Il policlinico sezione pratica anno 1936 parte 1 ocr parte1

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Anno XLIII e-

Roma, 6 Gennaio 1936-XIV

Nnm. 1 ~

.A..bbonan1enti al '' ·Policlinico ,, per l'anno 1936: Singoli: ( 1) Alla sola sezione pratica (settimanale). L. l 1-a) Alla 1ola sezione medica (menalle). L. ( 1-b) Alla sola sezione chirur1Jica (menalle) L.

ltalla 58.80

50 50 -

Eatero Cumulativi: ;talla L. 100 (2) Alle due sezioni (pratica v 11edlca) • . . L. 100 L. 60 (3) Alle due sezioni (pratica e chirurgica) . •• L. 100 L. 60 (4) Alle tre sezioni (pratica, medica e chirurgica) L. 125

Ettaro l . 150

l. 150

L. 80

,,.... Un invito ai fedeli abbonati del ''Policlinico ,, per il 1936:

Affrettare

quanto più sia possibile l'invio dell' importo di abbonamento pel 1936 e, al polizzino del V~Gli A POSTALE o dell'Assegno Bancario applicarvi la fascetta con la quale si sono finora ricevuti i fascicoli o, quanto meno, indicare, con esattezza, il rispettivo numero di abbonamento. Ciò faciliterà , all 'Ufficio d'Amministrazione, la sicurezza dell'esatto accreditamento del pag1mento nella uiusta partita del mit tente.

CO~U~IC~TO

l~'AN.N"O

103CJ

Portian10 a conoscen za dei lettori che allo scopo di svolgere un'attività con cord e più decisa e meglio distribuita ed offrire alla cl asse m edica la possibilità di seguire a convenienti condizioni quanto di meglio si viene pubblicando in Italia, un accordo si è stabilito fra i tre più importanti settinJnuali medici : IL PC>LICLINI CO • LA RIFORMA l\i'EDIC_L\. - 1\1I~·ERV}... MEDICA (P. R. M.), per il quale ai lettori sono offerti i seguenti principali vantaggi: L' abbonamen to cumulativo ai tre setti1nanali insieme è stabilito in L. 1 5 O co1nplessive. Gli abbonati ai tre periodici (cumulativam ente o singolarmente) potranno ricevere in abbonamento, a prezzi r idotti, l e imp ortanti riviste offert e dalle r ispe ttive an{ministra zioni ed avranno diri tto allo sconto de] 10 % su tutti i libri e diti dal gruppo giornalistico P. R. "ftl. suddetto. I vantaggi di tale accordo sono evidenti e lo sara nno n1aggiormente in seguito per i l ettori, p er i pe· riodici e per il progresso della stampa medica italian a stessa. I l ettori si gioverann o delle condizi oni se1npre più convenienti ch e derivano dalla possibilità di econo· 1nie ch e, alla l oro volta, i p eriodici possono r ealizzare associando i lor o sforzi ed il loro lavoro. La produzion e scientifica, orientandosi verso le tre grandi pubblicazioni, sarà si cura1nente e rapidam ente feguita ed app rezzata in Italia e d all' Estero, evitando di essere disp ersa e din1enticata in pubblicazioni ininori. Le idee e ]e iniziative n el campo medico, le ques ti oni più in1portanti, la difesa del n ostro patrimonio cult11ral e dispor ranno, da oggi in poi, di tre diffusi e autorevoli o r gani, concordi e associati, diretti da per onali tà f ra l e più illustri d ella medi cina italiana. L'or ganizzazione sci entifica e giornalistica dei tre periodici sarà p otenziata dalla unione dei l oro sforzi, non più sovrapposti o diver genti, ma diretti ver so l a comune m èta del progresso delle pubblicazioni. I 1:n edìci i taliani vorranno mostrar e l a loro simpatia p er q uesta iniziativa, ch e riunisce i p rincipali espon enti dell'atti vità scientifica n elle tre r egioni italian e : settentrionale, centrale e meridional e, affrettando l'invio della loro adesion e all' abbonamento gl obal e ai tre settimanali medi ci che, completandosi a vicenda, cotnpl etan o an ch e la cultura dei lo ro l ettori. « IL POLI CLI NI CO )).

Abbonamento GLOBALE annuo per il 1936 ai periodici SETTIMANALI JL POLICLINICO (Se%ione Pratica) .. LA RIFORMA MEDICA - M.INER. V A MEDICA L'importo dell'abbon amento globale ai tre p eriodi ci settimanali in L . 1 5 O può essere inviato ad nna qualsiasi delle tre Am1ninistra zioni e può essere pagato anch e in due rate u guali di L. 7 5, u na anticipata e l'altra entro il 30 giu gno p. v . N .B. - 1Vaturalm ente, l'importo dell'abbonaniento isolato, ossia di abbonarnento a qualunque dei tre settima nali che n on venga assunto globalm en te n ella qui sumenzionata combin azione, deve invece essere iriviato, rrel Sll O 11orn1ale prezzo, com e pel 1935, alla rispettiva Amm inistrazione.

Abbonamento annuo

a

prezzo ridotto pel

1936

AI PERIODICI 1\'1ENSILf EDI TI DAL GR UPPO GI ORNALISTICO P .. R . M. Italia Estero ARCHIVIO PER LE SCIENZE MEDICHE • • . (mensile) L . 144 invece di L. 160 L. 180 invece di L. 200 )) )) }) )) . (m en ile) }) 36 )) )) CUORE E CIRCOLAZIONE 40 55 60 • » • • • • • )) )) )) . ( m e n ~ i le) }) 90 }) )) GIORNALE DI BATTERIOLOGI A » 100 180 )) 200 • • • • )) )) )) )) )) )) . • • (mensile) )) 46 }) II. DER~rOSIFILOGRAFO 50 65 70 • • • • )) )) )) )) )) . (m ensile) )) 45 50 55 IL POLICLI NICO (Sezione Medica) D )) 60 • • • • }) )) )) 45 )) )) )) IL POLI CLINICO (Sezione Chirurgica) • • • (men_ile) }) 50 55 • » 60 l) )) )) )) )) }) IL VALSALVA (Rivista di Oto-Rino-Laringoiatria) (men.. ile) )) 45 » 50 65 70 )) )) )) )) }) }) LA CLINICA OSTETRICA . (m ensile) )) 36 )) 40 55 60 • • • • • • • • )) )) . (m en ile) l> 55 )) )) )) LA GINECOLOGIA )) 60 }) 100 90 • • • • • • • • • • )) )) )) )) Rl,~I TA ITALIANA DI TERAPIA 35 }) 40 55 » » 60 • • • • . (m ensile) )) L'impor to dell'abbonamento a p rezzo ridotto ai periodici ruen ~ili qui opra elencati concessi agli abbonati al «Policlin ico », va diretto alla nostra Amminis trazione . L'EDITORE DEL <( POLICLI TI CO » LUIGI POZZI. ' 7ia Sistina, 14 . RO~L\

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« IL POLICLINICO

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[ANNO XLIII, NuM.

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Interessante a leggersi : Tntti coloro che ci invieranno SUBl'J.'() mediante Vaglia Postale oppure con Chèque Bancario o verseranno la somma nel nostro conto corrente Postale N. 1/5945 valendosi dell'apposito .!lodulo da noi espr~ssamente inclt1so in un precedente Fascicolo, ma che viene anche fornito Qratis dall'Ufficio di Posta, lo INTERO importo del SOLO abbonau1onto per il 1936 al ''POLICLINICO,, potranno, con l'aggiunta di sole Lire 3 al prezzo dell'ahbonamento, ottenere, a scelta, UNA. delle sei pubblicazioni qui di seguito distinte con le lettere a) ; b) ; e) ; d); e) ; f). a) LA MEDICINA PREVENTIVA E LA SELEZIONE PROFESSION AI,E IN RAPPORTO ALLE ASSICURAZIONI SOOIAI1I. (Dott. O. BELLUCCI). Prefazione del prof. CARLO FoÀ. Vol. di pag-6. VIII-168. Prezzo L. 18.

d) LA S.ANOCRISINA. NE.I.I,A. CURA DELLA TUBERCOLOSI POLMONARE Note critiche e Osservazioni ciiniche. (Prof. E. TRENTI). Vol. di pagine 92, con 38 radiografie e 22 grafiche termo,m etriche nel testo. Prezzo L. 20.

b) L 'ASMA BRONOHIAI·E NEI MODERNI CONCETTI. (Prof. P. S1'ANGANELLI). Vol. di rpagg. VIII-100. Prezzo L. 12.

e) TUBERCOLOSI ED ESERCITO. (Dott. F. BocCBETTI). Prefazione del prof. sen. G. SANARELLI. Vol. di pa.gg. VIII-56. Prezzo L. 10.

e) LA BISMUTOTERA.PIA DELLA SIFILIDE. (Dott. F. TRAPrezzo L. 12. VAOLI). Vol. di pagg. IV-72.

CONCETTO E DIAGNOSTICA DEIJ.A TISI INIZIAI.E. (Prof. A. CAPOGROSSI). Vol. di pagg. VIII-83. Prezzo L. 10.

f)

(*) :.E1 consentito richiedere più di una delle 6 pubblicazioni, aggiungendo il rispettivo loro singolo importo semi-gratuito.

AVVERTENZA: Traacorao i: 31 _Gennaio 1936, non ai avrà più diritto alla sumenzionata facilitazione.

SPECIALI comblnazlonl dl abbonamento per il 1936: si riceveranno i Numeri della ,Sezione PRATICA del « ;E>oliclinico » dal 1° gennaio al 31 dicembre 1936, più una, a scelta, delle sei sumenzionate pubblicazioni, nonchè, franco di porto: il volume, di pagine VIII-606, con 46 figure nel testo: '' LEZIONI DI CLINICA. MEDICA.,, (Prof. CESARE FnuGoN1). Prezza di copertina L. 60. oppure tutti i suddetti Fascicoli (1 a 52) del periodico,· una, ai scelta.delle sei pubblicazioni sopramenzionate, più il NUOVO TESTO UNICO delle LEGGI SA.NIT.A.RIE, co1t Note e Commento di A. CAuAPELLE e A. J ANN1rn-P1no~1ALLO. Volun1e, in formato tascabile, di pagine XII-720, stampato su carta tipo « India-Oxford», rilegato i11 tela. Prezzo di copertina L. 45.

a): con

L.- 100 in Italla

b): con

L. 14:0 in Italia

{ si riceveranno i Numeri della Sezione PRATICA e della Sezione MEDICA del « Policlinico» ,. dal 1° gennaio al 31 dicembre 1936, più una, . a scelta, delle sei sumenzionate pubblicazioni ) 11onchè, franco di porto, il volume di pagine VIII-606, con 46 figure i1el testo: '' LEZIONI l DI CLINICA. MEDICA. ,, (Prof. CESAnE FRUGONI) . Prezzo di copertina L . 60.

si riceveranno i Numeri della Sezione PRATICA e della Sezione CHIRURGICA del « Policli11ioo » dal 1° gennaio al 31 dicembre 1936, più una, a scelta, <lelle sei sumenzionate pubblicazioni nonchè, franco di porto, il volume '' SCltlT'l'I JN ONORE DEL PROF. ROBERTO A.LESSA.NDRI ,, imponente gruppo di 66 ~1EMORIE, espressa. 11ic1ite redatte per onorare il prof. ALESSANDRI da altrettante Illustrazion_i della Scienza L'hzrurgica internazionale, formante un 'opera di pagine VII-610, con 240 figure nel testo, 5 tavole a colori fuori testo e con il ritratto, i1i formato di mm. 130 x 180, del Clinico Chirurgo ro1nano; volume s~amp~to tutto in . li.nf?ua italiana, q.uale su_pplemento alla XL An11ata della Sezione Chirurg1 ca del « Po~iclinico ». Prezzo d1 copertina L. 9 O.

e): con

L. 14:ò in Italia

d): con

L. l 60 in Italia

e): con

L. 21O in Italia

' sI riceveranno i Numeri delle tre Sezioni del « Policlinico » dal 1° gennaio al 31 dicembre 1936, più urta, a scelta, delle sei sumenzionate pubblicazioni, nonchè, franco di porto, il volume di pagine VIII-606, con 46 figure. nel testo: '' f,EZIONI DI CLINICA. MEDICA.,, (l'rof. CESARE FntJGONI). Prcz:t:o di copertina L. 60. sj riceverà tutto quanto è descritto nella Combinazione d ) che C}iUÌ precede, più il volume ( degli '' SCRITTI IN ONORE DI ROBERTO A.LESSANDRI ,, i.ndicato nella più sopra } annunziata Combinazione e) , volume di pagine VIll-610, con 240 figure. n~l test?, 5 tavole ) fuori testo ed il ritratto, in rotocalco, formato mm. 130 x 180, del Cl1nico Chirurgo romano. Prezzo di copertina L. 9 o. L 'EDITORE DE (( IL PoLICLlNICO )) • · LUIGI Pozz1 - Via Sistina 14 - Roma.

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ANNO XLIII

Nnm. 1

Roma, 6 Gennaio 1936 - XIV

''

,, PERIODICO DI MEDICINA, CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE

) Per

.l~a:n.:n.o

1986.

Ai Medici Italiani, ''IL POLICLINICO,, entra col 1936 nel suo 43° anno di attività e si sente sorretto

dall'adesione dei medici, di ogni gerarchia e grado, al suo programma, che è ad un tempo scientifico e pratico. Quest'anno una passione infinitame11te dolce e potente ci anima e cioè il proposito di altamente potenziare tutto ciò che è nostro spiritualmente e materialmente. · Nostra è intanto la dignità di pensiero perchè, indipendenti, noi perseguiamo i nostri alti ideali e i nostri giusti destini. Nostra è la forza che ha illuminato animatrice tanti problemi biologici e ci fa oggi essere una scuola non più ad altre asservita; nostra la nuova bella produzione medica italiana che ci ha liberati dalla letteratura straniera; nostra la forte attrezzatura industriale per la quale medici Italiani oggi possono e devono curare con medicamenti italiani. In questa calda atmosjéra di affermazione e di tenace lavoro e di fermi propositi che animano tutti i medici Italiani, ''IL POLICLINICO,, inserisce il suo lavoro di aggiornamento, di potenziamento, e di elevazione. D'aggiornamento perchè senza servilismi di pensiero i medici Italiani tuttavia tutto conoscono di ciò che la scienza internazionale produce; di potenziamento perchè tuttociò che è nostro come forza spirit11ale e come azione materiale sia conosciuto e valorizzato; di elevazione perchè il medico Italiano attraverso la nostra opera completi e affini approfondendo/a la sua coltura. Abbiamo detto il medico, perchè ''IL POLICLINICO,, si dirige indistintamente a tutti: ai chirurghi (Sezione Chirurgica) come ai medici internisti e tra questi sia a coloro che hanno indirizzo di studi<' e di ricerca (Sezione Medica) che a chi vive le esigenze e le responsabilità della vita pratica (Sezione Pratica); in quest'ultima anche tutti i problemi medico-legali, professionali e sindacali che riguardano l'interesse del medico saranno svolti e trattati con sempre maggiore larghezza ed estensione; sospesa temporaneamente la pubblicazione del «Diritto Sanitario », per doverosa considerazione di contingenti esigenze, la rubrica giuridica del ''POLICLINICO,, sard ampliata e perfezionata in modo che corrisponda, sia pure sinteticamente ma compiutamente, agli stessi scopi della trattazione specializzata. IL medico ha nella vita fisica e spirituale della Nazione un alto po~[o e un grande compito e noi vogliamo adeguare la nostra azione alle maggiori esigenze e necessità dell'ora. ''IL POLICLINICO,, continuerà a fare · opera di scienza, di pratica e di Italianità : e come diana spirituale della suà attività per il 1936 rivolge i caldi palpiti del suo pensiero ai medici che oggi dividono coi nostri mera vigliosi soldati opera, fatic a e gloria. LA

RBDAZJONB


ANNO XLIII

Roma, 6 Gennaio 1936 ·XIV

Nom. 1

SOMMARIO. Note e contribu . i : E. Debenedetti: L'euforia dei cirrot ici. Osservazioni cliniche : G. La Cava: La cura della mi.a sten_ia _con estratto ~ofisario anteriore. Relaz1on1 : A. Donaggio: Cervello front ale e sistema inotorio extrapiramidale. (Dati <3/natomo-patologici). PI oblemi d'attualità: A. LUJID.ière: La .granuloterapia. Sunii e rassegne : SEMEIOJ.'ICA: A . Mouchet : Semeiotica dell') affezioni della colonna vertebrale (eccettuato il morbo di Pott). - SENO CAROTIDEO: A. Salmon: Il seno carotideo nel meccanismo della mjastenia pseudo-paralitica. - A. Salmon: L 'import anza del seno carotide0 n el mec :anismo dell'ed ema polEonare acuto. S OCCORSI D'URGENZA: P. BOS:-)e: E s perienza di guerra in :tempo d i pace. - MEDICINA DEL LAVORO: D. V. Schulz: Sangue ed intossicazioni professionali. Di\lagazioni : A. Filippini: Merce straniera nel linguaggio medi co. Noti zia bibliografica. - Cenni bibliografici. Accademie, So::ietà Mediche, Congressi : Il V .Congresso Nazion a le per la lotta co ntro la tubercolosi. Appunti per il medico pratic<:> . CASISTICA E TERAPIA=. Le s incQ!Pi di origine indeterminata. - La con n essione

NOTE E

CONTRIBUTI

OSPEDALE l NFERI\1.l - ASTl

L'euforia dei cirrotici. J)ott. E. ~on

DEBENEDErr1 ,

prin1ario e 1. d.

d elle varie sensazioni cardiacbe con la circolazione cardiaca. - Inter vento diretto a favorire la circolazione del miocardio. - La terapia della ta.'o·m bosi deile coro·.iarie. - .Legatura della carotide comune e della caroti.d e interna. - Sindrome di Rayuaud predomin ~..1.nte ai lobuli degli orecc'bi, guarita col trattamento s.pecifi.co. Sifilide ignorata. - Il tratta-mento dell'ipertens ione. - La trinitrina nell'ipertens ione arterio·s a. - Note di radiologia: La. colan1giografia durante ~ dovo le operazioni sulle vie biliari. - TECNICA 01 LABORATORIO : Circa l 'uso dell'acido s olfosalicilico quale reagente 'J)er l 'albumina . - POSTA DEGLI ABBONATI. VARIA.

Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi: Natura. giuridtca delle quoLe di partecipazione dovut e ai sanit-tri ospedalieri. Nella vita pr-ofessionale : Servizi igienico-sanitari. (Jronaca del movimento professionale. - Concorsi. Nomi.ne, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

tt1l t o

il paLrin1onio psicologico dei n1alati; 11na

le l l eratur.a ricca e bri llante si è incaricata di a11alizzare la p sicologia del tubercolotico: accog Jiendo ar1cl1e elementi artistici n1olto intere~&anti. se no11 tutti esattissi·mi . Si è t-anto di ~corso di questa psicologia d 'ecCt"\zio11 e, morbido prodotto della s i in biosi fré\ uo1nc P bacill0, ch e il tub·ercolotico di Jus~o, di serra, ha finito per p-ren!lere g11sto e quasi cor11µiacersi dcìla deformazione ch e la malattia i1nprin1 e al s uo spirito. Chi ha pratica di Sé.lnalori per ricchi con1pre11derà fa cilm ente . .ì\1<i io non voglio fermarmi' su questi proble111i ch e meriterebbero pure attec1ta con siderazì011e dal punto di vista morale e soc iale. l>es iclero, invece, a proposito dell 'umore dei 1110.Jèl ti , accennare , molto alla buona, ad una b en jJi1ì esigua e anch e meno rumorosa e pretenziosa categoria di malati·: i cirrotici. Non rr1i çor1sta che alcuno si sia occupato d ella psicologia di questi pazienti , e l'arte 11on si è curata che del loro aspetto fisi co :

è abitudine dei medici consacrare par-· ti coJare interesse all 'umor e dei malati . Si preferi sGe, naturalmente, che l '11more sia buono j)erchè il malalo si cura P'i ù faci lmente e più volen Lieri c,h e il n1alato g it1 di morale, il quale fìni~ ce poi sernpre di scaricare sul 111edico iJ suo malco,n tento. I•; anche opinione d iffu.. , a cl1e l 'infermo euforico guarif'ca n1eg Jio e prin1a di quello pessi111i La: opinione ch e non conviene generalizzare. P iù esa lto e prù risponde·nte ai fatti sareblle i11dLJ gare quali malattie e quali malati sianò euforici ·e quali no. \1a. a ll 'infuori di poch e eve11tualità ch e non ~on o s fuggite ai veccl1i medici , all 'unlore del ma]a lo non si attribuisce grande importanza Io vidi un fatto a g11isa di liuto' d iag11ostiGa o prognostica. Evidentemente su Pur eh 'egli avesse aYu la 1'anguinaia di esso agiscono n 1olt i fattori estranei al geTronca dal lato , che l 'uomo l1a for1nalo nere ed alia grg,vità della malattia ed alle sofLa gr ave idropisia, che si dispaia fL~re11ze da que5ia provocate , fattori che h anno Le membra con 1'umor che mal converte, Che il viso non risponòe alla ven Lraia ... origine nel ten1peramento, nell 'educazione, nello stato sociflle ed economico: nell 'e tà , i1el('rhene se 1e mie osservazioni so no esatte, la speciale situazi'or1e famigliare e sentimentai] rirroti:co gode di un buon umore singolale del soggetto. Ar1cora una volla non convien e generaliz- . rissimo: è euforico. Alludo esclusivamente al malato di cirrosi zare . volgare , n elio stadio ascitico, lontano dal co..,... n1a, r1e1 piei110 dominio della sua coscienza e ** sr;nza manifesti segni di abbrutimento. ' Ti è una 111alattia cl1e gode fama di esercif~d f: •q ueslo che stupisce. Il cirrotico ha, tare una g rande influenza sull 'umore dei panel suo g rosso ventre segni suffi cientemente 1ie11 li , ed è la tubercolosi pol111onare. ' chiari della su'l malattia; un testin1onio come A vo]e1 r essere precisi, l 'influer1za del] a tuauPllo non si può ig norare. Pfr di più la 111abercolosi si E>splica, noncb è s11ll ' un1or e, su . •

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[ANNO XLIII ,

NU1\-I.

1)

la tt ja è (a11T1e110 in queste reg ion i) abbastan za nota anche ai profani, tanto ch e ogni cirrotico rico1<la qual cl1e caso simile al suo e i1e ri cor<la anc11e l 'esito. f:on tuLto ciò il cil'rotico, a i)arte le i11evilabi li eccezioni, è di buon u1nore, euforico. I.a . _ 1Ja eiu foria è a11che uri po' J)art icolar e: 11011 è, co111 e si è accennato, ig11oran z.a del pro-

prin s tato. No11 è n eppure rD g ionata pc r.-11asa ra&segnn.zione. È un 'euforia composta di iusc 11~i 1li1ità n1ornle e affettiva, di spe nsicrn I ei':: za. di nonc uranza per il don1a11i, di spava lcleria , di « andrà con1e vorrà »; ed è anche un ',,uforia bur]ona. Jl cirrotico scher za volenti eri ~ u1 suo n1aJe e st1 tutte Je grottescl\e def0rn 1nzioni da queslo impresse al corpo. ()uan lo pirito, e non tutto di cattiva lega, s ul gro so ventre! Quante un1oristiche specuJnzj o11i sul numero e s ul ricava to della l)a rat·e11 lcsi! Con qualcl1r orgoglio , infatti , })iù di u.u c·irrotico dichiara il total e dei litri estratti , l radendo un in genuo desiderio di far col po. ~j)~ra, si illude il cirrotico di ·p oter g uarire? l 'or Ee si , forse no. Ili cordian\o ch e n1olt i allri rnal~.ti g ravi , in g uaribili , non arrivano n1 ai a ' rdere li111pida111entc la loro ituazione che, d 'al Ira i)arlc, si ce1ca di tener celata fino alla rìu e. $1Jno r elativan1e11t.e pochi i malati c11e nbJ,iaD o sicura e cof.Lante la coscien za del ]or o '-lalo e rifì11tino di tornare lo so-uà .~ d o dal pal"SO in evitabile. Anche i più rrravi , an che c1uelli c11 e, i)er le so fferenze , d esiderano la fìn<'. r. pri111ono ogni ta11to qualcl1e pen. ier o r l1e di1no Lr.a llOn e sersi spen ta ancora l 'ullin 1n l>race d0lla sper an za: tal e il malato ch e, clopo aver e r es11into com e inuti~ e ogni in cora 4'gjan1on t0, chieide al medico se un po' di gl1i arc jo gli i){Jssa far n1ale. Piccoli , ern ozio11anti docu111cnti 11er chi a comprender e. <.:erlamen te i 1 c1rrol ico beneficia di questo µ"ne rico a llaccam en to alla speranza ; rn a, soprnt.11110, cr edo , cerca di far tacer e la ])a ura , coni 1 r i n1e i n1alinconici pensieri cQn l 'i1u1)r c' irltln zn, viYe alla g iornata . ~è si }) UÒ dire ch e i'l suo atteg·gian1er1to n1ancl1i total1r1ente di coraggio. Di solito il cirroti co n on è querulo; e,gli ' 011porta ron pa1 i t• 11L.-:t &o ffere11ze ch e non ono certo nli11 ori di quelle ch e toccano a n1olti altri mala ti , per r .. en1pio a 111ol ti cancero i. A t10 credito ~cri­ ' in1110 l 'anoressia , la di slen ion e addomi nnle, i <loluri da e11iploit e o da altre m anifestazioni infia111n1a toric del ])eritoneo g ]i eden1i. Il cirrotico offre con coraggio e qua i enza sco . a il ,·e11tre al trequarti e si con ola della delu. io11 e della d1 uresi cli oggi pensa11do a quella di domani. 1

7

SEZIONE PRATICA

11 ~uo ottin1ismo lo porta a credere di aver rrtaH giato abbasta11za, di aver passai.o una n otte cli ·cr eta , di ser1Li'rsi più forte. Si1upatico ·111a.lato, . cl1e risparmiu1do a sè st e~~o i b·r ulti i)er1sieri, ris.parn1ia al n1edico il dilli1' ile com11ito di con1b·a tterlt! ;\" 011 ho a n cora detto che questi cirrotici 11011 ·ono p iù ·ott.o l 'influen za irnn\ ediata del1 é.:.lcooJ, ch e I.a loro euforia 11011 è più soste11t1ta e stimolata giorr10 p•er giorno da qu esto. I>oicl1è, se vi sono cirrotici ch e continuan o a ' I .ere ,(e si è potuto vederne uno ch e solennii'za v::t ogni paracentesi con sumando paca tam ente u11 ]itro di mar~ala e un poll o arrosto), rr1olI issi111i altri riuuncit\no completarr1ente o qua~i al vino appe11a il medico ]i ha a\1vertiti cl1 e il loro ventre è pi eno d 'acqua .

* ** ~ a luralmer1Le, Slj

vogliamo ce rcare Je ragioni del 1'euforia d ei cirroti ci, ritroviam o s ubito J'aì(.001: l 'euforia sop·ravvive alla lun ga into$sicazione, conlf' a questa sopravvivono Je 1esio11i. stesse del fecrato. 1,'a lcoolista , infa tli , che im1)r ende la ca rri era perchè, fi11 dal] 'ini zio , la sua struttura nior[ile non offre valida resi.stenza all 'abuso, s11bi sGe poi, n el corso de·lla carriera m edesi'nla, q11eJla deformazi.onc spiritual e ch e tntti co110~c i nn10 : impreviden za, fatali smo, rall en tamento delle i11ibizioni: in una parola. ottundin1 e11t o della sen si'b ilità morale ed affettiva. l>er di più l'alcoolis ta , che è di r ado soli tflri o, coltiva i11 buona compag11ia quell a ten den za al buon umore , al bu on vi er e, al gaio ~reti. i ci. m o cp.e fan no di lui un tipo: b en inteso , accolte tutte le eccezion è, particolarn1cr1te quell e d ei fren etici , ch e h anno un diver o contegno e quell e d egli abbrutiti. Q11esle car alterislich c i l cirrolico conser·va a nc}J P in ·piena aslinenza: la ~n a eufori a non sareblle cl1e l 'cuforia dell 'alcooli'sta. Non credo . I t1ttavia , ch e questn in tcrpretazione, pur c·o. ì per uasiva, del1ba Yietarci un a ll lteriore, brevissima ana li i. Notiamo, · intanto, cl1e l ':isLinen za, la doloro <l astinenza dovreb·b e de~1rim ere, più che non _f~ccia, il tono del ci.rrotico. come la ben pil1 h landa astinenza dalla ig-a1 etta òe pri nle il f11111atore. Notia1no ancora cl1e i b e,rit ori a ffrt ti da 1nnlr.i tti e cr onich e diverse dalla cirrosi non dimof\trano di conser,·ar e la loro abittHlle eufori a. Vi sono proi)riamente. bisog-na ri co110~CL"rlo, n1alattic che inf111i.~co n o più gravemente di ?]tre u1 ton o degli inferrni.: e n on scnipre ~i ri contra ll11il rro1)orzi.one fra c:;cveritn


8

cc IL P OLI CLI NI C) »

cleIJe rr:n alattie ed influen za sull 'umore. Basta ricordare il nero uinore degli stjtici , dei prosta I ici, di moltissi1ni gastro ·enter opazient.i. La rirrosi non h a tra le s ue car atteristi ch e q11ella di i 11 fonder e n1el.an conia ; e sì c·h e la sua sede è J)roprio n el fegato I 1\ ]alo di queste osservazioni si può ricordare ch e la cirrosi induce nell 'or ganismo, oltre c1uelle del fega lo , modificazior1i di portata ge11erale ch e solo da qualche anno vengono att t~11 l.amente con sjderate. Alludo a certe alter.azic)ni del sisten1a endocrino, non ancora not e j11 lnaniera esauri·ente , e ciocè la frequente atrona testicolare (non r ara nep1pur e negli aJtri alcoolisti), colla quale si coll egh erebbero 1'i1.iertrofia mammaria , anche questa abbas lan za cornune, e le nodificazioni del rivestimento pilure (caduta dei pel~ alle ascelle). f '.011te semp·r e avvien e, il resto del sistem a en cloc.,rino è .::ertan1ente di sturbato nelle sue fun i·. i1)ni ; possia1110 suppor lo senza temerità. <.1~11uno sa q.ua11to s ia decisiva l 'armonia o la dj s8 rmonia di questo sisterna per il caratt.er e. il ternperarnento, l'umore, quanto n e ri sen I ar>c tutl e le fasi fisiologiche e patolog icl1e. Mol1 i quadri di endocrinopatie portano impre~se car atleristicl1e psicolog·iche assolutam e11te p eculiari e costanti ; dalle quali si può ri~:':l lire a Il 'organo amm alato; e gli studiosi di psicologin nor1nale e patologia vedono n el sisten1a endocrin o e nei relativi centri nervosi l ';\Tnbi to principale di attività subcoscienti. Il di'sordine endocrino d el cirrotico influi sce se11za dubhio sulla sua organizzazione psichica. ed è foTse per questo disordin e ch e ]a clisorganizzazione sopravvive all'alcool. L'.euforia '~ che è segno di turbamento del! 'equilibrio psichico, ~i potrebbe adunqué riattacca re ancli e a . quell e lesioni , certamente tossiche, del sistema endocrino. Jpo1esi, e n o11 più che ipotesi, fin che non oi ~ar.anno n1eglio note le lesioni endocrine d el cirroti'co ed i loro rapporti colla malattia d el fegato. C0m unque , le brevi riflessioni esposte ci indurranno a considerare la cirrosi come una rnalnttia più generale ch e localé; anche per essa J.a patologia deve saper varcare i confini angus1 i della cellula , dell 'or ganù e cercare ne]1'orb'anism 10 , nP.11 'individuo. 1

RIASSUNTO . Si fa rilev~re com e i n1alati di cirrosi volgare conservin o un 'euforia fortem ente contrastante col loro s ta to e si argomenta brevemente sulle ragioni di t ale e uforia.

[ANNO XLIII, NuM. l ]

OSSERVAZIONI CLINICHE La cura della mi astenia con estratto ipofisario anteriore per il dott. GrusEPPE LA CAVA, assistente ùegli Ospedali Rit1niti di Roma . Il capitolo delle n1iopatie, b en ch è già da tempo b,en conosciuto nei suoi multiformi aS]>etti cli11ici , . è da qu.alch e anno in completa continua evoluzione ; nuovi orientamenti etiolog ici si sono manife tati in questi t1ltim i ten1pi e di conseguer1za la t erapia di queste malatti·e, che prima navigava n ell 'incerto , vci battendo ora nuove vie e raccoglier1do st1ccess i lu singhieri . 1\.lla prin1iti Ya ipotesi ch e poneva la cau8a clelle miopatie nei muscoli s~essi, è suben trata oggi la teoria endocrina , 1a quale riconosce cnm·e cau sa di tali malattie una disfunzione cleJle ghiandole a secrezione interna, e più r eoente111ente a11cora la teoria n euro-endocrirta , secondo la quale la cau sa di queste malat ti e, più cl1e iu un disturbo p uramente endocrino, sta in uno squilibrio del! 'apparato centrale che regola le correlazioni fra le vari e ghia11dol e ~ ·e cioè in una lesione di. quei ce11tri r~euro-vege. tati vi dien cefalici , la cui im portanza nella gen esi di queste e di alcune sindromi associale (poliuria insipida , distrofia adiposo.genitale, ecc.) è stata c.osì bene m essa in evicle11za da Curshmann. Tali ipotesi hanno trov.oto un valido appoggio dimostrativo nei buoni risultati cl1e la t erapia con ormoni ha in t:lli casi ottenuto. Un così pro ficuo campo di studi ha attirato ultimaìnente I '.attenzione di molti studiosi in Jta lia e ali' estero, e num·erosi ed inter essanti laYori h ann o r ecentemente visto la luce con studi accurati sull'argomento ; di essi n on è qui possibile riferire, n è discut er e, dato il car attere di questa nota , che ha scopo en1in en t e111e11te prati co. La miastenia gravis seu. pseudopa 1·alyt icrr r t1na rara e g rave m alattia, descritta per pri1no da Erb e quindi da Oppenhein1 , Goldflam ed altri. Essa è caratterizzala da eccessi,·n si ancabilita , fino ali '·esaurimento dei muscoli , specialri1e11te a carico di alcuni gruppi muscolari. I sir.tomi premin en ti con siston o in ptosi palpebrale , parei:;i della nluscolatura della faccia (da cui la fa cies caratteristica), disordini della masticazione, della d eglutizio11e , del ling uaggio. I muscoli oculari sono quelli i 11 primo luogo coi11vo]ti , e la ptosi può essere t1ni- o bi·l.aterale; vi è inoltre dipl opia, talvolta strabisn10, e talvolta anch e fi ssità del glob o oculare , il ch e r en de spesso n ecessario per 1


TANNO

XLIII,

N1.M.

lJ

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SEZI ONE PRATICA

iJ paziente di volgere il corpo, invece che gli occhi, nella visione degli ogg·etti laterali . I muscoli della masticazione e della. deglutizione so110 coinvolti precooemente : in genere i 11rimi bocconi vengo,n o masticati ·e deglutiti rtormaln1ente, nla dopo pochi minuti l 'introduzione del cibo diventa g ià completamente impossibile. C0Rì anche per il ling·uagg io: il n1alato può pronur1ciare alcune parole, ma , continuando a parlare, il suo lin guaggio si _!a ser11.pr e più i11distinto , inarticolato e finaln1ente diventa un balbettamento inintelligihjle e la voce si spegn·e più o meno lentament e. Nei casi più gr.avi. vi s.o no attacchi di r espiro frequente, quando siano presi · i muscoli res1}iratori accessori e il diaframma . Il coinvolgirnento n~e1 proc·e sso n1orboso del tronco e degli arti superiori ed inferiori , p·u ò condurre a tale d eb·olezza , ch e il malato non può nemmeno rivoltarsi n el lett o. L 'insorgere della malattia .è di solito gradu ale ed il decorso prog·ressivo per un periodo di pochi a venti e più a11ni. Le r emissioni , frequenti, sono caratteristiche della malattia, specialmente I1ei r·asi di poca gr avità e più prolungati . La malattia può avere an ch e inizio acuto e decor so rapido. Il reperto a natomico è stato sempTe ne.g ativo : Stri.impeli dice che questo dato, insieme con quello della possibil e guarigione, ·esclude la possibilità di lesioni anatomiche del sistema nervoso e fa pensar e piuttosto ad una ·altera:ii'one funzio11ale del t erritorio n ervoso relativo. « Non è improbabile - ·egli dice - ch e una qualche anomalia della secrezione interna sia alla base della malattia ». La prognosi , specialn1ente n ei casi no,n trattati, è grave, ma non sfavorevole in modo assoluto. In casi. in cui si è ottenuta la guarigione, questa può essere a:ppare'Ilte e devono ~en1pre t en1ersi 1e r ecidive. La morte sopravvie11e, talvolta all 'improvviso per soffocazione, inanizione o complicazioni secondari·e. Per quanto rigua rda la cura, fmo al 1930 I!CSs1111 trattamento di reale valore er a stato te11tato: a parte le misur·e igieniche, la importanza dol riposo, e la necessità di mant-e11ere con ogni mezzo , anch e con la sonda , la 11utrizione, i vari tentativi terapeutici avevano ser11pre incontrato il più n ero su coesso: arse1dco, stricni1l a, calcio, estratto tiroideo , torio, paratiroidi , r oentgenterapia , tutto era stato tentato con risultati pressoch·è nulli . Nel 1930 H. E:dge,vorth riportò g li effetti l>enefici di lurgl1e d·o si di efedrina in u11 su o 1:nso di n1iasthenia gravis : con tale cura si a· vrebbe un pronto a lleviamento dei sintomi 111a il risultato non è costante e dosi eccessi, e 11ossono essere a11c.:he mal tollerate. 1

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N·el 1932 Remen in Gern1ania e Boothby in An1erica riportaron o i b en è1ici effetti otter1uti con la somn1inistrazione di acido aminoacetico (glicocolla) partendo dal concetto ch·e anch e n ella 1niastenia, con1e n elle distrofie muSl~olari in genere, il m etabolisn10 d ella cr eatin~ fosse disturbato. Ptecen tissjn1an1ente P. E. IJaurent (British •\l ecl . .Jourrt., 1935, 3 780) _l.:l r econizza 1 uso della proslJg1nina in tali e.asi . Secondo ques1.o A. però con l 'u so di qu·esto fa1r1r1aco, i soggetti vanno in co11tro ad eruttazio11i, vertig·ini , crisi di pianto , ammiccame11to degli occhi, fotofobia, sudorazione : sir1tomi questi eh.e interverr·eb·b ero 20-30 n1i11t1ti dopo l "ir1i~zione e durer·ebbero qualche ·minuto. H. E. Sin1on (J. _4. 1ll. 11., 8 giugno 193'5) ha riferito su di un nuovo n1etodo di cnr<t rla lui t entato n ella mia.stenia gra.vis C' con sis lente nella ihiezione sottocutan ea di E'stratto p·it11i tario an teriore: n oi ·stessi abbiam.o r ecen sito il I.avoro dell 'A. americano i1L questo g ior11a le. Il Sin1on h a praticato t a le cura in due casi ch e si ·erano dimostrati resisle11ti agli altri tentativi t erape.utici , e dice di avrrn·e avuto risultati brillanti: il migliora· 01e11to, in ambedue i casi si i1ot.è notare sin dai 1)rimi giorni df.l trattamento. Quasi contem1)oranoamente. Abbiamo avuto occasion e, quasi cont emporar1eame11te alla pubblicazione del lavoro di Si1r1on, di osservare un caso di miasteni.a grari s, n ei quale ab biamo t entato la cura propo$1a da ll 'A. america110. 1

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Ecco una d·escrizione somm.aria del caso : X. Y., di anni 80, vedova. Nulla di notevole nell'anamnesi famigliare ed in quella per sonale remota. Non aborti: ha tre ~gli viven ti e sani. Da venticinque anni e cioè <i all 'epoca della m enopausa (ch e si ma11jfestò appun to ritardat a all 'età di 55 anni) la paziente co·m inciò lentamente a soffrire di disturbi con sistenti in t1na notevole difficoltà alla deglutizione, co11 sen sazioni di bolo esofageo, di disturbi d ella fonazione, con linguaggio indistinto, e di una caratteristica deb olezza muscolare con fa.cile stancabilità specialmente a carico dei mu scoli delle gam:fie. Si pensò allora che si trattasse cli disturbi isterici della menopausa, specialmente J)er la presen za dell a sensazion e di bolo esofa geo e di un certo gr ado di vagjnismo. L'esam e del san gu e allora praticato per accertare ]a presen za di una eventuale lue:s ignorat a diede risultn to n egativo. Le Jnolteplici cure toniche e n ervine istituite non nortarono alcun miglioramento, anzi i sin tomi delia malattia andarono sempre più aggr avandosi, t anto ch e spesso la l)aziente, nei ter1I a1ivi di camminare da sola, dat a l 'eccessiva clebole-zza , cadeva per t err a. In occasione appunto <li una di queste cadute si produceva la frattura del rollo del fe1nore , <la cui guar iva peraltro sen za al-


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« IL POLICLI NI CO »

cun es ito apparc11te. L a pazjen te con t inuò così ~ a sua yjt a, ch e dj Yi la aYeva solo l 1apparer1l.1, 1nDnle11endosi con ilna alin1en lazione esclusiYamente 'iquicla e rest ando la 111aggior part e della giorn a la a le tto ; il d ecor so clella rn ala ltia, la qual e restava fo11dame11 Lalment e nella cornice del quadro lnor})oso sopra descritto, presentava di t anto i11 t an lo clelle al lern:i liYe di migl ioran1enti e di peggì oran1enti . 1 el 1926 l a i)azjente era visit ata dal prof. ~en. P e n dP, il quale le consig liaYa una cura cl i eslro tto ipofisario posteriore, p r atica la la quale p er lu.i1go tempo (circa du e anni), l a paziente ebb e t1n i1o levole n1 jg_- Iioran'lento, cl1e però fu solt anto tran sitorio; da allora la paziente 11on praticò più ~ lcun a. cura. cl luglio n. ·s. vet1ivo c11ian1a lo di urgen za perC' b è in seguito ad una d elle solite cadute l a p aziente accu sava fort e dolore in corrispo11denza d elJa spalla sinistra. L 'esa1ne obieltivo locale faceva sospettare lina fraltura della cl avicola s€n za spos tame11lo, ner cui é1pplicai u n a fasciat11r a al la D1~ saull. l·~sa1nin 3 ndo poi la paziente in gen erale, e più specia]111ent e d al punto d i vi"'ta n eurologico, raccolsi l 'anamnesi remota ·sopr a acce11 n ata e, all 'Psame obiet ti vo, potei co11 talare (riporlo i soli da1i positiYi) : ptosi palpebrale (non cos tante) ; l 'oculomozione, cl1e al prin10 esame ris ultava oressocbè normale, ripetendo questo diventava sempre piì1 i11 sl1fficiente, special1ne11te per quanto rjgu arda i 11111scoli retto interno e r e tto esterno b ilateral1nente; l 'arto superiore si 11is l ro er a immobilizzato dall n fasciatura e quello d es tro pre·sentaYa UI\a mobilità attiYa di screta passiva esager at a: l a forza m11sco1are era <li scr etamen Le con ser vata. Agli arti inferiori la m otilità a ttiva era mollo r idotta e così a11ch e la forza inuscolare. Rifles i cutanei e tendin ei normali, en sibili1à normale. La fonazione era caratteri Lica : all e don1ande rivoltele, la paziente r ispondeva con qualel1e parola già poco i n Lellegi})ile. quinrli l a voce rapiclan1e11te si sp egu eYa e 1utto finiva in un: si, si, d etto con un filo di Yoce La rleglu Lizi on e era fnticosa; appen.1 l:.i pazien t e er a capace cli inghiottire u11 cu cchiaino iii liquido , di cui buona parte lo colava dalla bocca, e dopo t ale sforzo a eva bi·sogno di un coJ1gruo perioèlo rii riposo. Una tale sintom at olog·ia era n1o11o su ggesti ,.3 J1er u11 diagnosi di « miast e11ia g raYis seu p seurlo-parn ly ti ca », col cui ql1aclro clinico perfet tamen Le combaciava: esis tevano infa l ti i dis turbi d ella deg lu Lizione e d el linguaggio, la J)tosi palpebrale, la fac ile s la11cabiliLà d ei n1uscoli <li 1utto il corpo, l'assenza di Yere e proprie paralisi , il d ecor so caratterislico con nligliorameuti e J)eggioran1enti : ma C'iò che ]Jii1 ci confern1ò la òiagnosi è ·stalo l 'effe tto della cura immed iatan1en1e i tiluita: a:vevo ~Yu to occasione proprio in qu ei g iorn i di recensire per qu es lo giornale il lavoro del Simon, per cui preferii con sigliare l 'estratto pit u itar jo a11teriore, piullosto ch e quello posteriore, co1ne era s tato fatto nel pri1no 11eriodo di cura, alla do e di u 11a iniezio11e al giorno d i u11 cc. I risulta li non si fecero aspet lare e furo110 sorprendenti: rivista la mal at a dopo c inque giorni i I quadro era co1npletamen te cambia to ed i paren li s lessi se ~e m0·stravano stupiti: la p t osi p alpebrale era di molto ridotta , il linguaggio più chiaro e la pazien te po teva dar risposte con proposizioni piuttost o lunghe: l a sen sazione di bo1o esofageo eru scompar sa (dopo 25 anni per l a pri-

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[ ANNO

XLIII,

Nu~r.

l]

n1a volta) e Ja p azie11te poteva ingoi:ire a cu ccl1iai an ch e cibi semil iquidi i11 u11 len1J)O 1nolto più breYe di prima. Le condizioni generali erano n1ollo m igliorale e Ja paziente poteYa a lza r si dal letto: tale n1i gìioram ~nto rtndò sempre più accentuancl<>si nei g iorni successivi, i1ei quali la }Jaziente c.:c\11tinuò la cura. La p aziente ha fatto fi nora tre11 La inezioni di un cc . di e·strat lo ipofisari o ~11 te riore senza risentire tl] cun di st urbo. Fu a.n che tentata l a so1nministrazione di g licoC'Olla allo sco1)0 di sommare possibilmente l 'effetto terapeutico dei due 1nedicamenli; ma l a son1mi~i­ s lrazione <l i tale so tanza fu sponlaneam~nte inl<'rrotta dai parenti d ell a n 1alata dopo :Solo due t5·iorni da l l 'i1\i:~io d ella c ura, perchè a detta loro i i er ano ve rifica ti d ei segni di i11 lolleranza, . come sudorazion e, n 9r vosisn10, inso11nia. In seguito la pazien te ·si limitò alla se111plice iniezion~ di estratlo ipofisar io che è stat~ sosp~sa d~!)O ci.rea trenta iltiezioni , a Jlo scopo d1 studiare 1 ul~ er1ore andan1en to de l caso; ma essendosi dopo circa una setli mana ripreser1tati degli acce11ni ai primitivi fen o·n1e11i, la paziente h a ripreso la cura alle solite d osi e la .:o:u li11ua tu ttor;1.

