre con comu11icazjo11i dei prof f. .\ rJot ta e t3r11so lli e della clo tl. s a c uri.


[. \ "\XO

XXX,rIII, Nu:v1.. 50]

SEZ I O:\iE PRA.TI CA

Prolusione. Tl prof. Ivo Nasso 11a Lenuto a l\1i1ar10 la su a proJu sione al cor so cii clinica p ediatrica . Dopo aYer co111n1emorato ~l prof. Cattaneo, 11a svolto il ten1a cc Probl en1i cliag n ostici e jmmunitari i11 r apporto aUa allergi~t nella infezione tuber colare ». Ne ha tra tto argo1nento per esan1inare i metodi di vac-cin azione antitubercolare. Ha rive11dicato al f\1ara,g·liano la priorità Cli c1ues la vacci11azio11e, dj cui ha lumeggiato l 'importan za p er l ot tar e contro la tubercolosi, qnan tt1nque i fatti d olor o i di Lubecca .con siglino ulteriori indagini.

Fer l'Università di Pnler1110. ' . ~ei

locali del Rett orato d ella R. Università di Palermo si è t enuta, jl 3 dice1nbre, una riunione i11cletta d al so ttosegre tario alla Edu cazione Naz jo11ale, on. Di Marzo, alla qu al e hanno p artecipalo IJer sonalità e1ni11enli della c ultura e della finanza, 11on chè i ra1)presentanti d ei rl1aggiori Con1uni e degli Enti più import anti d ella Sicilia occidentale, allo scopo cli impri1l1er e incr e1nento al Co11sorzio l111i versi tari o, così cl1e l 'Ateneo panormi t a possa 111ettersi all 'altezza dei te1npi 11uov1.

Istituto oncologico a Vienna. E s lato inaugurato a Vienna ·il nuovo I stituto per la cura del can:cro, dire tto dal chirurgo dott. Leop oldo Schobauer. L 'I stitu lo clisp one di 5 gramIl.\i di radio e possiede un apparecchio p er raclia.zioni a dis tanza·, funzionante con 3 g r an1mi di r adio; dispone inoltre di 500 milligrammi di sos t anze radioattive per Ja faJ)bricazione dei gas (ema11azioni) di rad~o ; ecc. L 'Istitt1to ser vir à a11ch e come .centrale per le ricercl1e scientifi ch e uJl a l o tta cont r o i ])lasto1ni. Per gli orfa11i dei sanitari italiani. Le J)enefiche finalità <lell 'Opera l)ia Nazionale p er gli orfani dei sanj tari i Laliani 11anno trovato <la tempo al cuni b en emeriti fil antropi, i quali han110 ad esse d edicato tutte le proprie e11er gie, con .alto sentimento cli al lruis1no, così cl a assicurare ·tutto il riossiibile aiu lo agli orfani suddetti . Corr1e è noto, principalmente il Collegio per orfani cle~ sa11itari i11 Perug'ia accoglie, t ali orfani ; ma sono inoltre assegn ate n t1n1erose borse di studio (con l a sp esa, per queste, di circa L. 300.000 a nnue); e si provvede opportunamente an ch e ad a.l cu1~~ orfani di inedici caduti in guerra, ai quali ì)rovvede altresì , uno speciale benem erito Comitato ' li Assis ten za. · I)er r ichian1are l 'at Le11zio11e gen er a le e specialn1e~te quella dei sanitari sulJa provvida e s anta azione a, favore degli orfani tutti surricordati, 1· fficio Stan1pa lVIedica Italiana (U.S .M. I .), fon .clato clal prof. P. Picc~nini, h a dato incarico .ad al cuni distinti medici di illt1strare con scritti · sintetici tutto ciò che rig u arda, nel passato € n el presente l a ber1emerita Opera Pia Nazionale p er 1) .rfani cle~ Sanitari Italiani; essendo n eces. ario p el futuro una 1naggiore disponibilità di rr1ezzi, p er esser s i dimostrati insufficienti quelli <li cui attualmente essa dispo11e, costituit i essen2 ia lm ent~ dalle quote (di L . 60 annue) versate .dai Sanitari addetti a pubbliche A111mini trazio11i (Legge 3 m ar zo 1927) . , i stt1dieranno qui11di le m odalità per assicuTare 11t1ovi cesp iti all a b e11efica Is.titt1zione, ch e

1883

tan to corris1Jo11de a llo IJirito cli solid arietà e di preYirlenza (l ei sanit ari italiani, e che h a dato in vari rlece n~i , la possibilità a numerosi sin1i' r agazzi d 'a1nbo i sessi cli co11q u ist are b l1one ed on orate posizioni socia] i . È stata coniala una 111edaglia « p er b enemer en ze di f~lantropia e d1 p a triottismo » da assegnarsi sp ec1alme11te ai b en emeriti dell 'Opera Pia di Ass1slen za supprecisa La. . Il primo ese1nplare . di tale med aglia, giudicata cli noleYoJe valore a·rt~stico, è stat o j11viato dover?sarhent~ al se n . prof. Luigi Si~onetta , ch e del~ Opera P1a pro. Orfnni dei Sanitari è s tato, ed è, i.I ~rancle ~e11efa llore, modesto e silente quanto fattivo ed insta11ca Lile. A.d alcune altre p er sonalità, ch e pure ha11no d ato 11,0 tevole aju to ag·li 0Tfa11i d ei sanitari Italia~i , ve1111e pure as cg·nata l a Jnedagl ia su acce11na~a, ch e, segD;o s~gnifica tivo e duraturo di riconoscen za, servirà a segn alare i sen li111er1Li nobilis simi,. e i11 realtà inai s1ne11lili d elle cl assi sanitarie ~taliane. '

Donazione

generos~t.

I~ (lo tt. PJ ~ul ier~ _(li An11onay (Fria11cia), proprietario della (< ~anb1]1na >), ha doil:ato 10.000 franchi all 'A sociazione gener al e <lei m edici della Franc ia 1

})er le opere assistenziali interne. Sindacato dei chirurghi francesi.

1-Ia tenuto l 'asse1nblea generale sotto l a }Jresidenza deJ proJ. ·J. -L. Fal1re; v'inter venner o 250 soci . I1~uro:q.o Ìll disc11ssione il regol am ento irtlern o, 1a tarifJa cl egli on 0r ari e l e assicurazioni sociali.

Il titolo di '' (lottore ,, 11el Belgio. Il 1no11do 1ri:edico belga - a quar'ltlo ·informa cc J... e Soir » ---.. si è alqu.a·n to co1nmosso 1)erch è un g iovan e laurea to in scien ze naturali fa precedere ul proprio nome il gr ,aclo accacle.mico; alcuni meclici gli h a11no co11test ato tale diritto, adducendo ch e il titolo di « do tlore » spetta ai soli m edici . Dall a discussio11e è risult.ato ch e nel Belgio l a consuetudine attribuisce il titolo di dottor e unicame~te ai m eclici e ch e perciò esso andrebbe eviLato da parté d ei non n1eclici, onde non inge11erare equivoci e abt1si ed .a LuteJ{l degli interessi dei 1nedici. Le stesse cor1 sideraz~oni valgon o ai1ch e per I a Franci a, l 'Inghillerr.a- e gli St ati Uniti . Invece in Germat1ia, co1ne in Austria e in Italia, il titolo di dottore è ve11t1to sempre più in uso }.>er tutti i d iplo tnat~ d i g·rélcto sup eriore.

llledici bulgari contro l'organizzazione slava. Il cc Giorn ale <I 'Italia » informa cl1e l 'U11io11e dei r11edici bul gari ha comunicat o con una lun~ ga letter a molto motivata all 'U11ione dei medici lavi la sl1a dee i ion e cli no11 voler più partecipare per }'.avvenire a qt1alsiasi sorta cli a~ti.vilà d i ques ta Unione . Tra l 'altro i i11edici bulgari rifjutano cli organizzar e a ""ofia il co11g resso dr ll 'U11ione dei nteclici slavi. Jlina.ceia <li sciopero di st11denti in niedicina n l rie1111a. Il r11inis lro clelle finanze dell '.t\ ustria h a cleciso, a n1otiYo clella cri i economica, di opprin1ere la

...


188-1-

IL P OLICJ . I~I CO '

jn<f e11nilà c o rris po~ l a ai di1) lorn ati i11 i11c d ic ina dur a n le l 'an110 cli p r atica osp edalier a (ch e precede l 'a utorizzazio n e all 'e ercizio professionale e che ro r r i ·po r1de a l ses to anno di corso) . E ssa Yaria fra 225 e 450 lire italia11e il mese (Ye11g ono p a ·sn ti a11ch e alloggio e Yitto) . Q11es la inis11ra ha d c · La to ,-iva indjg 11azione tra g·li as1)iranti al dottorato in i11eclir in.a , cl1e 11anno n1inacciato lo sciop ero qual ora la n 1i ura Yen ga attuata. I }Jrin1ari d 'os1)cdale si sar eJ) ber o d icl1i arali pronti a solidarizzar e cori e.ss1.

11 prof'. ~1.1~i11sini lascia l'insegna111ento.

. NelJ 'aula foscoliana rlell 'l h1iver sità di PaYi a, prese i1t i t ul le le autorità locaJi, i professori e g·li stud e11li u11iYer ~ Lari , si sono svolte solenni 011oranze al prof. l g inio 1'ansini che, dopo 47 an11i cl 'i11 eg n a 111c11to, di cui 31 ded~cati alla Clinica c hirurg ica cl ell ' U11iYer ità, lascia l 'insegnam e nLo, p er aYer e rag·gjunto i lin1iti di e là. l\Iollis i111e l e adesio11i. Il Ile tlor e e presidente del Con1ita to d ell e 011oranze, J1rof. Ro.., i , il pod est à cli P a' ia, pro f. \ ' accari, il prof. Purpura d e]l 'TJ niversità dj Palern.10, dove il 'fan i ni len11e cattedra p er dieci anni, l 'on.. Euge11jo l\Iorelli , il dott. l\1i1ane i , vice-pre idente clell 'Ordi11e rte~ ~1Iedici, il b arone De Ghi lanzo11ì, ji1 rappre e11_tanza della Croce Rossu, h a11no elog iato l 'atli,•ità d el Iesteg·giato , nell 'inseg11amento e n ella fJr a tica chirurgica, il st10 contri]Juto alla Cr oce Ro sa e, in g·enere, alle provYid en ze assi sten zi ali dtlra11le la g t1erra . Sono s l a le anch e an11u11cia te la stia i1on1i11a a 1)r o fessore e111erilo d ell ' Llniver 'ilà (li l)aYia, e l a cr eazio11e i11 tJ O o nore cli t111 a l)or a di L11dio d a lire !50. 000, offerta d a c11U, p r o fe ori, ·tudenti e a111111ira lori, a i10111e d e i quali l) ttre 0110 ta te conia le }Jer lui due i11ecl ag·lle ct 'or o e si è colpito u11 bus to i11 i11urn10 , d a coll ocar i n ei l ocali d ella Cli11ica, acca nto a quel li d e i tto i pred ece . orj. Il 11ro f'. 'f n11 i11i , c·on11110 .. o , 11a rin gTaziato e h a le nuLo crt1indi u11 di cor so, cl1e h a as unto il caratter e di lezione. Più v olte applaudito , è stato all a fine alulato d a lt111g hi appla u i ; qui11di al fe. teggialo e all e autorj là è st ato offerto cl al p orles t·à u11 ricevin1ento in ~111nicjpio .

U11 busto al sen. Ra.ttone.

-

Si è it1ang urato alla R. Unjyer silà cli Par 1l1a un bt1 lo i t1 bro11zo jn 111e111oria cl e1 sen. Gior g io Ratt on e, che J>er 40 anni t en11e la ca ttedra cli p at ologi a gen er al e . Alla ceri1u on1a sono inter Yenuti . E. P aolu cci , it1 rappre entan za d ella Camer a, il e n . .\Ia rio lli , p er il Se11a1o, ·. E . il prefe t Lo Riz1.a lti r l1e r ap p r e e11ta a il l\[i11i tro p er ! 'Edu c azio ne ' :\az io11aJ e, l 'a v·Y. Baga tti , presidente d el Co1l1ila lo per le 011oran ze, ch e r appresentava an el1c il ~ egre lario d el P artilo, e11a tori, d eputa ti, r a pprese1l l n11li clel Podes Là e d ella Fed erazion e . fa~c i "l :.l , pro fes ori t1ni Yer si tari ed altre a1rtor1tà. Era110 prese nli an cl1e la veci oYa ecl i fi g li d ell 'jJlu .. tre cs ti1 tto . Il co 11sole ~Iischi ba com1) it1to il rito d cll 'a ppello, quindi il l)r eside11te d el Co111itato d elle 011o ra n 1.c ~ha proce(l11to Hlla con seg11a d el bulo a l 1·l ni ,·e r . i là, i11 rto111e d ell a qu ale il Retlor e h n pnrJa lo , rie ,·oca11cl o 1a f jg ura d ell 'ill11 stre e ·Linto.

Il prof. Pasiui. TI pro f. .\. . Pa ... i n i. 1)rin1ar jo i1e ll 'Ospcd ale \I agg iorc d i \J il a110. in uno ::-contro a ut o111obili tico 1\

. ulla trada di Bu ~ to ~.\r~ izio OYe, cl1iamato' i d ·urgenza i recaYa a Yisitare un n1alato, ha riportato u11a ,-a ... ta ferita a lla fronte ; è slato ricoYeralo i1el1·9 , 11edale di Leg11n110. 1\.ugt1ri di pronta g t1arig 1one.

illedico assolto. Il Tribunale di Lt1cca J1a assolto jl clott. Giulio Ze1Jpini - di ,a11ni 36, reside11te a Vjareggi o in1pt1tato di omicidi.o colposo da neg·lige11za ecl in1perizia, per 11on aYer ])ra ticato l 'iniezione di iE'ro a11titeta11ico acl un ferito , il quale è i11orto <li t e tano. La for1nu 1a d ell ' n"soluzione è che j} f a tto 11011 co tituisce r eato. .

Falso n1edico.

:E. stato arre t a,to a ì\ apoli, per 1)i ccole trufte, u11 seclicente dolt. Filippo BJ asi, il cui Yero no111e risultò essere ~Iechelli ; egli er a st a Lo s tuclente cli n1edicina a Ron1a, Can1er~no e wlodena, e si faceya j) assare p er 111ed ico. A f\[ode11a era riuscito a far si accoglier e con1e assi'" ten te volontario 11ella clinica clel iSin1011jni , 1na doYe tle allonta11ar i aYe11clo fallo ]Jess hna prova.

Lega omeopatica i11ter11aziouale. H,a te11uto !l su o con g resso an11t1al e a G ineYra .. sotto l a presid en za del doLL. Schn1idt. Vi a ·i ·te' un ce11tinaio <li 1nedic i cli Yari e i1azio11alità. L ' a ~ ­ ~ernblea 11a deciso ch e il i)ros in10 congres .. o ... i t errà a Parig i , sotto l a pre iden za d el doll. Letel lier.

Il pericolo sanitario de li(\ i11ondazio11i iu {'i11a. ~

Alla r ece11te _\ sen1l>lea d ella Società dell e ~ a­ zioni Ye1111ero actot ta le risoluzioni che dimoslra110 l a n ecessità cl~ front eggiare, con 111ezzi cli soccorso, la diffusion.e (li nlalattie epiden1ich e i1ell c reo-io11i i11on(la le d ella Ci11a. Così l 'Assen1blea co1ne Corrsig lio 11Dnno ricl1ian1a lo l 'atte11zione dei GoYer11i sull 'urge11za cli provved j111e11ti. el corso· del 1' Asse111b lea so110 g iuri Li in1 l)Orta11 Li offerte : la Da11imarca e Ja Polouia hanno inYiato vaccinj anticolero i e (J ntidisse11Lerici: l a Spag·11a u11 fu11z ion ario S])ecial1 zzato i1el ran1po epide111iolog ico, f\.110-u er a · I 'Olanda h a offer to 1000 Kg. cli chi11in a in o ' co111pres e .

il

Epidemia di par~itifo tra gl'inferu1ieri di un ospednJe .. Xell 'Osp ed ale i\Ia.cro-ior e dì \ ' ie11na 4 i11fer111ieri so110 s tati colpiti 00 d a p a ratifo. Sembra _ch e i ··1~1])r OYYi sa i11.fcz ion e colletti' a sia aY' enula i11 seg;u1.L~ a con st1mo cli cil>i infe tti in co111une. I paz1enl1 Yenner o isolati . Nella c iltà i er a diffuso un certo allar111e; i11a un con1t111icn lo l1Jficial e l1a lra11c1t1il ] izza to il pubbli co .

La cJ1ininn sintetica . Il prof. R ab e, direttore c1ell 'I'lilulo chi111ico _di _\ ì11bt1rgo , anrit111zia cli e ser e p erYenut? a r ea1111.ar c Ja sintesi clell 'iclrochiui11a , la cui 111olecoJa differisce d a quella d ella chi11i11a sol o per due at o111i cl 'iclrog·en o in pi\J. . i preYeclc cl1e p a serau_ oo 111olti a nni pri1na cb r il proce so p ossa e ~ ere JJt d u _lrializza to.


[ ..L\.NN O

XXX\,-Ill, NuM. 50]

S EZIONE PR.\.'TIC1\

Teletrasmettitore dei s1toni car<liopolmonari. Il dott. G. Sa11 L'uccj. descriYe, I1ella << Rifor111a 1\led ica » (23 110Y. 1981 ), u11 app ar ecchio a ' ralvole termoionicl1e, detto « telelras111ettitore cardiop ol1nonare >), id ea to dal i)rof. N. P end e; esso co·11sente cli r arrogliere d a t erra i 11 011i clel cuore e d ell a re_1)irnzio n e cl i 1111 GYiat or c in Yol o. L 'ra·sco]tazion e pub esse.re fa Lta da nlc1111e ce11ti11aia di person e. L 'a rnplificazjone .è basteYole p er l a radiotras1nisione a dist a11za. Il laYoro è ill u . lra to da 2 fotogr afj e, 2 scl1e111i, 7 g r afich e.

Tragico episodio di follia

i11 ltn

ospeclale.

\Te l l 'o pedal e per cro11ici clj So i1iro (Cremo t1a), t111 ricoveralo di 25 n11ni ne 11ccideY.a t1n a l lro cli 23, :I ura 11le u11 acces ·o di follia 1

1886

leLI r~ Lura e in s toria, h a l a ·cia lo 11cg·li ul tj 111i te1T1p1 docu111e11 ti del su o vas lo sap ere i11 Yolu1ni r~g·uardan ti la st oria d ell e scje n ze m edjche e spec1al1nente della chirurg ia g reca e del1e ant ich e sc11ol e ita lia11e. Portato ! aJora dall 'enlusiasmo della ricer ca a sostenere idee a,·anza te 11on ·accetLat e da tutt i h a ' ' esen1pre .P erò d imostralo uno Sl)irito acu to, d iscl gnoso del facile successo, e anch e se a1Jparc11ten1ente p aradossali, le su e idee so110 fo11dat e . empre su una solida base scientifica ])io logica. A Padova p r ima, a Napoli p oi sp ese nell 'i11seg·na1nento la parle mig liore della sua vita laborio a, tu tta rivolta alle s u e predilette ri cerch e, alla scu ola e agli s tt1cli s torici , ch e rapprese11tavano per l ui lo svago dall a sever a applicazione nel l aboraLorio e n e lle sale clinich e, ma a11ch 'e si nutritì fii con oscen ze profond e e di alto p e n siero filosofi co. Chi lo h a con osciuto intiman1enl e, per lu t1ga e affe ttuosa con su e ludine, può olo apprezzarne al giu to il Yi.'l lore <lelJ 'ingegno e la bo11Là del l 'nni1110, e rin1p ia11gerne a 111aram ei11te la p erdita JJet' la .. cien za e per la cuola. R. ALESSANDRL 1

DE~LE1,RIO B. llO~C:ALI

i è JJen lo a ..\a1)oli nel l 'a1t1 a d ell 'l stilt1to <li Patologia chirurg ica d ove •la i11o l fi anni 01111ai i1111)artiYR il suo insegna111e11to a i 11umero ·i s tudc11ti, ch e n e seguivano il cor o. G ià qnalcl1c ten1po fa, l)t1re i1ella st e &a· aul a, men t.re f aceva lezio11e ebbe i prin1i d i stu rbi ; i11i-. g liorato, tornò, soler te ed en lt1sia. la co111e sen1pre, all "u ala fati ca e, HllCOr a cJura11te l a lezione f11 ripre. o dal 111 ale, rn dcle e ftL soccorso ul posto, e lì l11orl d o1)0 l)Oche ore, Yera111e11Le sold a to e viLtjn1a riel suo clo' er e. ~a to a :\[a lla, 65 a1rui or ·0110, ilalia11is i1110 di fede e <li azio11e, i orct1pò i)rin1a cli r icer cl1e scie n lificbe n el ca1npo clella batl eriolog"ia e della p a tologja g·e11eral e, fu poi aJli eYo del Durante per lun g hi a11ni, p e rfezio1ut11do sp ecial111e11te l e su e ri cerche chir u rg'iche i1el can1po ]Jio logico, oprattu tlo i11 cr uello elci l un1ori e nelle le ioni cerebralj , cloYe la eia e perie11ze e co11cet ti c he rappresentano u 11 prog·resso I1oteYolc nella dottri11a J)atologjra. J)olalo di li lla ru ll l1ra a . sai e te a, i1on so lo nell e òi ~c i 1Jl i11e Liolog·i<'l1e e chiru rgich e, rr1a a11che jn

'J'ru il gener al e rimpianto è inorto a 65 an11i il prof. R O~·I EO ROSELLI, u110 dei più repu tati ocu1i ti d ella capilale . Da un d ecenn io dirigeva l 'Osped a1e oftaln1ico provincial e. Coprì Yarie cariche, trO' c ui quell a di asse sor e comunale per l 'ig jene du, ranLe il diJiicile periodo dell a g uerra. I n ognj su a attività r ecava un v'ivo sentime11to di ab11eg·azion ec di altru i n'lo, cl1e g li conqui lav·a g ru litu dine e rl CYOZiOIJ C. P.

Sir 1) 1\. \' ID

BR UCI~

è i11orlo i11tpro'' isa111 e11 le i.l Londra, 111entre parlecipnva ai iu11era I i cl ell a J nog lie. È 1111iYer aln1e11te llOto il uo vaJor e qua le tropicali t a. R.

rndice alfabetico per materie. 1\d e 11 ol ipo111ato ~ ~ i u1 n1el1·jca . . . . . . Pag ., 1859 1847 .A.lla lla n1en lo artificiale. : lJrog·ress i . . )) Allergia alj1ne11lare: p r ogra111111a cliag·n o-

s tico

. . . . . · · · · · · · · · · · · · Allergich e : i11ala ttie - ; diaguo i e r11 ~·a .A.nafil assi a ltiYa locale : si11clro111i d i - . Antige ni batterici : analisi . . . . . . · Bibliografi a . . . . . . . . . . . . . . Cardio11a tie reu111 a li cl1e: premun1z1011e a nti1n i cr o])ica . . . . . . . . · · · · · Catarro ])r on e 11 ial e d ei --,·pcc h i , r e11e sen ile, urteriosclero. i . . . . . . . . . . Con,corsi : illegittimilrì d cl

µrocecli 11ierilo

Endocard i te infetliYa o ba l terica . . · · Ferit e: azione pro lr l liYa ci el Le.s11to cli g r a11·ulazione . . . · · · · · · · · · · Influenza e nidernica: in1111u nità . . . . Latte e bur1~0 : a11ali si alla lu ce d i \\' ood

C.

FR1.T GON1,

))

1 65

))

1866

)) 1864 )) 1877 1 70, 1873 ))

1869

)) )) ))

1855 1 79 1 67

)) )) ))

1869 1878 1877

Lalte: l a q11estione del - e il proble1na ali1ne11t<1 re . . . . . . Pag. 1 1 l ,i11gua 11era p elo a . . . . . . . . . . . )) 1 78 )) ~.[ alari a: lo tta an lil arYale . . . . . . . . 1861 Menorragie i1on cloYu te a i11alal l ie ule)) rine . . . . . · . . · . . . . 1876 )) P ediatria: co11grc o . . . . . 1874 )) 1 67 P olio1nielite : r eazione allerg·ica R esp onsabilità p er fat t o colp oso

Reun1atismo arlicolare: t em110 d ' i 11cu bazio11e . . . . . . . . . . . Sepsi puerperale: profilassi . . . 1"'iroide e c uore da ret1ruatjs1110 Urticai ia ; reazio11i vascolari della IJellc Ut ero: c urielerapi·a del can cro del collo lero: curieterapia dell e affezioni 110 11 . . . . . . <'ancero e . . . . · . ·

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1877 J870 1 66 1 7G 1 /(:)

A. Pozzi, resp.

Rccl. ca1Jo.

Rema - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. CouPrier.


[ A~No XXXVIII , Nu ~1.

J T. POI, I CLI.NICO

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Altre ~ivisfe di specialità non pubbllcafe dalla nostra Casa f difrice con1 ·' <esse In abbonamenfo cumulativo con '' Il POLICLINICO ,, pel f 932 :

.Rivista di Malariologia Pubblicazione bimestrale diretta dal prof. G. Sanarelli Alessandrini, . A. Barbieri, C. e: Bass. G. Bastianelli, M. F. Boyd, E . Brumpt, J.

con la collaborazione. di G. p. Cardamatis, M. Ciuca, ·G .. ~ovell, ~· R. Chr1stop~ers, N. C. Dav1s, S. De Buen, G. De M. Rudolf, G. Escalar, D. Falleroni, E. C. Faust •. C. Fermi, G. Fran· ch1n1, G. Gtemsa, B. Gos10, R. Green, L. W. Hackett, S. P. Jame.s, I. J. Kligler, A. Labranca, L . La Face, A. Lutrario, P. Manson· Bahr, E. Marchiafava, E. Marc~oux. E. Martini, A .. M.issiroli , P:. Muhlens, B. Nocht . D. Ottolenghi, U. Omen, G. Pittaluga. A . Plehn , T. Pontano, G. Rosst, E. Roubaud , F. Sch1ass1, W. Schuffner, M. Sella, Ed. e Et. Sergi>nt, A. J. Sinton, C. Strickland. N. H. Swellcngrcbel, J. G. Thomson , V. Valle, E . W. W alch, A. Zeri, H. Ziemann. '

REDAITORE CAPO:

Dorr. L. \ ERNEY

Contiene contributi originali, relazioni, studi riassuntivi, recensioni sistematiche, atti ufficiali, notiz;ie. Pubblica .sunti dei contributi originali in italiano, inglese, Erancese, tedesco. Organo Ufficiale della « Società per gli Studi della Malaria » e di altri Enti . .Abbonamento annuo: Italia L. 4 O, Estero L: 7 5. Per gli associati al « Policlinico » : Italia L. 3 5 • Estero L. 7 O 1

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rlnnali d'Igiene Pubblicazione mensile a cura dei professori : .A.

Alessandrini (Roma) , S. Belfanti (Milano) , G. Bellei (Bologna) , E . Bertarelli (Pavia) , G. Bordoni Uffreduzzi (Milano) , O. Ca· -sa~ randi (Padova) • R. Cimmino (Napoli) , D. De Blasi (Napoli) · • L. Devoto (Milano) , E . Di Mattei (Catania) , C. Fermi (Sassari) , •G. Ficai (Arezzo) • A. Filjppini (Roma) • C. Gorini (Milano) • B. .Gosio (Roma) , M . Levi della Vida (Roma) • A. Maggiora (Tori'no) • L. Manfredi (Palermo) , F. Neri (Firenze) • A. Niceforo (Napoli) • D. Ottolenghi (Bologna) , G. Pecori (Roma) , G. Pittaluga (Madrid) • V. Puntoni (Roma) , E. Ronzani (Milano) , G. Rossi (Portici) • G. Ruata (Roma) • G. Sampietro (Roma) , G. Sanare11i (Roma) • F. Sanfelice (Pisa) , G. Sangiorgi (Bari) • A. Scala (Roma) , G. Volpino (Messina). OIWEITORE: PROF. G. SANARELLI • REDAITORE CAPO: Dorr. L. VERNEY'

Il periodico accoglie memorie originali, studi riassuntivi, questioni del giorno e una copiosa rubrica di recen .. sioni, che rispecchiano tutto il movimento 1g1enico internazionale; reca informazioni di legislazione, amm1n1straz1one .e giurisprudenza sanitaria e notizie varie. Abbona1nento annuo: Italia L. 6 O . Estero L. 1 O O• Per gli associati al << Policlinico » : Italia L. 5 5, Estero L. 9 5. Ai 1n~­ ·dici condotti associati al « Policlinico » gli « Annali d'Igiene » sono offerti al prezzo di f:ivore di L. 5O 1 ma per ottenere ciò essi ..dovranno rivolgersi esclusivamente alla nostra Amministrazione e più precisamen te al $jgnor LUIGI POZZI, in via Sistina, 14. Romi:\.

Rivista di Clinica

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La Rivista di Clinica Pediatrica, periodico mensile illustrato, s i pubblica a Firenze. Fondata dai proff. Giuseppe Mya e Luigi Concetti nel 1903, è ora diretta òai proff. CARLO COMBA. G. B. ALLARIA, GENNARO "FIORE. GINO FRONT ALI . DANTE PACCHIONI. L. M. SPOLVERINI, ordinari di Clinica Pediatrica rispettivamente a Firenze. To· :-rino. Pisa , Padova , Genova e Roma. Continuando a pubblicare memorie originali, csegna della stampa preoccupandosi di fornire al ·~d all'Estero, intorno alle malattie dei bambini. l'infanzia e ne terrà informati i suoi lettori. Sarà poi corrisposto alle esigenze dei medici -nenza più stretta colla pratica professionale. Abbonamento annuo: per l'Italia L. ,per l'Estero sole L. 1 O 5.

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la « Rivista di Clinica Pediatrica ll nel 1932 darà speciali cure alla rubrica della raslettore una raccolta, per quanto è possibile completa, di ciò che si pubblica in Italia Essa si preoccuperà delle impor tantissi111e questioni sociali che hanno rapporto col·41 tfl!1f'-••ilrr""~rl~ •·V" Wi\1'! ~ -...d · · .._.. ·~ · , .. . ; esercenti mediante la t rattazian.e di argomenti e la raccolta di notizie, che hanno atti• per i·Estero L.

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Per gli associati al « Policlinico >> : per l'Italia sole L.

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Giornale Italiano di Dermatologia e Sifilologia ( Continuazione del GIORNflLE DtLLE MfllflTTIE VENEREE E DELLrJ PELLE). più antico periodico della specialità in Italia ed all'Esero. Fondato dal dott. e av. C:· B. ~oresirya. nel 1856,. e poscia . J?Ubblicato

li -dal dott. A. BERTARELLI, è ora diretto dal prof. AGOSTINO PASINI, con. la . co~laboraz1.one . d1 tutti l. profes~on delle Cl.1n1~e ~~r: 1;,osifilopatiche italiane. Si pubblica ogni due mesi, in sei ragguardevoli fasc1c:>h b1m~str~h, r1c.cam~te 111.ustr~t~, ~ raccog~1e I atttvita che s i svolge in Italia ed all'Estero nel campo della Dermosifilopatica con la p'1bbhc.iz1one sia d1 lavori or1g1nalt che d1 numerese. selezionate recensioni. Pubblica altresì gli atti della Società ltalian.i di Dermatologia e di Sifilografia ·

Abbonamento annuo pel 1932 : L. 9 5, per l'Estero L. 1 3 5.

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Per gli associati al « Policlinico

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Per otten ere quanto .~opra i n viare Vaglia Po3tale all'editore LUIGI PUZZI, Via Sistina 14 -

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Abbonamenti al '' Policlinico ,, per l'anno 1932 : Singoli :

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(2) ~Alle due sezioni (pratica e medica) . . L. 100 L. 150 ~ (3) Alle due sezioni (pratica e chirurgica} . L. 100 L. 150 ~ (4) Alle tre sezioni (pratica,medicaechtrurgica) L. 125 L. 180 ~

1) Alla sola sezione pratica (settimanale) L. 58,80 ' L 100 : I-a) Alla sola sezione medica (mensile). L. 50- L. 60 .1-b) Alla sola sezione chirurgica (mensile) L. 50- L. 60

L'importo di abbonamento o di quant'altro si desidera acquistare, oltrechè mediante · Vaglia Postale o C. Chèque Bancario (questo ultim9 deve essere riscuotibile in Roma), può anche esser e inviato versandone~ la somma nel Conto corrente Postale N. 1/5945 dell'Editore LfilGI POZZI.

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AVVERTENZA. · ' Tutti gli associati che invieranno subito l'intero Importo del proprio abbonamento pel 1932, potranno, coll'aggiunta di sole . . . Lire 2 0

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rloevere PRONTAMENTE UNO dei tre volumi qui sotto indicati alle lettere a), b), e) : a) DIAGNOSTICA DELLE MALATTIE PARASSITARIE. (Prof. C. BASILE). Prefazione del Prof. V ITTOBIO ASCOLI . . • . . . • . . . • . . • . • • .. : . . . • • • . • • • • • • b) LA VOCE PARLATA E CANTATA, NORMALE E PATOLOGICA. Guida allo studio della fonetica biologica. (Prof. G. BILA'NCIONI). Prefazione del Prof B. DE SANCTis. e) I CIRCOLI VIZIOSI IN PATOLOCIA. ~ I . B. HURRY). Traduzione d alla 3a. edizione inglese, rivedut a ed a ccres.ciuta d al Dot t. G. DRAGOTTI. Rilegato in p iena tela . . .

e coll'aggiunta di sole

prez7.0 di oopertin.a L. 33.-

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VEOUTE SULLA INFEZIONE DELL'APPARATO DICERENTE. (Prof. GIU· SEPPE SANARELLI) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . , . . . . . . . . . . LA CLINICA DELLA ADESIONE PERICARDICA (FibTechia d el cuore) NEL· L'ASPETTO suo DIAC.NOSTICO. (Prof. G. L. SACCONAGBI) .. . . . . . . . . . . . L'INSUFFICIENZA DEL CUORE con sp eciale riguardo a.i concetti ' m oderni di Fisiopatologia. (Dott. E. PERITI). Prefazione del Prof. L. i...ICILIANO . . . . • • • . CARDIOCRAFIA ED ELETTROCARDIOCRAFIA, ANCIOCRAFIA· (P r o f. D . MARSTRINI ). Prefazione del Prof. S. BAGLI-ON I • . . . . . . . . • • . • . . . . . . . . . . . . MORFOLOCIA CLINICA E FISIOPATOLOCIA DEL CUORE· (Pro.f. A . Ross1). !6refazione del Prof. LUIGI L UCATELLO . . . . . . . . . • .. . . • • . . • . . . . . . . • . LA SANOCRISINA NELLA CURA DELLA- TUBERCOLOSI POLMONARE· .Note critiohe e Osservazioni clinlche. <Prof . E. TBENTI1. PrefafJ.one del Prof. VITTORIO A.scoL1. RADIUMTERAPIA. Manuale per i m edici p-ratici. l'Oott. L . CAPPELJ,1) . Prefazione del Prof. F. GBILARDUCCI . • • . • . • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •••• I DIST·URBI DEL SONNO E LORO CURA. (Prof. A. ROMAGNA MANOIA)· Prefazione del Prof. G. MINGAZZlNI . . • . . . • . . . . . . . . . . • • • . • • • • •

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p.rezza di copertina L . 25.-

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III) L'IN'J:OSSICAZIOllE CRAVIDICA NFLLA SUA GE.ffESI E NELLE SUE FORME

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prezzo di copertina. L. 12.e

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num~ri I), II), III) : I) LA BLENOR~AC8A E LE SUE DANNOSE COlfSECUENXE PER L'INDIVIDUO, LA FAMICLIA E l .A SOCIETA. (Prof. L. MORINI) • . . . . . . . . . . . • . • . II) COME SI AMMALA DI TUBERCOLOSI E COME SI CUARISCE. ( Prof . A. SI GN()-. r.ELLJ ). E' l' enunciazione del nuovo metodo di cura sull 1 iperemia totale e la ven·

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rloevere UNO dei quattro volumi indicati qui sotto alle ·lettere u), v), y), z) :

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LA CROSSA MILZA MALARICA E LE SUE COMPLICAZIONI. Studio clinico-ope1'ativo. (Prof. O. C10Nozz1 ) . . • . • . • . • . . . • . . • . . . . . . . . . . . • . · V) LA MODER1NA LOTTA CONTRO LE MALATTIE SESSUALI. !Dott. F. TRAVAGLI) . . ti) TEORIA DELLE VITAMINE E SUE APPLICAZIONI. Saggio di vita111.ino logia. (Dott. G. LoBENzINI). Prefazione di CuAILES R1CBCT . . . . . . . . . . . . . . . . . . Z) DEI MEDICI FUTURI. (AUGUSTO Mu1uu) • . . . . . . . . . ..... - ..

