Il policlinico sezione pratica anno 1919 parte 1 ocr parte3

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SEZIONE PRATICA

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. Roseola càratteristica fra 1'8°. ed. il 12° giorno, talora anche t~rdiva. Raro l'herpes ;

Continuare l~ ..cura per dieci gi1orni, sospenderla per altri dieci, poi: ricominciar~. Nel periodo di sospènsione, dare invee.e ,p·r ima dei pasti ~lll<ftte gpccie della miscela seguente : Tintttra di noce vomica, genziana, china, quassia rabarbaro, cascara ana gr. uno. •

DIAGNOSTICA. .

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FEBBBE TIFOIDE· ·

Solitamente · epidemica.

N QSsun esantema caratteristiéo: l'ortiraria non è !ara·: com un ·~ l'he:t:pe~ .. '

Aneniia · assente, eccetto. ·negli stadt tar.• divi . .

ia più . o meno spiccata. 'già nei primi stadi. ·c olorito pallido qt1asi. terreo, caratteri- · stico . A11en

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• . Urina molto colorata: · Urina molto colorata: bile assente: diazorea- · tracce di bile: raramente ' zione di Ebrlich nosi.... . positiv~ - 1a diàzorea-• tiva all'acme. z1one I. T'. · ,.

. . MALARIA (subcontinua). •

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Tabellè per diagnosi differenziali •

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Piuttosto endemica : si verifiça speciàlmente nelle c~~pagne. .

• Decorso della febbre · Decorso irregolare e r • I G I.. E N E • più o meno caratteri- co~plicato: lè osserva-. . • .. . stico: tendenza alla for - zi<:>ni sistematiche della '. . Sulla profilassi dell' influen~.a. , ma continua. La tem~ temperatura mettono in' • La m area· epidemica che si è abbattuta in tt1tti peratura · non arriva a 'luce .notevoli oscilla. • ' I zioni. T~a temperatura i paesi del globo, si è ritirata quasi èov:imque; 40° prima del 3°-40 gior• • no: non subisce impor- arnva a 4nP m 24 ore: ma persistono degli strascichi e· non è da esclu• tanti modificazioni col viene molto modificata dere qualche .ripresà; onde ci s.e mbra non inopdal chinino. · . po~11no di riassumere le principali nozioni :firi chinino. oggi 3;cquistate relativamente alla profilassi, su.Ila Stato infettivo meno scorta del E.ancet, (1° marzo 1919),i che ne trae Stato infettivo gene. ralmente marcato (e- grave,• risrJctto all'alta occasione dalla terza ondata. verificatasi nell1 Inspressione apatica, sec- tempera tura. glillterra. I carat~èri clinici non · differir6no da • ,. c~ezza aella lingua: ,de.. quelli dalle altre ondate, s alvo che i casi gravi si posito sui denti) . verificarono in pr.o porzione minore e che· gli in· . • divid\ìi àttempati sembrarono ayer perduto l'imE same del sang-it~. munità relativa, di cui prima godevano. • • Mancanza di leucoçiMancanza di leucociPer quanto, dunque~ riguarda ~d profilassi, due nonmolto punti ric-hi~m~no specialmente l' attenzione, cicè tosi: diminuzione o as- tosi: eosinofili • senza di eosin'ofili : man- diminuiti: mononucleo. l'uso delle maschér~ e quello delie vaccinazioni canza di pigmento e di si, che tende a persi- preventive. . parassiti malarici : il stere ; pre~enza di paLe masèhere; suggerite anche nel Memorat?-dum . siero agglut~11a i bacilli rassiti malarici e di del Collegio reale dei me~ici di Londra, dovrebbero pigmento : policromato- .ess.ere usate secondo alcuni c1a chi ~~ssiste . il madel tifo. filia forte e persistente, lato ma, secondo altre ~autorità mediche, specialmancane;a. d i propri~tà mente americane, anche generalm-ente, dal pub. ' agglutinanti per i bacilli blico mentre viaggia, od è comunque esposto del t ifo. ' ~ . , alì'irifezione negli ordinari rapporti sociali. Dalle • esperienze di Sahli, ris ulta però che la maschera Manca. Pre.c:;enza del bacillo ordinaria è ' perfettamentç pem1eabile alle fine , di Eberth nel sa~gue, goçcioline che il Sahli considera ~ome veicoli delnelle feci, nella milza. .. l'iilfezione . .Lanterburg poi ha dimostrato che una • • Manca Rallentamento lillsospensione acq11osa di . B. pr~digiosum, conve- \ . • ziale del polso. nientemente nebulizzata, ,Passava a travers~ la . • ' • . . m aschera. . Mancano Modificazioni diverse Il Sahli non sconsiglia l'uso del fazzoletto, posto • , della lingua n ei succes.. . davanti alla b occa od al naso del medico o delsivi periodi: l'infer~iere; c~ò può aveJ;e .una certa influenza educativa ~ul paziente, in coi:itrasto con l'orrore Feci~ puYée di pisello • . l\1ancano. . misto a stapore che desta la maschera; questa • • all'inizio. '

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' sarebbe consigliabile al paziente stesso_ se le c0nMEDICINA SCIENTIFICA. dizioni tutt'altro che ·facili della respirazione non • r-e rendessero · ~ifficil~ l'uso. · ·· · . . . della' corteccia delle capsule surrenalL P er quanto riguàrda le vaccinazioni preventive, Le f~zioni . . è ur.. fatto che esistè un'immunità :J.aturale acqui· Una, relazione di, S. Vinceht, professore di :fi- · t • ~ita 1:.ell'influ~nza, ciò che viene . provato dalla sidlogia all'lJniversità di ~1\1,anitoba (negli Stati caduta critica della tempetatura, o all'assistenza di Unitil, pubblieata. in Surg·., G}·tt. a. O·bs.t. (voricadute in p~zienti s:trettamente isolati, dalla lume XXV, p. 294) , raccoglie e .coordina le no· ·. parziale immunizzazione dell'umanità çlimostrata stre conoscenze, invere assai scarse, sulla cor. . ' dai lung~ .pèrioqi interèorr~nti fr~1 le epidemie. teccia delle capsule. surrenali. . . Questo indica la razionàlità di ' un~ immunizz~­ · Notiamo di sfuggita che sarebbe molto più zion ~ artificiale mentre i ris.ultati negativi otte- '. appropriato di denotare questi organi 00me corpi nuti C.a-J;l· gli animali, non h ?nno granò.e imi; 1r · adrenali. . · ·tanza e solo indicano che è impossibile ottenere L 'ana.t omia comparaita e 1 'embriologi13.i dimo. ·p er ora un siero antitossico i:ealn1ente efficace. strano che midollo e corteccia dei corpi .adreIl .Sahli ha u sato t1n ,,.accino contenente, n elJa nali. hanno origine diversissima: la loro ttnione . . close iniziale, 80 milioni .cli b acilli per 1/10 di ·eme., -è, per éosL dire~ un acçide11fe at1atomico. , . . l'uso" di! dosi maggiori espone al pericol? di indurre . Lai sostanza r11jd~Jllare difàtti, è un accumulo di una fase negativa in soggetti ~ià esposti -all'infe- . tessuto· cÌ:omaffine ..-: e deriva dal siste1na simzione; p erò è solo cop alte dosi che si può dare patico di alcuni segu- c>nti addominali e che s 'in-ìmm~irità di alto grado, quando il p'e ricolo cli insinUJa e s'incapsula 11e~la corteccia, l a quale de. . f ezione_non è presente. . riva invece <J.all'e1>1~ ·: lio germinativo, allo stesso l!n'osservazione fatta du·~ante lo epidemie ,p as- modo dei corpi ad rie ual~ ~ccessori'. sate è quella di J. Goldschmidt, secon do cui, a Questi · sono ~osì co1nuni ii1 ta11.ti aitlmali, da ' · Made~a, la vaccinazione antivaiuolosa ha protetto indurci a consider&li some parti <li u.n siste,ma. anche contro l'influenza. ~ O\'\;io .che si d ~bbauo ricercare funzioni ben fu. • diverse. per k1: pa rte corticale· e per quella midol, lare dei corpi adrenali . Epidemiologia -del vajuolo. . . . .,.. Molti fatti tendo110 a farci. ammettere chè aJla cortecci:a.., spettjno· funziohi molto più importanti Se:condo 1C. E. Riggs .(Mi~itary Surgeon e New ch·e .al midollo. York . m'ed. J ourn., (8 genn. 19:t9) il vàjuoJo vi1 Eppure gli estratti <li corteccia non contengono rulent'o · ch e colpisce :un .i.ndividuo, fortemente • n-e.c;sun principio :fisiologioo .d efinito. Iniettati immunizzato, assume o it1;na forma molto benigna., nelle vene, abbassano la prèssione del sa11g·ue; o u·na ·motta grave, ainzichè la solita fòrma di . ' . ma questo c~mportamento è con1une a t~tti g]i m€dia gravezza.. estratti d'organi o di tessuti . ... Quando si esponesse un lllotevole gruppo di Non è bene assodçito a qltale sostanza qttes to uomini alla varietà. .. pi. ù virulen~a di · vajuolo, si • comportamento. sia. ·l egato, certo non alla· c'?1ina, veèlrebbè che :in. ·m,o.ltt casi a nulla .se:ivirebbe la forse alla betai.n 1inazoiletilamina . . immun.i.tà, ianche se ·la vaccinazione fosse stata ' Le fun~iloni propriie della cortéccia sPno tt1ttotale. In preseiaza di 11rna epidemia di vajuolo • • • • t'alttro che accertate; ma molti fatti cli.nici i11dumolto v:intlenta sono :necessarie tre vaccrnaz1oru ad una settimana .<li init..iervallo; in modo da .otte- cono_ ad amtnettere che· stiano in rapporto con n ere un tale ritardo nell':attecchim~~to del~'in­ lo sviluppo e con l'accrescimento dell'organismo ed in specie con lo ~ta.to degli organi sessuali. f~zione da . venir oousiderato c1 om1 e vera immu• J • • • Sp1e sso profonde altiera·~ioni dei corpi adr1e nali .11ità. . 1Le malattie . eyidemic.h e deµ 'oriente- sono ··si aé.c <impagnano 0lcl ip.ertro:fia ed iperfu11zio1iauna contin.u a mi.naccia per il resto del ·m.o ndo, lità ·d·elle glandole sessuai1i. minac;eia. che, ìf:e.nuto conto dello s pirito conserCosì, Bhlloch e Sequei ra nel 1905 rilevarono vatore di qu·eii p~poli, perdwrerà ancora· a ly.ngo. ' che. i tumori dei corpi ad.renali sono, non di r~· do, "· s. associart:i a svilttp·p o precoce degli organi sess11a1i. Altrettanto- avviene anèh·e nielle ipertrofie sem• • •• Per ·rendere ben percettibile il murmure presisto- plici dei corpi. ~dr.enal1. • lico nella stenosi mitralica, qttando sia poco c~aro Le cellule della corteccia contengono 111ttn'€ros1• •o solo s~spettato, R. A. Morison consigiia !'inala- granuli lipoi di, i c9sì çletti granuli corticali, l~ zione di nitritQ d' ~mile, - incominciru:ido con 20 .cui. fnnzi:one è molto osr1lra; sono forse prodotti centigrammi 1fino a reazione evidente, (British cli secrezione, destinati a passare nel &t.ngue. M ed. Joufnal, 1918~ 20 apr. ).' ~irca la patologia della corteccia, S.' \ 1ince11t ;

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adotta la classificazione di Glynn in çlue grandi1 divisioni: a) iperplasia diffusa, che passa per .tran~izioni negli adenomi e negl1· adenocarcinomi ; b) .t umori maligni, che comprençlono sa.rcomi, ipernefromi e ~esoteliomi. Gli iper:nefrÒIµi · della corteccia o dei corpi adre·nali accessori sono molto più comuni nelle 'femmine che nei maschi; la i oro \ presenza tende ad • accentuare i caiateri sessuali primari e se<'o11dari · maschili, a spese di quelli femtpinili .. (}li· ade.nocarcinomi si accompagnano· spesso, nelle donne, a pseudo~rmafroditismo. , · L'ingrossamento dei corpi adrenali si. presenta in alcuni animali durante l'epoca del caldo e du"'. ra nte k gravidanza. Glynn l'ha osservata anche nelle donne gestanti. . Alcuni esperimenti avrebbero prov~to che piccole quantità di corpi adrenali, somministra.te ai . " ratti bianchi, determinano lieve ingrossé}.n1ento de1le ovaie e de.i testicoli; ma qu.ieste ricerc11e · sono tuitt'altro che dimost1--a tive. L' A. crede che sarebbe impresa disperata tent ar.e di· inte~dere con quale meccanismo i corpi a drenali possono agire· s~gli organi riprodi;ttivi. Si può ammettere · che segreghino uno o più ormoni; s i può supporre che, oltre ad una .ipierfunzione e ad una ipofunzione, vada~o soggetti ad una disfunzione, cap ace di agire sulie glandole sessuali; ma evid1entemente ci si mùove nel campo instabile delle ipotesi. In alcuni esperimenti1 sul beri-beri s perimentale eseguiti p ei ·piccioni, :R. M. ~rrison (British M ed. I ournal, 15 febb. 1919, pp. 177 e 194) determinava ipertrofia appr·e zzabile dei corpi a clrenali (da 1 00.3 1ng: per l\:g. atr39.5)·, mentre tutti gli altri organi d1minuiv.ano, salvo il sist e1na nie rvoso : marcatissi1na era l a diminuzi9be délle ovaie (da 900 a 250) ·e più an cora qu ella &i testicoli (da 464.3 a 405.,5). Al te mpo stesso si aveva un edema diffuso,- che l'A. _par.ag<;>na all'edema di g uerra. . Le st esse alterazioni si producevano n·ell'1na•• • n1z1one. · · . Queste . ricerche confermano sempr-e meglio i r~pporti d'interdipendenza tra c:>rgani ad.renali e organi sessuali, pttr' s enza chiarirli gran fatto. I

PRATI~

solidazione è l'acido osmko,. il cui _potere osteogenico ha del mera·viglioso: dopo 3-4 iniezioni praticare a intervalai di 8-ro giorni direttamente fra i ll}.onooni ied ·i1nmobilizzando ogni v~lta il focolaio dì frattura, si determina 1a consolida• t z1one. ' . . . lI tirtofo della soluzione, in aéqua distillata, è · all':r per: cento. Si praticarno iniezioni di I cm<:· · ossia .contenenti r ctg. del _rimedio. Sfortunatame. n te l'acido ostnico in questo mo, mento è raro. Si trova in commercjo entro tubetti da 50 centigr., chiusi a fuoco; all 1aper:to si altera rapidamente, le soluzioni a;nneriscono sotto l'azione della luce 'ed allora perdono ~gni efficacia. !

T. FERRETTI. (1093) Iniezione degli arse.;.i.o.ben zoli, Al1 1abbonato n. 1038. - Sull:a tecnica · delle iniezioni dei preparati 6o6 e 914 potrà consultare: Lacapère. - Le traitement de la syphilis par les composés arsenicaux. Paris. Masson et C .; éd. I9I8. V. MoNTESANO. ('Io94) _.i\ll'abb. n. ro6o6: . , c. Riihl, Dizionario per le scienze ·mediche delle lingue italiana è tedesca, vol. in-8° di pagg. 626; Stoccarda, Ferdin~ndo Enke editore. • R . B.

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VARI4.

Le perle nel~a cura d~lla cecità. -

Il seguente tratto dp! un p_e ri9dico

esempio di pseudologia €:francese del 1837. Un · tale inghiotti acridentalmen•t e urla perla. ·. Poco dopo divenne cieco. I ·p iù ce1ebri oculisti dell'epoca, consultati, non seppero far nulla per guarirlo. In fine egl;i. sì ri, olse ad un celebre cia!7latano, che gli somministrò un violento emetico ; nelle m at erie ·v omitate fu rinvenuta l a famosà perla ; contemporaneamente il paziente riiacc1uist ava la vista, do,p o quindici m~Sll di oecit.à . · · Naturalmente non è possibile ammettere che la p erla fosse rimasta nello stolnaco per tanto tempo : senza dubbio aveva percorso l'intestino L. V. • ed era st ata eliminata po-c he ore dopo essere stata deglutita . .'. Tuttavia un intraprendente medico accreditò la favola e mise in commercio un liquido • I · , POSTA DEGLI ABBON·AT1. ' cc contenente 1a sostanza delle perle , . Egli lo raccomandò per tutte le malattie oculari" in base ar (1092) Tardiva consolitiazione di fratture. pri nei pi<o omeopatico che « ciò che determina una }\ll'abb. 11. 840 ·: · malattia la guarisce». E lo diffuse largamente. Nei ca.si del g·en&e cui Ella aic'ce11na si tratta Fu quello uno dei primi esempi di ciarlatanidi decalcificazione generale. Potrebbe a<X'ertarsmo farmacet1tico, con criteri moderni di r fc lame. sene ai raggi X. (Da El' Siglo Medico). . Anche lo sfregamento · non dà buoni risultati. . R. B. Uno dei mezzi. più idonei a d affrettare la conI 1

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NELLA -VITA· PROFESSIONALE'. "

Il presidente dell'Associazione nazionale fa parte della Commissione, èhe studia tale progetto ed • _ In oc.c·a sione del Congresso délla Federazione egli dovrà so!Tegliare a che non si verifichi uno ' · degli Ordini dei sanitari tenuto testè _a Roma, la dei soliti s~prusi a danno dei medici condotti. • • Presidenza gènerale de.11' Associazione dei medici Ricordi fa classe sanitaria, che allorquando in condotti ebbe una riunioné fra i Presìdehti delle Inghilterra ed in Germania andò in attuazione· Sezioni. l'assicurazione obbligatoria sµlle malattie, per evi. . Il Convegno numeroso di ottanta ·sezioni riusci tare il f orfq,it, i san_itari dovcttéro lottare ·non .. deeiSivo sulle direttive a cui la Presidenza déve , poco e tutta· la élasse dei medici ricorse agli ' . ispirarsi nell'esplicare il proprio mandato: . . .. . . Il p.u- estremi mezzi di difesa. meroso .intervento degli organizzati ha dimostrato Sarà all~.. pubblicazione dellà legge forsé il IDQche l'Associaziòne in breye periodo di temt>'o, mento, ìn cui l'Associ~zione nazionale dovrà modopo l'ultimo Congresso a Firenze, ha ri9rganiz- :strare _tutta la sua· forza e nel caso,. che i diritti ~ z·ate le stie fila e 4mgi dall'essere mo1 ta e put-re dei medici verranno ti:ascurati, non usare più' • fatta ~os~ra un rigoglio di ~ita nuova che lascia mezzi termini ed addivenire alto estremo mezzo bene sperare per l'avvenire della classe. . della... passeggiata. • ·. Forse mai, n~i passati Congressi; si potè avere ùra 'D.Òi , ripetiamo al Potere centrale : un sicuro indiritzo come in questo Convegno (eh~ Perchè non si fa rispet~are dai Comuni la legge, peraltro -non aveva ufficio .deliberativo), in c~i i che obbliga la condotta pei i soli poveri? · medici · ·condotti,~ pur accennando a tendenze e Perchè mantiene ·in agitazione ·1a ·classe dei me- .. giudizi· astratti, si mostrarono concordi nel chie- dici ~ondotti. derogando a tassative disposizioni dere subito i loro migllorarilenti decisi a ricorrere di legge? ,, • come ultimo mezzo di resistenza all'abbandono È noncur!lnza o leggerezza? / della condotta. . • Si sbaglia di ammiserire uomini di animo e di . Tale d~t~rminazione: che strid.e col carattere pensiero le~inandone· lo stipendio. Noi non diamo consigl1, ma siamo d'avviso e mite e remittente di uomini alieni dall'usare .mezzi · di lotta diretti, mostra che il /problema dei: me- non da ora, che .. la classe sanitaria per esser forte ~a bisogno di sindacarsi per categoria. Già un dici .condotti fase risolutiva. . è enttato nella . ' Si comprende bene, che per il momento la buono inizio s'intravede. Questo è il segreto per Jespres~iòn~ di cui si son serviti i convenuti come far scomparire il krumiraggio, e quando la sleale sarà mezzo di . lotta fu . einessa . . come atto sostanziale, · concorrenza . . fiaccata la 'vittoria sarà sicura. Il resto verrà da sè. , · ma bisogna pur convenire però, che dopo decenni Dott. PALMA DI PASCARE.LLA. di lotte , verbali i. medici h~nno ben compr~so, quali sono i met9di, che determinano la buona riuscita della loro lotta. -.cronaca del movimento professionale. • - Ed il Governo ce11trale a quando il suo interCongresso Nazionale. della Federazione Nazionale vento? . . . \ fra le.. Associazioni del personale a·ddetto alla ViAl punto. in cui sono le cose, mentre nell'estremo . . gilanza igienica (Roma, 23-24 mag.gio 19.19). urto delle competizioni non si vede. ancora una sod.disfacen~e solazione per gli ivtèressi dei n;ie-. Riportiamo, come . abbiamo ann11nziato, i voti dici condotti, fortunatamente si annunzia c~e. fì.- . e ie risoluzioni approvate in seno al Congre~so, nalmente verrà considerata in modo globale la per la riorganizzazione dei servizi· di vigila11Za · condotta e presa in . serio esame con la prossima igienico-sanitaria : legge sulle Assicùra.zioni dttlle ·malattie. . Per -u n Ministe'Yo d ell' Igie.ne e deZla' s'ànità. • cosa stabilirà questa legge non· anc.orà Che I . definito, m~ si vocifera che porterà una co~pleta ·• I-l Con~resso ecc. : ~ . in èon'sitlerdzione dell' importanza dei servizi innovazione in .tutto ~'istituto della condotta. Vediamo ~on r-eiati va soddisfazìone, che la tesi di vigilanza ipienico-sanitaria e della ?-ecessità del ·sostenuta della · necessità di abolir.e la condotta loro incremento per la i;isoluzi0ne. dei problemi piena guadagna terreno e· va vincendo diffi denze sociali del dopo-guèrra, fa voti . ei ostilità, ma ciò non ci lusinga, perciò ~ racco­ mandiamo tutta la diligente solerzia ai ~edici per l'ìstituzione di un Mili.istero dell'~giene e dell~ Sanità pubblica. , condotti per. salvaguardare i loro intereRsi. . l Uffici SanitaYi. . Le loro richieste: abolizione della condotta • Il Congresso ecc.: piena, miglioramento dei patti di condotta seconsidefata la necessità che siano escogitati i condo l~ varie condizioni delle diverse •re.g ioni d'Italia e provincializzazione saranno sqrpassate modi ~d i mezzi migliori per dai:e una fisonomia di stabilità alle misure di vro:filassi sociale 11ei Co~uni d alla legge sulla assicurazione. •

· Una nuova fase della

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che -non sono in grado di provvedervi ~ecoµdo le esige?-ze della igiene moderna, .· ~ .· · fa voti , perchè sorgano organi statali alle· dip~ndenze. !1el Medico Provinciale . ~ · rapporto alle. condizioni speciali delle va~ie regioni. · . ' Prof. G. G ASPERiNI (~irenze).

· Posizione giuYidico·economica àegli Ufficiali Sanita1i. Il Coil.gressÒ ecc. : · in me'Yito allo statò giuridico-econòmico dell'U. S .. ap.prova i seguenti. voti: · · 1. Sistemazione della posizione giur1di'ca del· 1'.U. S. nei rapporti spe,cialmente con 11 AmminiIl Congresso ecc.: strazione Comunale e col Medico Provinciale. . . 2 .. Concorso. dello Stato ai Con1uni nel paga· '>'itenendo necessaria un'azione pratica ed effi· mento ·dello stipendio all'U .. S. . ' cace per la lotta contro le malattie sociali; . • .. 3. Determinazione di un · equo stipe;t.dio, non considerata l'utilità di far centro di ogni attivjtà' utile negli ·uffici d'igiene, ·i quali debbonQ inferiore a quello. degli impieg~ti laureati qi pari · essere in grado ·di çollaborare p~r il coordina· grado, raddoppiabile in caso di inibizione dell'eser• · mento delle libere istituzioni è di ogni energia cizio professionale. 4. Ei:rianazione· in ogni pr9vincia , del Capito. rivolta alla rigenera~ione igienica della N aziGne. Iato unico di serviiio per gli U. S. (art. ·82 Reg. Prof. ç. GASPERINI (Firenze). • . . s ·a n. 19 luglio 190.6). Labora.tori di Vigilanza i gienica. 5. Mezzi :di trasporto gratuiti da] Comune Q.i Il Congresso ecc. : residenza ·al Capoluogo della provinc~a. . considerata_l'importanza sociale d~la funzione. 6. Riduzione ferroviaria estesa anche alla fa, . dei Laboratori, miglia, come p~r i maestr~ comunali. • · fa. voti 7. Riforma della ·1egge sulla Cassa NazjotÌale perchè sia regolato con uniformità di criteri il di Previdenza e relative tabelle organiche, -elefunzionamento di essi, e che sieno pr?vvisti di vando a congrua misura le attuali pensiòni e conlàrgni .mezzi, di personale e dell'autorità nece~sa­ ced~ndo agli U. S. tardivam~nte iscrittisi, non per • ria per poter degnament.e corrispo?-dere al loro loro colpa, .ma per la ritardata applicazione-della ufficio. . . legge, l'~bbuono delle quo~e per .:.gli anni di ser. Dott. G. DE PLATO (~quila) . vizio prestati antecedentemente alla iscrizione, in ' Dott. A.. GADOLA (Napoli) confo~mità di quanto fu praticato .per i medici Prof. •G. TEYXEIRA (Perugia). condotti. · Pe1· l'Ass. Naz. U. S. libe'fi- esertenti Stato giuridico-economico dei' Sanitari Il Presidente Dott. A. GRASSI. addetti agli Uffici d'I giene.. Pubblicheremo nel p:ro~simo fascicolo altri or~1 Congresso ecc. : dini del · giorno delib_e rati. \ dopo ampia discussione in merito ai più im, • • portanti problemi di clas~e, rigu~rdanti i Sanitari * ** addetti agli · Uffici ~, .i~iene ha riassunto i loro A· presiedere la Federazione è stato chiamato desiderata nelle seglienti richieste : il prof. Achille Sclayo. . _ 1 . Riconoscimento giuridico dei ·c ompònenti la È stata proclamata Tries'te a sede del prossimo classe Sanitaria addetta agli Uffici d'Igiene. · Congresso, da.convocare neJla ·primavera del 1920; . 2 . Detenninazione della costituzion~ e funzione la scelta dei temi e dei relatori è stnta· affi.tlata alla · Presidenza federale d'u1tesa col Consiglio didegli Uffici d'I gienè. . . . . " fe3. Miglioramènto delle condiz1on1 ecoi:om.tche rettivo è 'c on la, Presidenza delle i\ssociazioni , ' con la fissazione dello stipendio minimo di L . 6000, derate. • da raddoppi~re µel caso di diviet.o dell'es~rcizio pi:ofessionale privato, con diritto ad aumenti qua- · Per gli onorari dei' medici negli infortuni. agricoli. driennali del decimo. L' on. Dore ha interrogato il Ministro dell'in4. Integrazionè della.pensione Governativa, in . dustria « se creda giusto che i medici siano obblimaniera che es~a non· sia inferiore ai quattro gati dal recente regoiamento sugli infortuni agriquinti deli'~timo stipe~_io p~rcepito". . .. . coli, a prestare una so~ma di ·Il:lansioni. de!icate · 5. Riconoscimento di. tutti gl~ a~ d~ serv~1~ . ed oneròse .-senza po~er ~on:1~~dare. agli Istitu~i e del diritto di carriera, 1n rela~1one agli spec1al1 . assicuratori . compensi supenor1 a lire tr~ per il servizi prestati negli Uffici d'Igiene. · primo . certificato ~ cinquan~a ceD;tesimi p er .i 6. Diritto a compeµso per tutte le prestàzioni successivi. E se, ment~e si eleva da per tutto il str~ordinarie d'interesse privato. . _ costo della, vita e il valore delle più modeste · , ~ P e-r z· A ss. N azionalt . prestazioni d'opera, non reputi che questa miseria · .. ri· addetti agli Uffic'i d'Igiene. . di compensi ai. medici ingil.~sta,- letra i· s aniz.a . ·. sia,· ,oltrec.hè f · 1 · Il Pres. · Ì>ott. U. MARIOftI. si·va di ogni senso di d1gruta pro .~s1sona ~ ». I . ·. ( 23)

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IL POLICLINICO I

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Ordine. dei med,cl ·della ·provincia. di Bergamo.

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FASC. 24]

. :he ."-enga compreso nella za. · categoria degli 1mp1~~h1, come per altri laureati; ~ OODlle per ~ell 'assembliea ordinaria dell 'Ondine dei me.. dici di Bergamo doJX> la Jetitt1ra della relazik>ne q Uiest1 com.posti diritti e doveri, cioè : r .. ~che lo stipendio annuale sia quello conmorale del Presidente dott. cav. Ugo Daina, venne votato un aum~nto al1-e tariffe minim~ ora :fier~to agli ·impiegati di ra. categoria, con godi- · mento deg.l i aumenti per avanz.amento di classe in vig?re e stabilita la q~ota per il 1919 iri L. 15. . - Sul prog~tto ·ai légge per l 'assicuraz.ik>ne · .con- e per 1 sessenna. oomp1uti; 2.: che s~a .m odificata la tariffa delle pensioni tro l'invalidità e la vecclii~i'a, l'a$semblea ha . approvato il seguente o~dine del giorno: « L,'Or- , 1n . misura con·veniiell;te, estensibile alle vedove dine ...... , pJ.auçle .alle decisioni del Govérno 'di ren- ed ai figli, anche se debbano essere a11mentate le quote aIJ.nua:1i di versamentto; ~ere legge _ii principio .·previde.nziiale di fronte 3· che ' sia concesso il ' libretto ferro'V'iario a alla invalidità e , all~ vecch1aiia e fa ·voti -che tari:ffa ri?otta, .com~ per gli impiegati .dello Stato; venga integrata colla legge sull'Associazione con4· che sia radicalmente modificata la tariffa tro le mai1aittie, legge che, P.o rtando grand-e so] .. . de~ 1860 per le perizie giudiziarie, nella 1ievo 0.1gl it assicurati, ai CottJ.?.1:1ni-, alle Prov:i11c:ie penale • • • ed alle Opere Pie,· sarà un giusto compenso eco- m1sura ~ropo!z1onata al.le. dignità prefessionale, .. nomico, nwrale ep. igieni_c o al vittorioso popolo ed ai bisogni economici . dei tempi presentii. italiano ». . · · , . • · · I medici del pistolese. -Ordine dei medici dell• provincia di Modena~ .

XXVI,

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[-:'tNNO

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. I medici del Circondario di Pistoia in una recelJlte .adunanza hanno .gettate ie basi di una ~s­ soéiazione locale, ~nformata aill~ tutela degli interiessi , professionali; è stata nominàta una com• • • • m1ss1one provv1sor1a per lo studio della st1a costiituzione. Seguendo le deliberazfon°i dei colleghi della provincia si· è s~bil~to di · adQtt~re in linea generale la tarifia di' classe. Gli onorari per le prestazioni medico-chirurgiche restapo tegolati nella seguente tariffa minima : Visita a domicilio in cjttà o dentro il peri1netro di un chilometro dal• • l'abitazione del mecli~o fesclulse le specialità). L. ·4. -. Visita ·di notte I-1. ro - Consu.lti : al medico eurante, retribuiito colla ·m età cjell 'onorario . . per-" .. cepit~ dal meqico. consulente-e pagato all,atto del consulto stesso . . I~e spese di . vettura sono. a e.a - · rico d1eil richi1e dente. La presente tariffa ·va it;i vi' gore col 1° giugno.

In un'adunanza tenutasi il 18 maggio, sotto la presi~enza del comm. Luigi N·asi., il dott. Rizzatti - Assessqre Comunale - ha ·comml:icato alla assembl~a, che · ne ha preso atto con vivo com. ' ' . . . p1ac1':11ento e con plauso, .che 1' Amministrazione comunale di Modena ha già provveduto definitivamente alla integ-razione dell~ pensione çli Medici Condotti e Veterinari del Comune' inscritti alla . Cassa Pensioni Governativa, in modo che essi potranno liquidare una pensione equivalente a · quella degli impiega:ti civili dollo Stato, sulla base della · ~egge 1895 e ·modificazioni successive. La differenza fra la pensione di impiegati dello Stato e quella d~lla Cassa M. c. Sftrà pagata dal Comune, ed i Sanitari non saranno tenuti che a rilasciare l'uno per cent9 sullo stipendio ora. in . corso. · Fu accolta dalla Pre_s idenza una llì~zione Rizzatti-Guzzoni d~gli Ancarani- pe provvedimenti contr? gli aborti criminosi, ed un raccom'a ndazione del dott. Fnrico Borghi pere è gli inscritti all'O. siano opportunamènte'. edotti delia respon. sabilità che loro . -ncombe dal 1° maggio per ]a legge sugli infort11ni di lavori ag~coli e relativa • • ass1curaz1one: Si nominò una Commissione tecnica per la completa revisione dell~ ta1iffa pro/essional~, ~ coll'incarico di riferirne ad altra adunanza straordi• nar1a. J

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GIURISPRUDENZ~ •

SANiTARIA. ·

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Revòça di deliberazione di nomina a vita. · .

Ci viene <?ra fatto conoscere che la Congregazione di Carità di ~ Comune della provincia di Pavia avrebbe recentemente annullata la nomina a vi\a conferita fin dall'ottobre J:9I5 ' al medicò chirurgo· dir~ttore del dipend~nte Ospeàa1e éivile, con deliberazione,• il cui dispositi'V'o sarebbe .nei .seguenti termini redatto : La Congreg<J. delibera 4i associ~rsi ali' ordine del giof'no vo"tisto dalla A mministrazione Comunale e dai sodalizii summen.ziQnati, di t'evoca-re la . deli.'f?erazione 31 ottobre 19i5 'l'elativa alla nomina a vita del P1of. X e di invita1e lo stesso . Prof.. X a presentare le proprie di1nissioni . , da· Di~etto1e ·dell'Ospedale. ·Dal contesto dello esposto dispositivo si scorge .

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I medici ~t1dotti . ed uffici.a li sanitari della provincia di Avellino in u11a recente adttnanza hanno deliberat9 di chiedere : • che il loro impieg·o sia di viso in tre' classi, .a ciascuna delle quali si accede per ragioni di anzianità. e di merito·'

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I medici .condotti di Avelli.no.

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. [ANNO XXVI, FASC. 24]

S:!ZlONE

PRATICA

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che l'Opera Pia non ha avuto di mira ·che distrug mnnale e dei .s odalizii locali, cui l'Opera Pia si gere il diritto acquisito dal sanitario mettendolo sarebbe associata a danno del proprio impiegato. nuovamente alla mercè della amministrazione dopo Non, si dice in che, consisteva il predetto ordine av~r, come premio del suo indefesso lavoro ragdel giorno nè per qual ragione fu redatto, e non giunta la stabilità, che è ·l'obbiettivo pre~ipuo che si comprende come un otdine del giorno di un ogni onesto e laborioso professi~nista tenta rag~ Consiglio Comunale abbia p otutq esercitare tanta 'giungere. Se l'atto della predetta Congregazione influenza su di t111a amministrazione di pubblica di Carità fosse imitato da altri, oh! qua~te delu· beneficenza da deciderla a rimangiarsi un suo sioni sarebbero riserbate alla clasge dei medici atto deliberativo, con cui d ava vita ad un vero condotti, quanti intetessi sarebbero capziosamente e proprio diritto in favore d i un suo' dipendente. , turbati, quante giuste recriminazioni e doglianze La Congregazione di' Carità, che è un'Opera Pia, da ogni parte si eleverebbero, invocando il rispetto che è e deve mantenersi estranea alle lotte ed alla legge, che sarebbe cosi impunemente e diutur- alle competizioni dei partiti locali, non avrebbe namente violata. dovuto seguire ciecamente l'ordin~ del giorno vo· La nomina a vita, come quella che assicura per t alo dal Consiglio Comunale ed invitare ipso facto sempre il posto all'impiegato, non pt1ò essere mai il proprio dipendent~ a dimettersi dopo averne revocata: essa r appresenta un vincolo indissolubile distrutta la già acquisita stabilità. çhe unisce il funzionario alla amministrazione da Sappiamo che ·il sanitario, così crudemente col· cui dipende e deve avere il suo effetto, che va pito 'nei suoi più legittimi ,interessi, ha gi~ co\n t ro rispe~tato anche se, per nuovi fatti inter venuti o l'atto deliberativo della Congrega prodotto regoper postume r esipiscenze, si p ossa pensare di es· lare gravame alla autor~tà tutoria e n oi abbiamo · sersi ingannati o di essere stati soverc~amente complet a fiducia che questa annullerà senz'altro frettolosi nel con cederla . l'illegale provvedimento che non è giustificato nè Nè è lecito ritenere che' la disposta revoca: na- di fronte alla legge nè d i fronte ai precedenti del sconda implicitamente un iridiretto provvedimento s anitario, c.he per ben r8 a· , n ni, con piena soddisciplinare perchè, se mancanze il sanitario avesse disfazione dell'Opera Pia, prestò. opera indefessa commesse nell'esercizio del suo mi11isterio, esse e zelante presso gli ammalati ricoverati nell'imsarebbero 'itate indubbiamente . me~se in rilievo o portante n osocomio di quélla città. · Doctor JUSTITIA. d i esse si sarebbe fatto, almeno, un accenno n el , dispositivo o nel contesto del d eliberato ma non si sarebbe · sull'argomento serbato il più pJ:ofondo , ' . . ma pur loquace, silenzio. , · . RISPOSTE, A QUESITI E. A DOMANDE. Si appalesa p ertanto assolt1tamente illegale l'o·(7812) Pensioni. - Dott. Q. V. da V. B. Ella perato dell'Opera Pia che senza alcun motivo d i ora conta 25 anni di. servizio e 55. di et à . I-la, servizio e senza ragione di sorta, priva un impiequi'nd.i, diritto alla pensione di ainnue lire 9:z.2. I gato, che p er molti anni ha lodevolmente diretto versamenti volontari eseguiti finora dàinno dirit:Ito un ospedale d i rilevante importanza, del diritto ad un supp1em ento di pensione di lire 81,92 andellà stabilità, solennemente .a lui da tempo ·con:nue: in tutto Iire 1003,92. Con 60 anni di età e . cesso. . 30 di servizio liquiderà l'annua somma di 1552 Ultroneo e fuor di luogo è, poi, l'invito ri'volto lire . I versamenti volontari dànno luogo ad una . al sanitario di rassegnare le proprie d i.missio11i. p€nSione supplementare di annue 1ire 142.42 : 11n Sarebbe lecito domandare: Perchè il med ico dotutto lire 1694.42. . . vrebbe dimetters.i ? Per far piacere alla ammini· (7813) Ricc1iezza mobiJ.e. --- Dott. E . B. da strazione, che, forse, non è so4disfatta dell'opera S. A nche il oompenso fissato a: giorno per presua' Ma allora perchè n on ~icorrere al licenziast azioni professionali, è sog·getto alla imposta mento, ac~ennand.o esplicitamente ai motivi, che di ricchezza mobile. potrebbero giustificare il provvedimento.? Ed è (7814) Indennità caro--vi·reri .. - ?ott. F. di qui b ene notare che, revocata la deliberazione di 'c. da S. L'indennità caro-v1ver1 stab1ililta dal nomina a vita, alla amministrazione sarebbe pur D . L. de~ 9 marzo ultimo, n . 338, assorbe qttella riuscito facile· liberarsi di un suo dipendente in· di lire 24 mensili stabilita dal D. L . d·el 26 ~uvi~o 0 negligente, licenzian dolo. Con l'invito alla glio 1917, n. 1181 . . . . . dimissione non si raggiunge lo scopo perchè questa, (?8I6) Tratta11iento econo~tco dei medici-co·nche è un atto essenzialmente subbiettivo e volondotti chiamati sotto ie armi. - Dott. F. S. da tario, non può essere imposta. c. Ai medici condotti ch~amati sotto le armi poNon si comprende inoltre l' accenno ~ontenuto steriormente al r 0 settembre 1915, co~p~ton~ nello stesso dispositivo di sopra entmc1ato rela· dalle artnministrazioni municipali due mesi d1 st1tivamente all'ordine 'del giorno del Coi:siglio Co1

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1 L POLICLINICO

p·e11dio ai ·tJermini dello artircolo r del D. - t. del Jl agosto 1915, n 1420. . (7817) Inden:nità caro-v·i1Jeri. - Dott. ,Ò. M . da T. Le Opere Pi,e non sono obbligat e a dare l'indennità caro-vi v.eri ai proprii di pend·enti . Se esse la corrispondono, compiono aitto non obbligato-rio ma facoltativo. Per tale ragione ogni eventuale indennità ~he Ella riscuotesse dall'Opiera Pia presso cui presta servizio, non è incompatibile con l 'alitra che Ella percepisce dalla amministrazione ,Om.utiale o da quella rilitare: Può, quindi, senza ostacolo di sorta, esigerie tanito l'una quanto l'altra indennità. Nè crediamo che la Pia Opera possa trarre argomento dalla indennità che percepiscie d:allp Stato per sosp·e nderle · il pa gamento di somme lib,erament e, a suo tem,po, concesse con l 'approv1a zio·n e della autorità di ' tutela. • . (7818) Casa di abitaziorie . -- Dott. I~ . R. da ~. Nella assoluta 1mpossibilità __di trovare alloggio nella frazione, cr.ediamo possa, con oons·enso del ('~une, alloca-rsi nel centro rimamendo, però, in tal caso a sue sp ese il mezzo di rt:rasp<?rto. (1819) C'ura ed as~isten,za sanitp,ria. ai profughi di guerra. - Dott. G. M . da F. Per ottenere 'C'.OO?J.penso per l'ol?era prest ata ai molteplici profughi1 di guerra· .radunati costà potrà rivolgersi al Piief1etto della provincia., che è autorizzato a , dare saltuarie gratificazioni in proporzione della entità del la.v oro compiuto'. (7820) Rilascio ce1·ificati - Compe'1'tSO. - Dottor E. L. da M . Nessuna legge o Decreto 'Luo' got ene11ziale st·a bilisce una tariffa per il rilascio di certificati sani1:arii. Il compenso che ordina - . riament~ s ii esige da coloro c h·e· nO!n essendo i scritti nello elenco dei poveri n·e harino bi~o­ gno, è qu e.l lo che rappresenta una visita . medica , va~utata a se~ondo degli usi e delle consttetu<lini locali . (1821) Tassa esercizii i 1-i1Jendite. - Dott. A. G . da G. Essendo Ella a con1dotta· piena no~ dovea esS1ere compreso nel ruolo della tassa di esercizi •e rivendite perch è, come impiegato comunale, è escluso dal carico di tale imposta a mente del disposto dello :articolo 3, .n. l del R. D. 23 marzo 1902, n. 119. Per ottenere la sgra, ·io delle p.artite a Lei imputate nel ruolo, può, . entro du~ mesi dalla pubbltcazione di e.sso· ricorr ere alla Commissione di accertamento a ' sensi dell 'articooo 17 del succita to R. D~rieto. . (7822) Riassu·nzione di ser1Jizio . - Dott. L. C. da C . A . Dal mornento che la sua nomina. ad interino fu iinterrotta dalla successiva chiamata sotto le armi noin h a , al momento del congedo, .il diritto di riprendere il posto che preced·e ntemente occupava. Il Comune ~vea assunto l'obb'l igo- di tenerla in serv-izio ·fino aill'esito del I

[ANNO

concorso per la nomina del nuovo ·t1to1are, ma tale obbligo si dovea mante.nere se Ella avesse continuato di frutto il servizio e non si fosse allontanato dal Comune. L'amministrazione comunale ha dovuto, neù frattempo, provvedere al pubblico servizio con altro sanitario, verso cui ha dovuto assumere obbligo identico a quello che, per necessità di cose, non ha potuto mantenere verso di Lei. , · (7823) Sindaco cog1iato del ·med·~co condotto C.'onsigliere Comunale nominato medico condotto . - Dott. abbonato 77-28. Il cognato del sindaco può essere nominato medico condotto. Il Consigliere comunale, che sia no1ninato medico condotto, decade dalla carica, perchè l'art. 287 .del1a legge Comunale dichiara che sempre .qua!J.do sì v.e ri:fìca u.na. delle incompatibilità prev±ste dalla legge, fra cui va .annoverata quella di diventar1e impiegato comunale, si perde la qualità: di consigliere. • (1824) l1spettati1Ja - Conipeìenze - Pensioni. Dott. T . D. C . •da P. Sempne quando nel capitolato è prevista la posizjone di aspettativa , la si può chiedère ed ort:tenerie sia. per salute, sia per ragioni di fa.miglia . Altrimenti la concessione dive11ta una facoltà del Consiglio Comunale. DuraitÌte l'aspettativa per motivi di famiglia , si perdono le competen~e spettanti per la carica di medico condotto. Il t empo passato Ìlll aspettativ·a p~r motivi di fa miglia 11on è valutato agli effetti: del~ie p.ensi<?ne. Per l a casa distrutta nel~ invasiot;le nemica, sarà bene rivolgersi al Ministero delle terre liberate. ( 7825) I1i deti·nità caro-1Ji'veri. - Dott. P. Z. da A. L'indennità caro-viveri conoessa coJ D. L. ~ ' del 9 marzo ultimo prescinde dalla ammontare dello stipendio, p1er quelli el~vati . Ella, quindi, h:ai diritto alla inde11nità in parola non solo nel Comune, ove è titolare, ma anche in quello ove è ·s upplente ·e da entrambi integralmente. (1826) .lndetinità· c.aro-1Ji7:eri. ~ Dot\ 1~. F . da S. R . Il D. L. del 26 luglio 1917, n . 1181, è rimasto abrogato dal suc..oessi vo r ecente Deèreto del 9 marzo ultimo, n. 338, con cui ad · ogni impi~gaito viene concessa l'indennità di lire 100 mensili se ammog·liato ·e di lire 65 Se celibe, oltre cent. 85 a l giorno per ogni figlio- dopo 1: , primi .Lt re. T ali inde'llnità debbono essere integralmente corrisposte 1d·a ciascuno dei Comuni ove presta seryizio, se in tutti occupa int~ri­ nalmente posti· compresi nella pianta organICa e privi di titolare. (7827) Indennità caro-1Ji1Jeri. - Dott. L . C. da C. Non . vi è alct1na analogia da applicare in riguardo alla indennità comp1ementar/e che spetta all'impiegato che abbia olt~e tre figli. Il D. L. è molto chiaro in materia. Esso parla di

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f ANNo XX\tI,

FAsc.

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SEZIONE PRATICA

fi~li 11iino.ri con,Ti,~ent.i e(l a carico e :fig·li minori

Può essere sicura di mantenere il posto di ufsono tutti coloro che non hanno ancora comficiale sanitario se fu nominata in seguilto a conpiuto il 21° anno di eta. A Lei, quindi, com~et~no dt1e indell!llità co.mp·l ementari per gli ul- corso ovvero si trova 1nella. condizione prevista qall 'articolo 206 della legge sanitaria. In tutti t1~1 due figli minori dei r2 a11ni. ..Qualora il Comune non riconosca tale st10 di- gli altri casi può perdere la sua posizioo.e . Il medico condotto, come è tassativamente (liritto può ricorrere -al 'P.refetto della Pro\·incia per le ~ebite istruzioni ed ordine di paga1nento. sposto dall 'arti.colo 18 della legge, non acquista m~i la stabilità nella carica di ufficia1e sanitario. (7828) Inde111iità ca·ro-viveri. - .D ott. I~. C. da (7834) ·Aumento di stipe1idio. - Dott. C. S . cla T. Se nel Comt1ue copriva posto cl~ medico conC. T('aumento di stipèn,dio di èui nel D. I,. del dotto previsto nella piamta org·.a nica diebita1nente 10 febbr aio 1918 è facoltativo e non obbli crat1Jrio · approvata e privo di titolare ha diritto a lJ.e in·'":o ·dennità caro-viveri previste dai Decreti Luogo- per le am'.11inistré1zioni municipali . I medici contenenzial~ del 26 lug·lio 1917, n. lr8r e çj marzo dotti, come t11tti gii altri -impiegati del '~omunt-, vi banno diritto ~-:empre che jl Consig1io cum~1ultimo. Per ottenerle, quantunque in ritard·o , ·occorrerà l·ivolgere analoga istanza al Consiglio naile, con deliberazione debitamente a1Jf1rovata, 1'abbi2J loro concessa. Comunale. Onde ottenere un miglioramento nelle Doctor JusT1T1A. indennità di vettura occorre rivolgersi allo stesso l'onsiglio Comunale e per ottenere u,n aumento della ilndennità, cl1e percepisce come ufficia l:e sanitario, può rivolgersi alla G. P . A . ai sensi SERVIZIO MEDICO MILITARE • dello articolo 26 .della legge sanitaria, applicabil1e anche agli ufficiali sanitarii . _i\..11 'ab b. _µ. 2500 : • (7829) Inden1iità caro-viveri - Indennità terreA me sembra elle daito i~ lungo servizio pre1noto. - Dott. L . P. da G.- Prestan,d o serv.izio stato i 15 giorni di licenza non dovrebh.e ro venel Comune capoluogo e, come interino, in una . nirle negati. Può far recla:mo al Ministero della ·frazione di esso, 11a diritto ad una sola indenGt1erra (Dir. Gen. Servizi Logistici -~mm .vi nità caro-,riveri . pagabile dall'unica amministra- Di,·isione -~ssegni) . zione municipale. Non risulta che codesto Co-~11 'abb. n. 2258 : mune sia compreso 11elio elenco di quelli cui Nulla posso dirle dei criterii per cui il 1\1.inicompete Jndennità per terremoto. stero ha formato un ruolo unico di tutti g·Ii uf(7833) - A bbandon,o del servizio · per iriferniificiali di complemento. tà o per ·n ecessità di fan,Ìiglia . - Dott. S. B. da Sarà forse p er ragioni di semplificazione. n. Se fosse Jegalmente pro,·ato cl1e .a causa della Circa le soddisfaciénti condizi,)ni di carri.era jnfe_rmità 11on sia p'iù in grado dii seguitare a degli ufficiali 1nedici effettivi o non ..... t11i se~n­ prestare servizio, p11ò ben otte11ere la indel1!11ità bra che Ella si. faccia delle rosee illusio11i ..... e -prestabi1ita d.a l Testo 1111ico delle leggi sulla Se poi gli _uf:fic~i,ali medici di ccanplemento che, Cassa di prev'ide11z.a. Occorre, a.lt'uopo, esibire in tempo d~ pace, si pregava1io) con1e Ella dice, un certificato rilasciato da 11ri collegio presiedi riprendere il servizio, non si fosse1~0 lasciati .. .· . dttto dal n1 e(lico prov·incial.e e composto di due comniuovere da quelle prieghiere, avrebberò fatto • Jnedici mi1litari in attività di servizio. Jn t ale assai bene per loro e per i loro colleghi . effeJt:certificato ùeve essere speci±iiicatailn~nte descritt- tivi . • ta l'i11dole della i11férn1ità, Je cause cl1e la pro_l\Jl'abb. n . 9032 : dussero e lre conseg·uenze che 11e derivano e de,·e Gli assegni competono agli ufficiali d·e genti i·n essere esplicitamente dichiarato se, ai loro giuC>spedale, sia o no <la campo, quando. la malattia dizio, in co11seg11enza di essa il sanitario s:ia o sia dipendente da causa di servizio di guerra . meno di venuto inabile a prestare ulteriore serFarne domanda al Ministero della Guerra. 'iz.io. D ai ter1ni11i in c11i sarà redatto :il certifiI~'influenza · non è considerata come malattia cato e da~ parere che esporrà il co llegio peritale contratta in servizio. P1e rchè un ufficiale, s·i a pure si potrà rilevare se sia -0 meno il caso di sostemedico condotto, o:t tenga l'esonero occorre che 11rere che ]a infer1nità 111'edesil.11a sia st ata contrattale 1e sonero sia -chiesto dall'At1torità prefettizia • ta in servizio od a causa di ce sso. Le a ltre ca.u se nella cui giurisdizione trovasi il Comune che l1a per cui, .a ll'jnfuori <lella salut•e, si .p uò ottenere nominato il medico condobt9 in qt1estione. la ind:ennità di ct1i Al dott. P. S. da V .. ·L. : ·- . a1J 'articolo 18 ·deil Tesrt*o 11nico, consistono 11ella .co11danna, 11 ella soppresElla ha diritto all'indennità di guerra per il si'o ne del posto, nel passaggio .allo Stato, ecc. e tempo che è rima$to prigioniero, perchè data la 11on mai in speciali condizioni di famigaia, come sua qualità dì medico non può presumersi che erroneamente fu ritenuto. la sua cattura sia stata dovuta a sua colpa. (27) 1

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' All'abb. n. 7908 : ' SUPERIORE. Ella malgrado il congèdamento ora . aTienuto 1 · della sua class~ non ha riacquistato jl diritto a · percepire l'indennità di .L. 5, perchè non soltanto 'Sul nuQvo ~rdinamento .degli studi medlei in Germania ed in Austria, i . meditj, ma anche al tre --categorie di ufficiali · della sua classe di l~va sono state tratt~:qute alle , armi, senza che ad esse competa indennità alcuna. L'ordinamento degli s.tudi '.!lledici è ·stato più All'abb~ n. 2 8: ' volte modificato e rimaneggiato ~n Germania, 3 3 Se .Ella ha prestato servìzio in unità .sanitarie durante gli ultimi cento. anni. che, per la loro dislocazione, ·si sono trovate s~tto Inte ressa p iù speciaJmente çli- seguirne le viil tiro dell'artiglieria . nemica, per oltre un anno, cende nella Prussia. ·può far domanda della base. di Guerra. Un tempo b3:sta>~ano tre anni di studio per esLa dom~nda va diretta al Ministero dell~ guerra sere pro.clamati tn.·e<l_i~i «completi » (Vollarzte). (Segretariato generale) e può essere fatta j.n carta _ . Con ordLnanza del 26 no~embre 1825 fu aggiurnliber~, ·allegando una copia dello stato' di s~vizio. . to al cor~o ~n .~ltro .anno, destinato in speci.e L'altra domanda dovrà essere diretta al Segre- alle eserc1taz10~1 :prat1cl:e; n!=l 1826 fu isit ituito tariato Generale del Ministero (Divisionej Raaioun esame pre_l1m1nare~ 11 _« tentamen philosophi.,_ neria) ma sarà bene sia fatta in. cart·a bollat:. cum » , ch,e comprende\ra zoologia, botanica, mi. M. G. neralogia, psicolo~i:a e : logica; .un po' per volta · -alle materie obbligatorie fon.dam,e ntali anato, ' . . mia,. . medicina e materi~ medica, si; ao-21.unsero00 CONDOTTE E CONCORSI. la medicina legale 'e la polizia medica (184-r), la TRIESTE . •Società degli A miei dell}Infanzia. medicina vulneraria o chirurgìa, che una volta: La Società apre concorso per due posti di medico · era· esercitata da.1 barbieri; e l'ostet1~iteia, che.priall'Ospizio MQ.rinp di Valdoltra : n:a era. stata ·sep;ip.re · monopolio delle levatrici • ~ 0j .ui:i posto di medico aiuto 00n · ie percez10~1 ~t l1r.e .SC?OO annue, "vit.to, alloggio in na (1852) , la :fisiologia _(1865) ; il « tentamen philotura, 1llum~naz1one e . calefazione. Sono richiesti · sophicum » fu sostituito da un « tent2.me11 phy:almeno .due anni di pratica chirurgica clinica od ospedaliera ed età non superiore a1 40 anni. Vi Sfcum », iri 1cui l'anatomia e la fisiolog.iia pr.e sero ill posto ae11a psicolog·ia e della . logi~a è congiunto l'obbligo di abitare n ello stabilimento e. quello. del ·servizio di guardia per turno (1.862). col med·t co as~1stente . IJ m edico. aiuto ha diritto Dopo i grandi .avvenimenti politici della Gera "ll:na licenza ·annua di tre settimane; mania - la stipulazi?ne dell'Unione è-on1merC'iale . 2°). U~ J?O?tO di medico a?Sistente ,r on le percezlfoJ1! d1 ~~r,~ 3000 .a11nue, vitto, alloggi<;> in na - del Nord e la cosituzione d·e ll'Impero· -- le dispot~re., 1llum1nazione e calefazione. È richiest a ttna sizioni' _vigenti in Prussia furon<) estese a t11tt~ ··età 1non superidre ai 30 an11i. Vi è cO'tlo·iu11to .gli altri Stati Goniederati. 1'obbli&"o . ~i a b.i tare n·~Ìlo .s tabilimento , e queµo Ma solo il .2 giugno 1883 ·ve.n nero promulgate. d~l serv1z10 di guardia per turnò col .nìed1.co a1uto . -n medico assistente ha diritto a· una licenza disposizioni poco &:ssimili da q11elle tuttora vi- ' genti.; 1'er 1' .ammissione .si ric·h iese ril diploma: annua di tre settimane. . • I due posti sono' da copJ;irsi eol 1 ° luglio p. v. di maturità, riiasciato da un ginnas:o umanisti,Le domande, corred;a te . dai documenti necessari, co, corf.ispo11d1ente al nostro liiceo classico; iI sono aa presentarsi alla cc Soci·età degli i\.mici dell'Infanzia» (Via S. Niicolò .. 4 II) non più t ardi corso rìsultò di nove seme-.stri, dei quali qùattro · preparator.i per lo studio dell·e discipline prelidel 20 giugno. · Medico chin1rgo testè concedato laureato da minari e 'para-111•ediehe (:fìsiGa, chimica, botanica, ~oologia, ?-tltaitomia e fisiologia), è cinquè12 anni con ottima pratica spedaliera, accetterebbe · interinato condotta ben retribuita, preferi- semestri medioi, dei quali quattro c]inici ; . tra bilmente. alta Italia. f)crivere :· Dott. J,uigi Salo- le materie 'd'insegnamento furonp-compres~l'ina­ mone, R. Ufficio Enologico, Genova . . tomìa patologica e l'igiene; l'oculistica ljimase · Assumerei interinato subito. Scrivere indicando _un oapiitoTo della chirurgia; . venne anche stabri.durata e ·condizioni. Dott. ·A . R. ·presso Pèttinelli lirba la ,frequenza delle .c liniche c001e « prati- Via ·B9ccherini, ì - Roma-- 34. · . . canti ». Nel Jg87 fu 11esa obbligatoria la provà:. pratica della vaccinazione jenneriana. NOMINE, PROMOZIONI, ONORIFICENZE . . Il• 28 maggio 1901 vieng·ono portate molte inNE.L LE UNIVERSIT1. novazioni a questo ordinamento : per J 'a·m misLa Commis~ione giudicatrice del .::oncorso alla sione può ormai valere il diploma di un Realcatted re di patologia generale ,presso 1' lJniYE-rsità libera' di Ferrara, composta dei .professori .gymnasiu·m (liceo tecnico) · o di una OberreaJ-· Golgi, Giannelli, Lustig, Sacerdotti e Salvioli, schu1e (istituto tecnico); nel secondo caso però ha proposto la terna: Rondoni, Maraniini, Do- oc·corre sostenere un esame complementare d1 nati; il Consiglio amministrativo dell'Università ·Jatitio. • Cosi una cornente .di modernità compe- . ha soelto il prof. _R.ondoni. · · ' (28) ,

COLTU-RA

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11etra il campo n1eclico, in cui possono essere nico ; invece porterebbe da 5 a 6 11 corso clinico: meglio utilizzate tutte le pneparazioni e tutte le . così la durata complessi,ra deÌl 'insegnamento ri· .attitud.i.ni Il" corso preliminare viene portato a m arrebbe . di cinque .rrnni oltre quello pratico . .$ semestri, di modo chie la duràta complessiva Il Dietrich approva questa proposta, tanto più d~gl~ stu~i medi.ci risulta di cinque anni . A quecl1e già ora molt.issimi studenti guadagnano un sti s1 aggtunge anche un anno pratico (dopo aver semestre d ura nte il corso preparatori.o ; rileva conseguito il diploma). Si, introdu ce il criterio che. non sii deve astrarre da ragioi1i ~conon1iche, '?-~l valore relativo dei var~ stud·i preliminari, 1e quali consigliano di non allungar.e la durata ili modo che la botan ica e la zooloo-ia sono va- c-omplessiva degli studi. ' o. , lutate co1ne r, la fisica e la chimica come · 2 Nel rorso preparatorio lo Schwalbe riun:rebbe la :fis iologia come 4, ,l'anatomila co,n1e 5. L'oculà~ la botanica ·e la zoologia i:o. un. .corso unito di stica diyie ne discip1ina a sè. &canto a lle disci- « biologia g enerale >> , ch·e copgloberebbe anche pline precedenti trova posto la p s::chiatria. Un l 'epibriologia, la pal.e ontologia. e la t eoria della po' per volta .vengono r·ese obbligatorie anche disoe11d·en7,a ; lascereLbe meno po$to all'anat omia, altre m at erie : pediatria, otoiatria, ri1tolaringocui oggi si dà ancora uno sviluppo esorbitante, iatria, dermosifilopatia; anatomia topografica, ·e la farebbe. rientrare, in un solo sen1estre, menfa rmacolog·ia, ecc. L~ prCJ\e di esame sono in tre un semestre \Terrebbe riser'1·a.to ·al! 'anatomia parte ora1li, in parte pratiche. topografica ; introd11rrebbe l'insegnamento della ;;: filosofia (psicologica e logica) e della scienza di stato (allo scopo di preparare il fu t11ro me* Il prof: Sch walbe ha pubb.licat o, l'anno scor- dico a pensare p olr ticamente). so, un .importante libro « Zur .Neuord11ung des Il Dietrich conviene, in linea ge11erale, su que· 1nedizinischen S tutlitLms » (Lipsja, Georg Thieste 'p roposte; ~gli 1 • non reputa · opJ)31·tt1no, solm e edit ., p,ag. 106) , in cui rac~og"lie J.e ved11te tanto, di fondere la zoologia e la b·o tanic.a,, p erproprie, i11teg·rate ùa qu•elle di altri 1competenti, chè in qttesto can1po va fa,ròrita la oolt11ra ere.-::s11lla riforma degli stuc1i medi1c:i ii1 Ger1~ani1a . nerale iclel m·e dico· e perchè no11 si :tro,;erebb ero Il lavoro forma ç>g·getto di uno studio c11:t.ico ins·e g11anti a datti . · ' tsauriente da parte del prof. Dietricl1 (Deutsche Per ciò che concerne il corso clinico, lo ·s cb \"'1al1Hcdiz U '"oc h., 2 r l1ov~ 1918) . be a\·anza un'altra serie di proposte concrete·: Lo Sch,,·albe parte da 11n rilie'\·o : 1 in\rac1enza p er es. , ,·orrebbe restringere l'insegnamento del·odierna della speo".alizzazione. Egli se l1e dimo- 1'anatom~a patologica, istituendo dei corsi ccmstra allar1nato; in quanto che l'11ltra-sperializza- p1eti solo per chi intende co11sacrars:i all 'inse·zione condt1ce ad abbassare il saper.e ecl il potere gnaqento di questa ùisciplina; p er compenso indel mec1ico generico, al quale non resta quasi trod11rrebbe I 'insegnamento della fisiologia pa11ess1111 campo proprio. tologica; semplificherebbe le elS1~rcitazioni nel Vorrebbe rendere co1npleta la formazione del can1po dell'igiene generale, 01nettendo le tecnim1edico, cosi eh.e vei1isse a s ta.b ilirsi ttna larga cl1e ~omplicate, che·nori trova110 0ppl1icazi.one !1Jel. . ·indipen.denzai cl.agli specialisti All'uopo reputa l'esercizio corrente de11a .1n.edi1cio.1a ; per co1npenso ch·e sarebbe utilissi1no di rafforzare e di affinare istituirebbe .l '~ns~gna,~ento della .igiene sociale, 1a t ecnica diagnostica e quella t erape11tica del che ' 'a assumendo ta11ta portata; ai1cora ·: vor« Mediziner » o futuro medico, come già precorebbe dare svi1luppo a tutte l e propede11t'.iche, nizzava la Dieta Medica Tedesca nel 1891. l\. qu e- far ·eseg~ire maggiori eserci.tazioni in ostetricia st a t endenza m ira,·a i;n realt~ anche l 'otdina~ ginecologia, nel campo chirùrgico a ttenersi di mento del 1901 con le molte 1cliniche e patologie, prefer.enza alla chirurgia d'ambulatorio (policli-con le lezioni obbligaitorie e con 1e d~ sposiziorui nica) , estendere le esercitazioni pratiche anche relative a ll 'anno pratico; ma i ri·sultati ottenuti all'ortop~clia ,. alla meccanot erapia, nl massaggio, nn'ora non sono soddisfacenti. all'assistenza infern1iera e perfino all a cucina . Lo Sch ~'albe propone. di abbrevi are ·e sen1pli- per malati., dare svi.luppo al cc ìa.ri111lato » o in.. iìcare. a1c11ni insegnamentj, di .e st e11derne altri, t ernato. ' ·di dare incr en1e11t0; a molte ·e~ercitazi:oni pratiche, Circa l'anno pratico, s.eco11do l'A . bisognereb. ' · di svi 1u ppare l 'istituzione dei cc -fan1tt1i » 9 a lli.e,ri be confenire . al prat icante i 1d iritti •e i do\1eri ~mmessi a frequent are g·li isti~uti• univer sitari ie ·di un aittto--assi ste nte o di un sotto-assistente del co-assistentato, di g·1ener1a1izzare il tipo siemi- e farlo addestrare per un quadri n1estre in me11arjstico d 'i11segna111epto' cioè con <ion1icillio dicina interna, per u n altro ii1 chirt1rg-ia e per dello stuclente n egli istituti e affidando pochi al- un t,erzo in ostetricia, escl1LdE-11<lo g11i altri inselievi ad ogni maestro. guam_enti speci1ali per 11on so,1raccaricarlo. Ridurrebbe da s a 4 sem estri il .c orso pre-cliQ11esto tempo andt"6bbe trascorso entro le- cli, 1 •

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· r bb e destinato · nicbe o le policliniche urn:versitarie, entro gli 'Ctl111ca, ecc., verre all'assistenza inospedali ge nerali o le « accademie mediche » dii fermiiera--: esso equivarrebbe in qualche modo provincia, entro la maternità, a scelta del prati- alle esercitazioni pratiche degli infe.rmi~ri; il secante od :a norma delle disponibilità. Di:.etro. una condo tirocinio troverebbe posto dopo 1'insegnatenue retta mensil·e, egli avrebbe diritto all'al- mento della medici11a · teorica, ossia dopo a\·er loggio ed al trattamento c01npleto. superato. l 'esa·m e "détto Rigorosuni e verrebbe deIl Dietrich approva, 11elle linee general1, an- st inato alla pratica semeiologica; il terzo t'or.'30 che tutte queste proposte. Egli considera imp.o r- seguirebbe dopo avere superato tt1tti gli esami tan4J:ssi.mo l'ordinamento in famuli ed iaiuti-as- clinici e si confonderebbe IC'On l'anno pratico o di sistenti., molto più ché i giovani sono infatica- ptova ;· verr.e bbe suddiviso come segue: un tribili nelle esercitazioni pratiche. Dt1ra11te le ferie mest1•e per la medicina int~rna~ uno per la cb~­ autunnali s·i potrebber'o accogli.ere i famuii per rurgi.a, uno per l'ostetricia, il quarto _per una sei settimane nelle tre cliniche principali .e du- m'ateria scelta. . . rante le ferie prirr1averili si potrebbero esercitare per quattro settima.ne neg-Ii 1n segnan1enti collaterali; non ne• \ errebbe s o·v raccarko di laE ,·identen1ente la sco11fitta 111ilitar e non distrae voro ai dir.ettori, giacchè il compito di esercita- i popoli dell'Europa oentrale dai problemi delre i novizi può affidarsi agli assistenti . l'alita. coltura, dei qua.li cohtinuano ad apprezI clinici non dovrebbero opporsi a che la pro- zare l'importanza economica, morale e ~ociale. . L. •V. gettq.ta istruzione seminariSitica. degli ai11ti-assistentii venga compiuta' ·11on solo nelle cliniche . ' e policliniche universitarie, ma anche negl,i Qspe~EDICIZ~A. SOCIALE. . . dali delle grandi 1c ittà, che per solito sono diretti : Per l'igiene delle scuole di Roma. da professori universitari, come pttre nelle <e accademie di n1edici:rta » d.e}l,e città di provincia . Sttccessivamente alla Co11ferenzà tenuta dallo I elinioi tlovrebbero tenier .p rese11te l 'i11t~resse _.\.ssessore pe.r l 'igi1 . ene, prof . .Ettore ,Marchiafava, generale degli studi e considerare, d'altra parte, dj cui demmo già notizia, i medici-scolastici, d'acche essi stessi verrebbero - alleggeriti del loro la- cordo con le Direzioni locali, hanno iniziata. la ' voro. opera di propagancra nelle yarie scuole, illustrando . Del resto nei regolamenti u11iversitari tedee "\·olg~rizza1ndo le P.rincipali norme di pulizia schi è già oontemplata questa e 'çentualità . della ·persona e d èlla casa ed i' mezzi di difesa Il Dietrich s i a11gura che in av,1enire ·venga a contro \le malattie infetti,·e e d·i ffusive, allo scopo stabilirs i una tn.aggiore intin1ità tra docenti e di eduéare le gio"\·ani generazioni e di infonderè discenti. _.\mmonisce i clinici ' a mettere mag- loro i più elementari principi di igiene. giore impegno. .nell'insegnamento anche dopo A facilitare peraltro detto compito ie per aissicuaver raggiunto l~ordinaria:to: li invita a uiflett_ere rar,e ~he il buon governo igienico dei: loca.li e e he occupano il loro posto per_ consacrarsi allo degli s colari éorrisponda e sia di esempio agli insegnamento e non già . per coltivare l a pra - i11segnamenti tmpartiti, l'Ufficio .d 'igiene .ha ·protilca privata. _ · · spettato alle Alttorltà supe~·iori, l'opportunità di Lo Schwa1be •e il Dietrich occupa.no inciistituire : dentalmente anche della prepara zione al servi10 Un Mus eo Didat tico Scolasico, perchè gli zio medico militare. La guerra h a dimostrato che ins egna.menti sia110 resi più proficui, a mezw di non occorre un lungo tiroci.nio. :i11 medicina m icarte . murarie , diapositive, plastiche e cinemaiplitar~ ; quindi si1 può, almenò secondo Dietrich, graifie, che va lgano a d imprimete nelle menti ridu:r:re .l a durata dell'insegnamento militare spe- dei giovani i concetti esposti ; 20 Uno speciale servizio · di periodica pulizia cie.lizzato. degli- ambienti .scol.asii ci; 3° Il funzio1iamento ·dei bagni ne~le scuole. • In appendice dire1no . ehe- della riforma degli , ·Tali iniziart:ive hanno rac·c olto il plauso d~l Ministero dell'Interno (DirezioJie Generale della studi m.edici si discute anche in Austria. . Se 8anità pubblira) e del Ministero de]liì Pu~>blica n e sono occupati v. Hochenegg, Stigler, Fre~, Istruzione, i quali si sono 1nost:rati ben disposti Prau snitz, ecc. J Il più radicale è Tandler, il quale (lbidem ) a fracilitare ed aiutare la sollecita 'a ttuazione di Yorrebbe prolung·are di due anni il corso degl i tali provvide istituzioni. Come pure, n·e lle passaite vaicanze Pasquali, lo studi medici e stabilirebbe tre tiro cini- : uno prin1a di entflare nella. sala anatomica, oss~a mentre Ufficio d'igiene, preoccupato dallo stato poco decente degli Istittrti seco11dari riguardo alla. netsi oompi!Qno gli studi generali di zoologia, di bo• •

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SEZIONE PRATICA •

t~zza~ ha fa tto eseguire da sp_e ciali squadre la .

ripulitura di alcuni edifici ginnasiali mentre. h a . ' rrvolto appello al Gov·erno p erch è si stabilisca un più regolare servizio di pulizia. L'Ufficio si è infìn.e adoper ato, d'accordo con le Autorità Sanirt:arie superiori, p el funzionamento dei bagni nelle s cuole, tuttora iin massima parte ft1ori1 d'uso, benchè i11 molte di queste esistano apposi.ti impianti, ai quali non man~ano che i mezzi p~r metterli in azione. .. Anch e a questo si è vivamei1te interessato il Ministero dell'Inter110 che ha promesso· un ~on­ corso dello Stato per tale benefica istitt1zione.

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Onoranze al sen. Durante. Il sommo clinico chirurg-o di Roma ' oo-iunto ' ...., al 75° an110 di eta, cessa d.a.ll'inseg·namenrto ufficiale in obbedienza alla leg~e. . Egli ha pronunziato il 6 corrente l'ultima lezio~e inua11z~ a un denso pubblico di professon, s!udenti ed am1niraitori accorsi1a rendergli omaggio. Parlarono il prof. Tricomi, il sen. l\1archiafava, il prof. ./.\.scoli, il rettore prof. Tonelli, il commend.a tor Filippi, èirettor.e generale' della P. I., il orof. Bastianelli ed uno studente. bella imponente nia1iifestazione ldaren10 ttn esteso resoconto nel prossimo numero.

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Dobbiamo ricostituire la Società italiana di Urologia.

L'Istituto per grandi invalidi nervosi di guerra.

."?na.

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IYOTIZIE DIVERSE. ·

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i'lliziativa che, sorta da pochi mesi ha g1a fatto molto cammino ed è ormai vjcina' alla su~ pratica realizz~zi.011e, . è . quella a prò di un Istituto p er grandi .invalidi nervosi cli guerra.. Il prof. ~Iedea, in base . anche a quanto aveva pr.o posto -il prof. E. Levi, col concorso di 0o-enerosi cittacHni, h a fondato in pochi m.e si tale Istituto, .avente. per SCOJ;>C• 1' apertura di numerose case 1i;i rI~al1a per gra11di invalidi nervosi. È stata 111iziata. l 'organizzazio11e della prima di esse n·ella regione lombard1a : una o-rande villa coi;i grande g~ardi110, situata p resso Arosio, nell; Brianza, veniva offerta dal sen. ·Borlotti; sono state ~acc?lt~ 590,9.00 lire fra i principali Eati e~ Is.tituti di Cred.1to e fra i1n<lustriali e privati di M~laiD;o· ; le Cro.c1 Rosse Inglese ed Americana contr1buiscono con materiale sani•t ario. mobilia v~!iario1 ecc. L~ slancio filantropico 'cli questi e d; altri generosi, h a reso possibil1e di condun·e rap11damente i lavori <li ad.a·t tamento della villa. . Ma o~co!ron<? an~ra più .larghi mazzi ; perciò il C~nsi~lio Dirett1vo, presieduto dal prof. sei1. Golg1, rivolge - con una sua p11bblicazione __ a~ p11bblico un appello esortaudolo a portare aiuto ad un'opera tanto benefica. I.~e oblazio11i si raccolgono presso la sede dell'Istituto (in lVfilano, ,,ia Brisa, 5).

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Un ospedale per il medio ceto a Milano. Il Cou1itato della Croce Rossa I taliana di J\IIi~ lano . f~rà funzionare con speciali concetti modi.e mi .il suo Ospe~aJe-S.cuola infermiere professionali Jolanda. (~1~ Sass:i, t.). ,Questo ospedale ha una potenzial1ta dagli 80 at 100 letti ed il Comitato intende limitare esso l'aissistenza ~edico-chirurgica di preferenza a quella classe di perso~e che nou ha un v~ro e proprio ospedal~ .e-. c11oè ~l~ classe ~egli impieg.ati pubbli1ei e civili, deg1;1' insep;nanti e r1el medio ceto che vi sairainno accolti oon Ut1.a diaria mini,m a.' Sono disponibili letti di patronato, nei qualf con una congrua somin.a il benefattore, enteo persona potrà assicura.re ag·li impiegati del proprio Istituto od a.il propri raccomandati un certo numero di degenze gratuite a seconda dell a som1na versata.

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' L'Urologia, intesa nel suo vero senso, di Patologia e Clinica dell'apparato urinario, ha raggitfnto ora estensione e importanza molto grandi. Ne è prova an che il fatto che sul finire della guerra europea da noi pure s'era cominciato a pensare a impianti urologici nella zona di ope• razione. Col rapido progredire della U rologia sempre- più attraente per la crescente esattezza dei metodi di indagine e per la crescente importanza dei suc• cessi terapeutici, sorsero n elle maggiori nazioni Società urologiche. Indi sorse una Società interPro Istituto Bassini. n azionale con esemplare st atuto.. . Anch e in I talia fu fondata · una Società uroloIl prof. Annibale Preti, dire ttore del] 'Istituto gica. e i suoi destini - purtroppo è innegabile Bassini. per erniosi po,1eri, ha pubblioato una non furono sinora cosi felici come nelle altre namemoria illustrativa della fondazione, in onore zioni. Ma questo dovette esser causato forse più c\el sen. Edoardo Bass.i ni, the compie ora il 75° che da errori e colpe, dal fatto che a breve dianno di età e perta11to abbandona la cattedra stanza dal suo n ascere, cento problemi più gravi dell'Università di P:adov.a. Per assicur.aré il funzionamento del benefico e più ,urgenti, sen~a quasi interruzione si im- . · posero. . . Istituto, il prof . Preti ha aperto una p11bbl.ica La ricostituzione della Società italiana di U rosottoscrizione: una prima lista h a già fr11ttato logia, ora çhe tanto vogliamo e dobbiamo · fare circa 22.000 lire. Le offe rte si ricevono presso la . per una più gr and e elevazi_o~e sciehti:fica dei la sede dell 'Istiituto (via Ricordi, 1 - Milano). Nazione nostra, è una necessita urgente. . Si pensi tra l' altro che due soli capitoli della Urologia - la tubercolosi urinaria· e il ' prosta- Comitato Biellese · contro la tubercolosi, tismo - b asterebbero a dimost rare la sua estrema Il 2 giugno ebbe luogo presso il Municipio di importanza sociale e umanitaria, e a renderla Biella una riunione del Comitato Circondariale dègn a dei più nobili impulsi. contro la tubercolosi. Roma, 26 maggio 1919. ' Ti intervennero gli on. Peroni e Rizzetti di Novara, il comm. Ottolenghi, presidente del Dott. E)uGENIO PIRONDINI. (31) t

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I


1 L PIJLICLINICO

[i\.NNv XXVI, FASC. 24] ;

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.Dispensario Antitubercolare di Biella, il dott. Danioni, presidente della sezione Medici condotti, n11merosi sindaci, i rappresentanti degli industriali, della Camera del Lavoro, dell'Umanitaria, ecc. Il •sindaco comm . Sella comunicò di avere avuto. affidamento che gli operai concorreranno alla lotta contro la. tubercolosi col contributo di una giorµata di otto ore di lavoro all'anno; che gli industriali verseranno uguale somma; ch"e i medici condotti offrono di compiere il lavoro di accertamento e . di statistica in ogni Comune. Il prof. on. Peroni ha plaudito a questa proposta, che segna il passo più decisivo fatto sino ad ora in Italia verso la denuncia obbligatoria dei tubercololici. Dopo discussione ·i convenuti delibera"\T'ano che venga inviato a tutti i sindaci. mec ici e ufficiali sanitari 1 invito di fornire al Dispensario circondariale di Biella i dati statistici entro il I 5 luglio p . v . ed il comm. Ottolenghi assicurò 1'opera incondizionata dell'Istituto. Colonia fluviale presso Roma. ' Sulle rive ètel Tevere, in vicinanza della città Eterna, sorgerà prossimamente una colonia elio. terapicà. Istituto per lo studio del cancro in Norvegia. Una pubblica so~toscrizio11e ha ra,ccolto i11 No.rvegia liré 750,000 per fondare un Istituto per lo studio del cancro. • • Beneficenza. Il veterano Eugenio Galli, da Monza, che aveYa frutto con Garibaldi la campagna del '66, ha nominato suo er·ede l'Ospedale Umberto I, a cui ha ·lasciato un capitale di 100 mila lire; altri i~g~nti liegati ha intestati a fa\;or·e di numerose 1st1tuzioni cittadine. .La conferenza del prof. Mariani presso gli Istituti . Clinici di Milano. Il prof. Mariani ha chiuso il ciclo delle sue conierenze di cardiologia, destando vivo interessamento nel campo dei medici pratici c_he hanno seguito ed ap~rezzato le J?Oderne dot?"me e spe-cialmente le nuove conquiste terapeLJ.tlche. Uno strano caso di sostituzione di persona si è avuto in Ino·hilterra. Una ·ventina di anni or sono moriva ·u~ baecelliere in medicina diplo1

Indice

:ma.to all'Università di Edimburgo, di nome James Allan. Per errore il suo nome continuò a figurar.e nel « Medical Dire0tory >>, un annuario che contiene gli elenchi ùi tutti i n1edici dell'Inghilt1erra e d·e lle Colonie. Questa pubblicazione, edita dalla casa Churchill, È: diffusissi1ua; tuttavia non ha carattere ufficiale. I~a lista ufficiale dei medici è data dal « Medical Register »; ma nessuno si ·dà la pena di consultarla. Della circostanza sopra .menzionata l?rofittò un 0monimo il quale era stato studente d1 medicina e. preparatore in un labor-a torio medico. Egli prese ad esercitare la medicina e condusse i suoi affari con molta abilità e perizia e con soddisfacimento della clientela, a quanto pare . . Le cose sarebber<Y andate lisce se, durante la guerra, l'attività decuplicata del falso medico non fosse stata soverchiamente .apprezzata. Si volle dargli un 'attestazione di stima e gli si conferì una onorificenza ~avalleresca : il titolo di ufficiale 11.e ll'Ordine dell'Impero Britannico. La segreteria del « Meèli~al Register >> cercò nei propri elenchi i!l nome del neo insignito per corre<iarlo della qt1alifica di O. B. E.; mà non lo trovò. Ulteriori iuvestjgazioni dimostrarono la frode, che fu peirtata innanzi al Tribunale. Questo si limitò a condannare 1'Allan a 500 fr. di ammenda e 250 di spese, risparmia11dogli la carcere in vista della circo- · stanza che egli non a"\·eva mai comm.e sso errori clinici o professionali e per evitare di rovinarlo. ·11 Tribunal.e trovò cl1e l'imputazione ·più gra·ve cl1e poteva farsi ail prevenu~o era la firma illegale çli alcuni oertifica.t i di morte. La stampa medica ha protestato contro la mitezza della condanna, considerandola con1e 11n'infrazion~ al Coçlice penale, commessa dal Tribunale.

Roma, 1~19

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Sotto q11esto titolo abbiamo pubblicata, nel fase. z I, una · notizia desunta dal British Medical J o·u r·n al è el ro maggio. . . Dobbiamo ora avvertire che il giornale inglese riportava inesattamente l'ortografia del benemerito e valoroso nostro collé'ga, che è il capitano medico cl ott. Giuseppe Del Vasto, attualmente a ddetto al l\finistero della guerra in Roma.

alfabeti~o

i\noressia 1iervosa del bambino: tratta. m ento . . . . . . . . . Pag. 754 .Blenòrra.g ia cronica : vacci11oterapia . . » 750 Capst1le surrenali : fvnziio11i della, corteccia . . . . . . . . . . . · )) 155 Cisti da echinococco . delle pareti addo)) 750 mi1nali . . . . . . . . . Condotta : ul,1a nuo,,a fase della . :. 758 Deambulazi.one ilmmecliata dopo l 'estir, p azioue dei corpi inabili del ginocchio Emazie : :azione agglutinante •e opso1 nica di alcune sostanze: possibilità di 1applicarla alla fagocitosi dei germi ) 747 patogeni . . . . . · · · · 1· )) 752 Empiema comune : -cura . .. : . . . . )) 752 . E mpiema: cura col n1etodo ll-1ore1~1 F ·ebbre tifoide. e malaria subcont1nua. : diagnosi differenzial1e . . . . . 755 Fratt11re.: trattamento della conS-Olida...

Un medico italiano fra i prigionieri inglesi.

Tip. Naz. Bertero di G. p.uadaenini & C.

per materie.

zione tardiva . . . . Pag. 757 )) 766 Io-iene nelle . sc11ol,e di I~oma: per l' I~fluenza: immunità per l' - conferita )) 751 ai ma-larici dal chini110 · . . . . . · Influenza : profilassi . . . . . )) 755 ' Liquido cefalo-rachi,ç]jano nella malaria.. )) 738 dei ballllb-ini . . . . )) 753 ~ M·ening~te : il f.eno111eno ?ella. spall.a )) 760 Nomi11a a vit a: re,1 oca d1 del1beraz1one )) 753 Ostruzion·e acuta appendicolare . . Ostruzione intestinale cronica durata ,. 754 undici anni . . . . .. · . . . · )) . ;·43 Oto-r.ino-1.aringoiatria: recenti progressi Scorbt1to infantile : profilassi e trattamento con succo· d'arancio . . . . Studi medit i : nuovo ordinamento i~ Gerniania ed in Austria . . . . . Vaiuolo : epidemiologia . . . . .

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i.. Pozzi, f'esl> •

{32) ,


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Roma, 22 giugno l<Jlt)

Anno XXVI

Fase. 25 •

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCEseo DURANTE

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sgzio~

Rla>ATTORS

PRATICA.

CAPO: PRoP. VITTORIO ,\SCOLI SOMMARIO.

Riviste sintetiche: T. Luzzatti: La spasmofilia nell'infanzia. Lezioni : H. Artmann: ll carcinoma dello ston1aco. Medicina sociale : Index: La limitazione dell'orario di lavoro. Sunti e Rassegne: CHIRURGIA: L. Delrez: I versamenti sanguigni delle cavità sierose. - RADIOLOGIA: E. Pittarelli : La localizzazione deì corpi estranei mediante il principio dello spostamento solidale ed orizzontale del tubo e del piano di proiezione. Note e contributi: D. Giancelli: Digitale e broncopulmonite grippale. Accademie, Società Mediche, Congressi: Società Lom· barda di Scienze Mediche e Biologiche in Milano. Appunti di Medicina Pratica : CASISTI~ E TERAPIA : Sindrome paralitica peJvi-trocanterica consecutiva a iniezioni intraglutee di chinino. - La reazio ne di Herxheimer per il chinino nella malaria. - Intossicazione da pasta di Beck al sottonitrato di bismuto. - Il valore dei metodi terapeutici della sifilide. - Due casi di sodoku guariti con una sola iniezione di novarsenobenzolo. - DIAGNOSTICA: Tabelle per · diagnosi diff ereoziale.

Note di Medicina scientifica: Infezioni sperimentali inap· parenti. - I fermenti protettori per gli idrati di carbonio nell'organismo vivente. Posta degli abbonati. Cenni bibliografici. Varia. Nella vita professionale: AMMINISTRAZIONE SANITARIA: F. Valtorta: Ministero della Sanità ed Assistenza pubblica? - Cronaca del movimento professionale. Risposte a quesiti e a domande. Oondotte e concorsi. • Nomine, promozioni, onorificenze. Albo d'oro. Onoranze al prof. sen. F . Durante. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

AZ HZ'J!A·B DA r;..::&.-;-. A , mtZ •

Preghla!"o vlva'!'ente quel signori Associati cui abbiamo teste rivolto personale Invito di pagamento del dovuto Importo d'abbonamento pel corrente 1919, a non frapporre altro Indugio e a farcene pertanto rimessa, mediante cartolina-vaglia, con cortese sollecitudine.

Ramn1entia1no che la Cartolina-Vaglia dovrd e11ere i11'dirizzata nomi11atit·ame11te al prof. ENRICO MORELLI, via Si1ti11a, 14, Roma, t ohi la niede1ima (nel poato meroato al l;ol lo dell' UtJìeio Poatale pagatore) dei·e es'ere munita dl'lla pre1critta marea ia bollo i.a 6 cemuimi. Oh' 4i trova sprovvi~to della marca puc) accrescere detti 6 centes1'mi all' irnporU> della Cartolina- Vaglia 11tes1a. L'.AMMINISTRAZIONE.

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POLICLINICO o la pubblicaiione di

lflfllt

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RIVISTE SINTETICHE. La spasmofilia nell'infanzia. aiuto e doce11te idi Cli11ica pediatrica. per il <lott. 1\. LUZZATTI, 1

sintomo, le con,rulsioni g·enerali o parziali, sempre i mpressionante, n1a 11on sen1pre bene iJJ'Lerpretato. Non intendo cli trattare per esteso il ' 'asto argomento delle con·vulsioni i11fantilj, ma di t.if.erire e solo da u.u punto di vista pratico, su u~ forma speciale cli quest·e, 1e con\rt1lsioni spasmofile, cl1e pur essendo frequenti ad osservarsi, non sono da tutti ancora be11e conosciute, e perciò più facilmente (lanno lt.tog·o ad erro11ee i11terpretaz;oni. L'indagine cli11ica moderna ha ·p otuto isolare é definire u110 ·stato morboso fondamentale, ca· ratteristico dell'infanzia, la spas'niofilia, intor110 al qual1e si possono raggruppare cliverse sindromi convulsive, le con'Vitlsio1ii spas1nofile, cl1e non hanno alcun rappor,bo ron stati convulsivi d'altra nat11ra, come quelli dovuti ad affezio11i org.aniiche del sistema nervoso centrale e, secondo la maggi,o r parte dei pediatri, anche all'epil1essiia genuina e all'isteria. A c1uesto stato si ·e ra dato prima il non1e cli tetanoide, percl1è sì era osser\·ato per la prima volta nella t eita1

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La frequenza degli stati con'\""ulsi\ i nell 'ittfanzia in co11fronto agli adulti è una nozione volgare, Ma solo in seguito a ricerche n1oderne la loro patologia è uscita da un periodo d.i pr~· giudizi e di incertezze per entrare in un terreno più sicuro e scientifico. Sebbene in proposito molte siano ancora le qu1estioni insolute, molte le ipotesi, si sono tuttavia già raggiunti note·voli risultati pratici in rapporto alla loro diar gnosi, prognosi, profilassi e cura. Alcu11e questioni interessano anche il medico generale. Ho quindi accolto vole11tieri l'invito della Redazio,.. ne del Policli11ico di riassumere la questione, tanto più che il medico si trova molto spesso nella sua pratica infantile ài fronte a questo 1

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IL

POLICL~NICO

nia. Questo ter.n1ine appare verò oggi troppo restrittivo, poichè la t etania non è che una delle manifestazioni cliniche di questo speciale . stato pa.tologiro ; più este11si va è la denominazione di stato spasmofilo (alcuni parlano addirittura di diatesi spasmofila) o di · spasmofilia. Questo particolare· stato fondamentale del sistema nervoso-muscolare infantile. è caratterizzato da un'ipereccitabilità. elettrica e meccanica, la qu.a le è permanente, cioè esiste anche .nei periodi di quiete delle man'iféstazioni convulsive, delle quali rappresenta per· così diré il sostrato clinico (spasmofilia laterztè) . Esso determina una disposizion.e a svariate .sindromi accessuali spasmodiche, parziali1 o generali, tonich e, cloniche, o tonico-cloniche, che possono insorgere in seguito a diverse cause occasionali (sindrowi,ì spasn1.ofile mani/ es te) . Il fenomeno più cestante è l 'ipereccitabilità elettrica. Questa assume tUn'importanza itanto · maggiore in quanto, a differenza di Q.uella meccanica, è misurabile e r~nde cosi possibile di riconoscere i primi accenni di deviazione dal~a tto.r·ma. È un'j11dagine però che nei ba1nl)ini ri C'hi<'de una gr·1111e abilità ·tecnica e u11a grande pazienza ; specialmente al tJ1edico pratico non è sempre dato di poterla fare . Cosi che per la 1':~ 1 ica .h anno .:-~rtan: c- nte ·na~g~ut t· 1m porta111a i segni' dell'iperecci~bilità meccanica, i quali però sono meno precoci e costanti. L'esame si fa sul .n. mediano o peroniero o facciaile, tenendo conto deil diversi \Talori di contrazione di questi nervi. Il peroniero è da preferirsi nei bambini indocili. Può essere richiesta l a narcosi; in genere però non è necessaria. Per l'esame basta per lo più un apparecchio galvanico con milliampermetro, applicando l' elettrode differente normale di Slinzi.g sul punto eccitomotore clel nervo e l'indifferente sul tronco. Cimentando uno di questi nervi in un bambino s pasmofilo, si: proclucono contrazioni con correnti d'intensità assai minore a quella necessaria per avere contrazioni in bambini norn1ali ; anche la contrazione tetanica insorge con correnti molto più dtboli che nella norma (ip er eccitabilità .~a lvanica dei 11 ervi motori o fe·nome·no di Erb) . I~ st esso fatto si osserva con · la corrente faradica, ·ma è meno costante e sicuro, come molto meno netta è l'ipereccitabilità gaJvaniiea e faradi~a dei. muscoli . . Dobbiamo a Thiemkh e Mann, e in seguito a parecchi1 altri 00., ttno studio più profondo della legge di contrazione gal'vanica dei ner'Vi motori n ella spasmofilia. Con una corrente debolissima sii può ottenere una contrazione alla chiusura del catode (CCC) : bastano talora correnti d'intensità inferiore ad r M. A . Però più dimostrativa sarebbe secondo alcuni AA., una contrazione alla (2)

[ANNO XXVI, F AE·C. 25)

apertura del catode con .cor1'riti d'in•t ensità inferiore ai 5 M. A. Di fronte a ·quest 'ipereccitabilità catodica avrebbe acquistato, specialmente per merito di 00. francesi (\,Teil, :Sabonneix, Harviet), una maggiore importanza l 'ipereccitabilità anodica. Soprat11tto <limo~trativa sarebbe una contrazio11e all'apertura dell 'anode (CAA) €on correnti d'i~tensità inferiore ai 5 M. _t\.. In g·enerale anche la co11trazione alla chi usura del..'.. l 'anode (CCA) compare con corr enti d'inttensità. inferiori alla norma. Da questi dati risulta adunque che nella S·p asmofil!I si ha un'alterazione non solo quantitativa, ma anche qualitativa della contrazione galvanica; le contrazioni d'apertura. avrebbero più valore che quelle <li chiusura, nel senso eh.e sarebbero l'indice d 'uita\ maggiore ipereccitabilità elettrica. Riporto ~o schema df T}lie rmich e Mann, nel quale sono indicati 1 valori 111.edi pei ba1nbi11i n ormali, con spasmofilia tteta.n ia) latente, ma11ifesta o pregressa, valori confermati presso a poco dalle osservazioni degli altri AA. Corrente galvanica in M. A ..

ccc

CCA

CAA

CAC'

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Bambini normali: sotto l' sa settimana. • 2.61 2.92 5. 12 9.2S oltre l' sa settimana . • l .41 2.24 3.63 8.2z Bambini con spasmofilia (tetania): manifesta. • • • • • • 0.63 l.11 0.55 l.94 latente • • • • • • • • 0. 70 1.15 0.95 2.23 pregressa. • • • • • • l.83 1.72 >2 -3 >7·9

opportuno di esaminare sen1pre tutte le forme di contrazione. Poichf> inoltre le oscillazioni individuali posso110 essere notevoli, è be~e di . tenere in consitle1azione non solo i valori n1edi, ma anche gli estremi. J>are ancl1e che~ esamin~ndo giornal1nente un bambino spasmofilo, s i possano osservare oscillazioni in più od in meno od anche transitori valori normali. Quindi un giudizio sicuro non si darà al caso che dopo ripetuti esami . Thiemicl1 e Mann avrebbero notato anche che l'ipereccitabilità galvanica non si trova t a volta durante o s t1bito dopo un accesso eclamps ico, me ntre ricompare dopo qurulche giorno. Per causa di queste restrizioni è certo che, a meno che non si tratti di un'ipereccitabilità evidente ·e d acçentuata , l'importanza pratica di questo fenomeno per la diagnosi di spasmofi.lia latente viene ad essere limitato, richiedendo, conre ho già detto, quest'esame una grande abilità tecnica ed una grande pazienza. Comunque si può aflermare che una. formuùr di contrazione elettrica. costa.nteniente 'normale i1 i un bambino, che soffre di convulsioni, esclu.. de con grande probabilità la loro natura spaÈ

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[ANNO XXVI,

~"ASC.

25]

SICZIONE PRATICA

.s mQjila, ·mç,11,~~· un.a formula di contrazio1ie spa-

s>nofila i1i un baJnbi1io indica che per lo meno in esso esiste u1io stato spas_mofilo. ·Se questo bambino non ha ancora avuto ll!ai convulsioni, si tratterà di una spesmofilia laitente: questo bambino è un candidato alle convulsioni spasmofile; in seguito ad u·na causa. occasionale la sua spasmofilia late11te potrà trasformarsi in una sindrome convulsiva ma11ifesta. Se si tratta in\ 1ece di Ull bambino con .COnVttlsioni, queste po.tranno essere di 11atura spaS'mofila• oppure vi sarà coincidenza dello staito spasmofilo con convulsioni d'altra natura, at1che organiche. Quindi la deduzione diagnostica riguardo a.Ila natura delle convulsioni non potrà essere in questo caso cosi assoluta, come nel primo. Basandosi soltanto sui risuJtati1 dell'esame elettrico, come del resto anche su quelli dell'ipereccitabilità mecca11ica, si potrebbe incorrer.e in gra,~i errori diag-nostici e prognostici. Queste n1ie due osservazioni lo dimostrano. Ln un caso si trattava di un bambino di 3 anni circa còlto impro,1visamente da convulsio11i a tipo jacksonja no; un egregio collega a"·eva posto ~a diagnosi di tetania, perchè vi erano il segno del facciale e spasmi carpo-pedali ; senonchè qualche giorno dopo con1parvero si11tomi chiari di. meningite tubercolare. Evidentemente in questo caso vi era coincidenza d'una spasmofilia con la meningi t e tubercolare, la quale a.v eva resa manifesta una tetania latente; le co11vulsioni a ti.po jacksoniano dovevano indirizzare verso ~a diaginosi di convulsioni orga11iche e non d'eclampsia spasmofila. In un secondo caso era stata posta invooe la diagnosi di meningite in un bambino còlto improvvisamente da convulsioni e febbre elevata, m entre le convulsio11i" cessarono presto> manifestandosi il quadro dell'influenza; vi erano i segni dell'ipereccitab~1ità meccanica. Anche in qt1esto caso vi era adUJnque un'associazione della spasmofilia con l'influenza. Lo stato generale, l'abito, i1 fenomeni concornitanti, l'esame somatico, il comportamento nei periodi interaccessuaUi, l'età, l'anamnesi, remota, recente, familiare sono tutti criteri che si d.evono tenere i.n conto per una diag11osi precisa. _.\. proposito del1'esame elettrico si deve conchiudere dunque che, come una reazione biologica non hç1. un ·valore assoluto per la diagnosi clinica, cosi 1'esame elettrico non ha un 'importanza predominante sul complessivo .esame clinico. Ciò non 11e e~clude naturalmente l'importanza; quest'esame dovrebbe anzi far parte, almeno deg·li ospedali infantili, della. storia clinica d'ogni bambino, come ormai altri esami, p. e"., la cutireazione alla tubercolina. Una grande importanza diagnostica hanno i

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fenomeni d 'ip.e reccitabilit,ì 1neccanicq . Però essi sono in ge11ere più manifesti in quei casi di spa- . smofi1ia, c·he hanno già dato luog·o a manife stazioni spasmodiche; essi hanno quindi ll).aggior valore per convalidare la diagnosi di na- • turai di' una sindrome convulsi,1a che per la diagnosi d'una spasmofilia latente. Nella spasmofilia latente posso110 mancare, mentre esistono i segni dell 'ipereccitabilità galvani ca. Percuotendo col martellino un tron<:o nervoso facilmente accessibile, si provoca una contrazione brusca, fulminea, più o n1e110 d:ffusa del risp1ettiv0 ~er1itJrio muscolare. Il più noto t: il feno ·nie1io d~l facciale (Chwostek) : contrazione dei muscoli, innervati dal ·facciale, percuotendo in un punto fra l 'arcata zigomatica e l 'angolo orale, Pare che nei bambini più teneri sia meno frequente che la ipereccitabilità galvanica: in quest,età la sua assenza non parla contro la spasmofilia, la sua presenza la rende n1olto probabile . Invece secondo l'opinione di parecchi 00., pi\:t. tardi, ed anche nell'adulto ha un ' 1a·lore diagnostico, so.lo quando è molto vivace e diffuso: Herbst su 300 bambini in varia età trovò che i1 fenomeno è 5 volte più frequente fra l '8°-14° anno che prima e che in quest'età è assqciato ad altri segni di spasmofilia, solo quando è molto spiccato. Sperck trovò il segno più frequente nelle madri che nei loro lattanti (26 % : 8 % su 300 osservazioni); ma il 70 % dei lattanti con segno positivo erano tetanici, mentre una sQla delle madri esaminiate presentava altri fenomeni tetanoidi. Il segno i solaito è rari ssimo nei lattanti, è invece più freq11ente negli scolari, specialmente in quelli nevropati.ci; fra gli adulti è più frequente nel!l e femmine. Sperck ammette un rapporto fra nervosismo e spasm.o filia; Thiemich ammette inveoe cbie anche nei fancit1lli e negli adulti il segno del facciale isolato non sia una stigmata nevropatica, ma un sintomo di latenza d'una spasmofilia i·niziatasi' nell 'imfanzi a. Tralasciamo di parlare di -altri fenomeni analoghi a carico di altri nervi e n1uscoli, essendo sufficiente di sapere che in .condiz.ioni favorevoli la s timolazione meccanica di qual unq~e nervo f ocilmente accessibile può determinare una contrazione: tale è p . e. il fenomeno del peroniero (Lust). Un segno caratteristico è il fenomeno del Trouss eau : produzione della cosidetta posizione della mano d'ostetri.co o della mano a pugno, comprimendo per qttalche minuto con le dita sul solco bicipitale interno o con un laccio elastico sul braccio. Però .im genere non si riesce a provocarlo che nei casi più accentuati, quando ·vi sono già altre 1nanifest azioni spasmodiche, delle quali serve benissimo a chiarire la natura. (a)


[ ...t\NNO

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. Il meccanismo fisio-patologico d~ questi fenom eni d'ipereccitabilità è ai1cora .controverso : t1na buona 1discusio11e ii1 propos·ito fu fatta · da Francio11i . Sul terre110 di <1ues lo stato fondamentale s i s'rolgono adt1nque alcu n e sindromi convulsi1v e già da lungo t empo note. S11i l or.o caratt eri clinici ci fermeremo quindi solo bre,·emente. Quel1o chie interessa è affermare l'.affi11ità, che lega fra loro queste 'rarie sindromi d'uno stessd st at o fo,n damentale. Queste siµdromi sono: la teta11ia propriamente det ta : spasmi carpo-pedali o spas1t11i .a i altri 1nuscoli ; il lari11g·ospasnio ed altre forme di spasrn,i respiratori; · l' ecla'fnpsia injatitile . Queste sindromi s i osse1.."·ano specialmente nella prin1a infanzia con u11a freqttenza insolita n elle altre età, isOllate o cani bi11ate fra loro., per lo più ii1 forma accessuale. <} li acc·essi possono essere fugaci o prol11ng-ati, s t1bentranti, u11ici o ripetuti. Ciò cl1e sempre resta a11che nei periodi interaccess11ali è lo stato d 'ipereccitabilità galvanica e meccanica. La sindrome ha un i nizio improvviso, spoin taneo, senza causa m a11ifesita, oppure è in rapporto con svariate cause occasionali aitte a risvegliarne ]o stato di latenza. Il fatto che qt1este s.indromi posso110 associarsi od n1tern arsi è un'altra pro·va, 1el1e rende v~rosimil e la loro affinità patog-e11etica, cla alcUJn:i ancora messa · in dubbio. Gli spas nii to1iici, che caratterizzano la tetania propriame11te detta, interessano sopratutto i segmenti distali degli arti, determin·a ndo le note e tipiche posizioni abnormi (st>as·11i·i ca1 po-P.edali) : mano ostetrica, mano a pug·110 con pollice sotto le ailtre 1dit a, braccio a zampa, spasmi t arso-pedali, specie piede oa';o con iper:fless1one dell'alluce. Qu-esti spasn1i so110 simmetrici e per lo più transitori. Solo l1ella teta.1iia p·uerile, ch·e collpisce i bambini dal 4° a nno in poi, gli ace.e ssi p ossono 1essere più prolungati e accompagnati, come nella teta1ùa dell'adulto, da dolori e pare s tesie, cl1e a mio a'rviso non man1cano però n·emmeno nella tetania infantile. Non ' 'i sono disturbi di coscienza. Spesso vi so110 ede1ni, spocie quando gli spasmi sono intensi, a carico 'del dorso delle mani e dei piedi (edemi ,,asomotori o da st asi o tossici). (;.li spasmi possono nei casi gra,·i diffondersi ad altri o a tutti i muscoili del corpo : nuca (pseudorigidità nucale) , tro.n co.. (01pistotono) , muscoli mimici della faccia (f acies teta11 oi dea), mttscoli octtlari ester11i (strabismo) , ecc. Importante è il fatto ch e la tetania infantile può i11teressare anche i 111uscoli lisci (Ibrahim), come il muscolo ciliare (miosi spastica, variabile arm1

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piezza delle pupill1e rlura 11te g li uocessi) , lo sfintere anale (meteorismo accessuale), vescicale (rit enzione acoessuale d'o.ri11a), pilorico (sindrotne del pi1iorospas rp.o) , il miocardite> (morte .cardiaca, improv,1isa). Il i(ftri1igospas1'no è la più fr,èquente manifes tazione della spasmofilia nei latt anti. Dalle forme lievi, fugaci: ·caratttttizzate dalla ti pica i 11spira zione sib~~ante , si passa tra.,·erso tutte le gradaz~oni alle forme gravi , con fenome·n i a!Sfibtici, con diffusione degli s pasmi fii10 all1e convulsioni generalizzate, dura11te le quali può s uccedere la morte improvvisa. 111 qUJes•t o caso sono interessati anche altri muscoli r espiratori e specialm·e nte i3 diaframma (spas11io freiio-,~ lottico) . Lo spasmo toni·C·O id ei mttscoli respir atori può insorgere anche senza laringospasmo: è quest a l'apnea respiratoria, u11a causa frequente di morte improvvisa con reperto anatomico 11egativo. Queste forme di morte improv,•isa 11anno ai1cl1e un 'ilmportanza n1edico-legale. I~' e cla11ipsia i1ifarilile può present arsi in forma lieve (1contra.zio11i nel territorio dei muscoli delJa facci)a , arrotamento clei bulbi oculari., s morfie ton.i.che, ecc.) o in forma grave· (con vulsioni clo111icl1e o tonico-clonicl1e generalizzate). Q.ueste ultime sono tanto s imili all'epilessia genuina, che fino a 'poco tempo fa, e da alcuni tuttora (Feré) erano considerate .come una forma tl 'epilessia , cui l'età .e i1l decorso· davano un'imp ronta speciale. Come ' 'edremo in seguito, non v'l1a dubbio che alcun.il casi d'eclampsia i11fantile sono d'origime epilettitc a ed altri d'origine organica ; però oggi non si p11ò più dubitare che vi è una forma d'eclampsia, che nella prima infan zia è anche forse Ja più frequente, che si svolge sul terreno d'una spasmo·fi.lia latente o manifesta. Anche :nella puerizia si osserverebbe, per quanto più raramente, una forma simile : f orn1.a puerile o tard.i'Va dell' eclam.psia spasniofila. La patogen esi della spasmofilia è ancora molto oscura; per lo m·e no t1on ne conosciamo [a causa fonda)mentale. Per il momento c·onosciamo solo alcune conçlizi.oni patog·enetiche atte più che a detern1i.11are lo stato patologico fondam·etlta:1e a d influire sull.e sue m anifestazioni convulsive, s ia come cause occasionali o determinanti, sia come c.~use predisponenti . Fra le cause occasionali sono da annov•erarsi l'inizio di affezioni febbrili acute , oome nei· dtte esempi sopra citati~ o le esacerbazioni 1anprovvise di affezioni cronich e, i disturbi e l e alterazioni del respiro.: pia nto, grido, esame delle fauci, Sondaggio gastrico, pertosse. :r~ei bambini sipasmofili, che hanno g·ià avuto accessi g·ravi di la- ) ri11gospasmo l 'èsame delle fauci e simili manovre_ '\ranno fatte con p rttdenza. Nella p errt:.osse degli 1

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spasmofili si possono vedere insorgere gravi aicces~i laringospas tici, accessi di freno-glottismo o di apnea respiratoria. W ernstadt ed altri avrebbero notato un rapporto fra 1'intensità degli! acc'ess~ di pertosse o p seudopertosse e l'ip.ereccitabilittà galvanica: i baanbini con accessi più violenti reagirebbero a llle correnti più deboli. Anche il meteorismo gastro-intestinale, i pasti troppo voluminosi, lo stomaco pi,et10 possono probabiamente essere una cau.sa occasionale degli accessi di spasmo r espiratorio : sono descritti casi di morte improvvisa per apnea r espiraooria- i.n seguito a tali condiizoni. Che la dentizione ed aùtri eccitamenti patologici', p. e . l'elmintiasi, Ue ragadi anali, le ooliche, ecc. , possono talvolta nei bambini spasmofili determinare convulsioni, non crediamo _s i possa d11bìtare; crediamo anzi che p. e. il regolare ripetersi di fenomeni convulsivi generali o parziali ad ogni eruzione dentaria l)Ossa essere Tun ptezioso indizio sul te1nperan1ento spasmofilo cli un ban1bino. In una mia osservazione il primo accesso di tetania e laringospasmo 1nsorse durru1te l 'eruzione dei primi incisi\ri, a 7 mesi, e si ripetè in seguito per 3 volte soltanto nei periodi di dentizione, fino a che scomparve la disposizione con la cura adattai. lru. qttesto senso, jntroducendo cioè il concetto del temperamento, devesi modificare a mio av\'iso i'l concetto delle cosidette malattie da dentizione, che tanto favore incontrano ancora fra i profani. , Una speciale predisposizione agli stati spasmofili è data dall'eredità e dalla familiarità, specie se si tien conto non solo de11 'eredità similare, ma an che di quella dissimilare (stati ne urops tici e neurodegenerativi negl~ ascendenti), ciò che dimostrerebbe un certo rapporto fra spasmofili a e nervosi in generale. Sembra invece, almeno i:u base a dati st atistici, che 1'epilessia degli asoendentii non sia un fattore predisponente alla sp as mofi·lia deil figli (Thi.emich). Un 'influenza indisc11tibile ba l'età : la spasmofilia si iniz~a per lo più al 4°-6° mese, ha un massimo di frequenza al 2° ainno ed è assai rara nell'età su-ccess'ive ; sono descritti rari casi a1 2°-3° mese, IJessuno ·fra i neonati. Francio11i r>erò non escluderebbe la possibilità di una spasmofilia a nche in quest'età. Una curiosa iin:flueuza hanno le stagioni : t1are nell'estate, le sindro,m i spas1nofi.Je comincia110 ad essere più frequenti in a11tunno e raggiungono il n1assimo alla fine dell'inverno · e al principio di' prima ,,·era (da gennaiio a marzo). Questi daiti risultano però da statistiche fatte nei paesi nordici ; se lo stesso fatto si ·verifichi amche nelle regioni, meridionali non potrei dire. Certamente vi deve ìnfl.uir·e il fatto della prolungata permanenza in !aJIDbienti mal ventilarti, come ' ri in-

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fluisce l'aria viziata, i dist11rbi respiratori da adenoiditi croniche {Va.ldameri), le abitazioni misere (.la spasmofilia è più rara fra le classi agiate). Pare che vi sia ancl1e una div·e rsa frequenza a seconda della località geografica: lm. 1~oma le sindromi spasmofile sono alquanto frec1uenti. Frequente nei bambini spasmofili è l'abito lin, fatico: si tratta specialmente di bambini « pa• stosi », con cute pallida, un p·o' tumida, con abbondante, ma :flaccido panniico1o adiposo, con tend·e nza all 'adenopa:tie croniche ·e all'ipertrofia delle tonsille, agli ecremi od ad altre dermopatie, p. e. lo strophulus. Secondo Moro il 1aringospasmo sarebbe frequente n ei bambini eczematosi. . .i\ .ssai frequente nei bambini spasmofili è i1 rachitismo, tanto che KassoV\·itz ed Hochsinger emisero l'ipotesi di un rapporto diretto fra le due affezioni : la spasmofilia· sarebbe .un sintomo nervoso della craniotabe rachi\t ica in seguioo a processi :flogistici dell1e ossa cr.a niche, determinanti un'ip1eremia collaterale e disturbi circolatori , 11ella corteccia .c erebrale. L'esistenza d'una cc tet ania dei rachitici » è indiscuti•b ile; anzi, ailmeno presso di noi, è più frequ,e nte trovare una tetania nei rachitici che nei non rachitici. Secondo alcuni p erò questo ra pporto, più che nel senso di Kassowitz, de,resi interpret are in altro modo: si tratterebbe cioè di d11e affezioni che si sviluppano sia in seguito a peculi.ari anomali·e del ricaimbio, sia in seguito a sp·ecia11.i autoiintoosicazioni, ide11tiche per ambedue le affezioni od affin~ o reciprocasmente in:flue11zabili. L'età preferita dalle clue affeziouj, l 'inflt1enza benefica del1'olio di fegato fosforato in entrambe, una certa identità nelle alterazioni d·el rica1nbio minerale , ne sarebbero la ·p rova. Oliari su 1500 rachitici trovò sp asmofilia nel 18.4 %, su 337 bamb1ni spasmofili trovò rachitismo nel 78.3 % ; fra questi 16 erano lattanti al seno, dei q11ali rr rachitici. Curshmann descrive in un adu1tlo ventenne un caso di rachitismo tardivo con t eta?-ia g uari ta di pari passo col miglioramento del rachitismo. L'influenza dell 'alimentazioD;e sulla spasmofilia ha. la massima importanza ed è su essa che si ri,rolsero le più importamti indagini moderne, le q~alli ancora una volta dimostrano eh.e 1ia patologia infantile in ge11ere, e nel caso speciale anche la patologia ner,1osa 1d ell'infanzia, non devono fondarsi solitan to sull' anatomismo clinico, ma su · più vaste basi bi0Ilogi:cl1e. Non solo nella spasmofilia sono frequen~i i disturbi della nutrizione (Fi.nkelstein), ma c0.11 un'adatta alimentazione ·s i può spesso modificarne il decorso, fino a far scompatire la sindrome convulsiva, mentre un'alimentazione irreg,ol.are per qualità o quantità ne prolunga o ne aggrava i·l decorso. 1

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La rarità della spasmofilia nei lat·t anti al seno e la. sua frequente guarigione per mezzo d'un allatta.mento naiturale sono fatti, che sicuramente si osservano. Non mancano però oas~ di te tania nei lattanti al seno, ciò che dimostra che l'alimentazione non è l'unico fattore predispo- · nente. Secondo alcuni la it:etania dei lattanti ia1 seno potrebbe avere un'origine materna. Gregor e Finkelstein dimostrarono : 1° che la dieta idrica (digiuno) può far rapi:dame11te scompa1·ire l'ipereccitabilità galvani ca e i fenomie ni spastici; 2° che l 'all~ttamento 11aturale od una transitoria dieta farinacea r·e ndono permanente questo ritorno allo stato normale; 3° · che l 'all:attamento artificiale non solo non modifica lo s taito tj.ei spasmofili, ma per lo più l'aggra·va o •p rovoca u·n a ricaduta, se e.on una di.eta razionale era st ata prima modificata. Su questi. fatti gli AA. fondarono la loro teoria nutriti·va o diatesica della spasmofilia. In base a qtteste osservazioni si certcò -di indagare quale fosse l 'influe11za drei singoli componenti del latte di vacca sulla spasmofilia, 111.a finora con risulitati veramente poco probativi. Secondo Finkelstein la causa dei disturbi in rapporto con laalimentazi.one non sarebbe do·vuta nè al grasso nè alla caseina nè al lattosio, poiichè la loro agg iuntai ad una dieta a1itis·pastica non ha alcuna .i11fl11enza dannosa. Invece il siero di latte avr.ebbe l a ·st essa influenza perniciosa del latte di vacca intero, così che egli ammette che il fattore alimentare della spa&n1ofìlia sia da ricercarsi nei com~onenti disciolti nel s'itero. E poichè sperimentalmente l'eccitabilità della soS1ta11za nervosa sarebbe i.in sommo grado · influenzata dalla concentrazione di ·a~cuni ioni (calcio, mag11esio), si :a.m mise che tale componente fosse una sostanz,a minerale, p . e., il caù.cio che n1e l l atte di yacca è contenuta in quantità molto maggiore che in quello di donna. P1erò questa sostanza ;non avrebbe un'azione sp.a smogena diretta, altrimenti tutti! i bambini. allattati artificialmente ne dovrebbero rise~tire l'effetto: secondo Finkelstein si tratterebbe probabilmente di un'anom·a lia del ricambio intermedio, per cui. l a sostanza acquisterebbe proprietà spasmogena. Nonostante le osservazioni1, ormai molt.9 numerose, sui rapporti fra i sali di calcio ed ii sali in genere e la spasmofilia, le contraddizioni sperimentali e cliniche non mancano, anche dopo che, dimostrata erronea la teoria di Stoelzner secondo la quale la spasmofili.a sarebbe dovuta' -ad 11na ri,t enzione (sta~i ) di calcio .n ell 'orgarni• • • • --smo, s1 ammise, 1n seguito alle osservazioni · di -Loeb, Sabbatani, Roncoroni e Regoli, Quest, Ro. senstern, Cybulski e Sch:a.bad, ecc., che, se il calcio per sè o nei suoi ra1p porti cogli altri io11i ha un'influenza sulla spasmofilia, questa sarebbe 1

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inveoe da ritenersi doyuta ad un iJtllpoverimento a~soluto o relati v0 del ca:lcio nel sistema nervoso · centrale e nell'organismo. Non si può dunque anoora accettare senza discussione la teoria di Finkelstein, non potendosi ancora dire con sicurezza quale sia l 'elemento che nell'alimentazione influisce sulle manifestazioni spasmofile. Si può solo affermare questo, che i?i alcuni ba1nbini l'alimentazione ha un'influenza molto evide11te Sttl decorso della spasmofilia. In alcuni, non in tutti i1 bambini spas·mofili ! lnfa,tti già Finkelstei.n aveva notato, che se vi sono bambini spasm·ofìli, nei quali la dieta razionale determ~na la regressione dei fenomeni morbosi, ve ne sono ta ltri, nei. quali non si osserva q tJ.eSt 'influenza : i primi sono generalmente bambini bene sviluppati o bambini g rassi, ipernutriti, i1 cosidetti linfatici pastosi od essudati,ri, i &c.c0ndi sono bambini gracili. ll!agri, dispeptici od atrofici . Importanti in proposito sono le osservazioni di Zybell. Questi1 avrebbe notato che il digitino (d'ie1ta idrica) determina abbastanza regolarmente ttn auimento dell 'ip.ereccitabilità galvanica, che ·dura p.er circa 26 ore, dopo le quali in alcuni casi diminuisce in modo rapido e notevole, iin altri in modo lento o del \tutto incalcolabile. Se il çligiuno è prolungato, l 'ecciit abilità torna ad aumentare. I fenomeni spasmodici o non si modifi.cano affatto (nel 27 ~~ notò anzi un aggravamento o la trasformazione d'una spasmofilia latente in manifesta) o più di rado regrediscono. Quindi secondo 1'A. non esiste un'azione antispastica costante del d1giuno. Nemmeno il latte di vacca a.vrebb.e una costante azione spasmogena, poichè i fenomeni nervosi spesso guariscono anche senza la sua sçppressione nè esiste un rapporto fra il grado dell'eccitabilità e la quain' tità giornaliera rti latte; talora anzi 1'A. -. sst:rvò la rapida regressione dell'ip<:J eccitabilità co11 UtJa dieta assoluta di latte id i vadca. Anche noi vediamo giorll!almente negl~ ospedali infantili bambini con .t etania, guarire, nc,nostan~e l'allattabento artificiale, q·u.alora questo sia razio1ialmente regolato. Quindi 1J.On sarebbe giustificata una oontroindicazione assoluta, a priori, del latte di via.cc.a. Nremmeno la dieta farinacea avrebbe una costante azione antispastt ~a. 1. 'a7ione l•e11efica dell' allattam,ento nakt1rale sarebbe d'altronde s piegata dal fatto i1ndiscutibile dello su.a superiorità terapeutica in tutti i disturbi della nutrizione. D1opo · queste ossen1azioni di Zybell è a chiedersi quale valore abbiano 1e indagini degli AA . p110Cedenti e se i loro risul.tati non si possa.no interpretare iln altro modo. L'aliJlilentazione potrebbe infatti influire sullo stato spasmofilo sol1

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SEZIONE PRATICA

tanto indirettamente, p.e r la via cioè dei disturbi nutritivi che determina : a seconda del .m etodo più o .meno razionale d'alimentazione, sia naturq.le, sia ii1naturale, questi disturbi nutritivi possono migliorare od aggravarsi ed influire così a 1oro volta sulla spasmofilia pe r le modificazioni ..della digestione ester1ia ed ii1terina che si produ.cono (autointossicazioni). Ma un alin1e11to spa.smogeno od antispastico diretto non esisterebbe. Il trattamento dietetico della spasmofilia non do"'rrebbe quindi essere regolato da norme troppo assolute, 1na limitiarsi nei singoli casi a sce:gliere quel genere d 'alimentazion·e , che garantisca al .m assimo uno sviluppo regolare della nutrizilone del bambino: in altre parole per influire .dieteticamente sulla spasmofilia si dovrebbe fe re solo un trattam·e nto del distur~o nutritivo, quasi -costantemente presente, conforme ai principi generali della terapia nutritiva. L'a limentazione irrazionale è una sorgente di intossicazioni, cqme le infezioni acute e crònilche, ed è noto quanto le produzioni autotossiche e tossiche s iano più facili nei bambini che negli adult~ e come i primi siano più vulnerabili dei seçondi alla loro azione . Mentre in condizioni normali tutti i prodotti tossioei vengono eliminati <>d inattivati dai vari organi depuratori (epiteli intestinali, fegato, ghiandole endocrine, ecc.), in .condizioni patologiche questi organi possono essere alterati in modo da r endere possibile una. più intensa az~one di tali prodotti sull'organismo in genere e sul sistema nervoso in modo speciale. È a c hiedersi quindi se anche nella spasmofilia non si trovino insufficienze funzionali. dii tali organi dept1ratori. • U11' insufficienza fttnzionale del fegato nella eclampsia infaintile fu dimostrata da Mya, e I~ongo 11e cliede la dimostrazio.n~ anche · per la

tetania. Le ricerche patogenetjche sulla spasmofilia fe~ero inoltre pensare ad un rapporto fra la tetani.a e le paratiroidi. È noto che la tetania post-operaitoria è una teta11ia paratireopriva (Vassal~, ecc.) . L'ipotesi d'un' ori gine paratiroidea della tetania i1nf.antile, etnessa per la prima volta da Escherich, parve confermata dalle ricerche di Erdheim, Jana:se,· Strada, Fis.cher, Harvier, ecc., i quali riscontrarono con g-rand·e frequenza lesioni delle paratiroidi nei bambini spasmofili a diffierenza di quelli normali . Tra le lesioni si trovò : degenerazione amiloide, tubercoli miliarici, noduli infiammaitori, e. .:lbolie batteriche, e sopratutto focolai -emorragici o i loro relitti · ed ipoplasie. I.n seguito però altri AA. (Curshmanin, Schiffer e l{h,eindorf, Eckert, Grosser e Betke, Auerb.ach, liirgensen, ecc.) non riscontrar0no alterazioni dellle paratiroidi in oasi sicuri 1

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di spasmofilia o .riscontrarono lesioni delle paratiroidi in bambini sicuramente non spasmofili. '\7ero è che le paratiroidi, come le altre ghiançlole endocrine , potrel)bero essere funzionalmente insufficienti, anche sènza presentare alterazioni anatomiche. Però una teoria non s1 può basare su una tale ammi ssione ipotetica, e la questione 11on si può quindi considerare ?Jncora come risolta, sebbe11e i rapporti patogenetici fra la spa.smofilia e l 'i.nsufficienza paratiroid ea congenita od acquisita sembPano .giustificati dall'influenza, messa in l~ilievo dalle indagini moderne, anche di altre ghiandole endocrine nella genesi di anomaliie costituzionali. Le paratiro.i di sembrano inoltre avere effettivamente un'influenza sul ricambio del calcio e del magnesio. Cozzolino pensa invece ad una sindrome plurig·landolare. Pepere ammette una supple11za funzionale del cosidetto c)rgano para-paratiroi<l·eo-timico , Franohetti un rapporto con lo stato ti.m ico. Secondo il concetto delLa spasmofilia, sostenuto da coloro che non accettano la pura teoria alimentare, si do·v rebbe ammiettere che le sostanze tossiche, originate nel tubo gastroenterico o nel ricambio intermedio o d'altra origi'ne, · non venendo inattivate per un'insufficienza funzionale, congenita od acqttisita, degli organi .... antitossi'c i, depuratori, vengano ad esercitare u11'azione- patogena. sull'organismo o sul sistema nervoso in special modo vulnerabile dei bambini, sia di'rett aim.ente, tSia, com·e è più plausi.bil e, itidirettamiente per la via del ricambio minerale o calcico. Per spiegare lo .scopp.io delle sindromi convulsive alcuni AA . (Longo) cercano .anche d'introdurre il concetto dell'a11afilassi. La teoria infetti va non ha per ora alcun sicuro fondamento. I reperti anatomici, .che talora si incontrano nella teta.nia ed ecla1?1psiia, non rappresenterebbero il sostrato anatomico delle · sindromi convulsive, ma sarebbero da considerarsi come accidentali ·l esioni concomitanti oppure correlative a tetanie ed eclampsie sintomatiche. L'istologia patologica delle s indromi spas1nofile è ancora sub judic e quanto quella delle altre affezioni funzionali del sistema nervoso. Le si1J1dromi spas~ofile si devono distinguere dalle altre forme di convulsioni funzionali ed Qi·ganiche .che non hanno alcun rapporto coo l'ipereccitabilità elettrica e meccanica e èhe si riscontrano con tanta frequenza nell'infanzia. Anche oggi, in cui la dottrina llcila SlHts.mofi.li,a incontra tainto favore, si deve sempre annoverare • fra i ·p recipui fattori della facile oonvulsionabilità dell'infanzia 1a condizione del sistema nervoso in v.i1a di tumultuosa evoluzione formativa e funzionale, e quindi più vulnerabile all'azione degli agenti patogeni, insieme all'incompleto 1

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sviluppo del cervello e alla stta deficie11te fu11zione inibitrice, con pre\·alenza della .funzione riflessa spinale (teoria di Soltma11n). Fra le convulsioni organiche e funzionali non spasmofile, ve ne sono parecchie che r;is::;on1igliaino clinica.mente all' eclampsia spasmc1ùla, mentre sono relativamente poche quelle che rassomigliano ial laringospasmo e alla tetania. Faremo un breve cenno sulle diagnosi differenziali. Il teta'nO dei n eori-ali non può confondersi colla tetarnia per La sua precocità, per i~ prevalènte trisma, per i caratteristici accessi di sp,asmi riflessi. M.agg-ior d ifficoltà presenta talora la diagnosi differenziale della teta11ia, specialmente di qu1ella forma di teta.riia persistente, che può durare per mesi, <la1la cosidetta iperto1iia muscolare dei neonati o 1nioton.ia) tanto più che atlJChe in questa forn1a ,,i possono essere posizioni abnormi delle braccia, delle mani, delle gambe, dei piedi e una specie d 'ipe11eccitabilità mecca nica, che può confondersi con quella della · spasmofilia. La diagnosi differenziale appare tanto più ard11a in quanto esisterebbe un.a forma d'ipertonia muscolare dei pri mi mesi di vita senza ,ipereccitabilità gal\ a11ica, che si potreb~e consi1derare come abbiamo .g ià detto, quale il ti.po che assume la spas·mofili·a 1nel neonato, nel quale v1 è un'ipoeccitabilit à del sistema nervoso periferico. Vi è però una forma di ipertonia muscolare dei lattanti, ch e si presenta quasi sempre n elle prime settimane cli vita ed è ])er lo più associata a gravi prOC"essi settici o gravi disuribi nutriti·vi, a sifilide 1naUigna, ecc., e talvolta ad altri f1enomeni d'irrittazione o di paraJils i cerebrale; questa forma l1a u11a prognosi gra,·e. Nella sua f,o rm·a li e\;e può oonfondersi coli 1'ipertonia fisiologica dei 1ieoriati, nella t1uale fJE'rò a difEerenza della tetania manca l'ipereccitabilità galvanica. Gregor aYrebbe osser\rato una forma di ipertonia generalizzata con ipereccitabiJità galvanica i n l attanti in seg11ito a disturbi nutritivi cronici, specie da abuso di farinacei. Nei bambim di 4-8-rr anni è stata osservata 11na forma sp.a smodica, la cui etiologia 111on è ancora chiara, ii pseudo tetano (co1itratt,u re teta1iifor11ii) (l~scherich) che può somig·liare tanto alla tetania che al tetano Cli.11icame11te somiglia più al tetano traumatico, dal quale si distingue per l'assenza dii una ,etiol'°gia traumatica (che però ha un ·valore relativo, bastando per il tetano anche traumi minimi, così fr.equenti nei bambini), per il r·e perto negativo de~ bac. del tetano, per 1'inizito e la pre,ralenza degli spasmi agli arti inferiori, per il lieve tris,m a e_ sopratutto per i1 decorso favorevol e. Mentre Escherich lo considera come una forma speciale di tetani a puerile 1

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(ed effetti v~mente in alcuni casi fu constatata l 'ipereccitabilità gal vanica, che manca però in parecchi :alt ri), PfalUldler avrebbe in un caso sitnile trovata .in circolo l a teta11otossina, mentre Cattaneo ammette con n1aggior probabilità 11na fo!Tlil.a isterica. Anche nella nostra Clinica abbiarmo osservat o u11 caso di pseudotetano, nel quale , l'origine isterica era assai verosimile. l,a diagnosi differe11ziale della t~tania dagli stati spastici org·ani.ci, cere brn.li è invece più facile: meningiti, paraplegie o tetraplegie spastiche (paralisi cerebrali infantili da poreooefalia, 1nicrogir1ia, encefal1ti acute o cronicl1~. ~clerosi o sifilide cerebral e), iclrocefalo cronico tardivo senza macroicefalia idrocefalica. L'osservazione dei bambini 111 egli inter,·alli .accessu.ali, la presenza di altri, sint0mi cerebrali, specia]Jneµte unilaterali (muscdi oculari!) iperifless1.a !) , l'idio, zia, talora con microcefalia (rigidità microcefalica) , l'assenza d'ipereccitabilità galvanica , ecc., permetteranno la diagnosi. Forme di laringospasmo non spas·m ofilo sono eccezionali. Alcu11i casi di . H eubner ne dimostrerebbero però la possibilità e ·sarebbero da lui· interpretati con1e Iorme atipiche d'epilessia genuina . Secondo 1'hiemieh sarebbero in r apporto piuttosto con J' epilessia sintomatica , specialme11te d'origine luetica. Nel corso d'affezioni cerebrali o.rgiani1c he, specie n el l'idiozia grave, si osservano talvolta accessi che ricordano il laringospasmo, per lo più .ass·ociati ad al·tri sintomi bulbari o pseudobulbari (1disfagia, disturbi motoxi d ella Jingua, ecc.). Non si tratta però d'un \rero laringospasmo·, ma di disturbi di coordi• nazione fra l'inspirazione e l'apertura della glottide, d'una sp.ecie d'atassia del· lari1nge. La diagnosi di natura (funzion ale od organica? spasmofila o non spasmofila? ) delle convulsioni g.e nerali dell' infa11zia (eclampsia in senso lato) pres-enta spess0 note,·oli difficoltà, ed un giudizio sicuro non si potrà spesso dare che a.allo staito del ba1nbino 11ei periodi interaccessuali e dall'ulteriore esame. C 01i--ù1,1,Lsio1ii g·enerali orgatiic1ie (eclanipsia sintomatica) con'Vitlsio1,ii epilettiformi) si oss ervano in qu.aisi tutte le affezioni del sistema ner\TOSO infantile. Come è noto, . possono essere generali fin d.a ll'inizio od inizi arsi come epilessia jacksonitaina, nel qual caso si può per lo più ronchiud,e re p er la loro ori~ine organica. Si osser' 'ano in tutte le iue11ingiti (pttru1ente,, tubercol ari, sierose), ,encefalirt:i acute, meningoencefaliti croniche , ·sclerosi cerebrale, sindrome d.ella p.aralisi cerebrale infantile, idrocefalo, tumori cerebrali (le convulsioni possono esserne il sintomo_ predominante, a nche iu casi' di sede muta: papillÌa da stasi !) , sifilide congenita (nei bambini 1

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SEZIONE PRATICA

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gli accessi ecla,1 nptici, epilettiformi possono essere il solo segno d'un processo cerebrale .luetico, <1' una taboparalisi metaluetica, d' una paral.i1Si progressiva gio\ranile: anamnesi, esa.m e del fon-do dell'occhio, reazione di assermann), emor1·agie intracraniche, sotton1eningee od i11tracerehral1, quali p. e . si osservaino i.n segui.t o ad un parto diffi~ile e talora anche ad un parto normale (co1rvulsioni to11iche, talora tetani formi), epilessia riflessa (da cicatrici craniche, alterazioni del naso, orie cchio, altri eccitamenti epilettogeni). Non è sempre facile di distinguere clinicamente le convulsioni generali funzionali mon spasmofile da quelle spasmofile, ed è per questa ragione che le opi11ioni dei \118.ri AA. sulla frequenza relativa di qu.es.te due forme sono molto discordi. Secondo le vedttt(7 !noderne l'esame del1 'ipereccitabilità elettrica e 1neccanica può risol,·ere nei casi dt1bbi1 la qt1estione, tenendo conto però delle restrizioni inclicate a pagine 3-4. :Ln generale le co11vulsioni non spasmofile sono indipendenti dall'età e dalle stagioni, anzi, al contrario di quelle spasmofile, prediligono, i primi mesi di vita. Insorgono in bambini gravemente ma.lati .o moribondi: CO?t"'Julsiorzi ter1ni1iali, p. e. nella polmonite, nella sepsi , o in a~.tri gravi processi morbosi, e sono dovute a carbossiemia, a disidratazione o a gra,·i disturbi nutritivi del oe.rvello; non hanno un sostrato ainatomico ma.croscopico positivo nel sistema. nervoso centrale. Oppure insorgono in ban1bini colpiti da gravi disturbi nutritivi: idroccfaloide acuto degli AA. antichi o con termine più moderno fornia cerebrale dell'intossicazione alime1itare. Le convulsioni uremiche sono rare nella prima infanzia ; in genere prevale la forma comatosa. Oppure insorgono improvvise in bambini apparentemente ilormali : eclampsia idiopa'tir.a od epilessia ge• nuina. L'esistenza d.e ll'epilessi'a genuina anc<he 11ella -prima infanzia sembra un fatto accertato. Però la sua diagnosi di certezza non è possibil ~ per 1a sua rassomiglianza clinica e' .n 1, ecJa11JJ)s1a ~pasmo:fila: si può aJ più fare una diag11osi retrospettiva, quando dopo anni questi bambini ·diventano tipici epilettici, ciò che poco serve al letto del piccolo· eclamptico ! Una diag111osi pre·coce di prob.a bilità non si può fare r.he in base ai fenomeni c-oncomitanti e per esclusione : · assenza di sintomi cerebrali da lesione organica, di laringospasmo ed altri spasmi respiratori, di ipereccitabilità elettrica e meccanica, ripetizione degli accessi ad intervalli più o meno lunghi, ma abbastanza regolari, senza causa occasionale, loro indipendenza dell'età, dalle s:tagionri, dal1' alimentazione, loro insorgenza allJChe dopo i

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3 .anni, presenza di note d.egeuera.tive, eredità epilettica, alcoolica, ecc. Il quadro cli.nico dell'epilessia genuina (grande o piccolo attacco, equivalenti, alterazioni psichiche) è a tutti noto; certamente però l'epilessia infantile presenta caratteristiche speciali, sulle quali però non è possibile d'intrattenerci. Ma poichè l'epilessia s ,inizia nella maggior parte dei casi nell'infanzia o nella giovinezza, sarà interessante di accennare a quanto è stato messo in riliie,·o dai pediatri siti primi inizi dell'epilessia i11fa1itile.. Da qttasi tutte le staitistiche in proposito risulta che vi sono tre periodi, nei quali a preferenza si osserva lo scoppio di manifestazioni epilettiche nell'infanzia: l'epoca dell'allatt amento, l'1epoca della sc11ola è l'inizio della pubertà. Questa è t1na nozione che è bene tener presente anche a scopo profilattico. Secondo Birk, che si occupò di questa importante questione in base ad un rìcchissimo m:ateriaile clinicò, l'epilessia, che si i1nizia nei primi anni, si prolunga 11elle età successive in due n1aniere diverse. Per lo più l'epilessia dell'infanzia si prolunga senza inten·uzione con access1 ad intervalli r·ego1ari, più o meno frequenti a seconda dei casi, così che si possono e-o n utt 'an.amnesi retrospebti va seguci.re fino rall'epoca dell'allattamento: vi1e ne così ritc onosciuto il carattere epilettico di queste con,,ulsioni precoci. Il carattere degli attacchi può però variare : dal grande al piccolo attacco, ad equivalenti, assenze o viceversa. Ln: a.Itri casi, meno frequenti, l 'epilessia della prima infanzia s'interrompe dopo il 1° anno, e si ha una pausa, durante la quale il bambino o appare normale o presenta alcuni segni, che una volta erano consid1erati com1e stigmate d'una costituzione neuropati1ca : enuresi, terrori notturni, irritabilità, accessi di furore, ecc. ;· infin•e scoppiano nuovamente, sopratutto all'età della scuola o alla pubertà, accessi epilettici, c:èe si ripetono pG>i regolarmente. Anch e in questo caso secondo Birk gli accessi priecoci sarebbero di natura epilettica per la costa.rute assenza dei segni di i·i :ereocitabilità elettrica e meccanica. Importante aduhque dal punto di vista pratico, profilattic-0 e talora anche medico-1.egale è di sospettare un'epilessia precoce· in quei bambini, che avendo sofferto nel primo anno di convulsioni non sicuramente spasmofile, presentino uno o più dei sintomi citati (enuresi, terrori notturni, ecc.) (Vogt). Certamente è da notarsi però .che questi sintomi nOl!l hanno quest'unica genesi. L'epilessia genuina si deve in ogni caso differenziare rigorosa.m ente da quella sintomati'ca, come sopra abbia.mo accennato. Nella diagnosi differenziale tra isteria infantile ed epilessia s'incontrano assai spesso grandi 1

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IL POLICLIKICO

difficol1tà, non tanto rispetto all'isteria, i cui accessi sono generalmente abbastanza caratt eri .. stici, quanto per Ira frequente atipia dell'epilessia infantile : come dice Gott, in p ediatria è più facile prendere un 'epilessia per isteria che vice, ·ersa. L'epilessia infantile presenta infatti so,·ente spiccaite stigmate p sicogene. Si nota infatti che veri .accessi epilettilci cessano non di rado liapidamente con I 'isola.mento o forme speciali di piccolo ·malie sono provocate da eccitamenti psichici. ·Così che in quest'.e tà la diagnosi .vaga d'istero-epilessiia si suol fare con maggior fr.equenza che nelle età st1ocessive. Ma troppo lungi dal nostro . tema ci p orterebbe la trattazione di questo argottnento. La pro.~1iosi delle convulsioni organiche dei lattanti è in rapporto con l'estensione e l'intensità del processo cerebrale, col suo caratt ere st azionario o progressi,To, ecc. In genere non è benigna, in ogni 1nodo risenrait a in quanto al risar11am.e nto completo, poieh è per lo p.i ù si svolge il quadro dell'epilessia sintomatica permanente o dei• postumi della paralisi cerebrale infantile (contratture, deficienza p sichica). Non sempre fausta, com·e comunemente si crede, è la prognosi delle convulsio11i funzionali: sp ecialmente p ericolosi sono gli spasmi respiratori, che possono essere eau sa di una morte impro,1yisa per asfissia o per insufficienza c.a rdiaca. Quest'ultima sembra , ·erificarsi con una certa frequenza nei ba·mbini $pasmofili con abito spiccatamene li.nfaitico; molti casi di cosidetta morte impro\rvisa ti.m ica sarebbero da riferirsi ad essa. Q11anta e quale parte ,.i abbia110 anche le alterazio11i di ghiandole endocrine non si può ancora dire con sicttrezza, per quain.t o iappaia assai probabile il loro i1n tervenito. Una prognosi infausta hanno le .convulsioni che insorgono 11el corso della pertosse. La polmonite da aspirazione, 1' affezione nutritiva fondamentale, l'ìperpiressia, ecc., possono essere inoltre 11na causa indiretta di morte nel•le convuls1oni funzionali infantili. Una questione molto interessante anche per il medico generale è quella che riguarda l'avvenire lon.ta1io ,tei ba11ibini, che soff·ersero nella pri1na infanzia di co·1i'vulsio1ii spasniofile. I/opinione di quei clinici, specialmente neurologi e psichiatri (Aschaffe11burg), che considerano tutte le eclampsie infantili come i· primi accenni dell'epilessia genui11a, non se1nbra lél!!llmi'ssibile per la sproporzione fra la freque11za della. epiliessia negli adulti e ·1e con,1ulsio11i funzionali nei bambini (secondo Thie111ich-Biirk su 1 0 ,000 adulti circa 12 epilettici, su 10,000 bambini circa 1 00 eclamptici) . Certamente, come abbiamo già eletto, una parte delle con,·ulsioni funzionali del1'infanzia sono da considerarsi di natura epilet(10)

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XXVI, lt'Asc. 25]

tica. Ma oosa ac-cade dei ba1n1bini spasmofd.li, di quelli cioè che no11 soffrono di convulsioni epilettiche? Importanti in proposito so110 le osservazioni di Thiemich e Birk e di Potpeschingg·. Su 88 bambini, che furo110 affetti da tetania, !llessuno di·v entò epilettico; in quasi, tutti le 'Convulsioni cessarono ; in alcuni si ri petevalJ..O verso il 5°-8° anno, ina coi lC:aratt eri delle convulsioni spasmofil,e (ecla,m psia tardiva od epilessia tetanoide o spasmofila). In·vece alcuni bambini, che ave,rano sofferto di ·e cla·mpsia ·non s1).asmofila, divennero poi epilettici. D'altra parte pochi dei bambini, che ·a,•evano sofferto d~ s pasmofilia, si sv:ilupparono i n seguito noripaJ.mente : nei più residuarono deficienza fisica e psichi0a e segni psicoe neuropatici : infantilismo, strabismo, durezza di udi1to, disurbi della fa\1ella, terrori notturni, son:1tambulismo, enuresi, iperiflessia , ti'cs, eccitabilità , tendenza alle bugie, ecc. Questa tendenza agli stati 11euro e psicopatici r ende qu1ndi .meno benigna anche la prog11of'i delle convulsioni spas1nofile, sebbene sen1pre più benigna di qu·e1la d·e ll'epilessia gen11ina precoce. La terapia meclicamentosa degli accessi di con\rulsioni spasmofile è limitata. Negli accessi ecla.mptici e nel laringospasmo agisce molto be11e e rapidamente 1'idrato cli cloralio per clisma. Da u sarsi è anche il bromuro di sodio a dose pi'Uttosto elevata e prolungata o il bromuro di calcio. Sono t1sate anche le inalazioni di cloroformio, p erò 0011 effetto dubbio nel ·l aringospasmo e negli altri spasrmi respiratori in caus:a dell'immobilità respiratoria. L'accesso di spasmo respiratorio si può interr'om·pei~ con m ezzi meccanici; eccitattnen.ti sulla cute, sulla mucosa naso-faringea, con l'esposizione all'ari.a libera e fresca, spruzza1nenti d'acqua fredda, do.c ciatura fredda sul petto e dorso e poi mettere subito il bambino in un letto caldo e fargli frizioni a secco. Nei casi gravi di spasmi respiratori si ricorre da taJuno alla respirazione artificiale, la quale però poco giova, se la glottide è chiusa, o ali' intubazione o trach.eotx:>.mia, che però sono inutili, se vi è spasmo diaframmatico. Spesso nelle s indromi spasmof1le giova il bagno caldo. In ·t aluni cas1 d'eclam·p sia, specie se ' 7i è idrocefalo, fu riconosciuta l'utilità della puntura lombar•e. A mio avviso però, 1'iperidrosi meningea non è costa1nte nella spasmofilia, come alcuni ammettono. L'utilità dell'olio di fega·t o di merluzzo con fosforo metallico è oosì concordemente assicurata da tutti i cli'n ici, che alcuni arri,·ano fino a considerarlo oome uno spècifico. Finkelstein ammette 1'ipotes i che la sua azione de,·e riferirsi alla proprietà dell 'o1io di fegato di merluzzo di 1

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S:EZIONE PRATICA

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essere un estratto di org·a11i. S embra che la sua n1erciali sen za aggiunta di laitte) , i quali però azione curativa sia do\rt1ta avl' O•lio di fegato, no11 dev.ono esser.e somministra ti in modo esclupoichè il fosforo sciolto in olio cli sesamo o i.n si,·o nei lattanti più gio·vani p er un troppo lungo emuls ione d'olio di mandorle non ·avrebbe la periodo (11on oltre gli 8-16 g iorni) , potendo essi st essa azione, mentre sarebbe attivo l'olio di fe- det er.m inare speciali 1f.orme ipertoni.che in a lcu.nd gato solo : il fosforo non farebbe che aumentarne bambini (Czern)r) . Un digiu110 di 12-24 ore e la l'azione (Rosestein, S chabad)'. Specialm·e nte nella r egolarizzazion e delle funzio11i gastroi11lltestinali spasmofilia dei rachitici è di un'efficacia indi- saranno it1dicati all'inizio di ogni trattamento scutibile. Utilissima è anche la combinazione antispastico. Dal punto dii ,-ista profilattico, oltre dell'ollio di fegato fosforato co11 la somministral1e n·o rme di profilassi generale (allaktamento mazione di sali di calcio (cloruro o l attato o acetato terno, alimentazio11e nazionale, abitazioni igiedi calcio .aJd alte dosi : gr. 2-3 al g iorno): 11iche) , sarà i1ndicat.o di evitare nei ba mbini spaL'uso della paratiroidina l1a dato finora ris111l- sn1ofi.I:i ogni eccitame11to :fisico e p sichico. I bamtati assai inC'ost an ti, a l co11trario di quanto f1t bini spasmofili de,·ono essere alle,·ati con una osser ·v ato nella tetania post-operatoria o s periped.a gogia tutta speciale , sulla q11a le sarebbe qui n1entale (sopratutto col trapianto delle ghian- f t1or di luogo p·arla re. Si deve essere cauti anche clole) . Come in og11i opot-erapia , sarebbe da pre- negli int er,·enti operatori, la narcosi, l'abitudine ferirsi l'uso <li ghianclole fresch e. P are chie il a pasti \rolumi1nosi fin essi sono da preferirsi trattamento combj11ato di paratjroidina e sali di pas ti piccoli e frequenti). calcio s ia irt qualche caso g iovevole (Concetti). N . B. - In quest a rivista abbian10 accennato . \ccenneremo che è stata t entata .anche l a cura soltanto a quelli AA ., che per primi si occuparocolesterinioa per ii11iezioni, come nel t et ano . no di determinati argomen~i con la,,ori ori~inali. Condizione fondamentale per l'esito di ogni cura antispastica è un razionale ,trattamento d'ietetico dei disturbi digesti,ri e 11utritivi esistenti. LEZIONI. Quant11nqt1e a 1nio a'\•\riso non si possa ammettere i 11 senso assoluto ohe la terapia delle co11Il carcinoma dello stomaco. \"ttlsioni spasmofil e sia sopratutto una t erapia (Prof. II. HART l\iIANN, Presse 1V.1édicale, 8-5-1919) . alime11tare, nel senso cl1e l'a1i1nento ab11or1ne tJossa ai\'ere uin 'azione spasmogena driretta, è certo La diagnosi di carcinoma gast rico, :nei :tempi eh.e la spasmofilia è <la riferirsi spesso ad autointossicazioni, fra le quali quelle d'origine ailiJllle11- passa.ti, portava con sè l'irremissi·b ile condanna t are hanno n ella p atolog·ia i~a11tile l a 111assima del malato a b reve scadenza. Il trattamento opeimportanza, così che si deve ad esse proporzio- rativo, iniZJiat·o uina quarantina d'anni or son.o , 11are la terapia alimentare. Il latte di vacca, coane e venuto perfezio·nandosi man mano, permette alimento innaturale, h.a certamente nella m aggior ora invece di ott enere mediante estese estirpaparte dei casi u11'influe nza dannosa sullo stato moni, delle g uarigioni definitiv.e. 1S i può dire spasmofilo; la su a soppressione è quindi indicata oggi anzi, che quello gastr1co ·è un buon c.arciin tutt1 i casi , nei· quali è possibile , sebbene non non1a, dal punto di vista operatorio e che, ron la manchino casi di ba1nbini spasmofili che tolle- ·b uona volontà dei .medici, pttò div1EJntare uno dei rano perfetta•mente il latte di vacca o che restano migliori per quanto riguarda la cu·r a definitiva. Oocorre ch e i medic1 si conviincano del,l 'effìcaspasmofili anche con 1~esclusi vo allattamento a 1 seno. In ogni n1odo sarà sen1pre da t ent ar si il cia d.e l ;trattam.e nto operatorio, e della .n ecessità latte di donna, il quale come a lime nto naturale che •q11esto sia 1basato sopra una diaognosi il più è il più atto acl influire benefica:p:iente sui di- possi·b ile pr~cooe. sturbi nutritivi del latta11te. In alct1ni bambini la soppressione del la tte di vacca do\1 rà essere DIAGNOSI DEL CARCINOi\'1A GASTRICO . assoluta e cont inuata, poich è se, dopo aver· otteTa l\ olta tè .faci le; deve sospettarsi se1npre nuto un migliora1r1enito, si tonna a so1111ministrare anche in piccola quantità, su e.cede in qualche q.u.andÒ in un individuo ·d i 45-50 ann1 , senza precaso che scoppino 11uovame11te gravi fenomeni cedenti gastriici , si stabilisce una dispepsia .r iconvulsi vi. È p er questa ragione ch e alcuni pen- belle ed il dim.a grimento. Se però la diàgnosi si san'o a fenomeni d'anafilassi. J,l divezzamento limi.t asse a questi casi, se ~ne trascurerebbero sarà in questi bambini molto cauto. Da con.si- n1oltissimi, in quanto che il carci noma s11ccede gliarsi è 1'uso precoce di 1.egumi e succhi di frutta .spesso ad yn'u1 cera e l'ammalato arriva al mefresca . Se non si ha il latte di donna, si useranno c1ico ·OOn un lung·o passato gastrico. Spesso è d iifif1c11e precisare ·l 'inizio della degei farinacei (farina d 'a,·en a , d'orzo o farine com1

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IL POLICLINICO

nerazione cancerosa. La perdita più o meno com1)lie.ta c1e11 'appeti1tt>, il ·dd.sgusto per le oar.ni e per i 1g rassi iVi fanno pensare: se Jrattanto l'ammaJ.iato perde 1e forze, impaJlidisce più dd. quanto lo .faccia supporre La dimiinuzione dei cibci. ingeriti, aumentano le probabilità di d0generazione cancerosa, ed ancor più se s i hann·o vom:i:bi di alimenti .n on digeriti o simili a posa ·d i caffè. 1Gli esami iCùi. Jab.oratori·o .possono !Venire i.n aiuto; J.ia diminumone· di a·ciidità, specialmen.t e dell'acido cloridrico libero,, la prese117..a di acidi di .fermentazione (lait:ti.co, ib u:tirnco), ila pres·e nza di sangue debbono essere .r icercate. Questi esami sono però ben lungi ·d all'aver·e v.a lore assoluto; 1'affidarsi unicamente ·ad essi sarebb.e commettere un grave errore. I~' A. ha spesso veduto in ulceri cancerizzate .p ersistere od anche aumentare l'acido clori·drico libero, mentre. si osserva talvol.t a 1'acido lattico od il 1butirrico in stenosi ulc.e rose sen:ua la m·i nima :trasformazione cancerosa. I dati ldelJ'esa·m e chil:mico, dunque, sono el·emeJJ.Jti di importanza relati.v a, e ·non hanno ,·alore se non corroborano .altri sintomi. J,n pr.a tica ila ddag.n osi dei carcinomi gastrici i1on è difficile, meno che per quelli della metà destra dello stomaco (escluso quello del cardias, che ha una sd.ntomatol·o gia particolare) i quaJi si manifestano all'inizio con pochissimi sintomi. Essd. .però sono nari d11 oonfronto dei cau:cinomi della porzione pilorica e della piccola curvatura, che comprendono 1'8o di .tuttd. i carcinomi gastrici. Il complesso sintomatico di quest~ è dovu.to a11 'qstaoolo ahl 'revacooz~one :nor.ma.le del conte11uto gastrico, e va sotto il nome di sLndrome pilorà.ca e consiste nella comparsa di dolori tiardi v.i 1(due ore o rpiù dopo il p1asto), che durano un tempio varia·bi.Je e poss·o no cessare immediatamente e complle.tamente ·i n seguito al vomi.t o. 1Quando si risco.ntrano tali sin.bomi, è .necessario ricorr·e re a ll'esame ·metodi·oo dello stomaco : uno dei punti più importanti è quello di sapere se esist e stasi gastrica, se cioè dopo 14 ore, lo stomaco si è completa.mente .s vu otato del suo contenuto. Esistono certamente stomaci atoni, abbassati, con guazzamento, specialmente :nelle don11·e : ma 1essi , pur vuotandosi lenta.mente, fì11iscono per essere privi di contenuto dopo 114 ore. Una stasi alimentarie al mattino a digiuno, ,·era rii tenzione ailimellìba.rie i ncompleta - è aiffatto comparabile alla titenzion·e u.riniaria incompleta, ed .è, come essa, in ra•pporto con un ostacolo all'evacuazione nor.male del ·s erbatoio, orinai .non rpiù guaribile oon mezzi medici. Da questo sintomo debbono dunque incominciare le ricerche. Si fa .aggiungere al pasto abituale della sera un poco di carote ; le quali, pur (12)

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essendo dure ·ed indigeribili, si possono sempre facilmente riconoscere. L'.ammalato non deve prendere nulla durante la notte, nemmeno bevande. Al mattino si Ja l'estrazione del conteinuto gastrico, con che si mettono in rilievo i detriti delle carote. Si .p rocede poi alla lavatura dello stomaco, ed 1.n seguito all'insufflamento, con aria. Con la percussione addomi11ale si disegnano con un lapis .d ermogr.aJico i co.ntorni dell·o stomaco, così insurf.f.lato . Se esiste un tumore palpabile, lo si disegna sulla parete prima d,ella insufflazione : lo si vede poi, dopo q.ttesta, si)ost:arsi a destra ed in alto. Disegnati i contorni dello stomaco, si rileva che il tumore è a.il ipunt o di unione delle due cur\·::itu.r ~ ; la diag·nosi di tumore pilorico si seri ve da sè sulla rparete. Si dà in seguito all 'a1nmalato un pasto di pro,·a, che si estrae dopo un'ora per sott oporlo all'analisi chi1m ica. Dell'esame xadioscopico sii può far senza i111 .tn·o lti casi : esso rimane .però di grande utilità e permette di ;veid.e r·e dei tumori che non si a~r­ tono alla palpazione. Per procedere a ta1e esam e .si fanno in gerire - sei ore prima - roo gra.m.m i di solfaito dd .b ario, ·m escolati con pappa di farina. Nor.malment·e lo stomaco, il duoden o, il digiuno sono vuoti al momento in cui l'amma1a,to s i presenta al radiologo; solamente degli stomaci ,mol1:o allungat~, che discendono fu1 quasi al pube, possono contenere ancora r /4-11/5 della pappa di 1bario, senza che si possa per conseguenza affermare che esiste stenos1. ·S e questa si trovar~­ mente, si osserva un deposito al fondo, ed al disopra del liquido traspar·e nte. Al momento dell'esa.m.e , si .po·ssono fare ingerire altri roo gr. id i solfato di bario con 300 gr. di mucillagine di gomma adr.aga.n te. 1Quando esiste l i1quido nello stom.aco, questa miiscela si frammenta in grosse getta.t e, ohe rag.g iungono i,l fondo dello stolllaCj) stesso più presto che quando esso è vuoto. Questo modo di riempimento è caratteristico e permette di affermare l'es]stenza di liquido anche se questo non si distingue bene per l'assenza della sacoa d 'a:ria. Quando :non rvi è dilatazione gastrica, i 400 gr. della 1J].iscela opaca ~sono s ufficienti per riempire i 3 / 4 dello stomaco ; se qu esto invece è dilatato, si ri.empie solo in parte, cambia di forma, s i allariga trasv·ersa.lmente a · b acinella. N e.l . caso di c.an.cr:o, sd formano immagini 1lacuniari, C!h·e debbono v.enire esaminate di faccia e dd. profilo : a traiverso di -esse le contrazioni non .si propagano, ciò . che costituisce un criterio diagnostico per <lriifferenziarle dalle dclormazion~ spastiche. Le ~mmagini 1ac11.nari risultano dal f.ai_tto che 1a sost anza opaca :non trova posto in corrispondenza del tumore, che riempie la ca,·ità dell'organo;

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S~ZIONE

si comprend€ che la pression.e su.Ila zona lacunare ne a ume nta l'area. Si può· ottenere anche una buona radiografia, la 1q ua1e pE.rò è 1ben lungi dal .fornire i risultati, che ·si ottengono col solo esame radiosc·o pico.

PRATICA

Qualche volta il m1gli<>r1amen;t:o è tale eta dare per qualche mese .l 'illusione della guarigione: 1in. ge11erale ·p erò gli individui operati 1:n tali condizioni non. sopravivivono che poco più di sei mesi. RISULTATI LONTANI DELLJOPERAZIONE.

PROPAGAZIONE LINFATICA ED ESTENSIONE DEL· CARCINOMA.

A parte la r.egion.e della grande tuberosità, che manda i linfatici ·v erso la milza od il cardias, ]e altr€ regioni dello stomaco, specialmente quella piloricai, hanno linfatici , che convergono verso 1a piccola cur\~atura, quelli del1a grande risalgono dietro al piloro. I gangli presi più costa·n temente nei carcinomi del piloro o dell'an•t ro sono quelli della piccola curvatura ; in ,g rado minore invece quelli sotto pilorici, che si trovano nello spessore del legamento gastro-colico. Precocemente ci.n'\·asi sono i gangli r·etropilorici, fra il piloro e ]a faccia ant~rior€ del pancreas. Il carcinoma, S \ ..iluppatos:i a spese della mucosa, raggiunge rapidamente la sottomuc osa, che può contenere noduli arrot:on dati, biancastri; in seguito il carcinoma itm·ade la muscolare e la sierosa. La propagazione in larghezza avviene 11 J)iù spesso \rerso la piccola curvatura, seguendo cioè la leg·g e generale degli ' epiteliomi, che tendono a diffondersi ·verso l 'i.l-0 lin.fati co dell'organo affetto : poco note,·ole è invece l 'in,·asio11e verso j} duodeno. 1

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CONTROINDICAZIONI

ALL'INTERVENTO CHIRURGICO.

Può essere una controi.ndsicazione lo stato di debol€zza: se però questa 1è dovuta ad uno stato di inanizione per difetto di alimentazsione, in rapporto con la s.trenosi pilorica, si può fare l'operazione in due tempi : procedendo cioè dapprima alla .gastro-enterostomia, e, dopo 10-15 giorni, alla resezione. Le controin<l icazioni abitualoi derivano dal fatto della generalizzazione. La presenza di liquido ascitico nell'addome, lo sviluppo 01bnorme del fegato, i gangli sopraclaYico1ari, inguina·l i, l'~ndu­ ramento neoplastico attorno all 'ombeli.co, l'esistenza d~ tumori solidi dell 'o\•aio sono segni dhe debbono arrestare il chirurgo. Quando essi mancano, a meno che l'ammalato non sia assolutamente cac-hettico, il chirurgo deve ritenersri. autorizzato alla lapariatomia. Spesso si ved.rà che ,l 'estirpazione è impossibile: ma anche in tal caso è ~onsigliabi le una gas tro-e11terostomia, che, pur non .g u1arendo gli ammala~i , sop·p rime i disturbi legati al.la stasi gastrica, i \romiti, i dolori, procurando u.n relativo benessere al pavero canceroso, che si spegnerà lentamente pe.r indeb0limento progressivo. 1

I~.eriche,

nel 1906, aveva r:iu11i,t o 88 osservazioni in cui l'ammailato era sopravvissuto o1tre 5 anni, ·ed in qualche oaso anche 16 anni . Témoi111, sopra 169 ammalati sopravvissutsi :all'operazione , me conta 19, che ha?-Jno a.--aggiu.nit o od oltrepassato 5 anni; 3, 6 anni; 4, 9 anni; r, 10 an.ni; l, 12 anni; 1, 13 ainni . Mayo, .su 239 operati .n e co.n ta 62 che hanno oltr.epass-ato 5 a·n:ni; 18, 8 allJili; 7, ro a·n ni; 5, 111 anni; 3, 12 anni. L' A. pur av:e~do perduto j di vista la magior parte dei suoi operati, ne ha seguiti 3 durante 5 anni; 3, 6 a.nini; 2, 7 a:11llli; .i:, •

r3 annri.

Si può quindi concludere che la cura chirurgica del carcinoma gastrico è poss~bile, e che lia situazione migliorerà ancot;a, quando si utilfizzeranno rtutti i mezzi per u.n a .d ia,gnosd .p recoce e si ins isterà per un i ntervento .immediato. 1

fil.

~EDICINA.

SOCIALE.

La limitazione doli' orario di lavoro. La soluzione dei più importanti proble1ni del lavoro si è presentata i·n questo turb~noso dopoguerra, come una necessità dj i·mpr·escin,:libile urg.e nza. Si incalzano le proposte ·e le richieste, si attuano in pochi giorni rifor1ne, che sono stlate oggetto di lunghe discuss ioni, ·d i lotte vivaci, di aspirazionii, che sembravano irraggl.ungi1bili. Molte di -esse, del resto sono da lungo t c:mpo considerate come postulati dei medici, che si sono occupati d1e llo studio di tali questi'oni e vainno arcecolte oon .simpa'tia e sostenute con fervore perchè tendono a portare grcandi. benefici nel .campo dell'igiene e de·1la profilassi sociale. In questo senso, acquista :notevole signiificato la( fi ssavione :lle gale cle1la gio;rnata lavor.ati·va entro certi limit1, che rn on possono essere sorpassaiti se non in coridizio11i tecceziona.li. La questione interessa vivamente il 1neùico e l 'igienis~, perchè intimam·e nte connessa. co11 tutte quelle riguardan.ti l'affatica.m ·e nto e lo s trapazzo, condizioni -che favoriscono lo stabilirsi del surmé11age, l'attecchimento di infezio11i, E.d 1111 genere il benessere dell'indi·viduo e dell'intera società. La lungh1e zza della g iornata la,rorati,1 a ra sub1to note,1011 variazioni dall'antichità ai rlostri •

( T J)


IL POLICLINICO

[ •.\N~f)

:\.XVI, 1-i'Asc. 25] .

giorni. Nulla di preciso può dirsi dell'epoca greco-romana, poichè in quel tempo il .laivoto degli schiavi era completaimente all'arbitrio d·e l padron.e , mentre nessun reclamo poteva110 essi sporgere con la sperainza di ottenere giustj zia (servile caput 1iullu1n fus habet) . Nel medk> evo le .r e·g ole degli 01-,d~ni monastici a-ecenano :al~a fissaz~one di orari di lavoro: d.ati più pre,cisi si ricavano ;nei .secoli segUienti, dagli statuti del1e corpor:azioni ·d 'arbi e mestieri che stabili vano in · generale l'orario di .lravoro da.ll'ial·b a a l tramonto, oon intervalli di un p1a io d'ore per i · pasti. Di soli:to durante la notte non si lavorava, per consid•e razioni ·es tranee al qenessere del la voratore, qu.aili la deficiente illumà.n azione, i pericoli d'incendio, ecc. La Rivolnzione francese, c.ome · '20fill)leme11to della di.cl1iarazion·e dei diritti dell 'uonio, spazzò via le corp·o razioni·, riconoscendo 1:1 lib(~ttà del lavoro. ·G li ·o per,ai, però, impr·epar.ati a quest a libertà teorica ed astratta, si t ro·varc1110 se11za iniziativia .e senza protezione di fronte a ll'arbitrio dei padroni, alle es.i.g·enze dei quali do·vettero piegarsi. Si comprende quali fossero tali esigeittze, quand·o si pensi che do·vette ir1terv.enìre tt11a legge dell'anno V per proibire l>inizio del lavoro prima d1e1le tre del mattino ! In seguito poi, la diffusione nell'uso del1re n1 ~-tc­ ehi.ne e d.el vapore sostituiva il lavoro collettivo a que llo a domicilio, eone-entrando gli operai ne lle of·fi·cine. Il lavoro era di·ventato meno faticoso: s i i·n trodusser9 quindi donne e fanc1ulli n ellie officine, e si credette possibile accrescere la durata dell'orario giornaliero, che venne prolungato in modo barbaramente a.ttoce. Non si può leggere senza racca pri!c cio, la relazione di un 'inchi·esta, fatta dal dott. Villermé negli stabilimenti industriali 1d·i R.ouen ·n1e l 1839. ~.\gli orari di 15-16 ore per gli aclu1ti, non erano inferiori qUJelli dei fanci.uTii, elle dovevano rimar nere in piedi per 16-17 or.e, 13 delle qualì in ambiente chiuso, s·enZia cambiar.e di p.o sto, nè di po. . SlZlOlJJe. • Tale tortura ' eniva i1n:fl1tta a batnbini, anche di 6-8 anni, mal nutriti, -mal vestiti, ·obbligati a i>erco.rrere al mattino ed alla sera la lunga di~tanza., che separa,ra l'alloggio dall'offìcma . Nè · dissi nlili er.a n.o altrove ·l e condizioni, non da noi dove in_ Brianza (a q11anto rifexisce il Carozzi) i bambini> veniv.aino portati nelle gierle alle fabbriche e rjportati la sera aille loro •Case, stanchi, spossati, non in Gern1ani.a dove, nelle fabbriche di chiodi, i bambini la,roravano 14-20 ore. I g.ravi danni di questi orari estie.nua,n.t i sd sono poi rilevati 11el note,role deperimento della salute fisitca dell·e popolazioni nelle regioni industriali, ·deperimento riconosciuto speci~lme11te alle ''"Ìsite di leva . Da un l ato, q11indi, per le 7

pressioni 1e sercitate dalle masse ·01)eraie aJlo scopo di otit'enere m.igliora1nenti nelle conc1izio11i di Javoro, dall '.altro l'interesse stesso dei governi, hànno condotto da un certo tempo ' erso la limitazione dell'orario. La prima applica7.,ione · è stata fatta negli ultimi ·decenni, p€r le donne ed .il fanciulli, in misura però assai diversa seco11do gli Stati. 1Cosi p.er l'Italia l'orario varia da ore 8 1/2 a 11, i11 alri Stati da 5 a 11, u1a era ancora di 14 ore per i ragazzi di 15-16 auui, i11 Finlahdia. ·Orari speciali ven. p.ero ad·ott'a ti per lavorii speciali (minier:e, 111ac,chinisti ·e fuocJ;isti ferroviarii, lavoratori di Stato). · Le riv.endic.azioni oper1aiie, p.erò, da te1npo si sono irrigidite nella formula .delUe 3 ore, cl1e corrisponde al ritor11ello della v·eccl1ia ca11zo11e inglese : '

Eight hours to work, eight hours to play. Eight hours to sleep evght shilling a dJay . (otto ore di la,roro, otto di s,1ago, otto di sonno, otto scellini al giorno). La giornata legal1e di 8 ore è stata accordata i11 Australia, sin dal 23 april.e 1856, e poi più recentem.e11te in diviersi Stati dell'Unione Americaina ; ha inoontrato molto favore in Tinghilterra ed è ora l'ogg.etto di una riforma gener211e, che deve basarsi su accordi internazionali. I~a: Francia e la Spagina 11a11110 .g ià e ma.nato in proposito ttna legg·e, che da noi esiste solo allo stato di prog·etto. ~ T-4E CONSEGUENZE DEGLI ORARI PROLUNGATI.

Il prob lema d·e lla limitazione ·degld. orari va cla noi .c onsiderato soprattutto dail punto di vista igienico, nel senso di pr.evenire l'affatiéamento del lav·o ratore e id i impedire quelle forme morbose, che sono conseguenza della fatica cronica eccessiva e ~he acc0111pagnano sempre . l'inizio dello sviluppo industriale di ogni nazione, e durano fino a che si sia raggiunto, con ltn periodo di assestamento, un l1elativo b·enessere; sono esse che conferisco110 alla questione l 'i·m portanza di un vasto prob1ema sociale. Non ~ da credersri1 però che, s.a lvo casi ecoezionali, si traitti di esaurimento .a cuto; spesso poi non è la fatica muscolare·, o almeno, non è essa sola che determina la stanchezza o lo strapazzo. I primi indizi di questi si 11illevano con un rallentamento nel ritmo • di produzione, con u11a minore destrezza nei movimenti, con un m.aggior numero di sbagli e di colpi mancati. Ma . 11emmeno questi fatti possono costantemente rivelare la stanchezza, quando intervengano fattori estr.anei, come p. e. il desiderio del magg·ior guadagno nel lavoro a cottin10, i richiamd di sorveglianti, .e cc., che tengono de.sta artificialmente l'attenzio1111e, ma non mancano di produrre la stanchezia a nche se inavvertiit'a dal

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[ANNO XXVI,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

lavoratore stesso. E nemmeno è da ritenersi, che ..i fatti accennati si osservino solo nell'ambiente jndustriale: gli uomini d'affari, i liberi professionisti, gli impieg·ati sono tutti soggetti a queste forme di affatican1e11to e ne rise11tono spesso le peggiori consegt1enze, ii1 quanto che il consumo di ei1ergia nen osa è talora qttanto mai esagerato, senza essere controbil'anciato da una corrispondente ~iv.ità muscolare, che ravvivi il metabo1ismo scadente. Dall'affaticamento cro11ico der:i\·auo molti <lanni, i quali colpiscono lo stesso rendimento del lav·oro, che viene dirminuito per qua.n tità e qualità, mentre poi1 la 1naggiore 1norbili1tà del1 'individuo espone questo ad un maggior numero di assenZJe per mai1attia. In rapporto con gli o.rari prolungati si possono mettere numerose forme morbose, sia ,·ere malattie professionali, c ome \·arici, piede piatto (nelle profes~ioni che 1esigono una prolungata permanenza in stazione ·e retta) come crampi , neurirt:i, miositi, sia l'ipertrofia e dilatazione del cuore de-stro, sia d.i sturbi digerenhi1, anemia, forme di , ·era ne11rastenia, ecc. L'ambiente professionale poi, per le s ue stesse condizioni dii aereazione, t emperatura, 11midità, presenza di s ostanze di,_.erse, ec<:., ha grande infi11enza nel s enso di 1·endere più sensibile l'individuo 3illa stanchezza e meno resistente alle forme morbose. In linea genera.le il medii.co non ·PUÒ che e ssere fa\·ore\·ole a iridurre gli orari di lavoro in modo· <la i1npedire la stanchezza. Si cadrebbe però i11 un egualitarismo dannoso nello s tabilire lo stesso orario per le di\·erse categorie di lavoratori, al minatore come al contadino, al garzone di barbiere come al macchinista ferroviario. _t\. presoiindere dai 1aivo1·atori del pensiero in cui non è possibile fissare un limite al lavoro, che può continuare nei periodi di appar.e nte riposo, è evidente che le concli,zioni d.i lavoro sono diversissime, p. e., per 1111 operaio di industrie chimiche o metallurgicl1e, esposti ad emanazio11i nocive, a temperature elevatbe, costretti ad attenzione continua, ed un contadino, che rinc~lza i'l granoturco o pota le viti, con tutta calma, nell 'ampiia vastità della campagna. La stanch·e zza si farà sentire ~on tutti rii suoi effetti, mol1to più presto nel primo che nel. secondo, il qualre può benissimo sopportare anche orari alquanto lunghi. Il problema va quindi risolto Qaso per caso. 1

LE

OBIBZIONI AGI.,I ORARI RIDOttI.

La riduzione del[e ore di. lavoro ha sempre i~ontrato validi oppositori, specialmente perchè si ritiene che, in conseguenza di essa, dimi-

11uisca la produzione, fatto d~ cui non può d·isinteriessarsi il medico perchè quando si tralbta di u~ prov,redimento di indole generale avrebbe una ripercussione . sul· .b enessere della :naz~one e quindi sui lavoratori !Stessi. Qualche anno fa il Gunton, p11esidente cle1l'Istituto di economia politica· di New York, calcol1ava che adottando la gi~rnata di 8 ore negli Stati U11i1ti sarebbe sltaito necessario assumere in servizio 3,552,000 nuovi lavoratori. Evidentein1ente queste cifre sono basate su calcoli teorici e non posso110 aviere grande ''alo1.·e nella pratica, i·n cui le cose debbono proc.eclere diversamente per l 'interve11to di altri fattori. L 'es perienze dii parecchie .industrie, quali p. e., .1,e ·o fficine Zeiss di Jena, la Vieille Monta.g ne iilel Belgio, le min~e~e di oarbone ne.Il' _t\.11stria, occ, a,·e\·.a no. precedenteme11te dimostrato che, in determinate c-0ndizioni, la produzione può anzi aumentare ·oon ,l 'orario ·c.onv.e nientemente ridotto. In questi ultlimi ànni poi, le industrie di guerra hanno portato un notevole co;n!t ribu.tto alla soluzione della questione dimostrando ainzitutto che la capacità lavorativa dell 'indi vi duo non pttò eccedere certi l i1tniti, oltrepassati i quru1i diminuisce assai il rendimento . .Sul principio, di fatti, si era creduto di poter po1tare al massimo l a prod11zione, prolt1ngando gli orarì, sopprimendo il riposo f•e stivo : vii. sono state p. e., in Inghilterra delle maestranze sottoposte fino a 90 ore settima11ali di lavoro. I risultati però furon·o dis astrosi, sia dal punto di ,·ista della produzio11e che per quanto riguardava -la salute degli operai. Si venne· c·o sì nella d,e terminaZ'ione di ridurre I.e ore settimanali di lavoro da i7 a 66 e da 71 a 61, secondo le categorie, ottenendosi come risultato un au1n1e nto del 22 % nella produzione ed una sensibile diminuzione nella morbilità. Ainche da no1, la mobitlitazione industri.ale, per la quale il Ca11bone1li ed il Carozzi han1110 -lavorato con larghe vedute ·e con sagacia di pratici, aveva pure prescritta ttna congrua diminuzione delle ore di lav·oro, che i.n qualcl1e stabilimento è start:a aid ottatai con un aumento di produzione oraria dell 36 %. Il livello della produzione complessiva però, pure essendo grandemente influenzato dalle condiziioni energetiche del lavoratore, potrà rimainere costa;nte, con 1a ·r iduzione dell'orario di 1.a,1oro, solo qua11do si iintroduca una migliore orga:nizzazione, · quando si sostituiscano ili 'uomo le macchine, quando si acceleri il ritmo di ques te. Non sempre però possono supplire i perf.ezionamenti meccanici, nè sempre essere applicabri1i (come p. e., rin mo1rt:e piccole industrie) mentre I 'aumento di ' ' elocità non viene proporzionalmente utilizzato (chè anzi gli errori au0

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[_i\.NNO

IL POLICLINICO

mentano in proporzione maggiore della \1elocità stessa) oppure non è possibile, come nel caso di fusionii di reazioni ohi·m iche. D'ai1tra parte, la maggiore celerità ed intensità del la,·or'o provoca • . più rapidamente stanchezza 1e si ricade qui·n·d i nel danno, che si \'oleva evitare. È da augurarsi che, al dJi, fuori d1 ogni rigida applicazione di regolamento, si riesca ~ ottenere per ogni industria o lavoro, un orario, il quale, compatibil1nente con una produz:lone normale lasci al lavoratore una libertà più ampia di quella oggi goduta; ma e necessfclrio· che l 'adozione dell'orario ri<lotto s·i Ìaccia gradatamente, altrimenti ie industrie non potran110 che risentirne un disagio ed uno squilibrio, che a\1 ranno effetti funesti sulla· produzione. Gi11stame11te itale uso è previsto dalla legge francese e dal progetto dii legge 'Turat11, il q11ale anzi lascia w1 anno di tempo a quel1e aziende, che per l'applicaz:ione della legge dovranno trasformare i loro ~mpianti. Da noi l'adozione delle 8 ore è stat a fatta in modo tum11ltuoso, siochè la legge arriverà pr.obabilmen1tre solo a consolidare .1o stato di fatto. • I~ ~A VORO STR~ORDINARIO.

Connessa con la limitazione dell'orario è la questione d,e l lavoro straordi.n ario: .questo ora vi.ehe in oerte i•Jld ustrie ed aziende concesso q11asi come pr·eu1io, o considerato quasi come normale, sicchè all'orario abituale si a.g gi.ungono quas.i1 sempre un p aio d'ore al / giorno, pagate tal,·olta a parte, talvolta in blocco. Nè diversamente vanno 1e cose in altri Stati, come p. e., in !America, dove l '-0raTio .straord~nario vden·e fatto in medt~a 3-4 mesi all'ia·n110. È necessario ponnvedere perchè, anche quando le ore supplementari veng·ono retribuite largamente, debbano ''enire usate soltanto jn ,-ia a·f fatto eccezionale, altrimenrt:i la legge sulle 8 ore non rappresenterebbe che un aumento di sala.rio e diventerebbe ltna volgare misti:ficazilQne, invece di raggiungere j,1 :11obile scopo che si prefiggie, di proteg gere cioè la salute del lavoratore, impedendone lo strapazzo. Tentlto conto di questa supre1na necessità sociale,. . che inspira l'attuale rifotm.a , occorrerà altresJ. vegliare .aittentamente per d~sc1 plinare in gi11sta misura lo sfibrante la,·oro a don1.i cilio (sweating-system, come efficacemente viene denominato in itllglese) che, fatto i11 pessime co11dizioni igieniche ed eventualmente prolu11gato ~e11za possibilità di controllo, può riuscire quanto n1ai dannoso. Le difficoltà ùi un'oct1laita sorveglianza sono in tal caso assai gra,1i, tan•t o più che essa esige indubitatamente UJna 11otevole limitazione della libertà indò..,.-iduale.

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F:\SC.

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Ciò che dunque è essenziale, è di ridurrre il lavoro entro .i limiti fisiologici, in modo da lasciare un adeguato riposo per la riparazione dei tessuti dell'organismo. Per 01-;a si è adottata la formola d1e1le 8 ore, ma llOll hisogna nascondersi che ulrt:eriori riduzioni potranno essere domanda.te. È noto ·c he Marx valuta a sei ore il tempo di lavoro nece~ario per produrre le somma media dre lle suss1 st enze necessarie per il mantenimento quotidiano del lavoratore : ·a ltri alttori riducono tale tempo, :addirittura a dtte ore (ReindsdorffY ed anche ad un'ora e mezzo (Joynes) . Le discussioni su tale argom.ento d'indole economioo-so- · ci:ale esulano dal nostro campo : \rien però frutto di osservare che il diritto di UJn orario così ridotto pttò ben ~hiamarsi, secondo l'espressione di J. Laforgue, le droit à la paresse, e di ra,.mmentare che il lavoro è l'essenza stessa della: vita, .la quale non è cJ1e un continuo movimento,. una forza in perpetua attività. Lo Zola ci ha presentaito .i n Travail uno scienziato (Jordan) che ha fatto straord~nari.e scoperte col lavoro cli sole due ore al giorno : ma esso non è che la scialba: figura del solito scienziato astratto e mirabolante, creat~ dalla fantasia clei romanzieri, ed un 't1manità che rirfuggisse dalla giioia tormentosa del lavoro aspro e diuturno, sarebbe irrimediabilmente condannata ad esaurirsi nell 'i1ttfi.acchimento dei muscoli e nel torporie dell'intelligenza.

L' IMPmGO

DEI,~~ ORS LIB~~.

Comunque v~dotto l'orario ·di lavoro, sorge il problema sul modo con cui il lavoratore passerà il tempo libero : tenuto conto d-e lle abitudini delle masse, non è fuori luogo temere, almeno in primo tempo, un aumento dell 'alcoolismo. La questio11e del resto è vecchia, perchè già , al tempo di Luigi XI, i guantai adduce·va110 come pr.e testo. per gli or.ari di laivoro prolungati, che gli operai, durante il tempo libero « s'oc" .et dissolutions et à cupent à pLitsieurs jeu,x pei1ie se ·reulent après applique·r à. bien /aire >). I 11 Inghilterra, da 1qù.an,d o gli orari di otto ore sono più frequenti, si sarebbe ,rerificato un aum<::11to , fra le clientele dei cabarcts, ciò che non signifi.C'a .11ulla, perchè I 'alcoolismo è in aumento dovunque. Ad ogni ·m odo, a11cl1e questo iato del problema ·va tenuto in C'onsiderazione : ci consta che a Milano, la· cli11jca del la·v oro ha preso la iniziativa di conferenze di indole igienica e di trattenimienti per il sab:ato inglese; proposte senza dttbbio lodevoli, ma evidentemente limitate ad una cercl1ia ristretta di. inclividui. Occorrono disposizio11i legislative ainpie e pratiche, -

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FASC. 25~

SEZIONE PRATICA

concernenti s·pecialmè11te la lotta at1tialcoolica, che est~nda110 p. e., il riposo festivo agli spac<'i cli bevande alcooliche; occorre <liffondere ecl incoraggiare gli sporls, le gite éarupestri ecl alpine, e sono indisp{msabili prov\·edimenti atti ad assicttrare ad ognuno una buona abitazione, che sia tranqui.l lo riJugio di pa-ce e illOn tu.g urio immon.d o in ripugna11te promiscuità. Il ca·rumino è indubbiamente lu11go e faticoso, ma la visione e la speranza. di giorni ·migliori ci spronano a lottare con tenacia perchè il bene~sere si diffonda ai rejett.i ed ai meschini. INnEx.

SUNTI E RASSEGNE. CHIRURGIA.

I versamenti sanguigni delle cavità sierose. (l"'. DELREZ, A rchi-vcs M éd·icales Belges, dicembre 1913). •

Ha regnato per molto tempo l'opinione classica che il sangue stravasato nelle cavità sierose sf11gga a•lla coag·ulazione; opinion•e basata più su u11a impressione che sulla osservazione metodica. Tappezzate da un rivestime11to vagamente somigiante all'endotelio \iasale, queste cavità presenta110 qualità fisiche apparentemente propizie a mantenere la :fluidità d~l sangue che vi si \ ersa. E' ieerto che le sierose han110, fino ad un certo grado, la proprietà di mantenere allo stato di fluidità cQftilplessi colloidali dell'organismo: lo esemrpio degli essudati sierosi ne è una prova.; l'esperienza clinica giornaliera dimostra che cerrt:i _essudati (o transud ati) della pleura, del peritoneo, delle articolazioni restano fiuicli per tutto il .ten1po che SOl;lO ritenttti nella cavi.tà sierosa e si coagualono quando si estragg·ono e si tengono 1

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in vitro. Tutti questi liquidi di versamento attingono in uilt~ma analisi i loro elementi dal sangue e rappresentano dunque tante vari:età di 1)lasma, e se esse, mentre si coagulano sipontaneamente in, vitro, restano fluide nelle sierose in c11i si seno accumttla:te, ciò non può essere dovuto c-h·e atl un'azione spee\iiale della meu1brana sierosa. 1'·1 a quest'azione non si esercita che ·J1·ei liiniti dei.<=>rminati ; se il plasma essudato di viene instabil e, come è il caso per gli ,essudati c:-he Sttppurano, la membrana sierosa è incapace di impedire la. • coagulazione. Ora, il plasma, sa11guiguo e instabire al più alto grado, molto di più e.lei \"E·rsamenti., e perciò si d eve atn1nettere la pr0tbabilità clella coagttlazione del sangue stravasato 11ella • sierosa. 1

1

Da coagulazione del sangue è 1 'espressione della rottura di 'ieqttilibrio colloi.d ale dei costitueniti del plasma che produce l 'ins<>lubilizzazilone ·della fibrina. Allorchè essa avviene nel ril'oso, .in vitro, si forma un coagulo gelatinoso, che, r·etraendosi, spre111e il siero, che a sua volta contiene della :fibrina solubil·e, la trombina. Se iil sangue viene battuto -in vitro, la fibrinai si raiccoglie in ammassi e grumi di volu·m e variabile; ma nell'u110 e nell'altro caso i prodotti ultimi sono identici : fibri1ia insolubile e siero. Studiando :il modo di comportarsi dei versamel1lti sperimentati nell'animale, si sono avuti risultati che si possono cosl riassumere: 1. In nessun caso il liquido prele·vato con la puntura subisce la coagulazione in 'Vitro, anche q11ando la puntura ·è stata praticata im1nediatamente dopo l'emorragia; di più questo liquido possiede la proprietà del si·ero (ie sso coag·ula il plasma in mezzo ossalato) ; 2 . L'apertura della cavità sierosa nelle ore che seguono l'emorragia fa riconoscere sempre la prresenza .d i coaguli anche quando è praticatta immediatamente do1p o l'arrivo del sangue nella cavità; vale a dire non sola.m,e nte Ja. sierosa non impedisce la coagulazione del sangue m·a no11 la ritarda neppwe ; 3. La proporzione del siero (sangue defi.briJ nato) rispetto al volume dei coaguli, è sempre fortissima; secondo il momento in cui la sierosa ~ :aperta si trovano grossi coaguli rossi o rivestiJln:enti fibrinosi in parte decolorati e .s barazzati <lei loro globuli tossi o infine, tbardivamente, semplici grumi fibrinosi bianchi; 4. N.e ll 'a11imale il riassorbin1ento del sangttC stravasato nelle sierose avviene p·e r lo più rapidissima:mente; 1dap.p rima scompaiono i globt1li e il siero, poi · la fibrina. Contrariam-e·n te a c1ò ch·e avviene nell'uomo, lo stravaso sangt1igno delle si·erose, nel cane, non provoca essudazio11e · sierosa durevole. N ell'uomo, nelle condizioni abitt1ali cl1e i versamenti emorragici della pleu~·a, del peritoneo (e del pericardio) il sangue stravasato subisce senza dubbio la coagulazione, come dimos trano l·e operazioni praticate precocemente dopo la ferita che ha determina.to l'emorragia. Il siero fluido, ii1roagulabi·le, e la fibrina sono i sicuri testimoni dalla coagulazione del sangu·e 11elle grandi sierose. Se, secondariamente, il liquido di punture tardive non ha più i caratteri del siero, se si coagula i1i vitro, ciò <li pende da che vi si sono nlesoo1ati elementi nuo\ i, forniti della reazione della sierosa stessa e che hanno 1.1 caratte re cli plasm.a. Questi fenome11i di essudazione secondaria sono particolarmente evidenti nelle articolazioni. Nel caso, per esempio, d'emartrosi del g·i1

1

3

{17)


[ANNO

IL POLICLINICO

noccl1io .con frattura della rotul.a, la coagulazione è tcosi evidente che non pttò essere co11testata: più l'apertura articolare è precoce più si trovano coaguli cruorici; ma già dopo poche ore il siero si m·e scola al prodotto della reazione secondar·ia dalla sinoviale per cui il liquido tota·le acquista le proprietà di un plasma. Mentre negli! animali il sangue stravasato nelle s1erose si riassorb:e 'rapidissimamente, nell 'uomo non accade cosi. Come dimostrano '.le rotture tubo-ovariche, l 'emoperi tonieo persiste 1ung·amente; se si riassorbe, lascia. dietro di sè aderenze, briglie, provenient~ dall'organie;zazion·e dei coaguli :fibrinosi · o dalla reazione del peritoneo da essi provocata. E' inutil·e d'insisterie sullai lentezza di riassor- , bimento de11 'emotorace e delle lesioni pleuriche definitive ch'esso lascia d~etro di sè. Per le articolazioni le condizioni sono un poc.-o differenti. ;La reazione della sierosa è qui attivis:sima ; il riassorbimento delle· emazie avviene più rapidamente che per l'emotorace e l'emoperito11eo. Qui atncora l'agente dannoso è la .fibrina. B·eruchè l'essudato, col suo importo leucocitario, sia t ale da favorire la :fibrinolisi, certo questa non è sempre completa e non i1npedisce necessariamente l 'organizzazio·n e d·ella :fi bri11a. Da qu.este constatazioni d'ordine 1isio-pat.ologico si possono trarre indicazioni pratiche. Per quel che concerne le e.m artrosi, e specialmente l 'emartro~i del ginocchio, è in(lic:ato di proceder-e all'evacuazione del sangue stravasato. Con la puntura si possono estrarre 1[ siero e il liquido d'essudazione secondaria, ma 11011 i coaguli, e la :fibrina, e sicc~me questi rappre3entano i fattori più dannosi, se non i soli dannosi p er l'avvenire dell'articolazione, si è autorizzati ad es1trarli con mezzi più radioa.li e più efficaci. Tra questi m·ezz.i, la puntura allo scalp·e llo (metodo di Willems) seguita dalla 11.nobiuizzazione immediata e dalla deambulazione è attualm ente il processo di scelta. Il sangue e la :fibrina essendo evacuati, la reazione ·e ssttdativa secondaria della sinoviale 11on si stabilisce e in qualche gior110 la funzione viene ii11tieramente recuperata. Le en1orragie addominali pratica1nente sono sempre traittate con la laparatomi.a non per le possibili conseg·ue11ze tardi,·e dell'emorragia, n1a per consider azioni cliniche urge11.ti (anemia, lesio11e ·v iscerale). Il trattamento dell'emotorace si confonde essenzialmente con quello delle ferite plet1ro-pol1no11ari. Pri111a della gtterra i par~ri erano divisi (li fronte all 'indicazioue operatoria, che si consider ava come for1nale quando un'emorragia persiste11te minacciava ìa vita del ferito, mentre nei casi meno gravi o benigni alcu11i restavano fe1

XXVI, FASC. 25]

deli alla ·legge <'lassica dell'astensione, altti preconizzavano l'interv<:>11to siste111atico. Attualme~1te, anche nei casi consideraiti come benigni, in cui i sintomi cliniici non esigono d'intervenire, consid erando che il riassorbimento si compie lentissima.n iente e che si possono deter1ninare deule • si1iecl1ie diffuse dall'organizzazione dei coaguli fibrinosi1, l 'ievacuazione del sangue e dei coaguli con la semplice pleurotomia se1nbra il procedimento di scelta. B. MASCI. 1

RADIOLOGIA.

,

La localizzazione dei corpi estranei mediante i principio dello spostamento solidale ed orizzontale del tubo e del piano di proiezione. (PI'tTARELLI

E.,

Ri1Jista C-ritica di

e l i1ii(;Q.

Me di-

ca, an. XIX, n. 47 e 48). Si disti:nguono e possono darsi tre casi : 1 ° caso : ·il proiettile si trova in 11n piano verticale diverso da qtt:ello su cui giace il raggio norma~e (:fig. l);

'

'-----------------~w

caso : il proiettile si tro·v a sopra lo stesso

Piano \Terticale su cui si trova il rao-o·io nor1nale (:fig. 2) ; b~

. -.. •

I

A

,•

'

I

O.> Et----~r

. 3° caso : il proiettile si trova sul raggio normale (:fig. 3).

-


[ANNO

XXVI,

FASC.

25]

SEZIONJ<: PRATICA

In tutt'e tre le figure, MNOP è il piano verEG = FH == .4D X EB =AD X FC (2 ) ticale su cui giace il raggio normale AD; AB AC OPM 1N 1 , ;.1 pigno di proiezione ~orizzontale· AD . ' ' EG = FH =AD X (~~-GH) (3) il raggio norn;iale; E, F, i punti estremi dello sposta·me11to del s.ist·ema ~ tubo-piano, che si muole quali rappresentano dunque cinque 111odi di ,.~ i11 ~en.so orizzo11tale, qui~di parallelo ail piano dt pro1ez1on·e ; B .• C, le proi•e zioni idel icorpo estra- calcolare la profondità del proiettile. Praticamente; si può tare a meno di tutti n·eo nelle sue <lue posizioni estreme; R, una marca di repere situ.~ta in un punto qualunque questi calcoli ricorrendo ai semplici artifizi che seguono: del raggio normale. Caso I. - Sulla carta lucida dei diseo-11atori Dalla fig. 1a. deriva la seconda : at1mentando • • ti l'angolo BDC fino a di,renir piatto, la piramide s1 riproduca no, di sulla laSltra, le proiezioni B, D e C: si congiungano i oentri1 di figura dil B e ADBC della fig. r si trasforma inel triangolo C col centro di figura di D, e il centro di fi o-ura i l B C della fig. 2. Dalla. fig. 2 deriva poi la 3a : di B col .centro di figura di C: dis·egnato t:icosl av,1icinando i·l corpo •e straneo al raggio normale, quando l'uno si confonde sull'altro i punti E ed i~ .triangolo DBC, mediante ri!g a da parallele si tirino dµe parallele alla BC: l'una, indefinita L si fonderanno in u110, e parimenti in uno si fonderanno i pu11ti D, l3, e G. Nelle figure le che passi per D; l'altra, di lunghezza egua[~ allo spostamento del sistema tubo-p1ano, che arstesse lettere dinotauo gli stessi punti. Ora si congiunga E con F, B con C, e D icon rivi sullte rette DB e DC. Abbian10 così, delle tre misure ricet1cate, due B e con C; da E e <la 1'' si conducano le perpen<licolari EG ed FH rispettivamente swlle DB te diretta·mente misurabili, cioè l'angolo ODB 0 l'angolo PDC, che rappresentano la direzio11e clel DC, le qt1ali saranno perpendicola ri al pia.no corpo 1estraneo in rapporto al ragg·io normale, . Q l'.INOP; si condt'1Cano le perp.e11dicolari El., FL sulla AD; si congiung·a, infine, G con H. L'an- quindi alle nostr.e mMche d'.i, repere; e la distanza golo ODR rappresenterà Ja direzio n.e e il seg- DG o D H, ch·e rappresentano la distanza del me1nento DG la dista11.za del proiettile n·e lla posi- d esin10 cotpo estraneo dal raggio norn1ale. Resta zione E e in relazione al punto dn repere R; a calco1are la profondità EG=FH, che· si fa;à ~ I 'angolo PDC r~ppresenterà la direzione e DH in base ahl.a e quazione (1) su riferita. Se. ad AD (distanza focale) si dà un valore cola distanza del medesi'm o proiettile in relazione al ridetto repere, ma nella posizione F; EG-=Fl-1 stante, il valore di EG=FH varierà in ragione rappre!enterà la profondità del proiettiQe in rap- diretta di BG ,e indiret.ta di DB; od a nche in raporto al pia110 di proiezione OP.~'1 1 N', sia nella gio11e diretta di HC e indiretta di DC. Stt tale principio gli au·t ori han110 costruìfo e calcola to r)osizione E, sia nella posizione F. ttna tavola, rip.o rtata n~l n. 34, anno XIX, della Di tutte queste quantità, due sono a noi. n<Jte, Ri'Vista Critica di Cfinica Medica. fE : chè prese cld arbitrio nostro, ~ic·~ : la distanza Casi II e I~I. - Ancora più semplice è qui aa focale AD e lo spostamento EF del sistema tul>-0piano di proiezione. In questo piano di proie- bisogna. Si misurino sulla lastra le distanze BD zione, che sarà poi la lastra fotografica, r,ossia- e DC (fig. 2) e BC (fig. 3), prendendo i centri mo misurare direttan1etJJte D B, D C ·e 73C, 11on- di figura delle immagini radiografiche, e si richè gli angol~ ODB e PDC; non ci r esta quindi portino sulla carta tnillimetrata dei disegnatori, riducendole alla metà del vero. Dal punto D cl1e a calcolare EG=Fl-1 e DG ovvero DH. I triangoli ADB e ADC, a.vendo il lato co1nune delle dtte figure si dis·egni il segm.ento perpendicolare AD ·e guale alla metà della distanza f oA D ,,erticale, e giacendo c.oi lati DB e DC sopra cale ; si congiunga A con B e con C de1la fig. 2, un piano orizzontale, sono rettang·oli in D, e i loro piani sono ·verticali. Il segmento GH, es- e oon C della fig. 3, e si tiri EF parallela a BC ed •egt1ale alla metà dello spostamento del sise11do parallelo ad EF e compreso aome esso fra due parallele EG ed FH, sarà eguale ad EF; per stema tubo-piano. !-i.vremo cosi in misure dirette la stessa ragione EG sarà eguale a FI-1. Inoltre sulla carta le lunghezze di EL=GD della fig. 2, essendo EG ed FI-l parallele ad AD, il triangolo e di EG nell e figure 2 1e 3, lunghezze ridotte alla n1età; per :a.vere le lunghezze vere, si radA DB sarà sim'i·le al tria11g-0lo EGB, e il triangolo doppiano i risultati. ADC simile al triangolo FHC. Essendo EF paNel caso 3° l:a cosa può procedere ancora più rallela a BC, il triangolo AEF sarà simile al spedita. Disegnate BC, .4.B e AC ridotte alla triangolo ABC. Da quest·e proprietà fondamenm·e tà, si t'iri EF para~lela a BC; il segn1ento !iB tali ne derivano le equazioni s,e guen·t i: sPr.l eguale ad EG=FH delle altre due fi,rure <:> EG = FH :;:: ADD~ GB =AD HC (I) S. A. 1

1

1

;C

"

••

(19)


NOTE E CONTRIBUTI . Digitale e broneopulmonlte grippale.

'

[ANNO XXVI, ·?ASC. ~.5]

IL POLIC,LINICO

'788 I

Nel fasci.colo 9, del Policlinico, Sezione Pratica, il dott. S. A vagmina parlando della « Digit ale e ila Broncopulmonite grippale» dice testualmente. In tutti i crusi di bronco-.pulmonite gripIJ:ale caduti sotto la ·mia osservazione sen1.p r·e ho constatato una bradic'l(lrdia che spesso arriva va a 50-60 p . al m. e che 1talora si fapeva più spi.c-cata a mano a mano che l'ammalalto peggiorava, per cui n elle bronco-pulmoniti grippali la digitale « è inutile se . non dannosa » affermazione che sarebbe basata sull'osservazio11.e personale di un gran numero di casi, circa 2000. Anche senza voler uscire dalla Jetteratura del Policlinico ricorderò parecchi autori le cui vedute sono in opposizione con quelle di .Ava• gruna. CÒsì : « I. Mackenzie- S1fnti e Rasse.g-1ie. Complicazioni cardiache deLl'influenzia » dice ..... 5< Gli effetti •dell 'infl.ue11za sul cuore sono nella maggioranza dei casi analoghi a quelli prodotti da altre infezioni a decorso favorevole : tachicardia, legge ro aumento di volume, eoc ..... » « G. Dragotti!. Policli1iico. - Le manifestazioni nerv-0se dell'influenza » dice..... « Sono l 'espressione di una vagopa_i:alisi la tachicardia ,n otevole che in un caso ricordato da Teissier r aggiunse 172 battiti al minuto e in un caso di Huchard perfino 300. C<1S~ si hann ì con~estic.:ni puln1c.nari vagoparalitiche con di.spn~.J sube>ttttsit<l, e,·c . « G. Dragotti. Policli_n ico. Pulmonite influenzale e pulmonite pestosa..... Oltre a ciò mancano nell'anatomia patologica della peste le alterazioni a carico del sistema cardiovascolare che sono rostanti nell'influenza e danno ragione dei sintomi di adinamia cardiaca così fatale nelle forme pneu·moniche influenzali». « De Brume. llll'accademia d-i Medicina di Parigi. - Pulmonite pestosa re pcllnon~te grippale -- dice ..... « Invece nelle forme pulmontlticl1e e broncopulmonitiche da influ·e nzq. l'attività cardiaca è compromessa sin dall'inizio». È ' 'ero che parecchi 11anno parlato di una bradicardia. o meglio di un polso piuttosto raro in r apporto al11a temperatura cli.e si osserva ·n ell 'infiuenza, ma si sono riferiti1 sempre a casi d'influenza senza complicazioni broncopulmona1:i . Anch'io nella mia modesta pratica civile e militare ho potuto notare casi ti'influenza non comrlicati con lieve br adicardia specie in individui robusti e ben nutritr e casi con tachica rdia ii1 soggetti g racili ·e piutto.sto deper1ti; ma ho i.n oltre osservato molti casi d'intiuenza con pulmo(20)

ntliti e broncopulmoniti che costantemente presentavano tachicardia piuttosto notevole. E sporrò p€rieiò, in breve quadro sint etico, parecchi casi d'ammalati d 'inflt1enza con co1nplicazio11i broncopulmo11ari curati i1n ospedale nei quali è evidente la tachicarclia nonostante l'uso della digitale che in alcuni casi veniva somministrata alla dose di 1 gr. al giorno. In tutti è segnata la · temperatttra mattutina e la relativa frequenza del polso. I-1a febbre veniva spesso controllata .i11 modo cihe si può essere s icuri che la frequenza d·e l polso è in diretto rapporto alla temperattura s~ gnata e non a una più ele vata. In due soli casi dei 27 segnati nel quadro fu riscontrata tachicardia lieve, ma nei! 24 la malattia ebbe tutto l'aspetfo di un paratid:o quantunque la emoculturia e la sierodiagnosi fossero negativi ; nel 23 La malattia si esaurì in poco tempo. Il cuore nelle broncopulmoniti e pulmoniti da influenza reag1sce, l(X>lne è tloto, a tre stimoli di\rersi: aumento della t emperatura, tossine prodotte dagli agenti patog·eni, oSlbacolo di circolo 11el polmone: in pri1no tempo aumenta la forza si·s t-0Rica (nel periodo iniziale di tutte le malattie febbrili il polso è forte, piuttosto raro, ritmico, pieno) ; in secondo tempo diventa tachicardico, stanco (il polso è pi11ttosto debole, frequente, ritmico, piccolò). È in questo periodo che bisogna venire in aiuto del cuore s omministrando un medicamento che eserciti la sua azione tonica direttamente sul miocardio. Ed io ho spesso somministrato la digitate alla dose di ctgr. 50 al giorno asosciata al1a canfora in tate periodo, ed ho avuto sempre be11efi1ci effetti (il polso ·i nfatti diveniva meno fr~quente, più pieno., più valido) ma ne sospendevo subito l'uso quando il polso non veniva per nulla modificato. Ricordo anzi che i11 quei casi nei quali digitale 11on riusciva a diminuire la frequenza del polso la prognosi fu quasi sempre infaust a. (La digiltale ' eni va q. 1nettere .i n evidenza semiologica. le profon~e lesioni del miocardio). E ciò risulta anche dal breve quadro sintetico: infatti nei numeri 4-12-13-22 nei quali la digitale non riuscì a modificare per llttlla la tachicardia esistente si ebbe esito infausto; nei numeri 2-3-78-14, ecc., dnvece nei quali la digitale sin dallo inizio mitigò notevolme11te la tachicardia, si ebbe ·e sito favorevole. · Non ho n-0t.a;to p'erò alcuna azione diretta della digitale sulle pulmoniti e broncopulmoniti (la iitfluenza sia accorciandone il docorso, che rendendone più mi•te la forma. Sono convinto quindi che la digitale in tali forme risponda come ottimo tonico del miocardio ed è bene venga som-

1

aa

1

....


.. XXVI,

[ANNO

FASC. 25]

OsPED~lt 0125. I

SEZIONE PRATICA

Casi d'fnftuenza con. complica.z ioni broncopulmonari. Dic. 918-Febbr. 919.

.

,

Digitale Ammalato

Degenza

Diagnosi

Giotno

o lii

Sold. Fl. Esercito Italiano

30-XI . al 24-XII

Broncopulmonite bilater. Pleurite pur. destra.

s. G. Es. It.

30-XI al 29-Xll

Broncopulmo-, nite bilater.

8-XII

38 .5 37.8 38.7 37·5

I08 102 112 100

38.2 38 .5 37 .5 36.8

100 95 86 7i /

I-XII

38 .2

IOO

4 8

3? . 9

I24 94 82 7...

IO

12 16 6-XII IO

I4 I8 3

4

5

6

29-XI al 22-XII

Serg. A. Es. I t

B roncopulmonite bilater.

Broncopulmonite destra.

I2 ?6

38 37.5 36 .5

I2-XII I5 I8 20 22 24

38 37.8 40.2 37.5 37.9 38

SoJd. W. Esercito Nemico

11-XII al 26-XII

s. F.

12-XII al 21-I

Bronchite.

I 6-XII 20 24 28 2-I

38.6 38 37·!' 37 36.2

14-XII a l 23-I

Broncopulmonite. Pleur. pur. sinistra.

24-XII 28 2-I

38 38.2 38. 1 37.8 37.5

Es. lt.

s.

s.

Es. Nem.

5

8 7

s. M.

14-XII al 29-XII.

Es. N em.

8

s. B. Es. It.

I-XII al 24-I

9

s. P. Es. Nem.

20-XII al I2-I

IO

Serg. G. Es. It.

I-XII al 20-XII

Pulmonite bilaterale .

Pulmonite sin. Pleurite es. sinistra.

I6-XII 18 20 24 . 6-XII IO

I5 25

Broncopulmonite bilater.

2-XII 6 IO

14 .

12

13

s. c. Es. It.

18-XII al 7-I

Pulmonite bilaterale.

s. Ja. Es. Nem.

19-XII al 10-I

Pulmo11ite bilaterale.

s. K. Es. Nem.

25-Xll al 7-I ·

Pulmonite bilaterale.

s. N. Es, It.

25-XlI al 10-I

Broncopulmonite destra.

30-XII 3-I 5

7

92 94 90 88 88

90

Bo

38.7 38.9 31 .8 37. 2

38.8 38 . I 38.I 36.2

Guarito dalla forma bronco pulmonare gravissima fu inviato in reparto chirurgico per la tora· cotomia.

• • •

gr,

I

guarito

. La digitale venne sominini·

• ctgr.

50

guarito

Soggetto deperito.

g1. I ctgr. 50

gr. •• -

morto

In questo caso furono fatte anche le iniezioni endovenose di elettrargol.

I

'

niente

guarito

niente

rep. chir.

Ben nutrito.

Guarito della broncopulmonite fu inviato in chirurgia per la toracotoinia.

guarito ctgr. 50

guarito

92 I OO

strata alta· dose di 1 gr. perchè il polso era debole e piccolo.

ctgr. 50

88 86

98 95 88 82

niente

guarito

96 90 88 74 .

niente

guarito

94

niente

guarito

IOO

96 88

21-XII 25 30 5-I

5

116 150 12 ... 140 I50

lob

20-XII 24 30 3-1

28-XII 31 3-1

100

ctgr. 50

96

Bronchite.

II

reparto chirurgia

somministr.

Po.

2

Osservazioni

o

z

I

Esito

95 100 IOO

120

39.5 37.5 38.5 38 .5 37.6 38.6 37.9 36.9

130 110

118 120

gr.

tnorto

In questo caso furono fatte le iniezioni endomuscolari di elettrargol a forti dosi.

morto

In questo caso furono I atte ioiez. di elettrargol di forti dosi e dal 30-XII al 3-I si ebbe note vole miglioria con abbass. di temperatura, dopo si ebbe peggior.

I

gr.

I

• •

ctgr. 50

• -

guarito •

1~

(21)


[-t\NNO XXVI, FAs~ . 25]

IL POLICLINICO

790

Segue: Casi i' infiuenza con complicazioni broncopulmonaYi. Dic. 918-Febbr. 919. GJ

~

Digitale

M

o

Ammalato

~

Degenza

Diagnosi

Giorno

ot/l

Esito

Osservazioni

somministr.

o

z

~

I5

s. Sch. Es. Nem .

7-I al 20-I

Bronchite.

8-I 12 I6 I8

I6

s. D. Es. Nem.

Io-I al 22-I

BroncopulmoL. nite bllatex.

II-I I3 I6 Ig

s,

I7

I8

I.

sold. Es. N em.

I9

I2-I al 28-I

2I

s. M. Es . It.

20-I al I o-II

s. R . Es. It.

15-I al 3-III

s. P. Es. Nem.

90 85

22 26

Bo

I 6-I 20 24 28

86 95 85 78

Pulmonite destra.

22-I 25 28 I-II

B roncopulmonite destra.

I9-

II-II al 5-IlI Broncopulmonite bilater.

I2-II I5 20 I-III 3

20-II 24 26 I-III 7 I2

I5-II al 3-III Broncopulmonite bilater.

Ig-I I 2I 23 24 26 28 2-III

18-II al 5-III Bronchiolite.

20-II al 7-IIl Broncopulmonite -bilater.

·.

38 .4 37. 9 38.2 37 .8

90 I02 98 90

• -

ctgr. 50

niente

guarito

. g uarito ctgr. 50

'

Bo 37.2 37.3 37.5 38.2 37.5

94 I04 104 Il.O

niorto

gr.

I

II4

80 85 70 60

nien te

39 38.8 38 . 37. 2 37.5 37.2

82

niente

38.4 38.2 37.6 37.3 37,8 37 .7 37 . 2 36. 5

90

Bo

I04 II4 I ~2

I02

96 88 84

39 . 2 39 38 37 36.5

.IOO

22-II 24 26 28 2-III

38 . 6 38 .6 39 38 .4 37,5 36.7

88 92 98

I02 96 88 80

I08

92 84

-

Il IS marzo fu inv iato in reparto chirurgico per la toracotomia. La frequenza del polso coincide con l'inizio della p leurite. guarito

guarito

guarito

ctgr. 50 •

Soggetto gracile e deperito.

-.

gr. I ctgr. 50

niente

In questo caso furono fatte an(':he iuiez. end ov. d i elettrargol 3 da 5 eme. e 3 da Io eme. dal 25-II al 2-I l I e non fu notato alcun miglioramento.

guarit o

i6 58 85 94

22-II 25 28 I-III 3

4

ctgr. 50

96 94 82

I8-II 20 23 27

4

guarito

66

2I 25 28

Gastroenterite, pleurite pur. destra

(22)

94

90 98

s. Si. Es. Nem .

s. G. Es . It.

guarito

I.f.-I I8

24

s. St. Es. Nem .

niente

Pulmonite bilaterale.

I5-II al 5-III Broncopulmonite destra.

26

85

90 98 90 80

s. Z. Es. Nem.

s. N . Es. N em.

guarito

I2-I I6 20 24

23

25

niente

Pulmonite bìlaterale.

Broncopulmonite bilater.

sold. Es. Nem.

20

22

Io-I al 20-Il

37.5 37 . 8 37.2 36.7

90 94 90 80

Soggetto gracile e deperito.


[ANNO

XXVI, FASC. 25]

.

SEZIONE PRA'rICA

• ministrata aJla dose di ctgr. 50 al giorno it1 tutti quei casi nei quali non sia controindicata per lo stato del miocardio. Ospedale da campo 0125. GIANNELLI dott. DOMENICO.

lCOlDEIIE, SOCIETÀ MEDICHE, CONGRESSI •

Società Lon1barda di Scienze ltlediche e Biologiche In Milano. Seduta del 16 maggio 1919. Presidenza del prof. DEVOTO.

'

Sulla rigenerazione ossea nelle fratture per arma da fuoco con estesa perdita di sostanza. BALDO RossI. - Prendendo le mosse da una interessante constataz.ione fatta da Lériche e Polioard (Bull et mém. Soc. Chir., Paris. n. 25, 1918) che nel tessuto di granulazioni può, in determinate condizioni, verificarsi una ossificazio11e all'infuori di ogni attivi.t~ periost.:'lle, l'A., in tre casi di gravi fratture per arma da fuoco, n ei quali il trattamento dei processi infettivi in atto aveva richiesto 11na scheggecto1nia totale, col risultato di u11a estesa ·p erdita di sostanza ossea, ha cercato di eccitare la rigenerazione di questa col seguente procedimento. Rooentati i due monconi residui, pratica in ciasct1no una perforazione attraverso la · quale conduce all'esterno le estremità di un fascio di crini di Firenze, adagiando la parte mediana nel solco granulante interframmentario e sopra di esso sutura le parti molli in modo da costituire intorno ai fili un canale chiuso stabilente come una continuità tra ttn canale midollare e 1'altro. Le estremità dei fili, lasciate lunghe, si .annodano al di fuori della ferita, ie og ni quattro cinque giorni si fa scorrere, previa disi11fezione çon tintura di iodio, il tratto esterno dentro nel cana.le e vice\tersa. Questo m.a.t eriale estraneo che viene lasci.iato i11 posto fino a .che l a neoformazione ossea non sia avanzata avrebbe il compito di ·es·erc~tare ·un-a azion·e irritante sul tessuto di granulazione e sui resti di periostio e di eccitarne le proprietà osteogeniche. Nei rtre casi così curati (due fratture di omero, uno di gamba) l'A. lia ottenuto in breve tempo la riproduzione di estesi ·t ratti di diafisi (8-10 cm.) e la neoformazione si è eff.e ttuata con modal~tà tali dia far pensare che sia avvenuta precisamente lungo i fili. _ L' A. si propone di studiare, con ricer.~he spe-

rin1ental'i, il processo di rigenerazione ossea in qtteste circostanze e stabilire il valore e il modo di azione dell'elemento irritativo, che nelle applicazioni cliniche da lui fatte ha dato così buoni risultati.

Rilievo di dettaglio nello studio radiologico del pneumotorace terapeutico. FELICE PERUSSIA - Una. delle .c ondizioni fo.nda1nentali per la cur~ pneumotoracica. della tisi polmonare, l'elisione cioè dellé cavità morbose, è più difficile ad ottenersi di quello che abitualmente non si creda. Se infa-tt~ si iesamina.n o i pazienti, trattati col pneu·motòrace, CQllla radioscopia in proiezione obliqua, così da. separare l'ombra del troncone polmonare compresso da quella del mediastino, si v1ed1e spesso come persistano evidenti immagini cavitarie nell'ombra uniformemente grigia del pol·mone collabito. E questo, mentre alla percussione ed a11'asco1tazi~ne le caver.ne .erano div·e ntate completamente mute ed il pneumotorace doveva giudicarsi all~ stregua dei comun.~ .c1·iteri clinici, perfie ttamente riuscito. A dimostrazione di questo fatto l '0. presenta diversi racliogrammi. Il rilievo non deve recare meraviglia quqndo si pensi all·e condizioni! di infiltrazione e di sclerosi. in cui trovasi abitualmente il tessuto polmonare intorno alle caverne, .e tale quindi da ostacolare il collabire dello stesso. In due casi di pneumotoraioe pro\1ocato ad arte ii1 individui sani per sfuggire al servizio mili·tàre, l '0 ., constatando 1'assoluta t1nifor-mità diel1'ombra clel polmone co1npresso, sospettò la frode, ed infaitti, lasciato riassorbire il pneumotorace, si potè constatare l'assoluta 1ntegrità a.et polmone. Dott. L~ PRETI.

1

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IL POLrcirNICO

792

tANNO XXVI,

1.•Asc. 251

\

APPUNTI DI MEDICINA PRATICA. CASISTICA E TERAPIA. Sindrome paralitica pelvi-trocanterica consecutiva a iniezioni intr~glutee di chinino. Quando vengano fatte da mani ii1esperte, le comuni iniezioni di chinino frequ·entemente • • clànno luogo o alla puntura chininica del grosso tronco nervoso dello sciatico o a reazioni infiammatorie perinervose con i noti e ben chiar-~ sintomi di neurite sciatica paralitica post-chininica, che colpisce o tutto il tronco o un suo ramo, fra .c ui più frequentemente lo s<:iatico popliteo i.nterno. Alcune volte però ~ 'iniez.io11e del1'alcalotide pt1ò arrivare a ledere uno speciale carrefour nervoso, determinando la paralisi dei muscoli pelvi-trocanterici. \tediamo oome. I , muscoli coxofemorali si possono dl.videre it1 due piani: l'uno superficiale . comprendente J tre glutei, 1l'altro profondo costituito dai due g·emelli, ·dal piramidale e dal quadrato crurailie. Questi mt1scoli sono innervati d.a lle branche collaterali posteriori del plesso sacrale : trala.sciando il grande glt1teo, che è innervato dal n. · piccolo sciatico, consideriamo il medio e ~·l piccolo gluteo, innervati dal n. glutt=o superiore : questo 11ervo è posto in fon do all incisura ischiatica ed ba a sua volta accanto i nervi -del piramidale,

dio e piccolo gluteo. Ora si sa che vellicando • la pianta del piede, si ha una contrazione del tensore; nelle forme in questione siffatto riflesso manca o è debolissimo dal lato leso. Noi abbiamo dunque u11a sindrome nella lesione d~ questo carrefour nervoso : atteggiamento particolare dell'anca, speciale elaudicazione, impossibiltà o quasi di ruotare all 'esterno l'arto inferiore, abolizio11e o grave diminuzione del riflesso del tensore, disturbi della reazione elettri.ca del 1nedio e piccolo gluteo (gli altF<i muscoli darebbero egualmente alterata reazione elettrica ma sono troppo profondi per essere saggiati). Siccome non è raro, specie oggi, di vedere ammalati, nei quali le iniezioni intragl~tee di chinino producono danni più o meno facilmente individualizzabili, non sarà inutile aver segnalato questo quadro clinico, la cui prognosi qualcl1e volta è riservata quoad restitutionem a.d in-

tegrum. G.

SABATINl.

La reazione di Herxheimer per il chinino nella malaria.

Analoga.mente ia quanto isi osserva ltalvoJ.ta per il merc.urio nella sifirlide, cioè :u.n'esagerazione dei sintomi, si notaino talora ne11a malia.ria accessi febbrili.i dovuti al .chi·ni.no~ In di1e cas1 osservati da Autric Bulletin .de l' Académ. de Medéci·rie} 1 gen,.. 19r9) la sospensione del chinino dei gemelli e del quad·rato crurale. fu sufficiente per troncare gli accessi, eh-e veniA questo gruppo di nervi (gluteo superiore,, v.a no giornalmente. n. del piramidale, dei gemelli e del quadrato La reazione di Herxheimer per la chinina è crurale) Sicard e Roger (Paris méd., r918, n. 45) attribuita al fatto che ron la distruzione dei paha11no . dato il nome di « carrrefour nerveux élé- ' rassiti per mezzo del chinino, si mettono in lictif ». Leso esso da una. iniezione chini'nicia, bertà dei prodotti tossici, che •p rovocano l •acces... viene pregiudicata la funzione dei muscoli cor- so febbrile; il chinino può dunque essere danrispondenti, che hanno la funzione di ruotare ' noso, qualora venga soanministralo troppo poco all 1esterno il femore o di raddrizzar~ il bacino, tempo prima dell'accesso, che viene da esso rina:11 seconda del punto d'attacco che si considera. forzato. Il pericolo è 1naggiore nelle f-0rn1e gravi; Quindi è facile capire la sintomatologia cli- c1uando sono stati raggiunti i limiti cli resistenza nica. Nella stazione eretta notasi atrofia della d·ell 1organismo. muscolatura g.lutea, con prominenza del gran La quantità di chi11ino non deve, seco11do l' A. trocantere e dell'ischio; nella posizione orizzon- ·essere proporzionale alla gravità rlell' accesso, t ale, rotazione esterna ddl 'arto inferiore ; nel anzi, .al contrario, qua11to più gra,re è 11i!llfezio· cammino, claudicazione a tipo di lussazione con- · :ne, maggiore deve essere lia prudenza per quantò genita dell 1anca. L 1atrofia dell'arto è minima; riguarda 1ia dose. Qttanclo non si conosce l 'or.a la reazione elettrica dei muscoli con1andati dal del ritorno dell'accesso, e quindi non si- può dare grande sciatico è logicamente intatta. I dolori il chinino otto ore prima di questo, è meglio subbiettivi, vivissimi in prin10 tempo nella re- so-inministrarlo dopo di esso, o, almeno quando gione dell'anca, s'aittenuano e non si risv~gliano si inizia la defervescenza. Nella malaria grave, cl1e nei mutamenti. di tempo. perniciosa, si deve fare il trattamento sintomaA ciò aggiungasi un altro si11toma indiretto: tico prima di iniziare que1lo chininico, che, speil torpore del muscolo tensore della fascia lata. cialmente co11 le grandi dosi, può esagerare i Questo mt1scolo è at1cor esso innervato dal n. sintomi e portare a .m orte 1'~mmalato. gluteo superiore; quindi subisce la sorte del mefil. 1

(24)

-


[A~o XXVI, FASC. 25]

SEZIONE PRATICA

Intossicazione da pasta di Beek al sottonitrato di bismuto.

I buoni risultati terapeutici, che si ottengono con la pasta di Beck, sono fuori discussione; però . ' in relazione alla possibilità di avvelenamento, sarà necessario assicurarsi prima dell'uso, che il fegato ed i reni funzionino bene. I fenomeni tossici clovuti al bismuto sono da attribuirsi alla trasformazione dei sali insolubili in sali solubili; clò accade per l'azione dei liquidi dell'organismo e s\lecialmente per sostanze alb11minoidi, che favoriscono la solubilità dell'ossido metallico. Bisogna evitare1'uso de] sottonitrato di bismuto nelle larghe ferite, per ]e quali sono appunto riferiti i casi di intossicazione. Per quanto riguarda l'uso della pasta di Beck, bisogna guardarsi dall'iniettarne quantità troppo grandi e, ad · ogni modo, si deve stare attenti ai primi sintomi di intossicazione, per lavare il tratto fistoloso con olio sterile, e riempirlo nuovamente con olio, che vi si lascia in posto per 24 ore. L'asportazione della pasta per mezzo del ra~ schiamento aprirebbe nuove vie ali' assorbimento. Eliminata la pasta, ogni pericolo di intossicazione è scomparso e non si deve dare troppa importanza ad una colorazione bluastra delle gengive, che lo stesso Beck ha osservato nel' 20 % dei casi, senza sintomi tossici. Ad ogni modo, per evitare qualsiasi pericolo, alcuni cltlrurghi consigliano l'uso del carbonato, in vece del sottonitrato. (New York. Med. journat, 29 marzo 1919.

"'· s.

Il valore del metodi terapeutici della sifilide. I .numerosi .m etodi di cura del.la sifilid e possono riunirsi i1n tre gruppi : •I) medicazione mercuriale; 2) arsenicale; 3) metodo misto simultaneo. La cura merc.uriale esclusiva è poco i11 favore attualmente : con l e 1d osi abituali, n.o n si impediscono gli a~identi delle mucose ; si è qt1dmdi tentato di elevare le dosi, ott'enendone spesso .l'intolleranza ·p er il medicamento, o dii som.m inistra,r e il calomelano per via endovenosa, ciò che non ha impedito in un caso di M. Pinard .(Presse médicale, 8 maggio I9I9) che si sviluppasse una sifilride malig.n a. Il metodo misto (novarsenobenzol ·e bijoduro, cianuro od o1io gri·g io; galil e preparati mercuriali) è attualmente in favore : .sembra però che esso espon1g a ad accidenti mucosi recidivanti, od a com•plicazioni. In esso, di fatto, ·O le dosii arsenicalci. sono deboli, od iJ 1t'1"attamento è quasi esclu·sivamente .miercuriiale, con i ùloti inconvenien.t i, oppure è in dosi sufficienti ed a llora ~l rene ed il fegato possono risentirsene del doppio attacco simultaneo. 1

1

-

793.

Nel metodo arsenicale, 1'A. ha la più piena fìduciia, specialmente sull'uso dell 'arsenobenrol (~~var~an); il novarse11obenzol (neosalv.arsan) è p1 u f.ac1.le a .manieggiiai:-e, ma è meno attivo ed è molto instabile, alterandosi Tapidamente all'aria. e col calore; di più, al conrt:Tario del salvarsan ' esso non è un' colloide. Per e ·v itare .qualsiasi ii1cidente spiacevole, 1'lA. oonsiglia quindi di non fare contemporaneamente un t rattamento m.ercurialie ed arsenioale attivi e· ' di non ci.niziare il trattamento arsenicale con dosi superiori' a gr. o.Io per il .sal•\,.arsan ed a gr. o.I5 per iJ ·n·e osaivarsan. ~Ai..ppena stabilita 1a driagnosi, ed accertatisi che l'urina non contiene albumina, zttcchero od urobilina, si ,f a un.a •prima iniezione dci. gr. o. Io; ·3 giorni dopo, di .g r. 0.20; 4 gtiorni dopo di gr. 0.30 ;. e poi ad .uina ~ettimana dii inter,·allo, di gr. 1.50, 0.60, o.6o; in tutto quindi sei iniezioni ed una quantità .t otale d.1 gr. 2.30. ·L a durata d·e l trattamento è mi1110re di un mese, raggi ungendosi le dosi utili senza pericoli. Questa è la cosi detta cura di imbiancamento, ma ·p uò darsi che, se applicata precocemente, dia la sterilizzazione definit1va. fil.

Due casi di Sodoku guariti eon una sola iniezione· di novarsenobenzolo. Sono riferiti da Solly (The Lancet, 22 marzo.. I9I9; ree. · in Presse inédicale, I maggio 19I9, pag. 25). · Il primo caso riguarda ttn uomo, affetto da tubercolosi antica e poco manifesta, che fu morsicato ad un dirto da un topo. I~a piccola ferita guarl rapidamente, ma dopo tre settimane soprai;r,·ennero degli acces$i febbrili che si ripetevano ogni due o tre giorni, con t 0 a 40° ed erano· accompagnati da vivi dolori alle ga:mb~ e al dorso e da un inte11s.o prur.ito cutaneo. Modiche adenopatie ascellari ed epitrocleari. Emocolture, ric.erche in preparati a striscio ed ultramicoscopich•e negative, leucocitosi 1notevole (17000), polinucleosi accentuata (90 %) . Una iniezione endo-· ,-enoca. di 0.45 gr. di n.ovoarsenobenzolo, fatta al momento di un accesso, fa scomparire aa febbi;-e. Dopo un mese sii ebbe una lieve e fugace elevazione termica, dopo di che la guarigione fu com-pleta. Nel secondo .n1alato colp~to, u11 mese dopo la morsicatura, da ac-cessi febbrili intensi della durata di 24 ore e che si riproducevano ogni 4 giorni, i quali si ripetettero per 4 mesi ed eranoassociati a ' 'omiti, a cefalee e ad un eritema mac111oso generalizzato assai pruriginoso, il mede- · simo trattamento fece cessare ogni fenomeno ... (?.S) 1


IL

794

POLlCLl~

Anche qui, dopo un mese, si osservò una -leggera elevazione di t 0 a 38° 7, che non si r:ipetè. Non si riscontrarono spirocheti nel sangue : a lla emocoltura si ebbe lo sviluppo di un bacillo coliforme, dovuto certatnoente ad inquinamento. Secondo I 'autore la q·uestione dell 'agente patogeno del Sodoku non è ancora risoluta: forse si tratta di un'i11fezione di origine batterica. Il benefico effebto d·e11 'arsenobe11z.olo, che può a\·ersi anche in 1nalattie che sono assolutame11te J1on cl i ·Drigine spiroch·e tica, non implica di n ecessilà che •questa. infezione si debba a spirocl1eti . 1

V. MoNTESANo.

(.\~,'.';O

H.:u

La sonda si ritira macchiata di sangue, .

XXVI,

l'~AS'..'..

25]

n sangue

si osserva solo con manovre forzate.

Esofagoscopia Stenosi assolata a mo' Presenza di tumore -o d i sfintere. cicatrice. Stenosi difficilissima Nel caso d i cicatrice la stenosi si oltrepassa da p assare. facilmente. Considerevole dilataSegmento sopra stezio11e della porzione sonosico normale o con prastenosica. scarsa c1ilatazione. t. b.

DIAGNOSTICA. Tabelle per diagnosi differenziale. S~ENOSI ESOFAGEA

ORGANICA.

SPASMO DEL CARDIAS.

Antecedenti. .

Disfagia per i solidi, -tardiva per i liquidi.

Disfagia, dapprima per i liquidi, poi per i solidi: in seguito si n1antiene per questi. Alternative di disfagia e deglutizione normale, che precedono per molti anni lo st abilirsi del male. Presenza di saliva. z1one. Presenza di spasmi concomitanti e transitori della porzione superiore dell'esofago. '-'

Disfa~ia

costante dal-

l'inizio.

Assenza di salivazione. Stenosi unica.

Esame radioscopico. Dilatazione prestenoNon manca mai la di-sica dell'esofago che può latazione esofagea premancare. stenosica. Dilatazione di medi a Dilatazione enorme grande.lza regolare. · con fondi di sacco, irregolare. Movimenti a ntiperil\1o\imenti antiperistaltici evidenti. staltici evidenti. • Terminazione c11neiTerminazione sacc1• iorme o filiforme dell'e - forme. sofago. Sondatura. La stenosi è loralizStenosi sempre nella ·z ata molto in basso, al regione sopradiafram- ~ ~ardias od alla regione matica : parecchi centisottodiaframmatica del- metri sopra al cardias. l'esofago.

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Infezioni sperimentali inapparenti. Ch. N icolle e Ch. Lebailly (C. R . A cadémie des S ciences 14 aprile 1919.), durante le ricerche sul tifo esantematico, hanno visto che talora negli animali inoculati vi può essere infezione senza alcuna manifestazione clinica. Per queste infezioni gli AA. propongono il nome di inapparenti (noi le chiameremo piuttosto infezioni silenziose); esse si svolgono nell'animale inoculato come di norma, con un periodo d'incubazione, uno di stato infettivo, uno d i convalescenza, senza però che vi sia alcun segno estemo che !e renda manifeste. Gli AA. ritengono che infezioni simili possano esservi anche per altre malattie e che alcune febbri dell'uomo potranno in tal modo venire trasmesse e conservate negli animali da sperimento ritenuti :finora refrattari. g. s.

I fermenti protettori per gli idrati di carbonio nell'organismo vivente. I /esiste11za nel sangtte ,,i,,.e11te di ferme11ti pro-

t ettori per il saccarosio, il lattosio, il glicogene è controversa perchè da un lato alcuni autori no11 hanno ottenuto in verS1:one degli ztoccheri t enuti a contatto con siero, dall'altro. Abderhalden ha dimostrato che il sangue possiede un'azione diastas•ia complessa per gli idrati di carbonio e che facilmente per iniezione di ques 'ultimi si formano nel plasma, l'in·vertina ed altri fermenti . P. Alberto11i (Bioc 1iiniica e terapia speri1nen~ tale) genn. 1919) già aveva notato che una, metà del saccarosio i11iettato ri1nane nell 'organ1:smo. Egli poi aveva riconosciuto iche, poi'chè l'iniezione endovenosa di gl icogene determina iperglicemia, si deve ritenere che nel sangue estste o si forma facilmente 11n fermento protetti,·o,

(26)

..

-


I J\.NNO

XXVI, FASC. Z5]

SEZIONE PRATICA

-cioè cliastasico, capace di trasforn1are il glicogene in glucosio. l~e uuove eBperienze dell'A. dimostrano che nel sangue esistono - o si formano rapidamente - fermenti: protetti,ri per il saC'carosio, lattosio, glicogene. L'iniezione endo,·enosa di queste sostanze de.termina iperglicen1ia, ia quale evidentemente dipende da produzione di glucosio per opera di tt1n fermento. Siccome poi i l maltosio non d.e ter,m i:na iperglicemia, è da ritenersi che esso possa essere dir.e ttaJmbente assin1ilato, se11za passare allo stato di g\lucosio. . . . . l~e iniezioni di an1ido non cla11110 1perg11cem1a. fil. 1

POSTA DEGLI ABBONATI. (1095) Quesiti sifiilidologici . - All'abbonato n. 10256: Da sifilid1e può essere trasmessa con la ,~acci1.Lazion.e qua11do si adop1eri uno strUJlllento non sterilizzato. U11a lancetta, usata già per un sifilitico ii1 pe1·iodo terziario, se non è convenientemente sterilizzata, può trasmettere la sifilide. La sterilizzazione mercè detersione con alcool dellaJturato non ci sembra sufficiente. L'organismo umano,. durante il periodo d'in"Cubazione del sifiloma, o accidente inizia1e, non <: dotato di alcun potere immunizzante contro una nuova infez·i one. Comparso il sifilornai, questo è .autoi1noculabile in generale solo nei primi I I giorni del suo sviluppo : eccezionalmente, an-che in periodo più avanzato. N.er1 periodo secondario e terziario, con manifestazioni in atto, l 'org.anismo 11on è !lefrattario i11 modo C'ompleto ad un nuovo contagio; tna i suoi teg11m.enti possono rispondere ad esso con ttna lieskme specifica che in general.e assume i ' caratteri C'linici 1e d anatomici delle lesi,oni di cui 1'indi,1iduo è in quel momento affetto e che rappresentano le manifestazioni della sua infezione sifi1itida. 11 potere immu11itario dell'organismo infetto, quando esiston<? n1a.nifestazioni secondarie o terziari'e in atto, è perciiò tutt'altro che assoluto, p·erchè 11on impedisce I 'attecchimento di un nttor\ ro innesto sifilitico. Nei p.eriodi di latenza invece l'organismo risp0nder1e bbe costantemente in modo nega.t ivo al1'inoculaz.ione specifica. Concludendo, nel corso della malattia l'organismo non si prtesenta çompleta.mente immune: il modo speciale del sifilit ico di reagire al \TÌrus specifico nel periodo secondarilo e terziario con

795

manifestazioni in a tto, di,·erso dalla reazione che il virus stesso pro\roca in un soggetto sano, sta in certo modo ad i11diGarci dei muta1ne11ti causati nell'-0rganismo dalla maiattia e può essere più esattamente indicato con il 11ome di « allergia » nel senso che v. Pirqu-et dà a questa pa.rola. i\ vven u ta la g11a ri gi 011e, l' orga11 ismo rìm an e per un certo tempo refrattario al virus sifilitico . ' . , 1 c1oe 1mmttne 11 el \ ero senso delta p1a rola. Questa im·muni1tà, dapprima assoluta, probabi[men·t e diminuisce col tempo fino a scomparire, lasciando perciò l'organis mo su scettibile ad una nuo,ra infezi·one. (Cfr. P. SENSINI: R ei1ijezione e superinfezio11e nella sifilide . Ancona, Tip . Pucci, 19 1 .~) . V. MONTES.\NO. 1

(1096) Sierodia,g·nosi del der11ioti/Q. - All'abbonato n . 417 : ; "' I~a reazione agg·lutinante per il Proteus X 19, che si ottiene col siero dei dermotifosi, scompare qualche tempo dopo la caduta della febbre, ma a'l 3° o 4° gior110 cli convalescenza, è ancora di111ostrabile. 1\nzi i11 . qt1el periodo ·di tempo la eur\ra clell 'agglutinazione Pagg·iung.e, in ,molti casi, 11 suo maxi·n iuni . La sierodiao-nosi alleo stita nei primi gior11i di convalescenza, se mettamente positiva, i11 rapporti non inferiori ad I : 100, fa fede di una pregre5sa infezione di tifo petecchiale; se negati,·a esolude l a diag11osi di dermotifo, perchè sen1bra che solo in alcuni casi gra,·issimi e 1etali si possa a,~ere una reazione di Weil-Felix negati,·a, pure trattandosi di tifo esaintematico. \ G. SAMPIETRO. J•

1

(1097) Otti medie suppurate cro·riiclie dell'i1ifa1:zia. - All 'abb. i1. 3564: È questione co1nplessa quella proposta., . a cui 11on si può in quesito luogo risponclere c11e in· modo succinto. Anzitutto u11'otite inedia purttlenita cr-0nica nell 'i11fanzia, a meno C'he non sia secondaria a morbillo o a scarlattina (in questa ultima specialmente si hanno frequenti e gra\1 i lesioni ossee timpa11iche, che mantengono la suppurazione), è legata a un imperfetto funzionamento della tuba ·e ustachiana, e ·a sepsi faringea, per rinofaringite catarrale, per vegetazioni ade11oidi1, ipertro:fìa tonsillare. Riconosciute queste cause, esse debbono assoluta1nente allo11tanarsi e si vedranno in tal guisa guarire delle otiti ii1sistenti, tenaci a tutti i ri.m edi. Ad ogni modo, per la et.tra locale si dovranno evitare t11tte le lavand1e dalla via del meato; pt1liziia del c·a ndotto e d1ella c.assa timpanica con ovatta imhevuta in H 2 o~ o in protargo1o 2 %, quind1 medicatura asciutta della cassa, con garza al vioformio, allo iotloformio, al protargolo, come se si trattasse di medicare una ferita. Cttrare


[ANNO

IL POLICLINICO

con instillazioni di antisettici (mentolo e derivati, sali di :argento) il naso. Non tras_c urare infine lo stato generale: linfatismo, rachi·t ismo, scrofola, ecc. Per maggiori ragguagli si vegga il volume di Bruzzone, La suppurazio1ie dell'orecchio 1iell)inf anzia, Torino, Utet, 1915. G. BILANCION). (1098) Manuali di Medicina leg·ale. - Al dott. P. P., di Melilli: Oevid.alli Attilio. « Medicina legale !J . SoC'ittà ed. libraria, ìviilano. - Ascarelli A. « Medicina legale» (dono del Pol·iclinicoI. Lac.assagne. <<Mant1ale del med:ico perito>). F·. Vallardi -ed. Milano. Manuali di Odontojatria . .\' . Chiavaro. « Elementi di odontoj atria )) . Amn1~nistrazio11e del cc Policlinico». - R. G. Metnitz. <~ ·rr.attato di odontojatria per m·edici e stt1denti ». F. Vallardi ed., Mi·l ano.

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FASC.

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La vigilanza igienica sulle sosta1ize ali1ne1itari. Un vol. :i.n-16°, cli pagine 476, rilegalo, l J. Hoepli ed. (Manuali Hoepli), Milano, prezzo L. 9.50. Una s tretta vigilanza sulle sostanze alimen~ri ·d iventa un'.es.trema nie-oessità di difesa soci:c;t;le i.n questi tempi in cui le aduJterazioni e le sofisticazionri. .sono di una fr.equenza im.pressionanJte. L' A . riunisce in questo nw.nuale le più importanti nozioni s ulla materia, che debbono essere possedute dal chimico analista ed igienista, soegliendo accuratamente d metodi esposti in modo che ris ultino i p:iù pratici. Pie r ogni argomento trattato l' A. agg.iunge tutte le disposizioni della legge, fornendo i criteri per l'interpretazione dei risultati, e raccoglie .in quadri riassuntivi le modificazioni i.m poste dai reg·ol.amenti lboali dii igiene delle varie provincie italiane , lavoro che è fatto di pazien~i ricerche ed è di incontestabile uti[ità. TOGNOL·I PROF.

EDGARDO.

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fil.

The forms of alcoholism anà their treatment. Un vol. in-r6o .di pag. 76. Londra, H. Frowde e Hodder Stoughton, 1919. Rilegato, scell. 5. In rapidiss~a sintesi l' A. tratta il problema sociale dell' alcoolismo, le forme croniche principali di questa intossicazione e la loro patogenesi ec.. cettuatene alcune sequele, éome la cirrosi epatica e la neurite alcoolica; da ultimo il trattamento: notevole sovratutto è questo ultimo capitolo, il quale ner solito è del tutto trascurato nei libri di medicina. R. B. H. WINGif'IELD. -

CENNI BIBLIOORAFICJ. (Nonsirecensiscono che i libri Pervenuti in.dono allaReàazione)".

Alimerntazione dell'uomo. Nozioni teorjche e .p ratiche. U·n vol. iin ,16° di pa-

BOTTAZZI PROF FILIPPO.

gine 227. G. Giannini ed., Napoli. Prezzo L. 5. L'argome nto dell'alimentazione è !Sempre più che mai interessanlbe, anche tenuto con,t o d ella scarsezza degli alimenti e del loro costo elevato, ciò che costritnge ad una ·s aggia economia_e ad una. razio11ale utilizzazione. Il fisii.ologo dell'Ateneo napoletano Espone la complessa ·questione, partendo dai principi •teorici s ulla costituzione e dig.e ribilità degli .aliVARIA. menti, sul ricam1b io energetico, per ~trriva.re ai ·dati pratici, .s·i a sulla oompooizione (lelle ,·arie ' La mortalità da serpenti e da altri animali nelle razioni convenienti per le diverse condizi.011i di Indie. vita e dii ia>btività (soldati, la·v oratofi, ban1bini, Il vice console inglese a Calcutta, Charles M. donne incinte e nutrici), sia per ottenere con l'alimentazione razionale, la massima economia. Hagwood, informa ( C ommerce Reports) che L' A. mette in rilievp glii. svantaggi <.he i:·resen- nelle Indie Inglesi durante il 1917 le morsriJcatano e razioni proteicl1e minime, e ['utilità in- ture dei serpenti v.elenoSti provocarono la morte vece dell'eccesso di proteine, l e quali sono anche di 23.918 per.s'One, ciò che segna un au1nento di t1n elemento più atto che gli idrati di carbonio circa 300 sul 1916 ;, che furono uccisi 73.968 serecl i grassi per produrre calore nell'organismo. penti, contro 65.765 nel 1916, e che furono pagate Non è pratico però che la razione giornal1iera sia poco .p iù di 5.000 lire in premi; che gli animali costituita di sole proteine, di cui come razione selvaggi sbranaxtono 2.176 persone, pssiia 102 ,. basale sono necessari 100-120 gr. ;-1 /3-1/2 di que- meno che nel 1916 : le tigri furono responsabili ste però de bbono essere costituite da proteine di 1.009 morti, ~ leopardi di 339, j lupi e gli animali. Importante è anche la quantità del orsi di 280, i coccodrilli e gli alligatori di 199, grasso, c~ deve costituire il 50 % della razione i .cinghiali di 89, le iene e gli elefanti di 89 ; del poppante, ed il 20-25 % da 6 anni in poi. furono uccisi 19.476 anìttnali selvaggi, di cui Una ricca raccolta di tabelle completa 1quest1a 1.295 tigri', 6.037 leopardi, 2.147 lupi (Dal Jourutile opera di divulgazione scientifica. nal A. M. A., 1 febbraio !919). fil. L. P. 1

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NELLA VITA PROFESSIONALE . •

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Ministero della Sanità ed Assistenza pubblica? Da Miilano, in iacoordo coi medici socia11sti deputa:tsi , è ·p a-rtita l'idea della oostituzione di una. associazione naziornale dei medici socialisti . Riporto dai 11umeri del prog.aramma : << Riforma del Consiglio di Sain1tà e degli organi sussidiarii e creazio1ie di it1i J\lli1iistero speciale ». I 0 non so _s e questo Minis~r.o dovrebbe essere formato come vorrebbe l 'o.n . Pietravalle : guaTdate com.e ci sarebbe da stare allegri : I. Diriezione generale dei servizi sani tari , con 4 di visioni ; II. Direzione generale del! 'Igiene sociale, con 4 divisioni ; III. Direzione ge11eralie della Sanità militare, dell'esercito e dell'armata (compreso il controllo della Croce rossa in servizio pagato o sussidiato da 110 Stato) ; IV. Direzione generale dell ' assistenza sociale, con 4 divisioni. Vi dovrebbe poi essere un Consiglio superiore della Sanità ed assistenza pubblica ed un Ispettorato general·e e loaboraitorii centrali della Sanità pubblica oon rispettive segreterie. La salute pubblica, pare a me, potrebbe essere doppiamente <:ompromessa : a) Ai1.z itutto ,n essuno .sente il bisog110 di un nuovo organismo complesso che da Roma in,tencle vig1lare su tutto il funzionamento igienico sanitario del Regno : 1b isogna migliorare qUJe11o esisten·t e chè è ·p iù sem·p lioe e lascia più 1ib,era iniziativa ai bisogni e comp·e tenze loaald. Non escludo che 11eoessità di riforme possa essere sentita alla direzione generale, ma, sopratutto, esse si impongono .negli uffici provinciald e comun.a li d'igiene. Già più volte ho ripetuto come una dell1e .ragioni per 1e qwali ~l medico, addetto ad uffici d'igi·ene, trova oStllacold. ne11'esp.l icar.e la sua fu.n-zione socilaJ.e, si è perchè la burocrazia gli toglie , nella maggioranza dei casi, la po.ssi1bilità di, es·sere esclusivame n.te medico e 11on in gran parte im ]>Ìiegato ·b urocratico. Il medico igieni&t.a, provinciale o comunale, è .funzionario che deve a ver -modo di conserviaire s.em~re la sua cultura clinica, perchè l'ig iene implica la conoscenza della -fisiologia e della patologia, .altri.m enti diventa fredda ie .stupida 1burocnaziia.. Il m,edi<X> igienista deve sforzarsi di 1evitare i~l male e di tend1ere ·a l 1bene ·p er mig.liorare 1~ razza umana. Lotta ip1er i.mpedire lo in.sorgere di ma1att~e intfettivie e contagiose, per limitarle qua1

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lora si verifichino ; lotta contro le conseguenze dcl.la miseria r(cattiva alimentazione, i mpropria abitazione, ecc.) ; lotta co11tro. le maggiori piaghe sociali (mortalità infantile, tubercolosi, ignoranza igienica, alcoolismo, ecc.). Vorremo render ancora più Lenta e tarda la i unzi·one socia,le delle scienze meclich·e , con direzioni, divisioni, sezioni, segreterie, laboratorii cenitr.a:li, o non piuttosto m igliorare gli organi periferici g uarendoli dalla burocrazia ? Bisogna avrer coraggio e svecchiare e dare v.e ramente in mano ai direttori di Uffici d'igiJene ed a.i m·edici pro·vinciali le redini di tutte le forme d i medicina pne,·entiva e di assisienza pubblica : poco importa se ,-errà turbatx:> il quieto vivere o ri~o11osciuta l'insufficienza di taluni. trav.ets della vigilanza ig i•enico-sanitaria. Bisog na badare che non si moltiplichino isti turioni di beneficenza ed occorr.e sommare, coordinare, le diverse energie, per eio-'i tare sperpero di denaro ; b) Non può comp11end•e rsi una associazione 11azionale di m·e dici i1Scritta ad un dato partito per dar caccia alla direzione di un .servizio che de,·e avere , principalissima, indispensabile ca.ra:tteristica, carattere ap.a litico. Forse c he p1e.r un posto si dovrà badare !11Gn al , -alore ma alla tinta politica? Ogni medico ieome uomo, fa o si sente di far parte di un dato partiitlo ma credo che tutti i medici lllon pot rebb1ero sottostarie a colleghi insediatisi solo per ragioni politi(:h1e, :nè agirebbero secondo circolari di impiegati di un Ministero medico, socialista o clericale o d'altro pa1;tito. Un l.VIinistero della Sanità appartenente ad un partito sarebbe un insulto all'arte divina : la M·e dicina. Quello che importa veramente gli è di lottare, con sa'llo s.pirito democrati~o, perchè la professione del medico ahbia ad essere migliorata, elevata dial punto di ·vis~ morale, in.telletrtuale, m a teriale . .Bisogna anzitutto 'Pensare ai futuri medici e riformare .g li studii pr.o cedendo ad una !tadicale .rifo11ma un.i v1ersitari.a : forse .che la carriera di insegnamen.t o d·evie, spes.so, 1e ssere riservata ai ricchi od .a coloro ch·e con aderenze, di diversa natura, possono cOUJquistare una cattedra t roppo spiesso etichetta p·e r lauto guadagno prafessio. rnale? Bisogna 1dimiinuiire il .numero delle U111i:versità ed attmentare .il bilancio dèlla Pubblica I struzione per aumentare il numero qei professor.i; che attendono alla ...scuola ed a;l1a scienza : vi è p·e:nuria di maestri imi cosi ·g randè a bbondanza di profes sori ! Bamdire concorsi per esami, serii ie p·u bblici, e (29)


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per titoli iad ogni post10 (universitario, pro,·i11- Cronaca del movimento professionale. cial.e , c0n1unale , o&pitaliier·o) : derve essere li.ber.a • e piena la p ossibilità di dedicar si all'insegna- Congresso Nazionale della Federazione Nazionale mento ad ogni cultore de lle scienze mediche. fra le Associazioni del personale addetto alla ViImpedire che medici usino dei titolo di speciagilanza igienica (Roma, 23-24 maggio 1919). lista senza serie ·g.aranzie di s tudii ed esperienz3. Riportiamo gli altri ordini del giorno approclinica. Bisogna ri.f.or1111are il Cor1.siglio superiore dii Sa- vati dal congresso. Igiene Scolasti ca. J1ità : orga110 decora.ti YO che i11goia relazioni e proV\'·e dimenti cl1e g.li arrivano già digerì.ti. Il Congresso ecc.; Svecchiare, u.rge , le presid,enze ed i c·o nsigli di venuto a conoscenza che la R . Commissione per tutte le istituzioni con cara ttere medico, ed im- l'igiene scolastica si sta occupando (ella compip edire ch,e gli stessi uomini, senza poter s pen- · !azione di un Regolamento per la difesa della dere l'•et1ergia rela tiva , facciano parte di ·troppe Scuola dalle malattie infettive in sostituzione del commissioni, acretti.no troppi incarichi : si ritar- Regolamento Ministeriale 23-X-903 e delle istrudano ed ostarolano spesso, così, le migliori ini- zioni annesse, mentre esprime il suo compiaciziative. mento per questa iniziativa, Necessitano rifor1ne nell' assistenza pubbli'Ca fa voti attinent~ alle assicurazioni soci.a11i, e migliora che il progetto di tale nuovo Regolam ento_venm.enti n ella l egislazione del la,·oro. ga, prima della approvazione definitiva, comunicat<> Bisogna allargare il campo di azione 1degli Or- alle Associazioni tecniche che per le speciali fundin.i dei sanitari. zioni dei loro membri possono dare un utile conB1sog.n a seria me nte e pDesto .lotta.re contro Ja tributo di idee e di proposte ; i11ortalità 1e morbilità irufantile e conrtiro la tubierespri1nendo fino da ora l'opinione : colosi, magari istituendo u·n a tassa speciale; reche se, nella determinazione di periodi dalclamare la bonifica dci terreni paludosi e la scom- lontanamento dalla scuola p er le malattie infetparsa delle a bitazioni insalubri, ecc. tive, può essere opportuno di fissare termini con Dobbiamo inrfìne orientàre Ja cultura del me- valore tassativo per quei Comuni ch e non hanno dico ad un sa110 e reale patriottis m.o facendo co- un servizio di Vigilanza igienico-sanitaria; essi noscere la storia del1a. medicina i1taliaina a troppi debbano servire, là, ove questo esiste, solo come che ammettono, per opportll!lità di ignorarnza, criterio di massima, lascian :lo agli Ufficiali Sanila st1p.erior ità delJ.a ct1ltura straniera s ulle mera- t ari, e per loro ai Medici scolastici, la facoltà di \'ig1iose osservazioni cliniche e sperimen.t ali del modificare tali limiti in rapporto alle condizioni individuali del caso per caso; gen1o italiano. che, per esempio, si dia per la difterite la massima importanza, là ove possa eseguirsi, all'esame Og11~ medico deve essere un vero sinoero demobatteriologico, riammettendo senz' altro i conva· cratico, :nel senso più vero e più ampio d ella lescenti dopo due reperti negativi ottenuti alla parola , de,'e i.ntend•ere cioè la vita come una mis- distanza di cinque giorni l'uno dall'altro ; sio11e riYo1ta al ·b ene individua.le e sociale; do-che per il morbillo sia sufficiente criterio la , ·rà bada r.e p erò nel dare il voto, a color·o che guarigione clinica; deY0!10 0\1 rain1~1endere alla vigilanza della sache pe~ il tifo, è ata la variabilità della sua. 1ute pt1bbli·ca , alla d ottrina , esperjenz,a, attività durata, sia rimesso il giudizio all'Ufficiale Sani~ indi,·idua1e e non a l colore ·p olitico. tario; Queste 111ie considerazioni son certo trovieranmo che per i coabitanti con malati c~ i pertosse,. simpati ca eco tra i colleghi, che non sono offuparotite e varicella non vi sia ragione d i allonta· scati da spirito di parte, ed il pubb1ieo. namento, e che questo non sia tassativo neppure Parlova, I 6 maggio i 919 . per il tifo, ma giudicato caso per caso ; Prof. FRANCESCO VALTORTA . che la disin fezione sia applicata con criteri positivi e razionali, a git1dizio del tecnico, insi• Un nuovo segno di eredo sifilide nei bambini è stendo energicamente per una migliore e più acstato osservato da D. Tant1uri. Il margine libero d el velo palatino, vicino al pilastro anteriore ed curata pulizia quotii iana della scuola; cl1e l a chiitsura della scuola per malattie inalla base dell'ugola presenta una dentellatura, dovuta a pi<'cole erosioni, larghe 1-2 mm. L'ugola fettive non sia che un provvedimento assoluta. C'onserva la s11a mobilità ed il velo palatino le mente eccezionale e riservato alla facoltà dell'Ufreazioni alle eccitazioni. La lesione è sempre bificiale Sanitario. laterale. Il Congresso stesso inoltre fa voti: (La Pediatria, 1919, n. 1). 1

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SEZlO:":E PR:\TICA

che nella costruzione dei nuovi edifici scolastici si tenga un maggior conto delle norme e delle esigenze della igiene scolastica, con un maggior rispetto al parere del tecnico, così da evitare errori gravissimi e deficienze (bagni) che attualmente si costatano nei nuovi edifici. Per l'Associazione Italiana per t'.l giene della Scuola P.rof. M. RAGAZZI (Genova) ' Dott. G. PALOMBA (Roma). Propaganda igienica. Il Congresso ecc. ; ritenenrlo che il rinnovamento igienico nazionale dipenda in grandissima P.?..rte da un intenso lavoro di propaganda, da organizzarsi con metodo e con larghi mezzi e, convinto che l'opera più urgente sia quella di preparare elementi atti a svolgere la volgarizzazione dei principii~ fondamentali dell'igiene, cl1e devono diventare il patrimonio intellettuale di ogni cittadino, per essere poi il movente di un razionale metodo di vita; fa voti 1. che l'insegnamento dell'igiene nelle Univer. sità possa esplicarsi con una abbondanza di mezzi e una precisione di ve::l ute corrispondenti alla sua importanza sociale; 2. che si debbano intro::lurre opportt1ne innovazioni in tutti gli istituti destinati a preparare educatoti - dalla Scuola Normale all'Università per avere Maestri coscienti del valore dell'Igiene e capaci di fame accettare e rispettare i princjpii tra la popolazione scolare; 3. che si organizzi seriamente nei Comuni un servizio di vigilanza igienico-sanitaria su tutti gli istituti d'educazione e d'istruzione, integrato dai necessari mezzi di ~profilassi, di a ss1stenza, di cura; 4. che la educazione :fisica, attuata sotto la guida di abili tecnici, in ambienti adatti con sistemi razionali e corrispondenti alle esigenze dei vari periodi di sviluppo, abbia nelle s.cuole quel l'incremento che sarà elemento in:' ispensabile per avviare i giovani ad una vita :fisicamente più attiva e preparatrice di organismi più idonei e resistenti alla lotta per la vita; 5. che sorgano, a comp~eme11to è elle istituzioni ufficiali, delle libere iniziative che le integrino e che, facendo apprezzare l'importanza e l'utilità è.elle provvidenze igieniche, attraggano le simpatie del pubblico e lo spingano a preten ierne la più larga applicazione. Prof. ...i:\.. SCLAVO (Firenze). Prof. M. RAGAZZI (Genova). Assistenza e Previdenza. Il Congresso ecc. : preso atto C'he è imminente la promulgazione delle Assicurazioni contro le malattie

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fa voti che sia, per esse, prevista tale larghezza d i mezzt. che permetta loro di esplicare uria intensa azionedi profilassi sanitari~ integratrice di quella de[ Comuni e dello Stato. . Il Congresso ecc. : preso atto che l1na Commissione nominata dal. Ministro per l'Industria, il Commercio ed il Lavoro sta studiando la trasformazione dell'assistenza sa-nitaria in istituto di previdenza sociale per mezzodelle Assicurazioni ; considerato che per tale riforma l'assistenza sa- nitaria potrà venire anche totalmente sottratta ai Comuni; affinchè il Ministro per l'Interno, al quale 's petta· la vigilanza e la tutela della pubblica salute, possa_ in ogni luogo assicurare tale servizio con funzionari da esso dipendenti pel tramite dei Co-• mun1; fa voti 1. che si provveda alla integrazione delle attribuzioni cli Ufficiale Sanitario con quelle di carattere non curativo demandate finora ai medicL condotti (vaccinazioni, necroscopie, ecc.); 2. che all'istituendo medico fiduciario delle · Assicurazioni sia conservato l'obbligo di a ssumere, occorrendo, e dove no.n sia possibile provvedere · con 11pposito personale l'in(arico così integrato dL Ufficiale Sanitario. Dott. A. MARTINELLI Presidente A. N. A1. C~ -

RISPOSTE A QUESITI E A DOMANDE. Dott. D. N. da S. C .. C._ A vendo Ella aderito alla Cass.ft. di p.revidienza.. anteriorm ente alla legg.e 2 :d icembre 1909, numero 744, ha diritto al riscatto gratuito degli. anni di servizio, p~rchè non superiori a r5,, prestati prima del 1a gennaio . 1899. Cosicchè Ella può utilizzare gli anni prestati. dal 1895 al 1S98. incluso. Gli anni succ€ssivi ·dial 1899 al rgor nou possono ess.ere riscattati. (7831) Ser'Vizio ·inter1na.le e m.ilitare - Effetti a· riguardo della pe·n,siorie . - Dott. L. C. da R. Giusta quanto dispone l'articolo 30 del . testo. unico della legge sull1e Casse di previdenza, sono calcolati utili, ai soli effetti del raggiungimento. ' . clel diritto a p:ensione e, cioè, del minimo di tempo necess·ario per c on&egttirla, il ~servizio n1i-litare con interruzion·e di: carriera, i servizii interinali· e pro,,,,isorii nonchè i servizii effettivi 11on riscattati. Nor1 è però, tenuto conto del nu-· m1ero degli .anni di tali servizii p·e r stabilire la mjsura. dell'asseg110 cli riposo. (7832) No11ii1ia a ?H e,.d-ico t5D ndotto. - Dott. v _ S. da P. 11 mancato espleta1n1ento del concors o,. sospeso per 1effetto del n. r~ . cl el 31..agosto 1915,. (7830) Pensioni. -

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non dà ai:cun titolo di prefere11za a coloro che sia anche provvisoria, di fro11t·e acl altro collega forestiero che esercita interinalmente la cari~a. a,1rebbero potuto, a suo tempo, prenden i parte. Nessuna disposizione di J.egge assiste, perta11to, (7835) Jrid e-rinità caro--viveri - J1ifortu1iii sitl ll~-uoro. - Dott. F. lVI. da V. Il Ministero dell 'in- .1 'interesse di questo sa.n jta1·io, il quale per ragione di ,e quità e di opportunità potrebbe essere terno 'con Circolare de11'1;r aprile 1919, n . 37506, solamente, a tempo opportuno, tenuto in benedichiarava cl1e le i11dennità caro-Yiv·e ri agli1 ufvola ronsider azione. ficiali, debbono essere corrisposte dalla ammini(7840) A u1nento sessen1iale di stip en,dio - C'o11is trazione militare 4_ttalora l 'uf"ficial~ percepisca stipendio eguale o Sttperiore a quello ci., 1 ile e puto del periodo di le1npo 1iecessario per ottedalla an1mjnistrazione ciYile ogni qual volta lo n erlo. - Dott. V. C. da C. E giurispruden za coimpi1egato richiamato ai1E' ar111i goda di t~no sti- stante che qualsiasi aumento di stipendio, nleno quelli co11cessi in virtù del D. L. del Io febpendio civile superiore a quello militare. L'ambraio 19I8, interrompe il p,eriodo sessennale in ministrazione ici,·ile corrispo11derà l'indennità di corso, eh.e comincia clal1 'epoca della m aggiore ·.cui ti.,attasi dietro esibizio11e <.1a parte d·el funzioconcess.i'o ne a decorrere· ex i1itegro . Il Decreto nario stesso di una apposita dichiarazione, vis t ata dalla awtorità militare, con1provante che la prefettizio con cui si a nnulla la deliberazio11e consiliare, ieon la. quale, non ostante l'aumento indennità ·medesima non viene corrisposta dalla amministrazione della Guerr a. A \Tendo Ella ri- ottenuto nel 19I4. I~e si accordava il sess·e nnio è, pentanto, conforme a legge. Nè con •ci.o si ·viola ce,1u to Ja differenza fra i due stipendii dal Comune, cle\re da· questo ricevere la inde.nnirt:à in il capitolato i·n vigore perch è il dirriitto in esso parola, preYia esibizione del sopraindicato cer- sancito di concedere al medico condotto og.n i sei tificato. N ei casi di infortunio spettano al me- annil un aitmento p ari al decimo dello stipendio, ·c1ico i compensi pei certifìc.aii e quello per le resta saldo e fermo. Si disciplina unicamente la decorrenza del sessennio cioè del decorso di prime immediate cure a carico della iu1presa, t empo necessario, secondo la legge e la giuri~it1sta il clisposto dell :art. IS diel Regolam'ento sprudenza, p:er irnvocare il diritto. Il sessennio 13 1narzo 1904, n. l4I . (7836) Caro 7Ji-ve1i. - Dott. F . O. da B. Sempre sarà ·sempre basato sullo stipendio iniziale, come è tassativamente indicato 111el capitolato. quando il Consiglio .comunasle non abbia clelibe(7841) Dimissioni - Efjeti. - Dott. G. G. da rato l'aumento di cui al D. L. del Io febbraio :i9I8, può ora ottenere la sola indennità caro- T. L'accettazione delle dimissioni fu legale, nè -viveri stabilita s'u lire i oo se, a mmogliato ed in potrebbe essere ora, in alcun modo, impugnata. 65 mensili se celibe, oltre cent. 85 per ogni figlio Per ricondurre le cose allo stato primitivo, e per non danneggiare i suoi interessi, non vi sarebbe ·oltre i primi t re. altro mezzo che quello di iindurre l'amministra7837) Infortuni su.l la-voro - Spesa assistenza 1nedica. - Dott. V . B. da G. Le spese dell'assi- zione comunale, in vista delle circosta.n ze dii frutto s t enza medica inerie nte alle prim.e c11re di 11n in- da Lei indicaite, e dell'abnegazione e remissività fortunato sono sostent1te dalla medesima impredi etti ha dato prova, a revocare la deliberazion~ ·sa che corrispose la sp esa della cura chirurgica con cui le dimissioni suddette furono acoettate. In tal modo Ella rientrerebbe in possesso del ·e va11no a beneficio dell'ospeda1'e che ri'c overò lo 1nfortunato e .c he apprestò t anto la cura chirur- suo ufficio nella medesima condizione, circa aa gica quainto quella n1edica. I-1a diaria di speda- stabilità ed altri concomi.tanti diritti, iltl cui lo ·1ità occorsa fino a quando l'infortunato non fu lasciò. Gli' anni interceduti fra la data delle of. messo in grado di ust1fruire della cura normale ferte dimissioni e quella della r-e,-oca della deligr atuitamente dovutagli dal s uo Comune di ori- berazio)ne di accettazione, sarebbero a~li effetti g ine o di soccorso, deve andare a ca1"ico de~la della pensione calcolati come anni di interinato impresa che pagò le prime cttre . . e sarebbero, quindi, valutati unicamente nel (7838) Sessennio - CoTnputo degli anni di ser- computo del p eriodo utile per acquistare il di--vizio necessarii per a-ver'Vi diritto. - Dott. F. ritto a pensione ma non sarebb.e ro ca:lcolati nella ~'.f. da S. G . L'aumento di stipendio ottenuto nel determinazione del quamtiitativo di essa. Qualora 1915 ha i1niberrotto 11 perii0do di tempo necessario a tale espediente non si addivenisse, Ella doper avere jl sessennio. Non così la clausola in- ' 'rebbe ripetere il concorso per la nomina, aven·serita nel nuovo ~apitolato. Ella, quindi, potrà do le date ed accettart:e dimissioni, interrotto ogni -reclamare la concessione del 1 ° sessennio nel ~21. rapporto di ittnpiego fra Lei e l'amministrazirane (7839) N onzi1ia pro-z;7Jisoria a 1nedico condotto . muni cipale. Dott. A. M . P. Il medico che fissa domicillio nel Lasciando la condotta per esercitare la profes -suo paese nativo non ha alcun diritto cla far va- sione [ib.e ra n,on potrebbe più essere inscritto 1ere per ottenere la nomina a medico condotto alla Cassa di .previdenza dei medici condotti nè, 1

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ma~amdo

qualsiasi tnotivo dii salute, ottenere la concessione della prescritta indennità. (7842) Servizio rriilitare e civile prestato 'nel ·niedesinio Comune. - l)ott. E. L. da L . Con cilrcolare del Ministero del.l 'inter110, in data del 9 di1cembre 1917, ai medici miliitari che prestaYano contemporaneamente servizio civil·e n el Comune, ov,e era110 titolari di condotte, fu \rietato il cumt1lo dei due relativi stipendii . Fu loro concesso un comp:enso speciale a carico de1le ammi• nistrazj·o ni municipali consistente, al massimo, nella ·m età dello stipendio, ch,e prima percepi'rano come titolari della condotta stessa. (7843) Preniio di s11iobilitazio1ie ed inde111iità vestiario per gli ufficiali del R. Esercito. - Dottor E . C . da C . ~t\. I.rei .compete t antp il premio di smobilitazione quanto l 'inde111nità vestiario. Il prin10 con siste in due mesi. di stipendio per il prin10 anno di ser,1izio erl in una inde11nità ·p ari ad un mese di stipendio per ogni a11no successivo. La seconda co11siste 1nella somma fissa di lire 250. Non può pretendere 1'indennità caroviveri n el Comune o·ve risiede, perchè Ella ha occupato costà un posto di condotta i1011 priYo cli titolare; essendo questi sotto le armi. Se nel Comune; ove ha ])restato ser,·izio a scavalco, ha percepito stipendio ,ed ha occt1paito un posto, regolarmente rp reviso nella pianta orgainica debitamente appro\1 aita e pni-v·a di titolare può in esso ottenere la indennità caro-vi ,-eri. (7844) . Ind e1111ità carO-"i,i iveri - Ca11alcnt1lra . ·Dott. P. C. da G. l\.. Lei compete ~a indennità caro-·v iveri in lire loo mensili. L'aumento ottenuto per il mantenimento della cavalcatura 11on interrompe i1l periodo neoessario p·er l'acquisto d,el sessea1nio. (7845) Ait1ne1ito di stipendio - Ind en1iità caro'Viveri. - Dott. C. P . da S. Sostitue11do E lla nel secon,do Comune un medico cl1iamato sotto le armi, in modo che la condotta non è priva di titolare, 'O.On può ottenere nè l 'at1mento di srt ipendio d,i. cui· nel D. L . del ro f ebbraio r918 nè la indennità caro~·viveri portata dal D. L. del 9 marzo ultimo, n. 338. (7847) Indennità caro-viveri. '__ Dott. V . R . da T. Avendo E11a uno s tipendio complessivo annuo di lir·e 910 non può ottenere come indeunità caro-viveri che una son1ma ,eqttivalente a ll o stipendio mensile , cJ1e rest a, perciò, radàoppi.ato. Avendo poi 4 figli nlinore.nini dovrà ,avere, oltre detta somma, 1'altra corrispo11dente a cent. 85 al giorno p,el quanto figlio. Doctor JusT1TIA. 1

1

S'er-vizio medico-militare. - All'abb . n. ~021 ; Se le è ~tato rilasciato foglio di ,-iaggio le spettano anche le ind·ennità di viaggio per tutta la durata del vi aggio stesso. Recla1ni q:1estie com1

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IL· POLICLINICO

petenze presso l'Ufficio di a mministrazione del1'0spedale Mirl itare di Bari, poichè ella. dipende dalla Direzione di Sanità di Bari. .t\.ll'abb. n . 431: L'i1nde11nità vestiario lei spetta senza àlcun dubbio . S i rivolga ,a ll 'l:Jfficjo di amministrazione dell ·'Ospedale l\tiilitare che lo ha mobilitato. Se idoneo . inconclizionatantente nulla osta al suo avanzamento. '.i·\ .ll'abb . n. 1369 : Non è un quesito, è un.a qlfestione di indole generale ch·e il collega vuol vedere agitata dail « Policlinico » e non J1a torto . Egli s i inganna però ladclo,·e afferma che l'indennità di congedo ali meclici assimilati fu neg·ata per affrettata i·nterpretazione delle Direzioni di Sanità. Vi era una disposizione molto chiara del Ministero della Guerra, che in secondo ìtempo fu 1nodi:ficata. All'abb . n. 10438: Da quanto ella espone risulta che ha prestato complessi\ì'a mente s·ervizio per 36 mesi. · Ha diritto quindi come premio di smobilita- , zione a quattro 111e11si.l ità ,Pi stipendio oltre la indennità v,e stiario. ' All'abb. n. 2260: N,o n ,e siste articoJ,o di legge o circolare che contempli il suo caso speciale; circa l'eventuale lesioni del ricorso, accettaindo il posto o:ffertole di tenente medico, no11 si pt1ò esclttderla e bisognerebbe conoscere i termi11i del ricorso stesso • • per pro11unc1ars1. Al dott. K. W. X. : Il gabinetto r•acliologico di u11 ospedale militare è cornsiderato co111e un servizio dell 'ospedal.e stesso, ed è qt1i11di a.lle dipenden:re della Direzione dell 'ospedale. È ov,rio d11~qu,e che qualsiasi altra autorità inferiore, pari ed anch1e superiore, abbi.a interesse a fare eseguire u na radiografia nel gabinetto di un ospedale ·m ilitare, dovrà rivolgersi 21 direttore dell 'ospeda1l·e stesso che rappresenta in certo qual modo il .... padron di casa. Il direttore dell'ospedale pt1ò rifiutare l'esame? Certo, qu·ando ritenga inutile o i1nopportuna la. richiesta ancl1e se essa gili perYenga da una autorità esterna. Per ora non \ ' Ì È:. alcuna clisposizion·e che permetta ai gabinetti radiologici di aderire a richi~~te di privati i1on militari . Al dott. R, P. da R. : Ella ha prestato ser·vizio per 24 mesi. Le spettano pertanto tre 1nensilità di stipendio, più 1'indennità \ 1estiario. Data l'anzianità della sua classe (1871) ella può· dimettersli quando voglia, senza perdere il diritto alle suddette indennità. (33) 0


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All'abb. n. 4554: CONDOTTE E CONCORSI.· Le indennità da Lei reclamate ]e spettano .inZAPFERANA ETNEA (Cata1iia) . Popolazione dubbiamente. Si riv·o1ga all'Ufficio dì ammini6000 abitanti, sito ridentissimo, vicino Catania, strazione dell'ospedale eh-e fu suo centro di sm-0- con la quale il Comune è iii comunicazione mebi li tazione. di·ante servizio automobilistico. Offresi interi• naito per un periodo di almeno 6 mesi, a decor..1\..11 'abb. n . 2è\70 : rere dal -m ese cli luglio, con lo stipendio di Il suo quesito •non è molto chiaro. lire 4800 annue, compresa inde11nità caro-vi\·eri, Se ella è stata in zona di g11erra avrà-, mi im- per servizio condotta ~ledic::a pei soli. po~eri. Ri1uagino, percepito l'i11dennità spettantegli ogni volgersi al R. Comm1ssar10 straord1nar10. mese. ARSIÈ (Bellu1io). - Si cerca un medico ·provviCosa è questa ~t1•dennità di campag'ria cu'i sorio, mediante 1a corresponsione complessiva di Ella accenna e che verrebbe in aggiunta a quella i. 800 mensili. Termine utile per là presentazione delle domande e dei documenti 25 corrente giudi smobilitazione che certo le spetta? gino. La condotta è sprovvista di titolare. RiAl · dott. A. S. da l\ . : .volg.e rsi a l Sindaco. Realmente non vi è 111essu11a cit1C0lare che diMedico-chirurgo provetto, con lt1nga pratica sponga in effetto 1'esonero dei nùlitari ~abili­ tati, studenti di medicina, per partecipare ai condotte, ospedali, ·assistentato clinica medica, , corsi 9i perfezio11amento, cerca conveniente colcorsi di integrazione. locaimento (condotte, ospedali, case di salute), a Per lo meno non 11ù risulta che sinc~ ad ora preferenza n·e ll 'Alta Itali.a. - Rivolgersi ad A. sia stato-concesso alcun esonero per tale motivo. Balestra, via Castellana, n. 2, As'Coli Piceno. A1 dott. A. p. da !\1. : Mied.ico-chirurg·o con ottimi titoli chirurgici e Ber ottenere l'esonero occorre che l' autorità lunga pratica clinica ed ospedaliera, oetca intec1vile interessata ad averlo com.e medico lo faccia rinato chirurgico in ospedale o supplenza buona condotta per i mesi di agosto, settembr·e, ottorichiedere per il trn.1nite della .P refettura. Però i·11 questo momento gli esoneri che il Mi- bre. Condizioni da convenirsi . Scrivere al dott. Clivio, Ufficio d'igiene del nistero concede sono- 1nolto rari. Comune di Par1na. All'abb. n. 6322 : Giovane medico, r1ove a111ti pratica, cerca inI~:a porzione di anno, anche se superiore ai sei terinato condotta in paese salubre. Scrivere tesmesi, non ha valore agli effetti del diritto a porsera 60501, fermo p.o sta, Roma.. tare una stelletta. Occorre che l'anno sia completo per ciascuna stelletta. NOMINE, PROMOZIONI, ONORIFICENZE. All'abb. n. 3885: . Per ora il congedame11to è limitato per i · meIl prof. Vincenzo Giudiceandrea, presidente djci alla classe del 1882 e non è neppure com- dell'Associazione Romana dei liberi docenti e pletato. Per le classi sucoessive non vi è ancora della Scuola· Samaritana, è stato, su proposta del Presidente cle.l Consiglio, nominato commenalcuna disposizione esecutiva. datore dellai Corona d'Italia. All'abb . n . 5008: Numerosissimi co1leg1Li dell'Associazione dei Ella ha diritto all 'inden·nità di smobilitazio11e. liberi docenti gli hanno ofI,erto in tale occasione Si rivolga all'ufficio ammi.11is traitivo del1 '0spe- un gruppo in bronzo appositamente scolpito; e il p ersonale volontario della Sc11ola Samaritana, dale militare di Firenze. gli ha offerto le ins·e gne della Commenda. All'abb. n. 9846: Al nostro ottimo· collaboratore ed amico le noIn via ordinaria 110. Se trattasi però di mistre congratulazioni . . sura profilatti-ca di assoluta 11rgienza, e manchi 1\!Iedico chirurgo da oltre vent'anni laureato, 1 la possibi lità di provvedere altrimenti il medico profugo, cerca supplenza presso Ospedale o conmilitare può essere adib;ito anche a tale servizio. dotta; media od alta Italia. Rivolgersi E . PaNon esisto110 disposizio11i per l'indennità che in nosetti, via Coro11ari, 146, Roma. tal caso clo,;rebbe pur spettare al medico in questione. M. G. •' ALBO D'ORO. V

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MEDAGLIA DI BRONZO.

Avvertiamo che : non si risponde non si risponde non si risponde mento personale; non sl risponde

ad •anonimi; a quesiti che riguardano terzi; a quesiti • d'indole esclusivaprivatamente.

Messina Luigi da Noto (Siract1sa), tenente miedico 3° reg·gimento alpini. Dopo aver compiuto in co11c.lizioni difficili e con jstancabile attività e zelo, i suoi do,·eri di medico, sotto l'infuriare del bombardamento nemico, coadiuvava efficac.emente a trattener,e e riordinare militari sbandati, di tutte le armi, ed ...a rimandarli in linea. Monte 1\1onfenera 18-20 no\1 embre 1918. '

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SEZIONE PRATICA •

Onoranze al · prof. sen. · F.'- Durante.

mcremento degli studi superiori e al decoro dell'Italia fatta più grande. Ed ha detto :

Avendo i limiti di età colpito il prof. Durante, come abbiamo accennato nel numero precedente, Egli ha tenuto la sua ultima lezione, come professore ordinario, venerdi 6 giugno, nella int~mità della scuola, in una manifestazione di rispettoso affetto, spontanea e semplice quanto imponente e commovente. S'erano raccolti intorno al Maestro, insieme con gli studenti dell'ultimo triennio di medicina, e e con i suoi assistenti ed ex assistenti, molti dei quali occupano delle cattedre~iversitarie, come i pro('essori Tricomi, Alessandri, Dalla Vedova, Roncali, Perez; i colleghi della Facoltà medica al completo, ad eccezione del prof. Tamburini, che aveva aderito giustificando la sua assenza per malattia, il Rettore magnifico dell' Un ~versità, il Direttore gener,ale della istruzione superiore, in rappresentanza del Ministro, e n11merosi ainmiratori fra ex allievi e conoscenti. Egli nel prendere commiato dai suoi allievi ha voluto consacrare la sua ultima lezione a tratteggiare per sommi capi quella riforma universitaria, che la matura esperienza della sua vita didattica gli fanno ·considerate come necessaria allo

Giovani carissimi, Era mio pensiero farvi, in questi ultimi giorni della mia vita accademica, qualche conferenza sulla dottrina oncologica, con la quale iniziai 1a ntia carriera d: insegnante nell'Ateneo romano, 46 anni or sono; per farvi notare qnali sono sta:ti i progressi, in questa importantissima branca dello scibile medico, in sì lungo volgere di anni: ma avendo oggi l'alto onore àella presenza del rap .. presentante del signor Ministro della P. I., del nostro signor Rettore magnifico e dei miei cari colleghi della Facoltà medica, ai quali, per me e per voi, porgo i più vivi ringraziamenti, parmi più opportuno tenervi un breve discorso per esprimere sommariamente alcune mie idee intorno al riordinamento delle nostre Università. Passerò quindi a darvi qualche consiglio che possa servire di incitame~to ai vostri severi studi dai quali spera tanto la Patria. Frattanto permettetemi che io esprima la mia più sentita riconoscenza ai miei amati allievi, per l'affettuosa manifestazione che si compiacquerò di farmi, ponendo qui il mio busto, che ricorderà ai vostri successori la mia lungd. vita trascorsa in questo tempio dell~ scienza, della pietà e dell'amore per l'umanità che soffre. L'opera d'arte è degna del grande scultore Ettore Ximenes e perciò degnamente risiede in questo maestoso ospedale clinico, geniale creazione dell'insigne architetto Giulio Potesti ingiustamente dimenticato. La legge che attualmente sanziona il collocamento al riposo dei professori universitari che hanno raggiunto il 75° anno di -età è una legge provvida, benchè abbia portato troppo oltre il limite di età. Di solito nella vecchiaia la memoria si fa sempre più deficiente, i sensi si affievoliscono, l'amnesia diviene mano mano tormentosa: il maestro perciò inconsciamente si fa paladino del « laudator temporis acti » e dubita dei progressi della • scienza. Gli orizzonti delle vecchie e delle nuove idee gli si restringono, dando misero spettacolo di sè su quella cattedra che aveva illustrata nella sua illuminata maturità, assimilandosi al vecchio famoso cantante, che per le già irrigidite corde vocali yiene cacciato con fischi assordanti da quel palcoscenico dove nei suoi migliori anni era stato inebriato da fragorosi applausi. Pertanto se i limiti di età .s ono un elemento necessario per mantenere alto l'insegnamento, altri molti ne occorrono per assicurare l'efficace funzionamento. Anzitutto bisogna concedere l'autonomia amministrativa e didattica alle Università, con le •

·e

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tasse d'iscrizione

degl'insegnanti. Contemporanea~ente a questo nuovo ordinamento bisogna associare un istituto per l'esame di Stato e del Consiglio superiore della P . I . L'autonomia crea agli insegnanti gravi responsabilità verso lo Stato e personal i interessi eco· • nom1ci. • • • Fatte le debite e numerose eccez1on1., oggi• p arecchi professori, raggiunta la cattedra, più o meno meritevolmente, si servono di essa per fare réclame al loro esercizio professionale e qualcuno, per naturale infingardagine, si a dagia all'ombra d i un oz~o senza riposo, n~n più curante dell'insegnamento e ~egli studi che ebbero per lui il solito obbietto di raggiungere l' ambito posto. La tassa d'iscrjzione a favore dei professori sarà certamente una sollecitazione a far lor-0 compiere almeno il proprio dovere e a fare oculate le facoltà nella scelta dei propri colleghi, p oichè quanto più illuminato ed efficace riesce l'insegnamento di una Università tanto più viene frequ entata da numerosi stu denti e perciò m aggiori; si fanno i proventi dei sin~oli suoi professori. Ma tutto ciò n on b asta p er i professori eser centi , i quali traggo.n o lauti guadagni d al loro esercizio : c ccorre una istit uzione che impegni il loro amor proprio e lo stimoli a n obile ambizione ej emulazione. . È necessario perciò l'esame di Stato e la r·iforma del Consiglio superiore ·d ella P. I., i cui membri dovrebbero essere eletti dai Corpi accademici fra i professori che hanno raggiunto il 650 anno di et à, i quali, per sapienza e capacità didattica, si sono più d istinti. E ssi · dovrebbero sedere in permanenza com~ commissari di e3ame di St ato e due o tre volte all'an110 come Corte suprema di appello per derimere le q ui:-stioni amministrative, iiidattiche e disciplinari che eventualmente sorgessero nelle varie Università. Essi, inoltre, dovrebbero percepire uno stipendio privilegiato, e alla età di 70 anni essere collocati a riposo, come t utt i gli altri . professori di p ari età, senza riduzione di stipendio. Per una nazione civile è vergognoso che i suoi figli migliori, i quali hanno consacrato tutta la vita alla scienza e all'istruzione, per farla stimata e rispettata, dev.ono in vecchiaia, quando più crescon o i bisogni, patire le ristrettezze economiche. I membri della Commissione d ell'esame di Stato , e1otti dalla lunga esperienza e sottratti dall'influenza. di ambiente, compier anno con più sereno animo e giustizia 4 loro ufficio , e così gli aspiranti che non sono degnamente preparati per l'esercizio pt6f essi on al e saranno respinti. In conseguenza le Università si m etteranno in emulazione per presentare all'esame di Stato il maggior numero p ossibile d i giovani bene istruiti, •

a favore

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per conquistarsi fama, che si risolve in vantaggi economici. E l'Università che da~à infelici risultati· sarà disertata dagli ·stuè enti e minacciata di • soppressione. Infine i professori, col miraggio di arrivare all'alta e rimunerativa carica di membro del sopradetto istituto di Stato, lavoreranno con maggior lena per rendere sempre più apprezzati i loro contributi scientifici e didattici fecondatori della grandezza della Patria nostra. Se non m'inganno parmi che un simile ordinamento dei nostri Atenei p otrà dare un serio impulso alla scienza e all'istruzione superiore, perciò oso sperare che S. E. il Ministro della P. I. vorrà prendere in benevola consi~ erazione le poche idee che brevemente ho accennate. Or.a mi rivolgo a voi, giovani diletti, per darvi un consiglio, che la lunga vita di lavoro mi ha suggerito. Studiat e, studiate, no11 vi stancate mai di stu .. diare. Lo stu 1 io nella giovane età è fastidioc;o, ma è fonte di b ene inesauribile n ella età matura. 8e lascerete sfuggire il m omento d~lla m aggiore attività a ssimilativa è el vostro cer vello giovanile, non riaca uic;terete mai più il tempo p erduto. Nei pieni p eriocli d ('.'lla vita. l'uomo presenta attitudini che si p ossono perfezionare fino alla sua.i.età matura, ma non ridestarle a piacimento. Superati gli ostacoli che s'i11conhano sulla via della scienza, arriverete in un mon ·~o psichico nel quale lavor erete fino alla vecchtaia con vero diletto del1' animo vostro e vi procurerete dignità, onori e vita agiata. Proverete qua11to siano vere queste mie asserzioni quando eserciterete con sapienza e coscieru.a l a nobjle professione di me::lico. Sentiret e allora qU:anto sono vere le p arole del sommo oratore romano qt1ando esclamava « homines nt1lla re propius ad D eos accedere, qu a1n salutem hominibus dando». F igliuoli miei, i godimenti mo11:: ani propri della vostra età sono fugaci, e, se preferiti allo studio, spesso vi faranno .pentire del tempo perduto e sempre 11ella veccl!i!1-ia vi l asciano n ella tristezza dell'isolamento e del penoso abbandono. Solo i virtuosi e i sapienti sono circondati da riverente affetto durante la loro vita e accompagnati alla t omba con vivo rimpianto. Concludo c.o l dirvi: sp etta ancora a voi, çhe col valore indomito e col s angue versat o deste alla Patria i suoi agog11ati confini, di ricondurre con la vostra sapienza e mente equilibrata, la benedetta Italia· nostra su quella vetta radiosa, dove per ~ecoli la t ennero, glorio3amente7 i nost ri padri antichi ». In tutto il suo discorso il prof. Durante è s tato ripetutan1ente interrotto da applausi che si sono

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• SEZIONE PRATICA

in fine trasformati in una calorosa ed insiste11te • oyaz1one. •

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· « L'opera scientifica del prof. Dura11te, grande

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oggi, appar1ra gigante negli anni che verranno ». « I po~te1i, ancor: più dei_contemporanei, apprez. * ** Quindi ha preso la parola il prof. 'fricomi, ex zeranno l'incalcolabile contributo che egli ha apaiuto del prof. Durante e prese11temente direttore portato nella lotta eterna tra il Bene e il Male, che trova nella Medicina e nella Chirurgia la sua della Clinica chirurgica di Palermo. Egli, come decano degli allievi del prof. Durante, espressione più alta, la sua sintesi più perfetta ». « Ma noi che ft1mmo suoi discepoli, noi che avemha espresso al Maestro la gratitudine e la devozione degli allievi tutti, i. quali sono stati gli idea· mo la fortuna di ascoltare le sue lezioni, di udire la tori della festa odierna, offrendo con l'a:esione sua viva voce, più che lo scieD:ziato illu".>tre, più insigne, rammenteremo sempre la dei membri della Facoltà, al Maestro ed alla Cli- che il• chin1rgo • ?ara tmmag1ne paterna del venerando vegliardo: nica da Lui crt!ata, il di lui busto in bronzo, poderosa opera dello scultore Ximenes, che qui 11• quale ci insegnò eh~ la chirurgia non è profess1one, ma sacerdo2io, che, non desiderio di- lucro,. riproduciamo. Dopo aver ricordato l'opera scientifica e special- ma coscienza del dovere verso l'umanità soffemente le ricerche sulla oncologia, le conquiste rente deve essere l'unica norma nell'adempimento nella chirurgia del cranio e cervello e l'impulso della nostra missione ». «Ed ora mi sia concesso d i chiudere con una dato alla t erapia della tubercolosi chirurgica ha pro~essa, che io e i miei colleghi manterremo detto: come un impegno d'onore e che - sono certo « Ella, Maestro, ha caratterizzato un'era nella storia della chirurgia del nostro paese, perchè ha al prof. Durante s uonerà più· gradita di ogni atintuito la via scientifica sulla quale doveva met- testazione d i stima e di ossequio ». · « Come ieri modestamente, :µia forse non inutiltersi la nuova chirurgia ed h a saputo infondere nei suoi allievi l'amore della ricerca scientifiéa. mente e non inonoratamente, cooperammo con L'opera sua indefessa di ricercatore, d'opera- ogni nostra energia al trio11fo de.Ila causa santa, tore e di educatore, ha dato nella scuola chirur- per cui l'Italia era entrata volontaria.nlente in guerra, cosi domani nella vita civile lo scopo gica romana l'incontestata preminenza in Italia. principale, la mèta suprema della nostra attività L'ideale della sua yita, E lla, amato Maestro, sarà la grandezza di questa nostra Italia adorata l'ha realizzato , e questo giorno solenne segni per che fu culla delle scienze e m adre del d iritto, che Lei, p er la scuola, della quale è vanto, la più e al mondo il p ensiero imi, grande soddisfazione, avendo E lla 1aggiunto la h a dato all'Europa gloriosa meta negli studi della scienza chirurgica, versale di Giuseppe Mazzini e l'azione universale mentre esso per noi \·ale ad accrescere l'affet to cli Giuseppe Garibaldi; che, ormai sicura nella devoto al Maestro, ed a ravvivare l'amore alla riconquistata cerchia cli quelle che, furono sino a ieri le mal vietate Alpi, sarà 11ell'avvenire, come chirurgia, che Ella ba saputo ispirarci ». fu nel passat o, iniziatrice di civiltà, antesignana Quindi, a nome degli studenti, che hanno offerto di progresso, maestra di libertà, di questa nostra un'artistica pergamena con duecento delle loro I talia , la quale è orgogliosa,· è superba di anno firme, ha preso la parola lo studente P er goli , che verare tra i su0i figli più degni, più benemeriti dopo aver messo bene in rilievo l'affetto paterno il prof. Francesco Durant e ». che sempre il prof. Durante ha avuto per gli studenti, ha detto : *** Il prof. Marchiafava ha preso la parola a. nome «Noi non potremo mai dimenticare la pazienza, l'abnegazione, la bontà infinita con cui Egli nei della Facoltà medica di Roma, ed ha detto: «A me, come il più anziano della Facoltà mepochi mesi che ebbe a suà d isposizione riuscì, superando ostacoli e difficoltà d i ogni genere, a dica, vicino anche io al termine della mia carriera colmare le inevitabili lacune, ch e tre anni e mezzo t1niversitaria, i colleghi hanno voluto affidare l 'opassati s,P campi di b attaglia al servizio della nore di porgere in questo giorno un saluto all'ilPatria in armi avevano lasciato nella nostra col- lustre ed amato collega prof.- Francesco Durante, che per la legge del tempo inesorabile, lascia la tura scientifica ». « E se oggi Egli è costretto da una legge forse clinica chirurgica, lieti tutti di vederlo ancora necessaria, ma che in certi casi, ~ome in · questo, pieno di salute e di vigore della mente e del cuore . assume l'aspetto di una mostruosa ingiustizia, ad Ed io ne sono riconoscente perchè nessuno della abbandonare l'insegnamento ufficiale, noi siamo Facoltà, ed oso dire dei presenti a questo convegno, ricorda, come lo ricordo io, Francesco Dusicuri che Egli anche privatamente continuerà a dare ai giovani l'ausilio della sua profonda dot- rante, ora è circa mezzo secolo, quando reduce d a un lungo soggiorno nelle più celebri università trina e della sua vasta esperienza ». 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IL POLICLINICO

So6

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. . straniere;venne in· Roma· da poco tempo capitale d'Italia. Egli venne e conquistò presto la·stima, l' affetto, le simpatie dei Maestri di quel tempo, dei medici, degli studenti .per la luce di scienza nuova che egli portava, per la sua operosità, per la generosa rivelazione di metodi non conosciuti, alle ricerche istologiche e sperimentali, per la sua cortesia; cortesia e valore che si manifestavano nel suo aspetto bello e no bile. · Ho vivo nella memoria il ricordo di una dimostrazione che egli fece nel Laboratorio di Patologia di preparati di embriologia, frutto di lungo lavoro, onde si vede con quale prepatazi0ne scientifica egli s'incamminasse verso l'insegnamento della clinica chirurgica. Dopo la bella dimostrazione un Professore, allora nel fiore della attività didattica, gli strinse la mano ag'g iungendo : con · questa dimostrazione ella ha dato prova del suo sapere e della sua feconda attività; qu-a si gli dicesse « non puoi fallire a glorioso po,to ». E cosi fu. D'allora cominciò il suo tirocinio nell' insegnamento, e, continuando il lavoro scientifico, ne raggiunse il fastigio come Maestro insigne; alla cui scuola convenivano medici desiderosi di perfezionarsi da oghi parte d'Italia e onde uscivano allievi maturi per l'insegnamento in altre università; scuola, nella quale al perfezionamento clinico si aggiungeva il lavoro scientifico, cui $timolava e indirizzava il Maestro ripetendo il monito che, se una nazione non contribuisce fortemente al progresso delle scienze, non provvede alla sua dignità al suo interesse, per quanto glorioso ne sia stato il passato. Del suo sapere d.ella sua operosità è testi1nonianza solenne il suo trattato di Patologia e di Terapia chirurgica, al quale si devono aggiungere molti lavori di Patologia, di Terapia, di Medicina operatoria. In questo momento io ricordo un lavoro giovanile del quale seppi nell'anno scolastico 1874 dalla lezione del pr0fessore di anatomia patologica di quel tempo; cioè «Sul nesso fisiopatologico fra la struttura dei nei mateYni e la genesi di alcuni tumori maligni ,. , lavoro che fu il germe di quella dottrina sulla etiologia dei tumori, che venne poi esposta con nuovi fatti, con .nuovi argomenti e con· grande pompa da un Patologo tedesco. E, a prol'osito della dottrina dei ti1mori, tutti sappiamo che fu uno dei problemi che maggiormente at~rasse la sua mente indagatrice e, appunto perchè egli n'era profondo conoscitore, potè resistere alla corrente sull'origine parassitaria dei t11mori, che setnbrava dovesse travolgere tutte le altre dottrine. Egli la combattè con ragioni poderose e nel 1904 nel primo volume del suo Trattato concluse che sarehbe presto passata nel dominio della storia, ceme è omai quasi avvenuto. . .