Il caso de cr itto è d ur1que uua clii.ara c on~ ff:rma di quanto ha comunicato il Simon. 011alche }JU11Lo ci pare sia deg110 di essere " . . 111esso in particolare rilievo, e c1oè anzit utto il rapido man ifestarsi de.g li effetti della cura~ il c h e ci La quasi escluclere ch e JìO sa essersi trattato di una semplice coi11cidenza con un Jieriodo di r emissione d·el1 a malattia: ciò sta a tutto f~Yore d ell'effi cacia r eale d el i11etodo 1f'rapeutico . Un'altra osservazione da fare è che , :)ttenutos1 il 111i g Jioran1e11to , il qu adro clj11ico ad u11 certo n10111ento r·esta stazionarjo, non si ottiene cioè una g'uarigione con111Jeta: ciò aln1eno n el Itostro raso; un tal fatto 11on esclude ]:Jerò, a nostro n1odo di vedere, eh t in a ltri casi e cioè n e i n1eno gravi e nei rn·e no av.a nzali di quello da noi de r ritLo , no1t i l)Ossa aver e una con111lrta g uarig ione, dato C'h e se l1e sono avule di spon tanee « quando fo~ ~e ce:sala l 'al terazione funzio7tale del territ or io n ervoso r elativo n (Strun111ell). ..\Iterazione funz1011ale cl1 e, . e dobbian10 rriudicar e dal criterio ex juva11libu s, non può ~on aver e una qualch e r elazion e con le g·l1ianclole a secrezione int cr11a e ]>arlicolarr11 e11te ro11 l ' ipo f1::;i. Ed è qui cl1e ci pi.ace i11 e.ttere i1) eYidenza con1e una tale corr elaz ione deb])a e ere stata già intravist a dal P e nde sin da t1ove a nni fa , e qui11di n1olto ]Jri1na dell 'A. an1'erica110 . prova n e .. ia la so111 n1 in i. trazio11e che egli allor a con sigJ iò di est.ratto_ i l?O fi ~a ri o .. 1osteriore alla stessa n1alata da 1101 stud1ata. t . La con1unicazione di questo ca .. o c1 se111bra dunque i11Lcre sante pii1 cl1e altro 1,er cl1è }) UÒ irtvogliare a esperim·entare l 'efficacia del 111 eLodo in altri ·casi onde e. i si po ·a fare u11


{ANNO

XLIII , Nul\r. l ]

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SEZIONE PRATI CA I

con ce tto più e alto del uo r eale valore terapeul ico. ({on1a, ette111bre 193'5. RIAS, UNTO. . I.'A. cle .c riYe un ca o di 1n,iaslenia gravis, (11 grado p1ulto to avanzato, i1 el quale· la somn1 i11i ... irazio11e di 1 cc. di estratto ipofisario anteriore pro di e diede in pochi giorni luogo ad un J1etto n1i gliora111enlo di tutto il quadro i11or})oso. Discute breY0111eutc sulla etiopatoge.:1tetì1 Jella n1alaltia e . ul valore dei vari tenl rit i,j lera11Putici finoTa attua ti contr o di e sa .

RELÀZIONI Cervello frontale e sistema moto1·io extrapiramidale (*). (Dati anatomo·patologici).

Pro f.

ARTlTRO

DoNAGGro (l\1odena).

RTA

UNT O.

1) L ·.\ . ricorda cl1e tra le n 1alattie ch e l1a11no

<la to i11odo di ·tudiare le n1odi fì cazioni dell a fun zio11e del isten1a motorio extrapiran1idale OcC' upa u11 lJOsto i1uporta11LL in10 l 'en cefalite e11ic.le111ica,. n elle ue n1anife lazioni di parkin~OJ11 f:,I?l o.. 1a 11clla f~r111 a ch e si n1anifesta quasi in co111 c1cle11za d e lJ a ttacco a c uto di e n cefalite

e1litle111ica: sia opratutto nella forma ch e si }Jre~en t a q ualcl1e tern1)0 <lopo l 'e11cefali te (f orn1a lardi' a); oppure ad una grande distanza dalJ 'a ltacco acuto di ence falit e, val e a dire in c1ucll a c he l'A. 11.a descrilta e chian1aia cc for1110 tarcl i L issi1na )) del l)arkinsonismo encefaliti co. eco11do la preci. . azione ch e ebbe a far e fi11 cla l 1 ~:26, (« e: . Jl. du t:ongrès des alieni tes cl i1et1rologist e. . n Gin eYra - Lo anna aO'os~ o 1926. Parigi , Ma ~so11 ; Bloi , lugli o '1927 r1i 1 ~~ un to 11e Ila « ReYtlP 11eurologique », n. 4, o l 1ol)re 1D2 7; Co11g·r e.... o dell a Società italiana ( l ~ Ps i c J~i a t~· ia . F errara , « PtiYi'" ta sperimentale cli Fre111alr1a », Yol . LV, fase. I'', 1932). ].. 'A. 11a riferito fi11 dal 1923 (Con ar esso della o~ietà italia11a di neurologia , N~poli) i risu 1I ali e.l e Ile ""' ue ricer che s ul la base anaton1i ca <lcl .c1t1aclro di le.si.011e ch e è proprio del parkin ~on 1 sn10 ence faJ1t1co. Le sue r icer che sono sta te r? 11 <lot~e ancl1e con i st1oi n1etodi personali })er J '111dag111e su ]Je condi zioni della r ete neurofi ]) ri ll are da lui di111ostrata n ella cellula n ervosa clei Yerlel1rali; e con altri n1 etodi person ali , quali il. n1 elodo globale e il n1etodo per la di111o~l raz1011c dell e lè::3ioni i11izialissim e delle fibre nerYo e. Egli si at tendeYa dalle sue ricer cl1e (~ )

Relazione al 2(\ Congr esso Neurologico In lerno zio11ale cli Londra G"'eduta generale d el 1° ago._ lo 193.3).

cl1e rist1lta ·e co11ferma a quella dot tri11a che n segna ai g·.an,g·li della ba e i I valor e di c~ntro d.ella m otilità extrapiran1id ale; m a le sue indagini g·li h an no dimostrato co me in tu Lti i c~si era_ pr.ese ~t e rhiar arr1ente una spiccata lesi o~ e ~istribuita. nella vasta area d ei lobi f rontalz (circonvoluzione fronta,le ascen dent.e e tre circo1ivoluzioni frontali ), ed u11a lesio11e talora parziale del cc Jor us niger », e, di fronte ai suo~ r11elodi , an cl1e m eno inl e11sa di c1uar1to a1)p a1·Lsse con alt ri procedi111 e11ti Lecnici niello ada tti a una precisa dim ostrazion e : 11011 riscontrò lesioni degn e di no ta in altre parti del n evrasse . Richia111ò l'attenzion e su questi ri sultal i, ch e dava.no alle lesioni della co rteccia front ale posto così preciso e premine11te n el qzzadro ano.tomo patologico di u1ìa 1nalattia del sistema motorio extrap,i ramidale ql1ale il parkinsonis1no en ce faliti co, e for111t1lò una do ttrina cortico-nigri·ca co1ne base preci11ua dei di sturbi del si tema n1olorio · oxtr a11iramidal e quali si })resentano nel parkinsoni sn10 en ce faliti co. L ' A. espon e i risultati ulteriori dell e s ue ricer ch e anatomo-clinich e, presen tati alla Società r er il .Prog·re so delle ..,cienze . in N~poli , n el 192-1; al Cong·r esso dei n eurologi e alienisti, Bruxelles, 1924 (cc C. R. du XXVII Congrès des alienistes et n eurologi stes n, Pari s, ~1a sso n , 192± - riass . n ella << Pre se n1 édicale n 20 agosto, 1924); alla Seduta della « Société de Neu rologie » di P arig i del 26 maggio 1925; al C.ongre. . o dei i1eurologi e alieni , ti in Ginevra (cc C. l\., Paris, Masson, 1926 - riass. n ella cc l~ ev ue neuro1ogique, T . 2, n. 5, 1926), e a Blois (C. R. , Paris, I\1a son , 1927); al Congresso dell a Società italiana di Neurolog ia in Napoli , 1929 (cc Riv. di Patologia n ervosa e m e11tale », 1930); al Congres o dell a Società italiana di Psichiatria, in 1 F errara , 1930 (cc Rivista Sperim en tale di Freniatria », vol. L' '· fa se. IV, 1932); al Congresso internazionale di neurologia, Berna , 1931 ('c Comptes r endus du I Congrès n euro]ogiql1e international 1>, Berna. 31 ago to-4 settemb re 1931). Egli ha trovato ch e n ella sindrom e parkinsoniana encefaliti ca la lesione corticale fron tale è costante, m entre Ja lesione del locus niger è fr equente nl a non costante. Espone l~ conferme portate ai suoi ris ultati e alla sua d0ttrina dalle successive ricer ch e cliniche con r e1)erto anaton10-patologico di casi di parkinsonismo en ce faliti co, fatte da De Lisi e l{u~ inc o, Stief. llo'" tan . (~ritcl1ley, Tran1ontano , Bertrand e Cl1orobsky (i quali ammettono cl1e. J>er effetto di patocli si, le le ioni si siano pro d.ott~ ,cc selon u~ e systématjsation Jan1inaire part1cultere de I écor ce cérébrale »), Fatt ovich . Frets, C:atalano. P ool. Gia can e111 . 1\nche il Lhermitl e nel 193·2 h a amm P so cl1e nel parkinsonismo encefalitico cc les lésions corticales ne sont pas d oute,tzses >> . La dottrina dell'A. conti ene anr}1c una conclnsio_n e speciale p er quanto riguarda la circonvolu-:ion e frontale ascendente: poicl1 è la circon1


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« IL POLICLINICO n

voluzione frontale ascende11te n ella sindron1e parkir1soniana encefaliti ca part~c ipa alla lesione in as enza di fenomeni piTan1idali (neppure dal pu11to di vista anatomo-patologico l 'A. ha trovato n ei suoi casi alcuna lesione piran1idale, sebbene abbia applicato anche i suoi m etodi per la dimostrazione delle degenerazioni primarie delle fibre n ervose) l 'A. ha formu]ato non,

solo il concetto che la corteccia frontal e faccia parte del sistema motorio extrapiramidale., ma anche che la fr ontale ascendente possegga una do[Jpia funzion,~~· sia fornita , cioè , non, soltanto di una funzio rie motoria piramidale, ma anche di una funzione motoria extra.piramidale la cui lesione può manifestarsi isolatamente.

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XLIII, NuM. l ]

f~nno .pe~ sare

ad analoghi fenomeni dei park1nson1an1 , constatate dal Go1<lst ein , dal Muller, dallo Scbob, dal W eit, ecc. , nei ferit i dei lobi frontali; e dal punto di vista sperin1entale, l 'acinesia e l 'a n1in1ia r iscontrate dal Bianch i nelle scimmie r11utilale dei lobi anteriori del cervello. Da questo i)u11to di vista speri1nentale, l 'A. ricorda le risultanze del Warder e dell 'Olm stead (1923), di Bernis e Spiegel (1925), e quelle recenti di ~"'ulton e l(en11ard (1934).

Nel considerare i dati c he rig uardano l'atrofia frontal e tipo JJiclc, constata la frequenza de]1'amimia e d ell a bradicinesia. Dall 'esa111e dei dati anatomo-clinici, ri sulta ch e nell 'atrofia frontale tipo Pick non, sempre si tratta di atrofia frontale estesa : in casi con amimia e bradicinesia, ma senza ipertonia , la lesione è m.e110

II) fJi confern1a alla cloLLrina dell 'A. son o ugualmente quelle osservazioni anatomo-clinich.e n el_le quali non, si tratla di parkinsonismo <:1tcefal'ico, 111a di quadri JJa rkinso1iiani coll e- · spiccata nella frontale ascenderite e nell'area frontale media cfie nel polo frontale, oppure è 9ati a lesiorii della corteccia frontal·e. L 'A. analizza fra gli altri il caso inter essante assente in tali zone m e.ritre si accentua verso il illustrato da Jakob e Montan.aro nel 1928; caso polo franto.L e; condizione anatomo-patologica 1

di ipertonia inten sa, ch e app·a r ve al reperto anatomi co del tutto sprovvisto di lesioni piram idali , con integrità dei ga~ gli dell a b.ase, del locus ni ger, della protuberanza , d el bulbo , d el cervelletto; il quadro di ipertonia extrapiram.i-

dale era. esclusiva.m en,te legato a lesioni della corteccia cerebrale, e precisam ente, a sclerosi della zona rolandica senza traccia di lesioni d el fa scio p iramidale : lesion e ch e Jakob e Monta·naro con iderano come espressione di un processo di sclerosi lobare sui generis , sistematico. Anche questo caso conferma le conclusion i de1l 'A. , cioè 1° cli e u111 quadro di rigidità extra-

pirorriidnle può trovarsi in ra•pporto a lesione corticale; 2° che una lesione della fr onta7e ascendente può dar luogo a siritomatologia motoria extraipiramidaZ.e (doppia funzione della frontale ascendente). La dottrina formulata d.all '.~. n el 1923, derivata da constatazioni obbiettive, ch e considera ]a corteccia frontale com e un ce11tro importan te per la funzione motoria extrapiramidale, e 'ch e ha ottenuto conferme numerose, permette di considerar e come eccessiva la teoria seconèo la quale la ·funzione motoria extrapiramidale è concentrata nei gangli della base (teoria striopallidale). Secondo l 'A., la sua dottrina permette anche di vagliare con maggiore esattezz.a i casi numerosi , n ei quali la lesiorie della cor . teccia frontale , sebbene present.e, non è stata

presa in considerazione ne,D quadro anatomopatologico, in. rapporto ai fen omeni clinici di modifica.ziorie della motilità extrapiramidale . III) L ' A. esamina altri dati anatomo-patolo· gici all 'infuori della sindro111 e parl~insoniana ence falitica, ch e contribuiscon o ad appoggiare i ri ultati dell'A. sulla importa11za della corteccia frontale nella funzione motoria extrapira111 idal e. econ<lo il Fragnito , so110 in appoggio di questa dottrina la a.cinesia e l 'amimia, ch e

che. si verifica spesso (fra i casi più r ecenti sono da ricordare , da questo !)Un to di vista, quelli di J. Ley , Titeca, Divry e Moreat1 (1934) e Gullotta (193 -1:) . In vari casi di atro fi a frontale di Pick è evidente una sindrome parkinsoniana (l 'A. ri corda i casi di Richter , Sterz, Gans, Bonfig lio, Besta, M. Lu ck, Guiraud). Egli constata una coincidenza tra la presenza dell 'iperto11ia extrapiramidale e l 'esistenza di lesioni frontali , che non sono limitate ma sono estese, e sopratutto parlicolarmente i)r ofonde , anche nella circon, oluzione frontal e ascendente; fra i casi i1iù evidenti , ricorda un caso del Bonfiglio, e un caso recente del Guiraud (1934) di malattia di Pick con sindrome parkinsoniana, n el quale l'atrofi a frontal e era glob·a le, e così in tensa ch e i lobi frontali si distinguevano dalle regioni posteriori d el cervello cc d'une façon tranchée , comme coupés au couteau ». A questo propo~·ito, l 'A. ricorda la da lui constatata partecipazione delle lesioni de.Ila frontale ascendente a lla lesione frontale i11 rapiporto alla sindrome parkinsoniana . In riguardo alla di stribuzione più o meno ef: lesa àell 'atrofia frontale di Pick, ·e pur riaffermando che patologia umana e condizioni sperimentali non possono essere collocate su uno stesso piano, l 'A. esamina le recentissime ricerch e sperimen tali di Fu1ton e Kennard , i quali riconoscono l 'im portanza della corteccia frontale nella fun zione motoria extrapiran1idale: secondo questi autori, la funzione m otoria 1

1

extrap,iramidcnle frontale va di1niriuendo v·erso la parte più aJiteriore dell'area prefrontale; pur considerando la regione motoria come dotata di funzione motoria pirarnida]e, ammettono che « the pyram.idal system is able to compensate f or los.s of the premo tor cortex ». IV) Il rapporto fra lesione frontale e sindrome motoria extrapiramidale acinetico-ipertoni-


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XJJIII, NuM. 1]

SEZIONE PRATICA

ca, che risulta dalle ricerche dell 'A. sul parkinsonismo e11cefalitico, e dalle successive ricer che di numerosi autori, consentono di m eglio vagliare ariclie la pres eriza di sindromi aoinetico-ipertoniche in tumori dei lobi fr ontali, il cui riferimento alle lesioni frontali è stato molto discusso. L 'A. ricorda, a questo proposito , i casi - non tutti, veramente, studiati in modo con1pleto di Bostroem, Hoffman e Wohl\vill , Chatelin, Puusepp, I<..ersten, Van Vleuten, Ilebattu e iF errier, Pisani, Barney, 1·e ucht"\\ra11g·er, n.rc. Cle111e11ts, C. L . Hunt e-I. R. Lisa , Moersch , Vexberg, Mills, 1Foerster, F. Jjalper11 \1930), De Nigris (1932), Orzechowski e Bulichowski (1933), Ayala, Ottonello (1935). L 'A. analizza le ob·b iezioni fatte a l riguardo; p er quanto riguarda l 'affermazione ch e la sindro11Jo acinetico-ipertonica connessa a tumori frontali sia da riferirsi a compressione dei gang li della base, 1'A. ri corda ch e le s11e ricerch e s ulla sindrome parkinsoniana encefalitica attestano come una sindrome acinetico-ipertonica possa essere in rapp,o rto a lesioni della corteccia frontale; che tun1ori corticali, i quali più facilmente dovrebbero provocare compressione dei gangli della base, come ad es. i tumori temporali, decorro110 gen eralmente sprovvisti di manifestazioni ipertoniche extrapiramidali; che manifestazioni ipertoniche extrapiramidali si sono verificate anche in .quella varietà di tumori frontali , ch e non sono atte a dare con1IJressio11e notevole, come ad es. blastomi superficiali e n1eningei (Pisani); che compressioni dirette dei ga11gli della base non decorrono n ecessarian1ente co11 disturbi motori evtr apirami dali. T casi .clinico-anatomici più tipici sono quelli di Boslroem , Hoffmann e Wohl,vill , Moerscb , Vexberg, Ajala , Ottonello . V) Secondo l 'A. certe obbiezio11i, ch1b sono state mosse contro l 'importanz.a delle lesioni d ella corteccia frontale n ella produzione di disturbi della funzione motoria extrapiramidale, sono an ch e in rapporto alla fase storica, n ella quale sen1brav.a accertata l 'importanza esclusiYa e indispensabile dei gangli della base nella fenomenologia motoria extra1Jiramidale. Senza volere troppo limitare il valore dei gang·li della b1a se, si può tuttavia dire ch e molti dati di fatt o si aggiungono a quelli già esposti che autorizzano a considerare come eccessive le esigenze della dottrin a strio-pallidale. ai) L 'A. esam ina fra l 'altro il fatto dell 'es trema frequenza di lesioni dei g.angli della base senza alcun fenom eno d ella serie extrapira111idale: da questo })Unto di vista , Clovis Vincent fìn dal 1926 ha dichiarato , n,e lla sua comunicazione alla « Société de n eurologie » di Parigi (1926), ch e la di ci tura di sindrome striopa 1Jicla1e rappresenta cc un, abiis d e langa,ge ». L '.i\.. , tra i casi numerosissin1i di lesioni dei gangli dell ~ base ~enza alcun disturl;>o ?1otori~ ex~rapiram1dale , ricorda oltre quelli r111novat1 1

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del Vincent (1927), quelli del C.a rdillo (1927), del 1Frets, dell 'Urechia e del Mihalescu (1927), del Mathieu e del fBertrand (1929), del Lewy (1929), del Niessl von Mayendorff, del Brzeziski (1929), del Hadfield (1929), di Scharapow e Tsch ernomordik (1930), dell ' ..\yala (1932) e di altri autori. b) L 'A. esamina casi di sindrorr1i motorie extrapiramidali, ipert onich e, n ei quali v.a ri a utori , pure riscontra11do insien1e a lesio11i dei g·ang·li della base lesioni evidenti della corteccia frontale, h an110 creduto , attene·n dosi s trettamente alla dottrina accen.tratrice strio- p allidale, di dare in simili casi importan za uni cam ente alle lesioni dei gangli della base ; Ol)P·u re di fare una specie di classifica, n ella quale la corteccia figura per ultima in ordine di i111p·o rtanza. Questi autori 11anno lasciato da parte, fra }'.altro, n el proceder e alla classifica, un fatto obiettivo; ch e, cioè, n ei loro stessi casi la lesion e corticale riguarda,1a un 'area es1esa e implicava la modificazione di un numero g·randissimo di elementi. Questo rilievo ,è stato fatto anche dal Delmas 1\ilar salet , ch e, riconoscen do l 'importanza dell 'elem ento corticale n elle sindromi motorie extrapiramidali, scrive : cc Les conclusions en core classiques actuelle111e11t <iu sujet d es lésions striées gén ératrices du park~in 8onis111e semblent entacl1ées d 'une err e,u r fon damentale: cette erreur consiste à pen ser qu 'une, lesion localisée d 'un centr e gris est plus importante au poi11t de vu e fon ctionnel que d es lésions corticales minimes mais tres ét endues >> . e) Ma talor,a si tratt a senz'altro di lesioni 111a11ifies1-amente prevalenli n ella corteccia , ch e non sono state prese in alcuna con siderazione. L 'A. ricorda fra l ' altro il caso del Barré e del R eys (1926) di p.a rkinsonismo en cefalitico, i quali trovano n ei gang li della base leso sol tanto il p·u tan1en (lesio11e dal ·F oix considerata b anale); constatano giustamente ch e « il y a là UTIJ fait qui doit s'vrisorire a;w nombre de ceux qui peuvent contribuer à jeter un doute sur la valeur du sch enia anatomo-cliniqu.e actuel du corp•s. strié »; ma questi autori lasciano da part e con1pletamente un fatto molto evidente, cjoè una profonda atrofia che coilpiva i diz e lobi fron tali, e eh.e, p er giurita, era più profonda dal lato opposto a quello della maggìore inten.silà del quadro alinic,o . E in questo caso di parkin sonismo en cefa litico l 'atrofia del cervello frontale raggi1mgeva tale grado , da esser e 'isibi le macroscopicamente, così com e già visib·i le macroscopican1ente era apparsa in casi dell 'A. di parkinsonismo én cefalitico, in casi di G. Le' y , del De Lisi, e d el Businco, del Tran1ont ano, di Bertra nd e Chorob"vsky. d) Talora, in casi di alterata n1otilità extrapiramidale, si constatan o, in assen za di le ion i n1anifeste nella corteccia frontale, lesioni dei g angli della base, ch e colpiscono cont en111oraneamente il decor so di vie ch e provengono da 11


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«

IL POLICL TNICO >'

la corteccia fro11tale: onde, anche in assenza di lesioni dirette della cort.e ccia frontale non è

possibile escludere l'intervento rvella ~indrome di èesioni di sistemi originariti app1rinto dalla corteccia frontOJle. e) Nella valutazione d ell e lesioni dei gan-

g li della base, va ricordato cl1e queste formazioni sono soggette a rapida autolisi : inoltre si alteran o co11 estrema facilità per azione di nurr1erosi fissanti (come è s tato stabilito anche dal l~ielsco,vsky p er il formolo). f) L'A. ricorda ch e il Berlucchi, il quale ha studiat o con vari metodi istologici il corpo striato di soggetti. morti in varie età e di nlalal . tie diver se, ha m esso in evidenza nel 193 1 reperti istologici, d el tipo di quelli descritti n elle malattie del si _tema Jnotorio extrapiramidale, anche in ca i dove nor1 esistevano affatto sint om i appartenenti a queste n1.alattie. Il Berlucchi n e deduce ch e il corpo striato è un centro costituito da strutture estren1amente labili, ch e risentono di cause frequentissime, anche n el còm11ne materiale di autopsia; e per ciò ritiene che cc per la costrwziorie di quadri a;natomo-

clinici, nei quali l-a lesione è a carico del corpo .c;triato , è nJecessaria una generale revisione ». VI) L ' A. esamina la frequenza d elle lesioni frontali nei casi di sindrome di spasmo d'i torsione. Ricorda la r elazione del Wimn1er, ch e si è occupato estesamente del problema (1929), ha illustrato an cl1e casi con lesione frontale (fino al grado di microgiria frontale) ed ha posto qualche dubbio sull 'intervento esclusivo del sistema strio-pallidale, domandandosi cc si les troub~eSi

moteurs· du spasme de torsion p~uv-ent s' expliquer p·ar l' atteinte exclusive da système strio-pallidaire 011 s'i~ faut invoquer aussi la collaboration de la corbicalité cérébrale » . 11 Wimmer ammette che questa è cc une question qui n' est pluiS restreinte aa spasme de torsion ed qui se pose auss.i pour d 'autres discinésies extrap yraniidales »; e dichiara : cc J' ai moi me11'1,e exprim é quelq Lies da·utes sur l'' hégémo nie absolue du S)'Stème strio-pallidaire ». L' A. esa-

[ANNO XLIII, NuM. l ]

· VII) L 'A. ricorda la pro1)ria opi nio11e rig uardo alla malattia del Wilson (lesion e frequentemente diffusa dei gangli della base, che interessa an che sist en1i provenienti dalla corteccia cerebrale, so1)ratutto frontale). Esan1in,ati i casi di malattia del vVilson, con~ stata a11che la presenza · di le ioni dirette frontali, nei casi di Barnes e H.u rsh ( 1926): secondo questi autori, cc the lenticular da1nag e was ecZ.ipsedJ by thab in fro1tta~ lobes » ; e 11ei casi di Hadfield , d el Rotter ( 19~7), dello. Tschuganoff, del Pines (1929) ; e più r ecente1ner1te del Braunmul1l , dello Scholl, di F. Lut hy . :F ra i casi di malattia del Wilson senza lesioni strio-pallidali ricorda quello di Niessl v. l\ilayenclorff (1929) . Il .De Lisi dà imporlanza allà les ion e d ei gangli della base nella malattia del \tVilson , ma .non esclude l 'intervento della corteccia fro11tal e, anche in riferimento alla sua confern1a del] 'importanza della corteccia frontale nella sindrome parkinsoniana; Lhermitte ( 1932), constata che n el caso di malattia del Wilson descritto, con Lejonne, cc le cortex cérébral n 'était pas

plus inqenne que les fìbr es de projection

».

L'A. r egistra i numerosi autori - dal Nayrac al Braunmuhl - che hanno riscontrato les io11i cortico-frontali nella pseudo sclerosi di West· phal-Strumpell. VIII) l(innier Wilson, riconoscendo (cc Modern prohlems in Ne urology n, 1928) essere carattere fondamentale dei gan gli della b·a se l 'oscurità della loro funzione , afferma a proposito della coreo-atetosi che : cc Any theo ry attrib11-

ting its origin uniquely to striatal destructive lesiori is impossible ». Egli assegna importa11za

all .i11tervento della corteccia cerebrale (cc zona rolandi(.a n ) . L 'A. esamina fra gli altri il caso recente di Lherr11itte e Pagniez (1'9 30), caso di corea del Sydenham, i quali an1mettono ch e la corteccia cc viens s'inserire » n ell'apparato, la cui lesione può dar luogo ai fenomeni coreici ; le osservazioni del Roussy (1931) , il quale dà importanza alle lesioni frontali a proposito di un caso di corea d el Sydenham, descritto da P. mina il caso di L. v. Bogaert (1929), il quale van Gehuchten, il caso di L. V. Bogaert e G. riconosce ch e ·10 spasmo di torsione può essere Bertrand (193·3), di corea acuta, nel quale ql!ein rapporto a ~esioni corticali senza lesione dei sti autori hanno dato importanza alle les ioni nuclei aentraDi; di Laruelle e L. v. ·B ogaert corticali <e à cause de ~' extension des lésions ( 1929) con spasmo di tor ion e senza lesione dei fronto-pariét01les ». Secondo il Claude e alt:i .,-,.uclei centrali; di Divry - spasmo .di torsione autori l 'atrofia del lobo frontal e deve n associato a fenomeni coreoatetosici, éon scarse . l rovar~i all 'orig'ine della corea di Huntington; lesioni strio-pallida~i, e intense leStioni della Lhermitte (1932) dopo aver con statato ch e corteoc:ia anche f roritale; di Guillain, Mollaret e nella corea di Huntington esiste atrofia dei f~ertrand ( 1934) spasn10 di torsione post-ense.gmenti putamino-caudati, constata anche che cc la dégénérescence des élém en.ts corcefalitico con lievi modificazioni dei gangli delticaux da lobe frontal apparavt a11ssi indisciila base e intense lesioni della corteccia, comtable ». Thomas dà importanza alla corteccia presa la corteccia frontale. Il Poppi (1932), dà i111portanza alle lesioni intense d ell a corteccia nella corea e nell'atetosi. L'A. esam ina i casi frontal e (V e VI strato), riscontrate in suoi ca- r ecenti di Ottonello (1935) di corea cronica prosi di distonia progressiva di atteggiamento, che gressiva, nei quali la partecipazione f.ronlal e, egli attribuisce a una d egenerazion e sistematica o delle fibre provenienti dalla corteccia frontale, appare evidente; ques to autore ritiene incortico-striato-nigrica. 1


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SEZIONE P RATICA

sostenib ile il concetto della preminen za d el C04.'po ~ lriato 11ella p roduzione dei fenon1eni coreoaletosici. Secondo l 'A . no11 è g iustificat a 1'01)inione , ch e è stata emessa, ch e la lesione lin1itata alla frontale ascendente (associata alla lesione d ella parietale ascenden le) riscontrata in certi casi di cor ea, dia necessariame11t e al quadro il carattere di un intervento pira111idale: rgli ha già ricordato che dalle sue ricer cl1e anatomo-clinicl1e (1923) risulta che la frontale ascendente non è dotata esclusivan1ente di funzione piran1idale, ma sì anche di funzio11 e motoria extrapiramidale, la cui lesion e può n1a11ifestarsi isolatamente. .

TX) L 'A. con sidera, dal punto di vis ta d ei dati a11alomici, il re/lesso di prerisio:l e, precisa to d al Murri e dal Janice,vskj. Esamina i casi d ello Schuster, ch e presentano un rappor to tra il r efl esso di prensione e· le lesioni frontali , specie n ella parte frontale m edia. Ricorda fra g li a ltr i i c<lsi di B erlucchi (1926), Adie e Critchley (1927), Lhern1itte, Schiff e Courtois (1928), Walsh e e J~ob ertson (1933), d el Gullotta (1933) per quanto r ig uarda la « pr.en io.n e for zata » Ilon risolvibile volontaria·m ente, di I\.er1nard, \\,'ie lz e J?uJL011, d ello Zilo, d ell 'Ayala , de l Pilotti (19:3•±): n ella g r ande n1aggioran za d ei casi la lesion e è unican1ente frontal e·; i11 qualch e ca o al la lesion e frontale s 'a sociano lesioni rlei ga 11g l i de Ila b·a c . Sopra 23 casi di Schuf:ler, due ca- i p r ese11lava110 atrofia front a le, ' ~i1tu110 prese11tavan o lesion e della parte m ed1 a d elle circo11voluzioni frnntali. X) L 'A. i1on si occupa c1 ell 'argon1ento d ei

r apporti fra le lesioni frontali e i disturb·i di tipo cer ebellare, ch e è riservato ad allri Coll egl1i d.el (~ onl~rcsso (prof. Barré, e, per la J),arte sper1mcnlale , prof. DeJm as Marsalet e prof. Austr egcsilo) . Si limita a ricordare i dati anaton10clini c i di Gerstn1ann , Dimitz· e Scl1ilder , Berger, Wobert, ecc., su fenon1 eni di r etrop ul sion e, la c ni orig ine fron tale secondo il Ger tn1a11n 11011 ò ùubhi a; e i casi di Ger stn1ann , L . v. Bogae rl . 1\i{artin, Ru c kert, sull 'atonia ... la lica in rap1Jorto a lesioni frontali.

XT ) La funzione motoria extrapiran1ida1e della cori eccia frontale appare in modo ripelut o iu diver e condi zio11i di lesione d ella n1otilità extr a1)iran 1ida le. L 'A. n e d eri a an ch e appogg io ai ris ult ali delle su e ri cer cl1c anatomo-clinich e st1 di una sindron1 e cla ira di di turbo J11otorio cxtrapira111idale ( indro111 e J)arkin oniana); ri ullati cl1e fin dal 1923 l 'ha11110 con dotto a con tata r e cl1e : I 0 la éorteccia frontal e è part e importa11 te del sistema motorio extra-

pirarn.idal e; 2° la circonvoluzio·ne frontal e ascendente è provvista di doppia fun zion.e niotoria cioè non solam ente della fun .:ione motoria pira,midale, n1.a anch e di una fun zione n1 oloria exlrapirarriida le, la cui z.esione può 1l1anifestarsi isolatan1 ente. 1

' PROBLEMI D'ATTUALITA La grAnulotera pia. (A. Lu MIÈRE. Presse Médicale 13 nov. 1935) . 1

L 'aforisr11a : Corpora 1io1i agunt rii si soliitci, sen1bra ch e d ebba avere qualche eccezione. In effetti se il principio ya Jc quando i tratta di re.ilzi'oni <li i1atura cl1in1ica, n o11 è più ap.p licabile q·uaì1do i corpi con siderati so110 capaci di esercitare dire tta111 ente o i11direttarr1ente un 'influen za sull 'or ga11i ·1110 a J11ezzo di i1roce si esclusivan1·c11te fisici . È stato dimostrato cl1e 1'ini ezio11e endoyenosa o intracardiaca. di u11a sos1Jen sio11e di solfato di b·a rio , o di altro precipitat o analogo, in capace di r eagire chimican1e11te provoca i111~ rt1ediatamente un comrile ~ O di d i turbi: prurito , singhiozzo , vomito , diarrea. co11 ge ~tioni , emorrag ie, convulsior1i , para]j i , di ordini d el1 ~ equili.Qrio, coma e 111 orte. - e il preci1Jitato è iniettato n elle vene le n tan1en te ed a dosi deboli i disturbi so110 pitì logg eri e 1ran itori. Conh.lin ha const a Lalo ch e si l) tIÒ i111pu11en·1 ente i11iettare n elle ven,e una . . OSJJe11s.ione di carbone fìnen1ente pol ,,erizzato r o11 il risultato di aun1entare n0Levol n1e11le il potere difen si vo cl ell 'organisn10 contro le infezion i. Un altro n1edico, i)ure ca11ade e, il d ott or Saint-Jacques, ha studialo i ·emcacia di q ue&1o n1et o"do n elle sett icen1i e ed i11 altre infezioni , ed i suoi ri "'ultati Ca vorevoli . ono t ati poi confermati da numero ... i altri o . . erYatori. La polver e ùi carbone ani111ale o vegetale r l1e . ., i trova in commercio è n1olto varia per l<· din1en sioni' e la forma d e i gr ani . Le di111en sioni d ei grani 'a r ia110 d a tin der imo di micron a J 00 n1icro11. P er tanto in t1na sospensione al 2 % ùi polver e di carbone il 11t1mero d ei grani co11l ent1to i11 uri lnillin tetro cubo varia enorn1em entc , da 6 a 200 11Yilioni circa. Il ra1Jf>Orto Lra gr<}ndezza e i1un1 er o d ei g-r a ni da una parte, e la loro e ffi cac ia dall 'al1·altr a, non è s lato ancora stabilit o. La for1n<t dei gran i varia a econ da cl1e i l ra tta di car bo ne anin1ale o vegetale. ~el prin10 i g rani ono arrotondati e circolan o nel ~~ ngue co1ne tan Le emazie, sen za produrr(' effe l ti irrilanti, 1nen tre 11el eco11do i g rani prcse11la110 delle asprezze a11golose capaci di 1)rovocare uno &l1ock n. ~eguito d cll 'ecc itazio11e 11rodotta tiulle tern1inazio 11 i n er' ose deJl 'e11do1elio vasale. Per qu,e te ragio11 i è i)referibil e adot}erare il carbon e ani111a le. Le iniezio11i di carbo11e a n in1a lc n ell a ' e11a irtargina_le dell 'orecch io d e l co11i gli o a ll a do~e di cm. 0,3-0,5 per kilogra111n1a di a11 i1nale provoca dopo qualch e ora t111a i perletiroc i Lo~i . cl1e ragg iur\ge dopo una tlieci11a di ore 4ua!'i i 1 floppio dei corpuscoli biancl1i , e cl ecli11a dopo 24 ore . Le iniezioni quo l id ia n c di 1)icr.ole do~i danno i n1edesi1n i ri ~t1ll at i 111a con un certo 1

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XLIII, NuM. l ]

• rjta1'do. ~ 'i1}erleucocitosi dura più .a lu11go qua~do s1 adoper.~ car?one a grani molto fini . L 1peTl·eu coc1tosi cosi provocata rio-u· 5 a rda soSEMEIOTICA. pra tutto i polinucle1ari ed in oo-rado minore i r11011oc1t1._ ~otto l 11~flue11za delle particelle d1 Semeiotica delle affezioni della colonna carb?ne il tasso dei polinucleari si r.a ddoppia vertebrale (eccettuato il morbo di Pott). q~a~1, mentre .qu~llo d ei monociti sub·i soe un n:1.n 1mo aun1ento. Viceversa il tasso dei linfo(A. :NioucHET. La Pre,sse 11 édical'e 18 settemc11.1 ·è moli.o diminuito . bre 1935). ' I~ ritorno ali.a forn1ula leu cocitaria normale D.a l n1omento ch·e og·gi la spondilite tubera\ viene yerso il decìmo g·iorno d.a ll 'iniezione. colare non riassume più tutta la patolo gi,a del1\1a con viene notare ch e i linfoblasti ed i mo~a colonna vertel1rale, l 'A. reputa del più alto n o b~asti compaiono dopo il quarto g·iorno . e i.1) t~re~se trattare rapidan1ente delle altre af. r~rs1stono n el sangue fi110 al diciassettesimo fez1on1 clel rachide, quali cioè : le lesioni congiorno. genite, i traun1i, le infezioni acute e cro·n ich e In con1plesso la formula leu cocitaria .è molto i tumori , le devi.azioni della colonn.a verte~ a11 aloga a quella ch e si inco11tra nelle infezioni d.a ?occhi,, il. che co11sente di spiegar e il mec- llrale. ~gli ~i vide lo s.ludio in due cap itoli' : n el can.1smo . d ~z1one dell 'antracoter apia. I g·ran1 di carb·o ne ini:etlati sj localizzano so- .p rimo s1 occupa delle aff ezioni del rachide del f,anciullo o d ell 'adolescente nel seco·n do pra tutto nel pulmone, n el feg.ato e nella milza cli quelle dell 'adulto. ' e ~eno nel 1~e11e. l g rani ~ono. p er lo più ingloLe spondiliti acute si p ossono riscontrare ·bat1 n ~lle ce1lul·e parench1~al1 dei vari org.ani , nel fan ciullo tra i 12 e i 15 anni: si tratta in ina P.o~sor10 . .a11c,he trovarsi sotto forma di an1g·eJ!ere di osteom1elite verteb-rale ad inizio ar1.1ass1 non 1ng·lob ati sparsi i11 tutti i tessuti 0 cl1to e decorso r.apiido, con formazion e di racdi embolie capillari. , .L a fi.s~az ione dei grani di carbone nei tessuti co]te purulente . L'esito p er lo più ·è mortale . e defin1~1va ,. con1e sono defir1itivi l 'antracosi dei !Yia l 'osteqn1ielite vertebrale può anche n1apulrnon1 e i tatuaggi con l 'incl1iostro di Cina. u ifiesta~si i~ forn~a _subacuta a decorso prolun. È stato rilevato ch e questi accun1uli di arani g·.a to , d1f1ìc1le a d1st1nguersi dal morbo di Pott; dr carbo,n e po~sono diventare, come è ~stato n'1a11ca però la gibbosità e la radiografia mo~onsta~a to sper1ment.almente, sede di reazioni stra a fianco di perdite di sostanza, delle zone 1~tologiche a 1.ipo pseudotubercolari. di proliferazione p eriost ea intensa. l\fa questa preoccupazione· non deve costituiPer q1iello cl1e riguarda le scoliosi solo la re D:n ?S l~col~ all'uso del metodo, perchè tali . radiografia può perrnettere uno studio com· r0 a~1on 1 s1 v er1fic~ 11 0. so1o quando s,i adoperano pleto della scoliosi, detta essenziale o conged~s1 ~?lto sup.er1~r1. a qu elle terar:eutich·e, ~ 11ita. Alla base di essa si trova spesso una anol).__.rche in effetti clinicam ente non s1 sono rn:a1 n1alia ossea: emivertebra so•p rannumeraria, rilevati fatti attribuibili alle lesioni stesse. emiatrofia di una vertebra, anomalie vertebrali A parte ·questi ipotetici e tr.ascurabili inconin eccesso o in difetto, spina bifida, sacralizzaYenienti tardivi, g iova notar,e ch e le iniezioni zione, platispondili:a. e11dovenos.e di carbone possono provocare 1 ma È ancora <la segn alare nei fanciulli la ·eccera~a1nente, shock in1mediati , del tipo ana filat- zionale cifo si coi1g·e11ita per aplasia toital·e o to1de ed .anch~ .dtsturbi- a distanza di qual cl1e parziale cuneiforme del corp 0 di una o due ora , con~1stent.1 in ~remori più o m·eno violenti, vertebre e la cifo- scoliosi dei rachitici con la i)recedut1 d.a 11eve ipertermi.a . stia curv.atura a grande raggio. Amn1esso il principio che la polvere di carNegli adolescenti si riscontra110 diveTse afbone ag·isce solo meccan1can1ente, e tenuto f e z~oni rr1olto particolari. L 'epifì s.ite vertebral e 1 Cl?nto. deg~i •e; entuali e sia pure rari inconvee la cifosi deg·li adolescenti presentano nu111er11 ent1 d·er1~at1 da~l~ . P,ersisten~a dei grani cli rosi punti in con1UJ1e: ·è la radiografia ch e socarbon~ nei ~essut1! s.i e pensato di adoperare la può pern1etter e di disting11erl e . i1~r gli. st,~ss1 scopi altri corpi insolubili con Infatti .a lcuni casi classificati tra le scoliosi ~1m1 ens1~n1 d~lle p·a :ti'~elle presso a poco u gua·d egli açlolescenli hanno dirr1ostrato al conl 1 a quelle d ei grani d1 carbo ne e che ab·b iano trollo radiologico cli essere in realtà delle epila pos~~bilità di essere riassorbiti con il tempo. fi f:dti; altri pur non accom1)angn.andosi a modiAl r1gu.ardo sono stati fatti tentativi con . fi cazioni dei punti epifi sari h anno d.elle les i·opreparati di bismuto , di n1ercurio di antirnoni dei dischi. intor'Vertebrali, visibili solo su n.~o , di arsenico , di oro e di ·alt;i corpii con di un.a buona radiografia. l'_ 1nt en~o anch e. di a ssociare all 'azio11e t er apeuNell'adulto la paLÒlogi'a d·el r.acl1ide -è ancot1c~. d e1g ranul1 anch e quella della sostanza di ra più completa. L 'A. dopo avere accen11ato c u.1 I gran:ili sono costituiti. L.e ·espérien ze istialle Slìondiliti sub·a c11te dell 'adulto (osteomietuite al riguardo sono ancora in corso. lite vertebrale , spondilite tifi ca (ri chiama l 'att en zion e su tre importanti gruJ'.}P~ di affezio-

SUNTI E RASSEGNE

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SEZIONE PRATICA

Iii: I ) la sinclron1e di Kumn1e 1-\rernft1il l eg·a~ la all 'esister1za di una frattura d el cor1Jo ver telJrale passala inosser vata. L :e&arne r a diog r afi co i11ostra cli fronte : lo sc:hi accian1ent o di un a Yert ebra e<l un lieve spostamento la ter ale; di pro fil o: la di111i nuzione di a ltezza d i u11 corpo vertebrale schiacciato a cuneo a ba e post eriore. 11 corpo verLebrale è di d e11 ità norr11ale e i dischi sopra e sott ost a11ti son o intatLi; 2) le s1)011dilit.i ancl1ilosanti a localizzaz·ion e so1>ratut to 10n1bare lì resenta no un aSJJetlo ra<liolog·ico caratteristico a « diaboJo n de i corpi verteb1~ali , i quali sono pure d ecalcificati. Xella sp on dilosi rizo111elica i11vece i co11»i vert ebr ali Ilon ono d efor111ati n1a o t eoporotici. Di p iù ' ri è una i}rogr es iva ossifi cazione cli tull i i legan1ertti. La .artropatia tabetica ir1h11e c on sed e di p r edil ezione n ella regione lom bare, si cara I terizza p er uno scl1iaccian1ento })ru co e i)rog·r es ivo d elle \'ertebre con d eYia7 ione lat er ale e radiolog ican1ente p er g ro e lPflioni d islrutlr ici e nun1erose i1)er ost o i ; 3) il cancro vert ebrale ·è quasi se111pre secondario e si rivela con ùolori molto inten si , lancinanti . continui. La r a cliogr afia mostra .a sp·etti svariati : vi p u ò e ·ser e t1na form.a distruttiva od una forn1a ost eoplas tica ed anch e una forma conrlen sa 11te. 111 conclusione 1a d iag11os tica d elle lesi011i d ell a cn lc1nna vertebrale si irr1pernia, p ec ie n ell 'adullo, s u11 'e. ame r adiografi co fatto di faccia e di l)fO fì lo. VI CE NTINI . 1

SENO CAROTIDEO. Il seno carotideo nel meccanismo della 1niastenia pseudo-paralitica. (A. SALMON,

I~ ev u e

neurol.ogique., giug . 1935)

Due fattori l)r eùon1i11ano econdo 1'A . n el]a p·aLoge1lesi d ella mi'a stenia p·s~udo-paraliti ca: il fattore bulbare e il faltore· sur1»enale. Molti fa tti stanno in favore del fattore b·u ll•are, e cioè an zitutto la localizzazione bulbopro tuberanzial e predo1ninante n el quadro miast enico , e in oltre l 'a ffinità clinica molto s tretta <'b e questo pre enta con le affezioni bulbari , SJ)ecialn1en i e la parali si bulbare progreo.c .. iYa D 'al tra parte, se volg ian10 la no tra att enzione sul fattor e surrenale, potre1110 notare c h e le canne ... ioni della n1iastenia con le a ffezi·oni ei1clocrin c si appoggiano su d ei dati di fatto n1olt o i111portanti , e cioè la frequen za i)arLicolare con cui la n1iasteni a col r>ii ce i I se o fetn n1ini le. I 'influen za esercitata sul d·e cor ... o di que . . la a ffezione da lle r egole, dall a gt.avidanza, d a l p·arLo, dall 'allattan1·cnto; inolt r c l 'a ociazione frequ en ti ima de i fen omeni n1 ja"te11i ci c o11 d elle sindromi surren a li , l 'ip ertrofia d el tin10, lo t ato ti1nico-linfatir o, il n ased o,,·, 1'ipertrofi a d ell 'ipofisi e d elle parati r oidi ; infine il inig lioran1e11to d ella mia teni a per n1ezzo d egli e tratti surrenali tiroidei ipofi sa ri ecc.