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rloevere, a loro scelta, UNO degli otto volumi indicati qui sotto alle lettere m), n ), o), p) , q), r ), s), t) :

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m)LA .DIAGNOSI MEDICO·LECALE DELLA NEVROSI DEI' TRAUMATIZZATI. Il rilievo e il significato dei sintomi. (Prof. A. 1 OJAMPOLINI). Prefa~ione del Prof. CESARB B lONDl . • . .. • . . . • • "' • • • . . • • • . • . • • • • • .. • . • • • • • . • • n ) L'IMPORTANZA DELLE PARATIROIDI SECONDO LE ODIERNE VEDUTE. (Dott. VITTORIO GBlRON) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . o) LA BISMUTERAPIA DELLA SIFILIDE. (Dott. F. TRAVAGLI) . . . . . . . . . . . . . p) L'ASMA BRONCHIALE NEI MODERNI CONCETTI. (Prof. P. STANGANELLI) .. . . q) CONCETTO E DIACNOSTICA DE-LLA TISI INIZIALE. (Prof. A. CAPOGROSSI ) . . . . r) LE COLONIE SANITARIE MARINE MILITARI. Nozioni ai terapia marina, solare e di educazione fisica. (Dott. F. BoccHETTI). Prefazione del Prof. &. ScLAVO . . . . S) TUBERCOLOSI ED ESERCITO. (Dott. F. BoccJ:IETTI). Prefazi one del Prof. Sen. G • SANARELLI .. . . . . . . . .. .. . . . . . . . . . . . . .. . . . . . t) LA LECISLAZIONE SANITARIA rN RAPPORTO ALL'ESERCIZIO PROFESSIONALE. (Dott. Ar,BERTO V tGO : d oct oT J u stitia) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .,.

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rloevere, a loro scelta, UNO degli otto volumi indicati qui sotto alle lettere e)

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• 1.Lezioni. (Prof E ALP~R1} . . . . . . . . . . • . . • . . . . . . . . . . • • N.B• ..- E consenttto però di richiedere anc{l.e tutte le predette Monograff,e. Chi le de&tdera ne accro1c1 il rispettivo ammontare tn ragione di Lire 20, di Lire 10, di Lire 8, di Lire 6 o di Lire 8 ciascuna. bO Per l'estero, al prezzo netto dei suddetti volumi, aumentare il 10 % per le occorrenti maggiori spese postali di spedizione. Cl> CL IN I CHE.

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======================================================================================== 0. _.. Intestare i Vaglia Postali a/, nome dell'editore LUIGI POZZI. ROMA, Ufficio Succursale diciotto, ROMA . •

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1884

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IL POLICLINICO

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XXXVIII, NuM. 51 l

_.... · Abbonamenti cumulativi con '' Il Policli11ico ,, per il 1932 :' ~ Tre Riviste di branche speciali della medicina pnbb licate dalla CASA EDlTRICE L. POZZI - ROMA

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concesse io. abbonamento cumulativo con " IL POLICLINICO ,, per l'anno 1932.

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periodico mensile illustrato diretto da CESARE FRUGONI, Clinico Medico di Roma

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Capo Redattori: Prof. CESARE PEZZI, Milano; Prof. CINO MELDOLESI, Roma. !J ..... 1: Ogni f aecicolo e.t comi>one di 48-56 1Pagine di te1to dif.•·t inw 1n 3 pa.nA : &) ta.vorii ~rigit.na.1•1, lezioni e OOlll:f• renze; b) ra.&segne, riviste e ~:nig.reesi; o) notizte ·blbllogira,ficbe. . ~ ~ ABBONAMENTO ANNUO: Italia L.40; Estero L.60; Un num. sep. L.6; Per gli assoc. al Policlinico: Italia L.36; Estero L.61. ~ ~

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LA CLINICA OSTETRICA Rivista mensile di Ostetricia, fiinecologia e Pediatria per Medici pratici

Professore di Clinic~ Os~etri~Gin~logica _ ~ nella R. Un•1vers1tà d1 Bari ~O~ni fascicolo ei compone dli 60-64 tpagi1De di testo distinto in 3 parti~ a) lavori originali fatti e document i ~ ~ (elinici e A.natomici ), la rubrica degli errori, la pagina del medi co pratico, ecc. ; b) recensioni, quesiti e oom ~ ; men ti, bibliografia; e) Varietà, notizie. ~ -a ABBONAMENTO ANNUO: Italia L.40; Estero L.60; Un num. sep. L.6; Per gli assoo. al Policllnico : Italia L.36; Estero L.so. ~es

diretta da PAOLO GAIF AMI ·

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IL VALSALVA

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Rivista mensile di Oto-Rino-Laringojatria

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Professore di Olinic~ Oto-Rino-La.rinigoja.t.l'ica ·~ ~ . . . . . . . nella R. U.n iversità di Roma. ~ 8 Questa R1v1sta, che ln1z1a 11 suo ottavo anno di vita si è affer111ata. vittorio&amente essendo ogct fra. no.i U ipft ;fl fil oom·pleto, agile e r.ieco periodico della. speci&lità. Argomenti d'indole pra.twa. e dli al~ rJlievo e-0ientifloo ei fondon ç := ..! a.rmonicamt:-rvte, formando una .riviista. modern1a,, in ~ui h& degna. sede quanto ei produce negli Qeipeda.li, nelle Oli· aS niobe e negli Istituti d' Ita.li.a.. · ~...ABBONAMENTO ANNUO: Italia L. 45; Estero L. 65; un num, sep. L. 6; Per gli assoo. al P•liolinia•: Italia L. 40; Estero L. 65. ~,;

diretta da GUGLIELMO BILANCIONI

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Altre Riviste, non di nostra edizione, concesse in abbonamento cumulativo con ''IL POLICLINICO,, pel 1932: ~: Q

RIVISTA DI CLINICA PEDIATRICA

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Perio?ico mensile · 1llustrato

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Fondata dai proff. Ciuseppe Mya e Luigi concetti nel 1903. E' ora diretta da.i J>TOff. CARLO COM BA, <t> _g C. B. ALLARIA, CENNARO FIORE, CINO FRONTALI, DANTE PACCHIONI, L. M· SPOLVERINI, .ordinarti. di ~ a6 Clinica Pediatrica rispettivamente a Firenze, Torino, Pisa, P.adova, Genova e Roma. "'= ~ Pubblica memo.rie originali e dà speciale cura alla rubrica della ra.ssegmra della. s11ampa preocoup.andosi di ~ ~orn,iTe al let tore ~a ;raiccolta., .P~r quanto è possibile Qompleta, di ciò ohe si pubbl!i.ca in Italia ed al.l'Estero, ~ ..s...-; intOirn.10 alle malattie dei bambrni. Abbon.aimento annruo : per l'Ital•ia L. 5 O - per l'Estero L. 1 O O. - Per gli Msooiati al « Poliolinioo » : pe1 ~ rn l'Italia sole L. 4 6 - per l'Estero sole L. 1 O 5. ;a .. 1

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. ~! (Continuazione del GIORN/jLE DELLE /Yl/jl/j TTIE VENEREE E DELlrl PELLt). ~ =11 pjù anti co per.iodico della specialità in Ita>lia ed .alPEstero, fon.d ato dal dott. oa:v. C. B. Soresina nel a:; pubblicato dal dott. AMBROCIO BERTARELLI con la collaborazione di tutti i professori delle Cliniche DermoGiornale Italiano di Dermatologia e Sifìlologia

1866,

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sifilopatiohe italiiame. Si pubblica ogni due mesi, dn sei ragguardevoli fascicoli bimestra.li. Raccoglie l'attività a-;; che ei svolge in Italia ed a.ll'Es1iero nel cam;po della Dermosifil<YPatica oon la· pu1b blieazi001e sia di •L avori oi:i- =s f ginali ohe ,di ·n umerose, 'eelezion•a te recensioni. Pubbliea altTesì gli atti della Società I taliana di Dermatologia·~:: e di Sifìlografia. · ""; e: .Abbonamento annuo: iper l'Italia L. 1 O O - per l'Estero L. 1 4 O. - Per gli a.ESOOiati al " Policlirnico o: per.;= ~ l'Italia sole L. 9 5 - per l'Estero sole L. 1 3 5. ;..e ; 0

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Utilissimo ad ogni Medico :

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IL . DIRITTO PUBBLICO SANITARIO Periodico Mensile di Giurisprudenza e Legislazione. DIRETTORI

On. dr. A. Carapelle, Consigliere di Stato. EDITORI FRA

Avv. G. Selvaggi, esercente in Cassazione.

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"'" " Il Diritto Pubblico Sanita.rio • riporta, tutte le Leggi, i Decreti, i Regolamenti e le Oiroola.ri concernenti anche ....... _ ~ indirettamente l'ordinamento giuridico ea.nita.rio, nel senso più ampio e le Istituzioni Sociali. - Ogni numero con. ~ ·;; tiene Note di commento e di illustrazione delle Leggi e dei Regola.menti più importanti, un.a rassegna. oompleta della. giurisprudenza. della Corte di Cassazione, del Consiglio di Stato in sede Giill'isdizionale e Consultiva e d1 ~ S a.ltre Magist rature, con esposiziond ragiona.te delle controvemie e -delle risoluzioni . ~ • Il Diritto Pubblico Sanitario ,, in ogni sruo numero reca studi sintetioi di questioni d'a.ttuaJità e Cen.ru di Iegi. o •l&zione estera. . ~ •Il Diritto Pubblico Sanitario,, è una. guida ohia.ra e semplice specialmente per tu.tto ciò ohe a.ttiene aille .f&ti. =s ~ tnsionii socia.li, a.i rapporti d'impiego oon Enti Pubbli<>i, a.ll'esercizio delle professioni, all'ordinamento sindaicale, af ..e: ~ poteri di polizia. sanitaria., eoo. 'gi, Ogni numero consta di 40-48 pagine, ooetituendo a fine d'anno un volume di oltre 500 pagine oon indicJ sistema.tic! .... ABBONAMENTO per il 1932: I talla L. 36; Un numero separato L. 5; Per gli associati al u Policlinico » : Italia L. 30. ~

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Per abbonarsi Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario rlsouotlblle In Roma all'editore LUIOI POZZI, Via Sistina 14 - ROMA

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[ANNO XXXVIII, NuM. 51J

SEZI O~E

PRATI CA

1885

I nostri programmi di lavoro: CUORE E CIRCOLAZIONE Periodico mensile illustrato

LA CLINICA OSTETRICA I

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diretto dal Prof. CESA RE FRUGONI.

CUORE E CIRCOLAZIONE si · propo1ie di allargare la propria attività e il propri·o campo di azione.

Importanti probl~mi di fisiopatologia cardiovasale . . .. . . . .... . . . sono in piena revisione e rapporn sempre piu intimi e più corriplesse tnterfererize con i vari · sistemi della vita organica si delineano e si precisano. Perciò CUORE E CIRCOLAZIONE accoglierà volentieri anche la vori di fisiopatologia generale cardiovasale · in guisa da ampliare il proprio orizzorite e da rendere la raccolta dei lavori dell'a1inata sempre più or. . ganica e comprensiva. Rivolgiamo per ciò urt appello ai cultJori della specialità nel più diversi campi con il desiderio e l' obbietto di dare largo sviluppo ariche a riviste sintetiche e di aggiornamento dei v ari. capitoli oggi di nuo: va impostazione. Da •Ora altresì sarà data completa la bibliografia dei giornali della specialità di tutto il niondo.

C. F.

IL VALSALVA I

Rivista n1en sile di Oto-rino-laringoiatria direLta

da

GUGLIELl\tlO

BILANCIONI.

Questa R"ialista, se1iza atto di falsa modestia, si è rapidamerite affermata in, tuttJo il mon.do scie1itifico che si interessa di questioni otorinolari1igologiche. Basta scorrere le recensioni delle Riviste Medich e delle più diverse 11.azion~ per vedere come i lavori pubblicati 1iel VALSALVA vengono riassunti, dlscus. si e divulgati. Il sztccesso ottenuto è legato al fatto che la Rivista, mentre è di grande rigore scientifico, non trascura la parte pratica e la casistica e sopratutto coltiva quei. rapporti con le branche del saper~ affìne che rendono f econda la specializzazione e la divisione del lavoro. U1i rapido esame dell'indice del V II anno, ora chiuso - che f or1na un grosso ed elegante volume di XVI-968 pagine, co1i frequenti figure e molte tav ole fuori testo, - fa rilevare la copia degli argomeriti trattati nei p~ù svariati campi della otorinolaringologia, cosicchè v eramente appare oome questo giovane ranio non sia meno ricco di altri di fro1ide e di frutti e quanto sia vasto il dominio delle conoscenze da esso tributar;ce. Il contenuto di questo periodico appare quindi attissimo, oltre che alla formazio11.e intellettuale e culturale dello specialista, an.che a quella ·del medico e del chirurgo generale.

G. B.

Rivista mensile diretta da PAOLO GAIF AMI. Discorsi di fine d'Anno

AGLI AUTORI: La CLINICA OSTETRICA vi ripete il ri1igraziamento più vivo per la collaborazione, clie avete daio, rendendola interessante, rnoderna, viva, utile guindi. Qualche ritardo nella pubblicazione di questo o quel lavoro ha dato origine a de~ bronci ; cercheremo di eliminare l ,inconveniente per il 1iuovo anno,. dando u1ia merio rigida composiziorie al gior1iale. I nostri collaboratori, reclutati da tutta Italia dalle cliniche, dalle Maternità., dal pratico eserciz~o, segu.itino dunque a riservarci il frittto deZle loro fatiche. Raccomandiamo la brevità; la vi·vacità; la noi·ità. Segnali~nio ancora ltna v olta La rubrica degli errori che ~i avvia ormai al suo IX anu,o e quella delle P erizie medico-legali più recente ma 1io1i meno utile : parecchi colleghi videro risolti casi analoghi a situazio1iic personali nelle 1iostre colorine; le loro lettere ci sono sprone a seguitare in questa raccolta, donde l'opportunità di sollecitare i contributi pure per questa parte della CJ_,INICA OSTETRlCA. Al LETTORI: Se avete seguìto la CLINICA OSTETRICA per tutto l'anno, attraverso i lavori originali, le riviste sintetiche, i riassunti dei vari giornali, avete potuto farvi una idea delle odit:rne tendenze del niovimento ostetrico-ginecologico niondi.ale; i m edici pratici avranno trovato dei consigli non inutili; ~ già esperti avra1i1io migliorato la loro cultura. Il cor]JO redazionale si è arricchito di 1iuovi elementi giovani volonte-,,osi; che conserveranno freschezza alla Rubrica /011,damentale dei Riassunti delle più varie Riviste. Seguitateçi quin,di la vostra fiducia . AGLI ABBONATI: Diciamo solo di rinn.o·i;are subito l' abbo1ia,1nento ; questo faciliterà il còmpito dell'editore e lo renderà piiì docile alle riostre ricliieste; nieglio ancora, si inten,de, se ogiii abbonato ne troverà uno 1iuovo ...

A TUTTI: . Abbonati e lettori, A utori e redattori, i n ostri auguri più vivi. Natale 1931. P. G. .

IL DIRITTO PUBBLICO SANITARIO Periodico m en sile di Giurisprudenza e Legislazione Direttori: On. Dr. A . CARAPELLE - Avv. G . SELVAGGI. Il prossimo Num ero, c ltre le consuete aimpie rubriche: Rassegna di Ciurisprudenza ; Leggi e Atti del Governo, oonter rà l e s eguenti NOTE:

P er un ordinamento migliore d ell'a l:listenza sanita· rÌa locale. ( Dott. S. RAVICINI). Il medico di fronte al nuovo codice penale. ( Dott. A. DAL PftATO). Gli art. 581 e 582 del Codice Penale dal punto di vi ta medico-legale. (Dott. GUARINO F. Oooo). Prezzio di ogni Numero separato L. 5. L'abbonamento ai dodi ci Numeri de1l'annata costa L 3 6 m a. a.gli associati al « PoliielinicQ 11 è concesso p~r sol~ L. 3 O, che v.aro~o inviate, m ediante ~agli~ P ostale o Bancario, a ll editore LUIGI POZZL Via Sistina 14, R OMA. 1


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1886

[ANNO XXX.VIII, NuM.

TL POLICLINICO

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PUBBLICAZIONE MENSILE A CURA DEI PROFESSORI A. ,i\lessandrini (Roma) - S. Belfanti (Milano) - G. 13ellci (Bologna) - E. Bertarelli (Pavia) - G. Bor-

doni l Jffreduzzi (Milano) - O. Casagrandi (Padova) - R. Cimm ino (Napoli) - D. De Blasi (Napoli) L. D~voto (Milano) - E. Di Mattei (Catania) - C. Fermi (Sassari) - G. · Ficai (Arezzo) - A. Filippini (Roma) - C. Gorini (?\1:ila~o) - B. Gosio (Roma) M. Levi della Vida (Roma) - A. Maggior.a. (Torino) .. L. Manfredi (Palermo) - F. Neri (Firenze) - A. Niceforo (Napoli) - D . Otto]enghi (Bologna) - G. Perori (Roma) - G. ~ittaluga (~1adrid) - V. Puntoni (Roma) - E. l'lonzani (J\ililano) - G. Rossi (Portici) - G. Ruata (Roma) - G . Sampietro (Roma) - G. Sanarelli (Roma) - F. Sanfelice (Pisa) G. Sangiorgi (Bari) - A. Scala (Roma) - G. Volpino. (Messina). DIRETTORE:

Prof. G. S.A.N.A.RELLI

REDATTORE CAPO: Dott. .

L. Verney

Il periodico accoglie memorie Qr.igina"fl!·.. studi riassuntivi, questioni del g:ior.no e l1na copiosa rubrica di r.ecen.sioni, che ri'specchiano tutto il movimento igienico internazionale; reca informazion] di legislazione, amministrazione e giurisprudenza sanitaria e. inotime varie. . . •

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Periodico bimestrale diretto dal prof. G. Sanarelli con la collaborazione di G. Alessandrini, A. Barbieri, C. C. Bass, G. Bastianelli, M. F . Boyd, E. Brumpt, J. P. Cardamatis, M.. Ciuca, G. Covell, S. R. Christophers, N. C. ., Davis, S. De Buen, . G. De M. Rudolf, G. Escalar, D. F.alleroni, E . C. Faust, C. Fermi, G. Franchini, G. Giemsa, B. Gosio, R. Green, L. W . Ha.ckett, S. P . James, I. J. Kligler, A. Labranca, L. La Face, A. Lutrario, P . Manson-Bahr, E. Marchiafava, E. Marchoux, E. Martini, A. Missiroli, P. Muhlen s, B. Nocht, D. Ottolengh1, U. Owen, G. Pittaluga, A. Plehn, 1'. Pontano, G. Rossi, E. Roubaud, F . Schiassi, W . Schuffner M. Sella Ed. e Et. Sergent, A. J. Sinton, C. Strickland, N. H. Swellengrebel, ' J.· G. Thomson, V. Valle, E. W . ~. . alch , A. Zeri, H. Ziemann. REDATTORE CAPO:·

dott. L. Yerney

Contiene cont~ibuti or.igilna~i, -relazion:i, sfirudi ri'aSs'lilntivi, recensiom sistematiche , atti itfficiali, notizie. Pubbli!ca i rifl,ssun.ti dei contributi originali in ita-liano, inglese, francese, tedesco. Organo lJffilciale della « Società per gli Studi della Malaria AbbonamentQ annuo: Per gli abb. agli « Annali d'Igiene )) : Numeri separati:

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A.NNO XXXVIII

-Roma, 21 Dicembre 1931 - X

Nom. 51

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fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

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S -E ZIONS PRATICA . REDATTORE CAPO: PROF.

FRUGO~I

CES .ARE

Clinico Medièo di Roma

, •

Ai nos tri signori abbonati che, per non subire interruzioni nella recezione dei fascicoli del ,< POLICLINICO », hanno la lodevole abitudine d'inoltra'>'e presto l'importo pe1· il rinnov o del proprio abbonamento, rammentiamo che il vaglia 'postale va u1testato al nome dell1 editore LUIGI POZZI e che dev'essere fatto pagabile neli'Ufficio succut'sale 18 (diciotto) , Roma. Coloro che si valgono di chèque o di assegno bancario. provvedano a che il titolo sia esigibile in Roma. Raccomandiamo inoltre di appuntare al polizzino del vaglia postale o bancario la fascetta con cui si sono ricevuti finora i fascicoli del « Policlinico », o quanto meno di indicare, con esattezza, il rispettivo numero di abbonamento. A VVERTENZA. Del Vaglia inviato a saldo dell'abbonamertto, se postale si conse'YVi ia 'ricevuta che rilascia l'Ufficio di Posta ; se bancario, si conservi il rispettivo scontrino. Coloro che desiderano ricevuta legale, debbono aggiungere all'importo di abbonamento Ce1lt. 60 per somma fino a Lit'e Cento e Li'l'e Una pe'>' somma superiore alle Li't'e Cento. L' AMMINlSTRAZIONE•

SOMMARIO. Problemi d 1 a ttualità : A- Pozzi: La m a larioterapia mediante anofeli. Util1ità di i stituzione di c~tri di allevamento e di i nfestazione degli anofeli per la diffusione della mal a rioterapia. Lavori originali : G. Egidi: Sul modo e sull'util1ità di rivelare il Polsc elettri.CO del cuo r e durante le operazioni chirurgiche. osservazioni cliniche : F. G. Trogu: Colecistite a cuta simul ante irniezione 1puerperale in donna operata di taglio -cesareo. Sunti e rassegne : SANGUE: W. Mullin e O. Large: Il conteggio differenziale dei polimorfonuclea,ri. - W. Mackay: Le piastrine del sangue: il loro signJ,ficato clinico. - Grott e Ga linowski : Diatesi emorragica trombopenica in u rna gravida c on grave anemia -ooneeoutiva. - G. Boat tini : La linfoadenosi mi elosica. W. P. ThoIIllPSOn . Anomalie ·n ella rea7Jion e a certi stimoli dei leu.cociti (quadrro ematico leucemotde, leucemioo atilpico e lèu·c openico). - FEGATO: F . GallartMonee e J. F onteuberta--Caeas: Studio sull a insuffiroenza epatica. - N. Fiessirnrg er: L a sin·drome d'intOS1Sicazione cerebro-meningea nel oo.r.so dell e cir rosi. cenni bibliografici. Tribuna libera : G- Melli : Possibilità di suscita r e sin-

·d:rom.i di a nafilassi atti Ya locale. - L. V. ': Rich iam i storicii sulla profilass i della mala ria. Accademie, S()cietà Mediche, Congressi : Associazion e Medica Triestina. - Società cli Coltura Medica Nova.rese. Appunti per il medico pratico : SEMEIOTICA: L 'esame ra· diolègico delle arterie, ·delle vene e delle cavità pato.1ogi0he con l 'uroselecta1.. - CASISTICA E TERAPIA : Alcune osservazioni di insuffi cienza re&piratoria . - L 'ut ilizzazione della caffeina n el tra ttamen.t o della inibizione del cent ro resJ>iratorio. - . Oseervazion.i eull'empiema t oraciea. - La polmonite silenz.iosa d el b a mbino. Il trattament o dell a polmonite. - Trattamento della gangrena polmonare -con l'emetina. - IGIENE: In tema di vaiccinazioue e di sieroterapia aintidifteriche. POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA: La circoncisione rituale: ori gilTLi e motivi. Politica sanitaria e giurisprude nza : G. Selvaggi: Con. t roversie giu.iridich e. Nella vita professionale : Servizi igienico-sanitari. Conco.r6i. - Nom1ine, p.romozioni ed o•n orificenze. Nostre corrispondenze : Da. 'Padova. - Da Milano. Notizie diverse. 11ndice alfabetico per materie.

' PROBLEMI D'ATTUAL.ITA

assommano ormai a mig liaia e migliaia, sì ch•e riesce impossibile esaminare le numerose statistiche dei risultati: in linea generale, secondo Jauregg, si può valut.are al 25 % la proporzion.e delle guarigioni clinicam ente complete ed al 50 % la proporzione dell1e guarigioni parziali. Nè si deve trascurare ch e il m etodo è stato largamente applicato .an che in m olte altre malattie. Con il mo ltiplicar si delle osser vazioni , naturalmente la tecnica e le indicazioni della n1alarioter.apia sono anda te sempre più precisa11dosi e molti problemi sorti d all 'osservazione dei c,asi trattati , ono stati interpretati e r isolti. Circa la tecnica delle inoculazioni , 1.a via intramuscolare e quella ipodermica sono pr eferite dalla maggioranza degli studiosi. La via e1~d ovenosa, raccoma nda ta da 1\ irschner e da

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Istituto .di Clinica Medica tlella R. Università di Roma ·d iretto dal prof. V. AscoL1

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La malariote1·apia mediante anofeli. Utilità di istituzione di centri di allevamento e di infestazione degli anofeli per la diff11sione della malarioterapia per il dott. ARNALDO Pozzi. •

Il trattamento della paralisi progressiva c;on la malarioterapia, introdotto da Wagner von Jauregg 111el 1917, dopo le prime naturali titubanze, è entrato definitivamente nel completo dominio della terapia ed oggi può consid·erarsi una delle maggiori conquiste d ella medicina. I casi di paralisi prog ressiva sottoposti, per ogni dove, a lla malarioterapia sperim1enwl e,

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IL POLICLINICO

J>lel111, a sicura l'immissione n el s.angue di l u Lli i 1)arassiti inoculati ed offre il vantaggio <I i .·1 bl) rcviare il periodo di incubazi o nei ma 111·esen la l'inconveniente che spesso l 'inizio <l <' tr li a cce i è troppo brusco ed inoltre la viol,.1 1za di C ~ i può spesso pregiudica re i risultati terapeutici. Da l{Ua lcl1e ann o autori ing lesi ed arnericani 1tann o .a vanz.a to l a prop·o'sta ai effettu.a re la t rasn-ui io11e della malaria ai paralitici pro·g·res~ i' i 1nedi.fln te l 'inoculazione diretta .d.a parte di _, In oplieles. li'r.a le ri cer ch e orientate in tal sen o, le più co mpl eLe ono quell1e di S. P. Jamies, ch e in collabor.az ion'e di P . G. Shute, è stato il primo .ad e eguirle in Inghilterra . Dopo pazienti stu<li, durati circa 2 anni, Ja m es potè nel 1926 1 i l'er ire, in u11 dettagliato rapporto alla Società <Ie IJe Nazioni, i primi risulta ti delle sue in tere~ ~ an ti rice-rch e, ricenche ch e, iJn. seguito ef-' Lt'\ ~e e·d .a·pp.rofondite, costituiscon o oggi uno <le i più impor:tanti co·n tributi r ecati alle n o;-;t r e con o: cenz,e su.Ila m.al.aria in qu·e ti ultimi 1e1npi. Nell.~ ua pri1na relazio.n e J.ames affermava c he fa cen do pun.g ere ·d a zanza·r e infestate in Labor.atorio 221 malati di paralisi progressiva, 16 avevano contratto la malaria (circa quindi i I 75 %), ma n·ei su ccessi\ i esperimenti tal e JJer crentual e è risultata alqµanto p iù elevata (82 %) poich è in una recente comunicazione J.aine . . riferisce cl1e su 1356 ca.si inocuJ.ati, l 'inf ezio·ne malarica attecchì_ in 985. . J.11 m1 odo qu.asi esclu sivo fu sempre ricorso a lla l. b e11ig11a , poich è n ei riguardi della t. maligr1.a ]e e p eTienze 1ese.g uite rim.a sero tutte negative e cosi p·u re fallirono· i tentativi diretti .ad j11fettare le zanzar.e con la quartana. Le Ti.cer ch e di James con cernono in parte le condizioni di infettività d·elle zanzare, in })art e ri o-uard:ano I.a clin ica d·ella malaria. Egli è riu ci lo infatti ad accertare le con.dizioni am])ien tali più favorevoli alla vita dell e zanzare, la duTata della loro vita , I 'influen za su questa de11a ba'"' a temperatura e dell'umidità, infine 1t 1t t.i i fattori ch e possono condizionar e e limitare la capacità d1elle zanzare a divenire in'fet1a nt i. Nei casi inoculati con ·esito positivo Ja111es 11a potuto seguir e tutta 1'evoluzion e della T11a]a ria sperimental.e. Il l)eriod·o di incubazion e può variare entro lin1ili 1l1-0lto ampi (8-27 giorni , in un caso 6 lne. . . , i) . m a i può ritenere come media 10-12 .!?'101'1 11. ' 1\1eclian le o servazioni quadriorarie James ha ]lO lltl o inoltre raccogliere interessanti dati sul1·a u<lan1en lo termico, dai quali parrebbe ri, u l tare cl1 e la descrizione clas ica della m-<llari.a. per alcu11i punti, non può e sere mantenut a. 1

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L'inoculazione malarica m ediante Anofeli fu da James eseguita con successo anche in casi già in preceden za rnalarizzati ripetut.amente per via en·dovenosa o intramuscolare, ma nei quali l 'inoculazione non aveva mai attecchito, ed anche in casi infettati e reinfettati con su ccesso più volte , ma divenuti poi apparentemente immuni verso nuove inoculazioni di sangu·e. A tale proposito· però Jam·es fa notare che il ceppo di t erz.a na b enigna con il quale fur ono infettati gli anofeli ch e provocarono l 'in~ezione, era differente da quello inoculato in preoedenza agli stessi malati· per via intramuscol:are o endovenosa, ritenendo pertan,to che parecchie infezioni provoca te ad intervalli media nte l 'inoculazione ·del sangu e con un oeppo determtinato di Pl. vivax, non conferiscono immunità verso una infezione provocata con un altro ce·p po· di vivax, introdotto mediante puntura di anofeli. Vi sono tuttavia individui decisamente refrattari : Jl loro san gue si mostra inospitale per i parassiti malarici. Jam es pensa ch e occorrerebb~ farne uno studio biologico 1c1ccurato , perchè la r efrattarietà o la recettività possono essere ·determin.abe d.a cau se istologiche o biochirruich e, come leggera modificazione della reazione normale d1el sangue, a.Iterazio·n e del contenuto di leci tine o di proteine, ecc. m en tre non è giustificabile di ammettere senz'altro ch e la refrattarietà, congenita od acquisita, sia legata alla presenza di anticorpi. In definitiva dunque le ricerche di Jan1 es stabilivano in modo netto la possibilità di effettuare il trattamento malarico delle malatti e mentali medi.a.nte para·s siti puri di t. benig na, inoculati direttamente da zanzare infestate sperimentalmente, nozione questa di cosi grande importanza, ·da indurci a stabilire l 'applicazion e pratica di ta l1e metodo. 1

I primi tentativi di in oculazione malarica mediante la puntura di Anopheles furono da noi iniziati nell 'est.ate del 1928, uniformandoci, .più ch e fosse stato possibile, alle ricerche di .James. Cond·izion e fon·damentale per la trasmissione diretta della malaria a mezzo di Anopheles, è di poter disporre di malati gametociferi di terzana b enigna e di Anopheles sicuramente non infette. Per quan to rig uarda i malarici era fa cile trovarne n elle corsie della nostra Clinica; le Anopheles (quasi tutte apparten enti alla specie maculipenniS) ci erano fornite dalle località di Massarosa e del Fucino, zone dove esiste la condizione di ano felismo senza malaria. Le Anophele , al momento slesso d ella cattura , \ enivano poste in gabbiette di dimensio1


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ni 20 x 10, con fon do di legno e pareti di garza, so:rrette da un 'intelaiatura di fil di ferro; .tali gabbiette sono a:dattissime per mantenere le Anopheles in attesa di farle pungere, inquantochè up. lato apribile della gabbietta permette di porre nell'interno di essa una vaschetta contenente d ell'acqua e gli alimenti per le Anopheles. James ,e d altri AA., pri.mia di infettare le zanzare, consigliano ,d i acoertarsi che il soggetto destinato sia un. terzanario puro, pro.ceden,d o a·d un passaggio diretto del suo san gue in un altro individuo. Ciò non fu mai fatto da noi . Però prima di far pungere le zanzare aveva~o cura di ripetere più volte l '·esame ·del sangue, spesso anche durante la mede·s ima giornata: ed oltre a ciò atten·devamo sempre che il malato avesse avuto 5-6 attacchi febbrili, in modo da poter vedere sulla grafica della temperatura il tipo di curva caratteristica della t. benigna. Indispensabile per l 'infestazione delle Anopheles è, come abbiamo detto, la, presenza di gametociti nel sangue periterico, ma dall'insieme delle osservazioni sembra essere stato con statato che più che il numero dei gametociti abbia importanza la loro qualità. Secondo un criterio stabilito da Darling, infatti, il 8an\g ue dovrebbe contenere almeno un gametocito · ogni 500 leucociti :affi.n chè le zanzare possano infettarsi, ma un sangue terzanario che per 1000 leu cociti contenga meno di un gametoc ito maschile capace di emettere i flagelli in 15 minuti a 25° C. (in t~rmostato) si dimostrà sempre incapace di infettare le zanzare~ · .. Nei malarici primiti~i, i gam1etociti compaiono alcuni giorni più tardi delle forme asessuate e James afferma· di non averli mai notati prima del 7° giorno di malattia, mentre n ei recidivi si possono trovare molto prima, generalmente il primo giorno che la rec idiva appare .• ' Per far pungere le Anopheles, ci servivamo· delle stesse" gabbiette Ii.elle quali erano mantenute abitualmente, rispondendo esse ·m olto meglio allo scopo che non i recipienti di vetro cilindrici, chiusi ali' estremità con la gar:za, adoperati da James. Le gabbiette, in ognuna delle quali erano '20-25 Anopheles, venivano poste sulla superfic ie interna delle coscie o sull 'ad·d ome dei pazienti. Appenia applicata la gabbietta, si ricopre il malato con le lenzuola e con le coperte, iin modo da creare ur1 ambi·e nte oscuro e caltlo, favorevole all 'attivìtà .delle zanzare, e si Taccomanda al . malato di stare fermo. Abitualmente occorrono 20-30 minuti periehè 'le zanzare, ~ttraverso la garza, pungano : il malato stesso avverte la puntura e se ne lamenta. 1