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.~le~ grandi -b enemerenzè come ricercatore e come

insegnante egli aggiunse le benemerenze civiche in 'qualsiasi opera fosse richiesto a compiere per il bene sociale e negli anni della guerra e ora, con lena indefessa, nelle opere di aiuto doveroso ai nostri gloriosi invaliòi. · Egli si allqntana dalla clinica con la serena intima so1disfazione di aver compiuto ·1a sua mis&ione e di lasciare una ereJità ricca .di esempio, di dottr~a, di affetto, di riconoscenza. Per i veterani di Roma antica, che finivano il servizio militare, Lucano domandava: « quae sedes erit emeritis? ». Per Francesco Durante, che ha compiuto con valore e con fedeltà il seivizio universitario, la seje è nella i1ostra Facoltà come veramente emerito, non soltanto a titolo di onore ma per averne consiglio, reso prezioso dalla lunga espe. . ' nenza e ove r1marra sempre presente la cara e venerata immagine di lui, che, per tanto volgere di anni, ci fu di stimolo e di esempio nell'adempimento di tutti i doveri dell'insegnamento e ne sarà sempre il decoro. Francesco Durante conserva ancora quell'energia che è concessa ali' età avanzata per virtù del lavoro ordinato e della temperanza, energia, che gli consentirà di cooperare per molto tempo al bene del :a nostra Patria. E quando si dirà di lui « nec tarda senectus debilitat vires t.inimi, mutatque vigorem » egli troverà dolce conforto al stio spirito eletto quel • pabulum studii atque doctrinae » per il quale, come dice il nostro Cicerone « nihil est otiosa senectute fucundius ». Con questo augurio tervido porgo all' amato Collega i sentimenti di omaggio, di fedeltà, di affetto, di riconoscenza della nostra Facoltà ».

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Il Prof. Ascoli, ha preso la parola a nome dell'Accademia mejica di Roma, che ha voluto anch'essa onorare il suo Presidente, e dopo aver degnamente ricordato I~ sue alte doti morali e scientifiche, ha detto : «Egli nulla ha chiesto per se ad alcuno; a tutti »ha ' dato i frutti del suo ingegno e della sua espe• r1enza >l. «Maestro di scienza e di dignità, pare che ei miri con la bonomia e con la cordiale espansività a nascondere, quasi a farsi perdonare, il.. prestigio che naturalmente scende dalla sua periona. Se è vero che in conseguenza non ha fatto che aumentare l'autorità dell'uomo, l'ha però così circonfusa del fascino della bontà, che quando la bella barl:>a fluente ha cominciato a imbianchire, Francese<> Durando è apparso, ed è, come il padre, che si cerca e si implora in tutte le gravi contingenze della vita 1. ...~ «tale uomo gli acéademici sentono il dovere


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di porgere il tributo della loro riconoscenza e del ·a l9ro ammirazione ». . « Io spero che i colleghi dell'Accademia vorranno perdonarmi se dell'onore che mi· ha.nno fatto delegandomi a parlare in nome loro in questa com· movente cerimonia io profitto per esprimere al Maestro che ho imparato ad apprezzare e ad amare fin dal primo anno del suo insegnamento clinico, per esprimere al Maestro del cui costante a:ffetto mi sono sempre onorato, il sentimento della più intensa e imperitura gratitudine ». a Io palpito con lui in quest'ora in cui la soddisfazione nel contemplare l' opera compiuta si trasfonde nella tristezza dell' abbandono delle consuet11dini più profondamente radicate e apportatrici della più feconda gioia della vita ». «Nella commozione che mi investe oso dirvi, Maestro, che nulla voi abbandonate, perchè la vostra scuola che ha insegnato alla chirurgia l'assoluta preliminare necessità della diagnosi e. ·h a educato alla !affinatezza della tecnica per lenire le sofferenze umane costituisce ormai la tradizione della chirurgia jtaliana, perehè voi rifulgete nel numero, nella valentìa nell'affetto dei vostri scolari » •

« Quante

volte vedendolo chino, in· atto paterno sul letto dei sofferenti, ho ·r isentito l'eco .di quelle parole di Leonardo che lo dipingevano così divinamente e che a nessuno più che a lei si· ad ~ i<'evano a egli con lo splendore . dell! aria sua che bellissima · era, rasserenava ogni animo mesto ». . « E le dobbiamo l'esempio di -tutta la sua vita, durante la quale mise in pratica quella sentenza che il maestro suo e mio. Costanzo Mazzoni, per breve tempo, soleva .s pesso ripetere : « verità nella scienza, onestà nell'arte ». « T~tta questa fu e sarà luce perenne per i suoi allievi - per i pochi anni che ancora restano a qualcuno di noi, e per i molti che voi più giovani qui aqunati durante -i quali dovrete lavorare .e soffrire per l'eser~izio della nostra arte. Voi vedrete ancora per molti anni il meraviglioso . busto di bronzo che vi ricorda il caro Maestro. Ma 1m monumento più duraturo dovete contemplare: quello che avete impresso nel vostro cuore e che è più saldo del bronzo, il monumento dello studio e dell'amore che Egli vi lega a perenne conforto della vita ·penosa del medico. Poichè studio della scienza e amore ai malati furono la sua grandezza. E possa 4uesto ricordo ispirarvi a seguirlo con, incessan,te ardore, affinchè dal vostro studio, dal vostro amore, che sarà rinnovellato sempre dalla luce che parte da questa Cliaica, possa venire maggior fama, maggior decoro alla nostra cara patria, che di scienza, di studio e di attività onesta e iàeale ha tanto bisogno e l'aspetta ·solo da voi giovani».

Il prof. R. Bastianelli porta il saluto dei medici degli Ospei ali di Roma e poi, riv~lgendosi al Maestro, gli dice: " Io come forse il più vecchio dei presenti scolari, ho il privilegio di poter rievocare quella prima lezione di 36 anni fa quan~lo Ella sali alla Cattedra di Clinica chirurgica, giovane d'anni, ... maturo di studi e di senno, coronato di un'aureola di ammirazione e cli amore quale forse nes· suno mai ebbe dai suoi scolari e dai suoi malati. .Il prof. Tonelli, Rettore dell'Università di Roma, Io posso rievocare anche tutta la sua carriera che ho visto svolgere in questi 36 anni, che sem- porge il saluto affettuoso e reverente a nome brano trascorsi come att'imo fuggente. Quali furono dell' Aten.eo romano e poi dice: « L'Università di Roma ha un debito perenne le sue opere tutti lo sanno, e in altro luogo spero potremo degnamente ricordarle. Io non voglio di gratitudine verso di voi, o Maestro, ,perchè nulla aggiunrere alle felici e profonde parole del non dimentica che insieme all'illustre compianto prof. Marchiafava che. con tanta lucidità ci ha collega Guido Baccelli, concepiste l'idea di questo presentata una sintesi vivente della sua carriera Policlinico, ove in felice connubio si uniscono la scientifica. Quanto le dobbiamo come medici degli scienza e la carità. Qui fra queste muTa, insieme nome saOspedali devo però dirlo ·io, perchè non solo le ·con quello del grande collega, il· vostro • dobbiamo questi edifici - ma soprattutto lo spi- rebbe sempre ricordato e benedetto, anche se non rito elevato di emulazione che ci ha fatto sempre lo richiamasse alla mente in forma tangibile l'opera correre dietro le sue orme, nella speranza di po- egregia che riproduce le vostre sembianze e che tere imitare almeno le sue opere, senza riescire a si volle offrire per rendevi omagg.io ». « Io prendo atto, e vi ringrazio, a nome della raggiungerle. Ma di quanto i medici degli Ospedali hanno fatto, questa spinta di emulazione che sorse Università, della promessa qui da voi palesamente dal suo 'impulso scientifico alla Clinica, fu certo fatta, di non abbandona~e questo campo della nosti:a gloria, e di recare anche in seguito il conla ispirazione più alta. «E non potremo mai dimenticare la sua dignità tributo della vostra esperienza e della vostra saprofessionale, il suo disinteresse, la sua profonda pienza agli studi ai quali dedicaste tutta la vostra vita operosa ». e umana devozione al malato. (39)


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SEZIONE PRATICA

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Per ultimo il prof. Filippi, Direttore generale per l'Istruzione superiore~ chiude la serie dei di· ' scorsi dicendo : « Senza togliere a questa cerimonia il carattere di intimità che le ha rive~dicato l'eloqt1ente interprete del sentimento . degli studenti, io porto ad essa· l'adesione d el Ministro e del Ministero della. P. Istruzione, i quali per mio ~ezzo esprimono il proprio rammarico, che, sia pure per obbedire al precetto della legge, il senatore Durante si allontani dalla cattedra che ha onorato per qt1asi mezzo secolo. È ben vero però che il suo spirito resterà qui, dove la sua parola ha risuonato per tanti anni. Il bronzo artistico che noi abbiamo ammirato nel vestibolo dell'anfiteatro è simbolo del durevole ricordo che colleghi, discepoli . ed ammiratori conserveranno dell'insigne maestro. Ciascuno di essi, oggi, nel prendere congedo da lui, gli ripete in ispirito; « io ti ricorderò ed onorerò usque durn vivam 1.

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Telegrammi e lettere di uomini politici e di uomini di scier.za - primo quello di S. E. Berenini - sono giunti numerosi da ogni parte di Italia ad esprimere il loro una11ime consenso ed augurio al Maestro, che terminava il suo insegnamento ordinario, mentre allievi, colleghi, e ammiratori, raccoglievano la promessa che la voce del Maestro debba, anche per l'avvenire, di tempo in . tempo, echeggiare insegnando nelle aule di quel grande Istituto Policlinico, che fu creato mercè l'opera fattrice di Lui e del compianto Baccelli. La redazione di questo periodico, che ha avuto il Prof. · Durante come fondatore, si unisce toto corde all'unanime augurio, ripetendo: ad multos !

Per il Professor Durante. Il presidente dell'Ordine dei 111edici della provincia di Ro1na, in occasione del collocamento

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a riposo dell'illustre prof. Durainte, ha così telegrafato all'insigne maestro : « A Francesco Durante, esempio lu:minoso cli , rettitudine e dignità nello esercizio professionale, maestro insuperato ed an1atissimo, in n0me Consiglio Ordine dei medici di Roma e Cot18igli-O Federale, che lo ri~ord.atl<) presidente benemerito, auguro lung·hi, prosperi e sereni a~11i felici . - Dott. Ballerini n.

NOTIZIE DJ·VERSE. La Croce Rossa Americana decorata della medaglia d'oro. Al Campi1dog·1lio, nel1a sala tlelle lla11diere, è s tata consegnaita la medaglia d'oro alla 0roce Rossa Americana. · Il sindaco Apolloni ha salt1tato co;1 patriotLi. che parole l'ambasciatore deg1i Stati (T111ti> ~f 1son Pa.g"e, il colonnello Bartlett, presidente c.1tt:Jla Croce Rossa Ameri~ana e gli altri componenti la istituzione . Il colonnello Bartlett ha riRposto al s~ndaco di Roma nobili p arole di saluto, di augurio, di fede. Il Ministero di Sanità in Inghilterra.

Il · Re d,Ingl1ilterra ha firmato 1:a legge che isti1tuisce un cc l\1inistero d·e.lla Salute » . •

Profonda m ente co·m111ossi r.egis tria1no la morte violenta del prof. AGOSTINO SAPELLT, libero docente di clinica ostetrica e gi11ecolog ica presso l'Università di Geno·va . Va1ente professionis ta, entusiasta della sua arte, avevai acquistato una salda riputazione. D opo la. luttuosa :fi11e d el Rossi la F a coltà lo :aveva stimato d:eg no de11'incarico ufficiale, cl1e Egli tenne p er br.evissimo t en1po , con decoro, facendo brillare ' ·irtù diclattiche 11011 comuni. Il nostro ra mmarico , segue nella ton1ba prematuramente dischiusa il collega insigne, circondato di tanta stima e tant'affetto . 1

1

Indice alfabetico per materie. Carcinoma dello stomaco (Il) . . . . Pag. Dermotifo : sierodiag nosi . . . . . » Digital.e e bro11co-polmonite grippale . )) Durante F . : •Onoranze al prof. - . . » Fermenti protettori per gli idrati di carbo11io i1ell >org·anismo ,.i\·ente . . >> Fratture con ~stesa perdita di sostanza : rigenerazio11e ossea . . . » I11fezioni speri1neutali inappar.enti . . >> J 11tossiaazione eia pasta di Beck al sotto11itrato di bisn1uto . . . » Localizzazione radiologica dei corpi estranei . . . . . . . . . . . » l\Iinistero llella Sanità ed assistenza pubblica? . . . . . . . . . >> ()rario di laYoro: la limitazione dell' » Otili medie sttppurate cronicl1e n ell'inRoma, 1919 -

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779 795 788

803 794

791 794

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797 78r

Tip. Naz. Bcrtero di G. GuadaKnini & C.

fa:nzia . . . . . . Pag. Pn,et111101torace t erapeutico : stt1clio radiologico . . . . . . . . » R eazione di H erxl1eimer per il chini no n ella n1alaria . . . . . . . . » Si~1ide : valore di metodi t erapeutici . » Sifìlidologia : qu·e si ti . . . . . . . » \Sinclro11ne paraliticµ pelvi-trocanterica consecutiva a iniezioni intragltttee di chinino . . . . . . . . . . . » Sodoku : g uarig·ione ottenuta con arsenobenzol-0 . . . . . . . . . . » Sp·asmofilia nell 'infaiuzia . . . . . . » Stenosi esofag·ea organica e spasmo del cardias : diagnosi differenziale . . . » \ 7 ersamenti sanguig ni delle cavità sierose . . . . . . . . . . . . »

795 791 792 793 795 792 793 769

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...


Roma, 29 giugno 1919-

A.llllo XXVI

Fase. 26

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI. fiJEZIONE RlcDATTOU

FRANCESCO DURANTE PRA.~IOA

CAPO: PRoP.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. -Osservazioni Cliniche : R. Mosti: La patogenesi ed il trat· tamento chirurgo delta causalgia. .Rivtste aintetiche : G. Dragotti: La cura del gozzo esoftal· mico. Medicina sociale: L. Verney: Le basi economiche e politiche déll'assicurazione statale contro le malattie. Sunti e Rassegne: MEDICINA: P. Ramond, P . A. Carrié : La sindrome simpatica. - CHIRURGIA: I. Rawson Pennington: I risultati definitivi dell'operazione per il cancro del retto. Accademie, Soéietà Mediche, ConfP'essi: Ass~ciazione medico-chirurgica di Palermo. Appunti di Medicina Pratica: CASISTICA E TERAPIA : La vertigine della menopausa. - i l\'lestruazione ed idrope intermittente del ginocchio. - L'uso e le dosi della pituitrina.

A

r

- SEMEIOTICA: Il segno dell'abduzione delle dita nella paralisi radiale. - 11 segno della depressione retromalleolare nella Pos~ degli abbonati • Cenni bibliografici. sciatica. Nella vita professionale: Sulla minacciata soppressione delJa Direzione generale di sanità militare. - A proposito dell'abolizione della condotta piena. - Cronaca del movimento professionale. Risposte a quesiti e a domande. Condotte e concorsi. Nomine, promozioni, onorificenze. Necrologia : Luigi Luciani. Notizie diverse. Indice aUabetico per materie. I

.R.&..,,.. A ~DA,.. A.R r ,,a,, ..:a..-.. .& ..cl. .& •

Preghiamo vivamente quel signori Associati .& cui abbiamo testè rivolto personale Invito di pagamento del dovuto Importo d'abbonamento pel corrente 1919, a non frappone altro Indugio e a farcene pertanto rimessa, mediante cartollna-va1lla, con cortese sollecitudlne.

Rammentiamo clu la Cartolina· l'aglia dowtl uure in4irizzata nominatit:a~ al pro/. ENEICO MOBELLI, t1ia Siltina, 14, Boma,• ehi la t'M4uitna (nel po1t,o merflato al bollo dell' Ugitio Po1tale pagatore) •n1 urere mwnita iflla prt1critta marea 4a bollo la 6 untuim(. Olat .ft trot1a aprO'V'Uilto ùlla marea ptu) accrescere ~Ui 6 eente1imi all' itnf'orlo della Cartoli na- Va.glia 1tu1a. L'.AlDDNJSTRAzIONB.

Diritti di proprietà riservati. di usi sen~a citarne la /onte.

È oietala la f'i/>fodu1soft1 ai laoori pubblicali nel POLICLINICO o l• pubblU:a1'°'9e di ••lt

OSSERVAZIONI CLINICHE. 0SPEDAI.E CIVILE DI CAMPOSAMPIERO.

La patogenesi ed il trattamento chirurgico

della eaosalgia per il dott. RENATO Mesrr, Chirurgo primario ii1t. Ho osservato or non è molto un caso interessante di causalgia che credo utile illustrare perchè esso ~mbrami fornire un contributo inmportantissimo alla interpretazione patogenetica di tale complessa sindrome su cui ancor oggi i pareri dei neurologi e dei chirurghi sono alquanto discordi. Sergente P... L ... , del 125 Reg·gi111Jento fan.t eria. Proviene da un 'altra unità sanitaria do,,e è stato degente per 20 giorni. Presenta all'avambraccio ed al braccio di destra piccolissime e molteplici ferite in parte già cicatrizzate in parte in via cli cicatrizzazione, prodotte da schegge.tte d1J bomba a. mano.

Una leggera suffusione en1orragica si nota sulla faccia posteriore ed interna del braccio, specialmente in corrispondenza del III med1io. Ivi la palpazione fa rilevare, lungo il decorso del fascio ·vascolo-nervoso, la presenza di un cordonci110 duro, poco spostabile, dolente, della lung·Jlezza di circa 5 cm. A monte di .esso la pulsazione dell'omerale t bene avvertibile; manca invece c1'istalmente in corrispondenza della piega del gomito; assente pure è il polso dell·a radiale. A cari~co del braccio e de1l'avambraccio la motilità, la re:flettività e la sensibilità appaiono normali'. La mano invece sri pr·e senta ipotrofica, pal~ida e più fredda clell'omonimai; la stia motilità volontaria appare assai ridotta percl1è il paz. a scopo di d·i fesa evita di compiere con la mano movf.menti molto estesi .che gli sono cag·ione di gravi sofferenze. L'esame della sensibilità fa rilevare iperestesia tattile, termica e dolorifica. 'fante 1a cute che le ungnie no11 mostrano alcun fatto distrofico. È presente inv·ece una intensa iperidrosi .

Il paziente si lagna di vivi dolori a crisi parossistiche, con intensa sensazione ùi bruciore, alla maino destra. Tali dolori accessuonali, a carattere urente, t alora insorg·o110 spontaneamente, t alora ( 1) •


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IL POLICLINICO

·i nvece vengono pro-v·ocati da u11 piccolo urto, da un .. movimento, da 11na quaJ.siasi azione meccanioo. anche li~ve che si esplichi sulla mano stessa, e vengono · aJ contrario notevolmente oalma~i coll'applicazione di impacchi freddi. Essi rimangono esclusivamente localizzati' alla, mano col massimo di intensità in corrispondenza delUe dita. Durante la dregenza· del ·paz. nel re-parto J.a sindrome causalgica mostra un progressivo- peggio!. r1C1mento; perciò propo11go un interve11to chirurgico che viene subito accolto. Operazione. - Narcosi etero-cloroformica. Incisione di cir1ca ro c1n. lungo il solco bicipitale intern·o . Infiltr.azion·e ematica del sottocUlbaneo e clel cellulare sottoaponevrotico. lVIesso allo scoperto il fascio nerveo-vascolare, ne isolo accuratamente gli · telement~. Nessuna lesione nervosa apparentemente apprezzabilie. L'arteria omerale invece si p.resenta per un rtrrutto dii circ:a 5 cm. aplasica, non pulsante e trasforn1ata it1 un cordoncino duro. In co·rrisponèLenz·a dell a sua parete postero-inter11a essa mostra una piccola sol11zione di continuo della grandezza di una capocchia di spillo, trombizzata ed in ,,ia di riparazione cicatriziale. Tra du.e ·1egature applicate su arte ria normale, reseco 1ed asporto i.rutto quanto il tratto l eso dell 'omeral.e insiem.e ·a lla .s ua guaina. Suttur.a a piani. Guarigione per prima. Decorso post-operatorio,. - In pochi giorni la sindrome causalgic.a scompare comp·l etamentie; nello stesso tempo i disturbi vasomotori e trofici., e le turbe d1ella sensibilità e della motilità si attenuano gradatamente e .n ell9 spazio dj. un mese e mezzo non ne rimane l a più picco1la traccia . Il ferito viene così din1esso del tutto guarito. Il caso è sotto molti aspetti interessante. Anzitutto dimostrai come una grossa arteria ferita da un proiettile possa: venire occlusa da ttn trombo senza dar luogo ad iemorragi•a di qua~che importanza, e come sia possibile la cic·a trizzazione spontanea di ferilte arteriose. La fortunata evenie11za è da . mettersi qt1i in rapporto colla esiguità della lesione ch,e ha reso possibile la rapida formazione 1d el trombo e la chiusura. per suo meezzo della piccola ferita. · Ma la mia osservazione riveste sopratutto u11 particolare interesse perchè offre un esempio classico di sindrome causalgica e ne chi~risce abbastanza bene lléli interpretazione patogenetica. La causalgia descritta per la prin1a vo.lta da · Weir-Mitchell più <tirso ai1ni or so110, è staita di nuovo oggetto di studi soltanto in que sti ultimi quattro anni, essendone stati osser1ra1ti \rari casi ·i n seguito alle ferite di guerra. Secondo la portata delle recenti osservazioni, la causalgia, come si espri·me be ne Ten01ni, potrebbe definirsi: «una ma1attia. nervosa caratterizzata •da una intensa iperestesia dolorifica unita a ttlrbe trofiche e '1asomotorie, insorgente per lesioni nerveo-vatScolari più o meno gravi. Essa infatti si presenta con una sintomatologia dolorifica i1nsor gente i11 genere alcun te mpo dopo un trauma che a bbia leso un dato tro11co vascolo(2)

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nervoso, dolore che ha 1111 car.attere afiaitto spe.ciatle, di essere cioè urente e di dare ~1 paz. la ' disperata sensazione di fuoco ardente swlla ·parte malatai, sensazione che si mostra ribelle gener.al mente a tutte le risorse terapeutiche e trova 1'uni'co ristoro nell'azione del freddo. A tutJt:o questo -si aggiungono le turbe sensitiv€, motorie, trofiche a carico c1e1le parti molli e delle ossa, e turbe :vasomotorie di vario ge11ere e di diffe!lente iintensità da caso a caso ». I crolori che costituiscono 1a parte princi~ale del quadro classi~o della causalgia sono carattteri~zati sopratutto da una p1 enos1ssima sensazione di intenso brt1ciore, donde il nome di termalg~a che Stopford vorrebbe dare alla sindrome causalgica. Questi: dolori non sono continui ma insorgono per lo più ad accessi, talora radi~ talvolta i·nvece sub.e ntranti, e sono p1-ievalen.tem·ente local,i zzati alle parti termina1i d el1l'art-0 . Quasi sempre sono spontanei, ma la loro insorgenza può ess·e re provocata da cause di verse : il più l1e ggero contatto cutaneo portato non solo sulla parite che è sede delle algie, ma anche su qualunque altra par.te sana del oorpo; il c~lore sec.co; le emozioni e le sensazioni vive, 11 più piccolo movimento deill 'a rto l eso, ecc., sono altrettante cause capaci di provooare u·11 paressi-· sm10 doloroso. L e turbe sensitive, vasomotorie e trofiche che completano il quadro d'e lla causalgia sono inco- stanti e variabilissi·me. Su di esse oredo biene di non indugi·armi, in primo luogo perchè si tro\:-ano ampliam~nte clesicriitte in quasi tutte le monografie .c he sull'argomento sono state pub-bliaa.te in questi ulrt:imi tempi ; siecondariamente perchè scopo precipuo di questa mia breve nota è quello di illustrare ·la patogenesi ed insieme il tr.a ttamento della forma morbosa :in parola. L'illlterpretazioDJe patogenetica della causailgia è stata oggetto di vive discussioni, sia fra neurologi che fra chirurghi., e su di essa ancor oggi i pareri non sono del tutto concordi. Secondo alcuni la causalgia sarebbe dovuta ad una nevrite tronculare ascendente; questa interpretazione ammessa da prima da Weir-Mitchelt stesso, da Morehouse e da Keen, r ipresa ed ac- . cettata poi recentemente anche da. altri autori e specialmente da Gjron .e da Stopford, sembra non trovare consenzienti 1a massima parte di col~ro ohe si sono interessati della quistione. L'ipotesi invece che riscuote ~1 maggior favore è quella formulata da :rvLeige,. dta lla AthamassioBenisty e dia ·L eriche, secondo la quale la causalgia sarebbe prodotta da una nevrite ,1el simpatico periferico. Questa ipotesi sar~bbe princi11almente fondata sulla attua~e esperienza clinica, la quale ha dimostrato che l'inter-vento sul. sim0


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SEZIONE PRATICA

pati,co fa quasi sempre scomparire la sindrome causalgica. Poichè negli arti le :fibre simpaticl1e accou1pagnano in parte i tronchi nervos.i , in specie quelli che ricevono un'arteria ,t:>r::>pria, ed i11 parte i vasi ne11a cui gt1aina so11;) prevalentemente icontenute, è chiaro che la sindrom·e ca11salgica può insorgere in seguito sia ad una lesione nervosa, sia ad una lesione vascolare, sia infine ad entrambi variamente associate. . i\mmessa . dunque 1a di,p endenza della causalgiai da una lesione d.eJ simpatico perif,erico, e conoscendo la distribuzione . perivasc:o1are e periner,·osa del simpatico stesso, si capisce qual debba essere lo scopo dell 'i11ter,1e11to; asportare o comunque interrompere la rete simpatica peri,,ascol.are o perinerYo~a a ·s econcla che la lesione abbia sede nel \·aso o nel ner\·o. La ne,rrolisi, la resezio11e e sutura del ner,·o, le ii1iezioni troncul ari <.li alcool, la setnplice legatura 00n catgut c.lel tronco nervoso a \ 1 alle clella lesione , la decorticazione elettrolitica del ner,-o, la simpaticectoniiia peri-v·asal e e l 'arterectomia, rappresentano i ·vari in·t erventi praticati nella caus-algia. 1Ia non t11tti rispondono allo scopo; anzi l'esperienza ba ormai sanzionato che soltanto a ben pochi di essi è da attribuirsi una reale efficacia curati,·a. Si può dire a q1lesto proposito che abbia110 principaln1e11te fallito quei 1netodi il cui principio inform~tore deriYa c.1a qt1el pres11pposto patogenetico, di cui ho fatto cenno più sopra e che oggi alla 111ce dei fatti i1on se1nbra ri~pondere alla realtà. Così la ne,·rolisi, l a resezione e s11tura del nervo, le iniezioni tronct1lari di alcool presuppont; 0110 che la causalgia sia unicamente dov11ta ad una nevrite troncul&re asceD:dente da u11a speciale causa irri.tati\Ta e cl1e perciò allontanata questa i fenomeni dolorosi debbano se11z'altro . scompanre. Pur accettando gli ottin1i 1isultati ottenuti con tali inten·enti in parecchi casi di .cau salgia da Stopford, ·d a Sala e Verga, cl.a _L11sena, da lVIitC'hell e da Sicard, pure dobbiamo colla magg·iora.nza dei chirurghi, con a capo ii1signi neurologi, quali P. lVIarie, A . Benisty e Tinel i riconoscere che siffatti priocedime11ti siano ii11 generale pri·vi cli efficacia, tieale e durartura 1 contro la si11drome causalgi.aa. La legatura, a v~lle della lesione, del tronco nervoso l·eso, con c.atgut n. 2, moderatamente stretto, proposta recentemente da Lortat-Ja0ob e Giron, e J:a • decorticazione elettrolitica del 11er\·o preconizzata da Negro, rapresentano invece due interventi dai quali possono attendersi buoni ri-

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sultati, in quanto essi agisco110 esclusiYame11te sul simpatico. Sul trattamento chirurgico. della ca11salgia colla decorticazione -elettrolitica del nervo alla Negro) ha rif1erito di recente Bobbio ailla R. .l\.ccaden1ia di m~dicina di Torlino, presentando 8 casi di aawsalgi•a tipica guariti .con tale metodo . Si tratt ava di 3 oasi di causalgia dello sciatico, di 1 easo di causalgia del mediano, di r caso di ca11S'a1gia del cutitaile e di 3 casi di c.ausalgia combinata c1el cut~tale e del mediano . In questi ultimi tre casi coesisteva però lesion e dell'arteria omerale e l 'inter\rento, oltre alll a decorticazione elettrolitica del nervo ' consistette . in un caso nell'arteriectomia per. un tnatto di circa 10 cm. essendo l'arteria ridotta ad u.n cordone fibroso, e negli altri due casi anche st1lla distruzione della nete s impa,t ica peri arteriosa col metodo elettrolitico. I risultati positivi e rapidi ottenuti da t ale 1netoclo, conc1ucle,~a I' ..\., oltre a confortare l'idea patoge11etioa cl1e la causalgia sia do\1 uta ad una 11e\1rite sin1patic.a., climostrano che, oltr1e a distruggere il sin1patico perivascolare, c-011,1iene distrug·gere, coll'elettrolisi, anche il simpatico perinervoso. Però l'interven1to di elezione, quello che fii10 ad ora ha dato i migliori risultati è la s11npaticectonria peri·vasale, proposta, a sosteg·110 clella sua ipotesi, da Leriche che, come più sopra ho ricordato, fa 1dipendere la causa1gia da 1tna n evrite del simpati.co periferico ed in special modo del simpatico perivasale. A .tal fi11e egli consjglia i.J denudamento, in sede di lesione, ctel·l'arteria dalla sua g uaina per ur1a certa estensione ; procedimento questo innocuo com.e aYeva dimostrato sperimentalmente :fin dal 1893 il J~11rci . Partendo dal concetto cc che probabilmente per una lesione della guaina p eriarteriosa si prod.11ce una cong estione v-.asoparalitica la q11ale meltte i corpuscoli tattili e le terminazioni ner,-o;se sensoriali in uno stato di permanente irritazione », il Leri.che sosti.e ne che il n1eccanismo di azio11e del1'escissione del simpatico interessato consiste in qt1esto : che << la .soppressione di alcuni elementi si1npatici lesi rende in certo c1l1al modo alle ailtre ramificazioni vasomotrici la loro li})ertà di azione; si ristab'i lisce, in •altre parole, I '·equilibrio ,,asomotorio ». _ Il primo caso di oa11salgia operato con st1ccess o di simpaticectomia d.ail Leriche risale all '_-\gosto 1916. Da allora, sia per opera di Leriche stesso, che dir altri chirurghi, questo inter,·ento è stato applicato varie altr.e volte, e se 11011 sen1pre i is11oi risultati son stati otti1ni, si può dire però che nella massima parte dci casi la siindrome oousalgica ha ceduto alla escissione deQla guaina arteriosa. 1

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Mentre il Leriche, e con esso quasi tutti quelli che hanno avuto occasione di praticare la simpaticectomia, si è li1uitato ad esegui.re il denuda1m1e nto della sola arteria, il Tenani invece ha preconizzato l '~sportazione anGhe della gu.aii.na \renosa. Credo bene di riferire colle sue stesse parole la tecnica della simpaticectomita. Comincio l'intervento, scriv1e Tenani, metbendo in evidenza Ila guai·n a vascolare comune, col praticare iad uno degli estremi della guaina periarteri·o sa, su cui! dev.e principiar.e o finire la resezione, un pie.colo occhie[lo sul quale introduco una branca di una forbiae cl1e rt:aglia, andando verso l'alto · o verso il basso, la guaina, i.n modo che ne risultino due pagine su cui -m argini fisso alcune pinze di Billroth. Isolo poi delicatamente la guaina dall'avventizia dell'arteria per l'e.stensione voluta (10-12 cm.) . Staçcato tutto il segmento di guaina dal tronco arterioso; seguendo io stesso prooedin1ento, isolo 1rn egu·a le tratto di o-u.aina dal tronco v1enos·o omonimo. La disseo 1 zi(one id i quest'ultimo può essere fatta attaccando la guaina sia lungo la linea in cui si trova a mediato contaitto con l'arteria., sia lUJngo una linea più distante dalLa: pr·i ma. , ..... P.er disseccare la guaina venosa, dopo lo scoù.iamento della guaina arteriosa, è. più .consi-. , g1iabile certo attaccarla lungo la linea 1n CUl i due vasi sono a mediato contatto, non incontrandosi su di essai rami· collaterali e riuscendo più semplice e più completa la dissezione dei!la guaiinai e, con questa, l 'i.n terruzione delle v·i e simpaJtiche ciontenutevi. .. . . . Asp.o rtato il segmento di guaina, si cerca di addossare con punti all'avventizia dei tratti dci. vaso denudati, i muscoli o le fa;scie regio11ali, e si può chiuder1e totalmente la ferita operatoria. Tenani insiste poi su di un'altro particolare di tecnica, cilOè sulla tega.tura dei rami collaterali, che si i·n contrano durante il denudamento dei vasi, ad una certa distanza dal:la par·ete d.e[ tronco vasale originario, p.e1· evitare la forma·· zione di un trombo es12osto alla corrente sang uigna principale. · Il procedimento adottato da Tenani, oltre a penne~e · pilù. facilmente lo scolllamento e la reseZJione della guaina perivasale, d·a ancl1e mag·giori· garanzie in quanto consente l'asportazione sicura di tutto il tra:tlto del plesso simpati'c o leso. A questo proposito però l'operazione che ci può dare Ja certezz.a assoluta dii estirpare tutto il simpatico periarterioso nell'estensione volurt:a ~ l'arterectomia la quale, come è ovvio, non può applicarsi che in quei casi in etti l'arteria non r isulti più funzionante, come nel mio caso nel

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quale l'arteria om.e rale presentava un'estesa trombosi occludente. Ma a proposito del caso da me · descritto sono da farai .altre importanti considerazioni. Anzitutto essendo hl esso la lesione esclusivamente limitata aill 'arteria omerale, la sindrome causalgica deve essere .. messa unicamente in rapporto colla lesione arteriosa stes:3a e non co11 lesioni ·nervose che m:a.,n cavano cottLfJletarue11te. Ne scaturi1sce questa pri1na deduzJone che la causalgia può essere determinata da una lesione ·v asale da sola cioè non associata in ailcun modo a lesioni dei tronchi nervosi. Secondariamente la lesio11e, nel caso ~n parola, interessava oltre la guaina anc:.he la parete arte.. riosa a tutto spessore. Questa constatazione pone il quesito se 1a causalgia possa di.pendere so,1tanto dalla lesione della guaina, o piuttosto dal1'associazione della lesione della guaina colla lesion·e della parete ar.t.eriosa, dato che anche 111e~ oasi in cui s·embra lesa la sola guaina non può escludersi un interessamento, anche minimo, difficilmente riconoscibile deUa parete vasale sottostante che, come sappiamo, è colla guaii na intimamente connessa . Quest'ultima ipotesi sembra oggi preva1er.e, p.erchè altri·menti non potrebbe spiegarsi, come bene si esprime Tenani, l'antagonismo apparente tra le conseguenze delle l.e sioni della guaina contemplia te nella traumatologia in cui esse possono essere i·ncolpate dello scoppio di un quadro causalgi;00, e nell'esperimento o nella clinica in cui lo scollamento anche ampio d.e i vasì rimane innocuo.

RIVISTE SINTETICHE. La cura del gozzo esoftalmlco. La patogenesi del gozzo .esoftalmico, o morbo di Basedow, di Flaiani o d.i Grave non è ancora ben definit a o lo è ,c ertamente meno di quel che g·e neralmente si cred.e. ' 'arie teorie, la nervosa, la emati~a, la endocrina, sono state emesse, e tutte hamno trovato .autorevoli sostenitori. La sindrome esoftalmica, pur avendo sintomi fondam·entali caratteristici p·er la loro costanza e pier il loro aggruppamento, è così complessa e così multiforme, che ogni opinione sulla sua. etiopatogie nesi può essere sostenuta. Tuttavia la costanza del reperto anatomo-patologico de~la glandula tiroide ed il criterio terapeutico fanno ritenere che la maggior paa-;te dei sin.t ornii siano deferm.inati da un'a:lterazione d~1a funzione diélla detta gla-ndula. Non sappiamo se tale alterazione sia primitiva o secondaria, -cicè - .

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SEZIONE PRATICA

provocata da influssi n1er\1osi anomali o da 1nodificazioni de~la composizio11e del sangue, nè sappiamo se l'alterazione della tiroide sia ~iruul­ tanea all'alterazione rii tutto il sistema \.~1110crino, o se sia lo effetto o la cau sa de~la disfunzione @i altre glandule a secrezione interna, disfunzione che è molto freqt1ente, se non costante n el gozzo esoftaln1ico. •.\.d ogni modo quel che appare certo si è che nella sindrome basedo,vi an a j fatti principali sono dovutt ad una intossicazione dell'organismo in genere e del sistema nervoso più special1ne11te, provocata dalla introduzione in circolo di sostanze deri,·anti dalla t iroide . ..\.l lo st at o dei fatti non è lecito affermare se tra ttasi d11 una maggiore produzio11e e rispetti,·ai:tne11te tii ttn maggiore ,·ersamento in circolo della sosta11za normalmente secreta , oppure della proclttz1one dj una 11t10,·a sostanza eminente1nent e t ossica , non si può dire c1uindi se si tratti di una alterazione funzionale quantitaitiva e qualitati,·a. Per l'i,n dirizzo terapeutico ciò h a un interesse r elativo, q11el che irnporta è il sapere che la causa della m aggior parte dei sint on1i è do,·11ta alla alterazione clella tiroide e che quindi su (lt1esta g landula bisog11a agir e. La cura etiologica però non rigttarda solo direttamente la tiroide : la esperienza ha dimostrato che agendo su alcune sezioni del sistema nen·oso, e più particolarmente sul simpatico cer,·icale, sia agendo opportunamente s u 1'i_n tero or oo-anism o le condizioni della funzione tiroidea o icon esse migliorano i si:ntomi del b asedowismo. Oltre a ciò l a possibilità di aggr edire l 'aflezione n ella sua causa più probabi le , o meglio nella causa dei si11tomi più imponenti e più e\·identi, 11on esime dall'obbligo di ct1rare i singoli rlisturbi. E non s1 può rinunziare alla cura sinto111a tiC'a no11 solo p<:r miitigare l e S')ffercnze d cl paziente, ma an che perchè le sofferenze 5tesse possono essere cau sa di aggra\1amento della malaJt:tia. Per n essuna malattiia, come per il gozzo esoftalmico, questo principio ha maggior valoce. In .rapporto ai criteri, accennati la cura del gozzo esoftalmico può distinguersi così : 1. Farmacoterapia ; 2. Siero-opoterapia; 3. Idroterapia, climatie rapia, dietetica , psicot erapia, maissaggiotera pia .; o 4. Elettroterapia; 5. Rontgen-radiumterapia; 6. Cura cl1irurgica. 1

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La cura fatta mediante i farmaci ha il solo scopo di migJiorar.e _ le condizioni generali e di mitigare i sintomi molesti o pericolosi.

Come ricositiif:uenti generali gio,·an o i glicerofosfati e sopratutto l 'arsenico sotto forma di liquore arsenicale -0 1neglio di cacodilati. Chibret e Babinski h ano tro,·ato che i sal i:cilati come i JC'h inacei r iescono nl·o lto \·antaggiosi nell 'atten~are i fenomeni di basiedowismo, . ohe secondo altri ceclerebbero anch e ai disinfetJtanti intestinali . È stata vantata pure la bellado,n na, la quale age11do sul sistema 11er,roso det erminerebbe dimii.11uzione della ipers€crezione 1tiroidea . Cont ro la tachicardia si adop erano la tintura di conYallari·a ; la digitale quando esiste t endenza all'asistoli·a e dilatazione del cu ore; lo strofanto e le applicazioni fredde sul cuore quando sono frequenti ·g li attacchi di ca~diopaln1i ; negli acC·essi di soffocazione, si adop er.a iil 11itrio d'amile; contro i sudorri. profusi, la b·elladonna ; contro la agitazione e l 'irreq11ietezza, la valeriaina a grandi dosi ed i bromuri; contro l 'insorinia il comuni ipnotic i e sopra tutto il \r·eron al; co1ntro le n e,·ralgie l'aconitina, 1jantipirina, la fenacetina, il pira,midone; contro i tre111ori esagerati la joscina, Ja ,·eratrina; co11tro il prurito pomate a base di cocaina, mentolo e gu aiaieo1o ; contro la diarrea, gli oppiacei ; contro il , ·om.ito la morfina per vda ipodermi'c a o di pituitrina:

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Ne1 supposto che la sindrome esoftalmica sia do,·11ta ad un eccesso <lreJ.le sost anze normalmente prodotte dalla tiroi de, si' è cercat o di neutralizZJare lo stato t ossie111ico così prodotto m ediante sieri anti.t oosici. A t ale riguardo si è pensato ch e asport ando ~n un ,animale la .tiroid·e le sostainze che sono nonnàlmente distrutte dal secreto tiroideo si accumulano nel sangue, e che quind~ questo sangue o il siero · separato da esso può essere a doperato come un antitoclo per l'eccesso cli sostan ze tiroidee p resenti neg1i org.a nismi degli 'individui affetti da gozzo esoftalmico. Ballet ed Enriquez illù11no p reparat o così sirero di caini. :lVIobius nello st esso 1noclo ha preparato col siero cli 1nontone 11n prodotto noto sotto il nome di antitiroidina Mobi11s . :\1a gli effetti della chi1note1-apia antitiroidea, a nche applicata sotto forma di alin1entazione a b,a se di latte di anima!li stiroidati, non sono stati molto soddisfacenti ; si è otteint1to di solito, 11on sen1pre, l'attenuazione di qualch e sintomo e la malattia h.o continuato il suo corso più o 1ne110 in·a lterato. Nè risulitati più sicuri si hanno mediante la sieroterapia tireotossi'ca, che è st ata molto vantata in .L\merica benchè sia st a·ta sperimentata molto liimitatam·ente. Questo traittamento mirerebbe ia. distruggere il tessuto tiroideo mediante ~niezioni sottocutanee di' siero di ani1 m ale nel (5)


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quale si siano formati anticorpi in seguito a ripetute iniezioni di estratto tiroideo. Rogers e Beebe, che h anno preparato il siero i noculando agli animali estratto di tiroidi prclevat e da un basedowiano, dicono che su 90 casi cosi trattaiti hanno.avu,to 23 guarig:ioni, rr i nsucoessi e 4 morti. La percentuale dei c1ecessi, dovuti al trattar.mento stesso, dovrebbe far.ne diffidare. Ma Mac Oallum, Ewig e I{ocl1er ch e banno ,c ontrollata questa sp1ec~e di cura , non h anno mai ottenuto dei ri~ultat~ . evide11ti. E ciò s1enza dire d·ei g ra,ri inconvenienti (vom·i to, emoglobi1nuria, dispnea, dia.r:-ea, ecc.) determinati dalla iniezione del s-iero tireotos.sico. Coloro eh.e considerano la sindrome b.asedowiana do,·uta ad una alterazione qua·lirtaitiva, non quai11titativa, della funzione tiroidea, hanno consigliaito la somministrazione di gl andttla tiroide fresca o sotto forma di .e stratto. Ma i risultati sono stati tutt'altro che incoraggianti. Grasset, lVIarie, Eu1'enburg· ne han110 ottenuto degTi effetti a~larmanti. La 01poterapi1a tiroidea ha ora solo ' poch~ sostenitori, i quali com11nqu.e l a ritengono utile nej casi nei quali la s1'n drome basedo\Via111a volge v·erso, il mixedema. ,Si hanno in effetti forme nelle quaJi dopo un periodo di ip ersecrezione 1.a· tiroide diventa insuffici1e111te: in questo stato i residui sintomatici del gozzo esoftalmico si mescolano con i fenom•eni inizia.ili del mixe1dema. La opoterapia paratiroidea per ora è rimasta. allo stato di tentativi sperimentali, sui quali un g iudizio sicuro non può ancora darsi. È ben noto che n ella sindrome basedowiana esistono fienomeni che dep·ongono per un'alterazione funzionale di tutto il sis tema endocrino . Non è ben certo se questa disfunzi1011e sia 1eollftemporanea, suocessiva, o precedente :a quella della .g landt1la tiroidea, l a cui alterazione sembra in ogni caso essere prevalente, e rt:.anto meno sono assicurati i rapporti. reciproci qualitaitivi a1ella fUJDzione delle vari1e glandule a secrezione interna nel corso del gozzo ·esofrt:almico. L'opoterapia timica, sopra tutto nelle form:e basedowiane infantili, ha dat o molte volte buoni ri1s\lltati; efficace anche sarebbe, secondo le ricerch e di Re non e Parisot, l'opoterapia ipofisaria. Sono stati ainche sperimentati gli estratti testicolari, ovarici, splenici, surrenali. I risult ati non sono stati incoraggianti e per quel che riguarda gli estratti surrenali e l 'adr·enruli111a anche non scev1i da per~coli. T11tto sommato l'opotera1pia è un sussi·d io terapettti,c o a cui non bisogna 1i111unziare, ma che bi~ogik'l adoper are con crilterio. Somministrare l'uno o 1'altro est ratto di glandw1a endocrina sen~'l nessuna indicazione cl inica può riuscire in11tile o anche daii111oso. Xella sindrome base{6)

dowiana possono ·e ssere presenti sintomi che depongono per l a insufficienza di questo o quell 'organo endocrino e l'opoterapia de,·e essere praticata tenendo conto di queste deficienze e c-ercando di controbi1ainciarle. Dare delle regole generali al riguardo è impossibile. Si può dire che ogni caso di gozzo esoftalJmico, a parte la sintom atologia fondamentale, ha caratteristiche particolari. E d'altra parte nel corso stesso dell'affezio·11e si ha nno modificazioni: in rapporto ad 1ecccsso o difetto di ciascun organo endocrino, e non è escluso, come già si è accennato, che la tiroi1cle, forse per effetto della protr.aitta iperfw1zio11e, si esaurisca, funzioni quantitativamente in clifetto, tlo11cle 11a necessità di praticare in questo stadio J 'opoterapia t·i roidea. :?!

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Ogni sistema d·i c11ra che 11011 tenga conto del regime dietetico e della ,·ita di relazione del pazie111te può riuscire i11 efficace. Il 1netabolismo dei basedo\viani è n otevolme11te accelera to, e quindi bisog.na. far d-ii t11tt-0 per riparare generosam ente l·e perdite già ecoessi'''e, ecl elin1in are tutte qu.elle cause che ag.g·ravino 1'acceleran1e11to del riicambio . orga.mco. Le emozioni, il la\·oro fisico e mentale, l e pratiche ses~uali, le clroghe eccitanti, le iufezionii, ecc., accelerano il m etabolismo ; la vita quindi del basedowiano de\·e essere regolata in modo da evitare tutrt:e queste cat1se dii aggr a:vamento. I paziel1Jti di gozzo esoft almico de,~ono vivere t1na \rirt:a calm a e tra11quilla. 'T utte le cat1se di eccitazione, le riunioni affollate, i teatri, la , -ita monda.na, la vit a di lotte passio11ali, il la,·oro sia anche poco esauriente, clevono essere inibiti. I malat~ devono alzru.·si t ardi 1e coricarsi presrtA>. De~.rono rin11nziare a:d og11i specie di lavoro almeno al pri11cipio del trat1.at11eno e durante le crisi di esacerbazione. Devono essere del pari inibite tutte le sostanze eccitanti : caffè, t è, bevande alcooliche, spezie, ere. ; il fumo non può ·~rvere ~he uu~ i::iflue nza funesta. L'alimentazione de,re 1e ssere tale da bi1anciare le eliminazioni esagerate e l '.attivi1tà a normale degli srambi nuriitiVi e respiratorli. i hasedowiani brtteiauo le sostanze introdotte pift rapi<la1ne~~tc· ,iL·i soggetti sani; sono magri ed ·na11no in gc.~ ­ nerale poche riserve. I!>'a.ltra p.arit.e però la sopralimentazione non deve condur11e alla produzione di sostanze tossiche, uè dan1neggi•ail:e le condizioni del tubo dig1e rente, che, .come è noto, nei basedowiani può essere col pito da processi catarrali più o meno persistenti. I pasti devono essere piccoli, frequenti, varii con esclusione degli alimenti azotati inutili, e 1

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S~ZIONK

ricchi di carboidrati, di grassi e di sostanze fosforate. La dieta lattea assoluta non è. consigliabile. La limitazione dei cloruri se1nbra sia vantag• _g1osai. Nella grande maggioranza dei casi, se non sempre, deve essere -evita•t o il sog·giorno sul mare. 11 clima di bassa collina non .d ominato da venti, sembra il più appropriato. La idroterapia de\Tc essere sedativa sotto forma <li bagni ad immersione, di doccia o di spttgnature con acqua a 35°-37a.. Sono state anche raccomandat-e le appli~azioni fredde, preferibilmente con borsa di ghiaccio, ·sulla tiroide. Secondo Codet ri!escirebbe ia.nche ·u tile il mas$aggio seclati,·o sulla regione tiroidea, e sulla regione precordiale e totacica rullo scopo di diminttire la tachicardi.a, l'aritmia e la dispnea . La psicotera.p ia 11a una p.a rte non trascurabile nel trattamento dei basedowiani. In genere qttesti pazienti sono quasi sempre ii1 111110 stato di preoccupazione e di ansia: la loro emotività è sempre esagerata. Il n1edico deve quindi sapere infondere 11n senso di calma, di tranqltillità e di fiducia. I~'isolamento è sen1pre uno d·e i mezz~ d1 cura clella maggiore importanza. Ma vi sono casi nei quali esso si impone assolutan1ente. I dist11rbi. psichici possono assumere forme inquietanti e costituire vere psicosi. In questi casi l 'isolam1ento è indispensabile.

* ** L'elett·ricità dà spesso buoni risultati. Ad ogni 1nodo deve essere adoperataJ contemporaneamente -0 alternativamente ad altri me todi di cura. Si può Iare un itrattamento generale ed uno locale. Le .applicazi.oni ge11,erali di elettricità sono la franklinizzazione, l'alta f11equenza, le correnti s inusoidali e la faradizzazione generale. La frauklinizzazione sotto forma di bagno statico è sempre meno adoperata : per essa icn.faitfi il numero delle pulsazioni aumenta, la pression,e arteriosa s'innalza, le secrezioni sono eccitate, tutto il ricambio orga1tlco è esagerato, ossia si ha lJerf·ettamente il contrario di quel che è neces• sar10. Le correnti d'alta frequenza _invec e sotto fi0rma di autoconduzione determjnano abbassan1ento della pressione arterilosa, diminuzione della frequenza del polso, decongestione del1e glandule end-0crine, favoriscono gli sca.mbii .nutritivi cellularii e la elimir1azione dei veleni. La corre11te sinusoidale sotto forma di bagtti idroelettrici reo-olarizza lia cir.colazione generale. o . Buoni risultati darebbe infine la ginnastica elettrica. 1

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PRATICA

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.Preferibile è in ogaii caso 11 trattan1'ento locale sia per g li efietti che 'se ne ottengono, sia per la semplicità della tecnica e degli strumenti, tanto c..he pu<) essere pratiicato da ogni medico pratico. Charcot e Vigour-0ux consigliano la corrente f aradica che può essere applicata con ttn appar.ecchio qualsiasi, munito di un graduatore della intensità della corrente secondaria. Il po[o positivo è costituitù 1da un largo elettrode che si applica alla faccia posteriore del collo, il polo lllegativo da un elettrore a bottone o a pticcoJo disco. L'applicazione si fa in quattro tempi : 1° Faradizzazion·e carotidea o simpatica: si applica l',e lettrode negati ·v-o sotto lo sterno-cleido-masitoideo dietro l'osso ioide e si fa passare per uno o due tninUJti per c~ascun lato, una corrente molto inteniSa per provocare la contrazione d·e l mttscolo, a intermittenze rapide. Questo primo tempo determina diminuzione dell' eretismo ''iascolare e riegolarizza la circolazion·e encefalica ; 2° Faradizzazione oculare : si applica con corrente a d ebole intensità, l'1e}ettrode ne.g ativo sul punto motore dell'orbicolare e swlle palpebre: si cura così l'oftalmia; 3° FaradizzazioUJe del gozzo : si sostituisce l 'elettrode a bottone con un elettrode 1notto largo che si applica al disopra della forcl1etta sternale sulle parti più apparenti del tumore e poi sui• 1nuscoli sotto-ioidei; si adopera una )corrente molto intensa fino a provocare contrazioni m11scolari. In questo modo si 11a di1ninuzione di volume 1e dell'attività funzionale della tiroide; 4° Faradizzazione precordiale: si applica questo stesso ele1ttrocl1e 11egativo sul 3° e 4° spazio intercostale sinistro prodt~cendo Le c0111trazioni rapide fibrillari del gran pettorale per 4-5 minuti. La seduta, in tutti i suoi quattro tempi, deve durare circa 20 minuti e deve essere ripetuta ogni gior:no o a giorni alterni. Non è il caso di discutere il modo di azione della elettricità faradica locale. Per quanto aprioristicamente si dovrebbe ritenere che la eccitazione del simpatico già td i per sè stesso in stato di eccitazione non sia consig·l1labile, tuttavia il metodo di Ch.a.rcot-Vigottroux dà frequentement·e buoni risultati : lo .staito generale miglk>t"a, 1'ip.e reccitabilità diminuisce~ il gozzo s'i•mpicciolisce e talvolta, ma molto tardi scompiaibno ianch·e la tachiloardia e l'esoftalmo. Ma senza dubbio effe<ttd. migliori si halllno da11la elettricità gal'Vanica. Ques ta esercita sul simpatico e sui centri bulbo-midollari un'azione sedativa e calmante, mentre tende a regolarizzare la funzilone secretoria della t1roide. La corrente galvanica si applica mettendo l'elettrode positivo sulla nuca e l 'eleittrode negati\10 sul gozzo e faaendo passare una corrente di 20-40 MA ~er 15 minttti og;ni giòrno. Si può anche usare 11 ~e­ todo ionoterapico imbibend.o 1'elettrode negativo 1

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con una soluzione di ioduro di potassio al 3 %. Fruger, Romano e Laborclerie avrebbero avuto oon questo ultimo metodo, risultati eccellenti . L'uso d:ella elettricità gal, 1anica 1101n esclude quello della elettricità faraclica : l'associazione anzi dei Jue sist,e mi sar1ebbe anreora più efficace : la p1~~ma agisce come sedati,10, la seconda per la sua azione vaso-costrittrice diminuirebbe la secrezione tiroidea. Si applica prima la .c orrente galvanica e poi quella. faradiica secondo il metodo di Charcot-Vigouroux.

*** del gozzo

La rontg·e·ri,,terapia esoftalmico ha preso in questi ultimi anni un notevole sviluppo. Per a·v ere però buoni risu~tati occorre procedere con malta oculatezza: adoperati a dosi deboli i raggi X possono attivare la secrezione glandulare, ossia il contrario di quel c.h e si cerca ; adop.erat~ a dosi alte inducono atrofia delle cellule a 1seerezione abnorme e sviluppo del connetti,10 interal' 'eolare, ma possono determinare radioderini ti. Occorre quindi prendere precauzioni perchè tali. incon,·eni enti non si ,,eri:fìchino. Tutti coloro che hanno a:doperaito i raggi· X nel tratta:mento del gozzo esoft almico, sono d'accordo nel \Yantarne i risultati : l a tachicardia diminuisce, i itremori e con .essi tutti i sintomi nervosi migliorano, il volume del gozzo diminui'soe rapidamente o quanto meno dimànuisce la sua consistenza, migliorano le condizioni di nurl:rizione gen·e rale, aumenta il peso del corpo. D'altra parte essa ha .note,1oli vantaggi su altri .metod.i: di cura : è senza pericoli quando sia ben condotto, non lascia oicatrici come dopo l'intervento chirurgico, non è doloroso ed è compatibi1e con le occupazioni del paziente. La rontgenterapia dovr·ebbe quindi essere tentata i1n ogni caso di gozzo esoftalmico. Ma, come si è detto, il dosaggio deve essere accuratament e misurato, ad e·v-itare, in caso di eccesso, radi:odermiti ed anche distru11ione del parenchima glandulare con il conseguent e svilup po di una forma mi'xedematosa. Secondo le ultime ricerche di Seymour, il metodo di applicazione migliore sarebbe il seguente: si 1d ivide ·iil ool~o in tre zo,n e, sinistra, d·e stra e media o soprasternale e si fa separatamente l'applicazione dei raggi su ciasc11na di iesse. La dose media deve essere di 4H, cioè una dose capac.e di produrre un legge·r o eritetna. Il tubo de,re essere 111antenuto a 25 centimetri dalla pelle ed i raggi debbono filtrare attraverso ttina laminai di afiluminio dello spessore di 4 mm. ed uno spesso strato di cuoio. Le sedute si de\ ono ripetere ogni tre o quattro settimane e durare 10-15 minuti. 1

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Su 80 casi così trattati solo in 7 non si' ebbe alcun miglioramento. Negli altri i sintomi si attenuarono più ò meno a seconda della durata del trattrumento ed in 8 la guarigione fu comp[eta~ Anche la radiumterapia ha dato buoni risulJtart:i,. Abbe ie Domenici hanno tro,·at-0 che il radiu·m ha un'azione incontestabile sulkl tiroide, limitandone la funzione . Occorre ad ogni modo adoperarlo con prudenza, l'eccesso curat~vo potrebbe provocare fatti mixied-ermatosi più o meno persisitenti~ Aikins ha recentemente pro,·ato che la radiumterapia riesce vantaggiosa ancl1e quando tutti gli altri 1nezzi si. siano dimostrati inefficaci.

La grande magg·ioranza dei casi di gozzo esofta:Imico si giov-a clel trattamento incruento. Un sistemai cli cure b_e ne c-Ondotto ed adeguato alle partiieolari tà delle forme stintomaiti-che, in una gra11de perce11tuale dei casi ha ragio.ne della malart:ti·a , nel senso che anche se non determina una definiti;v.a gu,arigione, permette al soggetto di ,-i\rere s enza sensibili molestie e senza note,·olli limitazioni della propria attivftà. E n on è dubbio che spess o tocca alla radioterapia o alla eletitrotera,p ia il v.anto di a vere domat a se non v1.n ta la. affezione. lVIa ogni t rattamento può anche riuscire inefficace, e per questi casi è stato consigliato l'inter:vento chiirurgico. L.a cura Qhirurgica del gozzo iesoftalmico ha tro,·ato molti, fautori1 sopra tutto presso la scuola americana . Ma gli insucc(·ssi ed i pericoli di questo metodo di cura hta nno din1ostrato che ad esso si de,·e ricorrere co1nre ext·rema ratio solo quando og·ni altro tratta•mento è risultato inutile e quando la malattia ha manifestazion1 partico11armente • gra\ 1. '-' È infatti eccessivo voler curare ogni forma di gozzo re softalmico con la tiroidee.tomia sia .pure p arziale: A parte la ('Ìtcostanza che la per.centuale della mortalità determinata da1l fatto stesso -dello jntenrento ch irurgico per shock, i11fezioni, ecc., no11 è molto inferiore aftla peroentuale di morte do'\'uta alla malattia, l'operazione può aver€ conseguenze deleterie immediate e remote. La asportazione acci1d entale delle parati,r oidi può produrre la tetania, la resezione di una parte abbondante di tiroide può protlurrie :il mixedema . Per altro l'asportazione di un lobo d e1la tiroide • può essere seguìito dalla ipertrofia dell'altro. Comunque la tiroidectomia parziale (è questa la operazione ch·e dà n1aggiori probabilità di successo) nei casi gravi ~ qttando sia abilmente condotta e con un anestesi appropriata, nei sol.i casi, nei quali de·v e essere tentata, ossia in quelli gra\•i, dà successi abba stanza buoni . 1

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SUIONI PRATICA

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Probabilmente essa agisce ~n due modi, sia rimpicciolendo l'organo iperfunzionante e quindi diminuendo la produzione delle sostanze tossiche, sia diminuendo ·la tensione endorganica e qu1ndi riducendo I 'assorbimento delle sostanze stesse. G. DRAGOTTI.

mediche ecc.), di modo che ne risultano minorate le attività :fisiologiche dell'organismo; in tali condizioni questo non può svolgere la totalità delle energie e della potenza produttrice di cui sarebbe altrjm.enti capace, e se il disagio è esteso a larghe categorie cli lavoratori, viene a soffrirne la produ\, ti vità generale: in altri termini, viene a deprimersi l'economia nazionale. ~EDICI::~.A SOCIA.Lb. Le malattie, la disoccupazione, l'invalidità, l'orfanato, ecc. acuiscono episodicamente il disagio Le basi economiche e politiche e spesso determinano dissesti economici, a volte delt•assicorazione statale contro le malattie. precipitano nella miseria. bi queste cause la più frequente è data dalle malattie e dalle loro conse· Premesse. guenze. L'assicurazione statale obbligatoria contro le Per prevenire od attenuare le crisi che conturmalattie costituisce uno dei problemi fondamen- bano la vita economica degli individui e delle tali della società moderna. fum.jglie, non basta di accantonare, durante il Interessa in iividualmente gli assistiti, ai quali p erio:lo di attività utile e di pro:luttività, le ri<>fire la facilità e la sicurezza dell'assistenza me- sorse di cui si dispone. Difatti risorse esigue non dica ed economica e quindi arreca aumento di consentono di co3tituire, mediante il risparmio, una salute e di benessere. riserva bastevole a fronteggiare le contingenze . ' gravi.. Imprime incremento all' economt1 sociale, in . p1u quanto che evita i dissesti familiari cne oggi sono Svariatissime iniziative private e pubbliche sono spesso determinati dalle malattie e che si riper- intervenute a riparare le più gravi deficienze .cuotono sfavorevolmente sulla produzione e quindi economiche od a prevenirne le conseguenze più dolorose. sulla ricchezza collettiva. Ass11me una portata politica, in quanto che il Spetterebbe precipuamente allo Stato, come sapersi validamente sostenuti ej assistiti nei fre- entità rappresentante della comunità, il compito quenti casi di malattia - non meno che in quelli di assicurare il benessere degli individui che lo d'invalidità o nella vecchiaia - avvince al man- costituiscono e che si muovono nell'orbita delle sue istituzioni, svolgendo la loto attività. Pur te11imento dell'ordine. troppo l'azione statale però si è dimostrata quasi Per questi motivi l'assicurazione obbligatoria .contro le malattie è divenuta, nel momento at- sempre e quasi dovunque manchevolissima, slegata, tuale, l' obbiettivo culminante della medicina impari allo s copo ; onde è sentita più che mai la n ecessità d,intensificarla, di estenderla, di ren· sociale. La soluzione del problema non presenta neppure derla più efficiente. difficoltà insuperabili, <lacchè basta muoversi sulla ~ falsariga di altri paesi e specialmente dell'Inghilterra * e della Germania; anzi l'esperienza già fatta Agire in tal senso non costituisce solo un doaltrove consentirà di scansare alcuni errori in cui vere morale, ma, al tempo stesso, un vantaggio • • • s1 era 1nc.ors1. sociale positivo, poichè, come dice Augusto Bunge, la miseria cronica od occasionale oltre ad essere Un compito dello Stato. un,ingiustizia importa un enorme sciupo di energia Vediamo di lumeggiare meglio i vart elementi ·e di salute, così individuale - per la vittima e per la sua famiglia - c-0me collettiva. ai quali abbiamo fugacemente accennato. Riconoscere questo compito e provvedere in Tra i mezzi diretti ad accrescere il benessere generale, tengono il primo posto quelli che si conseguenza è anche un'abile tattica politica da propongono di sovvenire alla debolezza economica parte dei Governi. Se lo Stato, dice l'Ubeda, con largo spirito di liberalità orienta sempre più dedi una larga parte di cittadini. Usiamo l'espressione di debolezza economica, che cisamente in questa direttiva la sua azione sociale, togliamo in prestito dal Loriga, intendendo di può attrarre e mantenere nella sfera de~la legal~tà riferirci non soltanto alla vera indigenza, ma le masse popolari, la cui forza e la Ccu1 organizzazione crescono sempre. Si ha non solo il dovere, anche alle condizioni disagiate del medio ceto e ma anche l'interesse di precorrere i tempi, di non della piccola borghesia. Questo stato di povertà e di semi-povertà · si cedere unicamente alla pressione delle classi otga· traduce in insufficienza dei mezzi di vita indi- ruzzate, in modo che la generalità della popola· zione giudichi il miglioramento conseguito non spensabili (alimentazione, alloggio, nettezza, cure

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come una conquista strappata ai poteri costituiti, ma come ttna misura ispirata a sentimenti di umanità, dettata dalla valutazione dei bisogni più irriducibili e dal proposito di compiere opera di assestamento sociale. Comunque, sarà sempre un mezzo d i buon governo. Basti ricordare le parole con . le quali Bismarck presentava al Reichst ag il primo progetto per le assicurazioni statali contro le malattie, la invalidità e la vecchiaia; il grande statista metteva in rilievo la necessità di « persegu~re il fine di coltivare nelle èlass, non abbienti èella popolazione, le quali son9 le più numerose e le meno istruite, la nozione che lo Stato n on è solo nna istituzione necessaria, ma anche benefica. A tal fine esse debbono venire indotte, per mezzo di vantaggi apprezzabili e diretti, assicurati per via legislativa, a concepire lo Stato come un'istituzione che rispon de anche alle loro necessità ed ai loro interessi, non inventata unicamente per tutelare le classi meglio situat e della societ à . No11 ci deve trattenere dall'inoltrarci per questa via la ronsiderazione che s'jntroduce un elemento socialista nella legislazione. In realtà lJon si tratta cli alcun che -assolutamente nuovo, ma di uno svolgiment o più avanzato dell'attu ale 11ostra concezione del lo Stato, derivata dal sentimento cristiano, secondo ]a quale accanto alle sue funzioni difensive, gli incombe il compito di favorire in modo positivo il benessere dì tutti i suoi membri, specialmente di quelli più deboli ».

La beneficenza. P er a dempFere q11esto dovere sociale, umanitario e politico ad un tempo, sono aperti d ue cammini, sono attuabili due ordini di provvedim enti: la beneficenza obbligatoria e la previdenza dbbligatoria. La prima costituisce il procedimento più semplice, più antico, più di:ff uso. Cominciò con un atto individuale compiuto per un E'entimento di uma nità: l'elemosina. Trasse largo alimento dal cristianesim o: p erciò fu a lungo essenzialmente ecclesiastica ed ancora ai nostri giorni la maggior parte delle istituzioni b enefiche hanno carattere pio. Un po' per volta dalle organizzazioni caritatevoli del Medio Evo si differenziò l'assistenza pubblica, intesa come funzione di Stato. Essa ricevette nuovo incremento e<i assunse carattere obbligatorio con la rivoluzione francese, a tutela dei diritti dell'uomo, come rileva Salazar: difatti la Convenzione dichiarò che 1' assistenza d ei poveri è un debito sacro della soc-ietà, e la Costituente convalidò lo stesso principio. Queste idee :filosofi.che, che in origine parvero a~trazioni pure d egli apostoli clella rivoluzione, (10) •

un po' per volta furono cristallizzate in leggi positive, in virtù delle quali si creò nei vari pae'>i la regolamentazione della beneficenza ufficiale,. diretta a rimediare al pauperismo e ad assicurare tutta una serie di soccorsi : ricovero dei malati negli ospedali, delle gestanti nelle mate1 nità, dei trovatelli nei brefotrofi, assistenza sanitaria domiciliare ed ambulatoria, sovvenzioni economiche .. In Inghilterra. si andava organizzando la _dispendiosissima assistenza pecuniaria obbligatoria dei poveri. In Italia il ~ervizio comunale di condotta per i poveri, che ha tradizioni secolari, veniva reso obbligatorio dallo Stato e posto sotto la sua tutela. Tutta la routine della nostra assistenza sanitaria è derivata da questa concezione i:rimitiva, S' mplicista ed ormai s ìtpassata della beneficenza pubblica. ;.:-

* '* La quale offre inconvenienti

che non possono disconoscersi. È empirica nei suoi procedimenti:: guarda il fatto immediato. Tende ad attenuare gli effetti della miseria, non a prevenirla. Non elimina le cause dei mali che vorrebbe correggere,.. se pure non le aggrava. È anche assai disuendiosa,. almeno in rapporto al rendimento, semp;e esiguo .. Basterebbe ricordare i nefasti dei brefotrofi,.. alcuni dei quali hanno registrato quasi il 100 % di mortalità, t ant,o che si è potuto affermare che compiono un vero u infantiridio legale »; l'inefficienza. di certi manicomi, ove anche le forme lievi di malattie mentali divengono facilmente croniche; o il funzionamento di alcuni ospedali comltni, che - ci duole dirlo - offendono le norme più elementari dell'igiene, se non dell'umanità. Nè va diment icata la scarsezza degli istituti ospedalieri,.. sovratutto in alc1me regioni, e la quasi assoluta mancanza d 'istituti sanatoriali. Nel campo dell'assistenza sanitaria, a noi interessa di prendere specialmente in considerazione la condotta medica. Come osserva Martinelli, questa risponde a ra.gioni sentimentaii e non a ragioni sociali: più che provvedere alla difesa di quel gran tesoro collettivo che è la salute, ha lo scopo di offrire un. soccorso caritatevole. Difatti la legge erigente la restringe ai soli poveri e non contempla i semi-pove1i, ai quali l'assistenza medica verrebbe resa poco accessibile se per una se1ni-illegalità la conclotta non si estendesse a tutti gli abbienti, col concorso e con la complicità di espedienti i quali denat11rano, in qualche m odo, la legge. I medici per altro risentono un rlanno dalla condotta piena: ancl e i loro insistenti richiami alla rigorosa osservanza della ~egge. I diritti degli assistiti sono ridotti al mini-


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SEZIONE PRATICA

mo: per esempio, non è contemplata la facoltà di scelta del medico, anche quando sarebbe forse attuabile ; d'altra parte viene lasciata agli organi locali la facoltà di restringere od allargare quasi ad arbitrio il criterio di povertà. Infine, la condotta fa del medico un funzionario, lo burocratizza, poichè ne abolisce quasi del tutto l'esercizio l ibero; in que~~e· condizioni ne riduce il rendimento. La maggior parte di questi inconvenienti si aggraverebbero ancora di più col sistema che preconizza l'on. Bertolini, il quale vorrebbe estendere l'assistenza sanitaria gratuita alla· grande maggioranza rlella popolazione, m èdiante risorse attinte unicamente al bilancio dello Stato. Si accentuerebbe così il carattere provvidenziale, elemosiniere, che già distingue i nostri servizi pubblici di assi. stenza sanitaria.

La previdenza. Per i motivi esposti la beneficenza classica, vessatoria e screditata, tende gradatamente a scomparire, p er cedere il posto alle istituzioni di previdenza, più dignitose e più efficaci. Anch'esse vantano la loro storia, dalle gilde medio~vali alle società , di M. S.; ma h anno acquistato prestigio e diffusione solo in questi ultimi tempi, assumendo carattere semp re più C:ecisamente sociale. La previdenza sociale, come dice il Bunge, ap· plica i metodi tecnici, i procedimenti scientifici dell'assicurazione alla totalità degli abitanti con ... situazione economica instabile. Essa tende ad organizzarli in una federazione nazionale d i cooperative di assicurazione, pronte a --1 accorrere ed a prestare il loro valido aiuto tutte le volte che necessita. Si sostituisce agli antichi benefizi che l'assi· stenLa immed iata e caritatevole pretende·v a di coprir€, fornendo il rimedio economico ai danni risentiti- nella salute o nel benessere; facilita le cure mediche in tutte le contingenze nelle quali possono occorrere ed in t utte le forme; fa che nulla manchi alla partoriente, che la gesta11te e la puerFera fruiscano di un· idoneo riposo; prov· ved e agli orfani, alle vedove, agli invalidi. Ha per sè altri vantaggi notevolissimi, incalcolabili: per es. le risorse · di cui dispone derivano, se non in totalità almeno in larga misura, direttamente dalle quote periodiche versate da coloro stessi c~1e ne traggono i benefizi : quindi i servig;i che rende non possono considerarsi come favori concessi a titolo grazioso o come elemosina, ma costituiscono un diritto legale, acquisito personalmente, che invece di abbassare, eleva in dignità la condizione dell'assicurato. Mentre la beneficenza

addormenta, la previdenza,. dice Martinelli, stimola e tempr3'. quel senso della responsabilità che è altissimo coefficiente di ogni progresso. Affinchè l'assicurazione, in qualunque forma, funzioni organicamente, è necessario dotarla delle riserve di numerario indispensabili a coprire i rischi che l'accompagnano : ne deriva il doppio vantaggio è i un'amministrazione salda e della sicurezza dei suoi benefizi : sono, queste, condizioni pbbligate della sua esistenza, del suo sviluppo, della sua prosperità. Sotto l'aspetto igienico sociale, le immense riserve che la previdenza accumul~ e 'org-anizza costituiscono il complemento più prezioso della assicurazione, d acchè permettono di compiere. le grandi opere di carattere profilattico dotandole delle riserve necessarie. Grazie alle dette risorse, è possihile organizzare in modo scientifico il trattamento e la profilassi èelle. cause d'invalidità, di malattia, di morte prematura, inerenti al lavoro ed alla convivenza sociale, come la tubercolosi; creare e mantenere ospedali, sanatori, disp~nsari, colonie marine e montane, colonie per ·epilettici, asili per alcoolisti, ecc. ; contribuire a risolvere problemi molto gravi, come quello ospedaliero o quello delle case salubri; promuovere la propaganda igienica; favorire gli·studi medici; soddisfare le nuove esigenze economiche delle classi sanitarie. Non solo, ma siccome per la sua organizzazione finanziaria vi concorrono così gli assistiti (operai, contadini, impiegati privati, piccoli professionisti. ecc.) come i datori d'opera (proprietari di aziende agricole, industriali, commerciali) e lo Stato, delle cui quote complessive si nutre, ne deriva che è it1teresse dello Stato e delle classi abbie11ti di ridurre le cause di m alattie e d'invalidità ; quindi essa diviene uno stimolo potente a promuovere l'igiene della vita d ome~tica e Svciale ed a migliorare le co11dizioni sanitarie del lavoro (già si sono potuti apprezzare tra noi i risultati delle leggi contro gl'infortt1ni inc1ustriali) . Ancora: alcu11i dei vantaggi di cui oggi godon(J gl'impiegati dello Stato e dei grandi Enti pubblici, vengono a generalizzarsi : per es. la relativa continuità e sicurezza del compenso, il trattamento di pensione, ecc. Risulta meno privilegiata .. sotto tali riguardi, la posizione dei detti impiegati. Conseguenza : gl' impieghi pubblici, la cui eccedenza costituisce oggi una calamità nazionale, perchè gravano fortemente sul bilancio dello Stato e perchè distraggono molte energie dalla produzione, verranno ad essere meno ambiti e ricercati. Tt1tto iliinque depone a favore delle assicurazioni. Non conviene p erò dissimularsi un pericolo, il quale è ·aato dalla possibilità e çlalla facilità degli abusi e dalla necessità d'u1frPnarl1. Pur troppo, esso (I I)


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IL P@LICLINICO

può farsi cosi grave da rendere aleato~i i:n-olti dei benefizi e da compromettere perfino 1 esito della riforma.

L'assistenza sanitaria qual'è attualmente. Vediamo ora d'istituire un confronto un po' pit\ • • • serrato tra il vecchio ed il nuovo sistema ne1 riguardi dell'assistenza sanitaria. _ Atteniamoci a qualche esèmpio concreto. Per una famiglia dalle risorse limitate e non iscritta nell'elenco dei poveri, una malattia grave o di lunga durata si risolve oggi in un dissesto economico, a meno di condizioni speciali, com.e la partecipazio:ié ad una società di M. S. che presti un valido aiuto. Difatti, è necessario di retribuire il medico, di acquistare le medicine· ed i presidi medici, di far eseguire gli esami diagnostici, di provvedere un vitto idoneo. Se si tratta di un adulto, viene a cessare od a ridursi il suo provento, ovvero - ciò che risolve sotto altra forma in una perdita economica- viene a mancare l'operosità· spesa a favore dell'azienda domestica. Quando il malato è cç:>stretto a farsi ammettere in un ospedale pubblico, gli si_addebitano le diarie. A tutto suo carico sono sempre le cure specializzate, · costosissime. Facciamo un altro caso. n malato . od il capo-famiglia :figurano nell'elenco dei poveri: subentra allora il diritto al medico condotto. Spetta il medico della propria zona sanitaria, esclusivamente quello, anche se non è accetto e se non vi si ripone alcuna fiducia. n medico ha la coscienza di compiere un'opera caritatevole, demandatagli dal Comune; e siccome non è sempre un apostolo, a volte la compie con poco zelo, od almeno con poco entusiasmo, infastidito dalle troppe chiamate che aggravano il suo lavoro senza aumentare i suoi proventi. Il malato povero ha diritto anche alle medicine, ma non viene posto in grado di provvedere ad una dieta idonea. Egli non viene compensato menomamente dei danni che gli cagiona l'astensione forzata dal lavoro, danni che possono essere molto gravi per lui. Nelle condotte manca l'utilizzazione di tutte le molteplici e complesse risors.e diagnostiche e curative che accrescono oggi di tanto il valore dell'assistenza sanitaria, ma che la rendono più one· rosa. Lo sfruttamento dei progressi diagnostici e terapeutici, i quali vengono compiuti incessantemente dalla medicina, costituisce un ,...p rivilegio dei grandi ospedali o delle cliniche. Ma è solo in.I caso di necessltà conclamata che li povero · può essere ricoverato in un ospedale. Il Comune fa di tutto per non concedere l'autorizzazione, ( 12)

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onde non andare incontro alle spese di spedalità; gli ospedali, a loro ':"olta, si limitano ad accogliere i soli casi più urgenti, se manca l'autorizzazione preventiva del Comune di origine, e ciò allo scopo di mettersi al sicuro e di poter addebitare poi là spesa; così l'assistenza risulta insufficientissima. Nell'ospedale il malato povero è trattato spesso ben òiversamente dal malato abbiente ricoverato in una casa di salute o in una camera a pagamento; egli è poco più che tollerato, deve sottostare a delle umiliazioqi, non può _accampare dei diritti. Si aggiunga, infine, che l'assistenza sanitaria gratuita concerne per solito le sole malattie mediche e chirurgiche; salvo in alcune grandi città, non contempla la protesi ortopedica, la protesi odontoiatrica, le cure sanatoriali, le cure di fanghi, le cure idriche ed altri trattamenti specializzati.

Vediamo ora la posizione dei medici. Il medico condotto, essendo retribuito a· sti.. pendio fisso, non deve sostenere quasi nessuna concorrenza, sovratutto nelle condotte piene; qi1indi viene a mancargli uno dei più forti stimoli a perfezionarsi, e per lo più non ne sente il bisogno: studia poco, ~on frequenta i corsi di perfezionam ento, non si mantiene abbonato a n,1merose riviste, non bazzica nei congressi salvo che non siano d'interessi professionali, perde il contatto col mond.o scientifico; le sue facoltà si ottundono. In grandissima maggioranza i medici condotti reagiscono tenacemente e con successo contro questa tendenza all'inerzia mentale; ma alla lunga molti di essi non si salvano da un quasi ineluttabile decadimento, che costituisce il danno più grave della condotta, specialmente della condotta piena: noi siamo convinti che in questo risultato si debba ricercare uno dei motivi i quali inconsapevolmente rendono invisa ai medici la cura piena. Quanto alle condizioni economiche, per la generalità dei medici condotti esse sono state sempre tutt'altro che brillanti. Solo in seguito ad una lotta tenace si era riusciti a renderle tollerabili in n 11m erose condotte; ma ora sono di nuovo precipitate, in rapporto con lo svalutamento del denaro, e bisognerà ricominciare una campagna aspra e ricca di contrattempi e probabilmente frazionata di nuovo in infiniti episodi, affinchè tornino a divenire dignitose. Passiamo ai medici liberi esercenti. Quando non sono sopraffatti d al lavoro, si mantengono bene edotti dei progressi compiuti dalla medicina, anche perchè hanno frequenti contatti coi colleghi. Ma salvo poche e fortunate eccezioni, neppur essi reaJizzano guadagni adeguati ai servigi che rendono agli individui, alle famiglie e alla società.


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SEZIO.SE PRATICA

D'altra parte, costretti a vivere sui mali degli altri ed a strappare il cotnpenso a famiglie per lo più non ricche e già provate dalla malattia, la loro posizione morale n e soffre. Conosciamo valenti medici che per questo motivo hanno rinunziato del tutto alla clientela e sono divenuti medici delle ferrovie, medici di laboratorio.

accreditano all'assicurazione le somme, quasi sempre insufficienti, destinate nei loro bilanci all'assistenza sanitaria. Così, come documentava Devoto, può essere automaticamente fronteggiata la crisi che rpinaccia di fallimento tante · mministrazioni ospedaliere. La facilità offerta per l'assistenza ospedaliera determina un rapido aumento nel nt1mero e nella capienza degli ospe:iali. Al tempo stesso, gli ospedali vengon1 scaricati e L'assistenza sanitaria in un prossimo avvenire. liberati di molti infermi leggeri, ora accolti per Come verrebbero sistemati invece i servizi s·ani- condiscendenza, ma che, ricevendo tµia sovvenzione tari attuando l'assicurazione statale? economica, preferiscono di curarsi a domicilio: cosi Questa abbraccia la grandissima maggioranza viene fatto più posto ai veri « ospedalizzal\ili » . dei cittadini, ai quali conferisce il diritto dell'asCome alle c11re ospedaliere, si provvede a q11elle sistenza sanitaria completa e di una sovvenzione sanatoriali: ciò spiega l'enormè incremento dei economica adeguata, per modo che da un lato la sanatori nei paesi ove sono state attuate le assi-. malattia non è più rovinosa e dall'altro viene trat- curazioni cont1 o le malattie. · tata a dovere. In Inghilterra gli organi delle assicurazioni hanno Gli assistiti contribwscono coi loro mezzi al fondo facoltà di provvedere anche a cure speciali (od' a<;sicurazione: quindi si rafforza in essi la co- · dontoiatriche, fisiche, ecc.), come pure di concescienza del diritto e se ne eleva la dignità. dere assegni straordinari per malattie gravi, di 11 diritto si estende alla scelta del medico abolire la carenza, ecc. almeno col sistema che generalmente vige nell'InIn Germania il solo limite alla molteplicità dei ghilterra. La scelta può cadere su qualunque me- trattàmenti specializzati è data dalla potenzialità dico iscritto nelle liste delle assicurazioni, non :finanziaria delle Casse: è così che sono sorti istituti solo del posto, ma anche di sedi limitrofe. Natu- ad hoc per nevropatici, anemici, cardiaci, ecc.; evenralmente, essa è condizionata al consentimento tualmente si provvede a fornire perfino l'assistenza del medico (l'associato provvede, eventualmente, infermiera al d omicilio dei malati. a integrarne il compenso); viene a mancare del Anche presso di noi importerebbe di non pertutto negli ospedali; è limitata in casi speciali dere di vista l'integrazione dell'assistenza sanitaria (per es. nelle poliambulanze). La libera scelta comunemente intesa, con . tutto questo insieme di limitata ai medici che accettano le tariffe mutua- provvidenze. Tra l'altro, converrebbe di favorire liste è stata autorizzata e sperimentata con s uc- e democratizzare le cure idriche e termali. cesso anche in Germania, in Svizzera e altrove. La maggiore facilità di accesso negli ospedali Al me.iico fiduciario compete una quota per reca ~on sè un enorme vantaggio: quello di rr;1ogni assistito (capitazione), almeno col sistema che dere accessibili · alla gener alità d ei malati tut 1e ha fatto mig1iore prova in Inghilterra e che ri- le risorse tecniche, oggi così perfezionate e così sponde di più ai fini della riforma. Per ottenere il ini ispensabili. L'assistenza domiciliare ed ambulamassimo numero di assistenze, egli deve sostenere toria continuerebbe, invece, ad essere incompleta e vincere la concorrenza dei colleghi: quindi egli e manchevole anche in regime di assicurazione, è indotto non solo a trattare premurosamente i come lo è attualmente. Per altro, si vanno già malati, ina anche a perfezionarsi nella sua arte e s·t udiando . a.ei mezzi diretti ad ottenere una mi· viene a risentirne un vantaggio indiretto, che si gliore utilizzazione delle· risorse tecniche: a tale ripercuote su tutta la professione. .u opo si è proposto di istituire dei grandi ambula- . L'assistenza sanitaria include le p ersone della tori cui sarebbero addetti numerosi medici fidufamiglia dell'assicurato che vivono a suo ca1ico e ciari ~pecializzati, i quali formerebbero una specie che non sono assicarate (in Germania questa esten- di cooperativa: il progetto è stato elaborato da} sione non è obbligatoria, ma viene stabilita dagli Davis negli Stati Uniti, per accrescere l'efficienza statuti di tutte le « Casse per malati»; anche in delle assicurazioni sociali contro le malattie, che Inghilterra 6li organi dell'assicurazione hanno fa- si vanno preparando e che verranno prossimamente coltà di estendere l'assistenza alle persone di fapromulgate in tutta l'Unione. miglia, e questa è ormai la regola generale: sarebbe preferibile, quindi, di sanzionarne il prinLa futura posizione economica dei medici. cipio}. Le condizioni economiche della classe medica L'assistenza negli ospedali ris11lta agevolata moltissimo. Le amministrazioni ospedaliere attingono vengono, per solito, notevolmente migliorate <lalle ai fondi ingentissimi delle a s-s icurazioni le diarie assicurazioni. Così in Inghilterra, non appena atconsumate dagli aventi diritto; in compenso, esse tuata l'a&>icurazione contro le malattie (nel 1911) ( 13)


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POI.JCLl~ ICO

i medici videro improvvisamente i loro proventi triplicarsi. Per l'Italia è giustificato pres11mere che avverrà qualcosa di 11on dissimile. Senza voler invadere il ·ampo della scienza attuariale, proviamoci a tare un computo grossolano di orientamento. Supponiamo che gli assicurati raggiungano il n1unero ·d i 10 milioni (il progetto Toja, quale è annunziato dai giorna1i politi~i, ne prevede 1 I milioni; il progetto Martinelli 12; in Inghilterra sono stati quasi 14, quanti erano dapprincipio in Gerrµania, dove però l'assicurazione è stata sempre molto più ristretta, ·genuinamente operaia o quasi); supponiamo inoltre che gl'iscritti vengano quotati due soldi al giorno (in Inghilterra il premio è generalmente di 4 pence la settimana per gli uo1nini e di 3 per le donne; tenuto conto del cambio, si va ad una media effettiva di circa 10 cent.; questo contributo però, stabilito ante bellum, dovrà ora ec:;sere notevolment~ aumentato, in rapp?rto con lo svilimento del denaro} . Detratte le perdite inevitabili, si raccoglierebbero almeno 300 milioni all'anno. Quasi altrettanto si avrebbe dai datori d'opera (conviene not~re che gli artigiani indipendenti, i professionisti liberi, i piccoli proprietari, verserebbero due premi, dacchè sarebbero considerati come datori a' opera a loro stessi e come assicura ti). Aggiungiamovi ancora il contributo dello Stato (in Inghilterra, che conviene prendere a modello, i 4/9 dei COil:tributi sono versati dagli assicurati, i 3/9 dai datori d'opera e i 2/9 dallo Stato, per gli uomini ; i 3/8, 3/8 e 2/8 risp ettivamente per le donne; in Germania manca del tutto il contributo dello Stato; in Rumania il fondo dell'assicurazione è costituito s oltanto, o q11asi, ò.agli assicurati). · Si ottiene d unc.1ue un bilancio formidabile, certa· mente non it1feriore a 700 milioni. Ammettiamo che la metà di questa somma si spenda per le sovvenzioni di malattie agli assicurati e p er quelle di maternità e di vecchiaia (le casse di maternità e di vecchiaia verrebbero probabilmente conglobate nell' assicurazione-malattie); che un altro quarto vada impegnato per la ...costruzione e la manutenzione di ospedali, sanatori, dispensari ecc. (a ques ta somma sono da aggiungere 150 milioni attualmente spesi allo stesso scopo dalle Opere Pie, dalle Province t.: dai Comuni): rimarrebbero incirca 150 .milioni p er la· retribuzione dei medici. Detratte le spese di amministrazione, i prelevamenti per la costituzione di un fondo cl i riserva, ecc., ai medici verrebbero assegnati aln1enc 1 oo miiio ni. Ammettiamo ancora che, tra medici condotti, i quali diverrebbero d'ufficio medici fiduciari, e medici che s'inscriverebbero volontariamente

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presso l'Istituto assic11ratore, si raggiunga il nu· mero complessivo di 18,ooo (in Inghilterra su 22, ooo medici esercenti se ne iscrissero 20 ,ooo, ossia più dei 9/ 10 ). Ripartendo tra tutti la somma indicata, a ciascuno spetterebbero 6000 lire l'afino in media. Questa somma è da aggiungere ai proventi fissi della condotta, i quali rimarrebbero inv ariati, o quasi, per l'obbligo della residenza, nonchè ai proventi che deriverebbero dall'esercizio privato il quale rimarrebbe per i veri ricchi, non assicurati come pure per gli a ssicurati che desiderassero di consultare un me ~ ico ( iverso cla quello da essi designato come di loro scelta. Faccia1no ora un alto computo approssimati-ço su b asi di verse : ammettiamo che per ogni assicu rato !)assistenza medica debba estendersi, in me· dia, a tre persone; in tutta l' Italia: verrebbero dunqtte assistite 30 milioni di persone; distribuite tra i 18,000 me i ici fid uciari, spetterebbrro 1700 assistiti in media a clascu11 med ico; ammettiamo una capitazione d i L. 3.50 per o gni assistito (la tariffa stabilita dall'Ordine dei medi('i di Roma ·per le Società di M. S. è di L. 5, ma probabiln1ente sarebbe c.1ifficile d i farla accettare; in Inghilterra per ogni assicurato la spesa del medico è stata, in media, di circa L. 10, somma che però inclttde l'assistenza all'assict1rato ed alle persone di f amiglia) : si otterrebbe così un introito medio d i L. 6000 p er ogni medico; dunque anche per qttesta via si giunge allo stesso risultato preced.ente. Ci siamo attenuti, di partito preso, a cifre basse. · Probabilmente bisognerà tener conto delle d ifferenze regionali e locali. Non molto d i verso è il risultato avutosi in Inghilterra, la quale, subito dopo l' avvento della assicurazione-malattie, potè essere definita << il paradic:;o d'Esculapio »; gl'introiti in m edia salirono da 3750 a 10,000 fr. l'anno; il prezzo medio di ogni visita fu di fr. 5; alcuni medici molto quotati o che facevano incetta di assicurati raggiunsero proventi di 70 ,ooo fr. (oltre la quota spettante per quegli assicurati che non si erano curati di designare un medico). Si dovette finire per fissare dei )imiti. Si badi che questi introiti, ottenuti prima della guerra, hanno permesso di fronteggiare lo svalutamento del denaro appunto perchè cospicui; ma ora do'Vranno essere notevolmente migliorati.

...

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Affi.nchèji risultati corrisponiano alle aspettative, affi.nchè le assicurazioni pnrtino ttn miglioramento economico apprezzabile alla classe medica, occorre che questa si mantenga sulla breccia, vigile e COnl• batti va. Altrimenti non è da escludere la possibilità che le assicurazioni determinino, invece, un abbassa-

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SEZIONE PRATICA

mento del livello economico e morale della classe, come accadde in primo tempo nella Germania {o\Te il medico :fiduciario riceveva 3 marchi per ogni assicurato e aveva l'obbligo di assistere quasi gratis le persone della famiglia; ogni visita veniva ad essere ricompensata, in media, 40 - 50 pfennighe, ossia 50 - 70 cent.; di più s'imponevano .al medico :fiduciario compiti gravosi; perfino gli onorari dei medici liberi vennero, ili contrae· .colpo, a rinvilirsi). Se la classe mejica non s'interessa in tempo alla riforma e non fa valere i suoi desiderata, corre il rischio che questa si risolva addirith1ra _in uno sfruttamento o in · una irrisione umiliante, come già è accaduto or ora per gli infortuni agricoli, grazie alla beata indifferenza delle nostre organizzazioni professionali, che solo a fatto compiuto .si agitano e corrono • • • ai ripari. Tanto in Germania quanto in Inghilterra si sono c1ovute sostenere aspri conflitti da parte della LeipzigeY Verband e della British Medical A ssociation per strappare vantaggi sensibili ; da noi questo compito dovrebbe spettare, in larga misura, alla Federatione deglj Ordini, che rappresenta tutti i medici esercenti, ma è dubbio che la nostra massima organizzazione sanitaria, la quale non ha mai dato prove di una grande vitalità, possa essere galvanizzata in qt1esta occasione. Intanto, è bene che le varie associazioni professionali prendano posizione.

Inconvenienti e pericoli.

Il sistema delle assicurazioni non è esente da inconvenienti e da pericoli, come abbiamo già accennato. Per esempio, nell'Inghilterra durante i primi tempi tutti gli aventi diritto ricorrevano all'opera dei medici, ne riempivano le anticamere e facevano lunghe code perfino avanti le loro abitazioni, nelle strade ; ma poi questo parossismo, determinato dall'improvvisa facilità di -valersi del medico, si è gradatamente calmato ed ha fatto posto ad uno stato di equilibrio nel nuovo regime sanitario. Alcuni medici hanno avuto enormemente da fare, sino a perdere la tranquillità e la salute ; erano costretti ad esami precipitosi, incorrevano in errori; quindi si è dovuto porre un limite all'operosità di ciascuno, autorizzare i sostituti, ecc. Altri inconvenienti furono relativi al cambiamento del medico scelto, al c-ambiamento di residenza dei clienti o del medico, agli orari delle visite é alle visité not.. turne, alla libertà di prescrizione, alle modalità dei com]>ensi, ecc. ecc. Ma il solo pericolo grave, il più difficile ad ovviare ~d a fronteggiare, è dato dalla facilità delle frodi favorite dai medici, dirette allo scopo di trarr~

un lucro illecito dalle assicurazioni, di ottenere il compenso di malattia senza essere malati. In Germania la disonestà dei pazienti, dei me· dici e dei farmacisti tencle addirittura a trasfor. mare le assicurazioni in un caos ; le frodi vi sono divenute così frequenti, che la Germania potè essere definita « una nazione di simulatori»; a Lipsia si trovò che 1'83 ~~ delle malattie denunziate erano provocate artatamente o simulate. Anche in Inghilterra il male si fa molto sentire. È facile immaginare che cosa avverrebbe tra noi, dove Magaldi ha denunziato dei centri industriali in cu~ la simulazione infortunistica si diffonde a volte come un' irresistibile epidemia. · Importa dunque di provvedere in tempo a rendere difficili o poco vantaggiose le frodi. A tale scopo si può ricorrere a vari n1ezzi, come ]imitare le sovvenzioni alle sole malattie di lunga durata o di una certa gravità, stabilire un discreto periodo di carenza {per es. 4 - 5 giorni) e di noviziato (per es. un anno), ridurre la misura delle sovvenzioni, m oltiplicare le ammissioni negli istituti di cura, organizzare un sistema di ispezioni e cli controlli e stabilire un rapporto limite di morbosità, oìtre il quale si compiono delle inchie. ste per •accertarne le cause ecc. (le funzioni ispettive darebbero la possibilità di una carriera ai medici fiduciari). Ma il cardine della profilassi è dato dalla lealtà dei medici; appunto per mettere questi al disopra di qualsiasi debolezza od allettamento crirp.inoso, occorre migliorarne in modo notevolissimo la po. sizione economica e sociale. Tutte le infrazioni, da qualunque ·parte vengano, vanno severa!llente colpite. In questo modo si riesce a dominare la sit11azione.

Progetti e varianti.

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Lo schema da noi tracciato segue, nelle linee generali, la falsariga delle assicurazioni inglesi, Je quali, a nostro modo di vedere, meritano di essere ' prese a modello perchè hanno fatto un'ottima prova. Si può affermare che in quest9 campo l' Inghilterra è all'avanguardia delle nazioni civili. Dobbiamo aggiungere che sono state avanzate varie proposte, le quali se ne allontanano più o meno. Così nel progetto Martinelli verrebbe a mancare del tutto la libera scelta del medico, in quanto che ad ogni medico :fiduciario competerebbe una zona sanitaria: press'a poco ciascun medico condotto conserverebbe la sua zona attuale. È questo però, secon!io noi, uno scoglio da evitare, poichè farebbe naufragare uno dei grandi vantaggi dell'assicurazione per il pubblico. Gli stessi med.ici :finirebbero indirettamente per esserne dan· neggiati, poichè la loro opera verrebbe meno ricercata ed apprezzata; d'altra parte, come ab(15)


IL POLICLINICO

biamo già rilevato con franco e positivo obbiet-tismo, l'assillo dell'emulazione e della concorrenza non li indurrebbe o nott li forzerebbe a perfezionarsi. È anche da consideraré che i be,nefizi derivanti alla classe medica si riverserebbero sui s0li medici condotti, i quali ·rin1arrebbero sopraffatti dal lavoro; ne sar~bbero esclusi tutti· gli altri colleghi. La libera scelta non è certo esente da svantaggi: per es., rende i medici troppo arrendevoli e compiacenti, alieni dallo smascherare le simulazioni, proclivi a far aumentare le spese per i medicinali e per i presidi terapeutici; inoltre una· clientela . r ozza concede spesso ogni preferenza ai medici che si valgono di risorse ciarlatanesche, che sanno «lavorare» la clientela: i giovani medici si dimostrano spesso particolarmente intraprendenti a danno degli anziani, dotati di maggiot senso di dignità professionale. Ma i difetti possono essere ne11tralizzati, ed i vantaggi prevalgono di molto: così è che, dove la libera scelta è stata sperimentata, è rimasta (per e'3. presso la So"ietà ferroviaria di Francoforte) e in genere si va di:ffondencio (per es. nel Wiirtemberg si è generalizzata). Nel progetto Martinelli, il medico fiduciario, riceverebbe due ordini di compensi: u].lo fisso, l'altro regolato sul numero delle visite. Ma la retribuzione in base al numero delle visite renderebbe farraginoso l'organismo e il funzionamento , delle assicurazioni, comporterebbe diffic:-oltà òi controllo e si presterebbe a controversie e probabilmente renderebbe molto frequenti le frodi (visite fittizie). Tanto la rinumerazione fissa quanto quella di ogni singola prestozione sono state adottate nell'Inghilterra, ove è consentit?- la massima libertà ai comitati locali nel regolare le modalità dei compensi; ma hanno risposto meno bene della « capitazione ». Per dare un'idea della complicazione inerente alla rimunerazione a visita, basti pensare che la tariffa si modifica a secondo delle disponibilità e proporzionalmente ad una tariffa di base (questo sistema non ha esc·uso la libera scelta). _ Il Cingolani propone di non assegnare all'assicurato nè il medico nè le medicine, ma solo un congruo contributo economico, sul quale egli poi provvederebbe a retribuire il medico, tutte le volte che dovesse valersi della sua opera; ma questo procedimento condurrebbe al risultato di attutire il bisogno del medico negli assicurati; invece importerebbe che il medico fosse consultato .con frequenza, per sorprendere i mali iniziali, per disciplinare l'evoluzione del male, per valorizzare al massimo la sua opera. Si consideri inoltre che verrebbe distratta dalla classe medica una buona parte dei proventi delle assicurazioni, •

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i quali potrebbero andare ad essa. Infine, conviene riflettere che è pericoloso di aumentare l'assegno pecuniario di malattia: un assegno elevato, che comporti la spesa eventuale per il medico e per le medicine, indurrebbe assai più facil-. mente a tentare le simulazioni e le frodi. La proposta Cingolani trova qualche riscontroin Olanda ed in Svizzera. L' Olanda escludé il servizio medico dall'assicurazione statale contro le malattie; ma conviene aggiungere che essa fa obbligo agli assicurati di essere iscritti ìn una società di M. S. per l'assistenza medica, ciò che si risolve nell'assegnare questa assistenza per via indiretta. In Svizzera è data facoltà alle casse di assicurazione di assegnare la sola sovvenzione e.c onomica o la sola assistenza medica o tutt'e due; ma si tratta, a noi pare, di un provvedimento inorganico ed incompleto; del resto nella Svizzera l'assicurazioni malattie è obbligatoria solo in alcuni can· toni, mentre e ancora facoltativa negli altri. In quati tutti i paesi in cui vige l' assicurazioJ;te di Stato contro le malattie - Germania, Svizzerap Olanda, R11mania, ecc. - i premi sono commisurati grosso modo alle retribuzioni percepite da ciascun assicurato, e così pure le prestazioni. In Germania vengono stabilite da ogni Cassa delle percentuali sui salari; ma sono stati :fissati alcuni limiti e precisate le condizioni in cui possonoessere varcati, sino ad un limite massimo : se i fondi non bastano ancora, provvedono alle prestazioni i Comuni, i datori d'opera, le Casse delle • • corp_oraz1on1. . I progetti formulati presso di noi Gobbi e Toja e da Martinelli s'ispirarono anch'essi a questi:. principi, che rispondono forse ai criteri di una equità ideale, ma che .conducono ad una grande complicazione. Sarebbe oreferibile, ci pare, di attenersi al sistema attuato pratica.mente in Inghilterra. Anche in Inghilterra sono stabilite varie misure di premi (1, 3 e 4 pence la settimana per gli uomini, 1 e 3 per le donne) ; ma in pratica il premio è uno solo, quello massimo, per<'nè gli altri corrispondono a salari troppo bassi, che non hanno corso effettivo ; una è anche la tariffa della sovvenzione: tutto ciò porta ad uria straordinaria semplificazione amministrativa e riduce al minimo le contestazioni. A questo crìterio unitario è ispirato il progetto Al5biate, che porta anche altre s~mplificazioni notevoli, cooré.inando l' assicurazione-malattie con le altre assicurazioni sociali. Per le ragioni dette, noi riterremo convenleute di attenersi provvisotiamente al metodo inglese ed alle modalità di esso che hanno corrisposto meglio, salvo a portarvi degli adattamenti a misura che ne sorgesse il bisogno .


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SEZIONE PRATICA

Con elusioni. •

Tutta l 'assistenza sanitaria verrà profondamente rinnovata e resa più pronta, più comprensiva e più efficace dall'assicurazione contro le malattie. Non per nulia il ministro De Nava, nell'annunziare alla Camera la n omina della Commissione per lo stu:lio di questa assicurazione, proclamava decisamente « la necessità di trasformare l'a5Si· stenza sanitaria dalla forma filantropica e di beneficenza in un vero e proprio istituto di previdenza sociale ». Questa g~andiosa riforma, promo5sa altrove è ai partiti popolari, resa matura e urgente 11el nostro paese dalla rapida evoluzione che lo distingue, nonchè dal genera1e sconvolgimento prodotto dalla guerra, risponde ai principi della solidarietà sociale e ad una sincera valutazione dei bisogni della gran:,e maggioranza della popolaziotie. Essa costituisce, come dice il Davis, il principio di una nttova era socia' e ecl economica.

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Non ci d issimuliamo le difficoltà e le incognite che il problema presenta, nè la necessità di procedere con cautela nell'opera. di demolizione e di ricostruzione. Lo abbiamo prospettato senza alcuna pretesa di avviarlo verso una soluzione, ma solo per in· vitare ad approfondirlo. I.1. VERNEY. •

INDICAZIONI

BIBI~IOGRAFICHE.

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El Si-


IL POLICLINICO

[ANNO XXVI, FASC. 26] •

SUNTI E RASSEGNE. MEDICINA. La sindrome si1npatica. (P. RAMOND, P. A. CARRIÉ, A nnales de médécine 1919, n. 1).

Lo studio del nervo gran simpatico presenta grandi difficoltà: la ricchezza della sua distribuzione, la complessità delle sue connessioni, specialmente col vago, 1 numero e l'importanza dei tessuti ed o~gani da esso inrervati, rendono impossibil ~ l'uso dei processi abituali di sperimento :fisiologico e di esploraziore clinica, quindi il capitolo che lo riguarda è uno dei meno precisi della patologia. L'intervento è el gran simpatico è spesso in\rocato in svariate affezioni per spiegare la genesi di certi sintomi· Già antica è la nozione dei rap· porti fra la tiroide e tale nervo, di cui è espressione il morbo di Flajani-Basedow, e quella dei rapporti fra le capsule surrenali ed il simpatico stesso, messi in luce dal morbo di Addison. Più recente è la no ~ione dell'azione eccitatrice dell'adrenalina s ul simpatico. Quantlo poi, in occasione di dist11rbi viscerali, si parla di nevrosi, si fa più ·che altro allusione al simpatico ; abbiamo così la nevrosi tachicardica, quelle gastro-intestinali, in cui acquista importanza sempre maggiore il plesso solare, che estende la sua azione nella genesi di multiple sindromi addominali, ed anche nelle crisi gastriche delle tabe. Le lesioni del simpatico sono invocate altresì nella gen,esi dei fenomeni causalgici, clegli aneurismi cirsoidi, èell'asfissia locale delle estremità. Nella gr ande complessità della patologia del simpatico, gli AA. intendono limitarsi a descrivere un insieme di sintomi attribuibili ad un disturbo d ell'innervazione simpatica, che si . riuniscono, sia pure con varia intensità, in una sindrome sempre identica. Questa sindrome si ravvicina agli sta ti morbosi · legati a distt1r bi di natura endocrina, che fanno risentire la loro influenza su multiple funzioni del nervo. ANALISI DELLA SINDROME.

Comprende essenzialmente disturbi cardiaci, vasomotori, secretorì, respiratori, dispeptici, mentali e nervosi.• Sintomi cardiaci. - Si manifestano soprattutto sotto forma di crisi di palpitazione dolorosa: varia è l'intensità della tachicardia, ma molto viva è sempre l' , n goscia dolorosa, talora in forma di dolore puntorio sotto la m ammella sinistra. Quando le palpitazioni sono vive vi si aggiuugono anche ( 18)

battiti nel collo e nella testa, ronzii, ed anche vertigini, senza sincope. Questo accenno di ma· lattia (li Menière è dovuto a semplici disturbi congestizi fugaci, che pcssono però condurre ad un certo grado di sclerosi vestibolare con vero morbo di Menière. Le crisi si notano talora in seguito a sforzi, oppure {quelle più forti) ad emozioni od all'inizio della digestione, talora anche senza causa apparente, sempre senza alcu11 nesso fra l'intensità della causa e quella della crisi. L'esame del cuore non rivela alcuna lesione; il polso - che talora durante la crisi raggiunge i r6o battiti al minuto è abitualmente normale, manca cioè la tachicardia permanente, con cui non si deve confon 'i.ere la frequenza del polso che si rileva quando viene osservato senza le dovute cautele. La p rova di sfo:zo può rivelare una accelerazione viva con ritorno lento alla norma. Ouesti dati variabili nello stesso indivijuo non ,.._ confermano che l'instabilità del polso. Sintomi vaso-motori. - Sono permanenti o si ma.. nifestano in forma di crisi, con vampate alla faccia ed al collo che accompagnano o non le crisi: sul corpo, alla minima eccitazione cutanea, si formano macchie rosse, talora accompagnate da orripilazione; e delle macc4ie di falso eritema, mentre l' ammalato si spoglia; le mani sono fredde ed hanrio una colorazione violacea che si esten<le all'avambraccio con una colorazione cianotica delle un' ghie; analoghi fenomeni si osservano ai piedi: in generale l'ammalato si lamenta c1i aver sempre le estremità fredde, con sensazione di torpore e di formicolìo. Tali fenomeni possono essere permanenti ed esagerarsi nelle crisi. Sintomi secretort. - Si manifestano con abbo11· dante diaforesi, al minimo sforzo, alla più ·piccola emozione, t alvolta in forma di crisi; le mani sono sempre umide. Sintomi respiratori. - Gli ammalati si lamen· tano di sensazioni retro-stern Lli, che si possono interpretare come una vera angoscìa respiratoria, che compare per crisi; la respirazione di solito è normale, con inspirazioni profonde seguite da lun.. ghi sospiri. 1'1'emore. È leggero a piccole oscillazioni, limitato alle dita, spesso non avvertito dall'ammalato; d'ordinario è permanente, ma si esagera nelle crisi, al punto che l'ammalato non può scrivere. Sintomi dispeptici. - Compaiono all'inizio del periodo digestivo, con sensazione di ri pienezza dolorosa e di t ensione gastrica; durano un quarto d'ora, mezz'ora, al massi1no un'ora e solo eccezionalmente si prolungano per tutto il periodo digestivo. Trattasi di un feno -1eno puramente subbiettivo, poichè il rigonfiamento gastrico non


SEZIONE

è rivelabile in alcun modo. vi si aggiunge una sensibilità viva al cavo epigastrico. Ai sintomi locali si accompa~nano quelli a distanza: oltre a quelli cardiaci e vaso-motori, già accennati, ~ i nota una tendenza al sonno, generalmente assai breve, e .1 un'impressione cli stanchezza generale, di annientamento, che dura anche parecchie ore. Questi sintomi compaiono dopo qualunque pasto, preferibilmente dopo quelli copiosi, ed innaffiati da alcoolici, ma talvolta, anche è.opo quelli leggieri, si han110 delle crisi assai forti. L'esame radiose pico e quello clinico dànno risultati neg ltivi. Sintomi 1nentati. - In a .parenz'.l l'emotività di questi ammalati è notevol : ; l ll quanto che essi reagiscono violenten1ente alla minima causa; ma soprattutto con l'elemento fisico, mentre quello psichico è poco turbato. In certo qual molo, si può clire che l'ammalato assista con sangue freddo al disord i11e org1nico, provocato in l ui da una • -emozione. Uno dei caratteri delta si 1idrome simpatica è quello di manifestarsi in forma di crisi. - Ora l'emozione è una delle cause, che determinano la c ~ m­ parsa di crisi, che non differiscono da quelJ e che si manife tano se·1za causa apparente o all'inizio del p eri,.., do digestivo. Sarebbe quindi erroneo considerare tali ammalati come emotivi, quanto consi~erarli come dispeptici. FORME CLINICHE.

i\.lcuni dei sintomi descritti (vaso-motori) sono permaner,ti e soggetti ad esacerbazioni, altri si manifestano soltanto in forma cli crisi, sia locali (taC'hicardica, vaso-motrice, ecc.) sia costituite dal· l'unio ~e di alcur.Li o d i tutti i sintomi. Spe ;:>o, già al primo esame, specialmente se fatto abbastanza bruscamente o con un certo ap · parato, si assiste ad una crisi quasi completa, con facies vultuosa , battiti esagerati delle carotidi, comparsa di macchie rosse sul petto, copioso sudore, sospiri profoncl i, tre ..nori. Le crisi possono presentarsi sotto l'influenza di cause diverse già accennate: solo eccezionalmente in seguito a sforzo, che tende invece determinare una tachicardia, ben diversa dalla palpitazione dolorosa provocata in,~ece dall'emozione, dalla dige:;;tione, ecc. Il T'iù s pesso le crisi violente si manifestano senza ragione, di giorno o di notte; talvolta il solo . fatto di uscire, di passeggiare può evitare una cri~i che si presenta giornalmente a quella data ora. I~a variabilità di questa sindrome nei diversi individui consiste specialmente nella freq11enza, e nella 'intensità e nella prej ominanza di un sintoma. lTn ammalato ha solo una o due crisi al giorno, con sinto i attenuati, che è necessario ricercare

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PI~ATJCA

attentamen ' e per riconoscerli, un altro invece ne ha di più frequen i, e talmente forti, che cogtituiscono per lui uno stato di malessere penosis • simo. , La predominanza di un s intoma d arà un aspetto particolare alla s indrome, a forma emotiva o n er. vosa tachicardie-a, pseudo-dispeptica .. Nell'interrogato1io il malato si classifica spesso da sè, in quanto che esso accusa di essere m :)lto nervoso, di soffrire battiti di cuore, o di digerire male. Ciò che lo impressiona nel primo caso è la futilità delle cause che provocano in lui un r.>crrande ma!essere: un rumore inatteso, una chiamata hrusca, il p ensiero della visi pro·vocano in lui una rivolvzione. Nel secondo caso la sua attenzione è attirata quasi unicamente dalle palpitazioni e si crede affetto da m alat ·ia di cuorè: il terz9 p_a rla solo del mal "~sere che accusa dopo i pasti ed incrimina la ctif:ficoltà delle sue digestioni. In realtà però se ]e prime parole pronunciate d agli ammalati sono divers e, la sindrome è sensibilmente la st essa e s i trova110 all'analisi m )lti o spesso tutti i sintomi descritti. 1

1

PATOGENESI.

Questa sin:lrome clinica può interpretarsi come una perturbazione nel dominio del gran simpatico. I disturbi cardiaci (tachicardia) sono attribuibili ad uno stato di eccitazione esagerata, quelli vaso-motori, in p arte ad eccitazione (vaso-dilatazione della faccia), in parte a :l inibizione (estremità fredde, cianotiche); i disturbi sudorali, non sono dovuti ad alterazioni· circolatorie, ma sono in d ipendenza dell'eccitazione dei nervi secretori, e possono· avvicinarsi a quelli che accompagnano i fenomeni causalgici, è.ei quali la natura simpatica è ormai dimostrata. Le sensazioni di battito al cranio, i ronzii d'orecchio, le vampate al volto sono in d ipen::l.enza di vaso-Jilatazione endocranica, come pure la tendenza post-prandiale al sonno. Le sensazioni di angoscia respiratoria, che si a ccompagnano a vere alterazioni del ritmo sono probabilmente fènomeni di origine centrale, sotto l'influenza di perturbazioni vaso-motrici. Queste sono anche in giuoco per la genesi dei disturbi pseudo-:iispeptici; probabilmente trattasi di vasocostruzione ·g astrica in luogo della vaso-3.ilatazione, che si osserva negli individui n ormali. D'altra parte alcuni di questi ammalati accusano delle sensazioni dolorose gastriche acutissime, m entre nessun dato nè clinico, nè radiologico, nè chimico riv·ela l'esistenza di una lesione organica dello stomaco; l'origine simpatica di tali dolori che ricordano quelli causalgici è assai probabile. In generale non si può parlare di iper- o di ipoeccitabilità d ei nervo, ma solo di sofferenza, che rivela un vero squilibrio dell'innervazione simpa(19)


IL POLICLINICO

tica. Questi dati· e queste conclusioni derivano soltanto dall'osservazione clinica e nessun aiuto può essere fornito dall'esperimento farmaco-dinamico con cui si ottengono risultati incostanti che d'altra parte si spiega.no con quanto sopra si è dètto, che cioè non si può dire che la sofferenza del simpatico consista nell'elevazione piuttosto che nella diminuzione del suo tono. •

EZIOLOGIA •

Infiitenze costituzionali. - Il fattore ereditario . viene invocato da m olt i ammalati e spesso è indiscutibile un . certo n~rvosismo familiare. La mal atti a però non va consiierata come uno stato funzionale, nè come una nevrosi qel simpatico. Probabilmente le influenze costituzionali consistono in un terreno favorevole (simpatico irritabile), ma è necessario l'intervento di cause diverse. Cause irritative locati. - Consistono nell'irritazione del nervo durante il ·suo tragitto, in dipendenza di ferite, di lesioni peritoneali, d i lesioni degli annessi nelle donne (con sviluppo di disturbi circolatori, pseudo-dispeptici, malessere generale) di lesioni appendicolari (gastropatie dolorose del· l'appendicite cronica) . La sin lrome simpatica si accompagna inoltre a molti stati dispeptici, ciò che viene spiegato dalle relazioni dello stomaco con il plesso solare; si vede allora ch e i sintomi propri dell'affezione gastrica sono prece iuti, al. l'inizio della d igestione, da quelli della sin1rome simpatica (clistu rbi vaso-motori della faccia, raffreddamento delle estremità, tendenza al sonno, tachicardia). Il fatto che in questi individui la pressione al cavo epigastrico provoca un acceleramento a nzichè un rallentamento del polso rivela lo stato di irritabilità simpatica. Cause gene'J'ali. - Sono fra queste le infezioni, l~ intossicazioni (l'alcool specialmente) : molti ammalat i attribuiscono alla guerra (fatiche, emQzioni, intossicazioni ?) l'inizio delle loro soffere11ze; prob abilmente però la guerra non ha fatto che met· tere in luce ed. esagerare uno stato preesistente Anche la cattiva secrezione delle ghian1ole endocrine può essere in giuoco, specialmente della tiroide, clei surreni> delle ghian'1ole genitali; la somiglianza della sindrome simpatica con quella del morbo di . Basedow, dei disturbi della menopausa (tachicardia, disturbi vaso-motori ecc.) dell'azione dell'adrenalina sul gran simpatico avvalorano questa ipotesi. Probabilmente · però non può parlarsi d ell'ipo- o dell'iper-funzionalità di una o tli un'altra ghiandola, ma d i un processo più complesso, in cui entra oltre che l'elemento quantitativo anche quello 'qualitativo, sotto forma cli alterazione di funzione. Non si può quindi precisare nè la ghiandola incriminabile, nè quale sia il senso del vizio secretorio. (20)

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DIAGNOSI.

In generale è abbastanza facile. Spesso però questi ammalati sono considerati degli alcoolisti (tremore, reazioni emotive, facies), dei nervosi emotivi, dei cardiaci, dei dispeptici, dei basedowiani. Per quanto riguard.a la tachicardia di guerra, gli AA. osservano che questo disturbo spesso va messo in conto della sindrome simpatica e si differenzia bene dai così detti piccoli cardiaci, in cui la tachicardia è provocata dallo sforzo e costituisce l'unico sintoma, non accompagnato quindi da quelli che si trovano nella sindrome descritta: Quest'ultima va anche distinta dalla tachicardia della convale5cenza, da quella basedowiana, e da quella continua di origine emotiva, mentre va invece riavvicinata alle forme descritte come nevrosi tachicardiche. La coesistenza di sindrome simpatica e di fenomeni dispeptici fa sorgere la questione di decidere quale sia il disturbo primitivo. La risposta non è difficile nei casi tipici di sindrom.,e simpatica con sintomi pseudo-dispeptici, o di affezione gastrica con sintomi simpatici attenuati, ma è assai malagevole nelle forme fruste e di passaggio, in cui occorre metter bene in luce tutti i sintomi per giudicare poi dall'insieme di • essi. Comunque, va poi ricercata la causa che ha ori ginat o la sindrome simpatica: un esame minuzioso può talvolta far riconoscere la causa irritativa locale, mentre è assai più difficile determinare le cause generali. TRATTAMENTO.

È sintomatico è causale. Quello sintomatico deve lasciar da parte i rimedi cardiaci, che sono senza effetto nella tachicardia, ed a vere un indirizzo sed ativo: riposo, i droterapia. calmanti nervosi. Quando si possa istituire il trattamento causale, si potrà ottenere una guarigione definitiva.

fil. CHIRURGIA.

I risultati definitivi dell' operazione per il cancro (lei retto. (I. RAWSON PENNINGTON. The ]ournal of the An,i erican Nledical Associatio1i, vol. 71, n. 23).

Le operazioni per la ct1ra radicale del .caincro dç,1 retto s-0110 giustamente ai1noverate tra quelle che presentano maggiori pericoli : questi sono ra })p.nesenta ti · per una parte dallo shock , per 1'altro dalle complicazioni settiche. In una statistica raccolta da H.artmann, comprendente .1665 operazioni, la mortalità è stata del .15.8 %, su


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SJtZIONR PRATICA

753 casi dei Mayo è del 15.5 ~~ e scende al 12.5 % se si consideramo solo i casi degli ultimi 3 annti operati nella clinica di -Rochester. Questo mig1_ioramen.to .n on è <lovt1to a una più prudente selezione; . infatti mentre dal 1910 al 19r3 i casi operati sono 11 51 ~lo di quelli visita.ti, nel periodo che \•a dal ·1913 al 1915 gli opera.ti .rappresentano il 71 %. I11 6 casi fu asportato anche l'utero; in 6 f,u resecata .l a vescica, in 12 la vagina, irn. 2 la prostata, in 5 una o più anse di intestino tenue. Queste estese demolizion1 pro\;ano quanto sia:no stati ampi i limiti di operabilità. Per quel che riguarda ii risultati defu1it·ivi, i lVIayo 1·iferisoono che, aven·d,o potuto av.ere informazioni su 364 d·ei 1loro ·o perati, rtlle h·anno trovati in vita dopo 3 anni il 37.8 %, dopo s anmi il 35.8 %. Sembra che i tumori del retto diano metastasi meno frequentemente di alt.ri tumori; Symmers trovò in 28 autopsie di individui soccombuti a cancro del retto che pitì della metà d.ey casi erano privi di metastasi. J11 circa un migliaio di a utopsie eseg.uite dall 'A. in sogg.etti affetti da cancro del !!'etto fu .t rova.t o .che in circa un terzo dei casi non erano affette che le g hiandole re- · gionali e che esse erano rag.g i ungi1tili dalla via peri•neale o sacrale. Questa via, che ha permesso un gran mumero di operazio11i, comincia ora a esser soppia:ntata dalla via addomino-p.erinea1e. Le ragioni che la hanno fatta iapparir4= pr.ef.eribile sono varie . Durante l'operazio11e s i stal)iliscono n1utamenti delle correnti linfatiche che possono favorire ·l a diffusione del materi ale canceroso. Per il cancro della mammella per 1e s. s i amm·ette che s ia buona regola comi·n ciare la dissezi.o ne dall 'al~to e con.t inuaula verso il b asso, cioè pTocedere in senso contrario a quello della corrente linfatica. Per seguire un concetto analog-0 .n ell'operare il cancro del retto l'operazione dovrebbe esser cominciata dall'addome e terminata .dal perineo. U.na freq uen.t e ca.u sa di ·m or,te operatoria nei metodi perin·eali 1e sacr.ali è dovuta alla gangrena dell'intestino . I-1a gangrena è dovuta al fatto che la· massima parte del retto riceve sangue dalla a . emorroidale superiore, la quale .è términa.l1e (Sudeck, Hcartman11) .al disQt1to del punto nel quale ricerve un g·rosso ramo anastomotico con .Je .arterie sigmoidee. Ogni legatura eseguita al disotto di questo pt11nto, che viene perciò detto critico, è seguito dal1a gangrena del retto. La legatura deill 'a. emorroidale superiore al disopra del punto critico può essere agevolmente eseguita solo dal1'addome ; ciò si può fare se si segue un processo combinato. Si esegUJe dall'addome anche ['i1

solamento del retto; dalla via perineale si completa la resezione e si esegue la 1·1u1ni-0ne capo a capo dell'intestino. Dopo .aver sezionato l'a. emorroidale sup·erior.e , .non ·esiste più alcu11 ostac-010 a c·h e · il sigma si lasci attrarre i,n basso per quanto 10 permetterà il raddrizzamento della sua curva . Altri argomenti in favore dell'operazione combinata sono la possibilità c~e esistano infiltrazioni nel connettiv.o f>ericolico sitt1ate molto più in alto del .tumore rettale o che il neoplasma • ·u oto non sia che un innesto secondario a 111n altro tumor·e 1esitente nello stomaco o .nelil1e ovaie o ine lla vescica biliare .o in porzio11i più al.te del colon stesso . In questi casi è evidente che sol10 una prev.enti va 1esploraz.i0tne lap.ar.a tomica .p uò far a ttttare una adeguata terap/a, permettendo sia di fare ampie aspor;tazioui d·el con.nettivo pe.rir·ettale e delle ghiandole, sia di •eseguire queg.li altri atti che i r eperti dell'1esplorazion-e faoesser.o . .. apparir.~ necessar11. L' A . racconJanda infine ai medici di ·esercitare una accurata sorv·e glianza sui loro clienti ch·e sia:no .g iu·uti all'età del cancro affinchè i .p rimi segni d.ell 'affezione maligna ' ;engano precooemente riconosciuti . Tra i pazienti di cancro del retto ricoverati nel Massachusett's Hospital, Jones ha trovato che i .t re quarti erano stati curati per l•ungo .t empo di •emorroidi e ch,e gli altri erano stati curati per diarree di 11att1ra incerta. Se questi p.azienti fossero s.ta.t i .p iù scrupolosamente esamina ti .e eventualmente sottoposti a esami proctoscopici, la giusta diagnosi sarebbe s tata molto ·verosimilmente fatta più presto e la terapia radicale avrebbe avuto maggiori proba1b ilità di .successo. G. EGIDI. 1

ACCADEMIE, S001ETÀ MEDICHE, CONGRESSI (NOSTRI RESOCONTl I' ARTICOLARI).

.lssoeiazione medieo-chlrorglca di Palermo.

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Seduta del

12

aprile 1919.

Presi1ede il prof. L. GruFFRÈ.

Ricerche batteriologiche sull'influenza. S. CANNATA e A. 1\.. l\IATO. - Espongono i rist1lt arti del'le loro ricerche negli an1malati affetti da influenza. Le emoculture eseguite nei prianissimi giorni di malatttia (1°-3°) ebb~ro cost~te:n:nt: rist1ltato negativo; quelle praticate su 1nd1v1du1 nei quali ]1a malatti.a dt1rava da più giorni e che quasi sempre presentav.ano localizzazioni polmonari, ebb·ero risultato positivo. Poterooo così isolare dalla circolazione gene(21)


IL POLICLINICO

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rale : 1° un bacillo gram-negativo pseudo-influen- localizzazioni e manifestazioni di questo morbo zale im 6 casi; 2° cocchi gram-positivi analoghi a·l ·veram.e nte proteiforme. A proposito della t erapia rammenta la henefica micrococco metatetrageno di Saccone in 13 casi ; .3 '' diplococchi gran1-11egaiti ,,.i-paramenin.g ococchi azione d:el chinino come profilattico, e r-ichiama in 8 casi ; 4° cocchi 1:iolto piccoli gram-lìesistenti a lcuni casi dimostrativi venuti sotto la sua osservazione oltre a quelli di cui già aveva parin 3 casi; 5° streptococco •emolitico in 2 casi. Dag li espettorati, raccolti in periodo vario di lato nella seduta del 24 settembre 1918. 1nalattia, isolarono il bacillo di Pfeiffer nel 36 % L. dei casi. Dagli essudati pleurici esaminati (6 casi) fu riscontrato in du.e il parameningococco, e negli .altri quattro il micrococco metatetrag·eno. Anche nei due casi in cui1 si esa1t11inò il liqui'd·o cefaloCASISTICA E TERAPIA. ralC'hidiano, potè mettersi i11 ev'Ì1denza il parame11ingococ>co in uno, il micrococco metatetrageno l1ell 'altro. La vertigine delJa menopausa. In base all 'isolame11to dei vari germi1 dal sanViene attribuita a disturbi vasomotori, che gue, gli AA. \rengo110 alla conclusione, già sosteprovocano irregolarità 11ella circolazione dell'ap1 ~ uta anche da altri, cl1e t ali .g ermi debbano con&iderarsi solo come <!genti di ii1fezioni :seconda- parato vestibelare, e clisturbi dell'equilibrio. Si rie; cap.aci di ieomplicar~ variame11te la si'11drone ritiene che i disturbi vasomotori, siano dovuti influenzale e dare persino dei Yeri processi set- al!a perdita della secrezione ovarica, con diminuito metabolismo o cambiamenti nelle funzioni della ticoem1c1. , Circa il ''irus primitivo sono d'avviso che, seb- tiroide, delle surrenali, della pituitaria. Tale forma di vertigine ricorre ad intervalli bene fosse positivo il reperto del B. di Pfei ffer n el 36 % di espettorati, non debba co11si<lerarsi irregolari, di giorni o settimane, od anche diverse ta1e germe come l'agente eziologico ptimiti,·o, volte al giorno. Si presenta senza çausa apparente~ bensì, essendo ospite abjt11ale <li alcune mucose oppure in seguito a cambiamenti di posizione od come i diplococ.chi e gli s treptococchi, pcssa, sia a movimenti non abituali. Nella maggior parte dei ('asi osservati da K. I.' primitivamente sia in seguito a 1nalattie infettive (infi11ie11za, morbillG, :ere.) di,1:e nir·e paitogeno. Sanes (A m . ] ourn of Obs6et11'.cs ., genn. r919) la ,rerRitengono quindi : che l '.age11te patoge11-0 pri- tiginc era del tipo obbiettivo: coesistevano quasi mitivo dell'influenza sia , sino ad ora, sconosC'iu- sempre vampate di caldo, su dori freddi, palpita. zioni, mosche volanti, scoto1ni, cefalea, nausea~ to; che i vari ._, Q'ermi riscontrati nel san o·tte de(.,.1i :-, ammalati siano, ':in g·enere, da considerarsi come ronzio agli orecchi. Prim a di iniziare il trattamento, è necessario agenti di infezioni secondarie; che il l3 . di J)J'iE:iffer, co1ne del resto sostengo110 altri AA., ed in indagare se la vertigine possa venire attribuita Italiia da tempo 11 Banrti, sia da co11s iderarsi co1ne ad altre cause, come arteriosclerosi, malattie reospite abituale del cavQ naso-faringeo, e clie pos~a nali e distrurbi oculari, specialmente muscolari. Nelle vertigini dà menopausa l'A. consiglia di v1enire esaltato dallo ig n o to ' ;irus influe nzale. favorire anzitutto la nutrizione e l'eliminazione, BENTIVEGNA, dopo a\~e,·e ·e sposto le svariate forme che 11a presentato l 'infl.11enza in questa epi- e di somministrare una preparazione è i ovaio, di demia, riferisce la perceut11ale mini.m a di casi ed cui ogni pastiglia corrisponde a 6 cg. di sostanza a decorso benigno, avutasi nel reparto malarici fresca. Si danno cinque pastiglie per dose, due o ben chjuinizzati dell'ospetl alc R. Pilo da lui cli- quattro volte al giorno, aumentando eventualrertto, rispetto ra lla grande recettività, alle forme mente la quantità. L' A. ha ottenuto il 37 % di miglioramenti ed piuttosto gra·vi , ed .al numero notevole dei decessi, 11 egli altri r eparti dell'Ospedale in cui la il 2 5 % di guarigioni : la scomparsa della vertigine può precedere, seguire od accompagnare lo scomprofilassi chini11ica era mancata. parsa degli altri disturbi. La cura va continuata GIUFFRÈ ritiene aiccett abi1e il eone.etto, per q111anto non ancora perfettamei1te dimostrato, per mesi od anche per anni ; talora, nei casi che 1' agente etiologico della inft.11enza sia ttn prolungati, la vertigine ritorna o si fa più grave ,·irus filtrabile, il qt1ale, ,agendo nello stesso sospendendo il rimed io. Tale terapia stimola altresì 111odo di q11ello cle11e malattie esantem atiche co- le ovaje ad un aumento di secrezione, ed ha maggiori probalità di successo quanto pìù presto 111u11i, aprirebbe la ' 'Ìa all 'atteccl1imento di al tri gcrn1i satelliti (cliplococchi, stafilococchi, diplo- viene iniziata. streptococchi, ecc.) dando così 1uogo alle ·varie fil.

APPUNTI DI MEDICINA PRATICA .

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SWONE PRATICA

Mestruazione e idrope intermittente del ginocchio.

lire, con il sacco delle acque già rotto : ·con sei • • • eme. iniettati a distanza si ottenne il parto a te :-mine. . In un altro caso dell' A. si trattava di una cl.onna in sesto me~e di gravidanza, con placenta p tevia ed emorragia abbondantissima, tanto che si rite~~va im~inente la motte ; il collo non permetteva ~introduzione del dito. Mentre si stavano facendo i prepa:ativi per il taglio cesareo, la paziente si a~gravo talmente che l' A. si decise a fare un'iniezione endovenosa di un eme. Cli pituitrina ed una endomuscolare di 3 eme; dopo una mezz'ora di due ~mc, ~~ u:i altra dopo 3 /4, d'ora. S ubito dopo la pr1111a in1eZ!one comparvero delle contrazioni uterine, che dllatarono il collo, in modo che fu possibile la versione podalica e la compressione del punto sanguinante. Il collo però era riaido . . o p~r cervic1te cronica e non fu possibile l'estrazione; però con altri 2 eme. si ebbe l'espulsione naturale ; nessuna emorragia nel seconda.mento. L'A. ha somministrato con buon esito la pitui· t~ina in altri casi di placenta previa, di idramnios, di aborto, nelle ritenzioni placentari del parto e dell'aborto con emorragia, nella emorragia per atonia del post-partiim. La dose d i tre eme. per iniziare le contrazioni ' . e innocua, purchè von vi sia ostucolomeccanico. Si possono somministrare in tutto 8-11 eme. entro alcune ore. Le emorragie de) post-partum non sono più frequenti con l'uso della pituitrjna nè vanno attribuite ad essa. I

La patologia dell'idrope articolare intermtttente è tuttora 03cura. Alcuni autori lo colloca~o nella stessa categoria dell'edema angio.n eurot1.c-o, edema acuto palpebrale ricorr·e nte, pseudocrup, asma bronchiale, vomito intermittente, ecc. A. questo g~·t1?po svariato, Schlesi1tge~ ha posto 11 nome di ·idrope ipostrofìco, ri'~·onoscendo.ne la coonessione con il si stema riproduttivo. Un certo appoggio a tale teoria.i è dato da Sìnding-Larsen (rif . in Meà icai Re'Vi e~v; volttm~ XXI, n. 9), che riporla clue osservazioni, ~n cui 1a con1parsa de11 'ìdrope. intern1ittente al cri~ noce h'io era legata ~on le lnestr1razioi1i , apparendo con esse e sc'Omparendo prima che esse finissero. La gravidanza rendeva meno forti gli attacchi, che poi sii fec.ero più leggeri . con lo stabilirsi della menopausa. I ,a puntura articolare, ha .dato : un liquido alquanto torbido , sen.ca germi. L'idrope intermittente articolare può osservars~ 1anche in casi di n1alarr:a, aV\Telenan1e11ti, isterismo, oppure 0011 paralisi 0 con diatesi urioa . Quando si escludano tali cause, la nostra ignoranza dà il nome di idrope idiopa t :ca, che si manifesta con unq.. gonfiezza più o meno considerevole, delle articolazioni specialmente del ginocchio, senza sintomi dii infiammazione. Nello intervallo fra gli attacchi, che compaiono a periodi regolari, l'articolazione appare normale. L'affezione può durare per anni . Il trattamento è incerto quanto la patologia. l. b.

L'uso e le dosi della pituitrina. La pituitrina mantiene artificialmente la capacità contrattile del muscolo uterino senza recare pericoli alla maclre od a.l feto (Becerro de Bengoa, rif. in R ev. espanola de med. y cirugia, marzo 30, 1919). Con dosi di due-tre eme. si provocano (e con 1.a ripetizione si mantengono) delle contrazioni capaci di determinare il parto, il quale, così si sviluppa con velocità normale, o si abbrevia. Prima di somministrare tale medicamento, è . essere certi. che non e~iste spropero' necessario porzione, fra il volume del feto e la capacità della p elvi ; deve cioè trattarsi di casi di miastenia uterina, senza anoma1 ie meccaniche. L' A. l'ha usata però anche in casi di notevole asinclitismo o di rotazione interna. Efficace è il metodo nell'atonia ute~ina., frequente nella presentazione di natiche, specialmente nella varietà incompleta. Fra i casi di pr(sentazione di vertice l' A. ha somministrato la pituitrina, quando la dilatazione cervicale a\eva il diametro di un pezzo da due

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l. b.

SEMEIOTICA. Il segno dell'abduzione delle dita nella paralisi radiale. Consiste ;nell'iattitudi11e che prendon-0 le dita durante l;abut1zione ~ttiva e serve per clìffere11ziare la natura organi~ u funzionale di una paralisi radiale. J>er ricercarlo (J. Boissea.u - Presse méd., 8 ma~g10 1919), si invita il sogg·etto a 1n ~t­ ter1e le due mani, la sana e l'ai11malata, ne1la stessa attitudine, poi gli si ordina di allontanare al più possibile le dita. Quelle del.la mano sana si allontanano nello st esso piano Irontail.e; quelle della mano ammalata si romportano diff,erentemente. NeLLa paraLisi organica, le dita formano una sp,ecie di aingolo diedro irregolare; il meclio ri1nar;e innmobi~e, l'indice si allontana, ìlettenclo la f.alangetta, l'a1nt1lare comipie t.1n movimento a11alog·o ma p i11 ~areato e 1ri:...t ·marcato ancor cl i. 1111gnolo. Il polli~e si mette i.n opposizio11e ed abduzion,e, dirigendosi verso il margi11e cu1b itale della m1a no. NelLe paraLisi pvt·iasiche, l'ammalato o dichiar'l (23)


IL POLICLINICO

che non può ,fu.re il ·m ovimento, oppure lo compie normalmente; rin quest'ultimo caso, si può concludere per l'integrità <lel nervo xadiale e 1'esistenza tli i';1:~1is: organica. Al.la ste.:;;;a e1) nclu. sì0ne si ·ti·i1 v'l se J. 'ammaleto dichiara di 11oa ,r>o· ter fare il movimen·t o e se ia0endogili-elo compiere passivamente, si v·ede che ,le dita rimangono poi ferme in uno stesso piano frontale. Nei casi misti istero-01·gan.ici . la presenza o 1'assenza del ,segno di abduzione, permette di affermare che la .les1one .nervosa .persist·e tuttora o invece è riparata. È b·e ne sempre ricorrere al1'abduzione passiva; se si vedrà che durante g1i sforzi che l'a·m malto fa .per iten·e re allontanate le dita, cq ueste prendono l'attitudrine di a bduzione anormale, si può concludere che la lesione nerv.o sa non è oompletame.nte gu.a rita. Il segno sarebbe costante e da attribuirsi a ciò ch·e duramte i tentativi per rpr·o durre l'abduvione, entrano in contraZJione sinergica i muscoli delle e minenze tenàri ed .ipotenari, che p.roducono l'aitttitudiuie descritta. r. s. • 1

Il segno délla depressione retromalleolare nella sciatica.

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POSTA DEGLI

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ABBONATI~

(1099 ) T enifughi. -- All 'abb. n. 7512, dott. C.

G. di C . : Importa certamente conoscere lo stato del cuore dell'ammalato di Taemia; per giudic.~are se sia opportuno so1111ministrare come tenifugo il .cloroformio. Questo si è din1ostrato un buon antielmintico e · si u sa unito ad un purga 11te di· d~io di ricino 11tlla ·dose di tre o qu~ttro grammi per un adulto. . Dato però che lo stato del cuore del pa· z1ente non ne p·ern1ettesse l'uso, sa.rebbe bene sommiinistrare gli innocui semi di zucca. Ne prenda 80-100 grainmi, li pesti in un mortaio facendone una pasta alla quale aggiungerà poi del miele o d e1lo zucchero. l\.1ezz 'ora dopo la ingestione, somministri ttn purgante di olio di ricino. Tanto nel caso che u si il cloroform.iJO, come se ricorrerà ai: semi di zucca, il giorno innanzi alla somministrazione del farmaco, tenga il malato a dieta moderata e la sera il pasto sia fatto esclusiv·amente con del latte. Prima che iJl paziente si corichi faccia praticare un enteroclisma di acqua salata per libérare completamente l'ultima porzione dell'intestino dalle sostanze solide che potr.ebbero ostaicolare o ritairdare l'espulsione del parassita. Dopo la somministrazio11e d·el vermicida, quando, p er l'azione del purg·ante, il malato sentirà il bisogno di defecare, sar ebbe bene che egli sedesse sopra 11n vaso a metà ripieno di acqua tiepida. Ciò impedisce che il verme si spezz1i e lai ricerca dello scolioe è resa assai più facile. G . ALESSANDRINI.

L. Rimbaud (rif. in New York med. ] ourn., 29 marzo 1919) richiama l'attenzione sulla importanza della regione del tendine d'Achille nella diagnosi di sciatica. Oltre al refi.esso achilleo, hanno un certo significato la dolorabilità alla pressione e le differenze, che si notano alla percussione, rispettivamente all'altro lato. Nei casi di sciatica, poi, .il tendine, invece di presentarsi come una corda tesa, è poco prominente : le due depressioni fra esso ed i malleoli sono più o meno attenuate, il tendine sembra come allargato e tutta la regione h a un aspetto ede-· ( 1100) Le cure ingrassanti. - Al dott. Diego Tomatoso. Questi fatti sono specialmente pronunciati daro da Gioiosa Marea. n elle ferite del tronco dello sciatico o del nervo Si ripara alla magrezza eccessiva dei vari indipopliteo interno, mentre non si osservano nelle vidui con mezzi i più differenti, poichè tale stato lerite o paralisi del popliteo esterno. Si notano è la conseguenza di cause le più svariate, da un altresi nella sciatica medica, specialmeute di antica processo morboso manifesto o latente ad uno stato data, e sembrano dovuti a radico1ite sciatica o ·costituzionale, che rasenta il fisiologico. funicoli te sacrale per artrite dei forami. Mentre la conoscenza della causa indica nettaTale segno s i trova nel 75 % di tutti i casi di mente la via da seguire là dove la magrezza trova sciatica chirurgica e nel 2 5 % di quelli medici. la sua ragione in uno stato morboso, le cure die· È da attribuirsi ad una ipotonici tà del gastro- tetiche abbondanti di materiale di cons11mo e di cnemio e del soleo: se si afferrano questi muscoli accumulo, la regolazione dei consumi e delle atti· e si stirano in alto, la depressione retromalleolare vità individuali valgono più di q11alsiasi medicascompare. Il segno ·v iene messo bene in evidenza, mento per ottenere lo scopo. L'arsenico, i cacodifacendo stare ritto il paziente sopra una sedia od lati sono utili ausili m edicamentosi. una tavola, con i calcagni rivolti verso la luce. t. p. r. s. (1101) Nelle fiebiti. All'abb. n. 3564. Il riposo e la buona posizione dell'arto sono i Le nascite in Francia, ch e durante il 1913 erano state solo 6o4.811: sono an date ancora decre- precetti fondam entali della terapia delle flebiti nel periodo infia1nmatorio e febbrile. scendo: nel l 917 erano ridotte a 3 63 . 3 ro . (24)


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SEZIO)JE PRATICA

Il massaggio, i movimenti prudenti attivi e pas- tomica ·e cli1nica; Dirfificoltà, nelle comuni condisivi aiutano il riassorbimento dell'edema e facili- zioni di pratica ch1r·urgica, della continuata netano la circolazione di compenso, gli impacchi cessaria cooperazione .f ra operatore e fa·b bricant e cal~i secchi od 11midi migliorano la nutrizione di apparecchi di protesi cinematica . . dell'arto e giovano notevolmente contro i dolori Io, ad es., che pur.e ho eseguito durante la guerresidui. t. p. r.a qualche amputazio11e cinematica, non ho potuto co11oscerne <i risultat1 def1nitiivi, perchè i soldati (1102). T1'attati di sifilografi'a. Agli abb. n. 10172 furono dovuti invia re ai centri speciali o tras.f.erire e 9122: Un buon trattato, per quant9 non modernis- in ospedali dei loro dis tretti e mon ho potuto fare simo, è quello del Balzer - Maladies vénérien- eseguire iappar.ecchi sotto la mia guida e la mia • osservaz1one . nes - Biblioteca Brouardel e Gilbert - Baillière et fils éd. Paris. - Così pure un ottimo manuale .. Ora 11 libro del Pellegrini dimostra come molti pratico di terapia delle malattie cutanee e ve- di tali osta.coli ipossano essere superati : ma speneree è stato pubblicato recentemente dal Pic- cial.me nte illustra in modo chiaro ·ed eff1cac.e lo st ato attuale del tecnicis mo operatorio più convecardi (collez:one Lattes). Per il manuale del Gougerot « Le traitement de niente per le ·p iù comuni a·m pukazioni: Esso la Syphilis en clientèle » qualunque buona libreria . varrà indu·b biamente a V·o lga rizzare tra i chirurghi à.taliani un metodo, indubbi.a.mente destinato potrà dare le indicazioni desiderate. V. M. a brillante avvenire, che mira ad uno scopo, così .largamente perseguito in .tutti i -campi della moCENNI BIBLJOQRAFICJ. derna chirurg ia, e cioè qu·ell-0 della conservazion·e (Nonsirecensiscono che i libri Pervenuti in dono alla R edazione). · e del rec11pero .funzionale. Siena, apri.le 1919. , Prof. A. PELLEGT{lNI . •4.1nputazio11,i Ci1ieplastiche, Prof. DOMENICO T.'\DDE!. cou 249 incis<ioni. Vol. di 'Pag. 184. Unione Tip. Edit. Torinese. L. 9. MINISTERO DELLA GUERRA. I. . 'invalid1:tà di guerra. La mo11ogr.rufiia, c he il dott. 1pr-0.f. Augusto P1elDisposizioni legislative: reg~lamentari e minilegrini, c hirurgo dell'ospedale di Chiari, ipresenta steriali. Un vol. in-80 di pag. 162 con tavqle. al pubblico chirurgico, ;nella bella veste ti'PoStab. poligrafico per l'Amministrazione della grafica, del resto consueta alla produzione della Guerra. Roma. - Prezzo L. 1.80. Unione Editrice Torinese, oftfre un i'11'1:eresse 110Uno dei problemi più dolorosi, lasciati dalla tevolissimo da. .p iù punti di vista. guerra, è indubbiamente quello degli invalidi, di Essa svolge un argomento di grande attual~t'à, questi valor9si giovani, che, nella loro minorata che dalla ·p ratiaa operatoria di ·g uerra ha avuto capacità fisica, sono viventi prove della ineluttaun impulso non piccolo : È un omaggio cloveroso bile barbarie della guerra. Questo problema che, ad un metodo ohirurgicq veramente geniale e. si- per la sua vasta complessità (in Italia gli invalidi curamen·t e italiano: L' A. poi, che ha avuto m odo sono circa 220 mila) non è paragonabile alle condi fare del metodo nwlte applicazioni pratiche, dizioni delle guerre precedenti, si presentava afporta un conttjbuto importarnte alla soluzione di fatto nuo~o, anche perchè lo Stato si è giustamolti problemi ;t:ecnici ,fii.nora insoluti. mente preoccupato del loro avvenire, provvedendo La .g eniale teoria del Van1g hetti era fin.o ta ipoco a che essi potessero dare il massimo rendimento tempo .fa ammirata da molti, discussa da pochi, a sè stessi ed alla società. La prima traccia di • applicata da pochissimi. L e ragioni di tale sca.r- questa elevata missione dello Stato è segnata dal sezza . di applicazioni, ad 011ta .d elle .pocl1e ·Obbie- decreto I~uogotenenziale del 10 agosto 1916, che, zioni teoriche .e del lar.g o plauso, sono evidente- pur fissando la misura dell'intervento dello Stato, mente molteplici, .ma le principali erano .e d in non stabiliva alcuna norma precisa per l'appli· parte anoora sono queste: Difficoltà di .trovar.e cazione. am putandi in condiziou.i sociali e con ·m entialità Spettava alla Direzione generale di sanità miadatta aJl'educazi-0.n e necessaria per ottenere e litare il compito malagevole ed irto di difficoltà mantenere .fil massimo rendin1 ento del motore chi- di dare un'attuazione pratica, disciplinando il rurgicamente creato nel monc.one; R.ie11ite11z.a per servizio in modo da renderlo uniforme, spedito parte deg.li amputa.t i a sottoporsi ad operazio111 ed efficace. E questo volumetto, in cui sono racsuccessive e :relat1vamente rara possi1b ilità di am- colte le diverse disposizioni emanate in materia !f:>Ultiaz1oni mJiematiche pri.m~tive; Defici.enza di e cliiaramente riassunte e commendate in una illustrazione dei 'Partico1a:ri di me.d icina operato- compendiosa prefazione, dimostra la sagace attiria cineplastica e quindi dirfficoltà di valutazione vità dei dirigenti di tale organizzazione, che hanno e di scelta tra i ;n.u mer.o si process i proposti dal coordinato in un tutto organico i diversi servizi e fil. Van o-h·e tti e .d a altri senza docum e11tazio11e at1a- · le svariate specialità. l ?.5) 1

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NELLA VITA PROFES·S IONALE .

Sulla minacciata soppressione della Direzione generale •li Sanità militare. La minacciata soppressione della Direzione ge, nerale di Sanità militare · ha prodotto una certa agitazione fra i medici. Lettere in vario -senso ci giungono in prqposito, ma il contenuto di esse è concorde in punto: quello della difesa della di_ gnità e della funzione stessa sanitaria che viene grossolanamente manomessa da una disposizione che toglie ai medici qualsiasi ingerenza . nell'ordì• namento dei servizi, dei quali hanno tutta la responsabilità più diretta. Non vorremmo essere fraintesi: noi non intendiamo qui farci paladini degli uomini che attualment e presiejono alla Direzione della Sanità militare; può darsi che nell'organizzare e far funz ionare i complessi servizi da Lei dipendenti non tutti i suoi organi abbiano sempre egualmente ben corrisposto, può darsi che qualcuno di essi abbia talora prestato il fianco alla critica, ma non si deve per questo generalizzare contro tutto l'Ente, abolendo un congegno che, se è stato creato nel1' occasione della guerra, risponde ad una necessità permanente, quella dell'unicità direttiva dei servizi sanitari dell'Esercito, necessità indiscutibile qualunque sia per essere il siste1na con cui il Paese do,·rà provvedere in futuro alla propria difesa. · Ma, si obietta, vi ~ già un organo centrale sanitario militare che può prendere le f11nzioni direttive: questo è l'Ispettorato di Sanità militare, e la facile prosa della circolare ministeriale, riprodotta nel nostro numero èell'8 giugno, attribuisce infatti all' Ispettorato di Sanità militare le funzioni d irettive dell'attuale direttore generale di Sanità militare. Quali saranno queste funzioni direttive, noi non possiamo immaginare, o meglio immaginiamo troppo bene quando si consideri: r 0 che- le destinazioni ed i movimenti degli ufficiali medici gli sono sottratti, perchè passati alla dipende11za di un Direttore generale, Ufficiale combattente, quello stesso cioè che muove con ~riteri uniformi e ben div·ersi da quelli che s'hiipongono per dei professionisti, tt1tti gli ufficiali di fanteria, ca·valleria, artiglieria, ecc.; 2° che le prov\·iste del materiale sanita rio dei medicinali e degli strumenti stessi più tecnicamente professionali, gli sono sottratte, perchè passate nella giurisdizione del Direttore generale dei servizi logistici ed amministrativi, d i quel funzio11ario cioè che presiede alle forniture dei materiali pi1\ comu11i che serv·ono all'Esercito ('\restiari, stoviglie, panche, brande, \iveri, foraggi, ecc.);

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3° che per gli stessi servizi tecnici sanitari, il povero Ispettore capo non potrà dare alcuna disposizione direttiva, ma dovrà limitarsi ad emettere dei... competenti pareri, che poi la Divisione S. M. del Ministero della Guerra vaglierà e ... se lo crederà, farà oggetto, in secondo tempo, di disposizioni, di circolari, di ordini che subiranno • in questi passaggi ogni sorta di deformazioni e di rita rdi. Non è in ·questa maniera, subordinando sempre la competenza all'incompetenza, e sprezzando ogni t1nità di indirizzo c~e si rendono pi~ semplici, più rapidi e più organicamente collegati i ser. . VlZl.

Occorre infatti mettere bene in chiaro che sopprimere la Direzione generale di Sanità militare ' significa in altri termini sottrarre al medico la facoltà di poter dare alle autorità militari periferiche ordini in nome del ministro, poichè l'Ispettorato di Sanità militare non ha tale prerogativa. La facoltà suddetta invece tutti gli altri capi dei corpi tecnici e non tecnici dell'Esercito, hanno pienamente. Esiste infatti presso il Ministero della Guerra una Direzione ge11erale del Genio, una di artiglieria, ecc., ed i rispettivi direttori generali, quando intendono dare una disposizione esecutiva, possono farlo, perchè muniti appunto di quella firma e di quella sigla del ministro, che ora si vorrebbe togliere alla Sanità, quasi che questa non abbia pari nobiltà di attribuzioni e pari necessità di pronte e rapide esecuzioni da parte degli organi periferici. Il niedico non deve poter dare ordini, questo è in fondo l'umiliante assioma che risulta dalle àisposizioni progettate, ed è ben giusto insorgere contro tale antiquato concetto, che può essere nato nella mentalità militare, sempre un po' feudale nella sua intima natura, ma che non deve e non può essere sopportato da noi. Il Policlinico ha già sostenuto una campagna contro lo stato di asservimento in cui, nella zona di guerra, i servizi sanitari erano tenuti dai non tecnici comandi delle intendenze, ed è ben logico e coerente a sè stesso, se ora insorge contro quest'altra forma di depressione della dignità e della funzione sanitaria che tende,rebbe a togliere alla Sanità militare un capo coordinatore e responsabile dei servizi, ed a frazionarne le attribuzioni in n11merosi uffici e direzioni diverse tutte più o meno incompetenti. Se la Direzione generale di Sanità militare appare un organismo troppo complesso e vasto, ora che vanno diminuenqo alcune (non tutte però) delle necessità sanitarie di guerra la si riduca la si alleggerisca, la si fonda, se occorre, con l'IspettoI

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SKZJONE Pl{ATlCA

xato di Sanità militare che finora ha esercitato solo Una circolare ai prefetti, rammentante l'obbligo funzioni medico-legali e consultive. Noi non fac-· di far osservare strettamente la legge comunale ciamo questioni di nomi, ma, si chiami diret- e provinciale specialmente in questi momenti di tore generale di Sanità, od ispettore generale, straordinarie difficoltà finanziarie pei comuni, e non sia tolta al capo della Sanità militare la firma . nel i920 la condotta piena sarebbe abolita dape la sigla del ministro e la facoltà di impartire pertutto e il voto di tanti anni della classe nostra quelle disposizioni esecutive sul personale, sul sarebbe esaudito, ponendo fine a tutte le agita• • materiale e sui servizi che debbono essere alla sua ZlOtU. esclusiva dipendenza, e dei quali egli ha ·diritto Farà ciò il governo ? e dovere di sentirsi pienamente responsabile. È ciò che vedremo. Dott. R. CERANNI.

J. proposito dell'abolizione della condotta pieno.

Riceviamo: Mi sia permesso di specificare con precisione ciò che il collega Palma Di Pascarella accenna sotto la dicitura generica di « legge che obbliga -i comuni a mantenere la condotta pei soli poveri » nel suo articolo inserito nel Policlinico del I 5 corr., dato il fatto che moJti medici condotti ignorano esistere da un pezzo una disposizione di legge - mai applicata per colpevole tolleranza da parte di chi avrebbe il dovere di tutela di tutte le leggi che regolano il funzionamento del1' organismo municipale e che da un pezzo avrebbe potuto far scomparire l'iniquità della condotta • piena. Parlo della legge comunale e provinciale, la quale vieta ai comuni che sorpassano il limite legale della sovrimposta certe spese facoltative e fra queste quella relativa alla cura gratuita degli abbienti. Di testi unici di cotesta legge ce ne sono pa- · recchi e in tutti la disposizione di cui sopra è non solo mantenuta, ma sempre meglio delineata, :finchè nel testo unico del 4 febbraio 1915, n. 148, si arriva a stabilire chiaramente quanto appresso: « Art. 313. - I~e provincie e i comuni che ec.. cedono il limite legale della sovraimposta possono essere autorizzati a mantenere od iscrivere nei loro bilanci spese facoltative con lo stesso procedimento con cui si autorizza la eccedenza, sempre quando tali spese risultino di evidente necessità per l'igiene, l'istruzione, la beneficenza, l'agricoltnra, il tiro a segno, la conservazione o la nuova istituzione ai cattedre ambulanti di agricoltura ». La cura per la generalità degli ab1tanti è esclusa, eppure non avvi Giunta provinciale amministrativa che non ne approvi la spesa, come non c'è - credo - com11ne in Italia che non oltrepassi da un bel n11mero d'anni e di bilanci il limite legale della sovraimposta. Finchè adunque non verrà abolito l'istituto di condotta - cosa di cui dubito forte - il governo che ha promesso tutto il suo appoggio alla classe nostra, ha facile e piana la via per far si che sia coronato il nostro voto di tanti anni, con la riduzione del servizio comunale ai soli poveri .

Cronaca del movimento professionale. Ordine dei medici della provincia di Firenze.

In un importante Convegno regionale - che i medici della Toscana tennero in Firenze il 4 corrente sotto la presidenza del prof. E. Burci dopo ampia ed esauriente discussione sul progetto di legge per l' « Assicurazione obbligatoria contro le malattie », udita la lucida e magistrale relazione esposta sul progetto stesso dal signor commendatore ing. Toja, quale facente parte della Commissione governativa, incaricata dello studio di detto progetto, fu approvato ad unanimità il seguente ordine del giorno proposto dai dottori Fatichi e Prosperi: « I rappresentanti degli Ordini dei Medici della Toscana e i Medici della Regione - convocati dall'Ordine di Firenze il 4 giugno 1919 - mentre 1'ivendicano alla classe loro la priorità nel propugnare la legge sull'assicurazione obbligatoria contro le malattie, ritenuta necessaria per la migliore assistenza ai non abbienti, per sollevare bilanci comunali oberati dalle spese di spedalità, e per meglio regolare 1' assistenza ospitaliera ed intensificare quella sanatoriale; « impressionati dalle lotte che le ·o rganizzazioni mediche dovettero sostenere nelle varie Nazioni, dove la legge vige da anni, allo scopo di opporsi allo sfruttamento dell'opera dei Medici, retribuiti con tariffe imposte dalla legge e inadeguate; « p1'eoccupati da precedenti (n11merosi in Italia), in forza dei quali l'opera del medico è compensata in modo irrisorio - come per le perizie giudiziarie - e più ancora d alle disposizioni della recente legge sugli infortuni agricoli, che impone al medico oneri gravissimi e perfino multe contro retribuzioni nel maggior n11mero di casi nulle e nel rimanente dei casi irrisorie, tantochè il Congresso della Federazione degli Ordini in Roma protestò .energicamente ; « reclamano~ per evitare un insuccesso della legge, che in essa sia assicurata un a base finanziaria rispondente alle finalità che la legge ~tessa si propone, cioè Sl}Ssidi di malattia, assistenza medica e farmaceutica, cura ospitaliera e sanato-


IL POLICLINICO

riale preventivata in rapporto all'attuale costo, base finanziaria costituita da vari contributi valutati sull'odierno mercato monetario e anche sui guadagni degli assicurati, oggi molto aumentati; e do mandano che nella legge e net regolamento . sia garantita ai medici 1ma retribuzione equa e che per quanto riguarda le disposizioni relative alle varie categorie dei medici, siano accolte le proposte che saranno inviate dagli Ordini e dalle Associazioni mediche ai rappresentanti delle organizzazioni di classe in seno alla Commissione governativa e al Consiglio federale degli Ordini medici del Regno ; « dichiarano inoltre, in accordo all'ultimo Congresso della Federazione, che - ove la funzione dei medici (dalla cui opera onesta e saggia dipende in gran parte il successo della legge) non ricevesse retribuzione decorosa e proporzionale agli o dierni compensi di prestazione d'opera sj opporranno con ogni mezzo all'ingiusta impo• • s1z1one; (( fanno voti infine acciocchè la eommissione governativa per il progetto di legge aderisca ai presenti postulati e « invitano gli Ordini Medici d'Italia a votare analoghi ordini del giorno dando mandato al Consiglio Federale e ai rappresentanti medici presso la Commissione governativa di curarne l'accoglimento nella legge ».

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poi libere le Sezioni di valersi di quegli altri mezzi, che cred<::ssero più atti a raggiungere lo scopo,,. comprese le dimissioni collettive. . Per il finanziamento della Federazione si è stabilito di pagare una lira per ogni socio di ciascuna Sezione. Fu pure decisa la fusione del Bollettino della Camera sanitaria e dell'Ordine dei medici di Venezia, del Bollettino degli Ordini del Veneto, e del Fracastoro di Verona in un unico periodico che sarà il Bollettino dei sanitari delle Tre Venezie, organodegli Ordini e delle Sezioni dell' A. N. M. C. di tutta le regione, comprese tutte le provincie redente. Il primo numero uscirà nel prossimo luglio. Sarà questo un periodico federale a con~enuto professionale e igienico-sociale. Furono nominati membri d~ redazione i presidenti degli Ordini e delle Sezioni. venete, com• presi quelli di Trento e Trieste; di direzione il prof. Zambelli, il dott. Gaiardoni di Verona ed il d ott. Secchieri di Lendinara ; di amministrazione il dott. Majolo di Vicenza eil il dott. Dian di Venezia. Furono infine votati due ordini del giorno del dott. Zambler, uno sullA legge degli infortuni ag-ricoli, ed un<> sulla rappresentanza di' classe nei Consigli sanitari provinciali.

Riunione del Medici Condotti della Campania. I Medici del Veneto. Il Io maggio ha avuto lt1ogo a Padova una rionione di tutte le Sezioni della Federazione veneta dell' A. N. M. C. e degli Ordini veneti, per una definitiva intesa, dopocchè erano state sentite, dai vari Consigli direttivi delle Sezioni e degli Ordini, le rispettive assemblee di soci sui miglioramenti da chiedersi. Presiedeva l'assemblea il dott. Arturo~Secchieri, il quale riassunse brevemente il lavoro e le proposte delle singole Sezioni. Dopo ampia discussione, fu deliberato, ad unanimità , di chiedere: a) stipendio minimo lire 6000 (indipen'ientemente dagli aumenti sessennali maturati) fino a IOOO poveri; per ogni povero in più lire 2 ; più una diaria di lire 15 in pi1ì pei medici dei paesi completamente devastati, e di lire Io per quelli dei p aesi già in'1asi e sgombrati per ragioni di guerra; b) lire 1800 per m ezzo di trasporto; e) lire 400 per ufficiale sanitario fino a 3000 abitanti e IOO in più per ogni mille abitanti o frazione cli mille. Si è stabilito di iniziare subito, per ottenere delle migliorie, una azione contemporanea presso il Governo, le Prefetture ed i Comuni, lasciando (28)

Il 2 corr. si è tenuta a Caserta una riunione della Sezione Campana dell'Associazione N azio.. nale dei Medici Condotti. N11merosissimi furono gli intervenuti; era presente anche l'on. Mazzarella. Fu approvato all'unanimità il seguente ordine del giorno del dott. Campoli-, delegato della Sezione di Sora: « Il Congresso dei Medici Condotti della Provincia di Caserta: constatato ancora una volta l'Umiliante condizione che è fatta alla classe e che è ancora più grave in Terra di Lavoro; a tutela dei propri diritti, Delibera: aderire al Sinò acato della Classe Sanitaria votato al Congresso della Presidenza delle Sezioni dell'A. N. M. C. tenutosi a Roma jl 21 maggio u. s. e di far sue le deliberazioni contenute nell'ordine del giorno da quel congresso approvato; «In quanto ai miglioramenti economici stabilisce il minimo di stipendio per Condotte residenziali di L. 6600 più L. Isoo per indennità di cavalcatura, se necessaria. Affi.da infine ad una commissione di cinque membri, rappresentanti dei diversi circondari della Provincia, l'incarico di ottenere da tutti i Medici Condotti della plovincia stessa l'iscrizione nelle 1

,


(~l\.NNO

XXVI, FASC. 26]

SEZJO ~ E

singole Sezioni: di raccogliere tutti gli elementi p er la compilazione di un unico capitolato di con.aotta che sarà a cura delle Presidenze delle Sezioni inviato alle singole Amministrazioni da cui il medico dipende, con le modalità che la Commissione crederà del caso, sempre dopo che il medico abbia fatta la sua iscrizione alla Sezione dell'A. N. M. C. da cui territorialmente dipende, ed abbia, alla Presidenza di essa, inviato le proprie dimissioni dalla carica »

Le taritle dei medici sindacati a Milano. Si è costituito a Milano un «Sindacato fra i medici di Milano e Provincia » che ha lo scopo di tutelare gli interessi della classe e che ha. sede in via S. Paolo, 10, presso l'Associazione Sanitaria Milanese. Il Sindacato comunica di avere con la sanzione dell'Ordine dei medici così fissato le 'nuove tarjffe minime. per le prestazioni mediche : « Visita t1nica L. 20 ; di cura L. 10 ; d'urgenza diurna L. 15 e notturna (dalle 22 alle 7) L. 30. Attestati medici, secondo l'importanza, oltre la visita L. 5 e L. 10. Presenza del medico curante nei consulti, quando richiesta dai malati o dai parenti, L. 50. « I consigli medici richiesti per telefono sono , conside~ati come visita; le visite per malattie contagiose diffusibili vengono calcolate il doppio delle visite comuni. • Per visite di specialità ed interventi chirurgici, come per visite dei medici dei centri rurali, -verranno pubblicate le tariffe che saranno concordate con le singole categorie di classe».

I medici ospitalieri di Napoli. Ha avuto luogo a Napoli una ri11nione di Medici Ospitalieri per trattare dei miglioramenti economici. Al convegno parteciparono anche i direttori degli Ospedali. L'assemblea discusse ampiamente in merito a tutte le questioni prospettate dalla classe e subito si delinearono diverse correnti: per intensificare ~io~ l'a~tazione, o mettersi di accordo con le amministrazioni ospedaliere, o ricorrere a mezzi estremi. Prevalse il concetto di nominare una commissione che, dopo di nvere spiegato i desiderata della classe ai governi dei pii Istituti, inizi serie trattarive, perché i desiderata stessi vengano presi in considerazione ed accettati. ·

RISPOSTE A QUESITI E A DOMANDE. (7846) Soppressione di condotta 1nedica. Dottor abbonato 3802 . Per potere il Comune pro-

.ceiere al di Lei licenziamento occorre innanzi tutto che la soppressione di una delle due con-

ltRATtCA

dotte sia deliberata dai Consiglio comunale e che la relativa deliberazione sia approvata dalla G. P. l\.. udito il Cpnsiglio provinciale di Sanità. Contro la relativa deliberazione Ella può ricorrere alla G. P . A., perchè tenga presente nella decisione da adottar.e, oltre che l'interesse del pubbl.ico servizio, anche quello speciale di Lei, che verrebbe ad esserne seriamente danneggiato. Naturalmente l'atto del Consiglio comunale con cui fosse delibera.ta la soppressione della condotta dovrà essere a Lei inotifièato, come preavviso del licenziamento. A riguardo della Cassa di previdenza qualora fosse licenziato per soppressione dii posto e non riprendesse più oltre servizio di condotta, po- . trebbe chi.edere e liqt1idare, sempre quando non aivesse compiuti i 24 a nn1 e 6 mesi di servizio pr·escrn.t ti, l'indennità di cui è cenno nell'articolo 18 del Testo umico· delle leggi sulle pen•

SlOlll.

(7848). Passaggio di medico condotto dal suburbio alla città. - Dott. abbonato 4787. - Se il regola-

mento locale permette che in caso di vacanza di un posto di condotta esso sia messo a concorso solamente fra i condottati in carica, ben si può permettere che la sostituzione abbia luogo in tal modo, avendo già ognuno dei concorrenti adempito precedentemente, per ottenere il posto che occupa, allo esperimento del publico concorso. Stando alla disposizione suaccennata, che. trattandosi di nomine e di concorsi, deve essere rispettivamente interpetrata, non possono a detto concorso prendere parte gli assistenti effettivi del civico ospedale, non ostante che il servizio ospedaliero sia stato altre volte dalla amministrazione comunale considerato come servizio fatto in condotta. (7849). Indennità caro·vive1i. - Dott. F. d' A. da R. M. - In base al D . .L. del 9 marzo ultimo n. 338 a Lei compete la indennità caro-vi veri, avendo Ella occupato un posto di condotta, previsto nella pianta organica debitamente approvata e privo di titolare, perchè dimissionario. (7850). Abbandono del servizio. - Stab·ilità. Dott. G. B. da O. - Avendo Ella abbandonato il servizio per non averlo ripreso dopo l'intimazione avuta a mezzo <li usciere giudiziario, si deve ri· tenere dimissionario e, quindi, carente di ogni eventuale diritto precedentemente acquisito, fra cui quello della stabilità. Ad ogni modo non riterremmo inopportuno che ella chiedesse al sindaco notizie di quanto ha operato al riguardo di Lei il Comune dopo la notifica rimasta infruttuosa. Dalla risposta potrà regolare la sua futura azione. (7852) Compenso pe,- cet>tificati - Elenco dei povers .. Assicurazioni dello Stato. - Dott. C. G. da C. I detenuti di transitv sono considerati come po(29)


IL POLICLI!'\ICO

veri. I certificati che per essi richiede l'Arma dei RR. CC. vanno rilasciati gratuitamente. In caso di rifiuto si andrebbe incontro alla contrav' venzione prevista e punita dallo art. 434 del Codice Penale. Qualora l'elenco dei poveri sia molto esteso da obbligare il medico condotto a sostenere un lavoro inadeguato al compens~ che riceve, si può richiedere, in caso di infruttuose preliminari pratiche col Consiglio co.m unàle, un aumento di ufficio alla G. P ...A.. ai sensi dello art. 26 della legge sanitaria. Crederemmo che per . ottenere quanto desidera debba far pervenire analoga istanza alla Direzione generale delle Assi<'urazioni di Stato resid~nte in Roma. (7854) Tassa esercizii e rivendite. - Dott. G. M. da M. - Se il medico condotto esercita anche la professione libera, è per questa parte ed in rela.. zione al provento che ne ricava, soggetto alla tassa di esercizii e rivendite. (7855) Aumento di stipendio - Indennità caro-vive· ri. - Dott. L. M. da P. Alla indennità caro-viveri stabilita dal D. L. del 26 luglio 1917, n. 1181, non avea Ella diritto perchè percepiva oltre le annue li~e 4500 di stipendio, limite fissato dal detto Decreto per la concessione. Ben però ha diritto alla. indennità caro-viveri stabilita dal recente Decreto 9 marzo ultimo, n. 338, perchè · questa prescinde dallo ammontare massimo dello stipendio. In base a tale decreto Ella dovrà avere mensilmente lire 100 in pìù dello stipendio e giornalmente centesimi 85 per il quarto figlio, ntlnorenne, convivente ed a carico. Non le compete la diaria di centesimi 85 per il babpo perchè questi non è convivente ed è solamente a parziale carico di Lei. Le competerebbe l'a11mento decretato nel febbraio 191g se il Municipio lo avesse deliberato, determinandone la misura e la decorrenza e la relativa deliberazione avesse riportata l'approvazione dell'autorità tutoria. Per ottenere l'ind-ennità caro-viveri che le ·compete faccia in primo luogo domanda, come di regola, al Consiglio Comunale ed, in caso di infruttuoso risultato, ricorra alla G. P. A. Doctor JUSTITIA.

Sefvizio medico-militare. - All' abb. n. 1022: Ella può provare a far domanda al Ministero, ma ritengo difficile che il suo punto di vista venga accolto. L'arresto della sua promozione è stato dovuto al conseguito esonero, poichè durante un periodo di indisponibilità non si f~ luogo a promozione. All' abb. n. 9826: Per essere nominati aspiranti gli studenti di 4° anno debbono aver dato l'esame di anatomia 11mana, fisiologia, patologia generale, P. speeiale medica e P. speciale chirurgica. (30)

f.~NNO X:\VI,

FASC. 26}

• • ' All'abb. n. 8928: · L'aspettativa per riduzione di quadro può esser fatta a domanda, dura due anni al massimo e dà diritto a tre quinti dello stipendio. Tale aspettativa non fa perdere i diritti di anzianità. Al dott. U . R. da C.: Per ora ha soltanto diritto ad essere iscritto nel quadro di avanzamento. . Per le promozioni effettive degli 1tfficiali della Sua anzianità non.. esiste infatti ancora alcun ordine esecutivo. All'abb. n. 1340 : Con recente disposizione Ministeriale è stata estesa l'indennità di congedamento anche ai medici assimiiati. Ella q11indi a mio parere ha diritto all'indennità di congedamento pel servizio prestato. All'abb. n. 10346: Ella è compresa nel quadro di avanzamento, ma non pttò essere promosso fino a che il Ministro non abbia ordinate le promozioni. All'abb. n. 3763: o Con circolare successiva (276 G. M., 1919) le disposizioni della circolare n. 190 sono state estese agli ufficiali in congedo. Al dott. G. B., Zona di guerra: Il bollettino n. 52 del 1917 nomina i tenenti medici effettivi con anzianità 5 marzo 1917. Il Giornale Militare n. 22 del 3 aprile, corrente anno, porla con la Circolare n. 190 i limiti di anzianità per l'iscrizione nei quadri di avanzamento dei suddetti ufficiali. · M. G.

CONDOTTE E CONCORSI. Medico chirurgo da oltre vent'anni laureato, profugo, cerca supplenza presso Ospedale o condotta; media od alta Italia. Rivolgersi E. Panosetti, via Coronari, 146, Roma. Medico-chirurgo con ottimi titoli chirurgici e lunga pratica clinica ed ospedaliera, cerca interinato chirurgico in ospedale o supplenza buona condotta per i mesi di agosto, settembr.e, ottobre. Condizioni da convenirsi. Scrivere al dott. Clivio, Ufficio d'igiene del Comune di Panna. NOMINE, PROMOZIONI, ONORIFICENZE.

Al conte Giuseppe Visconte di Modrone e al comm. Giuseppe Brambilla,. rispettivamente fondatore e direttore dell'Istituzione Giuseppe Visconti di Modrone, è stata concessa la medaglia di benemerenza per avere «efficacemente e patriotticamente cooperato a mantenere alto l'animo~ elevato lo spirito, salda la coscienza, durante la guerra di redenzione " . Ci compiaciamo di queste ricompense assegnate ai due benemeriti.


(~.\~:-.ro

I

XXVI, FASC. 26] _

S~ZJ.ONE

PRATICA

per nessun scienziato questo 11niversale J?lauso e riconoscimento si può dire sià_stata 11n1ca e di·. LUIGI LUCIANI retta conseguenza del mèritoJ come.per Luigi Lu· ciani, che per la natura intima del suo spirito sempre aborri da ogni pomposa dimostrazione di sè, adulazione e servilismo. Fiero assertore di ogni puro ideale di giustizia come di verità scientifica, fu sempre il caldo difensore del merito e del vero, anche quando doveva necessariamente colpire gli inetti e i vacillanti. L'opera Sua si è svolta quasi esclusivamente nel vasto campo delle scienze biologiche e mediche, in cui lascia orme indelebili come scienziato e come maestro. La poderosa mentalità :filosofica e il vivo fuoco ài entusiasmo lo spinsero, nella intricata selva dei problemi biologici, sempre a scegliere e tentare con successo i problemi massimi. La instancabile attività, l'acuta osservazione e la conoscenza perfetta dei metodi e della vivisezione fruttarono alla loro soluzione tale un'impronta originale e persuasiva da formare dei fatti scoperti e delle dottrine su essi da Lui erette, altrettante pietre miliari. Nella fisiologia di ogni paese e di ognì tempo legò cosi il nome sopratutto a quattro degli ar, gomenti più importanti e vitali: alla fisiologia del cuore (diastole attiva e attività periodica) ; della corteccia cerebrale (centri motori e sensoriali, patogenesi corticale dell' etilessia), del cervelletto (azione tonica, stenica e statica); del ricambio materiale (fisiologia del digiuno). Brillanti .recentissime conferme della giustezza di queste dottrine sono le osservazioni del Krause sull'epilessia i1mana, del Bened.ikt sul digiuno e di Gordon Holmes sulle lesioni cerebellari consecutive a ferite d'arma da fuoco. Non minori i suoi meriti di maestro. Dal suo I,a morte di Luigi Luciani, avvenuta alle ore laboratorio è uscita una schiera elettissima di 15.20 del 23 giugno l9I9 dopo lunga penosa mascienziati che tengono oggi decorosamente nelle lattia del sistema urinario, sopportr.ita con :filoso- Università del regno cattedre di :fisiologia, farmafica rassegnazione, segna uno dei lutti più gravi cologia, chimica :fisiologica, di nevrologia, e che della famiglia medica e della scienza italiana, che ne continuano l'opera perpetuandone la tradizione con Lu.i perde il suo più grande :fisiologo co~tem­ feconda. poraneo, come la Fi.Siologia perde uno dei suoi I meriti di Lui come insegnante vanno molto al più grandi cultori di ogni tempo e di ogni paese. di là di quelli di un maestro dotato, come Egli Nato il 23 novembre 1840 in Ascoli-Piceno, stu- era, di parola faconda, calda, affascinatrice, sgordiò a Napoli e Bologna, dove si laureò nel '68, gante e avvalorata dalla maestosa e veneranda. fu assistente dell'oculista Magni, e poi del :6.sio· figura, ben nota a quanti medici e biologi, nelle logo Vella. Dal '72 al '74 fu nel laboratorio del Università ove insegnò, ebbero la fortuna di udirlo Ludwig (Lipsia), di cui conservò perenne il grato parlare dalla cattedra. Questi meriti sono effettiricordo, come del suo vero primo maestro. Dal '75 vamente moltiplicati se si pensa alla falange di all'8o insegnò patologia generale nell'Università studiosi, italiani e stranieri, che attinsero, attindi Parma; dall'8o alJ'82 ftt professore di fisiologia gono e attingeranno a quella miniera di nozioni a Siena; dall'82 al '93 a Firenze; dal '93 al 1917 :fisiologiche, ordinate dalla vasta men.te organizzatrice e dal profon do acume critico a formare un a Roma. Dal 1895 Socio Nazionale della R. Accademia granitico edificio unitario di dottrine, nel suo dei Lincei, che nel 1891 gli ave·v a conferito il · Trattato di Fisiologia Umana, di cui sta uscendo Premio Reale per la sua Fisiologia sul Cery~lletto ; la quinta edjzione, e che - quasi llnica eccezione per due quinquenni fu eletto al Consiglio Supe· a tutti i libri di scienziati italiani - è stato trariore della Istruzione; dal 1905 Senatore del Re- dotto in tedesco, spagnolo e inglese. Spirito filosofico e artistico insieme il Luciani gno; dal 1902 Socio Nazionale della Società Italiana delle Scienze, detta dei XI.J; per due ann i - come egli stesso amava confessarsi - cercò e (1898 e 1899) Rettore della R. Università di Roma. trovò le sùe gioie più vive ed elevate esclusivaMoltissime accademie nazionali e straniere ambi- mente nel campo ideale e altissimo della scienza,. rono averlo socio: tra le prime, la R. Accademia astraendosi dalle miserie della vita comune. Nelmedica di Roma, le RR. Accademie di Torino e l'indagine come nell'insegnamento della :fisiologia di Napoli, dei Georgo:fili di Firenze, il R. Istituto fu sempre guidato dal concetto (da lui ripetutaveneto di scienze, lettere ed arti; tra le seconde, mente espresso) della unità della scienza medica in l' Accademja Leopoldino-Carolina, la R. Accademia gene'Yale, e della insepa.yabilità della fisiologia _dalla medica del Belgio, la Società nevrologica di Lon- patologia in ispecie, mirando ad addestrare 1 me· S. BAGLIONI. . dra, la Società di medicina di Vienna, l'Acca· dici a pensare fisiologicamente. demia di scienze di Gottinga. di Amsterdam, e, su tutte, la massima Società Reale Inglese. Forse (31)


• IL POLICLINICO

IYOTIZIE DIVERSE. Per l'assistenza materna ed infantile. Per iniziativa della Federazione romana del Consiglio delle Do.nne, ~ è adunata una larga rappresentanza ~ oper.e ~e~ l 'assi~tt:;nza. alla .ma: ternità e prima 1nfanz1a, .d1 ostetrici,. di ped1at:i e di signore, allo scopo di colle~a~e 1~ ll:n fascio armonico e compatto tutte le 1stituz1oru p er la assistenza materna ed infantile. Inoltre la nuova istituzione - che si dirà Alleanza Nazionale si prefigge questi scopi : di fare un ac~urato studio di indagini. analitiche sulle deficienze delle .opere stesse, per colmarle con opp<:>rtuni .provvedimenti ed iniziative; d 'indui·re gl1 uffici go·vernaitivi a ritenere 1' Alleanza nazional.e e le singole sue Sezioni come i migliori e più idonei organi a tti ad .amm~nistrare ed .e rogare i mezzi finanziari che lo Stato voterà in favore della maternità e dell'infa nzia; di promuov·e re in tutta Italia una forma popolare d~ propag~n~, ~tta a diffondere la conoscenza di precetti igienico-sanitari di assistenza e pronto soccorso alla gestante e al neonato nel primo suo anno di vita. Il Comitato promotore di cui fain parte, per gli ostetrici, Pestalozza, Micheli, Artom , per i pediatri, Flamini, Modigliani,. Randegger,. si pro.. pone di assolvere quanto prima al pr.opr10 mandato, deferendo poi id compito al Comitato direttivo della istituenda Sezione ro1nana.

Il Sanatorio Cesare Battisti. I lavori del magnifico sanatorio cc. Cesar_e B~t­ tisti » per militari tubercolosi reduci dalle tr11n.cee è quasi completamente :ultima~o. . . Il sanatorio sorg·e nlel~e 1mmed1ate vicinanze di Roma sul declivio che da Montev.erde degrada . verso la 'vrullaita del r1·evere, nella tenuta «Seminario Pio » detta anche « Villa Santucci », podere che si estende per circa 80,000 mq., in mezzo a~ quale trovavasi una grande villa che i lavori di adattamento va.uno rapidamente trasformando. Il santorio consiste in una palazzina centrale di tre piani. Dormitori spaziosi, grandi .sale di ritrovo stanze da bagno, ascensore, riscaldam ento,' tutto il co1nfort moderno vi è applicato con i più rigorosi criteri sanitari.

[ANNO XXVI, FASC. 26]

Due padiglioni d 'is01lamento sorgono da un lato della tenuta costr11tti per conto d.el Ministero dell'interno a mezzo della Direzi'one generale di Samità Pubblica.. I malati saranno indotti ad occuparsi di lavori agricoli n°e i lamiti delle loro forze. Un padiglione per le cure clettriche ed elioterapiche comp~eterà questa notevole iniziativa sanita.ria. In questi giorni, ad invito del Comitato nazionale per gli invalidi della guerra, i1 Sainatorio è statO visitato dalla st.a.mpa cittadina. I ni1;merosi convenuti vennero guidati dal sen. 1\.1.archiafava, dall'ing. Galassi e dal g.en. med. F€!re~o. Parlarono il comm. Pellegrino Ascarelll!, i111neggiando al Comitato ed in particolare all'alacre spirito d'inizi·ativa del suo presidente on. Federzoni, l 'on. Federzoni, che rilevò le benemerenze di tutto il Comitato, ed il barone Augusto Ferrero, che 111meggiò gli alti scopi della civile istituzione.

Beneficenza. La signora Giulia Gentili, ad onorare la memoria del defunto marito Filippo Benfenati, indu· striale ha donato all'Ospedale Maggiore di Bologna tutta '1a sua proprietà immobiliare attigua allo stesso ospedale e del valore di oltre 500 .ooo lire. Il conte Carlo Raggio di Genova ha elar~to 8oo. ooo lire alla Casa degli Orfani dei mannai morti in guerra. L' ing. Severino Quaglia, morto a Genova, ha legato 400. ooo lire al nuovo ospedale di S. Martino cl' Albaro e ha disposto inoltre che una terza parte del suo patrimonio dopo la morte della di lui vedova passi in proprietà degli Ospedali Civili di Genova. ' Il conte Claudio Tolomei, morto a Castelnuovo Berardenga (Siena), ha ]asciato 500 .ooo lire a cinque Istituti di beneficenza della città, tra cui l'Ospedale alla Scala e l' Arciconfraternita di Misericordia, e n,1merosi altri piccoli legati. La Cassa di Risparmio di Milano e delle provincie Lombarde ha distribuito in beneficenza, durante . il 1911, la complessiva somma di lire 8.422. 166, 72.

Indice alfabetico per materie. \

Assicurazione statale contro le malattie: basi economiche e politiche . • • . • Pag. Cancro del retto: risultati d~fìnitivi del1' operazione . . • . • . • . . • . . . 1 Causalgia : patogenesi e trattamento chi• rurgtco . • . . . • . . . . . . . . • )) Condotta piena: a proposito dell'abolizione della - • • • . • . . . • . • . Direzione generale di Sanità nùlitare: sulla minacciata soppressione della J) Flebiti: trattamento. . . . • . • . • . » )) Gozzo esoftalmico : cura . . • . • • • • Influenza : ricerche batteriologiche • • • )) Roma, 1919 -

(~)

817 828 809

834 832

812 829

Tip. N'&Z. krtero di G. Guadaanini 6 C.

Ingrassamento : cure d' - • • • . • • . Pag. Luciani L.. . . . . • . • • . • • • • • » Mestruazione e idrope intermittente del . hio . . . . . • • . • • • . . • )) ' gmocc Paralisi radiale: segno dell'abduzione delle dita . • . . . • • • . . • • • . Pituitrina: uso e dosi • • . . • • • • . Sciatica: segno della depressione retro)) malleolare . • • • • • . • • • . • . • J) Sindrome simpatica • • • . • . • • • • » Tenifughi . • • • • • • • • • • • • • • J) Vertigini della menopausa • . • • • . • L.

832 839 831

832 826 832 830

-


RoQJa, 6 _luglio 1919

A.nno X.."l:VI

Fase. 2'J

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA RlCDATTORB CAPO: PRoP.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Bivis'te sintetiche : G. Sampietro: Attuali cognizioni sui Virus filtrabili. ·Osservazioni Cliniche: E. Grossi: Un caso di angioma nevralgico. Sunti e Rassegne: PATOLOGIA GENERALE: Sulla patogenesi dell'appendicite. Le appendiciti ematogene. - SEMEIOTICA: Em. Stiénon: Il polso venoso giuguJare fisiologico e la sua interpretazione. - CHIRURGIA: Babinski ed Heitz: Le obliterazioni arteriose traumatiche. - IGIENE: I. P. Langlois: La razione alimentare dell'adulto. .S'torla della Medicina: G. Bilancioni : Antonio Scarpa e l'uso dell'elettricità nelle malattie della laringe. Note e contributi: L. Urizio: Sul trattamento delle feci dei tifosi coll'etere di petrolio e cogli idrocarburi in genere. A. fortunato: I distur6i circolato rii nella infezione influenzale. Accademie, Società M-ediehe, Congressi: Società medico-chirurgica di Pavia. Appunti di .Medicina Pratica: CASISTICA: Singhiozzo in emorragia meningea nel corso di una nefrite ipertensiva.

- Afonia isterica associata con sifilide. - Segni pren1onitori dei parossismi epilettici. - TERAPIA: Trattamento ambulatorio delle ulceri croniche della gamba. - L'uso te• rapeutico del muschio. - MEDICINA SCIENTIFICA : Solfati e nutrizione. ~ Posta degli abbonati. Cenn.i bibliografici. Varia. Nella vi'ta professionale: Cronaca del movimento professionale . Risposte a quesiti e a domande. Condotte e concorsi. Nomine, promozioni, onorificenze. _ Medicina sociale: La lotta antialcoolica agli Stati Uniti. - Organizzazione e funzionamento dei dispensari di igiene sociale. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per m aierte.

AI B .&.,,.. A ~DA,.. A . f f . , .& ~.Kll. .& ~ .& •

Preghiamo vivamente quel signori Associati cui abbiamo testè rivolto personale Invito di pagamento del dovuto Importo d• abbonamento pel corrente 1919, a non frappone altro Indugio e a farce ne pertanto rimessa, mediante cartollna-vaclla, con cortese sollecltudlne. Rammentiamo che la Cart.olin~ Vaglia dowà t11er~ in~irizzata nominati~IMnte al pro/. ENRICO MOBELLI, via S~tina, 14, Roma, • w

la meduitna (fUl porto rilertJato al tollo dell' Uf}ieio Po1tale pQfatore) devi estere mvnita itlla prt•crilla marea ù bollo '4 6 untuimi. Oh n tt'ova 1pro'Df1'Uto della marea pvd accresctre lttti 6 eentelfmi all'i..porto cùlla Cart.olina-Vaglia 1tu1a. L'AlOl•NIBrRAZJONE.

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POLICLINICO o l11 f>tlbblteaaimu tli 1t1flli

"' etst ltn•a cslarne la fonte.

RIVISTE SINTETICHE. Attuali cognizioni sul Virus filtrabili per il d.ott. G. I. -

SAMPIETRO,

libero docente.

Scoperta dei primi 'Virus filtrabili.

Esistono esseri vi venti che iper le loro dimens ioni sono ai limiti della visri.bi1ità, 1a. quale è in dipendenza delle condizioni anatomiche della retina •e di quelle ottiche degli istr.umenti cli iugrandimento. L'imperf·e zione dei .nostri mezzi .non esclude evidentemente ·Che vii s iano .microrganisn1i anche più piccoli di qu·e lli che a. inala p,ei1ia ri·escon.o ad it11pressio1iare, al microscopio, l'organo ' risivo, a lcuni dei qua.li, sebbene i1i'Visibili ed ultramicroscopici, possono esser .messi in ·evidenza co11 la dimostrazione del loro potere di diffusio11e •e della loro azione patogena. Pasteur, nel 1881, formulò l'ipotesi che il ·virus rabbico fosse invisibile perchè tutti i fatti 1

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epnd·e miologici ·e sperin1entali dimostra·v ano nella .r a1hbia la pres·enza di u11 virus vitale qnaintu.n.q ue non si riuscisse a .sooprir,10· c.oi m.ezzi della microsoopia .e della 1ba tter.i ologia. Ma la prima a ff·erm:a zione della rea1e esistenz.a di un p.a r.a ssita patogeno u1l•tramd.croscopico fu fatta da ·s anarelli nel 1898, a proposito della infezione mixoma.tosa del oonigli 0. Vi fu c hi sospettò che l'assenza di elementi pariassitari figurati .fosse solo a pparente ed in relazione ad inadeguati mezzi tecnici di d!n1ostrazione, ma Moses, neR 1911, conferma·va l'esattezza delle vedute ·d i ,S,a·narelli provando ~he iil virus mi:x.omatoso, fìltr.ait 0 atbra'.\rierso candele capaci di trattenere i più piccoli batteri, conservava il st10 poter·e infettante . I virus ultrarnic.r oscopici posso.n o infatti venire dimostrati in 1qtl!esto modo, ,per cui essi vennero anche deno,r ninati , ..irus :filtrabili. La dimostrazione del.la dìltrabilità di alcunà. virus, con il 1qua1e m ezzo si ottengono i virus in coltura pura e q11indi adatti alle ricerche speri1

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[ ...~NNO

IL POLICLINICO

mentali, risale al 1898 per opera ·d i Beijerinck in una malattia delle foglie di tabacco e di Loeffler e Frosch ·n ell'afta epizootica, i quali erano riusciti a dimostrare che il filtrato possedeva uguali iproprietà infettanti .d el material.e virulento non sottoposto a fi1trazione. Da quell'epoca ad oggi sono stati scoperti lnolti a ltri virus consimili, circa t1na cinquantina, parecchi dei quali però sono da ritenersi più presunti che dimostrati non rispio ndendo in modo completo ai requisiti n ecessari perch è u·n virus possa essere ritenuto ifjJ,tifa,b ile.

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gli elementi parassitari ed alla porosità dei fil -· tri, ma anc·h e alle condizioni speriimen.t ali . Vi so.no forme batteriche e protozoarie, visibili al microscopio, che possono attraversare i filtri, quali Spirillum parvum, J.Vl onas me1nili Borrel; a lcune spirochete, alc1111i cocchi; un virus filtrabile può quindi essere u ltra·m icroscopico, ma 11on è detto che tutti i ·virus filtrabili siano· auche ultramicroscopici . Altre volt e ~11 filtrato è solo a pparentemente· pri·vo di elementi Sgurati, i quali possono essere· messi in e'r·idenz:a con alcuni artifizi ; ad esc:mpio .. n 2l filtrato d1el la ple1uo-polmonite dei bovini si vedono, osservan do in campo oscuro, delle piccolissime· granulazioni globose; nel :fi.ltrait-0 della peste a''iaria D e Rossi ha trovato d elle forme , Ti brionisimili rnei preparati colorati col metodo da lui propost0 per la dimostrazicne delle <"iglia batteriche. In altri ·casi Ja presenza del virus si .osserva 11el filtrato 8olamente dopo 11n arricchimeu~~ c.o lturale, che ipuò m.anifestarsi con semplici cam·b iamentii macroscopici dei .terreni, come nella pleuro-polmonite essudativa dei vitelJi, nella peste .a ,1iaria, nel ' aiuolo, ma anche con la comparsa di ·m rinutissimi elementi figurati, visibi,l i mdcroscopicamente in opportune condizioni (campo osc11ro, colorazioni cromatiniche), quali sono i reorpi globoidi di Fl1exner nelle rol t11r.e <li vir11 e; poliomielitico e gli elementi cocciformi messi in e'ridenza da Wilson nei11e coltu·ce de1 :filtrati ottenuti nella. poli1ne,rrite infettiva, n ella febbre delle trincee, nelle nefriti emorragiche, nel morbillo, nel tifo esa11tematico, n ell 'inftuenza, nelQa parotirte epidemica, nell ,encefalite letargica,. nella rabbia. 1

II, -

Condizioni 1iecessarie della jiLtrabilii:;.

.Perchè un virus possa essere considerato come filtrabile occorr0l1o a lcune co11diziotUi essenziali, ch e erano state così stabilite : negati·vità delle ricerche ezilologicl1e in rapport0 a parassiti figur311ti; potere infettante clel filtra~·) ottenut o a ttraverso candele che non lasciano passare i più piccoli batteri conooci uti ; riproduzione della sindrome infettiva con il filtrato quale _si ottiene con il materiale non fil trato; riproduzione d.e1ll1a malattia in serie a partire dalla pri·m a infezione sperimentale ottenuta col filtrato per escludere ch e qu.esta non sia dov·uta ad azione di tossine : sterilità 1ba1tterioa dei :filtrati ed a ssenza dn essi ·d i elementi visibili a:l microscopio. Vi son0 a lcuni , ,irus :filtrabili che rispondono a tutti questi requisiti e per essi le denominazioni di virus Iìltra:b il·i e di virus ultramicroscopici si equivalgono. Ma si dov ette poi e0:11!ve11ire che queste con·d·i zioni si presentavano talvolta troppo riistrette od artifìziose, in quanto la presenza dii un virus filtrabile :non .e sclude la concomitant e dimostrazione di elementi parassitari figurati, sia nell'organism10, sia .n el :filtrato, o dir,ettamente, o dopo arricchimen,to colturale. Si giudricò quindi erroneo i.l criterio di raggruppare i vir.i1s filtr.àbili in una classe (afanozoi di Kruse), da porsi a-lato dei protozoi e dei protofiti, in quanto akune ' rolte si do,r1e va presumere che il virus :filtrabile .non rappresentasse che una tfase del ciclo wtale di par.assiti animalj o vegetali . 1

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III. -

ReLati-uità del criterio di filtrabiLità.

L'indeterminatezza della definizione e della classificazione dei virus :fi1trabili sii de,re anche nl la relati"rità de1 criterio di fi1tra.b ilità, questa essendo i.n relazione non solo alle dimensioni de-

IV. -

Fasi filtrabili di parassiti microscopici.

In a ltre in[ezioni il ,-irus si osserva in forma definita nell'organis1no ma1ato, men.tr·e il ifì]trato, ·p ur .e ssendo infettante, non prE.senta nessun elemento morfologico, o.n de è lecito supporre che i,l ,~irus :filtrabil,e rappresenti 11na fase in''isi1b ile nel ciclo ,-itale di alcuni agentd. inifet.tivi. Alc11ni protowi o proto:fiti possono subire fasi di disgregazione, o fasi e"'\yolu1tive, trasforman,dosi ·i n lnicelle ultrramic-r oscopiche oapaci di at-· tra, ersare i :filtri. Recenti osservazioni co·n fortano questo modo di ' 'eder,e . Nella poliomielite, oltre il virus filtrabile, messo in e'·idenza da Flexner, le ricerche di l\ilath ers e di Rosenow hanno dimostrato l a costante .presenza nel tessuto nervoso centr~le di speciali streptococchi, i quali nelU 'organismo e nelle colture, sviluppate in condizioni di di-

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:,l!.Zlù~i

minuita tensione di ossige110, si tr:asformano in elementi minutissimi, quasi in,·isibili, capaci di attraversare i filtri. Nel morbillo Tttn11ecliff ha descritto un cocco, i1 quale nelle prime coltur1e di isolamento assume dimensioni c-0sì 1)iccole da passare attraverso le Berkefeld N. Nella me11ingd be cerebrospina;le epidemica Horst ammette una fase filtrabile del virus mening·ococcico. • Più antica è 1'ass-erzione di Ki111·g e Baeslack che alcune spirochete, da essi · riscontrate nella peste suina, divengono filtrabili subendo un processo di disgreg-azione granulare. In certe infezioni, ne11e quali la 1)re.se11za di un virus :filtrabile è completamente dimostrata, si riscontrano nelle cellule delle inclusioni, che secondo alcuni _t\. .t-\ . sono di natura parassitaria, nel qual caso bisogna ian1·met~ere che il virus :filtrabile sia una Case del ciclo -vitale di parassiti appartenenti ai protozoi. Oggi gior.no però queste i11clusioni \'engono piuttosto interpretate come prodotti di r.eazione cellulare, formanti un ri'{:estimento intor110 al \·irus, rappresent~to c1a minuti ssime granulazioni, che sarebbero gld elementi filtrabili (clamidozoi di \"On Pro\vazek). 1

V. -

Tentati'Vi di classificazio11e dei 11irus filtrabili .

Si compre11de ,da quanto ·precede l'impossi,b ilità non solo di definire la .n atura dei , -irus filtrabili, ma ai1cl1e cli tentarne una classificazione. Alct111i di essi sembrano di 11atura protozoaria, altri d e,·ono piuttosto venire ascritti ai proto.fiti, mentre parecchi di essi, essendo realmente ultramicroscopici, sfuggono a1d og.n i classlificazione, quantunque fra questi ·v e ne sie'llo a.lcuni che probapilmente ,·anno asseg11ati ai protozoi tro\•andosi in infezioni trasmesse da insetti, i qttali clivengono infetit'a nti solo dopo un periodo di incubazione, necessario per il compime11to del ci~lo evolutivo del parassita nell'ospite i.nit ermedio. Si pensò di distinguere i virus :fi..ltrabili a seconda della loro grandezza calcolata sulla porosità delle oandele che si lasc~ano attraversare da essi• . Le candele, in t1so nei laboratori, han:n o !infatti diverse porosità; vi sono quelle Berkefeld, di terra di infusori , 1d.istinbe in V, N e W l(rviel, norma1, wenig), i.n .ordine .d1e crescente a .seco11da della porosità; qttelle di porcellana, meno permeabili, e tra le qtta1i le Chamberland F sono le . ' porose, mentre 1e Chamb. B 1o sono m•e no p1u e meno ancora le Kitas<tto. Ora vi sono ' 1 irus filtrabili che a ttraversano solo le Berk,e feld V o N, mentre altri passano anc~e attraverso le candele 0

PRATl(A

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di poroellana, o solamente per Chamb. F, od anche per Cha.mb . B e persino per Kitas<tto. Se non che 11a :fi.l,t'rabilità di 11n ' irus non dipen·d e so1o dalla porosci.tà ·del.la caindela ·e ·d alla. grandezza id ei germi, ma da altre condizioni sperimentali, quali la pressi1one sotto cui si filtra, ·i l mezzo .in cui si trova il virus (.m·ezzi molto album~nosi osta·coliano i·l passaggio del virus), ]a diluzione del materiale, l a durata dell'operazione, la temperatura amhi1ente, i fenomeni- d:i adsoribimento. Qu·e ste diverse condizioni non possono essere similari per i di,·ersi ricercatori donde le di,,ergenze che imped1sc·o.i10 di stabilire una classifioazi•o ne sul cr1.t·erio della qualità dei filtri permeaibil~ ai "\·ari virus. _1-\d esempio il virus della peste ·e quina pa ssa solan1ente attrav·e rso Berkefeld secondo Nocard J mentre ì\Ie1nmo l o ha ottenuto anche adopera11do _fil tri Chamb. F e ì\Iac Fadyear1 usando i m e110 porosi C11amb. B; il v irus della peste boviu.a , Becondo Nicol]e e A dil Bey, Memmo, Martoglio e Adami passa le Berkefeld, ma, secondo Yersin , ai1che le Cl1a1mb . F; il virus della febbre da pappataci non sarebbe capace dJ passare attra,·erso i filtri di porcellana, secondo Doerr, m e11tre Birt ha ottienuto rfiltrati infettanti ardoperando delle ·Chamb. F . 11 modo di preparazione del materi.ale, come la diluzione, 1a triturazione, i processi di macer azione e dii ·dig;es tio11e, ha grande importanza stilla ~ltrabi[ità di un virus, il qttale per poter ·p a sare attra·y erso ~l filtro de\·e essere liberato, in molti casi, dai suoi rirvestimenti protie ttivJ e d alle cellule che lo conteingono. Il virus del vaccino è uno dei ,-irus :fi.ltraibili di più mi111U.te dimensioni poichè passa ru1che a ttraverso le l{itiasabo, seoondo 1e esperi1e nze di Casagrandi, e ppure la dimostrazione della filtrabilità è fallita a parecchi ricercatori, anche .adoperan·d o candele più porosie , ~ol-0 perchè ·11on si 1è a,·uto s ufficiente cura di ridurre il materiale in finissime c1i\risioni ·e dri liberare daglri involt1cri ·di r•eazione e ce1lul~ri i piccoliss imi ag1ent~ ir1Lfettiv-i, ad esempio mediante la di·g·e stione paincreat:ica ·p roposta da Neg·r i. Se non è ·p ossibile classificare i diviers1 virus filtrabili, nello .stato attuale delle ·n ostre conoscenze, è però con\ eni.ente di distinguerli i 11 gruppi : batteri e protozoi :filtrabili; fa.si :fi.1t'l:ab.ili n·e.l ciclo vita11e di par.a:s:s iti microscopioi ; \ i.rus ultramicroscopici. Questa distinzione non può essere che .p rovvisoria e relativa, alcuni virus potendo prendere posto in div,e rse categorie, ma oltre che permettere un aggruppamento di virus con similari oariatt·e ri bdolo.g ici, permette di tratta re con mag1

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l L POLICLINICO

gior ordine alcwne clelle questioni riferibili ei ,-irus .:fi}traibili : loro rapporti con le inclusioni cellulari; ·relaz1onci. oon ~orme b.att~r.iche ; 1b inomi eziologù.ci. Perta.nto, rper sempli1oe ·c omodità cli esposizione, distinguiamo : ·virus :filtrabili ultramid.--oscopici ,-irus :filtrabili in rapporto con clami'd ozoi; virus dìltrabili trasmessi d a insetti, d.i prob.a·b ile tlalt·u ra protozoaria; virus ·f iltrabili di natura spio:och,etica; 1virus 1filtr1a1bi'ld ·di :a-c.oertata1 .o ·p.r esunta natura batterica. VI. -

Virus filtrabili ultramicroscopici . •

In talune ,malattie il :filtrato è infettante e la infezione sperimen1bal.e trasmissibile d.n serie, ma nè 11,e ll '.orga11ismo :inifetto, in.è ìnel filtrato è sinoria riuscito di ·m ettere .in evidenza nessun elemento rfi.gura.to. In questi casi si può parlare di afanozoi p. .d ., qttali si riscontrano nelle seg·uenti mala ttie infettive : peS'te .b ovina, dove ci. oorpusc·o li di J3ra·ddon nelle emazie meritano ulteriore conferma ; mi xoma dei conigli; influenza clel cavallo; agalassia contagio.sa d,ell e pecore, il cui virus :filtrabile ed invisibile fu dimostraito con •esperienze .in .serie da Celli e De Blasi; afta epizootica, .nel1a quale il Cytorhyctes aphtarum lli Siegeil non ha avuto confier,m e; morbillo, -p arotite epi·dem.i0a. Tutte 1q ueste infezioni, dov111t1e ai v-irus ultramicroscopici, ·vengono trasmesse per contagio dir·etto . 1

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Vir·us filtrabili. in rapporto • con clo.1nidozoi.

VII. -

In ·m olte .infezioni, nelle q11.a li r·iesce 1.a :trasmissione spenimenta1e con fì ltrati amicrobici, è anche dimostrat:a la presenza n,elle cellule del1'organismo di corpi ii1clusi, specifici per sede e natura, initerpretati da taluni come elem.enrti parassitari, nel quale caso sar·eb1b e necessanio am1nettere che il ' Tirus :filtrabile rappresenti una fase del ciclo .v itale di parassiti ·p rotozoari. È però convinmone 'Più diffusa che queste incl usioni cellulari (sebbene corpi analoghi si possono riscontrar e 1ainche liberi) non sieno che fatti c1i ·r eazione ce}lUilare rt:uitt'abtorno a.i iveri ele111e.nti parassi,barii r.appr·es·e nta.t i da minutissime g·rauulazioni messe in evidenza anche con speciali colorazioni, o co11 .l '·esame in campo oscuro e capaci di attraversare .i cfi.ltri quando siano rese libere con la distruzione del rivestimento che le circo11da e degli elementi Qellu1ari che le contengono. Von Prowazek cl1iama cla'ni,idozoi i corpi in~lusi e corp1tscoli elenientari i minuti elementi 1)araseitari detti anche cla1nidoso11ii da Volpino e strongilopLas11ii da Lipschiitz. (4) 1

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Clamidozoi e ,·irt1s filtrabili sono strettamente collegati fra I.oro poichè . in tutte l1e infezioni nelle quali è stata messa in ~videnza la presen2a cli. inclus ioni cellulari è stata pure dimostrata la natura filtrabile del virus, ad eccezione dellla ,-ariae11a, nella quarle, nonosta11te la presenza di cl9-midozoi, è finora fallita la din1ostr.a zione cli un ,-irus :fitrabile. Clamidozoi si risco11trauo nella rabbia (corpi del Negri), nel vaccino, vaiuolo, milk-pox, varicelJia (corpuscoli del Gu:arnieri'), 11el tracoma e nella blenorrea no11 gonococcica dei neonati (inclusioni nelle cellule congiuntivarri), nella peste aviaria (corpuscoli di Kleine), nel mollusco contagioso, nell'epitelioma con.tagioso d egli uccelli, nel cimurro dci cani (corptLscoli di S1nigaglia nelle oellule end.oteli:ali dei bronchi), nella scarlattina (inclusioni <li Bernhardt), nel tifo esantematico (inclusioni endo1eucocitarie di v. Provvazel, e forse le Rickettsie dimostrate mie i pidocchi infetti), nel g·iallume dei filugelli. Tutte queste infeziohi sono trasmissibili sperimentalmente coi filtrati attraverso candele. La loro diff11sione naturale av\riene pet contagio diretto, atl eccezio11e del tifo petecchiale nel quale però, accanto alla dimos trata traslnissione per opera del pidocchio delle "·estin1enta, non è da escludere che la diffusione possa 0vvenire per aùtre vie e dove anche i corpi et1doleucocitari1 descritti, più che incl11sioni reatti,re di elementi parassitari specifici, potrel)bero ve11ire i1niterpretati come fatti di reazione oellulare, o di disgregazione nucleare . 1

VIII . - Virus filtrabili trasn·1essi da insetti, di probabile 1talura protozoaria. Vi appartengon·o i virtts deìla peste 1eq11i1ia trasn1essa da Sto1noxis, della pesle aviaria trasmessa, secondo Marchoux, da alcuni acari, del tifo esantematico trasmesso dai pidocchi, della febbre maculosa delle nlontagne rocciose trasmessa da una z·e cca del gen.e re Derrnacentor, della febbre g ial'l:a trasmessa da Ste.f?Oniyia fasciata, della f,e bbre dei tre giorni trasmessa dai flebotomi, del _ dengue trasmesso da C1l.lex fatigans, dell'idropericardio dei ruminaiuti trasmesso da una zecca. In nessuna di queste malattie sono stati riscontrati clamidozoi, ad eccezio11e dei corpi int erpr,etati come tali nei polinucleati ne11tro:fili dei dermoti:fici e che già abbia.m o visto doversi piuttosto riferire a fatti di degenerazione nucleare . Per molti di ques1ti ·virus è stata dimostrata 1a necessità di un periodo di maturazione nell'organismo dell' t~spi.te intermedio perchè questo possa divenire infettante, fatto analogo a quello che si conosce per altri protozoi trastnessi con la pt1ntura di insetti.


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IX. -

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SEZIO~E

Virus filtrabili di natura spirochetica.

Alcune spiroch ete sono capaci di attra,·ersare i filtri come quelle d ell'ittero infetti-Yo, dimostrate da Inada e qt1elle cl1e Nog·11chi ha recente. mente osser,·ato e c0lti\ ato in alcuni casi di febbre gialla . ..i\:'ltre di\•engono filtrabili dop,o aver,e subìt9 t1n processo <li disgregazione cl1e le t rasforma in g ra·nuli ,-itali e virt1lenti, come le spirochete che J~inoo e Baeslack ha11110 riscontrato nella peste suina ·e colti,·ato nei terre11i alla Nogruchi . · Forme spirochetic11e sono state osservaite da Bordet nella plet1ro-poln1onite dei bo,·ini e forme ,·ibrionisimili sono clescritte lla De Rossi nel filtrato della peste a'7iaria . 1

X. -

f7lrits filtrabili di diniostrata, o sitpposta, 1iati1ra batterica .

I filtri si dimostrano, 11elle ordinarie condi-

zioni di :fìltrabilità, impern1eabi~i a i più piccoli batteri conosciuti, come il coccobatterio del cole!'.a dei pa1li ed il micrococco prodigioso. Ì\Ia alcune forme coc.cisimi1i, di recente osser\'azio11e, fanno ritenere che siano da riportarsi ai l)atteri anche questi minuti 111icrorganismi, le cui <li111ensioni sono pre5so i 1imiti della ,·isibilità, f::ran1resistenti , colti '.'abili ii1 opportune condizioni di din1inttita t ensione cli ossigeno e che ~0110 capaci di attr a,·ersare i filtri. L'analog ia del ' 1irus clella pleuro-polmonite dei bo,·ini con i l)atteri era g ià st ata ammessa da te111po percl1è 11el filtrato il ,-irus può essere morfologi1came11t,e ic.le11tificato sott-0 1'aspetto cli piccolissin1e gra11t1lazio11i che si moltip1ica110 11ei terre11i cli col tura . In altri casi i filtrati sembra110 appare11te1nente sterili, 1na coltiYa ti, specialmente nelle co11clizioni di mezzi 11t1triti,·i e di anaerobiosi che si hanno nei terreni ailla Koguchi, dànno svilt1ppo a forme minutissin1e coccisimili, delle d1111ensioni di 0,15-0,3 x 0,5_ µ, gramresistenti. Sin1ili microrganismi sono stat i otte1111ti da vVilson i !1 molte ji1fezioni ad ag·ente eziologico ancora 11011 dimostrato, g ià ricordate pi1ì sopra; la loro !'pecificità, secondo le rioerche di Bradford, B_a sbf ord e V\Tilson, sarebbe prov·ata dal fatto che 11"' co1tur,e dei filtrati sono ca·paci di deter1ninare 11ell 'uomo e nella scin1mia, e p er alcune mala ttie anche in aHtri ani1m a1i da esperimento, infezioni simi]ari a quelle naturali. Microro-anism1 consimili sono st ati otte11t1ti da b Gibson J B·o,vn1an e Conhor c0-lti vantlo il filtrato di emulsione di tessuto polmonare di morti per influenza e di escreato grippale. _.l\nche Lescke ne~le colture in brodo, seminate co11 filtrato di succo polmonare, prele,·at o da

PRATICA

morti per influenza, ha riscontrato ia presenza di oorpu ;coli appena '1slbili 1a ll 'ingra11dtwento di 1500 diametri. In altre ma lattie infettive si è dimostrata la pres·ernza di diplostreptococchi, che, ii1 condizioni di ai1aerobiosi, quali si risco11tra110 nei tessuti organ·ici e si possono ottener,e nelle colture artificiali, si trasf,ormano ii1 1ninuti elementi rotondi ca.paci di passare attra:verso i filtri . Si comporta110 in questo m odo i diiplococch1, a~ importanza eziolog ica. no n accertata, che ~1athers e Roseno'Y riscontrano costante111e11te 11el tessuto ner\Toso centrale dei polio1nielitici. Nella poliomielite è ii1fatti assolutamente dimostrata. la presenza di un virus filtrabile, il quale, _coltivato n·ei terreni alla Noguc]1i, dà sviluppo a mint1tissimi corpuscoli detti corpi globo idi di Flexnet, i quali, secondo alcuni, dovrebbero venire iden- . ti:ficati con la fase filtrabile dei cocchi di Ro~ senow. . L\.nche . il cocco trovatio da 'ft111niclifi nel sang ue dei morbill·osi, durante i primi giorni di malattia , coltivabile . in cor1dizioni ai1aerobioti.che, si presenta nelle prime colture di isola mento oosi minuto da potere passare attra,·erso le Berckefeld N. Queste recenti osser vazioni l1anno messo in e,·idenza un g·ruppo di protofiti rhe, per le loro d~mensioni, oollegano il mondo visibile al microscopico a quello ultra.microscopico, ma lasciano anche adito al sospetto che molte voite le piccole forme globoidi :filtrabili non sia:no che fasi di protofiti a.,·enti i caratteri comuni ai batteri C'h e ci sono noti. In questo modo anzi a lcuni spieg·ano i singolari rapporti che, in talune infezioni, intercedano fra , ·irus filtrabili e batteri; ad esem:pio, secondo Lourens il bacillo sulpestifer subirebbe una fase . di disgregazione granUilare filtrabile che spiegher ebbe la dimostrata presenza di ltn ,,irt1 ~ filtrabile nella peste suina, nella quale è pure di frequente r eperto la forma bacillar e ritenuta, pri~a d·el,l a scoperta del ' rirus filtrabile, come esclusivo agente eziologko. XI. -

R apporti tra ·z'irus filtrabili e batteri..

l\I0 i rapporti tra virus :filtrabili e batteri noru.

sembrano il più delle volte esser e di qu,~sta .natfira. Vi sono malattie infettive ne~le quali il ,~i·rus filttabil.e è l'esclttsi, T o agente speéi:fìca, come nella r abbia , nell agalassia contagiosa delle pecore, ecc.; ma in molti altri casi i ' 1 irus filtrabili, pur dimostrando un~azio11e patogen~, la cui specificità \•iene conferll).ata dalle espen enze in serie, dànrio luogo ad infezioni spe-rimentali non perfettamente oorrisponde11ti a quelle da cui pi:o,Tiene il m aterial e patogeno, sia per l'im1

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IL POLICLINICO

perfetta sindrome riprodotta, sia per 11n più mite decorso c1el1 'infezione. Questo si osser va n ella peste suina , nella febhrt grolla, nel cimurro dei cani, nelle m alattie esa11tematiche, nell'influenza,· se tro,reranno conferma le scarse esp erienze cli infezione speri1nentale sinora otte11ute coi filtra.ti di materiale pro,~e11iente da malati di gri ppe. I11 tutte queste infezioni si riscont rano .a nche, oltre il. ,~irtts filtrabile, n e;ll 'orga11ismo malato, delle forn1e batteriche le q11ali assu1no110 ttna grande importanza, 1i.el determi1nare, sia da per sè sole, sia in co1nbi11azione col virtts :filtrabi1le, il quadro 11~solog·ico co111pleto. In .alcu11e clelle malattie s11ddette il ,-irus filtrab~1e 1nocttlato negli ani1m al_ i recetti,ìi deter111ina una sin drome morbosa più o meno specifica, ma no11 simil are all'i:11fezion·e naturale , ment re d':a ltra parte ·i batteri, isolati in vita o in morte, rip1~ducono, o il quadr·o infettivo con1pleto, od almeno alc11ne delle più i.m portanti le~io11i caratteristiche della malattia, non ripro<lttcibili col solo ·virus iì.ltrabi•le. D'altra parte è però solame11te co11 questo che si ottengono - infezioni sperimentali contagiose, diffttsibili e trasmissibili in serie, mentre l'infezione batterica sperin1ent~le, pur essen do più completa dal lato clini·co ed anaton10-patologico, non è nè co11tag·iosa, 111è cliff11sibile, nè riprodttcibile in serie. Si han110 quindi alct111e 111alattie epidemicl1e n e~le qt1ali la gra11<le contagiosità ed il potere di diff11sibilità so110 legati alla pr.e senza di un virtts filtrabile, 111enlre l e caratteristiche lesioni ed il co1nplesso q11adro clinico sono alle 1dipe11de11ze di :Dorme battericl1e. Nella peste s uina il c1uadro anaton10-patologico caratteristico (processi ulcerati,·i difterici dello intestino e lesio11i necroticl1e deg-li organi respiratori) è sostenuto dal bac. suipestifer, po1ichè so110 speri1nentaln1eute riproducibili con l 'i11i ezio11e di coltura <li q11esto germe nei suini. l\:Ia .esso si dimostra iincapace di provooare una .infezione contagiosa e tras1nissibile in serie col siero cli sangue :filtrato, quale in'\·ece si ottien e col ,-irus filtrabile i11esso in e,·ide11za cla Dorset, Balton e lVIaic ·BtJrde, ch·e però è causa di infezioni speri111entaJi di poca gra\1ità! senza q11elle complicazioni ii1testi.nali e bronco-polmooari che sono caratteristiche della epizoozia e cau sa della ele,Tata 1nortalità, uo11 111ai riscontrata in,. ece nelle infezioni ottenute con iq '\"irus filtrabile. )Jella febbre gialla I 'importanza eziologica del bac. itteroide di Sauarelli sembrò discutibile dopo cl1e Reed, Carrol e _t\ .gramonte, 11el 1907, ~ccertarono che ~1 ,·ir11s amarillico si trasmette,·a l)er 111ezzo di Ste~on1yia frrs ciata ed era dimo1

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strabile nel filtrato clel siero di sanglte dei malati. Questo Yirus sembra essere di piccolissime c1in1e11sioni poi.cl1è p assa ai1che attrav.erso Chamb. D ed è forse d'i natura spiroehetica , se le recenti , ·eclute di Noguchi t ro,·eran110 conferma. l\Ia col \•irus fìltr.abii1e s i riproduce nell 'uon10 u na n1alattia febbrile <li br.e ,1e durata, .a ,tipo influe11z·ale, con cefalea, algie muscolari, iperemia oongi11nti,rale, fot ofobia, nausee, von1ito, alb11minuria, sinton1at ologia ·va.g a co1nune a svariate infezioni, la L1ttale non riprodttce i l quadro nosologico clella febbre g ialla .c aratterizzat o sopratutto ·dal l 'itte1~0 ii1 dipende11za <lelle ti,p 1iche l es1:oni epa1tiche . I noltre la m alatti a riprodotta col v irus filtrab ile presenta un anclamento benig no, me11tre 1nella it1fezione 11aturale la prognosi è di solito infausta potendosi rag·giungere ttn quoziente di mortalità del 90-98 %. La lesio11e C'aratteristica ùella febbre gialla, }a steatosi epatica, sì ottien.e invece s perim1entalme11te col bac. itteroide. Nel cimurro dei cani il filtrato attra,,erso Berkefeld dello scolo nasal•e, raccolto all 'i11izio della 1nalattia, inoculato 11ei cuccioli Lletermina una forma infetti,1 a mite con febbre, scolo rn:asale, esst1dato 11elle sierose. ì\1a i l ci1nurro spontaneo clei cani si presenta di solito come un.a gra\Te malattia per la freq11ente comparsa rli fatti bronco-polmonitici, od intestinali, o ner\•osi, od esante1natici cl1·e sen1br.a110 in relazione C'Oli l a presenza di t1n· batterio del grt1ppo delle pasteure11e, il q11ale si riscontra costantc111ente 11el 1Cen ello e 11egli altri organi dei cani morti p er c~murro. Qt1estò germe, seconclo le ricerche di Sanfelice, inoctLlato 11ei ricci, che sono animali recettivi, ,-i determina un 'infezione capace di essere tras messa ii1 s·e rie con il succo degli orga11i filtr.a to . Inolt re nel cin111rro si osset\'ano a 11che corpi inclusi e q11esti clamidozoi son o riproducibili sperimen taln1ent e con ~e colture pure clella pasteurella. Quando le osser,·azio11i fatte s ulla peste suina permette\1 a110 di declttrre qualch e conclusio11e, le ricercl1e sul ci1nurro hanno reso ancora più complicato ed ins piegabile il prohle1na id ei virus filtrabili, perchè .ln qttesta malattia non solo è dimostrata l a presenza di un ,·irus :filtrabile, 1na anche quella di uno specifiro coccobatterio ch e , per sè solo, è capace di determinare una infezio11e la quale è t ras1nissibi·l e in serie cOlll il :filtrato ed è anche cattsa della comparsa di corpi enclocellulari riferihili ai cla1nidozoi . Virus filtrabili, c1amidowi e batteri interve11gono anche nelle malattie esa11tematiche. Nel ,-aittolo, tipica infezione da cla midozoi , riesce la riproduzione sperime11tale di alcune lesioni mediante il filtrato dell a linfa delle pustole, 1

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q ual'i la pttstolosi cutanea nei cani riprodotta in .serie ga Casa.grandi e le specifiche al terazio1tl . ·corneali ottenute da I"evi della Vida nei conigli. l\ia le pt1stole ed i cor-puscoli d el Guarnieri, se sono fenomeni oaratteristici della infezione ,·aio1o3a, non sono però il Yaiuolo. D 'a1tra parte, inoculando t1elle v.e11e clei cani u11a ·yarietà di s tafilooocco aureo che si isola dagl i organi dei morti per ,·aittolo, si ottiene 11na i11fezione letale la qtt,a le presenta uu reperto ai1aton10-patologico assai simile a quello che si osserva nel ,·aiuolo etnorragico umano. ~\ltrie ,·olte sembrano a\·ere i•n1portanza alcune ,·arietà cli streptococcl1i. )Tella scarlattina si presume l'esistenza di un ,·irtts filtrabile in base all'esperienza <li Bernhnrdt, i!l qual1e a·vendo inoculato quattro scimmie con il filtrato delle g hiandole linf.attiche di scar1~ttinosi, osser\'Ò in due <li esse una forma febbrile con esantema e consecuti,·a clesq11ammazione. Ma è ancl1e nota l 'importanza che hanno gli ~treptococchi nel caratterizzare le forme maligne, (;Ot1 complicazioni pol1nonari, a decorso fatale. Nel morbillo la presenza di un ag·ente ezil01og·i co filtrabile sembra ammis'"'ibile per le ricerche cli . i:\ nderson e Golùberger e quellt: di Nicolle e Co11sei1l. Ma l 'e,·ol11zione della m.alattia, specialmente 11clle forme gra·vi e complicate è in rapporto con streptococchi, d'ordinario emolitici, come viene ripro,rato dalle recenti osser,·azioni fatte dai meclici militari ameri cani nelle diffuse epidemie 1norbillose ·v erificatesi nei ca1npi militari degli Stati Uniti. Una certa importanza eziologica potrebbe a"\·ere ancl1e il cocco di 'funnicliff, dato che 11 siero clei morbillosi possiede opsonine e anticorpi fissatori del .c ompl•emento per questo ger1ne. È at1che da ricordare ch·e nella scarlattina si Tiscontraino nelle fauci, con gra11de frequenza, germi difterici o difteroidi (st1lla reale natura di qttesti batteri1 a ncora 110n si è giunti. ad alcuna conclusione) , e n el morbillo · germi difteroidi e 1)a1c illi dell'influenza, seboe11e sia da ritenersi che no11 s·i tratti che di .P ullulazione di saprofiti stimolati nella loro attività riprod11ttiva daàle 11111tate condizioni org·ainiche, o dalle condizioni anergiche inerenti allo stato d:i infezi.o ne. N·e ll 'infiuenza del cavallo è stato din1ostrato un virus filtra1bile d.a Basset, m a: non sembra <liscutih-ile nemmeno l'import.an_z a eziologica deg li streptococchi emolitici di Mathers. Alcuni batteri, che sono causa di infezioni secondarie, hanno preso il sopra,1vento nella recente pandemia influenzale tanto da mutarne lo aspetto clinico e l'andamento epidemiologi100. Quale sia il protovirus influenzale è tuttora sconosciuto, quantunque sino dal pr1.mo compa-

rire dell 1epidemia prima,·eri·l e se ne ~ospettass.e la natura filtrabile per alcune analogie oon i virus della febbre dei tre giorni, della dengue e delle malattie esan•tematiche. Conviene rioonoscere però .che le tentate dimostr·azio1ù di un "\·irus filtrabile, quali quelle di Selter, di Nicolle e cli a1ltri AA., non sono suffici•e ntemente provate. lVIa, sia il protovirus rappresentato da un microrga1nismo u1tramicroscopico, o dai singolail'i germi 1~soontrati da V\Tilson, rimane sempre il fa1tto che nella ripresa autunnale la parte principale è stata sostenuta dai cosidetti germi asso' c1at1. . . i\ncl1e nella poliom.i·ei1ite e 11ella iencef•alite letargica, accanto al ,drus filtrabil,e, si è dimostrata la presenza di cocchi localizzati nel tessute nervoso centrale, s11Jla etti ilnportanza patogena sarebbe pretnaturo fare quailsi0si affermazione. Più oscuri rapporti aµcora sembrano esistere tra il ·virus del tifo esantematico ed alcuni bat. t eri v.e rso i quali il siero dei malati dimostra specifiche proprietà agglutinanti (agglutinazione per il bac. di Plotz, r eazione di Weil-Felix per il Proteus X 19, agglutinazioni p er germi del gruppo coli-tifo, per alcu11i stipiti di M. Melitense e di Bact. p1oc)1aneu'in,).

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Ipotesi si1-L 1'necca1iis1no' d' azio1ie dei •1JÌY'ltS fiLtr,1biL'i .

·Per spiegare i rapporti intercede11ti fra virus filtrabili e forme batteriche si sono fatte di"\ erse . . . suppos1z1on1. Si è già visto come alcuni sostengono che il ,1irus fi'ltrabile rappresenti u11a fase d·el ciclo ' 'Ìtale di alcu11i microrganismi, ma l'ipotesi, se pure confortata da qualche esempio, non spiega in altri casi la di,·ersità delle infezioni sp erimentali ottenute col virtts filtrabile e coi germi 1

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assoc~aiti.

Certame.n te ~l filtro può modificare quantitati' 1amente l'atti, ità del virus; ad esempio 1n!ella peste s ttina il filtrato di siero di sangue si dimostra infettarnte dopo un periodo di incubazione più 111ngo e con manifestazioni nlorbos,e più miti di quelle che si osser,·ano n ella inf.ezione sperim e11 tale ottenuta co11 sang·ue non filrato; ancl1e nella ii1fezion.e speri1nenta1e pol11c}mielitica della scitnmia il periodo di inc11bazione è maggiore quando •essa sia pro"\ ocata col filtrato di emulsi·o ni di cerve[lo po.lio1nielitico che non con le stesse emulsioni non filtrate. l\1a le differenze che abbiamo .esposto a proposito di di ' 'erse infezioni 11on sono solamente di natura quarititativ.a, ma qualitativa; ad esempio iìl filtrato nella febbre gialla determina una ma~attia alla quale mancano le caratteristiche 1

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1nanifes;tazioni cliniche e lesioni anatom.i che della infezione naturale. Si è anche da tal u110 sospettato che i batteri fossero i portatori dei , ·jrtts filtrabili i quali dovrebbero quiin.di, co11siderarsi co111e parassiti dei baitteri. Questi sarebbero dei se1nplici agenti di trasporto dei ,-irus e uon a\·rebbero alcuna parte diretta n el mec.oonismo del! 'infezione. P·erò le peculiari q t1a.lità infettanti di alcuni germi, supposti portatori del , ,ir11s, come la p.asteurella (lel cin1urro dei ca11i, s1 conser\ ano in11nt1tate anche dopo u11a lu11ga serie di passaggi colturaJi quando il \ 1irus ultran1icrosoopico, aderente ai batteri, si sarebbe do,·uto esa11rire, a meno di a.m mettere che .nei n1ezzi cli 11utrizione gi moltiplichi, contempor~nea111ente ai batteri, anche il Yints it1\•isibile. Altri p ~nsano ch e i ,·irus filtrabili abbiano virtù aggressinica c.li1ninuendo la nat11ral e protezione cel111lare ed u1norale dell'organismo ' 'erso alcune specie batteriche patogene. L'i'Potesi, sostenuta da Schreiber, 11on spire ga però la contagiosità e la diffusibilità delle infezioni naturali e speri1nentali pure, sostenute cioè escl11si,1amente da ' 'irus filtrabili senza ... . l 'inter\1ento dei batte-i. .Si te.n·d e oggi .ad ammettere che certi virus filtr.a1b ili p 1 o~sono essere c.at1sa di infezioni, assai• . cliffusibili, ma ad a ndam·ento .mi.t e. Questi· virus ~timolerebbero l'azione patoge11a di batteri comuni ospiti dell'organismo, sia determinando uno stato .anergico, sia stabilendo ' ·Condizioni d1, a:ne11omata resistenza dn alcund organi, sia esaltando la ,·irttlenz.a dei batteri. Sopravvengono qtiindi infezioni secondarie che assumono ·l a parte princi pale ·nel determinare la sintomatologia tipica e la gravità di a lcune d1n fezioni. 1

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Bino'Ylii eziologici•.

Tr.a ,·irus diltra1bi.1e e germi associati il legame 1t1alora .è così stretto ch·e iforme pure soste11ute dall'uno o dall'altro .agente eziologico, sono as, ai difficilmente riscontrabili in pratira, come 11ella •p este tSuinia, nella seconda epide.mia influenzale dell'anno passato, n·el cimurro dei cani, probabilmente nel.1a febbre gialla. _i\ q11esti duplici agenti Verney ha ·dat o il nome di binomi eziologici. Questo termine è forse n1eno appropriato quando si ·.) feris.~e ad altre 1nalattie infetti,·e, come le esa·11tema,tiche, nelle quali i1l ,-irus :fitrabile è per sè stesso causa della tipica infezione, det€rm~nando però in alcuni casi 1'esaltazione di ,-in1lenz.a in germi di .i.rufezione secondaria 1( niicrobes .de sorti e di Nicol.le) , ai quali sono do·,:11te le compli·c azioni che sono ca tt~a cle11a maggiore gra\.-1.tà clella ma1attia. In altri casi u110 dei due t ern1ini del binomio,

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e precisame11te q11ello eh.e s i riferisce ai batteri, non è specitficamelllbe costante, ma variabile a seconda deTJ 'epidemie e delle localit:\. l'()staute· in,rece in ogni luogo si presentano, per sede e natura, la lesione anatomica ed il quadro J1-0sologico. . ~ella recente pandelllfia influe11zale improv,Tisamente, dopo la mite epidemia di febbre dei tre giorni nei paesi m.editerranei, si è avuto una ripres.a, contemp.oraineame nte diffusa in tutte le parti del mondo, caratterizz.aita da una sindrome uniforme do,-uta a lesio11i emorragiche bronco-polmonari, n'la con reperto batteriologico diy,erso a seco11da delle diverse località. Si può s u pp orre che, a:cl ttn dato m.ome11to del ciclo epidemico, il protoYirus influenzale aibbia,. per ragioni che non è stato possibile dimostrare, .aumentato il suo lat·ente potere {liscrasico, espl~­ cando la sua azion e emorragica sel.et.t:iyamente nel territorio dei piccoli \rasi pl.euro-polmonari e determinando cosi un s u1b strato favorevole allo sx-ciJuppo e .alla. re splicazione del potere p.a togen.o ·e tossico d.i epifìti delle ·v ie ·r espiratorie . Questi germi poi, ·e saltati di virulenza e resi' più diffusibili con la frequente trasm·i ssione d.a indi Yidtto ad i:indi·viduo, sono stati causa di epidemie seco11darie decorse parallelamente e indipendent·e m.ente da1l protovirus e sono probabil mente causa della attuale maggiore diff11sio11e di forme bronco-polmonari, quantu.11qt1e il proto,rirus in:flu~nzale si possa considerare oramai ridotto allo stato di latenza. 1

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XIV. -

. (;onclu.sion l

Da qttesta sommaria esposizione delle questioni rigti.ar.dan.ti i virus ifìltriabili possiamo dedur·r e che n•on •è ancor.a iil caso di trarr e a.l cu1nra conclttsione, ;niè sulla natura, ;nè s ul meccanismo di azione di 1questi ·aigenti patogen~ . Alcune affern1azioni, che sembra\•a110 sost enute da u·na buona ,b .a se di i.atti, . s i sono dimostrate fallaci in seguito a più recenti osser·v azioni. Queste, invece che illumà.nare la situazione, 1'han.no resa .più astrusa ed incomp.rentSibile·, tanto che, costretti talvolta a gettare .a mare il bagaglio ·d i cognizioni c he credevamo bene sicure, ci sentiamo un pò sperduti nel buio. Con,,iene per or.a raccogliere i fa.tti, :tentarne una classi:fì-cazione al solo sco-po di avere una gui,d a per non smarrirsi nel labirinto dd reperti che se.tnbrano contraddirsi l'u.n l'altro e non a,~er fr.etta di it rarre conclu sioni definitive, o di 1.anciare ipotesi transitorie. Possiamo solo, allo stato attuale del.le nostre conoscenze, affermare che esiste un ·r aprporto fra virus :filtrabili ed imc1usiorui. cellulari; ehe alcuni ,;rus :filtrabili sono fasi del ciclo vitale di 1


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SltZIONE PRATICA

protozoi, o di protofiti, le quali talora hanno luogo nell'organismo di ospiti intermedi; che esistono batteri filtrabili di più minute dimensioni dei germi comunemente descritti. Possiamo infine sospettare, con qualoehe fondam.ento, che ad alcuni virus dìlt1«11b~li, per sè stessi, si.ano legate la contagiosità e la grande diffusibilità di alcu111e ma.Jattie infettive, mellè quali però il quadro nosologico e anatomo-patologico caratt.eristico sarebbe alle d1pendenze di associazioni batteriche. Nella .patologia umana ed animale i binomi eziologici avrebbero quindi una straordina·r ia importanza, 1e ssendo ad un termine, rappresentato dal virus filtrabile, legata la contagiosità e lra diffusibilità della infezione, mentre all'altro ter1nine, rappresentato da batteri, sarebbe dovuto il quadro caratteristico della e11tità nosologica. ·

mignolo della mano sinistr~ una piccola tume .. fazione della grandezza di un grosso cece di color vi~la~eo_.. .che a periodi variabili speéie nei catamerual1 s1 ingrossava leggermente· o si impicciol~ya talora sin~ a scomparire quasi del tutto. L inferma asseriva che detta tumefazione era dapprima quanto una lenticchia e che la sua attenzione fu ·richiamata dal fastidio che ne risentiva specie quando saltuariamente atimentava di volume. · Da allora andò sempre Jeggermente crescendo sino a che raggitµtse la dimensione anzidetta conservando la proprietà di rimpicciolirsi ed accrescersi saltuariamente. Contemporaneamente il senso di fastidio si andò trasformando in vero e proprio dolore che nei momenti in cui il tumoretto s'inturgidiva ed aumentava di vol11me diveniva intenso e si irradiava all'eminenza ipothenar, al cavo della mano e talora all'avambraccio ed al braccio. Il dolore diveniva intensamente folgorante ad ogni più piccolo urto del dito. Date queste sofferenze che le impedivano di accudire alle sue ordinarie occupazioni chiese di esserne liberata disposta a sottoporsi occorrendo a qualsiasi intervento chirurgico. OSSERVAZIONI CLINICHE. Esame obiettivo. - Sul polpastrello del mignolo della mano sinistra si riscontrava una piccola IS'l'I'tU'l'O DI CLINICA cnmURGICA tumefazione facente corpo con la cute della granDE~~A REGIA UNIVERSITÀ DI ROMA. dezza di un grosso cece di colorito bluastro. diretto dal prof. sen. i'. DURANTE Alla palpazione essa si ptesentava di superficie leggermente bernoccoluta, di consistenza duro, Un caso di angioma nevralgico. elastica, dolentissima alla pressione. Temperatura per il dott. ENNIO GROSSI, assistente volontario• della cute normale; non si percepivano fremiti. Alla compressione si riduceva leggermente di Non è frequente nella letteratura trovare de.. volume. scritti casi di angiomi nevralgici., nè su di essi Si fece diagnosi di angioma cavernoso e si conrichiamano l'attenzione i trattatisti che in genere sigliò l'asportazione del t11moretto cosa a cui la si sottopose. danno anzi la mancanza di dolore come carattere inferma Praticata l'anestesia locale cocainica fu asportato patognomonico degli angiomi attribuendo tutto il piccolo tumore che apparve come w~a massa al più ad essi, e non sempre, un semplice senso di sangue coagulato e st suturò la ferita éon due punti di seta. Scomparsa Clopo qualche giorno la molesto di calore specialmente nei cavemomi. Il Trélat nel 1874, il Terrillon nel 1884 ed il Wa· sensazione dolorosa prodotta dalla ferita chirurtson descrissero angiom che davan dolori raggianti. gica e tolti i punti la paziente non accusò ptù dolore alcuno e fu· licenziata lieta che le era stata Altri casi di angiomi dolorosi sono stati descritti tolta la causa di dolori divenuti insopportabili. dal E. Kirmisson nel 1897 e dal Gérard. Esame istologico. - Fissato il pezzo in alcool n primo descrisse un angioma in corrispondenza ed incluso in paraffina furono fatte le sezioni del polpaccio della gamba destra divenuto dolo- microscopiche che vennero colorate con la doppia di ematossilina eosina. All'ésame miroso dopo un anno. L'infermo accusava il dolore colorazione croscopico si riscontrò lo stroma _costitt1ito da specialmente alla sera dopo il lavoro ed esso era fasci di tessuto fibroso intersecantisi fra di loro anche intenso· alla pressione profonda. Il secondo in modo da formare numerose trabecole e tra essi autore parla di un angioma sottocutaneo doloroso fibre elas:iche e muscolari lisce, qualche capillare nervose. della regione interna della gamba al suo terzo e fibre I,e cavità di diversa grandezza formate dalle • sunertore. trabecole connettiv~li e tappezzate da cellule en• Si compr~nde facilmente come l'esistenza di· doteliali si presentavano ripiene di globuli san· dolori possa esser talora causa di errori diagno- guigni. Note, ole il fatto della prevalenza del tessuto connettivale e specie delle fibre muscolari stici e far confondere questi angiomi, se sottocu- alle quali si doveva l'imJ?icciolirsi e l'ingrandirsi tanei, con dei neuromi. saltuario del tumore specie nei periodi catameniali. Essendoci occorso di osservare un caso di angioma nevralgico sul polpastrello del mignolo BIBLIOGRAFIA. della mano sinistra, crediamo possa essere di . qualche interesse aggiungere anche il nostro ai TRÉLAT. « Gaz. hebd. », 1874. TERRILWN. « Progrès méd. », 1884. casi già descritti nella letteratura. KmMISSON. « Traité des maladies chirurgicales d'origine congénitale », pag. 710. * ** X. di anni 35, di nazionalità inglese, donna di DE~BET e LE DEN'tU. « Traité de chirurgie », pag. 453· casa, accusàva di avere, da circa due anni al dito 1

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confermata dal reperto batteriologico del pneumococco nell'appendice. I .. esnè e Richet figlio arrivano fino a riten~re che il dc>lore puntorio ad dominale, PATOLOGIA GENERALE. accusato spesso dai fanciulli con pneumonite significhi semplicemente la localizzazione appendiSulla patogenesi dell'appendici te. colare. Le appendiciti ematogenP. Con particolare f reqt1enza si osserva l' appendi(P-resse médicale, I maggio 1919). cite nel reumati .mo articolare e nell'influenza. In parecchi casi si è nota ta la localizzazione simult L'a'Ccordo sulla patogenesi dell'appendicite è tanea o succ ~ssiva nelle tonsille, nelle ai ticol azioni, ben lungi dall'essere raggiunto: le teorie nume- nell'appendice. ! ,'importanza poi dell'appendicite rose e contradditorie tuttora vigenti dall'argo- grippale è stata messa in rilievo da diversi autori, mento possono pertanto riunirsi in èue gruppi alcuni dei c111ali ritengono che l'influenza sia la principali, quella enterogena, che invoca una in- vera causa d.ell' appen Jicite, e che, anche in un fezione locale· dell'appendice, e quella ematoge·na, attacco appendicolare, che sembra primitivo, si che invece ritiene trattarsi della localizzazione di possano ritrovare èegli antecedenti influenzali, una infezione generale. della che risalgono a settimane od a mesi. Si comprende che la prima i dea presentatasi allo In altri casi, èel resto abbast~nza rari, i sinspirito è stata quella di ammettere che gli innu- tomi dell'appendicite si svilupperebbero d 11rante merevoli microbi è ell'intestino crasso possano apuna setticemia o piemia: ·in tal mo .::.o si interpreta profittare d.ella p rima occasione per provocare 06gi la morte di Gambetta, per un'appendicite una infiammazione dell'appendice. Un corpo estraconsecutiva ad t1na ferita suppurata dell~ mano. neo, una massa stercoracea, un qualsiasi ostacolo S e l'appendicite proviene, almeno in certi casi, che porti nna obliterazione anche passeggera òella da nn'infezione sanguigna, si comprenGe che tacavità appendicolare, nn'esagerazione è.elle putrelora p ossa manifestarsi in forma epic., emica, come fazioni intestfnali, una penetrazione microbica nelle osservazioni di Golubow; la contagiosità delattraverso un'erosione intestinale, l' inoculazione da parte di un parassita, sono le cause più fre .. l'appen ~ ice s i spiegherebbe c Jll la contagiosità cau sale. quentemente invocate. Per arne comprend·eré della setticemia . ematogena puo a1)pogg1ar31 ' . sopra reLa teoria meglio il meccanismo, si è paragonata l'appendice alle amigdale, con cui avrebbe analogia di strut- perti batteriologici; oltre a quelli già citati per la tura, di localizzazione, d i funzioni. Il cul di sacco pneumonite, ve ne sono altri in cui nell'appendice appendicolare, come quello tonsillare, collocato sul suppurata si è riscontrato lo '3tesso streptococco tragitto di un canale riempito di batteri è facil- isolato nelle tonsille. Si è però obbiettato che lo mente invaso ei infettato. Accade talvolta che streptococco è un germe ba11ale, che s i trova anambeclue gli organi siano colpiti simultaneamente che nel tubo . digerente; la prova più sicura s i od a pochi giorni di distanza ; si pensa allora che avrebbe con le emoco1tl1re, le quali però sono state i due organi, per una predisposizione anteriore, ~empre negative, prob2.biln1e11te per il fatto che, analogamente ad altre infezioni, la setticemia è siano attaccati dai microbi èel tubo digerente, tran<litoria. Il microbio non farebbe che traversare oppure che questi abbiano acquistato una vir11lenza anormale . Ma si può anche ritenere che i il sangue per localizzarsi sull'appendice eil in molti due processi siano legati dal fatto che i batteri casi favorirebbe lo sviluppo .s econdario dei germi sviluppati nelle tonsille, posseden ~o od avenC::o abituali dell'intestino crasso o almeno di alcuni acquisita ttna certa affinità per il tessuto lin- di essi, specialmente degli anai:-robi. Una conferma sicura de Ile teorie patogenie può foide siano penetrati n el sangue, andando poi a svilupparsi nell'organo similare: l'appendicite s'. essere data dall'esperimento, che però, nel caso spiegherebbe così con una infezione sanguigna dell'appendicite è forzatamente limitato, al conipreesistente, il più spesso leggera e transitoria, . glio, che è il solo anim'lle rla esperim ento il quale possiede un' appendic~; essa anzi è talvolta sarebbe cioè di origine ematogen a. Tale patogenesi, ammessa dal Lewis nel 1893 sem- sede di alterazio:ii sp-:>ntanee, manifestantisi bra dimostrata da nun1erose osservazioni cliniche alle volte, in forma epizootica. Numero3e s ono e sperimentali. Le infezioni più svariate av rebbero state le esperienze fatte in proposito, a cominciare una parte importante nello sviluppo dell'appendi- dal 1885, quando Ribb: rt, iniettando delle colture cite; il morbillo, la scarlattina, la varicella, il di coli-bacillo nell'appendice, u ccideva l'animale vajuolo, il vacci110, la tifoide, gli orecchioni, l' eri- in pocbe ore. In seguito Roger e Josuè dimostrasipela, il carbonchio, la furunculosi, la tubercolosi, rono che la legatura dell'appenè ice, provocando la sifilide. Anche la pnetunonite si accompag11a la stasi microbica. è su fficiente per provocare la spe~so ad appenJicite ; l'osservazione clinica è p oi suppurazione e la gangrena, 111entre invece il ~em-

SUNTI E RASSEGNE.

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Sli:ZIONE PRATICA

plice restrin.gimento n0n provoca alcun disturbo; così pure è innocua l'introduzione di un corpo ·estraneo, che fì11ic:;ce per venire espulso nel cieco. Altri autori dimostrarono poi che l'ingestione di carni ptttrefatte provoca lesioni intestinali èiffuse che retrocedono facilmente, mentre· invyce persistono .nell'appen: ice dei rilie,rJ foUicolari e si sviluppa·no talvolta delle ulcerazioni. Analoghi risul . . sultati si ottengono meiiante colture microbiche; m~ntre poi praticando èelle lesio11i traumatiche, si osserva che queste nel tenue si cicairizzano rapidamente, mentre finis~ono nell'append ice con ulcerazioni durature. Tutti questi fatti dimostrano che cause locali p '.)ssono portare l'infiammazione dell'appendice. Occorreva studiare anche le conseguenze delle infezioni sangttigne. Lesioni appendicolari si os. servano co:risecuti vamente all'iniezione endov·enosa di diversi germi (pneumobacillo, tifo, stafilococco). Gli stessi risultati ha ottenuto Mori con l'iniezione in un'arteria mesenterica; ai~tati dai germi autoctoni dell'appendice, i microbi inoculati provocano il rigonfiamento dei follicoli , delle emorragie puntiformi, talora delle infiltrazioni emorragiche diffuse e dei punti di necrosi; tali lesioni sono tanto frequenti che si può talvolta ritenere che l'appendice sia un vero organo di predilezione per le localizzazioni microbiche. Con il pneumococco, 1iscontrato nel reumatismo. e considerato da Poynton e Pane come l'agente della malatlia, ques1i autori hanno osservato. la frequenza di lo· ca1izzazioni appendicolari. Anche nelle micosi s.perimentali (Oidium albicans) la localizzazione appendicolare è di gran lunga più frec1uente che I 'intestinale. Tutti questi fatti portano a concludere che i germi più svariati, circolando nel s2ngue possono localizzarsi nell'appendice e determinarvi. un'infiammazione e dimostra110 altresi l'origine ematogena di alcune appendiciti. Sarebbe però Ì!'razionale generalizzare i rist1ltati e respingere l'esistenza di appendiciti per infezione locale. Un altro fattore interviene forse per spiegare le frequenza delle localizzazioni; è l'elettività di certi germi per un determinato tessuto, l'organotropismo, secondo la denominazione di Rosenow. Gli streptococchi penetrati acci ::entalrrtente nelle tonsille ed ivi sviluppatisi, hanno acquisito una predilezione p er il tessuto linfoide, Stt cui si localizzerantto di preferenza, quando penetrino nel sangue. Questo organotropismo si trasmette per qualche generaziohe nelle colture fatte in brodoascite. Questa concezione dell'organotropismo è interessante, in qt1anto che può essere estesa a diverse altre localizzazioni. Così Roger e Josuè hanno isolato -in un caso di mielite, un p :ieumococco,

che per inieziGni eniov-enose, determinava delle paraplegie, aveva cioè acquistato un'affinità elettiva per il sistema nervoso. Tale proprietà può essere conferita anche artificialmente, come ha ·fatto p. e. Frossner coltivando uno streptococco su mezzi c;ontenenti estratti renali; dopo un certo tempo il germe, introdotto per via endovenosa, si localizzava sul rene: analogamente, facer1él.o vivere il bacillo pestoso nel tessuto .polmonare, gli si dà t111'attitudine speciale . a provocare pneumoniti pestose. Per tal modo i germi più banali possono acquisire un'affinità' per un organo o per un te3suto cioè una specificità più o meno marcata è d urevole. . Questa nozione nuova completa le nostre conoscenze ed i nostri concetti sulle appendicitì ematogene e ci permette di affermare che, almeno in certi casi; l' appendicite è do,ruta alla lo.calizzazione di un'infezione generale. fil.

SEMEIOTICA.

U polso venoso giugulare fisiologico e la sua interpreta.zione. (EM. S~IÉNON. Paris Médica l,

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maggio 1919)'.

Il polso venoso giugulare deve essere sempre registrato contemporaneamente al polso arterioso. Inoltre occorre inscrivere il tempo con un cronografo che registri il quinto di secondo. Dopo l'inscrizione è necessario identifica~e le diverse fasi del polso venoso, il cui tracciato mostra delle onde più numerose di q ttelle del polso arte. rioso. Siccome ogni on:la sta a dimostrare l'èle. \-azione di pressione -nelle vene, occorre conoscere la forza che prod~ce tale elevazione e per q uestq deve essere nettamente stabilito il momento esatto di apparizione ,di ogni onda nel ciclo cardiaco. Osservando il traccia~o di u q polso venoso fisiologico si notano onde positive e due depressioni, indicate dai diversi autori con differe11te nomenclatura e diversamente interpretate. La nomenclatura , di Mackenzie è q11ella più comunemente in uso. Per l'interpretazione di tali onde si prende come punto di repere il pieje della sistole ventricolare, repere che sul tracciato giugulare separa due onde positive, che l\1ackenzie ha convenuto di chiamare onda a quella che prece Je il pieje della sistole · ventricolare e onda e quella che segue imme:ìiatamente ad esso. All'oncla e- succede una depres· sione x, seguìta da una terza onia positiva v, a cui fa seguito un'altra depressione y. Dopo di che comincia il nuovo ciclo col sollevamento a. Riguardo il significato fisiologico dei diversi ac· cidenti del flebogramma, a corrisponde alla.sistole auricolare e dipende direttamente dall'elevazione (rr)

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[ANNO XXVI, FASC. 27]

IL POLICLINICO •

della pte$Sione nell'interno di questa cavità. L'onda e è stata oggetto di nt1merose discussioni. Secondo Mackenzie è un'oncla carotidea. Infatti se si considerano i rapporti anatomici d~.lla carotide e succlavia in vicinanza della giugulare, si capisce ~ome, ricoprendo il ricevitore una p arte di queste arterie, lo choc della pulsazione ar ·eriosa infiuenzi quello della vena giugulare, proìucendo l'onda e, la quale assume i caratteri di un vero polso carotideo, quando si prendano pit\ in alto sul colto i tracciati. È ben dunque un'ondulazione sistolica, che influenza l'onda auricolare (Frédéricq). ' La depres.sione x è dovuta al tilascia,mento dell'orecchietta dopo la sistole.· L'onda positiva v è un'onda ventricolare per la sua associazione con la sistole del ventricolo destro. Essa ·è spesso formata dal sangue rifluente attraverso l'orifizio tricuspidale inst1fficiente, grazie alla sistole del ventricolo destro ( r). Finalmente la depr~ssione y corrisponde alla diastole generale del cuore. L'inscrizione del tempo ha importanza per l'Ìnterpetrazione di alcune onde, la ctti durata è stata stabilita in condizioni :fisiologiche. Cosi l'intervallo fra la sistole auricolare e ventricolare, dato dalla lunghezza dell'intervallo a-e, è di 1/5 di secondo. Nel prendere i repere è anche. opportuno ricordare che tra l'apertura delle valvole aortiche e il p olso carotideo intercede un breve spazio, valutato a 1/50 di secondo, e che ;1 polso carotideo appare circa 1/10 di secondo primi del polso radiale. ( \

CESF.'t'rl.

{r) L'onda positiva v è un'onda ve:1tricolare dovuta all'acC'umulo di sangue nell'orecchietta mentre termina la sistole ventricolare. Alla produzione di tale onda del resto è possibile che prend~no parte anche il ritorno. alla posizione di riposo del setto auricolo-ventr1('olare e il ritorno delle valvole tricuspidali, che essendo meno fortemente tese dai muscoli papillari alla fine della sistole, tendono a risalire nell'interno dell'orecchietta, a causa della maggiore pressione intraventricolare su quella intraauricolare in questo momento. Tutte queste cause del resto producono una diminuita capacità a11ricolare e un rigonfiamento consecutivo delle vene afferenti verso i tronchi venosi del collo (Vaquez).

CHIRURGIA.

Le obliterazioni arteriose traumatiche. (BABINSKI

ed I-IEITZ ~.J 1( 11. des I'.ial. du Coeu r, No,Ten1bre 1 9 1 ) .

Lo stttdio è riYolto a llelucidare la 1naniera • co11 cui si ristabilisce la circolazione collaterale ; i inezzi usati oltre alla palpazione ùel polso arterioso là dove era possibile, il nietodo Ri \·a •

(I:?)

Rocci-Vaqu.ez, 'e l'oscillometro del Pachon; per rendere più manifeste le pulsazioni ed evitare confusioni: cdn. fe11omeni vaso1n1o~orl' ingannatori, l'esame è stato preceduto da un bag·1to caldo delle estren1ità in esatne. Dai ~istcltiafi ottenu.t i con l 'osser\razione cli numerosi casi gli aa. traggono re seguenti ieonc1usioni g·enerali : Le obliterazioni arteriose figurano tra le complioanze rel ativam e11te freq11enti delle ferite degli arti. Tn 11n <'erto t1umero di casi 1'emorragia, pro,·cx..:ata dalla lesione dell'arteria, ha reso 11ecessaria la legatura del vaso, siia in1mediata, sia secondaria. Spesso (nel la metà dei casi di osser·vazione deg·li aa.) l 'en1orriagià s'è arrestata con n1ezzi occasio·nali, o anche sponta11ean1ente, per trombosi intraarteriosa. Comu11que arrestata l'emorragia, l'arteria, dopo un certo tempo, si ridUJce ad un cordone 'fibroso impern1eabile per una lt1nghezza di parecchi centimetri; talora non è più riconoscibile 11el tessuto :fibroso di cicatri<'e. Non pare che la i11fezione possa esserne la causa; si trova l'obliterazione secondaria di 11ttmerose branche collaterali, e per tale rag·ione con ogni verosimiglia11za il ristabilii-si della cincolazioiu e collaterale in alcttni feriti a'rvieue tardivamente (fino a 18-24 niesi dopo l a ferita può non comparire la pulsazione delle arterie periferiche). I 11 seguito a lesione dell'ascellare o della porzione superiore dell'o1nerale, è frequente l'assenza del polso sttlla radiale; nell'arto inferiore Le pulsazioni della pedidia e della tibiale possono mancare egualtuente per lesione della poplitea, cot~e per lesione della fen1orale . !11 generale, quando l a pulsazione ric0111pare, 1nist1rando la pressione <'Ol metodo Riva-RocciVaq11ez, si trova la pressione sistolica notevolmente più . debole dal l ato colpito (4 cm. Hg, talora perfino 6-8 <'fil) , 1na la differenzia dimi11ttisce gradatamente e si riduce a 2-3 cm. H g, dopo qualc·h e tempo dal ripristino. Talora la ·differe.nza resta stazio11a.ria.. Una differenza superiore ad I ,s cm. Hg tra la pressione sistolica degli arti sitnmetrici, sembrerebbe patog11omonica d'una obliterazione del tronco a rterioso principale, p11rchè si possa esclt1dere l' idea d un at1e11risma e se l'arto non <..· colpito da un arresto di sviluppo. Dopo parec.chi 1nesi e sopratutto dopo parecc~i an11i ·dall a ferita, la circolazione collaterale, sv1lt1ppandosi progressi,rame11te, tende a portare alle estren1ità una quantità di sangue, sempre più abbondante : in qualche ferito agli arti in1


[ANNO XXVI, FASC. 2i]

S~ZIONE

feriori la circolazione ridiviene qu·a si 11ormale. Tali casi son però molto rari; meno rari :so110 invece qttelli nei quali la circolazione delle estre1nità lontane è tutt'altro che 11or1nale (diff e.renze di 3-4 fino a 6 icm. di Hg 111ella pressione sislolic.a) ; i casi più comttni sono quelli tli una circolazione collaterale sufficiente co11 ttna differenza di pressio11e sistolica dia 1-2 c111. di Hg. Nei soggetti g11ariti bisog·na atnmettere che esiste\;a prima della ferita ttn particolare s viluppo delle anastomosi collaterali : cosl la 1·e1noliale profonda può in certi i11di,ridui prese11tare uno sviluppo eguale a quello della stessa femorale. O perchè le anastomosi erano n1eno sviluppate, o perchè la .trombosi ascendente e discende11te 11a obliterato la magg·ior parte delle vie, in ialcttni soggetti ha tardalo a ristabilirsi o più o 1neno incompletan1ente si è ristabilita la circolazione céllaterale.

t. p.

IGIENE.

La razione alimentare dell'adulto. (La. P-resse Médicale, n. 29, pag. 281).

I problemi le cui soluzioni noi ci chiediamo nello stabilire la razione alimentare sono essenzialmente due: u110 quantitativo: quante calorie occorrono, ovvero quanta energia potenziale serve per bilanciare il cons11mo di forza viva determinato dalla produzione del calore, e dal lavoro meccanico; Ed un secondo problema, qualitativo, rappresentato dalla necessità di somministrare tutti quegli elementi chimici determinati dei quali l'organismo usufruisce senza che d'altra parte esso possa sostituirlo con altri, ed in quale misura. A tali quesiti J. P. Langlois, basandosi su osservazioni fatte durante la guerra e recenti esperienze, ha cercato di rispondere in una conferenza tenuta alla « Société d'Hygiene alimentaire. » I~a

***

razione alimentare normale, o, meglio, la razione corrente, di un soggetto di settanta chilogrammi, che lavori otto ore al giorno ed in clima temperato, è stimata in 3000 calorie nette, equivalenti a 3300 calorie brute, se prendiamo in esame invece degli idrati di carbonio, albuminoidi, grassi puri, le sostanze tal quale ci si presentano siano sotto forma di lenticchie o di carne o di olio. Tale è la razione proposta dalla Commissione ~cienti:fi.ca Interalleata di vettov~gliamento e quale risulta dalle esperienze di Graham Lusk: quando! a « razione corrente» sia insufficiente si va incontro in alcuni casi alla inanizione.

PRATICA

I~a resistenza all'inanizione varia da individuo

ad individuo, da una specie all'altra di animali ecc., dipende ii1somma da n11merosi fattori: Succi potè più volte digiunare per trenta giorni consecutivi, una cavia resiste al digiuno sei giorni al massimo, lunghissimo tempo una rana. . Evidentemente la « razione nulla » non è quella 9 che deve esser presa in esame da noi, ma bensì le razioni che portano ad una alimentazione insufficiente. · Per i fìsiologist.l la << razione minimum » è rappresentata da r6oo calorie per un individuo immobile, ben vestito, a 15°, e da 2200 calorie per un individuo in letto. La guerra però ci dimostra e le ricerche di laboratorio confermano che una razione relativamente piccola può mantenere la vita e noi vediamo così la « razione alimentare ufficiale » variare a Berlino 11el 1916 da r344 calorie a 2300, a Lilla da r400 a 2 0 00 nel r9r7- 18; ufficiali prigionieri russi in Germania ebbero per un anno e mezzo r700 calorie quotidiane senza purtuttavia dimagrire note~­ mente, ecc. Il laboratorio conferm~ tale facoltà di resistenza ad una alimentazione insufficiente e le ricerche di Chittenden, Neuman, sulla pr~pria persona, di Benedich, Miles, Roth, Smith su giovani di 23 anni portano a concludere che l'alimentazione ridotta « conduce ad una benefica reazione dell'organismo, ad una reazione di difesa che si può riassumere nelle due proposizioni: diminuzione della perdita, miglioramento del rendimento». J

Ma delle 3000 calorie nette o delle 3300 brute dianzi accennate, quan~e ne dobbiamo richiedere partitamente agli albuminoidi, ai grassi, agli idrati di carbonio ? Premesso che l 'esperienza ha dimostrato noti potersi senza· inconveniente somministrare esclusivamente uno di questi tre componenti, il minimum di sostanze albuminoidi necessarie è rappresentato da una cifra assai piccola: essa dai cen.to grammi ammessi sufficienti da Voit e Pettenkofer è scesa in seguito a 70 grammi (Richet-Lapicque) e poscia a o. 7 5 per chilogramn1a in peso di individuo. Le ricerche moderne in realtà dimostrano che la quantità necessaria e sufficiente di una data albumina che deve :figurare nella razion,e di un animale per mantenerne l'equilibrio o l'accrescime11to è · determmata dalla percentuale in essa alburllina conte11uta degli aminoacidi indispensabili alla vita (triptofano, lisina, ecc.) Per i grassi la cifra classica di Voit e Pettenkofer (5o gr.) è ritenuta troppo piccola e viene stabilita da Lusk, Starling, Halleburton in 70-88 grammi. Il minìmo è.egli iclrati di carbonio, costituenti il (13)


IL POLICLINICO

« carbone del motore uman o n, resta fissato in 500

grammi.• Ai fattori essenziali della nutrizione poi (albumina, grassi,· idrati d i carbonio) devono associarsi i fattori accessori dell' accrescimento e dell'equilibrio, cioè le vitamine, la cui assenza causa il beriberi, forse la pellagra e specialmente quella malattia più volte m anifestatasi d urante la guerra, ossia lo scorbuto. MONTELEONE.

STORIA DELLA MEDrlCINA. ,_

Antonio Sca1·pa e l'uso dell'èlettricità nelle malattie della la1·inge. Nelle storie dell'elettroterapia si legge che nel 1823 Most ottenne la guarigione in un caso di afonia, che durava da parecchi anni, col galvanismo. Questo fu pure nel medesimo anno raccomandato d a P artington. Kel 1825 Wilson e P ascalis proposero il galva11ismo a cura dello spasmo della glottide. Nel 1836 Rebsamen guarì con tal mezzo una afonia associata a paralisi ·della lingua e disfagia in u.n vecchio di 70 anni. Nel 1837 un altro caso d i afonia fu guarito col galvanismo da Sasse. La galva110-caustica fu per la prima volta applicata alla cura dei polipi laringei del Bruns di Tubinga, nel 1861 ... Non un nome, in quell'epoca, di autori italiani, i quali sarebbero giunti molto dop o (1) . Ora, stuclia11do l'opera dello Scarpa, specialmente dal punto di vista oto-rinologico, ho trovato come sin dal 1806 il gran de anatomico raccomandasse l'uso della corrent e elettrica come rimedio t:li una afonia reumatica, forma in c11i anche il De Renzi ottenne, co11 tal sussidio t erapeutico, la guarigione. lVIentre l>Eulenburg riteneva che le sole paralisi isteriche si possano curare, con successo, mediante le applicazioni elettriche esterne, il De Re11zi (Paralisi reumatica della lari·n ge guarita con la cura elettrica, I~a Nuova Liguria Medica, 1874) dimostrò cl1e q11elle erano efficaci anche nelle altre forme. Riferiamo, senz'altro, l 'interessante consulto cli· 11ico dello Scarpa : Gen t ilissimo signore, Le dimancle, che assai sensatamente le sono state fatte dal sig. èott. Bianchi decidono l'affare. Se Ella, oltre l'afonia, non soffre affanno, non t osse, non sputi sanguigni, o saniosi, non dolore ~I)

Si vegga T. SANTOPADRE, Le appli cazioni .cliniche della f e'rf1 pia i d'YO-at ro· elettrica (« Il Galvani », ge11naio I 873, I, 26) . N"el M an'ltale teorico· P>atico di etett1·oteratia dello " CHI\7 ARDI tMilano, \ Tallarc. i, 2 n ed., p ag . 354) è detto che il pl imo che abbia praticata i11 I t alia la faradizzazione interna c. e~la laringe fu il d ott . Guarini (La Rifor111a cli· 11ica, 1866, n. 10). ( 14)

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sordo e profondo al petto, non febbre, e può gia· cere su tutti i lati, e si mantiene bastantemente in buona nutrizione, egli è evirlente che il J?etto non è della partita, e che la di Lei malattia si riduce aò una mera località, ad un infarcimento della membrana intenta, e conseguentemente dei legamenti vocali della laringe. E la cagione di questo incorno.do, piuttosto che malattia, è quella stessa che altre volte le ha dato il reuma fra le spalle, indi l'ottalmia cisposa, che le durò un anno, e l'affezione dell'orecchio destro che persistette per parecchi mesi, la qual cagione sembra doversi riferire alle reumatiche; tanto più che vi sono stati sempre dei motivi capaci d'indurre soppressione .d i traspiro, e quindi mettere in giuoco questa m':lniera d 'acrimonia. Dietro questi principi le è stato prescritto il d ecotto di dulcamara ; ottimo rimedio per combattere questa particolare acrimonia, e del quale non posso che commendarne l'uso. Mi piacerebbe però che Ella facesse uso inoltre degli antimoniali uniti all'estratto di cicuta, ovvero eel calomelano collo stesso estratto come più piacerà al di Lei medico curante. Proct1rerà d'intrattenere alla meglio il traspil'o, specialmente all'ingresso è ell'autunno portando sulla p elle un corpetto d i scotto, d a non lasciarsi per tutto l'inverno. Localmente v'è poco. o nulla d a fare, ad eccezione di qualche gargarismo t onico, ed .astringente. La sola cosa che :;;arebbe da tentarsi con qualche fiducia, sarebbe l'elettricità, non per scosse, ma per co1rente attraverso la laringe. Non entro in minuti dettagli sulla dose dei sopra detti rimedi, perchè sarebbe una pedanteria, essendo Ella nelle mani d'un ottimo medico. Sono colla più distinta stima Pavia, 6 agosto i8o6. dev. obbl. serv.re A. SCARPA.

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Questa lettera, anche se non si voglia pensare cl::e lo Scarpa sia stato il primo a proporre l'elettricità quale mezzo di cura di disturbi laringei, dimostra che tra la fine del secolo XVIII e il principio del XIX, in Italia, l'agente fisico dominato e diretto dalle invenzioni di Galvani e di \ Tolta, era entrato nella pratica medica, anche per malattie - come quelle dell'organo vocale, tanto avanti dell'inspezione laringoscopica - che sfuggivano a un esame diretto. La :fiducia dello Scarpa in questa nuova terapia non deve meravigliare, quando si rifletta che egli era amico e ammiratore del Volta, col quale compì un viaggio ai p rincipali Atenei esteri e del quale h a parole di altissimo pregio in una l'""nga relazione - dettata dallo Scarpa stesso in qualità di rettore è ell' Università di Pavia - al Cittadino Minist·fo delt' Interno, in è ata 14 ventoso a. V II R 0 (cioè 4 marzo 1799). In essa mette in luce « al Direttorio i meriti di un tal soggetto, celebre per le sue scoperte, e scritti pubblicati, non solo in Italia, ma in tutta l'Europa. · « E quanto alle scoperte basti accennare, ch'egli è l'in,rentore dell'elettroforo perpetiio e del condensatore di elettricità, m acchine che portano il di lui


[~t\NNO

XXVIel FASC. 27]

SEZIO~~

nome... e che hanno moltissimo rischiarata ed estesa la teoria elettrica e che son divenute di tanto uso eà utilità ... ». 1'Tella revisione dei valori della nostra coltura,_ nel reclamare il posto c~e ci spetta fra gli altri, non dobbiamo trascurare anche i fatti che sem· brano di una importanza circoscritta. Oggi, vinta la guerra, si può e si deve riparlare del nostro passato : anzi, non perchè si ·è · vinta' m a perchè si è fatta la guerra, non perchè vogliamo raggiunti i confini cl.ella p atria e affermata la vitalità indissociabile della storia italiana . nella storia del mondo civile, ma perchè abbiamo da\ anti ai nostri occhi il gigantesco complesso dei sacrifi~. accettati, dei patimenti s~pportati, degli sforzi sostenuti. Quella è la vittoria, a così dire, esteriore; ma solo · di qui;, da questa visione, può nascere il senso della vittoria intima, la coscienza di aver meritato di vincere. GuGr~IELMO

B ILANCIONI.

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NOTE E CONTRIBUTI. OSPEDALE DI

S. M.

MADDALENA IN TRIEStE.

Direttore cav. dott. A.

MARCOVICR.

Sol trattamento delle feci dei tifosi coll'etere di petrolio e cogli idrocarburi in genere per il Dott. LI NO UR1zro. Bierast (Cb. f . Bakt . 1914, Org. ·\ 7 • 74) porta u11 11u-0vo metodo per , facilitare l'esame. dei bacilliferi tifosi ch·e merita ogni attenzione. Poichè il B. coli nei terreni culturali, che oggi possediamo troppo rap·~damente cresce e quas,i impedisce lo sviluppo della flora tifica, egli trovò che trattando le feci alcun tempo pr1rma d~ ·v enir strisciate eQ11'etere di petrolio, il B. coli veniiva distrutto compl\e tam.entie senoo. alterare il bacillo del tifo . E a di:fferenz.-a del Conradii eh.e n el tra ttamento dei bacilli della difterite coll'etere di p1etrolio vede solo un fenomeno fisico. - i baci1li della difterite cioe con membra na ·:-icca di lipoidi ade11iscon-0 più facilmiente · alle goccioline d'etere di petrolio forn1antisi per agiita·mento nel medio acquoso in cui s•ono, a preferenza dei b.acilli pover; di lipoidi - il Bierast dice .che, portand0 la m.embrana d el B. coli sostanZJe che si lasciiano intaccare dall'etere di _p,etrolio, il bacillo viene a d1·st ruggersi, mentre resiste la membrana del bacillo tifico. La tecnica originale è la seguentle : con « tutto » il materia1e fecale inviato· v1ien fiatta una en1ulisio1ie co11 brodo sterile. (Per f·eci liquide, t1a per ::;e emLtl ~ionate non occorre naturalmente

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PRATICA

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j•l brodo).. In un piccolo m atraccio si versarto 10 cnic. dell.'emuls&:rOOJ.e, vi si a.g giungè uno strato (un dito çirca} dii etere di petrolio, si agita p1e r alcuni minuti e si -1iascia a temper atura -d 'amb1ente per 15-20 orie. È necessario turare bene i1 matraccio .. e p.ossi bilmente fissa1·ne il turacciolo, POf.chè .nell'agitare sviluppandosi vapori d'etere (li p1etrolio, questi possono· sturare il matraccio e si · arrischia ad avere 1'emulsione sulla faccia call 'infezionie conseguente, 00111e · è accaduto a me. Ora con pipétta sterilie si aspira dal fondo del matracoi-o un p aio di goccie dello strarto più. denso, che vengono po1·tatei su piastra e striscia.te. Dopo 20 ore di ter111ostato -le ptiastre mostra. 110, se di f.eci tifose, nunllerosissime coloni.e tifiche e quasi nessuna di coli. Questo· m etodo v·enue applicato sub~to dopo la sua p11bbli1cazione nel nostro Ospedal~ e po.scia lo còntinuai durante la gu.erra nel laboratorio batteriologico da me dire tto. Anzitutto feci delle prove con en1ulsioni di coltur.e pure che corrisposero pier.ta1nente : ril B . coli o non si s·viluppava o si sviluppq.va assai st en.tata.mente. E anche mesèendo l 'emulsi:onì dei 1)acjlli tifo e coli in propotzioni di r/5, 1/10, 1/20, r/50, r /roo a 1, sulla piastra compariv·a s·ol tanto il tifo e r.ara1111è11te 1:1 co l·i , .che ri1clriedeva molto più tel).1po per svilupparsi. Coll'etere di ·petrolio trattai ai1che colture ~i paratifo A e paratifo B, chie Bierast n·o n a,,,e, ra esperime11tato~ e ceppi dissenterici. R·esistenti si 1nostra110 il rp ara!tifo B e lo Sl1iga, n1e11tre il Flexner, lo Strong, l 'Y e anche il pariatifo l:l c11esce\·aino a stento. Però 1nicrosco~ picame11te i bacilli resist enti all'etere di pe trolio n on ave,rano più la ll()ro forma originaria, ma in·voluzioni ovoidali. Il tifio ç 1il paratifo B mantenie vano inaltemta la loro n1obilità e da ciò si ' può· dedurre che le cilii.a non vengon-0 inrtac·cate. Il _.,bacillo e.oli assumeya na turalm.ente subito, dopo pochi .m i·n uti di rinfìuertza etere-petrolea, la involuzione ovoid,a.le e dopo alcune ore si mo-· strav:a ai1ter.a:to tanto da non potersi più s'r.i lupp·a re. Ma ci furono alcuni ceppi cli coli che resiste,r.ano all 'eterre dì petrol.io. Dopo le esperienze coi oeppi puri si pa·s sò a.1l'esa·m·e della pra t ic.irtà del metodo colle feci dei bacilUiferi tifosi. Però p:a rall·elamente al trattamento àll 'eter1e di petrolio ttsai 1a semina diretta su piastre, p.er vedere di quanto il nuovo 1netodo s uperasse il v1eèchio. l\ia amche sulle piastre seminate d?. feci trattate coll'etere. di petrolio oltre ~d altra flora , èfi cui accenno subito, le colonie d1ei coli compari vai:o 1lttm€rose se pur prive del solito rigoglio . Il B. co li misto a materia fecale resiste evidentemente di più d-ella sua 1emuls1:011e in soluzione isotonica. Ma 1

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non era solo il coli a turbare lo sviluppo del tifo, bensi. cocchi dilagavano rigogliosi su tutta la piastra da rendere ·difficile l 'i:sola mento delle poche colonie tifiche. Di questa resistenza dei cocchi, tanto coniuni spec,ialmente in f·e ci diarroiche, mancano cenni nel lavoro del Bierast. Difatti quasi tutti i cepp..i cultuJ;ali di cocchi isolati' dalle feci si mostrarono resistenti all '-etere dii petrolio. E per quanto « Kristall-violett » aggiungesi al Drigalsky, che, come si sa, ne attenua il .loro sviluppo, pure le nun1erosissime colonie cocciche turbavano più o meno le scarse tifiche. l\'.Ia anche dei .ceppi alca lige11i c~ sono alcuni resist~nti, jl fecalie alcaligeno si comporta, oome il paratifo i l. Il solo bacillo che ' 'ien distrutto subito, avendo una resistenza di mo.lto inferiore clel co l'i, è il proteo. Niel nostro Ospedale si_ esami.naro110 128 feci di bacilUiferi tifosi. I casi erano clinicamente eviden1ti, della maggior parte si aveva l'emocultur:a po9iti,1a e di tutti il Widal era positivo a titoli alti. Da semina diretta furono positi,1.e 38 (28.9 %) , negative 90 (72.1 %). Dopo trattamento a etere di petrolio positive 45 (35.31 %) , negati ve 83 (64.69.%) . Come si vede i risultati ottenuti non sono e.osi brillanti come ci si a ttende,ra: la percentuale delle. feci tifose trattate coll"etere di petrolio supera di assai poco l a percentuale delle feci a semina cliretta. E dati gl.i esiti cosi ocarsi, data la perdita di 11n 'altra giornat a nel! 'attesa del n:sultato pe r le 15-20 ore che esigono le feci trattate all '.etere . di petrolio, l asci.ai allora le esperienze a m ezzo. Più tardi pensai di sostituire aJle 15 ore di attesa consig~:rate dal B1erast un agitam.ento fortissimo all'apparato, prolung·ato per mezz'ora, ]aseiando poi a _temperatura d'ambiente un'ora soltanto il maiteri0le. Difatti la mezz'ora nel1'agitatore era suffic1ente a scemare lo sv\ luppo clel coli come nel metodo originale . Cosi 1a,·orai per diverso tempo. Ma anche altri (Muel1er) che esperimentavan<> il metodo, trova11done la tenue percentuale in più, lo abbandonarono per in troppo lavoro che esigeva. Più tardi si pensò, dato che l'etere d·i. petrolio 11a di,rersi punti di ebo1Iizione, che il nostro et ere dal punto d'eb ollizione fra i 70°-80° non fosse sufficiente a distruggere rompletamente il col;·. E ,-olsi subito le mie esperienze ad esaminare gratduata1nente i dirfferenti eteri di petrolio. Cominciai coll'etere p. dal punto d'ebollizione fra i 130°1400 scenclendo all'etere p. sotto i 50°. Difatti co11'idrocarburo a 130° i coli non sii lasciavano mi'llimamente influenzare, ~l tifo res isteva s~ , ma assun1eva tale rapidità di s' riluppo il coli che in breve la piastra n'era tutta occupata. Scen1

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dendo nei punti d'ebollizione i · coli scema,·a110 il loro sviluppo . pai·alle1amente, si puÒ" dire, arr diminuir.e del punto d'ebollizione. P,. e., coll'idrocarburo fra i 90°- 100° tanto il coli quanto il tifo si sviluppano con pari intensità. Co11 'etere p. satto .i 50° i'l cbli: non trova più forza a s'Tilupparsi, vie11e distrutto quasi completamente (eccezion fatta, s'intende, per alcuni cep.pi1 refrattari a ll 'infiuenza ·dell'etere di petrolio). L 'ietere di p etroJ1o, dunqwe, adatto all'applicazione prati~a, sarebbe quello dal punto d'ebolliZ:'. one sotto i 50°, che distruggendo sufficienteme11te ·i1l co li, sa i1mpedir1e alquanto ntel lor·o s 'dluppo a·nche 1 ceppi dei oocchi. Come l'etere di petrolrio si comortar.Qll9 anche gU:1 idrocarburi, della serie paraffiniiaa. L'ottano, l'eptano avevano l'influenza s t essa deln'etere di p·etrolio a 120°-100°. Man maoo chi@ si u savano deri,·ati più vicini al metano, il coli più fortemente sii lasciava impedire nel suo SV\:luppo. Il pentano, se mai, dal punto d'ebollizione a 38° distruggeva più completamente il coli, tanto da preferirlo all'etere di petrolilo stesso, non 1nenomando in nessuna mia niera lo sviluppo delle colonf1e tifiche. ~ vero che praticamente il pentano dato 1i\l prezzo suo alto non si rende troppo adatto per gli esami in massa. Ma per l'uso ospitaaiiero dove converg·e soltanto il materiale dei riparti io lo consiglierei senz'altro, data la sicurezza maggJ'. ore che si avrebbe n el licenziare i g uariti: sbacillati veramente. Riassumendo, trovo iehe merita ogni attenzione l'idea del Biierast, cl1e, se pure colla modificazdone (agitamento al l'apparato) vien complicato a lquanto il solito lavoro batteriologico, pur e riuscendo ad iisolare un numero m~ggiore di bacilliferi sa con1pre nsare la fati ca. 1

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I disturbi clrcolatorii nella infezione Influenzale per il dott.

ANTONIO FORTUNATO.

Quale che sia 1'age nte specifico della influenza - bacillo di PfeifFer, differenlti micrococchi con caratteri· morfologici diversi ed .appartenenti alle specie più svariate, fra cui il minutissimo ed ultramicroscopico cocco scoperto ultimamente dal Bradford, Bashford e V\7ils0n - r.esta clinicamente ed universalmente accertato, che i disturbi cardio-vasrolari, anche qua.ndo altre localizzazioni dominano il quadr:o sinton1atico, sono sempre precoci~, costanti e molto notevoli ; e ciò non solamente .nell'attuale epidemia, ma. anche in tutte le altre precedenti. È possibile in base ai daJtii clinici rilevati dai caratteri sfigmografi.ci e dal compo1 tame11to del cttore nei s uoi toni e nelle sue dimensioni, te-


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SlZIONE PRATICA

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nendo anche presente le alterazioni anatomo-par tc:Mogiche dell'apparato circolatorio, stabilire la patogenesi di tali disturbi ? Sapendo dalle ricerche sperime ntali di Romberg, Passler, Bruns, Rolly, ecc., e dalle osservazioni! cliniche del)Q Ort11er che i disturbi ciroolatorii verificantisi nel1e infiezioni in genere sono da attribuirsi principalmenté o a paresi vasomotoria e conS'ecutiva vasodilatazione nel domi'nio dello splancnico, od a d·ebòlezza cardiaca, a quale dei due meccanismi si debbono attribuire ne11 'influenza i fenomeni di collasso cosi precocemente verificantesi ? In altre parole è il cuore direttame11te e pri: mitivamentc interessato p:e r alterazioni. fttnzionali od organiche, od il centro vasomotorio? La grande affinità della tossina intiuE:11zale per il sistema nervoso è stata paragonata a qttella del tetano, con l'aggravante che a llifferenza di quanto .avviene in questa ultima infezibne, il microorganis1no patogeno raggiungerebbe esso stesso l'asse ceréb1·0-spinale. Ne fa11no fede i diverSil processi infiammatorii verificantisi in tale tess11to Già l'Huchard non ave\1 a esitato ad a.ffer1nar1e Ja predilezione della tossina: influenzale per la ce11ula nervosa, per la quale secondo il Boix si avrebbe addirittura un'azione s.pecifica. All'intossicazione del sistetna equilibratore bulbare aveva il Graves attribuita la sua paralisi pulmonare, fatto confermato dall 'Huchard nella patogenesi della sua broncoplegia. Alla medesima intossicazione è dovuto lo s.tato congestivo dei vari organi con conseguenti emorragie (epistassi, metrorragie, ecc.) . Recentemente il Dragotti, pa.rlando dei' dist11rbi 11ervosi della ilnfluenza riferisce : « Le tna11i:fiestazioni bulbari costituiscono la sintomatologia più frequente anche nelle forn1e l;>anali della influenza. Tuttavia si hanno casi; 11ei quali le alterazioni dei centri del midollo allungruto appaiono più evidenti. Sono espressione di una vasoparalisi la notevole tachicardia, le congestioni polmonari vasoparalitiche con dispnea, subottusità, aumento del fremito toraco-vocalel rantoli crepitanti :fini e talora anche soffio bronchiale. Si deve verosimilmente a queste co11ges.tioni vasoparaliti1che la gr<tnde variabilità del reperto alla ascoltazione ed alla percu::;sione, che si riscontra :anche durante l 'attual1e epidemia. Niel1a influenza, riferisce il Mackenzie, le alterazioni non sono limitate al cuore, come a'.'YÌCne dii s01lito nelle infezionir reumatiche. I cardiopazien.ti infatti subisco.no la influenza con le medesime reazioni' degl'individui sani. Ciò conferinierebbe la tesi che il virus .influenw.le di regola non produce un veleno deprimente l'atti1

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cardiaca, e che i disturbi cardiaci sono dov·uti ad altri fattori. I disturbi circolatorii· osservati dal medesimo autore durante la convalescenza sono riferibiQi secondo 1ui ad intossicazione del sistema ner,·oso centrale, la quale produce svariati fenomeni ' 'as·o motort (mani e piedi continuamente freddi, freddo persistente ·d opo un'abluzione fredda, arrossamento, prolt111gato delle mani sottoposte all'azione del caildo, deliq1tio in ambienti caldi, affan110, palpitazioni, ecc.). Il .polso nella influenza si presenta sin dai primordi 11otevolmente ipoteso. 1\.lla ipotensione si a&socia quasi costantemente dicrotismo con aumentata frequenza, embriocardia (Huchard) e qt1alche vol.ta il polso icapillare• del Quit}ke. Tenendo presente i segni della paresi· ·v asomotoria, 1nagistralmente descritti dall 'Ortner, si riesce · a riscontrare i111oltre anche la pulsazione aortica nel1a fossa del giugulo e l ',accentuazione del secondo tono .aortico. Difocilm.ente si notano, specire al principio della malattia i segui ,evi(lenti di un interessame11to cardiaco proprian1ente detto: irregolarità ec1 ineguaglianza dei battiti, clilataziòne del \'entricolo sinistro, comp.a rsa di un rumore sistolico, ecc ., fatti questi 111.essi it1 ieviclenza princip,almente dal Krehl per indicare le a1terazio11i della funziOIIle del cuore. In conclusione, sape11cl.osi della grande affinità dlella tossinJa infiuienz.ale pèl sistema :nervoso centrale e con esso p·el midollo allungato, per cui diversi e svariati fenomeni bulbari, si può ri,t enere per sicuro, ch1e i clisturbi circolatori, i quali si presenta110 all'inizio di tale ma:lattia, si.ano da attribuirsi pri11cipalmente a paresi Yasomotoria e propriamente a par esi n·el d.omi11io d·ello spl ancnico. c .ertame11te qtta11tlo la malattia assume una durata non breve aJla intossicazione bulbare si associano in seguito intossicazio11e ed alterazioni cardiache, le quali ·coadiuvtranno all'insorgenza del collasso. · Accettata dunque la ipotesi, cl1e la patogenesi di tali -disturbi. circolatorii si trovi nei. fienomeni ·vaso parali1tici 1 si potrebbe domandate, se essi, oozi1chè dipendenti dalla intossicazione diretta dei centri vasomotori siano pr-0dotti1 dai ins ufficienza delle surrenali, le qttali con i loro orn1011i sono deputate a menteniere il to110 vasale. È oramai noto che nelle infezioni acute (Pende) cosi la sostanza corti.cale come la n1idoll2re delle surrena11i, preseu.tano alterazio11i degenenative e gra\r.e .diminttzione di atti,-ità. Alterazioni riscontra te a11che re0e11temente c1'.al Moltscl1ano·v. Ess~ndosi risco11tr.ata nella influenza solaimente una inte11::>a e diffusa iperemia delle st1rrenali, non è age,·ole argomentare s~ tale 1

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sta\o iperemico sia Cipace <li determinare una insufficienza nella secrezione inter11a di esse (ip.os11rrenalismo tossico) . Vero è che _cnel decorso cli tale n1alattia notano frequentemente sinton1i, che potrebbero secondo il Sergent riferirsi ad i11sufficienz.a s11rrenale: astenia general1e, ipotensione .ar.teriosa, ,-omito, abbassamento di temperatura, ecc., però c11edo poter ripetere col l\1orichan-Beauchant che la diagnosi differenziale è delicata, occorrendo molte osservazioni, che per.mettano di 'Tedere ciò che deve ess'e re riferito alla insufficire nza surr1enale, e ciò che dev'esserv~ disgiunto. Da quanto .è stat<? sopra riferito n1i pare t1i poter .conchiude11e, cl11e da:ia la specifica affinità della tossina influenzale pel sistema . nervoso, da-to che nel corso della infl., si prese11tano molto frequentemente svariati fenom.eni bulbari, tenuti presenti i caratteri d·e l polso e la precocità dei dis turbi circolatorii, questi si debbano attribuire l)rincipalmente ·a paresi va's omotoria per i11tossicazionie bulbare. Andria (Bari).

ACCADEMIE, SOCIETÀ MEDICHE, CONGRESSI (NOSTRI RESOCONTI f A'R'rTCOLARI). ·

Soeietà medico-chirurgica di Pavia. Seduta del

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1919.

Sulla struttura dei globuli rossi dell'uomo e di altri animali (Presentaz1'one di p1eparati). C. GOLGI. - L'O. richiama l'attenzione dei soci sopra un particolare reperto che, mediante un delicato procedimento _tecnico, può, con assoluta costanza, essere dimostrato nei glohuli rossi. Tale reperto, rigua rdan,t e il modo di presentarsi è ei globuli rossi, corrisponde ad una fine particolarità della loro organizzazione; ma fino ad ora, per ciò che riguatda il suo preciso significato, nulla di deciso l 'O. cre j e di poter dire. I preparati che 1'0. presenta sono in parte di sangue umano, in parte di sangue di coniglio, in condizioni normali. Essi sono di due sorta: 10 f>!eparati per striscio, ottenuti con le comuni norm< I che si possono chiamare a secco, sebbene in p arte siano conservati in glicerina. Gli strisci fis~ati ve11nero poi sottoposti allo speciale trattnmento di cui appresso; zo preparati di sang1le trattato, prima con i liquidi fissatori, poi sottoposto nelle stesso liLJ.uiùo od in altro analogo, all'azione del cloruro d'oro previa aciè ificazione con _poche goccie di acido acetico, a fine di ottenere sulle parti costitutive del globulo, le caratteristiche ri· duzioni che i preparati fanno vedere. È opportu110 che i preparati del secondo gruppo sieno

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esegniti estemporaneamente ed osservati nello stesso liquido fissatore, con l'aggiunta di una piccola quantità di glicerina. Nei preparati del primo gruppo - strisci- per ef. fetto . della delicata impregnazione col cloruro d'oro, gli eritrociti, e non in punti isolati del preparato stesso, ma in ogni sua parte, hanno assun,to un aspetto caratteristico speciale, si direb· bero g1ob~1li rossi provveduti di t1n evi:lente nucleo. Pel fatto stesso cl1e l'O. si vale di questa espressione sente di dover st1bito soggiungere trattarsi di apparenza non corrispondente a verità. Il mo ·~ o di presentarsi della particolarità in questione, che, per comodità di linguaggio, l'O. chiama «nucleare », e che si presenta in ogni zona del p reparato, mostra caratteri un p o' diversi inerenti al periodo diverso rei quale la speciale reazione viene osservata. Pit\ di frequente trattasi di circoscritta zona centrale tondeggiante, a limiti netti, di colore, con diverse graduazioni, dal roseo al b runo più o meno inte11so, in relazione col diverso periodo della reazione, di aspetto ora :finamente punteggiato, ora con accenno a striatura ecl a co3 tituzione finissimamente :fibrillare. Nella massima parte d ei globuli, il centrale corpo nucleare è di un i forme grandezza, circa un terzo della superficie dei .globuli con qualche oscillazione in pit\ od in meno. Mentre all'inizio della reazione la zona centrale d el globulo n ella quale la reazione sta svolgendosi offre un aspetto velamentoso con fine punteggiatura, col progredire della reazione, si fa sempre più decisa l'impressione trattarsi di reazione non limitata alla superficie, ma occ~pante tutto lo spessore della parte centrale del globulo, così accentuandosi l'appa .. renza nucleare. Nei preparati e nei tratti di preparati ove la reazione è al suo inizio, essa dà luogo a figure circolari o::l a corona, di aspetto finamente punteggiato avente limiti distinti verso l'esterno, indistinti verso l'interno od anche continuantesi con un tenuissimo velamento. Non sono r are le forme ~elle quali, al centro _deila zona circolare colo1ata, rimane uno spazio trasparente. La zona globulare periferica dell'eritrocite, si conserva liscia, omogenea, splendente come di norma (con certe graòuazioni a seconda del proce<limento impiegato e sopratutto in rapporto con la buona fissatura); essa conserva la caratteristica affinità con l'eosina, q11esto però a condizione di precedenti lavature preferibilmente con alcool. Nei preparari che sono rimasti a lungo sotto l'azione della soluzione .fissatrice contenente del cloruro d'oro, la zona centrale, d 'apparenza nucleare, si fa man m ano più intensa fino a diventare quasi nera ed i suoi contorni tendono a farsi meno re· golari.