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La Leo ria dell 'orig ine surre11ale de lla n1ias te11ia va d 'accordo -con i11olli dati clinic i e a11a tomo-pa tologi ci. L 'e a m e an ato111i·c o di questi ir1alati n1os lra sp es o d ell e le io11i d e~·e.ne rat ive o I 'atrofia d elle urrenali. 'i incontrano in questi in a lati d ei seg!li cl1i'a ri di i11 suilìC,,ienza surrenale : in vari ca i di m ias te11ia la diagnosi di'ffer e11ziale con la in a Jattia di Addison riu sciva e tre1nan1e11t e ~iffi­ c i J.e. Ques LJ. t eoria d ell 'ori g i11e . . urrenalica dell a n1iasten ia trova infine u.i1a importante confer n1a 11el criterio terareutico poich è il n1iglior rin1edio di tale n1alat li a (. eco11do 1'1\ .) consiste n ella o po terapia urren a1e s11ecial111en te corti'cale . Gli s tretti r appor ti fu11 ziona li delle surrelH.d i co11 il tin10 spiegano a lor o vo lta i legan1 i di que ta g landola con la 111ia te11ia : i com_p rc11de i)er ciò l 'a ·sor iazio11e lreque11le r;ei i11 iatenici dell 'ipertro ua del tin10 e della ... i11droJJ1e di ipo urrela11i mo. Jl punto più i111s lerio o clella lroria della origi11e s urrenal ica d ella mia to11ia co11 i ... le, (-> Condo l ' r\ .. , llel fatto cl1e t ale teoria. n o11 dà alcuna sp ieg·azion e d elJ a loca)i.zzaz io11e p redominante della astenia n ei n1u coli in11er,,ati rlai n ervi c ranici: non si co1111)r e·nde l)Oi i1erc.: l1è i ferton1eni iniast e11ici manchi110 11 elJ a n1 aggior 1Jarle dei e.asi di in ufTì ci1e11 za .. urrert<J le o di 1nalatti.a di Addi son. Qt1esto IJroblema ])erderebbe, secondo I ' A., 111olt a d ell a s ua o curità .e i inYorasse n ella 1)atogen e i di t u le a ff.ezione, un fattor e inte rn1ediari o fra l ·elen1ento surr en a le e l 'elen1 e nto b,uJbiare , c ioè un fattore e be da un l;=tt o .. i " n1 0Jto , ensi]}i]e a lJ 'i·n sufficien za surren al e e d a Il ' altro e~erciti u11 'influen za n otevolissin1a sull 'attività de i i1uclei b,u lbo-plfotuber a n zia1i. Ora , in qu e ti ultin1i anni è stata a ttirata ]'att en zione su deg·li or g.ani s1)ecial i : i seni car otidei , i quali on dotati precisam cnt·e di un a sen sib ilità particolare a ll 'iperadren a lin em ia e all 'in suffic ienza surrenale e cl1e n1oslran o una corr~lazion1e funzionale molto inti'rn a con i nuclei bulbari. Il seno carotideo r appr e e nta quincli un elen1ento interm ed iario fra le altera rioni surrenali e i dis turbi bulbari provocoti da q11est e a lt er azioni. È cl unqu e legit lim o porsi la d on1anda se 1'in uffi c ien 1a surrenale r h e si con sider a con1 e la c~ u a principale d ella miastenia, non d etern1ini la fen orn enol o~i a ' hulbar e o er n1ezzo d ella ipotonia seno-ca r otid ca, la quale importa gen eralm ente la d er>ressione fun zion ale d ei nu clei bu lh ari. Itiassum en <lo , I ' A. pen a ch e la patogen e i clella n1iastenia J)Seudo-1Jarali ti ca trovi i11 partt=! la ~ua Sl-1ieg·azione n ei ra1)porli m olto tretti r h e. uniscon o ì nucl Pi bulbari e i 1 • eno car otid eo. È possibile n ot are n ei n1i a. t enici numern i fe nomeni i qua li parla n o in fa,·or e di u11a i poto11ia seno-carotidea la quale comporta la clepression e dei nuclei bulba ri . e cioè: i ..., e~ni cl i ipertonia sin1pati ca (tac 11icardi;\ . mi dria~i . in~on11ia , iper ca1cen1ia) e rl 'i'po tonia vaQ'ale (la


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« IL POLICLJNICC »

d imi11uzione <lel rifles o oculo-cardiaco, l 'aholizior1e ùclla ieazio11e all 'atropina), l'ap1lea dopo i più lie'i ,111ovi111e11Li r es1Ji ratori. talYoltu la r espirazione periodic...aì g-11 acoessi r es1Jir alori te rn1i11ali , l 'ab·olizi011e delle r eazioni vasomotrici buJbarj , la va::-uco trizi on e ge11eralizzrt ta ecc. Questi dati g iusìiùca110 l 'ipote"i cl1e il se110 carotideo ab·b ia una parle molto importante 11·el n1ecca11is1110 del] a i11 ia te11ia. La .. en :sibili tà cli Lale orga110 a lJ ·i posurrenali s1110 e nll ' ir10te11 ione arlcriosa i1uo chiarir e le r eJazio11 i 1nolto strrtle della 111ia, le11ia con l 'in t1flì cienza surrena le e i n1i qlior an1enti di es a con .g li e~ lratti sur renaìi. G. LA CAVA .

L'importanza del seno carotideo nel mec· canismo dell'edema polmonare acn1 o. A rin. de .~ / éd .. ottobre 1935) . Numer osi fatti IJ.arlan o in faYor e dell 'idea r l1e il se110 car otideo abbia u11a gr ande i111porlanza nella patogenesi dell 'edema r·oln1011are acu Lo. Questa affezione è legata ordinarj amente all 'iperte11sione arleriosa, in cui il se no s uddet to costit11isce ·u110 dei più importanti cie111enti paLogenetici. E&sa è molto frequente i1elle affezioni r l1 e si accon11)agnano ad accentuazione dei riflessi seno-carotidei denolnnte l 'ipertonia d el seno, com e pure n egli shock. 1raumatici ocl operatori che ordin aria111 f! Irte si estrjnseca110 co111e fe110111 eni b11lb·a ri di origine seno-car otidea. Le cri i di eden1a polmonare aculo proYocano talor a la n1orte i111n1e<liata cl1e è spes o ] 'espressione di un rifJ e&S·O bulbare, secondario all 'eccitazione del S<'DO carotideo. Esse sono favoTite dai merlica1ne11ti ch e atti Yano la funzion e di quest 'orga11 c1 (adrenali11a, sali rli potas ·io , ecc.) e mi· gliorano co11 le sostanze ch e diminuiscono la sua al:t.i vità (b-a rbiLurici, cloroformio , morfìfLa , ecc. ) e ces ano talora dopo la compression e del seno. Si è po tuto anch e provocar e l e cri ~1 c0n la lega tura delle carotidi a n1011te del sen o d etern1inantlo un riflesso seno-carotid€o . La crisi di eden1a pol111onar e acuto è jnfi11e conèlizionala dalla ·vaso-dilatazione poln1onare ch e è ._ tata co La tata da Danielo1)olu , Marcou e Proca do1)0 l 'eccitazione del se110. Questa eccitazione determina u11a ipersecr ezione di istan iina , osservata effettiva111en te da 1Frugoni e dai suoi allievi nel cor o di questa cri&i. I rapporti funzionali molto stretti fra j sen i car otidei e i nuclei bulbari costituiscono anch e essi un argon1enlo di qualcl1e , -alore in favore d ell'importanza d el seno nella patogenesi delJ 'e. p. a .. , se si. rifletle r l1e l e cri si di questa affezione ono atLribuiti dalla n1aggior par~e dcg·Ii AA. alla bru ca r eazione dei nucl ej bul})ari e in l)articolare d ei centri ,,aso-motori . JA' esperìe11zc di Herin g, di Hey1nans e Bon ckaert, di Danielopolu din1ostrano ch e la sti111olazione i11cccanica e cl1in1ica dei eni detern1i11a l 'eccitazione dei principali nuclei bul(A.

SAL~tON .

[ANNO

.\LIII,

~Ul\I.

l] .

])ori , del i1ucleo cardiode1;r essor e, del ce11tro re&p1ra Lor10 e <lei I1ucle1 \aso-11101,ori; . . i altrib1-'isce a quesla eccilazione, l 'iperpn ea. la Ya odllatazi.011e pol111011are co:;t i tue11 Li i fe110111eni più caratteristici cle lla crisi polmo11are . Le r elazio11i ch e uniscono i i1uclei 1·l1Jbari ed i se11i carotidei ci per111etto110 i11fi11e di. cl1iarjre molti fatti o c uri conéernent i il mecca11ismo d ell 'e. p. a., 1Jecialn1ente il fatto cl1e lè sue crisi, ch e han11 0 tutti i car atteri. dei fe110tne11i vago lonici bulbari , so110 pro,•ocat e ordin uriame11le da age11ti sin11)a t icomir11etici. Ora> qu esto trova, secondo l 'A.. la sua spiegazio11e rLel fatto ch e l 'adre11alina, costitue11te uno dei n1igliori ag·enti sensibilizzatori dei seni carotidei , p·r ovoca fe1101ne1ti vagotonici e bulbari 1)e1 n1ezzo di questi orga11i; l 'jn, ·er sione della r e.azione adre11ali11ica. caratterizzata dalla s11a ferlon1enologia va odil ata lrice , Yagotonica, scon1pare dopo la sezione dei seni. Si può dun(jUe so.1>1}orre cl1e g·li stin1oli adrenalinogeni provochillo l 'edema 1)o}n1onare acuto consistente nella bru. ca 'aso-dil atazion e polmonare di origi11e bulbare, per nlezzo del seno caroC. TosCANO. tideo. 1

SOCCORS'I

D'URGENZA.

Esperienza di guerra in tempo di pace. (JJ . •

BossE. Deulscli e

~1ediz.

Wocliens1cli r., II

0tt. 1935) .

Sot:Lo lIUesLo titolo J·A. corr1uni'ca sull 'organizzazio11e di pronto soccorso, . ull 'esperi e11za cli11ica e terapeuti ca acquisita i n seguito alla g randiosa esr1losione cl1e a lug·lio 1935 si è ver.ifi cata n e.g li stabilin1 e11ti di I-lein sdorfer. La gravità delle le ioni , il gr ande nun1ero dei traumatizzati ch e ri chie<leva110 . occor.::o i111n1ediaLo h.anno creato delle conting·enze J}arap·onab·i1i soltanto a quelle ch e si verificaro110 " rtcll 'ulti111a gue1 ra. · l:o111e prj11cipio di i1ronto socco rso è stato adottalo quello di medicare oltanto e non v !1e_t.ar e in1mediatan1 en te, dato l 'einorn18 afflusso dei feriti , il nu111ero dei quali a ren deva .a 300, fra cui 90 in conrlizi'oni cli gravità . Sono slati creali 4 J)O ti di n1edicazione; la c1uanti Là dei m ezzi di narro .. i e di stru1n enti r l1ir11rg·i'ci è sta1a voluta111e11te lin1itata collo scopo di n o u invi tare a i11terv·enti radicali data la carsità di ten1po. I malati trasportabili ·~ on i11dicazion e operatoria ve11ivano i11vial i ali ' usp·edale; per quelli no11 tra l)Ortabili è Lata ]n1pro,1visata nel posto di i11edicazion-e lJrin cipale una s1)ecie di os1)e daletto da car11po. Con siderando le di'fficoltà del trattan1ento chirurgico da adottarsi nei casi del genere 1'A. ~i soffern1a essen1i aJm ent·e s11l J1rob.Jema del1 a rtarcosi, del n1ateriale di sull1ra e ui m ezz i di lt1edir...az ione. JJer c1ue] ch e riguard<l. la narcosi, que!'ln è s1ata i ndispensabil e i11 n1olti ca i, trattanclosi 1)er lo l1iù di malati agita1 i ; te11endo pre~ente an ch e lo stato d epre._._ ivo dei tra11matizza1i. la 1


[ANNO

XLIII, Nul\11. l ]

~r·ar~ezza

del ten1po, · Ia n1ancanza di perso11a] e lrcnico (a11cl1e i}er orvegli.are il ri ~ve.glio) l '1\. J1a scel to i 11arc..otici endovenosi (eunar con, c, jpan); di questi 3 cc . ' ;eni, ano iniettati ra1,i·da111ente; i I r esto della cl oso (fino a 8-10 cc.) a econda Je r1ecessità più tardi e l e11tamen te. I Ya11 tag·gi son o sla ti evidenti : rapida narco l i~­ xazione, i.io ~ . . ibilità di 01Jer are su i11diYidui llOl1 pre1)ira Li (a $tomuco 1Jic110), in11nediato risveglj o _ La qut'l ·Lione del n1aterial r di sutl1ra si prese11tava altrettanto d elicata, trattando ·i spes'"' o cl i ferite contuse, i11fett·e o predi 110 .. le a1l , in fez io11e; orcorrev.a adopera ro n1ateri ale ri·a s!"O rbibile ma i1011 tro1)110 ra])i<lan1e11te, co111e s pe:so accade col caigut e di cui la terilit à do' e .. ' a essere assolula. In que L'occ.a ione 1'1\. l1 a 110tuto fare una larga e favo revole es11eri e.n za co11 un tirìo nuovo di 111ateri.aJe ricavato da fi bre r11uscolari d cl cavallo e clel bue (ne1 co1111nercio oll o il nom e di « CarJlofil n); esso è già in origiuo sicuran1 e11t·e pi1'i steril e che non i 1 catgut ; accan I o ad .altri ' ìantag·gi tec11ici (e ... o è piì1 res ist e11te e i imbeve 111eno del catgut) e.., o IJr e e·r1ta w1 certo potere anti'Lalt(·rico, dovuto al fa llo ch e n·e lla sua pre1)ara zio11e ie11e a11cl1e i111piegato l 'olio di fegato di 111erluzzo. L '1\... 11a potuto con~ ta1are ch e .a differenza dcl catguL i pu11 li di utura col car110fì1 no11 pre e11ta vano 111ai uppura zio11e. .\.11cbe per quel cl1c rig·uarda il n1.ateriale e la I ec11i c;a <li n1edicarion e 1,A. ha adott.ato u11 1

i)roced1n1e11to fìJl ora

23

SEZI ONE PRATICA

_poc.,o

diffu~o .

f~g l i

l1a

ta1to a i11e110 (a11c he i1er cb r s1.Jinto dalla ll cre ità di Le111po) della· toJ et la co1n11leta dcl11 ferita a lla ~., ri eJrich , la qua le con1, è n oto co111l''J rla la' aggio accu r.~Li ss i111 0 , aSj)Ortazio11e dei 111a rg i11i cle lh.i feri't o. e di lutti i tes uti n1alLra llati. Dopo una 11ulizia son11naria, la ferita , indi pcnden 1.c111cntP dalla sua }Jrofo11dità , 'e11 i' a rie111pila con ])asta all 'olio di fe.gaLo cl i n1e1·ll1zzo; quind i ~cc·o . . lat i i lnargini co11 c1uaJc l1e 1lu11t o di utt1ra, e_ a veniva coperta <la u110 ~ L1 ato ·p et-:,v tle ll a ·te ~a pa la; ucce g j _ va111e itl e fH ~c i1.dura fi ssa. I ri ~l11t : tl i di Lale tratla1nento , ~ccouuo i daLi d r11 '1\ ., sareb·l)ero l)ÌÙ cl1e ir1 coraggian1 i; la fcril a clT1Jal'i\a r<111icla1nen te sotto J.a [asciall1ra, a11cl1c ~e 11011 rica111biala ; i tes, uli 11erro:.ll li veni , ano ra1)idA111e11to delin1it:1li, la gra11ulaziun e e l'ei>ileli zzazio11e 0110 ·tat i ta11ue11te favore' oli da r endere urerfl uo c1ua, i ir1 luttj i ca .. i J'e ventuale Lra1Jiar1to. Ele,·az io11i fcl}l)rili $OJ1o slale o . . ser, ate ~o lo in due casi; è dccr1 10 di 11ota cl1e l'unica i11orte di un ferito t' ~.tra' e è sia la provoca ta da u11 ei11bolo. ' . . Tali tiono i dati cl1e l A. 11a J)Otuto r1ca \ are clal la dol or osa e grandio . . a e peri'en za. So110 arLzitutlo degni di nota i dati ri g-uar_çla11ti il ILUO\ o si ~ t c 111a di 111edicazione cl1e è , 1ato prcrc1r1izzalo d t) Loel1r. Sare.bb·c r o interes5an ti nuo' e os,e rYazioni i11 i1ropo it ~ì, "1)ecie 11er que l cl1e rigl1arda_J a ~H~ ­ <' l·::; ,,.ilà o 111e 110 d('l tratta111ent o all a Fr1 eclr1 r l1

ori ginato~i

dall 'e,::;pcrj e11za della o-uerra, qua11do ogni ferila sos1)elta di i11tezi·one ' eni' a Lrattata co111e un tu1n or e 111alig110 , cio è e c is a in lolo fìno .ii linLiti del Les u to san o. . l\fl"\ Z.

MEDICINA DEL LAVORO. Sangue ed intossicazioni professionali. (D. V. S c H ULZ. J\fcll . ii·ell. , 17-VIII-1 935, n. 33). L 'A. rico r<la con1 e .. i d e,·e e111pre len er prese111 e cl1e le alterazi 011 i del ""a11gu e nelle intossicaz io11 i 1 ~ ro res i on al i so110 soltanto . una eon1po11cu Le della le io11e; i no Itre la le.. ione clel i 'ten1a en1opoietico ·varja econdo la co ... t ituzio11e de]} 'individuo e talvolta può farsi ])ale e t1r1a defìc:ie11zv del sisten1a en101)oietico fin o allora late111e. l\ ~ll ' into sicaz ione da 7Jiomb o (in tipogr a fi , l 1i I.tori , 01)er ai ll e.1J c 111in ier e e ch e co1n un quc i11a11eggia110 i.~ iombo) i si11ton1.i car atteri tic;-i sono pallore co11 o . enza a11e1111a , orlo ger131vale sa tur11i110, colicl1e e parali i. ... i tro' a u11a polic1on1atofilia co11 e1r1orragie . e cor~ ·punteg.g i~tura b.asofila , cl~e è e _J1r ess 1 on ~ ~1 l1na ri generazior1e i)atolog1ca ; an1 .. o e 1)01cl11Jocilo ·1 , cl1e 1•erò n on 0110 sp.i~cai e, "P,e .o !i11fociLosi rela ti a. I.'e111atoporf1r1na nell ur111 n è iuolto pesso au 111e11lata, u1i ura ta c1ua11t itati an1e11lc col llì etodo di C.arriè e Herold (citato <lall,A. ). Nell 'intos:s icazio11·e da 1n .ercurio l r ovia1no un 'a11e1L1ia con e.n1azie co11 l; unte,0 ·giat11ra })'aso fi.1 a i11a 111c110 s1)iccala . In quella da ars enic;o l 'ancn1ia fa part ~ de ] qu.adro n1orbo o. Iell av~rele n an1 ~nto C?l I 1drorreno arsen icale (1\ :3IT:1) s t l1a un an e111 1a em oÌitir a con iLLero ed en1og·lobinuria. Rin1angono per lungo Len1po . inton1 i a n e n1 ic~ con n orInob.Jasli ed eri I r oc iti co11 pu11tegg1at11ra basofìLa. ~~11 'a v' elc11a111ent o co11 ossido di carl)o11io 1 CO) si trova sp ettro ·copicantente carbo -sido~111oglobi11.a 11ei pri111i n10111en Li dopo l 'estrazio11e d el sa11g ue. ·uno d ei poslun1i dr 11 'a \ rclenan1ento cou CO, . . pec ie ri11etuto, è la I)OlycJtl1aemia rubra. Nell ' int~, . . i razione da f o ~ sforo i Lrova110 colla coloraz1011e al . udan, i1r1 T>olinucJea Li gr anuli di gras~ O e 11e]] ' inlos ·ica· r.io11e croni ca una i1)erQ'lobuJia. Più i11t eressante è i'l quadro Pma I i co i1 e 11 i11lo ~ i ca z i on e da ben zolo e affini , ch e 11enet.ra l)er i poln1onì 11cr in alaz ione ~cl nn cl1 c per a SOrbi1ne11to attraYefSO la r•e}]e. L 'azione to. ~ica s ul n1idoll o os. Po conclu cc.. a1 l 'ancn1ia aplastica. Il b enzolo cli. 1rt1gg-e il $i Len1a en1ato11oieti co, gr ant1IOJJoieti ro e l)ia· $lrino11oieli co. Le con egue11ze c1ini cl1P 1>ossono dunq ue e". er e o u11 ·ancn1ia di tipo apln . ti co, ari g-en era tivo, o una dimin u1ion e d ei a ranulociti (On o a rocl1e renti naia per cc.) èo n con seguente in fi tln1n1aYioni e nccroc:.i ir1 tu t li gli ore-ani 111n . pecial111ent e Jt ell 'a n ello 1

I


24

Cl

I L POL ICLINI CO »

linfatico di v\'. .aldeyier e infine un a por pora e111orragica di v\."erlho f. L e co1nb-inazioni d ella erie a r on1atica con N02 e con NII2 (11itroben zolo, a nilina ed a ltri) p r o ducon o m et amo,g·lob·ina. e una tinta g rig·io-bluastra d eJl a cute. Quest a cia11osi vien e d esign.at a a11ch e con1e a nili mo. Le ·alt re alter azio ni son o simili a quelle ch e si h a nno n el1'inl o ... sicazione da benzo ]o. G. LA CAVA.. 1

DIVAGAZIONI Merce straniera nel linguaggio medico. Il giu to ri ... e11Li111ento d ell 'I1 alia co11tro le « San zioni » h a fatto sp arire la i11erce , tr.anier a d a lle velri11e d ei .n egozi e t ende a d e]in1ina re m olte d elle par ole ·t r aniere ch e si sono i11filtr.ate n ella n ostra li11gua e n elle n ostr e abit udini. .J\.n cl1c noi n1edici d ovremmo m ostrar ci lton d a n1en o dei n eg·ozi,an ti e, oltre alla battaglia p er il f arn1.aco ita lia110, ripulire il n ostro li11gu agg·io d alle trop p e incursion i str anier e, ch e lo d eturpan o, lo d egr ad ano e lo r en clon o tropp o S}) 0 o si1n ile ad un ger g·o. Alcuni an 11 i fn h o ricl1ia m a to, su queste st esse colonr1e, l 'attenzion·e sull '.argom e.nt o, m a la mia troppo d ebole , ·oce - vox clam antis in, deserto - n on h a avu to eco di 01ta . Ritorno ora a ribatter e il chi'od o, n ella i1er an za ch e il n10m e11to i)r opizio a iuti q u esta b·u on a cau n. Nè si dica cl1e la questione d ella pure zza d ella ling u a e d ell a pr oprietà di linguaggio è trascurabile. Accanto al contenuLo sci:e11t ifico e tecni co. h a a n ch 'essa la su a importan za per quel . enso di dignità e di ri petto drel p roprio Paese, ch e ognun o d eve p ossed er e . Si d eve poi te.n er p resente ch·e quegli ch e scrive e « fa gerr1er e i torchi » è sempre uno ch e in quel m on1ento, se n on monta addirittura in catt edra , si p orta almen o un tantino più in alto d egli altri p er far e intend·er e la sua voce . E.d ha quindi il dover e di scriveire accuratam ente e di non convalidare, con l 'autorità ch e si conferisce alla parola sta mipat a, d elle locu zioni prese di pe o d a lin g u e straniere o m aJ,e adattate alla I tostra: quand o non m a n cano in quest a frasi e ..parole corrisp·o ndenti . Beninteso , sarebbe ridicolo d esider a r e n el ling u agaio m ed ico il purisn10 e la ricer cat ezza. ch e on o antipatici anch e n ella lingua lett erari:a. La nostr a d eve esser e essen zialmente t ecrli ca, incisiv a n ello stile e precisa n elle p arole r er cando di ·esprin1 er si il più ch e sia p ossibile con quell e ' Ter an1ente n ostre. Con que t o n on s i di·ce ch e alle volte qualcl1e dizione st.r anier a 11 on possa usar si ; pecia lmen te al g iorno d 'oigg i, con g li incessanti scambi culturali fr.a 1e 11a zioni , certi t er1nini intern azionali si impongon o e le scien ze tecni ch e (n1eccanica, ingegr1cria, elettri cità) n e sono pien e. U n ecces5j,-o n azion ali'sn10 in questo campo sar ebbe an zi d a nnoso e lo 111ettono in opera, per es. , i ted c ... c 11i qua11do u sano F cr n r ohr, per t elefon o e Gris br1ist per l1n eun1o l or ace. 1

[ A:\1~0

XLIII, Nu l\L l ]

L ' u so ; o per n1eglio dire, l 'abtLso deille p·a r ole s tra nier e n el lin g·u ag·gio nledico è spesso seg110 di ig11or a n za e di trascurat ezza. I o-n o. ranz~. d ella l~ngua stra11iera , per c ui clii l~gge 11a l 1mpre s1on e cl1e quel d at.o \ 1ocabolo stia lJroprio ad indicare quel dato fatto, m ·e11'tr e S])esso llOn è cl1e l '.a dattan1e11to d i un vocabolo ro~1un~; ig~oran za d ella pro1;ri'a Jing ua, per c l1e chi ·cr1ve 11011 co11osce la par ola italia11a cl1e n1eglio i11d1c l1er ebb e il con cetto espresuo d.11 que lla stra nier a; trascura tezz.a i)er ch è lo ~;crittore « Lira via n riSJ)a r111iandosi la fat.ica di lJen sar e e di sceglier e una traduzio11e ita lian a ad a tta. In egui t o , IJOi, i ~ lab ilisce I ' abitu d i11e ed il vulg1is 111edico ad o ll a co111e mo11 eta corre o te la par ola sLra11iera. Ese.mp! d~ quelli ~·ro '~i 11 e 110 raccolti } a r ecch1 . Ne c1Lo alcu111, 01 n e tle11d o i1aturaln1ente .la fon . . te, cl1e . 110 segna lo co1ne d ocu mento ' 11e1 m iet ap p•un t1 . 1\lc uni e 0110 queJJ i c lte, se 11011 lo fanno r.1er sn obis1110, ai)pa rten g-0110 a qu·el]a categoria cl1 e i n1eridi on ali cl1ia111a110 cc fa Li rati », tra~1>ortan o di peso la dizio11e str a11 ier a sen za curar ì d i t radurla. Ed ecco: hu n gerpairi, H erzl1i~~k,

A rbe_it~hypot h rse, oraZ: Sf'psis, barra1ge, coiJf etir , dep1sla.ge, entourage. Non si capisce

il p er ch è tali tern1ini n o11 sia110 Lati tradotti il ch e n o11 p resenta\-a diffi'coltà alcuna; e11z~ con tar e ch e qu ar1 do nou .. i con osce la r i pettiva }j11.:;ua , 11 un s i l) UÒ a per e cer tam en te ch e i lr·e prin1i sig·11ifican o ris pettivam er1te : d olore <la fam e, blocco card iaco, ipotesi da lavoro. Allr e v ol te ... i lr as11ortano in itali.ano sen za nJcu11 b·i og110 certe loc uzio11i, qua ndo n e a b bian10 d elle n ost re pe.r fettamente co1Tisponcle11ti ed ecco : cc vis-à-vis n, « d·' emblée n, ecc . 0 1)pure, lo scrittor e t e11la a lla i11eg·lio un ada tta 111ento ed ab·b ian10 : bend·aggio j)er fasciatura , [Jiag lie J)er ferite, pugnetto per p olso, 1norbido pe r nlorbo o e rnorbvdilà p er morbo~ i Là , a1 rteriale per a rterioso , bo·rdi p er marg ini où orlo e de bordare J)er sporger e, bal1driana pe r valeria11.a , gornl,oso i)er n1or voso , biseau trad otto con « bisello n (termine inventa to d a llo scri ttore i)er « u g 11al ura »), a live~lo (à 11 i ve.aii) per dire in corris11ond en za. Qual cl1e volta si tratta di ver a ig·n oranza pe1· cui si e11lra n el ca1r1 po d e i cc per ftnire ». Ricordo il tif o riella, grossezza (per g1avida n za) ; la durata clei serii (per durezza); ro1netac resolo (per m etacr esolo g r egg·io); l'estrailo Z.ib e.ro azotato (p er 0strat to senza a zoto); uffì.cial,i n1ecltici da « m eclical of[lcers n, (ch e rorrisµo nde a un di p resso ai n ostri uffi ciali sanitari), cc factories n (officine) tr ad otto co111e fatt orie, cloro,to di ca lci0 l lf r cloruro di c . Non p·a rlo poi dj alc uue locu zioni purtroppo frequen Li , coni e: cc g iuocar e un ruolo », cc fa tti eclatanti », la febbre presso i fondito ri , e com e ultima a n1enità, la cc r oiina » ter apeutica . P erfettan1e11Le i nutile è il continuar e a scriver e alla frar1rese croup p er crup , com e pur e l ' usar e il bleu , p er ture ti.in o od alm eno blu. (~o ì pure è ridicolo l ' ap-g iur1 ~ere una cc s » per 1


[ANNO XLIII, NU1'1:. l ]

25

SEZIONE PH.ATICA

iu di care il 1)lurale di certt: i)a role stra11iere di t1so corrente, come bar, tran1, ecc. ch e dobbiarr10 invece a dottare come indeclinab·ì l i, con1e ' 'a u sato cc volla n (misura elettrica) e n on volt e volts'. Fra le parole che ricorrono più s1)esso vi son o de bit (cl1e p uò l)ene esprimersi con portata o deflusso) e pousséc. Specialmente quesla , Ja s'incon tra ogni 1l:10mento; i. tede chi non h anno esitat o a tra durl a con Schub, cl1e 11a lo st·csso sig nificat o di spinta. In italiano, s i può ])elle riprodurre il co ucetlo in due modi: sia con balzo (n1alattia cl1e procede a balzi, ch e for ~ e è più significativo di « pou ssées >> (cl1e a1111nette l'idea di qualcuno ch e spin ga) e con attacchi od accessi (per i si11goli balzi). .i\..ccenno ancl1e a ras/i, ch e \riene r itenuto con1e qualc i1e cosa di speciale; cc il rais,h premoIIÌ tor io del va·i u olo >) mentre invece- i11 in.glese sjg I1 i fica un 'eruzione gen eral111ente fuga ce, come l 'orticaria e lo strofulo . l ì n altro esen1pio d i })edissequ a copiatura dallo stra n ier o è 1'a<lozione dell 'abhrevi.azione {fj 7Jnx ]JeT pneun1otorace. Si vorr à for e g il1stificar e ques to dice11do ch e è derivata d a l Jati11 0 pneumoil>.orax, m .a non si vede il bisogno <li ri correre al latino per indicar e una co1)erla i1 a lia11a, -en za conta r e ch e è strano un tale mo ~ do d i abbreviamen to usando le prim e e l 'ultirna letter.a . Molto più lo.g ico e p iù s,i g·nifica 1i' o .-arebbe adottare pnl, cioè le prime lett ere d ellr due parole ch e con1pong·ono il vocab olo. C:ertamente, non sar ebbe possibile in pratica bandi re 1u lti i termini stranieri , alcuni dei qua li si in11)on gono, a]L1i son o italian.an1enle i11l r.aducib-ili . (,ilo fra questi l 'ingle e ccfailuire» ed il fra n cese « defaill ance », di fronte a i quali trii l rovo sen1p·r e imbarazzato e che tento volta a vol~a di .adattar e a lla n1eg·lio in italian o. In traducib·ili sono cc c7ioc » e « shock », ch e tem]JO fa il Belfa nli propose di tradurre con ictus, il qualo però , anch e J)er cl1è vie.n e u sat o per l1n a determin a la occasio11·e (I. apo1)letti co) n on può efoisere adottato in linea gen erale. An ch e il cc cornage >> J)ar ola qua11to mai e pres iva, rappresenta una difficoltà in sormontab·i le. In tali casi , è g it1ocoforza adottare la parola stra ni er a, 1nel~en<lo l a fra due virgolet.te od in cor ivo. ~e anch e i far à ql1alcl1e con cessione, potre1110 con 11n po· di pazien za e di b 11on a volontà ri1 >t1lire il n osLro lin o-uaggio da tante scorie ch e offu can o 1'arn1oniosa dignità della nostr a ]in• g-u a, purf: r ifl1g·gendo d a og-ni. ar cigno cd arcaico purisn10 e arà quest a una b enemerjta opera di it ali anità atta a tener e alto il livell o s1)irill1a le del nostro P ae .. e. 1

1

1

AZEGLIO

FILIPPI NI.

la ua prossimo aumero pubbllcberemo :

,, !.NEUR rs 1'1A DELL'AORTA TORA CICA.,,

Lezione clinica del prof. CE ARE FRUGONI.

NOTIZIE

BIBLIOGRAFICHE

Saggio di fisiologia del liquido cerebrospinale. Vol. di pagg. 180, con 22 illusLr azior1i e 5 t abelle. Editore Luigi .Pozzi, Iì.on1a. I•rezzo L. 24-.

D o t it. B EPPI NO ·DrsE RTO·R r.

R iportiamo Pa significatvv'a Prefazione scritta dal-

l' Vlbustre prrof. CarDo B esta : cc Questa monogr afia ' ruol es er e, come d jce il titolo, u11 saggio di fisiologi.a d el liquor : cioè un ten tativo di ris1)ondere alle questioni dibattute e contro, er e d ella n atura e del significato del liquor, della su a sed e di n orn1ale formazio11 e e di riassorbin1en to, d ella circolazione e della fun zione di esso r i petto al n evrasse, e a lle q uestioni , s trettan1ento affi11i , d ella ede, del ig11ificato e rlelle funzioni della barriera en1ato-liquorale, cl1e &epara il san g·ue clal liquido cerebro-spinale1. cc L 'autore J1a r accol to abbondantemente i dati d ella letter atura, sott opon endoli , p er quanto possibile, ad una r evisione critica , b,a sat a sui risultati delle su e ricer cl1 e. Queste , solo parzialmente pubblicat·e in comunicazjoni, note prever1li ve e articoli, ' en11ero compiute i11 un periodo di tre anni sul ricco materiale u1nano patologico d ell a mia clinica, n ella quale vengono e eguiti si. tematicam·ente abbondanti prelievi di. liquido per via spinale durante l 'en ceCalog·rafia e ven gono J:>raticat e frequentemente le pt1nture cistern a li e quelle ventricolari per scopi diagn ostici e ter apeutici. cc Le ricer ch e esposte n el volun1e non rj,gu.a r da n o i)erò i p r oblemi di J:>atologia se n on in via indiretta e subordinata. Il fatto patologico rappr e ·en ta ai fini di ·es e u11a condizion e speri1nentalc verificata sull 'uomo, la quale i)er1ne tte di risalire d a lla fu nzion e alterata alla funzion e normale. « Perciò il libro s i d ifferenzia dalle diverse nionog·rafi·e i talia11e sul liquor, compresa quella d el Magaudda, la quale u soì dalla R. Clinica n europsichiatri ca di Me ina allora da me diretta , e an ch e dalla nlagg ior parte di quelle s1.ranier e; le un e e le a Jtre seguono un indirizzo µreval enle111e11tc d escri1 tiYo dei caratteri n or111ali e patologici del l iquido cerebro- ])Ìnale. ii cui s1udio rin1ane s ubordinalo alle finali I à r 1inico-diag11osLi cl1e. « Natural mente an c l1 e que to libro mira in ultima i tanza a fini clinici , ma olo in via indiretta e in cruanlo la n1ag·g ior cono cenza della fisiologia del liquor in ge11ere, e in particolare cli que]] o dell 'uon10, gio a a l proQ"fesso della liquorologia n1 edica e delle sue applicazioni pratich e in neur ologia, in psichiatria e in neurochirur,g ia . Basti accenn ar e ai formidabili problen1i di farn1aco1ogia d el sistema n ervoso. cl1e lo studio d ella barriera ci permette di affron lare e di riso lvere. cc Richiamo l 'att en zion e st1i prin1i ca11itoli . cl1e tra ttano i.I problema della natura d el liquor. L 'A. criti ca la n1oderna teoria diali-..aria . ch e t en de a d efi nire il li quor ql1ale un dial1z. 1

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cc IL P OL1CLlNICO »

za to del jJla"'111a, i11 equilibrio di n1embrana del Don11a11 co11 es o. Tutti gli autori, a11cl1e c1uelli cl1e n 011 accet tano la teoria cl1i111ico-fisi ca nel uo co1111)lesso e 11on a111mettono cioè la presenza d 'equilibrio lJCr le a]tre so tanze, an1111etton o i)er ò c he al111eno I 'ione Cl- si di tribuisca tra ~a11 gu e e liquor secondo esigenze puran1ente cl1in1ico- fi icl1e. È pro1)rio n ella prevalen za del (~ l n el lic1uor cl1e trova il suo arg on1e11to più favor evole 1'i_r:o tesi del I' esiste11za d 'un ecruililirio di n1en1brana fra i due u111ori or gani·ci. ì\•fa le ricer cl1 e del Disertori djmo trano ch e l 'anio11e Cl- non seg·ue .affatto ]e prern e, e de1l 'ecrui1ib·r io e tolg·ono og11i valore all 'argon1ent o fo11da111e11tale della teoria cl1imico-fi ica della i1a tura del liquido cefalora chidiano, accerLa11do11e la n<.ttura secr etoria. cc l -na co nferma viene dall e r ecenti ime ricer cl1e dell 'a n1ericano Loui, B. Flexner della cc J01111 Ho1)ki11 ~ University » , il quale p er altra via, cioè in ba e ad uno studio t ermodinarr1ico delle concentrazioni ionich e del liquor, è arriva lo alla stessa conclusion e, ch e il cloro 11on si trova in condizioni di ·equilibrio , in quanto là sua con centrazione nel liquor implica u11 la oro di 6.40 calorie per litro. l( Un ca1)itolo è derlicato a11o studio della clistribuzione emato-liquorale dell 'ione Br-. I fatti din10 trano ch e la permeabilità a tale soslanza è note-vo]1nente minore in corrisponde11za dci pl es i ch e in corrisponden za dell 'ampolla m eningea lombare, quasi la protezione Yer"o . . o n tJ)OnenLi estr an ei sia m aggiore là dove è 1)iù sviluppata la differ enziazione anatomofur1ziona le del n e,·rasf'e. cc L 'i11ote i del} '(:> iste11za delle fu11zio11i parziali della barriera, sostenuta dalla scuola fi siologica mo covita di L. Ster11, vie11e dimo t rata va] id a an ch e n ell 'uo1110 att raver so lo st11dio di u11n i)articolar e sindro111e lici uora]e1, già descr it ta d ai mi.ei allievi Di ertori e Porta, dai quali en 11e a ttribuitn ad u11a probab i] e ln al Cor111az ion e cong·enita della barriera e. 1. E vien e ·pr ovata la 11atura vitale dei fenon1eni di perrn·eab·i lità della harriera a vari e ostanze estral LPe, i qual i non son o riducibili. a fatti di pern1eab,iliLà J1Uran1ente fisica. cc Per quanto r iguarda la se de della ecr ezion e del liquor . l 'A. sostiene l 'origin e preYalenlE-n11e11te })le stilar e, i11 accordo con numerosi ri cer catori 1ntichi e n1oderni. All e meningi spi11ali 'iene riconosciuta alo un a funzi one lic1uor1)o ietica lJotenzial e, ch e l)U Ò es1)licar i in clelcrminate condizioni ])atologicl1e. cc t1l ])roblema della circolaz ione de] liquor , 1'A. IJOrta doc11111enti co111provan ti J 'e.. i 1enza di l1n a corr ente ventricolo-cistern aJe, orn1.a i quasi l111ani1nan1 e111 e amn1essa, rria anche altri docurne11t.i eh e parlano in favor e d 'una parziale corr ent e lransr>arencl1imatosa , ]asciando però ancora in111rcg iudica ta quest 'u]ti111a qu estione. cc Tral ta in fine l 'argon1ento delle fun zioni del liquido ce faloracl1idiano , ri spetto al n evr asse e till ' intero or gan i n10. O g~ti tali fun zioni non si r'o~. ono pii1 riClurre a qt1ella sola di i1rotezio11 e e clu i'a111ente n1eccanica , 1)ercl1è tutto ci 1

induce a cr édere c he il liquor eser citi anche funzioni . di ignifi ca l o li iologico più elevato, legate alle sue caratleri tich e chi1niche e biologiche, i1nn1unitarie, c11zi111a ti cl1e e orn1011iche. « Non dubito · cl1e Ja cla se 1nedica italiana farà buon viso al coragg io o ]a, oro del i11io allj evo; coraggio o e per la fo ga encomiabile con la quale sos tie11e le ·ue tesi, e p~r aY·er e o --ato scrivere un inte ro vo]un1e su di un argomento· i11 apparenz.a lin1itato, per quanto molto importante. <e SJ>ero cl1e i m edici italiani si mostreranno· pari all'aspetta tiva, tribu tando al libro del Disertori quel successo ch e ben m erita . cc Prof. CARLO. BESTA. » ..... ~1Iilano , giug·no 1935 (XIII). •

e EN NI

BI B LI o G R A F I e l <1>

J. C. CALvÉ. La tiiberciz lose ostéo-a1ticulaire. Un vol. di 208 pag·g., c~n 101 fi g . ~Iasson cd. :f rs. 50. \Dell a cc Bib.Jiothèque de phtisiologie n) . Jn questo volum e ch e non vuol ·e ser e assolutamente u rt trattato s1tlla tbc. ost·eo-articola re il Calvé h a conden sa lo il ucco della sua v.a sta esperienza tre11te11na le. Dopo .av·er e inquadrato la locali zzazione del b·a cillo di Koch nelle ossa e 11e:l1e articolazioni, nell ' ambito cle.lla infezione tbc., mal a ttia gen erale, l'A. delin ea n1.agi3traln1ente i caratteri de.11 'evoluzione della tbc. osteo-articolar e, tipi ca111e11te ciclica olto ] 'influenza del trat tan1ento conservatore. :Ke1 3° capitolo, dedi ca to all a diagnosi, ne traccia le b·a s i· clini cl1e e rad iologicl1e, me11tre i com11.iti diag·nogtici ri serv.a ti al laboratorio, s0rto passati in ])reve rivista dal dott. Mozer. 't\ ell'ultimo ~a1)il.olo l 'A. illustra e disc11te i pu11 t,i fon da rn1enl'ali del ·prob.JRma teraJ1e11ti Cl) e irt!ln·e ~i dirfonde T»r atiramente Sll a1r 11ne IJarticolari Là t ecnich e del] a ~u:a. . Ch iaro nella forma, den s1ss1mo di co11ten1tlo . il volun1 e non costitui sce soltanto llna n1e~sa FL fuo co cli ql1esto im1)ortante capit olo de il~ li siologin. ma n e sint eti zza in Lre,ri pag in e le li nee fo nd:-.111enta1i. E. V. !

A. EssER . Palh.ologisch-G111atomische und Kli-

11isclie Un tersuch.ungen von K ri eqsverletzi1ngen dizrcli Srh aclelschil sse. Editore G. Tl1i eme , Li1J ia. Prezzo M. 5.00. La n1otorizzazione dei 111 ezzi di trasporto ha note,ro]menLe au111e11talo J [1 frequenza deg li inf ortu11i so11r a tu I to con l raumi cefalici. I11 r eJn zione si so110 n1oll ipli c.ati gli studi ~u gli e~ i 4 Li immediati e lonta1)i delle ]e ioni violente cranio-cerebrali . Que ta dell 'Esser è una trat1azione succosa dcll 'argon1e11to . E sapientern.ente sfrutlat o l 'abbond a nte n1ateriale forni'to al riguardo dall a p·uerra sopr a tutto per g-Ji esiti lontani ed i] de ti no dei cranio-tral1n1aDR. tizzati. (1) Si pretla ò 'invinre clu e copie dei libri òi rni !'i cl C'sider a la r ecen s ior1P .


fAN~o

X LIII, Nu~r. l ]

SEZIONE PRATICA

AccADEMIE, Soc1ErÀ MEDICHE, CoNOREss1

Il V Congresso Nazionale per Ja lotta contro la tubereolQsi. (J{oma, 6-9 i1ovembre 1935) . Ques to Congresso tenutosi a11 ·r Litulo cc Carlo Forlanini », gremito di circa .500 medici è s lata una sign ifica liv a lnanifestazione di solidari età u1nana e di ilaJianiLà ecl un e e111pio di fattiva e concorcle u11ità di progranJ1nj , unita111e11te ad un 'interessante r assegna dei pron1 e Ltenti risulta ti finora ott ertu li. È tato inaug ura lo da S. E. Bu 1ò'li'ARIN1. Alla ceri111onia hanno parlato il n1arch. DENTICE n'AcCADIA, vjce-governa:lore di Ron1 a, I 'on. E. MonELL_I , il en . MA RAGLI ANO ed i l prof. F . BEzANçoN. Nell a stessa seduta jnaug urale, S. E. BrAGI h a tenuto u11 'applaudita conferenza sul lema: Assicur~ziorie e . tub ercolo.e.i, . il.lustrando il pr ogra1111na d1 cos truz1on1 sana Lor1 a]1, ch e già r ago-i unge o-li 11.000 po ti-letto. i\Tel 193 7, il progra~ma s:rà con11)letau1er11 e ultima lo e 1'Is li1 u lo cl i·sporrà di 20.000 pos ti-le tlo.. 11 i1u1ner o degli assistiti dal J 929 è di 230.000. L 'enti là delle ·spese di assis tenza , in 6 a11ni e 1nezzo è st ata di L. 75 .000,.000 ; l a son1ma destinala all 'attrezza tura . an at oriale di circa 500.000.000, che arriYera11no a 650 a progran1ma u l li111a lo. · Di~tmo un bre e resoconto dei temi svolti. TEl\I.\

BIOLOGTCO .