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SEZIONE PRATICA

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difficile che tutte le zanzare pungano : generalrnen te la p erceD: tuale è del 50 %. James consiglia di far nutrire più volte le zanzare sul malato gam,etocifero, per aumentare le probabilità d'infezione, ed anche noi abitualmente le attaccavamo 2-3· volte. Naturalmente, perchè le zanzare tornino a pungere, è necessario attendere che abbiano digerito il 8angue in buona parte, il che avviene in circa 24 ore a lla temperatur~ ·di 24-25°. Le Anopheles che dopo essere state poste _p iù volte a contatto del malarico non avevan0 punto (ciò che risultava dalla constatazione dell 'assenza di sangue nello stomaco) venivano separate dalle altDe. A questo scopo si usava una provetta . COD: la quale venivano catturate, ad una a d una e poi collocate in ·altra gabbietta, di guisa che n·ella prima rimanevano solo quelle che avevano succhiato il sangue. Fra un pasto -e l 'altro ed an.che nei giorni successivi, in attesa che il parassita si sviluppi nelle pareti gastriche delle z~nzare e che d.a queste raggiunga le ghi:iin,dole salivari, le Anopheles vanno mantenute in un ambiente che, pur essendo favorevole alla dige~tione del . anguc e allo sviluppo del parassita, assicuri una mortalità minima. James ha potuto vedere che tali condizioni . si · verificano in un an1biente saturo 'di u'mi:dità alla temperatura di circa 24°. · A· ta.le temperatura le Anopheles vanno te11 u t·e per 10-12 giorni dal 1° pasto infettante, ossia il tempo n•ecessario per.chè, secondo le nozioni biologiche, gli sporozoiti raggiungano le ghian,d ole salivari, e quindi le zanzare siano inf ebtanti. Durante questo tempo , naturalmente occorre nutrirle, specie quando si constata, guardando l 'addome per trasparienza, che hanno digerito il sangue dell 'ultimo pasto. È sufficiente a tale ·s copo porre n,ell 'interno dell.a gabbietta d.e l cotone idrofilo bag nato di acqua zu~cherata .o. qual che frutto (aran ci, uva) ch·e le zanzare su cchiano, avidamente, e<f anc]1e .Jamies che per il passato era del parere che il miglior alimento· fosse rappresentato dal sang ue umano (o di coniglio o di cavia) successivamente h a avuto modo ·d i convin.cersi ch e l 'alimentazione con sangue è solamente più confa.cente, mia non necessaria. Se le zanzare son o piene di uova giunte a maturazione, a ffin ch è esse possan o deporle, si colloca, puve nel! 'interno della gabbietta, una vaschetta piena d 'acqua. Tonostan'te noi avessimo seguito scrupoloan1ente tutte queste regole, giornalmente avevamo un 'elevata percentuale ai mortalità di Anopheles infette, sicchè non riuscimmo mai n po ter fare alcuna inoculazione malarica nei l)aralitici progres i, come ci eravamo proposti. 1

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1890

IL POLICLINICO

Natura lm ente le zanzare ch e g iornalmente si trovavan o morte, venivano sottoposte all 'autopsia per la rioer oa delle o ocis ti ne llo stom aco e d egli sporozoiti nelle ghiandole sali. v.ar1 . Quasi .contempor an eamente a lle nostre esper ien ze , Ciacchi a veva tentato ug ualmente di inoculare la mala ria m ·ediar1te Anopheles. l suoi primi esperimenti , eseguiti con Anopl1eles na te n ei Laboratori, erano riusciti infruttuosi , m entre su ccessivamente adoperando f\ -' n oph ele. catturate adulte , l ' inocula zione m1a1

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dispone di insetti non fecondati, quindi più idonei ad essere mantenuti lungamente in vita : la deposizion1e de lle uova infatti espone le zanzare ad una mortalità assai elevata . Istituimmo p er ciò un .allevamento di zanzare, partendo da la rve di 2°, 3 ° e 4° 8tadio e da ninfe, raccolte nelle località di Fiumici.n o e di Nettuno. Con la stessa a oqu.a nella quale erano catturate, e quindi ri.cca di protozoi, crostacei, larv1e diverse e muschi, le larve e le ninfe veniva·n o poste in un recipiente di vetro il quale era poi messo sotto apposita gabbia ideata dal prof. G. Alessandrini ed in uso, nell 'Istituto di Pa rassitologi.a per la conservazione e l'allevam ento delle Anopheles (vedi fig. 1). Essa perLnette di vedere bene quanto avviene nel}' interno e rend·e facile la cattura delle alate che nàscono da larve o ninfe contenute nel r ecipiente .sottostante. La tempera tura alla quale la gabbia va n'1a·n tenuta ·d1e ve essere dii 27°-29°. • La mortalità delle larve è m1n1rna , mentre sviluppo è relativamente rapido e già a1 2-3 ° giorno di i.n cubazione , si incominciano a trovare le alate sulle pareti della gabbia . La percentuale di Anopheles maschi è elevata, ma possono. essere eliminati al momento in cui si catturano le Anopheles femmine per distri buirle, in numero di 20-25, entro le gabbiette ch·e serviranno poi ,per far pungere i malarici. Con success1v1 allevamenti nei Laboratori della Clinica, siamo riusciti ad avere a nostra disposizione, nello spazio di un anno e mezzo 1855 Anopheles femmine, delle quali però solo 1106 giu.nsero a divenire i11fettanti, ossia il 59 %, . mentre la percentuale di An. infetta11ti ottenuta da Janies anch1e nei mesi ritenuti migliori (agosto-ottobre) è stata del 50 %. La loro m:aggiore mortalità si produce durante il periodo in cui dopo che hanno punto, vengono mantenute in termostato perchè sia fa.v orito in esse lo sviluppo del .parassita, e non è raro il caso che di un intero gruppo, n e una rimanga in vita per il numero di giorni necessari affinchè gli sporozoiti raggiunga.n o le ghiandole salivari. Una diminuzione arich e leggera della temperatura del termostato riduce considerevolmente la .mortalità delle Anopheles e James, osservato ciò, ogni volta che disponeva di poche iianzare, non sorpassava mai i 22°. A tale temperatura il parassita raggiunge il completo sviluppo in un tempo maggiore, m.a in compenso le Anopheles sopravvivono in molto maggior numero. Diminuendo ancora la temperatura, ]a mortalità dell e Anopheles

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larica riuscì p ositiva in due casi di de111enza precoce. Nell 'estate 1929 decid·emmo di riprender e le nostl'e esperien ze. L 'in ... u ccesso dei nostri primi tentativi, di fronte ai ri ulta ti delle esperi enze di James, non po tendo esser e attribuito ·a particolari er rori di tecnica , doveva esser~ po to enza dubbio ir1 rapporto sia allo scarso numer o di Anopheles (200) ulle quali aveva mo esperimentato , sia al })eriodo limitato delle nos tre ricer ch1e (circa 2 r11iesi) . Le prime ·esperienze ·d i James infatti era.no <lunate circa due anni e le Anopheles adoperate era state circa 2630, delle quali solo 530 era no divenute utilizza bili. A differ enza di quanto avevam o fa tto in preoed1e11za però, stabilimmo di servirc i unicamente di :\ no phele . . n a te n ei n o t ri labor a tori . La certezza d ello ta to ind enne d ell e 'zanzar e è in tal n1odo a. oluta ed oltre a ciò si

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1891

SEZIONE PRATICA

si riduce al minimo e James ha potuto ma11tenere in ghiacciaia ad una temperatura _variante da 4 a 6°, delle Anopheles infettanti, per un periodo di circa 3 m esi dal m :o mento in cui gli sporozoiti erano stati riscontrati nelle ghiandole salivari, giacchè solo quando il parassita ha raggiunto tale stadio, una zanzara si può ritenere infestata ed infettante e non come sostengono Bruce Ma ine ed altri, i quali con sid·erano infetta un ' A·n opheles fin da quando ha punto per 1a prima volta l 'individuo malarico. 'ames ritiene anzi ch e ne ppure I.a presenza di sporozoiti nelle ghiandole salivari, assicura in modo assoluto, dopo che la z.a nzara ha punto, · ch e l 'individuo sia infettato, m entre l 'inoculazione può riten ersi certa, qu.ando, oltre ch e nelle ghian•doJ.e salivari, g li sporozoiti si trov.a no liberi nel dotto salivare comune d ella za:n zara, n el momento in cui essa punge. Ciò appunto spiegh erebbe i su ccessi e gli . . 1nsu ccess1. Le b .a sse temperature, sia ch e agisc.ano di continuo, sia con interruzioni di temperature alte, non uccidono affatto le oocisti e g 1i sporozoiti del PI. vivax, contenuti rispettivam ente nello stomia co e n elle ghi.an.dole salivari delle Anopheles; solo sembra che le oocisti, a bassa temperatura, subiscono un arresto di sviluppo ·Ch·e si r iattiva però fa cilmente non appena la temperatura ritorna sufficientemente elevata. Anche noi, osservata l 'influenz1a della temperatura ulla mortalità delle Anopheles, non le sottoponemmo ma i .a temperature più alte di 22° ed oltre a ciò abbreviammo la loro perma nenza in termostat o. Proced evamo pertanto n el seguente modo: Dopo ·ch e le A.n oph eles avevano punto 2-3 volte il soggetto gam·e tifero, venivano subito poste in termostato alla temper.atura di 22° per 8-10 .g iorni . TrascoTso tale t empo , per ogni gabbi etta conten ente 2.0-25 Anoph eles, n e venivano sezionate 4-5 onde assicurarsi, medi.ante la ricerca degli sporozoiti nelle ghia n doli salivari, d·ella loro infettività . Questo sagg io, se riusciv.a positivo, f.a c·eva supporre ch e la maggior parte delle rimanenti Anopheles fossero infettanti e d allora esse veniva.no poste subito in g hia·cciaia alla temperatura di 1-2°, •da dove erano tolte solo quando dovevano pungere i malati da malarizzare·. ,. · In tale occasione occorre avere cura che il passaggio delle zanzare negli ambien ti dove si trova.no gli ammal.a ti dia f.ar pungere, avvenga in modo g ra·d uale, per evitare di esporr e le Anop·h eles a sbalzi troppo bruschi di temperatura: tolte dalla ghiacciaia esse vanno quindi tenute per 1-2 ore ad una temperatura di 7-8° e poi portate n egli ambienti a tempe-

ra~re più elevate. Analogamente si procede

pet il ritorno delle A.n opheles nella ghiacciaia .. Seguendo tale regola, noi siamo riusci ti a m antenere ~n vita Anopheles infettanti fino a<l un massimo di .cinquie m esi e m1ediante allevarpenti su ccessivi di larve e consecutive infestazioni di Anopheles, ci è sta to possibile eseguire malarizzazioni in qualsiasi stagio:n,e (;d in qualsiasi momento ne è capitata l'acca• s1one. La tecnica per trasmettere l'infezione delle zanzare infette ai pazienti destinativi, è naturalm.ente ug uale a quella usata per infettare le zanzare: in questo .c.aso, stando alle osservazioni di tutti gli Autori, basta che le Anophelies infettanti pungano una sola volta. Il .miglior momento perch è esse pungano è al mattino presto o di sera dopo la caduta del sole. In una nota a parte, è nostra intenzione riferire, dal punto ·di vista clinico, i casi di paralisi progressiva da noi m1alarizzati m ediante Anopheles; fin da ora però possiamo dire ch e l'inoculazione riuscì positiva nell'80 % diei ca- . si con un p eriodo di incubazione oscillante dai 12 ai 14 giorni, senza .c h e in nessuno si verificasse inconveniente alcuno. . La tecnica d 'inoculazio.n ·e è, come abbiamo <letto, ·di €·str ema fac~.lità e quin°d i praticabile dia ogni studioso; gli a llevamenti di larve di Anopheles, ch e a prima vista possono sembrafle richiedere specia le a bilità, sono anch ' essi invece di facil e attuazion é. ed una volta istituiti, possono ess·e re mantenuti e continuati da qualsiasi persona abituata a lavorar€1 nei Labora tori. In Inghilterra, do·po le ricerch e di .James, la m.al.arioterapia della paralisi progressiva mediante Anopheles, ha avuto subito rapida diffusion e, (!Davidson, Gordon, York.e e Wright) ed .attu.almente molti psichi.atri inglesi u sano dare la preferenza a talè .m etodo, avendone· riconosciuto il valor e pratico. Anch e noi, m edia nte le nostre osservazioni ci si.amo potuti convinoeDe di ciò ed è per questo, anzi , ch e abbiamo voluto estenderci m inutam·ente su tutti i particolari di tecnica, così da rendere evid·en te, in modo assoluto, sopra tutto la possibilità ch e tale metodo offre di praticare il trattamento malarico della paralisi progressiva in qu1alsiasi momento del1'anno, cosa ch e, secondo noi, non è priva d 'importanza. A tutti infatti son note le difficoltà e gli inconveni1enti che lo psichiatra incontra qua 11do 1d:ebba seguire un 'inoculazione diretta di sangue malarico, non essendo riusciti ancora a trovare nè un mezzo sictll'o di coltura per i par.assiti malarici e non essen.ao possibile di trasmettere 1'infezione a gli animali. 1


18.92

IL POLICLINICO

Negli Istituti psichiatrici si suole iniettare sangue malarico da paralitico a. paralìtico, sebbene ciò esponga alla possibilità che lo stipite, dopo numerosi passaggi da uomo a uomo, si esaurisca e presenti, d'altra parté, l 'incognita d 'inoculare sangu·e dannoso al ricevente. Ma all'infuori degli I·stituti manicomiali, lo specialista ben xar.amente si trova nellie condizioni di eseguire .malarizzazioni qua.ndo egli lo crede opportuno, p·erchè anche in piene località malariche solo con difficoltà e per un perio·d o limitato di tempo (aprile-luglio) si riesce ad aver.e sangue con parassiti di terzana benigna e d'altra parte mentre in tutti i paesi. esistono paralitici progressivi, :non tutti i paesi sono ma1arici. In queste evenienze si suole ricorrere alla spedizione di sangue malarico, m .a ciò, oltre a diminuire la probabilità del successo terapeutico, è isolo possibil e quan•do la distanza non è eccessiva, -esse·ndo noto che il sangue può rimanere infettante fino ad un massimo di 48-72 ore ·dal momento del prelevamento. Questi ed ialtri inconveni.e nti, che la pratica medica ha messo in evide·nza sono, senza d11bbio, quelli che hanno rie so difficile al medico pratico l 'ap1)licazione su larga scala del trattamento malarico nella para.lisi progressiva ed in altre forme morbose. Pe r tali considerazioni noi crediamo pertanto di poter affermare che : 1) la m .alarioterapia mediante gli Anopheles sia preferirsi . alla inoculazione di sang ue malarico nella terapia della p. progres• s1va; 2) l'istituzione di opportuni centri di allevamento di Anopheles inf.esta.nti, da dove, occorr·endo, possano anche essere inviati campioni in qualsiasi momento ed in qualsiasi località, a ssumra grande importanza per la diffusione di questo sussidio terapeutico ch e tante insperate g uarigioni è capace di apportare. Un quesito riman·e da risolvere ed è se l 'inoculazione della m .alaria d.a parte d1egli Anophel es costituisca un m ezzo terapeutico superiore .a quello mediante il sangue. Il tempo e la g rande esten sione del mietodo potranno deci·dere ciò; per or.a noi ci si.amo limitati ad indicare la possibilità pratica dell :applicazion·e di qu esto metodo. 1

I

RIASSUNTO . L'A. h.a priaticato la malarioterapia d ella paralisi progressiva mediante gli Anoph~les, ma anzichè di servirsi di insetti catturati adulti •e poi infestati, ha preferito adoperare zan zar e nate in Laboratorio.

[ ANNO

XXXVIII, NUl\'I. 51 J

Ra iscituito nella Clinica Medica di llo111a allevamenti ·di Anopheles, partendo da larve di 2°, 3 ° e 4 ° stadio e con accorgim1ènti di tecnica è riuscito a mantenere in. vita Anopheles infestanti fino ad un massimo di 6 mesi. L 'A. mette in evidenza i vantaggi che tale metodo presenta di fronte all 'inoculazion.e di sangu1e malarico e conclude sull.a utilità d 'istituire çentri di malarizzazione, per diffo11dere sempne più I.a terapi.a malarica della par.a lisi progressiv.a e di altre forme morbo,s e. Ro·ma, gennaio 19.31. BIBI.IOGRAFIA. Asco1. 1 V. La Nlalaria. Uri. 1'ip. -Editr. 1"orin ese, Torino. C1ACC' tfI O. Riv. di Mnla1·. , 1930, n. 6. BnucE MAY~E. fJ nited States Public Health lleports, voi. 37, 1922. DAv1nsoN T. V\l . Brit. Med. Journ., 7 marzo 1925. GERSTERl\'CANN J. Die Malariabehandlung der progressiven paralyse. J. Spri11ger, Berlino, 1928. GonnoN ll. M. A11nals 'frop. lVled . a. Paras., 30 dic. 1924 .. J A UREGG W. La rr~OJlariothérapie de la paralysie généra.le et des aff ections syphilitiques du SJ'stème nerveux. Conférence X, R éun. neurol., Puris; Rev ne Neurologique, 1929. JAMEs S. P. e SnuTE P . G. Rapport sur les pre1n iers r ésultats fou.rnis par l es travaux de labor atoire sur le paludisme en Engleterre . Genève, 1926. J AMES S. P. Some Gen eral Results of a Study of Induced Malar~a in England. Trans. Roy. Soc. Trop. Med . .a. Hyg., marzo 1931. YonKE W. e WRIGBT '\IV. R. Annals Trop. l\1ed. a. Paras. , giugno 192.5. MrssrROLI A. Lezioni alla Scuola Superiore di MaJariologia, Roma, 1929 . 0TTOLENGBI D. e BRoTzu G. Bo11. Scienze Mediche, Bologna, lug.-ag. 1929. . SÉZARY A. e PARDÉE A. Paralyse générale .. Les trailements modernes. G. Doin, Paris, 1930. SwEL.r..ENGREBEL N. H. , SwELI.ENGREBEL J. M. H., GRAAF e DE BucK A. Boli. Soc. Path. exot., ottobre 1929. InteressantJsslma monografia:

Dott. VIRCINIO DE BERNARDINIS T en. Col. Medico, presso la Direzione Gen. dì San. Mii.

Rapporti fra malaria e tubercoJosi INDICE: P,-emessa. CAP. I. Consensi e dis~ensì . Sl!1. vario

interferire delle due infezioni. - CAP. Il: I. datJ. sta~1st1c1 nelle popolazioni e negli e~erciti. - CAP. III. S1gn1ficat1ve interferenze fra la malaria, la tubercolosi ed altre malattie ..- CAP. ~V. Le ricerche finora eseguite nella coincidenza o nei rappor~1 dell~ due infezioni. CAP. V . Nostre ricerche sui rapporti fra J dissesti ematologici e umorali indotti ~al~a ma!ana e ?alla tubercolosi. - CAP. VI. La nostra cas1st1ca e 1 r~pportJ fra malaria e tubercolosi nella medici.na legale . militare. . CAP. VII. Alcuni punti d'incidenza de1 d'!e .morbi. La mal ~rt~ terapia nella tubercolosi polmonare. - Riepilogo e concius1on1. Bibliografia.

Volume di pagine 144. Prezzo L . 1 8, più le spes~ postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 5, 2 5 in porto franco. Inviare Vaglia ali' editore LUIGI POZZI. Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA.


• '

[ANNO

XXXVIII, NuM. 51 J

SEZIONE

LAVORI ORIGINALI. OSPEDALE

DI

s.

SPIRITO

IN ROMA

PRATICA

18.93

è sembrata la più pron1etten te n ella ricerca di un modo di osservare continuamente -la funzione ·del cuore durar1te le operazioni chirurgiche. L'elettrometr-0 oa pillare di Lippmann e poi quello a corda di Eintl1oven h.a nno da molto temp·o rivelato le pulsazi-0ni ·e lettriche .del cu.ore. L '·e·lettro·metro ·d i Lippmann consiste in un tubicino capillare, nel quale il rr11ercurio, fattovi penetrare con una pompa, tocca una so1uzi one di acido solfori1co. Nella superficie di contatto la ten:Sio·n e superficiale del menisco del mercurio si m-0difica aumentando quando il mercurio riceve una carica negativa rispetto all 'acido solforico e diminuendo qwando riceve una rcarica positiva. Ne segue che, entro certi limiti, non s uperiori a Volt O 80 ad ' , ' og·11i variazione di ten sione elettrica avviene un sollevamrento od un abb.a ssamento ·d el menj sco del m·e rcurio. Un.a maggior.e sen·s ibilità ·ed un.a minore inerzia hanno fatto preferirei l 'elettrometro a corda , nel quale le indicazioni sono diate dallo postam·ento che una co•rda metal lica, tesa n·el campo di un poten·t e 1elettrom.agnete, subisce quando· ve·n ga traversata da un fluido elettrico. Qu.a nto nell 'appareccl1io, di Lipp.m ann, come in quello di Einthoven, si tratta di indicazioni minime e, per apprezzarle, occorre ing·ran·dirle ,o tticamente. Esse sono molto utili in laboTa torii .s peciali, ma nelle comuni camere operato•rie i1on sono pratiche, sia per la difficoltà dell 'osservazione , si.a perchè i risultati vengono facilmente disturbati per induzio·n·e dai circuiti vircini. Maggiore pra~icità si è ottenuta amplificando la tensione elettrica da rivelare p-rim.a di condurla all '1appareccl1io. In tal modo si è elevata la soglia di sensibilità d ell 'apparrecchi-0 e si sono r esi meno nocivi i disturbi accidentali. Alcune case costruttrici di elettrocardiografi usano attualmente amplificato·r i cardioelettrici prima della riveliazione . Ma anche gli apparecchi così · ·costruiti non rispondono allo scopo che occor r·e al chirurgo. Al chirurgo occorre che l 'amplificazione si.a tale da far funzionare un indicatore m lo lto ..semplice e molto evidente. Il qu,esito che oc.corre risolvere per ciò è quello ·di costruire un amplifica.tore tanto potente da fornire una forza el,e ttromotrice relativam ente consi·d.erevole. Ho usato come 1amplificatore un comples- so costituito da più valvole termoioniche. Queste, che h anno un largo impiego nella tecnica delle radiocom1Unicazi.o ni, possono essere utilizzate anche in altri rami della tecnica e della scienza quando sia ;necessario rilevare 1

Sul modo e sull'utilità di rivelare il polso elettrico del cuore durante le ope1.. azioni chirurgiche. Dott. Gu1Do .EGIDI, chirurgo· ·primario. ll compito di sorv.e gliarie I.a funzione del cuor.e durante. l.e operazioni chirurg iche ordifilariamente viene assegn.atO" ad un a·s sisten.te, ma talora, o per difetto .di personale o per difficoltà inerenti alla posizione ·del p1aziente, la sorveglianza viene difficoltata o· impedita. In alcune operazioni si applica la fascia pneumatica di uno , fign101n.anometro o di un osci1lomiettro ad un braccio o ad una giamba del soggetto e si o serva.n o i valori della pressione sanguig.na e pos ibilmente anche la frequenza del polso. Ma i detti apparecchi, delicati e pi·u ttosto ingombr.a nti, richiedono anch'essi l'opera di un assiisten.t e . L'.ascoltazion·e dei toni del cuore, ~icevuti in micro·fono ed amplificati, potrebbe dare indicazioni continue udibili da tutti i presenti nella camera operatoria; ma il m,icrofono riesce ingomb·n ante e n on è facile tenerlo nel dovuto posto per tutto il t empo dell 'op era• z1one. Per queste con iderazioni puramente pratiche, allo scopo ·d i avere segnalazioni continu·e sull.a funzione 1c.a:rdi.aca, mi so1n.o rivolto ad .altre vie. Come ,è no.to·, ogni tratto di muscolo cl1c si contra.g g.a diventa elettrica.m1ente negativo rispetto ad un tratto in riposo· dello stesso mllscolo. Siccom e la contrazio·D·e cardiaca è peristaltica e procede dalla base veriso la punta, con 11a frequenza delle pulsazioni, si generano alternative di negatività e d i positività che si propagar10 verso la periferia del corpo, di m-0do che anche in questa si a lternano due campi di polarità opposta. I du·e campi sommati rappresentano tu.t ta la supe-rficie d·el corpo ed un piccolo tratto di 1ci.ascuno di essi basta per captare le .differenze elettriche. Lo studio dei tien.o m·eni elettrici d el cuore nell 'uom·o e neg·li .a nimali e per di p1iù la pr.a tica d·e11 '·eJettrocar.diog rafi.a insegnano eh.e n·ella sce lt.a d,eJla sede di appficazio·n e degli elettrodi v'è una libertà considerevole; così 1che in ogni operazione si può trovar posto per applicare gli elettrodi fuori del campo operatorio. È noto inoltre ch e un contatto elettrico si stabilisce e si mantiene piuttosto facilmente. Per questi motivi la rivelazione dei fenomeni elettrici mi 1

4

1


1894

[.i\.NNO XXXVIII, NuM. 51]

IL POLICLINICO

o 1amplific.are fenomeni el,ettrici o magnetici da . Se, per es., una lampada ha pendenza 2, mo lto deboli. si vuol intendere che, per ogni variazione di Vi sono molte varietà di valvole termoioun Volt sulla g rig lia, si ha una variazione di n~che: io mi limito a . pa:!lare dei triodi per due mA . nella corrente di placca. :ragioni di ·s emplicità. Essi derivano da l diaSic.come poi la forza elettromotrice (E) è, de (o valvola di 1F leming) il quale è costituito p·e r la legge di Ohm, eguale al prodotto inda un bulb·o di vetro nel quale si trovano tensità per resistenza (I >.< R), se la lampada due .elettrodi: il filam ento o catodo, destina- · h a un.a resistenz.a ·di 1O.000 ohm e lascia pasto ad emettere gli elettroni, e la placca o sare 2 mA . , ciò sig nifica che nella lampada anodo destinato a raccoglie-rli. Il filam,ento è consid·er.a ta, di pen.d1e nza 2, la variazione · di ma ntenuto · in stato di inaan·d escenza da una pote·n ziale di 1 V. sulla griglia ha pilotato 11el batteria di accensione e la placca è c ongiun - circui.to di placca una forza elettromotrice di ta al polo positivo di un 'altra batteria (ano10.0·00 x 0,002; cioè 5 V. E 5 è stato il fatdica o di placca) ·della quale il polo negativo tore di amplificazione.

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filamento ;

è c ongiunto a l filamento. Quando il filame11to è acceso, si stabilisce un.a corrente elettronica , che va dal filamento alla placca, la quale è 1'equivalente di un1ai co:rriente p o·sitiva 1che va dalla placca .al filamento e che ha quin·d i il senso dovuto alla batteria ano,d ica. Questa, in tali con dizioni, fa circolare un.a corre;nte attraverso la r esistenza rappreseintata dall'inter' 'allo pl1a·c ca-filamento (fig. 1). Nella valvola a tre elettrodi (De !Forest); tra placca e filamento è inserito un terzo elettrode detto griglia o elettrode di regolazione o di controllo (fig. 2). La griglia favorisce od os tacola il passaggio della corren,te di placca secondo che subisca, rispetto al filamento, una variazione di potenziale nel senso della positività o della n1egatività. J_,'azione della griglia è quindi quella ·d i comandare il passaggio d ella corrente di placca in modo che a variazioni pioc.o le . del potenziale di griglia corrispondano ,rariazi oni ampie dell.a corrente di plaoca. Il ra pporto tra potenziale di griglia e corrente di placca, che si chiama pendenza, entro certi limiti, è fisso per ciascuna lampa1

1

I

•• •• •

Schen1a di diode. P =. placca.

F1G.

1

I

l . I

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I•'rc. 2. - Schen1a di· triode. - F = filamento; P · = placca; G = griglia. - La terza batteria ha un punto intermedio congiunto con il filamento. I due poli della batteria sono congiunti, per m,ezzo di una resistenza lungo la quale la tensione cade dal valore massimo al valore zero. Per mezzo d i un altacco mobile, è possibile dare alla griglia una tensione superiore (positiva) o inferiore (negativa) rispel to a quella che ha il punto congiunto al filamento.

Trasm.e tten°d ò a lla grig·lia di una seconda lamp.ada la variazione ottenuta nel 1circuito anodico della priml3., abbiamo un 'ulteriore amplifiaazione; e così via di ·seguito. Teoricamente non c 'è limi.te a ll 'amplificazione e la amplificaziolile sull 'ultima valvola è una pooonza del fattore di amplificazione di numero eguale al numero ·delle valvole impiegate. Se all 'uscita ~i un am1plificatore, che abbia ad es. uro.a valvola terminale di pendenza 2, vogliamo :un'intensità di 2 mA., occorre che faicciamo agire sulla griglia di essa la tension·e di I Volt; e se a ll 'origine non abbiamo che 0 ,001 Volt, occorre che questo venga amplifi aato mille volte usando numero di valvole adegua.to. Nella radiotecnica I 'accoppiamento delle valvole 1si fa in diversi modi tutti ben studiati e tipici.

un


[ANNO

XXXVIII, Nu:Nr. 51 J

SEZIONE PRATlCA

Nella con.d izione che ci interessa è stato necessario procedere per ten·ta.tivi; questi mi hanno fatto preferire l 'accoppi.amento che si dice per :resistenza capacità. Esso consiste nell 'inserire nel circuito anodico di una vialvola una resistenza di a lto valore e nel far seguire ad essa un 1c.ond.e nsatore ch e, con l 'altra a-rmatura, è cong·iunto alla grigl ia della valvola successiva (fig. 3). I11 tal modo, quan·do I

R

,

e

3. - R = resistenza che determina la caduta di potenziale nel circui lo anodico della prima valvola; C = condensatore che 10 trasmette in senso contrario alla griglia della seconda valvola.

F1G .

nella prima val vola si ha un passaggio di corrente, la resistenza determina urua caduta di potenziale che, attraverso il con,densa.tore, agisce . ' .come una v.ari.azion·e in senso contraI'io , c1oe in aumento, sulla griglia della valvola successiva. Così .all '·eiccitazione ·dell.la griglia della prima valvola corrisponde un' eccitazione amplificatJa d1elle griglie successive. Il re1Dtdimento, che si na in amplificatori di questo genere non corrisponde all'amplificazione teorica d·e lle valvole: è .forse la metà ed anche m ·e no; nei miei apparecchi è in~eriore a quattro .decimi . P.er es. in un .ap·p arecchio a 6 valvole, l ' ul tima valvola serve a da1:e l 'inte.n sità, le prime 5 a.d .amplificiare il potenziale. Siccome il fa·ttore ·d i amplificazione delle valvole usate ~ 10, l 'amplificazione teorica dovrebbe essere 10 all.a quinta potenza, cioè 100.000; se il rendimento fosse d el 50 %, sarebbe 5 alla ql1inta, cioè 3625; e se fosse del 40 %, sarebbe 4 alla quintJa, cioè 1024. Da alcune prove di .taratura che ho fatto , desumo· che il re ndimento sia un po' m.eno del 40 %. I miei apparecchi reagiscono all 'uscitla come se all'entrata subi ssero un '.eccitazione di circa 0,001 Volt. Ciò significa che la variazion e elettrica prodotta da) cuore, quando vien e ra,; colta 1alla superficie del corpo è di circa otuul Volt. La in.essa a punto di .tali apparecchi ric.1tie1

1

1895

·de numerosi accorgimenti. E facile c11e alcune parli d1ell 'apparecchio forrr11110 iudutta11ze. .che congiun.t e con i condensatori ' diano or1g1n e ad oscillazioni proprie le quali, interferendo •Con quelle da rivelare, le disc.urbino. Come è noto dalla radiotec11iica, i clisturbi di · .t al genere sono· tanto più difficili ad evitare, qwa:nito maggiore è il numero delle valvole usate. Un amplificatore a sei valvole, come qu.ello che. io uso, è· ·u n amplificatore che ogni radiote c~ico considererebbe al di là del 1irni te di stabilità; tuttavia sono· riuscito a darg·li una stabilità soddisfacente sia u sando condensatori di rcapacità ·r elativamente· gra.n de, sia aurnenta.n .do fortemente la negatività della griglia dell 'ultimia va,lvola. A quest 'ultimo artificio mi p1are di dover dare l 'importanza mas- • sima: mediante esso tutta l 'emissione anodica, disturbata da oscillazioni proprie dell 'apparecchio, resta soppressa e rimang.o no solo qu.ei residui di emissioni che sono dovuti ai segnali amplificati. Ciò in altri termini significa che l 'apparecchio rivela solamente le eccitazioni 1che riceve dall 'esterno e spiega il fatto precedentemente accennato che l 'iamplificazione ottenuta è inferiore a. quella teorica. Comun1que siano le cose, ad. ogni oscillazio·n e d ell ' indice dell'apparecchio, corrispond e una pulsazione rca-rdiaca: e questo appunto era quel che si desiderava. Altra difficol.tà non lieve che si è incontrata era dovuta ad induzioni ed effetti reattivi tra i fili p·ro·v enienti ·dalle batterie. L 'a·pparecchio che sul banco di prova agiva regotarmente, diveniva folle o restava inibito appena rinchiuso in. una cassetta. Per superare questa difficoltà si è dovuto determ,i na·r e con numerose prove quali fossero i d·e corsi adatti per i fili e quale la disposizione da dare alle batterie. Attualm·ente :sono riuscito a costruire apparecchi sufficientemente stabili e capaci di funzionare regolarmente. Lo schema di principio ch e è Tappresentato in fig. 4 si è mostrato buono anche usando valvole di diversa specie. Usan·do valvole di maggiore potere di amplificazion·e ho potuto ridurne il numero fino a quattro e credo ch e rcon altre valvole si potrebbe ridurre ancora. La grandezza dell 'amplificazione ottenuta mi ha permesso una certa libertà nella scelta deg li apparecichi indicatori. A principio delle ricer che usavo l 'ele ttrometro di Lippmann . Questo che, eccitato senza amplificatore, dà variazioni di livello apprezzabili con lenti, eccitato con un amplificatore che dia all'usci1

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[ANNO XXXVIII, NuM. 511

IL POLICLINICO

ta 0,02-0,03 V. dà oscill.azioni di livello di al-

equipaggio m 1o bile, ad ogni passaggio di corc uni millimetri, quin<li ben visibili ad occhio rente, fa spostare un indice situato avanti ad nudo e visibili anco:na meglio se l'ombra del un arco graduato.. La rotazio·ne dell 'equipaatubicino di mercurio si proietta su uno schergio mobile dipende dalla corrent@ che pe~­ mo per m .ezz-0 di una lampada. corre lo strun1ento e. dall 'azione di una molla Il sistema, ch e è abbastanza buono, a rna- antagonista ch e ten.d e a riportare l 'equipagno a mano ch e ho potuto aver.e amplifica~ g io m-0bile alla posizionie di riposo. zioni maggiori, ha ceduto il posto a sistemi Scegliendo qu·e lli costruiti con filo molto più sem1plici. so.ttile, si h.a n.n o i cosiddetti milliiampero1neUn altro bµ.on· indica-to-re 1ch e ho u.sato è tri ed i galvano·m etri, strumenti di g·randisla lampada al Néon. Questa si illumina con sim.a sen sibilità ·e di costo rel.ativam.ente mite. _ _ ____:,-:----=------------------,.-~_..;;;..-----...!------... 100·1~w , f

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F1c. 4. - I~ , E = el ettro<l~ cla ..appJjcare al soggetto; MA = m,illiampèrometro: R, R', R", R'", R 'q', R "'" = resistenze di. griglia: R-, R-' , R- " ' R- '", . R-"" = resistenze anodiche·, C' C' , C" C'" ' ,,, . d , e" = con ensalor1; t- 100-120, +70-80 = t ens1011e an1)dica in Volta; +· 4, 4 = tensione di accensione; - 1,5, -.20-30 = n ega tivo· di griglia.

intensità di corrente minima.. e richiede u1La • ten sion e cl1e non .. è eccezion.aie n ei circuiti anodici. Si h a per risultato cl1e, ad og·11i inlpulso .ele ttrico del cu-0re, la I.ampadd si a.:cende. Ma siccom e occorrono tensioni an0ti icl1e elevate 1e forti n egativi di griglia per SJieg·nere del tutto la la.mpada n·e i p·e rioùi ui ripa.so, h o 1abb.andon.ato anch·e qu-e s to 11,eiio. Altri indicatori sono forniti dai relais elet· trom.eccanici dei quali sono .attu.almente sul mericato alcuni molto sensibili e di prezzo relativamente mite. Mediante essi si può comandare un circuito più potente ch e azioni un segnalatore di g-rande visibilità o un contatore o un apparecchio scrivente. Ma tutto ciò che forse domani sarà pratico, rappresenta oggi una complicazione o .alm.eno un .aumento di 1costo per uno sco·p o non a.ncora riconosciuto necessario. E per questo motivo che io h o tra lasciato di occuparmi di essi e terµiin o l 'elenco delle applicazioni del genere limitandomi a ri cordare ch e, tra i sistemi grafici , i più sempl1ci mi paiono quelli già completamente studiati, che ono in u so nella telegrafia e nella trasmis. ione dell e imm1agini. Il m ezzo indicatore che h o preferito è un comune strl1m.ento di misura elettrica consi. le11te in un campo magnetico n el quale un

Essi h ann o però l 'inco·n veniente di possedere n.ell.a molla un m·ezzo mecca:ri'ico soggetto ad inerzia e quin.di in1capace di segnalare spostamenti molto fr·equenti. Tra i milliamperometri del commercio, ne ho trovati alcuni che sono capaci di com1pier·e 200 oscillazioni cornplete al minuto e siccome so·n o forniti di un indice visibil e .anch e a dist,an.z,a , mi sono contentato di essi. Tale frequenza non ·è sufficiente a segnalare · le più piccole oscillazioni che appaiono n egli elettroca-rdiogrammi; ma di esse non mi sono occ11pato, essendo che lo strumento, do' 'end-0 servire ca.m e seg.na latore a visione d iretta, deve dare per ogni pulsazione un S(;gnale netto . E questo riesce tale nel miglior :? dei modi se è 1costi.tuito da una sola oscilla. z1one. Se per o,g ni oscillazion e registrasse tutte le oscillazioni .dell 'elettrocardiognamma, molto pro.babilmente la retina non potrebbe percepirle tutte d.ato ch e 1'intervallo di alcune di esse è, o fa cilmente diviene, inferiore al 1/ 1-1° di secondo, limite di sensibilità retinica. Inoltre data l 'inerzia dell'indice del milliamperometro, esso potrebbe rimanere ancora ·deviato dalle oscillazioni di una contrazion e 1cardiaca precedente al sopraggiungere di quelle della contrazione successiva. La segna1


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SEZIONE PRATICA

!:azione della frequenza sarebbe dlliilque incerta.