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SEZION~

Ad escludere in modo assoluto il dubbio che la speciale zona centrale, di 411>parenza nucleare, possa essere puramente in rapporto ad accumulo di mole~ole del ridotto sale metallico adoperato (cloruro· d'oro) nella parte centrale dei globuli, basta l'esame di preparati del secondo gruppo, che in pari tempo rappresenta un ulteriore piccolo passo nella questione relativa all'apparente nucleo ed alla struttura deJl'eritrocito. Lo speciale spediente di preparazione che conduce a questo risultato consiste sempliceme11te nel fare preparazioni non a secco, come per gli strisci, ma in liquido, anzi nello stesso liquido :fissatore, al quale, o immediatamente o dopo 8-12-24 ore, sia stata aggiunta una piccola q11antità di una soluzione di cloruro d'oro (10 cc. di tale soluzione in 50·60 cc. della miscela :fissatrice). I globuli rossi cosi rimasti in sospensione nel liquido fissatore vi subiscono la speciale lenta e delicatissima reazione. È opportuno, ma non indispensabile che il liquido che deve tenere in sospensione i globuli rossi sia isotonico. Nei preparati estemporaneamente eseguiti al 30-40-80 giorno, col trasporto di una goccia di sedimento del liquido sopra un vetro porta-oggetti, nei globuli rossi si può scorgere la circoscritta parte interna, a limiti periferici ben delimitati, circondata da un cerchio periferico omogeneo, splendente, emoglobinico. Ciò che di più preciso, rispetto alla- zona interna in questione, si può rilevare, è che in essa appare una struttura delicatamente fibrillare; trattasi di fibrillature di estrema finezza- e con evidenza dimostrabile coi migliori obbiettivi ad immersione ed in liquido poco rifrangente (lo stesso liquido nel quale i globuli sono sospesi). La disposizione deJle fibrille non è facile a precisarsi. In molti globuli certamente la disposizione è regolare in direzione trasversale con andamento parallelo. Di frequente si fatta irregolarità non è evidente, direbbesi anzi trattarsi piuttosto di un comportamento irregolare, così da risultarne una fine struttura reticolare. Fatto quasi costante è l'esistenza di granuli, uno o più, situati senza legge dimostrabile, nello spessore della fibrillatura. Se non si può escludere che i granuli medeslmi corrispondano qualche volta a punti nodali dell'apparato reticolo-fibrillare, non sono però rari i granuli situati nella zona emoglobinica periferica, al di fuori del corpo :finam~nte :fibrillare. I limiti periferici di tale corpo fibrillare, sono di regola ben distinti, senza p~rò avere sempre la regolarità che è nota caratteristica per i corpi nucleari dei preparati per striscio: sono invece frequenti le forme irregolari bernoccolute con accenni a p{·opaggini che direbbesi tendano a spingersi fin èntro il cerchio emoglobinico periferico. Fra gli argomenti che possono suffragare la de-

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cisa affermazione dell'arato.re, che il corpo cen· trale, per effetto delle riduzioni del sale· metallico adoperato, possa in realtà essere riferito a qualche cosa di nucleare, si può rilevare che la reazione a base di riduzione del cloruro d'oro in presenza di un acido, non è assolutamente una reazione di sostanza nucleare. Nei preparati presentati dall'O., caratteristico è il fatto che, mentre i nuclei dei globuli bianchi rimangono perfettamente scolorati, si vede invece di color roseo il loro protoplasma, e tale colore è in perfetta corrispondenza di gradazione col colore assunto dalla parte. esterna (area tondeggiante-corona-anello) degli eritrociti. È interessante studiare se la fine particolarità di struttura degli elementi del sangue normale abbia un riscontro nel sangue negli stadi patologici. Tali ricerche . sono in corso nel suo Istituto per pa1 te del Dott. Boccadoro. L'O. espone minutamente il procedimento di tecnica da lui impiegato per la ricerca, che rappresenta una derivazione dallo speciale metodo, comunicato alla stessa Società quasi 30 anni or sono, col titolo: « Di una nuova reazione apparentemente nera degli elementi nervosi ottenuta col bicloruro di mercurio» (adunanza del 2 maggio 1891). Di alcune speciali formazioni (parassiti?) che si riscontrano nel vitello delle uova della rana esculenta (Presentazione dei preparati).

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BOCCADORO. - L'O. ha fatto oggetto di una sua comunicazione la presenza di alcune speciali formazioni, che si riscontrano nel vitello delle uova di giovani rane aella specie rana escu. lenta. Discussione. - Sulle comunicazioni del professor Golgi prende la parola In dott. BoCCADORO. L'O. avendo avuto la fortuna e l'onore di osservare lo svolgimento delle inte-ressantissime ricerche del prof. Golgi riguardanti il sangue normale, ha sentito subito il-desiderio, com'è natutale, di trasportare queste ricerche dal campo normale a quello patologico. Ed ha infatti iniziato una serie di osservazioni sul sangue anemico e su quello di diversi altri stati patologici del sangue. Ma è più sei;iplice e si fa più presto a pensare certe esperienze che tradurle in pratica. L'O. non sarebbe nel vero se dicesse "di non avere ancora avuto nessun risultato; ha veramente già ottenuto qualche cosa, ma non tanto che le permetta trarne delle _conclusioni. Nel sangue anemico clorotico ha potuto mettere in evidenza, con una certa frequenza, nei globuli bianchi il centrosoma. Si presenta come un granulo nero, che per il suo aspetto, per l'alone chiaro che lo circonda, per la sua sede tipica nella concavità del nucleo . (in quei leucociti che presentano il


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IL POLICLINICO

nucleo a ferro di cavallo) può essere veramente considerato come un centrosoma. E come tale l 'ha11no riconosciuto anche alcuni Maestri, a cui l'O. ha avuto il piacere di mostrare il preparato. Quanto alla reazione centrale dei globuli rossi, devo dire che dapprima la reazione non · 1 iusciva in sangui anemici (ma forse q11esto era in rela. zione con la secchezza dello striscio fatto già parecchio tempo prima); recentemente invece in un sangue di anemia secondaria, pare che la. reazione sia nettamente positiva con qualche lieve mo dificazione del reperto normale. Anche la fibrillatura dei globuli rossi par~ sia una reazione positiva, forse un po' più accentuata nel sangue patologico. Non è possilibe però, per ora, cli trarne conclusioni, giacchè i reperti non hanno ancora quella costanza e quella evidenza che sono necessari per poter giungere ad una affermazione. Si farà un dovere però, appena potrà avere dei dati più sicuri, di comunicarli alla Società. A. GASBARRINI.

APPUNTI DI MEDICINA PRATICA. •

CASISTICA. Singhiozzo in emorragia meningea nel corso di una nefrite ipertensiva. Il singhiozzo è stato osservato in varie affezioni cerebrali : in emorragie con inondazione ventricolare, in tubercoli cerebrali, in tumori bulbo-protuberanziali. Lamy in tal caso pone il singhiozzo a fianco degli accidenti cardio-respiratori di origine centrale. Ga11dy e Lévy-Valensi lo osservarono nel corso di una meningite tubercolare, e 1' attribuirono ad irregolarità del ritmo respiratori<> per anormale eccitazione clei centri bulbari, in conseguenza di una loc lizzazione basilare peribulbare. Il singhiozzo degli uremici trova spiegazione nell'intossicazione dell'encefalo e del bulbo, analogamente al respiro di Cheyne-Stokes, ed agli altri disturbi respiratori. Spesso si osserva il singhiozzo nell'anuria dei calcolosi. J. rrapie (Gaz. des Hop·., n. 33 - 1919) lo ha riscontrato nel corso di una intossicazione epatore11ale acuta co11 iperazotemia, e, recentemente, nel corso di 11na di qu(\lle «epistassi meningee' (come da Vaquez e da Enneni son chiamate), in u11a di quelle emorragie meningee cioè t'he l'osservazione clinica svela oramai così frequenti. .l T el caso in questione si tratta va di un uomo di 59 anni, cameriere in t1n caffè prima, impiegato poi, strenuo alcoolista, nei c-ui antecedenti morbosi, sia ereditari che personali, non risultava nulla. ~l're mesi prima dell'ingresso nella clinica di To· losa ebbe un accesso di vertigine co11 debolezza agli arti il1ferioti. Il giorno dopo, non rimanendo traccia del di(20)

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sturbo, riprendeva le normali occupazioni. Entra in clinica il I9-2- 19.Jamentando da una settimana un senso di stanchezza, e, da 5 giorni, un penoso singhiozzo sopravveniente ad accessi il giorno e la notte, non accompagnato nè da vomito nè da rigurgito, ostinato talmente da fargli sospendere il lavoro. All'esame obiettivo notavasi di importahte un debordam ento dell'ottusità aortica di r cm. oltre il bordo destro dello ster110, il 2° tono aortico forte, il polso regolare, teso, duro. Fegato aumentato di volume. Nulla a carico nè della 111otilità, nè della s~nsibilità. Dei riflessi, abolito il faringeo, deboli i tendinei, normali gli altri. Albuminuria. La compressione del frenico non arresta il singhiozzo. Tre giorni dopo, ai fatti precedenti si aggiunge 1niosi ed 11na emiparesi d. con lieve partecipazione del 70 inferiore, ed in seguito, alito fetido, acetonico ; Kernig leggero ; urine con acetone. Praticata il 24-2 la puntura lombare, fu estratto liquido incolore, a fc,rte pressione, iperalbuminoso, con linfocitosi e globuli rossi. Il singhiozzo scompare subito dopo la puntura, m a la sera peggiorando le condizioni, si rende 11ecessario un salasso di 500 gr. di sangue, in seguito al quale il miglioramento fu manifesto; l'~zotemia risult0 di r.625. A 24 ore di dist~nza ricompare il singhiozzo . . Praticata una za puntura lombare fuoriesce liqui~ o emorragico con rari linfociti e o.66 di urea. Il singhiozzo scompare di nuovo. N ei giorni seguenti la d iuresi migliora, l'emipa· resi regredisce, il singhiozzo non ricompare. Il 5 marzo nuovamente sonnolenza, alito fetido, Kernig, anisocoria; salasso di 4 00 gr. di sangue . (azotemia 0.370); segue immediato miglioramento. La pi1ntura lombJ.re dà esito a liquido a pressione a11mentata con lieve linfocitosi, ip~albumi­ nosi. Qt1alche giorno dopo regressione quasi com. pleta dell'emiparesi, l'albuminuria diviene intern1ittente, ej un'ultima puntura lombare all'infuori di un lieve aumento di pressione del liquido mostra un liquor normale. Il malato torna a dieta normale. A spiegàre il singhiozzo, in questo caso, l' A. invoca l'elemento meccanico rappresentato dalla compressione bulbare determi11ata d alla emorragia n1eningea, e ciò 1°) per la scomparsa im1nediata del singhiozzo constatata due voJte in seguito alla puntura lombare decompre~siva ; 2) la ripresa del singhiozzo n el momento della seconda emorragia allorchè l'azotemia era divenuta normale. L, A. riconosce però che la patogenesi nel caso in menzione è più complessa, e risulta e dall'intossicazione bulbare (iperazotemia) e dalla com pressione bulbo-protuberanziale (emorragia meningea). l\'1oNTEL00~1E. ~

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S~ZIONE

Afonia Isterica associata con sifilide.

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C. Wolf e E. G. Breeding (] 01tr1 i . ..-Inte r. 111cd. .Assoc. I marzo 1919) riporta•no la .s1toria di 11n soldato di 36 anni eh.e clopo 1111 raffreddore ed 1111a ert1zi-0ne diag11osticata inorbillo, ebbe r aucedine, tosse e , poco dopo, perdita della voce . Dopo p areccl1ie reaziioni di \ Vassermann negati Ye, se ne ottennero cl11e positive : il pazietl/te confessò poi di a.vere avuto t111'ttJ.0era al pe11e, • n1o lti a11ni or so110. Venne istituito a1lora ttn tralt ame11to specifiie'o ; in segttito al quale l a reazione di V\Tassern1ann divenne negativa , mantenen·J0si tale. Perman e\ra però l'afonia : l'esame lariingologico non rivelava nulla <li anorn1ale tran11e la ipe11trofia cronica clell e t onsi lle ; all'esame nettrologico s i n otò leggera esag·eraz'ione del riflesso rottùl.oeo, seg110 di Ron1berg nia11ifesto, segno di Babinski e clono del piede asse11ti. Neg·ati\ e t11tte le altre ricercl1e cliiniche e biologiche. Dopo q11alche tempo ve1111e esaminata la l arittge sotto n-arcosi et erea , prea·vvisandolo cl1e gli sarebbe stata fatta l 'operazio1i.e : al risveg lio ri1co111inciò a parl are ed in seg11ito gli ritornò la voce norn1ale. Niella diagnosi differenziale gli AA. esclttdono la laringite ac11ta o cronica (per i1l fatto che n ess11n migliorame nto si ott enne co11 la cura looaJe) la Lari11gite tu bercolare (i1tizio st1bitaneo, assenia di clolore e cli segni laring·ei ~ poln1onari.) , tu111ori (esan1e laringolog i.cc 11egativo) e l a n eurite i11test iziale Rifili:tica del ricorrente (11esst1n mig·liora1nent-0 co11 la cura specifica). Non rima11e ch e la cliagnosi cli afo1ua i~terica confermat a· dalla rap ida gttarig ione c1opo anest esia . 1

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r. s. Segni premonitori dei parossismi epilettici. Sono generalmente caratteristici per ogni caso ed identici in ogni individuo, pur senza essere infallibili, nel senso che non sempre tien dietro ad essi I' accesso : però è raro che questo si produca senza essere preceduto d a quelli. Possono dividersi in cinque <'ategorie: 1) Segni' sensitivo-sensoriali. - Sensazione di freddo o di caldo, solletico ad una narice, alla pelle t>rurito genitale, dolori allo scroto, sensazione di picchiettamento sulla superficie cutanea. Dal lato degli organi d ei sensi, fotofobia, fosfeni, ronzii agli orecchi, iperacusia, sensazioni per lò più sgradevoli del gt1sto e dell'odorato. 1) S egni circolatort. P allore o congestione clel volto, rossori circoscritti, eruzioni di orticaria, · edenii delle mani, con cianosi. 3) Segni motor1. ~Sintomi di eccitazione, come tremori, scosse muscolari, stridore dei denti, am-. , miccamento d egli occhi; talvolta invece stanchezza

PRATICA

muscolare, indoJenzimento, pesantezza degli arti, imbarazzo della parola, fino all'afasia. 4) S egni viscerali e secretott. - Disturbi dige .. stivi (lingua saburrale, perdita d'appetito, bulimia, costipazione}, respiratori (senso di oppressione, di soffocazione, di bolo alla gola,•aa non confondersi con 1' isterico, sbadiglio, tosse incoercibile) ; palpitazioni, tachicar dia, ipertensione, crisi di salivazione: nella sfera genitale erezioni e polluzioni. Inoltre è stata segn alata l'ipotossicità dell~ uri.rie e l'ipertensione del liquido cefalo-rachidiano. 5) .. S egni psichici. - Cambiamento di umore e di caratt ere, uno o due giorni prima della crisi , irrit abilità, tristezza, depressione, angoscia, sonno agitato, con incubi, o pesante e prolungato. Oltre a questi sintomi p remonitori già conos ciut i, P. Hartenberg (P resse m édicaZe, 1 7 aprile i 919) ne cita altri che ha osservato in diversi ammalati. In alct1ni, uno od entrambi gli occhi si fanno più brillanti, con mid riasi pupillare, op· pure mostrano strabismo convergente. In altri si n ot ano a rrossam enti del n aso, d elle orecchie (specialmente dal lato dove si hann-0 le convulsioni più forti . Oppure si ha cianosi delle guancie; bat- . titi all'epigastrio ; altri hanno costantemente raf· freddore, che scompare d ue giorni prima della crisi ; altri · invece elevamenti di t emperatura di circa Y2 grado; un altro individuo osservato dal1' A. esponeva prima della crisi, dei grandiosi pro. getti p er l'avvenire. Questi prodromi curiosi non hanno soltanto valore documentario, ma anche una certa utilità pratica, p oichè preavvisando l'ammalato · od i fa. miliari della crisi immine!lte, possono prevenirne i pericoli. Sarebbe opp ortuno ricercare, per ogni ammalato, questi piccoli segni lievi e curiosi. i qttali indica110 che in ogni epilettico il i)arossismo è preparato da modificazioni intime, che si manifestano con variazioni funzionali. · r. s.

TERAPIA. Trattamento ambulatorio . delle ulceri croniche della gamba. l.o ntro c1uest a 11oi.osa infer1nità, che mette a pro,·a la pazienza del ·111edico e d~l malato, V. . 11clibert e Fot1qt1et ,(Presse 1n éd. , 8 maggio I919) co11siglia110 jl metodo seg·11ente. Si fa preparare la miscela : . Gelati1ia ; ossido di ZlllCO, a.111ido anagr. 10 G lirceri na ; acqtta . . • • • • • anagr. 40 . gr. 100 Silicato di potassio • • • • • • 1

Vi si aggiunge un po' di subli1nato o di aciclo salieiili.co per Wa. imputrescibi.lità . . Vi s i immergo110 de~l e fascie di garza ttn po' r,esistenti, p ·c-_ 1

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IL POLICLINICO

cedenteinente bollite, che poi si conservano in vaso chiuso. Al mon1-e nto dell 'uso si rammolliscono in 8i,cqua bollita alquanto calda e r.i spremono. Dppo aver ben detersa · la piaga, con acqua boll!ta, la si ~pol,Tera con una sostan1..a i111(•rte, e si proteggono i margini con delle striscioline cli sparadrappo, che evita lo stmppati..J.ènto 1d ~ll:a epidermide neofonmata, quai11do si leverà I 'apparecchi.o. Se :l a piaga è suppura.nte, si proteggono i tessuti vicini con una pasta, Ìil modo d.a -impedire l 'irrit:azio11e e la nlacerazio ue della pelle. Si fa poi la fasciatura circolare incomi11ciH.uclo dalle dita per ricoprire tutta la :~a1nba; si eviti una c:ostrizio11e, pure esercitand.o, in caso di edema, 11na l.e ggera compressione, g·raùatamente decrescente dal ·basso all 'a1to. Si può poi assicurare l'apparecchio con altra fascia leggermente elastica. Nel caso di piaghe molto sponcl1e si ri1111ova l'apparecchio ogni 4 giorni e poi ogni setti·mana. Qualche ora dopo 1~applicazione, l 'ammalato non ha più soffereuze, e può arnche attendere a•lle sue occupa~ioni; dopo q11alche medicatura, !-;pecie se l'i11dividuo ha eamnlinato, l'edema è scomparso, la suppurazionie è cessata, la piaga si è detersa e si va ricoprendo di epidermide neoformata; n el ~.aso di granttlazioni esuberanti, si toccano c-0n :nitrato d'argento. Raggiunta la guarigione, cl1e a11.cb e in casi in veter ati sì osserva dopo 2-8 settimane, si farà portar.e una f.ascia elastica, da pref1e rirsi alla calza per varici. Nel caso di semplice edemR 1da ''arici, i ris11ltati si ottengono a1icor più rapiclarue11te. fil . 1

L'uso terapeutico del muschio. Il muschio consiste nella secrezione dei follicoli prepuziali del M osèhus moschiferus ed è stato consigliato come deodorante, antispasmodico, stimolante diffusibile, sedativo, afrodisiaco. Trous~eau lo raccomandava specialmente nella polmonite degli alcoolisti, con sintomi cerebrali, Albutt e Rolleston lo consiè.erano come un buon stimolante, da sostituirsi alla canfora. Elsner lo ha trovato molto utile a dosi di sei centigrammi ogni 2-3 ore, nelle con dizioni di grande prostrazio11e con singhiozzo. La preparazione migliore del muschio è la tintura, che si prepara, secondo C. Allen (M edical R ecord, 1° marzo r9r9) con 5 grammi di muschio, 45 eme. di alcool, 45 eme. di acqua, aggiungendo poi alcool diluito fino a roo eme. La dose da som1ninistrare è cli 4 eme. ·110 dei gravi ostacoli contro l'uso del muschio è (22)

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il suo altissimo prezzo, dovuto alla sua scarsità: l' A. calcola che agli Stati U niti, prima della gue,r ra, ogni dose d i circa 90 centigrammi costava

una ventina di lire; si comprende che ripetendole circa tre volte al giorno si arrivava a somme abbastanza elevate. In ragione del prezzo esso viene spesso falsificato sia con r adici d i certe piante, sia con organi d i certi r atti: è stata anche fabbricata sinteticamente una sostanza - il triterziario butilt0luene - chiamata muschio artificiale. Tutte queste sostanzé però, se h anno un odore simile a quello del muschio, non ne hanno nessuna delle proprietà mediche. L'uso del muschio in medicina si basa unicamente su nozioni empiriche non controllate da alcuna osservazione, nè da alcuna esperienza: il principio attivo non è mai stato isolato. La sua azione più importante sarebbe analoga a quella della canfora, che è più nota e più accessibile e quind i da preferirsi.

fil.

MEDICINA SCIENTIFICA. Solfati e nutrizione. Quasi tutti i cibi contengono costituenti minerali od inorganici - di sodio, potassio, calcio, magnesio, ferro, cloro, ioà io, zolfo, fosforo - che si crede siano indispensabili per la nutrizione. La proporzione dei vari elementi varia moltissimo da un cibo ad un altro: cosi il latte è ricc<' di calce e povero di ferro; viceversa i cereali e la carne; anche la distribuzione del sodio e del potassio presenta fortissime oscillazioni. Pochi sono i cibi artificialmente privati di tutti i costituenti mine.:. rali: cosi lo zucchero e gli oli. • Osborne e Mendel (] ourn. Biol. Chem., r9 apr . r918) hanno d imostrato l'attitudine straordinaria dell'organismo ad adattarsi a quantità variabilissime d i sale .comune, ed avanzano l'ipotesi che questo comportamento possa aver luogo an.: che per altre sostanze minerali. Fatta forse eccezione per il calcio e per il fosforo, nulla sappiamo sui bisogni minimi, da parte dell'organismo, dei vari elementi. Una nozione è stata precisata da Daniels e Rich (Ibidem, 1918, p. 27): cioè gli elementi minerali, quali si t rovano allo stato naturale nei cibi, non sono sempre in grado di essere utilizzati convenientemente dall'organismo; in altri termini, non soddisfano sempre a condizioni ottime di utilizzazione. Difatti, malgrado la diffusione e l'abbondanza dello zolfo inorganico nei cibi, esso non è in grado di andare a costituire i complessi organici contenenti zolfo dell'organismo: par es. gli animali non sono in

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SEZION~

PRATICA

grado di utilizzare i solfati per ~ostituire lo zolfo della cistina, amino-acido di grande importanza nella nutrizione, C:erivato dalle proteine. Lo zolfo dev'essere fornito è'. alle proteine perchè sia utilizzabile, Queste dunque non forniscono all'organismo l'azoto, la cui importanza è fondamentale per la nutrizione, ma anche gl'indispensabili gruppi solforati. (Dal ]ournal Amer. Medie. Assoc., 8 febbr . 1919). R. B. q

POSTA DEGLI' ABBONATI. (r 103). Il novarse1iobenzolo 'nella malaria. - Al è ott. M. B. da O .: - Il novoarseno benzolo è stato adoperato nella m alaria da parecchi anni. ·rutti gli autori sono concord i nel rileva··e che con iniezioni ent· ovenose di novoarsenobenzolo (o. 45·0. 60) si riesce ad avere ragione rapidamente è.ella febbre, mentre dal circolo scompaiono i parassiti asessuati. Contro i gameti fino a poco tempo fa il rimedio è stato trovato inefficace. lVIa l'arsenobenzolo non si mostrava migliore della chinina nel prevenire le recidive, sicchè il suo uso era limitato solo ai casi, i1ei quali o da parte del malato vi erano segni di intolleranza chininica, op pure tielle emoglobinurie da chinino in malarici. Durante la guerra è stato adoperato, specialmente in Germania, contro parassiti chinino-resistenti, con buoni risultc:lti. È stata riconosciuta anche la sua grande utilità nei malarici cronici, con anemie secondarie gravi, ed il fatto era prevecl ibile per le n ote proprietà stimolanti sugli organi einatopoietici, che il salvarsan mostra, specialmente in piccole dosi. Recenti studi, non ancora co11tro1lati, avrebbero messo i11 evidenza che il n ovoarsenobenzolo è attivo contro i gameti di plasn1odium vivax, non ha azione parassiti ciò a contro le semilune e contro i gameti idi quartatJ.a; anzi, dopo le i11iezioni endovenose del rimedio, spesso si vedono pullulare in · circolo numerosi gameti semilunari che prima, in esami precedenti, non erano stati rinvenuti. Per la insufficienza del rimedio nel prevenire le recidi,re, e nel liberare il malarico dai gameti, il novoarse11obenzolo n on può essere sostituito alla chinina, ma al più essere ad essa associato (cura chinino- arsenobenzolica) nel d.ecorso della \unga cura di particolari malarici. Tra i più recenti contributi potrà riscontrare Schittene1m e Schlecht D. M. Woch. 18 marzo r9r8 Lehotay D. M. J.Voch. 17 genn. 1918; Mandochi e Maule, Munch. M ed. W och. N. 7, 1918. t. p. Al dott. A. G. da V.: In ogni trattato di chirurgia, di m edicina operatoria, di patologia medica, di tec11ica me.:iica anche no11 moderna, trove.r à indicazioni sufficienti e precise p er l'esecuzione della puntura lombare. (1104). Pitnlura lombare. -

Cosi nella patologia del Bergmann e Bruns, nella patologia meclica dello Striimpell (nota del professor Ceccherelli)~ nella seme:otica del Déjerine, nel vol. 10, sul midollo spinale, del trattato di Brouardel e Gilbert, per citare i libri più comuni, Le censir e razioni sulla semeiologia del Jiquor o sulle indicazioni curative vanno cercate nei corrispondenti capitoli; così per la semejologia sono utili i libri di i1europatologia, p er la semeiologia e per la cura i capitoli sulle meningiti (v. p. e.: Mohr e Staehelin: m eningite cerebro spinale).

t.

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p.

(1105) Punti dolorosi -nella colelitiasi . - All'abb. n. 888 : l) Ipocondrio destro; 2) ipocondrio sinistro; 3) epigastrio; 4) regione iliaca destra; 5) sotto l'arco costale d~stro; 6) angolo della scapola destra e region.e inerscapolare; 7) sommità della spalla destra ; 8) regione lon1bare d1èstra. fil.

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(rro6) I gien.e navale. Patologia esotica. All'abb. n. 4739: G. M. Belli; «Igiene navale», Milano, Società Editr. Libr., 1905 (L. 12,50). P. Manson: «Manuale delle malattie dei climi caldi», Ibidem, 191 l (I,. 20). F. Rho: «Malattie predominanti nei paesi caldi». Torino, 1896, Rosenberg e Sellier. R. B. (11u7) l\tla1iu·ali per i.1ufficiale sanitario. - Al1'abb . n. 8209 : Si è già risposto molte volte; il « Manuale clell 'Igienista » ,di l\ . Celli, con la coil·aborazione di altri (4 volumi; Unione tip. ed. Tor1no) risponde bene allo scopo. i. b. ( 1108) ..\1 . dott. R. l\tl . - S. Vendemiano. Anile A.11tonino. « Tra ttato di Anatomia topografica; Unione tip. editrice, Torino. l. b. (rro9). Periodici itt1iia1ii di odoritologia.. - Al dott. G . P., Zona di guerra : << ~\nnuali di O.dontolog·ia » direttore prof. l1. Chiavare ; Roma, via Veueto, 51; «La Stornar tologia >) clirettore dott. R. l'{oselli; Milano, via 'C arlo Cattaneo1, 2 . L. P. (1110) All'abbonato 980. Per manuali. di propaga.n da e volgarizzazione delQ 'igien·e si è risposto nel n. 23 . i . b. Erratum. - Prof. G. Sabatini: Mojerne vedute sull'etiopatogenesi e sulla terapia dell'asma bronchiale. - A pag. 677, 2a colonna, riga 43, leggasi: iperemia sclerale e congiuntivale, invece di : iperemia corneale e congiunti vali . (23) \


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IL POLICLINICO

CENNI BIBLIOORAFICI. (Nonstrecensiscono che

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libri Pe1'venutiindono alla Redazione).

Prof. V . GIUDICEANDREA. L'esame degli organi del petto e dell'addome . U n vol. in-16 di pag. 254. Roma, presso l'Amministrazione del « Policlinico ». I9I9. !,. 9 . Il libro che il p~of . Giudiceandrea presenta agli studenti ed ai medici pratici è piccolo di mole ma ricco di sostanza: due pregi che, quanèo s'accoppiano, si esaltano vicendevolmente. Questç> manuale porta in s~ l'impronta di un insegnante, che è a lungo vissuto in mezzo agli studen~i in1p~randone a conoscere i bisogni e le tende11ze. Ed è sopratutto fra la scolaresca, ne siamo certi, che questo libro avrà la fortuna ch e merita. Ciò che è anzitutto lodevole nell'opera del Giudiceandrea è la chiara visione che egli ha avuto della materia, che si propone di trattare e che ha quindi distribuita con un perfetto senso di proporzione dividendola in tre parti: ra Esame dell'apparato respiratorio,· za. Esame dell'apparato circolatorio; ·3a. Esame degli organi addominali. . In ciascuna di queste parti l'autore, con un criterio personale assai opportuno ed indovinato, ha voluto eliminare l'inconveniente derivante dal trattare insieme quanto n ell 'esame fisico è comune a tutte le malattie con quelle indagini che sono speciali per ogni forma morbosa; quindi ogni volta ha trattato prima la semeiotica generale, e poi, in tanti paragrafi separati, le singole modalità dell'esame fisico nelle diverse malattie dei relativi apparati. È evidente com e, con una simile disposizione nello svolgimento, si vengano a raggiungere tre effetti: la completezza delle diverse trattazioni, avendosi ogni volta sottocchio tutto quanto occorre per farsi il concetto d'insieme di un dato argomento; la rapida semplificazione, non occorrendo di andar a cercare qua e là nel libro quanto riguarda ogni singola malattia, la brevità, evitandosi inutili ripe· tizioni. Ogni capitolo è preceduto da sobri ricordi anatomici, ave11do avuto l'autore una particolare cura nel :fissare la posizione, i rapporti e sopratutto la proiezione esterna dei vari organi, aiutato in ciò da numerose e chiare figure schematiche, ed è chiuso dàlla·desuzione.degli esami funzionali, che a ciascun apparato si ricollegano, nella scelta dei quali si rivela ancora lo spirito pratico del libro, essendo eliminato quanto richiede tecniche, che non tutti possono o devono possedere, ed istrumentari che non sono 11ella dotazione corrente della pratica. I/autore che conosce quanto ardua sia l'arte del t11edico, non manca in ogni occasione di rilevare le difficoltà degli esami e di mettere sull'avviso circa le i11terpretazioni; di guisa che il lettore, oltre che imparare i dati obietti,,i della scienza, assorbe (~.J) I

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insensibilmente qualche ~osa, che contribuirà poi a formare in lui le principali doti del medico: la prudenza e la critica. g. s. Prof. A. Il Mesotorio. Un ,-ol. in-16'' , d.i pag. i29, con 49 !incisioni, r:ilegat0. U. Hoep1i ed. (Manuali Hoep.li), Milano. :Prezzo L. 2 . Il mesotorio come il radio è dotato di raggi ultra•penetrainti, i qual~ v en.g ono utilizzati a soopo t~rapeutico nella pratica medica. Esso sarebbé da preferirsi al rad1o rpercllè oltre il minor costo può fornire apparecchi .1 nolto più .forti in raggi. L' A ., nel suo lavoro, descriv~ Ì'azione di ques to impor.tante elemento, gli apparecch~ u·sati, e mette in ri'li.evo l 'jmportanza diel mesotor'i o fi,n <I ui poco ·r ioon·osci utia. N ella •p1a rte speciai1e tratta poi .} 'applicaziione pratica, che fornisce buon:i rist1.ltati :nel l.up11s, n.e l ch eloide, 111clle neoforn1azioni ma1igne, in \Tiarie dermatosi se1n·p lici (psoriasi , eczema c-ronico) ed in varie altr~ affezioni, tra ct1i, come ci risulta da comunicarioni .p ersonali ric·e vute, annoveriamo a.11ch e .l e congiuntivi.t i gra·n ulose. Numerose fotografie dimostrano chiara·t nente i buond risultati ottenuti. r. s . lVIASOTTI

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V A.RIA. Il potenziale nervoso. -

P. Voivinel (Progrès Médical, 22 ott. Igr8) sostiene che ogni uomo nasce con un certo grado di sensibilità e di affettività, o, in altri termini, di potenziale nervoso . Questo si manifesta in varie guise; ma come il succo degli alberi cerca sempre di espandersi; vincendo ogni ostacolo. Charcot, Janet, Freud, hanno dimostrato le conseguenze dannose che si determinano ostacolando queste manifestazioni, « bloccando l'affetto »: allorchè l 'eccitamento, l'energia potenziale, non riesce a· tradursi in atto per le vie naturali e non può essere dissipata per intero nella routine ordinaria della vita, si esprime in piccole manie, in passioni morbose e qualche volta anche in manife... stazioni artistiche. Tra i medici il «potenziale n ervoso » trova spesso un diversivo nell'arte; sono legione i medici consacratisi alla letteratura, alla pitt11ra, alla plastica ecc. \ ' oivinel cita tutta una serie di medici francesi. drammaturghi, poeti, novellieri ... ; chiude la lista con Charles Richet, lo scopritore del principio della sieroterapia e dell' ana-' :filassi, il :fisiologo insigne, che ha ottenuto dei premi • accademici per le sue produzioni poetiche. Queste manifestazioni « collaterali» servoll;O di <e drenaggio» al potenziale nervoso. Non vanno, dice l' A., al di là della « mestruazione dell'affetto» .•. Così egli conclude il suo curioso articolò: « una pianta :fiorisce, l'altra cestisce: quale ha maggior merito? È questione di opinioni. Domandatene al bruco ». · R . B.


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SEZIONE PRATICA

NELLA VITA PROFESSIONALE. 3. Nelle ·condotte d i disagiata residenza o di disagiato servizio è aggiunta una indennità annua di lire 1000. Per l'assicurazione obbligatoria contro le malattie. 4. Nelle condotte che abbiano un numero di L'Ordine dei Medici della Provincia d i Fi- abbienti inferiore af 500 è corrisposta una indenrenze - a norma di quanto fu deliberato nel nità di re..c;;idenza povera di lire 1000 annue. 5. Mezzo di trasporto, per i soli poveri, a caConvegno Regionale 4 maggio u. s. - ha inviato agli Ordini ed alle Associazioni 1\iiediche della rico del Comune. 6 . Aumenti quinquennali d i un decimo dallo Toscana un questionario riguardante il progetto di legge sulla Assicurazione contro le m alattie stipend io, salvo i diritti acquisiti e la liquidazione che sta per essere discusso dalla Commissione dei quinquebbi maturati. 7. Dove non sia possibile l'istituzione di uu Governativa. Il questionario riguarda: lo il principio che servizio notturno separato, retribuzione speciale informa la legge; 20 le modalità dell'assistenza da parte del Comune delle visite di notte fatte • • ai poven. medica (visite di controllo o a.Ssistenza sanitaria completa? ); 30 le richieste dei singoli Consessi 8. Assicurazione del m~dico contro gli inforinterpellati; 40 nomjna dei m edici :fiduciari tuni professionali a carico dei Comuni. · (per concorso? Senza limiti d i età? In quale altro 9. Ogni supplenza retribuita in misura u guale modo?); 50 le modalità del pagamento (a visita a quella del medico supplito. od a forfait ?) ; 6° la facoltà di scelta del medico; 10. Retribuzione separata di ogni servizio non 70 altre proposte · ed osservazioni eventuali. strettamente di cot;i.dotta. l 1. Istituzione del riposo quindicinale con Le indennità ai medici assimilati. supplenza da farsi dal medico della condotta • • v1cma. Il Ministro della Guerra ha stabilito che ai 12. In c~so di gravi ed estese epidemie, cor· medici assimilati le indennità di congedamento responsione, ai medici condotti, della stessa insono dovute, abbiano essi o no, prestato servizio dennità epidemia che venisse cohcessa dalla Dinell'esercito mobilitato. rezione generale di Sanità. civile ai propri medici inviati in servizio antiepidemico. I Medici condotti dell'Umbria. I Comuni saranno invitati a deliberare entro Si è tenuto a Terni un Convegno di rappresen- due mesi la detta trasformazione. Qualora tìatanti delle sei Sezioni circondariali dei M. C'. del .. scorso il termine dato non si fosse òttemperato l'Umbria, sotto la presidenza del dott. Feliziani. alla deliberazione richiesta, il Comitato direttivo Si è costituita la Federazione fra le Sezioni della Federazione delle Sezioni Umbre stabilirà Umbre, chiamando a far parte del Consiglio di- definitivamente i mezzi che tutta la classe si imrettivo i presidenti delle sei Sezioni circonila- pegnerà solennemente di seguire. Si è deliberato l'istituzione di un fondo di resiriali. Dopo animata discussione si è deliberato alla ste·nza pes la lotta a formarç il quale, ciascuno unanimità di presentare ai Comuni della Provin- inscritto alle Sezioni Umbre, verserà la somma cia la domanda collettiva della trasformazione delle di lire 200. Si è c}liusa la seduta con l'approvazione dei attuali condotte piene in residenziali, proponendo alle Amministrazioni comunali un capitolato-tipo, seguenti Ordini del giorno da inviarsi: l. Alle LL. EE. i Ministri di agricoltura, delredatto secondo il seguente schema: 1. Condotta per i soli poveri, considerando l'industri~ del commercio e lavoro: « I,a Federazioue provinciale Umbra dell'Assocome povere quelle famiglie che, a norma di legge, hanno di1itto alla somministrazione gratuita dei . ciazione nazionale dei medici condotti plaude all'indirizzo svolto dal presidente gener. dott. Marmedicinali. tinelli presso la Commissione di studio per l'assi2. Stipendio iniziale di lire 6000 annue per i primi 1500 poveri, non compresa in esso l'inden· curazione contro le malattie e fa voti perchè : « a) la legge trovi pronta attuazione secondo nità caroviveri, più lire 2 per ogni povero oltre i • • pr1m1 1509. le dette direttive;

Cronaca del movimento professionale.

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LL POLlCLINICO

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b) le condotte n1ediche siano di conseguenza

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alla elezione delle cariche. Alla presidenza fu chiamato il dott. F. Resciniti . Infine, su proposta del dott. Resciniti, fu · ap· provato alla unanimità il seguente ordine del • giorno: «La Sezione Sal =mitana dell'Associazione Nazionale dei M. C. riunita in solenne assemblea il giorno 8 giugno, aderendo pienamente al voto dell'Associazione Nazionale espresso nel convegno ultimo di Roma, considerato che le condizioni fatte dalle necessità attuali di vita, già indecorose, so110 rese ·sempre più insopportabili, chiede perentoriamente 1' abolizione detta condotta piena ed un mi·nimum di stVpendio in L. 6000 per le condotte residenziali, ed afferma la recisa deter• minazione di r icorrere a qualsiasi mezzo ove tale minimo di richieste non venga accettato entro un termine di mesi tre ». Fu. dato incarico ad apposita Commissione di presentare ed illustrare questo ordine del giorno al Prefetto della provincia per poter poi determinare la condotta da seguire.

.abolite e l 'assist enza sanitaria ai lavoratori e ai poveri sia còmpito dei medici :fiduciari delle assi.curazioni sociali pagati non a f 01'/ait, ma a mist1ra della prestazione d 'opera; cc e) i medjci condotti passino di diritto fidu<:iari delle istit uende Casse di malattia; « d) ad essi siano conservati tutti i diritti acquisiti d alla vigente legislazione sanitaria ». 2 . Alle LL. FE. i Ministri dell'agricoltura, del.. l'industria, commercio e lavoro: « Il Convegno delle Sezioni Umbre dell'Associazione n azionale medici condotti, riuniti in Temi il 15 maggio c. a., di . fronte ai sovraccarichi di prestazione d'opera, accumulati, nella legge sugli infortuni agricoli, a carico dei medici cond otti, p rot esta vi,,.amente contro le inique e non compensate esigenze; dichiara di agitarsi, di adottare ogni mezzo, non escluso in estremis il rifiuto collettivo e di non desistere dalla agitazione se no11 ad equit à r istabilità » . 3. Alla Presid enza centrale dell'Associazione nazionale medici condotti : « La Federazione ptoV'inciale U mbra dell'Associazione nazionale m edici condotti, àssociandosi RISPOSTE A QUESITI E A DOMANDE. ad analogo voto è ella Sezione milanese M. e~ dà mandato alla Presideuza c1i chiedere al Governo: . (7862) Inscrizione all'ordine di sanita1ii. - Dot« a) che. venga r iconosciuto alla Associazione tor G. Z. da C'. L'inscrizione all'ordine dei sanitari nazionale ~1. c. il diritto di rappresen tanza nel della Provincia è obbligatoria sotto pena della Consiglio di amministrazione dell a Cassa pen- inibizione dell'esercizio professionale. . . (7863) Acquisto di m edicinali. - Dott. V. C. A. S10lll; da C. M. Nulla si oppone che a E lla acquisti da cc b) che vengano aumentate le irrisorie att uali pensioni proporzionatamente all'aumento del una casa d i prodotti chimici i medicinali che pos · sono occorrere per la sua famiglia. Si andrebbe costo della vita; incontro a contravvenzione nel solo caso che gli << c) che venga a tale scopo a umentato il contributo annuo dovuto dai medici con1otti alia acquistati m edicinali fossero somministrati ad Cassa pensioni da lire 132 a lire 300 , e quello dei infermi estranei sia a domicilio sia in am bulaComuni da lire 1 32 a lire 600, analogamente al torio. (7864) I ndennità caro-viveri. - D ott. D. F . d a C. trattamento che lo Stato fa ai propri im1)iegati; di M. La Prefett11ra si inganna perchè l'indennità << d) che vengano computati gli anni d i servizio prestati presso pubblici ospedali e, come caro-viveri deve essere corrisposta da ogni Coper gli impiegati dello St ato, t ut ti gli anni pre· m11ne presso cui il medico Ìa servizio di condotta. stati in servizio iWlitare e al doppio quelli in lJnica condizione cui la relativa corrisponsione è sottoposta nel Comune ove non è titolare, è che servizio di guerra ». il posto sia previsto nella pianta organica debitamente approvata e p rivo di titolare, cioè man· I Medici condotti del Salernitano. cante e non già assente perchè chiamato sotto le Il giorno 8 giugno si riunirono in gran numero armi. Se si trova nelle condizioni volute ricorra i m edici condotti della provincia di Salerno, e contro il Decreto del Prefetto al Governo de4 Re. moltissimi altri aderirono alPimportante convegno, L' aumen to di . sti pendio portato dal D. L . del promosso dal presidente dell'Ordine, dott. rr ala- 1 0 febbraio 1918 è facoltativo pei Comuni. rico, dal prof. Pietro Copasso, direttore del « Pen(7856) Cura ed assistenza medica prestata ai pro ... siero Sanitario », e dal dott. R esciniti, medico fughi di gue11ra. - Dott. A. B. da P. Per la cura condotto di Rossigno. ed assistenza sanitaria che si presta ai ~rofughi Fu deciso anzit u t to d i costituire la Sezione Sa- d i guerra non compete alcun speciale compenso lernit ana dell'Associazione Nazionale dei M. C., ai medici con dotti a carico dei Comuni. I Prefetti aderendo alla Federazione Meridionale di N apoli. sono, però, autorizzati a concedere ad intervallo Dopo approvato il regolamento interno si passò di tempo clei congrui compensi in ragione del (26)


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SEZIONE PRATICA

lavoro sostenuto dal sanitario. Si rivolga, pertanto .al Prefetto della Provincia. (7857) Inde'lf.nità ca1'o·vive'l'i. -Dott. R. P. da N. Ella ha diritto alla indennità mensile cli lire lOO .se ammogliato, giusta quanto dispone il D. L. del 9 marzo 1919, che rese obbligatoria pei Comuni la concessione di essa a decorrere d al lo gennaio ultimo. In caso cli rifiuto o di ritardo del Co·mune nel rilascio del relativo mandato, rieorra .alla G. P. A. pei conseguenti provvedimenti di ufficio. (7858) Modifiche al capitolato sanitario . - Dottor F. F. da C. L' articolo 13, dell'ultimo capitotoldto, che, come Ella assicura, non fu notificato al medico e al chirt1rgo condòtto, dichiara che il detto capitolato sarà applicato nei singoli casi della nomina dei nuovi condottati del Comune. Poichè Ella trovavasi in servizio prima della sua attuazione non può essere obbligato ad osservarlo. Può, quindi notificare regolare atto giudiziario al Com.une con il quale in base al precitato articolo 13, dichiari di non voler sottostare a quel capitolato, il quale, a presci~dere che non fu, a suo tempo notificato, riguarda le nomine ft1ture e n on quelle passate. Ella, pertanto, seguiterà a prestare servizio con gli obblighi esistenti prima di andare sotto le armi e si avvarrà della sostituzione reciproca in caso di assenza. (7860) Assistenza sanita1ia ai profughi. - Dottor C. D. P. da C. Il collega di cui d esidera conoscere l'indirizzo è il Sig. Dott. Pietro Ciani da Portobuffolè. • (7861) I ndet;inità dti, cavalcatu'l'a. - Dott. V. T. da V. P. Il D. L. del 14 settembre 1918, N . 131I, non riguarda la indennità d i cavalcatura dei medici conclotti, come erroneamente Le è stato riferito, nè altro qualsiasi provvedimento legislativo si occupa di tale argomento. Il citato Decreto riguarda le indennità di missione da corrispon· .clersi a~li impiegati civili e militari dell0 Stato. (7865) Pensioni previlegiate. - Condizioni per ottenerle. - Dottor O. M. da P. S. G. Per ottenere tanto la pensione privilegiata quanto la indennità bisogna dimostrare che il medico-condotto per malattia contratta in servizio o per altra cau sa, sia clivenuto inabile a rimanere ulteriormente in carica. Questa circostanza sarebbe indubbiamente esclusa se il medico-condotto all'atto della liquid azione si trovasse tuttora in servizio. (7866) Pensioni di rivefsibilitcl. - Entità.-Dottor A. S. da A. - Nessun D. I,. stabilisce aumenti nello ammontare delle pensioni dei sanitari pre~ morti. Un decreto del genere esiste solamente per le pensioni dovute ai funzionar.i governativi ed alle rispettive vedove e figli. (7867) Indennità caro-vive,r i .. Dottor N . G. da S. R. - A vendo la madre e la sorella a totale

suo carico e conviventi Le può competere la in dennità mensile di lire 100 per caro-vivere. (7868) Indennità caro-viveYi. - Dott. G. C. da B. - Anche per coloro che sono provvisti di stipendio superiore alle lire ro,ooo è stabilita la indennità caro-viveri di cui al lo comma dell'articolo lo del D. L. del 14 setten1bre 1918, N° 1314. La opposizione del segretario comunale non ha, quindi, ragione di essere. Al riguardo è applicabile l' articolo 2° del precitato D. L. (7869) Indennità cafo-viveri. Dottor R. C. rta P. C. Avendo diverse persone di famiglia conviventi ej a totale suo carico, Le compete la indennità caro-viveri mensile di lire roo e non quella di lire 55. (7870) Ufficiale sanitario. - Dottor L. V . da M. Non essendo ancora possibile bandire il concorso per la nomina dell'ufficiale sanitario si deve procedere, in caso di necessità, a mezzo di i~carichi provvisori. E pertanto, diventando Ella libero esercente, ben potrebbe essere preferito al meclico condotto nell'esercizio delle funzioni di ufficiale sanitario. Le spetterebb e, n aturalmente, l'indennità di lire 1000 annue stabilite dal capitolato, aumentate del doppio p er effetto della recente indennità ~aro-viveri. Trat tandosi di indennità e non di stipendio non Le compete l'aumento del 30 %. Può rimanere inscrit to alla Cassa di Previdenza, alla quale il Comune avrft indubbiamente corrisposto il proprio contributo. (7871) Nomina ad interino. - S ervizio militare. Dott. L. C. da C. A. - Tenuto conto che la nomina a d interino era a tempo determinato, e, cioè, fino allo espletamento del concorso per la nomina del medico condotto titolare, e tenuto conto della circostanza che il Com une conosceva i suoi. impegni militari prima che procedes~e alla nomina tem~ poranea, si può ammettere che per questo caso speciale si abhia il diritto, ritornando in paese, di rinrendere servizio e di continuarlo fino a quando .. non si sarà provveduto alla nomina del medico titolare. Doctor JusTrTIA. Servizio medico-militare. - All'abb. n . 6787 : Nessuno può sapere le ragioni per le quali il Comando Supremo non ritiene di aderire a ·concederle la licenza straordinaria che pur le era stata data dal Ministero. In ogni modo il congedamento dei m edici della classe 1883 che è ora in corso risolverà la situazione favorevolmente per lei. All'abb . n . 9462: Come già più volte si è risposto il diritto a partecipare ai corsi di integrazione nessuno può contestarlo, ma, in pratica, non sembra che finora nessun ufficiale medico neolaureato sia stato dimesso dalla zona di guerra per seguire tali corsi.


IL

POI~ICLINICO

Al dott. R. M. da C.: Si tratta di un quesito che esula in gran parte da questa rubrica. Comunque a me sembra che il miglior partito cui Ella possa attenersi sia di presentare domanda di pensione, esponendo t~tto il suo caso al Ministero dell'Assistenza 1\ililitare, che è il solo competente a risolverlo. All'abb. n. 5431: Secondo le ultime djsposizioni Ministeriali Ella ha diritto all'indennità di congedamento commisurata al periodo di servizio prestato. M. G. I

Avvertiamo che : non si risponde non si risponde non si risponde mento personale; non sì risponde

ad anonimi; a quesiti che riguardano terzi; a quesiti d'indole esclusivaprivatamente.

CONDOTTE E CONCORSI .. R. Istituto veneto di scienze, lettere ed arti. CONCORSI A PREMIO. Premi di fondazione Balbi-Valier. - Sarà conferito un premio d'italiane lire 6000 all'italiano che avrà fatto progredire nel biennio 1916-1917 le scienze med iche e chirurgiche, sia colla invenzione di qualche istrumento o di qualche ritrovato, che valga a lenire le 11mane sofferenze, sia pubblicando qualche opera di sommo pregio. Il premio è fuori concorso. La Commissione riferirà nella adunanza solenne dell'anno accademico 1919-1920. Per il biennio 1918-1919 sarà conferito un premio di lire 3000, sullo stesso argomento. Il premio, è per concorso. Il premio non può essere conferito ai membri del R. Istituto Veneto. Scadenza 31 dicembre 1919. Premio di fonda~ione Angelo Minich. - Concorso pel triennio 1917-1919, riservato ai soli cittadini italiani, per i migliori apparecchi ~rti:fìciali originali, od anche, se già conosciuti o in uso, notevolmente modificati o perfezionati, atti a rendere meno gravi le condizioni dei mutilati. Il concorso rimane aperto a tutto il 31 dicembre 1919. Al premio di lire cinquemila assegnato dal R. I stituto, sono aggiunte altre lire cinquemila per generosa oblazione del benemerito cittadino americano R. L. Cottenet. Il premio quindi risulta di lire lO,ooo. Concorso pel triennio 1919-1921: portare un notevole contributo alla :fisiologia dei vasi sanguiferi. Il concorso re..c;;ta aJ.>erto a tutto il 31 dicembre 1921. Il premio è d i lire lo,ooo. Al concorso non possono partecipare che Italiani, e vi sono ammessi pure i soci corrispondenti del regio Istituto. Medico giovane, otto ·anni di laurea, accetterebbe interinato ben retribuito, in Comune senza frazioni. Indirizzare offerte, condizioni alla Farmacia Carimini, Arcevia (Ancona}. L'OspeJale civile di \Tenezia cerca due medici assistenti per l'Ospedale Tubercolosi. Rivolgersi per schiarimenti alla Direzione Sanitaria. ' (28)

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NOMINE, PROMOZIONI, ONORIFICENZE.

Il Consiglio Direttivo dclla Lega delle C.roci Rosse interalleaite ha nominato direttore gene-· rale sir David Henderson, tenente generale m€dico d·e ll 'Esercito Inglese.

Quale suçcessore di Kobert alla cattedra di farmacologia di Rostock è stato chiamato il prof. Trendelenburg, di Friburgo. Sono abilitati alla libera docenza i d.ottori: Austoni Amatore in clinica chirurgica a Padova; Battistelli Luigi in psichiatria e clinica psichiatrica a Roma; Coppola Antonio in elettroterapia e radiologia a Napoli; Fici Vincenzo in patologia me~ica a Palermo: Mazzolini Ezio in patologia medica a Roma; Para,ricini Giuseppe in clinica. delle malattie net'Vose e mentali a Pisa; Sodo Gaetano in patologia medica a Napoli. Sono autorizzati a trasferire la libera docenza {dottori: Fontana Mario in terapia fisica da Padova a Roma: Marogna Pietro in patologia chirurgica d a Pisa a Parma ; -Pastega Antonio in. clinica oculistica da Mod€"na a Roma. Il dott. Matteo Simone, chirurgo ostetrico in· Roma, capitano medico, è stato nominato cavaliere nell'Ordine della Corona d'Italia per speciali benemerenze acquistate in guerra. Rallegramenti.

Ann21li d' Igiene Periodico mensile.

SOMMARIO del fase. 4 (aprile): Memorie ot'i'ginali : F. RHO, L'epidemia d'influenza. nella Marina militare italiana. - M. PERGOLA~ Indagini e considerazioni su alcune proprietà del bacillo difterico con speciale riguardo ai: granuli metacromatici. - G. VOLPINO, Sopra alcune proprietà infettanti dello sputo nell'influenza. Studi e riviste generali: A. SCALA, Beriberi e malattie da carenza. Questioni del giorno : r~. V~RNEY, La giornata di 8 ore. Recensioni: Microbiologìa - Epidemiologia e profilassi generale (Tubercolosi - Malattie veneree) - Igiene scolastica. Resoconti di Accademie e Società. Rivista bibliografica. Legislazione e amministyazione sanitaria.. Notizie . . Ricco fascicolo di pagg. XXll-72. • «

Abbonamento annuo agli Annali d'Igiene » L. 20; per i nostri associati L. 12. 50. D n faqcicolo separato L. 2; per i nostri associati L. l . 50. Indirizzare le commissioni alla nostra Amministrazione (via Sistina, r4 - Roma) ..


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SEZIO:Si ltUATICA

La lotta antialcoolica agli Stati Uniti. •

111 fatto di legis lazi,o ne sociale, agli Stati Unilti non si scherZ:a ; cou\-inti <1ei danni provocati dal1'alcoolis mo, aizzati dal1e focose società di temJieranza, a iutati dal presidente V\1ilson, affatto astemio, che nei pranzi t1fficiali ha sostiltuito lo s pumegg·iarute Cha1npag·ne co11 dei miti sciroppi, gli americani hanno votato una legge che vieta assolutamente le beva11de alcooliche. La draconiana proibizione entrerà in vigor.e ii1 1 ° luglio ed, a quanto pare, sarà , mantenuta perchè occorrerebbe per m odificarla una forte mag·gioranza impossibile ad ottenersi. Lia gra\-e decisio11e i1on ma11ch.erà di solle·vare e11ergrche proteste e già si annunzia che importantissimi sindacati operai - metallurgici, mec~nici, cartai, ecc. annunziano il loro propos ito di metter~i in sciopero, se i1l decreto non ·viene abolito od attenl1ato . Nè più miti propositi m anifestano i birrai, cl1e 11anno intrapreso una vivace campagna, dicl1i.a rando di non ' roler sottomettersi1 alla 'legge. · Ora, pure essendo agli antipodi di que11e misere me ntalità che sostengono il diritto di ubriacarsi, ci sembra che i provvedimenti americani siano alquanto esagerati e vadano troppo oltre il segno, colpe11do ancl1e le oneste abitudini di una grande quantità di gen1te. Ché s i' eliminino i liquori ad ·alto contenruto di .alcool, in cui la tossiciltà è at1mentata da ~mpurezze o da altri prodotti, è più che g iusto e tutti noi non possian10 che sottoscrivere pienamente alle proposte di sopprimere queste cau se di gra,re intossicazione e di funesta jattura per la razza. lVfa la pretesa d1 impedire ch e .ill. p acifico cittadino, inaffi i suoi pasti fra le pareti domesticl1e con u11 modesto bicchiere di vino , appunto p erchè eccessi,1a, potrà riuscire dannosa percl1è finirà con lo spronare alla r eazione, e ad ogni sotterIugi10 per elludere la leg·g,e . L'uso di moderate quanti,tà dii alcool, sotto fo11ma di vino, 1consumato durante i pasti, n on può del resto riten ersi nocivo ; a nch e questo, al pari del consumo di tabacco, caffè, t è, ecc., costituisce uno degli eccitanti di cui l a nostra razza sente ill bisogno.' L'importante è di• frenarne l'abuso e soprattutto, a parer nostro, di impedire ch•e il virLO ' '·en ga tracannato nell.g.. osterie, dove esso è bevuto per vizio •e 11ou C·OllTie un elemento d·el pasto. ...<\. tale proposito s•ar ebbe necessario modifi1ea.r e la nost ra insi pirente legge sul riposo festi, 0, secondo la quale è impossibile a cquis tare un oggetto di prima necessità ma è ben lecito ubriacarsi ed intossicarsi in ;tutte l,e osterie, in tutti i bar rigurgiita11ti p1er la folla 1

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domeni.cale e per quel ~.a glese. Au g·uriamoci che anche energia lna 0011 un sano impedire il dilagare clella l ismo.

del futt1ro sabato in1da noi si provYeda con se11so cli equi1ibri·o a d triste ·piaga d·ell'alcool NDEX.

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Orgauizzaizione e funzionamento dei dispensari di igiene sociale. L'utilità dei d i&{>ensari era già stata dimostrata prima della guerra, sebbene la loro opera si fosse limitata alla lotta antitubercolare. Allo scopo di porre un riparo ai gravi danni portati dalla guerra. Armand ·Delille (Bitllet. de l' Académie de médicine 22 apr. 1919) propone che la loro opera benefica venga integrata con l'aggiunta di sezioni per l'igiene infantile e per la profilassi· antivenerea. L'A. considera l 'impianto di dispensari per la lotta antitubercolare e contro la mortalità infantile: essi debbono comprendere locali diversi per le due sezioni ed avere un'unica direttrice che debba anche curare lo schedario d'inchiesta sociale e medica delle famiglie. Le consultazioni sono destinate ai tubercolotici, ai neonati sani, ai bambini malati, alle donne incinte. La sezione antitubercolare avrà una o più visitatrici, che recandosi a domicilio daranno consigli e cure ai tubercolotici, facendo applicare i dettami dell'igiene. La sezione d'igiene infantile dovrà possedere un personale pratico istituendo una vera divisione del lavoro e cioè: r) una visitatrice d'igiene (le.. vatrice) per il servizio prima della nascita, sotto la direzione di un ostetrico; la visitatrice manderà le donne incinte alla consultazione e, per mezzo di visite regolari, le preparerà materialmente e moralmente ai doveri della maternità; 2) una visitatrice d'igiene per poppanti sani, la quale assiste il medico (ben e al corrente nell'igiene infantile) durante la consultazione, e si reca a domicilio delle madri per insegn are l'importanza delle regolarità delle p oppate, la preparazione delle pappe, le cure per la pulizia, l'aereazione dei locali, ecc.; 3) un'in fermiera visitatrice che deve ·aver fatto degli studì seri ed una buona pratica negli ospedali, che si recherà a domicilio del bàmbino malato per aiutare la madre a curarlo e per fare eseguire le prescrizioni • grandi città la stessa visitatrice del medico. Nelle non dovrà occuparsi dei bambini sani_ e dei malati; queste visitatrici potranno poi essere aiutate da volontarie ausiliarie. Nelle grandi città, di oltre roo mila abitanti, i dispensari saranno diversi, con giurisdizione su determinati distretti, divisi per estensione e per numero d i abitanti, v i potrà essere un ufficio centrale, con una squadra volante d i infermiere spe(29)

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IL POLICLINICO

cializzate per le malattie infettive, che potranno venir chiamate nei diversi distretti. Nei dispensari tubercolari, una sola infermiera purchè provvista di adeguati mezzi di trasporto potrà cumulare il servizio antitubercolare e quella di assistenza e di igiene infantile. La direttrice del dispensario dovrà tenersi sempre in rapporto con le diverse opere di assistenza pubblica e di carità privata, per potere p. e. inviare un tubercolotico al sanatorio, un bambino anemico in campagna, far distribuire del latte, dei vestiti, in modo da ottenere una effica~e cooperazione d tali opere d'assistenza. Il momento attuale è in condizioni assai favorevoli per il reciutamento d'un personale scelto, fra le infermiere della Croce Rossa, che, dopo essers dedicate ai feriti, sono pronte a consacrare la loro attività alle opere di assistenza e di igiene sociale

fil.

·r!OTIZIE DIVERSE. 11° Congresso Italiano di Radiologia Medica. Questo Congr_esso indetto dalla Società Italiana di Radiologia Medica si terrà in Genova dal 20 al 22 ottobre c. a. Al Congresso saranno unite una mostra tecnica ed una scientifica. Alla prima sono state invitate le principali Case costruttrici italiane ed alleate, alla seconda confidiamo prenderanno parte tutti gli Istituti italiani della specialità e tutti i radiologi che abbiano casi interessanti da dimo~trare . Il Comitato esecutivo è presieduto dal prof. V . M aragliano. Il programma dei lavori comprende il discorso inaugurale del sen. prof. Edoardo Maragliano; una conferenza del prof. F. Ghilarducci di Roma su I fondamenti biofisici della Radioterapia; due relazioni: La Dosimetria in Radiologia del prof. C. Ceresole di \'"enezia e Il quadro radiologico della titbercolosi polmonare del prof. Paolo Alessandrini di Roma; le comunicazioni distribuite nelle varie sedute a seconda degli argomenti trattati. Sono ammessi a prendere parte ai lavori del Congresso: medici, biologi, fisici, ingegneri, tecnici e tutti coloro che si interessano dello sviluppo scientifico e pratico della radiologia medica. La tassa d'iscrizione è fissata in L. IO. I Soci della Società di radiologia medica che hanno pagato la quota per l'anno r919 sono di diritto iscritti al Congresso. I Congressisti che hanno pagato la tassa di L. ro ed i soci della Società Italiana di radiologia medica sono membri effettivi del Congresso: essi partecipano alle sedute del Congresso;. possono fare comunicazioni, usufruiscono, dato che siano ottenuti, dei ribassi di viaggio e di tutti i vantaggi concessi ai Congressisti e riceveranno a suo tempo gli atti stampati del Congresso. Possono inscriversi al Congresso anche persone della famiglia dei Congressisti, come l\Iembri Aderenti, col pagamento <lella tassa di L. 5. I ~Iembri Aderenti possono i11terye~re alle sedute senza prender parte alle discuss1on1 ed ai voti; usufruiscono dei ribassi di ,·iaggio e di tutti gli altri vantaggi accordati ai

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Congressisti. Per qualsiasi altra informazione rivolgersi al Segretario Generale del Cogresso dott. Giacomo Pesci - Genova, Ospedale Pammatone.

Soeietà per lo studio deIl 'alimentazione. A Firenze si è costituita, in una sala dell'Istituto di fisiologia, la preannunziata « Società per lo studio della Alimentazione », il cui scopo è d i accentrare e coordinare tutte le ricerche su questioni scientifiche e P.ratiche riferentisi alla alimentazione dell'uomo e degli animali, di mettere a contatto fra loro i cultori delle singole discipline ~on riunioni e colla pubblicazione di un periodico e di volgarizzare con opportune conferenze popolari le fondamentali nozioni e norme igieniche sulla alimentazione, purtroppo ignorate dal nostro popolo.

Norme per i regolamenti sull'igiene del lavoro. Il n. 818 della Raccolta Ufficiale delle leggi del Regno contiene un Decreto che detta le norme per la compilazione del Reg. Gen . e di quelli speciali sull'igiene del lavoro e stabilisce le penalità per le contravvenzioni .

Soppressione dei Comitati sanitari regionali. Il Bollettino Militare Ufficiale pubblica il decreto col quale col primo giugno r9r9 sono soppressi i IO Comitati Sanitari regionali istituiti col decreto ministeriale del primo agosto Igr5. Le funzioni dei cessati Comitati sanitari regionali saranno assorbite dai Direttori d i sanità militare dei Corpi di armata territoriali.

Dispensario antitubercolare a Napoli. Il 10 giugno fu inaugurato solennemente a Napoli il primo Dispensario antitubercolare, in Piazza Salerno a m are. Intervennero alla cerimonia molte autorità e notorietà. Ft1rono pronunciati parecchi discorsi. L'impianto ed il funzionamento dell'Istituto sono degni della grande metropoli.

L'Ospizio marino di Valle Otra. Il Comando Supremo nell'intento di co11tribuire ad assicurare il sollecito funzionamento dell'Ospizio Marino di \ Talle Otra (Capodistria), in modo che la benefica istituzione possa entro il più breve tempo dare ricovero e ristoro ai bambini rachitici e scrofolosi ed agli orfani di guerra della \ Tenezia Giulia, ha concesso alla Società degli amici dell'infanzia di Trieste> a cui l'Ospizio appç.rtiene, una anticipazione d i L. roo mila per far fronte alle spese di restauro e di arredamento.

Una casa di cura per impiegate e commesse. .

Si' è inaugurata a J.\IIilano una nuova benefica istituzione sorta nel raccoglimento operoso di un piccolo Comitato di signore. La prima idea fu modesta: raccogliere i fondi per istituire un ambulatorio per le giovani impiegate e commesse; un ambulatorio in cui le ammalate non venissero solo visitate, ma anche sorvegliate e messe nella possibilità di seguire le cure prescritte.


[!\NNO

XXVI,

:B'ASC. 2i]

SEZIONE PRATICA

L'idea prima, appena applicata, mise in luce una necessità maggiore: quella di costituire per queste figlie della piccola borghesia addirittura un ospedale. Il ceto piccolo borghese pur non avendo mezzi di vita propri, nè lar.ghi guadagni, è escluso dal go .. dimento di ogni forma di beneficenza. Nel caso delle impiegate e commess~, ad esempio, esse non hanno diritto di essere accolte nell'Ospedale se non pagando una retta giornaliera di lire I o. Dall'idea dell'ambulatorio si passò così a quella di una casa di cura che oggi è un fatto compiuto mercè l'interessamento di un Comitato presieduto dalla contessa Carla Visconti di Modrone e del quale fa parte il maggiore medico prof. Forlì, che ha cooperato con la sua competenza all'allestimento della villa secondo le ·esigenze scientifiche ed igieniche. La villa sorge in fondo alla via Buonarroti. In tre piani sono distributi in belle camere i ventisette letti che rappresentano la efficienza dell'ospedale; efficienza di capacità soltanto per ora, perchè lo stato patrimoniale della istituzione permette solo il funzionamento di una parte dei letti disponibili; ma il Comitato confida n ella generosità cittadina per potere far presto funzionare la casa di cura al completo.

Cardiologia militare.

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nostro collaboratore ed amico Prof. Giovanni Galli ha assunto servizio all'ospedale principale di Roma (Celio), in qualità di cardiologo. Siamo lieti di constatare che la Sanità militare abbia così riconosciuto l'importanza dello studio delle malattie della circolazione nei militari.

Infortuni della gente di mare. Un D. T~. inserito nel n. 638 della Raccolta Ufficiale delle I-4eggi e dei Decreti modifica alcuni articoli del Regolamento 13 marzo 1904 per l' esecuzione del T. U. della legge negli infortuni degli operai sul lavoro, con riferimento agli equipaggi.

Un sanitario ferito da un pazzo. Un degente nel manicomio di Alessandria ha tentato di uccid re il dott. Lorenzo Gualino, primario del manicomio stesso. Il feritore dieci anni or sono tentò di uccidere un prete; nel dicem~re 19r1 aveva tentato. di ~a­ gliare la gola al compianto direttore del marucormo, prof. Frigerio. Il dott. Gualino venne ricoverato nell'ospedale civile con due gravi ferite, una delle quali al torace. Il referto medico dette prognosi riservata.

Medici in servizio coloniale, 2. - Totale medi~i, 377. Gli studenti in medicina e chirurgia morti sono 216 (compresi 40 aspiranti che non figtrrano tra i m edici chirurgi di cui sopra). Vanno aggiunti: chimici farmacisti (40) , ,-eterinari (23), studenti in chimica (26), studenti in veterinaria ( 22), religiosi (40), ufficiali non sani mri adibiti ai servizi della C . R. (11). . Nel. personale d'assistenza delJe unità Sanitarie i morti sono : dame del Sovr. O. di ìVlalta, 1 Infermiere volontarie di altre isitituzio,n i di beneficenza, 6 - Sottufficiali, caporàli e soJdati di S.a nità uccisi nell'esercizio delle loro mansioni e decorati al valor mi·l ., 132 - Sottuffì.-ciali, caporali e soldati di Sanità morti per malattia contratta (dati incompleti), 20 - Sottufficiali e militari delQa C. R. Italiana morti per ferite e per malattie oontratte, 120. Di questi 1060 morti circa 300 furono d.e corati al valore mi·l itare o con medaglie di benemerenza della: salute pubblica, con la croce di guerra o con onorificenze estere. Dei 377 ·medici chirurgi defunti oltre 30 morirono lontani daIDa m·a dre patria o prigionieri in Austria-Ungheria o in Germania o travolti d ai gorghi del mare o in Libia, Albania, Macedonia o altrove. Dal complesso dei dati finora r acoolti risulta evidente che 'la famiglia sanitaria italiana ha dato un conitributo enorme di morti durante la gt1erra che ha funestato il mondo intero. Contrariamente alle precise norme sancite dalla Conve nzione di Ginevra, risulta ch e non p.o chi sanitari muniti di evid·enti simboli di neutralità venn,e ro barbaramente massacrati mentre ser enamente attendevano al loro pietoso ufficio e che non poehe navi mercantili vennero silurate nel1' Adriatico e n el Mediterraneo e convogli di feriti mitragliati ferocemente dal barbaro nemico. -

1

È morto, vittima del dovere, il dott. LESEN BONA VENTURA, in seguito a tifo esantematico contratto nei curare i prigionieri austriaci adibiti a lavori agricoli. Era un l)rofessionista apprezzato, sollecito in specie degli umili cui consacrava le sue migliori • energie. A. S.

A 61 anni è morto il neurologo dell'Università di Berlino, pr<;>f. ~E~ O~P~N~E~, notissimo per i suoi numerosi lavori scientifici, per la sua abilità didattica, per il suo trattato sulle malattie nervose.

Quanti sanitari sono morti durante la guerra. Il giornale L'Italia Sa1iitaria di Roma ha pubblicato una statistica die lle perdite subìte dallla classe sanitaria durante la guerra. A tutto il 20 gennaio 1919 figuravano 1norti in guerra 1060 membri della famigJia sanitaria italiai1a, b enchè alcuni dati si.eno ancora incompleti. L:a cifra va così divisa : Medici del R. Esercito, 317 - Medici della R. Marina, 10 - Medici della Croce Rossa Italiana, 42 - Med!ici del sov. Ord. di Maltai, 2 -- Medici della R. G. di Finanza, 1 - Medici della Marinai Mercantile, 3

È morto, or è qualche tempo, a Cop.enhagen,

ORAZIO FLETCHER, noto per .1a vivace propao-anda fatta in favore della riestrizion•e della di1~ta e della masticazione prolurtgata. La pratic~ del :fletJCherismo si è diffusa specialmente negl~ Stati Uniti e nell'Et1ropa del Nord . Il Fletcl1er aveva altr esi .co1upiuto, ~lla . Unive1:sità di Yale e di Cam1)ridge, una seri~ d1 eSJ?er1n1ent11 che conferma,1a110 le stte teorie. Ultimamente' faceva pair te della Co1nn1issione p er l'alimentazion,e del Belgio. F. A. 1

(3i)


IL POLICLINICO

[ANNO XXVI,

FASC.

27]

Rassegna della stampa mediea. Ri11. Espafi, de Med . }' Cir., feb.: R apporti tra ossessione e p sicosi maniaco-depre&siva. f)tJll. Ivlal . Oreccliio ecc., feb . CITELLI: Stenosi ipoglottica catarrale cronica dei bambi11i. Paris JVléd., 8 mar. PArssEAU e I-IuTINEL : La men :ngite malarica. - DBNÉCHA u : Pseudo-orecchioni . - VoisrN e DENI-IAMON: Valore terapeutico del riflesso oculo-cardiaco. A 111eric. f ourn. of Care for Cri·pples, n . 2 . HARPER : La rieducazione. - CHASTAUD : La scuola di Kantes per mutilati. - ìVfc lYiuRTRIE : La • r esponsabilità sociale nella riabilitazione dei muti:laiti. A rcli. d. Mal. du C.~oeur, ecc., genn . LECONTE: L'.a ttitudine funzi·onale cardiaca dei tachicardici. - ·BAILLARD : L.a circol azione retinica. ...4 ·r ch. di Ortopedia, II. BASSETTA : Patologia e cura dei monconi di amputazione. Presse Méd., 13 mar. PAGE e GAUCKLER: G lJi ast enici della guerra . La Stomatol ., gen. AVANZI: E le1nenti di compenso. - DE VEccnrs : L 'apicect on1ia. Ri'V. Ospedaliera, 31 gen. BELFANTI e "'{,"Af..A(~\JSSA : Poliomieli.te ant eriore acuta. _4 nn. d' I gie1ie, 31 gen. SANARELLI : Pat oge11esi del colera. - CARPANO, SAMP1 1~1'RO : Sull ·1nfiuenza. La Rif. [i.IJed ., 15 mar. GIORDANO: Sulla fognatura addominale-. - SEGALE: Sindr<nn:i gra,1i gripp ali e ipersensibilità per lo str·:~p t' )Coc _·11:; pa11demic11s . - ARADAS : La blumetile reazione nelle urine degli ai11malatì d'influenza. La Presse 1.VIéd., ro ntar. LE DA1vrANY : La pitiriasi rosacea d i G.ilbert è un tubercolide. GLÉNARD è i·\IMARD : r'\.erocele tra11matico del cervello. - DALIMIER: Bronco-spirochetosi di Castellani. ] ournal A. "IYI. A ..• 15 feb. BnovvN· e a. : La febbre tifoide neil vaccinat i. - PARKER : Un veleno filtrab ile del bacillo di Pfeiffer. - BRUMBAUGH: E nterite carbonchiosa. - 22 febbraio KNOPF : Profilass.i. delle ricadute di tubercolosi nei militari cli~icamente guariti. - OPIE e a . : La polmonite consegu ent e all'influen za. vv·i-11TE: Una nuova infest azione da nematodi nell'uomo. . Re11. Espaii. de Cir., r Pag·ès. Stra11golazione retrograda dell 'epiploon.

Bitll. et lvlé1n. Soc . "l'.léd . d. H6p., 6 feb. LÉVY e

GUILÉ Ricerca del « Treponema pallidum)) nell'urina dei sifilitici. - LAUBRY e EsMEIN: Stenosi congenita dell '.ai:teria sotto-clavicolare sinistra. ] ourn,. de M éd. et de C hir. prat., ro mar. SIMON : Sulla t erapia· attuale della sifilide. Bull. de l'Ac. de Méd ., 4 mar. l~NON : ·La chimioterapia della ~ubercolosi. A1'in. di Odo1itol. , l lnar. MEUDEL: Piorrea al\ eolare sperimentaìe. Journ. des Praticiens, l mar. JEANSELME : I chelo1i·di. - CHAUFFARD: L'epidemia "d'infiue11za attuale e quelle anteriori. Paris Méd ., 15 mar. GIL·BER'f e SuRivIONT: La steatosi epatica . Presse ì'vl éd., 20 mar. LEGUEU : Azotemia e rit enzione urinaria. -- NATfIAN : Stato anteriore diei brightici. Pensiero Me d., 2 mar. R ONCHETTI: Terapia del1'infiuenza. Tubercolosi, feb. F1c1 : Gli abiti cost1tuzionali nei loro raporti .con la tbc. polmonare. Journ. d. Praticiens, 22 mar. ARCHAD: L'influenza dei lattanti. -- BÉCiiADE: Sieroterapia interumana nell ~influenza. Gaz. d. I-I6p., ·40 mar. LAUMONIER: Le forme an ormali dell'inilttenza. Ri'V. crit. di Clin. Med., l mar. SICILIANO: ~ull 'epidemiologia dell'influenza. L'Osped. Magg., 28 feb. BoNI : Le forme -cl,iniche dell 'infiuenza. Munc·h. Med.' Woch., 21 feb. BETIIE e Fr<ANKE: Protesi cinematiche del braccio. - SPARTKENSTEIN : Proteino-terapia. - 28 feb. SMIEDEN e a . : Sull'infittenza. Giorn. I t . d. Mal. Ven. ecc. 19 mar. CAPPELLI : Il liquido cef.-rach. nella sifilide recente e tardiva. - PASINI: L'alopecia da i,nfl.uenza. · Paris Méd ., 22 mar. DUFOURMENTEL : Plastica chi:rurgira e plastica arti:stica nelle gran~i mutilazioni del viso. Chir. d. Organ. e Mo'Vim., febbr. CATTERINA: Fratture della cla·vicola . - CIIIASSERINI: Trattamento secondario ,dei monco n i di amputazione. - D'AGi\TA: Neurolisi del plesso brachiale e simpaticectomia periarteriosa dell'omerale i11 paralisi e sindrome cau salg-ica. 1

Indioe alfabetico per materie. Afonia isterica. associata con sifilide . . Pag. ,.J\Jcoolismo: lotta negli Stati U niti. . . » Angioma nevralgico : casistica . . . . . » Appendicite: patogenesi. Le appendicit i )) ematogene . . . . . . . . . . . . • . Arterie: obliterazioni traumatiche . . . )) Colelitiasi: punt i dolorosi . . . . . . . )) Dispensari di igiene sociale : organizzazione e funzionamento . • . • . . . . )) Jjpiless.ia: se~i pr emonitori dei parossismi )) Globuli rossi: struttura . • . . . . • • )) Influenza : disturbi circola tori . . . • . )) Malaria: indicazioni e impiego del n ovarsenobenzolo . . . . . • . • . . . )) ~Iuschio: uso terapeutico . . . . . . . )} !\utrizione e metabolismo dello zolfo . )) Roma, 1919 -

:3t)

Tip. Naz. Bcrtero di G. Guada1rnini à

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862 C.

Polso ven oso giugulare fisiologico e sua interpretazione • • . . • • • • • • . Pag. 851 Puntura lombare • • • • . . . . • . . » 863 Rana: speciali formazioni delle uova. . » 859 Razi.one alimentare dell'adulto . . • • . » 853 Singhiozzo in emorragia meningea nel corso d i una n efrite ipertensiva . . . » 86o Storia della medicina: A . Scarpa e l'uso dell'elettricità n elle malattie della la• )) 854 r1nge . • • . • • • . . . . . . · · • Tifosi: t ratt amento delle feci con etere di petrolio e con idrocarburi in ge-

nere . . . . • • . . . U lcere croniche della m ento ambulatorio . Virus filtrabili: attuali

. • . . • • • • gamba: tratta. . . . . • • • cognizioni . . •

))

855

))

861

)} 841

,


.inno XXVI

Roma, 13 luglio 1919

. Pase. 2.8

' •

fondato dai profa10ri: GUIDO

.

BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE ._PRA.TIOÀ . . . . RJCDATTOU

CAPO: PRop'.

..

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavo·r i originali: R. Romanese-: Una. nuova e sem.p lice ~r~ per ·la. ooloria..z1o~e del ~ma.now.sky. - A. (:}a,.. ~ba.rr1.n1: S~Ha c~lor.az1one de1 bacilli tuberoOlari col 1lacto-bleu d1 metilene .alcoolico. Sunti e 'rassegne: ~DICI~A: N. Jagic e F. Schlangenhaufe r: La.. stenosi .aort1aa. sottovaJvolare. - CHIRUJt· G lA : . V. i&1che : . La. rach~.anestesi.a. genera.le a.Ila novooa1na per la via lombaJre. O:Jservazio1ii cliniche : P. Sisto : Breve nota su di un oa5?' di ascite filante chiliforme. - P. Biffis: A proposito dei versamenti sierosi non adiposi. j\' o t e e contributi : E. Gaglio : L ' a.scesso epatico prima e dopo la soopert& delP emetina.. Accademie, Soc ietà Jti ediche. Gongre18'i. : :Società. Lombairda di Scie nze Mediche e B1ologiohe. A p7ntn ti di Medicina Pratica : CASISTICA e TERAPI~ : iLa progno.si dell'edema,. polmona.re acuto. - EmoTra.g i.a endopleu1rioa. 111elle oomplicazioni polmonari del-

-

Diritti di proprietà rlserva'&l. tlt 1us unia cttd'"' la forftd,

t

DI M~DIC!NA LEGALE DE~LA UNIVERSITÀ DI TORINO (Direttore prof . .M. ~ARRARA).

Una· ouJva e sedlplic~ Iormil per ta colorazione

del Ro1nanowsky. Nota preventiva del dott. R. ROMANESE, assistente. r~e

ricerche sul sangue ed anche i semplici esami ùi s trisci di sangue a scopo diagnostico hanno incontrato un notevole ostacolo durante il periodo <li, guerra dapprima per la deficienza e infine per la mancanza assoluta del colorante universalmente impiegato, il liquido del . Giemsa. Come è noto, pel suo allestimento è necessa~io l'azzurro di metilene, prodotto derivato da parti· colari trasformazioni ehimiche del bleu di metilene, del quale è stata dal Giemsa mantenuta segreta la preparazione allo stato di purezza. Per questo motivo appunto le varie miscele, che in questi anni ed anche in antecedenza erano state proposte per surrogare il liquido, del Giemsa, hanno dato in genere risultati incosta11ti e non sempre favorevoli o si sono dimostrate di difficile preparazione e di difficile impiego. Nella impossibilità di procurarmi il liquido del Giemsa originale e nella necessità di esaminare quo .. ti1ianamettte alcune decine di stri~ci di .{)angue ·a scopo diagnostico, mi sono preoccupato di cercare una formula di colorante che mi desse risultati

Pn~umotoraoe artificiale doppio. -

Gli a.001d~t1 cerebr.aJ1. ~ur81nte g l'interventi nella pleura (;1>u-?tu1e.. e~pl~ratr1ci. toracenteai, .Lavaggi, pneu.m.otota: ac1 a.~t1:fio1al1 1) . __. IGIENE: [..a. profiloassi 81lltivaiuolosa ~ P~1g1 . 4u•r81nte 1211 guerra.. - V.acoinazione e profilaa.ss1 a.nt1trfi.ca. }... ote çli . meàic_ina ~cienti'/ica: Rioerobe sierologiche nel la. s1fil1de pr:1miar1a.. - Ma.lwri.ai ~ r.eazione di Bordet•W.asserma.nn. Posta degli abbonati. - VtU~a. - Cenni biblionranci. - Pubblicazioni pervenute Nella vita- 'Prof essipnale : Pàugloss: MeToa.ntilismo. qt-onaoa 4 el !'l'lov1men.t o professionale. - Amministrazione ean1tar1a., R isposte a domande e a quesiti. - Nomine promozioni, onort,incenze. - A..lbo d'oro. - Gondott~ e concorsi - Notizie diverse. - RMsegna d ella stampa medica

f1telal11 l• rtJWotlunofl1

LAVORI ORIGINALI. Is·rr1'U'r o

l'in.fluen~. -

~i l•"o'i f>tlb&litllll "'' POLIOL.tMICO

o I• #>flbbllu1iofu llt "'"''

analoghi alla colorazione del Giemsa e che .fosse di ' facile preparazione, di facile uso e di prezzo limit~to. Cred.o di avere ora risol~o praticamente il problema colla formula che qui espongo,_la quale, se anche non corrisponde ancora in tutto al liquido del Giemsa per le fini ricerche scientUìcJ:ie ·ctà tuttavia risultati più che sufficenti per qualsiasi esame diagnostico sia nella ricerca di parassiti _m alarici, sia nella determinazione di una formula leucocitaria. In una bevuta conica da 500 eme. si sciolgono gr. 0.75 di bleu di metilene in 50 .cmc. <U .alcool etilico a 95° e 50 eme. di glicerina. Si aggiungono 3 eme. di una soluzione 8:1 ro % di carbonato sodico in acqua distillata e si bolle per un quarto d'ora. Si aggiungono 35 eme. dì una soluzione a~l' r % di eosin~ in alcool etilico a 950 e si bolle ancora per un quarto d'ora. Si toglie dal fuoco, si riporta al vol11me di cento eme. aggiungendo alcool etilico a 9 5° e si lascia a sè almenoiuna settima11a in recipiente chiuso. · Senza prendere per ora in considerazio11e il principio teorico che mi ha condotto a questa for. mula, ricordo soltanto alcuni dati . . . pratici che l'espe... rienza mi ha insegnato. I reagenti devono naturalmente essere di buona qualità: bleu di metilene medicinale ed eosina solubile in alcool ed acqua. Ho a~operato con esito soddisfacente bleu di metilene franèese S. Denis e bleu di metilene medicinale Grubler. Per l'eo~ina

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~octct.1Nico

mi d iede buoni risultati quella francese (S. Denis) ed anche la w . g. di Griibler. Son o spiacente di i1011 aver potuto sp erimentare marche italiane credo però cl1e tutti i prodotti di buona qualità; corrispo11dan o allo scop o . P er la glicerina e per l'alcool ho adoperate le qualità comune1nente in cou11nerc10 . È opportu110 che gli strisci da colorare siano al.. lestiti e fissati da p oco tempo: non più di due o tre giorni a l massimo. Dopo questo periodo i risultati cl1e si ottengono sono meno soddisfacenti. La coloraz~o11e s i fa, previa fissazione con alcool metilico, impiegando due gocce di colorante di• luito per ogni centimetro cubo d i acqua distillata, in ruolo analogo al procedimento in uso per il liquido del Giemsa e colorando per 20-25 minuti. P iccole deviazioni da questi dati si potranno deter111inare una volta tanto per tentativi alla prima prova del liquido, p er conoscere l' optimurri della colorazione. In seguito si può attenersi ai risultati ottenuti, poicl1è il colorante, tenuto in recipiente ben chiuso, si conserva inalterato per parecchi mesi. ~e si tratta d i preparati di difficile colorazione, com e per esempio d i midollo osseo, è convenieute prolungare il p eriodo di contatto fra striscio e miscela colora nte acquosa p er 30-40 minuti, cambian.jo il liquido ogni ro-15 mi11uti, analogamente a quanto si suole praticare col liquido del Giemsa. Dopo color azion e si lava rapidamente e sotto forte getto cli acqu a distillata . Se il colorante si impiega prima che sia trascorsa una settimana dal lllon1e11to della preparazione, lo striscio di sangue assume facilmente una colorazione bluastra sgradevole, che· tuttavia si p otrà allontanare prolunga11do il lavaggio sotto acqua distillata fino a comparsa della colorazione rosea, ad esame macrosco·I)ico. S i ascit1ga con cart a bibula e si esamina in olio cli cedro con obbiettivo ad i1nn1ersione o si chittde in balsamo neutro. I risultati sono analoghi a quelli che si ottengono col liquido del Giemsa. Gli eritrociti si colorano iI1 rosa pallido, i nuclei dei leucociti e i granuli dei mastleucociti in v ioletto carico, i granuli eosinofili in rosso vivo, i granuli azzurrofili e la crom atina dei parassiti malarici in color rosso porpora, le gra11ulazioni i1eutrofile in azzurro violaceo pallido. Il protoplasn1.a dei linfociti e dei parassiti mala rici in azzurro più o meno intenso. Se la colorazione è stata eseguita accuratamente e per il tempo utile i1on cotnpaiono precipitati. Unica clifferenza che rilevo per ora fra questa colorazione e quella del Giemsa è che i granuli neutrofili riesco110 talvolta assai pallidamente colorati e qt1Ì11 li poco visibili: sono tuttavia convinto di 1)otcr rùueJiare anche a questo inconvenie11te moLlifica11<lo leggerme11te le proporzio11i C:ei clue co1

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XXV [,

FASC. :.?~1

lori bleu di metilene ed eosina . Ma cli ciò mi riservo di riferire in seguito. Riassunto in breve il metodo di colorazione è il seguente: r) fissazione per 5 mint1ti in alcool metilico; z) si a llontana l 'eccesso d i alcool metilico e senza lavare si versa s ul vetrii10 la miscela colorante (due gocc~ d i liquido colorante per ogt1i centimetro cubo cli acqua distillat a). Coloraziona 20-25 minuti; 3) si lava a forte getto e brevemente con acc1t1e distillata; 4) si asciuga con carta bibula e si esamina Ì11 olio d i ceiro o si chiude in balsamo neutro. L'esperienza mi h a dimostrato che in genere non è n ecessario far precedere una colorazione con liquido di May-Griinwald; se tuttavia si vogliono mettere in evidenza particolari che in genere si colorano male, come p. es. i granuli dello Schuffner negli eritrociti parassitati in caso di terzana, si può fissare p er cinque minuti in May-Griinwald. invece che in alcool m etilico ecl allontanare il MayGriinwald con rapido lavaggio in acqua distillata prima cli versare sul vetricr10 la miscela colorante.

IsTrruro DI CI.INICA MEDICA GENERALE DEL~A R. UNIVERSITÀ D I PAVIA diretto dal prof. L. ZOJA.

S11Ua colorazione clei bacilli tubercola1·i col lacto-bleu di metile11e alcoolic i• per il . prof. ANTONIO GA.SBARRINI, aiuto e libero docente. • P er la dimostrazione del bacillo di Koch mediante reazione tintoriale, il punto più delicato è la decolorazione degli acidi, che rappresenta il principio su cui si basano i migliori metodi pro· p osti. Alcuni acidi (specialmente quelli minerali) ·spiegano sul bacillo di Koch un'azione troppo vio· lenta, decolorandolo, se prolungata oltre misura. Nessuna sorpresa dunque se, ad esempio, in uno sputo che contenga scarsi bacilli tubercolari, l'impiego di un decolorante, sproporzionato al limite di acido-resis tenza del b. di Koch, possa compromettere il risultato dell'esame. Per la stessa ragione capita di non aver rinvenuto b. tubercolari in feci di persone, che presentarono poi al tavolo anatomico ampie ulcerazioni specifiche intestinali, anche se le feci fossero state previamente trattate con i comuni mezzi di omogeneizzazione: di qui la tendenza ad t1sare acidi minerali molto di· luiti, ovvero al'idi organici, i cui effetti sono senza dubb:o meno dannosi. L'impjego di questi ultimi è giudicato assai favorevolmente, non soltanto perchè permette di vedere più bacilli '1i Koch che i1on con gli altri mezzi, ma si i>resta a di:ffere1\-


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XXVI,

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28]

SEZIONE PRATICA

ziare i b. nella tubercolosi dai b. parat11bercolarÌ, anch'essi pit't o meno acido-resistenti. Fra gli acidi · organici com11nemente usati, ricordo l'acido acetico glaciale (Alvarez e Tavel, Klemperer, Petti), l'acido formico (Watsencbejne), l'acido os~alico (Cornil), l'acido citrico (Hauser), l'aciòo tartarico (Hauser, Folli), l'acido lattico (Hauser, Cépède, r~esieur).

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In numerosi esami di sputi, urine e feci di tubercolosi, l'ineguaglian7a dei risultati ottenuti col metodo di Ziehl e con altri processi giudicati i migliori. mi hanno persuaso che I 'acido adoperato avesse un'azione troppo energica ~ugli elementi ce1lu1Ari . erl a mag-gior ragione sul bacillo di Koch e s11lla flora associata. Perciò, èla oltre un anno ricorro per decolorare i bacilli tubercolari all'acido lattico, associato ad alcool, ottenenflo t più belli e pit\ costanti ris11ltati. L'Acido lattico è fra gli a<'i<li or?anici quello che soddisfa di più, come c1e<'olorante. TJa tec-nica nella colorazione è semp1icissima ed oltremodo spiccia. Seguendo le norme di Cépède, (lopo aver fatto agire sulle ~trlscie, previamente fissate alla fiamma. la fucsina fenica di Ziehl a calilo per alcuni minuti, si porta con o senza lavaggio in una ~olu7ione di lacto- bleu di metilene alcoolico. per 2'-3' in genere. Questo liquido è formato da una miscela di bleu di metilene in eccesso, aciao lattico cc. 40, acq11a nistillata cc. 160 (I part~) ed alcool a 95° (4 parti). (Si può, volendo, con servare separatamente l'acido lattico s aturo di bleu di n1etilene in soluzione acquo.sa; aggi11ngendo poi alcool al mom€'nto dell'11so). Il ln.cto-bleu permette la rlecolorazione e la ricolo· razione contemporanea del fondo «f.el preparato. Ri lava in acqua corrente si asciuga e si monta. Dovendo ricercare il bacillo tubercolare nelle 11rine, si pass a innanzi tutto lo striscio per 5'-1 o' in lisciva <li soda addizionata con alcool in r ap· porto del 5 %, allo scopo di S<'iogliere il grasso <lf>l bacillo della smègma, che conferisce a questo germe !'acido-resistenza, o meglio ancora, ~ i prolt1nga il tempo di permanenza del preparato nella ~oluzio 11e di lacto-bleu. Per gli escreati non occorrono preliminari trattamenti. I b. cli Koch, finamente colorati in rosso, spiccano &ulla flora associata e sugli elementi citologi<'i, che presentano in debole tinta bleu un aspetto cli freschezza, difficilmente raggiungibile con altri metodi (1). ( t) l Tltiman1ente Lesieur,

Jaquet

e Pintenet in una comunicazione fatta alla Société de Biologie (seduta del 15 marw 1919) consigliano per la ricerca dei b . tubercolari l'uso d ell'alcool lattico al 2 % previa colorazione con violetto èi genziana

Tale procedimento, a confrovto di quelli, in cui la decolo1·azione veniva fatta con acidi minerali , si è dimostrato più sicuro. Ho così potuto mettere in evidenza b. tubercolari in sputi. urine e feci , riusC'iti negativi con 1o Ziehl , in casi dubbi di tubercolosi. cbe furono in seguito accertati dalla clinica e dal laboratorio. Non essen0o il carattere di acido-res istenza del b. di Koch affatto disturbato dall'a7ione dell'a<'ido lattico, si compren<le come il processo pos~a svelare i bacilli, anche s e contenuti in scarsa quantità, e senza -preliminare omogeneizzazione del materiale d'esame. Il metodo pennette inoltre di distinguere il b. della tuberco1o~i dai comuni b. pseudo-tuberC'olari : cosi il b. dello smegma è decolorato dal lactobleu in 20' -25', mentre è ancora ben evi<lente il b. di Koch. La nitidezza di colorazione degli altri bacilli non acido-resistenti facilita lo studio delle associazioni microbiche, che hanno grande importanza nell'infezione t11bercolare. Concludendo, mi sembra di poter ritenere .che il meto(lo offra, oltre ·ad ~conomia cli tempo, una manifesta precisione e finezza di colorazione <lei bacil1i di Koch, della flora associata e degli ele· menti citologici, e, più che tutto, sicurezza di dia• gnosi. Con ulteriori ricerche vedrò se il procedimento si presti bene anche allo s tudio della tubercolosi nei tessuti.

SUNTI E RASSEGNE. MEDICINA. La strnosi aort,ica sottovalvolart. (N . I AGIC' e F. S CHLAGENHAUF ER . 'Jvled·t'.zin,ische K li11ik, ro gi11gno r q r g) .

L a st enosi aortica sottovalvolare è stata descritta per la prima volta da Chevers n el r 842 : alt ri casi ne sono st ati osservati, m a sempre da autori frances i, salvo uno an alogo descritto d a P al. 1 Gli AA. riportano la loro osservazione di un ind ividuo di 43 anni , che d a r l anni soffriva d ist11rbi cardiaci; circa 9 settimane prima è ell'ingresso all'ospedale, era st ato colto da febbre a brivido, con catarro polmonare e dolore puntorio a sinistra . Alle visite degli AA. il pazieh te era tuttora febbricitante, con 1 00 pulsazioni; nulla d i anormale ai polmoni, milza ingran dita. Ottusità cardiaca fenicato al 5 % : la tintura di contrasto è data <l a una soluzione di safranin a ani li nata. Ma con tale procedimento non sempre è possibile differenziare in modo ben netto i b. di K och dalla flora associata con acido resistente.


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IL POLICLINICO

[ANNO

XXVI, FAsc.

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aumentata di 1 centimetro; urto della purlta era cl a riferirsi a~là stèuosi aortica, . bensi alle remolto forte al quinto spazio intercostale; fremito . cé11ti vegetazioni e11è ocàrè itiche. · Ri còmprend e sistolico alla punta, dove si ascoltava un soffi.o invece che· la stenosi aortica sottoyalvolare porti sistolico, percepibile anche nella regione aortica; ari un rumore sistolico; in qt1anto che, nelJa· sistole secondo tono aortico ·n etto. I/esame· del sangue del ventricolo sinistro, il sangue ( eve passaré per <limostrò la presenza di leucocitosi infettiva. La un punto ristretto, prima di. entrare nell'aorta; si febbre continuò a tipo setticemico: si ebbero edemi, tratta quincli di uri tipico · run1ore sistolico da si fecero più inte11si il fremito ed il soffio sistolico, stenosi, che ha la stessa origine ai quello .della' steqttest'ultimo pitì · forte al se<.'ondo spazio interco- nosi aortica valvolare. stale destro, accanto allo sterno; morte dopo 14 In complesso i sintomi clinici (:ella stenosi aorsettimane dall'inizio. tica sottovalvolare possono riassumersi come segtte: ipertrofia del ventricolo sinistro, non pérò caratteI~a cliagnosi clinica è stata la seguente: enclocarùite settica recrudescente, mitrale, con recenti ristica., nè utilizzabile per la diagnosi. ·costante è il rumore sistolico da stenosi, di sdlito forte·, ma depositi endocaraitici sulle valvole aortiche. All'aùtopsia, ·oltre· ad infarti renali ed a tumore mutevole d'intensità. Si ascolta alla: punta, con1e <.li milza subacuto, si riscontrò un'ipertrofia èar- alla regione aortica, talora anche più forte ·verso diaca, pit\ forte a sinistra: normali le valvole tri~ la metà dello sterno, oppuré anche propagato cuspidale, polmonare, mitrale; recenti vegetazioni al ·collo od in basso. endocarditiche sulle valvole aortiche; stenosi aor- ~ Nella regione aortica si ascoltano chiaramente tica, a circa 2 centimetri dalle valvole; non si po- ·i due toni cardiaci. Talvolta, al margine sternale teva penetrare neU'adrta che con la punta dell'in~ sinistro; in corrispondenza della ·quarta-quinta : lice. Proprio all'origine dell'aorta del ventricolo, costola, si avverte un fremito sistolico, cke sarebbe si notava un solido inspessimento cleil'endocardio, da mettersi in rapporto con l'insufficienza mitrale. alto circa 2-·3 1nillimetri; la parte al disotto della · Questi sit1tomi però non sono affatto carattevalvola aortica destra era· la più dnra ed era rin- ristici della stenosi aortica sottovalvolare, come forzata da tre fasci di fibre, disposti a contraf~ non lo è la diminuzione dell'intensità del nunore forte. Ne veniva così formato un ostio dal diametro con il diminuire della potenza cardiaca: anche la longitudinale di cm. I .5 e trasversale di cm. 0.5. combinazione con l'msufficienza mitralica si trova Sulle vegetazioni venne riscontrato un diploba ·i n tutti gli stati di è ilatazione del c11ore sinistro. • cillo corto e sottile, gram-negativo, ehe non si La persistenza del secondo tono aortico si trova coltivava in agar sangue o it1 agar- glicerina. anche nella stenosi aortica vawolare. ProbabilSi avevano du11que 11ell'aorta dtte processi èli- me11te sono più o meno caratteristici, sebJ:>ene non stinti: uno costituito dalle nuove vegetazioni in- sicuri, per la stenosi aortica sottovalvolare, i fettive sulle valvole, l'altro consistente in una ste· seguenti fatti: l~ propagazione ·del rumore verso uosi sottovalvolare; evidentemente il primo pro- tsinistra ed in basso; il fremito al margine sternale cesso è di origine recente, l'altro è assai antico. all'altezza della 4a-5a. costa: il rumore più forte alla I/eziologia di quest'uftimo può èssere riferita metà dello sterno che accanto ad esso, nel secondo o ad un processo infiammatorio, o aterotomoso, spazio intercostale; nella ste11osi valvola·r e invece oppure ad alterazioni avvenute nella vita fetale. il r11more sistolico è più forte in quest'ultimo punto. J.J'esame istologico escl1tde però il processo j11fiam- Importante è anche la n1ancanza Eli un rumore diamatorio; la presenza ai fibre elastiche e di tessuto stolico nella regione aortica, ciò che si verifica 11ella coru1ettivo compatto potrebbe riferirsi ad . uno stenosi valvolare aortic~ per la contemporanea instadio <lel processo ateromatoso, contro cui sta sufficie11za delle valvole stesse. però il fatto dell'assenza di ogni altro segno cli In complesso si può rite11ere · che i sintonii fisici ateroma nell'aorta. I~'origine fetale sarebbe in- delle stenosi aortica, valvolare e sottovalvolare vece comprovata dalla struttt1ra istologica e clalla sono affatto simili e C'he iri vivo si tenc.~e a fare è' iac-ostanza della sede ciella stenosi sotto,·al,·olare, gnosi di lesione v alvolare. fil. come viene descritta dagli autori francesi, i quali • però stanno piuttosto per l'origine at.ero1natosa erl . . CHIRURGIA. i1Uìammatoria. . . • La racblanes~la genera.le alla 11ovocalna Gli a11tori fra11cesi l1anno trovato q11asi sempre questa lesione combinata a lesio11i mitraliche ed a per la via lombare. c111este fanno risalire l'origine della stenosi aortica, (\'. RIGHE, La Pyesse médicale, n. 24, 1919). "·iò che è contraddetto dall'osservazione attuale, i11 c11i la 1nitrale era affatto normale. Fu cert<) u11 grande progresso la comparsa (li Per <1t1anto rigt1arda i si11tomi cli11ici <>sservati, qttesto nuovo metodo cli a11estesia. le c.tti indicagli AA. fanno rilevare che il fremito sistolico non zioni, prima limitate agli interventi non sorpas•


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SEZJONE PRAi'ì CA

sa:.iti la altezza delle spine iliache, si sono estese tarne la diffusione nel liquido rachideo, è bene progressivame11te alla chirurgia del bacino e del- aspirare ripetutamente questo con la siringa. Il l'addo111e. Ma se ciò è ammesso oggi dalla maggior~ malato è. rimesso sul dorso a testa bassa: l'ane· parte dei chirurgi, l'anestesia gene~ale è ancora stesia generale esiste già e si completa in qualch e · pochissi1no diffusa, nonostante le proposte di Ion- minuto. nesco e di Le Fillia tre. Invero i metodi propostì I/ A. non l1a fatto che 60 anestesie generali con da q11esti autori si prestano a serie obiezioni, l'uno questo metodo perchè è solo da · poco che l'ha e l'altro per la tossicità del farmaco adoperate adottato. Quasi t11tte le volte ha raggiunto lo (la stovaina-stricnina il primo, la cocaina il se- scopo: solo in 3 o 4 casi l'anestesia non sorpascondo), e per il primo anche per il p~ricolo della sava la clavicola. La dt1rata varjò qa % ora a sede scelta (la parte inferiore della regione cervi• 1 ora e Y2· cale). Del resto anche in anestesia locale la magr Incidenti. - Rarissimamente (4 catJi) si ebbe gior parte dei chirt1rgi hanno abbandonato prima uno stato di seminarcosi; in 3 casi un . disturbo la cocaina per la stovaina, e poi questa per la respiratorio passeggeto; più frequentemente (30 % • novocaina. circa) sforzi di vomito al 20°-30° minuto, accomI/ A. ha seguìto questa stes·sa evoluzione per pagnati da lieve pallore del volto e da diminul'anestesia rachidea della - porzione sottodiafram- zione della frequenza del polso, ma tutto presto matica del · corpo, e, in collaborazione con Forgue, scomparve. Due o tre volte per il persistere di J1a ripetute volte fatto notare, in base ai risultati questi disturbi ricorse all'iniezione di 0.25 di caf .. ottenuti, la bontà dell'anestesia ottenuta con l'inie- _ feina. Sconsiglia assolutamente l'aggiunta dell'adrenazione racl1idea alla novocaina. lìna lunga pratica e con gli stessi eccellenti ri:;ultati ha potuto fare lina all'anestetico; ritiene inutile ·l'aggi11nta di del metodo stesso durante la guerra, e per essa ...stricnina; è tentato di sopprimere anche l'iniezione ha constatato la debole tonicità della novocaina, preventiva di morfina (il paziente dovrebbe così e, qualch~ mese fa, è stato indotto a utilizzarla eliminare una sola sostanza tossica, la novocaina). Quanto agli incidenti dei giorni seguenti, nella per l'anestesia generale. Il problema da risolvere e ra il seguente: iniettare nello spazio sottoaracnoi- grande maggioranza dei casi nulla, tranne una deo n1idollare, ma senza rischio di ferire il mi- lieve rachialgia per 2-3 giorni; nel 10 % dei casi <lollo, una dose di sostanza anestetica non tossica, cefalea; dt1e pazienti hanno presentato vomiti bi· liosi ripetutisi fino al 3° giorno, in 2 o 3 casi si s~bbe11e sufficiente per ottenere l'anestesia geneebbe ritenzione d'urina passeggera (48 ore). rale. I1idicazioni. - Non dovendosi dimenticare che La determinazione òi tale dose è proceduta necessariamente per raggi. Fu aiutato dall'esperienza il primo dovere è assicurare il minimo di rischi fatta in alcune operazioni, in cui era stato co- all'operato, l'anestesia generale deve cedere il passo, stretto a ripetere l'iniezione durante l'intervento, s~mpre che sia possibi~e. all'anestesia locale. Ma per essersi esaurito l'effetto della prima: constatò, se questa sembra dover essere insufficiente, l'ane· così, esser possibile l'iniezione se11za dan110 (in due stesia rachidea generale, fatta eccezione . per gli riprese) di 18 e per fino di 23 cgm. di novocaina: interventi di breve durata, riacquista tutto il suo •ciò che dimostrava a11cora una volta la del>ole vantaggio, specie nei malati di debole resistenza tossicità del farmaco, confermata del resto da espe- organica. Per l'arto superiore in particolare, l'A. la considera preferibile, per la sua realizzazione rienze su animali. . In base alle sue osservazioni potè così fissare tecnica a ssai più facile, ai diversi metodi di inie questa dose, nell'adulto a 1 cgm. per ogni 5 kgm. zione del ple$s~ bra~hiale, sia per la via ascellare, sia per la via sqpra o sottoclavicolare. di peso. Il malato è purgato due giorn~ prima, e gli viene SEB. fatto un clistere alla vigilia. Prima di esser con<lotto in sala d'operazione riceve 1'iniezione di r cgm. di morfina e 2 cc. di olio ~anforato 20 %· Ài nostri associati offriamo ·a prezzo di favore: ["o stiumentario è ·quello di ·Tuffier: viene bollito IHTUBAZIOHf DELLA LARlftfif E TRA[HEOTOMIA i11 acq11a pura. L' 4-· ha adoperato una solnzione - Pratica ed importante pubblicazione del prof. di novocaina all'8 % (in ampolle da 3 cc.). L'ago è Francesco Egidi. Docente di Laringologia nella infisso nel II o meglio nel I spazio lombare, men- R. Università di Roma. Elegante volume in e trta <li lusso di oltre 300 patre il malato è ~n decubito laterale; vengono fatti gine con 46 figure. - In commercio L. 3.50 pit\ le 11scire da 10 a 25 cc. qi liquido cefalo-rachidiano spese di spedizione. Pei nostri- Abbonati, franC'o (J,e Filliatre); l'anestetico (nella dose stabilita) di porto e raccomandato, L. 2 . 75. viene iniettato assai lentamente, in ragione di Inviare cartolina-vaglia direttamente al prof. ENRICO MoRE~I, Via Sistina, 14 • Roma. I cgm. per m'. e durante l'iniezione, per facili-

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IL JìOLICT-4INICO

OSSERVAZIONI CLINICHE. lslilulo di Patologia speciale medica e di Clinica medica propedeutica della R. Univ. di Torino diretto d al Prof. A . CECONI.

Rreve nota su di un easo di ascite fitdnteehiliforme per il dott. PIEl'RO Srs·r o,' aiuto e libero docente. Il caso di cui è argomento la presente nota fu già fatto pubblico da altri, come sarà largamente ricordato in seguito. Le particolarità cliniche del lunghissimo decorso, del tutto insolito, e le ricerche ùa me istituite a completamento di quelle eseguite in precedenza, ne giustificano la ulteriore trattazione. G ... M... , d'anni 42, manovale. Nessun dato importante nel gentilizio. Non sofferse malattie veneree nè sifilitiche. A 18 anni su1)erò bene in 4 m esi circa un grave ileo-tifo. Nel dicembre 1903 incominciò as accusare anoressia, n ausee, dispepsia, dolori gastrointestinali e ùiarrea con n11merose scariche liquide nelle 24 ore. Questi disturbi datavano con brevi remissioni <la circa 3 mesi, quando, nel marzo 1904, il m alato incominciò ad .avverire la comparsa di una t11mefai ione uniforme nell'addome, non accompagnata da dolori, nè da febbre, che andò a poco a poco aumentando tanto da costringere il paziente a chiedere ricovero in ospedale il 16 aprile 1904. Il dott. Pesci, come risulta dalla sua prima pubblicazione, rilevò nel paziente, di aspetto alquanto deperito, l'esistenza di una ascite libera, abbondante della quale colla paracentesi vennero eliminati litri 11.5. Riprouottosi il liquido, vennero praticate successivamente altre uue p aracentesi, dopo di che, non essendosi più formata l'ascite, migliorato notevolmente nelle sue condizioni generali, il paziente potè lasciare l'Ospedale il 6 agosto 1904 e riprendere le sue occupazio11i, anche faticose. Il liqui Jo estratto nelle successive riprese, aveva sen1pre gli stessi caratteri, era fortemente filante, conteneva abbondanti quantità di una sostanza mucoi de e nel se.1imento presentava numerose cellute endoteliali in degenerazione granulo-grassa, linfociti e gocciole lib~re di grasso. · Il Pesci, per varie considerazioni svolte nel suo lavoro e che qui non è il caso di ripetere, emise come probabile la (iiagnosi ui peritonite tubercolare. Il paziente dopo essere stato bene oltre un anno, 11el principio del 1906 ebbe di nuovo dei disturibi intestinali e poi constatò la ricomparsa della tumefazione addomin ale che rapidamente si fece cospicua tanto da costringerlo a ripresentarsi all'Ospedale 1'8 marzo 1906. Venne ai nuovo sottoposto a varie paracentesi, e di più a varie toracentesi, e:;sendosi formato nel ~avo pleurico d'ambo i lati tlll abbondru1te versamento con gli stessi caratteri <lel liquido ascitico, estratto la prima volta. Anche <lopo questa secon da degenza in Ospedale, il paziente usci, il 18 maggio 1906, sentendosi tutto guarito, libero di ogni versamento. Il decorso assunto dalla malattia non ostante q11alche dato contradclitorio, come la mancanza clella febbre, confem1ò il Pesci nella sua diagnosi cl1e i1dla seconda nota venne formulata come poli!>ierosite tubercolare. Il pazie11te stette nuovamente bene un anno,

durante il quale~attese sempre ai_suoi lavori di manovale, ma poi, verso la metà ai giugno del l 907, ricomparve la tumefazione dell' adaome e con essa la aispnea nelle fatiche e un senso di forte debolezza. Ricoverato in Ospedale il 30 giugno 1907 presentava nuovamente i versamenti toracici e addominale, costituiti aa un liquiuo :fìla11te avente le stesse caratteristiche fondamentali fisiche, cliimiche e microscopiche rivelate negli esami precedenti. Sottoposto a laparatomia il 4 agosto 1907, si potè rilevare che tutto il peritoneo parietale e viscerale, sull'intestino, sul 1egato, sulla milza, sullo stomaco, era ricoperto da n11merosi nodi, :fittamente stipati ai grandezza varia da quella dri una moneta da uieci centesimi a quella di uno scudo. Vennero asportati dei nodi e venne re,secata una grossa porzione dell'omento :fittamente infiltrato. Decorso postoperativo regolare. Il paziente pbtè lasciare l'ospedale nell'ottobre 1907; i versamenti pleurici si erano intanto riassorbiti, l' ascite non più riprodotta. L'esame istologico dei nodi neoplastici .e,sportati, per i particolari del quale rimando alla aiffusa e particolareggiata descrizione ai Sampietro e Matini, dimostrò trattarsi di un tumore carcinomatoso, originato dalle cellule di rivestimento ael peritoneo, tumore che, per l'abbondanza di elementi contenenti mucina, aveva dato luogo al versamento filante. Rimessosi rapidamente in forze, il paziente dopo d'allora stette sempre bene ed attese ininterrottamente ai suoi lavori, n el 1908 prese moglie; questa ebbe un aborto per causa traumatica, indi condusse a termine una gravidanza; la bambina, 11ata sana, morì a i 17 m esi per gastro-enterite. Nel dicembre 1912, il paziente incominciò nuovamente ad accusare disturbi intestinali, con periodi alternati a i stipsi e di diarrea, talora co11 scariche contenenti muco, senso di te11esmo, e verso la m età del gennaio 1. 9 13, l'addome ricominciò ad aumentare di volume. La tumefazione andò così r apj dame11te accentuandosi, che il p aziente il 29 ge11naio 1913 dovette esse.re ricoverato nella nostra Clittlca Medica Propedeutica. I dati principali dell'esame obbiettivo furo110 i seguenti: Individuo di aspetto piuttosto de11utrito ed ema-• ciato. Cute e mucose un po' pallide. Gltlandole piccole e dure nelle regioni cervicale, ascellare, epitrocleare, ing11inale. N ulla di particolare per parte del · capo e del collo. T orace corto, molto svasato alla base. Dambo i la ti segni tipici di un versamento assai cospicuo nel cavo pleurico. Nulla a i particolare all'esame del cuore. Addome molto t11mefatto, specialmente nelle parti laterali ed inferiori. Cicatrice ombelical~ estroftessa; forma una sporgenza grande quasi come una noce, in parte riducibile; al disott!> d ell'ombe,lico la cicatrice lineare, mediana, bianca e lucente, dell'antica laparotomia. L.a cute d~l­ l'addome, molto tesa e lucente, lascia trasparire un gran n11mero di vene turgide. Senso di fiott? evidentissimo. Colla .Percussione si rileva che il versamento, libero, giunge fino alla cicatrice ombelicale. Circonferenza dell'addome all'altezza della cicatrice ombelicale cm. I 1 0 . Fegato e milza non palpabili.

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SIZION.1 PRATICA

Temp.: 37° C. P.: 78 regolar~~ R.: 20. Pressione soluzioni con-centrate di a1Gali forte. Coagulando omerale: I I o. il liquido ili}uito, per mezzo del calore, il :filtrato Nel sangue nulla di particolare. Non leucocitosi. raffreddato- si intorbida per aggiunta di acido Reazione di Wassermann negativa. Orine aci0e, acetico. q. 500, d. 1035. Tracce ili albumina. Non g-Jucosio, Senza o previa èle3Jbuminizzazione non riduce li 11è innacano, nè urobilina. Nulla nel sedimento. liquido èli Fehling. Bollito a lungo con acièo ~oJ­ Feci, ora formate, ora liquide. Non muco. Nega- forico òiluito e filtrato, il liquièo acquista il potere tiva la ricerca del sangue. di rinurre il Iiquiflo di Fehling. Colla paracentesi si estraggono 1 r litri di li. Tratt8.to con acido osmico, assuID:e un colorito quiifo, colla toracentesi 300 eme. a destra e altret- bruno- nerastro. tanti a sinistra. nei caratteri di questo liquido Urobilina, pigmenti biliari, sang1=le, reazione sarà detto in ~eguito . nevativa. I/rr febbraio 1013 viene ilal prof. Fobbio praGrassi (SoxhJet), gr. 0.133 %. ticata una lap8.rotomia esplorativa. Evacuato il Albumina (Fsbach), gr. 4 %. liquido che rapiriamente si era riprodotto, si osAlbumina (refra.ttometro), 4.89 %serva una quantità grandissim~ ili noni 0i gran- ~- Cloruri C\ToJharr), r. i:;z %. ilezza varia da un grano di miglio a<l una noce Caratteri fisic0--cl1imici: /1 = 0.59. Nd = r,34463. avellana, ora sessili, ora pefiuncolati, ora assai k ·= 6,1or. 'Y/ = 4."8. . sporgenti, ora appiattiti, diffusi sit t11tto il neri\ Tiscosimetria (Hess) , 7.8-R . toneo parietale, sul fej!ato, s11llo stornRco, sull'inCaratteri m,i croscopici. - Il sedimento abbontestino, ner morfo che nessun punto rel peritoneo aante che soont::tnea.m ente si separa, Cl i aspetto esplorabile ne appare risparmiato ; l11ngo la granre gran11la.re, bianchiccio, a.p pare al microscopio curvatura dello stom::J.co esiste un grosso cordone <'os+ituito òa n11merose cellule :isolate o più spP~~o neoplastico1 che risulta essere il moncone i' el riunite a gruppetti ili 3-4-10 elementi; ]e celJ11Je gran~e omento st~.to resecatn nel precerPnte atto .libere sono tonr1egp-ia.nti, Je a.ltre appiattite nella onerativo. I noni neopla~tici sono biancbirr1, fRcC'ia che si unisce a.Ile vicine, il protopla~ma è riq11asi tra~"oarenti, <li aspetto gelatinos0, molli. pieno ai una grani'e qu::tntità di piccoli pranuli Non si rilevano ailerenze fr8 Je anse int<"stin.ali, spJenilenti, snesso così abbondanti ila mascherare nè fra queste e le pareti dell'addome o altri orP-ani. aèl(lirittur.::i il n11cleo che, ove è visibjJe anC'or::t. Si a~porta. un pezzo rii peritoneo parietale P alcnrii appare f'otnnreg-?iRntP ocl ova.Je. I g-ra:nnJi piccoli no~i applicati sull'intestin.o per Ja bion~ia. DPcorso e 111C'enti sono pure abbonòantissimi sul fon.rio èlel posi-operatorio reP-olare; il liauirlo ~sciti<'o più non nreparato, inflipenr,enti davli elementi cellulari. si riproil usse en il paziente lasciò 1a Clinica il opo Trattanilo con una goccia 0i aciflo Of:mico il pre11na ventina ili giorni in buone con0izioni rli salute. p arato, ]e gr::in11lazioni assumono un colorito brunoRip1'ese il lavoro <" pas~ò altri nue B.nni ::tncor::i. n.P.rBstrn: <'ol ~u0 an I r 1 1111 R. parte s0Ja fii P~se ~i go,::ienrto buona sal11te e attenrendo ai s11oi JH,rori. color~. in rosso. v1n1::iceo. Col nar::ib0loiàe i granuli \Terso la :fine rl-i gennaio ror e;, ricomparve la apnPiono molto rifr8ng-enti, i111mobili. Nei prepa~intomatologia altre volte a<'cusa.ta, e nel breve rati fissati e co1orRti i gr~n11Ji più non si verono ed 1t"1nno <li una, derina (f i $!lorni la tumefazione ad- il pro+nnl8sma cìelle cellule appar e 111inutRmente var11oli7:zRto e pa.llin·a mente c0lor3 biJP. ·01t.,.e e rlo11tinale si ristabilì e niuttosto cosnic11a. Ricoverato in Osperla.le il 2 febbraio ror e;, inrlinenf'<":ntemente da queste grPn11lazioni libere s11hì 11na nuova lapa.rotomi~. ifur::tnte Ja. quale venne e enrore1lu1ari, si trovano anC'or8 ilelle g-rosse g-ocra ccolta. una notevole qu::l.ntità di liguiilo, e f11ro9no ciole, <'he talora occupano tutto l'elemento rigonesportati nuovamente alcutli noèli, rbe coP-Ji stessi fipnrolo e schiacciPnrone il nucleo da un lato, cl1e <'nratteri ili prima era.no abbonilPntemente òisse- · <'n11R. tionina. o <'ol bleu èli to1uiè1in.a. presentano la tninati · su tutti gli orvani viscerali. metacromasia in violaceo: anc-he s11l fonflo rlel preAnrl1e questa volta il p::i.ziente si rimise in breve parato fra g]j elementi colorati in bJeu, con tali nle<' notè riorennere tosto il lavoro. ~econdo esa.ttP, tori si vecle <'ome un sottile ,,eJo rosa-vioJa.ceo. Caratteri biolof{ic'i. - Il Jiquir,o, coltivato i11 inforn1azioni avi1te, il paziente sarebbe morto nel hroro, h1·orto ~lirerinRt0, aj!a.r, bile, in p.,.esenza o roTn, tln anno ifnpo iJ suo allontan::tmento ralla Cli11ica, in famiglia, e l'autopsia non fu praticata con Pselu~ion.e f'i ossii!eno. appare st<"riJe. -IniettaJo sotto la cute Cli quattro ca.vie, nel <'avo neritoneaJe di altre auattrn, non provoca alc11n * * * fenomeno moJ""h0so riJe,rR.bi1e. Il Jiqui~o PSC'iti<'n Pstr::i.tto f'ur::tnte P-li atti opeTl liçp1i0o estratto dal cavo peritoneale nella rp1;J.ntità rli cm<'. rroon, di colorito hi~nc~stro c0n rativi, rome n1lr<" il liq11iro pJeur1<'n flimo~trarono iilentici ca.rattf'ri con poche :insivnificHnti varia1~11rtenr.a al giallognolo, nssai torbirlo, denso, viS<'hioso, ::l.tta<'caticcio, abbanèona un èeposito zioni quantitative clei sinj!oli cornponent.i. Esame istolnf!ico. - J.1 a. struttura. i'Pl tumorf' notevole. P . 8p.: ro20. Ca11atteri ch.im1:ci. - Reazione:-·aJcaJina. Co] CR.- 8ppP.r e varia, in qu~nto si, hanno ileJJe formazioni Jore jl liquirto coag11Ja in massa e si ouò capovol- napiJJomatose e re]]e infilt-razioni profonèe nelg-ere 1a provetta sen.za <'he si versi. I o stesso ac- l'intern.o 0el1a sier0~a. 1snessita. Le formazioni papill0matnse consta.no di uno <'aa e se prima di ri~caldaf'e o dopo riscaldato si stroma conn.ettivo e ni cellule 0i rivestimento . agP-iunge ~.cir'f o acetico ililuito. J_,o stroma con.n<:>ttivo è fo-rmR.to ifa tJn int':"eccio A fre..:f rto, l'agg111nta ili acino acetico ilil1Jito, flTovoca J::i. formazione ni un grosso coagulo bia.n- molto 1a..~so 01 sottilissirne fibrille <'he si <'olorano in P-hi<'rio, rhe nnn si ~cioP'lie in nn f'<'CP$SO ili Hci~o. rosa col liquido ifi v. Gieson: nei prtnti nodali si Tl filtrato, col calore, nà ancora un. forte intòrbi- vede anC'he qualche raro elemento ~ce11ulare connetrl::lmento, C'Oll acir'fo nitri<'o puro rà l'lfl forte nre- tivo èfi forma fu~a.+a, sca-rso 0i protonlasnia.. Fra <'initato bi8nco a fre~ro, che non. si ~<'iovJie a caJ0o. Je maglie dPl reti~oJo, qualche raro globulo. bian~co. Alla periferia delle propaggini connettive che Il coagulo rimasto sul :filtro si scioglie trattato con

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.. IL POLICLINICO

880

formano della neoformazione papillomatosa, ada· giate stilla papilla, clisposte i11 mod.o da formare CJ.Uasi una menbr3:na ba?ale, stai;no le cellule di' rivestimento, o_rd1nat~ in un. u1~~co strato.. Esse ·sono ~ubiche, nett~m~nte apr>1att1!e le. ~acc1e cJ:e riposano s~1l connettivo e q11elle cl1e s1 comprimono contro le cellule vicine, alquanto sporgenti e arrotondate in modo da formare festone la faccia libera. Queste cellule han110 un nucleo ovale, diSJ..>OSto col maggior diametro parallelo alla superficie libera della cellula, un po' spostato verso .la base dell'elemento, costituito da u11 reticolo di cromatina be11 evidente e colorabile, nelle maglie del quale stanno uno o, più di rado, due nucleoli. Il protoplasma di queste cellule non è abbondante ed appare uniformemente granuloso. In alcune papille il rivestimento appare dei <liversi strati, le cellule sono alquanto schiacciate le une contro le altre ed alcune di esse, negli strati periferici, hanno un grosso vacuolo. Accanto ai pu11ti ii1 cui le neoformazioni papillomatose ora descritte so110 l'unica espressione f el tumore, ve ne sono altri in cui si osserva110 dei cordoni che si addentrano nel connettivo, ora semplici, ora ramificati, più o meno 111nghi e intrecc:~iati gli.11ni cogli altri, formati da serie lineari di c~llule schiacciate le une contro le altre, contenenti nel loro protoplasma ora uno,. ora più vacuoli di gr.andezza varia, talora· COSÌ grandi da far apparire la cellula come rigonfia e schiacciare di. lat~ i.I nucleo. . . 'fingendo con bleu d1 tol1d1na o con tion1na , al posto dei vacuoli si vede un sottile strato rossoviola. Seguendo l'immagine in sezioni seriali accade spesso di incontrare dei punti i11 cui il tessuto <li rivestimento del peritoneo forma come una gem1na, la quale si addentra sempre pi'ù nel connettivo <li sostegno a torn1are i detti cordoni. Anche per il tessuto di rivestimento d elle J1eoformazioni papillomatose, nelle sezioni in se.rie, si può nettamente rilevare l'origit1e dall'endotelio peritoneale, le fi~re cariocinatiche sono molto rare. I/irrorazione sa11g11igna dei tumori non. è tnolto abbonda11te. Attorno ai vasi che nelle n.eoformazioni seguono l'asse, esiste sp~so tma i11fìltrazione parvicellulare e in pa rte anche plasmacellulare, qt1asi se1:i1pre molto mo 1erata, in singoli rari p11nti intensa. Alct.l:lll pezzetti dei tumori ve11nero in11esta ti tlel cavo peritoneale, nel fegato e nel re11c < i nove cavie nelle quali all'autopsia non si rinve11ne alcuna traccia di attecchimento. 1

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,.l\.l caso 11011 occorre u.11 luugo co1nn1e11to, i fatti degni di rilievo risultando dalla semplice esposizione. Essi si riferiscono al decorso i.i1solitame11te protratto e benigno del tu1nore, data la sua natura, e ai caratteri dei versamenti cavitari. Il t11more, con1e risulta dalla descrizio11e sopra data, sembra abbia avuto origine dal tesst1to <l i ri' 'esli111e11to clel perito11eo; è u11 t11n1ore cioè a11doteliale, il quale però, come st1ccede spesso, non 11a a .<)Sunto l'aspett o di 1111 t1rmore counetti,rale sar·0111atoso, n1a be11si qttello di 1111 tun1ore epitelial e, '-'arcinou1aloso. I ,a rliff11sione gra11<ie assu11ta dal processo, l'abbo11<ia11za clei nodi che . non rispar-

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(ANNO XXVI, FAsc. ·28]

miavano nessuna delle regioni esp1orate· 11elle successive lapara1.omie, con ogni probabilità diffusi anche alla pleura, co1ne era dimostrato dai caratteri del liquiè.o 'Otte11uto con la toracentesi . .e U.1 particolare dagli elen1enti neoplastici presenti i1t esso, attestava insieme colla natura èel tui11orc la sua malignità. La carcinosi .disseminata del peritoneo, al pari di tutti i tumori maligni epiteliali ha un decorso rapid.o, senza o con sosta di poco rilie,ro, che 11cl .giro di 8 - L2 mesi suole di regola co11d.urre a 1uortc. Nel nostro caso invece si è avuto tt11 (: ecorso eccezionalmente protratto, di r2 anni circa, con periorli di vero arresto, di guarigione apparente, per la scomparsa d i tutti i· sintomi e per il se11so di co1npleto benessere che concedeva al paziente a pieno la sua attività. Uno d i questi periodi raggitmse la durata di cinque anni. Quanto abbiano concorso a mitigare il èecor!'>o ,._, della malattia le varie laparotomie cui fu sottoposto il paziente, non· possiamo dire; tuttavia non è da passare sotto silenzio che già prima c~eg1i interventi operativi, il d ecorso aveva affettato ttn notevole carattere di benignità. D'altra parte nessuno ha mai fatto parola di una influenza qualsiasi favorevole è ella laparotomia, s11l decorso della carcunosi peritoneale. Occorre d unqu e è i ~oncl11dere, che quando essa. affetta le particolarjtà èel caso nostro, largamente c~escritte più sopra, essa esula tJer la progriosi dalla cat egoria dei tumori m aligni; casi simili sono rarissimi, per c11i non è ancora possibile di generalizzare una conclusione in q11estc> senso. Il liqt1ido presentava a un tempo i caratteri c1 elle asciti lattesçenti e qi q~ell e ·m ucose. Ef?SO infatti aveva un aspetto d i latte diluito ma sciropposo, lasciava deporre spontaneamente un abbo11òante sedimento, mentre il liquid o sovrasta nte ma111cneva, per quanto meJ?.Ò bianco, il s_t.10 ·colorito e l'aspetto fortemente torbido. Il dosaggio dei grassi (0.13 %) permetteva cl i escluèere senz'altro quelle rare forme d i versamento lattescente, non ad iposo, contene11te niolti gratf111i albun1inoi :finemente suddivisi e di elencare il nostro liqlièo fra qt1e1li lattescenti adiposi. Questi, come è noto,- ve11nero sucldivisi per i loro caratteri, e per la loro origiu c in chilosi e chiliformi, essendo nei primi il grasso <1i provenienza dal chilp versato nel liquièo èai va~i linfatici comunque ostruiti e compressi o rot1i, nei seconè i invece dalla (1 ege11erazione r1 cgli e1 ~1nenti cad11ti in sfacelo e n1acerati nel liqui,.1 0 . • .I"'esame ruicrosçopico per l'abbo11da11za <1 i elen1enti .ripieni di gran11J i grassi eri gra1111li lil)eri nel versame11to, <1 imostra·va co1ne il liquido i11 quc!)tionc dovesse ascriversi fra questi ltltimi. \ ri era di pi1\ il carattere filante. Dalle reazi<>11i chi1niche praticate, . ristilta che il liqttitlo 1Jollito


SitZIONE PRATICA

S8r

' con aciji diluiti, acquistava il potere di riiurre il liquido di Fehling, proprietà questa caratteristica clei glicoproteiii e più precisamente delle 1nucine vere. E cl1e effettivamente si trattasse nel nostro caso di 111ucù1a è ai1che di mostrato dalle altre rea zio11i pratica.te, precipitazione co11 acido acetico e i11sol11bilità di precipltato in un e~cesso di acido, soluzio11e del precipitato il1 carbonato o in idrato di so:lio. Per quanto riguarda l'origine di questa sostanza 111ucosa, tra l'opinione espressa da Umber it1 u11 caso analogo, il quale pensa a un processo di ai1to lisi dell' alb11mina contenuta nel liquido, e 11altra che si tratti di 1u1 processo di elaborazione delle cellule neoplastiche, propendo per quest'ultima. Di fatto i1elle cellule mqt1estione, per le ricerche da me istii11ite, si clùuostrava sicuramente la presenza e.li 111L1Cllla, BIBI,IOGRAFIA. l)~IBER, U eber autolytische Vorgange in Exudaten. (Nlunch. Med. Wochenschrft, N. 28, 1902) . P1':sc1. Sopra un caso di ascite filante, con rice1 che s1-tlla reazione degli essudati verso l'acido acetico. (Gazz. degli osped. e delle cliniche, n. 76, 1915). J>nscr. Polisierosite a versamento fitante. (Gazz. degli osped. e delle cliniche, n. 5). l\.J~LER e WYNN. A malignant tumor arising /rom theen endoth,etium of the peritoneuni, and produci.._ ing a mucoid ascitic fiuid. (Tl1e J ournal of Pa. tl1ology and Bacterology, Vol. 12, 1908). -4 SAMPIETRO e MARTIN!. U eber einen interessanten Fatt von « Ascites filants », bedinfft durch sine Bauchfellgeschwulst. (Zeitscher fùr KrebsforL scht1ng, \ Tol. 7, F. 2 1909). 1

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R. Istituto di Patologia speciale medica e di Clinica medica propedeutica della R. Università di Torino I

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diretto dal prof. A. CECONI.

A Jll'Dposito dei ve1·samentl lattiginosi per il dott.

PIERO BIFFIS,

1100

adiposi

assistente.

1l carattere del.la lattescenza c-ne asstu11011'.) talvolJta i versamenti cavitari e lo r iesso siero cli sang·ue, rappresenta una particol<1rità c]inica cl1e nei singoli casi merita S.e'lnpre di essere in1 clagata con ricerche speciali, se non altro per I ' 11ua esatta sistemazione dei casi stessi dal pt1nto ~: cli vista della natura e a.ella prov1enienza della 9~ caratteristica la1:tescenza. Con1'è noto, è di Qui11cl(e la classificazio11e clei v ersame11ti lattiginosi _/ ir. chilosi e chili.fontni, :i primi dovuti a vero spandimento di cl1il10 , i secondi invece a deger1erazione grassa di e lementi cellulari (endoteliali, ntoplastici , ecc.) che si disfanno n1el ' 'ersame11to · e sono perciò causa di una vera emulsio11e. E J)Oic11è 11el maggior i1umero dei casi ta11to per l 't1na categoria di v.ersame11ti, conie per ] 'altra si dànuo le cattse stesse, ecco c11e la possibilità 1

di versame11ti misti, ieh1losi e thi1liformi a tu1 ten1po, si rende ievid,ente ed ha it1 r·ea1tà, 11el la casistica p11bblica.t a, doc:unnentazione sicttra. No11 sembra tutta\ria che sen1pre la l1a1ttescenza sia dov11ta a grasso em11lsio11ato. I casi cl1e alla ricerca si co1nporta110 i11 ma11iera cla rif;pondere a qt1esto pri11cipio, 11011 sono in realtà molto nu1nerosi, tt1ttavia, e per 1':autoritit deg·li AA. cl1e l i 11anno st11diati, e per Ja concordanza di ristiltati otten11ti in molti di essi se non proprio i 11 t11tti, si è credwto opportt1no di creare per i n1edesi1ni, vicino a quelle dianzi nominate, u1ta terz.a varietà di versame11ti lattescenti detti 11 011, adiposi o· pseu.do chil.osi e che io crederei più s1e1nplioe dire senz'a1tro pseitdoadiposi. · Poichè i·n prop-0sito ftl'rouo anche affacciate questioni di .pr.iorità, lll.011 .sarà 1fttor d.i proposito di a.V\7ient1re che lo stesso Quiucke fin dal 1882 ave·va richian1ata J 'attenzione s ulla esisten2a di taJi versamenti che egli attri,b uiva ad una emu.1sio11>e albuminoidea, e , se vogliamo essere esatti :fi.110 allo scrttpolo, occorre ·anche · di agg.iung·ere che • u.n .autore italiano, i1l Taddei, :fino dal 1845 aveva <l·escri tto u·n liquid,o lattigi.n os? i.11 un caso di id·rocele, che 01elle .r icerr11e cl iniche si dimostlrò ,:;provvisto di grasso. .Q uanto a.11'i11ter•p retazione di que?ti versa111.e nti .lattiginosi senza grasso, gli AA. son d'accordo :ne11 'an1metere ['importa·nza in proposito . clell e al1bumine. Lo stesso Taddei parla di albun1ina modificata o coagt1.lata, Quincke di una sospensione di granula.z ioni albttmi;noidee, Lion di u·na sostanza albuminoide.a speciale d.otar4:ia di p·o tere riducente da classificarsi tra i gìicoprotcicli di Han1n1arste11, Verdelli di t111a pa!rticolcire aggregaz'ione molleco]are, i1el senso fisico, clella globulina, Mic]1eli e Mattirolo dopo aver attribuito il knon1-E:110 alla Jecitina, in ricerche ulteriori adottano il 111oclo di vedere di Verdelli. Gli AA. fra11cesi non a torto ril·e,raino la griain1d e analogia del fenomeno della lattescenza dei versamenti in 1questione con q11ella eh.e a volte pr.esenta il siero di animaJi in condizioni fisiolog·iche o di deperimento, e lo .stesso siero umarno in condizioni di malattia, .segnatamente ne l1a 111efrit.e. N-Oitloriamenit:e l 'intor.b id,amento Jattigi11oso del si1ero di 11efritico· è attrib11ito :all'anb111nina, e le granulazio11i libere cl1e vi sono sta1te descritte da Widal e Achard era110 state ·viste • fin dal r851 da Frerichs ~ ~ Il caso da me st11diato si riferisce precisamente ad un paziente mala,tlo di cronica nefrite pare.n chim.atosa, che present aiva tttna pronu11ciaita Jattescen2a così del .siero di .sa11gue, con1e del versamen.t o molto a·b b1onc1a·nte formatosi rnel ca·vo peritoneale. Per circostanze assolutamente indi1

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tt

POLÌCLÌNÌCO

[.L.\N~O

XX\'I,

FASC.

28]

' 1)e nden.ti clall.a n1ia volo ntà e dal inio pr.o posito, 11on f.urono IJossibi·li .che rice'.tche framn1enta.rie ed incomplete stil s iero di sa ngn e . Riferi sco perciò .solta nto s t1 quel le praticate .s til liquido d el \ ersa1ne11to cli cui 1111a pri111a parace11tesi fotni . 7500 cn1c. c1rca. Detto 1iquiclo presenta 11.uia pro11u11cia.ta Jattescenza c he 11-011 aumenta col tempo. AbbaJ1don.ato a sè fo rn1a 11111a Jegg·iera i)ellicola alla s uperficie. R eazione :acida . Peso speci:fi.c-o· 1014. I c1osag-.gi pra,titati h·an.no dato i seg11enti tifìttlLati i)er mi11.e : o·r • 7·9 _.\.lbumina totale (•per ipe.sa ta) . 'b i cl. » 1.7 \ ' ieroalbun1i ua )I id . 6.2 Sìeroglobt1li 11.a • )) -~zo to tota,] e · . 0.51 )} E stratto eter eo rt.ota le al Soxhlct 0.98

Grasso

••

L eciti·na

))

0.40

)}

0.24 0.34 7.5

)) Colesterina. • CJ.o rt1ri • F os fa ti . 0.15 • • )) 16.8 R esi cl 110 sere o • Crioscopia . >> -0.56 _i\.l 111 icroscopio : l et1cociti 111 grande predon1inio po l iu nel era ti, e cel 111 le .e n:do: e li a] i <li sd:a1{l:a11.1e.11 t o i n clege11erazione grassa. I) oche gra·n111azioni r.if 1in11g'C~nti la 111ce sosp-E:se 11el liquido; alcune (111eno nunJierose) più gros ·e, alti-e più 1ni11L1te ,·isi bi li co11 1'ingra·n{lime nto ad i 1n111 ersione. Le \111 e e ile .altre assttn10110 l·enta111ente u11 colorito hrnu o i11 i)resenza di acido os1ni~o, queste ultin1e anch e t111 colorito rosso col St1cla11 III. 1_..\lt1"e r i1c.erch e ha1nn-0 regis trato i ris ultati seg nenti: il liquido, filtrato, conser, ·a la s 11a l a.tt esce11za . _..\g·itato co11 etere, i)re,·ia alcalini zzazio11e con i<l·rdto sodico, c l1iarifica cli assai· p·~·O ·. 13ol1ito preYio tratta1n ento co11 a.ci do aoetico, fi 11 ra li1111pic10. ~at11r.ato co11 soilfato di amn1,o nio, fillra lin1pido. Sottoposto a prol1111gat a centrif11gazione , epara alla s ttperficie un t enue strato di sosta.uza c h e viene i>Clenitificata grasso, 1na conserva assai n1arc.ata la s ua lattesce·uza . l'er i ri s ulta,~ i di qt1est e ricerc l1e elementairi , il liq11id o in esame a \'reb be meritato cli e ssere elen~ <'at o fra qttelli 11o n adipoRi, i11eglio detto, fra qu 1li in c ui il contenuto in grasso ·n on a'Trehbe pot11to gi11st ificare la lattesce11za. Pri111a di procedere a ricerche ulteriori cl1e .1 Yrebbero · 1)otuto 1nettre r111i nelle condizioni cli a ppog-giare i 1 ca!'o 1nio a 11 'una ·p! 11tto to che all' 1ltr.1 n1a niera di , -e<lere, circa 1 i11terpretazione prO]lO"ta dai Yari au tori per questa categ·orie. di \' t...,i ~e 1n pl i ce en1ul~ione di alhun1i1no:di, sierog·loh ulinn ; lt>'\.' Ìtina, g1ico1)roteidi, ecc .) ho pens.1to tu : tavia tli <lar corso a c111alche ricerca cotn))

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·

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ple1ne11tare atta, secondo la i) resuuzio11e, a reucl1ern1i ,sj.c 11ro nel giudizio prev·e11tivo pri·m.a (.:eunato. È noto c he il co1oroformi·o p1·ecipi~1. i gra~si, lasci:ando i·11t.atte le sostau.ze .albn1ninoid i cl1e co11 essi s i trov·a no e\·ent11.aln1e11•te presenti. J)ifailti il liqttido, sbatt11to con c.loroiorn1i-0, filtra q11asi compl.eta.i11ente limpido, e la Jeg·gera 01Jalesceuza che persiste a:ncora, scompare in Begu ito ad una .seconda filtrazione. Su:l .filtro resta 11na poltig·lia dens·a gi.a.1Jo-,b i.ancastra. I risul•tati d elle 1ioerche s ttl filtrato nou so110 differe11ti da q tl!e]1li otten u.ti sul li1q Ltido a1nil eg1"0, pr·i ma ritferiti, per quanto s i riferisce alle .alb11mi 11e, ai sali (cloruri e .f1osi:f.ati.) , .all'azoto total,e, alla ].e citina ecl all.a icolesterin:a. I n,v eoe u•na .d if,f.e.r e·nza in 111'e no di gr. 0.36 per 111ille fu troYa t a 11el:l 'estratto eterieo total.e, e di~ gr. 1.20 p·er 111ille i1el re:idno secco. Il g·rasso ftt tro\'ato i.n q11antità di q11alcl1e n1illig·ra1nmo per n1ille (0 .015). 11 preci1)itat·o rimasto .&111 filtro, el·i1ninato ~l clorofortnio, si pr·e senta co1ne u•n a n1assa de.usa, g i:allognola, lu0e11te che imbrt111.isoe ab·b asta.nza napì cl.am ente co11 l'aci do ·O.Smi.c.o . Di.sciolta i11 tt·n Yolnn1e di ac q na corrispo11de.111te a q 11ello <l el 1ic1u i clo .d a c t1i pr0Yie11e, s i rip•rodttc·e 111Ta 111.o.1to pr-0nu11cia1l'.a lattescenza che i)erma ne a l1111g'o, per arie, 1e si chiari sce j11 seguito le11tan1e11te IJCr lenita prog·ressi va preci pitazio11-c al fondo; tra ttata con etere ·e<l idrato soclico, si cl1iarifica co111pl eta1uen.te. ' . . ' I risultati di c 11i è stato fatto finora pa·rola, con trarian1en te a quel 1i i 11 precedenza registra ti, cl1evo110 f,ar pe11sa re che la 1attesceuza 11.el li q nil(l o ili. esame , s ia dovttta in r e.altà al grasso. J\.ltre pro \'e s ul preci pitato c-011.f ern1ano c1t1est a opi11io11e. I...a r·e azione dell '.acrol.ei·ua è posii1.1va; il ·r iscaldamento, pre,·io trat.t.amento con p otassa .alcoolic.a, i·n°d11ce saponifi cazione; il liq11ido chiaro e trasparente così ottent1to 0011 .agg.iu11ta di H 2 S04 intorbida e di 11110,·o si rende li111pido con agg·iu11ta di Ì{l1·.a to s od jco (11111 0\'a sa1)011irfioaiio11e) ; scuotendo la pro,·et ,t'a ~i 11a a1lor.a ahr>o11d.a·nte schi 11ma. 1

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Il precipitato ra·c colto nel filtro,' corr.i spondenite i11 peso a gr. 1.15 per mille <li liquido, si rioonos~e i11 ques ta ma niera formato tutto q11anto da g r asso. Es o lasci.a \•edere al 111icroscopio i11 gra11clissim.a q11antità granttli e gocc:oli.ue cli grasso ~ h e si tingono i11 11.ero con l'acido osmico, e ii1 rosso col Sudan 3°. È dt111que il grasso cl1e è ca usa clel la Ja,~tescenza del liquido ii1 esatne. ~Ia allora perchè è .mancata la reazione con idrato sodico ed et ere, perchè c,-011 l 'estrazio11e col Soxhlet sono ris11ltati soltanto gr. 0.40 di g·ras~o per mille, me11tre con clorofor·mio so110 1


[ANNO XXVI, F ASC. 28]

SEZIONE PRATICA

stati pesati g·r. r.15, e perchè dopo la centriifugazione essendosi raccolta una sottilissima pellicola alla sttperficie riconosciuita formata da grasso, il li.q uido sottostante ·è r.i masto tutta/via lattigi.noso in maniera pronunciata co11 un co11tenuto i.n grasso di ·g rammi 0.015 per mille? Si può rispondeve alla prima di qtteste domande amn1 ettendo che il gr.a:sso, così ·n .e i liquidi latbescenti come nei tessuti, possa trovarsi in condizioni ,f isiche da non essere facilm.e nte attaccato da11 'idria to sodico e disciolto dall'etere. Si p.arla in ·p roposito di una specie di capsula <la cui sarebbero :ricoperte le goccio1 i·n·e la qti.ale le ·renderebbe m.a ggiormente resistenti al trattamento ora ric orda1t:o. Adam di;fatti ha da tempo proposto di .sostit11ire all'idrato sodico u•n a solu7,ione idroalcoolica di ammoniaca, l'ialc·o ol essendo in cotesta condizione più attivo dell'acqtt.a a preparare 1'azio11e necessa.ria dell'etere s ul grasso. 1Con la stessa argomentazione si può rispondere anche alle aJt·re doma:nde. Difatti tr.ait·tando il residuo secco rimasto dopo la prima estrazione eterea , a caldo, con soluzione acqt1osoa lcoolica di idra.to sodico (iSaponi.fi cazioue) e s11ccessivamente con .11 na solttzione acquoso-a.lcoo1ica <li HCI all '1 % (d1eco1u.posiz~·one d·e i saiponi i.n glicerina ed acidi grassi), e quindi estraendo ancora <'01 Soxhlet, ho ottenuto gr. 0.70 di gr.asso, i quali uniti ai ·g r. 0.40 ottenuti dalla prima estrazione, danrno la cifra ottenuta con 1'estrazio11e del precipitato .c1oroform-ico, la pi ccola <lif·f-erenza essendo da attribuire a cat1se di errori tanto facili in ricerche cosi delicate per pesata. Lo studio d~ questo caso m1 sembra i ncoraggiare il 'P-ensiero che l:a 1quesitione del1a ·n1at11ra clella latte~enza in determinati liqt1idi organici, attr.ibttita alle a lb11min°e meriti una 11lteriore revisione, prima di escludere del tutto 1'imporlalf1za del grasso che vi è con.tenuto, ·da.I momento <'he tn;~ti g-1i autori che si sono occupati della qt1estione -arri•Vfl·tJdo a ttn:a tale conclusione , si sono quas1 sempre limitati aJ t rattam ento c-011 lisciva sodica ed •etere iper escludere c:be la 11attescenza fosse da attri~buirsi a ·g ria sso emuls i·o11.ato. Col risultato di .tiale metodo, com,e prima 110 av,rerti·to, 1ain-che il caso 1n1o avrebbe meritato la stessa interpretazione. Forse lo .stesso ·du1bbio si può a,frfacciare ciirca la ·1atte~enza de1 siero di s.angn•e cl1e specialn1ente ID.ella rti.efrite s1101e verificarsi. Io spero 11011 mi n1.a nchi l'occasione di p.roci1rarm.i a11ch·e • 111 proposi.t e .unia convinzione personale. 1

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1

BIBLIOGR.i\Fl .~

CONSlTI,TATA.

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NOTE E CONTRIBUTI. OSPEDALE ITAI.IANo U:rvrBER'rO I - CAIRO Egitto). Sezione di chirurgia diretta d al prof. E.

GAGLIO.

L'ascesso epatico prima e dopo la scoperta dell'emetina. Malgrado il progre5so nella diagnosi e nella tecnica operatoria, l'a~cesso epatico, fino a porhi anni fa. costit11iva una gravissima complica!-ione rella dissenteria amebica, poichè la mortalità globale osciJJava dal 40 al 50 O fi,. Se il grande ascesso ael lobo èestro, ad evoluzione <liaframmatica, per il dolore locale, la deformazione òell' aia di ottusità epatica, i sintomi pleurici concomitanti, era di facile 0iagnosi, la diagnosi del piccolo ascesso era affiè ato all'ago esploratore. Nel piccolo ascesso il fegato n0n è 'deformate: il dolore locale può mancare, e la febbre può es · serP leggermente remittente. E per quanto riguard.a l'anamnesi, spe~so i sin· tomi dissenterici sotlo stati cosi lievi da non avere attirato l'attenzione dPll'ammalato. Le pt1nture esplorative si sono din1ostrate sempre innocue tanto che noi avevamo l'abituòine di fare delle punzioni in serie: tre orizzontali, tre obliq1:.e superiori, tre obliq11e inferiori, per esplorare il lobo destro, poicbè l'esperienza ci aveva dimostrato t.ke la salute dell'ammalato dipendeva dall'apertura del piccolo ascesso. I grandi ascessi, o per l' infezione secondaria della cavità ascessuale con cocchi e streptococcltl, o per l'intossicazione generale, erano di prognosi triste. L'ascesso del lobo sinistro, salvo il caso d'infezione secondaria, era di prognosi migliore, appunto per la sua piccolezza. Dopo l'apertura dei grandi ascessi, la quantità di pus epatico, che giornalmente si rinveniva nel!a medicazione era tale che pareva di assistere alla fusione del fegato. Gli antisettici applicati loca}. mente si mostravano inutili, quando non erano dannosi.


[ANNO

IL POLICLIN1C0

XXVI,

'

J,a prima volta che itnpiegai l 'en1eti11a 11er iniezio11i ipodermiche ftt ai)p111tto c1opo avere operato ttr10 di questi gra11di ascessi. U11a vecchia signora co11 gra11de ascesso dcl lobo destro a<l evoluzione inferiore, la cui apertura aveva richiesto un semplice colpo di bisturi parallelo all' ar co costale, presentava nella ogni giorno nella medicatura una quantità così colossale di pus epatico, che si di· sperava di salvarla . Incomi11ciate 1e iniezio1tl ipodermich e d i emetina, la secrezio11e si ridusse con tale rapidità <la destare la n1eraviglia nel p ersonale ospe4aliero, e l' ammalata guarì rapidarue11te . · l\1a lasciamo parlare la statistica : Numero degli ammaiatl 1\nuo

90lj . • • 1905 . • • 1906 . • • 1907. • •

• • •

igo8. i gog.

l

ope rati curati di ascesso nella sezione epattco di chirurgia

• • •

.

• • • • • • • • • • • • • •

1910. • 191 1. • 19 12. • 1913. • 19I ·I . • •

l-915 · 19 16 . 1917. 1918.

• • • • • • • •

GuariH

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267 347

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630 714 634

'l 'otali

7321

59

F .\SC.

28]

..

naggio. Seg11ia mo se111pre questa tecnica senza preoccuparci c: ell'esistcnza o meno delle adere11ze c1ua1tll o operiamo l'a,,cesso attraverso uno spazio ii1tercostale, i1ta se operia1110 attraver so le par<:>ti a<ldominali, preferiamo sutttrare il peritoneo 1)rirua di aprire l'ascesso. Nella sacca ascesst1ale i1on facciam o alcu11a iniezione. La guarigione è in ge11era1e r apidis. s1ma. Ed ora una domanda : I piccoli ascessi posso110 g uarire colle sen1plici i11iezioni cli emetina ? Noi ne abbiamo la convi11zione clinica, 111a quando abbiamo diagnos ticato un probabile a.scesso epatico, e con l'emetina abbiamo visto guarire l 'ammala to, non ci siamo crccl11ti autorizzati a praticare la p11ntura a solo si::opo scie11t ifiro, come n on ci siamo creduti autorizzati a ritarclare l'intervento qua11do la puntura esplorativa ci 11a dimostrato l'esistenza dell'ascesso. Cairo, maggio 1919. E. GAULIO.

ACCADEMIE, SOCIETÀ MEDICHE, CONGRESSI (NOSTRI RESOCONTI F ARTTCOLARI) .

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I

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Sorlefà Lon1barcla di Scienze ltlediche e Biologiche In l\lilano. (Presi~enza:

Prof.

MEDEA}.

Seduta del 30111aggio 19r9 .

Stati n1orbosi susseguenti alla vaccinazione tifoidea.

36

Ib PRETI. - L~A. illustra due casi nei quali sono insorti fenomeni morbos i a così breve diOuesla s tatistica chiara mente dimostra: s ta11za d alla vaccinazione antitifica <la far presu10 cl1e mentre il numero degli rimmalati della mere tra questa e c1uelli una dipendenza come Sezio11e chirt1rgica è andato aumenta11c1o, il nu- tra causa ed effetti. mero clcgli amn1alati d i ascesso epatico è an elato Nel primo caso, subito dopo la vaccinazio11c di111i1u1e11do ; · antitifìca, d t1rante la reazio11e generale che f11 2° cl1e se fissiamo al i9r2 l'a11no in rt1i si cointensa e l?rolungata, s i ehbe cecità quasi co111111it1ciò a diffondere l'emetina, abbiamo: dal 1904 pleta, e l'esame dell'occhio, a sei 1nesi di dista11za, al i911, stt 64 operati, 35 guarit i e 29 n1ortj ; dal mise in evidenza t111a papilla · n1olto p allida co11 i912 al 1918, stt 31 operati, 24 guariti e 7 111orti. · vasi ridotti ecl il visus ad un ottavo. \'ien fatto Dal 54 % il nt1mero <lei gu ariti è 1)assato al cli pe11sare che l'affezione ii1izialc s ia stata t1n 77 %. processo infiammatorio del 11er\ 0 ottico, processo I /ttso clcll'emcti11a l1a a 11chc sctnplificato la tee· i11fiammatorio che col ten1po ha fatto posto alnica operatoria . l'atrofia. • 1 lkco la tecnica scguìta J1egli ultimi aimi: Nel seco11 r1o caso dopo t1na d ecit1a <li gior11 Localizzato l'ascesso con l'ago da esplorazio11e, dalla vaccinazione, im:orsero ronvulsio11i c1onicl1efrc iuiettiamo sotto cute atto1 no all'ago, u11a solu- quenti e numerose a tipo costante brachio-facciale zio11e di novocaina : quindi incidiamo la pelle e sinistro, clov11te con ogni probabilità acl t1no stato svt1otia1110 1)oscia l'ascesso col trequarti. St1lla irritativo o acl una encefalite circoscritta dc.1a guida del tre<111artì, cou t111 bisturi bottonato in- corteccia 11e1la zona roI·a11<l ica inferiore destr<1. graru lia111Q l'apc.'rt11ra e, so titui to w1 klemmer al !11 entrambi i casi, 111a11cando q11alsiasi cau~ a l1ec1tlarti, i11trocl11cia1uo un piccolo tubo di dre- remota o recente che possa dare ragione dei fatti

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SEZIONE PRATICA

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tt1orbosi, si è in(1otti a pensare alla v acci11azio11e <I uale caus a prob abile; t a11to })iù cl1e le lesio11i sono Ìl1sorte sul)ito clot)O l'iniezio11<' del vacci110, e 11el primo caso cluraute la reazione ge11erale. Bi~ogna quindi pensare che la vacci11azione abbia determinato uno stato tossico acuto (e · q uesta supposizione tro·v a conforto n ella reazione generale violenta e prolur1gata), e qui11di siasi verificata t1na condizione ca p ace è. i produrre i quadri mor1.>osi clescri tti.

Appunti di profilassi per le malattie veneree. l\ . PASINI. - I/ A., in oltre t re anni di o~ ser vazioni, ha trovato u11a morbilità ve11erea meçlia cl el r 3 % nella prostituzione sorvegliata, ed una u1orbilità venerea n1ed ia del 5r % nella prostitt1zio11e libera o cla11destina. Quest'ultima p ercentuale decrebbe clel 72 % nel l9I5, all'inizio delle misure sanitarie coattive, al 4 1 <>;~ 11el 19 18, con il m a ntenersi delle misure stesse. U n confro11to fra que-.;te percentuali d imostra l'en orme frequenza d~lla n1orbilità v enerea n ella prostituzione libera, ed it1(lt1ce alla con clusione, che una efficace profilassi ve11erea, rispetto alla prostituzione, n on può rea· Iizzars i se l1on attraverso ad u na sorveglianza sanitaria metodica e d isciplinata. Per cura e sot to la dovuta sorveglianzf.. dellR su periore Autorit à 8a11it aria occorre infi11e sia110 istituiti Dispensari celtici, o centri venereo logici là dove mancano o siano insufficienti, e siano affidati, a scopo di profilassi e di cura, a m eèici specia listi d i ben provata competen za della clisciplina derm osifilopatica

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Sulle asciti lattescenti nell'infanzia. C. ('ATTANEO. !{icordato cl1e ment·re 11cJ1 a letteratura degli adulti i casi p ubblicat i olt1epas sano i trecento, e nell'infanzia n on se ne conosco110 che ,-enti, d ei q11ali solo due con autopsia l'O. riferisce di d11e casi in bambine d i quattro e quattro a nni e n1ezzo, osserv ati nella Clinica pediatrica da lui d i rett a, riportan d o le storie cliniche . gli esami chin1ici del liquido ascitico C'rl i reperti c1elle autop~ie . Nel primo caso, che ebbe u11 periodo d i sosta di dt1e anni, il reperto fu negativo. Nel sccon <lo, d11rato in t utto quattro 1ncsi, si ebbe il reperto ili tubercolosi polmon ::i re e i1c ritonite fil)road esiva. J)isct1te se s ia git1stificata la clivisione in asciti chilose, chiliformi e pseud ochilose, facen do la critica d ai d ati forniti dall'esame clinico, dai <'aratteri d el liquido, cl agli scarsi dati anato1nicj, ecl associandosi al concetto rh e i11 tutti i rasi la la t tescc11la si a dov uta a 1)rcsc11za d i cll i1110.

Luigi l )reti.

APPUNTI DI MEDICINA PRATICA. CASISTICA E TERAPIA. La prognosi dell'edema polmonare acuto. L'ec1ema pol1no11 are acuto ,.a se111pre co11siderato u11 i111cide11te tnolto serio e la prog11osi 11(;; de,·e sempre essere riser\·at a, ta11to pi ìt clic se a n c11e ! '.accesso 11011 è in1n1ediata1ne11te fatale , rin1ane sempre la 111alattia cbe l 1l1a pro\rocato e cl1e finirà tos to o tardi con la 111orte . Dt1e si11to111i pri11cipalme11te posso110 essere cli g·t1ida per la prog11osi ; cioè la teruperat11ra e I 'espett orat o. Di solito la te111peratt1ra 11011 sale clura11te I 'attacco, ed è anzi spes30 sub11orn1ale: nei rari casi i11 cui si ha febbre la prognosi in11nediata ,.a fatta sen z'alt ro infa11sta, per quanto euerg·ica possa essere la terapia. _'-\ ncor più sign itìcati,,i sono i clati fornit i d(l l l 'esa111e dell 'espettorato. Qua11do cittesto si presenta proprio all'i11izio dell'attacco ecl in qua11tità che sta i11 relazione con i ra11toli e g li altri ru111ori ri,·elabil i a ll 'ascoltazione , s i pt1ò a\·er rag io11e di sperare ch e il r)a7,ie11te :-;i ri st a bi li. ca. .1\Ia qt1ando l 'espettoraziooe cli111i i111isce o cessa, se11za c11e ,.i ·ia acce11110 a cli1ni11uzio11e dei seg·11i stetoscopici, la s itt1azjo11e è molto seria per il fa tto che trattasi cli 1111a broncoplegia, cou o senza pare ·i clel cliafra111111a. L'essudato sieroso, che 11011 vie11e l)i tt e1i111i11ato, invade t utto 1'.albero rcs1) iratorio ecl 11 i)azie nte 111uore per asfissia . No11 si deve però inferir11e che ogn1i paziente il qt1a1e espettora libera1nente, })Ossa sen z 'altro sa1,·a rsi: ,.i sono p11r t roppo clei casi in etti 1él violenza clell'·attacco è tale cl1e il pa~ie11te soccon1 be, m alg rado l 1eSi)ettorazio11e abbo11da11te e n1a1 bo·rado l 'al)bo11d<inte sa] asso , cl1e è il sol o tratta1nento razional e c1e1l'ede111a i)ol111011ar~.

I,.a gravità dell a prognosi p11ò ''enire cli111i11nita da t1ua cliag11osi esatta e clalì 'iuter,·e11to pronto ccl e nerg-ico cl1e l)llÒ t alora sal\are a11che jl i)azicnte che no11 espettora . l'cr q1ta11to r iguarda le ci rco~ta11zc e7.ioloµ;ic l1e , si l)UÒ ritenere che i l g·rndo cli in!;u ffì :ficienza renale l)ttò avere gra11clc sig·nificat o nella proguo~i. Dcl resto il }Jazi.cnte, di solito affetto da Jesi on i gra ,·i, co111e a ortite, i1ef rite interstiziale, è clc~tinato spe. so a socco111bere tlietro ttn altro accesso che può verificarsi i11 s~­ g ui.to, a cli~tauze cli ~L ttiu1aJ1't~ o n1c:; i. (~Icdil tll Record} 13 apr. J918) . Fil.


(.'\NNO XXVI , FASC. 28]

IL POLICLINICO

886

Emorragia endopleurica nelle complicazioni polmonari dell'infJeunza. Su ci11c111c cfl si ossei vati da C. Rirhet junior (Soc·ieté méd, des Hopitaux, 21 nov. 1908) si e?bero le stesse m anifestazio11i clin.iche, sebbene gli am111alati avessero forme ò i,rerse e cioè gli uni congestione polmonare, gli altri pneumonite o broncopn eumonite. ';rutti presentaro110 dal 5° al 9~ giorn~ 1111 a11n1ento èei segni clinici, sen za camb1ament1 11clle con dizioni generali o 11elle f11nzioni respirator ie. Con la st çssa è iminuzion e òi risonanza e con gli stessi rantoli :fin dai prin1i giorni si notava dio nlinuz ione c., ei fenomeni v ibratori, egofonia, con senza soffio bronchiale. \ ienne avanzato il sospetto di pleurite, m a alla puntt1ra esplorativa non si estrassero che p ochi eme. e; i liq11id o che consist eva ai)pa renteme11te d i san gue puro; il giorno seguente o poco più avanti la puntura d iede esito negativo . Il decorso della malattia non subì apparenti 1uod i:fìcazioni; 4 pazienti guarirono, il quinto morì per broncop11eumonite; tutti ebbero albuminuria, t1110 ai1uria complet a . Il liquido estratto con la puntt1ra conteneva, oltre agli eritrociti, molti leucociti, fra cui pochi lJolinucleari, e molti mononucleari , speciaJmente grand i 1nacrofagi , uniti in modo da form are delle la111it1e e11doteliari. L'esam e b atteriologico lo di111ostrò sterile. In altri pazienti, nello st esso ospecl ale l' A. trovò piccole effusioni d i liquiè o sieroso citril10: l'effusione sa11guign a era evidentemente lo si.e~so esst1dato a c11i si era aggiu11to un po' di sa11g11e per t1na con a izion e an aloga a lle ~olite en1orragie cl1e s i osservano spesso in altre parti è el corpo d ura11 te 1 influenza . l. b. 1

Pne\tmotorace artificiale doppio.

ecrta quantità dal lato destro; senza alcun €f· fetto spiacevole per il paziente. Il fatto è evide11temente da attribuirsi ad una perforazione dovuta ad un focola io tubercolare e dimostra la neces~ità di controll are l' andan1e11to del p neumotorace per mezzo del fluoroscopio. 1'. s.

Gli accidenti cerebrali durante gli interventi sulla pleura. (Punture esploratrici, toracentesi, lavaggi pneumotoraci artificiali ). Amate Bertier nel ]ournal de M éd'ici11.e et de chirurgie prat1:ques (70 fascicolo 1919), richiamar10 l'attenzione di nuovo come s11 ogni intervento sulla pleura, anche il pi11 benigno come potrebbe esserE> una semplice puntura esplorativa, è capace di dar luogo ad accidenti nervosi, gravi, spesso iJ?mecì ia tamente letali. E~si distinguono tre specie ni tali accidenti: i o. Accièenti sincopali: inizio brusco, cianosi del viso : morte jmmediata; -io. Acridenti convulsivi: in generale come per un attacco epilettico, vi è t1n vero dolore al :fianco e alla spalla, gric~ o , crisi con vt1lsive tonico, cloniche. Qui la mortalità è meno elevata che 11ella forma sit1copale m a raggiunge an cor a l'alta per ~ centu ale del 70 %; 3o . Accidenti ernip1egjci od einiparetici: .spesso preceduti da convulsioni ; quasi sempre ~ers1stente e dall'autopsia no11 se t1e trova la les1one cerebrale. Questi accidenti sono stati osservati in segttlto ad,_una torace11tes i od a u11a semplice puntura esplorativa, più sovente in seguito a operazioni cl i empiema, ma sovratutto nel lavaggio della pleura: gli a utori anzi citano u11 caso di morte sopravvenuta in coma i.11 seguito al lavaggio delJa pleura in ut1 caso d i pleurite purulenta post influenzale, nel ntentre lo stesso malato aveva già s11bìto nei gion1i precedenti pitì lavaggi simili senza il 111i11imo

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Si r1 tieuc ge1lcral1nen te cl1e l a perforazio11e (lc:lla parete t oracica rl'an1bo i lati (p11e11mot orace dop· inc iç~ente. • ]Jio) porti la mort~. A. Mc Cal1um (British med· Diverse teorie sono stat e emesse per spiegare ) ottrn., I5 tnarzo _1919 ), durante l' applicazione de1 questi accidenti, teorie tossiche, del brusco sv110metodo Forlanini, h a potuto osser vare in un na _ tamento, dell'embolia, èell' anemia cerebrale, ureziente, alla no11a seduta, che oltre al lato sinistro, nica riflessa ma i dati cliniri esperimentali rein ct1i s i faceva il t rattan1ento, era nettamente centi' fa11no ,ammettere solo quest 'ultima con la visibile al flt1oroscopio u11 pneumotorace al 1ato quale possono essere spiegati tutti i casi senza cl~stro: a111bctl t1c le b asi polmonari erano nettaeccezio11e. Il determinismo però ci sfugge . 111(•11te discost e dal diafram111a; la parte p iù alta Gli al1tori consigliano come misura pro:fìlat t ica di qtteste rnggiu11geva il quarto spazio intercostale 1 u1iezion e pre, -enti,,.a di tino, due centigranuni sulla linea cruiclaveare. tl i 1110 rfin a. Il paziente avvertiva u11 po' il respiro corto e }.t ~ensaLioue cli avere del gas i1c-llo st o111aco; rua llole,,a passeggiare se11za incomodo. I/ A. estrasse l)OÌ il gas fino ad avere pre~ioJ 1e uC'gativa, ma però ne rimase 11g11a lmeute u11a 1


, [ :\NNO ~XVI,

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PRA'f.tCA

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IGIENE~

Vaccinazione e profilassi antitiflca. 1\'fc Ca'" (rif. i111 l\1 civ ì 7 or!i 111ed. fo11rnal, 19 ;1 J) r. 19rq) fa osser,·a re che per qna11to s11acesso abbiia.no n\·11to le vaccinazio11i autitifìch.e i11 tenJpo clj i)ace, qtt·est e so.no state i11,·ece u11a protezione ins11ffìciente 11elle co11dizioni <li g11erra . ]Jnrtrop})O, poi, ·m olti 111 edici ]1an110 trasct1raba i11 parte l'·o sser\·anz.a delle })ÌÙ in1porta11ti no1 n1 e profilattiche, 111entre la .d iagnosi ' Te111va fatta spes::.o , solo dO])O ch·e 1a malaitrtj·a aveva dt1rato 1111 certo tempo. · Anche ,gli errori a ltrtti possono ser\ Ìre da am111aestnan1ento p er 11011 restri11gere ne·l la fattispecie, tutte le misur·e sanitarie alla sola \ 1 acci11·a zio11e, tna insistere 111Ye.o e in tutti i provve<1 in1·0ntj i>rofilattici, elle ha11110 dato ti n c1 ni b11011i ri s u 1tati. l . b. 1

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pliie; rii.arz·o (ì919) , con.cl11<lono che la re.a zioue cli Hecht è più e.ostante, p1ù precoce .e pit't {lurevo1·e cli.e .c1ue11 a di V\T.a sser111au·u. Qt1est'111ti1na è stata .neg.ati va ·n elle 11lceri di cl:ata i 111feriorc .nj 14 g·i-0rni g iorni, positÌ'\'ta i.11 cp1ella di 25 g·i.oruì, vari.abile in qtl'ell·e ·d i data intern11edia , 1.a 1)ositi,·ità si s tabilisce 11e.ttau1·e nte al 40°-50° giorn·o d a 11'infezi.o ne. N essn•11 t.apporto c hiaro ,c;i mia nifestn rC'on· 1'.i11te usi tà (1.e 1.la tera pia, f'i ccl1è g·1 i .>-\ i\ . co nsi g-J i·a n.o c1i 111011 ba~arsi st11J.e si·e ro-reazioui p er gi udicare 1~,ef·fi.caci.a della tera1)ia. fil. 1

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La profilassi antivajuolosa a Parigi

durante la guerra. È stata sopratt11tto j1nper11jntn s ull a este11sio11e

della \ accìnazioue: so.l clati, cletent1ti, ,soo1ari, 11fficiali J)nl)blici, 1>rof11g:J1i _ , so110 stati lRrg·:-in1ente ri \'necinati; è i11tere~sa11te rj lev·are ch e i rag·.azzi f:otLo i clieci an.ui b.a11110 clato - n ell a r1 \'accinazione - j] 36.G8 ~/,, di esiti positivi, ciò cl1e i11clica elle 1'intet"\·a1) o cli llieci ai111i fra la prj·111a e la seconcla vaccinazio11e è troppo 111ngo. Sed11te s p ,eciali cli \'accj11a'ljone s0110 state te11ute J)e-r g·i i operai arabi, g·reci, per g-li i n1piegati delle ferrovie, clell e l)ancli.e, <lei gra11ùi 111egozi, e spe,eial111 e nte per g·Ji al)itanti cli case e di q11nrtieri insal11bri ·nei quali s1 er a -v·eTificato qnaJche caso sospie tto. Og11i caso di ·v ajuo1o, (ti \ '.Bjt1oloide od anche ùi v-aricella è stato 1'oggetto di 11na juchiesta 111i11nziosa, che 11a permesso <ìi ri eon oscer·e la tìliazioue dei caRi ai1che a di s tanza di t11 esi ed a tra \·erso casi l eg·gerissin1i. Dal 1° gennaio 19.1 1 al 31 d1icen1·b re 1918 HOtlo state fatte 1,374,000 ':acc111.azioni, 11t1mero n1ro lto s uperiore a c111ie1lo delle persone 1egR1111,e11te o·l)hligate; i casi cli \ aj1101o sono stat1 60 (cl i c ni 1 0 ai1teriori al la cli.chi.arnzio111e cli gtterra) con 26 tlC'.cessi . fi·l. 1

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Malaria e reazione di . Bordet-Wassertnann. . A pit\ riprese è s t ata ottent1ta l1na reazio11e positiva di Bordet-Wassermann 11ei malarici : ul. timamente· da Aimé e Locl1elo11g11e, i qt1ali avreb· l)ero osservato cl1e la chininizzazione favorisce il fenomeno. Il problema è stato ripreso c1a S. I. de J011g e A. Martin (Bi1,lt. et Mém. de la Soc. d. H 6p., 1919, nn. 1-2)~ In più di 300 malariei essi 11a11no eseguito sia il 1netodo Wassermann origi11ario, sia il metodo A. Bauer-Allion. È r.is11ltato che .dai tnala rici non lt1ei.ici si otte11gono solo reaz'i oni pseudo-positive, in quanto cl1e durante gli accessi il potere em olitico 11ati1rale del siero è per lo più assolutamente nullo, come durante tutte le affezioni acute co11 violenti parossismi febbrili: si ha soltanto l'illusione di una reazione positiva, da assenza d'emolisi, in11)t1 tabile non già alla ~fissazione ..del .,co1nplen1ento sull'antigen e, per azione dell'ambocettore 111etieo, ma a lla mancanza del potere einolitico 11on specifico, il qu.ale norn1.aln1ente ci manca a ll' azior1e del complemento di cavio, favorendo o determinando l'emolisi. Questa falsa reazione po~itiva è limiiata alla durata dell'accesso e non è sempre presente : si sono avute reaziorti del tutto negative all'ini_zio dell'accesso, così come· al do1nani, d~clici e trenta ore dopo accessi tiptci. r~a reazione di Bordet- Wasserman11 co11serva dunque il suo valore semeiologico.

R. B.

POSTA DEGLI ABBONATI. I pert'Yicosi 1ielle regioni so,brarna111rnarie. - All'abb. n. 3117: Se si tratta di sola lan11gi11e è meglio non far 11ulla. Se invece si ha da fare con peli veri e proprii si può tentare l'epilazione eletro1itica purcbè eseguita da persone competenti e praticl1e cl i q11es to gen~re . di applicazioni. . \ T. MONTESANO, ( 0000) .

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Ricerche sierologiche nella siflli<le primaria. stt1clio c o1111):a-rati \"O f·ra le reazi.otn i cli ~Tasser111an11 e cli I-Iecht, C. C. S·i,1 non e P. Gasil-in·el (A n.n de derniatologie et de syphiligraD.a

Ull·O


IT, POLJCLT NJC'O

Al J)ott . R . G. di S. Giorgio in Bosco: Sciogliere il blu <li n1etile11e i.ti eccesso, it1 una miscela composta co11 40 c111c. (li acido lattico e r 60 d i acqt1a distilla t a; filtrare ed aggiungere la soluzione satura ad nl ool a 9 5, in proporzione d i I parte di soluzione ])er 4 p a rti d i alcool. Oppure si può m ettere i11 u11 sacchettino una certa quantità di blu di m eti lene, che si m ette poi in una bottiglia da litro, ronte11ente i 40 eme. di acido lattico ed i 160 di nrqua: si aggiungono poi 800 em e. di alcool a 95°, e si evita in tal moclo la filtrazione, poich è il blu di 111etile11e it1disciolto rima11e i1el sacchetto. Nella ]lre1)arazio11e di quantità i11inori si avra' cura di m an ten ere le stesse proporzioni. (0000) Prepa1azione del lattoblu di Cepède . -

[.t-\NNO

XXVI,

FA~C. 2S)

CENNI BIBLIOORAFIC/. (Non si recensiscono che i libri Pervenutiindotioalla R eduzione).

A. DI VESTEA. Per la difesa sociale contro la tubercolosi. 1 vol. in 8. Pisa, TipoJra:fi.a Mariotti, R o1na, 19r9. L a Commissio11e c~ntrale di igiene scolastica a ~;eya d ato inca1ico a1 uno dei suoi cotnponenti, il Prof. Alfonso Di V E STE.A, ordinario di igien e ncll Università cli Pi~a, di e~porre i concetti fo11flamentali per la difesa sociale contro la tuberco· losi in una pubblicazione di carattere pop ~la re destinata ad una larga volgarizzazione s ia 11elle scuole sia n ella popolazione in generale. L' edizio11e completa che ebbe il plauso della fil. predetta Commissione ha visto recentemente la (oooo) Per la distritzione delle lendini . - All'ab- 111ce a spese e cura del Ministero dell'Interno l)o11ato 11. 6569: si è già risposto lo. scorso at1110 Direzione Generale della Sanità Pubblica, e fu pr~sentata nella recentissima tornata del Cotnitato (fase. 38, p ag. 909, 11. 980 di questa rubrica) . centrale antitubercolare. R. B. Essa consta di un volume di maggior mole, (oooo) All'abbo]lato 10346: Fisiologia generale. che si rivolge specialmente agli i11segnanti ed - Max \ Terwor11. Casa editrice Fratelli Bocca. alle classi medie sociali, ed uno pit\ ristretto, che Collezion e. Biblioteca (}i scien ze moderne. contiene in forn1a s ch ematica le i dee esposte nel Pecliatria. - Cozzoli110 O. Ma11uale d i pediatria . pri1110 e si 1ivolge specialmente ai bambini delle Casa e<l it riC'e \ 1 • I <lelson. Napoli. classi elementari superiori ed ai larghi strati clella A 1iatoi11ia patologica. - L. Aschoff. An ato111ia parte nleno colta della popolazio11e. 1)atologica 2 volttmi. Unio11e tip. eJitrice, 1~ori110 . In entrambi sono illus trati i dati statistici d a fil. cui risulta l'enorme impe»rt aza sociale della tubercolosi, che si eleva a terribile flagello d elle i1ostre generazioni, più t erribile delle più temute epidemie, poichè col suo continuo s tillicidio di malattie VARIA. e di morti, che non hanno mai tregua nè sosta, Il primo ''trimenon,,.-E. Moro (Munch . Medi'? . porta danni economici e sociali i11calc9labili. Viene poi spiegato in quali modi si diffonda Y,J7 ochens ., 21 ottobre 1918) di1nostra, co11 w1a serie d interessa11ti considerazioni, che i primi tre mesi il contagio e com e non sia impossibile difender<li vita costituiscon o u11 perio ~o evolutivo carat- sene. Occorre p erò la sinergia di azione fra i teristico, p erfettamente defulito, che possiede la pubblici poteri e la collaborazione individ11ale, ])ropria fisiologia, la propria patologia, una :fi.sio- senza la quale le iniziative pubbliche danno scarsi 1ton1ia peculiare. Questo periodo si distingue, in- · ris11ltati. Appunto nell'intento di illuminare largamente fatti, per la rapidità dello sviluppo, tanto in limgl1ezza qua11tò in p eso (segue una rapida caduta al le popolazioni e ottenere il concorso i11dividuale alla grande lotta contro la. malattia, il Ministero 4° mese) , p er l'estrem a labilità del sistema digere11 te e del sist em a c11taneo· inoltre il rachitismo d ell'Interno e quello dell'Istruzione pttbblica h anno e la spasmofilia praticamente non esistono. A tale intenzione di t.1tilizzare il lucidissimo lavoro òel i)roposito l' A. contesta che il calcio debba essere Prof. Dr VESTEA per diffondere fra insegnanti e sorm11itlistrato ai lattantl ffn dalla nascita: la quan- e scolari le idee, che vi sono svolte. Nessuna forza sociale potrebbe, meglio cl ella tità co11te11uta nel l:=ttte è ba3tevole invece , nella i11aggiora11za de! ca~i, per lo sviluppo normale del scuola contribuire alla grande crociata. S. A. l)a111l)ino durante i prjmj tre mes1. Altra con segue11za t)ratica di queste considerazioni : l'allatta- GALLO CABRINI, Relazione. Roma, u nio11e Tipografi.ca Editrice, I vol. in-8 19 19. 11te11to al seno dovrebbe essere continuato per un 1ni.!1i1no {!i tre me~i, nei casi in cui s'in1pongono Il Ministero dell'Istruzione pubblica, nell'estate <lt:lle li11ritnzioni: esso è particolarmente indicato del 1918, fece eseguire un,a diligente isp ezione alle dt1rn11te questo periodo (l i estrema fragi Utà orga- colonie scolastiche, scuole all,aperto eC'r; cl1e . i11cn. R . B. funzionavano in quel· perio<lo 11elle regiotli cli 1

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Italia, dove maggior diffusione avevano avt1to queste iniziative di assistenza all'infanzia. Furono cosi riuniti i dati relativi al funzionan1ento di svariate istituzioni, che, sostenute da cliverse iniziative C<?ncorrono tutte nello scopo di portare all'aria libera del. mare dei laghi.o dei monti i · bimbi indeboliti durante la freque11za scolastica e quelli che appaiono predisposti alle forme tubercolari. Questi dati sono stati pubblicati a richiesta (lella Corrimissione centrale d'igiene scolastica i11 ttr1a lucida e chiara relazione dell'ispettore professore Gallo Cabrini, che esegt1i la visita. Essa comprende un censimento di moltissime istituzioni che hanrio funzionato durante il 19r8, ed insieme notizie particolareggiate sull 1 età dei bambini ammessi, sulla natura della dieta, sui sistemi d i vita e di vigilanza. sui tipi delle varie istituziotli, ecc. Infine sono aggiunti ancora alcuni è ei migliori statuti, vige11ti i11 colonie di scolari, per modo che l'intera pubblicazione viene a costituire · una guida per gli inizia tori cli tali b en efièhe isti · tuzioni, · · · S. A.

O •oRMEA Gu100. La peste : Manuale prab:ico <li •

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SEZIONI PRATICA

profilassi. Un vol. in-8°, di 313 l)ag., con illustrazioni e cartç. 1\1aglione e Stri11i ed. Roma. Prezzo L. 15. Se le nostre cognizioni cliniche s ulla peste non souo gran oh e progredite dai t e111 pi 1011.tani 111 cui t.:'"lle malattia è stata ric011oscit1ta come entità c]inica ben disti.11ta da altre .f,orme morbose, è gran(le inerito della scienza moderna di averine rico110sc:iuta la causa .e di aver.e attuato i metodi di profilassi, che banno miraibilmeu.t e se·r vi.lo finora ad in1pedire che lo spaventos? flagello si abb attesse s ulle nos.tre contrade. · Di tutto ,quanto rriguarda l'importante argomento, l'A. (che è capo servizio .11·c ll'Ufiicio internazio.u.ale di igie11·e 'PUJbblioa a Parig.i) tratta an1pian1ente traendo largo profitt:o · dell'.é\JlJbonda11te 111ateriale cld pubb.licazioni e di criot1zie documentarie, c h e s i trovano in tale Ufficio, di cui troviamo traccia nelle copiose noti~ie bibliografi.che. I~a p1-1n1a parte del lavoro tratta .la cli nica e la hatteriolog·ia d·ella peste; vengono dn seguito a1CLt·Ui capitoli st1lla st:oria de:ll.e epidemie di .p este, st11 cammino cl1e ·e sse seg110110, sui veicol i çlel con·t agio. Ne11 'u.l tima parte è c hiaramente esposlc-'l l •organizzazione delOa profilassi, per qt1anto rig-11arda la polrizia sanitari·a n1.~rittima, la distrttzione dei ratti, ta profilassi t\n1:a11a e l'iutern,a zio. 11ale . Chi1ar.e zza ·e pr.a.ticità s on-0 le caratteristiche cli questa init'ereSS'flTit·e mo~ografia. .

fil.

S. CONA. Dieci con fere·nze d'igiene, pag. 1·43. e F., 1919.

vol. i11- 8° di Caltagirone, Tip. A. Giustiniani, I

Ouesto volumetto contiene le nozioni fonc~ a,.._ mentali dell'igiene e del pronto soccorso. · Scritto in. modo interessante, lucido: attraente, da persona di buon senso, risponde a~li ~copi ò i .. una benè intesa vòlgarizzazione e costituisce u11 utile contributo alla letteràtura ai propaganda. L'A. ha saputo evitRre due scogli: ripetere 110· zioni trite, di dominio corrente, ed ingolfarsi i11 nozioni poco accessibili ?-lla gèneralità. Egli ha dato Ja preferenza ad alcuni argomenti definiti : la lotta contro lo sputo, la lotta contro le mosche, l'alcoolismo, ecc. L'utile lavoro riproduce alc11ne conferevze effettivamente ten11te dall' A., il q11ale dà prova di 1111 1nagnifico zelo, che non potrebbe essere ammirato ab bastanaz. J,a presentazione è fatta dal prof. Di Mattci.

R. B. •

PUBBLICAZIONI. PERVENUTECI. . I\fACCONE I,.: Ricerche <]Uantitative dei grassi fecali in poppanti sani e mal ati. - Napoli, 1919 . PINZI O. - MAURO. M.: Con~iderazio11i su 24 casi di ferite dell'addome. - Pisa, 1919. · DURANTE LUIGI: Lo streptococco nelle prime f a~~i del.la ev0luzione delle ferite di g t1erra . - Napoli, 19r8. CASTALDI LUIGI: lTna piccola infermeria in alta montagna (Appunti d i medi~ina d i gi1erra). Firer1ze, 1919. BALDÙINO CANDIDO: La cura adrer1alil1iC'a RRsociata al chinino nella mal aria ~rave. - Roma, 19 c8. RICCI VITTORIO: Uri a nno cl i lotta çontro le maJattie infettive. Resoconto sanitario per la C'Ottc1otta med ica il i Castcll'Ottieri (p1ov. cl i Grosseto). Anno 1918. - Ac<.111apenrle11te, i919. Or,IVI G.: Du.e casi d i rottura dell1 aorta })f'l' acciderite aviatorio. - Roma, 1919. PERUSSIA FELICE: I mo·vimenti dei proiettili 11ell'organismo . Guida alla localizzazione raCliolo· oica. - Milano, 1919. ~~USSIA FELICE. Edemi da stasi e pse11do -e]eMilano. . fantiasi nell'immagine radiologica. 1917. AGOS'l'INI CEsARE: Contributo -Clinico alla neuro psichiatria di guerra (Il servizio neuro1>sichiatrico nella zona Carnica). - P e111gia, 19r7. PODESTÀ ELISABETTA: Contrilìuto alla semeiologia dell' adenopatia tracl1eo-bronc·hiale ne1Ja pri111a i11fanzia. - Firenze, 1918. VALLARDI~QA.RLO: Osservazio11i i111ror110 a llo scor· buto'!_ fra le truppe· itaUane in Mf;lceèonia. Roma, 1918.


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II. _POLICLINICO

NELLA VITA PROFESSIONALE. Mercan tllls1110. I,a pubb1icazjo11e del la t a riffa degli onorari elaborata cl al Si udacato fra i 1nedici di l\1ila.no ha pro,rocato da p;arte del c.:orr·iere della .Sera t1na 11ota 1spirata a v i va simpatia per l a cl asse sanitarai. « Il H1er0antilismo, scrive il difft1so gior11a1lc, dilag·a d!a per t11tto; ma fra i medici meno u11i, ersalme11te . Esiste ancora, e non è soltanto tt11ia. vignetta di vecchio romanzo, il medico che ecse da uma casa di m a:l:a to senzai far si pagare e col c11ore stretto. I m edici sono i più vicini a.i poeti· (e, si, .ce n e sono pochi d egli uni .e deg1i altri) e gli u11i e gli a ltri qttal ch·e Vìolta, per di,·erse ,,ie, ·medicano lo S]) Ìtito degli infeli ci: ciò che 11011 si p11ò far.e se s i h a un'annua n1.er canti1e » . Attav·erso le cortesi p:ar ol e cli simpati a s i scorp:('> n n 1non ito, ch e 11011 possia·1no 1no11 r<tccoglie r e . T 1ncclici, è vero, non possono, n è debbono a,·erc u11'anima n1ercanti1 e La santità del loro apostol a.to, l a efficacia a.e ll a loro m•issio n·e ne sarebbe snaturata e climint1itCt. Ma devon 0 perciò ri1111111r,iare al diritto a1•la vita? r>er non essere o n on sembrare interessati non òe,·01110 chiede re òii pot.ere esercita re l 'l l oro prorcssio 11,e .~on decoro? Certo òoverc co11statare eh.e i n1còic1 C'hiC'clono 1nio·~ior<t111en ti ~conon 1i ci e fìs~ano t a riffe non è ;-.... hel lo, non è poetico. ~1a cii g-csti estetici e iii 11ocsia 11on si vive. Rd in 1.c111pi dii c·aro-vivcri ~1 1 ch(• il 11oeta, eh.e n on ,,og·11R far m orire <li 1nerli~1 la propria musa , deve cl1i edere 11n 1n aggi~~r t·on1pc11so ·a ll'editore. C'crto i11 q Uiesto torbido p eri orlo <li esa nri m ento d ell a ric<'hezza m .o ndiale i valori iòea1i dell a Yit:a ha nno 111 dl to p r ed11to della loro i1n porta11za. Nella • • • • corsn .aff:l11nosa a conseg111re tt•nia pos·1z1011e 1111!!l i ore 11ella stratifi cazione socia l e, nella lotta di • • 1 res i stcn7~n p er con ser, a r e j] proprio pos to, l e vane r l nss1 h :inno però11to ogni mo,1e11te 0 ·o hbi e tt-i,10 iclc ('. . l c . l\ [ai con1c oo-rri il n1nteria.1isn10 s i è <lim ol't rato il fattore c~senzia·] e della storia . • • • 1·~111.e concezioni ~ccet tat e senza tÌ 1scu ss10111 ~ i sono dimos trnte illnsorie, e cacl ono 111fra nte sc n 1.~1 visibile ri111pianto. 1Jn profondo ca1)0,·01g i 111c nlo si a,r,rera ne 11<1 C'Oscienza del n1ondo. T (lolori, i lutti, le mi eri e òell a gnerra h ~ nno i n~c11erato 11 11 clc~iclerio pr "311of.c11le dii piacere, • • • di Yit .l, ni r icch ezza . T sncrifì ci ~enza 1im1t1' 1 111.11li1i ~C'n7a cg-nnli ~ppo1t:i ti per i·l più pn ro itl ·al is1110 :lPl) trC't1tc111entc frt1strato n elle s11C' pral il·hc n])plic-:17.ioni hnnno provocato 11110 SC'ettici-..n10 g;ener<tle. T.'a rco del sentimento teso oltre 1

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il possibile si è spezzato. Alla dedizione completa a lla collettività è subentrato il particolarismo e l'egoismo di cl asse. · G iudici, educatori, sacerdoti hanno chiesto talvolta oltre il g iusto, e hanno nlinaccia to ed attu:ati m etodi di lotta che essi d a pprima co11da 1111a va110 o Llepreca vano. Dovevano essere da meno i medici? Oua nclo l a m a rea del mefica11tilis mo montava, dovevano essi affogare per ri n1a1nere attaccati allo scoglio del p11ro idealis n10? Non potevau.o e non dovevano. Ne avrebbero s offerto matenialmrente e moralmente. In momenti di lnerca11tilis mo ch i lJe ri,n1a11e ft1ori può esserne abbattuto. Solo con~erva.nclo una posizione econo1nica discreta j m ecliai possono assolvere la l oro professione con pres tig i.o e decoro, prestigio e cl ecoro c h e sono ju fun zione della efficaci.a <iel l a Joro missio11e. Tt1tto s ta a non ecce<lere ·nel] e pretese e 110 11 adoperar.e n1etodi di lotta eccessi vamente vo]• gattr . Non ,eccedere v1tol dire tener conto clel tremendo circol•o vizioso 11el qttale s i dibatte la nos tra vita ecr>nomica. T 11tti chiedon o m 1gliora1nenti pretestando l o s\·al utame11to del dan ar o· ecl ogini co11cessione di mi g·li oran1e11ti d·e termin a u11 a J1uova c111issio11e di carta rno11€'ta. Mentre <la og·ni parte s i i11voca t111 a111ne11to d ell a produ zione, d:all 'altra si sciopera cronicalnente. E per quel che rig·11arcl a i m ,etocli di lotta è ap~ pien a n ecessario notare che certi atteggia~e~ti sea.n1iciati no11 co11feris00110 al noHtro prest1g10, n on migliora110 ]e l1ostre contlizioni 111orali e conseo·uentem ente qne1le n1a teriali. I medici h a111 110 se~pre b1sogno di 1111 'a11reo1.a di s11peri or1i~J cd a n ch e cl j c1is interesse. P are svCl ni1·e q11ef;t a ~tt­ reola è perdere molto.

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I'a11.r:loss.

Cronaca del movimento professionale. Per la legge sulla Assicurazione contro le malattie. .' .

Sotto la presidenza del senatore P ern a s1 e r1.11ni ta neg-11 scors i giorni a Rotn~ la so~toco11111.11s­ . i ortte incaricata del la preparaz1011e d1 un cl1 seo·no di 1eo·rre :-.. ..-.o s 11ll'_L\.ssic11razi one obbligatoria contro l e m al a ttie. Dopo 11n'esposizionc fatta dai r ela tori. profcc;sori Gobl)i e 'foja rignaròo ai loro s t11c11 e n ll c loro proposte, s i e iniziata ]a discussione generale sui tre p11nti fondamentali dello schema pre•

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o XXVI, FASC. 28]

SEZIONE PRATÌCA '

stntato dal prof. Gobbi e cioè : l 'oggetto de_lla assicurazione, l'assistenza sanitaria e os·p italiera, gli organi clell 'assic urazione , e vi h a nuo preso parte, oltre ~l presidente e i reilatori i1ume rosi . . com m1ssar1. ln orcl1ne all'oggetto dell 'asskurazioue, che st::condo le proposLe ùel relatore do"·rebbe cou$istere nella assicurazione di una indennità di mal a ttia, di indennità a lle famiglie in caso di morte delle p ersone assicurate, •nel ! 'assistenza sanitaria <: i1ella prevenzione (lelle mala ttie per l e persone assicurate, per le persone della loro fa1niglia e per tutte ·le altre p ersone alle quali l'assistenza &. dovuta in base aile disposizioni della legge sa.11itaria., è stato da alcuni rilevato come l 'assicu1~zione cli una r endita vitalizia o temporanea a .fa\'or.e della vedova o degli orfani minorenni presenti difficoltà di ordine tecnico e :finanziario uei rig·uardi della valutazione e dell'importanza tlell'ouete che ne deriva. Ed è stato ritenuto prudt:nte di riservare og11i decisione quando saranno sLati fatti i ca;~coli necessari per la d eter1ninazionie di ques to onere. E stato pure rilevato 1'ingente aggravio che sarebbe deriva to ai Comuni dalle proposte del relatore per l'org·a nizzazione del·l 'assiste11za sanitaria; ed è stato affidato acl u11 Comitato composto di Pir<)nti, Pavone, Loriga, Devoto, Lusign ol i, l\1artinelli, Gobbi e 1--oja di approfondire que-sta parte iinporta ute dello sche1na e di completarlo con disposizio11i relative • al J'assistenza ospitaliera. Nei riguardi degli organi del~ assicurazio11e1 J11a i c1ualii figurano J.e Casse n1utue e le Casse co1nuruili e intercomu11ali di prev iclen za sociale è s-u1ta sollevata qualche obbieZJioue sul] op port1111 ità di affidare il ser·vizio alle Casse muttLe, e 4ualcbe riserv·a è s~ata fatta dai rn1)prese11tanti degli operai per il timor·e cl1e la in1porta11za ch e v·e ng·ono cosi ad assu1nere Je Casse mutt1e possa i1L qt1alc he modo essere di ostacolo ed intralcio a·llo svi-1uppo del movini.ento sindacale.

del regolan1ento sugli Ordini dei sanitari che a c.1uella iunzioue a ttribuisoe un carattere rigoroso di p ersonalità, i11 g1tisa cl1e si:a consentila la s urrogazioue in voc<i t a clagli ordi11i.

Per una federazione di liberi esercenti. Si è tent1ta a l<.0111a una nu111erosa riuuiune cli medcici liberi eserce 11ti. Dopo lunga Jisct1ssioue fu votato u11 ordiue del giorno nel quale si fa voti che sia is tituita una Fed erazione Naz1-011ale fra tutte le A ssociazioni di m eùici liberi esercenti, in mo<lo da concretare lln I) i ,1110 uni co ed armonico di n1is ure att~ a protegg;ere il libero eserci:uio professionale. F"u rJure cieli berato di aderire i11 u1assi1na al costitue oijo • :i1clacato ita.liruuo oon riserv:a però di approvare priJna lo stat11to s tesso.

Contro la soppressione della Direzione di Sanità militare. L 'on. l'e tra\'alle ha presenta to la segttente in terpelll aa1za : « 111terpello i1 1Vli11istro della Gue rra s1111a a iLn u11ziata soppressio 11e della Direzio11e ge11erale ùi Sanità mi 1:itare, a uticipan<losi persino il termj 11e stabilito })er il s110 f11nzionan1,e11to d al J)ecreto I-'uogoter1en zia-le 23 agosto I917, n. 1349 l> . 0

I medici di Milano si riuniscono in Sindacato.

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Gli ordini sanitari e i consigli provinciali di sanità :B'ra i desiderata nei c1uali s-0uo st:ati in ripetuti Congressi cont00rdi i rappresentanti d egli Orclini provi1nciali dei sanitari, vi era, com 'è noto, q11ello che venisse reso possibile ai preside11ti deg·1i Ordini sbessi di farsi sostituire, in ca8o cli .asse11za o cli in1pedi1nento, da aitro ~--c·l1l­ ponent e del Consig lio a inministrativo, 11e11 'esE:rt:izio <lel la funzione di ra ppresentauza dell 'eute i11 sen o al Consiglio pro\1i11ciale di sanità e all a st1a Giu11ta. L'ou. N itti, accoglien clo t a1e clesiclerio, 11a d isposto sia no sub~to avviate le form·alità di legge per u na opp-0rtu11a n1odifica della disposizione ;

Il giorno 25 ma.gg·io \renne t e1111ta in via S. Paolo io, 1'Asse1uble a _p er la costit11zio11e del Si11,dtlcatu fra i Af.càici dflla Città e Provincia d·i 1Vlila1lo . - I.a riunio11e è ri11scita molto 11u1nerosa e la discussio11e preparato 1'1Ìa a~la cl efj11iti va f.ottdazione del Si11tlacato è stata lu11ga , vivace ed i111pro11tata a q11ei se11ti.n1enti ùi cor.agg·iosa i11iziativa per poter IiaccogUrere sotto una unica ban1diera i nledici della Oitta e Provi,ucia : la bandiera cioè del miglioran11ento economico e mor.ale s econdo le rinno'-·ate condiziOillli sociali in cui vie ne :a tro\·arsi Ja Classe lVIedica, la qnal e, dopo av.er fatto il proprio dovere in guerra, deve attualmente att endere a riparare ai danni che la guerra stessa h a procura to alla 111ag·gior p arte cli essa. Il Sindacato fra i Medici d ella Ci ltà e J> ro-v i1icia di .~tfilano per l a t11tela degli interessi eco1101TIJici 1e 1norali d ella Cl.asse, si è costituito sotlo gli auspici della Assocjazione Sanitaria., la qu;11:e accolse favorevoln1ente il movin1ento iniziatosi. Il S·i ndacato dovrà curare la espletazio11e e la org01niz21azione d1ei Servizii Sa11itarii, nei 1loro rapporti cogli int eressii. m orali e 1naieriali della Classe Medica e provvedere ~ ll a organizzazione

...


...

ft"' Pot,TCl ,TNTCO

S9.?

e coorcli11 azio11e clelle singole categorie dei m edici i10.n a11cora organi zzate. Prossi n1m11.e11te avrà lt1-0g·o ttn a llttova i\ sse111l>l ea g·cnerale cli tutti i llledici per la 1101111na a.e-1 l'{Jn1itato Esec11tivo, al c1t1a1le pre11clera11uo p arte ttna. rapµ resentanza delle J\.ssociazionii attual111eute esiste11ti .e già orga11izzate, più u11 det er11Li1ri.ato ntim ero e.li 1neclici 1101ni1uati clall' Assen1J,lea . 11e Assdciazio11i esist enti hanno accettato i post11) ati del Sinda.cato, e prenderanno parte con ltrvore ai -ln.\·ori, appena il C-01nitato E:se~utivo s:i rù i11s.ediiato.

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Per l•L sistenaazione dei servizi loeali igienico-sanitaria.

di~vigilaoza

l 'o n clecrclo 2.i 111 agg i~:> i 919 fu dal 1Vli11istero dél1 i11 ler110 11 orui11ata 1111a Co111missio11e co11 lo 1nca rico di redi gere u110 schema di disp.osizio11i i.ntese a clare, -con1plreta11do e integrando il sistema clel la legislazio11e vig·e11te, org·anizzazio11e più definita e salda ai ser vizi di ' 'ig·ila11za igienico-sanit a ria locale. J ,a Co1111ni:;sio11e, p resieduta ù1a l con sigliere di Stn1to, co.1111n. l\·1osco11i, e co111post a dei signori ])rof. G 11alcli e Vivante, ufficiali sa11itari di Roma é \ 'e11ezia, e dei sig nori co1u1n. Zapelolni, del 2\ 1i ni ster o del esoro, conJ111 . Rag ni sco, comm. Chàt~ l ai u e cav. Fornaciari, del ~'li11istero dell'interno, h a ra pidan1ente compiuto e coudoto a ter111ine i I s110 pur d.eljcato lavoro. Così oggi, oltre un mese prima dello scaclere clel J1on l1111go tern1i11e assegnatole, h a potuto 1)resentare la relazione del suo operato, acco111pag·11 nt:l d a proposte concrete, reclatte co11 unanime eoncorclia di consensi da i r appresent a11ti ·delle clnssi di personale i11tc~ressa te e clell' An1n1i11i strazi.o ne governati va, a con cl11s ione della operosa <'<)llal)onazio11e cui erano stati co11 opportunità tr rnnc1e di criterio cl1ia1nati. • :--. 1

RISPOSTE A QUESITI E A DOMANDE. (7872). Indennità caro·vivet'i . - Dott. F. P. da T Se nel com11ne o ve è sttpplente, il titolare 1nanca o per mol1te o per dimissione, ed il posto <: co1nprel:\O nella pianta organica debitamente ap}>to,1:-lta 11a cliritto anohe colà alla indennità caro· v iveri, c1ivisa proporzionalmente fra tutti i Co1nuni <'he compongo110 il co11sorzio. Di tal che l ·:li.1 J) Ut) esigere <lue di dette indennità e. cioè, nel Con1n11e ove t' titolare e l i11 quello c>ve è SU})· 1·

plt>ntt:!.

[AN~o

XXVl, FAsc. 2SJ

(7873). Inrlennità caro-viveri -

Aumento di stipendio. -:- Dott. P. Z. rla F. L'aumento conseguito per effetto del D. L. del 10 febbraio 1918 non esclude la successiva concessione della indennità caro-viveri, di cui al D. L. del 9 marzo ultimo. n. 338. Ella, quindi, deve avere tanto l'uno quanto l'altra, dal momento cl1e l'a11me11to fu già· deliberato dal Consiglio Comunale e debitamente· approvato. (7874). Indennità ca'Yo-viveri. - Dott. S. A. R. I/essere stato lo stipendio determinato a giorno. non impedisce al medico condotto di ottenere la i11dennità caro-viveri stabilita dal D. L. del 9 marzo. decorso, n. 338, tanto più che l'ammontare delle singole diarie vien pagato tutto in una volta in ogni fine di mese. La fissazione dello stipendio a giornata deve intendersi, nè più nè meno, che come determinazione in concreto dello stipendio che deve essere corrisposto allo impiegato. E poichè, d' a1tronde, alcuna limitazione è al riguardo apposta dal succitato D. L., Ella ha diritto alla predetta indennità. Per ottenerla può adire la G. P. A. ed, in caso di esito infruttuoso, anche l'ordinaria autorità giudiziaria. Il precitato D. L. stabilisce che per ottenere la indennità complementare dovuta pei figli in numero eccedente a tre, questi debbono essere conviventi ed a carico. A tale condizione non corrlspo11derebbero i suoi, che, per ragione di studio, dimorano altrove pur rimanendo sempre a suo carico. Ad ogni modo, poichè lo spirito e la :fina- • lità del Decreto Le darebbe ragione, faccia d omanda al Consiglio Comunale e ricorra, in caso negativo, al Prefetto della Provincia. (1875). Indennità taro-viveri - Aumento di sti· pendio. - Dott. D. D. P. da P. sul G. Il compenso che Ella riceve per la condotta, di c11i è supplente, non è stipendio ma una semplice indenriità per il maggiore provvisorio servizio~ che presta. Per tale ragione esso non è suscettibile dello aumento previsto dal D. L. del io febbraio 1918 nè può dar lnogo al pagamento della indennità caro-viveri, che dovrà ricevere solamente per la condotta di cui è titolare. La dizione delrartico]o 26 del capitolato deve interpretarsi nel senso che al supplente spetti la metà dello stipendio di cui godeva o avrebbe goduto il titolare, se fosse stato in servizio. Epperò Ella deve proporzionalmente usufruire dello aumento che fu concesso poco dopo la sua assunzione in servizio. Se il Consiglio Comunale ha, infatti, riconosciuto inadeguato lo stipendio assegnato ed ha creduto di a11mentarlo i11 lieve mis11ra, n on sembra equo negare al suppleµte la metà _ (lella clifferenza fra il primo ed il secondo stipendio, mentre egli con n1nggior ragione ne avrebbe di•


rANNO

XXVI,

S!ZIONS PRATICA

FASC. 28]

a tergo t'elenco degli stipendi annui percepiti e 60 il congedo dal servizio militare. Doctor JUS'f IT!A. All'abbonato n. 10520: Non si te11gono a Roma corsi estivi ed autunnali di perfezionamento per i meòici; non ab biamo notizia ehe ne sia110 orga'nizzati altrove. Per entrare nella Clinica. ostetrico-ginecologica è necessaria l'autorizzazione del Direttore 0ell'Istituto. R. ~. .

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CONDOTTE E CONCORSI. Ospedale Civile cc Umberto· I ». - Cercansi due medici assistenti preferjbilmente lat1reati di recente. Stipendio annuale 1oròo J,. 3030 (tremilatrenta) oltre il vitto e 1'a1loggio tutti i giorni nell'Istituto e qualche incerto. Per informazioni rivolgersi alla Direzione Sanitaria. ANCONA.

AC.QUAVIVA PICENA (Ascoli P.). - Cercasi n1e<lico interino per supplenza titolare condotta. Retribuzione 600 lire P.er un mese. .

NOMINE, PROMOZIONI, ONORIFICENZE ORDINE DELLA CORONA D'ITALIA.

Commendatore: prof. Pavone Michele, Palermo. Cavaliere: dott. Missale Gaetano, Melilli (Siracusa): prof. Carpentieri Tommaso, Na.p oli; dott. Relitto Mariano, Napoli,; dott. Forzati Bartolomeo, Perdifumo (Salerno); Ra1)isardi Antonino> Roma.. . Grande ufficiale: prof. Montefusco Alfonso, Na8poli. . . ••

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Alla nuova Facoltà Medica di Amburgo sono stati chiamati rr professori ordinari: Albers8ch6nberg e Brauer per la mec1 icina interna, Dtmbar per l'igiene, Eugenio Fraenkel per l'an.atomia patologica, Kestner per la fisiologia, J{ummel per la chirurgia, Nocht per le malattie navali e tropicali, Weyanrft per la psichiatria, Wilbranrl per l'oculistica, Meves per l'anatomia, Bomstein per la chimica fisiologica. · -

Ai nostri associati o.tfriamo a prezzo di favore: Prof. F. MARIANI, della R. Università di Roma

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·r tOTIZJE; DJ·VERSE. Unione Asili madri lattanti. « I~'U1nione

Asili Madrj Lattanti », sorta in ltom.a ad inizi~tiva dell' « .Associazione p er la Donna», ba il nobilissi1no scopo di couservare in 'dta quanti più può ba1nbini illegittilllli ch e purtroppo, a causa pri11cip·almente dell'allattamento artifici.a le, andavano nei Brefotrofi. qua~j in·e sora bilmente perduti. L'.istituzi'One dal 1° agosto ad oggi ha dato assiste11za a 46 madri. La mort.ailità dei ban1l>ini è stata bassissima: il 9 %; molto inferiore alla mortalità media dej latitanti i,11 Italia, ch•e sal•e al 17 %· Questo risultato straordinario non sorpre11de se si p·ensa èhe l'allattamento avviene aiel· modo più razionale, circonda to da tutte le più scrur1·olose .Cltre ig.ieniche. Si determina un rapido ri11nova1ne11to lTI(lta.1c delle nwdri accolte, le qt1ali, salvo rarissimi· eccezioni, dopo· poche settimaine voglio110 tutte riconoscere il proprio bambi110. Il ben·eficio dell a Istituzione si è orienta~o anche a ricJ1iamarc il padre ai sttoi doveri. . L'Istitt1zione funziona aincbe cla sc11ola di Pu·cri.ooltura, a cura dèl sanitario del!' ·istituzi!(>lle stessa, dott. Mario Fla1nini, coadit1vato d.àlla signorina. Emma Amedei. A ~l'istituzione provvedono il Comitato Roma no di Organizzàzio11e Civile, i l Ministero dell'inter110 ·e molti privati. · Ora· il Consiglio direttivo _d ell'Itituto h a del i- · ber.ato di fondare ne1la propri.a s·ede una cr~c l1 e, in cui verrebbero assistiti e ~;uardati durante tutta la giot'nata i bambin.i darl l 'u110 ai tre :ann'i cli c hanno compiuto il periodo dell 'a1ttame11to a « Vita ·e I"a voro ».

Comitato Medico Milanese per l'Incremento dello sport. Si è costit11ito a lVIila110 ttn Comitato sportivo sanitario, che darà l·a Stta opera di assistenza essenzialmente morale, a c1uianto, nell can1po dielle esercitaz.i'oni fisiche, si venisse compie11do. È intenzione dei com1nissari di · creare, preSS•) a1tr'1J centri, g-ruppi cli medi ci con sim'i li c.ittivit8, e J)er cominci;are i colleg·hi cli Torino ~ Mo<le11~ t saranno invit~ti ~ oostiituire delle Sezioni ad boe, aon le stesse finalità. I"a Commission'e ~oorti,~a !'anitaria m11llnese è cosl composta : presidente: Sironi · ca\1. ltff. 1~or · quato: vice-presidente. : (~ag·liardi dott. Gi1acomo; consig-~ieri: De l Rino dott. Giuse.p pc. Bellezz~ dott. Lt~i gi ; segretario : Maranelli dott. I~uig-i.

Un sanitario aggredito da un !>&zzo. A complemento della notizia data sotto q11esto

1·itolo nello scorso numero aggiungiamo che il dott. Guàlino è notevolmente migliorato e-prossimo a guarire. Rallegramenti .

Per l'apicoltura. ,

In un artirolo pul)blicato nel Med1'co Jtalt'a1io (r6 giugno rqrq) il èlott. F. J,. Scazzòla di Genova, si rivolge ai medici, specialmente ai medici che abitano in comuni rurali, perchè v.o gliano fars


IL POLICLINICO

r itto perrhc\ fa ]o stesso integrale f'ervizio con la metà dell a somma ch e al titolare, sol perchè tale, s i corrispondeva p er lo inn anzi. (1876). I ndennità caro-vive-ri • Farm aci'e. - Dot·t or S . 8 . da C. Poichè nel Comune ove presta servizio a scavalco occupa un p osto previsto nella p ianta organica debitamente approvata e privo di titolare perchè morto nel 1916, ha diritto alla indennità caro -viveri s tabilita dal D. L. del 9 marzo ult imo n. 338. L a farmacia di cui è pa· rola nel qu esito, p uò essere riaperta, se autorizzrita secon do · le nonne anteriori alla legge del 22 dicembre r888, n·. 5849, in vigore · nelle varie località o se ap ert a dopo ia pubblicazione della legge predetta, per cui dovrebbe essere considerata legittima. (7878). Indenn1:tà caro-viveri. - Dott. D. D. ç. cla P. A. P oichè E ll a presta servizio di conèotta cotne interino a post o previsto nel capitolato a s uo tempo debitamente approvato e privo di tii ola"'c percl1è deced11to, ha diritto all a indennità e~ •·o-vi veri fin dal primo giorno 0ella sua assunz ione in servizio essendo nel D. I4. fi ssata la decorrenza dal r o gennaio 1919. Può anche avere gli arretrati, i quali non sono prescritti. (787q) . V ersamento volontario alla Cassa di p,,e• tn'ifeneri. _ D ott. E. T. da C. La som1na che Ella nn nu ~1m P11te versa in pit\ cìel contributo ordinario Rll a Cas~a di Previdenza si c11mul a come versa111e11to str aor dinario a suo fa·vore. Quando lascerà il servizio il fondo, come sopra form ato, potrà essere riti rato con i rel ativi interessi, e, se il ser,·izio sarà <lurato oltre i 25 anni, I.e è data facoltà (1.i r l1ieèter e ch e tutto o parte del capitale ''enga trasformato in assegn o vitalizio a s upple111C'nto della p ensione. (7 880). .4 'umento sessennale sullo stipendio. nott. R. n. da B. J~. L'aumento sessennale va com11utato st1ll o ~tipendio e non sulla indennità <li cavalcatt1ra, che cleve essere da esso detratta· T s 11ccrssivi aumenti sessennali sono calcolati in 11asc allo stipen c1 io accresciuto del precedente sessc-11n io matt1rato e liquinato. ( 7 881 ' . .r111mcnto di st,i pend·io. - Dott. C. G. aa \ ' . ~e 11 C'om11ne n on ha con~esso ai proprii dil'<' nclc11ti l'a11n1ento pre ,risto (1al D. I,. dt>l 10 fe?· l>raio T9J8 di f!lllSa che lo stipenc1 io militare s1a superiore a quello civ ile è e~so €'Sonerato da'l pat•an1c11to ò<'lla differenza fra i d ue stipendi. Quainra clu.rant.c il <1 ecorso del sec;sennio si ottenga lttt n t11u~11to di s tipe11dio, occorre iniziare da capo i] l'c-rinclo sc~sent1 al c. I/aumento dello st ipendio d<' lil)C'rato 111 seguito al D . J,. c1 el r o febbr aio 1918 ttt<'11l1c- 11on i11tc-rron11)e il pe1icdo sessennale e te11ulo i11 co11to per clctermin arnc l' ammontare. 11 tc-nt}l<) passato sott o le a n1i è tomputato nel

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[ ..i.\NNO

XXVI, FASC. 28]

period() t1tile per il conseguimento della pensione, sempre che il s anitario abbia nel frattempo continuato a paga re -i contribt1ti prescritti. D11ran1 e il servizio milita re, anche come esonerato, rimac;e sospeso il periodo utile per l'acquisto della stabilità. (7882). In.iezioni ipodeYmiche. - Dott. A. T. da A . Le iniezioni ipodermichf' non p ossono essere eseguite fla chi non s~a esercente lnedico-chirnrgo, sott~ pena di <'ontravvenzione. (7883 ). Pensioni. - Sig. dott. A. D' A. <la V. sul M . Il Decreto I Jt1ogotener.ziale del 9 marzo r919, n. 338 òispone che gli impiegati che prestano Servizio presso l' An1ministrazione de11o Stato ecl t1n ente puhblico local~ l'indennità ca1·0-viveri viene corrispostH t1na sola volta cla entrambi riparten-=lola a caricn <lell'uno e dell'altro propor7.iona1mente agli stip eniii risnettivamente dovuti. As.st1menro 11n posto stabile nella amministrazione milita .-e e ajm ettendosi il all'impiego comun::i le non si può più rimanere in5critto alla Cassa <li · Previdenza dei medici <'ondotti. n è gli anni di servizio prestati potrebbero esse r~ calcolati agli effetti del òiritto a pensione. che ì1otrà acquistare a riguardo dello Stato. (7884). Pe1isioni • A mrn.onta1 e. Dott. M. M . da T. Con 36 anni di servizio e 65 di età, si liquid a l' annua pensione di I ,. 2,918. (788c;) . Aumento di stipendio. - Dott, B. G. da M. Il Decreto Luogotenenziale dcl 10 febbraio r9r8 lascia in facoltà dei Comuni concedere l'aume11to <lel 30 0 ;0 ai propri impiegati. Però ave11c1olo co: desto Comune conces~o, non si sarebbero potuti escludere i soli m eè! ici condotti, tanto più che la ragione addotta non ha valido fondamento l~ qnanto che se i medici condotti hanno provent1 speciali!dalla loro profes~ione, gli altri impiegati po<;~ono trarne egualmente dalla loro per~ 0nalc attività , come dal comn1ercio ecc. N' oi crediamo che E ll a ben possa ricorrere alla G. P. A. per le eYentuali provvidenze di ufficio. (7886). P ens1·on e .4mmo·n tare • Documenti: Dott. abbonato 8c:;q. I,a liqui-iazione <ltlla pensione rla I~ei indicata è esatta, nè con i limiti di età e c1i servizio esposti si liquida il massimo .a~ ~ooo . • ·ulla si conosce circa eventuali propos1t1 d1 r1e~a ­ mi11are la t abel la delle pensioni e modificarne le cifre. I"'a clon1anda per la concessione de1Ja .pensio11e d eve essere fatta in carta 0a bollo. Talt doCl1men ti sono: 1 0 l'atto di nasrita; 2° l'originale laurea; 3o lo s ta:to di servizio compilato su mod11l~ a stampa fornito dalla Direzion_e ?ener~lc deg l~ I stituti di previ<l<'nza; 40 gli atti cli ~om1nn o rl1 _ 1icenziam ento; 50 il certificato (lcl Stnd~c<> cc m• • proyante i p eriodi di prestazione del se1v1z10 con

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09~-

SF.itONE PRA'tTCA

apostoli di questa gentile industria, assicuranuoli che oltre ad una piacevole distrazione ne ritrarranno anche un'utilità mate iale, che ridonderà in ultima analisi a vantaggio della Nazio11e

Per accordi fra attuari interalleati. .. 1./ Assemblea generale ordinaria dell'Istituto• degli Attuari, che ha sede a Londra, ha uèliberato che un fraterno saluto e congratulazioni per la fine della guerra s iano rivolti alle Società Attuariali in Francia, Belgio, Italia e Stati Uniti Alner1ca. Il comm. Toja in nome dell'Associazione Italiana · degli Attuari, ha risposto che l'Italia è fiera ed o:rgogliosa d-i affermare solennemente la sua fratellanza e cooperazione in una d isciplina che risponde largamente, nei suoi fini pratici, ai bisogni della vita sociale.

Una carta geografica degli anofeli.

I

È s t..ita orùiuata {H:~r la Ger111a11ia e 1' !\ ltslria

cla ll,ULticio Sanitario popolare d i iYlonaco ed afJìd ~1ta ai profes$ori di 1.oolopia clelle scltole s t1p e riori e 1nedie (fi'1ti11ch. Mediz .. \\-ocl1., 2 111ag1919). Partecipiamo con vivo dolore la 111orte, avve· nt1ta a soli 46 an.ni d i età e dopo brevissima malattia, o.el professor CARLO VIGNOl,0-LUTATI, libero docente di Clinica dermosifilopatica, primario dermatologo all'Ospedale 8. Luigi a i 'forino e direttore di un dispensario celtico in quella città. Già assistente del prof. l\!Iajocchi dell'Univers ità di Bologna, si era ue'1icato con am~re alla specialità dermosifi.logra:fi.ca pubblicando numerosi ed apprezzati lavori di cui alcuni, anche recentemente, videro la luce nel nostro giornale. La fiducia unanime dei colleghi lo aveva. chiamato alla carica di presidente dell'Associazione profes.5ionale dei Dermosifilografi Italiani, ed in questo ufficio, che tutt'ora copriva, aveva spiegato opera energica e non priva di buoni frutti in difesa dei veci specialisti e nella lotta contro le malattie sessuali. 1,a morte ora lo colpisce nel pieno vigoré delle forze e qua11do egli coglieva il frutto di una vita operosa spesa neg1i studi e nel culto degli affetti fan1igliari. A l lutto della famiglia ed al cordoglio dei collegl1i e degli amici, che tanto lo stimavano e lo an1avano, si associa anche il Policlinico. V . JYI.

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Rassegna della stampa medica. f.21tader1ii di Psicli., ruar.-apr.

Mo!~S~LLF.:

l.;a poliopatologia cortico-cercl>rale ::;eco11c.10 la es1)erienza clinica c1i .....guerra. ]ouniale A . ivi . A., r mar. CEIIClCEt~ING e l) 1U~l{: La polmo11ite da stafì.lococcl1i . - RAPOPORT : La fi ssazione del con1plemento n e ll ,inUneuza. l\i1AXC'f : La trasmissione delle iniezìo11i attraverso gli ocelli. S'1trg., Gy·1i. a. Obst., mar. jACKSON : I ia JJato1ogia dei corpi estra11ei nelle vie aeree ecl al.meutari. - CHEVF.LAND: La polmoni.te 1)ost-01Jerativa. - ELIOT : L 1o me11topessi a nE:lla. cirrosi del fegato.

S oc. M éd. d. Il op .,

20

feb.

BERNARD

e

S un~OR\' :

Un'epidemia d'1nfl.uenza tra tubercolotici. Ri'V . di Pal ol. ner'V . e nie11,t. , 25 mar. l >A$TINR: ·La sciati-ca co11 ipertrofia n1t1sc-olare . · R e'V . 1Vl éd. d. l. S1iisse Roni., mar. G GYOT: I1)0ali111e11tazione e eclema da cares1tia. J>roc. R. Soc . Aied., gen . Nl!;WSHOLM~: L "· i11tlL1eu· za (cliscussione). La Rif. l)fed., 2A n1ar. CA ì\ttr ANl e 1~1·:RGOLLI: St1lla semeiologia clell 'ap.ice pol1nona re. ] ourn . de JVléd. et de c·Jiir. prat ., 25 mar. ì\11CHON: I papillorui vescica1 . . Gazz. d. ()sped., 20 inar. SARAVAL: Gli e n1pie1ni toracici n1etainfiuenzali. G ior1i . di ~o/I ed. lVI il ii ., r apr. 1' 12200: 1 : N ole s tatis tic he sul teta110. - CASTRONUO.rv: Sulla lJH llden1'ia da influe11oa. Paris i'.-1 édJ. , 29 .mar. ~E NI.. ECQ : 1' rattan1enit.o delle fi·atture della cla"·icola con sposta111ento. Are/i. p. Le Se . .~tfed., 1-2 . lVIrcHEC.I e SATTA: E 1)iden1ia dei tre giorui e infit1enza a Torino . VANZETTl: 1\.pl.asia delle vene $Opraepa licl1e. SoTGIO: Carci11oma primi1ti vo del timo. - CESARIS D~ivrl!;L : Le pias trine. /ournal A. 1VI. A ., 8 1nar. l{LANDER: La lliag·nosi precoce della s ifilide. - BEUJAMIN e BROOT(S : Sulla diagnosi clelle car&:opatie. , J\II ed. Record, 8 n1•ar. l{NA.P P : Patogenesi d el1'asma. - SrM.PSON : A1opecia pos t-influen zale. R e'V . Méd. del Uritg·ua;1, r. NARIO: 'l'orsicina clell'appe nclice e clelle cisti ovariche. Lì1ii1ic h . 1Vled. l·i'oc li., 7 n1ar. STOFFEL: Ope razio11i plastiche s ui nervi e s tti tendini d opo Jer:ite di guerra. lVIA<i NUS-ALSLEBEN : l 'atologìa delle nefriti .acute. Presse J\lléd ., 27 mar. LAnBÉ: Le enteriti (la Lnn1blia. - vVALLICil : Para llelo tra jufezio11i pnerperali e chirurgiche.

Indice alfabetico per materie.

Ascesso epatico prima e dopo la scoperta dell'emetina . . . . . . Pag. 883 Ascite fila11te chiliforme: casistica. Asciti lattescenti r1ell'infanzia . . » 885 Colorazione del Romanowsky: nuova » 874 col lacto bleu di metilene alcoolico . Colo1~aizone del Ro1nanowsky: nuova e semplice forma . . . . . . . » 873 Eclen1a polmonare acuto: prognosi . » 886 Emorrag'ia endopleurica nelle con1plicazioni polmonari dell'influenza. Ipertricosi nella regione sopean1an1maria . . . . . . . . . . / » 887 l\!Ialaria e reazione di Bordet-v\.T assermann . . . » 88'7

Malattie ve11eree: profilassi . • Mercantilismo . . . . . . . Pleura: accidenti cerebrali durante gli interventi nella . . . . . . Pneumotorace artificiale doppio . . Rachianestesia g·enerale alla novocaina per via lon1bare . . . . Sifilide primaria: ricerche s1erologiche . . . . . . . . . . . Stenosi aortica sottovalvòlare . . . Vaccinazione tifoidea: stati morbosi susseguenti . . . . . . . . . Vaccinazione e profilassi antitifica . Va.it1olo: profilassi a Paritg i d11rante 1a guerra . . . . . . . . . . Versamenti sierosi non adiposi . .

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[ANNO XXVI, Olle:rle agJJ assocJafJ, a

Ji'ASC.

28]

prezzo di 1avore 1 • •

. . - RecenfJssJ•••a pubblicazione: Prof. GUGLIELMO BILANCIONI aiuto nella Clinica oto-rino-laringoiatrica e negli ospedali riuniti di Roma, libero docente di ·patologia generale e di oto-rino-laringoiatria.

..

La laringe e il sistema nervoso cerebro-spinale F.isìo=pato1ogia. e

o1:lri..ica.

L:\ laringe ha rapporti intimi e r.omplessl col sistema nervoso cerebro-spinale, cosl che 1mportantlssnni sono l problemi di ftslo-patotogla che li conceruono e di eguale valore soùo le loro ripercussioni nena pratica. Quante volte una diagnosi precoce di tabe doTSale non à stata so1qlettata o afferm'lta dal laringologo, con un~ osservazione esatta di una carattertstlca paralisi laringea, unico slntoma della regione midollare? Sebbene r argomento interessi in egual grado 11 medico generico, il neuropatologo e l' oto-rino-laringolatza, esso -era pl-ò o meno foga .. cem ~ nte trattato nelle opere didattiche sul sistema nervoso o della specialità: mancava, in !talla e fuori, un• esposizione slst.emattea di tutto qu~to capitolo. L' A. ha assolto al compito che st è prefisso magistralmente, facendo tesoro, oltre che della ricca letteratura sparsa, diffusa e inòoordino.ta, della sua esperienza dl laboratorio e dl clinica, · dando un'opera armonica di sicura utilità per. ogni medico colto. Vol11me in-8°, di circa 480 pagin~, con 37. figure intercalate nel testo.

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T •' esame

d.eg1i · orga:n.i

d.e1

pe"t"ta

e

d.e11' ad.dome

con particolari indicazioni sull'esame obiettivo in differenti forme morbose e figure schematiche nel testo. In q uesto libro, la. cul diffusione si è in pochi giorni larghlgsimamente iniziata, l'A. ha riunito, con lucida e ordinata esposizione, 1 a scopo es ~sn z ialmente pratico, le norme per l'esame obiettivo e funzionale degli organi interni, secondo l'esperienr.a acquisita in molti anni del suo a.ffollattsstmo Corso pareggiato universitario.' L'utilità del libro è resa più evidente dalle nozioni di Anatomia Clinica, illustrate da figure schemat iche, che precedono in ogni capitolo; e dagli speciali paragrafi sul modo come rilevare l'obbiettività in differenti torme morb<>M. ~ perciò una vera Guida, comoda .anche pel suo formato, pel Medico pratico e per Jo studente. \ 'olume in 16 ', di pag. 254:, corpo 8. È in commercio per L. 9i ma possiamo, per particolare combinazione, offrirne al nostri abbC>4 nati nn Jlmitato numero di copie, a L. 7,50 cwcuna, franco di porto.

PROF.

GIOACCHlNO BRECCIA.

Il Pneumotorace artificiale nella tubercolosi polmonare Guida t e orico=prat ior1 e

studi origina-Ii .

. Il croscente risveglio della lotta. contro la. tubercolosi polmonare rende cli grande attualità ogni libro ohe volgarizzi i ph) reputati mezzi curativi. <~ uesto del p rof. Breccia offre al pratico quanto si richiede per me tt~rlo in grado di applicara il pneumotorace artificiale; al pra.tloo e allo lftud loso spi ega. le ragioni soientiftche e cliniche del mezzo terapeutico, daudone la si~ut'a indicazione, la tecnica esatta, le vicende plft vu.l'ie, cha possono occorrere nel trattamento alla Forlanini. P ri ma della pubblicazione del Breccia mancava il capitolo oYganico 1lella Semeidogia e clinica del pneumotmace aTtificW.le, per quanto già razlonaltaente impiegato avesse reso cosi segnalati servizi, da meritarsi il consenso universo.le, cosi insolito nella terapia tubercolare. ~tud i clinici e sperimentali, veramente lunghi e rfgorosi dell'Autore, i -primi ohe, dopo li. scuola del Forlànlni, venissero iniziati oon metodo e lena 111 ltalia, mentre a.li' est.ero cosi infelicemente era tentata la ricerca, hanno permesso di stabilire su salda base la dottrina •emelologloa e clinica del mezzo terapeutico, che di una pratica empirica ed infida addiviene cosi un trattamento scientiftcama.nte controllabile, quale <leve essere ormai. . A t t ua.lmente la tera.pia antitubercolare non pu(} fare a meno del Pneumotorace artificiale e chi lo prilt!ca deve possedere perfettamente le moderne cognizioni, rlgttardantl di esso la indicazione, l~ tecnica. gl' incidenti, le complicanze, la semeiologi a. e clinica, 1'.azione biologica ed ana.ton1ica, ormai sicuramente acquisite. Ora. sl può dire con sicurezza ohe non esiste nelle varie let.terature un libro. il quale, come quello del Breccia., serva al pratico da guida teorlc1J- pratica del pneumotorace artificiale. Un volume in·8° grande, di circa 500 pagine, nitidamente stampato su carta. di lusso, oon 16 figure In 6 tavole fuori testo e con prefazione del Prof. senatore EooARDo MARAGLfANO . Prezzo L . .l.4. Per gli abboua ~i al e Policlinico• sole L • .l..l., franco dl porto e raccomandato.

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inctswna: -

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Anno XXVI

Roma, 20-27 Luglio 1919

Fase. 29-30

(Pubblicato il 10 Settembre 1919)

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI •

fRANCESCO DURANTE .

SEZIONE

PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO Lavori originali: F. Ohilarducci: Azione antibatterica dei raggi secondari. Osservazioni cliniche: U. Mancini : Osservazioni anatomo-patologiche su 200 casi di influenza nell'età infantile. Riviste sintetiche: S. Silvestri: Le carni congelate. Sunti e rassegne: MEDICINA: O. Evoli: Patogenesi e natura del versamento pleurico a destra nette cardiopatie. - CHIR URGIA: R. Konig: Il testicolo fluttuante e i suoi inisfatti. - NEUROLOOIA : Sicard, Roger e Vernet: L' herpes zoster della faccia. Conferenze: S. Canestrini: La cura della sifilide del sistema nervoso. Note e contributi: I. di Pace: Sull a pretesa specificità di alcuni medicamenti nella cura detta influenza e dette sue complicazioni. - ,\, Cerioli: L' indice dello stato di nutrizione. Accademie, Società Mediche, Congressi: R. Accademia Medica di Roma. - Associazione Medico-Chirurgica di Palermo. -

R. Accade1nia di Medi cina di Torino. - Società Lon1barda di Scienze Mediche dì Milano. - Società Medico-Chirurgica di Bologna. - Società Medico-Chirurgica di Pavia. Appunti di Medicina pratica: CASISTICA: Sulla diagnosi della sinfisi cardiaca e delle n1ediastiniti adesive. - Accelerazione volontaria dei battiti cardiaci. - Conseguenze dell'oliguria di origine cardiaca. - TERAP IA : La terapia dell'acme. - fOR!l\ULARtO: Nella piorrea alveolare e nell 'ozena. Rubrica dell'ufficiale sanitario: I libretti di lavoro. Posta degli abbonati. - Cenni bibliografici. - Varia. N ella vita pro,fessionale: Cronaca del n1ovimento professionale. Atti parla1nentari. - Condotte e concorsi. - No"iine, proniozioni, onorificenze. - Albo d'oro. - Notizie diverse. - Indice alfabetico per 111ateric.

Perdurano le condizioni disastrose della nostra industria determinate dall'inconsulto sciopero tipografico. Malgrado il nostro grande im .. pegno ed i gravi sacrifici che ci siamo imposti, valendoci di tipografie fuori di Roma, non siamo riusciti a conse .. guire interamente il nostro intento, di mantenere, cioè, alla pubblicazione del « Policlinico » una più frequente periodicità. Preghiamo perciò i cortesi abbonati di accon{enfarsi di quello che ci è sfato e ci sarà possibile di ot.. tene.r e; e rinnoviamo loro la promessa di metterci presto al corrente, come è nostro dovere., tosto che il lavoro sarà tornato in condizioni normali. Chiediamo loro venia se, costretti a valerci di due tipografie, non potremo far seguire un ordine cronologico delle notizie, informazioni e risposte.

AI SIGNORI ABBONATI

Diritti di proprietà riservati. essi senza citarne la fonte.

È vietata la riproduzione di lavori pubblicati nel POLICLINICO o la pubblicazione di sunti di

LAVORI • ORIGINALI ISTFfUTO 01 ELETTROTERAPIA E RADI OLOG IA D ELLA R. UNIVERSITÀ DI R OMA

Azione antibatterica dei raggi secondari per il prof. F. GHILARDU CC J, Direttore dell' Istituto /.J rin1a nota /Jreventiva

Era prezzo dell'opera il verificare sperim entalmente questa ipotesi. A tale scopo stud ai l'azio ne dei raggi secondari dell' elettrargolo sopra culture virulentissi1n e di bacillo del carbonchio. I resultati furono positi vi e fu rono comunicati al1a R. Accade1nia Medica di Ro1na nell'anno 1915 (1). Delle sei cavie inoculate colle culture irradiate in presenza dell'elettrargolo, 4 non contrassero linfezione, due 111orirono, ma dopo 7-8 g iorni dalla inoculazion e della cultura e con manifestazioni assai più lievi, mentre ni or:rono in 48 ore dieci controlli, sei dei quali inocul ati con cultura elettrargolo, due colla cultura irradiata se1n pi icen1ente, due colla cu 1tu ra senza elettrargolo e senza irradiazione. Con I' esperienze che for1nano oggetto della nota prese nte, io mi sono proposto di dimostrare

Nella sed uta dell'Accademia Medica di Ron1a del giugno 1914 comunicai i resultati dei n1iei esperimenti sull'azione ese rcitata dai ragg i seco ndari del blsmuto sull o stomaco del coniglio. Data la g,rande 1no11ezza di tali radiazioni e delle altre emesse dai metalli pe ; anti e data l' azione nettamente antibatterica dei raggi ultra violetti e dei raggi Ctlfa, che sono pure 1noltissimi, era presumibile che a tale analogia nelle proprietà fisiche corri- • (1) V. estratto dal Bollettino della R. Accademi~ Medica di Roma, anno XLI - fase. J-11, · spondesse un'analogia neJJ'azione biologica .

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898

IL POLI CLINICO

l' azione antibatterica delle radiazioni secondarie, però senza che il metallo fosse in contatto con la

cultura so rgente delle radiazion i stesse, onde evitare l'obiezione che i resultati ottenuti fossero almeno in parte dovuti all'azione del metallo sulla cultura. La tecnica usata è stata la seguente: Alla superficie interna del coperchio di una comune capsula di Petri si attacca un blocchetto di paraffina e sulla superficie libera d i questa si fissa la Iaminetta di uno o l'altro metallo del quale vuole studiarsi l'azione: il blocchetto di paraffina dev'essere di tale spessore che la lan1in a di 1netal10 non disti pi tt di un n1illi1netro dalla superficie del terreno di cult~ra. La lamina di 4X2,50 centin1etri arriva con uno dei suoi lati più brevi alla metà della capsula: trovata la giusta posizione del blocchetto di paraffina si fa la seminazione della cultura da studiare niediante strisciamento su ll' agar, si copre la capsula col suo coperchio munito del blocchetto ·e della lamina rnetallica,. si capovolge il sistema e si espone alla irradiazione: così i raggi primari colpiscono prima il fondo della capsula poi il terreno di cultura, .poi la lamin a metallica che emetta dal lato d' incidenza dei raggi prin1ari i ragg i secondari, i quali colpiscono la cultura. La irradiazione ha una durata di 30 e 60 minuti primi sempre con ampolle molto dure: scintilla equ ivalente 28-33 centimetri, 1 = 1,50 1 MA. Oli sparimenti sono stati fatti col bacillo prodigiosus e coi seguenti metalli: piombo, stagno, argento, rame, ferro e alluminio. Per studiare comparativamente l'azione dei vari metalli in alcuni esperiment i ho fissato sul blocchetto di paraffina due lamine di meta11o dive rso, servendomi del p'. on1bo come campione. L'attività dei raggi secondari si manifesta 1iel tnodo più evidetite co1i ttn ritardo od una tnancanza di sviluppo del bacillo in tutta la zona del1a pi astra che corrisponde alla lan1ina n1 etallica: quando la cultura si sviluppa i suoi caratteri differiscono enormemente da quelli presentati dalla cultura che si trova fuori dell' influenza dei raggi secondar : questa si manifesta con larg·he striscie continue senza distacchi, la pri1na invece è in for111a di piccole colonie rotonde con larghe interruzioni. In corrispondenza dei bordi delle Ja111ine n1etalliche la cultura can1bia brusca1nen te cara{ tere e la la rga striscia si continua con una seri e di piccoli punti staccati come ho già accennato. Non vi è dunque alcun dubbi o che i raggi secondari emessi da 1nolti 1nctalli abbiano un'azione sulla cultura di bacill o prodigiosus: pit1 attivi si sono dimostrati il pion1bo, lo stagno, l'argento, un po' rneno il ra1ne, scarso l'effetto del ferro , appe na apprezzabile quello deJl'all11 111i 11io. Per avere un'idea appross11nativa ~ul grado di durezza dei raggi secondari sperimentati ho ese-

[Anno XXVI, faac. 29-30)

guito il seguente esperimento. Ho coperto la metà della lamina di piom bo con un foglietto di carta da lettere raddoppiandolo in corrispondenza del quarto inferiore della lamina. In corrispondenza deIJa carta la cu ltura si è sviluppata molto di piìt, però in misura molto minore di quella osservat~ sulla piastra ali' infuori della zona d'influenza dei raggi secondari. Nessuna differenza si osserva tra l'aspetto della cultura corrisponcrente alla lamina ricoperta con un solo foglio di carta e q11ella ricoperta con due fogli. Questa esperienza dimostra che i raggi attivi vengono assorbiti aln1eno in parte da un solo foglio di carta sottile: essi dunque devono essere straordinariamente molli. Le esperienze delle qual i ho esposto i resu1tati devono essere completate ed estese a tutte le serie dei metalli ed ai batteri patogeni, poichè i resultati otte nuti sono così chiari ed evidenti da invitare ad uno studio pit1 profondo e più completo di questa parte così poco esplorata della radio-biologia. Roma, luglio 1919. (Pervenuto in Redazione l' l agosto 1919). --· --..---- -

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OSSERVAZIONI CLINICHE O s pedale del Bambino Gesù in Roma diretto dal Prof.

L u 10 1 CONCETTI

Osservazioni anatomo patologiche su 200 casi di influenza nell' età infantile. per il dott. Uoo MANCINI, aiuto e docente. Duran te Ja recente pandemia influenzale verificatasi in Ro1na, ali' Ospedale del Bambino Gesìt furono .ricoverati circa 800 bambini colti da influenza. Dato il numero straordinario di bambini che giornalmente venivano accettati d'urgenza, ben presto furono occu patì tutti i letti disponibili tantochè I' Am1ninistrazione si •trovò neUa dura necessità di agg·iung·ere in ciascuna sala dei lettini-brande onde aumentare il numero dei posti. Ma anche questo provvedimento, se accrebbe la ·potenzialità delJ> ospedale, riuscì a risolvere solo in parte il problen1a grave deJl a spedalità infa ntile in queJ periodo dell'epidemia che va dal sette1nbre al decen1bre 1918. Infatti, continuando I' affuenza dei ban1bini malati non solo dalla città 1na anche dal suburbio e daJ1' Agro ron1ano, la direzione del Bambino Gesù fu nello stesso periodo costretta di adibire due padiglioni della Sezione Isolamento per Ja curar degli influe11zati. E fu ottirno provvedimento g iaccbè durante tutto il periodo dell'influenza, le altre malattie infettive co1ne il 1norbillo, la scarlattina, la difterite scemarono co1ne d'incanto . Anzi aggiungerò che 1nentre per la scarlattin a e la difterite hanno sempre fu nzionato dei piccoli repar~ con quattro, cin-


(Anno XXVI, Pasc. 29-30]

SEZIONE PRATICA

qite ·malati, da circa un anno ali' ospedale del Bambino Gesù non si è visto più un caso di morbillo. Lo stesso ritengo sia avvenuto ali' Isolan1 ento del Policlinico. Quasi che durante 1' evo '. versi della g·rande pandemia, gli altri virus abbiano perduto a poco a poco la loro virulenza. I primi decessi si ebbero in. agosto, raggiungendo il mas3imo nel mese di ottobre con 38 morti. La n1ia statistica dei morti per influenza _va da Il'agosto 1918 a tutto l'aprile 1919. Ho diviso i ba1nbini secondo il sesso e secondo l' età, distinguendo i piccoli bambini fino ai 3 anni (l a infanzia), e i grandicelli dai 3 ai 12 anni (2 4 infanzia). Nell'agosto si ebbero con1plessiva1nente 15 decessi, dei quali 9 n1aschi e 6 femn1ine . Di questi , 8 maschi e 5 fe1n1nine erano ba1nbini da 1 a 3 anni. Nel setten·1bre si ebbero 31 decessi, dei quali 15 maschi e 11 fe1nn1ine. Di questi, 10 1naschi e 15 femn1ine erano bambini da 1 a 3 anni. Vi furono anche· 2 morti per empiema: un ban1bino piccolo e un ragazzo di circa p anni. Nell'ottobre Ja 1nortalità raggiunge il suo massimo con 38 decessi, dei quali 16 rnaschi e 22 femmine. Di questi, 12 maschi e 15 femn1ine erano bambini da 1 a 3 anni. furono sezionati inoltre 5 morti per empiema dei quali 2 piccoli bambini e 3 femmine di oltre 3 anni. · • Nel 1zovenzbre si ebbero 30 deces:li, dei quali 14 maschi e 16 femmine. Di questi, 14 maschi e 14 femmine erano bambini da 1 a 3 anni. Vi furono 3 morti per empie111a, d·ei quali 2 bambinetti e uno grandicello. Nel decembre si ebbero 15 deces::.i dei quali 5 maschi e 10 femmine. Di questi, 4 maschi e 10 fetnmine erano bambini da 1 a 3 anni. furono sezio · nati pure 4 morti per empie1na dei quali un batnbinetto, 2 ba111bini grandicelli, e una femn1ina di . oltre 3 anni. Nel g·ennaio si ebbero 12 decessi, dei quali 7 n1aschi e 5 femmine. Di questi, 6 maschi e 4 femmine erano bambini da 1 a 3 anni. I morti per e111piema furono 3, dei quali un batnbino e una bambina al disotto di 3 anni, e un bambino grandicelJo. Nel febbraio si ebbero ugualmente 12 decessi, dei quali 4 Jnaschi e 8 femmine. Di questi, 1 n1aschi e 7 femmine appartenevano ai piccoli bambini. l morti per empiema salirono a 13, dei -quali 4 ma schi e 7 femmine al di sotto dei 3 anni . Nella 1naggior parte dei casi si trattava di bambin i ammalatisi un mese, due mesi avanti, e anche prin1a, con broncopolmoniti protratte, in cui il versament-0 si era stabilito in maniera subdola. Nel marzo la mortalità diminuì ancora, e si ebbero solo 6 morti, dei quali 4 maschi e 2 fetnrnine tutti appartenenti a bambini a1 disotto di 3 anni. I morti per empiema scesero a 4, dei quali 2 piccoli bambini, e 2 grandicelli.

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Neil' a11rile vi furono soltanto 4 morti per influenza, dei quali 2 tnaschi e 2 fen1mine al disotto di 3 anni. furono pure sezionati 3 empi emi, . dei quali 2 bambini piccoli e uno g·randice1lo. ** Dalla presente statistica si rileva come I' infezione influenzale sia stata particolarmente grave nei piccoli ba111bini per il nun1ero inaggiore qi casi di morte verificatisi. La m.o rtalità si è mantenuta .intorno al 25 1X), cifra apparentemente elevata, n1a che va n1essa in rapporto col gen ~ re degli ammalati ricoverati. In fatti, i piccoli bambini specialmente, si presentavano quasi tutti in stato grave, dei quali n1olti 1norivano; alcuni poche ore dopo, altri dopo 2-3 giorni dal loro ingresso in ospedale. Riguardo al sesso possi an10 dire che l'uomo è colpito su per . giù con la stessa frequenza della donna, quantunque le bambine abbiano dato una percentuale di tnorti leggermente superiore a quella dei bambini. Ciò non corrisponderebbe con quanto finora è stato detto per gli adult i: « l' uo1110 sarebbe più esposto della donn a alle con1plicazioni poltnonari >> . 11 fatto nei bambini si spiega faciln1ente giacchè nei primi anni di vita non vi sono fra i due sessi abitudini di fferenti, nientre l' uon10 adulto, costretto al lavoro, si esporrebbe più facil111ente delle donne a tutte qu ~ Ile cause che favorisc ono l'attecchimento d el virus. Casi di mo rte dovuti all'influenza propria1nente detta, senza cotnplicazioni, non si sono verificati qei ban1 bini. Co ' ì pure I' ~ncefalite, la m'e ningite, la menin go-en cefalite influenzale di cui ' vari casi sono stati descritti negli adulti, specie quella forma illustrata dagli anatomo -patologi col notne di encefalite e1norragica puntifor111e, non ho n1ai riscontrato nelle nu1nerose autopsie eseg·uite. Si1niln1ente non ho trovato nei ban1b ini localizzazioni midollari dell' influenza. La 111ie1ite influenzale, spesso accompagnata da n1enin g· ite, pu ò rivestire la forma di piccoli focolai diffusi o colpire un largo tratto del midollo. LA. VERAN ha illustrato un caso di mielite ascendente acuta sviluppatasi in un ind ividuo durante una broncopoln1onite influ enzale. GHILARDU CC I ha descritto pure un caso di poliomielite anteriore acuta postinflttenzale. Quindi • si deve necessariamente supporre che le con1plicazioni nervose dell'influenza nei batnbi ni siano piuttosto rare. Vero è che niolti casi di influ enza nei bambini hanno decorso con sinto1ni cerebrali, però quasi sempre si trattava di complicazioni polmonari de]l' influenza decorrenti con sintomi cerebrali o meningei. Era la cosiddetta broncopolmonite dei ba111bini, a forma menin gea; si trattava cioè di un meningismo clinico e non di una mening·ite an atomicam ente din1ostrabile. Nella clientela privata i casi di influenza cere· brale devono essere stati pure molto rari, non solo per quanto consta a me, ma anche per le notizie

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IL P OLICLINI CO

avute dai colleg hi . Ricordo solta nto di aver curato nel ge nn aio- febb raio u. s. un bambin o di 5 anni figlio di un colonn ello di rn arin a, il qu ale colpito da in fue nza quasi contemporaneamente all e allre persone di fan1 igl ia, prese ntò su bito una sindro111e nervosa gravissin1 a caratte ri zzata da iperpi ress ia, cian òs i, po lso freque nte e stato co matoso prec eduto da lievi sinton1 i irritativi n10'tori. Nulla present ava a carico dell'apparato ref pi rato rio. Ri n1ase in questo stato oltre una settima na se nza potersi qu asi affatto alimentare. Furono praticate varie puntu re lombari n1a con esito negativo. Il liq uid o cefalorachidiano era. aurnentato, fu oriusciva da pprin cipio a getto, ma si presentava litnpid o, co n contenuto norrnale di albumina e con scarsissimi elementi fig urati ali' esan1e citodiagnostico. Si pen sò naturalmente a un' idrope ventricolare, a- un a meningite sierosa. Le varie colture eseguite dal liquido estratto, sia in brodo che in agar-sang ue e siero di Loffler, r iusci ro no tutte negative. Verso l'ottav a, nona giornata, coli' abbassarsi dell a tern peratura, cominciò il risveglio dell a coscienza. Il 111iglioramento continuò nei gio rni co nsecutivi fino a con1pleta g uarigione avvenuta verso - il 20" g iorno. Il decorso clinico di questo caso mi ha fatto sovvenire di qu ella speciale· forrna 1norbosa ricordata da CAMERAR IUS a Tu binga, e caratterizzata da da una sonnolen za invincibile, da febbre e paralisi dei nervi cranici. fu chiamata col nome di N ona e attribuita da alcuni al virus poli omi elitico, da altri al botul is mo o a speciali 1nicro rganis1ni. La 111edesima sindrome si manifestò in Ital ia, nel tnantovano, durante l'e pidemia del 1889-'90-'9 1 e recenten1ente nutn erosi casi si sono avuti in Austri a, Francia, Inghilterra e anche da noi, descritti col nome di Encefal ;te !eta rg·ica eJJide11zica. Interessante è una con1unicazione in proposito fatta dal prof. BI GNAMI all'Accadetnia Medica di Ron1a, in una delle ultir11e sedute. Oggidì il Nona si conside ra cotne una com• plicaz ione encefali ca dell' in fl nenza, opini one g ià en1essa fin dal 1891 da BOZZOLO, e da EBSTEIN in Germania. Co ncludendo devo dire che le n1ani iestazioni nervose dell' infuenza, ne i ban1bini , durante la recente pandemia devono essere state molto rare. Del resto noi sappia1no che in alcun e epidemie predoni i nano le complicazioni bro ncopneumoniche, in altre quelle· intestin ali, in altre quelle nervose. C iò si deve mettere in rapporto con la particolare affinità del virus infl uenzale ora per il tessuto polmonare, o ra per la mucosa intestinal e, ora per il tessuto nervoso. Lo stesso si verifica in alcune epiden1ie di difterite nell e quali la tossina difterica se111 bra prediligere quasi esclusivamente il sistema nervoso (d1fteritr paralitica). Le manifestazioni polmonari e pleuriche del)'fnfluenza rappresentano in questa ep idemia le con1·

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plicazioni più freq.uenti, più gravi e più temibili. Le form e anatomo-patologiche della broncopolmonite influ enzale possono essere così distinte: 1 ") Fo rnia 1zodulare a piccoli noduli, costituiti da focolai di bronchite e peribronchite influenzale disse111inati a q i1asi tu.tto il parenchin1a polmonare, il qual e per il suo çaratteristico aspetto 1nacroscopico ricord 1 la forn1 a subtniliare della tubercolosi pol111 onare . 2r•) For111.a a g·rossi /1oc/1ili, lim itata o diffusa ai du e poln1 oni. 3°) F ornza ;1se11.d oloba re.. 4·•) Broncopo/111 onite inf/ue1izale a carattere e111orrag·ico . Ne distinguiamo due varietà: a' Forma a piccoli 1zoduli disseminati a quasi tutlo il parenchima polmonare: è la cosiddetta bro11.copo/11zonite /Jun ctata emorragica. · b) Forn1a a grossi noduli limitata o diffusa ai d ne poln1 on i. 5°) Broncopol1no1zite inf /u,e1zzctle a tipo SUP/Jllrativo. La suppurazione pu ò invadere tutto un lobo pohnonare; piit spesso si formano dei piccoli focolai miliari di suppurazione che non tardano a confluire e a formare degli ascessi rnultipli dissen1inati con vaste distruzioni di tessuto poln1onare. 6°) B ro1zcopol1nonite i1zflue1izale CO Il conzpl i.cazioni (pleurite - pericardite - endocardite). La broncopoln1onite influenzale nelle sue caratteristiche varietà è stata molto spesso accompagnata o seguita da intensa reazione talora sierosa, talora siero-fibrinosa, tal' altra fibrino purulenta o addirittura purulenta dèlla pleura sia toracica che diaframmatica. Ne fanno fede i numerosi empiemi operati durante la recente panden1ia. RATHERY, RAULT, DAv1 0 e THOMAS (Paris M éd. 1919, n. 9), in base a numerosi casi clinici da loro osservati, distinguono la bro ncopolmonite influenzale nelle seguenti forme: 1°) Fo·rnia f ulniinante ac1ztissimn == cianòsi, dispn ea, iperpiressia, polso piccolo frequentissimo; morte in 24 o re. 2°) Fo r1na acuta conzune decorso dagli 8 ai 15 g iorni. 3°) For11za prolungata: evoluzione e risoluzione e risoluzione molto lenta dei varii focolai broncopneumonici. 4J) Form a a ricadute: riaccensione di uno stesso focolaio, o con1parsa di altri focolai più o meno distanti l'uno dall'altro (broncopolmonite migrante). La forma anatomo-patologica della broncopolmonite influenzale più frequentemente riscontrata nelle au· topsie di bambini da me eseguite è la forma a pie· coli e a g·rossi nodali, isolati o diffusi ai due poi· moni, presentanti di frequente delle zone emorrag ich e, ede1na acuto del parenchima polmonare circostante e spesso un velo di essudato fibrinoso suJla pleura corrispondente. Sono stati eseguiti numerosi preparati istologici nei quali, all'esame microscopico,

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SEZIONE PRATICA

è facile ri1 evare la congestione viva dei capillari polmonari, talvolta anche piccole emorragie interstiziali e parenchimatose, la desquamazione e il disfacimento degli epiteli alveolari, e la presenza di numerosi leucociti più o meno conservati. Qua e là si osservano talora dei piccoli focolai necrotici. La broncopolmonite influenza~ per molti caratteri ricorda il tipo della broncopolmonite morbillosa: sono note del resto le affinità epidemiologiche e cliniche tra l'influenza e il morbillo con il quale l'influenza ha in comune 1' estrema diffusibibilità, alcuni sintomi clinici quali la flogosi delle mucose (occhi, naso, faringe, vie aeree superiori), il reperto del bacillo Pfeiffer nella gola dei morbillosi, il quadro ematologico (leucopenia con mononucleosi in 1° tempo; leucocitosi polinucleare appena si manifestano le complicazioni broncopneumoniche) e infine lo stato di immunità relativa, se non assoluta, che i più ritengono segua all'infezione grippale. Però mentre nella broncopolmonite morbiJlosa, specie nelle forme protratte, si nota con una certa frequenza il manifestarsi di quelle alterazioni (processi ulcerat~vi) della parete dei piccoli bronchi che sono inizio delle bronchiettasie nzorbillose le quali possono, confluendo, assumere grandi dimensioni e invadere uno o più lobi polmonari, nella broncopolmonite influenzale il reperto anatomico delle bronchiettasie anche 1ninime deve essere raro. Infatti nelle numerose sezioni di bambini morti di broncopolmonite grippale solo raramente ho riscontrato ulcerazioni appena visibili della mucosa dei bronchioli con formazione di piccole cavi.à. Ciò probabilmente deve stare in rapporto col decorso rapido e invadente della setticemia influenzale che, più spesso del morbillo, in breve tempo conduce a morte. Nei bambini morti per broncopolmonite influenzale, oltre le caratteristiche lesioni broncopneumoniche dell'influenza, si riscontrano alterazioni più o meno gravi di altri organi, che ri tengo opportuno ricordare: tracheo-bronchite acuta a carattere iperemico-emorragico, talora fibrine -purulenta; cuore flaccido, dilatato, con miocardio torbido ; iperemia intensa delle meningi e della sostanza bianca e grigia del cervello, tumore ac~to del fegato con chiazze più o meno estese di degenerazione grassa; tumore acuto di milza con polpa di consistenza spesso molle; rigonfiamento torbido dei reni (parenchin1atosi) fino a una vera glomerulo-nefrite. Mentre l'otite influenzale si riscontra con frequenza nei bambini, le altre complicazioni quali la parotite, la tiroidite, le flebiti devono essere rarissime. Lo stesso dicasi per la pericardite e l' endocardite influenzale. Nei picco:i bambini la broncopolmonite influenzale è molto spesso accompagnata o seguìta da disturbi, talora gravi, a carico dell' intestino. Tale os-

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servazione clinica è stata confortata da un reperto anato mico interessantissimo. In fatti in mo lte autopsie eseguite, contemporaneamente aJla broncopolmonite si è riscontrata talora una iperplasia dell' apparecchio linfatico di tutta la mucosa intestinale \follicoli, noduli, placche del Peyer); tal ' altra una vera colite follicolare con ulcerazioni, di ffusa o limitata ad alcuni segmenti del grosso intestino (cistite segmentaria). Nelle forme a lungo decorso la cistite si presentava particolarm ente grave, caratterizzata da numerose ulcerazioni isolate o confluenti, alcune riempite da essudato difteroide con notevole edema e infittrazione flogistica dei vari strati della mucosa e sottomucosa (colite ulcerosa). Dal numero dei casi sezionati si può affermare come l'enterocolite, quale successione morbosa dell'influenza, si sia riscontrata in oltre la metà dei bambini morti di broncopolmonite. Il prof. Socin in una comunicazione fatta alla Società Vodese di Medicina espone le sue osservazioni personal sopra 90 autop ;ie di morti per influenza (vedi Policlinico - Sezione pratica - fascicolo 17 aprile 1919). Egli si occupa anche dei rapporti esistenti fra influenza e tubercolosi e così si esprime: « Si sarebbe creduto che il tubercoloso, diminuito ne11a sua resistenza, sarebbe stato una· facile preda al microbo dell' in luenza. Al cont rario esiste un certo antagonismo tra la polmonite influenzale e la tuberco !osi. La polmoni te è generalmente poco estesa, rara mente lobare. La milza richiama anzitutfo la nostra attenzione: essa ci co lpisce per il suo piccolo volun1e; in 43 casi su 90 le sue dimensioni erano sensibilmente sotto la media. Secondo il Socin si tratta di una distruzione, di una atrofia del tessuto splen ico prodotta dall'intossicazione influenzale, onde la difesa dell' organismo che in condizioni ordinarie dovrebbe procedere dalla milza, resta abo1 ita o qu asi ». Per quanto rigua rda i bambin , basandomi solo sui reperti necroscopici, non posso essere d'accordo con quanto il Socin ha affermato, cioè deJl' antagonismo esistente fra influenza e tubercolosi. Dirò al contrario che la broncopolmonite influenzale ha fatto il m aggior numero di vittime nei bambinetti da 1 a 3 anni, i quali presentavano lesioni tubercolari antecedenti: tubercolosi grigio-caseosa di una o più g landole peribronchiali, peritracheali, meseraiche. Nei bambini con sclerosi tubercolare di un apice o con lesioni tubercolari bronchitiche o broncopoltnonitiche limitate a uno o a due lobi polmonari, la broncopolmonite g·rippale si è sviluppata ugualtn ente con le sue caratteristiche, assumendo spesso la forma confluente pseudolobol are. Posso affermare che il 30-35 o/0 dei bambinetti morti di broncopolmonite influenzale presentavano lesioni tubercolari precedenti, con sp eciale localizzazione alle glandole d ell'ilo polmonare. Il prof. Socin afferma che non esiste tumore di


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milza nell'influenza, anzi ricorda che in . 43 casi su 90 le dimensioni della milza erano sensibilmente sotto la media. A questa atrofia della milza attribuisce i deboli poteri di difesa degli influenzati, e la frequente comparsa delle infezioni secondarie dovute al pneumococco, allo streptococco o ad altri germi. Ciò non collima con quanto asseriscono numerosi altri anatomo-patologi e che cioè nell'influenza, oltre un tumore acuto di fegato con chiazze più o meno estese di degenerazione grassa, si trovi un tumore di milza con polpa di consistenza spesso molle. Dalle mie osservazioni personali risulta che in tutti i bambini morti per influenza si è trovato sempre un tumore di milza, con polpa talora molle e con follicoli malpigh :ani evidenti. Vero è che nei bambini l'apprezzamento dei tumori di milza è difficilissimo non solo per i1 fatto che nei primi 3 anni di vita la milza rappresenta un organo emopoietico in attività esegerata, ma anche per il fatto che molti bambini rachitici, scro ~olosi, eredotubercolosi, eredo'uetici, dispeptici, presentano talora un rilevante tumore di milza. La presenza di questo tumore di milza preesistente non ci ha mai impedito però di ' constatare anche macroscopicamente la sovrapposizione del tumore acuto (tuniore cronico di milza •

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IL POLICLINICO

riacutizzato).

RIVISTE SINTETICHE Le carni congelate La carne è un alimento di uso generale e largo, specialmente nelle città dove le condizioni di lavoro e di ambiente sono tali da richiedere un vitto sostanzioso e facile a digerire. Le popolazioni che consumano carne in pitt quantità sono le più operose e le più evolute, quelle che si attengono a vittitazione vegetariana o pochissimo carnea sono adatte a lavori campestri, alla corsa, ma sono poco resistenti al complesso e non di raro più affaticante lavoro imposto dalle moderne esigenze della vita. Rendere la carne di facile acquisto agi i umili, che appunto per le loro condizioni di vita ne hanno maggiore bisogno, rappresenta quindi un problema la cui grande importanza non può certo sfuggire a nessuno. Si è cercato di risolvere questo problema trasportando la carne sui nostri mercati dai paesi dove la produzione bovina è esuberante, e l'applicazione del freddo artificiale alla conservazione delle sostanze organiche ne ha reso possibile il trasporto a distanza. Durante la guerra I' introduzione in Europa delle carn i congelate è cresciuta i111mensamente e nella carne congelata le nazio ni belligeranti hanno trovato un prezioso aiuto e per il vettovagliamento degli eserciti e delle popolazioni.

L'Inghilterra, che possiede la più grande flotta frigorifera del mondo, ha introdotto nel 1918 450.000 tonnellate di carni congel~te, e nel mondo intiero nel 1918 ne è stata trasportata più di un milione di tonnellate. Parigi e il dipartimento della Senna ne consumano ogni giorno da duecento a duecentocinquanta tonrkllate. L' applicazione del freddo artificiale alla con· servazione ed al trasporto delle sostanze alimentari è cominciato solo nella seconda metà del sec. XIX. BOULEY nel 1874 presentava ali' Accademia delle Scienze di Parigi una relazione sugli esperimenti fatti ad Auteil da TELLIER sulla conservazione di sostanze alimentari suscettibili di rapida putrefazione, e particolarmente della carne da macello, per mezzo dell'azione continuata di aria fredda e secca. In questa interessante relazione, dove non vi sono .ricerche di carattere chimico, ma solo osservazioni su caratteri fisici e organolettici, BOULEY notava che se la durata della conservazione delle materie organiche nella camera fredda può essere considerato come indefinita dal punto di vista della putrescibilità, altrettanto non può dirsi dal punto di vista della commestibilità. Le carni mantenevano infatti i loro caratteri commestibili nei primi quaranta, quarantacinque giorni, ma dopo questo periodo di tempo si esagerava il grado di tenerezza e prendevano un sapore grasso. Le carni che furono oggetto della relazione di BOULEY erano mantenute ad una temperatura che variava da 3•) a - 2°. A questi esperimenti fatti da TELLIER ad Auteil seguirono i primi tentativi di trasporto a grandi distanze di carni conservate con il freddo. Nel 1877 il Governo Argentino e la Società rurale di Buenos-Ayres nominarono una Commissione per riferire sullo stato di conservazione delle carni con il freddo artificiale, e questa Commissione si espresse favorevolmente. A questi primi tentativi e a questi primi studi seguì rapida la creazione di frigoriferi in Australia ed in America, dove ben presto lindustria del freddo applicato alla conservazione delle sostanze alitnentari raggiunse uno sviluppo veramente meraviglioso. Ai primi sistemi di refrigerazione per cui la carne perde Je proprietà commestibili dopo 40-45 giorni si sostituirono i procedimenti di congelazione: la carne viene raffreddata a - 15°-20° e viene poi mantenuta a temperatura di - 5°: in tal modo conserva le proprietà commestibili per più mesi. Ricerche sulle modificazioni chimiche che il freddo determina nelle carni furono fatte per la prima volta nel 1897 da OAUTHIER e poi nel 1907 da RIDEAL e nel 1908 da PENNINGTON, del Ministero di Agricoltura degli Stati Uniti, e da RICHARDSON di Chicago. 0AUTHIER studiò comparativamente la compo-

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sizione chimica di carni fresche ovine e bovine francesi e di carni congelate di provenienza argentina. Dalle sue ricerche 0AUTHIER rileva che le carni congelate contengono meno acqua ed una percentuale di principi nutritivi assimilabili più elevata de!le carni fresche, la digeribili tà in vitro è uguale, la durata di conservazione dopo il disgelo non è minore di quella della carne fresca, la struttura istologica non è modificata. RIDEAL nel 1907 fece una serie di analisi su . campioni di carni fresche, refrige rate e congelate, e dalle sue anal isi rilevasi come la congelazione e la refrigerazione non modifich ino in modo sensibile la com posizione delle carni. Uno studio molto interessante e completo è quello presentato da PENNINGTON al primo Congresso internazionale del freddo a Parigi nel 1908. PENNINOTON studiò dal punto di vista chimico, batteriologico, istologico le carni di pollo conservate con il freddo. In queste ricerche PENNINGTON dimostra che gli enzinii anche a bassissima temperatura (- 10°) esplicano la loro azione. La conservazione delle carni congelate quindi non può durare così a lungo come taluni vorrebbero ammettere, ed è a questa lenta azione enzimatica che si debbono riportare le modificazioni çiel grasso che a lungo andare si osservano nelle carni congelate. Anche RICHARDSON, nell a relazione presentata al Congresso internazionale del freddo a Parigi nell'ottobre 1908, studiò le modificazioni fisico-chimiche e biochimiche illustrando più spec ialtnente l'influenza che il metodo di conge1azione e di disgelo ha sulla conformazione istologica e sulla qualità nutritiva delle carni. ASCOLI e SILVESTRI nel 1911 per incarico della Direzione generale degli Ospedali di Roma eseguirono uno studio completo sulle carni congelate e • ne esaminarono: a) la composizione chimica, comparativame~te alla composizione chimica delle carni fresche; b) l'azione sulla secrezione gastrica; e) la digeribilità in vitro; d) l'assimilazione in uomo normale; e) le modificazioni istologiche; f) i processi autolitici. Dai dati analitici riportati nel lavoro di ASCOLI e SILVESTRI risulta: a) Le carni congelate contengono meno acqua delle carni fresche conservate da uno o due giorni alla temperatura ambiente, e ciò in rapporto al prosciugamento necessario a cui veng·ono sottoposte prima della congelazione. b) Le carni congelate hanno una percentuale maggiore di sostanze azotate ed anche una percentuale maggiore di grasso. Questo reperto si può mettere in rapporto da un lato con il minore contenuto in acqua in cento

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parti di carne congelata, da un altro lato con il diverso regime di vita dei bestiami argentini è australiani cresciuti con l'a1levamento brado, e che rappresentano certamente come bestiame da macello un genere migliore dei bovini che sono generalmente 1nattati da noi. e) Diminuzione della quantità di glicogeno nelle carni congeJate. d) Aumento degli albuminoidi solubili in acqua e dei peptoni. La diminuzione della quantità di glicogeno, l'au mento degli albuminoidi solubili e dei peptoni fanno pensare che la congelazione, pure inibendo completamente i germ i della putrefazione, non impedisce completamente i fenomeni di autodigestione. Quindi, sebbene lentamente, si hanno fenomeni di proteolisi dovuti all'azione deg li enzimi capaci ancora di agire alla temperatura di congelazione. Per lo studio dell'azione delle carni congelate sulla secrezione gastrica ASCOLI e SILVESTRI servendosi di un cane operato di stomaco succenturiato secondo i) metodo di PA WLO\V-HEIDENEIM co1npararono l'azione eccitante sulle ghiandole gastriche della carne congelata in rapporto alla carne fresc a per vedere se vi fossero modificazioni sia nell'inizio e nella durata della secrezione, sia sulla quantità del succo gastrico secreto e sulla sua composizione fisico-chimica. Dall' insieme dei dati si rileva chiaran1ente che la carne congelata ha sulla secrezione gastrica la stessa azione della carne fresca, il succo gastrico non dimostra infatti con le due carni modificazioni fisico-chimiche apprez, zabili. Anche lo studio in rapporto all'assimilazione dimostra che non esistono differenze apprezzabili tra I' assorb imento della carne c0ngelata e della carne fresca.

Dall'insieme delle loro ricerche ASCOLI e SIL· VESTRI concludevano che le carni conservate con il freddo artificiale rappresentano un elen1ento sano e certamente queste carni possono essere adoperate senza inconvenienti. Malgrado però e il resultato di ricerche scientifiche e l' esperienza sopratutto di quest' anni di guerra in cui interi paesi hanno in gran parte consumato carni congelate, pure presso di noi vi sono ancora preconcetti contro l'uso di queste carni. La guerra con la distruzione di tante energie ha determinato anche nel nostro paese un impove. rimento nel quantitativo del bestiame e la crisi del bestiame preoccupa fo rtem ente nei rapporti e delle diffico ~ tà alimentari e d ei bisogni de11'agricoltura. Sarà necessario per qualche anno risparmiare il nostro bestiame ed intensificarne la produzione. Sorge quindi naturale il bisogno di diffondere l'uso della carne con~elata ed è anche dov~re dci medici


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vincere ing iu stificati pregiudizi che contro l'uso di que5te carni vi sono ancora nel popolo. Oli inglesi e i francesi consumando grande' quantità di carne congelata hanno potuto avere carne a buon prezzo e senza troppe restrizioni ed hanno anche potuto r ispartniare il loro bestiame. In Italia l'A111111inistrazione comunale di Milano, uni ca finora fra le An1min istrazioni comunali, si è fatta patrocinatrice del consu1110 popolare della carne congelata d ivu lgandone Fuso ed in segnando a cucinarla. Acciocchè la carne congelata si presenti sana è necessario che la decongel azione sia fatta metodicamente in ambienti secchi, a temperatura di 12°- 13°, è necessario che non sia tenuta esposta ali' azione diretta del sole o vicino a sorgenti di calore, che sia protetta dalla pioggia e dalla polvere. S. SILVESTRI

MEDlCINA

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Patogenesi e natura del versamento pleurico a destra nelle cardiopatie. (Prof. O. EVOLI, F olia Medica n. 9-10, marzo-aprile 1919) Nelle card iopatie si h anno spesso complicanze pleuriche e polmonari; pi ù numerose le polmonari, ma non rare quelle pleuric '.~ e. La più frequente di queste si ha ne11o scompenso cardiaco e consiste in un versamento pleurico bil aterale (idrotorace coi caratteri di trasudato. In presenza però di versamenti unilaterali, quasi esclusivamente a destra, coincidenti con le cardiopatie, ma non assolutamente colla loro fase , di scompenso, versamenti ostinati n1alg rado ripetuti svuotan1enti e sommini· strazione di cardiocinetici, sorge Ja questione se trattasi di veri essudati, di trasudati e di una combinazione di entrambi. PETER e 1-IUCHARD credettero a una irritazione pleuri ca da periepatite, consecutiva all a congestione epatica per stasi, SAINTfILIPPE lo mise in rapporto con una alterazione del parenchima poltnonare (stasi polmonare, edema pohnonare e talora con1plicazion i di polmonite con focolai pleurici). DuSQUEZ e altri ritengono invece come causa pit1 frequ ente gli infarti polmonari, provocati specialmente dalla ]es. dell'orifizio auricoloventrico lare sinistro. VILLANI, fELIZIANI, CRUCHET riscontrarono la natura infiammatoria del versamento ed amtnisero perciò Ja pleurite e non I' idrotorace. V AQU EZ ( 1917) ritiene il versamento pleurico destro o sinistro dei card.opatici di natura infiammatoria, versan1ento che spesso consegue ad infarti emoftoici, nla che talora è in dipend ente da questi. In tal caso assurne l'andamento di una pleurite banale e si ha

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sopratutto in soggetti affetti da insufficienza mitralica, da sinfisi pleurica o da degenerazione miocardica. La ragione della sede a destra crede doversi ricercare nello stato congestizio del fegate e così anche la facile recidiva. Se però è vero che nella maggior parte dei casi di versamento pleurico destro nei cardiaci si tratta di essudato, non raramente si è in presenza di un vero idrotorace destro, descritto da osservatori illustri come BACCELLI, CARDARELLI, EICHHORST ecc. BACCELLI fin dal 1863 ammise trattarsi di un difficoltato deflusso dalla vena azigos, dovuto al fatto che il ventricolo destro ipertrofico per la cardiopatia, si abbassa e trascina con sè l'orecchietta corrispondente, in modo che resta stirata )a cava discendente e di conseguenza anche la grande azigos che sbocca in essa dopo avere accavallato il bronco destro. Questo per la sua resistenza restringe il calibro della vena, onde stasi nelle sue radici e versamento pleurico a destra. EICHHORST e CARDARELLI credettero di dover r icercare la causa neII'ostacolo allo scarico della cava superiore e conseguente disturbo circolatorio deIIa vena azigos. ESER t 1902) ammette per la spiegazione del versan1ento a destra e della sua pertinacia Ja frequente tumefazione dei gangli bronchiali e dell' i1o polmonare, congiunta all'aumento di pressione endovenosa che si ha nella cardiopatia. L' idrotorace destro si riscontra quasi esclusivamente negli aortici, nei quali lo scompenso e la stasi generale hanno poca o niuna importanza nel meccanismo di produzione del fenomeno. È assolutamente eccezionale nei mitralici e in tal caso secondo EvoLI si tratta di Jesione valvolare d'origine arteriosa. Resta ora a spiegare in quale specie di infermi di que.;to tipo di cardiopatie con più facilità si produce e con quale meccanismo. Evidentemente non può esservi versamento pleu· rico destro con caratteri di trasudato, se non si ha ostacolo nel circolo venoso generale della cava discendente e della grande azigos in specie, per cui • l'ostacolo a un libero deflusso di questo vaso produce trasudazione. Le ipotesi però invocate per la interpetrazione del fenomeno non sono sufficienti. Così, se fosse vera quella di BACCELLI, il versamento dovrebbe esser più frequente nelle lesioni mitraliche, ove l'ipertrofia del ventricolo destro e l'abbassamento del seno destro, causa prima della stasi della grande azigos, si avvera in modo più accentuato che nelle lesioni aortiche. Nè ha maggior valore 1' ipotesi che la stasi dell' azigos sia dovuta all'eccessiva dilatazione del ventricolo sinistro, per cui il setto interventicolare si incuneerebbe verso il ventricolo destro, re3tringendone la cavità, onde grande replezione del s ~ no destro e quindi dilatazione notevole delle cave (oltre all'insufficienza della tricuspide), specie della su peri ore con tutti i suoi affluenti, in particolar modo dell'azigos, come aff. uente più vicino al cuore. Se ciò fosse vero non si spiegherebbe perchè in

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sezIONE PRATICA

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• ogni caso di insufficienza tricuspidale non si awera ·idròtorace destro. L' A. ricerca perciò Ja spiegazione del fenomeno specialn1ente nella disposizione anatomica della grande azigos, dell'aorta e della vena cava superiore. Infatti e~aminando topògraficamente questi vasi in una sezione che cada sulla base cardiaca a livello delJa fuoruscita del tronco vascolare, troviamo dal .l'avanti in dietro e da sini.;tra a destra: arteria polmonare, aorta ascendente e vena cava discendente. La vena sta in rapporto con la parte iniziale dell'aorta nella sua faccia laterale interna; l' azigos è inserita nell'angolo laterale esterno e posteriormente e propriamente nell'angolo forn1ato all'esterno dalla , cav~ superiore e ali' interno da l'aorta. E chiaro che una dilatazione dell'arteria nel suo lato anteroesterno (ectasia aorta ascendente, aneurisma) deter1nina compressione nel punto della cava ove sbocca I'azigos e quindi stasi in questa vena e conseguente versamento pleurico destro. Ma l'azigos nel suo punto di sbocco nelJa cava è in rapporto all'indietro coi gangli bronchiali e col bronco destro, per cui una notevole tumefazione di tali gangli e del bronco può determinare ugua'mente idrotorace destro per compressione sul1' azigos. Da queste conoscenze si possono ora trarre conclusioni e stabilire abbastanza sicuramente in quali cardiaci e in quali condizioni può riscontrars i l' idrotorace destro. Il ~attore stasi, pure essendo necessario, non è il pitt importante. Infatti neJle lesioni mitraliche scompensate manca I' idrotorace destro o in caso di versamento questo è bilaterale. Ciò è dovuto all'assenza di una causa che ostacoli il circolo dell' azigos. Una tale condizione invece si ha in casi di ectasia dell'aorta nel suo lato antero-esterno, ciò che può riscont :-arsi frequentemente in malati d'insufficienza aortica tipo Hodgson, nei miocarditici, nei cardiorenali ed eccezionalmente in lesioni mitraliche arteriose. CESETTI

CHIRURGIA Il testicolo fluttuante e i suoi misfatti (R. KCENIG, Revue Médicale de la Stiisse Romande n. 2, febbraio 1919) Nell' embrione u1nano i testicoli, situati nei lombi, entrano nel canale inguinal e verso la fine del sesto mese e raggiungono il fondo dello scroto poco prima della nascita. Le anomalie di discesa sono abbastanza frequenti e comprendono un certo numero di varietà. Con Duplay si possono distinguere due grandi categorie, secondo che si tratta d'un arresto della migrazione nor1nale o di anomalie derivanti da una direzione viziosa presa dalla glandola. A. - Arresto della migrazione normale . 1. Ectopia addon1inale: a) sotto-renale (posizione primitiva ; b) iliaca; e) retro-peritonale (vicinissilno all' orificio interno dcl canale in~uinale).

.2. Ectopia inguinale: a) interna; b) intestiziale; e) esterna. 3. Ectopia inguino-scrotale: (testicolo arrestato fra I' orificio esterno e il fondo dello scroto).

B. - Direzione viziosa La glandola, dopo avere o ltrepassato il canale, è respinta nel tessuto cellulare sottocutaneo: 1. Ectopia sotto-addominale. 2. Ecto pia crurale. 3. Ectopia perineale. Frequenza - Secondo le statistic he francesi la ectopia testicolar~ si risco ntra nel O, 17 %: M ARSHALL I' ba trovata nel O, 10 %· La va rietà inguinale è la più frequente, poichè comprende il 68 % di tutti i casi; poi viene l'addominale (15,9 o/0), poi la inguino scrotale e la perineale (6,8 % ciascuna), infine la crurale (2,3 %). Le varietà della categoria A non si escludono reciprocam ente: uno stesso soggetto le riunisce qualch e volta tutte e tre, grazie alla mobilità eccessiva del testicolo, chiamato allora fluttuante. Etiologia - Il n1eccanismo della discesa del testicolo è stato molto discusso; la maggio r parte degli autori lo spiegano con i rapporti ineguali di accrescimento fra le parti e attribuiscono al gubernaculum di HUNTUR un'azi one o ra determinante ora puramente passiva. Ma tale questione non è risolta in modo soddisfacente; a più forte ragione le ipotesi proposte per interpretare l' ectopia sembrano insufficienti. Ecco le principali: dimensioni esagerate della glandola, strettezza del canale o dei suoi orifici, esistenza d' aderenze peritoneali, d isposizione o struttura viziosa del gubernaculum. Sintomi - L'atro fia del testicolo ritenuto è quasi la regola (KO CHEN}. Esso è un organo degenerato, un organo funzionaltnente 1norto (fELIZET e BRAULT). fìnchè rimane in modo perman ente nel ventre, i sintomi sono nulli, salvo quando diviene - fatto rarissimo - la sede d' un neoplas1na. Ma appena la glandola non resta intraperitoneale, essa è suscettibile di provocare accidenti. Per il testicolo interstizi.aie o .attaccato presso l'orificio esterno, la com pressione all'epoca dell'accresc im ento di volun1e dovuto alla pubertà può provocare fenomeni d i orchite e può risultarne un vero strozzan1ento, si1nulante in tutto l'incarceramento erniario, ed è stata constatata la necrosi del testicolo, seguìta da peritonite. Infine, }JOichè le ectop e senz' ernia concomitante sono rare, una serie di complicazioni proviene dalle relazioni del testicolo con l' intestino. Queste sono variabili: il dotto peritoneo-vaginale è ora obliterato al disotto del testicolo, ora resta beante. Secondo ch e un'ansa intestinale discenda più o meno nel cui di sacco peritoneale, o che, facendo pressione sull'orfficio ing uin ale esterno restato chiuso essa scolli in alto il tragitto peritoneo-vaginale e ~, impe~ni tra i muscoli 2"rande obliquo da una


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• parte, piccolo obliquo e fascia trasversalis dall' al- tere. Questo cordone sezionato lascia apparire un tra, diverse qua1i~à di ernie possono risultarne. R1zprofondo so!co a fondo sfacelato, dovuto a un vero ZOLI, che le ha studiate, ne ha descritto fino a dischiacciamento lineare che ha obliterato il lume • ciotto specie. Inoltre, allorchè la glandola e l'ernia dell'intestino e ne ha ridotto le pareti allo spessore sono a contatto, si formano facilmente aderenze di una foglia di carta. L' ansa afferente è fortemente dilatata, l'efferente flaccida, vuota, brunastra: anormali. Quando un'ernia di questo genere si strozza, ne possono derivare tutte le complicazioni le vene del mesentere sono trombizzate per un buon possibili. Teoricamente il numero di queste com- tratto. Si fa la resezione della parte necrotica e laminata del tenue, e se ne riuniscono i capi con plicazioni è infinito; tuttavia nella letteratura non si riscontrano che poche osservazioni, per lo più doppia sutura termino-terminale. Il testicolo causa casi di strozzamento semplice del testicolo arrestato di tutto il male, piccolo, molle, sclerotico, atrofiznella sua migrazione e rari casi di strozzamento zato, è tolto, senza che sia possibile di rendersi un conto esatto della topografia dei suoi involucri intestinale coincidente con una ectopia. L' A. riporta la storia di un caso personale di ispessiti e saldati fra loro; Chiusura del ventre con quattro piani di sutura. testicolo sinis·t ro fluttuante per lungo tempo, poi Guarigione per prima1n. complicato da aderenze intestinali, terminato con È probabile che, fin dall'inizio dei primi strozuno strozzamento interno. Per molti anni si ripete lo stesso giuoco: espulsione attraverso il canale in- zamenti, un frammento d' intestino abbia accompaguinale del testicolo, abitualmente contenuto nel- gnato il testicolo nelle sue escursioni; è impossibile però di sapere a che momento il contatto diviene l'addome; strozzamento; riduzione spontanea. L' ulpiù intimo: piega connettivale congenita, forse gutima volta però, in seguito a sforzi, il testicolo viene espulso e non può essere ridotto. I qolori sono vi- bernaculum di Hunter inserito viziosamente, o brivissimi: sopravvengono vomiti copiosi, prima ali- glia neoformata più tardi nel corso dei molteplici mentari, poi biliari. Il testicolo è strozzato davanti strozzamenti? L' operazione non ha potuto chiarire questo punto. ali' orificio inguinale esterno, ma presso di lui si Trattanzento del testicolo fluttuante - In un deve trovare un'ansa intestinale, poichè la percussione della tumefazione dà in parte una sonorità soggetto giovane l'orchidopessia è indicata allorchè netta. Assenza di meteorismo, dolori spontanei vi- il peduncolo possiede lunghezza ed elasticità sufficienti per permettere . la fissazione definitiva senza vissimi, sete intensa, polso con 10 battute più del alcuna tensione lontano dall'orificio ingqinalel esternormale, alvo con1pletamente chiuso. no; in caso contrario. è meglio togliere deliberataIl giorno seguente la tumefazione si presenta diminuita e non sembra comprendere che il testi- 1nen ' e il testicolo se presenta segni d'atrofia o recolo, poichè la sonorità è completamente scomparsa. spingendo nel ventre e chiudere il canale. Dopo il 30° anno, la glandola ectopica potendosi consideMalgrado ciò, l'assenza di gas, la persistenza dei rare come sicuramente atrofizzata, non bisogna esivomiti, la differenza di sonorità sull'addome, segno tare a consigliarne 1' ablazione. B. MASCt di distensione ineguale degli intestini, fanno pensare a uno strozza1nento interno. Mentre I' infermo è condotto in ospedale per esservi operato, awiene NEUROLOGIA • la riduzione completa. · L'herpes zoster della faccia Il giorno appresso, si ha poco vomito, piccola quantità di feci in seguito a clistere, temperatura (SICARD, ROOER e VERNET, sempre normale, ma niente gas e polso un po' più R evue Neurologique, 1919 n. 1) frequente. È ben noto che l' herp~s zoster si localizza ad Dopo tre giorni dall' inizio del male i vomiti un gruppo cordonale posteriore ed alle radici corcominciano a prendere odore e aspetto di materie fecali, il ventre si presenta meteorico, persiste la rispo nd e nti ; ma un fatto sul quale i libri di testo chiusura dell'alvo. La diagnosi di ostruzione intein genere no n richiamano l'attenzione ha una parstinale, probabilmente dovuta a uno strozzamento ticolare importanza dal punto di vista patogenetico interno, sembra fuori di dubbio e s'interviene chi- e nosologico: la frequente propagazione deJla lerurgicamente. sione al sistema simpatico. Aperto l'addome, si trova un po' d'ascite sanLa lesione contemporanea del ganglio radicoguinolenta; a sinistra si trova un voluminoso amlare e del ganglio simpatico è provata da molti fatti masso costituito da un'ansa del tenue saldato al clinici. Così nell'herpes zoster brachiale inferiore, testicolo. Questo è legato alla regione dell'anello quello che colpisce la VII e VIII radice cervicale inguinale interno da una g uaina spessa, larga quan ~ o e la 1 dorsale, si può avere la sindrome di Bernardesso, che parte press' a poco dal suo equatore e l'avvolge a metà. Il polo superiore stirato si pro- Horner. D'altra parte i dolori post-erpetici presenlunga in un cordone sottilissimo e den so che at- tano caratteri e modalità speciali che provano l'astornia dall' avanti all' indietro lansa intestinale per sociazione simpatica. L' algia post- erpetica, che andare a fissarsi sul foglietto posteriore del mesen- ricorda il tipo causalgico, consta di molteplici sen- _


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S EZIONE PRATI CA

zazioni, senso di contusione, di bruciore, di scottatura, parestesie ed iperestesie cutanee, le quali si modificano sensibilmente con le variazioni igrometriche. I disturbi vaso-motori che precedono I' eruzione dello zoster, le vescicole erpetiche, le bolle parlano ancora in favore dell'in tervento del sitnpatico e confortano la teoria dell'herpes zoster ganglioradiculo-simpatico. Ciò che appare evidente per lo zoster del torace e degli arti è di più difficile interpretazione, ma non è men vero, per lo zoster della faccia. Mentre i segmenti del torace e degli arti sono co :·rettamente ordinati in sezioni metameriche, lo svilu ppo ontogenetico e filogenetico ha soppresso i metameri sup~riori pr~vo~a.ndo .una disar~onia. tra gli. ~le­ menti nervosi di tipo differente: s1mpat1co, sensitivo e motore. Al nervo trigemino è annesso il ganglio di Gasser del sistema radiculo cordonale poste riore. Gli altri gangli, l'oftalmico, lo sfeno-palatino, l'otico appartengono al gruppo simpatico e so no alla loro volta sotto la dipendenza del ganglio cervicale s uperiore. V' ha dunque disarmonia anatomica tra gli elementi del gruppo simpatico e le fibre sensitivomotrici, ma il V paio nel suo insieme forma un tutto completo con autonomia motrice, sensitiva e simpatica. Al contrario il nervo fa cciale è un nervo prevalentemente motore. La sua radice sensitiva è costituita dal nervo intermediario di Wrisberg, che nel corso del suo tragitto intrapetroso si getta nel ganglio genicolato e solo pochi dei suoi filetti sensitivi oltrepassano il detto ganglio per mescolarsi alle fibre motrici del tranco del facciale. A questo piccolo fascio di fibre è da una parte dovuta la formazione della corda del tin1pano partecipante con il nervo linguale, branca del trige1nino, alla innervazione sensitivo-sensoriale della parte anteriore della lingua, e dall'altra è dovuta la costituzione di un fascio sensitivo innervante, secondo Ramsay Hunt, la superficie cutanea di una piccola estensione del condotto uditivo esterno e d ell' int ~ rno del padiglione dell'orecchio. Questa superficie è limitrofa a quella del territorio cutaneo trigemellare innervata dal I' auricole temporale, ma resta indipendente dall'innervazione del V paio. In questo nervo motore-sensitivo manca evidentemente l'omologo di un ganlio simpatico perchè il ganglio genicolato è del tipo radiculo-posteriore e nessun altro rigonfiamento a elementi simpatici è annesso direttamente al nervo facciale. Queste considerazioni anatomiche e fisiologiche sui nervi V e VII consentono di comprendere i differenti tipi di herpes zoster generalizzati o parziali, ed anche associati, che possono colpire la faccia. Zona del trigemino: a) Zona trigemellare. -

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Le vescivole si localizzano nel territorio delle tre branche oftalmica, mascellare superiore e mascellare inferiore con compartecipazione dei gangli sim· patici. Si ha durique anestesia della cornea, disturbi pupillari, per lo più miosi, enoftalmo ed appiattin1ento della guqncia. b) Zona parziale trigemellare. - L'eruzione è limitata a uno o due dei tronchi del trige-minò. Quando sono colpiti due di questi tronchi si tratta sempre di due branche vicine: oftalmica e mascel· lare superiore, o mascellare superiore ed inferiore. c) Zona associata trigemellare. - Si ha uno zoster trigemellare con paralisi motrice oculare e masticatoria. La vicinanza dei nervi motori oculari e del nervo rnasticatore a livello del ganglio di Gasser spiega l'associazione paralitica delle branche nervose oculari, per lo più loculo motore comune, etf..a paralisi n1asticatoria, che in ogni caso non provoca che una disa rmonia passeggera della funzione laterale masticatoria.

Zona del nervo facciale o del canale petroso o otitico. - È bene indicare questo zoster col nome di otitico non di otico per evitare confusioni: infatti il ganglio otico è del tutto estraneo alla regione auricolare. L'herpes otitico colpisce il ganglio ge11 i colato, la cui lesione per diffusione infiammatoria nell'acquedotto petroso, può provocare la reazione dei nervi vicini: facciale, nervo inter1nediario di Wrisberg e acustico. Il quadro clinico è allora del· I' herpes zoster otitico totale. a) Zona otitico totale. - Le vescicole sono distribuite a livello del fascio sensitivo di Ramsay Hunt (padiglione dell'orecchio e condotto uditivo esterno). La lesione del nervo di Wrisberg può per I' inter1ned iario della corda del timpano agire sulla funzion e sens itivo-sensoriale della lingua. La com· pressio ne del nervo facc ·aie inoltre determina una pa ralisi facciale e la diste nsione dell'acustico provoca diminu zione de11' acutezza uditiva e disturbi ud it ivi soggettivi. b) Zona otitico parziale. - La localizzazione erpetica può ri111anere strettamente limitata al gang lio gen icolato e produrre solo un'eruzione vescicolare deJia regione sensitiva di Ramsay Hunt con leggeri disturbi ud :tivi. Zona trigemino-facciale. - In questa forma la reazione erpetica colpisce insieme il V ed VII paio, e sono in causa il sistema gasseriano e genicolato. JI quadro clinico è quello di una paralisi facciale con eruzione vescicolare ali' orecchio (VII paio) ed erpete sul territorio di distribuzione di una o più branche del trigemino (V paio). DR.

lttTUBAZIOHE DELLA LARIHfiE ETRAlHEOTOMIA Pratica ed importante pubblicazione del prof. Francesco Egidi, Docente di Laringologia ne11a R. Università di Roma.


.. •

QOS

ÌL POLICLINICO

CONFERENZE La cura della sifilide del sistema 11ervoso Da una conferenza tenuta all'Associazio ne n1edica di Trieste il 7 ap rile 1919 dal dott.

s

prof. LVIO CANESTRINI, libero docente nella R. Università di Ron1a. Negli ultim i an ni d i sua vita disse Ricord (1): « Si les choses conti n uent à marcher de ce tra· n-, bientòt la pat~ologi e interne deviendra une annexe de la siphylis ». Ed invero due so no le nlalattie che ogni medico a qu alu nque specialità appartenga, deve conoscere, la sifilide e la tubercolosi. A dire il vero, per tutte le discipline medi• la iue è un a infausta collaboratric e, ma fra tutte le specialità chi vede og·ni giorno le stragi prodotte da questo rnorbo è il neurologo e l'alienista, ai quali incotnbe il triste co111pito di studiare le distruzioni fatte dalla sp irocheta. Se non v: fosse la triste affin ità della spirocheta pallida pel sistema nervoso, la lue non sarebbe una mal attia tanto grave. Eppure è una cosa ben no ta che questa affinità della lue pel sistema nervo ~ o sia sotto forma di lue congenita cerebrale o tabe dorsale o paralisi progressiva non si riscontra in paesi privi di coltura dove la sifilide è quanto rnai diffusa. Il prof. DURINO, che fu per parecchi anni a Costantinopoli e che fece de i viaggi in Asia minore per incarico del governo ge rn1 anico mi disse che nelle sue peregrinazioni non co nstatò neppure un caso di sifilide del sisten1a nervoso sopra 10,000 luetici. Quando invece le persone più abbienti si recano a Costantinopoli per sottoporsi ad una cura antiluetica e qui prendano di1nora, danno esse una percentuale forte d i tabetici e paralitici. Ma non è la cura specifica, come potrebbe sembrare, la causa della affezione luetica sul sistema • nervoso ma il tenore di vita del tutto cambiato in un grande centro ove la cultura europea coi suoi divertitnenti e vizii logo ra il niidollo ed il cervello. La scoperta del NoouoHI, la messa in evidenza cioè della spirocheta nei cervelli dei paralitici e nella tabe dorsale è per importanza non secondaria a quella fatta da SCANDINN e da HOFFEMANN. Dopo i reperti del NoouCHI è erroneo parlar oltre della labe e della paralisi progressiva qual i malattie meta o paraluetiche: esse sono vere ma· lattie luetiche con distruzione del sistema nervoso da parte delle spirochete. La sede dei processi a carico della paralisi proTendance actuelle à ren~rc la syphilis responsable de presque toutes le maladtes .