I componenti chimici del bacillo tubercolare.

Il relator e generale S. E. G. PETRAGNANI rileYa r.J1e l ~ separazjone dei vari co111pon enti del bacillo di Koc:h , il loro studio ò al pun lo di vista chiroico, e da quello delle azioni ,biologich e possono d ar e prez io ~ i su ggeri m e11 li pf'r la d iag11osi , Ia t erapi a, l a l)r ofilassi. I con su eti m ezzi dj analisi h anno 1'inconvenien le cli de11a lurar e la m at eria ch e esa111i 11a110, ciò che n on i verifica col m etodo dell 'O. Egli traLla la p<ltina bacillare con 20 volte il ·~uo p eso di fenolo cri s tallizzato; il protoplasn1a ])a lterico si disperde, si discioglie, p er ricostituirsi in tipich e forn1e b acillari og ni qualvolta il fenolo batterico (.fenbat.t) viene trattato con un . olYente d.el fenolo. I vari e rigorosi inezzi di con Lrollo h anno dimos trato ch e i b atteri passan o effe l livaniente nel fenolo. in soluzione, anato111i..:zati nei ]oro costituenti. In q t1esto modo, non ve11gono (compromesse le qualità antigene assegnate ai vari complessi chè a11zi , con la separ azio11e di alcuni di essi (m ediante aceton e ed altri olventi), si accrescono le qualità antigene degli altri. Con i disintegrati, si son o avuti risultali biologici inter essanti per la diagn osi , la t erapia e la profilas j. Le ql1alità an tige11e clei desintegr ati, che sono rlimo·strate dalla r e.azio11e di vv·assern1a11n , son o invece distrutte co11 l 'acirto solforico, sia per effetto òi una di ssociazione eletLr ojonica, sia per ! 'affinità specifica ver o un dato anione, tanto è Yero ch e l 'acido clor idrico non disturba la riconlposizione dei corpi bacillari. · Le ricer ch e dell 'O. ~ ono s tate recentem ente con fer111::i. te da Paarmann . Correlatori. G. DADDI l1a. intrapreso delle ricercl1e llll 'azio11e d ei lipoidi tùbcrrolari, che esaltan o i poteri di difesa n ell 'infezio11e speriment ale. A. Oi\1onE1-ZoR1N1 din10-sLra ch e la difesa del le"suto pol111onare di fronte al b acillo di Koch è doYU la ai 1nat eri ali lipoidei adereu li al germe. C.

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NINN~ a.rtalizza. le condi zioni 11ccessarie per la dia-

gnosi s~ e rolog1 ca delJ a tuber colo i , le quali rigu ard ano l or gani mo da una narle e dall 'altra le ~in~o~e frazioni d el bacillo ch e devo'n·o r eagire 'con i s1er1. V. P UNTONI si occ upa <lell 'azion e delle varie fra zioni d el bac. lub . -ullo sviluppo del b ac. tuber colofilo, s tudiando quali son o quelle ch e po so110 fu11zio11are come fa t tore Cli accresci1nen lo e dimos tra11do ch e tale azione si deYe alla frazione carùoidrata. S1voR1 e FIGARI di1nos lra110 ch e le so ta11ze solubil i del bac. di ·K. de ler1ni11ano i così òetti corp i di reazione ed i fen o1neni all ergici, n1e11lre quelle ader e11 li, sp ecia11n en le i lipoidi , delern1ina110 la produzione dei r eali principì difensivi . L. Un1z10 cl ed uce dalle proprie esperienze u11a n u oYa classificar.ior1e an at orno-clinica della tub. , cli s l in g u enclo t1na forn1a (1nuta) dovula a sos tan za lipoide ecl una con i caralteri febbrili del Je forme essuclative, di origine pro leica. T El\llA CLI NICO .

Reinfezione endogena e superi nfe.zione nella tub. po lm. post-primaria. Il r elatore generale F. ~I1cHEL1 accoglie i con cetti clL 1\.sch off, dichiar andosi favorevole ad a111n1e llere I 'importanza della e·sacerbazione di focolai preesi-

s tenti e della r einfez ione endogena , pur n on e eludendo il possibile in ler ven lo cl i quella esogena. GJi argomenti ch e sta11no a sost egno cli quest a t esi sono essen zialm ente r appr esen t1ti dalla reinfezione linfoghiandolare e11dogen a, dalla frequenza della bacillemia e delle lcsio11j poln1 onari da clis ~en1in a­ zione ·e matogena, dall 'orig ine degli infiltrati tisiogeni. I numerosi ed im1)ortan ti da li epid emiologici sono poco utilizzabili a que·s Lo scopo, perchè n on sufficientemente dimo lra liYi. Ad ogni modo, p osson o aversi en lrambe le infezioni, e o- ed endogena; la prin1a , col concorso di modificazioni dell 'equilibrio in1munbiologico, può estrinsecarsi in due modi : con1e a})porto di i1u0Yi ger111i al poln1one (orl in altri orga11i ) e con segu ente formazion e di nuovi focolai e com e stin1olo su Yecchi focol ai quiescenti. Oltre al problem a n1ed ico-legale, ques te con siderazioni j)Ongon o anch e quello della profilassi , che pl1ò riguardare l 'espo izion e e l a di po·sizio11e. E11tramLe ques te forme di profilassi fan110 parte deJ nostro piano di lolla. con tro la tuhercoJosi, con cepito e promosso dal Duce a difesa della sanità fi ica e n1oral e del nostro popolo. Correlai ori. G. Co TA~TTNT · an1111el te en tran1he le vie; l a r einfezion e e oge11a si verifica per il rit orno dell 'individuo, già contagia lo e quindi allergico, allo stato vergine; p er quella endogena, l 'O. ostiene l 'origine r etrograda, ch e oggi è am111es-sa an ch e da altri . V. ·L uBrcH con clud e per la prevalenza a.i.ssoluta della r ein fezione endogen a pura, m e ttendo in dt1bbi o l 'esistenza della reinfezione esogena cla s lin1olazion e esogena. T . L1.TC1IECUNT Jnediante il thorolr ast h a clin1os tralo ch e le sos tanze inlroclo lte allraYer o il sis le111a oro-laringeo si arres tano nella cat ena linfatica ceryjcale, sen za raggiungere i gangli poln1onari. G. Luzz \TTO-F oo1z sostiene la preYalenza della reinfezione e11dogena. G. Ro~zoi1 riferi'Sce sulla for1na pos l-prnnaria e sulla tubercolosi coniugale, confern1ando ch e lai n1alattia i1egli adul li deve e~sere co11siderata co1ne una ripresa dell "infezione acquiila n ella prima infanzia ed eventu almen te n on pe11 la .


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« IL POLlCLJNI CO » T El\1A TERAPEUTI CO.

La cura deU ' empiema para-pneumonico.

Relatore gen erale V. MoNA1,n1. Espone l a tecnica da lui propos ta della det e11sion e prog·ressiva con laYatu.r a pleurica, dimo lranclo i b eneficj risultati. Nella persist enza <li lesi on i polmonari , as·socia interventi parziali o t otali di toracoplastica antero-laterale. In t al rr1od o, è possibjle comba tté.re tutte l·~ varietà di elripierni semplici. Per quelli associati, specialn1e11te con fis tol a polmonare, l a clinica n o11 è an cora in g racto di forr1ire dire tlive ben defi11 i le. Con sidera ti p erò i grandi sacrifici fisici e funzionali i111posti dalla chirurgia r ad icale, appar e doveroso te1it ar e dapprima i procedimenti medici ad aspirazione (drenaggio chiuso con lavatura p ermanente, ven lo azion e forzata, detensione progr essiva) che senza i111porre al malato n ot evoli sacrifici danno una inedia di g·~u arigion i superioJ'e a quelle d ate dalla chirurgia. l111portante è soprattutto prevenire l 'in sorgenza dell 'e1npiema e la sua t rasform azione d a semplice in associa to e da chiuso in aperto. La in aggior p orte <legli empiemi ad in sor genza acuta provien e da privati, da ambulat ori e d a case di cura, dove la tecnica pneumotoracica è m en o scrupolosa. Almeno la metà di quelli trasformatisi in associati è attribuito a terapia incon grua o mal condotta. Correlatori. U. CARPI rilie11e che nell 'empiema puro la terapia deve esser e co1rservativa, associata a sc{iolimen lo e lavatura dell a pleura; n ell 'empjema mi.s to e nella perforazione p olmon ar e, si deve ricorrere ad interventi •nrettamente chirurgici . Fra l e misure preven li ve, p articolare importanza all 'eliminazione delle aderenze. G. EGIDI riporta de i casi in c11i djmos tra la necessilà d ell 'interverltO chirurgico. V. F1cr rileva l 'importar1za di una t ecnica corretta per il pn eun1otorace e µropo11e ch e fi1t da quando si è st abilita l a pleurite sierofibrinosa, si inizii la lavatura della pleura già n ell a fase a freddo. Li l[tVatura può esser e utile anch e i1egli empiemi putridi, purch è an cora chiusi .

aa

TEJ\iA

SOCI ALE.

li lavoro in casai: nella lotta contro la tubercolosi. Il relatore gen erale G. BRECCIA rileva ch e il lavor o in gener ale ha importan za nella lotta contro l a tubercolosi, sia perchè può cagionare o facilitar e l 'infezione, sia perch è può servire d a ricupero ecl alla stabilizzazione dell e forme tubercolari in ·st azionamento od in silenziamento. 'f anto n1agg·iore importan za h a il lavoro in casa, ch e si svolge ·nelle ·condiz1on i più gravi ; eppure la sua necessità economica è tale ch e esso non può venire soppresso. Ad esso prendor_i9 parte incliYidui di ogni età, al cuni dei quali deboli sì da <la n o11 po ler lavor are n egli s tabilimenti. La difesa an Li tubercolare del lavoro in casa deve p ertanto con siderarsi come una p arte importante ir1 quella ger1erale della Nazione. P er essa, ?c?orre far partecipar e i lavoratori in c~s~ a tutti 1 ~e11eficj sa11i tari. e sociali assicurat1v1 delle organ1z_zazioni i11quadrate n elle Corporazioni ; d,ar.e . ai poveri la casa sufficiente ed a prezzo. access1b1le, creare un Ufficio J1azionale del l avoro 1n casa, con funzioni di vigila1ua e di controllo, facilitando l 'accesso a i dispensari ed inviando i gracili ai preYentori dit1rni a cura i n tegrale. Qua11do il lavoro in casa è fatto a.a mala.ti di tub. o ila ex-tubercolosi, sarà n ecessario continuar e l a cura e fare l a precisa profila·ssi per ridurre al minimo i p ericoli di contagio ; a t ale scopo, sarà

[ANNO XLIII,

~T::\L 1)

anch e r1ecessar ia la s terilizzazione dei manufatti. Le pro' Yiden ze da adotlarsi cl ovr ebbero essere affi clat e ad un En te ch e coordin i, perfezioni èd integ·ri la difesa individuale e socia le sa11itnria. Co rrelator i. Secondo F. BoccRETTJ , il problema

prospettato dal R. è u11 problerna dell 'avYenire, non essendo oggi a11cor a suffi cie11te111ente caratterizzat o, 111e11tre d 'altra parte esso è pratica1nen le i11 esauribile ed incomplelame11te controllabile. OcC'Orre poi 1n0dificare la m ent alità della ge11te, poichè al giorno· d 'oggi, il malato ritiene ancora inconfes·sabile il su e> male e l o nascond~e. E qui , si 1·iYela il valore essen ziale dell a propaganda educa Liva e formativa. Per le provYidenze propo le dal R., è n ecessario proceder e per gradi, incominciando da qt1ella eh e è più Caci lme11te r ealizzabile, p. e·s., d al I 'istitu zione di labora lori organizzali , ch e sarebbero un o ttimo preludio ad una orga11izzazione sindacale sul terreno nazionale . Sfrullarc nJ n1assin10 i mezzi che abbiam o; cr eando nel Paese il g rand e moYin1ento totalitario per l 'assis lcnza gen erale e quella sanitaria. A. lLVEi'\fTO osser va ch e i problen1i m arginali della lotta contro la tub. ·sono orm ai superati e perciò ci sentiamo abbastanza sicuri per affrontare quello fondamentale, di aggredire cioè la tub. n el ~eno della famiglia e spezzar e la catena fat ale che io tramanda di gen erazione i11 gen erazione. Siatno tutti d 'accordo sulla n ece silà di inspirarci al co11cetto ch e la tuber colosi si combatte specialJ11ente n ella f;eCoi1da g·en erazione, n el figlio del tuber colo tico : ricerca dei casi iniziali o sospetti, nssistenza dell 'infanzia. Approva, in linea generale le con clusio1Li del R. dichiarando l 'opportunità di sindacar e i piccoli laboratori, so ttoponendoli al controllo dell 'Jsp etto rato corpora Livo ; assistenza e cu ra sanatoriale <lei colpiti, propaga11da fra le n1assaie, sviluppo dei dispensari.. L. SAGONA au spica un 'azio11e lut elalrice da affidars i all 'Artigianato. Din1ostra la i1ecessità della diag nosi precoce, della bonifica sa11itaria, istituzion e di Scuole-g·iarcljno, coordina1nento .dei servizi sanitari . Per il lavoro in casa di indivicl ui tu])er colizzati o fociferi, un serio sviluppo dell 'assist en za domiciliar e a traver so i dispen sari, i1ì n e·star e nell 'attivi là dell 'Is tituto fase. P.rev. soc. la creazion e ed il funzion ame11to di opere post-sanatoriali. Affrontare ir1oltre per gradi, il problen:a dell a b onifica della casa, terreno fecondo rlel l~ lub., dove è jnumano ch e rimanga il tub. bacillifero. Il problema, osserva E. l\tionELLt è eslre1nament~ difficile n ella pratica, ed allo sta to attuale non -s1 può che cer car e di inigliorare il t~no di vita delle classi più umili e, per c1ues to, agire attraivers? le organizzazioni sind acali, ch e dovranno sorvegliare il l avoro domiciliare ed imporre gradatam ente le varie assicurazio11i. Assai utile sarebbe l 'is tituzione del medico sociale e delle assistenti sociali. I magnifici ri sulta ti raggiunti co11 la diminuzione della tuber colosi ·sono dovuti oltre che alle 111ol leplici provvidenze dello Staio , all 'elevat? ed ascen sionale Len or e di vi La ch e il Regime assicura alle classi m eno abbìAnti del n ostro popolo.

••• La seduta di chiusura del Congresso si è svolta n el P al azzo Comunale di Littoria dove F . BoccHETI1 e G. PETRACNANI hanno svolto il tem a sui Consorzi an.tilub er colari n el n uovo ori en.tamento della l otta oo ntro la tubercolosi. 1\d essi ·si sono piename11te

associa ti gli al Lri due Relat ori CAì\IIPANI e SAf~~A


[ANNO

XLIII, NuM. l ]

APPUN.TI

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. Le sincopi di origine indeterminata. Come esisto110 delle angine pectoris sen za c,ausa noLa, così si osservano delle sinco1Ji di cui no11 si p uò rintracciare l 'orig ine. :È veir o ch e m e ntre . l e J)rin1e termin.ano talora con la I)10rte, le sincopi per lo più passa n o sen za ]asciar traccia. Tuttavia L. Galla-vardin (J ou rn.. de 1néd. de Lyori, 20 · sett. 1933) fra 37 osserv.~zioni person.ali , ne ri1)orta 3 mortali ; in una, si l)Ot è 1rovar e un 'e1norr agi.a cerebrale, i11a le altre due rimaser o inesplicate. 1.,ali casi si presentano al m edico com.e del le p erdite di co11oscenza breve e completa ; i clisturbi possono parag·on arsi .a quelli della rnalattia di Stokes-Adams, n1en tre i tracciati elt ttrocardiografici non rivelano nulla di a11or1n ale . . Evidenten1e11te, sì e lin1ina110 gli in cidenti comiziali frusti , le perdite di conoscen za delle cardiopatie, dell 'ictus laring·eo, della vertigine di Ménière, di alcune affezioni di g·estive, della g ravida11za o delle n1a1attie infetttve. I disturb i di questo gen ere sen1brano imput ab·i li .ad una sospe11sion e n1omentan·ea d·ell 'a zione cardiaca. Il trattan1ento è essen zialmente sintomatico: ini e·zio11e di olio canforato , di caffeina a piccola dose (5 cg.), di coramina ; il più. spesso ~ut lo è passat o qu a11do il m e-d ico arriva. Il t rattan1ento , in assenza di ogni cau sa ap~ pu.rente, si indirizzerà v·er so l 'equilib·rio delle funzioni diger enti, consiglian do il riposo 1110<lerato e cGmbatte11do la costipazione. Talvolta sono in causa delle r eazio11i e1notive, cl1e pof>sono manifcst.ar si anche .a di stan z.a (3-4 settimane) per ch è lo « sh ock. >> si es11lica dapJ>rima sulle secrezioni interne, determinando p·o i' tardivan1ente d elle crisi sincopali. l Jn fatto da i11eLter e in rilievo <è ch e n ei casi d ell 'A. si trattava quasi sen1pre di uomini; è, del resto, di osservazione comune ch e l 'uomo va più soggetto cl1e la donna a crisi sin copali ; r1011 è raro , di fatto , veder e durante r>i'ccoli int erventi (m edicatura di un dito , iniezioni, punture esplor ative) degli uomini robusti accasciar si in111rovvisam·ente i11 u11a crisi sincopale, m entre ciò avviene più raram.ente con le nonne. fil. 1

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SEZIONE PRATI CA

eonferrna le vedute di . _,\nrepp s ui rap·p orti de Ila irrorazione sar1g·11igu a delle coro11arie con Ja JJr estazion e cardiaca; in co11dizioni n or1r1ali , ]a prin1a si adatta ra.pidamente .a lla secenda e cr·eisce con eti~. Ma n ell 'insufficienza clt:lle coronarie, si ha una disarmonia fra l 'u11a e l '.altra p er cu i , dato un ceÌ't o ,g·.raclo di n ervosis1110. si i1-ro duco110 le accennate se11sazio11i , mediante l·e i1umer ose t erminazioni nervosr ~~r<li n ch·e . Contro tali ser1sazio11i , è unzitt1tto n ecessario ridurre il la,1oro ch e si pretende dal cuore. l,a circolazione cardiaca pu ò essere favorita anzitutto con i niLriti, cl1e l 'A. conside ra con1e I.a morfina d el cu ore, con tutti i su oi vantaggi e svantag·gi , p er sino q uello della n itri·tomania. Controindicata, n1algra do il suo effetto dilatat orio sulle coronarie , è l 'a drenalina e cosi pure la dj gitale. L·1\. . raccomanda il g lucosio , il calcio, la ca ffeir1a, i prep.a rati ])arbiturici , le i11alazioni di acido carb·onico al ±5 %, i bag·n i di acido carb onico di b·r eve durata ed insiste soprattutto sulla lotta con1ro il c.:0111por1ente n ervo o. fil. 1

Intervento diretto a favorire la circolazione del miocardio. C. S. Beck (tiri1i. of Surgery, n ov. 1935) })rende11do lo spu11to da u11 'osser vazione oper atoria di ur1 ·ader en za intrapericardi'c a provvista di un cosp!cuo vaso arterioso e ila un 'a ltra osservazion e anatomica di un cu ore con o}Jliterazion e completa delle coro11arie ch e tr a·ev.a la sua irrorazion e da aderenze vascolarizzate, i·stituì molteplici ser ie di e·s perim e11ti coll·e quali cr edeLte di poter di1nostrare com e sia pos ihi1e 11egli anin1ali n1antener e, la fun zion e cardiaca dopo occlusion,e quasi con11)Jet a delle cor onarie, portando a cont atto col rr._ioca.rdio d enudat.o dell 'epicarclio un leritbo n1uscolare peduncolat o e p1ro, visto di ri cca vascolarizzazione. Sulla base di questi prin cipi teorici e dati S]-lerimentali il Beck. h a oper ato 6 pazi'enti di arJgin.a pec Loris per sclerosi delle cor o11arie. L 'interveu to Il a consistito n·ell 'aprire il i1ericardio 1 asportare l 'epicardio sulle fa cce anteriore e posteriore del cuore, n1obi'l izzare un len1 bo di g ran pettorale n1iantene11dogli intatti i rami p erforanti provenienti dalla n1am111aria interna ,e suturarlo sul cuore. La connessio11e delle varie sensazioni cardiache Il risultalo opreratorio è stat o buono , l 'incon la circolazione cardiaca. tervento si è dimostrato possib ile e b en sop. Le varie s•er1sazioni ch e si h anno alla re- IJortabile. In t utti i casi pare si sia av11to T11iglior amento della sinto1ftatologia sogo-ett i va. g·ione cardiaca (se11so di r>r es ione, palp itazioni , p unture , cran1µi . ecc.) n on rapprese1~- · 1n uno di questi t ali buoni ri u ltati d11ran o tano sinton1i diver si, n1a costituì con o un 'u111- .Q.... j à da 10 mesi. L 'A. pr e-e.nta il lavoro come nota preventà, di'pe11dente cla due fattori: l 'insufficienz<l tiva n1ettendo b en in e·videnza con1e tale indelle coTonarie e l 'ipr.reccitab ilità nervosa; . Sulla Ltit-e di n1olte ricer ch e ed os ervaz1on1 . tervento ia in una fa e l)Uram ent e sveri111enta]e. i\fA NFREDO .\ SCOLI. j\ l . Hoch rein (111cdiz. lllelt , 22 giug110 1935) 1

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« IL POLI CLINI CO »

La terapia della trombosi delle coronarie. La t era!Jia , u 11a volta fa tta la diagn osi differ e11ziale d e " e i11ira r e a i11it ig·are i d olori ed i d isturb,i ·e vent ualmer1te p r esenti , poi a r istabilir e b e11e la cir.c o lazion e ·e quin di d eve badare al circolo p er iferico , ai segni delle e111boìje p er ifericl1e ed al con1portan1en to de] tratto ga~Lro-int es l~nale . N·el]o stadio aruto , g r ave, il niala Lo si 1Jrese11ta 111olt o i11quieto e, come o:ser v.an o N. von J agic e O. ii11111 1crman n (1it unoh . m1ed . VJ 1oclieris. , 11 o l lobr·e 1935) risuJta110 ineilìca ci il i1i trito d 'a111ile, la teobro111in.a , la ca ffeina, la IJ'D.J~n ' e ri11a . i è quin d i costr etti a r icorrere 1-·er Laln1are i d olo1i alla i11orfin.a, a l pan to.p o n ~ e in1ili ]Jer i.nieziou i (a d o i di 1-2 cg·.). Be111nteso, ri1)oso a. soluto in let to . Spe::;so difTi cile è jJ co1nbatler e il von1ito i11t: i S L« ~n l e ; ge1lera lrrte11t e vi si r iesce con u na uie ta assoluta per 1-2 g ior11i , con ced e11d o soltan I.o pi rcole quant i La d i liquido. Utili son o an c.,~1 e ~a b ellad on 11a od il i1an to1Jon per s up1)<1s 1I ori .

Scon11Jal'si od a tten u a i i i fenon1en i gi~avi d ello sl:\to anginoso, si potrà a sicura r e il ripo ~o not tu rno n1ed ian t e i bron1u ri ed il lun1i11a l . P er qua n to r ig uar da la t er apia cardio toni~-:a, q u es la verrà ist it uita qua11 do se n e man i [est i il bisog·110, 111ediante la st r ofan tina a do'"'i di m g . U,15-0 ,20, eventualm en t·e combj11~n~o la co~ eu fillina e con iniezioni di g lucosio i1)er toi11c.,o. . Co.n tro l 'i ns_ufficien za , cl ell a \ Ìrcolazion e . i:)er1fer1ca , n1eg·I10 cl1e 1 adr·enalina , ad azione pronta, ma fu g ace e talor a eguìta da sp.a smo d ell·e coronarie, s1 u seran 110 l 'efedrina o l 'efetoni na. Dopo le prim_e 2-3 settimane d i let to , è in di l~ aia la st.rofa n ti11a a n ch e in quei n1a lati ch e n o n 11a 11no ir1s uffi cienza cir colator i·a ; si incom j11cerà co11 do i piccol e g radatam en te cr escenti , ch e ùanno an ch e subbiettivam en t,e un 1n ig li oramei1to. Il r ipos0 assoluto in letto d eve con tinu ar e p er non m eno di 4 settin1ane, son1ministr ando una d ieta b lan da e bada ndo alla r egolare cv:1 c:u <i zion e d elle feci. :E: b en e continuare la st rofanti11 a, per u n cer t o t empo a giorni al .. t erni , sosti tuendola in se,gu ito con t eob rom ina p er b occa. Se m.a n c~a la st en ocardia , m a vi sono i egni d i in sufficie11za cardi.aca è con sigliab,ile la dig i tale a son1minstrazio~e ero• • • in ca 1nterm11.Lente . R icer car e la presenza d i un 'eventuale lue , n~a baciar e <li non praticar e 1a t erapia specifica n elle 1)ri111e sP-tt i1n,a 11e cli m ioca rdiomalacia . f il.

[At'INO.

XLIII,

Ì\Ui\I.

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I11 un soggetto in,1ece di 70 a . n el quale in t;eg uito all 'asp·ortaz ion e di un sarcon1a d el collo fu dovuta legar e l 'ar . car otide interna e la gi~g· ular e in.terna , si ebbe perdita d ella cosc1e~1za e po i la i11orte in })l'i ma g iornata. L A. pensa ch e la legatu ra della car otide coune .e d ell 'i11.Ler11a s~.a sopp ortata meg'lio 11ei g·10,'a111 ch e nei vecch i . P. STEF ANI NI.

n:

Sindrome di Raynaud predominante ai lobuli degli orecchi, guarita col trattamento specifico. Sifi.· lide ignorata. ~ ·.

Mi lia11, A. l\avina e L. P érin (l.Ja Presse

,1edical e,

N. 92 , p. 18'1 4:, 1935), illu st rano un caso di . s1nd~·ome tipica di Rayn aud localizz<.J t a agli arl1 n1a sp ecialmen t e a a li oreccl1i io. c ui l.'nr1an 111esi e la \ V-. I-\. , e ra~10 neig·ati·v~ f; in c ui c ure protr att e di acet il colina er ano ri 1n.aste se11 za alc un effe tto. Pra ticata una bj opsia del lobulo de11 ·or eccl1io, all 'esan1 e i~tolog· ico i riscontrò u11'endo e i)eri'-,rasco1ite ti pica, i11 ::>eg·u ito a lla quale fu iniziata l1na en ergica cura ant il uetica cl1e portò la lJ. a guarig ion e . C·. GENTILE.

Il trattamento dell'ipertensione. .l . L. Li vin gston e (Th e La ncel , 26 ott. 1935) dà le inc.licazioni segu en t i:

Casi iniziali . Si tratta d i giovani con

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s i11t o1ni trascu r abili , sen za ip ertrofia d el si.. Le111a car d iovascolare, i11a soltanto con una l ìl"ession e sogg·etta a variazioni. 1'enerlo i11 osser vazion e, i11i urandone la p ressio11e un paio J i volte all 'a n110 , n on co111unicando la ci fra al i i ozi en te (fobia I) . Evita re g1i acce .. si di og11i so1ta, S!Jecial111e11te tab.acco, alcool , lung l1e ore di lavoro e rin casar e tardi la n otte; al111eno 3 no tti la settin1a11.a con 9 ore di letto . f.:,:i ta re al Lre i og ni p ossibile cau sa di ansia. In cor.ag·g·iare g li eser cizi fisic i a11ch e dur i , p e.r c?:è t e11do110 a diminuire la pression e. Negli individl1i r obu sti , t r attam•ento per qualcl1e n t6se con b·r on1uri ·e luminal . 2) Casi rn eàì. Pressio ne alta (150/95 e J)jù) p er sis ten t e, n'1a en za . eg11i di iper trofia cardiaca od altri sintomi. Si d eve lJer suad er e i l p azieu te a curarsi &eriar11ente, riducendo d i rr1olto il t enore di vita; abb-reviare le ore di lavoro proibend o quello straordi n.a rio, co11 qualch e eser cizio fisico (golf) a m età giornat a; r i11oso don1enicale; sconsig li are il con durre l 'a11to. Dieta · ristretta p er q u anto rig uard a le puri11e, feg ato , r eni , ost rich e ; carne rossa soltanto una volta al giorno ; .al ven erdì, d iel a .s tr etta 1n en le veget.ariana. :N·ei g rassi , lim itare g raE-sj 1)ata te, d olci , e con sigliare u n a di·eta Legatu1·a della carotide comune e della carotide ch·e co11sista per la m .assima parte in , ·egeinterna. . taJi, i11 Sfalate e fru tt a. P esarsi una vol t a la se Lti111an a ; p asseggiata g iornali era di un'ora Hugel (Zbl. Chir. , n. ±4, 1935) r iferisce un od a ltro esercizio fi sico; ogni 10 g iorni , u n caso gu arito ~e n za disturbi di legatura d el] 'a. b agno turco . car otide comune in un g io, ane di 20 a. eh.e Cu r.a di :ioduri : soluzio11e d i Lugol , incoaveva sabi lo un a fer it a del collo. 1

la

!

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fA~No XLIII,

Nu~1.

lJ

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SEZJONE PRATICA

n1j11cianclo con cn1c. 0, 30 (circa 6 gocce), n 18 Lti110 e era e continuando con 8 gocce e ]>Oi 11 e 13; dopo un a ett.in1an a, .. on1n1 in is l rare 8 gocce la era, i:·er 6 et li111a11e. l 1 Li] i ~ono le 1.;1cco le do ·i di tiroidina (11011 oltre 6 cg.). .1: 10 ·0110 esser e dali dei ca ln1anti per con ciliare il .. 011110; 9 or e di leLlo og·11i 11olle. Trattare i (oci settici e te11er lib·ero l ' i11·testirJo con J)iccole do i di .. ali ogn i g ior110; ogni set.Lin1nn a, un purg·a11te (l '1\.. con i glia Jc ])illol è blu , a b es<:; di n1ercurio). Se dO])O (j etti mane 11or1 i h a 111 igli or an·1en tn. p·r e crivere il letto p er 6 setti111.ane, i] c l1e è i11di s1Jen abile se ·vi è tub·ercolo. i 1Jo l1110nare, iugro::;sa111 e11to della i)rostata od a]tro . Se vi è tacl1ìcélr clia co11 n ervo isn10, Jll a 11i 11111ide ed even tualn1 ente fibriJJa zio11·e aurico lare, rivo] O'er e l ".a tt e11iione alla tiroid e. Non ~0r10 rari i casi lie,·i di i11ertir_oicli:~ rn o ed C\·en tu.11lme11te potrà es$er e consig·liabile u11a li i oidecton1ia parziale. :3') Casi avanzati. Pression e co .. Lanteme11lf- oltre 180/110, con seg·ni di iperlrofla carùi aca, a11g ina da ~ forzo, r etiniL.e, i11ci1Jie11te defici·c11za r e11ale. Il . tratlam.ento di tali l1a·· i ienti è es .. enzialmente palliativo e soltanto di r e1 t o a ridurre al minimo i i.nton1i ed a p1roluH ga1e la v iLa. Si dcv·e te11er i1r e en te cl1 e in essi b.a ta una mod·erata i1:er11r e ion e p er n1onl en er e la c ircolazio11e r e11ale; i do,rà quindi ricercare I ' optin1un1 di l~re ssio11 e per te11ere al minimo i sint omi ; se la p re..... ion e sale o din1inui ce, il l1azie11te non si ente bene. L 'i'nrlic-azione t era1Je utica prin c ipale con~i s t e nel riposo ben do ~a t.o; i. ' raso-di latatori, inutili l)er pre,·enire l 'i1)erten ione, :,a no qui efficaci. Fra essi: il t-etranitrato di eri trolo (15-30 n1g. ) o l 'esanitrato di mannilolo (15-60 111g.) ogni 6 ore 11anno un'azione 1)iù 11rolungata ch e il nitrito di sodio o la nitrof'li cerina. La cefalea e le v.a1r1pate sono c::pesso rtf'~a i in cornode, 111.a con una rlose adatta d1"-' i r it a li n1edirJH1 euli lJossono di rnolto riclur~j. J>os ono a jjcl1e te11tarsi l 'eufilli11a e la t eobrornina (::>,·o cg.). Utili gli estratti pancreatici , 11 ta se 1 011 Ja prir11a son1111ini .. trazione 11on ~ i otl i e ~ e un ab})assa111ento 11otevole, è inutile co11t tnu are. !\11aloga azio11 e han110 1'aret il co]ina e la j'a<lutiu. fil. La trinitrina nell'ipertensione arteriosa. Com e o s·orva A. in1ili (Cuore e ci ì'colazione, ottobre 1935), ]a trinitrina o nit r ogli ccrina godt n1olta fan1a pre so gli autori ai1g los3s oni, n1a è n1eno atti,-a del nitr it o di .. odio e t alvolta sembra fallire allo scopo. E sa h a in oìtr.e az ione da11nosa su] cuore, può dare di._ l.urbi, quali: cefalea , cardio11a lmo, tacl1i1111ea, r1nu ea , von1ito , collasso. l .'A. l1a fatto u110 tudio con1çlelo , clinico e ~1)e ri111e11t ale s u tale 111edic.an1e11to co11clu df·11ùo c11e. la .. ua azion e a])pare de1 tutt o ir1dipenden te dalla dose in1piegata; t a}y0J la. a n 1i, co l c re~ cere di questa , ~ i 11an110 rea7 io11i

r>orado · e. Ne Yiene cl1e, pur e · ~ e 11 do e a tollerata anche a do i as"ai pit1 a lte di quelle ùeJìa farmacopea, è inutile i a()'o·iun ge re quelle eìeYat e ed è co11 ~ i g l iab i1 e di 11011 oltre1Ja sare le XX gocce µro die. l >er j_ uUOi effetti dail llO ,~ i .. u l lllÌOCardio , è ~co n ~ i gliabile n ei card ì a ci. Tenuto conto de]Ja sua n otevole azio11e va5o- dila Latrice, e... sa ngisce so1"'r~ Ltutto 11elle indron1 i a11gi11ose, J11a l 'A. co n ~dglia di lin1itar11e l 'u o an ch e in (jllCste, ri serbar1dolo ai casi di forza nlag·g·iorc. fil.

NOTE DI RADIOLOGIA La colangiogrnfta •lnrante e dopo le opernzioni snlle Tie biliari. La colangiogr a Ga po . . to1)eratoria orn1ai è entrata negli u i cor11uni d elle in dagin i ra~ dio.gì ·aficl1c in casi pecialn1e11te di Cì tole bi liari. J. Franço is (Joiir. belge cle gastro- en.térologie, r . III , n. 5, mag·g io 1935, pag. 365) n e fa la storia e n e de cri ve I.a tec11ica n1ettendo in rilie,ro l 'i1111)orlanza della scelta del liquido opaco, aù~perand~ or~ .11 tp.orotl~rast l-Toiden p er epato-lre11ogra ha. Gli acc1de·nt1 ed i danni si riferisco110 a dolori e1) igastric i, a \'Olte anch e n ausee ·e vo n1ito a termine d ell 'iniezione n ella Ostala. P\ari im am ente si })UÒ aYere qualch e giorn o do110. P er~iò occorre iniettare il liquido lent a~1ente e b•,-:ogi:ia ~rre­ ~ lar, i ~ e . : i a1}prez1..a r e. Ist en za. L I11 d1caz 1 01~e è co tituita dalla d eterrnin azione ~ell a p~r­ rr1 eabilità d el c i tico dopo colec1stoton11a, nella detern1in.azionc della durata del drenagojo ' rescicolare o coledocico, 1)er din1ostrare l 'e i ten za di ostacoli del coledoco , n el rico1~0 cere lesioni dell o finl er e di Oddi. La tecni ca della angiocolografia durante l .operazion~, u.. ~ta .dal 1Fra~ço i , r1on ~ altro ,ch e q11ella d1 ìVI1r1gg1 i1erfez1ona·ta m ediante 1 u o di adatto letto opera1 ori o ecc., p er111.e t1en do cli accorciar·e il te1npo in1 piÌega Lo. Si ]JUÒ u are n elle .affezioni vescicolari dolorose sen za rn lcoli e senza infezion e, c;;p ecie quando 11ell e vescich ette iper cineticb e , i è costretti a fare u11a colecisti ga Lro o duod en os lo111ia ; 11er de terminare ]a permeal1 il il à del e i tic o: 11er g·iudicare della n ece .,,ità di drenar e il coledo( o; per ricono cer e o . . taroli del co ledoco (c~l ­ co] i o stenosi del coledoco) : 11er ]1an cr ea t1te cr onica teno ante; n elle le.. ioni dello fi11tere di Oddi (spa.. ,I110 o te110 i): In. t al m~do, n ~l] o $1e so intervento OJ)Crator10 . . 1 "cecrl1 era 11nn1ediat.am ente la 1i11ea di' condot ta, sen za dover r ei ntervenire. Ju R\.

TECNICA DI LABORATORIO . Circa l'uso dell'acido solfosalicilico quale reagente per l'albumina. Contro l 'uso dell 'acido . . olfo alicilico (a. s. .. ì quale r eagente p er l 'esa111e delle urin e 111olti so110 in .. orti , afferr11ando cl1e la r ea-


36

« IL

POLI CLl ~ICO

zione è troppo se11sibile. Di fronte a queste affermazioni E. l\lad er (1il un c.fi. A1ed. Wschr., 22 i10 vemb-re 1935) difer1de le n ecessità de l nJedico pra tico, asser endo elle la prov.a dello a. s. s . è di gr ande valore per un ori,entamento gro.- olan o . Se es . . a è posi tiva , si potrà l)v.ssare .alla ricerca d ell 'albun1ina m ediante altri reagen ti (ferrocianuro di potassio ecc.); se è n ega i iva, si può esser e sicuri ch,e con I 'urina no11 è elin1inata albu111ina. L 'A. .alla soluzio~1e aJ 20 ~1(1 di a. s. s . pr eferisce l 'a. s . s . i11 sost a11 za, ,a ggiungendone un g r.anellino al1'urina da e-a111i11aro. ~1 . NuNBERG .

POSTA DEGLI ABBO-N ATI AJ dott. C. d e P. di C. ; f:: i;1teressc-tnte 4uan t o Ella nota sull 'u so ,di alcuni contaùi11i di tratt are le scottatur,e con l 'in chiostr o e c iò prr cl1è ri cl1iama 1nolto la più modern.a terap ié\ delle u tioni con l 'acido tannico e cl1e, lino a oggi a ln1en o, è il n1ezzo l >iù adatto ùi cu ra. L 'inchio tro è un sale ferri co dell 'aGido ta11P.ico e quindi si spiega con1 e si ]JOSsa110 avcr t rist1ltati buoni. L'·1!'· id·J tannico va u sato nella soluzion e al 5 ~0 , pol\o e rizzato o sp ruzzato 1-2 volte al g iorn o fin o a trasfor111are 1·escara i 11 u11a SJ)ecie di cuoio (si t1ntta di una vera conciatura) ch e ' 'err à a c:icler e quando l 'epite lio ava11za a l disotto dalle 1-1arti vicine. Le u stioni così trattate <l0 b b ~n Lv esser·e p ossibilrr1en te tenute scoperte, ~e11 za faf'ciature e soll evando le cop,erte del letto co r1 archetti. Si evitan o cosi fenomeni tossici , si ottengono cicatrici m eno det11rpanti' d elle u · s11ali. ~ n ecessario soltanto di sorvegliare i tratti su cui è applicato 1'acido tannico p er chè talora una s u1)purazio11e partita dai marg ini 5i. porta "o tto la cr osta; in tali casi occorre asportarl a subito . P. ' .I . 1

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VARIA Dermatite pigmentata da profumi e der· matite da bagno di sole sui prati. (G. 1BERTACCI NJ. R ass. m,edica, g·iugno 1935). L 'A. ri.assun·1e in questo lavoro quanto si è fir1ora scritto intorno a qu el'te due dermatosi , cl1e è b en e sian o con osciute dal medico pratico, onde siano evi tati errori di diagnosi , ch e, anche e privi di con seg·uer1ze dann ose. 11on son o 1nai troppo piacevoli per chi li fa. La i)rin1a è una curiosa a ffezione cutanea, descritta 11\ l 19.16 dal E'r eund di Trieste, e ch e quest o A. stesso potè dimostrare dipendente dall 'u so di acqua di colonia, ,e su ccessiva esposizione della pelle al sole. La seco11da fu i11vece osservata e descritta da Oppenh eim n el 1926 : ricevett e poi il n om e di cc dcrmatitis bullosa striata prot en sis » riferendosi ai caratteri m orfolog ic i dell 'affezio-

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(ANNO

XLIII, 1\ut\r.

IJ

n e ed al fatto ch e essa insorge in soggetti che dopo preso il h·a gno, si stendono a prendere il sole sull 'erba. Questa affezione è stata osservata p·er la grandissima maggioranza d ei casi in Aus lri.a ed i11 Gern1ania, forse per la r11olto magg iore abitudine in quei paesi di fare dei ba.g·ni n ei fiumi e n egli stagni; qualch e caso è stato osservato ancl1e in Francia sp ecialmente in Alsazia, in Russia, in Jugo~ slavia : in I talia n·e so·n o stati descritti fin or a soltanto qualtro casi da G. La 1Cava, in soldati cl1e avevano preso un bag no in un largo fo so 1>resso Tivoli . Le due d er111atosi h anno di con1une solta11to l 'in sor gen za dopo un bagno di sole, ed una pigm~nlazioue persistente molto a lungo (più 11ella der111atite da oli essen zi,a li, che n ell 'altra) . D el r esto son o più le differ enze ch e le somiglianze : la reazione infìan11natoria , i11t·ensa nella dcrn1atite dei prati, con fatti essudativi e sinto111a lologia subi etti va intensa, è n1olto 11todesta, trascur abile ed in parecchi casi inosser vata 11ella dern1atite di Freund . La forma ·e di sposizione degli elementi eruttivi , caratteri tica in e11trambe le dermatosi , è diversa, pur avendosi nell 'uno e n e1l 'altro caso fig ure li11eari : 111a n ell 'una si tratta del decorso di gocce ch e colano in ba~so , esattarnente riprodo tto da]l,e pigmentazioni; n ell 'al1r a invece di linee sottili , corrispondenti a graffi , con varia direzione, o di forme di foglie, o di ti leli , i11cr ocia11Lisi variamente. Menlre n ell ' una € s'® ìpre dimostrab·i le. l 'u so cli acqua di colo.n ia o di altri profumi con ten enti alcuni oli1 essen ziali, ed è accertata l 'i1nportan za di questi com e foto-sen sibilizzanti, il m ecca11ismo di produzione d ell 'altra è più oscuro : l'ipotesi che si tratti anche in questo caso di un.a foto-dermite è da accog liere con riserva. Tutta la sintomatologia la avYicina di più alle dern1atiti allergiche, senz.a ch e p er ora si possa dire con cert-e,zza quale o qua li siano le sostanze ver so cui la cute è iper sensibile, o sensibilizzata. G. Li\ CAVA. 4

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. I•'.

Sulla morle per em nrragia. Com portamento del cuo r e nella morle p er em orragia. -- Boli . Soc. Biologia, P avia, 1935. A. SALMON. Le r 6le des novaux tub eri ens dans le ' m écan i!sme du diabète insipirle. Rev. Fran ç. d e Entlocrin., Paris, 1935. G. B1zzARRI. Conoscenza d i un sistema (L a li bera scelt a del medico). Tip. Val1ecchi , Firenze, 1935. A. SALMON . JJe r ole des n oyaux rliencéphaliqu es dans l e mécanisme des crises épileptiqu es. i\Iasso n & C., Paris, 1935. Al ti III Congresso Nazionale di Nipiologia . - Arti Grafich e, Varallo Sesia, 193:5. S. Dr MAU RO. L ' iper estesia sessuale com e manifesla.zio n e ta.r d iva de lla en ce]alfte epi demica. Tip. Stra110, Ca t a11ia, 1935. D Ol\IINICI.


[ANNO XLIII,

Nu~t .

l]

37

SEZIONE PRATI CA

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.(.) Natura giuridica delle qnote. di partecipazione dovute ai sani tari ospedalieri. Generalmer1te le ammi11istrazioni ospedalier e integran o il trattan1en to econ omico d ei sa11itarì associando a llo btipendio fisso una quota di parleci:µ azio11 e alle contro1)restazioni dovute dai ricoverati abb·ienti. Questa forma di r eruunerazione è utile ali ' ente ed ·è anch e teoricamente lJre ferib·i le p er ch è tende a p r oporzionare la r etribuzione a lla effetti a atti\rità i)rofessionale. Si è n1olto discu sso d ella efficacia d el vincolo ch e l 'am111inistr.azione ass ume attrib.u en d o una quota di parleci'pazione ai prove·n ti. La quistione ha riflessi giuridici e pratici n otevolissimi: è possibile m odifi·care il trattam ento g ià stabilito ? si può sostituirne un altro m e n o favorevole? le an1ministrazioni sono obbli gate ad osservare le i'struzioni ministeri.ali ± luglio 1933, riducendo la quota di p•a rlec i pazione i' llispos le sen1plici. Il rapporto d 'impi ego è fonte di diritti soggetti-vi e di i11ter essi proletti: ai primi corris1)011de un, obbligo ·dell 'amministrazione, la qua le non può m enoma rli e comunque pregiudicarli ; gìi altri sono , è vero, p rotetti in varia 111is ura dall 'ordina111ento giuridico generale o locale, 111.a l 'amministrazione pubblica ha u11 potere discrezionale di d eterminazione. Quali sono i diritti sogg·.e ttivi'? Questo argo111ento deli cati ssinlo 11on d·e ve essere ::> ra e'an1inato n e lla sua con1plessità. E suffi c iente ri cordare che , anch e per disposizione legislativa (art. :127 t. u . 1934, n . 383·) la quale è èlpplicaz io11e di un principio g·en erale, le an1111inistrazioni pubbliche « non possono modi fi ca r e iu danno d ni r ispettivi in1piegati o c;;.a la riatj ~ cl1e ab·b iano con seguito la stab·i lità , il traltanie11to economico già raggiu·n.t o ovvero il tra t tame nto di qui escenza in vigor e quando l 'impiegato ha raggiunto il limjte massim o di età <' di servizio occorrente per essere collocat o a riposo a ~ua doma nda n. i\.lm·e no qt1esti diritti 11011 sono , dunque , modificabili . L 'art. 227 ch e testualmente è stato qui riportato , prevede la condizione d ell 'impieg.ato st abile; ma la stessa regola si appli ca anch e se ia stato costituito , per ufficio di titolare, un vincolo obbligatorio }1e·r ten1po d eterminato. Conseg u en za: se la quota di partecipazion e è ele111 en to econon1ico e g iuridico i11tegratore d ello stipe11dio, più esattamente se è parte d·e l tratlnmento economico , è evidente ch e la norn1a attrib·u tiva d ella quota di part eci pazion e è fonte di un diritto oggettivo, <tl quale corrj ~JlOnde un obbligo dell 'ammini·strazion e e que ta n on h a po tere di 111odifica rlo. ln altri tern1ini , « il tra lta1nento econ om ico g ià raggiunto » con1prende la quota di partec ipazione 1

1• )

La presente rllbrica è affidata all'avv.