1897

sano alla pelle con cerotto oppure dia 2 spilli che si infiggoi;io nella pelle. Le lastrine d 'argento inumidite con ac<.1ua * ** sala~ sono adattissime nella maggior part•.' Lo strumento ha significato e fine diverso dei e.asi, ma data la loro rigi·d ità, talvolta si da quello che hanno i comuni elettrotardiosposta.110 e in alcuni casi non mantengono con grafi :' serve come indic~tore di frequenza .e la pelle lo str-etto contatto che è i1ecessario. di ritmo. E p,erciò che, speci.almer1te nei soggetti sotTra stato elettrico d,e} cuore e pressione . toposti a narcosi, è prefe·ribile l 'uso deigli spilsa.n.gui.g·:na ,,non v 'è alcur1 rapporto cosicchè le li. Reoentemente bo trov.ato che un ottimo in·d icazioni ottenute non riguardano q\1.esto contatto .si può stabilire, an·che senza trafigimportante carattere del polso. gere la pelle, usando come elettrodi un sòtPerò nelle condizioni ch e interessano il chi- tjle filo di rame o d 'argento col quale viene rurgo, esiste qu.a si sempre una r·elazione no- più volte tr.apun.to un rettangolo fatto con ta .t ra pres ione sanguigna e frequenza del cinque o sei 1strati di garza comune delle di})Olso; così ch e l 'indicazione d ell 'una fa qua- m ensioni ·d i cm. · 4 x 2. La garza contenensi sempre i.ndovinare · il comportamento del- te il filo metallico viene imbevuta con ac1'altra. qu1a salata, .applicata sulla pelle e quivi fisL'aun1ento d-ella frequ e·nza ch e si verifica ata co·n un ce ro~to che la copre completaqu.a ndo si .abbassi la pressione sang·uigna o 1nente. La g·.arza si adatta bene alla superfiil polso raro, ch·e con1pare per stimoli del cie del co·rpo· e·d il cerotto la ~antiene umida. vago o dei suoi centri , ,e sprimono sempre condizio1n•i perico.Jo,se. Condizioni ancoTa più * ** i:)ieri1c0Jose so:no espresse a.a lle aritmie. Forse Ho u ato l 'eJettrocardioscopio in quasi tutla temuta paralisi cardiaca, accide·n te tipica- lo le operazioni che bo eseg uito dal g.iugno mente improvviso, altro non è che l'epilogo del co·rr-en te anno.. La pratic:a mi ha rivelato di aritmie. rimaste ,scon<!sciute. Onde l'impor- che durante tutto que·s to tempo le batterie atanz.a di sorvegliare il polso continuamente. nodi1ch e .e quelle di grigl ia non hanno subìto Tutte le se,d i di applicazio'Ilie di elettrodi esau.r imento sensib~le; solo gli accumulatori .che servono n.e] l 'elettroicardio.grafia , servono per l '.accension1e dei filan1ento hanno dov11to .an ch e nell 'elettrocardioscopi.a. Però ho osser- e ere ricaricati qualcl1e volta; debbo però di\'ato eh.e in questa si hanno i più intensi im- chi.arar·e che la loro capacità era 11a più picpulsi di corren te qu1a.n.do uno d1egli elettrodi, cola tra quelle u sate in .commercio. e precisamente quello ch e va alla griglia delL'.app.a recchio agisce r egolarmente nelle cola prima \ralvola, senz.a p,assare attrav.erso la mu11i camere operatorie; l 'illumi:nazione ·eletresisteil2a, sia ·situato vjcino alla punta del trica ed i rrtotori elettrici che funzìonano in essa non lo' disturbano pllrchè non si tro·v ino cuore. L'al~ro può essere, situato indifferentemena .distanz.e im.f.eriori 1a.d un metro· dai fili che te :Sulla m.età d,e str.a de] torace, O sull'arto su- ·v anno al milliamperometro. Per questo m-0tiperiore destro, sul capo, sul collo o anche· su- vo lo schermaggio non è parso necessario. Si banno disturbi solo quando si toicchi il gli arti inferiori. L'unico tratto ·da evitare è quello co.r rispon.dente alla porzione di torace corpo del paziente con un elettrocauterio o vicina al cuore e situato al d1sotto di quella C[uan·do si fa cciano agire correnti ad alta frelinea obliqua stabilita ·da Wall~r, ch e va ool- quewa come sono per es. quelle che aziola spalla sinistra al fi1anco destro. Tale linea, nano il co1tello elettrico. spe{)ie di equatore elettrico, divide il corpo in In tali occasioni, senza distaccaiìe il paziendue 1c.a;m1pi, nei quali parten.do dall 'equ.atore, te dall'apparecchio, si fa agire l 'interruttore ove si trova il cuore, si propaga:n o alternati- che apre il circuito d 'accension·e e si sospenvam·e nte oscillazioni elettriche di seg.n.p con- de momentaneamente l 'osservazione; quando tra·r io. E ev idente quindi che se uno degli e- poi I.a cau.sa disturbante oessa di agire, con lettrodi si.a vicino all1a punta del cuore , e l 'al- l 'interrutto.re stesso si r~chiude il circuito. tro 1si trovi vicino ad esso e nello stesso cam* po, tra i 2 non possa essere differenza di po** La corrente che all 'uscitJa dell 'apparecchio tenziale o ve ne sia una .minim.a; quindi anche l'amplificazione sia propoTzionalmente r i- segnala le pulsazioni cardiache è sensib.ilmen: te eguale per ogni soggetto, anche se ·SI tratti dotta. Gli elettrodi usati sono costituiti da due di casi patologici. Ricordo dei pazienti nei lastrine di argento di · cm. 4 x 2 che si fis· ql1ali il polso era salito a frequenze insolite


1898

l L :POLICLINICO

(160-180) ed altri n ei quali il polso· radiale n o·n era più palpabile affatto; . in tutti le seg·nalazion i elettr ich e er ano intense come di n-0rm1a. In al.c uni sogget ti si ha una minore inten sità; la varia zione dipend e da fattori individuali e , pe r q uan.to sembra, prin cipalmente da v.ari.azioni della con-d ucibilità c utanea. Induce a riten.ere così l 'osservazion e ch e, per otten.ere un 'intensità .n orma le, p1er lo più b,asta ali mentar e la · su perficie degli elettrodi o trafigg.ere 11a pelle con spilli.

* ** L' eleittrocardioscopio rappresen ta

a mio parere il m,ezzo più pratico per dare informazioni sulla funzione del c uore. Tutta la complicazione di princi pio re_ta racchiusa nell 'interno dell 'apparecchio, al quale ·due ·s em.plici fili po.r tano ·i se.g nali del cuore raicéolti d.a piccoli elettrodi ch e si fcl pplicano, si ·pu ò quasi dire, in qualunque parte del corpo e compiono il loro ufficio qu.a]~p­ que sia lo :stato del soggetto, Ja frèquenza del polso o la grandezza della pr.essione san. gu1gna. P er questi motivi mi è sembrato che pote-se es... er e utile in chirurgia. Essendo riuscito a comporr.e lln apparecchio che qualunque dilettante può c ostru~re, ne ho indi1cato lo sch ema.

RIASSUNTO. È in.dicato e spiegato il mod-0 .di costruire

e di tisare nelle comuni sal e operato·rie un app·a re,cchio che tr.aisfomna l e pulsazioni elettrich e ,del cuore in segnali di grande visibilità. I CLASSICI DELLA

MALA~IA.

Collana pubblioata dalla Scuetla Superiore di Malariologia

FRANCESCO TORTI - Modenese. Dottore in Filosofia e

l\{ertic.ina; Professore Primario nel Patrio Ateneo.

La terapia speciale delle febbri perniciose 'l'r31duzione italiana a cura del Dott. Ciulio Lega, dalla edizione latina stampata a Venema nel MDCCLV. Prefazione del Prof. VITTORIO ASCOLI Volume in-8° di pagg. XXXII-308, nitidamente stam pato, CC!dl il ritratto del TORTI riportato su una eplenddda cailcogr:l.fia, ed una tavola 1< LIGNUM FEBRIUM,, fuori teeto. . Prezzo L. 4 O _più }e s:pe~e postali di epedi.7Jione. Per i nostri abbonati s·o le L. 3 6 in porto franco.

Gli studr·· di Camillo Golgi sulla malaria Raccolti e ordinati dal Prof. ALDO PERRO·NCITO Volume in-80, dii pa.gg. VIII-262, nitidamente stampato, con dieci ourve termometriche nel testo, due tavole e quattro ca,rte topografi che a colorù ·fuori testo. Prezzo L. 4 5 'Più le sJ)ese pootali di epeddzione. Per i noetri abbonati sale L. 4 O in porto fran e<... Inviare Vaglia all'Editore LUIGI POZZI. Ufficio P o. eta.le Su0-0ursale diciotto, ROMA.

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OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALI UNITI DI ORTE .

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Colecistite acuta simulante infezione pnerperale in donna operata di taglio cesareo per il .dott. rF . G. TROGU, chirurgo dir·eittore.

Il caso clinico cl1e ·descrivo mi _pare di un certo inteTtesse e ·d·e gno di illustrazione per • una serie di fatti e per la curva termica simulante infezione pu,erperale . Si 'tratta d~ certa B. ~1arietta, di cos tituzione sch eletrica ~rregolare specie pel b acino piatto r achitico con coniugata vera inferiore di 7<5 mm. È corpulenta per abbondanza di adipe, di statura bassa, torace robusto, seno voluminoso; ha 27 an n i . Nu lla di i11teressa11te nel gentilizio. Padre vivente e ~,àno; ]a Jna1n:ma morì a 42 anni per febbri &pag·11ole. Una sorella gode buona salute, è di costituzione sch eletrica regolare ed ha avu to due parti fisiologici. La p. ft1 allevata ar t.ili~i al1ne11te perchè quando nacque, l~ ~:ammfJ,· O}'.lerJta nel prini.o puerperio di mastite grave bilaterale, non ebbe portata lattea sufficiente. T.. a p . perciò crebbe un po' debole per ripelute enteriti; soffrì il inorbil lo a 6 anni ed indi stette sempre be·n:e fino all 'epoca del matriinonio, che contrasse a 24 anni con un uomo sano-. Mestruò a 12 anni e indi sen1pre in modo regolare per tempo e per quantità. Un mese dopo il matrimonio restò gravida. Portò · 1a gravidanza regolarn1ente sino al 9° mese epoca in cui solo si fece vedere dal medico, che consigliò il ricovero 11ella Clinica ostetrica per la viziatura pelvica. -Appena ricoverata il 14 dicembre 1928 nella Clinica ostetrica di Rom.a. ebb~ le prime doglie e dopo 48 ore non riuscendo a sgravarsi venne operata in n ar cosi di es trazione strume11tale de] feto morto. No~ ebbe conseguer1ze gravi per il trauma pat~to tanto che dopo breve degenza in Clinica, fu dimes~a. · Restò ancora. gravida nel dicembre del 1929. Credo cbe le sia stato consigliato il parto pren1aturo, ch e fu rifiutalo. Entra in Ospedale il 9 settembre 1930. Ha l 'adclome voluminosissimo per abbondante liquido amniotico; si apprezza ·il battito cardiaca fetale al quadrante inferiore; le contrazioni uteFine so110 scarse e poco val ide. Funzione cardio-renale buona. Attesi 24 ore· senza che la testa fetale accennasse menomamente ad iirl;pegnarsi nono,stante le contrazioni uterine si fossero rese abbastanza validè. Il sacco amniotico era ancora integro e non n e provocai la rottura slante che attendevo il consenso della P. e dei parenti ii1 merito alla condotta da me stabilita. Il parto era impossibile anch.e r.on l 'aiuto ·del forcipe; r1on mi restava che il rivolgimento, l 'estrazione podalica seguita da cr.aniotomia occipitale. ,S cartai questa ~anovra in bacino viziato perchè non meno pericolosa del ta alio ~esareo come in altri casi potei constatare. II 10 settembre 1930 con l'aiuto del Dott. l\lele inlervenni con la cPsa rea alla. Stinger.


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1899

SEZIONE PRATICA

Estra tto il felo viven te, trovai difficoltà per il distacco d ella place11ta i nserita sulla parete ant eriore del! 'utero. s \·l1ota to completame11te l 'utero si e]J]Je profu sa e1norragia ch e riuscii solo a fr er1are con pezze sterili caldo-u1nide, m e11lre conlemp oranean1ente provvidi all:a sutura d ell '11tero . I punti da m e usa t~ furono i11cr ociati e in catgut che mi d ettero emostasia co1nple la e otti1na chiusura com e del resto u so i:i;:t altri inter venti addominali di p ari in1portanza al t aglio cesarèo. Nessun incide11te durante l 'atto o·p er.atorio. Non una goccia di san g t1e, i1on contenuto dell 'utero p enetrarono n~l cavo addominale ch e fu accur at am e11te pro tetto ed isolato prima d el taglio cesareo . Con temporaneamente alla. messa in sito d egli ultimi punti lapar ato1n ici la P. si svegliò dalla narcosi eterea e subito si riebbe ai vagiti del figlio, ch e non risentì alcuna consegu en za d el parto artificiale. Ben ch è forte e ro])uslo il neon.ato presentava i piedi varo equini. Seduta stante e n ei giorni su ccessivi furono praticate alla P. diverse iniezioni preventive emostat.ic.h e, tra le quali una n ella r egione glutea sinistra cli un preparato p olicalcico. ~questo punto trovano r ng·ione le presenti note inir.a.nti a cl1iarire l 'andamento post -operatorio ch e richiamò la mia a tten zjo11e sulla curva t ermica simul ante infezione puerperale. Dal diario clinico risulta che il massimo rialzo termico il giorno tesso d ell'at to operativo fu di centigr adi 37,5 e n el giorno 11-9 la curva t ermica tocca alle or e 20 centigr adi 39 sen za brividi , cosa non allarmante, clat a l a natura dell 'intervento. Nei giorni su ccessivi la temper atura r.aggiunse il 37° l a mattina e 37,4 i1e l pomeriggio . . In decima giornata d ell 'atto operativo tol si i punti d alla paret e addonti11al e e consta tai ch e la feriLa gu arì per prinia. L 'utero er a molto· rido tto di volume, n on era dole11Ln. Non più secr ezione vaginale. I lochi del resto furono sempre n ormali. Intanto la P . fu sorpresa cl a brividi e r ial zo termico fino al 40°, da dole11zia generai~ addominale, malesser e e n au sea con veri con a ti di vomito. La curva termica si mantenne costa11te tra il 39° e 40° con accenni a brividi. · La regione glutea si11istra si era ingrossat a per le i11iezio11i emost a tich e ~opportate, e quest o fatto cred evo potesse spiegar e questa febbre indesiderata. Aprii la p iccol a raccolta e drenai, ma l a feb bre n o11 accennò a dimi11uire an che n ei giorni su ccessivi. La n ausea per sistette e l a prostrazione gen erale aumeJ1tò t~to da farmi rite11er e ch e fosse in atto feb])re puerperale. Il quadro clinico f.aceva a questa pensare per ch è intanto l a P. comi11ciò ad accusare d ole11zia vaga alla fossa iliaca di sinistra. L 'esplorazione vagino-addo·m inale bimanuale protetta con gua11 li sterili nulla mise in chiaro per cui i11i r es tò il dubbio òi una febbre puerper ale. Dopo alcuni gior11i di febbre co11tinua con 1eg·gere rernissioni p er l 'u so di antipiretici, trifenil, tripaflavina , la P. accu sò Yivo dolore all 'ipocondrio clesLro, dolore lancinante, gravativo, spasrrtodico, 111entre l a te1nper atur a sorpassava di q11 alch e linea 40°. La p alpazione profonda sulla r egione iJJO~o n­ drica destra i1on era po sibile, ciò nonostanle ~ il1-

scii ad apprezzare la cisLifellea volu1ninosa e l \1 j '1 epatica uu111entata. Il quaclro clinico i{\tant0 si r ischiarò per chè la P. cominciò ad avere vornili Yiolenti co11tinui con emissione di r igurg·ito biliare alJbonclante e dolori ch e dall 'ivocondrio de·tro si irradiava110 aJla spalla· dcslra. Le sclere oculari assunsero una legg·er a ti11ta itterica. In qt1esto periodo r1ulla di notevole all 'up par ..l · to r espiratorio e cardiaco. In b ase a questa sintomatologia. dir0s.-;i Ja c ura Yerso la cistifellea COI\ tern1oterapia locale, due i11iezioni giornaliere endoven osei di uri) I r olli11a, p ozioni di r ab arbaro, salicila to sodico, be nzoa to sodico, boldine llou dè. Ques to trat tamento inte11 sivo ri11scì efficace e in pochi g iorni l~· P. sfebbrò, riacquistò benessere generale e !::i <tVYiò a guarigione. Il g·iorno 16--11-1930 madre g u arita e bambino fu ron o dimessi.

11 1c.aso clinico illustrato è molto istruttivo e offrre m ateria a diver s<1 consid·e-razioni cli· nicl1e. Anzitutto mi IJare n on sia ripetuto abbastanza la n ecessità cl1e anche g li Ospedali tipo cir condariale siano muniti di quanto ne· ,cessita non solo per la chirurgia g1en1er.ale, rr1a anch e per la ostetricia operatoria e g inecolog·ia . Ricordo qu1e1sto 1p er ch è n egli Osp·edali da me diretti trovai semprie esuberanza di stru1ne·nti per chirurg ia g·enerale1 e poco di quanto neicessita i)er l.::\ g inecolog ia ed ostetricia, specialità del r,esto non ter1uta d el tut to in consider.az ione in m olti cor cor i. L 'ostetricia patolog ica in questi Ospedali è quella cl1ie dà i11olto da f.are 1per ch è le pazien ti durante la g·ravidanza non si fanno -vedere n è d1al m edico con dotto, nè dal cl1irur·g·o locale e solo vengono traspor tate d ' t1rgenz,a qu.a ndo si constata l 'im1)0 sibilità d el parto . La lotta fa scista per la protcz io11e della maternità e d ell 'infanzia deve inizi.are con la persua ione, con l 'educazione, col con vin·ci1nento ch,e ogn i gr.av ~dan za d1eve esser e sorvegliata ~ g uidata. I num·e ro i parti distocici da m.e o,p eeati furono ._empre di sorpresa, non percl1è l ' 6sped ale fosse dista11te, m .a pencl1è fin o .n,]la ulti1na ora non furo110 previ ti un bacino ,·izia to, una 1pl.ace11 ta m,arg·inale o previa, un;a presentazio11e a tipica e si SP,erò em1Jr,e cl1 e il parto dcv.esse proceder e normal e. Diversi interv,enti con embrioton1 ia for e }Jo trebbero esser e evitati se 1Jrev i. ti , qu.a ndo cioè, con tatata l 'im1Jo ilJilità del })ar to fi iologi1co ancl1e aiutato d:al forcipe a ll a . m ano di tut.ti , ... i segui s~ la condotta diretta a _al,·a1 e 111adre e fi glio con la ce .. area sen11pre quando la madre _ia ancora in lato d i to]J,erare l '<t t Lo operativo. 1

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I L POLICLINICO

Gran parte della col1p a ca·de sulle ostestriche ch e anche 1chiamate a tempo, non sanno prevenir.e, nè ben consigliare; altra parte di colpa cade pure sull 'imperizia di oorti chirurgl1i 1che non addestrati a questi generi di interv1enti, r.esLano incerti, 1dubbiosi e pressati all 'ultim 'ora lasciano la partoriente alla propri.a sorte. Ricordo a .p roposito un caso tipico visto da m e .alla fine del 1929. Certa R. B. di Casal- morano (Cremona) che grav.i.da alla fine del 9° m ese mi fu trasportata nel reparto di maternità di Soresina. Donna piccola, ra1chitica, bacino vizi:ato. Stante l,e condizioni buo11e del cuor~ e funzionalità r enale ottima, proposi la cesarea salutare per la mamma 1pr.imipara e per il feto. Una vecchia ostetrica •che vantava benemerenze· locali, a mia insaputa, dissuase1 la P. della cesarea, che non potei eseguire e dovetti con non· li~ve difficoltà estrarre il feto con rivolgimento e 1craniotomia occipitale. ·Q uando però si è eseguito qualsiasi atto o· per.ativo ostetrico d 'urgenza, dobbiamo n.o n trascurare la .p uerpera, che superato il parto, può risentirn·e ·1,e conseguenze talora fatali per manualità inconsulte e non tecniche· subite durante il soprapia rto prolungato, da chi voleva a tutti i costi darsi rag-ione, troppo tar · di del parto distocico. Il cl1irurgo ostetrico deve valuta~e tutte queste ma nualità an.teoedenti, quando espletato in qualsia.si modo .i l parto, si accorge del sopravv1enirie di fattori morbosi eh.e non possono essere im.p utati alla sua rigorosa teicn i~ e specifica competenza. Le man·u alità vaginali inconsulte sono· per la partoriente pericolose come le manovre uretrali nell 'uomo per man.o di em.p irici, speci·e n ei prostati1ci od affetti da restringimenti uretrali . a baionetta. Le conseguenze possono essere disastrose per l'una e per l'altro. Qu.esti ricordi clinici non mai .superflui, per m eglio valutare qu.anto inteDesse abbia per noi la partoriente prima e la puerpera poi. Il caso mio illustrato è tipico per richi.an1are alla m en.te del prat~co la necessità di stare sempre in sospetto sulle even~enze di manovre inconsulte, cui può essere stata la partoriente sottoposta, prima che capiti d 'urgenza alla n ostra cura. La tecnica operativa id.a mie usata fu la più rigorosa, prova ne sia l'andamento post-operatorio nei primi dieci giorni. Sopravvenne, dopo i primi dieci giorni, la complicazion·e febbrile ch e mi mise in sospetto sulla possibile e· IJlo ione di una febbre puerperale, im-

putabi1e più che a trasporto di germi duTante l'atto operativo, al trasporto di germi in vagina per mano di chi esplorò ripetutamente la pazi ente prima del suo ingresso in Ospedale , germi, che potev.an.o restare latenti finchè le membrane erano integre e che dopo alcuni giorni diell 'atto operativo, potevano, acquistata virul,enza, esser penetrati nell'utero e quivi generare una infezion,e puerperale. I lo1chi ·n on putridi mi lasciavano un po> tranquillo, nè anche la :raccolta circoscritta ch~mica d·ella iniezione del preparato di calcio, del resto rigorosamente asettica, a ragion ved11ta, non poteva giustifica.re l 'insorgenza dei brividi e d.el rialzo termico con lievi remissioni. I 1conati di vomito sono esponenti di svari.ate concause per cui essi sÒlo non potevano· assumere valor,e,i diagnostico. Solo qu.a n,do il tumultuoso quadro morboso cominciò a localizzarsi all'ipocondrio destro e quivi fu p·ossibi1e constatare l ' ingro~­ ,mento dell 'aia epatica e vi si potè apprezzare ingrossata la cistifellea, fui in grado di porre di~gnosi · ·p recisa di coleci.stite in puerperio esclu,d en·do l.a febbre puerperale insostenibile per l1e ragiqni suddette. Le colecistiti in puerperio normale sono co· muni e ne ho potuto con'.Statare a diecine . Recentemente :Qe osservai un caso esploso quindici g iorni dop·o un parto prematuro assistito da un collega . La pue:r.p era fu sorpresa a inezzanotte /la dolori violentissimi all'ipocondrio de.stra, accompagnati da vomiti biliari e in dolenzimento alla spalla .c1estr.a. L'aia epatica si apprezzava ingrandita e la cistifellea si delimitava idropica, a forma di pera, tesa. Altro caso inter,essante osservai tre anni addietro in una gr.avid.a alla fine dell'ottavo me~ se. Costei portò fino allora la gravidanza in modo normale senza ·disturbi di sorta. Improvvisa·m ente fu colta da dolori vivi che dall'ipocondrio d1estro s'irradiavano a tutto l 'addo1ne e alla .spalla destra. La palpazione nulla apprezzava, data la forte tensione di tutto l 'addom·e . Le coliche epatich e accompagnate da vomiti biliari si ripeterono per una intera giornata, finchè la pp.zi,ente emise un grosso ascaris. ·Dopo l'emissione del verme col vomito cessarono i vomiti, i 'dolori e la P. portò a terminie la gravidanza, ed ebbe parto fisiologico. In questo caso il verme aveva tentato risalire il coledoco provocando la colica epatica . I casi di 1col1ecistite :acuta post-partum in questa r1egione sono di una certa frequenza, e ciò mi pare po sa e sere spiegato dal fatto 1

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SEZIONE PRATICA

che in questa regione si osservano molti gastropatici per l 'abuso che si fa di pepe, peperoni, ag lio e spezie di ogni g·en er e. È spiegabile quindi 1Ch·e durante la gr.avicLanza o n el puerperio si possano osservare più .di frequente col ecistiti , che le rStesi;;e pazienti non a vevano lamentato prima ·della gravidanza. Erano coLecistiti I.atenti cau sate d.a pregressi 1catarri gastroduoid enali. RIASSUNTO.

L ' A. illustra un caso· di g·ravidanza a ter · mine in bacino viziato, che trattò operativa .. menie col tJaglio cesa-r eo 1salvando madre e figlio; valuta la temperatura che la P. presentò dopo 10 g iorni dall 'atto operativo, tem· peT:atura dovuta a g ravissima crisi di col ecistite e mette in r ilievo come talvolta si possa Destar perplessi sulla diagnosi e prognosi, essendo seimpr e legittim·o· il sospetto di una infezion e puerperale cau sata d a vari f.attori. 1

SUNTI E RASSEGNE. SANGUE. Il conteggio d ift·erenziale dei polimorfonncleari. C. L..\.RGE. Journ. Amer. Med. Assoc., 17 ott. 1931).

(W.

MuLLIN e

La scoperta fatta da Ehrlich di un m .eLodo soddisfacente di icolo·r azion e d el sa.n g ute , c ostituì un reale progresso per l 'interpretazione del conteggio diffe r en ziale d·ella serie bianica. Un a ltro pro g1~esso d ecisivo pe.r lo studio dei polimorfonucl eari venn•e compiu·to quando Arn.eth, verso il 1905 stabilì lo schema ch e va sotto il suo nom1e . ·E gli s uddivise, come è noto , tali leucociti in cinqu·e classi a seconda del numero d ei segm enti c h e presentava il nu1cJeo; egli .an.dò poi più avanti nelle suddivisioni arrivando fin o a farne 81, compr endendovi anche i linfocit i e d i monociti. Arneth osservò che il tipo· :normale predomina.nte d ei polimorfonucleari è qu ell o che conLie.n e 2 o più segm•enti (ch e costituisce il 90-95 % d el total e). Eg·li dimostrò a lLresì che le form.ei icon nu cl eo· non segm entato soin o cellt1le giovani od immature e ch e l 'et à della cellula è dete•rmina ta dall' esten sione della se.g mernt azione. Nell e infezioni .acute, il numer·o di tali cellul e aumenta e dimjnui sce cor:rispondenJt,emente quello d elle a ltre; così pure, l e cellule a nucleo non segme-ntato aum en lano quando l 'infezione va peggiorando e vi.cever a . Tali ca1nbiam enti sono d esig na1

1901

i i col nome di spostamento: verso siriistra quando aumenta il numero d elle cellule non segm ·entate e verso destra n el caso contrario. La compa.r sa di forme immature nel sang ue è spiegata con la distruzion.e d ell 'equiLibrio norrr1ale fra rigenerazio.n e e- degen erazion.e leuco·c itica ch e si ha normalme nte nell 'orga·nismo. La presenza di le u copenia o di leuco1citosi è oausata dall 'i.n.1 bizion.e (.ris.p·ettivamente dallo stimolo) d el midollo osseo da p.a rte delle tossin·e b.at1teri.ch e. Quando, n·elle infezioni, si ha aumento di distruzione, si hlai aumento• di richiesta di attività de l midollo os.seo, il <LU,,ale non può supplire a tale aumento e d invia quindi in circolo delle for m e immature. Le osservazioni di Arn.eith ha nno d estat o grande interesse n el mondo sci.entifico, ma forse il suo n1etodo non si è m olto diffuso a causa del tempo natevole ch e r~chiede un tale contegg io. Una modific.azion-e a tale m ie tod o è stata in seguito (1920) propo·s ta da von Schilljng, il qu.ale divise la prim.a cl.asse di Arn.eth in tre tipi : m.ielociti; forme g iovanti e forme a nastro, includendo n·el quanto tipo tutte le · forme segmentate. Un conLeggio· di tal futta può essere fatto in cinque minuti ed ha g ran.d e valo,r e clin~co. Altr e cla:ssificazioni son o s1tate fatte da altri autori, ma la più semplice, a d etta degli AA., è queJla p roposta da Fa rley, St . Cla ir e Reisinger, la quale divide i polimorfo·n urleari soltanto in due classi: le forme immatitre . senza filamento e quelle mature con fila:mento. I l contegg·io· di entrambe può esser fatto nel m ,eui.tDe si fa la formula 1euicocitaria , s tabi lendo s.o·ltanJ:o in qu es ta una suddivision•e d ei polim orfomt11cleari in fi] an1e11tosi e non . Negli .a clultti normal i, il nt1111ero dei p·ol inucleari non filam en to1 i arr iva a] n1:a i1110 a l 16 %; qu.esto criterio può e , er e assai util e per rivelare un 'infezione criJ)log·en etica. Gli AA. h anno fatto riccr cl1e con qu.esto m etod o sopra una tren tina di ca ·i ed 11anno assoda to che, m ediant.e es o, è poss ibjle slabilire l'origine infettiva di t1na malattia ( p. es. un 'artrite)· e d.are an ch e u11 rriudizio pr og11ost ico; p. es., quando il nu n1ero d ei IJolinucleari n·on filamentosi raggiunge e d oltrepassa i1 50 %, la pro.g nosi d e e essere inolto .riser v.ata, in qu:anto che I.a maggior parte di questi 1casi termina con la morte. Il m etodo h.a v.alore anch e per l a differ,enzi.azione di forn1e a ll erg icl1e da qu·elle infettive. Una contr.addizione al s ig.ni fi cato d err limlte sopra a ccennato del 50 %, la si h a n el tr.a ttam en to m .a}a.r ico d ella s ifilide 11er,rosa , in cui si osserva, con la leucopenia, un aun1Je11to d.elle form e non filamen to e fin o a l 70-80 % pure a' endo.. i la sopr avvi, en za d el malato. fil. 1

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1902

IL POLICLINICO

[ ANNO

Le piastrine del sangue: il loro significato clinico.