(1) RENAU LT A. -

nctuclle5. - 1t,1.011de lv1édical n. 196.

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gressiva è localizzata di solito nei lobi pontali del cervello (2) ed anche qui venne riscontrato il maggior numero delle spirochete che sono ben visibili col metodo del tusch, queste trovansi a preferenza attorno ai piccoli vasi sanguigni (3); molte volte non si riesce a sc.o prire la spiroc heta (4) perchè nella paralisi progressiva sen1bra ch e gli assalti sieno deterrninati in seguito ad una disintegrazione delle spirochete e all'effetto del riasso rbimento delle endotossine (5) . Be rge r (6) innestò nei testicoli di 20 conigli parti de) cervello di paralitici eJ in 3 casi si ebbero delJe altera~ioni luetiche di qu esti o rgani. Jakob e Neg·gandt (7) inocularono a scimmie la spirocheta e poterono trovare infiltrazioni luetiche delle 1neningi e della corteccia cerebrale in questi animali. Nelle sue lezioni anni fa il mio venerato maestro prof. Mingazzini (8) dava una grande importanza alle alterazioni luetiche dei vasi cerebrali già nel seco ndo stadio della s'f lide. Mingazzini dimo· strò che in molti casi di luetici pochi mesi dopo aver contratta la lue vi era una infiltrazione luetica delle arteriole cerebrali e con ciò fu precursore alle scoperle fatte alcuni anni dopo da Dreyfuss ed Assmann (9) secondo i quali nella lue recente vi ha sola1nente in 22 o/o dei casi il liquido cerebrale senza elementi patologici, i quali poi col tempo vanno di solito scomparendo, senza lasciare traccie sul sistema nervoso di questa passeggera Jeptomening ite luetica. Second o il Konigstein (10) le alterazio ni del liquido nel secondo stadio della lue sarebbero del 41 % mentre invece~ minima sarebbe _la percentuale nel terzo stadio. Questi reperti sono un monito eloquente per din1ostrare la causa organic~ deJle cefalee tanto frequenti negli affetti di lue recente. (2) ]ALMEL -

Die Verteilung.. der. Spirochaten in1 Oehirn bei Paralyse. - Zft. ju,r dLe ges. Neur. u. Psych., voi. 16, fase. 3. (3) li AUPTMANN - Uber h~rd art ige Verte ilut~~ der S1)irochaten in1 Oehirne bei Paralyse · Zft. fur die ges. Neur. u. Psyclz., voi. 14, fase. 1. . . (4) BouMANN L. - Die Spirochaeta palltda bei Dem. paralytica. - Zft. fiir die g·es. Neur. u. Psyc., voi. 16, fase. 4. (5) EHRLICH P. - Bio !ogisch~ Betrachtung.en iiber das Wesen der Paralyse. - Allgem. Z eits. fiir Psych., 71, 830, 1914. . . (6) BERGER - Uber. den. nachw~1s der ~p 1 ~.o­ chaten des ParaJytikern tm T1erexper1ment. - 1v/.unch. Med., Woch., 35, 19 13. . (7) jAHOB e WEOOAUDT - Mitteilungen ù~.er experimenteJle Syphilis des Nervensystems. • Mutzclz. Med., Woch., 37, 1515. . (8) MINGAZZINI G. - Anatomia clinica dei cen. tri nervosi. - Torino, 1913. (9) MONNE - Das Prob.lem . der. Therap1e der syphilogenen Nervenkrankhe1ten 1m Srehe de neuen Forschungsergebnisse.-Miinch. Med. Woch., 37,. 1913. _ (10) KoNIOSTEIN - Uber Liquorbefunde be1 Lue. tischen. - Munch. Med., Woch., 15, 1917.


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SEZIONE

Nel 1911 potei dimostrare alla clinica grazese che in seguito ad infusioni intravenose col salvarsan in tabetici e paralitici l'indice albuminurico ed il repérto citologico del liquor si modificavano fino a raggiungere l' ind·ice normale (11 ); questo fatto avva·lorato poi da altri medici se da un canto mostra che il salvarsan ha una inf:uenza diretta anche sul liquido cerebro spinale, d'altro canto non ha che un valore teorico, perchè purtroppo al miglioramento del liquido non tiene sempre dietro un miglioramento dei sintomi soggettivi ed oggettivi. In que:l'epoca po te i anche constatare che I' infusione di salvar5an cagionava un a ~istruzione degli eritrociti con leucocitosi; sim iJi resul :ati vennero anche pubblicati da Bardazzi, Quarelli e Micheli. La Wassermann diventa negativa, ma dopo qualche me.le il processo luetico può rifiorire di bel nuovo: è cosa tanto frequente nella cura della lue. D'altro canto si deve tener presente che la Wassermann positiva del liquido si riscontra a preferenza in persone il cui sistema nervoso è già col· pito dal processo luetico: questo criterio può essere un sintomo differenziale per la diagnosi di semplice neurastenia in persona luetica o di lue del sistema nervoso. La guida per ogni medico per fare la diagnosi di lue del sistema nervoso sono i sintomi elinici. Il Monne (12), colla sua vasta esperienza sulle reazioni del liquido e del siero, insegna che tali reazioni devono rappresentare nella diagnosi l'ufficio di ancella non di guida. La cura poi della sifilide cerebrale in forma non ancora distruttiva come nella paralisi progressiva è quanto mai svariata; oltre al salvarsan p iù efficace nella lue nervosa del salvarsan-natrium e del neosalvarsan, che contengono il 20 % di arsenico, si usava nella clinica di Graz il calomelano con olio di mandorle amare secondo l'indicazione del dott. Micolich, il novasurol, ottimo preparato, I' em barina, l'enosolo, il merccuol, l'olio cinereo al 40 % ecc. Anche l'ioduro deve venir consigliato: nei casi nei quali poi occorra una pronta ed energica cura iodica si potrà adottare l'infusione intravenosa dell'ioduro di sodio fino a 25 grammi in soluzione al 10 o/o p er volta; Kl emperer (13) la fa alle volte segu ire subito alla infusione del salvarsan. Si deve solamente tener presente che l'ioduro anche per bocca nelle persone vecchie vien mal tollerato e che anche nei giovani non si dovrebbe somministrare lioduro se non vi ha aumento della pressione vascolare. (11) CANESTRINI S. - Uber Erfo]ge der Salvar-

sanbehandelung bei Tabes dors. - N eurologisches Centralblatt, 1912, n. 1. (12) MONNE-HOLfMANN - Ueber Wassermannsche R. aktion. Mon. f. P sych. - Bd. 27, 1910. (13) KLEMPERER - Uber intravenose jodtherapie - Therapie der Oegenwart, 56, 85, 1915.

PRATICA

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Da parecchi autori venne poi tentata la iniezione del salvarsan direttame nte nell a cavità intradurale. Wechrelmann, Marinesco e Tusrewski (14) adoperano il salvars·an in soluzione fisiologica e ne iniettano 1-3 mgr.; dosi s·uperiori ai 6 mgr. sono da sconsigliarsi perchè si ebbe ro esiti letal i p er pa· ralisi dei centri della respirazione e per encefalite emorragica. Specialmente il Oennerich (15) è un fautore dell' iniezione del salvarsan di rettamente nella rachide: incomincia egli neJJ a tabe con una dose di 1 / 4 mgr. e non sorpassa mai la dose di 1 mgr. Altri autori q~ ali ;1 Werther ( 16), il Schacherl (17), il Levison (18) difendon o quest'applic azione attribuendo ad essa una influenza diretta su l sistema nervoso, cosa che essi non ammettono col metodo intravenoso. Macgeli (19) e Bouman (20) sono invece contrarii ali' applicazione endolombale perch è con ciò resta secondo essi esclusa la sterilizzazione di tutto l'organismo. Una modificazione dell'applicazione endolombare è stata descritta dagli americani Swift ed ElJis (21). Alla clinica di Graz si usava questo metodo con la seguente tecnica: Dopo aver fatta una infusione intravenosa di 30 cgr. di salvarsan, si estraggono al paziente 1 ora dopo 40 eme. di sangue: dopo averlo lasciato coagulare si levano con una pipetta · 12 eme. del siero che viene mescolato con 18 eme. di soluzione fisiologica, si tiene questa soluzione per 1/2 ora alla temperatura di 56° per renderla inattiva e la si inietta poi nella rachide. Questa applicazione deve · venir rinnovata parecchie volte (22). Abbiamo constatato con questo metodo dei ·

(14) TUSRCOSKI -

Z ur Tech nik der end o'um-

balen Salvarsantherapie. - Zeitschriftf. d . ges. Nettr. u. Psyc., vol. 10, fase. 6. (15) GENNERICH - Beitra~ fi.ir lo~<a' b e h a n­ dlung der meningealen Syphili3. - M:i1zcll., M eli. · · Woch., 62, 1896-1915. (16) WERTNER - Ueber Siknorbea~d " un g· . Z eitjur die ges. Neur. u. Psych. Bd. 1-1 tasc. 1. (17) SCHACHERE M. f ur Tecnik u. Ind cation der endolumbalen SaJvarsanbehandl Ling. - Wiener Klin., Woch., 30, 1917. (18) LEVlS'JN L: A. - Intra3pin1l tre~tme~t ~n syphil is, with e ~ pec1al reference to the spinai flu td finding3. - M ed. R ecord., 88, 1918. (19) MOEGELI O. - Oie endolumbale Sa v. Therapie b ei sygt. Erwrabkun gen des Ce ntralnervensys tems. - Therap. Monatslzefis, 29, 64-5, 1915. (20 , BAUMAN L. - Die resultate der Bell andlung der Dem. paralytica u. des Tabes. - M ed. Tijdscv, v. Gen. 59 (I). (21) SwifT-ELLIS - joztrnal of experrn. Med. 1913, 4°, 4. - N e1v- York n-ied.journa!, 1912, pag. 53. - Miinch. M ed., Woch. 1913, n. 36 e 37. · (22) SCHROKENBACH H. u M. de Crinis - fi.ir Behandluna luetisc her Erkrankungen des Zentralnervensyst~m nach der Metode. von Swift-Ell is. Zeit. fur die ges. N eur. u. Psych., voi 25 fase. 4 e 5.

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IL POLICLINICO

bgoni risultati nella tabe mentre invece nella paralisi progressiva i risultati erano incerti. facendo però un confronto coi vantaggi ottenuti nella tabe co)]' infusione intravenosa non credo che questi sieno inferiori a quelli ottenuti col metodo compl icato e dal punto di vista dell'asettica anche pericoloso descritto da Swift ed Ellis. Per dimostrare però che non tutti i casi pubblicati di morte in seguito al salvarsan, sieno da attribuirsi a questo medicamento, n1i permetterò di far menzione di un caso specia'e. Nel 1910 venne accolto nella sezione psi.J:hiatrica della clinica di Graz un giovanotto psicopatico con itteriz·ia, 6 mesi prima ebbe una infezione luetica ed all'esame somatico feci la diagnosi di atrofia acuta del fegato. Ponderav·o il tentare una infusione di salvarsan, quando mi decisi per il no; ebbene il giorno dopo ques 'o povero giovane era morto e se io mi fossi indotto a tentare la cura co salvarsan, forse avremo avuto nella letteratura medica un caso di più di morte per salvarsan. Ed ora esporrò un caso di lue cerebrale congenita, che ebbi in cura nel 1911 in clinica. Si trattava di un fanciullo di 10 anni, figlio di un impiegato dell'ospitale, il quale venne condotto nell'ambulatorio della clinica coli' anamnesi di deficienza dei sentimenti etici e di enuresi notturna, che datava da circa 2 anni. Ali' esame neurologico riscontrai le pupille dilatate irregolari e rigide alla 1uce, nistagmo, i riflessi tendinei aumentati, non disartria. La Wassermann tanto del sangue quanto del liquido diede risultato positivo, così pure erano positive le altre prove. fatta una cura antiluetica sparì l'anuresi, il nistagmo, ed i riflessi tendinei non mostravano più 1' esagerazione di prima; anche mesi fa vidi il paziente che d'allora in poi non manifestò pitt sintomi di enuresi, e l'indisciplinatezza e l' insoci evo]ezza dell'epoca antecedente alla cura erano anche spariti, mentre la rigidità pupillare alla luce persisteva. Caso quanto mai raro di una sifilide cerebrale, che ave a principaln1ente col pi ti i gangli basali cagionando l'enuresi. I risultati ottenuti molte volte nella cura della tabe col preparato di Ehrlich possono venire riassunti in sco1nparsa o miglioramento dei dolori lancinanti, delle parestesie, delle crisi, della incontinenza dell'orina e dell'impotenza; oggettivamente riscontrai alle volte qualche modificazione dei riflessi tendinei ed invece nessuna della reazione pupillare. . I casi che pita si prestano fra i tabetici alla cura col salvarsan vengono dati quando la malattia si trova ancora nel primo stadio cioè in quello neuralgico; si videro anche atassie migliorare; quando però la malattia è arrivata al uo u lti1r10 stadio il salvarsan non è piìt indicato perchè può peggiorare il quadro clinico. Si guardi poi bene di

non adoperare dosi troppo forti; specialmente al· l'inizio non si dovrebbe iniettare più di O, 15 ed aumentando a poco a poco non si dovrebbe nella tabe sorpassare la dose di 0,45 del salvarsan oppure 0,60 del neosalvarsan. Sarà inoltre consigliabile il far stare a letto il tabetico durante la cura, causa la labilità del polso tanto di frequente riscontrata in questa malattia. È dovere del medico di individualizzare e ben vagliare i sintomi clinici manifestatisi dopo I' infusione al fine che il malato non diventi la vittima, aumentando troppo bruscamenle la dose, dello scematismo del medico! Sono da abo• lirsi perciò anch~ le cure troppo energiche. Dato il pericolo dell' ipertiroidismo nella tabe, sarà consigliabHe di ben ponderare prima d' intraprendere una cura iodica, per impedire che il paziente oltre che tabetico diventi anche basedowico. È ovvio l'aggiungere che nelle for1ne di pseudotabe come si riscontra nell'alcoolismo sarà da evitare la cura sp.eci fica, così pure nella tabe per nicotina, della qual malattia due casi vennero descritti dello Stri.impeli; nell'estate del 1911 ebbi occasione di studiare nel Trentino un caso di tabe per nicotina in un ex impiegato de ~la fabbrica di tabacchi di jacco. Alle volte la tabe si manifesta con una sindrome quanto mai atipica. A. P. di 44 anni da Trieste mentre prestava se rvizio mii tare a Graz, mi consultò due anni fa accusando sintomi di mogigrafia o crampo degli scrivani. All' esame neurologico riscontrai rigidità pupillare, areflessia degli arti superiori .. e lesioni della sensibilità di questi con leggera atassia, nessun sintomo a carico delle estremità inferiori all'infuori del Romberg positivo. Il paziente negava una in· fezione luetica, la Wassermann era fortemente po- . sitiva. feci la diag nosi di tabe locai zzata specialmente ai segmenti cervicali inferiori del midollo spinale; la cura antiluetica intrapresa fece scomparire le parestesie ed i sintomi soggettivi di mogiografia, la rigidità pupillare ed il Romberg persistono tuttora. Non so se si tratti in questo paziente di tabe per Jue congenita; l' Hosslin (23) descrisse una tabe dorsale in seguito a lue congenita in una donna vergine di 52 anni. Complessivamente si potranno iniettare fino a 5 gr. del salvarsan o 7 1/ 2 gr. del neosalvarsan. Dreyfus (24) usa neJla tabe questo nietodo molto consigliabile di cura. Egli incomincia con dosi di 10-20 ctgr. di salvarsan, facendo una infusione ogni secondo g·iorno per 2 o 3 settimane. Con queste (23) H6SSLIN -- Ne1irologisches Centralblatt. 1912, I. (24) DREVFUS - 3 fahre Salvarsan bei lues

des Zentralnervensystems und bei Tabes. - Munch. Med. Woch., 15 ft. 61, 525, 1914. •

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SEZIONE PRATICA

piccole dosi si riesce quasi sempre ad impedire che venga provocata una crisi. Appena dopo 2 o 3 set· timane combina egli la cura mercuriale con quella dell'arseno-benzolo, intercalando 1 o 2 giorni fra 11 mercurio e l'arsenico. Qualora ciò nonostante venga provocata una crisi, sarà ugualmente da continuare la somministrazione del salvarsan, mentre sarà da sospendere quella mercuriale. Causa I' intolleranza dei tabetici per molti preparati mercuriali per via ipodermica si potrà consigliare una cura con fri· zioni di unguento me rcuriale, perchè i risultati ottenuti nella tabe con una cura cornbinata sono di gran lunga maggiori che somministrando iJ sa1varsan solamente. Negli ultimi anni si ebbero dei buoni risultati con iniezioni sottocutanee di fibrolisina e nelle crisi somministrando per bocca fino a 20 goccie di adrenalina al 1 °/00 ; è noto che l' adrenalina irrita i~ simpatico e con ciò esercita una funzione inibitrice sulla peristaltica; anche le iniezioni sottocutanee di una soluzione al 1 °10 di ossicianuro di mercurio con acoina, fatta nella regione delle radic i posteriori, leniscono quanto mai le crisi. Oltre ali' idro-kinesiterapia, ali' elettricità, alla cura dell' anessia secondo il Frankal, negli ultimi anni è stato eseguito anche l'intervento operatorio nei casi di violente crisi, colla recisione delle radici posteriori, previa laminectomia. Questa operazione ideata e consigliata dal nostro Minga.rrini venne erroneamente attribuita a) Porstez e chiamata specialmente dai tedeschi operazione del Porstez. . Che alle volte la cura col diossidiam ·doarseno· benzolo no·n possa arrestare il processo distruttivo ed ascendente della tabe lo dimostrerà il seguente caso. Nel 1911 venne accolto in •clinica un giardi· niere sulla quarantina con una tabe tipica, senza alcun sintomo psicopatico. Dopo alcune infusioni di salvarsan, scompariscono i dolori lancinanti, l' in'c ontinenza dell'orina e l'esame del liquor che prima avea lindice albu· t:.inurico aumentato ed anche le altre reazioni positive diedero un reperto norrnale; eppure questo medesimo individuo venne accolto due anni dopo nella divisione psichiatrica mostrando oltre alla tabe anche i sintomi caratteristici della paralisi progressiva. La paralisi progressiva, la più triste delle malattie luetiche del sistema nervoso, offre purtroppo assai di raro le intermittenze nel decorso della ma· lattia, quali si riscontrano nella tabe. Su 100 luetici si ha una percentuale di 4-5 paralitici. E qui si affaccia la domanda che vale anche per la tabe. Perchè una piccola percentuale di lue· tici si ammala di una forma che colpisce il sistema nervoso centrale, mentre la percentuale maggiore che in ~ran parte non si sottopose neppure ad una

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cura antidisifiJitica ne va esente? In risposta a qttesta domanda è stata ammessa I' ipotesi di una predisposizione del sistema nervoso, asserzione priva di un valore fino a tanto che non vengano chiaran1ente ditnostrati i fattori di questa predisposizione; più valore ha invece la teoria che vi siano diverse varietà di spirochete con maggiore o minore affinità pel sistema nervoso (Marie e Levaditi). A questa teoria apporterebbe un contributo anche la paralisi coniugale ed il fatto che di tabe o di paralisi progressiva si ammalano di solito quei pazienti i quali durante il decorso della nlalattia non mostrarono di solito affezioni luetiche del terzo stadio. Della teoria in seguito ad esaurimento del sistema nervoso feci già menzione. In questa malattia tanto la cura intravenosa col salvarsan che il metodo di Svvift ed Ellis hanno dato ben scarsi risultati. Si tentò di influen zare il morbo con 1nezzi antiflogistic i. Wagner von faurezz introdusse la cura colla tubercolina per via ipodermica: egli incomincia con dosi di 1 ctgr. e lentamente aumentando la dose ad intervalli di 48 ore ne inietta fino a 10 ctgr.; negli ultirni ten1pi lasciò seguire alla tubercolius una cura coll'ioduro e mercurio. Questo 1netodo non viene usato che da'. la scuola viennese ed anche i risultati da questa pubblicati sono ben meschini. A titolo di cronaca agginngerò che Diach (25) trattò Ja lue recente con una cura combinata di mercurio e tubercolina e secondo quest'au :ore la suddetta co1nbinazione apportò migliori vantaggi che una cura a base di solo mercurio. Probabilmente è stata la febbre in segui :o alle iniezioni di tubercolina ad esercitare una influenza benefica sulla lue. Donath propugnò liniezione ipodermica di nucleinato di sodio, preparato che nella cura della sclerosi a placche diede qualche vantaggio. · La scuola italiana e scozzese (Robertson) adottarono antitossine specifiche. Venne tentata senza nessun ef fetta la trapanazione del cranio. Anche la cura per via interna, l'organo elettro e radioterapia non diedero alcun vantaggio. Eppure la paralisi prog ressiva è un caso speciale della sifilide. Per cui anche per la paralisi ' progressiva valgono tutte le deduzioni che siamo soliti fare nelle malattie infettive. Vi fu un'epoca nella quale l'uorno in ~uropa non conosceva la sifi· lide e per qualche secolo la sifilide non si mostrò sotto il manto della paralisi progressiva. Hoche (26), ogni malattia infettiva della qu1le conosciamo il germe, deve venir riguardata quale un morbo guaribile. Vorrei terminare questa breve ed imperfetta (25) DJACJ-I M. -

Die Tuberkulin behandlung

des Fru hlues ... Wierter Klin. Woch., 28, 1345. 19 15. 126) HoRHE - Die He.lbarkeit der progressiven Paralyse. - Zft. f. d. i ·es. N eur. u Psych., voi. 16, fase. 5.


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relazione sulla c ura d elle malattie luetiche, abbozzando il q u ad ro clinico di un paralitico che ebbi in cura in un sanatorio di Graz n el 1911. Si trattava di persona s ui 35 anni da Traù, il quale venne acco111pagnato d alla Da hn azia a Graz, perchè da poche settin1ane impazz'to. AH' esame somatico si riscontrò rigidità pupillare, tnancanza dei r ifl ess i tendinei ed il fenomeno di Ron1berg positivo; psich i ca m e nte~ era il malato in preda ad una sindrome confusio nale con sitofobia cau3a allucinazio ni cene3tetic he (non avea p ' ù nè esofago nè ventricolo), ed una va rietà multipla di altre allu c ·nazioni ed idee del iranti. La Wasserm an n era positiva. fatte le in fusioni intravenose di salva rsan ·senza alcun effetto, dopo la settima ebbe il paziente per una setti1nana una itterizia per e111olisi con febbre; do po 2 settimane non vi era trarc ia di ft> no111 e ni psicopatie ; il reperto somatico re3tò uguale a li' infuori dei riflessi papullari che ora erano presenti, benchè d iminuiti. Per 2 anni durò questa re1nis ,ione; dura nte tale periodo l'ammal ato si occupò con pro fitto della sua azienda, quan do repentinamente si am1nalò di una sindrome delira nte e n1orì poche settimane dopo nel manicomio di Seben ico. Tratteggiai qu esto caso pe r la complicazione avvenuta dell'itterizia in seguito al salvarsan. E qui s i affaccia, se be n vaga, l' ipotesi: non può esse re stata l'itte rizia accompagnata dalla febbre la causa d i questa influenza sulle spirochete? Non si potrebbe tentare in questa sì triste malattia di procurare un ittero per ritenzione oppure un ittero emolitico con iniezio ni di acido picrico o di gli· cocolato o tancocolato di sodio? Per esercitare la nledicin a occorre una buona dose di ottin1isn10 ed il n1 ed ico ottimista riescirà sen1pre pit1 di aiuto all'ammalato di quello p~s­ simista. Chiudo colle paro le di H oche: Il dogma, che la paralisi prog ressiva è un a n1alattia inguaribile, è il più grande ostacolo alla ricerca di un metodo efficace di cura. lo spe ro, che il giorno non sarà lontano, n el quale la p aralisi progressiva non avrà che un in terese storico.

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[Anno XXVI, f asc. 29-30]

li:. POLICLINICO

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NOTE E CONTRIBUTI Sulla pretesa specificità di alcuni medicamenti nella cura della influenza e delle sue complicazioni del Dott. IGNAZIO 01 PACE I. Ragioni delie ricerche - Il. Iniezio.ni endovenose di sublimato corrosivo - Ili. Id. di fenolo IV. Id. di urotro pina - V. Id. di solu zio ne jodiojodurato - VI. Id. di electrargol - VII. Id. di bicloridrato di chinino - Vili. Iniezioni sottocutanee di siero antidifterico - IX. Iniezioni sottocutanee e endomuscolari di olio guaiacolato canforato e di soluzioni di bicloridrato di chinino - X. Conclusioni. I. Dal maggio dell' anno passato a oggi ho avuto occasione di prestare servizio sanitario in quattro località differenti funestate dalla influenza: prima in quel- di Verona, sia some capo reparto dell' ospedale da c ampo 002, che come medico civile; poi n ella città di Barletta - dove la epidemia ha a·v uto una violenza particolarmente esasperante -- quale medico militare comandato in servizio civile e quale direttore di quel lazzaretto; più tardi quale capo reparto dell'ospedale di guerra N. 30 in servizio civile in quel di Sagrado; e, dai primi di gennaio a oggi, in questa città. Durante detto servizio sono stato sempre preoccupato della gravità della infezio ne, ed ho dovuto sempre deplorare la d eficienza di sussidi terapeutici specifici; e perciò ho accolto sempre, con entusiasmo, tutti quei n1etodi di cura che sono stati man m ano consigliati, in Italia e ali' estero, come i più propizi alla cura della malattia e i p iù atti a impedirne le frequenti e spesso fu neste complica· zion i. E, accogliendoli, li ho sperimentati, l' un dopo l'altro, mettendo in ogni esperim ento sempre nuova e rinnovata fede; e quanto più grande è stata la disillusione che n1i hanno portato i risultati degli esperimenti di cura con un dato medicamento, più grande e viva è stata la mia fede nella successiva serie di esperimenti di cura con un altro farmaco. Le mie indag ·ni le ho fatte sempre - meno due volte - su adulti, dai 15 ai 45 anni, prevalent emente su uomini scelti fra coloro che non ave· vano sofferto precedentemente malaria, o polmonite o altra malattia esauriente. . Espongo schematicamente i risultati dei miei esperimenti per richiamare l'attenzione dei colleghi, i quali esercitano in località ancora funestate dal1' influenza, sul valore reale di medicamenti ai quali il soverchio entusiasmo di alcuni e la facile acquiescenza di altri hanno decretato pregi non bene I

meritati.


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Il. Iniezioni endovenose di sublimato corrosivo In 10 ammalat1 della forma comune febbrile, ho praticato, dal 1.0 o dal 2. 0 g iorno dall' inizio deIJa malattia, una iniezione endovenosa di 1 cc. di soluzione fisiologica all' 1 o/o di sublimato corrorivo. Ho ripetuto tale iniezio ne, in ognuno dei 10 ammalati, per 3 g iorn i di seguito; e n o n ho constatato una manifesta benevol a influenza nè sul decorso abituale della malattia nè su l suo quadro sintomatologico (3 hanno avuto crisi in 3a giornata; 5 in sa; 1 in 7 ·; 1 in 8&). In 4 soggetti, che presentavano rachialgia, con dolori terebranti intensi in corrispondenza della glabella, una serie di 4 di dette iniezion i per ciascuno di essi (una a] giorno) in 4 giorni successivi, non ha alleviato 'i dolori, che si attenuarono in 7a e ga. giornata e che s·comparvero con l'uso dei comuni analgesici, in tSa. e in 23a giornata di convalescenza. In un caso di congiuntivite, con spiccata fotofobia e con corizza accompagnata d a frequenti epistassi e da imponente metrorrag ia, una serie di 5 delle suddette iniezioni non fece diminuire la Iagrimazione, il rossore e il go n fio re degli occhi, nè la copia deJle perdite sanguigne; nè impedì, in 3a giorn ata di cura, la propagazione del processo catarrale ali' orecchio medio; nè la successiva diffusione, in sa. giornata di cura, al laringe, con raucedine e con attacchi di dispn ea laringea. In 2 soggetti, nei quali si ebbe, fin dall' inizio, limitata localizzazione bronco-polmonare unica ed unilaterale, una serie di 5 delle dette iniezioni non esplicò favorevol e influenza nè sulla intensità e sulla curva della temperatura nè sulla crisi che si ebbe in uno in 7a. e nell'altro in 9a giornata. In un soggetto nel quale la n1alattia si iniziò con la for1na febbrile e che fu curato, dal primo giorno, con le d ette iniezioni, in 3a g io rn ata di cura si 1nanifestarono sintom i di congestione polmonare, i quali andarono aggravandosi, di giorno in giorno - ad onta di altre 2 iniezioni nei due g iorni successivi - prima con espettorato scarso, sc hiumoso, appena sanguinolente (congestione polmonare semplice), e poi copioso e misto a sa ngue n erastro (congestione polmonare emottoica); e c he con1plicati a debolezza cardiaca, d eterm in arono esito letale in 10 giornata. In una ragazza di 9 anni, n ella quale la malattia si iniziò con febbre alta, con corizza e cefalea, una serie di 4 d elle dette iniezioni da mezzo cc. luna non fece scompa rire la cefalea, nè impedì, in sa g·iornata, il so rge re di disturbi della coscienza, di frequenti convulsioni epilettiforn1i e poscia (i n sa giornata) il tumultuoso stabilirsi del quadro della polioencefalite acuta emorragica (sonnolenza persistente, intensa cefalea, rigidità nu cale, disturbi pu10

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SEZIONE PRATICA

pillari, dermog -afia, vomito, segno di Kernig,. ecc.) con esito letale. Un'altra ragazza, di 8 anni, nel 5° giorno d ella convalescenza della malatt ·a, che, fino a quel giorno, non aveva avuto complicazioni, senza una causa che fosse stata apprezzata dai famigliari, ebbe un accesso eclamptico, che, per 3 g iorn i di segu ito, si ripetette p =ù volte al giorno. Dal · primo giorno in cui si deplorò il primo accesso praticai una iniezione endovenosa da rn ezzo cc. della detta soluzio ne. Ripetetti le iniezioni per 5 g iorni consecut vi; e, ad onta di ciò, in 4a gio rnata di cura si manifestò il quadro della n1eningite b asil are, sem pre più caratterist:co e più grave (cefalea, vomito, grido idrocefalico, in eguag·Jianza pupillare, strab sin o, stridore dei denti, r igidità nucale, irregola ri à d el polso, della respirazion e e della curva tern1ometrica, stato comatoso, ecc.) con esito letale. In un caso, iniziatosi con orripilaz ione, cefalea, lieve ep istassi e febbre a 38·1 C. il 2. 0 giorno si ebbe ipotermi a, profonda depressione e comparvero scarsi e appena percettibili segni fisici della polmonite monolobare (lobo superiore destro). Praticai subito Je dette iniezioni, che ripetetti per 4 giorni di seg uito; ma esse non valsero a far ridurre la frequenza e la vuotezza del polso, a impedire la dilatazione del ventricolo destro, a calmare la frequenza del respiro e a vincere la cianosi. In 4.a. g io rnata di mal attia, 3.a. di cura, notai albuminuria, e il giorno successivo anche cilindruria. In 6.a. giornata di malattia si ebbe la morte, per collasso. III. Iniezioni endovenose di fenolo In 7 soggetti, nei quali la n1alattia si n1ani festò col quadro clinico d ~ IJa comune forma febbrile, veduti tutti dal primo g iorno della manifestazio ne inf]uenzale, praticai n e i pr·imi due giorni di malattia - per ognuno di essi - una ini ezione cotidiana, endovenosa, di 10 cc. d elJa soluz ion e al 2 % di fenolo. In 2 di essi si ebbe d efervescen za il 3. giorno; in 3 la febbre si protr asse 8 g iorni, e nei ritnanenti 2 invece scompa rve i n 12.èl giornata. In un sog·getto, veduto il 2." g io rno d'ella insorgenza della malattia, con febbre a 38 6 C., con nevralgia i ntercostale e del trig·emin o, pratica i 5 d elle dette iniezioni (una al g iorno) e co n.;tata i defervescenza e scomparsa della sola nevralgia intercostale in s.a giornata di tnalattia, 4.a della cura fenolica. La nevralgia del tr g·e111ino invece persistette alla 5.cl iniz iane, e scomparve, senza altra cura, dopo due settimane. Un soggetto, con localizzazione bronco-polmonare al lobo inferiore sinistro, fin dall' inizio della malattia fu trattato con due d elle dette iniezio ni endovenose (ognuna di 10 cc.) cotidiane, che · furono ripetute per 5 giorni di seguito, senza che fosse 0

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stata notata azione vantaggiosa stille condizioni ge- falea a sede occipitale, e 1 con rachialgia e con nerali, sulla temperatura e sulla evoluzione della lombaggine, una serie di 4 di dette iniezioni cotimalattia, che si diffuse progressivamente e rapida- diane, per 3 giorni consecutivi, fton ha determinato mente al soprastante lobo e allo inferiore di destra nessuna attenuazione di sintomi. determinando la morte in 7.a giornata. Senza nessun effetto è stata anche una serie In 3 soggetti la malattia esordì con ta· forma di 3 delle dette iniezioni quotidiane, pe~ 5 giorni febbrile comune. Due di essi furono curati con le di seguito in un caso di localizzazione gastro-intedette iniezioni dalla 3.a giornata. In uno di cotesti stinale, con anoressia, senzazione di sete ardente, due, in s.a giornata di malattia, 3.a della cura fe- · alito fetido, lingua arida, patinosa, stitichezza, menolica, si cominciarono ad ascoltare rari rantoli teorismo, senso di ripienezza e di pena gastrica, con nausea, frequenti conati di vomito, profusi sualle basi e posteriormente; e, dopo 2 giorni, 5. 0 della detta cura, si manifestò imponente il quadro dori e facili e lievi epistassi. del?a bronco-polmonite bilaterale a rapida evoluIn un caso nel quale la malattia si iniziò con zione, con esito letale in 3.a. giornata di malattia febbre a 39° 8 C. con profonda astemia, e con de(5.a dalla prima manifestaz·one polmonare). bolezza cardiaca, senza lesioni bronco-polmonari rilevabili coi com uni mezzi di esami, visitato in 2.a Nel secondo, in 4.a. giornata di malattia, 2. 0 della cura fenolica, si manifestarono sintomi a ca- giornata e sottoposto a 4 delle dette iniezioni quorico della laringe - con raucedine e attacchi di tidiane, in 2.a giornata di cura si ebbe un attacco dispnea laringea - che si accentuarono, il giorno di angina di petto. Ad onta della persistenza di successivo, 3. 0 della cura, accompagnati da localiz- dette iniezioni per altri 4 giorni consecutivi, non si notò miglioramento nelle condizioni cardiache, e zazione bronco-polmonare ali' apice destro. Il 4. 0 giorno di cura la dispnea, sempre più imponente, in s.a giornata di m_alattia si ebbe esito letale per attacco sincopale. Degno di nota il fatto che il sogsi accompagnò a cianosi; il processo bronco-polmonare si diffu_se al sottostante lobo e comparve getto aveva 30 anni e non presentava segni di arl'espettorato striato di sangue. Malgrado altre due tritismo o di si filide. In un altro caso nel quale la malattia si maniiniezioni l'espettorato divenne affatto sanguigno e si manifestò edema polmonare, che determinò la festo con intensa cefalea e con eccitazione psichica e si aggravò, a capo di 12 ore, con congestione morte in 14.a. giornata di malattia. Nel terzo le iniezioni furono praticate dal primo del volto, con sussulti tendinei e con lievissime giorno e furono proseguite a giorni alterni fino al contratture delle labbra, praticai dal primo giorno, per 5 giorni di seguito, 4 delle dette iniezioni quo10.0 • fino all' 8.0 giorno non vi fu esacerbazione di sintomi; ma al 9. 0 si manifestò rialzo termico con tidiane. In 2.a giornata di cura co1nparve la dispnea dispnea e sintomi di pneumonite unilaterale, mi- che ebbe una intensità esasperante, non giustificata grante, che persistette per 19 giorni ed ebbe crisi dai fatti fisici (si notava solo una circoscritta zona di ipofonesi alla base a destra, con scarsissimi protratta. In un soggetto nel quale ]a malattia si mani- rantoli più bronchiali che alveolari, senza espettofestò con sensazione di oppressione toracica, con rato). II giorno dopo - 3.0 della cura - si maniaumento dei diametri del· torace e con respiro su- festarono fatti di insufficienza cardiaca - compliperficiale, praticai dal primo giorno le dette inie- cati ad albuminuria con cilindruria - che si agzioni, che ripetetti per 6 giorni di seguito. In terza gravarono di ora in ora e determinarono la morte giornata di cura si notò lieve ipofonesi ad entrambi in 6.a giornata. i lobi inferiori, con respiro soffiante e qualche siV. Iniezioni endovenose b ·10. In sesta giornata comparve il soffio bronchiale, di soluzione jodo - jodurata velato per edema, e rantoli a medie e piccole bolle. Jn 9.• giornata si ebbe il decesso. Dodici casi della forma febbrile comune, sono stati sottoposti a una serie di 3 iniezioni endoveJV. Iniezioni endovenose df urotropina nose ciascuna a dosi cotidianamente crescenti da In 5 casi della forrna comune febbrile, visitati 3 a 5 cc. di soluzione jodo-jodurata all' 1 % di jodio e curati fin dall'inizio de11a malattia, con una ser:e metallico e al 2 o/0 di joduro di potassio; e la dedi 3 iniezioni endovenose cotidiane, per 3 giorni fervescenza s'è avuta in 2 in 3.a giornata, in 7 in di seguito, contenente ognuna g r. 0,50 di urotropina s.a, in 1 in s.a, e in 2 in 12.a.. In un ammalato, in s.a giornata di malattia desciolta in 2 cc. di acqua distillata, la defervescenza è avvenuta in 2 in 5.• giornata, in 2 in 7.J, e in corsa normalmente con febbre e lieve cefalea 1 in 9.a. quando già da 3 giorni praticavo le dette iniezioni In 3 casi della forma dolorosa, dei quali 2 con alla dose costante di 3 cc. 1' una - si manifestò dolori articolari - senza si11to n1i obiettivi di lesioni polmonite al lobo superiore destro, senza brivido, articolari - e ai muscoli del polpaccio e con ce- senza dolore puntorio, rilevata solo all'ascoltazione


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SEZIONE PRATICA

(soffio dolce, accompagnato da fini rantoli sottocrepitanti) e dal carattere dell'espettorato (vischioso con la caratteristica tinta succo di prug na). Continuai le dette iniezioni per altri 5 giorni, a dosi gradatamente crescenti fino a 6 cc. luna; e, ad onta di ciò, il processo si diffuse alla base e si complicò a pneumo-bronchite fibrinosa [(pneLttnonie massive dei francesi), ottusità accentuatissin1a, as• senza di fremito vocale, silenzio respiratorio con assoluta assenza di versamento pleurale rilevab ·1e • con ripetute punture esplorative] - con febbre sempre alta, con poca tosse e scarsissin1 0 espettorato - e a sinton1i a carico del cuore, caratterizzati da aritmia, accentuatissitna al m ·nim o sfor~o, e da qilatazione del cuore destro, che determinarono la morte in 15.a giornata. In un caso manifestatosi con iperpiressia, corizza e violenta cefa'algia, senza localizzazioni ali' apparato respiratorio, il secondo giorno iniziai la cura, con le dette iniezioni, che -ripetetti per 15 giorni di seguito, aumentando la dose di 1 cc. ogni 2 giorni; e, ciò nonostante, in 10.a giornata di malattia 9.a della cura - si manifestò polmonite al lobo inferiore si~istro, con forte dispnea, cianosi, notevole irrequietezza e nuovo rialzo termico; e in 15.a giornata comparvero i segni di una pleurite sierosa, che non si riassorbì in seguito ali' aspirazione di 20 cc. di liquido e ali' autosieroterapia, e che si trasformò in siero-purulenta, per cui dovetti praticare la pleurotomia, con esito in guarigione. In un soggetto nel quale la malatti a si n1anifestò con violenta cefalalgia gravativa, con fotofob :a, con sensazione di costrizione alle regioni frontali. e parietali e con dolori retro oculari, fin dal primo giorno iniziai la cura con le dette iniezioni, che ripetetti per 5 gio rni di seguito, cominciand o dalla dose di 2 cc. e progressivamente aumentandole di . 1 cc. al giorno. · Nel corso della cura la malattia completò la sua evoluzione, con febbre sempre elevata, con dolori muscolari, che mentre nei primi giorni erano localizzati particolarmente alla regione lombare - dove avevano una intensità esasperante ~ ia alla pressione e sia spontaneamente si diffusero, nei giorni successivi, alle gambe, alle braccia e al collo, dando una sensazione di stroncatura • • penos1ss1ma. In un caso nel quale ]a rnalattia si iniziò con sensazione di freddo continuo, senza elevazione termica, con polso piccolo, ipoteso e con_ tach i,c ardia, nel quale era evidentissima la linea bianca del Sergent, una serie di 5 delle dette iniezioni, iniziate dal primo giorno con la dose di 3 cc. e proseguite a dosi cotidianamente crescenti di 1 cc., non valse ad attenuare anche in minima parte l' impressionante quadro sintomatologico che tumultuosamente si aggravava complicandosi con. frequenti conati di vomito, con vomito e diarrea, col peritonismo, con

415

nefrite, con una spaventosa depressione e astemia nervosa generale, con crampi dolorosi e muL.ipli. In s.a giornata si ebbe la n1orte per coliasso.

VI. Iniezioni endovenose di etectrargot In un caso, man i festa tosi con epistassi frequenti, con febbre a 41 ° 3 C. e adinamia, praticai, fin dal prin10 giorno, una iniezione endovenosa di 5 cc. di electrargol. Persistendo la iperpiressia e l' adinan1 ia, il giorno successivo, ripetetti la detta inie· zione, raddo ppiando la dose .. Nof!pertanto il 3.0 giÒrno comparve polmonite ali' apice sinistro con scarsissimo espettorato, raro stimolo di tosse e freq ttenti conati di von1 ito. Il 4. 0 e il 6.v giorno rinnovai le stesse iniezio ni, sen1pre alla dose di 10 cc.; ma non notai alcuna attenuazione di sinto1ni nè la più breve tregua nella progressione dei gravi fenomeni generali di prostrazione di forze, di debolezza cardiaca, di disturbi del sensorio, di stato tifoso. 11 decesso avvenn e in 7.a g iornata di malattia, S.a deJla man ifestazio ne poln1onare. In un an1malato, con febbre a 3806 C. e rachialgia, praticai dette in iezio n ;, alla dose di 5 cc., il secondo g io rno di n1a'attia. Persistendo in 4.a. giornata g·Ii stessi sin ton1 i, ripetetti la iniezione, raddoppiando la dose. li giorno successivo notai un -vasto focolaio di poltnonite alla base a destra. 11 7. 11 , 9.o e 1 t.n g :orno rinnovai la detta iniezione, sempre al la dose di 10 cc., e .ciò nonostante la in· fezione si diffuse, man man o, al lobo medio e al su peri ore on1 ologo e poscia all'inferiore di sinistra, in n1odo subentrante e si complicò a congestione poltn onare, per cui in 23.a g·ornata si ebbe il decesso. VII . Iniezioni endovenose di bicloridrato di chinina In lG soggetti col quadro clinico della forma fe bbrile co111un e, tJraticando co tidianamente, per non pi t1 di 5 g·iorni di segu ito, una iniezione endove· nosa di 1 gr. di bicloridrato di chinina nella. co1nune soluzione che prepara la farmacia centrale 1nilitare di Torino, ho notato la crisi 4 volte in 3.a g iornata, 5 volte in 5.a, 6 volte in 7.a e solo una . 9.. Il vo.'t a 111 In 2 altri invece, ne·i quali la malattia si iniziò con febbre, cefalea e dolori 1nuscolari, ad onta delle dette iniezioni, praticate dal primo giorno, e per 10 giorni di seguito, si ebbero complicazioni in uno in congestione bronc o-polmonare in 3.a giornata di cura e con esito letale, e in un altro, in s.a gior~ nata di cura, in polmonite al lobo medio destro, che si diffuse rapidamente a1la base e si complicò in pleurite purulenta e in pericardite, anche con esito letale. In un altro soggetto, nel quale la malattia si manifestò con poca febbre (massin1a 39° C.) e con intensa cefalea, e decorse con notevole spossatezza,


IL POLICLINICO

416 •

con invincibile sopore, con respirazione angosciosa, con accessi di dispnea impressionanti e di soffocazione, senza localizzazioni respiratorie percettibili, si ebbe decesso in s.a giorn ata, n onostante le dette iniezioni praticate cotidianan1ente dal primo . g iorno.

VIII. Iniezioni sottocutanee

di siero antidifterico

'

In un caso nel quale la nialattia si manifestò improvvisa1nente con iperpiressi a r4 1v 4 C.), violen.ta cefalea e agitaz ione psichica, praticai una in.i ezione di siero antidifterico al titolo di 500 U. I. Persistendo il giorno dopo l'iperpiressia e la sensazione • di profondo a.bbattimento, iniettai 8000 U. I. dello stesso siero, senza effetto benefico sullo stato gen e rale. Nonostante la stessa dose iniettata il 3. 0 g iorno, il polso si fece filiforme, con1parve la cianosi, sopravve nne il freddo alle m a ni e ai piedi e l'anuria. Il 4. 0 giorno si ebbe il coma e il s.o la n1orte. In un caso manifestatosi, in seconda giornata di ipe rpiress ia (40° 7 C.), co n tonsillite e con laringite (tosse secca, breve, abbaiante, raucedine), iniett ai il detto siero alla dose di 5000 U. I.. Il giorno dopo (3.0 di tnalattia) si ebbe diffusione del processo alla trach ea e ai grossi bronchi con dolore sullo sterno e accessi di tosse. Ripetetti le iniezioni per altri 4 giorni consecutivi, alla dose cotidiana di 8000 U. J. Nonpertanto in 3.a giornata di cura il dolore localizzato allo sterno e particolarn1ente vivo alla pressione, si diffuse a tutto il torace, la tosse divenne più stizzosa e molesta; e in s.a giornata comparve un po' di espettorato rameo-purttlento, tinto di sangue, cian osi e dispnea intensa, con lieve ottusità al 1obo medio, con }JOchi rantoli crepitanti in tre aree c ircoscritte di detto lobo, e con assenza di soffio bronchiale. In 7.a giornata si ebbe il decesso. In un altro caso manifestatosi anche con iperpiressia (41° 5 C .), preceduta da lieve sensazione di freddo, e con epistassi, iniettai per 5 giorn i di seguito il detto siero alla dose progressivamente crescente da a 8 tnila U. I.. Nei prin1i 3 giorni la febbre oscillò fra 38° e 39° 6 C . e si deptorarono solo fatti a carico dell'apparato digerente, con lingua patinosa, con alito fetido, ipere1nia e .. lieve tumefazione tonsillare, sensazione di amarezza in bocca, di secchezza alla lingua grossa e di arsu ra alla gola, con anoressia, n1eteorismo e dolori addominali, conati di vomito e vomiti, diarrea con emissione di materiale liquido puzzolente, mucosanguinolente. In 4 .a giornata comparvero fatti gravi a carico del re ne con albun1inuria e cilindruria, e di insufficienza fun zio nale a carico del ventricolo destro, con polso piccolo , ipo leso, ineguale, frequentis 3imo. In 6.a giorna ta si ebbe la morte per collasso.

.s

[Anno XXVI, f asc. 29-30)

IX. Iniezioni - sottocutanee o endomuscolari - di

olio guaiacolato canforato e di bicloridrato di chinina. Ho fatto larghissimo uso delle iniezioni sottocutanee o endomuscolari di olio guaiacolato canforato, al 10 % di guaiacolo sintetico e di canfora, a lla dose di 5, 10 e qualche volta anche 20 cc. ( 1) ·- (quando es3e n o n hanno provocato rapidissima d efervescenza, con profusi sudori e intenso brivido) pro die, in 2 o 3 vo 'te, e conte1nporan~en1ente di quelle di soluzioni di bic:oridrato, preparate da!la farmacia centrale militare, alla dose di gr. 0,50 a 1, pro die, in 1 o 2 volte. I risulta :i di questa cura li espongo distinti in 2 gruppi, comprendendo nel 1. 0 quelli otten.uti nei casi i quali per manifestazioni cliniche e per complicazioni, anche gravissime, mi piace chiamare co· muni, per il fatto che si no tano - benchè molto raramente - anc he fuori dei periodi epidemici con1e quello che stiamo per sorpassare; e nel 2.0 invece quegli altri che anche nelle epidemie eccezionalmente violente, come questa che è per decorrere, sono una rara eccezione sia per la insorgenza della n1alattia con fenomeni ipertossici fin dall'inizio, sia per il decorso tumultuosamente precipitoso, e sia per le complicazioni particolarmente gravi e funeste. J .0 Or1ippo. - I risultati di questo gruppo, abbastanza numeroso, li espongo brevemente, come in un quadro statistico riassuntivo. Casi iniziatisi con iperpiressia e mantenutisi col quadro clinico della forma febbrile comune N. 63. Di questi hanno avuto crisi in 3.a giornata n . 15; in s.a n. 31; in 1.a n. 11; in 9.a n. 5; in 15.a n. 1, senza decessi. Casi iniziatisi con la forma dolorosa, senza altre com plica2ion i, n . 31. Hanno avuto crisi in 3.a giornata, n. 4, in 5. 8 n. 19; in 7.a n. 6; in 9.a n. 2, senza decessi. Casi manifestatisi in 2.a., 3.a giornata con sintomi particolarmente a carico dell'apparato digere nte n. 9. Hanno avuto tutti solo attenuazione di s into mi dopo il 7. 0 o 12 g ·orno. Nessun decesso. Casi iniziatisi col quadro della forma febbrile ( 1) Le d osi così alte di guaiacolo non devono

spaventare, pe rchè esse, in generale, quando sono raggiunte p rog ressivamente, sono sopportate beniss imo dai polmon itici come dai tubercolotici. Ho constatato ciò durante gli anni del mio stu· dentato e del mio assistentato nella gloriosa scuola del mio illustre maestro prof. Castellino, e in un de· cen~io di pratica durante iJ quale mi sono sempre servito, con eccellenti risultati, di dette iniezioni nella cura della tubercolosi e della polmonite. H o accennato a tali iniezioni nella cura delle complicazioni broncopolmonari del tifo esantematico in un mio lavoro: Il tifo esantematico - Etiologia - Profilassi - Cura, pubblicato in Folia Me·

dica il 1917.


[Anno XXVI, f asc. 29-30]

SEZIONE PRATICA

comune e complicatisi: in bronchite, n. 7, senza decessi; in bronchite emorragica, n. 4, con 1 decesso; in angina catarrale, n. 3, senza decessi; in bronco-polmonite bilaterale a focoiai dissen1jnati, n. 11, con 2 decessi; in bronco ·po ltn onite unilaterale, anche a focolai disseminati, n. 5, senza decessi; , in polmonite bilaterale m ultilobare, n. 13, con 4 decessi; in polmonite bil ateral e dei so li apici, n. 3, senza decessi; · in polmonite uni laterale diffusa, n. 5, con 1 decesso; · in congestione polmonare, n. 4, senza decessi; ' in ede1na polmonare passivo: 3 da polmonite, con 2 decessi; ·· in edema polmonare p assivo: 1 da c~ngestione polmonare, seguito da decesso; in p olmonite con pleurite siero fibrinosa, n. 7, • senza decess i ( 1); in polmonite con pleurite purulenta, n. 5, senza decessi (2) ; in polmonite co~ pleurite putrida, n. 2, senza decessi (3) ; in polmonite con pleurite purulenta ed endo·cardite, n. 1, seguito da decesso. 2. 0 Gruppo. · - In 1:1n soggetto che presentava la forma febbrile comune, apparentemente benigna, - perchè la curva termometrica, nei primr 3 giorni, non sorpassò mai i 38° 5 C. -- , le dette iniezioni, praticate dal 1.0 giorno, alla dose di 5 cc., e continuate cotid ianamente a dosi crescenti, fino a 1O cc., non impedirono in 4.a giornata di cura che la febbre salisse a 40,2°, preceduta da brividi, che sopravvenis$e un'ag itazione generale sempre più intensa, con tremore delle mani e carpologia, contrattura delle labbra, sussulti tendinei e delirio notturno, qualche volta violento (d·èlirio di persecuzione). Due giorni dopo la insorgenza di questo nuovo quadro sintomatologico, 6. 0 dallo inizio della malattia, nonostante la persistenza delle dette iniezioni, com :nciò un po' di tosse secca, stizzosa, accompagnata da dispnea e d a aritmia, senza segni fisici di localtzzazione polmon a re e di lesioni valvolari. L' 8. 0 giorno di malattia, pur persistendo l'assenza di tali segni e di tali lesioni, l'espettorato si fece rugginoso, la dispnea si fece angosciante, il delirio non ebbe più tregua, la cute assunse una colorazione sub-itterica ( (1) 2 guarirono in seguito a toracentesi; 5 invece in seguito ad aspirazione di soli 10-20 cc. di liquido. (2) In 3 praticai la semplice toracotomia; in 2 la toracotomia con resezione costale. (3) Praticai in eptrambi la toracotomia con resezione costale.

.417

e comparvero edemi agli arti inferiori. Il 9. 0 giorno avvenne il decesso. Su tre soggetti nei· quali la malattia si manifestò improvvisamente con brivido e con febbre a 41 -41 ,6 con dolore puntorio al disotto del capezzolo destro, con tosse secca, stizzosa, senz.a espettorato, le dette i.niezi~ni, iniziate dal pi:imo giorno, e seguite cotidianamente aJle .<;iosi crescen.ti da 5 a 10 cc., rimasero senza effetto perchè in 2 in 3.a. gior- . nata e in 1 in 4. 3 comparve scarsissim·o espettorato rugginoso, e ai detti sintomi, sempre pi.ù imponenti,, si aggiunsero intensa dispnea, congestione del volto con cianosi, insufficienza cardiaca e anuria. In 2 In S.a giornata e in 1 in 6.a sopravvenne la . n1or..te senza che avessi potu·to stabìlir:e, con la pe_rcussion,e e con l'ascoltazione, la sede de.lla·· Jesione ·polmonare. Senza effetto rimase anche.. la cura con le dette iniezioni, alle dosi di 6, 4, 2 · ~e., in un easQ ch:e sorse anch~ improvvisamente, eon brivjpo.prolungato, con febbre a 40.8° C., c,on vi<Yte,nta cefalea costrH:tiva ed epistassi, con una viva ·sensazione di sete ardente e di ·invincibile aridità d·ella lingua patinosa e grossa, con polso raro, con impressi0nante .,este.nuazione; e che si aggravò, di ora in ora, comp.licandosi a polmonite a piccoli focolai diffusi a tutta Ja base di destra, con poca tosse stizzosa, seguita ràramente da scarsissimo espettorato, con dispnea esas perante, con congestione e cianosi intensa, .con stato tifoso, con anuria e con profusi' continui sudori, nel quale la morte sopravvenne alla . fine del ~ 3° giorno. In due casi che si iniziarlono con febbre al.ta (39.8°-40.21)), cefalea, algie mu~colari (specie pleuradinia), faringite, con senso dj bru ciore, di solletico e di dolore retro-sternale, cop . , tosse seccà, breve, incessante, curati con le dette iniezioni, alle dosi cotidianamente cr.escenti da 5 a 15 cc. in 1 in 3a e nell'altro in sa giornata comparve un po' di esp·ettorato mucoso, spumoso, che nei giorni successivi divènne siero-muco-pùrulento, sempre più abbQ.fl~ dante, con striatura sempre più appariscente, frequenza respiratoria e ·facile ruspnea. P·er due gi_orni di seguito l'ascoltazione fece ·rilevare solo segni di una comune bronchite; ma qopo la curva termometrica salì a 41.4°-41.8°, la cyispnea .si fece più intensa, comparve la .c ianosi alle labbra, si · notar.on o rantoli crepitanti a medie e piccole boJJe - inspiratori ed espiratori - il primo g iorno localizzati alle basi, e il giorno dopo rapidamente diffus.i anche agli apic ; la tosse divenne più tor.mentosa, lespettorato, copiosissimo, si fece siero-mucoso intensamente roseo, la cianosi dalle labbra si diffuse a tutta la faccia, alle orecchie, alle mani; le urine sempre più scarse ricche di urea e di fosfati e p'Overe di cloruri, si fecero albuminuriche (gr. 9-12 per mille ali' albuminometro dell' Esbach). La ·morte avvenne in uno in 9a e nell'altro in 12a-&iornata, 1

,

·.J

)


418

IL POLICLINICO

X. Conclusioni

lo ritengo che un medican1ento, per essere considerato~ specifico, non deve dare mai o quasi mai risultati negativi. Ciò . premesso, di tutt' i n1edicamenti vantati, con molta ricchezza di partico1ari, come specifici nella cura della influenza e delle sue co1nplicazioni, e da me presi in esame, nessuno merita tale appellativo, ·perchè essi non abbreviano l'ordinario decorso della malattia, non eliminano i disturbi inerenti alla. convalescenza, nè prevengono le facili complicazioni; e quando queste si manifestano, non ne attenuano la imponenza del quadro sintomatico, nè ne ev4tano il frequente esito letale. In .co.ptraddizione mi si può ricordare che con I' uso dei detti medicamenti - e principaltnente dell'olio ~uaiacolat? · canforato associato alle soluzioni di bicloridrato di chinina - si sono avute defervescenze in Sa 'e - anche in 3a giornata nei casi manifestatisi . 'con la forma febbrile comune e con quella àolorosa; e che in non pochi casi di complicazioni, particolarrnente a carico dell' apparato respiratorio, si sono av.u ti risultati favorevoli. Tutto ci? è vero. Ma pur tacendo dei casi benigni che hanno avuto crisi più o meno protratta e gravi complicazioni ad onta deJI' uso dei detti medicamenti, io devo ricord~re: 1° che è innegabile il fatto che tanti ammalati della comune forn1a febbrile e dolorosa guariscono spontaneamente anche in 3a giornata, come guariscono in 7a quelli con gravi co1nplicazioni respiratorie, con le semplici cure sintomatiche, che erano in onore fin dai tempi dei nostri avi ; 2° che in tutte le forme ipertossiche delle con1plicanze della influenza, tutti - dico tutti - i medicatnenti da me presi in esarne hanno dato risultati costantemente nulli. lo non voglio fare demolizioni, nè voglio smor· zare entusiasmi esagerati ; · m·a ritengo che a parte l'uso delle iniezioni di olio guaiacolato canforato e di quelle di soluzioni di bicloridrato di chinino, non valga la pena, nella pr~tica corrente, di fare uso di medican1enti con metodi di somministrazione che richiedono perizia e scrupolosa tecnica (iniezioni endovenose) quando essi, in pratica, non si sono mostrati ancora di indiscutibile valore reale e più vantaggiosi della comune medicazione sintomatica, Ja quale ha il pregio di tante risorse, di tanto conforto e di tante soddisfazioni ·se è usata con diligente àccorgimento e da mano sapiente. Ho fatto eccezione per le iniezioni di olio guaiacolato canforato associate a quelle di soluzioni di bicloridrato di chinina - specie in ambiente malarico - non perchè le ritengo specifiche, ma perchè convinto che esse danno dei risultati veramente soddisfacenti ne11a cura della influenza e

[Anno XXVI, Fase. 29-30)

delle sue complicazioni respiratorie che non assumono la forma ipertossica. Questa convinzione mi viene: 1° da11a mia pra· tica di ur:i decennio, la quale mi ha dimostrato che nella cura della polmopite - anche di quelle forme che clinicamente si dicono gravissime - e della polmonite da influenza, le dette iniezioni falliscono solo quando il pneumonitico è un soggetto anziano minato già dalla malaria e da un'affezione cardiaca e da altri acciacchi cronici; 2° dai risultati delle oss_ervazioni fatte durante la pandemia che tutti abbiamo deplorato, i quali mi hanno anche dimo· strato che esse iniezioni, senza essere la panacea, nel 1naggior numero dei casi, concorrono a mantenere in certi limiti di benignità il quadro sintomatico di tutte le manifestazioni influenzali, quando però la infezione non sorge con i caratteri di una grave setticemia, o non li. assume tali nel suo decorso.

S. Marco in Laniis, 30 nzarzo 1919.

L'indice dello st?..to di nutrizione Nota del dott. ALEARDO CERIOLI Dividet\(f o il peso d'un individuo per l'altezza del medesimo ~ i ottiene una cifra che rappresenta la quota di peso propria dell'individuo per ogni unità di misura dell'altezza. Esprimendo il peso in grammi e l'altezza in centimetri, avremo tantf grammi per ogni centimetro. Potremo così comparare di fronte ad una stessa unità - il centimetro - i pesi assai diversi delle singole persone, nonchè le variazioni individuali, ed avremo un mezzo il quale fatte le debite eccezioni - ci permetterà di valutare ed esprimere con sufficiente approssimazione lo stato di nutrizione. La cifra detta sopra. potremo . dunque chiamarla indice dello stato di nutrizione. Non credo che altri già abbia fatta una simile proposta; comunque il computo ora accennato non è certo neJl'uso comune e neppure, se non erro, vien praticato dalle Compagnie d'assicurazione. Nel far la storia clinica d'un ammalato registriamo il nu1nero dei moti cardiaci e respiratorii, dei globuli rossi e dei bianchi, la temperatura, la pressione sanguigna, ecc., prendiamo la 1nisura dei tumori e d' altri prodotti patologici, ma relativamente alle condizioni della nutrizione in generale ci limitiamo a segnare: pannicolo adiposo scarso, discreto, abbondante, masse rnuscolari più o meno sviluppate; spesso trascuriamo anche il peso del paziente, ed in ogni nlodo non usiamo alcun termine il quale possa rappresentar con qualche esattezza le condizioni nutritive, nozione che sarebbe per vero dal punto di vista sern eiologico di primaria importanza. Ora, nel nun1ero dei grammi che l'ammalato risulta possedere per ogni centimetro d'altezza avremmo il ter1nine mancante.


• •

[Anno XXVI, Fase. 29-30]

Il determinare 1' indice dello stato di nutrizione non potrà avere in realtà grande in1portanza pel medico pratico, che apprezza sufficientemente ad occhio iJ proprio ammalato, e se ne ricorda; ma quando trattisi di comunicare ad altri le proprie osservazioni, come nella pubblicazione di storie cliniche, allora senza dubbio appare necessario un mezzo rappresentativo. Credo che molti leggendo memorie mediche avranno avuto come ho avuto io la senzazione di questa mancanza. La presenza di abbondanti prodotti patologici, sopratutto di versamenti addominali e pleurici, l' idremia, gli edemi, naturalmente renderebbero l' indice illusorio, e così pure le deformaz :oni dello scheletro con diminuzione della statura; ma fatte tali eccezioni esso riesce abbastanza probativo. Pur non essendo nell'altezza in realtà l'unico dato esprimente lo sviluppo corporeo, poichè ad esempio un individuo basso ed a spalle e bacino larghi potrebbe comportare ugual peso d'un altro smilzo ma alto, tuttavia gli scarti dalle proporzioni normali non sono in generale tanto grandi almeno nella grande maggioranza degli uomini - da esigere misurazioni e calcoli complicati per stabilire la grandezza individuale; praticamente basta senza dubbio la cifra dell'altezza. É ben vero altresì che peso e stato di nutrizione non possono considerarsi sinonimi nel vero senso della parola, perchè un aumento per grasso, ad es., ha ben diverso signif.cato d'un. aumento per sviluppo muscolare, ma in med icina nessun dato, nes~una cifra, possono condurre a deduzioni esatte, tanto è sempre complesso ogni argomento. Un indice dello stato di nutrizione ricavato dal peso varrà per quanto può valere, date le di fferenze degli elementi che concorrono a costituire le condizioni nutritive stesse, elementi che l' osservatore potrà poi distinguere caso per caso. Allo stesso modo la cifra dei globuli rossi non pretende di esprimere la bontà del sangue, che risulta anche dalla loro resistenza, dal contenuto in emoglobina, ecc. Ecco alcuni indici (segnati 'con I N) ottenuti da soggetti diversi:

DONNE

UOMINI Anni 44 33 21 23 22 21 33 25

62 49 37

46

Peso in gr.

75.000 84.500 67.000 69.500 70.000 67.500 53.000 51.500 66.000 93.000 86.000 85.000

Altezza in cm.

: : : : : : : : : : : :

168 179 171 173 172 166 168 162 175 168 173 163

IN gr.

= 446 = 472 =

= =

= =

= :::.: = =

=

391 401 406 406 318 317 377 553 497 521

419

&WZTON! PRATICA

Anni 26 30 17 25 ' 23 26 24 20 23 18 56 28

Peso in gr.

Altezza in cm.

47.000 : 68.000 : 56.000 : 60.500 : 47.600 ·: 42.000 : 45.000 : 45.000 : 65.500 ; 65.000 : 130.000 : 62.400 :

146 161 156 160 149 145 151 174 168 164 167 157

IN gr.

=

321 = 422 = 358 = 378 = 319 = 289 = 298 = 258 = 389 = 396 = 778 = 397

Queste cifre ben poco diranno senza dubbio · alla mente del lettore: per comprenderle occorre infatti aver nozione dei limiti fra cui I' IN può oscillare, quale è la sua media normale ~ed a quali cate' go rie di individui corrispondono le sue variazjoni. Partendo dalla tavola delle medie dell'altezza e del peso nelle varie età della vita, del QUÉTELET, si hanno i seguenti risultati:

DONNA

UOMO Anni

Peso In yr.

1 10 20 30 40 50 60 70

9.450 24.520 60.060 63.650 63.670 63.460 62.940 59.520

: : : : : : : :

Altezza in cm.

IN gr.

69 127 167 168 168 167 163 162

136 = 193 = 359 =--= 378 = 378 = 380 = 386 = 367 =

Anni

Peso in gr.

I .N gr.

Altezza in cm.

1 8.790 : 69 10 23.520 : 124 20 52.280 : 157 30 54.33b : 157 40 55.230 : 157 so 56.160 : 153 60 54.300 : 151 70 51.510 : 151

=

= = =

= = = =

127 189 ·332 ~46 351 367 359 341 ....

L' IN andrebbe dunque crescendo dall'infanzia alla maturità, per decrescere solo leggermente nella vecchiaia e sarebbe per l'uomo adulto (dai 30 - ai 50 a.) circa 380, per la donna 350-360. ., Ma non credo che queste cifre possano accettarsi senz'altro e possano valere come base per l'apprezzamento deJle variaz ·oni patologiche. Altç.o è infatti inedia demografica; altro è media normale; la prima non può servire come dato semeiologico potendo includere alterazioni affettanti tutta una popolazione, onde non siamo certi che rappresenti la nortnale fisiologica, l'uomo sano e ben nutrito, per così dire, ideale. Solo l'osservazione ed il criterio clinici possono condurre a questa determinazione - che preferibilmente dovrebbe esser opera non d'un solo osservatore. lo dall'esan1e di diversi soggetti credo di poter concludere che la media normale sia alquanto su:. periore a quelia tratta dalJa tavola del QUÉTELET e sia cioè di circa gr. 400 per l'uomo adulto, di gr. 375 per Ja donna. Non posso però dare sicuro affidamento su11 a precisione di questi dati, i quali dovrebbero desumersi da una quantità molto ingente di osservazioni. Dirò fra parentesi come daro studio dell'argomento risulti con evidenza tutt'altro che giusta l'osservazione secondo cui il peso d'una persona dovrebbe corrispondere ai centimetri della sua altezza in più del metro. Infatti, ad es., un individuo alto m. 1,30 non dovrebbe pesare che 30 ch ilogrammi, mentre se ciò è ammissibile per un giovane di 12· 13 a., n·on lo è certo per un adulto di 30-40, es· sendo a 12 a. I' I N poco più di 193, a 30 a., 378 (secondo la tavola del Qu :telet); onde il peso an· zichè di Kg. 30 dovrebbe essere di Kg. 49. Ma a scopo medico forse più che lo stabilir la media normale può interessare una divisi~ne - sia


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IL

POLICLINICO

purè artificiale - dei varii tipi in categorie, com· pre,ndenti ad es. i deficienti, i magri, i magrissimi, i grassi, i polisarcici, gli obesi, determinando insieme le •• variazioni correlative dell' I N: così da quest'ultimo ognuno potrebbe avere immediata ed esatta percezione dell'individuo '"r appresentato. Un lavoro completo ~ull' argomento dovrebbe perciò comprendere le fotografie dei varii tipi coi loro indici; ciò, sia per l'adulto, sia per le altre età. - Per ora ~osso dire soltanto che I' I N scende a gr. 300 nei casi di magrezza notevole, e verso 250 · nella denutrizione avanzata, sale a gr. 500 nei grassi, al di là del qu.al limite comincia la polisarcia, che è in pienò sviluppo a gr. 600, e può raggiungere piit di gr. 750. Possia1no computare di quanto deve crescere o diminuire un soggetto per ridursi alla norn1a moltiplicando l'indice normale per l' àltezza dell' individuo e cercando la differenza fra il prodotto ed il peso reale. Per es., una donna di grammi 47.000 e cm. 146 dovrebbe crescere gramm i 7.750, perchè · t46X 375 (I N normale) = 54.750 - 47.000 = 7.750. L' I N - come dato statistico - potrebbe doc~mentare l e . ~offerenze di una popolazione o d'una classe; potrebbe perciò servire nello studio delle malattie del lavoro.

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fessori R. BASTIANELLI e s. DE SANCTIS chiedendo alcuni schia rin1 enti che l' O. dà esaurienten1ente.

Di alcuni fenomeni generali conseguenti alla stimolazione del labirinto non acustico . . Prof. G. BILANCIONI - L' O. si intrattiene sul significato fisio-patologjco dei vari fenomeni che si hanno con la stimolazione del labirinto non acustico dei quali si è occupato in altra seduta, specialmente di quelli a carico dell'occhio e del sistema circolatorio e respiratorio; questi ultimi ha potuto, mediante un dispositivo applicato durante la rotazione dell'individuo, analizzare nelle grafiche del polso e del respiro. Poichè questi fenomeni sono legat· al vago e al simpatico, vennero studiati o:tre che in soggetti normali, in numerosi soggetti con turbe di circolo e con ipertrofia della tiroide, semplice o complicata da segni di basedowismo. fl. prof. DE SANCTIS dice di ritenere che molti dei fenomen i esposti dall' O. sono fenomeni di lavoro e richiama lattenzione su11' importanza della distinzione degli individui in vagotonici e simpatico-tonici. .

Sulla differenziazione del bacillo di Pfeiffer dai microrganismi similari.

Contributo allo studio delle misurazioni radioscopfche del cuore.

Dott. f. CALDAROLA - In base a ricerche eseguite I' O. con.elude che debbono considerarsi come b. di Pfeiffer genuini solo quelli che hanno la proprietà di fermentare debolmente il glucosio, il levulosio ed il maltosio e non attaccano l' arbutina. I Pfeiffer-simili inoltre si possono differenziare dai veri, sia con la fermentazione deg·Ii zuccheri, sia con i· sieri diagnostici agglutinanti. Il prof. Gos10 ricorda di aver riferito in altra se-. duta, che i bacilli pseudo-influenzali sono differenziabili anche dal punto di vista patonegetico e fa rilevare come oggi, nel corso dell'attuale pandemia, si ritorni ad os,;ervare il b. di Pfeiffer con i suoi tipici caratteri, anzi con una esaltazion e dei carat• teri; quali, oltre 25 anni f.a, furono descritti dallo , scopritore.

Prof. P. ALESSANDRINI - La comunicazione è stata già pubblicata in questo periodico (vedi n. 21).

Alcuni criteri di diagnosi dell'ascesso epatico dissenterico e le indicazioni alla cura medica.

Interventi chirurgici per epilessia jacksoniana nei feriti cranio-cerebrali di guerra.

Prof. T. PONTANO - L'O. si sofferma spec ·almente sull'importanza dell'esame del contenuto estratto mediante ·la puntura esplorativa. E. GROSSI

Lonato, luglio 1919.

Accademie, Società Mediche, Congressi (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI)

R. Accademia Medica di Roma Seduta ordinaria del 23 marzo 1919 presidenza del prof. V. ASCOLI , Vice-presidente

Prof. R. ALESSANDRI - L' O. presenta due dei sette feriti cranio-cerebrali di guerra su i quali è intervenuto per epilessia jacksoniana consecutiva alla cicatrizzazione della ferita. In tutti l'andamento post-operator-io fu lo stesso. Gli attacchi epilettici verificatisi ancora il 2 · e 3° giorno sono sempre andati diminuendo d'intensità, di spazio e di tempo fino a scomparire. Uno degli operati da due anni non ha avuto nessun. altro accesso. · Prendono la parola su la comunicazione i pro-

Associazio_n e Medico-Chirurgica di Palermo Seduta del 22 aprile 1919 Presiede il prof. L. GlUffRÉ, presidente

Contributo alla chemioterapia ne11' influenza. I fenolo1ipoidi nell' influenza Prof. CESARE PIAZZA - L' o. partendo dal dato di fatto che il fenolo per osservazioni proprie e di


[Anno XXVI, Fase. 29-30]

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SEZIONE PRATICA

a ltri si è ditnostrato utile somministrato per via sottocutanea o muscolare n ella cura dell' influenza, ha cercato, per approfondire lo stud io dal punto di vista della chemioterapia, se sia possibile ottenere un prodotto che fosse più parassitotropo e meno organotropo. Però in questa malattia, come in tante altre infezio.ni toss: emi che, occorrerebbe che l'agente chem:oterapico oltre al pot~re parassitotropo avesse anche il potere di neutralizzare g li effetti della tossietnia apportata dall 'infezione stessa. Tale medicazione ant batterica ed antitossica ad un tempo può ess:re data da un prodotto di unione e non da omologhi e da d e ri\!at i. L' O. ha cercato di ottenere àalla unione del fenolo, come prodotto basilare, e di vari lipoidi, come sostanze antitossiche, dei composti i quali si avvicinassero per qu anto era possibile al concetto di es3ere antibatterici ed antitossici ad un tempo. Ha ottenuto così una serie di composti, di cui quello che ptesenta delle proprietà che si avvicinano molto ai criteri innanzi esposti è il fe1zololipoide H, compo3to perfetta1n ente stabile che risulta dalla combinazione del fenolo coJia colesterina e colla canfora, i cui caratteri fisico-chimici I' O. illustrerà altrove. È stato somministrato agli ammalati affetti da influenza per via ipodermica in soluzione oleosa al 15 %, due çc. per volta, pari a ctgr. 30, per iniezione. L'iniezione è stata ripetuta due volte al g iorno ad eguale distanza. A seconda poi della gravità del caso liniezione può essere ripetuta per più volte, e ciascuna può essere fatta con un quantitativo 1nagg iore di soluzione. Il fenololipoide -H è stato sperimentato in circa un centina :o di casi di broncopolmonite da in fl uenza a prognosi riservata. In linea generale la somminis trazione di 60 ctgr. pro die, iniettati in due riprese, ha dato i seguenti risultati: Azione spiccata sui fatti tossici, i quali poco per volta regrediscono; il de lirio si va gradatamente attenuando sino a sco1nparire co1npletamente; la febbre si 1nantiene fra 38 e 38,5 senza accenno alcuno a lisi; quando si r aggiunge la saturazione con le iniezioni, che varia a secondo la gravità del caso, la febbre cad e sistematicamente per crisi. La sindrome emorragica si attenua fortemente sino a scomparire: la coagulazione del sangue e la retrazione del coagulo si fanno presto normali, l'eritema scompare, la pressione arteriosa non subisce alcuna modificazione, e ritorna pressochè normale nei casi in cui si era abbassa ~a . Non si verificano fatti di insufficienza surrenale in seguito a tale trattamento, nè si osservano disturbi a carico del rene. Nel caso dell'esistenza di una albuminuria o di una nefrite acuta legata a questa forma morbosa esse risentono l'azione benefica di questo· farmaco e scompaiono con la scomparsa di tutti i fatti tossici. I fatti polmonari per-

dono il caratteristico andamento torbido e si risolvono in breve. L'astenia della convalescenza si riscontra nei casi così trattati raramente e di molto attenuata. Non ha alcuna controindicazione. Le iniezioni. sono indolori e non danno indurimento di sorta. Prendono la parola sull'argomento il professor GIUFFRÉ, il quale mette in rilievo limportanza terapeutica dei fenolo1ipoidi creati e studiati dal Piazza, ed il prof. BENTIVEGNA, il quale mette in rilievo alcune peculiarità della decorsa infezione influenzale. S.

R. Accademia di Medicina di Torino S eduta del 13 giugno 1919

Voluminoso corpo estraneo (protesi dentaria) rimasto per ottanta giorni nella posizione inferiore dell'esofago ed estratto per via naturale col metodo esofagoscopico. L'A. accenna alla natura varia dei corpi estranei che possono penetrare e fermarsi nell'esofago, ai punti più frequ·enti di arresto; a11a fenom enologia che essi determinano ed alla terapia in generale, per trattare più in particolar modo dell'esofagoscopia: dopo un cenno sullo sviluppo storico del metodo endoscopico, dal primitivo apparecchio di Bozzini (1805) fino al modello per esofagoscopia di Briinings rife risce ed illustra un caso clinico di speciale interesse: si tratta di un caporale che l' O. presenta, il quale da 70 giorni ha inghiottito un voluminoso a pparecchio di protesi dentaria e dopo molte peregrinazioni da ospedale in ospedale è g iunto alla Clinica, inviato dal chirurgo pritna di eseguire la gastrostomia. La radiog·rafia aveva stabili to la presenza dell'apparecchio all' jato eso fag·eo. L' estrazione fu eseguita coli' apparecc~io di Brunings con anestesia locale, in posizione dorsale, senza incidenti. L' O. presenta l'apparecchio usato, la protesi dentaria, la radioscopia. Le conclusioni tratte dal caso clinico sono le seguenti: 1° per la diagnosi e la localizzazione dei corpi estranei in esofago, si abbandoni il sondaggio, si ricorra alla radioscopia quando il corpo estraneo è impermeabile ai raggi, del resto si ricorra sen~ z'altro alla esofagoscopia diretta; 2" poichè un corpo estranea anche voluminoso può rimanere molto tempo in esofago senza provocar grandi lesioni, si ricorra in ogni caso per l'estrazione all'esofagoscopia diretta coll'apparecchio di Briinings prima di d.cidere ogni intervento operatorio per via cruenta. Un :che eccezioni che si possono fare sono: 1° per le monete, di cui si può tentare l'estrazione col1' uncino di Kinnisson; 2 1 per i corpi molli non troppo voluminosi o per quelli rotondeggianti, che pos3ono ess~re spinti colla sonda nello stotijaco GAVELLO -

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(metodo di propulsione e " désenclavement » di Sarguow). P. SISTO

Società Lombarda • di Scienze Mediche e Biologiche - Milano Seduta del 27 giug1zo 1919 Presidenza: Prof. DEVOTO, presidente

Un caso di rene soprannumerario diagnosticato ed operato N. CARRARO - In una signorina di ventidue anni, che come unico sintomo presentava da sei anni dolori. alla regione renale di sinistra, 1'A. riscontrò, mediante la cistoscopia, l'esistenza di uno sbocco uretrale in più del norm ale. Mediante opportuni esami potè dimostrare che ad ogni sbocco uretrale corrispondeva un uretere ed un rene, e diagn·osticò un « re11e sopranumerario sinistro » . Opera ~a la malata si riscontrò che a sinistra esisteva un rene anomalo provvisto di due bacinetti, che sulla sua faccia anteriore lasciava chiaramente vedere come fosse il prodotto dell'unione di due reni. Nefrectomia. Guarigione in venti giorni. L' A. presenta il rene asportato e dimostra come per ragioni embriologiche ed anatomiche si tratti di un « rene sopranumerario in sinfisi col rene abituale di sinistra ».

Dita ippocratiche e particolare alterazione della formula ematologica in un caso di ·d egenerazione amiloide a sede prevalentemente epatica. V. RONCHETTI - Riassunta la storia clinica ed il reperto necroscopico di un caso di degenerazione amiloide del fegato in una ragazzina di undici anni, che era stata precedentemente ammalata a lungo per morbo di Pott, fa rilevare come nel caso spe· ciale i fatti di degenerazione amiloide abbiano con· tinuato a svolgersi fino a diventa~e causa 'llnica ed efficiente della morte, mentre i fatti tubercolari eran regrediti fino a ridursi a pochi focolai incapsulati e semispenti. Ed insiste sulla evenienza, che non trova segnalata nei trattati, della comparsa delle dita ippocratiche od a bacchetta di tamburo e di una spiccata leucocitosi con polinu cleosi anche nella degenerazione amiloide del fegato, a somiglianza di quanto in tutti i trattati è accennato accadere nelle cirrosi biliari e nelJe cirrosi ipertrofiche del fegato in genere.

Ricerche sperimentali intorno ali' esportazione dell' ovafa, surrene, tiroide, rispetto ali' andamento della gravidanza. SIRTORI C. - I risultati cui l' A. pervenne, sperimentando sopra coniglie opportunamente scelte,

si possono cosi riassumere:

L' ovariectomia bilaterale compiuta nei primi giorni della gravidanza, ne interrompe in ogni caso il decorso, così la soppressione dei corpi lutei i1z sita (mezzi chimici e termici). Nel1a prima metà l'aborto si espleta in un numero considerevole di operate nell'ovariecton1ia biJaterale, mentre la causticazione chimica o termica dei corpi lutei, lasciando in posto l'ovario, per lo più concede alla gravidanza avvicinarsi o raggiungere il termine. Nella seconda metà scarsa influenza esercitano le manovre di cui sopra: la g ravidanza continua nel maggior numero dei casi. L'ovariecton1ia bilaterale de i primi giorni, accompagnata all'innesto degli O\'ari demoliti nelle pliche del peritoneo, sembra non disturbi 1' andan1ento della gestazione; il peso n1edio e le condizioni nutritive dei nati, inferiori alla norma nelle precedenti esperienze, vi rispondono in quest'ultima. L' asportazione unilaterale dei surreni nelle pritne epoche, porta all'aborto; la bilaterale conduce a nlorte dopo circa tre giorni: l'aborto è pet lo più costante dal primo al secondo giorno. Lo stato gravidico non si perturba se la demolizione di un surrene si compie in periodi inoltrati; la morte soprag·giu nge avanti l'espulsione dei prodotti, se l' intervento cCEteris paribus si estende ad entrambi gli ovari estratti da anin1ali scelti nelle identiche condizioni, segna una sosta alla interruzione abortiva nella surrenectomia unilaterale compiuta nei primi giorni del1a gravidanza, che però non raggiunge od eccezionalmente la seconda metà: i feti si contraddistinguono per note di profonda e marcata atrofia. Nella tiroidectomia parziale delle prime epoche, l'interruzione della gravidanza segna la norma; a gravidanza inoltrata, questa si porta a termine. Nessuna influenza sembrò esercitare l'innesto di uno o di entrambi gli ovari nella prima serie. I risul tati esposti e l'incostanza dei rilievi ottenuti dall' A. sono discussi sulla scorta delle più recenti vedute in ordine biologico, non escludendo che a scindere l'equilibrio materno fetale cooperino in siffatte circostanze condizioni primarie rispecchianti la struttura dell'uovo o dello spermatozoo, ovvero ]a deviazione funzionale degli organi endocrini fetali. Do tt. L. SARTI

Società Medico-Chirurgica di Bologna Le modificazioni dell' eccitabilità elettrica dei nervi cutanei nella sciatica NERI V. - L'eccitazione di un tronco nervoso sensitivo, n1ediante una corrente faradica, provoca una sensazione dolorosa di pizzicore e bruciore in tutta l'area di distribuzione del nervo. Il dolore è tanto più vivace quanto più lo stimolo è intenso e le interruzioni f aradiche frequenti. Nella grande magg·ioranza dei casi di sciat·ca, l'eccitazione faradica mette invece in evidenza una


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SEZIONE PRATICA

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ipoestesia cutanea; solo raramente è dato osservare e acqua calda a temperatura fra 40° e 45° e trovò una iperestesia. la mancanza sicura di percettibilità del caldo e del Questa ipoestesia farado-cutanea sta in contrasto freddo nello stomaco, come già aveva trovàto il coli' iperestesia dello sciatico alla compressione e suo primario prof. BOSCHI (1913). Passando alla in• alJa distensione, è manifesta anche in casi lievissitni terpretazione del fenomeno, conclude che esso è di sciatica quando ancora la sensibili tà tattile non spiegato dall' assenza dì terminazioni nervose ademostra differenze apprezzabili, e ci dà un criterio guate allo sti1nolo termico, le quali invece esistono quasi obbiettivo della sensibilità perchè il malato, nell'esofago, ivi dimostrate dal SABUSSOV (1913), per mentre reagisce vivamente al dolore dal lato sano, cui appunto detto viscere possiede la sensibilità pel si mostra sorpreso per la insensibilità dal lato of- caldo e pel freddo. feso, che egli riteneva a priori più dolente. Dott. GUIDO M. PICCININI L'esame della eccitabilità ele1tro-cutanea si pratica stimolando i rami cutanei alla loro uscita dalla Società Medico-Chirurgica di Pavia aponeurosi, e cioè: i rami femorali del piccolo sciatico a11a rad ice della coscia - il nervo safeno Seduta del 12 giugno 1919 esterno al polpaccio nel solco tra i ge1nelli - il ramo tibiale del nervo safeno interno al lato interno Di alcune speciali formazioni (parassiti?) che si della tibia - il nervo muscolo-cutaneo al 3o inferiscontrano nel vitello delle uova della Rana riore della faccia esterna delJa gamba. esculenta (Presentazione di preparati). A seconda delle radici colpite l' anestesia o I' ipoanestesia è lirnitata a questo o a quel territorio Dott. c. BOCCADORO - L' o. ha fatto oggetto cutaneo. di una sua comunicazione la presenza di alcune Questo esame sistematicamente praticato, potrà speciali formazioni, che si riscontrano nel vitello rendere preziosi servizi nella se;neiologia della sen- delle uova di giovani rane della specie Rana sibilità. esculenta. Queste singolari formazioni si presentano in Trattamento dei tumori della vescica un modo mo:to svariato, daHe forme rotondeggianti con l'elettro-coagulazione a quelle fusate, appuntite alle due estremità. Si colorano int~nsa1nente ed in un modo del tutto diA. PERRUCCI (comprimario chirurgo) - Con verso dal resto del vitello in cui spiccano nettaquesto metodo ha guarito un tumore in1piantato mente differenziate. La dott. Boccadoro si è presull'angolo sinistro del trigono in un uomo di 55 fissa lo scopo di ricercare se esistano forme di pasanni, che presenta alla Sociefà. Riferisce alcune saggio da le forme rotonde alle fusate, se tutt" si notizie sul metodo, descrive il meccanismo d'azione possono considerare da uno stesso punto di vista delle correnti di alta freq ucnza e cita i risultati e se siano fornite di una speciale struttura. Presenavuti da altri chirurghi. Il suo caso è il prin10 fin'ora tano infatti una finissima striatura longitudinale i trattato in Italia con tale metodo, è in o!~ re assai di- corpi allungati e concentrica i rotondeggianti; questi mostrativo così per la straordinaria tolleranza dimo- ultimi contengono nel loro interno un corpicciolo strata dal malato, come per la facilità di applica- finemente granuloso, che si presenta poi scisso in zione e per la stabilità del risultato, in quanto questa due (uno a ciascuna estremità) nei corpi allungati guarigione è già di un anno. Il metodo merita di a bastoncino. Questi corpiccioli si colorano in un essere diffuso, perchè nei tumori non molto svilup- modo del tutto diverso dal resto del corpo, il che pati della vescica è da preferire ad un atto opera- farebbe pensare ali' apparenza di corpi cellulari. tivo cruento, non ha bisogno di anestesia generale fatta una minuta analisi, anche sulla scorta o locale, perchè è bene tollerato dal paziente ed della letteratura, del significato e delle diverse ipoè esente da pericoli. tesi ch e si possono fare sulla natura di questi corpi, la Boccadoro, escludendo che si tratti di stati di Osservazioni degenerazione del vitello o di nuclei vitellini o di su la sensibilità termica dello stomaco centroso1ni o tanto meno di corpi cristallodi e di T. MA~FREDI - Fatta un po' di storia delle ri· sostanza nucleare uscita dalla vescicola ger1ninativa, . sarebbe piuttosto inclinata all' ipotesi che si tratti cerche sulla sensibilità al caldo e al freddo della di qualche cosa di natura extra-ovu lare, forse pa· mucosa deH'esofago, stomaco ed intestino, e riferiti i risultati dell' HERTZ (1911) che in modo piì1 completo rassitaria. Appoggierebbe ta1e ipotesi la struttura dei suo predecessori ha studiato l'argomento, rife- delle formazioni in questione, il loro modo di prerisce i suoi esa1ni fatti in tre operati di fistola gastrica sentarsi, specialm ente in preparati a fresco e la va· rietà di forma e di struttura che potrebbero corriper stenosi neoplastica dell' esofago, e ripetuti in individui norn1ali. Introdusse acqua fredda a zero, spondere a modificazioni in rapporto con stadi di· ~

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IL POLICLINICO

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subito dopo il co111ando e raggiunge il mas3imo dopo una diecina di contraLioni cardiache: è accompagnata ad un leg5ero aumento nel numero e nell' an1piezza de1le re3pirazioni ed a una moderata • dilatazione pupillare. La tensione sanguigna aumenta notevolmente ad ogni periodo di acce'.erazione, fino a 18 · millimetri per una acce:erazione di 27 battiti al minuto. L'ele ttrocardiogramma non mostra nè diminuzioue di R, nè aumento di P e T durante la fase di accelerazione: lintervallo P-R e la distanza fra CASISTICA l' inizio di R e la ~ne di T non so no modificati·, Sulla diagnosi della sinfisi cardiaca l'elettrocardiogramma non dimo3tra nemmeno ine delle mediastiniti adesive debolimento della sistole. Si nota leggera aritmia sinusale nell' Ì3pirazione forzata. E. LENOBLE (Anna/es de Médecine e Archives Dopo l'iniezione di 2 mg. di atropin a, la fades maladies du caJur, marzo 1919) riporta diverse coltà di accelerazio ne esiste ancora, però meno osservazioni cliniche in cui la ricerca min uziosa marcata; si nota para llelamente una dini.nuzione dei segni di sinfisi cardiaca ha portato spesso ad dell'aritmia sinusale. errori di diagnosi. L' A. conclude quindi che non Dal punto di vista patogenico, è difficile preesiste alcun segno di certezza della sinfisi del pericardio, e propone di distinguere la sinfisi pura cis:ire la parte che, nel fenomeno, hanno il pneumogastrico o gli acceleratori. Oli AA. tendono a dei due foglietti del pericardio (che lascia il cuore ritenere che si tratti di diminuz ·one primitiva del mobile) dalle aderenze mediastiniche del pericardio, potere inibitore del pneumogastrico; questo primo che comportano una prognosi ben più grave. effetto viene rinforzato da un'azione secondaria La sinfisi pura è generalmente silenziosa e cofil. degli acceleratori. stituisce un reperto d'autopsia. Anche le aderenze mediastiniche sono di diagnosi difficile, poichè la Conseguenze dell' oliguria• maggior parte dei segni che dovrebbero essere ca• di origine cardiaca ratteristici mancano spesso in casi di aderenze confermate, oppure invece si trovano senza che si rinL'oliguria determina nei card :aci diverse mavengano aderenze ali' autopsia. Ciò si deve dire particolarmente dei segni forniti da] la percussione nifestazioni renali che si sovrappongono ai disturbi ed anche di quelli gra fici. La maggior parte dei cardiaci e pos 5ono anche prend ere un posto presegni forniti dalla radioscopia può indurre in errore: dominante nel quadro clinico. j OSUÉ e PARTURIER così la scomparsa dei seni costo-diaframmatici si (Archiv. d. nzaladies dtt cceur, marzo 1919), che vede anche senza sinfisi. La fi ssità della punta nel- hanno in un lavoro precedente studiato i dis turbi 1' incurvazione del t onco è spes30 diffi cile da rile- dovuti a11a ritenzione azotata, insisto no sulla ritenvare e la si trova talora anche in casi di grande zione di cloruri d'origine cardia ca. Per la di.1ninuita eliminazione acquosa, vi è ri· dilatazione del cuore. . Maggiore in1portauza va annessa all'intensità tenzione di una certa quantità di a c q~a, e ritenzione delle ombre ed alla presenza di una larga 1nacchia proporzion ale di cloruro di sodio, anche senza alnera, che occupa una gran parte del torace, purchè cuna partecip azione renale. Si può anche 03servare il quadro dell a nefrite con ritenzione di cloruri, non vi sia sarcoma del medi astino. In complesso però, i seg ni radioscopici sono i con o senza associazione d ella sindrome azotem ica. meno infedeli e permettono di fare, con sufficiente Si tratta pertanto di falsi cardio ·renali, come è diapprossimazione, le diagnosi di medi as :inite adesiva mostrato dall'e .:fe tto del trattamento tonico cardiaco: e, talvolta, anche di localizzare la sede delle ade- il rene però è spesso lieve1nente alterato. Del resto, anche nei veri nefriti ci, lo stato del cuore è un fatrenze (sinfisi locale). r. s. tore d' importanza capitale, poic hè il suo indeboliAccelerazione volontaria dei battiti cardiaci mento, portando di consegue nza l'ol :guria, aggrava I' azote1n a o la ritenzione di cloruri. L' eliminazione acquosa e quindi lo stato del H. WEST e W. SAVAOE (Archiv. of intern. nzed. e Arch. des maladies du caJur, marzo 1919) hanno miocardio sono nell'uno o nell'altro caso elernenti osservato uno studente di medicina, esente da tare essenziali per la prognosi e per la terapia. Nell'asifisiche e nervose, che senza aver nlai avuto tach i- stol co con si ndrome renale attribuibile all'oliguria cardia, si accorse di poter aumentare a volontà il l'indicazione curativa essenzia le, sarà di ottenere numero delle pulsazioni. L'accelerazione incomincia una poliuria liberatrice per mezzo del cuore. Spesso versi di sviluppo: di più la presenza nòn costante in tutte le rane e la loro maggior frequenza in animali tenuti più a lungo nella vasca di Laboratorio e più deperiti. A. OASBARRINI

APPUNTI DI MEDICINA PRATICA


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(Anno XXVI, f asc. 29-30]

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SEZIONE PRATICA

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i sintomi renali sono considerati come contro-indi-

cazio:ii della digitale; invece anche nel renale con segni di fatica cardiaca, la digitale troverà una indi· cazione netta, facendo esso scon1parire un elemento aggravante. In ogni caso i1 regi1ne declorurato è un aiuto prezioso, sebbene insufficiente, per la cessazione dei disturbi. fil.

TERAPIA La terapia dell' ac11e Si uniscono sotto la denotninazione di acn1e, la massima parte delle lesioni dell'apparecchio escretore delle ghiandole pilo-sebacee. L'acne occupa sempre la stessa topografia (faccia, linea 1nediana del tronco, organi genitali, perineo, regione peria. nale, doccia vertebrale, nuca e cuoio capelluto). Si presenta in forrne assai diverse: da1la semplice e .c omune acne puntata si può passare a queJla papulosa o eriten1ato papulosa, a quella flemmonosa ed anche tubercolare. L'acne puntata no11 offre alcuna difficoltà diagnostica (jEAN SELME -joarnal des Praticien, 3 magg io 1919): la forma papulo-pustolosa molto florida può far pensa re al vajuolo, da cui si distingue per la mancanza di febbre e di sintotni infettivi; papulo• pustole si possono avere anche in seguito a frizioni ed a lozioni irritanti, però con distribuzione meno sistematizzata; anche le eruzioni medica1nentose (jod uri, bromuri) possono offrire qualche incertezza, sebbene anche in esse gli elementi siano dispersi. Le sifilidi papulose, papulo-tubercolose, tubercoloMu lcerose, possono pure confondersi con varietà d'acne; quelle però sono più spesse, più dure, più secche al tatto. Anche i tuberculidi possono simulare lacne: nel lupus eritematoso le papule so no essenziahnente tenaci e c roniche: nel liclie1i scrophztlosoruni gli elementi sono affatto circoscritti; i tuberculidi papulo-necrotici hanno sede sugli arti, aspetto violaceo, livido, lasciano una punteggiatura biancastra indelebile e si accompagnano ad altre manifestazioni tubercolari esterne. Il tipo clinico p ù frequente è l'acne g·iova1iile, che si sviluppa verso la pubertà e continua fino ai 22-25 anni: nelle ragazze, talvolta si hanno nuove eruzioni ad ogni mestruazione. Si ha poi I' actie cheloide, che p11ò risal :re al cuojo cape11uto, dando 1' acne depilante. L' acne del ritorno di età si nlanifesta sotto forma di acne rosacea sui due versanti del naso e si este nde sulle g uancie. Tutte le for1ne di acne, ma specialn1ente la rosacea, possono diventare ipertrofiche, amplificando fino al grottesco le dimensioni del naso. L'acne si accompagna spesso a disturbi digestivi (ipocloridria, costipazione, dispepsia); si osserva frequentemente nei soggetti clorotici, anemici, li nfatici. La causa dell'acme è sconosciuta.

Il trattamento varia secondo i casi; spesso con la regolarizzazione delle mestruazioni, col ~ratta­ mento della metrite, si vedono scomparire acni ribelli. L' igiene alimentare (masticazione, esclusione di alcool, e di a1i1nent i irritanti, consumo di legumi e d i frutta) sarà g iovevole in certi casi, come pure il trattamento generale nei tipi linfatici (clima marin o, arsenicali, olio di fegato di merluzzo), negli anemici (ferrugginosi). Nel trattamento locale, che deve essere in prima linea, l'ele1nento esse nziale è zolfo. Si deve però prima sg·rassare la pelle con liquore di Hofmann: quando le lesioni sono profonde, si deve anche produrre I' espoliazione a mezzo di pomate irritanti di acido salicilico, di resorcina od anche di acido pirogallico o crisofanico (a 1 /~ 0 - 1/ 1;,) . Lo zolfo può incorporarsi in una pasta di zinco, ma è preferibile usarlo in lozioni come la seguente:

lo

Zolfo su~imato . gr. 6 » 30 Alcool canforato . 01 cerina neutra . . . . » 40 Acqua e acqua di rose ana » 100 La lozione si applica alla sera: l'indomani mattina il malato si lava con acqua tiepida ed applica la seguente pomata: Cold-cream fresco Glicerina neutra . Ossido di zinco . Tintura di benzoino

gr. 40 . . ))

18

»

2

. goccie 50

Per l'acne necrotica della fronte e del cuojo capelluto, è necessario il galvano cauterio; per l'acne cheloide della nuca si faranno scarificazioni profonde e si applicherà la radioterapia. Nell'acne rosacea, si prescrivono contro gli elementi pustolosi il lievito di birra fresco od i pre~ parati di stagno; contro le ectasie capillari si useranno le scarificazioni seguite da punte fine di termo-cauterio. r. s.

FORMULARIO Nella piorrea alveolare e nell'ozena Contro l'ozena Rosenthal suggerisce le seguenti varie formule:

1. Vasellina Oomenolo Precipitato giallo Citrato di sodio

gr. trenta gr. tre centigr. venticinque gr. due.

2. Vasellina eitrato di sodio Balsamo del Perù

gr. trenta gr. uno • gr. cinque

La piorrea alveolare sembra essere spesso cortseguenza dell'-0zena: per guarire quindi la prima


926

IL POLI CL I N ICO

affezione non si trascuri n1ai di curare la seconda, cercando di re nd ere pervie le fosse nasali, la cui ostruzione provocherebbe la piorrea.

a. a.

RUBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO I libretti di lavoro

[Anno XXVI, Fase. 29-30)

sistema che è sbagliato, so no le Amministraziçni che preten do no tutto senta dar nulla e che richtedono il massimo rend imento col m inimo sacrificio fin anziari o. Ben diversamente vanno le cose in altri paesi dove questo servizio è bene organizzato, come p. e. in Ingh ilterra in cui si trova il 3,3 % di respi nti per malattia e difetti organici, per forme costituzionali, per ma nc anza di pulizia, per imperfetta convalescenza d o po la malattia. Da noi invece tale mansione, è stata affidata con un colpo di penna all'Ufficiale sanitario, senza pensare ad istituire degli organi adatti e specializzati allo sco po, dandogli questo sovraccarico di lavoro senza la n1inima retribuzione. E se nelle grandi città possono· venir d elegati a tale compito i medici dell' ufficio di igiene, nei comuni minori, è proprio l'ufficiale sanitario - retribuito con poche centinaia di lire all'anno che deve compiere personalmente questo lavoro, che in certe borgate industriali diventerebbe g ravissimo se fosse fatto a dovere. E' facile quindi trovare la ragione delle tali accennate d efici enze, davanti alle quali però la legge no n ammette scuse, comminando (art. 9 del Decr, lu og. 9 agosto 1916) delle pene per il rilascio irregolare di libretti di lavoro e per irregolarità nella dichiarazione medica. · La questione si rialJaccia poi a tante altre relative a lle mansioni d ell'ufficial e sanitario e dimostra la necessità di provved ere al pitt presto per ri parare a tale stato di cose. Non basta promulgare nuove leggi, occorre fornire i mezzi per farle eseg uire, senza di ch e il più perfetto sistema legislativo rimane lettera m orta. fil

V. RONDANI (Riv. d' igierie e san. publica maggio 1919) richiama molto g iustamente lattenzione sulle gravi . d eficienze che si osservano nell' a pplicazio ne della legge s ul lavoro delle donne e dei fanciulli. E' noto che a questi si è dapprin1a rivolta l'attenzione del legislatore, allo scopo di impedire che si dedichino al lavoro fa nciulli e donne n1in orenni, f isicamente inad atti; per questo è stata fissata 1' età di ammissione al lavo ro, per questo si impose la visita medica preventi va. Come venga ap plicata tate provvida Ieg·ge, si può giud icare dai ri lievi fatti dall' A. in Piemonte. Di tutti i libretti visitati in un periodo di un paio d'anni, solo il 17 %furono trovati regolari, il 32 % irregolari, il 36 %, con1pilati in modo deficientissimo, il 15 % 1nancanti addirittura dei dati med ici o d e i dati d'istruzione; per di più vennero trovati occupati nelle industrie molti fanciulli al di sotto dei 12 a nni. Nè meglio vanno le cose a ltrove. Nella provincia di Milano si ebbe nel 38 % una prima visita medica fatta senza cura, nel 28 o/o in modo mediocre, n el 35 %assolutan1ente deficiente. La seconda visita poi, da farsi quando l'operaio camb ia mestiere, no n viene quasi mai praticata; e ma nca di fatto in 85 % d ei libretti di Milano in 64 o/~ del PiePOS'"f A DEGLI ABBONATI monte. Nè alcun sign ificato può avere un certificato di visita, compilato come troppo spesso avvie ne e talora solta nto firmato in bianco dal medico, sicchè (0000) Cura del tatuaggio. - Al dott. F. C. da P. accadono talora dei curiosi equ ivoci, co1ne p. e. la Non conosciamo metodi di cure mediche per dichiarazione di costituzione scheletri ca regolare far scomparire il tatuaggio. Si adoperano invece con per una gobba, di visus normale per una monomaggiore o minor successo i vescicatorii, le causticola e cc. A g·iudicare dai libretti, poi, tutti i mino- cazioni con acid i in concentrazione diversa, il tarenni sono di costituzione regolare e di stato di tuaggio bianco con polve re di smalto etc. L'elettro salute buono, sicchè I' A. non ha trovato un libretto punture e l' elettroli_si sono stati anche usati, ma in cui sia segnato un vero e proprio risultato di tutti questi mezzi hanno l' inconveniente di produrre visita medica. talvolta cic atrici anche più deformanti del tatuaggio Quando invece si guardi più addentro a lla fac- stesso. Il metodo più usato è quello di versare sulle cenda si trova che tali falsi. certificati di compiaparti tatuate una soluzione concentrata di tannino cenza sono dei veri delitti: così il Carezzi ha ri- e poi per mezzo di un ago da tatuaggio di fare scontrato un ragazzo rachitico e n efritico giudicato delle piccole punture molto ravvicinate fra di loro atto a lavorare con colori piombiferi, una fanciulla, sulla superficie da deco lorare. Si passa di po i del con grave vizio cardiaco, dichiarata idonea a penitrato di argento in cannelli nell a superficie così santi lavori manuali, un'altra con grosse varici alle trattata e si forma allora d el tannato di argento gambe, atta al lavoro al tornio in piedi. negli strati superficiali della cute i quali assumono La colpa, dice l'autore, non è dei medici; è il poco a poco una tinta scura e si distaccano dopo


[Anno XXVI, f asc. 29-30]

qualche giorno in escare sottili. Al di sotto il derma e l'epidermide rapidamente riparano e dopo circa due mesi resta una cicatrice appena visibile. Quando il tatuaggio è minuscolo il mezzo più semplice è quello di asportare chirurgicamente le particelle estranee. (Cfr. Brocy Dermato1ogiè pratique, vol. I p. 400). V. MONTESANO

(0000) Resistenza delle diverse vitamine. - I fattori alimentari di ignota costituzione che vengono compresi sotto il nome di vitam ine posso no dividersi in tre categorie. V. antirachitiche (burro, olio di fegato di merluzzo), V. antiberibe1iche (germe dei cereali, legumi verdi, uoya, lievito di birra, carne, polpa di frutta, latte), V. antiscorbutiche (aranci e limoni freschi, cipolle, cavolo (fog1ie) latte). La resistenza maggiore si osserva nelle vitamine antiberiberiche, che rimangono inalterate o quasi a 100°, ma però a l 10· -120° vanno 111an mano distruggendosi, pure esistendo in · gran parte degli alimenti cotti, mancano in quelli sterilizzati (a 1/ 2-1 atmosfera). Scarsa invece è la resistenza del.le vitamine antiscorbuti~he, che scompaiono anche al1a temperatura ambiente (e quindi nelle frutta: e legum i secchi); resistono invece a lungo se gli alianenti sono conservati al freddo. Per quanto r guarda l'azione detle alte temperature, l'esposizione a 100'' per 1 / 2 ora non le distrugge, n1entre invece,, prolungando l'esposizione ad un'ora o porta ndole a, 110°-120· si ha rapida e completa distruzione. E importante lo sviluppo di queste vitamine in correlazione con le germinazioni, tenendo p. e. dei cavoli freschi in acqua per 24 ore e poi lasciandoli a se per altre 24 o~e. Analogan1ente si può far e • coi grani di cereali, lasciandoli in acqua per 12-24 ore e poi, gettata l'acqua, per altre 12-43 ore. Sulla importanza delle vitamine antiscorbutiche pe rò le opin oni sono discordi; in quanto che alcuni riten-: gono che lo scorbuto non appartenga alle malattie da carenza (avitaminos i) ma piuttosto a mancanza di elementi de11' alimentazione per cui ne risu Ita un difettoso funzionamento dell'intestino. 1

1

FILIPPINI

CENNI BIBLIOGRAFICI •

(Non si recensiscono che i libri pervenuti in dono

a~la

Redazione)

Cotne si deve raccogliere la storia clinica nei malati di malattie interne. Editore

Prof. U.

. 927

SEZIONE PRATICA

GABBI.

Licinio Cappelli, Bologna, 1919. L. 5. Il volumetto del Clinico di Parma risponde alla necessità, vieppiù sentita, d'una guida per i giovani che s'avviano alla clinica medica e che si trovano sempre, sulle prime, disorientati, quando devono

raccogliere un' anamnesi o compilare uno stato presente in modo ordinato, conciso, efficace. Di fronte a] consimile Leitfaden dello Striimpell (che, con analoghe intenzioni, io tradussi sin dal 1913), bisogna riconoscere al manualetto del Gabbi una maggior modernità di vedute e, soprattutto, quel senso di umanità (ignoto al Clinico di Lipsia), che - specialmente nel capitolo sull'anamnesi personale - mira ad infondere nello studente la comprensione della psiche, delle soffèrenze morali e dei disagi del paziente, lontano dalla famiglia e fatto oggetto di studi nelle cliniche. L' inevitabile acc~leramento dei corsi tempore belli, che impedì ai giovani studenti di compiere un largo tirocinio di semeiotica pratica al letto del1' ammalato, rende ancor più utile oggi questo vo1umetto del Gabbi. E poichè una buona storia è g ià, in potenza, una diagnosi, noi vorremmo che il libriccino fosse nelle mani di tutti gli studenti de) secondo triennio e ne divenisse inseparabile ' consigliere e g uida. Rusca

VARIA La superiorità degli emigranti italiani -

De johannis sciog·Iie un inno alla virtù della gente italiana. Gli italiani costretti ad emigrare si distinguono per la loro t<:1nperanza, per la loro frugalità, per la loro moralità. Negli asili dei poveri, negli ospiz.i e nei 1nanico1ni degli Stati Uniti è stato eseguito un censimento . Da esso risulta che su un totale di 50,233 stranieri ricoverati negli asili dei poveri, gli italiani sono s0ltanto 3 13. 01' irlandes i rappresentano il 45,5 o/q; j ~e.deschi il .23,3 %; g;l'.inglesi J' s,7 .o/o;. gl~ scand1nav1 ti 4,9 o/0 ; 1 cana.dest 11 4,8 o/0 ; &11 it~ltan~ 1' 1 %· A New York, d òve ti numero degli em1 g~at1 irlandesi e italiani è pressochè eguale, furono ricoverati nell 'istituto di Blackwals 1564 irlandesi e soltanto 16 italiani. . Su un totale di 43,064 stranieri rinchiu si nei manicomi degli Stati ~n~ti, gl' irland~si rappres~f!­ tano il 29 .o/0 ; i tedeschi ti 26,9 %; g·l1 scand1nav1 t~ 15,7 %; gl' inglesi il 7,8 %; i canadesi il 6,5 %; g h italiani il 2,3 %! . Neg·Ii Istituti degli idioti, i tedeschi hanno la percentuale del 26,4 °fo; i canadesi il 14,4 %; gli sc~~­ dinavi I' 11,7 o/0 ; gli inglesi il 9,7 %; gl' irlandesi ti 7< y0 ; g li italiani. il , 3,7 o/0 • . • . . , N elJa sobrteta non v' e chi sorpassi 1 nostri emig ranti. Ris parmi.o degli italiani. il 79?49 o/o? degl~ slavi ed ungheresi 11 69,23 %; degh altri em1grant1 il 53,85 o/o· Gli italiani inviano in patria oltre un 1nezzo miliardo ali' anno, 111a contemporaneamente aun1entano la ricchezza e la produzione degli Stati Uniti dove vivono, di almeno dieci mìJiardi. Le donne italiane emigrate si distinguo no per la loro prolificità. . . Su mille donne francesi, neJla Repubbhca Argentina, si sono avuti 75 bambi!1i; su. mille d o ~ne argentine 85; su mille donne 1ngles1 92; su n111le donne tedesche 96; su nlille donne spagnuole 128; su mille donne italiane 175 !


[Anno XXVI, fase. 29-30]

IL POLJCLINICO

928

NELLA VITA PROFESSIONALE [HOHA[A DEL MOV!MEHTO PROf E~~lOftAlE Premio di smobilitazione al personale universitario Ad analoga i)lterrogazione del senatore Maragliano il Ministro della guerra ha risposto che « g li assistenti universitari di ruolo benchè soggetti a conferma annua, sono pagati con s tipendio ed il se rvizio d a essi prestato è valido agli effetti della • pensione. . Debbono quindi ritenersi veri e propri i1npiegati dello Stato. Ad essi spetta perciò soltanto la indennità di smob ilitazione di lire 250 e quella vestiario d i pari ammontore, di cui agi i articoli 3 e 4 del decreto luogotenenziale 20 febbraio 1919 e non quella di congedamento di cui a11' art. 1 del suddetto decreto.

I medici ferroviari Si è riunita la presidenza dell'Associazione dei medici ferroviari italiani insieme ai presidenti dell e sezioni compartimentali al completo. 1 convenuti hanno all'unanimità deplorato le condizioni in cui vengono lasciati i medici ferroviari, da chi avrebbe il dovere di tutelarne la dignità e gli interessi; hanno stabilito di aderire al Sindacato medico italiano, approvandone il progetto di statuto. In riguardo alla deliberazione già presa di attuare con il 1° luglio l'ostruzionismo se non fossero stati accolti i loro desiderata, si è deciso la sospensiva, nominando una comfnissione che si recasse dal ministro dei trasporti ad esporgli le condizioni dei medici ferroviari, sollecitando i miglioramenti richiesti con il memoriale già prese ntato. Il ministro ha ricevuto con molta cordialità la commissione a ssicurandola che le richieste saranno da lui esaminate nel più breve te rmine con ben e... volo interessamento. Ha invitato i m ed ici a vo er soprassedere a qualsiasi agitazione in attesa dei provvedimenti che sarà per prend ere. In quanto al regolamento ha riconosciuto l'equità della domanda, dando in proposito formali assicurazioni. La presidenza, udita la relazione della commissione e preso atto delle buone disposizioni del ministro, ha deliberato di sospendere per ora og·ni agitazione confidando nelle promesse del ministro stesso.

nistro Ciuffelli al quale presentò i voti del Congresso chiedenti che il rapptesentante della fed erazione fosse chiamato a far parte della Commissione per lo studio del progetto di legge per le assicurazioni obbligatorie per le malattie. I 1 Presidente fece chiaram e nte osservare co111e oltre ai medici condotti, a tutela dei quali vi è nella Commissione il loro Presidente dott. Marti nelJi, vf fossero i medici liberi esercenti che sono vivamente interessati nella questione. Il 1ninistro Ciuffelli accolse benevolmente la richiesta e si riserbò di dare una risposta. Infatti il g iorno 19 g iugno il Ministro partecipò che il prof. Luigi Silvagni, presidente della federazione deg li Ordini dei Medici, è stato chiamato a far parte della Commissione per lo studio delle Assicurazioni obbligatorie contro le malattie. É pertanto necessario che gli Ordini e le Associazioni sanitarie comunichino con la maggior solJecitudine alla Presidenza Federale voti e proposte concrete sulle condizioni che dovranno essere fatte ai medici n el progetto di legge.

Ass~ciazione fra

Direttori d' Ospedali

Questa Associazione ha indetto per i primi di ottobre un Convegno-Assemblea dei soci in Trieste. Lasc iando da parte la trattazio ne dei temi già proposti per il Congresso di Milano del giugno 1915, si è fissato un ordine del giorno che tratterà della progettata fusione con la Associazione dei Medici ospitalieri, della legge da richiedersi per gl i Ospi. . tali con1uni, sitnile a quella dei Manicomi, e di altri argomenti di attualità in materia di interessi di classe e di organizzazione dell'assistenza ospitaliera. •

Associazione fra i sa11itari Ospedalieri di Palermo Nei locali dell'Ospedale di S. Saverio si sono riuni.i i l\i\edici O spedalieri di Palermo. Erano prèsenti i proff. Mannino, Pagano, Orestano, Cosentino, e cc. ecc., ed i dottori La Manna, Girgenti, Masotto, Anastasi, e numerosi altri colleghi. Avevano aderito i Sanitari che prestavano servizio di g Jardia nell'Ospedale d ella Concezione. Si è deliberato di rico.:•ituire l' Assoeiazione fra i Sanitari Ospedalieri per la tutela di tutti gl' interessi scientiiici morali e finanziari della Classe. II Coruiglio Direttivo è risultato così composto: prof. Pagano, dott. Sapuppo, prof. Fici, dott. Girgenti, dott. Tumminia, dott. Pernice, dott. De Luca.

La commissione per la legge sull' assicurazione contro le malattie

I medici condotti del Veronese ottengono miglioramenti

11 prof. Silvagni, presidente dell' O . d. M., ebbe il giorno 11 giugno una lunga conferenza col Mi·

La Sezione Veronese dei n1edici condotti ha ottenuto 1' impegno dei Comuni di far deliberare su-


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[Anno XXVI, Fase. 29-30)

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429

SEZIONE'. PRATICA

bito gli aumenti sulla base di quanto fece il Consiglio Provinciale pei suoi dipendenti, e fu fissata l'indennità cavallo in L. 1800, p er altri mezzi di trasporto L. 1000, fermi restando gli asseg ni speciali per altre mansioni e l' indennità per caro-viveri.

I medici primari di Bologna dimissionari I medici primari dell'Ospedale Civile di Bologna proff. E. Boschi, A. Bu si, G. Dagnini, U. Monari e G. Vannini, che da circa un ventennio coprivano il posto, circond~ti dalla generale estimazione, hanno rassegnate le dimis3ioni. In due lettere al Presidente del Corpo Amministrativo Centrale degli O spedali di Bologna essi spiegano e giustificano il loro operato, che ha carattere e significato di aperta ed energica protesta contro la violazione di diritti garantiti dal concorso da essi vinto a suo ~empo, dal regolamento in vigore e da un accordo intervenuto. Si dichiararono sicuri che da questa legittima risoluzione i malati non risentiranno pregiudiz o alcuno.

Lo sfruttamento dei medici In questi tempi, in cui le rivendicazioni economiche operaie si susseguono con un continuo crescendo, la Società centrale operaia napoletana con un avviso sui giornali quotidiani ha invitato « i signori medici chi rurghi, che per affetto alla classe lavoratrice aderiscono di far parte del Comitato di as:;istenza » , ad inviare la loro adesione. Altro che tariffe minime!

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pnre il po!:!to di Direttore generale, ina · si rifornii l' Ispettorato in moùo da renderne più eftì<•ace l' azione . Che se q nel pos to deve essere n~antennto, fa voto c h o s ia serupre affidato a p~rsone di vera e indiscu ssa coni pete nza. Ha ra cco n1Hndato infine la condizione d e i n1ilita ri che, dopo essere stati ripetutan1e11te nl fnoc·o e aver rip o rtat e onorate ferite, n1a11cJa. i in conval esce n za., nLùiano tardato a restituirsi ai rispettivi • corpi. L' on. ~Iaffi ba in s istito snlla nt>cessità di procedere sollecitan1n11te alla s1uo hilitazio ne clei medici, d egli istituti sa.nitari e d e i prigionieri cli gnerra, non ch è cli provvedere ai u1alari ci, tracon1atosi e alienati di guerr a ed all e pensio11i per i decin1ati. L' ou. Brnnelli h:i r ich1a1n:tto l'atte nzione sulla cri s i ospe<lal iera ed ba fatto valere la convenienza di assPgna r e larga 1n e n te agi i ospedali il n1ateriale sani tari o ùellico e <li provvede re pronta1ncnte all' ass icurazione obbligatoria contro Je inalattie. L' on. Cnsalini h;t censurato i servizi sanitari e annonari organizza.ti dalla Direz io ne generale di Sanità in Calal>ri a durante l' epiden1ia in:flnenzale ed ha elogiato l' opera della Croce Rossa Americana.

I mutui per I' acqua potabile L' o n. Gesualdo Libertini ha presentato la Aegnente interrogazione ai Ministri dell' Interno e del 'l'esoro: « sulla, n ecessi tà di consentire cl1e senza ulteriore istrntt.oria. vengano el evati del doppio i mutui concessi p e r l a conduttura tl' acqna prin1a della guerra, seuzn di ~be non sarà possibile la esecuzione dei lavori occorrenti nll'nopo, lascia11<10 cosl n1oltissi1ni Co111uni privi dei beneficio dell'acqua potabile».

ATTI PARLAMENTARI

CONDOTTE E CONCORSI Questioni sanitarie alla Camera A tutto il 15 settembre è aperto il concorso ad un posto di medico ttssisteute TRIESTE (Jfunicipio) -

L' on. Vince n zo Bian chi, occ11p~ndosi alla Camera delle recenti agitazioni determinate dal carovivere, ha accennat.o alle co11di zioni dei u1 edici condotti, a1nmoneudo i 1 GovArno a pi eudere provvedimenti tempestivi prit11a che venga tnrbato il conti nno e r egolare fu11ziona111e11to dei servizi sa.n i tari. Ha. snggerito l'istituto dell'arbitrato per diriwere con tra.sti e dissensi . In n na precede nt.e secl utH. lo Htesso oratore ha raccorna.ndato caldnn1ente la, solle,..ita s1nohilitazio11e del Corpo sanita.rio e ha. esposto con efficacia l e rngiou i che la giust,ificano. Ha ril evato c h e s arebbe in1possiùile riprh~ti na.l'e l'or<li11an1e11to anteriore ~tlla, gnerra, della Sanità 111i litare : egli va~ht>g-gia nn ordina111ent<> a111tlogo u. quello della Sa11ità civi le, con nn nppoHit<> Cousiglio su peri ore di Saui tà wili tare. Si abolisca.

internista ed a tutto il 20 setten1hre di medico assistente oculista presso l'Ospedale Civico. Per l'an11unzio di concorso e iuforwazioni rivuJgersi al Municipio . APRIANO (Venezia Giu,l·ia) Mecl ico co1nunale; e1noln1ue 11to inizia.le L. it. 2000 annue; indennizzo di vottnra L. 350; seùe del med i'·o nella casa munici pa.le in Icici con alloggio gratuito; condizioni di servizio a te11ore della l e~ge provinciale del 12 agosto 1907, ostensibili a.Il' nflicio del Cou1111issa.rio straor· di11ario di ·Apriano-Icici, cui sono da inoltrare le dornan<le de bi tawente corre<late.

(Dal1nazia) - t aperto con· corso 1uedico. Diecimila al>itanti. Obbligo di prestare JlLATTA 1>1 CuRZOLA


'430

[Anno XXVI, fase. 29-30)

IL POLICLINICO

opera gratni ta sol tanto ai poveri. Stipendio 500 lire meusili. Rivolgersi al Gerente co1uuna.le d i Blatta. Ricercasi urgentemente medico interinale, fino ad espl etan1ento del concorso, dal Comune di Trevi nel Lazio (Romni). Stipeudio lire 65l)-700 al mese. Rivolgers i al Sindaco.

A rettore della R. Università di Pavia fu eletto il prof. Zoia., che già vi te11 eva ]a. cattedra di ordinario di Patologia. iued ica. L't'gregio professore segue, cosl, degnamente le or1lle del padre ch e per ta.uti anni vi iusegnò Anatomia, utuana, e dell'avo iuater uo, prof. Panizz~1, che fn g loria di quell'Ateneo.

Offre$i interinato di sei mesi dal Comnne di San Lorenzo Nuovo (Roma). Rivolgersi al dott. Ernesto B euedetti.

Il Corpo Accademico della R. Università di Padova ha. eletto rettore il i1rof. comm . L. Lucatello, già preside della facoltà di Medicina.

Medico-chirurgo provetto fraq nen tn.to testè primo semestre scuola odontoiatrica Ginevra, ce1·ca posto presso gabinetto dent istico fino mese nove1n ùre . Offerte presso l' avv. A Cttp pu gi via del Car111ine, 4- 1 Pistoia.

Al sena.tore conte Giuseppe :B,rascara, presidente uscente della C. R . I. , il Consiglio direttivo della Istituzione ba assegnat.o il tuassimo attestato di onore, la croce (li benemerenza, distinzione concessa fin'ora ai sovrani e a.l g eneral iss i ruo Diaz. Il Governo ha conferito nJ sen Frascara la Gran Croce della Corona d' Italia.

Chirurgo lunga pratica, Cliniche, Ospedali, assumerebbe interinat0 come cliirllrgo priwario. Rivolgersi: Ainerigo l\1asselli, via Defi.lis, 44, 'ferni.

Nomine, Promozioni, Onorificenze Al primario Giorgio Nicolich di Trieste venne conferito il titolo di professore di urologia alla cli·nica di Firenze. Questa notizia giunse a ssai gradita. a. tutti i ·medici di Trieste e special1u ente a uoi suoi allievi. L' onorificenza concessa all' illn s tre u1aestro è il giusto premio ai meriti da lui acquis ta.ti in lunghi ·a nni di assiduo lavoro. Egli ò unç d e i pionieri del-1, 11rologia: fondò la divisione . urolt,gica del nostro civico Ospedale, sostenendo s1•u1pre il principio che l' l1rologia, data l a sna importanza., cleve essere una branca. a 1•arte della chirurgia. Il repa,rto 11rologico <lel nostro Ospi ta.Je, il pri1no istituito in una città italiaua, acquistò ben presto fama grazie all' iniziati va personale del prof. Nicol ich. ~~gli con le sue pul>ùli cazioni e con l o sue relazioni a.i congressi nazionali ed i.uternazionali portò non solo grancle contributo all 'incremento dell' ur logia., rna. diiuostrò ancora cli q11~11to fervido lavoro era l' iniziatore. Un 1nuseo di patologia urinaria, annesso 'alla divisione ltrelogica, ricco dei più svariati e rari prepa.ra.ti, illustra. il l;i,voro compiuto dal prof. Nicolich in tanti Hnni. Alla sua scuola si istruirono non solo tutti gl i urologhi cli Trieste, ma inol tissimi clelle più varie regioni d'Italia. Il nostro n1aestro sclegnò se1npre ogui onorificenza che potesse venirgli conferita da.11' Austria. La Patria fìnaln1ente unita potò dare ora il giusto premio ai suoi meriti, pari alla sua modestia ed alla sua boutà. • DOT1'. P1uo DE FA VENTO

Il prof. Luigi Cappelletti, direttore del ~1ani­ cowio di San Servolo di Venezia, per le beuefich~ opere sociali svolte dnl'n.nte la guerra, è stato insignito dal 1)-liuistero d elle terre liberate della Croce <li Comn1endatore del la Corona d' Itali a.

Il prof. dott. c~tiv. Giuseppe Cavallaro incari cato dell' i usegna.m en to del la Sto1natologia n el R. Istituto di Studi Superiori, con decreto luogotonenziale 22 g1 nguo n. s. su proposta di S. E. i 1 presideute del Consiglio, ò stato nominato nfficiale <lclla Corona <l' I tal i ::i • Il dott. Gaetano Siciliano di Riesi (Cal tauisetta) è s tato 11ominato Cavaliere della Corona d'Italia. Souo abil itati n.lla libera docenza i dottori: Rubino Sa.lva.tore in clini ca oculi stica a Catania; Pellegrini Rinaldo in 1uedicina legale a Parn1a; Zironi ~il1uil c a.re in patologia generale a Firenze; Ni11ni Canlillo in batteriologia a Napoli.

~LEO ~1EDAGLIA

D'OEO DI BRONZO

PIANA CESARE, da Milano, tenente medico di oomple1nc11to 20 reggi n1en to al pini. Con cal wa e sprezzo del pericolo apprestò le più a1uorevoli c ure ai feriti sotto il violento fuoco ncmic·o. Avuto sentore che dei fe riti grav i g iacevano sulla prin1a linea, spontanea.niente e con g ranJe ardi 111e nto, in curante delle offese avversarie, vi si recò per prestare loro ·1a propria. opera. (Stretta <li Saga - Monte Stol, 24 ottobre 1917). CROCE DI GUERRA Il tenente tneclico dott. :b"ILIPPO N1coL1, volontario di co111plemento, per la sua eroica condotta -


[Anno XXVI, f asc. 29-30]

duran te l 'offensiva austriaca del giugno 1918 snl1' Asolone (Grappa) riceveva l a c roce di gnerr;.t s n l cawpo.

NOT. I Z I E •

Il X Congresso della Società Italiana di Ortopedia è indetto presso l' I ati tuto 01 topecli co Rizzo li di Bologna p er i giorni 19-20 ottobro 1919. Sono stati scelti i tiegn e u t 1 tonii: 1. La protesi, r el atore prof. R1COAR oo DALLA VEDOVA, Ro1uai. 2. La cura della p sendoartrosi, r elatore prof. PIERO PALAG1 , Firenze . P e r in vito d alla, Pres ide n za il prof. CA~LO FRAN CIONI, ordinario di Cliuica P edia t ri ca 11ella R. Uni vers i tà di Bologua, terrà un a le t tnra s nl teina: L ' evol1tzio11e 1J1u1fulogica dell' orgciuis11to 101u1no nell" printe età della vita . Al Cou..gresso sar à. ann essa nn a. 1n ost ra di 40ppar ecchi di o rtopedia n1 eccan ica (esclusi ~li arti a l't.ificiali ) e di st.ru111enti p e r ch ir urgia ortopPdica. I Soci ch e d esideri 11 0 prender pa.rte alla. n \oat r a so no pregati <.li da rn e sollec ito avviso alla. P residenza i~d i c ando esattan1 e ute l a qnal i tà degl i oggetti da esporsi, e lo spazio che per essi si ri chiecl e. Nel l'aul a del Co n g resso g li in tervP. n n ti potrauno t1sufrnire di nn apparecchi o p er proiezioni fi sse ed ani1nate, di diafanoscop i ecc . U nn. sa l a sarà riservata a ll' .esposiz ion e di quadri statistici, di seg n i, p ezzi anato1uici, preparati isto logici ecc. L' Amm i ni 8trazio n e dell' I s titn to Ri z~o 1i n1 ette a di sposizion e l e inferrne r ie per l ' accogli1u e nto cli quei n1alati c h e i Congress ist i desiderassero presen tare e co nce(l e l' n so di ambienti adatti all n. di1nostrazione di 1netodi operator i, all' a p pli c:izi one <li app a r ecch i ecc. I Soci c h e des iderino partecipare a lla d isrnssio11e d e i terni cli r elazion e o far e com uni cazi o ni , so n o pregati di darne notizia a ll a, Segr eteri a al l)Ì lì. pres t,o e n on oltre il 30 agosto p . v. I lavor i s i ini zier an n o i l 19 ottobre alle ore 8,30.

Il 2° Congresso italiano di Ra~iologia Medica

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SEZIONE PRATICA

Si terrà a Ge n ova u e ll ' ottobr e prossi rno e s a.ra.nno a 111messi a.i l avor i Medi ci, Biologi, F is ici, Ing ~crn ,.., eri ' rrec ni ci e tntti col or o c h e s i inte r essa.n o dello sv ilnppo scientifi co e pratico della ra.dio l ogia 1nedica.. La. t.assa d'iscrizione a l Congresso è fì sRa-t.a in L . 1O. P osso no inscrive rs i a l Co n g resso an c h e p e r so n e d ella fa rni g lia dt"'i Congressi s ti co n1 e Me 111 l>ri Ad erenti, col pagnn1ent,o <lella tassa di L. 5. I ì\-len1ùri A<le r onti posso n o i nt.e r vt>n i re a.1 le sedn te senza, prender parte al le cliscnss ioni ed a.i voti; u~ ufrn isco no d ei ribassi di v i:ig-gi o e di tutti gli al tr i vanta.ggi accorda.ti a.i Congressisti. Diriger si a l Segretar io Generale, dottor G i aco mo P esci, Genova - Osped a le Parnn1atone.

2. ° Congresso americano dell' infanzia Dal 18 al 25 mRggio u. s . si è cel ebrato a M ontevideo (Ul'uguay) il 2. ° Congresso Ame ricano del

bambino, ri pn.rti t o nelle sPgnenti sezioni: Igiene e Assist.o n za., Soci ol o g in. e L egislazione, Medi ci 11 a., Ins eg n:i ru e nto. Sono st:1te san zi o nate itnportanti co n clns ioni, il cni testo, pnbuli ca.to a c ura. di q n e l ~1i11istero d~lla P. I. , pnò otte n e r s i da.g li interessati, richi ed e ndo lo al Ia Segreteria g e nera.le (Ate neo) .

Lega pro infanzia Il clo t t. Carl o Fes ta ha el a.borato il progetto di una « 1... ga. pro infan zia ». L ' o per :t co 1npl eta. s i di v ide r e bbe in qu este diraLna zio ni: edn ca,zion e fisica, edu ca,zi ou e scolaatica., ni orHl e , sent.itu e nta.le e vo l o ntà. P e l' in fot·nuizi on i ri volge r si al promotore, Via Caprera., 28, Sturla . (Ge u ova) .

L'ospedale per bambini " in Napoli

Paus~lipon

,,

Ln, fu n zione d ell ' I sti tuto « Per i ùn.n1ùini di I talia » di Na.po1i da.I Pre fe tto comm. Menzinge r e dal pl'; f. Tropeano fonda.t.o per i Ù}lmb in i prt)f11ghi in fer111i, ven iva. i n terrotto a. fiue cli gingno, per la r esti tnzione di tntt.i i 1.Hunùi n i a lle terre rt>d e nt.e e Pe r ovvie ra ocrio11i a.n1 1uini strn.ti ve. Tal e fnn z ione d"è , stata r ip resa. 11 e i p ri n1i giorn i di agosto, a scopo 1 a.rcoglie re i b Htn bi ni in ft' r1ni , tnhercnlotici e predisposti alla t nùer cl1l osi della. provincia <li Napoli e dell e provin c ie 1u e ridi o 11 n li sotto 1Ai nuova testat.a « Ospedale p e r baniùin i Pansilipnn ». La, o r lranizzazi one <li qnes to Ospeda.le, per. 400 ba111hi11i, so r to da.I la sventura, di Ca.po r etto, sarà in qnesti a n ni s nccessivi, da.Ila, sn::i ordinari a a nnnini'strazione, or ora inseclia.t.as i sotto la preside nza di S. E. Donnn, Antonia Nit.ti, an1pliat.a e perfez io1~ ata in n1oclo che Nnpol i av r à il più grande, il più b ello Ospedale inf}"l,ntile d ' Italia.. Il prof. Tropea.n o d a co mpo ne nte il gove rno del1' Os p<'<lale e da. co1npo11Ante il Uons ig l io tecnir,o co ntinn erà a d ar e a ll 'opera la s na e nt.nsi a stica ed i lln111in ata o p e r osi t;à tecn ica, egli c h e nJl 'o p era stessa ò l ega.to <la qnegli i11 dissolnùìli vincoli e dal profo nd o radicato attaccni1nento che il la vo ro, 1e lotte , ed i s a crifizi inonarra.ùi1 i di du e a nn i spiegano p e r fettt\,tn e nte .

,r,

~

* ** L' on . princ ipe di Scal ea h a consegnato al l ' on . Presiden te d el Co11siglio, per i ncari co dt'l sign or Giuseppe l\l[ e r cadn,u te, ln. so n11na <li nn 1nil!onc, d estina ta. a ll' oRpeda l e l 'a us·i llipon, in Napoli , p er la p rcvenr.ione e l a c u ra dt•lla tnberc:.olosi. Co n la det.ta offe rt;l, il s ig n or ~I erca<l:tnte, mosso da Pleyn.to e pi etoso s~ntinl e n to, }1a voln to onorare ] a. in e111 o ri a ·<lt· l co n1r>iHnto sn o frn tel] o Igna zi o , fond ato r e <lel 1a, Soci e t.à Nn.f'1'a I tali a 11 a, j 1n rn a.tn rn ru en te sco n1 p~ r s o i 11 New York, <lo ve e rH s i r ecnt.o n el gennaio sco rso per co mpi ere una 111i ssion e di c~ ratt.e re eco u oru i co.

Dispensario antitubercolare a Siena P e r o.p e ra di ti no speci al e Co rn ita.to n.ntit11l>e r col nr e s i è istit.uito a S ie n a un Di sp Pn sario, c h e si p ropon e l a ri cerca d ei. cas.i di ~nl>e rco lo ~i e l ' acce rtH tn e n t o della cl i a.gnos1 ne1 casi s os p etti, d elle t~on­ clizioni morali, finanzi arie, igi eniche, di abitazione


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[Anno XXVI, Fase. 29-30]

IL POLICLINICO

del malnto e ò~lla snn. famiglin. a mezzo di viRite e propaga.11cla clo1uici!iare, la, S•• r v1•gl ia117. :1. nelle d1sinfe 1.io11i , )'assistenza <lei llt:tlnt.o e dl"'l}a. fauii~lin, l' a8sist.enza, cl~i n1ilit.ari rifnr1uati per tuLe rcu lnsi, la prop :1~a.11dct. e la c oordi11a zio 11e cli t.11tte le 1•11ergie fa.ttive che si prefiggono la, protezione della. infa,uzia.

gratuito " Regina Elena ,, a Spezia Dispensari~

Qn~sto

DispenRario venne fon<l a to da 1 con1m. Ln igi Raspo I i 11 i a sne spt>Bt\ 1 i 1 15 settt>n1ùro

dott. 181'<6. E ssu ha lo sc·opo <li assi st~ re i l>an1ldni pov~ri da.I la. pi ì't ten~ra. e tà n i 15 'i Il n i e le don ne pov er~ <lnra.n te 1' allatt.:1n1e11to, e cl' istruire le 111adri nell' allevarnento clei propri figli. Dalla sna fonclazione a tnt.to il 31<lirt>ml>re1918 i ùa.n1lJini c nrat.i e<l assist.i ti fnrono 36.437 e 1~ clonne 456 ~, e le viFJi te JJH•cli co-<'hi r11rg-il'h e 230,GOti. La, BJ>P Sa. totn.le cli henµfi<·enza. (tnP cli cinH li , 1111·clic:1r,io11i, snAHicli alitnenta,ri ecc· .) fu di lire 99.03-1,35 di c:ni 66.656.35 provenn ero dHlla pnl>blica. e privata cnrità e 32.37~ dal con1tn. Ra.Rpoli11i qna1e proprio cont.ri hn t,o, o) tre cl i che q n esto ha <la.t.o co n zelo P<l Rhn egnzion e pPr piì't di 32 anni ]' op .. r a. sn:i. ~ra.tnita. òi mPclico e r.l1irnrgo pt>r la cn1·a. <lei Ù<tn1biui e delle donne an1111esse in questo Pio Istituto.

Pro istituti per tubercolotici Il N. 1031 òelln. raccolta nffìcinle delle lPg-~i cont.iene 1111 D. L. che esent.a. dalle tn.Rse di l>ollo e cli r egistro i co nt.rH.t.t.i per dona7.ione, a.r.~.nist.i, costruziontt ed a1·reclaruento deg·l i I stituti di cura per tubercolotici.

Lega antitubercolare umbra A Perugia. si sono racl n nati tn tti i rn ppr<'RPntnnti delle Associ :1zio11 i An ti tn bP.rcol:1 ri clt> 1la Pro vi 11cia P"r ad cli venir~ a.1la. a.pprovn.zio n e cl Hl lo Sta t.n tn e alla non1ina. de11ti ginnt.a PRPcntivn.. Lo sc>opo che si pr•· figg~ la lf'ga è qnt>llo <li foncla.re P-cl est.~11<lc•re le orgnni'lZa.7.ioni a.ntit.nhnrcolari in t.nt.t.a. la. provincia, coordiuandole e procnrandoue l' nuità cli azione.

Per un Tubercolosario agli impiegati Il ConRig-Jio anti-tnrllf\rcolnre <lel Sinclacnto ita,linno i111pic>gat.i Mi è rivolt.o a t.ntti gli i1Hl11striali ed ai p1·lva.t.i c it.t.:1dini pPr r:1<·<'ogJi .... re un fondo Hnfficitn1te alla. e rez ion '"' cli nn tnhc~ r<·ol osario, <lo\re riunire i u1nt.ila.t.i dPi pol111011i, i l r11 i n1111tP1·0 nn111e11t.a iu rno<lo a.lla.r111a11te in 111ezzo a ll a, classe i111piegatizia..

Azione sanitaria sociale nel Trentino Et.ho lnogo a Tr"nt.o. il 24 qingno, nn'n.clnnnnzn. diret.tn. nllo Acopo di c11n1:retare nn prngra.111111:i in tnl se11Ho; l' a,7'inne Rarà pa.rt.i1·olarnH-•11t.e a11tit11l1P.r colotic•a; si eri:,!Hl'à. nno Rpt•c·iale <lispt>11 sario a11tit.11lJPrcolaro, al rinale verrà pnre 1levolnt.a. l' orgauilziizione <lelle cure 1uarine e<l eliote r~iv i clie.

Profilassi delle: malattie veneree Per tale scopo, a ~filano venue intPnsificnt.a ln. vigilanza- sulle case di n1uretricio, portando a t.re le visite settituiinali da parte dei ruellici fiduciarii; fu

p111·e intensificntn. la vigil~1nza. dPllA prostitnt.e clan<lt•st.ine, :1 1u ez'l.o della, « 81p1adra. del l>t11111 co~tn 111e »; fu aperto n11 alt,ro ospedale Ct>ltico, cli 100 lt~tti, dove le 11ot.r.a111l111Je :1rrc•state \'t•11go110 snttopot:itt-> nlla. vis i t<t e, so a.111111 al n tt>, t r" t.t.t> 1111 tè fi 11 o a, gn a r i ~i 1111 e o, per lo 111e110, fi110 a q11a11clo 11011 i1rPse11t.11n11 111anifest:1'l.io11i in at.t.o; fu pure allestito al pubùlico uu di ~pe n sa.rio celtico.

Ambulatorio medico al Garian Il ~O gi11g110 si trasferì al Ga ria.n il ca.pit.ano melli<·o Mo11di11i, col pt>rso11ale <li t.rnppa nece:sse1rio per il f1111zio11H111e11to di un a111hulat11rio. Il 111ovi111t>11t•• si è efft·tt.na.t.o :i n1ezzo di nu' antocolo1111a, che è µ:in11ta. al Ga ria11 St-> t1 %a iu ci<lt>11 ti, :lf:colta. con seg·111 ùi rispetto dai notaui I i e ùu.lla popolazioue.

Una cerimonia ali' Ospedale italiano a Parigi •

Si è clii nso a Parigi l' Ospedale cli guerra offerto clall' lt.alia, alla, l!""'ra11cia., 111t>n tre durava ancora la, 11entralità iraliana., orua11 izzato da. d11u11a. Bice Tit,t11,1i . L'a111has•·ia.tore conte Bo11i11 Lo11g;1re ri cordò che l 'Ospedale Vt'11t1t1 <~lf... rl.u d a.Il ' Jt.alia, q11~11do anc•ora. 'lllt~st.:i. era 11eutr:ile, co111e pro1.11essa cli 1111 imniint'nt.o i11terve11t,o. Il sot,t.111-1c"gret.ario cli Stato M11ulier rispose e~alt.;11Hlo l:i 111ng11ific·a. opor~i d.-,J)' Ospedale, il cui ric.:orùo rituarrà indeleL ile uel cuore dei fraucesi.

Dono della Croce Rossa Britannica I

I.a Croce

J~os~a.

Rritannic·:i ha. offPrt.o in dono a Snn. ~1at-> ... tà la, RPgi11a. d' lt.;ili:t, a. Sna. A. l{. la D11chess:i. <l' Aost.a etl alla. Cro<·t"' R·•S~:t ltali:111<t. nnn. gr:111cle qn;-1nt.ità di 111ateriale tla. 111edi1·:1:r.io11e, st,r111111·11t.i chi rn rgit·.i, vt•st.i;i.rio, R•tPpPllet,t.ili, tla. distribuirsi all ospeùa.li e a<l istit,uti <li bent~ ticenz<t..

La Cassa di Risparmio di Milano per gli invalidi Sot.t.o la presiclt•n1a dttll' on. l\Inrror<t s i è :i<lnnnta. a. ~fila.110 l:i. Co11 111 1isi:;io11t~ t·e11tralH cli h e 11t"ti cP 11za. della C:iRsa. (li l{.1~p:1 r111 i11 cl t·llt ~ J>rovi11<·ie L11111h;1rcle e ha 11 ....lilH~ r: t.11 cli 1·111u~orr<·re 11t>ll;t. a11tt.e1R<'l'iii1111e pn 1,1,J i1·a. a favore clc·I I' Hriui> nclo IHt.i tn to pt>i gra tHli i 11 v:d i cl i 111·r,·11si ùì g11 c rra. i u 1\1 i la110 ton !a so111u1a cli lire 100. 000 .

Operazioni della Cassa Nazionale Infortuni l,a. Cassa N:1zi11n:1le cl' Assicurazione per gli infort1111i d<~g-li opi>ra.i sul lavoro, co11 sede ce11tr:i le in l{.11111 a., h1t. <ln1·;111t~ il pri1uo. q11aclri111t>8tl'H d e l corrente :t.11110 - col tra11iite dei snoi nffìei (Co 111parti111t>11t.i, :-:;e<li S1•.con<l:1rie e<l A~t>llZit>) <li~t. rihnit. i per tntt.o il 1i.. ....n·110 - e1111•sso 14.917 n11 ovA poli:ize assicnr:111ti altri 268 . fl~8 operai: ha. inoltre ri~c·vnto 2:~ ~7 I <1 ... 111111 cie d'i11fort1111io e png-at.e L. 6.:185.700,H6 d' i11cle1111ità p1~r 26 . 8·16 «a~i cl' i11t11rtnnio (li cui 166 di iuorte e 2. 6~ 6 <li i na ùi I i tà p~r111anen te.

Dati storici sull'organizzazione e sul funzionamento tecnico a logistico del servizio sanitario di guerra. L' I11t<'ncle11za Generale òell' Esercito provvPde a raccogliere tutti gli eleweuti storici, tecnici e sta-


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SEZIONE PRATICA

t istici ue-Jeseari per con1pila.re nn~ re1a ziouo snll a organizzazione e snl fnnzionan1P11to <lei i-;er,·izi . <\nitar i in obi li t.a. ti, nella '111a1 e si a, n 1 ei-; o i 11 1u r 1•, e on la sisten1azione e con la. potenzinlità d ei vari ordinan1enti sa.nita.ri , il 1no<lo conte Pssi hanno co rri Rpoat,o Jlf'i vn.ri periodi <lella. guerra. Per r;1ggi11ngere n11 t.alt· Hcovo. ila fatto :lppcllo all'opera dei Direttori (li ~H11iti\ <l' ..\rinata E' tli Corpo d' ...i\t·1nata. e <li tntti gli l ' l'fi<·i;di ~ledi('i, i qna.li hanno avnto Apeciali f'.J111 zio ni dirctt.ivr di eo11s nl enza t"1inica, prnfilntt,it·l1e logi:-st1it']1e e it>rap1•11tichc, pu,rticola.ru1eJ1t1> tH·l <·anipo cl1·ll :1 chirurgia cli guerra., rlell' epide111iologi~1 e dt•lla protilasRi dc· Ile n1al attie infetti Vt!.

Museo storico scientifico dei servizi sanitari di guerra E' intenditnento <.lel :àfinistero della guerra <.li raccogliere tntto il materiale storico e scienti ti co esistente negli ospedali n1ilitari territoriali e della ?iO na di .guerra per destina.rio al l\ilnseu trauu1a.tologico medio0-legale ed igieni co d ella. Rcnola <li applicazione di Sanità n1ilitare. For1neranuo parte della loro ra ccolta i preparati a.naton1ici 1 pn.rticoJ arn1en te q nel I i d' iqteresse traumatologico e b.lilistico, le fotografie delle ferite. le radiografi e, i proiettili estrat ti, i n1o<lel li plastif'i delle ferite, delle 1nuti l azioni traun1atiche e cli qnellc per congelamenti, le fotografie ed i 111odelli delle 1nntilazioni chirurgiche, la prot.esi <ltgli arti (' dei n1 ascellari, i clocnn1enti clinici di specia.l e inL~reAse scientifico e storico, Je fotografie delle installazioni ospedaliere, dei gabinetti scie11tifici, ùei celitri fisioterapici, delle stazioni di pulizia e <li contu1uacia, dei posti di soccorso chirurgico, d ci se: rvi zi di raccolta e sgombro dei feriti da.Ila Jinen di cou1l>:1ttimen to, i grafici rn.p1)resentanti il iuovimento di a fflusso e deflusso degli infermi e l 'and amento clcll<' malattie infetti ve, di q uelJe n. carat,tere epidern ico oon particolare riguardo al colera, a] tifo, al vaiuolo, alla malaria.; le pubbl icazioni clegli Ufficial i medici su argomenti <li chi rnrp:in e <li m edicina di guerra, la logistica sn.11iLaria. e le fntùgrafie del personale sanitario, dei Ca.pi cli Rer,-i7.in e di tutto quell e personalità e delle situn zioni cli n11il)ie11ti chP ri c hiameranno alla men1oria t nnti opi::;ocli n1<' 111ornbili della nostra vita ben e s pesai nl ~r- r Yi7.io <l eJJ~ PHtria.

Onoranze aJ senatore prof. Carni! lo GoJgi Il 24 giugno n. s. nel l'au la 111n g na delln R. Università di Pavia fnrono rese solenni 011ora.11ze al grande Maestro con l n. 1')roclan1 nziono cli n 11a. I1orsa di stu,dio, intitolat.n. « Ca,n1illo Golgi » n f;t\'orc~ di nn orfano di 111 odico ca.dnto in gnel'ra. D e l.ta, l>orsa. è costituita dal rcd<lito cli liro 44.000 ot.te1111to per sottoscrizione proru.ossn. da ll'ordine clei ~1eclici clelln. Provincia di Paivia, dn.lla. Facolt.à e claglj allievi del prof. Golgi. Aderirono al l:t ceri 111 on i H e s i fecero rappresentare S. E. il l'vlinistro clC\llni Pnlil>Jiea. I strn_zione, S. E. il Presidente d el Sennto, S. E. il Pr<'Ridente della Camera de.i D ep utati, iJ Prf'sideut~ <ll'l Co11siglio superiore d ella Pub1Jlica. I strn zionc, iJ Presidente della R. Accademia dei Li ncei, il Direttore. generale della Sanità Pubblica,, i Rettori cl i molte Università d'Italia,, la. Preside n za, d ella F ederazione degli Orrlini dei Medici, Ja Presi dnnzst della Società « Dante Alighieri », gli Ordini dei Medici delle P:r:ovincie di Bologna, Genova, Milano, molti professori uni\orsitn.ri, ecc. ·

Al festegg·iato fnrono o.ffertc una 111 ecla.glia d'oro <1 rti sticarneute co11ia.ta cd nna perga1ue11a ron la non1i na. a ciltadi uo 01101·ario di Pavia. Porsero nn salato a.l Senatore Golgi, il ]~ettore dell' l Jni versità <11 l ' c-1,,· i:l-, il rapt)resenta11to del Mlt1ticipio, il Prbsid e clPlla Fa.coltà 11H'd i<'H, il prof. 11. i''ala ~ no n1e clegli All ie,i, ricor<lanclo I' opP-ra. 1nn1i110 a tl cl l\1::testro . A t.utt1 ri~pot>c il }lrof. (iolgi i] q11nlc, dopo a,,·er rievo<"nto i 1101ui gloriosi di SnlYatort> .'1'0111 1na.si, J3arto10 111 eo l);\ni zz)1, E11:->t>bio }loo l, J.:>a.olo l.VI~rntegazzél, (-liulio 13izzozzcro, tht' egli cl1l1e per UHlt'S tri nella, l i ni vt•r. itil di p,1,· ia, p rende orcasione cla 1111 lavoro r ecentc 111cutc puhl>lieato cli uno .dei pili granQ.i jn-

segn:int,i n11i,·ers itnri. il q ual e proclan1a l'in s uccesso, an1.i il fa,llin1cnto <1ell 1 I stol ogia. ri. petto ail progTcs1-10 rleg·li Htndi hiol ogic i in gc11t!ra lt', <leJla ntt>tlicina. in pai·ticolare. per difendere la. disciplina con tanto eutnsias1uo professata per inolti auni e 1' indiri zzo d i ,'tnclt <l a lui rcligiut;au1r11te seguito. « l..Ja. storja del pas::sato - · Egli <1ice - a.ut ori zz<t « la fictn oia. che 11('1 prog-resso nni ve rsf-lrle <lella. scien zn, « e 1lt>l1n civi l tà il genio Jtal iano potrà con 1,inn a r e « ad inflnire attivan1ente n1 a11ten e ndo le propri e ca« ra t.tC:'ri ·ti che ...... ». Il prof. Golgi così teruiina j} Rno inagni fi co disco l'S O : « Jt 5 fehhrnio del 1876, nel I' Anfit.c a.tro anato« nii co della. nostra. l Tniver... itù. io iniziavo co n tlll<t « pre lezione il r egolare corso cli I stol ogja, che p oi ho « inint crrotta1uente couti nuato. Ho cl1in tio l a. prele« zion<' n qn~l corso aifer o1a.11do cl1e s~trei rin1asto « fedele <1.lla 11etn<licra. portantie il iuotto: La1Joro, « inde,fesso la t·o1·0. « A 43 anni di distanzn., la calda wanifestazio11e « tli cni Ro n o oggt·tto rui attes t.a e lle n. qnel mio so« l e une. i1npegno non son ve nuto 1neno nini: questo « ru e lo rl1 ce :111 ch e la uliG1. coscienza. In qnest' ora. « cl i e nio zion e io non posso cl itnenticare che nella « 1nnga inia ca rri e ra di lavoro sem1)re sono stato « so rretto e cliretta1u ente assist.ito dalla co1upagna « tlella, Jnia vita, alla quale riYolgo ora un intenso « peusiero di ri conoscenza. « Ho fldncia che a. quello stesso motto io potrò « 1nanten er1ni · fedele anche in n.vvenire ...... fino a « 'lt1éu1do la 111ia giornata Aia giunta. a sera ..... cle« li n iti vam en te! » A. GASRA HRINI

Onoranze aJ prof. Romiti 1\. Pisa., nel grande anfitentro anaton1ico della R. Università., convennero ant0r ità, medici, professori e c ittadini di ogni grado, per tributare 'Sol enn i · onoranze al prof. R o1uiti, in occasic..110 del c inquantesimo anno di lnnr<"a. Parlarono in 01naggio a>ll' illustre Mn est ro , il Rettore prof. Supino, i pro:tf. Fedeli, Qneirolo, Salvi , Pareli cd il clott. Collodi a n on1e dei medici condotti. Ftl scoperto poi un bnsto in n1ar111 0 riprodncento niolto bene l'effigio d e l. festeg.~iato. _ A tutti rispost1 co n comn1osse parole il prof. Ron1iti, di chia.ranclo, ft·a grandi applausi dei presen ti, di donare a.11' l Jniversità l a s11a splendida biblioteca anatomioa..

Una medaglia di benemerenza aJ prof. TTto Oualdi In occasione del 25° anno <l.i servizio prestato nell ' An1ministrazione comunale 'lnale rapo dell' Uf-


IL POLICLINICO

licio di igie11e, s i èt svolta in Cainpidoglio nel1a Sala <lelle Bancliere nua Y ibrnnte s ign i ti ca.ti vn ina11 ifesta1-ione di stì.1na e cli affolto in onore clel pt·of. Tito Gna.ldi. Erano presenti alla. cerin1011 ia i l Siudaco prof. Apol lon i , gli assessori Ma.rch i a.fava., Pedi con i 1 8ta.<lertni o Di Benedett.o, il co osigliere con111na~e on. ~fonti -Guar uieri, il segretnrio genera.le. co n1n . . Cas11ll1, il cav. uff. Poccioni, ra.po-sezion e prt'BSu I' Uflicio di igien e, m olt.issi 111i rlir<~ttori e capi di e rvi zio dol Co1n1111e, il Corpo Ranitnri1l 1nn11i cipnl<' ed nua. ·rappresentanza cli tntto il per~on:-ile clipe11 rlente da11 ' Ufficio rl' 1gienf'. , n cli nn tavolo e rano <l isposte le pClrga1nene e i rloni offerti a.1 festeggiato. Il Sindaco a n o n1 c d~JJ' A1111ui11ist.ra zion e co11111 nale con nn el1.. vato affettuoso discorso ba. offerto rt.l prof. Gualdi nna grande inedaglia appositan1ente conia.t a.. H~.nno s uccessivamente . parlato, ponendÒ i11 rilievo gli alti meriti scieut.ific i dell'egregio saini tario, il prof. Marchiafava ed il ptof. Pediconi. A nom e di tµtto il personale iunnicipa.le, J1a pronun c iato parole di felicitaz ione il seg reta.rio general e coroni. Caselli e s u ccessiva1nente, per incarico n E' i sainitari 1 il prof. Gnidi. Da ultin10 bn, hreve1uc11to pa.rJato il cav. Diota.tleT"i, es primendo al Gualdi la gratit,...d in e delln ci ttadinanza per 1' inin terrotta op~ra di bene <la. Jn i spiegat.a a difesa clell' incolumiLà. citt.adina.. A tut.ti lut risposto co n un clevatissi rno discor~o i 1 prof. Gualdi, forteo1ente corn1nosso per tale n1an ifestazioue che su pera l'opera snn, inspirata ali ' adcn1 pi mento d~l proprio dover<'. Per festeggiu,re la ricorrenza., a c n r a del Comitato, veunero an che di stribniti a,i bambini ricovera.ti negli a~il i mn nici pci.li, an ti rnalari co e an titnrb~colare <lolci e cioccolato. Il Policli11·ico si compiace con 1' egregio prof. Gnaldi per il meritato ri conoscin1ento della. ~na in stancabile ed illnn1inatR. attività.

11 nuovo Presidente della C. R. I. Il sen . Frascara., elle dal principio della guerra. dedicò tntta la sua. attivitf\i n.lla Croce Rossa., prinJa. co111e presi dente della Conu11issione dei prigioni e ri di gt\erra. e poi come presidente generale dell'Associazione, per ragioni di salute e di f<uuiglia ha ras segnato le sue diruissioni d ell'alta carica e, 1nalgrado le più vive insiste nze d el Governo, le ha. irrevocabi 1uJente mantenute. 11 presidente del Consiglio hn. dovuto perci ò prende rne a.tto . Con R. D. è stato no1ninato presidente genera.1~ della Croce Rossa l 'o u. avv. Gio,•anni Ciraolo, vi ce presidente anziano tra qnelli in cari ca, il qua.le fn collaboratore e consigli e r e dei tre presidt-nti generali '!'a.vernn., conte della 801naglia, sen . }"'ra.sca.ra.. L ' on . Ciraolo è ben noto per l'agile forza intellettuale e J1er 1' operosa volontà. U orno di f'}de e di azione, di cnltura e di. pensiero, si è adoperato pfficaoen1ente perchè ln. C. Ii. I. assumPsse sempre più decisamente funzioni di assisteuzn. socia.le. Egli ha stimolato ed aninJato l'i stituzione; sono sue le proposte e l e r elazioni al Consiglio direttivo e alla presidenza sui compiti della Croce Rossa nelle pubbliche onla.mità. e sulla nect•ssità. di prepttrarvisi con a.degnate organizza.zio~ sne qn elle per ~a pa~teci­ pazione della. Croce Rossa., nella. mngg1or m1sur.a possibile, all'aspra battaglia contro la tubercolosi; per l'assistenza sanitaria da eetendere fra, i contadini • le clae1i più umi li; per ln propn.ianda della

[Anno XXVI, Pasc. 20·30)

tg1ene fra tutte Je classi della. popolazione, per l'acc rescimento ed il rinnovon1ento dei 1nezzi di profilassi a.utimalarica, a.nch~ in regioni dove sinora non è p e 11 etrn.ta.. Ed è sua l'oper:t di organizzazione della propa.gan<la pro Croce Rossa, n1 ercè Ja quale durante gli anni di gnerra i soci, da 30.000 che erano,. di ventnrono 300.000 . A11a cerin1on ia per la tra~missione dei poteri presidenziali interven11er o, oltr e ai due presidenti, i \rico pres ide nti StL· iuglier e seu. Ma.rchiafava., i1 di rct tore generale rlel l a C. R. I. prof. Badnel erl :i 1tre an tol'i tà del I' istituzione. Parlarono j l colon n ello Ba.duel e i duo presidenti. L' ou. Ciraolo ba lin1pida.1nonte e con fer1nezza enuuciato il programtna che oggi s' i111pone alJa C. R. I. per conferirle nn più largo respiro e vita più a.ttiva: cd ha. fatto valere Ja, n ecessità di un vigoroso irnpulso, rispondente alla. nnova situazione. Al l 'insigne uon10, c he alla C. R.. I. ha dato la ·ua fede entusiasta, l a sua. alta competenza, la sna fc rn1a. tnergia, porgiamo il nostro ornaggio e le nostrf' fel i citazioni cordiali.

Nel giornalismo medico TJ' Archivio Italiano di Chiru1·gia, . che sarà diretto dn,l prof. Ma.rio Donat.i , ordinn.rio di Clinica chirurgica. n e l la R. Università di Modena, raccoglierà esclusi va.mente memorie originali di argo1nnnto chirurgico, col proposito sopratutto di favorire la diffusione del lavoro scienti fico nazionale nel vasto campo della chirurgia , pnr offrendo ospitalità ali a. collabornzione delle scnole estere. Non nsciri\ a data fissa, n1a in fascicoli di uon meno di lOO pagine, che normal1nente saranno pubblicati circa. due mesi dopo la consegua dei n1anosc ri tti. Oltre alle memorie originali propriamente dette, saranno ammesse anche brevi note in tor no a casi rari o particolar1nente interessanti; e sarà inoltre pubblicata., alla fine dei fascicoli, una breve Rivista c ritica dei libri e delle tèsi pi11 importanti cli argomento chiru r gico. L' Àrohi1Jio Italiano di Chi1·urgia sarà ricco ùi nitide incisioni e stampato su carta di grau lu sso, in forma.t o 8°. Ogni volun1e conste rà di sei fascicoli. La pubblicazione sarà edita. dal comm. L. Cappelli cli Bolog-na. Abbonamento ad ogni vol u1ne di non meno di 600 pagine: Italia L. 45, Estero Frs. 50. A ngurt.

***

È annunziata la imminente pubblicazione di una rivista m edica dal titolo À1'chivio di Sci1n1ze Biologiche. Ne sar à. reda.ttore cnpo il prof. Filippo Bottazzi e faranno parte del Comitato di redazione i professo ri: Al bertoni, Ciamician, Galeotti, Herlitzka, Levi, Lustig, Marfori, Novi, Rnffini, Sabbatini. Que· sto .41·chirio si pubblicherà acl intervalli ed a fascicoli cli pag. 100 r 150, occupandosi di fisiologia a.nin1ale e vPgetale, chimica fisiologica, chimica fisi~n. applicata. alla hiologia, fa.rmacologia e pat.ologta speritnentale. Angnrt .

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Gli Ànnali d'Igiene, la rivistRi 1nensile diretta dnll' on. prof. G. Sanarelli, che si è cosl clocisnmen~e imposta alla classe meclioa italinna e che ha ncqu18tato un 1R ro·o credito nnche fuori 'l<·l noe-tro 1>0.osc, r. ha ora i uiziato ln pubblicazione di uu supple111tnto


[Anno XXVI, fase. 29·30]

SEZION~

intitolato « L'Igiene pratica». Questo supplemento verrà annesso di tanto in tant.o ai fascicoli ordinari. Il supplemento del fase. 5° reca i seguenti lavori di vivo interesse pratico: Prof. G. Pecori - L'obbligatorietà della (lenuncia e delle di si nfPzioni nelle malattie infetti ve - G. Sampietro - La diagnosi batteriologica della difteri~e - A. Scala - Carni refrigerate e congelate. Augt~r1 di crescente euC'ceaso.

I professori italiani nelle università estere Il ministro della P. I. ha sottoposto al Cousiglio dei ministri uno scherria ùi clecreto-legge per il quale i professori i ta.liani delle uni versi tà estere che esercitano a titolo· puù1'1ico e con effetti legali , possono essere trasferiti a cattedre vacanti nelle un i versi tà e negli I stituti snperiori del Regno. Pa,rticolriri dit:Jposizioni regolano il diritto degli interessati nei ri guardi della anziauità, delle pro1uozioui, degli ann1"nti di stipendio, ecc. Di tale disposizione 1ninisteriale profittt·ra11no snbi to alcuni professori nostri connazionali, come il Duccescl1i del l' U ui versi tà di Cordo ùa. ed i I Donati dell'Università. di S. Paolo, che già da. te1npo risiedono all'estero per la diffusione del la cn 1tnra nazionale.

Istituto di Biochimica a Milano Grazie ad un lascito di 300.000 lire del dottor Rizzi, ex primario dell'Ospedale M::iggiore , sarà creato in Milano un Istituto di Biochiniica.

Istituto Pasteur ad Atene Il grande patriota greco Zacharo.tr hai <l.011ato aJ Governo Greco la som1n a cli inezzo milione 1)01' In. fondaziont' di un Istituto Pasteur in Atene. Questo Istituto sarà eretto con le st,esse basi di qnello di Parigi. '

Il Ministero di Sanità in Inghilterra Al nuovo dicastero è sta.to chia1ua.to il i.lott. 1\<.lclison, g ià miniatro della Ricostrn ·ione e , al 1no n1ento della nomina, direttore clel Locat Gove rnnient Bonrcl (che corrisponde incirca al Minister o dell' Interno). Gli uffici souo stati costi tuiti i11 grande pr~va.­ lenza riunendo i servizi s a.n i tari che facev n uo parte. del Local Governn1ent Boa.rcl e della. Na.tionnl Hen.lth Insuraoce Cowm issi on (Isti tn to Na.zionalf' clr 11 e Assi curazioni contro le iualattie) . Si è procednto a niolte nuove nonliue: ~ ir Georg<' Newman è nominato ufficiale sanitario cnpo ; n1an tiene lo stesso grado anche presso il Boar<l of Eclucation (Ministero della P. I.); sono stati no1ninat.i cinque ufficiali sani tari addetti al Ministe ro. Sono stati nn che istituiti al c nni nuovi ttfti ci p~ r 1a statistica san i tari a,, per l' n.ss is t e nza ost o tri c n, e • • g inecol ogica. ecc., e nomina.ti a1cnni consul e11t.i p<>r la medicina psicologica (Craig), p or le malatti e V<' neree (Harrion) ecc. La costituzione dei nuovi nffici è ancora in vin di ela.l>oraaion• ' dal Lancet, 26 luilio 1919) .

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PRATICA

La morte del Prof. FRANCESCO FULCI, avvevenuta per rualnttia acuta, a Cata.uia il 19 luglio 1919, è stata appresa con vivo cordoglio dall' a.1nùiente univtrsi ttirio rou1n.no, del quale Egli faceva parte. Giovane eperoio e i ut~lligente, aveva dedieato tutta la sua atti vi tà agli studi. Laureatosi a Roma nel luglio 1907 cou una. tesi sperimentale sulla etio· logia delle « endocarditi tossiche » che gli n1eritò il pretuio Girolami, rimase nello stesso Istituto di Anato 1nia. Patologica, nel quale aveva eseguito ln. tes i, priu1a come assistente vo lontario e poco dopo co1ne effettivo fino al 19l7, epoca in cui passò alla Clinico. meclica. I suoi lavori attestano della, sua attività t iniziativa di ri cerche. Snno da ra.nimeu tarsi: q nel li a peri men tal i 1ulla coel dett<\ endocardite · tos-lica e sulla. en<locar<lite tubercolare, per le quali ginuge a risultati negativi, c i tatri per altro clagl i AA. co1ue i1nporta11ti contributi snll ' argo 1u ento; le sne osservazioni sn ll ' esistenzn. cli una 1ui ocardi te parziale acn t<t i>a.renchimatosa, e di unn. n1iocarclite acuta. prituitiva diplococcica. della val vo la tricnspicle, il reperto cla lui osservato per il primo <li nna orch ite interstiziale acnta. nel reuu1atisruo arti colare, r1nello di una alterazione del rene in nn sifilitico, che egli ha ravvicina.to a quella del fegato, proponendo pe1· essa il termine di «rene lobato sifilitico». Notevole an che lo studio su lla lepto 1 eningoenoefali te acuta emorragica nell' infezion e carbonchiosa. nell' uomo . .A l tr i contributi ha portato alJo stt1dio delle 11eoplasie epiteli al i del fegato associate a cirrosi, n. quello delle 1net.aplas ie epiteliali e d ei sarcomi della ·vescica. orina.ria; d ei colestt>atomi; dell~ invaginazioni in testi nal i; delle n1od i ficazion i dei vasi arteriosi nelle nefriti croniche; della tuùercolosi primitiva. degli orga.ni emotopoietici, e delle sierosi nei vecchi. Volle tentare anche lo studio dei costi tu enti eh imi ci dei tumori, dando un contributo originale . lVIa l'opera alla quale aveva dedicato nltima1ncnte la sua attività, con passione di stuclioso, era quella di ricerche, molteplici e coordina.te, sulla intera biologia della ghiadola ti 1nica; opera della qnale rese già di pubblica ragione saggi notevoli, tra. i quali soltanto citerò quelli sui trapianti del ti u10, sulla capaci tà di reintegrazione che ha ques t' organo nei mammiferi dopo la gra'\'"idanza, e quelli snlla rigenerazione del tituo in generale : nello studio tli quest.o fenomeno, perseguito con l'indagine sperimentale, il Fulci si ripron1et.teva di seguire una 11n ova via per la risoluzione di assai dibattute e intricate questioni di n1orfogenesi e per la dete1·minazione dell a natura stessa di quest:t ghiandola. sing ol:i1·t:' . ~la la guerra aveva. bruscamente interrotto il sn o lavoro, ed ora la. n1orte di Lui 1' ha per s e 1nprt~ troncato! Un sentiu1ento di recare omag·gio alla sua me1u o1·ia, e il desiderio che non va.da perduto agli st11di il risnltn.to di nn lavoro per più anni diuturno, e, certo, oggi n1aturo, fanno formulare t1n voto - e nli è grato l' incarico di esprimerlo a non1e <.lel proff'ssore Ma.rchiàfava che lo ebbe p e r lnngo t euipo :illiev o apprezzato nella Cattedra di Anatomia patologica nell' Università di Roma, - che qu e i risultati 8iano raccolti e p11bblicati per opera di amici e studiosi. Giovane an cora, Francesco Fulc i avev a,· per corso unn. brillante carriera scientifica. Prin10 nella clas~itiea cli vati 1reroi di 1tuc1io cla lui v-i11ti (Corsi ,

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IL POLICLINICO

[Anno XXVI, Fase. 29-30) .

Gi1·ola1ui, premio a.11' I ntern o e a ll'Estero), ebb e per titol i la l i l>e ra docenza, freq nentò gli I ati tu t i cli Alzbeiiner e di :\.schoff. Co1upì come cap i tau o medico cli co1np1erneuto il sno do,·ero verso la Patria. All'affetto <.le i co ngiunti llOi tl el l l sLituto ci per1uettia.111 0 di n u i re la nostrn pa r tec ipn zione di co1·dog·li o, con il pi\t v i vo e 111esto ri 1u p ianLo per la dipartita. GAETANO B OMPl ANI

I1npo n e ntissimi riu scil'ono i funerali. Pàrlarono: il , co1nm. Lus ignoli, per gli Ospedali, ricordando co n eloq u e n za ins pirata e commossa l'opera. dell'esti nto · e ndcli tandoln come fulgido esemp io ai giovani 111eclioi; l 'ass. prof. P cdiconi per il Cornnne di Ron1a; il presid e nte del I' Econon1ato degli Ospedali; il pres idente d ell a. L ega infermi e ri .. Ringraziò per la. fa1nigli a i 1 oo n1m. Valentino Leo nardi.

Di pa1·:tlisi cn.rùia.ca è nH>rto improvvisame11tc in R orna. il Dott. Prof. GIULIO MARCHESI. Di Lui cosl ha scritto il seu. Marchiafava: Educato n ell a clin ica: di Gnido Baccelli, elle 10 8tin1<tvni e l'n1na,va 1 ronspg· nl il grado cli 1nedico prirua.ri o n egli 01-1pc•<la.l i d i R.o n1 a. LibPro docente di P<\.tologia ·specinle 1Hedi ca., i s no i corsi <ii vera.e sana pr:1t1ca 1u e1li ca, e r a no freq n eni.a.t i co n in teresse e cn n profitto clagl i stnd<>11ti e d~ti giova !1i 1nc1l ici. Du1:.n.n te gli :inni cli gn" rra. fn chia111at.o al la. <li r f'1 ione· del1' Ospe<1al e Regina, ~largherita, c·ho egl i clire~se co n tnntn. .s npi enzn, ccl a bili tà dni tllt' rita.re la. pro111oziono « per iner ito eccezionale» a, tent' llt.e colonnello. Gi uli o ~1 :-i rchr si era Hll 1nedico di va lore inclisc nsso acqni. tato nella Inng:l, nssi<ln:1, dilige nte, pe n etr ante osi;ervazio n e de~li an1n1alati n ella. p r atica. ospi<laliera; llll : 101110 di c.irat.tore el~v::tto, di sincera. ed ele tta, l>o n tà, pl'o nto i n ogni tc1npo e per tn t ti all'aden1pim e11to llel sno <l.overe, co1ne di1uostrò fin o all'nltim:t ora. d ell a. sn a, 1101.>il o '' ita.. Qna11te fa1niglie, de1le quali eg·li t>r:t il 1u t-d ice1, l 'a.:n it·o, che gli era.n o fedeli da lnngl1i a nn i nella. pit1 con1pl eta ecl a.ffettuosn, ficlncia, ora. ne p iangono la. scoll1pn rsa. repentina! 11 l a.r go rin1pianto, pro1P O.'Sa <li fedeltà a ll a n1e- · 111 or ia. clel co1lega ed au1ico , s ia, cli conforto a.Ila di lettissim a. figliu o ln, appena dece nn e, n ella 11nn1e egl i aveva posto t n tto il sno a.tl'e tto!

Il g·iorno 21 H.gosto nella giovane età. cli 36 anni per fuln1i11 pn, malattin, contratta in servizio cessava di v i vere il Dott. ENRICO PAPAROZZI già assistente degli Ospedali di Roma, rueclico dell'Agro e at.t11a.ln1ent.e capitau o medico nell'Ospedale Regina Margh ~ ri tn,.

Avova pass:tto qnntt.ro interi anni al fronte. Egli appartie n e a q nel l a s c hi e ra gloriosa. di sani tari che fnrono du ~ volte soldnti: cotue n ella hattaglin. tenace e n el silen 7.ioso rischio di n1ortali epidemi e, cosl nel co 1nnne pori co1o della, lof ta. cruenta contro il ne.mico. Il s upre111 0 el ogio c he, pnriAsituo fiore, deponian10 s ul sno se polcro, n on è figura <lel u ostro pensiero, esso g li a.ppa rti ~ne in tiera1nen te, è la sua stessa opera mi1i tn.re e c i v ile, ùrgoglio d ella n os tra classe e ideale Huggel l o d ' nn a no bi le vita. « Dnrante un v iol e nto bombardamento chiamato a prestare le c n re 1necli c he~ ad 1111 ufficiale gravemente ferito, cl nva b ell'esen1pio di nobile altruismo accorr endo co n slancio ecl in cnrnnte del pericolo, sul luogo d ove l ' uffi ci a.le agonizz~~vu. » (Andraz 8 agosto 1915 l~o ll . Uff. l\lli n. G nerr n. 11-4-16 u. 32) . In chinia1noci l'evere n t i alla mernoria clel collega ge neroso. All a f a1ni g lia desolata vada l'espressione prof\)UÒa, del n ostro cordogl io . N. I.

Indice alfabetico per materie J\. c n t' : tera pi n Pa g . » 4\scci;8o C"pntieo clisseùtel'ico • » Ba ci lll> cl i Pfeifl'e r . » Battiti <'ar<lin c i: a cl'Pler<1zio1H' \'olo11 taria. )) C..:<lrtti l'onge1nte Co r po <'f\trn.11~0 \'o l111ni1101-;o ne 11' esof;111 o · )) ustr n tto col n1 e t odo csofngo::;cop ico J) i tn, ip pO('t'<\ticlH' . »

925 920 n20

924 tl02

~

Epill'!isia ja.l'ksoninua. 11 e i t'eri li <· 1·;u1io-cl' rt'hr:lli <li g-111•r1·a: in(Pr\·t'nti 1·hirnrgici Urnvi1la11z:1: iutl11<•11z:\ tll-'11' tlRportnzio111· dt'i l' O\':lÌH, 8tn·1·e11 :1li t iroidi lft>rpes zo~ter tlt•lla f,tt:t'ia . I 11 tt 11t• 11 i a : eh P t 11 i o t P r :1 p ia Intln e nza 1H·ll ' e t:\ infanti I<' I11!111t't1J'.n : prt·tt>sa . pC'cilit· it i't cl i alc nni n1c•clil'ilt11t• 11 ti .

»

92 1 H22 9:20

»

))

906 920

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898

»

912

))

J.Jnl>irinto non acusti co : fe11 on1e ni generali conseg ne n ti aJ la, sti91 ola zi o n e d el . . pag. 920 Mecliastin iti adc.sjve e s infi Ri ca.rdia c n: diagnosi » 924 Nutriz ion e : indie<-' d el lo 81n t o di » 918 01 ig nri a. di origine cardiac•a : conseguenze » 924 Rene so pra.1111 nn1. cli ngn ostica to ed operato » 922 Ragg i s<~condnri: az ion e au t iba.tterica . » 897 Sciat.ica : 1nodifi c,1r.ioni dell 'ecc i t ctbilità, el et» 922 trica cl ei ner,·i e ufan ei » 908 ~i 11Lillt 1 : s iste111:1 ner\·oso Sto n1n c:o: setH:!i ui li tà fe r111 icn, » 923 )) 905 rl't>s t.i CO lo tl u Ltu a 11 te • l'ova cli ra n a : forn1n z ioni speciali » 923 VPsrira : trattn 1ne11t.o dei tn1nori co n l' e1et923 » trO·C'OA~ll l nzi OlH' • Ve rsa 11u.·11to p1t~ llri co nelle CH,r<liopa.tie . » 90t1

VV ERTE N ·z A. - Per un materiale errore tipografico netta numerazione di alcune pagine di queste> fascicolo si è scambiato il N. 4 col N. 9, cosicchè invece di leggere 401, 402, 403 ecc., deve leggersi 901, 902, 903, ecc. A

,.Art.120, 191lJ

Tip. Ettore Sinatti

L. Pozzi, resp.


.luno XXVI

Roma, 3 ·agosto 1919

Fase. 31 ...

(Pubblicato i l 15 settembre 1919)

· fondato GUIDO BACCELLI '

-

dai ~ professori: . FRANCESCO DURANTE

SEZIONE P.RA.TICA

REDATTO~

CAPO: PROif. VITTORIO ASCOLI •

SOMMARIO. Note di tecnica: fv\. Trossarello: Le iniezioni di arsenobenzoli sulla fascia lata.

Divagazioni scientiftche: R. Ciauri: . Afanozoi e scopobi. Osservazioni Cliniche: P. Perazzi: Due casi di aneurisma dell'arto inferiore. Sunti e Rass egne: CHIRURGIA: Amputazione del seno per cancro con l'anestesia regionale. - MEDICINA: Il nuoto nella cura delle paralisi. Accademie, Socie Là Mediche, Congressi: Regia accaden1ia Medii:a di Roma . - Società 111edico-chlrurgica di· Pavia. Appunti di Medicina Pratica: CASISTICA: Sulla sintomatologia del gozzo esoftalmico. - Sindron1e di Dercum da ipovarismo sifilitico. - Effetti della ipo- ed ipersecre-

Ollerte agli as.socJafl., a

zio ne ovari ca. - TERAPIA: Piaghe ostinate. - L'olio canforato nel trattamento dell'emottisi. - Nelle emoragie gravi. - NOTE DI TECNICA : Diagnosi precoce di meningite su preparati di sangue. - IGIENE: Le perdite subite dagli alimenti durante la cottu ra. .. Posta degli abbonati ~ Cenni bibliografici . Varia. Nella vita professionale: Cronaca del movimento pro. fessionale. Risposte a quesiti e a domande. Condotte e concorsi. Not izie divers e .

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Prof. Cav. OIACINTO QUARTA, libe ro docente di patologia iipeciale medica nella R. Università di Roma

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Per I' aeqnisto di quanto sopra, ioviaro Cartolina.· Vaglia diretta111eote al Prof. ENRlCO Diritti di proprietà riservati. tli essi sen.1a citarne la f ontt.

CLINICA D~RMOSIFILOPAT ICA DELLA R. UN:I VERSITÀ DI TORINO

Le iniezioni di per il dott.

s.

G IO VANNINI.

ar~enobenzoli

- \lia Sistina, li - ROMA

È vietata la ritwod111io"' di lavori pubblicati nel POLICLINICO o la pubblica1io"e

NOTE DI TECNICA. diretta dal prof.

~IORELLI

stilla fascl .l lata

TROSSARELLO l\lARIO,

assistente.

La questioue sul modo di introduzione .nell'organismo del 6o6 di El1rli-ch, ·d ibattutasi 1n.ei primi tempi, fu r.isolta nel senso che la via di elezione <lovesse essere la endo~:e11osa . Le -vie sottocutanea, itìtr.a1n1uiscolarie, g.astricia e irettai1e 1ebbero

ds '""''

.111101erosi sperimentatori, n1a .f11rono sca·rtate·; J.e pri11ne per i fo.r ti dolori e la frequenza di necrosi locale che proYoc~rvano, le altre per la debole o nessun.a atti ,·ità che il ri111edio così i11trodotito ditn·o stra,ra sulla .treponemosi. La -comparsa del 9r4 , n1eno irritante per i tessuti, f.ec-e ri1)rendere i tentativi di in.i ezione intra11111scolare e sottocuta11ea . W echselmann .st11diò a tfotido l'applicazio11e del nuo,,o ri1ne<l.io per qtteste vie, fissu11dosi sull'iniezione sottocuta11ea .e poco clopo 'fruffi, in u.11a s·eduta ·della Societµ Ita1iana di Der111atologia e Sifì.lografìa , riferiva drca .tentati·vi da lui fatti dì ini·ezioni sottocutanee di Ne.o salvarsan col 1netodo .d i \\iech selmann, {'onclt1clendo che questo gli ·e ra parso il più ·pra-

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IL POLICLINICO

[-i\NNO XXVI, FASC. 31] •

tico fin'allora suggerito e di azione generale intensa, pur facendo le sue riserye circa la mancanza di dolorabilità che l'autore tedesco a'reva la6ciato intravedere. QueStti, insieme ad Eicke, ritornò sull'argomendo esponendo i risultati di 7000 ·i niezioni: tollerabilità perfetta, facile assorbimento ed azione pronta erano le loro conclusioni. Nell sostenere la maggior efficacia delle iniezioni sottocutanee rispetto :a quelle inia-a.m uscolari, Wichselmann ·s i basò .sul fatto che nel tessuto muscolare, al contrario che n~l ce1lu1ar.e sottocutaneo. mancando i capillari linfatici, l'assorbi1ne!nto si fa uniCfame~te per mezzo d.ei capillari sanguigni con eonseguente maggior ler1tezza ·e quincti più • prolungata azione della sostanza iniettata. Egli notò inoltre, a se0011da delle ·r egioni in cui pratica va l·e iniezioni, notevoli differ·e nze t1el la (ap.acità e rapidità di assorbimento, ed indicò quale regione di elezione quella dell~ fascia lata, e, più precisam.e nte, la parte in prossimità del1a regione trocanterica. Per evitare la possibile formazi()!lle di infiltrati dolorosi modificò il primitivo metodo, riduce11do la quantità cla tre eme. a mezzo eme. di solt1zione fisiologica al 0.7 ~~ per qualunque dose di rimedio. Per la bu·ona rjuscit a de11'operazione, che deve essere fatta con accurata asepsi, è necessnrio che il rimedio ' 'e11ga .esattamente depositato sulla • fasci.a lata e, a questo scopo, \Njchselmann consigl:iò la seguente tec11ica : s >introd11ce obliquamente l'ago nel t essuto e lo si porta in contatto della fascia; si ha l 'in1pressione di essere in siito dalla· libera mobilità che acquista la pt1nta dell'ago e dalla seHsazione di . raspa che si • prova spostandolo lateralmente sulla fascia ste ssa. Si j1mesta qui.n<li la siririga e si inietta una piccola quantità (mezzo eme.) di s oluzione fisiologica sterile, la q11ale de\ e rigurgitare da·l1'a go; quando ciò non si ,-erifìca, non si è esattamente sopra la fasciia ed allora si ricorre al seguente artificio : si prova :a g.i rare parecchie volte l'ago attorno al suo asse e, se non si è in sito, le trabeco1e contlettivali &i avviluppa110 attorno all'ago stesso per modo cl1e si ha una discreta resistenza 3!1 la. torsione che si fa appa re nte.-. anche alla superficie della pelle. Cessando a questo punto di toccere e spingendo 1'ago un po' più profo11damente si raggiunge il luogo esatto.; soltanto allora si può i11iettare la solt1zio11e del rimedio. Coll 'ossenranza di tutte queste cautele Wichselmann ed Eicke poterono avere nel 93 % dei casi a.s9ellza assoi11ta di disturbi locali anche 1

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con dosi elevate di rjmedio, riuscendo in una stessa paziente· a praticare 20 iniezioni sottocutanee di Neosa.Jva:rsan a dosi div.erse; anche in q11elle poche iniiezioni che furono seguite da violenti dolori dovettero constatare degli errori di tecnica. Conscio delle difficoltà che tailvolta sii incontrano nelle iniezioni endovenose di Noosalvarsan, difficoltà dipendenti non raramente dalla piccolezza dei vasi o dall 'al>bondante tessuto a<liposo che in certi soggetti impedisce cli aggredire ;liberame~te 1a. vena, credetti opportuno studiare .il metodo delle iniez1ou..i epifasciali ed iniziati nel 1914, in clinlica, Le prime esperienze, che poi dovetti abbandonare per ohiamata ·alle . armi. Come prova prelin1i nare ed allo scop·o di saggi:arie la rapidità di assorbimento del rimediÒ così somm.inisttatQ/ e le ev-entua~: al~ra~onb. dei tessuti,. furono iniettati ad un conigljo, seguendo scrupolosam~nte • la tecnica indicata,. 0tg. 10 di Neosalvarsa.n discJo]tj in mezzo eme. di soluzio11e fisiologica. Dopo tre giorni1, durante i quali nessun f.ienomeno dcg110 di nota attrasse l 'attenzion:e, si sacrificò 1'a.n·i male ed iin corrispondenza del punto dell 'i11iezione non si constat·ò a ltro che U·n leg·g ero is1)e.ssimento della f,ascia lata, la quale a,·e·ra ass1tnto una colorazione grigiastra, 111entre la parte più profonda del ce11lulare sottocutaneo appari,,a leggermente colorata •in giallo, nia senza alterazioni macroscopiche. .Si passò allora all'applicazione del metod-0 ai malati e 30 sifilitici tra uomini e donne, dei quaùi 8 primari, r3 secondari, 9 terziari, tt1tbi con lesioni in atto, furono ·t rattati con1plessivamente con un centinaio di ,i niezioni praticate sulla faccia antero-esterna del terzo medio o del terzo s11periore {1.,el1e ooscie. Si us.?> ora il N c'OS:a!lvar·s an, ora il Novoarsenobenzolo ecl in due casi anche i 1 Disodo-Luargol ; le iniezioni furano fatte con comuni aghi da callomelano, ad intervalli di 5-6 giorni l'una dall'altra, incominciando generalmente con ctg. 30 ed arri,:ando gradatamente t~volta a ctg. 75, disciolti sempre in mezzo eme. di soluzione fisiologica o di' acqua distillata. Si praitica.rono a ciascun paziente tre i'lriez1oni in media, raggiungendo in due di essi cinque dosi progressi ve ( da ctg. 15 a ctg 75) . Nel 60 °/o dei casi le iniezioni furone- indolori ' o quasi', nel 25 % si ebl)ero reazioni 'ii media intensità e nel rs per cento reazioni forti. Queste tùtime produssero una larga chiazza rossa, profondamente infiltrata, dura, dolente al tatto e nei m.o vime nti <lell 'arto, che s'iniziò poche ore


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SEZIONE PRATICA

dopo l'iniezione e durò ii1 certi casi u1ia diecina di giorni ed anche pitì. Ciò fu causa1;o dall 'a·ver io ,,d~ uto tentare una semplificazione del metodo origi11ale omettenclo l'iniezione preliminare di acq11a, per c11i. il rin1edio in,·ece di raggiUJngere esatta.niente la fascia lata f11 iniettato fra le maglie del cellulare sottocuta11eo. Fu un caso cin cu1, durante l'iniezione, · l'ago attra,·ersò la fascia raggiungendo la massa muscolare sottostante; il ma:lato a0Cusò su.b ito violento dolore, che perdurò a1c11ui giorni e.ste11dendosi a tutto 1'arto ed accompagnandosi a nlolesto sen. o di tensi'one. Le reazioni di media intensità tal,·oJta diipesero da piccoli errori di t ecnica ·v erificatisi all >i11izio delle esperienze, ma ii1 gran parte furono ossen·ate in malati aifetti da manifestazioni ,t erziarie, anche quando l'iniezione era perfettamente riuscita: in questi casi ebbi l'impressione di tro,·armi dinanzi a fatti di ipersensihilità cutanea, quali frequentemente si osservano nei ·v ecchi luetici. La reazione fu caratterizzata da ,·iolento bruciore che s'iniziava poco dopo l_'ini ezione e che dura,·a per qualche ora attenuandosi quindi gradatamente; la cute si arrossa,1a e si formava u.na c1iscreba infiltrazione dei tessuti sottostanti che dura,·a qualche giiorno, pur permettendo al nlalato di camminare. Mai furono osser,·ate suppurazioni o necrosi netll.e parti iniebtate. Nelle iniezioni ben riuscite, a nche c011 dosi di ctg. 60 e 75 di rim1edi-0, d malati non a ccusarono localmente disturbi speciali, non preSle:itarono infiltrazioni di sorta e 1nolti di essi non si misero 11eppure a letto. Rilevai però ch e se il No\:oarsenobenzolo il più delle volte fu assolutamente ind·oloro, il Neosalvarsan <'.ausò quasi s.empre 11n senso di brucior:e paragonab11e a quello di un'iniezione di s ublimato e d ella durata massima di un paio d'ore; più doloroso è parso il Disodo-Luargo1. Non si r.i scontra·ro110 diifferenze apprezzabi·l i u sando con1e solvente la soluzione fisiologica al o. 7 '1~ o l 'acq11a d'istillata, come pure si potè rilevare che la parte delQa cosçia (e p.i ù pr.eci·samen t:e i pressi della regione trocanterica, come consigliò Wechselmann) e la. regio~ media si prestano ugualmente bene per l'iniezione . I fenomeni generali, come feb.b re, refalea, ~. , che non di rado seguouo alle i:n~e­ ziloni endoveneose, furono sempre molto 1ievi: si ebbero in qualche C'a·SO leggiere e1evazioni di temperatura (38°-38° ,5) della durata di 1X>Che ore, quasi sempre dopo la prima iniezione oppure dopo forti reaz'ioni locali. Rarie 1e reazioni 0

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di Herxhein1er: esse s i osser,-arono sempre in ma1afi ·v ergini di cura, ma furono me.no pronte <:· meno inte11se di quelle che abituali:nente sussegu<»no alle iniezion.i endovenose. Fece eccezione un mala to con sifilode rn1a papuloso al tronco ed irite specifica, al quiale erano g·ià state praticate tre ini ezioni :i.ntramuscol:iri di, gr. 0.05 di $alicilato di .mercuriQ che qualche ora dopo una iniezi,o ne epifasciale di gr. 0 . 20 di l)isodo-Luargol presentò ~ntensa riacutizzazione delle lesioni, durata dUte giorni. In nessul!l caso si osser,·airono di'sturbi degli apparati digerente e renaler Rapido si dimostrò il miglioramento delle lesioni specifiche ed a questo pr0posito ricorcLerò il caso di u11 s oldato :affetto da sifilide secondadaria, curato con questo metodo durante il mio servizio all'ospedale dern1ocelitico della Jia Armata. L'ammalato presenta va vaste lesioni ulcerose alla gola con distruzione del velopendolo, ugola, pilastr:i1ainteriori e parete posteriore del faringe ; curato con iniezioni intra1nuscolari di .calomelano .e con medicazioni locali; ru.on accennò a miglioramento: le lesioni progredirono complicandosi oon emorragie faring:ee e, data la d'i sfagia completa, a umentò i11 modo impressionante lo stato di cachessia. Risultando impossibile l 'i11iezione endovenosa, 1.niiettai sulla fascia lata ùe11a c:oscia des tra ctg. 15 di No,~oarsenobe11zo1o e, CÌ<>po tre giorni, ctg. 20. Il miglioramento g1à Yi sibile dopo la prima iniezione sii :accentuò dopo 1a sc:conda; le lesioni si ripulirono i11 bre,·e, sco111pan1e la febbre, migliorò rapidame~11..e lo stat0 generale. Dopo otto giorni iniett.1i ctg. 30 ·se1nIJre sullo stesso arto e senza disturibi locali ; le lesioni cicatrizzarono compleict111e11te dopo 1111a settimana. Nessun dubbio qui11cli s ulla faC'1lità di assorbimento e s1111 'effìcacia d( 1 rimedio c:osi somininistrato. Dal complesso di questè J?rvve risulta eh.e le Iniezioni epifascilali di arse11oè>'~11i'. .oli1 meritano di Qlltrare nella pratica corrente e sostituire ciue1le intramuscolari troppo dolorose. Esse trovano la giusta indicazione quando non sia possibile r:raticare iniezioni endove nose per le sfavorevoli condizioni ana:tomi0he de1•l a parte (individuii adiposi, donne, bambini) o qua;ndo si ' rogliono evitare intense reazioni di Herxheimer specialmente in casi di affezioni del siste1na nervoso. Occorre però notare che la tecnica dell'iniezione non è delle più facili ed è necessario seguire scrupolosamente tutte le n orme dettate da Wechselmann se non si vogliono avere spiacevoli inconvenienti locali. 1

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IL POLICLINICO

BIBI-1 TOG R .'-\ FJ _.\ .

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Mi si con senta quindi di passare in rapida rassegna il materiale d i conoscenza su alcune malatWECIISELl\iA NN. Ue ber taitseri.d subkuta,ne ~··eo­ tie, che, oggi, ~ino a nuovo ordine, giustificano sal'Varsa1ii1ijek tio11 en. << lVIiin cli. ru,ed.i iin. Wol'esistenza: del vasto capitolo delle infezioni da vichen. », 1913, n. 24. rus ::filtrabili. TRUFFI~ Gli arse1iobe1izoli nella terapia della sifiÈ ::filtrabile il virus della pest~ bovina (Nicolle ed lide . « Giornale italiano dclle ma1attie vEneree Adil "Qey, lVIemmo, Martoglio ed Adani), e forse e della pelle », 1914, pag. r2. rappresentato da corpicciuoli minutissimi al liWECHSELMANN und ErcKE. Zur 1'cc1'inik t/,Jtd Wirmite della visibilità (l\1:emmo, l\IIartoglio ed Adani). \VECHSELMANN uu,d EICI(E. Zu.r Te·clinik Ulld Kella peste aviaria, ·di fronte ai risultati positivi ftVirkung· sub kuttine N eosal'Uarsa 1iinje ktiofieii. sulla :fìltrabilità (Centanni, Lode, Ostertag, lVIaggiora, ecc.), stanno il germe del colera dei polli (Perroncito), nn germe polimorfo (Belfanti), nn clamidozoo (Klein, Schiffmann, Prowaczec, Ottolenghi, ecc.) . . Filtra bene il virus d el vaiuolo ovino (Borrel), STAZIONE SANITARIA MARITT~A. DI COTRONE. cl1e è forse contenuto nelle inclusioni protoplasmatiche delle cellule epiteliali e n el sangue (Bosc), Afanozoi e seopobi p er il prof. R. CIAURI, ten. col. med . direttore. -0 rappresentato da granulazioni nelle cellule claveleusQs (Borrel). Negative sono riescite le prove d i fi.ltrabilità I. Il problema dei v irus filtrabili, grazie all'attuale nel 1nixoma del coniglio (Sanarelli, Biffi, Splendore). Le emulsioni d i fegato, milza, .m idollo osseo di disctissione sull'influen za, si è recentemente ar~ ricchito di una nuova incognita. Questo nuovo p olli, malati di leitcemia, conterrebbero un virus salto indietro, come verso il vecchio mistero del filtrabile (Ellermann e Bang), m entre si sarebbe miasma, distrae la nostra agnostica attitudin~ riprodotta la m alattia ~on poltiglia è i fegato norp sichica d alla sua quiete ordinaria, e, per dar forma m ale (Schridde e Buckardt), e si sarebbe è.escritto all'incognito, ci sping~ a d anelare sempre più al- un protozoo nel midollo osseo di polli infetti (Yul'avvento èei raggi X 9-ella microscopia; e, pertanto, kata Kon, Ellermann e Ban g, Hirschfeld e Jala teoria dei virus :filtrabili non sembra avere se coby). Filtrabile sarebbe il virus èella stomatite pap1-tnon carattere d i transitorietà fino a quanè o non si potrà oltrepassare il noto o valutare meglio ciò losa contagiosa dei bovini (Ostertag e Bugge), che oggi con troppa fretta si menoma o distrugge. m en tre n on lo è per altri (Pi1sch). Sarebbe filtrabile il virus è.ella pleuro-polmonite In attesa di 1.m'eventuale conciliazione tra i fatti vecchi e le ipotesi nuove, sarebb e utile un essudativa dei bovi1ii e r appresentato d a cocchi picinventario critico ( elle nostre con oscenze, onde colissimi, coltivabili (Nocard, Roux,), mentre, di vedere se non sia possibile giungere, almeno in recente, si sarebbe è.escritto uno spirochete (Borlinea provvisoria, a conclusioni provvide se non det). altro per i loro riflessi sulla diagnosi e sulla profiIl virus del cimurro dei cani, filtrabile per Carrè lassi, che sono i pnnti più pratici è.ella patologia e Lignières, sarebbe r apprese11tato invece da un delle infezioni. b atterio bipolare (Lignierès), o èa corpi simili Vedremo come in tutte le infezioni d a ,rirus :fil- a quelli di N egri localizzati pure n ella sostanza trabili le conclusioni siano talvolta estrem amente nervosa (L entz, Senigallia, Maya, Babes, Starcontraddittorie; poiehè, in condizioni uguali, i ri- cowicz). sultati sovente sono diametralmente opposti, e Di natura filtrabile sarebbe p er molti autori il nel medesimo campo d el :fìltrabilismo è s_e nsibile virus dell'afta epizootica, mentre è lunghissima la la tendenza a dar forma concreta a i virus Ciò lista dei germi descritti; b asti accennare ai recenti risponde invero alla trama empirica della nostra reperti del citoryctes nel sangue (Siegel e N icolaus) intelligenza, che, nelle scienze sperimentali, si ri- ed a i corpuscoli del siero visibili al paraboloide • • volge con maggior lena più al mondo sensibile che (Betegh). al mondo no11menico dei fatti . In_questo senso . Non più concordanti sono le conclus_ioni intorno alc11ni filtrabilisti, attratti dalla t irannia dell'in- alla causa di alcune malattie i1m ane da virus filvisibile e tenendo in dispregio tutto ciò che è sen- trabili. sibile, appaiono come quei prigionieri della repubDi contro ai risultati positivi nel tracoma (Baiardi blica platonica che non vedevano se non l'ombra Bertarelli e Cecchetto, N icolle, Guenod e Blaisot), delle cose. stanno quelli negativi di Roemer ed H ass; tra i

DIVA.GA.ZIONI SCIENTIFICHE.

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SEZIONE BRATICA

. germi descritti so110 da considerare i clamidozoi nelle cellule congiuntivali (Halbstaedter e Pro· waczec), le quali però, all' infuori del tracoma, sono state rinvenute nelle più svariate forme di congiuntiviti (Heimann, Eietti, Lodato, Zur Xedden, Addario, ecc.), nelle uretriti (Lindner, Castellani), nella peste suina (Uhlenhut). La filtrabilità del virus della rabbia, affermata da Di Vestea, Remlinger, Bertarelli e \ volpino, Celli e De Blasi, ecc., sarebbe dovuta ai corpi descritti da Negri, che sarebbero èei clamidozoi nel senso di Prowaçzec; e Negri ammette pure la filtrabilità supponendo che i suoi parassiti d iano origine a spore mjnutissime :filtrabili. Per il vaiuolo e 1 il vacci1io il segreto della filtrabilità del vin1s (Siegel, Casagrandi, Negri, ecc.) sarebbe contenuto, second.o Prowaczec, Paschen, 7 \ olpino, Casagrandi, ecc., in corpuscoli minutissimj filtrabili, i quali non sarebbero forse che il costituente elementare del citoryctes d i Guarnieri. Sembra ancora prematuro, di fronte ai risultati positivi in rapporto alla :filtrabilità ottenuti dalle commissioni americana e francese, togliere qualsiasi importanza al bacillo itteroiè e. del Sanarelli nella febb1 e gialla. 1

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scono in un caso infettanti e nell'altro imm11nizzanti; dei filtrati di liquidi riescono infettanti mentre certe cellttle riescono immunizzanti. Non più concordanti sono le conclusioni per i reperti parassitari; poichè, mentre in certe infezioni non viene descritto alcun germe, in altre invece se ne descrivono tanti da giustificare la supposizione che essi nel meccanismo dell'infezione concorrano in via affatto secon·d aria od, al più, a titolo di mutualismo più o meno obbligatorio. Non si posseggono in verità argomenti che permettono di fare ammettere od escludere alcuna di codeste supposizioni. Dall'esame delle conclusioni più recenti appare un in d.irizzo verso conclusioni più concilianti: da una parte è spiccata la tendenza a ricercare i germi nel corpo cellulare (peste aviaria, cimurro dei cani, afta epizootica, ~racoma, rabbia, vaiuolo umano, vaccino); d'altro canto, e ciò sembra adattarsi a completar~ il concetto di filtrabilità, ogni giorno aumenta più il numero è.elle malattie, negli umori o nelle cellule delle quali si .rinvengono corpuscoli minutissimi (peste bovina, pleuro-polmo.. nite dei bovini, afta epizootica, vaiuolo ovino, epitelioma degli uccelJi, mollusco contagioso, vaiuolo limano, vaccino, ~ifo esantematico). Si è colpiti dalla somiglianza che hanno queste formazioni endo- e::l extra-cellulari: le prime, che possono rientrare nel gruppo ancora incerto dei clamidozoi di Prowaczec, appaiono nella loro parte fondamentale (la clamide essendo forse un pro.. dotto di reazione cellulare), affatto simili alle seconde formazioni cocciformi ai limiti della visibilità. Co:ìesti risultati rappresentano certamen~ r· t1n buon passo avanti nella conoscenza delle ca11se delle infezioni", poichè affrontano lo s1:11dio dell' hc bitat elettivo del virus; ma essi non gettano ancora alcuna luce sulla natura d i tali forme che hanno tra loro così grande ai1alogia morfologica.

Da virus filtrabili si farebbero d ipendere la febbre da pappataci, la febbre delle trincee, il dengue (Taussig, Franz e Doerr, Tedeschi e~ apolitani, Ashburn, Craig, Graham, ecc.), della poliomielite anteriore acuta (I~an:lesteiner, Popper, Roemer, Flexner e Lewis, Wiesner, Levaditi, ecc.). Accanto ai bacilli emofili (Pfeiffer, Paltauf, Pacchioni e Francioni, Hlava, ecc.) nel morbillo, esistono esperienze positive sulla filtrabilità (. l\.n. derson e Goldberger, ecc.); e, nella scarlattina, d i di fronte alle positive conclusioni sullo streptococco di Loeffler, stanno altri risultati positivi nel sen.so della filtrabfiità (Bernardt). Nel tifo esantematico, le esperienze positive di :Xicolle e di altri trovano di contro i flagellati di Calmette e Lewaschen, gli apiosomi di Gotschlich, . il bacillo bipolare di Rickets e Wilder, il leucocitozoo II . . di Nicolle, e di recente, in un proteo, per lo meno Ho lasciato finora da parte un gruppo d i malattie un mezzo di i :lentifi.cazione della malattia. che appassionano fortemente l'opinione scientifica, Ora, a parte l'influenza che nelle conclusioni può esercitare la equazione personale, i risultati, non poichè per la parentela dei fenomeni clinici e:ì anasempre concordanti nel senso della fìltrabilità, tomo-patologici, per la coincidenza dei reperti debbono forse dipend.ere dalle varie condizioni parassitari e forse ancora per certi criteri epidedelle esperienze; poichè è nota l'importanza che miologici si prestanò ad importanti considerazioni. Questo gruppo compren~e la peste e la settiesercitano sulla filtrabilità le varie can :lele, lo stato colloidale èelle materie, la via d'inocula- cemia emorragica dei suini, l'influenza equina e zione dei filtrati, e, sovratutto, l 'origi11e c~ elle 1'infi11enza uman a, sulla parentela C:: elle quali, materie da filtrare. Non tutti i materiali morbosi per il primo richiamai l' attenzione 11el settembre dell'uomo e de~l'animale in istato d'infezione sono clel 1918 (r) . Un gruppo d i affezioni che colpiscono i s11ini è virulenti o lo so110 in grado differente nei vari tempi dell'infezione. Sono stati.poi rilevati è.ei fatti . costitillto dalla cosidetta peste siti1ia ol liog-colera che sembrano paradossali: dei pro1otti morbosi, (r) « Il Policlinico », n. 39, 29 settembre 1918 ~ filtrati a traverso tipi differenti di candele, rie(5)


IL POLICLlNlCO

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e dalia settice1nia e1norragica dei sui1ii o Schwei- mente definito; dall'altra, che costituisce il nuovo nenseitche degli autori te :ìeschi. Date le grandi indirizzo, stanno quelli che sostengono che essa analogie cliniche che esistono tra l'una e l'altra sia dovuta ad un virus filtrabile. forma morbosa, sembra veram ente insufficiente, Le esperienze in quest'ultimo campo sono a parte il criterio della filtrabilità del virus, il cri- finora scarse ed i risultati contraddittori; poichè, terio differe11ziale stabilito sul fatto che la prima mentre alcuni sono d'accordo che i filtrati di è una vera e propria epizoozia, m entre la secon da san gue danno risultati negativi (Nicolle e Lebailly, è un'infezione sporadica enzootica. Micheli e Satta), Dujarric de la Rivière: sarebbe Entrambe le malattie presentano punti di con- riuscito a riprodurre su sè stesso una mite influe:ri'Z"a tatto n elle determinazioni pleuro- polmonari. La iniettandosi sotto cute eme. 4 d i filtrato di sangue divergenza clinica e:l anatomo-patologica comin- attraverso Chamberland L3; poichè ancora, mentre cerebbe quan -.lo si consi1erino le ulcerazioni difte- Selter_, N icolle e Lebailly, Zraeme, Gibson-Bow .. ,..._. riche intestinali, che costituirebbero la specificità mann e Connor sarebbero riusciti con :filtrati' di clinica dello fiog-cole1 a. S i è ritenuto che per que- secreto naso-faringeo o d i espettorato di influen.. st'ultima affezione l'agente sia il virus filtrabile zati, iniettati sotto m11cosa, sotto cute o instillàti (Schweinitz, Dorset, Bolton, Mac Bryde, Box- sulle mucose,, a riprodurre la m alattia nell'uomo e meyer, Hutyra, Ostertag, U hlenhut, Carrè, r~e­ nelle scimmie, che per altro si sono mostrate reclanche e \ f allèe, Ottol~nghi, Gardenghi, Thei- frattarie all'infezione se i filtrati venivano inocu1er, ecc.); ma esperienze negative si sono avute lati nelle ,-ene, di recente Moreschi, nelle identiche da Glasser, Basset, Damman, ~osco e Stazzi e condizioni di esperimento, usanè.o le ChamberlaD:tl da altri. · B ej F e le Berkefeld, avrebbe ottenuto risultati In opposizione alla ipotesi dei virus filtrabili completamente negativi sia con i filtrati d i siero di stanno i reperti dei bipola ri, bac. suisepticu& di sangue che con quelli d i espettorato d.i m alati Kruse e bac. suipestifer di Salmon e Smith. d'influenza. E per tanto, data la prece1ente diverPer Glasser -l'ingestione del suipestifer riproiu ce genza di conclusioni, il campo resta aperto alla nei sui11i alterazioni eguali a quelli ·della peste; discussione sulla filtrabilità del virus influenzale· ed il Loureus ere ::'!.ette di riscontrare nel corpo di ma appunto perciò sembra affrettata l'affermazione che i batteri, finora riscontrati, rappresentino semtale bacillo, speciali granulazioni che filtrano e plicemente, ej al più, t1n fenon1eno accessorio nel riproducono il bacillo nelle culture dei filtrati. quad ro della malattia. Gli stu :ìi sul bac. suisettico sono pure essi conlVIa nemmeno in questo se11so è intervenuto cludenti; poichè con le culture pure, virulente, si è ripro:iotta nei volatili una infezione simile, ancora l'accordo. Il bacillo di Pfei:ffer, p er la sua lunga v ita, pesa e, nel cavallo, per ripetute iniezioni end.ovenose ancora troppo nella storia dell'influenza e suscita si è provocata un'ep3.tite interstiziale. È ancora gran d.e il dibattito intorno alla natura le più -vi\re discussioni. Poichè, mentre in certe redell'agente clell'infiitenza del cavallo, le cui ana- gioni ed in alcuni periocìi epidemici esso è stato 1ogie cliniche ej anatomo-patologiche con 1 in- tanto raro da farne dubitare l'esistenza, altrove e . in altri tempi, fu riscontrato nell'8o % e perfino fluenza i1mana sono degne di attenzione. Già Lustig (1888), descriveva un germe ovoide n el lOo % dei casi accompagnati da catarro è.elle isolato d al st1cco pulmonare, dall'essu:ìato pleu· vie respiratorie; nè è mancato qualche reperto posirico, dal sangt1e, dall'urina è..ei cavalli influenzati; tivo del b acillo nelle emoculture (Orticoni, Barbier, Lecler, Netter, Blanton e Irons, Peter e Cook· più tardi L ignières (1897) èescriveva una pasteu rella che per molti riguardi si avvicina all ' ante- son, Bertarelli e Marchelli), ·nel liquido cefalo-racedente. chi dico, nell'urina (Dujarric de la Rivière). L'opinione che l'influenza equina sia sostenuta Forse, per la stia n atura saprofitica, esso è un da tale germe è oggi an cora condivisa da molti bacillo ubiquitario; lo si è rinvenuto difatti nelle patologi. lVIa vi è d i contro una schiera d i autori più svariate affezioni, senza potere essere altrimenti che sostengono che il virus filtrabile, ammesso identificabile con altro mezzo biologico all'infuori cla Basset t1el 191 r, sia il vero agente della ma- della sua emofilia culturale. Le sue analogie morlattia. Però, accanto ai risultati positivi di Bemel- fologiche e biologiche con i batteri influenza-si· mans, Finzi, esistono più numerosi risultati nega- mili (bacilli descritti dallo stesso Pfeiffer, Gross. . tivi d i Ostertag, Bot1rget, Wolffhiigel, Grobert, berger, Bruschettini, Delius e Kolle, nella cosidetta Friedberger, Arloing. pseudo-influenza; bacilli descritti da Eppendorf, l\Iolto appassiona oggi il problema è e1l'i1'ifiuenza Czaplewski ed Hensel, Luzzatto, Elmassian, ecc.; unza1ia. La d iscussione si svolge in due campi difbacilli descritti nelle congiuntiviti da Koch e fere11ti: da llt1a parte stanno gli autori che attriWeeks, Mueller, Zur Nedden, Jundell) fanno buisco110 la 111alattia ari un germe m orfologica- però pensare che questo gruppo del bacillo di 1

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SEZIONE PRATICA

Pfeiffer debba avere qualche importanza in patologia. · È interessante, nello studio di quest'ultimi germi -pseudo-influenzali, la constatazione di caratteri (facilità di sviluppo nei comuni terreni di coltura, analogia morfologica cogli avisettici) che stabi.. liscono come un tratto di unione con altri gruppi di germi ai quali, per molteplice consenso, si attri, buiscono alcun~ malattie della fa1niglia delle set .. ticemie emorragiche degli animali. Sorvolando sul valore dei pneumococchi, stafi. 1ococchi, streptococchi ecc., riscontrati da vari autori, e che non sembrano assurgere a primaria importanza etiologica, accenneremo appena al metatetrageno di Saccone ed allo streptococco pandemico di Segale. ~on abbiamo esperienza su questi ultimi germi che noi non siamo riusciti mai a riscontrare in numerose ,osservazioni; solo 1ma volta ci è riuscito di isolare dal sangue, allo stato di purezza, una forma di streptococco che aveva la speciale caratteristica d i presentare ad uno degli estremi della lunga catena, 'una clava lunga 4 µ e larga, nel suo punto più ampio, circa o.6 µ; talvolta si rinvenivano delle clave disposte radialmente come nell' ac~ • iinomices. ~essuna volta nelle numerose ricerche del ba·cillo di Pfeiffer nell'espettorato, nel sangue e nel pus di ascessi pleurali, io ed Ignaccolo, in vari pe~ rio:ii epidemici, siamo riusciti a trovare il bacillo di Pfeiffer usando parecchie varietà di sangue di ·volatili e di m'3.mmiferi. Con costanza quasi assoluta riscontrammo nel sangue e nelle forme gravi e nelle lievi della malattia, un bacillo bipolare con i caratteri descritti nei nn. 39 e 45 del Policlinico del 1918 . Tale germe, con frequenza decrescente, abbiamo anche riscontrato nell'aria dei colpi di tosse, nell'espettorato, nell'urina è.ei convalescenti. Per quanto è a nostra conoscenza esso nel sangue e nell'espettorato di casi d'influenza bene accertati, con o senza complicanze gravi pulmonari, è stato riscontrato da parecchi autori, che talvolta hanno dimenticato d i citare il nostro nome; qualcuno di essi sarebbe anche riuscito a stabilirne la specificità m.ediante prove agglutinanti col siero di convalescenti. Con tale germe noi riuscimmo a provocare batteriemia con elevazione febbrile e talvolta ipotermia nelle cavie, nei conigli e nei polli. Nelle successive osservazioni abbiamo potuto constatare che la forma {J del bacillo assume talvolta nelle colture dimensioni che rasentano i limiti della visibilità sotto forma di corpuscoli minutissimi, poco colorabili colle com11ni diluizioni di colori e col Giemsa. Non abbiamo alcuna esperienza, per mancanza di armamentario adatto e di animali superiori,

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sul comportamento di tale forma di fronte ai filtri ed in rapporto all'infezione sperimentale; ma è legittima la supposizione che essa possa eventualmente filtrare e che in essa, se il bacillo bipolare potrà essere ulteriormente confermato, possa consistere il segreto della filtrabilità di recente attribuito al virus influenzale. Non sappiamo quale rapporto possa avere la eventuale filtrabilità della forma f3 del nostro bacillo coi cocchi minutissimi filtrabili attraverso le Berkefeld N e V riscontrati di recente nel sangue da Bradford, Bashford e Wilson. Certamente non deve sfuggire la grande analogia che esiste clinicamente, anatomo- patologicamente ej epidemiologicamente tra la peste e la setticemia dei s11ini e l'influenza equina con l'in:flt1enza umana: è quasi identico il polimorfismo clinico, sono quasi dello stesso tipo, per sede o qualità, le determinazioni anatomo- patologiche, e sembra infine che, dal punto di vista della diffusione del contagio, i legami siano moito stretti. E perciò e per il comune reperto di un bacillo bipolare, noi, per i primi, nel settembre del 1918, richiamammo l'attenzione sui rapporti di parentela tra l'influenza i1mana e codeste setticemie emorragiche. In vista delle attuali contraddittorie risultanze sperimentali, non sembra ancor giunto il momento per poter far giustizia dei germi attualmente descritti nell'influenza ed i nuovi contributi potranno decidere quali dei microrganismi possano avere volta a volta ·importanza patogenetica. Perocchè considerazioni teleologiche sull' attuale pandemia e delle antecedenti, elevano nello spirito il dubbio che non tutti i casi di malattia • con il determinismo clinico ed anatomo-pa to~ogico influenzale, siano da ricondurre sotto la stessa rubrica patogenetica. L'attuale pandemia è servita forse a sgombrare la via di molte affermazioni che possono essere erronee: tutte quelle forme febbrili che, nei periodi interpandemici, venivano diagnosticate come influenza, meritano ancora tale appellativo? In ultima analisi l'influenza endemica deve essere considerata patogeneticamente come identica a quella pandemica? ·È da ritenere che i casi di influenza endemica possano essere il risultato della attività dei germi più vari, tra cui, forse, il bacillo di Pfeiffer, mentre all'influenza pandemica debba attribuirsi un significato più univoco, sia esso per essere dipendente dal virus filtrabile, per il quale occorre ancora una maggiore concordanza di studi pi1\ numerosi, od invece uno dei microrganismi finora descritti, per i quali, nel mondo scientifico, sono indetti i comÌzi elettorali. In verità non sembra fondata su fatti indiscutibili l'idea che la prima manifestazione epidemica italiana della primavera del 1918, che andò sotto

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IL POLICLINICO •

Certamente alcune lesioni anatomo-patologiche la denominazione di febbre da pappataci, dei tre giorni, influenza estiva) ecc., rappresenti la dell'influenza umana ricordano molto da vicino manifestazione specifica del virus filtrabile influen- le corrispondenti dell'influenza equina e la peste • zale; poichè tale affermazione presuppone l'ind.i- suina. scutibilità è.ell'altra credenza secon do la quale i III. virus filtrabili sono innocenti fattori di stati congestivi e di anergia e che la gravità d'una infeSi comprende di leggieri che l' agnostica teoria zione dipenda poi dalle infezioni batteriche con- dai v irus filtrabili non può essere che provvisocomitanti. Ciò sembra un voler costringere l'o- ria; l~ sua riduzione a termini più limitati (non· biettività dei fatti ad adattarsi alla tirannia èelle essen do ancora possibile, non ostante la buona tesi; poichè l'iè.entità tra la prima e la secon da ma- volontà degli intransigenti, sgomberare il terreno nifestazione epi :lemica non troverebbe conforto di tutti i batteri, soltanto perchè essi non mostrano . se non ~ulla pretesa immunità che i colpiti èel primo inclit1azione a filtrare attraverso le terre porose), periodo avrebbero presentato d i fronte alla seconda presuppone un progresso nelle .conoscenze st1ll hagrave ripresa epiè.emica . . Ciò non potrebbe esserè bitat elettivo dei germi nell'organismo infetto, stabilito che da una statistica condotta con estrema . un approfondimento è.ella conoscenza di altri sincerità e su larghe basi; personalme11te a .n oi eventuali mezzi .di conservazione e di moltiplicaconsta che molti~ militari e civili) che soffersero zione e forse ancora nuove transazioni con alcune in primavera l'innocente febbre da .pappataci fuiG.ee dominanti in microbiologia. ' Non ostante per alcune proprietà i vi.r us filtra. rono, alla distanza di uno a tre mesi, colpiti dalla forma inizia~asi nell 'estate, talvolta con esito - bili abbiano l'aspetto di fermenti o di tossine mortale. Tale constatazione potrebbe dar ragione endo od extra-• cellulari, la singolare loro trasmissi.. a coloro i quali ritengono ancora che, nell'ìnfiuenza .bilità seriale fa supporre in essi un'·a ttività da vipiù che una vera e duratura immunità, un primo venti organizzati. Ma i tentativi, intesi a dar loro attacco istituisca . quasi uno stato anafilattico; m a forma concreta, hanno dato :finora risultati poco ciò urterebbe contro le fondamen tali leggi èell'im- concludenti, anche in v ista di èeterminare l~ namunità che temporaneamente od in modo dur aturo tura protozoaria o vegetale in rapporto al comporsi acquista in t utte le infezioni. Anche in questo tamento di essi d i fronte alla saponina ed ai sali senso, se .si riguarda al fatto che la maggior parte biliari. È sensibile però, una certa tenèenza verso delle malattie da viru s filtrabili sembra associarsi il protozoismo; cioè è consacrato dalla creazione ad un'imm11nità permane11te, la questione èella del nuovo gruppo èei clamidozoi e dal.l a arbitra.. filtrabilità èel v irus. influenzale perderebbe al- ria denominazione d i afanozoi data è'. i recente ai quanto del suo valore. virus filtrabili: Così oggi per gli estremisti èel. filtraJeismo i Avuto riguardo alla contagiosità .differente, alla gravezza d. elle d eterminazioni cliniche, sorge perbatteri non sono se non un'insignificante trou. ciò il. dubbio che l'influenza enè.emica, che ricorre vaille di laboratorio, m entre per i moè.erati essi . talvolta sotto l'aspetto d i epidemie circoscritte, concorrono almeno in simbiosi per compietare le debba essere etiologicamente d iversa dall'influenza sindromi. Ciò è emerso dal dibattito s1tlla peste pandemica. Non conosciamo ancora troppo bene suinà, sull'influenza equina e da quello tuttavia l 'anatomia patologica dell'attuale p~ndemia, anfervente sull'influenza umana; nelle quali, se in che perchè nella supposizione che i reperti non vero i filtrati h anno dimostrato virulenza specifica, pote.vano differire molto da ciò che ordinariamente anche i batteri è da ammettere sieno capaci di si è riscontrato durante gli intervalli interpan de- provocare tutta o parte delle malattie. Le divergenze dimostrano che l'intransigenza mici, non venne attratta sufficientemente l'attehzione dei ricercatori; nè pertanto possono appas- dei filtrabilisti vuol essere temperata, poichè vi è sionare verso un certo indirizzo, certe analogie ancora da stabilire un accordo tra gli uni e gli nelle lesioni bronco- polmonari con la peste umana altri fatti; certamente è ancora da comprovare riscontrate da buon numero di studiosi. l'asserzione dogmatica che ai virus filtrabili sia da Da nostre constatazioni personali risulta che se attribuire soltanto la paraèossa'le e benigna conle localizzazioni respiratorie macroscopicamente dizione dell'anergia, trama fondamentale èell'infesi differenziano poco da quelle orJ inariamente zione; poichè essa, da sola, senza il mutualismo attribuite all'influenza, se ne scostano alquanto batterico, non è l'infezione. perchè le pleure . in genere, all' infuori dei casi embra difficile oggi conciliare le divergenze; d 'empiema, non contengono quasi mai essudato; poichè d i fronte alla sostanza èell'ipotesi èel file poi perchè non manca quasi inai lo enfisema sia trabilismo, ci troviamo nella stessa attitudine che nei margini polmonari quanto, massimamente, in abbiamo an cora in rapporto ai postul ati èella interi lobi polmo11ari. k antiana ragion pratica. 1

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XXVI, FASC. 3.1]

SEZIONE ·PRATICA

I batteri o sono ·un epifenomeno eti9logico o sono invece il fondamento' dell'infezione: e, per tanto, il virus invisibile che filtra è qu.alche cosa che mobilizza la latente patogeneità dei germi ospiti, od invece nella vita di alcuni microrganismi patogeni rappresenta un loro stadio :filtrabile al quale è affidato il diffondersi del contagio? La prima ipotesi sarebbe legata ad una seria rivoluzione nel campo delle nostre idee fondamen.. tali in parassitologia, poichè ci indurrebbe ad ammettere in noi il deposito di tutte le infezioni; la seconda ipotesi, che avrebbe provvisoriamente il merito di conciliare i fatti, sarebbe in verità meno complessa dell'altra che attualmente sdoppia il meccanismo dell'infezione. Ma se dal punto di vista teleologico le ipotesi giovano ad appagare la mente, esse spesso fuorviano la nostra attività dai veramente pratici motivi sociali, ed oggi, come sempre, interessa la diagnosi dell'infezione per i suoi riflessi sulla profilassi e sulla terapia. E, pertanto, in attesa di conclusioni meno contraddittorie, bisogna almeno che ai germi che occorrono con particolare frequenza nelle infezioni, come scopobi (<J"oné1:v = rivelare) dell'in'feZione, sia data una maggiore importanza. Cotroi:ie, aprile 19I9.

LB malattiB dBI cuorB BdBi vasi Periodico 1nenslle

Fondato dal prof. FILIBER,TO

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della. lt. Università di Genova.

Sommario del N. 7 - Anno III (1° luglio 1919). LAVORI ORIGINALI. - L'azione dello estratto di amigdale sulla funzione del cuore e dei polmoni (Pro/. D ott. C. B. Farmachidis). Brevi ricordi di semeiotica e clinica cardiaca (Dott. Aristodemo Sbrocchi). Il valore delle extra ·sistole cardiache (Dott. Pietro De T ommasi) . RASSEGNE E RIVISTE. - Insufficienza della tricuspide primitiva di origine indeterminata (Ch. Lambry). - Dell'auglera pectaris (Herrich et Na:um). Paralisi del nervo ricorrente laringeo accompagnato da una stenosi (Browa et Hempstead). Nuovo procedimento grafico di determinazione della tensio ne arteriosa, metodo pletismo-oscillografico (/.A. Bafri). -Sfigmografo a contro pressione (G uilleminot). - A proposito di alcuni casi di adrtite (O. Cantelli). - La sifilide e le malattie de' cuore (Gaucher). - L'esame dinamico del cuore all'inizio dell'arteriosclerosi (P. Schrumps). - La pressione del polso indice delle forze di riserva del sistema cardio-va.5colare nel campo chirur· gico (B. Z. Caslsman). - Il riflesso oculo-cardiaco nei sifilitici (Jean Féli~). - Il riflesso oculo-cardiaco (Henry Fredericq). Bradicardia e riflesso oculo-.cardiaco nei traumatismi dei globi oculari del craID:o e del cervello ('!'/ongeot e Duverger). rERAPIA PRATICA. - La cura delle irisufficienze cardiache (Pfo/. F. Mafian•). - Conferenze di cardiologia.

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I nostri signOYi associati che desiderano Yicevere al p-redetto prezzo di favOYe questa inte,essantissima Rivista, debbono ini:Jia1'e relativo vaglia di1'ettamente al prof. ENRICO MORELLI - Via Sistina, t4 - Roma. NB. Al ricevimento dell'importo d'abbonamento verranno

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()SSERVAZIONI CLINICHE. 0SPEDAI.;g MILI'tARE DI RIS1*VA DI VERCE~I.

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Due msl di aneurisma dell'arro inferiore per il dott. PntRO PERAZZI, chirurgo capo r~parto. Nel corso di quest'anno ho operato, con esito fa ... vorevole sotto ogni rapporto, due casi di aneuti• sma che hanno presentato un certo interesse. n pri· mo ·arter0-venoso è interessante per la causa· da cui fu originato; l'altro, arterioso è interessante perchè fu ·Curato colla sutura laterale del vaso ed asportazione della sacca. Riferisco le storie cliniche: l). G ... R ... , cap. fanteria, classe 1895. Ferito a Col Caprile il 2 febbraio 1918 è portato all'ospedaletto da campo, ove prestavo servizio, in condi.zioni generali estremamente gravi, avendo riportata, per ferita da scheggia di granata, fratturf;t comminuta del femore al terzo inferiore con vasta demolizione delle parti molli. Operato una prim~ volta di artrotomia per empiema del ginocchio, le condizioni sia locali che generali peggiorano sempre tantochè il 20 febbraio procedo alla amputazione dell'arto al 3° medio della coscia (un'infermiere applica il laccio elastico al terzo superiore) con meto :io circolare. Il 20 marzo l'ammalato è in buone condizioni generali, il moncone va guarendo, ma è comparsa una tumefazione grossa quanto un pugno al terzo superiore della coscia lungo il decorso della femorale. Segni classici dell'aneurisma arter0-venoso con trillo e soffi.o che si propaga molto lontano. Fasciatura compressiva. Il 29 aprile, in rachianestesia stovainica, incido lungo il decorso della femorale, isolo mi buon tratto dei vasi a monte ed a valle dell'aneurisma, vi passo un filo in_seta di sicurezza, lego varie collaterali che incontro nell'isolamento della sacca aneu':' rismatica che in queste manovre si rompe. Stringo i fili di sicurezza e pinzo un grosso tronco venoso che porta ancora sangue (la femorale profonda). Ottenuta una · buona emostasi completo lo scollamento e l'asportazione della sacca che si ~ppro­ fon i.a molto fra le par~i molli, e colle quali ha contratte niolte aderenze. Si sostituiscono lacci alle • pmze. . . Sutura delle parti molli. Adesione per prima. L'Esame del pezzo asportato mostra una larga . comunicazione arter0-venosa con sacca intermediaria che si approfonda verso il fe1;llorè, la ··comunicazione fra i due vasi avviene per un foro largo circa tre centimetri e mezzo, la sacca ha le dimensioni di un grosso pugno di uomo adulto con pareti piuttosto sottili. Noto che l'estirpazione, solo trattamento possibile in questo caso, fu molto economica, la legatura dei vasi si praticò a due c.e ntimetri della saccain tutto si sono asportati dai quattro ai cinque centimetri di vaso. L'aneurisma · fu conseguente a lesioni dei vasi femorali prodotta dal laccio elastico troppo str~t­ tamente applicato, e con troppa energia stretto dall'infermiere. F ··~ 2). C... A ... , soldato fanteria, classe 1897. Il 3 ottobre 1918 si è ferito accidentalmente a Longarone con la punta della baionetta al cavo (9)

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l-OtICLINtCO

popliteo sinistro. La ferita decorre regolarmente ed il 24 ottobre è trasferito con treno sanitario all'Ospedale di Riserva in Vercelli. Mentre non risulta essere stato in precede.n za rilevato alcun segno che facesse sospettare l'esistenza di un aneurisma, alla medicattlra trovo il terzo inferiore èella coscia ed il cavo popliteo sinistro tumefatti, e duri alla palpazione; ivi apprezzo una netta pulsazione diffusa al poplite ove esiste una ferita a fondo cieco secernente un liquido siero-ematico piuttosto abbondante. Immobilizzazione de]l' arto. · . Il 7 dicembre 1918, la ferita è da tempo completamente guarita. L'aneurisma è venuto sempre più mettendosi in evidenza è grosso quanto una piccola arancia situato alla metà inferiore del cavo popliteo, ha superficie liscia, regolare, e consis tenza abbastanza resistente, è animato da movimenti di pulsazione sincroni colle pulsazioni della radiale. Alla ascoltazione soffio poco rude sincrono alla sistole arteriosa. Il polso alla pedidia è in ritard o e molto più debole rispetto a quello dell'arto sano. L'ammalato si lagna d i senso di dolore al1' arto e di impotenza funzionale che vanno al1mentando, l'arto è edematoso.. . Esame della pressione arteriosa. - Arto destro P. M. 135 p. m. loo; arto sinistro P. M. lOO p. m . 40. Operazione. - Anestesia rachidea. Incisione sulla linea mediana, scoprendo ed isolando l'ultima porzione della femorale ed i vasi· poplitei. La metà inferiore del _cavo popliteo è occupato da una bozza grossa quanto un uovo di tacchino a pareti ben organizzate e resistenti. Libero il nervo sciatico popliteo interno che è· incluso nel connettivo di neoformazione, pongo due fili di sicurezza sulla arteria a monte ed a valle è.ella sacca che riesco ad isolare completamente. La sacca aneurismatica è unita all'arteria per mezzo d i un corto pi~ciuolo del diametro di circa un centimetro, pongo un laccio su di esso e lo stringo. Apro la sacca e constato che non vi sono altri vasi che si a prono in essa, la asporto. Con seta molto fina e bollita mezz'ora in vaselina, e:i aghi sottilissimi cilindrici procedo alla sutura del vaso ponendo i punti a non oltre due millimetri l'uno dall'altro ed in duplice strato. Il picciuolo dell'aneurisma legato è affondato. S~tura delle parti molli, adesione per prima intenzione. , Dopo otto giorni tolgo i punti di sutura, dopo dodici. giorni l'ammalato si alza, non si lagna di dolori all'arto, è scomparso l'edema. La~pressione arteriosa è all'arto sinistro P. M. 120 p. m. 90; all'arto destro P. M. 140 p. m. lOO. Dopo un mese il ferito non si lagna più di alcun disturbo, ed ha riacquistato com.Pletamente l'uso dell'arto. Si può dire che la guarigione funzionale ed anatomica è completa. •

Dal punto cli vista eziologico la lesione vasale fu nel primo caso dovuta alla contusione e allo stiramento eccessivo e repentino esercitato sui vasi in seguito alla applicazione di un laccio elastico alla coscia a scopo emostatico, nel secondo caso a ferita di una arma da taglio e punta. I~' aneurisma artero-venoso della femorale venne trattato colla legatura dei vasi ed asportazione della sacca, l 'aneurisma arterioso della poplitea colla st1tura laterale del vaso. (10)

·[ANNO XXV!, FAsc: 31]

Il risultato fu in ambedue i casi buono, gli ammalati guarirono senza complicazioni. Non mi sembra cosa inutile spendere· alcune parole nel cercare di illustrare il .meccanismo con cui si ven11e formando l'aneurisma, specie nel primo dei casi che ho riferito, in cui venne esercitata una forte compressione ed un violento stiramento dei vasi sottoposti al punto di applieazione di un laccio elastico. Se si producono ad arte compressioni più o meno forti, sia sopra un vaso scoperto, per mezzo di una pinza, sia stringendo molto fortemente un laccio attorno ad un segmento di arto nel punto ove i vasi sono superficiali, in animali, come ho fatto in alcuni a scopo sperimentale., si osservano nel vaso lesioni di vario grado . Quando la pressione esercitata era stata debole, notai solamente lesioni della tunica interna non rilevabili che alla apertura d·e l vaso, che apparivano sotto foona di scalfi.ture come, prodotte dalla punta di un ago strofinata sulla faccia interna dell'arteria. Ad una pressione più energica corrispon·1 evano lesioni più gravi delle pareti vasali. Le ferite dell'intima si affondavano abbastanza profon1amente nella tunica media, ove i fascicoli muscolari e:l ela~tici erano quà e là rotti. Infine in alcuni casi in cui avevo stretto con violenza il laccio trovai circolarmente rotte le tuniche media el intema che erano retratte in maniera che la parete vasale era solamente formata, nel tratto leso, dalla avventizia che sotto la pressione esercitata dal sangue circolante si dilatava considerevolmente formando una bozza; in due animali in cui avevo lasciato un po' a lungo il laccio fortemente stretto osservai rina vera necrosi del vaso nel punto ove era stato compresso. Ora se le fini striature dell'intima, che hanno caratterizzato le contusioni di primo grq.do guariscono rapidamente, le contusioni di secondo e specialmente di terzo grado sono accompagnate da gravi complicazioni quali formazioni di trombi obliteranti in parte o completamente il lume vasale, o stravasi sanguigni. Il sangue stravasato infiltrandosi al disotto dei tessuti vicini viene formando un' ematoma, tale ematoma, dapprima diffuso, per reazione dei tessuti circostanti si vien·e incistando. L'emorragia nel primo caso riferito si è prodotta verosimilmente per caduta di un'escara dell'arteria e della vena, i due ori:fici vascolar-i della arteria e della vena non si corrispondevano e~attamente a caùsa della diversa re· trattilità èiella loro tunica, e il sangue arterioso stravasato ha trovato solo in secondo tempoun naturale scarico nella vena. Agli orli delle ferite dei vasi ne è seguita verosimilmente una proliferazione endoteliale che ha tapezzato rapidamente tbordi della fistola; la vena sovradistesa dal sangue arterioso che riceveva, si è dilatata e si è ispessita ass11me~do una forma irregolare a guisa di sacca. . ~


[IANNO XXVI, FAS~. 31]

SEZIONI PRATICA

Ho cercato di ricostrurre il più esattamente pos· sibile le varie fasi attraverso le quali venne forman 'iosi l'aneurisma artero-venoso di .cui ho riferfta la storia clinica per mettere sempre più in evidenza i danni enormi che può produrre un laccio elastico applicato empiricamente. Non in~ tendo parlare della oramai molte volte trattata -questione intorno all' uso del laccio elastico pei numerosj inconvenienti che può produrre in seguito alla soppressione di tutta la circolazione · arteriosa e venosa; alla brusca interruzione, per compressione dei nervi, di tutte le incitazioni trofi.che, creando cosi un'ambiente eminentemente favorevole al rapido attecchimento e sviluppo dei microrganismi anaerobii importati dal proiettile; ma piuttosto mi preme di porre in evidenza le alterazioni prodotte sulle pareti vasali µi seguito ad una compressione esagerata o ad uno stiramento troppo repentino, alterazioni già da me descritte e .che se a tutta prima non danno subito segni manifesti, sono causa di gravi complicanze tardive. Conviene ridurre il più possibile l'azione brutale della costrizione, una volta ottenuto di arrestare il circolo, il risultato è raggiunto e senza strozzare l'arto; quindi il laccio va applicato attorno all'arto con l'interposizione sul tragitto del pacchetto vascolare più importante di un cuscinetto, una fascia arrotolata può per la sua forma e la sua consistenza essere impiegata con vantaggio, il laccio va stretto progressivamente e non a fondo, è sufficiente che. la circolazione venga arrestata. Il laccio a forma di robusto tubo di gomma sarebbe da proscrivere completamente anche a scopo emostatico negli interventi demolitivi, ed essere so. stituito dalla fascia d i Esmarch che esercita una compressione progressiva sopra una larga zona, e non sottopone a stiramenti eccessivamente violenti i vasi sottoposti e q,1jndi meno facilmente pro1uce lesioni delle varie tuniche dei vasi san• •• gu1gn1. In maniera più semplice in seguito alla ferita d'arma bianca della arteria poplitea se è formato l'aneurisma arterioso; il sangue spinto ad ogni sistole attraverso la piccola breccia vasale ha infiltra ti gli interstiiii muscolari vicini fino a quando la tensione del sangue stravasato divenne eguale alla tensione arteriosa, si è venuto così formando un'ematoma diffuso, poichè il sangue non potè giungere fino alla ferita cutanea per la mancanza di parallelismo fra le ferite dei varii strati. A poco a poco, a contatto coi tessuti l~trofi., il sangue si è coagulato alla periferia dello stravaso, l'irritazione dei coaguli sui tessuti produsse una infiltrazione leucocitaria locale, e la formazione Q.i • una specie di teca periematica che in seguito si è organizzata e si è trasformata in una membrana connettivale, mentre dai bordi della ferita arteriosa una neoformazione di ·endotelip venne a tap-

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pezzare la parete della cavità neoformata che era in diretta comunicazione coll'arteria colla quale pulsava in perfetto sinèronismo. In ambedue i casi riferiti" l'aneurisma ebbe una evoluzione regolarmente progressiva, le t~rbe circolatorie e nervose vennero sempre -più accentuandosi, specie nel secondo caso, in essi per la tema di complicazioni, quale la rottura spontanea della sacca, sono intervenuto piuttosto precocemente. La regressione e la guarigione spontanea dello aneurisma è un'esito eccezionale e del quale non è bene fiiarsi troppo. Infatti tutti i metodi d i cura coi quali una volta si cercava di favorire un rallentamento della circolazione ed il deposito di coaguli fibrinosi sulle pareti interne della sacca, sono oramai abbandonati; la compressione prolungata indiretta stilla arteria al disopra della sacca aneurismatica pttò esporre al pericolo di embolie e dl gangrena, la legatura del vaso~ monte del tumore per rallentare la corrente sanguigna nella sacca e favorire la formazione di coaguli, è dannosa per la vita dell'arto; possono essere comprese nelle legature collaterali che avrebbero potuto essere risparmiate qualora si fosse proceduto alla estirpazione del solo sacco. Nel primo dei casi ho estirpato completamente la sacca aneurismatica e legati i vasi, nell'isolare i quali ho incontrata una considerevole difficoltà per le intime aderenze che riunivano l'arteria e la vena coi tessuti vicini, ho scartata a priori la semplice quadruplice legatura, operazione molto più semplice, poichè molte volte è non solo inefficace ma dannosa; è inefficacé quando collaterali arteriose e venose si a prono nel sacco o nel segmento vasale compreso nella legatura; se tali collaterali continuano ad apportare sangue, i disturbi pei quali si era intervenuto persisterebbero; dannosa, perchè vene collaterali a grosso calibro uscenti dal sacco avrebbero potuto portar via tutto il sangue arterioso con grave danno della irriga. . zione periferica, e minaccia di gangrena. Oppel ha riferito un caso molto istruttivo; nell'operare un' aneurisma artero-venoso dell'ascellare, praticò la legatura della arteria a monte della sacca; la pressione arteriosa nell'arto scese da 40 a o, dopo due ore praticò la legatura della vena a valle della sacca senza ottenere alcun miglioramento deila pressione, trovò poi, nel ricercare, un' altro gro~so tronco venoso partente dall'aneurisma, in segttlto a legatura del quale la pressione risalì. In primo tempo ho aperta ampiamente la regione dell'aneurisma mettendo bene allo scoperto i varii vasi sanguigni che ho allacciati il pit\ presso possibile all'aneurisma, che scollato dalle numerose e resistenti aderenze contratte coi tessuti vicini ho completamente asportato. Prima di suturaJ;e ho c11rato di ottenere una perfetta emostasi. Nell'i~.. tervento ·ho seguito il principio di aggredire lo (11)


IL POLICLINICO

aneurisma con incisione molto ampia lungo il de· corso dei vasi; isolato il fascio vascolare, quadruplice legatura dei vasi principali, legatura di collaterali, infine, resezione del segmento vascolare intermediario. Nell'aneurisma arterioso, dopo aver fatta una ampia e precisa dissezione della sacca aneurismatìca, invece di praticare una doppia legatura, ho potuto asportare la sacca ed eseguire la sutura laterale del vaso. La sutura vascolare sarebbe certamente, in teoria, l'operazione ideale; lascia intatto il lume vasalè. Due condizioni sono però indispensabili per la guarigione di una sutura arteriosa, assenza di lesioni estese, della intima e la evoluzione aset~ tica della sutura. Operare in un' amoiente ·settico sopra un vaso con intima estesamente lesa, sarebbe il votare là sutura · all'insuccesso, poichè nel più favorevole dei casi si trombizzerebbe il vaso, ed andrebbe cosi non solo perduto ogni beneficio della sutiua, ma il trombo potrebbe essere origfue di embolie e di gangrene parziali. Della massima importanza fu l'avere praticata una buona preparazione del vaso da suturare e di servirsi di materiale adatto, aghi molto fini e curvi a sezione rotonda e non taglienti, filo di seta :fi- · nissimo e bollito circa mezz·' ora in vaselina. Colla mano destra ho iniziato la sutura verso l'angolo superior~ della perdita di sostanza del vaso, mentre, coll'indice sinistro applicato contro il vaso, mettevo il più possibile in evidenza la Jesione da suturare; i punti furono posti molto vicini, a non più di due millimetri l'u.tio dall'altro :fino a giungere ali' an. golo opposto clella ferita. Ultimata la sutura ho controllato, sopprimendo l'emostasi preventiva, se la sutura era a tenuta perfetta. Il risultato ottenuto in questo caso di sutura laterale della poplitea fu buono sotto ogni rapporto, l'atto operativo di svolse rapido e senza complicazioni, non ne seguiro~o alterazioni nella circolazione arteriosa; l'arteria appena soppressa l'emostasi preventiva cominciò a pulsare regolarmente, le arterie tibiali anteriore e posteriore, esaminate il giorno dopo l'intervento e regolarmente ogni tre o quattro giorni fino all'i1scita del ferito dall'ospedale, hanno mostrato le pulsazioni normalin ella loro ampiezza e regolarità, soli segni rilevabili, lieve senso di formicolio al piede per due giorni e temperatura dell'arto un poco più elevata di quella dell'arto opposto. Non ritenendo sufficiente, permettere un giudizio spassionato, il sapere che nè la gangrena nè la trombosi del vaso si erano prodotte, ho registrato il comportamento della pressione arteriosa con apparecchio Riva-Rocci prima e dopo l'atto operativo, e mentre prima a destra era P. M. 135 p. ni. 100 ed a sinistra P. M. 100 p. m. 40, dopo otto giorni dall'atto operativo trovai a destra·P. M. 140 (12)

[ANNO XXVI, FAsc. 31]

p. ·m. roo ed a sinistrp. P. M.

120

p. m.

90, la pres-

sione· mjnima qllindi, la più importante, era salita al normale. Dopo circa quindici giorni il ferito aveva riacquistato completamente l'uso dell'arto in maniera che la guarigione sia anatomica che funzionale poteva considerarsi completa. Un risultato cosi brillante proverebbe la su. periorità della sutura alla duplice legatµra della · arteria nella cura degli aneurismi. Non conviene però dimenticare che _la sutura di un vaso esige circostanze estremamente favorevoli, occorre che la lesione sia relativamente semplice e che la ferita decorra asetticamente. Io interveneJ:\dO quando la ferita era da quindici giorni completamente cicatrizzata e con tutte le norme asettiche ho evitato, ottenendo la guarigione per prima intenzione della ferita operatoria, complicazioni, che avrebbero compromesso l'esito dell'atto operativo, quali la trombosi, che avrebbe portato seco f~cil­ mente forma~ione di emboli, ed il pericolo di emorragie secon,d arie; cosicchè per ottenere u.n beneficio ft1nzionale si sarebbe messa in pericolo la vita del paziente._L'atto operativo mi fu facilitato molto dalla piccolezza della ferita dell'arteria, mentre che se si fosse trattato di una larga ferita attraver. . sante il vaso, o distruggente buona parte della parete, il risultato sarebbe stato ben aleatorio poichè sarei stato obbligato a praticare una resezione con sutura circolare del vaso. La sutura vasale va qllindi proscritta nei casi in cui l'evoluzione asettica della ferita operatoria non sia pres1lmibile; quantunque sia molto difficile stabilire a priori il metodo da seguire nell'operare lesioni vasali, la sutura va in generale riservata alle artetie in cui la legatura sia notoriamente dannosa, poichè la gangrena non è il solo danno a cui può esporre la legatura di un grosso vaso arterioso; non va confusa la guarigione anatomica colla guarigione funzionale. Dopo la legatura di grossi tronchi arteriosi seguono spesso e::lemi, atrofie muscolari, impotenza funzionale a volte considerevole, in seguito ad allacciatura della femorale ed ancor più della poplitea spesso edema, dolori, claudicazione intermittente appaiono a testimoniare la insufficienza della circolazione distale. i. a legatura della arteria poplitea fu sempre ritenuta come grave, e la gravità sua è sempre maggiore quanto più viene effettuata nella porzione in vicinanza del tronco tibioinferiore del vaso • peroneo e ciò perchè: r) esistono delle vie collaterali poco nllmerose; 2) le vie esistenti sono poco ad atte a supplire il tronco principale; e ciò per la legge generale di anatomia che gli organi e tessuti sono vascolarizzati in ragione della intensità del loro funzionamento; i muscoli ricevono grossi tronchi vasali, i tendini e le aponeurosi non ne rice-


UANNO XXVI,.· FASC. 31.]

SEZIONE PRATICA

vono che _poc}li, le arterie sono inoltre capaci di una fut;tzio.n alità maggiore o minore in ragionedelle variazioni di vol11me che presentano i muscoli in l~voro Q-9. in riposo; alla coscia, ove le arteried ebbono nutrire possenti gruppi musçolari, vi sono numerose e grosse diramazioni; al ginocchio invece qov~ non vi sono che tendini, e capsule fibr9se, i vasi sono molto scarsi~ di piccolo calibro, cosicchè venemi o improvvisamente a mancare il tronco popliteo le coUaterali, poco preparate ad una circolazione collaterale intensa, sono sove11te inferiori al · loro compito. Collaterali della poplitea, quantunque poco ntJmerose, ne esistono, sono la ricorrente tibiale anteriore e la grande anastomotica, che si anastomizzano fra loro e colle articolari, superiore, media, inferiore, questi vasi originano in un territorio piuttosto ristretto presso la estremità inferiore della poplitea. Quindi in seguito a. legatura della arteria poplitea non ne seguirà sempre una gangrena, ma, per la poca preparazione delle vie collaterali a supplire il tronco principale, una circolazione deficente che può mantenere la vita nella gamba e nel piede, ma non permettere a questi organi di funzionarè regolarmente; se. poi a questa povertà di circolazione collaterale si aggiunge la compressione di un eventuale ematoma che ostacoli il circolo attraverso alle collaterali e la contusione sui tronchi nervosi, che diminuisca la vitalità dei tessuti, non potrà mera'\Tigliare che la gangrena possa essere abbastanza frequente . Sencert sopr:=i undici casi di legatura della poplitea ha osservato tre volte gangrena par~ ziale dell'arto Soubbotit~h sopra sette legature, due gangr:e.ne per contro ~)réd et, Le Moniet, ecc., nei casi da essi osservati, non ebb~ro mai gangrena. Da un'esame, anche un po' sommario, dei casi descritti dai varii autori, la legatura della arteria poplitea, senza meritare la deplorevole reputazione che ha goduto per l'addietro, conserva una certa gravità; esponendo alla gangrena in circa un quarto dei casi, ed in quasi tutti, ad un difettoso funzionamento dell'arto per la imperfetta circolazione.· Questi fatti non vanno trascurati nel giudicare delle indicazioni rispettive della legatura o della sutura del vaso leso. Un ntlmero piuttosto ristretto di suture vasali con risultato buono possiamo per ora registrare, certamente pel fatto che molto raramente ci si trova di fronte a condizioni favorevoli: gravità ed estensione maggiore o minore della lesione anatomica, pericolo di infezione. Di una sutura della poplitea seguìta da perfetta guarigione hanno riferito Alary, Mauclaire; Sen~ert, ha operato con successo un' aneurisma artero-venoso della femorale al triangolo di Scarpa colla sutura late . . rale del vaso arterioso. In due casi di aneurisma artero-venoso della poplitea, Soubb9titch ha, nel

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primo, operata la sutura laterale dell'arteria e la legatura della vena con successo; nel· secondo, la sutura laterale di ambedue i vasi, cui seguì la morte per embolia. Hotz operò con successo in due aneurismi artero-venosi una larga resezione dei vasi seguìta da trapianto di un segmento venoso nella breccia arteriosa. I fatti sono. ancora poco numerosi per potere emettere un giudizio sicuro su tale · questione, ma la prospettiva di estend~re sempre più la intraprendenza della chirurgia sui vasi è certamente seiucente, specie nella cura di aneurismi di data relativamente antica in cui non esiste. più un serio pericolo di infezione, pericolo il più preoccupante nella sutura vasale. · Marzo 1919.

SUNTI E RASSEGNE. CHIRURGIA. •

Amputazione del seno per cancro con l'anes~ia regionale. (G. LABAT. Le Presse Médicale, 9 gennaio 1919) .

In casi di oancro della mammella, ~'operazione deve ~omprendere la ablazione in blocco del seno, d·el tumore, dei gangli e del tessuto cellu- _ lare intermediario fra i gangli ascellari e il tu1nore. Raramente è indicata a'estesa operazione di I-Lalsbed. Sapendosi che le r ecidive accadono nella pelle o nel tessuto ascellare, basta· disseccare completam·e nte tutto i!l tessuto asce-Ilare fin sott:o la .clavicdla se11za ·rompere ness11na catena linfiatiea, lasciando in posto i pettorali: L'anestesia locale può beniiSsimo a pplic.arsi all 'ampt1tazione del seno .per caincro . Ess·a si compo11e di qua:ttro tempi. 1. I1rlìltrazione dei « bottoni dermici ». 2 . Bloccaggio del pl·e sso brachiale. 3. Bloccaggio dei nerv1 inhercostali. 4. Infiltrazione sottocutanea di un ,rasto campo operatori-0. Una mezz'om priilllia di cominciare 1'anestJesia si fa all 'a1111m1a lata ttn 'iniezione ipodermica di scopolam~no-morfina o di sidero1. Si: tiene· pronto l'anestesiieo di Novocaina-Surrenina in soluzione di 1i200, 1/100 e 1/ 50. · Primo tempo : Forn1azione dei « bottorii dermici ». - Con un ago finissimo, servendosi. della soluzio11e all '1/200, si fanno otto « bottoni demnici » : a) in corrispondenza dell 'artkolazione acromio- clavicolare; b) in corrisponde11za dell'articol.azione st,erno-clavi<:olare. (13)


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[ANNO XX\71, FASC. 31]

IL POLICLINICO •

c) alla base dell'appendice xifoide; d) a liv-ello della 1oa. cartilagi11e costale (limite infieriore della linea operatoria) ; e) alle estremità del limite esterno del campo operatorio, vale a dire, in alt.o, all'angolo posteriore del cavo ascre1lare, in basso, al punto di unione delle due linee verticale e orizzontale ; f) a due punti intermediari fra queste esrt:remità. Secondo tenipo: l~'an·estesia del plesso brachia1e dà l 'a11estesia completa della sensibilità profonda e la risolt1zione muscolar.e. lVlentre il braccio è disteso lungo il corpo, si abbassa più che si può l<l; spalla del lato malato. Sulla pelle iodaita si traocia col lapis di. nitrato d'argento il mezzo della dlavicola, al disopra della quale si sentono col polpastrello dell'indice i battiti dell'arteria sotto-clavicolare. Si fa in corrispondenza di_ questo punto un bdttone dermico, quindi si spinge dolcemente l'ago in profondità dirigendolo in basso, in dentro e indietro, come se si prendesse di 1nira l'apofisi spi11osa della 2a o della 3"' vertebra dorsale. Se si è a rrestati dalla1a· costa, senza che la malata avverta nesst1na sensazione, vttol di11e che ·si è passa.ti fra i tronchi nervosi; si modifica allora leggermente la direzio~e dello ago fino a c he si osservi no delle p.a restesie nel dominio del mediano o del radia1e. Quando la malata accusa un dolore folgorante od una scossa musodlare, vuol dire che .l'ago sta bene itn posto; allora vi s i adatta la siringa e s'iniettano 10 eme. della solt1zio11e 2 %. Si ritira l'ago di 8 mm . appena, si oblit1tta in alto •e i:n dentro poggiando sulla clavicola e Ji1 irando verso il tubercolo di Chassaign·ac; dopo a\·~rlo introdotto di 15 mni. s,in!ettano 5 cn1c. della stessa soluzione. I11fine si ricerca la prima costa il più vicino possib1.Je all'arteria sotto-clavicolare, e in corrispo11denza del suo bordo esterno s'inie ttano ancora 5 eme. della medesima soluzione. · I~ 'anestesia è perfetta 1n capo a ro-15 mint1ti: dura circa un'ora. Terzo te1llpo : .Hloocaggio della sezio11e fisiologicà dei nervi inte1~costali. - Si raggiungono i ne rvi intercostali senza ricorrere alla via para' 'ertebra:le. Durante . l 'infiltrazio·t1e della parete si spinge l'ago profondame11te, fino .ad incontrare i11 bordo inferiore della costa che si 'contor11a e a 5 mm. più in là s'iniettano 2 eme. della solu zione al 100°. I due o tre primi ner·vi intercostali non sono sen1pre accessibili per queS Ì<'l viia : vi si arri va indirettamente infiltrando l'ascella con una itilezione spinta a \.~ntaglio a ttraverso il bottone de11 'angolo posteriore della piramicle aiscellare, di cui si segue la faccia interna rasentando la cassa toracica, mentre con

un dito si protegge l'arteria ascellare per non ferirla. 20 eme. della soluzione I /200 bastano. Qitarto tetnpo : Iufiltrazione sottocutanea del o3J.tnpo operatorio. - Questa banda d'anestesia a·vrà per lin1iti : I. In alto, la cla virola; 2 . In dentro, il bordo sternale dello stesso J:a.to; 3. In basso, il m.argine costalie fino alla deci1na cartilagine e t1na linea orizzontale che parta da questo punto, d!1·ert:ta i 11dietro; 4. In fuori, u11a linea .cl1e pairte daJll 'angolo posteriore del ·cavo ascellare e discende verticalmente sulla linea orizzontale del limite inferiore . . Conclusione. - Questo metodo ha il vantaggio di lasciare alil a maliata il libero esercizio delle sue facoltà e dei suoi movimenti durante e dopo l'atto operativo. Inoltre non prOdu<:e ·shock e anemizza il ca111po operatorio. Non vi è risv eglio pos:t-anestesico. . ..' \Ss·e nza di turbe pol1nonari, d~ risentimento delle vie digestive, di con~esti9ne 1ep:a tica, d 'inst1ffìcienza renale. B. MASCI. 1

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MEDICINA.

Il nuoto nella cura delle paralisi. (H.

British. Medical ]ou-rnal, 17 maggio 1919).

FARGUHAR BUZZARD.

- Nel trattamento curativo di qualunque forma di paralisi, l 'elemento più essenziale alla guarigione ·è l'ottenere la cooperazione dell'ammalato stesso. ·Questi deve da noi apprendere ·che nessun movimento ve>lontario gli sarà possioile senza il concorso della sua propria volontà, e che se vuol guarire gli è assolutamente necessario fare giornalmente tentativi a mettere in esecuzione quei movimenti vo'Iontari che avrà perduto. Nelle paralisi quando la lesione risiede nei neuroni inferiori il massaggio e l'elettroterapia sono necessari per mantenere la nutrizione dei muscoli affetti ed impedirne l'atrofia; ma quando invece tale lesione ha sede nei neuroni superiori il massaggio e l'elettricità hanno poco valore terapeutico: qui di somma importanza sono gli sforzi volontari dell'ammalato. Nella paralisi degli arti inferiori, anche quando persiste la possibilità di qualche movimento volontario dei muscéli affetti, la deambulazione è ostacolata dal peso del corpo che si deve trasportare. Nel bagno questo carico viene in gran parte rimosso e l'ammalato sente di poter muovere i suoi arti senza fatica. L'esercizio del moto o del provar di nuotare favorisce inoltre il metabolismo, e, provando all'ammalato che egli non ~ tanto impotente quanto gli sembrava allorchè si arrabattava in


SftZtO~E

PRATtcA

inutili sforzi per can;imin-a re, e$ercita su di lui. una favorevolissima influenza morale e men( NOSTR~ RESe>CON~I f ARTICOLARI). tale. Il benessere ed il piacere riportati dal ba•1 gno ed il confronto fatto dall'ammalato tra i movi.. - . Regia A.ccademla Medi~ di Roma. menti nel bagno stesso ed i • penosi ed inutili 'sforzi fatti mentre è steso sul dorso a letto, lo indt1cono Seduta ordinaria del 23 febbraio 1919. a continuarlo. Nel ] ooting Special Surgical M ilitary H ospital, Presidenza del Prof. :B'. D URANTE. sotto la direzione del tenente colonnello Mc Dowell C. M. G., un piccolo bagno da nuoto viene impieIl Presidente aperta la seduta ricor°da con comgato nella cura di paraplegici, emiplegici ed altri mosse parol·e la perdi~a del socio ordinario Proparalitici. Tale bagno è piccolo, lungo poco più di fessor EUGENIO ROSSONI di cui ·esa:lta le qttal·i tà 5 metri, largo poco più d i 2 Yz metri e profondo non di medico e di cittad-i no ed ~nvita il Prof. Giulio · molto più d'un metro: l'acqua vi è mantenuta alla l\1archesi a volerne fare la commemorazione in temperatura di 33°- 340 ed è cambiata giornalmente. ·una delle prossime sedute. Nel caso di lesioni spinali per trauma con paraplegia, il grado della paralisi npn impedisce questo Sulla cosi detta Encefalite· letargica epidemica. trattamento, giacchè anche quando gli arti infe. (A proposito di due casi). riori sono completamente paralizzati, uno può V. AscOLl. - L '0. presenta due infermi, una apprendere a riuotare coi soli arti superiori. Nell'apprendere il nuoto l'ammalato è sorretto da giova.ne~ta di r8 a nni ~d un uomo di 49, nei quali s i riscontra oftaln1oplegia esterna, ptosi palpeassistenti o da sugheri. Molti paraplegici non posson valersi dei movi- brale, paralisi del Iacr.:iale, ipertermia, stato quasi b menti volontari ancora possibili. per una persistente C'atatotùco, stato di son11101en.z.a da c11i· si svecrliano. retra.zione spasmodica muscolare. Per vincere tale in seguito a st~molo per ricadervi non appena stato di spasmo involontario nùlla vale quanto la .questo cessi. L'O. confronta i suoi casi con quelli già dest·ritti 1da ìa lt.rj .autori iSpecie in Inghilrieducazione dei moti volontari: non sorprenèe quindi il fatto che il nuoto in acqua ad una tempe- terra in ·n umero forse esagerato .e co11 caratteri ratura piacevole abbia ridotto notevolmente tali eh e .m olto li differenziano f.ra .di loro. Discute su i cri teri clinici, etiologici éll anatomo-patospasmi. I risultati ottenuti sono stati così favorevoli da inspirare la fiducia che in avvenire un bagno logici della malattia che si è accentuata dm·ainte da nuoto sarà considerato indispensabile come la 1recent-e ·e pidemia i.nflt1e117,ale. Il pr·of. ARCANGELI riferisce di a•v er osse1~.vato parte essenziale di qualunque istituto ospedaliero .anch'egli un caso di enc1efalite letargica presper paralitici. Siccome nel nuoto quasi ogni muscolo ej ogni sochè simile in un ragazzo SU i IO anni nel quale però no11 si aveva ptosi palpebrale. articolazione sono messi in. azione, tale metodo è applicabile in molti altri casi.. come ad esempio · Il prof. BADALONI chiede se sia il caso di ad.otnelle pseudoanchilosi, ed in tutti i casi ove i movi . . tare l)er tali in.fer111i mis ure <li profi1assi sociale. Queste secondo il prof. -~scoli non sar·ebbero menti sono ostacolati da retrazioni in seguito a strettamente necesssarie. tra11mi del tronco e degli arti. Un metodo curativo che può compiersi principalmente dall'ammalato stesso, ed in cui l'ammaSul potere tossigeno del baeillo di Pfejtfer lato si sente libero della necessità degli sforzi altrui, In rapporto alla patogenesi de11 •tnfluenza. . è sempre generalmente ben~ accolto. B. Gosro. - L'O. comunica le ricerche fatte N elio stesso numero del detto giornale la redazione • in col1aborazion·e col dott. :I_\,Iissiroli, che vengono commenta favorevolmente l'articolo soprascritto, e ricorda come Byron, che era zoppo per piede a co11fermare eh-e al C. <l.i Pfeiffer s i de1v e mantenere Ja responsabilità etiologica dell'influenza varo doppio, camminava perfettamente dentro il mare; come il peso specifico dell'acqua, maggiore e non soltanto una responsabilità aggravante. Ma non potendo d'altra parte S\1alutare a priori funti di quello dell'aria, ci assiste a sollevare gli arti contributi che molti studiosi portano aJla teoria come l'assenza dell'attrito col letto rende i movime.µti più agevoli; con1e la scoperta che fa l'amma- dei virt1s filtrabili e di a ltr:i germi cui spetterebbe lato di poter progredire nell'acqua lo deve incorag- l'ufficio di aprire la breccia fisiologica alle ingiare; e come, infine sia semplice ottenere simili fezioni seconda,rie, pensa <loversi attendere gli bagni: ad esempio, trasformando . un lavatoio· in eventuali nuovi veri che potessero scaitt1rire da indagini co11dotte con rigore scienti·fi~o . bagno da nuoto. · Dott. A. Mizz1. Dott. E. GROSSI. Tripoli.

ACCADEMIE, ·soci'ETÀ ·1EDl'CHE, ·coN·GRESSI

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~OLtCL INICO

( ÀNNO

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Società Medlco-thirorgica di Pavia. Seduta del 6 giugno

1919.

Valore diagnostico della cutireazione regionale nelle infezioni tubercolari. A. DA GRADI. - L' A . dopo aver passato in rivista i vari mezzi escogitati . per stabilire in via indiretta la diagnosi di infezione tubercolare rife• risce le osservazioni fatte dal Pisani e dal Pollitzer sulla cuti- reazione region~le e riporta i risultati da lt1i ottenuti praticando detta reazione regionale ·in confronto a quella ordinariamente usata. Sopra 7 5 casi di varie forme di infezione tubercolare o sospette tali, spesso ebbe ad osservare ..!lettamente positiva la cuti- reazione regionale, mentre era riuscita negativa o leggerissimamente positiva quella del braccio, avendo talvolta anche il controllo chirurgico od anatom0-patologico. In base a tali reperti viene quindi a concludere in favore della grande importanza della cuti-reazione regionale tanto dal punto di vista diagnostico di infezione tubercolare quanto dal punto di vista di localizzazione.

L'appendicite nelle truppe combattenti. MORONE GIOVANNI. - Delle affezioni chirurgiche non aventi rapporto con traumi osservate in zona cli guerra la appendicite fu tra le più frequenti: essa occorse di regola in forma grave . L'A. ne ha operati 37 casi in un periodo d i 7 mesi in un Ospedale di Tapp~. La frequenza della malattia va messa in rapporto con diversi fattori: età giovane ·dei .ln:alati; condizioni di vita, igieniche ed alimenta ri, dispo- , nenti ·a disturbi e · a infezioni intestinali; presenza nella truppa d i inì:1ividui con pregressi a ttacchi appendicitici od enteropazienti. Figurano infatti nella casistica 8 malati che avevano avuto appendicite da borghese ed 8 che erano stati enteropazienti per lungo tempo: tutti gli in~ermi appartenevano ad età giovane - 4 al seteondq decennio di vita, 20 al terzo, · ro al.quarto salvo 3 di ,cui I era nel quinto decennio ~ 2 nel sesto. La gravità delle lesioni riscontrate può spiegarsi con gli attacchi ripetuti presentati (in 18 casi vi erano stati due o più attacchi, e di essi in uno perfino tlieci attacchi); con le condizioni di surmenage fisico e col fatto che, per eventualità varie, non erano sempre state istituite cure opportune fu1 dall'inizio dell'attacco. I/appendicite fu osservata in 35 casi in forma acuta, in 1 sotto forma st1bacuta ed in un altro in forma cronica. Tutte le alterazioni anatom0-patologiche pit\ freqt1enti si sono trovate sia a carico dell'appendice che del peritoneo e degli organi vicini: sede sva riata aveva l'appendice, più spesso {16) •

XXVI,

FASC. 31J .

nella fossa iliaca e in due casi nella pelvi, oppure a tipo ascendente laterale, anteriore, mediale; e disposizione abbastanza frequente ad anello, a corno di caccia, a spirale (in un caso). Fra le lesioni presentate particolarmente notevole l'ispessimento dell'organo in un caso; l'esistenza in esso di perforazioni in tre casi, diempiema in tre casi e di voluminosa i drope in 1 caso. Una so~a volta co.e sisteva scarso essudato libero in peritoneo e due volte eravi concomitanza di tubercolosi ..miliare. perito11eale, $enza essudato, localizzata· alla sola regione ileo- cecale in 1 giovane di 20 anni, e alla metà sottombelicale dell'addome in un giovane di 22 anni. · Pressochè tutti gli infermi furono accolti nel periodo intermediario; nessuno nel · primo stadio. Si ottenne sempre regolare raffreddamento dell'attacco: solo una volta si formò un ascesso , che fu trattato con incisione semplice. L'appendicectomia praticata in tutti gli altri casi, malgrado le difficoltà operatorie di sovente gravi incontrate, ebbe sempre un decorso dei più favorevoli; anche quando si credette prudente l'applicazione di un parziale drenaggio di garza in primo tempo, lo si potè sopprimere nei primi giorni senza danno per l'ulteriore decorso di ferita. Tutti gli operati guarirono e di alcuni, di cui si ebbero notizie più tardi, si ~eppe che ripresero regolarmente servizio.

Contributo allo studio della leucemia acuta linfatica. A. GASBARRINI. - L'O. riferisce su un caso di leucemia acuta linfatica con anemia grave apla.,. stic'a in un ragazzo di r5 anni. L'esame del sangue aveva dato: Hb.: r2 %; globuli r9ssi 940.000; leucociti 220.000. La formula leucocitaria era costituita in massima parte (82 .g %) da elementi della serie linfatica, fra cui molte forme immature (linfoblasti e prolinfociti); esist evano emocitoblasti, leucopenia neutrofila (r .7 %) , assenza di cellule eosinofili e di elementi della serie mielocitica. Mancavano megaloblasti; qualche normoblasto e pochissime emazie con sostanza granula-filamentosa. Obbiettivamente: jngrandimento delle ghiandole linfatiche, della milza e del_fegato. T. == 38°.5. Nelle urin~ assenza di bilina. In seguito ad iniezione endovenosa di siero-vaccino polivalente antistreptococcico (stomosina Centanni) si ebbe: intenso brivido di freddo, T. 40°.2 ed entro 48h caduta critica della febbre. Dopo alcuni giÒrni: riduzione del volume della milza e di tutte le ghiandole linfatiche, dimjnuzione del numero dei leucociti (6400 al r20 giorno), lieve aumento ·dell'Hb . e dei globuli rossi, delle emazie nucleate ed a sostanza granula-filamentosa, dei poljmorfi. neutrofili (5.9 %) . Inoltre la formula leucocitaria, pur restando leucemica, aveva as-

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SEZIONE PRATICA

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sunto la :fisonomia della leucemia linfatica cronica. sturbi da irrita7.ione del \ ago, per pressione sulla Nelle urine presenza di bilina e forte eliminazione · g·uai·na carotidea; 2) disp.u ee specialmente quando è coinvolto l'istmo, oppure quanclo l 'ingrosdi acido urico. Il ragazzo si sentiva assai meglio, quando, per samento è unilaterale ·e preme sulla trachea; indigestione fatta, insorsero àisturbi gastro-inte3) disfagia, ·nell'ingrossamento del ]ato sinistro; stinali e febbre, che aggravanè.o il grado è i anemia, 4) disfonia, raucedine e raramente afon1ra, per lo condussero a morte. · pressione sul ricorrente; 5) pulsazioni e rumori L'O. riassume i dati. dell'autopsia e presenta alla sul)bi,ettivi, dovuti siia .al11a pressibne sulla caSocietà preparati qi sangue e òi alcuni visceri, che r0tide, sia all'aumentata vasoolarizzazione del.l a illustra. Dopo aver d iscusso i risultati ottenuti, tiroide. mette in rilievo l'importanza che devesi ass~nare La mancanza di ingrossamento della tiroide all'eliminazione dell'acido urico nelle uri11e per con la. coesistenza di a ltri sintotni del morbo di giudicare il grado di leucocitolisi. Basedow, ptiò iessere dovuta : a) ~'3.ll i'.lttn1e nto dì funzionalità; b) alla pressione sul ganglio Sui fatti di accrescimento verificatisi cervicale simpatico, per altre ca11si~ ; e) a11 'inin un segmento di osso trapiantato. grossaimento della sola porzione interna; d) all'ipertrofia di tiroidi · accessorie. G. VERGA . - Ha potuto seguire a un anno e Gli errori diagnostici (J. Bram 1Vledical R 'e cord mezzo di distanza un caso operato ò i trapianto r marzo 1919) non sono rari; la tachicardia ed il alla Hahn di un tratto d i perone per pseudoartrosi della tibia con vasta perè ita ai sostanza tremore sono interpretati per isterismo, neurastenia; talvolta derti fatti, com·e n1·e1anconia, ossea. L'esame radiologico dimostra che il pezzo in- (;lTI·o tività, eocr:ssi di pianto, od anche, ra.r amen.te, nestato, dopo una prima fase regressiva, nella quale ,t endenza al suicidio, sono attribuiti a fr,e nosi, e è andato incontro a fatti di rarefazione e di parziale ~olo in seg·uito si svilupr>a ~l1iaramente l1a sindroriassorbimento, ha presentato fatti indubbi di me . J;>er la presenza cli glucosio 11elle ttrine, accompagnata da poliuria e da petdita di peso, accrescimento .dimostrabili colla intensifìcazione si pensa talora al diabete mellito; nel morbo di della opacità dell'ombra radiografica e con l'auFlajani-Basedow, r>erò manca !l.'ace1:on11ria, ,la mento dello spessore del pezzo che ha conservato poliuria è •me110 abbo11daut:e, 111a.11cano la fame e in parte la sua individu alità . Questa osservazione sembra suffragare l'ipotesi la sete, la secchezza 1dclla p elle, Je eruzi,o ni cutanee; inoltre nessun gio\'amento si ottiene con che l'osso innestato oltre ad eccitare la proliferazione dei monconi prenda parte attiva alla for- la cura alimentare autidiabetica. Pareochi casi di 111orbo cli Flajani sono clasmazione del callo. A. GASBARRINI. sificati come tubercolosi polmonare incipiente, per la espansione res1)iratol'ia diminuita, i s udori frequenti, spesso notturni, le 1egg~re ele,-azroni di temperatura pomeridiane. Per la diagnosi d'i tubercolosi si porran110 in opera i soliti CASISTICA. m,ezzi (esam'e dello sputo, radiografia, ecc.) menSulla sintomatologia del gozzo esoftalmico. tre quella di gozzo esoftalmi'co ,·errà appoggiata dalla. presenza di precedenti nettropatici, o di La diagnosi del 1uorbo <ti Flajani-Basedow non shoc k nervoso, di altri sintomi o dall'esistenza cfi11e diffioo1tà q_uando sono pres.=nti 1 quattro di un timo ipertrofico, rìc.011osc-ibile con i raggi X. sintomi capital'i, cioè la tiroidee '.ingrossata, la La tachicardia del gozzo esoftaln1ico va d1stintacl1ieardia, l'esoftalmo ed il tremore. In tale ta dai qttella parossistica, in etti la frequenza del stadio però la malattia è molto avanzata ed è polso è molto maggiore (200 o più per minuto) il;lvece desiderabile, nell'interesse del paziente, ed è accompagnata da grande an1gos~ia cardiaca, una diagnosi precoce, ciò che spesso è tutt'altro n1e11.tre tutto si dileg·u.a dopo poche ore o pochi che fucile. La tiroide non è sempre ingrossata, giorni. fil. mentre d'altra parte può esserlo a11~he fisiologica •...::ente> oppttTe per altre caLt ~·.: (<l -,1!na 111e• Sindrome di Dercum da ipovarismo sifilitico. rtrua~1te). Uno dei sintomi pil't pre~C·C'l (: r:ù costanti è la :tachicardita, che spesso , ,iene attriLa sindrome descritta aa Dcrcum è caratterizl1uita ·a nervosi ~1· •o, a palpitazio1·1i · intossica- zata dalla obesità dolorosa, che rispetta di solito ,,~nni (C'aff~, alc .ui, ecc.). la faccia, , la mano ed i piedi, eà è acco-mpagnata L'ingrossamento della tiroide, la qua:le talora da astenia e da disturbi psichici . • può non essere palpabile, s1 rivela con altri Questo quadro clinico viene generalmente consintom·i, r1uali: 1) cia11osi, cefalea, ·vertigi11i, <1i- siderato come una sindrpme provocata probabil7

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APPUNTI DI MEDICINA PRATICA.

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IL POLICLINICO

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mente da una perturbazione fttnzionale del sistema endocrino, pure ritenendosi impossibile per ora di stabilire <'on precisione gli organi affetti. S. C. ]V!ussio Fournier (Rev . medica del U'Yuguav, febbraio 1919) ha osservato una donna di 37 anni~ negli antecedenti della quale si trovano dei fatti cutanei, ed una cefalea notturna, d i origine certamente sifilitica. Tre anni prima èell'osservazione dell' A., le mestrt1azioni, <, apprima sempre normali, si fecero scarse ed irregolari; l'ammalata si lamentava di noiose sensazioni, di vampate alla faccia. Il suo peso, dapprima d i 60 kg. incominciò ad aumentare bruscamente, mentre comparvero èolori osteocopi notturni, e dolori spontanei ed alla pressione nelle parti molli del lato è.estro, tanto da rendere impossibile il decubito su questo Iato; in seguito poi ad una violenta cefalea, si notò d iminuzione della forza pure dal lato destro. I/obesità era ge11eralizzata in tutto il corpo, salvo .ai p iej i; la cute presentava nu - erose cicatrici di gomme sifilitiche; la reazione d i Wassermann era negativa. Con il trattamento antiluetico, scon1parvero i .dolori. sia qu~lli osteocopi, sia quelli del panicolo adiposo) la funzione ovarica si fece r egolare, scomparve l' aste11ia. Trattavasi in complesso di una sifilitica con emiplegia di prc b ahile origine corticale, in cui si erano svilu1)1)ate l'obesità e la paniculalgia, *alizzat1do così una sindrome di Dercum frusta ; tali disturbi si erano osservati contemporaneamen te a fenotneni d i in~ufficienza ovarica ed è quindi logico metterli ron questa in connes• s1one. Le relazioni fra sind rome c~ i Dercum ed insufficienza ovarica sono già state messe in luce, es sendosi osservata l'influenza della menopausa sullo sviluppo d ella sindrom e. L'origine sifilitica, 11el caso dell' A. è poi dimostrata dai risultati terapeutici ottenuti c?l trattamento speçifico l. b. Effetti della ipo- ed ipersecrezione ovarica.

La fisio.patologia dell' ablazione totale d elle ovaie dipende, secondo Osborne (-4.merican medi"cine, febbraio I919), dall'età del soggetto al moment<) del l' ablazione stessa. E' raro però che questa, nelle donne sia totale e si faccia prima dell'età pubere. Le conoscenze più complete sull'argomento si èebbono quindi ad espèrienze su animali. I/asportazione precoce imprime al soggetto il tipo maschile con sviluppo notevole delle estremità; l'asportazione tardiva provoca atrofia dell'utero e spesso l'aborto nella femmina gravida. Si ha11no come conseguenza disturbi del ricambio, specialmente diminuzione nell'escrezione del calcio e disturbi nell'equilibrio cl ei cloruri e del fosforo; (18)

[_'\NNO XXVI, FASC. 31]

tendenza allo sviluppo di grasso, se l'estirpazione è fatta dopo la pubertà: inoltre anche disturbi in alttre ghiandole endocrine, specialmente nella tiroide. Nell'asportazione precoce dell'ovaja, il timo si ingrossa e si fa attivo, e così pt1re la pituitaria ed. i surreni. Questi segni non si hanno quan,J o si lascia una piccola porzione d i ovaja, ò quando ne esistono di soprannumerarie. L~ secrezione ovarica eccessiva, associata probabilmente con aumento di secrezione tiroid~..a , provoca aumento di sessualità a perversioni sessuali ; anche quand o non vi sono altri sintomi che l'abbondanza di mestruazioni, ne risultano disturbi della nutrizione e del sistema nervoso, per la perdita di sangue e di sali di calcio; talora si può averne pazzia, che è stata anche guarita con l'asportazio11e delle ovajé. Le mestruazioni molto abbon:ìanti e l'aumento nel metabolismo distruttivo possono anche esser dovuti ad ipertiroidismo. L'eccesso di attività ovarica, sia spontaneo, sia dovuto a gravidanze troppo frequenti, può essere causa di osteomalacia, e provocare disturbi paratiroidei e quindi sintomi nervosi diversi; l'asportazione di un'ovaja, o di u!l'ovaja e mezza, e la somministrazione di calcio possono guarire l' osteomalacia. fil.

TERAPIA. Nelle piaghe ostinate. •

sono ferite superficiali, interessanti la sola cute, cl1e invece di guarire in pochi giorni, permangono per settimane e mesi ed anzi si estendono m aggiormente. L'ostinatezza di queste piaghe (lVIilian. Paris 1nèdical l 5 febbraio r 9 19) riconosce. parecchie cause. Trattasi alle volte d i sifilitici in cui l'infezione lt1etica ritarda la cicatrizzazione della ferita, come ritarda la formazione del callo; anche l 'ulcera molle in sede extragenitale può dar luogo ad incertezze per l'ostinatezza della lesione; la diagrtosi si fa all'aspetto anfrattuoso, ed al fortissimo dolore, .anche al solo sfioramento. Si richiede allora il trattamento antiluetico ·specifico. Altre piaghe non guarisco110 perchè sono infettate. L' A. cita un caso di piaga ribelle yenuto con diagnosi di probabile p1ieumococcia, cutanea, in cui la medicazione era aderente, sporca di pus verde, macchiata d i sangue; la gamba atrofizzata sotto la medicatura riccamente ovattata, e sporca per m acchie di sangue che risalivano ancora al giorno della ferita. È bastata una buona ripulitura, qualche medicazione umida, ed il toccamento delle granulazioni con nitrato d'argento per portare rapidamente la guarigione. ' Altre piaghe ostinate sono dovute ad ulcerazioni \ 'j


[-.\JNNO XXVI, FAsc. 3rl

SEZIONI! PRATICA

~rostose,

per l'errore di lasciare in posto la crosta, sotto di cui si accumula il pus formando un foco laio di ritenzione. Vi sono poi le piaghe mantenute dal paziente o dallo stesso medico: nel secondo caso ' trattasi di conseguenza dell'abuso d i antisettici. L'azione nociva si manifesta con fenomeni reattivi quali • • • • eruz1on1, eros1on1, ecc., ed anche un rallentamento od arresto della cicatrizzazione. Questa viene ritardata dall'acqua ossigenata, dalle applicazioni di guajacol, jodoformio ecc., che nelle piaghe, divenute quasi asettiche ne arrestano la riparazione. 13asta abbandonare tali medicamenti ed applicare la soluzione borica per 24 ore e più tardi la · pasta di zinco, per ottenere la guarigione in pochi • • g1orn1. Gli antisettici possono anche provocare dermiti artificiali, che si riconoscono per il fatto che hanno le stesse dimensio11i e la stessa forma delle compresse di medicazione intrise dell'antisettico; anche in questi casi l'applicazione d i medicatura borica e· poi di pasta allo zinco porta rapidamente r. s.

L'olio canforato nel trattamento dell'emottisi. Inr1 casi d i emottisi su 21, N. l .undc (!ifer. in ]llu1n. Americ. Med. Assoc., 25 gennaio I919) non essendo riuscito Hd arrest--re l'emorragia con ~li ordinari me~zi di riposo, ottenne co~tantemente e rapidamente lo scopo iniettando 3 eme. <li olio canforato al 20 %, senza nesslm'altra misura, salvo, in due casi, la fasciatura delle gamhe, per espellerne il sangt1e: in questi dt1e rasi l'emorragia era stata copiosa e ripetuta, probabilmente per la rottura di qualche arteriola. Le iniezioni di olio canforato si dimostrarono efficaci anche in un caso d i grave epistassi; non fu necessario il tamponamento. L'emorragia si ripetè due e cinque settimane più tardi. Prima del!' A., Alexander aveva già preconizzato l'uso dell'o!io canforato nell'emottisi s Weismayr ne aveva confermato l'efficacia; ma l' A. scoprì questa azione in moi o indipendente, avendo adoperato il rimedio per un altro scopo; mentre egli tentava un pne11motorace artificiale: il paziente caclde in collasso: l'olio canforato vinse il collasso e, al tempo stesso, fece sparire la te11denza alle emorragie polmonari, che si era manifestata durante i sei mesi precedenti. Senza questa fortuita ma convincente esperienza, 1' A. non si sarebbe mai avventurato ad iniettare un tonico carcliaco come emostatico. In tutti gli II soggetti così trattati, 1'emorragia si arrestò entro pochi minuti, come se un <lito premesse il punto sanguinante. L' A. discute, infine, il meccanismo d'azione èlell'olio canforato. Sembra che l'azione c:.el rimedio sia pit1ttosto complessa. L. V.

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955

Nelle emorragie gravi. N·e lle en1orr.agie gr·avi dà risu·ltati pronti e sicuri la iniezione del siero di Locke, che ha 1a seguen°te foom.ol:a : Cloruro di sodio, gr. 8; Cloruro di calcio Bi·ca.rbon.ato di sodio Cloruro -d i potassio, .a n·a centigr . venti; C~locusio purissimo, gr. uno; _..\equa distilla.ta, q. b. per fare u11 litro. Si s terilizza e si inietta per via ipodermica o iueglio per via '\ en·0Sa : in questo secondo caso .alla close di eme. 200-300 per volta, i11ietta11do molto lentameu•te. • 1

a. a.

NOTE DI TECNICA. Diagnosi precoce di meningite su preparati di sangue. W. W . King (]ourn. ùf Am. med. assoc., I5 dic. I9I8) in un caso di meningite gravissima, nel primo giorno di malattia, qua)1do la diagnosi era tuttora incerta, ha fatto der li strisr.i di sangue, colorandone alcuni con la soluzione di Leishman, a1tri con il metodo d i Gram. Ha trovato it1 detti strisci una leucocitosi notevolissima ed h a riscontra_to nei leucociti la presenza d i diplococchi negativi al Gram, confermando così le diagnosi. L'amn1alato morì r5 ore dopo i primi sintomi; le colture fatte col sangue e col liquido cerebro- spinale, prelevati { opo la morte, rimasero sterili. L' A. ritiene che sarebbe l1tile studiare se la batteriemia così evidente come nel caso osservato si riscontri con una certa frequenza o non sia invece una peculiarità dei casi ftùminanti; e se possa quin di fornire utili in1icazìoni sia diagnostiche che pronostirhe.

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IL POLICLIN ICO

IGIENE. Le perdite subite dagli alimenti durante la cottura. G. lVIasoni ed E. Savini (St<!zio1ii speri1n. agrarie italia'l'ie. 1918) h03:1no fatto numerosi esperimenti con legumi , erbag·g·~ , cariossidi , per conoscere qua11ta parte di s0stanz.a alimentare paiSsa 11ell'acqua d1 cottura, analizZfcl.Ddo il contenuto di que&ta. in sostanze organich•e, fosfati., azoto. La perdita di materi~ organi ca, 11011 molto alta per il riso ie le p.asfe da minestra, si ele,·a per g li altri prodotti ed è J.?-lassma per gli erbaggi, arrivando tal.ora 3J 1/ 3 ed 1 / 2 (nel cavolfiore e nei fagiolini) . La pe·rdita di ~osbanze organiche è tallJt10 1ninore, quanto più in esse PJ"evale l'amido : le patate cotte con la bucc'i a subiscono perdite minime. - Le sost anze così asportate sono realmente solubili o almeno passano iin parte 0.1lo stato colloidale. Qando poi si protragga la cottura fino a notevole con centrazione del liquido, s'i ha un parziale riassorbimento da parte deld'alim ento stesso . . .i\ .nche oon il semplice trat. tamento a ft1eddo si ha t1na perdita notevole, c'.iD che fa ritenere ohe anche la semplice Ja,·atura a spor.t i una qu1a1ntità · n.otÌ indiffer•ente 1,dJi so' st anze uitili . La quantità di fosforo p erduta durante la oottur_a è p1~op orz.iiona~n1einte _n1aggiore che quella di. azoto. De.i aomposti azotati sono specialmente le a lbumine ed i nucleoproteidi ; dagli erbaggi \·e11gono .aspormati con1posti .aimnii dici in maggior quantità che dari. semi . Qua nto ari. composti fosforati, è da ritenersi che nell~ cariossidi. e n e.i semi, la 1nassima qua11tità del fosforo solubi.Je si debba alla fitina od ai s uoi prodotti di çlecomp osizione . Da queste ricercl1e si possono . tr.arr.e delle conclusioni pratiche , n el senso di e ,·itare tarli pei#. di.te, sia u1tri.lizza11do le acque di cottura per fare zuppe o si~i1i, sia ricorrendo alla cottura n ella niinin1a q11a11tità di ac qua , <?Ppure a ,·apore od a bagno-maria, sia conce11trando il liquido di cottura, fino a parziale riassorbimento di es::o . 1

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fil .

(.\..NNO XX\7T, FASC. 31]

prodotte dal virus s1)ecifico e di pro\1ocare una maggiore resist enza orga nica i.n seguito all'azione esercitata dal! 'ossigeno a llo s.bato nascente. Pare che i risultati otten11ti con tale tra ttame.n to sieno incoraggci.anti, ·ma comunque .ineritano c.o uferma. In quanto al.l 'azione locale dell'acqua ossigegenat a s ulle vescic,ole aftose e sulle pustole vaiolose bisogna osservare ch e qu·e ste m.a.nifestazioni c utanee, ·&e sono :le più appariscenti, ·non sono che sintomi di seeondaria importanza di una inf.ezione generale co11tro la quale i rimedi topici possono essere di assai scarso g iova m ent-0. G. SA!\-IPIETRO. 1

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(oooo) Eczen,ia projessiotiale. \Al dott. G. S. da 1B. : L '·eczema professionale, allo s t aitio della nostra legislazione, non s i con sidera con1e un irufortunio sul 1a·v oro per .qu·a nto la qu~stione, dal punto di vista del diritto puro, sia molto discutibile . S e l'operaio no·n può far u so dei guanti di gom1na è cons·igliabile l't1so di eucerino> JJotwvo eccipiente per pomate, assai in ·v oga in Germania , IJer la composizio11è del quale si può consultare la mia relazione ufficia le s ulle derrriatiti professioruili al IV congresso ·n azionale per 1e 1nalattie del la\~oro ('Gior.n al e « Il Ran1azzinn· », Genna1o-Febb.ra1o r9 r3, fase. I -II) . \'. 2.\10'.'{TESA~O.

(oooo) . Nella nevrastenia sessitale. All'abb. n. 2385~ Quando disturbi nella sfera sessuale si possono mettere in rapporto con l'esistenza di antiche affezioni veneree non co1npletamente guarite (uretrite cronica, prostatile ecc.) la cura d i queste potrà giovare. In caso contrario la 11evrastenia sessuale va curata con i metodi abituali (tonici del sistema nervoso, elettricità, astensione da cibi e bevan de irrita11t i, psico-terapia ecc.). \ - . lV!ONTESANO .

(oooo) Do~ori osseo-articolari nel carcirio nia . All 'aibb-0uia1to 7207 : I dolori cui Ella acce11na. son o ùi origine ne\·ritica e i n· rap1Jorto a llo stato cach ettico. dr. l\t/a n,ua li d'in.f orf.1. tJiisti.ca . _t\.l dott . da S . e a l dottor F . B. da San G. : ( 0000)

POSTA DEGLI ABBONA TI. (oooo) S1il.La. cura dcll>afla epizootica . _l\J dott. N . P. da L.: Q11alora l a cura preconizzat a dal l\iori nell 'afte ep izootica dovesse sortire buo.n o effetto sarebbe certam ente do,·eroso t entarne 1'ap,plicazione anche in atre malattie da v1rus :filtrabile degli animali e dell'uomo. Le iniezio11i di acqu a ossige11ata sarebbero capaci di neutralizzare le tossine (20)

L.

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. _ Consigliamo : L. Borri - 1'rattato infortu11i - Società Editrice Libraria ~1ilanese . L. Bo.rri - InfortULis.t ica medico-legale - Editore Dr. F.·co Valardi, Milano. Imbert-Oddo-Cbavenac - Accidents du tra,·ail Editor e :\Iasson, Parigi. Forgue-Ieal11b rau - Accidents du travail - Edit ore ::\1asson, Parigi. dr.

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S~ZlONK

CENNI BIBLIOORAFIC/. (Nonsirecenstscono che i libri Pervenuti in dono alla Redazione).

Prof. Ch. RICHBT. J_a sélect,ion hunzai·ne. l vol. della « Bibliothèquc scientifique internationale »; in- go, di pag 262. - P arigi, Libreria F . Alcan, 1919. Rilegat o, fr. 6 .60.

l•RATICA

957

gravi flagelli che minacciano e colpiscono e rovinano l'umanità: le m alattie a larga d iffusione, le intossicazioni volontarie, il suicidio, l'omicijio. lo spop olamento, l'egoismo e l'antialtruism o, l' cc irrispetto » familiare, l'antieivismo, l' antipatriottismo, la è emoralizzazione intern~ E-ionale. 1'utti questi danni derivano precipuamente dall'inosser- . vanza, da p arte degli individui e delle nazioni, dei doveri biologici. R. B.