GtOVANNJ SELVAGGI.

e quesLa è protetta come lo stipendio attribuito in misura fissa e costante. Altra conseguenza : le istruzioni n1inist eriali 4: lug lio 1 93~ vincolano g li organi ger a r cl1ic.a r11enle dipendenti e devono essere osservate da esse, ma limitat an11e nte alla attività futura, cioè ai rappo rti cl1e saranno costituiti: cert.a n1ente n on har1no effetto sul pa sato e non Jiossono legittir11are qualsiasi modificazio11e del trattan1ento g ià stabilito da atti valid i ed e-fficaci . Altre ' olte h o accennato a que ta mia c1pi11ior1e. ' ' ed o ora ch e il Con sig lio di Stato iu sed e g iurisdi zionale (Sezione V) 11a risoluto la controver sia in sen so identico, con senten za 1.7 niagg·io 1935, n . 514, la quale si può cosi r Lassu r11ere : Le quote di IJartecipazione .alle contropre. I azioni do,rute ag·li a bbienti ricoverati neìl ·o~J)edale, sono 1)arlc integ r ante d ello stipendio , ~ ' perciò, corrispo11de ad e se un diritto q ue$ito intangibile qu.a ndo si'ano valiclamente attribui le dall 'atto di nom ina o da l régolamento Prg·anico. La circolar·e n1inist eriale 4 111gl io l '.133, limitando al massin10 del 60 % i'l provento g lobale, contien e istruzioni valuta bili , . n1a per l 'avvenire e n on può vulnerare i diritti c]1 e iano g ià acquisiti per effetto d ell 'at to di nomina o d el r egola m ento. Anch e questa è ri1'oluzione n etta , g iuridicamente corretta e praticamente importante. Il caso così d eciso presentava una particolarità. L'ammini strazione a veva istituito una casa. di salute a nn Pssa al]:ospedale e avev.a, s'intende facoltà di chiu(ler la in qualunque ten1po. P er questa condi z~·one di tempora11eità, si poteva ritenfile ch e il chirurgo avesse diritto alle quote di partecipazion e, si'cch è fosse precluso il poter e di n1odifìcazion e? Il Con f:ig lio di Stato ha rispos to ch e. fir10 a qt1ando la Casa di salute non ven g.a so11pressa, la p er centua le non può es$Cr e n egata 11è n1odifi cat a. In fatti il poter e di ~01)prim ere quel servizio non comprende :' 11 rl1 e quello dj modifi care le co ndizioni validam ente stabilite p er la r emunerazione dovuta ~i sanitari pre11osti al servizio ste so. Per queste r agioni la V Sezione del Consig lio di Stato 11a a nnullato la d eliberazi'o ne d ella l.ongr egazione di Carità di Faenza , ch e aveva ridotto le per cenluali dovute al chirurg-o in forza del capitolato , e il d ecr eto d e] Ministero (le1l'Interno ch e aveva res.pinto il ri cor o ger ar chico dell 'interes~ato. 1

1

N . R. - Ai quesiti d eqli abbonnfi ,ç; rispo nde. in ogni caso, direttamenf P, per lett era. l quesiti rlevono e.<:sere inv inti, in busta, accompagnati dal fran cobollo per la r isposta e sempre indirizzati impersonalmente alla Redazione del « Policlinico », ria Sis tina 14, Roma. Le risposte ai quesiti che non richiedono esame di af ti o speciali indagini, sono grataltJ. esercente in Casso.zione. eon e. lee. del

n o~tro

perfodioo.


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« IL P OLICLINICO »

[ANNO XLIII, NuM.

lJ

NELLA VITA P ·R OFESSION ALE. CONCORSI.

SERVIZI IGIENICO-SANITARI Comitato permanente dell'Ufficio Internazionale di lgiene Pubblica. Ha t e11uto la Session e ordinaria di ottobre, t1attando 11umer ose ed importan li ques U011i. Vi p artecipavano Fer l 'I tali a S. E. 1\.. J_,u trari o, come Delega to, ed il prof. A. Ilvento, per il Mjn]st er 0 d ell e col onie . È s tata esaminata la ques tione della nota Convenziorie san itaria per la navigazion e aerea, ch e incomin cia ad entr ar e iJ1 applicazione; l a Comn1issio11e per tale ques ti one er a presiedut a da A. Lu trar io . Di grand e importanza appare la difes3J co11tro l a possjbile diffusione d ella fe blire g·ialla p er inezzo delle zanzare. Fra le malattie i11fet tive eò epiden1icl1e, ono stali portati int er essanti co11trib11ti su l colera, dnl d elegato d elle Jndi c. Pure nelle Indie, ono stati fatti studì sulla òtirata de1 l 'immur1ità nelJa vaccinaz.;one antiv·aio losa. Pure assai in t eress&11li SOI) ù state le comunicazioni sull 'and an1ento d ella difterite, ch e Ya aumen la11cto in Germania e (ljminuendo iI1 altr i paesi. La vaccinazione, sehhe11e no11 obbliga toria per ·lutti , tende a,d est en. der si (p or la F.r an cia, si calcolano 2. 280 .000 Yacc1nati nel 1933-34). Parecchi r esoconti epid emiolog·i ci dimostrano l 'efficacja di tal e pratica. Al l re comunicazioni sono ·st ate fatt e ul gozzo e, <lal Deleg3/'0 i lalian o, sull 'andailLen1 o de~la pellagrQJ i11 Italia, dove d alla mort alità di 225 per lY1ilione (1882) si è discesi ad 1, 7 (1933) . Pure mollo impor ta11ti son o le comu111cazioni rl i vari p ae ~i (Stati Uniti , Can a<là, Inghilterra , E'r un cia) sul Controllo igienic.o del latte su cuj , per .:ùtri P aesi (Italia , Germania) er a s ta to riferito i1elle precedenti sessio11i. fil.

Cronaca del movimento professionàle. L'ammissione ai concorsi dei sanitari richiamati alle armi. La (( Gazzetta Uffici ale )) reca il segue11t e Regi o decre to: Art. 1. - J_, 'applirazione <lell 'art. 34 del r egolnm en lo 11 n1 arzo 1985 i1 . 281, pe-r cp1ant o riguarda i concor si }Jer i p osti ili m edico e cti ve terin ario C'.Onclotto, è ri nvia ta al 1 u gennaio 1938-XVII. Nel fra ll einJ)O i concor si per il conferime11t o dei JJosti st1in di ca ti , a11cbe se ind e tti anleri or1l1ente nlla ema11::t.Zio11e del prese11te decre lo, si ·svolgeranno soltan to p er litoJi. Nell a Yalul azione dei liloli , seconòo l 'ordin e di. JJrefe re11za , il servizio m edico o di veterinario pre. La lo sol lo le arn1i , arlt preso in co11siderazione su bito dopo quello d i co11òo l l '.l, previsto n ella lettera a) degli ar ticoli 45 e 48 del cita to r egolamento. Ar t. 2. - Per l 'an1n1j ssione ai con corsi di cui all 'arli ~olo precedent e si prescind e d al lirnite di e tà, j)flf i sa ni tari richi arnati o trattenuti all e armi 11os leriorrne11te al 1° gen naio 1935 per esigen ze mil i lari cli cal!'a llere eccezionale o ch e dono t al e òata ·si siano arruolati voJon tariarnente, sernprechè non abbi ano su1Jerato il limite dì età alla d at a suddetta e sjano ir passe so J j tu lti gli al lri r equisiti precri lli dal R . decr e to 11 marzo 1935, n . 281.

POSTI VACAN1I . R AVENNA .

Co risorzio Prov. Arititub ercolare.

Scad. 31 ge11n., ore 16; diret tore dell a Sez. Disp e11sariale di L11go; L. 9000 e 5 quaàr ienni d ee .; età lirnite 40 ai11ni al 20 n ov.; docum. a 3 m esi dalla ·s lessa dala; la ~sa L. 50. Chiedere ai1nunzio. L ' LJ11ivers it à di '['eh era11 richjecle, p er la su a J1uova facol tà di l\ileclj ci11a 1 l{Uat t ro professori aggrega1t), per inseg11are le 111 a ler ie segu enti: patologia interna, batteriol ogia , fj siologia, anato11i.ia. Rivolgersi alle Legazioni dell'Iran. CoNCOR~I A

PREi\rro. Premio « Baccelli » al m erit o cliriico. È aiperto il concor so a un premio « Baccelli » fondato clall 'I s lit u to Naz. Merlico-F armacolog ico, con sis tente j11 u11a 1neò agUa d'oro al inerito cliDico . Possono co11correr vi i laureati in 1nedicina e cb.irurgia, appart e1te11li ~Jla elasse dei professori ed as·sistenti u11iversitari o addetti ai servizi degli Ospedali ital)ani. Le i st a11ze d ebbono esser e presentate al Rettore de11a Univer sità òi Roma (Segr et eri a della Facoltà di m edicina e chirurgia) rion flÌÙ tardi òel 15 gen11aio. ,

Mentore, necessario à tutti i Sanitari Italiani

Nuovo Testo Unico delle Leggi Sanitarie con N O T E e COlVl~ENT0- di CARAPELLE On. Dr. ARISTIDE, Consigliere di Stato e JANNITTI PIROMALLO Dr. Prof. ALFREDO ,

Con sigliere di Cassazione. Il ·coMMENTO ch e offriamo noi. ha un caratter~ eminenternente pratico Pd è nna Cuida V6ramente SI· cura per 1~ f'ONOi::tCENZA E L'APPLJOAZIONE DEL~E LEGGI SANITARIE con opportuni richiami ~l~a ~iu: ri~p r11clenza. e cnn la spiegazione delle mod1ficaz1o n1 introdotte nella Le1?ge stessa. T,a, noi::tTa flRc::R. F.ditrice che. con le speciali ruhriche òel « POLICLINICO u e SO'PTattu tto con .l'altro .Pr O°!>Tio Feriodico speci allzzato « Il Diritto Pubblico San1t.a.r10 ": ha acquif.ita.to da tempo l'esperi~n~a deU~ .Part1col ::b~J eaigPnze dPi Medici e degli Amm1n1stra~lv1 in mate.,.ia ~anitaTia è venuta così incontro a ouest1, offrendo 10ro ~iffatta ~ubblica,zione realmente indispensabile, la qn~ le, per la pl'ofond a comoPeten~a dei due illustr~ autori . che hanno sap11to imprimervi un carattel'e d1 gra!'de p r aticità. non deve esser confusa con a~tre p~bbl1ca: zioni congeneri, da ~. l tri annnnzi a.te prive dei nomi

rtegli autori del Commento, senza, cioè, l'elemento più importante.

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Medico Provin<iiale presso la Direzione Generarle della Sanità Pubblica

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{ANNO XLIII, Nul.\i1. l ]

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SEZIONE PRATI CA

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il "i\1ir1i stro dell ' J~ducazione n nzion ale ha dispos to i seguenti trasferi1nen li: prof. Biagio Al ain1 0, da Calrtnia, alla catt edra dj Clinica. oculi stica ò ella R. l T11iYer it à cli Padova; prof. Enrico Greppi, d a Ca tan i a, alla catt edra <li I>a lologia special e 111edi ca d ella R. Un iversità cli Siena; prof. G irol amo Lo Ca ··ci o, rla Pad ova, é1 lla cattedra di Cl inica oculis ti ca dell a R. Università d:i Na1Jol i ; _ prof. I~ranccsco Saverio La l leri, d a ~1Iodena, alla catte<lra cli P a.lol ogia special e cl1irurgica d ell a ll. UniYer sità d i ~Ies~i na ; J)rof. Tuili(' 'f erni , d alla ca tted ra di I stologia ed embriolog i a d ella R. Univer . ità d i P adova, alla cal ledra di Anatornia u111 ana d ell a s i.essa Uni versità; prof. Donato O l lole11g l1i, ila Bolog n a, alla cattedra di Ig iene d ell a R. U11iYc:>rs i Là di apoli; prof. Ar1nartdo Bu sinco, d a Pal erm o, alla calleclra <li A11 l lon1 ia e j tol og ia 11a lo logica d ella R. Universilà d1 Cag·Jiari · prof. Riccardo R eit ano , cl a Cag·li ari, alla cattedra di A11a-ton1 ia p a toJ ogica d ell a J~ . UnjYer si tà ~ . e1.t ca.,a iua; 1)r of. Mario Bertolo t li. cla 1'ori11 0, all a cattedra di R adiologja medica eò Eletl ro lerapi a d ell a R. Un i ver si tà d i ~apoli. Il l\tl inistro dell 'E. ' · h a proceduto all e ·eguer1ti rLon1ine : prof. Pa·squale Marg iu es11 , d 'ig ie11e a Parm a; prof. Git1se])p e MG1J.Zze1 ti, d 'ig ien e a Pisa· prof. lVIa rio l\l[azzeo, d 'igiene a Sassari ; prof. Vi11ce11zo Nlaria P·a lmieri , di 111 eclicina l egale e delle a si c urazio11i soc jali a Sassari. Il l\ilinis tr:J clell 'E. . ba affid ato in carichi d 'inseg11amento ail segu en li profes ori : a Torino, C. F. r..erruli, d 'igie11 e; :Felice Negr o 1 cli n europ at ol ogia; l\1ario Ponzi.o, di radiologia m ed ica ; a Perug ia: Giorgio Canuto, di 1nedicina legale; Ig 11az io Scalo11e, di J)a lologia chirurgica; Lui g i Ca l Lnneo, cli clinica o s te trico-g in ecologica; a 'Pal errn o: Francesco T allo, d 'igien e; a Cagliari: Ri cca rdo Gallenga, di clinica oculis ti ca, a l\ilodena: Edoardo Ciambel l o tti, :ii clinica <lerm osi filopa1i ca. I n esi lo a con cor so, è s tata cos i il ui l a la seguen le tern a p er JJrofes·sor e-direttore d ell a cuol a Oste1rica d i Cala11za r o : 11roff. Fra11resco Vozza, Giu, ep1Je Tesauro, Nicolò D aller n'. Nel Comi la t o p ern_1 anen le <lella F ederazion e della sla111pa inedi ca l a li 11a il ~oYerno i tal iano h a desig n a lo qu al i rapprese11l anti dell 'Italia i enatori D . Giordano e N. Pende e I 'on. E. ~lorel li. Il prof. Pie tro Roncl o nj , arcndcn1i ro d 'It alia, è 11 o n1i na to preside dell a Facol Ln n1 e·a ica cli ~1Iilano. Il gr. uf:L do l l. Carlo S0J n1j , Con iglierc d el la Corte dei Co11 li , è Lato i1on1inalo ]Jrc idenle cleJ Pio I Lituto cl i . pirilo e degli O .. perlali Rit1niti di Ro1111 \11 so .. tilu zio11e del Prefet to raY. cli gr. cr. clol l. Giu e1)pe p a110, coJloca1o a riposo per aYer ragg iunto i lin1ili cli cl~.

NOTIZIE

DIVERSE

1° Congresso internazionale per l'umanizzazione della guerra. Il Comitat o p erma n en le dei Con g r essi internazio11ali di n1ecl icina e cli farm acia 111ililari h a i11lrapreso, da qualcl1e tempo, con la cooper azione di e n1inen l i g iu ri s ti , t1n 'az ione diretta a n1i o-lior a r e Ja legisl azio11e d ella g t1erra. P er l al n1odo è s ta ta ·p ron1ossa l a co .. Utuzion e di un '« Assoc iazion e u niversal e p er l a protezion e in lernaz ionale d el l 'u1r1anità »; Bs·sa t err à Ja pri1n a ses ·ion e a l\il o11 aco (Princip ato), ove il Principe aveva già riu nilo una Cnmmi·s ~ i one di s tudi i1cl febbraio del. 1934. I l aYor i s i svolger anno dal 10 al 12 febbraio ; . . ara11no trattati due t e111i: cc Lo s ta to a t tuale dell a l f'gis lazion e d ella g u erra, special1r1en le })er c iò cl1e co11cer11e l a l)Op olG1J.Zio11e Givi le » (r el . prof. Deh ousse); « I ser vjzi di soccor so n ella g u err a clell 'avver1ire n (r el. dolt. \ roncken ) ; verrà pure costiluil a l 'As oci azione. Tassa d 'iscrizione 15 fr . J'r a11cesi; inol trandola prima ùel 20 genn a io, si aYrà diritto a una riduzione del 40 % s11JJe ferrovie fra 11cesi. TUYol ger i al llirel lore dell 'T! ffic io i n lernazi onal e dj n1ed icina militar e: Dr. Voncken, Se s ion d 'étud es 1Y1écl ico-juridiqucs, 4 uai de Pl asl1tce, l\fonaco (1)er i paga111enti : C. C. ~. 40730, Mar seille) . I / iniziativa è quanto inai di a tt uali Là, poichè s i n1i11accia la ripresa cl ell 'in1piego di aggre~s i Yi gas. O'S i , sempre p1ù tos. ici , nellP. guerre dell 'a"' en ire e• poich è sono stati forniti l ar gan1 e nt e JJroi e ttili e plosi,·i agli etiopi , ch e se ne va lgon o con lro g l 'itali ani.

Disciplina di manifestazioni c11lturali. L a « Gazzetta Uffi ciale n p u b filica il R. D . L. 17 o llobr e 1935-XIII rig u ard a11le la d isciplina d ei Con g r e · i 11azionali ecl in lernazio n al i d a tenersi in Italia, deJJe parleciJJazioni d ell e Delegazioni ufficiali ital ia11e ai Congre i internaziona li all 'e tero, delle 1Jubhli cl1e 111anifes tazioni cl i scic11za, ar te , in tel lettua l i là , di b en e ficenza. e rli port, delle co1r 1111en10r azio11i ecl 011oranze.

La giornata della madre e del tanci11llo. ll 24 cli cen1br e in tutti i Co111 un i d 'Itali a ha a\'U lo luogo, orga11 izzala d all 'Opera azioné1l e per la }Jr olezione d ell a l\[a ler11ità ed ell 'Infanzia, la celeb r azione della terza « Gior11at a dell a ~ladre e <l el Jfa n ciullo n. Durante l e ceri111 011i e, cl1e s i . on o svolt e alla 1)resen za clelle rtul orit à e di g r ancli masse della popolazione, prini.a d ella di's lriJ)u zione dei Yari pre111i i Preside11li clei Con1il ::i1ti di Patronato hann c brevemente ri cordalo jJ ig 11ifira lo della rnanirc t az ion e rievoca11cl C' al lresì le orjgi11 i e gli scopi cl ell 'Oper a ~falerni là ecl I nfanzia d ella quale ricorre il decennale. All a fi ne in qua i t11 lli i Comt1ni, .. cn1pre a ct1ra degli organi dell 'O. . ~f. I . -;0110 " tali le1111 Li speciali p e ll11.coli ci nern a lografici per le n1 a n1m e e per i ba111bini. T11 ro n1p1e so, <la i cl a li finor A accer tali risulta r l1e SO ilO lati d i lrihuili circa 5.000 pren1i in da11aro per u11 i rnporlo con1ple i' o di oJlre 16 niiJio11i f' ~nezzo d i lire l cli contro a circa 6:3.000 pren1i per J 'an1n1011 lare tli 10 111ilio ni di lire dislribuili lo · ~ cor o a11no 1. ono state fa,Lle 111olle altre a egnaz ioni.


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POLICLINlCO »

La celebrazione ha assunto particolare ,risalto in Roma per la prresenza dell a Principessa Maria di Savoia; a 1~apoli p er la presenza. dei Principi di Pien1onte; él/ Gorizia per la presenza del Du ca D 'Aos la, ecc. Dovunque le cerimonie si sono svolte in una atmosfera di vibrante en lu s.iasn10 e di ricon oscent e (ledizione al Regjme.

I problemi dell'industria idrotermale. Alla preseuza di nnrnerosi delegu li, ~i è riunita I 'as·semblea deJla Federazjo11e i1azio11al<~ Cascista d egli cserce11li l 'indu stria idrot errnale, sotto la presidenza d el g r. uff. Rebucci e con l 'intervento dei rappresentanti della Confed erazione fascista degli industriali. L 'assemblea, dopo avere approvat o la relazione cl ella presid enza sull 'opera svolta della FederazioJJ e, h a espres o il su o compiacimento p er il fatto che l 'insegnamento dell 'idrologia sia ·stato accolto tra quelli universi tari. l11<li si è occupata dei problemi relativi al r egime delle contribuzioni radiofor1ich e, alle tariffe ferr oviarie, alla protezione indus triale delle sorgenti Lerrn ali, agli approvvigior1amenti delle ina Lerie prime, ai miglio.r an1enti d egli or ari ferr oviari e d elle con1u11icazioni stradali inter essanti i centri tern1ali, alla istituzione e allo sviluppo delle colonie t errnali. St1lle vurie questioni h anuo i11terloquito diver si i11tervenuti. Il presidente, riassu11la la discu ssione, h a chiuso l 'a·ssemblea inviando il più fervido saluto al Duce e i11vilando i convenuti a .r ivolgere il proprio pensier o ai valor osi combalte11Li i11 Africa Orientale.

Dispensario antitubercolare a Palazzolo sull'Oglio. Il 24 dicembre, i11 Palazzolo sull 'Oglio, ebbe luogo I 'inaugurazione d el nuovo Dispen·sario antitubercolare, con relativo gabinetto radioscopico, attrezzato modernament e, ch e. con munifica donazione e con altrettanta semplicità ed elevato sentim ento alLruistico, il co·m m. dott. Gian Marco Vezzoli, fonda tore ed animatore del Disp ensario stesso d J.il 1922, h a offerto al ·C onsorzio proYin ciale anti Lubercolare di Brescia. Alla cerimonia assistevano oltr e 2000 p er sone, tra cui tulle Je au torità locali. P arl arono il preside della Provjncia e il prefetto di Brescia. '

Echi della nostra impresa africana. Il 27 novembre i corrispondent i d i g uerra delJ 'Agenzia Reul er e dei periodici « Excelsior », << Paris Soir », << Jntransigeant » e cc Gringoire », in Son1alia, ha11no ir1oltrato al Segr eta.rio generale della Società delle Nazioni un t elegramma in cui protest ano contro l 'u so di proiettili esplos ivi per fucili e mitraglja lrici, u ·s ati dagli ab i sini, e dichiarano ò i tenere a di sposizione d ella Lp.g·a i J)ro iettili raccolti. Il Governo i taliar10 ha elevato pro lesta, presso l n ,Società d elle azioni, il 17 dicembre, contro l 'u so di proje tlili esplosivi , fatto in Etiopia, confermalo da fo logrélìfie e rad1ogìafie rìg uarcl anti il sergeu Le cl 'aviazione Dal1nazio Birago, deceduto il 20 novembre ad Asmara in seguito a i11fezione ga11gr enosa con secutiva a ferita prodotla da proiettile di quest a natura., e due ascari feriti , verso la stessa epoca, n el combattimento di Azbi ; con una nota D11ega la er a110 tra~me·ss i i docume nti ; il 21 dicembre il GoYerno i lalinno 11-l ribadito l 'acct1 sa, co1n-

[ANNO XLIII, ~Ul\I. l]

,Provata dalle testirnonianze di giorna1isti stranieri a ll~ quali Ja seg·rete.ria non aveva dato seguito, per~ che non per venute da parte <li GoYerni. Il 28 dice1nbre la Sezione Ir1formazio11i clclla L. d. N. ha reso noto l 'ampia e impressionante docu1nenta,.. zion e italiana. La barbarie etiopica trova i1uova confern1a in 'TUe~ te docu1l1e11 ta t1s~ime d enu11zie, ch e dimostra11 0 ancl1e l 'offusca La coscienza dei difen sori inte1essa li di essa, i qua li for11iscono le armi inumane contro gl 'jtaliani. La « Gazela Polska » riferi·sce dell 'abuso ch e gli l.lbissi11i fan110 del seg110 della Croce Rossa; tutti gli edifizi importanti, i11 Etiopia, ne sono stati for1LitL In !)e11so identico depo11gono altre notizie. Gl 'inge11ui gu errieri , creder1clo a una virti1 n1agica c.lel segno, mettono al 1raccjo una fascia con la croce rossa , o dipi11gono rozza111ente da sè una cr oce r o&SJ. sul braccio .

Il prof. Aldo Casf ellani, ispettore ·superiore ge11er ale dei ser vizi sani lari militari e civili, si è recait o n ell 'A. O., p er uno dei suoi periodici giri (l 'ispezione. La più 111oclerna 11a' e-ospedale al tualmente esi·s lente - l '« Heluan » ~ stazzante 7.000 tonnella te è giunta )lel porto di Massaua . A bordo della nave si trovano nove chirurghi specialis li e una ventina di assistenti.

L '« Italian American Community » di Ne''" York ha indett o, il 20 dicembre, una ri11nione « pro Croce RoS'sa », nel 19(, distretto, a Brooklyn; la 1nanifes tél!zione è riuscita impo11entissima ; numerose e ge11erose sono state le offerte per le Opere assistenziali. Tre i tali ani che si recavan o a questa riurlione so110 sta ti aggrediti e feriti da sei person e non identificate. Un reparto della Croce Rossa Norvegese si è di-

re llo in Abissinia : comprende un ospedale da camp o per 30 p erso11c e copiosi rifornimenti sanitari. Hanno abbandonato l 'Etiopìa 18 infermieri della Mezzaluna 1-lossa, indignati p er i maltrattamenti ricevuti, con'.1e pure per non esser e stati pagati dopo aver pre;:;t ato la loro opera per vari mesi. Il cc Pari s Médical » del 21 dicembre ha riportato l 'articolo del sen. Sanarelli su « Gli intellettuali fra11cesi e 1'Ilalia >> - di cui demmo già notizia facendolo precedere da espr essioni di cordi ale amicizia p er l 'Italia. Il 22 dicembr e, p er injziativa della Società Medico-Chirurgica della Roruagna e sotto gl i auspici dell 'Istitulo di Cultura f asrista ui Forlì, il prof. Giuseppe Franchini, direttore delJa Scuola di Patologia Coloniale presso la R. università di Moden a, ha tenuto in Forlì una conferenza dal titolo cc Nosografia dell 'Afri ca Orientale» . Davanli ad un 11umeroso stuolo di medici accor s i da ogni parte della J~omllgI1a, e davanti a un pubblico enorme che gremiva l 'Aula Magna de] l'. Liceo-Ginn asio , l 'ins ig·ne scier1zia lo h a illustrato In patologia dell e n ostre colonie e sulla g uida di inolte e chiare proiezioni ha dimo·strato la import anza di questi studi , a cui i giovani medici devono co11 ardore dedicarsi , oncle esser e in grado di protegger e la salute e la vita d ei nostri fratelli


[ANNO

XLIII,

NlT!\f .

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SEZIONE PRATJ CA

c~m~at_let>:ti

e co~onizz atori , e port are in quelle r eg10111, 1ns1em e ai cos tumi e al1e leggi civili i si~ le1ni più razionali di profila ssi e d i terapia.. ' Con Linu ano da par le d éi colleghi fran cesi le manifes tazioni di fraternità e l e proteste contro le san zioni. Ne rimar1ia1no profondam ente gr ati , soYra1.t1tto per la viva cordialità con cui i lor o senti1ncr1ti sono e·spre~·si.

Un po' dovunque. Un r ecente cc F oglio di dispo izioni » d el Segre1ario del P airtito lnette in evidenza , i11 m erito alla difesa contro le san zioni, il Yalor e alimen tare d el la tte; tra l 'altro , ques to pu ò i11tegr are il vitto a cer eali. An cl1e iJ latte screm at o cos titui sce un ottirno alim e n lo ; la p arte ina n caa1le di gra·~s o p uò e~ ·er e. sos litulla <la olio, lard o, strt1tto e (p er le vJ tam1rte) d a vegetali freschi . La Casa editrice Masson & Cj e - u n a d elle più gr andi e pii1 r eputat e di tutti i Paesi - h a d elib er at o di compier e un ge-st o di simpaitia ver so il nostro Paese, offrendo la continuazion e gr atu it a d egli abbon am enti jn Italia p er 1a dura1a di un t rimestre, e cioè d al 1° gennaio al 31 m ar zo (ciò sen za impegni d a p arte d egli abbonati), p er tutti i u oi p eriodi ci. Il comunica to aggiunge: cc Noi sµ eriamo ardentem e11te ch e la situazion e attuale, così contraria ai sentimenti d ell 'im m en sa n1aggioranza dei fr an cesi e così d olorosa p er es i , cesser à sen za ritardi ». Il 7 dic. si ~ adunat a ad Asm ara l a Sezion e Eri1rea d ella Societ à It alian a di Biologi a Sp eriment ale; <lop o u na b r eve confer en za d el preside11te, prof. , ,._ Cilli , sul tem a e< Immun it à e premunizio11e )), son o st a te f atte r,omu11icazioni d a : S. P.alazzi , G. Zan ctlin , N. Colomba, F . P is toni e V. Cilli . 11 Comi lat o d 'igien e d fJ la S. Cl . N. si è adunat o a Ginevr a d al 7 al 12 ottobre, sotto la presiden za del d o tt . T. Mad sen . L 'Assocjazion e fra gli ufficiali sanitari èt 'Italia, i11quadra ta com e g ruppo cult11ra1e n ell a Sezion e t ecn ica di m edicina sociale d el Sin d acato n azion al e fascis tai d ei m edici , t errà un convegn o l '11 e 12 gennaio 1936 in 1'1Iilano n ell 'Uffi cio d 'Igien e e trat t erà l ln in1porta nte ordine d el g iorno . ·rutti gli ufficiali san i lari d 'Italia sono pregati cl 'inter venire od almen o inviar e l 'ad esion e alla nuova Associazio11e. L 'Accademia Sp agn ola di Derm at ologia e Sifilogr afia si è adunat a il 16 e il 23 ottobr e, sott o l a pre iden za d el prof. San ch ez Covisa, a·ssistito d ai sr·gret ari E. Isla e L . Vallejo Vallejo. La Soci et à ~arionale d i Chin1rgi a d i Parigi ba cambiat o il t itolo in Accad em'ia di Chirurgia; il ca111biam en to, autori zzalo con ò ecr eto p r esidenziale d el 29 i1ovembre, .ripristina in part e il veccJ1io titolo di cc Reale Accaden1i a di Chi rurgia » del secolo x v11r. L 'r\ ssociazion e ù elìa s la1npa medica belga ha ten u to 1'8 dicem b r e l 'asse111bl ea an nuale, sott o la presiden za del dot t. J u les Ho te; la r iunione fu preceduta d a u n b an ch e l to, al q u al e par tecipò il n1ini. tro d ell 'i t ru zione pt1bbl ica on. Bobe e. on o st ati n omin a I i 111embr i corri pon de11ti per I 'Italia i p r off. R . J emn1a, N. Pen de} C. Martelli , R . cte Blasio.

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La Societ à i11eclica belga cli ed ucazion e fisica e d i p or t h a ten u to l 'a-sse111blea gen er ale il 15 dicemb re a Bruxelles n ei locali d ella Fondazion e UniYer silaria . Le ad esioni si ricevon o d all a segr et er ia : r ue Saintc-Marie 24, Liége, Belgio. La Societ à l\1edico-Ln irurgica Ven ezian a i è adu11~ ta il 30 n ovembre, so tto la pre iden za del prof . F iocco; on o ·sta le fatte co1nunicazion i dai oc1 : I•'abris, Busso, Brunet li (due com .), F iocco (due com .), Mar zo Ilo. La Societ à Lombarda òi Chi rurgia si è adunat a il 7_i10Ye1nb r e, sotto la p·r esiden za del prof. 1\11. Do1ta t1 ; son o stat e fa lle con1unicazioni d a: G. Galli, e;._ Ro tolo, V . Pettinari , F . Cal tan eo, M. Recch ion i G. .., an' en er o-Rosselli , E. E l torre. , La Socie tà Mar chig iana d i Ostetricia e Ginecologia si è adun ata il 15 n ovembre, a 1Senigallia sot to ];t presidenza.i d el prof. l\tI. Floris; son o stat~ fa tte con1u11icazioni d a: G. Mat teucci , E. Ca rbo11i, A. Gu . ·~o, C. Guglielmi , l\tl . Floris, E. i\1nn ca, TvI. DaYi<l, U. Sarlini , D. Ri ghi . Alla seduta inter venn e il prof . Cacace, al quale Yenn e fa tta una m anifestazion e éli aJnm i razion e e cli simpatia; il prof. Floris n e esaltò l 'apoR to1at o e il valor e; r isp ose il Cacace, compiacer1dosi d el· l 'attività svolta d alla Societ à.

Il 19 dicembre si è tenuta a l\lila n o, n ell'aula d el P adiglion e Granelli, in via Francesco Sfor za 35 ' , tin adunata d ella sezion e lombarda della Lega italian a di igien e m entale, presieduta dal prof. l\1erlea . •:\1la ociet à Tosco-U111bra cl i Chirurgia il p r of. A.rturo Man na di Rom a, p residente-fondat or e d ell a Socie tà Italiana d i Ch irurgia plastica, b a t enuto, dur an Le u11a. ·.seduta d elJ " ociet à Tosco-Umbra òi c:hirurg ia, Ul1~ interessante confer en za su : (( Defin i_zion e, fini e campo d 'azion e d ella Chiru rgia plastica ». Erano presenti il d ir ettore d ella R . Clinica Chi_ru~gi ~ p~of . Taddei e num~rosi clinici ed ospedal1er1 òt F1rer1 ze e d ell a Provincia. 1

I.a Societ à Medica d el Friuli s i è adu11ata il 28 n0Ye111bre; son o s tat e fa tte comt1nicazioni d a: G. ri eri , G. Molinis, Santi , V. Gualdi , E. Da Pozzo. Il Sena,t o d el Regno, in ed e di bil an cio d el Mi1Ji st ero d ell 'E. . , h a di cu . o ed approvato la nuo,·a legg~ sull 'is truzi on e su 1Jerior e. 1\tl on . Pizzardo, segre tario dPg1i Affari Ecl'lesia~ t ici all a Cit tà del Vatica110 h a visitato ecl ammir&to I 'ambul at orio t enu to ò al c:;en. Pende al Policlin ico di Roma, p er l 'ortogen e i fisica, naor ale ed iu tcll e tlualr~ degli adolescen l1. L 'Univer si tà liber a di n r u »elles ha isti tuito, in seno alla F acoltà medica, u na 'ezione di eù ucazionC' fi ica, l a quale può con ferire il tit olo di SJ)ecializzaz jone. La Can1er a dei Dep u tati ha appr ovato un disegno <li legge ch e au torizza la spesa di 4 n1ilioni di lire a carico del lo Stato per il com1)Jetam en lo del! 'Ospedale CiYile di Cosenza. Il 1° dicen11.Jr e h a i11izialo la ~ uR a t li,ità il nuo'o 1,eparto di trau mat ologia e orlopecl ia clell 'O"perlaJe { 1mbert o I d i AnconJi. E·sso venne inauguralo il ~ olLobre u. s. È diret to dal prof. ~1ario {~amurati. 11 J)rof. Luigi Condor elii ha te11u lo la ~ ua proJusio11e :11 corso di pa lologia 111eclica nella R . Uni,L, rsilà di Bari, trattando j] tenia. u in le i di un decennio di r icerche carrlioìou-ic11e ll.

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cc IL POLICLINICO »

I~ prof. Mario Berlololti ha te11uto la sua1 prolusion e al corso di r adìoiogia 111e ò ica e (li ej ctl rot erapia nella R. Universilà di Napoli , trattando il

tenia: cc I segni radiologici de1l 'idrocefal]a nelle sindro1)1i e11docrine r1eurog·E·nr pi in1arie ».

J., '0 ~1. Ermanno .:\ micucci h a t enulo a Nizza, 11ella Casa degli Italiani , una co11fer e11za su G. B. Bottero, n1ed ico, g iornali s ta d el l~isorgimenlo sul quale egli h a g·ià pubblicato 11n ap11r ezza to Yol~1ne. Il 16° cc S1lo11e dei m erli ci , den tis li, fa.r macisti e veterinart » ·sarà aperto a P arig·i dal 2 al 9 febbraio, nella Galleria l-1er11l1eim .! eun e (Faubot1rg Saint-Honoré 83). La m o&lra co1npre11der à le con~ue l e sezioni di pittura , scuJlur<.., arte d ecorati va, folog·rafi:t ed un a sezio11e i1uova: 1'art e , u1la le tt eratura medica . Le pre11otazioui sì acce llano fi110 al 10 genna io. Rivolgersi al segr e tario gen er a ]e, Pierr e Bernard Malet, rue Lecourbe 40, Pari s XVe. Ha compiuto 105 anni la corrladina 1\Jaria Pieri vedova Baldazzi , abitante in lln sobborgo di l~ire11ze, Ca-s tello ; conduce ancora vita abbast anza attiva. 8 lnorto a ~Ial La, in età di 72 anni, il dott.

THE -

i\l T vTOKLE~ ZA~Il\IIT,

n o to per i su oi studi sulla febbre ondu la11te; i t1oi nletodi profilattici di questa rnalatti a ebbero rison an za uni er sale; la reazione <1iagno ... Lica ch e porla il suo no111e è l ar gamente usata. Jn seg·11ava ali 'Universit à di La Valletta. All 'l stitu to Bu lan la11, della Facoltà medica di Sa11 Paolo (Brasile) , ono inorti di cc tifo esanteJna tico cli Sa11 Paolo >> (analogo alla febbre m aculosa delle Mo11tag11e Itoccio$e) il dott. JosÉ LE1\ios ~iloNrETllo e il su o ?Siova11e assistente EvisoN D 1A , i11 seguito a punture di zpccl1e infette, co11 cui prepa.raYan o un vaccino contro la inalattia. Alle due vitlin1e dell a sc ie nza so110 stat e rese onoranze i1azionali. Il non1e del l\fonteiro er a familiare a lutt i gli studiosi di b atteriolog ia, per le ~ue ricercl1e sul tifo di San P aolo, l a febbre gialla, 1H 11erlossc e l a tossina t etanica.

[ANNO XLIII,

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NUi\L

Le malattie infettive in Italia. Numero dei Comuni colpiti e numero dei casi (/ra parentesi).

Denunzie dal 25 nove111bre al 1° dicen1bre: ~Ior­ billo 20.0 (1162) ; Scarla tli11a 228 (580); P ertosse 75 (319) ; \ ariceJla 106 (288); \ ·aiuolo e vaiuoloide r( - ); F ebbre tifoidea 293 (523) ; Infezioni paratificl1e 66 (88) ; Febbre ondu1a11te 14 (14) ; pissenteri a 7 (7) ; Difl'3rile e cr ot1p 363 (722); N[eni11gi'te cerehro8J)ina le epidemica 8 (9); Poliomielite anteriore acuta 19 (22); Encefalite letarg·ica 1 (1); A11rhiloslomiasi 7 (9); Rabbia : i11orsicature di animali rabbici o sospett) 33 (48), dichiarata ·- (-); Pu stoln 1nalig na 17 (17) .

Le malattie infettive nelle colonie italiane. Dai d a l i for11itlci da] Servizio Sanitario d el l\fi11isLero d elle Colo11ie, slralciarrJo quelli cl1e ci se111 ln·an.o piL1 i1tler essa11li per nu111ero di casi o })er ilnportanza epidemiologica. Accan lo al nur11ero t o tale d ei ca .. i, 111eliian10 fra pare11le i quelli d ei nazionali (1nilitari ed operai). Setten1bre: ·vaiuoZ.o: Erflrea 8 (4) ; Morbillo: Eritrea 10 (l ) ; Febbre ricorren.te: Eritrea 23; Pa1 otite eJ>. : Eritrea 16 (2) ; f'Phbre tifoide: Eritr ea 23 (19) ; A1alairia: J~r)trea l fi5 (41J. Ollobre: Jl aiuolo: Eritrea 10; Tl aricella: Eritrea 13; Somalia 24; Febbre ricorrente: Eritrea 12 (l ) ; Somalia 17; Parolile e.p.: Eritrea, 25 (4); Som alia 7 (3); Febbre tifoide: J~ritrea 7 (7) ; Som alia 2 l2); Dissenteria· Eritrea 3 (2); So111 nl in 18 (3); Anch iloslomiasi : Son'1alia 18; ~Ialaria: Eritrea 414 (168) . Novembre (1a qui11dicin a): r ·ari cella: So111alin 64; Morbillo: LilJia 23; Somalia 74 (6) ; Febbre ricorrente: Eritrea 2 (2); Soinalia 6; Parotite ep. : Ljbia 8; Eritrea ·4; Somalia 20; P'ebbre tifoide: Jjbia l; Eritrea 5 (5); Dissenteria: Libia 5; Eritrea 6 (6) ; Somalia 56 (5); Anchilostomiasi: So1nalia 31; A-falaria: Erilrea 17 (12) ; Somalja 345 (46) . La framboesia figura per 24 casi in ottobre e 21 in noverrLbre in Son1 alia. In complesso, le conclizioni sanitarie ri ultano assai soddisfacentj.

Indice alfabetico per materie. Arterie carotidi : legatura . . . . . . . Arterie coro11arje: t erapia òelle tron1bosi Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . CerYello frontale e sis tem a m otorio exLrn.,..piramid ale . . . . . .... . Cirr otici : euforia . . . . . . . . . . . Colangiografja durante e dopo le operazioni sulle v ie biliari . . . . . . . . Colonna vert ebr ale: se111eiotira delle affezioni (eccetl11 a lo il n1orbo di Pott) (~onoo i·si: cl1iar~iat i

Ammissione dei sanitari rzaille arnii . . . . . . . . . .

Cu ore: interYen lo diretto a favorire la circolazione r1el . . . . . . . . . Cuore: en azioni e circolazione . . . Dern1alile da profun1i e d a b agni di sole Granu lo terapia . . . . . . . . . . Guerra 1n len1po di pace: es1)erienza (li . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Jn lo sicazioni professio11ali: alteraz ioni d el sangue . . . . . . . . . . . . Iperten sione : trattamento . .... . Li11guaggio medico: voci stran ier e . . l\1jasle11ia: c11ra con es tra tto ipofi ario an leriore . . . . . . . . . . . . . . . Sanitari ospedalieri : natura giuridica

clelle quole di partecipazione . . . . . Scot la l ure: trailan1c11to . . . . . . . . . Seno carotideo i1el rr1ecca11ismo d ella i11ias tenia p seu clo-paralitica . . . . . Seno car o liclP.o nel meccanisn10 clell 1eclema polm. acuto . . . . . . . . . . . . Sincopi di orig ine i11det ermin a ta . . . . Sindrome di Raynaud: c ura an liJueUca 1·ub ercolosi: congre ·so . . . . . . . . . Ufficio internaz. d'igiene pubblica l Tri11a: ri cerca dell 'albumi11a . . . . .

Pag . 23 32, 35 ))

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Diritti di preprietà riservati. - Non ~ consentita la ristampa di favon fJubblicati nel Policlinioo se non tn servito c4 cvtn,;tzazione scritta dalla ~eàazione E vietata la f111bblù:atione di sunti di essi senza citarne la fonte.

A. Pozzi, resp

C. FauooN1, Red. capo.

Roma · Stab. Tipo-Lit. Annani di M. Courrier .


ANNO XLIII

Nnm. 2

Roma, 13 Gennaio 1936 ·XIV

'' fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

'' DURANTE .

SEZIONE PRATICA REDATTORE

CÀPO:

PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Prolusioni: G. Baggio: Prolusione all'insegnamento di clinica ch irur6'ica. Note e cor~tributi : E. Greppi: La nega tività della splenocontrazione a dren:tlinica non esc1ude la struttura sa nguigna del tumore di milza. Osservazioni cliniche : V. Del Monte: Sindrome anurica per avvelenamento da fUJilghi. Problemi terapeutici : K. Wolff: Nuove direttive della terapia farmacologica. Tribuna libera: A . Caribotti: Rispost.a a l dott. Da Villa a propoeiito del mio l avoro: « Sulla mors timica in couseguenz.1. dell'applicazione di un apribocca » . Biografie: A. Bonanni : Gh. Richet. Sunti e rassegne: SEMEIOTICA: J. S. Wechsler: Dolori a ddomio.ali cOillle sintomi di affezioni cerebrali. OSTETRICIA E GINECOLOGIA: P. Spoto: La prostigmina .nel campo ostetrioo-.ginecologico. - B. Stroganoff: Il tr~t­ tamento dell'eclampsia. - DlRTETICA: B. W. Erckleruz: Jl regime dietetico condizionatamente libero nel trattaimento del dia.bete mellit o. Divagazio ~1i : Arte medica e mf>dicina artistica.

Cenni bibliografici. Appunti per : I medico pratioo : CASISTICA E TB~APIA: La questione dell"agranulocitosi da medica.menti. - Un caso di pe:eudo-tumore dello stomaco n el coroo di u na anemia perniciosa. - La oura della malattia di Vaquez. - T rasfueione di sangue incoagulabile. Relazione su 700 trasfusioni. - NOTE DI RADIOLOGIA: La dimostrazione radiologica della fossa intel'condiloidea e sua importanza per l a diagnostica del ginocchio. IGIENE : La panna artificiale. - VARlA. Politica sanitaria e giurisprudenza: G. Selvaggi: Le attribuzioni dei 'Prefetti in r apporto ai concorsi dei sanitari condotti. - Valore delle tariffe professionali per l'assistenza agli abbienti. Nella vita professionale : Insegnamento superiore. Cronaca del moviment~ professionale. - Medicina sociale. - A1mministrazione Ranitaria - Concorsi. Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie oivers!}. Indice alfabetico pet" materie.

Un invito ai fedeli abbonati del '' Policlinico,, : QUANTO Più POSSIBILE L'INVIO DELL'IMPORTO DI ABBONAMENTO PEL 1936 E, AL POLJz, ZINO DEL VAGLIA POSTALE O DELL'ASSEGNO BANCARIO APPLICARVI LA FASCETTA CON LA QUALE SI SONO FINORA RICEVUTI I FASCICOLI O, QUANTO MENO, INDICARE, CON ESATTEZZA, . IL RISPETTIVO NUMERO DI ABBONAMENTO. Ciò FACILITERÀ, ALL'UFFICIO D'AMMINISTRAZIONE, LA SICUREZZA DELL'ESATTO AC, CREDITAMENTO DEL PAGAMENTO NELLA GIUSTA PARTITA DEL MITTENTE.