XXX,TJII, NuM. 51]

i11ale o aumentalo nell a l eucenllia mieloide cronic.a, n ell 'an en1ia p eriniciosa, n1elle anemìe secondarie, n ella con\ a lescenza d ella polmo11iC'V. 1\IACK.\.Y. 1"171 e Quarterly Jour11. oj Al ede- te lobiail'e, nel r eumatismo acuio, n ella nefricin e, ap-rile 1931). te, nel ca!Ilcro, n ella tubercolosi cr oni1ca . Nella por1Jora emorrag ica e n ella policiten1ia v<Bra L 'A . l1a fatto un '.a1111pi1a rf,rista della l etteraa ,·olle sono· aum1e11tate, a volte di111inuite. 1ura ·ull 'argon1ento· e·d ha s tudiato le piastr.ine j11 6 IJer one sane e in 74 m.al ati. Rigu.arrdo .alla f orm.a, l.e pi.astrin e poss.ono Egli lla contato le· piastri1n e col metodo del- 'D.JOn conten ere .grianulazioni, posson-0, con-t enerlo tri cio di san1g·u e diluito con soluzione d i n e n1olte o pocl1e e p·ossono esser e g·r.andi o ciLrato di sodio· e stJ.ccessiva coin ia .d elle pja- p iccole. Nella porpora en10.r ragica pre,ralgo110 strine e dei g lobuli rossi e 1c.alcolo d ella pro- l e p iastrine gr.andi ; Glanzimann h.a d escritto la porzione ·d elle piastrine in base al numero di presenza d i pia stri11e molto g·randi e molto eri tr.oc] ti trovati colla conta col Thoma-Zeiss. piccole; p·erò spes o le tJia trin·e hanno in q11eFu ancl1e s tudialo 11 tempo di coagulazione sta malat.tia as1Je'lto 11ormale. Nella l eucemia e il ten1po di 1,Ja·n g·uinamento. mieloblastica .a nch e prev.algon o l e piastrine eco11do l 'A., che approva l 'opinio11e di al- }Jiccol e; nella leucemia mielojde cronica pretri , le lJia trin.e sono sen za nucl eo. È ora ac- ,·algono le g r andi e c'è aumiento del loro concertato ch e le piastrine rappresentano un el etenuto in granuli. I granuli ono diminuiti n1ento n orm.ale del sang·u e. 11rell '.an emia splenic.a. ell 'ittero ·e n1olitico ~i or1nalm.emte si presen tan o di g·rand ezza 11a, d o1Jo splen ec'lon1ia, 1com parsa ·di piastrine i11olto g'r.a.n di e r a.p ido .a um1ento del numero cl1e ' 'aria da 2 a 5 micron . . L 'orig· ine ·delle p iastrine dai m egacariociti è d elle piastrine stesi e. Nell 'e11docardite n1aliqt1elJ.a p iù accettala oggi ed Aschoff la riti.e11e g·11.a i l nun1ero .d,eli e p i.astr j,n.e è climi11uito e d esse sono gr:andi, piccole e di volume norr isolta in qu.esto sen so in mo·d o d efinitivo . I megacariociti si trov.ano n el feg.a to e nel la m il - n1.ale, .e i)revale I.a d efir ienz.a ·dei g·r.anuli . za d el} 'embrione; nell 'adulto solo n el midollo Ne]l'anemia perniciosa lJrcvalgono le piasLri11e piccole, mentre p·r e\r.a lgo110 l e gran.di nelo eo. I11 condizio·n i patologi ch e si pos ono foT- ' le anemtie f>OS'temorragicl1e . ella pol.i:nonite i11.are pia trine da tutti i tes uti c11e sono polobar e prevalg·on o le IJia·strin e I)iù pic,cole nel 1Jeriodo ,pr ecritico, n1Jentre nei prin1i g iorni .te11zial1nc.nte 0mo1Joietici. Si è discus o molto sulla vitalità dell e p iadi n1alattia si 11a dimiin.uz] one del numero dei strin·e. Ach.ar·d e Aynaud h anno tro\ ato a lter.a- g·ranuli. Nel reu111a Li smo :a·r ticol.are .acuto c'è zioni di for1na dovute .a modifi c.azion.e della aumento d el nun1ero delle :p iastrine. 1en1,1ìer.a t ur.a o .a ' 'eleni protopl1a·sma·t ici (etere, Nell 'ir.isie.m e si può dire ch e il numero clor oformio·, cianuro di potassio), d ecolòrazio- delle piastrine din1inui ce n el periodo acuto n e d.a parte d elle piastrine di ·soluzioni diluite delle infezi oni e delle ·tossiem ie .ad eccezione in bl u ·di metil ene, e as: o-rbimento del rosso d eil r eum.a tismo a·rlicolare acuto. nreutro. Queste du.e ultime qu.a lità si mo,d ifiLe piastrine 11.a1nno certam.ente n1olta im c»a110 roll.a ten1per.atura, 1col fluoruro di so·dio , ])Orta11za nel m.a11tc11imenLo della sterilità del col 1c]1 i ni110. 1circolo is anig uign o. Warburg r itiene cl1e le piastri11e res1Jirino . Per quel ch e r iguarda la 'p iastrinopenia d elos Lg·cno . la JJOr:JJora, due son o le teorie patogenetich e: In condizioni patolog·iche I.a milza contiene quella di uiila lesjo11e dei ineg·ac.ariociti nel lln num ero di piastrine m ag·gior.e che in conn1idollo osseo e quella de11'iperattività della dizioni norn1·a] i, n1 entre invers.an1 en te si comn1ilz:a· nella distruzione delle pia trine . Che il porlano ]e pia t rine del circolo periferi co. eli1un1ero d elle piastrine abbia 1ninore im110.rla 1nilza a\ \ri,ene la distruzi one dell e pi a.. trine , t anza n el p r odurre la ]JOrpor.a della lesione ·i] r11 i n u·mero aun1e·n ta appunto dopo ]a spledell 'endotelio capillare è dimo trato dal cor11: 11er ton1in o l a l egatura d ell' arteria l ien.ale. Tormalm ente il numie ro d elle ,p iastrin e o cil- IJortamenlo delle JJiastrine nella po~pora . ~1 cl1oen.lein-Henoch e ne.Ilo ·scorbl1to, rn ct1 1 11 la, ~econclo i ' a.ri .a utori, fr.:t 150.000 e ~60.000 11umero cl elle pi.astri11e non è m1olto dimin11itci. per rn111c. Circa il rapporto fra p iastrine e coagulazj~­ Tn .g·cncral e le piastrin·e d in1iinuis.cono di nu1n1ero .n.ella Jeucen1ia mi eloJ)la tira acuta, n el- n.e ·H ave1n e Bizzo1.zero tpo,rarono che La fibrina si forma solo dove si accun101nno ]e 1'an cr11 ia ~1)lc·nica, nell 'e11doc.ardite malign a, pi1a·st r ine. Second·o Ilo,:;v el e <ilLri Je IJiastrine nell'anen1ia l)ern icio a, Jlella tonsillite 1act1ta, 110lla polmonite lobare (n1el periodo precriti- con.tengono JJroitrorl1}) i11a e tromLopla . . Lin;.1, n1 entre .. econdo ~Iora,,· it z cor1Lengo11 'J tron1co). ncll.a lJiemia. Sono in numero 11orm,ale o 1 l)OCO cli111i11l1ite nella i)orpora tipo Schoenlein- bocreno e tron1bocl1i na ... i e ~ ecor rl:> n ord et cilozi111a. Secondo al tr i autori in"Vece la coaguITcnocl1, nello corbuto, 11ell'en1o fi1i n, 11ell .it: trro a.coluriro, nel diab ete n1el1ito, 11ell e ~eps1 lazione di1)e11derebbe d al plasma, n1a non dal1)clvirl1 e, n r ll 'i1)ertiroidisn10 e i11 nt1m er o nor- le })Ìas.trine. 1

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[AN .~o

XXXVIII, :\-uM. 51]

SEZIO~E

Ancl1e il rap1Jorto fra nu111ero delle piaslri11e e te1npo di coag·ul.azione 11011 è defi11itivan1 ente1 stabilito. Per i rapporti colla tro1nbosi, il tron1bo bia11co· è co1n111)0 to di piastrine, però l 'a un1e11to delle pia~strine no11 ba ta .a d are tro111bo i. L ' 0pinione cl1e la r eitratLilità del coa.au]o dipen·d.a dàl num.ero delle piastrine ITT1011 ·è u11i,rersal111ente a ccettata. Secon·do l 'A. la rcLr.atti]ità di1Jende t:anto d.al pl.a n1a ch e dal]1e 1Jia Lrine. L 'emorr.a.g ia capillare si può .aver e a1ltcl1e co11 nume·r o di pia trine at1n11em.t ato. con1e pu1-.e c'è ·trombopenia senz.a emorr.agie ca1Jill.ari. Lo tesso si può dire dcl t e.n1po di anguinam ·ento. . Le piastrine n o11 l1anno ccrta1nenrte ne su11a parte nella determi1n.azion1e del feno1neno a n.afilas i. 11. L usENA. 1

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Diatesi emo1·ragica t1·ombopenica in una g1·avida con grave anemia consecutiva. (GROTT e G.ALINO,V·SKI. Le Sang, 1931, r1. 5). Gli r\A. si occupano. della p.a tog·en e i della tr.on11b openia e dell 'an,e mia apl.a tica , riferen do il ca· o clinico di u11a pTimi,g .rav.ida di 22 ,a nni , ricovera ta n ella ra Clini-ca l\!Jiedioa d ell 'llnivers!tà di Varsavia. La malatli.a er a i11con1inciat.a a l qu.arto n1ese ·di g·ravidan za con epistassi ripetute per le quia·l i a!l1che i m ezzi u ati d.a , pecialisti, si mostrarono insufficienti. Il primo eisame di sangue detLe 810.000 g·lobuli rossi , Hb 10, val. glo,b . 0,6 , leucociti 4600, ·~empo di em.o rra.g·i.a 5 minuti, di co.agulazione 6,5 minuti, segno d el laccio + + . Il num er o d elle piastrine fu sem pre mol to al disotto della i1o·r ma e discese fino a 1O.000. Su1ccessi v.amente co.rnip arvero· a!IlchB emorr.a gie gen.g·ivali e rar e peteccl1ie. L'an emia si mantenn.e gr.avc n.ono s ~ante un.a tr.a sfusione di san.gue e il trattamento co n. fegato· cru.~d o. Int er1~01tta lJa. g·r.aviètanz.a, fu not.at9 mig lior.a mento nelle condizio.n i generali e din1in11zione d.ell e en1orr.ag·ie. La m 1al.atLi.a subì v.a r ie oscillazioni durante i due m esi su ccessivi, fincl1è, dopo circa sei m esi, 11' inf~rm.a vè11n1e dimessa in discr ete condizio11i , n1a i1on a11co;ra ,g uarita. Gli AA. ritengono cl1e il loro caso apparte.n.ga al grt1PIJO dell e di1a.tesi emorrag·ich e cara tte,rizzate dalla diminuzione dell e piastrine e chian11ate d.a Fra11lt « dia lesi emorragica lr'o mbopenica » o cc trombopenia essenziale n. Essj dopo a''er rilevato , n el caso studiato, il contrasto tra i segni apparenti della diatesi emorraaiaa· cd il comporlamento dell e pia trine, 1che· si n1a•n.tennero sempre al di sotto di 14.000, ven gono a con sid.er.are il meccanis1110 d.ell 'em1orragia n ella n1alattia di W erlhof, riferendo le 01 servazioni di nu·m ero i Autori , che a nt epo.n gono le condizioni dei vasi (en1

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PR.\TICA

1903

tloteli dei capillari) alla ipoLrombocitosi. Al coi:trario ! i~artigi.ani della teoria delle piastr1n.e attr1bu1scono . u11a impo-rtanza del tutto ~ eco11da·r ia :a·l fa ttore vascolar e. on ar1cora chiaro è poi il m e.ccanismo patoaenico de.Ila i1J0 Lron~bocilosi e gli AA., dopo ~v1e r p.a ssato in .r:assegm.a le varje teorie, fanno. uria accurata di ._ami11.a del loro c.aso clinico, in cui i rivelò u ria lesione J>iù g·rave dei capill ari delle m:u cose, ·e d in cui la costante ,d efi cien za d el.le pia tri~e fece supporre una · imporLante les1on.e de.Il a.pp:ar.ato g·e1ner.a torie di esse n.el l11ido1lo os eo. In a enza dei egni di ab11orì.lle fun zione del feg-.ato o d.eJla n1ilz.a, -essi accettano la pri1niLiva ipotesi di Frank della insufficien z.a tromb·ociloplastic.a con.geni~a . Gli AA. ritei!l,g ono ch e il lo·r o caso clinico avv.a lori l 'ipotesi ·della alterazione v.ascolar.e, . anzich è quella della ipotrombia, con1e fatt ore prevalente della em orrag·i.a, sen z.a per.altro 11eg·are l 'in111Jortanza della insuffi,c.ien za - p·ro1J.abilmente cong·enita - delJ 'ap,p1a·r.ato trombocitoplastico. Per qu.anto rig·u.arda il favtor e c.a u aJ,e, es$i fern1an o la loro attoozione sulla in1portanza dell e g·l1iandole in secr ezione intern.a e particolar1nente su,l la disfu11zione ovarica. Pur non e se11do l)OS ibile stabilire, sui dati d1el1a. let1erat ur.a , quale azione esplicl1i la gravida.n za, e n eppure quale part e spetti a lla dis funzion e clel corpo luteo e quFtle a lla intos icazio·n e g ra' idic.a, tuttavia gli AA. si .r itengono autorizzati a·d a mmettere un n esso causale tra la o-ravid.anza e la comp:a·1isa della di,a te i en1orra.g·i1ca in so.g getto predisposto. Dal punto di vi ta si1n to,n11atico il caso può rien tr.are nella forn11a d·etta da Frank cc Trombopenia essenziale cronic.a intermittente ». Quanto a11 'anemia di alto grado o servat}'.l nell 'inferm.a, gli Ai\.. ritengono che l 'e auri111e11to midollare, coin.secutivo alla diateisi e1norrag·ica, .abbi.a condot·t o a lla m.a nifestazio11e di un 'anemia aplastica o più es:it.ta111enle - .a t en1d1enz,a a pla tica, il carattere peculiare ·del caso essendo rappresentato dall1a l rombopeini a:. Di fronte alla Ìn.sufficien za degli stimolanti n1idollari come fe.rro, ansen ico, fegato, s i ri' elò favorevole l 'azione dell e t r.asfusioni cli ::-ang·ue, . i.a in dosi n1assive, cl1e a 11ic1cole dosi ri p e tu~e intr.amuscolari. TuttJa,,i.a una netta influ einza si ' rerificò solo dopo l 'interru zione clell a g·rav i danza. _i\. CoL.\.Rlzr. 1

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La linfoadenosi mielosica. (G. Bo..\.TTI. r. Haematologica, ' 'ol. XII , 1931 , fa~ ciic olo V).

La cOJ)iosa m e" e di "' tudi cl1e i è and.ata accu111ul a11do in que .. ti u ltinì.i an11i i1rl capilolo dell e le-ucen1ie, h a r eso pos ibiJ c la . i~1.e 111az io11e n o..,ognafica n on controYersa cl i ta1nne forn1e 111 orbose, ed 11a cercato ancl1 c di


1904

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IL POLICLINICO

sistem.a·re n el g ran qu.adro dei disturbi del sistem a eritropoietico alcune particolari affezioni a tipo i1p erplastico, quali le eritremie o mielosi eritremiche ie le eritroleucemie nelle quali ult ime s i ha la contempora,n .ea parteci1)azione .al qu.adro morboso ·del sistema granulocitico e di quel.lo eritrocitico·. Con l 'ultim1a 1alassifiaazion e del Di Guglielm·o ch e divide le mielo·si i'n parziali, miste e globali e in ci.ascun gruppo distjngue l:e forme ipierplastich·e le ipoplastich e e le aplastiche, le mielo,si sono morfologica;rnente h·en sistemate nie·lle loro linee generali; non altrettanto può dirsi dell e linfoadenosi e particolarmente di quelle nelle quali sia contemporaneo un processo, vuoi iperplastico, ipoplastico o aplastico, di uno o ·di entra.m b i i sistemi mielopoietici 1com-e .p ure d el sistema pias trinop1ia.s tico. Fu il Sega ch e per primo n1i se in evidenza tali ·e m opatie : egli i1n b.a se a l qu.a dro ematologico e·d anatomico di un caso capitato sotto la sua osserv.azione fu indo1tto a differenziar e n ella sind·r ome di linfoadenosi acwta la varietà eritroleu.cemica, .av.e ndo :p·r esentato, la sua pazieinte, lesio·n i prevalenti a carico1 ·d el sistemia ljnfopoietico còn parteici.pazione: conten111orane.a, sebben·e modesta, del sistema eritropoietico. Un anno più tardi il Call erio descriveva un caso simile, ch e pur m.ancain.1d o il reperto anatomo-pa to.Jogico venne anche conside.r.ato come efSiempio di linfo1adenosi eritrolet1cemica: si aveva infatti aumento degli elementi d·ell.a serie li1n!a1:i c.a con presenza di elem enti imn1~turi n ello stesso tempo che si potev.a n otar e l 'eritrobl.astoemia comprovante la partecipazione del sistema eritropoi~ti co . Questi due casi clinici dimois trano la esi'stenza delle forme leu cen11ich e miste : viene in tal inodo .a aa·d·er e il concetto classi.e.o di te n.ere n ettamente .e co·s tantemente separati l 'uno dal1'altro i processi morbosi del si1stem.a linfatico e quelli del sistema mieloide. Dagli AA. classici qu est e f o·r me m ci.site sono interpreta te n€1 sen so che una soltainrt:o delle alterazioni sia primitiva, m entre l 'altra non rappresenterebb e ch e un feno·rr1eno r eattivo secondario. l\1a ]a più sicura prova d[e.lla esistenzia . ~i form e leuicemich e miste è data dalla poss1b1lità della tra formazio·n e di una linfoadenosi in una mielosi parziale o g·lobale, come pure d.all.a po.ssib.ili1à ·della coesist enza di un proce ~ o linfoadenosico con un processo mieloico par zi,ale (casi di Sega e Callerio) e globale. Di quest'ultimo tipo è il primo dei due ras i <le..·cril Lo d.all 'A. in cui tu blo il si.sterna r1110 l i11 f o poietico appa.ri·va colpito, con iper1)l a~ia di g.l1i.a n,d ol1e linfati ch e da un lato e con iperpla ia e metaplasia del midollo cosi alo e femo rale dall 'altro. Quest 'ultimo meni re p·r c ent'\Y,a e,·ide11te iperpla ia del ist.ema ~ ri l ropoiel ico e deill 'en1o istiobla ... tico present a' a lin 'alt rr ll anto e'iden le ipopla ia del si~ t rn1a gra nt1l ociti co ed aplasia di quello m eQ'a eari oc i l i e o . 1

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XXXVIII' NUl\1. 5 11

Nel secondo .caso ·descritto dall'A. l 'autopsia din1ostrò inveoe chiarameinrte I.a ipoplasia del sistema granulocitico e di quello e·r itroblastico, acaainto a lla marcata infiltr.azione linfatica del mi·dollo femo·r ale ed alla iperplasia sisten1ica dell'apparato linfoghiandolare. Da qu·esti dati anatomici e dai dati clinici l 'A. conclude p er l 'esistenza reale di sindromi leucemiche miste come dimostrerebbero .a nche i casi an.aloghi di Bickel , Pleuge ed .a ltri. Unendo tutte ·queste osserv.a zioni si ha l1a· chi.ara dimostrazione delle varietà sotto cui può presentarsi l.a lin1foadenosi mielosica: questa .sindrome leu.ccmica non riveste caratteristiche clinich e particolari, m.a il suo quadro ematologico ci permette di ·differ,e nzia rl.a nosog·r.aficamente d.alle comuni J.eUJCemie sia mieloidi ch e linfoa doo.oidi: essa ha come base anatomopatolog ica delle lesioni primitive di tutto il sistem.a mielo-linfopoietico, 1costituite da urua iperplasia 1ed un ar.Desto di maturazione di tutti gli ·e lem.e nti d1el sistem.a, oppure dall 'aplasi.1 di uno o due sistemi e l 'iperpl.asia degl i a.Itri. Si potrebb e obiettare che la re.a zione mielo.sica risco1Tutrabile in una linfoadenosi sia solta·nto esp<ressione terminale n ella .evoluzione di tali leucemii.e, m.a lo studio dell.a formula en1.atolog ica col metodo ·de11 '.arricchimento ha din1ostr.a to co,m ie una reazione mieloide si 1p ossa avere anche in leu cemie linfatiche .a· de• 1corso cronico. Se si pensa i1noltre a lla possibilità dell 'origin·e emoistioblastica della serie linfatica e alla ce.r:tezza di questa origine per gli elem1enti mieloi·di si potrebbe, :second·o l 'A. , con siderare tutte le emopatie come emoistioblastosi. G. LA CAVA. 1

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Anomalie nella reazione a certi stimoli dei leucociti (quad1·0 ematico lencemioide, leucemico at"ipico e leucopenico). (W. P.

Th e Amer. Journ. of the fvledic. Sciences, settembre 1931). THOMPSO N.

I le ucoc~i r eagiscono con leucocitosi o con leucopenia ai var.i stimoli, si.ano essi sostanze estranee all 'org.a nismo o prodotti di un processo in fettivo. Cosl n elle varie infezion.i si può a Ye;e leu cocitosi (n ella polmonite), leucopenia (nel tifo) .eosinofili.a (nella tricl1ini1asi). Nelle infezioni gravi si ,p ossono .ain che v1edere g iov.a ni polimorfonuclea,ti, e a·nch e mielociti e qualcl1e volta rari mielobl.a. ti. Il 1comparire di leu copenia in infezioni ch e dànno leucoci~o si è con sider:a to di g rave significato prognostico. Il Thompson h a o servato al.cu·ne anomalie nel1'a Tieazione l,eu cociLaria. l .-n caso riguardava un giovane di 19 anni, cl1e J)re en tava un proces o uppurativo ~ ~n ­ o·ren o o di un te ticolo con numero d1 g lobuli bianc11i n ormale (5800-6600) e con linfor i.tosi tra 70 e 72 %. l -n altro caso era quello


[ANNO XXXVIII , NuM. 51]

SEZIONE PRATICA

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di un uomo .di 26 anni con mal di gola e febbre, e 7900 leucociti , di cui 79 % polimorfonuc1eati, 15 % m ielociti e I % mielobl.asti. Ii;i q~esto. ~mmalat? si ebbe di nuovo reperto d1 m1eloc1ti 6 mesi dopo, in un nuovo attacco di mal di gola. L 'A. riferisce anche di una negra, qu.arantot1tenn e, luetiea, con aneurism.a d.ell 'arnonima, con febbre e dolori al torace ·da sei giorni, la quale presentò 36,000 leucociti , 'con 85 % polimorfonucleati, 12 % m1elociti e mieloblasti, reperto· che scomparve rapidamente colla cu:ra antiluetiic a; poi di un uo mo con febbre ghiallldolare e ch e presentò leucopenia seguita da grave leu cocitosi e relativa linfocitosi. Egli riferisce di una bambina con stomatite ulcerosa, 2400 leu cociti e di qu esti il 63 % immaturi; all 'autop sia si vide che si trattava di tuber colosi dei gangli linfatici, del fegato, dell.a milza, del r·e ne, delle tube di Falloppio e dei polmoni. Reperto ematico di leucociti immaturi fu notato in un altro caso di tuber.colosi in un adulto. In un malato che all 'auto·p sia presentava il qu,a.dro tipico della l.eu cemia mieloblastioa acuta era s;t:ato trovato in vita questo r eperto, em,ait ico : 13 .000 leuoociti , 9 % polimorfonuclea.ti , 48 % linfociti, 43 % mieloblasti . In un altro, con quadro an:atomico di Leucemia acuta, erano stati trovati 26.000 leucociti con rari mielociti. Il Thompson .e spone anch e 7 casi di agranulocitosi, m .a l.attia che egli osservò in rapporto con p·r o·cessi infettivi e che h a u·n quadro emiatico che non si osserva comu·n emente n elle infezioni. R. LusENA. 1

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FEGATO . Studio sulla insufficienza epatica. . J. fFoNTEUBERTA - CAsAs . La Presse Médicale, 23 settembre 1931).

(F.

G ALLA.RT - MoNEs e

Nello studio della insufficienza epatica bisogna t en.er conto di molteplici .fattori: l 'importanza e la d iversità delle funzioni del fegato; ]e su e sinergie funzion.a li; l 'influ·enz.a d el sistema n ervoso; la fragilità del terreno sul .qu,ale ·è costruito •tutt o questo edificio funzionale. Donde le difficoltà ch e si incontrano nella rioerca di metodi ch e ,p ossono :soddisfa.r e lo spirito del clinico. Gli AA . hanno studiato particolarmente la quistione nel rapporto· presen tato al VI Congresso <lei m edici di lingua catalana giun gen·do all ei se.g uenti conclusioni : 1) Sono stati inclt1si nel quadro della insufficienza ef)·a tica dei sintomi ch e no·n h ann o niente in co.m .u ne con essa; 2) Per conoscer.e i sintomi della insufficienza ep.a tica e per studi.are e giudicare i metodi di esplorazion e del fegato è necessario con osc,ere ·e &attamente la fi siologia di questo organo;

3) Siccome no11 si hanno fino ad ocro·i 00 I·. ee chi~re .sulla fi iologia dell 'o-rgano, non .s1 può ~ e esiger e, ilè sp·erare dalla esplorazione funzionale della ghiandola ·e patica più di quello ch e essa possa log icamente dare; 4) Lo studio clinico fatto con cura - è an. mezzo p1u . ' importante per orientare ' 1cora i l la diagnosi ; 5) La esperi e11za degli AA., fond,a ta sui numerosi casi di m1a lattie del feo-ato osservati nell 'Osped.aJ.e di Sia.n ta Cruz e Pablo di !Barcellona, permette loro di affermare che quai;i~o il crit~ri o clinico è insufficiente p·er s~abil1re ~na dlagn ?si di insufficien za epatic.a, 1 esplol"az1one funzionale non risolve m eglio il problema . ~utte le attua~i conosce.n ze sulla fisiopa tologia della maggioranza de.g li organi derivano· d.a os~ervaz i o~ i fatte in soggetti a i quali l 'org·ano 1n s t11d10· era stato e·stirpato. Ma per quell~ ch e rig·uarda il fegato qu.esto metodo n on ha dato finora risultati data la difficoltà di ottenere la sopravvivenza di ani.mali ai qu.a li venga estirpato il fegato. Si ·è perciò per o·r ,a obb lig~ti a contentarsi dello studio d elle alterazioni semrp lici del fegato. Com e prova del disorientamento che regna n ello studio ·dell 'insufficienza epatica basterà ·cita.r e le opposte con clusioni Clli sono giu!Il,t i da una parte Alcob é Noguer e d.a l'altr.a I.a scuola di Minh.o,v.s ki n·ei :riguardi dello studio sperimentale sulla patogenesi dell 'ittero fenilidrazini co. Mentre 1a scuola di Minkowski conside.ra la bilirubinemia d ei cani in1ossicati con la renilidrazina come di origin-e epato-cellular.e perchè er.ano state riscontrate lesioni paren·chimatose nel fegato, Alcobé conclude ·ch e l ' ittero provoca to nei cani d a1lla fenilid:r.azin,a n on è di orio-ine epato-cellu1are, perchè le cellule parenchima.tose restano intatte durante tutto il decorso dell 'intossicazione. E così pure è bene ricordare in quanto favore sia .s tata tenuta la funzione prot eopessica, m .ern.tre oggi è ca.duta in compl.eto disuso . S.i utilizza frequentemente in cl in iça, per l 'esplor.azion e delle funzioni del f.eg·nto, lo studio de11'elin1in.azione dei eolo1·anti : i più u sati sono·: la tetra- cloro-fenofltaleina e il rosa bengala . Secondo ' ' illemin, allievo di 'Fiessinger, il rosa bengala è il più soddisfacente di tutti i colo.r i usati per esplorare iT fegato : esso è eliminato in modo elettivo dal feg-ato e q uasi con1pletamente. L'utilità diagnostica ne è con sid erevole, · più di sc11tibil e n e è I 'utilità progno tica: è impossibile dire ch e la .gravità dell 'insufficienz.a epatica è parallela al tasso Titenzionale. Ciò è in rapporto alla sinergia fun zionale del fegato. :È perciò necessario non contentarsi dell a 11rova del rosa solo , ma esplorare le altre funzioni.

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San

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1906

IL POLICLINI CO

f: difficile stabilire quale funzione espJori e.:s.a lt,a1n e·nte il rosa b engala. I no tri AA. confessano di n on avere una a r an·de esperienza sulla eliminazione d el rosa b en g·al.a, m a d ' averne invece s ulla eliminazione d ell a fen ol-tetra-cl oro-ftia.I.ein .a . P er essi la prov.a di l\osenthal o della f. t . c. f. non h a alcun valore prognostico: infatti le più g·ran<li riten zioni si notano n ell 'ittero catarrale che è u11a malattia b enigna, n1entre le p iù d eboli i osserva n o n elle m .alattie incu:rabi1i com e il can cro o la cirrosi. • Al 1 ~ern11i11 e d el l oro lavor o, dopo di avere el en cati i rnurnerosi sin·t o·m i cli11i1ci de lla insufficien za epatica (generali , nervosi, vascola ri, doloro i, cardia ci , r eillaili), g·li AA. os ervano r om e non ve n1e sia uno ch e possa fa r fare con icurezza la d iagnosi di insuffi cienza epatica. La prova più convincente d ella fragilità d el~ lo tudio d ella insufficien,za ep atica è fornita dalle innumerevoli tecniche pro·post e per il u o studio : m et odi tutti caduti I 'uno d opo l '.a] tro p er difetto di un.a b.a· .e solid.a. 1

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VICENTINl.

La sindrome d'intossicazione ce1~ebro-me­ niogea nel corso delle cirrosi. (

. FrESSI NCEH.

Revue Belge dcs Sciences NI é-

dicales , april·e 1931). Nel corso d ell 'e·voluzione .delle cirrosi, si os erva tutLa u11a serie di sindrorr1 i tossich e cl1e troppo chen1aticamente so n o s tate inglobale n el quadro n1o1to elastico d ella gran de in ·u[ficien z.a epatica , sen za cer care di d etermi11arne I.a n,aLuna. Quie ste sin,dron1i devono, a va r e r e d ell 'A., essere cl.assificat e in sindrorr1 i m cr1in gee ·e sindromi cer ebrali. E·sse son o spes o intim.a n1 ente associ.at e fra loro e sono ca ra t.l erizzate dalla diffusione d elle· al ter azio11 i, d.alla loro possibil·e J'egTes·sione qu.arndo . il i11alat.o n on è troppo avan zato n ella evoluzion e· d ella sua c irro·si, e d alla mancanza di al Ler az ioni citolog·ich e d el liq tii d o ce falo-ra cl1idia11 0, cl1e presenta inoltre albumina e t1rea i1orn1ali. embrerebbe, a pri1na vista, logico a mmettere ·Con1e cau sa di ques ti fe n om e ni un.a in to ·sicazion e gen er ale d i orig ine r en ale. Spesso, in effetti , i1él periodo .di agg·ravam ento delle cirro ì, la diuresi diminui sce e si può osservare la comparsa di ed emi d eclivi ; ma non si o ser,rano m.ai n è azotemia n è di sturbi fun zion a li d el r en e. L 'intossicazion e in causa è d i n a tur.a diver sa .e l 'A. crede .di averla scope rta n ello studio d ella polipeJ)t jdorachia. t un a nozione indi cutibile d ell a fi siologia ch e il feg·ato fi .. a i poli]Jeptidi d e ri vati dalla digr~ Li one inte tin ale o dalla · c itali i n1u cola re. Que .. la polipeptido pessia è il preludio d ell a tra formazione di c11i l ' ureogenia è l 'atto final e. e i . . ompa ra il t a so d ei poli peptidi

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XLXVIII, NuM. 51 J

con quello d ell 'azoto totale, non proteico, si s tabilisce un r apporto cl1e può essere deno· rninato rapporto d'imperfezione di scissione. L'A. h a stu·diato, con Olivier 1e Herbain, ques to rapporto i1el siero e n el liquido cefalor achidiano ed h a n otato ch e esso si eleva · n elle insuffici enze epati c}1e, senza esser e apprezza])ilme·nt e modifica to n elle insufficienze renali 11l1re. Questa c onstatazione ha permesso al l 'A. di afferm.a re ch e n ella in·sufficienza r enale le riten zioni azota.te sono totali, a l contrario di ciò ch e si oss·erva i1el corso d ell 'in s t1fficienza epatica . Nelle g·ra ndi insufficien ze epatiche si osserva una elevazione n el san g ue del t asso dei po· lip e,p1idi ri ·p etto all 'azoto · totale non proteico, ciò che cr ea l 'el evazion e ,dell ' in.dice di insufficienza di scissione. Si può produrre in questi casi una elevazion e d ella polipeptidorachia. Qua11do l 'in sufficien za epatica s i a ccompag na a lla sindrome cer eb ro-m eningea, si osserva costantemen te n elle cirro si una elevazio·n e del la polipep tidorachia ed lln 'e levazione d ell 'indic-e .di insufficien.z.a di s1ci ssi on e r.a chidiano. Ora, questa polipeptidor:achia semb~a eser citar e Slli centri n ervosi un a influ enza t ossica 111anifesta . L ' A. cr ede p ertanto di JJoter con cludere che g li a,ccidenti n ervosi , cer ebro-meningei, osser vati alla fin e delle cirrosi possono essere attribt1iti all 'elevazi on e a n orma]e d ell a polipeptidora_chia risp etto all 'azoto totale non prot eico, elevazione ch e esprime il -disordine provocato n el m etabolism o azotato d alla insuffic ien za fun zion.a]e -d el fega.t o . C. ToscAJ\fo . 1

Ricordlamo 1'/mportaate Moaografla :

Prof. CESARE FRUCONI Direttore della R. Olinica Medica .d ell'Univ. di Roma con la oollaborazione dei Proff. c. Melli, E. Peserico, A. Luisada

L'edema. polmonarè acuto Affinr.hè i nostri abbonati possano farsi un criterio dell'importanza di questa pubblicazione, ne riportiamo qui di seguito il Sommari o : CAP. I. Spunti di anatomia e fisiologia del polmone, pagg. 1 a 12. - CAP. II. Definizione e limiti, pagg. 12 a 16. - CAP. III. Storia dell'edema polmonare ac_uto, pagg. ·16 a. 18. CAP. IV. Anatomia pato1og1ca, pagg. 18 a 27. - OAP. V. Eziologia dell '_edema pol~0nare acuto, pagg. 27 a 49. - CAP. VI. S1ntomatolog1a, pagg. 49 a 61. - CAP. VII. Varietà_ clif!ich.e e decorso! pagg. 62 a 70. - CAP. VIII. Compllcaz1on1 e prognosi dell'accesso di edema polmonare acuto, pag. 71. CAP. IX. Dfagnosi diretta e diagnosi differenziale, pagg. 71 a 77. - CAP. X. Cli edemi polmonari ac.ut! ~per~"!en. tali, pagg. 77 a 79. - CAP. XI. Fattori ch1m1c1 e f1s100· chimici dell'edema polmonare acuto, p agg . 80 a. 129. - CAP. XI:J:. Fattori emodinamici e umorali dell'edema polmonare acuto, pagg. 130 a 163. - CAP. XIII. I fattori nervosi dell'edema polmonare acuto, pagg. 164 a 212. - CAP. XIV. Patogenesi dell'edem_a pol~onare acuto, pagg. 213 a 220. - CAP. XV. Te..ap1a dell edema polmonare acuto, pagg. 220 a 231. Volume in-80, di pagg. IV-232 nitidamente stampato, con figure nel testo e una tavola fuo ri testo .. Prezzc;> L . 2 4, più le SJ>ese posta~ di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 20,60 in porto fran co. Inviare VagJi ::i~ all'editore LUIGI POZZI. Ufficio Po~tale u ccur. ale diciot to, ROMA.