Il Richet inten :e applicare al miglioramento fisico, intellettale e morale c~ell 1 uomo, le nozioni • positive concernenti l'eredità e la sele~ione. D'ANGELO ERNESTO. - Pipe Rosse. La g11erra La materia vivente è plastica, al punto che dal fronte interno. - Un vol. in-8° di 366 pag. nel corso (li poche generazioni s i possono. inten li. Cacace, eJ. Napoli Prezzo lire 7.50. sificare od attenuare qualità e caratteri, perfino Pipe rosse, nel gergo militaresco, sono le pie~ creare o d istruggere funzioni: ne sono state for- cole mostrine, che, sul colletto, distinguono i ternite ampie prove per le piante e per gli animali ritoriali, questi soldati che, nella penombra delle domestici. Non sarebbe, certo, possibile di appliretrovie, hanno mo::~ C'stamente, ma valorosamente care all'uomo i procedimenti rigorosi e diremmo contribuito al buon esito della guerra, ed, in più qt1asi brutali posti in opera per la selezione arti- di un'occasione, ~on i loro petti non più giovani, ficiale ; ma vi sono alcuni mezzi che si p otrebbero hanno fatto un s aldo argine all'irrompente neattuare senza sforzo. Il Richet dimostra, appunto, mico. Questo libro, in una serie di quadri e di che la selezione umana è non· solo desiderabile, dialoghi spigliati, li fa ri\•ivere dinanzi a noi con ma praticamente possibile e che costituirà la una serena bonomia, in ct1i brilla qualche lacrima __ maggiore preoccupazione delle future genera· commossa. t. b. • • z1on1. Le vie che egli propone di battere (eliminazione V A.RIA. degli anormali, regolamentazione del matrimonio, igiene fisica e mentale, propaganda, ecc.), potranno La canfora sintetica. - Né11'attt1ale pe11uria di formare oggetto di discussione; ma dalla docu- canifora, gli iruperi ce11trali l1a11no usato c0'1lle mentata s11a dimostrazione risulta nettamente m·edica1ne11to la canfora sintetica, d·i iet1i le apche, m ediante t1no sforzo selettivo prolungato, si plicazioni er.a:110 da })prima Jinllitat-e al c.a.n tp·o t epotrà git1ngere a cos.tituire d elle razze st1periori, <.:Hi·co. Essa , ·iene r0tte11uta dall'olio di tre111e11ti11.a e cliff,erisce· cla quella naturale, solamente cioè vigorose, belle, intelligenti, laboriose, probe, ed intanto si potrebbero neutralizzare rapidamente perc~h è è ·o tticam e11te inatti,·a , 1nentre l'altr.a è dei misfatti della guerra. R . B. . strogira. Il prezzo Il·Oll n e è pi1't elevato di qt1ell.a naProf. GRASSET. Devoirs et perils biologiques. 1 vol. turale. della « Bibliothèqt1e de Philosophie c~ntempo­ An·ch·e le pr oprietà far11:iacologiche sa.rebber.o raine »; in-12 di pag. 546.- Parigi, F. Alcan, 1917. analoghe. C . Bachem, che ne ha studiato l'azione Prezzo fr. 11. sul c11t>re, sulla pressione sa11gt1igna, sulla respiLa scienza p ositiva e sperimentale, falsamente razione, non h.a trovato difierer1ze. interpretata, ha sviato l'umanità, conducendola I u seg-ttito a consi{lerazioni t eoriche si poteva verso gli orrori della guerra . Questa dura lezione s t1pporre che l a canf1o ra artifì.ciale potesse dare suggerisce un rime :lio pel dopo guerra: basandosi di$turbi, 1?er :il fatto tl i cont en er.e t1n com plesso . sullo stesso terreno, l' A. dimostra che la scienza (l-Canfora) .a pr·opri-<::tà tossiche : l e ricerche delconsente d i edificare una morale. ~' A. (lYi ed . Klinik, x9x9, n . 22) esoludono tale supPer i suoi complessi rapporti ecologici, l'uomo posizione e dimostrano l'innoct1i.t à della camfora non può essere studiato, dalla scienza biologica, sintetica. Gli 11si cli qu·esta (sia all'est1er.n·o ch,e confusamente con gli altri animali. Esso merita a ll '1nterno) e le dosi sono· simili a quelle del prodi fon;nare oggetto di una disciplina a sè, la bio- dotto liaturale. fil. logia umana, e questa offre una b ase solida ed ampia alle scienze morali e sociali. Non tutti i L a GUIDi\. SANITARI_t\. IT_i.\LI ..'-\N_'-\, di doveri dell'uomo possono certamen,te farsi derivare prossima pubblicazione, l.'unica del .gene~e in da. nozioni di biologia; ma scopo del libro è di tutta Itaflia (un volume d1 1500 pag1ne circa), ri,rolge. ,-iva .Pr~ghi1era a ~.'t!ti • S:i1!1t~ri 11e1chè provare che sono però n11merosi i doveri biologici, le ·von·l1ano 111\1are le n<_1ttz.1e cL e li r1f»t1arcla110 la cui inosservanza espone gli individui e la soe cioè : nome, indirizzo, tito11, sp ecialità esercit ata ore di visita, ecc. I111dirizzar e alla Redacietà a gravi pericoli. Il pregevole saggio del Grasset costituisce un zion e ' della Guida, Galleria Vittorio EmanL1ele 11t1n1'ero 12-14, Milano (telefono 52-66) . tentativo di profilassi e di terapia contro i più 1

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IL POLICLINICO

(-1\1".NO

XXVI, FASC. 31)

NELLA VITA PROFESSIONALE. Ai nostri abbonati.

Cronaca del movimento professionale.

Il « Policlinico» dopo u:na .sospensione di oltre dttJe mesi riprende con questo numero la sua reg<:>lare pubblicazione. Il nostro giornale è stato coirwo1to sene.a alcuna sua responsa·bilità in una lotta tra tipograifi i ndustriali e salariati, e ne ha subìte le malefiche ~onseguenze senza che il s uo <·on.t egno pote.sse 1.n alcun modo determinare tlJlla decisicn1e. La nostra solerte Amministrazione ha tentato e.on tutti i mezzi dd roccorciare il periodo d<::lla forzata sospensione del gior;nale, ma malgr(l·:lo gli onerosi sacrifiz1 finanziari affrontati non ba tuto ·p rima d'ora rida r vita regolare a1 nostro periodico. Ad ogini modo ci auguriamo che ii. .lettori vorranno prendere atto delle buone intenzioni ed .apprezzare gli sforzi fatti. Non V·o gliamo far retriminazioni, nè muover€ rimproveri. Co1nprendiamo la fatialità s torica degli attuali movimonti sociali. D'altra par1te oggi che l'accordo tra le ·p arti dn lotta è raggiunto ogni considerazione in un senso o nell'altro potrebbe riusci.re inopportuna e non agevolerebbe la conclusione di una pace tra indus triali e .l avoratorJ, che per il bene nostro, per i1l bene di tutti, ci auguriamo sincera e duratura. Certo non possiamo non dolerci, ed in questo siamo sicuri di interpretare il se11timento dei nostri letrtori, per ri.l fatto che la vita di un organo importante dcl moviimento medico italiano abbia dovuto su.bi.re la infi uenza di lotte economiche che con un po' di moderazione e di 1b uona volontà s i sart;bbero potute evjtare. Una ta1le con statazione riesce tanto più incresciosa quarndo s i consideri ch·e nell'a ttuale momento .t11tte le n·a zioni civili, superate le difficoltà della guerra, cercano ·r iconquistare nel:l'assetto della pace la •p ropria posizione, non solo nel campo industriale e commercia-le ma anch e in quello scientifico. E .non è dubbio che ogni. azione la quale rallenti nel nostro paese questo sforzo è colpevole. Comunque il « Policli1nico », che affretterà le sue puib blicazioni perchè e ntro quest'anno siano in,riati al suoi abbonati tutta i num·e ri che loro spettarono, ritorna alla 1uce fiducioso di conservare il posto che si è saputo conquista'fe nella stampa medica italiana ed internazionale.

L'agitazione dei sanitari in condotta.

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po--

Nei primi numeri consecuti\·i allo ciopero stimiamo opportuno di dare ùa precedenza alle notizie ed al•tre inforn1azionn che pres entano caratter.e cli nlaggiore attua,lità, pur senza rinunziare a quelle meno recenti ed in parte s orpassate, cui ci riser'\·iamo di far posto compatibilmente con le es igenze dello spazio. _!\ rendere poco ordinata la pubblicazione de111a nostra cronaca e del nostro notiziario , concorrerà la circostanza che s iamo costretti a ·valerci dell'opera di due tipografie, una delle quali riie<le ft1ori di Roma. A 1J1Jerte'nza. -

( 21)

L'on. F·a cta aveva minutamente esposto. all'on. Nitti la. grave questione rirflettente i migljonamenti &'Onomic~ dei medici condotti, uffici\ali sani tari e medici , ,ete rinari. Il presidente del Consiglw ha risposto oon la lettera seguente: « Sull'agitazione dei medici condotti ho1 già richiamato l'attenzione dei' prefetti, perchè promuovano temperamenti conciliativi, che sono facilitati dall 'app1icazione razionale dell 'aut. 26 del T . U. 1 ° agosto 1907. Quanto ai provvedi menti che tu in,1ochi dallo Staito :a favore dei Comun ~ per il miglioramento delle condizioni dei medici condotti, noterai agevoi~mente ohe essi si ricollegano aJ problema generale concernenltle la ri~hiesta dei contributi dello Stato per l'attuazione dei miglioramenti economici' del personale degli enti locali, problema complesso, del qua~e s'interessa il Go,·erno, Inentre d'altra pairte, come ti· è noto, sono in corso studi per I 'assicurazione obbligatoria nel caso di malattia e per un diverso assetto della assi stenza sanitaria e della posizione dei medici condotti >> . '

Per i medici cbndotti.

L'Epoca ha dai Firenze: Con opportuno senso di praticità, il Prefetto gr . uff. · De Fabriti·is, impressionato dell'agitazione che serpeggia fra la classe dei medici condotti decisi ormai ad ottenere pronti e radicali provYedimentiJ, ha riunito la Giunta Provioci1 _i.\ 1nministr.ativa e il Consiglio superiore di Sanità affinchè un cordiale scambio di idee risol,1a la questione contemperando e-on le esigenze delle finanze comunali, i desiderata de(la r:obile classe dei medici . L'adunanza pr1vatissima, ed a cui ha1nno partec'ipato i rapresentanti dei medici condotti, degli ttfficiali sanitari, dei ' Teteril:nari e delle levar trici, sembra a''er daito ottimi risultati avviando la qttiesti'One v.eroo l 'iaccordo, p1oichè 1e asprezze di questi professionisti sarebbero· miti~e da larghe concessioni che indubbiamente, come prima conquista , non sono sprezzabili, tenuto conto delle S1trettezre ammiinistrati,-e in cui si dibattono 1e finanze comunali. È opinione di molti emi11e nti professionisti che l'accordo possa essere r aggiunto ie a tale proposito è stata nomina bl 11na Commissione composta del prof . rom-

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[!-\NNO XX\71, FASC. 31]

SEZIONE PRATICA

mendator Enrico Burci, direttore della nostra clinica .c hirurgica, del ca,,. Cocchi della Giunta aimministrativa, del prof. Sruntilni del Co.n siglio Naziol;lale dei1 , ,eterani, e del prof. Vitta per Jie levatrici, i qtttali sotto la presidenza del Prefetto cercheranno 1a formula dell'accordo in base alle richieste dei medici che sarebbero, se le mie Ìil.1fQrmazioni, come ho ragione di credere, non errano, quasi tutte addettate. . Il memoriaI'.e presentato dai medici condotti fissa così La pr.opria retr:ibuzione : 6ooo lire ·di stipendio iniziale ,1200 lire caro-vi,'eri , 2000 inde11nità ca.l valcatura, più lire 3000 se la per.c entua]e d.ei po,~eri supera in ogni comune il nunero di; 3000. Ora nell'adunanza di iieri, i rappresentanti della Giunta Provinciaf.e am!J1inistrati Ya, custodi insomma d.ell1e nLagre fia110nze comunali, a,·rebbero dimostrato larga condiscende11za e spiri to concilia.t i,ro accettando lo stipenclio iniz:iiale di lire ·6000, l'i11dtennità di lire 2000 pier..... la cavalcatura e 1ire 2000 se i poveri superino il numero di tremila per ogni comune. In una parola, gli amministratori comunali a'1rebbero soltanto rigettato la richiesta. di lire I200 come inden11ità caro-,,i, ·ieri e diminuito di Jire lOOO il compenso per }a cura dei po, eri accettando in massima il coùcordato già in vigorie per i medici dieCla Reanagna e Tosicana. 1

I medlei liberi di Roma. I medici liberi esercenti dell:a CapitaJ:e si sono

riuniti in assembea per organizzarsi rin Federazàone nazionale, v-isto che tutte, o quasi, le altre categorie della classe non stanno col~ armi al piede in questo critico momento. Essi ha11no , ·otato i 1 seguente .o rdi1;.1e del giorno : « I medici lib1e ri esercenti dànrno incarico al Consiglio Diil.·.etti vo di dare opera per fare sorgere ncl più bre'\<·e termine la Fe derazione 1ia zion ale dei medici liberi esercenti, e dànno mandato al Presidente di interv enire 11ella riunione indetta dal.I' ~.i\.ssociazione fra i medici condotti per la cosit ituzione del Sindacato medico italiano riservandosi di prendere visione d·e1lo Statuto prima. di dare la propria atdesionie ». .l\.ltro ordine del giorno_ fu votato per la revisione dell'elenco dei poveri. 1

RISPOSTE A QUESITI E A DOMANDE.

959

i r9 mesi in cui ha espletato l'inteFo servizio per il collocan1ento a riposo dell'altro sa1utario. :-J'on vi è all'uopo alcuna lassativa prescrizione di legge ma la conseguenza si èe:luce chiar2.mente dalla importazione in bilancio del fondo de3 ~inato a pagamento di stipendio ai sanitarii. (7888) lnfortunii sul lavoro assisteza sanitaria. - Dott. C. F. da V.: L'infortunato che lavora presso una azienda privata ha di.Iitto alle sole prime ed immediate cure a carico dell'esercente l'impresa. Per prime e l immeiiate cure si intendono quelle che abbisognano per portare l 'infermo dal lugoa dell'infortunio in posto adatto per l'assistenza successiva. Tali prime cure sono a carico della impresa anche se l'infortunato sia compreso nell'elenco dei poveri del suo Comune. La conseguente assistenza va poi fatta con le regole comuni e, cioè, sarà gratuita se l'infort1mato sia compreso nell'elenco dei poveri sarà a pagamento, per proprio conto, nel caso opposto. _ (7889) Indennità caro-viveri. - Dott. V. R. da T.: nulla ha che vedere l'indennità caro-viveri, resa obbligatoria con il D. L. del 9 marzo ultimo, m. 338, con l'ammontare dello stipenàio, tranne se questo non sia inferiore alla cifra di L. roo o ..,.. di L. 65 mensili.~ ssa, quitidi, deve essere corrisposta nella sua integrità, non ostante che lo stipendio sia stato recentemente accrescttito per effetto çiel preceiente D. L. del ro febbraio 1918 . (1890) Medico a scavalco . /Jicenziamento. - Dott. E . L . da M. : Il mejico interino a scavalco non è protetto da alcuna sanzline legale in quanto che egli è sempre provvisorio e non acquista mai la stabilità. Può _essere sempre licenziato dal Comune, tranne che nella deliberazione di nomina non sia cletenninato il tempo della permanenz~ in carica. (1891) Aspettativa per ragione di salute. - Dott. S. R. da M.: al medico condotto titolare che si ammala durante il servizio non spetta l'aspettativa ma la licenza per infermità utensibil e a tre mesi se la malattia non deriva da causa di servizio e ad un anno se deriva da causa di servi zio o se contratta per esso. Durante il congedo straordinario ei in dipendenza della concessione di esso non possono imporsi al sanitario oneri oi aggravii nè tanto meno diminuzioni dello stipendio che è.ovrà essere corrisposto per intero. Doctor J ~JSTITlA .

CONDOTTE E CONCORSI.

Giovane medico cerca per il 1° ottobre b11011 in,terinato o posto di assiste·11te in un osrpedale. (7887) Congresso per supple1iza di condotto . Scrivere: Dot-tor De Mar~o, Roccam·o rice (Chieti). Dott. V. diL. da C.: Dal momento che .nel bilancio ·Medii.co-chirurgo, 15 anni di laurea, esperto è stanziata V. di L. da C la somma di lire 5000 per ostetrico desiderere bbe condotta medica :in pr-oil servizio della intera condotta e che tale sopima . ,7]ncia di N.apoli o di Roma, paese possibilmente complessiva veniva ripartita fra i due colleghi che in pianura, o, se in montag.na s.enz.:a case sparse la esercitavano, non sembra dubbio che a Lei debba o frazion.i. Rivolgere proposte a1 SJ.gnor Franco, via d~ Pietra, 87, 4° pi.ano, Roma . essers attribuita tutta la detta somma durante ( 2 ..) )


960

L--\~xo

IL POL ICLI NICO

ffOTIZIE DIVERSE.

xx\· I, FASC. 31]

si trovino privi di materiale scientifico e r idotti quasi unicamente alle .loro personali risorse.

Socie.tà Italiana di Medicina interna.

Per i professori ed assist~nti univ ~ rsitari.

In ossequio alle deliberazi·oni d ell'ultimo Congresso e i11 couf0ru1.ità delle decisioni prese dal Cousig 1i 0 Direttivo, il XXV C-011gresso de,lla. Società Ital:a11a. di lYiedicina s i .t errà a Triest e ilei giorni 6, 7, 8, 9 otl'Obre prossimo. In questo conv~no si clo\·rà ricomporre il Consiglio Diretti,·o ed inizia.rie un secondo quarto di ·secolo cli , ·it a Jecoi1da e nettamente italiana della Società. Non può &fuggi.r e 1'importanza del co1Tvegno per la sede e p er il t eni po : la f.amig·lia medioa italiana dovrà essere largamente rappresent ata e _tutte le scuple mediche dovranno essere presenti a Trieste, dove s i è com.pi uta l'unità Italiana e dove 's i com·p irà 1'1111ità delle scuole med~che Ita1'iane, .auspice lo s pirito di Guido Baic<.:elli . Sarebbe disdicev1ole che il Cong resso non riuscisse imponente p.er l 'autorità e per il numero degli inter\'ent1.ti. :è n ecessario cihe c-01loro che it1tendono ii1t er·venire m a1ndino subito al Comi.t ata di '"l' riest e 1'adesione e la quota (L . 20) , perchè in tal 1nodo potranno assicurarsi l 'alloggio. I~ 'indirizzo del Comitato di Trieste è il seg·uen te : ·Comitato Ordinatore del XXV COùlgre.sso n1eclico, Osi;>eda1le Ciivico - "frieste. L'annuncio -d elle comunricazioni, i.nvece, deve essere iniato ·al prof. L . Lucatell.o, Diretore a.ella R. C-linica lVIe<lica di Padova.

U n. recente <;onsig:lio dei lYiin ist ri ha appro,·ato 1 pro,-ved1m·ent1 p roposti dal Ministro della ~. 1..on. -~· Bacoelli pei profe~sori u ni·v ersitar1, ,assis tenti e .t ecnilci. ~er tal~ di?posiziione _lo s~i~endio dei professori ordinari della Un1vers1ta e Is t it uti di istr11zion.e s11p-erÌQre v,a da ui1 minimo di lire ro,ooo ad U1,1 n1a?sin10 di lire 13,000 att raverso due :aumenti qu1nquennali di lire rooo e un iterzo d~ 1ire 1200 ; lo st ip endio deo-li straordi0 nari da un mi111imo di lire 8000 .ad un massimo cli lirie .rr,<?00. attraver~o qt1attro aumenti quinq.u~nn:ai.i ~11 11rie 7~0 .c1as~u110; .sono dat e dispos1zion1 circa la retr1buz1one deo-li incarichi la ~01np11t3;zi.oi:-e del servizio prestato in qua.;l ità di 111segnant1 incaricati , le indennità ai r·ettori la misura degli aumenti i11 prima applicazione' la concessione cli indennità caro-,-i,·eri ecc. ' ;..\ltr~ ~isposizioni s ono da1te per st ipendi e retr1buz1on1 al :p ets onale dir·etti'''O, amminist riati, ,o e di ser,·izio . Per il persi1ale assis tente tecnico subalterno e ,·ario d-elle Università sono s tab11ilte le t abelle p er ciaiscu na carica, con gli aumenti periodici iad 1essa attribuit i .

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Per la coltura dei futuri medici. Il l\tii11 iBtro d·e lla Pttbblica isitruzio11e ,on. _..\. Baccel li rite11endo opportuino riconclurre gli s tudi di medicina presso le uni,·ersità a u11 caratter e pratico nell'inte.resse specialn1ente di q uei giovani i qua.li, con1pititi gli studi 11i1i·versitari, si d anno alla professione di medieCi condotti, 11a .no111in.ata una Comt11issione 11elle p ersone cl ei prof. Giuseppe Ciri11cione e Vittorio _..\scoli di Ron1a e Rodolfo Stanzi.a.le cli Napol.1 , co11 1'incarico ,d i st11,d iare t111a rif.o rma che, s.,·iluppando le conoscenze e le attitudini diag•11os ticl1e deg·li s tude11ti , li metta ii1 grado di 'Compiere effi cace1neu,te la ]oro delicata fuuzio11e a ncl1e c1u an do , u sciti dai gran c1i ce11tri e lo.:1tan:i da clii1icl1.e e da gabii1etti ,

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Gli stipendi dei professori universitari in Franaia.

G li stipendi dei professori t itolari cl'uni\Tersità ii1 Fra11cia so110 stati at1me11tati di,·iclen dol i in dtte caitegorie, nel segue11te 1110do : a Parigi 37 insegnanti a l ire 20.000 ; 75 a lire 18.000 ; 37 a lire 16.ooc ; nei dipartime11ti : 150 iuseg·nanti a lir1e 18.000; 151 a lire 16.ooo ; 151 a lire 14.000 ; 151 a lire 12.000.

L a famiglia medi~a itali,ana ha s ubito ii11 q tteste ultin1e settima11e una serie di perdi~ gravissime ; sono scomparsi : Augusto Tamburini, _L\.lberto Ro,·ighi, FiLiber.to lVIariani, Giwlio ~1arcl1e­ s i, 1'on. Edoardo Bon ardi, Francesco :B"ulci, Brui10 Brunacci , .... C1 riservia mo di dare n ei fas~icoli in ~orso di pubblicazione del cc Policlinico », bre,Ti biog rafie degli illustri colleghi estinti. 1

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I ndice alfabetico per materie. .l\{a.nozoi . e scopobi . Pag . 940 ·Afta epizooti.c.a : cura . . )) 956 Alimenti : perd·ite suLìle dura11te la cottura Amputazione 1del seno per cancr o, con 1'anestesia reg·io11ale . . . . . .. )) 949 .'\11.eu risn1 a de11 'arto in-ferì.ore : casistica )) 945 )) 9-2 _.\ppendicite ne1le trttppe con1battenti . J ..\rs enobenzoli : i11iezioni s1111a i.ascia .lata . . )) 937 Ca nrfora .siiTteti e.a )) 957 Cutirea1..ione regiot.ale .n e11e infezion.i tubercolari : ,.a lore diagnostico. )) 952 f) olori osteo-articolari nel ~ arc i11oma )) 958 E cze1na prof es sjo11ale . )) 956 i~:n1orrag:ie gra.,.. i : prescriziolie )) 955 E tnot tis i : trattamento co11 olio ca11forato . . .. )) 955 Roma, 191q -

Tit>. Naz. Bcrtero di G. Guada2nini

&

C.

Ei1.cefalit e letargica epid,en1ica : s11lla così ,d etta . Pag . 951 Gozzo esoftalmico : .sinto matologia . » 953 Ii1fluenza : patoge11esi dell '- e potere )) tossigeno del bacillo di Pfeiffer . 951 )) Lettcemia iac11ta linfatica 952 Me11ingite : diag 11osi' precoce in prepara.ti di sangue 955 » 956 N e'Tras.t,e nia sessu ale : n ella Osso t r.apiant ato : fatti di accre ·ci)) me nto . . . 953 o,·aia . : effetti della ipo- ed iper-secrezione . 954 )) Para.li.si : nuoto 11ella cura delle . 950 )) Piaghe ostinat e : 11elle 954 Sindron1e e.li Dercun1 da ipoyaris1no si» filitico . 953 1

))

))

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L.

Pozzi,

re J p


Roma, 3 agosto 1919

Anno XXVI

Fase. 32

(Pubblicato il 20 settembre 1919)

fondato dai professori' GUIDO BACCELLI FRANCESCO DURANTE S:EZIONS PRATICA.

R.BnATTOU CAPO: PRolf. VITTORIO ASCOLI ·soMMARIO. Riviste critiche: C Minerbi: Lo sforzo fisico e l,acceleramento della freguenza cardiaca. Sunti e Rassegne : MEDICINA: M. R. Burnard: La febbre tubercolare a forma ondulante. - CHIRUROIA: V. C. Hunt: La torsione delle appendici epiploiche. Osservazioni Cliniche: E. Curti: Un caso di pneumotorace spontaneo trasformato iff artificiale, con esito in guarigione. Medicina sociale: G. Loriga: I problemi dell'assistenza sanitaria relativi alla assicurazione contro le malattie. Accademie, Società Mediche, Congressi: Società lombarda di Scienze Mediche e Biologiche Milano .

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Diritti di proprietà riservati.

È

tli 1•11 1ensa citarne la fonte.

neuua la ril>f'otlu1iort1 tli

RIVISTE CRITICHE. ARCISPEDALE

S.

ANNA -

FERRARA.

Lo sforzo fisico e l'aeceleramento della frequenza cardiaca per il prof. CESA.RE

M~ERBI,

Appunti di Medicina Pratica : CASISTICA E TERAPIA : Le distorsioni del ginocchio. - Il metodo di Willems nel trattamento delle artriti purulente. - Il trattamento delle artriti tubercolari con la radioterapia. - MEDICINA SCIEN· TIFICA : Azione di alcuni medicamenti sul senso della fan~e. Posta degli abbonati. Cenni bibliografici. • Nella vita professionale: Cronaca del movimento pro· fessionale. Risposte a quesiti e a domande. Condotte e concorsi. Nomine, promozioni, onorificenze. Notizie diverse.

medico primario.

Durante gli ultimi cinquant'anni l'applicazione del m etodo sperimentale h a gettato molta luce intorno al modo, col quale il cuore si rende idoneo a prestare le sue funzioni. Per ciò che riguarda la natura dell'attività automatica (r) del cuore, noi conosciamo il punto d i partenza del processo eccitatore, che è determinante d i ogni battito cardiaco, e possiamo tracciare il corso di cotesto processo in forma di un,onda attraverso i diversi segmenti del cuore. Con processi :fisiologici noi possiamo studiare minutamente come il grado della pressione (r) Per automatismo di un organo s,intende che nell,intima economia di esso vige un processo di mutamenti continui, per i quali risorge lo stimolo alla st1a funzione senza che nulla dall'esterno sia venuto a modificarlo (A. MuRRI, La legge del cuore. Il Policlinico, Sez. Med., XXVI, fase. r, pagina 2, r gennaio 19r9).

""'°'' pubblicati nel POLIOLINICO o l• f>ubbltca1ione tlt lflfll4

manometPica si modifica nelle varie cavità del cuore ad ogni fase della rivoluzione cardiaca. Noi conosciamo l'azione delle valvole e il m omento esatto nel quale si effettt1a la loro chiusura. Inoltre ·sappiamo che il cuore è soggetto al controllo del sistema nervoso centrale per mezzo dei suoi nervi inibitore ed acceler atore, e che d,altro lato esso può spedire messaggi al sistema nervoso, il quale a sua volta influisce sulla condizione dei vasi sanguiferi in altre parti del corpo. Ma la funzione forse più interessante, perchè la più essenzialmente vitale (2) delle caratteristiche del cuore, è il suo potere d'adattamento, cioè la facoltà di modificare la propria attività o in altre parole il quantitativo di lavoro, che esso compie ad ogni battito e per ogni unità di tempo a norma delle esigenze dell'organismo in toto . Il lavoro meccanico eseguito dal cuore può essere valutato se noi conosciamo la pressione arteriosa, che viene superata ad ogni sistole cardiaca e il volume d i sangue, che viene scaricato dal cuore ad ogni battito o nel corso di un minuto. È possibile d i determinare entrambi questi valori tanto (z) ERNES'r H. STARLIN?. The Linac:e Lecture

on thtt Law of tlie H eart, given at Cambridge, 19r5 , pag. 5. Longmans, Green and Co. London r9r 8 . ( l )


IL POLICLIN ICO

n ell' llom o come negli al1i111ali . Krogh (3) h a d imostr ato che n ell'individuo i1ormale in riposo il ve11t ricolo sinistro espelle circa 3 litri C: i sangue ogni minuto . Dura n te l'esercizio muscolar e moderato tale volume può elevarsi a 1 2 litri , e in un inà ivià uo atletico il qu ale eseguisca un lavoro assai rud e, p ersino a 21 lit ri p errnin uto. Quest 'ult ima cifra significa che il cu ore può p omp are l'intero volu1ne del sangue contenuto nell' organismo facend olo circolare per tutto il sis tema vasale, 6 o 7 volte ii1 uri solo m inuto! E ciò ad onta del fatt o che d ura11te l 'eser cizio muscola r e la pression e a r teriosa, contro la q u ale il cu or e deve spingere il sangue ven t ricolare, è con sidera bilmen te più alt o d i q11ello che. n elle con d izioni è i riposo, essen do equivalen te in qu est o ultimo caso a circa r ro millimetri à i m ercurio e nel p rimo caso a 150-r 60 millimetri Hg . ~ell 'esercizio m uscolare, allorch è l'affiusso C: i san gu e alle grosse ven.e è accrescit1t o, p erchè i muscoli ingrossandosi 11el contrarsi pren1on o sulle ven e intern1uscolari (m en tre la p ressione a r teriosa vien e elevata dalla con trazione delle a rteriole, che si d istribuiscono ai v isceri dell'appa recchio è iger en te), il cuo.re accoglie _,i l san gu e ch e gli a rri\·a, e lo spinge con accresciuta forza n el sist em a arterioso, d i dove esso può essere d istribuito in ricca misura a i muscoli con t raen t isi. Infatti, com e abbiamo ved uto, K rogh h a d imostrat o cl1e il volume d i scarico Gel cuore per niinuto può elevarsi è.alla cifra ordinariç. (nel riposo) cii 3 litri a qu~la enorme d i 21 litri . ~oi possiam o forma r ci u n a id ea èel p rocesso è i q uesto adat tamento del cu ore al maggiore còmpito impostogli, col p a ragon ar lo ad una m ot ocicletta (4). An che in quest a macchina l 'en ergia èeriv a C:atla ossi :iazione d i cer te sost a n ze com b t1stibili; nel caso speciale la b en zina . U n a volta messo in m ot o, il motociclo fa r à regolarme11te la su a stra è a in t erreno pia no sen za ulte riore ostacolo. Ma se accade che la strada cominci ad essere in salita , la maccl1ina comincia a ra llentare, e p u ò a n cl-1e fe rmars i del • t utto. Per evitar e questo accidente il corrid ore lascia scorrere nel motore in m aggiore quantità la miscela d'aria e d i b en zina: l'energia chimica occorrente per l'esplosione è per tal modo a umentata, e la macchina m onta l'altura colla stessa velocità d i c1uella , che m a nteneva prima a t erra pia na. Xel ct1ore n oi ' rediamo esister e, com e h a d imostr ato tarlin g (5) , un meccanismo a 11tomat ico (costit11ito da un p iù copioso affiusso à i sangu e 11ei ,~asi coronarii), per mezzo del q11ale, p er così <.lire, n1aggior volu 1ne d i miscela d i combustibile (3) _.\.. KROGH. Skandin,av . A 1'ch. f i{1' Phys1:ologie, Bd. XX\ ..II, r9 t 2. 1\.rch. i11tern at. è! e P h ysiol. , l 9 t 3. (~)

E. H. STA.RLIXG, loco citato, pag. 1 l. l5) E. II. STA.RI,IXG, loco citato, pag. 8. I

..! I

e comb urente gli p erv iene t ostochè gli viene imp ost o più r11de la voro. S eco11c10 lo St a rling l'at1m ento delle resist enze n ell'albero a rterioso p rovocherebbe 11ell'a11imale sano t1na subita11ea - qua11t unque labile - dilat azion e C:ei ventricoli. E siccome entro limit i fisiologici, quanto m aggiore è ·i l volume del cuore tanto f;iù cospicua (6) è l'energia delle site contrazioni (per chè quest ' ult ima è f11n zione della lunghezza (7) C:ella fibra muscolare), è in t a l 1naniera , secondo lo St a rling, che il cuore r iesce a superare l'ostacolo e ad assict1ra r e la prosec11zione della circolazion e sanguigna. S u quest o punto delle con clusioni C: ell'ill11stre fisiologo c.,ebbo fare 2.lcune riser ve . Le ossen ·azioni e gli esp erimenti istit uiti 11egli 11ltimi t empi C:.alle più ò iverse parti p er opera dei ra -:· iologi (8) 11anno con cord em ente st abilito in mo ~ o incon c1.1sso che allo sforzo fisico acuto e al lavoro muscolare strent10 seguìto, il cuore sano reagisce all'opposto coll'impicciolirs1: . Anche i risultati più rece11ti (egli stuùi è ei clinici (g) concordan o nel m edesimo risulta t o. Lo St a rling eseguisce i suoi esperimenti s 11 c11ori isolati dal corpo degli a nimali, con un m a nometro i1111est at o ei1t ro l 'atrio è estro . I n t ali eon e izioni • non è m eraviglia che i riflessi è i to11icìtà e la frequen za subissero pert1.1rbazioni g ravissim e . Senza dubbio cc qua n to è m aggiore il volume è el cuore, t a11t o 1naggiore è l'er1ergia C.:ella st12. contrazione »; m a lavoro e1iergico significa spesa grossa . Il cuore, possiede for t u11at a m ente, co1ne ho <. imostrato in t1n r ece11te lavoro (10), u11 m eccanism o appost a p er t 11tela rsi 11011 solta n to dalle spese pericolose, m a an ch e da quelle n on n ecessarie . Quest o meccanism o è costituito dalle reazioni di ,.._ tonicità, sia a utonom e, sia p er riflessi ind iretti. Il •

(6) E. H. \ TARLING, loco citato, p ag. 18 .

(7) E . H. STARLING, loco citato, p a g. 22 . (8) T ARABINI, BERTOLO'l'l'I, ZUCCOLA, DE AGOS'f INI , P OGGIO e ÙLIVERO, ecc . Atti .del III Congresso delle m ala t t ie del lavoro, T or1110 19 r r , p a gin a 4;25 e segt1enti. . . \ ...ed1 la complet a b1b liogr 2.fìa su questo a rgo mento in una mia m en1oria ei i p rossima pubblica zion e int itolat a La legge del cuore e le reazioni di tonicità del muscolo cardiaco . (9) G. B. QUEIROLO. S tudii clinici sul citot e. Pisa, 191 . \ ' edi anche èello stesso: I l lavoro del c1,tore e la fatica; « Le m alatti e del cuore e dei vasi », anno I , n. 8, p ag. 335, l luglio 1917. - lVL.\RIO Xrssn 1. « Riv. crit. e i Clin. l\fed . », X\~, n. r 7, pag. 265, 25 a prile r 914 . . (10) CESARE MINERBI. Un processo prati~o, contributo alla valutazione clinica della capacità funzionale del miocardio . Le reaz'ioni di tott'icit~ delle singole cavità cardia~he e~ il . lor? deter·m inisnio fisio- patologico. « Riv. cr1t. d1 Clm. l\1ed . », X\.III, 11. 13 a 19, Firenze 19 17. . . . . D ello st esso: L 'insufficien.za cardia_ca incip.iente e i processi cli-;iici per valutarla. <e P ensiero JY~ed1co », _ 11. 44 a 49, no·vembre-dicem b re 1917, J\111a110.

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[.L\.NNO XXVI, F ASC . 32]

SEZIONE PRATICA

' riflesso autonomo d i tonicità miocardica agirebbe sopratutto per carichi lievi imposti al m11scolo cardiaco: i r iflessi ind iretti sarebbero chiamati in soccorso per carichi più gravi. Ma il cuore d ispone anche d i un altro mezzo di d ifesa contro le spese grosse: ed è l'acceleramento detta freque1iza . Supponiamo che ad un operaio sia dato il .c òmpito d i portare ad u11 piano superiore cinque quintali d i grano in otto minuti. Sarà per lui una fatica molto più lieve trasportare, uno per volta negli otto minuti prefissi, Io sacchetti di mezzo quil:1tale affrettando il passo, d i quello che quattro grossi sacchi d i I25 kilogrammi a passo lento. Ma sarà anche lavoro meno grave trasportare nel tempo detto IO sacchetti d i m ezzo quintale, piuttosto che 20 saccl1etti d i 2 5 kilogra1nmi, còmpito cl1e costringerebbe a corse sfren ate chi d ovesse assolverlo. Applicand o l 'esempio al lavoro del cuore, si comprende come da un lato la tonicità èei suoi segmenti, la quale riduce oppor tunamente la capacità di questi (e conseguenten1en te il volume d i scarico ventricolare) , e dall'altro lato l'accelera~ mento della frequenza delle rivoluzioni cardiache, possano con una provvi i a d istribuzione d el carico, e con un congruo adattamento del r itmo, alleviare di m olto la fatica del viscere . . Che codeste benefiche d isposizioni :fisiologiche possano· in dati casi oltrepassare il giusto con:fi11e - come avviene d i tutti i compensi insiti della macchina organica - non è da m eravigliare. Così le reazioni d i tonicità troppo v iolente possono nelle emozioni (per es. nello sp avento) stringer~ it cuore sì fortemente da provoèare in concomitanza collo spasmo delle a rteriole cerebralj - il deliquio: così d 'altra p art e in certe affezioni carJ iach e l'accesso tachicardico può d iventare, per sè, causa d i gravissimo pericolo di vita. Ma ciò non toglie i1ulla alla verità della proposizione: ch e entro limiti fisiologici le reazioni di tonicità del 1niocardio e l'acceleramento · detta frequenza costituisco120 dei mezzi di difesa contro it « su rménage » detta fibra . miocardica. Adunque le conclusioni dello Starling cç>rrispondono senza dubbio a l vero : a mio avviso non racchiudono tutta la verità. Esse significano a rigor di logica sopratutto questo: che, anche allorquando tutte le mirabili d isposizioni :fisiologiche, le quali tutelano il cuore contro uno smodato afflusso di sangue venoso agli atrii, o contro un'eccessiva pressione nelle arterie risultino impari o non rispondenti al còmpito o ven gano abbattute, gli rimane pur sempre una risorsa su_pr~ma: la dilatazione delle sue cavità ed il conseguente maggiore sviluppo di energia contrattile a sp ese della energia chimica contenuta nell'intima compagine . della fibra miocardica.

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Per unanime attestazione d i tutti gli sperimentatori la frequenza del polso a11menta sia d urante lo sforzo :fisico isolato, sia durante il lavoro strenuo seg1.ùto, anche allorchè subentri la stanchezzà corporea. In passato si riteneva che il maggior consumo d i ossigeno <la parte dei muscoli in lavoro, provocasse da u11 lato la p enuria d i questo gas nel sangue, dall'altro lato un accumt1lo d i anidrid.e carbonica. i\. questa ipotesi s i opposero, come è noto, i risultati di ricerche eseguite n ell' Istituto d i Pfliiger (II ) i quali d imostr arono che per l'intensificata funzione dei polmo11i e del cuore il sangue arterioso durante il lavoro muscolare contiene una quantità di ·ossigeno 1naggiore che non nel riposo e minor quantità di acido carb onico! J oh ansson (r2) h a riscontrato che la m aggior frequenza del polso non è subordinata allo aumento numerico dei respiri: e Mosso (I3) ha osservato nelle persone robuste, per effetto del lavoro faticoso, crescere n otabilmente la frequenza del polso e non in proporzione del numero d ei respiri. L . Giuffrè (r4) h a dato nel I 897 la prova sperimentale su animali a sangue freddo che la :fibra m uscolare del cu or e può essere eccitata ad una maggiore frequenza d irettamente da una più copiosa quantità di sa11gue , che a d essa affluisca . Per determinare l'acceleramento del polso nello sforzo fisico, operano, second o Gi11ffrè (I 5), in primo tempo coefficienti 11.i eccanici o idraulici (accresciuto afflusso d i sangu e venoso al cuore) e psichici (elemento volit ivo); in second o tempo coefficienti chimici (modificazioni umorali d eternlinate dal p assaggio in circolo delle scorie del lavoro) e ne·r vosi (eccitamento è.ell' acceleratore, diminuita funzione à.el vago) . I ntorno alla importanza della d jmjnuzione del to?io del vago e c+ell'accresciuto to1io d ell'acceler atore per determinare l 'acceleram ent o del polso, han.no portato sicura .c onferma gli studi di Aulo {I 6) e d i B ainbridge (I7) . (rr) Pftuger's A rch. f. Physiol., vol. XLII, pa-

gir1a r89, e vol . LXIII, p ag. 234 . (r2) J. E. JoH..ANSSON. Ueber die E ,,;nwirkung der 1\11itskelthéitigkeit auf A thoniu ng u . H erzthéitigkeit. cc Skand. Arch. f . Physiol. », I893, vol . \l, pag. 2r. (I3) A . Mosso. L'uomo sulle Alp·i, pag . 13, Frat elli Treves . .Milano, I909. (I4) LIBORIO GIUFFRÈ. Sforzo e stanchezza det cuore in seguito agli\ sforzi mitscotàri . Lavori dell'VIII Congresso d i Med. Int ., ottobre I897. (r 5) L. GIUFFRÈ. S ullo sforzo del cuore, pag . 95. A. Re ber, P alermo, r908 . (I6) T. A. AULO. Veber die Ursache der H erz beschteu,n igung bei der Musketarbeit . cc Skandinav. Arch. f . Physiologie », XXV, pag. 347, r9rI. (17) F. A . BAINBRIDGE. The infiue1ice of ve1ious Fitling upon the R ate of the H eart. J ourn. of Phy~iol. , vol. L, n. 2. Cambridge University Press, r9r5. Recensione in The Lancet, n. 4822, p ag. 248, 29.gennaio r916. .. (J)


lL POLICLINICO

Ad interpretare il meccanismo dell'aumento della frequenza per effetto dello sforzo corporeo, mi sia lecito adòitare quì un coefficiente nuovo, traendo partito da constatazioni ottenute negli ultimi tempi e da altre meno recenti, non adeguatamente apprezzate, o ancora poco note, d'autori diversi. Secondo la comune dottrina accettata sino ai tempi più vicini a noi (18) si era ritenuto che l'uomo nello sforzo fisico, previa un'inspirazione profonda, serrasse la glottide e, contraendo i muscoli espiratorii, irrigidisse il tronco per costituire il fulcro alla messa in azione di tt1tte le leve (o di alcune ài esse) rappresentate dai quattro arti. Per tal modo si credeva che nel conato fisico mentre si eleva la pressione e·n do-addominale, aumentasse anche la pressione endo-toracica, ed avvenisse così una specie di spremitura da tutti i visceri, del sangue che li irrora. La teoria dell'aumento della pressione endo-toracica per lo sforzo volontario (19), era stata anzi tratta in campo dal Kraus (20) e dal Moritz (2r) i quali davano ragione dell'impicciolimento della « figura cardiaca >> allo schermo radiologico durante lo sforzo, chian1ando in causa l'ostacolato deflusso espiratorio del sangue dalle vene del corpo entro il torace, ed an-c ora la compressione esercitata sulle cavità cardiache dall'aumentata pressione endotoracica (22). All'incontro le esperienze recenti del Pieraccini (2 3) ( 1 8) Atti del III Congresso per le mf.lattie del lavoro, tenuto a Torino, r9r1. Seduta del 15 ottobre pag. 361 e seg. (I 9) GAETANO PIERAC.CINI. Il .meccanis1!1-o d.ell~

s forzo fisico nell'uomo nei rapp~rti colle osc~tlazion_i di pressione intrapolmonare ed intra-addominale ricercato per nuove vie . ~< Il Lavoro », ann? ~, n. 20 , 1 91 2 . Milano.' Fos~ati. Sfr;J'rzo volon~ario e quella

azione sinergica dei gruppi muscolari momentanea 0 di breve durata, che l' uomo (o l'animale) compie nella misura adeguata allo scopo di superare una resistenza esterna. Sforzo involontario è l'azione sineruica dei gruppi muscolari momentanea o di brev; durata destinata a vincere una resistenza interna come accade nella espulsione del feto, nell'evacu~zione di masse fecali solide voluminose ecc. (20) FRIED, KRAus. Einiges iiber funktionelle Herzdiagnostik. cc Deut. Med.Woch. », 1905, pag. 9~· (21) F. MORITZ. Metodi d'esame del cuore m « Leyden Klemperer ». La Clinica contemporanea. Traduz. !tal. di Giorgio H anau, vol. I V, parte II, pag. 498. Milano, So~ .. ?~it., Lib~., 1907. . (22) La poca attendibilit~ di tal~ mte.ryr~tazione è stata m essa in luce d agli esperimenti di Cesare ì\finerbi (Un processo pratico., contributo _alla valutazione clinica ecc., pag. 44) il quale ha dimostrato che anche coll'esperi1nento di ] ohann Mull~r , . nel quale si verifica all'opposto t1na eno~me diminu: zione di pressione nel cav<? ~~dotoracico, le pareti cardiache per la loro tonicit~ non solo re~i~tono alla trazione che dovrebbe dilatare le cavita del cuore, ma ai più - allo sc.opo d i proteggersi dal ribocco di sangue, che affluisce dalle vene al cuore - si retraggono fortemente. (23) G.IBTAXO PmR:\CCThì: ~l meccan~snio dello sfcn·zo fisico, ecc . « Il Ramazzm1 », maggio r9r3.

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hanno dimostrato che nello sforzo fisico volontario aumenta bensì la pressione intra- addomin ale, la respirazione si arresta, si chit1de man mano la glottide e il· diaframma sposta in alto la s•a cupola, ma che lo sforzo non è preceduto da nessu1'i atto di più larga inspirazione e non è accompagnato nel sito regolare svolgersi da alcun moto espiratorio. Inoltre secondo Pieraccini la pressione endoto racica od endo-polmonare resta eguale a quella dell'aria.ambiente .

Ora come mai si può accordare quest'ultimo fatto coll'innalzarsi della cupola diaframmatica a glottide chiusa e mentre la gabbia toracica s'irrigid isce? Il Pieraccini (24) interpreta questa apparente contraddizione nel modo seguente: Nello sforzo fisico volontario, allo stesso modo che è progressiva la contrazione sinergica delle mosse muscolari corporee, lo è pure le stringersi della glottide. Schematicamente si può ammettere che la glottide nella fase proto-conatica rimanga ancora aperta, o meglio che lo stringersi iraduale ·della glottide si completi soltanto in quel tempuscolo, che virtualmente divide la fase 1c proto-conatica » dalla cc meso-conatica ». Infatti il Pieraccini ha constatato al laringoscopio che d urante lo sforzo volontario la glottide si chiude poco a poco, a misura che il conato si fa . più intenso, per serrarsi del tutto in fase meso-conatica se lo sforzo è cospicuo, m entre in caso opposto la chiusura non è completa. Kon occorre dire che l'allentarsi della contrazione del diaframma, la quale permette alla cupola frenica di elevarsi, non è un fenomeno fisiologicamente passivo. Tanto l' accorciarsi come l'allungarsi del muscolo sono ormai riconosciuti come processi :fisiologici intrinseci attivi d i opposta ~a­ tura (Luciani). Ciò spiega perchè nello sforzo violento il diaframma possa non strapparsi, nè sfondarsi sotto il forte aumento di pressione intra-addominale. Aggiungerò che probabilmente l'innalzarsi della cupola diaframmatica è pure in rapporto in p~ccol~ parte colla diminuzione di volume, che subisce il cuore durante lo sforzo - diminuzione di vol11me la quale è semplicemente 11n fenomeno riflesso di tonicità, come hanno provato gli studi di Cesare Minerbi (2 5). Ora, quanto alla genesi dell'acceleramento della frequenza del polso d urante lo sforzo muscolare , bisoana considerare che gli sperimentatori hanno fors; tenuto conto troppo esclusivamente della parte, che, nel determinare le rea~ioni c.ir~olato­ rie, spetta alla funzione del ventricolo sinistro e (2 4) G. PIERACCINI: !l mecca'>'!'ismo dello sforzo

fisico, ecc. « Il Ramazzmi », maggio r 9r3, P.ag. 278. (2s) CESARE M!NERBI. Un processo pratico, ecc.,

loco citato.


SEZIONE BRATtCA

. delle arterie del grande circolo. « Non bisogna dimenticare» - dice Kraus (26) - « che c'è anche un atrio destro, e c'è un ventricolo destro ii . Se noi poniamo mente alle reazioni della meccanica respiratoria durante e dopo lo sforzo muscolare, e::l alle ripercussioni loro sulle cavità destre del cuore, ve:iremo che esse determinano tali condizioni idrauliche da costituire un importante coefficiente di acceleramento della frequenza delle rivo! uzioni cardiache. Infatti nello sforzo fisico volontario, come abbiamo veduto (27), la respirazione si arresta, la glottide si chiude, il diaframma sposta in alto la sua cupola: condizioni queste, che non possono non portare un ristagno e conseguentemente un aumento di pressione nelle grosse vene mediastiniche. Inoltre in seguito all'azione pressoria sui visceri e sulle vene addominali, che si determina violenta e dt1revole, vien portato improvvisa1nente un forte volume di sangue dalla vena cava inferiore all'atrio destro, poichè la pressione endotoracica (come ha dimostrato Pieraccini) non subisce dal canto suo alcun aumento, e quindi si accresce in modo cospicuo ed. improvviso il dislivello (solitamente non ragguard evole nel riposo) tra la pressione venosa .intra- a ddominale e quella intratoracica. L'organismo nel sano fornisce per m~zzo del sangue alla muscolatura in lavoro l'ossigeno, che le occorre, per mezzo di un aumento della velocità circolatoria prodotto da una maggiore attività del cuore, e della maggior copi a di sangue, che va ad irrorare i muscoli, sottratto ai visceri è ell' apparecchio digerente, mediante lo spasmo delle arteriole addominali. Ora, sebbene la muscolatura in attività impoverisca il sangite circolante di una pe'Ycentuale d i ossigeno appena maggiore (Kraus) di quel che fa la muscolatura in riposo, è certo però che essa utilizza ·un vol11me assoluto di ossigeno assai maggiore che non allo stato di inazione persino 6 volte o più. Perciò, cessato lo sforzo, si osserva che per attivare l'ossigenazione d el sangue e lo svelenamento degli umori, il paziente compie profondi respiri. Per mezzo di questi dalle vene del capo, dell'aidome e degli arti si precipita. alle \rene toraciche verso l'atrio destro, sangue a ribocco mentre la capacità dell'atrio medesimo si restringe per la reazione autonoma di tonicità messa in luce da Cesare Minerbi (28). Vi è dunque tanto durante, come subito dopo lo sforzo fisico - ed anche ne'

(26) F. KRAUS. « Berl. Klin. Woch i>. , 1915 pag. 362. (27) G. PIERACCINI. Il meccanisnio dello sforzo fisico nell'uomo, ecc. « Il Ramazzini >>, maggio r9r3, pag. 3ro. (28,) CESARE MINERBI. Un processo pratico; cantributo alla valutazione clinica della capacità funzionale del miocardio, ecc., loco citato.

lavoro s~renuo seguìto (che è una serie d i sforzi a brevi intervalli)-una conàizioneidraulica, la quale secondo la legge fisio- patologica di Murri, realizza uno dei più importanti coefficienti dell'acceleramento della frequenza cardiaca. È noto in che consista cotesta legge di M ùrri (29) . Secondo questo autore la pienezza delle cavità del cuore i n diastole ed anche la soverchia distensione diastolica di una singola cavità costituiscono uno degli stimoli alla sistole: per tal modo l'aumento di pressione intracavitaria durante la diastole affretta il ritmo cardiaco. A tale legge fisio-patologica desunta mediante l'analisi clinica, non sono mancate le conferme dello sperimento fisiologico. Nel 1897 il Giuffré (30) dai risultati dei suoi esperimenti di vivisezione su animali concludeva che la fibra muscolare d el cuore può essere eccitata a maggiore attività direttamente dall' a11mento d ella pressione venosa. Nel r9r5 il Bainbridge (3r) mediante l'esperimento su cani anestetizzati ha riscontrato: che l'a11mentato afflusso di sangue dalle vene al cuore aumenta la frequenza cardiaca prir1cipalmente per diminuito « tono » del vago e in parte per accresciuto « tono » dell'acceleratore; inoltre che l'acceleramento della frequenza è cagionato da stimoli che si suscitano entro il cuore allorchè l'aumento della pressione venosa è sufficiente ad accrescere la pressione diastolica intracardiaca. Non occorrono dunque ulteriori prove per dimostrare che la ripietiezza della cavità atriale in diastole, prodotta per una parte dalla spremitura dei visceri addominali restando all'incontro immutata la pressione endotoracica; per l'altra parte dall' aumentata attività respiratoria, d ebba essere ccnsiderata quale un importante coefficiente per l'acce leramento del ritmo cardiaco - sia per lo 'f osrzo fisico isolato, sia per il lavoro corporeo seguìto. Da quanto ho sopra riferito risulta che nella evoluzione della dottrina fisiologica d ello sforzo fisico i lavori degli studiosi italiani hanno recato un fortissimo contributo e che nella soluzione di parecchi importanti problemi su tale argomento spetta ad Autori Italiani la priorità. Sopratutto in questi giorni non sarà male averlo formalmente stabilito . F errara, aprile 1919 . (29) A. MURRI. La digitale e la frequen za del polso. « Boll. d elle Scienze Mediche di Bologna », anno LVIII, serie VI, vol. XIX, fase. r e 2, gennaio e febbraio 1887 . (30) LIB. GIUFFRÈ. Atti dell'\iIII Congresso di Medicina Interna: Sforzo e stanchezza del cuore in, seguito ·agli sforzi muscolari. Ottobre r897 . (3r) F. A. BAINBRIDGE. The infiuence of venous Fitling upon the Rate of t~e H ear.t. << Joum. of Physiol. », vol. L, n. 2; Cambndge Uµivers1ty Press., 1915. Recensione in The Lancet, n. 4822, pag. 248, 29 gennaio r9r6. · {5)

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IL POLICLINICO

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acute di tubercolosi , che s'acoentuano, poi regrediscono. Burnaind in uno studio accurato ha dis tinto tre tipi febbrili speciali : tipo ondulante MEDICINA. febbrile, tipo ond111:ante sttbfebbrile, t ipo ondulante fisiologico. La febbre tubercolare. a forma ondulante. • Tipo ondiilarite febbrile. - I massim.i ,d i tem(M. R . BURNAND. Ari1iales de Méd.~ g iug110 1919). peratt1ra sorpassano i 38°, .e i minimi in,reQe sono ·v ariabili . Su 39 ca& di questa categoria 38 moNello st11dio clini·co della t11bercolosi ha gra11rirono e il r eperto ,a11at omo-patologico dimostrò t1e jn1porta11za 1l'osservazione d·elle g·rafi.che della temperatura, la qual·e va presa regolarn1ente · che i11 rapporto allo sviluppo di queste onde feb più 'rolte al giorno e rjportata sulle tabeJJ.e t er- l)rili si .a,·e·v.ano ora pouss ées ciaseos.e inv.aclenti·, ora poii~sèes cong·esti,•e 11ei focolai preesistenti n1ografiche, in modo cl.a avere rapida1nente sote n.ei territori polmo11ari ,-iicini, ora setticemie t 'occhio j tracciati mensili. tubercolari. Ogni tentati,·o di cura medicinale, :È ie-0sì che l '~.\.., esaminanclo centi11aia di tracsieroterapica e fisica ftt i11t1tile. La somministraciiatii, ba pohuto rt::nclersi conto della freq11-enza zione di forti dosi di criogen i11a accelerò tal,·old ella febbre tubercola·! e ondulante. Qt1esta, g-ià ta l a fase di defer,·escenza e prolungò gli insegnalata e so1n1nariamente st11dialta da. 1nolti ter\'alli fra ogni poussée) ma non riuscì a stacautori (Ro11ssy, Hutinel, Piery, Puy, l\Iantoux, care 1clefì.niti\ramente la febbre. Sicchè si potrebvVeill) è caratterjzzata da poitssées ter111iche pebe pensare che la fase febbrile di una cur,·a onr :odicl1e recidi,·a11ti indefinitamente in serie. dula11te corrisponda a una poiissée tube11colar~ Ogni poi1ssée di 8-15 giorni di. durata è sepe111on1entan1e am1ente combattuta da.Wl'org.anismo, r1ta cl alla s ucoessi·v,a da una fas e cli de fervesce11ma 'che ripetendosi ,·i·olenteme11te e p eriodicaz t più o n1eno co1n1)leta cb e dura ap pr,ossti1naitd.mente, fì.nir,ebbe per la virulenza speciaJ.e d1e ll'i1n,·ame11te qua~rto il parossismo febbrile . L'ascesa f,ezione col vincere i poteri (li difesa organica. e la discesa dell a febbre a,·, re11gono gracl11a]1nente. Tipo 0Jidula1ite subfebbrile . - I massimò s i Le ondttlazioni della curva ·t ermica n on .. ono a\·vicinano e non sorpa~\Sa1no che eccezionalmente rigorosamente regolari, in part e per la sommi38°. In questo tipo ora si tratta di u.n1a ~rolu­ 11islrazione di medicamenti antitermici . Il ciclo della febbre ondulante compre11de due• zione tube1colare graYe, un po' più benigìn~: del tipo precedente, 1.% sus\~e1.tjbile d'interpret-iziofasi : il periodo febbrile e i·l perioùo clel1:a de11e clinica e patologica ai1a1 oga, orJ. i focolai l 1af er,resce11za. Benzançon e cle Serbo11ues assomirj llari che atLn1c~ 11tauc, la ffbbre son'J inve··.:: diglia n o la po,ussée febbrile tubercolar,e a t1na E.1.asrreti 1~ JjfiJ :::il! a SC\.•11rire. Talvolta si na11110 l a:ttia infetti,Ta acuta, 1n cui il periodo di s t ato g11c.rigio ·~i c:liJ1icl1 e, a) tre ,·olte i p azienti resta~ caratterizzato dalla febbre, dalla rit,enziou.e dei 110 affetti ~~ia c~a u.ra l1 esione fì.bro-caseosa crocloruri, dall'abbassamento clella pressio11e arteaùca, sogg.etta a poussées evolutiv,e o congestive riosa , dalla polinucleo&i , dai una climi11uzioue del rec1diivanti indefinita1nente, sia affetti da les:oni \"alore d eg·li ainticorpi (cutireazione leggerme11bacillari sp arse, a 1localizzazione incerta, lesioni te positi,·a ,o n egati,Ta) , da una esacerbazi011e dei tenaci, che possono presto o itardi dar luogo a f en on1e111 co11g·esti'ri in corrispondenza dei focolai metastasi . tubercolari. Tipo 01idulante fisiologi co . - Comprende quei La clefer,·esce11za si accompagna a fenomeni casi in cui si h a un massimo di temperatura boci n\'ersi . X ella pou,ssée tuberco1a1·e ,-i è però una cale di 37.6 e nei quali la differenza fra il masii1con1pleta crisi termina~.e, in m odo che la temsimo e i·l minimo di temperatura è in genere di peratura, l'eliminazione clorurata termi11ale, l a 3-4 deci1ni. Questa febbre co1nporta un prognoelevazione d ell a pressione arteriosa , le modificastico meno grave ecl è suscettibile di essere comrio11i c1ei1la formula leucocitaria si pro:ungano batt11ta con una terapia appropriata. ai1or111aln1ente . Ogni serie di parossismi febbrili Lo stesso A . rico11osee però che i tre tipi f ebsuggeri sce l 'iclea che corrisponda a serie di poussée s tttbercolari. Già Roussy e Nia11toux iel1e pri- bri li descritti non so110 11ettamente separati fra loro 1e che ii1,Tece ' 'an110 co11sid·erati come tre 1ni seg111alaro110 il tipo febbrile ondulante, l o ridi,Tersi s tadi di un fenomeno i1dentico. t"1111ero i11dice di l.esioni tubercolari gra,·i, e seRiassunie1ido : la febb11e t11bercolare a tipo co11clo essi si osser,·erebbe speoie in n1alati con ondulante è un t·ipo 111olto frequente in cliuica, lesioni estese e profonde sia 11lcerose, cl1e solee il suo sig nificato è probabilmente note,,ole . ro~e. Piet}" 11gt1al1uente dice di a ,·ere osser,·at La febbre ondulante è indrice di una forma d 'inC!ue.;to tipo febbrile in forme caseo~e, ossia a fezione bacillare le etti particolarità evoluti Ye i J.J)ic.la eYoluzio11e. Pu)r ritiene che q11esti parossono : te11acia dell'infezione, fa,·orita dall 'insuf.. s;.:;1ni febbrili corrispondano a ta11te poussées

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SEZIOXE P RA TlCA

:ficiente p.if.esa org.anica, e difjusiorie_, setticemica, intossicante d~.lle lesioni bacillari. Più la feb bre è alta e più son ravvicinate le poi1,ssées, più il prognostico è grav·e . Nella febbr.e ondulante subfebbrile la tubercolosi è n1e110 \rirulenta, I 'organismo più resistente, la prognosi n1e1i-o cattiva. La cura può talora it rionfare, ma in g-.euere le caratteristiche evb;lutive di qu.esti casi sono ainaloghe a qt1.elle del • primo tipo. Il tipo ondulante fisiologico è più benig110, ma a nch'esso diffuso, difficile a loca,]izzare e p a rticolarmente tenace e cronicq. Ne•l secondo e terzo ti])O la sol.a cura, da cui l' ...t\.. dice cli a\1.er tratte ttna certa .efficacia è stata quella c,on la tt1bercolina . CESETTI.

CHIRURGIA.

La torsione delle appendici cpiploiche. (\ . C. HUN'l'. A nnals of Surgery, r919, N. r). Le appendici epiploiche più lunghe sono quelle del colon tras,rerso e è.ella flessura sigmoiè ea; possono raggiungere dimensioni d i più d i 5 cm., fit10 a r 5 cm. (I~inken~~ld). Di solito ciascuna è provvista di un unica arteria e vena. La loro funzione non. è b en definita; pare che concorrano al progre:iire delle sostanze contenute nel colon. La patologia d i queste appendici si riassume in alterazio11i circolatorie d ipen-: enti da pressione d iretta o da torsione; possono stabilirsi gradualmente, o i11 mo:io brusco. Ne seguo110 fatti d'infiltrazione emorragica sot tosierosa, essudazione, ~egenerazione grassosa, gan5rena. Talora più appen '.lici epiploiche aderiscono a quella nialata, come per circoscrivere il processo; ne può seguire la formazione d i una cisti. La necrosi ischemica di un' appen~ ice epiploica, oltre che nella cavità a -1domjnale, può avvenire in un sacco er11iario, co11tene11te una parte del colon. Talora , l' appen --ice epiplqica, torta sttl suo ped ltncolo, si d istacca, e p1.iò rimanere come t1n corno ... mobile nella cavità a :l è ominale. Q11esti corpi mobili, contengo110 alle volte germi migrati clall'intestino; possono p er questo c: eterminare flogosi peritoneali. Altre volte invece sono bene tollerati, e non rara mente subiscono trasformazioni fibrocartilagi11ee, o calcari. Le appen ì.ici epiploicl1e hanno rapporti coi d iverticoli c1el crasso, in quanto questi tenè.ono ad estrinsecarsi fra le p agine sierose, d a cui le appendici so110 formate. È 1)erciò evid ente che, nei casi di diverticolite, anche le appendici epiploiche possono essere coinvolte nel processo flogistico; d'altra parte esse, come il grande omento, possono in casi

simjli esercitare un'azione protettiva, rispetto alla perforazione G.el diverticolo. _ Nella letteratura si trovano riferiti 42 casi di « torsione e flogosi delle appendici epiploiche. » In 19 cli questi casi s i trattava c1i torsione vera (9 intradclominali, ro in sacchi erniari). Le d iagnosi erano state varie: appendicite, ostr11zione intestinale, calcolosi biliare, ecc., ernia strozzata, qua11do la torsio11e era avvenuta in un sacco er. . ruarro. L' A. riferisce altri I r casi osservati nella clinica lV[ayo, negli ultimi d ieci anni . In un caso un'append ice epiploica aveva causato uno strozzamento èel . s1gma. Quanto al meccanismo secondo il quale avverr ebbe la torsione le teorie sono varie e vaghe. È probabile che essa sia favorita dalla lunghezza dell'appeni ice, come vuole Morestin. La torsione avviene più frequentemente a livello d ell'ansa sigmoièlea; e nelle ernie inguinali sinistre. I traumi ester11i, gli sforzi, la tosse possono avere importanza nel çieterminare l a torsione d i appeni ici epi1)loiche cl1e si trovino in sacchi erniari. A . CHI ASSERINI.

( )SSERVAZIONI CLINICHE. caso di pneu1notoraee SJ>Ontaneo trasio1·n1ato i11 artificiale, con esito in guarigione U11

uer il dott. E UGENIO CURTI.

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Ho avt1to occasione di prestare l'opera mia ad un mala to d i pne11motorace spo11taneo, e, sia per la rarità della for1na, sia per il mod o in cui la malattia: ~ecorse, credo bene riferire. R ... G... B ... , d i anni 36 d a Botticino lVIattina provincia Brescia. N ulla nel gentilizio. L'ammalato soffrì parecchie bronchiti da ragazzo, ebbe il tifo a 12 anni, guarì bene: a 20 anni fu soldato in artiglieria. Durante il servizio 111ilitare riportò all'emitorace sinistro, 1rn calcio d i cavallo, che detern1inò , p are, una polmonite tralrmatica: d a quel tempo risentì sen1pre dolore e u11 senso d i peso alla spallà sinistra, specie nei cambiamenti Gi tempo. Ebbi occasione di vedere l'ammalato 6 anni fa. Allora il paziente ricorse all'opera mia perchè affetto da faringite e laringite d i natura sospetta tubercolare. L'ammalato. era completamente afono, accusava dolori continui in gola, d olori che si accentuavano ad ogni deglutizione anche d i sola saliva. La deglutiziqne dei cibi provocava fitte d olorose alle orecchie tanto che il p azie.n te le comprimeva instintivamente col palmo della 1nano e tentava inghiottire il bolo àlime11tare d i colpo, quasi di sorpresa. All'esame laringoscopico si i1otava arrossamento èella retro bocca e infiltrazione è elle cord e vocali. L'esame dell'apparato polmonare dava abbassamento dell'apice sJ:iistro C?n smorza~ura .P~essic8. più elevata,. 11on s1 avvertivano fatti um1d1 . Lo esame dello scarso espett orato d11e volte ripetuto (7) •

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IL POLICLINICO

11el laboratorio annesso all'Istituto d'igiene di Brescia diede risultato negativo per i bacilli di Koch. Praticai al paziente una cura locale con pennellature e inalazioni a base di acido lattico e cocaina: contemporaneamente iniziai una intensa cura ricostituente generale. L'ammalato lentamente migliorò tanto che in occasione della guerra prestò servizio militare per q11asi due anni. · Ai primi di febbraio del 1917 fui chiamato una prima volta in consulto perchè l'ammalato , che era stat o riformato, accusava gli stessi fenomeni laringei di tre aimi prima. All'esame laringoscopico vedo le medesime alterazioni rilevate nella v isita precedente. All'esame òell'apparato respiratorio polmonare noto dolore alla pressione nelle <i ue regioni sopra spinose e nelle fosse sotto claveali. Fremito vocale tattile aumentato d i intensità a sinistra; all'ascoltazione rantòli a piccole e a medie bolle all'apice sinistro; non s i avvertono sfrega1nenti pleurici; m argini polmonari ben mobili alla base. . Nella regione cardiaca non si notano n è sfregamenti nè alterazioni del ritmo e è.ei toni cardiaci. Fegato leggermente aumentato di volume, d i consistenza n ormale. · Milza nei limiti. Spazio di Traube normale. L 'ammalato _ha rialzi termici vespertini, pulsazioni in relazione colla temperatura. Una settimana dopo sono nuovamente chiamatç in consulto, presso il malato, il quale aveva da tre giorni un è·olore violento all'emitorace sinistro 1ungo l'ascellare. La temperatura era salita rapidamente a 3939. 5 P. 120-130 . L'ammalato ha cianosi intensa, forte dispnea (R. 45 al minuto) e presenta sputo croceo. All'esame èel torace si nota: aumento del fremito vocale tattile su tutto l'ambito polmonare d i sinistra; alla percussione ottusit à timpanica pure su tutto l'emitorace sinistro. All'ascoltazio11e abolizione quasi assoluta èel murmure respiratorio, m<?lto evidente il soffio bronchiale. La diagnosi di polmonite dei d ue lobi polmonari di sinistra si imponeva evidente. . La malattia mise in serio pericolo il paziente, sia per il cuore, debole, ch e presentava uno sfiancamento del ventricolo destro, sia per fatti di edema polmonare comparsi a lla base è el polmone destro . . Quando lasciai l'ammalato dopo quasi ~1:1e ~e~­ trmane il polmone era tornato nelle cond1z1on1 1n cui l'avevo trovato a i primi ài febbraio, cioè con sole lesioni tubercolari. P. 80, T. 36.4-37 a sera. Dopo tre giorni fui nuovamente chiamato d'urgenza presso il malato. Trovai il paziente sedt1to sul letto col tronco sollevato, cianotico R. 50 al 1ninuto; evidente al collo la tensione inspiratoria dei muscoli sternocleid o mastoidei e scaleni, le pinne nasali si dilatavano sincronicamente cogli atti respiratori. T. 36.4, P. 130, regolare ma piccolo. All'ispezione si vede l'emitorace sinistro più dilatato del normale asimmetrico rispetto a l destro; gli spazi intercostali spianati e sporgenti; scomparsa delle fossette sopra e sotto claveari; non si vedono pulsazioni cardiache a sinistra mentre si vedono ondulazioni a destra dello sterno sincrone col polso. Xei movimenti inspiratori l'emitorace sinistro

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non si muove affatto, è trascinato, è irei quasi, dalla metà destra; più ch erespiro obliquo, il respiro m anca a sinistra. Fremito v ocale tattile quasi completamente scomparso a sinistra. Alla percussione suono alt an1ente timpanico su t utto l' emitorace sinistro. Colla percussione si n ot ano i seguenti fatti: ~a zona di timpanismo arriva in alto posteriormente alla 6a cervicale risultando d i quasi due centimetri più alta èel limite dell'apice polmonare destro . In basso sull'angolare della scapola si spinge fino alla 1 za costa; s11ll'ascellare media si spinge fino alla I oa costa. La zona di ottusità normale (ella milza è quasi scomparsa, la milza stessa vien e spinta in basso e si palpa d ue dita sotto l'arco costale. La milza non risulta ingrandita. Anteriormente la zona di timpanismo è in alto e di un centimetro più elevata (. el corrisponèente limite polmonare destro . Lungo l'emiçlaveare non si avverte area cardiaca; la zona di timpanismo si confonde colla area di timpanif 1no gastrico. L'area di ottusità relativa cardiaca si avverte a due centimetri circa sulla 4a. costa e a un centimet ro sulla 5a, sempre della marginale sternale Non si nota zona d i ottusità assoluta cardiaca nè a sinistra dello sterno nè sulla regione sternale. Nei movimenti respiratori non si p ercepiscono cambiamenti dei limiti sopraddetti. . Il fenomeno è!el soldo, ottenuto battenè o col manico del martelletto sul plessimetro, è ben evidente. A destra la p ercussione mette in rilievo p osteriormente l'apice abbassato di circa un centimetro; inferiormente il margine polmonare, abbassa~o per la funz~one vicariante del polmone, è mobile negli a tti respiratori. . Anteriormente troviamo un'area è i timpanismo con lieve smorzatura ad un C!1. della m arginale sternale destra in corrispondenza della 3a costa, a d ue centimetri circa la corrispondenza òella 4a, .e ad un centimetro in corrispondenza della 5a. A destra di quest a zona si nota u11'area d i ottusità assoluta d i circa un centimetro e mezzo. Il fegato risulta un p oco abbassato, specialmente all'ala sinistra All'ascoltazione: a sinistra nè anteriormente nè. posteriormente si ascoltano rumori respiratori o sfregamenti pleurici, solo un è ebole lontano soffio tubarico. Anteriormente nella regione tra la para sternale e la margina]e stern~le, in corrispondenza della zona di ottusità rel at1v~ sopra descritta, si odono toni cardiaci frequent1, ritmici, lontani: gli . stessi fatti si ascoltano sullo sterno. A destra posteriormente respiro aspro all'apice con r antoli a medie bolle; respiro normale sul resto del polmone, solo a lla base si notano fat~i congestizi con tendenza a ll'edema: niente fatti P.leurici. Anteriormente il reperto dell'ascoltazione polmonare corrisponde a quanto si ascolt a posteriormente, solo si n ota in corrispondenza èella zona di ottusità assoluta, sopra è escritta, uno sfregamento pleuro pericardico intenso: su detta ~ona ·s i percepiscono molto evidenti i toni cardiaci. Risulta quindi chiara la diagnosi d i pneum<?torace spontaneo teso, quinò i a valvola, con schiacciamento totale del polmone, con rovesciamento del d iaframma e sfian camento èel med iastino e spostam ento del cuore a destra .


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SEZIONE PRATICA

In seguito alla polmonite, sotto lo stimolo della tosse si era con ogni probabilità stabilita una comunicazione tra una caverna polmonare e la cavità pleurica, comunicazione naturalmente a valvola come dimostrano la grande tensione del pneumotorace e lo spostamento dei visceri. Decido di intervenire senz'altro togliendo gas dalla cavità pleurica. Non avendo, data la località, altri mezzi a disposizione, uso l'apparecchio del POTAINE. L'aria esce da principio :fischiando. L'ammalato sente subito il beneficio, respira più liberamente, la cianesi scompare, il polso diventa meno frequente. Non spingo molto l'estrazione del gas per parecchi m )tivi. Primo perchè passando rapidamente da una pressione fortemente positiva ad una negativa non si verificasse un brusco spostamento cardiaco che mettesse in pericolo la vita del malato; poi perchè trattandosi di un supposto pne11motorace a valvola, pensavo che un residuo di pressione positiva potesse, come nel pneumotorace artificiale FORLANINI, tenere compressa la caverna polmonare e q11indi impedire la comunicazione colla cavità pleurica; infine per cercare di ottenere come nel pne11matorace FORLANINI, la guarigione clinica della tubercolosi del polmone stesso. Esaminando l'ammalato dopo l'estrazione noto una diminuzione generale dei limiti della zona di timpanismo molto più evidente a destra dove la zona di ottusità relativa cardiaca è ridotta alle immediate vicinanze della marginale sternale. Posteriormente a sinistra, in vicinanza della colonna vertebrale si sente respiro scarso, un po' tubarico P. rro R. 30. L'ammalato per alcuni giorni va sensibilmente migliorando; T. normale il polso scende a ottanta, il respiro 25, riprende appetito, è capace di scende.re dal letto per i bisogni corporali. · Dopo poco più di due settimane ricompare respiro affannoso, cianosi, frequenza di pulsazioni. Riesamino l'ammalato, e trovo che il pne11mo torace si era nuovamente teso. Indubbiamente durante il periodo di benessere una parte del gas era stata assorbita, la tensione era diminuita e la comunicazione tra la cavità pleurica e caverna polmonare si era ristabilita. · Sempre col concetto di prima tolgo nuovamente aria :finchè la tensione sia tale da non dare più disturbi all'ammalato il quale riprende a migliorare. T. 36.2. M. 36.6 P. 70-80 R . normale. Per tre volte a giorni alterni, tolgo aria :finchè constato che la pressione interna non a11menta . p1u. Dopo dieci giorni circa decido di trasformare il pneumotorace da spontaneo in artificiale per man tenere schiacciato il polmone e introduco azoto per vasi men a diversi periodi secondo il reperto dell'esame del paziente mantenendo se,mpre una pressione interna leggermente positivi. Contemporaneamente faccio una cura a base di tubercolina DENYS e di ricostituente. L'ammalato c·o n:tinua a migliorare, cessa la tosse temperatura normale, condizioni cardiache ottime, aumenta l'appetito e progressivamente di peso fino a sorpassare il peso che aveva normale prima di ammalarsi. Continuai la .cura facendo introduzioni ogni r2-r5 giorni di circa 300 di azoto per tutta l'estate e l'autunno r917. Quando lasciai l'ammalato che doveya trasferirsi \

2

ii:i luoghi

969 c~ldi .per

pass.are l~~v~rn-0 all'ispezione si vedeva 1 emitorace sm, p1u disteso der destro, ~comparsa . dell~ fosse ~opra e sotto clave~ri, spazi mtercostali tesi, quasi completamente immobile anche nei movimenti respiratori. Alla percussione a limiti del pne11matorace corrispondono «grosso modo» a quelli già descritti. All'ascoltazione non si rilevano rantoli, solo leggero soffio tubarico specialmente lungo la para vertebrale. A destra pure non si avv~rtono fatti 11midi polmonari. Al cuore niente di speciale. Fegato abbassato specie all'ala sinistra un p'o aumentato di vol11me, diconsistenza un p'o inferiore alla normale margine un p'o arrotondato. Milza palpabile sotto l'arco costale. ·ruvidi l'ammalato il primo di marzo 18. Il pneumotorace non era più stato continuato, era percio quasi in totalità assorbito. Il paziente che aveva sempre continuata la cura ricostituente e di tubercolina non avvertiva nulla di speciale, disse di essere sempre stato bene, senza tosse, senza escreato, con buon appetito. Non aveva a..,vuto nemmeno nessuna ricaduta di laringite. Avvertiva però, e per questo era venuto a consultarmi, nelle respi-' razioni profonde, un r11more avvertibile anche dagli altri, in corrispondenza della base polmonare. Il fatto deve essere stato più evidente in passato. All'ispezione l'emitorace sinistro non era· più espanso, era mobile negli atti respiratori, solo un po' arretrato in rispetto all'emitorace de.stro, eran ben evidenti le fosse sopra sottoclaveari e gli spazi intercostali. Alla percussione, scomparsa del suono di scatola, in alto i limiti polmonari risultavano abbassati di circa due centimetri rispetto al normale. ~ In corrispondenza dell'area cardiaca i limiti polmonari coincidevano coi limiti normali. In basso il margine polmonare era mobile ma non raggiungeva nemmeno nelle forti inspirazioni il seno complementare. All'ascoltazione il fatto predominante era costituito da un forte sfregamento pleurico (che causava il rumore dal paziente avvertito) spiegabile collo sfregamento delle due superfici pleuriche indubbiamente espessite e ruvide . Il rumore si accentuava sotto i colpi di tosse, il respiro era aspro, tubarico ancora in corrispondenza della fossa sotto claveare e della regione scapolare, Non si avvertivano asso lut amente rantoli, nè a piccole nè a medie bolle. L'azoto dunque era stato quasi tutto assorbito e il polmone si era ridisteso senza che avvenissero lacerazioni nel parenchima, senza che il processo tubercolare si ridestasse. Le lesioni anzi non si erano cicatrizzate. Il paziente, che fu visto da vari colleghi durante la malattia, e dopo, continuò a migliorare. Nel novembre r918 contrasse la cosidetta influenza decorsa in modo violento con complicazioni bronco-pllmonari. Il paziente fu per cirC?20 giorni in pericolo di vita specialmente per adinamia cardiaca. Rividi il malato in compagnia di .altri coµeghi coi quali constatai la permanenza ~1 .una p1cc;,ola quantità di gas alla base polmonare sllllStra, ultrma traccia del pne11matorace. L'ammalato superò con una lunga convalescenza anche questa malattia attualmente dopo tante burrasche il paziente non si ~ro':a certo i~ buol?-e co1:1diziqni, sia per degenaz1oru del miocardio, sia


IL PùLICLll\ICO

970

per vaste aderenze pleuriche e pleuro-plericardiche, ma è sfebbrato. Ha raramente tosse, non espettorato, può, se non lavorare materialmente, allneno girare sia a piedi che a carrozza e attendere ai suoi affari. Ho voluto riferire il caso perchè meritevole di menzione per due motivi, primo perchè non credo tànto comune il caso di guarigione di un paziente con queste condizioni (tre sono se non erro i casi simili finora accertati nella letteratura), poi perchè dimostra, contrariamente a quanto molti medici affermano, che la cura FORLANINI è efficace e non occorre sia praticata per molti anni. Dott. CUR>tl.

l\t.IEDIOINA

SOCIALE.

I problemi dell'assistenza sanitaria relativi alla assicurazione cont1·0 le malattie • •

...

per il prof.

GIOVANNI LORIGA .

L'assistenza .sainitaria costituisce u.n a delle pietre basilari delle ·l eg·gi dei .di€-Ci Stati ·europei che lino ·a d .ora hanno resa obbligatoria l'a.s&icu.razione co11.tro le malattie ie di quelle degli altri tre che l1an.no l 'ass·icurazione libera iutegrata dal corucorso dello .S tato. L ,.alt.ro p.ila:stro è formato dall'indennità pecuniari.a, che de·ve sostifudre i mancati guadagni dell'assicurato. Alcu11e .l eggi assicurano anche pr·estazioni d.i altro genere, ma 11essu11.a trascura le due su aiccen.11ate. Fa eccezione soltanto la. .legge olandese, in q11a.nto lo Stato no11 dà l'ass.iste.n za lnedico-fa.rmaceubica, ma su·b orllina l,assicurazione alla app.art.enenza a Società di mutuo soccorso che la somministrino, e quindi si tratta di ltna eccezione appa·r ente. L,iassistenza medica è sempre int·esa in sen:so latissim.o e com prend·e n.o n solo le prestazioni l)rofessionali del medico a domicilio .c.lel malato od in an1bulat:orio, con1p.letate oon l'ausilio di .infermieri, ma anche la somministrazione dei medicinali e di presidii med.ioo~hirurgici e quelli di cure speciali (bagni, elettr1cità, odo.ntoiatria, ~.).

Comprende pure l'ospitalizzazione, facoltativa od obbligatoria, del malato o del convalescente in istituti di cura ed in sanatori fino al ricupero della capacità lavorativa. Alle donne si concede inoltre 1'assistenza al parto ed al puerperio e talvolta anche 1'assistenza dt1rante la g.ravìdanza. L'Unghe ria e la Norvegia somministrano qua.s1 tt1tte le forme di assistenza sanitaria di cui gode 1'assicwrato, maschio o ie1nmina, anche alle ·p erRoue di etti egli è il sostegno (famiglia). La •

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legge inglese lascia 1~bertà a1~ singole Casse cli estendere l'assistenza medica più o meno lata nlJ.e persone di famiglia dell'assicurato; la legge rumena ne permette la este.nsione alle sole mogli .ed inoltr·e consente qualch·e .f acilitazione (.specialmente sul prezzo dei medicinali) alle altre pers.one di famiglia . Ma quasi tutte le leggi che non estendono il diritto dell'assistenza .m edica alle famiglie concedono a queste soccorsi supplem·e ntari in danaro, i ,q uali v-e n.g ono ass·eg.uati specialmente in caso di ·ospitalizzazione d.e l malato. Secondo le proposte presentate d·al relatore professor U . Gobbi alla Sotto-Commissione incaricata dri preparare lo schema del D·iseg110 di legge sulla assicurazion·e obbligatoria iu caso di malattia, la legge italriaua conde nda dovrebbe avere p,e r oggetto : a) .l'assistenza e la prevenzione delle malattie non solo iper le persone assicurate n1a per quelle della loro famiglia e per Je a1tre a oui l'assistenza stessa è prescritta d~gli art. 3, 24 e 36 del Testo unico ·delle leggi saiutarie, cioè p er le .p ersone che queste 1egg1 considerano come pover.e; b) l'assistenza per la maternità e per l'alle' 'amen.to dei bambini. Com·e persone di famci.g.làa si intendono desig,uati no11 S·o lo il coniuge, i parenti ed ·affini .i n linea ·r etta ed i collaterali fino al s eeondo gTado, qualora siano couvi ve11ti coll'assicurato e questi provveda dn tu.tto od .i11 parte al loro nlanteni111ento, ma a11<:-he le altre persone con, iveuti co11 1ui ed in :tutto o i11 parte a suo carico. Il concetto <;li famiglia quindi verrebbe inteso rl!el senso più lato in omagg.io a principii lodevoli d·i g.iustivia sociale ed ai criteri .ec-0nomici con.sigliati e sanciti dall 'esperie11za. Per questa ult~ma ragione appunto tale estensio,n e è stata adotta.ta da molti Istituti assicuoratori anche neg1i Stati che 1110n .n e fan110 un dovere legale. Ma 1a r.ag·ione per cui il relator~ merita, a mio giudizio, .l ode ancne più ampia è l'aver introdotto nel concetto della assistenza due principii nuovi, non ·a11·c ora accolti ii1 nessuna leg.islazione estera, il concetto cioè che l ,assisten.z a sanitaria debba essere integrata c·o n la prie venzione della ·m alattia e che 1,assistenza .alla maternità debba essere sussidiata con J'.assistenza l)er l'allevamento dei bambini. Tale vastità di concepimento è ii·n intima relazione col carattere non semplicemente assicurativo ma di previdenza sociale che ·l a Commissione fi.no dalle sue pri1ne deliberazioni ha voluto dare alla nuova legg~. Essa sta inoltre ~n perfetto parallelisn10 con la estensione daita all'assicurazione, la 1quale è obbl[gatoria non soltanto per i lavoratori ma1


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~JtZIONE

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uuali, 1na anche per molte categorie di lavar.al ori prafessionali e quindi non è u,u'.assict1razi·onie operarr·i a, ma ha precipu•a mente cara ttere di as·sicurazione sociale, perchè provvede ai bisogni di .tutte le classi economicameute deboli. Era del resto i.ndispensabi!le .completare la legge della assicurazione contro la malattia con disposizioni di carattere preventivo e <li estenderne i bene:fìzii al maggior numero .p oss·ib11e di ind1i'vidui aJnche per 111e:tterla in armo11ia .con quella contro l 'in.v alidità e la vecchiaia, entrata già in vjgore con Dec~eto-·legge del 21 aprile 1919 (1). La concez,ione del prof. Gobbi .si presenta dunque all'esame rome t1n edificio ampio ed armon~co, <:ohe soddisfa i desiderala delle .classi a cui be11e:fìcio la legge dovrà e·ssere es·e guita. Lo studioso di l\1edicina sociale ·vi trov·a r·iassunti e coordinati ·i postt11c'lti principali di .qtt·esta scienza : prevenzione deUe 1nalattie, attenuazione o ripa:razione dei danni da esse prodotte, irrobustimento della razza. Non tutte queste funzioni .h anno uguale importanza per 1'istituto assicuratore, a11zi è d·a prev·edere eh.e questo darà le maggiori cu·re all'ordinamento ed all-0 sv·i luppo della assistenza sani11itar·i a propriamente detta, cioè di quella a fa' 'ore dei ma1ati. Ed è facilmente intuitiv-0 che I 'esercizio della pre\ enzi-0ne dovrà essere contenti.bo en1trro i limiti della profilassi immediata, ddretta, indivi·d uale, 1trascurand-0 1i.ntiieram·ente, o quasi, i mezzi .p ·reven:ti·v i che richiedono jl ris·a namento dell'ambiente fìsiro, imteso in senso largo, e dell'ambiente socia1e, per non i:n.rvadere il territorio già assegnato ad altri organi statal<i o 1

(1) Secondo il prog·e tto Gobbi l'assicurazione è obbli1g atotla per le persone di ambo 1 sessi che han.n o compi11to l'età di 15 an11i e non .superata quella id i 65 anni e che prestano l'opera loro alla \lipendenza di altri :nelle seguenti qualità: 1° operai, garzoni, aJ>prendist1, 1nservienti, assiste11ti, commessi, sorveglianti ed . impiegati delle industrie, dei comm·e rci e della :agri·coltur~, .comprese 1a caccia e la pesca, dei p.t1bblici servizi, cle11e prof·essioni :l ib·era1i, ciompresi i ,m aesbri e ,g1i d,stitutori e coloro che lav·o rano a domicilio per conto di altri; 2° domestici e person·e addette sotto qualsiasi d~11om.i1nazione ai servdzi privati. Vi sono compre.sii i mezzadri e gli affittuari che prestano abitualmente opera manuale nelle rispettive aziende. Vi sono pure obbliga.t i i hvoratori it11d ip·enden!hi il L'UÌ guadagno ai1nuo non superi L. 4200 . Sono esclusi invece: gli impiegati ed assimilati 1a cui retri1b uzi-0ne, ra.g guagliata a mese, superi L. 350 e gli i111piegati delle pubbliche amministrazioni a cui s iano assegnati, in caso di 111al~ttia, ~ndennità, o compensi, o prestaziorLi in misura non dnferior.e a quelle fissate dalla legge sulla aS:$.icurazione contro le ma1attie. ...

8RA1ICA

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oomt1nali. Ma anche cosi limitate, le mis ure preventive avranno effetti salutari t anto j)er l 'istituto assicurator·e quanto per la Società, perchè eviteranno molti contagi fami1iari, .m olte ricaclute, molte cagiorui di cronicità e sopratutto eserciteranno azione educati va, formian<lo la coscienza igienica delle masse. Potrà in vece .assumere grande import anza il programma della assistenza all 'i·nfanzia, il .cui sviluppo è teor.icament.e illimitato (brefotrofi, ba liatico, allattamento arli:fìci.a1e, ·cr&hes, alìmenti s peciali p er bambini, t·r att am e111:i ortopedici, colonie marine, alpine, ecc.), 1na nulla è dato prevedere fin .d 'ora, perchè esso dovrà evidentemente esseire su1b ordinato nell 'indirizzo e uelle for111e di esecuz,io11e 1a lle condizioni locali ed alle dis·p oni.b ilità :fìna·nziarie. Alla vastità de lla concezione programmatica fa ["iscontro il n umero d·elle persone ave11ti diritto a lla assi.st enza sanitaria. Senza addentrarci in calcoli statistici è presumi.bile .che esso comprenderà appro.ssima.tivameute i 7/ro di tu.tta la popola:vio11e e che inei Comuni minori, sp·ecie i.n quelli rurali, vi _parteciperann·o tutti, o qt1asi, gli abitanti. L'organizzazione di una assistenza sanitaria cosi estesa, tanto per numero di assistiti quai11to p~r vastità di it·e rritorio e per complessità di fwnzi10ni, ha quindi bisogno di essere studiata con g.r ande dilig.enza, ·p erchè dal modo con cui ' rerrà esercitata l'assistenza dipenderà la vi.t a stessa del! 'organo assicuii·a·t ore. Bisogna evitare sopratutto la fmnt11mazi1011e dei servizi e la duplicazione degli organi esecutivi, bisog111a coordinare la cura a domici1io .con quella ambulatocia e co11 quella ospitaJiera, .b isog·na aiSsicurarsi la fornitura diretta dei medici.na1i , d,e i materiali di medicazione, dei presid.ii o s u ssidii terapeutici a prezzi mitissimi, biS·Olg.n.a) eviltiare \tanto ile creaz,ione di 1&.inecure quanto lo sperpero di ·energia e di da:naro e sorvegliare che .non :avvengano collusioni fra medici ed assi<Stiti a danno della Cassa, ·b isogna in una parola da·re vita ad un o~ganismo i cui org·a11i lav.o rino efficaic emente, nell'interesse collettivo, a ma11tenere l'unità del :fìne e l'armonia di t tttte le funzioni. Molto opportunamente quln<li il proge.tto Gobbi propone come mezzo per raggiu.ngere lo scopo · la creazione di Istifuti (provinciali o quasi) di previdenza sociale incaricati di eseguire e mantenere il coordinamento dei varii rami della. assistenza sanitaria, il quale 11on potrebbe evidentem·en·t e essere compiuto dalle singole Casse. P1'"emesse queste notizie informatiive e queste co11siderazioni generali sulle proposte del professor Gobbi, notizie che erano necessarie per re111dere i l dovuto omaggio al re1atore e per fissa.e bene i termini del problema, mi .perm.et_terò di 1

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IL POJ!IC·L INICO

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c-.s1)orre .somn1ari·a mente alcu ne idee s ui metodi che mi sembran>0 più adatti per ottenere u.n a razionale applicazione del programma relativo a lla assistenza sanitairi a e sopratutto sulla forma dei rapporti che dovran110 stabiTir.si fra l'Istituto assicuratore e gli Enti o le Classi a cui essa era stata fìno ad ora a ffidata, ossia fra l'Is.ti,tuto ·p rov.i nciale di 1>r·e videnoo. sociale da un lato ed i.1 Com.u n:e, le .....\.mmin.i.straz,io11i o•sp·i taliere e .lta Classe 1s anitaria d·all 'altro. Dopo le notizie più o m eno esatte che sono state pubbl1cate da parecchi giornali, .nQn credo di commettere una indiscrezione palesando che appunto s ul. mqdo di stabilire il detto coordina1nento s i è mani.f estato un dissenso irreconciliabile .n el seno della sotto-commissione incaricata di esami.na.r e il progetto Gobbi, dissenso che è st ato per il momentb composto mediante la preparazione di due sch·emi. da S.Ottoporre alla Comm1ssione plenaria e che si è 0011venuto d1 ch1·a 11i.a1-.e col nome di program1na n1i.nimo e di prog·raimma 111assim10. Per quanto rigu.arda i rappo·r ti co11 la c lasse sanitaria h·o l'assoluta C·Onvi11zion·e che l'Istituto provinciale di p r·evi.d enza s ociale debba d·a r1e g iusta soddisfazione aglri i,11teressi morali e mat eriali di questa, s i·a rispettando g li eventuali diritti acquisiti, sia facendo a .tut ti i s11oi componenti condizioni di vita riS{)011d·e11ti alla loro di~tnità ed a i loro bisoo-11.i e ti , sia ·a ncora creando ordinamenti tali che permett~no ai migliori di s;viluppare le loro cap acità p ersonali e di elevare ]a loro posizione, perchè l 'Is tit11to comprom etterebbe irrimediabilmente gli interessi sociali ra lui affidati qualora credesse erronea•n1e1rt.e di potei· esercitare l 'assist e11za saniln ri.:l n1·ediia11.t e orga.ni esecutori malcontenti od ~H1 cl1 rit t11ra ostili. N 011 posso però addentrarmi ne.Il 'esame degli it1teressi speciali dei me dici, delle levatrici, degli infermieri e dei farmacisti. Per quanto riguarda questi ultimi dirò soltanto che l'esercizio dell'a.ssistenza farmaceutica in regin1e assicurativo mi sembra assolutamente iinco111patibile coll'esercizio pri vato delle farmacie, perch è le spese per la fornitura dei farmaci, degli og;getti d i medicazione, dei sussidi ter.a peutici, ecc., .assorbnr-ebbero ttna qu.ota troppo grande diel premio di assicurazione. L'unica soluzione possibi!l e sembra quindi l'esercizio diretto della far111acia da parte dell'Istituto, il qua le, secondo i ca. i, potrà compensare l'opera del farmacista o n1edia11te uno stipendio fisso oppure mediante u11a percentu ale sulle forniture. Per i medici, avendo seguito con attenzione i ,~ari desiderata da essi formulati, devo confessare fra11ca111e11te che non mi sembra applicabile una soluzione uniforme per tutta l a classe e che ri~'

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teng·o talune proposte troppo unilaterali, perchè rispecchiano soltanto gli interessi di quai1che categoria. Uniche norme da osservare per l'assunzione in servizio mii sembrano quella del rispetto ai diritti acquisiti dai medicì condotti e dai medici similari e l'altra che le ammissioni dei aon aventi tali diritti siano regolate col sistema dei • concorsi. Norme speciali e ben determinate dovranno pure rego]are 1J.e promozioni, il cambia.mento di residenza nella provincia ed il trattamento di quiescenza, per evitare arbi trii o favoritismd..o e per assicurare ai sanitari vecchi ed agli: inabili a-1 lavoro una posizione economica conveniente. M.a mi sembrerebbe troppo pericoloso per le fin anze dell'Istituto e per la efficienza del servizio stabi1lire dei minimi· fissi di stipendio pe r tutti i sanitari , come pure conceder- loro promozioni periodiche od al·t ri simili benefizi, ad imit azi\on.e di quanto si fa per gli impiegati, perchè la retribuzione ed ogni alit ro premio devono essere commisurati soltanto ail lavoro ed al rendimento individuale. E ritengo inoltre, non ostante 1'esempio inglese e germanico, che neil nostro paese sia imipossibi1e s tabilire una forma ed una misura unica di compenso per di medici e , risp ettivamen.te, per le leva·t rici. Il sistema della capitazione, cioè di una quota fissa per persona, e quel1lo di una quota p er ogni visita devono e possono essere applicati· in alcuni distretti sanitari, ma in altri si dovrà la sciare intartto il sistema a stipendio fisso, adottato ora per 1e condotte m1e diche ed ostetriche, ed in a1ltri a ncora si potrà temrperarlo col sistema miiSto, costituito d:a una ,quota fi,s sa ed u111a q.uota addizionale per ogni vi1sita. Ben diversi inf.aJtti sono i bisogni e le condizioni id i esercizio det medici di città e di campagna e negli stessi Comuni rurali ·vi à troppa differenza fra quclli dove la popolazione è agglomerata e quelli a popolaz1one sparsa, in pia no o in montagna, dove esistono ospedali e dove no, perchè si possa. pensare a~ adottare un sistema di compensi unico per tutti i medici e per tutte le visite. Per tu·t te queste ragioni ritengo che s·ia impossibile stab~lire ne1'1a legge qualunque norma r elativa ai oompensi dei sanitani1 e credo invece che conveno-a lasciare faooltà di adobtare un metodo b • inv·ece di un a ltro a~ sin.g eli Istitu~ provincia-li di pr.evidenza socia 1e. Nè il silenzio eventuale del1ai legge deve essere interpretato come una trascttranza dei diritti clell a classe sanitaria, perohè essa avrà egualmente modo di tutelarli efficacemente di fronte ai sino-oli Ist itu.t i , non solo ora ma in qualunque·peb riodo ulteriore, mediante i suoi Ordini ufficiali o mediante le altre organizzazioni di classe che po1


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SJtZIONJt PRATICA

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tranno ·essere costituite a sua tutela. Del resto ' è sotto ogni rispetto preferibile che il Comune ne gli stessi medici interessati ànno i11trapreso lo clia l'incarico rell'Istituto assicuratore? I doveri studio della questione e sapramno prospetta!!ne del Comrune in materia di assistenza sanitaria doin ogni provincia le soluzioni meglio rispondenti vranno dunque cessare ipso facto perchè gli mana lle co11di1Zi-Oni delil'ambiente. cheranno le persone da assistere. Questo tra passo di funzi'Oni e di doveri dal Co. I rapporti fra i Comuni e gJi Istituti assicuratori vengono invece a mio avviso, sempl1ficati m une all'Istituto assicuratore no11 porla alcuna in maniera facilmente risol u·t iva dalle premesse variazione ai doveri ed ai diritti c11e la legge san itaria asseg11a al primo in materia di vigilanza del nuovo Progetto di legge. Bisogna intanto tenere presen·t e ch e la esten- igienica, non ·t urba i suoi interessi nè quelli dei si'One dei benefizi dalla assistenza sanitaria alle s11oi amministrati e non presenterà in linea di persone di famiglia de111'assicura.to , conviventi fatto altra difficoltà se non quel1.a di stabilire con lui od a suo carico, deve essere considerata quali compensi debba dare il Comune all 'Isti.tuto come un postulato cardinale della assicurazione ch·e gli subentra nell·e attribuzioni e negli oneri contro le malattie, al quaae non si può rinUJD.ziare e di dettare qua:lche norm.a per assicurare l 'assisenza compromettere irrimediabilmente l'essenza stenza sanitaria, a condizioni non troppo gravodel principio 11t1formatore della legge. L'ossequio· se, agli· agiati non assicurati, din1oranrt i nei Coa questo postulato è consigliato dall' esempio muni dove eserciti un sO'lo medico. Ma sarà un clegli altri Stati che lo ànno adottato primitivar compito relativa.mente fac~le. mente, oppure dopo g1'i ammaestramenti de1Ja eNè i ·Co1nuni avr:anno a dro lersi ·d al :J ato fin.a nsperienza, è imposto tanto da raigioni di giustizi.a ziario ·di questo .esonero, (come moltissimi fra soci~le, le quali vogliono che sia data una eguale essi non si sono doluti, anzi si sono avvantaggiati, dailla avocazione de11e sc ttole elementari . tutela alla salute del 1avoratore ed a que1Ja della su a famigli'a , quanto da ragioni di profilassi pub- all'Ente provincia1~e istituito presso il Provvediblica, le quali comandano una uniformità di prov- tore agli s tucli) perchè difficilmente. si potrà vide11ze curative e preventive in ogni .ambiente chiedere loro un contribt11to superiore alla spesa dove esiste ·i1 pericolo di contagio, ed è richies.t o che ora sopportano per l'assistenza sa11itaria e sainoltre imperiosamente da considerazioni di eco- . ranno libera.ti daill 'i1ncubo degli a11menti futuri 11omia ammimistrativa, ne quali ci insegn ano da delle spese, speci.aJmente di quelle di spedalità. un lato che le spese 1ge11era1rl del serviuo saranno N.eppure si dovrà temere soverchiamente I 'intanto meno sensibili quanto maggiore sarà 11 nufrazione del principio di diritto che considera la n1ero delle persone su cui verranno ripartite e assistenza sanitaria come un compito di Sitato dall'altro che l'unità dei servizi sanirt:ar·i è indi- avente per fine il benessere e la pace sociale ed il Comun·e come 11n m·a ndatario dello Stato, perspensabile per ottenere i1l maggiore rendimento chè lo Stato nulrl a pèrde della sua autori.t à e del con .Ja minore spesa. Posta bene in chiaro questa necessità del si- diribto di vigilanza sull'esercizio quando questo sia trasferito dal Comune all'Istituto assitC'Uraste1na assicurativo ne risulta che tutte le p ersone tore che rie assume la responsabi·l ità e che deve le qua·l i attualmente ànno diritto all'assistenza uniformarsi alle leggi ge11.erali da que1.lo emasa11itaria gratuita a car·ico del Comune saranno nate. Ed infine non mi sembra che possano coassistite dall 'Isti,tuto a..ssicttraitore. stit11ire argomenti serii contro la riforma nè il Unica eccezione sarà fatta da qi1ei poveri i se11.timento di misoneismo, nè l'ossequio tra diquali non solo non possono esser.e assicurati zionale a lle benemerenze acquisite dallo isli·t uto pe~chè non compiono alcun lavoro produttivo, ma della co11dotta nledica coi:nunale durante una non possono essere assistiti netl senso sanitario vita mi1llenaria nella quale essa ha costituito uno percl1è no11 ronvivono neppure con alcun p arente degli indizi più veri e maggiori della ci,1iltà itaassicurato. Ma questa categoria è costiit uita lia na. csclt1sdvam1e11.te dai mendlic.anti abb.a ndonati o Ma<Ygiori difficoltà invece ritengo che si dogirovaghi, il numero dei quali non può superare o . vranno incontrare nella sistemazio11e dei r app oril {li eci per mille della popolazione. ti fra :1 'Istiiituto assi·c11r.atore e gli Enti ospitalieE' logico ed è conveniente dal punto d1i vista ri. R agio11i superiori di wnità di indirizw n ella economico che ia Comune provvecla direttamente assis1tenza sanitaria e di economia nelil 'eseticizio e mediainte organi propri alil 'assis·tenz.a medicoconsiglierebb.ero di affidare a1 primo la gestione ica e farmaceutica di questo ecl1irur<Yica Òstetr o , diretta di tutti gli istituit i di cura, percl1è possa siguo numero di individui, il quale forse non Yalersene in conformità dei bisogni degli' assipuò neppure essere raggiunto clall'assistenza sastiti, .tenendo conto specia·l mente delle esigenze nitariai per mancanza di domicilio, oppure non 1

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terapeuticl1e di ogni malattia e delle condizioni l) ÌÙ o 1ne no favore·voli che può offrire i~ domicilio di ciasct1n mala to per soddisfarle. U11a prima obiezione a tale progetto potrebbe essere fondata sul timore di \ 7edere misconosci11ti i diritti di prelazione o di specia:le trattamento che le •t avole di fondazione di ciascun ospedale conten essero eve11tualmen1te a favore di talune cat egorie di infermi. Ma avrebbe poca importanza, percl1è l'Istituto assicuratore rimarrebbe anch'esso obb1igato cosi a1 rispetto di simili diritti come all'adempimento di quegli altri doveri che fossero impost1 da:ll:a legge sulla pubb11ca b.eneficije nza (ar•t. 79 - ammissioni di urgenza) oppure da altre leggi (ammission·e di malati cel1.ioi, ecc.). l\1Qlto più grave sarebbe invece il perilcolo prosr)ettano da qualcuno di produrre l 'assottig1ia111ento od ai1che l 'inaridi·m ento dei rivoli d·e lla pubblica beneficenza che ancora alimenta110 le casse degli ospedali, sebbene in misura no11 I·iù t anto cospict1a come per l'addietro. L'ammontare dei lasciti fatti' a preesistenti isti~uzioui e delle so1u•111e destinate a nuov·e fo11dazionri che esercil a110 l'assi~te11 ia os pitaliera, (esclusi i brefc~trofi, i 1nanicomi, 1e maternità e gli ospizi per croni ci ed i 11c11ra·b il.i.) è s tato in.fa tti n el qui t1di'C e11!llio 1901- 1 9 1 5 di lire 110,997,556, ossia presso a poco . di 7 1ni1.i1a11i e mezzo di lire all'an'n o. La cifra è per se stessa rileva nte, ma non troppo cons1dere,101c se s i confronta coi 150 milioni ar.1111i che secondo le previsioni più modeste verrà a costare I 'assistenza ospitaliera in tu.tto il Regno a carico c1eg1i istituti assicuratori. Per g iudicare approssima tivamente l'entità dell a p erdita cui si andrebbe incontro, bisog·1:erebbe co11oscere quanta pa.rite dei 7 milioni e inezzo proven gono da lasciti e donaz1onr dei pri, ·ati e quanta da elargizioni di istituti bancari ocl incl11s tria1i e di Casse di risparmio, oppure da stanzia1nenti nei bilanci dei Comuni e delle ProYi ucie, p erch è non è irragionevole supporre che 111entre l e risorse della prima specie verrebbero a ma111care quasi tota:lmente, continuerebbero in''ece a d a ffluire quelle della seconda e della terza categori a. Ed inoltre bisognerebbe poter ca[colare l'entità delle economie che s i potrebbero realizzar e s ia mediante il concentramento degl'i istitt1t i ospitalieri (voluto dalla legge del 1890 e t11a1 eseg uito a cat1sa della resistenza degli ele1nenti locali interessati) sia media nte le minori sp ese di amn1inistrazione e di esercizio, che deri,·erebbero ine,ritabiln1ente dal coordinamento (lelln a ssistenza ospitaliera con quella a domicil io t' 11ell 'ambulator io . Tutta·via 1'obiezione ha t111a forza su ggestiva str11a opinione pubblica cli etti b isog na t enere molto ront o. 1

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Ma la r.a gione preci1pu.a e determinante che si oppone a l passaggio puro e semplice degli ospedali a1la dipendenza diretta dei nuovi istituti assicuratori, s ta, a mio giudizio, nelle insuperabili diffi.coltà che questi dovrebbero incontrare p er a·m ministrarli. Si tra.t ta di istituti llluovi, a cui è addossato già il grave .compito di creare e d i organizzare molti e varii servizi, di assumere e sorvegliare un personale numerosissimo, di esig ere quote e d1stribuire indennità, sussidii, ecc., e che quindi non potrebbero sopportare anche l'altro onere di ass11mere ·s ubito l'esercizio degli ospedali. Tale compito già per se ponderosissimo, verrebbe poi notevolmente aggravato da:lla nec.essità di aimministrare i relativi patrimoni, cbe sono runcora costituiti, in notevole parte, da beni immobili. Ed ancora, le difficoltà sarebbero certaJ111ente mol.tip11icate qualora, come sarebbe logico dal punto di vista del tecnicismo assicuratore-terapeutico, si dovessero comprendere fra gli istituti ospitalieri non solo gli ospedali comuni, m a anche quelLi specializzati quali sono per es. i ID:anicomi, ·i brefotrofi, i sanatorii, le maternità, ecc. ecc. Per tutte queste ragioni ritengo che gai istituti assi1c ura tori non .avranno la capacità e la convenienza di assumere la ·g estione diretta degli osp edali e degli a1.t ri istituti terapeutici esiste11ti fino a .che non abbi ano normalizzata la funzione a ssicura tiva ed accumulata una Jarga e sperien za sull'esercizio nosocomiale mediante •la costruzione di· ospedali proprii. Ma è evide11te d'a:ltra parte che i loro rapporti con le amministrazioni ospitaliere no11 possono limitarsi al pagamento delle r-ette per le diarie di degenza consumate dai proprii soci• o ool!1e loro fa miglie, sia pure a condizioni di fav01e per quanto riguarda il costo. Essi dovrebbero almeno domandare di essere esonerati dal pagamento delle dia rie consumate da quelli fra i loro assistiti i quali godono già del diritto alla cura ospitaliera nelle loro qualità di po·veri. Ma le Am1ninistrazioni ospitali~re potrebbero facilmente rendere àllusorio questo beneficio sia col dare ailla pa rola poveri una ~nterpretazione molto res trittiva J sia col fare una soelta arbitraria fra i poveri che chiedono il ricovero in un dato momento, e sia ancora col prolungare la degenza clei poveri preferi1ti dagli amministratori. Si verrebbe in tal o<YUisa a creare un antagonismo di in. t eressi che porterebbero un notevole aggravio alle finanze degli Istituti assicuratori e, soprat11tto, si determinerebbe wn grave perturbamento n ella funzione di assistenza che questi devono .esercitare. I tufa tti molti poveri che potrebbero essere curaiti benissimo a domicilio troverebbero facilmente il modo di farsi accogliere nell 'ospe1

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da'le, mentre l'Istituto dovrebbe poi pagare til costo delta degenza. in questo per gli altri malati i quali non possono essere curati a casa o per la natura della loro malattia o per le condizioni inadatte della :loro abi,tazion~. Per evitare così gravi· inconvenienti riterrei quindi necessario introdurre nella legge una disposizione la quale, pur lasciando intatta ['autonomia amministrativa degli Enti ospitaLieri e d·i tutti gli Istitttt~ .p ub,b lici di cura i11 •g enerale, e rispettando tanto i diriitti a'l ricovero privile.. giato srunciti dai rispettivi statuti a benefizio di talune caitegorie di persone, quanto gli obblighi imposti da altre [eggi per .il ricovero di determinate specie di malati (ammissioni di urgenza, ment~atti, malati celtici, ecc.) ,conferisse all'Istituto assicuratore il dir.iitto di controllare la ammissione e la duraita della degenza di tutti gli altri malati. I due Enti dovrebbero essere perciò obbligati a fare una convenzione per stabilire le modalità con cui tale diritto potrebbe essere esercitato pra.ticamente e per determinare il costo di ogni giornata di degenza, il qurule, naturalmente, dovrebbe essere valutato al · netto delle rendite che l'ospedale avrebbe potuto e dovuto dest inare alla cura dei poveri. · Nutro piena fiducia che le Amministrazioni ospi.taliere lungimiranti non rifiuterebbero di dividere con l'Istituto assicurawre la incondizionata li·b ertà di ammissione di cui sono a ttualmente investite considerando che essa ha spesso soltanto 11n va lore astratto, percl1è presso qua&i tutti gli ospedali la ressa dei mala ti chiedenti cli esservi ammessi è t a1e <:h·e gli ammiiniist.ratori no11 possouo esercitare pratical1ll•e11t·e il diri.to drl. scelta. La c611ruborazione :invece dell 'Istituto ass•i curatore, diventato il loro ·m assim-o se 1wn l'·u nico cliente, fornirehbe alle 1Am·mi11istriaZJioni ospita1ier,e i larghi mezzi di <:ui ha11no btisogn.o 11011 solo per su.p erare le gravi di.ffìcoltà finanziarrie fra cu1 011a si di,b attono, ma a11che per migliorare ed ampliare lo0ali e servizii, co1ne dimostra luminosamente l'esempio di tutti gli altri Stati. L'Istituto suddetto r itrarrebbe a sua volta grandi vantaggi da una t ale disposizione di legge nei riguardi dell'ordinamento teoniico dell'assistenza, perchè esso acquisterebbe il diritto di riservare i posti disponibili negli ospeda:l i ai mal(c}Jti che ne l1anno veramente .b isogno, 1esclud.endone gli ·altri. Nè i vantaggi sarebbero minori 1i.el campo .finanzia·r io, perchè il costo della g ior11ata di degenza che essi dovrebbero pagare s&rebbe dim~nuito notevolmente dal concorso delle · re11dite osp1ta;liere. I poveri infine, assicurati o no, conserverebbero intatti i loro diritti, anzi avrebbero la sicurezza di non ~ed.erti frustrati,

PRATICA

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quando avessero veramente bisogno di ricovero negli ospedali, da eventuali favoritismi fatti da t aluni amministraitori a vant aggio dei meno meritevoli. La soluzione suddetta soddisferebbe quindi ·a i bisogin1 ed agli ii.nteress1i di tutte 1lie parti.

lCO!DEMIE, SOCIETl.MEDICHE, CONqRESSI (NOSTRI RESOCONTI f ARTICOLARI).

Societ~

lombarda di. Scienze Mediche e Biologfche Milano. Seduta del 13 giugno 1919 Presidenza del prof. DEVOTO.

Di una importante ricerca nei traumatizzati del capo.

BovERI P. - Nei centri neurologici di · A~es­ sandrùia, di Genova e di Milano, h a avuto la opportunità di studiare sistematicamente, in un 11umero .g rande di feriti crain1c1, il comportamento del campo visivo e lo stato della papilla ottica e della ret~11a. Dalle ri0erche fatte gli è risultato che ·i n tutti i feriti cranici e nelia mag·giior parte dei commozionaiti cerebrali esiste, anche a distanza di molti mesi daù trau1na, una dii.minuzione del campo visivo. La dimi.nuzione ve rte in modo par,ti<:olare nella zona visiva superiore, con riduzione di 20, 30, 35 gradi (perimetro Pedrazzoli) . Sembra esistere un rapporto un po' grossola,n o fra la vastità della lesione e l a dimiuumone diel catnpo visivo. Notevole è · la riduzione del oampo visi\10 nelle lesioni della regione frontale. Nei .commouionati cerebrali il detto si11toma dura per moltissimo tempo. Nei feriti cranici si osservano alterazioni della papill:a ottica e della retina, alterazioni che sono i reliquati di una papillite e cli una nettroretinite. L'O. pensa che Ja patogenesi di tali lesiloni oculari debba riferirsi in primo 1uogo a lle turbe circolatorie certamente pro.fonde allorquando è • lesa la teca ossea e qui·ndi le meningi; ed in secondo luogo alla commozio1ie cerebraJ•e di per sè, allo choc della massa (•nC'efalioa. 1

Un interessante caso di tumore del mesencefalo. L '0. riierisce brevemente il caso

MEDEA E. --

di un gio·vane soldato ·aa lui studiato, n el qt1ale fu possibile in vita la diagnosi esatta di localizzazione e di natura di una neoplasia (tubercola1·e) in rapporto alle emi11enze ·b igemine d.i d estra. Il caso va caratterizzato, QJ.tre .che da emparesi sinistra, da paralisi dello sg·uardo verso l'alto d'ambo i lati (sintoma di Bruns), da paresi 1


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IL POLICLINICO

multi·p.le degli oculomotori e da spiccata dismetria e atropia di tipo cerebellar·e. Inoltre qualche clisurbo dell'udito (paracusie) a sinistra. In ques to caso la di:ag11osi differenziale tra una affezione delle big·e mine e una lesione cerebellare (del verme) si basò princip!almente sull'interessa·1n,ento spiccato e prevalente e iniziale dei dist11r,bi d egli .oculo111otori~ in confronto degli enorn1i disturbi di coordinazione a tipo cerebellare comparsi però alq11anto dopo. Il içaso sarebbe i.insomma più favore\·ole .a lla. dotti·ina di Bruns che non a q11ella di Nothnagel. All'autopsia tu~ercolo preva1lentemente a clestra interessante le eminenze quadrige1nine, l a cuffia e in parte il piede del peduncoloi aèrel:)rale di dlestra. Interessante il fatto che esisteva t1na ipoestesia si1nistra co·m preso il viso. L '0 . presenta :anche le sezioni in serie di un altro caso analogo. 1

Reazioni termiche da chinino nei malarici. M. - S·econdo le osservazioni fatte clall 'A. nella Sezione Sp1èciializzata Militarie per Malarici, di MLlano, sopra treoento ammalati, in circa il 10 % dei m.alarici recidivì e largamente chininizzati, quando viene di nuo·vo somministrato d·el chinin·o dopo un periodo 1ion minore di cinque-dieci giorni di sosp:e nsione, si osservano delle reazioni termiche di modico grado (38-38,5° e:) che mon assumono i ·ca~atteri della febbre m ailarica, non t11rbano molto lo stato generale dei pazienti, insorgono qualche ora dopo la presa del chinino re ·si risolvono presto, oon o senza modica sudorazio11e. Qu.e ste reazioni termiche da chinino n·o n si oss·e r·va·no in altri ma1~ati pure chininizzati, ma non malarici. La genesi di 1q ueste reazioni _termiche non è di f.acìle i·nterpTetazione, per .q uan.to venga fatto di pensare a fatti di anafilassi. I-1a cl inica della ·. naJaria ùeve .t uttavia tenerne calco.lo per interpret::xr]e esattamente. •I n un 0erto senso possano essere • utilizzate per ammetter.e l'infezione ·p alustre con ma'nifestazion:i recenti e tr-ecenteme.nte trattate con chinino. TEMPINI

LUIGI PRETI.

Ai nostri associati offriamo a prezzo di favore:

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APPUNTI DI MEDICINA PRATICA. CASISTICA E TERAPIA. Le distorsioni del ginocchio.

Si producono, il più sp·e sso, in seguito ad -ttn traumatismo, ch1e prov00a una. torsione del 1g i11occhi·o, quale la caduta in u.na buca, la caduta da bicicletta, ecc. La sindrome iniziale è comuin.e i :tuitte 1e vari,età ié111.a tomich·e : ,,.ersa:mento sa.11guigno ch·e rJemp~e Ja si110:vi:aJe, d10lo1~ \>;Ìivo che costri,ng.e .l'amma.lato al riposo. L'imnno.b ili.zzazio·n e va ridotta a1 minimo : al secondo, terzo 1g iorno, si evacua 1'einartro con ila ·puntura as1piratrice, o meglio ·p er .n1ezzo di un biiStori, · i·n modo da poter fare .uscire i coaguli; s i i.n im1ano p,oii i movimenti, il massaggio, il cammino ed una ginnastic.a attiva, allo scopo di compiere il riassorbin1ento e di evitare· l'atrofia della c.oscia. In . tal modo nelle 1-esio.ni leggere della capsu.la, si potrà avere il ritor110 all'i.n tegri tà fn:nzionale. .S ubito dopo 1'evacuazione del liquid-0 si potranno •ric-0111oscer.e le eve11.tuali lesioni ·graivi, riceroa11do i .m ovimenti anormali (di lateralità se sono strapp.a ti i legaJ:nentii laterali, di traslazione i·11·d ietr.o ed avanti, s.e sono lesi i legame11ti c'rocia t~) ; 1a radiografia larà ric.onosoer.e il distacco di picoole parti od un.a 1-essura della tuberosità ; sd. p.otrà c·osì stabilire la prog11osi ed evi.t are che -l'a·m m.alato, J.mperfettam.e n·t e guari·t o, vada sogg·etto a rioad.u te per un passo falso, a ·versamieniti nella si11oviale per una ma·r cia un po' lunga, ad atr.ofia della coscia. La ripetizione di questi distu·rbi, la .n ozione ,di un traumatismo anteriore debbono ·fare riciercar·e la lesione de11e superfici articolari, dei menischi o dei legan1enti crociati. Il distacco parcellare (P. Sou1"day : l ourn. d. Praticien, 7 g,i ugno 19.19) ha lasciato libero .u n piccolo frammento osseo od .articolru:-e che può ficcarsi fra 1e s uperfici articolari ed irritare la sinoviale. Talvol.ta il framm·e nto è avvertito dallo stesso amm.a:1ato, tal'altra è rivelato dalla r adiografi.a : esso viene estratto con una ·p iccola incisrio11e d·el cul di sacco sinoviale superiore: o laterale, e .se la sinovite n·o n è inveterata, oppure non vi sono altre· lesioni, si ha il ri pristirnamento delle 1funzioni. Le sequele delle distorsioni, quali atrofia, i{lartro a ripetizione, a.rrestt> doloroso de11'articoiazione possono essere dovuti allo strappame1ito, infiammazione, deformazione del menisco interarticolare, specialmente l'interno. S.i: ha per ilo più una. si11rtomatologia dolorosa con ·blocco dell'ariticolaz1oue; il pun.t o doloroso è loc.alizzabile larteralme11te 11ell 'i11terli11ea articolare ed ai lati 1

IHTUBAZIOftE DELLA LARIH6E .E TRA[HEOTOMIA Pratica ed importante pubblicazione del prof. Francesco Egidi, Docente di Laringologia nella R. Università di Roma. Elegante vol11me in e trta di lusso di oltre 300 pagine con 46 figure. - In commercio L. 3.50 pit\ le spese di spedizione. Pei nostri Abbonati, franco di porto e raccomandato, L. 2. 75. Inviare cartolina-vaglia direttamente al prof. ENR.Ico Morutu,1, Via Sistina, 14 • Roma.

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SEZIONE PRATICA

del te'lldi ne rotuleo ; tal\·olta 11 menisco è percett~bile alla palpazione. Lo strappa1n;e11to e la distensio1ie dei leg·ameriti croc·i ati porta con sè un rilassamento articolare, con passi falsi, distorsioni recidivanti, idartro dopo un salto, wppi catura, atrofi:a . In tali condàzioni si ·p uò · i.m.primere alla tibia .u n movimiento di scivolamento in ruvanti ed anche una torsione dall'esterno all'interno. Il trattamento di queste 1esio.n1 è .u .nica.m ente operativo; un' artrotomia sufficiente pe.r esplor.aire 1argamen•t e 1'.arti'Colaziooe farà riconoscere gh stati patologici, troppo spesso misconosciuti e quiindi mal trattati, che lascia·n o nell'individuo una 1nvalidità pe-rmanente. Invece l'estirpaz.ione totaie dcl menis~o dà una guarigione defùnitiva, e la su.tura o la fissazione dei legamenti portano il più delle volte ia tùsultati favorevoli. 1

r. s.

Il metodo di Willems nel trattamento delle artriti purulente. Contrariamente ali' opinione dominante sulla necessità di immobilizzazione nel trattamento delle artriti purulente, il chirurgo belga WilJems (P. Chasten·e t de Gery : Gaze tt e des hop.i taux, 19 giugno 1919) :adotta un metodo che comprende un"artrotom'i a semplioe ·e la mobilizzazione attiva immediata. In questo nlod,o s i provonva la completa fuoriuscita {lel pus, meglio che con qualsiasi drenaggio : per convincersene, basta osservare quanto av\1 iene nell'artrite puru.lenta del ginocchio, dopo l'incisione. 'Me1nbre 1'.amma.lato flette ,ed este11de la gamba, si ve.de uscire diall'incisione 11 pus, t~lvolta anch1e ,a getto : la flessione svuota sopratutto i cru1 di .saoco laiterali e quello tricipitale, mentre l'estensione ha effetto specia1mente sttll'inttrlinea. L'iucisione 'Ta 1)rat.ica.ta al ginocchio sèco11do l'a:rtroton1ia classica pararotulea, al gomito con I 'artrotomia ester11a; 1'a.rticolazio11e tibio-tarsica \'a aperta all'esterno, la spalla in avanti, il polso in addietro, lungo il margine esterno <le11'estensore dell'indice. Di solito una sola incisione è sufficiente. La mobilizzazion,e d e7.Je essere immediat'a ed inrominc.iare su1bi1to, al risveg.lio clall'a:nestesia; essa poi deve essere atti'Va, fatta cioè per contrazione dei muscoli dello s tesso paziente, deve essere spinta fino al massimo possibile e continuata, per .c osi dire, ininterrotamente. Non si deve lasciare alcun dTenag.g io ·n ell 'ar.ticolazione : la me-dicatura sarà semplice e leggera, in modo da non inJtra1cia:re i movimenti. La mobilizzazione passi'Va è daniiosa ed è p er lo meno inittile, poichè in essa non interviene 1a contrazione muscolare.

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I mo,rimenti essenziali da eseguire sono ·per il gomi.t o la flessi-0ne e l'este11sio11e, per la s1p-a lla l '·a bduzione; altri movimenti si potra11no iare i·11 seguito. Per le articolazi,oni deJl' arto intferio'I'e sono ne-cessarie la flessione e 1'esten.sione e non iapp.e na ·p ossibile il ca1nmi110, da ii1iziarsi beu prjma della ci~atrizzazion~ . Su un'artrite così aperta e mobilizz.ata, la suppurazione diminu1sce progressivamente e dopo un certo tempo - che raggiunge sempre diverse setti·m aue - s i riduoe a poche g·occie, .fino a cessa1-.e. La feri.t a è abboncla:11temente granulegg·iante, la si·noviale rossa ed edematosa, ma le cartilagini hanno aspetto normale, i tessuti periarticola ri sono tratta))ili ed ind·o1ori. -~ sttppurazi01ne finita, sci. proeed·e rà alla sutu1·a secondaria, prudentemente e progressi·vamenite. Co11 tale trattamento, gli ascessi periarticolari non si verificano, 1a t emperatura si ma·n tiene abbastanza bassa, 11on oltrepassando i 38°, saJ,10 eh.e vi sia un po' di ritenzione. Lo s t ato generale è bttono, i muscoli i·ncomi11cia110 ·a lavorare e non s i atrofizzano, .l'anchilosi è evi~iata. • La mobilizzazione ·n on è do1orosa, quanto si potrebbe credere ; sebb.ene vi siano certamente differenze indiYi<lt1ali : più che altro i movimenti sono lab·o riosi , speci.al1nente dopo il rii}oso de11a notte: per questo essi vanno ripet11ti il più. spesso possibile e q11asi inin·terrottan1e11te. L e sole contr.oin<licazioni all'applicazione del n1e.t·odo .s·ono le (listruzioni primi ti ve del1 'a·pparecchio mus·oo1o-legamentoso dell'articolazione e le distruzioni .o ssee estese. Dalle statistiche ri sulta 1' efficacia di questo trattame11to, che no11 è an:cora stato .1argam,e11te applicato, ·p erchè urba contro abitudini terapeuticl1e a11tiche e per .le cliffìcoltà a pparenti cl1e offre 1.a sua ese-cuzione {'satta da })arte dell'ammalato come d·el chirt1rgo. lVla non si può con.t estare il suo valore rea1e, e si de~;e sperare che eS'S10 aibbia nella pratica il posto c·h e merita.

r. s. ·11 trattamento .delle artriti tubercolari con la radioterapia. Reboul, Rudis-Jicinsky, Redar<l e numerosi al1tri chirurghi hanno pubblicato già osservazio11i ' rariie di artriti tubercolari melle quali ottennero insperatamente con l.a radioterapia ottimi ri sultati. Altre tre osservazioni vengono ora ad aggiungersi:, fatte da Briiton (e\. Eri.ton - La Presse Médicale, n. 33, 1919). N.el primo caso si trattava di un.a gim·ane;tta di 17 a·n ni cliruica.me11te e radiog,rafìcamen:te af:· fetta da artrite tubercolare al piede destro. Cominciato il trattamento radioterapico CO!l irradiazioni di raggi X dell~iutensità di ci1"ca 4 H • •

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l L POLICLI :\'ICO

e COll rag·gi filtrati sotto I 111111. ieli aulumiui.o ial prin.cri.pio, in seguito sotto 2 mm., a.11.a fine del 3° 1nese non si a\•vcrti ,.a 1)iù il senso di impastamento. Al 6° mese 1'articolazione aveva t1n aspetto normale, indolente spontaneamente ed alla palpazio11e. La radiografia mostrava t1n'interlinea .a rticola re n101lto più 11etta ie dimint1ita la decalcificazione. K el 2° caso 1'identioo trattame11to radioterapico fu eseguito a carico dell'articolazione del gomitb destro in una g io,·anetta di '.:.7 a.nni affetta anche essa da artrite tubercolare. .t\. ·re·v a già subìto 3 rascl1i an1enti. Già dalle pri.me app1i,cazioni la maLata prova. solJi,evo : la regressione delle ft111gosità è più r.a1)ida -che n el caso precedente. Dt1e mesi dopo, l'articolazio11e è co1npletame11te s..::eca ed il migliora111ento otte11uto si 11i.a11tiene nei . . . mes1 st1cces srr1. Oggetto della terza osser·vazio11e fu u11 t10.mo di 28 .anni con tubercolosi Yertebrale a carico della 4-a e' 5-a 101ubare, pres·e11.t ante .ar1c.ora '11011 cicatrizzata la ferì ta operatoria subìta per raschi.amento ·due mesi ·pri111a. C·omin1c iate le .applicazio11i radioterapiche con irracliazioni qt1otidia11e a p eriodi di 15 gior11i, dopo ' rari m·esi di cura .la cicatrice lombare era col1uata, chi11si i seni fì s.tolos.i . )J°.c)11 s i riebbe 8..lc11111a 1·i caduta . L'A., p11r no11 .attribuendo il ,-alor·e dii toccasana, per tt1tti i casi di t11bercolos1 ·ossea od aa-ti.colare, al la ria dioterapia, 1a111mette, .specie in base al secondo 1caso citato, una real1e :azione c11rat1va <lei ra1g gi X, ii1 mani esperte però : .azio11ie deg·na di esser co11osciuta cla t11tti. r. s. 1

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MEDICINA SCIEN1'IFICA. Azione di alct1ni medicamenti sul senso della fame . Le sensazioni r...: i a1)pettito e d i fame sono èeterminate precipuamente nello stom :-co ,-uoto o qt1asi, dalla tonicità no11.nale dell' org:a110 e, so1)ra t11tto, d alle sue contrazioni, le quali fa11no a11mentare parossistica1nente la pressio11e ei1c:ogastrica . • Qt1esta funzio11e 111otoria e· e11o stom r.co è regolata: ro dai ,-agl1i, i quali 1iset1to110 e tr2.s1ncttono gl'in1pulsi che e etermin.ano la tor1icità, la 1)eri· stalsi e l'antii)eristalsi; 20 clagli Sì)lancnici , i quali esercita110 in,-cce un'azio11c inibitoria; 30 C:a t.m sistc1na g;ir1g]iarç auto11omo contc1111to nelle p areti stesse (~ello stou1aco e l il C'L1i con1pito regolatore, note,rolissi1110, è eimostrato e.al fatto cl1e, sezion at1rlo i , . .aghi e gii splaric11ici, C:o1)0 1111 periodo d i p arGlisi l'otti,. . jlà n1otoria e ello stomaco si ripristi11a. ~t1l se11so '-,ella fan1e escrcita110 e:ffe1..t i be11 noti alc1111i st.1ti fisio~o~ici e patologici ed a lcune medicin<:-. I/eccitan1e11to psichico, la collera. la paura

lo inibiscono. L'acqua, gli alcalini, gli aci.=i, il cibo (sia ingerito, sia introjotto nello stomaco attraverso u11a fistola gastrica) spengono ai1ch'essi il senso è.ella fa me . ,.f ulte le senzazioni sapide della bocca soglio110 essere acco1npagnate da inibizione. T"'a febbre St1ol essere accompagn ata da anoressia; ma nei tubercolotici n.vanzati, m algrado la febbre alta, il senso ( ella fan1e pllÒ. essere s·...-1.luppatissimo. Altrettanto si osserva nei (:iabetici, che sono sempre (ei i)olifagici. l: na co11ferma della violenza delle contrazio11i gastriche nel diabete ci è data da alcune ricerche sul diabete p ancreatico sperimentale. Molto intense sogliono essere à.nche le; co11trazioni gastriche nel i)rimo periodo clell'i11anizione c~a ine.:.ia. K el neonato le co·n traz·i o1ii della f q,1ne sono ancora pi1\ ei1ergiche cl1e nell'adulto (come hanno di1nostrato Carton ed i suoi coll~boratori); pi1\ ancora lo sono n el pre1na1.t1ro (T aylor) . Interessanti esperienze sono state eseguite da H. Giusb11rg e I. Tumpowsky (Archi11es of i1iternal Jl!ledicine, 1918, n. 5), nel laboratorio d i fisiologia ·di Cl1icago, p e r st11diare l'azione ch e certi m edicamenti esercitari.o sulle contrazioni gastriche, le quali si estrinsecano con la sensazione e"' ella fame. Gli A_'1.., intro:ìucevano un palloncino è i gomm a nello stomaco èei cani attraverso una fistola gastrica, e registra,ra no graficau1cnte gli effetti c1_elle sosta11ze somministrate s ulla contrattilità. I11 alcur1i ca11i praticaro110 la sezio11e c:ei vaghi e c~egli s1)lancnici, per sottrarre lo stomaco all'in11er,razio11e periferica; ma 11el maggior 1111n1ero (e.o-li anilnali ~ a esperin1ento l' inne.r·vazione gastrica ,renne lasciata intatta. Diamo i principali risultati ej riueste esperienze. Adrenalina. - P a.ralizza a lungo le contrazioni gastriche. Per i)roéi11rre q11esto effetto basta la Cose infinitesimale cl1e può essere assorbita esegue11do una pol\rerizzazio11e all'r:30 .ooo sui margini è.ella fistola gastrica. Più lenta è l'azio11e { e1 m eiicinale per via ipo .... ermica. A t1 opi11,a. - Il solfato cJi atro1)ina per via ipoè.er11ùca i11ibisce costanten1ente le contrazioni . lVIanifest a la sua azione c~opo 5-ro min11ti, Ì11 moio impro,··viso, netto e p ers istente. Si comporta com e antagonista è.ella pilocarpi11a e èell'eserina. Cocaina. - Detern1ina inibizione ma.rcatissin1a il che spie.sa come atten11i il se11~0 della fame. "l\7 itrifo d'anzi/e. - Detern1i11a it1ibizio11e ft1gace , che cessa col cessare ( ell'inalazio11e. St1ic1iin.a. - Sebbene ·ve11ga 11sata così largam ente i)er otte11eme .tm'azione tonica sullo sto1naco, s11erime11talme:nte no11 è stata attiva. Cari/ora. - I/olio canforato per \.~ia intramuscola re a larga c..ose provoca contrazio11i it1tense. freqt1enti, persistenti. Sega.la cor1iztta. - I/estratto c.~ i segala comut~1 1

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[.:-\N~o

.\.~\· I, FAsr~ .

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SEZIO~l!:

:fluida fa aumentare le contrazioni. Per via enC:o venos a l'ergotina dà inibizione transitoria, seguita tla diminuzione d i tono e poi d a contrazioni. P ilocarpina . - Dopo 5-·1 o minttti stimola le contrazioni. an che se paralizzate in precedenza dell'atropina. Un a nuova dose di questo alcal oi ~e le arresta d i n11ovo. • • • Eserina. - Stimola ai1cl1'essa le contraz1on1, <topo ltn certo perioJ.o d i latenza , sovrat11tto se sommi11istrata p er via endo\renosa; la su a azione dura 4 ore. Ta11to la pilocarpina quanto l'eserina fan110 rallentare il polso, fino a 50 b attute; q11est'azione p ~rJur.J. q L 1a11to qaella sullo stom aco. l\Iolte clelle sostanze sperimentate - a -rcnali11a, atropina, eserina - agiscono anche s11llo stornaco '< isolato ,,, cioè dopo a ver sezionato i tro11chi nervosi che vi si d istrib11iscono. R. B.

POSTA DEGLI ABBONATI. (oooo). Rifo1'ni n1enti net pneumotorace a7'ti ficia te terapeut,z'co· - All' ass. li. 3+ 78: Fjrrdalle prime comu nicazioni, il Forla11i11i avvertiva che, (iualunque sia il gas aiopera to per comp1'im ere il polmon e, l'immobilizzazione, otte11uta all'a tto della pro:iu zione uel pneumotorace, non può con:'ervarsi, poichè il gas introdotto 11ella pleura più o m eno rapi' ame11te ~~i riassorbe. I/azoto è il gas che rispo11d.e m eglio allo scopo, pcrchè esso si riassorbe lentam e11te. Perchè l 'immobilizzazione del p olmone si mantenga colla voluta, rigorosa contin11ità sarebbe necessario cbe fosse continuamente riforn ita la pleura, nella mis11ra è.el riassorbin1e11to, e t ale possibilità i11 prat ica .11011 è attuabile . I l I~'orl8 ni11i stesso prop ose di ovviare al G.ifetto t ecnico « con p n e11motoraci di pressiorie più alta della at1nosfe- . 1'ica, e· colla frequenza clei rifornimenti; jl ripiego è sufficie11te, q11an ·o l'immobilizzazione n on incontra ost acoli ». N elle parole d ello scopritore èl el metoào è l in -~i cazio11e migliore per i criteri che devono se1 vi i·e di guida: la p ressio11e misu rata dal mano1netro dell'ap1)arecchio dirà delle condizioni che permettono o impC'd iscono l'espa nsione p olmon are; i primi rifornimenti, caso p er caso, consigliera11no rifornimenti più o meno frequenti, a second a d el rapi · o o lento ri as~,orbi­ mento dell'azoto introdotto. Nat11ralmente p :-0:1 otto il pneumotorace terapeutico, i 1nezzi fisici e i criteri clinici a 1111lla valgono per giudicà re se il polmone è completamente co111presso o cominci a d espandersi; essi riacquistano il loro v alore quando il p11eumoto·race ·va quasi scornpare11do e le escursioni polmonari po:=;so110 essere controllate d a tutti gli espedie11ti comuni di semeiotica, dall'isp ezione a lla percussione, all'ascoltazione. •t. p. 1

PRATI ~A

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CENNI BIBLIOQRAFIC/. (Non sirecensiscono che i Libn vervenutiiti-<J.unu alla Redazione) . prof. ·C. P. Forniulario ragio1iato di cli1iica 1nedica. terapeutica . I V edizi.one a mpliata. U 11 vo.1 . in-r6° di p ag. 690, con figure . V. Idel.son, ·ed. Napoli . Prezzo lire 15. I11 questo s uo lavoro l'A . .anzi'Ch è fare una lttnga raccolta d·i rice tte p er ·og·ni f.orn1a .1n.o rb.osa., clà clelle indi·cazi1o ni J..ìrart:iche sull'azione di ·o gni categ·ori.a cli 1nedi·can1e11ti, ii·11 1nod-0 che riesca f1a~ile e spedita a l 1ut:di c.o l a soe1ta e la p·r escriz.ione ·del rimedio . Iu 1111 1oapitol.o speciale, poi, è trattata in mod·o quasi schematico .la cttra de11e principali malattie nelle Loro svariate manifest azioni e nei diversi momenti, conformemente ai metodi inclicaR ·nel formulario . L arga ·parte è fatta alla t erapia dietetica ed alla tecnica t erapeutica, due argom enti per • i q11ali il gio,rane m·e dico si trova s.pesso imbarazzato . Il \"ol11me è comp.let ato da t a,b elle posolog·iche, ·da elenchi r.agio11a.ti cl·elle acqu e 1ninerali, da .c.en11i sulle 1a:11alisi de1l e ttri11e, s11g·.li .a,rvele 11amenti, st1lle disi11f1ezi,011i, ecc. U·11 .cop·i oso e eomod,o ii1dice alfab etico fa·cilil.a le ricerche . Qualcl1e indicazio11e, com e p . e. la prescrizione della maretina, potrà ~01·se i1011 incontrare ~l g·e nerale consenso, m a nel ,compl·esso il lib1«0, fatto co11 intenti essenzialmente pratici, risponcle bene r. s. al st10 scopo. GoGGIA

1! ids to . rat io11a l therapeu,t-ics . U11 Yol iu-16i> di pag. 230, rile-

RALF \\~I~NINGTDN

I~EF1'\\'ICII .

gato. BaiLLière, Tindall & c .ox, editori, Lo11dra . Prezzo scellini 3. 1Co11 ques to suo 1il)to, 1' ..\ . ha v·oluto battere i1n.a str.a.d a cli,·ersa ,dai soliti testi, ch e trattano .le n1alattie secondo l'org,a11.o affetto. Tale 1neto·do sar ebbe t1tile per l e diagn,o si , ma n,o n scientifico, 11è •com·odo per .la .terapia, sia peTcl1è l e diyerse 111ala.ttie di uno stesso orga11.o 11011 han1no spesso relazione fra loro, sia 11erch è si è costretti in tal gt1isa .a freqt1enti ri1)etizio11i. L' .J.\.. i11Yece riunisce le 111alattie per gruppi , i qu,a li , puTe trattanclosi di .org·ani 1cli\·ersi, •C01mporta110 an.al.oghe inclicazioni terapeuticl1e: abbiamo così ci.I gru1)po iperemic·o, .il catarrale, lo en1orragico, il reumatico, il sifilitico, il •11euralo-ico. 1~ale sisten1a p ttò forse offrire c111alche ,-a11~ bO'o·io didattico , n1,a porta al.1'incon . .~e11ie:nte di b 111ettere n ell·o st esso grup·p o affezioni a lqt1anto <lispar.ate (come p . ·e. l'en1ottisi e la disse11teria) , ·e .cli collocare tutti i11sie111e in t111a sper.ie di zibaldone le forme, che uon soJ10 rientrate illei gruppi preoedenti ; ·così si t rova11-0 111e lla stessa categoria il cancro, la <:'011gi1111ti,·ite, le emor:roidi, l'insonni·a , ~c . A<l ognJ modo il tentatiTo dE:ll' ...\.. va t enuto in consicl eraziou e e pt1ò in qualche caso essere di qu a1che utili à. fil . l 19)


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IL POLICLINICO

[. .L\.NNO XXVI, FASC. 32]

NELLA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. Ai medici itaiiani. Come a·b bia mo gjà ai111unziato, .nei .g•iorni 6-9 ottobr.e avrà lttogo in 'frieste ii[ Congresso medico che a.ss:u me ·i n qt1est'.an110 ttnia speciale importanza scientifica e pta tr·i1ot.tica. Scientifica perch è in ess.o si a,v rà una serie di. rapporti su:J.l e acqu.i sizioni f.atte 11elle ,-arie branch e della Medicina inte rna durante la guerra . La rproduzione scie11tifì0a durant·e i tris ti ann~ di gt1erra ùlOO s i € r.a,l le·nta.t a , ma per o"··vie ragi101ni non ha isu·b ìto quell '·opera ·di controllo, dii t evisione, d:i &iste1naz.tione .oh è ordinariamente si fa .nellre scuole bene organizzate. Sp.e tta a.-1 prt>ssimo Con·g resso colma re qt1esta lacuna. I medici i·t aliaui pttr 111elle ans ie della guert·a, nella cura ·vigile dci nos.t ri glor·i osi feriti e malati, 11on ha•nno .p erdu·ta 1',a•bi:t11di ne tdri. studia re, di osservare, di i11da.g are . U11 tCOspic110 la,·oro è st.ato fatto che ora de:ye s ubirr-e il ,-aglio della disct1ssione ·or.a1e. l\Ia àil Congresso eh.e si t errà quie.·sto .anno r1ella città red·enta oltre a l.Ja nQte,·ole importa nza scientifica ha un a lto signiifìcato nazionale. I medjci italiani che .n·e lle .trincee ,o 11.egli ospedali:i. c.a1upali h.a nno affrontato ·e sopporta·t o ro gni sorta di disagio e di fa.tic.a r eca11.dosi a 1~~·i este Sr<l!pTanno come i loro saci-ifict mo n s o·n,o 1s tat1 inutili. Per la prima volta tutti i medici italiani potranno assistere ad un congresso n.azi,o nal e, per la prin1a , ·ol.t a ,,i ·sar.a11n·o colleghi che .p otrannQ impun1e1nente dichiara rsi italian.i. Il Cono·resso n1e. o (lico di Tr.iest e s.a rà ,1).erciò t111 rito ed ltna consacrazione. Nessu11 1n.edrioo 1ita;l iano do·yrebl)e ma11can·1. 1

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Associazione fra i Medici-Chirurghi delta provincia di Roma.

L ' . L\.ss· . oc·i azJon1e ttra ~ med:ic.i-1~hirurgh1i .lib.eril esercenti 11ella provincia d1 Roma, iu runa .a ssemblea oltren1odo numerosa, svoltas i nel.l 'atJa de11 'Istituto di Anatomia umana, ha commen10rato con n obili comn1osse parole il prof. GiuJio :\Iarchesi, primario degli Osp edali di .R!oma, e il prof. Aug11sto Ta1TIJburini, direttore della CJi1uca Psichiatrica di questa R. Uniyersità. I./assen1.b lea }14 .u dito quii:ndii con sod<li.s.fazi'O.n1e la comunicavione fatta dal presilde11te del\l 'ordine c1ei medici, dott. Ballerini, s ul deliberato preso d al Consiglio ProYinciale <li corrispondere ai J11eclici condotti L. 6500 quale lillinim-0 di stipendio, e per a\·ere ò.l l\Iinistro di Grazia e Git1stizia chia1nato a far parte d ella Cotnmissione di revis ione della t ariffa per le perizie g iudiziarie il (20)

Presid.ente del.l'Ordine stess·o ; · fu poi ri'-··olto 11n plauso all'opera finora rivolta ~ fa,rore della classe sanitaria all 'on. Do11è, al prof. V . _'\.scoli, ai dottori Villa -e De Gregorio. Venne quindi - per rti~hiesta inversione dell'or·d ine del ·g iorno ehe sarà completa.t-0 in una prossima sedu ba - discussa lu11game nte la tariffa proJessiionale per la ,quale si sono in©J1trate non ìieivi .difficoltà inerenti sopratutto alla d1versità nelle condiizioni. fisnianzi.arie dei ~~ari clienti., a11a posizio11e scienti.fica dei siuo-oli sao nitari e alla ·v arietà dei e.asi cli11ici, co5l <liY~rsi u110 da.11 'altro. C·o nstat.aJt.o p·e rò 1Che per d. 11on abbienti si provv·e de sia con l'assistenza os·pi.t ali.era, sia con quella am·bu.1:atori.a ·e .a domicilio, col 111edico condotto e colle varie Istit11zioni della beneficenza cittadina, si .è s t a·b ilito che la tariffa .d elle visi·te mediche d·e bb.a esser.e portata come minimo a L. 10, 11011 c onsentel!;d·osi riduzioni altro che ii1 ca.si a ssolut.ai1nente eccezio11ali e mai: al ·disotto di l~re 5. Tal~ onorari · no11 riguarda110 la v1sit;a u·n.ica, diarg nostica, la visita di urgenza , quella notturna , il ronsulto, i c ertidìcati, ecc.' per i quali si con\"'enne p.e r una ianiffa speciale che non potrà in.ai -essere .al disotto del cl·oppio della vis ita c.o111u11e.

* * *

Il prof. Giusep1)e 1Vlontesa110, quale presidente (11ell'Assocriazione ~ir.a li ·medic i clùiru1~i liberi esercenti nell:a Pro\'11ncia di Ro1na , h a ri,,olto i·l segue'nte invito ·a i presidenti delle Associazioni consorelle d'Italia : cc In una r·ecente assembl.e a, la i1ostra _.\.ssoaiazio;:ie ha deliberato di pr-0111uovere .u na confederazione fra tutte le consorelle di Italia. et ~on cr,ediamo s ia necessari.o far rilevare la 11ecessità più che l'.o p1)ortunità di tale Feclerazaone nel momento in cui tutte 1e classi s i orga11izzaino e stan'll·O per disc\1tersi im1)ortanti progetti di .legge, che tendono a statizzare l'opera del medico e limitare il liber·o esercizio. _!\ 11oi 1nedici, che avem1110 sempre elevatissii.mo il sentime11to della professione a fini umanitari prima di o nesto lucro, it1com·b e più cl1e ad altri l'obb.li~o dù partecipare alle oontese sociali in itna salda unione e 11011 per ·dii ,~id ere ma per armo. n1zzare. cc Fiduciosi 11el conse11so attendiamo <li questo conferma con i suggeri1nenti per ottenere il successo d ell'iniziativa, riservan·dooi di promuovere 11na riunione dei rappresentanti delle varie _i\ssoci:az1oni d'Italia ». 1


(ANNO XXVI,

FASC.

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SltZIONI PRAT.l.CA

II Congresso Federale Ligure-Piemontese dei M. c. Si è tenuto in _t\Jessandria il 14 luglio, sotto la presidenza del ·drott. Oliaro; vi intervennero -circa 300 ~edici condotti ; vi era110 rappresentate tutt1e le 27 Sezioni ·d ella Liguria e del Piemonte . Tra gli ordini del gior.n.o appr-0'\rati riportiamo i seguenti: « L'assemblea delibera : che quando il Con1itat-0 Esec11tivo .d ella F ederazione Ligure Piemontese ·p roclami la necess~tà di da re .le di1nissio1'li colletti'Ve, tutti i S oci (lella F·ederazione debbono prie sentarle ai Comuni, restando in sito: e che nessuno possa riprendere l 'ttfficio sino a tanto che il Comitato stesso no11 .ne abbia c.oncessa la facoltà » . « Il C onvegno F ederale Li.g·ure Pi emo11tese : « iln 1nerito ai u1igJioramenti ed a lle m1odi:fich e dei patti di e 01idotta richiesti dalla cla:sse : cc conferma i deli.ber.ati &i pre0edenti Congressi ed in ispecie di quello di Torino r5 mag. g110 1919 ; << i11vita 1.e Sezioni a.d esplicare ·la massima atti,~iLà .per la più. pronta a ttuazi,011e dei patti co11cordaitd, 1'icorre11do, .appena espletate .senza esito favorevole le trattabiye di co11ciliazione, alla pre&e11tazione delle dimissioni collettive; « e in merito alla progettata A ssicitrazione contro le niala.ttie da parte dell,o Stato; cc rite11endo oh e ess.a v·e rreb.b e a sostituire la co·n dotta 1neéLica e gr.an .p arte della ,}ibera professione; cc affermando la incl·jscutibile competenza della· classe medica per interve.ruire n ella elaJborazione della I~egge relati., a .a detta riforn1a medica - per quanto ha tratto 0011 .l e esigenze c1el se11yizio - e per defi11ir·e eqt1.an1e11te i compensa .c1el1e prestiazioui J)rofessii.01ia.1i cl1e da d etto ser\.-izio sono richieste ; « considera indispensabile ch e le i,agioni e gli interessi della Classe siano tenuti nel dovuto conto dalla Commi.ss.io11e che prepara il progetto di ]egg;e e i1n essa prospettate e sosten11te dal presidente dell' _t\.. N . l\f. C. dott. lVIarti,n.e ll•i ,_ coll'opera d·el quale il Con.g resso dichiara 1a .p iù c·om1Jleta solidarietà - pronto a 1qualsiasi aizione .che da esso e dalle esigenze <l:i dilfesa ·venissero cd.usi gli ate ».

per la Ca.ssa di resistc1iza invitan.d o t11tti i Pres identi di ·Sezio11e a fare opera :imtnediata perchè tutti i s.oci versino la parte loro spettante (L. 2o per qu·elli che han11·0 già versato J.e 20 Jite L. roo per i nuovi inscritti) ». Il C ongresso, presa visione dell 'agJt azioue dci medici ospedalieri per il loro miglior.amento eco11'omico e morale, .afferma c'On i colleghi suddetti .la propria so.lidarietà incondiZJionata ». cc

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Il Convegno F ederale I~igure-Pi emontese : cc ritenendo che gli avvenimenti che s i vengono determinando nella a ttuale 1azi.one per i miglioramenti .dei .patti di Co11dotta 1mp.o ngono la 1iieeessntà della massima concordi.a e lasciano prevedere. 1'ine,rita!bilità di lotte ad o1tranza peir le quali ol·t re iall ':incondizionata solidarietà morale o~orre una base fi 11anziaria considere·vole ; « delibera di versare il contri,b uto richiesto cc

g8r

Fu inviato il seguente· telegramma .al lVIinistro d·egli interni : « Medici

Oondotti Piemont e-Liguria riunit.i Congr,e sso in 1·apprese11ta11za mille duecento Colleghi iinvoc.ano provvedim enti per inter·vento statale itei m1glior:amen.t i economiic i Mec1i·c i Condotti ed Uffi.c iali .S anitari - stop - Inv,ocaino pure ragioni •g iusti zia siano estese medici condot bi ied uffì.ciali sanitari facilitaziioni ferrovia rie concesse maestri ed altri impiegati - stop - Presidente Fed1eraziione Ligur1e-Pie111ontese .M edici Condotti. D.o tt.. Oliar·o >> .

E ~l seguent e a l lVfinis tr.o della guerra : (( '"frecento lVIedici Condotti Pri.e1nonte-Lig·uria riuniti Congresso it1 rappresentanza mille dueoento colleghi constatato rilevante numero Condotte mediche .scopert e invocano provvedimenti n.ecessari rapida s m ob.ili.tazione Medici C·ondotti inter.e s.s e assistenza sanitari.a popolazion,e ci•vile - s top· - Pr·e sidente Federazione Li1g ure-Piemontese Medici Cond-0tti. Dott. 01iaro >) .

Sindacato Medico ·Chirurgico di Napoli e provincia. In ·segttito :a<l un'ass·emblea nun1erosissi1na di medici chir:t.trgi, tenutasi il 3r ltt·g li.o a Napoli nell'aula della I. C1i11ica lVIedica, fu nmninaita una Commissione con J'inqarico <li c.ostit11i1·e un Sindacato per 1a tutela deg.li i11t·eressi economici del,la classe. Rittnitasi :i l 5 .a gosto, la C·or11n1iss.ione a 1)pro·v ava oon n1ov.e ·voti, <l.ue con.trarii .ed u110 ast€:11·u to, il seguenrte ordine d·e l giorno De Cu'llzo Guidonie : « Dev.e iintend.ersi per li·b ero esercen.te il ·m edico cih e n on faccia parte di. .n essuna del.le categ-0rie 1ne<lico-chirurgiche orga11izzate ; ma che .trag.g.a il ·cor.;i~ispetitivo d.e l suo la·v oro dal solo ed esclusivo eseroizio p·r ivato ·della profess1one ». D·opo ·d i che si pr.o ced.ette alla nomi;oo. di due sottocommissiorui, una per r a.ccogliere l 'adesione di tutti .i medici liiberi esercenti, intesi come sopra, l'altra per la elaborazione sollecita di un brevissimo istati1to. 1

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[-.\..N~O

IL POLICLINlCO •

La Com1uissione 11a iu,·itato i rappresenta11ti di tu t t e le altre categorie di m.edici (-0specl alieri, c.on·d·ottati, ufticia.1i .sa11itar·i, ferroviarii, coadi tlt ori ed assitenti di cli11iche) , perchè .in brevissi1no te1111)0 ,·eug-a costituito il 1)redetto Sindacaw 1)er gli interessi eco;.1omici ·e morali d.ella classe . 1

I sanitari e le elezioni politiche. I rap presenta11ti degli Ordinrl dei Sanitari d el1a Cam1)a11i.3, in una T\?cent.e .ac1llllanza .all'uopo Ìi1d etta, l1a1111·0 deliberalo di no1nin.ar.e u11 comitato di azi·one .e lettor ale p er la Provin.o ia ·d i N1a poli col pr.e ciso prog·ra m:n1a di a dottare quei metodri e q11ei m.ezzi atti ad age\1 olare il tri-0n.fo .d elle ca11d1idat11re sanitarie, astrazio1i-e facendo del loro colore politico. Lo stesso Comita.to prov·v.ed erà con la sua forza e d attività a cl1e t 11tti gli a ltni can c1idati 1nedici iscritti n el l'ordin e di Napoli e c.a ndidat,i ii1 altre IJt.,0v i.ucie abbia110 l'appoggio incondizio11ato di tutte l e organuzzazioui sanitarie della rispetti,ra pro,·i11cia e quello d ella F ederazione . 1

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XX\'!, FASC. 32)

(7952) Paga11-ie11to della Ricch.ezza inabile. Dott. G . D. d a R. F. Poichè nel capitolato è {1etto che lo stip·en.clio de·v e essere al 11etto della Ricch·e zza mobi•l e, il Co1nune ·non può, sotto qualsiasi l)retest·o, v iolare t a le diritto. Veda di otten.ere b.o,n aria 1ne11te l'·a ccettazi.011,e di qt1esto 1)ri11oi1Jio ·ecl, ·i n ·Caso di •esito 11egativo, rico'!'.ra a.lla ·G. P. ~~ · od a.uc h.e alla ordi11aria autorità gi11·d iziaria, tratta ndosi dii u 11 diritto '~iolato. 1

(7953) r1 uniento di stipen,dio - Ind cn.1iità caro·v i've ri. - Dott. ~~. S. da l\II. dii P. L'a11n1ento di stipendio portato dal D. L. del ro febbraio 1918 11011 .si può 1)r ete11d·e r.e se n-011 ftt d.eliberato dal c .o nsig·lio com1111ale e debitamente appro, ·ato dalla atttorità tutoria. L'ufficiale sanitario 11011 riscuote stdp endi1u m.a u n.a s·em p lice ·i ndennità e 11 011 è un impieg.at·o .comunale. Egli, qui.11di, 11011 11a d1.ritto a.Ila inde11nità caro-vi\•er i come il m e dico oond·0tto. 1

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RISPOSTE A QUESITI E A DOftl!NDE. Cassa Per:-sion_e - 1?.iscatto precedenti a:n11 i à i se r.-.. izio. - Do tt. Q. N . da A . I quin(7946)

(7955) lnden:nità caro-viveri - P e1tSÌOJte. Dott. C . G. da V . Se la -con.dotta è effettiva1nen1e pri,-a d el titolar.e , cioè n1.o rto o climi3si.)na1io, pt1ò pretendere l'i11d·ennità icaro-viive1i. di' 1ire 100 m·e nsili ·p erchè an1mogliato. Se iil titolare è se111pliceme11te asseute, non può nulla pre te·n tlere . I 1neclici i.n terini no11 son·o ·obb1igiati a ·pagare il •Contributo r>er la. Cass.a di pre.'\ridenza.

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clici anni cli servizio prestati .prece·dentemente alla is.crizio·n·e a.lla Cassa d i previdenza, av,~e­ nuta nel i914, ;no11 si })Ossono· più riscattare 11on ricorrendo n el c aso 11l: l'ap plicaz.ione dell'articolo 36 del testo unico, perchè Ella h,a ,a,d erito a lla cassa posteriorme11te al1a prom11lgazio11e della legge 2 tlicem;bre 1909, 11è quella dello arti.colo 42 d el tes to unico m edesimo pe1;chè Frlla .n on tro,-a, ·.asi i11 servizio a ]1a entrat!a in ·v igore della iegge 14 l11glio 1898. ( 7947) ]>e Hsioni. -- D ott. F. T. da S . ?\ ulla ris111ta d·i u11 prog.etto cli .leg·g e p è1· 111igliorare le pensi.o ni dei sanitarii 11.è quell e ·de1lt ri spetti ,-e ,-ed oye . (7949) L·a ro-vi'Ve ri . - 'D ott. D. C. S. T. P.oich è ostitu~s~e 1111 nledico c.l efunto ed il post.o è previ to nella pianta org.an ica h a diri tto ~ìla i ndennità caro-,·i,·eri ,dal 0 ge11naio r 919 . (7950) Con,corsi ospedalieri . - Dott. '.A. .... R. da P . L'articolo 3 del D. L. <l e1 31 agosto 1915 , n. 1420 dice che 11011 s i possono b andcire e.on corsi p.cr t11tta la durata cl ello stato di .g u erra. Poichè lo taro cli guerra i1011 cessa c h e èo11 la pu1bblicazione de1 trattato di p:ice, non sembra c l1e si possano ai1che ora bandire . .Però n·o11 può .n egarsi che alc11ni con cors i g ià si fanno, ma, a noi;tro modo di , -edere, fino a qua nd-0 n ou sarà pubblicata la pace, non sono legal.i.

Doctor ]USTITIA.

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S er'Vizio 1nedico-11iilitare. - Al d ott. L. }\! . S. cl a S . : r . P·er ·o tte nere il tra1s feri1ne11to n el rttol10 cl·e gli ufficiali me dici di M. T . occorre che F11a faccia pri}ma , -.a l.ere pr·esso il competente '2011s iglio :ti le\-:a il diiritto .di assegnazione alla 3a categor1,a . 2 . S u ssiste tuttora 1.a disti.nzi.one di id ·)neità ec1 i nidoneità a i Set'\'Ìzi mobi.li.tati. 3. Com·e data del s uo co11gedo t e1n pora11eo è cl a C{)'!lJSi derarsi il giorno i111 ·cui Ella efifttivan1e11t e è stato collocato i n t a1e p osizione .e non c1uello in c ui s ubì la ' ;isita m edi.ca. 4 . :rer otten ere cl1e sian.o svolte le prali C'he 11ecessarie a d accertare .se l' infermità, l)t:1· c11i E1la è stato co1loca.to in conged o, è st ata ag·g:ra,·ata ·O meno p er servizio .attinente .alla gue·rra, occorre che Ella fac-ci;a .a11alog·a reg·ol:are d.01ua11da al Mi.ni st ero della gtte rra per il t'fa mite· <lel proprio Distretto 111i litare. 5. N.011 si è a C.C)n·os-cenza della da t a in cui sarà effettua to il conge da1ne11to d egli ltfficiali 1nooici della classe 1890. Siuor.a è li mitato alla classe 1888. i\l dott. F . A. B. da V. : • 1Allo scadere del periodo di inabilità Ella sarà sott oposto d't1f:fìcio a nuo·vi accerta111e11ti sani1

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SEZIONE PRATICA

tari. Comn.nque, se Ella ritiene cli trovarsi 11·e11e co111d.izioni cli otte11ere una pe11sione, può fare analog.a <lon1!anda, .per i1l tramite ger.archico, al l\llii11istero della guer.ra; on·d e siano .svolte le pratiche del c.aso. Egn.al.111ente, Ella può rivolg·ere domanda a l Ministero STuddetto per ottenere lo a\·anzame11to al gra·do superiore, trasmettendola, beninteso, per via gerarchica. _·\.1 dott. P . F. d.a B. : Le assegnazio.ui ctel p erso11:a lE. siani·tari·o 111i1 itare ai corsi di ist1 uziouie ·'·en1g ono fatte dalla Direzione gen·ei--ale di sanità 1111.litare, Di\·isione I (I>erso11ale) . Ella ·p uò rivolgersi al Direttore Ge11erale od al cap·o d.i quella Divisio11e. ...-\1 ·d.ott . G . B. cla P. : Le com·p etono, secolll(lo le norme ,·ige11ti, tre mensilità di stipentlio. Essendo Ella già es o1J.Jerato .uo11 credo c he le competano anche i 15 giorni cli lice11za c·o n assçgni. !VI. G; •

CONDOTTE E-CONCORSI. TRIESTE. l•/l u,?iiiip io. - 11 tern1i 11e d.e l conco.r so a l posto v.aca:nte di Pr·otofìsico (capo ·dell'Ufficio 1nuniieipale d'ig·i ene) è esteso fi.110 a tutto il 25 sette.mb-re c . a . l\Iedic-0-chiru.1~go

l aureato nel 1914 con o ttimi voti un .a nno di serv.izio p'.I'ofes sional.e come Libero esercenrte, uno oome i11t<:rino -oondlOtto , tre cli servizio miliitiare per metà iii grandi Ospedali , ottime referenze, cerca .interinato, .an che nelle terre redente ,PUrchè ben retribttito. Parla lo sloveno, il tedesco e .il Ir.anoes•e . Scri·rere oon s·o llec itudi111e d ·o ttor _t.\·ntoJ11io De Capua - Long·obucco (Cose11za) . 1

NOMINE, PROMOZIONI, ONORIFICENZE.

NEL CONSIGLIO SUPERI ORE DEI.LA P. I. C·on de·c reto reale sou•o .stati, tra gli altri , chiamati a far parte del Cous.igJ.io Su1). d.ella Pubblira I s trt1zione i seguenti profeS'sori di Facoltà Medi·che : ~ascale Giovanni, ordi1iario di c.linic.a c hirurgrica alla R. U . di N.a poli; Cana.lis Pietro, ordi11ario d'igiene :alla R . U . di Geno\;a ; .J\.iessa11dri Roberto, ordinario cli patologia chirurgica alla R. U . di Roma . I primi due so110 stati indicati t1a1l a \'otazione d e:ll1e Facoltà; l 'tùtirn.o .d al Ministro della P . f. SS. l\1AURIZIO E LAZZARO. Ca,·alie ri : dott. Licastro Gittseppe, P011ermo; clott. Piazza Beniamino, Paler1no. ORDINE DEI

CORONA D'ITAJ~IA . Gra.nd.e ufficial e : comm. prof . S·erono Cesare, Roma. Commendatori : dott. Gambino Vincenzo, ì\'.Iazza.ra del Vallo (Trapani) ; prof. Pa,·one ì\1khele , Palier mo. Cava1ieri : professore Benti,1·egna .J\.ntoni1no, Palermo; dott. Dierna Francesco, Vittoria (Siracusa) ; ùatt. _l\.dorno Salvatore, P.loridia (SiraORDINE DEL.LA

<'.t1~a) .

rtOTJZJE DIVERSE. Società Italiana di medicina

interna~

_.\J prossimo Congr esso niecli·co, cl1e si

t .... rrà

a Trieste nei gci.or.11i 6-9 del pr·ossin10 ottobre, sar an110 relatori i prolesso.ri : Zoia ùi C 11niaa ~\lecl i ca a Pavia, Sc-hupfer cLi Clinica ì\iediiea a l1'irenzie, Micheli <li Patologi.a spE:ciale 1VIedii~a a Fire nze, Pontano della Clinica Medica di Riama, Prenùe della Scuola di Patologia di P;a lermo, Giugni e l<orenzoni della Cli·ni<:a di Parma, Roccav illa della Clri.nica di Mocle11a, Gasbarrini della Cli.irica di I)a via, Satta .clella Scuola di _eatologia a 1'orino, I zar della Scuola di Paitologiia a Catania, L afr.a 11ca e Cioffi d1ella Clinica Cas.t elli110 a Napoli , Cesabian·chì ·d .e lla Clinica D~·voto .a :'..\1i1a110, Si \·ori del la C1 i uica l\1edica <li GenoYa . (~li argom~nti so~10 : Siste1na ner,·oso Cardiopatie - X eìropatie - Spirochetos~ - l\'.Ialaria - Dissenteria b.acillare ·e d an1ebic.a ·- rfifo e ti fo s imili V.a ccinazion i I11flu. enza Urice1n]a - 1"u.bercolos~. _i\. Trieste u11 Co1nitato locale con1post o di ·cospicui collegl1i di quella città pr·o\·\·ede .all 'o.rdi11an1.e11to. ed alle accoglienze .d·ei co11gressisti. :f.; 1quj111di necessari.o -che ·c l1i 111te11de di i11tervenire man.di sttbito la sua adesio11e al Con1itato di Trieste, con la qu·ota <l'iscrizionie i.n lire 20 , per u11ezzo 'Tag·Iia. Così sarà assicurato 1'a11oggio : i)recauzione indispensabile. Cl1i è .accon11)aguato, s·e1111)re agli eff.etti clel1'a1loggio, d e·ve indicar·e .quanti me111·b ri de112; pro1.Yfi a famiglia sa.ranno co11 111i. I.Je adesioni ed i \ 1aglia d1e\·01no es sere, non })iÙ tardi ·del 25 s etten1bre, es cl11s i,·amente indirizzati al Comitato orclin,atore nel XXV Cor1gresso di ìVIedicin·a Int.ern.a, Ospedale Ciyi.eo - Trieste. Chi inte11de fare con1u11i.cazioni d.e \•e .a nnunciarle i·nvece .al Prof. Comn1. Lucatello - Clini ca Med.ica, l)a.do,Ta . Il significato patriottico d .e l conveg110 no'.n ha bisoO"UO di essiere dimostrato : basta enunc11a.rlo. L; Cliniche, le ·scrl•Ole di patologia 11111edica, 11 Corpo sanitar.i 0 di tutti gl.i .osped.a li itali.ani, i l\ledici tutti lo senrt:iranno e samn110 certo l)teSE:11ti. 1

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L'Is tituto Stomatologico Italiano. L 'IstiJtut-0 Ston1.atol·o gico Italiano - .amb·ulato~ rio e clinica per le m alattie della bocca e id ei denti , in l\filano - ~ol gior1104 .agosto ha riaperta l'am,b u1anza od.ontoi.atrica ·dii Ba·stio11i Ro1n.a na, inizia11·do la ·ripresa del1l'attivi1à sua nor~~1e che ye1111e sospesa durante la ·g·t1erra ·e cl11e e 111tesa. a rendere accessibi11 l e cure della specialità, e sopratt1tto l'odontoiatria. conser.v"'a ti,·a, alle _bors€ più 111od·este delle cl.assi operaie e della piccola borgl1esia. 1

Ufficio ecografico in Roma. Sul ..m-ode11o di uffici 0011sim11i, s orti già da tPmpo all'estero -. ~ q11ali ha.n_n·o ~n .'·ero ~ proprio poter e di pol1z1a sulle .ab1taziion1 - 11 Con1une di Roma, avval endosi anch e de l Dec!eto I~uoo·.otenenziale 23 marw 1919, i1 . 455, -cl1e gliene da,.; la facoltà, ha istitutito, presso 1'Uffìcio municipale del Lavoro, . ll!na tlU<?\'a sezi?11e che rig11arda appunto la polJzta degli alloggi. ( 23-')


[ -i\.NNO XXVI, FASC. 32]

IL POLICI;INICO

T.r a i di versi compiti cl1e ad esso si riferi.scono, è cla porre in prima linea :i l co11tributo efficace che potrà recare cl.al lrato igie1uc.o, poiiohè prooedendo i11 pi eno accordo con l'ufficio d'.igiene sarà fa·c:·le e ~eguire u11a verifica ge11era·~1e degli alloggi, sotto 1'as1) et to igi•enico-sauitario. 1

Malattie infettive. Da 1 Bollettino delle 'nialattie i1ifetti'Ve 1iel R egno rjs11Ita che dura·nte la settin1an a 14-17 aigosto si sono stati denu11ziati i seguenti casi di vaiuolo per pro,·incia : 240 Le·cce, 72 Potenza, 57 F-oggiia., 56 Salerno, 44 Messina , 32 Caserta, 22 Bari, 21 Naipol~i , 21 Trapanii, 12 l\1ilan o , 8 Roma, 61 complessi,·amente in tutte le a1tre provincie; e di tit.o pebecchi:a:le 3 casi a Roma (città) ie ·2 a. Nap.o li1 (città) , nella popol azi.on·e ciivil1e, ·d uranti€ la settima11a precedent e si erain o avuti per tifo pet.ecchiale I caso .a Ro n1a (città), ~ a Nap oli {città), 1 a No\·ara (città), 1 a Benevento (comune cli Campoli), sempre nella popolazione ci·vile.

Società Medica Italiana a Boston. Il 23 gi11g110 11 . s. la Società Medica Italiana cli l3osto11 te11ne 11n banchetto, nie ll'H ot el Napoli, in onore del presidente u scente dott. Rocco Bri11disi. I dottori Ed vard O. Otis e Lincoln Da. vis descrissero 1',esperienza fa:t:ta ·e il e imprressiond. ripor·t ate in Italia. . 1:-">·e r il 11uo\·o a·n no le elezioni portaron(o al seO'hente risu::tato : presidente dott. _i.\ ntonio De Roberti.s, vice-pres~dente dott. Gerardo M . ~al­ boni, segr.etario cl.ott. Gaetano P1·ai.n o, tesor.tere doif.t. L . Cia11i. Il. dott. Rocco Brindisi fu eletto presidente onorario .

Conferenza internazionale delle donne medichesse.

questione sessuale, l'educazione sessualle, condizioni anorma1i della ,·ita femminile (prostituzione, schia, itù bianca, a bbandono di minorenni, ecc.) , infl:L.enza delle 1nisure legj-slative sulle morale sessua 1l·e, p rogramma pratico. L'Italia è rappresentata .alla conf·enenza dalle dottoresse Anna Borri'l10 e Clelia Lol~ini. Pie r tt11:to quanto concerne la con.erenza ri,·olgersi alla dottoressa Florence Bye, Director of th·e Committee on Publicit:r ai1d Education, Y. W . C. _-\... , Lexington _l\.ven11e 600, Nevv York Citj'. 1

Si è s pento ia Jen.a E R NESTO llAECKEL. Era nato a Potsdam il 16 iebbra·i-0 1834; giovanissim·o s i laureò iin n1·edicina, ima s i consacrò poi allo s tudio delle .scienze 11aturalci ; in Italia compose la s ua celebre radiqgra·fia .sui radi1olari, ohe gli \"aLse la docenza pri,:ata all 'Uru:i\•ersità ·di J·e na. Intanto us-ci.v a L'orig·i11e delle specie di Carlo Darwin, e l'Haeck:el d i v·enne su·b ito un <:Otl\'into e f.erv•ente .aµostolo d.ella llUO\'a dottrina, c h e egli sistiematizzò ri.11 .u na v.asta opera, J....,a 11iorfolog·ia generale degli org·a1·i ismi, 001nparsa :n el r866 e ridotta in forma popolare sotto il t itolo di Storia na t'l(,raLe delL,a c1~eazio11e, che e bbe in tutto il mon do uno s traordin.anio su ccesso e portò il darwi11ismo nella vita, uella lotta: ne feoe una filosofia, ne volle fare t1na religione. Così nacque il monismo. Per quaranta .a nni egli elaiborò, in un'operosità incessant e, la dotrt:rina. 1 -rnisteri dell'U1iiverso, comparsi alla :fine del secolo, vog1i·or10 ·essere l 'esposizi,one di lLn ·s1istema compiuto , definitivo. Le obi1ezioni fu:rouo aspre sopra tutto n el mondo religi.0S1.) tedesco ; l'H·a·e ckel fu a<:cusato 1persino ·di .failsifi.cazione . ~.ltanido fin nell'.età più tarda, H aeckel spirava dalla ·sua imponente: figura forza intellettuale, f1orza fisica, pienezza cli vita. B. •

È stata inauguraita a New York il 15 settem-

bre e dt1rerà t re settimane . I ten1i all'ordine del giorno sono : Le miedichesse e la salute delle d·o nne ; le condizion i sooiQlci. cO'Ilt empor.an:ee e la Joro Ti percu.ssione sulla salute e sulla perso11alità ; Il probl ema sessuale . Quest'ultimo ten1.a· - al q11ale sarà consacrata l 'ul tirna settim~na ed al la cui discussione saranno a ·m rnesse le donne non 1nedichesse e gli uomini - con1.prende~à i seg;uen~ arg?1:11enti: la salute einoti,·a , g li aspetti ps1co1og1c1 della 1

È morto l'illustre geog·rafo Senatore prof. Giu-

seppe Dalla V.edov.a. Con più ·c aldo sentimento par.tecipi.amo al do.lore di q1taa1ti ne iappre~zarono i O'randi meriti scie11tifici e le rare 1q ualità pe.r.so~li e invi.an10 ·all'an1ico R i<:c.ardo, <legn·o figlio di lu.i, le nostre condoglianze.

La Redazione.

Indice alfabetice per materie. ·_'\.ppeudici .epiploi.clie: torsione Ar.tri.ti purulente: tr.a ttament-0 col metodo di Willems . . • Artriti tubercolati. : .radiotera·p ia . Assistenza &anitar!ia : problemi relativi all'assicurazione contro le mala:ttie . Fame : azio11e di alcuni medicamenti sul senso della . . . . Febbre t11bercolare a forma. ond11lante Roma, 1919 -

(24)

Pag. 967 »

))

977 977

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'fip. ::Saz. Dertero di G. Guadagnini & C.

Ginocchi,o: distors.io1u . . . Pag. Malarici : reazio111 rtern1iche da chini no » Pneumotoraee artificiale : rifornimenti . >' Pneumotorace spo11ta11eo trasformato in iarbificiale co11 esito in guarigione . . Sforzo fisico e acceleramento della fre)) 961 • • quenza cardiaca . • . Traumatizzaiti clel capo : di ini:n uzi one )) del campo v'1.Sl vo • 975 • • • » 975 • • T11more c1el mesencefalo • • L.

.PoaZl,

re1p.


Anno XXVI

\

Roma, 17 Al!:osto 1919 (Pubblicato

il 25

Settembre

Fase. 33

1919)

AVVERTENZA. • Il precedente Fase. 32, per una svista tipografica, reca la data del 3 agosto, anzichè quella del 10 agosto.

fondato dai professori: •

GUIDO BACCELLI SEZIONE

PRANCESCO DURANTE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO

Note e contributi: C. Arton1: Appunti sopra un' epide1nia di tifo

Appunti di Medicina pratica: CASISTICA: Le for111e cliniche del!' ascesso

esantematico. Sunti e rassegne: MEDICINA: A. f. Plieque: Nella convalescenza

della pleurite. - CH1RUR01A: H. Vulliet: Il « circolo vizioso > dopo la gastro-enterostomia e i mezzi di rimediarvi. La mobilizzazione dell'ansa duodeno-digiunale. Osservaziotti cliniche: A. Gasbarrini: Contributo allo studio della leucemia acuta linfatica. Accademie, Società Mediche, Congressi: R. Accade1nia Medica di Ron1a. - Società Medica Chirurgica di Bologna.

cerebrale. - Sintonti generali della trombosi dei seni. - D1AGNOSTICA: Riflessi addominali. - TERAPIA: Il regime degli enteropatici. - f ORMULARIO: Nella flatuen za. Polveri per la saturazione gastrica.

Posta degli abbonati. - Cenni bibliografici. Nella vita professionale: Cronaca del 111ovimento professionale. A1nministrazione Sanitaria. - Alti parlanzentari. - Notizie diverse. - Indice alfabetico per materie.

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NOTE E CONTRIBUTI LEGIONE ROMENA IN ITALIA Distaccamento di Casale Altamura • Infermeria contumaciale

Appunti • sopra un' epidemia di tifo esantematico del dott. CAMILLO ARTOM . Nel campo di concentramento di Casale Alta1nura (Bari), dove o ltre ad un battaglione italiano e ad alcune migliaia di prigionieri di guerra, erano dislocati quattro battaglioni della Legione Romena, si è manifestata, verso la metà dell' aprile scorso, un'epidemia di tifo esantematico. fra i militari romeni, la malattia ha raggiunto il suo acme negli ultimi giorni dell'aprile e si è mantenuta pressochè stazionaria nelle prime due decadi di maggio; è andata poi via via decrescendo, riducendosi a pochi casi sporadici al principio di giugno e cessando completamente verso la metà di questo mese. Avendo avuto, al principio del maggio scorso, la direzione dì un reparto contumaciale (baracche 23 e 24) e del reparto di osservaziorte (baracca 9) de11' infermeria romena, mi propongo di riferire quì brevemente alcuni appunti, ricavati dalla personale osservazione dei casi di tifo esantematico, circa 500, avuti in cura. Debbo alla cortesia dei dottori NASTA (di Bukarest), COLISTRO e MAGIULLI, di aver potuto integrare le mie osservazioni personali con altre, da

essi eseguite nei reparti, affidati alla loro direzione. Particolarmente sono grato al dott. Nasta, che, succedutomi alla fine di maggio nella direzione del reparto contumaciale, mi ha permesso di continuare ivi stesso le mi e osservazioni, e mi è stato largo di consigli e di aiuti, frutto della sua grande esperienza scientifica ed epidemiologica in materia di tifo esantematico. Nei miei appunti, ho tenuto nota quasi esclusivamente di quelle osservazioni e di queJle particolarità cliniche ed ~ pid en1iologiche , che mi parvero non coincidere, in tutto o in parte, con quanto si legge nelle descrizioni di preced..enti epidemie di tifo esantematico.

Sintomatologia È stata, nella maggior parte dei casi, quella ciassica, descritta nei trattati: in izio brusco, febbre alta e continua, tachicardia, esantema caratteristico, enantema boccale e faringeo, stupo re, delirio, tremori, lingua paretica, albuminuria, defervescenza in 1sa giornata. Noterò peraltro che, sebbene la febbre si inizi quasi sen1pre bruscamente, tuttavia manca, il pitt delle volte, un vero brivido, qual' è d escritto da quasi tutti g1i autori. Molto spesso l'ammalato, alla domanda se avesse avuto brivido, rispondeva negativamente, o tutt'al più diceva di aver sentito ·solo « un po' di freddo ». Questa rarità di un vero brivido ci ha permesso molte volte, al primo giungere nel reparto di osservazione di un febbricitante, di

,


986

IL POLICLINICO

escludere verosimilmente una polmonite franca e un a~cesso di malaria o di febbre ricorrente, e di formulare invece con grande probabilità la diagnosi di tifo esantematico, che il decorso successivo veniva 1poi a confermare. In un solo caso (capit. medico DORIA) ho visto la curva febbrile iniziarsi con un movimento ascensionale lentissimo e con spiccate remis~ioni mattutine, così da ricordare l'inizio della febbre tifoidea. L'esantema ha presentato una grande variabilità di caratteri obiettivi, di intensità e di durata, con1e del resto è stato rilevato in quasi tutte le epidernie precedenti. Più volte è riuscito anche a me di provocare la trasformazione petecchiale delle macchie di roseola, ponendo per pochi minuti un laccio emostatico alla radice dell'arto superiore: artificio che può essere di grande giovamento in casi di diagnosi dubbia. La presenza di un esantema a carattere nettamente e precocemente emorragico parve a n1e, come già a parecchi autori, che comportasse una prognosi sfavorevole. Nel periodo di sta~o deWa malattia, la temperatura ha presentato spesso remissioni molto notevoli, sia spontaneamente, sia in seguito ali' azione di medican1e_nti o di pratiche idroterapiche. Tali rernissioni, quand'erano frequenti e profonde, non dovevano sempre interpretarsi favorevoln1ente dal punto di vista prognostico, in quanto che, se è vero che talora stavano ad indicare una minore gravità del processo _m orboso , è pur vero che remission i, spiccate e ripetute, si verificarono in casi gravissimi con esito letale, nei quali erano probabilmente l'espressione di una grande depressione dei poteri di reazione dell'organismo. U na remissione più accentuata si nota con relativa costanza verso la metà del periodo febbrile (6a-sa. giornata). Gli altri sintomi del periodo di stato sono noti. Mi permetto quì di insistere sull'importanza e sulla costanza di quel sinton10 che, osservato già da molti (FUMEY, GODELIER, BILLOT, MAURIN, MASSE, DE BRUN, ecc.) è stato posto in particolare rilievo da REMELINOER e da lui chiamato « segno della ling·ua ». Il fenomeno, dovuto ad una paresi dei muscoli linguali, si verifica più o meno nettamente in quasi tutti gli ammalati. Pare a me che esso si svolga, più frequentemente e tipicamente, con la seguente modalità, che finora ritengo n o n sia stata descritta esattamente: la }Jo rzione linguale più profondamente paralizzata è l' estren1ità anteriore; cosicchè, invitato l'ammalato· a spo rgere la lingua, la punta di questa rimane fissa s ul pavimento boccale, dietro l'arcata d&ntaria in fe riore, n1entre la porzione posteriore della lingua viene spi nta in avanti: di conseguenza, la superficie supe riore si fa convessa e la ling ua si piega, per così di re, in due. Questa precisa modalità del fenorneno è, a mio giudizi~, la più frequente e affatto caratteristica.

[Anno XXVI, Fase. 33)

Nei miei ammalati ho potuto osservare tutti i gradi e tutte le forme di disturbi psicomotori. Da casi con coscienza quasi perfettamente integra si passava ad altri, con semplice agitazione, ovvero con delirio tranquillo, ovvero con delirio gravissimo e imp11lsioni al sqici~io . Per la mia esperienza, un delirio grave e prolungato ha una prognòsi nettamente sfavorevole; specialmente quando esso persiste oltre la defervescenza. · In quasi tutti gli a1nmalati era facile porre in evidenza fenomeni di demografismo, caratterizzati da strie pallide angiospastiche, che si potevano rilevare anche dimolto tempo dopo_ la guarigione clinica. La defe rvescenzft che, secondo le descrizioni degli autori, avverrebbe quasi costantemente irt 15a giornata, in un gran numero dei casi di nostra osservazione si è verificata in 12a-13a giornata, con una frequenza ali' fncirca uguale a quella dei casi apirettìci al 15° giorno. In molti casi si è avuto anche defervescenza in 9a, 1oa, l"l a gioanata .. Di regola la caduta della temperatnra ha asst1nto Ja forma tipica « per crisi ritardata », cioè la febbre è discesa al livello norrnale nello spazio di un paio di giorni. Non raramente la curva iebbrile si è prolungata oltre il 15° giorno, durando per una o due settitimane ancora: in simili casi esistevano però molto spesso concomitanti fenomeni polmonari o broncop oln1onari molto gravi. La morte è avvenuta, nel maggior numero dei casi, durante il secondo settenario, con fenomeni di 1niocardite acuta o di profonda intossicazione bulbare. Frequentemente però si è avuta morte dopp la caduta della febbre, tra il 2° e il 5° giorno· di apiressia; si trattava talora di individui che, dopo la defervescenza, rimanevano in istato di profonda prostrazione ovvero di grande agitazione, e in queste condizioni soccombevano alla persistente intossicazione generale. Talaltra invece gli ammalati sfebbrati si presentavano in condizioni relativamente soddisfacenti, e inorivano iinprevedutamente per . una subitanea paralisi cardiaca. Specialmente gli individui di età matura, quelli con incipienti lesioni apiéali, gli oligoemici, i deperiti (che erano numerosissimi fra i legionari ro· meni, provenienti dai prigionieri di guerra austriaci, e portanti tuttora le traccie del decadimento organico più profondo, in conseguenza dell'insufficiente regime alimentare a cui erano stati sottoposti nell'esercito austro-ungarico) hanno dato un contingente altissimo di mortalità. Ciò valga a spiegare la . impressionante cifra di nzortalità percentuale, verificatasi in questa epidemia (20-30 o/0), e valga ' anche a spiegare la differenza notevolissima delle corrispondenti cifre di n1ortalità (4-5 o/o) dell' epidemia fra le truppe italiane, che presentavano condizioni di nutrizione e di resistenza organica, ben altrimenti soddisfacenti.


(Anno XXVI, Pasc. 33]

987

SEZIONE PRATICA

due. (Queste forme erano identiche a quelle che il NASTA, durante 1' epidemia presente, ha messo in evidenza nelle lesioni meningee di morti per t. es. È noto come in tutte le epiden1 ie di t. es., accanto alle forme con sintomologia classica, sia stato e nel corpo di pidocchi, raccolti su ammalati di descritto un certo nutnero di forme che se ne dif- t. es.). L'esame del sangue ripetuto in sa giornata, ferenziavano più o· meno profondamente per ano- non rivelò più alcun microrganismo. In parecchi ammalati, verso la fine del periodo malie di intensità e di durata o per l' assenza di qualche sintomo tipico o per la presenza di sintomi febbrile o al principio della convalescenza, si notava (il fenomeno è stato già rilevato da alcuni autori) particolari. Anche nella presente epidemia queste forme un edema degli arti inferiori e delle palpebre, anomale non sono state rare. Ho già accennato senza albuminuria e senza evidenti lesioni cardiache. alla frequ enza di fo.rme lievi con defervescenza pre- Ne ,riferisco un caso: coce e di forme a decorso prolungato. Riferisco Baracca 24 - Letto 70 - Cap. M .... S .... anni quì un caso interessante di tifo abortivo: 29, entrato 20-5-919. Ha presentato i fenomeni tipici Baracca 9 - Letto 34 - Sold. S . . . . O . . . . in- de] t. es. con defervescenza in 15a giornata (2-5-919). Il 7-6-919 si nota un edema cospicuo delle palfermiere - anni 43. pebre superiori ed inferiori e della radice del naso; Giorno Temperatura Annotazioni di Data anche la porzione retro orbitaria delle regioni ten1sera mattina malattia porali è leggermente edematosa: il fenomeno è bi10 38°5 39°4 4-6-919 laterale ma più eccentuato a destra; non esistono 20 Roseola bene e37°9 38°1 5 segn i di flogo~i congiuntiva]e. Le regioni dorsali di 30 37°8 vidente diffusa a 39°9 6 ambedue i piedi sono anch'esse fortemente eden1a40 36ll6 tutto il corpo. 36°5 7 tose. Esame del cuore e delle urine negativo. Nei giorni successivi il paziente si è mantenuto Il 10·6-919 l'edema della regione palpebrale di apirettico e in ottime condizioni generali, un certo destra è quasi scomparso, mentre si è accentuato numero di macchie cutanee ha subito la trasforma- l'edema deile pa1pebre e de11a regione retro orbitale zione petecchiale. 11 15-6-19 l'esantema è ancora di sinistra. Persiste ]'edema de11e regioni dorsali dei piedi, un po' diminuito. Esame del cuore e delle bene evidente. Molto interessante è pure il caso seguente, che urine negativo. è, con ogni probabilità, un caso di tifo esa11te1na11 14-6-919 tutti i fenomeni sono interamente tico senza esantema: scomparsi.• Baracca 9 - Letto 22 - Sold. O .... T .. .. anni 34. A disturbi del reg·i11ie vaso-1notorio ciitaneo sono probabilmente da attribuirsi i fenomeni, pre· Giorno Tempera tura Annotazioni di Data se ntati da .due amn1a]ati, ricoverati nel reparto àal sera mattina malattia collega dott. MAOIULLI, e che descriverò quì breCongestione oculare, 30 39°5 6-6-919 39°7 lin gua paretica, con vemente. 40 40°5 7 contrazioni fibrillari. 38°7 Nell'un caso, sulla cute del petto e dell'addo1ne 50 39C13 39°5 Esame del saHgue. 8 si notavano parecchie chiazze di colore rosso chiaro, . 38(19 60 39°1 9 di forma rotondeggiante, con contorni irregolari e 70 lJ 39° 1 38°6 della dimensione di una grossa moneta da cinque go 11 38°6 Esame del sangue. 38°2 lire: queste chiazze presentavano frequenti e co90 12 37°8 38°3 spicue variazioni nell'estensione e nell'intensità del 13 37°5 10° 37°8 colorito, e scomparivano e riapparivano anche con • 11 o 14 37°2 36°9 sorprendente rapidità. Con la defervescenza i feno15 12• 36°5 36°3 meni scomparvero definitivamente. • Nell'altro caso, la cute del petto e de] dorso Durante tutto il decorso deJla malattia, l' ammalato non ha presentato esantema, nè è stato pos- presentava un arrossa1nento diffuso e uniforme, lisibile provocarne l'apparizione, anche dopo ripetute mitato inferiormente con una linea orizzontale di e pro1ungate applicazioni del laccio emostatico alla demarcazione nettissima, press' a poco a1I' altezza radice del braccio. Si notava un lieve ottundimento della 3a vertebra lon1bare; superiorrnente invece la del sensorio, tremori muscolari, e, abbastanza evi- cute arrossata si continuava, con 1ieve sfumatura e dente, il segno della lingua. Nulla a carico degli senza demarcazione, con quella ~or111a]e delle reorgani interni. L'esame del sangue, eseguito (dott. g ioni soprascapolari e soprac1avico1ari. Qua e là sul1a regio ne dorsa1e si notavano picco]e zone roNASTA) in 4a giornata di 111alattia, risultò negativo per i parassiti malarici e per gli spirocheti di 0BER- tonde con le papille del derma scoperte, residuanti probabi1mente alla rottura di vescicole erpetiche. MEIER: si notavano invece rare forme cocciche, Gram-negative, capsulate, riunite in parte a due a Alla pressione digitale sulla cute arrossata era rileForme anomale e sintomi particolari


988

IL POLICLINICO

vabi le un legg iero grado di eden1a. Tale fenomeno singolare si mante neva a lungo, anche dopo la defervescenza,• senza notevoli variazioni. Il decorso della malattia e della convalescenza fu quello tipico di un caso di media gravità; 1' esame del torace e quello delle urine furono costantemente negativi, al1' infuori di un leggero catarro bronchiale diffuso. In pochissimi ammalati, nei quali dopo la defervesce nza persistevano condizioni generali n1olto gravi, abbiamo osse rvato 1' insorgenza di esantenzi che chiameremo post-tifosi e che erano probabiln1ente l'espressione del JJerdurante stato di intossicazione generale. Dei tre casi osservati e seguiti tutti da morte, riferirò, come esempio, il seguente: Baracca 9 - Letto 42 - Sold. O .... P .... anni 35, e ntrato 7-6w919. Il 21, dopo una forma di t. es. molto grave con g rave e duraturo delirio, è apirettico, ma pern1ane uno stato di grande agitazione, dispnea, polso piccolo e frequente. Il 23 improv'fisan1ente la febbre risale 39° l'agitazione si aggrava, si nota un'angina eritematosa, e un arrossamento a chiazze del torace e deJle reg ioni estensorie dei gotn iti e delle ginocchia. 1 fenomeni persistono, finchè il 27 a ore 10 si ha, morte con sintomi brillari. Molto spesso, abbiamo potuto rilevare, in ammalati di t. es., paralisi temporanee a carico di alcuni n ervi cranici: così non raramente abbian10 osse rvato paralisi, iso late o associate, della lingua, del velopendolo, dei muscoli facciali. In un caso si è anche avuto il quadro complesso di una vera 1ne-

a

nitigite basilare. Abbastanza nu1nerosi i casi di paralisi larin,gee. Il più spesso si trattava di un'afonia cospicua, perdurante talora anche dopo la g uarig ione clinica del1' in fezione generale. In due casi invece, dopo la defervescenza, si sono presentati sintomi di disptiea inspiratoria, interpretabile probabilmente come dovuta ad una paral isi dei muscoli dilatatori della g lottid e (crico-aritenoidei). Rife risco il più grave di questi due casi, seguito da morte: Baracca 24 - Letto 117 - Sold. B .. . . V .... anni 36, e ntrato 16-5-919. Ha avuto t. es. di media g ravità; sfebbrato il l ')-6-9 19 in 17" giorn4ta. 11 3-6-919 present~ una dispnea netta11ze11te ins/Jiratoria, con inspirazione rumorosa, udibil e a grande distanza, ed espirazione norrnale. Nu11a a carico degli organi toracici: il diaframn1a no n è paralizzato. La dispnea si è andata attenuando fortemente nei giorni successivi, fino ad essere appena rilevabile. Ma il mattino dell' 11 ricomparve improvvisamente in forma 1nolto grave. Si prepara per sottoporlo ad una tracheotomia, ma verso le ore 10,30 l'ammalato muore i111provvisamente (edema acuto glottideo?), Sfortunatan1ente non è stato possibile eseguire l'autopsia, cosicchè non potemmo accertare se esistessero com pli cazioni fl ogistiche a carico del laringe.

(Anno XXVI, Fase. 33)

Complicazioni e associazioni morbose La grande frequenza e varietà di complicazioni nel tifo esantematico è stata segna]ata da tutti gliautori. fra esse, alcune sono comuni a quasi tutte le gravi malattie infettive e non offrono alcuna caratteristica particolare: esempio i decubiti, spesso vasti e profondi. Altre sono invece rare e debbono considerarsi affatto eccezionali: es. la pan-oftalmite, di 'cui abbian10 avuto un caso fra i nostri convalescenti. Altre ancora sono per contrario così frequenti nel t. es., da potersi ritenere come manifestazioni pressochè costanti dalla complessa sindrome generale: tali sono la miocardite (dimostrata dal1' irregolarità e dall'oscuramento dei tonicardiaci, dall'ipotensione arteriosa, dalla frequenza e dalle aritmie del polso), le alterazioni renali (dimostrate dalla quasi costante albuminuria), le lesioni dell'apparato respiratorio (sotto forma di bronchiti diffuse e di bronc0polmoniti confluenti), le nevriti {Jerifericlze (che sono spesso causa di intollerabili dolori agli amn1alati e ai convalescenti). Infine nei pazienti si osservano spessissimo alcune altre complicazioni che, pur non essendo del tutto costanti, sono però così frequenti e caratteristiche da farne sempre prevedere l'insorgenza in una notevole percentuale di casi e da contribuire ad aggravare sensibilmente la {Jrognosi, già così incerta, di questa con1plessa malattia: sono queste le lesioni vasali, e le flogosi . dell'apparato uditivo e della parotide. Tra i nostri ammalati noi abbiamo notato, in un numero rilevante di casi, la nec1osi di territori più o meno estesi degli arti inferiori, in conseguenza di tro1nbosi arteriose: due volte si è reso indispensabile di procedere ad atti operativi demolitori. degno di par1icolare attenzione il fatto singolare, non menzionato, parmi da alcun autore precedente, che nella grande maggioranza dei casi la necrosi è stata bilaterale, colpendo si1nmetricamente le due estremità inferiori. Non raramente abbia1no osservato la phleg·ma-

sia alba dolens. Molto numerose (una cinquantina di casi, circa) sono state parimenti le complicanze suppurative della /Jarotide: erano colpite talvolta isolatamente la porzione superiore, media o inferiore della ghiandola, ma più spesso la suppurazione era totale e frequentemente bilaterale. In simili casi, l'intervento dev'esse re generoso e molto precoce: dilazionare l' incisione per attendere la formazione di raccolte purulente, nettamente percepibili alla palpazione, e, per la nostra triste esperienza, in più d'un caso disgraziato, molto pericoloso e può anche essere fatale per il paziente. Le otiti inedie purulente sono pure state molto frequenti, e non rare le propagazioni del processo flogistico alle cellule mastoidee e anche ai seni venosi endocranici. Ci sia permesso di rilevare, a


[Anno XXVI, f asc.

3~]

SEZIONE

questo proposito, I' importanza di una scrupolosa igiene della b occa e del faringe come misura profilattica verso Je complicazioni otitiche, sempre tediose o ostinate, talora anche molto gravi e JetaJi: siarr10 convinti che, se avessimo potuto disporre di un personale d'assistenza più numeroso e addestrato, gran parte di taJi incomode e pericolose sequeJe sarebbero state evitate. La conte1nporaneità di epidemie di tifo esantematico con altre di malattie diverse, è stata segnalata da parecchi autori: aJcuni (KELSCH, REMLJNOER) hanno anche descritto casi di « 11zalattie miste » determinati da associazione del t. es. con altre forme morbose (i leotifo, febbre ricorrente, ' dissenteria, scorbuto). Anche fra le truppe rumene de] distaccamento, contemporaneamente al t. es., si è verificata una non grave epidemia di febbre ricorrente, accertata al microscopio; e molti convalescenti di t. es. hanno avuto tipici accessi febbrili con presenza nel sangue degli spirocheti caratteristici. Invece, durante il periodo febbrile del t. es., esami ripetuti di sangue non ci hanno mai permesso di rilevare la presenza degli spirocheti. Del pari, sebbene spesso malarici con accessi recenti sieno stati colpiti da t. es., e sebbene numerosi convalescenti di t. es. abbiano presentato accessi malarici tipici con presenza di parassiti nel sangue, non abbiamo mai potuto costatare parass 'ti malarici nel sangue di ammalati di t. es. durante il periodo febbrile. Non possiamo dunque asserire di aver avuto casi accertati di una vera e propria febbre proporzionata (secondo la definizione classica), risultante dall'associazione di t. es. in atto • con malaria in atto. Tuttavia 1' andamento molto irregolare della curva termica in certi nostri ammalati di t. es. che erano anche sicuramente malarici, rende verosin1ile l'ipotesi che in tali casi coesistessero realmente le due infezioni in atto, sebbene, ripeto, la conferma del laboratorio sfa mancata. farò da ultimo notare che in quei casi, in cui preesistevano lesioni polmonari specifiche, il processo tubercolare è stato grandemente esaltato e accelerato dal tifo esantematico; un numero rilevante di ammalati, guariti dal t. es., sono periti in seguito con i segni di una tisi florida o di una meningite specifica o di una tubercolosi n1iliare acuta. •

Anatomia patologica Per ragion i indipendenti dalla nostra volontà, solo quattro autopsie di morti per t. es. ho potuto eseguire, in collaborazione con il dott. Nasta. Riferirò brevemente le note cliniche di questi quattro casi e il reperto necroscopico relativo:

PRATICA

989

1 ) Baracca 23 - Letto 21 - Sold. T .... N . . .. anni 41, entrato 30-5-919, morto 4-6-919. Giorno Data

di

nlalattia

30-5-919 31 1-6-919

Temperatura mattina sera

39°5 39°6 38° 39° 38°2

2 3 4

40° 39°6 38°5 38°5 38°

38°

Annotazioni

Sono state eseguite 5 iniezioni endovenose di électrargol. Morto il 4-6-919 a ore 14.

Au,topsia. - (5-6-91 9._ ore 7 ~ NASTA e ARTOM). Tensione della dura madre aumentata. Edenia cerebrale molto cospicuo. Sulla faccia esterna dell'encefal o, in corrispondenza della volta, si notano numerosi nodu,lini bianco-grigiastri, situati in grande maggioranza lungo il decorso dei vasi. La base e le sezioni del cervello non presentan o lesioni macroscopiche. Modico versamento pleurico a sinistra e aderenze pleuriche antiche a destra. f ocolai di broncopolmonite nel lobo inferiore de] polmone sinistro. Miocardio di consistenza molto flaccida e di colorito bianco-giallastro. Fegato con n umero~i piccoli focolai di degenerazione grassa. Milza molto ingrandita, di consistenza molle, spappolabile. Sezioni dei reni iperemiche con sostanza corticale torbida, ingrandita. 2 0) Baracca 24 - Letto 76 - Sold. B . . . . I .... anni 38, entrato 31-5-919. Data

31-5-919 1-6-919

Giorno di malattia

Ten1peratu ra mattina sera

40° 38°

2

6° 7°

39°

3

38113

4

go

5

10°

37° 38°5

6

11°

88°2

7

Annotazioni

38°

7-6-919 ore 18 morte.

.

Autopsia (8-6-919 ore 13 - NASTA e ARTOM). Tensione della d1tra nzadre leggermente <!umentata. Modico ede1na cerebr[tle. Sulla faccia esterna del)' encefalo, in corrispondenza della volta, si notano fini trovate perivasali, di colorito lattescente. Base e sezioni cerebrali normali. Numerose antiche aderenze pleu,riche a destra. Nello spessore del lobo superiore del poln1one destro, si nota un nodulo delta grossezza di una nocciuola, di colorito grigiastro, di consistenza fibrosa. Polmoni congestionati con qualche piccolo focolaio dissen1inato di in ci pi ente broncopolmonite. Miocardio di consistenza e colorito normale. Valvole normali. Fegato ingrandito, di colorito uniformemente giallastro. Milza modicamente ingrandita, spappo· labile. R eni aumentati di volume, di colorito esterno


IL POLICLINICO

990

grigio con punteggiature rosse. Alla sezione Ja corticale è torbida e fortemente iperemica. 30) Baracca 24 - Letto 64 - Sold. P . . . . I .... anni 24, entrato 4-6-919. Data

Giorno di malattia

Temperatura sera n1attina

Annotazioni

Esegui te 4 iniezioni 40> 39°2 endovenose di élec38°8 trargol. Durante tutta 39° la malattia delirio e so 38°9 agitazio 38°9 7 ne.-Morte l '11 90 38°5 6-919 a ore 18. 38°9 8 38° 3.8°6 10° 9 10 11 o 36°8 39°8 11 12° 39°8 39o9 Autopsia (12-6-919 ore 7 - NASTA e ARTOM) . Tensione della dura madre aumentata. Modico ede1na cerebrale. Sulla faccia esterna dell'encefalo, in corrispondenza della volta numerose travate perivasali ài colorito lattescente. Ventricoli cerebrali dilatati. Base e sezioni cerebrali normali. Timo forte1nente ipertrofico. Adere nze plett· riche antiche a destra. Polmoni con numerosi piccoli noduli disseminati di broncopoln1onite. Cuore) f eg·ato, milza di grandezza, colorito e consistenza normali. Reni con colorito esterno grig io e piccole punteggiature r osse: alla sezione, la corticale è torbida, succosa, fortemente ipere1nica. 4°) Baracca 9 - Letto 37 - Sold. R . . . . I . . .. anni 37, entrato 5-6-919.

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Data

Giorno di malattia

Temperatura n1attina sera

Annotazioni

L' 8 e il 9 furono ese40 40° 39°6 guite 2 iniezioni en50 39°9 ctovenose di électrar39°4 Muore I' 11-6-919 60 38°4 39°4 agol. ore 15. 70 39°8 39°5 go 37o5 37°8 90 35°4 37°3 11 36°6 10° Autopsia. - (12-6-919 ore 8 - NASTA e ARTOl\1). Tensione della dura madre aun1entata. Edema cerebrale di grado medio. Sull a faccia esterna del1' encefalo, in corrispondenza della volta, n un1 erose travate perivasali di colorito lattescente e qualche nodtllino della grandezza di una capocchia di spillo e di colore bianco-grigiastro, situato pure in minoranza de i vasi. Base e sezioni cerebrali normali. Aderenze plenriche antiche a destra. Entran1bi i pol1noni con numerosi piccoli focolai disse1ninati di broncopolmonite. Miocardio n10Jto flacc ido, con segni di degenerazione grassa: ventricolo destro ingrand ito. Feg·ato e tnilza g ià in preda ad avanzato processo putrefattivo. Rene destro con I' a"petto del grosso re1ie bianco. Rene si nistro in1piccolito con atrofia della corticale. In tutte le quattro autopsie, da noi eseguite, abbia1no dunque notato lesioni co ·~' ~nti e caratteristiche a carico dell'encefalo: sono queste travate lattescenti ovvero nodulini bianco-2ri2iastri, situati

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(Anno XXVI, Fase. 33)

in vicinanza dei vasi che decorrono sulla faccia esterna dell'encefalo, in corrispondenza della volta. Tali lesioni si presentano costituite, ali' esame microscopico, da ele1nenti cellulari di infiltrazione (plasmazelleu); aggiungerò di sfuggita che il dott. NASTA l1a costantemente rinvenuto in esse delle forme cocciche, capsulate, g ram-resistenti, che coincidono con i cocco-bacilli, da lui e da altri autori recentemente studiati e descritti in una pnbblicazione preventiva ( 1), e sull e quasi egli si riserva di · riferire più an1pian1ente. - Nelle nostre autopsie abbiamo pure costantemente riscontralo I' edetna cerebrale e lesioni di broncopolmonite a focolai dtsse1ninati: costanti pure sono state le alterazioni infiammatorie dei ' reni.

Terapia Qualche tentativo di una terapia causale del tifo esantematico fu pure fatto nella presente epidemia. Così il dott. COLISTRO asserisce d i avere avuto buoni risultati con la somministrazione continuata e sistematica di chi11i1io (g·ià esperimentato da DUNDAS) per via ipodermica. lo ho sottoposto un a ventina di amn1 a]ati a iniezioni endovenose di électrarg·ol in dosi piccole e medie (eme. 2-5), e mi parve (co111e già BoNYONES) di averne notato, in parecchi casi, un ce rto g iovamento. - In collaboraz'.one col dott. GREOOROwICH, ho ripetuto anche in un caso i tentativi de1 LEGRAIN e del RA YNAUD (i niezione d i siero di convalescenti) e in due casi g li esperimenti di ESCLUSC e LI BER (iniezione endovenosa di sa1zgue di convalescenti, ritardato nella sua coagulazione coti citrato di sodio). In generale })UÒ affermars i che un giudizio sull'efficacia reale dei numerosi trattamenti sisten1atici, sperin1entati nel tifo esantematico, è reso molto difficile e incerto dalla coeslste nza in una stessa epidemia di forme gravi e leggiere; cosicchè non è facile asserire se il decorso favorevole di un certo numero di casi trattati sia dovuto all'azione terapeutica, o non piuttosto ad una naturale mitezza dell'affezione morbosa. Nella grandissima n1aggioranza dei nostri am1nalati ci siatno limitati ad un trattamento sintoniatico (dieta leggiera), igiene scrupolosa dell' ammalato, eccitanti cardiaci, cura delle co1nplicanze). Particolare giovan1ento ci se1nbra abbia recato I' idroterapia, sotto farnia di impacchi freddi generali, sia con1e tonico generale e co1ne antitermico, sia specialmente come sedativo efficacissimo nei casi con intensa agitazione e g rave delirio. All' importanza di una accurata ig·iene della bocca e del fa ring·e per prevenire le perico1o$e complicanze a carico dell'orecchio medio, abbiatno già accennato. Casale Alfa11zura (Bari), 23 !tiglio 1919. BOREL, CANTACUZENÈ, jONNESCO, NASTA: Compt. Rend. Soc. da Biologie, Paris, 24-5-919. ( 1)


[Anno XXVI, Fase. 29-30]

...

SEZIONE PRATICA

SUNTI E RASSEGNE MEDICINA Nella convalescenza della pleurite A. F. PLIEQUE Uournal de Médecine et de Chirurgie pratiques, 1918). L' A. rileva che tutte le pleuriti - non solo quelle essudative, con versamento sieroso, ematico o purulento, ma anche quelle secche - costituiscono il più delle volte la manifestazione clinica precoce di una tubercolosi rimasta fino allora late11te, anche se a prima vista possono imputarsi a cause perfrigeranti banali, o se sono secondarie ad influenza. Esistono certamente pleuriti in cui ogni traccia di tubercolosi è da escludere: tali quelle da sifilide, da scarlattina, le pleuriti purulente da pneumococchi, streptococchi e stafilococchi, le pleuriti traumatiche consecutive a violente contusioni sul torace od a ferite penetranti; ma (fatta eccezione per quelle che si destano nelJa sifilide secondaria) più ancora delle pleuriti tubercolari, esse danno facilmente luogo a aderenze, e queste sono di ostacolo alla meccanica normale del respiro, epperò favoriscono, in secondo tempo, l'attecchimento del bacillo tubercolare. Nella convalescenza di qualsiasi pleurite, dunque, anche se la guarigione dei fatti locali e l' integrità delle condizioni generali possano apparire perfette, si deve: 1° ridurre la sinfisi pleurica e la consecutiva sclerosi polnionare; 2° prevenire la 1ninaccia della tubercolosi polnzonare secondaria; 3° eventualmente ingulare una tubercolosi prinzitiva, rimasta fino allora latente. In ogni caso è indispensabile una cura protratta. GRANCHER stima necessaria in qualsiasi pleurite una din1ora di almeno sei mesi in catnpagna, il riposo, un'alimentazione congrua e una protratta revulsione sulla parte offesa. Secondo SEROENT, in parecchi casi questa cura semestrale non deve costituire che un minimum per ottenere la guarigione perfetta: una prima tappa. « 11 malato, egli scrive, dovrà prolungare la cura per altro tempo ancora e sottoporsi in seguito ad una rigorosa sorveglianza, conducendo una vita calhla, senza qualsiasi eccesso o defaticamento: solo a questo patto ed in queste condizioni è sperabile che egli possa sfuggire ailo sviluppo della tubercolosi » . Sulla scorta di GRANCHER vediamo quale d.ovrebbe essere la cura ideale nella convalescenza della pleurite, avvertendo che, per altro, nella generalità dei casi le condizioni economiche del malato lo obbligano, pur troppo, ad una cura parziale, cioè a rinunziare ad alcune tra le più efficaci risorse, per esempio alla: Cura climatica. - È raccomandabile un cli1na calmo e temperato, che permetta al paziente di

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vivere aJl'aperto per varie ore del giorno; un' aria priva di pulviscolo irritante e di fumo. Queste condizioni sono realizzabili in campagna, nei villaggi non industriali, preferibilmente nei terreni in declivio, a mezza costa. Un buon indice è dato dalla presenza di vigneti, che rivelano un suolo calcare ed asciutto. Giova la vicinanza dei boschi, i quali permettono Je passeggiate difese dai venti e dai raggi solari intensi. Durante l'inverno sono da preferire le coste del Tirreno, sopratutto per gl' individui deboli e anemici, poco tolleranti del freddo. Per gl' individui robusti però corrispondono bene, anche durante la stagione invernale, i climi di altezza, con .atmosfera calina: la" rarefazione dell'atmosfera stin1ola la respirazione e fa aumentare in ampiezza gli atti respiratori e quindi facilita la scomparsa delle aderenze ed il riassorbimento degli essudati; ma è necessario procedere per gradi: cominciare con una stazione fra 400 e 600 metri, sperimentando la tolleranza individuale, e durante 1' inverno guadagnare l'alta montagna. Alcune stazioni idro-minerali consentono di associare al clima di <:tltezza le cure minerali. Sono raccomandabiJi le acque ricche di calcio-ione, per l'effetto rimineralizzatore e sedativo; invece le acque in cui prevale il sodio-ione, così efficaci nell'artritismo, si dimostrano spesso dannose ai tubercolotici. 11 sole tonicizza tutto l'organismo, ma non è superfluo ricordare che un convalescente non deve esporsi al sole imprudentemente, senza precauzioni: occorre sopratutto proteggere il capo contro i raggi diretti, se non si vuol correre il rischio di ridestar la febbre, e ci ò anche se la temperatura è bassa e il freddo intenso . Questa nozione è ormai di do1ninio comune anche tra i profani che abitano in regioni alpine; « a Davos, diceva jACCOUD, I' ombrelJo è il compagno indispensabile dei cacciatori ». 11 sole esercita anche un effetto curativo nelle lesioni specifiche, mediante la: Elioterapia - che consiste nella irrad\azione solare diretta; essa possiede un'azione potente così sullo stato generale come sulle lesioni locali. Nelle tubercol osi interne la sua applicazione esige maggiore so rveglianza e più rigorosa graduazione che in que11e esterne (cutanee, articolari, ossee). Il comportamento della t emperatura del corpo costituisce la 111igliore guida per regolare l'elioterapia: al menon10 risveglio di temperatura febbrile, si devono abbreviare e distanziare le sedute. In località basse e calde, per es. in riva al mare, l'elioterapia comporta sedute più frequenti e protratte e può sorvegliarsi più faciln1ente che nei 'climi di altezza, ove possiede un' azione particolarn1ente intensa, perchè i raggi attinici non sono stati assorbiti che in piccola parte dall'atmosfera. In realtà la cura è attuabile anche nelle località con

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IL POLICLINICO

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Iuce solare attenuata. Se il freddo è intenso, la cura A ciascuno di questi esercizi intensificati segue si può eseguire attraverso i vetri della finestra e . il fe nomeno fisiologico della « sete d'aria », cioè una l'azione chimica risulta rid o tta, ma rim an e sempre s erie d' inspirazioni involontarie, riflesse, compenefficace. satrici, m o lto efficaci. Nella convalescenza delle pleuriti, anche s~ soLa g inn astica respiratoria viene resa molto più sp ette di natura t ubercolare, )'elioterapia è tol1erata fa cile ed efficace da uno spiroscopio semplice e 1neg·lio che nella tuberco losi poln1o nare; lo è 1neno, p o co costoso, ideato da l dott. PEcHEZ; esso permette inve ce, di come non )o sia che nell a perit~nite tula g raduazione precisa dei inovimenti respiratori: bercolare, nè pu ò essere così precocemente attuata lo ste:>so p aziente rileva la propria capacttà respico n1 e in quest'ultin1a. ratoria e può aumentare .p rogressivamente e quasi O li effetti dell'elioterapia so no eccell enti sulle insensibilmente i suoi esercizi, mercè un rubinetto. lesioni specific he, con1e pure contro l'atrofia e la Da una a1l' altra seduta il paziente legge sulJa scala d ell'apparecchio quanto ha g uadagnato. ]Jaresi consecutiva dei musco li. La sua azione sulle aderenze pl"euriche va sol'vegliata, poichè puq favoTutti g li esercizi fisici vanno praticati in amr ire la tendenza alla sclerosi polmonare. biente puro, senza pulvi!colo, preferibilmente alL'eliotera pia è molto valida contro l'anemia, l'aperto. la d epressione generale, l'anoressia. È bene che gli esercizi non seguano immediaRiposo ed eEercizi fisici. - Il riposo assume tan1ente a i pasti. capitale in1portanza neIJa convalesce nza dell a pleuA li11zentazione. - Speciale importanza spetta rite, come venne ditnostrato dal1e ricerche d i DE all' alimentazione, che d eve compensare le perdite D ON NAY. Oli sforzi violenti, determinando la trazione cagionate da qualsiasi pleurite : la demineralizzadel1e aderenze, si ri~olvon o in piccoli traumatismi z ion e (in specie quando si sono dovute eseguire capac i di destare un processo specifico latente od estrazio ni di liquido), J'amiotrofia più o meno coin via di g uarigio ne (in modo analogo questa causa spicua dal Iato affetto, ecc . LABB É ha richiamato in ag isce sulle sinoviali di recente infia1nn1ate). modo s pecia le l'attenzione su questi fatti. L'affaticamento, anche quel lo da esagerata foPer rimediarvi, questo autore co nsiglia una monazione (con1e s i ha nei cantanti, nei 1naestri di desta iperelimentazione con carne arrostita, uova, legumi secchi, latte e latticini; inoltre sug2"erisçe scuola) può tornare dannoso a lle condizioni locali l' uso di un po' di carne cruda, per fornire delle e g enerali. proteine facilmente assimilabili; torli d' uovo, per Il riposo però va inteso in senso relativo: esso non esclude il moto prog ressivamente crescente al- fo rnire lecitine; decotti di legumi, che contengono l'aperto, gli esercizi moderati, eve ntualmente i mocom.posti. naturali di fosfo ro; estratti di malto, che contengono maltosio, fosfati e fermenti diastasici; vin1enti passivi eseguiti m e rcè g li ap p arecc hi' di olio di fegato di merluzzo, che è uno dei migliori n1 eccanoterapia, il massaggio. Questo è ulile in specie nell' an1 io trofia, fre- a limenti di risp armio e che dovrebbe entrare nel reg im e d i ogni convalescente di pleurite. quente dal lato colpito, quando la dispnea si }Jrotrae Per assic ura re un ' ipe ralimentazione regolare, senza c he i segni stetoscopic i ne diano r agio ne . Per c he no n cagioni intolleranze gastro-intestinali nè ri svegliare la contrattilità muscolare, g·iova in specie di sturbi riflessi cardiaci (cardiopalmo) o resp ·rato ri il niassaggio blando, che può essere utiln1ente coa(dispnea), sono importa nti due precauzioni, e c ioè: diuvato da una farad izzazio ne 1noderata. 1° n1asticare bene i cibi e lentamente; insalivare T ra gli esercizi fisici, util issima è la g innastica bene quel1i ~iquidi o setni-liquidi, come il latte e le r espiratoria, che può praticarsi con la declamazione purées; bere lentamente (jACQUES ha insistito di ree col canto graduato, o meg li o con inspirazioni cente s ui danni c.h e possono derivare dalla tachiprofonde, sostenute, tranquille, senza giunge re a fagia e dalla tach idipsia); 2° mirare più alla qualità sforzi inutili, seguite da espirazioni a bocca chiusa, che alla qua ntità; esempi: il tuorlo d'evo se non è per le vie nasali, più protratte che s i può, allo scopo fresco è più nocivo che utile; la carne cruda deve di espellere il n1axi1nun1 di aria residua. essere fresca e provenire da animali sani; la carne Le inspirazioni ed espirazioni profonde perdi cavall o cruda è spesso dannosa, perchè di solito m ettono al medico di riconoscere Ja sede principale s i procede alla m attazione di cavalli ammalati e delle aderenze, sulla guida delle escursioni costali; forse anche perchè questa carne contiene discreta però questo segno va interpretato con l'aiuto degli quantità di g lucosio: essa cagiona facilmente diarree altri dati semiotici e della radioscopia. Si trova, per e indigestion i; è b en t ollerata ed esente da pericoli solito, che il loro maximum corrisponde, come ha invece la carne cruda di agnello; la polvere di carne, fatto rilevare BLUMENFELD, alla 3• o 4a cost0Ja, in relativa1nente econom ica, può sostituirsi entro certi prossimità della colonna vertebrale. Accertata la sede, sarà utile praticare il massaggio e la revul- limiti aJla carne cruda (ma non viene assimilata ben e !). H UCHARD ha notato la cattiva influenza s io ne sul la zona colpita.


[Anno XXVI, Fase. 33]

SEZIONE PRATICA

che nei malati affetti da dispnea sogliono esercitare gli alimenti ricchi di tossine: le conserve, i pesci e Ja carne salata, i formaggi fermentati e così via. Il sale in eccesso aggrava ]a difficoltà respiratoria, ostacola il riassorbimento degli edemi e forse anche la risoluzione delle aderenze pleuriche. Grandi vantaggi si ottengono dal latte, per la sua ricchezza in proteine, in grassi, in sali n1inerali assimilabili e per la povertà di cloruro sodico e di tossine. La cura d'uva è stata vantata ne i convalescenti di pleurite; costituisce un mezzo di rimineralizza• z1one. Bisogna guardarsi da un eccesso di alimentazione che può essere causa rli forte pinguedine, • • dispepsia, ecc. Rivulsione. - Per atl'ivare il riassorbimento degli essudati e favorire la riduzione delle aderenze, giova molto la rivulsione, la quale dev'essere non energica, ma ripetuta. I vescicanti sono ora quasi abbandonati, dato. il rischio dell'intossicazione da cantaridina e quello di un'infezione secondaria sull'escoriazione cutanea. Tutt'al più, nei casi in cui il dolore e lottusità sono mo lto estesi, E. SIMON consiglia molto piccoli vesciscanti fortemente canforati, che si lasciano in sito solo per tre o quattro ore; SERGENT si loda molto di questi vescicanti volanti. Anche le punte di fuoco sono oggi poco usate; se mai, si applicheranno con precauzione ed evitando le scottature profonde; 0RANCHER ha rilevato che alle punte di fuoco numerose e profonde talvolta seguono fatti congestizi nei polmoni. Molto più maneggevole è la tintura di iodio, che possiede una indiscutibile efficacia; val meglio praticare pennellazioni poco estese ma tutti i giorni, anzichè pennel1azioni massive e su larga superficie a lunghi intervalli: il largo uso della tintura di iodio nella chirurgia ha dimostrato i possibili accidenti che possono conseguire alle vaste pennelJazioni de1Ja cute: dispnea, bronchiti, laring iti; nei fanciulli E. SIMON ha riconosciuto anche albuminuria. La • tintura di iodio d eJle farrnacopee è molto concentrata (convie ne diluirla con alcool o g licerina). Se non è fresca produce facilmente irritazio ne ed escoriazioni della cute (si pu ò ripristinarl a col metodo GAOLIO, ossia aggiu nge ndovi qualche cristallino di acido iodico). Viene toJlerata meglio se leggermente stiepidita a bagno maria: si evita così la sensazione di freddo che essa prod uce a causa della evaporazione dell'alcool e che viene risentita come molesta specie dai bambini. · Tra i rivulsivi, i così detti fondenti o risolutivi, una volta tanto usati nella terapia, sono oggi quasi ditnenticati; tuttavia le frizioni di trementina pura giovano a calmare i dolori e producono rapidamente una lieve rivulsio ne. Nei soggetti sifilitici ver-

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ranno sperimentate localmente le frizioni mercuriali, 11 entpiastro Vico. · Dopo eh' è cessata la febbre e ogni altro accidente subacuto, corrisponde bene l'uso di compresse imbevute semplicemente in soluzioni concentrate di sale o di cloruro ammonico. Si tratta di una pratica razionale, dacchè viene a stabi lirsi una, sia pur lenta ed insensibile, corrente osmotica, diretta dalla cavità pleurica verso la soluzione ipertonica. Per il cloruro ammonico (sale ammoniaco) si comincia con una soluzione al 10 % e non si deve superare il 20 o/o ; pel cloruro sodico si può raggiungere il 25 %. Le compresse, in sei duplicature, vengono imb evute nella soluzione stiepidita o riscaldata (si deve evitare ogni sensazione di freddo) e ricoperta con taffetà adesivo. Appena il soggetto avverte una sensazione di fresco, ciò che avviene dopo qualche ora, si toglie la compressa. Le applicazioni possono essere quotidiane, salvo che non provochino irritazioni cutanee. Molto più valido delle correnti osmotiche prodotte mediante queste soluzioni salin~ concentrate, è I' ionoterapia, la quale determina una vera medicazione interna: per il passaggio della corrente elettrica, le molecole alcalino-terrose, contenute nelle aderenze cicatriziali (carbonato e fosfato di sodio, di calcio, di mag·nesio, ecc.) vengono discacciate dal cloroione, che penetra per il polo negativo, ed asportate. Questo metodo presenta il grande vantaggio di essere efficace anche in un periodo tardivo, quando la retrazione del torace e la s>o liosi della colonna vertebrale si sono costituite e stabilizzate (in tutti i casi di scoliosi LEouc consiglia di ricercare, come agente ca~uale, una sinfisi pleurica). Però nei casi di tubercolosi accertata o sospetta, la demineralizzazione e il rammollimento deJla cicatrice pleurica vanno eseguite con precauzione e d avvedutezza. La tecn :ca di LEOUC per la ionoterapia delle sinfisi pleuriche è la seguente: come anode indiffere nte (polo positivo), il soggetto immerge i piedi in un catino di acqua salata calda, che viene n1antenuta tale durante tutta l'operazio ne; co me catode attivo (polo negativo) si ha una g·rande compressa di tessuto idrofilo, duplicata sei volte, imbevuta in una soluzione calda di cloruro di sodio; questa compressa, ric operta da una placca di stagno puro, si applica sulla p arte ammalata. L'inten sità della corrente può raggiungere lentamente cento n1illiampères, per una compressa di 200 cmq. La sed uta si prolunga per un'ora, senza mai provocare scottature o sintomi di stanchezza da parte del paziente. Sono da evitare le interruzioni, come pure le brusche variazioni d'intensità della corrente, in specie dal lato sinistro del torace. Durante il primo mese si •


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IL POLICLINICO

praticano due sedute alla settimana; nel secondo e terzo, una alla settimana; a partire dal quarto, basta una seduta ogni quindici giorni; da questo momento i risultati sono manifesti: si vedono cresce re in ampiezza i movimenti respiratori, il murmure vescicolare risulta più netto, l' oscurità radioscopica si mostra ridotta, lo stato generale mig·Jiora. La scoliosi e l'amiotrofia del lato colpito sono gli ultimi fatti a scomparire. Da applicazioni tardive possono sperarsi ulteriori miglioramenti. Anche nella scoliosi così detta essenziale degli adolescenti, si giunge qualche volta, per mezzo della ionoterapia, .a correggere la deformazione, senza aiuto dell'ortopedico, ed anche là dove l'opera dell'ortopedico sarebbe manifestamente inefficace: secondo LEouc, come abbiamo già accennato, questa scoliosi sarebbe spesso l'esprescione di sinfisi pleuriche giovanili. • · Cura farmaceutica. - In passato si prescrivevano in limiti molto ristretti i rimedi farmaceutici ai convalescenti di pleurite; diceva LABBÉ che gli alimenti nutritivi, eccitanti, ricostituenti, valgono più dei medicinali. Ora pero si ricorre a questi ultimi con una certa larghezza, a complemento delle altre cure. In ogni caso di dimagramento, di dispnea persistente e per agevolare l'acclitnatazione alle stazioni di altezza, è utile l'arsenico in forma di cacodilati, di arseniti. Lo iodio, gli ioduri e altri composti iodici sono consigliabili per attivare il riassorbimento delle aderenze, ma talvolta l'eliminazione dello iodio attraverso le vie respiratorie provoca delle bronchiti congestizie.' Sono meglio tollerate le pennellazioni di tintura di iodio. Ancora meglio questo elemento viene tollerato associandolo al tannino in forma di sciroppo o di vino iodo-tannico fosforato (lo iodio si combina col tannino e con molte altre sostanze o rganiche: diviene per tal modo meno attivo, ma provoca meno facil111ente i fatti di iodis1no). Il tannino presenta anche il vantaggio di far din1inuire i sudori, così facili nei convalescenti. In modo analogo agiscono anche le frizioni all'oleato di eucaliptus. Giova l'uso dei composti di fosforo per attivare la rimineralizzazione: fosfati, ipofosfiti , g licerofosfati, in specie di calcio. Può anche g iovare l'uso degli amari, quali tonici del sistema digerente e qua li tonici ge nerali. Per la china è preferibil e la forn1ula di POTAIN: Pr.: Estratto molle di china gr. 10 Glicerina neutra » 20 Acqua distillata eme. 150 Si filtri bene. Una cucchiaiata da dessert prima del pasto in un po' d'acqua. Se vi è anoressia, TtSSIER raccomanda di aggiungere a questa so luzione due grammi di tintura amara di Baum é.

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Infine, sono da ricordare due rimedi vantati come dissolventi energici del tessuto connettivo cicatriziale, la tiosinamina e il suo derivato fibrolisina, per iniezioni ipodermiche. La loro efficacia pare certa sul tessuto cicatrizziale esterno e recente; ma è d fficile valutarne l'effetto in profondità: per Io meno esso è dubbio. Si aggiunga che questi rimedi sono poco maneggevoli: si osservano casi di intolleranza individuale; per es. con 30 centig. di tiosinamina si sono viste insorgere vertigini, diarrea, paresi, ecc.; perciò la dose non deve oltrepassare 10 centig.; insomma luso di questi due rimedi è delicato, la loro efficacia incerta. R. B.

CHIRURGIA

Il " circolo vizioso ,, dopo la gastro-enterostomia e i mezzi di rimediarvi. La mobilizzazione dell' ansa duodeno-digiunale. (H. VULLIET - Revue Médicale de la Suisse Rornande, n. 12, dicembre 1918).

Se la sintomatologia del « circolo vizioso » è semplice e testimonia in fondo di un ileo meccanico acuto situato in alto, le cause invece sono diversissitne e spesso oscure. KAUSCH dice che quattro possono e3sere queste cause: 1° fissazione antiperistaltica di un'ansa lunga; 2° torsione e compressione dell' ansa efferente; 3'' formazione di uno sperone; 4° flaccidità dello stomaco e dell'intestino. Checchè ne s:a, laccidente, non sempre imputabile ad un difetto di tecnica, fu frequente nel periodo in cui si fece l'anastomosi con un'ansa lunga (torsione) e a fissazione stomacale corta (sperone). fu per questo che Roux immaginò I' y e BRAUN l'entero-a nastom osi. li circolo vizioso divenne meno frequente con la gastro-enterostomia posteriore, probabilmente perchè l'ansa anastomotica era più corta. E' certo che, con i processi attualmente impiegati, che utili zzano l'ansa digiunale il piìt vicino possibile al1' angolo fisso duodeno-digiunale e che richiedono un largo accollamento gastro-intestinale, gli accidenti sono stati ridotti in così larga misura che i processi piìt complessi (y, entero-anastomosi) sono stati completan1ente abbandonati. Benchè siano divenuti rari, gli accidenti nleccanici acuti dopo la gastro-enterostomia non sono scomparsi: la lettura delle pubblicazioni più recenti di mostra che il circolo vizioso, co1ne l'ulcera peptica, merita ancora di fissare l' ~ttenzione dei chirurgi e che non è stato detto tutto sui mezzi di prevenirlo e di vincerlo. 11 circolo vizioso, con Je sue conseguenze fatalmente mortali se non si opera, suppone la chiusura completa delJ'apertura gastro-digiunale: si tratta di un ileo meccanico acuto e non comporta che


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una soluzione. Se, dal punto di vista clinico, può sembrare ozioso di discuterne le diverse modalità, è per contro interessante, in ciò che concerne l'atto chirurgico tecnico, di esaminare le diverse eventualità che possono presentarsi. . Nel vero circolo vizioso, il contenuto gastrico si raccoglie nell'apertura afferente (gastro-duodenale) e refluisce nel duodeno e nello stomaco attraverso il piloro permeabile, per tornare nel cattivo capo dell'anastomosi; il duodeno può essere a pena dilatato. Se il piloro è chiuso ') e ·ciso, il liquido fluisce e refluisce dallo stomaco nel duodeno eh' esso dilata; è un movimento di pendola. Si concepisce facilmente il mezzo liberatore dell'entero-anastomosi negli accidenti di questo genere. Ma si possono ammettere, benchè eccezionali, altre possibilità; le due branche dell'anaston1osi possono essere chiuse per torsione o inginocchiatura; se il }Jiloro è pern1eabile, la bile refluirà nello stomaco, che la vomiterà, 111a, se il piloro è chiuso, si ha la dilatazione forzata del duodeno trasfortnato in vaso chiuso. In questi casi, I' entero-anaston1osi non toglierà l'ostacolo cl)e se il piloro è pern1eabile, la circolazione può allora ris tab ilirsi, gastro-anaston1osi esclusa; se il piloro è chiu so, la nuova entero-anastomosi evacuerà bene la bile, 1na lo stornaco resterà senza uscita. Queste considerazio ni di111ostrano che l'enteroanastomosi secondaria, spesso efficace, non può pretendere di rin1ediare a tutte le eventual ità del circolo vizioso. Non vi sono che due mezzi da ritenere che, per un cammino differente, cercano di ristabilire l' evacuazione gastrica: l'uno, servendosi del1' ansa afferente (gastro-duodenale~ , è l' entero-anastomosi; laltro, lasciando da parte completamente la precedente anastomosi, ne crea una nuova, il più spesso a11a regione anteriore dello stomaco. Con 1' uno come con l'altro mezzo la prima condizione di successo è di operare di buon'ora, senza perdere tempo: gli accidenti sono gravissimi e minacciano la vita del malato. La diagnosi s' impone nella maggioranza dei casi. I vomiti biliari abbondanti che si presentano in alcuni operati subito dopo l'atto operativo, possono indurre in errore; ma linsieme della situazion e farà rapidamente cattiva i1npressione nel vero circolo vizioso: accelerazione del polso, occhi incavati, lineamenti stirati, lingua secca, colore e odore sospetti dei vomiti.

enterostomia posteriore senz' ansa ha reso eccezionale il circolo vizioso, n1a, avvicinandosi il più possibile ali' angolo fisso duodeno-digiunale, ha soppresso le condizioni favorevoli per una entero-ana· stomosi; non si dispone più di un'ansa afferenté libera e sufficientemente lunga. È a creare artificialmente queste condizioni che mira la mobilizzazione della parte sinistra del duodeno (flessura duodeno-digiunale e parte ascendente del duodeno), operazione descritta da SCHUMACHER, studiata in tutti i suoi dettagli e messa in opera praticamente da CLaIRMONT, che ne ha fissato i mezzi di realizzazione. Il colon trasverso è attirato in alto, il digiuno a destra, le pieghe duodeno-digiunale e duodenon1esocolica sono così tese. La piega superi.o re (angolo duodeno-digiunale) è sezionata rasente alla sua inserzione all'intestino; poi, sulla faccia anteriore della parte ascendente, si seziona il peritoneo parietale posteriore che si scolla in fuori; il duoden o può allora essere faciln1ente liberato, scollato dal tessuto cellulare retroperitoneale e tJortato fu o ri dell' addonfe. Sul cadavere questa mobilizzazione del duodeno è facilis .3 ima. Su l vivente i rapporti vascolari restçi110 un punto delicato: la loro ferjta sarebbe un accidente gravissimo per non dire fatale. I vasi mesenterici superiori non entrano in questione, ma non si dime nticheranno i rapporti abbastanza intimi dell'arco vascolare di TREITZ (arteria colica sinistra superiore e vena mesenterica i11feriore) con la parte te r1ninale del duodeno, nè le anomalie t'ossibili del l'arteria mesenterica inferiore. In condizioni normali, attraverso un peritoneo non alterato, i vasi sono visibili, palpabili e l' accidente è escluso. Disgraziatamente non è in queste condizioni che si opera allo rch è si vuole mobilizzare il duodeno per rimediare al circolo vizioso o per resecare un'ulcera peptica. f. spesso difficile orientarsi e non sen1pre si riesce ad evitare dannose sorprese. In ogni caso si tratta di un'operazione delicata e che può essere di lunga durata. Quest'ultimo punto inerita di essere preso in seria considerazione all orchè si tratta di n1alati che si rioperano, indeboliti dalla denutrizione e con una resistenza pre• caria.

1° L' entero...anastomosi (secondaria)

È inesatto o esagerato di dire che nessun altro mezzo può essere tenuto in considerazione, per la cura del circolo vizioso, oltre lentero-anastomosi, dacchè CLAIRMONT ne ha resa fac ile la tecnica g razie alla 1nobilizzazione duodenale. Una nuova gastro-enteroston1ia, il più spesso anteriore, se possibile in corrispo n<.l enza dell'antro, può rilnediare agli accidenti del circolo vizioso. Nessuno può non

Essa fu certamente indicata solo nel periodo in cui si fece la gastro-enterostomia, anteriore o posteriore, con un'ansa lunga; il capo afferente ancora fluttuante, poteva essere facilmente condotto a contatto dell'ansa dig·iunale (efferente). La tecnica dell' anaston1osi era sen1 plice e rapida. La gastro-

2° La gastro-enterostomia

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Il POLICLINICO

constatare eh' essa è più se111plice, più facile e alla p o rtata di ogni chirurgo, più rapida, ciò che in moltissimi casi ha un' i1n portanza capitale, che I' entero-an astomosi dopo mobilizzazione del duodeno. Il m etodo è sopratutto efficace se s i reinterviene precoce1nente. È dannoso di credere che la so ppressio ne della narcosi permetta di prolungare impune1nente 1e 111anovre endo-addominali. S u quattro ope rali, in cui l' A. ha applicato la gastro-enterostom ia secondaria (anteriore) negli accidcn ti del circo lo vizioso, ha avuto tre guarigioni e un morto, questo per la colpa grave commessa di aver ritardata Ja seconda operazione.

Conclusioni La mobilizzazione della parte sinistra del duodeno, secondo SCHUMACHER e CLAIRMONT, è un intervento qi un grande interesse, s uscettibile di rend e re reali serviz i in chirurg·ia g astro-intestinale. In ciò che concerne specia lm e nte il circolo vizioso, esso rende praticabile l'esecuzione di un' enteroanasto n1osi ch e m etterà fine, n ella m ag~ ioranza dei casi, agl i accidenti d'occlusione. E si può senza esagerare e1net.tere l'assioma che senza mobilizzazione dell'ansa duodenale sinistra no n è possibile n essuna entero-anastomosi secondaria dopo una g·as tro-enteroston1ia retrocolica posteriore corretta. Riconosciuti questi m eriti, si deve aggiungere che la m·obilizzazion e, sem plicissi1na sul cadavere, pu ò offrire su l vivente serie difficoltà e far correre d e i rischi. È esagerato dire che, per vincere il circolo vizioso, ogni atto operativo ad eccezione dell'enteroanaston1osi deve scon1parire do po ch e si è escogitata la liberazione del duodeno. Una nuova gastro -ente roston1ia, ben posta, sem· plice, facile, rapida, è destinata a rendere ancora preziosi servizi. B. MASCI

OSSERVAZIONI CLINICHE Istihrlo di Clinica Medica della R. Università di Pavia d iretto dal prof. L. ZOJA

Contributo allo studio della leucemia acuta Ii11fatica per il prof.

A N10N 10

0ASBA R RJN 1,

aiuto e libero docente

C redo non privo d'interesse riferire su di un caso di leucemia acuta linfatica per alcune considerazioni a cui esso si presta d'ordine ematolog ·co e terapeutico. Trattasi di un ragazzo di 15 a. accolto in Clinica in stato di profonda anemia. fu se1npre sano fino a 13 a. quando an1malò di una forma intesti11ale1 diagnostic ata dal 1nedico curante per infezione

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tifoide, della quale i1 paziente guarì cotnpletamente dopo un mese circa. Due mesi pritna che il n1alato venisse in Clinica, i genitori avevano cominciato a n otare nel figliuo!o un graduale e sensibile impallidimento della pelle; il ragazzo si nutriva poco, accusava facile stanchezza, affanno di respiro al minimo sforzo e qualche volta annebbian1ento della vista. Insorse più ta rdi febbre che lo tenne a letto per una quindicina di g iorn i. Da una cura ricostitue nte trasse lieve vantaggio, ma ben presto il grado di anemizzazione e di Sj) ::>ssatezza si accentuarono al punto da obbligare l'infermo ad entrare in Clinica. Quando fu visto da noi, il dato obbiettivo più sa· liente che subito colpiva era l'estrem o p allore del1a cute e de1le mucose. Nelle regioni sottomascellari, nelle ascelle, al co11o, all'epitroclea, agli inguini si palpavano numerose ghiandole di consistenza media, di grandezza varia, da una testa di spil1o ad una nocciuola, bene spostabili, indolenti. Bastava far muovere i1 paziente perchè insorgessero affanno e cardiopalmo. Presentava 38°-5 di temperatura, polso frequente, pressione bassa (95 nJm. Hg. col RivaRocci). Nulla si apprezzava di particolare aJl'apparecchio respiratorio. Il cuore non appariva ingrandito; si udiva un rumore ~nemico sopratutto sul focolaio della polmonare. La milza era n1o1to ing·randita, piuttosto dura. Anche il fegato era grosso. Nelle urine non era visibile la stria della bilina all'esame spettroscopico. L'emocoltura, la sierod iagnosi per tifo e paratifi, la cutireazione alla tubercolina riu~cirono negative; senza effetto rimase anche l'iniezione di cc. 10 di sangue del malato nel peritoneo di una cavia. L'esame del sangue dava: 12 % di Hb; gl. r.: 940.000 e leuc. 220.000 p er mmc.; valore gl. = 0,64. Esistevano pochissimi eritrociti con sostanza granulofilamentosa. La formula leucocitaria era costituita in gran parte da elementi della serie linfatica (fino all' 82 o/0) fra cui 1nolte forme immature (Iinfoblasti e pro]infociti); i linfociti maturi erano quasi tutti piccoli. Esisteva una leucopenia neutrofila (1,7 %); non elementi della serie mielocitica. Assenza di megaloblasti; soltanto pochi normoblasti. Qualche rara piastrina. Tale reperto ematologico parlava dunque p er una leucemi a acuta linfatica con grave anemia a plastica. Dopo qualche giorno di degenza in Clinica si praticò un'iniezione endovenosa di siero-vaccino curativo antistreptococcico del CENTANNI (cc. 1,5 di stomosina antistreptococcica). Dopo 3/4 h. insorse un intenso brivido di freddo durato circa 60' e tosto seguito da una rapida ascesa della temperatura, che raggiunse dopo qualche ora 40°-2 e verso sera si andò abbassando per crisi tra profusi sudori, tantochè il giorno dopo il rag·azzo era sfebbrato; da al1ora la temperatura rimase sempre pressochè normale. Nello stesso tempo il malato cominciò ad avvertire un senso di so1lievo e di benessere generale, tornò ]'appetito e dopo qualche giorno si sentì di ]asc iare 11 letto. Ma i1 fatto di niaggiore interesse era offerto da una notevole e progressiva riduzione del volume della milza e delle ghiandole linfatiche, e sopratutto di una rapida diminuzione dei leucociti, i quali da 220.000 per mmc. già al 3° giorno dopo liniezione erano scesi- a 55.200 e dopo 12 g iorni a 6400. La formula leucocitaria, pur permanendo leucemica, aveva assunto -la fison o mia di linfatica cronica per la diminuzione delle for1ne in1mature linfoidi (linfoblasti e prolinfociti). I polimorfi neutrofili raggiunsero il 5,9 %· L' Hb. da 12 salì a 16 %, i gl. rossi da 940.000 si portarono ad

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1.040.000; erano più numerosi i normoblasti, le

emazie con sostanza granulo-filamentosa, e quelle con granulazioni basofile; comparve inoltre la stria bilinica nelle urine. Parallelamente. alla riduzione ' del numero dei leucociti si ebbe una forte elimi. nazione di acido urico per le urine, raggiungendo valori assai alti, che permasero fino in ultimo. Quando da un insieme di fatti sembrava che il paziente andasse realmente migliorando, questi, in seguito ad errore dietetico, fu colpito da febbre e disturbi gastro-intestinali, che aggravando il grado di anemia, già cospicuo, lo condussero a morte entro due giorni. All'autopsia si constatò: visc;eri pallidissimi; tonsille un po' grosse; timo persistente ed ingrandito; ingrandimento di quasi tutte le ghiandole linfatiche; dilatazione del cuore destro; miocardo degenerato con emorragie sotto-endocardiche; nello stomaco piccole emorragie sotto-mucose; fegato aumentato di volume; milza del peso di g. 260, di forma normale, colore ardesiaco, abbastanza dura; pancreas duro; reni anemici con capsula ispessita e poco distinta la sostanza corticale da quella midollare; midollo diafisario del femore rosso-bruno, ben distinguibile per intensità di colorazione dal mido11o epifisario. All'esame istologico del midollo ~sseo, della milza e delle ghiandole linfatiche si notò una profonda alterazione della loro struttura normale. Nel midollo osseo il tessuto mieloide appariva sopraffatto dagli elementi della serie linfatica, sopratutto da piccoli linfociti maturi, i quali attorno ad alcuni vasi si disponevano abbastanza regolarmente, a guisa di centri concentrici. Si notavano tuttavia qua e là anche dei globuli rossi nucleati, pochi mielociti, perlopiù neutrofili e pochi polinucleari. La milza presen·tava parimenti una struttura linfoadenoide. Non vi si notavano n1egacariociti. Infiltrazioni di leocociti esistevano anche nel fegato, nei reni, nel cuore, nel timo ed in altri visceri. E ciò a conferma della diagnosi clinica. Ma un altro punto del caso nostro merita particolare considerazione, quello che si riferisce alla influenza esercitata dal vaccino antistreptococcico sulla crasi sanguigna del malato. Abbiamo detto che dopo dodici giorni dalla iniezione i valori della emoglobina e dei globuli rossi, pur restando assai bassi, avevano la tendenza a salire; si notava inoltre un lieve aumento delle emazie con sostanza granulo-filamentosa e con granulazioni basolile, nonchè degli eritrociti nucleati, alcuni con corpi del joly; tale reperto, unito alla constatazione . della stria biliniea, attestava un risveglio, per quanto lieve, dell'attività degli organi emopoietici. Ben più suggestive furono le modificazioni dei globuli bianchi, i quali da 220.000 scesero a 6400; inoltre, per il diminuire delle ferine i·m mature linfatiche, il processo leucemico aveva }Jerduto Iè caratteristiche di acutezza. Una riduzione numerica dei leucociti nella leucemia per infezioni intercorrenti (eresipela, ileotifo, tubercolosi, pneumonite, ecc.) o per azione di prodotti bacterici (tubercolina, tossina streptococcica, vaccino antitifico) fu già osservata da alcuni autori

PRATICA

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(NICHOLS, KLEIN, EISENLOHR, KRAUS, NAOELI, ALLABIA, SCHUPFER, MORESCHI, ed altri). Sono al1ora possibili le seguenti eventualità: 1° riduzione più o meno considerevole del numero dei lecouciti con o senza modificazione della formula leucocitaria leucemica e del numero delle ghiàndole linfatiche e della milza, mentre all'autopsia la milza, le ghiandole e il midollo osseo presentavano ancora le caratteristiche alterazioni leucemiche (casi di NICHOLS, EISENLOHR, KLEIN, SCHUPfER, ed altri); 11° regressione di ogni sintoma leucemico, in modo da non ritrovare più nel sangue circolante e alla necroscopia le note della leucemia (caso di KRAUS). . Il MORESCHI in un caso di leucemia linfatica cronica complicata da tifo ed in due malati di leucemia mielogena, sottoposti a vaccinazione antitifica per via endovenosa, ebbe a constatare una diminuzione dei leucociti, nel primo caso, tutta a carico dei linfociti, negli altri due invece a carico indistintamente di tutti i globuli bianchi, come nel mio caso. Tale riduzione fu pero temporanea, ed in uno dei vaccinati, fugacissitna (dopo 55 ore la cifra dei leucociti era risalita con1e prima). Nel caso nostro invece la curva dei globuli bianchi, se si eccettua un lievissimo rialzo al settimo giorno dopo il vaccino, è andata progressivamente abbassandosi. Pertanto, come si devono interpretare le modificazioni indotte dal vaccino sul nun1ero dei globuli bianchi? Non si possono emettere che ipotesi. In- · nanzitutto ci domandiamo: si è trattato di una riduzjone reale od apparente dei leucociti, dovuta nel primo caso ad eccessiva distruzione od a diminuita produzione di essi da parte degli organi emopoietici, in quest'ultimo caso, al loro accumulo nei visceri profondi (azionè chemiotattica negativa del vaccino)? L'aumento considerevole dell'eliminazione dell'acido . urico per le urine ci permette di ritenere che la riduzione dei globuli bianchi osservata nel nostro paziente fosse dovuta ad un vero processo di leucocitolisi. ll numero degli elementi morfologici del sangue non è dato evidentemente che dal rapporto tra elementi che si formano ed elementi che si distruggono. Ed è perciò che dal conteggio dei globuli rossi e dalla eliminazione del bilinogeno nelle feci e nelle urine soltanto si potrà avere un criterio esatto per stabilire se l'equilibrio espresso dal numero di globuli trovato sia dovuto a pareggio od a difetto di questi due fattori. Ora, mentre per stabilire la lisi dei globuli rossi possediamo un criterio ottimo chimico, il bilinogeno, per i globuli bianchi ve n'è uno indiretto, e cioè, il modo di comportarsi della eliminazione de1l'acido uriro endogeno. Questa ricerca meriterebbe di essere più attentamente stu· diata, potendo forse lu1neggiare l'essenza del pro· cesso leucemico.

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IL POLICLINICO

Nel nostro caso si può fino ad un certo punto ritenere che fosse alquanto diminuita anche la iperproduziqne dei leucociti, a giudicare dalla riduzione di volume della milza, delle ghiandole e delle forn1e i1nmature della serie linfatica. Si è detto che nel malato iniettan1mo una stomosina antistreptococcica: con quale meccanismo avrebbe agito il vaccino? Stando alle idee del CENTANNI sulla terapia vaccinale aspecifica risolutiva, si potrebbe pensare che nella leuce1nia esistesse qualche rapporto con l'intossicazione peptonica (disintegrazione di proteine in genere, che pare la base della rezione), ne11a quale sappiamo che avviene una . forte distruzione di leucociti; in altri termini, la stomosina avrebbe agito da ormone, sia mobilizzando i fer111enti liberatisi in seguito a distruzione dei leucociti, sia stimolandone la forma• z1one ex novo. Non si può escludere che il vaccino abbia operato con un meccanisn10 (del resto anch'esso assai oscuro) identico a quello dei raggi X, o del benzolo nelle forme leucemiche, potendosi anche- qu ì avere - come è noto - una rapida diminuzione dei globuli bianchi fino a toccare cifre nortnali ed un lieve aumento dei globuli rossi, riduzione di volume della milza e delle ghiandole linfatiche, tniglioramento nelle condizioni generali degli infer111i. Cotnunque, è da domandars_i se nella stiJnolazione alla leucocitolisi abbia concorso anche l'azione dei prodotti dei leucociti, che sono andati distrutti. È probabile che da tali prodotti della citolisi globulare sia derivata un'azione eccitatrice. Ma queste, ripeto, sono tutte ipotesi; forse entrano in campo fattori che non conosciamo. Nel caso nostro il vaccino ebbe tendenza a mig1iorare il processo leucetnico? .Non si può dire con sicurezza; se è vero però che all'esatne istologico trovammo notevoli alterazioni degli organi emopoietici e la formula leucocitaria permase leucemica fino ali' ultimo, d'altra parte, l'intensa e graduale distruzione dei globuli bianchi e la diminuzione delle forme immature della serie jinfatica, il lieve aumento dell'emoglobina e degli eritrociti, in specie delle forme giovani, la forte riduzione di volume della milza e delle ghiandole, il senso di sollievo e di benessere generale denunciato dal paziente deponevano piuttosto per un reale miglioramento. Ma p~r emettere un giudizio attendibile al riguardo occorrerebbe ripetere le ricerche in altri leucen1ici. Pavia, lug·lio 1919. j

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lnTOBAZIOttE DELLA LARIHfiE E TftA[HfOTOMIA Pratica ed importante pubblicazione del prof. Francesco Egidi, Docente di Laringologia nella R. Università di Roma.

Accademie, Società Mediche, Congressi (NOST~I

RESOCONTI PARTICOLARI)

R. Accademia Medica di Roma Seduta ordinaria del 27 aprile 1919 Presidenza del prof. V. ASCOLI, Vice-presidente

Resezione dell' ala dell' osso iliaco e dell' articolazione sacro-iliaca per sarcoma della fossa iliaca esterna. Prof. R. BASTIANELLI L' O. illustra la sua . comunicazione presentando anche le radiografie del sogg·etto. Il prof. MAROARUCCI chiede se dal laccio di Momburg usato. dal prof. BASTIANELLI nell'intervento chirurgico, I' O. abbia visto insorg·ere fenon1eni tardivi gravi. Il prof. BASTIANELLI risponde risultargli dalla sua esperienza che i cuori sani di individui giovani lo sopportano• abbastanza bene.

Il pneumoperitoneo artificiale nella diagnostica radiologica. Prof. P. ALESSANDRINI - L' o. espone la tecnica necessaria alla sua applicazione ed i pri1ni risultati ottenuti. Il prof. ALESSANDRI osserva l' i1nportanza della garanzia che non ci siano aderenze intestinali. In ogni modo rileva come il metodo faciliti enorn1emente la diagnosi di molte affezioni addon1inali, rendendole addirittura banali.

Sulla encefalite emorragi~a influenzale e sulle sindromi nervose dell' influenza. Prof. A. BIGNAMI - L' O. espone quanto ha potuto osservare in tre casi da lui esaminati di encefalite emorragica. Il prof. GHILARDUCCI ricorda un caso da lui osservato nell' 89 di polineurite anteriore acuta di origine influenzale che è il primo caso ricordato nella letteratura di lesioni organiche del sistema E. GROSSI nervoso di origine influenzale.

Società Medica Chirurgica di Bologna Sopra un caso di actinomicosi cutanea e viscerale C. LONGO - Espone I' anan1nesi, l'esame obbiettivo, il riassunto dei diari di questo caso, che riguarda un contadino di anni 21 entrato nell' Istituto di patologia special~ medica il 13 aprile del passato anno ed ivi venuto a n1orte il g·iorno 8 agosto. La malatia s' era iniziata nel marzo, con dolori toracici e tosse accompagnata da escreato scarso, muco-purulento; poi febbre serotina, profusi sudori notturni, dolori agli arti inferiori, diarrea


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SEZIONE PRAtICA

alternata a stitichezza, indeb )limento, dimagramento, noduli alla pelle dell' adJome che raggiunsero la grossezza di una noce, ed altri all'inguine e alle coscìe. L' esame batterio~ ; ico culturale del pus di questi noduli fu sempre Hegativo; esaminato invece una volta direttan1ente al microscopio, si constatò la presenza di un fungo raggiato, l' actinomyces, sempre poi confermata anche con la biopsia di alcuni tumori. Le culture :n agar brodo ri escirono positive per l' actinomJ ·ces bovis. Descritti i tumori e detto qualche cosa sulla loro evoluzione, l'O. passa a riferire i dati dell'autopsia, potuta eseguire solo al torace e ali' addoi · <'. L'esame anato1ni~(> conforta i1 giudizio che la lesione primitiva sia stata I' infia1nmazione della pleura sinistra, perchè ivi si mostrarono postumi di antica pleurite ed una avanzata sclerosi del polmone. A questa localizzazione pleuro-polmonare è poi seguita per via ~i natica l'invasi one della pelle, fegato, milza, perica1 dio, cuore, intestino, rene, così da produrre il quailrn clinic.o di una sepsi con metastasi in tutti gli <'rgani. Il malato custod iva bestiame, dormiva nella stalla, ·aveva I' abitudiue di tenere in bocca delle festuche di erba: condizioni queste che lasciano supporre che I' infe1ic,ne dell' actinomyccs bovis sia avvenuta per la bocca, attraverso le tonsille. Circa la diagnosi differen1inle, prima dell'esame microscopico, si poteva pat lare di una for1na tubercolare con ascessi freddi sottocutanei, o di una forma di sarcoidi sottacutanei 1 li Darier-Roussy, e su queste forme appunto I' O. si intrattiene.

Sulla origine del fenomeno di Babinsky .

A. LITVAK - I u base a diversi casi clinici personali discute sul n1eccnnismo di questo seg no, noto come si sa col nome di « fenomen o dell' alluce » , e porta un contributo r.lla ipotesi del OOLDFLAMM, che pone la sede di questo riflesso nel midollo spinale, e quindi anche al problema dei « riflessi di automatismo midollare » messo in luce da MARIE e f 01x. Il disserente ha g ià descritto nei Qu,aderni di Psichiatria la preseuza di un riflesso plantare in flessione, il quale sia per la sua sede, sia per il suo significato, nulla ha a che fare col riflesso plantare in estensione, cioè col seg-no di Babinsky. Ma entrambi, conclude egli, rappresentano i segn i minimi dell' automatisn10 midolJare, mentre il riflesso di Mari e e f oix ne è il segno n1assim o.

Doppia lesione del laringe e dell' esofago da scheggia di gra11ata - Tracheotomia; esofagofaringostomia; laringostomia; dilatazione e guarigione. O. B. STRETTI -· Presenta ed illustra un caso di lesione doppia del laringe e dell'esofagio in un

soldato accolto nella CJinica. In un pritno tempo si dovette provvedere a liberare il campo da sequestri cartilaginei, a togliere la comunicazione tra il laringe e lesofago e a ristabilire la continuità di questo. In un secondo tempo, chiarita la sistemazione definiti va del lar;nge, che risultò in perdita grave di tessuto cartilagineo e stenosi completa, la si curò con la laringostomia seguita da dilatazione a cielo aperto. Da ultimo si fece la plastica della apertura résidua col metodo a lembi cutanei laterali sovrapposti. Si ebbe guarigione. Intanto il disserente ricorda come spetti al prof. Ruoo1 il merito di avere per il primo ideata ed eseguita nella pratica civile la laringostomia, -con successiva dilatazione e ricostruzione del tubo laringo-trac heale; ed accenna alle modificazioni introdotte dagli altri nella tecnica di questo hltervento, che però è ri1nasto neJia sua base fonda111entale stabilita dal Ruoo1. Dott. GUIDO M. PICCININI

APPUNTI DI MEDICINA PRATICA CASISTICA Le forme cliniche dell'ascesso cerebrale Se ne posso no distinguere (C. O. CUMSTON N ew York nied. jottrn, 10 magg io 1919) sei principali. Il tipo classico è quello di un paziente con otorrea cronica, che è preso in1provvisame nte da brividi, febbre a 401), con cefalea e dolori alla schiena; si nota una leggera rigidità del collo, talora il segno <li Kernig e disturbi vaso-1notori; polso e respiro normali. Questo stato di cose dura alcuni giorni, poi la temperatura si abbassa, ritorna 1' appetito: rimane però la cefalea ed il paziente dimagra, poi muore improvvisamente o cade in coma mortale. La prima fase è caratterizzata dall'infiammazione meningea, dovuta all' encefalite; dopo una diec ina di g iorni, si ha la remissione; iJ pus si incista e la n1aggior. parte dei sinton1i scompare, ma la temperatura non ritorna n1ai nortnale e può mostra re oscillazio ni per le lesioni infettive attorno al focolaio purulento. L'unico sintomo persistente è la cefalea. La terza fase è improvvisa, per lo svuotamento del pus llelle n1eningi o nei ventricoli. La fortna tifo:de ha uno sviluppo lento. Vi è prostrazio ne, cefalea continua, tal volta epistassi con temperature verso i 40°. Qualche volta un leggero delirio, o afasia, ma nulla fa supporre che si tratti di ascesso cerebrale, a meno che non lo si possa sospettare per l'esistenza di lesione auricolare; la ter1ninazione è sempre la morte. La forma meningea può essere riconosciuta abbastanza presto, poichè nell'ascesso cerebrale vi è

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sempre compartecipazione de1le meningi: i sintomi provenienti da queste attirano subito l' attenzione. La temperatura è irregolare. NeJJa forma latente, non vi sono indizi di processo infettivo, non disturbi sensitivo-motori notevoi i, solo una leggera Gefalea: si può avere la morte subitanea senza sintomi premonitori. L'aspetto medico-legale di questi casi è da ricordarsi. i\.nche neIJa forma remittente, la prima fase passa nel silenzio dei fenomeni: il paziente si lagna di stanchezza generale ed intellettuale, cefalea, leggeri aumenti di temperatura. Questi fenomeni scompaiono, finchè un giorno interviene tin accesso epilettiforme ed il paziente ·muore in coma. Un' ulti1na forma clinica è quella in cui I' a scesso assume il quadro di un tumore cerebrale: pols0 raro, cefalea, vertigini, vomiti: tali sintomi progrediscono con apiressia e solo l'esame dell' orecchio può far sospettare lascesso cerebrale.

r. s.

Sintomi generali della trombosi dei seni Solitamente si hanno febbri alte (40°,5, ed anche 41° nei fanciulli), in altri casi invece si ha un tipo remittente: qualche altra volta invece la febbre è poca o nulla ed allora la diagnosi viene fatta al tavolo anatomico (BRAUN, New York nied. journ, 21 dic. 191 8). Quando la febbre è a •tipo re1nittente, ogni rialzo termico è accompagnato da brivido: questo può anche essere unico, ali' inizio del1a malattia,' oppure presentarsi ripetutamente negli stadi avanzati; talora manca del tutto. In complesso, può ritenersi che la comparsa del brivido corrisponda ad una nuova invasione di batteri nel gran circolo. I sudori possono seguire il brivido, oppure aversi anche senza di esso. Il polso, di regola, è frequente, piccolo e, verso la fine, si fa debole: a temperatura quasi normale, il polso non è molto frequente. fra i sintomi gastro-intestinali, si ha di solito lingua impatinata, anoressia, talora vomito, itterizia; stitichezza oppure diarrea. Nei casi con si nton1 i gastro-intestinali spiccati potrebbe farsi qualche scambio con la tifoide. Rari sono i disturbi del sensorio, come pure la vertigine; nei casi con delirio e coma è da am mettersi la complicazione della meningite. Le metastasi mancano nei casi a decorso rapido, mentre non sono rare negli altri; si osservano di solito nei polmoni, od anche nelle articolazioni, nei muscoli, nel sottocutaneo, nelle meningi, nel cervello, negli organi addominali. Secondo alcuni, le metastasi polmonari sarebbero proprie dell'otorrea cronica, quelle articolari dell'otorrea acuta, opinione non suffragata dai fatti. Spesso i sintomi delle metastasi pohnonari ven-

goi:io mascherati da quelli generali della sepsi: altrimenti, quando si forn1a nel polmone un infarto di un certo volume, compare al torare un dolore vivo (perchè I' infarto si verifica presso la superficie del polmone, sicchè ne è interessata la pleura) seguìto da tosse ed espettorato dappritna sanguinolento poi anche purulento o fetido. I sintomi fisici, che dapprima sono assenti, si fanno poi abbastanza evidenti con numerosi rantoli; se l'ascesso è abbastanza voluminoso, si hanno sintomi cavitari: utili indicazioni dà la radioscopia. Nelle articolazioni, le metastasi possono farsi nell' interno della capsula articolare o nei tessuti periarticolari: in qualche caso si ha solo una tumefazione dolente, di breve durata, in altri si arriva aJl' ascesso endo o perìarticolare. La meningite e lascesso cerebrale possono aversi, oltre che per metastasi, anche per diretta estensione della flogosi, mediante la parete viscerale del seno, alla pia ed al cervello, ovvero da un'estensione del trombo alle vene della pia. La congestione delle vene meningee, consentiva a disturbi del circolo, può dar luogo a sintomi simili a que1li della meningite sierosa, a paralisi oculari ecc.; in tali casi però il I :quido cerebro-spinale, pure essendo sotto forte pressione, ha composizione normale; solo se questo è torbido e contiene batteri, si tratterà di meningite suppurativa. Come complicazione non rara vi è anche I' ascesso cerebe11are, che spesso non dà luogo ad alcun sintomo, e che talora si rende manifesto con polso raro, vertigini, tendenza a cadere, vomito, r. s. nistagmo.

DIAGNOSTICA Riflessi addominali Mentre il co111portarsi dei rirlessi tendinei viene spesso considerat0 come sintomo obbiettivo nella diagnosi della neurosi funzionale, quello dei riflessi cutanei, e specialmente dei riflessi addominali, è assai più variabile. Secondo STRUNPELL ed altri, il riflesso delle pareti addon1inali è costante nei sani, mentre Oppenhein afferma soltanto che esso si ha di reg·ola nei sani; quest'ultimo autore, diversa· mente da Go\.vers e Diakler, che ammettono tre riflessi addominali, superiore, n1edio, inferiore, distingue solo un riflesso sopra- ed uno sotto-om belicale. LIEBERS (Miinch. med. Woc}in, 1918, n. 47), nell'esame di molti nevrosici di guerra, con forte aumento di eccitabilità riflessa, ha trovato che erano aun1entati anche i riflessi delle pareti addominali, e che tale au1nento si rivelava, non solo con forti contrazioni della muscolatura delle pareti addominali, ma anche con l'estensione della zona riflessogena.

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(Anno XXVI, Paac. 33]

SEZIONE PRATICA

·Altri autori avevano osservato che stimolando la superficie interna della coscia, si provoca una contrazione nella regione ipogastrica, nei fasci inferiori del muscolo obliquo interno. Il Liebers invece ritiene che questo fatto non sia la norma, ma si osservi solo quando vi è aumento gene rale dell'eccitabilità riflessa; in tal caso, spesso, partecipa al riflesso anche la muscolatura addominale superiore, mentre poi non vi è alcun parallelismo rigoroso fra questo riflesso addominale ed il cremasterico. Egli ritiene che i riflessi delle pareti addomin~li debbano già considerarsi come esagerati, quando si provocano con la manovra accennata, che è quella in uso per saggiare il riflesso cremasterico. Tale fenomeno si òsserva c·o n maggior frequenza nelle persone in cui dall'esame somatico risulta una neurosi funzionale, con aumento generale di eccitabilità riflessa. r. s.

TERAPIA Il regime degli enteropatici

Nel trattamento delle affezioni intestinali, la scelta degli alimenti, che regola la composizione chimica dell'ambiente . intestinale ed il tipo della flora batterica, prende una considerevole importanza. S. C. Roux (Paris niéd., 28 giugno 1919) prende in esame le tre principali sindromi intestinali delle diarree acu~e, e delle diarree croniche e delle costipazioni. N :!Ile diarree acute, accompagnate o non da febbre, qualsiasi ne sia la causa, la mucosa intestinale infiammata trasuda un liquido albuminoso, in cui i batteri della putrefazione trovano un ainbiente favorevole al loro sviluppo. Il regime alimentare deve quindi tendere a diminuire il numero dei batteri, e fornire un ambiente intestinale, che, pure assicurando la nutrizione del malato, non lasci che dei residui incapaci di subire la putrefazione. In primo tempo si· ricorrerà alla dieta idrica, semplicemente di acqua bollita; se ne somministrerà da un litro a un litro e ·mezzo a1 giorno, facendo prima sempre sciacquare accuratamente la bocca: per evitare un digiuno completo, si potrà dare dell'acqua di riso. In seguito, è indicato un .regime a base di idrati di carbonio, che, favorendo lo sviluppo dci bacilli acidificanti della fermentazione, può arrestare quello dei proteolitici. Occorre evitare di diluire le sostanze amilacee con troppa grande quantità di acqua, ed eliminare tutti gli alimenti ricchi di albumina, come latte, uova, pesci, carne, leguminose. L' alimentazion.e consisterà in the o cacao all'acqua, zuppe spesse di cereali, pasta, riso o patate molto cotti, qualche biscotto, qualche gelatina di frutta. In seguito si darà dello jogurt, poi del puree di legumi ed infine la carne. Diarree croniche. - Possono essere dovute , a

putrefazione od a fermentazione. Nelle prime: "'caratterizzate da 4-5 evacuazioni mattutine, molli, nerastre, alcaline, fetide, si darà un regime ad idrati di carbonio, sulla base del precedente, a cui, se le putrefazioni non sono rnolto intense, si aggiu·nig erà un po' di carne o dei pasticci. Le diarree croniche da fe rmentazione sono caratterizzate da feci acide, chiare, con bolle di gas; all' esame microscopico si trovano molti clostridii e lieviti. Qui il problema non è facile, dovendosi sopprimere gli idrati di carbonio a difficile digestione (leguminose, castagne), ridurre le patate, l'avena. l farinacei tollerati sono i cereali, la tapioca, il riso, la pasta; bene tollerati sono gli zuccheri e le conserve; si concederà il pesce, la carne; il formaggio. Dopo qùalche tempo si daranno le patate ed i legumi. In qualche caso · di diarrea cronica, con intolleranza per · tu-tti gli idrati di carbonio, in cui gli ammalati sono esauriti dalla diarrea incessante, col ventre meteorico, During consiglia di mettere lammalato a dieta idrica, poi a carne c~uda ed uova e quando le fe-ci sono diventate putride ed alcaline, permette I' uso - · ~ ~ dei farinacei. Le costipctzioni. - Quando si tratta di stitichezza semplice, legata ad un dfsturbo motoré dell' intestino, si dovrà dare un regime piuttosto abbondante, ricco di cellulosa, che non favor.isca ' i pr-O· dotti di putrefazione; si eviterà quindi una quantità eccessiva di carne e specialmente le uova. Minestre di verdura, pasta, riso, frutta, patate, legumi freschi, ed aggiungere eventualmente anche qualche cucchiaiata di crusca (3 al giorno). Se i fenomeni _di putrefazione non sono accentuati si lascerà un piatto di carne; in caso contrario si prescriverà il ·1attosio, che, tendendo a modificare la flora intestinale, riesce molto utile. Nella costipazione con enterite, in cui vi sono alternative di costipazione e diarrea, si seguirà a un dipresso lo stesso regime, sopprin1endo le frutta crude ed i legumi crudi, concedendone solo di cotti e passati allo staccio. Si supplirà ali' azione lassativa con agar-agar. Nella costipazione con fermentaziorie, si ha un abbondante produzione di g·as nel colon, ciò che provoca dolori, e può anche aumentare l'anomalia intestinale primitiva. Il regime è assai complesso; si debbono sopprimere le leguminose e le verdure fresche: si daranno sopratutto frutta cotte, ed una certa quantità di riso, pasta, cereali, carne e formaggio. La regolarizzazione deIJe scariche si otterrà con l'olio di paràffina. In complesso si può ritenere che la preoccupazione maggiore deve consistere nel regolarizzare la flora intestinale: una ventina d'anni fa, si tendeva a realizzare l' antisepsi intestinale, ora si comprende invece che la digestione normale comporta una simbiosi con i batteri_int~stinali, di _cui occorre re-

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IL POLICLINICO

golare· il tipo e I' intensità delle fermentazioni e delle putrefazioni, chiamandoli in certo modo a nostri cooperatori. FIL.

FORMULARIO Nella flatuenza (L. PRON) - Solfato di sodio; Bromuro di sodio ana g. 3: Acqua distillata gr. 300: un cucchiaio subito dopo il pasto. Oppure: Tintura di colombo; Liquore di Hoffmann; Tintura di badiana ana eme. 5: da prenderne 20 goccie in un infuso, dopo il pasto.

r. s.

Polveri per la saturazione gastrica (0ETTINGt:R) - Bicarbonato di sodio, magnesia calcinata, creta preparata ana g. 10; estratto di belladonna, estratto di giusquiamo ana cg. 40: div. in 20 cart. ug. r. s.

[Anno XXVI, Fase. 33]

(0000) Il g·rado alcoolico del vino. - All'abbonato n. 5472. Si misura in modo semplice, rapido

ed abbastanza preciso con l'ebulliscopio di Malligaud che è di uso corrente anche nelle trattazioni commerciali. L'apparecchio si trova presso i negozianti di oggetti di enologia o di ottica ed è accomfil. pagnato dalle ne.cessarie istruzioni. (0000) Al dott. G. M. da AL. Rivista critica di clinica medica, via Alfani, 33, Firenze, L. 12 Clinica ostetrica, via Orazio, 30, Roma, L. 10 -

Clinica chirurgica, F. Vallardi, corso Magenta, 48, Milano, L. 40 - Gazzetta Ospedali e Cliniche, ibidem, L. 15 - Annali di neurologia, Clinica. malattie nervose e mentali, Policlinico alla Croce di Lucca, Napoli, L. 15. r. s.

CENNI BIBLIOORAfICI (Non si recensiscono che i libri pervenuti in dono alla Redazione)

POS~f A

DEGLI ABBONATI

(0000) Cura dell'epilessia. - .All'abbonato num. 7651. La cura dell'epilessia essenzial.e è molto com -

plessa. Limitarsi alla somministrazione dei bromuri è far poco. Del resto anche i bromuri devono essere dati con criterio per evitare fenomeni d' intol leranza. Il regime dietet 'co deve essere molto rig·oroso: astinenza dall'alcool, dal caffè, dal thè ed in genere da tutti gli eccitanti; riduzione della quan tità di carne; il regime latteo-vegetariano è il più appropriato; i cloruri nelle vivande devono essere ridotti al minimo possibile. La funzione del tubo digerente deve essere molto sorvegliata per evitare la stipti ed il riassorbin1ento dei materiali tossici: eventualmente si adopreranno i disinfiettanti intestinali dando la preferenza al latte acido. Sono consigliabili i bagni generali caldi. Come clima è preferibile quello di basse colline e di pianura. Il clima della n1ontagna e. quelJo di mare possono aggravare il male. L'epilettico deve vivere vita tranquilla senza e1nozioni violente. li lavoro deve essere metodico, non eccessivo. Dr. (0000) Ingestione di pezzi di vetro.-. All'abbonato n. 10256. Le conseguenze dell'ingestione di un pezzo di vetro varieranno secondo le dimensioni e le condizioni dei margini.' È opportuno somministrare delle pappe dense di solfito di bario per inglobare il colpo estraneo. Si deve sorvegliare il paziente ed eventualmente controllare il corpo estraneo mediante esami radiografici, che saranno dimostrativi nel caso che il vetro contenga sali di piomb©. P. A.

Prof. MORELLI ]UAN B. Pneuniotorea artificial y otras intervencio1zes etz la tubercolosis pulmonar. Due volumi in 8° di complessive pag. 1240 con figure e radiografie. lmprenta Nazional. Montevideo. Il geniale metodo di Forlanini, ha trovato nel1' A., che è insegnante di clinica ali' Università di Montevideo, uno dei più caldi fautori. Col sussidio di una larga documentazione bibliografica e della pratica personale, I' A. dopo avere descritta la genesi del metodo, studia la fisiologia patologica del pneumotorace artificiale, la tecnica nei suoi particolari, la semejologia, 1' andamento della cura, le complicazioni. Questo studiò lo porta a conclusioni ed a consigli d'indole eminentemente pratica sulle indicazioni e controindicazioni, sugli accidenti e sul modo di evitarli, sui risultati. Ma altri interventi si offrono, quando le aderenze impediscono lo stabilirsi di un pneumotorace efficace, procedimenti che costituiscono una collassoterapia. Essi consistono particolarmente nel pneumotorace extrapleurale, nelle resezioni costali, nella frenicotomia, e vengono passati in rivista dall' A. con acute osservazioni critiche. Il lavoro rappresenta un buono studio d'insieme che riuscirà anche utile a chi abbia occasione di usare questo medon o terapeutico, ormai largamente fil entrato nella pratica. HOUSSA y BERNARDO A. La. accion fisiologica de los extractos hipofisarios. Un voi. in 4° di circa 400 • graficos pag. con numerose illustrazioni. Talleres A. Flairan, Buenos Aires. L' A. dopo avere esaminato la questione pregiudiziale se l'azione degli estratti ghiandolari cor-


· [Anno XXVI, Fase. 33)

SEZIONE PRATICA

risponda a quella della ghiandola stessa, studia l'ipofisi neIJ a sua struttura e nella sua composizione chimica. Con i metodi e con gli intenti del fisiologo, espone poi l'azione degli estratti ipofisari s ulla circolazion e, sul sangue, sul respiro, su i muscoli, su l 111etabolismo ecc., portando in ogni capitolo importanti contributi personali, accompagnati da nutnerose riproduzioni di grafiche. Seguono deJJe considerazioni s ull'associazione deg·Ii estratti ipofisari con quelli di altre ghiandole . Una ricca biblio·grafia che comprende oltre 70 pagine completa quest' opera. L' A. lamenta giust qn1ente che le opere in lingua spagnola veng·ano deplorabihnente trascurate, sicchè si vedono pubblicati come novità in altre lingue, dei fatti e delle osservazioni già vecchie di anni. Situazione non molto diversa da quanto succede per l'Italia, anch' essa poco considerata sul mercato scientifico. l. b.

W ARTHIN e C. VERNOU WELLER. Researches orz the pathology of mustard g·as poisoning. Un voJ. in 8 >, rilegato, con numerose

ALDRED SCOTT

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illustrazioni. Ann Arbor ed., Michigan. Questa pregevole pubblicazione raccoglie un a sèrie di studi, fatti nel laboratorio di patologia dell'Università di Michigan, sull' yprite (solfuro d i etile biclorurato). Anche i nostri soldati - per la prima volta nelle angosciose giornate di Caporetto - furono largamente provati da questo insidioso mezzo di offesa, di cui gli AA . hanno studiato gli effetti in diverse nlonog rafie che trattano le lesioni cutanee, oculari, delle v ie respiratorie e gastro intestina1i; anche i fenomeni generali (ten1peratura, polso, respiro, urina, sangue ecc.) sono stati p resi in esame. L'ultima monografia tratta della cura,

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proscrivendo gli unguenti, i preparati a base -di paraffina e consigliando invece i bagni alcalini con an1ido nelle lesion i leggere ed il trattamento con ipocloriti nelle g r avi. Numerose fotografie dimostrative a ccompagnano le varie monografie, ch e sono chiuse da una bibliografia, in cui son o citati i principali lavori italiani s nll' argomento. fil

AtinLtario bibliog·rafico italiano delle scienze mediche ed affini. A cura del Laboratorio batteriologico della direzione gene ra le della sanità pubblica. Anno Il (1917). Un voi. in 16° di oltre 450 pag. Ron1a, Tipografia delle Cart iere centrali. Ai due vol umetti che iniziarono questo p regevole annuario, segue ora l'attuale b en nutrito volun1e, che comprende la produzione medica italia na del 1917. Esso è notevo!mente arricchito di materiale bibliografico, anche per aver avuto a disposizione un 1naggior num e ro di periodici. Auguriamo a questo ben riu scito annuario la buona accoglienza del primo, che è stato preziosamente utile a tutti g·li studiosi. E speria1no che l' o p era iniziata cotl tanta fede vada con1pletandosi e perfezionandosi in avvenire. Mancano ancor a nlolti dati, che rispecchierebbero più fed elmente I' a.ttività medica italian a, in quanto che l'annuncio è litn itato a11a sola stam pa periodica e neppure completa in ogni sua parte. Sfuggono qu ind i le ope re magg io ri, ·1e tesi di libera docenza, le di verse nletnorie no n estratte da period ici. In questo senso una collaborazione da parte delle redazioni dei g iornali scientific i, ch e credian10 sarebbe bene accetta da tutti, potrebbe essere di notevole utilità, in quanto che a d esse affluiscono molte publicazion i non prive di valore, che restano altrin1enti ignorate. I ndex

NELLA VITA PROFESSION,l\LE CROffft(A DEl MOVIMEHTO PROFf~~IOHftlE Abolizione delle condotte piene li Ministero deJI' Interno - D irezione Generale della Sanità Pubblica - Div. 7a - Sez. 1a - ha diramato la seguente circolare in data 26 agosto 1919, n. 204000-1/32374,. ai signori Prefetti del Regno. « Come è noto alle SS. LL. la legge comunale e provinciale (art. 198, n. 5, del testo unico 4 feb braio 1915, n. 148) considera co1ne obblig·atoria per i Comuni la spesa pel serviz' o di assistenza medicochirurgica ed ostetrica a beneficio esclusivo dei poveri, e l' articolo 24 del testo unico delle leggi sanitarie 1° agosto 1907, n. 636, impone ai Co1nuni di stipendiare appositi sanitari condotti, se ed in

quanto non provvedano a detta assistenza Opere pie od a ltre fondazioni. Si evirice chiaramente dà queste djsp osizio ni che solo lass istenza sanitari a dei poveri riveste, nella nostra legislazione, carattere d i se rvizio pubblico. C iò non ostante, per antiche consuetudini o per considerazioni d'indole locale, parecchi Comun i adottarono il siste 111 a della condotta piena, estendendo, cioè, la cura gratuita anche agli abbienti. Ora, la relativa spesa non soltanto non può essere compresa tra quelle facoltative consentite, in via di eccezione, dag·li articoli 313 e 315 dell a citata legge con1unale e provinciale, 111a non rientra nen1meno nella più ampia dizione dell'articolo 312 della legg·e stessa. Invero, tale artico lo dich iara che t utte le spese


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IL POLICLINICO

facoltative dei Comuni devono avere per oggetto servizi di utilità pubblica; e tale non può dirsi la cura gratuita degli abbienti, perchè rivestono carattere di utilità pu bbJica solamente i servizi che provvedono a soddisfare un bisogno collettivo, mentre il bisogno deJla cura sanitaria è essenzialmente individuale. L'assistenza gratuita dei poveri costituisce un servizio pubblico in quanto che, data 1' impossibilità dei non abbienti di curarsi con mezzi propri, la loro assistenza, a prescindere da ragioni di carattere umanitario, mira ad eliminare il pericolo generale che certamente deriverebbe dall'abbandono di una parte della popolazione alle minaccie ed alle insidie delle malattie. Pertanto, a rigore, le spese per la cura gratuita degli abbienti non avrebbero dovuto essere consentite, e solo per considerazioni estrinseche di opportunità detta cura è stata, in taluni casi, considerata come un servizio pubblico, per quanto puramente facoltativo. Tuttavia, se finora con una interpretazione molto larga, che trovava un addentellato nell' articolo 27, lettera d, del regolamento 19 luglio 1906, n. 466, sono state ammesse dalle Autorità tutorie siffatte spese, specie per co1nuni aventi adeguate risorse, le attuali strettezze finanziarie in cui versano generalmente gli enti locali, e laumentato costo dei pubblici servizi, rendono, ora, inammissibile l'ulteriore n1antenimento di un sistema non rispondente alla legge, nè ad un reale bisogno della collettività. Le SS. LL. vorranno, quindi, rivolgere invito ai Comuni interessati, perchè rientrino, a tale riguardo, nella stretta legalità ed addivengano, entro un congruo termine, ali' abolizione delle condotte piene, mediante opportune modifiche dei relativi capitolati, salvo, in caso di oscitanza, ]'_intervento d'ufficio della Giunta Provinciale Amministrativa a norma dell'articolo 220 della legge comunale e provinciale, trattandosi di una operazione che va ritenuta obbligatoria, in quanto cons iste nel radiare una spesa non ammessa dalla legge. Le economie che si otterranno in tal modo potranno mettere in grado i Comuni di fronteggiare le maggio ri spese che eventualn1ente occorressero per assicurare il servizio sanitario dei poveri. Contemporaneamente ali' abolizione della condotta piena, che soddisfa anche ad un voto espresso con insistenza dalla classe dei medici condotti, i Comuni potranno inserire nei capitolati una clausola che obblighi il medico condotto a sottostare, per le visite agli abbienti, ad una tariffa massima, la quale, ove non venga spontaneamente concordata tra medico e Comune, sarà forrnulata, a richiesta della Prefettura, dal competente Ordine dei Medici a norma dell'articolo 8, lettera d, della legge 10 luglio 1910, n. 455.

Conto sulla personale cooperazione delle SS. LL. perchè gli intenti che la presente circolare mira a conseguire siano pienan1ente raggiunti.

Pel Ministro GRASSI » .

Sulla legge per J' assicurazione contro le malattie In Genova, per iniziativa del Commissario Prefettizio dell'Ordine dei Medici, prof. Poli, si è tenuta una riunione coll'intervento dell'esimio prof. Devoto, per prendere in esame lannunziato disegno di legge. Si è svolta un'ampia discussione le cui resultanze sono state concretate nel seguente ordine del giorno: « I medici delJa Provincia di Genova, riuniti la sera del giorno 19 luglio 1919, nei locali de11'0rdine, per discutere intorno al prolungando DecretoLegge sulla Assicurazione obbligatoria contro le malattie; « mentre plaudono al concetto informatore della Legge stessa, che segna un notevole progresso nel campo sanitario e sociale, « ritengono che la giusta tutela dei diritti acquisiti daJla benemerita classe dei medici condotti, possa e debba conciliarsi con la necessaria salvaguardia degli interessi delle altre categorie di sanitarii e dei diritti dei malati; « fanno voti che sia sancita, per ogni assicurando, la libera scelta del medico curante, « propugnando, per la retribuzione, il sistema capitario, siccome il più pratico ed il meglio atto ad eliminare la necessità di controlli e di conteggio delle visite, « e, comunque, deprecano la attribuzione delle eventuali funzioni di controllo a persone estranee aJJa Classe san itarja » ,

"' *... Il 29 giugno 1919 1' Ordine dei Medici della Provincia di Livorno radunatosi in assemblea generale straordinaria dopo avere preso in esame il questionario inviato dalla Presidenza dell'Ordine dei Medici di Firenze a proposito del progetto di legge per l'assicurazione obbligatoria contro le n1alattie,. da noi già pubblicato, e dopo un'esauriente discussione, ha votato ali' unanimità il seguente ord ine del giorno: « L'Ordine dei Medici della Provincia di Li vorno riunito in assemblea generale straordinaria per discutere intorno a un progetto di legge che si viene elaborando dallo Stato per l'assicurazione contro le malattie; Dichiara di non poter discutere intorno al valore soc iale o tecnico del progretto, alla sua attuabilità o meno, in quanto si è omesso di fornire _ alla Classe Medica, che pure a tale progetto è par•


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SEZIONE PRAJICA

ticolarmente interessata, gli elementi' necessari per un serio e ponderato esame e contro tale omissione energican1ente protesta, ritenendola gravemente lesiva del proprio decoro e dei propri interessi; afferma la in1prescindibile necessità che della Con1missione per lo studio di tale progetto entrino a far parte i rappresentanti ufficiali delle varie categorie di Medici (Medjci condotti, Medici ospitalieri, Medici li]?eri esercenti, cultori di Medicina sociale), sicuri che per tal modo, e non altrin1enti, ne deriverà un equo conternperan1ento fra interessi sociali e interessi della classe Medica; ria-ffern1a altresì fin da ora che saprà recisamente opporsi ali' applicazione di qualunque nuovo ordinamento, il quale non dia nel tempo stesso uq serio affidamento di efficace tutela degli interessi morali e materiali di tutte le categorie della famiglia sanitaria » .

* * * L' Assen1blea dei Medici Liberi Esercenti ed Ospedalieri ,di Livorno, riunita il 13 luglio, ha approvato ad unanimità il seguente ordine del giorno: « I Medici liberi es~rcenti, ospitalieri compresi; Radunati nuovamente allo scopo di intensificare I' attenzione delJa classe in merito al progetto di legge sull'assicurazione obbligatoria contro Je malattie; preso atto con soddisfazione come uno dei postulati sia stato accolto dalla Con1missione incaricata del progetto col chian1are a farne parte il presidente della federazione degli · Ordini dei Medici; considerando, che fra i diversi metodi di applicazione della legge, che hanno già avuta la sanzione della pratica .in altre Nazioni, quello inglese offre migliori garanzie in quanto si basa sulla libertà di scelta del n1edico da parte del malato, sulla volotttaria iscrizione di tutti i Med ici nelle Jiste dei fi dttciari e sulla decorosa ricompensa, fanno voti che la Commissione faccia propri tali concetti fondamentali nella compilazione del progetto italiano. Constatato d'altra parte che ciò non basta ad assicurare l'elaborazione di un progetto il quale ha bisogno del conforto e dell'assenti1nento collettivo, poichè è la classe medica quella che deve sopportare il peso dei nuovi ordinamenti, e d' altronde non si può presumere che un solo individuo possa assumersi la responsabilità di de1iberazioni definitive; reclamano che sia consentito al })residente della federazione di dare comunicazione ai singoli ordini deJlo sc.h ema del progetto stesso prima eh~ esso venga approvato dalla Commissione e sia sottoposto alla. sanzione del Parlamento, e ciò perchè da una ampia discussione ne e1nergano le even· tuali lacune ed. i possibili difetti nell'interesse tanto dell'intera classe e delle singole categorie, come

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degli stessi ammalati che dovranno sottostare alle disposizioni de1la nuova legge. Rammentano infine che ove, contro ai più ele1nentari pri.ncipi di libertà, la legg·e fosse applicata senza la preventi~a sanzione della .Classe medica, tuteleranno il decoro e l' interesse del libero eser cizio con ogni mezzo ritenuto più idoneo ».

Infortuni sul lavoro agricolo e prestazioni mediche Dal Ministero per lindustria, il commercio e il lavoro - Direzione generale del lavoro e della previdenza sociale - fu diretta al presidente dell'A. N. M. C., dott. Martinelli, la lettera seguente in merito: Questo Ministero ha preso nota dei voti deliberati da cotesta spett. Associazione a proposito della assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro in agricoltura: e riconoscendo che in 1nassima essi sono giustificati, si .riserva di promuovere in una prossima .r evisione del regolamento le opportune modifiçazioni. Intanto però, anche perchè sono state impartite istruzioni agli Istituti assicuratori, affinchè interpretino le disposizioni vigenti con la maggior larghezza, si confida nei sentimenti umanitari della benemerita classe dei n1edici condotti perchè essi cooperino con la nligliore buona volontà per la più efficace attuazione della nuova benefica provvidenza sociale. p. Il Ministro - RuINI

Le disposizioni del Prefetto di Cremona per i medici condotti •

Le riportiamo integralmente: li nuovo stipendio dei medici condotti si compone di due parti: una somma fissa annua per Co· mune o consorzio di Comuni ed una somma annua in più che, da una quota aggiunta e predeterminata 1)er inille poveri inscritti in elenco, viene aumentata in ragione proporzionale per ogni povero, oltre i mille. Circa la indennità di cavalcatura si fa riferì· mento alla circolare prefettizia 5 agosto 1918 n. 10407. E in coordinazione della peculiare considerazione che è dovuta a tutto il grave e delicato servizio dell'assistenza sanitaria, anche gli assegni relativi alle specialità delle funzioni di Ufficiale sanitario vanno riesaminati per proporzionarli alle esigenze e responsabilità della carica. Sono intimamente collegate ai criteri informa· tivi delle risoluzioni da adottarsi, due modifiche ad uno stato di fatto, che non inducono a controversie di diritto; L'abolizione della condotta piena, che si risolve • nella radiazione dal bilancio della quota per essa inscritta fra le spese facoltative;


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IL POLICLINICO

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Una più esatta formazione dell'elenco degli sabilità che gli competono e dei requisiti specfali ammessi ali' assistenza medica g·ratuita. che l'importanza del posto richiede. Gli ipettori, Senza che comunque si intenda alterare la che hanno l'obbligo di un servizio di 7 ore, avranno norma fondamentale che, presa a base Ja indigenza un o stipendio iniziale di L. 5600, che dopo 20 anni e lo stato di miserabilità, al cui soccorso non può . di servizio raggiungerà le L. 12.000; il capo-guardia porsi limite neIJ'ambito deg·li obblighi del Comune, e ìl capo dell'Istituto A.-P. saranno con1pensati con L. 12.000; il direttore riceverà L. 16.000 annue, l'alè d'uopo che non venga allargato, sofisticandolo, log·gio e uno speciale trattamento di pensione: egli il concetto del bisogno econo1nico. Altrimenti, a parte che non si fortificano le deve dirigere 6 gruppi di Ospeda1~ ed esercitare qualità morali, si viene involontariamente a creare una larga opera di vigilanza e di controllo su tutto uno stato di privilegio non giustificabile in con- il funzionan1ento dei grandiosi impianti di cu.ra a lui affidati. fronto delle condizioni ed esigenze della collettività. Alla qu~le certamente non si giova con l'accreditare l' opinione di potersi sempre e per ogni nlotivo bussare alle casse del Comune, e pretenAMMINISTRAZIONE SANITARIA • derne l'aiuto sott' ogni forma, quasichè le finanze comunali siano cosa che riguardi il pubblico, solaPer 1' industria dei sieri e vaccini mente in quanto vi si possa attingere. Con decreto luogotenenziale n. 1300 è stato Agitazione dei sanitari ospidalieri disposto che « 1' industria della preparazione dei sieri vaccini e di altri prodotti opoterapici, è abi· di Messina 1itata ali' impiego dello spirito adulterato, alle conI sanitari dell'Ospedale civico « Piemonte » di dizioni che saranno stabilite dal ministro propoMessina si agitano per avere migliorati i lo~o as- nente anzidetto ». segni. Essi si sono già costituiti in associazione aderendo ali'Associazione nazionale dei medici ospeMalattie e lesioni da servizio di guerra dalieri a Ron1a e hanno approvato ed inviato alla La Gazzetta Ufficiale pubblica, nel n. 194, il Deputazione ospedaliera un memoriale in cui fanno Dectr. Luog. N. 1377 il quale dispone: note le loro richieste, additando nel1o stesso tempo « I presidenti dei co1legi Medici, di cui al Dei mezzi finanziari che l'Amministrazione potrebbe creto Lu ogotenenziale 28 luglio 1918, n. 1274, in mettere in esecuzione per realizzare nuove entrate. difetto di documenti, che stabiliscano la dipendenza dal servizio, di infermità o lesioni prodottesi in La vittoria del personale medico ospitaliero zona di guerra, n el ·sottoporre a visita i militari per di Milano l'assegnazione di una categoria di pensione, sono La Commissione sanitaria provinciale, presie- autorizzati a comp lare la dichiarazione di dipenduta dal Prefetto, ha in sessione straordinaria, ap- denza dal servizio di cui all'art. 12 del Decreto Luogotenenziale citato » . provato gli organici per i medici ospitalieri e per il personale delle opere pie, risolvendo così in tnodo Per i militari tubercolotici soddisfacente una vertenza che aveva incominciato (T. T.) Il Ministero delle Pensioni con decreto ad assumere un aspetto increscioso. L'approvazione di recente pubblicazione, ha cercato che questa data vale per tutto l'esercizio successivo a quello in cui verrà conclusa la pace ed è accompagnata categoria di invalidi, per cui fu ammessa la causa dalla raccomandazione agli enti interessati di ridurre di servizio, e che si trova in attesa della liquidazione della pensione, avesse anche durante questo il più possibile il numeroso personale attualmente periodo di attesa un trattamento adeguato alle sue in1piegato. condizioni speciali. È garantita ai tubercolotici polLe ~inque categorie di sanitari dell'Ospedale monari una inden nità di convalescenza di almeno (assistenti, aiuti, vice-primari, dirigenti, primari) ven10 lire g iornaliere. gono ora ad essere compensate con lo stipendio Accadeva talvolta il caso di n1ilitari affetti da annuo rispettivo di L. 4500, 5750, 6500, 6750, 7000; tubercolosi per i quali le autorità militari non avecifre non eccessive se si considera il faticoso ser- vano an1messo la causa di servizio, oppu re, per vizio da essi prestato specialmente nei reparti di r agioni di diversa ind ole, non avevano potuto comchirurgia. piere tutti g li accertamenti sanitari che potevano Sono stati stabiliti anche i · compensi per le niettere il Ministero delJe Pensioni in grado di più eievate cariche della gerarch ia ospitaliera: ispetprovvedere a11a liquidazione degli assegni vitalizi. A questi invalidi, coi provvedimenti in corso, viene tori, capo-guardia (chirurgo primario), capo del1' Istituto anatomo-patologico o direttore. Pe.r que- in11nediatamente concesso un assegno provvisorio di lire 5 al giorno per i tubercolotici non poln10st'ultimo l'Associazione dei medici aveva chiesto un particolare trattamento, in vista delle vaste respon- nari, e di lire 10 per i tubercolotici polmonari.