AFFRETTARE

N. B. - La somma per l'abbonamento o per quant'altro si desidera può essere anche versata nel conto cor... rente postale N. 1/5945 dJell'Edi.tore Luigi Pot,ti, Roma, pagand? la mite tassa di 15 o 20 centesimi sol# tanto, o senza alcuna tassa se L'Uffic1o è di Capoluogo d>i Promncia.

PROLUSIONI Cr.INI CA Cnmu.RGI CA DELLA

Prolu~ione

R.

UNIVERSITÀ DI PrsA

all'insegnamento di clinica chi-

• rnrg1ca.

Prof.

GINO

BAG&ro, direttore .

So di salire una Cattedra che ebbe lustro di sede e di Scuola da Antonio Ceci, ancora particolarmente vivo nell ani1110 dei Pisani, e che fu. tenuta poi con grande operosità da Domenico 1'addei, oggi successore del l\iaestro nella vicina ~..,irenze. L onore e l 'onere cl1e n1e n e derivano - e c11e so110 altan1ente accresciuti dalle fulg ide glorie dell'intero Ateneo al quale la Cattedra appartiei1e - hanno prodotto in me un raccoglimento che si tramuta in duplice bi . . ogno. Voglio, i11nanzi tutto , ringraziare anche pubbli can1ente S. E. i'l Conte Cesare l\iiaria de "'\tecchi di Val Cisn1on, Ministro dell 'Educazione .:\'azionale, che decretò questo n1io tra ferimen1

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10, ed esprimere

i'1 mio ossequio a lle Autorità

universitarie e cittadine n el cui ambito d'azione mi rep·u to fortunato d 'essere venuto a trovarmi. Poscia , r eso omaggio alla memoria e alla persona d ei predecessori; prin1a ancora di iniziare il 1nio compito di'd attico, desidero presentarmi agli illustri Colleghi e l\iiaestri della Facoltà e ai futuri allievi, dicendo sotto che luce quel compito io veda, donde tragga le origini, a qu ali finalità debba muovere. Gli è perciò ch e Vi espongo - o Sig nori questi m iei pensieri riuniti sotto il titolo DAI L IBBI DEr.LI UOMINI AL LIBRO DI NATLHA .

Chi fa lavoro esecutivo, esercita l 'intel1etto i1\ opposte n1aniere, che ne controllano e rivelano la tende nza. Da una parte deve interpretare e rite11ere ciò ch e è u so e r egola di fare; dal] 'altra . constatando i risultati , giudica clel] a praticit.\ e quindi d ell 'atte11dibilità delle n o1 n10 che h a seguito e le confronta mentalmente con altre che si presentino alla sua ideazione. Esegue, ma , in quanto rifletta su ciò che ottiene . ~ portalo a cr eare.


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« IL POLICLINICO »

~ .i\NNo

XLIII,

Nu~r. 2~

grossolana causa potenziale dell 'infezione, costituita dal corpo estraneo, per poi ri'dare artiL 'iniziato agli studi di ì\tledicina e Chirurgia fi cialmente alle parti offese la capacità di diprende co11oscenza della slruttura e delle fun- fe11dersi nella precoc,e integrale adesione? zioni del corpo umano, irrtegrandola con noIl concetto teorico era stato affe.rmato già da zio1li di biologia generale. Impara poi le cause prima, ma nella pratica non era seguìto; e quandi m.a lattia e le derivanti alterazioni, ·e di que- do Colzì morì, dopo che Bassini, chi·a mato dalla ste ap pren qe a ricercare e interpretare i segni fiducia del Collega, gli ebbe ridotto una frattura vitali per erigersi a giudice dell'entità e della esposta e suturato accuratamente la ferita delle gravità delle nuove condizioni in cui l 'organi- JJarti molli, noi, giovani studenli o neo-dottori, smo è travolto ed esperire i sussidii idonei a ci si meravigliava che Egli, il Ma·estro, avesseristabilirne il normale equilibrio. falto ciò che avevamo imparato a non fare. l Esperienza di secoli lo gui·da in quest'in1prefrangenti della guerra dimostrarono invece che sa ! Eppure: ad ogni piè sospinto può constata- era quello il m·et,odo da seguire, in associazione re quanto qu·ella sua guida sia indeterminata. alle recenti previdenze sierologiche, e, che la sua Non aveva dimostrato Koch il tubercolo ragi'o11e d'essere consisteva, non tanto nel riche si forn1a nella cavia per inoculazione del sparmio di ter11po, quanto Jlel fatto che la masbacillo coltivato dai tessuti umani che eguale si1na parte delle ferite così trattate evitava le· alterazione prese11lino al coltello del settore ? Ed gravi conseguenze della lunga esposizione agli eguale è il bacillo che dal nuovo tub·ercolo col- insulti esteriori. Particolarmente perniciose si manifestavano. tivare si può I Eppure : De Giovanni: se lo ricor1osceva come causa del tubercolo, non lo rite- queste conseguenze sull'e11cefalo. P·e r cui tanIl.·eva responsabile della tubercolosi I Oggi, con- to più giustifìcata vi appariva la nuova condot-· tro questa malattia proseguono Je misure cu- ta. Ma, se l'obiettivo era poi quello di chiuderative e profilattiche sociaìi, ma Sanarelli con- re , non c'era ragione di demolire il riparo osclt1de che la difesa è da attendersi dalla resi- seo più di quanto fosse necessario al completo· stenza selettiva naturale, raggiungibile attra- dornir1io della ferita profonda, sulla quale ci si preoccupava di ri costruire soltanto il peri verso il naturale contagio. In scienze esatte ogni passo è un.a conquista; cranio; e fu allora che mi p·arve razionale asporperch-è il can1po d'osservazione non muta e la tare a tal uopo soltanto il tavolato interno, e logica ·è inflessibile. I11 biologia , rimane l in- conservare 1. esterno , in forma di l·embi osteoflessibilità della logica, ma la sua applicazione periostali, cl1e da allora ho sempre usato in a'rviene su argomenti nei quali il gen·erale è so- interventi per ferite craniche o per i loro esiti. « Di chi è quell'inci!'\ione n mi chiese l'aiutostituito dall'individuale. Su questo incerto terreno, il chirurgo, chia- dopo avermi visto eseguire l'appendicectomia mato a svolgere la parte più essenzialmente ese- attraverso la breccia a len1bo cutaneo-aponeu-cutiva del complesso lavoro .sanitario, ha un rotico arcuato, che scopre il sottostante piano camp:o d ·azione tracciatogli dai predecessori, n1uscolare adegualamer1t:e a tutte le possi'b ilf ma sa e sente che i limiti d·elle sue nuove im- e~igenze di spazio? Con t.ale domanda egli mi richiamava alla prese non saranno segnati che da lui medesimo. rr1emoria il collega di assistentato, il quale , aQuando Durante aperse i1 cranio per aspor- vendon1i udito dimostrare a studenti che nell e tare Uil tumore del cervello, Luciani opinava ernie inguinali interne, l'indice spinto diret-cl1e facesse opera inconsulta; al Luciani, con ta111ente attraverso la porta erniaria può unci · ] 'esito dell'operazione, Egli dava invece il mo- r1are il pube, osservava che tale particolare non do di studiare le funzi'o ni psichiche dei lobi era illuslrato dai trattati. E, di fatti, non lo frontali. Nè diversa era ancora durante l'ultima era almeno dai trattati che conoscevo io; m.a guerra la sorpresa di quei colleghi estranei al- l 'uncinamenl.o del pube poteva essere consta-l'esercizio chirurgico, che ci vedevano aggiun- tata lo stesso; come ·è vero che mediante un'ingere trauma a trauma su feriti ·del cranio inerti cj·5ione la quale nei due terzi inferiori segua la od epilettici e li ritrovavano dopo coscienti e bisettrice dell'angolo costo-lombare ·e nel terzo· tranquilli. st1periore si volga in alto e all'esterno correndo· Più ch,e trent'anni di chirurgia antibatterir..a sulle costole in direzione corrispondente a avevano insegnato a combattere l'infezione dei quella dei fasci inferiori del gran dorsale, pertessuti mette11doli e mantenendoli allo scoper- n1ette di dissociare questi fasci e di aprire la to fino a proliferazione reintegrativa. Ma i pro- guaina aponevrotica dei lunghi del dorso in fo11di ed estesi tan1ponamenti delle ampie in- modo che il lembo laterale dell'incisione sia cisioni tempestive erano seguiti presto da così s11ostato all'esterno e lasci quindi largo spazio rigoglioso tessuto di granulazione, che, a man- profondo proprio in corrispondenza dell'angolo tenerne ulteriormente disgiunte le contrappo- suddetto, dove più diretto e desiderato è l'acste superfici, sembrava volere ritardare a.d art·e cesso al ren·e. quella reintegrazione che natura mostrava di Tutto ciò, se non lo dicono i trattati sui ~'ol ere invece accelerare. q11ali abbiamo studiato, lo dice la conformaSarò ~ lata di un !'olo . l'iniziativa di· medicare zione del corpo umano, che è accessibile a tutti le n1ic1diali ferite ricercando in profondità la e richi ede f!oltan1o di' essere analizzata in det-· 1


[A~NO ~l. III,

N-cM. 2J

SEZIONE PRATICA

taglio e con obbiettività di discernimento: perchè, ad esen1pio, chi disco11osca 1 ampia utilizzabilità del rnuscolo retto nel costruire u11a valida parete posteriore di canale inguinale, disconosce l anatomia. Anatomia pura! Che trova - naturalm·ente la oua più con1pleta e più facile applicazio11e i1elle ii1cisioni , nelle dissezioni, nei rico11oscimenti di organi e di piani e nella loro adeguala ri- o neo-costruzione; come, ad esempio , 11el far aderire anch·e in superficie, invece cl1e soltanto 111arginalmente 1 i tessuti destinati a ri s tab·ilire la r esistenza contentiYa di una par ete addon1inale erniosa . Anat.orn icu è pure il concetto di fi ssare un r<""'n e 011eralorian1c11te lussat o - tanto più ·e i nriso - i>er evitare ch e, dis1)on endosi anorn1aJrr1cnte, inginocchi l ureter e e il peduncolo vasale e deter1r1ini perciò ri Lenziorle d urina n ell<i i•elvi o stasi sanguig11a nel parenchima e con-..ecutiva en1orragia dalla r ecente ferita. Anatomico è il principio di fjssare ]a ve c ica a i inargini d ei muscoli retti prima di apri rl a, r•cr ev itare ch e 1'urina settica da essa versant1.:)si i11qui11 i· il labile cellula r e sottoperitoneale e produca . . fle111n1oni minacciosi o la diffu sa sE'ps1 ur1nosa. [n tali continge11ze - J_)Crò - I 'anatomia n on ris.ponde più solta11to all e richie. t e del l ' in1 earità costruttiva ; n1a alt resi a quelle della r e istenza g·cnera]e dell 'or gani smo ; e il chirurgo cJ1e lA segua e l'applichi , entra sempre J) iù ancl1e inavvertitan1cnt e - nell'eserc izio del riconosci1nento e della soluzjone degli infiniti e g ra nel i' i)roblen1i tra i quali l 'OJ:)era ua si agg ira. Perchè, non basta più la correzion e d,E>]J a defor111ità o la ricomposi zion e dell e parti sconn esse dal Lrau111a o l'a8portazione d el t11more o i] dominio del processo infettivo. Tn terveni rc precocem,en te con la sutura di un 110rvo per gu idare le n eofibri'lle a sostituire le 11ecrosate 1 interron1p er e radici n ervose ·e a n ch e llT\ intero cordone del midollo sp inale per correggere 11no s tato spastico, rintracciare e recirlere o asportar.e g li intrecci o i filu zzi o i' cordoni o i gangli del simpati co per toglier e con Pssi le vie del dolore o di inceppo alla libera circolazi'one sanguigna, aprire le arterie per a~1lortar!1~ en1boli, sia pure l'arteria polmonar e) inod.1ft care il giuoco delle secrezioni intern e agendo de1nolitivamente sull'una o sull 1altra Q']1iandola. sono tutte in1prese ch e il chirurO'o compie da tempo : studiandosi giornalmente di n 1igliorarnc i risultati col raffin am ento della tecni ca e con la precisazione dell'obbiettivo. n1.a persuaso di seguire un cammino in certa maniera orn1ai segnato dall 'esperi:en za. Altri, ca1npi d'azione, egli ha an cora : ::-ui quali I 'opera sua si s·volge con maggiore cor1fidenza e tuttavia con minor e con vinzione rli co11oscerli suffi cientemente per dire r h e la via f'eguit.a sia quella definitiva. Fa su di essi ciò cl1e è detk'lto dalle esigen ze clinich e e dalle alterazio11i anatomich e> per liber are l 'organismo da nn danno attuale e da un pericolo potenziale. 1

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Al a non ha stabilito ancora in qua le nlisura iJ suo atto corrispo11da alla entità dell 'affezioue e J1e vi combatte. Tutta, la chirurgia fun zionale, è impacciata da questa incognita I Ma basta - per dimostraJ n ciò che dico soffern1arsi alla chirurgia d·E>ll 'apparato diger·e nte; la quale è - del resto - fra le chirurgie viscera li - la predominante . Percl1è - volendo assicurarsi la possibilità cli liberare il suo nlal.ato d.a u11 'ulcera che pure ha sede neì duodeno -- non si p erita il cl1irurgo di asportare quasi tutto uno stomaco ar1atomica111,epte indenne i> Perch~ 1'esperienza g li ha dim ostra to che la causa di quell 'uJ cera sta n ella funzio·n e di qnello s ton1.aco : ch e è - n aturalmente - alterata o cl1e - p er megli·o preci are - non arm or1izza con la r esist,en za ch e possono opporl e i tessuti dello sto1naco s le · o: in quanto ch e ~i tratla di funzione di~e tiva. cioè disg regal i,•a e quindi , eventualm e11tc, corrosiva. I\fa: qual 'è il nodo essenziale di quel perver1imento di fu11 zion,e gastrica? Che - fra le al1re cose - r1on pt1ò esser e congenito , o di tale l)lIÒ av~re soltanto Ja dis1Josizi on~ dell'organo ad amrrLalare: per ch è ahi t·ualmente si manifesta soltanto in età ormai a<lulta I Si ha rag·ione di dire cl1·e 1 della funzion,e gaslrica, siano coi11Yoltc e Ja s·ecr ezione e la m otilità: in quanto cl1e 1 ove man chi il potere dip-rstivo •J el su cco gastrico, l ' ulcera non si for1na , e, for111ando i, s i localizza n elle sedi' sulle r1t1a li agisce con parti colare ener gia la forza n1otoria. 1\Ia: no11 vo trebbe - per esempio li1nitarsi aìla sola a lter azio11e secr etiva , il prin1un1 m ovens !' Essen do clte, dove questo si n1an1festi, basti il solo fatto della motilità n orn1ale, a dare le m anife ·tazioni ulcerose, m entre, ove quel su cco si lin1itasse a passare, sulle superfici gastriche, s·enza esservi forzato contro dalla validità delle contrazioni , darebbe conseguenze diverse dall'ul.c eraP E - d 'altra parte - non può esser e la g rossolan a alterazione d el1'i perclori'dria, la cau sa cli.e si cer ca, perch è e!'sa può esservi senza l 'ulcera. Scendiamo dallo stomaco nell 'intestino e soffermiarnoci ad un altro - anche più rigoglioso - campo di attività cl1irurgica. Quante volte non asporta il chirurgo un 'apl)endice ch e, a g iudicare da ciò ch e presenta ai suoi occhi di diagnosta anatomico, si direbbe innocente~ E - badate non è mica soltanto la misura dcl prevenire ch e Io determina a qqesto! Egli i11tende invece di curare ( E n en1rne110 si può persuadere ch e siano l e modeste aJl erazioni riscontrate al microscopio (che in mél l.er ia di vie digerer1ti sono poi sempre assai pr oblematich e) la causa dei dolori che la malnta accusava allo s tomaco, al fi anco> all'iporo11drio o dall 'altro lato, o che siano responsn bi li di tante svari.ate e indeterminate disfun zioni del] ;apparato digestivo e di altri ancora. Eppure: talvol ta, compiuta quella piccolissima demolizione. vede i dolori scompari re e le funzioni reQ'olarsi! ~fa . talvolta! 1 on sempre! Ora :


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IL POLICL1.:\'I CO J>

~e

ne ·è l 'appe11dice la causa, perchè non è più costante il successo? E, se no.n lo è, per quali ragioni pllÒ esso detern1inarsi. dopo l 'appendice.ctomia? Troppo frequer1Li sono le diagnosi di colecistite invocate a giustificare le facili colecistecto111ie I Eppure: il chirurgo continua a riconoscerle! Segno cl1e la consegu ente operazione IlUÒ essere accettata! 1\ia ci sono, attraverso a tutte queste incognite etiologicl1e e alJe incertezze, e t.alvolta sorpr·ese, di risultati terapeutici, delle considerazioni che possono fermare il nostro penRiero l E sono fondamentalmente. in primo luogo il fatto che non di rado questi organi ammalano assieme, in secondo, quello che sono tutti e tre collegati funzionalmente. Io mi sono già orientato verso il concetto che le suddette aff.ezioni rispondano ad un 'unica concatenata ·c ausa dispeptica. Ma, quando considero il lavoro che mi ha condotto a questo punto, quello ch e ·sto facendo ancora e quello che ancora rimarra da cornpiere, mi sembra di trovarmi di · fronte ad una scrittura di cui si cerchi 1a chiave. E leggervi bisogna: perch è bisogna agire, perchè 01~mai è il malato che dorr.1anda quest'azione: e il chirurgo vuole darla per intero: fino in fondo: ma - ap·p unto - in quella misura cui accennavo prima : che dia piena gara112ia della sua necessità, n e adegui i rnezzi a l.utti i particolari, ·e legittimi i pericoli che, no1tostante l'accuratezza, inevitabilmente bisog11a correre. 1

Ora, dgn1.a ndiamoci un po' : di che genere è il · lavoro ·richiesto dalle su.ddette considerazioni'? Per quali vie si esplica? Quali nostre attività involge ? Io penso quasi con incr eclulità ai miei primi espe·r imenti sullo stomaco, intrapresi con inten,dim·ento tecnico e disvelantimi invece un filo conduttore scientifico che seguo tutt'ora. Avevo eseguito delle esclusioni piloriche ~ui e.ani e avevo visto derivarne delle ulcere digiunali. A quel punto l'esperimento apriva un 'altra pagina, della clinica, e con essa una sequela di nuovi problemi tecnici e scientifici: che volevano essere collegati, èo·ordinati nelle rielazioni di loro interdipoodenza e impostati per lo svolgimento secondo i r11ezzi di ricerca. Da una parte il fenomeno ùmano : in tutta I 'oscura complessità dei suoi componenti; dall'altra un organisn10 biologicamente inferiore e presumibilmente sano, nel qualo si vorrebbe riprod,urre il fenomeno attraverso modalità che 1>ermettano di indagarn·e la genesi. Quanta collaborazio1te di disparate attività intellettuali! Sen1brereb·b e che non fosse nemmeno possibile analizzarle; e considerandole ~ si capisce inv·e ce il discredito - o per lo meno la indifferenza -~ dei quali le gratifica chi non le coltiva. Gli è che l'esperimènto biologico non sarà n1ai l 'i11tegrale riproduzione ·d el fenomeno umano, e che di questo bisogna limitarsi a stu-

XLIII,

~t:~I.

2]

cliare co11 quel 1nezzo soltanto determinati a~petti, singoli risalti, per poi ricpmporre i risultati e ricostruire I 'insieme sul controllo orig·inario. J>iù facili gli uni, ad ess~re in ql1esta n1aniera scissi, più difiìcili gli altri: per natura loro, per i11inor somma di nozioni su di essi racco] te, i problemi patologici che voglianu essere studiali all'esverimento esi'gono la più accurata discrin1inazione clinica, il chiaro preciso possesso delle leggi generali della patologia, la critica più severa delle analogie, la fedeltà e J.a ineticolosi tà del rifacime•n to, lo scrupolo clellc nuove osservazioni, la potenza si11tetica dell 'interpretazio11e: che a sua volta sarà interpretazione di es1)erimento finchè ci si li1nita a considerare ciò cl1e dall'esperimento proviene e sarà soluzione deì problen1a clinico soltanto quando il lavoro di inversa discrimir1azione ed analogia ab bia pern1esso di riscontrare nella clinica ciò cl1e clall 'esperimento ri1

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~ulta .

Aìtre volte è la clinica stessa che, per fortujt e particolari condizioni in cui i] fenomeno si presenta, crea di esso il i1 aturale fortunatissi1110 esperi m·e nto. Bisogna saperlo riconoscere e • srgu1re. Ma non i11anca il mon1ento in cui il chirurgo dcJYrà rip,r odurre lui, n ell 'organismo umano, le ituov·e condizio11i: che. se non rappresentano I esperimento patologico, saranno invece quelle dell 'esperimento t erapeutico. Quale sagacia ·e coscienziosità di giudice potrà valutare mai l 'opera d ell 'uomo cl1e di sua i11iziati va inuta nel suo simile l 'originario rapporto dei visceri per averne differente equilibrio di fu11zione che corregg~ quello formato da Natura? 1

Questo è il libro I Che affascina e conquide con la profo11dità del contenuto, che e~siJla e tor·menta nel susseguirsi degli enigmi, che annienta ed esalta nel cimento dell 'intierpretazione! · Esso esige o forma u11a mentalità di ,d edizione, di fine a sè stessa, nella quale, anche il grandioso orgoglio di sapersi artefi'c i del più gran b·e11e cl1e l'umanità estimi, scompare di fronte all'intimo compiacimento di una verità disvelata. In tale atteggiamento appaiono a Loi lontani i primati delle no~tre discipline: da Leo1t.a rdo ai \ .esalio ai Falloppio, da Serveto a Colombo a Cesalpino ad Harvey a Malpighi ad Aselli, da B0net ai ' ralsalva ai Morgagni, dai Sydenha.1n ai Baglivi ai Lancisi ai Ramazzini, dai Lanfran·chi ai Santo ai d'Aòquapendente ai 1,agliacozzi ai Paré ai' Mer curio ai !'vlagati, agli Scarpa, ai Troja, ai Porta e a tuttf coloro che all'arte ,del sanare manualme11t~ lasciarono detta1ni e leggi da formarne una base scientifica. Vennero poi le dimostrazioni di Pasteur a i11tegrare ·e divulgare i principii enunciati da Redi e da Spallanzani e a dar corpo di dottrina alle affermazioni di Agostino Bassi. Lister n~ trasse la naturale applicazione, e la chirur-


rAl'\No

xr...111,

~ui\1.

2J

SEZIONE PRATICA

g in fece il balzo ch e l'attendeva d OfJO l 'a'1\C11uta conquista ùeg li a1testeti.ci: assurgendo, 11 el pos~esso dei n1ezzi e atLraverso il riconosci11tento d e i risultati e le esigenze sociali , ad esercizio pr0Cessionaln1ente disciplinato. Sublime 111issione di pietà e d'ordinan1enio , es5o cl1iede al cuore e all 'intelletto un1an o le i >iù dure prove, perchè ciò che in suo nome I 'u omo a ll 'uo1J).O affida, sorpassa ogni valore. E sarebbe già su lTìciente co111pens,o a chi lo pra tica, il godin1e11lo dell 'assolta i1n-µre sa, se la 'il.a no11 avesse le su e esig·enze materiali: come potrebbe basLare il torn1e11to del riconosc iuto errore per risparn1iare l 'odiosa procedura che con1mi11a le severità della legge. a chi può esser vittima d·ell 'a llrui incon1p1 en sione o di m e dilnli ricatti. J~ leme 1lli i11orali e esigenze materiali impo~1a110 quc.11 ·eserc,izio di professione sulla base della 1)e1 senale fiducia. E questa è beneficio c11e si inco11tra o si conquista più per virtù di l'!lcoltà a Cfc Ltive che per quella di. verità inle lletti ve. Non è - certo - il denaro che può compen-:.ar e l 'autorevole nle~zogna del c~rante il qual·e, 1 eso ormai incrn1e di mezzi tecnici, sfrutta an: ro ra a b ene.fi cio del morente le risorse del suo i1oler·e 11rr1ani'Lario I Ma : quanto è lontano menl a ln1enl e quest'uo•m o da quell 'altro ch e, di fronte a lla stessa ine~or.abilità del male, ollre a lla so ffer er1za dell :animo per una vita ch e si perde, 1) rova il t orn1ento intellettual e d el voler ro n1prendere l 'intima ragione d ell 'ins ucces o e <lcl non t çovarla ! 1

1

J\laestr a di saper e e di vita, la Clini ca guida ] 'allievo a contatto c on le difficoltà d ella futura pratica , apre11done - appunto - l 'anin10 o l 'in geg110 a lle nuove conìprensi.01li e tjmolé.ln(lon e le attitudini ; e il C~linico , maestro di a llri e di sè stesso , a quest e individuali m .a nif'0 Lazio ui imprin1e auto11)aticamente il segno d ella sua 1)ersonalità . f~cco g lj· indirizzi ! E cco le Scuol e I Ecco il prog rrs o o 1·arresto o il r eg·r es o st esso cl1e i va con1piendo 11cl can1mirto d el sap ere: conquisléd ore inLlubbian1ente di nuovi veri n ella so1n111a dei te111pj , 111a non con ritmo progressivo e co~ Lante: µer ch è l 'errore autorevolmente bandito fuo r' i.a la massa e perchè la verità dalla n1odesta orig i11 e rin1ane sconosciuta , se pure d r.liberala111enle non la contra .. ti. la fu ne la atl i Yi I à di inconfessabili inter essi. T\1i rilorna a questo propo ito - in1prcc iso for C' n ella parola n1a lucidi~ ·in10 r.el conte11ulo - il giudizio di un valoroso medi co-ra(liologo - il qua le, inerendo ancor g iovan e, dor>o aver pagato volta a volta a bran d elli di cnrnc le su e preziose conquiste scient ifì ch e, volle lasciar ci anc11'e questo a·v vertin1 ent o: cl1e d?. ll<l scelta di un assistente può dipen d ere un cir1quan tenn io di vita scientifica. Ta le con siderazio11e è n1onito severo a coloro r l1e han no, con l'alto onore, la grande responsn bililà d ell 'or gani zzazione t1niver ... itaria; n1a

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a nalogo valore possono a vere per clii all 'organj zzazione orn1ai appartiene: richian1andogli il compito che .gli incombe e ob·b ligandolo a l1·auto-esame. Se11onch è, parlare a è s tessi è incomparahil-. J11ente più difficile cl1e dire d~ sè agli altri. Ed io ch e non ho avuto ritegno di eguire n ella preser1te a11alisi della vi t.a didattica le tracce del 111i.o lavor.ot perchè soltanto dall 'opera }Jro ~ 11ria si pq.ò avere ammaeslram.e11to d el m eccarlismo attraverso il quale l 'opeT.a s'è .cn,m piuta , Jlo11 saprei dirè fino · <:r cl1e punto abbia ·a ssolto cornplessivan1ente il mio dovere. Ma trovo di poter con tinuare nella valuzione a·1 ciò · ch e a Lale dovere sembra più rispondente, desumendolo dall 'es1)erienza generale d ella vita e d alle consi'd erazioni stesse ch e fin 'ora abb·i amo fatto . La Cli11ica non è la cuola d el professionista . t~ssa è se1nplicen1ent e cu ola sitl malato e per il' malato : della qual e d eve beneficiare chi farà la professione con1e c hi JE>re ferisce continuare la sua attività nel . campo d ella ..,cuola st essa . Scuola d 'applicarior1e p er i n1ed ic i la dissi i·n a ltra c ircostar1za. E credo d'aver de tto i)t"\1 1e: prrcb è è il cr ogiùolo dòve si fontle e sf 1)lasma tutto ciò che ·provie11e dag·li altri insegnam·e nti n1e, dici per giungere a ]]o scopo ch e lo d etermina: la c ura d el m alato . .~la, se J1on è la scuola d el pro fes~ io1dst.1 1!erchè tale egli si fo1 n1a da sè a lla prova d ella sua intraprendenza alla ~agacia d el s uo discerni1nento al successo d e lle su e qualità uma11iLélri~, è pur sen1pre la fo11Le dalla quale egli ri lrae l e massini e per la ua condotta t ecnica . E, ·e dall 'appli cazione assurge rà a ll ,idea, diVl\il1 erà egli si esso 1111 artefi·c e della .!!rande Scuol a . ~ <)ra , la scu ola ch e ritrae la s ua ragion d 'es~cre dal cara l.ler~ appli cativo , non può es ere cl1e la scuola d elle leggi di Natura. Leggere 11el g ran lib·r o è dunque il co111pito cJ1e a noi inco1111>e per insegnare. Dis]JOrre l 'ani1110 a quella lettura. è la pre parazion e ch e si don1anda a chi alla Sct1ola accede. La qua le csif!e umiltà di lavor o e fermezza di proposi to. Maestro ed allie,ro devono essere alleati in un l1nico iutendi11Lento: adegu ar i a lla r ea]tà. Teo· rie, ipotesi, escogit azioni . espedien ti', t11Ll o 1..lev esser e consjderato: null.1 a }Jriori ri c11sato. J\la tutto d ev'esser e ottopo t o a l vaglio cli ~a­ ttira e i1uJl a ~arà accettalo ch e alle s ue le!rgi IL on risponda. · Difficile con1pi lo, n e]lc o<lier11 e prOJ)Orzioni clf' lla lotta per ]a vita! Perch è in1rone spesso la rir1uncia a frulto di lavor o ch e può essere stato a 1lche particolarn1e11Le fa ticoso. Ma unica salvaguardia al lavoro di tutti e all ' umana Soc ietà , per la quale quel lavor o d ev'esser e presidio di salute. e di vigor e! Mentr~. d'altra part e. chi a tale indirizzo si a ttenga, per sacrificio ch e ubisca, disporrà ssn1pre di una forza ch e. o pre::: to o tardi porterà i !'\t1oi compen si. E, se questa è la via da seguire 11~r tutti coloro ch e abbracciano l 'arlc sanitari::l. in I •<l rti-


52

« IL POLICLCNICO »

colar n1odo' lo è per il chirurgo: che ridà la salute attraverso la minaccia di un 'arma. Particolarmente per lui, po,n deratezza e controllo devono stare quindi all 'avanguardia di ogni sua azione. Nessu11a conquista di pubblico varrà la co11quista di noi slessi di fronte alla tentazione di un 'audacia in1matura , e n essuna forza eguaglierà quella della mediLala nozione patogenetica, n.el te11 tare le vi·e fino allora temute I Bando, al l ealro operatorio! Se mancano le convint:ioni personali in proposito, si consideri cl1e chi si fa ceva in passalo maestro ·d i azzardi cJ1irurgici , scrive ora cl1e preferisce guarire il rr1alato in più volte anzichè mandarlo ali' altro 111ondo i11 una volta sola; ,e si pensi che, se ·è g iu,dizioso operare sul midollo spinale con tanta lentezza da r endersi' noiosi a chi presenzia (ancl1e questo è u11 altro . ch e lo scrive) · di tessuti 'itali e quindi se11sibili e traumatizzabili sono 11ure costituiLi g·li altri, org·ani' e visceri d·el corjJO un1ano, e ch e non m eno utile sarà anche per essi risparmiare, con la dolcezza del tocco, ogni n1anovra pii1 lesiva del necessario; il che male si accorda col proposito di guadagnar tempo. Sotto i pan11i del tavolo d'operazione è un e.ssere uma110, cl1e ha pos to la sua vita n·e lle 111ani cl1e si muovono al di sopra; e chi ad e~so g·uardi deve con1prendere la religiosità del1'atto. dalla citcospezione con Ja quale quelle . n)a111 s1 1nuovono. fila non è a questo mon1ento che incon1incia la prova del chirurgo. Altra n e avrà subita in lJrece denza I E, se a questa non sempre egli sarà ancora abbastanza prep arato, per motivo che la sua n1aturiLà professionale è r elativamente rece11Le, i1on per questo le si potrà sottrarre. J~gli è ed è s Lato sempre esecutore per eccellen za . Se11onchè, in passato, più o meno lonLa110, eseguiva c iò ch e g li con sigliava od ordi11a,-a il m edico, ci'oè il dotto: ogg'i esegue piani che sono per lo m er10 accettati, se non forrnulati, dalla su.a personale esperienza. I11 r.iò, a11ch e la personale r espor1 sabilità assu1n,e form a più ch e mi&ura, diver sa dal passal,ì. perchè, se prir11a aveva r esponsabilità soltart1.o ope-r.atori.a , ora ha la con1plessi·va responsabilità t r rape11tica. In questa , al concetto dell 'esecuzione è associalo quello dell 'indicazione, dell 'interve11to. E molte volte, o per lo rr1eno nelle circostanze più gravi, a lui soltanto è devo·l uta la parola decisi va. r~ vero ch e la collaborazion e medico-chirurgica - mai' suffici·entemente auspicata - s1)esso fa preceder e la decisione chirurgica da analogo con sig lio n1edico. Ma ciò 11on è sen1pre, e quand '.a11ch e sia , fra il con~iglio operatorio del n1edico e la deci'sione interventistica · del chirurgo, corre tutta la di stanza t:h e passa fra i! pensare e l 'agi~e. La prospettiva dell'intervento , con le sue diverse possibilità e n1odalità, coi suoi eventi e i suoi f:~iti, non la può fare che il chirurgo. In realtà è dunque lui che risolve il problema spesso angoscioso da] quale, oltre alla salute o alla vita d el malaLo . possono dipendere la tranquillit à 1

[ANNO

XLIII,

Nu~1.

2]

o l'eterno torn1ento psicl1i·co e le stesse condizioni materiali d ella famiglia! Anche qui, sapere e coscienza si confondono. Ogni decisione d 'intervento, dev 'essere il responso d'un chi.a roveggente ! Ogni intervento compiuto dev'essere un calcolo chiuso! Grande presunzione, suoneranno queste parole a chi ascolLa o legge! Invece : non sono cl1e un grido d'aspirazione: che lancio a me stesso prima ancora che ad altri. Ma , appunto per ciò, sono la prova d 'una lunga, profonda , maturata convinzio·n e ·di indirizzo da dare al1'opera nostra g randiosa perchè non man chi al suo fine. Signori che avete avuto la bontà d 'ascoltarmi, se \'Orr ete seguirmi an ch e nel lavoro che tra voi mi accingo a svolgere , siate cortesi di rendervi co11to di quest 'as.pirazion e e di ricercare nell 'opera inia, al di là del frutto che vi r ende, lo scopo che la guida. Non sempre ]e forze bastano ali' animo. ì\Ia, se la via è segnata, la nleLa è raggiunta: perchè nuove energ·ie interve11gono e il cammino proseguirà. Mi sia d 'aug·urio la storica fierezza della vostra città e la storia di tutto, il nostro popolo , g·iovane virg ulto dell 'annosa c1 uercia, che anèla nll 'originaria grandezza I 1\1.i g uidi anco,r a il lieto ricordo dei r11i·ei ;\faestri, tutti , ch è tutti vivono nel mio iJensiero e nelle inie azioni. 1'1i assista la vostra collaborazione, o Colleghi, ai quali si rivolge il mio saluto onesto e clef0renle. Mi conforti il passato delle n1i·e modeste fatiche 11ell 'U11iversità di Cagliari, che molto mi i11segnò p er la scuola e per la vita e che 1ni richiamo con so ffer enza e con gioia: nell·e persone e r1ella memoria d ei Colleghi antichi e rc·renti, 11ej volentier osi assisLenti, nella generosa Stu(le11 le~ca, a lla quale ho lasciato par Le ci j 111e stesso, e negli ar11ic,i della Città. Ma, se le forze mi dovessero cedere o la fede 1nancare, sovven g·ami che porto anch'io, assiem ·e ai ~Iaestri e ai Collegl1i ch e mi precedet1tero , la nlia p:irte di er edità di una Scuola ch e non· vuol morire, perchè ha raclici salde ·e profonde nelle orig·ini stesse della moderna chirurgia, alime11tate sempre da linfa abbondante ·e generosa, che il Fon.datore ravvisò ed insegnò r~ell.a p erfetta aderenza .alla dottrina e n ell 'eclettico g'iudizioso iir1p,i ego delle risorse tecniche. All'illustre continuatore, prof. Roberto Alessandri, g junga ora il mio omaggio devoto e riconosce11te com e il dì della prima lezione, e per Suo n1ezzo salga alla m emoria del grande Vecchio che sig noreggiò .p er più di m·ezzo secolo nella _vita chirurgica Italiana e rimarrà n ella storia. Mi sia, il pensiero di tanto fasto, incentivo e sprone, fino alt 'ultima energ ia : ·e sarà b en data, se continui a guidarla 1'ambizione di una decorosa gara d'ascesa. d ella qt1ale è pegno, oltre a l personale prestig io , Ja r eali zzazione dei più fondam entali postulati d ell 'umana solidarietà. 1

1

1


li\x~o

XLIII, NuM. 2]

SEZIONE PRATICA

.N OTE E CONTRIBUTI lSTITUTO DI .PATOLOGIA MEDICA DELLA

R. U NIVERSIT.~

DI CATANIA

La negatività della splenocontrazione adrenalinica non esclude la struttura san· .gnigna del tumore di milza. (1) Prof.

ENRICO GREPPI, d~rettore.

Studiando largam.ente la risposta contfattil E' della n1ilza all 'adrenalina (in part e ancl1e .alla vasoi:>ressina ipofisaria) ho insistito più ,rolle s ulla frequenza e sul significato della :SJJle nocontrazione nel campo delle splenomegaJj e cronic,he ad apparenza clinica « bantiona » (2). La grande maggioranza dei tumori cronici di n1ilza combinati con fatti d'anemia, di gastrorragia, di epatite sclerotica, rivela una stru ttura in buona parte congestizia, un contenuto sanguigno mobilizzabile sotto lo sti111010 contrattile. I gradi più elevati di splenoco11trazione, cor«'ispondenti a forti variazioni della massa di .sangue circolante che dipendono in buona parte dall'espressione del viscere, secondo le pri111e osservazioni mi'e e di Villa distinguon o E nno a un certo punto caratterizzano i volun1i11osi tumori congestizi delle così dette sple1)0111egalie cc tromboflel)iticl1e n tipo Cauchois.E:pr1inger-lìrugoni. Per parte m.i a e altrui {Dominici, ecc.) non si è n1ai negata tuttavia la possibilità di reazioni scarse od anche nulle <l a parte del tumore splenico in queste n1ed esim e condizioni, riconducibiìi verosimilrriente all 'associarsi ed al prevalere della sclerosi del viscere in confronto d·e lla componente 1

1

• ~ang u1gna.

Personal1nente ho anche più volte ammo11.i to sulla necessità di valutare la sensibilità gen erale all 'adrenalina, ri'petendo la prova in caso di un primo esito n·e gativo prima di affer111are la irriducibilità di un dato tumore s1)lenico: ricordo p. es. un caso di ittero emolitico splenomPgali·c o in cui la prova ripetuta Clffrì , contrarian1ente alla pri1na volta , una 11 ett a risposta positiva, generale e splenica. Il d iverso grado della risposta all'ormone è cosa nota a tutti i ricercatori , sebbene si debba am? 1etter e per l'esperienza r1ostra , concorde con 11 postulato della fisiolog ia sperimentale, che (1) Con1unicazione al 41° Congr. Medie. intern a,

Bologna, ottobre 1935. (2) Vedi il capit. « Malattie d ella milza » in F Enl\AT.\: « Ei11opatie », vol. II, 1934 (Vallardi , Milan o).

53

per l 'appunto la milza dimostra una precoce squisita sensibilità allo stimolo dell'adrenalina, manifesta per dosi ancora poco o punto avvertile dal · sistema nervoso e vasomotorio del soggetto (p. es. 1/4- di. mg. intramuscol. secondo le ricerche attuali del mio assistente Spadaccini sui malarici') . Osservazioni recenti mi hanno convinto che la negatività comprovata della splenocontrazione può effettivamente riscontrarsi anche in casi di volun1inose milze a ricco contenuto :anguigno, ciò che viene ancora ad allargare 11 campo delle splenomegalie congestizie oltre i limiti della riducibilità provocata dal tumore di milza. Un prir110 ese111pio n1i è stato cortesemente riferito dal collega Prof. Bombi, chirurgo a Ragusa , a proposito di un caso di sindrome di ~anti ascitica, operato di legatura dell'art . 8pleniGa e deceduto dopo venti giorni per cachessia e deficienza circb1atoria: ali' effetto negativo dell 'adrena-lina feoe contrasto il r eperto .anato111ìco di milza sanguigna· con modica sclerosi diffusa. •• Jl Bombi, tratLando di questo caso alla Soc . n1edico-chirurgica di Catania già prima dell 'exitus, per non rinunciare al presupposto di milza congestizia (cl1e infatti trovò piena conferma ancor.a in vivo· nel rimpiccolimento del vis~ere dopo l'intervento) credeva poter attri])u1re l~ mancata splenocontrazione alla presettza d1 un trombo occlusivo nella vena splenica. L 'autopsia non confermò la supposiziou e nè io saprei meravigliarmene , conoscendo come non si.a a~fatto rara l'assenza di trombo flebite in pieno campo di sp1lenomegalia a quadro clinico cc tromboflebitico » . Comunque, resta il fatto di una splenom·e galia congestizia non reagente in vivo all'adrenalina. Medjante la puntura profonda del tumore di 11_1i.lza con a~·o di grosso calibro, io ho potuto r1ronoscere 11 contrasto i1t due casi, uno dei quali controllato anche anatomicamente. Dimostratasi scarsa la splenocontrazione adrenalinica anche in prove ripetute , nell 'un c~so e ne~l'altro la puntura del tumore splenico, seguita da prudente lenta aspirazione, h a dato esito a ricca fuoruscita di san gae - cir C<".i. 15 eme. tosto interrotti dall 'allontanamento dell'ago - con caratteri ematologici di cc sangue splenico n secondo le indagini in corso di Spadaccini e De Vincolis. Si trattava di un caso di. itter o cr onico epato-splenom eg.alico, e d 'un caso di sindron1f' ban tiana in base a ci tica inizia le s u pre-


54

[.Ai,No XLIII, ~u~r.

« IL POLICLl NI C0 »

gr-essa lu~. Quest'ultimo, venuto all'exitus dopo pochi . gior.ni per cachessia ed emorragia ~erminale, permise di constatarè diretta• m~.Qte la palura congestizia del tumore splenico: . il t.ragitlo riconosc~bile della puntura pregress~ fece ..anche escludere l'errore eventuale dell 'aspirazione di sangue da un grosso va~o , anzichè dall 'int.imità dell'organo tumefatto, · Osservo incidentalmente corr1e la ricca componente ,sanguignçl, in questo càso, confermando un '.altr;i nostra rece11te osservazione di sindrorr1e bantia11a in luetico (v. Deleonardi: Ri·vista, .Sanitaria Siciliana, 1935), riveli' u11 aspetto alquanto diverso dalle correnti vedute su 1 carattere produttivo dornina11te nel] e splenomegalie cli11i can1ente riferibili a lue pregressa attiva. Nei. lìmi~i di qu este osservazioni, escluso ancora ·una volta (anche n·el mio reperto di autopsia) ogni imp,eclimento tron1boflebitico al deflusso del sangue dalla milza : io credo che la ragione della risposta negativa all 'adrenalilta ri~icda sostanzialmer1te nella scarsa sen~ibjlità gen·erale, v.asomotoria e viscerale, mostru ta dni soggetti verso l 'orrr1one simpatico. Specialmente il soggetto luetico, simigliante per molti aspetti al caso d·el Bombi, era in çondizio11i gravi di depressione generale e di iJ)Otonia neuro-vegeLativa. E non è illecito per1sare ~ secondo argomenti da me espost~ anch·e di rece11te (3) . - che un cert.o grado di atortia in sooo alla 1nilza giustifichi l'inerzia del viscere alla prova dell 'adrenalina, oltrechè la patog·enesi stessa della sple11om·eg·alia. I

I

CoN<JLUDENDo : Esi&l.ono splenomegalie a ricco contenuto sanguigno, cl1e 11on rispondono con netta riduzione di volume allo . stimolo d·ell'adrenalina. , J,~ puntura dell'org,ar10, prima del · controllo chir11rgico o anatomico, può rivelare la condizio i 1e del viscere in contrasto con la prova fti.;1 zirJ11aJe (aspirazior1e ahb·on~a11te di: sangue). I,' eR11.o negativo della prova è in rapporto çoil !a scarsa sensibilità generale e viscerale • all'orn·1one nel siugolo soggetto, non con la p1;esenza di ostacoli · grossolani al circolo vertoso splénico.· P11ò incontrarsi in sindromi diverse, · per lo più del tipo « bantiano n in senso lato, nelle quali ~n certo grado di atonia intrinseca della milza ha · parte notevole e spèsso dominante nella patogenesi della spleno1.ttcgalia. (3) Boll. Soc. Med .-Cl1ir. , Cat ania, 1935; idem, in ":\Ie<lic. in ternaz., ~!il a n o, ot t. J 935.

21

OSSERVAZIONI CLINICHE OsiiED.-\LE

S.

D1v1s1or~ E ·M .EDICA

SALVATORE - PESARO

diretta dal prof. 1F . FRATINI

·sindrome. ·anuriça per avvelenamento da 1 • • • • · funghi per il rlolt. VINCENZO

DEL

MoNTE, assistente.