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XXXVIII, Nu.\il. 51] •

CENNI BIBLIOQRAFICI G.

19 07

SEZIONE PRATICA •

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Ispezione delle carni. Malattie del bestiame da macello. Vol. V. del Tratta·to italiarto d'Igiene. Un vol . in- 8° di 13.r::RTOLI NI.

788 pag., 332 fi.g . a · parte in più colori. l lnione t ipogra fico-editrice. T orino, 1931. Prezzo L . 95 . Abbi.amo g ià dato a suo t empo notizia d ella prima part e (Ig ien e gten erale) d ella p-regevole oper.a che il prof. Bertolini h.a dedicai o a lla i spezione delle carni . In questo secon do volume, l 'A. si occupa della parte specia le, vasto argom1ento ch·e · comprende questioni del m .assimo i1n teresse p1er I 'igiene per i v.a,rii problemi ch e su scita. Il carboncl1io , l'afta epizootica, le pasteurellosi, la febbre melitense, la c_istic~rcosi , e tante altre n1alattie di g rande importanza per la possibile trasmissibilità all'uomo e ch e d evono quin1di essere riconosciute d.a chi ispeziona le carni , :so·n o trattate in questo volurnte. I primi qu.a ttro capitoli rigu arda.no le malattie ·di infezione e di infestione. Se,g nalia mo in questa p.arte, per l,a s ua importanza pr atica e per la ,rasta trattazione ch e giustamente gli ha dato l'A. (circa un .centina io di pag1ne), la tubercolosi, ch e è esaminata in , tutti i suoi .aspetti .a natomo-patologici ed in tutte le q u estioni riguardanti la trasmissibilità .all 'uom 0. Molto opportun.a mente l 'A. ins iste sulla utilità di conoscere bene la topografia dell e linfog hiandole (a cui aveva g ià a ccennato ne.I primo volt1me) e sulla necessità che l ',es.am e ed il 1consegueinte even t u.a le sequestro sia·n o fatti .con criterii scientifici e non con quelli empirici ch e troppo spesso s i seguon o e ch e portano talora a d un inutile sequestro di parti che potriebbero esser e consumate senza pericolo. Nel quinto capitolo, l 'A. si occupa d elle n1a. lattie comuni (.del ricambio, sangue, turo.ori, ecc.); nel sesto, descrive le a lter.azioni speciali · d ei tessuti ed organi, fornendo. così allo studioso UJn piccolo trattato ·d i anatomia patologie.a . di g11a1n .de utilità per l 'i.spettore d elle • carni. Nei diversi capitoli sono semo~e fatti precisi riferimenti a lle disposizioni ·di legge. Solo un uomo dalla larghi ssima esperienza e d.alla vasta coltura del prof. lBertolini pote\ va darci un trat tato come questo, chiaro preciso ed esauriente. fil.

pr1rna con una felice ·estrazione di fo rcipe la su.a valentia in ostetricia, lotta poi corag·giosar11ente contro g ravi epiden1ie di peste e di colera e, più ch e contr o il flag ello, co,n.tro l 'ignoranza ed il malvoler.e che minaic.ciano troppo sp.esso di faT cad.ere nel v uoto le mils ure profilattich e da lui prese. Tutte l e fasi della su.a vita vengono qui d e:scritte in una s.pecie ·di diario coi1 ·m olti particolari di scarso interesse ma, ., al1 ·o:g ni ··modo n e ·vie1n e lurn1e.g gi.ata abbastanzia1 b·ene I.a m ·entalità .di quei po·p oli e di quei rt empi. Nella secon.d.a p arte sono riportati parecchi rapporti su lla epidemiologia speci;aJe d el col er a ·e della p·este. Il libro 1era stato scrit to orig inariamente in arabo e d è .poi stato tradotto dalla vedova deI Gazala iBey, scrittr.ice esSia stessa sotto lo pseudonimo di Guy D 'A"veli:n ,e. Il. Dott. G,az.ala Bey 1era medico sani tari o del vilayet di Trip·oli tania dur.a nte I.a 1n ostr.a occupaizione di Tripoli · n.eJ· se ttembre 191 1 e ven ne evacuaito la sera stessa dell 'entrata delle nostr·e trupp~. Egli ha ;anche scritto diversi trattati di filo·sofi.a, sociologi.a, e1co1n1omia ·poli.tic.a, comrnedie, ecc. fil. 1

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Th e Rockefeller Foundation. Annual Report, 1930, un· vol. in-8°, ·di 380 p.agg. con un.a tav. e tre fi.gg. 61 B.roa·dway, New York .

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GuY D 'AvELI NE . A1émoires d'un. délégué sanita.ire. Un vol in-16°, di 378· pagg. co1n tav. e carte. N. ~1.aloine, éq. Paris, 1931 . I>rezzo frs. 20. Vita movin11en:t.at.a q u esta del Dott. Suleirn1an Gazala !Bey, nato a Bagda·d n el 1853, laureatosi ir1 m edicina a Parig i , medico- Sanitario della Mesopotami.a, Siria, Tripolitania, Delegato Sanitario alla Corte d,i Persi:a. Affermata dap-

Que&to r esocon to .a1n1n u.ale .p er il 1930 dimostra la g.r.an·de attività, ch e s i estende per can1-· pi semp:r.e p iù vasti, di questa bein·efica F ondazione rigidamente e sa,ggi.amente amministraita . .Si tratta di circa 16 milio·n i di dollari spesi per istituti .diversi ·d·e l t i po universi ta rio, p•er Ticer che :sci entifiche, per opere sociali diverse. N·ell.a ip.arte dedicata alla salii.te pubblica, troviamo la ·descrizione d elle ricer ch e com1Jiute sulla ftebbre gia·lla, J.a mal.ari.a, l 'anchilostomiasi e sull ' is:truzione 1degli ig ienisti. Per· le scienze m,ediche, sono d.a menzionare gli aiuti forniti .a 1F acoltà 1ed Tstitu1ti di med.i cina e per l 'istruzione :delle infermiere. Cosi per J.e scienze fi siche e naturali, ricordiamo i sussidi per le pubblicazioni e per le ;ricerche metereolo.g iche, ocieanogr.afich·e, ecc., . p er q':lel~e sooiaJli, g li studi sull.a disoccupazione, . u1 rischi in,dustriali e per quelle umanistiche, la"'rori di filolo·g.ia, .di archeolo.g ia , di bibliografi a. , fil.

C. D1Ez

:f ERNANDEZ.

Enfermedades de los viejos.

Un "'' ol. in-16°, di pa.g g. 250. J. Moriata e d. Madrid , 1931. Tro.p po spes o tr.ascur:a·t a, la ~ura d ell e n1aJattie dei v ecchi, che b1sogn.a ncono cer e talvolta ino-rata e tutt 'altro che agevole per ch è assomm~ in sè le conseguenze .di molti d ecenni ·di vita, d eve invece richiamiar e l.~ vigile .attenzione del m edi co i.I quale, anche in que-


1908

[ANNO XXXVIII, NUM. 51]

IL POLJ CI ,I Nl CO •

s to campo, p uò portare la sua opera benefica. Una buon.a conoscen z;ai di qu·esto argomen,to, ·d·el res1to, può essere d.i gra11d·e utilità a.n che per saper conosce.re a tempo le mala ttie e co)n~ erva·re abbastanza a 1ungo un sodgisfaoen te s tato di salute. Molto opportuna m-ente l 'A. ha quindi trattato que ta branca1della medicina e l 'ha trattata ·da vero pratico per i pratici. In un 1c.apitolo d'introduzio:n,e , abbozza le l:ine·e gene,r ali di ·questa patologia, pass.an~o poi ;alla pa·r te spe·Ci.ale: .a p·p ar.a to r·espiratorio, circolatoFio, diger ente, uropoietico, sistema n·ervoso , en.docrino, m.alatrtie infettive, del s,ain,g ue, del m·etaboli smo. L 'attenta lrettura di qu.e sto 1ib·r o, pieno di buoni consig li e di sen1n.ate osse.r vazioni sarà di .g·ran·de Uitilità per il m.edico. A. !F . · ,

'T R I B U N A. LI BE R'A Possibilità di suscitar e sindr omi di anafilassi attiva locale. •

Beplica al prof. Torindo Silvestri.

italia:n.i, almeno a giudicarne dallo strabilian·te num ero di polemiche ·e riven·dicazioni di priori1tà ,contro tutti e contro tutto, di cui ogni 1anno infiora i giornali italiani . Mi rincresce di non poter più pe~ I 'avvenire con tribuire .a tale interessante esercizio di1alettico, ma .per parte mia ho inteso son queste righ1e di mettere un punto fermo a siffatto gen·ere di ·p olemiche, che , iad esser corbes'i , non :saprei se defin ire più v.ane od ingiustificate. Guino MELLI . · 1

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Richiami storici sulla profilassi della ma· laria. · A propo.s ito del cenno necrologico su L. W. S1a mbon pubblicato n·el n . 43 di questo pe~ rio·dico, la sig. ra Anna C1elli e la sig ..n.a Isabella Grassi ci :scrivono u·n a lettera per protesta.r:e contro la seguente fr.a·se : cc cl1e egli (il Sambon) introdusse :nella campagna romana la protezion e m·ecc.anic.a c oll'esperim1ento fatto d.a lt1i e ·da i suoi compagni nel 1900 ad Ostia mare n; ma qu esta frase non figura mienomam·ente nel nostro is critto , I P·e r quanto l.a suindic.a ta ,protesta ci stupica n on poco, tuttavia desiderian10 dare in proposito qualcl1e utile chiia·r imento . La lettera in.di.rizzat.aci ha evidenta.mehte il • princip.a1e scopo di documentare eh.e ·la protezione meccanica co.n tro la malaria .era già stata introdo.tta da A. Celli e da B. Grassi, in quooto il Grassi fin ·dall 'agosto 1899 ;a.veva trascorso 8 n ott~ i n ll1ogo molato malarico, en tro un casello con fin estre cc permanentemente aperte, ,p.rotette soltanto ·da una rete metallica piut:tio sto 1.r.a·d a, », senza contrarre J'infezione; .e nell'estate del 1899 il C·elli aveva compiuto, lurn.go du·e tratti ferroviari, e'S·p erienze di protezione n11eccanica, · Je qua li avevano attirato l 'attenzione di Manson e ·d 'altri m.edici ing lesi, r.ecatisi sul luogo. Le ·due autrici ne desum·o no ch e l 'esperienza su ccessiva di Ostia cc pe.r .g li itali.a ni n·on ebbe 1Dessuna im·p ortanza. pratica n. ~ bene rilev.a re che i me riti d el Ce11i in questo campo sono a111eora anteriori a quanto è sopra in·dica.to. Difa tti fino dal 1898 per con · iglio del Celli il lF ermi aveva applicato la difesa rn.11eccanica pe.rsonale, in Pa lude Pontina; e durante la su ccessiva primavera il Celli avviò l.a prima r egola·re ·e m·etodica esperi.enza di protezio n e m eccanica .delle abitazioni, iin 4 case 1c.antonier.e ferroviari.e. Questa esperienza fu poi continuata dal Celli mel cor so dell 'ann o. Intanto altre ne furono compiuit e dai s uoi a llievi Di Mattei (in Sicilia) e 1F.ermi (in S~ir­ de.gna). In quel tempo ancl1e il Grassi si sot1

No11 intendo discut.eDe I.a forma del] 'arti.colo· del pro f.·· Torindo Silvestri. Per qua.n.to riguarda la sostanza, n ell '.e sporre ricerche sperimentali, nuove anche com e .concetto, sulla possibilità di s11scitare sindromri di .a nafilassi attiVla locale , le fa)oevo p~ece­ d er.e da um. b>J·ev:e cc cappello· » in cui in sintei erano· ·esposte le pubblicazioni ch e mi hanno ·p receduto. F-ra le altre in prima linea, ripo1;tavo l 'ipotesi formulata n el 1912 ·dal Silvestri e da lui poi più volte ·r ipetuta e :riass unta. Nel citare per l 'appunto la prima nota an.ziclJ è i.e sucoessive, d.avo, co·n intenzione, il ma simo risalto all 'ipotesi di quest'Autore, il cui merito con iste principalmente nell'epoca (1912) in cui e sa ipotesi venn1e formulata . E e ubito dopo notavo che cc questo con1Cet.to Tiappare qua e là n ella letteratura incide11ta] m ente m enzionato, ma- non fu, a mia nozion e, mai fatlto oggetto di ricerche &perin1 entali e nemmen o di organich e o.sservazioni clini che » noo dicevo nulla di men che esatti imo, pevch è tali rioerche in realtà non e i Lono e tanrto m eno esisto!Ilo ad o·p era del j)rof. Silvest rì. Nel cittare quin di ca.m e proprio io solo tra i n1 olt i c ultori del! 'argom ento avevo fatto aneli e in altre e precedenti pubblicazioni, la nota d€l Silvestri , n ota ch e colle mie :attuali r icercl1e nulla ha di 1comune, compivo un non n ecessario .atto di cortesia, evidentemente ~c iupato verso quest ' Autor·e, ch e deve certo e .. ~ere il più sacch eggiato fra gli Autori 1

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[ANNO

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XXXVIII , Nu:vr. 51]

SE ZIONE PRATICA

· tQpose persornalmente a ll 'esperie n za ricordat.a . Le pr ove furon o riprese nella stagione m a la• • r1ca su ccessiva. Il valore dell 'opera d i Celli e Grassi in tale campo è notevole ed i111con.testabil e : un commovente sentimento .di a ffetto con iugale e filiale ha indotto le due scrittrici a metterlo in r ilievo; ma 1ci sembra ch,e per e·sa.ltarlo non occorra svalutare l 'es,per ienza ·di Ostia, la qua le fu -condotta con rigore ed ....ebbe un 'importa•n.z.a ·decisiva . Va notato che i sogg~tti d ifesi nella primk1 esperi1enza del Celli abitp.vano g ià in zona malarica e quin·di erano abituati a pren·dere la chinina: si poteva presumere che q u esta avesse parte nel tener lontal!le le infezioni. T·ra i 2! soggietti difesi, si ebbero purtroppo 4 casi di i11,a laria, .attribuiti .al pernotta:m1e nto all 'aperto, ma che ren.dev.a.n o meno significativi i risultati. Qu,a nto .a lla prova su·rriferiit a di Grassi , rig·uardò una so~a p·ersona ·e d u1-;ò pochi gior11i, il ch·e ne riduce il v.a]ore .p ratico. E così • v1.a . • Co·n molto buon sen so _.e con scrupolosità il Proc.accin i .ebbe, fin da a llora, .a ·design.a re quelle esperie11ze cc d i orientamento » . Com·e tal i, avevano molto valore; ma i101n . erano decisiv.e, come ebbe a dichiarare lo stesso Grassi con 1'ammirevole probità scientifica clre distingue tutta J.a u.a opera. A.inch e prove ulteriori non furon-0 convincenti, p er un.a malaugu.rata sovr.~PIJO izione di ·esp erienz·e: così a Pi.ana di Cra1paccio il Grassi pratt ìcò in prin10 tempo l.a cura e sucoessivamente I.a protezio1n.e meic.canic.a, per mo·do ch·e riusciv.a diffi cile .sceveraTe la p1a rte di ci.ascun;a· di esse. L 'esperi·enza di Osti.a, c.o nidotta linea·rn1te n te, fu consid·erata crucial1e per qu.an1to ri.g u1ar.d a il compito· vettor·e dell.e z;a·r u.are 1ed .avv.alorò l 'im.p·o11tanza d1e1 l.a di f e a meccanica, in qu.a n1to que ta i d.i mostrò pienam·ente efficaice da sola, in una località molto m ja•l.a·r ica, ·durante il pe.riodo più peri colo o d·e ll 'a.nno ed in più person.e, J.e · qu.ali erano indenni da malaria e n on !tac evano u o ·di chinina (oltre ai dottori Sa1nbon e Low e al diseginatore Terzi, anche due inservi1en'Li, non chè qt1.a lch·e osipite occasio.11ale) . La 1dif.esa m·eçcanica assunse, poi, uno sviluppo p1o·d.eroso per opera di Gr.a ssi e di Celli, .due condottieri nel ca:m 1po ·degli studi e del la profil.assi della malaria. Come ;a·l solito, lo sviluppo delle nostre conosoenZie è . tata g.raduale ed è deriv.ait o dal1'oper.a .di 1pare,cc hi; cosiccl1è, per quanto si ,-agli.a essere meticolosi, non sempre si Tiesce a scevrerare con rig ore la p arte dovuta .a ciascu1110. L. V. 1

1909

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Associazione Medica Triestina. Circolo di Cult ura del Sindacato Fascista 1'1edici. Riunione scientifica <lel 30 ottobre 1931 .. Presider>:t~: Dott . .~ . CoFLEHL

Azione dei raggi X sulla prole. Il pro,f. J ACCHIA ' dà relazione dì una risoluzione

che le Soc iet à tedesche ai Scienze dei problemi ereditari e dl igiene dell a razza (Eugenica) hanno votato. al 15. settembre 1931. . La Società si è occupata nel Congresso, adunalosi a Monaco dal 13 al 17 settembre 1931, del proble1na dei mu tameriti ereditari provocati dai raggi Rontgen. In base ai g·rande r>:umero di esperimenti esatti parve accertalo un danneggiamento della 1nassa ereditar~a per effett~ dei raggi Rontgen . .Si è stimato perciò doveroso di segnalare in : i st entemente ai :rnerl ici tedeschi il pericolo che i11co111be all a discendenza a seguito di irradiazioni delle ghiandol e genitali specialme11te usate per la cosiclet ta ster ilizzazio c1e temporanea. Si tratta di d.a.11ni all a m_assa ereditaria, che al caso s~ manifestano iippeD:a dopo generazioni. A questa risol uzione della Società di Scie11ze dei problemi ered i1tar~ si associò una11:imemente l a Società ~edest'.:a d~ igiene della razza (Eugenetica) nella su.a seduta p lenaria del 18 settembre.

Neo varco.lare congenito, considerazioni patogenetiche. ••

Il dot t. LEONE EPSTEIN presenta una paziente di 50 an11i con neQ vascolare congenito da un lato <1el dorso e erpete zos ter ir>:ter costale dall 'altto, per.fettamen.t e identico com.e una immagine ri1lessa sulla localizz.azior>:e, est~nsione e configurazione eccettuata una certa asimmetria nella parte n1ediana, dovu ta a scoliosi. Questa coincidenza ~i fatti si presta a deduzioni sulla patoger>:esi del neo e parla p er l 'origine neuroger1a ~ contro una malformazione :rn,etamerica.

La sede d' inizio della tisi cronica dell'adulto. Dott. G. BATI'IGELLI. - Rifer enllosi al IV Co11gresso Nazior>:ale te11uto s~ r ecentemente a Bologna, ricorda le varie opinio11i tullora in discu ssione. Riferisce quindi s u p er sonali ricer che eseguite in collaborazione del doll. Gold t ei11 n el Disp en sario Consorziale centrale di 'frieste, ricer ch e ch e d ett ero iuo.g o a due n1 em ori e preced enl_em ente pubblicate. Secondo 1'0. , 1' inizio d e11 a tuber colosi polmon are del! ' adulto con sinto111a l0Jogia p seudoinfluen zale è quanto mai frequ ente . Le aller azioni rintrac~iabili radiologicam enle in ques to p eriod o ~ono d a ricercar&~ sopratutto n elle r eg·ioni paravertebrali. Esse r appresenterebbero l esio ni sol tanto parenchimali assolutarn enle indipendenli d al com ' . plesso ghiandolare trach eo])ronch1ale. Descritta l'ulteriore evoluzion e di tali lesion i, secondo l '0. , cara l Leri tir h e, con clude acce11nando alle proprie vedute n ei rig t1 ardi del probJen1a d ella r einfezione . I11tervennero 11ella cl i c u s io n c il clot t. ì\IoRo e jl rl olt. fi "GCL IARE LLO .


1910

IL POLICLINI CO

[ANNO

XXXVlII, Nun1. 5lj

Riunio11e scientifica d el 6 novembre 1931.

Miomectomia preliminare ad isterectomia.

!)residente : Dott .. A. CoFLERI.

. ~)tof. ~ - BACIALI.I. - /\. proposito della neces~1la quas1 assoluta. di dover asportare un mioma 1ntralega1nentoso od a carico delle pareti posteroanter o o later~li d_ell 'ulero ~1r1mediatamente pri1n~ d ~Ll a · r el ativa 1ster ec torr11u , l 'O. presenta un vo1um1no,so tumore fibroso i11lraleg.amentario del p eso d~ 4870 grammi . J~sso era a carico deJla parete postero-laterale d estra· (lell 'u~cr0, questo trovavasi quindi al di sopra del lumore ed era st ato ritenuto all 'esPme ester110 come un nodulo sottosieroso. Per lo svi) up po del tumore, per iJ suo volume, per il decor so annmailo dell 'uretere destro si . rese necessaria l 'asportazione del fibroma . resecandone la sua con~~ession.e con l 'utero; solo così si potè proce(l er e imn1ed1atamente dopo alla regolare ist erectomia. Il d ecorso postoperatorio fu dei più nor111ali. ·

Allergia e immunità nella tubercolosi (Conferenza). Prof. ALBERTO _#\scoL1. - Premette ch e esporrà ~e s ue idee p ersonali su ll ' argomento, conquistat e 1 111 u n l11stro di stucli. Egli r!leva I importa11za della d~s,tinzione fra for111.e culturali e forme animali dei. bacilli in genere ' d ei b acilli tuber colari .i11 i.sp ecie. J-'a r eatU ~ità del l ul>ercoloso uo11 è specifica per la 1 ~u~~tcolu1~, ma cons.i!Ste . in u11a disp os~zione all 1nf1ammaz1one dell 'organ1smq aller g izzato. Il vaccino antitubercolare ha l a facoltà di attrarre verso il focolaio locale i bacilli circolanti 11el sa11gue ove si estingu0no. -Questo fenomeno detto dell 'a11 acoresi, è stato particolarmente s.tu~ diat o dall 'O. Così spiega i l :r:itrovamento d i bac illi tuber colari virul~n i.i al l u og·o ciell '1niezione del b acillo di Calmette, quando siano st ati tratLati co11 questo m ezzo degli individu i g ià contag iati di tubercolosi. ' L 'illus tre O.. fu at le11tamente segui{o n ella bril1a11 ~e e dott.a .e~posizione. dei suo~ concetti orig i11al~ nell a d1ff1c1le materia e f u r1meritato da calorosi applausi . Il Segretario : Dott.. L. \ì\' 1N1'ERN1Tz.

Società di Coltura Medica Novarese. ,Seduta d ell '8 ottobre 1931. Presidente: Prof. PAOLO PIETRA.. \

11 sintomo di Argyll-Robèrtson unilaterale. Pro f. G. LonDONI. - L ,O . d escrive due casi cli A.r gy ll-Robertson unilat erale, entrambi dovuti a traumi. Mentre p er uno la natura traumatica n el cran~o spiega ~l sintomo di Argyll -Robertson, p er l'altro, p er avere il tra uma contuso il bulbo classifica il fenomeno p seudo ·Argyll-Robertson' attribuendone l a cau sa a lesio~e iridea. Espone e cri~ic~ ~ varji schemi dagli AA. prop_o s ti a sp iegar e ll s1nlorr10 di Argyll-Robert s0in . 1

Prof . G. VERCELLI. - l\ J)roposi-to di Argyll-Robertso11 in affezio11i del neurasse non dipendenti dalla 1ues, r~chiama l 'attenzione sul val or e localizza t or e che questo segno sembra assumere in seguito ad ormai numerose osserv.a.zioni anatomocliniche di dissociazione dei riflessi ocul ari p er lesioni ben delimitate della cal otta p eduncolare. Ricorda t~ i casi di Guillain, di K . V\Tilson e loTo collaboralorj , quello recentissimo di Moreau, Bertrand-Fontaine e Garein da ascesso pneumococcico della calotta, cita un caso di recente osservato - e visto dal Loddoni s tesso - in cui l 'Argyll-Roberlson fu il primo dei diversi sintomi a carico della mobilità oculare (abolizione del riflesso della converg·en za,. parali sj d ei n1ovimenti di ver licalilà, ecc .) ch e p ermisero di porre con una ce rta sjcurezza l a diagnosi di tumore d el mesen · cefalo. Prof. P . .A,. . l\Irr1NEn1. -

nici.

Presentazione di casi cli-

])rof. P. A. 1' [1!1NERr. - Ha la cute una secrez io n.e ir1 te rrta ? Discu ssione : ~rof. BACIALLI. 1

Anemia perniciosa progressiva con sindrome di mielite funicolare. Dol t. D11~Go CANTONE. - Ne d escrive un caso: g iovane di 27 ai1n~ con r epert-0 ematologico inter essante per la presenza oltre che degli ele1nenti 1norfol ogici caratteristici dell ' anemia perniciosa (1nacrociti iper cromici, mcgalo blasti ortocr omatici ed anche di qualche tipico megaloblasto basofilo), di numerosi :microc~ti ipocromici con spiccati&si1n.a poichilocito si, tanto che ~l valore g lobulare è serr1pre stato leggermente inferiore all 'unità. Il pazient e in condizioni assai gravi di anemia ha reagi tQ in modo veramente meraviglioso alla terapia epat~ca con fegato fresco ed in 50 giorni di cur.a l globul~ rossi sono aumentati da 900.000 a 4.150.000 ed il peso da Kg. 51,500 a Kg. 57. Riporta poi altra casi stica clinica. 1

J l prof. PIETRA a proposito del 1° caso ricorda la relativa ·frequenza segnalata in questi ulti1ni Lempi di ,a•ssociazioni di con1plicanze nervose ali ' a. p. pr. (nella maggioranza d ei casi mielite funicol are). Anche l a progr1osi di ques te complicanze parrebbe migliorata sp eçie in segt1ito all 'uso degl i estratti d~ fegato iniet tabi!~, r ecen•t emente introdotti in terap~a (~s lratto di .fegato Gausslen, Hep·a topson, ecc .),. _ Circa un caso di aneurisn1a, fa p-resente co1ne l a prog11osi delle lesion~ an euris1natich e sia mig liorata in seguito ali 'jnlroduzio11e degli arsenobenzoli in t~rapia. Lai cura antiluetica deve esser~ applicata in ogni caso di aneurisma anche se la R. W. è negativa. Il Segretario: Dott. LUIGI FERRERo. >

Rammentiamo ai lettori del " Policl/a/co ,, la iateres· saat/ssima moaograf/JJ :

Prof. ETTORE MARCHIAFAVA

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[ANNO XXXVIII, NuM. 5lj

SEZIONE PR ..\TICA

1911

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA.

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L'esame radiologico delle arter ie, delle vene e delle cavità patologiche con l'nroselectan.

L. C.a p·orale e A. Foà (Minerva M edica 22 settembre 1931), hanno studiato la arteridgrafia n ell 'l1om.9 1e negli anim1ali servendosi di un.a soluzione di uroselec tan al 20 %. H.an no da pri.mia 1controllato l.a to·s:sic ità d·e ll 'u~oselectan 1e d anche deJl 'umbra per l1e pa-r et1 vasali e per la sostanza cerebrale in can i di g r ossa taglia e in conig li, iniettando tali sostanze n ella carotide interna: g li animali non e bbero disturbo alcuno e su di essi , poi .sacrificati, non furono ri scont:r.,a te lesio ni a carico d ei vasi e della sostanza cerebral e. I risultati radiologici furono però m ediocri p·er ch è apparvero inieJtati solo i grossi vasi e qua lcuno solame nte dei minori. Soddisfa·centi in,vece sono state le arteriogr.a fie d,egli a r ti sempr·e ottenute in animali: g li AA. sono riusciti a mettere in evidenza i tronchi princip.ali con le re]ative diramazioni. Ottimi sono stati pure i fl.eb·o gr.ammi degli arti ottenuti su conigli a dulti, n ei qua li appar vero evid enti grossi e piccoli vasi venosi. Per le esperi enze sull ' uomo fu sempre adopena.to com e mezzo op.aco l 'urosel ecta111i p er ottenere flebografje d egli arti. Furono es~o-uite fl ebografie d egli arti superiori ed inferiori in n umerosi individui a d appa.r ato ven oso integro. Dal loro esam e gli AA. ha nno constatato cl1e ·esiste g 1.,and1e d iffer en za n.e l d ecor.so dei ,r.asi ven osi , ch e v.aria d.a indivi·duo a individuo e da lato .a Iato. Iniettando liquido opaco nelle vene è po·s sibile avere una immagin e radiog rafica di tutto I '.albero venoso di un d.a to ter-rito;rio ·e rien1d,er si con·to co·s ì del d1ecorso, ·e del calibro dei vasi, nonch è dello stato delle valvole e d e.l tono vasale. A sai utile è lo studio d·elle v.arici su perfi\ iali e profon.d e specie d egli arti inferiori mediante l·a fl ebografia. Gli AA. h ann o ottenuto in più casi l 'imagine radiologica di tutta la safen1a., a'1endo così l a dimo·strazion-e radiologica del fenom.eno de ll 'i1DSufficienza valvolare e d ell,e mo,d a]ità patologich1e ·d e.I circolo venoso n,e}l'arto . ·D eg ni di nota son·o i ben riusciti fl ebogrammi ch e g li AA. ripro·ducon o nel loro l.avoro. Essi hanino· .an1chie .a.doperia·to .l ' uros·el eotan n ello studio .di .seni .fi stol osi ·e cavità patolog ie b e ottenendo dati prezi osi per la diagnosi, la progno i e l·a cura. VICENTINI. 1

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CASlSTICA E TERAPIA. Alcune osse1·vazioni di insufficienza respiI·atoria.

Sono a l cuni casi riportati dal Dupasquier n el Jorirnal de m,édecin1e de Paris, anno L , n. 27) e

molto signifieativi s pecialmente pe·r il medico pra tico. Si tratta ·di insuffici en z,a respinél!toria di varia o~gine! a. sepiito di ostruzione n asale, di pleur ite, di inf1am·m .azion·e bro·n 00°p olmona r e, di deforn1azio·n e to racica, di atonia muscolare 1 casi ch e ·n 1o·n ric.h i.am.ano, l '.attenzio·n ,e perchè no,n l1anno nulla ·di a cuto , pe1,,oh è n on fanno soffrire i malati. Un primo caso era ·r appresentato da un tredicenne ch e a' ·5 .anTui aveva sofferto di broncopolmoniit e p ertussoide: p,e so di Kgr. 3 1>300, altezza 1,43; espan sione tor.acica di 4 cm . ; la caracità vitale ·di 1700 cc. Rieducazio·n e r esp iratoria e dopo un m ese comin ci.a il migli or.amenLo , d opo du.e l 'appetito è aumentato, il peso è di Kg r. 32,800; l 'altezza di m. 1,46; l'espansione toracica è ·di cm. 7; la c. v. di 2000 cc. Un undi1cenne prece d e11Lem ente affetto da em pi.ema presenta una retrazione toracica con espan sione .a .sinistra di 2 cc. e a d estr.a di 3 cc. (~ apa·cità v. 1000 cc. All en amento respirato·J;io r.azion.al e: do.p o sei mesi il peso è .salito da 28·,450 a 36 ,10·0 ; l 'altezza da 1,39 a 1,45; l 'epansi on e toracica a 6 cn1.; J.a c. v . .a 1500. Quest 'osservazione ,mo tra l 'importanza della riedu1cazione r espiratori.a d opo le pleuriti , rieducazionre ·da comin.ciare il più p·r esto possibile e da seguire 1p,el maggi or tempo: i risultati sono incomparabili. Un ragazzo di 15 anni, c.la sificato come aden opatico e sclerosi polmonar.e , in due mesi di riedu·c azione respirato·ri.a g u.ad.agna J{g·r. 4,500; 400 cc. ·di c. v. ; dopo un a nno aveva g uadagnato Kgr. 10; cm. di a ltezza 10,5; 1100 oc. di c. v . , •o titenen,dosi una ver.a trasformazionie. In .altf'i casi la insufficienza r espiratoria è puramente nasale : permean.do i J n.aiso si g uariscono tutti i disturbi. Un tale si l agn.a di avere semplìe il naso chiuso; respira •con la bocca, rus. . a la notte. Il bambino è n ervoso, e affanna fa·cilmente. Cornetti in•ferìori aumentati; reazio,n e congestiva intensa d '.ambo i lati. La pern1eabilità nasalé n1i urata al rinon1ano 1netro · di Beyne è insufficiente perchè dà 21 cm. d'a·oqua. Espansione toracica di 3 cn1.; c. ' '· d i 1900 cc. Dopo otto sedute ·d i dilatazione nasale la permeabilità nasale è normale (12 cm. d ',a1oqu.a). Il b.ambino re. pir.a bene, non rnssa, corre fa·c ilmente. n on affanna. Il peso· è aumen tato, di I\..g r. 1 ,200; l 'esp1ansione, toracica è di cm. 6,5; la c. ""· di cc. 2,500 . L 'insuffi cienza respiratori.a deve es ere t enu ta Pe1n·p re presente, spe·cie nell 'infanzia; costituisce un.a infermità n oiosa la Te pirazione buccale ; per guarire l a insuffi1cienza r espiratoria ba ta ricercarne la cau sa e trattarla convenientem ente , con i semplici metodi dei quali noi disponiamo , metodi che vanno per altro app1icati solo dal inedico con razioo.alità. 1\-Io~TELEONE. 1

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1912

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I L POLICLI NICO

L'utilizzazione della caffeina nel trattamento della inibizione <lei centro resph·atorio. A . Binet ·e A. Arnau det (Bul·l. _et Mim1. de· la Soc. Méd. des Hop. de Paris, 26· gen.n . 1931~ riport,ano un.a ·p rima serie di ricerche sperimentali che dimostrano gli effetti notevoli ch e la caffeina, introdotta per via circ()latoria, eser1ci ta, s.u1l .centro, respiratorio inibito. Essi s.i ono serviti .d.el m·etodo pre~con izz.ato da I. lF . Heymia.ns e C. Heymans e con sistente nell 'itrorare ·con il sang ue di un d onatoir e la testa del can e i solata d1a l corpo. In due cani A. e B., co·n venientemente scelti (A più grosso di B), 1an1b1edue an e.s tesizzati; le due .arter.i e caroti.di e 10 due vene giugulari sono isolate e poi anastomizzate per mezzo di can;nul1e di Payr. D'altra par.te :p er strozzamento si determina I.a morte per .asfissi.a delJ tronco di B. La testa , iso lata ed irrorata, oontinUa a vivere pe·r ore e presen.t a dei movimenti r epiratori ·ch e .p o sono essere r.egistrati con l 'iscrizionie dei movimenti larin1gei . Tale dispoi tivo è p a.r tico1armente .a,~.atto per studiaTe I ' azio111e diretta di via.rie :sostanze SUJl cenit·ro re spiratorio ·d·ell.a testa is.o lata. Gli AA. ha n.n.o studiato g li effetti deilla caffeina suJla testa isolata ed i rrorata ·d·el canre, di cui la .respir.azion.e o s i ,el'la spontane.amente arrestata o fortem.ente r.a llentata oppure era stata d·ep·r essia· con iniezioni precedenti ,d i m orfina o di codein,a. InietLando in un.a delle caroti.di ch·e .an.as to mizz.a1n,o i due .anim,ali , una soluzion1e di caff.eina (.g·r. O, 1O); i m1ovim·enti respiratori riprendono , se prima er.a no cessati, o i fanno più am1)i e · si e·r.ano affievo.J iti. Queste esperienze dimostra no· il potere di ec· citazione deJla caffeina sul centro respiratorio arrestato. Un a iniezione di caffeina, fatta in circolo , è cap:aoe di rjstabilire una respirazio·n e inibita. C. ToscANO. 1