(Anno XXVI, Fase. 33]

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SEZIONE PRATICA

ATTI PARLAMENTARI Questioni sanitarie al senato Da uu discorso j n seòe di bi l ancio sui servizi d'i sa1tità niilitare, tenuto clal senatore l\ilara.g li ano nella seduta del 25 luglio tl. s., stralciamo larghi brani. « Iu Italia ecl in Francia . aùbiaino veduto in q nesti anni successivan.1euto clue metocli di organizzazione cl~i servizi sanitari, in atto. In un primo periodo essi non avevano unità cl' azione e l e l oro attività. funzionali erano cliscentrate. T anto in Italia come iu Francia. esisteva un ufficio d ' ispettorato con mansioni consulti ve, ma le proposte s ue passavano per mezzo di uffici non tecnici che soli avevano mansioni esecutive. Questo metodo ha dato luogo in Francia a gravissimi incouvenienti ed a gravi lacune nel primo periodo della gt1erra : perfino ad avere mancanza di medicinali, oggetti di medicazione e di ser vizi specializzati; difetto di ogni indirizzo moderno. Talchè s i trovò necessario creare un vero e proprio di castero di sanità n1ilitare, nel qua.Je ft1rono riuniti tutti i servi zi in 11n' 11nica mano, e presto, si constatarono grandi ùenefici da questa innovazione e le com 1nissioni parlamentari ne fecero pubblica1nente ampia l ode. Qual che cosa di simile è avvenuto da noi. Fin dal principio della guerra si lamentarono molte incertezze dovute in bnoua parte al fatto che l ' ispettorato non aveva quella autonomia di funzionamento che gli era necessaria e si ebbe una Rerie di in convenienti i l cu i suggello fu l'episodio doloroso di espl osioni epidemiche per cui fu neceseario I' intervento della sanità civile, onlle rimediare alla deficienza di servizi mititari specializzati con persona]e tecnico competente . Si comprese allora la necessità di addivenire, pure fra noi, ad un concentramento dei vari uffici in un solo ufticio e così fu creata una direzione generale di sanità militare. Si notò ben presto un visiùile miglioramento. Fu te1111to conto di tutte l e conquiste scientifiche utili e furono appli cate, fttrono istituiti servizi specializzati diretti cla persone comp etenti , 11n soffio vivificatore di modernità penetrò in tutti i me~ti della amministrazione sanitaria. Così nacquero i centri pei tracomatosi, pei malarici, per i cardiopatici, per le malattie n er vose, i sanatori i1er i tubercolosi, i reparti di accertan1ento p er l a tu bercolosi, innovazion e che l ' Ita lia, prima, i stitu\. 'fntte queste innovazioni, fi1rono possibili i>e1·ch è la Direzione Generale di Sanità aveva la possibilità (li provvedere, aveva l' a utono1nia necessaria e g overnava sotto 1' alta Direzione del Ministro, senza ]'interposizione tli organi non tecnici intermedi. Se la Direzione di sanità Militare servì n el pe-

r iodo della guerra, non può ritenersi un ordinamento di guerra, destinato, finita la guerra, a scomparire: sibbene uno strumento di logica e razionale organizzazione sanitaria militare. Questo dico perchè dai giornali venne accennato ad uu progetto di molli:fìcazione e acl un ritorno :1.ill' antico, il che sarebbe uno sbaglio. Fluono, lo so, sollevate critiche più di persone che. di cose; ma se fuvvi chi ha errato, ciò non costituirebbe un camùiamento di metoclo. Non mi preoccupo delle persone e delle etichette che si appongono ad un ltf.ficio, ma della essenza s~a . La. parte sostanzia.le è questa: che la medicina n1ilitare abbia un proprio organis mo centrale autonomo; si ch1arui questo ispettorato oppure direzione di sanità: orga11ismo che deve a.vere llna p ersonalità s ua propria, ocl a ltrimenti, un organ is1no che goda di quella auto no1ni a di cui godono l e altre armi dotte. Al medesi1no modo che vi è una direzione generale del Genio, a l medesimo modo che vi è una, direzione generale cli Artiglieria, che sotto l' indiriz zo s upremo del l\{ini stro, senza1 l' interpolìlizione di uffici non tec1d ci, governano i servizi r elativi accentra.ti.i in cs.~e; così io prospetto all' on. Ministro la necessità che la rnedicin a mititare abbia anch'essa rispettata la propria personalità, acciò sia in grado di rende1'e a ll'eser ci to ed al paese in inodo completo 'tn e i servizi cli cui abbisognano. L'avere un centro uni co ò il i1unto di partenza cli tntte 1e altre necessarie rif'or1r1e, i1erchè, on. Min istro Happiatelo, l a Sanità Mi lit.are ha bisogno ùi esser e svecchiata, ha bisogno di essere messa ~tll'uni­ sono d el progresso scientifico, in 1.utti i s u oi co1npou e11ti. Vi sono sen za dubbio in essa. e]eme oti cli alto va.lore, n1a è n ecessario creare ed or ga.nizzare, come si è fatto n ei paesi pii'.l progrediti , un affiatamento com1lleto fra di essa e<l i centri universitari. Questo affiaitamento si è iniziato nel tempo delle guerre guerreggiate e co n grande beneficio della a ssist e uza tecnica d e i nostri soldati. Bisogna accent uarl o, completarlo, organizzarlo: q11esto è il dovere ch e in comb e a chi ba l e responsaùilità d ell e cose mili tari .

* **

In un altro discorso il sen. ~1aragliano s i ò occ npato d ella profilassi della tnbercolosi; ba deplorato le ,riolente opposizioni ch e si d estano tntt,e le volte che si prospetta l' istituzione di un sanatorio per tubercolosi, 01lposizioni, che trovano sp esso eco p1·esso le Autorità, i membri del Parla.mento, i prefetti, n elle aule dei Minisliri, cosicchè mentre di eccel lenti stazioni climati ch e in Italia ne aùùiamo parecchie, v i 1uancano i sanatori. Sono località nel le quali i tubercolotici s i t ro vano disse1nina.ti nelle fa1uiglie private, negli alberghi, ed errano lib eramente per le contrade e diasen1inano i gerrui infettanti. I sanator i 1i accentrerebùero e li render el>bero innocui: difatti 1' esperienza e le statistiche


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dimostrano che là dove sono sorti i sanatori, la, mortalità per tubercolosi nella popolazione indigena è diminuita. Lo spettacolo di queste oppos1z1oni, che non si riscontra in nessun paese civile, che è frutto di ignoranza vergognosa, non deve essere più tollerata; pertanto l ' oratore ha fatto appello all' on. Ministro d.ell' Interno affinchè q1testi voglia dare le istruzioni opportune acciò tutti i rec1ami, tutte l e petizioni, tutte le intromettenze per impedire che sorgano dei sana~ori nell e nostre stazioni climatiche, non siano ascoltate. Ciò avrebbe anche una portata economica,, perchè l'Istituzione di sanatori bene organizzati richiama uaa quantità di persone le quali altrimenti si recano all' estero.

NOTIZIE #

[Anno XXVI, Fase. 33]

IL POLICLINICO

XXVI Congresso della Società Italiana di Chirurgia Ricordiamo ohe il XXVI Congresso della Società Italiana di Chirurgia avrà luogo dal 2 a;l 5 ottobre a. c. I temi sono i seguenti: I. Lesioni di guerra del sistema nervoso periferico (prof Verga); II. Amputazioni e protesi ci nernati che (prof . ri Galeazzi e Putti). Presidente d el Comitato ordinatore è il dott. Nicolich, presso l 'Ospedale ci vile di Trieste.

Congresso francese di ostetricia e ginecologia Ha luogo a Brl1xelles, da.l 25 al 27 sette1nbre i l 1. ° Congresso dell'Associazione dei Ginecologi ed Ostetrici di lingua francose - in altri termini della ~,rancia, del Belgio e della Svizzera francese (Ginevra, Losanna etc .). Questo Congresso, doveva 1·iunirsi nell'ottobre d el 1914 a Lione quando scoppiò la guorra.. I temi stabiliti sono i seguenti : Diagnosi .biologica della gravidanza: Bas, Fieux e Mauriac.

Indicazioni e tecnica deJl' isteroctomia nel tratLamento delle suppurazioni annessiali : Faure e Bégouin. L'alzata precoce delle puerpere e delle operate: Bourcat, Brohua, Gounet. Trattamento operatorio dol cancro dell'utero: Pollasson e Forgue. Valore delle differenti incisioni nelle laparatowie in ostetricia e ginecologia: Roaftart. Protezione dell'operaia gravida o latta11te: Keiff er e ::f.ievy.

XIX Congresso francese di urologia Si riunirà a Parigi presso la }"'acoltà medica, l ' 8 ottobre. E' all' ordine del giorno il tema: « Trattamento delle pielonefriti tubercolari nell' uomo »; relatore Ertzbischoff di Parigi. Per informazioni rivol gersi al segretario generale prof. O. Pasteur, rue Vi11a.rs 13, Parigi VII.

Lega delle società della Croce Rossa · E' uRcito a Ginevra, in <lata 15 maggio 1919, il primo numero del Bollettino della Lega_delle Società della Croce Rossa. Vi è fatta la storia della lega e ne è riportato lo Statuto. La Lega delle Società d el la Croce Rossa è stata costituita a Parigi il 5 maggio 1919 con il precipuo scopo di riunire le Croci Rosse del mondo in una azione sistematica rivolta a prevenire, diminuire e soccorrer e le mi8erie ca11sate dalla malattia e dall" g randi catastrofi. La lega non è altro che la risultante del p1:ogran1ma elaborato dal Co1nitato delle Società della Croce Rossa e dalla Conferenza di Cannes alla quale convennero le celebrità mediche del mondo ne1 primi giorni dello scorso aprile.

Il progetto di legge svizzero sulla durata del lavoro Un progetto presentato dal Gov<,rno svizzero, fissa le '18 ore settin1anali; a in mette però un periodo di transizione di sei mesi, e la. possibilità di arrivare a 52 ore o più, quando c1uesta u1isura sia giustificata da ragioni imperiose e in particolare quando un' indt1stria risch i di non poter sostenere la concorrenza estera..

Indice alfabetico per materie Actinomioosi cn tanea e viscerale: Cé:tsi tic a pag. 988 Ascesso cerebra.le: fo rme clini che . » 999 Assicurazione contro le malattie » 1004 • Condotte piene: abolizione . » 1003 Encefalite emorragica influenzale e sin» H98 dromi nervose da influenza . • » 1001 Enteropatioi: regime Epilessia: cura . . » 1002 )) 999 Fenomeno di Babinosk~· : or1g1ne ~,,erita del laringe e clell' esofago : i nter999 vento, guarigione . » Flatulenza: prescrizione » 1002 Gastro-enterostoruia: il « circolo Yizioso » 994 consecutivo o n1ezzi por rimediarvi • » Are110, 1919 -

Tip. Ettore Si nntti

Ingostioue di :pezz i di ,·otro . Infortuni sul lavo ro agricolo e presta.r,ioui ruecliche Leucemia acuta linfatica: caustica Pleurite: nella convalescenza della Pneumoperitoueo artificiale nella diagnostica radiologica . . . . . Riflessi addominali . Sanità al Senato . . . . Sarcoma della fossa i1i aca esterna: in tervento • • • • • Tifo esantenuttico : appunti sopra un' epi<lemia • • • • • Tron1hrosi <lei seni: sintomi genera.li .

»

1002

»

1005 996 991

))

»

»

998 1000 1007

»

998

» »

985

» »

1000

L. Pozzi, resp.


~nno

Roma, 24 agosto 1919

XXVI

Fase. 34

(Pubblicato il 30 1ett.embre 1919)

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIO~E

R.lcDATTORB

PRATICA

CAPo: PRolf. VITTORIO ASCOLI

•·tu9111--========--~-----=====-=s-===---==-=-=========~--------------~-

SOMMARIO. Lavori originali: R. Monteleone: Ricerche sul liquido cefalo rachidiano nella febbre petecchiale: Note e contributi : M. Battaglia: A proposito delle modifiche al metodo Ba,ssini . 'Sunti e Rassegne: MEDIC\NA: L. R. Mueller : Sui dolori gastrici e sul loro mectanismo di produzione. - CHIRUROIA: F. Le Moyne Hupp: II drenaggio della cavità addominale. Patologia esotica: C. Basile: La febbre fluviale al Giappone. Divagazioni : A. Rotolo: Per il libro medico italiano. Accademie, Società Mediche, Congressi: SGcietà MedicoChirurgica di Modena. Appunti di Medicina Pratica: CASISTICA. La tubercolosi renale, misconosciuta dal pratico. - Ematuria e tubercolosi. - Infezione gonococcica dei reni e degli ureteri. TERAPIA: Sedativi epatici. - Lo zucchero nelle dispepsie.

- I pericoli dell'olio di chenopodio nell'anchilostomiasi. IG l ~NE: La nocività dell'acido borico per la conservazione degli alimenti. - MEDICINA SCIENTIFICA : Il compito della vena porta nella genesi degli ascessi epatici. Pos'a degli abbonati. Cenni bibliografici. Nella vita professionale: Cronaca del QlOvimento pro· fessionaJe. Atti parlamentari: Per il trattamento eco nomico e morale dei medici condotti. Risposie a quesiti e a domande. Condotte e concorsi. Nomine, promozioni, onorificenze. Notizie divèrse. Indice alfabe'tlco per materie.

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LAVORI ORIGINALI.· R. Istituto di Clinica Medica della R. Università di Roma diretto dal .p r,of. V ITTORJO ASCOLI .

Ricerche sul liquido cefalo rachidiano

nella lebbre petecchiale

~

per il dotti. REMO lVIONTELEONE, _L\.ssi'stente vol-0nt ario. l\. costituire il quadro della febbre petecchiale ~ome

specifica affezione, c-011c.orrono il decorso cicli.c c della malatti.a, l'er11zione cutanea, i pire-eoci fatti a carioo del s ist ,, ema nervoso. M.a .eh.i di tali malat~ ha esperienza, sa quanto è difficile spesse volte la diagnosi differenziale con infezioni similari - tifo, paratifi, eec., basandosi su,l l'inizio d·e lla malattia, e sull'eru zione, cardi1ne ,d ella dia·g nosi, che di frequente prie~·enta.si ri:n forma 1 a:rvata e sa :p ure <)Ome si cerchi efficace a usilio ,n•elle ·r icerche di 1.a·boJ:atorio ond.e l 'd.mportanza 1a:ssunta dalla protooagg l ut1nazion0e d1 Felix-Weil. Mi è parso, quindi, prezzo dell'opera indagare se fosse possibile .e dalla letteratura e da nuo:v€ ricerche, trarre altri argome11ti che possano age.\1olare il giu·d1zi.o diagnostioo, rivolgendo la mia

atte11zion.e al .comportamento ·del liiquido. oefalo ra·chidi.ano. Le osser"\1.a zioni in p.roposito non ~bbondiano : dai pri1nis.si.m.i reperti infatti dello Slatineann e Galasesco ·e ri·g uardanti solo 1'esam e citologico del liquor, nel quale ven·11e ri:levata la presenza di polinuc.leati e mononucleati, dob:b iamo giungere ai pritn1 ian·ni della recente guerra per nuove osservazioni, ·quando, per i contatti inevitabili fra i diversi pop.o li la diffusione dell'.inifezi.o ne s i ·r ese ·f acile . Nei· })timi mesi della campagna contro la Russia , nel 1914, Hesler e Pro1v10,aze]{ ·eb.b ero a ;notare co1ne, ne1 casi :;eri i, di tifo esantematico, con forte cefalea -ed assopi.m ento, la puntura lomba:re {laiva esito a liquido li11upido, sotto u.na pressione l:e.g-,getmente .aumentata lcoju asse·n,za

asso,luta di pleocitosi. ·11 liquido iniettato nelle ca'V-ie dava sempre risultato negativo e 11essu11a azione terapeutica a.rv e·v a la pu.ntura lombare. I11 segui.te, .nelle grandi epidemie che si ebbero in Rttmenia, il Devattx .n el 19118 mise in 1ilie''O la importanza diagnostica ed anche prog,nostica della cito diagnosi nel .1i quido cefal,o ra.chi<liano; senza i)er altro far.e alcuna osservazione .sui caratteri fisico chimici di questo. (1) 1

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IL POLICLINICO

IJ De·v aux dall'esame .d i numerosi 1.lquidi ebbe a rilevare la precocità e costanza della reazione leucocitaria, la formula essenzialmente evolutiv~ di tale r.eazi one, persistenite fra u11 mi11i1no di due m esi ed un massimo d1. otto e che si r)r-Olunga'\'a per tutta la durata delle complicazioni. Nel 19I8 scarse osservazioni ~a su di l1110 stesso individuo affetto da .febbre petecchiale, il ilVIuller 111 Germania, il quale notò costan.t emente un aumento evidente della pressione del liqui1d o s t esso nei priil11i I O gior11i di malattia, se1npre linipido, tranne una volta in ga. giornata, la a l1bt1mina. ISd. dimostrò semp~e -in quanti,tà cresc.ente, · anche do·p o la .m alattia, la r.e azione di Nonne-...L\.pelt .posi.tiva, negativa la reazaone di W:asser1nan·n . Recenti ricerche di Henyer confermano modificazion·i costa·n ti ne.1 li.quido cefalo-rac·h 1diano, consistenti nel periodo acltto della malattia in ipertens ione, in una limpidezza un po' minore .della norma, in iperalbuminosi ·e netta leucocitosi. Infine Tupa, soìVra 11ume1·ose osservazio·n i .f att e, nota anche come il liquido cefalo-rachidiano sia sempre perfettament;,e li111pid.o in. tutti i periodi della malattia, talora possa osservarsi una :x.antooromiia, ed t1na jmportanza gr·a nde pet la diagnosi occorj:a dare ai reperti citologici caratte ristici, reper.ti dal T . :troìVati a.n aloghi a que lli di Henyer, ma in contras to con i reperti del Pr.ovoazek ·ed altri. In ca.lcUittl casi di febbre petecchiale, ca.du.ti sotto la mia osservazione, ho , -oluto eseguire alc uné ricerche chimico-biologiche s ul liquido cefalo--rachidiiano. Ho v.o luto anz:itu:tto ·o sservare .l a press~ou.e, determinando la quale mi sono servito delle esprless~on:i! « 'norni.ale a goccia ravvic.i iwta - a goccia affrettata - a g·etJto » quali usansi nella pratica corrente. Per veri.ficare la forn1azi.one ·di reti.colo, ho preso la .metà del liquido estratto, e postolo in assoluto riposo ho, a dista11za di 2411-48-h, const atata la presenza o meno di ·reticolo. Ho .d osata 1'a1.bumi11a esattame11te seg11endo la tecnica del Nissl, con le apposite provette e reattiVlO d,i Esbach, riportando al mille il per • cento trovato. N.ella ricerca d<:.i cloruri e nel dosaggi-0· d.i essi, ho adoperato come rivelatore il bicromato di potassio e come .reattiìVo il Kitrato d'_.\rgento - soluzione n / 10 - che facevo agi.re s u note quantità di 1dquor dealb11mina.to. _.\ltre reazioni da me cercate sono state: quella di Nonue-_l\pelt, mescolando a parti ugua1i (c . c . 3 + c. c. 3) liqitor e soluzione sa(2)

[ANNO

XXVI, FASC.

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tura di So1fato di _t\.mmonio di rece11te forma. z1one; la reazione di Baveri, eseguita so.vrappo1J.e11c10 ad r e.e. del liquido in esame, r e.e. di per·m a;nga.n ato potassico - soluzione o.Io %oSu 1p·r eparatii colorati al bleu di metilene, del sedimento ottenuto rd opo in tensa .c entrifugazione ho eseguito l'esame citologico, osservando c.0:1 la comun·e len.te ad ci.mmersi-011~ il numero dt:i corpuscoli presenti in ogni cani.po .m ricroscopicor facendo .a nche conte proporzionali. Particolare .aittenzione ho infì.n e portato alla reazione di V\;-eil-Felix nel liqltido : per essa 1ni sono s·e rvito ·deg.li s tipiti ·di P·rotieo x 19 Vie,1:.a e Proteo x 19 Trieste ·esistenti nei Laboratori Batte1·ioli0gici della ·Clinica, sti.p.1 ti la c11i oro.. prietà s.pçc]rfì.0a agglutinante era stat a antece·de11temente provata con sieri! apparteJ. nti a tif9si esa11.tematici e d'altra parte saggiata co11 siero .di m3lati comu.n i .o ttenendo sempre aei primi esi~) positivo, i1egativo n ei seC'o11rli. Noto .an<:he che se1nj)re co11tempora 1 ~~a.r '1e?1 t 0:­ alla reazion·e· di Weil-Felix nel 1iquir1 J refal"> rachidiano ho ricercata l'agglutinazione nel ~ i~ro del sangue prel·ev.a to i1ello .s,t esso mo men'. o de11a pu.utur.a lom1bare. P.er ambedue, le diluizioni a11davano dall'1 / 10 all'r/500, e nel risultato ho indicato sempre la diluizione massima i11 cui aìVveniva 1'.aggluti.na1

1

OSSERVAZIONE

N.

I.

A ... 1L ... , entira nel « Policli11ico Umberto I .,, i·l .29 .g iug.no .1919. ~ ma.lato da 4 gior.n i. Noteyole 1piressia. Eruzio11e. Sensorio integ.ro . Reazione di Fetix-Weil nel siero dii sangue : + 1 : 100. Puntura lom1b are nel IV .g iorno d<i ma.latti~.

..

Esame del liquor:

P;ressione : a 1g et to ; As·p etto : periettamente limpido ; Quantità estr. : 15 e.e. ; Reticolo : nessuna fOTmazione; A:]ibumina. : r %o ; Cloru.r i : 6.30 %o ; Reazione Nonne: negativa; Reazione Boveri, zonale ·e globale : negatiiva ; Esame ci.t olqgico : ra:ri linfociti ; • Reazione di V\T.eil-Felix: + 1 : lOO (proteo x 1 9' Vd.en:na). ÙSSEl{\'AZIONE

N.

2.

C ... H ... , enfra nel Lazzaretto ~i S: Sa?i·n a. il 7 giugno 1919. ~.malato ~ 7 gio~m. ~ressi:a. Eruzione ·p etecch.1 ale. Reaz1one di Weil-Fel1x nel 'sierv di sangue: + I :400. Ptllntura lombare '11el VII g1or110 di malattia.

Esame del liquor : Pressione : normale; · .~spetto : limpido;

-


t [ANNO X~VI,

FASC.

34]

SEZIONE PRATICA I

IOII

Quantità estr. : e.e. 9; Reticolo : nessuna formazione ; A11bumina: 5.5 %o; Cloruri: 6.40 %o; Reazione Nonne : lieve intor.b ida·m ento ; Reazione Boveri, zonale e globale: negativa; Es. citologico : infocitosi (5 : I ) ; Reazione \tVeil-.B'elix : + I : I OO (pr. X 1 9 Vienna). OSSERVAZIONE

N. 3.

F... vV ... , .entra 11el Lazz.aretto di S. Sabina il r giug.n o 1919. lVlalato da Io giorni. Temperatura 39-39. 7. Tremori, delirio, eçe. Reazione dl \r\""eil-Felix nel siero di .sangue : + r:roo. Puntura lomba.r e nel X giorno di malattia. Esanie .del liquor: Pressione: quasi a g.etto; As•p etto: limpido; Quantità estr. : e .e. II; Reticolo : assen.t e ; Albumina : 4 %o ; Cloruri : 7 %o ; ·Reazione Nonne : negati va ; Reazione Boveri, zonaile e ·g l1o bale : negati va; Es. citologico : 11nioci.tosi netta ; Reazione W e.il- Felix : negati va (proteo x 19 Vienna - pr.o teo x 10 1~ries t·e). OsaER VAZIONE

N . 4.

P ... J... , entra nel Lazzaretto di S. Sabina il 16 giugno 1919. Malato da 12 giorni. Feibbricità. Ha eruzio11e petecchia,l e. Stato g.rave. D·e ceduto il 17 giu·g no I9I9 (r3° gior.no di .malaitt1a). JRieazione di Weil-F.elix ne l siero di sangue: +r :200. Puntura lombare nel XII giorno di malattia. Esame del liquor : Pressione : a goccia ~a;vvicinata ; _<\spetto : lievemente torbido; Quantità estr. : e.e. 8 ; Reticolo : assente ; . .t\ .lbumina :· ·2.50 o/òo Cloruri : 7. 70 %o ; Rea.7Ào.ne Nonne : negati.va ; Reazione Boveri, zonale e ·globale : .negativa; Es. cito110gico : prevalenza di po1iinuelea.ti ; Reazd.one Weil-Felix: OSSERVAZIONE

N. 5.

M... F ... , entra nel Lazzaretto il 10 giu.g no 1919. Malato ·da 13 g.iorn1. Scarsa eruzione. Febbrieità. Reazione di WeiJ-Felix :nel siero di sangue : + r : 100. Puntura lombare nel XI.II giorno di malattia. '

Esame del liquor : Pressione: :normale; _<\spetto : .l impido ; Quantità estr. : e.e. 9; Reticolo : assente ; _t\lb11m:ina : 3 %o ; Cloruri : 6.50 %o ; Reazione Nonne: negativa; Reazione Boveri, zonale e ·g·l obale: negativa;

Es. ai.tologtlco: lieve lirufocitosi, ·r ari .pold.nu-

clt·ati; .Reazione cli Weil-F·e lix: 1n egati.v a (pr. x 1 9 Vienna - .p roteo x 19 Tri.este). OSSERVAZIONE

N. 6.

P ... M ..• , entra nel Lazzaretto il Io o-·iuo·no 19.19. Malato da 13 giorrni. Eruzione ca~att~ri­ st1.c a. Sensorio integro . Febbr·i cità. Rea:z.io.ne di Weil-Felix.: ,n el saero di sang.ue + l :400. Pu.n tt1ra 1om,b are 1n el XIII giorno di malattia. Esa11ie del Liquor : Pressione : a goccia ravvicinata; Aspetto : limpido ; Qua·n tità estr.·: e .e. 12 ; Reticolo : assente; Albumi.n a: r %o ; ·Cloruri: 7 %o; '.Reazione Nonne: neigatiiva; Rea zione Boveri, zooo..le e ·g lobale: negati'\·a ; Es. citologico : Jinfoci,t osi netta ; Reazione Felix-W·eil : ·negativa (p·r oteo x 19 Vienna - ·p roteo x 19 Trieste) . OSSERVAZIONE

N. 7.

B ... R ... , entra ,111el Lazzaretto dl ro giu.g no 1919. Par.e malaito da 17 gior.ni. Eruzione ten-

dente all'emorra1g iea . Delirio. A·g itazione. Febbre. Reazione di Vv. eil-Felix nel siero di sangue + I :400. Puntura lombare nel XVII ( ?) giorno di malattia. Esame del Liquor : Pressione: a gioocia affrettata; Aspetto: .Jimp.ido; Quiantità estr. : e.e. IO; Reticolo : .assent:e ; i\.lbumina: 4 %o; Cloru·r i : 6.20 %o; Reazione Nonne: Jieve intorbidamento; Reazione ·B overi, zo.nai1e e ·gliobale : .n egativa; Es. citologico: linfocito.si (6 : 1) ; Reazione di Weil-Felix: + r : lOO (pr. x 19 Vienna) . OSSERVAZIONE

N. 8.

I ... I ... , en•tra nel Lazzaretto l'II giugno I9I9. l\1alato da 21 giorni. Ha in seguito un 1pe.riodo di apiressia. Il 17 giugno .n uova febbre. Non ·er.uzione. Nulla a carico dei sen·so.rio. Reazione di Weil-Felix .nel siero ·d i sangue: + r :400. Puntura lombare nel XXVII giorno dall'inizio ( ?) della ma lattia. Esa1ne del liqi1,or: Pressione : a goccia affrettata ; _'-\spetto: limpido; Quantità estr. : e.e. 6; Reticolo : assente ; • Albumina : 3 %o ; Cloruri : 6. 70 %o ; ReaziJOne Nonne : negaiti va ; Reazione Boveri, zonale e globale: negativa; Es. cl:tologieo: scarsi corpuscoli in .p revalenza linfooitli ; Reazio.ne <li V\.Teil-Felix: ùl.eg.ativa (pr. + 19 Vienna - proteo x 111 Trieste).


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IOI2

IL

POLICLINICO

Raccogliendo i dati forniti dalle nostre osser\·aziorù, possiamo fare le segue11ti deduzioni : la .p untura lo1ubare, nei casi b,e n accertati cli febbre pt.tecchiale, fin dai primi giorni della 111alattia dà u11 liquido quasi costantemente a _pressione aume11tata ; .su otto casi, iu sei la pressione era aun1entata ; il liquido è per lo più J.impid.o : sette \-olte -si è a me mostrato tale, e .nell'unii.ca volta in cui si mostrò leggermente torbido l'.esame di1nostrò abbondanti poli nucleati e molti mononucleati; è costante nel peri.odo acuto della malattia 1'iperalburrui11:osi .Ja qu.ale può persistere nei periodi successivi; costa11temente neg·ativa è la r.eazione del Bo,·eri ta11to zonale, quanto globale; 1Jn .sei casi su otrt:o la reazione di N1on1ne.J.\. pel t è stata 1J.ettamente negativa: in due la 1 e azione ha dato 1uogG a lie~,e immediato i.ntorbidramento che non può considerarsi carne una ~on/ne positiva; e isiste •p leocitosi i!Jel pe riodo ac11to d·e11a n1.alattia .con p·r evalenza dei mon1011ucleati; esiste, nel periodo :febbrile, una lieve i·poclorurorachia nella metà dei casi da me osser' 'ati; la reazi.011e di W·e il-Fe1ix eseguita in sette liquidi ha ,d ato i1n tr.e ri.sultati posi.t ivo c011 ago-luti1n azione nella diluizione massima di l : roo. b Contemporaneamente la rea.Uo11e nel siero di saingue: è stata sempr.e ·positiva a tassi per lo .' . . p1u ma.gg1or1. Concludendo possiamo dire che utili risultati per 1a diagnosi di febbre petecchiale ci può dare 1' esame del -liquido cefalo-rachidiano, ed es&i cO'll.Sistono in : 1° ipertensione del 1i1 quido; 2° .ipera1bumi11osi ; 3° .n ella diissociazione evidente fra questa i p.eral.buminosi e le pleiocitosi con la reazione di Nonne (presenza dii globulirna). L'esperlenza ulte1:"iore dirà della frequenza della reazione di 'Vv1 eil-Felix nei primi stadi della mtailattia. Noi l'abbiamo constatata oontemporaJ1eamente positiva nel siero di san1g ue ·e nel liquor ed ,è 1evi<lente il valore diagnosti~o che essa .potrà avere se es·s a restaindo ·p ositiva nel 1iquido cefalo-rachi.diano, sd trovasse negativa nel . siero. In og11i modo possiamo rnotare che la caratteristica interessante rist1lta11te dalle .n.ostre ricerche del liquido cefalo-racl1iéLiano del tifo esantematico è data dalla di.ssociazione fra la quantità di albttmina ed il reperto .corpuscolare ('iperalbumi11osi-pleoci tosi), e la nia11canza di globttJina. (reaz. di Nonne negativa) . 1

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[-.\N~O

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BI BLI 0 G R_"\El _~. _t\coennano al liquido ccla1o-rach1diano nel tifo esantematico : HESLER e St. v. ~ROVAZEK in: Berliner Klin1schre Wocheu:sch., 1914. ]OB e B. BALLET: La Presse Médical~, 1915. E. vVIENER : W~ener Klinische Wochen., 1915. W'UNKEBACH: Gesellscha.f t d. Her. Wien., 1915. L. THOINOT : La Riforma .i\tiedica, 1915. DEVAUX: Bulletin de 1'Acad. de J.VIed., 1918. H. MULLER: Berli111e r l{lin. V\roch., 1918. HENYER : Paris Médical, 1919. iA . TUPOR: Co,mptes r . de 1a Soc. de Biol., 1919. 1

NOTE E CONTRIBUTI.

ÙSPEDA1'lt ~!TARE MARITTIMO DI TARAN'tO

(Lecce) .

.l proposito delle modifiche al metodo Bassini. Si ·può dire ch·e dopo .La comunicazione del prof. Bassini, Dii-etto re de11a clinica chirurgica della R. Unirv.ers·i tà di Padova, fatta nel 1886 ai11a terza r.iu.nione della Società Italiana di chirurgia, la .nostra arte e la nostra scienza acquistò un 111uovo e raziona1e metodo per la cura radic•ale delle ernie inguinali. Tale metodo venn·e subi·t o in possesso di tutti i c·h irurg1 del mon,d o con grande b,e refizio del.i 'u.m anità sofferente e con g.rainde prestigio della chi·r.urgia ed ru.11 ·v al1ente e brillante chirurgo frrai11cese, i1l '"f.illaux i111. unta stta magistrale lezione clinica alla Cl1a.r ité nel 1894 inneggtlava al tilJetodo Bassi11i pe1· la 1c ura radicale de1:le ernie iDJguinali. Sicchè qu·e sto m·etodo, gloria de1la chir11rgita ita;liana., .s'i11npos1e per 'Se stesso ,iin tutti g ld ambienti chirurg·ici. N.e lla seduta del 2 april1e 1894 della sezione lVf edici·na mil.i.tare del con1gresso medico i1nter, nazionalie tenuto a Roma, a proposito di u11a comunicazione d,el professor Demostene, generale medico Rumeno, sulla question, des her'n;ies ingui1z.ales et crurales da1is !-es armes, intesa a dimostr:are un s110 1111etodo special.e, ·110n cono- . soendo eg·li il inetodo B1aissi.ni, .io rhlerii• .s t11l'alta importanza ,e ia. razion~lità a11atomica operatori.a di questo metodo, da dm·ersi adoperare ii1 ogni modo, special1ne11te per .l':armraita di terra e di mare ('\·edi l~.tti del co111g resso iintennazio1ruale l\1ed.ico da pagina 55 :a pagina. 64, Roma, 1894). D'allora i·n .p oi al metodo Bassi11i sono state ifarbte inolte modifì.che rt:aruto ue~ nostro ipaese quanto ne.gli altri ed ancora altre se ne van110 facendo. _L\.buserei dello spaZ'i-0 se io ,-elessi quJi anche in breve riassumer.e tutte le varie e mo1te1)lic~ modifiche, che dal 1899 s pecialmente sino a1 1919 si sono fatte al metodo Bassi11i su·H a cura 1


[ANNO

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SEZIONE PRATICA

1013 f

rad,ioole dell 'operaziotLe de11 'e1:111ia i.ugui11ale, dal Backer (Brit. med. J.ournaJ, 1898, I, II, pagina 1898), ... ail Belll11<:-t (Lancet, 12-19 sett. 1891) , al \Valter .(.Strasburgo 1918), a l ~ilaguel (Berld·n o 1918). Tutte queste modifiche al metodo p!ìin1itiv.o dcl Bassin.i indicano certamerute iu:n ·b isogno pratico, a parte la '0onside.razione di metodi che hanno per ~.scopo L..lla inno\7azione, sulla fal'sariga del metodo Bassi111i, intesa più che ad una necessità pratica, ad u1ia lustra o nomea operatoria; è giustizia d·ire che mo1 ti chirurgi si sono impressionati e giustamente della recidi.va delle ernie inguinali, avvenuta ai1che dopo pochi mesi d·ell'-0perazione radicale col metodo Bassiini. Certamente la guarigione per pri1n1a nel metc,.do Bassini è la condizione i11dis.p ensabile; onde è che .n,o n .bisogna. :attri•bui.re a difetto cle1 metodo per recidiva dell'ernia ciò che è d:ifetto importante del metodo .o peratorio, 0he per la suppurazione è colpa del <'hirurgo o quanto meno del1'ambiente, essendo per questo metodo indisp.e nsabi!le 1a più scrupoilosa osservanza del n1etodo asettico . . Tuttavia vi sono delle recidi'\Te di ernia ingu1i'nale deri va'te non da in.sufficienza del metodo ma dalla non completa sua effici·enzia, date speciali -condizioni ; è per questo che per parecchiie centinaia di casi, operatti col metodo radicale Bassi.ni, vado da iainni praticando il metodo originale, e.on alcune modifiche consigliate da valenti mostri chiirurgi e n1a estri e 1qua1c11e 11na • propna. Cosi avendo vi.sto ecl operati casi di ernia inguinale recidi.vi :anche ,dopo pochi mesi usciti cl.alle mani di valenti nostri operatori, mi sono affezionato alle seg·uenti m odJ,:fiche .con gra11de n1ia soddisfazione e con ·g randissimo vantaggio tlegli operrati. 1

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.... *z. ~:..

Adopero sempre la .sterilizzazione del campo opera.toni<> alla .tintu~a di }odio all'otto per cento tli recente ,prepar:a.ta, i11fra cioè c1odici 01.,e; do·p o la rasura dei peli, il ].a,Taggio comune ed uno sgrassa.mento della cute co11 l'·etere etilico . Uso se.mpre i doppi :guanti ; sopra qu·e llo di caucciù adopero i- g.uanti di filo : quell~ sterilizzati a1l'acqoo bollita per 15 ', questi a secco co.n la medicatura. Per 1a anestesia .quasi sen1pre adopero ~ :anestesia 1ociale alla novocaina in soluz,ione sodica cloru'!'ata (ogni ifia1etta steriliz~ta e n:;antenuta nella tintura di jodio contiene : no·vocaina ceutigr. 8, bica1•bonato di sodio n1illig-r. 1:3, cloruro di sodio ·mi11igr. 16, acqua .:ìistill=tta Ltntin1\_1.ri cubi 2) e faccio 2 iniezioni in direziol1e del ca-

~le

a:11igu·imale, una dall ':alit o in basso e l'altra dal ba1sso in .alto, di sedici centi1gr. di stovaama (ogni fi.al1etta isterild.zzata 1e .manitenuta st~rile nella tintura di jodio contiene : sto·vai·n a centigrammi 8, soluzione di .siero fisiologico 2 <'E.1lt. cu·biici); qualch1e volta ho adoperato e adopero la anestesia ge11eral·e e per questa sempre uso l'eter-0111arcosi, facendo prima i·nalare poche gocci.e di cloroformio. Mezz'ora prima cl1e l'operato entri nella camera operatoria faccio praticare una ill!ÌeZtione di morfina intramuscolare. Come .m ater·i ale .cLi sutura uso semp.re il c.a tgut, fornito dalle case, 1mante11.endo i tubetti in tintt1ra di jodio e .r otti questi, prima di a·doper:a'!'lo, 1o ,p asso per 20 mi.nuti n ella solu.zionie aloooliica jodojodurata (jodio metallico gr. 2, jod11ro dii sodio g1. I in alcool etilico a 95, gr. loo). Raramen·t e ho usato la seta e questa sempre dopo averla bollita fier I.)', in acqua dentro gli stessi tubi forniti dalle cas·e , con I.a dicitura seta asettica. Il ca:tgu:t preparato come sopr.a , si assorbe lenta.m ente ed, a .p arte la consideraz1o,ne della steri·l,i zzazione comp1leta, per evitar·e p·ossiibili gravi i1nfezioni chiru,rgiche, acquista tutte le be111e proprietà dei fili dii seta se11za averne gli svantaggi. Quando il sa.eco è grosso e a colletto n:iolto largo, taccio semP,re 1a ..s.u tura a borsa di ta.b.acco, qua.udo 1110, lego con nodo da mugnaiio; sempre però lo fisso alJ.e pareti addomina1i muscolari, fa-cendo il così detto nodo o pu11to alla Backer. Tolgo sempre i li.p omi perisaculari e perifu•nicolari, che si trovano spesse volte appena inciso il tendi~e del grand1e obliquo. Preparato il triplice strato a1la Bassini, se lo strato muscolare è •be11 .c ostituito, s uturo con punti ad x o puuti alla D 'Aillrtona ; se ·lo sttt'ato nJius~.olare è molto flaccido, o il muscolo piccolo ob1[qu,o o il traver.so, nella r·e gione inguinale sono a struttura tendinea, s11tur-0 con punti ad U : in n1od·o che l 'iain sa (lell 'U ca1piti i•n aQto ed all'i11terno sulle fibre muscolari. I.I punto pubico sempr:e lo faccio in modo che pigli il m·u scolo retto a1d,dom1nale. I11 questo mod·o suturando si ottiene u11a specie di soprapposizione dei pia:ni a gilè a do11pio petto. Se con l'ernia esiste un 'ectopia inguinale d el testicolo, olt'l:e le sopradette m odi:fìcl1e , eseguo sempre, dopo fatto l'orchiop.essia scrotale, il metod,o d·el ~1.u­ gnai e ciò per .fare che il funice llo faccia la più breve '\--ia e non venga molto sollevato dallo scroto, ove è stato fissato. Con queste m~i:fiche le recidive nelle mie numerosnssim.e operazioni sono state rarissime. Va senza dire che la prima c,o nd1izidne i1ndispensaibile a ciò che 1'ernila inguinale non si riproduca è quella che la guar~• • gione avvenga per prima. (5) 0

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IL POLICLINICO

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Cdsi facendo non ho i11teso tna·Ì il .b isogno delle plastiche, anche op erando ernie -Ì·n guinoscrotali i•n vecchi, dai 60 ai 75 an·nri , che datavano dai io ai 20 anni, \·eri sventramenti. Dott. :iYI. BATT_A GLIA. 1

SUNTI E RASSEGNE. Sui dolori gastrici e sul loro meccanismo di produzione. MUELT4ER . l\1·u,e'ncli . med. vVoch .,

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23 magg1·0 1919) . Quanto cli r ado possian10 renderci conto d1el meccanismo con c11i si producono i dolori gastri·ci di cui co ì SfJesso i 11ostri pazienti si la1nentano ! I chirurgi ci dicono che lo stomaco è i11sensibile a sti111oli lneccanici, e la nostra esperienza c'i.11segna che i p.ezzetti di osso o le spine <.li pesce it1ghi1ottite non dà11110 alcuna sensazione dolorosa gastrica; noncljrr1e110 alcuni malati si lamentano di dolori insopportabili dopo cibi pesaruti. ~è è da pe11sare eh.e per la produzione · {lei ~olori sia indispensabi11e la presenza di una ulcera, l)ercl1è J1on di rad 0 ulceri anche profonde con esito in p erforazio11e 11011 l1anno m~i c1'ato 5entore di loro. Un fatto di difficile sp-i:egazione è che spesso i dolori gastrici no11 i1nsorgono s11bito dopo i pasti , ma dopo uu tempo più o 111eno lungo, ju ttn'epoca cioè in cui il 'Contenuto gastrico è ridotto ad una poltiglia uniformie , inca.pace cli .sti11101.are m.ecca.ni c.an1ente la mucosa gastrica. Nei casi di s t enosi pilorica osserviamo spesso che i dolori coiucidoJ1t0 colle ·c onitrazioni spastiche con cui lo s tomaco cerca cli s11perare l'ostacolo, si tratta ainche qtti di dolori tardiYi; è pos~ ibile cl1e ai1ch1 e la genesi di tt1tti i: dolor~ tarcli Yi s ia dov11ta alla co11trazio11e spastica della regione pilorica, per v·incer-e il pi1orospasmo che 11e1lle ttlceri piloriche e duodenali si determina in ,-ia riflessa. · ~on tt1tti i dolori gastrici si l1an110 nel periodo di es·p11ls:ione; molto spesso si pres·entano st1bito dopo 11.i11ge ti-011.e di ci1bo o anche a stomaco ,.ttot o. C·o tne i può spiegare questo ·d olore ·del di.g i11no, qttes to « bttngerpain »? La sensazione d·ella fame ch e, co1ne è noto, si a,·,·erte all'epigastrio, <.: dipendente dalle contrazioni a Yttoto del'lo stomaco; 111a tali contrazioni 11on sono così ,-iolente e spa. tiche da pro,·ocare (lolori. Il fatto che :i dol,o ri della fame vengano per lo più 111itigati o cessino co1npletamente col1'ingestio11e di cibo o meglio cli alcalini , farebbe 1

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che tali dolori fossero in rapporto con un aum.ento della secrezion e dell'acido i droclorico ma le ricerche di Schmidt sui malat i con fi.stol·e' gastriche hanno dimostrato che una mucosa sana non è sensibile anche a forti dosi di acido cloridrico. Si potrebbe però pensare che 11 n1a mu cosa u lcerat a reagisse in modo di,·erso; difatti è 111.oto eh.e per lo p iù l'introd11zione di alcu ne goociìe di l{ci nei casi di 11lcera gast rica pr·o voca dolo·r i , 1ne11tre l 'int roduzion e di alcali li atten ua: però non si p uò affermare con sicurezza se il meccanismo con cui tale fatto si verifica sia cosi semplice, come a priori sembra. Non è infatti r.aro di trovare ulceri gastriche, j,n cui l'Hcl è normale o .aume11tato, ch e d1eoorrono senza sintomi clinici dolorosi. Il quadro riadio1ogico dell'ulcera gast r ica, spe~ialmente dell'ulcera penetrante, ci dimost ra che .a d essa si accompagna costantemente uno s·pasmo del segmento corrispondente dello stomaco, ciò che ci fa propendere per la grande importanza che bisogna dare allo sp asn10 ai1che nella gen.esi del doiloire. Le u leeri prossime al p iloro si accompagnano s pesso ad u11 pilorospasmo, come J'esame radiologico ci ha dimostrato. :Nelle u l1c eri penetranti a.ella piccola curvatura spesso lo spasmo è dii tal grado che si hia una CQmpleta bilocttl:azione gastrica. In questo mocTo il dolore gastrico attribuito a1J 'ipercloridria non è che un dolore colico. Basta che il plesso di -~uerbach \'enga stimolato direttamente dall 'aciclo idroc!lorico in una zona ulce11ata ainche Sttperficialmente, per pro,1ocare u110 spasmo del seg·n1ento corrispondente. l Tn al trio mie ccanismo con cui si pro\rocano i dolori, spec.?aln1ente 11elle ttlceri pe11etra11ti adelienti, è dia attribuirsi ag·li stiramenti peritoneali 11ei mo,·imenti peristaltici ,.i,·i o agli stimoli diretti dell' Hcl sulle tern1inazio11i 11ervose dei n erYi spinali (p. es. nell e ulceri penetranti nel pancreas) . Il pwnt o cli riferimento clei dolori gastrici è ail1'epigastrilo anche quando lo stomaco è ptosico; n.e ll'ulcem penetrante della perete posteriore esistono frequentemente dolori dorsali. Un altro mecca11ismo d'azione clei dolori gastrici è stato studiato dal['lfead e dal l\!Iackenzie. Essi ammettono che nelle affezio11i degli organi interni esistono zone d'ip·erestesia cutalllea corrispondenti iad ogni organo: per lo stomaco la zona d' iperestesia cutanea corrisponderebbe a 11'epigastrio, o meglio sotto l'arco costale di si11istra do,re, sollevando in pieghe 1a cute, si provocano nei casi cli ulcera , -i \·i dolori. Ài.\nche la tensione muscolare nelle parti soprastanti a \'isceri ammalati, viene attribuita da Mackenzie ad iperestesia del m11scolo. Egli chiama l'iperestesia 1

MEDICINA.

(L. R .

s~spettare

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cutan ea : «riflesso v"iscero-sensorio » ; lai muscolare : « riflesso vis.cero-motorio ». Esse non sono però costanti. Per spiega·r e il contrasto iehè esiste itra stJomaco sano e rn.alato per qt1el che si riferisce alla sen.sibilità dolorifica, sono state formulate vari1e ipotesi : senza entrare in esse qui basta solo accen11laie al fu.tto che l 'estre1na variabilit à che si ha 11ei dolori nell·e affezioni orga11iche dello st omaco ..dimostra che il loro determini$mo è complesso. Nell' ulc.era gastrica non bis.o gna dimenticare che possono avere importa11za anche i dol ori va.sa.li . Ai chirurgi è ben noto che lo stiran1ento o 1a legatura dei \ 1asi mesenterici può provocare dolore; con questo meccanismo può spiegarsi il fatto che anche i dolori dell'ulcera gastrica spesso :si accentuano nell.a posizione eretta e si attenuano nella posizione orizzontale. Finora :abbiamo parlato solo dei dolori delJ 'ul·<'era gastrica; esistono però altre affezioni dolorose dello stomaco. I dol10ri della tabe, cc le crisi gastriche », forse .so110 clie terminati <la gastrospasmo; difatti s·i aie.compagnano spessissi1110 con vomito. · Nel carcinoma: gastrico spesso i dolori man.cél:no per :lu11go tempo; per lo più sopraggiungono .quando si determina una stenosi pilorica. In tutte le forme funzionali poi dei disturbi gastrici, il fatto che il senso di peso o di ripienezza scompare o si mitiga con emissione di gas fa pensare che de1>ba inten·e11ire nel loro c.leterminismo uno stato di tensione morbosa d ella muscolatura gastrica. l\1entre la sup.erficie cutanea possiecle rli \'erse .q11alità. di sensazio1ù. (senso di pressione, di te111perart:ura, di ddlore) che , -.e ng·on-0 percepite da .di\ ersi appar1eccl1i di reoezione e tras111esse da fibre nervose distinte, i visceri addominali posseggo110 solo una specie di se ns~bilità, le cui modq,lità si cleterminano solo in base all'i'11te11sità dello stimolo : così dallo stato di sazietà, di ·ripie11ezza passiamo insensibilmente aft·l o stato di pressio11e, di t ensio11e dolorosa , di crisi dolorose i·ntense . Resta ora a spiegare come si traduce alla coscienza questo stato ili tensione clella 11111scolatura liscia dello s tomaco. Lennander e \i\iiln1s 11egavano agli org.a ni interni ogni sensazione at1toctona. Essi ammettono che i dolori ·: olici dip011.do110 o da.lita pression·c delle :anse rigonfi.e sul peritoneQ pariet ale, o dallo stiramento che gli organi che s' i'trigidiscono determi11a110 sui legamenti. Però in questi ultimi anni si tencle ad a1nmettere ohe i viscerii cavi posso.no a\1ere se11sa·zioni a utoctone provocate da spasmi dell a 111uscolaitura liscia. Le sensazioni dolorose non pare ch e seguano la via del ·vago.: è probabile però che il senso di nausea s~gtta la via del ,·ago per 1

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SEZIONE PRA1'ICA

arrivare alla corteccia cerebrale. I~a scialorrea, il pallore e il sudore del viso, i disturbi drel cuore e del respiro che accompag11ano la nausea sono forse dov uti ad irradiazioni dello stimolo dal nucleo viscerale del vago a l .p a,1imento del quarto ·v.entricolo. La trasmissione ptrò delle sensazioni dolorose segue spesso, secondo -le recenti ric.erche di N eu1nann, 1a vira de llo splancnico. La stimolazione élelJlo splancnico messo allo scoperto provoca dolore : ililfterrompendo la co11ducibilità dello splancnico si possono :fate operazioni sullo stomaco senza provocare dolore, pur lasciando i vaghi intatti. Sul d~orso delle vie sensitive dai11o splancnico fino al cervello poco conosciamo di sicuro, certo è:. che le vi.e ner\1ose sensiti·v e P.rima di arrivare al cervello prendono vaste co11nessioni e rapporti per cui si spiegano i fe11omeni oomplessi che si acc_o mpagnano a lle intense sensazioni dolorose gastriche. P . ALESSANDRINI .

CHIRURGIA.

Il drenaggio della cavità addominale• (F. LE MoYNE HUPP. A?inabs of Sitrgery, f1ebbr.aio 1919). Oonsidera11do il granclàssi1ruo numerio cli inter\ 'et'Lt:i s ull'addome eh.e sii iesegt1ono ovunque a•l gdlornr0 di og.gi, 1 '.<\.. si .è ·deci·so a riprendere l 'importan1te q uesti.one del di1en1aggio della caìvd..tà peri:ton.ealre. Quie stione q t1esta a;noora discussa s~ si can1s ider.a i.I ·dii1v1e r,so m,odo di ·c on1porita ·r1si idei ·diivers.i chiorurgi, 1o gnu110 .secon•do I.a propri:a esp·e11i•e11za. Certo :l'av.er ·o onosciuto di qua11i p oteniti m·e zzi dispong-:a il' pe:ritoneo p:er protegg1ersi dalle infezioni ha condotto ~ çhirurg;i ~ ·d renia re sempre men.o. Quaindo si de·v e dire111are? Il Munro dioe ieh·e bilSog:nia ·p rencl.e re i.11 considerazione tre faittori: l) Il valore i·ndiYiduale per quel che r iguarda la susoettibilità all 'infezio11e. 2) La virulre nza clell 'i n.fez1i.011°e. 3) La presenza o 1ncn-0 di distin,t i focola1 settici. Natu'tailm:enrte nen1111eno ieo11 .q uesti tre cri1teri s i possoin o dwe reg·o]1e fisse; s 01.o il giudizio çhe si ia·oqurist a 1col:l'esperienza serv1e :a sitimar.e il loro ,.,a1ore. La posizione degli operati ne.i d.renagg:io dei. l'addome. - L'~t\... dà gran.d e importarnza Alla posiz.Jane nella qua-l1e \'iene posto il paziente ie ricordJa iil lavoro di lI.ill che per facilitare il dre'll:aggio pon1e i suoi ope:raiti a seconda de11 'airea. di peritoneo colpita : ne11a posizione cli Fowler 1

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IL PO.LICLINICO

o in decubito dorsale, v.entraùe o Jaterail e. Raccoma-nda la posiz;iooie di F-0\\Jer amche per i'l trasp«:n:to degli ood:omina1i perchè a oausa del diminuito as1sor.bàmento ·t ossico <.'.he ha luogo an ques·ta posizion,e , per il minore potere di a•s sorbimento del peritoneo che ri·~/este la cavità pel\:ica in pairagone di quello che riJVeste il diafra mma e del.l'omento, vi è mi.n ore peri0olo di shock e cli co11iasso. Del resto già da p,arecch.i an·ni Mu:nro ha parlato ·die11e alterazioni della. funzione ca.rd~a1 oa oh.e han:JJoO 1lllogo neg11 add!ominaili in .segu1.tio ad assorbimetlito di prodotti 005-

..

SlCl .

Ferit e di guerra dell'addonie. - L'autore cip.orta le aonclsusio11.i della recentissima •,pubbljcazikYn.e di Bo\7Vlby- chie cioè : il d1ienag,g io diell'addiatnle è di b~n poca utilità eccetto che nelle .lesiO!llli 1oc.ai1izzate e ifa nota.re la grande diff.erellZJa che ies1ste fra .Ja ·pratica ieivilie .e la chirurgia di. guerr-a a causa delle specia1i con~zi.on.i psic.h iche e di a mbiente in cui si tro'\·auo i soldaltri. a..l mlQ'Il1ento nel q ual·e "Ve11g.ono colpi·ti . L"irri,g-azione allo, Carrel.. - Questa può 1essere d.i grain·d e utilità specia1menlte 1per la 1st eri. 1izzazione di -cavità asc•essuia1i di origin~ tubarica e appendicolaire. Ferite da a.rm.a da fuoco. - Quasi tutti i chirurg.i tS-0110 d'accordo 1111el conclud·e re che è inu.t ile· se pure :non 1dan:11oso drenare iil cavo perito.nieale in cas.o .d i ferite penetranti . •~:1 più, in casi speciali, si può drena.re il Donglas p.er 24-48 or.e . I tubi di drenaggio . -- H ·a thway sro.usig.l.ia di drenare oon rtuhi cavi . Troppo fiaciJ1mente ia:ttraverso qt1est~ c.oudotti possono risa1iire germi dal1'es.terno; e 1.e infezioni secondarie sono più per.ioolose de11e 1pri.m itive. Qualora .si debba ,fu.:enar.e consig1lia di usare un pezzo di g1o mma molle piega.ta. Egli è del par1e re che convenga sempre di chiuder1e completamen,t e le pareti ; ha agti1to Ìillo questo senso in un caiso cli .perforazione dello stomaco per u.l cera e in nn caso di peritonite gonococcica, rn,el quale la ·~a­ vità peritonea1.e era piena di liqu.i<lio torbido e 1.e :tu1b.e conte·niev:ano pu...c;; denso. Ambedue guarirono. L' A. non a•p prova questo modo di procedere, perohè nitiene eh-e per qua•niOO sia accurart:.a 1a « toilette )) del cavo rp-eri•to,n eale, :non può .m ai essere cOtnJpleta, aSS<>1utamente parlando. IL drenaggio neLL'GAjJpe:ndi.cec.toniia. Nella ev.enrtuali.tà id i dover ·l asciare un dreiua.,ggi-0, l 'i1ucisiane dii scelta deve .e ssere quella ·di Mac Burney, sia perchè conduce diretta,mente s ull'appendice, sià perchiè è quella che piiù diJ:ficilimente dà lu~O'O a ernie post-operatorie. Questa à:ncisione ron,1enientt:emiente ampliata permette anche di esplorare gli organi conten.u ti nel bacino. Do-

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vendo p.e rò assicurarsi dello stato 1de1la cistifell1e a e dello srtiomaieo, l' •.\.. credie buona rego1a eseguire una .secQnda incisione. Riifere1nd.o 1'opin~one di molti fra i più diistù1ti chirurgi americani, icgli ritiene ~he bisogna sempre drenare un a.scess<Y a ppendico1are a m euo che n1on s i rinvenga solo. poco pus fiui,d o inodoro. Come d.renaggio di I~­ mogue usa a preferenza u.n rotolo di g-arza av\rolto in 1l!n:a .lamim:a di g,o mma a .m o' di siganetta. P erchè furnzioni bene bisogna che il drellla1g g.io sia decl.ivie, laisso e che non venga compresso im ia:l1c un punto. Bisog.n:a 1dre.m:i:re almeno per una settimana. Il iìrena,ggio nel La perito·n ite tiibercoLare . ·Questa no11 è, com.e ha 5,p iegato vV. Mayo, U 'l1a mala·t tia prin1iti'va, ma un si11rtoma. Infaitti 1'.acou.m.u l10 di ·liquido !n el 1c.a,·o peritoneale è dovuto· a lesioni tubercolari dell'intestiino, .:lelle g·l1la'11dole retroperiton·eali o, più generalmente, degli ostii delle .t ube di Fallopp1o. Il pe:rieoio <la e'1 itare sono Je infezioni associa.te. Perci~ 1' !\ . couclude che i·n quie:sti casi, dopo u.na a2cu:·ata cc t oilette », bisog1n a chiudere l1e pareti. M. A. 1

PATOLOGIA ESOTICA. la febbre ftoviale al Giappone. Le febbre flurviale (febbre di Kedanis, Taut-· s ugamushis, Akam11sbis) è runa malattia caratterizzata da tracce ài punture ·d i artropodi, da eruzioni cutanee sotto for1na di roseola e di papule, da febbre alta, da ipertrofia g.la.ndolare e da un insiem·e dii sintomi cli1ùci generali. Per tutti questi sinto1ni es.sa è Jegata :alla febbre a macchie .d elle montagne rocciose ed al lifo esantematico; tuttavia se ne distingue, come diremo, sia p.e r i dati epti<lemiologici, &a amebe per i ~aratteri di immu·nità. La sua durata è di circa 20 giorni e l'età più frequente1nente coìpita è dai 10 asi 30 anni; .la m1ortal ità è di ai.rea il 25 %. 1

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EPIDEMIOLOGIA.

Sulla natura dell 'ageJJte p.atog·eno ancora nulla . conosC'l.amo. Dad. dati epidemiologici noti fino ad oggi 'I'i&ulta che questa 1nalattia si riscontra 1.u ngo 1 fiumi de.I Giappone ed alla Formosa; essa ricorre durante la estate, dal giugno al settembre, ed è in rapporto al presentarsi delle larve di un acaro del genere Tronibidiitni che in Giappone sono chiamate ,-olgarmente A kan1:us1ii. Nigashima_e Oku1nura hanno studiato la mor-


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SEìIONE PRA'fl CA

· f 01ogia ed .i l cic1o bio1ogico d~ qu.e ste larve e 1e ha11110 cleu.ominate l .. c 1?t1t s ,tJ J?an1u shi; .esse .sonio di colorito rosso e r.a sso1nigl ia11-0 a lle larYe <.l i L.. eptus au t u111nalis, freiqu1e n1te 111e1:l:e reg··io11i ettropee. Nel Giappone le .4. J?,a111its h i vi \'0110 ii1 natu r.a a prefere11za Stli ttvpi can1pa.g n o11i (111 icrotus .ì!f 01iteb eltoi) e .son.o sem1)re così nu111erose che qu.esti roditori si l)OSso.10 cons.ider.are i loro ospi.ti n t\tt1rali; v·iv·on10 a11c]1e s n 1altri a ui'ma l·i, ·ratti , can·ig·li, ieaY.ie, C8.ni, g·att sc·im1ni e. Sug·1i ai1i11iali r.estano a tta·oca.ti i ·11 111ed1ia 5-6 gi.or.ni, dopo li abba.nclona11.o e 1)assa110 .allo stat o di nin,f a e StL C·c.essi:v:a111ente cli :adulti; a11o stato .di ni11fa e cli ia.car.i adulti s.i 11t1tro110 cli succhi \ t·e g·.eta lii. St1gl i ani1mali si attacca.no a preferenza a lla aa·se cl ell'orec-cl1io e attorno gli .occl1i; a1 110Sto cle1.1a i1t11ntura la pelle è gonfi.a e co1)erta {li u·na sierosità <lal.1a c1t1al.e en1e rge la p a rte i1osteri-0ire cl eTI 'a-caro. N.ell 'uo1110 si attaccan·o pi i:t freq11e11ten1e11 te a lle region1i ad clo1ninal!i, p arti genitali, ing uiue ed :al pos.to del la 1) unt.u1·a <leter,111in1a111r0 tl'na Jì1e <'rosi <lai coagultélz.Ì·o ne con i 11fi.an1n1azio11e fi bri.nosa ; 11on si osserva però li11fade 11ite. 1

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anin1ali it1fet.ti; il sai1gue ~ infetl a,ute soltanto clnra·11te il p.e rioclo iebh'l·.il~e . La i1n,fezion e 11011 è trasn1issibile i}er y,ia Ctt .. t anea , .cl.e1)osi l1a11c10 cio~ .l'.en1tL.lsi·Olle in·fettante sul h1. ct1te . (}li .ani1nal·i più sen sibili alla 11ue21ione s1)·Crin11e11tale so110 ie sci111n1•ie, g-e11ere l\I acacits ; la i nct1bazione v.a.ria cla 6 a 8 g iorni, la feb1b re rl nra <:iTea 2 setti n1.a.11e ; la 1n1orte de1·1e sc1111n1 i.e ha 1t1.J.g10 n1 01l:to ,rara n1e11te. )J.egli esper·i111è11ti sul.le iea\'ie a\· \·~ene qna·nto s i n.o ta in natnra s ui top1i catTIJpag·nol i; 1e ·C.a\·i.e 11,0 11 reagisco110 c linica ment e ;a11'i1:!fe-z1ioue, 1n.a se l 'en1t1 ls ion e cli org.a ni e 1nOi)Oiettici cli t1na {'a \·i\.a i,.Hf.ett a è ino~ u~la.ta 111 unia .Sici111.n1iia, 1-11lTodnce i n qurestia J 'infezi1o ne s1)erfm enta1.e .

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I NFEZIONE NAT URAL E ~ J-;GI,I Al\ l i\1 Al ,I.

L'i.11,fezio11e na tura.l e n egli anin'lali è stata slucl·iata portan{lo n.ei e-entri <li inf.ezio ne, t o1Joli ni I~ia,u cl1i, r.a•tti, conii gli, ·Ca\'Ìe e sci 111n1ie sicnr.a 1n.en lie non ·i nfetti e fac<.".11<loli ptrngere c1a11e .t1 ka111 u,s h i. ~.elle sci n1n1ie q ttest e larve l1anno lletcr·~11i 11a to 1111a i:111fezio11.e l1atura1e ·v1 cina alla ·tn.a1attia fluviale 1Tell'u·otno; l'incttbazi.on.e ne11e sc·in1n1i.e è stata di 5-8 gdi0rni e la t en111er.atnra h a raggiltnto 40-41; è .m a.nieato l 'esaa1 te111~ f 0 1~se p er particolari condi zio ni <lella c ute. ~ei topi Cc'ln1pag noli ri.11 vece c1l1este lar, e n.on ha nno cleterm111ato t111a infezio11e 1;i velabile per alcu11 si11t1on10 c.li:niico ; p~. rò c1uest a è .sta.t.a acce1·l~1 ta inocttla,uclo ,i11 a nim,a li sen1-sibil111.e11te recetti\·i (sci1nmi.e) llt1a :e n1l1Ls i,0 11e <li organi en1011oie.. tici dei tiopi sospetti . 1Qt1es te ricerche s1ìerin1.entali in·d ncou·o a pensare eh.e questi rocl.ito ri, cl1e :i11 .n·a tt1ra ra.1Jpre~entaino gli 1os1)iti 11atu.r.a.li clell e A l~an11tshi, p·ossano .essere .anche g.1i os:piti clet)òsilarii del \'t,rtts. 1

l NPEZ f0 .'E SPERIMF.N'rAT,F. NEGT~ [ ANJ:i\1ALI. •

L'in[ezi on.e sperin1 e11 tél1e f;i lJllÒ o·t tcnere i.110<'H la·n<lo i11 an.i1n a li r ecctti Yi pr r ·v ia sot tocn tanea , inlraperilon.ea1C', e11 dovenos.a, il sa11'!ne o l'emnlsione di orga ni retl l L"! pOÌ CtÌ CÌ di ll·0 Il1 0 O di 1

NATURA

DE T,r... ·'A (~ F,NTJ~

PAT'OG ENO.

I ...a v ia sp erimentale cli·n1os tra .la tra s1nJ.i ssi·b:ilità cl ell a 1n·alatti:i; però no i nt1lla OOJ1osaia1110 Stll1.a natnr.a <1et1 '.a1g·ente .etio1ogico. I{·itha~in1a e ìVIi)1 aji1n.a ha11no 1 e1seg·11ito 111olti ·è rigorosii s t11cl1 i tanto 11ell'.u o1no cl1e n egli a 11in1 a li 1n:aturalmente e ~ i)eri1nental1111 e n {fe 1infet bi , n1a i1011 h.ann·o cou,s eguito a1c1111 rist11tato i)ositi,·o. N·e l S·angue clell'uo111·0 s.0110 st ati oss.e1·v.a ti clei gran11li l)asofi. li e delle fig11re :fì 1ani.e11to.se a 8 (ane lli {li Cha,b ot) , rn1a qttesti sono 1-.e perti .frequenti n elle a n enl.ie ; a11'ac111e <le11a tn~latti a s.i 11·o ta ttn.a spi·ccat!a 1e11co1)enia e più tarieli tl!n·a le u-cocitosi. Nella n1ilza cli u.111a sci1nmi<1 infetta son.o st at e risco11trfte i11clusio11·i si m1ili a.i g.ra11111ii. pla.s111iatici {li l{.och ·e forn1azi.oni intrale 11cocitar ie ·analoghe a.i c or1)i di I(t1r.1off, g ra.1111li <l:i em os:id.e. 111na. ICitha.sin1a .e ~ Ii)1aji111,a l1.a11·no .a ccertato ch e il vi·ru: non i)as:a a·t tra\'erso cancl ele Pt11,all o 'Bcrl«ef e1cl e .c11e ·11 011 si tro\·a n el siero cl.op.o coagl1lazion,e n·è 11el pla.s1na citra.tiato; qu~::lto yir11s q niindi resta c1011 ~ g.1iobt1li .e fors·e C·On i 1.cuc.ociti ; •: l q tlésta a·f fer.1111a7.i·o11e g·li _t\_~ . son.o incl.otti <l a l fa.t:to c h e l'essncla.to leucoci tar.io racc-0lt-0 dal peritoneo cli 11•u.a 1sci.i11111'ia è s.ta,lo \·irn1entissi1110 . I~'ia0c1na <lis ti.11.at a ch e ·e 11101izza i g;lo b1111 l'{'ssi clistrt1g·ge dopo ~11 q11arto cl 'ora a11cl1e il Yl 1'1S; 1esso è :a11ch.e 1dist1r11tto dop10 t1n 'espoC\ i;:ion e di 111.ezz 'ora in 45°. Anch.e 1i tentati,ri <li ct1ltt1ra 1;~eg· uit1 co11 ; n1ezzi t1sn.ali ta·n.to clall'tton10 ch e c1agli .anin1ali li:a11.110 diato risultato 11cg·a.ti v·o . I' i thas i1na e l\1>rn. j i n1 a 1·i feriscono e]1c clia.11a ]:>1iag·:n. cau~a.ta cl011'l a p11ntur.a del:1 '.ac.aro , ·e cla.l la ro~eola e cla,l l'urilnn cli inferni.i cli febbre fl11\"ta le, h a11no 1solatio un ...ger1ne colle caratteristicl1e del 1

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tr.

11 0 T~TCT,1NtCO

haci l lo del.la. <lif te ri te ; q u.esto germ·e da va 1111a toss i ria ·n.eut·ralizzabite col siero antidifterico. Gli stessi autor.i hanno risc·o ntrat o ,11·e i topi 11:atur.al me nte J n·fetti di febbre flttvia le dlte spirocl1e te. La p1:in1ai, g·r:o·ssa. -e •tozza , è stata. riscontrata 11t-l san·g t1e ; essa ri p-et.e i.11 parte i caratteri del]o ..<;pirilltlnL 1ni11or di Carber ed i111 parte i caratt eni d.e l la .spirochete c l1e ci eter1ni11a 11 ell 'tton10 la malattia clovuta al morso da topo; ques ta spiro cl1·ete, in1ocwl.a1ta ·n e:lil.e sciil11.n1:i1e, no11 ha riptuclotto la febbre fluviale. La seco11da spiroc.li.et e, s·ottile e lu,ng.a , è stata r·iscontr.ata. n1e l ret1'e iel ei top!i can1pagnol 1i ed è da iclentilfìc.a.rsi collo spiroc h.ete it,tero-e rriorragica . Gl i s t essi J{ith as inl.a . .e 1V[iya jtin1a ha 1111;(!) is.olato <1.alnc Al?ànz.uslii <l·e i bla1ston1iceti, Clan1.ydon1.ices Al?an111,sii1 co11 i q11.a1i i)erò 110 111 11a nno riprocl ot to l'infezione sperime11tiale {le11a n1alattri.a. 1

DIAGNOSI DIFFER~NZIA LE .

..t.\bbia1110 acce11n:ato che !a miala ttia fluvial e {lel G iap1)on e si può avv1ic1b1.ar-e p·er i suoi si11Lomi alla febb re a niaccl1ie de lle 111ontao-t o n e rocc·iose ed ial ti.fo esanten1atico ; ma qt1este tre infezion i, se p nr stTettan1eute .leg·ate per la &into1natologia c.li·11ica, si <lifferenzi.aino ·p er l '.ep:i.de1niologia e per i caratteri di i1nn1t111ità. I (lati epi(lemiologic i <lin1ostrano eh.e .i l tifo esa utein1.a.tico è trasmes:S·O da:l p.id.o cel1io, Pedic1ll1l. vesti11ie n.ti, la fe,lJbre a 111.accl1ie delle nlontag·11e rocciose è trasmie ssa d.a!lle zecche, Derniat.ocento·r A rid erso:ni o ve Hll Sti1.s1 m entre l~ f.e1bbre flt1vi ale è tt·asn1essa da u11 acaro allo stato di larva, L eptits a/?a·niish.i. 11a oltre 1 dati epi{lemiologici de lle for1n e st1ddcite abbiamo a ncl1e i crite.rii di in1mt111ità . I lavori .d i _t\..11derson , Goldb.erger, di Ash.b u1111 e Crari.g di1nostra110 che qu.este forme sono l 'ltn·a i.nd.i pe11de nte dall'a1tra; re-ce11te me ute poi il IZ0tla111a cl ell'Is tituto 1Zi l.asalo 11a notat o che tyia sci 111,111i.a che abbia contratto dtte <li q tt·e st c nial abtic no11 ao<1 l1ista l 'in11n n u ità per 1a. tE.:rza. 1

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THRAr 1A.

()gni tent..'lii vo tcr3pe11tico è fa1 11to; la tcr:lp1ia <: pn ra n1 cn.t.c si ntoniat.ic.a. •

PROF lf,:\ SSJ .

Per l n proti lass i bi~o~~;na c1istrng·gerc i to1)i ; buoni ri~ultati :;0110 stati ottenuti ol \'irns c.lella ~etli<.'\:111.in el ci t o1)i . rrof. C. TIAS TT,F.,

DIVAGAZIONI. Per il libro 1nedieo italiano. 111 qttes to salutare risveglio dell'attività ctel.f rutto b enefico <lella l'org·.a11isn10 italia110 gran<.le gtterra - i11 tutte le sue n1t1lti·f ormi 1na~1i'festazioni, col fì.11e 1:1obilissin10 di em a11·cipare 1.1 Paese dalla l1n1il.i.a11te tntela. straniera che i)esa·va. sinistratne ~ s11lla vi·ta naziouale, u11 pr-0blei11.a .ch e si .a ffaccia a ll'esiam.e c1ei n11ecl>ci italiani, è qt1ello che si riferis~e .all~ condi zio ne cii evidente i111ferio.rità n el1a qua•l1e si tiro,ra l'i11(l t1stri1a ·d,el libr-0 medi·co italiano. Il Poli cli nico si è più volte, patriottica1nente, oocu•p ato dell '1arg8me11to. No11 .s·arà ii1uti le eh.e ci si t or:ui sopra ancora. una volt.a, per ,,,edere ·e è p·ossibj le pr·O'\'ocare su ciò t111 <l.ib.a ttito c h e l)Ossa •invogli.are e sprona.Ife i 1i.ostri mao·o-iori a 00 f ar qualcosa. per <lare Ql libro 1talia110 di inedi·ci1ia. t\11a vita e una fison;o1ni.a e u·n a i1ndiv.i<l:ttalità prettaimente italiane, ·e iìu pari te.mpo, fare in 111odo c-he il nostro libro v.ar-chi i ro11iì.111 1della Pabria e .sosteng1a, ,d ove ·p uò, l'ttrto dell1a concor1«e11z..a c·o l lib·ro s tr.an1.ero. 1VIa se potremo otten e r~ eh.e i'l 1nedi.co italiano si liberasse ltna bu·o na vol·ta, ii1 lta rga n1is11ra, dal lib1ro Jra•ncesc , i:ng·.Je.se o te.desco, avre111 0 reso a:li1a ~atria 'lt·11 r ile,·.a.n.t e ser vigio. E samini.aan.o, sere11a1111ent e, il p·roblen11a : I .i10stri tnaestri di tnedicina e <'hiruro-ia - se faco ci.amo pocJ1e re lodevoli eccezio ui -- ha:n.no fi.uo.r<:1 schi:vaito - con sa·c ro or ror e -·- l!rardt10 e faticoso lavoro di con1pilare li,b ri s ui qtta1i fosse riprod,ott o .ed eternato il pi-ogresso e - percl1è n o? il pri1m.ato clel:ta n11edi:e i~.a itali:a·11a. Pur tro1)po, ,}e Case eclitr.ic i, con .le solite locl,evoli eccezioni, preferirono se1npre, co1T1e l)ÌLl comodo e più a buo11 meroato, far t r.a<lnrre da ttu:a li.11gu:a .sitrannera qu.alsi.asi, qu.alehe libro (\1 celeb rità improvvisata, c he , c011 1'i.111.111an{'.a,b il " e <'Otnpi.acente prefazio11.e clel tale o -c:aì'a1tro <lirettore di Cl i11iaa, veniva presentato .al l)U·l)blico n1 edico italia110. E l.a .11 ostra cufitara 111.e<li{'a fn il frutto dell o stttclio sopra libri strani eri o ~o~ pra scorrette <li spense 1itograf.at e. Bi.sogn a pur di re la ve1·ità: la colpa princi1)alc cl i tu 1e stato cli cose, deve essere cl.ata .ai 11o~tri n1aestri di medici1ia e chirurg.ia (non se ·1'.al)hi ano a n1ale, per carità), grandi e grandissi1n1. I trattati nostri, e so11 poch i quelli c11e s i salvia no , 111ostrano al le ttore lia g rande, i n111La11.ente preoccupazione d egli .autori (1i esporre, con 1a rg-hez1~a di con1me11ti e <li c1itiche, tntla la loro crudi zio ne, ~, a 11.a fi 11 c, essi 11011 si .accorgono che se h an·no d3to bella pro,·a di cultura e cli 1

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• [ANNO XXVI,

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SEZIONE rnATICA

soli.da prep.a razìone s~ieutiica, l1a11110 perduto di vista il fì:11e precipt10 c h e é1e,·e a:ver e un tratta.to d estinato .a1 g·rai11<l·e pubblico 1111edico : <e la praticità ie la .s.emplic i tà », {)n1de i medici possano ttio\·.a·re ·n1e1 li bro, p iù c lre i:l s t1perfl uo, 1'uti.Ie. Quello, in fondo , c h e f1a i)retterire a noi ·tutti il . 1.ibro fra:i1cese o .i.11g1,ese. Purtr·O})po, non tt1tti i medici pos·s ono avere la CQltllodit:à o il 1)rivileg:i·o di frequentare per · a·nui ·S ale di c hirurg·ia, o cliniche m·e diche, o corsi <lj perfezion~tmento, e ri cevere cosi, dalla viva Yoce dei n1aes tri, g l'insegna·111enti c he d .e bbo11-0 gt1i·dairli, con piè fermo e con .sic ur.e zza, n.el·lo sca1broso re.a1n 111ino della. pr1at·ica inedie.a. Ond'è ch·e 1a 1n.aggior p a rte di no i - · e questo è un 111a le g·ran<lissimo che bi.sogn erebbe rimt1·o·v.ea:e esce da lle U11i1Yersità o0011 un corredo <li cognizioni g·rande o piccolo, e con poaa, o n essu!l1ra pratica. È ·c hiaro, p·erta:i1to, cltE · questa ,g nande J1arte che .affronta lia lotta 1)er 1'esistenza e che ,·uole 111igliorare e c.01npl€ta.1·e le su·e co11oscenze tn eclico-cl1 i rt1rg iehe, se11ta il bisogno dii ricorrere i<.t htt·oni e pratici tra ttati, dai quali app.r.e11dere , umi <lic-0 t1tt·t a la pratica medico-~hisurgica, che 111olbe oose solta:11to sotto 1a guid·a di 1101n.i11i speri.111entati possono essere compre.se e assimilate, 111,a 1tna bu·ona so1nm·a .di nozioni che riuscira n110 preziosissi1ue n ella fJr.a.tica m eidico-chi•rurgica. I>orto un esempio : la g· ra11de foi-tun a <le11a Cliiritrg·ia di iirge nza del Lej.a r.s dove sta? ~011 certo 11elle cose ch e egli dice , c}1e i niostri n1ae.s1:ri san.no 1a mienad.ito· e in con1dizi011ie {li i.n seg na1r1e a i propri a lt11111i, ma 11ellia grande sen1plici.tà e p.raticità dell 'espio sizione, .11e 11a dovizie e chiarezza delle illus trazio11i, onde i ·vari tempi llelle operazio11i, <l,alle 1)iù se1np l ici a lle più d1.fficili, ci si pres enta110 ·con l·a p iù ·g r.a nclc verità a:l l'esan1e e a llo s tudio. I no tri li1bri clifett ano <li buo ne illtt&tr.azioni, e t ·utto a l più r eca110 cl eg;1i scl1izzi che m a1 ·riproducono la Yeri.tà , e la !-ìcia no 11el Jettor·e il d1ubbio, cl1e se1n prQ p ro yoc:a i·l tli si.uteresse. Se clal ca.1 npo d1e1 la n1 eclicin.a .e a,ella ~111rurg1a generale J1oi pas.siamo a qt1e1lo 'de1J.e specialità, l 'orizzo11te {11 venta .anoora piì1 aug usto e scor.agg;ianite. I~a 111.::tggior p.a rLe cl ei 11-0·s tri li1bri cli pediatria , di oct1listica, cli ·v·encreologia, sono st1-a11ieri, epptire l'Iba:1ia 111011 ID{\ n•c a di ·v,alorosi pe<li atri, oculisti , ecc. Bìsog·n.a .c1 ui11di c.a1nlJi.a r strad a , ora c l1e l a N a zione , r iuuo,·ellata 11el l'a11in1a e nel corpo , c.erca (·011 clirilto .e con v iri lità il ·~no })Osto di in(li1Je11den za e <li libertà in tutti i C·a n1p i de·l l '1a.t ti,·ità t1n1a11a , f r.a le .a ltre rnaz1oni. E c.ambi1ar strad.a. tntli: aut ori , editori , .1nedici . I primi, <::·o l ricordarsi c li.e 1 loro li.b ri ,·a111110 11.e]le m ani di 111oltissin1i n1edici g·e nei·ici, 111ocl esti m a deside1

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rosi di sap ere e (li a p.pr·e ndere meglio e di più, e ·d i p ocihiss.i mi che s·o110 i g r a n cli o q ttasi gra.n <li 1nedici e c hir urgi. Sieno, p erciò, g li iat1t or3. , qua11to è possibile sernpli ci e pratici, cerchino <li r i1)r.odur,re ne l li1bro n-011 .sol10 i l loro l)e11siero p er ii.scrirt:to, u1a cercl1iuo di fotog·r,afa rJo, p·er oosì dire , .e 1da•rce1<> vi,,o e reale, di modo c l1e le cose più semplici e a11ch e Je più ro1np lic.at e , il tn.edico e . ..... . ]-0 s tud·e11te, se non le afferri 11el giro clell'.espo&izion,e e <.lel raigi.oniaento <lello scrittore , ile v·eda en1erg·er e, 1Titide e cl1ia1re, dia u11a buo na illrus,trazio11e, .perchè, ·è cri.saputo, ch e so,,,ente una es·atta. ~ fedele figura ·dice di pri.ù .e meg·lio di i11o lti p eriod.i ,d i 1)r1o sa .astrusa e f.arra·g i11osa . Gl i e·ditori, cl1e con .tanto zelo si affr etta110 ta f.ar tra1durr1e l e op.e re s tra ni er e , per .l e quali 0011serY.ano la carta e i tipi 1lliglio ri e p iù eleg·a11ti, cerc-l1i.n10 ·dii C·Ooper.a re e in,cora.g·g.i,ar.e g1i a11tori in ques t'opera patr iottica {li ema11ci pazi<>11e e {li r jna,scita libra·r ia, facciano cli t11tto per prese11tare , n e lla migli1ore \·est e tipogr.anca , il lib r·o :it.alia110, c h è , n1olte vol te, il s11ccesso di 111na p ubblioa.zi10!ll'e s ta , 11on 1s01o 11•e11a ·b ont à clel st10 0011t entt1to, 111-a .a11cbe nell'estetica del ]ayoro tipog r afi oo ; :i m ed;ic i e gli s tuiden ti, ac.quiSita;ntCl!o <li 11'referenz.a i liibri nostri, diano .agli a 11tori e :a g:li ed itori lo s ti1nol-0 a pe.r sever.a·1-.e ·e a .m ig·1 iora·re, sti 1n·ol-0 ci ues to , che 1iasre da 1 ·Saper si letti e a.1)p;rezzati e d al ·no11 , ·edere inutiln1:ente in1.p ieg.a.ti s forzi. ·e denari. Cosi, 11oi eh.e vi,riam·o .al l 'ester·o , e che 1)rovia1no di11.anzi a d .u11a vittoria del lav.oro itali1a.no legi.ttimo orgoglio, co1ne s e qualcosa d ell 'o1J.ore e ,del t·rj.011fo d ell'i·n.geg·no itali ano ci 1a 1ìpartc11es ·e, tTla che, 1a11o stès~o m odo , ci set1tia.1no cli111inuiti e 11miliat i qua11clo cl o,b1b ia1no cons t ata1·e ch e la no.stra produzio111e è difettosa , o n1anch e\·ole, o pegg·io, possia111,o co.n fi.e r.ezza dire ~h e i n1ec1ici ita li:ani .n u lla l1 a11no da 1a,pprende.r e f;ll }ibri .str an\Ì·eri, c h e i nostri 111acestri 1Jou abb·i.a.1110 scritto e d ,ertt o i.n forn1a più e1eg.a ute e più chiara . 0

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Lagt1na (Brasile), giugno 1919. Dott. _'\. u 1rELIO l{o·ro1.o. RECENTISSIMA PUBBLICAZIONE:

i# Ai nostri associati ojfrianzo a prezzo di favore: L'esame degli organi del petto

e dell'addome

del prof. VINCENZO GIUDICEANOREA

P areggiato di Patologia speciale medica nell a R. Univ. di Roma. È unn. lucida e ordina t a esposizi o ne dei ~ne!odi di .C:6ame

obbietliYo e funzionale dei vari organ i, con le 1~dispensa b1h nozioni di anatomia clinica ~ con figure schema belle: come una Guida pel medico pratico e per lo studente. Volume iu 160, di pag. 254, corpo 8 . In commercio lire 9. Pci nostri associati lire 1'. 50, fra nco di porto e raccomandato . Inviare cartolina-vaglia al prof. ENRICO MORELLI - ' ria Sistina, 14 - Roma. (II)


IO::?O

(-t\.N NO

lCOADEMIE, SOCIETÀ MEDICHE, CONGRESSI (NOSTRI RESOCONTI F ARTTCOLARI).

Società l'tle:!leo-Chir11rgica di l'tlotlena.

Contributo allo studio del meccanismo della terapia aspecifica delle infezioni. C.illRA. (I stituto F a rn1acologico cl i retto

tlal 1)rof. R .. J,uzzatto) . - L' A. in qt1e.st a pri111a i)a rte delle sue ricerche si è occupato. c~el i1urnero d ei le11cociti, della formula le11cocitaria, del rica1111Jio azotato ge11erale e pt1rinico, della t emperatura e della velocità òi coagulazione èel sangue dopo introduzione per via endovenosa è i : pepto1ie W itte e di D u Frcsne, di estratti bacterici, diprote·:,'11,e eteroge·nee pi1\ com1)lesse e di metalli colloidali. I ris11ltati delle sue esperienze si posson o così breve111e11te riassun1ere. !11 seg11ito all'iniezio11e end ove1tosa di p ept on e s i lt1auifesta· r apidamente intensa leucopenia cl1e raggiunge il suo m assimo circa una ora o 11n'ora e r11ezza dopo l'iniezione . La leucopenia è dov11ta specialme11te a scomparsa èei polinucleH.ti. I1a let1copenia, se la dose introdotta non è mortale, è seg11ita da i11te11sa iperleucocitosi che raggiu11ge il s110 m assimo circa 24 ore dop o l'iniezione . 11 0 stl1d io della fo r1nula letlcocitaria in q11esto periodo llimostra lU1a enorme prevalenza dei pol~u cleati (si110 al 98 %) . Il n11mero dei le11cociti e la for1n0Ja lc11cocitaria ritorna110 al loro gr ado nonnale 70-80 ore llopo l ' iniezio11~. Ripet en clo l'iniezio11e d i pepto11e c111a n io si 11a il massimo d i le11cocitosi si maniIes ta d i 1111ovo i11tcnsa lc11copenia; per u11a terza - i11iezio1te d i i)epton c qua11do i le11cociti so110 nuova111c11te saliti d i nume ro si ha ancora abbassa 111e1tto e iperleucocitosi, m a quest'ultima me110 i11te11sa cl1e dor)o le pri111e i11iezio11i. 1'ali fatti si 11a 11110 a11cora più e\·ide11ti per iniezioni d i estratti bacteric1·, cvide11ti 1na m er10 i11tensi per ii1iezioni di i)rotciiie p itì complesse, me110 rapidi a compa rire llla abbastanza ii1te11si con i rn.etalli colloidali. J,a ten1perat11ra (1)er i11iezioni cl i èosi no11 mortali) do1)0 l 'iniezio11e p rcse11ta un f11gacc abbassa1ue11to, p oscia s'in11alza a 40-4r e torna normale <lo1)0 circa 2.+ ore. Per la velocità di coagulazio11c tlel ::;3.i1g11c l ' _..\.. co11fer111a (111anto f11 già affer1nato s1)ccic dal X olf. 8 i 11::t Ìl1 seg11ito all 'il1iezio11e d i p epto11c 1111 g ra1tclissi1110 auu1e11to del ricambio azotat o ge1terale e del rican1 l>io p urinico. I~' r\.. ritie11e cl1e la le11copc11ia stia i11 rapporto co11 distruzio11e d i leucociti e clic l'iperleu cocitosi s11ccessi,ra a\rvenga l)er la bc11 11ota legge biologica dell'iperconipe11sa . Z l l'l l C.

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distrt1zio11c dci lel1cociti seco11c1o 1 11011 è già ùov·l1la acl azio11c ll iretta del pcpto1tc e delle (12)

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proten1e, co111e risulta cla prove in vitro ,· nia <, a sostanze che n ell'orga11ismo si formano in seguito a queste iniezioni. l\'Iolto probabilmente la le11colisi è dovuta a prodotti di disintegrazione delle sosta11ze proteiche introdotte, prodotti cl1e si form ano p er opera c~ell a à igestione parenterale: n1a la leucolisi specie dei polinucleati, secondo 1 A., produce a sua volta una mobilizzazione ·i n circolo di fermenti specie proteolitici. A conferma d i ciò stan110 le ricerche della scuola americana (eseguite però con tutt'altro indirizzo) dalle quali risulta il gra11cle aumento delle proteasi del siero dopo l iniezio11e di proteine eterogenee. Secondo 1 A. i benefici che si son.o otte1tuti nelle 1nalattie infettive trattate co11 l'iniezio11c di prot eine eteroge11ee o di sost anze èe11at11ra11ti le proteine del plasma sarebbero dovuti a d ue meccanismi d istinti: 10 digestioné della massima parte dei batteri p er opera dell'enom1e aumento dei fermenti 1)roteolitici messi in libertà d ai leucociti disciolti· 20 fagocitosi per p arte d el grandissimo n11mero di polinucleati neutrofili giovani messi i11 circolo d alla successiva reazione dell'organisn10. Prendono parte alla.discussione sull'argome11to, i professori Centa11ni, Ascoli, 'farozzi, Donati, Si1110nini, ai quali risponde esaurientemente il professore I, uzza tto . 1

SeJ11ta clel 3 giugno 19r9.

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Ricerche sopra gli acidi biliari nella primissima infanzia. R. GRECO (assistente della Clinica P elliat1ic3 diretta dal prof. B . Simo11i11i). - A completare lo studio intrapreso da al.cuni an11i dalla nostra Clinica, sopra la bile n ell'infanzia, l' A. espone i risultati delle s ue ricerche sopra gli acid i biliari pri11cip ali: taitro e glicocolico. Espone le conclusio11i c1ellc sue ricerche fatte sopra bile d i prematuri (6 osserv.) d i neo11ati a tern1ine (26 osserv.), d i latta11ti ( 12 osserv.), di svezzati (8 ott obre) e di bin1bi cl i ntaggiore età (6 osserv.). Non ebbe reazioni p ositi\re in bile d i feti, prematuri indipen èenteme11tc dalle condizioni del fegato e èella sostanza color a11te d ella bile; 11el neonato ott eru1e reazioni i11certe verso la fine della za settin1an a e nella 3a sciti1nana, ed in qualche caso ancl1e sulla fi11c èel io 111ese . Reazioni nettamente positive no11 so110 r a re 11ella 30. settiman a d i ,-ita estrauterina. Xei latt a11t i furono notate reazioni n egative solo i11 2 casi con fegato ane111ico e con C:ege11er azione ac~iposa; n ei divezzati la reazio11e fu sempre positiva, ,eccetto ili casi di b ile l)ianca illt1strati già è al suo lnaestro prof. Sil11onn1i . Xel feto fino a 6 inesi n1anca la '\"era sostanza colora11te della bile com e 11a òin1ostrato il Siruo11ini, e n1a11cherebbero a11cl1e gli acièi r ela ti-vi; it1 segt1ito c1uella ai)pari45ce, si acce11tua, si cl1c alla n ascita si 111ostra al)l)on clante, m er1trc


[.\NNO XXVI, FASC. 34]

S.UZIONE 11 RATICA

tiuesti fann o an cora d ifetto e perciò per qualcl1e tempo ancora dopo la n ascita, non esisterebbero rapporti t ra q u esta e q u elli . I.a cellula epatica c1uindi dal 60 m ese della vita intrau terina già m a tt1ra p er elabòra re i p igm enti, no11 lo sarebbe egualm ente per la costituzion e degli acidi biliari e così ancora nei primi giorni dopo la nascita. Però questa conclusio11e sembra troppo assoluta special1nente se si r icordano le ricerche d i Zweif el sul meconio, e per ora. l' A. rit ien e p it\ p r udente riconoscere cl1e i n1etodi fin ora proposti per gli acidi biliari, forse i1on sia.no abbasta11za sen.sibili per svelare piccole c1uantità cl1e forse possono esistere.

Sopra un voluminoso tubercolo del miocardio in un bambino di 18 mesi. R . Sil\IONINI (Direttore della Clinica Pediatrica) . - I l bambino fu ricoverato d'urgenza in Clinica per le gravissim e condizioni generali, cainosi, accessi d i soffocazione, ecc. Profondamente denutrito e rachitico, presentava fenon1eni d i adenopatia tracheo-bronchiale e di tubercolosi polmonare diffusa. Morì improvvisamente durante un accesso cli tosse, in apnea. All'a11topsia oltre ai fatti d i t11bercolosi polmo11are e dei gangli pr e ed intr atracheobronchiali, fu r iscontrato un gr osso tuber colo dell'orecchietta destra del cu ore, dilatata, deformata da quello . I l tubercolo del vol11me d i 1ma grossa nocciola, era coperto da pericard io ispessito ed adere11te, aveva forma ovoide, oblu nga dall'alto in basso, immedesimato col miocardio, 11on protrudeva in cavità. Privato del p erica rdio mostra superficie 1)ressocl1è 11niforme; alla sezio11e colorito giallo pa.1lido; co11sistenza pi11ttosto notevole. L 'apparato valvolare e l 'endocardio normali. L'esame istologico c1imostra n1olto chiarame11te trattarsi di tm tubercolo caseoso al tutto sin1ile a c1uelli elastici del cervello; la str11ttura è c111asi fibrillare, la massa al centro appare caseificata, absoleta come nel tubercolo <l.el p eriton.eo. La strt1t-i tura fibrillare alla periferia è a fas cetti concentrici, clistribuiti con u na certa 11nifor1nità più spesso, i alvolta raggr11ppati e fra1nmisti a qualcl1e cellttla epitelioide: le cellule giga11ti non ra re alla periferia manca110 al centro. Per ogni preparato si notano 4-6 bacilli d i Koch, a ridosso della sostanza caseosa e ad. essa i11timamente legati, 11elle zone più. 1011tane o 11011 se ne trova110 o vi so110 ra rissi111i . I/ O . dimostra con1e in generale rara s ia la t11bercolos1 <lcl miocard io, rarissimo il tubercolo; q11ello d i c1 i i11ostra l'esemplare ed i r~lativi prepar ati istologici, per la stia secle e per il volun1c raggiunto se111bra 1111ico caso n ella letteratura generale, i11 qltelJa pediatrica tro,ransi riferite le sole osser,razioni a11a loghe d i Ha11d, Tirey e Demme, n elle quali però il

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t ubercolo era t1 i volume assai m i11orc ccl aveva sede nei ventricoli . Dimostra con1e ne riesca ii11possibile la d iagnosi in vita, e come risult i 11na sorpresa a lla n ecroséopia.

Nuovo reperto istologico deile paratiroidi In un caso di corea volgare. I. ZrnoRDI (Assistente della Clinica Pecliatrica d iretta dal p rof. R. Simonini). - Nel caso st11diato dall' O. esistevano combinati dtte fatti, poichè due sole paratiroi:3 i venner o trovate ed anche in quesi e scarsissime erano le cellule cromofili, co1ne din10strano i p reparati istologici cl1e prese11ta. La ban1bina aveva sofferto di corea q11attro ' rolte it1 poclù an11i, ed era n1ancata per polmonite bilaterale consec11tiva ad influer1za. In essa era quindi esistita se1npre un'ipofun,-;ione latente paratiroièea la q t1ale si fece m anifesta con fen on1e11i d i corea q11attro volte, sedati sempre con l'uso della paratiroidina \~assale. Espo11e quind i in ge11erale i concetti è el suo maestro in rapporto al modo d i agire delle gla11dole endocrine i11 genere, delle par atiroid i in par iicolar n1odo, e ricorcla come an che recenti pul)blicazioni (P aton, Friday, Kocl1, ecc.) abbiano dato com1)leta ragio11e alla t eoria è el Simoni11i, confern1ata an·cora dal reperto ai1ato1no-patologico ed istologico del caso presente. l{isponde esaurienteme11te alle osservazioni ci el prof. Donati e del t1ott. I.evi. IZ. SnroN~I, scgr.

APPUNTI DI MEDICINA PRATICA. CASISTICA. La tubercolosi renale, misconosciuta dal pratico. J ~e

ca use, 111..:r etti .assai spesso ]a lub crco l o~ i reuale 11011 Yie111e ricouosci uta ,a te1111'0 , so110 la 11eg·lig·1e11 za {1e1 111alat.o, .la torp.iclità ·dcll.a ni.ai1:a,ttiia e talora ai1che 1'es itazione <.lel pratico (la,-.a11ti ta{l ~ù11 caso cliuito uu 1)0' s1)eciale. Q ue~·ta mala•ttia quasi sen1pre u,11ilateralc ·- c.le,re es-Sere ~ospettaita i11 ogni g·i o,·a·n.c~ aJI.etlo c1a frec.it1euza e.li 111i·nZtio.t1{~ ,e .cl.a piuria . •Qtti<~ ·t.a ristite app·aren1ten1e11te iniziale che .a ttira lJer s(: :ol.::t l '.atte11zi1o·ne è i i1,··eae sen1pre .seconttlaria, nel.la cl.01111a a·l re11e, ne1l'uo1T10 .anche a.11.n 1)rostata ocl .al testicolo. t .ap:p u.i1to la ci ~tite ]a pri11.ci,p alc cansn e.l'errore, è per es:::a che •l 'a·111111 a1ato co11S.ltlta 11 111edico e ri111au.e .-orprc~o <1:i sentire ch·e è ]n,·ece au11ualato il re11e, d(ll lato {lcl q tta le 1:1011 ba n1.ai a\r\·e1ii1bo clo lori. I ::;oli segni cli certe~za ·0110 la ri<.~crca clel harill·o cli. I~och 11cl secli111.o~:t10 e 1linocn1a%ionc alla . ca\rla .


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IL Por,1CLINICO

1022

l J11'altra cl·elle cat1se d'error-e è la s-e,g ·uente: l'urinét ' 'i€:ue ~i)ess·o ill\'jata al I.arn1acista cl1e uc i)ratica il .solo esa :11e c}ti1nico. Per i 1 fa1:t-0 che il })U~ $i clis<'ivg·1ie ·11 ell ~ t1ri11a, si tro\'a in c1u>Csta 1una •piccola q11.a11t1tà di a1 bun1i11a. L'amn1.al.a.to ·v i1e11e ritent1to 1111 11·ef•ritic-0, gl.i ·y i•ene co11sig·Liato .il 11atte c ii.e 1·o S111ù:i1e.ra1izza e g li arff<t:lica la \'·escica . • I~isogua 1a11cl1e fa·re atten~ione (Pi11e.t - ] ournal de 11i,>d. et chir. f'ratiq'ues, 25 ~pr. i919) .a 11.011 })rendere (1ue. ti pit1ri-c'i per <lei blen·orragici: 1a cistite ble111orrag·ic.a è i1na vera r.arità i11 confo nto l{l e ll.a Jorm.a t11beircolare. 1...a t1lberco losi re'>'1a~ i n.ori lJ'llaris ce spa;n.ta1zca111 c 11 te , essa l'llV•eCe progr·edi.sce ta,lo ra con 1e111.ezz.a, ma i11.esora b-ilm1e11te: pt1ò pe.rò prese11tare i1e:I s no .clJecor&o delle l t1n,g l1e r1e mi ssi1onci.. EsiSa Ya 0011s.idcr.a.t a reom.e t1 na tl1bercolosi chir11rgica ben localizzaJta (<.X)tn1e que'l1a delle articolazioni.i o cl·ei ga.11gli) ia c ui 1'orga11ismo •res.i!Ste m eg1io ch e al la tubercolosi p olmonare. 01)er.aiti precocc111e 11te , ci nesti an11n.al.at~ · po.siso110 consi.cl er.a rsi d·efiniti van1ente g·t1ariti : .se l 'oper:azio ne è taTd i \',a sono alme110 assi1ct1ra.ti per 1111 t0er.to p·e:rioclo di an111i \lal.l:a lieieidi v.a . S·b,arazzato cta1Ja i11.assa delle to ine del rene tube·r coloso, 1'-01-:g a11i :;.1110 reag·is~·C 1nirab.imen1t e 'e s ubi sce 1111 111 ote, ·ole i11gra.s·sa111ent0 e 111tiglior.a1uento. 1

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fi.l. .

Ematuria e tubercolosi. (~h a uffar<l

(f o u ru al de s JJ ra tic'ie n.s, ?.9 lJJ ~1 rzo l 9CQ) ha 1>resentato .a.cl 11.11a lezi1 011e il c.aso <li u11 p;io\·aue di 20 a n11i, che in seguito acl un a ttGcco, r itc1111to i11fi11e11za] e, a,·c·va accusato dolore lombare 1111il.aterale , i t1 c·o rrispondenza della fos ·a r ei.1a le s inistra, ezl ei11at·t 1ria. Le t1rine c.ontien•eYaJl·J e-111 azie e l)iocola q n.an.tità cli R lb11n1i:na; la p al1>azio11c della r egio11e 11e1ia le da\ra ris ultati 11egati \'i, l 'esa111e cl ell '~ nfermo ha rivelato l 'esi ·te11z;a L1 i tt1berca1 osi a.ll 'apioe des tro, e l 'esan1e cl egl.i .sputi, cl opo t re ri ·1tlt::i.ti 11eg«lti,·i, u1e ha clato ttn·o })08i tii vo . T ~ '. \. 111ette quindi in rilievo che trattasi cli 1111 tu bere<>loiico gi~t q litico in cui s i è verificat a la en1at11ri a 111oderata, C'he, p er i~ fatto cl ell '1111ilal e ralità del d ol orie, deve rl.tener$·i monolater a le . l ,cr q11a,11lo rig11ar<la le ca11se dell'en1aturia, bi~og11a q11i cliu1inarc 1;a 11efrite influen zale, cl1e si ri,·e]a so1Lanto co11 alb1111unuria; l'infarto r enale })ro,·oca. inciclenti e111at11rici analogl1i, m a trattas: ~.·Htp•re cl i ,·ec-clt1 car<.lia·ci, o con11tt•11que di initli\·idui cl1e 11a11no clelle ea 11 e cli e n1boli $1ni; d~t a ltra })art e 1e e 111at11rie da infa rto o no cl; breYe durata, e rara111ent e <1iag·nosticabi1i cli11icam e 11te . Si dcYe a l tres ì esc1 t1dere 11na nefrite etnaturica, 1

eh e si r ivela con accessi p1 i.1 o nieno aic11ti, 11cl cor so di una nefrite ierolli ca, con cil1:,nclrur1ia, ecle1ni ed albu1ninuria notevole e persistente. si: deve dunque pensare ad una tubercolos i rcnal1e, }a quale è tutt'altro che rara, m .a è so11 l a· me nte preceduta da s intomi cli cistite mucopnrttlenta od ematurica, cl1e in questo cas o però ~· ma11cata; i baoill,: debbono quindi essersi localizzi:iti priJniti·v a.m ente ltel rene. L'·e~is.tenza di t11berca~-0si pt1ò essere con~ermata d all'eBa1n1e clel sedin1ento urinario (ev.ent11almente i11oc11lato i11 ca vie) ; trattandosi poi genera] 111ente di l esioni i111ilaterali, si può localizzare l a les io11e ro11 i1 cateteris mo <l egli urete11i. A<l ogni 111oclo i refj.er ti 11egatiYi in tale se11so no11 per1netto11-0 di escludere la tubercolosi renale, che è s tata s pesso ri•s contrata ~ll'atto operativo, anche dopo reperti 11eg·ati,,i; ciò può acca<lere in quanto c11e la tttbercolosi re11ale può c1eter111:i11are dei focolai 1)arenchin1atosi chiusi, ed i11 tal caso non vi è baci'l11u·ia; -Op])UPe dar€' for n11e l)Ìe.11ti.ch e , t1'1 .ccro· caseose, co111 bacill 11ri.a. Per quat11to riguarcla la prug11-0si ed il tratta111 ei:1to, si a:1umetteYa fin•o a p.oc0 tcn11)0 f.a (.'.hc la tubercolos i renale u11ilatera~e ~ e ssenzial111c11le fa,ro1"e·v ole agli interventi chirurg·ici ed all e g·uarigioni durature . Bis og1ia però riflettere che la asportazio11e di un ren1e è.: sen1pre ttn fa tto graYe, cl1e n-011 pt1ò farsi i11 cor1dizio11ata1ne1i.ie ,:n tntti i s oggetti. T-'a d•e cisione, <1d og-11.i 111oc10, })e:a.ta caso p er caso; si p11ò essere •più favore, 01i a11 'i11t erve11to, quando s i :tratti cli lesio11i aperte, n1c 11tre in altre condiz,· oni l a c111"a pt1ra111ente 111e<li<.'a e 1'ig·ie11e, posso·110 portare a gt1arigion:e a11.che defiu.i tiva. In ogni caso l'operazione è co11troi11clicata i11 presenza di. 1esio11i pol111onari. 1

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fi I. Infezione gonococcica dei reni e degli ureteri. Bii r ger {New York 1ned. ] our11/,. e Bolletti:no delle Cliniche, lo marzo 1919) riferisce, con molti particolari, d 11e casi dt invasione della vescica, reni ed ureteri da parte del gonococco. In tino di essj, trattavasi di nn giovane di 21 anno, con infezione gonococcica datante da un anno; egli av·eva epididimite bilaterale, disturbi articolari, scolo 11rctrale ricorrente, dolori Jombari continui ott11si, colica renale, piuria fJersistente, con tracce di nlbumina. Dolore alla pressione nell'angolo costovertebrale destro, rene destro nettame11te palpabile. • Alla cistoscopia s i notò che a l lato d "stro vi erano due ureteri, u110 dei q11ari co11 lesioni attor110 all'ori ficio, t ali da far pensare alla tubercolos i: attorno al trigono, edema diffuso e fatti flogistici con fatti di cicatrizz'.lzione ; tale uretere, stenotico


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all'altezza di Io cn1. non forniva t1rina: l'altro Lo zucchero nelle dispepsie. i1retere destro ed il sinistro era1lo 11orn1ali ; pre .. ' Il valorie dello zucchero, come a limeJ1to, semsenza di gonococchi nell'11ri11a vescicale. Ven11e bra it1contestabile, e sare~be appar.enteme11te fatta diagnosi di stenosi uretrale con inffzione log·ica l a .s0in1n1i11i strazione di alimenti z11ccl1e- ' della pelvi, idropionefrosi gonococcica della parte rati a i dis peptici. Invr-ce è un fatto di osservainferiore del rene destro,. di cui il co11ter1uto si zione comune che , i u qt1esti ultimi, l e cr eme, le svt1otava ad intervalli; asse11za <li calèoli. Tale 1narmellate, ii.I miele e s iu1i1'i, provocano quasi diagnosi venne confermata al tavolo operat~rio (nefrectomia); venne così rilevato che trattavasi • i i11m.ecli.atament e ,p i.rosi , etl i,n iSeg·ui to d ielJ1e f.er111entazi-011i, cl1e si 1na11ifes1tano con dolori e ridi un rene bilobato co11 lobo superiore normale, g urg iti . Ciò si deve al fatto <'he l e sosta11ze e con l'inferiore idronefrotico infetto, ' relativa zuccl1eri11e co11centratie (come ai1cl1e a ltre sòpelvi dilatata ed urete;re inspessito e con lesioni stanze co11ce11trat e) , provocano u11'alJbo11cla11te speciali, simili a quelle della vescica a fragola, tipiche dell'infezione gonococcica. Le lesioui dell1 · trasudazione di sier o a traver so i capillari dell a lnt1cosa g;astrica, c11e vie n e così tu rl)ata nelle vescica e. dell 'orificio ureterale a vevano l'aspetto sue ,f u·nzio11i, mentre poi l"efflt1.ss.o cli )iqtt~·do della tubercolosi, sebbene il reperto del bacillo di .a.11n1enba la di1s tensione de 11.o stù111a10 0 e~l il l aKoch sia stato costanteme11te negativo. voro della s u q. muscol att1ra. In un secondo caso, in cui persistevano piuria D alla tavola del dispeptico debbono clu11qtt~ e disturbi vescicali, l'infezione gonococcica era scomparire g li alimenti zu ccheri11i · c-011ce11trati estesa alla vescica, all'uretere ed al rene sinistro· (m.iele, lnarmell.ate, ecc.), m entre invece ' ' i saesistevano anche in esso Iesion·i pap11lari della vera11no largam.ente a m1nessi qt1elli in ct1i l o z11cscica e tendenza alla stenosi uretrale. Le lavature chero s.i. trova allo st!t o cli n o te·v ole diluizione dell'uretere e della pelvi con argirol al 20 % hanno (acqua , i11fus i zuccherati, frutta cotta co11 7.llCi)rovocato la rapida scomparsa è elle lesio11i, impedendo che si sviluppassero, come uel <'aso prech·e r o e simili) . • celle11te, la periureterite e l'id ronef rosi. l. b. (! O'u r1ial des pratic ie1is, I l ge11n. r919). •

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I

fii . TERAPIA. I pericoli deJl 'olio di chenopodio

Sedativi epatici.'

nell'an~hilostomiasi •

. Vari sotto i n1edicarn:elllti c he .sii 11ireSic:ri.\·onto p e·r 1node.rare i l f.tt·nziou·a mento d·el feg,ato, 11.el·l e c ir-

I/uso sempre più esteso dell'olio d i cl1enopoòi o per la cura dell'an chilostomiasi r enèe consigliabile r.osi ipertrofiche iiuiziial:ì I cCOa f1e ci po}ioolich e , lo studio della sua azione. i1per.azot uria , .e pata1lg.ia , g·licosuriia : i 1bron111ri, D. A. R oth (rifer. in ] ournal Amer. Med. Assoc., l'oppio .a piccol,e rl.osi, l'.a11tjpiri111a , ] a b e:l·lado1130 novembre 1918) l1a r accolto molti dati for11itina. ecc. Q. R obi11 (f 011 ,rrial des praticiens> I7 mao-. o gli, a l riguarào, dai n1edici dell'Ospedale « Sa11to gto I9r9) ronsig.lia 111 ciclo s·e gu ente . Piremdert·e Tomas » di Panama . Sopra 103 p azien t i , cui ven11e i1er 20 g io·rn.i 3 IJi11oJie a] ·g iorn,o così ('01mp1ost·e : somnrinistrato l'olio, 29 ebbero sintomi di avveC'llomela.11.0 n1g . c i·11que, estr.a.tto di ,b ella{lon.n a lenamento: vertigini, nausea, vomito, cefalalgia , cg· . d.i1eci, •polvere cli 1iq11iriziia e sciuo1)po .d i sordità, depressione generale. I.('effetto secondario g·o111n1.a g·. r. - Per altri 20 gior.ni, ~nveice, 3 ll1elle più spiacevole consistette n ella sord ità , che si pillole seg11enti : iars-e,niiato cli sodio !l11g·. dtte ·e ' presentq nel 20 % di tutti i casi e che variava in n1ezzo: ca.rib·011at.o di 1i.ti11.a, .estratto di v1a ler iaJna intens ità da forme lievissime a lla perdita coma na :eg. clieci . L 'a.r seniato Il &odi.o ·e ]Ja val eiriapleta dell'udito, e n ella dt1rata da alcuni gior11i a 111a ag·i,s.cono co1111e n1o d eirart:ori· eipa t~rei, i 1 c.arb10parecchi m e.s i: in due casi un certo grado di sor dità 11ia:t o di .1iti.na com e 1noclrera tore bi.1 iare. P·e r alpersisteva ancora d ue anni dopo il trattan1ento. tri cli.eci g i1or11 ii, .alla s-e.ra , pri,m a di addornJ>e11Nessun s intomo del genere fu osservato dopo la tar.si, u·11 gra11 cttcc11iaio della ·p ozi1011e seg11e1nte : somministrazione òi timolo, al quale pertanto ltromurio (li .siodi.o g·r. I o: aicq. c,o a b. di lauro 0esarebbe doveroso di dare la preferenza. r.aso gr . .sei; sc~ro1).pO di p.a p.avero g. 30 ; d<lro11ato L' A. ins is te perchè il che11opodio non venga cli ' 'aleriain:a .g r. I Io. mai somministr ato, se non a llorchè si h ann o ampie S i può, contem .p0i1ìan ea•mei1t e o a·lterniativaopportunità di stud iare con diligen za i s~ggetti 111e11te , ricofiier.e al l 'opotierapi.a , prefetend.o p erò prima e dopo l a somministrazione. qttella pa111c.ri;eatico ed t1tilizz.a~111clo ],a pol ve.r e o Conviene sovr atu t to eseguire una d iligente l'estratto secco, inglobati i11 g1 11 tin e~ ce.ra o ·c l1.e- determinazione del tasso di emoglobit1a: se il sogr<lti111a , i11 moLlo che la 1)reparazio11e sfti:gg·a alla getto soffre di un alto grado di an emia, n on si nzio11e de-i s11cch.i g.a stri ci . fil. deve somntinistr a re il chen opod io, e se si è sommi· 1

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(15)

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l~OtJCLT ~ TCO

XXVI,

FASC.

3-11

nistrato, llon si deve ripeterlo, in specie n ei prjmi dieci giorni . Natural1nente do1)0 la so1nministra~ zio11e bisognerà tener d'occhio il paziente ecl al caso intervenite . • R. B.

1nari.a mcn t e se<le .u él cou.i1.eJtti~\·o i 11 ter1ob111are, O\'·e c1eco111·on 0 i \·a~·i : d.u11c1u,e 11on pnò esser dubbio che ,.i ai..>l)ia uo u1 olta pa rte le 1es1011i ya, -col.ari . Però, q 11.a udo r·i nvenian1.o ll u coagt11o sa ngt1ig·110 iintra ,·ascolare i11 , ·ia. di trasformazi1011e pur11le11t a, (; difficil e cl e-cicle1·e s.e il ~oa­ IGIENE. g ul o sia prin1ario o se consegua alla presenza e<l all '~1tti,·ità (lei g·e rmi clell.a sttp pnrazione. La nocività dell'actdo borico _l\.lla i1ecroscopi.a possono tro\·arsi .ascessi n1olto • per la conservazione degli alimenti. a t1fra·ttuosi, coesisterti <'On trorr1bosi \·e11.ose ; i11a i1ulla consente cli ~ta·bilire se qtteste tro1nbos~ J/ing{~s li one tli aciclo borj<:-0 pro\ oca un.a clim·isiano 1a ·causa o l'E:ffett-0 l1ella ~ ll l)l)Urazi on e . 11t1zi,on.e <li pe1s o u,e1J 'uo111 0 ·e n1eg1i a·nin1a lii e Bp1ecial111,cnte 1111a perclit<l (li g·r.a.sso, ostacola gli Tt1tti i ' 'isceri 1.a cui cirrolazione è t rib utaria scan1bi azota.ti e C'-01111)ro111·e tte la bLtona ttti.l izza- · ùel f.eguto pos::;.ono provocare ] 'ascesso .e·p atico. zio1ùc cleg·li :ali111e11ti, i11 co11.segtten~•a cli un a11Il c1uale si .è osservat o in seguito a flebite c1e1la ve11a sple111ica , oon'Le pure i.u segtti,to a fiebi.t c 111ento 11ei m1o vi1ne11ti i)eri.c;.taltici, . che pr·o \roca <.1 i:arrea. I./.org·.a n is n10 (Lin{l.E:t - C. iR·. ..i\.caclé1nie della \ e11a ombe11ic.ale. Pt1ò conseg11ire alla ct1ra ra,dica le del! 'ernia s trozzata in cui l »om.e11to ri . 1 clcs scienc·es ri.f . in Boll. ist. in,leriiaz. ag·ricolt ., dotto fì111isce per suppt1~·are, alle operazioni i)er 111agg·io 1919) espelle sol.tanto 1'85 % dell 'a0ido fis tole anali, per ern,o rroicli, ecc. I p rocessi ~n­ borico i·11g·erito, in ruassin1a parte i)er }.e ori11e; per il fa tto che t1e \ ìÌ eue trattenuto i.I 15 %, è fì.an1rnatori .ocl ulcer.ativi del sist e1n.a digereute so110 q11elli che pi ù .di frequente d.a11uo oriigiue lla t e111er ~i tl u .:iccu11111lo <li .acido boric-0 (come si all'ascesso epatico. ~011 di rado qt1esto si d.eterveri.f ica a11cl1e per a ltre sostan ze tossi-eh.e) spe111iJ1a come sequc::la di t1lcere gastr.iche e piiù .a111tiialm ,enit e t1egli iindivi<lui a ca1ttiva funziona ·1.it à cora di ulieere del t·cntte. P.. . t ale rjgttarclo però rena le . Sarebbe qui11lli cl.a iutei·dire i·n modo as· Roluto l'aggiu·u.ta di tale sosta nza 1)er la co11.ser- è da notare la relati va imu1ltnità offel:'ta dal fegato n elle febbri tifoidi , n1algr.ado la presienz.a va7.i·o 11.e .cleg1i a1i1nenti . clelle ulcere delle pla1oche clel ..Bayer. {P·e r altro fil. 1'epaitite ,sup})ttrat.i ,.a niC>sn è sconosciuta. aJJe11e fel)b-ri tifoidi) . Più niote,·o~.e a n•cora è 1'i1111111111ità MEDICINA SCIENl'IFICA. quasi a.s~s,ol ttta de 1 feg.ato u ei11,t u l0erazi 0t:J i tt1bc·r-cola1·i del tenue. 11 pt1n.to <li parten7,a l)Ì ù coIl compito della vena porta nella genesi ·111 ttu·e degl·i ascessi epatici è clato clall'i11testino degli ascessi epatici. crasso. Non inte11diam 0 .di riferirci so1tanìto a~ pr·oceissi 'll1icer.at iovi .s1)eci.fi·ci, q t1ale :l1a 1dis~ern tcDi tnttc .1.e ,·ie c1 1e ,·ane,o a1 f,egato. e .11e ,·.e111ri(t: a 11che 1111.a semp1 ice colite ba1n,ale .ndn speg·on-0 e 1o percorro110 in tutti i sensi - arteriose, cifica , se .a:cco111pag·n1arta. da (listr uzi-011·e del la mucn·o sc, li11fatiche, biliari - il Sii,-;teu1a della \'ena cosa, può avere con1e co11seguenza l'a·s cesso e1)nporla. i· i 1 più f;1-.e1y_ucute111 e n te .segn ì to dal le i·nfe. . tico. È n·oto cl1e a.i1cl1e l'appencliicite è ta1v-0lta Z1011 1. causa di proces i supp11ra ti \·i del feg·ato. I"a vena porta racc-0g·lie il sa.ug·t1e cla tutti i 1't1tti q11esti fatti, che p0trebhero essere n1ol'i~ceri nc1do111iunli, ercettn.::iti1!1e i re,ui, la ,·.escica tip l icati, ,·.algono .a cli111ostrare l a stretltt relae 1l'ul<::ro. zi.one che i11terc.ecle tra q ua1:-::ias,i pro~1es:;o n lc<'rn11 fegato rice\·e sang·11c ye;no<;o ancl1{! dalle ti YO cl.e1 tiraotto gas~-111,tes;ti na 1~ e 1'asce~so Ll e1 \~cnule gastro-c1Jipluiche e ci~ti-cl1 e , {1.a11a piccola f.eg·-a to. rete l1e1lc yenc para-0111bellicali, c1a11 e yenuz.ze ~eg-Ji .ascessi epatici tro1)i-cali non legati :i (1i"r he l)rove11..g·o110 clnlla su1).erfice 1in1fe-ri.ore clel senteria a1nebica, l'i11.t esti110 è .a·11cora il J)nnto <lin[ran11na , dnl gru1)t>u dellit! \'e.11t1zze ntttritr}ci cli parte11za {le1 processo. {' hc 0111a1nano c1a·11e pareti della , .,ena i'Orta , ·<1 ~~1L'epatite st1·1 )pnrati\ a i)ltÒ cleriya.re <la. 1111'a fle1'arteria epatica e dei co udotli biliari . Sono le bite, per sie111p.1ice contigu1ità, ossia peir c~ten­ 'i c11 c porte accessorie cli Sappey. s i-011e c1.e1 processo fl ogi.sti<'o e l)t1rt11cnto : è certo Quie.sto siste111n. \·enoso, co.sì ,·a-: to e co1111)lesper ese111pi-0 0he le flel)iti <1e1le \'C11e n1ese"raichc so e le cni radici g··iarci«)1110 111 0g; ni aingolo del.la o d<'i troucl]i <le11a porta, ass111no110 un coni pi lo cavit~t al1<101ninnle, ci dà rag-i o11e llel perchè qual11'011 tr.a~rttral)ile ne,11,a gei1e~i tlei proce~~i cp:t-;i:lsi processo s 11ppn1 atiYo , i11 qtt:llsiasi ,·1scere tici. :tdtlo1ninalt.:', l)OSBa .;.l ~trt origi11c n<1 ascessi <lel lVf.a. la flebite per estc~11,sio11e l)llÒ 1nyocarsi ~olo fegat o. • 111 t1n nnn1cro ri tr~tto <li casi, 111e:ntre no:i L: I proces:i ~n ppn rntiyi i11traepntici hn•n110 pri1

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dtrbbio che al trasporto dei germi per le vie s.3Jnguigne, e speci:a1mente agli emib,o li j.nfet:ti del sistema portale, spttta u·n compito di g1"an lttnga più importante. La teoria embolica ha soltanto un difetto : q uelli0 di non spiegare a sufficienza la formazione d·eg·.li ascessi me.tastatici, poichè riesce difficile ammettere che g1i embolii possano attraversa.re i capillari polmonari ed es.sere arrestati, invece, dai capillari i11tiraepa:tici. Molti germi sono in grado d·i d.e termiinare lo ascesso epatico. Il Bacterium coli, lo stafilococco e altri germi piogeni ospiti abitt1ali dell 'i.ntestino, possono raggiu·ngere facilmente il fegato, attraverso qualche ulceraziorne od eros.ione sol·itaria della mucosa. Neg1i ascessi epaitici tropicali entrano specialmeP...te in gioco le amebe dis senteriche ; ma alle volte non si riesce ·a dimostrarle nella. lesio:ne epatica, 1n epp ure q·u a.n do esiste la dissenteria amebica . Non è da escludere éhe possano aversi asces s.i .epatici 11el corso della dissenteria, provocati da germi piogeni ; come pure· che ascessi epatici da piogeni possa110 rid11Ire 1a resiJStenza .(lel1 ,inteshi·110 e favior·ire lo atteoohimento sec<.1.nda.rio delle a1m eb,e disse111teriche. (Medical Record, 10 Jug. r9r9) . R. B. 1

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in tanto. Del secreto denso e .lurido può ainahe raoc-0g.liiersi nella fossetta .di" Rosenmiiller e dare

. . cacos·mia e iresp1ro naiuseoso. :È; noto che i polmonii e a·n che le glandolre sali'vari sono delle impor.t anti: vie di eliminazione di rimedi; 1e sembra ol1'e in. a·lcUJni soggetti siano molto pronte ed attive. È pure di inozione volgare oome l'assorbimento d:i sostanze aromatiche i1n breve tSi riveli 11ell'aria espirata {aglio, ci.polla, tabacco, acquavite, 1i•quori). ·Han'OO infine alito r1pugnanite i gastiropazi en·ti cironici e .inoltre coloro che soffrono per lresioni distruttive dei polmoni (iascesso, gangr~a pol1nonare, ecc.) . In questa rasseg.11a a.b biamo escluso ·tutte le fonme i.n1ponenti e gr~vi delle prime vie ·r es·p il'atorie e ·d.i1g erenti : stomatiti U;leerose diffuse, aftose, cr·e mose, tt11noT.i ma.ligni uloerati delle fauci, de11'es·of.~go, de1la laringe e simili . L a cura dovrà essere sop.ratu.tto causale, al.1ontailll3.!11do 1e modi.ficando il fattore pr.imo ; com e terapia sintomatica, co1luttori e .g argari:Sttni a b,ase di mentolo, timolo, tintu·r a di lavanda e <:li cu[ vi ·sono nu•merosissJ.me formttlie. G. BILANCIONI.

CENNI BIBLIOORAFICI. (Nonsirecensiscono che i libri Pervenuti in dono alla'Redazione ).

POSTA DEGLI ABBONATI. (oooo) Cause e cura dell'alito fetido abituale. - All'abb. 9211 - Venezia: L'alito fetido abituale non ha patogenesi unica, ma. svariata, da cui enttmereremo i principali fattori. Il più spesso è dovUito alla 1decomposizione di sostanze .alimentari che si ieriniano fra i denti e sulle gengive o ad alterazioni estese dentarie (carie di III e IV grado dei .mo'Lari, ·ecc.). Questa clecomposizio11e è ·p iù '.frequente ii1 coloro che hanno una respirazione uniicamente o in prevalenza .b occale, per ostruzio·n e delle .fosse nasali da ri1nite ipertrofica, <lra deviazione ùe1 setto, dia vegeta7Jioni adenoidi, ecc. Ma oltre che con .t ale meecanismo, 1e malattie ùe1'le 1prime vie res'Piratorie (·n.aiso, f~riinge, liaringe) possono dare alito fetido p E.r sè stesse: anzitutto la rinite ozenatosa, di cui è cia ria tteristico il fetore ri·b uttante. A~1che le flogo si croniche dei seni a·c cessori del naso dà111n o sovente fiato grav.eolen.te. Dobbiamo ricordare le frequenti alterazioni del! 'anello di V\Taldeyer, specie quando, .p er le rip.e tute poussées :flogistiche, si formino d!el1e cript e nelle tonsille palatine, chE· accolgono delle masse poltacee fetide, le quali v en.g ono espulse di tanrt:o 1

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L.

Manuale di Semeiologia medica fisica e funzionale. - Prezzo L. r6.oo. Casa E. ditrice V. Idelson, Napoli, r919. È un libro che in breve te~po ha avuta la meritata fortuna di giungere alla terza edizione. Tale fatto costituisce già la più efficace raccomanda• zione. La nuova edizione ha il vantaggio sulle precedenti di essere più dettagliata in alcuni capitoli,. pur mantenendosi sempre entro i limiti di un indirizzo schiettamente pratico. Oltre a ciò vi sono stati aggiunti capitoli nuovi sulla semeiologia delle glandule endocrine e del simpatico. a. a. FERRANNINI.

M. CmRAy et s. DAGRAN-B~UDERET. La prothésff fonctionelle des paralysies et des contractures. ~ Prezzo L. 8.50. Editori A. Maloine et fils, Parigi, r919. La correzione dei disturbi funzionali deriv:anti da paralisi e da contratture ha costituito, durante· la guerra, assillante argomento di studi. Tutto quel che si era prodotto al riguardo è stato esposto in articoli pubblicati in vari periodici. Una trattazione sistematica della protesi funzionale delle paralisi e delle contratture mancava. Il libro ora pubblicato colma esaurientemente questa lacuna. a. a.


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IL POLICLINICO

Cronaca del movimento professionale. Il XIII Congresso dell' A. N. M. C. Uuesto Con.gre so che n1on .si è potuto ad11n:ire a 'fri este, come si era stabiliito, ipèr assotuta deficienza di a.11og·gi, s i ti~11e ad An.coDia mentre a11cli1a 1110 i.n n1Jacchi.na, n.ei giorni 27 -29 settembre. ~e dare1110 il !fesoconto nei prossiimi ~alSoicoli .

Congressi medici professionali siciliani. _-\.cl inizi.a ti\·a della « Ri,·js ta Sanitaria Siciliia na » si so110 tenuti a Palermo, c11m11lati\ a1nente, i Cong·ressi m.edici professio11ali delle di, ..erse categorie della cla.ss·e : med·i ci condotti, uf:fic-iali sa11itari, mediici ·o spedalieri, medici ferro,·iari, 1nedici d.ella Croce ·R ossa . L'inaugurazion.e ebbe luogo il 16 lu·g.lio , presenti il Rettor•e 1d.el.l'LT11iversità, prof. · Spallitta, jl prOìf. Silvagni, presicle11te della Federaztione degli Ordini, il dott . Gra11doni, vioe-presidente c1ella _'\. N. M . C., i1 prof. Gi11ffrè, presidente .de11 '0rdi ne di Pal.ern10, e molte altre p ersoDialità del mondo medico. :\.11 1i11auguraziione furono ·pronunzilatti ele1vati <li scorsi . Diamo i più importanti or·d i.ni ·del giorno . appro\·ati i·11 esito a1i ]a·voti : 1

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I MEDICI CONDOrtI. 1\Iiglioramerito delle pe11sio1ii . -

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«Il Congress o dei1 lVIedici Cond.o tti Siciliani fa: voti : « Che ,·enga etna11.ata una Jegg·e che facci a diritto al M. ,c . anzia110 cli riscattare grad.a tamente tt1tte le annualità di servizi.o arretrate , i11 111odo cl1e po5:3a conseguire pensione d·o po 4 anni se ha compiuto i 60 annà, e immediatamente se ha compi11to i 70, e che la Cassa pensioni venga 1.ntegrait:a, in qua.n to a 'lnetà, .a si1)esa dello .S tato, primo ed ttn.ico responsabile, ii1 quanto ad t111 c1t1arto, da:l medico uegligen.te, e per U/ll q11arto cl·a~ Comt1ne, -che avrebbe il va111taggi o di ri.n.no,·an·e il persona:le ». cc ~-\.d alle,·iare il co11c-0rso dello Stato il Congresso fa voti che s ia richiesto ancora a tutti i lVIed1ci Condotti ad l Tfficiali Sanitarti un'altra tassa di lire ro all'an110 per cinque anni sola111ente » . « Il C., ten11to conto che ai Mediai Militari sono c-0mp11tati a·i finri della pensione come anni di servizio gli anni di stt1dio dell'Uni,·ersità, clelibera che il limi te minimo per conseg11ire il diritto alla pensione sia ridotto da 25 a 20 anni, e che la pensio11e uon s ia inferiore a L. 3000 ; (18)

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Che sia concesso, com'era pri111a nella Legge, il rimborso dei contribu.t i \'"ersati per tanti anni per quanti se ne hanno di servizio a pa'!bire dai 10 compiuti in poi » . Assicuraziorie coritro le malattie. - «Il Congresso, udita la esauniente relazione dell'iilus tre prof. Silvagni, appro·va pienament,e _iil prog.etto JYi artinelli ·che, mentre risponde ad alti fini umainiitari e socia1i, n·o n lederà i diritti acquisiti dei medici condotti, assicurand.one l'ind e1111ità 1nù.nima di -resi1d enza ·n on\ inferiore a quella deliberata dall'odierno Congresso e fisserà il pagamento a prestazione in base alla tariffa da con cord~re con gli Orrlini dei mec1ici e .m ai a forfait . cc Delibera altr.esi di ricorrere ai m ezzi estremi di lotta, O\"'e la leg·ge dovesse ledere le condizioni morali, giurid.i che ed economiche dei sanitari » . R eruisio,ne della Leg,r;e si,/,gli i 1ijortu1ii agricoli. - cc Il Congresso d·e i medici co11dotti siciliani delibera di protestare èontro gli obblighi onerosi e i com pensi irrisori e les.i vi àella propria cli gnità ch e la legislazio11e del la\·oro agricolo s tabilisce contro i m edici condotti e gli ufficiali sani tari, e chiede cl1e siano elevate le tariffe ad ttn minimo c11 L. 10 per il primo certificatio-.denunzia e di I-<. 5 per 0tgni continuati'\·o, senza limiti di numero, sino al defìniti,~o » . R e"Visione della tariffa medico-lega Le. - cc Il Congre·SS·O chiede .d i : Equiparare il perito giudiziario sia nell'indennità g1iorn.aliera come nell 'indennità chilometrica, al magi.strato col qua le s i accompagna nella trasferta; Accordare come al magistrato il ·vi aggio in 12- classe col rimborso cl ei due decimi sul prezzo del bigli etto; Dare L. 50 per la sezione oltre le spese per becchini e dJsinfettanti; Dare le relazioni per redigere i ,-er·b ali elevan·d ole da L. 2 a L. 5; Ele,Tare l e perizie semplici da L. 2 a L. 4 e le operazioni peritali da L. 4 a L. 10; Togliere la disparità cli trattamento fra i periti delle città, dove ha sede il Tri bunale, ed i peri.ti degli a ltri paesi ,, . «

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GLI UFFICIALI SAN ITARI.

« Il Congresso degli Ufficiali Sanita1·i della ~ i-

cilia: Fa ,-oti che si proceda subito ad una ri{orm'l della organizzazione sanitaria intesa a.i n •UO\'Ì e più rl.mpellentri bisogni della nazione, e per intanto ritiene 11tile ed indispensabile: la istitu-


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zi·one di un' _.\mminìstrazione Sa11i taria pro·v inci ale auto1ionia: « Fa votri. a1tresì che, i n dipenclenza di tali deliberati , vi sia in ogni Comu11e (sic) ttn 11'fficio di igien.e di cui ·sarà <'apo l'lT. S . ed alla cui di1)endenza stian10 tutti i servizii di pro;fìtassi, di '.-ig1ilanza annonaria ed igienica, di assistenza ·anitaria, e con u11 personale aclcletto ed a.degtiato a·i bisog·11i. • << Che s.ia reso obbligatorio il parere motivato <lall'U. S. per tutti i 1) rogetti riguardanti le opere di risanamento ·ed .i pr·o getti rifietteuti i risanamenti .u r.b ani ed edilizi, le opere di pre\'idenza sociale. Tali pareri saranno debitamente inseriti nelle deliberazio111 dell'.i\mmi·riistrazione • -coµit111ale , .a pena di 11u.llità. cc Finalm-e nte, che glri. stipendi, tenuto presente 1'inibizione .dell'esercizio professionale, sia110 per g·1i U . S. anche dei più piccoli comuni (fino a. 5000 .aibitanti), 111011 i nferiori a L. 8000 a11nue, con diritto a cinque aumenti quinqt1ennali del llecimo dello stipendio e con equa , -alt1tazione d·ei quadrienni maturia ti. Detbo s tipendio n1inimo ubirà degli aumenti se.cond o l'importanza e la popolazione del Comune. cc Ch·e la pensione si dehba conseguiti:e per i11tero dopo 25 anni di ser\·izio e sia costitt1i t a dad c1uattro quinti dello stipendio, con 0bbligo pel l ' omun,e di i·ntegrare la pensi·o11e li quidata 1dalLa Cassa di previdenza. Per qt1es to iutegrame11to i ComUJni pro,,·ederanno con le stesse norme ~n Yigote per gli impiegati comun·ali. «Che la pensione ldqt1idata dall'U. S. ·p assi integ.ralmente alla ,-edoYa ·ed ai figli minoren·ni . « Il Cong~sso infine fa "·oti ch e per lo studio (lelle riorganizzazioni sa11itarie sia inrt:esa ttna rappresentanza degli l J. S. del lYiezzogci.orno e delle I sole mag giori, di co11ser,·a coin qt1elli del Settentri1one. «E delibera i::-he si ano n el 1ni11or be111po possibile costituite le istituzioni delle Sezioni provinciali degli U. S. e delega per t ale· agitazione 11n .Comitato org-a11izzatore formato dagli U. S . dei capoluoghi delle pro,·incie » . 1

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I MEDICI OSPEDALIERI.

I sanitari ospedalieri della Sicilia deliberano : cli far voti al Gov·erno eh~ l'ospedalizzazione clel Reg110 di,renti u11a fit·nzione di Stato, e 11el1.a attesa che i.I gra11d.e prog·etto ·v.euga attuato propong10110, che venga emanata una legge, 1a {1uale: cc 1° StabiLisca per tutte I.e provincie una tassa di beneficenza proporzionale alle 1~chieste d-i ogni cittadino e che ai1drà a beneficio degli ospedali per il ri-co\rero dei poveri ; « 2) Garentisca più efficacement·e il rim•b orso cc

delle rette di dege11za ,da parte dei comuni .ag·li ospedali. cc E ciò .perohè iin tal modo solamente si potrà ottenere u11 miglioramento eoon.omico ospedaliero, t ale da potere rispondere efiìca,c.e ru.e11te alle esig·enz;e della ,ospedalizzazi01ne odierna ·e da rena.e re più dignit.oso lo s•tato economico .dei sanitari ospedalieri, riconosciuto oggi da tutti in.a(legLtato a1l 'alta f1u11zi1on1e {'h1e essi ,e spli1c ano ». 1

I MEDICI FERROVIARI . « I medici ferroviari siciliani a.e0olgono coJ.ne

crite.rio .di massima il 1ne.m ·ori.ale com pilato e prese11tato d'accordo e-on la Sezione La~iale dei 1nedici .f.erroviari ; c~el i1berano che l.a ·richiesta s t aibilità giuridic a si.a aceompagnata da congru·o stripen·dio e d.a l diritto alla pensione. « O\•e la caricEr di medico f err.oviario sia cop.erta ·d a un sauitario ch,e g ià possiede per altri servi·z i la pers onalità g·iuridica con stipendi10 e diritto a pensione, il compenso sia corrispondente alla formt1la che egli g1od·€.' aumentata ?el 50 per cento. cc P.er tutti i medici si ten.g.a ancora cont o delle indennità richie te nel i) resei-i.tato niemoriale, il ·p ermanen·t e di li:b era circolazione s i.a esteso a tutta la ,r ete e corrisposto ad vita1n dopo 25 anni di servizio, e per un tempo ·eguale a quello del servizio pr~stato n·el caso di c.essazi01Ue del servi1zio prima d.e l 25° anno. <e Per i medrici aiuti., medici specialis,t i, meclici clelle ferrovie complementari, si chied.e che siano le prime dUie categorie equiparate per t't1tto il periodo della loro funzio·ne a1g1i ispettori, gli altri ii1\·ece ai 1nediei di reparto )) .

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MEDICI DELLA

C. R.

I sanitari della C. R. I . .delle sette Provi.ncie siciliane · d,eliberano di far ,~ati .affi nchè tutti i colleghi di C. R. del R egno si uniscano in unica Federazione, e che in ·vgini città d'Italia facciano , sorgere dei .C omi·t ati di ag·it.azi·one « Pro Rijorrria C. R. I. » coll 0 SC-O})O d'ottenere la radic.a l.e rii-· forma dello Statt1to e clel Regolamento della C. R. I ., e cio·è : cc lo cl1e la C. R. I . dt1ra11te la guerra por bi il suo soccorso ai profughi ·d ei paesi in,·asi o distrutti e fra le popolazi1oni civd.li che della guerra dovrebbero sopportare le cailamità e le .asprezze pur trovandosj lontani ·dal con1bat timento, cedendo le propri e u11ità .alla Sanità Iviilitare e lasciando libero quel personale che p er obblighi di l eva o per pro1) ria ''olo11tà dovesse o , ,olesse prestar ser'\·izio presso l' esercito operante; cc :io ch·e dura11te la pa,c e si dia ad ttn lavoro concorde e sistematico inteso a pre,·enire, soccc

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IL POLICLINICO

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correre ed alJe\iare le miserie che straziano la u manità s otto forma di epidemie e di malattie rinvigorite e diffuse dalla g uerra, o di catastrofi che numerosissime e frequenti soonv,o lgono il ln.ondo ; « 3° che tenen.do conto dell'intonazione sanitaria dell' Associaziou·e etl Ìa.1 subord~·nato all'articolo l del presente ordine del gior·no, il presidente ,·enga scelto fra insign·i san·i.tani d·e l Regno; « 4° che il Comitato Cent.rale ed i Comitati r,egiona1i siano com,p osti i,n prevalenza numerica da medici della C. R. I . ».

***

Solenni onora furono resi dal Congresso al] 'eroico dott. Paolucci, che tenine una conferenza. ~

Associazione sanitaria regionale del circondari di .Frosinone e Velletri. 11 16 giugno p . p., ad ii1iziativa del Consiglio clir,e tti vo, d1ell '.Associazi.one .San~6t1ani<l\ 1r~gionai1e dei Circonda ri di F.rosinone e V~lletri, ebbe luogo 1'assem.b lea generale dei Sanitarii (Mt:dici, Veterinari, Famnacisti, Le:vatrioi) eserc·e nti nei detti due circondari, allo scopo di rri.orgaitlli.zzare l'Associazione stessa rimasta ibernalll.te durainte 11 periodo di guerra, e quindi la Sezione dei Medici condotti che ·dt:·l l 'Associazione fa .par.t e. Numerosi1 furono gli interver1uti ·(oltre 50) e importanti le questioni trattate e discusse (abolizà.one della condotta piena, adesione al Sindacato mediro, modificazioni alla 1C assa pensione, miglioramento d elle v ergog,uose tariffe giudiziarie ,·igenti, posizione· dell'Ufficiale sanitari.o, legg·e s ugli jrufortuni agricoli, ecc.). Fu ·v,o ta,t o, dopo :esat1rie.nte discussione, i.I seguente ordine del g iorno : t< L'Associamone sa11itaria xegionale dei circondari di Frosinone e Velletri, s.e zione del}'_<\. l\1. M. •C.; considerato che le condizioni deti mediai, dei veterinari e d.elle l evatrici comunali sono diventate insopportabili, propone : 1° J 'abolizione della condotta pi·e na per tutte le classi! sanjtarire ed il miglioramento dei ser"·izi con capitolati rispon,d ent.i ai .p rog·ressi della scieniza e oon u n minimo di st ipendio di 6500 lire nette per i medci.ci, di lire 5000 p er i veter~­ nari, di .l ir·e 2800 per le l evatrici, coi mezzi di trasporto, ove occorra110, a carico dei rich~edenti o del Comune del decimo ; 2° La modnficazione dell'I stituto delle pensiioni con un aumento dell'assegno annuo 0.11 relazione allo svalutamento - della moneta, e ad ogni modo fino a un minimo di lire 3000; 3° Il miglioramento delle tariffe giudiziarie, presentement€: offensive per la -classe Sani1

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itarJa, e la m odificazione alla .legge s ugli ·i nfortuni agr-icoli per ciò ch e si riferisce all'opera dei ·med.ici e degli Ufficiali sanitari. In .m a1ncianza propo11e la lotta di claisse se·condo le direttive del Sindacato a curi l'Associazione intende :fun da oggi dri. aderire. Fa inoltre voti : 1° Che .I 'Ufficiale· sanitario s ia fornci.to del titolo di Medico ig;i:en:i:sta e che , r.e nga retribwito con congruo compenso ; 2° Che s iano ammessi n·el ·C-0llegiio oon\nitto ,degli orfani i figli di quei sanitari che a causa della 1oro e t à o delle condizionj economiche 11011 s iano iin ·g rad-0 tdi provvedere aill'educazion-e e all'istruzione di essi ». P er acclamazion·e ven go110 scelti a far .p arte· del ,Con S!ig1ci.o diretti ,.o d,ella Sezione i dottori : Angelini, presidente; Buglioni, seg·r etario; Corrado, c.a ssiere ; Massimi, G.a lanti, Costantini,, cons.igli.eri. 1

Assegnazione ai medici di materiale sanltado residuato dalla guerra.

:p;~~~T.~ ;

· Erano state fatte delle pratiche dal vice presidente della Federazione degli Ordini, dott. Enrico Ballerini, perchè venisse concesso ai medici, a mezzo degli Ordini, il materiale sanitario alienato dopo la guerra. Al riguardo è stata comunicata alla Presidenza della Federazione la seguente lettera inviata alla Commissione st1periore centrale : La presidenza della Federazione degli Ordini dei medici ha corteS'emente offerto il suo contributo alla vendita di materiali sanitarì, nel senso di essere disposta a funzionare come Ente consulente d i codesta Commissione, per quanto riguarda il criterio di vendita in rapporto alla più appropriata e razionale distribuzione dei materiali. Si segnala tale offerta a codesta Commissione, perchè nelle questioni più importanti e dubbie voglia ricorrere al competente parere della Federazione suddetta o dei dipendenti Ordini dei mediei delle singole provincie del Regno. p. Il tenente generale presidet.i te il colonnello di S. M. addetto F. FOSCHINI.

La Federazione ha creduto opporti1no di rivol· gere alla Commissione superiore centrale la domanda che la medesima concessione sia fatta oltre che per il materiale strettamente sanitario anche per cavalli e veic.oli a motore. Si consigliano gli Ordini a prendere accordi con le Commissioni locali di alienazione di materiali di guerra perchè si ottengano vendite ai medici a prezzi di stima e senza pubblica asta come avviene per altre categorie di acquirenti elencati nel relativo decreto.


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SEZIO~E

·s ottoscrizione contro i più gravi danni della guerra patiti dai medici e loro famiglie e distribuzione dei sussidt. Secondo le deliberazioni del Congresso degli Ordini dei l\tiedici, la sottoscrizione resta aperta perchè la somma raccolta è insufficiente e perchè troppi "SOno i medici che non hanno contribuito a questo atto doveroso di collegialità. Si stabilì di pubblicare il prossimo elenco delle offerte ai primi di 'luglio; il seguente ai primi di settembre, e che questo, secondo il deliberato del Congresso contenesse la statistica delle somme sinora sottoscritte divise p~r Ordini e per Provincie. Gli Ordini sono invitati a promuovere nuove -0fferte non solo dai medici singolarmente e collettivamente. ma anche da Istituti medici professionali, di coltura e di mutuo soccorso. Quanto ai sussidi, per deliberazione del Congresso, devono essere assegnati dal Consiglio federale. Gli Ordini devono notificarei casi più meritevoli di aiuto dandone dettagliata informazione alla presidenza federale, promuovendo domanda dagli interessati o anche senza di questa domanda, quando si possa ritenere che un dignitoso riserbo la faccia mancare.

Per la modificazione della legge sugli Ordini dei medici.

È stato presentato al direttore della Sanità -pubblica un memoriale che, oltre a contenere tutti gli ordini del giorno votati da. Congresso degli Ordini dei Medici, richiama più specialmente l'attenzione e il concorso del prof. Lutrario sui seguenti punti : a) osservanza della legge sugli Ordini, riferendo i dati che erano a conoscenza della presidenza su alcune provincie nelle quali non è ancora completa la iscrizione dei medici nell'Albo, su -pochissimi Ordini che non possono regolarmente funzionare, su albi di Ordine già pubblicati e che .contengono contro la legge l'elenco dei medici esercenti n~lla provìncia non iscritti in alcun Or.dine ( l), sull'Ordine di Perugia discioJto senza che il Commissario prefettizio abbia convocato in quest'anno l'Assemblea ordinaria per il Bilancio e per il contributo annuale; b) os~ervanza della legge perchè non siano affidati interinati o comunque assunti in servizio medici che non provino di essere inscritti ad un Ordine; e) le mo:I ificazioni chieste alla legge sugli Ordini e la domanda precisa che frattanto il Ministero dell'Interno, udito, se occorre, il Consiglio superiore di Sanità, risolva le due seguenti questioni: 1° che la rappresentanza dell'Ordine nel Con-

PRATICA

ro29

siglio provinciale di Sanità non sia legata al nome o alla persona del presidente, ma a lui o ad altro consigliere in sua vece, come si fa 'per il procuratore del Re, per il direttore di Sanità militare, ecc. (cfr. fase. 28, pag. 891) ; 2° che sia data una giusta interpretazione degli a!ticoli 3 e 4 della legge sugli Ordini e art. 1 del regolamento in modo che sia nettamente stabilito quando il medico che muta residenza debba inscriversi nell' .L\.lbo della provincia nella quale è andato a esercitare ;. d) la necessità di sollecitare un decreto che consenta le elezioni dei Consigli degli Ordini, sospese per decreto Luogotenenziale, tenuto conto di quattro Ordini retti da Commissari prefettizi (Milano, Genova, Porto Maurizio, Perugia), e di Consigli ridotti di numero per dimissioni o per morte dei loro componenti; e) la necessità di chiarire una lettera mandata dal prefetto all'Ordine di Livorno (pubblicata nel n. 5 del 31 maggio 1919 nel Bollettino Conso-r ziale degli Ordini della Toscana) che ha fatto nascere ·il dubbio che i medici in servizio militare non siano tenuti a pagare la quota annua che è dovuta per legge e che nessun decreto Luo· gotenenziale ha sospeso. . Il comm. prof. Lutrario, interessandosi vivamente a tutte le questioni esposte dal presidente· mentre per quelle che riguardano modifiche di legge e emanazione di decreti dichiarava che non poteva dare risposta, che spetta al ministro dell'Interno, per ciò che concerne l'osservanza della legge, la domand a che il presidente dell'Ordine possa essere so.:-1tituito da altro consigliere nelle sedute del Consi~lio provinciale sanitario e la domanda che venga determinato il periodo di tempo dopo il quale il medico deve essere inscritto nell'Albo della provincia ove risiede, promise di studiare e patrocinare tali questioni, per una pronta e sollecita risoluzione.

Per i medici reduci dal fronte • I

Un'O. d. G. votato a Firenze dalla Assemblea dei medici reduci dal fronte fu pure presentato al direttore generale della S anità pubblica insistendo specialmente per ora sulla questione delimiti di età da elevarsi per non comprendere gli anni di campagna di guerra e l'obbligo nei concorsi di esporre lo stato di servizio militare per i medici appartenenti alle classi di leva chiamate alle armi. Anche per questi voti il prof. Lutrario promise il proprio interessamento. Pubblicheremo prossùm.ament e : A. R ANELLETTI : L)iilcerazione e per/orazione del setto ?iasale da cronio e ero n1ati. (21}

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11..

1030

POT~l\,;LINlCO

ATTI PARLAMENTARI. Per il trattamento economico e morale dei medici condotti. J\.d un'interrogazione de.ll'on. Vinaj il sottosegretario di Stato on. Grassi ha risposto ne segenti termin1 : « Per quanto p er i mèdici 0011dotti, come per tutti gli a.I tri impiegati d egli .enti locali, ogni provvediim·ento diretto a mi.gliorarne la retribuzione 11011 può cJJ.e ema11are d.alle _.\mministraz,io11i ·d a cui .e ss1 dip en,do110 e sulle quali lo Stato non esercita eh.e u·11a funzio11e di vigii.lanza, tutta·vnia il G.overno non ha m.a.11cato di oonsiderare le particolari esig·enze dì qut1g l'in11)iegati nelle eccez1onali difficoltà create dalla g uerra. Così, col decreto luogoten.enziaile 26 luglio 1917, numeTo 1181, fu fatto 01b l)ligo agli enti locali di concedere al personale· dipend.e nte, e quindii anche ai medici condotti, un.a ii1dennità corrispondente :a quella concessa ·d allo Stato ai propri -impiegati. Cresce11do ancora le esigenze con 1'alt-ro .a..ecreto luog.otenenziale 9 marzo ultimo SC·Or·s o, numero 338, pre,v ia abrogazio11e del precedente, sd è disposto che le Amministrazioni Jocali assegnino, C·On decorrenza dal 1° .ge111n aio 1919 e fino a tutto l'esercizio finanziario successivo a quello in c.wi .sarà pubblicata la pace, ai rispettivi impiegati - cQ1111°p resi natura1m.e nte i medici - u11'indennità 1n,e11sile nella 1nisura e con l1e limi·t azioni. sta1bilite per gli jrmpiegati governativi dagli articoli 1, .2 e 3 del decreto luogortenenziale 14 settembre 1918, 11. 1314, rimane11do fermi i mig1ioram,e11ti di stipendtio già concess1 da dette amministrazioni al proprio peTsonale. cc Per quanto riig uar(la le disposizioni del regolament o 21 novembre 1918, n . 1889, concernenti g.lli obblighi imposti a~ me.dici nei riguardi de1l'assicur.azione obbligaitoria con1tr-0 gli infortuni agricoli, esse non sono sostanzialmente analog he a quelle clel regolamento per gli in:fortuni industriiali. Un s·olo nuovo onere è stato addos~ato ai medici per il fatto che, negli infortuni agricoli, il certificato vale •anche come denumzia; e perciò è stato imposto al medico anche I 'obbligo di consegnarlo al] 'ufficio postale, mentre negli infortuni (legli operai I 'obbligo delle <len.unzie spetta all'industriale. Per questa ra&rione il compenso per il pnimo cert1°fìcato è stato elevato da lire : a lire 3 ». 1

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RISPOSTE A QIJESITI E A DOMANDE. (7956) J11deH11it11 caro-viveri - Citniztlo di sti-

pe11dio. - Dott. E. S . da T. B. 11 rifiuto dal suo Comune di co11cederle la inde11nità ~aro-,·i,··eri è affatto .ingiustificato percl1è se il cun1ulo di sti(22)

pendio do~:ea essere fatto sotto l'imperi o del D. L . del 26 luglio 1917 .che subordi11.ava la concessione ·d ello aumento .a determinata somma di stipendio , di tal cum11lo non . può più parla1·;;i sotto l'imperio del D . L . del 9 marzo ultimo, che non subordina la col1JCessione a: qualsias.1 son1ma massiima rli stipendio. (7958) J1id en'nità caro-~vi~Jeri . Dott. F. B. da S. ~I . I medic1 interini asst111ti pro,-,~isoria1nente a coprire po ·bi cli co11dotta pre\·i sti nel 11 pianta organi.ca debitame11te approYata e pr.iYi di titolare non perchè sot.to ]e arrni od al.trj-menti assente ma 1)€rc.hè defu.11to o di1nissionario, hanno diritto alla iudennità caro-\·i,-eri dal 1 c gennaio 1919 a me11te d.el D. L. del 9 marzo 1919, n. 338. _'\.ll'ufii c.i ale sanitario non compete indennità caro-,-iveri. (7959) Pe11sio·rii . -- Dott. G . B. Z. da B. G11 anni di ser,-i:ziio prestati non con nomina regolare ma come interino, non posso110 essere riscattati, neanche col pa·g amenito dei contribut:i arretrati e relativi interessi. Essi ,-algono solamente per .abbre\-iare il tempo necessario per acquistare il diritto a pensione ma non sono calcolati nella liqu.idazione materiale di essa. (1961) Medico ferro'Vi ~1rio - Concorsi. - Dott. G . .M. 3276. L'incarico che attualmente ha avuto il collega sarà certan1·ente proy,-isorio~ in vist2 a.ella necessità ed urgenza che si a\-eva ·di far funzionare i.l servizio medico di reparto. _L\. suo tempo sarà bandito il concorso, cui \'errà, oon1e di ordi.n ario, data la necessaria maggiore pubblicità. Doctor ] usT1T1A. (oooo) A1l'abb . 9462 : I medie~ che n·el novemib re 1915 erano studenti inscritti al 6° anno hanno diTitto a parleci.pare al cors10 d.'integrazio11e.

t. p.

CON DOTTE E CONCORSI. PORTO SALVO (Reggio Calabria). Ospedale Pro'vinci.J,le GaribaLdi . - Di recente cos1truzione con impiamti moderruissi.n1i (tre salie oper.ativ~ riscaldamento centrale a it ermosifone , luce elettri~), ca.pace d1 60 Jetti con estesa clientela delle ,d ue pro·vi'llcie di Reggio e Cata~ro. Ce'l"c.a: Chirulf'CTO ~rimario dci. sicura preparazione. Stipendio~L. 500 mensili, o1tre · i~ 5? % sulle ope:razioni e 1'80 % sulle consultaz1on1 a pagamento . Assumereb besi subito. MELITO

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SEZIONE PRATICA

NOMINE, PROMOZIONI, ONORIFICENZE.

Il prof. Rocco Santoliquido è stato nominato co11sulente te.cnico dei ser·vizi internazio1ial'i di sanità pubblica presso la Lega delle Società c.~ell2 Croce Rossa di Ginevra. Il prof. Santoliquido fu presidente della Commissio11e sanitaria interalleata di P·a rigi ed era .ancora recentemente presidente dell'Ufficio internazionale di igiene, carica dalla qual1e si è ora dimesso per accettare quiella s uddetta presso la Leg.a c1elle Sociretà 1de1lla Croce R ossa. Cordiali rallegrtMllenti. Il prof. Mario \ 7aranini, dir.ettore dell'.O spe<1Jle iVIaggiore di Bergamo, è stato r.e centemente nominato direttore d·ell'Ospedal.e Ci,;le di Trieste in seguito a concorso. Tra sedici concorrenti ,-ennero scerr ti i 1 professor \·aranini ed il direttore dell'Ospedale .i\Iaggiore di ~Iilanro, dott. Ronzani, il quale ~­ nunciò per restarsene alla sua precedente residenza . All'insigne prof. Varanini, che ci "\·antiamo di contare fra i nostri collaboratori, faccia mo i nostr~ ra:l leg.rame11ti. Priendendo atto dell'atteggiamento de l Consiglio ospita;liero di Milano di fronte al veto della C'·o mmissione provinciale, confi·dia11d-0 ncl l'effi.cacia del Governo, irivendicanite i l bt1on di.ritto diel Consi·g1io ospita:liero stesso •e d·e l diirettor·e~ il professore R.ionzan.i, .che aveva accolto la direz1on1e . anitaria del] 'Ospedale Civile di Trieste, ha poi an!llunziato di aver rasseg.niato le dimissi,onri da questa cari~a. Egli r esta dunqflle a co_prire ~l P<?s to di direttore del·l 'Ospedale Maggiore d1 1\I11

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1ano.

Il Corpo Amminis.trati"vo Centra·l e degli Ospedali di Bologna ha nominato Direttore del-1 'Ospeclale l\ilaggiore e dell'Ospedale Cronici il dott. prof. Raffaele Gurrieri; ed ha nom.iinato Direttore dell'Ospedale di Sant'Ors-0la. e Direttor.e per Je ammissioni dei ma1Lati il dott. Agnello Arturo Filox. NELLE UNIVERSIT1.

All.a cattedra di clinica ostetrica e gJ.necologka · presso .la R. Università di Pavia è stato chiamato il prof. Enrico Alfieri, attualmente a Cagl.ijari, il,n 1so.stituzione deil prof. Innocenzo Clivio, nominato a Genova. Sono notificati i: seguenti trasferimienti: il prof. Roberto Ma1gnanini, ordinario di medicina. legale, da Modena a Pavia; il pt1of. Giuseppe Levi, ordi.n ario di anatomia umana •n ormale, da Palermo a Tor.i no. Sono aibilitati alla li.b era docenza i dottori : Amenta Aintonino, in patologia chirurgica a Palermo; Berti Antonio, in clin'ica medica a Padova; Cinqueman.i Fortunato, i n mediicima operatoria a Palermo; Gervi·no Attilio, ih patologia medica a Pisa; Giglio Antonino, in patologia medica a Pa1ermo; Pidonè Mariano, in clin~ca dermosifilopatica a Catainia; Pistolese Filippo, in patologia chirurgica a Napoli; Zanetti Gio,·anni, in clinica pediatrica a Parma. 1

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103r

'

NOTIZIE DIVERSE. Provvidenze sanitarie sociali della

c.

R. I.

In lllna lucida e circostanziata relazion.e il ten. c<?lon11. prof. Cesare Badu.e l, Capo dell'Ufficio di PrOiVvidenze sanitari·e sociaJi presso il Comitato <?·entrale della. C. l{. I., ·espo11e l'opera o-ià com.p 1uta dal1a benefica i1s tituzione n·e l cai~po deltl '1assi1stenza sa1n itaria socialie e for1nula il prog·ramnia per un. pros;Sri.mr01 avven:i11e, armonizz~nd-0~0 e.on le ·<teliberazio111i ])rese <l.ail Consiglio· d1rett1vo 111ell'.adunanza <tel ro dicembre r9iI7 . La base e~onomica sarà costituì ta da , -ari .ces pi:ti e sopratutto dalla sottoscrizione niaz11ona.le, dhe è presumibile .n0rn deb·b,a intie.p1idirsi. La relazione fa un 1ampio posto :alla lottia a1ntitubercol:ame; (1a1ssi:s;teu.za ai militar1 tuber.calotici, fondazio11·e ·di sania·t.or.i, ospedali e d1spen1sairi per tu1berco1otici, di os·p izi marini., colonie profi1a.ttiche, aisili-sc.uo1e, scuole aLl 'a i) erto) ; tratta poi della lotta arutima·l arica, dell '.assistenza ai11 'infanzia, d,clla .isti.t uzìone d:i am bulart:ori, di posti di soccorso e dispensari, j1rrfi11e d·ell'oro-ani~zazione ~i, socco.rs.i i)er fronteggi.are le ·p~b­ bl1che calram1ta; a·ccennia a:11cl1·e a·l la rpreparazi.01.1e ded. &er\1i.zi ,d,i .g uerra 1.p1~ef.eri1bilmente .con iu11zioni sp~ializzate) . È un'azione vasta, che verrà S\rol•t a preailpua mente a vaintaig•g i10 d1ell'avveniTe fisido •e moralie del paese. Da ultimo il relato·r1e tra1tta degli organici e della posizione gi1uri<lica del personale diretti.'\·o di assistenza che rimarrà in servizi,o permanente della C R. per .l e op,ere di pace ; reola1nia per esso una posizione ec.ollomica vantaggiosa e stabile, iperchè ~1 per.sonale stesso possia. dedicare a11 'associa.z ione 1a pa.r.te m1:gliore della propria attività.

Per il Congresso di medicina Interna. Co:nfermiaimo -che 1' a111nUtnziia.to Con·g;res.so ·d i medic~na i1nter·na .a;vrà 1uogo a 'friie ste da:l 6 ial 9 ottobrie. La quota. per gli adet'enrt.i è fis...~ta i·n L . 20. Bssi ricevera;n·n o una tessera che avrà valore di passaporto ed a·v ra.nino diritJto iad U•n a copia degli Atti. Confidiamo che data .l 'import.ai11za sciie ntifìca del convegmio ie il suo ·s ignificato .patriottico, i ·m ediai ùta.Jia1n i vi accorreranlllO numer.osi.

Omaggio di giustizia al prof. Castelllno. Nie11l'ottabre soorso j,1 P.reside de'll~ Facoltà lYiedic-0-Chirurgica della R. Uni,·ersità. <li Na.p01li, prof. Fabrizio Pa.du1a, trasmri.se al Procnrator.e del Re denunzi.a di div1er.se irrieg·ol:arità che si sa:rebbero vierifioaite rneliia I Pa1tologiia e nella II e III C!l~nica M·e dica, .d irette dal prof. 0111. Pietro Caste11i.no. Taili ac.cuse eran 0 state por.t ate al Ptresidie dal capo oustode Ferrari Andrea, ex marescia.tlo dei RR. Carabinieni, esJ?u,lso ·d1ella. Clinica per i nsub ordi naJZ.i one di sciptli'Thall"le. I•l giudice ±struttore, cav. Antonio CariiotaFer:raira, ·h a escluso in fatto tutti •g li addebiti, eccetto d.ue, ammesi dallo stesso prof. Ca.stellino con esposti difen1Sivi ratificatti nei sucessivi interrogiatorii: spontalJlJei. Cosi ronc1iude la. senten(23) 1

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[_-\):.No ~

d.ail·l e inchi€'site twmo ·d i onestà superiore ai s ospetti e .r icco degli rinnipulsi del dis1nteresse più generosamenite magnia·nimo; ond 'è che nie11 'aimmi1nistrae.iime puibb.lica non può che recare il tesoro di oodieste ·drat~, le qura·l i n1ecessariiaa:nen:te conferisoono a1 iprogr·esso etico ed ru'l 'edUCaZiOrle poli.tioa dei ·p opoli D . :

« Pietro Caiste1'1ino e1nerg1e

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PROF. AUGUSTO TAMBURINI.

Si è Sipento a Riccione il 28 lu.gùi10 1 919 a 71 at1ni Augusto Tamburini, professore dii' psU.chiatria ne1la 1R. U11i versità di Riomia . Nato in Ancona nel 1848, si laureò :a Bologna, .e rimase qualche tempo nell'Ospedale civi.l.e di qUJella città ; pass ò poi nel Frenocomio di S .

xx.v-r,

F.\sc. 3.aJ

Lazzaro in Reg.g io Emilia , diretto da,11' illustire C. Li,v i. Nel n1o viembre 1876 il Tamburini prese ]a direzi1one del manicomio d i Voghera e l'insegnamento .della Clinica psic.h.iatrica nell 'Uni,1.e rsità cli Pavia. Nell'anno seguente su-ccedett e al su'o maie.stro, il Livi, spentosti n e.l g.i ugno 1877, in.ella dci.r.ezione ·d el Fr enocom.1o di Rég.g io Emilia, ed :aJS.Sunse -contem·p maneamente 1'insegoo:mento delle malattie m~tali nella Università di Modiena, dov·e è rimasto fi:no al 1905, quando è .stato chiamato dalla Faooltà medica dell.a Università di !Wma ,a ri~oprire 1a oattedr,a per l'insegn:amenito 1delle ma1attiie mentali. Nella. 111!11ga e brillan.t e carriera la operosità s cientiifica de1 Tamburini è stata .sempre attiv.a nel oa.mpo della neurologia e della psiiehiatria: tra i suoi lavori val1J11o oopraitutto ricordate le ricerch-e 00mpiute insieme al J.,uciani nel 1878 sui oentrri cortica:li, la .t eori·a s ul:la genesi .d elle alluci;nazioni; quie1li su11la afasi.a , S'ltlle idee fis'Se, .su11a iacromegalia·, 1ecc. Sotto 1a sua ddrezione e oo1la SU!a energia -coordilfllatr.ice la « Ri-vista speri1?'1.entale di Freniatria » fondata dal Livi nel 1875, d~venne uno degli organi più importanti per 1ia mJa·n ifestazione della .attività scientifica degli studiosi delle dii.sci·p line n e11ro-psic-hiatriche fui Ibl!liia. La assis.t enza dei m.a1lati di meinrt:e ·h a troviaito s empre nel Tiambu·r ini uno s tudioso coscienzioso come dimostrano i suoi .l avori su i v.ari argomenti che Ja rilguarda.no. La sua ultima opera pu.b blicata r.e cente.tnente in collaborazione coi proff. Ferrari ed Antonini su ~e problema col.ma una lacuna nella nostra letteratrwra psi-chi1a trica.; essa costituisce .lo studio più compl·e to anche in confronto con altre oper.e •consimili esistenti 11ell1e ·letterature stra• niere. M·embro del Consiglio .superiore di San1tà, pir.esid.e nte deli1a. Società Freniiatrica italiallla rieletto costantemente dal 1895, socio dei princip~li istituti scientifici nazionali e stranieri, consul·ente della Direzione generale di Sanità militare per il servizio psichiatrico du~ante la nostra: .grande gu:err:a, il Tiamburiroii ha pOirliato .sem:pire nella esplicazione.i dei suoi dov.e ri UDJ alto s enso di s·~ena giustizia ed u11a cortesia squisita. Il ricordo del maestro insigne e del cittadino ill·u stre rimarrà sempre vi·v o nel cuore dei suoi allievit. Pl!of. A. GrANN:ELLI. 1

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Indice alfabetico per materie .

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....\icidi biliari 11ella primissima infanzia Pag. j\cido borico p eir 1.a cousen razione degli aliimenrti : nocività . . . . _:\ l1to fietido abjtuale: cause e cura _.\.u ~hililostomi a i : peri-coli diall 'olio di -chenopodio . . . . . )) _'\scessi ·e p.a tici : -compito d ella ven a porta .11el1a ·g enesi . . . . . )) )) e ongre_ i ln1edici professionia li . Corea i;olgare : repe1-to ist ologico » delle pairatiroidi . . . . Dolori ga trici e loro me<.--carnisn10 cli )) produzione . . . )) Drenaggio della coYità addo1ni11ale Ematuria e tubercolosi . . . . . Febbre fiu,riale a l C;.iappone )) ))

Roma, 1919 -

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1020 1024 1025

1023 1026 1026 1021

10 14 101"' ' )) 1022 )) 1 016 Tip. N az. Bertero di G . Gu adagnini & C.

I-nfiezione gonococcica dci reni e deg1i ureteri· . . . . . . . . . . Pa.g . Lnfezioni : meccanismo della terapia specifica delle - . . . . . . . » Libro italiano medico (Per il) . » Li.quido <.::efalo-racbidiarno: ricerche •nel'La febbre petecchia.le . . . . » l\.1ediiei ool1ldotti : trattaro1°e nto economico e mionale . . . . . » 1\1etodo Baissi:ni : modificazioni . » Sedativi epatici . . . . » Tubercolosi irenale, misconosciuta dal pratico . . . . . . . . . . . » Tubercolo ,·olun1i 11oso del miocardio in ban1birno . . . . . » Zucchero .11e 1'1 e dispepsie . . . » L.

POZZI,

resp.

1022 1020 10 18 1 010

1030 1012

1023 1021 1021 1023

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Roma, 31 agosto 1919

Anno XXVI

Fase. 35

(Pubblù:ato il 6 ot/.obre 1119).

fondato dai professori:

FRANCESCO DURANTE

GUIDO BACCELLI

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO:

---PROF. VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lezioni cliniche: G. B. Stretti: Ematoma traumatico in ciste dcl pancraas. .Argomenti del giorno: I. Di Pace : La trasmissione dell'afta epizootica dagli animali all'uomo. Sun&l e Rassegne: EMATOLOGIA: Le piastrine. • Aooademie, Sooi'ett; Mediche, Oongressi: Reale"" Istituto Veneto di Scienze, lettere ed arte. Appunti d.1 Jledlcina Pratica : CASISTICA E TERAPIA : La diagnosi differenziale nelle febbri eruttive. - Sulla reazione sanguigna e ganglionare nella roaalia. - Il vomito dei Iattauti. - La terapia delle vulvo-vaginiti gonocecciche infantili. Poak degli abbonaU. Diritti dl proprietà riservati, -

Oennl bibliografici. Varia. Kella vita protea1ionale: MEDIGINA SOCIALE : Problemi sanitari del dopo guerra. Servizi provinciali. - Per la riforma dell'assistenza ospedaliera. - CRONACA DEL MOVI· MENTO PROFESSIONALE. AiU parlamentari: Per gli ufficiali medici effettivi. - Gli ufficiali superiori. - Le condizioni degli ospedali di Napoli. Blspoate a quesiti e a domande.

1'omjne, promozioni, onorlttcenae. Condotte e concorsi. l'fo\izie diverse. Indice alfabetico per maierle.

È vietata lt1 riprotlv1ione dei lawori pubblicati n1l POLICLI!fIOO o la pubblic111ione di sunt

ài essi sen1a citarne la. f<mte.

,

LEZIONI CLINICHI:. lsti~uto

. di Clinica Chirurgica della R. Universita di Bologna

Diretto ·d,al prof. ieomm.

cr.

.l lUGGI.

Ematoma trauma ileo In elste del .panettaF..

Lezione del prof. RUGGI ·I"la.Ccolta dal d.o tt. G. B. STRETTI, AoSSi:stente e Docente . Eg;regi Giovani,

La bambina 1d ell'età di nove anni, della quale a·vete _testè appresa la storia clinica e i ri.st1ltati dell'esame obbietti'\·o, non richiamò a1 suo ingresso in Cli,nica, il 27 dicembre scorso, quel miassimo interesse e he \·enne in noi crescendo mano ma110 che ci addentrava.mo nello studio del caso. La bambina, Tiepilog·ando le cose ed i fatti ua:nrati, aveva TÌ.cevuto pochi giorni innanz1 nel1'ora della ricreaz;one .scolastica, una percossa nella regione gastro-colica si11istra, urta·n do contro un an·g·olo di una. tavola durante ttna corsa fatta oon due com.p agne, c-he ·l a teneViano per mano. Tal,e il fatto efficiente. In segui·t o al quale, • 1.a fanciulla risentì nella ~eg·ione colpita forte dolore, che non le in11Jedì tutta \' Ì.a di poter tor-

.n arsene a ·p.iedi ia casa, dove, a;ppena gi·u nta, ebbe ripetuitamente \"omito di .sostanze alimentari, senza ematemesi immediata, 11è sucoes.sivo me-lena. Anzi le d efec.azi·oni f.ur.on~ sempre· n.or1

mali. Il dolore nella regione colpita fu aiv·v ertito per .quasi tutto il giorno seguente, ma in grado più mite; quitnd1, dopo due giorni di ·r elaiti.v o benessere, si ripresentò ·s otto ifor.ma di e.r isi, acoompagnat o di nuovo da vo111ito , alimentare. Al suo ingresso in Clinica, la fanciulla ·pres enta:,rà una man1festa .t umefa:zione della regione gastro-colica sinistra, dolente sponta.n eamente e alla palpazione, e che si avver.tiva col tatto più ca!lda del normale, mcnt·r e eravi un contem.pora11eo aumento della temperatu-ra generale: 37,738. Esiste·va ad ievidernza un 'risentimento (1el ;perri.t oneo ed t111 .assorbimento di materiale istravasato, asettico, - . sa.n,g ue - come si osserva spesso quale consegue11za di un patito .tra'=1m.a-

.t1smo. N.e i primi giorni;di degenza il dolore era q.u asi -con,t inuo e d.urava anche la ootte, si da distll;rbare il sonno, ma no11 fu nlai tale da do,rer ric-0nrere a calmanti. La barnbina trava·v a sol!iev,o ·11cl decubito laterale sinistr.o, g·rav·ando col peso del corpo sul (1) ~ .


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IL POLICLINICO \.

lato malato, e .tale posizione divenne poi in l ei 0:bitua~, anche •nei periOdi di quiescenza del do~ lore, perchè accusava sempre sen·s o di tensione molesta a lla ,parte .alta e sinistra d.ell'add·o me. Col passare dei gio.r.ni, 1a boon.b ina le ·cui còn: dizioni generali èran-0 ttn po) .scadute, migliorò : però, pur rimianendo costa11temente a letto e senza cause ·determin~Lnti apprezzabili, ebbe per due volte accessi ;forti di dolore all'ipocondrio s inistro, accompagnati dia vomito e seg.uit1 per due o tre giorni da modico i~nal7kll11ento della t emperaitura. La tumef:azi.one alla parte alta e sinistm dell'addome .s i rese ·p iùI sie n.sibi.1e, . mentire ' 1'i·p ocondrio .corri spondente anidò .sollevan<l,0si. Voi vedete ora manifesta questa tumefazione che interessa. . l'addome e che syasa e solleva ·l a base della metà sinistra del torace r.endend.o1a immobile dunante .gli aitti respiratori, e che culmina a live11o dell'arco costale sinistr.o nel suo punto d'in~ocio con la li·nea.... ·e miclàvea;re:. ' . . . . Bssa è dovurta ad un tumor.e ·di super.fìcie lJsci:a, di forma. rotondeggi1ante, allu11g.ato itln. .p o' i11 senso .trasversale, di e-011sist enza .m oll·e-elaistica, che no11 ,p resenta il fenomeno del b.aillottamentq lo_m b.o-addominale, c he non g-0de di ness una 1nobi:lità re~piratoria .nè manuale, nè in ·r.appo11to 1ai cambian1enti di g iac.itu1·a dell'inf&ma e che occu.pa .t utta la metà sinistra della zona addomiDJale, posta al disotto del diafn~ma, arrivar1qo . in basso lungo ]a emicla\ eare i1rolungata fìno quasi all.a linea ombellicale . Pie r di ..più voi \"etlete cl1e questo tumore l:a sospinto 1a metà sinistra del diaf raimma stesso in un piano tanto .ele\rato, quanto è que1lo 11ormale del lato destro. Ciò è re~o man.ifesto da 110 studio radii019gico che ci ha co11fermabo an.c.ora quello che l'esame diretto della regione ~tvt,·a anesso Ì'11 ·evidenza e cioè che lo stomaco è posto a:l da \ anti del it umore s tesso. I·n.f atti, ,f acendo ingerire del latte bisrn111tato ed osservan~o la malata in posizione lart:er.tle , si' è v·i sto che la corrente del lilq uido, varcato il cardias, proeede dalla colonna vertebrale verso lo ombelli~, percorrendo un tragitto ad arco che segue pe11.f ettamen°t e. la curva della vol.t a diaf r.an1-

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prima porzione diel ·d uodeno, 0h €1 .sd .ptrlesenta 1

riempito totalmente daf bismuto . Il caso clinico <.:he vi presento adu.nquoe è di una 1mportanza grandissima, perchè noi ci trov ;.amo di fr.onte ad t1n processo patologico assai ·vasto, posto in parti pro!onde e che sarebbe insonto quiasi istantaa1.eament E. i11 seg·ui:to ad run fatto t rat11na.tico che, per gli scarsi e non gira,·i ie11orqeni immediati, nou possiamo ritenere di t1na en·e rgia eccezionale. •

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matica.

In questa posizione laterale lo stomaico si disegna ootne una. striscia linguiforme che dal ca.rdias arriva a.11 'ombclico ; me11tre in posizione dorso-ventrale dà ltn ~ombra ]a riga rotondeggiante che -occupa quasi interamente i due quadranti addominali ~uperiori. La radiografia, presa nella ·posizione latera:le (ved:i figura), ci fa vedere ancora cou1e il piJoro si.a stirato fortemente in a \·anti e con esso la (2)

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= stomaco -

O = ombellico -

P = · piloro.

Per questa ragione il t ra.unta de·ve aver.e agito i,n modo ed in ·condizioni del tutto partiC"olari, per determinare uno stato di cose cl1e .si sarebbero manifestate. con fenome11·i gei1e rali e loca];i relati,·amente miti da prima, me11tre poi l'esame obbiettivo ci ha fatto conoscere C'ondizioni patologiche tanto gra\·i. A spiegar.e ~l vomito a\·uto fino dai l)timi moment·i si 1può, a:uZJi si 'leve ricorrere al uen:o pneumogastrico, cht: scende dal cervello al torace, e succe.s.sivamente al} 'addome per distribu.itrsi aillo &tomac-0 ; iJ destro sulla faccia anteriore ed iil sinisttù sulla posteriore. Si ,,.omita. per condizioni irritati,re ch e partono da1lo sto-


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maco, che ·agiscono stti <'entri, come per irni.taz1one di questi. Nel .nio.stro cais.o, la iper,ci0ssa deve .aV1er.e agito d.a prima quale forza irr·i taitiva, quindi .p er succe·s si va irr~ta:ai.one peri•tonea.le. Stabilito un relia:ti·vo lequiliibri~ mecca.nico 11ervoso, hl vomito scçmpa<rve. ·Così avvenne della. sens~bi1ità :Locale e ·d ella temperatura cl1e rito~rono :normali o pr,e ssochè tali, me11tre sli iandava1w sem·p re .p iù accentuando i .f atti locali carraitterizzaiti dal tu. more, il quale, oome si \-ede, ha fi.:niìto per so11,evare .l a base della cassia toracica per guisa che 1'i poconcù.i.o s i11istro è assai pilù sollev·ato del destro e spostato verso l'avanti ed il lato esterno.. Per tutti i daJti racool.ti e più anco.ra ·p er quel senso tutto caratteristico di fit1ttuazione marcatissima c.h e si a v-verte a Ila palpazione è certo che n10i ci .t ro,ri:a mo di front.e ad t111a vais-ta raccolta di ·l iquido sottile, che si direbbe scmre,·ole, come potrebbe ess€re quello di una cisti a, co11tent1to sie·r o-albu.mjro,oso. l\ila come possi.an1'o n1oi ronìll!ettere un fatto d·i tail ge11ere col traun1atismo patito dall 'i·n ferma, e do\T.e dobbiamo noi collocare questa raccolta che, per Ia .causa nota e per la sua ra·p ida m:aniféstazione, potrem·m o cara tteriz~re in parte per u11 ,-asto emato1ua ? L'esame ob·b ietti \'O e la radi<.lgra<fìa ci fa11110 conrcluder.e cl1e 1a ra~colta 11011 è al da\·a·uti dello sto.ma-co, be11sì 1al di dietro d~ esso e del sottostante colon tras'":erso. Dato questo, noi dov-remo passare in rivista le div1erse possiibilità anatomi<:he che da un rtr.aumatiis.mo derivano, interessando ree.essi, cavità ed organi della regione. Il trauma a·v rebbe potuto determinare un ver.sameruto 1d1. :sangue 111ella piccola cavità degli omenti ; ma •p er ammettere 1'llicaps.u.il.armento di u11 ematoma del valu.me pari a quello del caso nostro, bisognerebbe supporre la. chiusura del foro di Winislow. E poi è .sempre difficile il capi.re come questa r.accolt.a, in,·éce di .scemare col temipo, 1$Ìa andata crescendo successivamente in modo sempre maggiorie , J:n jspecie in questi ulti'.mi tempi, spostando tTutte lie ·pa-rti .a d es·s a .sovraistanti. Per riguardo all'ot!lenito gastro-splenico, do;ve esistom:> tanJti va.si e così \-iolumin·o si, n-011 si ,p uò pensare alla rottura di 1questi ed alla fo1·mazione di un ematoma, eh.e non aibrebbe troYato nel ccllulare lasso dell'omento stesso i·l modo da rac• cogliersi .in •U'tla massa, che ba pareti ben determinate e 1-egolarmente .d 1sp.o ste, come è ·a ppu•n to nel caso tlostro. Non s i può pensare ad un . ema.t oma per rottura della .milza con peritonite circoscritta, ·p erchè 1q uesto non potrebbe trovarsi al didie.tro d.e llo . 1

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SEZIONE PRATICA

stomaco, ma al suo lato sinistro e verso il fi.1a nco corrispondente. l\!Ia ·i l tumore che la nostra malata presenta ha tutte l·e cara.t teristicl1e di un trumore 11etrope1i.rtoneale a contenuto liquido. È esso a.11a dipen(lenza del rene, delle capsuJe sur11enia:ld., del .p ancreas? .S e il rene f·o sse iin ica usa 1e sede di una idroneflrosi, la tumiefa.z ion!e do.vr·e bbe (es!tri·rusecarsi sul fi.ainco sinistro ,e 11on al didietro dello stomaco, a meno che 11on 1s i tratt:a~e di .u na a.n omal·i.a , come a:d .esempi·o ·d i un rene a ferro di cavallo, 11el quale caso la stia s ituazione Sa!teb1b e più bassa del ·n ormale. Resterebbe ·p oi difficile spreg0J·e la formazione · di questa 1dronclrosi ~n • cons.eguenza del traumatismo patito dalla fa11ciulla , da.t e che le urine .sono state sempre normali e che t:a:l-i si mante:ngono anche oggi . .E per questo -d obbiam·o escludere ai1cora che s i l) OS ·a trattare di un rene polici.stico. Si aggiunga che l1a radiografia .sì dell'una che de11 'altra regione r.eua1e non c1 ha i11dicata la p r.e senza id i calc.o·l i ureterali ·O della p e:lvÌ! re11.al e . Io v i d .i c·e\-o che 1'.idroru.ef:rosi dà un tt1more che scende sul fianco ; aggiun1g erò a tale proposi.t e che 1'idr.o nefrosi :ele1 ·lato sinistro alJ.orchè si fa volu·1 ninoso, h a una caratteristica t11tta speciale, la presenza -ci.oè del colo11 disce11dente e del si-gma al davanti del tumore. Ma p1a trebbe tri~tar:si 11n\r.e ce .d i 'ltn tumor.e pararenale, a.d esempio di u·n a d~ quelle ci.s.ti sierose del rene che possO!llo raggiungere ta1'vo1ita u11 volume assai grande, rimanendo il rene integr.o nella sua ft1nzion e. Se n.o n cl1e queste cisti scii svil.uppa110 per lo più in un10 dei poli dello • organo, e se nel1'inferiore, si a"\"·vertono con la p a:lpazionie bimamua.le, se nel .s.upe~ore, spi ngono in b:a;sso l'or,g ano sibess-0, rendendolo manifestamente eotopioo. Nella nostra bambina la .p alpazione lombo-addominale è assolutamente :niegativa, poicb è 1non ri,uscimmo in nessun modo a p,a lpa:re il rene. Di più, mancando il reperto del re11e spostato sia in basso che later.a.lmente o verso l'interno, mrun•c a ru1cora un segno i·m pòrtantiss1mo ·p er a.m mettere la possibilità dtl. una fo1·mazione cistica di qual unque ge11ere sviluppatrusi alle dipendenze della caps u:J.a sU:rrenale, senza tener conto che anche la s.ede di questa ciste è più Jaterale che n1o n 11e1 ca.so 11ostro. _.t\:1 didietro dello !stomaco e dietro il peritoneo vi è il pancreas. Sono staiti d.e scritti ema,t omi di questo vis.cere consecutivi a traumatismo, ma jil volume di essi .è sempre piccolo se eitrcoscritti e, se diffusi ·n on J:ealizzano i1 concetto che dovreb·b e aversi· per l'inrf:er-preta~ione del caso nostro. 1

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IL POLICLINICO

Io penso che, a spieg.a zione del fatto osservato, biJsognai ammettere nelJa ill-Ostra ammalata ·l a preesistenza di un.a ciste, moito .p robabilmente del pancreas; ciste che sarebbe stata messa .iJn evidenza dal traumatismo, e per l'influenza del quale si è prodotta una emorratgia UJell'i·nterno di essa. Non so 'Se .a·l.t ri ab.b ia prima di me formulata. in .v.ita una simile diagnosi. Sita di faitto che casi .c onsimili sono sta·t i descritti, o.s servati poi alla necroscopia.. Escludo che si! .possa tr~ttare di una ci.sfe da echinococco, per il fatto che la :sua parete sotto l'azione di u.n trauma può rompersi; di più la ciste d!a. echinoco~co non può mai dare fr{"l1J()ID€'n.i uguali ia que11~ osservati :nre11a 1t11QStrai bamibi1na. In1oltre U'ie:same del sangue esclude 1a presenza de1 parassita. Staihilita adunque 'La d:iagnosi di emorriaigila traumatica in ciste del pa·ncreas, non vi è che l'intervento operatorio che possa guarire ·l'inier,ma - e .noi 1'eseguirem·o Iacend.o il taglio trasversale .sulla regione, come è miia aibitudi'ne in q u.esti s peci1a li casi. Fd:no dal 1889 ideaii questo taglio, operando un carcinoma della coda del p.a ncreas ahe è .ia prin10 caso conosciuto e guarito. Di questa speciale in.cisione mi so11-0 servito ancora per la 0uTa ·di ìesioni gravi . d.ella .m ilza, come esposi al 1Congresso della Soci.età Italia1t1a di ChiTur.g ia 11el 1894. I concetti ch·e mi g.uida110 a tale pratica sono i seguenti: 1° P-0ssibi1ità di Tia:g·gi.u'llg·ere più facilmente lo ·s copo, .apr:enclo •e domi~nan,do i1 tess.u.to cel lu lare retro-per.itoneale, talvolta senza ledere il ca. vo peritoneale. 2° Possi1bilità di esegi1ire icon tecni,ca razionale 1o s:vuotam.ento del 1iqtùdo, e di stabilire 1111 siie~ro drenaggio oltremodo efficace, perc.h è in posizione aissolutan1en.t e declive. 3° Sicurezza di tt-na c.i catrice della parete resistente che togile il pericolo di possdlbili ~rnie ventrali. 1

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scollamento della sierosa fatti un po' per via smu.ssa u;n po' ool bisturi nell:a par.te più esterna e posteriore della ciste, il peritoneo si la~a, mentre rontempora11eamente si rompono a·lcun1 \·aisi sanguigni che in :fitta rete e di ca1iibro pi uttosto grosso, decorrono sulla parete stessa defila. c.iste. ~'\nche questa, durante le manovre dì distac.co del periton1eo, si rompe e ne fuoriesce .u n 1'i1quido ros·sastro misto a grossi e nu.m erosissimi c.oa·g uli .sa11guigni di colorito .rosso-br.u no. In tal modo e dopo averne allarga1ta I 'apertura, si svuota la sacca da tutto 11 contenuto che .si _può calco1are nella quantità di u11 litro circa. Svuota:ta la ciste, si .constata che essa ha .ilntiime :aderenze oon J.a. coda. ed :ait1Che col corpo del .pa'lllCTea.s, il qua.Je, per quel tratto che si presenta iail1 \eisarmie' rapp~ miacroscopiQament.e nor.mai]e. Le aderenze che lia parete ha contratto da una parte col diafra.m ma, dall'al.tra e.on lo stomaco ed i:l colon, .SOno così ditte e .tenaci da. r.e ndern e imp ossi1bLle l•iso1armento, che viene inoltre ostacolato ·d alla presenza di quella ricca ·r ete di vasi .sopramenzionata. Si asporta .allora unra parte della ·p arete e si maT.sup-ia1izza la ciste, su1turando i margini della sua a'Pertura con l'aponeurosi dei muscoli a liv~llo ·d ell'estremo posieri1ore dell'iucisione tTasversale cu.t anea. La lacerazione del .p eritoneo, <:h1e nel f.rarttempo era stata .chiusa. con una pittlza di Kocker, viene sut11rata con punti staccati in catgut. Nello spazio retrop·eri.toniea.le s.i.1 pone ttn dr.e naggio di garza fasciato e.on g·utta~ 'laminata, quindi, zaffato il cavo cistic-0 con lungh.e e sottili striscie di garza, si riuniscono le pareti mediante un tri1J.\lioe piano di su.t ura. D.ecorso p~st-oper.atorio normale e ,apiretico. Il drenaggio retroperitoneaile vien :tolto iln .t erza giornata. La secrezione dalla parete cistica, abbondante nei primi g·iorn.i, Va gradatamente dimiinuendo e gli zaffi sono ritirati a ·poco a poco illel1e medicature sucoessi,~e; dur:amte questa manovra per d.ue ,-01.te s i ha una lieve emorragia. Quindi il trag·itJto va rapidamente restringendosi .e il r2 maggio è ro1nple.tamen te cl1iuso. La bambina non ha maii aècusato .ai1cun disturbo e le s.u e ron1d izioni generali al .momento della sua dimissione dalla clini~ - 20 maggio sono oltremodo soddisfacenti . Esan1e anato11io-pntologico. - Durante l'a.t to op.e ratori-0 si 1è pott1to constatare che la ciste è f-0rmata da una unica cavità senza tramezzi e 1acinie uiel suo interno. La superficie interna si presenta lisciia, splendente,. di .colorito r~; solo 1'11 alcuni punti, e per quanto è pe1messo di osservare aittra"Verso I 'apertura fatta, si nota qt1alche picco1a zona rilevata d'aspetto granuloso, di colorito roseo-bruno, facilmente sangui1

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L'operazione v·i ene eseguita il 24 febbraio in naircosi eterea, nel lnodo aMidetto, con un taglio trasversale al di sopra dell 'ombelld.co e che parten·do a 2 cm. e l /2 dalla linea mediana, a metà altezza. della xifo-otnbe11ieale si estende all 'esterno e posteri-0r111ente per una lu11ghezza di 15 centimetri. Lncisi tutti gli strati della pa'f·e te addomin.a le fino al peritoneo, si ric0J1osce subito la presenza di n1ma grossa intum.e.<;<'enza ç.istica a .sede re.troperitoneale, che si spi11ge in al1x> sotto il diaframma e alla quale il peritoneo parietale .po~ teriore .aderisce fortemente . ~ei tentati,ii1 di (4) •


[ANNO XXVI,

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~EZIONE

OOJDJte dopo uno sfregamento fatto oon garm. Evidentemente queste zone sporgenti sulla superficie interna. della ciste sono le sor·g enti· diel1'ema.nragia irritracistica . Una parte del liquido racco.lito, lasciato sedi,.. mentaire, si divide in <l·u e strati; uno superiore, fluido, di colori.to rossastro torbido; l'a·ltro inferi.ore, cost~tuito da grossi coa·g uli sanguigni rosso-bruni, d~ oousi.stenoo 1Ill011e, setrui-gelati.n osa. Il· ti.qui<lio ha re.azione .alcalina e non h~ proprietà dig·esti ve llJè per 1'albumi1i.a i1è per l'amido. Esaminato microscopicamente d0po <'entrifu·g azione, si notano glohu~·i rossi ancora bene consel1Vati, globuli bianchi, fTammeuti cli sostanza amorfa. Il pezw di parete cistica aspor.taito misu.r a uno spessore variabile dai tre aJi cinque ·m m. La faccia interna ha un aspetto regolare, Jd.scio, lucente e presenta disseminate delle m..acchie brune più o meno est ese che han'llo l'apparenza di emorragie, avvenute ne]lo strato più rinterno. Colorazione delle .sezioni con emallume, eosina, v. Gie.son. A pd.coolo .ingrandimento lia .p arete s i 1·r=seili+..a. costituita nella sua t<)tailità da ·U'll tessu.to connettivo fibroso che negli strati pili j:nterni è notevolmente inspessito, con fusci pi uit tosto g-r ossi addossati gli un•i agli altri, mentre negli strati .p iù esterni 1 ifasci sono più rari, più diwaricati, di modo che in e.e rti ·p unti il con•nettiv.o .hia aspetto piu.t tosto lasso con povertà di fasci, irregolarmente disposti. Ad un ingrandi·m ento mag·giore si nota che Ja superficie interna, cioè quella C·h e limi.ta la cavità cis tica, è costituita da un sottile strato di connettivo fibroso con f1asoi disposti in s.e nso 1ongitudina1e, molto accollati fTa d1 loro, e che presenit:ano dei: nuclei .sottiJi, molto allungati nel senso del decorso d,e lle fibre In q uakhe punito questi nuclei si presen.t ano in fase de~en-erativa, cioè .sono qua e là deformati e spezzettati, cosi che si vede la sostanza cromatica irregolarmente disseminata. Non si riesce a vedere in nessun .P unto tracce di ri•v estimen.to €pitel.iale o endoteliale. Subito al disotto dii questo primo strato ]-<;ngi.t udtinale, si osserva un lairgo st1·ato di co111nettivo. compatto che com,prende ciTca la metà di tutto lo spessore della paorete. Esso è costituito da fasci dis.p osti i1n sens·o contT-ario a quello del pri111() strato, iinterrotti da gruppi ·d i fa1Sci piuttosto ·.stretti che decorrano in' dir·ezione ·d iversa, senz'ordine. I g:rossi fa1Sci trasversali no11 sono inolto fitti e stipati e in certi ·p unti sono pirù o meno divaricati, lasciando fra di loro degli spazi chiarii, alcuni vuoti, altri contenenti una 50-

BRATICA

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stanza amor-fa ·l ievemente colorata ·i n ros1So dalla eosi11a (liquido d 1e<:lema ?) . Q·uiesto carattere iè miélnp.J-esta.to speclia'lmente nel·l a pa.Tte che s ta subito al disotto dello strato longitudinale più inter.n o, dove si notano frequeDJt~ e più o m eno estesi stravasi :sanguigni. I nruclei ae1 co11netti vo sono leggermente fusati, abbasta:nza grandi, poveri di sostanza mo1nati1ca ; a questi si a·gg~u·ngono ele111enti d'infiltrazione, come 1info.tici i n numero rielati·va111en- , t e scarso, e qualche rara c·el1ula con i caa:-aitteri de1la. plasmacellula. Si osserva.no inoltre qua e ·l à gru.ppn di cellule piuttosto grandi, nipienti di granu.l i di pigmento bTttno, br.u.no-gial1astro, che .n a·scon<lono più o me110 i nuclei cellulari. Granuli di pigmento sono a nche sparsi :i:1l'intor110. Quies.t a zona è relativamente .p overa di · vasi, rappresen.t ati da capiilil ari : picco11&sim,e vene ed arterie. A questo secondo s trato ne fa segt1ito un terzo ed ultimo, in cui i fasci connie.tti,rali hanno prevalentemente un decorso longi.t udiuale e van'llo . man·o mano di1·adando ve.r so la parte p iù ester.n a, <love ~l connetti.vo •n on ha più u11 aspetto fi broso organizzato, ma 1a sostanza fondan1entale è costituita da ifìbril·le irregolarmen.t e disposte e :i nuclei a11ontanaiti gli uni dagli altri. In qualche punto si ha un aspetto qua:si mixoide. Nella p.a.r te più interna di quest 'ultimo strato si oss.ervan.o numerose ve11e ed arterie di un certo cali.b1."o. I

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L'interven.t o operativo e ·la biopsia hanno dimostrato come la diagnosi sia stata i11 ogni sua parte esatta. Si tr.a,t tava in.fatti di una tumefazio.ne cistica retroperitoneale· iin oounessione diretta. con la porzione caudale e col corpo del ·pancr.eas , s1viJuppatasi prevalentemente 1n alt.o sott o il diafraimma e che aveva con,tTaitto cogli organi circostanti aderenze tenaci e s pecial'mente con lo stomaco e il colon che aveva ·r icacciati a.n avanti. Il contenuto .sanguigno de~la ciste oostituito da gross~ coa,g uli natanti in un liiqu.ido rossaslbro .attesta l'e.m orr.agia o ·l e t:morrag;e ,11otevoli av,,.enute in seno alla ciste stessa, i11 conseguenza de.1 traumatis1110 patito. Che lia ciste 'Sia stata p.r eesisteu.te al tTa11ma lo coniferma l'esa.m~ is·t ologico, in quanto ess.o dimostra l'esis tenza di una :vera parete formata di tre strati di connettivo; uno più i•ntemo fascicolato con !fasci a decorso longitudinale, compatti, in :p reda a fatti l eggeri di necrobiosti verso 1'i.nterno della ciste ; u.'llo strat-0 m·e dÌ'o più spesso con fasci connettivali più grossi a diTezione trasversale tra i quali, verso il limite intenno, esi1


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stono numerosi stravasi sanguig·ni : uno strato esterno relatiivameute .povero di fasci con'lletti,·ali, ricco ii ·:asi sang1u.igni e manifestanl.'eute ed.ema·t oso. Kon s i tratta adunque in qu.e sto c.aso di una raccol:ta tr.aumatica ·p·e r versamento di sain1g ue e di SU'Cco ghiandolare .d i etro il foglietto peri!toneale poster.i1ore, opp·ure nella retro-cavlJtà deg li 01n.e11ti 1e con sucoessiva .form1a zi:o11e di UTua. p.a rete ·cisti,ca. Inn:ainzi tutto perchè in casi di questo genere, it1 cui il Yers.a mento è .abbondante, si è 11.otato che il trruumaitismo è qtt;aisi s·e mpre icoin siderevole e insieme ~on le lesioni del pancreas coesistono lesio11~ dello stomaco, dell 'iutesti'llo, della milza, . del fegato, delle co.s te , ecc. ; ·e che spesso, se 11001 sempre, anche nei casi di lesioni traumatiche sottocu·t anee del pancreas, se11z:a compar.tecipazion1e ·di altri organi, 'llon si tratta di semplitCe co11tt1 io11e del pa:renc.hima g·hi1andolare con rottu1ra limitata 1di ,~,asi s:auguigni, ,ben sì di v·e re rottttr e de1l '1organ,o cooi concomitau,ti lesioni della sierosa, che ,permetto11 0 la penetr.a zi-0111e ·d el sangue e del s u cco .panc.reati}co ·n.el1!a piieco1a aaYìità clegl1i omenti e ·di qui .nella grian.d1e cavità peritoneale, :attraverso il foro dr Winslo'v, o r.o tture del leg.amen.to gastro-colico. I 11 seoo11do luogo percl1è è dìfficìl·e sta1bilìre, con1e è già st ato rilevato più sopra, .u na rela~io­ ne di icausa ad ·effetto, fra -un tr.aUùllaitÌISmo così leg·g ero, qu·ale è quello s.u bìto dalla ba.m1binia che n on ha avuto lipotimia, n è altri f.enio meni· graivi ~ che per ·di più ha potu.to far.e a p iedi un tratto di strada di circa d U·e chilometri, per recarsi dalla scuola :a oasa. p.ropria , é la com1pa·r sa .si può <1i re .i'mmediata, di utna tutne.Lazii0ne cosi vo.lu1ni111osa e circos critta fin dall 'i1nizio. Ge11eralmente le ps.eudoci sti ,t raum.atiche s i rendono eYi dei1ti dopo uno o sei mesi dal .t rauma, riDJ ailcuni <)asi anah;e assai più tardivamenrte, do,po 3-5 anni. Sè il .t empo trascorso dall'epoca della percossa a quello de11 'inter,ren.to chiu:urgico è tale da permetter,e }'organizzazione di una parete che ha aspetto i stologico così ben definito e nel cui s;p es~ore sonvi soltanto f.aitti di leg·g era infìanunaz.ione croni1Ca. con imbizione sierosa esterna . Per tntte queste ragioni, e non essendo·vi notizia di a11t1·i traumi nella stessa ·l ocalità, il traumatismo, -come fattore patogenetico della ciste, deve essere nel caso nostro completamente· esclu so. l\Iolti ha:nno potuto rile\'are come causa frequente delle cistt pancreatiche, ~ rit enzione, per un processo di pa·n creatite interstiziale cro1~ica di origine iin1fettiva, tossica o ·meccanica; gastro-e11terite a cttta, gastrite, tifo, alcoolismo, 1

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tUJbercolosi, calcolosi epaitioa, e<~c. , i11 segui tu alla qua.le, :aittor:no agli aci.ni ghiandolari e ai lor.o eondotti venrebbe ,a f ortn.JaTsi una cos.tri~ione crond.ca con ristagno, dilatazion.e passi,~a e forma zione cistica. l\lla la pancreatite interstiziale cronìca dilfficilnniente può essere jn"\-ocata .a chiarire la rpaitogenesl! di questa cis_te; non aViendo la .b am.b ina, fiDJo all'epoca del t raruma, soff.ento .mai a.Jcu·na malaitti.ID all'infuoni di 11na ,l eggera b1ronc·h ite decoirsa pochi m.e si p.rima ie senza complicanzie, e 11on poten·do&i am1nettere un fa,t tore extra-pancreatic·o di cui ·sa1·ebbe mancato ·qualu:tl!qtte segno. Dobbiamo ora prendere in considerazione il fattore neoplastico, sul qttale molto -si è discusso d:agli tAiA., per classifica'!e le cisti del pancreas .specialmente qua11do a 1base della classci.ficazione de11e cisti v.e re o .ci.stomi si è voluto porre 1a cara.tterJstica d:ella pres·en1za d·el1l'epi·t elio dri. ·riv,estimiento interno. È nioto c.he su questo punt o n·o n tutti so1110 d'.aooor,do·, perchè tale ri.vesitim~rt:o è talora 1 difficil1e ia dimostrare per essere sfa-ldato p·e.r zon1e pi u.t tasto estese, 011de un repe1i:o ·niega.tivo no11 .ci autorizza .a 11egare r.eeisa. mente la ·p ossi·b ilità della .I11attura prolifer~tiva dcl la ciste. · Dd più questo ri vesti1nento può essere scomparso per ;fatti di ipertensnone nelle fasi avanzate della e'\·oluz.ion~ della ciste, opp11.re anche per un processo di a u,todigesti.one o per entrambe queste cause. Rare \•olte solta11.to ,esso è stat o rin.,·en.uto nelle cis ti ·v-0lt1minose del ·pa:ncreas. Nel caso .nostro Ia mancanza di epite1io nel friammento di parete asportato non è ragione sttfdìciente per escludere in n1oclo ass.o luto J 'origine neoplasitica di queste cisti, unto ,p iù che co.ine a·bbi:amo visto - 11.o n esi ste a:namnesticamente alcttn altro· dato -cara'1:1terist1oo che ci sv,eli un.a lesione p.a:ncr.eatica pr1e gressa. Pletr iqueste 11aigi.on•i , qttrantunque .sia gran<lie la diffi.ool.tà 1della di:agnosi ddfferenziale tra ci.stomi e cist i da ri tenzionie e a noi ma'llehi l'esame istologico del parenchima •g.hirundo1are che, d 'altra parte, si mostrava moc.roocopica.mente normaJ.e, ci sentiamo tuttavia autorizza.ti a -considerMe questa formazione cistica, come ùn ci stoma ·p ancreatico. Il f.aitto che La ciste conitriaeva cogli organj v icirui aderenze come &i sogliono osservare nelle falise cisti1 o oiistoidi, p.o n co11traddice il n ostro giudizio che s i ~tratti di uu cistoma, perchè dobbiamo tenere conto dell'azion1e traumatica, la quale deve aver contribui1to indubbiamente ad estendere e rendere più i111ti1m e e tenaci le aderenze stesse, ris,·egliando anche un processo infiammatorio della parete stessa, com.e ·l 'esame istologico ha messo in evidenza. 1

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SEZIONE, PRATICA .. • . '

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ARGOMENTI . DEL GIORNO. ·· Istituto di ~atterio~ogia ag~aria della R. Souola Sup. di Agric. in Port.101 ~ Cattedra d'igiene rurale..

La . trasmissione deJ l'afta epizootitB

dagli animali all'uomo· per il Dott .. IGNAZIO DI PACE!\ •

Questo problema presenta oggi' uno speciale in~teresse, in vista della di~usione assunta dall'afta ·epizootica.

La · prova della t1'asmissione. - La trasmissione -dell'afta epizootica, dagli animali all'uomo, negata da parecchi autori (Toggie, Lessona, Luciano, Brugnone, Mathieu, Moretti e altri, come vedremo), messa in dubbio d~ altri (Levrat, Bayer, Magne, ·Tisserant), è dimostrata ·con osservazioni e documentazioni inoppugnabili. Il primo a parlare di tale trasmissibilità fu Miche! Sagar n~l r764. Egli aveva osservato, in quel1' anno, che l'afta epizootica aveva colpito quelle _persone le quali erano in diretto contatto con gli animali, e .pensò che il contagio si potesse produrre anche nell'uomo, come negli anjmali, con l'ingestion~ del lat,t e. La sua ipotesi fu generalmente accolta e sostenuta fino all'inizio del secolo XIX. ' Nel I 8 l I, Bredin, durante una epiz~ozia scoppiata nei dintorni di Lione, segnalò parecchi casi di contagio umano. , . Ma l'ipotesi della. contagiosità, che col Bredin si riaffermava, fu scossa verso il 1827, per opera principalmente q.egli autori francesi, -i quali credevano di aver osservato che l'afta non fosse contagiosa per l'uomo e credevano anche di,a.v er constatato, persmo, che la febbre aftosa non fosse inoculabiJe da animale ad animale. • . Ma t:ali supposizioni non si accordano coi fatti epidemiologici noti a tutti. Intorno al ·1840 .quas.tutta .,l'Eur~pa fu funestata da .gravissima ~pii . zoozia, che attaccò quasi tutti gli animali; e du-· rante . l'infierire dell'epidemia si potettero O$Set• vare nuovi esempi di vescicole a;ftose nei bovari addetti" alla. Cl.JSiodia delle vacch~ e dei buoi affetti da afta epizootica. . ' Queste osservazioni aumentarono credito . al. . .. l'ipot~si della contagiosità· umana, e fecero riaffermare an_che la_d?ttrina del c~ntagio fra gli anim.a:li, cosa che er~ stata sostenuta, in base a fatti bene .osservati e' circostanziati di. trasmissione, d·a l . Levrat il r830, e p0sci.a fin<? a~ 18.33., dal ~Welidenburg ad Halberstadt, dal Tilgner a Muhlberg, . dal Lehnbard a Piane. · Ma la :ver:a dimostrazione..della trasmissibilità ' . dell'infezione dagli . animali ~!l'uomo, la dimostrazione che tolse via ogni dubbio ed ogni titupanza, · la dettero Hertwig, .Maun, Villain e Hildebratldt. Hertwig. Maup. e Yil1ain nel 18.34 inf{erirono, per quattro gio~i, u~a pìnta (.circa· un litro~·, di latte - munto di recente e ancora caldo - di vacca af.

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fetta da febb!e aftÒsa da 5 o 6 giorni. Il .terzo giorno ebbero febbre, cefalea~ dolori agli: aJ;t~; e pru~ito cutaneo; l'ottavo gio1ro ·:ii:ftai,·e10 ; ~uJ: e ttu cose e sulla cute, piccole vescicole giallo~ bianca- · stre c0I}.tenenti un liquido tòrbido:. Solo l'He~t~g .ebbe afta. sulle mani e negli" Sf>a'z i interqigitali. Hildebrandt~ nel 1840, fece degli esperim~nti sugli .uomini e sui bti.mbini, sia facençlb loro ingerite .carni sospette e latte degli an·imal~ ammalati, &ia inoculando loro sottocute il ,liquido virulento delle vescicole. Dai risultq.ti ottenuti potette concludere: .a) che la càrne degli animali aftosi non è d~n­ nosa ai consumatori; . b) che il contagio umano dell'afta epizootica è un fatto iha.iscusso; e che tale contagio si ha sia per m<::zzo del latte, sia per mezzo di iniezioni sottocutanee. , , ., Il 1852 il Barioli (di Vétroly) osservò una epi~ zoozia aftosa e simultaneamente la febbre aftosa .·i n un g!an ·n umero di persone. · . Da quest'epoca la . contagiosità élella febbre aftosa non si mette più in è u b bio, e le osservazion di contagio che si constatano sono inn11merevoli· principalmente durante le epidemie scoppiaste il 1870 ad Eagley e p. Manchester, dovute all'us~ del latte di vacche ammalate (1.r ') casi morta-Id);· quella di Beecles conse~utiva à una epizoozia (roo ·casi di stomatiti); e quelle degli anni sucèessivi a Lione (1872), a Douvres (r884), ·come vedremò.fra poco, e di 'lieux Everlé (1872). Pur tuttavia il 1876 riappare nel ·mondo scientifico la tebria della rton contagiosità, spe·cie per opera dei veterinari francesi, i quali, ris~ondendo a un questiena;rio ·proposto 0al mln'i'stro di agricoltµra, affermarono che la fel;>bre affosa iÌon eta suscettibile di trasmettersi .a ll'uo'mo. Uguale risultato si ebbe in segtiitò ·a re_.ferendum fatto in Isvi~zera; auspice il prof. Piitz.. In opposizione alle. conclusioni 'd el questioµario· ·e del refer.e ndum .dianz.i dett.o ,· vi sono·però· i ·r isul.tati degli stt1di,de:l Brussenius e del Siegel; i quali, in 10 epidemie registraté nella letterptura veterinaria, hanno trovato mille casi di trastitlss'ione. E vi sono osservazioni, oltre che delle~ epi4emie , già · ricord..ate, anche · quellà di Vietix.,..Everlé - scoppiata il 18_72 tra i fanciulli, con manifestazioni alla bocca, ,ali~ ·ìn.ani e ai piedi, e con sintòm, di angina ~ .e i segtlenti altri casi isolati. Il Birch~i il 1872, contrasse l'aftà pet aver bevuto il ·latte "di .una . vacca aftosa. Il Demme·, il r88j, esservò due gemelli, . alimentati con latte di capre· aftose, · i • .quali furono ptest d·a vomito e disfagìa, a cu'i segui eruzione vescicolare sulla mucosa della ·bocca e sulla schneideriana, in seguitò -alla quale uno· di .essi morì; lo Ziim cita lllil caso di trasmissi9ne di febbr.e aftosa in un fanciullo che faceva uso di lqt~e caldo di vacca aftosa; il Josias, il 1902, ha:desc.r itto un caso mol~o eloquente e dimostrativo di trasmissione in un bambino di 13 mesi; il Russi, il f~o3,

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ne ha osservati molti negli uom;ni, nei quali la malattia si era manifestata con forme gravi di adinamia persistente; il Bertarelli, il r907, ha descritto due casi di trasmissione dal bue all'uomo, durante l'epidemia che invase la valle d' 4o~ta; io, durante l'epidemia deploratasi il r9rr a Margherita di Savoia in quel di Foggia, _h o osservato un caso tipico e molto dimostrativo, in un bambino di 17 mesi (!"), dovuto all'uso del latte di capre aftose (il liquido delle ve§cicole inoculato in una capra riprodusse le tipiche manifestazioni aftose); e quest'anno in un villaggio del Be1gio sono stati osservati alcuni casi di febbre aft0sa fra i componenti le ·famiglie proprietarie di animali aftosi. Riassumendo: Il contagio dell'afta epizootica dall'animale all'uomo oggi non è piu dubbio. F-requenza. - Benchè siano noti centinaia di casi di febbre aftosa nell'uomo, pure bisogna riconoscere che il contagio è poco frequente. Fino a qualche anno fa gll animali effetti 0.a epizoozia si contava·n o a centinaia ·di migliaia, mentre i casi t1mani sono relativamente limitatissimi; e durante la nostra guetra contro l'Austria, sono stati deplorati molte migliaia di casi di afta nei parchi-buoi dell'amministrazione niilitare senza che fossero stati segnalati casi di contagio fra i militari di servizio in detti parchi. • In Germania dal 1887 al .r894, di fronte a circa 5 milioni e.mezzo di casi di febbre aftosa negli animali, se ne sono contati appena 600 nell'uomo. Non c'è dubbio sul fatto che facendo uso di latte o di formaggio contaminato si possano deplorare delle vere epidemie, come le hanno segnalate 'l'Hulin, in un comune del Belgio; il Chauveau, in una pensione di Lione, e come è accaduto il 1~4 a Douvres (Inghilterra), dove 20 5 persone furono infettate, per aver fatto uso · di latte proveniente da una latteria contaminata. • Il Viseur (d'Arras) e il Boulay (d'Avesnes) nelle loro comunicazioni affermano che in alcune regioni del Nord della Francia la febbre aftosa nell'uomo è frequente. Contrariamente a codesti dati di fjltto, le inchieste eseguite dal Zundl il 1865, dal Coutaret il r877, dal Lecomte il r884, sono concordi nel ritenere che il consumo del latte aftoso il più delle volte non porta nocumenti. Il N ocard riferisce che a Parigi quasi ogni anno la febbre aftosa infierisce negli animali menati alla fiera e che gran parte del loro latte è cons11mato in loco> senza che si deplorino infezioni. E il Mathieu assicura che, nell'epidemia aftosa dei bovini nel dipArtimento del Rodano, non ha notato effetti nocivi in seguito all'uso del latte delle vacche infette. Noi siamo convinti che la frequenza del contagia appaia più rara di quel che col fatto non sia, perchè (*) « Il Tommasi ,,, n. 31, 1911.

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non sempre si arriva a riscontrare nell •uomo la forma tipica della fe.b bre aftosa; e perchè molti casi,. specie di quelli che si verificano nei coloni, nei bovari e nei pastori o nelle loro famiglie, restano ignorati. Certo la forma tipica Jella febbre aftosa è abbastanza rara, tanto che il Galippe afferma di non averla mai osservata. Ma dire forma rara non significa dire forma inesistente! Il Roche riconosce che esiste una vera stoma-tite d'origine animale nell'uomo; ma ritiene che· a fianco alla forma tipica ve ne sia un'altra, nella quale manca l'insieme della sintomatologia pato-· gnomonica. In tale forma però se si osserva bene l'aspetto ·clinico in rapporto all'etiologia, non sorgono dubbi sulla d iagnosi di febbre aftosa. Modi di contagio . - L'uomo può infettarsi sia per via sottocutanea o intradermica, sia per via digerente. Via sottocutanea. - Tale modo di infezione è· il meno frequente. Perchè essa si abbia è n_ecessario· che la cute o le mucose presentino delle soluzioni. di continuo, che siano la porta di entrata dell'a-gente infettivo. Il quale può essere prelevato sia direttamente dalle lesioni specifiche da esso deter- minate, sia indirettamente dagli oggetti conta-· minati dal contenuto di dette lesioni o dal secreto · degli .animali. Si citano, a tale proposito, casi di bovari che sii infettano al contatto degli animali da essi menati al lavoro dei campi o da essi custoditi. E si conoscono casi di mezzadri con le mani screpolate, che si infettano c0n le afte dei capezzoli delle vacche che essi mungono; e di beccai che si inoculano la malattia squartando e tagliando gli animali ammalati. Arthaud, nel 1900 ha riferito tre casi di febbre aftosa per vaccinazione. Ma tali casi di ·inoculazione vaccinale sono una estrema rarità, tanto che il Vaigt su 500,000 vaccinazioni ne . ha osservati! appena 3. Hildebrandt e Collin riferiscono casi di veterinari i quali, trascurando di lavarsi le mani, sporcate di linfa virulenta, si infettarono . o portando le dita alle labbra o anche, come osservò l'Esser, per mezzo del fazzoletto inquinato. Il virus,· in fine, può essere sparso, per mezzo degli animali infetti, sulla lettiera, sul foraggio, . sui vèicoli ecc., e poscia essere trasmesso da una persona all'altra e diffuso nell'ambiente, per mezzo delle scarpe o degli indumenti. Via digerente. - La infezione per via digerente è più frequente e anche più dannosa della precedente, perchè si compie a distanza, sulle persone le quali con molta sicurezza consumano alimenti che giudicano sani~ senza avere il più piccolo dubbio sulla loro impurità. Tale infezione si ha non solo · per mezzo del latte, ma anche del burro e del for-

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S~ZIONÉ

maggio fresco, confezionati con latte infetto, come hanno dimostrato l'Hildebrandt e il Roll. Il danno che può produrre il latte è enorme perchè basta una traccia di liquido delle vescicole aftose per inquinarne una grande quantità; e perchè . basta che un solo animale di una vaccheria o di una fattoria sia ammalato per infettare tutto il latte che può produrre detta vaccheria o detta fattoria. E questo latte può inquinarsi- anche quando il virus aftoso non abbia invaso gli acini ghiandolari della mammella dell'animale, e perciò esca da essi immune - durante la mungitura, al contatto dei capezzoli e delle mani inquinate del mungitore. Numerose ricerche hanno st~bilito che il virus aftoso non invade mai le parti muscolari dell'animale e perciò l'uomo può usare, senza tema di danni, la carne di animali aftosi, purchè vengano rapidamente uccisi e vengano subito sviscerati. La innocuità di tale carae è stata dimostrata e sostenuta da quasi tutti i cultori di Polizia Sanitaria. Documentazioni di tale innocuità ci vengono dai fatti ossenrati durante varie epidemie di afta epizootica. Nel 1839, nel dipartimento della Senna, mori, di detta infezione, gran numero di animali; la carne di detti animali fu usata dalla popolazione, e l'Huzard assicura che non furono deplorati inconvenienti. Nelle epoche nelle quali la febbre aftosa dominò a Parigi, a Lione, in Normandia e nella Svizzera, la carne degli animali infetti fu usata per l'alimentazione, senza inconvenienti. Il Reyral riferisce che i soldati di 2 squadroni di un reggimento usarono per circa 3 mesi carni bovine aftose, senza che avessero sofferto disturbi di sorta. E il Mazzini ci fa sapere che nella provincia di Torino, per tutto lo scorso anno, le truppe hanno mangiato carni di animali uccisi o morti per afta apopletica senza che si fossero verificati inconvenienti; e che egli stesso e le persone di sua famiglia, nel primo quadrimestre di quest'anno, hanno mangiato dette carni, senza averne risentito il benchè minimo disturbo. Disposizioni di legge e proposte: - L'art, I r4, lettera c. del Regolamento generale sanitario 3 febbraio 1901, proibisce la vendita del cc latte degli anima:li colpiti da febbre aftosa ». Data l'attuale grave crisi degli animali lattiferi e quindi del latte e dei suoi prodotti, la disposizione di detta lettera di è.etto articolo potrebbe essere modificata in quest'altra: «Il latte proveniente da 3:nimali colpiti da afta epizootica può essere ammesso al consumo, previa sterilizzazione con l'ebollizione». Con questa nuova disposizione la profilassi dell'afta epizootjca non sarebbe compromessa, perchè fino a oggi le indagini sperimentali e le osservazioni cliniche sono concordi nel negare ogni possibilità di trasmissione di tale malattia per mezzo clel latte bollito. Se ne avvantagge I

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l>RATtCA

rebbe inve'ce la industria e si farebbe sentire meno pesante la crisi di uno dei prodotti. alimentari più indispensabili per i bambini e per gli ospedali. L'art. 33, capoverso 5, delle M1:sure contro le malattie degli animali trasmissibili all'uomo (Ordinanza di polizia veterinaria 3 marzo r904) stabilisce che le carni degli animali morti di a/ta epizootica non possono servire a scopo alimentare; mentr~ l'art. rro del citato Regolamento, al 30 capoverso, sanziona che gli animali affetti da afta epizootica, i quali siano uccisi per ordine del veteri1iario, possono essere ammessi al çonsumo, se siano a ciò riconosciuti adatti, previa ispezione sanita1'ia . Ora a me sembra che in queste due disposizioni di legge, contraddittorie in apparenza, vi-siano due errori: nella prima una restrizione che nella maggior parte dei casi non può ess.e re giustificata; nella seconda invece una concessione che qualche volta, in determinate circostanze, può essere causa di danni. In tesi generale è restrittivo l'art. 33 perchè abbiamo veduto che nella pratica·quotidiana l'uso, anche prolungato, di carne di animali affetti da afta epizootica non ha dato luogo a inconvenienti. E può essere causa di danni la concessione accordata dall'art. rro, perchè per la energia dei movimenti preagonici ed agonici e per la caratteristica mancanza di anticolisina nei bovini i germi colisimili e tifosimili dal duodeno possono versarsi in circolo_:_ attraverso la vena porta e il fegato . e invadere tutta !'economi.a dell'animale inquinandola. Ora, siccome la i.nfezione aftosa non determina nel tessuto muscolare alterazioni rilevabili sia macroscopicamente e sia microscopicamente, la carne dell'animale (bovino) colpito da tale affezione e inquinata dai detti germi, si presenta alla ispezione sanitaria con i caratteri della carne normale, e perciò può venire ammessa al consumo, donde , il possibile danno di fenomeni di intossicazione anche se usata ' cotta- causa la termostabilità delle tossine dei detti germi. Ciò premesso, i due suddetti articoli dovrebbero essere abrogati e dovrebbero essere sostituiti da un altro che permettesse la vendita delle carni di animali aftosi, come carni di bassa macelleria, da usare previa buona cottura, purchè essi animali non presentino complicazioni setticemiche o pioerniche e purchè non siano ridotti in extremis e vengano uccisi rapidamente e siano subito sviscerati. Un articolo così concepito mentre concorrerebbe a risolvere in parte la grave e irreparabile crisi della carne - dipendente dalla miseria del nostro patrimonio zootecnico - non recherebbe alcun danno alla salute dei consumatori, e porterebbe qualc'h e sollie\"'O economico agli allevatori minacciati da dissesti finanziari, se non proprio dal fallimento. 1-

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IL POLICLINICO

SUNTI E RASSEGNE. •

EMATOLOGIA .

Le Piastrine. (A.

CF.SARIS DEMEL.

Vol.

Arcli. per Le Scie1ize 1ned.,

XLII .

Fase.

1-2).

Alle n11merose teorie st111 'ori1g ine delle piastrine si so110 sostituiti d.ei cfatti bene acquisiti che l 'A. 11où dubita sara•11110 presto accettati da t11tti g li en10,to1ogi. Ricordato co1ne Wright: sia stato il primo .a~ affermare nel 1906 che le piastrine

particelle separate per strozza»ie·nto del protoplasma dei 11'iegacarioc·it.i, teoria confermaSOll()

ta dalle ricerche di Ogata, Naegeli e nel 1812 accettata in Ita1Ja dal Foà, 1·iferisce che volendo co11trollare le osservazioni di :11-0ti, pe.r le quali avvelenando i conigli con la pirOOina si ave,'a distruzio11e di globuli rossi ed aumenit o di piastrine, sì da fa~ pensare a c1uesto àutore a u11.a ,,,, origine delle piastri11e dagli eritrociti, con~ermò invece, esaminando gli organi ematopoietici di .animali iavv.eleooti co11 la pirodina, l'origine delle piastrin.e dagli pset1dopodi o dal contor110 della massa protoplasmatica dei megacariociti del midol.lo sia in sl?:isci freS<'hi sia colorati col metodo di May Grunvvald-Gie1usa, modificato da Ferrata. Osservò c-0sì costantemente .l'ori·g ine d el le piastrine dai meg·acariociti1, non solo negli animali anemizzati, o'Q'e .alla ~p·er.funzion·e ematopoietica corrisponde una maggior funzione pias tri11opoietica da parte dei m egacariociti, mia ancl1e 11egli animali norniali. Mentre però in ques ti la piastri·nopoiesi è din1ostrata prevale11te111ente dal formarsi dentro 'i .m egacariociti di spazi chiari rotondeggianti con periferia ialina e .p arte centrale con ammasso di ·gra1'1uli azzucr:rofili, o dallo staccarsi dalla per·i-feria dei meg.acariiociti di ·a mmassi di granu.la'zioni :azzurrolfìle, contorillate da protoplasma ialino, ·n egli animali :anemizzati aumenta110 i megacariociti cou disposizione reticolata del .protoplasma, con addensamento di granu.li azzurrofili nelle maglie di .questo 1~eticolo e ·a u1nenta110 altresì i megacariociti già sopra descritti, molti dei quali presenta110 prolu.ngame11ti a forma di pseudopodi, ove spesso si vengono differenzia·ndo masse gra11ulari a co11torno .ialino, simili a·l le piastrine. In lavori successivi l'A. dimostra gli stessi fatti ne lla polpa splenica di riccio e in altri animali, !'pecie nella milza di gatto, più vicina per la s11a struttura a quella dell'uomo, confermando così ch e: ne lla milza <l·i molti animald, specie gio, ·nni e particolarmente nel gatto, sono dimostrabili dei m egacariociti e che questi l1a nno sempre ~trctli ra1)porti coi vasi venosi della 1111ilza , ra1){10)

[ANNO XXVI, F ASC. 35]

porti necessariamente legati alla funzio11e piastrinopoietica propria déi megacariociti, i qua.l i versaino, anche qua;ndo ii1 inassinna parte sono estravascolari, il prodotto della loro fttnzioue nel.l 'interno dei vasi . ln preparati riportati da1l' A. s i vedono inia tti tutte le iasi del passacro·io bt:> d·ei magacariociti da ll'ester.110 all'i11.ter110 dei vas•i e il differenziarsi d.al protoplasma a granuli azzurrofili cli piccole ·m.asse rotondeggianti a contor:uo ialino con gran·u li azzurrofili al cen.t ro, a..ssolutan1ente si.mi.li alle piastri:ne circolanti, differenzazione che s i 11ota attor110 al m.egacariooito sia nella. s ua fase estravascola.re che in quella. i11travasoolare e in questo caso .anche 11e i s uoi prolungamenti a mo' di p set1dopodi. L-0 stesso feuome110 è dimostrabile anche 11e.l midollo, sebbene in 1nisura molto minore. Altri :a utori, Kuborn, Van der St·r icht, lVIt11ler, Mi.caelis, Hindemburg 11 desc.rissero nei capillari del fegato, Scl1-vv·a rz a-11c he nel.I.e ghia11do.1~ 1infatiche e talora ancl1e nel rene, ove però a did:f.erenza degli alt1·i organi si trovano in vasi ar.ter·iosi (glomeruli). Quivi l'A. ha dimostraito che rappresentano 1111 progresso per vasodilatazione, dai capillari pol1nonari degli analoghi {.le.menti che vi si erano ~mbolioamente arr.estati. Il reperto dei megaca riocri.ti fu interpetrato err·o neamente dagli autori prece<lenti con1e 1u1 e n1·b olismo cellulare, ma l 'A. ritier1e i11\ ece che i megacarioci ti che si vedono nei v·a si e che dàn110 l'impresio11e d'esser là·b eri e J.iberan1ente circolanti, siano invece :fissati al vaso da q11alc he propagg-i:ne pseudopodiaa i11 modo da compiervi indisturbati Ja loro funzione pias trinopoietica. Solo <lop-0 .aivere esaurita la loro massa .p rotoplas1natica per il continuo distacco di .piastri·n e o aecidentalmente per qualche causa ·mecc.anica, questi ele menti possono staçcarrsi e, ridotti ormai al solo nucleo o al .nucleo con poco protoplasma, progredire come veri emboli :fino al picc-010 circolo ove sono trattenuti dai capillari polmonari e qrt.ando questi siano dilatati, li oltrepassano p er a rri vaTe in arteriole terminali del grande c iTcol-0. Sicchè il reperto di nuclei gigait1Jtescl1i dei megaoariociti, privi della nULssa protoplasmatica 1lei capillari polmonarri è, secondo l'A., un fatto nor1nale e costante, che a \-viene col meccanis1110 s11rrife-rito. Solo l 'a111uento esagerato di qt1esti embolis·mii nucleari sarebbe inll.izio di .alterazioni patologJche degli organti ematopoietici. !11 altro lavoro 1'A. studiando co11temporatiea1nente piastrine e riièga<'ariociti nel sang11e circolante di pazienti affetti da gravi tnalattie dcl sang11e (let1c•emia tnieloide, lette . .li11fatica, -?n10fi.lia, ecc.) trO\'Ò i11 tre e.asi di leucemia n1ielogena cronica aittn1ento delle piastri•ne cir<'oln111ti e 1


[ANNO XXV I, FASC. 35)

SltZIONI Pll.&.fIC&

variaziooi sensibili nel loro volU.tne, una ,-eia anisocitosi piastrinica .a~canto a una antS\>C'Ìti)Si eritrocitica, sì da far pe11s.are a una deri vazic)ne dir·e tta dejle piastrine dai gl.o buli rossi, supposizione però respinta dR11 'A., non avendo mai trovatQ alcuna .rc:irma ,d i p.a ssaggio fra .;; ' ·) 1... ttlc rosso e piastrina. La 1·agtlone di questo parallelismo è che la stessa · causa (tossica ·o .settica) determn1.ante la 111alattia del sangue, ,a,g isea ·n egli organi emopoietici tanto sug.li e.le1nenti forn1atori deg1i eritrociti che i&ui megacariociti, onde, risultando a.Iterati questi, devo11-0 n.ecess a·r iamente .esser.e alterate le piastrine, da Joro derivanti . Inoltre· ·nel sang11e leucemico insi.eme· a scarse "piastTine nor-· mali (contorno i.alino ·e massa centrale di fini g:ranuli azz.u'.frofìli) se n~ trovano altre co1i differenze morf.ologiche e cron1atiche, classificate dall' A. i11 4 gruppi e -cioè : 1° ~astnin1~ più o 1neno voluntlnose, talora giganti con sol.a parte iali11a (ialomero) <'·olorata d·e.bo.lmente in .azzurro; 2° Forme analoghe con ttlIB o con pocl1issime granulazio11i azzurrofi..li; 3° Gross.e masse r 10tond·egg·ian.ti senza contor110 i.alin'O', finissima1nente punt-egg·iate da granulazioni azzurrofìle e talora con vera e propria differenziazione p€Tife•rica in 'Piastr-i·ne; 4° Frammenti di protoplasma (a gra:nulazioni a.zzun·ofile) delle più ,d iverse fo.rnre, ia pera, a a la ,7:a, ailluug:atle, a fì1·amooto, con-tornate· da pi:astri.11e che vi stanno aderenti. Le varia,zioni m orfologiche e crOlllatiche delle piastrine del 1°-2° g·ruppo jndicherebbero che la <'au.sa morbosa, c.o1pendo ii megacariociti degli organ~ emopoietici, disturbandone la differenziazione e il distacco delle piastrine, fa si che possa110 staccarsi fran1m.enti di pura sostanza jali11a che circolando nel sangue si arrotondano, assumendo l'aspetto des<'.ritto. Quel1li del 3° gruppo rappresentano grossi frammenti di. protoplasma megaca1·iocitic-0 e.on :abbonàamti grani1.l:i azzt1rrofi.li, eh.e conservano p:e r un certo tempo la funzione piastrinopoietica e che si stacca·no per la stessa ragione. Non sono però nè pias trine giganti, ii.è le cellul e piasrtriniche· di ·F oà. Qt1elle del 4° gruppo rappresenta110 fran1menti di pseuclopodi parziaamente penetrati nei vasi venosi del n1idollo o della milza o staccati çla megacariociti già penetrati nei vasi venosi degli orga'lli en1opoietici. T11itti questi fatti forniscono una prova p er quanto indiretta alfa geniale t eoria di \\Trigl1t. Foà nel 1915 portò 11uovi contributi di fatti e rd eduzioni a sostegno della t·e oria di 1 \ \ rig·l1t. Anche Ferrata, prima con·vinto sostenitore del!la origine delle piastrine dai globuli rossi Ye11rie poi ad ammettere la teoria di Wright e con Neg·rerios Ri11aldi, dopo aver trattato della 1

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genesi {lei megacar·i ociti ·11ell' eni.brione 1e nell'a dulto, .n e studiò la m'Orfologia e affermò crh e esis tono ·d ue .t.i pi di megacarioc.iti : il megacari.oblasto (con protop.lasma baso:fìl-0 s·e11za gr.a11ulazioni) e il meg·a carlocito con tre s u.ccessive f.asd di formazione, e cioè ,nél1a forma giova.n.e· co11 prot.op1asma linfoide non gra•nuloso, poi .con minuti granuli azzurrofìli nella zona per.inucleare del protoplasma e più tardi con granuli neJl'intera massa protoplasmatica. Studiando poi i rapporti tra meg·acariocito e piastrina 11e?le emopatie spontanee e sperimentali concluse che i miegacarioci ti con gra11uli azzuri:ofili sono veri e propri pi.a.strinoJb1asti che ge11era1n o masse piast.ri110simili a que11~ del sangue circoUante, le quali1 ora s i trov.a no localizzate :J ei lJSenclopodi, -c1·a nell'intera massa protopl:as1natiica. Di Guglielmo in un caso di e ritroleucemia ha poti1to constatare in megacarioci;ti circolanti la funzio11e piastri'llopoietica con .t utte le forme differenziate immature e giova11i insi·e me a forme analoghe della serie -e ritrocitica . . Riconosciuta 1'origine delle piastrine dai megacariociti, l'A. si fa la domanda se le piastrine 11on derivino anche da altri elementi della milza, avendo ·egili osservato nel tessuto splenico., esclusi i follicoli, sia in assenza ,d i megacariociti o questi pr.eseniti, delle masse nettamente differe11ziate simili · i1n tutto alle piastri11e e· che 1tL -piccola parte sono estraceilulari e in parte nlag·g·iore son·o contenute nel proplasma di e~ ementi cellulari. Già Foà .e Carbone nel 1889 notarono la presenza d~ piastririe ne.Ila i11ilza. X·el .r9:·;6 F.o à djmostrò piastrine isolate e ammassate, le uri1e e le al.tre indipendenti daille cellule della milza. Osser,rò inoltre ammassi di protoplasma colorati in .azzurro con ·cumulo centrale di fit1i gra1111li color rosso violetto, che 1chiamò cellule pias triniche. Pappenheim ~.n seguito trovò nel•la sostanza fon,damen ta1e della 1nilza ·d i ca:via u :t1 e1~o:n1e .J111111'ero di piastrine, che disse deri,1are dalla distruzione· ·c1ed globuli rossi. Bernhar{lt però trova11do accumulo e poi distrt1zione di piastrine , senza n otare accumulo .e di&truzione di eritrociti, nega le conclusioni di Pappenheim, sostenute :anche da Ferrata. Dominici nel 19 16 sostenne che J.e piastrine nella milza derivaino. da eleme11ti della serie leucocitaria, molto vicini ai 1nacrofagi, che emetterebbero delle gemmazioni, indi vid11alizz.antisi in piastrine. L' A. ritiene come fis iologico il reperto di questo accumv.lo di pias trine, diftere nzi.at e nel protoplas1na di svariati elementi cellulari della milza. Nell'interpetrazio11e di questo fatto fisiologico ·e g·li nega l'ipotesi che possa trattarsi di un deposito di 1

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1044

IL POLICLINICO

1)iastri111e nella n1i1za, f orruat osi in altra sede e pronto a tornare it1 circolo a l ~on1en1to opportuno, a\rre ndo trovato lo stesso reperto i11 milze (1i embrioni umani di pochi mm., quando la protlt1zione di p iastri11e da p,a rte dei megacarocit i non è ancora cominciata. Ritiene probabile in,·ece che possa trattarsi di una vera e propria a ttiYità piastrinopoietica di questi eC.eme nti de lla n1ilza; ipotesi basata s ulla precocità del fe11omeno nella nlìlza de11 'embrio11e e sull a stretta parentela fra dete rminati elementi de·l la milza e i megaieariociti, 1elementi che sarebbero i pres iadrii di qt1elli ,e eh.e pur aYe11do Sllibìto }e tras formazioni . in ·veri megacariociti, hanno n el loro protopTasma le proprie tà morfolog iche e funzionali 1del m egia-carioci,to s t esso . Co1icli1de1ido : L e piastrine non sono veri e propri e1eme11ti cellulari, p erchè mancano cli nttcleo. Esse deri·va110 in massi1na· parte .d al proto1)lasma a gra11u.lazioni azzu·r1·ofile dei meg.acariociti in qualunque organo sia110 questi presenti (midollo, m~.lza , fegato); i•n n1inor parte it1 altri ~1en1.e11ti della milza, verosi1nilme 11te prestadii c1ei megacarioci ti stessi. Le piastrine derivano .d ai u1egacarioci1ti, per diJf erenziazione e dist acco dal protoplasma di piccole 1uasse, differenziazione ch e a\1 vie11e tanto ii1 zone marginali o in tutta la mass.a d·el protoplasma, quanto all'estremità di propaggini p seuc1opoclicl1e . Queste propaggini o p e11etrano direttamente n ei capilQari sarngu igni ove ·versano il prodotto della loro fra 1nmentazione, mentre il 111egacariocito da .cui dipendono resta estra, nscola re , o si ji1si nua no gradat am·e nte fino· a trasci.na·r e con •Sè l'intero magac~riocito a ttrav·erso 1e pareti dei , rasi ·venosi, ai quali rest a fissato dagli pseudopodi, e do,1e compi e ]a s ua fttnzione piastri11opoiet ica, finchè esaurito per successi,,e differenziazioni il protoplasma, i·l 11t1cìeo pt1ò progredire embolicamente fino acl arre8tarsi n ei C'a1)illa ri poln1onarJ. Nell '.é\n1mia1e normale 1e i11 co11dizioni nor1nali la d iffere nziazione e il distacco cle111e piastrine dai megacariociti a,,,·ie11e regolarmente e le piastrine hanno di1ne!Jsio11i e aspetto pressochè identici. Ma in condizioni a11or11l'ali qtteste 111asse differenziate e s taccate risultano clis11guali per forn1a, col.orabilità, volume 1)er l 'a1.terato processo cli differenz,iazione e di·tacco. Si 1)055ono così tro, are forn1e allt1ngatc, a r la,.a , 0·rosf'i atnn1a~si rotondeggiant i, che cir~·o~ la11ti a11cora , posso110 dar luogo al clist'1eco di , ·ere 1)ia~trine. Q11este for1ne anon1a le sono spe<'i aln1e11tc c1in1ostrabili nel sangue di i11di,·idt1i alletti da le11cc111ia linfoide, oYe al le altre aruo111nlic <le] tessuto linfoide si u11isce anche il for1

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[ANNO

XXVI, FASC. 35]

te a11111ento numerico dei megacariociti. 1~auto ne11a milza normale che patologica è costante la presenza di piastrine sia nell'interno della rn:assa protor)la.s matica di eleinenti che si debbo110 ritenere prestadii dei megacariocit1, sia 11ella massa protoplasmatica di cellule ei1doteilia.li, sia libere tra i vari elen1e11ti della polpa; cli5posizio11e che fa ritenere ' 'erosimile l'ipot esi dell 1 origi11e del~e .Piastrine anc11e da -certi eleme11ti della 111ilza. CESHTTI .

ACC!DEMIE .. SOCIETÀ MEDICHE. CONGRESSI· (NOSTRI RJ~SOCOJSTI PARTICOLARI ) .

Reale Istituto Veneto di sdenze, lettere cd arte. i\dunanza ordinaria d1el 13 aprile 1919.

Nota sulla paralisi periferica del quinto paio. T estut e Marcl1a11d ( « Pre~e 1n écl . », 1919) nota·ro uo nella p1aralisi ·del ·11.ervo masticatore u11a deforma zi-011e obliq uo 01Jalare della 1b.o cca che spiegano -con la pr.eva·lente azio11e del miloioideo del la to sa110 (a.b bassamen•t o d.el l.abbro 1nI.er.iore che seg1ue .I.a m a ndibola spo-· st.ata ·verso j ,l lato paralizzato). La rivista dei e.asi (pi:u..ttosto rari) di tale i>aralisi co·n ferma ch e .questa deformazione non ftt fi.11.o ra notata e mostra .i.n generale ch e l a sinton1a·tologia s i pa:-·e senta c011 11«Yt.e\ oli va·r ietà. .t\ ss·ieme a qua lche co n·sidet~azion e i111.t or110 a queste varietà e ,a Jl'intrerpretazione a,e1 si:utoma ill11stra t o da Testut e Marcl1.and, ·v'Ìene esposta lltta osservazio11e clinicea di par.a:lilSi. ·p .e ri ferioa emi1iaiterale · del nervo m asticatorio, 1)er più la.ti ·d egna d1 11ota.. P.

PENNATO. -

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Su tre casi dlicisticercorosl nell'uomo da « Clsticercus cellulosae ». G. TEODORO. - Qt1esti .tre casi .fu·rono ri scontra.ti al l' autops11a <li tre cad a\·eri 11c11' I stituto a 11at-0mo-pat-01ogico <le11'1Jni,.,ersità cli Paclo,·a. Il i)ri1no è un caso di cisticercorosi ge111eralizziata , c-011 presenza <li cisticercl1i o1 tre che 11ell 'e11c<:: falo , ue1 cu,o re e 11«~i n1usco1i . :Nel secondo ·e terzo 0 aso ii1,·ece .n on ft1 1isco·1 0tra•to c11e t111 solo cisticerco in ei1t-11~1111bi a localizzazione cerebrale. L'_'\ . richiama l'att enzio ne s u que ti casi cli cisticerch.i isolati e descrive l a str11tt11ra clel1a ci ti la etti parte essenziale è costituita da .uu~1 capsu1a connetti,·o-fibros.a do,·u·t a a11a r~'lz10~1 e dei te ss11ti per la presenza de11a lar\r.a <l1 ten1.a. 1

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DIAN.

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[ANNO XXV1, FASC. 35]

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SltZIONI PRATICA

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APPUNTI DI MEDICINA PRATICA. CASISTICA E TERAPIA. La diagnosi dlfterenzlale nelle febbri eruttive. Vi è talora qualche diffi<:o1tà nel disti11g:ue re il v1ajuoloide i11 un soggetto vaccin·a.to da.I la varicel·l a : ·nci casi ti,pici, i l periodo id i i1111~asio11e tlel pri1no d u.ta aln1eno tre gioTni, co11 fe b,b-re, · cefalea, vo111.irto, .me:11tre nella v.arioella dura solo 24 qre, con si·ntomi più lievi . Spesso però (R. FO['tier in New-York ·n·;ed . ] ourn. 10 m:ag. 1919) i simtomi generali sono lievi .o :asse11.ti e J:a diagnosi va basata unicam·ente s ui caratteri 'della eruzione. Quella del vaj11oloide incomincia a lla fac0i.a d11 un unico punto, d·ura in media 36 ore; la vescicol;a conrfi:ene un li1quido tor-bi1d o :fin da1l'iruiz.io, rme11tre nella \ 1ari()ella esso è 1i1np1do. Un'area in.f iamm.a ttoria ro.ssa ed indttrat~·i., cir costa11rte a:lla lesione, .s·empre omhelicata. i11(Li ca 1.1 , rajuoloi<le. N.ou s i ·deve però d,i mentica•re iehe già ia·l secondo g.iorno la varicella può cl:are pustole o ·vescicole oonte.nenti 1'iquido torbido, t-alvolita ancl1e ombelicate; taili p11s.t.o1e .p erò sono s uperficiali e non interessano il cler1na. I11 ca.si cluibbi si cerca se ,.i sono lesi011i di età diverse, ciò che sta ad i.udicare 1a \ 1anicella; e 1poi 11 dubbio persiste, &i r>raitic.a 1a vacci1n.azione ll lla o due volte osser,randone i Ti&u1tati. Gli eriltemi infettivi o tossici c11e 1)ossono 1ne11tire la sca'l"laittina sono sempre a·Lqua11to polimorfi : in qttalche regi011e del cor,p o ·si 11ota110 aspetti a ti po d:i mor.bi11o. o di orticari a ; la go1a e la ~ingua sono poco o punto affette. I~' eritema sca:r.l atti.noide de11a a·i1fterite com.p are pi11t.tosto tardi: ad ogni modo in :presenza di ·esso, Bi ,d e\ 7€ attendere la ·desqua111azione, J)rin1a 'l11 fare u1ta <li.agnrosi. I11 caSi. di .scarlatti•nia incompleta, senza desq·u a-mazione , o di ma.l idi .;;ola , a ti J)O <li sca1:latti1ia sen~a eruzione, è meglio f.ar r·r1òJ)e11dere Ja dia~no&i verso la ·s carlatti 11 a . P<~r la diagnosi di questa. con .la rosolia , si <le\ e ten,e r 1).resertte per .Ja rosolia .l'i11gorgo <lei i:tiocli 1li1n,f ati~i al collo ed Glle regio11i ~e1lari ecl i 11g· il i11a li, e; la presenz,a s i.mu1.ta11ea di eruzi.011-e n1orbi llif-0rn1c j11 un.a parte del corpo e saarla.tti11if or111e in UJja ailtra. Per qt1a1rto rig·1i:arda poi la cliagnosii cli n1.o rbillo, .si ricortti che ·11~~li .erite111i infettivi ·O tossici:, ma11 cano i s i11tomi .oc nla1-1, ii.a.sali e bronchiali. 1,

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fil.

Sullir. reazione sanguigna e ganglionare nella rosalia. Secondo Oomhe e Re11·aud nel n1orbi l~o .al periodo d'invasione si ba 11)erleucocitosi, clov11ta a1l'aume11to dei polinu<'1eari neu·trofil.i, C'he scen-

derebb.ero a u:na cifra bassa al n16mento de llo esantema fino ad •arri.va.re a u11a leu<'openia tota.le con preva11enz.a dei .m0'11011ucleari. Le .stesse moci.iifica.zioni, ~ondo Plaitenga si ha·nno nella rosolia. C~. LesiE:ur e P. J·a cquet (La Presse fl1 édicale, 29 magig.i o 1919), riprese le r·i cerche iu casi netti di morbillo e di rosolia ntPiO' .l i adul.Jti ' l'-6 trovarono inveoe ·U11 C'·erto antagonjs mo tfria -le due malaittie. Più ch·e a lla l1e ucocitosi t.otalie essi rivolser;o l 'iaittenzio11e al.la quali1tà dei leucociti e i11 15 c·a:sii dri rosolia e 10 di morbillo trovarono al periodo d'esantema una formula banale di po1iuucleosi iinrfe.tti\ra •nel morbillo; iuve-ce inel1a iroso1ia .riscontrarono una mo11on•ucleosi co11 predi0minio de1le forme 111edie (ci·rca 2/3 dei n1onon uclea:ri.) insieme alla presenza. di Jorme mononucleari giovani (protop las111a nettamente .h asofi.l-0 oon g·r osso 11u<=leo paùlido e .arrotond1aito). Questa mononucleosi fu p.i ù ci0s·ta'.11te e .p iù sp.iccata al 3° giorno circa <lall 'esa11te1na roseo.liro e in t ale epoca ianche lie .a·die11op.a tie er.a110 al loro 111,a ssimo. L'.adenopatì:a occi1)ita~e, data come uno .dei' buo1ri .seg·ni tlelloa rosolia no11 fu riscontra.t a in ci·rca la tnetà dei cas~ . l\tiolto f req uie nti i11vece f.11rono le a<le11opatiie i:11gui·n ali e asoel1.ar:i e quasi costa11te.lnc11te 1~isco n.t.r.arono l'ade'11opatia epittroc1eare, .alla quale attri.buiscont0 molto valore. Nel periodo de lla con:val~cenza della rosolia .trovarono inoltre spesso dei polin1ucleari basofi.l:i a g·ranuliazioni 1uetacroma tiche. CESETTI.

Il vomito del lattanti. ì\f'airf.a111, ·nei .fascicoli 1° ie 2l> de I . . e ..1\-;oitrrissoJL, 1)re;111cle i111 es:a me i1 von1iito .cl1e freqtlientemiente si p1r.ese111ta nei J,attainti,. EgJi 1clist1!ngue :ttre ·g.r-u,p.p i pri111·ciip·ali. di ·vom~ti. Il pri1n10 è rappresentato dai Vlo·n1iti accidentali : essi sio110 di orig·J111e g.aiS.trica 10 u10; bis-0gn-erà ai1zitutrto elimi.niar:e il \•0111ito .iniziale c1i U !li0 stJato feb.b,ri1e, Ì·l \'Omito cli origi•ne cerebral.e o meni11gea, il ,~on1ito tossico, ciueJ lo prodotto <la affezioni delilie vie respi1ratorie., -ecc. N1elle .a.ffezioni intest1:na li il v.omito può esser do·vuto .ad u•no strozza1n1e.nto ePnia·rii0, ad 1111:a in\·agin:azione iirutesti11·a11.e, a l 111ega-0olon c.011ge111ito, a'll'a'l)P'e ndicite, ed a i1ch e, i·11 U·tlJ neonato che tardi nie llo s tiesso tempo a·d es1}e1.1iere i1 ·1n•eco11ii10, aid u111a obliterazi.011e congenjta tl ell 'i1ntesti.11.o, :ad i1111Je1rf,o.r azi1one :a11ale, a 1·etrazion1c .co11geini:ta. U111a indiges tione .acu.ta .eia.usa il v01nito aiccidentale ,d i 01-;igine gastrica; .a siton1.a co ed i1ntesti·o o \ru1ot·o , esso cess·a . Può a·nche il v1omito proclursi du11:ante le di\ erse forn11e <li diarrea della prima età . Il secQndo gruppo è .ra·1)preseutato dal ,-omito abituale cronico con le due va:rieità: urna Jegiata 1

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1

(13)


iL

, POLICLINICO ·

a{l ttrua retrazio11e <:ongerui:ta del 1pilo1·0,. ed ,t11n'altra ra;pp.resentata dalla malattia del 'VOniito abituale, 110I11e ·con :il qual1e desig!na l>i_'\i. i!l vomito abitu1aile :s enza iJ.e sion.i pri·mitive 4eito stomaoo e <leil pi1loro, e caratterizzata da.1 ri petie rsi del vo1nito dopo .ciascun ip~to, cl uirain.t e v1airde settima~1e, .talora va:rii mesi, con periodi di, cr-ela:ti·v a calma . I 1n u110 col ,~omito si ViE?rifìoaino i1n taÌi casi disturbi d1gesti vi var.ii (esagerazione de.1l'a!Ppeti.to, de11a sete, o.d 1ainores.Sli1a). T011ora s i i1otan-0 si111tonii di >e<.x::itazionie nervosa con agita1

1

.

.

.

z1011ie , li11;SOintl1lla, ec-c.

.

dist~nguie

una forn1a comune ed una spasmodic.q,J .con tutti i gradi i·ntermedi. La ma lattia oonduce a ll'ipotrepsia .ed .a;l.l'a;breps ia .che talona conduce a. 111.orte se q1uesta 1}011 è avven:uta pe r · una comp1icazi1011e (di.a.1ir.ea eio1~­ ri fo rme, broncopo.lmoni te, ecc.). L 'ios&ervazione radiosoopii0a ·mastra che non è tlov.uta a spasmo pilo.rico e che iimpo1·tan1za 110t evol·e de vie darsi :a:11 'a erofagia. · Da1 ·p u.uto di vista del1la piatog1enes i, eleimiento esse•nz·i ale della ttna·lat:t~a è uin'iperestesia della 111 u·o osa ·g1ast.rica taile d·a prov·o aare 1111 g.a1sbro-sipasm-0 emetizzante a1 -contatto di a1limooti iainche nor.lll.a!1i. · · .Il terzo gruppo è r.a ppr.ese11tato dial vomito aiecessuale o vomito peri·oclico, chiamato a n:ehe vo111i bo ci clico, ia ri:eadu.t a, o c,ou ia.cetonemiia. 1VI.a1·fran1 ·ne

1

1

MoNTELEONE.

La terapia delle vulvo-vaginiti gonococciche infantili. . I ,a ' rt1lvo:vagi11i±e delle b ambine costitttisce dal pt1nto d~ vista della t er'a pia un probletna noll ir1differente ed i metodi di cura comuneme11te adoperati rispondono a due grandi concettiI : 1) distruzione in sito dello agente infettivo specifico; 2) distruzione de]l'agen~e speçifico con elevare i poteri immu11itari dell'organismo iarletto a mezz,o del .m etodo v\iJ.·ig·h t. Col primo metodo si ottengono dei risultati 1n a si richiede un lunghissimo tempo di tratta111ento oltre che 1'azione caustica dei cosl detti di sinfettanti altera la mucosa con etti veng-0no a contatto e predispone al-la infiainmazione catarrale che facilita i'l risveglio clei gonococchi 111e l.i a m11cosa stessa. ; .c-01 secondo .metodo (va~i.111azion,e alla W1-igl1t si otte 11g0110 riisunlbatti mediocri . ... Ora il J\1aggiore, della Cliill:ioa Bediaitrica di Palermo, ha ottenuto bttou1 ris u1ltruti (Pediatria, i1. 5, 1919) 0011 l '11 ~ o dell'aciiclo tau1 nioo i·n pol·v ere, c11e mentre risponde .al principio di restare 111ngamente applicato, esercita anche un'azione to-

(ANNO

XXVI,

FASC.

35]

pica leggermente a ntisettica sulla mucosa infiammata . . All~ntanato· l'essudato purulento con la·v agg.1D dt per111angainato ( 1 per 20000) si s tratifì.ca lo spazio fra Le pic~ole Jabbra, l 'rapertura della \i.a gina e le grandi labbra con acido taJUnico in polvere, in modo da formare uno strato delllS-0 si ri~ copre con ovatta e si applica la mulandina' chiusa : ogni volta che l'ammalata orina la medicatura si camb·i a. Secondo Maggiore con questo metodo gìltariscono i·n breve spazio di tempo }.e forn1e più ribelli. , g. g.

POSTA DEGLI ABBONATI. ( 0000) .

Su i tra.tta11ie1ito d.enle s,cottature.

_L\1ll 'abb. n. 9325 : Se a una scottatur.a ha fatto seguito una vasta perdita di cute e di tessuto sottoc11taneo, è ben difficile eh.e u•n trattamento precoce possa evitare del tutto lo stabilirsi di difetti funzionali e di deformità. La terapia sarà subito in_dirizzata a favorire i processi di riparaziòne spontanei e quelli che più tardi dovranno essere apportati con 1'arte. ClOndizione ipreliminare è che sia evitata· ogni complicazione settica; .compito non facile ove, per effetto della scottatura, esistano abbondanti q11.a ntità di tessttti necrotici. Questi, quando sia1110 nettamente delimitati, potranno essere escissi. Allora sarà possibile, oon maggiore sol1ecitudi1ne, trasJormare la perdita di sostanza in una piaga ben granulante e po,rera di germi. A questo scopo i cosiddetti prooessi di sterilizzazione delle ferite (1tm i qnali que llo ben noto di Carrel) rendono servigi molto soddisfacenti . • Quando la lesione è ·stata trasformata in una p iaga praticamente ste rile, è concesso accelerare i processi di riparazione con plastiche. Nel frattempo vi sono espedien•t i da usare · affinchè no11 si stabiliscaioo condizioni _s;f,avorevola~. Tra queste, la più comune . è la retrazione dei margini cutanei, per effetto della quale il difetto diviene più grande di quello che era originariamente. Si deve impedire che la pelle si retragga e che in stato di r etrazione s i fissi. A questo scopo le trazioni con cerotti sono utili, esse non solo impediscono le retrazioni, ma permettono anche un allungamento della pelle residua. Se sono scoperti dei tendini, occorre dare alla parte quell'atteggiamento nel quale i tendini int eressati sono costretti a svilttppare tutta la loro lunghezza. Per intenderçi: nelle perdite di


[ANNO

XXVr, FAsc. 3-5]

-

SltZIONE PRATICA

sostanza. del dorso della mano, le dita saranno atteggiate in flessione; i1n quelle del pa1mo saranno atteggiate iµ es~ensione. S ar à sempre giovevole far compiere periodicamente degli esercizi di movimento per evitare rigidità articolari e retrazioni secondarie temìb.ili non solo nei muscoli e nei tendini interessati, ma arnche in qt1elli 11on interessati direttamente. S u t1na piaga di buon aspetto e poco secr~g·.a11te si posso110 comp~ere sia trapianrti epider111ici che plastich e complesse. Il successo sarà t anto più sicuro quanto più si sarà stati severi nel giudiicare il grado di sterilizzazione raggiunto. .Buoni indizi sono certo forni.ti dall'·a spetto della piaga; ma esso .110!1 può dare una sict1rezza assolt1ta. L'esame batteriosc-0pico deve essere considerato u11 s ussitlio di prart1ca corrente . Esso è molto semplice e, pur non da11do quella garanzia, che fornirebbe un esame culturale, può ritenersi praticamente decisivo. Occorre però prelevare il materiale di esame i1n più punti e specialmen~ in quelli ove, per irregolarità id i s uper,fìci·e, i germi i)ossono restar annidati e vir ule11ti malgrado il tr.attan1ento e I.e buone apparenze della massima 1>arte della piaga. Se la .cicatrizzazione è avvenuta compleita1nente , gli inter venti operatori si compieranno tielle con(lizioni di asepsi più desiderabili. Si esciclerà la cicatrice aderente per quel tratto che parrà opportu110 sacrificare per dar1e scorrevo1ezza ai t endini e questi verranno liberati anche clalle aderenze profonde. ·P oi i t endini dovranno essere provveclt1ti in un involttcro molle 11el quale la loro scorrevolezza non trovi impedimento. I semplici innesti epidermici in genere non sono .st1ffìcienti : occorre u11a plastica di r.t1te e di g rasso. La tecnica delle plastiche s1 è recentemente arricchita di numerosi esp edienti che permettono trapianti Jiberi di grasso, di cute e anche qi ct1te e grasso insieme; ma t11rttavia non p aiono queste le più sicure vie pe~ le qt1ali il problema 1nei casi m ol·to coni,p.li1c.ati pnò trovare la più pro1,:abile soluzi.o.ne . · Forse è meglio scomporlo i11 problemi più ele111entari cla risolvere gradatamente e procedere prima alla escissione della ci catrice cutanea e alla copertura del difetto con un lembo secondo il 1netodo i.indiano o second0 il n1e todo ita1ian().. Q11a11do poi l'impellamento sarà buo.n o, si potrà i>rocedere a.J.l'isolan1ento de i 1k11diiini dalle loro aderenze e prevenire _c he queste si riformino av\'o1gendoli sia nel grasso già trapiantato sia i11 altro ottenuto da tra pianti liberi. • J.,e 11ot izie for11ite s\11 caso .fanno · prest1n1ere

1047

che i rtendini siano ormai tanto accorciati che un allungamento di essi possa .e sser necessario e che ~noltre esistano sulle dita cicatrici che richiec1era·11no atti operatori comple me11tari. Per alcuni di questi forse i trapianti liberi .di epidermide e cli ct1te potranno trovare utile applic~•

ZlOne.

G.

EGIDI.

..

(oooo) Per la reazione di l3o~veri . - Al dottor P. T. R. - T·uscauia: Acl · I eme. di liquido <la esaminare si .a:g·g·it1nge I c1nc. di soluzio11e o. 1 %o di per1nang.a 11a to po.t assico. Se jl liquor è n or.111a le resta la colorazione rosa-violacea ·d el per1nanga·na t o ; se è pat ologico· la mi.scela s i scolora, i:11 breve te mpo, ed assume poi una t~u1ta .g iall-0-paglia. La reaziOID.e è f0irte se essa si pro<l 11ce i1n me110 di due mi1nu.ti p rimi, nleclia i.u 3-4 tninuii, d1e b.ole i•11 8-10 minuti. Al di là di q11esto lim·i t e la reazione è 11egativa . · •

(0000) Malattie del sang'u.e. -

Al dott.

t. p.

:r. P. -

Napoli: Potrà utilmente riscontrare e trovar.e la lette' ra tu·ria degli .argomenti che l'interessano nei seguenti 1avori i.t aliani : A . Brag·a: « Le tna:l atti.e sistematizzate <l1el tessuto linfatico» . Parma, I913. C. D. Martelli : « I~e ma lattie del sa·11gt1e e degli organi emait opoi·e tici » . Un. Tip. ed i.t~. To• r111 ese, I913. Ferrata : « Malattie del sa11gt1e ». .Soc. li15r. l\ili.l auese, 1918. 1

Giudicea11d rea V. : V:allard.i , 1919 .

t. p. (oooo) Al dott. G. C. ~bb. 9743 : - Per ovvie rag1io11i non i)ossiamo da1·e indicazioni particolari nè su 1bt1oni la.b or.atori chimico-microscopici, che a Roma non nl<'lnca·no, uè su fa1·m acie che venda110 prodotti opoterapici . _ · Speciali c1tre 11iodern.e sulle .nefriti crollliche .11on esistono : la terapia finora 111antie 11-e a esse Je linee di1·etti~e, che si trova110 esposte in q11.alsiasi trattato.

t . p.

(oooo) Al dott . ·G . B .. a·b b. 2784: Il s uo quesito rig·uarda tt u arg·omento <l 'indole ·esclusiva•me t1te per sonale e J 'tt·SO <li specia.l ità (almeno sotto il 1Jio111e a.ecennato) . Non· possiai1n-0 , qt1in<li tiiSpon-clere i11 proposito. ,

r. s.


(-.\N'No XXVI, FAsc. 35]

11., POL ICL INlCO •

CENNI BIBLJOORAFICI. •• LAIGNEI.rLAVASTINE, BARBÉ è DELMAS. La pratique psychiatrique. - Pr~zzo Fr. 16. Editori J .-B. Baillière et :fils - P~igi. Benchè sia un lavoro di collaborazione, pure è un libro omogeneo e ben condotto. Tutti e tre gli autori hanno dato alla loro trattazione un indirizzo puramente pratico, utilizzando le conoscenze fornite loro dalla pratica. J-4a prima parte, la semiologia, è scritta da Barbé, e si divide in tre capitoli: esame del malato, disturbi psichici e disturbi fisici nelle affezioni mentali. La seconda parte, la nosografia, è trattata da Délmas ed è pregevole per la sua chiarezza. La terza parte, medicina legale, dettata da Laignel-Lavastine, è molto più diffusa ed è particolarmente interessante per le nozioni pratiche e per i consigli utili per perizie sia civili che penali.

a. a. • SILVIO RICCA. Forme inibitorie di guerra ed iste. f'ism<f. Prezzo L. 8.oo. Società Editrice Libraria.

Milano. L~ sindromi riflesse o :fisiopatiche indiyidualizzate per primi da Babipski e FrOlllent hanno dato luogo a vivaci discussioni SU:~a loro interpretazione ·clinica e patogenetica. Anche presso le truppe italiane quest~ forme s9no state abbastanza frequenti e sono state studiate .dai neurologi nostri con non minore interesse e con non minore compe;tenza che in Francia, dove le fo_rme .stesse assunsero un carattere addirittura epidemico. Sono già conosciuti i lavori di L. Bianchi, çli Fragnito, di Neri, di Besta, che hanno dato all'intricato argo~ento contributo di osservazioni cliniche accurate e di vedute schiettamente originali. Il lavoro del Ricca è ancora più completo. L' A. in base ad un'abbondante casuistica sostiene che le così dette sindromi riflesse non costituiscono una malattia ma sì speciali man~estazioni, che hanno di comune solo la causa determinante: la guerra. Si tratterebbe in ogni caso di forme psicogene ben distinte dall'isterismo e non dovute alla simulazione. Avrebbero molte analogie con la sinistrosi. Il Ricca insomma utilizza per interpretare le forme :fisiopatiche la distinzione tra simulazione cosciente ed incosciente, distinzione sot .. tile di che si è già fatto troppo abuso nella pratica. Dr.

G. Roussv, I. BOISSEAU e M. D'OELNITZ. Le traite1nent des psychonévrose.s de guet're. Prezzo Fr. 4.00. Collection Horizon. Editori ìv!asson et C.ie Parigi. Questo manuale completa l'altro sulle psiconevrosi scritto per la stessa collezione clal Roussy.

È una esposizione dei mezzi curativi delle varie forme di neuro-psicosi provocate dalla guerra . Gli autori prendono occasione dagli esiti dei vari sistemi di cura per intrattenersi anche sulla patogenesi e sulla essenza di alcune forme cliniche, come ad es. delle così dette forme :fisiopatiche di Babinski. a. a.

Il cocainismo a Berlino. -

Verrebbe estendendosi a Berlino, nei circoli raffinati e viziosi, l'uso del pericoloso eccitante. Un gramma di cocaina si ottiene per le vie del commercio ·i llecito a 5 marchi. Un articolo della r~rankfurter osserva a questo ·p roposito che, dì11chè vogliano dannarsi .al s.uicidio i circoli mondani tipo Montmar.tre, nie11te di meglio; ma c'è il ·pericolo che 1a psicosi poli.tic.a., gli atti sala;ri e 1a .m ancanza di alcool, preparino il terreno a una. estensione di .que5to mortale godimento al.le classi lavoratrici. Propone perciò la proibizione della produzione idi cocarina ; per uso medico bastano i surrogati.

Ai nostri associati offriamo a prezzo di favore:

Prof. F. MARIANI, della R. Università di Genova •

Volume di circa 300 pagine con figure,

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1918

Consigli pratici ai mgdici e agH ·ammalati '

secondo i nuovi studi e le moderne ricerche In commercio prezzo L. 8 più le spese di spedizio11e. Agli abbonati ai peri~dic.i Il Policli'nico o Le 11ialattie d,el citore si spedisce per sole I-1. 6.50 franco di porto e raccomandato.

N. B. - Coloro che desiderano di non restar privi di .que~ta lnteressantlssim~ · pubblieazlone è bene c"e si aftr~tlno a farne richiesta perchè li numero delle copie rimasto disponibile alla predetta condizione è limitatissimo. Inviare cartolina-,•aglia al prof. ENRICO llORFJ1J,t - \ria Sistina, 14 - ROMA. •

• C16)

'

- VARIA.


[ANNO xxv·1, FASC.

35]

SEZIONE PRATICA

1049

N·E.L LA VITA .-PROFESSIONALE.·. ,,

1"EDIOI~A.

.

SOCIALE. ....

Problemi sanitari del dopo-guerra. Servizi provinciali. ~Il'intento

di tener viva l'attenzione sui problemi studiati nella Sezione d'igiene sociale dalla · Commissione del dopo-guerra e promuovere ,utili ilibattiti. che gio'vino •all'attuazione da parte del Governo degli opportuni prov_vedimcnti, crediamo bene richiamare il seguente ordine del giorno sull'organizzazione sanitaria provinciale (Re]. professore Ascoli), votato nelle sedute del 26 al 28 gennaio corr. anno: « La Se~ione d'igiene sociale, convinta che per , una provvida assistenza sanitaria e per una organizzata difesa contro tutte le malattie infettive dell'uomo e degli animali sia necessario un decentramento a base provinciale, ritiene che la Provincia debba essere dotata di niezzi per corri.. spondere a tali scopi, e pertanto: « 10 augura che la Sezione 3a della 111 Sottocom· missione entri nello stec;so ordine di idee e tenuto conto delle ragioni tecniche addivenga agli adeguati provvedimenti amministrativi; « 2° fa voti perchè il medico è il veterinario • provinciale siano ricondotti al loro vero uffieio di vigile ed efficace tutela dell'igiene .e salute pubblica della Provincia, abbiamo libertà· e responsabilità d'azione per tutto ciò che si riferisce alla profilassi delle ·malattie infettive, di fronte all'autorità politica da cui altrimenti dipendono, abbiamo mezzi immediati per esercitare l'opera loro sia ottenendo il personale tecnico ed amministrativo indispensabile per il loro ufficio, sia giovandosi del cresciuto concorso pecuniario della provincia per la quale l'attività loro si svolge, sia profittandQ dei mezzi che possano trarre dagli istituti universitari o comunali, od altri autoriz. • zati, coi quali la Provincia o lo Stato stabiliRcano apposite convenzi.o ni per tale servizio ».• Cominciamo da questo o. g. per la sua notevole importanza, essendo la perfetta organizzazione degli uffici base essenziale del loro funzionamento e costituendo l'ufficio provinciale il fulcro della nostra organizzazione sanitaria. A questo o. g. si collega, int~grandolo, parte dell'o. g. sul personale e materiale per la profilassi delle malattie infettive (Rel. prof. Sclavo ), che è redatto così: (Omissis) . • . • : • • • . • • • . ·· • • . . • e Ritenuto che all'autorità sanitaria gov~na­ tlva faccia sempre più bisog;llo un personale subalterno capace di bene eseguire operazioni manuali pro~attiche;

fa ·v oti: (Omissis). • • • • • . . . . ...• • • ! . . « 4° che si formi un corpo di vigili .sanitari bene istruiti, nominati in seguito ad esame e da stare alle dipendenze dei me,d ici provinciali ». Si domanda. adunque sostanzialmente, che l 'uf· ~cio sanitario provincìale · god.a della necessaria autonomia ed abbia mezz: adatti e sufficienti per funzionare; autonomia non disgiunta per altro .d a qu~ll'alta dipendenza dall'autorità politica,. che gli assicuri il dovuto prestigio, nonchè l'opera degli enti locali e degli organi statali, senza cui non potrebbero essere attuate pronte ed efficaci misure profilatiche. In q11anto ai mezzi, nel campo tecnico l'ufficio· provinciale ·deve aver modo non solo di eseguirele inchieste epidemiologiche, ma di procedere anche ad indagini cliniche e di lab'1ratorio, sulla natura-delle malattie e sulle fonti e veicoli loro; ed, inoltre, esso deve poter concorrere con personale e materiale proprio ad integrare, ove occorra, l'opera di profilassi locale; il che sempre è neces-· sario nei piccoli comuni. Nel campo amministrativo poi, gli abbisogna per3onale competente nelle questioni giuridico-amministra tive e, sopratutto,. personale d'ordine pel disbrigo del ponderoso lavoro di statistica e materiale in genere. A parte la speciale e piena competenza occorrente, il medico e il veterinario provinciale non potrebbero, da soli, reggere l'ufficio anche amtfii. nistrativamente, perchè altrimenti verrebbe lor~ meno e tempo e modo per atten~ere alle mansioni' tecniche e, specialmente, a quelle ispettive; mentre· d'altra parte le ultime·non consentirebbero all'Ufficio di funzionare colla dovuta continuità e regolarità e ne ostacolarerebbero i rapporti, che· esso è obbligato a mantenere continui c9ll,autorità e col pubblico. . Chiariti così i ·voti sopra enunciati, vediamo· particolarmente quali siano le manchevolezze dell'organizzazione sanitaria provinciale, per poterne· studiare gli opportuni provvedimenti. Rileviamo, da prima, come all'ufficio sia commesso, senza dargli il personale occorrente, laraccolta e compilazione di numerosi bollettirii ordinari e straordinari (in una Prefettura fu calco-lato il :p.~1mero dei primi a circa 50,000!!), dei·~ quali poi, alcuni sono in parte la ripetizione d i: altri, e talvolta cagionano un doppio lavoro,per.6..no sotto forma diversa, mentre altri hanno ecces~ività uniforme di particolari, d'altronde.. superflua per parecchie Province. A ciò si aggiunga, che il lavoro è a11ment~to-· dalle richieste che provengono, oltre che dal Ministero, anche dagli- ispettori compartimentali, i_

..

~

( 17)


1050

IL POLICLINICO

( _i\.NNO

XXVI, FAsC. 35]

. .

••

I

quali, dippiù, com'è ovvio, domandano, non di rado, le s~esse notizie, m ediante questionari diversi da quelli Ministeriali. Altro lavoro . burocratico n on lieve deriva d al1'inclusione del medico provinciale in varie commissioni sia ordinarie che straordinarie,' le tni frequenti sedute n on solo gli impediscono ai as• • • • • • sentarst p er compiere 1spez1on1, stano pure urgen,ti, ma spesso assorbono la s ua attività per la trattazione di pratiche estranee a1la sua specifica competenza tecnica: il che se può accrescere la sua perizia amministrativa, torna, . tuttavia, di danno alle funzioni di vigilanza e tutela sanitaria, d a cui il funzionario viene in tal 1no:io a l essere d istratto. Inoltre, l'afficlo sanitario provinciale non costituisce ufficio n. sè, dove il dirigente abbia facoltà d i d istribuire le praticlie fra i d ipendenti, secondo le competenze, a sè riservan '. o la parte tecnica, ma è parte in tegr~nte d ella Prefettura al p ori delle altre divisioni, e quindi trovasi alla dipendenza assoluta . e diretta è i capi amministrativi, i quali per incompetenza o, meglio, per comodo, amano s pesso affidare al tecnico la trattazione di ciò C?he sarebbe d i spettanza del funzionario amministrativo. Ed al riguard o non sempre potrebbesi escludere l'antagonismo d i corpo, acuito nei gregari, se non nei capi stessi, da una certa anin1osità, ca11sata d ai privìlegi, in fatto di orario t3 indennità, che la legge e la natura delle attribuzioni conferiscono ai funzionari t ecnici, in confronto dei colleghi app'artenenti alla categoria amministrativa: antagonismo, per cui i tecnici trovano meno cordiale e volenterosa cooperazione da parte dell'elemento amministrativo, a cui sono quin i obbligati anche per questo a sostituirsi. . Racconta\ta ·un medico provinciale d'aver ·disimpegnato persino mansioni di segretario di gabinetto èel Prefetto! ,.Si com-prende, co.me ciò possa essere avvenuto, volontariamente; ma, certo, lo stato di assoluta dipendenza dal Capo ufficio, col quale è in :ispensabile -conservare i pit\ riguardosi rapporti, può bene giustificare ogni più strano confusionismo di man· sioni, a scapito del retto funzionamento d el servizio. G . F.

Per la rlf orma dell'assistenza ospedaliera. La Sezione Pro,·inciaile · Fiore ntina diell 'Asso·<:iazio11e Nazionale d.ei Medici ospi.taljeiri, n el1'a. ·se111blea genenale tStraordi111.ar.i1a t enuta i1 30 ag.osto arpprovò ttn ordine del gior110 con cui : Co11sidera:t e le g rav.i co.n clizion econ01ni~h~ i11 c ui g li O pedali s i trova1no per g li attmenti ineYitabiil i di pese già sost e nuti e ch e d<.•Yran110 ·o tenere per coririspnndere degnamente alla loro n1i ·sione ; •

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tenuto conto c h e coll 'e·l evare di continuo la retta di · spedalità non s i pòssono a·v ere i proventi necessairi - poichè ne segue dimiinuzione clielle degenze - e che è necessario sgravare fu Comu.ini ,d ella spesa ingenite ohe per ta le titolo sopportel!no; . selllte il dove re di f.air .rilevare che c.on.tinru.a.re .n ell 'andaunento attua le porta le .a mministr.azioni ospita:li ere aill:a irov i·u a econorruaa 1e ad ìn.evita.bHU1e nioo lonta na limitazione o S·ospensione diella li0ro f.u nzione per imposs ibili·t à di servizio di 1

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. fa voti che sian<? presi 1prov1vedimenti 111Ig.enti

cas!Sla .

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e n-.adica.li che portino ,pro11to rimOOJio a ±ai1°e stato di cose già diffici.1iss~m,o e che sempire più • s1 aggirava ; Drunainda la sollecita i1Stituzionie delile casse di assicit~azione contro le ?1taLattie rego1aiba in modo da favorire .1 'ospital.izz.ia.zi.one c1eg:1i .assicuira.ti per .i van.taggi che essa pres enta i1n confronrt:o de.11a icttro domiciliaae dal la:to ·dellìa te·rapi:a, ·d·ella profilassi ·e dcell'·economi~ , e di più l'applilcazione di taisse specia li, c•h ·e di>a:no i .mezzi oecorr.enti per oasbruire nuovi 1ospeéLa1i , completare, irim.n ovare quelli esistenrti ; • ~i1tiene jn eeessar.i10 : i[ raggruppaimiento per -ogni provincia di tutte le Op.e re Pi.e a rarattere ospitaliero e il coordittla!tne11ito dell'.as·sistenza ospiitei1iera çoila cura dei malati a domic111io affinchè scco.m.pa.TSO i1 vecchi-0 ooneet:Jto di ben1eficen~a l'ospedalizzazione si s;vo}ga con larghezza -ed effi~i..-:i. oome provviedim-ento sociaJ.e fa.voren-d-OSi lo sviluppo degli ospedail!i già esistenti e .l ':apertÙira di nuovi ospedali ~n centri mi.ll!Ori e di1s ci plinanoon e 11 frunzi ona.n1en1:0 sotto un 'uni ca aimmJin~strazilOne P1-ovi~nd:a:1e ie s\eoon<lo · 1l 'i!ooi1·izw che un c-onsig·liio di tecrtrici· per- .ognli prorvincia saprà imprimere oollia vo1uta oompete<n.za: 1

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Cronaca del movimento professionale. •

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Lega fra umelall medici della C. R. Italiana. .

_t\Jlo scopo di· 'tutelare gli interessi economici dei colleghi ufficiali medici della C . · R. I., si è costituita in Torino, per inizati va di un gruppo di sainitari appartenenti all' Associazone, la I .. c.~a degli Ufficiali M edici d ella {:roce R ~ssa, con sede in via dei Mille, 16. · Il sodalizio, che con~ . g ià fin daill 'inizio un numero considerevole di aderenti, si propone: 1. di fra.re a ttiva propaganda fra tutti i colleo-hi dell '_.\ssociazione per costituire la Federazi~ne - Xazionale degli Ufficiali Medici della Croce Rossa Itarlia na; . . 2 . di esaminare e studia re tutte le quest1on1

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[ANNO

xxv·r,

FASC. 35]

SEZIONE PRATICA

e c:ontrovers i1e .c he potessero sorgere sia fra i singoli uffici1a:li medici ed i Comitatti, sia fra questi e le collettivi1tà dei medici dell'Associazione, speci:alme11te per ciò eh.e si riferisce all1e responsabilità economiche che l'Associazione vuole addossare a1g li ufficiali che ebbero funzioni direttive od amministr'Cltive durante la mo' bilitazione; 3. di studiare le opportune riforme dai introdurre 111ell':Associa2Jione per 1·enderJia più .co.noona. · ai suoi soopi e più adatta al conseguimento di quell.e nuove finalità che essa si prefigge nel .campo sa.n jtario e nelle opere di previdenza soci·a le ; nonchè di studiare i mezzi più adatti per attuare 1ie riforme auspi,oa.te. La Direzion1e della Lega confida che il prog.ramJma suespos.to i.nf~o11trerà l 'iti.00.ndizionata approvazione di tutti gl'i Ufficiali Medici della Croce Rossa e si mette a disposi,z ione dei collieghi per tutte le informazioni e le spiegazioni <lel caso. 1

Consulenza medico legale e Comitati iecnito-sanitaril pro combattentL Il Con:llitato Cent'fale dell' _:\ssociazione Nazi.onaile Combaittenti, con sede in R oma (P.a:lazzo V enez.ia - Lato "via S. i\1arc-o)-, lt.a dinamato ai Delegati Regionali, alle Federazio11i Regio11iali, agli Uffici di .:-\ .ssistenza, .a lle Sezioni .e Sottosezioni, 1a segue11te ci.roolare : « L 'airl. 41 dello Statt1to accenna .a lla possi1b ilità che in ogni capolttog·o d.i Provinci1a si costituisca a spese comt1n.i delle ,S ezioni 0011sorziate un u.f.fìcio di assistenza, avviameHto, cooperazion e od altro sen·izio di comune int~resse. . Ora, pur las·c ìando ,ai ir.elativi Consorzi 'l a f·a .coltà di dare ai lor.o uffici le funzioni che .meglio credera·t1J110 ,o pportune .a ll'ambiente provincia1e, per 1:a valorizzazione d·e ll' Associiazione e ·peir la tutela degli :inter.es~i dei soci, la Giunta Esecu1tiV1a ri.chiama .l'attenzione dei compag1ii sulLa .n ecessità; ch1e .a coadiuvare l'azione dell"ufficio conscrrziale di ·a ssistenza, ecc. - oltre .l '1ndispensabile co1isulenza-medico-legale che dovrà assi·stere e sost enere l·e evenit uali ragi:oni, in materi:a sanitariia, dei soci che ne .faranno richiesta - venga costitu11to un ,a.pposito Comitato tecn.ico sanibario, il quale dowebbe rassumersi i seguenti com·PÌ ti : 1. Studio d.e lle q uistioni sa11itari e del.la Prov.incia, avend10 speri.almenite riguardo all'igi ene delle ,a bitazioni, delle scuole, degli opi1ici (èase operaie, acquedotti, fognature, bagni popolari, ecc.), e popolarizzazione di quanto possa dimostrar.si utile ,per 1a f orm.azioue di unia coscienza igienica nelle masse, <:-h·e è base fondamentale di 1

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progresso morale per o,g11i popolo e di 1benessere fisico. 2 . Controllo .alle att·t orità governative e co1nu11ali , che si rende urgente, per .la purtroppo constatata insufficienm \di esse autorità nel realizzare .le già scarse ·p rovvidenze che .Jo Stato ha disposto per. alcuni dei più gravi prob11emi sanitari che la guerra ha reso imponen,ti : .t ubercòlosi, mal•aria, malattie celtich.e. 3. Lotta contro la tubel1Colosi, n1on chiusa nell 'àni.bi.to .fil.a:nt-ropioo della cura degli inrfermi ·e relaiti1va assistenza morale e ma.t eriale alle fia111iglie, m.a intesa a co1nbatterne le ca.use : lotta oiioè ohe i'nrvesta la po·li.tica de.Ile abitazioni, del lavoro e dell'ali.mentazione. 4. Lotta oont1ro 1.a n1alaria, n·o n s·o lamente in quia·nto ·è manifiestazio11e mor1bosa ta•n1bientia.le, o accidentale per effetto, deJ.la guerra, ma, .iin quelle Pro·v incie dove la malaria è un ibri1Ste privilegio, con lo studi10 <li queìle bonifiche agrairie che possano limitarne la gravità. !11 sostanza, questi Comiit ati per l1a for.m azi·one ·dei 1qu.a1i bisogn·ere.b be fare a•ppelJ.o a meclici, i.ng,egneri, ag·tarii, e .n elle uostre :fila ·ve ·ne sono di valorosissimi profess ional1nente t - dovrebbero iniziar.e una Ve'!'~ e propiria po1itica .saniltairia che è torto •1e1l'Italia. vecchia, dei .p arlamentari che muoio110, di non aver fatto, e eh~ sarà invece v·a.nto dell'Italia n.u ov.a d·ei combatt enti , <li .a:ffronta·re. Le dil\ersità ambie11 tali clelle nostre regioni, doYu•t e ia ragioni econio miche, topografiche, cultu·r ali, purtroppo anche nel cam·p o dell'igiene sociale hanno detern1i11ato di.sp•a rità evidentissime che· occorre attenuare. I compa·g ni indzii110 quindi &ubi:t o questo lavoro dii iricositruzi.o.n:e . La Giunta sarà lieta di aiver comunicazione d.ei Comita.t i che s i costitui.ranno, e fin d'orà, mentre si mette ia disposizione dei com1pagni, per quella qualunqu·e opera di integrazione che le si possa r.i chiedere presso i poteri centrali, chiede ai ·più volenterosi e c-0mpetenti quei suggeriménti. che m•a teria tanto c-Omplessa potrebbe consi.gli.are » . • 1

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Protesta contro un concorso poco decoroso. La Presidenza della Fie<lerazione degli Oroi.n i dei Medici ha diira•maito, or è qua.l che t empo, 1a seg.u ente protest:a : «TI Prefretto de11a Provi1ncia ·di Foggia ha pub·b11bato um a;vviso di c.011corso al posto di Sani)tario presso la colonia dei coatti di Tremi.ti. _.:\.. questo medico si -0fire nel eone.orso lo sti pel!ldio ann uo di lire 2000 lorde, più 500 per inden1nità cli di1s a·g iata resid,enza, piiù 300 per l 'esercizi-0 ·d el1

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IL. POLICLINICo~

1052

l'armadio farma-ceutico, più 200 come ufficiale saniitario (con a\;\·ertenza che queste 200 ·lire potmDJDJO essere tdlte), più J.'a:lloggio giratuito; vale a dire di. sicuro 1'ia1loggio e 2800 lire lorde ! Con questo largo stipendio il medicò deve ~e­ stare 1'opera sua ai c~tti, 311 perso.na.:1e an1milllistrati"·,o e :aggregato, ai militari e agli :agenti della forza pubb.1ica e dei corpi armaiti ·e ia it'Utti g li ab.ita.nti li beri e di più oltre a itutti gli obblighi da11a Leg.g e asseg.nia.ti alì 'Uf.fi.ciaJe sani0tario, cc de,-e esaminare .a richiesta del D.il!'ettore le sostanze alimentari e tutto ciò che pt1ò i1n:teries.saire l'igiene nei riguardi del \1i tto ai c-0atti ». Viaile 8: dire, a meno che quell' cc esa mi'nare >> 110n significhi cc assaporare i> , il medico di Tirem.iti olrtre faaie co1à il medico condottv a ciuTa piena deve possedere un corredo di c.og1nizioni te0irilche e .p ratiche e.me non sono c-Ofllluni nei medici e 1;)er aoquistaire .le quali avrà do,·uto s·p end1ere quaiJ.chie ,po' di tempo dopo la laurea. Molit o probiabi:lm.ente, e ·n on è J.a prima vdl:ta, il conc,or.so andrà deserto. Tuttavia questa Federazione si orede i.in dovere di protestao:e contro oondizioni economieh·e ch1e ;sono irn ·m odo assolJU.to iindecorose e che non sarebbero rpilù nlè tolllerate nè accette in un concorso dell 'uitimo comu11·e llo dello Stato ».

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Sindaci e Medici condotti nel circondario cll Pavia. .

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Or è q·u alehe .tempo si sonio ri·u ndte le Commissioni dci S~ndaci e dei Medici del circondario di Paivia, per trattwe rln merito al memoriale presentato da qruesti ultimi. Pir.esenti .u,na .t:tienti na di Sin1d aoi, sotto la preside·niza del e-a\·. Ca.stelli, lia C1ommissi10ne ri-ferrì sul suo lavoro in .m erito aJ 1m a,nd.ato avuto in unia aduna11za amt eriore. Fu accettato ii1 principio della trasformazione delle condotte piene 1111 1.ibere, ma attesE.' le condizioni odierne, i l prov,,e<l.imento sarà attuato dalle futui;e amministrazioni. È concesso iinta'll'to, e per 2 an111i, 1919-20, 1'aumento già asseg.nato ai saù~ria.ti oomu'Dali, ,ossJ:a. del 150 % sul1e prime lOOo lire, del 50 % sulle seconde, del 20 % poi sullo stipendio iciziale quale era 111el gennaio 1915; ipiti .li:re 2000 per ahi ha a'obbligo di tenere il cavallo e L . 800 .p er chi non ha questo obbligo, e però percepisce ~nde.nillità di trasporto. L'assemblea dei Sindaci ·ràti:ficò l'oper.ato de11a Commissione. 1

Mlrlloramentt a sanitari eondottl. Il Comt1ne di Certaldo (Firenze) ha concesso qi suoi mediici condotti lo stipendio di lire 6000, oltre lire 2000 per indennizzo caYalcatura, lire 2000 per la condotta semi-residenziale e lire lOOO

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35]

FASC.

per Lavoro ol.tre le S ore ; per 1e levatrici ha fissato lo stipendio in lire 1500, aggiungendo lire 300 per indennizzo ·viaggi e altre lire 300 per disinfettanti.

ATTI PARLAMÈNTARI~

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[.A.NNO

Per gli umeiall medici eflettivL AJ.l'on. Caporali per:venne, tempo addietro, la :seguerute risposta scri,t ta dalà 'on. Finocchi.airo~.\_prilie

ad .u na sua inten-ogazione : « Gli ufficiali med.ici effettivi sono stati tutti mobilitati durante l'attuale carupag·n a e quindd allonta·n~ti dalle loro abituali residenze. « Quelli di .essi cl1e sono già rientrati in zona ter·ri.torialie ·p erchè richiamativi dal Minis'tero per ragioni di servizio o perchè sm01biJitatri. dal Comarndo Supremo, sono tornati in massima parte ai rispettivi centri c1i mobilitazione. ~ <e Le a·s segnazioni defi.nitive del personale dli' cui trattasi 11on SOlllO st ate ancora fatte, ma esse \·erranno effet;t uate, ·a smobilit azione a.v venuta, con · determinazioni ministeriali da pubbl:icarsà. s11l Bollettino Ufficiale. «In tale occasione s i terrà giusto conto del servii.zio .:.funora prestato da ciascun ufficiale medico e dei desideri dai medesimi ·mani.festa.ti, iin modo ch e si p.ossa avere una equa perequazdone del personale sanitario dipendente compatibilmerute oon I.e esigenze di serv·izno. « In quanto agli ufficiali niedici di complemento .mobilitati, che sii trovano lontani ·d alle loro case nelle zone di occupazione, si fa presente ch:e essi appartengono a cl.assi trattenute alle armi e che non è sta.t o finora pos.si1bile far.l i ritornare nelle loro abituali '!esidenz.e per mam~.an­ za di personale sanitario col quale provvedere alla. :loro sostituzione. Ciò sperasi ,però poter presto e:ffettu.are utilizzando gli aspiranti medici noolau·r eati, man mant> che questi si rendono disponibili ·p er ultimati esa.m i. 1

Gli umeiall mecllel superiori. All'on. Caporali il SottosegretaTio di Stato Finocchia.n:>-A.p rile ebbe a rispondere qlta·nto appjesso : « Il ìll!lt mero deg.l i .ufficialri med·ici supeniori presentemente addetti a•l l,e Direzioni di sanità milii.tari territoriali n.on l)UÒ ritenersi esuberante tenuto conto della mole di lavoro che, nel momento attuale, afiluisce agi1 uffici di cui .t rattasi e che riguarda la smobilitazione del personale sanitario, la trattazione di .pratiche medico-legali, i ser\·izi dii profilassi igienica dei corpi d'armata, la compilazione delle statistiche sanitarie, ecc. 1

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(i\.NNO

XXVI, FASC. 35]

:i.IZlONa PUt'lCA

«I servizi di cui trattasi, che sono in massima parte tecruioo-sanitari, non possono essere diisimp1eg·n ati da semplici sottuffi.Qiali, hensì da ufficia.ti medici di carriera ecl anziani, ave·nit i lunga esperienza dello speciale -servizio sanitar~o .m ilitare».