Da quando il 1.b. 'ratini ha trattato, quest 'arg·o1nento iu una nota con1parsa nella Rasseg~a Clinico Scientifica del 1931, n . 3, null 'altro è u~cito sulla stan1pa medica in proposito se si eccetlua una comunicazione fatta dal ~alvolini all 'Accaden1ia Medica del Piceno ed u11a dal Liittichau alla Società Medico-Chirurgica bolog11ese. Parreb be dunque che i questa sindro111e per avvelenamento da funghi ùovesse esser rara e forse circoscritta a questa regior1e, perch,è il caso del Salvolini apJJ&rtier1e atl A11cona ed i funghi furono co1nperali i11 quel mercato , mentre quello del J_,ilttichau '3ra insorto a Pes.aro. I e.asi finora riscontrati ammonterebbero a 10; oltre ai 6 riferiti dal Fratini, c'è quello clel Salvolini, un altro del Liittichau ed i due di cui parlerò, avve11uLi a poclti giorni df di· :stanza n ell'autunno scorso. E poichè in uno di questi mi fu dato di fare l 'esame autopsi· co riferisco breven1ente sul medesimo. 1

Il 23 settembre u ..s. viene inviato d 'urgenza dal medico curante e ricoverato nel reparto medico certo Adamo J. (Cart clin. n. 1449) con diagno·si gener.ica · d 'anu.ria. L'ammalato che si meraviglia non poco della preoccu.p azione del medico, ci riferisce che il 21 aveva mangiato dei funghi, i quali pare fossero ovuli e tutti d 'u11a specie, r accolti dalla moglie in ùna pineta. Detti fung·hj i11 quantità cospicu,a furono cotti con l'olio ed ingeriti dai componenti la sua famiglia (4 persone) ed anch e da una fami glia vicina, in totale 10 persone. Il paziente forse a spiegare la r agione d el suo male, dice di averne ingeriti più degli altri. Fatto sta che poco dopo la fin e del pasto ha notato un qualch e cosa d'insolito i11 se ste-sso che consisteva in senso d'oppression e e v.ampate di calore al viso. Tutto questo però ben presto scomparve, tanto che occupò il pomeriggio nei propri lavori agricoli nulla a.vvertendo . Solo alla sera, mentre si disponeva per il pasto ricqmparvero .i disturbi no.t ati a mezzogiorno, aumentati d a senso di peso ali 'epiga strio) ambascia, conati di vomito e quindi vomito cli materie alimentari ingerite a mezzogiorno ; egli precisa di aver riscontrato anche traccie di funghi. Ciò lo fece desis tere dal proposito di n1a11g·iare~ così si coricò a letto dove poco dopo comparve qualche dolor.~ di modica intensità su tutto l 'addorne sen z:i localizzazione precisa ed accompagnato d a quaJcl1e scarica diarrojca e premiti. Anch e questo poco <lopo scomparve ed al rr1attino del 22 egli stava apparentemente bene. No lò solo ch e men-


{A~No

XLIIT, NuM. 2]

57

SEZJO'\IE PRATICA

tre la ser a dell'ingestione dei funghi YI era stata un 'abbondante emissione d 'urina, t a11to ch e in un paio di volle ne emise circa un litro e mezzo, se11za contate la poca perduta dura11te le scariche alvine, urina limpida e molto pallida, d a quel n1on1e11lo n on aveva più urinato, n è · sentiva il bisogno di farlo. Da notarsi ch e di Lu t ti quelli ch e m angiarono quei funghi , solo la moglie si l an1entò di un po ' di malessere poco dopo il pas to, malesser e ch e consist eva in qualche sforzo di vomito; per tutti gli altri i fun r hi sono passati irtos·ser vati. Il paziente ch e è un conladjno h a sempre go<1ulo bu ona salute ed era al m omento attuale- in co111pleto ben essere; non è mangiatore, n è fuma-

a chiazze en1orragich e sparse con una cisti gr and e quanto un chicco d 'uva in quello di sinis tra, rjpiena di }iqt1ido limpido; la divisione fra sost an za corticale e midollare appare abbast anza con servata. L 'esame microscopico del rene (vedi fig. 1-2-3) n1ostra che la struttura dell 'organo · è profondaJnente alterata tanto nella por zion e midollare quanto in quella corticale. La capsula in qualch e

tore. Al suo ingr esso in ospedale, 50 ore circa dopo l'ingestione dei funghi, non h a il minimo dis turbo , 11è l 'esa1ne obbiettivo rileva alcun che di anor1nale, solo s i nota un colorito terreo della ·s,1a pelle ed una intolleranza per un decubito pr0Jt1 ngato in qualsivoglia posizione; egli ha bisogno, sen za sapere la rag io11e, di n1uoversi ad og11i tanto. Il pol so non teso: r itmico batte su g li 80; il r espiro è tranquillo. Nulla inetle in C\idenza l'esa me degli organi toracici ed addo1ninali. Solo l 'an1malato ci avverte di una se11sazione <li pressione più ch e d olore alla reg ion e <lorso-lon1ba.r e. Vi è un leggero stato ·subfebbrile (37,5-37,8) ch e l 'accon1pagnerà fino all'esito. La pressione arteriosa si aggira sui 130 la Mx. e sui 75 la l\In . In tal a s lato egli co11 tin ua i suoi giorni n1antenf'uclo I1ormali le fu nzion i cli inangiare e defecare, senll mai emettere ·urina ad onta dei c1iurelici somminis trati, quali: la teobromina, <liureti11a, ca ffeina ed i preparali a b ase mercuriale. Man 111ano però ch e le or e più che i g iorni passano, at11nenlano in lui il sertso d'oppressione, <l 'a1nhascia, d 'agilazio11e che sirt dal primo gior-

FIG.

2.

pu11to appare ispessita e nella zon a sottocapsulare si notano qua e là piccoli infiltrati p arvicellulari ; t1>li accu11-ruli parvicellulari si trovan o inoltre in vicinanza di qualch e g lomerulo. I vasi sa11guigni appaion o un po ' dilatati e ripieni di sangu e. Con un ing randim ento. magg iore si. possono osservare 1neglio le alter azioni strt1t turali cieli 'organo. I glomeruli si presentano conges li con profro11de alterazioni a carico dell 'endolelio di rivestimento dei vasi. Infatti in alcuni punti le cellule appaiono rigonfie, con prot oplas1na granu-

FIG.

1.

110 aveva n1anifestato ed in pieno lucidità di n1ente viene a n1orte in settima g iornata dall 'inges lione dei ft1nghi. La n ecroscopia eseguita mise in evidenza (tralascio tutto il resto trovato norn1ale) : un modico versamento pleurico a ·sinistra, un fegato di aspetto e volume normale, così pure la m ilza, vescica co111pletamenle vuot a, vie r en ali pervie, non calcoli nel bacine tto. Aperte le loggie renali si tolgono i reni dalla cap·sula a cui aderiscono tenacen1ente; essi si presentano di colorito più pallido del normale co n un a sbiadita punteggiatura rossastra , ingranditi, del peso d i circa 220 gr. ciascuno. Al taglio la s truttura i11a cro... copica appare

FIG .

3.

!oso e con scarsa affinità alle sos tanze coloranti . Il nucleo in qualche punto è più rigonfio, in qualch e altro è ·spezze ttato ed intensamente colorato. Nello spazio capsulare si nota in molli glomeruli 11> presenza di una sostanza jali11a amorfa . L'epitel io di rivestiniento della capsula è in molti punti sfaldato e g li elementi celluJ ari, anch 'essi notevolmente alterati, si t rovano in1111ersi nella sos tanza jalina sopradescrilta . In qualche punto intorno al glomerulo ·si n ot;:ino accun1uli cellulari cos litui ti in massima parte da linfociti , qualch e; cellula epitelioide e qualche cellula eosinofila. Alterazioni più accentuate si osserYano a carico dei tubuli contorti. L'epitelio di ri' e"S limen lo è tra-


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« IL POLICLINJCO »

sformato in un a11unasso di sos tanza granulosa amorfa, in cui non è più possibile riconoscere alcun limite cellulare. I nuclei sono in gran parte scomparsi; solo residua qua e là qualche frammento nucleare jntensamente colora lo . In alcuni punti l 'epitelio di rives timento del tubulo è desquamato e forrna an11nassi di ·sos tanza a1norfa nell'interno del lume. Alterazioni pressocl1è identiche a quelle dei tubuli co11tor ti si osservano nella sostanza midollare; quivi qualche lume tubular e dilatato è ripieno cti u11a sostanza ornegenea ·simile a sostanza colloidale. A carico dei vasi sanguigni non si rilevano alterazioni apprezzabili, se si eccettua la cospicua congestione già menzionata. In complesso le alterazioni riscontrate a carico del r ene possono riferirsi a un proces·so degenerativo gravissimo che ha col pilo la parte tubulare del rene ; solo qua e là si i1otf!110 piccoli focolai di nefrite interstiziale. Così pure nell'altro caso capitato in quei giorni, non sotto la nostra osservazione, ma riferitoci d al curante, si trattava di una donna fino allora sana che aveva ingerito i funghi in·sieme ad una amica, la quale ne aveva mangiato oltre misura essendone ghiotta. Anch 'essa era stata colta dai soliti disturbi inteslinali lievi e poi da anuria, mentre l 'amica ghiotta era rimasta immune. Un ca1npione J 'urina })relevato nella fase poliurica preanurica dava il segue11te reperto: pallida, debolmente acida, P. S. 100'9, tracce d 'albume con 14,34 % d 'urea e scar si cloruri, inentre nel sedimento si trovavano rarissimi globuli rossi con frammenti di cilindri jalini. E senza essere passata d-all 'anuria alla fa ~e poliurica ipostenurica ven11e a 1norle in settima giornata.

Quindi in totale 10 casi con sintomatologia unica, di cui 8 seguiti d.a morte tutti in sesta sE-tLi1na, g iornala; 2 soltanto sono guariti perfc~ lLamenle . enza tra cce di lesioni renali. 11 proble111:\ etiologico rirnane ancora in~0lulo. Non sp enderò parole inutili per dimos Lrare cl1e il ·vele110 conlenuto nei nostri fu!lgl1i è di naLura cor11p]eta111ente diver sa da e.i uelli già Iloti. Infatli i disturbi dati dai. vele11i en1oliti ç,i, alcaloidi (muscarina, ecc.), tossialbunùne (ét n1anito-tossina , fallina), principi r esinoidi, sono di tutt ·altra natura d el nostro ; ~o l lanto i lievi disturbi intestinali han di co1t 1une, i11a ben poca cosa per volerli far ri.en~ tr.are in unn di ·q ueste ca tegorie. Possiamo soltanto ripeter e ch e pare sia110 funghi locali , :l.JJpartenenti a specié inangerecce, in quanto n essun caso è stalo descrilto fuori di Pesaro; ~olo in quello del Salvolini i fung·hi erano stati co1111:Jrati n r.l rnercato d'Ancona la · cui provenienza, per la vicinanza, poteva essere ancJ1e i dint0rni di Pesa ro. Quello però che pare Jltolto s Lrar•o è il fatto che anche nel caso da n1c riferi Lo di 4 per one, di cui 2 bambi 11i, uno so lo si amn1alò e i11orì. P er quale ragione? . i dovrebbe dire ch e questi funghi il cui veleno co11tenuto è t ern10 tabile ed insolubile, e~be1tdo stati trit.ati e cotti insi.en1e,

[ANNO

XLIII,

Nu~1.

21

l'eisser o cap1lati luLt.i ad una persona; cosa 1nolto diilìcile a cr edere . È sta La avanzata la i ]- 0losi cl1e il vele110 agisce dopo ch e l 'individuo 11 h a n1a11 giati ripelulan1ente, co111e se la prima vo]La servisse a sensibilizzarlo , ma r1sponclo io nei i11iei due casi i funghi erano s tati n1angiati u11 a volta solta11to e dal secondo in r11i1tor copia del! 'amica. Ed allora? Un Jocus i11i11oris re;::iisLe11liae• nei r eni ? ~o in via assoluta, per c11è Lui ti i casi tanto i sopravYissuLi qu.a11to g·li altri aveva110 precede11ti 1norbosi r t)n<:'.li inden11i. Non ci r esta quindi cl1e l 'ipolesi cl1e i I Yeleno ig noto possa o n o ~~sor as~orb,ito aLtraverso l 'intestino ed una volta entralo in circolo il suo luogo d 'eliminazio11e sia il re11e, i.I quale attacca to con piccole qua11tità dia d elle le~io11i a11cora suscetr.jbili cli g uarigione, n1entre co11 quantità maggi.ori dia lesioni tali , con1e nel caso da me d.escr1LL0 , ir1 c ui J.1011 è più possibile il ripri~t.ino d ella funziot1 e e quindi la vita dell 'i11dividuo. Sulla patog·ene'"' i dell 'a11uria parla an1pian1ente J 'esFime isLologico il quale ha messo i 11 evidenza. lesioni gravissime sopratutto a carico dei tubuli e seco11'darian1ente dei glomeruiì . Cl1e la lesione glon1erulare sia secondaria lo din1ustra il fatto cl1e in tutti i casi al1·anuria l1a sen111re preceduto un.a fase poliurica la qnale ci din1oslra lo stato eretistico rlei vasi glor11erul~ri i11entre i tubuli , già mino Iati , non possono più concentrare riassorbcndop Secondariarne11te avvie11e I.a lesione glomerulare cl1è produrrà l'anuria , la quale persiste fin c.hè il veleno ag·irà ulteriormente. Tale ipotesi ci spiega anche· il perchè il sedime11to di queJJe uri11e, prodotto ci oè in fase poliurica, r11ostra appena qualchè fra111ntento di cili11dro jo lino ~enza alcun eritrocito. Il filtro glor11erul:1re è ancora pervio ed attraYerso esso passa 3n r orA l'urina che conterrà pocl1i sali disc.i oli i iu qua11to il tubulo che comincia a de.g enerare .avrà perduto già la sua fu11zione che è quellll di riassorbire parte dell 'aoqua g lo1l1eru lare. Qt1n11do la lesio11e, la distruzione colpirà i glo111el~uli , quando l 'epitelio capsul:Jre sarà. anch ·esso trasformato in sostanza a!norfa , allora insorgerà l 'in1possibilità da parlf.: · del rene di secer11ere J 'urina . Nei casi poi i11 c ui a ll 'anuria segue u11a nuova poliuria con urina iposlenur1 ca, io credo che quùlla sia i11 di1.:>endenza d el ripristino della l'un zion e glomeru]are lesa secondariamente ed in min.Jr intensità, tanto ch e in quesLi casi l' anurù~ è stAta di minor durata. A funzione gloioeru lare i eslaurata il prodotto d 'escrezjone ~arà sen111re poc0 concentrato perch.è, come 1


[ANNO

XLIII, NuM. 2]

SEZIONE PRATICA

abbia1110 visto i 'c pitelio tubulare ridotto ad un an1m · 1 ~:so ai11orfo senza più spera11za di restil uLio ed integrun1, non potrà più elaborare il 1)rodotLo glon1erulare. Ma u11 'altra cosa interessante prese11ta il nostro ca~o ed è che la lesione renale ha un aspetto Lutto suo, di·verso d.a qua11to ci si a~L'cLLcrebbe di trovar e. I11fatti e la volessi1l10 paragonare all 'anuria sia pure rara, della glo111crulo-r1e frite diffusa, a p·a rte il r eperto dell ' urina , troverflmmo di sostanzialn1ente- di' 'erso che la lcs1011e in essa è prevalentemente g lon1erulare ed essi glon1eruli si presentano e~an g ui , tun1idi con numerosi nuclei; i1el 110$Lro caso j nvece il glomerulo è si colpito da proc,csSl' clegeneraiivo, ma vi è un 'iperemia ed una <lilc.lla2ione va5ale ed i nuclei d ell 'epitelio Céi vsu1<.lrc sono aT1ch 'essi notevoln1ente alterati. J110 Jtre ucl nostro caso la lesione è prevalenten1ente tubulare etl è passata attraverso i suoi st adi ùi rigou (i:i111e11to torlJiclo con d ege11erai'ion0 jalina delle cellule, le qu.ali han110 perclulo il loro co11torno ed i nuclei sono quasi scon1r,ars1. Quinà] un 'anuria i1ettamentc diver~.t rln. quei casi rarissimi riscontrati nella g lo111crulo-nefri.te diffusa. Questa esclusione, e t anto più per le lesioni ri &contr ote , ci porta a pensare ad un.a forn1a rli nPfrosi . Ora il confronto è allettante invero e l )iù difficile rie è la differenziazione che secor1do 1ne sussiste per n1ot.ivi istopatologici e clinici . Nelle nefrosi sia110 esse a degenerazione jali11a, lipoidea o grassa la parte colpita P il tubulo cl1e prese11ta le sue cellule rigonfie di granuli di grasso, di vacuoli o di sostanza jaJina ; sor10 rigo11fìe tanto che qualche volta giungono ad ostruire il lun1e; il nucleo rin1an e qt1as i offu scato da queste sostanze eterogen ee co11Lenute nella cellula, mentre la parte glomorular e rin1ane intatta , anzi il glon1ert11o si rinviene ipertrofico ed iperemico. Nel no&tro raso invece la degenerazione è si prevalentem ente tupulare , n1a anche i g lomeruli ne ~ono colpiti, tanto che mentre in alcuni vi sono cellule giunte allo stadio di rigonfia1nento torbido, in altre anche il nucleo è intaccato, spezzettato , rigonfio e colorato intensamente e 1'epitelio capsulare è anch'esso sfaltlato e cong lobato fra la sostanza jalina amorfa . L'altro mctivo di differenziazion e è d'ordi ne clinico : nelle nefrosi non si giunge di re· gola all'anuria e l'urina secreta conti e11 e grande quantità d'albume e di cilindri , inoltre lo edema è quasi costante; tutte cose queste che n ei nostri !-\V\ elenati non si sono mai veritìcate. Passer en10 ora in rassegna le diverse Jesio1

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renali prodotte da n1edi.can1enti . Nella ter~pia aurica sono state descritte lesioni renali a-venti le u11e carattere n efriti co ed altre di 11efrosi. Mentre il Giauni ha trovato lesioni soltanto a carico del glon1 erulo e dei ,,asi sant.suigni, altri (v\,-ollender) parlano di lesioni r.&clusivamente tubulari La11to da essere interj)retate con1e una nefrosi b·i sn1utica, la quale è caratterizzat.::t da ip·e ren1ja g·lo1nerulare, senza .a lterazioni della cap· ula di Bown1an con rigonfiamen to torbido ed i11filtrazione grassa dei Lubuli co11torti i quali so110 ostruiti da cilin,.i ri j alini e da e1)i te1i desquama ti. Anche le alterazio1ji prodotte dai sali di tallio, studiate col 111etodo Suzuki con la color azione vitale del litio carn1inio, mostrano secondo Leigheb fatti iper e111ici ed emorragici 1anto nella corticale ch e i1ella n1idol lare, specialme11te a carico dei vasi i1utriti zi; null.a invece tlel glon1erulo e n ella capsula. Per i tubuli i11 vece si notano alterazi011i ch e giung·ono fi110 alla n ecrosi specialrnente 21ei tubuli con torti di primo ordine n el loro primo Lratto. Nell 'intossicazione sub·a cuta se1r1pre ù.a tallio si ha dilatazione della cap!'- ula per presenza di cilindri ep·i telia li g ranuJc,si , ialini ed e1natici ch e occludono i tubuli i11,ll.a porzio11e distale ; i1ei tubuli di primo orùjne degenerazione torb·i da e vacuolare, i nuclei difficilmenle c,olorabili n1entre le cellule · si sfaldallO fino alla di epitelizzazione del tub11lo. Insomn1a la precisa localizzazione delle alterazioni 11P,r intossicazion e da tallio sar ebbe 1ét parte ascenden1 e dell 'ansa di Henle. Ci sareb·h e ora da pensare alle lesioni renali nell 'avvelen.ar11e11 Lo da sublim-0.to ; fran ca1r1e11te ù la forn1a cl1e più i avvicina al nostro caso. In essa inf.atti 1'anuria s'instaura attraverso u11a poliuria i11iz.iale cli c n ei casi fortunati può rii:·rende-r e dopo t1n periodo più o llleno lun go d ·a11uria ; e questa ripresa della funzione r enale è sen1pre di buon augurio. .\'011 solo , n1a il r eperto delle urine è sempre a b·b ondanle d ·albumina e di cilindri, il che ci conferma quanto l 'es.a111e istologico dice: ef'sere cioè le lesioni prodotte dal mercurio tubulari , le cellule degli epite li dei tubuli h.ann o un protoplasn1a torbido, granuloso con nuclei scon1parsi per scar sa a ffinità cromatic.a. Ora a parte il caso mio in cui l 'anuria è sl aL.a per::iistente fino all'esito, in tutti gli altri che sono di u11a identità costante banno avuto si una poliuria i11iziale seguita da anuria, ma nei casi in cui vi è stata una ripre~a della fun zione i:enale si è aYuta ugualmente la 111orte. Non ·olo , ma non vi è mai stato eden1a ed il r eperto delle urine è sempre sta 1o

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« IL POLICLINICO »

di tr,a cce cl 'albumina con l?as~o peso specifico e sçarsi f:çammenti di cilindri -jalini. Pe.r la pa~·te istologica. non ho bisogno di ripetere ·che le le&io11i riscontrate appartengono sia al • sistema t.~bulare deg·enerato in tutte le sue lJarti s ia·, al. glomerulo o~e è coinvoltq anche _esso dal .p rocesso · insieme con la capsula: Mi 1~ar giu5to quirtdi assegnare. a questo re perto _dege:r:iera~1vo renale una forma tutta sua p:arLicolare . phe pur partccipan·do delle nefrosi j1tquantoc,hè la lesione 'è pre·v alentemente tubulare, pur tuttavia potrebb·e far parte delle ·n efriti perchè il glon1erulo viene coinvolto sia !~ure secondarian1ente al processo degeneralivo e distruttivo. Ma da entrambe le forme • si differe11zia oltre che per i caratteri istopatogenetiGi anche per il prodotto della funzione renale in cui non si trova quanto ci si aspetlerebl>e di rinvenire in una nefrosi o nefrite. Perta1tto f, doveroso riconoscere. quanto doJ-'n una serrata logica ed acuta discriminazio11e pe11sava i] !f ratini sull'insorgenza di questa siuùro111e renale. Difatti le nostre deduzioni ci portano ad un ·'unica. conclusione: cc che la lesione ·d ei reni ... non deve essere inCì.an1n1alori.a n.è u11a comune nefrosi, ma consistere prevalen1en1ente in· un pro·cesso degenerativo dei tubuli accon1pagnato da un'oscura él I tc1·azior1e cl1e abolisce la funzione glomeru lare '>. . . v:a ..da sè dopo quanto. abbiamo riscontrato che nessu11a causa extrarenale può essere. chiamata in gi\lo.co a spiegare· l'anuria sia essa 11er\:os.a .centrale o periferica,· sia endocrina. Nè d :altra parte credo ammissibile quanto· il Iilittichau. p e·n sav.a e cioè essere l '~remia -causa della 111orte mentre una sudorazione pro·vocata _eljnJ.?.r1a11te grande quantità di azot.o J1reico possa salvare il paziente. Coi tu,b uli renali ed i g lo~11er.uli ridotti a tale stato non vale 2·urea elin1inaLa coi diversi litri quotidiani di ~udore a ren,dere reversibili le lesioni dei reni. ·P iuttosto ·potrebbe .esser~ chiamato in c-8:usa il sudoi:e, co:n1e n1odo d '.e liminazione del yeleno a nç>i ignoto ~ ·q uindi far sì che la degenerazio~~· .degli ~pi~eli r~nali non giunga fi.no allo . ~Laùio di -nec~·o~i , non . più suscettibile d.i restitu.tio ed in.t~o-rum., Soltanto nel caso in cui al~'aquria &i . sostituisce una poliuria con llrine a .b.a?SO .p.es.o spe~ifica . si . p.o trà cre~ere (·l1e il .paziente venga a rpeno.,, pur u~inando i11 gran copia, per ritenzioHe azotemica e soltant~ ~n quel ca.so potra essere i~dicata un~ profusa. s11dqrazione che serv~ a sbloccare, f i l ·.-s} perdo1{~ l'espressione~ .il .grande accumulo · ~i soswnze azotate e di sali tl.o vuti all'anuria èd · all 'iso~t0nuria . . Nè ,credo . giovev.o le in simili casi le ·decapsulazione renale, come è sta-

t..a pure teì1ta~a, perchè appunto non risolverebbe i1ulla, in qua11tochè i glomeruli oltre ·ad essere risultati a_ll 'esame autopsico ipere1nici, le lesioni di essi sono tali che anche con una maggior irrorazione sanguigna il coq1penso nella ]oro funzione non si potre·b be avere. Purtroppo dopo quanto apbiamo espo~to ci .se1nbra va11.a ogni terapia almeno fino a .quando ci rimarrà ig11oto 1'agen~e etiolQgico il quale pare sia circoscritto alla z0na pesarese, voichè nessun. caso di avvele11an1eD.to da fungl1i è paragobanile al nostro e per la sinton1alog i.a e per ,il reperto anatomico. Ho creduto pertanto oppurtuno colmare una lacuua del! 'esatta descrizione fattane dal T·'ratini, mostrando a chi l 'avrà letto quali ~iano le lesioni a11aton10-patologiche di questo avvelenan1ento che fino ad oggi ha dato t1na 1nortalità dell '8.Q %.

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lllASS,U N'fO. ~ riferito un avvel1enan1ento ·da fung·hi con

si11tomatologia esclusivamente rerLale. Veng·ono descritte le altera7.ioni anatomich e dei re11i che, a parere dell 'autorei, non 11ossono essere inserite nelle nefriti nè nelle ne,frosi ·p ure. · 1

BIBI,IOGRAFIA. llassegna· clinica scient., 1931·, 'n. 3. . ·G ! GiAUNI. 1Vefrite . emorragica di O·rigine aurica. Gazzetta degli Ospedali e delle Clinic;lle, n. 13, 1932. , L~IGHEB. Atti del Congresso dermatologico della XXIV -riunione, 1928. F.

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G. VoLLENDER.. I sali d ' oro 1iella terapia della tu.. be.rcolo1si . . lld

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lad/speasab/Je a tutti l medio/ coadott.I :

Prof. Sen• FRANCESCO VALAGUSSA • '

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DEl..l.A FAMIGLIA REALE : : DIREITORE E PRIMARIO DBL PREVltNTORlO · PER UttAITTI 1< E. MARAJN( » : : MEDICO PRIMARIO NBLL'OSPE• DALE· <' ~AJIABINQ ·GESÙ » : : D~CENTE DI CLINICA PEDIATRICA NBJ.LA ' R. UNIVERSITÀ DI ROMA

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Atti Ace. Med. Chir. del Piceno, 1933, n .. 1.

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·consultazioni di. Clinica, Dietetica e Terapia lnf~nt1le .,

MANUALE PER MEDICI PRATICI

Quarta edizione not~vol~ente aumenta.ta ed . arricchita di parec- chie nuove figure in nero ed a colon nel testo. Volume di pagg. Xll-8'32, con 97 figure in nero ed in tricromia nel testo. . · · · , Prezzo: in' brochure L. 7 5, rilegato in piena tela L. 8 5 • più le spese postali d i spedizione. . . . Per gli abbonati al « Policli".'ico » · in ltaba nspett1.~amente: in bf'ochuf'e, sole L. 6 O: -rilegato, sole L. 7 10 porto .franco; Per l'Estero àoinentare L. 1 O per le maggiori spese occ9n·enti pel' la spedizione ~accorp. . N. 'B. - Gli abbonati al <( Pol!c'linico » . possono ?ttener~ s.ubito questa magistrale opera,: anche dietro pagar_n.ento dt ~ pt>Jmo acconto di L. 2 5, ed il resto a rate mens1lt da stab1hre.

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Anuria da funghi.

Sindrome non comune per avvelena1frtento da funghi . . Bullettir10 Scienze Mediche, •• J?ologna, 1~3~, .µ. 3, . 1 SALVOLINr·. Anuria p er avvel~na1nento da funglii.

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F1'ATINI.

· LuTTICHA

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[ANNO XJJIII, NuM. 2]

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Jnviare Vagli; all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale, Suc. cursale diciotto, Roma.


fANNO Xl,lll, NuM. 2]

SEZIONE PRATICA

PROBLEMI TERAPEUTIGI · Nuove direttive della terapia farmacolo• g1ca. DoLt. KuRT WoLFF (ì\IIilano). La moderna terapia farmacologica preferisce· in genere i farmaci chimici-sintetici a quelli fitoterapici-naturali, par tendo da ques to punto di visla : coi prodotti chimici -sintetici si può dimostrare una e fficacia sicura, controllabile senz'altro nel] 'esperimento sugli a11imali. La prova su gli animali si crede percib elc111ento principale per tutti. gli esperi n1enti farmacologici. Vi son o però d ue fattori cs.~enzial i , che la farn1acologia moderna trascura: il fatto che l 'animale non permette di registrare le reazìo11i psichiche più fini come l '· es. 11ausea, von1ito, m al di capo ecc. cose abbastanza importanti per la dosatura del farma co - ed inoltre il fatto che il risultato dp]]'esperin1ento sugli animali non è senz'altro parag·onabile alle r eaz ioni. dell'organismo umano, reazioni molto differenti da quelle cht' si verificano negli animali (I ). La farmacologia moderna sopravaluta l 'in1portanza del cosidetto esperin1ento scientifi co e trascura di considerare che nelle nostre piante vi sono delle materie non misurabili e non dosabili , di grande valore però per l 'effetto t erapeutico. Davvero l'effi cacia clegli alcaloidi e glucosidi , estratti dalla pianta, non è m a i. identica a quella di tutti gli eleme11ti costitutivi della piar1ta. Così p. es. è noto, che tutta la foglia cli Digitale rinforza tanto la diuresi che i digiLossidi so110 eliminati presto, mentre i glucosicli if'.olati di Digitale, ch e si tra.v ano quasi Ìil tutl i i prodotti del commercio , provocano fa cìJ1nente d ei disturbi. Sappian10 anche, che la somministrazione di oppi.o in polvere provoca raramente il cc desiderio di morfina ». Quando invece si propinano soltanto alcaloidi isolati , il « desiderio di morfina » può sopravvenire più facilmente (G. Madaus). Il poLere tossico dell 'aLropi11a estratta da bel]ado11na è molto più forte di quello della bellaclonna stessa. Oltre una più grande effi cacia tossica dei prodotti chirr1ici isolati in confronto ai prodotti fitoterapici, i singoli co1nponenti cl1in1ici possono moslrare - isolati un ~efficac i a completamente diversa fra se stes· si. Essi posson o indebolirsi o rinforzarsi , cosa eYidenLe nei 20 differenti alcaloidi dell 'oppio. Così ~li alcaloidi del ciclo piridiro-fena11tre(1) Vedi KunT vVoLFF: I prin.cipf vitali nella terapia (01neopatia). La Fitoterapia, 1934, n. 4

rtico aumentano il tono degli organi vegetativi e le contrazio11i automatiche (papaverina), n1entre il ciclo benzile-isochinolini co ha piuttosto un· effi cacia rilassante e ostacola i movimenti (morfina). Secondo lo Straub la narcotina, sen za eflìcacia quando è isolata, rin forza l'effetto della n1orfina. Da questi ese1npi risulta senz'altro, che tutti gli elementi costitutivi delle piante har1no un'efficacia con1pletamente diversa dei singoli componenti, ch e possono sostituirsi, indebolirsi o rinfor• • zars1. L' effi cacia farmacologica dei sin goli con1pon enti di una pia:qta è stata esperimentata e n1isurata spesso in modo scientifico-analiti'co; ir1 qual inodo però i singoli componenti si din·1ostran o effi caci nel la J)Ìanta stessa, ed il loro insieme n ell 'organ rsmo 11mano, una volta assorbiti come farmaci , si può registrare difficilmente. Le ricerche sull'efficacia biologica della pianta 111edicinale nell 'organismo umarLo so110 n on meno compli.cate e ·difficili della v~ra conoscen za dell 'in sieme dei n ostri ormoni nell'organismo. Conosciamo l'efficacia· dei siu goli ormoni; li abbiamo esaminati nell 'esp erin1ento sug li. animali. Le reazioni fini degli ormoni fra se stessi e coi singoli orga11i pe-rò rimangono sempre un problema molto d ifficile d ell 'endocrinologia . In qual modo i prodotti chimici-sintetici siano di minore efficacia di que]li naturali, 1o sappian10 dall 'u so della vitami11a D, applitata in modo sintetico-artificiale in confronto a · quella natura le ch e si trova· n el fegato di m erluzzo. Seco11do il Poul s on ]a vitan1ina D arLifìciale-sintetica disturba in modo visibile l ' equilibrio fra le vitamine A e D, che non si ""erifica mai nell 'applicazione dell 'olio di fe gFito di merluzzo. Anche le aggiunte di vitamina D artificiale a11'olio di fegato di merluzzo 11on r1~igli.orano quell' ulti1no. Secondo nuovi esperimenti, l 'uso del car})onato di calcio nei disturbi del rican1bio del calcio non provoca nessun effetto terapeutico, perchè il carbonato di calcio in genere non viene assorbito dalJ.'organismo umano, mentre , secon<lo il Madaus, i gusci d 'uovo sommini lrati in polvere hanno un ottimo effetto terapeutico. Questi due e empi ci dimostrano in mod o abbastanza chiaro la superiorità dei prodotti Jlaturali in confronto a quelli chimici-sintetici. La spiegazione di questo fatto la dobbia111 0 cercare nello scopo e nel significato della nostra terapia farmacologica e di tutta la terapin in genere. Quale è il 11ostro co11 cet1 o fo11-


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IL POLICLINICO

dame11tale sull'efficacia dei nostri farmaci ? Da una parte facciamo una terapia palliativa p . es. n ei casi di ca lcoli biliari , che possono provocare dei dolori forti. In questo caso la n1orfi11a, un prodotto dunque puramente chimico , non è certa111ente sostituibile. Dobbiamo però sc~mpre te11er conto, che si tratta soltanto di t1na terapia sintomatica di eflìcacia passeggera , ch e talvolta può esser e n ecessaria ma ch e llon cura n1ai o migliora la malattia. Inoltre vi è 1'opoterapia ch e parte dal concetto di sostit uire g li ormoni mancanti o insufficienti. Il diab ete, ca11sato da insufficienza d 'insulina, ,. iene trattato col] 'insulina stessa. Quando però i ton somministriamo più l 'insulina, ritornano i disturbi. Il diabete dunque non si limita soltanto a lla patologia d ell 'apparecchio insulare, ma il suo corso è influenzato anch e dalle condizioni psichi che, dalla n utrizio11e, dalla costituzione. L'insuccesso dei prodotti opoter apici n ell 'età critica è ormai noto ab·b astanl~i. I di sturbi climaterici della d o1111a richiedono un.a terapia b en diversa da quella opoter apica (B. Li\.schner ). La rn.oderna t erapia costituzionale, alla quale appa1'le11gono la fitoterapia e l'omeopatia a causa dei suoi principii fonda n1entali. si avvic ina nuovamente alla vecchia dottrina ippocr atica (A. Castigliani). Lo scopo della tera1·ia costituzionale è completamente differente d a quello d ella t er apia sintoma tica o dell 'opot 1")r apia . La terapia costituzionale vuole dunque inf luen z.are la costituzione stessa. Questa ·;;ene co11siderata misurabile ed imn1utabile, :l r.q111~ 1 u già d al gern1e stesso da l Kret schmer, l~au er, Viola, mentre il Brugsch ed il Aschner a ffermano che la costituzione è soggetta alJ 'influenza di fattori ch e la possono m odifi · care . Già Ippocrate pone al centro della costituzione l 'equilibrio fisi co e psicl1ico, ch e non è mai stabile e durevole , ma viene disturbato <> ristabilito. Soltanto qua ndo quest e oscill.1zion i no11 sono più ritmich e e vengono interr o tte, subentra , secondo I ppocrate, la malnt tia. Anche la riforma n eoippocratica del nostro secolo è basata su queste idee. Lo scopo deìla t r·rapia costituzionale dunque è ristabilire l 'eCJ ui li.brio disturbato n ell 'org a11ismo un1.a110 . Tutti i nostri mezzi t erapèutici devono soltau to , secondo la t erapia costituzionale, stimol.:tre l 'organismo malato all'a utoguarigione. No n il farmaco g uarisce, n1a l 'or ganismo deve guarirsi da sè t e~so. L 'a umento del]a forza s-élnatrice della natura è cosa principal e di ogni inezzo terapeutico . Da questi principii ri-

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[ ANNO Xl.III,

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suita in n1odo indiscutibile, cl1e tutti i n o~tri farmaci non devon o essere altro che cc r egolatori delle r eazioni vitali » ed agire con1 e « catalizzatori n (H ahnemann, C. fl. Inverni). Per questo scopo n1i sen1brano i farma ci 0111eopatici e fitoterap ici esse1~e m eglio adatti di ql!elli cl1in1ico-allopatici, p er ch è essi non eYit.ano soltanto più facilmente le idiosincrasie e le intossi caz ioni, ma si p·r estano anche m eglio a.Il 'assimilazione ·e possono p erciò risvegliare o t timan1ente la forza sanatrice della natura . Alla fitot erapia vorrei dare I.a preferenza, perch è le piante possiedo110 d elle materie finora 11on ancora n1isurate (secondo Inverni , Madaus, Kroeb er si tra tta di vitamine (2), secondo ine di cc potenz iale elettri co »), ch e so110 di grande importanza 11 e]J e r eazioni finissin1e clell ·organismo uma110. RIASSU T O. L 'Autore p arte dal concetto che tutti gli ·elementi costitutivi delle piante medicinali ha11Ho• un ' efficaGia diversa di ·q uella de o-li alcaloidi e glucosjdi , estratti da esse, e ~enta di din1os trare la sup eriorità terapeutica della 11 toterapia , ch e - .a causa dei suoi princioii biolog ici corrisponde ottirnamente al n~o­ derno con ce Lto tera1)euti co della riform a 11 eoi ppocra ti ca. BIBLIOGRAFIA. B.

Die !{rise de r M edizin. K onslituiiO'nstlierapie als Ausweg. Sluttgart, 1933, ediz . V. A CASTIGLIONI. L 'orienlam ento rieoippocrati co del _ [Jensiero m edi co conte1n,p orcuieo. Torino, 1932. S CHARETTE. Précis d'Homeopa-lhie. Nantes, 1932. G. B. I NVERNI. Piant e m ediciriali e loro estratti in t erapia,. Bologna, 1933. G. B. I NVERN I. Orientamenti. La f 'i loterapja , 1934, As c H:NER.

n . 6.

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(2) A rigu a.rdo d elle vi lan1ine jl P uGLlESE s 'esprime così: cc L'indagine farmacologica di quelle .. ostanze nutritive accessorie ch e vanno sotto il t• om e di vitamine porta a conchiudere ch e esse sono stimolanti di molte e forte di tutte le attività funzionali ». Vedi A. P uGLIE E: Enzin1i , Or1no1ii, Vita.min e. Scien Lia , 1933 n. 2. 1


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SEZIONE PRATICA

zion i 111orbose capaci di det ern1inare il trisma e la contrattura d ei musco]i d e1la nuca fra le Risposta al dott. Da Villa a proposito del quali prima di tutte l 'infezione. tetanica anc~e nella sua forma di tet ano cefalico, per moltismio lavoro ''Sulla mors timica in con· sime ragioni già esposte. segnenza dell'applicazione di un apriD 'altra jJélrLe tale ipotesi trova a])poggio , oltre che n el dottrinario di fisio1Jatologia endobocca,,. c,ri11a già ci tato, a11cl1e r1ell 'e J)erien za clinica. ~el fase. 11. 40, 1935, del Policlinico, Sez. Sono stati infatti clescri°tti casi di spasmofilia JJratica, pag. 195G, leg·.g·o una lunga nota del associ·ati a d iperLrofia timica da ]\fouriquand e dott. Da Villa i11t,itolata: « ~f ors Timica n, G-h e Y\7c il (v. Presse flr'léd icale, n. 25, 2G n1arzo ·vorrebbe esser e u11a critica feroce ·e d emolitri1930). Gli 1\A . hanno d escrjtto un caso di iperce della documentazione cli11ica ed anatomo- plasia timica accompagnata a spasmofilia in patologica del ca o di niors timica. in con euna piccola ch e preserlLava l.aringospasn10 ed gue11za dell 'apJ>licazio11e di un apribocca da m e i egni di Trou ·seau-Chvosteck. pubblicato in Policliriioo, Sez. Pratica, 1935, Morga n-Rolpl1-Brow (J our. of th e Am. 1\led. J)ilg. 1679 . 11.ssociait., 5-III-192 7) in una statistica di 54 S·e n on cl1e l.' A. , dopo un ]unga disami11a , casi di ipertrofia timico riscontrarono: in 29 non 5erripre s onfortata da citazioni scientifif'pasmi dei muscoli inspiratori, in 9 ~in copi , cam ente esatte, allo sco1)0 di distruggere la irt 8 cianosi , in 7 tosse ostinata rauca, in 6 rediag·nosi pos la <li 111ors ti111ica, fi11isce candidaSJ)irazione llasale rumorosa, in 5 attacchi di me11te (vedi ulti1110 periodo) col riconoscere ·offocazione. giusta la stessa diagnosi da n1e forn1ulata clil\1oltc a lti:e ricer ch e sarebbero st ate assai più rA.icamente e con\•alidata dal re1)erto anaton10utili di una inopportuna ed ing iust·ificata punpatologic:o. Lur.a lombare tanto invocata dal collega , ma Ciò premesso mi limiterò a prendere in con- r·ome risulta dal testo del lavoro la bimba risiderazion·e alcu11e tra le affermazioni più san1ase sottoposta a lla nostra osservazione per li enti del colleg·a, dal cui co111n1 enlo balzeranun periodo non p iù lungo di ] 0-15 minuti. no ulteriori argomenti e dati in appoggio alle L 'uni ca ricerca possibil e, dopo un . . ommario con clusioni diagnosti ch e d el caso in discorso. esan1e obbiettivo , fu quella cla i1oi ritenuta in· L 'a ffermazione g·ratuita dell 'in11ocente aprid ispensabile del la a utopsi.a, cl1e fu e eg·uit~ e l)occa non credo ])Ossa far colrlto su nessuno corredata an ch e del r eperto anat,omopatolog1co . . <ruando tutti sann o ed i lettori 11anno visto n11croscop1co. 1)iù Yolte ripetuto n el mio lavoro la coinciE con questo resta i11 n1odo certo doc umen<lenza del tutto occasio11ale tra la mors timi ca Lata la diagnosi della forn1a nlorbo a presene l 'applicazione deìl 'apribocca. tata dalla P. di uno Lato tin10 linfati co conE così pure tutti , con1pre. o il dott. Da ViJ- g·iunto a trisma e contrattura dei muscoli della, riconoscono nel quadro cJinj co e nel reper· la nuca ch e sono t ati interpretati sulla scorto anatomo-patologico macro e microscopico ta dei da Li di fisiOJ)3.tologia e di o crvazioni prese11tato dalla piccola P. il quadro co1nclinich e, corl1e es pres ione di uno ... tat o di ipopl·e to dello stat.o timo li11fatico c o~ ip.ertrofi~ paratiroidis n10. t in1ica come è descritto nei trattati d ei n ostri L 'applicazion e dell 'apribocca e dell a SJ)at ola l\1aestri più somn1j. C\,-edi P ende: Endocrino- ling uale, r ese n ece. sarie per compJ ~t-Rre l 'esalogia, e 'Falta: ~Ialatti e lielle ghiandole san- 1ne obbietliYo, 11011 r appr e er1ta che una co11<liguigne). . zione del tutto occasionale ne] determinismo La esclu ione fatta a l)riori dal dott. da Villa, della morte ch e riveste i car atteri della cosi i11 base alle caratterislich e n1acroscopiche del detta mor$ timica. cuore da m e descritte r1el caso in discor so, ch e Dott. ALE~SANDR01 CARIB OTTI. s i ·fosse trattato di una n1ors tin1ica, è una con Rimini , ottobre 1935 , an n o XTII . cezion e t utta personale e molto aprioristica in aperto co ntrasto co11 l 'e: perienza an a t on10-p~­ Con que to art i colo consideriamo chiusa la toloaica cjrca lo stato del cuo1'e nella mor ti- 11olemica. n1ic~. P er ciò rin1 ando il coll ega a pag. 99~ LA REn\ZIO!'iE. <l el classico tratlato di P ende: Endocririologia . In esso il predetto coll eg·a trover à che il In un prossimo Pascloolo pubblicheremo: cuore n ella n1or timica ris1Jonde perfettan1entc; ai caratteri cl1e ono stati descritti 11el 110- ANEURISMA. DELL'AORTA. TORACICA. stro caso. LEZ TONE ULI NICA Quanto poi a ll 'eve n t1iale int ervento d~ll 'i11~u ffic ie11za par~tiroidea a co111plelare la s~ndro­ del prof. CE A.RE FRUGONI n1e che h a p re entalo la nost.ra P. fac~io notnre al collega cl1e es~ a f tl ll1 Yoca ta 111 sol:' via di i1)otesi . do1)0 a, ·er esclu o altre cond1-

TRIBUNA LIBERA

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« IL POLI CLINICO

BIO ORAFI E. CH. RICHET Poche vite di uo1n ini scien zia li furono arn10T1iche come quella di CH. R1c 11ET. E n es·sun uon10, al tempo nostro, ebbe co1ne Lui la virtù di co1nu11jcare l'entusiasmo della Scienza e la fede n ell 'avvenire d ell 'u111ano p ot er e sulla Natura. La sua sicur ezza er a incrollabile. ~on si s tancava mai di ripe tere << ••• l 'avenir et le bonheu r de l ' hun1anii é dependent de la Scien ce » (CH. R1c HET. Le Savant . Hach e tte, éd., Paris , 1923). I-la combattuto non solo cori Ja penna, ma an..~11e con la parola e la sua parola el oqu ente, mentre aveva gli accenti di un 'anima in spira- I t a, r isu onaYa, sempre , I l così alta e forte, che, I . pur <..:onserYa11do im- I p ecca]lile il ri go r e scientifico, era perYa·s a da calda potenza di i<lealiLà e pareva, in cerli momenti, inebriata di verità. Perciò la s u a eloquen za scier1tifica così spesso si elevava acl altezze liriche. Era un piacere ascoltarlo e faceva g joire della gioia cl1e solo la verità può dare. Dt1ra11le il suo lu11go tirocinio di in segnaiì le Crr. R1c HET h a p otut o assist ere, pre11_ d e11d0Yi lar ga p arte, al g rande m0Yin1cnto ch e ha tra-s.for111ati j n os Lri n1eto<li ed ha f a tto rl elle Scienze biolog ich e la base della Medicina. « . . . L es sci e n ce s médicales so nt , en. cffet , de s scie.n.ces biologiques »: (CH. R1cn ET. L1.pologie d e la BioZ.ogie. G .

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[A.~No

XLIII, Nu1'r. -2J

quella feconda riYoluzione della Terapia, per cui, fra l 'altro, milioni di barnbìni furono e sono preservati dalla difterite etj. è ormai scomparso quello spavento per la t remenda infermità che agghiacciava il cuore alle inadri e che il CARDUCCI scolpì nei suoi versi famosi : « Entra ella, e passa e tocca; e senza pur volgersi

[atterra Gli arbusti 1ieti di lor rame giovani ; Miete le bionde spiche, strappa . anche i grappoli [verdi ». Ma l a scop erta cl1e coronò tutto il suo lavoro scientifico (sul cal ore animale; sul meccanismo del la regolari zzazion e t ermica ecc. ), e gli fe-

ce, nel 1913, assegnar e il Premio Nobel, fu <1uella dell "cc A n ajilassi )>. P1it cli 4..000 lavori so110 apparsi in !•'r an cia ed all'Estero consacra li allo stt1dio di tale questione ! CH. R1 cHET, letterato, dra1nmaturgo, n1a ancl1e .filosofo ha creato la m etaJJSich.ica, che è ancora assai incerta e di c11i i risultati sono mollo discu ssi. Ma non ·51. puo' negare I 'interesse del tentaLiYo ecl inYi ando a me, 011orandon1i d ella sua stima e d ella sua alta amicizja, un suo ulti1110 libro << l ,a grande . ' pcranza » (ediz. ital. ~Iondo occullo, Napoli , 1934), così 1r1j scriveva: << ••• i l est qu elqne fJeu audacieux, niais je crois qu e les savan.ts n e doivent pas a11oir peur r1 e dire ce qu :il croient ctre la 11érité ».