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Osservazioni sull'empiema toracico. H. Morri ton, D.avie (British 1'1edic. J ourn., ± aprile 1931), o serva che p rim.a della guerra rpoca importanza si d.av,a ·alla natura, b.atte.riolog i ca d ell 'empiem,a nel senso che si ri:ten evano· u.g uali l 'empiema streptococcico e quello .pneu mococcico. Ci si contentava an1che di distingu er·e l 'empien1.a ·tub e·r col.are in cui c'er a .n etrta \controindicazione ad intervenire, e o·li altri empiemi. In que ti ultimi anni, grazi,e alle maggiori COI\osoenze .sopr.a tutto id i fisiopatologia del µn1eumotor.ace 1a1p,e rto, la mo·r tali1tà per empie1na è ridott a notevolm ente. Il m edi.a tino non ·è rigido, m .a è poco re~ i tente all e modifi caiioni di pression e nelle J)leure. ell 'apertt1r.a di un.a aavità pleurica c'è aumento di 1 res ione anch e controlaterale e la pre iooe positiva ostacola l 'ingresso di aria dalla trach ea n ei ip1olmoni. Se n on intervi ene un compen so consi ·tente in mraggior-e 1

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a111piezva d·egli atti respiratori (.an1che se no11 in ·m aggiGl' frequenza del ritmo) ,s i ha morte per asfissia. Se l 'apertura d el cavo pleurico non ~ più . gran.de dell 'ori1ficio glotti,deo la 1)ress1one ·r imane positi va n ell'espirazione e negativa nell 'intSpirazioo1e. Inoltre i.I mediastino si sposta cogli artti respiratori, c'è s tasi ·v€n_osa, no~evole •p erdita di calore dalla supe·r fir 1e pleur11c.a 1esposta e pericolo .di infezione del cavo pleurico. Questo avviene a torace· normale. Nell 'e·m piem.a cro,n ico il m.ediastino è :p er lo più fi sso tanto ch e l 'a.p ertura 1dell.a ple·u ra si può con. iderare com e fatta su c avità extratoracica. L 'empiem.a dJai pneumococco è per lo più m etapneumonico, icompare qua n,d·o la oapacità v~tal e, ridotta rper la pol-monite, si fa più amp,1a e si ha form.azionie rd i aid erenze dovute alla pleuropolmonite; rquindi i pericoli dell'apertura d ella pleura sono n1inori. Invece l 'empiema :st:neptococcico compare ·p er lo .' p1u rcontemrporaneam ente ·alla polmonite e quin·di l 'a·p ertura della pleura è :p iù pericolosa. N.eilla 1c,u ra d1ell 'em;p i·ema I.a prima cosa d.a fare è lo svuotamento se,guito da intro1d uzione di os·sig-eno. In alcuni casi gli svuotamenti ripetuti posso.n o .g u.arire l '-empiema pneumococcic-0, I' empie ma streptococcico guarisce con questlaJ cura in pToporzionc notevolmente r11i- · no re. L 'empic.n11a d.a stafilocooc.o è ra.ro e più g·rave d~i prece1d e1n ti. Può ottener si I.a gu.a.r igion,e ·dell »emip iem.a a.n che col drenaggio permanente e lavaggio ·della 1cavità rpleurica . Quan,do la pleura si è ispessita e il polmone e il m ediastino sot10 stati immohilizz.ati .d a a. delìenze, è il m omen to di fare interventi più a·m pi, se I.a gu.arigione non si tiene vicina. Si può ricorr.e re al1ora o ali 'incisione sem·p lice della pleura o alla costatomi.a . Nell 'empiem.a crornico si deve a volte ricorre.r e a lla mobilizza·zione d ell.a pairete toracica. Qualche volta la cronicizzazione è dovuta a fi. . tola bronchiale che richiederà un int~rvento. R. LUSENA. 1

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La polmonite silenziosa del bambino. E i te, secon·do Mouriqu.a nd e Savogne (J o1zr. de Méd. de Lyon1, 284, 5 n ov.e mbre 1931), una forma di polmonite d·el.l 'età infantile, ch e si volge silenziosamente, senza da.re i segni fiici ordinari . Tale mutismo potrebbe dura re p·e r tutto il ·d·ecorso della malattia o esistere solo nei primi g iorni. Talona, con un esame accurato, isi riuscirà a mettere in 1evi denz.a , in casi simJili , una mo·dica riduzione di su ono nella regione sottoascella.re. Nel],a, maggioranza, inveoe, l 'u1n ico sintoma, sul quale insistono gli autori, è quello d1ella trasmissione più forte del grido. Nei bamh,i ni più gr.arn1diicelli, che noni gridJano, si . farà ripetere ip iù volte la lettera « I », la quale 1

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SEZIONE l,RATICA

sarà talora trasmessa, n el focolaio p1n eumonico , con1e « E » od « A ». In .tutti i casi studi1a.ti, tale esagerazione d ella trasmissione del gri do o della lettera coincide tte con la 1comparsa di una :tipica immagine triangolare radiologiaa·. La caUiSa ·del mutismo i111 simili affezioni polmonari sarebb·e dovuta alla m .a.n .catla1 sp1enizz.azione d el tessuto polmonare ·che 1c.ir con°da il focolaio pneumonico. Il soffio e 1a crepitazioI).ie , infatti, sono dati unic.amente da lla porzione s.plenizz,a1t.a e non d.a quella epatizzata. Resta tuttaviJa, a spieg.çi.re il p erch è di questa mancat a s·p lenizzazione. . M. F ABERI.

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IGIENE. In tema di vaccinazione e di sieroterapia antidifteriche.

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Il trattamento della polmonite. Lord Dawson of P.enn (Lancet, 21 marzo 1.931) ha ottenuto buoni effetti con l 'u so del siero Feltorn che è poliv.alen·t e (t~po I e II) , m olto con.c entrato e dà diffici.lmente r·eazioni ~nafilatti che. Lo si usa a dosi di 5 em e., che contengono 10.000 unità. P er saggia r e la sensibilità .d el paziente al &i1ero, se n e mettono 2 goccie n el sacco congiu·n tivale; se il p·a ziente è sen. ibile, dopo un quarto d 'or a , si h.a arrossam·e nto ·d ell.a 1con.giuntiva. In ·caso di rie.azioni .anafilattiche, è utile l 'iniezio.n e sottocut an·eia. cli epinefrina. Con l 'u so di questo siiero, si a ' 1r ebbe dimi' nuzione d ella n10rtalità ed abbreviamento d el periodo di mal.aLti.a. Contro l 'anos iemia, è di gra-n de utilità la som.r-r1ini. trazion e di os5igeno, fatta non g ià con la masch era, ma mediante un catetere da introdurre nel n.aso. L ' A. m et te in g uardia contro l 'uso· d ella digital e, ch e può pro1durre I.a fibrilla zione auricolare, mentre è molto· favor evole all'uso d el1.a m orfin.a (come puire dell.a codeina, d ell 'e · r oin.a , ecc.), co,n tro la ·quale vi .era no d ei pregiudizi ormai sfatati. Utile è .anch e l 'alcool , spe.cia lmente pe·r i pazienti ch e vi son o abituati; esso· attenua l 'ansi.a e f.a·vorisce il riposo ed il sonno. fil. 1

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Trattamento della gangrena polmonare con l'eme· tina. Bouch u t (Le J ournal de Médecine de ùyo·n, 5 g iug n o 1931) riferisce due casi di gangrena poln1onare trattati esclusiva m ente con iniezioni di emetina ~ guariti. La dose u sata è in media -d i ctg. 4 al g iorno fin o ad un grammo e m ezzo comples,sivam ente. È .appunto .a lla gene rosità della sorr1mini trazio11e d·e l rimedio che l'A . attribuisce il brillante risultato ottenut o . D 'altronde egli non ha n1ai n otato nessu n segno· ·di intolle-( ra n 1.1a· per il medicamento· (astenia, tremoTi, dispnea). L 'emetina sarebbe dunque il m ezzo più sicuro e più r apido per curare la gan gr ena polmonare e l 'A. si augura di vede.rne pDe to geV1c ENTINI. n er alizzato l 'u so.

. Nel .III Co:ngr·esso di Micr obi ologi1a· te.nuto1 ,a Mi1ano nel 1931 g iustamen te si è vantata riferisce il Cai!elli (Clinica ed Igiene Infantile: agosto 1931) l 'efficacia d.ell.a vaccin.az ione antidi.ft,erica, e~ egli stesso h a potuto riportare casi .persona,li, 1ch e .·dimo.strano i v.a ntaggi ottenuti con 1 anatossina -d rfterica di Ramon sop1~a tutto per iniezione. Le statistiche ormai numerose da n oi e a ll '1estero, sull 'e.fficacia della vaccinazione anti·d ifterica hanno un valore fondamentalmente probativo ed incor aggiante, ma si va facendo strada, da qua lch e ten1po , un certo scetticis~o nell '~~piego d ella sier otera pia antidifterica, scetticism o ch e trova una base in a ttuali. pubblicazioni italiane e str.aniere, sulla speciale f.riequenza di difte rite sieror esistente di difterite maligna, o ade! i rittura sulla inefficacia ·d ei sieri curativi. Per al c uni autori ciò sarebbe dovuto .all 'a11atos$in:1 a doperata in sostituzione d ella pri 1niti va l.l Jsina per preparar·e il s iero 1curati vo ; da altri invec,e allo streptococco· ch e talora prevale, settica111cnte, sul b.act erio d1ell.a difL<.. rite; da altri ancora al genio epidemico esaltatosi. Ora l 'Au t oPe, fa !Ilotare quale influenza danno:~ a ,a su o avviso p ossan o aver.e , specie per il n1.edico pratico e per il medico delle ca11111agne, queste· d isc us ioni, ch e possono co·n ferive un certo scetticismo verso l ' uso d el siero. Se è vero che bisogna tener conto d el genio epidemico, se è vero ch e esiste la difterite m .a ligna, e ch e l 'u so del .siero può portare a lla m1alatti.a d.a siero, t utto qu·est o non d eve essere esagerat o·, e non deve servire a n a scond1er e una insuffici,enz.a del siero, dovuta al soverchio indugio n el suo- u so· o a lla deficien z:a d elle dosi somministra t e. Sen za dover arriyar e alle 50-80 . 000 unità com.e qual.ch e a utor e americano h a preconizzato e parecchi a ltri già u sano (1Bre, Gismondi, Comby, Deich er ecc. ) l'Autore trova ' 'antaggioso testare tra i limi.ti di 15, 20, 30.000 unità imn1uniz~nti complessive distribuite in due o tre dosi. Se queste dosi si iniettano nei primi tre g iorni della m.alattia, I '.assoluta maggioranza dei casi ·di difterite viene vinta. N ella sieroter.apia .antidifterica la migliore è la vi.a e.ndomuscola·re m entre non è consigliabile al med ico pratico la ter.apia endovenosa, come la endoraichidea. Anch e contro le paralisi postdifteriche, la sieroterapia generosa e precoce rap·p resenta ancora quanto di m 1eglio possediamo. L'Aut ore 'ritiene ch e si debba dare gran.d e impoT.1Ja•niia anah e .alla ieroprofila si antidifterica, ch e si deve contenere in limiti suffi cientemente la rghi, da 1000 a 2000 , 50007000 unità a seconda dell' età del sogaetto, del o·enio epidemico, della probabilità d 'infezio·n e e 1conclude ch e tanto la si eroprofilassi


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lL POLICLINICO

quanto la vaccinazione sono egualmente utili, .applicate al momento opportuno. La vaccinazion.e con l 'anatossina conferisce 1'immiu nità u tile solo dopo tre iniezioni e dopo un tempo da ll'ultima iniezione che sf può valutare da t·re a quattro settimane. N1elle epidemie di famiglia e di comunità è da u sarsi quindi sempre la sieroprofilassi, ,com .e il metodo che in pr.atica risp·onde rapid.am e nte a llo scopo e dà quasi costantem .ente risultati ottimi. C. NERVI. Su questi m e·desimi argomenti ha pubbli·cato due brillanti ·e doclime·n tati arti coli T. Pontano , · ne.Ila Sez. Medica ,d.el nostro periodi.co (nn. 10 e 12); lo s tesso A. ne ha fatto og. getto di due comunicazioni alla R . Accademia Medica di Roma (cf. p . 1483 e 1484). Ric hiamiamo in oltre la discu ssione avvenuta all 'Accade mia ·di Medi1c.ina ·di Parig i e su vari perio.d i miedici , da noi già ·prospettata in un a·rti.colo comparso· n·el n. 3·0~ 0

POSTA DEGLI ABBONATI. lJ!ita.lità dei germi del ·tifo. Al ·do.f1t. M. d e V. , abb . 1877: .

La r esist enza d ei b.a cilli di Eberth in alcun e c ondizio ni è, seco1n do gli autori ch e si sono occupa:ti dell 'a.rgomento , la segu en te: Alla luce solare dir.etta All 'e s~ccamento Sul bi scotto

4-14 ore 50-60 g i orni 30 g iorni

Prati ca·miente, _ però, n·o·n è da attribui.rie ecieessiva importan za a i pochi baci.Ili che possono €!Sser e rimasti n ella stanza d ove è stato· un tifoso. Le parti più infette so:no il letto (specialm emte I.a biancl1e ri.a) ·e d il pavimento. La tras miS1sione dell 'infezion.e avviene facilmente pe.r c onta•t to ·dir·e't to d el m1a•l ato o ·d i oggie tti da poco ~nsu1di ciati d.a1- medesimo, m ie ntre qtueala per m ezzo di oggetti di uso, .e tanito p~ ù di libri, d OJ)O un certo tempo è ·d.a ritenersi improbabile. fil.

VARIA. La ci1.. concisione rituale. Origini e motivi. La 1c.irconcisione è un.a pr1atica seguita fin dalla più vemota .a ntichità, presso i popoli più disparati. Nessun.'aLtra cerimonia a car.att.e.r.e magico-relig ioso può comtpeteTe; con es. a quanto· a d import~arua ed esten sione nel te1n1p o e .n ello spazio. Ew-opa, Asia, America e d Au stral ia banno iCOIIl.O·sciuto ques)o rito c h e ai no tri giorni viene ancora celebrato su tlllti i continenti ùa m ilioni di a bitanti; si calcola ch e, nella sola Africa, si pratichi su circa 200 milioni . r,a c irconcisione che consi ~te , come è noto,

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nell '.ablazione d.el prepuzio, 'ie11e spesso accompag nlél't a da cerimonie ch e servono il più de lle volte di commento alla pratica che si sta eseguendo e ch e dovr.ebbero 1costituire, agli oc· chi ·de i . fe d eli , insieme col rito cruento, una sola celebrazion e mristica di diverso significato n.ei v.ari popo.Ji . E. M.a .rconi (Riv. di Storia delle scienze mediclie e naiturali, luglio-ag. 1931) esamina quale sia :stata la lontana origine di questa pra. tica a primo .aspetto così str:ana. Eglì elimina .Je ipotesi cl1e essa sia basata su mo·t ivi fisiologici (vaintaggi igienici, aumento d.ella fecondità o ·de l piace.r e se:Ssuale) o .s-ia dJa rite nersi com·e mutilazione inferta dal vincitore e si soffe.r.ma i.o.v ece su altri due gruppi di motivi, cioè sulla iniziazio.n e o segni di dig nità di casta e sulla santificazione d ell ' iJn.div.iduo. L 'origine lontanissima d ell:a pratica va con11essa con i riti fallici , ·di cui è no:ta l 'importan za •e la .diffusi on.e ne i popoli aniti1chi . Le v.arie .riappresentazioni dell ' imma.gine fallic.a sui basso.rilie\1i, sulle s tatu.e, ecc. allu.de nti a complesse ·dottrine cosmogonich e note agli iniziati inteindevano dim.o str.a re ch e, a.dorando- le imm13igini d egli organi sessuali, si vemiva ;a. g lorificar.e l:a virtù riproduttiva d ell 'unive rso. S.i · com prend.e p erta.nto cl1e I '.immagine d e~li !O.r .ganì rSess.u .al]i maschili dovesse ..essere 0ongiunta, agli occhi di popol.azioni abituate a .tributare OID·o;ri .divini agli emblemi falli ci, .1·d idoo di 1culto ·e di santificazione. Sorta così d ai c u·lt i fallic i, qu1e.~1ta autoconsacr azione d ei p r o·p·r i organi sessua ]j, . pratica magica, mistica pr·esso i primritivi di America·, Australia, Africa, acquistò un carattere sacer.d0ita1e e 1spiccatam.ente Telig ioso solt.a nito presso le popolazioni p iù evolute le quali ebbero m 1odo ·di reag ire a ll 'antichissimo .rito, OO'nuna .iJn modo confacente alla ' propria parti~ol.arie .attitudin.e di fronte ai pro·b lemi mi~Jtici .

Così, p·er ese.m rpio, n.ell 'Egitto la ci.r co.n ci5ione appare uri segn o di casta, è condiz.~one in dispoosabile pe.r I' eser.cizio d el· sacerdoz1o e circon cisi veng ono raffigurati gli Dei. La diffusione nell:a. generalità d ella popo1azione sta ad in.dicare il significato di iniziazione puber.ale, probabilmemte derivante da sacr,ifici di g iovani g iunti all' epoca della pubeirta; nella ~uova Guin.e.a, di f.atto, essa simula 1'u ccisione del bin1bo. An.aloO'o siO'nifica, t o ha lia circoncisione femo o mi.n ile assai m eno diffusa ch e h.a con tutta probabilità u1n • c.ar.a ttere in iz-i.atorio e vuole aver e il significato di santificazione di t11tto l 'individuo n ell 'off.erta di t1na parte. offerta compiuta con un rito di sangue . Entramb.e no·n possono esser e ri1,ort:ate ad un unico cen1tro di origine m.a si sono e'Y'olut~ in vari1 cen tri autonomi n ei vari con.t1nent1 ed ancipelaghi in cui sono in uso. fil

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.POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.<*> CONTROVERSIE GIURIDICHE XXXV. • Il limite di età per l'ammissione ai con· corsi sanitari. · \

L'art. 95 ·del regolamento 12 febbraio 1911 n. 297 vieta di stabilire limiti massimi di età « per quegli aspiranti che si trovino in servizio 'di amministnazicmi comunali! n. L'art. 27 del regolamento sanitario 19 iuglio 1906 n. 446 eccettua dal limite di età «i concorr,e nti che p~estino1 o abbian,o prestato servizio in altre con,dotte n. L'una e l'altra disposizione sono 111eg.ative: vietano di fare e stabiliscon.o .eccezioni ad una regola ipotetica: in quanto, 1cioè, un limite di età sia prescritto. Per determinati uffici (1p~r es. ·u fficiali s:a·n itari) la condizione dell 'età (regola ed eccezione) è disciplinata dall.a Legge. Ma non c'è una norma generale ch,e stabilisaa·, per gli impi~­ gati degli enti locali, limiti minimi e massimi; n.è si può d esumerla dall 'ordinamento positivo, come principio di diritto 111on esp~esso. Fonte di no·r me limitatr~ci può essere il regolamento locale o il capitolato o .a·ltro atto equivalente, approvato, s i inten~e ~all 'aut.o­ rità tutori.a. In tal caso, ono eff tea.c i le eccezioni stabilite da·lJa Legg·e o d.ai regolam.e nti generali, ch e sono iID.derogabili. . · Ma se l'ordinamento locale non prescnve espressamente con1dizioni di età, n è l 'avviso d·el con co,r so può im:po·r ne, p enchè qu·e:sto è atto prevalenrtemen.t e esecutivo, n è si può ritenerie che un limite sia stabilito da una regol1a generale del di!i tto. . . Se ne è discu o a proposito d1 un concorso per la n1q.min,a' del m edico condotto del Comune di Tronzano. Il reg olamento locale non richiedeva condizioni di età per l 'ammissione. Uno dei conicorr.eniti fece ricorso contro la deliber.a,z ione ·d i n,omin·a e, fra a ltro , riten111.e che il preferito doves e invece essere escluso ~~­ chè ,e ra anziano e non aveva prestato serVIz10 per ufficio di titola.re,. in. altra condotta. La V. Sezione d el Cons1gl10 dI Stato, con sen1tenza 30 luglio 19,31 n. 482. ha respin~o ~a pret esa del rico,r ren t e, negando ch e v1 sia un~ nor1na generale che limiti, per condizion_i d~ età, la partecipazione ai c 001-eorsi comu.nal1. ~1 intendie, però, che deve .essere accertata In ogni caso la idoneità fisica . . . Cosi è anche per le iis tituzioni pubbliche d1 beneficenza. Ma se un limite è stabilito, sono efficaci le eccezioni: art. 27 reg. 8a[1. 12 luglio 1906, per i sanitari icon,~otti ;_ art. 95 r~ .. 12 febbr. 1911, per gli imp1egia1t1 comunali, ID genere. . . 1

La giurisprudenia ormai dominante interpetra ed applica restrittivamente queste eccezioni: purchè sia accertata I.a no.m ima ,p er ufficio di titolare, in organico, è in·differente la durata dell.a prestazione. Il servizio interinale · è irrilevante, anche se sia durato decenni. Questa è urna esager.azione assolu1ba1m ' e ~·te ~n­ giustificata. La distinzion1e è a.n ch e arbitraria , penchè non r isulta dal r·egoLa•m ento , il quale .an zi la ·esclude se' 1con idera il servizio prestato in condotta o i11 altri uffi ci comunali e norn ne subordina la 1efficacia a spec~a.li condizioni. La limitazione è anche illogica e senza scopo. In primo tempo, la giurispruden.z a fu meglio 0 rientata: va·l ido il servizio interinale, p urch è apprezzabile per durata. Si volle 100: ì evitare che incarichi provvisori fossero conferiti per .aprire .la vi.a dei conco rsi a chi per condizioni di età dovesse invece e sern e e clu~o . La eccezione si sarebbe tain:to dilatata che la regola ne sarebbe stat a distrutta. Da ciò la utilità di un fr.en·o all'artificio. ~la la giurisprudenza più recente h a mutat<? indirizzo. E non è da sperare ch1e n e attenui il rigore. Le 1arm:r:rui.nistrazioni posso:n.o ,p erò tabilire, n ei regolamenti locali, la efficaci.a del servizio interinale. Come spetta .ad es e di Pegolare la c ond~­ zion e della età così ap·pa.r tiene a ll_a ~or:o. attr~­ buzione ,a nche J.a eccezione, oltre i 11m1t1 ass1cUTati dal regolamento ge n.erale. 1

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N. B. - Ai qu.esiti degli abbonati si risponde direttamente, per lettera. I quesiti devono essere inviati in lettera accompagnati dal francobollo p·er za' risposta e 'sempre indiri_zz<!-ti. imper~ona!­ mente alla Redazione del « Policlinico >), 1Jia Sistina 14, Roma. . . Le risposte ai quesiti che non richie<}-ono esame di atti o speciali indagini, sono gratwte.

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GIOVANNI SELVAGGI.

eee-roente .in

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ea~saz1one, . . eone · legale del n :>)Stro per1 odi-00


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IL POLICLINICO

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NELLA VITA PROF E'S SI ON ALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI.

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Alla Società delle Nazioni. La 12a sessi on~ dell 'llssemblea della S. d. N., adunatasi dal 7 al 29 setteIQbre a Ginevra, ha esaminato I 'opera dell 'Organizzazione di Igiene. Questa ha i!\tensificato la sua collaborazione tecnica ()()"(l gli Stati. Tale collaborazione consiste nel dare ad ess~ pareri sui metodi da seguire per risolvere, nel campo dell 'igiene pubblica, alcuni problemi a1nministrativi e sanitari. C-0sì I 'organizzazione ha collaborato con il Ministero d~lla Sanità Pubblica e dell'Educazione Fisica della Cecoslovacchia, onde studiarvi le condizioni sanitarie in alcune regioni; <:ort il Governo· greco per l 'istituzione di una scuola di igiene; con il Govern,o bulgaro, per la lotta . in · f ett1ve; · con t ro 1e ma 1att ie con i.1 Governo rumeno per una inchiesta sulle cause e la prevenzione della IQortalità infantile; con il GoveTno della Liheria per i problemi attinenti alla do·m anda di as.s~stenza da esso presen,tata alla Società delle Nazioni; con, il Governo boliviano per contribuire alla formazibn.e d~ un certo n,umeTo di medici igieD;isti, cooperare ad una. .studio sulla morbilità D;elle region~ tropica.li e subtropicali e dare dei pa:çeri su un pian:o di orga11izzazione sanitaria; con i Governi argentino, brasiliano, cileno e urug uayano per l 'organizzazione di inchieste sulla mortalità ~nfantile; con il Governo uruguayano per la orga·n izzazione di una Conferenza sui vari 1netodi di diagnosi della sifilide; con il Governo brasiliano per l'istituzione di un centro ~nternazionale di studi sulla lebbra a Rio de Janeiro; con il Governo cinese per l'orgànizzazione di una stazione centrale d 'igiene applicata .a Nanchino, l 'impianto di un os.p edale nazionale in questa città, la riorganizzazione dei servizi sanitari e dei servizi d~ quarantena, nonchè· l 'insegnamento del! 'igiene. L'Assemblea h~· constatato, ancora una volta, I 'utilità dell'Ufficio di Singapore. Questo Ufficio .fa attualmente, non solo da centro di informazioni epidemiologiche, ma an:che da centro di ~oordinamento degli studi che riflettono alcuni problemi che sorgono :Qella sua zona di azione. Ha preso atto delle ricerche comparate intraprese in più paesi sull'efficacia dell 'immunizzazione la difterite e la scarlattina; dei lavori co1n•wntro p~uti dalla Commission,e permanente di standardizzazione d~i sieri, ~ cui risultati hanno speciale importanza, tanto dal punto di vista scìentific-0 come dal punto di vista del controllo delle innu1nerevoli preparazioni in co1nmercio ; degli stud i della Comm~ssione della malaria, che sono riu sciti alla definizione di un prodotto standard degli alcaloidi totali dì chinachino, ch e hanno, press 'a poco, la lessa efficacia del chinino. Esami•n ando infine .i risultati della Conferenza Europea di Ig iene rurale, l 'Assemblea è stata col-

pita dal desiderio che anin1ava tutti i partecipa11ti alla Conferenza stessa di pervenire ad un accordo. Ha espresso la speranza ch e l'opera avviata in questo campo sarà estesa, in modo che le popolazion,i rural~ di tutti i· Paesi possano avvantag• • • • g1arsen,e IQ UI1 avvel11re prossimo. Sono stat~ presi in esame anche altri problemi, alitinenti alla tutela dell 'infanz~a, al traffico e alla J~mitazion~ di produzione degli stupefacenti. ·

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CONCORSI. Posn VACANTI. ALLUVIONI CAMBIÒ (A lessandria) . - Scad. 31 gen.; L. 8000 e 5 quadrienni dee., oltre L. ·2000 cavale., L. 500 uff. san .; decurtaz. 12 %. BARI.. Ammint.straz. frovinc. - Coadiutore ed assistente della Sez. Med.-micrograf. del Laborat. ~rov . d 'lgie!\e e Profilassi; titoli ed esami; proroga or~ 12 del 30 dic., alle condizioni già annunziate (v. fase. 34); -~ compensi s'intendono diminuiti del 12 %. BOLOGNOLA (Macerata). - Scad. 10 g·en., ore 19; riapertura del eone.; L. 9000 e 3 quadrienni dee., oltre L. 600 uff. san., L. 200 arm. farm.; c.-v.; riduz. 12 %; abitaz. gratuita; ab.. 442; età lim. 35 a.; t,assa L. 50; doc. a 3 mesi dal 25 nov. •

CALANNA (Reggio Gal.) .. - Scad. 24 dic.; L. 6000 e 4 quadrienni dee., oltre L. 2500 cavale., L. 600 se uff.; età lim. 35 a.; tassa L. 50,10. CARPIANO (Milano). - ,Scadenza 20 gennaio. Stipendio lordo L. 13.000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 600 trasp., L. 550 se uff. san.; riduz. 12 %; tassa L. ,5 0,15. · C.\STELLAMONTE (Aosta). - Scad. 25 f~b.; 2a. condotta; condizioni visibili presso l 'ufficio comunale. Consorzio Chiuro-Castello dell'Aquila, con residenza in Chiuro. Abitanti 3163 (d~ cui 250 poveri). Scadenza 5 gennaio 1932. (Vedi precede11te N. 50) . CHIURO

(Sondrie). -

CosTIGLIOLE n'AsTJ (A lessandria) . Stipendio L. 7'.000 ed indennità mezzi di trasporto L. 2.500. Il tutto al lordo delle ridl1zioni RR. DD. 25-6-1927 N. 1159; 29-12-1927 N. 2672 e 20-11-1930 N. 1490, nonchè delle ritenule Monte Pension~ ed inerenti. Domanda e docum~nti di rito alla Segreteria Municipale entro il 15 febbraio 1932. f\1AFALDA (Campobasso). - L. 6175 da ridurre del 12 %; 3 quinquen ni dee.; età lim. 39 a.; tassa L. 50,10. Scadenza 15 febbraio. MANOCALZATI (Ave llino) . - A tubto 8 febbr.; lire 6000 e 4 quadrienni; in cor so miglioram.; se uff. san. L. 500; detraz. 12 %; età lim. 50 a.; tassa L. 50; doc. a 3 mesi dall '8 nov. PALAZZUOLO DI del 31 gen.; L. e L. 600 trasp.; a 3 mesi ·aal 25

ROMAGNA (Fir enze) . -,-- A ore 17 9000 e 8 trienni dee., oltre c.-v. deduz. 12 %; tassa L. 50,10; d<><-. nov. ; serv. entro 15 gg.

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XXXVJll.

Nu~1.

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SEZl ONE PRt\TICA I

PESCARA. Ammir~i strazion e Prov inci ale . - Pos t i ·di Direttore della Sezione Chimica e di Coadiutore della Sezione Medico-Micrografica del Labora torio Provinciale d'Igiene e di Profilassi. Per titoli ed . .esami. I docun1e11ti richiesti per l 'amm~ssione ai d etLi concorsi sono quelli indicati nel R. D. 16-1-1927, N. 155. Tassa di con cor so L. 50,50, m ediante va.glia intestato al Cassiere provinciale. 1\.l pQs,t o di Direttore della Seiione Chimica è .assegnato lo stipendio anD:uo di L. 12.000 su scettibil e di 4 a umenti quadrieD:nali di L. 1000 cia-scuno, olLrc alla ir1deni1ità di servizio attivo, in L. 3000 annue, ed alla cointeressenza sul provento . -delle indagini, di interesse privato, in ragione del .30 per cento. Al posto di Coadiutor e della Sezione Medico-Micrografica è a ttribuilo lo stipendio di L. 10.000 su scettibile cli 4 aume11ti quadriennal~ di L. 800 .ciascuno, I.a indennità di servizio attivo, in L. 2000 .<lnnue, e Ja cointeressenza sul provento anzidetto in r agio11e (l el 12 per cento. In aggiunta de~ precitati assegni sar à corri spo.s ta l a indennità di caro-viveri, n ella misura e con le modalità g·ià in vigore per gli impjegati d ell o Stato. Lo s tipendio e g l i .assegni, son o soggetti alla riduzione del 12 % ed alle ritenute p er R. M. e Cassa di Previdenza come per legge. · Il termine utile per la p·r esentazione d elle d ornando di ammissione scade alle ore 19 d el 31 gennaio 1932-X .. Per notizie e schiarimenti rivolgersi alla Segreteria dell 'An1ministrazione Provin·Ciale di Pescara .

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1917

Età minima 24 an ni, massima 40. Documenti di rito debitamente b oll a ti e legalizzati. Scadenza 15 gennaio 1932. Per chiarimenti rivolgersi alla Se-

greteria Comunale . SASSOCORVARO (P esaro U rbino). - Scad . 25 gen.; 1 a cond .; L. 10.500 e addizionale di L. 2 sopra i 500 pov ., 1° c. -v. ; per direz. dell 'Ospedale Civile « Lanciarini » L . 2000 e p artecipaz.; t assa L. 50.10 . TRAPANI. Co m u n e. - ..Scad. 28 feb.; 1 a Sez;. urhana; L. 9500 e 5 qt1in<Juenni di L. 825; dedu z. J2 %; tassa L. 50. · 1

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TRAVEDONA-MONATE ( 1i arese). consorzio. Rivolger si al Comune.

Scad. 31 dic.;

TREDoz10 (Forlì) . - Scad. 10 ge11.; sez. di p onente; L. 11.000 e JO bie11ni ventes., oltre L. 12502500 trasp.; riduz. 12 %; tassa L. 50,10; età litn. 35 a.; doc. a 3 m esi dal 9 dic . VoLPIANO ('!'orino). - Scad . 1° mar. ; condizioni tutte poste dal r egolamento organico ; ch iarimenti dalla Segreteria com. Quando non è altrimenti incii-cato i concorsi si riferiscono a condotte mediche, i compensi allo stipendio base. Avvertenza. -

offror1si per Filievo, <lu~ i1nportanti, modernissimi studi denListici in pieno f unzjonamento . Il proprie tario, specialista in odontoiatria, è disposto coat1diuvarli, sino al con seguiinento necessaria pratica e conoscenza clientela. Rivolgersi: Tess. Ferr. 746-184, Milano . A m edici generici,

ROMA. 1\1.inistero delle Comunicazi oni (Ferrovie Imp ianto radiologico Appa'recchio Radia gna Lipo II, -dello Stato) . - Con cor so per titoli ai segu enti p ocedesi a buo~e condizio ni . Indirizzare richieste: :s ti di Med~co di Riparlo: S. Pietro Vernotico (Bari); E. Campanelli, via Sistina 14, Roma. Poggio Renalico (Bologna); Giave (Cagliari); Mi litello II (Ca Lania) ; Lucca III, Marradi II (Firenze); tCÀ)rnigliano Ligur e (Genova); Codogno (Milano) ; CONCOR SI A PREi\'II. Boscoreale, Cas telforte, Vil la .Literno (Napoli); AlFondaz·ione Bonacossa . .camo, Canica ttì III, Racalmuto I (Palermo); Carrara-Avenza (Pisa); Anvers~-Scanno, Attigliano, Presso la R. Accademia di Medicina di Torino Tarquinia II, ' Ticovaro (Roma) ; Cava d e' Tirreni, è aperto U1' COilCO·rSO a premio della fondazione Nocera Inferiore (Salerno); Grottaglie, Taranto VII , BoD:acossa, per l 'impor.to di L. 525, da cui dovranno dedursi le tasse di ricchezza mobile· e di ('faranto) ; SaJuzzo, Sobborgo S. Michele, Valenza 1nanomo,r te. Tema: « Eziologia è patogenesi della. (Torino); Beseno, Lavis, S. Massimo all 'Ad~ge . schizofrenia ». I lavori d evono essere presentati (Trento); Longaron,e Zoldo, Verona IX (Venezia). in lingua italiana, latina o francese, manoscritti Invi.are domanda e r~chiedere informazioni ai rio stampati1, purch è ~:Q. q11esto ~aso· abbiano una :Spettivi I spettorati Sanitari (indicati fra paren data posteriore al I 0 gennaio 1931. Il tempo utile tesi). Scad. ore 17 del 30 g~nn. per la presentazione delle domande di ammissione 0 SALERNO. Ospedali Riuniti. - Scad. ~ mar .; chie dei relativi lavori scade col 31 dicembre 1935; "urgo direttore; L. 6000; età lim . 40 a. (salvo e. r . epperò saranno considerate come non pervenute e per chi abbia occupato, durante l 'u l timo quaquelle doma~de e i relativi lavori ch e, sebbene driennio, un posto di primario in reparto chirurspediti o consegnat~ agli uffici postali in t empo g ico presso Università o Istituto pubblico). Chieutile non sai:anno effettivamente recapitati alla dere informazioni alla Segreteria. sede dell 'Accaderr1ia in Via Po 18 entro le ore 18 d i detto giorno. - S. MINIATO (Pisa). - Con Ponte a Elsa; L . 9500 .e 4 quadrienni dee.: c. -v.; indenn. mezzi trasp. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORI FICENZE. da deter1ninarsi ct:i airno in anno; età lim . 35 a.; tassa L. 50, 10. Scadenza 10 febbraio. Il dott. E. von Graff è nominato professore di ostetricia e ginecologia ali 'lJniversità di Iowa (StaSAR~ANO lJ°Vlace rata) . Per titoli, pri1na co11dotli Uniti). ta, prevalentem ente chirurgica . Stipendio annuo _\Ila Facoltà medica di Sucre (Bolivia) sono nolordo L. 9000 da ridursi del 12 '}~. Indennità di caminati : d ecano il prof. Claudio Reso; vice-decano valcatura L. 1250. Indennità caro-viveri com e per il prof. ArID:ando Solares Arroyo; segretario il gli impiegati d ello St~lo. Tre a um~nti p~ri~di_ ~u a­ prof. Julio C. Fortun. driennali di u11 decimo sullo st1pend10 1n1z1ale.