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KJSPOSTE A QUESITI E A DQMANDE. (7963) Contributo per orja11:i Convitto Perugia. - Dott. R. C. da ~1. S. G. I·l medi~o milirtare aH'atto del conge<l.a.rne11to, rientrando ne1:1a pro- 1 pria residenza è .tenuto a pa1gare il con1tri·b uto a.nnuaile, anch e airretraito, dov·u to pel maintenìmento degli orlami nel Convitto di Perugia, perchè tale contributo è a carico cli tutti indistintall:nìenite , i sainii·t ari, .sieno essi a servizio dello SbaU:>, si:eno a servizio di ComUJni. Essendo la tassa, come si è detto, dovuta, non si può sfuggire, in caso di moros1tà, ail sequesitiro dei beini mobili del debitore. (7964) Co1igedo annuale - A·spettati'Va. - Dottor G. L. da C. Non averudo oom1piti che solamente tre mesi di .ser·vizio dal suo ritorno in servizi.o dopo l'aspettativa di due an.ni, non ha .ancora diritto 1al congedo. Potrà chiederlo .ne11 'anno .p rosisimo dopo che avrà prestato 0.'lmieno un semestre di servizio . (7965) Obbligo di citru 1iell'ospedale - Estensi.o:ne. - DIQtt. F. B. da S. G. I. Dal momento c he per capirt:iotaito Ella 11a obbligo di p1res-tare ser. vizio nel loca1ie ospedaJle, dev.e 'eseguire tale prestazi1001e senza ~nquirr-ere su11a qualità dei degenti, se, c ioè, tpoveri del luog·o o :mili1tari. Opposizidne si sarebbe potuta sollevare .solo .nel caso che :iil capitolato aivesse li>m itato l'obbligo di servizio niell 'o,spedal·e ai soli pOtVeri · der Comune. ·Non essendovi tale 1e spr.e ssa limitaziO!lle, l'obbligo del sanirt:Jario deve estendersi a ;tutti coloro che per .q ua'lsiiasi oausa so:no ricoverati 11el ·l lOSOCOmW. E poic.h è il Comune' forse in rb ase a .conven.z ione ~nterc.orsa oon 1'opera Pia, ha fat·to obbli.g·o al proprio saa:titario di ·p restair .servizio :netl'osp·eda1e, natur,a,l,mrente questa ultima viene esone1ia:ta drul;l '01bbligo di paga'fe un sani- , • • • tair10 .p rop.rto. (7966) Indennità caro-vi'Veri - Ufficiale san-itario. - Dott. A. 1\1. da rS. R. L'ufficiale sa1nitaa-io n on riscuote indennità ciaro-vi,veri perchè niOD. è d.mpiegato muillicipai1e, e :non peroepisoe &ti'p endio ma una semplice rund-enniità. (7967) Capo di Laboratorio batteriologico - Uf1

Le eonilzlonl degli ospedali di Napoli.

Ad una in.terpella1iza d ell 'on. Cucca o: suil le de. plorevoli condizioni degli ospedali napoleta·n i e s11lla mam~ata assistenza alle classi povere, e circa ~ mezzi per :migliorarne le condizioni », l'on. Grassi, sottosegretario di Stato per J'iinterno, ha risposto che è già redatto un ,p rogetto per dedicare um .n uo,10 palazzo, da scegliersi fra quel:li smobilitati, alla formaziione di un nuovo ospedale, per gl'infermi che vengono dalle provincie; che recerutemente stù fondo di cui·- i1 Mi.n1.stero dispone in virtù dcl decreto luogoteuen.zdale 30 ottobre 1918, n. 1452, che riguarda ~ proven·t i delle tasse s1t.i cinemiatogra:fì, sono stati .concessi ai dirversi ospedali dii N apo11J sussidi per una somma oomplessd.va dii 355,000 lire; che pres:So il Sottosegretario di Stato per gli approv-vi:giionamenti è allo studio un progetto per a.ppro,,-vigionaTe gli os,pedali d ·i Napold; che il )linistero de.11 'initerno darà tutto il .suo consenso e ill suo a,ppogig:ib alla .soluzione del problema ospedaliero dli Naipoli. . L'on. c .u caa, a.-eplicando, ba rilevato che i :tre ospedali iraggruppati, per effetto della ('.Onvffizione Cavasola - l'ospedan~ dle11a Pace, quelli:> di Gesù e Mania e quello degli l1nettrabilli. - .he,n.no in ·questo momento 500 .letiti a·ppena, mentre prima della .convenzione il solo Incurabili pote·v a for.n.1me 1300, di modo che le deficienze s i sono acuite. Non .b asta: il povero c he og,g i entra negili ospedali de\Te rversare 4 lire al giorno; e si~­ come alcune ma·l a.ttie dura,n o m.e si e mesi, si tratta di determinare gravi dissesti nelle famiglie. Mentre ,1'ammti.n1strazione .ospedaliera grava sul ·b ilancio delle .povere Opere Pi.e, 11 corpo saniitario e i.1 corpo d ·e gli infer,mieri sono pagati in modo derisorio ; non così i di versi segretari e vice-segretari 'che ingomib rano gli ospedali. R:i<X>!rda che :aibbi1amo avuto nel passato inv-erino tre epii.demie, dell'iin:flue11m, d:el vai·u olo e del tifo petecchiale, fronteggi.ate in condizioni ·a ssolutiamerute dep1ore.vo1i . IJllfi.ne rileva che 11 Ministero della guerra ha .sostenuto sp.e se in.g enti per sta-billire vici11l0 a Pozzuoli :un tube1·colosario, che ora ·p asserebbe al Munici.pio o al M1nistero dello ii!l!ternio; esso sorge vicino ad un g·r ande stabilimento meta11 u·r gico i c.u i \Ta pori solfurei .p os·sono aggira.va.re le oondiziO'ILi dei malaiti. Iinvoca prov:viediimenti. 1

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ficiale sanitario. - Età 'Utile per pre1idere parte al concorso . - Dott. G. T. da V. Il capo del laborart:orio baitterioLogico non può essere ·nominato caipo dell'ufficio d'ig.iene e, q11i1ndi, ufficiale sanitario, senza sostenere il ,c on corso di cui è i)a·ro1a .niell 'ar.ticolo 72 del vigente .r.egolamen.t o g e1

nerale sainitario. Fra i due uffici 1non vi è concomiita:nza essendo fra ·di loro diver.sri. per titolo e .fuinzione e rnon è, pertanto, aimmiiSsi.bile il passaggio dall'uno all 'al.txo median..te sem,p lice deliberazione :c onsiliare o ·provvedimento prefet-

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I I

[~;.\.NNO

IL POLICLINlCO

tizio. L'età di ianmi 45 1de.rv.e possedersi <JJla. d-a-tta d el:la pu1bblicazione dell'arvviS-O di concorso. La sospensione <lei concorsi disp.osta ·diuriante lo stato di guerra ·~n pt..ò a lt€>..rar.e taile estremo, ovvio essendo che UJU fatto ·posterirore non può essere mpdi&ato ·dia elem,e nti aniteriori e <:he, quando es.so si verifica, no.ti han pitì ~ag.Lonre di esistere .peirchè 1deoaduti e senza i nfilu1e nza. Doctor JusTITIA. ·

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FASC.

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IYOTIZIE DIVERSE. Lega Nazionale contro la tubercolosi.

La Giunta ~secutiva della Lega Nazlonale contro la tubercolosi, con deliberazione del 19 tiicembre 1918, nominava una commissione per ooncretare un nuovo piano di lotta antitubercolare. La Co~miss~one p.a pubblicato n~l giugno u. s.. u~a rela~1on~, 1n cui prot>one che la Lega restringa e 1ntens1:fichi la sua azione nel terreno pratico della lotta antitubercolare in .Roma, accentrando le sue forze nel Comitato romano. A facilitare l opera di questo Comitato e a svolgere il suo nuovo programma d'azione, verrebbe costituito un organ? te~ico, rappresentato. dall'Ufficio centra!.~ ant~tubercolare, cot?-venientemente ampliato e p1u solidamente :finanziato. Infine la relazione t~acci8: tutto un programma complesso ed organ~co dt lav?ro, nel campo profil,a ttico ed assistenziale e per 11 collegamento fra le divers e istituzioni locali ~sistenti e che sorgeranno. 1

NOMINE, PRO M OZI ON I, ONOR I FI CE N Z E. N~

UNIVERSI'rÀ.

Trasfet'imenti. - J~evi Giuseppe, ordinario di anatomia uniana, da. Palermo a Torino ; Magnanimi prof. Roberto, ordinario di medicina legale, da Modena a Pavia. · Ordinariati. - Chiavaro Angelo, di odontoiatria a Roma (rallegramenti sentiti); Di Cristina Giovanni, di clinica pediatrica a Palermo. Il Prof. Dav.ide Giorda1J.J0, chirurgo primario del.l '·O spitaJe civi·1e dii Venezia, venine nell'adunainro ordjltJiaria -del 15 giug·n o u . . s ., daJ Reale J.stitu.t o v.eneto di scienze, l ettere ed arti, nominato m emibTo effettivo. È questo un giusto rican os·c im.ento .d ei meriti scientifici e tecnici del pr.of. Giordano che già da 25 alllni dà :J.:a sua atti vi·tà c.o me operator.e, oom e insegoon.te, e come cittadino alla sua s•econda .p atria - Venezia - recandole lus tro e decoro. . Con1g ratu liazioni. J. 1

1

CONDOTTE E CONCORSI. F~ADELFIA.

- Collegio dei medici. - Premio Alvarenga, di dollari 250 circa; scadenza l o mag· gio 1920, ·assegnazione non oltre il 14 luglio 1920. Possono concorrere lavori di medicina non pubblicati. Debbono essere dattiloscritti, in inglese o accomt>agnati da una traduzione inglese. Motto sul lavoro ripetuto in busta chiusa contenente il nome e l'indirizzo dell'autore. Per il 1919 il premio non è stato assegnato. Rivolgersi al dott. Francis R. Packard, Secretary of the College of Physicians, 19 Sout 22 d Street, Philadelphia, Pa. (S. U d' A.). . Giovane medico - esperto òstetrico - cerca per il 1° novembre buon Interinato o Condotta, o posto d' assist~te. in un Ospedale. Scrivere dott. Pranco Parisi, Bitonto (provincia di Bari). ASSOCIAZIONE N AZION~E MEDICI CONDOTTI.

Uffici di collocamento. Bologna : presso la sede della Sezione .Bolognese, Archigin.oosio. Milano: presso la Presidenza central·e , via Dogana, 2 (per 1a Lombardia); Verona: presso l'Ordine dei lVIedici, Stradone Super Maffei 10 .(per il \ 7eneto). Chied~re condizioni. 1

Consorzio dei Dispensari antitubercolari della provincia di MilanQ. L'Ufficio Provinciale del Lavoro di Milano ha approvato lo statuto del Consorzio dei dispensari a ntitubercolari della Provincia ed un regolamento-tipo dei dispensari. Ha inoltre proèeduto alla nom.1na del Consiglio Direttivo Provvisorio del Consorzio nelle p.ersone del deputato Cavazzoni, dtel sindaco di Busto Arsizio e dei dotto·t i Tarchetti, SaJvioni, Ronzafl:i, Crespi, Banfì, Fornarali, Pampana, Casazza e P(e rego. _ Hia preso nota con compiacimento che i dottori Bonardi e Fiorani e la dottoressa N eg11 hanno tenuto 135 conferenze nei Comuni del1a Pil"ovin.:. eia, sulla profilassi e. la cura della tubercolosi, col sussidio dii proiezioni luminose, di materiale didattico, ecc. 1

VII Congresso Internazionale di elettrologia é radiologia.

È indetto a Parigi per l'agosto

1920,

sotto la

presidenza del dott. Oudin.

Per .Ia riforma degli studi universitari. S. E. il ministro della I. P ., on. Baccelli, per portare a compimento l'opera iniziata dai suoi predecessori per la riforma degli studi universitari, ha nominata una Commissione, così composta: sen • prof. Vito Volterra, sen. prof. Giulio Fano, on. prof. G. B. Queirolo, prof. Pietro Bonfante, professor Luigi Ceci. Alla Commissione è conferito il compito di presentare proposte, concrete e precise, sulla base delle osservazioni e notizie che le Facoltà hanno presentate al Ministero in questi ultimi mesi, dopo la pubblicazione già fatta del piano di riforma elaborato dal Consiglio superiore.

Per l'insegnamento superiore In Francia. Il Ministero f.rn:ncese dell'Istruzione ha. chiesto al Parlamento Ulll credito di 126 milioni di franchi per riordinare le università. Di essi, .28 milioni ,·errainno assegnati alla Facoltà medica

( 22) •


••

[.~NNO

XXV1, FAsc.

35]

SEZIONE PRATICA

di Pairigi., che riceverà anche u.n a dotazione annua di 500.000 franchi. Si stan'llo ricercando le aree dove costruire i nuovi I stituti, che dovranno esS€re pronti fra 4-5 a.n111i. ·

La Repubblica di

s. Marino per la Croce Rossa.

Il Gra11c1e Consiglio Generale della Repu1b b.l ioa di Sam lVIari.no ha deereta.rto 1'emissione di sei.cento mila franoobolli pio stali 0011 l'aggiunta ·d i 5 cerutes:ian.i ,a benefìzi,o delJe ·Oroce Ros.sa l.talia·n a, il che porterà ·UJl utile di 30.000 liire allai umanitaria i stiituzione.

Calendario della

c.

R. I. pel 1920.

IJ Comitato centrale della Croce Rossa Italiana darà inizio, a p.a.rtire dal 1920, alla pt1bblicazi1o ne del Calen.dario della Croce .Ross·1 ItaLia1ia, sul ti po del « Oa,lendario della salute » pubblicato J 'ainmo scorso . . Tale ,p ub·blicazi.one, mentre servirà oome .m ezzo di propaganda ·nel1 'interesse dell1' 1~\..ssuciazione, varrà a tener desto nei ciittadinri. i:J. .sen.so di amor patrio, e a diffondere nel popolo, c-0n opportune .m assime e adatti consigli inseriti nei foglietti giornalrieri, i principii di una sana ed.u cazi,o ne civiUe. L'edizion1e , in .500.000 copie, su material·e di lusso, è stata affidata a ri11om~ti .sta;bilimenti <li arti1 grafiche. Ogni esemplare costa L. 5; il tip,o di lusso L. 15 ; quello di gran 1uisso L. 50. Imviiare 1e richi.e ste di prenota~i-0n1 a.il Comitato Nazionale rifiuti archivio (Roma, yia Maschera d'Oro 20 p. p.) al quale dalla C. R. I. è stata affidata la diffusione ed amministrazione del Calendario. 1

..

Beneficenza. ·

L'industriale Fausto Piazza, presidente della Società Magazzini Grenieraild ed Industrie divie rse di Mi1ano, ha elargita 1a preventivata so1nmia di mezzo milione per la costruzi on1e in 1CaSlte1fTainco Enri1ia {provincia di Modena), .sua. p:aitria, di .t1n grandd.oso osp.ed:aile capace di 150 letti. _ .•L\ù.lia cerimonia della posa delJla prima p11etTa hainno 1preso ila .p arola -il oomm.issario :p refetti.zio dcl comtlille di Caistelira~, i1 p11efetto, i!l professor Si,l vag.ni, presidente dell 'OJ:idine <lei m~­ dici, oratore l\lifficiale. Rispose il1 donatore, d1 èendasi: lieto <lri iaver potuto eg1'.i1, 1lavorato.re, mettere a disposizione dei suoi oon:c.itt:adiini meno faivoriti di Jui dalla fot·t tlina, i.1 frutto delle sue fati.che. La if0Jllligl:ia Rossi di Casa:J..pusterlen1g o, ad or.orare la memoria dei ·f igli da non m olto rapiti al suo affetto, ha deciso di assumere interamente a suo carico -l'erezione cli un nuovo ospedale medico-chirurgico, mettendo in.tanto a disposizione del Comttne 250,000 ili.re. ' Per onorare la me1nor.iia del ,t enente Piero 1C arlo Pia.o-crio i frateli Pia,ggio d1 Genova ha11no elargi~So~,ooo li.re per 1'erez.ione di un ricovero. destinato ai figli d.i ~1utii1ati di guerra della Lt·g uria e del.lia Sardegna. Il conte 1Roberto d' Ayala Valva ha elargito loo mila lire all',Ospedale Civile di Taranto. Il dott. Giovanni Rizzi, già medico primario dell'Ospedale Maggiore di Milano, al quale donò 1

1055

altra volta L. 100,000, ha ora elargito L. 300,000 circa agli Istituti ·Clinici di per.fezionamento per la fondazione di un Istituto di chimica biologica e L. 500,000 all'Ospedale Maggiore. La sig:notiina Jenny Agata di Ermenda, che aveva già elargito roo,ooo lire per gli Invalidi di g.UJerra, ha distribuito a:lt.re 80,000 lir.e per ·g li orfani di guerra· del comune di R.a;nica e del primo e secon·d'O DJJanda1nento di Bergamo. Per- 011000.re la memorJia dell'unico figlio, morto nel fiore debli .anni, il .signor Ga,s pare V?nnico1a di Offida ha ceduto a 1quella ·Con·g regazi.o:ne di Carità ·Un suo vi:llirnio in riva al ,m are .per isti.t uirvi una co1o:nia estiva per i bambìni del popolo ,o isog·nosi di cUire marine.

È stato dmiaugurato a Massa un orfa·notrofio

fondato dalla munificenza del conte Lombardo, capace di ospitare 200 bambi.ni.

Per la cura delle ferite del voJto. . Il Comitato m.azionale .apiiericano ha donato oltre lire l6o,ooo :alla Oroce Rossa Americana per la fonda.zione di UJn ><>speda1J.e ameirioano pea1a cura dell·e ferite a.1 volto e alle mascelle.

Corso di oftalmologia. •

Il prof. F. De Daperoonne, .d.i11ettore della Clinica oftal·m ologi·c a del1 'Hotel-Dieu alla F.ac-oltà· di 1\1iedicima di Parigi, a.ssistito dal p·r of. T·e rrien ,, dai dottori Velter, Pre:1ait, lVIonbrun, capi di Clinica e di Laibora,torio, i111izierà un Corso di perfezion~mento marl·edì 14 ottob·r e, alle ore I6; 11iell 'Hotel-Dieu. Il Corso, completo in r6 lezioni, si terrà tutti i giorni; comrprenderà lezioni, esami clinici ed esercizi prart:ici. I medi.ci e stuc1eniti, francesi e strian.i eri, che iintendessero frequentarlo, (l•.)Vra:nno f.ansi i seri vere .aillia Segreteria d1el1a FacoJtà di Mediiei11113.. Trussa di 50 frainchi. Ag,Ii uditori di questo Corso sa1rà rilasciato uin ceritifì aato. . . 1

.Assoluzione del prof. sen. Gatti. Il Senato, in funzioni di Alta Corte di giustizia.t ha emanato sentenza di completa assoluzione dall'accusa fatta al senatore Gatti di avere, con un'errata operazione chirurgica, causata la morte d'un degente nella Clinica da lui diretta in Firenze. La sentenza - che viene a confermare il responso dato dalla Commissione ministeriale, che già si occupò delle accuse - escluse in modo assoluto anche gli addebiti d'ordine amministrativo fatti all'onorevole Gatti quale direttore della Clinica.

Per onorare la memoria del prof. Marchesi. Il Pii.o Istiitu'.t o di Sa:nto Spilfito 1e degld Ospedali Riuniiti di Roma, ne11 'ulrtima adu,n anza 1d el ConsiJg1li10 d ',amministrazione, ha delibeTato con voto UJnanime e sòlenne che, per OIJOr.are .hl memoria 1detl•l'iiill.ustre e oompian1to p,rof. Giulii.o lV[arch esi fosse :a lui dedi~ata e :i ruti tolaita unia corsia de11'~igendo osp.edale delltai V:iittoria. .Oltre ciò, e siiOCome il prof. Marchesi esercitò lungatn€n'te i.J .suo ·ufficio dit Erimario ne1la Corsia Bag.Ii:vi dell'Osrp.eda:le di S. Spiri1to, i1 Consig.11o, drietro proposta del 1presiden.t~ comm. I"'~-signo.li~ ha de.liberato che 111elJla corsia .stessa s1 a apposta una 101pide com.t hemorativa.. (23-)


' •

In memoria del Prof. F. MARIANI. Il mese sct>rso si spense a Genova repentiniamente, a 52 ainni, il prof. FILIBERTO l\1AR:I~i\.N I, iSupplente di Cl.i.Dica ·m edica. generale a'11a R. U.nirverslità. · ·. Il rl\II.ariani isi era laJurato a Roma ne1:· 1893, e qui·ndi si era trasferito q·u i, dove il Maraglia•no (al quale era st ato r.acoomiandato da Guido Bacce1li) l'avev.a acoo1to ·p aterniam-ente :nella r~opria scuola. Ra1pidissi1ma nie i:fu la carriera: assis tent e, aiuto, lib ero docenrt:e di patologia e poi di clinica, :s i era recato ad un coirso di perl.ezionamenJto .nel'l 'istifuto dei p:rafessori Bouchard e Charritti a . Par.igi. Riusci primo negli esa mi di concorso alJa. cattedra di patologia e cl~nica 111edica rnellai li;bera unirviersità di Perugila, dove <lettò un corso di lezioni. Dopo Ja ·b reve perm·a:nenza in quella. città, fece -r i•torno alla: s ua d·i~{:tta Ge11J0va, che or.mao era divent.alba 1ia .sua 11atria di elezione, sebbene· fosse nato a Nor.ci.a.. A GeDJova i1l Maraigli.amo 1o nomiinò a11oira suo s upplente, e .fu.i 'llin efficace cooperata.r·e ·del !llitestro, presso i l q.u.ale spese gran parte d'attività n e1J 'i\nSegina1menito, e nell'esercizio del·l 'arte , predi1ilgen do in s peci.a1 modo g.li s tudi ·d.e1aia CL,tdioLogia clinica, i,n · q~sti ·u ltimi · ami.i . Fondò iil Refugium Cordis, uJJa casa di c ura per le malattie del -c uore, .n onchè un g.iornale desiti1nato a dare incremento e diffusione agli &tudi cardio1ogici. Conoscitore della. ·t ecnica istrumentalie della moderina. cardiolog·ia, era diventart:o comp~tenrte in maiteria, cd.me di rece.ntc· dimostrò in ~onferen­ ze 0!Sool1tatissimie tenute a Modc.ina ed a ::\'lilano. Il s uo is tituto pri.v.a:to .sita.va per :subire, :ai giorn i, rarucali trasformazioni ed i111111ovazi.onii impoirt.Q.l lJÌi, quamdo la morte i·mpr<Wlvisa .e crudele ,-enne ai tronca:re l'esistenza del tenace lavoratore. Oltre 1ch e iper 111Umerose monograrfiie ;sopr a :a.r gon1enti di v.e 11si ·d i clinica e patologia medica, il Miaria·n i è p:a11ticola:r·mente .n oto per aiver saput o condensare e raccogliere in uina serie di :riJ)et.ute edizio.nri (sempre .ampliate e ·m igliorate) le ~,o­ g·n izioni più salienti e impartainti, che riflettono l~la Medici·na Interna, la Ter:ap11a Cliìllioa, e· :la Tecnica Medica. . S011J0 ·d essi .t:re mamuali ormai diffusissimi e ovtLn•que conosci.uti, che 1-ap1)resentJa,no ttna tri1

• •

[ANNO XXVI, FASC . . 35]

IL POLICL.JNICO •

Jogiia didattica e costi tui1Scono un 'Vade-1n.ec·u:1n agJi stuiliosi dtelilia mediciroa. A questi tre volumi VaitlJllO aggiu'tl/ti il me,n uale de1la semeiotica e «.la C'W."a del cuore», che vanta uno straord.ina-

rio s uccesso. La clinica 1ha 1per.tainto perduto un i.nse<Y>nante fecondo e apprezzato, .la società ha perd~to un medico prov1ett-0 e operoso, c he rese servigi inestima·b ili :ai ohi soffre e geme. Aveva 1egli pur prestato servizio di ttlficiale . medioo d ella ·D°ooe Rossa Iit:a:liiama in zona d 'vper.azi1one . e 1di guerra . della terza . A.r ma tai, d ura·n t e il primo 1a:nJno -di guerra c oottt-o 1'Austria.. fl Matriamii era, nel siuo oomples.s o, uno s.pirito bu.ono, un animo aperto, . e lo dirnos-trava accorrendo sempre do.vie erano sventure o dalori. Ce •n e ricordiamo ancora 1a figura bonaria, sorri.delllte q·u aindo accogliendoci rnello s tudio, tra libri e apparecchi ci additava i rittraitti di t.r•e tru.:estri: ·Baccelli-, Bouchaird, Maragliam.o ; <.i qua.l i portava venerazione e gratitudi~ soro.m a . Povero Mariani ! a:l cordoglio degli amici , <lei colleghi, partecipiamo commossi noi, che ron lui aiv€flllmo idimesti:chezzai e faim.i.g1iairità .di studi, aJ11e quali mon f,ecero ombra le opposte tendenze sia Ln miaterila cli metodo, sia iDJ· rmia,teria. d'arte, assurgendo taJlv.olita a. prruvait:e discussioni pu!r ·v.iva.ci, ma sempre 1poi defìin.i,te oon tt1e.Ciproca be-nevo.lenza. · Pavsero 1ìYLairi.ani ! per il ·p as.s ato c i trovatnmo tlliSieme a Li1o ne, e con lui e oon il Mara.gli.ano ed altri ci e.mvamo recati p er u.n t1:i1btllto d ~af­ fetto al cimritero presso iil sepolcreto dì Saturnino Arloi1t1.g. Din3Jl1Zi a lla tomba 0Jlcurni dei · i:-resenti ebbero i1 vo1rto irigato di lacrime; il Mairiaini era pa'Llido e com.mQsso ed osservaiva, c111a1Si impiietrito. Can.10 Maissin1, s1 oon:fidava i:n quell'0ra, dopo la morte di ·M a.r ia, la mia unica e .a.dorata figlia, io non ho più 1aicrime:, per quanto soffra forse più degli :rultri che pirangiono..... . L'episodio svela l'a11:irn:a sensi·biile e buona dell'uomo, che aveva par·v enze 1di scettico. Commoventi, .sem.pl1ici, mesti ne sano stlaiti i! funera.Ji; senza pompe, :sien~ fiori, senza <liscorsi. Cosi volrte rr 'Esti.nito ; ·e cosi lo piansero e a 1ui fece!lo onore quanti lo coll!Obbero e iama:rono Genova, 24 settembre r 919. 1

MAssr~r.

Prof. LUIGI CARI,o

Indice alfabetioe per materie. ~.\fta

epizoot~ca

: tr.as.111is i1one dagli a111imali a11 '·u·o mo . . P.ag. 1039 ...\. · ~ i st e nza •o speda1iera : 1ri.f-0rma . . )) 1050 Cisticercosi 11el1l't1omo . . . )) 1044 • Ematoma traumatico in ciste de l pan)) creas . • 1034 • • • • • • • • Febbri er11ttive : dia.g nosi differen)) ziale . • 1045 • • • • • )) Paralisi periferica del quinto paio . 1044 Roma, i919 -

Tip. Naz. Ilertero di G. Guadagnini & C.

P:i:astri1n e (Le) . • • • • • • Reazione di Boveri : teanica . • R osalia : reazione sanguigna e oo-anglionare . . . . . . •

Scottatu.r e : cura . . . Servizi sanitari provinciali V.omito d·ei 1attan·t i . . Vul,·o-\·a.g·i.uiti gonococciche tili : tera.pia . . •

))

))

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infa11•

1045 1046

1042 1047

1049 1045


Roma, 7 settembre 1919

Anno XXVI

Fase. 36

(PubblUato il 10 ottobre 1919)

fondato dai professori'

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

8EZIO·N E PRA.TIC.A ·RJCnATTOU

CA.Po: PRolf. VITTORIO ASCOLI

,

SOMMARIO. Lavori originali: A: Ranelletti: L'ulcerazione e perforazione del setto nasa1e da cromo e cromati. Sunti e Rassegne: ORTOPEDIA: A. Bassetta: Patologia e cura dei monconi di amputazione. Note e contributi: V. U. Giacanelli: Alcune osservazioni sul decorso clinico del tifo esantematico. Accademie, Società. Mediche, Congressi: Re gia Accademia Medica di Roma. - Società Medico-Chirurgica di • Bologna. Appunti di Medicina PTatica: CASISTICA E TERAPIA : Gravidanza e tubercolosi polmonare. - Sulla gravidanza extraDiritti di proprietà. riservati. -

uterina. - Il parto indolore. - L'apparecchio emostatico dell'utero. Posta degli abbonati. Cenni bibliografici. Varia. Nella vita professionale: Cronoca del movimento professionale. RispoSie a quesiti e a domande. Condotte e concorsi. Nomine, promozioni, onorificenze. Notizie diverse. Indice aUabetlco per materie.

È vi etata la riproduzione di lavori pubblicati nel POLICLINICO o la P1'bblicazi01ie di sunti

di essi senza citarne la / onte .

LAVORI ORIGINALI. L'ulcerazione e perforazione del setto nasale da cromo e cromati per il prof. ARISTIDE RANELLETTI.

Tra le malattie strettamente professionali v'ha 1'ulcerazione e perforazione del setto nasale da cromo e cromati. Questa lesione è caratteristica d el cromo e d ei composti cromici, come la necrosi del mascellare è caratteristica del fosforo: e può essere unico sintoma del cromismo professionélle. Le statistiche di Hermann (1900) ci dànno 204 . malati su 257 operai = 79 % ; dei quali con sole ulcerazioni 107 = 52 % ; e con perforazione del setto 87 = 48 % ; q11elle più recenti del Lehmann accertano la lesione nel 70 % degli operai (Carozzi). Noi abbiamo avuto occasione, durante la guerra, in qualità di medico ispettore del lavoro presso il Comitato di mobilitazione industriale per l'Italia • ·centrale, di osservare parecchi casi di detta lesione in una fabbrica cl i clorato di sodio, nella cui fab bricazione, per elettrolisi, si adoprava bicromato di potassio. Su 69 operai, di cui un terzo donne, 38 sono stati da me visitati, e di essi si trovarono 25 C'On ulcerazione del setto nasale, di cui 4 con perfora.

zione completa. D~gli altri 31, già visitati dal medico di fabbrica dott. Masci, 14 erano stati pure trovati affetti da ulcerazione del setto nasale, e ai essi 2 con perforazione completa. Sicchè in totale si ebbero 38 casi di ulcerazione del setto nasale su 69 operai, ossia il 56. 5 %; di essi 6, ossia il 15.7% dei colpiti, e 1'8.6% del totale degli operai, ebbero perforazione completa. Cifre cioè più basse di quelle delle statistiche tedesche; ciò che può dipendere dalle misure profilattiche individuali suggerite per tempo agli • operai. Ecco alcune delle osservazioni personali: REPAR'rO ELETTROLISI. Uomini. - Ve ne sono addetti 3, pei lavori più faticosi, come di trasporti dei materiali, ecc. Da essi 2 sono stati t rovati affetti da ulcerazione del setto nasale. P ... V ... , anni 16; dopo circa 3 mesi dall'inizio del lavoro comincia ad avere emissione di sangue dal naso, Si nota un'ulcerazio11e bilaterale, superficiale a sinistra, più accentuata a d estra, nella parte i11feriore anteriore del setto cartilagineo nasale, di colorito bianco-grigiastro, rotondeggiante, del diametro di 3 millimetri; essa non dà alcun disturbo al m alato. F ... F ... , anni 25; da 5 mesi in detto reparto. Non ha nessun disturbo nasale. Rilevasi invece u.n 'ulcerazione bilaterale; super~ ficiale a destra, profonda a sinistra, di forma ovalare, col maggior diametro di 2 centimetri, di (1)


1058

[~i\.NNO

IL POLICLINICO

XXVI, FASC. 30]

I

colorito bianco· grigiastro: come nel caso precedente, la lesione si è svolta inavvertitamente p el malato. Donne. - M ... l\II..., anni 26; in servizio da 5 mesi: rilevasi una lieve superficiale ulcerazione bilate~ rale, del diametro di 5 millimetri. R... E ... , anni 22 ; in servizio da 5 mesi. Nessun disturbo nasale, piccola e superficiale ulcerazione del sett-0 nasale, lato destro .

Uomini. - P ... A ... , di anni 24; dopo 2 mesi dall' inj.zio del lavoro cominciò ad avere scolo di muco sanguinolento dal naso. Alla visita fatta nel mese sue· cessivo si riscontra un'ulcerazione nella parte inferiore del setto cartilagineo, bilaterale, biancogrigiastra, superficiale a s inistra, un po' approfonc1ita a destra, rotondeggiante, del diametro di quasi mezzo centimetro, con bordi irregolari, che è inavvertita al malato. S ... A ... , anni 25; dopo 3 mesi ulcerazione iniziale, bilaterale,' più accentuata a destra, senza alcun altro disturbo subiettivo od obbiettivo. G ... F .•. , anni 33, es... S ... , di anni 35, -atiSenti all'epoca della visita, hanno perforazione completa del setto cartilagineo del naso, coi caratteri di cui nei casi seguenti. Donne. - F ... T ... , anni 22; in servizio da ro mesi: dopo soli 4 giorni dal servizio avverti bruciore al naso, con secrezione di muco ; e si notò una piccola superficiale ulcerazione del setto nasale, dal lato sinistro. S ... A ..., di anni 25; dopo due mesi di servizio secrezione purulenta dalle narici: a sinistra una lieve superficiale ulcerazione bilaterale del setto nasale, del diametro di 8 millimetri. S ... P ... , anni r8; in servizio da tre mesi, ha lieve secrezione di muco; si rileva ulcerazione del setto nasale bilaterale, specie a sinistra. P. .. E ... , anni 17; in servizio da un anno; dopo un mese pizzicore al naso, e secrezione di muco: all'epoca della visita (un anno do~ l'inizio di detti disturbi) si rileva perforazione del setto nasale, nella parte inferiore anteriore; forame di forma circolare, del diametro dir centimetro, con bordi netti e spessi 2-3 millimetri, di colorito roseo-pallido. C... R ..., anni 17; in servizio da 14 mesi: dopo un mese dall'inizio del lavoro segni del comune raffreddore di naso, con secrezione di muco sanguinolento; nessun dolore : dopo 3 mesi da questi disturbi, già presenta perforazione del setto nasale, nella parte inferiore anteriore, di forma ovalare, diametro circa 1 cm.; bordi netti e pallidi come sopra. V ... L ... , anni 20; in servizio da 2 mesi: non accusa alcun disturbo nasale. Notasi un'ulcerazione bianca, in ambo i lati del setto nasale. specie a destra, di forma oblunga, (già soffri di eczemi alle mani e agli avambracci). REPARTO CONCENTRAZIONE. -

*..** ' L·ulcerazione si è potuta rileTare in stadi diversi c1i evoluzione. Si è riscontrata generalmente nella parte inferiore del setto cartilagineo, più spesso nel mezzo, p ochi millimetri al di sopra del setto membran aceo, formato dal comune tegumento (fig. 1-2);

(2)

in altri casi nella parte inferiore anteriore, o nella parte media posteriore come nella fig. 4. Colpisce ora il lato destro, ora il sinistro del setto, più spesso è bilaterale. [La mucosa si presenta dap':..

-

I

..

\ • •

Fig. r. -

Ulcerazione iniziale.

Fig.

2. -

Ulcerazione progredita.

prima iperemica, poi ass11me un colorito biancogrlgiastro, come di fango, costituendo una macchia bianco-grigiastra, superficiale, di forma rotondeggiante o sfrangiata, di dimensioni variabili, da quella di una capocchia di spillo, a quella di un<> a due centimetri di diametro (fig. 1, 2, e seg.).


[.t.\..NNO

XXVI,

FASC.

36]

SEZIONE PRATICA

Poi la macchia si approfondisce, dando l'aspetto di un'escavazione, sempre di colorito bianco-grigiastro, nello spessore della mucosa e della cartilagine: :finchè si può arrivare all't1sura totale della

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(

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metro da circa mezzo centimetro, ad un centimetro e un centimetro e mezzo, coi bordi netti, lisci, dello spessore di 2-3 millimetri, e di colorito roseo-pallido. Tanto intorno all'ulcerazione, quanto intorno alla pérforazione, non si nota reazione infiammatoria. Il colorito bianco-grigiastro, come di fango, della mucosa, e la successiva distruzione, interessante anche la cartilagine, si devono ad un processo di necrosi, che dall'epitelio della mucosa si estende ai tessuti sottostanti; le parti mortificate si eliminano, senza essere sostituite da un altro tessuto normale, o cicatriziale, donde la perforazione permanente.

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Fig. 3. -

Principio di perforazione.

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Fig. 5. ,

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....

Perforazione completa.

mucosa e della cartilagine, ~ quindi alla perforazione completa del setto (fig. 4, 5). In questo caso si osserva un forame del setto cartilagineo, più spesso nella parte inferiore e media (come si disse per l'ulcerazione) (:fig. 5); talora nella parte inferiore anteriore, talaltra nella parte mediana posteriore (fig. 4). n forarne è di forma circolare, od ovalare, di dia-

Perforazione completa.

L'ulcerazione, come la perforazione, non si accompagnano a speciali disturbi subbiettivi; esse si svolgono senza alcuna reazione dolorifica, ma subdolamente, senza che il malato se ne accorga: il primo caso di perforazione infatti, fu scoperto fortuitamente dall'infermiera addetta all'ambulatorio: fu allt>ra che, richiamatasi l'attenzione del sanitario, e visitatisi gli altri operai, se ·pe trova. rono già molti affetti da ulcerazione del setto nasale, in stadi diversi di evol11ziohe, e qualcuno da perforazione completa, senza che essi se ne fossero accorti. E non solo nel periodo di sviluppo, ma anche in quello di stato, ulcerazione e perforazione, non dànno di~turbi nè conseguenze ipeciali; per cui anche la perforazione rimane più come una semplice deformazione estetica, che come alterazione fisiologica. Ma se l'ulcerazione e la perforazione non dànno speciali segni di sè, va rilevato che mentre in alcuni casi i pazienti non hanno alcun altro di(3)


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sturbo nasale, per modo che l'ulcerazione del setto andava a depositarsi sul setto nasale, proprio là può scoprirsi solo casualmente, più spesso invece dove ordinariamente si ha la lesione cromica essa è preceduta e accompagnata dai sintomi di (Pieraccini). una sinite caterrale acuta o subacuta, .c on arrosGià dicemmo che la lesione generalmente è bisamento della mucosa n asale, senso di aridità e laterale: talora però unilaterale, a destra o a sivellìcamen to, talora seguìto da starnuti, e con nistra ; il che pu,.ò dipendere, ~econdo noi dalle secrezione mucosa, o muco-purulenta. Alle volte comuni stenosi nasali, unilaterali, che fanno dil' infiammazione colpisce a nche le congiuntive, minuire la corrente aerea nella cavità nasale cordando arrossamento di esse e lagrimazione. rispondente, per cui anche minore sarà la quanQuesti sint omi di catarro nasale si sono mani- tità d i polveri o vapori di cromati inalati dal festati di solito dopo 1-2 mesi dall'inizio del la- lato stesso. voro: in qualche caso anche dopo pochi giorni; Sono molteplici le industrie nelle quali gli operai l'ulcerazione del setto segue a detti sintomi a possono risentire gli effetti d el cromo, dall' estradistanza di . qualche settimana: e dopo qualche zione dei cromati nelle miniere, alla lavorazione metallurgica d i essi, e ai vari usi industriali dei mese già si può avere l a perforazione del setto. Non abbiamo riscon trato alcuno dei rari casi, composti crotÌlici (colori cromici, tintorie, costruriferiti da qualche autore, di ulcerazione della zione di pile elettriche, concerie, fiammiferi svemucosa delle fauci, delle tonsille, nè casi di com- desi, ecc.). plicazioni infiammatorie dell'intestino, con diarree Nei casi esamit1ati il composto cromico era rap· · presentato dal bicromato di potassio, che veniva e coliche. Inve<'e abbiamo rilevato che alc11ni infermi di usato p er la preparazione, in via elettrolitica, del dette lesioni n asali soffrivano, o avevano sofferto, clorato di sodio. Dalle vasche ove avveniva la anche di ecze1na secco alle mani e agli avam- preparazione emanavano, e si diffondevano nel bracci, e t alora anche al collo, cioè a carico delle l'ambiente, gas, contenenti principalmente cloro, parti scopert~ della cute: eczemi sopravvenuti che riuscivano assai irritanti per gli occhi, il naso, dopo una settimana o un mese dall'inizio del la- la gola, i bronchi, donde congiuntivite, con lagrivoro, e durati in media 2 m esi, talora circa un anno. mazione, faringo-laringite, bronchiti, talora con L'ulcerazione del setto nasale ha colpito tanto s puti emorragici. Coi gas stessi fuoriuscivano vagli operai addetti alla sala dell'elettrolisi, quanto pori d i cromati; l a cui a.lione speciale veniva quelli ad detti al reparto di con centrazione, cristal· favorita dall'irritazione prodotta dal cloro. Nella sala di concentrazione, cristallizzazione, lizzazione, e prosciugamento del clorato di sodio. Nella sala d' elettrolisi ov' erano occupati 15 prosciugamento e trasporto, si aveva inalazione operai, di cui 12 donne e 3 uomini, si trovarono sia di vapori che di polveri contenenti anche dei affetti da ulcerazione 7 donne, d i cui 2 con per- cromati: le polveri inoltre potevano essere deforazione del setto e 2 u omini. p oste sulla mucosa nasale anche per mezzo delle Nel reparto concentrazione, cristallizzazione, ecc., dita, e sciogliendosi nel secreto nasale stesso, poov'erano occupati circa 30 operai, di cui una die- tevano facilmente spiegar e la loro azione corrosiva, cina donne, furono trovati affetti da ulcerazione necrotica . 14 11omini, d i cui 4 con perforazione completa, Mezzi preventi1.1i e curativi. e 6 donne : in media cioè, oltre la metà degli operai Rilevatisi i vari casi di ulcerazione del setto t an to uontlni che don ne si trovarono affetti dalla lesione nasale, tanto nel reparto elettrolisi che in nasale, oltre che raccom andare alla Ditta i conquello di concentrazione e cristallizzazione del sale. sueti provvedimenti atti a diminuire la dispersione d ei vapori e delle polveri contenenti cromati, feci maggiormente curare l'igiene indivi* Quale la causa dell'ulcerazione e perforazione d uale agli operai; e come preventivo della lesione nasale rispose bene, come potè confermare il del setto nasale? Si ammette dagli autori che siano le inalazioni medico di fabbrica dott. Masci, l' introduzione cli polveri e di vapori dei composti cromici : ed nelle narici di nn tamponcino di garza salicilica: è la membrana del setto nasale la. sede preferita i tamp oncini imbevuti di tintura di mirra al 2 % d el1'11lcerazione necrotica, per la speciale direzione riuscirono meno efficaci : la garza era preferita d ella corrente aerea inspirata attraverso le narici, dagli operai all'ovatta, perchè permetteva m eglio la quale appunto si dirige a colpire il setto dopo il p assaggio dell' aria nella respirazione. Come una specie di movimento d i riflessione dall'alto mezzo curativo delle ulcerazioni rispose b ene la delle fosse nasali. Il Kaiser infatti facendo aspi- causticazione col nitrato d' argento e l' applicarare ad alc11ni individui per il naso della ma- zione di pomata all, ossido di zinco e acido sali· gnesia ust a, e osservando dopo col rinoscopio dove cilico. Roma, maggio 1919. la m agnesia audava a colpire, trovò che appunto 1

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SEZIONE PRATICA

SUNTI E RASSEGNE. ORTOPEDIA.

P&tologia e cura del monconi di amputazione. (A. BASSE'ITA. Archivio di ortoped·t'a, Fase. II). Non mancano trattati antichi e recenti sulle amputazioni, ma invece ciò che manca completamente, salvo rarissime eccezioni, è lo studio del moncone che risulta dalla amputazione. Ben diversa cosa è lo studiare l'amputazione di un arto dallo studiare la riamputazione di un moncone e il considerare tutta la serie eziologica che porta l'arto all'amputazione dallo studio delle cause della riamputazione: per cui ben differenti sono la tecnica, le cure consecutive, gli scopi che l'operatore si propone di raggiungere quando interviene su di un moncone. Ciò che si verrà esponendo è frutto di pratica diretta ed esperienza fatta al letto dei mutilati. Patologia. La patologia dei monconi di amputazione deve essere considerata sotto un duplice punto di vista: infatti un moncone può essere in istato patologico per causa insita nella propria struttura, oppure deve esser considerato patologico per rapporto alla protesi cui deve dare appoggio e che deve sostituire funzionalmente ed este• ticamente la parte mancante. Caratteri fondamentali di un buon moncone sono l'indolenza di esso d_urante il riposo e nei movimenti, ~un buon rivestimento di parti molli e la sua forma regolare (Durante); ma oggi lo scopo principale d el chirurgo, nel formare un moncone di amputazione, è di renderlo atto alla massima potenzialità funzionale. Tanto più completa sarà la funzione di un mon .. eone quanto più l'apparecchio di protesi potrà considerarsi come la continuazione diretta ed esclusiva del moncone: cioè il moncone da solo deve servire: 10 a portare l'apparecchio assicurandone la presa; zo a trasmettere all'apparecchio il peso del corpo; 30 a generare nell'apparecchio i movimenti che questo deve compiere. Causa dei monconi. È indispensabile, non soltanto per lo studio della _patologia dei monconi, ma soprat~tto per la loro cura, tener presente quale sia stato il fatto primjtivo che determinò la necessità dell'amputazione, p erchè la causa del moncone ha grande influenza sulle condizioni successive del moncone stesso. Ben spesso anzi abbiamo una :fisionomia particolare del moncone con una serie propria di lesioni e di alterazioni tardive a seconda delle varie cause. Sopratutto meritano netta distinzione i monconi da trauma, dalla serie dei monconi a base eziologica distrofica (gangrena da freddo, d~ lesione nervosa, da alterazione del circolo) .

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Forma del moncone. Il valore funzionale in un moncone non ha sempre una rispondenza diretta col suo valore estetico: anzi non è raro di constatare che monconi esteticamente non belli dànno un altissimo rendimento funzionale, mentre altri di forma quasi normale sono funzionalmente assai scadenti. Da numerosi casi esamjnati si è dedotto che la forma di moncone si mantiene tanto più regolare quanto più il moncone è breve, cioè quanto più l'amputazione è caduta vicina all'articolazione: e da ciò si deduce che la maggior stabilità di fonna si trova nel moncone di disarticolazione, perchè in esso non ci sono elementi deformanti, causa di precoce o tardiva modificazione clel moncone. La deformazione più caratteristica e anche la più grave e la più dannosa è la conicità del moncone, caratterizzata dalla deficienza reale delle parti molli e dall'eccesso manifesto delle parti rigide (Verneuil). Abbiamo due grandi varietà: una conicità :fisiologica e una patologica. La conicità fisiologica è determinata dall'allungarsi dello scheletro per il suo normale accrescimento (si comprende che l'amputazione deve avvenire in un'epoca della vita in cui le linee epi:fisarie sono ancora in funzione e che il segmento scheletrico del moncone deve contenere quella delle due linee epi:fisarie che è più particolarmente destinata all'allungamento dell'osso) . Le parti molli poi al contrario non solo non crescono alla pari coll'osso, ma si accorciano in forza del loro coefficiente elastico di retrazione e regrediscono per mancanza di stimolo funzionale che le distenda e ne ecciti la nutrizione . Il moncone a conicità :fisiologica è un moncone essenzialmente sano. Della conicità patolegica di-' stinguiamo una conicità vera, una conicità non apparente ed una. conicità falsa. a) Conicità vera: la forma del moncone è conica nel vero senso della parola; mentre nella conicità :fisiologica un piccolo cono osseo appena rivestito da parti molli si sovrappone all'estremità del moncone abbastanza regolarmente çonvesso: nella conicità patologica vera il moncone è totai:mente conico e, non di rado l'apice d el cono è costituito dall'estremo scheletrico nudo; non vi sono rapporti eziologici coll'età del soggetto nè coll'at. tività della cartilagine interepi:fisaria. Sono invece elementi eziologici essenziali la te. cnica dell' amputazione e l'insorgere o la persist enza di fatti settici suppurativi del ip.oncone . L'amputazione piana (amputation en saucisson dei Françesi) è in molti casi responsabile di questa gra,re irregolarità d el moncone; pure altro fattore importante è l'irritazione in:fiammativa cronica delle parti molli del moncone per cui si assottigliano, si induriscono e si retraggono verso ie radici d ell'arto. (5)


IL POI,ICLINICO

b) Conicità non apparente: è caratterizzata

dalla mancanza di forma conica dell'estremo di amputazione, che anzi talora ingrossa a clava a spese d i una massa quasi esclusivament~ ossea app ena rivestita da un grande manicotto di parti molli. Si tratta per lo più di vecchi monconi suppurati, :fistolosi, in cui il processo suppurativo: ha non solo assottigliato ed impoverito le part J°molli, ma le ha tenacemente accollate sui piani rigidi profondi, i quali, a lor volta, per la lenta azione irritativa del processo :flogisticc sono aumentati di vol11me, sia per vera iperplasia del tessuto osseo, sia per apposizione di neo-produzioni ossee periostali. c) Coni~ità falsa: è caratterizzata dal fatto che il moncone ha realmente una forma conica: ma questa è dovuta ad eccesso di parti molli, i cui lembi si raccolgono, per mancanza di sostegno scheletrico, in una massa conica appesa all'apice del moncone. La sua comparsa è dovuta acl un dettaglio di tecnica dell'amputazione: coi te1npo tende a ridursi e scomparire. Rivestimento cutaneo. La patologia cutanea del moncone di amputazione può essere eziologicamente collegata non solo alla prima causa mutilante, ma anche alla tecnica dell'intervento, alle condizioni infiammatorie del moncone e a speciali condizioni discrasiche del mutilato. In n11merosi casi di amputazione per congelamento il moncone si caratterizza per una spiccata fragilità cutanea, che si accompagna con un marcato torpore di riparazione: e ciò è dovuto al fatto che o il disturbo trofico non si è limitato alla zona demarcata dal processo gangrenoso, ma è risalito, attenuandosi lungo l'arto o per azione del primo congelamento subìto, si sono stabilmente istituite nel territorio ' rascolare del moncone delle profonde alterazioni del tono dei vasi per cui sotto l'in:flttenzadi una temperatura più bassa invece di contrazione dei vasi abbian,o subito dilatazione, stasi e quindi marmorizzazione cutanea e cianosi. Infine non è raro che insorga un'ulcera atonica sul moncone da congelam ento determinata anche da una minima azione traum atizzante locale (leggera pressione da apparecchio d i protesi, da calzatura, da legaccio, da fascie, da spigolo di moncone scheletrico, da iperostosi, ecc.); e che quest'ulcera sia dovuta.al trauma e non all'azione gangrenosa del freddo lo dice il fatto che nella sua formazione si perviene di colpo allo stadio di sfacelo degli elementi cutanei e sottoct1tanei, senza nessun precedente di eritema ess11dativo o bolloso. Il moncone va soggetto ad alcune dermatosi, specie: eczema, acne, impetigine, foruncolosi. ~Iolte n e possono essere le cause generali e locali: come risitltato esse possono essere cosi lesive da compromettere seriamente il valore funzionale del moncone. Ci interessa ancora di considerare la (6)

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non rara degenerazione cheloide della cicatrice, per la quale la linea cicatriziale può trasformarsi lentamente in nodi più o meno grossi, isolati o mulfipli, duri, di color rosso chiaro, lisci, spostabili col piano cutaneo contiguo dal quale sono demarcati da una linea precisa di separazione. I nodi chèloidei sono talora sede di iperestesie vivaci e possono essere il centro di iri-adiazioni dolorose a tipo nevralgico che si diffondono nei territori cutanei vicini. Talora sono sede di intenso prurito e col grattamento possiamo avere piodermiti e linfangiti. Alle volte quando l'amputazione fu praticata per neoplasmi maligni dell'arto, si è verificato il riprodursi del neoplasma nella linea cicatriziale. La cicatrice può risentirsi per una flogosi del moncone, per una osteomielite acuta o cronica, per un tentativo d i eliminazione di sequestri. Questi fatti si risolvono tutti in una raccolta purulenta che si dirige verso la cicatrice che diventa dolente, rossa, calda, sensibile, sporgente in qualche punto. Questa sporgenza si trasforma in bolla e si rompe dando esito al pus. La cicatrice allora offre lo sbocco di un tragitto :fistoloso, irregolare, tappezzato da granulazioni lardacee, torpide, diretto il più delle volte verso un sequestro o un frammento metallico o un corpo estraneo qualsiasi. Eliminata la causa nocens si ripristina per solito rapidamente lo statp normale. Le borse mucose che si trovano sul moncone e che raggiungono talora uno sviluppo cospicuo, possono essere normali o accidentali a seconda che preesistono nell'arto normale o si sviluppano secondariamente per le nuove condizioni di carico o di attrito cui è sottoposto il moncone. L'irritazione n:leccanica di esse può provocare delle alterazioni gravi, ma non è molto frequente. Rivestimento muscolare. - Il manicotto muscolare, più che per lesioni primitive, si altera per lesioni secondarie, le quali alla lor volta dlpendono dalla varia evoluzionè patologica del moncone. È nelle amputazioni secondarie dovute a gravi processi suppurativi, nei monconi da gangrena, e nei casi in cui il trauma ha interessato direttamente i muscoli che noi troviamo in essi fatti degenerativi. Tutte le degenerazioni si possono trovare: la torbida e alb11minosa,la idropica o vacuolare, la grassa, la cerea: sicchè tutte le parti molli del moncon e profondamente si fondono in un assieme di colore iardaceo, grigio anemico, in cui spesso sono perduti i caratteri individuali propri a ciascun corpo muscolare e i rapporti topografici normali. Quando il manicotto muscolare è degenerato, si rileva quasi costantemente una speciale fragilità del tessuto muscolare per cui ogni presa su di esso è quasi impossibile, ogni punto di sutura lacera la massa e si stringe a nodo.


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SEZIONE PRA!fICA •

Comune a t utti i muscoli dei monconi di amputazione è uno stato di marcata atrofia per cui il muscolo si assottiglia e per la riduzione della emoglobina si fa rosa pallido o biancastro come carne di pesce. L'atrofia invade tutti i muscoli del mon·cone ed anche si estende ai muscoli del segmento .centrale dell'arto quando l'amputazione cadde sopra il segmento periferico. Le cause di quest'atrofia sono anzitutto le defi.. cienti condizioni di nutrizione del moncone e le nuove condizioni delle inserzioni distali dei m11scoli che sono alterate. Vasi. - Due fatti meritano particolare rilievo nella patologia del sistema vascolare del moncone per la loro frequenza e per l'azione ~he essi esercitano sullo stato ulteriore del moncone stesso e sono: la diminuzione del calibro dei vasi e la fragilità di essi. a) diminuzione di calibro dei vasi: È elemento eziologico essenziale della atrofia muscolare. ·G ià Vemeuil aveva rilevato e poi altri hanno -confermato che i vasi arteriosi dei monconi subiscono una costante e considerevole diminuzione di calibro e che tale rid uzione non si limita ai monconi ma si spinge assai lontano, :fino a raggiungere i grossi tronchi vascolari . centrali. Il Vemeuil, a -conferma delle sue constatazioni, ha valutato l'attività di circolo negli arti amputati paragonando 1a loro temperatura a quella di punti omologhi d el lato sano. In tutta l'estensione del moncone -esiste un abbassamento termico, massimo alla estremità del moncone e che va riducendosi fino .a d iventare normale verso le radici dell'arto. Al t avolo operatorio ben frequentemente si è constatat a la riduzione di calibro dei vasi. b) la fragilità del vaso: È questa causa di con: siderevole difficoltà all'atto della riamputazione p erchè ogni presa colla pinza emostatica è una lacerazione vascolare e quando la presa riesce è il laccio che lacera il ponte vasale: e se poi la legatura tiene si ha sempre a temere la sua caduta -precoce con conseguente emorragia proporzionata all'entità del vaso. Questa p articolare fra.g ilità dei vasi è talora così ribelle da esigere, per sicurezza dell'emostasi, che l'allacciatura s~a fatta assai -più a monte, in territori vascolari relativamente • sani. Nervi . - Notevole importanza hanno nella patologia dei monconi le alterazioni e le lesioni del sistema ner,roso. N elle alterazioni del sistema nervoso, entrano le modificazioni di senso e di moto così frequenti nei monconi. Noi sappiamo che la sezione del nervo .è seguìta da una degenerazione retrograda, la quale risalendo lungo i tronchi nervosi raggiunge i gangli, le radici e il midollo, quindi è evidente che vi debba -essere nel monçone un turbamento nervoso, specie .sensorio. Uno dei primi segni di questo disordine

sensorio è rappresentato da tutta la serie d i allucinazioni e di illusioni sensorie degli amputati, generalmente conosciuta col nome di fenomeno di Weir-Mitchell: consistenti nel fatto che il mutilato crede di possedere il segmento di arto assente: e questa ft.llusione è preceduta da un formicolìo localiz.zato in vicinanza della cicatrice. L'inattività, l'indolenza, le preoccupazioni, il cattivo tempo, provocano sensazione dolorosa dell'arto fantasma. Non sempre però vi sono iperalgesie piuttosto si rileva una esaltazione delle sensazioni di contatto, di solletico e del senso termico. Queste anomalie del sensorio si attenuano col tempo: altre volte però si esacerbano, si localizzano in un territorio nervoso ben delimitato e, acquistando un vero carattere patologico, passano nel gruppo delle nevralgie: e si hanno nevralgie intense. Il neuroma da amputazione rappresenta il risultato del processo cicatriziale sull'estremo libero del tronco nervoso amputato. La posizione terminale del neuroma è quasi costante: solo eccezionalmente lo si è trovato a qualche centimetro pit\ su lungo il nervo. Esso si 's viluppa esclusivamente sui grossi tronchi nervosi: la sua forma è sferica od olivare od appiattita. Il suo apparire può essere precoce o tardivo e l'eziologia talora sfugge completamente. Pare abbiano importanza causale però i processi infiammatori del moncone, i traumi leggieri, le pressioni prolungate per appoggio di protesi male applicata ed anche la tecnica con cui fu eseguita l'amputazione a seconda del trattamento più o meno protettivo che fu fatto ai tronchi nervosi recisi. Variabile è la reazione soggettiva che il neuroma provoca sul paziente. A volte vengono accusati dolori vivi sul moncone e a volte invece il neuroma non dà disturbo alcuno . Scheletro. Lo scheletro è . certo nella più forte maggioranza dei casi il primo o il principale responsabile di tutto il complesso patologico che si osserva nei monconi di amputazione. Il quadro predominante nella palologia ossea del moncone è quello della osteomielite nella sua forma acuta o cronica: anzi è quest'ultima che più spesso si incontra. Ha andamento torpido, non c'è risentimento generale, scarso risentimento locale. Un piccolo ori:ficio :fistoloso che si apre lungo un nastro èicatrizio, con secrezione scarsa sierosa o siero-purulenta, spesso circondato da una larga placca di eczema, è 1'11nico segno esterno di questa osteomielite • cromca. Esplorando il tragitto si arriva con specillo sullo scheletro e s'incontra la superficie denuda~a, rugosa, morta di un sequestro: la sua eliminazione è condizione assoluta per la guarigione definitiva del moncone. Accanto alla formazione del sequestro si svolgono talora di conserva dei fatti evolutivi, progressivi, rappresentati dalla produzione di nuova sostanza ossea che elaborandosi in esube1

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ranza nel processo di callliìcazione midollare e periostea l del piano di sezione dello scheletro, raggiunge spesso per vol11me, per forma e per sede delle neoformazioni e. sovrapposizioni ossee, il significato e la gravità di un vero fatto patologico. L'indagine radiografica dimostra con frequenza che il capo scheletrico è alteràto. Tenendo conto esclusivamente della neoproduzione ossea sviluppata attorno al capo scheletrico si possono descrivere tre tipi principali: a) tipo fusiforme: a questo appartiene il moncone diafi.sario ad un solo osso (omerofemore), specie il femore. Il radiogramma mostra che l'estremo terminale del moncone è normale o quasi, ma subito al disopra di esso e talora per un'altezza di parecchi centimetri, il contorno dell'astuccio diafisai:io è come fasciato da un altro astuccio osseo irregolare la cui ombra si perde quasi insensibilmente nell'ombra delle parti molli circostanti. Al tavolo operatorio si constata che quest'ombra sulla diafisi è costituita da una piastra ossea di nuova formazione che fa corpo colla "lamina periostale ispessita e a volte si lascia facilmente scollare dalla diafi.si, a volt~ ha aderenze sì fitte da occorrere lo scalpello; b) tipo clavato: è ancora il moncone femorale che dà forme evidenti di questo tipo. ·La diafi.si quasi tutta normale, è terminata nel suo segmento estremo, da una rotondità globosa che dà all'insieme del segmento sche~ letrico la forma di una clava: l'ingrossamento è ovalare e 11niforme a contorni decisi e nettamente limitati rispetto al t1:1tto diafisario soprastante: talora anzi la massa neoformata si ripiega con un orlo contro la diafisi come una capocchia di fungo. L'ombra radiografi.ca di questa clava è uniforme, unita, compatta, densa e in essa scompare ogni traccia del cilindro diafisario. Il pezzo anatomico dimostra che la massa è costituita da un guscio intero di tessuto osseo compatto, che ravvolge un blocco di tessuto spugnoso; e) tipo irregolare: è più frequente sui monconi di amputazione della gamba e dell'avambraccio. Attra.verso le parti molli, per lo più scarse e assottigliate, si palpano delle masse ossee irregolari, impiantate-disordinatamente lungo la diafisi o al suo estremo, dirette lateralmente o distalmente, arrotondate come piccole clave o assottigliate come larghe spine. Per lo più insensibili e indolenti d irettamente, rendono sensibili e dolenti le parti molli che le rivestono e t alora le irritano fino alla vera flogosi, le assottigliano fino alla usura completa con perforazione. Anatomicamente esse sono costituite da osso compatto, eburneo e i loro caratteri di sede, di direzione, d'impianto, lasciano pensare ch'esse provengano non soltanto dalla ossificazione di lembi periostali, m a fors' anche dalla ossificazione dei sepimeuti aponeurotici e delle lamine intermuscolari per eccitamento di un lungo processo cronico irri(8)

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tante di osteomielite e di suppurazione del moncone (Neugarten). Entrano in questo gruppo anche le formazioni ossee a ponte che 11niscono stabilmente i monconi d'amputazione. a doppia diafisi. Oltre a questi casi in cui si verifica nuova produzione di t.e ssuto osseo, vi sono casi in cui invece si nota atrofia dello scheletro del moncone. E ciò specie nei monconi di età giovane: l'assottigliamento interessa l'astuccio diafìsario non soltanto nella sua totalità, ma anche nello spessore delle sue pareti, cosicchè la cavità midollare è notevolmente ristretta mentre le pareti ossee sono assai assottigliate. Insomma è un'atrofia eccentrica e concentrica che risale lungo tutto lo scheletro dell'arto e interessa anche l'articolazione più vicina. Causa precipua di questa atrofia è da ritenersi il non uso dell'arto: cioè quando il mutilato rifiuta la protesi o quando per brevità del moncone questa è a carico indiretto. . Attitudine del moncone. - Le attitudini viziose del moncone sono importanti specie per le conseguenze in rapporto al valore funzionale del moncone stesso e coli' applicazione della protesi. Perciò bisogna temerle e prevenirle con opportuni accorgimenti di tecnica chirurgica e di cura consect.1tiva. I due fattori essenziali della attitudine viziata stabile di un moncone di amputazione sono: ro) la posizione difettosa volontaria, iniziale che il mutilato assume per mettere l'arto in quella posizione che meglio risponde al suo maggiore agio o gli evita qualche dolore. 20) Un fatto flogistico anche non grave, m a di lunga durata, che irrigidisce il muscolo in quella data tensione e fissi l'articolazione nell'attitudine corrispondente. Di importanza minore ha come fattore la pretesa paralisi di alcuni gruppi muscolari del moncone, che lascier~bbe agli antagonisti tutta la loro attività a scapito della posizione corretta d el moncone, perchè ben di rado può accadere che processi degenerativi ascendano lungo i tronchi nervosi fino a distruggere territori d'innervazione soprastanti al piano d'amputazione. Le attitudini difettose dei monconi dell'arto superiore sono assai rare: relativamente più frequenti sono invece quelle dell'arto pelvico. I monconi brevi di coscia si mettono facilmente in fles .. sione, abduzione o rotazione est. per il predomonio dei M. pelvitrocanterici superstiti sui fasci adduttori parzialmente sacrificati. L'attitudine in flessione è volontariamente presa dal paziente per evitare stiramenti dolorosi dei fasci muscolari anteriori. Il ginocchio ha tendenza quasi invincibile di fissarsi in flessione. Nelle amputazioni p arziali del piede abbiamo a volte attitudini deformi del moncone cosi gravi e ribelli da


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impedire non solo il ca1nmino ma at1che la stazione eretta e ciò sempre quando processi infiammatori 11a11no preceduto o seguìto l'amputazione: e l'attitudine presa generalmente dal piede è la equinovara. CURA. - Cura delle lesioni del rivestimento cutaneo. ·_ Abbiamo ulcerazioni, dermatosi, degene~ razioni cheloidi delle cicatrici e borsiti. Nell'ulcera da conicità del nloncone quando · questo non è di vecchia data e non ha lungamente sofferto di processi flogisti ci, si ha buon effetto dalla trazione continua a pesi, sia applicata a p ermanenza in letto, sia adattata al moncone con uno dei vari metodi ambulatori (Brunner, Ferraresi, Tuffer, Bellezza) dalle trazioni ritmiche del moncone in senso distale e dal massaggio. Se si tratta di monconi d i vecchia dat a o che hanno lu11game11te .sofferto, si deve intervenire scollando e mobilizzando le parti molli aderenti lungo l'asse scheletrico . Se lo scheletro è troppo lungo rispetto alle parti molli si raccorcia o si riéorre a metodi di plastica. Nell'ulcera da sbocco di tragitto :fistoloso occorre lo sbrigliamento largo con azione diretta sul focolaio di suppurazione, lo snicchiamento di tutto il canale fistoloso, la m obilizzazione delle pareti del tragitto: e i rist1ltati sono sp esso veramente sorprendenti. Nell'ulcera da congelamento, cioè nell't1lcera t ardiva, distrofica, recidivante che riappare talora sul moncone dell'arto che fu con gelato si debbono eliminare tutte le cause di contusione diretta sul moncone, le cause d i disturbo circolat~rio (legacci-fascie): favorire il circolo di ritorno colla posizio11e elevata del moncone e praticare medicazione protettiva con garza sterile s11ll'ulcera. • stessa. Bisogna che 1 .ulcera sia mantenuta nelle miglio~i condizioni di aseps i. Contro l'eventuale secrezione fetida e contro il · piocianeo si è tr9vato vantaggio sostituendo per due, tre giorni a lla m edicatura asciutta un impacco di garza uniformemente inzuppata di schiuma densa di buon sapone bianco d i Marsiglia, applicato senza impermeabile. Questo impacco ha azione deodorante, detersiva, eccitante sulle granulazioni torpide, grigie, meravigliosa e rapidissima. Poi si deve aiutare la epitelizzazione dell 1tlcera con striscie d i cerotto alla Ba ynton. Nei casi ribelli si deve ricorrere alla riamputazio11e. · Nella cura delle dermatosi bisog11a rivolgersi prima alla causa. Se la dermatosi si ha attorno ad un orificio fistoloso bisog11a cercare prin1a il focolaio di suppurazione. Se invece n on vi sono cause profo11de, si fa una cura diretta. Frequenti bagni generali saponati, si migliora lo stato generale con cure ricostitue11tì, si protegge la parte dal contatto 1

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di sost an ze irritanti, vi si applicano sostanze grasse con ossido di zinco e bismuto, o zinco · benzoato, o acido salicilico così utile contro il molesto prurito. )J ella degenerazione cheloide delle cicatrici si interviene quando è dolorosa, o prurigiriosa, o è di ostacolo all'applicazione di protesi. Si pratica un'escissione generosa del cheloide :fin n ei tessuti sani: asepsi rigorosa: si colma la breccia con esatta sutura dei lembi cutan ei mobilizzati. Nella borsite, se asettica, si può avere guarigio11e con semplice puntura di svuotamento seguìta da iniezione di liquido modificatore o disinfett a11te (alcool jodato 20 %) . Nella borsite settica inci- . sione ma eccentrica, non assile, p er non~farprodt1rre la cicatrice in un punto che dovrà esser d i appoggio alla protesi, incisione breve seguìta da drenaggio tubolare e non largo sbrigliamento. Poi riposo dell'arto. · Cura delle lesioni del rivestime1ito muscolare. In caso d i suppurazione primitiva o di sfacelo per gangrena dei muscoli del moncone si praticano larghe incisioni di sbrigliamento, cosicchè il pus possa aver esito faci1e e completo, drenaggi, idrot erapia semplice o me.d icata. Nei casi di gangren a a profonda invasione nel corpo muscolare dà buoni risultati l 'estirpazione completa del muscolo e dei muscoli colpiti. Vasi sanguigni. - Dobbiamo tener gra11 conto d ella fragilità dei vasi arteriosi, particolare nei congelati, per cui quando si procede alla legatura si rompono nel punto della legatura stessa sotto la pressione del filo, dando luogo ad imponenti emorragie. P erciò bisogna aver la 1)r eviden za di isolare nettamente un tratto di vaso sufficiente perchè la· legatura cada sopra p areti vasali abbasta11za resistenti da dare la certezza di una emostasi sicura. Ma se la legatura dovesse esser affrettata o se non si riscontrassero . condizioni di resistenza vascolare sufficienti non, si deve esitare di allacciare il vaso più a monte fuori del campo di riamputazione. Cura nelle lesioni dei nervi. - Nelle illusioni sensorie degli amputati otteniamo una gu arigione pressochè costante con opportuna rieducazione funzionale e professionale. Le an estesie, parestesie e formicolìo in gen ere no11 esigono ct1re speciali. Nelle n evralgie semplici si ·ricorre a lla cura medica, cioè idro-elettro-terapia; applicazioni idrich~, calde e fredde: nelle nevralgie ribelli a lle neuroton1ie e neurectomie. In caso di nevroma c'è l'ablazione radicale di esso. Come profilassi del nevroma il \ rerneuil per primo h a proposto di resecare fu10 ad una certa altezza i grossi cordoni nervosi contenuti nel lembo (egli ·accorcia di 4- 5 centimetri lo sciatico; di 2- 3 centitnetri i 11ervi clel plesso braclùale e cli altretta11to (9)


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tt POLICLINtCO

i tibiali). La retrazione immediata del tronco nervoso, trascinando in alto la sezione del nervo nella sua guaina normale, la sottrae. ad ogni causa irritante e previene le aderenze cicatriziali terminali che sono causa precipua dei fatti nevralgici de} moncon~: d'altra parte la perfetta vitalità dei lembi si mantiene perchè la nutrizione di essi è assicurata da diramazioni nervose ch e si dipartono dal tronco nervoso a monte del tratto di sezione. Spesso il tronco n ervoso non si retrae: allora si libera dalle aderenze che può avere e poi lo si affonda in un letto di parti molli e lo si copre con un lemb o muscolo- aponevrotico scolpito nello spessore delle m asse muscolari vicine. D opo l'intervento a volte il dolore persiste a tipo n evralgico; ma dopo alcuni mesi scompare. Scheletro. - Lo scheletro del moncone offre dal punto d i vista t erapeutico il m aggior interesse. Qualunque sia il trattamento che viene fatto allo scheletro nella riamputazione (amputazione sottoperiostea-aperiostea-osteoplastica)· la bontà definitiva del moncone, cioè il suo valore funzionale, dipende sempre dal fatto che l'amputazione sia eseguita in due piani, il che permette di dare al moncone osseb u11a copertura di tessuti m olli, norm ali, che la riunione sia immediata e che il decorso della ferita sia asettico p er modo da evitare le dannose cicatrici da suppurazione. La scelta della cura da fare al moncone deve esser basata su elementi d iagnostici di assoluta p recisione, che anzitutto debbono constatare se lo sch eletro partecipi o meno alla malattia del moncone. Se lo scheletro è m alato e la sua lesione è l'esponente unico o primario del suo stato patologico, l'intervento chirurgico su di esso è, di tegola, inevitabile (sequestro-focolaio di osteomielite). Ma se collo scheletro partecipano allo stato morboso del monco.ne tutte le parti molli con larghe piaghe, con profusa supp11razione, con larghi scollamenti, allora la cura medica in primo tempo trova la sua migliore indicaziot?-e . La limitazione della lesione scheletrica e le migliorate condizioni locali permetteranno una notevole economia nell'it1tervento chirurgico successivo, .il quale non avrà altro scopo che di m ettere il moncone in condizion e di poter sosten ere e muovere la protesi. Le cure proposte per qu esti trattamenti generali dei monconi sono innumerevoli. Brunner ne ha fatto un volume. L'elioterapia naturale ed artificiale, la terapia jodica, l'esposizione all'aperto delle ferite, la medicat11ra 11mida senza copertina impermeabile, la medicazione con glucosidi, l'ossigeno gasoso, l'idroterapia calda o fredda, il calore penetrante alla Bier, hanno dato in vari casi n otevoli vantaggi. l\1a fra t111.ti i nietodi di cura prin1eggia il metodo (10)

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[ANNO XXVI, FAsc. 36)

di cura agl'ipocloriti (vedi per migliori notizie il volume di Brunner e le pubblicazioni di Carrel e Dehelly) siano essi preparati colla tecnica di Dakin o con quella di Daufresne o con quella di Wislicenus o col metodo semplificato riferito dal Vidal. Il moncone può esser così portato in condizioni tali da poter esser considerato chirurgicamente guarito. Ma anche in questi casi a volte l'intervento può esser necessario per la p erfezione del moncone: in questi interventi di poca cosa il risultato è spesso gravissimo per successiva suppurazione estesa e profonda del moncone che può mettere anche a repentaglio la vita del paziente; il nemico oscuro è chiamato microbismo latente . I batteri contenuti nei tessuti che anticamente subìrono un processo suppurativo si esaltano a nuova potenza in seguito a nuovo intervento chi• rurg1co. Quando nonostante tutte le cure sopradette lo stato di. suppurazione del moncone non accenna a migliorare e quando le condizioni del paziente esigono d'urgenza l'intervento chirurgico e il moncone è molto breve l'intervento può essere eseguito anche in pieno focolaio di suppurazione. Il moncone va lasciato largamente aperto; non raramente si ricorre alla eversione delle parti molli fin quando lo stato delle granulazioni sia soddisfacente. Solo eccezionalmente si deve ricorrere all'amputazione piana. In questi casi l'intervento non è che un primo tempo di urgenza per salvare la vita del mutilato. All'assetto ulteriore del moncon e provvederà la cura consecutiva. La trazione a pesi sopratutto se praticata precocemente, d.istende le parti molli, ne evita le retrazioni e attirandole sopra il moncone osseo ne favorisce la cicatrizzazione regolare con formazione di sufficiente m anicotto di protezione sull'estremo riamput~to. Cura delle attitudini viziose. - Deve essere sopra tutto preventiva. La più importante profilassi è quella di evitare ogni processo infiammatorio ed ogni suppurazione del moncone che sappiamo essere il fattore essenziale delle attitudini viziose. Possiamo avere anche attitudini viziose in monconi normali, ma queste si p ossono correggere più facilmente. Ad ogni modo prima cosa è il badare alla posizione severamente corretta dell'arto stesso fin dal primo momento del trauma. e della sua malattia. Poi il materasso su cui giace il paziente deve esser abbastanza compatto da non lasciarsi affondare sotto il peso del corpo e mantenuto . in piano sottoponendovi un largo asse. Il m oncone di coscia non deve esser sostenuto da cuscini il moncone di gamba non deve esser flesso a l ginocchio a cavalcioni di un cuscino. È errore assicurare la medicazione su di un moncone di braccio mediante giri di benda che passano a ponte dal torace al braccio: bisogna i11vece arrivare sul


[.L\NNO XXV.I, FASC. 36]

SEZIONE rRATICA

braccio con giri di cifra 8 ·nel cavo dell'ascella e meglio coll'interposizione di un piccolo cuscino. Pericoloso è pure il decubito laterale sul lato sano che pennette e favorisce l'attitudine rannicchiata con flessione prolungata delle articolazioni del moncone. Nelle amputazioni p a rziali del piede è prezioso precetto d i profilassi delle attitudh1i viziate di sorvegliare accuratamente l'attitudine del piede .e di mantenerlo in posizione normale ad angolo retto sulla gamba. Ma spesso è inutile questa previdenza per la forte retrazione del tendine di Àchille. Per questo Blaudin e Verneuil applicarono l'achillotomia l'uno prima, l'altro in p ari tempo d urante l'operazione: così i flessori e g1:i estensori sono sezionati nello stesso momento. Ma questo metodo è raramente applicato. Nei monconi tarsici da con gelamento tutto il blocco tarsico è immobilizzato in una massa lignea, deforme, la cute livida fredda, frequenti le ulcerazioni, per cui conviene spesso invece che tentare di correggere l'attitudine di solito equino-vara meglio è riamputare al III inferiore della gamba. Attitudini viziose di altri monconi sono tneno importanti. D a11no ottimi risultati gli apparecchi di meccano-t erapia, la correzione manuale, la ginnastica attiva del moncone, la m asso ed elettroterapia dei gruppi muscolari contrari alla deviazione: tenctomie varie, protesi transitorie. B. :tvIASCI •

den1ie di tifo esantematico, la riso1 uzk>ne della febb1-,e per lisi anzich~ per -cr~si, è fatto -che si ·verifica ron una certa frequenza. Infatti in circa il io % dei m iei ricoverati per dermotifo, si è iavuta la defervescenza della febbre per lisi anzicb.è per crisi. Tali casi. presentavano tutti i sintomi di tifo esanten1atico, e, in .tutti quelli 111.ei quali venn•e praticata, la reazione di Vl eil Fe lix confermò .] a di ag nosi. Gl'infermi, improvvisamente colpiti da febbre

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Alcune osservazioni sul decorso clinico del tifo esantematico per il dott. GIACANELLI VITTORUGO Cap. Med. in un Reparto Isolamento per dermotifo del Campo ·Concent't. P.rigion. ·d ii guerra. Da vari mesi medico iin un lazzaretto, dove sono stati accolti numerosi casi di tifo esantematico, credo <>pportuno riferire alcune osservazioni sul decorso clinico di questa malattia. È noto che i due sintomi di maggi.ore importa.i1za per la diagnosi del t ifo esantematico, son o : i'l tipo della febbre, e l'esantema. In quasi tutti i trattati si legge, che il tifo esantematico si ri~ sol ve critican1erite fra il i o0 ed il i4° g!oruo di 111alattia, il più delle volte verso il 12°, e che la temperat11ra cade per crisi, anche nei. casi più gra:vi , 111 du1e o tre g irorni . « Solo :in via eccezio11ale fu osservata una disoesa a.ella febbre per lisi » (L.. Li chtheim). Da osservazioni di p iù centinaia di casi rico\·erati 1nel mio lazzarett o, generalmente a decorso molto benigno, data la scarsa mortalità del 4 %, viene a risultare che, almeno Ì'll verte epi-

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e]e,·ata , con inten so brivido di freddo, ebbero la con1parsa dell'esa11tema fra il t erzo ed il sest o giorno di malattia. L'esa11tema si mal.fifestò a forn1a di num•erose macchie rosse, lievemente pro1ni11enti, grandi da unia. capocchia di spil·lo ad u1na lenticchia, a periferia irreg·olare, l ocalizzat e specialmente al dorso, al petto, all 'epigastrio, al basso v,entre. Qt1.este macchie, talora confluenti in figurazioni circolari, dapprima rosso pa•llide, tposcia più scur·e, entro la secÒnda set ti1nana subirono la trasformazione petecchiale, e rimasero dai cinque iai diieci giorni dopo scomparsa la febbre; segui poscia la deforforazione. (11)


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G I 'infermi, dai primi giorni della malattia,

[.i\.N~O XXVI, FAsc. 36]

IL POLICLINICO

ebbero gravi sintou1i nervosi : prostrazione ge11eral èl insonnio, delirjo; la cefalea r imase p er tutta la dttrat a d·el ma~e . Il p-0lso fino dall'inizio della infeziro ne assai frequent e, facilme11te depressibil1e , riprese, poco dopo scomparsa la febbre, 11 su-0 ritmo normale. In a.le-uni .si ebbero fenomeni allarmarnti di d.e~ bo1ezza cardiaica. I malati non presentarono tun1ore di milza, solo .i n pochi fu appena percepibil·e alla percussione ttn lieve .a umento dell '·aia splenica.

fra i casi da me osservati, una p~rcentual e di circa i·l 1 0 %· Riporterò come esempio, le tabelle termografiche c1ei seguenti ammalati di tifo petecchiale , rico\rerati nel R eparto d'isola mento n. 6, dove fu. rono degenti, nel mese di maggio e giugno, i 220 a mma lati , dai quali ricavai queste mie os• • servaz1on1. CASO I . -

Sold. Steigma11n Josef di a. 39, affetto da tifo esa11tematico. Entrato il 3 giugno 1919. Uscito il 2 r giugno 1919. N. 414 d~l 11~ tto,

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In quasi tutti si ebbe stitichez~a per tutt a la dttrata del•1a ma1a.ttia . L a febbr1e s i iniziò bruscamente, con intenso bri,·ido di freddo, ra ggiunse l'acme in pochi giorni (i n tre o quattro g ior11i) , ebbe u11a d11r~ta t otale dai clieci ai quattordici giorni, co11 rem1ss io11i mattutine molto li1ni1tate. Discese per lisi , anzichè per crisi, i1n un p e. riodo \ ariabile dai quattro ai sei giorni . I cas i ai tifo petecchiale, nei quali , ·erificai la defervescenza della febbre p er lisi, sono 23 sopra 220 rico,rerati, per cui si viene ad otl-enere 1

II. - Sold. Matic Adam, affetto da ti~o esantematico. E t à a . 25. Entrato il 29 maggio 1919. Uscit o il 20 giugno 1919. N. 349 del letto. (Grafì.ica 2) . .CASO

III . - Sold. Riegler Alois , ~ffetto da tifo ·e sante111atiieo. E tà a . 23 . Entrato 11 28 mag gio 1919. Usci•t o il 18 ig iugoo 1919. N. 376 del letto. (Grafica 3). CASO

1

IV. - i\pp. Batega ~\.ndrea di a. 4 0 a.ffetto da tifo esantematico. Entrato il 28 maggio 1919. Uscito il 26 giug no 1919. N . 280 del letto. (Grafica 4) . CASO

( 12) •


[-.\NNO XXVI, FASC. 36]

SEZIONE PRA'tICA

~a.~uta la. febbre, scon1parse le macchie petecch1al1, negli a·1 nmalati dì dermotifo, è seguita u1na desquamazione cutanea poco rife,1abi.le, forforacea, in alcuni casi tanto li.eve, da essere difficilmente a'rviertibile, se11za lente di ingrandimento. 1

Son? stato però meravig-.liato,' data la rarità, del modo con cui avvenne la desquamazione in pochissimi casi di dermotifo. In questi, invece del la solita desquamazione susseguente alla scomparsa della febbre, si ebbe 1

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Ancora una osservazione: sulle complicazioni del tifo esantematico. Per ordine di frequenza, le compli~azjoui osservate fra. i numerosi ammalati ricoverati al mio reparto, sono state Je seguenti : Parotiti - ·o titi - Ilroncopol:monJti - N·efriti P.airali:si (Emiplegie, Parap1eg.ie). Di tutte le complicazioni, la più frequente è stata la Parotite suppurativa, verificatasi in circa il 20 % dei casi di. dermotifo. La frequente complicazione della parotite, ha costituito spesso u·na seria mi1naccia, anche durante la conva~escenza, specie quando i convalescenti da tifo esan.t ematico ,erano già precedentemente t arati. In alcurni di essi in specie (tubercolosi, cardiopatici, sifilitici) ha: fortemente contribuirto alla morte. Cassino (Caserta), 28 .g .iugno 1919 .

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V. ASCOLI. - L'O. li.a sperimentato :lia cinconina in due mai1ar.ici ,nei q.UJali i.I ohiniiil10 dava ·luogo ad e1noglobinuria, e ne ha constatato la tolleran.1Za pe11iett.a. Uno ·dri essi, s in da pni.1 na che cantraesse la m:alariia, aveva avuto em.ogloibinuri.a. :iin seguito al:la som.minis.trazione di picoole dosi di chinino. ·Glii i.nfermi e.o n 1'usio d·el1a ci,11oonima noDJ solo non hanno arv uto alc un f1e1W1meno d'iinito11eranza tnla sono istati dimessi, completa-

mente

la desquamazione dell'epidermide a larghe falde, da ricordare qt1anto si verifica nella scarlattina; e, nel le. squame più grandi, non completame11te distacca.t esi, la parte libera si ripiega va su sè stessa, accartocciandosi . La desquamazione coi caratteri sopra descr.Ìtti, si ·ebbe· evidentissima n ei seguenti malati di tifo esantematico: Sold. Hohold Felix. Entrato al Rep. isol. il 5 gittg·no 1919. Uscito jl 26 gi11gno 1919. - Soldato Nagy Istv.ann. Entrato al Rep. isol. il 3r l.llaggio r919. Uscito il 23 g·i11gno r919. -Sold. Voit Ludwig. Entrato il 18 maggio 1919. Uscito il 24 giugno 1919. 1

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·guxlll~iti.

Il 1prof. ,CALCAGNO chiede s e :nie111e u-rine dei pazie.nrti durante 1'·a ccesso . emoglobi11urio fu1~no t1·0.v1aiti g.lobuli rossi. Il pi-of. GAGLIO pell!sa, a proposito del fe nome no dell'.e mogl·obinuri1a , che J:a ·chini11a ha 'maggiori proprietà lipoidiche di •quanto non J1re a bbila la cinconina, il che può spiegare come con n1agg1iore f,aciilirt:à ·p ossa ess•er legata d1ai g·lobulii roS1Si. Il prof. Gosro chiede s e la cinconina si possa sosti.tu-i11·.e at1la chini1na e q·u·a·1i sono ,l e d osi in cui può .essere somministrata. Tl prof. _J\.sCOLI risponde a l prof. Ca l.cag.110 ch e 11ielle tt·r ine vi era $Olo e mog.lobi n a e ·110111 ·g lobuli rossi ; al prof. Gosio, che per Ja cinconina si è avuta tolleranza compl·e ta si110 aiJ.]a dose di due

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(ANNO XXVI, FAsc. 361

IL POLICLINICO

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La difesa sociale eontro la sifilide e le malattie veneree e coniro alcuni dermatosi.

grallll111i e che dai ca·s i stucliati è <l.i111os.traoo C'Otlle possa essere ef:ficiocemiente .sostituita nei soggetti che h:an nio 1.d.iosi:ncr.asia pe1 -ehi:ni·no .

Riamputazioni cinematiche ad ansa terminale dell'avambraccio. A. C:EIIASSERINI. -

L'O. presenta vari '5ogg.e tti

nei quali ha praticato J.a irlampwtaziorie cine.n1atic.a ad arosa termi1nal.e del1l'.a;-v.ann;br1accio. Espone j;l metodo usato ed i v.aJntaggi ch1e ne ha O'tten uto.

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F. DE NAPOLI. - È una relazione che l 'O. ha letto alla 24a. Sezione, di cui fa parte~ e che riguarda l'igiene sociale, d~lla CommisStione generale per il dqpoguerra, nella rii 11nionè del 27 gennaio u . s ., collegaita a lla deliberazione del decreto luogotenenziale del 3 sett. 1916, che dava 1:111car.ico ad U'lJ;a Commiissione d-i prep.a rare .u n nuovo reg-i0lamento -per ~a pr.ofi1'asis.i dellè ma1iatitie 0elttiohe .da sostituire da que1lo approvato nel 1905. l)a relazione termina con l'or.diine del giorno approvato dalla Commissione e già riportato. 1

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Ferita da arma da fuoco dell'addome con perforazione intestinale guarita spontaneamente: pseudotubercolosi peritoneale. P:raf. G. EGIDI. - Dice co.1ne abbia potuito d:n segjui,fo canstataTe .n el sogge.t to i segnd cli .u na pseud:o ftub~rao1~i pera.toneaJ/e. .A ~ .pµ:oplos~to rioorda come un ca.so ili pseudo tttbercolosi pe.ri.to1ieale s iia stato osservato dieci anni or sbno dal pr.of. Alestsarildri.

Presenza

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urine delle cosi dette vitamine.

Prraf. G. GAG~Io. ·- L'O. riferisce su esperienze fatte &U' colombi'. .ammarati di polinietl1Tute, t1ei .q uali. J1a sommiiu.i stramone di. pochi cc . di urinJa uma.nia mostra rapidi efEetti curativii, ·p iù i:nte!n:si di qrue1li che d-escrive il Punk per 1a SIOOD.tn jrn istramone d.i' vitarrninie: estratte dailla crusca di tiiso ie dal li.e vito .di birra. Per 1a intenprretaziionie di queste esipere'l12ie sii potirebbe p.ensaire ~he per i T·enti si e1iminaino le vitaim .ine che si formano ù1ie1l'organ.ismo .e ohe ad esso p,ervengono oon g.li 0J:imenti nei quaJi sono diffusissime, specie nei vegetali, e debbono comprendersi fra quel.ile <::he 6i i nd:ica.110 come siositanze estmttiiVe az,otate o contenei1bi awto tt1J0n rproteico. E. GROSSI. 1

Di una particolare anomalia dentale frequentemente riscontrabile nei rachitici. V. CERVONE. -

Consiste questa in uno sviluppo più o meno accentuato, tainto in lunghez- • za quanto in gross·e zza, dei.i canini, che perciò r.icordano il dente ferino o scimmiesco. Per suggerimento del prof. Francioni, direttore della Clinica pediatrica, ha stud.iato questa anoma1iia su tutti i bambi11i che sono p.assart:i per la clinica stessa iin. un dato periodo, ed ora riferis~e i ri..s.ulitati dei suoi esami cercand.o di comm.entaire :iJ1 funomeno con da.ti ricavati dailil'emJbrologia e dalla filogenesi. N . SAMAIA. Pressione arteriale destra e pres-

sione arteriale sinist·ra 1iell'·u.omo nO'Ymale .. Seoonda nota: Asimmetria della pressio ne arteriale e pulsus difje·r ens da anorrialia d' origi·ne del tronco brachio-cejaLico. Ter~a .nota: Asirn:1netrie della pressione arteriale e diag·nosi di sede nell'emiplegia. F. RossI. L'enfisema so·t tocutaneo 1telle ferite del torace. Casi clinici e considerazioni. 1

Dott. GUIDO M. PrccrNINI. RECENTISSIMA PUBBLICAZIONE:

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L'esame degli organi del petto e dell'addome

A . Busi. - Presenta e descrive questo suo focometro, il quale avrebbe sugli altri 0.11 dop·p io vantaggio d.i potere es;; ~re c0st1 u] to <.la cl1ii.11nqt1e e oon spesa ~ss.a~ piccola, e di dart:~ i.r. · for.maz.ioni paragO'llabilli .p er que:1u111quie :am11p-011a e ri:n quailunque ·gaibinet:Jto, purc hè utSa.to nel1e s'tiesse condizion~ di distain7~. Esponie poi oome lo si costruisce e quindi mie :illustra l'uso. Lo stesso comunica un suo S t1uiio radiologico in, ·u.11 caso di fistola cistico-ditode1ia le e presenJta racliografie relative.

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del prof. VINCENZO GIUOICEANDREA Pareggiato di Patologia speciale medica nella R. Univ. di Roma. ~ una lucida e ordinata esposizione dei metodi di esame

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[ANNO

XXVI, FASC. 36]

SEZION~

PRATICA

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CASISTICA E TERAPIA. ,

la tubercolosi po1n1onarre .p.r~ede- l:a gravàdatiza; questa ooltantt.o favorisce la mainifestazione dei pri1ni si1ntlomi della t ul)erco1osi. R . 0SSLAN.

Gravidanza e tubercolosi polmonare.

Sulla gravidanza extrauterina.

Nonris e Landis (1'Jie M càical R e'View, volume XXII, n. 5, 1919) riferisconp c-he dalla statis tica. di Bac-0tn, c-01111)i:1ata nel 1913 , ri s ulta C'he og,ni ia:n·no 32,000 donn e tu.b erc.oilosie diventano gravide e chie da 44,000 .a 48,000 do11ne di ttà medi:a mruoiono og.n~ a·nno •per tubercolosi . Si è <'Onstata~ illl molti casi 1a mamifestazrionie di un prooesso t ubercolare durante Ja gravidanzia ; oltre a questo, <llalle os.serv.azioni fatrte inell 'Is,t ituto di Fthipps, ris ulta che in 70 % id i do111111e tibc . la ·g ila:vidanza ha fa·vo:ri1to lo .svi,lup po del processo tuberc olare. Nei Sanatori tedeschi è s·tiato osservato <ehe 25 % di d'OIIlne :twbeocolose sono adatte al lavoro sol.t anto ·p er quattro ainnj dopo il primo p.a:rto. Osler dice : una · do.n1n:a tubercolosa .sopporta il .p rimo pa111:0 ·be11e, il secondo con difficoltà, ~l terz.o mai. Da1lo studio d!elLa letteriatura riguardran1.t e questo arg{)llllen.t o, come per esperienza personale, 1'A. traie la seg·ue nte conc1usio11e : in gene1·ale a u.nia donna tubercolosa d.eve ess€:r i&con sig.li:ato i1l concepimento; aivven1Uto questo, priana che 11a doo1rua entri nel 5° 1nesie d1ella ·gr.a1vidainza è i11dicato il vuotamen to dell'utero p er prevenire l'ulte riore svil.u ppo de l processo tuberoolwe, tam:to cli più quandio si tratta di tubercolosi l!airingea. RaJSChia.m ento duirante le prim1e 6 o 8 settimane del.lai gravid!anw. ed is terectomia vagirna.le più tairdi .sono conisig·liiate d .a ll' A. Dopo il 5° mese l'in.t erruzio.nie della g.l.1aivida:nza è poco Tutile. È necessar:ib s p esso ù'1a pp 1àc.ae.ionie del fot"Cipe e l'anestesia ooll'etere (1n•e i 'Prociessi tubercolari inizialii) o meglio l'anestesia spin~le . S.i deve proibire l 'allattam.ento al'lia madre •e 001~si<Tliare J'aJ.lontana.1nento del ba ml)i.no. Pie ,11l0ra non è staita dimostr,a ta la prres,e nza diei b.a ci1li tuberool.ari nel .latt e d ella maidre, ma :quest'ultima può 1:ratS11i.ettere J'in,fezi-011e .per mezzo del s·u o elSpettorato. La ttrberc-0l osi .p .o 1monare ~o.fluisce poco s ul corso de11a bQ'l~vidanz.ia ad .oocezione deglii s.tadii • aiv.ainzaiti, non pro\roc.a ab.orti, 11è parti premaitur1. So:ltain.to aille .a ,onne t11bercolose oon pro.cessi speciifici in izia~d i0 .11•el1e quali il .p rocesso tbc . non ha dato m1a1ni,festazi.oni ·p er .d ue an~i, pttò esser conioessa J.a graviida·nz:a . Dopo 1'~interr.u-iione della gravidain.za di solito si 111ota un migliora111etJto n elle oondiziooJ generaJi della doruna, ma questo irisul.t:ato è piuttosto tardivo ; l 'intervento dopo i.1 5° n1ese :i1011J dà risultati. sodisfa·c enti. N ella tna.g g.iot parte ·d ei oasi

H.a1ttmainn e Berg.cret .(A nnales de Gynéc. et d obst. 6 apr . .1919) s11 r86 <easi OJSserv~tli , ha11n.o ·rilevato in piiù che J.a metà ch e Je do11ne .erano già .sfJa.t e 1a nteriorme-t1te trattate per un 'iaffezi01ne dell'aipp.arrato utero-ainnessiale; i Jfienoa:neinri. in-: fìaimmart:orii anteri-0rà. si sono trovati spe<e.ia1m.ente nelle gravidanze ampol:lani, e sono iuvece stati più 111ari i.11 que111e in,terstizia1i o isrtmiche . L'esi s tenza d i l esion5 .p atologiche .u te ro-anness iaili 11a. 1certiaimente una notevol·e influenza .nello svi'l-upp; de:l·lia gra1·çddanz.a e4trawterina.. Partico1armente frequenti sono le l esioni degli ainnessi ù:a:l lato opposto all'ematocele : pairecchri.e volte so110 s tate osservate retrod·eviiazioni o pi.e.col~ fibromi . .Sembra .d u nqu e ammis.Sibile niid.e.a di L.a·WS-Oill T1ait c he attnib t1iva ila gra.v idanz:a itubair·ita ad tt.n attacco aJtlteriore d1 leggiera salpingite, la qu.a1e ~ascie:riebbe lesioni che tu·nb.e rebbero .Ja nrobi:ti.tà d ella tromba. Pier quanto :rjgward:a lo .stato del:l'UJOivo, iin 1/6 circa de.i casi si è trovato ['embrione 1od il f·eto vivo·; 11egli altri la diagnosi è stiata fatta dal reperto d .e llla ~l:ace.nta o dei vi1J.i. Le oo-ra:vidanze extrauteri111e erano c1uasi iesc·1. usivamente svi[u.p pate n(>llla tromb.a , e s.o1o :poch1ssim·e vo1.te l'uovo era fìssa;to e sviluppa to nella cavità a·dd1ominale. La grai.nde inondazione saino-.ui o·,ua addomina].e è la r1eg.o ta ·nelle gm·vilèl.aJnzie o b • i stn1.i:ch·e oa interitizi.a1i, ed è ttl•eno .freque11te l ll qt11e lle ampollaTi. ·Qual'è l 'aiv·venire genitale di queste don.n e? Secondo le statistiche di Smith, la. gravidanza ectopica recidirva 111.el 15 ~6 , e .n .el 13.8 %, secondo H airtm1an.n . M·olrte di ·q11este c.lonne però possono p.o .rtare a ·t ermine u·111a 10 ,più gravidJanz~ nor~ malli ,· •e. .se ·que1ste i1011 .sO!no p.iù fTeqt1ent1 :l o s1 d ev·e al i.atto ch e tali donine, per timore di n·u ove complic azi()(Ili, evita1110 ia più ·p ossibi·l e Ja ga-avidainz·a.

APPUNTI DI MEDICINA PRATICA.

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r. s.

Il parto indolore. H . Seh\v:arz (A m. I. of Obstetrics, gel11niaio 1919) fornisc·e 1a statistiche dell'ospedale cla J.ui dir.etto . Su 1000 pazie11ti, e h.e v i p artmirono, ro3 iuon ebb•eiro alcun ianeste.tico ; venne somm i-nis tratio iil cloco.formi-0 inJ 377 !Casi; l 'e,t ere in 54 pazie nti con toss.ien1iia ed ec.lampsja. L'ainalgesia a11'o.ssi{lo .11.i troso ed ossig·e no vie11nie u sa1ta sol.o iii 69

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tt t>otrCLtNtCO

caisi; 1'~.\_ · però la C011sidera 00111e i.1 1nezzo analgesico più sici.~ro ed efficace. È cousiglial)ile specialmente 1n,e l le mu1tipa:re; esig·e la pr•esenz.a del1'ostetrico. A-ll-''i:n:i zio ·di ogini <.-onitraziQQe, si fa11n10 4-6 i11alazioni profonde del gas, a1lontana11do la maschera pri 1na che la <.'Ontirazione 1UJteritna sia gi u.nta al massi mo ; nel ,secondo starlio si s pinge •l'ana1gtesia ifi·no al.I 'anestesia, JoceiLdo res pi:n1gere oonti·11u:amiente i1l gas. La ~·t:-minarcosi alla scopo1an1ina-narcofì~ è .stata llSatia in 393 casi ; 1e orecchie <lella }1azien1e ,·.e ngooo d01pp:rima turate con cotone imbevuto cli olio e g.li occhi a:icoperti con garza . Lai dQSe i·nizi.ale è in .u1edia di l/133 dii gra1110 (g·r. o.OÒ048) : ~er le donne che pesa1no -meno cli 45 l{g. basta l/200 ·d i gria.110 (gr. 0.00032) , p e:r qtt:elle oltre i 63 1/100 ,di gr.a.n o i(gr. 0.00065); alla prima iniezion{~ si :aggi,u nge 1/2 gra:no (gr. o.c-32) di narcofina e 1/6 di grano (gr. 0.01) di .inorfina. La seconda ii1iezione si f·a 45 minuti cl.opo la prima, praticai11do dapprima ttn'esplora7.ione ,ra.g i.na}e per acç.~rtarsi de1 ·g rado d i di-11atazio11e; q11,and,o q11·esto è sufficiente , isi: sospe11d·e rà ogni1 i.niezi on.e. P·r ima di pr:ocedere ai11.a 1Seco1nda ed ialle .successive si dirà alla pazienite cl i toccarsi 1a pu·nta del naso oeon l'indice : se ciò viene fatto pronta.men.te, .si fa·r à .p ure l:a iniezione, :a.ltr.in1enti questa . viene omesisa. Dopo la te.rz.a 1~iitezi101n1e, l1a n1aggior i)a1rte ,die1le ,parzienti ri1na.n,e su.fficientemente ·nairc,o tizzata per ~in ·p a.io d'ore o più. Questo metodo del sonno crepusco1ru-e è i11 pref eri1bile quan.d o il primo stadio è iprotratto per pare.cchire ill·e ; non si deve ·p erò spiingere ecaessi ,·amer1te; ·va interrotto quando la pupilla, durante i'l massimo della contr:aiZi®e •11J0n si -c1ilata pilù perçhè ha raggiu.nto il 11iassimo cli d.i latazi-0ne. Nel.le .p rimipMe s i può diare un po' d.1 cloroformio (10-15 goccie) quando il perineo d11oon1i,ncila a tendersi . Questo n1etocto ·nelle mailli dell ' ..\.. è ristt1tato perfettannenit e sicuro. r. s. 1

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FASC.

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rina lo sfintere sì chftida e la fessura restd sotto tensione, ciò cl1e realizza un sistema erettile che ' co11tribuisce a lla tonicità de.1l'organo. Durante i] parto o la mestru.aziione poi 1Ja contrazione di q11esto sist ema m.usoolare deter.minerebbe l'a1b bassamento della fessttra, contribuendo così alla emostasi. Queste fie ssure sono molto num-erose 11ellai mucosa e i1e1la muscolare dell'ut ero e non • si trovano in altri organi. Esse sarebbero un'ema11.a zione dei capi llari v enos•i e ricevono nella loro pariete delle piccole arteriole. 1

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CESETTI.

POSTA DEGLI ABBONATI.

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(1032) For.anii da colpo di fucile. - All'abb . n . 8243 : Tanto un f·uci.lre da e.accia cl1e u11 fucile da guierra posso.no J)Todur.ne, ise la canna è direttamente applicata sulla pelle, un foro d'entrata a margini regolari, non neri, senza escara. Ciò perchè tutta la carica penetra n el forarne prat icato dal proiettile . Berò l'e\•eme112Ja è molto di.fficile ad osserYarsi; ve ne sono dei casi, con fucili mildtari e rivoltelle, .n on ne c-0:nosco oon iucilri da. caccia car:ichi a pallini. _l\.. A.

. L'apparecchio emostatico aell'utero ..

1033) Nei pe'Yvertinienti sessuali. - All'abb. !l. 10259 : Nu11a vi è di più comp.lesso e di d·if.fìci1e stttdio che i!l sentimento .sesst1aJ.e. Le nostre conosc:enze, per 1'enonne ditffì.coltù di studiare quooto sentimento, sooo an<~ora SOO!fse. SIO!ggett~ completamente consapevoli della doe,riazio11e morbosa del loro se11timento, potranno con la vo1011tà corr.eg.g ersi , ed .a111oeh.e il matritnoni o potrebbe esser gii ovevole, 01bit11a.nd·o. ·ad una .data .p ersona e stim-0lando l'elterosessualità. 1\IIa non crederei opportuno, che il medico si assttrnesse 1'a gra'Ve responsabi}ità dii consigliare i1 ma t.rimonio com e metodo di c11ra . A. A.

J\ I. K eiffer di Bruxell1es (I .. a Presse l\llédicale, 29 maggio 1919), ha fatto ttno studi-0 a·natomico e fisiologico di alcuni elementi \ ascolari in forma di fess11re, che si tro,·a110 lungo il tragitto dei capi·llari ttlerini e che so110 costituiti lia u·na parete ora sottile, ora spessa, cir.conda.ta da u110 ~trato spesso di tessuto congiunti, 0, oy,e terminano delle fibrille muscolari a disposizio11c varia. Stt tagli rin serie, andando da un'estremità .all'altra , .i 11a infatti distinto una zona sfinterica, 1111a atnpollare, 1111 bulbo otturatore • e una parte ristretta.. L ':-\ . s uppone che dura nte la contrazione ute-

( 1034). Per l'u.ccisio1ie delle zanza'Ye. - _t\l dott. C. R. Abb. 2246 : Possono essere sufficienti circa 30 gr. di zo1fo per mc . di ambiente : è però necessario assicurarsi che lo zolfo bruci cmpletamente: in ma11canza di apparecchi speciali si può mettere lo zolfo in t1na pade1la di ferro, cospargerlo di alcool e dargli fuoco . Al di sotto della padella, si colloca una lampadina a spirito che mantenendo lo zolfo fuso, impedisce la formazione dei crostoni. I tessuti, i metalli ed il 1nobilio no11 suhiscono alterazioni note,·oli specialmente se l'ttmiclità dcll 'ambiente non è rilevante: ad ogni

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SEZIONE PRATICA

modo s:i possono proteggere ricoprendoli con straoci asciutti. fil. (103·5 ). A:1 dott. S. B. · Menfi: Attualmente in Italia non si pubblicano che gli Archiivi di Oftalmologia di Napoli. Gli Annali di Oftalmologia e Clinica oculistic~ riprenderanno la loro pubblicazione nel prossimo anno. Dott. MAGGIORE . (1036)': Alll'abb . n. 8440:

Può consultare la parte del trattato francese di Gill)er.t e Thoinot che svolge le malattie di stomaco. Essa è fatta da H ayem e I~yon. Anch.e ottimo {. il tratt ato di. Schmidt sulle malattie intestinaùi . i\.mbedue tradotti in italiano. P. A. (1037). Al dott. M. R. di T. :

Come microscopia e chimica clinica sono consigliabili il Daddi ed il Silvestrini, €:dito i!l primo dalla Soc. ed. libraria di Milrulo, :1 seL·.ondo da F. Vallardi pure di Milano. Anche il Jjard (Précis d'ex.amcs de laboratoire) Masso11, P.ar·igd, può 1·ispondere allo scopo.

t. p. (1038). Al dott. M. R. rAbbonato 7216. -

nuale di Operazioni ~Ostetriche del edito dalla Ditta Fr. Vallardi di Milano.

MaMorisani t'.

s.

(ro39) All'abb. Ìl. 8064: Si è già risposto altre volte. Veda nel fase. 8 di quest'anno al n. 1038 di questa '3'rubrica. È uscito recentemente un vol11me Stomatologia per il medico pratico di P . Réal, édito da Masson e C. di Parigi (290 pagine in 8°, con 169 figure e 4 tavole; 1919; prezzo fr. 7), il quale potrà essere utilmente consultato. R. B.

CENNI BIBLJOQRAFICI. <Nonsirecensiscono che i libri Pervenutiindono alla Redazione).

l 07J.

rebel:ari ~spinali, sulla base dei ~ati sperimentali e d~t dati ~natomopatologici e clinici. Segue un capitolo sui rapporti fra le funzioni siri:t.patiche e le funzioni laringee. Nella parte speciale (che è la più ampia) tratta delle diverse lesioni e malattie nervose che producon~, ~ s_ono o. possono essere accompagnate da spec1al1 disturbi della funzione laringea. Esse sono le lesioni cerebrali, corticali e subcorticali· la pa:a!isi J?seudobulbare; il morbo di Little, la, paral1s1 agitante, la corea, l'isterismo, le malattie me.nt~li, l'epilessia, la neurasenia. Seguirono le les1?ru cereb~llari, le lesioni bulbari (la paralisi labt~gl?ssolanngea, la sclerosi a placche, la siringotnlel1a, le paralisi laringee associate, la miotonie e miastenia ~rave); le . lesioni spinali (la tabe dorsale, la malattia di Friedreich, la sclerosi laterale a~o~r~fica, l'atrofia muscolare progressiva,. la po~otruelite, la malattia di Landry); le lesioni del sunpatico. Chiude un epilo~o. OlSlli capitolo, riass11mendo i risultati di osservazioni altrui e proprie, ra·ppresenta lo stato attuale delle nostre conoscenze sull'argomento; abbondanti e scrupolose notizie bibliografiche, attinte alle varie e spesso disparate sorgenti scientifiche facile esposizione obiettiva dei fatti e delle dottrlne . . ' sono 1 preP.1 del volume, che per la speciale importanza dell'argomento, esaurientemente trattato, merita di essere studiato e consultato non solo dagli specialisti larn1gologi, ma anche dai neurologi e dai medici tutti. Esso è veramente uno di quei r ari trattati monografici, che fanno onore agli autori e alla letteratura medica ita liana. B AGLIONI.

VARIA. Lo spopolamento della Francia. - Il profess.a r Bla:110hiaxd dcl!l 'Uni-v··~rsiità 1cli (:;.rt~noble ha pubblicato ~n questi gior.ui u11 quad.ro i111prt:ssioa:iiante ·d elle perdii'te .del'Ja Friaincia in 1to·t.L1i 11: e ne trae conclwsioni gravissime per le 1...0ndizi·:>11i future de111.a mia.1 10 d'op·e ra. In co.nseguen.z a dE.11a guerra, sia per le v.i.t ti1ne , sia per il deficit di nascite, la popolazi0111e: francese è diminuita di circa tre m1,Jio11i di indiv.i dui, cioè d1e lla treùi.oesj,ma parte d el'la ,p opolazio111e totale. Si può iealco1axe che 1a popolazioneattiva r:::iascoli11a, tra .il 1871 ed il i918, sia diminuita di o1tr.e un qui11to e di qua.si u11 quarto. A :ta1e mancanza di braccia, che si verrà iaggrava.nd•o rnel corso degli anni, è necessario supplire, secondo ~'A . , con 1111 a ccrescim ento di sforzi, una nuova organizzazione del lavoa:o, ecl ttn risveg.l io deli1e •energie dellra :razza. 1

G. BILANCIONI. La laringe il sistema nervoso cerebro-spinale; fisiopatologia e clinica. Roma, amministrazione del giornale cc Il Policlinico », r919. Un vol. di pag. 463, con 37 figure nel testo. Prezzo L. 18. Ardua impresa quella a cui si è accinto il Bilan. cioni, di cui è superfluo ricordare la nota competenza e instancabile operosità nel campo della oto. rinolaringojatria, nel presente vol11me; ardua ma non meno feconda di risultati teorici e pratici. Da un rapido sguardo dell'indice si des11mono la vastità e l'importanza dell'argomento trattato. Il libro è diviso in due parti; nella parte generale si occupa dei centri laringei (fonatori e respiratori), scaglionati lungo l'asse cerebrospinale, dai centri corticali a quelli subcorticali, bulbari, ce-

fil. (17)


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IL POLICLINICO

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XXVI,

FASC.

36]

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NELLA . VITA PROFESSIONALE. . 'Cronaca del movimento professionale.

n. 636; ma i medici dipendenti dagli Istituti di previdenza sociale dovranno prestarvisi, secondo le norme del regolamento per la v. i. Per l 'asslcurazicne contro le malattie. Per quanto riguarda l'assistenza ospedaliera, La Commissione governativa incaricata di pregl'Istituti di previdenza sociale vi provvederanno: parare un disegno d i legge per l'as~icurazione . ~ta­ r) assumendo l'amministrazione degli ospetale obbligatoria contro le malattie ha stabilito, dali esistenti nella loro circoscrizione che ricoverino • in una serie di recenti sedute, di accogliere nelle prevalentemente ammalati assistiti dagli I stituti linee generali il programma massimo elaborato provinciali e dalle Casse. La trasformazione dei dal relatore comm. Gobbi, in seguito ad incarico eletti ospedali sarà fatta per decreto reale senti!!,i affidatogli nelle sessioni precedenti. . Consigli superiori di Sanità e di beneficenza, rii\.d esso . verrà adattata la relazione tecnica spettando gli obblighi fissati nelle tavole di fonda.affidata al comm . Toja. zione specialmente per quanto riguarda l'obbligo Si è proposto che l'assistenza sanitaria generale di ricoverare determinate categorie di persone; venga esercitata dagli cc Istituti di previdenza so2) fondando nuovi ospedali od ampliando ~iale », che sor geranno nell'ambito delle province. quelli esistenti; Ad essi verranno [devolute anche le funzioni di 3) mediante convenzioni con gli ospedali assistenza sanitaria ai poveri, assegnate ai Comuni non ancora trasformati a norma del n. l o di cui dalla legge t. u. 1° agosto 1907, n. 631. sia il caso di no11 attuare la trasformazione. L'assistenza sanitaria (domiciliare e ambulatoria) Per il servizio farmaceutico si è deliberato: verrà esercitata per mezzo di personale sanitario che agl'Istituti di previdenza sociale compedirettivo e ispettivo, di medici :fiduciari o di zona teranno gli stessi diritti assicurati ai Comuni ed e di medici liberi esercenti. alle istituzioni pubbliche di beneficenza dall'art. 12 I posti vacanti del corpo sanitario direttivo, della legge 2 2 m aggio l 9 l 3 sull'esercizio delle ispettivo e :fiduciario verranno coperti per concorso. farmacie; Gli attuali medici condotti passano però, senz'alche là dove esistono farmacie legalmente ritro, quali medici fiduciari, alle dipendenze àell'I- conosciute, gl'Istituti stipuleranno con esse constit uto d i previdenza della cui circoscrizione fanno venzioni, sulla base sulla tariffa ufficiale promul parte i comuni condottati, e mantengono di fronte gata dal C. S . S.; ma ogni istituto d'assicurazione ad esso tutti i loro diritti e doveri. potrà contrattare coi farma~st~ del luogo per. otI medici liberi esercenti che intendono prestare tenere ribassi globali o parziali su quelle tariffe; la loro opera presso gli Istitut i di assicurazione che dove non esistono attualmente farmacie, dovranno iscriversi presso gli Istituti stessi e sotma venissero a sorgere, l'Istituto di previdenza tostare agli obblighi stabiliti dai regolamenti. sociale debba concedere ai farmacisti una speciale Cosi i medici fiduciari come i medici liberi eserindennità di residenza (come ai medici :fiduciari) ; centi saranno retribuiti con onorari corrispondenti che l'Istituto paghi la metà delle quote necesalle prestazioni dat e. I medici fiduciari riceveranno, sarie per le assicurazioni di tutti i farmacisti ad in più, uno stipendio base o indennità di reside~z~ . una speciale cassa pensioni. Gli assicurati e le persone delle loro farmglie Si è convenuto che il progetto non debba essere .a,renti d iritto all'assistenza potranno essere cuapprovato per Decreto Reale, ma sottoposto alla rati, a loro richiesta, così dai medici di zona, come · discussione del Parlamento. dai medici liberi esercenti inscritti nell'albo degli Istituti. Conquiste dei medici condotti. ".N"ell'insieme, viene dunque ad essere consentita la IN PROVINCIA D I BRESCIA . libera scelta del ·medico; in modo che i liberi eser~enti potranno curare i malati senza nessuna re1 o Abolizione della condotta piena entro il strizione, ricevendo l'identico compenso assegnato lo gennaio l 920. . , ai medici fiduciari. Questi riceveranno però due or2 o Nei concorsi a condotte vacanti verra assedini d i compensi: l'indennità residenziale e le com- gnata un'indennità residenziale di L. 4500. com: petenze commisurate alle prestazioni. . . presa la cura di mille poveri; J?er l~ cura di ogtti Avvertiamo che la soluzione progettata comcide, povero in più, da mille a d uemila, lire ~ue; pe~ la grosso tnodo, con le proposte che furono avanzate cura d i ogni povero oltre il n11mero di duemila: nel nostro giornale. . . lire quattro. . . La vigilanza igienica rimane affidata ai com11n1 3o Dopo il biennio di prova l'indenrutà residenecondo l'art. 3 della legge t. u. 1° agosto 1907, ziale sarà portata a L. 5000.

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nANNo xxvr, FAsc. 36J

SEZIONE

4° Per i medici già in carica l'indennità residenziale sarà di L . 5000, compresavi la cura di rooo poveri; anche in questo ~o l'addizionale per ogni povero in più oltre il primo migliaio sarà di lire 2 fino a duemila, e di lire 4 da duemila a tremila. 5° Lire 2000 per indennità cavalcatura; lire rooo per indennità motocicletta; lire 500 per indennità bicicletta. 60 5 aumenti q11inquennalideldecimoretrodatati. 7° Indennità ufficiale sanitario lire 300 fino a 3000 abitanti; lire ro in più ogni 300 abitanti eccedenti i 3000 . go Il Prefetto ha preso impegno scritto di imporre simili patti ai Com11ni che si rifiutassero di accoglierli spontaneamente. IN PROVINCIA DI CREMONA.

10 Riconoscimento da parte dei Comuni della organizzazione dei medici condotti e q11indi intervento dei rappresentanti dell' Ass. Naz. dei M. C. in ogni questione riflettente i .rapporti fra medici e Comuni. 20 Abolizione, senza eccezione, della condotta piena entro il r 0 gennaio 1920. 30 indennità residenziale lire 5600 . 40 Addizionale di L. 2000 per il primo migliaio di poveri qualunque sia il loro numero; lire 2 per ogni povero in più fino a 3000 e lire r .50 per ogni povero in più oltre i 3000. 50 Indennità di L. 1500 per mezzo di trasporto. 60 Indennità da L. 300 a L. 500 per Ufi. San. 70 N11mero quattro a11menti q11inquennali del ro % sull'indennità residenziale a partire dal ro gennaio 1920. go Revisione dell'elenco dei poveri. go Indennità da stabilirsi per il congedo annuo non usufruito indipendentemente dalla volontà del titolare della condotta. roo Revisione dei capitolati vigenti in base ad un capitolato modello da studiarsi. 110 Indennità straordinaria per il corr. 1919 .che varia da L. goo a L. 1200. NELLA SEZIONE DI COMO.

Servizio Condotte Mediche . - La Commissione intercircondariale dei Sindaci <lei Comuni della Provincia di Como e la rappresentanza intercircondariale dei medici condotti. Premesso e convenuto che in alcuni casi speciali 1e condotte e consorzi medici potranno essere riformati modificandone la circoscrizione, e per conseguenza si prenderanno opportuni provvedimenti ·per mettere i Com11ni interessati in condizione di attuare le modificazioni accennate; stabiliscono di comune accordo i patti contrattuali da introdurre per il 10 gennaio r920 nei nuovi Capitolati -per il servizio dei medici condotti. •

PRATICA

1075

Abolizione della~condotta~ piena, a nonna della circolare del Ministero dell'Interno 26 agosto 1919 n .- 20400-32374. 2. - Per determinare l'ammontare dello sti p endio nelle singole condotte, dovendosi tenere in considerazione le svariate condizioni topografiche e demografiche delle vaJ.ie regioni componenti la Provincia di Como, si dividono le condotte in 3 categorie: Condotte comuni - Condotte dis agiate - Condotte di città. Condotte comuni. - Per i concorsi nuovi, indennità di residenza, compresa l'addizionale per i primi rooo poveri, L. 5500. Dopo un biennio d i prova l'indennità sarà elevata a L . 6000. Per i medici stabili L. 6000, compresa l'add izionale per i primi 1000 poveri. Addizionale per ogni pove1·0 in più dai rooo ai 2000; lire 2 per ogni povero, dai 2ooo:in su L. 3 Per le condotte aventi popolazione superiore a 5500 abitanti, la differenza di stipendio da comprendersi in aumento veì·rà stabilit:J. da una speciale Commissione arbitrale, composta <.li un rappresentante della Deputazione Provinciale, ·del Sindaco del Comune interessato o Presidente del Consorzio medico e dal rappresentante circondarialè della classe medica. Le condotte di Valle di Varese e Vighizzolo devono considerarsi condotte comuni. Condotte disagiate. - Per condotte disagiate devono intendersi quelle di montagna, faticose. In caso di contestazioni circa tale qualifica, la vertenza verrà sottoposta al giudizio della suddetta Commissione arbitrale. Per i concorsi nuovi, inde11nità minima di resi. . -, <lenza L. 6000, compresa l'addizionale per i primi 500 poveri. Dopo un biennio di prova: L. 6500 compresa l'addizionale per i primi 500 poveri. Per i Medici stabili L·. 6500 compresa l'addizionale per i primi 500 poveri. Addizionale di L. 2.50 per ogni pov&o in più. Indennità di cavalcatura L. :;- 800. Condotte in città. - Per i concorsi nuovi, indennità minima d i residenza lire 5500, compresa l'addizionale per i primi r500 poveri. Dopo un biennio di prova L. 6000, compresa l'addizionale per i primi r 500 poveri. Addizion8:le di L. 2 per ogni povero in più. 3. - Indennità per l'Ufficiale Sanitario L. 500. 4. - Nei casi in cui i Comuni fanno obbligo ai medici di servirsi dei mezzi di trasporto, le indennità da corrispondersi sono le seguenti: Per cavallo od automobile L. 2000; per motocicletta lire 1200; per bicicletta L. 700. Dove esiste uno speciale contratto di fornitura fra medico e conducente, dovrà essere diffalcata la mensilità corrispondentè al periodo di congedo ordinario. 5. - N. 3 aumenti quinquennali del decimo del......-

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1076

IL POLICLINICO

l~indennità,

salvi i diritti acquisiti, nel caso in cui il medico godess di miglior trattamento. Si considera maturato un quinquennio, per i medici che abbiano 10 anni . di servizio~ prestato nel medesimo comune . 6. - Quei titolari di . condotta che ritenessero i~dispensabile il mezzo di trasporto per la regolarità del~ s~rvizio, presenteranno analoga domanda all'Autorità Comunale. In caso di contestazione, sarà giudice dell'opportunit~ della richiesta la Commissione arbitrale suaccennata. 7. - Nessun mediço condotto potrà· essere o bbligato a sostituire un collega del medesimo comune o di una condotta vicina, durante il congedo annuo ordinario. Al periodo di congedo ordinario dovranno provvedere totalmente i Comuni. Il medico che non avrà potuto usufruire del periodo di congedo ordinario, o per ragioni sanitarie o per altro motivo d'indole generale, aVrà sempre diritto ad un compenso per questo suo maggior lavoro. Il compenso non sarà mai inferiore alle lire 20 al giorno. 8. - Durante l'anno d i aspettativa per malattia non contratta in servizio, dovrà venire corrisposta al m~dico metà della indennità residenziale. 9 . - Ogni q,1jndici giorni spetterà al medico una vacanza di 24 ore. Egli provvederà alla supplenza e sarà a suo carico l'eventuale retribuzione al medico supplente . IO . Le vaccinazioni generali, eccettuate le antivaiuolose, saranno compensate al medico con tariffe da concordarsi. II . Il medico avrà l'obbligo d i rilasciare gratuitamente ai poveri solo i certificati richiesti dall'Autorità Comunale, dall'Autorità Giudiziaria o per beneficenza. Per i certificati di interesse privato, il medico avrà diritto ad un onorano a carico dello interessato di L. 2 per certificato, se trattasi di abbiente, e di L. I se non abbiente. 12 . Per la tariffa riferentesi alle visite degli abbienti, ritenendosi opportuno fare una distinzione fra agiati propriamente detti e semplici abbienti, si conviene che qualora non intervenga un accordo fra medico condotto e Comune nello stabilire una t a riffa massima per la seconda cate· goria, essa sarà formulata, a richiesta della Prefet· tura, dal competente Ordine dei Medici a noµna dell' articolo 8 lettera D, della legge IO luglio 1909. 13 . - Il locale dell'Ambulatorio, i medicinali, presidi chirurgici ed il personale di servizio saranno fomiti gratuitamente dal Comune.

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NELLA V ALLE DI L ANZO.

I Sindaci della Valle d Lanzo, ri11njti a Ciriè, se11tite le relazioni del dott. Ma:ffei pei 1\1edici e del dott. L auri pei \ Teterinari della Provincia di To(~o)

[ANNO

XXVI,

FASC.

36J

rino, dopo lunga discussione ritennero doveroso addivenirer ad a11menti di retribuzione dei Medici _..,. e Veterinari Condotti, colisoni ai bisogni dei tempi e alla dignità professionale. E, viste le proposte di quei rappresentanti di classe, si impegnarono di proporre a proprii Consigli Comunali le deliberazioni opportune, instando per la loro approvazione. .

Contro l'abolizione della condotta piena. Oltre duecento sindaci della Provincia di Bergamo, riuniti in assemblea, hanno votato un vibratissimo ordine del giorno contro i provvedimento dell'autorità statale che abolisce la condotta piena, ed instaura quella residenziale (cfr. nostro fase. 33, p. 1003), venendo così a ledere i dirtti delle autonomie locali, ed hanno deliberato di iniziare una. vivace campagna contro il provve dimento stesso.

Ancora il caso del prof. Masnata di Stradetta. Sono ben noti i termini della quistione ver• tente tra il prof. Masnata e l'amministrazione dell'Ospedale di Stradella. • Altra volta il nostro giornale si è occupato di tale quistione, che ora appassiona tanto la classe medica. Esponemmo allora poche considerazioni giuridiche che avrebbero d ovuto far recedere la Pia Ammjnistrazione dall'attuare il suo illegale proposito. Le esponemmo con fede e piena convinzio11e che la nostra parola, calma serena, avesse sortito un benefico effetto. Pur troppo ciò non è avvenuto. Ne siamo dolenti non solo perchè vediamo perpetuata ed ingigantita una lotta alla persona, che riesce di avvilimento alla intera classe dei professionisti: che esercitano l'alta e delicata mjssione della assistenza sanitaria ospedaliera e comunale; ma anche perchè dalle dichiarazioni pubblicate dal prof. Masnata, deduciamo che l'allontanamento del sanitario, il quale per moltissimi anni avea retto con piena soddisfazione, riconosciuta dagli stessi ammjnistratori, uno dei più importanti ospejali, non fu determinato da ragioni di ser vizio, che nel fatto completamente esulavano, ma solo da sterile acrimonia ed animosità partigiana . Il prof. Masnata ha disimpegnato sempre con zelo il servizio, si è prestato in tutti i tempi ed in tutte le circostanze con puntualità ed esattezza, ha spesso sopportati sacrifìzii personali non lievi per rispondere con vero :filantropie< al proprio mandato ed ha soddisfatto la popolaaione, che in gran parte gli è rimasta tuttora grata e devota. Or, se lodevole fu l'opera prestata dal prof . .lYiasnata, perchè l'Amminjstrazione Ospedaliera ha creduto revocare la di lui nomina a vita ed invitarlo a dimettersi?

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XXVI' F ASC .

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SEZION~

La diversa convinzione politica non avrebbe potuto determinare l'esodo del proprio dipendente e consigliate l'attuazione dell'estremo provvedimento del licenziamento, se non si fosse estrinsecata in atti lesivi del decoro di un pubblico uffi·ciale o del regolare andamento del servizio, che era a questi affidato. Il Masnata, professionista distinto, che oltre ad essere meritamente stimato dalla classe cui appartiene, ha dato prova di valore e di abnega. zione al fronte, meritandosi la promozione a tenente colonnello medico e d istinguendosi per operosità e :filantropia nella direzione di un ospedaletto da campo, non poteva vedersi fatto segno a duro trattamento. E ciò tanto maggiormente in quanto tale duro trattamento viola un suo diritto, acquisito in forza di indefesso ed assiduo lavoro, quale la sua nomina a vita ottenuta fin dall'ottobre del 1915, alla vigilia della sua partenza pel fronte . La testuale motivazione del relativo deliberato -è molto lusinghiera e suona così: cc L'Amministrazione unanimamente apprezzando ed approvando l'opera fin qui svolta quale medico chirurgo Direttore del Civico Ospedale, .ammirando l'od ierno atto d ella S . \ T.sima che, .spinto da un sentimento 11manitario, abbandonò gli agi, la vita comod a e tranquilla, la famiglia, per portare con generoso slancio l'opera preziosa di valente chirurgo là dove il bisogno è maggiormente sentito, delibera d i nominarla a vita ». Appena ritornato dal fronte, il Masnata .non è più il valente chirurgo di prima, non è più l'eroe, che generosamente lascia gli agi ed i comodi della vita, per porgere il contribi1to della sua attività -e della sua scienza alla Patria, non è più il. cittadino esemplare ed umanitario, che compie con zelo il proprio d overe; e viene licenziato puramente e semplicemente con i11vito a dimettersi. Ma perchè, torniamo a ripetere? Dovendos:i: escludere, pertanto, ogni qualsiasi anche lontano motivo di servizio, il provvedime11to deliberato a carico del Masuata.... non trova altra spiegazione che i1elle suaccennate divergenze di opinioni politiche, che avrebbero potuto e dovuto in altre sed i ed in altri modi avere reciproco sfogo, senza annebbiare e sconvolgere uno dei più importanti servizii civici. n fatto ha prodotta penosa impressione nella intera classe dei medici, è stato riprovato dalla stampa ed ha suscitato un plebiscito di solidarietà con il professionista ingiustamente colpito. Auguriamoci che l'atto illegale ed ingiusto possa essere convenientemente riparato.

Pagamento pensioni. Facilitazioni. Con R . D. del z settembre p.p. n. 1653 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 dello stesso

1077

PRATICA

mese fu disposto che il pagamento degli assegni fissi ai pensionati dello Stato e degli istituti di previdenza amministrati dalla Cassa dei Depositi e prestiti potrà essere fatto a mezzo del servizio dei coi:iti correnti ed assegni postali. I pensionati saranno dispensati dall'obbligo di presentare il certificato di esistenza in vita per la riscossione delle somme loro dovute, quando tale riscossione venga fatta direttamente dai creditori. Saranno parimenti dispensati dal presentare il certificato di vedovanza o di stato libero le vedove e le orfane nubili provviste di pensione di riversibilità. All'atto della consegna del titolo di pagamento della pensione le vedove e le orfani nubili o i rappresentanti di queste, se minorenni, dovranno :firmare una dichiarazione dalla quale risultò che le vedove non sono passate a seconde nozze e che le 01iane pensionate conservino lo stato libero. I pensionati residenti all'estero per la riscossione dei loro assegni dovranno produrre il certificato di vita. Con successivi Decreti dei Ministri del Tesoro e delle poste e dei telegrafi saranno dett~tele norme per la esecuzione di tale Decreto e saranno stabilite le epoche della applicazione graduale nelle diverse provincie del Regno del nuovo modo di pagamento.

llSP68TE A QUESITI E 1 DOMANDE. (7968) Iniezioni ipodermiche . - Dott. A. G . da L. C.: Il Consiglio di Stato con parere del 13 giugno 19I3 ha dichiarato che non spetta- al medico condotto alcun compenso speciale per le iniezioni ipodermiche prestate ad un ammalato povero. Credemmo, però, che si possa a tale prestazione, sottrarre il sanitario sol quando dichiari sotto la propria responsabilità e secondo la propria coscienza che la cura proposta sia non solamente inefficace ma addirittura nociva. . (7969) Ufficiale sanitario- Compe1iso . - Dott. V. N. M. da O.: Non avendo Ella chiesto mai compenso per l'esercizio aella carica d i ufficiale sanitario, che senza alcun incarico formale e senza obbligo di capitolato, ha esercita~o per cinque anni, non può nulla pretendere per il tempo passato potendosi eccepire la gratuità della prestazione o che, quanto meno, il compenso fosse conglobato nello stipendio, e ciò tanto maggiormente iii quanto nessuna somm a era all'uopo stanziata in bilancio. Pel tratto avvenire potrebbe chiedere compenso al Comune se ed in quanto lo stipendio fosse esclusivamente destinato alla cura di assistenza dei poveri.• (7970) Tassa di Ricchezza Mobile . Ait.mento di stipendio . - Dott. G. D' A . da C.: Se il capito(21)


IL POLICLINICO

I

lato con cui Ella fu nominata medico condotto di codesto Comune portava la esenzione dal paga_ mento della tassa di Ricchezza mobile e se tale esenzione fu, a suo tempo, regolarmente approvata clalla Autorità tutoria, Ella ha ora un vero diritto acquisito a pretendere che gli assegni mensili Le sieno corrisposti al netto. L'innovazione fatta dal Comune avrebbe dovuto riportare, almeno, il suo consenso altrimenti efimero e semplicemente figurativo si presenta il concesso atrmento di stipendio. Il non aver ripartito l'a11mento deliberato fra la condo~ta piena e quella dei poveri non pare possa portarle noc11mento ma bensì un~ vantaggio <lal momento che con circolare del 26 agosto ultimo il Ministero dell'Interno ha disposto la soppressione di tutte le condotte piene e la conseguente riduzione alle sole condotte residenziali. (7971) I nfortunii degli operai sul lavoro . - Dott. R . M. da C.: L'obbligo della denunzia di infortunii avvenuti sul lavoro compete unicamente al capo od esercente l'impresa e non al medico chiamato ad apprestare le prime cure. E se l'impresa omette di adempiere a tale obbligo non è, perciò, responsabile in alcun modo il sanitario. Il medico è obbligato a rilasciare in doppio esemplare il primo certificato anche quando l'impresa non chieda il duplicato o non presenti il modulo relativo essendo tassativa ed assoluta la disposizione contenuta nel n. 2 dell'articolo 149 del regolamento. In mancanza del secondo modulo prescritto potrà il medico redigere il dupl~cato indicando solamente le generalità dell'infortunato o l'infermità di cui è vittima con la indicazione dei giorni occorrenti presumibilmente per la completa . guarigione. I compensi stal:>iliti dal precitato articolo 149 sono sempre in vigore e, cioè, lire 2,00 per il primo certificato (in doppio esemplare) e per l'ultimo attestante l'esito defin itivo della lesione e centesimi 50 per ognuno di quelli che sono necessarii per comprovare la continuazione della inabilità al lavoro. Doctor ]usT1TrA. ,.

CONDOTTE E CONCORSI. <!'hirurgo esperto, da poco congedato, lunga pratica con dotte e ospedali, cerca buon interinato chirurgico. Rivolgersi: Alessandro Monachesi, via Mazzini 14, Bologna. !\Iedico-chirurgo laureato da quattro anni, con buona pratica ospitaliera, cerca conveniente interinato con preferenza nell'Italia settentrionale o centrale. Rivolgere richiesta al dott. ~icola Bindi in _i\tri (Teramo).

[-~NNO X~VI, FASC.

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NOMINE, PROMOZIONI, ONORIFICENZE. NEL SERVIZIO SANittARIO FERROVIARIO.

Sono stati nominati Capi Divisione i dottori Baldi e Pedrazzoli; Medici capi i dottori Arrighi, Gandini, Tornai; Medici principali i dottori Correra, Della Cella, Dragotti, Giribaldi, Lo Cascio, Lo Vecchio, Potenza, Recchi, Teppati, Tognetti. Nel porgere a tutti le nostre congratulazioni ci' compiacciamo particolarmente per la meritata promozione del nostro compagno di lavoro dottor Giuseppe Dragotti.

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ffOTJZIE DIVERSE. Rìforma naturalistica del cedice penale. Il Ministro di Grazia e Giustizia S . E. Mortara, ha nomjnata una commissione con lo scopo <li studiare, dal punto di vista tanto legale quanto medico-naturalistico, i provvedimenti da prendere nel complesso delle condizioni di vita sociale per la profilassi della delinquenza; definire i criteri capaci a ·scoprire le forme diverse di delinquenza; riprendere lo studio delle norme vigenti relativamente alla punibilità dei reati in rapporto alla età, alla ubbriachezza, alle infermità mentali alle infezioni. La Commissione è presieduta dall'on. Enrico Ferri ed è composta dall'on. Garofalo pres. suppl.; dall'on. sen. prof. Alessandro Lustig; degli on. deputati Berenini, De Nicola, Stoppato; d ei m agistrati De Notaristefani, Alberici, Maietti; dei prof. Qamevale, De Sanctis, Ferrati, Florian> Ottolenghi. L'ufficio di segreteria è composto del prof. Crispigni, del giudice Ricci, e dei funzionarii del Ministero di Grazia e Giustizia, Spallanzani,. Santer e Piacentini.

La statistica degli infortuni del lavoro. L'applicazione della legge sugli infortuni in agri col tura ed il ritorno, con la fine della guen·.a, a l dovere <li accurati studi dei f~oomeni sociali inerenJti alla 1egis11azio11e del lavoro, h a11no a.i~hi.aan.aft:o at1.1a n eoessi.tà della formazi·»ue c.1i runa regola-re e sistematica « s tatis tiiea degli in forturui del ilavoro ». La Ca.issa Nazi.o nale Infortuni, che .p er ,}1e assic urazioni operi.aie possiede una mga.ncizzavionie nazionaJ.e estesa e decenitriata., ha provveduto ad org·anizzare itaJ,e stati,stica. U1ia Commissione di competenti è start:a. iniearimta di prepa.rare l 'i nt egr:ra;le programma. Ha ter miio oto ora ii s uoi .1ruvori ila speciale Commissione 1per la. « [3tati:3'tica 111~i~a », .ailkt .q~a11~ s i1 ootl!11lettono problemi e studi 1mport.ant1sSllll1 ùi patologia, di sociologia e .di .legis1?z1one . . La classifiieaz.io11e de111e lesJQlll da 1•nfortt1n10, driidìcilissiano arg.omento e 11e11a scienza e nella pmtica, è start:o oggetto del pi~ intenso e al?passionato .studio -e 11e è scatur1·t a 11na classificazione ~he ha preso per elemento informatore la classificazione scientifica causai1e proposta dal Borri nella sua opena dottrimale c.1i infortunistica. Il fattore ~;t1sa.le, oompletato dal tfa.ttore effet1

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[-:.\.NNO XXV.I,

FASC.

36J.

SEZIONE PRA'fICA

1079

tuaJe secondo Jie proposte del r elatore P1olidru-i permett~ di studiare 1ed aggruppare le lesioni d~ 1nf-0rtun10 con metodo nuoivo .ed ori o-inia.le e di piena attuabilità pratica. La 't'e.a:liz~ione die11a staitistica inrfortuni segùlerà una nuova vittoria del gra'llde ~sti.tuto i\.ssicu·ra.itor~, iù qualle si appresta p~r 11 . bene del1e cl.aisS!l. operaie, a u:na sempre maggiore estensione e d.1n•tenisidìaazionf' d·e'11'opera sua.

discutere sui mezzi a prevenire l'epidemia d'influenza, con particolare riguardo al prossimo inverno. Saranno invitati a parteciparvi uomini eminenti ne] mondo medico europeo nord-americano e sud-americano. ' Il Congresso si adunerebbew a Montevideo .. -a: . _. (Dal M edicat Record, 6 settembre 1919). -

Polizia Saniiaria nei Comune di Roma.

Un ministero della salute pubblica negli Stati Uniti. .,......."'' ' . .

. Il sen. prof. Marchiafava sta affrontando una rifotm~ dei laboratori di . cpi?1ica e batteriologia alla dipendenza ~el M11n1c1p10 perchè meglio rispondano alle esigenze della polizia sanitaria e della pubblica igiene. Il suo programma tende, olt~~c.hè a~ acceD:tr~re tutti i servizi igienico-sanitaru m 11n1co edificio, ad a11mentare la dotazione del materiale sanitario, ad a11mentare il personale tecnico di servizio ed a concretare un regolamento igienico definitivo.

A favore delle donne vittime delle violenze sessuali

del nemieo. Fra i provvedimenti che il Governo 'liene attuanào in favore delle terre del Veneto che furono invase dal nemico, ve ne sarà uno tendente alla sistemazione della pietosa situazione degli innocenti nati dalla violenza soldatesca. In un recente comunicato della Commissione d'inchiesta per l'accertamento delle violazioni al diritto delle genti, commesse dal nemico nell terre invase, si raccontano episodi atroci d i voilenza commessi dai soldati dell'esercito invasore. ~ Il Governo, al pari di quello di Francia e del Belgio, le cui donne dovettero subire lo stesso oltraggio, non poteva non preoccuparsi della situazione speciale in cui vengono a trovarsi i nati e i nascituri. Il provvedimento, ispirato ai più elevati concetti della pietà e della morale, creerà una posizione di privilegio alle madri offese, verso le quali sarà considerata ragione di venerazione quello che dovrà essere causa di dispregio. Il provvedimento assicurerà la sort~ dei figli sventurati senza strapparli alle loro madri, perchè l'inchiesta praticata dalle autorità competenti ha dato come risultato che le donne venete non intendono separarsi dalle creature della violenza. ... (Dall' « Avvenire Sanitario »).

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La lotta contro il tifo petecchiale. Una Commissione Sanitaria interalleata mandata dalla Lega delle Società della Croce Rossa ad investigare la situazione del tifo esantematico e pe.. tecchiale in Polonia, ha fatto ritorno a Parigi dopo un mese di ispezione attraverso le Sezioni sanitarie civili e militari della Polonia. La Commissione ha trovato che l'epidemia del tifo quest'anno ha assunto una vasta diffusione e il numero dei decessi è stato enorme; che l'epidemia ha continuato malgrado l'estate , e.nuovi casi si vanno presentemente verificando per l'arrivo di profughi prigionieri di guerra che rimpatriano dal .. l'estero.

Congresso Pan-Amerieano .:sull'influenza. Un progetto di legge presentato alla Camera dei Dputati dell'Uruguay provvede a indire uh Congresso Pan-Americano che avrà lo scopo di

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Sono stati presentati al Congresso degli Stati Uniti due disegni di legge, per l'istituzione di un Dipartimento della Salute pubblica e per gli stanziamenti :finanziari relativi. Il Dipartimento· co prenderà un Segretario di Stato, che siederà nel Consiglio dei ministri, ed un commjssario sanitario~ l'uno e l'altro di nomina presidenziale e con carattere politico. Il nuovo Ministero assorbirà il Servizio della salute pubblica, l'Ufficio di Chjmjca e la Divisione della Statistica « vitale ». Comprenderà i seguenti uffici: ricerche scientifiche, ingegneria sanitaria, statistica vitale, igiene infantile, alimenti e medicinali, servizi cont11maciali, ospedali statali, per sonale e contabilità, un corpo consultivo di sette· membri ed una commissione per l'igiene statale e territoriale. Per il funzionamento del Ministero sono stanziati due milioni di dollari, di cui 400 .ooo per lericerche scientifiche.

Reclutamento di umciali medici in Inghilterra. Il Ministero inglese della Guerra ha aperto un reclutamento di ufficiali medici, a condizioni vantaggiose. In particolare verrà fatto posto agli u fficiali medici di complemento smobilitati o in via di esserlo. La retribuzione di base è di L. ster line 600 per i luogotenenti e di L. st. 650 per i capitani: corrispondono a fr. 15,000 e 16,250; sono da aggiungervi le trasferte, le indennità per residenza extra-europea (L. st. 50) , un emol11mento elevato per gli specialisti ecc.: questo trattamento segna un sensibile progresso su quello che vigeva prima. Per gli avanzamenti si darà speciale pesoall'attività scientifica fino al grado di maggiore generale medico, allo scopo di elevare la dignità del corpo sanitario militare.

Per i farmacisti. L'Ordine dei Farmacisti di Bologna ha stabilito, i n U100. seduta d ello scorso giugno, il contratto d'impiego ~ulle seguenti bas i : direttori farmacisti L. 650 e collabocatori farmacisti lire 550 m,ensi1i, otto or.e dii la·voro giornaliere, riposo settin1:a>nal.e dii 24 or.e, venti giorni annuali di ferie, le ore straordinarie a L. 3 ciascuna, aumenti quinquennali di L. 50 men.sili.

Scuola di allievi infermieri a Bologna. Il 1° settem·b re si è iniziato 'Presso l'Osp·e dale Maggiore di 1Bologna u11 corso s traiordinarri.o .p er allievi .infermieri, obb.ligarto·r i10 .per gli attw.a1i infermieri avv·ent]zi (uomini e .donne). A·l1e ore 11 del 2 :settembre, do·p o l·u n•g a e peniosa .malattia sop.p ortata con paz..iicnza e sereui tà ammirabi~1, cessava dii ·vi,rere in Bologna il ·prof. ALBERTO ROVIGHI, ordiinario di pa1

(23)


IL POLICl,INICO

lOt.;0

[ANNO

XXVI, FASC. 36]

tologia specia·l e medica diimostraitiva 11rel1.ai Re.g·ia Università di ·Bologna. 1:\. veva 63 jaJnni, e rr 'immatU!ta .sua ·p erdita ha vivi.a.mente addolio rato non. sol·o l 'am bien.te uni\•ersitariio ma ainche .la cittadinainza, che dn Lui ,.-edeva Uin filaintropo di raire qua.Jità di m ente e d i ct1ore . X alo a lVfodena nel '56, studiò a Bolog n a e vi ottenine .1a 1aur.ea ci.·n 'm1edici1na 11el'79, essendovi m aestri Albertoni e Muriri. Dotato dd 1airghi mezzi di foriturna, ipeir n·ov1e anui a:udò p·e regrin.ando fra Italia .ed estero, a1l10 scopo di conosoere altri gi amdi maiestrri e compier,e ricerche .sperimentali sopra argom enti c he più vagheggiava. Si recò .p rima a Pa1-igli, presso il Charcot, per studiaire le ma!lattie nervose. Poi rientrò in P,atr1a, e a Fjit'enze 111eill 'lsti.t uto di F is1ol1o gia, ass istente oniomario d el Luci.ami, :l.aivorò s u.Il.e conv iilsioni d'origine cerebrale, e s i periezionò in 01i1nica con u na .tesi sulla sifilide cerebrale. Passò quindi a ì\Iodena, 11omina to settore di a1naitom~.a p1 a tologica s otto il proi. Roà, e quirvi ies,eguì i .St1J0i 1lav-0ri s u11 'adenoma del fegato e sulla sclerosi a placc lie . D:opo du1e anni ritonn.ò .a1ll '·e stero, e si dir esse a Stra.sburgo, rri!tlJOmat?a sempre per g··ra ndi maiestrj di :medicinai, e p.a ssò s u,cc.e ss i,·amei1,t e dal l.aborart:orio del:l 'IIoppe-Seyler a {1uello del Recklingha11sen e alla clini1c a de1 Kuss.. m aul, occupandosi rispettivamente di ric.erche -chimic he, isto-patologiche e clin.i che. Con ,t ale corredo di s ,t11di e .a more a1lla ricerca, co1)rÌ in seg uito con :lia rga competenza i,l pos·t o d'aiuto d ·e lla Clinica medica dj Bologna, apprezzaJto ·e pr1ed.iletto dal prof. l\1uriri . Dimostrò in quel t empo (1885) il s uo animo g eneroso ()011 .l'as&ocia.rsi aigJi studenti di clJmica, ohe s 'erano ribellati ad 'l1Il0 cirooJl.ane Baiccelli, e fiu sospeso ·dall 'urfficio per Uin au.110. Sono di quel tempo le s·u e memorie su1'.La patoge 1iesi dell' ure·m ia, s ulla S·clerosi laterale a 1n io trofica ie sopra i soffi arteriosi epatici. ·QUiesti ed ai1·tri studi g1i valsero ;iJ oontterimen-

to d ella litb era 1d ocenza d.n Propedeutica 1nedica ne ll '87, mentre già era d~ nuovo all'estero, a Friburgo, 11el laboratorio di chimica fisiologica de1 BaTumam.n, ove 1studiò urn argomento di grande iroJ.portainza, i processi di putrefazio1ie intestie il sig·n i1ficato degli eteri solforici delle urine. Con 1'88, dopo nove atruni di .1a'tlrea, s 'b:uizia ~l secondo periodo de11a sua i8Jttivirtà, quello dà.dattico, oon l'i ucar1co di r 'J upedeutica mr-di~a a Modena ·e a Siena, e termà. nato 11.el '94 col suo t mS!ferianento a.l·l 'uThi v·ersi.tà di Bo'logna. Quivi, col .titolo, iacquitStaJtosi per .concorso, d i prof. s traord. di patolqgia s peciale medica dimostra tiva, i'!lizia iJ ·t erzo periodo de1la sua v1ta., svoltosi fra gli studi, l 'insegnamen.to ie ainche fna. la vita a mminis trarti va e politica bolog nese . La ristretezza ;lello spazio non permette l 'enu· merazio.ne dei :suoi llavori s,c1entifici , del res.to '!loti, e neppure u·n cenno dell'attività che esplicò da all1or.a. P romo9so a·d ordinario 'llel 1901, ba sterà ricordare che dagli studenti fu ogn ura a ltam,enite apprezz;ato, am .a.to ed :applaudito, c he le sue lez~oni erano .p ersonali ed e rudite, che so1stiit11i più volte i1 prof. Murri riuiSoon<lo a conservar.e il ,m ectesimo affollaito uditorio ·cli medici 1e s tudenti, e <'he m.Jlrti, far.se troppi, sono stati ~ m.e dici .ch e con1d11sse alla libett"'a doc·e11.Zla in Pa tologia medica. P er Bologna f 11 un cittadino zelantissimo del pubblico bene, u n antico costante e fedele asisertore de11e idealità. de.m1ocr.abicl1e . In questi 0;Illli d..i guerra s i e r a fatto uu culto dell 'runor di pa tria ed era ,entu siasta per i 11io otri rtrrionfi, .am1a:reggiat0 per i .nostri r1o vesci e per :te prep.o tenze ·del:J.e nuove ·n azioni eg·emoniche . Un saluto commosso e riverente vada alla men1oria di questo 'lliC)Stro 1\1.a.estro, 1a cui salma si purifi.cò n.e lla fiiaimma dell'a.ra crematoria. . Dott. Gurno :rvr. Prccr NINI.

Il fascicolo go (1 agosto 1919) della nostra SEZIONE MEDICA, che trovasi in corso di stampa e che spediremo fra pochi giorni agli associati contiene: I . P roff. G. Mingazzini e G. Fumarola: Sulle p aralisi

Il fascicolo go (15 marzo 1919) della nostra SEZIONE CHIRURGICA che trovasi in corso di stampa e che spediremo fra pochi giorni agli associati contiene: I. Dott. R. Bompiani: Riassunto c'Yitico sulla cura

1

1

1

dissociate dei nervi periferici consecutive a traumi di guer~a . (Continuazione e fine).

II. Dott. G. Tanfani: L esi oni nervose da infiuenza.

1

1

delle frattu1'e e lesi oni articolari d'arma da fitoco . II. Dott. P. Gilberti: Tromboflebite del seno caveYnoso dest'S'o (fleboresezioni multiple - guarigion e). III. Dott. U. Tassone: ConlJ,plicanze ossee post-tifiche da baci llo di Eberth.

Indice alfabetico per materie. Assicurazione contro le m ala ttie : . . . P ag . 1074 p er 1' i \ ,·ambraccio : 1-:ian1purt:.azioni cinema10]0 tich e ad a nsa termi nale E n1og lol'ii11uria da cl1inino co11 specia.1~ riguardo alla cura con la cin1069 con·111a . F '- ri ta da ar111a c1a fuoco clell 'addome con p erforazione intestinale guarita s po11ianeamente : psettdo-tube rcolosi 10/0 i i1t est i11ale . . . . . . . 1072 F ora n1i da colpi di fucile 1071 (~ r'l,·idanza e t11bercolosi polmonare 1071 Gr~,·i clanza extra-t1terina . .. . 1076 Liec11zian1ento del prof. ~Iasnata . l\la la ttie \•enereo-lt1eticl1e e dermatosi : difesa sociale . . . 1070 R oma, 1919 -

(24)

Tip. N az . Bcrtero di G . Guadagnini i: C.

Medici condotti : conquist e . Pag. 1074 Monconi d i amputazione : p atologia e 106 1 cura . . 1071 Parto ind~lore • P ensioni : facilitazioni del pagamento 1077 1072 Per\·ertin1enti sessuali : nei - . . . 1070 Rac·h itici : a11omalia dentale . 1070 . . R aggi X : tecnica . 1067 Tifo es antemat ico : d ecorso clinico Ulcerazione e perforazione del setto nasa1 e da cron10 e cron1ati . . . Utero : apparecchio emostatico . 1 \ itamine : presenza nelle t1rine delle 1070 così dette . . . · 1072 Zanzqre : per l '11ccisione de11e L . Pozzr, res.P.


Roma, 14 settembre 1919

Anno XXVI

Fase. 31'

(Pubblicato il 16 ott,obre 1919).

' '

fondato dai professori: FRANCESCO GUIDO BACCELLI

REDATTORE CAPO: PROF.

DURANTE

VITTOI{IO ASCOLI

SOMMARIO. Lavori originali: L. Spolverini: Conti ibuto allo studio det1' immuno-profilassi nella scarlattina. Sunti e Rassegne: MEDICINA: C. Lian: Diagnosi eziologica e prognosi della angina pectoris. - CHIRURGIA: Ch. A. Elsberg: Su alcune lesioni osservate durante operazioni per traumi di antica data del midollo spinale. Os!>ervazioni Cliniche: G. Aperto: Occlusione intestinale da agglomeramento di ascaridi. Accademie, Società Mediche>Congressi: Società MedicoChirurgica di Pavia. Appunit di Medicina Pratica: CASISTICA E TERAPIA : Le ptosi gastriche e duodenali. - L'imbarazzo gastrico febbrile. - I sintomi dell' ulcera della piccola curvatura dello stomaco. Diagnosi e prognosi. - Gli alcalir.i e le n.alattie gastriche. - Trattamento dell'aerofagia. Rubrica. dell' ufftoiale sanitario: L'obbligatorietà della denuncia e delle disinfezioni nelle malattie infettive.

Pos'a degli abbonati. Cenni bibliografici. Varia. Nella vita professionale: Pangloss: Lo sciopero dei medici. Cronaca del movimento professionale. Amministrazione sanitaria: L'assistenza dei riformati per tubercolosi. Medicina sociale: Problemi sanitari del dopo gue rra . Vigilanza igienica. -

Risposie a quesiti e a domande. Condotte e concorsi. Nomine, promozioni, onorificenze Albo d'oro. Notizie diverse. Indice alfabetico per materi e

Diritti di proprietà riservati, - È vietata la riproduiione dei laf1ori pubbl,icati nel POLICLINICO o la pubbticazione di sutsti . di essi senia citarne la fonte . · •

l'infezione. Difatti nel 1916 egli pubblicò i risultati delle sue ricerche ottenuti C'on l'uso di un siero vaccino, col quale si riesce a conferire immunità all'organismo sano, iniettandolo sotto CJ4 INICA PEDIATRICA DELLA R. UNIVERSITÀ cute. Lo stato immunitario cosi ottenuto fa sì DI ROMA che bambini, esposti al contagio non si infetta110 diretta dal prof. ~. CONCETTI. di scarlattina, anche quando restano nel medesimo letto d ello scarlattinoso. Contributo allo studio dell'im1nuno-profilassi A nessuno può sfuggire la granèe importanza nella scarlattina. di tali ricerche, sia dal punto di vista scientifico Osservazioni e ricerche del dott. L. SPOLv.ERINI, sia m aggiormente dal lato pratico, r endendosi possibile in tale modo di conferire l'imn1unità aiuto e docente. contro la scarlattina; e di avviarsi quindi alla Nel i9r4 Caronia (1) dimostrò che nelle squame soluzione dell,importante problema a·e lla pro-epidermoidali di individui scarlattinosi si rinviene filassi. Pertanto avendo avuto occasione di osservai e un corpo che, in presenza di siero di sangue di malati in qualunque periodo delle forme morbose alcuni bambini affetti da scarlattina, ho creduto e di complemento di siero, d à reazione di de- opportuno è i riprendere questi interessanti esi;e• • rimenti: io) per portare un ulteriore contributo -v1az1one. Di Cristina (2) partendo da questo dato di alle precedenti osservazioni sull'immunità; 2°) pl·r fatto ebbe l'idea di indagare se l'estratto di indagare fino dove fosse possibile il meccanismo sqt1ame è dotato di proprietà vaccinnli e se l'in- del processo di immunizzazione così provocat o. Mi limiterò in questa breve nota a riferire i d ividuo cosi vaccinato resta poi preservato dalrisl!lltati ottenuti colla prima serie di ricerche, • essendo le altre tutt'ora in corso, giacchè data (1) « Pathologica )) , n· i 27 , 1914. • da un lato la gravità della malattia in parola e {2) « La Pediatria >> , fase. 7°, 1916.

LAVORI ORI GIN AL].

( l )


IL POLICLINICO

[ _.\NNO

XX\ _I, F ASC. 37)

• da.11' altro la non reattività negli animali non è possij:>ile fare n11merose e rapide esperienze nella specie umana, senza contare anche il grave in·conveniente della frequente mancanza _del materiale di studio. Avanti tutto ho saggiato la reazione di deviazione del complemento del siero di sangue di otto individui affetti da scarlattina tanto recente che pregressa r)er l'estratto alcoolico di squame scarlattinose, ottenendo i risultati che riassumo nel · seguente specchietto :

zienza la madre si potè stgbilire che il bambino • • IO mes1 prima aveva avuto una malattia di media intensità. Per praticare le ricerche nella vaccinazione antiscarlattinosa dopo avere preparato il sierovaccino, seguendo fedelmente la tecnica descritta dal Di Cristina, ho iniettato sotto cute IO ban1bini tutti al di sotto di 7 anni, in condizionì generali buone, e degenti all'ospedale per fratture accidentali, ad eccezione di due alquanto atrofici e convalescenti per recente varicella. allo scopo

"

.

Numero

Grado

Epuca

!lcazione

d ella malattia

di deviazione

Complicanze

Età dell'infezione

de i cas i

O sserva zioni

I

I

I

'

Caso

20

»

~

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40

56 •

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-

• 23 giorni

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&

discreta

-

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-

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15

20

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I

.

persist e albumina senza element1 renali.

4

I)

?

id.

In tutti i casi, eccettuato il I 0 , si è constatata una evi :lentis~ima reazione di deviazione, solo lieve nel 60. ' Nel caso del bambino affetto dalla caratteristica complicazione renale l'emolisi invece è stata notevole, tendente quasi al completo. Fatto _q uesto che potrebbe anche essere messo in relazione con la grave alterazione che il processo renale suole in genere in Ìltrre· nella crasi sanguigna, più che alla mancata presenza di corpo immune nel siero d i sang11e del bambino in esame : del resto ulteriori ricerche, al certo non prive di interesse, ip_ simili casi potra11no con ogni probabilità risolvere la questionP. Ritengo i11oltre utile accennare anche al fatto o~servato in un siero di sangue di controllo durante le ripetute p rove (anche st1gli stessi soggetti) eseguite pe1· la deviazione del complemento. Come è naturale cercavo di a1operare il sangue <li bambini che non avessero sofferto in precedenza la scarlattina e per maggiore si curezza preferivo prelevarlo da b1mbi di tenera et à (2 a nni circa). Orbene uno di questi controlli dette una volta reazione netta di deviazione : interrogata con pa( 2)

+ + + + + +

3 mesi

-

.

.

I

-:-

di vedere anche quale infi uenza eserciti lo stato generale del paziente s11lla rapida produzione di ambocettore specifico nel siero di sangue dei vaccinati. Oltre a ciò sia per le difficolt~ enorn1e di preparare una quantità piuttosto sensibile di vaccino col metodo primitivo proposto da Di Cristina e sia a scopo di controllo su quello da n1e prodotto, ottenni d alla cortesia del collega Di Cristina una certa quantità di siero.vaccino, che egli recentemente (I) è riuscito a preparare con maggiore facilità avendo cercato di trasportare nel cavallo il corpo immune riscontrabile nel paziente che ha sofferto l'infezione scarlattinosa . Con queste due qualità di siero-vaccino ho immunizzato i _ 10 bambini in esperimento dopo aV'ere raggiunto la reazione di deviazioJ;le d el complemento anche prima della vaccinazione, acciocchè i risultati fossero veramente at tendibili, e se p osit -vi mi autorizzassero a procedere oltre neìl' esperienza clinica. R iassum o brevemente i risultati ottenuti: (1 )

{<

La Pediatria», fase. I , 1919.


[ _.\NNO

XX\"I,

FASC.

37]

SEZIONE PRATICA

~umero

Stato

Durata

Età de i e a s i

generale

del trattamento

-

Quantità di ,·accino

Reazione

ad ope r a t o

di deviazlo11e

Osse r Yazi o ni

. . 3

anni.

buono

• • • •

4

• •

id.

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Caso

20

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6

>}

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6

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2Yz 3 4

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3

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atrofico

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K essnn incidente degno cli nota.

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Gli esperimenti sopra riferiti mi aut orizzano a concludere che con ambedue la qualità di vaccino usato si riesce a provocare nel sangue dei bambini in esame la presenza di un anticorpo specifico sempre bene evidente, ed in grado sen· sibile anche in quei soggetti il cui s t ato generale lascia alquanto a desiderare. Confortato da questi netti risultat i di laboratorio e dalle osservazioni precedenti del Di Cristina ritenni di p otere con tt1tta tranquillità tentare la prova clinica dell'a,.,. venuta vaccinazione coll'inviare questi 10 bambini (compresi ai1che il caso n. 4 e 7 in cui la reazione di deviaz ione fu leggera) in due periodi diversi nel reparto degli scarlattinosi, ove si trovavano p azienti affetti da forme sia gravissime tal punto che due morirono al 3° giorno r· i malattia) e sia di intensità, e tanto nell'acme de 1la m alattia ql1antc nel periodo desquamativo. Questi bambini c;ani vaccinati furono non solo mescolati coi malati, ma a cloperarono indifferent emente le stess-= stoviglie d i questi ulti1ni, e furono taluni cosparsi s ul corpo anche di squame d i scarlattinosi. Orbene non ostante ciò, e i1011 ostante la 111nga degenza (alcuni p erfino due 111esi) n ella sala infetta, n essuno dei 10 bambini co11siderati s i è malato di scarlattin a, m entre nel sangue dei medesimi persisteva sempre la presenza (1ell'ant isettico specifico provocato. Tutto ciò, mentre co11ferma pienamente i primitivi risttltati del Di Cristina sulla vaccinazione, e c'i autorizza anche a ritenere abbastanza progredita la importante questione clella profilassi, d'altro canto ci porta a concludere che con tutta probabilità si tratti di una immunità conferita attivam en ' e per mezzo d ei prodotti contenuti

-

nelle squame, e non già per l'azione del sie10 (immunità passiva) del sangue scarlattinoso, impiegato nella preparazione del vaccino in esame. Mi auguro del r esto di potere portare, colle espe· rienze che ora ho in corso, un modesto contributo alla risoluzione di sì imp6rtante questione. Roma, giugno 191s .

SUNTI E RASSEGNE. MEDICINA.

Diagnosi eziologica e prognosi della angina peetoris. (C .

LIAN.

foit rn,. de 1néd. e cliir. prat ., ro J.uglio r919).

Sta.bilita l'1esi'S·beniia e.li l1l1 ai11gina pectoriis, ~ preferib·iJe non ai-restarsi all1a di visi on.e artificiale ai angi1l.1a vera o fai1sa -e c1rii cercare subito se i 1 .soggietto l)reseru.ti i seg11i di u·rua ,delle aff.ezio11i ·:-3l1scetti,bi li di p:r.o v.ocair.e la ie.omparsa di un1a s·itllcl.r ome a11ginosa. Ql1est a i.n\1esti1g·azione co ti,t t1isce il <:'aposalùo cl elrr'es.ame di t1n an.giuo o e darà il .migliore i11clia:izzo per la prog1nosi e i)er 1.a cura ; seco11'do il crit.e1-i,o ·ezi:ologic·o, s i possono d1ividere ·l e ia1ng·in1e come 1segl1e : I ../:1 rigi,ria dell'aortite cron.ica, co n, o se11za i11sitfficie1iza, della coro1iarite, d eli/iperte nsiane arteriosa, della 'nefrite ureniig eria. - ~ ].a vairi,età , più frequente, più grave ·e più ti pica, a c ui con,-.ie11e ai1zitutt.o i)e11s.are . Poichè ,-i ~ossono t.'15sere delte forme fruste, è bene defì.nire in modo preciso la sin·t omaitolog·ia dell'accesso, cl1e sii pre senta q.uaisi .sempxe in occa1sione di uno sforzo, del1a salita di 11rn:a sca_.1,a. NeJ.]e forme da nefrite 1tren1ig.e na, si hanno inYece, durante la notte, 1

1

1

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IL POLICLINICO

cri.si dii p seudo a s111a , chre si accompagllla1n·o talora .a1:l'accesso angi.r1oso. Si ricerc,l1er1u.n o quirn di : segni fisici e funzionali delle alterazi0ni cit~te, e si misureJ.·à ·accurat amente la pressiou·e arteriosa massima 1e minima. In presenza di queste affezioni, .1a prog-nosi . è necessari.amen te grarve, • sebbe11e ,.i .siraino casi, ·i n cui, sott·o .1 'i.nflu·e nza del trattamento, 1'.a0-1gin1a è .sc-01nparsa ; .sd fa•rà quindi 1)resente la gravità ·del pro11osti 00, ·p ure JasciamL1o a.cl~to ,a qual.che s pet1anza. Trulvo1,ta perè, co11 i diisturbi 1ao·rtioi arte.riosi e renali, può coesistere un ':a1ngina di a ltra orig·ine (fi1is1)eptica, i.sterica, ecc.) ; per compirovare 1tale eziol,ogia, oc-corre però trovare un insieme sintomatico ed .eziologico ben conic1udenite. D'a ltra parte, :tale e'1enie11z.a è. eoc·eziona;l,e , 1111entre la coesis tenza delle lesioni citate e de.11 'angina di a ltra orig·ine induce t111:a. prognosi grave, percl1è 1e brutali perturbazioni circoliaitcITT.e c h e aceon1pagnano l 'a,c cesso ,a.n.g inoso, possono 1esp.orre a .s eri.o pericol·o l'indi·viduo portatore 1de11 e lesio·:ii c ~tate . Queste va1m·o <i!d ogni modo rioercate mi11 ui;iosa111e11rte, util1zzand.o i metodi più delicati di rioer.ca p er ·l e funzion i re11a1li e cardiache, ·p ro,·ando la 1ea~ione . di \\ìia:sser1nann, che, se positiva, è u11 iarg-0me111to i.11 fia,·ore dell'otiginre aortica, arteriosa o rena·l e. II. Angine d' origi11 e c,ardio vas colare, escl11,se le precedenti. - R elativ.a ment e rare ed abba,s tanza facili a ricoinoscersi , s i .riscontrano ·p . e. ii·n gi-0' aini oon iinsu.fficienza od ainche stenosi :aortica reumat1ca, 11on mai ile11e lesi·oni mi,t rali; 1a prog nosi è grave, ~ebb1en·e t al volta, <)<m l'uso ddscou.ti·11uo di digitale a pi·cole- dosi, ..si possa osse.rvare la s compair.sa ·d egli aocessi. Fra Ire affezi.011.i ca.rcli.a,c h,e acut e , gli acciessi angi1nosi s1 osserv.a110 sopr.attu.t to ne111e 1a•ortiti e pe·r icarditi, ,e soprav\·engono per pi.c.ooli movi1nenti ed .ai11che n·el più com pleto riposo; durano a lungo ·e la!scian10 negli i·11terY.a11i una sensazi.o ne dolorosa ipr-ecordiale (punti dolorosi corris pondenti alla ne,·iralgia de] frenico si.niist-ro o dei primi nervi intercostali di sinistra. Si può avere la mo1·te improvY isa , 111a sJ pt1ò a-nche speraJ:e che gli accessi scompaia110 col dileguarsi cl e11a n1alattia a•c uta: la s~nfisi pericardica pe.rò è accon1pagnata spesso da ac~essi ang.~nosi . I i i qualche ca:so, l:aritmia extrasistolri.ca e la t achicardia pa1rossistica sono .a ccompagna,t e da acce ssi a11gi11osi, cl1e ha•11 110 allora ]a prognosi {l ella ma latt1 a prir.Ll!tiva. Vi sono poi accessi a111gi11osj, che .accompag·na110 o seguono i disturbi del co ì detto cuore forz 1to; i11 seguito ad i11t.eusa fatica , sopra'•' riene n ua cris i angosciosa, con dolo.re retrostern.a.le e brach i'lle , co11 dis pnea, aritu1i a cd a un1ento del1'area. i. . recordiale . 1

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[ANNO XX\7I, FA5C. 37]

Gli accessi sono g·ra,~i , al momento della Joiro compaPSa, e s i presentano con maggior frequenza n1el &o\·raffatica1nento del b.raccio si·nistro, con esagera.ti movime11ti di estensiQlle ; in seguito però v.an;no prog·ressi.,ram en.t e attenuandosi. III . A ·rigine d'ori.~ine digestiva. - Gli accessi ainginosi 11on sono 1-.ari n elle d.ispepsie, sp~ial­ m,elllte se ac-con1pag·na·te con aerofagia, o coesist·enti coi1 uno s tato neurop.a tico. lJ.n ele111e11to 1mportan:te per .lia .d iagnosi è dato dall'orario deg·Ji a·c cessi , che .si ·osservan.o, o verso 1a fine del pasto, oppure 2-4 ore dopo. Sono speia-50 1t111ghi (1/2-1 ora e p.iù) .ed .accoon:pagna1ti da raffr-etldamento delle e.stremità , pa,l pj taznoni, t endenza alla sincope, rin\Tii g.azosi ; dur.anite 1'accesso, è s tata osservata l 'acceu·t ·u azio,ne del 2° tono alla polmon.aire, dii.1atazione del cuor.e destro, e itaJ.ora .11n soffio temporaneo di ins11fficienza tricu.sjpide. La diagnosi può presen.taa:.e .serie diftìcol.tà, potendo.si p. e. co11fondere questa va.rietà c·o·n quella .a forma ps-eudo-gastr.a lgica, tanto più che le arisi dolor,ose epigastricl11e sono accompag·nart:e da m eteorismo gastric-o, a.1111vii ga.wsi e taloDc't vomito. Si tratta di casi in etti l'.angina .ac1d,oonina:1e, 11egata ra.11 '.arutite: add-0minaJ.e , re.sta isolata o si alterna con cri.si di a.ingina pectori.s, da aorti•tie toracica; \'auno 1a ppunto ricercati i segni di c1uest 'ultima, come ·p ure l'esistenza cli un 'aorta addomi·nale dila.tata, fortemente pulsante, deviata a sitJ.1.istra , dolorosa in tutto il suo percorso. Come .sri è detto l'a11gi111a ·dispeptica può esister.e i·n .u n individuo con le ]esioni cardi.o-,,a'SCTJWairi .propri1e d·el·l e forme gravi; in tali casi però, occorre la mas,s i.ma prt1den.za di ·g iudizio, e inon sii deve troppo facilmente a ttri1bU1i.re l'accesso .() ]] 'a1erof.agia, poich·è spes..c:;o gli acoessi gnavi1 dell 'a,orti1:ie <'ro11ica, della ·n efrite uremigena, ecc., sono aocompa·g nati e termi·nati -d a ri.nrvii gazoSci. Una varietà che non si de·v.e trascurare è 1'angin a dii origi.'Ile coli-ca, che s i nota negli individui aff~ti d a coli,t e, durante la 11.otte, sotto f.orma di orisi d'angoscia, oppure con violento dolore epigastrico accomp<!!gna.to da angoscia e da una penosa sensazione di costrizione retrosterna le. Gli a<-'Cess'Ì .si aocompagnauo a ,·io1entc scariche 1iquid1e , 1n1e ntre negli init ervalli si ba costipazion·e. T1alvolta invece le defecazioni sono r·egol.a·ri e gli :a ecessi coi 11cidono con reaziioni oolicbe d '.aspetto vario rcrisi di indigestione, di stato lipotimioo, id i emicrantia , iecc.) ch e possono essere i soH segni .r ivelatori de11.a lesione initestin1ale . In ogni caso, il tr"att~mento diretto contro la costipazione (regi111e a.lin1enta.re, lassativti mucillagi nosi , belladonna) farà soompari.re l'ano-ina di orio-in e colica, che comporta di solito un o pronostico favore\·ole. 1

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[ANNO XXVI, FASC. 37]

Gli accessi iamginosi .p os1so110 italv,o·lìta con1pliioar.e •1a colica epatica od a ltre v isoeralgi.e addomina1i, quali la colica nef1ritica. IV . Angine d'origine 11.ervosa. - (~lii a-c"Cèssii . an·gi1110.si possono complioore uua malattia .n erv-osa ; oosì p. e. 1a nevraligi1a. o La neu'fi1te di un a rto, specialmente del superiore; tali e.asi gli accessi• sopravv·e ngono 1i•n ocoaiSione de1 m.ovimento del braccio. Questa p.a.rtic-0lariiità però è i.nsufficiente per la dj1agnosi, poi1chè ai1che ir1 OOS-O di origine ca.rdio-vascolare e renale, le crisi possono es,ser,e prov.oc.ak d;a uin movimento ·v:io1,ento del braccio si•nistro; migliore aiuto forniS<'t0no i dat'ii anan1nestici, p rovando che· l'individuo ha sofferto i do.1.ori un certo t·em po prima de11a comparsa degli aiccessi. Meno conosciuti sono i fatti, i11 cui tali accessi costituisoon:o una complicazione dà mievrra.1gi1Gt fren1ca -0 imteroostaJle : ,l ' •.I\. con la cura dd questa (ini'ezioni sottocutanee locali di a ria) h.a fatto soomp.ariire anche gld. aiccessi. Per .la. <lia·gnos~ , i1on sarà 1sufiiciente rilevare i puniti. dolorosi della nevralgia intercostal~, che s i possono trova.re amche ne11'a,ortite cronica, m.a s i dovirà basarsi str1l'aiS.Sen.za di lesioni :aortiche, siull 'inizj,o c;aratterizz.ato d·ai d-0lorli costanti o da u.in seniio di pein.a clolorosa all',emitora,ce sirnistro, su11a tarehicardia, le pa:l.p.itazi-0.ni, ed e\rentualm·ente su•l l 'esofagospasmo ie ·s u1i risultati 1terapeu.tici. L' origine peri[eri1c.a <le11e ~gi1ne depone per 11 n:a p rog·n-0si fa'Vorevole. Quanto alle angi.ne dei t ab.eti.ci, sebbene si possa.no avere i11 questi delle crisi visceral•i , a.n.aloghe a ·que1le gastriche, 1p ure 11a :trequ·enz.a dell'angi•na aortica o ren~le· nei sifilliti·ci fa 11."iitenexe più .pruden'te .ad-01tta1·e tale diagnosi. L·e an1gime d.ei b.asedowia11i h.anill·O .o rigine v.a.ri.a1bil·e : si .aocompag·naino ad esacer1b .àzioni rtachi·ca.rdiche, e s.01110 aJgevolate dall'eretismo niervoso di ta 1i allJ./lilalaiti. Solamen·te dopo av.er e·s clus.o .tutte ]e 1Cliagnos1 citate, s .i potrà: parlar1e di angi111e isteriche, neunastenci.che, neu.-r.opa1ti.che, dia·g-.nosd. <:he a scanso di fatali errori, dov.rà fattsi sol10 d·opo 1ir1 1a:l1,a111. . 1Jiesi ai0eurata ·e d u11 esame ini.nuzi.aso .

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p·r ima escludere la sidìl1ide -ei qualsiasi intossicazjo.ne, e rico1noscere l'.a·s s•e111za di og·ni 1esion.e arteriosa o 1."enal•e. L'.anigi~a tabagica, s'enza .lesioni, riveste gli asp·etti più s·vari.ati. I primi accessi occ0irr-0.no di s:olito 1a notte e :Sii poss.0110 presen·t are poi i11 occasiione del camn1i.n.o, o di sf.ouzi. So;n10 variabili di (lurata e id i i11tensJ.tà, nia h.a1tll110 t1na cairatt1eirisfì.:ca die11.a coe.&isteDza di d1i&turbii va·s omotori (p.a11oire d·el volrt o, r1a ffredd.amento de1le es·t remiità, ·ver.tigini, tendenZJa a:lla lip.oti.m ia, p.a lpitazioni). La mro rte s u.bita;nea . è raxiis shn·a; ne111a pr.o g1nooi poi, si de\"e tenea- ronto che gli .aiocessi soompaiiono, 1d·o po c·h .e l'indi\iidu.o ceSISa di fum.aire. L'.a stin·e nza però de've essere com.pleta; e<l ainche i11 tali con·ù.izioru, g·lì aiccessi i1osson.ç> pr·esentarsi aaico.ra peir qualche mese, .magari al solo e.rutr.a r.e in uu ~oca1e clove si è fumato. ,A·n a1.o ghe a q11.e lla tab.a-gi:ea son·o ]1e ·r.a.re ·OS.S·ervaz1oni cli .aingi na da •t h·e ·e ·d:a caffè. , N.el1a diiag~os·~ ·eziologica dell'.a1ng·i11a •l)ectori·s, l>isog1na t•e11·er .s·empre co.11Jto della gra·nde i:requ.enza della. na.tu1'ia .s ifilitica delle 1esion i -che la provooon10; J.i-eg1i iu'Clividui ia·l di sotto dei 1cinqua1nta anni, l'ip·e rtensione a1-teriosa, l'aort1ite cranica, ·1'!(Lrteriosclerosi, 1a nefrirt:e inters tiziale sono da attrl·b uirsi il più spcss·o all1a s ifiJide, mentr•e i.11 qu·e1lli oltre i 50, J 'origine s1fi1l t1iea è 1netno f·r·e1

fil.

q t1ente .

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CHIRURGIA.

St1 atc11ne lesioni osservate durante operazioni per trau111I di antica data del midollo spinale. (CH. i\ .. Er.sBERG.- A -rin.a,ls of S ·u rgery, m arzo i9r9).

lamin.ectomie eseguite .a.a Els·bierg 111e] New York: N eur,01ogic·al J,n.sti:tut e ie 11.el MoUint Sinai I-Iospita·l , 20 1o fur.o no p•e r rimediare agli effetti .d i vecchie fratture o ·d i fe.rite \ 7,e11f:e1broSt1 200

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midol1ari .

Le lesioni pos.sono 1essere .s1u<ldivis·e in clt1e cl~ssi : i) cl1el~1e 111eml).ran e (1'.in·v iluppo; 2) cleJ mic1ol1lo e d1e11·e ra dici. r . L e si orii de llc 11~.cni·1 ·1.,~i spi1ial·i. - . ~ ei e.asi più l·eg··geri ,J.a dura <110 11 è isp·essita, 1na la s ua facci.a ii1te11111a aipp.are ·oo.nigesta, ed b.a p.e.rduto 1f.:l 1uc·e11·tezz.a normJa1e. Altre 'v·olte i,11\-ece Ja p.a.chiJ11ena•nige è ilSpes:s ita, e ·l 'is'l1essilme11to p'l1ò ess:e.re così 11ote'\";dle 1da esercitare fatti di comip.n essione 1nid:011are, aJ pari di un tum1ore. In u11 <:1a so :la escissione 1dtel 1s·eg·m ento ispies.si.t o .co1nd1ts1se a d un 11otev.o le 1nig.l iorament 0 (lei si!Thtomi. L' ·a sp.o.rtazione dei tr.atti d' ispessi11n1e11to, ch e talfOr.a .si estend1ono iin profondità d a1l gr.a.sso ·e 1)icl urale a t11tte 1e meningi, de\re essere eseguita con cart1tela, p:er non d.annegg11are il n11d.o·l·lo. 1

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~el~a

** * ezi·ologica

rliag.n osi saTà ·necessario ~~eguire .J'ordin.e ci:tato; in questa ricerca si è p·e rò guidaiti de.lJa frequenza più o me11i0 g.r ande, $econdo 1a lDJal.attiia causale. Così p. e., 111ei gott~i,

111egli o·be.si, n:ei diabeti0i, l'angina è il più ~pesso di orig~ne ao'ftilca, airteriosa o renale, e <1uimdi di ·p.rognosci grave ; ·l ta ngina di·speptica i-11 tali i·n drividui non sarà a.nlIDessa, se .n-011 si.a ass o1utamente imposta daJ quadro clinico. Così pe.r a.mniiettere l '.at11g'i n.a 1tabagica, si do.v rà dap-

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IL POLICLIN l CO

Talora , .i si tr-0\1'a110 iÌ'i lclu i dei depositi cal. cari. ItD. qualche caso i 1 proces.so cicatrizilalie è a:rrivato ad escludere c1aì1a circolazione ·deJ. 1.iqt1or segmenti del .sacco :ait.-aienoideo; la esc:i1s.si one delle a.deren2Je può ristabilire la contin11ità di c1ue.sto . . circo Lo. B·riglie cicatriziatli possou.o congiu.ngere i lati oppos.t i tlellia dwa, e:;ercita11clo gravi co1111)ressi1onii s·t tl mà1do11o. Se il tessuto di ·c icatr:ice ·l: molto 1e:steso e di dif.:fìc11e asportazione, si .posso110, r)e1" attenuare i sintomi dri. compression-e, pratican:e su di esso delle i111•oisi9ni par.a·l l1e le, con1e 11ell'a par a11eurotomia. L'a:ra011oide può essere se1npliceme11te op.1 ca, o anche ispessita e aderente a1la. dt1ra 1e al midollo; s i .r isoo,n.trano allora dell·e cavità i1rrego1ari ,p iene di ·liquidto chiai!o. TI quaclro, che Elsberg iehi1ama di « a'rocn~te adesiy.a », è ,c·oonp 11etato da una note,·ole u eofor.mazi.one vascolare. 2. Lesioni midoll.(11 i . L'aspett,o del 1111.i doll o, a gramd1e di1stanza di te1upo llal traIUma, ·pt1ò c:ssere vari.o. A scarse n1odifìcazi 011 i m iacroscopich·e oor·rii&pondon.o talora &i11tomi g.r.avi ·di d·e ficit. Così, a l'ifvello ·di urua 1esione t:ras ,·ersale tota1le, può .acl occhio nuclo riscontrarsi sol.o runa mag·gn1011e \"'aisaolariz7...azione; Lo stessoi a spett.o esteri.o re possono avere foi:olai ci rcoscrit.ti Ll i id.ro ed ema,tomie1'ia. Di solito però in -q11esti ultin11 casi il midol1o presenta dei .r igonn1amieinti, eù ha t1n.a diimi11uita consilstenva. Il dr-e11aggi10 c1ei. focolai , :ba:lor.a · molto estesi , di :idromielia ne~lo ~pazio sotto-aracn1o ideo, è caipaioe di 1)rodurre t\.11 n1otè.\~01.e n1ig1ioramento dei si•ntomi. •Q uaruio s i r.i·sc.ontraino c1c:;atrici estese, che sj appr,oftondaino nel 1nidollo, e n·o11 s i prestaaio a1l',e scissioue, .J.e :.i.n.cisioni li1b eratrici .soipr.ame11iiio111a te po sonJO ·r iuscire uitili1. S~nto1ni gra,·i sono alle ,·o].t e determinati cla J:"testrin1g imen·ti ·e d·e for111azio11i del oa.n•a1le miclt>l~are, dipendenti d.a framu1eu:ti o sei r0 da t111a intera ·v·,e rtehro spostata, o «l a .c.alli esubera11ti. La rim ozilo ne dei tr,a tti di ,o sso sp,o.r.g euti, o una larrga Ia.minectomia decompressi\ra poss.0110 clan· e ottimi ri1st1ltati, ,.' J)ecie a ln,·ellio del mi·d ollo Jombo-sacrale e (le1.l,a ca11'da .equm1a. L e radici de11a canda appaiono •n on rairamente ezionate, o iJn,1.lu:ppate i·tl tessuto di cic.a t.rice, <·h e uon se111pire •pttò essere as1)oo-tato. Irn qttalC'ltE. casi la resezione, e co11sect1.ti,-a s11tura, delle rRdi.ci, potrebbe e sere tentat a . Per .ciò ehe rriguarda le indicazioni all'iutt:r,·ento, Elsb erg arri,·a .alle segt1enti conolt1sioni : r) I. 'inter\·cnt0 è ~011troindicato, qttando ,.i 1

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l1a i·l .quadro di una lesione tras,·er~a con11)1eta; e ciò a nche se si è aivuto ripr1sti·no dei riflessi. 2) ~ controindicato anche se i siintcnni sono que11i di una lesion1e in.1compl1eta, quaindo il paziente è i1n catti,·e co111clizioni ge11er.a1.i, ed esi ~tono clecubiti. 3) t~ i.ndi.~a to 11ei pazient i, i1n Ctti l'esame ra(liog·ra1fi.co di·m ostri cleviazioni o :resttingi m enti tlello spec.o ,·ertebr.ale, pttrchè non si a1bbi1ano siintomi di dissoci azione della .sen.sibitliit:à. 4) È indicato, quand,o lo stato di paralisi è quasi ~comparso, ma per.s.iste la spasticità : i11 tal~ casi si può pro:::ecle:re alla rizoto111.ia di alcu11e r,adriici p oste.riori. 5) I.a 11)ersistenza cli forti ùolori racli colari inc11ca pu:re l 'inttrYe·11to, qu.anc1o l 'i1111nobi lizzaz10n1e .n1011 è riusci·ta ,a calmarli . Si ·p11ò procedere ad una Jam.i n,ecto111ia .a.eco111p1r,e.ssiYa, con ,o senza rizotomi a . 6) L'in coutiu e1iz,a cl 'u ri.n.a, cla trau1nri 10111bosacrali , potrebbe inclicare l' arn:as.tomosi del.la. 3a ·e 4a :aerale co11 a1tre racl,ic i ant eriori . A . CHIASSE~~li~I. 1

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OSSERVAZIONI CLINICHE. ISTITUTO DI PATOLOGJA CHIRURGICA DELLA. R . lTNJVER$ITÀ DI PAVIA diretto dal prof. G. PEREZ.

0-cclusione intestinale da agglomeramento di asearidi. ::\ot:i clinica cl,e l dott . G. _l\.PERLO, -~ss·isteute ,e .li·b ero docente. ·Co1ne cont ributo alla cas1stica de1le -0cclusionò. -intesti11ali da ascaridi , riferisco il seguente caso clinico occorso nel nostro I stituto durante l'anno accadeimioo r9r2-r9r3. STORIA CLI~TCA. - 11crma11i _.\mbrogio, scolar o, di .anni 7, da Tromello; entra 11ell'Isti.tuto cli patolog,ia chin1rgica il 3J marzo 1913 con fatti o-ra,·i cli occlusione int estin:ale. ~\.~A:\1~ESI ERBDITARlA E COLLATERALE. Padre e madre ,·iventi e sani ; di cinque fratelli i due pri~i ban110 sofferto di elmintiasi dai 6 a·Ì ro anno.. _-\.SrA:,\1:\7ESI PERSO~ALE HE~IOT:\. 11 paziente ha sofferto soltanto cli 1norbi11o due ,o .tre a~ni prima; egli ha soffErto però semµre .d1 elm:ntia.si. La madre ricorda ~he u11a volta, 111 segn1to a somm~nistrazio11e di preparati antielmintici, il bam1bino emise un 1gr0Yiglio di circa 30. asca: ridi : .la. madre fà inoltre notare che quasi t11tt1 i bambini del caseo-oiato da essa abitato hanno setnpre sofferto di~~11ni11tiasi ecl an1j_ il pozzo che fornii,·a loro l'acqua fu fatto cl11uclere dal 1nedico co11dotto cl1e lo rite11eYé1 fonte cli quella osti nata infezione p.11as~itnri::l. 1

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[ .-\.NNO

XX\iI,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

.-\XAl\INESI PERSO~ALE PROSSiì\IA. -

1.a maclre d el paziente fà ri:3al·ire 1'inrizi.o clegli att1tal i dis turbi de l bambino a circa tr.e g·iorni pri11na cl.el1'ci.ngresso nel 11ostro I s tituto ; in quell'epoca eg1 i acct1sò forti dolori a l \:e11tre ; il m edi.cc praticò d ei ·c lis teri in seguito .a i qu.ali il ban1bino emise due ·O tre \'Olte degli a·scaridi : furono all ora .somministra.ti .d egli a ntielmi.ntic.i e 1'emis.si.onre .cli ·vermi oontinuò, .a nzi alcuni f11rono iemessj clalla bocca in seguito ·a p remiti di v.omito. Da -circa 24 ore i dolori a l ventre si sono 1a<'centuati, l'alvo si 1è c hiuso completam.ente; 1'a<ldome è andato tu111efac·enclosi e 11e.11a 1\•otte è .oomparso vomito fecaloide. STATO PRESENTE . -- Ba m·b i.uo d enutr ito; sc&r.so tesst1to c.ellttlo-a.diposo ; facies peritonitica, lrin_gua arida; polso pi.cc.olo e frequente t ~ so) ; respiro sttp{:tficiale e frequente (30) ten11)er<.1 tura .3 7° ,5. All ispezion,e &i nota che l'a ddo m e è tumei rttto, promine11te, 1e fà contrasto C\.ìll le altre -parti del cor po magre E: scarne. Si ha l 'i1npress ione di ttn \·entre t eso da me teoris1no; tlRlla regtione sottombelical{: s i osservano og·11i tanto d,e i movi1menti ·drelle a nse intestinali sottosi.a nt·i ; ron tali movim·e nti ooi11cide n:n aun1ento d·e i dolori per ctti il .b a mbino s i lagna e piaing~ . Cute tesa, secca, senza oircol1 v.enosi abnortrli. Alla palpaz ione, che riesce molto n1olr.,.<).ta , ~i rileva uno stato a.b norm·e di t.ens io11e <i.tlle r1are ti tlJ.e ·OOU p-errnette una palpazion e I>rof·Oll<la. N ella regione del fianco destro s i palpa ~nbito sotto la i)atret e u.n·a tumèfazi-One della 11tt.n g l1ezza di circa nove cen.t im.etri, di forma c ilindroicle, parallela al mairgi11e esterno del mu scolo retto, di oonsistenza dura. A'lla pe·rcussione s uono ti.n1pa11ico i11 tu tto l'àmbito a<ldomina1e tra:nue ch e a l'i ve11o d.i detta tumefazione dove si h a ii1,·ece o tt11s ità!. completa. , Si ià diagnosi di occlu.si·o ne intestioo1,e cli ll·atura probabilmente meccanica da causa mal d efini•b.i l·e ·e si clecid e l'intervento lapa·r atom1 oo di urgenza. Int erve 1ito operati·vo (3I marzo, ·or.e 17; operatore prof. Pe r.ez) . - Anestesia .locale novocainica; incis ione lapar.atomic.a laterale d esibra p.a·rt e11te da du.e .dita trasverse sott o l 'a.r c·o costale su1 prolungamento de ll'e m iclaveare, ·della lu11·ghezza di c irca ro centimetri. D a lla feri.ta .la.paratomica s.i estragg·o11.o le anse iintestin.a!li e s1 -rile·v a subito che la tumefazio11e aV\1 ertita al1'o esa1me .o.bbietti\·o è flaia (t a un'ansa di.lartiata e 1ripi.e1tlla de11 'i·n t estino (rle o) , a poca 1distainza dailla Yall,·oLa ileo-cecalie, cl ella girossezza di run uovo di tacchLno, fttsiiforme, di consistenza du1ro-e1iatStica, a s ttp.erficie leg·gann ente bernocooluta. !1-t~raiverS<? la parrete di111te~tin1al e, .t esa ed assott1gl.11ata , s1 scorge u11 g r.o viglio cli cordoni .o scuri ieh e han.no qui e: là , ogni t a11to , dei .m or\titnen,ti vermico1.a.ri ; ·s i 1111tuisc.e .subit10 f.a.ci·lmie:nte t1,attair:si di t1·11 g1rovig1~o ·d i .aiOCarid.i p er ct1i si de.ci(le l 'e nteroto1n·ila ; s.i i111clièLe 11a p a.r•ete i11t<st11nai1e 1ongi.tudiUJaJ11nente per u11 tratto .di c irca 5 c entimetri e si estra.e <letto g.ro1Viglio fo·r mato da ascaridi di. rtu.t te le dimens ioni, .f.ort em e11t e intr·ecciaoti fra 101·0 ia for'11:1->are un•a n1.assa ttnic.a. S i contano olt r.e 60 .ascaTid1 form.a111ti 1il gro,·ig.l io cau sa· dell'impedito <::ircolo int estinale . ,S i s 11tt1ra ]a ferita i11testi11a le co11 doppio piano alla Lembert e ~1 f1 ~s1 0

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I 'ansa a lla ferita d elle p-are.ti addom inali nel dUib-. bio ch e occor.r a ev·entuaJment e praticar e piiù tardi un .al.tino miter·v ento. Il gi.orno dopo (1 aprile) infatti, non essendos i rista1bil ito spontaneamente il .circolo intes tinale, si pratica tl 'ano arti.ficia1e ri.apre11do col tE:rmocauteriio .l'ansa estraperi.tonealizzat a ; si fà un lavaggio con oon·d a 1e lastica .t anto a 1nont·e:· come a val.l1e ·d ella ,a pertttra . .Si son1mini.stra della sa:ntonina per b.o cca. Il giorno seguente (2 .aprile) si r istab1ilisee il <'Ìroolo e vengono Emesse feci ed :elmi11ti ta,nto da11 'iano preternaturale com·e dalla via rettale. Dooorso p01St--0per~1tiyo buono ma un po' lu•n·g o p t!rc h è dopo chi·uso, i,11 s eoo11d-0 te mpo, l'ano a·rtificia1le , 1si so.no tor.mate qua e l à 111e l tr.a tto del] 'a11s.a estrtaperi.tonealizzaita delle :fisto.l.e ch e hainno oblbli•g iato .ad un siax>11dio in.ten ent o ope.ra,bi,·o (5 giu.g no) oonsà.stenbe ne11a a:e.sezion1e del tratto intestinale u.loemto ed ente.r o-an1asibomos i tenDJÌ'DQtermi'llale . Decorso post-operati·v o del secondo ti.n·t.e r,·ento, n?rmaile. ·L '·infermo viene dimesso guarito il ~2 giugno. · 1

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"" * * I e.asi {li occ.lusi.one intesti111iale da :accumt1lo di a~caricli, riuniti fra loro in 11t11nero più v m e110 c.onsiderevole, pt1r essendo orn1a i parecchi (osservazioni d ·i Ba1·kley, Bergn1an11, DlancharJ, Boas, Borel, Bretonn·e att, Cartolari, Dal !.,ag-0, De Fìraincisoo, D escou<lres, Do\\·11es , Dttn1JJ., F elttn;aJnn, H e idenreich, IIe l1 yer, H oJ.m-Grandz, l ..i·noli, Montoj ·a y Florez, ~ airdo, Perassi, Perrin, Porot, Raffaelli, Rieqttin, Rieppi, Rocbebla,·.e, Saurel, Simon, Spieler, S t epp) rapprese11t·a oo .sempre ttin avv·e 11i1me nto certo :non comu'lle e n1eritano, a parer mio, d.i essere volta a \'·Olt.a S·~­ g·nalaiti per ricordare a l m•M'Ì•CO pratico, se non altro, la possibilità cli tale ·e:v.e11ie nza rehe, 11eJJa 111aggior parte ,d ei casi, soltanto con l'i1nte-rve11to operativo pr.ec.oc.e 1J) UÒ t ermi·n.are 00111 la guarig·i·on e .d ell'.indi vi duo .a l trime11ti d ·e stinato, qlw.si sem pre, a soccombere, m entre, solo di rado, la gtt·arigione può verificarsi per eliminazione {lel nucleo ·di ascaridi sq.a s ponta n ean1ente che c-0.n speciali me dicame nti. Casi di morte per occlusio11e i111·he ti·uale da a ·caridi sono riferiti i11fatti da Perri11, Stepp, S inron, P.orot, Descott<lres, C.a.rto1ar.i; 1g ua.rigi10n e spòntan~a, ·o cou l'aiuto di mezzi n1edica.mentosi (antielnu:ntici, p11rganti, e ntor.oclismi .a.lti, ec·c.) si ebbe mell e oss ervazioni di Linoli, H o1mGran<lz, Reqwin, Bla.n·ch.ard, Bretonneau, Cartolari, mentre furono g uari.bi eoll'i11tei·, ·ento lapar atomiieo i p·a zi·enti ·d i Downes , Bo.r e 1, H e iden reich , Rieppi, Rochel)la ·ve, Pe1~assi , iFeltmia11n, Dal L.ago, De Francisco. Per Ca1·to1~ri, dl quale s i è occupa to in modo ahbastainza diffuso dei diiversi accide11t·i chirur0·1c-1 det erminatL n el l 'uom?Q dalla presen:r,a cli ascat> 1

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IL POLICLINICO

riùi, le n1odalità .secondo Je quali gli ascaridi posso.no i)rodurre i fenotneni di occlusione intestinale sarebbero le seguenti : I. Gli ascaridi, riuniti in ammasso voluminoso, occludono il lu111e dell'intestino ed jmped-isoono la circolazione del contenuto intesti11ale, in modo più o meno assoluto, secondr0 il , ·olume della massa ostrue11te; i·n casi speciali tale eveni.einza è fa v·ori.ta da condizioni, particolari dell'intestino C·o me l'es istenza di un diverticolo di Meckel (caso di Feltmann), dii un 'ernia (caso di Perassi), di u.11 punto stenotico (casi cli S.tepp e di Ri.eppi) .a lii\·.e1 1o della "·ailvoJ.a ileociecale) . 2. La presenz;a irri:tante deg·li ascaridri, che agiscono oome u11 cor·pù s tran·iero e p.rovoca ed esag·e ra il periiStaltism.o dell'itutestino, ·donde lo sci,·olamento delila porzione di intesti.n o s uperiore nell'inferiore, ossia l'avverarsii 9-i ttn invagin1amen1to più o meno esteso (caso di Porot) . 3 . . 111 alcuni casi, pur a\·endosi d ei fenomeni anche g·ravi di ileo, poss ono trovarsi nell'i.11tes ti110 solo pochi e pe.rsino ttn solo ascaride ed a llora è logico ri.teniere che i vermi abbiano agito come 1111 corpo irritante cagio11a1ll.do .u n en.teros pasmo, per azione riflessa co11secutiva all'irritazione della 1nucosa iutesti·n.a1e, 1eisulcerata od a l1neno infiam1i1ata pe.l contatto degli ascaridi e dei prodotti del 10'to ri.cambio . Co1nuu.que a\rvenga i.l 1necc.anis1no di . azi,o nie degli ascaridi nel deter1ninar,e fen.omeuti più o 1ne11.o gravi di occlusione intesti11ale, nima:ne 2d og-.ui modo ~empre confer·m ata - dai var·i easi 111ano a mano osser,1ati di tale eve11ienza - la importanza per dl medico praitiieo d.i tener presente, specie nei ban1bini in cui l'e1mintia1si è più gra,~e, l a possibiliJtà t11tt' a ltro cl1e ecceZJÌ01Jalie dello .stabilirsi di tali fatti d 'o:::cl usi10.ne e la necessità quindi d1 c·erca·r e di 'Prevenirli con iriig.orose cure antiel:mi11tiche negli ·i ndividui giudicati aJfetti cl a ascari<liosi e diagnosticarrli il più preooC'emeute possibile, un.a ,-olta ch e essi si siano sta1biliti, onde poterli .s ottoporre a] .trattamento chir11rgico del caso qualora falliscano ]n u.n p ri111is.si1no tempo gli at1sili t entati con cure meclicl1 e . l)a\·i a, gi ug110 19I8 . BIBLIOGRAFI:\. 1.

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ACCADEMIE. SOCIETÀ MEDICHE. CONGRESSI (NOSTRI RJ~SOCONTI !'ARTICOLARI) . '

Società medico-chirurgica di Pavia. Seduta del 4 luglio 1919.

Sopra un caso interessante di paralisi multipla unilaterale del nervi cranici (con presentazione dell'ammalato). G . SALA. Trattasi di 11n iudividuo di 13 an11i affetto da ,p aralisi nel dominio del VI, VIII, IX, X, XI, XII di sinistra, da probabile meuiugi,te b asilare di 11atura luetica. La reazio.ne di \}\7asserman11 è nettame11te positi,~a, non solo, n1 a d al trattamento specifi co già in1zia1.o ~i co-


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SEZIONE PRATICA

m i nciia a rtotare un m1gli·o ram,e nto nelle icondizilO!liÌ del paziente. n disturbo più impo!llel11te è a car.iro dell'ipoglosso : spiccata è l'emiatrofia cle.11a lingua. L ' O. , illu.str.a :i·l caso richiallllélnd.0 im m-0dio speci:al·e l 'ait tenzione s1tl fatto che, sebb,eue ·non esista e non s i foss·e mai notata neppure t'fansitoria men te alcuna condiz:io11e nè .p aralitica 11e p1air,etica .nel territorio d,i distri1)uz.ion·e del VII il ·quale s i pre&e11t a :asoslutan1e11te in•teg-ro 11•e lla sua funzio11e , esiste un'€>vidente astenia a caPico del .mUJ0001o orbicularis oris, 11 q~e offre iainc-h·e ali »esame eleltrodiagnostico eleme11rti di reazion.e elettr.irea a carattere dege11erativo (diminuzione dell'eccita.b ilità f:ar:adiaa ed ·Ug·uaglianw delle .reazioni polari alla 0orr.e nte .galvani~a). A questo proposito .1'0., ricorda e discute le osservazioni di ·qualche Autore, sopra.tutto 1d el Go"vers, tendenti ad aim metitere la parzial e .inner vazione· del musoolo orbicuLaris 01is da parte del u.erv•o i pog.los.oo.

In questi casi il trattamento auto1vaieci11iieo ha dimostrato : . 1° Ch-e in alcune forme bronco-polmonari ad andan1.e nto or.011ico ·esso iesercita UJna' be11Jefìca ii1.f lu.e nza s ull:a dim1.11uzÀon1e ed a;111che sulla sc·o1np:ar.sa 1d ell 'espet.torato, modificando ifa vorevol1nente 1e coudiziani diell 'app.a rato .polmoniare. 2° In alcune forme bronco-p111eumon1 i ch·e acu·t e a dec.ors10 protratto ·esso ·esercita 1a. stessa azione inducen,do una p1ù rapi·da ri.soluzi.oue del .p rocesso. • Nella maggior parte dei casi 1' A., non 1im1ta l'a.utova.cci'lla..Zione ad un solo c1eppo, 111,a a seconda dei criteri emersi dallo .st11dio pr.eli·mi1na1·e in v.ari esan1i batteriologici dell'espettorato, prepar.a 2 ,e qualche volta anche 3 st1·p iti di. ·g ermi coi quali .separatam,ente ed in giorna.te successi ye tr.atta .il malato, l:aJScia11do a .serie ul.tiitnaJta 3-4 giorni ·d 'intervallo priJna ,d i ·r iprendere il ciclo. Ln:fi.Jne .1 'A., nel .riferire i risultati dichi!rura. di 11on voler annettere un a:ssoluto ·ed incondizi 0n.ato valor;e pratico a qu.esto tt·att.am,ento ~era­ pet1:t1.1co, giaccl1è non possono 1d issimularsi i faci1i .errori .n ell'apprezmme11to .etiologico della ifor1na .m icrobica isolata : 11 .f.atto di 1d.o v1er riicerC8!fe i n un es.p ettorato quasi semp·r e riccl1i ssimo in germi d'ogni spec1e, o da soli o in s i1m:b ioisi gla agenti d-el processo .m ·orboso, rende q11a1che \'-Olta ' 'a1la la fabica, e non sempr·e facile 11è sicura J.a ·p repairazione dell 'a,u tovaccino. · In og.n~ modo Eg·li cr·ede che il tratta1ne11to a1utavaccinico .m eriti cli essere preso in• oonsi1derazione ·ed appli.aato, con le 11ecessarie cautele di ind.a g.i1ne, ÌI11 quell.e formie bronco-1)olmona1'·i in cu-i i C·Omt1ni trr.atta111enti si din1ostra110 i 11.efiic:a·c i o tardi tI<ella loro azione. 1

Para-osteo-artropatia in soggetto paraplegico da lesione traumatica midollare (con presentazione del ferito). G . SALA. - L'O., presenta u11 paraplegico di antiica data (ila I:esi.o,ne mido11.a.re d1a feriit:.a da arma. da fuoeo risale al maggio 1917) .conr spi·c.cati fe11omen.i di at1tomatismo midollare, nel qU1ale lo esame radiografico ba messo in evide.niza una raratteristica pa.ra--ostieo-aTtro,patia dellie du,e ginp.cchia. A dest1·a la 1niassa o sit·eoiita è ·p iù ieiSitesa ·e , roluminosa : trov.asi a livello della testa tibiale (•tt11berosità interna) .sul condrilo ifen1orale interno e per un tratto lungo la diadìsi femorale. .i\. sini.str.a .l a .mais-sa osteofì..tica è situata a livello <lel condilo fem01'1al·e ii1terno .e si prolit1nga 1in a lto luuo-o la di:afi.si ie1norale. A live11o del bordo o iuite rno del la cartilagine di con.i·ugazione e de lla t11berosi:tà ii1terna della testa t ibiale , si osse1ivano ·d ue piccoli osteofiti. L ~O ., si intrattiene .sul le ,,arie quest ioni inerenti alla ,eziologia delle pa•ra-.osteo-a1tropati.e ed illUlStra il caso presentato con 11un1er-0se fotografie e t'·a,d iog·rafie.

Gli autovaccini nelle forme broncopolmonari. S. Rrzzr. - L' A . comunica alcuni oasi di if.orme ·b ronco-polmonari, cli .cui al.cune ad andame.n.t o cro~co trattate con autovaccini .p rep.ara·t1 da1• • • ' l 'espettorato ,e con 1es1to a .g.1tar1g1011e. In tre casi ha i.sol.arto lo sta;filococco piogeno aureo ed albo, in un caso il bacteriu•ni coli, .in un a.litro ad anda mento acuto (foco1ai muJtipl.i cld. brQn'OO-p101,manite), lo strept1ococco piog·e1ie irn u 11'inrf.ezion1e di Parati/o A co11 1.oe.ailtizzazione bronte0-pol.111.o nare i1 ge.rme ù·a ll 'es p ettorart:o e dalle orl!ne.

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Contributo sperimentale allo studio dell 'ematoporftrinuria. p . BINDA. - L'e1nat.oporfiri11.a 1è t111 pigm.ento, derivante ,d all' oemoglobina, cli.e in piccolissime quantità, può essere prese11te anche n·elle urine n·o.rmali . Quando viene eliminait o in q11ai-1tità .p iù ril,evanti, tali ci-0è da color1~tr1e Le uri11.e .i11 rossomalaga, si pa.rla .di ·e ma toporfìrinuria .c·h·e ria:ppresenta, come è noto, il sin1~mo fondamentale d i lt:na malattia SJ)OCiaile, l'étnatqporfi.ri·n a, s ulla cui eziologia ,e patog,en·esi le .nostre .conosoen1;e s-01110 tt1ttora as:sa.i saa.rse. Si ammette, in base a d osservazi.oni cliniche, anato111iche e sperimentaJi, l'esistenza di · u11 nJe sso causale tra l '1e1natoporfi:rirna ed a lcu11e alter.azi.011i di .str11ttllif,a .e di fu11,z ione ·de·l la cel l11la epa;tica. L'ema.to1)01-fì11.in1a .sarebbe perciò tLt~;i .si111drome da in.suifficenza funzionale d.e l fegato. L' A . .giudica tale :ipotesi come troppo esclt1I

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IL POLICLINICO

siva e .non rom·p leitamente gius tificata dal1e osservazioni e da11.e .espe1·ienze registrate nella lett eratura. A sost~no di ,q uesto suo modo di, veder.e, basarto su1 co11,t rasto esistente tra d. ireperti clinici ed anatomo-patologici e su alcune obbiezioni teoriche, l'A. istitul una serie di esperienze in -vitro <l;alle qu.ali risulta che la ·p roprietà di r·iduTre 1'ema toporfì.r ina no11 è esclusi va d-e1 fe gat o., l11Ja spetta, ·b en-ch è in. proporzioni m.e n.o rilevanti, ai1che a d .altri organi ed in .p articolare m odo ai ·mu6roli. 111 1b.a se· 1a queste sue esperien~ 1',A . prosp.e tta 1'i potesi che la trasformazione del l 'emaitopor.fi1-ina sia. opera di un processo caitali.tiro 11011 esclusivo della c,ellula ep atte.a e che 1'ematoporfìrina rappresenti perciò, .più ch e una sindrome d'~n­ suf:ficienza e patica, una vera ma1atti,a d el ri~am­ bio delle sostanze pigm·entate 'di origine ematica. A. GASBARRI NI .

I

[ANNO

Le ptosi gastriche e duodenali.

L. Jh. Onl.aneri (Thèses de ParisJ

1918-19) arfferma che .t ali affezioori sono frequenti.si.me. D.aJ pu·nto di v ista funzioilll!1·e e radiol1ogic-0 di1s.tin 1g ue 4 cat egorie di ptosi gastricl1e. 1° Ptosi a jorrn.a gas tralgico., 0\1e dom:iniano sintOlllJi vasomot ori simpatici (pienezza addominale, gonfiore, cefalea, torpore intellettuale, dispnea , ,t achicardia) e dolori vaghi all'ip.ocon<lrio si nis tro . ...i\..i r.aggi X nu1 1a di notevole. 2° Ptosi a forma pil.orica.: forma che può si.m u1liaire 1'ulcus .pj_l.orico (stasi, contrazioni. pilorospasmodiche dolorose, ipea-cloridria) . La r adrl.osropia ci darà lta dlag11osd. differenziale p erchè gJi sp.asmi prepilori<:i nel caso de11 'u.lcera non cessiamo se il mal ato è 1nesso sdraiato, al contrario d1 quel ch e a.vvd,e11e· in lesioni dia .p tosi. E la radioscopia. anche ci farà difierene,iare ques.t a seconda forma di ptosi d a11a stenosi piJorica neoplias tica (con cui ha ita1.ora s'iimili i &intorni) in quarnto, in i){)sjzione sdra:iaita, se esiste un tttimore oome causa di atresia iincompleta del piloro, si vedrà un sottile ·filo d1i bismuto ttaversarlo, persistere 1a stasi, mentre iin caso di gastroptosi il passaggio sairà Taipidam.e.i11te olrtrepaissa.to, la stasi ridotta. 3° Ptosi a fornia 1tervostt, quasi setnpre associata aill 'e11teroptosi con dolori, sintomi d:i :neurastenia, ecc.) . 4° Ptosi a for>na in.testi,nale, ove p·r e&xmina.n o 1

1

..

(to)

FASC.

37]

si·ntomi di en:teri1be C!tonioa o .sttb·a c.uta. determina.ti e dall'azione meccanica delJo .stomaco caduto che ditsturba la statica i·n testinale·, ron stasi e costipazione, e dall'azione chimica che la. dis turbata secrezione apporta. L.e ptosi duodenali 150110 urua co11seguenza della g,a.st roptosi . Possiamo a.vere un.a d1J.Odenoptosi parziale m cui so:lo il a prim:a porzi011e del duodeno è 0Jbbassata ed in cuii i dii&iturbi ft111.zionali possono .simu.10.r e e 11.a dUJOdenite aronioa e 1 '·u lcus duod.e11a1e.

Le note rm:a novre radiologtiche: (posizione s draiiaita, ecc.) differe nzieran110 1e affezion~ si111go1e. Nella duodenop tosi totale sono abbaooate le 4 porziJOni duode na.1i : in essa. potendo essere strozzato . .l'angolo digiu n-0-cluoden,a le, potraruno comparii.r,e sintomi sim ula:nti una stenosi neoplas tica. L'osser·vazione radiolog·i1ca dell'evacuiazi~ i 1l p osizio.n e sdraiata' dop,o a ve.r sollevato a:1 segmento ptos.ico e spostato, iaiuterà mo1to a differenziare .1a ·s.tenosii orga nka della meccanica.. 1

APPUNTI DI MEDICINA PRATICA. CASISTICA E TERAPIA.

XXVI,

MoNTELEONE.

L'imbarazzo gastrico febbrile. Da um.o studio di G . Etieune (A nnales de médecitie, n . 6, 1919) si conclude che J'imbarazw gastrico febbrile è dovuto ad ltlll'iinfezione art:teillu.ata ; 1 'elen:ienrt:.o pat.og en.o (I) uò essere ì.1 ba ciJlo d:i. Eberth, i dive:nsi pairatifi, i:l bac. di Gartnier, il ooli , ed alt.1"e s pecie microbiche baruàli. O ........ uesto imbarazzo è oar.atterizzato da un imrl.zio brusco e tumultuoso, a cu.i 1Seg·ue presto la. siJlldrome gaistiro-intestinale predominante ood1 teazio1tl g enerali, n1a .senza roseole .'llè stato tifoso. La dur.ata è breve, produ oondosi rapida.men.te la c1eiervescenza, sono però f.requenti le ricad11te. Non si tratta però di f ebbre tifoide attienuata, 1na di un1 'iin.fezi:orne gastro-intestinale senza. carattere c-linioo deciso, che possa petmett&e una diagiThOSii della causa batterica, che p uò esse.re rivelata oolo dall'ellU)Coltura o <krlila s iero-reazione . È iin.te.ressaute s tudia1re batteriologicamente 1'itmbarazzo febbrile quando si :mamifesta nelle agglomerazioni, im cui ta1i <'0Si poSSO!U) essere 1'01rig-i·n e di :un'epidemia di febbre tifoide. 1

fil. '

I sintomi dell 'uleera della piccola curvatura dello stomaco. Diagnosi e prognosL Dielort (Thèses de Paris, 1918-11919) afferma cl1e .allo stato .attuale delle co11oscerize è pCY53ibile fare talora con gra11de •probabilità, '3pesc;0 con assoluta certezza Ja diagnosi e, magari, la prognosi di un'ulcera. della. piccola ,;urvatura. La diagnosi si fonda : sulla durata. e impcttan-


(ANNO XXVI, FASC. 37)

za dci fenomeni dolorosi, ·s ul momento di i~1sorgenza del dolore sempre più precoce cli ·:itte~Jo dato da. oaisi di ulcena iux·ta-p11,orica o ·piJ.oo:loo ; sul'La ies.a:tta looalizzazi1one del dolore provocato a livello dalla. parte medi.a d1ello stomaco, suJle dief orm~ zioni 'l"aidiologiche (nicchia..istomaco .b iloculiaito perma:nente), stil .cnirterio di frequenza di tale localizzazione. Le predette deformazioni radiol'Ogi~he par.lano per un'ulaera di v.e cchia data. Per 1a prognosi occorre tener oonto della durata delJ 'evoluzione e sopratutto del numero ùell1e « poussées » dei sintomi di ·p·erigastrite che attestano l'approfondirsi de11'.ulc-era, ecc. Le ulceri de l1a piccola curvatura non operate sono meno gravi delle pil or.i che a causa della s tenosi che in queste rapidame11te danneggia la vita de l malato. MoNTELEONE. 1

caliini :non aù momento del dolore, ma iin it empo per prevenirlo 0Qlllhaitte11do i si:ntomd di Ì•p erseor·ezi;onie o di sp.a:s m·o del piwro c•h ·e p1os:sotro pxovoear.lo. .Gli ai1calini peiriciò si devono i'll;geriire :eel cor:so :dtel:lla digestiOllle. Attendere .Ja comparsa del dol!Ofr.e 1obb.lig.a. ad u·s are .d ,o si eilieVl<tte, le quali, dive11trundo iin seguito iinsttfficienti, devono essere allJOOra .aieCTe1StCittte fino agli ec~si, ai quruli devono .essere im:putiati i da,nni attri.b uiti agli ailcaili.n i. Con una dose media di 4-5 gr. si hl3!ll1110 di soliitro i riJsu:Ltati desiderati. Le formole più r.aiccomandat·e sooio te seguenti : r. Bic.a11bcmato di soda . . 1g~. 10 C11eta prepa:rata Mag.niesia. oaJti.n ata . . . a'lllagr . ro Utn caicchiaino da caffè ogni due ore quando .il dolore è forte ; ogni tre orie qua1ru:10 è ·m od1eraito ; tre ·volte solo al giort0.o quiain<lo il ddlore è scom-

parso.

Gli aleallnl e le malattie gastriche.

Si ritiene genenalmente che gl.i effetti ·te11a:peutici: d.eg·l i .ailca:lillli im gene.re, e d el bicairbou1iato di sodia .i·n ispecie, s i.a11J0 dovuti iin p·r imo ;tempo a·d Ui11la sempli.ce reazione chimica, ad una saturazione del c,ontenuto acido, ed in secondo tempo ad un'azione :fisi.ologioa ossia ad una .reazio)llje dell·a mt1ieosa dovuta all'alcalinità e c he s i anainifesta con una eccitazione gloan<lu1are. I 11 queste c.0indizio11i 00!11 una muicosa a·d e.lem·e nti secretori nor1lllal1i si ha ttnia i1perfu11zion;e, men:tre iunia mucosa lin via di degeneTazione può essere dep.r essa nella su.a funziorr1e fino ailJ ~.es.a uximento. Binet (Progrès M édical, 1919, n . 27) crede che Ulll!a tale iiinterpretazi-O!Ile del mecoa:nismo di azione deg.l i alc·ali.ni sull'attività g.astriioo. si.a troippo S·e tn p l'iciiS.ta. Conv1i.e ne tenie r p·r esen.te che lo stomooo compie Jia su.a funzione a mézzo dii tre clem(Jnti : secretorio, motorio e .sensitivo. Ora .pairr.ebb·e che gli alcali1ni !p resso chie iindifferenti dm oonJr,011to d1ell'iarttività glandu1are dello stomaco si1aino :i:ntV€!Ce partioolar.menrte attivi sulla m.uscolatuira 1g astrica e sullo sfintere pilorico . Ed a questa eccitazione delìla musro1.arbu.r.a s i d ·evono g.li efietti terapeutici degli 1alcailini. L'a.zi001e ainalge&ic.a ta.lv.olrta immediata paire dovuta sopratutto allo s·v ilup·po dii anl1dride cairbonic.a, dovuto al1'a reazione ka cairbonati aloaliini ed acido c1oridrioo. Gl~ alcali111i hrunno dttniqotte :dia u1na par.te u:na indicazione ~almainrte d ei dolori ga:stri~i, 1e da11'altra que:11a di 11ego1iatori dellia funziiOlne gastrica ed i,l ·l oro imrpiego deve mirare a maintemere ad un Ji:vello pr1os.si1mo ail normal1e la i&oc.rezi1one c~o­ rjd110-peptiiea assiéUJrando i.l passaggio del chima acido :nelle migliori~ condizioni d:al:to stomaco al dttiOdielnio, Coruviene quindi somrrni11ii$trt<:\Te gli al~

2.

Acqua . . . . . . . Bicar.b cmato di soda . . Salfato di soda . . . •

un ilit'f'o gir.

2.50

» 3 Cl01iU.Ti0 di sodio . . . » 1 Riscaldare .a 40° ·ci.rea e ·p :render.e a digiun.o in t re volte og.ni. 20 minttti ;il primo giori.no 250 eme.

e aiU;mootando ciiasOUJn 1g ior.no di 50 eme. firrJo a • raggiungere 500 eme. 3. Acqua. distiLlata . . . . un litro Bicarbonato di s oda . . gr. 8 Solfato di soda.' . . . . » 4 Fosfato di soda . . . . » 2 Pre ndere la mattina a di1g iuno U.111 biochiere di 100-150 eme. di qt1esta 1Sol111zione eid in caso di matessene rip:et·e re .l a s t essa dose d'l.li11ante !l a giornaita. Il citrato di sodia ha un 'azione n.etlltralizzainte m1elruo imrmecLiata, ma h·a a11tre caratteri1srt1che che lo rendo.no 1.1II1 ..medica mento m 1o lto iaipprezzato. Per :lia sua oom:bustione n·ell 'o:rgartismo il :radicale aici·d·o dd. qt11esto .s1aJe ;ag·i1sc:e ia1 .d efinitiv;a oorme t1n elemento alca:li·n izzatou··e degli umori. 11 citra·t o di sodia c onviene 1n .p,artieola.re a:ll 'associ1azio11e de11e cu.rie al1ca1liina e ·1'.altt:ea. D·el Testo i:l citr.ato di soda per 1a. &UJa l:egg·era azione neutr.alizz·a n,t e imttnediilata ha un'azioil!e marcata sui d olori ·g astrici; ,qt1est' azi,onie è oompleta:ta p·er vi.a jtndiretta a oausa della distTuzionie 1d el radicale acido .niel1l'oro-ianiiSllllo poieh è 1' ailcal i n izzazione degli iumor.i ~ ' attenua gli effetti obbie ttiivi e subbi!ettwi l(lJbbribuiti iailiLa ipercl10ridria g.astiri~;a. dr. 1

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Trattamento dell'aerofagia. Ogni individuo, che ha eruttazioni frequenti, sia isolate che a salve, va considerato come aer rofago.

Varietà nervosa. -

Si riscontra in soggetti, in '

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IL POLICLINICO

buono stato generale, che si lamentano unicamente d i eruttazioni, con o senza rigurgiti e senso di ripienezza. ·All'esame non si riscontra che del timpanismo: trattasi p èrò d i ind ivid.u i nervosi, con sonno agitato ed esagerazione del riflessi patellari. La terapia va indirizzata all'elemento nervoso; sopprimere ogni causa di affaticamento, fis ico e psichico; prescrivere }"idroterapia tiepida, il giusquiamo (ro goccie di tintura all'inizio dei due pas ti) ed il bron1uro di sodio. Mantenere a permanenza un pezzetto (~i matita fra i denti per im· pedire la deglutizione a vuoto. Se l'aerofagia è pronunziata e provoca sintomi gr avi (dispnea, p seudo-angina pectoris), per la compressione della punta cardiaca da parte della cupola gastrica, ciò che si verifica specialmente in pos izione supina, si metterà l'ammalato in posizione genu-pettorale, con che il cardias si apre più facilmente. In casi d'urgenza svuotare i gas dello stomaco con una sonda gastrica. V ari età dispeptica. - Dovuta ad un riflesso sullé ghia ndole salivari, che ha origine nella mu: cos a gastrica irritata; spesso l'ammalato, invece dl sputare, ingoia la saliva (scialo-aerofagia di Hayem). Al trattamento è ella gastropatia origina1.e, che dovrà comprend ere della belladonna (ro goccie prima d i ogni pasto) si aggiungerà la matita interdentaria ed una pozio11e al bismuto, ciò che fa diminuire il flusso salivare; carbonato di bis muto gr. 6; acqua gommosa gr. 800. Un cucchiaio fra le 9 e le 1 I e fra le 15 e le 18. Non è a te· mersi una costipazione consecutiva. (f". PRON· Form. thér des matadies du tube digesti/). fil.

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FASC.

RUBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO .. L'obbligatorietà della denuncia e delle disinfezioni nelle malattie infettive. Il prof. G. ~eeori (A 1inali di Igie·ne, 1919, &uppl:emento al ifaisc. V) richia:tna·ndo rl e di·s.posiz.1oni ' ' igentri1 1a l 6 irigururdo (Testo U .nico, airt. 125, Re:g.ol. , art. 129), :fa ·osserv,a re che vi sono ne.lile ]1eggi 1iaic.u.ne e .d.eficienz€ , che permetitono da un la to ·d i eludere ,l a legge, e dall'.altro re11dono inco.mp.leita o :null1a 1':azione profì:lattica . S·e oondo il r.e g·olamento, di fatto, .} a d 1etn1Wncia è lin1ita:ta alle maliaittie i vi •citaite, :a ~ui sono s ta.t e aggjilunte in seguito ·La dissie111teria, la m,e fiinig i.t e cereb.ro--spiinale epidemica e per :a1cuui 0omuni 1:a v ariloella. Vi .S•Qllo i·n ta·l modo n10lte malattie, r-iconJosci-ute certamei1te 1n.ftetti ve, che srru1g g:ono a 11a d1e nunzia, çome ·p . e. .l.a poliomielite i·nifett~va, le i:n.f1ezioni paraltlif·o idi 1e ti[osi.m i1i, senza pa.r.1lare dell1a tub·e rcolosi e ,delJa sifilide, per le qua!li la :denuncia è ·ora 1i.n1dtata a casi pa rticolari, e ·che pure dovrai11,no i11!aludersi fra le m.ailattie . d1enwnici:a1bili, quando sara.run,o vù1n:te 1.e •ostiaità, che tuttona Vii ·s i fra1)pong.01110. Oltre a11'inclrus101ne delle dette ma:l.aitrle r•.el citato a;rtico1o d·el t"egolamenito, 1'A. ritiene .che 110 stes so arti<::olo ù€1 .t1ecro1am;ento dovrebb-e estend.ere :! 'o bbligo d.ella b denu11JCÌJa a ituitte le al.tr:e ma1ia,t tie i1nrfe tti \re e diiffusiv·e , o semplicen1en1te tSOSp·ette, quan,d o a.pipiai.a evi1dienite la neoessità dell'attuiaziQ111e immedia ta d·i provvedi•menti pr1o fìlattic.i di qualsiasi gene11e, s i:a perchè tali malattie si pi-esenti.n o a carattere epide:1nic-0, :sia per.chè ·1.a di:ag;11osi so:1Petitata, 15: contfermaita, impollti l'obbligo cli quei prorv ved1111en'1:i. Otti,m 1a modificazione, .l a quale però, a aJJo.s tro paitere, &e ovvierà a11 'omissioue drel1a de 11un1cia d.a paTte di medici, che .l,.n1vocwio Je opinioni personali su f or:n1e i·nfetti ve .n ,o n definiiite (p. e. l a quarta malattiai), non porterà alla cl~111U11cia di quei primi ca:Si, ch·e si m an.i fe.stano 1•11 fo:rm.a fr-u s ta ed :ab orti,ra e c·l1e· cond11co1110 spesso, comie osseirv1a .l '4A.. . ., alla diffusio11.e epidemica. In ta:l i oouti1ngenze 11iO'll è itam:to 111eoes.saria J',obb1ig.atorie.tà delba denunzi.a , qt1ain1to .i l sospet1o da p arte {le l ;n]edirco : quru11.111que m edico rcl1ie a bbia il seJnplice sospetto cl1e runa di:a rrea p ossa ess.e:e di origine cole rica , od un'e ruzi,on:e c11tan~a sia ,~ajolosa, non .attenù-e che il r,e golain1ento g l1 p1 resc.rirva Jia denu'llzi.a, ma n e infor1n.a chi di <lovere ed :art:rt:u.a i priovviediitnenti c l1-e ritiene d'urgenza; ma è necessario che si ing,eneri, in luii, i1 sospetto, ch e è forse fi.n troppo faciil e in tempo di epidem.ia , ma che è Q!ltrimenti molto raro : il noto errore di N othin a:gel dimostra che esso '11011 è sempre pire-sente ·ne:I111meno ai sommi clinici. Ci se1i:hrn. quindi che 1l1a modiifìçaz,ione proposta portera 1

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. . - Agli associati offriamo a prezzo di favore: Prof. LUIGI MANGINELLI Docente di Patologia Med. e Aiuto Med. negli Osp. di Roma

La diagnosi delle malattie dello stomaco e dell'intestino ai raggi X.

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E una interessante pubblicazione della massima utilità per tutti coloro che d esiderano a vere un esatto concetto di questo moderno metodo di esame ~e ha dato ~osì nuovo orientamento a tutta la patologia del tubo digerente. La radiodiagnostica non va oggi considerata . q~al~ segreto patrimonio, gelosamente custodito da . P?Chl iniz iati : essa è una importante branca della seme1ot1c~ generale, e quindi della clinica, e deve ess~re coi;osc1uta da ogni medico colto, giacchè, se spetta p1ù particol:rrmente al radiologo la tecnica della ricerca, è al medico . che spetta l a sintesi di essa e l'apprezzamento del suo giusto valore. . . L'argomento è esposto dall' A. in modo PiID?-o ed _or1~1nale · esso n on è un'arida e pedante enumerazione d1 sintomi; ma una trattazione ordinata e sint«:tica, nella . quale il valore del segno è costantemente an~izza~o e ~scusso in merito alle più m oderne vedute dl fisiologia e d1 patologia, mentre· è abilmente sfruttato per tut.to quello ~e esso può r~nderci nel campo della patogenesi e della diagnostica. . <li Un volume in VIII grande, di pag. XIII-254, ncco 121 illus trazioni e di una completa bibliografia,, Ì!1 com· 1nercio L. 8 più le spese di spedizione; per i nost;i associ~b L. 6. 75 franco dl porto e raccomandato. Inviare cartolma-vaglia al prof. Enrico ~orelli, via Sistina, 14, Roma.

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SEZIONI PRA'HCA

probaibia·n1-ente in primo temp.o a lla de!1JU11lcia <li molte d1arriee ·se1npl.i.ci e di m•olti innocenti esantemi, senro che per qu-esto si 0'1vii a1'l'inieonivenie'llte idi lasci.are sfuggir.e i primi casi frusti od aboctivi . U sopratutto i:l live11o d ella coltura medica che bisogna te1n€11-e ·e1evart:o ·ri,utfa:~..scandio freq uerutemente ·le cognizioni, con di.mostrazioni , coruferenze, ecc . Le misure profilattiche, c he veugon·o poi aitituate in seguito a:J.la denunzia, consistono princ ipalmente .nell'ìsolam·e nto e t1el~,a disi1nfezio11ie. È indubitato che 1:a pir i.ma misura, 15'e fosse a1pplicata a dovere, saireb·b e la più util~e e la piiù efficaice; vi.aevers:a poi, e.sso 1n-0n è c h1e 1raran.nenrte rigortoso, speciia:lme11t e se f.a tto a domicil:io ·del1'iinfermo, a.ove, a parte 1e even.t uali vi:s·i te , lo stes,so perso1nale di .assistenza ·non si circonda <li tutte le dovute preca.11zi.oni. Affatto da ·e s•ol1udere poi è 1'isoliaimen1to1 a dlotr1ici1i.o dei vajuoliosi,, che pure è sta.bo pertnesso i:n q·u ·ailch e città. Pier quamto riguarda le di:si:nfezioni, è opportu.no notare che troppa importan.z a si è a ttribuita ad esse, ri.chi ede.11.d.011Je ciò ·cl1e iesse 1110.n pote,rano <lare. Non t eJneindo i1n dovuta co11·s iderazione .1.a :n0.lbu.Ta e ],a resistenza del colllta o-io • ò ' s1 sono aittuaite Je <lisi n~ezi oni s·econdo u·no sçhema unico 1e s i praitica.110 .q ui•ndi p. e. tr.o ppo tardi 11el m·o rbi:1to i1n cui :i·l peri<:01o doi c0111tagio è 111assin10 nel pri11no peri.o do e tToppo p.r esto nella scarlattina, q uaindo esistono ancor.a 11e pos·sibi.l ità di conitagio. Si disi:nfet.ta110 ia.ccura.ta1m·enrte muri e pareti, estendosi 1na.g .a ri fino a1 1soffitto, sene;a bad.are c he il pericolo risiede .specia.1nne11rt:e ,11elle piersone che assistono il tnailato, negli •ogg•e tti da qttesto i.mbrattati o toccati. La ma ni,a c1el1le disi11.f·eziani ha toccato :ia colmo .11el:la pa&S.ata painden1ia influ·enaJale, ·qua.ndo vi sono staite rioh.ieste di disi,n fettare .p ersi1no le gabbie del•le best~e fe:roci ! Invece p·er l'.in.:flttenza, come ·p er :iil tnorbillo, il pericolo del oon.t a·gio si 11ia :spe.cialrnente 1 n el ·p eriod·o di i1ncubazi·o:ne e 11.ei prim.i periodi di tna'Laititi~, m·e ntre ·p oi la st essa Jabi'lità del viru.s .ne ren·die dif.fici1e 11a sopra'·"·i venza rnell 'arm1biente. Per a1naloghe ragiani è discUJti1bile 11a lirec-e.ssità della disi,nf.e zionfe di a1nb.ie'llti 1ntel la men:itng'ite 0ereljro1Spin.a:1e, m entre potrà essere utile per ]le biancherie. Niecessaria è la disinfezione per jl tifo, la dissenteria (in tai1i casi deve essere praticata ront:i1nua·m enrt:e, d11Ta·n·te la malaitti:a) •e sopr:arttu tto p er :la tubercol·os.i, per l!a qt1ale .l a disi,n.fezione d·egli ambien·t i è assolutamernte indi.spen!S.abile. · Senza insistere maggiormente sUJi par.trlrolari, che sono 1e vi·d enti per poco cl1·e si consi·d eri a davere 1:a epid·emiologia delle diverse ma1.att.ie, si ·può concludere clie ·] a disiurfezione, per essere 1

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razionalle, d 1e ve arver di mira le S•org·e11ti a,ei .si,ngoli contag:i, 1a 1oro 'Il•aiura, lia .lor.o r·es1stemza fuori de·ll'organiis.mo, i . veicoli ed i modi di di.ffiusio11e; .solo i111 :t:a.1 modo sa.rà ef·fica.ce ed utile. fil.

POSTA DEGLI ABBONATI. (1040) Iniezioni di ferro. Al dott. F. P . da M .: Le iniezioni di ferro sono scarsamente dolorose ~e la quantità di metallo contenuto è piccola, se il voltrme del liquido in cui la soluzione è fatta è elevato. È nozione farmacologica non più dis~ussa che basta somministrare n1jnime quantità di ferro per ottenere utili effetti (2-3 cgr. per fiale), e che le dosi alte (5-ro cgr.) sono per lo meno superflue. Le comuni soluzioni in r eme. di soluzione fisiologica possono vantaggiosamente essere sostituite da soluzioni di 2-3 cgr. in 2 eme. di soluzione :fisiologica. Molte sostanze sono state usate per renderle indolori: la cocaina, la stovaina, l'urea, l'uretano; mentre le due prime sono dannose e quindi devono essere riliutate, l'urea e l'uretano offrono pochi va11taggi. In soggetti iperestesici è preferibile sostituire la somministrazione per bocca a quelle per via. sottoc11tanea ed ottimi prep? rati d i ferro, t ollerati dallo stomaco più d.ifficile, non mancano tra i mezzi di terapia d'uso comune.

t. p.

(1041) Mastice per siringhe di ebanite. Al dott. G. G.: Può usare il litargirio, accuratamente triturato con glicerina fino a formare una pasta semifluida. Se ne introduce un poco nell'incavo, dalla parte di siringa che porta il becco, vi si innesta poi il tubicino di vetro, e si asporta la parte eccedente nell'interno con un poco di cotone avvolto at.. torno ad una stecca. Si lascia seccare per 24 ore circa e si ripete l'operazione per l'altro estremo. Mas tice per cuscini di gomma. - Può servire il comune mastice per le camere d'aria di biciclette (soluzione di gomma para in benzina, o benzolo, o solfuro di carbonio), attaccandovi un pezzetto di gomma para. Le superfici da incollare debbono essere prima sfregate con carta vetrata e ripulite <'On benzina; vi si distende sopra il m astice lasciandolo a~ciugare, poi s i appressano le superfici, collocand.o il tutto sotto un peso. t. b.

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{1042).

Trattati di medicina. All'abb. n. 2865:

Ottimi trattati di patolocsia moderna sono il 11ohr e Stahelin, il Brouardel e Gilbert; meno voluminosi lo Striimpell (ultima edizione), l'Eichhorst. Per avere le cognizioni pi1ì salienti di semejotica, e quelle notizie di tecnica d i iaboratorio necessarie a letto del malato, è però più opportuno

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IOCJ4

IL POLICLINICO

fornirsi di trattati separati. Nella posta degli abbonati, scorrendo i numeri d i questa annata, troverà ottimi volumi pratici, consigliati per la semejotica e per gli usi di laboratorio . . t. p. (ro43) Infortuni sul lavoro. Al dott. L. F. da L.: Un voltlme del Prof. Ascarelli, riguardante infort11ni sul lavoro non esiste. In un trattato di Me· dicina legale dello stesso autore, in corso di pubblicazione vi sarà un esteso capitolo in m ateria, con speciale riguardo alle autolesioni e simulazioni. a. a. (1044). SuZZ' epidemia. Al dott. S. G. abbonato 9751. Possiamo . consigliarle la seguente monografia del r9r5: farano Dr. Giuseppe. - Cura degli empiemi cronici, N apoli, Società editrice Pansini.

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sulla funzione dell'equilibrio. Molti lavori sono stati pubblicati su questo argomento negli ultimi anni, e la importanza dell'orecchio interno come organo di eq11ilibrio è stata definitivamente :fissata. Il libro di Jones è una trattazione completa dell'anatomia, della :fisiologia e della patologia del· l'orecchio interno. È un'opera che per la sua am. piezza, per il suo rigorismo scientifico può costi~ tuire un trattato classico di consultazione sul complesso argomento. Come quasi tutte le pubblicazioni inglesi il libro ha una splendida veste tipografica con nitide illustrazioni. Oltre a ciò in una busta attaccata alla legatura sono allegate figure fotografiche · doppie da osservarsi con lo stereoscopio. a. a.

r. s.

CENNI BIBL/OQRAFICI. P. STEWAR'r e A. EvANS. N erve iniuries and their treatment. Prezzo scelJ.4ii r2.60. Frowde, Hodder e Stoughto11. EditoriJ Londra.

La frequenza delle lesioni nervose d urante la guerra spiega e giustifica le pubblicazioni d i tanti libri sulla -5intomatologia e sul trattamento delle lesioni traumatiche del sistema nervoso centrale e periferico. D libro dello Stewart e dell'Evans, che riguard a soltanto i nervi periferici, è tra i meglio condotti. È una trattazione pratica, chiara. Una buona parte del libro è riservata alle considerazioni generali sui processi di rigenerazione dei nervi, ai metodi di esame, alla sintomatologia nelle varie fasi di degenerazione e di rigenerazione, alla d iagnosi differenziale con le forme funzionali, a l trattamento generale; ma co11 non minore chiarezza e completezza è trattata la parte rig11ardante le lesioni delle singole parti dei plessi a. a. e dei singoli tronchi e rami nervosi. A. MELVILLE PATERSON. Anatomy of the periphe· real nerves. Prezzo scellini 12 .60. Editori Hadder e Stoughton e Frowde. Londra. È un breve ma chiaro, preciso compen(lio dell' anatomia dei nervi periferici. Il modo di esposizione rende più accessibile alla intelligenza e più facilmente ritenibile alla memoria la topografia, l'origine, la c1istribuzione dei singoli nervi.• Numerose figt1re illustrano il testo. a. a.

I. H . JoNES. Equilibriut1i and J7ertigo . - Prezzo ~celi. 2r. E c1itori I~ippincott. Philadelphia e I,ondra. I,o sviluppo dell'areo11autica e dell'aviazione ha dato notevole impulso ed incremento agli studi

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VARIA. I vantaggi dell' ambidestrismo. -

Annaingaud ha proposto all'Accadémie de médecine che sia rivolto un appello alle famiglie, ai maestri, ai ministri perchè i r agazzi siano d'ora in avanti educati alla utilizzazione uguale delle due mani. Finora l'ambidestrismo è un privilegio di pochi individui che mancini per n atura furono costretti dai loro educatori ad adoperar~ anche la mano destra. Non è dubbio che l'uso eguale delle mani costituisce un vantaggio notevole. Mol~i mutilati di guerra, se avessero ricevuta una tale educa· zione nella infanzia, potrebbero ora meglio sopportare la mancanza dell'arto superiore destro. Ma a parte ciò l'ambidestrismo costituirehbe per l' avvenire un vantaggio effettivo l?er i chirurgi, gli oculisti, gli operai, i musicisti, ecc. Per quel che riguarda la Francia, Armaingaud sostiene la necessità di educare i ragazzi all'am· bidestrismo pP.rchè esso compenserebbe in parte la diminuzione della popolazione francese che, dice egli, « è messa in grave pericolo in un pros« simo avvenire per la sua lentezza d'accresci· « m ento in confronto di quella tedesca, e che « mentre è decimata anche dalla tubercolosi e « dall'alcoolismo, ha perduto in guerra oltre due « milioni di uomini ed altrettanti ne ha mu« tilati » . g. d. La sottoscrizione promossa dalla Presiclenza della Federazione degli Ordini dei Medici per un fondo di soccorso contro i più gravi danni della guerra patiti dai medici e loro famiglie, ha raccolto, col trentasettesimo elenco delle offerte (a tutto il 31 agosto r9r9), la somma di lire i8r. 505, 55,


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SltZIONE PRATICA

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NELLA VITA PROFESSIONALE. moda. Sc~operano tutti, anche quelli che pur avendo un'etichetta o una casacca proletaria guaSarebbe difficile decidere se i medici apparten- dagnano oltre il loro bisogno e sproporzionatagono alla classe proletaria o a quella capitalistica. m ente alle loro prestazioni; perchè non dovrebChi volesse affrontare una quistione dovrebbe ben bero poter scioper are alcune categorie di medici presto accorgersi che una soluzione esatta sarebbe che sono trattate con cosi evid ente ingiustizia? Ma la legittimità delle rivendicazioni non giu. presso che impossibile. La classe medica è composta di elementi a valori economici tanto diffe- stifica ogni m ezzo di lotta, anche se alla fine renti, di Plementi le cui prestazioni sono tanto d ei conti esso si risolve per un danno per coloro varie e variabili ed a compenso tanto indefinibile, che l'hanno adoperato... Molte considerazioni si che ogni classificazione nella stratificazione sociale potrebbero fare sui danni che apporta alla stessa classe operaia l'abuso degli scioperi, arma riesce ardua. se prudentemente adoperata potrebbe riuA dir vero e·d esaminando attentamente la con- che . .' . dizione dei medici parrebbe che essi non costi- scrre p1u vantaggiosa. Basti accennare al fatto che lo sciopero significa diminuz ·one della produtuiscano una categoria economica della società. E se si tien conto del fatto che la- loro, oltre ad zione i cui effetti risentono sopratutto i proletari essere una professione è una missione, non è pre- stessi, ed al fatto che l'abuso finisce per svalutarlo tenzioso a:ffermare che i medici po~s0no, o meglio psicologicamente in confronto di coloro, contro i dovrebbero, esser fuori di ogni competizione sociale. quali è diretto, che :finiscono cosi per subirlo come Ma purtroppo per necessità di cose da qualche t1na calamità ineluttabile. Per quel che riguarda i medici non si può partempo sono scesi dall'alto, nel quale si trovavano per ragione della loro cultura e della loro pro- lare di diminuzione di produzione. I . sanitari, è fessione-missione. I medici non hanno disdegnato, vero, curando la salute degli efiettivi produttori o meglio non hanno potuto fare a m eno, di éhie- di ricchezza, contribuiscono in via indiretta all'ardere e di appoggiare le loro richieste non solo sui riccltlmen to della nazione. Ma sarebbe strano che loro diritti e sui loro bisogni, ma anche su IIle- uno sciopero potesse durare cosi a lungo da far todi di lotta che, almeno finora, non parevano sentire davvero sotto tale riguardo la inattività dei medici. convenienti alla lqro d ignità. Il danno derivante agli altri ed alla classe stessa Qualche associazione sanitaria ha deliberato la iscrizione alla locale C'amera del lavoro, qualche dall'astensione dal lavoro da parte dei medici è altra ha senza esitazione minacciato lo sciopero. tutt' altro. Non sappiamo se la domania di iscrizione alla Il fatto essenziale è che lo sciopero dei medici Camera del lavoro sia stata accolta. Le organiz- è praticam ent e impossibile, e quindi jl tentativo zazioni proletarie sono cosi gelose del loro carat- d i attuarlo non pttò che riuscire almeno moraltere, temono tanto la infiltrazione di elementi mente dannoso per coloro che da esso pretendono • borghesi o semi-b~rghesi, che è lecito dubitarne. il riconoscimento dei propri diritti. E non bisogna In quanto allo sciopero non abbiamo notizia neppure minacciare ciò che è preventivam ente che in qualcl1e parte d'Italia si sia passato dalla svalutato. minaccia al fatto, e quindi non possiamo giudiLa storia non registra casi di m edici che si care delle sue immediate conseguenze. siano, collettivaniente e per scopi personàli, riPer ora conviene limitarsi a registrare come :fiut<lti di prestare le loro cure ai p azienti. Lo fatto di cronaca la intenzione di scioperare da sciopero dei medici di Lipsia durante i moti sparparte di alcuni gruppi di medici, e discutere se tachiani fu attuato in condizioni tanto straordiconvenga alla nostra classe non Io sciopero in n arie che 11on può essere ricordato a mo' d'esempio. Del resto esso non durò che un giorno o due e atto, ma la semplice minaccia di esso. Bisogna premettere che nessuna m eraviglia può fu nobilitato dallo scopo tutt'altro che personale destare il fatto che alcuni colleghi abbiano pen- di metter :fine alla guerra civile. lJno sciopero perchè po~sa riuscire deve contare sato di dover collettivamente lasciare di adempiere il loro còmpito a scopo di intimidazione e se non sulla simpatia, per lo meno su di una non rappresaglia. Lo sciopero è oramai un atto abi- eccessiva ostilità da parte degli altn cittadini. tuale de Ila vita sociale, come è per l' individuo Lo sciopero dei ferrovieri, dei postelegrafici o di soffiarsi il naso. Maggiore meraviglia qt1indi altri addetti a pubblici servizi può d isti1rbare gli avrebbe fatto se neppure un medico o q11alche affari degli altri componenti la collettività, ma non gruppo di medici non fosse stato preso dal con- colpisce il s11premo bene degl'individui, la salute e tagio, o non avesse subita la suggestione della la vita.

Lo sciopero dei 1nedici.

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IL POLICLINICO

Se noi crediamo di potere da un momento all'altro abbandonare gli infermi, dimostriamo al· l'evidenza o di non possedere una sufficiente coscienza morale, o di non avere alcut;J.a fiducia nella medicina. Vero è che se cento .medici scioperassero, altrettanti ne accorrerebbero al capezzale degli infermi abbandonati. E la taccia di krumiri non sarebbe per essi. Noi abbiamo la ~onvinzione piena di essere necessari alla società, questa ha fiducia in noi. Noi abbiamo bisogno, abbiamo interesse che la società sappia che di noi non può fare a meno neppure pe.r un'ora. Voglia1no noi, -proprio noi , barattare questa convinzior:e, questa :fid11cia, per il gusto di abbando11arci alla gazzarra dello sciopero? È per questo che io dico che non solo lo sciopero, ma la semplice minaccia di esso deve essere adoperata con una certa prudenza. Insistere troppo sulla minaccia senza venire ai fatti è per un verso dannoso perchè non serio; r:correre allo sciopero è disastroso. Noi abbiamo altri mezzi di lotta, d ai quali si può ancora ricavar molto. Pangloss.

C1'onaca del movimento professionale. Come è applicata la legge sugli Ordini dei sanitari. In un memoriale che contiene anche gli ordini del giorno votati dal Congresso degli Ordini nei Medici e che è s tato presentato dal Direttore gene· rale della Sanità, dott. Lutrario, sono state segnalate irregolarità di applicazione della legge sugli Ordini e voti di modificazioni nella legge stessa. Fra altro, ris ulta dal me1noriale che in alc11ne provincie non è ancora completa la iscrizione dei medici nell albo: alcuni Ordini non possono rego· larmentc funzionare; in alcuni albi già pubblicati è co11tenuto l elenco dei medici esercenti nella provincia ma non iscritti i11 nessun Ordine; t1cll10rdine di Perugia, già disciolto, il Comn1issario Prefettizio non ha convocato 1 Assemblea ordinaria per il bilancio e per il contributo aunuale. È stato chiesto, eon uno dei voti compresi nel memoriale, che non siano affidati interinati o, comunque, che non siano assttnti in servizio medici che n on provino di essere iscritti ad un Ordine. Si domandato anche: a) che la rappresentan za c1ell 0ròine del Consiglio Provinciale di sanità no11 sia legata al nome o alla persona pel Presi(lente ma possa essere affidata a 1 esso o ad altro Con5igliere in sua vece, come per il Procuratore del Re, il Direttore di Sanità militare, ecc.; b) che mediante esatta interpretazione degli art. 3 e 4 della legge sugli Ordinl e art. 1 del 1

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Regolamento, sia nettamente stabilito che qualora il medico cambi residenza debba iscriversi nell albe della provincia nella quale va ad esercitare. 1

Intorno alla crisi dei Primari delle Sezioni dell' Ospedale Maggiore di Bologna, della quale fu dato cenno nel fase. n. 33, l'Amministrazione degli Ospedali, mentre è rimasta ferma nel proprio deliberato in omaggio al Regolamento, circa il computo del massimo degli anni di durata del servizio, aprirà entro la seconda quindicina dell'ottobre il concorso per i posti vacanti, che sono poi quelli di tutte le Sezioni. Per queste provvide allora, incaricando a turno i comprimari liberi rJ a altri servizi. Diamo i11tanto l'elenco delle Sezioni coi nomi dei Comprimart, che attualmente fanno servizio fino al 31 dicembre, e fra p arentesi i nomi degli e.:r-Primari, colla data dell'inizio del loro primariato, cessati futti per la controversia, meno uno per limite d età. · 1a Sez. chirurgica: (prof. Nigrisoli, 1905) - dottor Enrico Musini. 2a Sez. chiru1gica: (prof, Monari, 1898) - dottor Carlo VeronC'si. 1 a Sez. medica: (prof. Dagnini, 1903) - dottor prof. Nino Samaia. 2a Sez. medica : (dott. Boschi, 1903) - dottor Francesco Vannini. 3a S ez. medica: (non fu mai messa a concorso) - dott. prof. Giuseppe Poggi. S et ione cronici: (come sopra) - dott. Giovanni Tosi. Gabinetto d'analisi: (prof. Vannini, 1903) - dottor .L\. ugusto B usacchi. Gabinetto~ra4io. ogico: (prof. Bnsi, 1907) -<lott. Zanasi.• Ospedale Mate'Ynità: {prof. Bm-dè, 1899). Brefotrofio: (dott. Pappi, 1900) - dott. prof.Ettore Bidone, - Si attende la nomina di un Com· primario pediatra per l'incarico al Brefotrofio. 1

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I medici interini degli ospedali di Roma. Recentemente si sono riuniti in Roma i medici interini della città e dopo ampia discussione vennero formulate le seguenti richieste da presentarsi alle competenti Direzioni: l) che i medici interini possano essere sostituiti solo da quei medici effettivi ,per concorso che non abbiano completato il regolare periodo di due anni, perchè chiamati alle armi, come è stato finora fatto per gli aiuti chirurgi interini; 2) che la sostituzione graduale cominci con l'escludere i medici stranieri anche se di anzianità maggiore di qualunque altro.


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SEZIONE PRATICA

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Convegno di medici condotti calabresi. In Catanzaro h a ·a vuto luogo un numeroso convegno di medici condotti calabresi. La discussione si svolse sugli argomen.ti inscritti all'ordine del giorno, cioè: lotta economica, lotta politica, giornale di classe, propaganda igienica, relatori Grandoni, Evoli e Belliotti. Il convegno delibera d'intensificare l'organizzazione della classe, di allearsi alle affini organizzazioni di lavoratori, intellettuali e materiali, di esigere la realizzazione degli improrogabili miglioramenti economici e di servizio, con la minaccia a tempo (due mesi) delle djmissioni collettive, di partecipare alla prossima lotta elettorale con una candidatura di classe per ciascuna èelle tre pro·~.rin­ cie e di creare un giornale è i classe e di propag_a nda . . . 1g1en1ca.

Per gli umciali sanitari. Dal deputato del secondo Collegio di Xapoli, on. prof. Carlo Cucco, è stata inviata alla presidenza clella Camera la seguente interrogazione pel Ministero dell'interno: «Sulle coudizio11i dei benemeriti ufficiali sanitari e sul dovere assoluto di migliorarne radicalmente la posizione sanitaria».

Gli ufticiali sanitari provvisorii. Una Commissione di ufficiali sani tari composta dai . dottori Barone Luca, I-'angella Francesco e Formicola Ciro, in rappresentanzadell'intera classe, si è recata, accompagnata dall'on. Cucco, af niinistero dell'interno, ove è stata ricevuta dal sottosegretario di Stato on. Grassi e d al direttore generale della Sanità pubblica, prof. Lutrario. La Commissione ha esposto brevemente la necessità ed il diritto d i diventar d efinitivi, dato che la nomina fu fatta precedentemente alla guerra, e che si son compiuti da ognuno non m eno di cinque anni di servizio interrotto. Il sottosegretario ed. il prof. Lutrario hanno promesso di occuparsi con molto interesse e benevolenza dell'importante auestione, riconoscendo la gi11sta cat1sa degli ufficiali provvisori, che così lodevolmente hanno prestato la loro opera durante diverse epide1nie, e d11rante il periodo clella guerra.

Gli umciali sanitari della provincia di Caltanissetta. Hanno tenuto u11'a:l unanza cui a deriro110 tutti e presenziarono non pochi degli ufficiali sanitari" della provincia. Di seguito ai esauriente discussione, ne~l~ qua~e it1sieme agli interessi di classe furono presi 1n seria considerazione quelli del pubblico ser·rizio, si , -en11e, con unanime consenso, alle seguenti ùeliberazioni.

Richiesta di aumento di stipen : io alla G. P. A. a norma dell'art. 23 del Testo Unico della Legge Sanitaria. S i è convenuto di chie:ìere che lo stipendio degli ufficiali Sanitari, non medici condotti, sia equiparato allo stipendio e relativa indennità di resi'Ìenza stabiliti dal D.L . 6 luglio 1919, n 1239 per gli insegnanti elementari tenuto conto , ::ispettivameµte, degli anni di servizio prestati e della popolazione del Comune. I..1e istanze saranno fatte singolarmente dagli ufficiali Sanitari secondo una formola da stabilirsi; ma verranno collettivamente presentate ali' Autorità competente, insieme ad apposito Memoriale, da una Commissione speciale. N aturalmente si lasceranno jmpregiudicate quelle maggiori assegnazioni che eventualmente saranno per risultare e, a nuove tabelle organiche generali per gli impiegati èei singoli Comuni . L'assemblea non si è occupata delle indennità ai medici con--iottì incaricati delle funzioni di ufficiale Sanitario perchè essi avevano già deliberato in proposito. Promuovere, nel medesin10 tempo, provvej imenti atti ad assicurare una regolare e non fittizia efficienza degli uffici e servizi sanitari nei vari Comuni, con la istituzione è i uno o due vigili sanitari di uno o due disinfettatori , di un locale per ' disinfezioni corredato di tutti gli attrezzi e materiali necessari, d i un locale d'isolamento permane11temente a disposizione dell'ttfficiale Sanitario e sufficiente almeno per le orJ ina rie esigenze della profilassi o per le prime urgenti contingenze straordinarie. Di tali pro,rvi i enze si occuperà pure il memoriale sopracitato, con riserva di proposte concrete per ogni singolo Comune, se e :ì in quanto· gli organi tecnici è ella R. Prefettura ne facciano ri-. chiesta. X omina di una Comn1issione esec11tiva per la re-dazione del memoriale e per le ulteriori pratiche.

Assicurazione obbligatoria contro le malattie. L' As~emblea dei President i degli Ordini def Farmacisti italiani riunita rec~ntemente in R oma, udita la comunicazione di quanto ii Governo sta studian'Ìo, a mezzo di apposita Commi~sione, per· stabilire per legge l' _.\.ssicurazione obbligatoria contro le malattie, la quale si esten derebbe a circa zs-30 n1ilioni di italiani e quin Ji a circa i tre quarti della popolazio11e italiana; ..i\ ppreso che l'Istituto assicurativo dovrebbe provvedere anche all'assistenza farma~et1tica, ~nd:: per questo solo fatto, il l)roblema coinvolge 1 p1u alti interessi della classe farm aceutica la quale perciò n on può nè disinteressarsi n è essere tagliata fuori dalla Commissio11e ministeriale su ddetta; :.VIentre appro·va i p assi fatti dal Presiè ente federale presso il Go·vem o on de anche la Federazione abbia· i suoi a i eguati e legittimi rappresentant_· ( l 7)


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CL POLICLINICO

nella Comnù ssione e ringrazia il Governo per la recente nomina del cav. uff. Giongo Carlo a membro della Commissione stessa, esprime però il \roto che altri farmacisti in rappresentanza .è.ella Federazione degli Ord ini è.ei farmacisti d' Italia siano nominati a fare parte. d i tale Commissione., onde gli interessi della classe farmaceutica e del servizio siano in modo più largo tutelati: Esprimono l'a,·viso essere inconcepibile· che un 1)roblema d i tale mole e èi tale gravità• venga proposto e discusso in silenzio da una Commissione, s ia pur rispetta bile e competente, all'infuori della ·gran massa àegli interessati che sono ad un tempo il pubblico, i medici, i farmacisti e le levatrici, onde gli iniziati al grande progetto sono pochi ed i sanitari in generale sono all'osc11ro òi ogni cosa e quindi sospettosi, timorosi, disorientati e perplessi -circa il progetto stesso ; Ed invitano pertanto il ca' r. Giongo, in attesa ·cl1e la Feè ep.zione degli Orè ini è ei Farmacisti d' Italia abb'ia altri diretti suoi r appresentanti in seno alla Commissione, d i mantenersi in stretto -contatto col Presidente della Federazione onde questi possa tener~ tempestivamente informata la -classe ove il progetto nasconda qualche pericolo o ·qualche minaccia agli interessi morali e materiali .dei farmacisti. Per le tariffe giudiziarie pei medici. Il presidente della Federazione ,~ egli Ordini ebbe, ·or è qualche tempo, una conferenza col ministro ·di Grazia e Giustizia on. Facta e gli presentò l'Ordine del giorno votato dal Congresso per la riforma clella t arif ·a giudiziaria p -:-i medici, in vi:gore ancora quale fu stabilita nel 1865 ! n ministro rispose immediatamente che egli aveva già .allo studio la riforma: e, letto l'O. d. G. che e ·nsidera la t ariffa ancora in vigore «una vergogna»~ disse che questa era purtroppo l'espressione esatta .e per ciò appunto egli av eva già in animo di riformare la tariffa stessa. ~-==============--

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. •

L,assistenza dei riformati per tubercolosi. Con regio clecreto 4 corrente s i determina nella misura di lire dieci per ogni giornata di presenza il contributo a carico dello Stato n elle spese di a:;sistenza sp ecifica dei riformati dal servizio militare per tubercolosi polmonare ricoverati negli appositi luoghi di cura: e ciò a modifica dell'articolo ~ del decreto luogotenenziale 4 aprile 19 18, n . 483, che stabiliva la misura massima di tale co11tributo in lire cinque per ogni giornata di presenza.

Lo stesso regio decreto pone a cat'ico del Ministero delt' Interno la compete1iza passiva dell'ititera spesa del contributo in parola, a modifica dell 'art. 5 del citato D. L. che poneva tale contributo per metà a carico del Ministero dell'Interno e per l'altra metà a carico del Ministero della guerra o di que11o della marina, a seconda che il riformato dal servizio militare, cui la quota era attribuita, provenisse dal R. eserC'ito o dalla R. m arina. La prima delle nuove disposizioni predette, elevando la misura massima del contributo in relazione alle mutate condizioni del costo della vita in confronto di quelle tenute presenti all'atto della redazione del D. L. 4 aprile 191 8, n. 483, viene a facilitare gli accordi con gli istituti civili interessati per l' applicazio11e del decreto stesso. La seconda dà al servizio un assetto più consentaneo allo stato di pace e si traduce in una grande semplificazione di procedura e di corrispondenza per gli enti interessati, sia civili che militari, i quali, con il nuovo regime, non avranno che a chiedere al Ministero dell'Interno, i primi la corresponsione integrale del contributo in parola, i secon :.i l'integrale rimborso.

IUEDICIN.A

SOCIALE.

Problemi sanitari del dopo ·guerra. Vigilanza igienica. Sarebbe s tato b e11e, a nostro parere, che nella Commissicme 11!0lllinait.a ~on D. ~1. 24 maggio 1919 i>er studiare la riforma :dei servizi ,di vigilanza igienica, accainto ai. nomi autorevoli dei du€ medici che n'e f€cero parte, .per quanto i.n minoraiµza ris·p etto ag.li altri lll~mbri, esperti in scienze giuridico a mministra ti.ve, figurasse qllello di un medico provinciale, o al.meno di un ufficia le sanitaicio di u11 comune rurale ; e ()ÌÒ per ovvie rag i.oni di competenza pratica, essE.111do :I.a ,ni1g ilanza jgienica n€i comuni mioori la parte più importante ed a rdua de1 problema, quella .alla quale necessita in modo assolttto si.a data a<legnata e pronta soluzione. Ciot1r0n{lime110 viva :lode va data al Goveruo 11 qua.le l1a dimostrato con tale att o seri intendi1nenti al riguardo; mentre d'altra iparte è da ~perare che , inn.ovandosi ai ,·iete oonsuet11dini, le proposte della Commissione sa ranno sottopost e preventi, an1ente a l d~battito della pttbblica opinione medica; poichè 11on sarebbe lecito disd.egnare qualsia ·i 0011tributo, i)er qt1auto i110clest o, il q11ale ·v alesse a n1aggiormente illustrare 1


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SEZIONE PRATICA

ttn arg-01ne11.to di tani .a i1nporta111za e ·d i vitale interesse p.e r la sa11ità pu·b.b lica, i11 mod.o da for11ire al 1.e gis1atore la tn1esse .p iù am.pia .p ossibile ...li uti.li e i111dispensabili elementi per le sue .p on<l·erate ,e decisive determinazioni. Ta·l i caUttele .n on :apparira11n·o oz.iose a chi si fao0ia ia considerar·e le vicellde e l 'esseuz.a del })r.o blema ch·e ora ci occupa. Come l'ufficio provi11ci.ale è co11sid:erato. il .fttl12ro «1ell '.amministrazione del.la sa;11ità pubblica, l'ufficiale sai11itario ne è ]a .senti11el.l a .avélJlla:.ata. Ognd fatto, qu.a:lsiasi co·11tingenza, che possa 1Comun·que .t u.r bare o se.mplicemente inter.essare J 'igiene e la sanità anc.he 11el più picco.lo e sperduto c.01uune del r.egno è s u:bit.o scoperta ie cono... éiuta da questa vigile scolta, che vive a diuturno contatto della popolazio.n1e, {lella. famiglia e del.lo s tesso ii1di1viduo. Allora 1e gli, dopo averne dato iim1nediatame11te 1'a11aiime, 1pt1en°de Je nusur.e del eia.so, eseg11endo a11che tu.t te le ·d isposizioni c]1.e l'autorità crede ·emanare. Ma, ment1~e aJ-cun.i dei comuni ma.g.g iori dispongono di organi e mezzi ii.donei allo scopo, gJi altri t11tti 'lle difettan•o in modo da·nnoso al "'er,vizio, e talora con seri<0 e per1u,a.t1ente pericolo 1;->er J.a pubblica salttte. ~ertanto, se ad ·o tten·ere 11•11 assetto stabile e pr·ofìcuo n .e i p~i·llllÌ .p uò l1as.ta:i"e che siano ap-por.tati semplici 1ritocchi .a.I.l'attuale 011ga.nizza:zi1one, per gli altri, dato anche il 1vro grandis~imo 1 n1umero, il problE:n1a s i presenta ~ome uno dei più imp0rtanti e pouderosi d.ella sanità pttbblica. Già per l'addietro il Governo ebb,e :ad oc~upar­ .3eu,e inquaniboC'hè si era imposto ifi.Joo daillia 1Pr~1na applicazione della legge sanitaria.i; ed a va1J.ie ripreSle congressi, s ta111pa, .aiutorevo.li i.g iecistU. e ainche f.u11zio11ari avev.anio riiebJiam·a110 &tt di esso l'attenzione dei .pu.b bllici poteri, metten·d·o in rilievo deficienz.e e i11convenienti e pro1>onendo qpportuni provv.edi111e11ti. 1 qua.li possono d.ivi.a..ersi 111 du·e categorie, gli un.i .m irando • s intc.grare ·e 1 11jgliorar-e 1e disp·o sizioni fonda111entali ' rigenti e g·li altri ·essenclo (lir.etti ad ap1)ortarv·~ mutamenti ra·dica 1i e i11:11ova.t ori. Fra i prin1i 1·iieorderemo l.a forJnaz1011e Cli u11 1cor1ì·O di clisi11fettatori clestinati con1e i })·o mpieri, ad a.ccorre.r.e dal ·capo l110g·? ·della Provi1ncia ovu11·que 11ei vari oomuni i:nsorgesse ttn peri~ol·o .p er la sa1ttt.e pubbli-0a: ricorderemo pure 1'a1tro .ana1og·o ma più estensivo, de11 ·1stituzio11e ·di v igil i .a lla çlipenrCl.enza de.1 medico provin ciale, con mansioni esecut1·v e sia di pro.ti1ass1, che (li ' 'igilanza ge11 era le i gierni co-s.atllitaria. Fra quelli della secon<la categoria segu.a leremo -per la l,oro importanza q11·el1.o rel.a.ti.vo ·a lla ·no111i1ia di apr)o&ito 1T. S., li.olJer.o dal.le ·fu.nzioni di 1

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meclico coudotto, a11cl1e .p ei ootnt1n1 minori, da soJi o uniti in consorzio, nonrchè 1'altro riguairclante l'impi1a nto di uffici ·d 'igù·en.e intercomu.nali dotati di laiboratorii .e og.n i altro !presidio tecnico occorrente; .d ei .c1uali pote·vano ' ;-.a lersi, .al pari d1el Ministero, per e,1entuali esigenze di profilassi g-.enera]e .e idi sa:tl'ità 1narittima, gli trfficiali sanitairi degli 1alt·r i 1com1111i che 11011 111e f.oss-ero sede. Il Governo .adottò il p rim,o «iei provve:dime11·t[ ultimi en·utllCiati, stabilendo che alla carica di U. S. fosse provveduto colla •n omina .p er concorso ed ·esa111·e di .app·o sito ·titolare, all 'infuori del me·di«~o condotto; e che ~.u 1nanca.nza d' ta1Spirant:i rosse conferito un incarico ;aa.1111uaù.e ia cli.i, medi,co oondotito -0 lilbero ·e seroenite, p:ossedeiss.e il titolo di srt:u.d i speciali ,e pratici di ;pu·h blica igier1e . i\ia l 'esri·gt1ità d1el1l 'a$~eg·1i.o .attribuito a.ll:a .oairioa ·nella ma:gg.i1oran.za ,clei co1n1tni .frLtstrò 1' .i,utend:i·menito • d~ill:a ·l egge , ·d i iar·ri va.r e alla si•s temiazione .de.l servizio, se1)a,r ando ·stabilmente la fttnzione prev1e11tiva da11a curati va ; mentre per gli incarichi tempor.an·ei .si eb·b e sol.0 il risultato., cJ:ie q·UJalche 110\rizio: -1mundtiosi de1 facilEi ti1tolo !pres.cri.tto, otten1esse di soppia11tare nella carica .d i U. 18. 11 1nedioo condotto, rr1eglio ·esperto del ·servizi.o e cii1·condato •della stinl.a e fiducia dell'auitorità e ·della popolazione. E' ·11oto, ipoi, malg·rado I.o zelo spiegato dagli ufficiali, ·1'1nsucc ess-0 della prova tentata p er consorziare i vari 001111tui, .a ll10 scopo di creare .p osti di U. S. che fossero })en retribuiti, in·dipendre11ti dalle :S·o ggezioni e infr.a mm.ettenze locali e .clotati degli occorrenti· presidi di profilassi e ·vigiilanza. La itÌforma a·bor:tì, at1zitutto per ù'.accanita ostilità da p.a rte del personale ·d ei medici conclutti, i qualri più ch·e alla ri.n1.tnc i.a della scarsa inde11nità, non sapevano rassegnarsi .ad 'e ssere soppia11tati nella carica, per{le11do, ·e.on diminuzione d.i prestigio e pregiudizio dei loro interiessi, c1uel1a supremazia nei loro oomuni, che fì.n10 allora .avevain-0 1goduta incontr.ast:a ta : iaibortì anche percl1è le amn1iuistrazioni c.o munal1, g·elose della loro a11tonom:i.a, non 1nte11d~v a110 f.ar11e sa-criifìcio a·d ttn; :ntLOrv·o j1stituto, ·d1ella cui importa;nza ed ttti'lità n,011 .ei1a 1110. c101npr.esi. Comunqtte, J 'i11s ttccess o ·portò, insieme .a l .a i srr.edito <lei •n ostr·i ·ordi11 am entri, gra,·e ·disorie11tam1enito nel periS.01~.al,e , il cui zelo aindò sempre più ·affievolemìosi. Che potevasi, 1invero, 1)ret enclere da chi, · inYesti.t o ·d i funzioni ta11to d.e11·cate ·e pie11e di res1)onsa.b ilità, ave,·a una posizi·on e, oltrechè scarsa.mentte retribuita, itutt'!(lffiatto precaria ecl i11certa, mentre egli nlanca, -a clei mezzi indis pensia bili di sicttre ·diretti·ve? Poi·chè tal e s tato .d i cose i)erdura cla troppe.> 1

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lungo tc111po, il recerute att o del Governo è accolto con compiacimento nella .fiducia, che se?;nendo ò. criteri suggeriti da una ormai lunga es1)e1·ie11za, si ad.di·v enga fiua1mente . allo stabile e proficuo assetto in vocato. Questi inconvenienti, i:: ·O·pportu110 rile\·arlo per compr2nd·ei·e i provvedi111enti da adottai-si, si ' 'erifica11-0 malgrado vi siano esplicate dispo·iz.io11i reg·olamentari, in forza delle quali agli uffici sanitari provinciaJi È: asseg11ato, se non anche personale di ordine, come sarebbe i·ndiSJ1t'"n saibile, aln1eno 11n segretario per la trattazi011e degli affari giuridico-ammi11listrativi, .m entre ad i·s1)ettori nlinisteriali è dato ii11carico, fra 1'aJtro, ·d i accertar.e come proceda il f1111zio11a1ncnto deg.li 11ffici .stess·i. Oltre a ciò, u11a seq ne1a di formalità, <la a den1piersi pri,1na e dopo l 'is1)ezion•e, concorrono a (leprimere spesso ogni iniziativa al riguardo, quando non creano nel i11nzionario .a11che uno stato d'irritazione per la lliffi.denza e osti.1ità, che d.a esse cbiaramenfe t ras paiiono. G.li ostacoli .p roven·g·o110 talvolta dall' .t\n1mi11istrazione Provinciale, la ,quale, esse11do]e liS(:l"\'ato soltanto il p.a·g ·amento clel le indeu·11ità, senza facoltà e 1nodo .di g iua iédrè in merito all 'in1portanza vera del servizio, u.on dn rado, in n1élncauz.a <li sicttri e pr.ecisi 'Criteri e di controllo, itnposta it1 bilan cio son1me inadeg.u ate o solleva obbiezio11i sulle spese, cl1e le souo attribtti.te. I .,.e stesse disposizioni vigenti , poi, sono clifettos.e . E~cl, i 11\T1er.o, l'art. 142 clel Reg. 3 febbr:uio 1901 ' che c1etern1iÌ'11a i casi .e i mo(} i per l'inter\Tento de1 med.ieo provi1iiciale ii1 occasione dello svi.ltt·p po di mala ttie 1iuf.ettive, sembra in·pirato J)Ì uttosto ad oculati criteri di parsin10ni-0sa co11ta1bilità, a11zichè di1·etto a stimola:re la attività clell'ufficio, affinchè sia se1111)re vigile e pronto i1ella t11tela 1de1.la sa1ute p11bblica. Cosicchè, se il m-\:clico pr·ovi11ciale clo\.·esse, con1e dispo11e il ~letto R eg·0Jnme11to, attendere, en11)re, di .avere prin1a cor1osciuto «se i casi cli nia1a ttia i ufettii·v a denunciati siano g.eneticamente co11uessi fra di loro » e «se il suo jnter,·e11lo sia n>C~·cessario » e, poscia, fare al Prefefto Ja proposta, di eseg11ire sopra il 111ogo le opportt111e ,-erifich e, è o,·\'io, clic 1'intcrvento sarebbe tardiYo, perchè si eitcttuerebbc. sen1pre a contagio dilag·ato, col l)ericolo, uella maggioranza dei casi, . tante le note dedìce11ze dei sei-vizi 1)11ofi1a1ttici i1ei comu11i rurali, che la - sal11te 1Jt1bblica fosse per esserne seriamente compromessa. 'l' utla,ria, anche qua·ndo l 1i11ter,·eu to J)Ossa venire tcn11)e ti\·amen.t e , .al n1edi co pro,·inciale sp etta soltanto (Li fare « incl1ie<.;te » e <l are «]e OJ>port1111e istruzio11i »;e quindi i pro,-,~ec1i1ne nti 1\rg"(' tJ li ricl1iec;ti a o,·enclo ottenere .:i. pre,·e•1ti1

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CL POLICLINICO

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va sa11zione ·d el Prefetto, t1on possono .essere attuati colla dovuta prontezza ed efficacia. Ed a chi .poi ine è atf:fìdata in generale l'attttazionre ? _t\ gli organi locali', <'he 11 ei piccoli com11ni, per deficenza di mezzi e di idoneo personale oppure per rig1iardi, .so110 i111pari allo scopo. Viairi.e ~refietture, iu,-ero, sono state dotate di apparecchi e mat-eriale profilattico ed alcune a1;('he di a pposito personale. Ma il provvedimento 11ou sappiamo se sia gl11erale, e in ogni modo il personale, reclutato 11elle Prefetture co11 criteri persino estranei a 1 compito specifico, etti dovrebbe attendere, ma1·ca della istruzione ed attitudine necessaria men.tre di solito è a dibito nelle Pref€tt11r€ a la1"or: <li fatica o di scrittt1razione, e <'.iò nen1meuo :l \·anta,gg··i·o dell'ufficio sa11Ìtario. Cosic·c hè, essen.do poi questo st esso pers.onale, come è ovvio, sfornito, oltrechè della facoltà, anche delle c·ognizion.i !1ecessarie per prelevare campioni e altro materiale da essere sottoposto alle ii1dag·ini ch1mico-1nicrografiche, e oiò nei rig11ardi de.ll'i·nter1a vigilanza igienica in generale, ue risulta che l'ufficio sanitario non trovasi i11 gra<lo di esercitare proficuamente opera fatti,·a t: nem111en.o idi ,p romuo\;·erl'él . perchè 1'u1fiaiale S•a nitario, al quale sono a<lcloss.ate .nei comuni rurali le varie mansioni i 11ere11ti a i sei-vizi {l'igiene e sanità pubblica, 11011 sen1pre risponde Yolente11osam1ente o ade.guata1nente, in c1uauto incontr(1 forti ostacoli locali n1e l c1isimpegnare incarichi di caratte1·e :fiscale o cou1nnque, ca·u5a la ma ncanza di ecl11cazionc: igienica e civile, iu\·isi alla popolazione. I11 quanto ai laboratori it1c.aricati de11e ?..u.alisi si può rite11ere che siano sufficie11ti e dispon.g·a110 di mezzi e personale idoneo, e ciò non solo per quanto ri1g·uarda i laboratoTi della Sanità Pubblica e Universitari , ma anche qi.1elli comu11ali e consorz~ali o appartenenti ad enti speciali. Ultin1an1ente sono stati aggiunti i laboratori m11itari, i quali, dii-etti da persona.le ca1)ace pro• \reniente dai Jaboratori. civili, han.no dato, anch e per la larghezza dei mezzi, di cui potevano disporre, al patri. dell'intera organizzazione profilattica militare, note\Yole ed utile contribt1to a11~t d~fesa sanitaria del I>aese. Ciò 11onosta11te, i rapporti, cl1e ge11eraln1entL intercorrono fra i laboratori anzidetti ed i 1 inec1ico provinciale, 11011 sono tali da poter assicurare un ser1·izio di \ igilanza regolare ed efficace. Coll'articolo 101 clc1 Reg. 19 luglio 1906, si i., ·ol11to sottoporre i laboratori comu11a1i e consorziali di ,-ig~ 1 'l nza igienica per la parte tecuic,1 a 11a (]i retta vigila11za e controllo del medico pro,-1ncia1e. :\1a è disposizione questa cli c1el icéltg e {1i ffic ile a ttn nzione, pereh l: i 11 bora t ori a nz :1

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XXVI, FASC.

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SEZIONE PRATICA

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detti sono impia11tati e gestiti da enti diversi dallo Stato. Per cui, pote11do tutt'al più derivai-11e al medico provinciale solo una qualche autorità morale, ne consegue, .c he l'ufficio sanitario non ha laboratori da esso effettivamente dipendenti? di cui possa liberamente disporre per fronteg·g 1are qualsiasi esigenza di servizio. . E . le ~t~sse. co~venzioni, che in qualche pro·v1nc1a s1 e r1usc1ito a concludere, stante la t1if~ttosa organizzazione dei s·ervizi hanno dato ris ulta ti s.carsi. Accenneremo, da ultimo, ad un incovenie11te 1nassi.mo, di cui .n on sembrano '!lend.ersi oonito j poteri responsabili e che invece è tale, si può affermarlo, che mina e paraJ:zza per qualche tempo l'intera organizzazione sapit aria provi11ciale. Alludiamo ai traslochi dei ftt11zionari di sani.t à, che ncxn siano g"i usti,f icati e reclam·a ti da gravi e impelleniti necessità di servizio. . N-0n insisteremo sul danno materiale e , non di rado, morale del funzionario, obbligato ad abbandonare una sede, con Sia·crific.io id ei propri dnt{!l'essi .privati, per tras.fierirsi immecliatamen.te o quasi in rultra sede di importanza minore o comunque non desiderata. S enonchè ciò determina malcontento, che si riverbera inevitabilmente, almeno per qualche tempo, sull'attività del fu·nzionario is tesso. Al che tuttavia non conitiribuisce forse m eno, in ispece nei funzionari più diligenti e ligi al servizio, il fatto che traslochi frequenti tolgono ad essi la soddisfazione di cogliere il frutto di u'll'accurata e ordinata organizzazione dell'ufficio, a cui . sempre hanno dovuto d·edicare cure taissidue e la1boriose, ·quando anche non impediscono loro senz'altro di esplicare opera qualsiasi seriamente proficua. Ed, invero, questi funzionari, div.ersament·e da quelli amministrativi, non possono trattare pratiche s-oltamto consultando leo-0-1' e dooUimeniti J ma .:>O de·vono pri·ma co11i0scere ben·e de 'Visu 1t1oghi e popo1azioni per adattare .in modo ooncreto ed efficace istruzioni e provvedimenti alle particolari e svariate condizioni d'ambiente. Il che néi riguardi di un 'intera provincia può essere conseg_uito, com'è ovvio, soltailto dopo una perma·nenza alquanto pr·olungata in una <lata sede. Pertanto da questi traslochi derivano condiz ioni morali, invelenite, t alvolta, pure dal sospetto di pressioni, cosidette, politiche (da cui la funzione tecnica per esplicarsi liber a ed intera ·dovrebbe sempre . essere gelosame11te e fermamente preservata) e vere condizioni materiali, -che ostacolano asso1utamente ed arrestano il 'llormale andamento di così importante ser vizio. Come ovviarvi? È ciò che Yedrèmo prossimamente. G. F . ~

RISPOS1'E A QUESITI E A DOMANDE. (7973) Pensioni. - Dott. T. D. M . da M. I. Non p ossiamo pt<' cisarJe Ja somma c11e <lovre bb~ s~o.rsare per oltene1 e il Iiscatto C.::egli au11i di serv1z10 prestati dal lo gennaio 1899 a11'8 ottobre 1909 perchè non si conosce l'ammontare delle quote mt1tuc, che sono quelle che concorrono ad accrescer~ l'enti~à dell~ n~assa ripartibile per la pren:ior1enza di assoc1at1 J?-On aveuti è iritto a rens1one. (7974) I ndennità ca·r o-viveri. Dott. 1\1. P. da F. - A lei compet e doppia indennità caroviveri perchè presta servizio in ci ue ( iversi Co· mu.ùi. Ricorra alla G. P. A. ed in caso di e~ito negativo ne riferisca per s tudiare il da farsi. (79j6) Soppressione di condotta medica - Diritti acqu'i siti. - Dott. abbonato 9385. - Il medico stabile non può essere licenziato, se non per aiustifìcati moti-v-i. Ma il licenziamento non ha n~lla da veC:ere con la sopp ressione della condotta, la quale essendo ragguagliata a caso di forza maa• b ...~1ore r?m~e di diritto il rapporto òi im1)iego e libera 11 dipendente da ogni vincolo verso la ci. . . v1ca a111m1n str?.zione. Avvertiamo però, che la soppressione d ella conè otta non è solamente deliberata dal Consiglio comunale, ma deve essere approyata d alla Giunta provinciale amministrativa previo parere del Consigl:o p rovinciale di Sanità. ( 7977) Ufficiale sanitario - I ndennità caro -viveti. ·- Dott. G. B. da C. E - All't1ffi.ciale sanitario non c:>mpete inè ennità caro-viveri pe chè egli non è impiegato comunale e non percepisce stipendio ma una semplice iri:' ennità. Ella, quindi, se per· cepisce tale indennità come medico condotto, non p11ò pretenderla ezian 1io dallo stesso Comune nella qualità di i1ffi.ciale sanitario. (7978) [Tffeciale sanitario in di1,e Comit1ii - I n dennità di trasferta. - Dott. G. P . da C. M. Essendo Ella ufficiale sanitario in d 11e Comuni , non può pretendere quando si reca dalla sua residenza nell'altra per ragione di servizio, la indennità di trasferta o di mic-sione, perchè tale viaggio non è fatto per espguire visite od ispezioni nell'interesse della pubblica salute d'ordine della competente autorità, ma bensì p er il disimpegno di un servizio cui è tenuto-in conseguenza della nomina prefettizia regolarmente ottenuta. (7979) Indennità.caro-viveri. - Dott. A. B. da B. - Se il Comune ha volontariamente c.:>ncei~aZJ.jOli indennità caro-viveri all't1fficiale sanita1 io, tale concessione non può più essere r evocata perchè costituisce un diritto acquisito da farsi valere per tutta la durata della concessione come fu, a suo ten1po, s tabilito nel relativo deliberato. ( 21 )


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IL POLICLINICO

(7980) Pensiorii . -

Dott. A. 1'1. da T. S. S. Con 65 anni di età e 25 di servizio si liquida la pensione in . annue lire r451. Nessuna indennità C4lto-vi veri è . presentemente concessa ai medici condotti che van110 in pensione Non · si conosce se sarà in seguito 1no:ìificata la legge sulla cassa di previdenza per aumentate il gettito della pensione da liquidarsi in favore dei sanitari. (1981) Numero dei pove'Yi aven,ti diritto a cura gratuita. - Dott. E. G. da S. - L'articolo 27 del regolamento generale sanitario del 1906, d ichiara che il numero dei poveri aventi diritto a cura gratuita indicato nel capitolato di nomina è sempre approssimativo e che detta notizia non ha valore contrattuale. Ella, quindi, t1on può opporsi a che il Comune aumen ti il numero di detti poveri di fronte a quello espresso nel capitolato. Se, però, l'at1mento è eccessivo in modo da non essere adfguato il

NOMINE, PROMOZIONI, ONORIFICENZE'.

_i.\.1la F acoltà niedica d.1 I>arigi sono statefatte le segtienti .11omi11e : I). Dt1\·a1 ·:li c1ini~a cl1i.ruJ·gi c.a , (~os-s~t di 111eclicina operatoria, I~. B·ernar<l cl'igi e,ne, J. F. Faure di clinica ~·1ne co1ogi~a, Ba·lthazard di n1edicina. legale, :\lenetrier cli ~ t or1 a della 111eclicina.

ALBO D'ORO. l_\,lEDAGLI.t\

n' ARGENTO.

Prosperi Olivo, da Firenze, tenente m e' ico net 700 Regginlento Fanteria (ora capitano medico), Ad detto ad u11 battagl io11e, sotto l' intenso bombardan1ento nemico: rimase sempre i11 linea per raccogliere i feriti, porgere ad essi più immeà iato· aiuto ed avviarli al posto òi mei icazione. Aggi·rata dall' avvers ario la posizione, e b attuto a tergo il posto <li ccma.n« o da fuoco di fucileria e mit ·agliatrici, trovandosi nella impossibilità materiale d i proseguire nella sua opera di medico, si tolse il bracciale r~ ella neutralità, e fattosi combattente, concor~e coi pochi superstiti e con tiri precisi a prolungare la difesa. Calmo, sereno e sprezzahte clel pericolo s i ò imostrò sempre valoroso, Cima Campil11zzi, r6 18 maggio 1916. 1

compenso al lavoro che il s anitario deve sostenere, si può C'hiedere aumento della retribuzione alla G. P. A ai termini dello a rticolo 26 della legge. C ROCE DI GUERRA FRANCESE CON STE T~LA DI HROì\Z(J. (7982) Ordine dei sanitari - I nscrizioni. - Dot- .. 1.AJ dott. Gino Catucc.i, ca,pita11-0 medioo, m etor A. G. da V. - L'articolo i6 <lel D. L . del dico condotto a Cureg·gio (Nova.ra), è sta:ta con16 luglio 1916, n. 947, stabilisce che chi esercita feri.t a J,a C1·00e <li gtterra francese con st ella di bronzo, con la .seguenit e moti·v auone : la professione di ~e -~ ico-chirurgo senza essere in« Trovandosi presente agli ay,·enimenti di luscritto all'albo di uno degli Ordini del Regno, è glio in una Uocalità bombarclata ove fu1nzionasoggetto alle sanzioni portate dall'articolo 53 della , -ano delle amb11lanze fran cesi , ha sponta11ealegge sanitaria) e, cioè, alla multa non minore GÌ 111ente offerbo il $t10 co11corso e si procligò con lire roo. Per ottenere l'inscrizione all'Ordine ocgran cuorie alle c11ra dei feriti fra110esi ». 28 111g·lio 1918. corre farne doman-:la al Presidente, allegando 18 _L\..l dott. Catucci ~ono state pl1re concesse clu " ricevuta della tassa di inscrizione e eopia a11tencroci italiane al n1erito cli g11e rra , n el setten1bre t ica del diploma di laurea. Si può ottenere il J918 e 1n1el genn.a1o t 919 . t rasferimento della inscrizione p.a un Orè.ine alCROCE DI GUERRA.; ::.\IEDAGLI.\. DI BRONZO. l'altro. Non esiste un manuale, che contenga le Dott. Perilli Giova11ni, da S. Pietro _.\.,-ellana (Can1pobasso), capitano medico del 2° reggimento norme per il li ber o eser ~izio nrofessionale. gran atie ri(ora maggiore medico). \Tenuto Q co110Doctor JUST1TIA. scere che le perd ite. d~ll'altro re.ggime.11~0. d~lla Brigata erano ingenti, s1 recava di sua 11uz1at1,. .a, CONDOTTE E CONCORSI. attraverso a terre110 i11te11same11te batt11to dal fuoco nemico di ft1cileria ed a rtiglieria, presso il S.\SSOCOR\-A.RO (Pesar Ce:·casi 1ne j ico--chi- reggin1ento stesso, eJ i·vi, impifl.ntato t111 11110-vo r11rg:o, p re"-alenten1entc cl1ir11rgo, i11t('rino; I,. 20 posto di inedicazione in località opporti111a, progiom~liere nette, olt1 e cavalcatura g r atuita, e C' igav·asi n el soccorrere i feriti. Òlt re I,. c;oo annne, net1e, a titolo i11l! ennitfi. alloggio. Qualcl1e ora dop o, essendo stato tale p osto preso ~arà preferito chi no11 co11 i urrà se~o fa111iglia. (. i mira daUa artiglieria aV\-ersaria, Cl i~poneva.I'o~: Domanda, e titolo anch e in carto. se1n1)Jice a L uso d inato sgo1nbero òi esso, da11do bello esempio 0 1 .. nn1n1i11.istrati,-o, al Sin:i.aco. calma, cl i fermezzafe d i coraggio. Medico-chirurgo laureato i1el rg r4 co11 ottimi CROCE JJI GUERR.\. ·v·oti un ai1110 t i servizio professionale come libero esercente, uno come interino condotto, tre Gaeta Dott. Giovanni, <la Castrogiovanni, te1 cli sen ·izio militare per rnetà in granò i Ospe ali, ne11te ineclico I 57 Regginiento fanteria ( Bri~ata otti1ne referenze, cerca i11tern1ato, ancl1e 11elle J igL1ria): terre redente, purchè ben retribuito. Parla lo slo« ~otto l'i11te11::;0 e viole11to bombardame11to ,·eno, il tedesco e il francese. Scrivere con solle- i1emico cì urato 11er parecchie ore, con singolare citu l ine dottor _.\ntonio D e Capua - T.011gob11cco calma ~ sprezzo del pericolo, presta,ra ~'opera Sll~ (Cosenza). ailo scoperto , amorosamente curanà.o 1 D;l1.m7ros1 :\IeJico-cl1in1rgo, laureato 11el r9 15 pre?so l'.lJ1ri- feriti che afflt1i,ra110 al 1suo posto d1 .111ed1caz1one: \·ersità di Roma ottime refere11ze , c-erca 111t.er111ato Con a1to sentimento c el ciovere rinfranca,-a ~ l)en retrib11ito, ~o\.lta Italia, preferendo residenza clipen<lenti con la sua cald a i)arola e cla,-a a tutti hello esen11)io d i coraggio e oi fermezza. - :'.\fo11te :::,t1i lao-hi o in piano, senza fra7io11i. Offerte dettagl. Zom o, 4 l icen1bre r0r7 » al Dott. 'fucci, Cropalati (l' ose11za) . . 1) .

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[-~NNO

XXVI,

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SEZIONE PRATICA

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f!OTJZIE DIVERSE. Congressi. Per esigenze tipografiche e rejazionali rimandiamo ai prossimi ·numeri i resoconti dei Congressi di medici'n a i riterna, di chirurgia e dei medici condotti.

prof. Nicoletti. Essa è divisa in tre sezioni : Pro-tesi, Case di rieducazione e I-1avoro in azione. Q~esta Esposizione, dopo la chiusura del Congresso, rimarrà aperta al pubblico :fino al 31 ottobre._ La Conferenza e l'Esposizione sono sotto 1' alto. Patronato di S . l\!I. la Regina Elena.

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La 111a Conferenza interalleata per gl'invalidi di guerra.

Istituto coloniale di Igiene e Biologia.