1918

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I L POLICLINICO

NOSTRE CORRISPONDENZE. Universi~arla.

Da Padova.

J->er co1nn1emorar~ il 28 settembre, in questo giorno venn ero i~augurate le nuove sedi delle Cliniche oculistica e di patologia m edica, nonch è quelle del Laboratorio cli p atologia chirurgica e del Riparlo di 1° accoglimento. La Clinica oculistica, dove già insegnarono i proff. Gradenigo, _i\.lbertot'ti, Ovio, ed ora diretta dal prof. Lo Cascio·, h a portato 11çl· disponibilità di lelti a 50, istituendo an che una sezione per contagiosi. Venne rinnovato l 'arredamento di due sale operatorie; e d! sale di prep ar azione, di m edicazion e, e furono riordinati i Laboratori per ricer ch e micrografich e e chimich e con l 'annessa bibl~oteca.

L'Istituto di Patologia m edica, pur essendo dotato di apparecchi e mezzi di studio, era rima'sto sempre sacrificat o in ambienti infelici. Per di più il riparto di 35 letti si trovava nell 'interno del! 'Ospedale, ed il Laboratorio in altra casa della stessa via. Ora Riparto ~ Laboratorio vennero riuniti in locali sotto ogn,i rig u ardo decorosi, e posti al secondo pian,o dell 'Osped.ale.

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Il 12 n ovembre s~ svolse la cerimonia d 'apertura dell'ann o scolastico con grande con corso di autorità, professori, studenti ed invitati. Il Ma~ gnifico Rettore, dopo aver mandato un saluto al prof. sen. Catellan,~ che ceS&é\· dall'insegnamento per limiti d'età, ed al prof. Frugoni, passato alla Clinica Medica di Roma, ricorda ~ proff. Ignazio Salvioli, Enrico Tedeschi, Giovann~ Marchesini, defunti n,ell 'annata. Annuncia lo st anziament9 di 400.000 lire per una b orsa di studio µititolata a Luigi Balzan, a vantaggio di uno studente che si dia a studi di chimica biologica, e comunica che glj studenti possono iscriversi ai cor si. Allievi Ufficiali di Co1m . plemento J)r esso la, Coorte Autonoma. della Milizia UniversitarJa. Riferisce in,oltre ch e furono istituite due nuove cattedre, per l 'insegnamento della Chimica f~sica e della Chimica biologica, e che agli Istituti di Istologia, l\fedicina legale, Medicina operatoria, Chimioa• biolo·g ica, Mineralogia, Geografia fis~ca e Storia vennero approntate le rispettive nuove sedi. Il momento culminante della cerimonia fu quando il Magnifico Rettore lesse fra deliranti applausi il seguente telegra~ma inviato personalmente a lui dal Duce: « Voglio far giunger e a « V. S. , mentre inaugura il nuovo Anno Accadecc mico glorioso Ateneo patavino, m io saluto. Vo<< glio aggiungere che 1'Ateneo patavino non sarà « in alcun, modo mutilato nè diminuito. Solo una « stolta vociferazione può far credere contrario. , << Mi sono anch e n ote le necessità edilizie dell'Unicc versità. Ad esse , come è avvenuto e sta avve. « nendo per altri Atenei, sarà provveduto non ap« pena la situazione generale lo permetterà. L'Unicc versità di Padova deve essere nel futuro quello « che fu nel passato; centro unico di studi, di « esperienze ed orgoglio delle terre e delle genti u Venete. Non h o dimenticato n,è dimenticherò la «giornata da me ann~ sono trascorsa fra le mura cc del secolare Ate1leo. Mi' ricordi ai Professori e « agli studenti che io ricordo a mia volta con sim« 1>a tia n.

l ANNO XXXVIII, NuM. 51 i

Ha quindi la p arola il prof. Bertino direttore dell 'Istituto Ginecologico, per il discors~ ufficiale sul tema: « Le in,sidie alla maternità». L'oratore, dopo aver enumerati ~ pericoli a~ quali si trova esp?sta_ la donna in stato di gravidanza, parla dei per1col1 del p arto e del puerperio: fra questi il più imponente è r appresentato dall'infezione puerperale ch e dà mortalità assa! elevata e che in caso d~ guarigione, lascia come conseguenza 'la sterilità. 1.Q un anno nel nostro Paese 2992 donne diedero 1~ vila i.Q olocausto alla maternità e 1004 di quest e morirono p er febbre puerpera!~. Il prof. Ilertino tratta in liltimo delle pratiche abortive ~' ~attendo in rilievo il grand~ senso di c~vismo ch e h~ i sp~rate le speciali leggi demog·r~1ch~ del Reg:1me, afferma esser compito dei san1tar1 lo svolgere una propaganda che divulghi le conoscenze atte ad appoggiare la saggia opera del Governo.

••• Coll 'Anno scolaslico 1931-32 h anno preso possesso d ell ~ loro cattedre quattro nuovi insegnanti di questo Ateneo, ~ proff. Gasb arrini, Roncato, Guerrini e Riquier . Il 16 nov. il pro[. Gasbarrini parlò sul tema : « La funzione ~ l 'insegna1nento della Clinica Medica n. La prolusio·rte del prof. Roncato1 fu tenuta il 19 nov. sullo '< Sviluppo della Biochimica e· sue di-· r ettive .attualii n . Il prof. Guido Gu errini parlò il 21 novembre sul t ema: « Costituzione e malattie infettive ». Il 23 novembre il prof. G. Riquier parlò sugli << Sviluppi e stato odierno dell 'insegnamento neurologico ». PLF. Da Milano •. La produzione scientifica della Clinica ChJrurgica detta R. Università .

Straordinariamente produttiva è stata l'attività sc~entifica de}la R. Clinica chirurgica diretta dal prof. sen. B. Rossi. Basterà un rilievo per darne la prova: sono state pubblicate, nel corso di un anno, non meno di una 11uarantina di m emorie: pochi altri istituti' clin~ci posso,n o vantare una simile operosità. Necessità di spazio ci obbligano a questo fugace R. A. accenno. _..

Per norma di coloro ohe aoa ·se ae soao provvisti e che non vogliano restarne privi, avverUamo cbe aono rimaste dispoalblll soltaato ancora pochissime copledell'lnteressaate Manualetto del:

Prof. D•tt. AUCUITO FRANCHETTI

Medico Provinciale presso la. Direzione Generale della S&!Ilità Pubblioa.

Appunti di legislazione per gli Ufficiali Sanitari (V edere l'Indice alfabetico delle materie riPort.a to nel Numero 15 del 13 aprile, pag. 542). VolUtllle, dn formato tascabile, di pagg. VIII-200, niti· da.mente sta.mrpato. Prezzo L. 1 2, più le spese po8tali dJ BPedizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 0,50. in porto franco. Invia.r e Vagli& all'eddtQre LUIGI POZZI, U·f ficio Posta.le Suocursale di<-iotto. ROMA.


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SEZIONE PRATJ CA

NOTIZIE DIVER5E. 2° Congresso internazionaJe sulla luce. indetto a Copenaghen dal 15 al 19 agosto 1932, sotto l 'alto patronato del Re di D animarca; sarà presieduto dal dott. Axel Reyn ; segr etario generale ne è i.l dott. A. Kissmeyer. Temi: « Come può spiegarsi l 'effetto de~ bagni di luce sulla tubercolosi »; << Il compito del pigmento nella biologia della luce e nell'effetto terapeutico dei ·bagni di luce»; « Basi ~ organizzazio11:e delle ricerche elioclimatich~ in, relazione con le misure, d 'igiene pubbliaa »; « Resoconto del Comitato internazionale p er la fissazione d'una unità di misura per i rag·gi u ltravioletti ». 'f ra ! correlatori sono i proff. Giulio Ceresole (Venezia) e Mario Ponzio ('forino). I disserent~ sono pregati di u sare una delle seguenti lingue: francese, inglese. italiano, spagnolo, tedesco. La quota d 'iscrizione è di 30 corone danesi (8 dollari oro degli S. l T. d 'A .). A richiesta si spedisce il programma. Rivolgersi agli uffici del congresso•, Dansk Rejsenbureau , Amagertow 24, Copenhague K, Daniinarca; ovvero al segre tario del Comitato ilaiiano, prof. Giulio Ceresole, via Dalmazia 11, Lido-Venezia. È

14:° Congresso internazionale di oftalmologia. Sono cominciati i lavori preparatori di questo congresso, indetto a Madrid per la prima quindiçi11a dell'aprile 1933. Il O:>mitàto esecutivo è presieduto dal Dr. Manuel Ma rquez, professore di oftalmologia a Madrid, n1embro del Consiglio Internazionale di Oftalmologia; segretario generale ne è il dott. Francisco P o•y ales, oct1lista nell 'Ospedale della C. R . dii Madr~d . I temi ufficiali, stabiliti dal Consiglio interna.z ionale (Londra, aprile 1930), sono : « Le iriclocicliti tuhercol ar~ in rapporto ai risultati d elle ricerche sperimentali sulla tubercol-0si e trattamento, moderno » (relatori il prof. Oviu di Roma e il dott. He11ri Lagrange di Parigi); t< Eziolog~a ~ trattamento del distacco della retina » (relatori il prof. Vog t di Zurigo e il dott. H. Arruga di Barcellon,a). Le comunicaz ion~ dovranno riferirsi di preferenza ai temi di relazione. Le co,. municaz~oni l~bere .saranno vagliate dal Consiglio lnternazio11:a1e; cl1e le accetterà ove stimi ch e presentino originalità e interesse. Si prega di co1nu11icare tempestivamente alla segreteria l a partecipazione al congresso, précisando se si sarà acéompagnati da per sone di famiglia e se si presenteranno comunicazioni e. su quali argomenti . Rivolgersi al segretario generale : Dr. Francisco Poyales, oculista del Hospital de la Cruz Roja, Madrid, Spagna. 3° Congresso internazionale di ingegneria sanitaria ed igiene urbanistica. Avrà l11 ogo a Lione d al 6 al 9 marzo 1932. Il grande successo ch e ot tenne n el! 'aprile di questo an110 il Congresso che eb,b e ·luogo a ~fil an,o sotto I 'alto patronato di' S. M. i.I Re ed al quale parteciparono i delegati di ben trentadue nazioni, lascia presumere ch e le Provincie, i Comuni, gli Enti e sopratu.t to i tecnici e gli esperti italiani contribuiranno nel prossimo anno a rendere numerosa e degna la rappresentanza italiana in Francia. An·che a Lione il C-0ngresso sarà integrato da l111a Esposizione internazionale alla quale partec iperanno, nella sezione docl11ne utaria, i Governi

1919

e gli E11ti pubblici e n ella sezione industriale gli

i~teressati .

Tutti i chiarimenti concernenti le inscrizioni sia ferro~ . .al Congresso che alla Mostra ' i ribassi . v~ar1, ecc., p~ssono essere richiesti alla Delegazione Internazionale di 1'ecnica Sanitaria e d 'Igie11:e UrbanJstic!:l, in viale Romagna 51, Milano .

2° Congresso internazionale di medicina tropicale. A cau sa della grave crisi economica il Governo olandese h a espresso il d esiderio che 'questo Congresso, indetto ad Am sterdam dal 12 al 17 settembre 1932, sia rim.a·n dato ad un 'epoca più favorevole. Pertanto il Comitato esecutivo ha deliber ato il rinvio ad epoca da destinarsi. Le quote già corrispos Le verr anno restituite.

4:° Congresso italiano di microbiologia. La Presidenza della Sezione italiana della Società Internazionale di !vlicrobiologia 'ha fissato i t emi. di Relazione per j) IV Congresso Nazionale, che avrà luogo nel mese di novembre 1932. I temi prescelti sono: cc Le dissociazioni microbiche », relatore il prof. Gianni Petragnani; « L 'immunità locale », r elatore il prof. Giuseppe Mariani; « I microbi del terreno e la fissazione dell 'azoto atmosferico », relatore il prof. Gino De Rossi. Sarà inoltre svolto il seguente argomento all'ordine del giorno : cc Le encefaliti postvacciniche »,. r elatore il pro.f. G. B. Allaria. Durante i] Congresso saran~o permesse comunicazioni, ch e trattino esclusivame11:te argomenti di relazione. Le comunicazion~ dovranno pervenire alla Segreteria della ,Sezione non oltre il 15 settembre 1932, esse;re d attilografate e red atte in lingua italiana o francese. Potranno fare comunicazioni anche studiosi stranieri purchè in lingua italiana o francese. Un a seduta del C-0n g resso sarà d~dicata al Comitato italiano per lo studio dei gruppi sanguigni, . ch e terrà in tale . occas~one la sua solita riun1one. Sarà discusso il segu ente tem a : « Gruppi sanguigni e costituzion e fisica», relatore il dott. Do1nenico Viola. Sono accettate sull'argomento anch e delle co1nurLicazioni, per le quali vigono le regole più sopra riferite. La quota d 'iscr jzion e al Congresso è fissata in Lit. 25 e dà diritto al volume d egli Atti e a tutte le facilitazioni che la Segreteria r~uscirà ad otLenere. Per ogni ulteriore informazione rivolgersi ai segr etari prof. Dessy e prof. Arnaudi, via Dar'vin 20, Milano. , 90 Congresso medico siciliano. Per iniziativa del Sindacato Medico Fascista di Cat ania ·e dell 'Orrline dei ~1edic~ e con l'assenti- · mento dell 'on. prof. E. Morelli, commissario del Si11dacato Fascista !vledici, è stata decisa la ripresa dei Congressi medici siciliani : quello prossi1no, nono della serie, sarà tenuto a Catania nel 1932 durante il m ese di maggio (come i precedenti congressi). Oltre alle relazioni di medicina e. chirurgia e dii uno d ei pit1 vitali argomenti d 'interesse professionale, sarà trattato l'argomento della morbosità dei minatori n elle solfare; e a# Yranno inoltre luogo importanti riunioni dei di·


1920

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IL POLICLINICO

rettori dei Sinciacati medjci fascistj della Sicilia, della Sezione siciliana della Società di idrologia, climatologia e t erapia fisica, della Sezione del! 'Associazione nazionale de~ medici condotti e della Sezione degli Ufficiali sanitari. Saranno fatte interessanti gite nei dintorni della città. 260 Congresso medico sud-afl·icano.

Il 5° Coi1gresso scientifico aQnua,l e dell'Associazione Medica del ,Sud-Africa (ramo dell'Associazipne Medica Britannica) sarà anche il 26° Congresso n1edico sud-africano. Si terrà ad East London dal 20 al 25 giu gno: 1932. ·presidente : dott. J. Bruce Bays; vice-presidento : dot t. E. H. Grey; segretario generale d 'onore: dott. R.. V. Stevenson. Per informazioni rivolgersi alla sede sociale: Medicai Association of South Africa (B. M. A.), The Southern Life Buildings, St. George's Street, CapeLown, Unione Sud-Africana.

Alla Scuola Diedica Ospitaliera di Rom 1t. Con l 'intervento di molle autorità del mondo medico ~ ospeda·l iero romano, fra le quali il gr. uff. Colta e il comIQ. Corellì, rispettivamente presi der1te e segretario genera] e degli ospeda1~ riuniti di Roma, il comm. Basile direttore generale della s·a nità Pubblica, il prof. Pecori direttore dell 'Uffi- . cio· d 'io-iene del Governatorato, si è inaugurato il decimo~ aQno scolastico della ,Scuola Medica Ospitaliera di Roma . Dopo un applaudito discorso del pre,s idente della Scuola prof. Card ucci che riassunse i risultati morali ed economici di' questa bella istituzione dei medici ospitalieri di Roma, e ne illustrò a~­ cora una volta le finalità, il prof. Giulio Galli, direttore e primario del Policlinico Umberto I, tenne una brillante co•n ferenza sulla « Cura delle ipertrn s1oni arteriose », conferenza c~e ~u seguìta col massimo ii1teresse dal folto ud1lor10. Scuola di perfezionamento in Dh"itto penale a Roma. B stata istituita presso la R. U11iversità di Roma la Scuola di Perfezionan1ento in diritto penale, sotto la direzione del prof~ Arturo Rocco, ordinario di diritto penale. Tale scuola, che succede a quella di applicazione giuridico-crimin ~l e fon: data da l~nrico Ferri, ha lo scopo di .avviare gli iscritti1 (laureati in legge di qualsias~ .Universit_à del Reo·no ed estera laureati in med1c1na e ch1rurgia,0 in filosofia ~d in scienze so?i~li e politiche) allo studio appr ofondito del diritto e della procedura penale e delle scienze e discipline ausiliarie. La scuola comprende tre gruppi di .inse~na­ menti generali (giuridico, sociologico e biologico), ai quali sono annessi numerosi insegnamenti speciali. . Il gruppo biologico comprend.e i s~g1:1enti in~e­ gnamenti generali: antropologia . criminal ~, bi~1ogia crimii1ale e giudiziaria e. psic_opatolo~1a cr1minale; ed all'insegnamento di tali _materie sono stati chiamati, dietro regolare nomina da .parte della Facoltà di Legge, i proff. Ottolengh1 , De Sanctis, Giannelli e Di Tullio. Corso complementar e d'igiehe pratica. Si t errà presso 1'Istituto. d 'Ig!ene del.la .R. UI_1iversità di Modena per aspiranti a posti di carriera sanitaria gove1~nativi e comunali; avr~ la durata di due mesi a partire dal 18 gennaio; tassa L.

300.

[ANNO

XXXVIII, NuM . ·

Inaugurazione di anni universitari. Segnaliamo i seguenti discorsi inaugurali di anni accademici: Bari, prof. Serafino D'Antona, « Cervello e Pensiero »; Ferrara, prof. Roberto Savelli, « Scienza del! 'Eredità »; Firenze, prof. Filippo Neri, cc La questione del latte ed il problema alimentare »; Padova, prof. Alessandro Bertino, « Le ~nsidie .alla maternità »; Pavia, prof. Tullio Gayda, « Fisiologia dell'atletica»; Sassari, prof. Giuseppe Sahatini 1 « Di .n uovi orientamenti del pensiero moderno sulle· cause dei morbi». L'.A.ccade1nia medica lombarda. Ha i~aug·urato il secondo anno di vita con un 'adunan za .allai quale hanno partecipato le m aggiori personalità mediche della metropoli lombarda e delle città vicii1iori. Dopo una relazione del presidente pròf. Baslini, il prof. Ottorino Rossi, rettore mag11ifico dell 'Universilà di ~avia, tenne UD:a conferenza sul t ema : « Blastomi, emopatie e sindroffi:i ~id ollari ». Le opere sanitarie del Regime. L 'cc Agenzia di Roma » seg11ala lo sviluppo dell~· opere san~tarie e sociali del Regime. ~ra i nuovi islituti iQaugurat~ Qelle ultime settimane sono da rilevare il Sanator1o di Vialba a Milano, uno dei più grand~ istitt1ti per tubercolotici costruiti dalla Cassa nazionale di assicurazioni sociali, che Qccupa un 'ar ea di 250.000 metri qua~rati. e po~ trà accogliere circa mille degenti. Gl i assicurati già ricoverati sono circa 250. . A Bosco S. Pietro di Caltagirone è stato inaugurato un grande Convalescenziario capace di 168 letti, oltre agli alloggi per il personal.e. . Frattanto la Cassa nazionale ha avviato, in al· tuazione del suo vasto programma costruttivo d~ ospedali sanatoriali, le cost~uzioni degli o~pooali sanatoriali di Palermo, Siracusa, Caltanissetta, Ragusa e Trapani, ed h a in progetto quello di Catania. A Loreto è stato inaugura to il primo Convalescen ziario costruito nelle l\farche; è capace di circa 80 posti, e dotato di ·vasti_ e magn.ifici lo?ali ed anche provvisto di un amp.io e luminoso giardino d 'inverno. Infinè è stato i~aug urato ~I grandioso San~to~io femmnil~ in Bioglio (Biella). Esso è costit'?lto d.alla splen_dida viJla Sella, entro ~ grand!o.so parco di circa 80.000 Jnelri quadrati di superficie. La villa .è st at a completata da una nuov~ costru: zioi1e mentre sono in progetto due altri _grandi edifidi laterali, terminati i quali il Sanatorio ~rà capace· di ospitare oltre 500 ammalate .. In seg:u1to vi si ùprirà anche un reparto per la rieducazione al lavoro delle operaie guarite. Attualmen!e sono ricoverate nel nuovo Sanatorio già 100 assicurate. 1

Cospicue donazioni. La Federazione Itali ana, Fascis ta per la lotta contro l a tubercolosi comunica: . La contessa Ida Gallo ved. del conte Muzio Gallo Carradori di Osimo ha fatto don~zione_ alla provincia di Ancona della sua splendida villa « Cannone n presso Osimo, perchè sia d~sti~ata ad uso di Sanatorio .t\.ntitubercolare Prov1nc1ale. . ·La inarchesa Caterina Bcnveduti Manarelli Dell_a Porta di Gubbio ha donato la villa di ~- ~llum1nata, perch è vi sia istituita una casa di ricovero per tupercolotici . •

-


(ANNO

XXXVIII, NuM. 51]

SEZIONE PRATJ CA

• A Poggiardo (Lecce) la nobildonna Felicetta Pispico Mauro ha donato mezzo milione alla locale Congregazione di Carità per la fondazione di un ospedale modernamente attrezzato. La Federazione contro la tubercolosi nella sua prossima riunione assegnerà a! ~unifici donatori la medaglia d'oro di bene1nerenza.

Il nuovo ospedale di Gallipoli. Il podestà di Gallipol~ ha ottenuto per l 'interessamento dii Achille Star.ace, che 1 'erige~do ospeda... le civile di Gallipoli porti ~l nome della venerata madre del Duce, Rosa Mussolini Maltoni. In una l~ttera indirizzata all 'on. Starace, il segretario part~colare del Duce, comm. Chi.a·v olini, informa che la preghiera rivolta a S. E. il Capò del Governo di voler autorizzare tale intitolazione è stata accblta in via del tutto eccezionale. '

Museo storico dell'arte sanitaria in Roma. . Nella sistemazione di questo Museo, alla quale s1 sta procedendo nei locali ad esso adibiti nel1'Arcispedale di S. Spiri lo e che sono uniti alla sede dell'Istituto, è già stata completata la ricostruzione del Laboratorio di una Farmacia del secolo xv11 e tra poco sarà ultimata la ricostru zione della farmacia stessa (secolo xv11). '

Inchiesta sull'amebiasi. -

Il Consiglio Direttivo della Società Italiana di Medicina Interna ha conferito al prof. Guido Izar, della R. Università di ~1~ssina, l'incarico di una relazione pel prossimo Congresso della Società, sul tema : cc Amebiasi )> • . :B desiderio del prof. Izar di stabilire con precision~ le zone di diffusione di questa grave protozoos~; per~nto egli chiede la diretta collaborazione dei colleghi e li prega di segnalargli i casi di ameb!asi osservati, rispondendo al formulario qui sotto riportato. Se ~ei mesi successivi verranno osservati altri casi, si gr.adiranno ulteriori informazioni. Il prof. Izar si tiene a completa disposizione dei colleghi ~n J)roposito. . Il for~ulario riguarda: 1) Data dell 'osservazione; 2) Nome ~ cognome dell'ammalato; età; 3) Domicilio al momento della diagnosi; 4) Presunto luogo di infezione. Segn.alare in particolare . una pregressa residenza ~1 colonia; 5) Quadro clinico in brevi note p eculiari; 6) Accertamenti microscopici. Dove? Da chi?; 7) Cl1re mediche in dettaglio. Cure chirurgiche eventuali; . 8) Decorso. Esito; 9) Recidive (epoca; quadro clinico; decorso); 10) Osservazioni. Indirizzare le risposte: Corso Cavour, l\1essina.

Omaggio al prof. .A.gostini. L '11 corr. a Città di Castello, nel gabinetto podestarile, sono state rese con semplice e austera cerin1011ia, onoranze a11 'iilu~tre prof. Cesare Agostini di Perugia, già diifettore di quel Manicomio provinc~ale.

Si è voluto solennizzare ufficialmente la chiusura del pellagrosariò Umbro, da tempo non più in funzione pel debellamento totale della dolorosa endemia, e con la chitisura si è voluto rendere u~ doveroso omaggio al prof. Agostini, ch e

1921

esplicò un iQdefesso apostQlato nella Jolta contro Ja pel.lagra nell'Umbria, e del Pellagrosario fu per circa UQ trent~nnio sopraintendente. Sono ~onvenuti intorno al festeggiato spiccate personalità ed i funzionari del cessato istituto . Al festeggiato è stata offerta una pergamena che reca la ~e~u~nte epigrafe: « Al gr. uff. prof: Cesare Agos.t1n~ -. Volontario di guerra _,. Decorato al In:erito di guerra - ed al valore civile Insig nito dal"la :rµedaglia d '.argento al merito della salute pubplica - per il suo indefesso apostolato~el~a lotta co11tro la. pellagra dell 'Umbria So,Pra1ntendente d.a. un trentennio - con alta int elletto d 'amore - al Pellagrosario cd alla Sezione ~eme~~i di Cit~à di Castello -- il Consiglio direttivo dei due Istituti - ammirato e riconoscente ». Furono pronunziat~ vari discorsi. Con animo profondamente commosso, il festeggiato rievocò la trentennale cooperazione con le istituzioni sanitarie tifernati, per debellare la triste endemia pellagrosa .

Omaggio al prof. Hayem. In una recente seduta dell 'Accademia di medicina di Parigi, il presidente prof. De Lapersonne ha indirizzato gli omaggi e i voti dell'assemblea al prof. Hayem, in qcoasione del novantesimo su'o compleanfl:O. In term'ini commossi, il grande ema·tologo ha r~evocato gli amici e. gli· allievi che egli ha perduto e ha ringraziato i colleghi dei loro auguri.

Un grave incidente tra medici. Il dott. Attilio Pantaleoni, medico condotto a Cuirano d~ San Marco (Treviso), incontrato il dott. Ugo Stocco, <:olonnello medico della marina a riposo - che era già stato mediGo condotto nello stesso p aese - lo ingiuriava e poi esplodeva contro di lui due colpi di rivoltella, fortunatamente anda ti a vuoto. La causale del grave fatto si fa risalire. a motiv~ professionali.

Scuola di perfezionamento in odontoiatria e protesi dentaria presso la R. Università ''Benito ]lussolini , , di Bari. Sono aperte l~ iscrizion~ per I 'anno aooademico 1931-32 ai corsi di perfezionamento in Odontoiatria e Protesi dentaria per i laureati in medicina e chirurgia .. Essendo il numero dei posti limitato, l'accettazione viene regolata secondo la p:i:iorità nella prese~tazione del1e domande e nel versamento d.elle tasse. Le iscrizioni s~ chiuderanno col 31 dicembre 1931. Per informazioni rivolgersi alla Segreteria della Facoltà di Medicina e Chirurgia presso l 'Università.

È morto a Milano il dott. ETTORE PICCOLI,

nato oltre 70 anni fa a Vicenza. Godeva di una grande popolarità fi~ dal tempo in cui reggeva la Guardia Medica di Via Paolo Sarpi. Noto divulga tore della scienza medica, si era fatto un vero apòstolo del Naturismo, su cui aveva recentem ente scritto un libro pieno di brio e dj fede animatrice; era anche presidente della Unione naturista italiana. Lascia molte pubblicazioni, specialn1ente di volgarizzazione dei principii che egli sosteneva del ritorno alla massima semplicità di vita. A. F.

.,


1922

IL POLICLINIC O

Il Numero 12 (Dicembre 1931) delle.

M. PlSA

-

_..

conterrà. i seguenti lavori :

M. DALLA PALMA G. MELDOLESI -

Nu~1. 51 1

Sezione Chirurgica del '' Policlinico " ·

contiene i seguenti lavori: ...

XXXVIII,

Il Numero 12 (Dicembre 1931) della

Sezione Medica del ''Policlinico,, T. PONTANO

I A NNO

Dati sperimentali sul valore profilattico dell'anatossina di· fterica. Sulla eosinofilia famigliare. La funzione mestruale nella malattia di FlaJani-Basedow. Infl.uenza del sonno sulle al· terazioni deH'equilibrio aci· do· base in malati di reni.

Prezzo del Numero L. 6

I. BARCAROLI

Ricerche sperimentali sulle modificazioni delle arterie a tipo muscolare in seguito a legatura. - Sopra un caso di ascesso in milza malarica. - Comportamento del peritoneo nell'assorbimento dei coloran· ti liquidi e delle particelle so- · llde. .- Sulle lesioni dell'appendice nelle contusioni dell'addon1e. -

1

A . BOTTO-MICCA G. GtJc.c r

A. M rANr

L 'abbonamento pel 1931 alla sola. Sezione Med1ica (do· dici numeri) costa. L. 4 5 per l'Italia. e L. 5 5 per l'F.etero.

Prezzo del Numero L. 6 L'abbonamento pel 1931 alla eola. Sezione ChiTurgiCà (dodici numeri) costa. L. 4 5 per l'Italia e L. 6 6 per l':Estero.

Se cumulaJtivo con la. Sezione 1 Pratica, ooeta. L. 9 5 per l'Italia. e L . 1 4 5 per l'Ealiero.

Se oumulativo con la Sezione Prati-0a, costa L. 9 5 per l'Italia e L. 1 4 5 per l'Estero.

Se I cumulativo con lè Sezioni Pratica e Chirurgica, oosta L. 1 1 5 per l'Ita.lia e L. 1 7 5 per l'Estero.

Se cumulativo -con le Sezioni Pratica e Medica. ooeta L. 1 1 5 per l'Italia e L. 1 7 5 per l'Estero.

,L'import o va in'Vrie.to media.nte Va.glia. Poetale Bancario, alreditore Luigi Pozzi, Via Sistina. 14 Roma..

L'im'p orto va in'Viato mediante Va.glia Poetale Ba.nieario. all'editore Ludgi Pozzi. Via Sistina. 14 Roma..

<>

G

· Indice alfabetico per materie. .\nafilas i attiva locale . . . . . . . . . Aneniia per11iciosa progressiva con sin:drome di mielite . . . . . . . . . . . Bibliografia . . . . . . . . . . . . · · · Caffein.a nel trattamento della inibizione d el centro respiratorio . . . . . . Circo~cisione abituale: origine e motivi Cirrosi epatica: sindrome d 'intossicazione cerebro-men:ingea . . . . . . . . . Colecistite acuta simulante infezione puerperale in donn:a operata di taglio cesareo . . . . . . .\ . . . . . . . . . Concorsi sanitari: limite d'età per l 'ammissione . . . . . . . . . . · · · tj orrispondenze . . . . . . . . . . . . . Deliberazioni poderastili . . . . . . . .

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Pag .. 1908 »

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1910 1907

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1912 1914

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1906

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1898

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1915 1918 1916

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Diatesi emorragica trombopenica in: una gravida con grave anemia consecutiva » Difterite: in tema di vaccinazione e di sieroterapia. . . . . .. . . . . . . . . . » 8metina nel trattamento della gangrena polmonare . . . . . . . . . . . · · » Empiem a toracico: patologia e terapia » Fegato: esame della insufficienza . . !> Linfoadenosi mielosica . . . . . . · . . »

1903

Malaria: richiam~ storici sulla profilassi Pag . Malarioterapia mediante anofeli . . . . n Miomectomia preliminare ad isterectomia » Neo vascolare con genito : patogenesi . .• » Operazioni chirurgiche : modo e utilità d~ rivelare le pulsa·z ioni elettriche del cuore . . . . . . . . · · · · · · · · · >> Polmonite silenziosa del bambino . . . » Polmonite: trattame11to . . . . . . . » Radiografia di arterie, ve11e e cavità patologiche mediante l 'uroselectan . . » Raggi X: azione sulla prole . . . . . . » Respirazione : insu fficienza . . . . . . . )> Sangue: .a·n omalie n ella r eazione dei leucociti a certi stimoli . . . . . . . . n ,S angue: COI\teggio differenziale dei poJimorfonucleari . . . . . . . . . · . . » Sangue: piastrine e loro significato cli•

1913 1913 1912 1905 1903

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• • • • • • • • • • • • • • •

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· Sintomo dt Argyll-Robertson unilaterale . . . . . .

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Tifo ; vilalità dct germi . . . . . . . . . ~risi çronica nell 'adulto : sede d 'inizio . Tubercolosi : allergia e immunità . . . .

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Società delle Nazioni: alla -

FINE VoLUl\fE XXXVIII ________________________ .DEL

_...,::_,___

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190h 1887 1910 1909 189~~

1912 191a 1911 1909 1911 1904 1901 1902 1910 1916 1914 1909 1910

(Sezione Pratica). ~-

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11 1N. 62 contenente il frontespizio e l'Indice Cenerale sarà· spedito nella prossima settimana. lt N. 1 dell'annata XXXIX uscirà Il 4 gennaio 1932. Diritti ai proprietà riservati. - Non è consentita la 'tistampa di lavcTi pubblicati nel Policlinico se non in · ieouito ad autorizea~ione scritta dalla Teda•ione. B vietata la pubblicazione di sunti di essi sen~a cita1'1le la fonte.

A. Pozzi, resp.

C. FnuGoN1, Red. capo.

Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. O>urrier.


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