È s?rto a .Kapoli per iniziativa del prof. Ivo-

Ban91 coa9iuvato ual prof. Franceschelli. Può considerarsi come una trasformazione dell'Istituto Venne inaugurata il 12 correiite i1el Palazzo siero-vaccinoterapico italiano, che innesta feliceSenatorio al Campidoglio, presenti i' ministri Mor- mente gli scopi dell'alta coltura a quelli della · tara, Da Como, N ava, Sechi e Albricci il sindaco produzione industriale. È stato annesso al R . Istituto Orientale e cor-di Roma Apolloni, il generale Diaz, l'~mmiraglio redato di un ricco Museo, allogato neali stessi Rho ispettore generale di sanità della marina il t:> generale Della Valle, èirettore generale della ~a­ , ambienti dell' Istituto Orientale. All'inaugurazione tennero elevati discorsi S. E .. ~tà d~ll' esercito; erano rappr~sentati la pr?vincia! 11 comitato romano per l'assistenza degl'1nvalidi l'on. Me~j~ger, c<;:>~issario per le Colonie, l'on .. Sanarell1, 11 presic. ente dell'Istituto Orientale il di guerra e molto largamente le missioni estere. ' Erano altresì presenti molti generali, ammiragli, prof. Ban:. i, ecc. . ~re_sso il R. Isti.tuto <?rientale di N apoli sono. professori universitari, alti funzionari è.elio Sta1s~1~wte 5 borse di st?-d~o, una di lire 3000 e 4to, ecc. Il sindaco Apolloni inaugura il convegno con d i lire 2000 , da conferirsi per concorso fra medici ci:ie. abbia~o. esegui~o i c~rsi preparatori dei me- . un discorso in cui rileva che la rieducazione dei mutilati e assi~tenza agli inv~lid i di guerra r.a p- dici coloniali. Il primo di tali corsi tu tenuto lo. .. scor~o a~no .e per accordi presi con i direttori: presentano il primo dovere dr quest'ora storica. d.egli. Is~itut~ Pas!eur di Tunisi e di Algeri, i vin- · A tale nobilissimo compito debbono dare pertanto il contributo della loro scienza, del loro ' c1tori ~1 .tali .corsi. saranno accolti negli Istituti cuore, della loro volontà, tutte le Nazioni, perchè medes1m1, nei quali potranno attendere allo studio.. della patologia di quelle regioni. dagli sforzi comuni si possano trarre i maggiori risultati nel comune :fine. L'op.. Da Como, ministro per l'assistenza mili- Per un Istituto di puericoltura a Parigi. tare e le pensioni di guerra, lumeggia in tapida sintesi le memorie delle più antiche tradizioni e . ~a Cro~.e Ros~a A1:11~ricana e la Leg·a dei Bami mirabili progressi mod.erni raggiunti nell'opera b1n1 deg.11 Stati U111.ti cl' .:-\ .merica h a.n no offerte di rinnovamento e di elevazione dei valori sociali la ,son;in1a di un milione e mezz<? di franchi p ej·salvati dalle rovine delle battaglie . ch e sia fondato, presso la Facoltà di Medici.n a. Il ministro della guerra generale Albricci reca di P arig i, un grande Istituto di Pt1ericoltura a un caldo, vibrante saluto in nome dell'Esercito 0011dizi.one che si ra:ccolga allo st esso scopo ~ 1- . e della Marina italiana ai r appresentanti dei no- n1ei10 11n alt ro m.i lioi1e in F ra·n cia . · · bili eserciti alleati. Infine ha pronunciato un breve, effica ce discorso il colonnello Ricca rèo Galeazzi, presidente del Comitato esecutivo. Il p rof. V I1' . ALE . T E DE SCHI cessa,·a di vi-E' questo il III Conv egno interalleato, che viene dopo 111nga e strazri.ante m alat bia , il 29 m ao-. dopo quelli di Parigi e d i Londra. Con1e le prece- ·vere, . denti Conferenze, si annt1nzia pieno d'interesse g1.o u. s . ~a;cque a ~rieste il 14 n1aggio 1854 ; si lau per la gr an de causa è egli invali . . . i. · L'iniziat iva à i queste utilissime riu11ioni dipende r·eo J.n m edec1na a l)aclova nel 1878 ed a Graz dal Comitato permanente interalleato, cl1e ha sede 11eJ 1879 ; frieqtllentò p·o i l·e scu·o le cli Vjen11a Bera P arigi e :i è costituito dalle Delegnzioni ufficiali lino, Parig i, prediligendo le cliniche pediatriche. di t11tti i paesi alleati. È suo nob .le compito Ne:1 frat tempo dava le prime pro·v è clel1a sua quello ù i studiare tutti. i perfezionam enti e di diffondere rapidamente tutte le proposte capaci caip.acit à organizzatr·i oe, imp rimendo u11 p odedi realizzare un progresso in ogni forma d' assis- r.oso impulso .all'Ospizio lYiarino di Tri1esd:ie, di tenza agli invalir.;.i: ed il n1ezzo più pratico e pi1':t c11i assUJus·e la direzione, fo.n dando nella stessa fecondo di risultati per raggiungere lo scopo è città una Polia mbulan za me dica, prest ando l 'oappunto quello è.elle riunioni annualj , a cui è an- pera sua di pediatria pr·e sso l'Associazion e italiana di beneficenza . N·el 1888 consegui a P a- · nessa una E sposizione. A Roma questa parte dimostrativa del Con~ . dova l a libera doc~n za in pediatria . L'anno sucgresso è otganizzatata nei locali del Palazzo d elle cessivo organizzò una prima adu nan za dei p eEsposizioni in via N azionale, convenientemente diiatrr ital iani, in occasion e d el Congresso di me(1ic1na i11terna di P adova. allestiti . Co11tinuando a d esplicare la s t1a attiYa opeLa Mostra è st at a inaugurata dai ministri Albricci e Da Como accompagnati d al direttore rosità , crea·v a intanto n e1la s ua T rieste un a Guardia 1nedica g r ait t1it a , un san at orio p:er tugenerale di San,it à milit are' generale Della \ Talle, dal presidente del comitato organizzatore ptof. berco1itici (a \l alle Ot ra) , 1111 Osp ecla.1et to p er bambini gastri0-enterop azien t i, t1na L att eria m oR. Galeazzi, d al comm. Cao, presidente della dello, t1u Istituto ,-a.ccin.o geno. Q11esta an1mire-commissione esecutiva e dal segretario generale

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POLICLINICO

,·ole atti vità e la s ua \ "a sta coltura gli \1a.~sero, 11el 1902 , l 'inYito a coprire, in s eguito a concorso, ]a cattedra di Clinica pediatrica di Padova; l'anno successi\'o era chiamato a Bologna, ma egli decli11a\ra l 'invito. _.\.. Padova f~ce subito erigere, i n q uattro a11ni, la nuòva C linica pecliatrica e dette ·v ita alla Società per la ProU:zione d el Bambino, cop. una colonia a Pian de~l·e F ugazze, fo ndò anche una Scuola di Pedologia, p er il perfezionamento d1e i medi1c i pratici in p ediatria, ecl una Me nsa Universitaria, ecc . Compì studi originali pregevoli, .tra c ui s ono nieritevoli di menzione quelli sul rachitismo, ~t1ll'allatta n1e11to e s t1i dis turbi della nutrizione, s ui prematuri e i 11aiti deboli, s ulla dentizione, s ulle tttbercoline. Fu u11 vale11te m aestro. Dette anche opera alla propagainda dell'ig iene infantile e della lotta antitttb·ercolare . Per jncarico del Ministero della P . I., 1-.edass e un progetto di llegge « per la coordin~zione degli stttdi pediatrici con la tu.itela naz1on~1e flell 'infanzia >i in cui valorizza la tutela dell '1nfanzi a quale fattorie di r~staurazio:ie naziona1e. P atriota :fer,·ente, cospirò con Giacomo Ve~€­ zian e con altri irr~denti battaglieri ed asp1_rò costanteme11te, alla liberazione della sua r·eg10• ne . Scoppiata la g uerra, ~a.1grado il. mal.e già lo m inasse volle portare 11 suo contributo alla Rrancle ep~pea : egli .dir~s~e J?ir~ bilmente 11no ·dei principali ospedal~ m1_l1ta r1 _d1 Pa~ova. . L a s u a l11e111oria ci sia c11 n1on1to e d.1 eS!emp10. R. J. 1

.t\.ddì 14 s ettembre 1919 s i sp,eg·11·ev·a iu llom~ il prof . dott. BRlTN O BRUNA CCI, d~~ente. d1 Fisioloo-i,a e assist.ente nell'Istituto Fi.s101og1c~ ·d ella R. Universirt:à di Tuo.ma, ·n ella ver·de età di ainin1 39 e alla vigili.a di ra<:coglie~e i fi:utti di una vita operosa e tutta ~edita a:gl~ studi. Nato 11 19 dicembre 1879 da nobile famiglia de11e l\fa:r·che i'll Potenza Pice•n1a; ottenfllta 1a I.aure.a 111 medicina, nel luglio 1903, n ell'ateneo ro1na1?0 ; n omimato assis tente ne.l novembre suc0ess1'i:o d el prof. B. Bocoi, presso l'Lstittt1:io di Fisiolog1;a d el1a 1R. Università di Siena, ove cons~guì la 11bE.1ra d10cenza in Fisiologia e rimase sLno :ail novein1bre 1912. In tale epoca fu chiamato dal. Lu·ciain i a .copiri re i.1 posto di .assi.sten te 11el l 'I.st1itu t o

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FASC.

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di Fi siologia della R . l fni,·ersità di Roma , ( \·e è rimast o si110 alla su.a immatttra fi11e, con 1.n interYallo di qualch e anno passa.t e i11 sen·izio i11ilitare . I 1weg:n ò per· d u,e .a1111ù Fisiol ogia 11,t 11 'istituto <lel l\'la.g istero p er 1'educazi.one . fisica {li Rom.a. Dotato di -ec~ellenti c1u.a1ità, di a1nimo nobile, cli scrupoloso tindagatore, <Li ottimo insegnante, lascia UJ11a larga eco di rimpianto tra ri. su.oi amici e allievi, e una ·numerosa .serie di pubblicazioni scie111.tifiche, in c ui rjferisce i riis ultati di importanti riieerche s1perim1e11 ta1i -0•rig·iuJJali ·nei \•ari oampi della Fis iiQlog i:a ('ricorderemo que lle s111ll1a s earezione s.ali,·are ·e s n11a secrezione bilia1--e dell'u,o mo, sul riflesso tonic.o degli amfì.bj, sui i)oteri di adattamento osmotic o degli ainfibi al 1'ambie nte esterno, ecc.) . Tra dt1sse i·~ trattato di Fisiologia lJmana di Zuntz e Loe.'\vy, arricchendolo di prege-v·.oli a·ggiun.te. La :6,ne così in.atte."a e dolorosa di questo giovane :fisiologo apre un a ltro v·u oto nella eletta 1schiera degli scienzia ti italia11i, ch e "\ra sempre r>iù assottigliandosi con grave danno in.ella naziona.le colrtura :.nedi,c.a ie b.i ologica. Alla addolor.ata famiglia, in breve ·v olger d i tempo ripetutamente e tragicamente pro,·ata dalla sciagura, \ adano 1 vivi sensi di compianto c1ell'Istitt1to :fisiolog-iro di Roma e del Policliriico. ... . ~ Il. 1

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Il 29 giugno è morto, a Roma, nella clinica Fioretti, il dott. BIANCO SPERANZA, da I9 anni medico del Comune. Era uomo èi ct1ore, di scienza e di fermo carattere. È mor to i1mpro\·visamente in 1R oina l'aspira:~1't€ 1

111edico BERN .t\ .RDO F .t\.L..t\.BELLA, :u-gentino cli .ruascita, di padre itaCTiiano ; volle dare con fede la sua opera all'Italia, ove stava comp1etando i s uoi s tudi .

Di un aiccident e motociclistico è mor.to a Caravaggio il d-0tt. PAOLO DE .L\.GOSTINI, valente sa·n itario :a ddetto al Pa·d iglione Poniti di .Mil ano. 1

Indice alfabetico per materie. I>ag . .t\1cali11i nelle mala ttie gas t rich e )) . ..\.erofagia : trattamento )) 4.\ mbidestris n10 : , ·antag g·i . » ..-\ mminis trazione sanitar.ia A ng1ina pec~oris : diag 11osi eziolog ica . . . e pr-0g 11os1 ..\11t0Yaccini nelle forn1e broi1copol1no. )) n ar t . . . . . . . E n1atopor:finuria: s tudio s perime11tale. )) )) Ferro : ii1iezioni di In1l)arazzo ga strico febbrile . . . . » ~I "l l ~tti e i 11fe tti,-e : obbligato riet à cle11a )) denuncia e de11e disinfezioni ltoma, 1919 -

10':1 1 1091 10i 4 ro98

1089 1089 1092 ro ·o 1092

Tip. Naz. Bertero di G. Guadagnini & C.

ì\Iastici (per siringhe di ebanite e per P ag·. 1092 cuscini di gomma) . . Midollo spinale : lesioni cli antica data » 1085 Midollo spina~e: para-osteo-a rtropatia consecuti,.a a trauma . Occlusione intestinale da agglomeran I 08':> mento d1 ascaridi . . . . . J>aralisi multipla unilatera le dei nerYi • • )) 1 088 cranici . . . . . J I OC)O P tosi gastri che e duodena1i . I Q.q I 'carlattina : immuno-profi.lassi : . : >> 1090 Ulcera della pr.ima cun·att1ra : s1nto1n1 , ,, 1098 \· i·g ila nza igienica · t;. Posi, ~··~·


Roma, 21 settembre 1919

Fase. 38

(Pubblicat.o il 20 ottobre 1919)

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

&EZIONg PRATICA R.BDATTORB

CAPO: PRolf.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO . L avori originali : L. Dura nte : Nuovi indirizzi nella terapia di alcune lesioni t ubercolari chirurgiche. "Note e Contributi : V. Gh iron: Sulla malarla latente. Lezioni cliniche : Chauffa rd : Le indicazioni operatorie negli itteri cronici da litiasi. Malattie nuove: A. Aimes: Le artriti sporotricosiche. -Congressi : XXV Congresso di Medicina interna. A ppunli di Medicina P r atica. : CASISTICA E T ERAPIA : Arteri osclerosi giova nile. - A proposito di alcuni casi di aortite. - Anomalie della curva termica nell'instabilità cardiaca. - Sui disturbi fun zionali del cuore. - La cura del polso lento permanente. - NOTE DI MEDICINA SCIENTIFlCA: Teori e della secrezione lattea. Pos ta. degli a.b bona.ti. Diritti di proprietà riserva.ti. -

Cenni bibliografici. Varia.. NELLA VITA PROFESSIONALE.

Amministrazione Saniia.ria : Congedati malarici. - Diritto di costitut o. Medicin$l socia.le : Problemi sanita ri del dopo guerra. Servizi provinciali. Risposle a. quesiti e a. doinande. Nomine, promozioni, onorificenze. Albo d'oro. Condotte e concorsi. N otizie diverse. Indice alfabetico per materie.

k vietata la riproduzione di lavÒri pubblicati nel POLlCLINIOO o la P.ubblicazi one di sunti

di essi senza citarne la fonte.

LAVORI ORI GIN ALI. ÙSPE DALE MILITARE GRU PPO

N . 8 - N ERVI

d iret t o dal maggiore medico p rof. G. B.

RAJ.IOI NO .

Nuovi indirizzi nella terapia di alcune lesioni tubercolari chirurgiche. NOTA TE CNICA

per il prof. LUIGI DURANTE, cap. medico D oc. d i P atol. chirur. nella R. Univ. di Genova. !.. e .superiori a u to:r:ità sam.itarie <lel Corpo <l '.i.\.r-

1.w.+a d i Genova hanno a ·m e a ffidati la direzio·ne di un r e p arto del gruppo i •.el c...:ua le ho racoolit o, i·n .dUie sezioni distinte, le for me p ure della tuberoolos~ chirurg i:c a e l·e forme :a ssociate a J.es.ioni polmonari at tive. Per. Ila esperienza acquisita ne11o s tudio e nella cu:ria di taili affezi,oni, mi per.m etto s ig nifi.ca'te il ttatta.meo.1to da mie usato dell 'ascesso osslifluente e della rac-c-ol.t a f:redda in genere, il!l qU0lI1Jt o d etto ttiatta m ento p uò aocelerare la lenta 1natu riale evoluzione cicaitriziale a .e lla lesione specifica fino 0 ridurre al decorso di mesi ciò ohe proow:n1,b i.l1uente :si sa'febbe 'Valtttato chi uder.si true1 .ciclo di . au:no:. 1

1n questa primia •nota prospetto del 'Probl1e111.a

chirurgico-ortopedico del-I 'affezione tubercolare la sola p arte c he r ig·1iairda il trat tameinto dell 'a scesso freddo Ìlt1 .solida.ti posti sotto J:a i11cidenza de1le condizioni iaimbiental.i che in oggi si ritengono m ig liori, cioè della sana. ed abbondrunte uwtrizio n e , ·della cUTa iodica generale, d ell'elioaerioter.ap.ia , della ·corretta posiztl1one ortopedicn., .1-iich11es.ta con modalità vani.e dalle t&iingol e lesioni; e mi 1·iserv.o d..n una successiva .nota ali1nica .la vailutiaziùue ·c ritica e 1.a esposizione diel1l' intero prohl•erll:h c.~uale a me è !<lf)paTso aittna.verso I 'assis tenza e la cura di oltre 400 olesion.i cadrt...te sotto il di.retto person·ale controllo nel gr11,p po ospedali·ero •11. 8 di :Nervi e 11eil gruppo ·11 . 6 di.retto dal caip. n1·e d. G. D . Rosei.a.no.

** *~ -~ila

esaitta valutazione della rauo11alità del trat tament.o da me usato dell·' ascesso freddo ,er·edo •possa .gd.ovare iil breve rioor.do dre11e f011damentai1i proprietà fisicc'-'Chi.miohJe e O::>fioilogiche delle soluzioni sa·lime ipertoniche : E' not o, per le l eggi d' Arrenhiu.s, che due solttzikmi saili11e di ooncentrazione mo1erolru.1e di\:ersa, separate c1a un:a memb:raiOJa siemipermeab~1 e qurule grossolainamente s1 pttò im1111agillla.re la str11ttura de·l tess,u to ,-i·vente, norn si pongono (r )


J 106

IL

POLICLI~ICO

~u eqttiljbJ.iiO fiu.tantochè una

delle soluzioni non contenga rnello stesso \~oluune d'aoqua Jo stesso 11umero di molecole dell'a·l tra, vale a di.re fintamtochè non Sii raggiunga lia isotonia .c·he oorrispoin<le al['identica pressione osmotica. c;li •s cambi che per ii·l raggiungin1euto clell'isotoni.a avvengono attra,reirso J.a .membra.na .seani11ercrnerubile fra Je clue soluzioni anisotoniche so11<.) dup·l ici; e 1Si 1po.ssoo.o schemfa tioamen:be rirferiire <l:icen.do elle t1na p1ar.te ·del miateri:ale salirno si diff-0u1<l.e clal pt1·11to dovie l1a concentrazione molecol.are è 111aiggiore verso qu•e llo dove è cm.in.ore, 111entre 8in1ul:taineamente, ed in se1100 i111JVerso, si det'ermilua U'll 1pa•Ssaggi-0 di .acqua dJaJ .J.iuogo &ove la conceutrazi011e è 1ni1n-0re a quello c1ove è mag1

.

g·1ore. li~

poichè questi f.e11omenri de11a fi.1Sica si Ti.peto110 n el oampo biiologi.co tutte le volite iche si inietti ttn1a soluzil()l1e sa.li'lm 1pertonica in '\1.'lla cavità asce:su.ale p1-.eve11ti\""ian1e1llte S•\ u.ota.tJa o .nelle iCavità ;recess.u.ali di wia ferita, cosi Wrigl1t pensò 1cli us11.f ruire cl.i qu·esto mezzo 1).er p.o rta re 11,el pttn]to Joca:l1e c~elil.e i111fe-.ziioni u112. c.or11ente <li siero oor1)usoolat•o, deri\nato p•e r f.en10,m eni osmotici clati teriritori ·vascolari iì.11itimi :in s·e guito a11a i ui ezione cli unia soluzione i,p ertonioa di clo1

·r uro di sodi 0 a1 3 %. Questo si'l1gol.aire drenaggio; agente secondo le leggi fisi.co-cliniehe dell'osmosi, opera di,·ersamente in tempi div.er!Sli, com1e ha pott1to dimostraire ' ''right iill una serie di n1ir.abi1'i ·lal\·ori , perime11:ta11i ; esplica cioè nelilie 1pri1ne 1d't1e o-re 11111' azi011e « lynpha·g ogic » ed l.11 .segtl'ito um·a azio1.e 1< l~vn.J)hooitagogic », rich~a111 ando così .sul

iniezioni iu.trafucali di tubercoli,11a, quale €.lemento attivatore dei processi immunitari specifi ci e non s.pecifioi .regionali. Dette reazioni im111ttnitariie consisto110, secondo Sahli, in 11na mobilizzazi:011·e di a11ticorpi litici, antitossici -ed infiammatori, nel c ui gi uoco d'azione, quest'ultime r.eazioni 11i0n spe-cilich.e della difesa orgarnica dovute al1l'a,zilone flogogena d~lla tt1ber.colina, ri111a111g·-0i11,o gli el.e111e11.ti pitì .atti·vi . A·J.le stesse fi·1 1alità a·11c,01«a si è ispirata la terapia iodioo idi Dur.a11te, la quale, pu·r mirando :ad au,mentare le resiiste11ze ·organiche regionali coll'attivare i;l m·e tabolismo ce11ula1'e, determina sos.tamzi.a1mente delle .reazior.i.i fiog·istiche ciircttmfocalii, ·messe i11 rilievo dal·l e fi·ni ricerche istologi.che di Leotta, Lsaia, ed aJle quali si deve riferir.e in ma.ssima. parte .I 'azione be.nclìoo che 1'iodio spiega nei focolai tubercolari, oltre a.Il.a s11a debole azione specifica ant11ba.tteri.ca ed aintitossi{'a obbietti Yata spcri1nentalmente dia.11€ ricerche di Li.vi.e r.ato . ' C-0me be-nie si co1n pren{le l e .a.ccenn:ate be11e:fiche re:azioni :fiogi,sticb•e ·c1eteir,111in.ate <l:ari 1netodi sopracita.ti, v1e ugooo ce11t11plic.ate 11.1el metodo linforragiico di Wright, il qttale agisce {'Oln 111ocla1 ità che s i posso110 cl1iamiare fisiolog;ich.e. 1

1

1

** *

1

ca1npo clell'infezione gli elen1.enlti ind11bita.t amente ·1)it\ ia,t t·i\ i ·ohe si <)O.n1o sca.n.o n-e.ll a 1·oittc'l <l·ntibatte.rica ccl a .11t:itossica. 1

*** Lo stesso principio che portò vVright acl usaa·e le soluzion~ sa:J.ine i.p ertoniche nelle ferite infette , 1ni è sembrato f.osse ancora e ·p iù Jogica.memte

Per derivare llle1la cavità ascessuale Ja cor.re11t !in.fatica dalle zo11e ·v ascolari circum.focali, i'O 11s<> t1na soluzione Sfrli·11a ipertonica a·l 2.5 % così oomposta : Cloruro ùi 1nag11.esio gr. 2 .5 ; .~cq'Ua. disti:l l1 ata gr. TOO; Fonn.a1in,a del c.o mn1ercio C. C. 0.5 (g.o oee X) ;· eh.e pirep.aro sterilizza111«lo a bagnomaria la so.J.11zionie di clor11ro di magnesio ed .aggiungenoo poi a fredd.o, con u11 co11tagocce o con u.na siring·a

_L\.J11che <1 ui, come n1elle ferite i'11fette, .faJJ.ito i 1 tentativo clel,la steril:izzazione a mezzo di agen.ti chimici, che i.11 Jiinea. di massima ra.llenta.no i processi re.atti\ i :riparatori i.storJlilorali, ai qtta1i è dievolttta Ila difesa :anti:batteirica oo .a111titossi<?a, non rimai111ffi·a, ne11a ricerca di. UJn .ii11dirizzo 'Pi tì. razionale di cura, che la SCélta di mezzi ruon già dotati di p1iesu11te ca~iità antibattericlie, ma atti ad attivaire le aatttrali .sorgenti della di,fesa istot11norale dei tessuti . :\. q uec;.to fi,ne infatti, sebbene it1 u.11 ordi11e diverso cli idee, yeunero p.ratioote, a'llcl1e nelle le-

graduata, .la forn1ia:li11a . La ragilOne diell 'ad<lizione della forma.lima a·J.la :oluzi'One ipertonica è riposta non già nelle spiccate proprietà arntibatteriche della formaJdeide, 1na .n el·la s.ua g·r ande affinità per ·le sostam.ze al-· bttrninoidi alle quali si combina trasJornIBn<lole ·in una nassa d1Lra, elastiica, come avviene per 1'albtune d'uovo che si ·l asci per 11111a mezz'ora e. ro1rbatto con u.n a soluzio11e cli formaldeide. Ecl è per qttes.te suatccen'lliate p roprietà sclerogene-· dehla formaldeide che la formailina - sol11zio11e acquosa di formaldeide cou.te11ente 35-40 parti c~i aldei<le formrica i11 100 ·vo1utni di soluzione -ven;ue 11sata per primo da G. B. )fttrphy e elle in oggi è corr€.11temente .adoperata in tutti gli .. tati Uniti 1J·e lle affezioni t11bercolairi chiiru.:rgicbe. Le ragioni della scelta del cloruro di magnesio,

~ion1

q11ale compone11te la

spiegato 111e lla pratica del tr.atta111ento

de11'asces~o

freddo .

1

( .?)

ossee e ghia:ndolari della tnhercolosi, le

olnzio11e ipertonica, sono.


SEZIONE PRAllCA

riposte ne11e p.roprìetà biologi·che di detto sale, oolnsistenti !lle1lo atti·vare i processi ripa·r .ati-vi e neoformativi dei tessuti; proprietà b ene studiata c.lal lato sper~mentale e pratico, cla Rosemblith e e.la Delbet e d a essi cl1iamata citofi l attica, citoge11ica, trofica. ~ell'iniziare il trattamento de1la raccolta .asces::-.uale fredda io sosfìt11isco generalanente al cloruro di magin1esio i1l c],or11To di ca1ce ,c om.merciia.le ne }la stessa p,r,op orzione del 2.5 ~~ ; 1)oicJ1è essen. do detto 1s-ale ll'n composto di cl'o rur o di calcw e di ipoclorito ·d i cal<::io, 0011 un cointenuto i11 . cloro attiivo del 28-30 ~~ , esplica quelJ'azion1e ton-tem ente detersi \:a sui t essuti mortificati o poco vitali, 1ch e seco11do Da.lzin ,è co111t111e a ~utti g1i i1)oc1iori ti. In pratica il tra tta.11Jie111to del.1 ' ascesso fr1eddo p col·lie soluzioni sao1i11e i1pertonicl1e si esegue oo11e stesse moda;lità e solto le stes.se i1adicazi0.11i colle c1uali s i u sa. proceclere coi liquidi iodici. Lo svuotamento, il ]1a,~.aggio -ecl il r1en1pimento <lellia caività asc~ssuaJe ooJle soluzi-0111 sa.l.i111e ipertoniche s i ripete og·;ui quattro gior11i , freqtteJlz.a cli '°i>e.razi.oine .cl1e è ri1cl1i•esta, speci·aln11e101te ,n elle fasi il11izia1i del tratta.n1ento, da:l fatto cl1e la quantità del liquido richiamato p er fenou1eni osmot ici nel la sede del·l 'i11iezio nie è sen11J1re •notevole e pro1.roea una lieggeria distens ion e dei tessuti che, -;0111trulta alla i'!lite11sa iiperiemi1a atti \Y a ciJ.-cumfooaJ.e, <l etermi n.a uro. 1s.e11so ·cii t en.sio11e cLolorìOsa. J)e,tti fenomeni so110 m1eno e\·icle111ti a·lla 2a -.~" iniezione, si atte1111n110 al la 3a-4a, scon1pai-0n o i11 segltito. La q·u antità del liquido ch'io lascio n ella <'a,·ità ascessuale va·rÌ•a d.a:i 10 ai 40 omc., a socond:1 c.l el1a sua t0apacità ,e delle lnagg·iori o minori r eaziio11i vascolari regiona li, p er quali ho notato e~i ste1"e n1ote·vo11 ,-a riazioni iudiv idtta.l i. 1

1

1

}\ UT0 RI CIT li.TI. H. St itdies i'lt antiseptics. « Briti h :.\1edicail Journal », r916, n . 2874, p. 1·60-163. DELBET P . A.ction, cyto-]> liylac~ique. d·u clorure dc 'Jn.a gnesium. cc Journial de c·btr·urg1c », 191 ), n .. 6, p. 652-653. . DURANTE F. I·n Lsa1•a . . . ISAIA A. Lo iodio ·nella. tubercolosi; cli1.r1irg·ica .e suo 1neccanis1no d 1 azione . Ai11•n al1 del R. I stituto di clin1c.a chirurgica di Rom.a, vo.1. II, p. 305-401 . . . ll ID. Sul 11iecca11is1110 di cizione dello iod·io ~1e a titbercolosi ch.iri1,rgi.ca. An,u.a l i d,e1 'R. 1st1tuto di clinica ohir111rg ica <li R oma , p. 1~3-128 . , . LrvIERATO S . Sul ·niodo ,di co1n,portcirs·i 'Verso l inf ezi.orie tubercolare, sperim e Hta le delle sosta1izc

I)AKIX

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rro7

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1

NOTE E CONTRlBUTl. Sulla malaria latente per il <lott.

, ,. ltTORIO GHIRON '

capitano medico. (Dalla « Riv ista di Medicina K a , -ale ») . D urante la m .i.a pe~:manienza di u·n ain·n o circa nella Baia di Vall0111a dove µre~ parte ,a11a campag.n a antimailarica dell 'estate-auturuno 1918, ebbi 0a,mpo di ·r accogli.ere una serie di dati non perfetta mente consoni a taluni eone.e tti più .accettabi di pato1ogia malarica; e credo p erta11to .n on sia pri\'O di un cert o i·1 1teresse dri. farne l1t1a bre,·e relazione . .Jieglio che insisteT,e n el raccogli e1·e il sangue elci nlalati dura11te ,g·Ji accessi, ch e n11i a\·rebbe perpetuato in serie nl1merosa di prep arati la ;-;chizogenesi del p arassita ; ho voluto sottoporre :1 s.tudio alcuni pazieut"lj_ dopo la g uarigione e l 'uscita d all 'ospecl alie . Di tempo in tempo ne controllavo c,ol t eir,mo1n1et110 :lia .teui.per.atu1n, u·ipete11do quiesta prova 111er lo ~pa zio ,cii ,-ari 111esi clnra11rt:e l'autunno e l'i11ver110 a11o scopo cli esclu<lere con certezza le recidiv e . Ad ogni '\..oJ ta ne csamiin·a vo il sangue, e, per la gra11<l.i :;sin1a n1·agg.i oranza, ho trovato presenti fO'rl11e an1.1lari .(c-iclo nsess11ale) , ieontro a ciò che avevo più ragione di asp,ettarmi. Per('hè, seco11{lo l'o~in,ione cor·r .ente, l<e reci,d ive: ,a 1.unga scadenza npet ono ìR loro origine dalla p ersiJs.tenza d ei ga1neti nei tessuti e - quando l 'esa.m e del s.ain,g ue vien fatto ~ molta dista:nza ~=ta.11 'ultirmo accesso - do,Tebbe r iUJ.Scire n.el più dei casj negativo, p.er 1a m ancanza idi f onne para1 ~sitarie ciroola:nti. Debb.o 1aO"Qtlun1 0'ere , che , se il numero degli schàzonti f11 ;:::. ;:::. l::> • • • • sempre lim.i.t ato si ·d a ,r1cl11iedere spesso \ ar1 esarni per s~oprirli, le Iorme ,d el ciclo sessuale (ga.' . meti) f urono estremamente p111 rare, a11z1 genera 1m ente assenti . Ino1tre vi fu qttalche malato anche nei periodi di ap pa·rente .b enessere che p.assaino tra una recidiva e l'altra, che presentò plasmodi cosi n11merosi come su-0l e riscontra r si ne ll'atto di un forte ~ccesso m alarico. .. Voglio ricordare il caso di un. marillJai.o: P ... :\. ... Questi aveva già soffe rto d.1 attacch1 malarici da circa due 1nesi ed era stato c11rato con pastiO'lie di chinino. Pir-ese11tatosi a:l la fine <li ag 0sto urn'illlferm.e ri·a di ·diiis taccamento i.11 preda 1

1

1

ad

(3)


rroS

IL

a forte febbre, ricevE.tte due inùezio11i di bicloridrato : a distainza di poche ore segul un ac.cesso emioglubinur~co che si ripetè qu.:aindo fu .~nv.i.ato a q U.'€lStO ospeda1e, perchè .rull 'atto dell 'entraita. gli era stata· praticata uoo nuova iniezione. L a urina con1Servò il co]ore ematico e la febbre rimase elevata per una setti111ia.ua malgrado fosse sospeso l'uso del meti.icina.le, poi tornò a·Ua noi-ma, anche l(à conddzioni generali de1l'inf.enn. o m~gliora·rono ed i.1t.fi11e egli riocquistò un appar·e n.te ben.essere. Però dl sangt1e, esamiruato anche quando, dimesso dall'ospedale, aveva ripreso il serviizio militare, e la temperatura - presa ogni mattina - era norn1.ale · (36-4; 36-7), contene\·a. numerosissime forme di schiroruti. Ni0n fece pci.ù us.o di chi11i.110. Rimase per vard. mesi senza disturbi a.p prezzabili, ebbe ru.11 fttgace attacco n1el, l 'ottobr'e ed u11 altro nel ilebbraio successivo, ne1 quale .m ese per avete egli ingerito una forte dose di chinino, vi fu un'altra. comparsa di emoglobi11uria. Dunque per vari mesi il P... aveva circolanti n 1el sa11gue un •llJUmero s.p esso oospicuo di parassi.ti, contro cui non av·eva difesa perchiè Jo ttso del chini no gli era impedito; mentre l'orga11ismo suo, già t arato dalla speciale condizione morbosa che costituisce l '·emoglobinuria, non poteva opporre neppure quel.l1a resistenza generale alle ca.U,Sse in.fetti ve che hanino gl 'i.ndivi·d ui in b11ana .s alute. Eppu1re la ten1peratura .d el corpo n.ou er:a tur.b ata ed egli 11011 aveva :a soffrirn1e (1isturbi note\1oli il c he prove.rebbe che qu·esti p1a.smodi che vivevano 11el suo 1organismo •non gli ai-recavono danni di im,porta·nza e che a.il.l a 1oro azione 1'uomo ha dirfese da opporre an1c he quallldo sia i11 cosl sfavorevoli cond~zioni. A llarrga11do 1a ceTchia d!ei sog·.gietti .sobtopOSiti ad esami, mi risultavano infe tti molti in cui per i precedenti si a\ rebhe do\·uto escludEre una malaria pregressa, gi.acchè non avevano m:ai af\ruto febbre 11è disturbi da metbersi1 i1n r~ pporto rou u na forma larvata ed assicurrav.ano di ..sentirsi beruissimo. Il caso che ho seguito più accuratamente, per ragio11i o\·vie, è appt111to qu'elli0 dello scri\ente. Giunto a Vallona al pr~mo di luglio ri1mase esposto per qualche 11otte alla pun.t"Ura delle zanzare malarigene per l'ins ufficiei1te protezione meccalltica e per esigenze ,·arie. \·erso la fi.11e dello stesso mese a~gli str~sci pote,-a gdà consta tare la presenza di rare forme asessuali. U 11'aitten.ta osservazione escLude>\·a sia lie,·i mo·vin1e11ti febbrili sia equi,·aleuti malarici. -:\on ricorse per il momento ad alcuna. cura energica ed attese per it1iziarla lo scoppio de11'infezione cae a,..,·e1111e yerso la fine dii agosto, periodo di ten1po in etti, per 1'accresci11to lavoro e per :il tef

POLICLI~ICO

1

[--\.N~O

XX\:I,

FASC.

38]

nore di vita, si trovava i•n condizioni di salute 1neno floride. Ris ultaito a:n1alogo mi diedero le ricerche i:nizi.iate su persone di mia conosceni:a, per buon.a parte ufficiali, ccm:viventi in pro.ssimiità dell'ospedale e adatti ad 11na relativa sorveglianza da i)ai-te mia. Per i più, furono positivi, con grancle sorpresa loro, che mai si erano accorti di essere m.a:1ati. Ricordo d:i 1111 ufficiale s uperioce che godeiva una. salute i1nvidiabi.l e, mai alterata duraihte la . sua dimora in Albaini.a, e che all'esame dimostrò essere malarico. Ne1la stagione .in ver11·al e ho potuto condurre una .serie di osservazioni s1stematiche sulla n1alta.1."ia latente, rapprofìt-t ando del faitbo che i marinai :i1J1Viati i•n congedo dovevano essere sotto·p osti • ad una visita medica. Il procedimento secondo cui veni·v ano racco]te queste osservazioni è il seguente. Dopo essermi assicurato, col controllo del termometro, che La temperatura del oorpo era normaile; l'indi,·iduo subiva · un esame g.enerale, _t>iù attento per ,g li organi addomi·nali (11egione epatioo e splenica); ne raccoglievo una. breve storia clinica avendo riguaroo sopratutto ad una possiibi1e ma l-ai.ria pregressa ed infine all·estivo gli strisci ùi sangue. D1a•g li elenchi nl.e nsili <lei malarici e d1a4 raccorutii dei marinlai :s tessi risulta va meuo ~del 35 % di malarici fra questi, che furono in tutto un cen.ti•naio; volendo comprendere .n el no,rero, anche que]1li che diJCevano <li aver sofferto quelle febbri, generalmente trascurate dagl 'infermi e talvolta dari mectici stessi, attr1b11ite a cause S'\ra·riarte e di cui molte s·ono dovu·be effetti,·amente ai plaismodi, si poteva gi ttngere .a l 50 %. Per contro come procedevo nei miei esami emaitologici, riscontravc eh~ la quasi tiotailità era positi·va per lla presenza di raire ma .indisct1tibili forme del ciclo asessuale, e alla fine, riune ndo tutti i casi, otten,ni questo 'tli.sultato assolutam.entte contrario ai concetti prevalenti sulla diffusione e 1'·epidemio1ogia de1Jia malaria : .i1 95 % di questi congedanti era malaittlco malgrado che la metà circa di essi non avesse mai avuti at~hi febbrili tali da essere aV\T ertiit i. Aggiungo che il marinaio, elemento in generale S'\~eg.lio, è molto atte111to sulla propria salute ed è più diffìci1e che i.n altre cLassi che gli sfuggano 1110menti di lD.ailessere anche 11eve. In tal modo viene smentito qnamto avevano oonsacrato le statistiche e che appariva supre1namente illogico : che fossero usciti immuni di malaria due terzi circa dei 1na.rinai abitainti in zo11e doYe le anopheles sono così numerose e


XXVI,

[:\N"NO

FASC.

3f'J

SEZIO.>.TE I>RATICA

così sicwramente infette per la presenza di tanti malarici febbricirta.nti. Bisogn€.rebtb e pensaJte ch·e \"i foss.e un1a re·firattairi.e tà p·e r la malaria da ~a1-te dJi questi individui, ma - che io mi sappia - non è stata runoora ammessa da nessuno. Non si può ammettete che siano s.fug.gi.ti alla puntura delle 8110phelies perchè in qual modo avrebbe potuto accadere ? Non si può creder.e aglii effetti del'la prpteziollle meccanica in z011Ja di guerra dove l:a n1e• cessità ·cLe1 momento, 1a scarsità dei mezza, le ~11bitudiini degli uominù iincurallfti di ~utte le nòr1ne igieniche eh.e portano una restrizione, rendooo praticamente vana questa protez1one. Nè d'altron:.e la profilassi chininica, praticata con dosi mi:nime ( 20 ctg. a:l c11), s1p·e sso interrotta per J.a main.c a:nza .del rmedi12iniale o in.eg1igenza dei marina.ii, 1ha potuto svolgere alCUilla :azione preventiva. A chi :abbia dei lu1oghi una cog·n izàone a.ne.be superficiale appare inev1ta1b ile questo dilagare della m:a11 aria e nulla mi vieta di ritenere che, se avessi oon mag.gior oosta11Zra ripetuti g.11 esrumi, •m i sarei vieppiù avv.ioi.n ato ad una peroenroua1e dJe1 IOO %· Da queste osservazi<n:ri eln erg.e 1111 altro f atto, mai 11J0talto per J 'innanzi a q11.arnto ne so, e che resta immutabile anche se sii 'VU-Ol faire m.olt~ ecceZ1i0i11i, eh.e la m età circa ·deg-.l:i .i11dividu.i i i i cui si erano tro\·a.ti paira.ssiti in circ.o lo m·on aveva sofferto per la malaria 11essu11 d1·s turbo; dt111.q ue 1.a .m a1·a ria ~tenbe ra,1)pi-es·e n:ta àl 50 % dii tt1tti • • 1 casi. Ho voluto esporre questi ris.Liltati de11a min modesta .esperienza personale perchè mi sembrava pOl11tassero a oonclusioni ,d i una certa ni0,·ità, mai :non voglio prcetendere ·che siano l'·e spo11e.nite di uno staito cli 1norma.lità ris petto a•l] 'iepiùetnia m.a1ari~a. ' Noni vi è d·u bbio che ·nelle località dell'AJ1•b amia, estremame nte paludose ed infestate •da l11ngo tempo dai plasmodi e do,ve d.imoraro110 p er tanti rnesii e per an.n i i mari11iai 1esa1ni11ati, Jo s~to s pecial e ·di guerra, l' i•nsu.f ficienza di profilassi n1eccanica e chininica e la mancanza di riguardi d.a l)arte id ei &i ngoli iudi\Ticlui a re:airono delle condizioni ecceziona1n1e111te fa-vor~·o1i alla generale diffusione de11a m alattia, c.o nd~zioni ohe per fort11na s-0110 ben 1'antane ·dial \•e rifi carsi i11 Ita11a. Ma è pur certo iel1e ·u u.a c1iffu·si011e così gra:nde di caJSi di mala.r ia il1atente si allontana a1qttainit:o d.ai co.noetiti più cli fì u si ; e - per J.a necessi·t à mentale ~~ cercare la .spegazione dei nuovi fatti o alrmteno i 11tegrairli con altri che li chiariscano e diano loro significato - mi sono formato nella 111ia br·e \re .e ~perienza idee personali a etti Yog1io accen n1a re. 1

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Io ritengo che la malaria latente non sia a:1rtro cl1e la i 1ealizzazione delle speciali c011dizionti in cui .i iparais:sd.ti malarici pos.son-0 vtlvere allo stato di S'Cijpro:fitismo n1e l c:e>rpo umano per divenire rru:>r.bi1g eni quam.do altre condiziorui si verifichino. n concep.ire così la 111.a laria J.aitente spiegherebbe ci. numerosi casi di 1nalaria, apparentemente primirtiva, :s coppiata :ad inrv.erno irnoltrato od a prim1aivera in persone che per tutto 1'estate e 110 autun:ii.o non .avev.a n.o accusato mailesse11e ,cli sorta.i. Ci da1r1ebbe raigi1011e del dato sperime ntale; per curi un malarico può avere delle recidive per (lue e a:nehe tre a11ni dopo corutratta l'infezione; d1e1 frutto c-0nstatato di .sov.erute, per cui gli acoessi più gra\ri s oop1pi1a110 ta.lvo:lJta u 1011 ne lle ZJone inJette ma 11t1n.g i cla gu,e ste 1ed a cùist anza .cli mesii. I1J.fin·e ci spiegher ebbe 1).etcl1è ,.i si1a u.n a perce~ tuale così e1evata di 111.alaria latente n ella cirfra totale dlei ·malarici ; p ercenrtuale a cui ccmtri,b uas conio 110•1 solo i vrecchd malarici che h anno ti-ascorso già \"'a ri mesi se11za recidi\re, ma anche e irn proporzione ta.nto c ospòcua que11i ch,e .sembra' ;-a,n.o immnuti da niala·r ia 'l)er il fatito cb e 11on av.e \ ra110 mai .1ame11tatò (lis tur·b i . Se è vero che og1ti ilndividuo il cui .sa1Jgue contenga qualche plasmodio, de,·e essere cons~­ (l1erato ma.lari·c o, non è p erciò necessaTio cl1e eg1i v.a da incontro a q11el c.omplesso .cli fe niom eui che costiituisce 1'accesso. IL mala:riao può p·O·r ta re in sè i p arassi.t i senza ri1Sentirne g.ra.ntdi distmbi, oome a v'l;ie ne per ali.re tnalaM:ie c.ronich e . l\1:a in questo p eri1oùo di t e1r11Po il malarie.o si t r oYa i n 11111a condiz.io11e cli equilib rio assai labile, ch e può e s.serie rotto , sia per l'i1nter,·e11to di circo.sta11ize atte a diuni11t1ir11e lla dif.es,a 0trga11ica s tr.a1).azzi i.fisici e ·d i.etetioei d'ogni g e:nere, cause p·etifri1g era11ti, ma11:aittie - tS~a perchè il :numero cl ei lJarassiti circolanti supera il limite di r.esi~t enza :indi,·idL 1al c. ~lu e st '11ltima circosla11za ripet e t111 fa tto cl1e si \·erifica i1elle 11.1al1attie 1d'or:igin1e ba,t terica : ò.l nu1n er;o dei mi.c.roo1~ga n.i.s,mi patoge ni i ni1ettato .i n circolo deve iessere superiore ad 11na c ifra daita perchè determi11i ]o .scoppio aelel processo mo.rboso. Quale sia questo limite no11 è p ossi1bile cl etern1i·11a rlo, ·g i.acchè ,·a.ria g.ra11deme11tc con le co ntliziorui :iindi,~lcluali, ma 11ou "\·'è dt1bbj,o eh.e neii luoo-Jii iestoremaaneint-e dnifestati da a111101fe1ii.11e, a o 1).arità ·d i oon1ilizioni, d·eYe \reni re p1 ù :r.n1p i<l·am e11te. sorp.assato e g11i atta.e chi fehbr ilii scoppia no i)iÙ facilmente ch>e al.tro, ·e a nche i.11 i1ndi,·idui che __ vitino g li strap azzi fisici e 1e a ltre ca t1se di i·ndebolimento orga11ico. L 'a·cc.e sso maJtarico sarebbe dunic1ue ll o,·ut o al fatto cl1.e Je barri1e r~ op pos1t:ie d:a11 'org··a nisn10 ca1

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IIJO

IL POLICLI NI CO

clono ed .avviene una rapida e tumultuosa moltil)lic-a~ione dei p1asmodii •11el san.g ue . Ritengo . ohe questa gm11de drl:ffusdpllie die.11.a m'a laria laten,te abbia ainch.e una im-potihainza sociale. N.o n Vii è dubbio che buon numero di questi malarici dgoorati col mu.tia.re d1 c1rirma 1e di abiitudini, con l'esporsi a aStrapazzi, andra'1l!D..O . soggetti a.id accessi ma1arici. ~ 1nater.ia di esperienza qt1otidiana dei medici ·d i -~1bani.a ch e, iad individui con1sider.a.t i in1muni .percl1è 1'aina.m nes i fu n.egiat.iva, 1l'acces.so scoppiò dop.o poco tempo 11 sog·g·i.orno in Italia, spesso dn forma viol1enta e persi uo con esito letale. Per q·u esto :iil medico (lo,·rebbe consiclerare sospette le fon ti d'infezio11i : per llll an110 almeno t11tte 1e provenienze dalla _t\ 1lb.ainia 10 da al1.11e località ugualm.·ente infestate da.gli ianop heles.

LEZIONI CLINICHE. Le Indicazioni operatorie negli itteri cronici da litiasi. (CHAUFFARD . ] our1i.

des Pratic.,

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luglio 1919) .

La ques tione dell'interyento chirurgico, negl i individui con ca.lco1osi biliare, è assai d;elicata, 11è può risolversi .a lla leggera con una formula aprioristica. In .~n1·erica . si hann.o ii1 proposito delle idee molto sen1p1iciste e 1a formola litjasi biliar,e = operazione è adottata come regola ; si è parago113Jt1 tale affez.iou.e all 'a1ppendici.te, con )a quale a\·rebbe ·d i comn11e l e c.omplicazio11i, che sono iu taJ caso l'infezion e bjliare e le or(')t1sioni biliari. Il paragone però € .f allace, poi<:hè un 'appendicite operata è al sict1ro. da ogni incidente appen~icolare, ment1e, 1nalgrado .l'int-€1·vento, s i possono ravere nella litiasi <légli inciùeuti biliari. Prima di deciclersi all'atto operatorio, occorre dunqt1e valutare esattamente l 'importanza ·d ei n1oti·vi determi11a11ti. La prima ql1esfione da porsi è quella di conosce re se l'indi1Jid1to ftterico sia affetto o ·noJ1, da carci11onui. È un fatto che ·11·eg·li itteri cronici, il carci11oma delle \ ie biliari o 1della testa del pél!ncreas è spesso in causa; ora è eY-idente che in tale e·v enienza, l'operazione è p iù spesso inut.i1e, talora anche 11oci,ra. Disogna anzitutto considerare l'età dei malati, in qua11to che quelli di. età a'\Tanzata 11a11uo più probabilità di essere caucerosi, sebbene però non manchino le eccezioni ; il carci11oma pro,·oca di solito di111agrimento uote,role, ciò che qua1cl1e volta pt1ò ,·erificarsi anche negli itteri li tiasici. Xell'es·au1e del fegato e della cistifellea h an no im1>ortanza d1te fatti, la diste11sio11e de11a cistifellea nel carcinonta del p1 ncrtns (segno <li Courvoisier-Terrier, che però 1

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puo a ,·ers1 eccez1011alruente a 11cl1e 11ella ~a i colosi) e le irre.g·olarità ù.el fegato co11 presen"a di i1odos.it à , Sli.11ton1a cl1e ha tm valore differe11ziale reale, quando si possa esc1ud.ere la sifilide epatica. Il col ore cte11 'ittero 11E] caucro è di solito yerclastro ed ainch.e n1ela·uoder1nico, n.e11a calcolosi è di un giallo 111eno intenso. T4e adeuopatie sopraclavicolari ·ed endo-addominali son o seo-ni del o cancro, ma affatto i·ncostanti; itnporta.n tì sono invece, petcl1è propri del carci11oma, Pede1na ma.1leolare e l'a.scite, che .però hauno 1•inconve11ie11te di ia·pparire .s olo tard1vame11.te. Fra le cause dell'ittero cronico, occorre anno' 'erare la .sifilide, che deforma il Ieg·ato, prodttce c1elle bozze, {lei tumpri endioepati·c i, cl.elle duvezze profonde, cl1e si scambia.110 spesso per carcinoma. I.-' . .\.. . cita a proposirt:o d11e osservazioni : in 1111 caso con fegato grosso, irregolare e cistefellea 11ercettibilc, 1nalgrad-0 .la W.asserma1111 11egativa, si ,è fatta la c11ra antisifilitica, ottenendo11e come effetto la scomparsa iu pochi .g iorni de11e irregolarità e la dimi11uzione di volume del fegato; in u11 1a.l·tro, e.on ·stato .g .e uerale eccellente, si percepiva un doppio tttmor.e alta f.aocia a11teriore clel fegato, cl1e si .attenuò in seguito al tratta1nento specifico. Qttes t1 .f atti debbono consigliare 1a prova del tratt.-:in1en1to specifico, nei c3si in cui la diagnosi di carci1101na 11011 sia asso1ut:ln1ente ce.r ta.

* ... * • i.-

La diag·nosi di calcolos1 pl1ò essere ~vicl~nt~, oppure lasciare q11alche dubbio; per confer111ar1a occorre ricercare : aJ le crisi dolorose, che 11c11 sono costanti, e talvolta sono frus.te od at~'!nu:ate : a·d ogni modo .1 'ittero d:a calcolosi è q1t'.:lsi sen1pr.e pr·eoeduto cla crisi dolorose più o meno 11elte; b) la cistifellea dolorosa, nia difficile a palparsi : occorre far respirare profondamente lo ammala to c.l uran:te la palpazione della regione cistica, per 11Ìsv.eg.liare lln punito doloroso {li sq11isita sen:sibi1ità; e) la 'Variabilità dell'ittero : l 'i tter-0 da ·carcinoma è di 1solito co 11.t i n.11 o ·e ·1)1:'.0g·.ress:i vo, quello da calcolosi va.cia1bi1e ecl i·nte:rm.!Ì·btente; vi p.ossono però essere delle rare eccezioni nei clu.e sen1si; d) l' es:ste'nza di febbre : questa è frec1uenite ed a tipo inteiu.nittente nell'ittero <lii oalco'llosi, n1anca in'\·ece spesso nel caincro; ne11a ca1oolosi 1a feb'br.e è ta:nito più. frequente q11ianto più bass,o swlle ·vie bri11 iari è ~it11a1lo il ca1oolo. N ela. diagnosi cli c...-1.::olosi, fa cl 'uopo anche tener prese11Le la cisti idatidea del fegato, che può dare un.a sindrome dolorosa. Un'altra q11estione che ,,a esa1nìnata riguarda la sede dellà causa dell'itte1'o : questo può avere tre origini, o una lesione epatica biliare, o 11na


r[.i\.NNO

XXVI, FASC. 38]

SEZIONE PRA1'ICA

_lesione vesciooLo-cistioa, oppttre una. lesione delte ·viie ·p ri·nci pali (ep.a tico e coledoco). L'ittero di origine epatica. si accompagna con ·fegato grosso dur.o e milza grossa. ·ed è .la .risul:tante ·d i uua alterazione c·e llulare o di un'a11:giocolite cronica. Nci casi dii lesio11c vescicola-cistica o clc-l'le ·v ie primcipali, si utilizzerà l'esistenza di pu.n ti d-0lorosi in favore della prima diagnosi, e dei se.gni di grande in.f ezione biliare per la seconda. L'esisten7~ di un pu11to ·doloroso 11ella. zona co1edoco-pancreatica non dimostra necessaria·menrte che ivi sia localizzato il calcolo, potendosi .avere ta1e zonia dolorosa per nipercusstione. ln pra·tica., poi è dMncile delimitare esa.ttam{.."'11te 1'ttna. -0 l'aJ.t!l"a · ~esione;, poichè ·esse .sono f:1ic(~uente­ mente associate; ad ogni modo si c.e rcherà cii fis-sare quaùe di esse è preponderante, poich~ mentre gli interventi vescicola-cistici offro110 pocl1i 1."i&ehi operatori, quelli sulle ,-ie prin c~ pa li sono ·più lunghi e .pericolosi. Esaminate rosi le cose, si vedrà cli g;iudicare ,çome l'ammalato sopporti la sua lesio11e. Si proaederà ia 1pesate (1111etod:ica.1ne.111le riegola.ri, i11 ·c1uant-0 che la curva del peso è im.p ortante almeno quanto la curva termica. Lo stato gene·rale, l'alimentazione hanno al1tresi notevole si:g.nifi.cato, in quanto c h e il dolore costringe spesso l'ammalato a .limitaTe la sua nutrizioue al mi11imo indispensabile. Si fara11no le necessarie analisi dell'urina: l 1azoto ureico e residuo del sangue da1~.ainmo de.lle inclicazio:nru sul.lo stiat.o dei reni e del fegato. \ Tì è poi 11n ~ltro si11tomo <li ·importanza a _p pa.r.entemente seconda.r=.a, n1a <.he pure può avere un gra11~le peso 11el d~iclere per l'operazione ed è il prurito itterico insisten·te e spasmodico, che cessa dopo l'operazio·n:e. An<:-he la ri'Petizione del l·e crisi dolorose può essere tanto frequente da re11dere .1a vita ir:so1>portabile e l'intervento 11ecessario. Fissate le indicaz1011i oper.atorie, resta a ved-ere se l'ammalato l)UÒ so1)portare l'operazione: 1'A. cita 11 ·caso di un judi-v-1.duo con calc.o losi del co1ed.oco, grandi iaocessii f.ebbni.11 .e dimagrimento; l 'indicaz.done operatoria era netta Si levano due calcoli del coledoco; p er t1·e gio·i-ni, tutto v·.a b en.e , al quarto la ·b ile si arresta, l'ammalato si aggrava rapidamente, sopravviene una congestione polmonare ·e la morte. Nella valutazi1011e <.l ella resistenza d.el malato, si dev·e ricorrere a criteri clinici, t e11rerulo prese·11te da 11n lato ·1a. gravi.tà delJ 'inrbervento, ·dall 'al:tro le oondizi<>n.i generali; proolema diffìcil.e .ed ai1goscioso, per cui \ra consigliata una grande prt1de1.za. Si farà presenite ialla fami·g 1ia l'iuioertezza dri un intervento s uite vie.: biliari, m entre .al.la p robabilità di riu1

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scita si coutrapporran110 i p-ericoli del 11011 ii1tervento. u .na volta poi decisa l'operazione, il meclic-0 .avrà il ·diritto di manifestare i suoi desiderata circa l'anestesia.; sii rifiuterà il clorofonniio, <l1 cui è dimostrata ] '.azione ·nociva negli epatici; l '·etere ha dato migliori risultati, ma non e i11offetlJSiv-0 : eccellenti risultati ha dato la racl1ianeste-sia con l'a1locaina . _h.l.

M A LATTI E N U O V E . Le artriti sporotricosiche. (A. J-\ I lVIES, Gaz. d. flop., 1919_, n11. 24 e 25). Si tratta di nozion~ recentemente acquisiite e li.n1itat·e p1er ora .a un 11umer.o .ristretto di casi. Nel 1909 De Beurmann, Gougerot e Vaucher, s-tudiiata la ·spo1·ot.ricosi ossea, ammett-0110 1.a possibilità di ma1iifestazioni articolari, ain:alogbe a quelle da .loro .ptt"odotte negli an1anali. Nello stes&o •anno in1 f atti furo110 p11bblicate l1e .pi-.iane tre osservazi·oni d.i localizz.azione ar.tico1aTe del.lo sporothricum: ad esse l'A. ne ha 1aggi.unte, raccogliendole da.·11'a .letteratura, al.t re otto. Di ques ti 11 casi iegli oomrl.ncia <:ol .roila.ssUJlTiere un.o ad uno la storiia <'li'nica, ·ma per questa 1·irnandiamo a:ll »articolo origina le : r.iferiru110 i111v.e ce .le considerazioni genera.li che da esse 1' A. l1a c1es11nto. Co1idizio1ii etiologiche . -- L'ag.ente patogeno è lo Sporoth1 icum Beur·niauni isolato .allo stato p• uro nei div.e1·si e.asi riiferiti . È più \:-Olpirto il sesso mia'Schile (una sola osser, ·azione si r·iiferisce a 1111a don·n a) e 1'età adul•t a. È assai difficile ritrovare l1a porta d'ingresso <.l el parass~ta il qu:ale vive in niatu1·a .come saprofita, e 11aggi111inge l'uomo .il più spesso i)er rnezzo di ire5'idt1i v.eg·etali. Si amn1.e tte che la via bucco-fairingea e gastro-intesti11ale e la contami·llaZtione alimentare vi abbiano una parte importante. Eventual1ne1-i.te .p uò :Servire d.a porta d'ingr,esso una lesiione preesistente (cc\me, i11 uno dei casri riferiti, t1111a ulcer.azion•e). Quella. vi1a è del resto ric.011oscitl!ta .p er 1a sporo.tricosi ossea. Qua.nito alla localizzazione articolare essa può esser determinata da un traumatis.m o. e li1iica. - La S·p orotriros.i artioolare si presenta sotto <lue forme be11 distinte : o come epif en01n e11_0 11el ·c ors·o dii una sporotricosi g.e11eralizza.t a, e allora coi11ci<le con ulce-razio11i, gomme sottocutanee, lesioni ossee, ovvero isolatamente, costitt1e11do un attacc.o primitiivo di una. iar.ticolazione. ìt evi.dente che se nel p1·imo caso non sarà diffi.ci·le scoprir11e la natura, 11el secondo 1


III2

IL POLICLINICO '

la diagnE>si risulterà indaginosa . È vero che 11-011 tardano poi a preseniairsi delle l1esioni ;Jarallele: e delle altre locallizazioui, così da ' orientare j1 giudizio verso la micosi, m a ciò non è costante, o pe r lo meno· la successione delle a ltre l<1<~·aliz­ zazio11i è assai len.t a : in un caso riportato la lesione articolare si sviluppò così ra pidamente <la mentire una forma tubere-0lare, e da ifair praticare l'amputazio11e: .solo qttalche anese dopo si svilupparono delle gon1me sottocutanee, ch e misero in luee il fatale er.rore. Sia es·sa is olata o ~oncomita11te .ad altre lesioni , questa ·a rtrite ha bisogno di u111a (lescrizione. _J\ nzitutto ·noti.an10 che la sua sede più freqt1en te è il giniocchio (7 su II 1o sser·vazioni). Essa si stabilis-ce quasi .sem·pr.e tapidan1ente, ~on dolori e tumefazione. I dolori sono specialmente prov·oca•t i dalla pressione e d.ai movimenti passivi, 1ne11t·r e i dolori .spontanei , pur esistendo, sono poco vivi, tanto ch e s pesso è .rif,eri.to che il malato si r.ecò a piedi a11 'ospeda1.e. Al periodo di stato, queste .artriti pi-esei1.taJ10 l 'iaspe.tto clinico dell 'osteo-artrite tubercolare coi s uoi due sintomi : dolore e tun1efazio11e. Quesitu ultima è dovuta s ia a un v ersa.mento :articola·r e, sia a un gonfi.-OTe delle par.ti molli p eriarticolari (senso di .i mpastamento diffuso, molle elastico). In tre casi si •e bbe l'.a.spetto d el turno.re bila.n eo 1

fistol~zzato .

Nella maggior part e ·dei ca.si si ebbe assenza d'adenopatia e· qu esto sarebbe tt11 ca1·attere prezioso : ma essa .p uò esi stere. Nella quasi to t alità dei casi è colpito anch e lo stato general.e, <)011 astenia a ·n che .accentuata , febbre, brividi e s udori. L 'esan1e radiogra;fico se.inbra dover dare J:isu ltati illlteressanti. Infatti nei caisi in etti esso è stato praticato, nelle .forme riprodotte sperime11 talme nte, come atl!Che trelle sporotricosi ossee, si è nota.t a l 'esi.ste11za di una zona cl1iar.a {per le articolazioni nei e.a.pi ossei o in u110 di essi) ~ contorni 11etti, che .11on rammenta. in nulla ciò che si osserva nella tubercolosi, 111ella sifilide, nell'osteomielite. È u11 pwnto interessante da 111ettere in valore e che merita di essere stttdiato s isten1aticamente. A 11ato111ia patoLog·ica . - Essa non è basa.t a che sulle lesioni sperimentali prodotte da De Bettrmann, Gougerot e Va11-cher, e sulle osservazio11i di Sorrel e Verdun che poterono esaminaTe dei frammenti osteo-cartilagin:ei, prelevati d nrante un inter,·ento. Del resto tutti gli altri casi guarirono o mi1::o·lioraro110 co11 ttn trattamento consen·ati,·o e 1nedico. Gli ./\A. trovarono tutti i caratt eri delle infian1111azioni cro11iche dei te.ss11ti ossei e cartilaginei ('l111 ne0for1nazione di nod1111 ernbriona1i, la cui 1

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for111ula .etiologica mostrò la mescolanza di 1')1a-· sniaz<illei1 e di elementi -tu·b erco1.oidi : 11-ia poichè.· il soggetto ave\;a avtttD precedent~ente ttna osteo111ielite è probabile che a q11esta s1ano tlovute le prime, mentre i secondi sa.Tebbero pit1t-tost o .in 1'aipporto oon la sporot1·i~osi . Diag1iosi. - Co1ne ail)biamo accen:nato, essa si presenta in due con<lizioni russai dii.fferenti . Q11a11do, .uni·t a ad :altre lesioni della stessa natura. ' l 'raritrite fa parte di una sporotri-0osi generale, il giudizio si orienta fa<:i-lmente : così accadde infatti i11 ci:nque d-E.1le osservazioni riferirt:e. .J1a quanoo essa è isolata, si pensa fatalmente alla tubercolosi e alLa s ifilide: a bbiamo vis to che il primo scambio .è '!ealmente avvenuto porta11d-0 a ll',errore ieli una a1npu.t azione per nulla nec.essarja; e jn un'altra 1osse1·vazione si pensò alla sifilide e i.fu ·iato lo .sciroppo di Giber•t, il quale, con.t enendo dello iJ()duiro, pr·o1vocò u11 m1glioramento, ciò che può C·ontribuire a far erra·rle la. dia·g nosi : 11eHo s tesso malato la cotnparsa di ttn ascess 0 Jreddo iece in seguito ·pc11sare .a una tuberoolosi, e non s i. p ens ò alla micosi che qua.11do ia livello della coscia si svilupparono numerosie ·gomme sottocutian1ee. Per conseguenza, qua'l1do si presentano delleartriti a ev-0l11zion'e anormale (rapidità di e\·0111zi:one, indolenza n·ei movim en ti spontan.ei 1e 11el rjposo, assenza di ade11opatie, astenia g·e11erale) è ·b e11e ricorrere a metodi speciali che per1netta110 di precisare la .d iagnosi. La sifilide sarà eli1ni11ata con la reazion:e di Wasser111a1111; l'esame radiografico ci 1-ivelerà ]e note sopra accennate; infine, in ioaso di pr·e sunzione, u11a p·11ntura dell'articolazione ~i darà 11n mat eriale prezioso da sottoporre .alle prove d i laboratorio. Le q11a1i I so110 state così elencate da De Beurmann e Gougerot : I° Cttltura su agar .glicosat-0 p eptonizzato di Sabourattd. 2° Al 2°-3° giorno esame diretto del tub10 di cultura al micrOS()Opio. 3° I11oc1llazione nel peritoneo di topi luaschi (vaginalite purulenta il c ui pus è ricco <li sporotrichi e 1i coltiva .abbonda.nteinenite). 4° Inoculazio:µe ne11a cavia per eliminare la tubercolosi. 5° Sporoagcrl11t~nazione di Wi·d al e .'\brami. 6° FissaziQlle è:> <lel compl eme11to . 7° Una cutireazione per mezzo di una sporotricosina ha. dato ris11·1 tati negatiYi a De Beurmann e a Stein; invece Bruno Bloch con un processo differ•ente avrebbe ottenuto t1n risultato positi,ro. Finalmente si potrà ricorrere cou \ a11taggio al criterio ex adiit1Jantibus mediante la -cura ioclura.ta. Prognosi. - _\bbn.ndonate a sè stesse, le le.;ioni 11011 ha11no tendenza a gua-rire spoutanea1neute. In,·ece il tratta.1ne11to iodurato permette di ottenere u11 n1igliora1nento rapido, poi la g-uari 0 :ioue. 0

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[ANNO

XXVI,

FASC.

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SF;ZION}i PRATICA

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completa : nielle osservazioni raccolt e si è notato .. CONGRESSI . ~tn solo insuccesso; i11 u11 altro caso, n1algrado 11 t·r.attam.ei1to precoce, segui .l'a11.chil.osi del gi- . XXV &on-esso di Medicina interna. nocdhio. (Trieste, 6-9 ottobre). 1~t-atta:n,iento. Cons.iste nell 'imn1obilizzazioue e 111ella .son1111inistrazio11e di i1o<luro di potass1o Discorso d'inaugurazione pronunz iato n <losi prog.r·e ssivan1e11te cresce11ti :fi110 a 7-8 g'f. • dal prof. MARAGLIANÒ . '11 g·iorn-0. Se .esistouo fistole, si toccano co11 tinCon me11te presaga, or sono 5 anni, i medici ita .. lttr.a d1 iodio e soluziou.e iodoiodurata. Ques t'ttlliani raccolti attorno la Società di 1\iiedicina Inti.nia è stata adoperata .ancl1e pc1· iniezioni l-0c.a·li 11 ell 'articolazi-011e co11 11otevole mig·lioram.e nto, t erna nella mia Genova acclamarono Trieste seè!e 11i011 guarigio11e, e persistenza <li si no,ri.t e cro11ica , del successivo loro convegno. 11011 pr-0gressiva. Il tra ttamento d1 eve co11ti111iare _ L'Austria, nella pienezza della' sua possanza, al111e110 1111 111ese dopo la s~,omparsa .apparente 111 allora la teneva più che mai baldanzosa il sire compl.eita <lelle lesio11i -(che <l.i solito .è rapida); di Lan1agna aveva ripetutamente lanciato' un risol11to giam'Jllltai, eppure sentivamo che qui saremn10 ~1lt1·i n1e11ti si ~011statena 11no le 1·ecidi 'le, come din1ostrano .11111nerose osservazioni. L'interven,to fìnaln1ente vent1ti. E qui oggi sian10 orgogliosi e c hir11·rgico 11egli .sporotri<'osici 11011 è- .cousig·lia- co1nrnossi. Orgogliosi perchè qui ci condusse solo ed esclul)ij e, iu l>a..~e ~ c.iò cl1e 00nosciia.1no fino.ra. C~on.c l u.sio~ii. Co1ne prevedevano De Beur- sivamente genio e valore dei nostri soldati, orgon1auu, Gongc:-rot e V.aittCh·e-r, le osteo,ar,tJriti ~po­ p:liosi perchè qui siamo dopo avere distrutto colle sole nostre forze per sempre la compagine statale rotricosi~l1e esi.sto110 tie11 '11on10 .e J)O~sed i a1110 og·gi némica che no11 si ricomporrà più mai: commossi u 11c1ici osservazio11i iu<li sc 11ti~bi 11. perchè in quest'ora solenne noi qui in Trieste li I~ 'as1)ett-0 clinico dii queste aritriti è quel 1o delta ttl!bercolosi os.teoarticol-are ; si<:·chè bisogn1a :ac- bera ed italiana ci congiungiamo in una stretta fracuratamente rioeroare l 'esis te11za di a ltre 111ani- terna cori voi colleghi delle terre lungamente sofestazioni più .t ipiche della spol'.'otricosi: gomme, spirate. Grazie delle vostre affettuose parole: lo sappiamo. ul cerazioni, ecc ., che ma.ne.ano raramente. I metodi di .Laboratorio : c11ltt1re, inoculazio11i Voi pure ci attendevate, voi pure affrettavate col al topo maschi.o e alla cavi1a, sporoaggltttinazio- desi :lerio il giorno nel quale c1 · Sa.remmo congiunti ne, rieazi011e di fi-ssazio11e, s~erodiagnosi di Was- per non dividerci più mai. E sappiamo pure che serimann, sono egualmente indispensa.b ili e per- come avvenne nei tempi più momentosi del nostro mettono; precisa11do la diag11osj, di ottenere una riscatto in ogni parte d'Italia, così anche qui i guarigione na1)i da del ma1ato per mezzo del tmt- me:iici mantennero sempre accesa la :fiamma della ta.mento iodurato, evitando degli incresciosi er- fe d.e nella risui-rezione della Patria immortale, s:fidan '10 persecuzioni e capestri, pagando colla vita rort.• SEB. la rivolta alle imposizioni dello straniero oppressore come fece il vostro e pur mio Giulio Ascoli. Recentissima pubblicazione: E sappiamo altresi quale prezioso acquisto faccia }q famiglia Medica Italiana in Voi di cui conoProf. GUGLIELMO BILANCIONI sciamo l 'alto valore, in Voì che portate in mezzo a noi un largo contributo di forze e di operosità. Salute a Voi della Venezia Giulia, salute a Voi Fisio-patologia e clinica della Venezia Tridentina, salute a Voi tutti con,;La laringe ha r apporti intimi e complessi col sistema nervoso cerebro-spinale, cosi che importantissimi sono i problemi di fisiovenuti da ogni dove il sole della civiltà segna i patologia che li concernono e di eguale valore sono le loro ripercussioni nella pratica. Quante volte una diagnosi precoce di tabe confini d'Italia. E salute a Voi pure colleghi che dorsale non è stata sospettata o affermata dal laringologo, con una qui veni$te dall'estremo confine Alpino, entrati a osservazione esatta di una caratteristica paralisi laringea, unico sintoma della lesione midollare? far parte quindi innanzi dalla grande famiglia Sebbene l'argomento interessi in egual grado il medico generico, il neuropatologo e l'oto-rino-laringoiatra, esso era più o meno 1nedica italiana che fraternamente vi accoglie, fugacemente trattato nelle opere didattiche sul sistema nervoso o con1e voi, ora e sempre cittadini italiani, con lealtà della specialità: mancava, in Italia e fuori, un'esposizione sistematica di tutto questo capitolo. L' A. ha assolto al compito che fraterna sicuramente vi entrate. La scienza rinsi è prefisso magistralmente, facendo tesoro, oltre che della ricca letteratura sparsa, diffusa e incoordinata, della sua esperienza di ·salèerà i nostri vincoli: nè la scienza sola, ma l'eco laboratorio e di clinica, dando un'opera armonica di sicura utilità _lontana della 11ostra antica civiltà che già irradiò per ogni medico colto. Volume in 8°, di circa 480 pagine, con 37 fi. sulle terre in cui siete nati, e che all'armonia del gure intercalate nel testo, prezzo I,. l.8. Per i nostro classico idioma poco a poco vibrerà fatalnostri abbonati sole L. 13, franco di poi-to e 1nente nell'intimo Vostro e lo conquisterà alla raccomandato. Inviare cartolina vaglia direttamente al prof . .ENRICO MoRitr.r~1 - Via Sistina, I.f gran ~e Patria in cui Dio aveva incluso le vostre terre e di cui vice11~ e storicl1e e politiche avevano - Roma. 1

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Lu laringe e il sistsma nervoso cBrsbro-spinale

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IL POLICLINICO

oscurato . e cancellato presso di Voi il ricordo. Ed interprete sicuro dell'animo di q11anti qui siamo, invio ~ 1101ne di tutti u11 saluto caldo di ammirazione e di affetto ai collegl1i che ·qui avrebl)ero voluto essere e qui non poterono essere, ai colleghi di F iu1ne, la leonessa del Quarnero cl1e con fede e costanza afferma e difende :fieramente i propri d iritti e la propria italianità, scrivendo nella st oria una pagi11a immortale cl1e 11e perpet11erà nei secoli la gloriosa memoria. Fra ta11ta commozione un mesto ricordo ci• t11rba: il ricordo dei Colleghi illustri che il fato ci tolse e cui fu negata la gioia suprema della odierna esultanza. Ed il pensiero nostro si volge prima a Guido Baccelli il m aestro dei maeRtri riel cui nobile animo dominarono sempre due grandi affetti: per la scienza che illustre'» per la Patria cui diede tanta parte del suo alto intelletto e delle sue illuminate energie Egli seguiva con ansia le fasi della lotta immane e pochi giorni innanzi a quello che fu l'ultimo suo mi disse: Oh! percl1è non ci affrettiamo, voglio essere a Trieste p er la nostra riunione ed il tempo fugge ... Il tempo purtroppo fuggi ed oggi non ci resta che ad evocare la grande figura di Lui, che fu la nostra gloria più pura, la nostra guida, il simbolo della con cordia che ltnì in un solo fascio, Lui auspice, le scuole mediche della penisola. La nostra Società pagò già un primo doveroso omaggio a I4ui promuovend one l'apoteosi solenne in Campidoglio, oggi si inchina reverente alla sua nletnoria in questo giorno da I4ui auspicato, in questa terra che fu sospiro Suo, in mezzo a Voi che lo amavate, che onoravate in Lui 11no· fra i clinici più grandi che nel corso dei secoli abbiano illustrato la scienza medica italiana. Ed i1n'altra gr ande figura di clinico, patriota, m anca fra noi: quella di Achille De Giovanni. Tutta la sua attività, tutto il suo it1telletto, Egli pure aveva consacrati alla scuola ed alla Patria: in Lui i med ici italiani ammiravano il saldo propugnatore delle nostre glorie scientifiche, il tenace assertore dei 11ostri diritti 11azionali. l n gra11de amore riscaldò perenneme11te il ct10 Suo: l'an1ore per voi, per le vostre terre, o fratelli a noi ora e per setnpre co11giunti; w1 grande odio infi.anunò se11za posa e se11za requie l' ai1imo Suo, <1el resto così l>t1ono e gentile, l'odio pei Vostri op ... i>ressori. Onore e riconoscenza alla men1oria 8ua. Ed altri insighi n1aestri della Clinica purtroppo 11on rispondo110 oggi all'appello: Alberto Riva, Pietro Grocco, Gaetano Ru1nmo, Ca rlo Forlanini: <1uattro poderosi cl1e con lena affaticata percorsero la loro via gi11nge11do d i grado i11 grado a <111ello s11pre1110 d i clinico che tennero con alta co1111)ete1iza. on d ico partitamente quale sia stat a l'opera loro: \~oi tt1tti sa11ete c111anto la scie11za e ( I O)

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la scuola debbano ad essi, lo dicono e lo ripetono le loro pubblicazioni universalmente nofe, lo sanno coloro, e molti qui sono, che debbono gloriarsi di esserne stati discepoli. Tante e così cospicue perdite, miei Signori, debbono impressionare quanti han110 a cuore le sorti del] a medicina italiana. I trapassa ti erano maestri della Clinica nel più alto senso della parola, sentivano vivo il dovere, cl1e ai clinici incombe, di dare al paese medici ben preparati alle prove del pratico esercizio, avevano contribuito a conquistare alle scuole cli11iche italiane u11 posto eminente innanzi a alle scuole straniere. E, da eminente, la posizione ùelle nostre scuole di medicina pra tica era sulla via qi addivenire preponderante, perchè mentre altrove e specie nel cent1·0 e nel settentrione di E uropa la clinica perde\ra poco a poco la propria perso11alità e diveniva a11cella delle discipline sussidiarie, in Italia, pur contribuendo efficacemente al progresso scientifico, pur utilizzando tutte le conquiste dello scibile a 111meggiare i 1)rocessi e le situazioni morbose, la clinica, manteneva alta la propria personalità perchè sempre dall'ammalato pre11deva le mosse, perchè lo studio, la conoscenza e la cura dell'ammalato ne era il contenuto e la :finalità. La schiera dei giovani che aspirano a colmare i vuoti fattisi nell'insegnamento saprà mantener e alla clinica italiana questo it1dirizzo e questa posizione vantaggiosa? Io ho tutta la fe(!e it1 essi perchè li sò valorosi ed operosi, ma debbo oggi in questa sole11ne occasione dare ad essi 11n co11siglio che il mio lungo tirocinio e la mia no11 breve esperienza mi conferiscono il diritto di dare. J4'ec. cessivo feticismo per tutto ciò che si faceva i11 Germa11ia ha da pii\ a11ni creata i11 una parte ù i giovani, d el 1·esto valentissimi, la t endenza di seguirne senza riserve e senza n1isura l'esempio, e, certo, oggi non sono pochi coloro che credo110 di avere fatta sufficienten1e11te la loro preparazio11e all'insegnamento della Clinica addestrandosi i1elle ricerche di laboratorio, senza curare di addestrarsi i11 pari nlisura nella pratica e 11el teci1icismo clinico. Questo io dico per l'avvenire della clinica italia11a che, poco a poco, si potrebbe trovare 11ella posizione in cui nell'ultimo decennio è precipitata it1 Germania, dove si è trovata iruianzi al dile1nma o affidare 1 insegnan1ento clinico a chi no11 fu mai cli11ico o cercare i veri clinici fuori del paese. È necessario poi cl1e 11uovi ordit1a1ne11ti dia110 alle cli11iche ge11erali 1nodo di raggin11gere le :finalità cui devono rispondere. La guerra ha di1nostrato che l'organame11to degli stt1di 11elle facoltà n1ediche è insufficiente pel 1nodo, 1>ei mezzi, pel ten1po a n1ettere i laureati nelle co11dizioni d i rispo11dere alle esigenze del loro ufficio nella Societit. 1'111'nzio11e concor<le clei clinici <leve t-ss<>rt ri"\rolta 1

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SEZIONE rRATICA

ad ottenere dai pubblici poterì urgentemente le riforme all'uopo 11ecessarie. Ed ora, Sig11ori 111iei, dopo avere rivolto un pen. siero 1nemore ai maestri mancati vi invito a rivolgerne tu10 riconoscente a tutti i Colleghi che ve· stendo la nobile assisa del soldato italiano largirono vita, membra, sangue, energie per la nostra sa11ta gt1erra, per la nostra decisiva vittoria. Innanzi alla prova gra11diosa e purtroppo finora misco110scittta, cli devozione, di pietà, di coraggio da essi ùato là ove si combatteva, si soffriva, si moriva, col sa11to non1e cl'Italia sul labbro, erompe dall'animo nostro un plauso ad essi che divisero cogli altri combattenti i tiisagi, i pericoli, le ansie, gli sconforti delle ore grigie, la esultanza della vit· toria.

Signori, Co1ne ogni altro ra1110 dell'attività ttn1a11a la medicina deve essa pure risentire oggi i riflessi della guerra e della vittoria e nuovi compiti e nuovi doveri oggi si impo11gono a chi la coltiva scientifìcan1e11te, a cl1i la insegna, ed a clii la esercita. Clii ]a coltiva scie11tificame11te deve se11tire l'or. goglio di cittadino di una grande 11azione che dopo avere col sangue dei suoi soldati conquistata la propria indipendenza politica, 11a il diritto di conquistare con l'opera dei suoi stt1diosi la propria ii1diper1der1za scientifica. Chi la insegna deve insegnarla co11 se11time11to i1azionale e valorare le co11quiste degli intelletti italia11i, a vece di esaltare le straniere spesso uscite <la co11quiste nostre, ignorate qui, ed oltr' Alpe utilizzate e fecondate; deve creare nelle giovaui generazioni una coscienza scientifica 11azionale e <.leve anzi tutto esso stesso acquistarla, se non la possedesse ancora. E cl1i la esercita deve sentire la grande influenza che pttò avere la medicina sulla economia nazionale. Per cecità dei suoi medici oggi l'Italia paga tesori agli stranieri: i farmaci, i prodotti alimentari, i presidi terapeutici preferiti provengono dalla industria forastiera che, mirabile dictu, è riuscita perfino a venderci l 1 acqua l'aria ed il sole ... Così fu, cosi è ancora; così non d eve pitì essere. 1/i11dustria nazionale ci da eccellenti prodotti e ce li darà di piìt ancora qua11to pitì sarà incoraggiata, acque m.it1erali di qualsiasi natura sgorgano tlal nostro suolo tutto quanto la climatologia chiede tutto si trova entro i nostri confini ed oggi, dopo che le grandi stazioni climatiche e curative dell'Alto Adige, della Venezia Tridentina, della Venezia Giulia appartengono alla patria italiana, commetterebbe un delitto quel medico che permettesse ai suoi infermi di recarsi a cercare salttte, aria e sole i11 stazio11i stra11iere.

IIIS

Eg.-egi Colleghi, Quelli fra Voi che seguirono le traclizio11i della nostra Società di Medicit1a Inter11a, trovera11110 cl1e questa nostra XXV riunione assume una fisionomia insolita e speciale È vero che la nostra è una istituzio11e che ha obbietti esclusivamente e strettame11te scientifici, t1è da essi ha mai sconfinato, ma è altresi vero cl1e nesst111a delle nostre precedenti riunioni ebbe · luogo 111ai in u11 ambiente quale è l odien10, uè iu u11 momento storico qttale è questo durante il quale, pur mantene11doci serenamente al di sopra di og11i discussio11e di partito che nessuno di noi permetterebbe, tutti se11tiamo qualche cosa di nttovo agitarsi negli ai1i1ni 11ostri, 111entre la seve· rità della scienza 11on sa restare sorda alla commozio11e <.tell'ora ed il se11timento tratto tratto signoreggia l'intelletto. E lo signoreggia clel tutto in questo istante dit111a11zi a questo solenne spettacolo di italianità. Il saluto di nlagistrature italiane civili e militari in Trieste Italia11a, che sig11orilme11t~ ci ospita, la voce fraterr1a dei collegl1i 'l'riestini, di cui l'operoso comitato ordit1atore è sin1bolo eloque11te, 1 accolta cli tanti colleglù cittadini 11uovi della Patria ricomposta n ei suoi naturali confini, destano in 11oi u11 tu111ulto di affetto, di memorie e di sp eranze la c11i eco vibrerà perennemente 11ell'it1tiruo nostro. E perenne nell'animo di 11oi stessi vibrerà la riconosce11za per coloro che ci proct1raro110 le gioie in(>ffabili di quest'ora, pei 11ostri combattenti. E IJer essi che ci sentian10 liberi, è per essi che ci sentian10 forti è per essi che ci sentia1no sicuri oggi • e poi. Ora e sempre, negli evi pitì louta11i, i11 ogni festa, i11 ogni riu11ione, in ogni cerimo11ia dovrà sempre rivolgersi un pe11siero all'esercito nazio11ale che ci diede una patria pit\ grande, cl1e saprà completarla e mantenerla unita, rispettata e temuta. Ed io nell'iniziare i nostri lavori scientifici innalzo per voi un evviva caloroso a questo esercito che riassume in sè tutte le aspirazioni, tutte le energie, tutti gli interessi, tutte le idealità della na· • z1one. 1

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Esame critico delle plù importanti acquisizioni fatte durante la guerra nel campo delle malattie organiche del sistema nervoso centrale. Relazione del prof. F.

SCHUPFER.

L 0. premette con1e possa a prima ,·ista sem1

brare che una lesione cranica da proiettile debba realizzare in modo mirabile uno dei tanti esperimenti che furono fatti sugli animali per studiare il problema clelle localizzazioni cerebrali; invece scorrendo le monografie -pubblicate s11 tale soggetto (11)

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POLICLIN!Cb

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si trovi che il cammino fatto è inferiore alle aspet. tative. . . Ed ecco le ragioni: Il proiettile i1ell'entrare nello spazio rigido e chiuso del cranio 1?rovora uno "hock, per cui alla lesione che produce se ne aggiungono altre più diffuse le quali mojificano e turbano la sintomatologia della lesione a focolaio che dovrebbe determinare il proiettile. Le lesioni indirette che si osservano anche se la ferita non è penet1ante possono consistere in: cefalee, sbarbagliam.enti. cambiamenti di l1more, stati angosciosi, incapacità al lavoro, disturbi vasomotori accompagnati da ipertensioni èel liquido, iperalbuminosi e talora da presenza di sangue. Possono pure accomp~gnare. i fenomeni dovuti alla ferita diretta, fenomeni a dic;tanza dovute a lesioni organiche da contusione, spiegate dal Duret dal cono di depressione del lfquor nella re . gione colpita e uno di sollevamento nella regione opposta. Inoltre si devono covsiderare i fenomeni da commozioni per scoppio - che possono produrre anche lesioni certamente organiche - cosi furono os-. servati quadri analoghi a sclerosi a placche - m. di Parkinso11 - a meningiti, l'estensione della frattura può (SSLre maggiore che non appaia ed errare attribuendo a lesione del cervello fenomeni che stanno in relazione con fatti ossei non evidenti. La penetrazione di parti oosse e di indumenti cl1e producono un infezio11e le etti consegue11zc alterino la fenomenologia della ferita. Per queste ragioni la neuropatologia di guerra non può essere paragonata a quella sperimentale. Ciò premesso l'O. passa in rivista le ferite delle • • • vane reg1oru. Lobi frontali . - In queste ferite ·fu notato u11a specie di torpore psichico, lentezza 11ella ideasione ed elocuzione; però esiste sempre il dubbio che tali alterazioni sieno dovute a lesioni concomitanti la ferita. Regione Rolandica e parieto temporali. - Furono osservate: monoplegie flaccide con assenza di riflessi senza disturbi sensitivi - paresi-segmentarie. Nelle ferite retrorolandiche i fenomeni paretici di moto sono meno marcati, e si ossèrvano persistenti disturbi sensitivi, senza però potere assegnare a questi, limitl ben netti. Come si sa, complesse sono le questioni riguardanti i rapporti della sensibilità colla corticalità cerebrale e lo studio dei feriti di guerra non vi ha portato un grande contributo. Se le lesioni risieCJ.ono nella regione parietale i disturbi della sensibilità pred.ominano; se è lesa la regione Rolandica si presentano associati a fatti paretici. I disturbi della sensibilità per lesione Rolandica hanno raramente topografia segmentaria, più sovente radicale. Fu osservato come solo sintomo ùi una lesione patie-

tale: l' arterog11osia; e per lcsio11i (cl lobo parietale sinistro: disturbi aprassici o alterazioni del se11so di direzio11e dei movimenti, la lesio11e è ella s11a parte anteriore èel senso di posizione èegli arti e seconf: o il Besta mono ej emipare~i con possibilitfi a1 eseguire movimenti fissi purchè vi sia il controllo èella vista. Tali osservazioni però maucano del controllo anatomo patologico. Con1e pure per mancanza di questo controllo rimase insoluta la questione è.ell'afasia e èell'aprassia. Per lesione dei lobi temporali si avrebbe sordità volgare non mai corticale. Lobi occipitali. - ~o C.hatelin osservò cecità corticali, emianopsie inferiori, scotomi emi at10psici lesioni però simmetriche nei due campi visivi. Se la le')ione è a sinistra e profon·'a si può avere alessia. I,a cecità. corticale è tra11sitoria. r~'emianopsia inferiore da lesione t~el chiasma ftl osservata co11 certa frequenza, l'enuanopsia su1)criore è rara perchè le lesioni che la provocano da11110 la morte. · Piccole lesio11i dell'estrema 1)u11ta c1 el lobo 1>ossono dare scoto1ni p11rame11te n1ac11lari. Scoto111i periferici sono dovuti a lesioni più anteriori. Ft1ro1to osservati at1che restringimenti co11centrici <1el campo visivo. Cervelletto. - I,a dimin11zio11c o l'irregolaritù della resiste11za attiva e passiva (~ei inovimenti sarebbe uno èei si11tomi fond~i111c11tali. Nelle lesio11i del verme si è osservato l'a11<Jatt1ra cerel)ellarc. Nelle lesioni di un emisfero u11ilateralità e .I omola:teralità dei sintomi. Nelle lesio11i dei nuclei grigi ce11trali si avrebl1c: vertigini; lateropulsione, catalessi, })Osizione anor1nali del corpo, degli arti. l\1idollo spinale. - Fu rischiaratr. la fe110111e110· logia è.elle lesioni totali trasverse del midollo c1istinguendone la sintomatologia immediata da quella tardiva. Subito si ha paralisi flaccida. (li moto a tipo paraplegico o tetraplegico con corrispondentf distt1rbi èLella sensibilità, abolizione èei riflessi tend inei ed ossei, i cutanei it1completamentc aboliti, gli adè.ominali so110 co11servati se la lesio11c è del midollo cervicale o dorsale superiore. In lllla fase tardiva i riflessi te11dinei scomp aio110, un loro ritorno precoce èepo11e per una lesio11c incompleta, e ricompaiono p11re i riflessi di automatismo miè ollare e di d ifesa per etti si può dire che questi hanno il loro centro 11el mi--: ollo. Lesioni anche gravi del miclollo, se si riesce ad evitare escare, infezioni vescicali complica11zc pleuro polmonari·possono consentire una ll.lllga sopra"\rvive11za e talora notevoli miglioramenti. Infine si è visto che la prognosi clclle ferite c:el miC:.ollo cervicale è meno grave di quella t:cl midollo ùorsale o lombare.

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~•.\NNo

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SEZIONE PRATICA

Nelle ferite della cauda eqt1ina fu.. posta in luce la loro relativa benignità che contrasta col grave qttadro motorio e sensitivo che ge11eralmente si ha in primo tempo. Discussione. Prof. BORGHERINI. - Rileva la tolleranza grandissima del cervello di fronte alle ferite di guerra che illustra con due ca5i clinici. Prof. RoCCAVILLA. Le osservazioni fatte, dall'O. .su alcuni individui da lungo tempo feriti e presentanti c:;indromi degli ultimi 11ervi cranici gli permettono di concludere che le opinioni restrittive di recente emesse sulla funzione di questi tronchi specie per ciò che riguarda l'innervazio11e sensitivo motrice del volo pendolo e sensitiva del . faringe non vanno esenti da critica potendo il palato mobile animarsi a spese di altre fibre di provenienza spinale. Prof. PARI. - Sulla localizzazioue delle ferite del lobo occipitale e sulla loro diagnosi in base agli scotomi che 11e risultano asserisce che bisogna an1mettere che la proiezione del campo visivo avvenga 11el modo seg11ente. I•'ibre verticali della corteccia del lobo occipitale rappresenterebbero segmenti ai1ulari del campo visivo. Cosi si spiega il carattere degli scotomi da lesioni dei lobi occipitali di a vere la forma di un segmento di anello più regolare, così si spiegano gli scotomi anulari unici o multipli concentrici al restri11gituento del campo

..

VlSlVO.

Risposta del prof. ScHUPFER al 1)rof. PARI. Osserva che gli scotomi 11anno forme strane non sempre anulari e che se le proiezioni fossero verticali, restriugimeuti concentrici del campo visivo dovrebbero essere frequenti mentre il loro 11umero è limitatissimo con che è da chiedersi se non si tratt di f enome1ù isterici. Dott. GHIRON.

APPUNTI DI MEDICINA PRATICA. CASISTICA E TERAPIA.

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in esame, it1vece, la lesione renale era unilaterale, con integrità di gran parte dei glomeruli, anche nel rene fortemente retratto. Tenuto conto che rimaneva ~bbondante parenchima renale capace di funzionare, non si può invocare la sola sclerosi renale, come causa della ipertensione e dell'arteriosclerosi. Poichè mancavano altre cause evidenti di arteriosclerosi, l' A. ammette che l'unione di vari fattori, quali ipertensione, sforzi corporei notevoli, infezione malarica, influenze climatiche, psichiche e costituzionali, abbia agito sopra un sistema renale di capacità ridotta per una· pielonefrite o nefrite interstiziale della prima infanzia ed abbia così potuto esercitare l'azione dannosa sul sistema vascolare. Questa ipotesi si accorda col fatto della costanza di lesioni renali nell'ar-- · teriosclerosi avanzata dei giovani. Il caso poco comune mer ta ad ogni modo di essere rilevato, appunto per meglio conoscere quanto siano frequenti e come abbiano origine le· alt~razioni sclerotiche nei giovani. ,

'· s.

A proposito di alcuni oasi di aortlte. . O. Canrbelli (La Riforrn~a M edica, 1919, u. 22) , richiama it1nanzi tutto l'attenzione su1'la aorta ascende11te e sull'arco aortico, sostenendone la 11ecessità di un esame metodico ed acçurato giacchè, oome egli afferma, si può, alcune volte,' ritrovare in una lesione aortica la. sptliegazione di ttna sintomatologia oscura che appare connessa con altre forme morbose come ad es.: con un substrato n1ev.ros.ico preesistente nell'i:nfermo. il ticorda ipoi alcune modalità semeiotiche 111ecessarie per mettere in evidenza, in certi casi, gli specia~i segni di lesione dell'aorta, come ad es. : 1Jl carattere fon etico speciale del secondo tono~ i rumori sistolici e diastolici. A<'Ce11na quindi al metodo gjà consigliato dall 'Huchard e recente1nc11te ri~hiamato in onore dal Ga barrin.i, in rigua,rdo aill 'ascoltazione del paziente nella 1)1:,siziune <:retta ed a braccia alzate. J. 'A. poi cl.al l~anto 8t10 espone come egli abbia potuto. gio'. arsi a]cuua Y<·lta della posiZJione Qtizzontale p er mettere in e,·i. denza il ca-rattere timpauic-0 o pergamenac-eo d el s...:ronao tono aortico, e quella :"edttta cc1l tr<.>n «> ~C·f.[1 (rn1ente piegato 1u ::t\ a11tt e ]e bra :.: :it~ alzate per mettere in evide~za il ru111ore sistolico e diastolico. L' A. segt1itando nel suo dire e descrivendo a v9lta a volta alcuni casi di ·aortite si occupa delle lcsioll!i si:filidiche, fermandosi specialmente sul1'esito in insutficienza delle sigmoidi. Tratta del tempo della. sua comparsa, concludendo che essa non deve essere messa in rapporto coll'età del 1

1

Arteriosclerosi giovanile. L'osservazione di u11 giova11e ventenne, morto improvvisamente, it1 cui àll'autopsia si riscontrò emorragia cerebrale apoplettiforme conseguenza ai arteriosclerosi avanzata, ed inoltre sclerosi renale , offre ad O. Megèr (Be-Yl. Klin. Wochens, 1918, n. 50) l'occasione di esaminare ampiamente la genesi dell'arteriosclerosi nel caso in esame. Questa for ma morbosa è stata riscontrata altre ' volte in giovani dai 22 ai 28 anni, generalmente accompagnata da sclerosi renale bilaterale avanzata , con spiccata alterazione dei glomeruli. Nel caso

1

(-i3)


1118

IL POLICLINICO

paziente; 11,la piuttosto coll'epoca del! 'infezione , colla ,s.pecial<! \rlrttlenza ;cle:l t·r i ponema 1)alli(lo e con ispeciali concause che J1ie possono <leteru1inel1'aorta. Afferma inoltre , 11are la loca.Jizzazione . che , contranamente a quello cl1e oggi si tende acl ammettere, i1011 ogni i.nsufficieuza aortica (a parte la forma re11n1atica., le forme e nclocarditiche m a ligne a 1oca1izzaz_ione valvolare e 1.e tra111naticbe) si deve ritenere d'or.igi11e aortitica si:fi.li tica, pote11do essere i u ra p})Orto a l 1' i.111f11or.i dell'arteriosclerosi, con altre ca11se capaci di o fIe:ud;ere primiti vamente I 'aorta. Riferisce infine un caso cli aortite 0011 sinto111a tologia gastrica' a s11bstraito iperclor.idrico brrua• rito colla c ura jodica ed in cui il rumore s istolico si poneva in evide nza nella posizione semi-secluta ed un altro a forma febbrile pi11ttosto prolungata con etiologia oscura.

0. CANTELLI.

:Anomalie della curva termica ne11 •1nstabllità cardlaea. C. l .;au,b ry e Ch. Esn1eiu (Bull. Soc. 1116d. d es Il opita u,x ; 2 ruaggio 1919) ha:tt110 O&Serivaito iu parerohi individtti, couside.rati e :temtUti Ìll Q~ser­ va~ione co1ne mstiabi,11 c.a.:rdjacJ , del~te aino1110lie

de lla c ttrv.a t erimi<.":a , che si r agg:tltpp:a.va:no i11 <lttie .t ipi, iper- ed j 1poternllic-0. Nel priJno la itempe1rart-w ra lnattt1.t i1nia ,,ari-a,1a da 36° .8 a 37° .2, mie1nr · tre q11ella del:t'a sera presenta.va 1u11 aumento di 0°.5-1°.2, in inwdo conti,011-0, oppttre i,11itecr1uitLeinte. Esclusa senz'altro la s i11nt11azionie, ill.On ~ra J1ein.meno da. .aittriibttire .tale aittJ.11e nrtQ a11a f?a.tica, ·1:>0ik:hè 1:a mialggior paa·te is,ta·va i•11 1l1etto. !:11 altri era e ' 1 iden.te 1a reazione ter.t11ica .all:a mitica (m arcja, corsa) , reazione es.ag·er.ata, 1na a·S!Slai br<:Y<', coo1e i.u tal.i soggetti, si preseirta ·l a ·t.achicardi8, che si iesaige11a dopo Urtlla corsa e .ritorum in bi·,:·rc rirtmo abituale. N"el ti p.o i1potern1ico, la t e111peratu-ra matbuti1ia è ' 1erso i 36°, que.ll:i ,·est>-:rtina &lile a 37°, ar.ri'\r.a,ndo i;tL certi g1orni at1che

aa

a 380.

. Qu€1.5to .stato di .cose fa pensare· .a11a :pos;si1bilità <li quailohe ÌJllfezione : g·l i AA. 11a11•no pensato a11.a J)()Ssd1biliità di e11docaxditi s ttbac ttbe ;proluÌig.ate, 1111a iJ reperto .stetosoopico 111egaitivo, J.o stato gie11eraJe soddisfa-cem.te, 1•ev·oluzioo.e .iint~1wli110l)ile hanuo fatto e liminiare tale i.potesi. C(Xlltro l a :tuheroolloSi stava l'assenza dJ og1ni fenom<:.'110 obbiiettiYo, lo sta.t-0 generaae bulO'llo, 111onost.airube la l.u11ga penmainen.za delta iperte:rn1i:a, c11e i111 q ·ualche soggetto, è sta.ta seg11it.a più di t1n a11Jt10. J~ mailattie .i.nfetti, e it1lercorreuti tt1rbava.no ta lie itttiegolarità tern1ica; dt1ra.11it:e là 1naJattia, .la tem-peralttra 11on .avev-a- . nttlla di ·1)arti~o1are; nella L~)Jl\'aJ.e ceUZ<:'l, u~illa.va fra 36°.S e 37°. 2 .per ri1

( ...\NNO

XXVI,

FASC.

38]

prendere poi il .s uo rit·wo 1-"ù attilJp.io :lllla.Jtl 1ua110 che lo stato generale si rirnvigori,,a. Non s i può iesclt1dene che q11estrl i11dividt1i .fossero t11tti esenti. da. i.nfezio11i ; ad og.ni modo però queste os.servaz1ou1 1X>S&o110 i.11 certo 1uodo autorizm.re. a :rit~~ere. ~he i11 c e•rti i•n<livi<ltti d1el tipo ~Li 1ruist'albil1 c1roo1aitor1, vi sano t:a1volita <li questi s·bai1zi t ermici, estrainei ad infezioni. t.wberc0i1aa:i, ad cndiooa.rditi ~ente, ecc. Q11esti s·b a:lz i p:ro' JI.011 rve-rr.a11110 gi ucli-c.ati d.di10particà, cli(! con r1.Sierva, clopo t1°11'ies;a,111e CQ.5cien~ioso e<l t1•11a oss ervazione prolt111g·.a.ta. fil. 1

Sul disturbi funzionali del euore. A. Clerc e P. Amié (Bulletin de la S oc. J\IJéd.

d. Hop.,

r~ marzo 1918) sostengono che un forte

ostacolo alla guarigione dei cardiopazie11ti funzionali è data <lal co11vincimento, che per lo pit\ essi hanno, di essere colpiti da 11n'affezione organica. in seguito a diagnosi inesatta. In 88 cardiopatie puramente funzio11ali era110 s tate poste le diag11osi seguenti: 13 volte d'insufficienza n1itrale, 8 di endocardite, 4 di miocardite, 2 di lesione aortica; molti altri casi erano classificati genericamente come « affezione cardiaca ?> o « malattia cardiaca », n1a gli A. A. non rit1scirono a svelare· i11 essi alcu11a lesione. Queste sviste sono dovute probabil1nente all'esagerata importanza attribuita alle extrasistoli od all'aritmia respiratoiria o a<l erronee it1terpretazioni di rumori inorganici, che posso110 avvertirsi nel 58 % di tutti i soggetti. Gli l\A. attribuiscono molto peso allo stato ge11erale, cui per lo più corrisponde quello del ct1ore, ed alle modificazioni indotte in quest'orga110 dal • riposo. R. B.

La c11ra del polso lento permanente. 11 polso lento perm.a:n•e nte p ttò esBere cli ori· gi1ne f unzio1iaJc ed organi.ca . Quello di onigine f 11-11zio>talc può assumere due Lipi a ~da c h e I.a l) t<idicardria ~ cos~.niten1ente pe rsis tente o c he Ja ia1cce.lera~ii011e .normale 1rirou1p~are peri00ioo Juente. N{!lla forma rosta:nten1eut<! l~rsiBte11tie la li{"ntEzza del i><>lso è se·m pre ttgua.le (20-30 battiti a:l J1unuto). Si poSSO!UJO .aivere crisi iSin~opaJi t d epileittif-0rm1. come 1nel pols o ~t1to di origiue org.n11ic-a. Il trat.trumento ~i in.1izie.r à .pratica!1do un ::.;:ilaisso iwn rabbontlat11te o ttn sanguis1 u gio ùietro l!"' oreccliic : riposo assol1·~·k>, ·v escica di gb ia<'cio s u:lla .testa , (lieta lattea. La teobronrina e la digitale rin1a•ng'<>n-0 in·efficac1. Uu.alora le crisi epi1-t,tli f<.>rwi si ri petes.s<!'r-0 gioverau•no i niezìoui <.li 1


(ANNO

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SEZIONE PRATICA

1norfimia (2-3 :ntm·g r.) e so1fato a.i atropi11a ( I I LO <li 1t111tUg.r.). Sarà utile a 11choe l'ol~.o ca.nforato, me.11tre il bromuro ed il chinino !llJOtl giova1ruo :affatto. J,'intermitLenza del ralle utan1e nto tiel .p.Qlso t il ca·so pitì f11equente. l) i.i ,501ito è 11110 srforzo, ttna e.attiva digestia 11·e , H.t1 ' e1nozione c he ·cletermdrn.a il :ra}lentan1ento, du.ra11te i [ qual e i)ossono \ e rificairsi le s i•nOQpi. Giovai11-0 il trat tame nto an1.tidispeptico, i~ riposo e ila t eobro mi•n·a· 1111.ita a piccole dosi di caffeiina. 1,.a inter111i.ttenza del r.a1'1en. t an1ento del p.ols'O 111011 è u ·11 fatto 1{1Se1usi,, riamente <li natttra• funzio11ale , percl1è essa può aversi a noh·e ;nel l),()Sto lent o per.ma11e nte di origine organica. 111 q.u.esto ca.so si h.a un.a ·v era -c.1arud1ic.azic-ne 1intermittente del cuore. Di solito questa forma è di natura s1filitica e quindi risentirà gli effettil. beniefi ci di una ct1ra mercl1ria le. Il polso ·p errnanetlJìe di orig·iue or.~ a.ni ra è à111 g€lniene dovtt·Lo a<l 1Ltn.a ,liesio nie .sifiliti(\a . •A.1.l'i.11fttori (l el tratta mento sp ec~fico gen·c ra1le , .giova1n.o 1nolto 11a t eobromi:nra e .la tri:n·i t.ri,na . Q.11esti 1m alati h.a:nno sovente ,ta prt-S~io.ne ,·asal.e iele\~aita ed i re11i compirQllllessi. I~ t eobro1n1i nia f1aviori.&C'e la di1uresi e la tr.i.n1trina di.minuisoe ·1,a tensione Ile nosa dei hattiti :alla t esta e la senloozitone aingosciosa al 1)etto. I dl1e medican1eiuiti potra111n o a lternarsi : per cinque gior1ni .si daran.no due cart:ti.nie di gr. 0.50 di ·t eobro.mi:na e ne i ci1n.que giior11i S'\lrcces...~ivi si dairà 11n c ucchiaio di so11uz10ine <li trirnitriDJa +c;olltzi.o.ne alc . '<.l i trinit1·i1ia. 1 / 100, goC'ce 40, iaioc1 ua distil·l ata gr . 200) 2-4 ' 1.olt e ail gionuo. È Mceissario il 1-i1poso assoluto, l~ dieta ·l a1ttea {lapprim.a e l)Oi lat·t00-\ eget a.riai111a ipoclo.runata. . . ' . . . . Ln .caso (hl <lcbolezz~t ,s,1 .i)riattc ne r.a1n1no .in1ez1-0111 di oliiO cart11forato, mentr.e cou.tn:o l 'i·ns.oln nia si som!llliini1sb1-1erà ilia va.l eri.a1na . N.eil 1Jo1so lento 1)e.r.m a 11e111te oo.n extrasi.st'o li g·iqv:a11J0 i prepa·r.ati .(li <ligit~tl,e , olle sonio co11lroi:ndicat·i a1e11e altre forn1e, 111a a con ctizi o11e c11e .siano sommi·n i1st.rati a d osi mol.to a ttenua1:€ : hastemn•n10 4 g·ocee a·l gior.no <.l i sol11zi·cme (li tlig ita1'1na a l 111i'11es1n10 sospende11<lo og.ni qna:btro g iorind. Co.sì 1e co11tra.z,ioni j;ncon1plete si espandono e. si trasformaino ii11 cont raziOltl.i ~ompl ete . A ,s,econ<la de i casi s i pu ò a1111che te11tare l 'tiso clell:a teobromina, della trinit·ri.11 a ·e d:ellia. icaffeina . Gli iai1tri c01rdiot onic i (spartcinia , s t:raf:a1t1.to) n o.111 g iovano affatto. dr. 1

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NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Teorie della secrezione lattea. I progressi della cl1i111ica :fisiologica 11reg·l i ultin1i ann·i , hauuo ieor1tribuito tllJolto a mod1ificare lie c-0nosce11ze, ritgu.ardo .a1la secre 1.Ao ne lattea. Dappritna si credeva, c11e la fttn7.ione della gln11-

1119

duta n1am1n.aria, cotne .del r1e sto di motti ailtrti tessu,ti secretori, altro non fosse C·he q11e11a di filtro. ' Questo 1'mpJ1ic.ava il f.aitto, c he. i componenti de l ilatte si .t1·.ovino, come tali, 11el s angttie circo~ laute 11ella giandola n1ammari~. N·ttlla di .specifico •qui ne.l i tlel lavoro (li essa glaudola; essa trovava tt1tto pro·u:to nei l·i.q11idi org«aniùi , nel sangue, e, sol,o, pernJ:etteva, cl1e, attra.v enso di 1e ssa, eletti liqtti.d i eliminassero .]e sostanze, cl1e, .insie n1e, costit1liscono il latte . L 'interpretazio11e serrubr.a,~a pilattsibile , speci.a~1nente per ciò ch e riguarda i sa1i organici e l'acq11a. Ma jl latte contien.e pu.re il .Lattosio, zucchero che non si trova nei liquidi cincolanti nella gkindola. Il .1.atte contiene pure caseina, anche questa una sostanza c•he non s1 .trova 1161 liq11i1d1i oeircolanti nella g·landola . . Ven·ue al.l or.a ]a t eoria, ch,e le celt.nle .stesse deJ:la gl.a ndota si cl.i struggessero uegJ~ a,J,·eol:i e producessero le sostanze <le1 latte. H eidenamm (nel i 883) , fisiologo di Bre~la,r ia., fec,e nota1~e , eih e i1na tale teoria era ii nsos.teni1b ile; ch e se una tale d·i sfnteg r.azionie clelle ce1ltt1~ della glan,d ola mammaria a' '' 'enisse, essa dovrebbe ripet ersi parecchie , ·ulte nella stessa giorr1at.a e dovrebb.e eS'Sere seg-tLi.ta im1nediatamente da una for1nazione di ta11te nuove cellule quante se ne so110 c.listintegrrute. Fatto assolutamente iimpossibile, rolla conosc..-e·n.z a che si ha clella divisione ce11ulaxe. l J11'alrtr.a t eor·i.a è c.111ellia {l1e .associa l '~t1.ività c1E'l 1a glaudola n1a1n1n.aria co11 l-0 s\·iluppo e .poscia i1l <listacC() {li par.ti delle eell11le vicine agli alveo1i. Queste i).arti, che ha111no la forma di gra11.nli., @1 istaccnites i (la 1le cel l 11le, .si dis i111.teg-:ra110 e fo rma no 1a pa,rte soli<la <l1el latte. Un.a :tale teo11ja 11.a avttto la su.a s 1)iegazi-0ne nell'ap1}arenza de.11~ ~el111le g.lan<lola.ri, osservate istologicamente, cl n ra nte l a forn1azionc del latte. C i è p.oi lt·n'.al:tira i e<:Aria, la q ttale a1n,n11ette cl1e l1a fu11zio11e (1e l1e ce11t.1e d ella gLa11d.01a maim:maTia sia pt1ra111ente qtt.ella di elaborare dai. liquidi organici, delle sostanze, che ve11go110 a con1porre il la.tte, e c he i11 Llttesto Javorio, 11011 ci sia d·i1s tru1.io11i d:i -e elJ.t11e glrundo1.a.ri eccetto q ue1Le, che, come i.n altri t essttti orga:nici, s i distruggòno dopo a vere compito il proprio ciclo vitale. Du11c1ne 110 11 ci è cti strnziou.e di cellule p er for11nare jl latte; 1.e cellt1le llel.la gland.ola n1an1ma·r ia .si con1port.ano come qtt·elle di altre cellttle glandola ri, per es. quelle delle g1a11dolie sali vari. In n11 elaborato st11dio statistico delle \-·ari.azioni de i compo11enti <le1 Jatte, speciameute i.I • ar$'SO e le sostanze solide noti grasse, prese ttn ;elazione all'età i•n una ce1ta razza di "·~che, Ga ,~en , c.1.e11a stazione speri1nentale dii agTicol(15)


· l:t20

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IL POLICLINICO

tura del Maillle, ha dimostrato iehe ci sono del~ variazioni nella composiZlione del latte che .m al si spie_g·a n? con la teoria della. disi1Ui1Rgrazione cellulare. E cosi, nientre la concentrazione· dei .grassri no11 varia con l'età, i·nvece ·g li altri eleme11ti solidi non graiSsi, come zucchero, proteine e sali, di,mi11u:iscon-0 con :l'e tà. (~à si sapeva, che il latte offre ùi versa ~cmposiZJione, secondo l'ora del g.iorno; e.osi, ·11el J.ia.t te 1"accolto la sera, i grassi sono in quantità maggiore, a differenza degli altri costi t11enti solidi, che . non m ostrauo 11 n tale a11mento. Queste pro ve coi1traddicono pie11amente la teoria di disintegrazione cellulare, perchè allora non si comprenderebbe 1a <1ifferelllte proporzio11e <lei costituenti g.rassi dia.i non grassi, relativa1nente all'ora, ~n etti . il latte è. _raccolto ed all '-età de l1'a nri1tnal e. P.erchè, ammettendo una comune ori·g ine la cellula distrutta - tanw i grassi, quanto j solidi non gra·ssi dovrcbt)er-0 rnante;1ere la Loro proporzione qu.an.titati va. Viene così a negarsi la. comu11e origine dci compone nti del latte. Avviene lo stesso nk·l la formazione del latte nelle. donne? 1

0

(Dal ] ournal. Amer. "flr1ed . Assoc .).

S.

Washiugto11.

FLORIA.

' .

POSTA DEGLI ABBONATI. (104.4 ). Sull'empiema. Aldott. S. G. abbonato9751:

Possiamo consigliarle la seguente monografia del 1915 : Parano Dr. Giuseppe. - Cura degli empiemi cro11ici, Napoli, Società editrice P ansini .

r. s. (ro45). I l ltttninal. - Al dott. A. T . cla G .: Il litniinal è u11 proàott o di fabbricazione te-

(iesca. È· stato trovato efficace nella epilessia. Anche r ecenteme11te Dercum ne ha co11statato i benefici effetti. Come sonnifero può essere sostituito dagli ip11otici affini, ma quec;ti no11 avrebbero effetti analogl1i come anticomiziali. Da ollre d11e anni 11011 si trova in commercio nei paesi della Intesa. tlr. (10 46 ) . Sul trattatnento della polisarcia. - All'al) bonato n. 67: lt1dicare le nor1ne direttive della cura della polisarcia in un caso pa rticola re è voler fare della consulenza lU11gi dal letto del malato. N umerose volte abbiamo resistito al ripetuto i11vito di nostri abbonati, i1on per norma aprioristica, n1a per u11 dovere inderogabile: pur m antenen do in limiti utili questa rubrica, si tratta cli evitare u11a china, d i cui le deficienze, le esagera7.iotù , i ])erieol i sono he11 c11 iari ai i1ostri lettori. t. p. (16)

[ANNO XXVl, F ASC. 38]

(ro47). l\lfezzi pedi culicidi . - All'abb. n. 65 69 : Si è già risposto altre . volte. Ottimo r i1uedio per la dis truzione dei pidoccl1i e clell e lendi11i 11e1 capel li è il petrolio. R. B. (1048) . Sulla 1ievrastenia. - All'abb. n. 8130: Nessun lavoro monografico è stato pubblicato negli ultimi anni. Se ella, quindi, desidera conoscere tutta l'abbonrlante letteratura sull'argomento può consultare i più noti trattati <li neurologia. dr.

CENNI BIBLIOORAFIC/. (Nonsi.,ecensiscono chef libri Per11enutiindono alla Redazlone).

SEGRÈ dott. MARIO. - La chirurgia della milza Un vol. in-80 <li quasi 300 p ag. Tipografia L. Panna, Bologna .. Il capitolo della chirurgia clella milza si è in questi ultimi tempi allargato notevolmente, facendo entrare sotto il s110 c1ominio anche molte forme cli splenomegalie, fin qui mal <lefi.nite o ritenute cli pertinenza della medicina. Giustamente però osserva l ' A. come siano indispensabili i11 proposito le nozioni sulla struttura e sulle funzioni di quest'organo, per meglio giudicare l'utilità e le modalità dell'intervento. Lo studio dell' A. è precedu~o da cenni sulla anatomia, la :fisiopatologia, la semejologia, la , m edicina o·peratoria della milza; segue p oi la p arte speciale, riguardante le d iverse lesioni e malattie (1ella milza, fra cui larga parte è fatta alle splenomegalie. Alle .ferite della milza l' A . porta anche un cont rib11to <l i 11otevoli • osservazio11i personali.

l. b. C. MARTEGIANI. -

Il trat/a.tnen,to delle ferite da ar·nia da fuoco pe·rietran.t·i 1iell'articolaz1'01ie del ginocch'l·o. l Jn vol . in-·80 di circa 60 pag. co11 ta-

vole, L. Cappelli ed . Bologna. Prezzo L. 7. La gravità delle ferite dell'articolazione del gi11occhio, gravità, sia immediata per la facile complicazione d i infezio1ù generali, sia tardiva per 1'ancl1ilosi che rimane coine postumo, spiega il grande it1teresse cl1e i chirurghi han110 rivolto allo argo1nento e le numerose p11bhlicazioni avutesi anche negli ultimi te1npi. 8ulla scorta di una ricca casistica (66 casi) e cli un abbondante m ateriale bibliografico, l' A. tratt a ]a questione , vene11do a conclusioni pratiche, le quali, con corden1er1te alle vedute attuali, sta11110 in co1n1>lesso tJer In c11irt1rgia conservativa. r. s. 1~osA~rT1

(lott. CARr,o. - Trapia1iti cli fascie e di aponeitrosi e loro valore chiri1,?'gico. U 11 vol . i11-8" d i 286 pag. co11 figure. Soc. An. Tipogr., Mode11a. Il trapia11to dei vari tessuti costituisce oggi UllO <lei metoòi cli ri1larazio11c cl1irt1rg ica 1)i1'1 feco11d i


[ANNO XXVI,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

in pratica; di data recente ha ottenuto be11 presto un largo sviluppo e lascia adito a grandi speranze per l'avvenire. L' A. dopo qualche accenno necessario di tenninologia, limita il suo stud io ai trapianti di fascie e di aponeurosi: pure cosi definito, il campo è sempre vasto per le applicazioni alle plastiche della dura madre e del cranio, alla chirurgia dell'esofago, della trachea, del piloro, alle plastiche addominali, negli sventrame11ti, negli interventi sugli ureteri, sulla vagina, sulle articolazioni, sui vasi ecc. Lo studio, ad un tempo critico e sperimentale, con diversi casi clinici è condotto con metodo ed è ricco di. fatti e di osser"\""azioni. Le eq11ilibrate conclusioni a cui giunge l' A. sono che questa forma di intervento chirurgico rappresenta in certi processi un vero progresso, mentre in altri non che vantaggioso sarebbe realmente dannoso in confronto di altri metodi più confacenti. r. s. Jo~so~

A. E. - Sutgical a.spects of typhoid and paratyphoid fevers . Un 'rol. in-80 di pag. 190, rilegato. « Frowàe e Hojder-Stoughton add. Oxford University press. Prezzo scellini 10-6.

\VEBB.

Il gruppo delle febbri tifoidi e paratifoi( i è sempre di un'importanza capitale, sia in tempo di guerra che in quello di pace. Sebbene tali malattie siano particolarnl.ente di spettanza medica, pure le gravi complicazioni di indole chirurgica, che possono in esse insorgere renèono necessaria una ampia conoscenza del trattamento chirurgico, che può, in parecchie e\-enienze, sal,·are la ,-ita dell'ammalato. E tali complicazioni i1on sono nè poche nè lievi, basti citare le parotiti, il nome, l'ascesso polmonare, splenico epatico, l'en1piema, le trombosi diverse, le complicazioni genito-uri, narie, le osteiti, la colecistite, le calcolosi biliari ecc. Di ognuna di queste condizio11i l'A. consi era i sintomi, la d iagnosi, il trattamento, affrontando da t1ltimo il lato chirurgico nel problema èei portatori, i qt1ali, n1.edia1rle operazio11i, che n e elimjnino il focolaio infetti\'"O, guariscono dall2. lesio11e e c~ssano di e~sere portatori. Il ,~olume contiene alcune belle tavole ed. i ritratti dei principali medici inglesi, che hanno portato un contributo notevole allo studio d~ tali inalattie. fil. SIR JOFL'\ BL~WD LUTTON. Tumours, innocent and

nialig1ia1it. \ Tol. di ~go pag. co11 383 incisioni.

Sesta edizione. Cassel and Company limited, I"'ondon. L' ~.\.. intende la parola tumore in se11so clinico; infatti ,-ediamo descritte in questo volume, insieme colle 11eoplasie, le cisti da echinococco, l'idroce-

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falia, la spina bifida, ecc. L'etiologia dei neoplasmi è trattata profondamente e il Bland tuttora sostiene la teoria di Durante Conheim dei germi ab~rranti, mettendo a~che in rilievo il modo col quale i microrganismi patogeni esaltano le proprietà tossiche degli elementi cancerosi. Trae argomenti in ispecial modo dalle cisti ovariche e da alcuni tumori del mascellare superiore, provenienti da germi dentari aberranti. Moltissimi interessa11ti e rari teratoll1:Ì, malformazioni congenite e mostruosità, sono descritti e riprodotti ~ Questo studio sui tumori è esteso, quando ciò è possibile, a tutti i vertebrati. Senza questo aiuto, d ice il B~and I, utton, i tentativi per comprendere la vera essenza di molti ti1mori sono altrettanto clifficili quanto il voler decifrare un palimsesto nel quale i primitivi cara.tteri scritti in una lingua sconosciuta siano stati imperfettamente scancellati dalla pergamena e si confondono colla scrittura sovrapposta. Anche la terapia vie11e trattata caso per caso e vedute nuove sono svolte sulla patogenesi del cancro dell'ovaia e èel1e tube d i Fallop11io. Questa sesta edizione arricchita ài tre nuovi capi toli e ùi numerose n11ove incisioni, presentata in elegante ,reste tipografica, pare che abbia incontrato in Inghilterra il favore delle cinque che la precedettero. •

VARIA. Note demogra.flche sulla Spagna. -

Il dottor Goonez Ocana (El Siglo I'iiedico 1 r 0 marzo 1919) dimostra le deficieJ1ti condizi.ani igi.enico-samitari1e della Spagna, sulla base cli ri:li1evi dem.vgrafici. La mortalità è ·elevatissima ; 111el 1912 raggiu'l1,sie 21.6 %o; ·n ei quattro anlllÌ sttccessiv.i si ridusse alquanto, ·ma .r.iel I917, .prima che scoppiasse 1' epidemja iufiu>enza1e, salì brttsca:men.tea 26. 16. Dur.a11.te lo stesso 11eriodo 1'a natalità fu, J.Iel1'iusieme, i!Il dimit1uzione, da 31.60 a 29.2, salvo niel l9I6, i1n c.u i r.nggttnse, p·e r cause i.gn•ote, u11 ?ria xi ni·u 11'L di 33 .8. I dati ufficiali relativi al 19r8 11011 sono ancora elab0'l"ati; ma possiamo -avere qualche idea dello staito demogr.a..fìc-0 genierale, da quainto è avvenuto a M·a1d rid. Ivi, quale ris111tato evidente della pandemia, la mortalità r.aggiu.inse 30.:17, men.tre l1a nart:alirt:à caclde a 26. 70. N·o n iin tutte le regioni ·d ella Spag111a però si souo avuti risultati così .r ovjnosi; per e. 111elle Isole Canarie la mortalità seg·nò un progresso rispetto ail I917; ma, contemporaneamente, si ebbe rid11zione cl e11a natalità.

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lL POL1CLI1'1CO

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NELLA VITA PROFESSIONALE. AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Congedati malarici.

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11 l\li11istero dell'I11terno, Direzione Generale {le11a S anità Pubblica, Di';· 6a., Sez. 2a., h·a dira111ato .Ja seg·ttiente circolare, iin data 21 luglio i919, 11. 20183 ~'.\. G., ai Prefetti del Reg110, Co1nandi delle Dirvisioni Militari, Com.andi dei Diparti1nenti l\Iarittimi, Uffici Pa:ovi~ciali dell '·A ssistenza ~Iilitare e Pensioni di guerra. Tra i problemi igienico-sociali strèttamente co11ne si colla s mobilitazione, è da consitd erarsi qu,ello dei militari cong·edati, .affetti da malaria, C'ontratta od agg·rav.ata dura nte i1 servizio ·tn1lirtare. Ed i 1 (;.o\·erno desicleroso di mostrare il suo premuroso i,nteressam ento, peg·110 della imperi.tura .riconoscenza ·d el Paese, all'Esercito ed alla !\farina, lia det·erminato di integrare niell a più 1arg·a misura possibile le ·p1:0vvi<le1ize .g ià p1"ecJjsposte a fa,rore dei ma.Larici s uddetti. I11 questo s uo pr.o pvsito il Governo mira a raCY. b _g;1uugere u·rua •duplice .fi.naliità. La pri1u'1- irntesa a risanare ed a.. ri i1 YÌ <:::>crorire g li 011ganism.i debilitati dalla malaria, 1nettendoli i n grado ·di ripre11dere, con rinnovata le na, il proficuo l•a \ro ro . . L'altra, coordinata ad un alto concetto <li profi.la·ssi sociale: diminuir.e le sorgenti di irrfezioue 1nia.1a rica ·nelle località, sovratutto, finora iu1.m u11i da malaria. G ià Je 1 Armminùstr. a zion~ d.ella Guerra ~ della 1ari11a a·veva110, con provvido pensiero , disposto C·h e ·d el 1·icQvero 1e della c ttra 01egli ospedali militari potessero usUifruire non solo i malarici che si trovano anoora sotto le at·mi, ma a1iclie q uelli che, congedai.i, abbisog·11ano di 1clteriori cu?'e osped.aliere . Ed il J.\Iinistero d ell'Intc rho, con sua circolare dell 'rr ge1]niaio 1919, disponeva che agli .;mobilitati malari<'i ,-eni.ssero assicurati nei propri C-0mttni 11011 solo quella assistenza sanitaria di c ui a'·es ero bisogno, ma anche i lniezzi per conti1111are il tratta1nento adatto a con111let are la bo111fica un1a11a. 1

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Tali prO\'Yicle11ze ,-e11go110 ora ir1tegrate COfil il concor"o e l 'ausili-0 del Mi1ùstero per 1' .\ ssi-

stenza Militare e per le Pe ns ion i (li guerra nel 1nodo seguente. .1 ssiste11::;a 111 edicrr ordinaria. - Per q11a nto le lic;poc;izioni \·igenti assicuriuo tale for111a di as-..i-;.te117'l .a tntti ...g-li infermi ahbi~og-neYoli di ctt.... ( r8)

ra nei Comuni del Regno, pure si rivolge il più caldo ~~pelle ai medici condotti ruffinchè ogni loro p1u .p rem11rosa sollecitudine sia rivolta a questa categoria di malati, tllella visione dell'alta ~nali.tà uma111rittaria e sociale, al cui raggiungi1~ento è ·p ur diretta la loro opera in questo spectale ca,mpo. Allo sc.o po di rendere comipleto il servizio dell'assistenza medica, si mette a disposizione dei ComU1lld, per i congedati 1nalarici, u·n a adeo-uata 0 s corta dii chimi110 des tinato esclusiva.m ente alle loro cu·r e. Cura anibulato ria. P.er dare maggiore sviluppo a questa assiste11za, lutti gli Stabilimenti militari sanitari (ospedali e infermerie) terranno s ervizio id i aan.b u1ator.io, c0tn dis tribuzione · dei farmaci occorrenti per i cong•edati malarici che . . \r1 s1 presentera·nno. Cura ospedaliera. - I congeda.ti malarici, che avessero bisogno di cure ospedaliere, potraJU.no essere aceolti e ~ urati.i co11 la procedura più s.em1)lise e più s·ped~ta , nelle sezi.o ni per malarici degli ospedali 1ni.lita1·i comu11i . Soccorso gior11,aliero. - I ricoverati negli 5tab.ilimenti sanita1i 1uilitari $Ono da considerarsi come richiamati in servizio, eppertanto, anche a llo scopo di 11on d.ar loro preoccu;.>azioni sulle <'Ollldlizioni eco11om.iche <lelle proprie famiglie, che rimarrebbero prive tempora•neamente del loro I>rci.ncipale sostegno, ' 7 i,e11e contirnuato il soccorso g·ior11aliero alle· fainiglie stesse e ma.111tenuto i:·er un mese dopo la loro dimissione dall'ospedale. T.ale soccorso, nei casi di 1ecoezio11a1e, constatato bisogno, potrà ·e ssere integTaito da un suooidio strao11clinario da co1J.cedersi dal Ministero per la .'-\s&istenza Militare e per le pensioni di guerra.

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* * T ali provvidenze 'timarrebbero peraltro prive dell.o sperato effetto, qualora le autorità preposte alla loro esecuzione 11011 portassero esse stesse e 'llon richi-edessero dai propri di pendenti tutto q~l fervido interessamento che rispeocl1i la ferma volontà del Governo in questa dolorosa opera di assistenza. indi viiduale e di pro.filassi sociale, e trascurassero di ese.rci tare CO'U ogni mezzo la più intensa azione di propaganda per indurre i congeda.ti malarici ad approfittare delle p't"ovYideuze stabilite a loro favore. Condizione , però, i11dispensabile perc11è le provvidenze trovino piena ed efficace att11azioue, senza lacune e ritardi, è sopratutto la più strett a , cordiale e costa11te collaborazione fra le autorità


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SEZIONE PRAl'ICA

~i,·ili

e militari, etti è .a.ffid.a ta l'a1)p]ieazio11e delle presenti disposizioni. Il presidente del Consiglio dei minis tri, n1inistro del! 'interno : ~ ITTI.

Il ministro della 111ari11a : SECI-II. 11 ministro della g11erra : ALBR1cc1. Il ministro p.e r I 'assistenza 111ilitare e le p e11sioni di gtterra : DA Coì\,I O. !STR DZIONI.

r 0 Allo scopo di s taibilire il cliritto dei congedati 1malarici .al trattan1ento speciale fissato dalla circolare, i Con1aindi dei depositi e centri di ·~ mobilitazione curera11110 : A) Che sia compilata la dichia razion1e di d·i pendenza de lla malattia ,d a ca usa di servi<lio i n ogni caso t1el qua le essa ris11lti contratta o ag·gra' '.a t.a in servizio. Copi,a di tal e dichiarazio11è sarà s ubito i11viatc.'l al Distretto nel quale il militare già conged.a.to <> da congedare 11a dicl1ia.ra-t0 eleggere il d01nici-lio. B) Che sia pure c-ontpilata, .ove a.u cor.a ciò uo11 sia st ato fatto, la cc scheda indi vicl11ale per malar·i ci » in duplice copi a , della que.le una sarà inviata d 'ttfficio a l l >lT ff] (:.iale sanitaTio del C()mt111e ove riesiede il 111ilitare, l'altra ,a ,l lVIinistero Guerra - Direzione Generale Sa11ità Milita re. C) Che sia infine in og·,nti ca.so c~ir.ata l a ai1notaziou e relativa .alla i11alaria cou1e dipe11den.te da causa di ser,·izio, s11l li1bretto clel 111ili.tare m alarico. (Circolare 690 G . ì\'1. r9r8 - Circolare 4r.12102-52 Direzio11e Ge11e1"al.e Sa.uità l\Iilitare 15 gè11naio 1918). 2° Il mil.itare coug·cdato cl1e a·b bia an·co·r a manifestazioni della m alaria co11tratta o aggra,-ata per cattsa di servizio, ·S arà ·ammesso alla cura .ambulatori.a presso quello stabilimento sa~dtario militare (ospedale o infe1·1neria presiòiaria) ch e esista nella l1o calità di stta re~idenza, in seg·11ito alla semplice presentazione di alcu110 dei pr.e<letti doct1me11ti. Il t.r,attame11to ainbul.atO!rio CQ\'1 S.i st erà 11ella sommi:ni s·t razione diretta e sor'Vegliata dei chinacei ·e degli altri .fa1m1aci sussidiari cl1e O<'corrouo per la ·bonifica del lna larico ( èircola1·e 58384 Direzione General e Sanità Militar.e - - Di spensari ia,ntimalarici). ~elle località o'\·e non es.isto110 staibilimenti 1nilitari, .p r,o vvedQno alla ct1ra ~:111bulator ia dei 111.alarici, com e è ·p rescritto nella circo1:1re, g,1i :(Tfficiali sanitari e i Niedici cond otti. 1

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3° I iuilitari cong·~clati 1nalaric i i>ossono otten,e re il ricovero 11elle sezioni pe.r malarici deg~i os1).edali militari co1nuni, quando 2iauo rico-· 11os~it11ti bisogm·o si dì cure ospedaliere sia dal1'Uffic·ia·le medico de llo stabilimento sanitario 11el qua le si sono presentati per la cu'!à ambul:atoria, sia d,e ll'Ufficiale sa11itario o Medico oondotto cl el Comtl:ne nel quale risiedono. !1:1 tal caso essi saranno avviati all'.Ospe<lal,e 1n1l1tare princi1Jale viciniore, per essere r·Ì<'O\Terati 111ell.a cc Sezione per mal:a rici », fon1i.ti d€i ~eg11enti .documenti : i l ) Higlietto d 'entTata all'ospedale, fìrm at o dall'Ufficiate m edico oppure dall'Ufficiale sa11i:tario o n1edi co con(lotto a seconda dei ca-si , e . v11stato, rispettivamente.: , d.a11a Direzione dello stabili1Jlento sanitario, o dal Si·ndaco del C0mu·11e di r esidenza dell 'infer1Ui0. .B) Certificato di viaggio per il \riao-O'io ~~ ~ratu11to, rilasciato sia da llo stabilitll!ento &"?.:nitari-0, ::-;ia dal Sindaic·o. L a Direzion e dell'Ospedale ·1 nilitare p: ~t1ci vale · ~l1e .accoglie il malari1co darà jmmediato a\~viso al Comune d a l quale esso proviene, tanto del suo ing-resso, c1u.ain·t o de l gi«).rno di uscita, per .le eonsegtt·e n,t i dis p.osizioni id i competenza d ell'Autorità civile, l:elative tal soecorso o·.iorn,aliero che compete a..11.a famiglia de11 'in1fermo duraute 1'iutero 1)eriodo di 1d eg,enza e il successivo ne! iodo di f rcritci gior1ri. 4<• I i)rovvedi1uenti 1·.elati.\ ,-i a lla ,c orrespousi.onc. del soc~orso g·iro ma1iero alle famiglie dei malarici congeda,t i, son.o aJ:fidati alle ·Commiss1011i C,OfilU,ttali e ~eg·olati dalle ,disposizioni C011tenute 11ell'Istruzione per la concessione del soccorso g iorn a liero alle famiglie bi sognose dei militari di truppa alle armi, 30 no.v embre 1917. Tale socoorso spetta soltanto al.le famiglie di qu ei congedati affetti da febbre m alarie.a che s1a110 ricoverati nelle Sezioni per malarici degli osped1ali militari co111uni a s econda di qua11to è prEscri.tto .a] nu1nero preced·e nte. 5° N on ocoorr·e c l1 e le Commission~ Comu.11ali accertino la condizione di assoluto bisogno P'e r :i <:ongi·u nti dei ma.larici ricover.ati, ,·olt1ta. in g,enere per fa1· Juogo al soocorso g iornaliero, poic hè tale co11dizion:e può presumersi s.enz'altro cl.al faitto eh.e il malato è s t ato ri.co,~erato in un1 ospedale n1ilitare specializz.ato. 6° I l soccorso gjornaliero alla fanniiglia decorre dal gi01·110 <lell'ingresso all'ospedale del malarico, a seconda della partecipazione che ·ai sensi del n. 3 delle prese11.t i istruzioni - il Sindaco rice,,.erà dal Direttore dell 'ospeda.le militare, e ~arà corrisposto fi.no a t renta g iorni d o1

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IL POLI CLI~ ICO

po quello ii1 cui il malarico avr~t lasciato il 1uogo di cura, a seconda di analoga partecipazione c:he il Sindaco riceverà dal Direttore stesso. 7° Pel pagamento del .soccorso i Sindaci e i Comandi di Dristretto si atterranno a11e norme g ià stabilite nel Capo ·vrr della s u citata Istru7'ion1e 30 novem1bre 1917, adoperando gli stamfJati in uso pel soccorso giornaliero ordinario, i qttali però sarantt1-0 distinti co.n la scritta ·i n i11chiostro rosso: Malarico. 8° Gli ufficiali sanitari dej e 01'Yl1.lni ?LO.n dichiarati nialarici, sull1a guida ·della «.scheda indi\'Ìdttai1e per :i milit:Mi malarici », segna1eranmo ail i)iù p.resto ai rispettivi Pr.ef.etti il presunto fabbisogno di preparati chi111acei (conrfetti da gr. o. 20 cli bisolfato di chinino e fiale di soluzione di un oo-ra111mo di biclorur,o dì chini.no) per iJ. complet8/mento della cura éLei congedati a:ffett·i da mala•.nia contratta od aggravata dt1rante ì1l servi(l.io militare. Gli uf:fìcia1i sanitari provinciali, rJ, edute tali seg11a lazil01n i, ne tras111etter.a1ino s·oll·ec1ta.men.te l'elenco ria·ssun tivo, m11nito del proprio parere, alla Direzione Generale d-ella Sa11ità Pub1b lica. Q11esta pro\-vederà, .d'i.nte:sa col l\1inistero per l'Assistenza lVIilitare e per le Pensi011i di guei-ra, all 'iiwai-0 (1,ei -chin:acei ai Co,m11ni. 1.\d eventuali nuovi riforni111.enti si provvederà 0011 .l a med·e sima prooed ura. _t.\11.a distribuzione e alla somn1i.nistrazi.on-e dei chj1nacei provvederan110 con pruden.te disc-eni-ime11to i medici con·d·otti sotto la cordiale 'Vigjlanza degli ufficiali 5anit a:ri. Quesit i ultimi, al principio cli ogni ll1Jese, fbrasmcl:te.ran1110 al Prefért:to il prospetto dcl chinitt:to consu·n1ato 11el mese p1·ecedeu1te. 9° Ai Co.muni dichiiarati malarici potran11n esser concessi, .a seguito di ooncr,e te e n1otivate proposte dei Pref.etti, ad1eguat i sussidi di <'hinino in irelazione del ·numero di congedati n1 alaricl non aventi diritto al farmaco gratuito agli 1.-ftetti delle disposizioni vigenti dirette a dimill ni1re le cause della 1na1aria. 1

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Diritto di costituto sanitario. Il l\1 i nislero dell ' Inter110, <.1 'accordo <'On la Direzione generale della J.\Iariina. mercantile, ha disposto che le barche da pesca pro\"e11ienti dall 'est&o sebbene 11011 soggette a1 pagamento di tassa di ancoraggio nè muniite d i Jdcenza annua]~ siano soggette al pagamento di « costituto ~an.1tario >, secondo la legge 16 luglio 1916, e ciò 1~1 quanto il diritto di ~tituto de·ve essere cons1: derato come t111 trib11 to affatto iindipe11dente coc;1 dalla tassa di a 11corag;gio cotn _ dng-li a1tri diritti n1nrittin1i (20 )

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1":EDICINA.

XX\'T, F.\SC. ,3SJ

SOCIALE-.

Problemi sanitari del dopo guerra. Servizi provinciali. ,_s.\.ibbiamo accennaito, n•ei fascicoli precedenti ( u. 35 e n. 37), .alle principaili manchevolezze (l 'ord.in1e 1nateri·a le e morale, cl1e si v·eri.:ficano nell'organizzazione sa11itaxia provinciale e portano ad inceppa.rnie -e perfi.110 a fuorviarne l'azione ; esan1w01110 ora se e come p<>trebbero .a·d ottarsi adeguati ,p rovvedimenti per fare realmenit e di tale istitu:to il fulcro , come vorrebbesi, dell'amministrazione del la sanità pubblica, mettendolo in condizioni di soddisfMe effettivam.ente ai compiti ed alle responsabilità che gli sono demandate. .:-\ .ll'uopo n·e cess.ita non solo fornirlo dei mezzi, dri cui abbi.sogna, ma te·11erne anche ele'\·ato il prestigio, in modo che pubblico e, specia:lme11 te, s:arui tari d1pen denti, ab bi·a no ad esso :-;empre a rwolgersi con fiducia e d.eier.e nza. Senza cli che si avrebbe un orga.u o .b urocratioo im.gombramte· d i più e 1·e più ienergiche ·disposizioni, circondate dal discredito, rimarrebbero sterili. Quail.ch·e dis·posizion.e è stata a,d,o ttata durante il periodo, ormai non hre\•e, dell'applicazione clella legge sanitaria, al1 'intento di riorganizzare l'.uffi.cio, e ciò dan.do istr1tzi-0ru· iai P1refettii sulle competenze ad eittso spettanti, c1Jeterm·i11aindole anche co,n u11 r eg.01.ame11t.o ed istituendo l)erfinc) apposito sen..izio di vi,g ila nr.a. Tutt.a\ria ne è rn.a;ncata 1'osservanz. a. Patri.menti senza effetto è ri m.as·t a la facoltà di corrispondere direttame11te colla Direzio11e Ge11era•1e a.a paa:te del n1edi C'o }Jrovincialc; il quale, privo <li og11i co11sjglio ed aiuto n1orale dall 'alt0, si è trovato isolato, e come tra,·olto, senza poter affermare le atti.t11din.i e caratteristiche proprie, niel mare 11iag1iit,11i del1'i11grana.ggio bt1rocratico <le·l le Prefetture : mentTe .a11che la concessione del biglietto per1naue11te sulle ferrov1e, che er·a di:r.etta ad i11,t ensificare l'attività ispettiva, si è t+idotta, in fondo, 11ou accomp agna~'l dalla necessaria libertà d'azione, acl un comodt... espediente di contab1Ji.t à. Perchè queste pocl1e ed insufficienti clisposizioui non hanno avuto successo, come non ne avrel)bero avuto d'altronde tutte le altre che si foss<: creduto man mano d'in1partire per togliere lL varie complesse ruainch,e volezze sopranot.ate? Inta11to .sarebbero occorse fermezza , costanz.c.'l e massin1a a11torevolez11:a per in1porle e farle ri'Yorosan1e11te o~ servare , tratta11dosi di innestare ; far prosperare ttn orga110 nuovo e di 11atura. d~­ \'ersa st1ll 'a11noso e robusto tronco dell 'a1nm1n1c;trazioue delle Prefett11re. _-\lla cui t11tela cerlo f11 opportuno ed utile a\·er .affidato nei pri1norcli 1

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SEZlONE PRATICA

la Sanità, la quale potè tosto giovarsi di ordinamer1iti amministrativi preesistenti, nQnchè del presti,gi-0 e dei n1ezzi inerenti alla carica governativa più elevata ed autore\·ole della Provincia. Thia in seguito l 'ufficio tecnico è venuto a tro'varsi in disagio se1npre maggiore, perchè, mentre .era·n o notev.o lmente accresciute, ittsi.eme al11esperienza am1ninistrali·va, attribuzioni e 1 1esponsaibi1ità at1cl1e rispetto a Ministeri ,diversi da quello dell'Inte11r10, ·e sso fu tenuto se1npre i1n · angusti co11fi11i d'inziati\ra e 1a\roro 1e ·spesso s1 è trovato i11 naturale oon.fLitto di idee e d1 intenti C·o l1a s t essa autorità Prefettizia, istituto a carattere prevalenteruente pol~1tico . Perta11to i servizi sono proceduti senza r.e go1arità e continuità, mia a scatti, intensificandosi sotto l'impulso e la u1inaocia di gravi c°ltingenze sa1ruitarie i ncombenti e languendo ·p oi .al rito!'lno delle c.ondizioni normali, nella svog·liatezza .e sfiducia del persona]€ responsabile. In tali condizioni, a 11UJlla potendo .a•pprodare misure pa1·ziruli e framme11rt:.arie, neces&i;ta, conJ.Je è ovv.i o, cl1·e l'organizzazione sanitaria p·r.oviin-ciale sia i11staurata .fon<liam·entaJmeinte. Il che rite111..amo possa consegu.ir-si ierea11d.onte t1n vero 111ffìoio a sè 1 an.tonom·o , fo1·nito cli personal.e e mezzi idon·ei per poter esp1icare li b.e1·a111ente ed as umerne piena r es_pQnsa:bi:li,t à, q11ell 'azi011e cli vigila11za igiie.nica e profilattica, 1a quale per essere efficace e proficua . mai dev.e andarà soggetta a menomazioni, r.estr:i.zioni e {lisocmti.in. uità. Per ma11canza di un Ministero della .Sanità Pubblica, di cui l'ufficio sannta·r io provinc-iale sarebbe l'org;a110 periJerico, d·i rettamenibe dipendente ·e responsabile, ,e cioè la vera autorità' '5a!ni.taria p·r oviµcia1 e , iJ n ·u ovo ordi;name11:bo, ·che iSli va~ g.heggia , potreb·b e essere modellato ·su queIJo Llell'wf,f ìcio sanitar~o d·elle grandi e medie cilttà, .clove il'alta autorità eserc1t.a:ta dal Sindaco e la coo1)erazi011e amministrativa di al~ri .u ffici sono c ompati.bi1i colla piena autonon1ia nel campo ibec11ico del iperson:a.'1e sainitario, il qu.a1e dovunque l)UÒ così esplkare in base ai r egolametl.ti opera \rolo11terosa, fattiva e utile. In tali condizioni a d 1tn medic-0 provincia.le potrebbe essere affidata u11a circoscrizit()ll·e :an1che più ainp1a ·di ittnia sola provincia, .almeno per quanto il"jguarda l1e minori, e ciò co1rfiormemente ai rnuo-vi criteri di rifo.i-1n1a ·d·e1l·e .amm111 istrazioni ' delto Stato. Abbisogn.a.ndo p.oi di essere integrata, come o-ià abbiamo tlleva.t o più avanti, -l'azione ddìb cemte ·d elle autorità sa11i.tarie dei comu·ni ruralj, bene a. proposito torna la proposta contenuta LDJel1'altro o. g . già citato, di istituire un corpo -cli \ti10-ili sanitari alla d.ipendenza del medico pro0

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vinciale, ai q11ali sar·ebbero da affidarsi, tuttavja, non solo mansioni profi·l attiche, ma anche di vigila-nza igienica, sull'alimentazione, suolo e ahiibato, industrie, ecc. A completare i1 servizio necessita, poi, che siall·O p~sti al:la. effettiva dipendenza tecnrica c1el medico provinciale i la.b ora tori di vigi.1.anza igien1ca, in modo che a lui sii.a c1ata facoltà di far pr·elevare ed a.nailizzalie c.am p i·o·11ii ed ogni altro materia1e }ibera.men.te, senza iinpa·cci burocratici o ,d'a1tra natuTa, secondo 1e esigenze ·c1el servizi10 1e l e condizioni dell·e varie parti c1e·l1.a Provin·c ia, di cui egli è c.o stantemente inf.ormato. Ocoor11erebbero aù.l 'uopo l31b,oraitor~ gov-er.nruti vi o anche oansorziali, mien1tre ia.J.tr.i laboratori, 1egati da semplici convenziona. e non .anche ·e ffettivamente dipendenti, non possono dare sempre garanzia suf.ficente di rego'1are e sp.e dito ft1nzionan1ento. Il permanente contatto col laborator!o servirebbe poi al medico .p ro\·inciale anche a .t en.e rsi semprie a,l corr1e.111te dei metodi d'ana.J1si e del movi:m·ento sci·entifiro, .e.on vantaggi,o 11011 s·o lo del più .atJtivo e spedito .a n·d amento òe1 s·e rvi.zio, cui eg,J.i 1è preposto, ma anche '.del priestigio i1n di.spensaibiì1e l3!1l'ia:lta cari<:'a. È ovvio da ultimo~ c·h •e a tutelare l 'i11dipentlenza e 1'.attività del fu·n zionardo 111el disimpegno delle ·sue importanti e delicate n1.an'Sioni, in continuo conrtrasto con 11na fol la tl 'interessi partioota.ri, :tal.o ra potenti, è ii1dispensa1b:ile assicurargli una posizione economica decorosa, specialmente in confronto delle altre cariche sanitarie , sottoposte alla s11.a vigilanza (ufficiali sauitari, direttori d'ospedali, ecc.), 11ouchè, se .non ~'in\amC>v~b~.liJtà, oe-0me ad ialtT1e ~ategprie di f11nzionari (giudici, professori), il che sarebbe pre·f eribhle, almeno quel'l a sta1bilità di· sede, che .g li consentisse di svolgere, se11za pr·e occu p azioni di alcuna specie, al riparo da atti anchie semplicemenrt:.e sospetti d'.a rbitrio oe CQ111.un1que odiosi, 1~­ bera:mente ed iinteramente tutta 1a .p ropria attività ed emergiia. F . G· 1

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RISPOSTE A QUESITI E l DOllANDE. (7984) Cont-ributo alla Cassa di p1,evidenza. Dott. F. S . da C. Ella è obbligata a pagare il contributo della cassa di previdenza per tutto · periodo del servizio militare, giacchè detto periodo è computato per intero nella liquidazione della pensione. Il Comune aveva, in q~el te~po, l'~b~ligo di pagare il contributo proprio e di ant1c1pare quello del sanitario, cla rimborsarsi sui primi stipendi dovutigli. (7985) Pensioni - Concorsi Interinato. Dott. V. C. A. da V. C. M. A vendo sol amente ora aderito alla Cassa pensioni, non può riscattare gli anni di servizio precedentemente prestati. I con-

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1126

corsi f 11rono sospesi durante lo stato di g74,er1'a., e poichè questo è ora di fatto cessato, si potrebbero, secondo noi, riprendere subito. Il periodo cli interinato si computa nel biennio di prova, quando sia seguito da nomina regolare in base a concorso. (7986) Servizio oculistico. - Dott. prof. S. r~. da S. Essendo la visita agli scolari traco1natosi affidata cmnulativamente ai tre medici, come incarico fiduciario, non vi è diritto acquisito per alcuno di essi, ben potendo il Com1me revocare in ogni tempo la fatta assegnazione nello interesse del servizio od i11. c1uello economico è.ella am11ùr1istrazione. Doctor Jus•r1TrA. _-\.1 dott. B . F. da Rockforù, 111.: Per quest'anno a Roma non vi sara11110 corsi pratici accelerati per i medici: si terranno solta11to corsi d'integrazione i quali so110 stati instituiti e sono riservati per studenti e medici reduci dalla . guerra. t. p. Al dott. T. S. da C.: Vi sarà in quest'anno il corso cli perfezio11a111ento in ostetricia e ginecologia. La data dello inizio è tuttora da stabilire : sarà probabilmente dicembre o ge11naio. V. A. S.

.

Il prof. Livio Losio, chirurgo primario dell'Ospedale di Castel San Giovanni (Piacenza), è stato chiamato a clirigere l'Ospedale Civile di Carate Brianza. A sostituirlo andrà il prof. Benedetto Formiggini, chirurgo primario nell'Ospedale di S . Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno).

. ALBO D'ORO. CROCE DI GUERRA .

Dott. Speranza Umberto, tene11t.e 111e<lico c.lella lt. )farina: « Per la lodevolissima opera prestata i11 quattro anni di guerra trascorsi prima al servizio dell'esercito presso battaglio111 di .fanteria, e 11ltima111ente nella R . lVIarina 11 . Fu già decorato di medaglia al valor i11ilitare per i fatti d'arme 14-15 maggio r9r7 che porta. rono alla sanguinosa conquista del Kuk e \-odice: « ~onost.ante rimanesse gravemente contuso, per lo scoppio di una granata sul posto di medicazio11e, ' rolle seguìre il suo battaglione, dimostrando setnpre coraggio e serena resistenza ».

CONDOTTE E CONCORSI. Medico chir11rgo odontojatra cerca posto presso Gabinetto dentistico come aiuto, associato, oppure condotta medica. Scrivere: dott. I. FeIroni - Fermo posta - I,ugano (Canton Tici110) (Svizzera). - - • u e e ... ,, Capitano medico congedando classe ··1891, la1;1reato Uni,rersità d i Napoli con lode nel maggio IC)I5, cerca posto assistente ospedale, casa di salute, anche all'estero. Per e,,.entuali proposte scrivere a Tessera riconoscimento esercito N. 325328 i1osta Siracusa. - ~c-.-......:r ·..1

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Appello alla

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tlelle iautiglie dei medici.

Sottoscrizione i)er una gi-0,·a111etta orfana di u.u J11 ecli<Co : l~iporto come c1al pret:edente. fase . r7 L. 1608.55 Pervenuiteci, <lopo Jichiarata chiusa la so1tt-Os0rizio11e, dalla Sig·n ora _:\{la l~rt1uo cli Treg11ago » 10 1

'fold.lc . L. 1b1b.55 Che abbian10 Yérsato .il I 7 ltt~lio u . s. , alla Federazione deg·li Ordin1i dei Sanit ar1 c.lel Reg·110, C-Om.e dalla :-;eg11enite ric.e\·u·ta : lZoma, i7 lugli.o 1919. Egregio big·. 1)rof. E. lVIme11i Editore del (7i·o rn.ale « Il Policli·nico », J{.itiro dall a !3. V. Ill .ma la ~om1na di Ib1S.5; l.ire, rcsidt10 ùella ::;ottoscrizione aperta genero&'l.menrte da-1 « Policlinico°>> i111 fa\':Ore del1'a compi~ta .signoriùJfl _\lberti.ui pe.r i11iziati,·a de·l la signora Cdlt1zzi . Tale somma, c-ome da desid•eir-io d·ella stessa sig·nora Coluzzi, sarà 1111.Jta alla sottoscrizione ìniz1ata ùr..lla « Feùerazio11e (legli Ordini dei 1\'.feclici » r)er 011orare 11 dott. Riccardo Paolttcci, pe1ia fondazio11e cli ttn a borsa cli st11dio nel Collegio ili I>er11g:ia . E 111€a1tr·e r~ngtrazi10 Lei di q11.anto mi 11:a conseg·11ato, La preg-0 rend.er-si illlberprete d.ei .senti1nenti di graito aini1110 di tutto il C011sigl.io Feclerale presso la Signora Co1uzzi J?er il gentile pen1Siero cl.a Lei a v11to di contri bulll'e alla co$tituzione del fon<l o, nec~ssao:io a11o scopo che ci s·i,amo i)refìssi. Inta11to Le unisco la nota dei sottoscrittori L T~a prego cli gradire i m iei d1 i sti uti sal11ti . • Fir1uato : Dott. Enrico Balle.rini Vice-presid. delln « Fec1erazione degli Ordini ,, _ 1

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NOMINE, P ROMOZIONI, ONORIFICENZE.

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[ .\..N~O

IL POLICLINICO

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1o elenco del sottoscrittori per le onoranze al dott. R. Paolucci. l~. Stag·nit.ta dott. Fraucesc-0, Rom.a . Uuione Nazionale dei ~:ledici Italia111, )) ~Iilaa.10 . . . . . . . 450 .00 2.00 Poli dott. Silvio, .ZO~a (lVI-0denaJ Gene.r ale Rho delta .R.. 1\1.air.ina l)t.r cont. del <.l ott . Donati ed altri cli 60.00 lVIodena . 1'1eloni clott. F·raucesco, Fiu111albo 5.00. (l\1oclena) •. . . . ,> 5.00 De Torri l)roJ. Gio\·. Bailt., :\Iotle11a . » Ii11trieri &tt. ca,~ . F erclina.11tlo, S. 11ie5.oc tno in G11aran.o >> 25 .00 Ci.airrocchi dott. prof. Gaetarn-0, Rom.a. » 50.00 Arcan.ge1i dott. prof. Uberto, Ron1a . » 5.00 LeYi <lott. \ lititorio, :.\loden.a n 115.35 Ufficio Sartutario F . S., ~apol.i » 80.00 Ordine <li l\iodena . » 50.00 Gavi~·u \\~. Jatneson, Rorna . 1> I0.00 Nardelli dott. Giulio, Roma . ,, 20.00 Otto1enghi prof. Salva.tore, IWma )) 5.00 Cammarella dott. Gi.ttseppe, Roma >1 25 .00 Fortunati dot·t. :\lfredo, Ro1na . » :vrarza.t10 <lott. Gi11seppe, Ci vitella 3.00 d' _.\.g-lia no . . . Il I0. 00 Urba~i dott . ~anillo, Xapoli . I0.00 LugJi dott. Augusto, Roma . 200.00 Orditne di Genova . I00.00 Bastia ne11i pr<>f. Ra ffae.Je, Ron1a ))

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L..\.NNo xx\:r,

FAsc. 3sJ

F'er<lJC'o dott. Emidio, Tire1llta (C·ose uza) » Capo Ufficio ,S a:nitario F'. S. Oo·m1)a1·)) timento Firenze . . )) Canuti dott. Cesare, F.aei1za . . Arr.i:ghi dott. ca v. _..\.rri~o per i n1edici Ferr. Comp. Venezia . . . . . . » Tesei dott. ca·v . Emidio per i 111e(lici Fierr. _t\:uicona, Cas tellamn1a r e . :'\.., Pm.to S. Gioogio, Varano . Salvadori dott. Aldo ed a ltri ~ledici )) Ferroviari, Bolog·ll!a . • Testi prof. Alberto, F ae11z.a )) ~fusini dott. F ., l\iodena . . . .'\.ngclini dott. -~·rna·ldo , Frosi:11011e (Rl()tna) . . . . . .. . >' Galamrti dott. Fa11•s to, lVI011te1:i1brett1,

50.00

NOTIZIE DIVERSE.

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XXVI Congresso della Società ltaliana di Chirurgia ..

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. . . » RossinJ dott. 'f.erenziano, Bieda (Roma) »

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Bal:ducci dott. Ilar10, Pal1.ano (R o1ua) Sensi dott. Alessa11clro, Grotte S . ~tefalllo (Roma)

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RtOsse.tti dott . C·a rlo, P al.ia oo (Ro.ma) » Camponi dott. Umb~·to, :Modena p~11· canto del dott. V11noenzo F erra.r1, Cavazzo (Modena) . . . . . . . » 5 .00 Sorice dott. Enrico, Palestrina (R on1a) 1> 5 .00 5.oc Castelli dott. V:incenzo, Mode·na . 5 .00 Ales.sandrr-i dott. Calrlo, Moden a . . n Selli dot.t. Ferdinando, Sa,nrte1pi dio a )) 10 .00 M. (Asc-Olli) . . . . Ossi dott. .G iuseppe, Fano ..~ . oo Martelli Gian111a'lltonio, Fan.o . . ...::; .oo Petracca dJott. Git15eppe, Cast eU.am. l) ;?0. 00 Adriatico . . . . . . . . . De Ces are dott. Cdlom·l)aino, Lesi111,a (Foggia) . . . . : ..~ . GO --.··e ..., . l\jassa . Gi11seppe, Pc:-rug1ia . . 10.1)0 Mo.ootiti ù·Jtt. Zeffir1•no, i\Iatel1ca . 10.00 Ruzzi dott. Ennio, Cupra lVfarittim~l » Quadrani e, tl Emilio, S err.a S. :.2,~i.'. : ( 'I f\() rico ( Au( ot.a) . . . . . · 1n 0<1 Feliciani dotl. Giovanù'. , l\fa~era . . . 1 . " Cecch1ni dott. Matteo, Ca stelsa1np1e1 0 .00 tro Emilia . . . . . . . · Bindi dott. F;r11esto, G.it1.1i1Ml.ov.a (1'eI0. 00 ramo) . . . . . . Zambel1i tClott. _.\iui:enorc, Fa:lieon.ar a 10.00 M . (A1ncona) . . . Ligaibue dott. A.u gusto, Suzzard IO .CO (Mantova) . . . . · · n Fahrini dott. Ferdinando, Lorrebo ( _\..11)) 5 .00 cona) . : . . . . · · . Severi.ni dott. Elvio, Morrovalle (.\l a10. 00 cerata) . . . . . . . . Riccuti dott. Giu&:ppe, Pergola (Pe15 .00 saro) . . .. . . . . . Grandori ·d ott. Cesar·e , Grotite ·d1 C.a3 .00 .s tro . . . . . · Giorna1e « Il Policlini~o .,) . . . . » I 6I8.55 Dal dott. comm. Guglielmo Fabbri, per conto di Medici ferroviar~ : · n 9 1 0 .00 Ordjn.e dei l\1ediici cl ella Pro,7 • .clt Hoi)

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SEZIONE PRA'fIC•.\

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M~ci Militruri de l ~° Corp 0 <l' .<\r-· mata , D.i visione di ìVIilano . l\1arc.hi:aifava prof. ~ttore . . Ballerini dott. Enr1co, Roma . . · Un.i.0111e Naz. Medici Ilta1iialni, Sezion e di Brescia (.per conit o di i1scritti)

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Alla presenza di numerosi soci, co11venuti da ogni città d'Italia, il 2 ottobre venne inaugurato· a 1'rieste il 260 Congresso della Società Italiana tli Chirurgia . La seduta inaugurale, tenuta nella storica sala d el Ridotto èel Verdi, fu presenziata d~·s. E . Ciuffelli, Go\rematore della Venezia Giul]a e dal comm . l\1oscorri, Commissario straordinario per il Comunedi Triest e, i quali portarono il saluto del Governo e di Trieste red enta ai chirurgi italiani. Il prof. Nicolich, presidente del Comita~o ord in~­ tore, ricordò con commossa parola l'ansioso J?er;odo, che precedette la redenzione della sua C1tta, e disse lagioia di poter egli dichiarare ape!to, in Trieste italiana, il 2 60 Congresso della Società Italiana c1i Chirurgia. In assenza L.el venerando Presidente, sen. prof .. Durante, che, indisposto, non era potuto int.er~e­ nire il prof. Alessandri portò il saluto e 1 rmo·ra;iamenti àella Società <. i Chirurgia al rappre~ ~entante del Governo e del Comune, ai due ·vicepresidenti dott . N icolich d i Trieste e Rostirolla da Trento, ed all' altro vice-presidente dott. Gros-· sich, che la cliutt1ma lotta per la salvezza della Italianità di Fiume, teneva lontano da questo. convegno. . . Fu quindi deliberato d 'inviare una comm1ss1one, per consegnare p ersonalmente al dott. Grossich, presidente del Consi~lio 11azionale. di Fi~me, un ordine del giorno di omaggio e di augurio, presentato dal prof. Scalone. . Il prof. Nicolich ·venne acclamato pr€;s1dente del Congresso. Dei cui lavori che si svolsero nelle sedute successive, d aremo conto nei prossimi fascicoli. 1

Il 250 Congresso Italiano di Medicina interna. Si è svolto ·a rfrieste, come abbiamo annunziato ~. La cerimonia inaugurale ebbe luogo la m~ttina del 6 ottobre; v'inter\-enne una gran folla d1 medici accorsi da ogni parte d'Italia e dalle terre red~nte. Fra i presenti erano ~ pr.off. ~ar~gliano, presidente del Congresso, Ascoli, V1ttor10, '?-C:e presidente, Oueirolo, Lucatello, Devoto, Liv1erato, ZaO'ari, Schupfer, Giuffré. . Parlò per il primo il Co1nm. Mosconi, rappresenta11te del Comune, che portò il commosso saluto di Trieste. . A nome dei medici di Trieste, il ~ott. ,c?file~-, presidente del Comi~ato o.r~ina!or~, ~1c~rdo 1 as~1razione costante dei med1c1 Tr1est1n1 d1~edere1n Trieste affratellati i medici di. tut\a It~l~a. . . s. E. Ciuffelli ricord<? gli 1nestim~bil1 serv1z1 resi dai medici all'Esercito e alla Nazione durante gli anni febbrili e tragici di questa guerra redentrice, e si disse ~ortunato, quale .rappresen~ante del Governo italiano nelle. teri:_e liberate, d1 rendersi interprete d~lla g.rat1tu.d~ne del paese verso la classe benemerita de1 med1c1. . Seguirono il tenente generale medico, Rho per la Ma rina, e il colonnello Mennella .P~ I Eserc1~0. n dott. Villa a nome dell'Assoc1az1one ~azio­ nale dei Combattenti parlò della pr?tez1o~e ~ della salute, che dai medici invocano 1 mut~at1. Il èott. Maun portò l'af esione della Federazione deO' l i Ordini Medici d 'Italia. b (23)


IL

1128

POLICJ~INICO

Il dott. De Luca mise in rilievo le benemerenze della Croce Rossa I taliana, e la dottoressa Berretta r ecò l'adesione ùelle medichesse d'Italia. Infine il sen. Maragliano pronunzia il discorso cli apertura del Congresso, che viene riferito integralmente in 'altra parte del giornale: I lavori scientifici del Congresso s i svolsero attivamente nelle sedut~ successive e si chiusero il giorno 9, con un efficace discorso del sen. Maragliano. Durante i lavori e dopo, la cittadinanza dimo.s trò la p iù cordiale ospitalità ai congressisti; furono organizzati trattenimenti e gite, dal Lloyd (a bord o del piroscafo Holonan ), al sanatorio di Porto Rose, a quelli di Abbazia e Vodosa, a Postumia e alle grotte di Adelsberg. Gran dissimo evento fu per la Società di medicina interna questo 250 Congresso e rimarrà perenne memoria nell'animo cli tutti lo spirito di fratellanza italiano nuovamente sugellato in Ti:ieste italiana.

La Conferenza per gli invalidi di guerra b.a espletato i suoi lavori, svoltisi con ordine mirabile e con interessanti comunicazioni scien· tifiche. Il r6 corr. ebbe luogo la chiusura ufficiale, alla presenza del Conte d i Torino, delle rappresentauze del Governo e delle autorità cittadine. È stata fiissata, come sede della nuova ConfeTenza, la città di Bruxelles. Daremo prossimamente breve notizia del lavoro .compiuto. Si è riunito il Comitato permanente interalleato, in una seduta cui hanno preso parte tutti i men:Pri presenti a Roma. È stato eletto il nuovo pre.sidente del Coruitato, in sostituzione del àott. Bourillon; la scelta è caduta sul prof. Riccardo ·G aleazzi, presidente del Comitato organizzatore d i qu~sta III Conferenza. .

L'assistenza igienica nelle scuole e l'opera della Croee Rossa. Ha avuto luogo nella sede centrale della Croce Rossa nna adunanza presieduta dall'on. senatore Ciraolo, per concretare un programma di assistenza igienica nelle scuole . L'on. Ciraolo ha eloquentemente illustrato il suo proposito di trasformare la Croce Rossa Italiana in un possente ·organo di assistenza sanitaria per la popolazione e d i educazione igienica.

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XXVI,

.l. \rterioscle rosi gi ov.a udile A.rtri ti sporotricosiche . Ct.ore : dh1Stwibi ft11nzio11a1i . . Cuore: .instabilità; a11omalie de11a curYa term1ca . . . . . . Discorso inaugurale al Congresso di meclicina interna . . . . . . . Itteri cronici da litiasi : indicazioni operatorie: . . . Lumirtal . . . . ~ralaria latente . Ro1n11 , 1919 -

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Bertero di G. Guadagnini

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Stabilite le linee generali del programma da svolgere nelle scuole, perchè siano profondamente migliorate le loro condizioni igieniche, il Comitato si è riservato di compilare un particolareggiato schema di proposte.

Onoranze al prof. Giordano. In ut1a sala dell'Ospedale Civile di Venezia, gli

Assistenti del prof. Davide Giordano, hanno presentato all'amato Maestro l'omaggio di una pergamena, per solennizzare il compimento dei 2 5 anni dacchè egli tiene con tanto onore e lustro il posto d i chirurgo primario nell'Ospedale. Numeroso stuolo di medici ospedalieri e della citt~ intervenne alla cerimonia. ·

Per il Ministero della Sanità nell'Inghilterra. Si è tenuta a Londra una conferenza, promossa dal Reale Istituto della Salute Pubblica, per disct1tere sui poteri e sui limiti del 1\tlinistero della Sanità, recentemente istituito. Tra i voti deliberati segnaliamo i seguenti: necessità di dare incremento alla medicina preventiva; stanziamento di forti somme per promuovere le ricerche scientifiche pure; istituzione di corsi professio11ali J?er ispettori sanitari, vigili sanitari, visitatori sarutari, ecc., con adeguato sistema di esami; attivazione dei rapporti con i consolati britannici per ottenere informazioni sanitarie sui vari paesi; non sovraccaricare il dicastero con fun. zioni di dettaglio, che vanno lasciate ai corpi sanitari dipendenti e locali .

Per gli studi superiori nel Belgio. La Commissione americana u Relief of Belgium » ha deciso di elar~ire delle sovvenzioni cost>icue per la restaurazione degli studi superiori nel Belgio: 20 milioni di franchi sono stati offerti alle Università di Bruxelles, Gand, Liegi e Lovaino ; 60 milioni di franchi saranno messi a disposizione del Governo Belga per facilitare gli studi superiori ai giovani non abbienti.

Sospensione dei giornali medici in Svezia. L'Associazione Medica Svedese ha annunziato che, a causa di uno sciopero dei tipografi, la pubblicazione dei periodici ài medicina è temporaneamente sospesa. Lo sciopero interessa t re periodici dell'associazione: Hygiea, Handlingar e Forhan· dlingar.

Indice alfabetico per materie. .. \011titi : casistica .

FASC.

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Mal:arici congedati : assistenza sanitaria . . . . Pag. 1122 l\Iailattie org0!11iche del sistema i1erv-0so centrale : acquisiziorui fatte durante la guerra nel campo delle . ,. I r 15 Polso .lei..to permanente : cura . » r I 18 Secrezione la.ttea : teorie . . . » r 119 Servizi sanitari provinciali nel dopo guerra . . . . .. t r 24 Tubercolosi chirurgicl1e: nuo,·i indirizzi nella te1·apia » 1 ros L.

POlZI,

Tt'Sf'.


Roma, 28 settembre 1919

Anno XXVI

Fase. 39

(Puhblww il 25 Oltf?bre 1919).

fondato dai professori: GUIDO BACCELLI FRANCESCO

DURANTE

SEZIONE PRATICA ---~

REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

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SOMMARIO. Riviste critiche: T. Pontano: Il valore delle recenti con· ·quiste nello studio di alcune malattie interne sifilitiche. .Sunti e · Rassegne: SEMEIOTICA : Ch. Fiessinger: L'interpretazione di un'analisi d'urina. - MEDICINA: G. Lehmann: Il decorso del tifo nej vaccinati. - CHIRURGIA: Starling : SuJla natura e sul trattamento dello shock chirurgico. SIFILOGRAFIA: Fournier e Guenot : Metodo aborti vo contro la sifilide per mezzo delle iniezioni di arsenobenzoli. ~ote e Contributi: F. Grande. Su di un metodo originale ,per la riduzione delle emorroidi procidenti, come co ntributo alla cura incruenta di esse. !Congressi: XXV Congresso della Società Italiana di Medicina interna. - XXVI Congresso della Società Italiana di Chi· rurgia. Appunti di Medicina Pratica: CASISTICA E TERAPIA: Ipotonia generale apoplettiforme. - L'edema angioneuro-

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tico. - La sindrome nerv6sa dello spazio retroparotideo postericre. - La negralgia del plesso celiaco o celialgia neJla dissenteria. - li trattamento nell'euneresi notturna. FORMULARIO: Formole per linimenti della sciatica. - IGIENE: Nuovi studi per la lotta antimalarica. Posta degli ab bonati. .varia. Cenni bibliografici. Nella vita professionale : Pangloss: Medici proletari e me· dici borghesi. - Cronaca del movimento professionale. Rispos'e a quesiti e a domande. Condotte e concorsi. Nomine, promozion·i, onorificenze. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

.Diritti di proprietà riservati. - È vietata la riprotluiione ilei lafori pubblicati n el POLICLINICO o la pubbZicazione ài sunt' essi senza citarne la

/~nte .

RIVISTE CRITICHE. Il valore delle recenti conquiste. 1neUo studio di al~une malattie interne slfilitiehe p er il prof. ,

TOMM.l\.SO PONTANO .

Gli .studiosi di .malattie degli orga:11.i i1U.te1~ni ,:;joonoscouo, per u.n:aui1ne conseUS·O, l 'impoi- ta11za dell'infezione sifilri.ti<:.a ·co-ine causa determina.nite le più svariate lesioni ·di tu·tti gli .o rgani del cor_po . Nell'anamnesi remota e prossima, nei dati • familiari, .n ell·e rioerch e cli11iche .e ·d i la1b or.a torio si può ·di.re .ch,e ·la vis.ione stess.a d·el malato l1a :subito u na notev.ole ti-asfor1nazione; ed .u na ra pirla ·evo.luzio11·e si è verificata nella diagn.o si e J11el1a ·cura delle malatti·e in.tern•e, ·d.acchè le co·n oscen ze Jondame.nta1i ,d ella "sifilide sono pas~saite dal c:ampo ·dell·e ipot esi ·e ·del-le teorie, alla precisa dimostrazione scierrti:fi:ca. Basterà per un momento rioordare de:fincizioni ·e leggi sulla infe:zione sirfìliitic.a di qualçhe decennio fa, pe1r v·e dere quanto progress·o è a ba·s e di ta1e soonvol.gim·e nto. L'infezione sifilitica ·e ra in t empi non lontani riteoota come esclu.siva della razza uman.a €d -Ora si riesce .a tr.asmettere ·a d a,n.j malii. s ucperiori ed druf·e riori (scimi,e, eonigli); l'ag·en.te della siifì1

li1de era scono.sieiuto o g.li autor~ erano divi'Si lllella credenza a lle più div··e.rse .~~·op erte (1baic. d i Lustgarten , ecc.) , ·e d ora .si co11osce, si colora, !Si coltiva l'agente d·ella s i:fili.d e (spir.o chete di Schaudinn) ; si ·clicev.a eh e i sifìliti·c i sono immu11i contro llna nuova infezione, ed ora .si .s a ,ohe i sifiliit.icri g u ariti possono riinfettarsi ; si griurava suJJ1e leggi di Colles ·e di Profeta ed <Jra s i sa ·ch1e esse son.o errate : la ma.dre non si iruf.ett a dal popp a11be sifilitico perohè essa stessa è già .sifilitica; il '.J?Op pante, a pparientemente sano, .non si ammala, suggen·d o il . latte da:lla n1acire sifili.t ica, perc-hè •esso s·tesso ha ·n el suo or.g·.a nismo i germi Llel l 'i·n [ezio11e. V"ha di .p iù: i campi ·erano 1dirvisi n el g ii1clizio sulla na tura di a1cune malattie~ ch e .h an110 c·o stitu1to la preooc.u p.a zi.011·e di molte generazioni di stu·d iosi > come i} a tabe e la parali.si progr·es·siv.a, ·ed ora, mercè le rioerche istopaitologiche .d a una parte, ed il rinveruimento del parassita ·e le reazioni del siero ·d.all 'altra, nessun.o c111b-ita più della origi.11e s ifilitica di tali ;nalat tie . La terapia non ha subito minore t rasformazione s11.lla gui da ·d elle nuove -c onoscenze e d-0110 la scio perta ·di Ehrlich (arse11obenzoli), la quale ha fornito .a l m edie.o curante 1111 ausilio t erapeutico di inca:l.c olabile i1mporta11ro. I n og11i caim·p o 1della medicina un ardente rn-0\ Ìm·ento si è verificato ; u11a pa.r.ticolare utilizza(r) .. 1

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zione hanno avuto i ~ezzi d'.indagjne; ne sono deri\7ate con·o scenze d.i diretta applicazione pratica. È opportuno passar·e in. rassegna tali progressi, rarpida.mente, ferma:ndosi ai più impor.t:antti, a.i più direttam·e nte utili. l ) . SIFILIDE CONGEN~TA . - La nozione della sifilide C'ongenO.ta è tutt'altro che recente : fin d41 tempo di Falloppio si sapeva che oriiintur pueruli ex utero matris infecti morbo gallico . L'osservazione clinica aveva portato a notevoli conquiste e a determinare perfino delle leggi che valevano a spiegare le costatazioni' fatte. La sdfilide congenita si è rip~rtata per un certo periodo di tempo alla .infezione paterna (sifilide germinaile), o ali 'infezione dell'11ovo mc;i.ter110. P-er interpretar.e delle inesplicabili constatazioni cliniche, si credeva che il prodotto di padre 1Sifili.tico dmmunizzava 1a madre nella vita intrauteri1n·a (legge di c·olles), che il ,b ambino figlio di n1adre sifì..litica riceveva 11ell'u.itero m.ater110 l'imn1unità contro l'infezione (legg·~ rii Profeta). M.a tutte •q tteste leggi e la i nter•p .retazione di fatti clinici osservati sono caduti, q.u ando il controllo è sopra·v·venuto, a:lla lru.ce del.le conoscenze e dei inezz1 di ricerca mo. . derni. , La possibilità cl1e la sifili.de si trasmet.t a ~on lo spermatozoo pait:erno, ritenuta «un fatto superiore ad ogni dubbio », è tramontata dacchè sii è cono.sciu.t o l'.a·g ente del.la si-f ilide,.1o spirochete di Schaudiiinn, ch·e ha. una lttnghezza quattro volte maggiore della tes,ta di uno sperma..tozo0. At1che la trasmissione C011 ] rinfeziDne dell 'UOVO ma.terno è quasi tramontata, sebbene s i siano tro\rate delle 11ova colpite c1a1lo spirochete, dacchè si è compreso cl1e l'infezione dell'uovo no11 :n e permette lo sviluppo e <lacchè si è '.p otuto vedere che negli embrioni non si ritrovano mai spirocheti prjma del 3°-4° mese. L'i,nfezione adunqu·e del feto 11on à,1vie:ne che per un mezzo solo : la ma dre; e p er una via sola : Ja placeutaxe. Co11it:ro questo modo di vec.lere urtava l'esperienza dei clinici, che ~rova­ \1ano 1~1 madre del Ieto sifilitico in1m11nie da s;fì _ 11de, piuttosto che infetta, co:me si do·vrE:l)b '~ ,·.::-c1·e re se J'jnfezione avv·enisse per ,·i:.1 l)iac~11tare. La reazione di W asseJ·mann è venuta in aiuto ~ dimostrare che la madre 1.lcl f r::to sifiliti-20 t'. anche essa sifilitica, che cioè la legge di Colles è una interpi;etazione erraita di un ~atto cìin.iro noto : l i1'nm'u,nità dei sifilitic i ad 1t1ia siiperinfe. 1

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:;zo1ie .

Non mancarono neppure .recentemente gli ostinati difensori dell'antico modo di ' 'edere, ed essi opposero alla evidenza dei fa tti, l'ipotesi che le reagi.n e sifilitiche passa,·ano dal co.rpo del feto nel1 'orgauismo materno, attra\·erso la circolazio1Je placentare, e che solo a tale passaggio e non •

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ad una :reale in·f ezione fosse dovuta la reazione· di Wassermann positiva. 1\tla la reazione di Wassermann positiva perduTa a lungo dopo molti ann~ , positiva, nelle madri di ·nati sifildtici, e sarebbe da·vv·erò strano concepire che u,n organi-smo non. .riesca a liberarsi dopo lun·g o te'1J.po di reagine, passivamente penetrate. Le ricerche anatomo-patologiche hanno però t8.!gliaito 111,etto n ella discussione: n ella parte materna della placenta, appartenente a nati i&idìlitioi, si .è potuto constatare 1a presenza di spirocheti, proprio ~n placente provenienti da madri senza manùfes.tazioni, le quali erano la più bella_ espression·e della leg·g e dci. Colles. Anche per i bambini, nati da madre .sifilitica,.. e che si dimostravano ;immullli dell'infezione, .la re.a.zio.ne di Wiassermann ha potTuto luminosam ente dim,ostrare che i&i .t rattruva di soggetti già_ s.ifi1itici , n-ei quali la supposta immunità oorri-spondeva a null'altro che all 'irmmunità conitro la su perinf1e zione. Mercè la reazione di Wassermann si è modificata .ia: percentuale dei D.Jati sifilitici ; essa in tu.tte le nazioni è notevolmente accresciuta, ptll'rimanendo notevolmente inferiore alla percen-rimane.rido inferiore alla percentuale delle sifilidi acquisite. Noi dobbiamo pensare che ogni nato sifilitico ha una madre si:fil~tica, ma che una . madre sifiliti'Ca può avere anche la prole, o una parte di essa, indenne dalla malattia. Nozioni ·g-e nerali sul -corso e sulla patologia in ge11erale d·e11a sitfilide ci possono rendere conto della mani1era come 1'in.feziohe si trasmette e delle irregolariità rnella trasmissione ai diversi membri. di u·na stessa famiglia. Esami.-ll!iamo le diverse condizioni. .. l) Padre s.ifiLitic.o. - Nelle credenze del pas-S!ato era radicata la convinz,ione che da un padre, eh.e av·es.se contratta ila sifilide, non potessenasoere se ;non una prole infetta o, :n elle truigl~ori condizi1o ni, una prole con le stigmate della e.re-· di1tà 1uetica. Nelle consta.ta.Zioni moderne mon ci meravigliamo più se 1a proie di un sifilà.tico è· indenne da sifilide. Oramai è nella conl"\:inzione dei più che la si-filide .g erminale non esiste e che il ,p adre ~nfetta la sua prole attrav·e rso la madre. La sifilide materna troppe volte passa inosservata, poichè non di fa.ci.le e corren.t e osservazione sono le vie d'in-gresso frequenti de l virus nella donna (collo dell'utero); gra11de è la percentuale in.f atti di sifilide i1g norata nelle malattie mediche luetiche che colpriscono le donne. Citron .anzi sente ,i l bisogno· di raggruppare sotto il nome comprens1 vo di lues asintomatica, quei casi .n ei quali esiste in ·v ivo un processo s ifilitico attivo, che si può constatare con la Wassermam.n positiva, ma che ester-1


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nan:uente , non presentano nessun si.nitoma o per i quali i nostri mezzi di i·ndagine clinica TlOn sono suffic.i enti per constata.rie i seg.n:i esistenti della Jesion e viscerale. Nel ·p eriodo tardi"~o de1la malattia anch,e in .q uesti casi .a sintomatici possono mani1festarsi id ei segni cliruici di una malattia visc·e rale caDJStaitabile (aortite' a'lleurisma , insurfficienza aortica), o sotto forma éLi localizzazione gommosa, o ·d i affezione genera:le del sistema nervoso. L'infezione 1della 1nogli1e può a·vveni.r e in ogni momento, quando i[ m,ari.tlO presenti ·u ·n a delle mandfestazioni contagiose della malattia, quindi: nei iprimi rapporti ()Oniugali; tardi,·amente; 1può anche non avvenive mai . Non raramente la reazione di Wass ermatlln e l'esame ·c liniro negativo ci mettono i111nanzi rad u..n sifilitioo che ha un aneunisma dell'aorta o una 'ta!be, \ mentre la moglie è ind.e nne da sifiliide. Se l'infezione della moglie avviene precocemente noi vediamo nell'abonto dal terzo al quarto mese . l'indrioe fedele della lues comunioaita. Al prtimo può ten~re dietro un secondo, un terzo aborto; talora i primi aborti, .senza cura :alcuna, sono seguiti da parti a termine, con fì·g li sa.n i e con \Vas.se!1tnann negati va . Ne \•1edremo 1,e ragioni. Ma 1'irufezione ·d ella madre può. avvenire dopo parecchi anni dal m·atrimonio~ pur a,·endo 11 marito contratta la. lues prim·<l· 14e veccl1ie cronologich,e classificazioni delle mattif.~s:azioni del1'1nfezione .sidìlitica :nella realtà subisc(>t10 iE.ccezitoni molto fr.eqltenti, .tali da. :mimacciare la 1; er,i tà della regola, e, nei periodi tard:ivi, il sifilitico può a vie re man.ilifestazionì contagiose, come placche mucose, del ·t ipo delle .secondarie e p.recoci, specialmente qu.ando esso s~a ins ufficientemente o irregolarmente <'Urato. Si assiste allora allo strano fenomeno della prole sana nei prim1 prodobti td el concepimento, e alla iÌ·n terruzione, con rip.etu.ti aborti, 11e11e gravidan.z;e .successive. La p.r·ole può ,essere tutta indenne da s ifild·c1e : i sifilitici ben CJarati e con ogni v·e rosimigliianza g uariti, :non contagiano affaitto la propria moglie e 1'eredità della sifilide non si verifica. l\1a. 11-ò.n è ,n ecessario sempre che il g.e nitore sia guarito dal1 'iinfezione spiiroch·e tim, perchiè la moglie e ]a prole restino salvi d·a l c«mtagio: è pure noto che in d>5terminati .soggetti 1e dn pe,r iodi tardi v1 l'infezione si localizza d..n certi or.g ani o col pisce ~oltanto determinati site.m i, senza dare più luogo a manri.f.estazioni contagiose specialmente delle muco~. Potrà avvenire, per esempio, che in una fam~g1'iia. in cui il genitore si sia da gio,v ane contagiato di I.ues, 1a moglie e la prole siano esenti da lues, mentre un processo di air:terite, di 1enta o di rapida rovi.na del sistema nervoso (tabe, pa.ralisi progressiva) si va &vo1.g endo truell 'organi1

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smo .del padre. Q~cttzdo i l ge·n itore sia sifilitico?

tJ,dunque, la sifilide cong·e·n.ita è legata alla .e'Ventuali tà dell'i·nfezio1ie mate1'111a. Trascu.r-@ tllJa.turalmente 1a .possi1bili.tà dell 'in.f ezio.n e ,del nato nei contatti oon :il p.a dre, perch·è ques.t a forma. d'i;nf.ezion1e appartiene alle lues idra contagio comune. 2) Madre sifilitica. - Più chiara e più r.e golare nelle s ue fait:ali conseguernze è 1a sifilide mater11a. Aibbiam·o vis.t o eh.e la prole contrae la infezione nell'utero materno, per via placen.t are. 1'a-1e è la regolarità della dint erruzione della gravidanza più o meno ·p r-ecocemente, che bisogna di.re cb·e lo tSpirocheta ha una predilezione partic·o1are pE·r il ,t essuto placentare. I!ndwbbiamente p.e rò 1d·opo 1tna serie dd ab·o rti, di parti pre.maturi, anche senza cure specifiche, le s·uDoessive gravidamze poss-ono 1e ss·er e cond·o tte a termine. 1Qu:a:li le ragioni d-el fat1:.o .n umerose v-01te cons.t atato? Prooobilmente la ·r agione non è unica, .sp·e cialmente se si ha. ri1g uardo al fatto che 1talora i fÌ:gli vivi :nascono con stigmate s.ifi.litiche .e con .reazione ·d i ·was sermann positiva, :talora nascono ci.nv1ece .sani e con :reazione nern. b ti·v a. Per q11 esti ultimi co.n ogni verosimi.glianza bisog.na pensare all '-eventualità che à. processi 1oca1i ;sifilitici p.o ssa·n o p.e r sè guarire e eh.e ne11a conc·e zione e durante 1a .g ravid.a nza del figli.o inato sano, .n on Vii siano .s tate immissioni dn circ·o lo di spirocheti e q1tj1ndi .si:ano m.anc~te .q uelle localizzazioni placentari alle quali è legata la trasmissione al feto. lVI.a sono queste delle eccezioni: d'ordinario, anche se a termine, il .f iglio di rtlJn,a donna. sifilirtica nasce Siitfilitico, quando essa .non sia cu.r.ata. Se dall'aborto si .p assa al parto prematuro e poi al par.t o a termin·e , probaibilmen:te la causa va ricercata in pr.o cessi d'indole .immunitaria, che si det•erminano nell'or,g an:ismo ma,ter,n o e che si trasmettono con ver.osimi gliauza al feto. Il prob1ema però rimaine .ancora iap,erto. Che infine così .si svolga11.o J.e oose è dimostrazione abbastanza chri.ara la sta.tistica' po.ttata da P.fa.u;ndler (r). Su 100 gravida11m :in sifil1tiche, 56 rag·g iunsero il termine, 33 nia ti la fi;ne d1el 1° anno di vita, 23 soltanto la pu1 b ertà. Le man,ifes fJazio'rii della sifilide co·nge1iita assum ono asp.etti differenti :a sec-0nd·a ·de.Ila età rnella quale esse compaiono: in linea •ge11er.al.e si può dire ·eh.e esse si presentano simili alle man·if.estav.ioni p.recoci nci n·eonati, all1e .manifestazioni !tardive nell'infan~ia e :nelle età p:iù avanzate . Non sonio ;raire però le .ecceziorui, 'llè sono .tutti d 'accordo nella identific;azion·e delle manifestaziond del1a sifilide congeni.t a, p~r la dMficoltà di distinguere nelil.e età ipiù inòltrate Ja sifilide congeni.t a.mente ereditata da q11ella acquisita. 1

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(1) PFAUNDLER. « Munch. Medizin. W·ochen. », 5 Nov. 1918. . (3)


Nel fe to i fatti patologici pre dominanti sono la iu.filtr:azio.ne dei t essu.ti ed alterazioni vasali, eh.e conducono alla proliferazione dei m ese11chimi .e alla mor,t;e rd ei paren-ch.imi. Natura..lme~te la morte del feto e ·l 'aborto sono la conseguenza più oon1 u.n·e. Qualche volta . il feto v i.t ale porta i segni esteriiori della m alattia ; più spesso l'esame ester.1 10 .del feto , nato vitale, nulla ifa rilevare a.l mom ento della nascita; poi , rapt.d.am.e n1te, mello spazio ·d elle prime 8 -12 set t:imane comp.aiono Le 1naniifestazioni . P ·e rò già n·e l ;fieto v itale sifr1itic.o lo es.ame clinico· e raidio logico dimostra e.saittamente l esioni vci:scerali ed osteocandraLi che uie1J.a maggioranza dei casi posson·o esattamente essecr:-e i.nterpr:etate come is peci.fic.he : cosi, per es ., un tumore di ,f eg:ait10 e di nrilza nelle pri·me settimane di vita~ quando .a.nicor.a nessu1ia infezio11e · ,p uò · sipieg.arne }»esistenza, so.n o testimoni di una l11res con.ge.n ita n ell'8o % alm eno dei -casi. Le m.a nifestazioni dopo la 1iascita, predilìgon,o i teg·umeT1iti ·esterni . F~orse la ragione cli una tai1e predilezione v.a ricercata nelJ..a funzione esageraJta e nt1o·va che i t egume11ti sopporta.110 dop.o la nascit a , .sotto l 'impulso di iStimoli meccanici, ter1nici, c him.i-ei, :atti1nici, ·ver.so i quali e.rano difesi ·durante la vita intra uterina. L e forme più comu11i degli .esantemi sono rappriesentaite .d,a:l pei1figio, da eruzio11i ma.culose, papulose, 111cer0;9·e. I{.oss.o witz ed Hoch s in:ger ha.11ni0 descritto •e.o.me caratteristiche 1na:nifestazioni del·l a airfi1ide congeniit:a un·a pecul iare alt erazio11e cùella ·p el1e consist ente i u inrfiltr.azioni diffuse, peJ: le quali .essa p erde la s11a e1asticità .tJ..a1tura1 e, e cli ,·iene cosi r11vida, c h e si rompe con facilità, Jascian<lo apert a la via .all,e inìfezdoni da germi b.a.nali. U.ni'altra l ocalizzazio11e particolare d ella sifilide, eh.e c,o nferisce al la fig ttru. del malato un caratteristico aspetto, e che 1asc-erà le .tracee p.er t11.tta la , -i.t a, è l a 1nuc-osa nasale . L a rinite sifilitica " co11d11ce :a disturbi c ircolatori 1e. n•u tritizi ·d elle C"artila,g i 11i e dèlle ossa 11.asali : s;eg·u.ono arresti nello SYil111)po cle1le ossa e defor1n.i tà, che hann o a su.uto 11omi particolari, come n aso a sella, camtt o, ecc. :\'on sen1pre però 1a clef.or1nità nasale ~ la oonseg ttenza a.ella ri 11i.te, poich è talora , p er la p r ecocità della stia i nsorgenza, fa pen-sare all·a <li.retta 1e&ion e del 1e ossa nasa·li . L e localizzazioni ossee sono facilment e rile·vabili con J.'esame radiiC>scopico, ·c h·e mostra processi osteocondriticà e p eriostali : specialmente i11 rapporto con la affezio11i epifì sarie sono le psendopara1isi di Parr.ot. Vere localizzaz1oni del ,-irus nel sistema uer\loso so110 it1\Tece proces i 1)achi111eningitici, idrocefalici e 11e11ritici. L o stato g~neral e clel ba1ubi110 r apicla111eute 11e 1

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risente dopo la -11.asci.tia : la difesa i111mt111itaria della madre, cessata con la nascita, ha notev.o le irnfluenza anche sul ba mbino, che è assoggettato ad a l1attamento materno ; ma si veridica in mani.era ·p iù rapida e grave se l 'alle\1amento è me rcenanio o arti:ficialie. Le ma1iifestazioni neLl" età piiì a'Va1i.zata (1a.tta.n1t1e ed iinìf.anzi.a) s·o miglia110 di più a q ue11e della sifilide acquisit a . Così si possono citare maniiestazioni ·C·Oll·d i1omatose ed .esant emi a piccole papul.e . La s ifilid·e congenita resta per qualche anno spesoo liatente, per .m iand.ifesit arsd poi :nella prima infanzia sotto forma di localizzazioni gommose, nodose, ulceros<:, com e manifes tazioni localizzate cioè, quasi c h e 11a se11sibi.lità di deter1nin.ati .t1essuti at;tm1e11ti col t emp o (ipersensibilità local e) e ·]ie l ocalizzazioni guadag.:u.ando in intensità, ·p·erdano in estensi,onie . u .na ultima p.a rola ·Ùeve es.sere d·edricata a tutte le forme d egeiierat·ive che sopravvengono nelle fa1n ig.1.ie, 11·elle quali la lues ·c ongenita h.a piantato le s ue tende, m~ntre nelLe gen·erazioni pre·o ede11ti n11lla di tut~o questo era :accennato ; insufficienze di .tutti ci. g·eneri, d ebole vitalità, manc.a nza di r·es1stenza, inf&.11tiliism-0, clebolezza me11ta1'e, gravi p sic·o ·e neuropatie, cefalee resistenti ancl1e all•e più intense terapie specifiche. La cura della lues congenita n·o11 dl", il1elle maiui dei medici n1oderni, m ezvi e sLstenlii. fecondi di sodd~.s:fazion1 , ·quali hann1 0 dat:o i m ezzi r ecenti di indagi11e p'er chiarire la p.atologia della maJattia. Bttoni r·est1ltati si J1an no nella p.r.o fìlassi d ella sifilid.e -congeniita : una cur.a, istituita a tempo, pri111:a del·la oon.cezioue clel nuov-0 fr.utto, ·p uò eviit ar.e ·ed evita ,d'ordi111a1·}0 11uove co11cezioni sifilitiche. Così pure bt1·011i resultati immediati sa ott en·g ono · nella terapia delle i11anifestazio11i prec.oci 1de.l]a lu,e;s congenita sotto for1na di n1anifest azi1oni inrfiltrative, conrlilomatose, pap11lose. Non ,egttalme nte ottimis ti si pttò essere per l'a '\'\'e11.ire cli que:sli b.ambi•n i, &be .la loro infezi.one l1an11-0 co.n.tratto 11e11 'utero materno. La t erapia steri1~zza n·t e s.i ottiene cl'if,ficil1ne11te ed a 1)rezzo c1i nun1erose, costa11ti, i.11ter1nittenti c ure specifich·e. I11ta11.to la reazio11e <li \l\TaRsermMln si Jn.él!ntie ne 11el siero positi ,~a a 111.algrado cli ogni cura ; n ei casi nei quali si giunge ad ttna Wassermanrn n€.gativa, PfaundJer si domanda se non convenga solle,rare (lubbi , e pe11sare a d una lues acquis ita, più che congenitam,e nte contratta. La cura na tural111ente si riassun1e nie1 111erct1rio, nel ~al,-arsa.n e nello jodttro. I~a terapia no11 deYe e~ ~e.re esclusivame11te li111it at a acl 1111-0 (li c1uesti ri1nedi, 1na ra1siona 1ment e co111bina.ta e i11tern1ittente, p er egt1ita per molti a1111i . I.a cnr:i sal- _ var aui~a, neosal,·arsa nica i11contra seri ostacoli 1


[ANNO XXVI,

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SEZIONE PRATICA

nella piccolezza delle ,·e11e ; si tro'\·ano a tale proposit o .le più stran1e p roposte come :l'>iniezion,e d el rj1necl:io attraverso ]a sutu.r a sagittale. ~1eutre lì•egli ospf'clali si pc.trà tenitare l'iniezi,o ne attra\·erso le .e;rosse Yene (lel collo; nella pratica pri\·ata. è l)ÌÙ prudente limitarsi a praticar e le ri niezioni intramuscolari cli neosalvarsan o meglio ~;n corris'Pon<lenza de lla fa.scia lata (Wechselma11n). Copunque eseguita, la -cura della s ifilide conge• . nita, ,u,ffi .rispetti della sterilizzazio11e, è poco sodclif'facente. La oculata a ttenzione. del medico e il controllo della Wasserma11n <tir.an•n o se e qua·n<lo le c ure specifiche p otranno esser·e sospese o abbandonate. 1

2) . SULLE AFFEZIONI SIFIL.I TICHE DI AT.,CUNI ORGA-

Gl.i studi recenti sulla sifi1ide hanno chiarito la cronologia e la diffusione delle localizzazioni d el virus '11egli orga:i1i inter11i. Fi.ni<;> a non molti a nni fa, la sifilide precoce degli organ~ era un capitolo completamente chiuso a lle nostre :inda.g.i.n·i . Xoi assiste·vamo spesso a l sorgere <li ti.na sinton1ato1ogia im·p reveduta, dopo ohe l'esame cli'11ico di un pazi·e1i.te, n1el quale co'\<a·va 1a minaccia di u11 da11110 mv11taJe, ci era riusci,t o completa mente negativo. Le conoscenze attuali ci h a nno for11ilo de.Jile noziorui sul diffondersi d.e11o spirochete, s ulle pr-edil~zioni verso organi che esso su ole colpire ; g li stessi 1nezzi dii i.ndagine va1gono ,a .riv.e larci infì ne il :mome11t0 iJJ' cui lo spirochete è enfratò i n circolo, qua.Ii organi colpisce, se ·l'intezio11e persiste o è spenta. Poichè le locali zzazio11i precoci a cari,co di alcuni organi interni decorrono spesso, c.o me quelle della cut e, senza aisturbo su1bbiettivo alcuno, finc h è 1'esanie e1idoscopico d.i a lcu11i organi non ci ha permesso d.i const atarle de 'Visu, ci sfuggivano, eroi m ezzi c·omu11i di esame pei· ,e s. :le lesioni rvies~icali, le .lesioni rettali, laringee. L.a teonica bio logica, per m ezzo del le inocular ziow sperimentali, ci 11a. dato la possibilità di ritrovare gli spirocheti nel succo splenico, estratto con la pu11tura della milza ed d1nooulato nel testicolo del conrig.1io; ci ipermette di riJ.evare 1'in.fezione della madre con l'inocu].azione d·el' latte nel testioolo ,d el con1glio. La reazio'rie di vllasser1nan1i è prova ch e l'infezione si è :g eneralrizmta; seco.n do Je vedute çi \~Tassermanu (r), .an-che prima ch e l'esainrtema cutaneo sorga, la positi.v ità della reazione del s1ero è sempre i1n,d izio della generalizzazione dell'ri-nfezione, alla .qua1e i t essuti ha.11·110 r eagito. E la reaZJione è t aruto più preziosa .se .le manifestazioni cutan.ee nio n seguon·o, come .non rara mente, al1'accidente inizi.a.le. Quando :la ·cura è ~ stituiita, e tutti i segni obbiettivi sono scomparsi, s ì che noi NI INTERNI. 1

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WASSERMANN. 15 Agosto 1918.

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clin icamente possiamo parlar.e .d i lues guarita, i1l i)ersi st ere per lu.ngo t empo di una reazione ,p,os iti·ç.a, i1ndica ·a ncora cbE. lfi111fezio11e non è s penta . Secondo Citro'11 (2) 1a reazio.;ie di I-I erxliei1ner può essére .u ti·l izzata n·o n so.lo come S'e gno della diff11sione dell'infezio11e, ma della localizzazione \ addirjttur.a <C1el v.irus .sp,ecifi,oo. C,osì come nelle affezioni cutanee dopo piccole dosi di· novoarsenrobenzolo noi v.ediam,o l'arrossamento e l 'edema estende rsi .anche là, d,ove l'i11dagin.e c1i.11ica n·o n tiive]a,·a lesione di sorta , quasi, per gli effetti sintomatici, come 1'inoculazione di tubercoliina in un caso di 1uipus , :i:;elle I.esiOtni del si·stema ner1v oso e .specialm.ente dei n er,;i perif.erici, tale reazione può essere un·a guida preziosa. In un caso di F1uch s l'inii.ezion,e di a rsenobenzolo det erminò i·l blocco del cuore, rivelando così una i nsos pettata l ocalizza.zio11·e 1d ell '.in!fezion•e. Vedremo a proposito della sifilicle del si stema nervoso quali v·ant aggi offra l'esa111e del liquida cefalo-racliideo, p er la di.ag.nos:i d.i diiffUision.e dello spirochete anche negl i stad~ , in etti nessun .sintoma ,cl.i.ni co fa sorgere iil sospetto di J-0calizza. z1one. Per ordine <li treque1iza e d'imr,ortanza le localizzazioni nell'apparato cardioì\rascolare t engono un posto importa11te. Citore . - Disparati so.no i 1)arer.i stille affezioni pr.eaoci del cuore d' 01-igi n1e sifiliti ca. Moliti at1t ori sono d'accorclo nel rilieYo di distt1rbi f u11zion1a li che si acconipagnano 10011 le tnan.ife&tazioni p:i«ecoci della n1'alattia : Fournier nota la bradicardia, la tachicardia, le aritmiE e la oons.t atazione è s t ata confermat a c.1. a mo]ti. :a1ttori tra i qu'a li si possono ricordare Grassn1a1Jin, Renvers .e Braun. 1L a discorclia è però nella interpretazione 1clel &011dan'1ento ana.to1nico sul qt1,ale i distur.bi IUin~io11.ali p oggiano. Così Braun, Grassmann , I{opp ,e Gr,e ene sostengono ch e tali turbe f1rnzionali so.n 0 legate :ad alterazioni .anatomiche precoci del miocardio, anzi essi pe11sano che -a.11che l 'endoc.ardio .ed il pericardio sono precoce1nent1e ·eolpiti. Citron crede inv.ece, ed i11 ciò .si appoggia al concetto antico d i F ournier, che a b.a se d i it ali {Li,stuTbi siano t ransito.r ie sti1nol.azioni dei nervi del cuore. Contro l a l es·i one ainat on1ica specifi.ca ,d el .muscolo ca.rdiaco e d·ei .su ai ai1uessi Citron porta validi .argomenti : la mancanza di dati ania.t'o mapatolog~ci vera1nente di,n1,o strati·vi, che par1ino ,d.i lesioni ,d imostrabili; qu..alch,e aiterazi,one dimostrata non dà 1a .s.piregazione della sintomatologna presentata d11rante Ja '\ ita : si tratta di focolai i.11terstiziali infiltrati vi di cellule roto11de le quali prove11gon o dal.I 'rinfiammazione dei piccoli vasi. La muscolatura del cuore ,.i partecipa. 1

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De ut. Medriz. Wochen. », (1)

CITRON. «

Mediz. Klti11ik . », n. 4,

1919 .

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IL l)OLICLIN reo

quindi }n seconda 1iuea. Citron ha intrapreso da an ni ricercl1e ser·o1ogi1cbe per .s tabilire quanta parte nelle miocar.dili accertate possa prendere 1'1nfezione sifilitica , e il numero n.elle reaz.ioni positive tra { mi1oca1·.chltici non è maggiore di quello che si trova in una serie di osser,-azioni prese su materiale 11on scelto, e che 1è da attribuire alle sifilidi ign.o rate o asintomatiche. Secondo Ci tro.n le affezioDJi miocardiche da sifilide precoce non possono essere f1"equenti, se le miocarditi 1n generale, anche quelle sicuramnrt:e do·vute a si.fì1ide tardi \-a, sono per sè tutlt'a l:tro· che freq U•en.t i. . In v1erità noi crediamo ·che .il miocard1o come tuttii gli ialrt ri tessuti ed organi possan10 essere colpiiti da .loca1izz:azioni precoci della malatti·a, e che 1quii.ndi tra .i ieuori che dan·n o scarsi disturbi, . .·re 'll·e s iia1110 di quelli realmen.te colpiti nell'.im.tima struttura, solo che la iparte sintomatica non lascia per ora distinguere la , -era affevione aniatomica tCl:al disturbo tra:nsi.tor.io puramen<t1e :funz.i10nale . L'anatomia ·p atologica 11ei casi di miocardite ·con clamata, difficilm.e nte permette di ri~o1101sc.ere .quello che è :i 'esito dÌ una affezione priecooe da tutte le lesioni in:fìammatoril.e degenera,t·i ve terminali. La poss~bilità cli una e11docardite .(escludiamo naturalmente da questa -categoria l'endocardite fetale) ,deve «)ramai ·c.sser·e abba.n·do11ata; la sirfi.lide lascia sempre i11tegre le ·valvole mitrali, che sono quelle con pr.edil,e zione rol'Pite , in tutte ùe affezion:i endoca·rdicl1.e o 1c ron·i che. A:niehe quando le valvole oortriche sono lese da sifilide, le mitrali sono risparmiate, nelle. l esioni delle mitrial~ la indagine serologtica ·h a dimos trato .la indipendenza dall'infezione sifi1d.t ica. l;D!vece c·o n llllla fr-equenza, ch1e l'esperj·enza 1clri.nica oramai di giorno in giorno .ingrandri.oce, le ·valvole aortiche sono colpi.t e. La lesione valvolare, J.a c1uale determina l'insufficienza c1ell '~rta, 110RJ de\re essere considerata rom.e una .endocardite, ma come la diffusione di una mesoarterite 1

s~ca.

La mesooortite sifilitica può precocemente stabilil'si: secondo qualahe oss-en·aziane a.nch,e appena durante il periodo delle manif·e shazioni seconda.rie. Certo i dati anatomopatolog1ici e la conoscenza del decorso fanno pensare che la lues precocemente de,·a 100.ere 1'aorta: nell '80-90 % delle insufficienze aortiche l '.etiologia è nella sifilide. Ma .la localizzaz,i-0ne sulle 1Jal1Jole è un avvenimento del periodo tardiivo della lues : gli autori hanno indicazioni di.verse e i limiti vanno dai 4 fino ai 20 i>erfi.no 40 an.r u dalla infezione contratta. Romberg ( r ), che trae le sue conclu(1) RoMB~RG. « Munch. ~1ed. Vloch. », n. 45, 1918. (6)

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sioni s u una serie di osservazioni, che costi.tuiscon-0 finora 11 più lar.g·o contributo clinico sul1'argomento (278 malati), di-ce che i primi disturbi delil'aorti:te luetica sogliono cominciare in m·edia dopo ri 20 annri. dall'infc21ione, al più presto d-0po 4 anni al più tardi dopo 43 anni . La età media della vi ta in cui i pazienti mostral1l0 i primi segni è v 1erso i 50 ann1i, il più giovane dei suoi ma1ati aveva 30 anni, .il più vecchio 71 . 1

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anru.

_'\.Imeno una. percentuale doppia di aort.i,ti .si riscontra n.eg11 uoD.JJini, rispetto alle .d on.ne, ed il f.atto oltre che con la più frequente in&ezione dell'uomo è forse in rapporto co11 le occupazioni e (~on le re1ative cons<:~uenze di strapazzo vasale. L'.aor.tite specifica, sec011do Rombe1g, d·eve essere sospettata in base ai seguenti sintomi capitali : dolore e senso di oppressione retroster11ale, rumore sistolico sul focolaio dell'aorta, accentuazione e s,onorità. del 2° tono aortioo, forte .ri1i·evo >d ell '1ortodiiagra111Jlla de1 l1a parte sinistra e superiore dell'arco. I dolori a tipo di compressione, sono riferi.ti alla parte superiore dello sterno, con irradiazioni alle s-pallE:, alle braccia, specialmente al s1ms.tro, verso il collo, alla regione interscapolare. Seguono il più delle ,,olte ai moviment1, o a copiosi past·i o libazioni, !ha :talora sono indipendenti dai movimenti e s i .possono presentare anche cluranlie la i11otte. I·l rumore sistolico è forte ed acuto, ma 11on diìviene mai così stridente come i&i può riitrovare nella stenosi aortica: si ascolta ·b ene specialmente in posizione supina, .n el prinio o secondo spazio intercostale ac.eanto allo sterno a destra. Il secondo tono for.te s qui11lante serve bene a differenziare questo a-umore dia qu.el1o della sten.osi aortica, d..n cui d..l secondo 1:0110 è appena. percettibile. Tale accentuazione esiste anche se 1a pressione è nor1niale o più bassa, poichè è in rappo1;to con :te modificazioni drelle valvole, e oon la dilatazione dell'arco eh.e lo ravvicina alla parete toracica. Romb·erg afferma. che i.n qualche caso l'accentuazione precede perfì:no la dilatazione &11 '?-rco, constatabile iradiologicamente, e costituisce il primo ed unico sin,tomia. dell'affevione aortici!. L 'allu110-amento e 1a dilatazi-0ne dell'arco è segno ,quasi costante, ma bisogna essere molto prudenti nell'apprezzamento delle piccole de\·iazioni dal normaJe. Le alterazion.i acustiche si incontrano nei tre quarti dei casi, i dolori sono accusati dalla metà degli ammalati. Paritecipano all'aortite spesso le ·v alvol e, lie arte1ie coronarie ; si aggiun1g ono non raramente in un periodo più ava11zato le dilatazioni aneurismatiche della parete. In tt'll. terzo dei malati di Romberg si a,·eva i.11sufficienza delle ,~alv·ole aor1

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t·ich.e , mai stenosi dell'aorta, rriel 14 % si ebbero anche precocemente da11o spirochete, non contrasta con le nostre cognizioni generali sulla sisegni anginosi, ed in una percentuale s imile com, :fìl·i de, Je quali ci dicono come frequentemente parvero i segni dell'aneurisma. ed in maniera latente i nervi cranici per esemLndubbi.amente diffìci1e è talora la diagnO:S!i differenzia1e tra ·Ì dolori provocati ·dal1 'aortite ·e pio sono colpi ti : basterà ricordare le paralisi dei quelli ·p rovocati dall'angina <li petto. .Non già nervi in seguito a piccole dosi di arsenobenzolo, qua·ndo sorgono i tipici acressi con senso di morparal1isi le quali guariscono con cure più inte e tra gli accessi rimangono :fenomeni dol.orosii tense di Sal varsan ; ma non bisogna dimenticare o tregue di benessere; ma sopratutto quando 1a che i disturbi gastrici ed intestinali fanno parte ai1gina assume forme atipiche e il dolore retrodell'intossicazione arsenicale anche con piccolte 'ster.n ale diviene imponente e provoc~ delle acce.ndosi di: arsenico ed in individui non luetici, e t11azioni critiche. Nella si ntomatologia però &i che una certa tossicità il Salvarsan dimostra j)UÒ non raramente analizzare Ta localizzazione, sempre come tutti i rimedi anche più squisita1e diffusioni di pr·edil ezione, i caratteri .d'e gli ac- mente parassitotropi ie inon organotropi. Accer. cessi e, dopo un·a cer,ta .osservazione, s~ rii esce a t ato il fatto, che Neugebauer ha messo in riliestabi.l ire la diagnosi differenziale. Qualche \ olta vo, la spiegazione ancora resta inel campo delle l 'aortite, col suo quadro do.loroso, è seguita da ipotesi ,e d attende ul~eriore messe di argomenti ..accessi anginosi per ·d iffusione del ·p rocess o al- e di reperti. l'imb·occatura ·d elle coronaràe. Numerose sono le statistiche che mettono in Ma i criteri diagnostic i divengono anche più ri,li1e vo ùa frequenza della sifilide tra i malati di scabrosi nella distinzjone clella natura di u.na ulaera dello stomaco. Lang, Ewald, Fournier, -.insufficienza delle ·y alvole aortiche, tra quella N1eumann trov.ano rapporti etiologici tra la lues arterioscler.otica e quella sifilitica. Nessuno dei e l'ulcera roto11da dello stomaco. L.a ng nel 20 % segn~ riporla.ti da tu.tti gl°i autori (età, pressione E'\vald :nel 10 % trovano dimostrazione di· una sarugui·g na, stato delle arterie periferiche, carat- esistente sifi1ide; N eumann attribuisce la fort ere dei rumori car.d iaci, dolori retrosternali, as- mazione del1'ulcera ad una iendoarterite oblilte.sociazione del1ia angina <ld. petto ecc.) , per sè vale mnte. Una ulteriore considerazione dell'argoa distingu.e re ,l'una dall'altra. Bisogna riicordare mento con maggior copia di dati ana,t omici e ·che l 'associalzione e non la presenza dci. uno di serologici ci diranno se e quali' siano i ra.p porti questi segni conduce alla di·agnosi ; la reazione finora intravisti tra l'ulciis rotundum e la sificli Wasser1n:a nn i.)ositiva o 1'associarSli di run lide. :aneurisma sono caratteri di grande probabilità A proposito del feg·ato lie moderne rioerche per la diagnosi di natura luetica. sulla sifilide hanno pontato dia un lato ad un Apparato digerente. - Abbiamo veduto che .real.e progre~so, dall'alito ad esagerazione nei rapporti etiologici tra sifilide e malattie epa11ella lues precoce si hanno sintomi funzionali il tiche : oosì è noto che 1e alterazioni epatibhe, più delle volte transitori a carico del cuore: le P.cerche di Neugebauer sullo stomaco dei sifili- come Bauie r, P·ont.a110, ·ecc., hanno constatato, de ter1ni1iano spesso un aumento del pote11e airutitici, con manifestazioni secondarie, fanno pensare alle grandi analogie che esistono tra i d~­ complementare del siero di sangue, per cui si hanno facili, parzial~ ed anche totali deviazioni sturb~ di questo organo e quelli del cuore, andel complemento. A molti riicercatori, che, sen·che a . proposito delle conseguen~e di ttale maza cri·t ica eccessiva, hanno voluto applicare i ·1attia.. L'..L\.. esaminando la funzionalità gastrica di 200 ?So.ldati ma1ati di sifìliide second-aria, ha resultati' crella reazione di Wassermann per ditrovato nel 60 % dei ·casi ipoacidità e nel 18 % lucidare l'etiologia delle affezioni epatiche, è ·di questi· anacid'btà; nel 17 % invece esistevia sembrato che molti oasi di i·t tero, di lesioni croniche d·e l fegato (cirrosi, cirrosi splenomegaliiperacidità. Ta li disturbi sono dall 'A. ri.f eriti che, ecc.) potessero interpretarsi: come sifilitiche in gran part~ ad alterazioni del nervo vago, in in virtù di un tale resul.tato. Essi evidentemente pi'c cola parTte ai probabili alterazioni dir.ette de[la parete dello stomaco. La sua ipotesi egli\ suf- hann·o dato ecees-siva !importanza ad runa reazione fraga col ric·o rdo che n·e lle crisi gastriiche spes- che nel caso p.a rticolare do·v eva essere consideirata co,m e causa di errorie: sarebb,e Io stesso che :So s~ trovano alterazioni del vago. Citron vede volere scoprire le cause delle splenameiga11e con ·addirittura degli 1e quivalenti di crisi gastriche in tailil turbe dello stomaco e ne dà ritprova nel .la reazione 1d.1 Wassermann, e 11on tener oonto che: nei malarici. 1a reazione può dare risultati fatto 0he, dopo iiniezioni di salvarsan, in tali positivi a nche qua11do lue·s non ·e siste. D'a,l tra malatt:ii insorgono disturbi gastrici di grande inpar.te ii:l reperto ,d!elle spirochete ha g.ettato wno tensità e di breve durata (reazione di Herxheimer). Che il vago in verità possa essere colpito spi:azzo di luce sull'origine di alcune atrofie gial(7) 0

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IL

POI~ICT,INICO

lo acitle, finora ritenute come u11a n'Lalattia a sè d1 oscura origine. Tale sintClrome mio r.b osa, in' Tece che può esse l 'epis<>di-0 finale di un graive attacco al feg·ato . 'l"a-lora, dopo le ricerche moderne, è stata · riscontrata come la conseguen za della Jocalizzazio11e s·p irochetica, e 110'11 solo della pallida ma di ialtre spirocl1ete .come qt1,ella di Inada e~ Ilo, o .i ctero-aemorragica. Perchè però la prudenza renda oculati coloro c he troppo facilmente 'rogliono arri·v are a c<.:11clusioni, bisogna riic·o rdare che dai fegati di atrofie giallo acut e s i possono perfino ottenere ottimi antigeni per l'esecuzione della reazione di Wasserm ann .

zuccherino e nelle malattie acute, per diminuire nelle crisi t1rinarie della convalescenza, nelle nefriti croniche, ecc. I cloruri sono in relazione con la quantità di cloruri d ell'alimentazione : se ne elimina una media di 12-15 gr. al giorno, cifra che, con la restrizione-totale, si abbassa a 2-4 gr. Diminuiscono nelle infezioni acute, nelle nefriti con edemi nelle oli' gurie d'origine cardiaca; alimentano nella conva .. lescenza delle infezioni, nel riassorbimento degli edemi. P~r i fosfati, il medico già si accorge della loro eliminazione in eccesso, per l'aspetto biancastro . dell'urina; talvolta però, se l'urina è acicla, i fo. (Con,tinua) sfati, anche se in eccesso, rimangono in soluzione•. Clinicamente ]a fosfaturia è prodotta, nella gran_ maggioranza dei casi. da una dispepsia nervosa con ipt';rstenia gastrica, che spesso precede la tubercolosi polmonare. In tal caso il trattamento più che altro deve SEMEIOTICA. ' mirare al disturbo gastrico: preparazione a base di bismuto, belladonna a piccolissime dosi, inieL'interpretazione di un ~analisi d'urina. zioni ricostituenti. Frequente è la fosfatu.ria nei neuro-artritici, che· (CH. FIESSINGER. Traitement m édica.t des 1naladies risentono vantaggio dall'uso di acque solfato-caldes reins). ciche. Senza seguire alcuna speciale precauzione di Importante è pure il diabete fosfatico di Teisregime, senza tener conto del peso degli alimenti sier. In altre m alattie (osteomalacia, rachitismo) ingeriti, l'ammalato fa eseguire un'analisi di orina, la cifra dei fosfati non getta alcuna luce sull,argomento. detta completa. Il medico prende il foglietto, guard a se vi è In un'urina normale, il peso dell'acido fosforico zucchero ed albumina : il resto gl'interessa molto è circa 8 % di quello dell'urea. meno, ei a gius ta ragione. L'ar.3.lisi gli fornisce Poca importanza avrà per il pratico la cifra dei un bilancio di eliminazione, ma non gli dice nulla solfati che aumentano con il regime carneo : i sola riguardo delle entrate! È come se nella vita· foconingati aumentano con l'intensità delle fer corrente si giudicasse il patrimonio di un individuo mentazioni intestinali. dal 1usso delle sp ese ! Anche l' ammo_niaca non ha grande significato : P er aver valore, detta analisi dovrebbe prima il suo aumento, con djminuzione dell'urea, indica essere preceduta da un regime alimentare fisso, una lesione della cellula epatica; anche in tal caso seguìto per parecchi giorni, pesando rigorosa- vi sono segni più sicuri che guidano il medico. mente t utti gli alimenti. Pochi ammalati si sotGrande importanza si è data all'acido ossalico.: topongono a t ale prova ; Ja maggior parte ne fa al suo eccesso nel sangue, si son o attribuiti pa'senza, s~ddisfatta di vedere tutte quelle cifre, che recchi disturbi. La quantità ivfìnitesima in c11i si dànno un'apparenza d i certezza scientifica e sem· trova nel sangue sarebbe un argomento contro b rano svelare i secreti misteri della nut rizione. tale teoria che attribuisce all'acido ossalico la Il m edico, oltre agli elementi estranei, glucosio causa di questi disturbi; è più probabile invece ed albumina, potrebbe avere, dalle cifre d' analisi, che l'ossalemia sia l'effetto, p. e. dei disturbi disecondo alcuni, un indizio sul ricambio: ma si speptici. tratta di nozioni di importanza secondaria, meglio L'urea varia essenzialmente con il regime alimentare, aumenta con quello carneo, diminuisce messe in luce dalla clinica. Esaminan do partitamente i singoli risultati ana- con quello vegetariano; diminuisce altresi nelle malattie d i fegato, nel carcinoma gastrico, nella litici, 1' A. osserva quanto segu e: La 'Yeazione, normalmente acida, diventa alca- insufficienza renale, p erò non costantemente: le lina nelle infezioni delle vie urinarie ed anche, variazioni maggiori dipendono dal regime. per fermentazione, nello stesso vaso, che contiene La stessa riserva va fatta per l'acido i'rico. L a cr edulità e la buaggine 11mana hanno s~mpre l t1rina. La den sità (1018 in media) aumenta nel diabete avuto bisogno di un feticcio; in m ateria d'analisi

SUNTI E RASSEGNE.

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1ANNO

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SEZIONE I'RATICA

-d'urina, l'acido urico ne fornisce uno notevole. Esso ha un'origine esogena (purine alimentari), o -endogena (modalità di attività ceJlulare): in entrambi i casi deriva dalla trasformazione delle nucleine, che entrano nella composizione dei nuclei -cellulari. D 'altra parte anche gli alimenti, che con· tengono purine, non sono per forza nocivi; le ani· melle di vitello sono poco nocive perchè sono ben ·digerite, l'insalata in.vece, pur non contenendo purine può provocare disturbi digestivi, ed in tal · modo aumentare l'acido urico. Per interpetrare il valore della sua eliminazione, occorre cominciare ad eliminare ogni purina dalla dieta, poi, quando l'acido urico ha raggiunto una cifra fissa, e si è avuta un'idea della sua forma· zione endogena, si aggiungerà una quantità fissa di purine, notando le successive modificazioni. Tutto ciò non è molto comodo nè spiccio; e noi saremo destinati a vedere ancora per diversi anni, la 'réclame dell'uomo che si dibatte fra le tanaglie dell'aciJo urico. Le idee false, che llanno preso possesso della mentalità pubblica, resistono a lungo ad ogni smentita dell'esperienza; ed i nostri ammalati, convinti, continueranno a :fissare la loro attenzione sull' eccesso di acido urico, loro rivelato dalle analisi. Dai coetfici~nti utologici si possono trarre deduzioni pratiche, le quali, per e~ere giuste, esigono una grande precisione di analisi, ciò che fa difetto nella pratica corrente. Importanti fra essi sono : a) il ··apporto azoturico (urea; azoto totale, normalmente 81 %), aumenta nell'attività degli scambi nutritivi, diminuisce quando questi rallentano e nei casi di nefrite cronica. Sarebbe però imprudente diagnosticare solo su questo segno la insufficienza renale, che viene meglio riconosciuta -con meto·li più precisi (dosamento dell'urea nel sangue: costante di Ambard). 11 coefficiente di demineralizzazione (rapporto clelle sostanze minerali alle sostanze fisse, normalmente 32/100) si -eleva in molti stati dispeptici, nella tubercolosi, nel diabete: quando sale oltre i 40, il medico ha un buon elemento terapeutico nell'arsenico (4 mgr. e non più di arseniato di sodio, al giorno, eventualmente per via ipodermica, se l'ammalato di· gerisce male). Quanto ai pigmenti, quelli biliari rivelano un processo di insufficienza epatica. . . L' indacano indica processi di fermentazione diaestiva e consiglia l'uso di lassativi nei costipati : cli preparati di bismuto nei soggetti che digeriscono male. • • • La determinazione dal punto crioscopico, circondata da tante cause d'errore, non ha per ora alcun significato pratico. J

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Elementi anormali. - Con mezzi. semplici si posiono ottenere risultati abbastanza significativi; l'aggiunta all'urina di acido nitf'ico versato lungo le pareti di un bicchiere conico, rivela l'alb11mina (anello bianco al punto di contatto), un eccesso di urati (anello nella parte superiore, che scompare mettendo il bicchiere in acqua calda), un eccesso di urea (precipitato biancastro al fondo, che si discioglie mettendo il bicchiere in acq\lfl calda), del pus (a11mento di torbidezza dell'urina), della bile (pigmento verdastro). Col riscaldamento l'urina s'intorbida sia per albumina, sia per fosfati; in quest'ultimo caso, ridiventa limpida, aggiungendo qualche goccia di acido nitrico. Con il liquido di Pehling si aceerterà la presenza di glucosio, ricordando che anche gli urati e l'acido os.salico possono ridurre il liquido, specialmente durante il raffreddamento. Datla ri· .. duzione del liq1ùdo di Fehling non si deve concludere per il diabete; può trattarsi di semplice glicosuria alimentare, o sintomatica di accidenti cerebrali; gli obesi, i neuto-artritici, hanno spesso delle quantità passeggiere di glucosio (5-15 grammi); lo stesso accade nei bambini neuroartritici. Inoltre i meJ icamenti balsamici (copaive, trementina), possono produrre reazioni simili al glucosio. In tutti questi casi, si metterà l'ammalato a regime, ripetendo poi 1,analisi. Con l'esame mic,oscopico si svelano specialmente il sangue, il pus, i cilindri; per quanto riguarda i globuli bianchi, occorre tener presente che se ne trovano in tutte le urine, come pure si trovano nell'urina femminile dei lembi endoteliali, pro'9enienti dai genitali esterni. Scarsa importanza ha la ricerca dei cilindri ; o essa e negativa, sebbene esista certamente una nefrite, oppure è positiva e la nefrite, già diagnosticata per altri segni, non ha bisogno di questo per essere confermata; ciò si deve dire specialmente dei cilindYi jalini, che, al pari dell'albumina, hanno u11 significato assai indeciso. I cilindri mucosi indicano un catarro del calice o del bacinetto; quelli ematici annunciano una congestione renale, che il reperto del sangue aveva già fatto prevedere. Quelli epiteliali rivelano che l'infì.ammaLione si trova nelle vie d'escrezione (bacinetto, ttretere) ; quelli collO'idi partono da una lesione dei tubuli contorti. I più importanti sono i cilindri gyanutosi, che dimostrano la comp~rtecipazi?n~ del tessuto nobile renale; se però essi sono rar1, ei si guarderà da conclusioni affrettate. Quanto ai cilindri granulo-g'Yassi sono dovuti a lesioni avanzate; gli ammalati, che li eliminano, sono da considerarsi in con<iizioni gravi.

fil. (9}


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1138

IL 'POLICLINICO

MEDICINA. Il decorso del tifo nei vaecioati. (Dottor GERHARD LEHMANN. 1ii k, 20 luglio, m. 29).

MediziniscJie J(ti-

L 'A. riferisce i dati desunti da osservazioni eseguite su 80 mala.ti di tifo addominale ricoveraiti in u n .lazzaretto della fronte occidentale duir.ainte il primo periodo della g·u erra mondiale (1914-1915) . 1 - Tutitd g·ld inierm.i, pei quali1la diagnosi di tiìfo fu posta .i n ·base a criteri ~rnopp:u­ gnabili, erano stati vaccinati tre volte e furono scelJti iiin modo che da.l~'ultii1ma vaccilnamcme al1'inizio de1la .m aJlaitti:a .fosse trascorso ll11l periodo di tempo in.Olll inferiore ai itrenta giorni e noo superiore a 110 gi.orn~ (in ·m €diia 52,8) onde evitaire di :tener oonto di quei casi in cui l'infez1o··n e si fosse eiventualmen.te 1nanifestata drurante 1

la oosi detta fase negativa. La ma1alttia decorse ,lieve.men.te i 11 20 casi, presentò med1a gravità i111 25, lfu gra'Vie in 28 e i.nlfine i n 7 ofterse .ilJ.1 .q uadro clinico d.i una gr.aive · too.siemia. I decessi furono 12 paiti a 15 %· I ciasi Jdievi presentatono due .si111drooni c·Jiimicilte disti nte. L'una, simile a quella di un'inifezione t1if.oide <li me<lrlia gravatà, si differenziava da· questa solo per 1gili scarsi sintom~ sni·bbietti-vi, peir la limiita.ta. durata de11a. febbre (da 16 a 20 giiorni) e .p er la ma111canza assoluta di si111itomi da pa.irte del sistema nervoso. L'altra era oaraitterizzata dalla straordi·nairia. brevità de1 decorso .QODltraistantie 1eruJ1/'inizi>0ì 1griave e' talOI)a ,m.i.naccioso d-ellla ma·liarttia. L' A . insiste sulJa diif:ficolrt:à diagnostica ch1e prese11ta1'"ono i casi aJI>pa.rtenent~ a quesba .seoonda ootegoria ispecialrm1e:n.te qua,ndo g1i imfiermi ven·nero osped·a l.i zzati tar.d ivamente : difficoltà dovuta al precoce di~egua:rsi ·d ei sintomi caT.atteristici delila nmla.ttia e allo .scar.s0 , ,,,alore che, secondo Ja sua opinione, può dars·i ai risultati della reazione di Wida!J. .n ei vaccinati. Talora ·g iovarono .p er la diag·uosi l 'accuraito ()\)11teggio dei globuli bianchi e Ultla esatta determinazione del1a formula leucocitruria. Il paissaggio, in un infermo che en.tra in ronJValescenZJa, daillo stato di leucopenia allv stato di .11eucoci,t osi, co1ue pu1·e la romparsa ili eosiln,ofilia e di limfocitooi relati,·a deporr.ebbero in fa,Tore del.l a dia1

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g11os1 di ti.f o . I cai i gra\~ e ili media gra,ri,t à furono coanp]essi·vame11te 53 e in essi• il a siintomatolvgia clini~a fu quale di solito 5i osserva dt1rante ]e c11mtlln.i epidetnie tifoidee in i.n dividui non vaccinati. _'\.:ncl1e le complicazioni .non offriirono partiooliarità. deO'ne di 1JWta sia per 1a frequenza che .p er 1~ qualità e 1a gravità. In cinque caisi comp<l!rvero, in seguito a pitto.li sforzi, e senza che es1stessero

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aslterazioni del polso, imprO\.""vise, mimacciose manM.estazioni di deboJezza cardiaca. Si ebbero iinol· . t re in d;u e oasi . pleurite, iin 4 casi polmonite , o.n un caso emp1ema, i·n tre casi em01'1faO'ie O'ra'\·i , • • b b 1n ~n caso ~toni·te da perioraziOOJe, i:n quatta-o. ~ trombofl~bllte, run due casi parotite supp.ura.tirva . €0.tl. orchdJte, in due casi otirte medira , ioone 1n 7 caSJ. ascessi ttnultipli, insorti senm apparente causa ~sterna, dal cui pus VellJllero colt-ivati o·ermi· \rairi (sbreptOOC>C<X>, stafi1l~oo' tetra.o-:no o ,. ecc. ecc.). Vennero poi osserva.te ricadute in 7 mail1a1ti e 1100.idi·ve in 11. Di questi ultimi 7 recidivarono una sol volta, 3 due volte ed 1 tre volte. Le recidilve com pairvero in generale tairdivaimente (dm.torno .aJ 29° g.ioritto) e durairono allo • • • • trtlC11"ca 5 gl01'i111. 1Ln tutte costantemente vennero osservati il tumore dii milm, la !l"oseola e J0 bat~riemia.

P.a~olaire

i.nteresse offrirono Je forme oosì dette tossiche 1e q.lla!11, per la lo.ro giravi tà ca.u SaTOOO nell'ac.m e de1l'epiJclemia 1n a!cU!lli. reggimenti una .mortalità del 50 %· L' A. :ne osservò 7 ca&i. Ut mataittia esordisce per llo più ,bn11Scamelllte con brivido e vomito e priesen·t a fino da11'ii1nizilo i s.iinltomi di ,u n1a grave a.:ff-ezione . .Il capo ripieg.ato ai11 'indietro co11 evidente me.n ingismo, 1le Jlabbra secche, leggermente cia11oticl1e, .r etratte iin ·m odb da 1iasciare scoperta l'arcata dentaria superiore, 1a ilirngua secoa, fuligginosa e sporta oon .t remoti, il viso privo di espressione conferisronio agli .iniermi 1'aspetto di n1alati estrem3menJte giravi. La frequenza del polso è mo1to :inmentaita., amche ~·n assenza di complic-azi01Ii, e 1a f€1bbre ailtissima - .in un caiso raggiunse i 42°,3

- presenta soLo lievi e imcostanti remi'ssion:i 1m atti11ali . Le urin·e S<)'no iii.cche di ia1bttmina, 1e feci·, diairriche :fi·oo da:ll 'iindzio, ben presto non possono ·più essere ieonte.·11tiJte e 110 stato generale deperisce iin modo 1·api•do e iimpressionianite. Gli i11fermi, i.n uno .stato di subcoscienza, rispondono solo a11e doma·nde più volte ripetu:te e la ~oro faivel.Ja è difficLlle, strascicata, incerta. _t\..ltri mostrano Thlla .t ragica euforia e soltanto i movimenti incessanti delle ma.11i, e il mormorare e il parrkure durante il sonno attestano dei gra,·i dis.turbi del sistema ner\'-OSO. -~.ltri in:fì.ne cado11i0, 24 e a ·nahe 48 ore priima de11la morte, quasi sempre determinata da11a debolezza cardiaca, in 11110 sta.t o di coma pr-0fon<lo. Di 80 ma1aJti 12 yeunero .a morte (15 %) e di questi ben sei, ''a~e a d.ire il 50 % erano st ati colpiti dal•l a f-0rma toS&ica. G1.i altri moriirono irn seguito a c.o.mplicazio.ni, e preci50mente d11e per polmonite, due per profu.se enit:erorragie, uno per empiema e uno per peritonite. Di tutti -ven11e e ·eguifu la autopsia. Xei morti per tossie1nia, corrisponde11temen~ a l 4nqdro cli1rico si ri-;con-


[:\NNO XXVI, FASC. 39)

SEZIONE PRATICA

trò 11.111 quadro anatomo-pat~logico rostante. E precisamente: no11 eccessivamente uravi a·l:terao zioni deLl'intestino.; cuore dilataoo o ipertrofico; liie\1e ,i.postasi 1polmoriau:e .se11za i oco1ai p:neumo·11iici; milza illl.g·m ndtita e molle; picoo1i ai.5eessi in org31nri. diverS!Ì; tutte ne alteraziond insom:mia che si riiscontrano o,rdinari:a,n1enite nel le infezioni

ir39

CHIRURGIA.

sono natura e sul

dello sb'>ek chirurgico. (STARLING

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.

tr.l ttamento

E. A. A rcJi. méd. beLg es. Dicembre 1918) .

giraiv1.

In t11tti g.li ri!nttJrmi osser·va.ti venrneto eseguite 11ic.erche .batteriollogi~he ie .s erolog.iche a soopo diagnostico.. La emocwltura, n1edianite l 'arriccihimen,t o i.n bile diede i1n quasi ·t utti i casi esito positdiVo pel bacillo del· tifo. La reaZJione di Grubeu:-Widail per coritrro, quantunque ripetuta per ia1lcuni malati tutti i gior:ni e per ailtrn a gior·11i a.Jiternri 1110tt1 forHì dati costanti e, specialmenite i.n q·uei ~asi in cui ·non ri UiSCÌ la dimostrazione dc1 1b.acii1Jo nel sang1ue, diede· risultati dif.f icilmeute 11tilizza•bilci. per la diagm;osi. L' _\_. riJe,·a ehe, co1ne è noto, il siero dei , raccina.ti san.i piu ò presenta.r.e, a·nche parecchi mesi cl·opo Jia \ .accinazion'e, 1111 \1 a~o1re aggl·tllti110011te pe.r jJ bacillo del tirfo assali elie\.·ato (fino a r : 800 secon.do Biirgers) e clre .i1n conseg11e11za le orununii ricerche con diluizioniii de'l siero fi1no a r : 400 ::>on.o , ·n ci ,-accina.ti, pri•ve di qual.sia.si ,·ailore diag nostieo. Era presum1bile che, som·m andosi J.e aggilutinin~ provoca.te dalla \ 1acci;n0zione e qu·el-le provocate da11a malattia, si dw·esseir-0 ri1SCornrt:.rar:e nei maJati di ti.io, .p .recedenitiemente wccillJaJti, valori a-gg.1utiinamiti .1nolto {.'lte1ratli. Ma i rilsuttart:i de1•l e rjicerche de}l '_L\... non corritSposero a 'l il'aspettati va in quanto che, aiccaJnJto a sieri dotlaiti di ,·a:lore agigluitiina·n te el evato ( r : 2000 ; 1 : 3000), se 11e trova'l"ono molti altri rol1! valore aggfl.11tinante non supei-iore ia qu·e l·l o che C-Ollll·U.'11'emente si l-.iscot11t.ra nei sairui vaccina.ti. Anche il tempo più o meno lungo c he può trascorrere tt-a. l:a vacci11.azione e 1'i-nsorgenza della rrnalat·t ia .lWJll sembra esercitare .influenza sulla fonnazioitie di uma 111inore o ma.g ·g iooe .qua'lltità d~ agg.lutiniiine. In g·e nerale, 1S1eC011do 11'.opinione del1 'A., 11n v~lore aggl1iti11J.aJnite del sie•no c l1e rapidamente d 1ecresc-a, com.e prure ·u n valore agg-lutinamte inima1mente 1uolto ai1to deporrebbero in f.av01·e di um dia.gnosi di titfo. Corucl.ud-endo 1' _L\.. aff.erma che ar11cbe neg1i 1n(lividui vaccinati itre volt e pttò ,111:anifesitartSi i·l ·triifo ·addominale .i l q.u-ailie, ad onta ·d1ellia va~i~­ zione, ·non s·o1o può .dia1r 1:tt•og·o alle v.ai-:ie c-0 m'Plicazi.0ini che si ·manife.sta·no mei non vaccin·a ti, ma atlJChe: provocare Ja morite per ·l a g.ra.v ità steSiSa della infezione. Tuttavia le osserviazioni ~o-u.ite sono troppo 1li·m 1itate per permettere un giudizio cterfì111i tivo sul '\70.looe p·r ofilattioo de1[a. vacc.itnazi'Ollle aintitifiaa. F. M. 0

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Sta11~lin.g crede che i1 fattore es senzia.1e nello s hock. no1n complicato da emorragia s ia il nstagno del · tSangu.~ della 61-ooliazkme genera1e nei cap11lari dilatati. Procedendo per via di esclu.gjlorue 1bi.s.ogna. .penisa.Te che questi siano i cai)illari ·mttscolarj . T ·u tti gli al.tri snntom~ obbiettivi dello sih ock sono s~oo.ndari a queste tur·oe cirooJ.atorie. Questo .si ·s .p iega .col ·f atto, che <Y"l.1 uom1n11 itn combattirmen:to, .si tr·avano i·n uno stato di •g rainde eccita.m ento al quale ,.a congiunoo 1m alto grado di tonicità muscolare e arteriosa. iLa prova ili ciò si ha mistuamdo la .p ress1one s~­ g·u~gna diei soldati in trincea: è sempre più d:i 20 mm. di merc urio più elevata dd qu.e1Ja dei soklati ·ne11e ìl·etrovie. L ' .L\.. . ritiene che questa elevata .p ressione .s ia acC'omipagnata da una ~uu­ mentaita. procluzio.nie d i adre:nalina da parte d~lJe capsu1e .surrenaJ.i. i\.l momE.'Ilto del ferimento l 'i11dividt10, d'ttnque, si trova in q.u esto .stato di tensione ne1·\rosa con castr:izione vasale generale e i pertens io11e . Questo stato di 00S·e p'fobabi]1me1l.te .si accentua :a:n·oot1a al mon1ent0 del f.ertlmen.t o per la f-O'rte iStimola.zio.ne a ll.a qU!élllte \ re.u go1110 oottopost!Ì i ner.vi s·en.sitiYi. lVla allo stesso tempo p~o<luc.en­ dosi un rillasciamento di tutti i muscoli striati, si ha u.n elevato tono vasale, con tono mt1scolare rdlasciato; viene cosi ad essere abolito uno dei gra11di fattori che 1nantengono la circolazione nelle masse muscolari.. Il sangue quindi ristagna e i capillari si di.1atano, si produce un fenomeno di 1ntercettazion·e . Segue una diminuzione dell'afflusso di ossigeno dalla quale risulta un'ac.i dosi locale. Il risultato finale è sopratt1tto : deficiente ritor110 di san gue aO cuore e una deficiente circ-0lazione . I t essuti , privati del loro nutrimento, producono aciili fissi, invece di co2 e quindi si ha una diminuzione della riserva alcalina dell'economia. · Lia di.lataz.ione ·c1ei capillari deve qui.n{li essere c.011siderarta c:ome il fattor.e pr.imitivo ed essenzia1ie d .e1ao shocl{. ·L o s·h ock è perciò piuttosto u110 staito cli iperstim.ola.zio.ne che cli paralisi. Gili eocitanti, oome l'adrenalina e la stricnirna sono contr.oi,ndicati ; di gra,n de 11til:ità è jnviece .la morfina. Pei· rialzare 1a pres.sionre si ·p uò Ticor111ere alla tra,sfusiollJe o meglio aiocora, ral1e fieibo• o ipodiermocl i si d1 s-0111zi0ine fìsio logica, o cli uuia. 1

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soluzione oontenen.t e il 2 % di bicaxb001ato di sodio per oomba.tt ere .l'acid.osi e il 5 % di gomma arabica per rendere il liquido più difficil1nenrt:e diffusibile attraverso le piareti vaJSali. Di questa soluzione se ne p0S60no iniettare· 500 renti1netri cubi. M. l\..

SIFILOGRAFIA. . Me~da abo1·tivo C'.lntro la sifili ~e per mezzo .delle iniezio11i dì arsenobenzoli. t

(FoURNffiR e GmtNOt. Pres1e médicoJe, n. 55, 1° ottobre 1919, p. 554).

L' ~perienza di Magian, il quale essen dosi vo· Iontaf:'iamen{e inoculato l'essudato di un sifilonia '

[~J\.N){O

IL POLICLINICO

iniziale, si fece fàre, poco meno di una ora dopo, una iniezione endovenosa di 60 cgr. di arsenobenzolo e restò immune dall'infezione, richiama l~at~nzione sul quesito già sollevato dal Brocq ~ che può essere cosi formulato : Con viene sottoporre al trattamento arsenicale endovenoso, nella speranza. di fare abortire una sifilide probabile o s~mplicemente pQssibile, un sogge Lt o ~sano che abbia avuto da p oco rapporto con perso11a affetta d~ lesioni. contagiose 1 :L'a uto-osservazione del Magia n può essere consider3ita com e una prov a sperim entale affermativa a cui gli autori vogliono aggiungere delle prove cliniche basate sull'osservazion e di un certo numero d i casi, Essi hanno p er lo spazio di quattro anni .sottoposto alle iniezioni endovenose quaranta don~ ne le quali avevano avuto, qualche giorno o q llalche settimana prima, rapporti sessuali con soggetti sifilitici portatori di lesioni genitali cotttagiose (sifi.lomi, placche mucose). In questi m alati era stata constatata la presenza dello spirochete all'ultramicroscopio e la Wassermann era stata riscontrata positiva in tutti, meno quattro o cinque nei quali l' accidente iniziale datava da meno di dieci giorni. Le donne eran o t utte esenti da lesioni sospette, con amannesi negativa e Wasserm ann negat1va del pari. La m aggior p arte d i esse ave,·a t rascurata ogni cau tela. per d iminuire il p ericolo del contagio, anzi li aveva aumentati con rapporti sessuali p iù volte ripetuti. È da notare che altre cinque donne che in queste condizioni si eran o rifiutate ad ogni trattamento furono colpite da sifilide dopo il consueto periodo d'incuba2ione. Le quaranta donne, che accettarono di sottoporsi a l trattamento~ fecero d a 4 a 6 iniezioni endovenose di arseno-benzolo o cli neo-arsenoben· zolo o di luargol o di disodo-luargol. Le dosi totali iniettate furono deb oli (1 gr. a

d'arsenobenzolo; 1 gr. e 20 a 2 gr. di neo.arsenobenzolo; o gr. 65 a 1 gr. di luargol), anche in quelle che avevano avuto rapporti sesst1ali recenti (o gr. 6o d'arsenobenzolo in due inie• • zion1; o gr. 40 e o gr. 45 di luargol in 4 iniezioni). In nes~una di esse si ebbero accidenti degni di nota. In tutte le donne cosi trattate non si osservò mai la comparsa di accidenti sifilitici, sia pure minimi e la Wassermann, pratieata quattro o cinque volte nello spazio di due-tre mesi, è stata sempre n egat iva. Una ventina di esse · sono state seguite per circa 3 anni senza che mai si potesse riscontrare traccie di sifilide sia dal punto di vista clinico che da quello sierologico. In una; che al motnen to del probabile contagio era incinta di tre mesi circa, la gravid anza pt'ocedè regolarmente con parto regolare e bambino sano del peso cli 3 kilogr. e 500. Dall'insieme di questi casi gli autori traggono il convincimento che, in tesi generale. il trattam ento con l'arsenobenzolo o i suoi derivati, applicato nel periodo di incubazione, sia capace d 'impedire in mo::lo definitivo la comparsa della infezione. Ciò non dovrebbe sorprendere quando si consideri l'energica azione d i questi preparati sulle lesioni superficiali della s ifilide con la rapida scomparsa de~ treponema e 5e si a n;&mette, come taluni fanno, che· essi possono dare la guarigione della m alatt ia quando il sifiloma si è appena presentato, senza contare i casi di gua rigione ottenuti in un periodo ulteriore, ad infezione già generalizzatasi. E .l è logico il pensare ch e il medi... eam ento debba essere tanto più efficace quando agisca in un periodo in cui il p arassita non abbia poti1to ancora moltiplil'arsi, anche se le dosi impiegate non sono troppo forti. Cotl tutto ciò si può concludere senz'altro che l'aborto d ella sifilide si d ebba semp re realizzare per mezzo degli arsenobenzoli iniettati nel periodo d'incub azione' Ed in tal caso bastano le deboli dosi adoperate dagli autori nelle loro esperienze cliniche' , Entra qui in campo la questione, ancora insoluta, della arseno resistenza. In realtà· si conoscono casi in cui l 'azione d i quest i medicamenti s ulle manifestazioni sifilitiche, specialmente di quelle mucose, semb ra essere nulla o poco meno. Si tratta qui di stipi.ti normalm ente p oco sensibili ai composti arsenicali, o piuttosto d i razze già abituate all'arsenico e divenute q11jndi. a rsenicoresistent i, oppure l'inazione terapeutica degli arsenobenzoli devesi a ttribuire p er la maggior parte a d un particolar~ chimismo dell'organismo malato? Solo l'avvenire potrà chiarire questi dubbi: ma in conclusione i risultati ott enuti sembrano agli autori tali, da permettere di consigliare il I

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SltZIONE PRATICA

trattamento abortivo con le iniezioni di arsenobenzolo nel periodo d'incubazione tutte le volte che si ab biano ragioni fonda te r1 i credere alla possibilità di un contagio, e non limitandosi alle dosi deboli usate nei loro esperimenti ma raggiungendo almeno quelle di 2 gr. a 2 gr. 50 di neo-arsenobenzolo in 6-8 iniezioni. Questo metodo, app:icato sistematicamente nel periodo d'incubazione presunto, dovrebbe essere, secondo gli autori, ·desti.nato diventare un 1elemen to assai importante di profilassi sociale nella lotta contro la sifilide. V. MON~ESANO.

moretti, che mi risparmio di <lescriv.ere, nei (lieltagili1, sono quelli, che costituiscono le em1©tit-Oidi . esterne e quando non .s ono ·infiammati, si afflosoiano e rientrano nel retto : Halll110 diviersa forma e colorito; 1e alit eriazi.oni che vi si ritsconttano son quelle delle venie, oome &i .tirovanio i11 ogni v.ariae; può ~1 ersi i·n oasi classici la iusione di ·essi ·P & :rottura di tuniche di dive]{si capi11.Lari venosi e for.mialT'si u:n tessuto cavernoso " che corona e deforma l 'ori:fìzio :aina,Je. ' Da forza di spinta nel ponsa.r e determinando alimento ne1la ·p r·e ssione endooddQtni·na.1e ·e oons-ecutiva tensione in.elle vene emorroidia:rie l!i 1nttll!'gidiis0e, mentre il bolo fecale poi lneocanicamentie rtrasciina questi tumoretti ingorgati .e 11 ~ende procidenti. Di qui peso, contrazioné spa• smodi·oa 1dell'e1evatore dell'ano e deì mu.scoia So di un metodo originale pel' la ridazione delle s:funterici .con sensazione sptalOevole di corpi estTaemorroidi prociJeoti, eome contributo alla cura nei arttorno ali 'a110; con più o meno forte ten.e' smo, come se l'intestiin o volesse evacuaa-e. F~:sa lncroen ta di esse. sensazione questa, che costri!llge J'i11d~vid110 ·ta per il dott. FRANCESCO GRANDE:. premersi maggiormen·t e per eldminaire il ppo' Le sofferenze che producono le •emor.roidi sto bo.lo feoa1e, ciò ohe pòi si ripercuote con ~a~esterne si debbono .Ln gran .parte attribuire e.J.ila giore ten1e smo ·ed .im maggior tensione delle emorprooidenza di esse fuori dell'orifizio ianale, e lo roidi, stabilendo cosi t1J11 circolo vizioso. Uti1l. e • spasmo, che. accompagna tale stato, oon1tribuisce prati.ca n.e l lilll.litare la fuo.r uscita dei tu,moretti al ma·g gior ristagno e talvolta al magg1iore stroz- emorroidari.i e perciò l'abba!lldoniaire 1ia defecaziozamento di circo1a~ione con tru.tte l1e concom.i- ne alla sola forza peristaltica dell'intestino senza tanJti erosioni emorrag·iche, r.agadi, sec.rezioni spefarrie, oome è nelle iabituclin~ dei .p iù, presSicxn1 ciali ... Vexamente 1a replezjonie vasale e ila · con- con.com.i taniti per a<."Oe1er.are 1'UJSci'ta del · bolo \fesecutiva difficoltà del diS<-arico venoso inducOM cale ; anzi deve por.si ogini studio a :reprimel'e 1a ftorza dri spinta quasi a .t:ratte:nersi, e ciò, ripeto, speciali a1·t erazion1 .11e.11e vene e &On .l a causa r)rossima de1~e emorroidi. La piredisposizione .in-. mentre la per.istalsi agisce niaturalmenrte spitndividuale e le altre cau.se occasiona.li di am bien- gendo. 'S olo i·n caso dii atonia o inerzia intestite, di vita e di aibitudind c-0nrt:ribuiscono ai11e nm.- nale viene a miancaire l1.1l1 faittore imporlalite ià~ nifesta.zioni più o , meno proooci ed dmpo11enti. successo, ma .all;ora basta risveglri-are t>ppartunaLntendo qui riferiTmi ~lle emorroidi idiopatiche merute il tonio di contirattiliit:à de11 'i·ntestin·o ; lll:·rui però tale sti·m olazione a mezzo d1 purgalll:ti. · Qtrenon legate ad ostacoli da c(XIIlpressione, ~peremiia dia stasi negli organi a<ldomin.a.li, at1mentata vis sti rappresentan:o iLa sferza dell 'intesti110, clie, a .t erigo; ra rimozion1e <Li ·q.u•e ste cause o l'i111rflui111e menJtre OOll!llK> Un .ri1su~ltaito immedi~to, fìniscon·O am.che incliirettameute su di esse sdgruifìca fair ilia poi per esaurir.n·e l'attività ed M:ritare la mucosa cura causale, sempre che .la parete va sale sia rettale ron oonsecutivo i.ngorgo venoso. La sf.1,.. rima.sta integra. Io vog11o a.ccenoo:re a dt1e Iattichezza, che ordinariamente accompagna 1'emortori .l ocali importCLll.t is simi, che , secondo me, 1n on roide, bisogna pur vincerla, come quella che manca.no quasi ma1 11ei1J.a genesi delle emor.roidti: riesce ad aggraivare 1.a sta;si ed a .p rodurr.e tosJ_,a stitichezza e J.a forza di .spi DJta, per comiti-i.b.u1re sd:ne itiri.tanti e deleterie al.1'org:a.n ismo. Non mi e.olla modesta esperienza perso1101le ad ia:llieviiare perderò qui ia Ti.petiere tt1tti i .m ezzi per combaitgrandemente ~l sintoma dolore COtl .senso di ·&ti- tere la costipazione; è risapUJto che ogrui sogramento e di bruciore, che sd determina nel retto 1g etto è da studi.aire ~er ri.isrultire alla <'Ml&a chie dropo 1ta defecazione. Tal e contributo dcl tutto determiln:a ·i1 ristaigno fooaile e a secondo di essa regolarsi : vi soniO però de11e prait:iche s p~li origtin~le, mi aff.retto a din1o, è la riduzione irndolore rapida delle emoriroidi p;rocidenti co1l'ap- abbastanza ef.tficaci : a parte ·i l sistema di vita, plicaz.ionie de111a cura prueumatiica, come dirò dn certo i1 coltivare lo stimolo intestinale, ~be si seguito. · affaccia a dete11minaite ore, è pratica da 11on tr.aÈ risaputa la grande facilità co11 cui si descurars i. ~~lcwnd pr~etti igienico-dietetici; CGtne ter.mina niegù.i. emorroidarii la fuoruscita d'i tu- J.'alliimentazione a preva1enm di frutta, }a ztt]_)pa moretti nehl 'a:ttio della defecazione; questi tu- di pr.ug1D.e, Je marmellate, certe sosta11ze ricche ·

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IL POJ.. ICLINICO

cli cellulosa o di o li i gl1éls&i , fanno gram bene; 1nenbre l'e mrnii, i v.im.i, le sailse, i cibi che conbeng~tliO sost.aroze astciuigenit i, sono da proscri~.

non

Attcuni, e a torto, Wlntaino certe !Pratic·h e speciali: Il miassagg.i o, oppor.twnamente faitOO, risveg.1.ia. limmediatam'e1.ite lo stimolo, cosi l'enteroclisi, 1.'idropinoterapia, specie a digà.urn.o, il tlecterismo, la cura dei fermenti, 1SOno tutti mezzi i 11Jlloou.i per quainto e:f.ficaci in determilllati casi per combattere 'La stiti~bezza e nel!lo stesso tempo ile emorroidi, .poichè tra stitichezza ed emarroidi \'t è corrisp.ondetWa moribosa e d~ffioiJmente

si vedono emorroidi sen.za s titichezza. Venendo al tratta.mento curati·vo delle emor1·oidì, prima di esporre i·l 1ndo metodo speciale,

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XXVI, FASC. 39]

che poteindo ore.are .u n am·b iente di aria a certa tensiQUe, da vimcer.e quiella vasa·l e illJJtorno ai tumoretti emorroidarii, si deve a \'ere svuat.amenito meccamdoo del sa·ngue in essi contenuto e riduzione automa.ti~ detLe emorroidi. L'esperienza venne in con.f erma del prilO.cipio fìsko e fatto costruke a ppo.sito aipp~chitO, potetti per la .p rinia volta veder rien1tra.re i t11ano['ettà.' emorr-0idaTi·i in un individuo vecchio sofferente, settz'ai1tro imronvenielnlte ohe l'introcua pemt.nlziione di un po' d 'a.ria melll 'aan poilila Jettale. Ta1e riduzione JiJa il .p regio di effettuarsi senm dolore e di mantener.si ta:le, a differenza di 1quam1to accade nelJia riduzione fatta con altri 1

metodi, poichè gli sfinteri vi s~ senra.1110 sopm. e quell1a che ~a prima cou.trazibne spasmodica. sulle emorroidi procideniti, quel:la stessa rontrazi~ vale ora ad assicura.ire .tnaiggiormenrt:e la ll"i· du.z..ione e J.o svuotamento e quel che è più permette ailì1.'i ndividuo ·La deamhw~ione immed:iata. Qualche emiarroik:Lario potrà dire quald ISIO:fferenze si provano .a oaimminare ad emorroidi prolas1

mi piaoe qui iaccennare che nQn và. sono specifici i)er tale affeziane, poichè essendo ·m ultiformi k cause ohe le determinano, un ti.medio solo m0J' si ad.aitterebbe ad esse e la. manifestazione looo.Le non può esser indlu~nzata che da u.n.a fori.a. agente su di esse per J.a riduz,ìone. I rimedlii decantati ne1le quarte pagine di giornali, sono for· sate! ... Io credo che se la elasticità d!ellle fibre mu1nole faTlll.aceutiche innocue, tarlvo1ta dannose; ne ho sempre prescritte, senza risultati ; illa pa- . soolarri detla vena ,non è dieil. tutto a.lteraJta, quenacea è lulllga e form:a la fortuna di chi meglio sta specie di rldiuzione, fatta vo.ltta per volta ad og:ni defecazione, mppresenita UIIla gJnnastdca atta 1.a sa imporre a rol pi di recilame. Bisogtna, però, pwr oonv.enire, c·h e taJlotlJlli di a rieducare l 'iJtltestino ed QmpediTe 1l'ulteriore diequesti specifici, a base di rimedii ad azi011Je .elet- genemzione ed alterazione diella fibra contratti va., agdS<.'Ono favorevolmente su certe forme di tile. Q.u esta conib,raziQne:, che si à.nduce forziatatneDJte e morr.00.di Jiegiaite ad alterazioni cardi~he, epa.e 1passivarnente nel parohetto venoso ,p rolassato, è tiche, ecc. La cura chi.rurgica rappresenterebbe 1'idea:1e faitt:of!e essenziale 1_)er J.ia. cura del lt:ono delle pa· w .segu~to allle perfezilond di tecnica raggi Uillrte, reti vasali;1 e chi sa, se a lungo andare queste peroh.è pare cuci .r .adioailmente, asportando le ve- diJbre i'lllel"ti e in viia di s:fianctarnento non sairainno, oon questo genere di J:ru:liSsaggio ad ari.a comne ,rairicose, ma non apportando mJodilfioazioni alla eausa, che ha dato origJne ail l'emorroide, dopo pressa, destate a funzionalità più o meno com<l.iieci o dodici canrni .t utt'a:l più, riprod.u-oe l'in- p.J.ieta e contr:ibtl!ire oosl a risainare il sistema ;veJl!OSO emorroidario. Dia questo primo :tentatiwo conve1tlen:te. Di ciò ho pec,rsonaile esperienza. e, sperimenta.n do su più vaSita scala, si potrà La c uira che è stata oggetto di specia:li .mie ti· cerche certo non .h a il merito di agire sul:le di- arrivare al:l a cum radicale su questo principio ·e tenf€111do presente il dato etiologico. verse cause determinanti, .ma .si propone d·i ovIn quanto a.lQe modalità dehl 'ia.pplica?Jione del viare alla marruifestazione im. atto con d. sintomi sistema debbo agiungere che Ja tecn4ca è facile più .m olesti del1e emorroidi. Debbo confes~e e 1'.aippairecchilo sem.plke e part.at1le: consiste c he d. casi avuti in cura. :non sono staJti finora i:n n1n0 piccola tazza di meta.JJo o porce11Lana. in 11t1merosi, ma d:ebbo pre.sto aggiu.ngere che i11 modo d:a combaciare col ·p erineo adattandosi fira tutti si ottenne il risultato soddisfacente, per iQ le :tuberosità isch·i atiche, StlJl fondo v.i è U!lla valprinci pib scientifico su cui sa basa i1l metodo : Itllf:luhre cioè colla. pressione di aria sul sistema vola Siu oud s'imnesba i1 raocor<l.o per ~ pompa pr:emend:e, tipo Potea.11. Basta sede;re sul1la tazza va.sa.te. fuoondo da contrappeso alla compressione d'aria, È ahba!Stan~ ris.aputo che 11egili strati alti chie 1a. pbtnpa va gmadualmente compri.m endo delll 'aitnnosfera [e arterie si inturg·idiscono a ta:1 nel1a tazza stessa; presto rominoierà a sentiirsi ()llltl!to da da.re per.siUiO emorragia per diapedesis, un senso di benessere e successivamente !la rid ucon qua.le meccanismo è i.nuti1e dire; ora se zione av,riene in modo graduale, a mano a ma,110 la mrefazi.one atmosferi~ mena a replezione vacioè, C·h e il sangue emorroidario ,·iene ricaccia.to. sale, la densità e pressione de1J 'aria de'\·e neoesSparan~se (Caserta), settembre 1919. sariaimente produrre I 'effetto opposto, in modo 1

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SEZIONE PRATICA

CONGRESSI. tJengresso di Medleioa interna di Trieste. Presiede il prof. MA.RAGLIANO.

.Sulle Splrochetosl. Relazione di Lu1•;1 ZOIA'.. I.#e spirochetosi che furono studiate durante la guerra, ~i possono dividere in due gruppd. In un primo gruppo è la spirochetosi bronco_polmonare emorragica del Castellani, e la dissenteria. spirochetosica, forma in cui il virus ha .sede in determinati tessuti. . In un secondo gruppo stannQ le spirochetosi . . . ' tn cui vi e una setticemia spirochetica e la forma morbosa a decorso acuto. Il sodoku può es.sere posto fra i due grupp;i , trovandosi il virus ·e nel punto della morsicatura e nel sangue 1(sp . morsus muris). . In questo secondo gruppo possono c1istinguer·s1 due sottogruppi. In un primo sottogruppo devono porsi insieme alle febbre ricorrente (da spirocheta · Obermeyeri) .l a ·febl>re dei .sette ·giorn~ (da spi1110Cheta HebcL.:miadi.s) 1quella dei ciinque ,gi'ùtln.i (diel~e trincee, ·o vold.nica o quintana, da spirocheta gallica), Ue qual1 forme sono caratterizzate da periodi febbrili, spesso a poussées, e da fenomeni generali comuni a molte malattie infettive, senza manifesta.:zJoni cliniche di determinate lesioni di detti organi. In un secondo :sottogruppo sono da riunire Je spirochetosi ordinariamente itteriche, come l'ittero epidemico infettivo, e la febbre gialla, data il primo dalla Leptospira di Inada e Ivo e la secondai dalla Leptospira icterodes di N oguchi. Forse in questi sottogruppi andranno compre.se altre forme di itteri delle regioni tropicali, dei . qua11 si dovrà rivedere la patologia e na clini:ca alla luce delle ricerche c1i questi ultimi anni. È degina dli particolare studio l 'ittirizira oatairrale semplice.

I. L'ittero infetti,·o epidemico che ha dominato durante ~a guerra 1914-1918 è una forma di spirochetosi da spirocheta di Inada-Ido. Questa infezione può presentarsi ron ittero (forma lieve, form.a dì m edi:a gravità, forma grave) e senza ittero (a forn1a meningitica, a forma iienaile, a forma setticemi~a) . Può associarsi a tifoidi, a mallariia, a sifilide, a dissenteria, a Jeu. ·oem1a. La forma ittterica d ecorre nei periodi: di incubazione (da · r a 15 giorni), di invasione (da 2 a 7 giorni), colemico (di 15 g.iorni e più, con r1ac. ·censione febbrile frequ ente dal 4° al 7° giorno), ··<li risoluzione (di solito molto lungo). 1

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Durante la guerra vi furono a~tre forme di i:tero, numerose, dovute ad altre infezioni (spe01almente da paratifo B). ?~ deve fare una revisione degli itteri epidemici .

L'ittero catarrale è con grande probabi1iit:à una forma a sè. La spiroC'heta di! Inadai-Ido è forse un genere nuovo• dei ,s pirochetidi Leptospira (Noo-uchi) · è b , .sanguigna e perciò determina una malattia acuta, è extraglobulare, .n on è visibile che all 'ult~amicroscopio, al qualle presenta asp1etto e movimenti caratteristici. I suoi caratteri specifici furono fissati da Inada-Ido, Cesa Bianchi, Martin e Peti.t, Noguchi. Presenta con grande facilità deformazioni degenerative. È sensibi1issima alla rie azione acida o .appena più a~icalina del grado di alca:lin1ità del sangue, ai sali biliari e ad inquinamenti. Non passa a11a Berkefeld. I mezzi di :fissazione e colorazione la deformaino e non possono valere che ailil a dimostrazione della sua presenza.. . Si coltiva non ddf:ficilmente, specialmente nei temreni di Noguch:i, a tempe;ratu:ra di 25-30 co. Le colture si attenuano nelle successiv•e generazioni. L'animale più recettivo è la cavia, poi 1'uomo. Il virus urna.n o si virulenta con passaggà sucoessivii aittarverso la cavia. Le reazionii del11'organismo alla infezione s i ma.niifestano icon la presenza in circolo d1 corpi difensivi già dopo il 4° giorno dalla invasione, dimostrabili con ~t'esperimento del Pfeiffer. Essi raggiungono il massimo già al ,12° giorno. Sono dimostrabi1li anche dopo 8 anni dalla avv1e nuta infezione. La diag.nosi di infezione di spi·r ocheta di Inada-Ido si può fare in laboratorio: r 0 dalla dimostrazione dello spirocheta : a) nel sangue (ne l 1° giorno d.i malattita) ; b) nelle uri.ne, sia all'ultramicroscopio che dopo :fissazione e cdlorazi,o ne del sedimento ottenuto p er centrifugazione successiva di •r50 cc. di urina (gli· AA. giapponesi dal 16° al 23° giorno ottennero .roo % di lieperti positivi) - occorre mettersi al coperto da cause di errore date da·1la pr esenza d~ spirocheti sugli organi genitaili; e) nel liquido cefalorachidiano; 2° dai~la riproduzione della malattia nella cavia con inocula,zione nel peritoneo o sottocute o nel circolo di sangue (2-5 cc. presi nei pr·i mi· 4 giorni di malattia), o di sedimento di urine (con maggiore probabilità di successo dal 13° al 23° giorno), o di liqwido cefalorachidiano. La ca,·ia prie senta un quadro tipico morboso e muore in Q'1ene1ie tra il 6° e l '8° o-iorno ,· ...., 3° dal~a reazione di neutralizzazione con inie1

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zione nel per~toneo di siero di sangue del malato e coltura di spiroch.eta o virus natura1e. Essa si ha in genere dopo il 7° giorno di malattia; 4° da:lla lfissazicxne del oomple.mooto, cbie fi. . nora non e' sicura ; 5° dalla agglutinazione, che sembra possa dare buoni risultati ma per cui vi sono ancorai inoertezre circa le modalità e l'esecuzione. Questi mezzi se • danno la certezza dell 'infezione, non hanno v 1alore che per determinati periodi della malattia, occorre perciò affinare il lavorio diagnostico per i casi e i periodi in cui non si può averne il responso. L'anatomia patologie-a. umana e della cavie dimostrano fenomeni :itrritativi e mssici nelle cellule dei tessurbi, fatti " emon·.r.1a gici (1ed erilt:rofagia conseguente) pairenchi1... maitosi, fenomeni infiammatori ~e.arsi non a tooo.laio, particolarmente ÌJlllberessanti . ncl fegatbo dove la infiltrazione leucocitica è evidente so• pratutto alla pei:iferia del lobulo così da ~ssere definiba una peria.n·g iooolite capi11are. • I reperti anatomop.artologici e lo studio della biologia dello spirocheta dan.µo i;~gione dei fattii clinici. La causa della riacoensione febbrile non è s ufficientetp.ente nota. Esiste. con molta probabilità un rapporto fra le ai1gie e 4 · localizwzi-one mennngea del virus, non ancora ben stucliato. L'ingrandimento dell'aia epatica è $empre scarso, scarsi i fatti emorrag.ici. L'alterazione renale h. a piuttosto la forma degenerativa che quella i1rlìa1nn11atoria. La spin-ochetwia &i pa-esenta irci-egolarissima : d'ordinario fra il 16° e il 23° giorno con un mass.imo di 2-3 giorni, M'Ol1ito spesso v'è in1grossarn8n:t o delle ghirundole linfatiche però anch~ nei casi più tipici può mancare. V' è emolisi nel periodo d 'invasione, ma illel periodi() colemico lllOll è riJevabile. V 'è leucocitosi dapprincipio (nno a 25000) in seguito lencopenia con mono.nucloosi, dimiinuzione accentuata delle piastrine (30000-10000) con ritardo c.lella coagulabilità del sa·ngue e mi1nore retrazione tlel coagulo. In proporzione alla gravità della forn1a si riscontra azotemia (fino al 5 % di urea) . L '.ittero è da ritenzione e probabilmente da peri1a.ngiocolite oapi11are. La diagnosi della ma1attia nelle forme dove l'ittero manca o è Jieve, riesce di1fficile. Si tengano presenti : lo stato delle vie biliari inferiori, la leucocitosi iniziale, la piastrino-penia e le r·i<'erche di Jaboratorio. Si deve porre attenzione 11e1la dia1g nosi differenziale dell'ittero catarrale quando trattasi delle forme più lievi ; per quelle più gravi dall'atrofia gialJ.o acuta, inoltre nella as...~ociazione con la malaria e la febbre tifoide. Per la prognosi, basata sopratuitlc:> sul decorso, (16) •

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IL POLICLINIC.

può avere un certo valore la presenza della rea• zilO!lle mie1oide ai11 'inizio dell'apiressia. Allo s"tato attuale delle nootre conoscenze si può ritener.e probabile che la spirocheta cli Inada-Ido penetri per via cutanea o dalle mucose: dal terreno infettato da topi e anche da uomini. La profilassi non deve condurre al! 'isolamento del malart:o, ma alla osservanza delle ordinarie norme igieniche della assistenza dei malati. I focolai di infezione vanno individualizzati e devono esse.re rimossi risanando sopratutto le· condizioni; di scolo delle acque e bada'll.do alla r.eazidne d.e l terreno. La vaccinazione prevontiv-a p['omette dii essere Tuti~e e va ancora st'ttdiata. La terapia con sieri di animali immunizzati (o di uomini convalescenti) non ha dato ancor~ risultati centi. Tra ì varii mezzi proposti Sembra che fil mercurio in 'forma di calomelano e preparatij arsenomercUriali abbiano uti.a azione favorevole. Nei casi gravi si faccia dieta priva o quasi di sostanze azbtaf:è. L'adrenali.na ha azioneu'tile su11a grande prostraz{~ne delle forze e sulla. debolezza del miocardio. 1

II. , La Spi~ochaeta Vi1icenti sembra possa forme dissenteriche o enteroçolitiche.

da1·~

III. La febbre dei s~tte giorni è data dalla spire· chaeta Hebdo11iadis (Ido, Ito, Wan:i-) che si trova nel s'alllgue (inel 2°-4° giorno) e nelle uri.ne (dal1'80 giorno in poi). I,a Spirochaeta Hebdomadis è diver~ da quella di Inadia-Ido. È diflusa dal Microtus M ontebelli.

IV. Futaki, Takaki, Imiguchi e Osuni hanno Jimostrart:o ohe la caiusa d.€11 Sodoku è la Spirochaeta morsus ?nu?'is, dimostrabile .nelle ferite· da •m orso del topo e nel sangue periferico dura111te 1'accesso iebb ri le.

V.

La febbre delle trincee (volinica o dei cinque giorni) deve differenziarsi dal Sodoku ; sembra che me sia awsa una S pirochaeta ga/.lica di Couvy e Dujarric de la Rivière.

VI. Noguchi descrive come causa. della febbre gialla una Leptospira icteroides, specie che si difierenWi da quella di Inada e Ido per ~ reazioni 1mmu11itarie. L'ottenne in coltura dal sarngue dei malati, e potè trasmetterla dalle colture o dal sa.n1g ue dei malati a cavie, al cane, alla sci111mia (Milas) con una incubazione di 72 a 96 ore. I sintomi e le sezioni anatomo-paito.lo-

j


( AMMO

XXVI, FASC. 39]

SEZION:I

giche del1la febbre gialla nell'uomo stanno fra qllelli _d ella cavia e quelle della scimmia. VII. . La Spirochet.osi bronro-pcdmonaire di c 'astellaini è dlete:rnniJnata dJalla Spirocha.eta bronchialis, che , non si è amoora bene indWiduial~zzata e ilJJOil fu ooLtivaita. La malattia fu riprodottà .n elle scimmie inferiori La diagnosi si fonda sulla manca:nza di febbre, sulle condizioni generali buone, sulJo sputo a ge1atiina di lampone, su1 reperito di 1111U.merosissime spilrocbete nello .sputo, sul .r eperto 11egativo in esso di bacillo di Koch, sull'esame radiologico. Possono avvenire ertori diagnostici in ca.si di · spirochetosi broncop'olmonare cronica. È una forma a pronostico, in genere favorevole, contagiosa. Il malat6 deve !essere perciò isolato. Può associaJ.-si ad alitre forme delle vde respiratorie. Preparati arsenicali e antill?-oniali sembrano essere uti1i. '

.

Discussione sulle Spirochetosi. Prof. PENDE di Palermo. - Lllustra il reperto nella spirochetosi ittero-emmoragica di una melanèlnia e d4 una. mel·a nosi viscerale, che per nulla si distingue all'esame .istochimico dal~a presenza di melanina nei malarici Il sintoma può .~ettere.i n grave dr.mb arazzo la diagnosi differenzia·l e tra ittero grave e pernici~sa malarica a forma iit terioo. Prof. QuEmOLO di Pisa. - Riicarda oome oltrie dieci anni addietro abbia studiato e descritto due epidemie di itterizia a Portoferraio e a Piombino, che 1'0., ritiene del tutto analoghe per la sindrome clinica·, e per la grande diffusibilità, a11'i.ttero descritt<> nelle truppe. Riguardo al contagio asserisce esservi altri due fenomeni d·i: ranailogia, presumendo che gli sterramenti e i topi p-0ssano avere rapporti, per quanto ancora ~onosciuti, col propagarsi della j nfiezione. •r

' Il giornata. •

Si

~p,e

la seduta alte ore 9. ..

Presiede il prof.

GABBI.

Sull'influenza. Etiologia, Patogenesi e Cura. Rcliazion.e del prof. MICHELI. I

:U:alg·rad9 t anta oopia e tanto fervore di ricerche, il problema eZJio[ogico ·de1l''influenza è l11ngi ancora dall'esser conchiuso. Fra gli agenti mi<..'l110bici, il b~iJlo di Pfeiffer è ancora il oentro. della discussione; ma al concetto che il baciillo di Pfei:ffer rappresenti 11 protovirus influenzaile .. Contrasta.no una serie di considerazioni e di fatti :

iPRATI~

rr45

! 'estrema contagiosità e diffusibilità del ,r,iTus influenzale, di gran lunga superiori a quanto si osserva nelle infezio111i da schizomiceti ; 2° il raro o mancato reperto del .. ba:cillo di Pfeiffer nelle muoosi:tà naso-faringee dìt.tr.asnrt:e 1a prima ondata epidèmica primaverile ; 3° l'~ncostanza . del reperl<l> del bacillo di Pfeiffer anche nelle forme bronco-pneumoniche a'U-· tunnali e invernali. •Questa variabilità di risulta.ti non è riferibile alla difficile coltivabilità· del birucil.1o dli ~feiffer o defìcil€111Za d'orditn e tecnico perchè dellJU.11ciatai 0Jn.10he da batteriologi insigni ;. 4° il . mancato riscontro del bacillo di Pfeiffer nel sangue, amche rnelle forme pi1ì gtravi, affermato da it utti gli autori ; 5° l'aver dimostrato la presenza di baci~1~ di Pfeiffer: • • a) durante l'ultima pandetnia del ' ca"\Yo naso-faringeo di molti individui ·sani o ammalati • d'altra ·f orma morbosa; b) in focolai epidem'Ìct tegi~nali o loca.I[ di na.tuta influenzale assai · dubbiçi., a distanza di ID:illtl aDJni dalla paindemia .d etl '89-901. e) in periodi interpandemici nel ,cavo naso' faringeo, e nelle vie respiratorie di ammalati 'd r tubercolosi, di morbillo, di difterite, di pertos-· • ·se, eoc. ; 6° l 'es'irt:o costantem.ente negativo delle re-centi ricerche intese a riprodurre sperimentalmente l 'i.nfiu1 enZa. mere è l 'àn&uffiazione ~ o l 'itllJOC11lazione nelle vie respiratorie di sospensione di. bacilli di Rfieiffer. L'insieme dei fatti suesposti è sufficiente a· scuotere la fede nella dottrina . Pfeifferiana . del1' ii.1nftuenza, 1 Illa aroche destituito dal :nuolo di agente pr.i1mitirvo dell'iinfluenza, il b. di Pfeiflietr non deve peraltro riguardarsi come un volgare· saprrota .senza importainz;a patologica. La: frequenza dei reperti positivi negli ammalati, il suo· alto potere endotossico riaffermato dalle belle ricerche di Gosio, la non rara presenza di agglutinine .specifiche nei convalescenti attestano cheal b. Pfeiffier tSpetta u·na parte nµn iil;differe:nte~ nella patogenesi dell 'in:fluenza. Le stesse conclusioni negative vanno applicate~ tutte le specie batteriche riscontrate .negli infiuenzait i (prneuJmooocehà, st~Jococchi, microaocoos cataJrrhali.s, ecc., stireptococao pieomorfo di Wiesm.er, dip.lo'Streptococoo epii1dem1ieo dì Ber·nhardt, streptococco pandemico di Segale, ecc.). Perch~ se è indubbia lai grande importanzçi degli streptoroechi ·n el determiinismo delle più girav1i comp.l:ica-· zioni, possono opporsi riguardo ad essi le stesseob biez.ioni già formulate rispettò al b. di Pfeiffer. Il ,rirus primitivo dell'influenza va quindi riaeréato in ail.tre direzion°i, L 'ana.logia clinica eci (17) 1°

1


IL I>OLICLINICO

epidemiolog.ica con alcune malattie infetti ve so.stenute da virus :filtrabile, hanno suggerito la ooncezione che il vi.:rus :int1uen1.1ale appartenga alla categoria ·dei1 :filtrabili. Oggi le ricerche sperimentali di trasmissione clell 'infiuenza, mercè 1'instillazione o l 'insuffiazione nelle vie respiratorie superior·1 o mercè la iniezione sottocongiu.ntivale, sottocutanea e endovenosa nell'uomo o nelle scimmie di filtrati .attraverso can.dele impermeabili ai comuni baitter1 di siero di sangue o di sangue intero o di escreato influenzale, sono abbastanza numerose, ma gli esiti sono purtroppo, anche in questo ·campo, affatto contraddittorii·. Assai frequenti sono i risultati negativi, però gli esiti positivi henchè non sieno tutti rigorosamente ottenuti sembrano suffìcie1llti1 a dar va.lore probativo alla dottrinà dei virus :filtrabili. I risultati raccolti da numerosi esperimenta.tori <(positivi anche nell'uomo), co~tituiscono una serie di eletnenti di significato .indubbio. Però 'Ìll vdirus primitivo .dell'infiuenza sairebbe l'agente etiologico soltanto delle fortne più semplici. Nelle forme più complesse e complicate, interverrebbero altri agenti di infe zione. Neln'interpretazione dell'etiologia dell 'infiuen·za, abbiamo dunque un virus pr.imitivo iniziale ed uno o più virus secondariamente associati. È una vera sovrapposizione di prooessi, che si ·s tabilisce con un meccanismo non ancora precisato, ma in cui hanno .indubbiamente parte la <lim'i!nuznone defile re&isten~ loeia.15. (a ldvello ,-delle vie respiratorie) e generali (leucopenia), per cui varie specie batteriche sono esaltate nella loro attiv.i tà riproduttrice e nel loro potere pa'togeno. Oltre al bacillo di Pfeiffer, le più fr1equen:t~ e importanti associazioru batterjche, s ono rapprese11tate daii varii ceppi a gruppo pneumococ·cico e streptococcico (sopratutto del gruppo IV secondo la classificazione americana) gruppo deg li streptococchi emolitici. Non esiste uria cura specifica dell 'infiuenza. Le varie applicazioni chemoterapiche tentate non l1anno azione s pecifica e sono forse tutt'altro che innocue. I buoni risultati ottenuti talvolta con sie ri i più s' rariati (p erfino antipestoso) e collo stesso siero normale di ca va11o sono dovuti ad un m eccanis mo .ignorato che forse agisce esaltando i mezzi specifici dell'organismo ed a questa form a di terapia si devono ricondurre i metalli colloidali, i vaccin1, le 'Ì ·niezion:i di peptone, latte , ecc., ecc. La moda lità p1ù consig.1 iabile di questoa tera·p ia aspeciiìca è data da 1n 'i,niezion.e sottoouta11e.a o endo,·enosa p recoce di 80-1 00 eme. (su 2 ,-olte) dii siero di caYa11o normale (po ibil-

(_.\NNO

xxv·r,

F ASC.

39]

mellJte di cavailli .i.mmlliillzzatt1 oon CtlJp1 a: pL..--cllmococco e .streptococco) . Per il resto il trattamento de,·e essere esStnzialmente sintomatièo.

Sintomatologia - Anatomia patologica Epidemiologia. Relazione del dottor SATTA. Rispetto all 'etio~og.ia si deve tener presente che nell'ultima e nelle precedenti pandemie: a) si è avuto un carattere di b enign·i tà e 1111 qua<lro clinico uniforme nella prima ondata; b) si è avuto un carattere di malignità e u11 quadro clinico polimorfo su~ivamente ; e) 1'insediarsi d·i complicazioni più o meno gravi, qualche giorno dopo la remissione del prjmo attacco. Tutto ciò non può spiegarsi ammettendo un un·i co agente morb.oso. Neppure si può trattare di una simbiosi c~stante di due virus. ~ naturale pensare che l'agente provocatore di quel complesso sintomatico fondamentale e comune a cui si dà il nome d'infiuenza si debba considerare co~ i.l ,,irus fondamentale e primi t·ivo. L'altro o gli altri virus sarebbero germi di associazione da cui provverrebbero ~le complica•

ZlOlll.

Sulla questione se si deve ritenere p·i ù probabile la compartecipazione di uno solo o di diversi germi, si devono tener presenti varii fatti. Innanzi tutto si devono far.e tre gruppi di infi uenzati: uno dei veri infiuenzati; un secondo in cui sono interessate le grosse vie aeree; un terzo di quelli in cui si hanno localizzazion·i polmonan.• Si sono avute anche epidemie localizzate con caratteri di,1ersi 1'uno dall'altro. Nella clinica e nell'anatomia patologica delle com p licamze po1JDQnari, Je differenze sono ta·l:i che pare siano causate da germi diversi. Inoltre non si può non attribuire significato ai • germi che sono stati isolati costantemente negl i ammalati, sopra·t utto quando si è riusciti a coltivarli dal sangu1e o da cavità chiuse. È a ttendibile quindi che vi sia compartecipaziione dli ·v01tii germi; ed allora, -0 s.i stabilirebbe una simbiosi fra i dive rs i virus, o il virus primiti,·o agirebbe nel senso di favorire 1'azione patogena di qualche germe, ordinariamente saprofita dell'organismo. 1

Discussi one. Prof. GABBI di Parma. - Ricorda gli esperimenti s ulle scimmie, fatti da Bradford, Bastford


[ANNO

XX\l l,

FASC.

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SEZCONE PRA1'ICA

e Wilson col virus filtrabile, esperimenti a cui egl·i ha assistito e a cui attribuisce un grande valore. Prof. SEGALE di Gen-0va. - Fa osservare che la priima ca.rla!tteristri..ca di un virus filtrabile, è .quella di essere trasmissibile in serie sempre _previa :filtrazione. Ora qUJesto dato manca negl·i esperimenti dii Nirolle, Conseil. L '0. considera col massimo riserbo i risultati ..degl~ autori inglesi, i quali hanno considerato come forme batteriche i granuli albuminoidei, che si formano nei terreni N ogucki, in conseguenza dell'autolisi del pezzetto di organo. La filtrazione viene fatta con un metodo poco attendibile, profittando del raffreddamento dell'autoclave. Niè g lii ·autori si so.no assicurati de1l 'i1nitegtrità delle caindele u:sate. Non r.i sulta dimostrato che si tratti di virus filtra.bilie. Egli irnsiste suJ1'import.a:nza del cocco pa·n demioo. Tuendooo pwre ki. parola il p.rof. SoFFRÈ e il co1onmeL1o MENNELLA. Il prof. MARASSINI parla dei caratteri differenziali fra bacilli di Pfeiffer e pseudo Pfeiffer e delle ricerche di Park intesi a distinguere anche sierologicamente alcune qualità di bacilli, spe'Cialmente colla prova dell'agglutinazione e dell'assorbimento delle agglutinine. Risposta del relatore prof. MICHELI,. - S.i di-chiara d'accordo col prof. Gabbi, ma vuole essere più riservato nell'ammettere la. naitura filtrabile del virus influenzale. 1

Vaecinazlonl. Relazione del prof. A. GASBARRINI di Pavia. L'O. riassume le più importanti acquisizion.i fatte durànte la guerra nel campo delle vaocinazion·i . Per quanto riguarda la vaccino-profilassi, i vaccini migliori per la pratica, capaci di sicuro potere immunizzante, sono quell i che si prestano ad una facile ed esatta pos-0logia, nonchè ad una lunga ronservazione. L'efficacia mas!3ima degli ordinari vaccini si esplica nei prim.i mesi di allestimen·t o; però ri. ·vaccini e.ssiccaiti rnel vuoto (tipo Lofller) conservano a lungo invariate 1e loro proprietà immunizzanti. Secondo 1'0., non è ancora ben dimostrata la efficacia dei così detti vaccini atossici; tuttavia i 1itpo vaccini destano fin da ora particolare interesse e meritano di essere ulteriormente studiati. Può ritenersi eh-e nieli1a .p ratica. della vaccino-profilassi d1 alcune infezioni spetta la preferenza ai vaccini poli.v alenti. L'organismo reagisce di fronte al vaccino, particolarmente se i11trodo.tto nelle vene, con una serie di manifestazioni cliniche, ematologiche e sierologiche, ben note nei loro minimi dettagli. 0

r147

La prova di vVidal nei vaccinati contro le infezioni tifoidi conserva tutta la sua ~mportanza, purchè si tenga conto di alcune circostanze e sopratutto di va~ori più alti di quelli ordinariamente stabiliti per i non vaccinati. Mentre le ag.glutinine in circolo non .costitu-ise<>no un elemento di guidizio sicuro e costante per il valore antigene di un vacci.no, l'anticorpo batteriol;tico rappresenta il dato più importante per stabilire e misurare lo stato immune di un individuo . I1l grado di immunizzazione attiva dipende non solo dalla ~ualità del vaccino ma in pa1ticolar modo dalle quantità e dalla via d'introduzione di esso nell 'organism~. Il metodo endovenoso offre d: migliori risultati, e merita perciò 11na più larga applicaz1ou.e. I risultati desunti dalle statisticlte suiia v~c~ cino profilassi antitifìca durante la passa.Li guerra parlano p.er una riduzione della morbilità e morta1iità per tifo dei vaccinati rispetto ·:i non · vaccinati, e per la necessità di una vaccinazione mista. ' QualtlJto ad altre ini.ezioni oocor.se ~n guerira, 1JJ0n è dato 1C0J1clude·re aJ. momentlo : è ttuttarv.ia presumibile, in base a1 sag.g i fino ad og~i fatti, che la vaccinoprofilassi possa essere ancJ1e qui utile. La vaccinoterapia ha avuto r.na larga a:,plicazione n~lla passata guerra. Tissa p u.ò ri ~scire vantaiggri.osa. Al!1la dimostrazionie data. pea;- .p rimo dJa. Ischt1tiiava che un 'UJli.ca inieziione endovenosa di vaccino tifico può talora promuovere.: t1r;a rapida e completa guarigione non solo del t1fo, ma anche del pa~atifo. è seguita unR lunga S<'rie di ricerche non meno interessanti, tendenti a dimostrare che non solo i vacci11i ba~Lerici omo1oghl, ma anch~ :iuelli eterologlti, e 1?er8~no pt<•teine o derivati proteici d.i origimre extrabattericia sono capaci degli stessi effetti prontamente risolutitVi od abortivi non solo neltle ·i1lliezioni tifoidi, ma anche in altri processi m<'tl>osi Occorre essere molto pirudenti nelila posoLogia dei ,·accir.ù, potendo le forti dosi esporre a pericoli per la salute de1 malato. Nel[e imez.ibni tifoidi, 1 impiego dii u111 vaccino eterologo tiip o Loffier (co.Lerico, meiniillgoooccieo) è preferibile a quello omologo, perchè meno tlossico, provvi1sto dii azd,one QOSt0111te, flacilnwnte dosabile e consente un certo margine fra la dose terapeutica e ila tossica. Di solito i successi della vaccinoterapia endo,·enosa ·i n genere sono tanto più frequenti e bnillianti quanto più precocemente si interviene. Essa non previene complicanze o recidive ed è sconsigliabile nel~ forme assai gravi. I risultati della vacc.i noterapia endovenosa an1

(19)


IL POLICLINICO

titifica, durante 1a g11erra, sono abbastanza incoraggianti. Anche dn altre infezioni la vaccinoterapia fa sperare possa essere utilmente impiegata. La funzione del vaccino curativq è al momento attuale assai oscura. Il prof. MICHELI pone d.n guardia s ui periooli del1e iiniieziooi -e:ndiovenose. Il generale R HO e iJ colonnello M ENNELLA illustraino i b11111ainti risultati. btténuti ne.11 jEsercii:Q e nella Marina con le vaccinazioni anititifi~he . Dott. GHIRON .

XXVI Congresso della Società Italiana di CJhir~r~a. Trieste

2-5

Ot\ obre 1919.

.Seduta antimeridiana del

2

ottobre.

.

Lesioni di gUérra del sistema nervoso perifertco. •

'

Prof. VERGA. (Relatore) - Si limita ad e5porre i principali concetti, ampiamente svolti nella dotta relazione distribuita ai congressisti. Le lesioni di guerra del sistema nervoso periferico si possono rirlurre a quattro tipi anatomo-patologici fond amentali, ai qua1i corrispondono le note sindromi cliniche d'interruzione, di compressione, di rigenerazione, d'rrritazione, dissociate e complesse, già definite dagli autori francesi, alle quali va aggiunta la sindrome causalgica di Weir Mitchell. · · L8. diagnosi anatomica della lesione nervosa è quasi sempre possibile in segtiito ad esami neurologici ed elettrodiagnostici diligenti e ripetuti, ac.. cotnpEloonati dalla osservazione clinica del decorso. Quanto alla prognosi, l'esperienza clinica ha dimostrato che le lesioni dei nervi periferici per fe· rite da arma da fuoco tendono, con una certa percentuale, a guarire jn modo più o meno completo spontaneamente; degli altri casi alcuni poch~ sono superiori ad ogni risorsa terapeutica, altri, in numero maggiore, sono suscettibili di miglioramento o di guarigione, mediante un opportuno trattamento chirurgico ortopedico. Per la cura delle forme operabili, la moderna eh·rurgia offre di verse risorse : operazioni sui nervi, dirette a togliere la causa della paralisi, ed altre operazioni ortopediche, intese solo a mitigare gli effetti di questa. Le operazioni sui nervi hanno il loro fondamento scientifico negli studi sperimentali sulla rigenerazione dei nervi. A questo proposito 1'0. insiste sul fatto, oggi sicuramente dimostrato, per opera sopratutto della Scuola di Pavia, che la rigenerazione avviene soltanto per opera dei cilindrassi del moncone centrale. In questi interventi, che e5igono delicatezza e precisione d i tecnica, metodicità e as.5iduità di cure postoperatorie, è desiderabile la più strett~ collaborazione del neurologo col chiI

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f:ANNO XXVI, FASC. 39]'

rurgo. Per queste opetazioni non si richiede un armamentario speciale, ad eccezione di un apparecchio per la elettrizzHzione diretta dei ner'\-i, che permette di determinare la topografia fascicolaredei tronchi newosi. Non è sempre necessario proteggere da nuove aderenze il nervo operato; quando ciò sia indicat0t la pratica sembra raccomandare lembi peduncolanti di adipe presi dalle vitinanze, o tubi arte.r iosi, opportuna.mente preparati (metodo di Foramitti), aperti in forma di doccia o di semièanale. L'intervento si pratica di regola in. secon do t empoe in periodo · relativamente tardiv:o, dovendo l'indicazione scaturire da esami nettrologici ripetuti e dall'osservazione del decorso clinico. Da questi elementi di giudizio, oltre che dall'osservazione diretta del nervo messo allo scoperte, sarà determinata la ·condotta operativa nei singoli casi. L'intervento in primo tempo può essere ·consentito solo quando il nervo sconfinuato cada sottol'osservazione diretta del chirurgo, in una ferita beante, o nel. corso di ampi sbrigliamenti. .. La neurolisi è particolarmente indicata nei cast di compressione estrinseca dei tronchi nervosi, con. relativa integrità. del nervo; e la prognosi in que · sti casi è favorevole. La sutura diretta, previa resezione del tratto alterato, deve considerarsi come l'operazione d elezione nelle $indromi d'interruzione. Se l'interruzione è parziale, l'intervento sarà proporzionato al grado della lesione stessa. Diastasi anche notevoli tra i monconi possono esS>ere vinte mediante stiramento dei ca.pi, dando eventualmente all'arto speciali atteggiamenti. Nell'affrontamento dei monconi si deve, p :-r quanto è possibile, tener conto d ella st.ruttura fascicolare dei tronchi nervosi. Dei numerosi procedimenti (sutura a distanza,. plastiche a lembi, tubulizzazione, innesti auto-omoeteroplastici, anastomosi, impianto diretto del nervo nei muscoli) che sono stati proposti per vincere diastasi molto considerevoli dei monconi, nes-:sun0 ha corrisposto in modo del tutto soddisfa~ cente. Nulla può dire sul valore dell'innesto di tratti di nervi conservati in alcool, proposto e attuato da Sencert e Nageotte, all'infuori che tali innesti sono tollerati. Nella causalgia può riuscire vantaggiosa la simpatectomia periarteriosa. Quando la sindrome causalgica si associa a sindrome d'interruzione parziale o qi compressione del nervo, può essere indicata la sezione del nervo a monte del punto leso,. o 1' alcoolizzazione del tronco nervoso. I risultati, che si sono finora ottenuti d alle operazioni sui nervi periferici per lesioni di guerra~ non permettono ancora di formulare un giudizio preciso sulla reale efficacia di questi interventi . Tali risultati ci dànno bensi la certezza che le


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