Per noi Italiani, CH. ll1cHET ebbe un 'irreDoin , éd. Paris, 1929). sis l i bile simpatia ed Le scienze biologia 65 anni, con fer voche , ~n vero, h anno e. erci t a to ed es erei ta r e gioYanile e con fede illt1m.i11ata sost enne a no un'influenza fe1850 - 1935. n o n1a, nel tragico auco11cl a n e i progressi tunno del 1914, ia 11cce sità, con noi interventisti> d ella m edicina pratica e co11corron o ad arricchire dell 'unio11e tra Francia ed Itali a , auspicante a coil sapei e e perciò anch e il polere d el Clinico che stituire la forte e fralerr1a unione dei p opoli lar accoglie Lutti i rag·gi di esse per i11un1inare con tin1. Nel inaggio r adio·so ( 11e fl1 << ••• squ i sita m ente un fa scio convergente il campo delle su e ossere divinamente rivolu ziona r io », così mi scriveva vazio11i. (< ••• voici donc arrivJ l e m•on1ent que. j'ésperais ! . . . Uomo di genio è sta lo un 11uovatore. Ciascuna l'unùo-n des 1ios grcinds el nobles pays. Après la volta, in veTo, ch e CH. Rrcn ET intraprendeva uno victoire, 1ious ch erchons de la r e11dre, cette unio1i~ studio, scopriva un fatto nuovo" iridissolubl e » . Ed il principio della siero t er az.>ia, que·sto granNell 'ora che Yolge il Ycgli ardo si trovò all 'avand e m e tod o ch e s 'in1pose n on solo n ella Terapia guardia -i1ell '« Appello degli intellettuali fran cesi » n1a an ch e nella vita del! 'umanità , non si deve a ed in d a ta 10-10-1935, con nostalgia verso l a PaCH. RrcHET e suoi collaboratori ? (Ca. RICHET. Soutria nostra , aYenle il divi110 dono della bellezza e v enir d ' un, phy siologis t e. P yronn et ecc. , éd. , P al 'aureola di u11a in comparabile s toria civile, mi ris, p. 40, 1933). La scir1lilla, ch e in u11 'ora suscriYeva per l 'ul tin1a vol la: ))Jime illu 111inò il suo spirito , . egnò l 'inizio di "


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SEZIONE PRATICA

(( 10-10-1935.

Cher Collègue et ami, Merci de votre précieuse letlre qui' m e va au coeur. Depuis longtemps je considère l'Ilalie cornme inie seconde patrie; comm ent pourrais-je ne pas [Jrendre }Jarte pour aller conl're des n ègres des marcliands d'esclaves et presquc des ant'ropopliages. A Vous en toute amitié jiclèle CHARLES RIC'HET

».

•Salu1iaino, ron1an am e11te, ques to grande frarlc.e·se scomparso, il cui pen sjero, seguer1do, se11za dubbio, le nozioni scienlifican1 ente acquisite, rn a sorpassa11dolc e domina11dole, si è innalzato alle generalizzazioni le più ardite, ha conquislato a Lui l 'i1nmortalità terrestre, per la stia fedeltà alla Scienza <e . .• La bYTande liberatrice: capace, di sviluppa1re , al tempo stesso, la forza morale del1'uomo >' . A. BoNANNT .

SUNTI E RASSEGNE. SEMEIOTICA. Dolori addomina1i come sintomi di affezioni cerebrali. (.J. S. vVECHSLER. Journ. r1mer. A1edic. Assoc., 31 agosto 1935).

Le affezioni -cerebrali di. solito no11 sono a ccompagnate da dolori addomina li. Qua11do n ei tun1ori o altre 111alattie del cervello si ha11110 dolenzie gastrich e, queste o v engono trascurate o sono attribuite a lla nausea ed al vomito . Se il dolore è notevolmente forte si p en sa a concomitanti malattie ga tra-intest ina li o clella cistifellea , oppure si suppone che il tumore sia primitivo in queste sedi e secondario o m etas tatico n el cervello. La raris~ima evenienza di dolori addominali n ei tumori del quarto ventricolo è da qual cuno · aLtribuito a partecipazione del vago . Molti anni fa l' A. fu colpito dalla osservazione di tre casi di ascesso frontale, di t.u111ore intrapontile ·e del cer velletto, nei quali si verificarono violenti dolori addon1inali , clte non erano affatto spieg ati dalle condizioni assolutamente norn1ali d egli orga· n i addominali. Si poneva quindi la quistione se le a ffezioni cerebrali possono in qualcl1e modo coinYolgere le vie n ervose viscerali effer enti dalla cortoccia attraverso l 'ipotalan10 alla r egione del Yago i11 n1odo da spiegar e i d olori addomin ali. U11a tale quis tion e i riallaccia ad a ltre. Si p oti ebbe in effetti pensare cl1e l 'emicrania addominale n on sia altro ch e un espo11e11te viscer a le d ella condizione centrale. L a ste sa con siderazione i potrebbe fa r e p er i dolori addo111iIìali cl1e po sono costituire l 'aura d ell 'acce o epilettico o esserne l 'ecruivalente. Ancora più i1).ter essa11ti al riguardo sor10 i d olori a cldon1i n a li ch e sog·liono verifi carsi n ell 'en cefalite acula e cr o11ica en za c h e vi iano lesioni radicolari atti a ~ piegarli. 11 fatto din1ostrato <la Cus-

hing ch e la iniezio11e di e trai lo JJÌtuitario n ei ventricoli eccita la m otilità ga .. l rica, scon volge 1~1 perista lsi e provoca p il or o .. 1)as1no J)r OYer ebbe cl1e le lesioni cer ebrali sia110 ca1)aci di provocare dolori addominali. _-\ dare a11cora più rj lieve alla quistio11e va ag·g i u nto il fatt o ch e le le ioni corticali son o ta], oJt a accompagnate dall 'ulcera p eptica. I nfine 11a nno an ch e importanza i dati sp erirr1c nta li : l 'ablazion c d ella cortec~ia prc111 o tori a s1)es o fletcrn1ina intussu scez1011e . La p r esenza di dolori a<ld on1i11ali n elle aff~zio ni cer eb ral i finora n o11 è s tata a deguatarnen te controllata . M.a ciò i1on , ,uol dire cl1e sia rara. In effetti n ello s1Jaz1o di 11oc11i i11e i l 'A. 11a potuto constatarne })en 16 ca ... i, di cui riferisce la s toria c li11ica. Si lrattaYa di a ffezioni endocra11ich e varie (a ... cessi epidura]i e cer·e h·r a li, turrtori, ar ac11oicliti). 111 tu tti i casi i d olori a ddo111i11ali erano 'iolcnti e localizzati i1l i11odo da far fare la <lagnosi di a ppendicite. 1\ elJa n1aggioranza d e i casi fu praticata l 'opel'azion e, ma l 'appendi ce fu tr ovata normale. La interpre lazio11e dcl n1eccanis1110 di prodt1zione d ci dolori a dd o111ina li i1 elle· a ffezioni cerebrali è difficil e, date le scarse co11oscenze sull 'an.1tomi a e fis iologia d ell e vie effer enti ' iscer a li o autono1ne d el cervello. L e diffi coltà risul lar10 ancora i11a,g.g·j ori in r elazione a l fa tto ch e n ei casi esan1inat.i Je sedi d elle l e~ i o11i cer ebrali J1on erano le m ed esi111 e, quantu11que n ella maggiora nza d ei casi il fumare aveva se<le nella r egion e d ell 'ipo fisi o pros_i1na ad essa. . Le osser vazioni clinich e di (usl1ing f't1ll 'insor ge11za dell ·ul cer a p eptica n ei tl1n1o r i clel cer vello i11edio , e i risul Lati <l e i già ri cordati suoi esp eri1nenti sull e iniezioni intraventricolari di estr atto i1)ofisario, farebb ero supporre r)er an a logia ch e i dolori addominali iano in rapporto a lesioni del isten1a autonon10 pos to r1ella corteccia cer ebrale, n ell 'ipotalam o o n ella r egio11e d el Yago. D'altra })arte fin da l 1876 Bochefontaine din1ostrò ch e l'eccitazio11e d el g iro sign1 o ide nel cane provoca contrazioni peristaltich e· del pilor o e talvolta anche del duod en o e d ell ' ileo . _L\.ltri sperimen tatori di111ostraro110 cl1e l 'ercitazion e corticale inibisce la peris la lsi , in relazione a l fatto ch e l 'eccitazio11c del ' rago rin1a ne sen za effetto se Je s ue co11n cs ioni co11 la cort eccia son o intatte, ma ])r evoca peristalsi se la corteccia è asportata o se il , ·ago è se1ionato a varì ìivelli. Lo s11avento provocl1 ereb))C'. tp1indi, diarrea, in con seguenza di un 'in 111ro' 'i"a inibizione corticale. 1\{a recenten1en te Walts e Fulton in ha ~e ad e~1)e rin1 enti fatti sulìe scim n1ie dimo trarono cl1e Ja corteccia cer el1ralr co11tien e elen1 enti <lel isten1a aulon on10 .. ia ini]Jitorì cl1e eccitatori. Din10 trarono inoltre ch e le st a1 ioni di 11assagcrio dalla cort ecc ia a ll ' i11o talan1Ct . ono il 1111cleo ro so , la su s tantia nigra ed il 't1 !?0 . ... (1 i'~l tto r b e i ] dolore adclon1ina)e, él <' <' OOl}) ag11atO i-~er lo i1iù a n c h e da nausra e Yon1ito , 1

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cc IL POLICLINICO »

può costituire l 'aura o l 'equiva lente di un attacco epilettico, ed il fatto ch e l"=eccitamento della zona motoria può dare sperimentalmente i medesi1ni effetti , p1rova l 'esistenza di nuclei del si s~ema auton omo nella corteccia cerebrale. La stessa fame morbosa può esser e dovuta ad eccessiva motilità dello stomaco. Spiller constatò tale sint oma in un glioma del ponte e v\tatts in un m eningiorr1a del lobo frontale. Gli accessi di en1icrania possono essere accompagnati o an che del tutto sostituiti da violenti dolori addominali ch e possono m ettersi in conto dei disturbi va ·ornatori delle porzioni del cervello nella quale hanno sede gli eJe. menti del sistema autonorrto. Il caso d ell 'encefalite non può essere invocato per la localizzazione cerebrale dei dolori addominali data la diffusione del processo morboso n eìla n1assa encefalica. I dolori addominali isterici o psicogenici sono ge11eralmente vaghi e diffusi , di rado son o i11tensi e sufficientemente localizzati per simulare una qualsiasi sindrome addominale. Tuttavia è di con1une esperienza il fatto ch e vengor;o operati per appendicite, ulcera gastrica, colecistit e individui i cui oTgani addom ina 1i sono lJOi trovati affatto sani . Non è dubbio r:l1E· all 'origine di questi dolori si trovano ·r:-ltti emotivi . Del resto è ben n oto com e le !)aur e i111provvi sc })OS ·ano provocar e aum ento della .perist alsi intestinale e diarree, nonch è aumento delle contrazioni dello stomaco e ·vomito. Non è ben chiaro se questi fatti sono in · rapp,orto ad un processo d 'inibizion e o di eccitazione, ma sen1bra ben certo ch e si t ratta di fatti cer ebrali nei qua li sono in,Tolti circuiti della corteccia, dell'ipotalamo e del vago. Poichè l 'irritazion e o in gen ere le 16sioni della cort,eccia o di altre parti del cervello possono provocare dolori addon1inali, non è improbabile ch e i dolori addominali ist erici siano l 'espr essione di un processo psicofisiogenico, ch e è a su a volta l 'esponente di djsordini funzionali delle più alte attività cer·ebrali. DR. 1

OS'fETRICIA E GINECOLOGJA. La prostigmina nel campo ostetrico-ginecologico. (P. SPOTO. La Ginecologia, aprile 193'5). La i:1r osti g·rnina è l 'e tere dimetilcarb,a minico d el metilso fato di m. -ossife11iltrimetilammor1io ed è una sostanza cl1e presenta tutti i pregi della fi sostigrnina senza avern e le azioni secondarie e tossiche. Le sue principali caratteristich e sono le seg uenti: a) azjo11e peristaltogena ar1alog·a a quella della fisostigmina; b) nessur1a azio11e tossica sul cuore , sui v::c i e sui centri nervosi; e) nessuna azione di cran1po sui muscoli cili ari; d) rapida dissociazione nell 'organismo .

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P er queste proprietà la prostig111ina è stata subito oggetto di studio, do,p10 la . ua coi)erta da par te di Wite e Stedman e di Aeschlimann e l{ei·nert, e in breve tempo sono stati pubblicati numerosi lavori scientifici su di e sa e sulle sue appli cazi~ni sopratutto in chirurgia. In ostetricia e gin ecologia imp,o rtanti ricerche sono state fatt:e da AA. stranieri che 11anno t1sato il i1uovo farmaco per ristabilire il perist a ltisn10 inte ti11ale, sia d opo operazion i sul1'utero ed annessi, sia dopo il parto. In Italia la prostign1ina non era stata oggetto di studio sistematico ed è perciò che l 'A. ha ritenuto opportuno fare una seri·e di ricerch e tendenti a saggiare l 'azione del Jjr eparato sia dal punto di vista sperimentale erte da quello clinico . A) Con tributo sperimentale: si tratta di una serie di ricerche su animali a sa11gue caldo (cavia , coniglio, gatto) esegl1it e allo scopo di indagare l 'azione della i)ro tig·111i11a sull'apparato di1g erente, genitale, urinario. Da questi esperimenti l 'A. ha dedotto che la })rosti gmina esplica una azione eccitante qualt111que sia il t ipo di fibra muscolare liscia sottopo. t a alla pTova . Tale azione è co1ne inten "' it à, n1a . . si1na l)er Ja fibira intestinale , minin1a }Jer la fibra uterina , media per la fìbra vescicale e l'uret er e. l{iguardo all 'inte lino 1'azio11e eccitant·e :3- i manifesta 1)revalente111e11te su l tenue, i11enlre inferior e e m eno costant-e ap1)are l'azione sul crasso. Mep.tre la fibra uterina reagisce molto poco alla presen za della prostigmina , e così pure l 'uretere, la vescica inveoe appar e discretamente influenzata da qilesta sostanza. Il prepar ato è altan1ente efficace anche in m inime con centrazioni , n1entre vi è un a g·rande. distanza tra le concentrazioni ecci tanti e quelle deprimenti. B) Contributo radiologico: l 'A. h a eseguito ricerch e sopra se-i pazienti affette da n1alattie ginecologich,e ma con fun zion alità dell 'apparato digerente normale· o qua ... i, allo copo di studiare il comportamento dello stomaco e dell 'intestino (tenue ·e crasso). ]1rima e dopo l 'inie-zione di prostigmi11a. I ri ul tati di quest e ricerche sono esposti in t1na tabella : da -essa a{ pare chiara una netta ridt1zione cfel tempo di sv uotame nto dello stomaco élopo l 'iniezione del farn1aco; tale ri'duzion e è meno evidente ed incostante per ]-'intesti no tenue; per il crasso è segnalato un notevole ritardo nel t en1po· di svuotan1ent.o. Da queste e da altre costatazioni sembrerebbe che l 'azio11e della prostigmina si esplica e solan1ente sulla ra e 2a. 1)orzior1.e dell 'apparato digerente (ston1aco, tenue); ma in r ealtà anche il crasso ne è influ_e11zato, come è stato possibile all 'A. costatare n el corso di rad~oscop1i e. Dopo l'introduzione della 1)rostign1ina per via end.ovenosa, tutte le pazienti hanno accusato piccoli disturbi di origine Yagale. C) Contribut o clinico : l 'A. riferisce intorno a n . 118 casi clinici: 10 osservazioni ri1211ardanti Pl). affette da stipsi in gravidanza; 1


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SEZIONE PRATICA

12 osservazioni riguardanti pp. con malattie lerveutisli ad ogni costo e quella dei non inlerventisli. L 'A . rappresenta la i1arte· e trema ginecologiche e stipsi ostir1ala; 32 osservazioni di qu,esti ultimi ·ed espo11e il suo m etodo i11 riguardaPti pp. in puerperio co 11 atonia intequesta rece1rle pubblicazior1e. stinale; 20 osservazioni riguardanti pp. in puerGli accessi ecla 111pti ci, egli osserva, 11anno 1)erio con ]Jaresi v·escicale; ±4 osservazio11i riguardanti laparoton1izzate per i11dicazione ost e- un 'i11fluenza rtefasla sul c uore e sul respiro e contribui sco110 a ll e cor11r>licazioni dell 'apotrica o ginecologica , affeLt e d a cli st e11sione d elp·Jessia , d ella poln1onite, d ella setticernia. t 1' addon1e per mancata· ca11alizzazio11e dell 'inc1uindi ncce~sario sopprjn1erli ad ogni costo, Le;sLino. Lra llando cor1 la stessa e11erg ia le ecl.am1)s.ie Ad og'ni sing·olo g·rup1)0 di os~er,razioni è d edella gravidanza e del parto; si daranno dosi dicata una tabella co111pre11d e11te \r.arie colonn e nelle quali è regis tralo: 1) il te111po di com:- rr1inori di narcotici in quelle p ost-partu111 , n1a 8E: ·esse tendono ad aggravarsi , si ri corre rà alle 11arsa d ei pri1ni segni di più e11erg·ica peristal si; quantità m edie ed ancl1e i11assime. 2) il ten1po di inizio d ella Yeutosità; 3) il ten1Dura11te l 'accesso, evitare che la pazien1 e sr di comparsa d ello st i111olo a lla n1inzione faccia del n1ale o si mord.a la lingua . ,D opo od aìla defecazion e ; 4) il t e1111)0 i111piegato per l 'accesso, dare dcll 'ossig·eno sino alla fine d el1·e-Yact1azione.; 5) i dp.ti clella t e1nperatura; 6) quelli d el pol so; 7) d el res1)iro; 8) della 1' asfissia. Durante l ' acc e~so , il cloroformio è ]_Jressione e 9) i11 una ulti111a colo1111a i punti 1tocivo, ma è invece util e se la paziente repiù salienti d.ei protocolli sperin1entali. La via 811ira ed h a delle convulsioni cloniche. In seguilo, si elimin er.an110 tl1tte le cau se di <li introduzion e d el fa rrnaco è stat a i11 un pri1110 tt'IllJ;>O quella intramuscolare ed i11 seguito irritazione: silenzio con1p leto, cam ·era oscura. ef:.i1lorazio11i ridotte al mini1110 , sorvegli anza a11ch e quella endovenosa; quest ' ulti1na vi·a h a dato i risultati migliori ecl è riuscita sem - ini1lterrotla. Trasporto d ella malata sotto clo roformio , pocl1i contatti. Somministrazione pre btn1 tolle·r ata. . rnorfìna e ..del cloralio sotto cloroforn1io. La dose .a do·p erata è stata di i11,g . 0,5 in della ,i\.ll'inizio: morfina (111g. 15). I ora: clora cc. 1,1 di v ei colo. lio (g. 2 per il r etto o se J.a malata è cosciente I risultati ottenuti so110 stati i segu,e nt~: r1er bocca) . ITJ ora: morfina come sopra . VIT a) la prostign1ina 11on è s tata ·e coes iva: cloralio come so1)ra. XIII ora: c lor ali o n Lente efficace a vincere la sti psi cl1e si ve- ora g. 1,5. XXI ora: cloralio g. l ,fi. Le due t1llin1e ri fi ca in i11olle pazienti i1elle g·ravidan ze av.an- sommini strazioni si fa nno generalmente sen 7a te; J ~ 111iezioni però sono state sem-p re b en za clorofor111io. tollerate e l ' utero .g·ravid.ico 11on ne è stato inNei casi gravi e nelle donn·e robuste , si at1flt1~nzat o; il polso e la J)r ossione 11anno su bìto n lenterà la dose di morfina a 20 m g . e d el clolievi oscillazioni ; rnlio a ,g·. 2, 5; rn·entre si abbassano risoe l tivab) lo stesso dicasi p er le pp. affette da ma1nente a m g . 10 e g. 1 nelle 1>rim e due ore lattje g i11ecolog iche con s ti]JSi ostinata; dopo il parto . Se la malata -è cosciente, i'l cloe) il tierzo gruppo di osservazioni, comr:-i ]io si darà per bocca C'On del latte; altrim en11rende11te l\J pp. affette d a atonia intestinale, ti per via rettal e, con latte o soluzione fi sio111eteorisn10 , distensione dell 'addome in puer- logica o , m ·eglio, soluzione di Ringer: 100 perio. (1)arto si)ontaneo od operativo) ha dirr10c1n c . a 1~0°. -s1rato la Q·r arLde efficacia d ella 11TOstigmina in Du.Tante i due nrin1i i11 terval]i', qualch e questi ea~t : dopo introduzione d ella medicina ·v olta si. dà del cloroformio alla comparsa d ei per via endovenosa si è quasi se111pre avuto cosegni prodron1ici della crisi convt1lsiva (2-5 stante se11so di energ·ica p eristalsi, seguito a rn1c. i Ll 3-5 minuti). Se il i)arto non avviene brevissin10 intervallo da ventosità e diminun el gior110 segu ente . si dà d el clora lio zione della distensio·n e addon1inale con imme(g. 1-1 ,5, 3 volte pe r 24 ore). Se lo stato genecliato sollievo della paziente : rale è buono e non si h.a nno acces~ i p er 12 d) i11 donne laparoton1izzate affette d~ di- or e, din1inuire la dosP d ei n ar co1ici. s1en sione dell 'addome per n1a n cata canalizzaSe malgrado tale trattam ento , le c ri si conzione del} 'intestino, la prostign1in a è .riuscita ' 'ulsiYe si ripetono 3 volte oò an C'l1 e 2. in fora ripristinare la canalizzazione stessa, rimu~­ m a gr.a,1·e, fare t1n ~fl l a~so di ~100 -500 c n1 c.: ve11do tutti i disturbi cl1e accon1pagnano il non lo si pr~tica se il parto si con1 p ie n elle 2 quadro d e il 'ileo paralitico ; ore segu enti . e) n ei casi di paresi vescicale .infine. 1'efCompiere il parto n on ar1>en a possibile ( for . ve r ione, . ' se n on vi. son o controfetto farn1acologico non è stato cosi manifesto r1pe, ecc .J; <::on1e per i casi di paresi i11 testi11al~; tuttavia indicazioni e vi sonn dolori ed arert11ra clPl l a prostig·n1ina 11a sollecitat o lo stim olo all_a eol]o di t1n dif o e più. rom11Pre la sarC'a. i11in zione cl1e in n1olti. casi è a,,·e11uta dopo r1Stimo lare le funzioni. vitR 1i degli org-an i 11et ute i11i ezioni di essa. V1cEl\TINI . prjncinali: t en er la n1alata ralda. clare d el f fi o d el latt e caldo (11er il rett o . con ~ol111io11 r fi11 trattamento dell'eclampsia. ~i.ol ogi ca, se la malnta è incoscie nte). DRrr (B. STROG_\ NOFF. 'Tra.itement de f'éclampsie, de 11 'os::-ic-en o d ono la nrini~ crif'i convu 1-.iYn . • circondare la n'alaf a cii :-lria ti enicla. rinn oMassor1). ' ;ando l 'aria rlella stanza 4-fi \rolte al aiorno. Nel tratta111 ento d ell'ec}an111sia due t en de11ze J..J a n1a la la i11cosciente Ya messa di 11r eferen()l 'l)0$te . i clividon o il can1110. qtiella d egli in~

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II. P OLICLINICO

za sul fian co destro ; pulire la b occa ed il naso da san g ue e 11"lucosità. Dopo la soppr essione della crisi, se il polso è a llO e più , dare 2 c uccl1iai di digitale (g-. O, 6 1 ~00) 3 Yolte al giorno (per bocca o p er via r ettale); se il c uore s 'indeb olisce, can fora1 caffeina, dig.alen. NeJle don n e ch e ha11110 a domicilio più di € crj i cor1vul i ve, far e su]) i to il salasso ·e ron11)er e la sacca. Sorveg liare la pazie11le ed il ban1 bino per le prime 24 ore dopo il :i;iarto. Ne i casi g ravi , arri vare .a 9 g;. di cloraljo e 4ù r11 g . di i11orfì1i.a i1elle I~- ore (introduzio11e 1)iù freque 11tc). Sino alla sop1)r essione deg·Ii accessi, dar e l)jù Yolt e del cloroformio. I segrli prodron1ici dell a crisi eclarrl])tica s0110: l 'aggraYan1ento della cefalea (espres~ione do lorosa del Yiso), i .gen1iti , l 'agitazione cl«-' Ila 111a lata , l 'a um ento di Lension e del polso , la con trazione di 111u scoli isolati , i di ·turbi clc:lla vista nell e n1alate coscje11ti, la fi ssità dello sguardo , la torsio11e 11erman ente della testa. È for1nalmcnte controindi cato l 'introdurre dei liquidi p·er os n elle n1al.ate incoscienti e di dar da mangiare n ella g iornata in cui si sor10 avute le crisi. Il gior110 dop,o , dare del lotte co11 del tè (non oltre 400 eme. al gior110). 'fen er sempre co11to di tutti i narcotici somministrati. fil .

DIETETICA. Il regi me dietetico condizionatamente li· bero nel trattamento del diabete m~llito. (B. vv-. ERCKLE N1·z. De.u.lsclie J\1 ediz. ltVochenschr. , 29 ·nov: 1935). Il i)roblen1a diet etico i1 el di.abete n1elilto, <tr1che dopo aver subìto revisio,n i molteplici dopo l 'inizio ·dell ~,era in&ulinica , no,n sembra cJ1e possa dirsi riso1to; permane in linea di n\.a ssima la r eg·ola fondam entale della dieta di risparrnio , intesa n el senso qualitativo e quantjtativo, com ,e è stata forn1ulata da v. Noorden; si odono p erò delle · voci sempre più numerose in favore di 11na son1n1inistrazione m eno limitala degli idra ti di carbonio, fino a g iungere alla dieta ricca· in e~si , r)r cconizza1a r ecenteni.ente da Adlersberg e P orges. Un nuo' o te11tatiYo piuttosto audace, m a già coronalo cla u11 certo su ccesso, è stato r eCP11Lemente i11tra1)reso da Stolte, coll 'introduzion e di dieta liber a 11r l trattan1ento d el di'a t»e1e d ei ba111 bini ; l 'A. so111mini trando qua:pt i Là rela ti v.a111e11te alt e di carboidrati secondo il desid erio d ei piccoli pazienti stessi , e associandovi u11 tr,attamento inst1lini co opportu11a11ten Le dosato , h a potuto ottenere dei n ote' 'oli m jg·lioran1enti sia n ello stato g·en erale deg·Ji infermi , ia lJer quel ch e riguardava la tolleranza ali111entar e. Ora , il i1uovo procedin1ento ]ecrgern1ente In odi fica to è ... tato da ' ';. Erc klentz app]jcato ~tl lln nu111eroso g·ru1)po di n1alati adulti af-

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fetti da diabele mellito; l 'A. con1unica attualn1ente sui risultati della sua esperienza , accun1ulati nello spazio dell 'ulii1no bie11nio. Il principio fondan1ental r. adottato dall .A. i1ella scelta d ella dieta è rappresentato dal fatto ch e è lo te so i11feT1110 a indicare la quanti1 ii desider ata dei carboidrati ed a sceglierne la specie; la lin1itazione viene caso mai appli~ cata .alla qt1a11Lit.à global e delle albun1ine e dei g rassi; la quantità g iornalier a dell 'insulina viene graduata più ch e allro in rapporto a lla glicosuria (il tra l tam cnlo richiecle però u11 'accurata sorvegli.a11za 1neclica). Lo sch e111a dcl lra tta111e11to colla dieta conclizionatamen Le Ji'b or a è il "' eo· uente: l 'infer1no (a m er10 cl1e 11on prcso11Li int orni di precoma) Yiene i)er due gjor11i olto110. . to all 'esclusiva cli eta !altea (1 L. al cl1) : di solito tale misura t.1 a11sitoria è sufficiente per . . cari care il rica1n]}io, diminuire l 'i per gli ce111 ia e l 'acetonuria e rìro vocare u11 sollieYo subi eLtivo a ll 'infern10. 8e l 'ace l011uri.a è co1nparsa segue un giorno se11za carboidrati ; n el ca o contrarjo si passa sub·i to al r egin1e Jni sto; i11 l)a e ai dati di l.aborato,r io dei giorni p recede11ti si associa o rr1eno il tratLa111en lo ins u li11i·co. N,ei primi giorni la di eta rnist.a è co111posta in mo·do da for11ire 1-2 g r. <li g·licidi , 1.5 di albumin e, 1 di g rassi per kg-. di p e o cor1)oreo . . L'esistenza di una glicosuria superiore a 20 gr. comporta 1'indicazione dell 'uso di in s ulina nella quan tità di 3·0-±5 u. divise i11 3 volte ; questa può e dev 'esser e au111e11 Lata nei casi di glic-0suria r•iù accenLua ta fino a lla completa o quasi sr.on1parsa di es a; raggiunto tale intento si passa alla dieta condizionatam ente libera , nella quale i g ra -si e le protei ne vengono manter111 te nei limiti 11accen11clLi n1entre viene sod di sfatto il desiderio del l'· n el riguardo dei ca rboiJrati : Jlon ·è raro ~l1e la quantità di ques1 i ragg·iunge 300 e più gr., poichè esiste nell 'organisrr10 una vera sete e un rea.le bisogno d i carboidrati; in questo }:Jcriodo la quantità de.Il 'i11sulina viG11e regolata ii:i base alla rea· zione di Nylander da eseguirsi prima di ogni paslo; se ques ta risulta fort emente positi,ra la dose viene au111e11tata di ù u.; 11el caso di r eazione debole, di due u. La n egatività dell a reazione autorizza alla prudente diminuzione d ella dose. È deg·no di i1ol.a il fatro cl1e l 'aumento della q11a11Lità di g-li cidi n on comporta affatto una r1roporzional e richiesta di maggiore qua11tità rl 'insuli11a; la legge d e.Il ' equivalente in sulinoglicidico 11011 trovcr cb,b e quindi ]a sua confern1a. \ i a inoltre rileYat o ch e dopo un certo periodo di ten1po ccma anche il bisogno subiett.i ro tlei · carboiclrat i da parte dell 'infer1no, il quale si lin1ita a consu1narne 150-200 gr. In quù&t'e11oca i1u f> es ere anche gradualrne11te c:t1}bassato se no11 addirittura sospeso l 'apporto clella insulina ; viene allora anche fissato il trattam ento stabile dell 'amn1alato che gli consente di ripre11dere il n orn1ale t enore di vita. Nella su a ef:pericn za (della qt1ale vengono 1

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SEZIONE PRATICA

citati alcu111 casi tipici) l 'A. finora non ha trovato casi ribelli al procedimento e11unciaLo. )fanno eccezione solo i casi affetti d a con1plic,azioni m edich e o chirurg·icl1e ch e richied o110 u1l 'insulinizzazio11e inLensa. (Va notato p er ò cl1e da alcuni casi citati ri&ulta come l 'A. anche in assen za di complicanze è ricorso tal~· olLa alle dosi quoLidiane di 100-150 u . di in, ulina). Il successo d e l trattamento colla dieta con dizionatamente libera si rende anzitutto evid e nte col n1ig lioramento gen·erale del pazienlP., col ritor110 d ell 'euforia, d ell 'attività p siC'11ica e fisica itormale (in parte forse dovuto al fatto ch e il p . 11on i trova sotto il continuo iucubo di r estrizioni in1post egli dal m edi co). Secondo l 'A., i)er virtù della dieta adottata e dell 'apporto abl>ondartte dei g licidi si ristabi li scono i processi i1or111ali del ricambio ; le cellule si riforniscono di carboidrati d ei quali fJrima risentivano la caren za ; la glicemia vier1e abbassata di solito, come se fosse scomparsa la n ecessità di essa quale fenomc110 cornpensatorio ; mig liora tutto il bilancio (per non dire toller anza) d ei g licidi', tanto da poter ridurre l 'insulina . L 'A. non esit a ad ammettere che la dieta ri cca di carboidr.ati permette perfino un.a gu.ar ig ione o forse. una rig·en erazj·o11e del siste111a in sulare (Nixon e, Richardson); g iunge quindi a con siderare il r eg·ime co11dizion aln1ente libero quale trattamento etiologico e non più si111om.atico del diabete m ellito. l.erto è ch e i risultati co1nunicati dall 'A. si p re enta110 incoraggiant i e educenti ; es~i con f er111a n o l 'i-clea cl1e l 'i·11troduzion e d ell 'insulina r>erme tte an cl1e u11a revi ·ione con1pleta d ei co11cetti dietetoter apici iner enti al diabet e; ])r rò solo un a esi)erienza più vasta potrà dar r agio11e all 'o t tin1 isn10 p iù o m eno g iustificat o rtei riguardi d ell a po ... sibilità di un ripristino del ricambio quasi normale i1elJ 'organis1110 ·diabetico. e S. l\!I1NZ .

il medico dovrà con u11 colpo d 'occhio rapido e sicuro, s1udiare l 'habilus d el suo n1ala1ol la sua attitudine, il g iuoco d ella sua fisionomia, le su e reazioni apparenti , e penetrare o indovinare quelle ch e sono più o meno dissimulate n el cor so dell 'interrogatorio, che cosLituisce naturaln1en te uno d eg'li atti pj\J in1portanti de ll 'esame per giun gere alla d1agnosi non solo , ma anche per una esatta cura d el malato. Egli proced erà quindi alla esplorazione i11orfologica , sensit,i va e fu11ziona1 e del malato e e.lei suoi diver si apparati o sistemi fisiologici . 111 questa esplorazione e I1·ella interpretazione d ei risultati, egli dovrà dar prova di una grand e sagacia per d eterminare la vera ori D'ine auto, endo o esogen a delle n1odifì cazioni o d ei disturbi ·osservati ed i legami d a stabilire f r~ di essi:. quèsLo sar à un lavoro di artista e cli psicologo più ch e una sperimentazione ~cjenti fica. Ciò non vuol dire ch e la sper in1entaZ\ion e scientifica non I\ bbia valore, e nessuno vuol n egar·e l 'i111p or t a nza dell e ricercl1e di labo·ratorio e t ecnicl1e ; ma esam e cli nico e ricerch e scientificl1e avr anno valore per quanto riguarda la con cl usion e utile al malato ed al suo rr1edico, solo se qu,esto dà prova nella loro ricerca di sagacia , di p er sp icacia, di sen sibiliLà, di discernimento e di chiaro,·eggenza, n el sen so più ampio d ella parolLJ ; · in sieme di qualità quest o, la cui messa in OJJera 11a i1nporLa11za aln1 en o u g ual e a quello clelle con oscenze scientifi ch e. Tutte queste quali tà sono perfettibili quando il medico le possiede, n1a alcune sono inn at e e non si possono acquistare. f\1edici di ieri e di oggi, g iovani o anziani n ella carriera, tutti h anno con osciuto dei maestri o dei collegl1i sapienti , la cui coltura e1a an1mircvolc e ch e pt1re facevano degli errori di diagnosi. ~Ia h an110 altreslÌ oonosciuto <le.g li u1nili metlici pratici ch e av·e,rano dimenti c~to o n egletto di consPr,·are e sop1attutto d i aun1Gnt.are le cognizioni apprese. all 'Uni• , .f'rsità e ch e pure m eravig·liavano per la. faDIVAGAZIONI ci]1tà e la rapidità d el1a diagno ~ i. Questi so110 Arte medica e medicina artistica. d egli arListi e non d ei sapienti, percl1è i n1ezLa nicdjci11a è un 'arte la quale si congiun- zi ùa essi m essi in opera so110 dei do11i sp e€;e con la n1agg·ior parte delle altre percl1è ciali d elìa intelligen za e i1on d elle cono cenze scientifich è. Questi stessi doni o qualità J)erinette in opera i m ezzi e i procedimenti che rn ettono al medico ch e lr pos~i ede, di ricoa questo son o comuni . e si vale dei d oni del 11 oscere p,recocen1elile, nel cor5o della malattu iento cl1e sono spe o innati n1a perfettibili. Lia, un sin t.o ma nuo''O ancora in1percrtt ihi]e È ciò ch e l 'opin ion e popolare h a compr eso ed per g li alLri, ind ice di uno. complirazione in1 r ~ 1>resso qualificando il n1edico cc u omo del1·arte » e la sua mi ssion e cc l'arte di guarire». n1in·ente, eleme11to nuovo capace di c.an1biar~ I /arte di guarire si esercita sia con I.a dia- e; di influen.lare la prognosi , 1nent re que~ti .. tessi segni o sintomi sCuggi ra11no a l IJratico g11osi , sia con l 'istituzione d ella cura, sia con la cle tern1inazione dP lla prognosi e la sorve- cl1e no1\ p ossied e le sudd eLte qualità allo stesg1ia nza della convalescenza; ma è sop1:attutt ~ :o g rado. È quesLa una pro' a d el clor)pio ca11ella diagnosi cl1e il n1edico dov::à. rivelar .1 rattere, scientifico ed arti ti co, della n1 ediciai I i ta sotto l 'aspetto del t ero clinico. Inll - na. L 'importanza dcl carattere artistico d el Ja ta ndo g li arti s Li che prima di iniziare il loro 1nedicina appare ancl1e nella istitu7ione e laYor o cer can o di cogliere l 'in sien1e. €d i d el- Jll€Ssa in opera d el tratlamento ed in c1ue,ta parte del suo con1pito l 'artista , cl1e è il 1ne1~1gl i più n otevoli d el sogo-etto da riprodurre, 1

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74

« IL POLICLINICO n

dico, se veramente poss iede la sua arte, dovrà porre tutta la su a fede , fede ch e il sapiente non piuò avere perchè sa ch·e la scien za è faJlaoe, fede ch e il n1edico artista sapirà inculcare ancl1e al suo malato, per la guarigione d el cruaJe essa costiLuirà un potente fattore. C:osì iì meùico non si conte•n terà di buttar giù a lc uni gerog·lifici cl1e il farrnacista decifr er à i1011 senza s forzo , e dar svogliatam en t·e alcuni cerini sulla maniera di curare il malato, e le precau zioni da osservare, ma ne da.rà ampia conoscer1za al malato ed ai famigliari, sotlolineando l 'in1por ta11za dei minimi dettag li con fiducia e sicurezlaJ oercando di crearsi u ell 'ambiente un ' atn1osfera di fldur.ia e di autorità, i1on disg·iunta alla naturale bontà: occorre cl1e il malaLo e i suoi fa111igliari abbia110 fiducia n el n 1edico , n ell 'efficacia della sua o pera e s1)eranza n ella g uarigion·e. È n ecessario .a ggiungere ch e durante l 'intrrro.g at orio e durante la visita il medico si preoccuperà di stabilire fra sè ed il malato t111a vera con1unione m entale, una sp·e cie di si n cro·n is1110 vitale e gli info11derà un poco del suo proprio dinamismo , ch e verrà così a i:inforzare i 'attività del trattan1·ento p r•e scritto? Qui è il segret o del vero medico , ch e, aggiung·e ndo alla sci en za così irr.1precisa la fede e l 'ani1na dell'artista , otLiene dei su ccessi con cJei m ezzi t erapeutici ch e erano falliti n elle mani cli altri collegh i, di lui forse me·n o · artjsti. G. L A CAVA. (Da « La vie Médicale, 4-5-1935). 1

CENNI A.

GRASSI.

BIBLIOGRAFICI

.-1 crid·inot e1~apia

d~lla

blenorragia.

femn"t.inile. Vol. di pagg. 136. Pisa, Tip. ed. U. Giardini, 1935-XIII. Dopo u11 breve proemio, in cui ~ m essa in evidenza l 'evoluzione ch ·e dai t empi di Ehrlich ir1 poi l1a subìto il sig11ificat o di ch emioterapia, l 'A. studia i1ella prima parte d el suo la,·oro la costituzione chin1ica dell 'acridina e d·ei suoi derivati , la loro azione fotodinamica, quella sui germi « in vitr o n e n el vivo , ecc. sino alle loro applicazioni t erapeutiche, sia lJer iniezioni endovenose contro l{l blenorragia, sia quale acridinoter.a pia locale, nell'uomo come nella donna ~ con i loro vantaggi ed inconvenienti. N·ella seconda parte ì 'A. es.pon e i risultati dei suoi studì personali s-ull 'acridinoterapia 'locale della blen. fen1n1inile, che rimontano fin n ] 1931 -32; l e sue ricerch e sperimentali sulla diffusione delle soluzioni acridinich e n ei t es~uti uterini e quelle ter apeutich e con ]a tecItica da lui impiegata nell 'u so di un nuovo deri,·ato dell 'acridina contro le cervi citi b 1enorrag·iche (iniezio11i interstiziali , intramuscolari attraverso il m.u so di tin ca , sotto·m ucose n el ca ~. nale cervicale) e le bartoliniti (iniezione, quando sia possibil·e, del preparato n el lum·e del 1

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XLIII, NuM. 2]

(lotto escr etore, o i11tracu L.a11ee in cor:rispo11denz.a del t erzo inferiore delle grandi labbra). u11a casistica di 29 maJate di cervi cite e 3~l di bartolinìte docu1nenta i risultati ottenuti rhe sar eb·b ero i11olto lusi11gl1ieri al p·u nto di ])Otersi Lalvolla avere con un so]o interve11to H 5icura e· sollecita g u arig ion.e di c1ueste loca1izzazio11i del! ' i11fezio11e gonococcica, finora r1Lolto r esis len ti ad ogni altra c ura n. Senza discutere i successi conseguiti (per quanto conoscia1110 tutti corue possa110 essere fallaci , ancl1·e n elle in.a ni più esperte , i nostri r11ezzi per af fer111are in n1odo indt1b·b io la g uarig·ione di queste n1alattie) è i1 eces~a ri o qui (&re qualche riserva, anzi tutto sulla possib·i lità d 'in tradurre i1elia pratica quo Li dia11a, e spe~ cialmente i11 quella privata, il n1'eloclo st1ggerito da11 · .~. e che, cc a priori » al111e110 , sembrereb·b e, ai1cl1e con le 1ìiù scrupolose caut ele, non del tutto pri YO d ·i11convenie·n.ti e di qualcl1c pericolo; e poi an c uc sull 'asserita si1ecifi cità a11t i g·onococcica <lei deri,rati acridirli ci. La st essa Jlresidenza della Società Italiana di Dern1at 0Jog·ia e Si filog·rafia, a cui n ella XX'' II rit111ione rlazionale (1931; fu commesso 1'incarico di r jassu1nere l '.a111pio dibatLito s' rollo$i ~u qu c~to tema, proprio nel1e con clusion i in J>arte riferite dall 'A., pur riconoscenùo ai i)repa ra·t i ncridinici u11 'azione g·en erica a11Li1)arn ssituria (antisettica) cl1e si manifesta in i11odo l)ÌÙ o 1neno spiccato anche co11tro l 'i11f·ezione go110coccica, sia p er ap1)1icazione locale che per Yia endovenosa, affermava che cc le ricercl1e1 di laboratorio, le i11dagini sperim·entali ed i tentativi di t.er apia acridinica nelle affezioni gonococcich.e non ci autorizzano fi11ora ad attribuire a questi preparati il valore di agenti dotati di proprietà cl1emioterapicl1e (specifiche) antigonococcich e » : ·e d alla distanza di 4 anni non ci sembr a vi sia110 ancora delle bt1one ragioni per pensarla diversamente. Ciò deitto, additiamo volentieri agli stucliosi questo lavoro, condotto con piena conoscenza dell '.a rgon1ento , sl1ffrag·ata da una bibliografia pressoch·è completa, co·n rigore di inetodo e, a parte l e riser,re fatte dianzi, con obbieitti,rit.à di giudizii: merito questo tanto più notevole in quanto i nuovi preparati, ora largamente in uso, se h an trovato osservatori sereni e prudent.i - così come si dev 'essere in queste cose - i· quali ne h anno ridotto le indicazioni entro i loro giu sti limiti , hanno pure dei fautori un po' trop1p·o assoluti ed entusiasti per poter credere ch e sian o sempre dalla p<i.rte del]a verità. V. MoNTES.i\_No.

1r-- --·-.

G. DE BERNARnrs . La difesa sociale contro le

malattie sessuali in Italia e negli altri paesi (con 10 fìgure intercalate nel testo). Roma, Studio . ·editoriale degl 'Istituti universitarii, 1935, pp. 246, L. 20.

L'A., dopo a1cuni cenni sull'anatomia de]. l 'apparato genito-urinario e sulla riprodu zione, descrive son1n1ariamente le principali infe-


lANNO

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SEZIONE PRATICA

z1oni sessuali., i i11etodi più con1uni per curarle, i da11ni sociali cl1e ne derivano. E dopo a-vere esar11inalo le cause ed i fatlori d 'indole g·enerale che i11fluenzano la diffusione di queste malattie s 'add entra nello tuclio d ella loro profilassi individuale e soprattutto sociale. Premesse alcu11e generiche con siderazioni sull'argomento, l 'A. riporta poi lo statuto del1·unio11e internazionale contro il pericolo ve11ereo co11 il t esto delle deliberazioni prese in alcuno <le.Ile assemblee ge11erali doip o la sua cr eazione; e~n1ina il prob-len1a profilattico per la prostituzione, quello dell 'edu cazio11é ses uale, d·e lla obbligatorietà o libertà della cura, del certificato pren1atrimoniale, della i.)rofilassi della sifilide ereditaria e da baliatico, con un riassunto della legi lazione vige11Le i11 materia nei vari stati di Europa e fuori di Europa. D.a ultimo , dop·o un capitolo sulla storia clella profilas...,i pub·b lica in Italia , sono ri11ortatì i prin cipali pro,;vedin1e11ti legislativi ora d.a noi in vigor·e, fra cui il r egolamento Mussoli11i del 23 n1arzo 1923, le disposizioni de1 nuovo codi.ce penale sul co ntagio della sifilide e della blenorragia, le provvidenze per l'assistenza alla maternità ed all 'infanzia, il test.o unico della leg·ge di P. S. sul meretricio 26 giugno 1931 ecc. Brevi notizie sulla profilassi di queste malaltie fra le forze armate e 11elle colonie ed alcune considerazioni sulla profilassi pubblica in Italia chiudono il lavoro, i cui lodevoli intenti sarebbero stati forse n1reglio raggiunti con una trattazione un po' meno somm.a ria, e qua e là u11 po' meno affr·ettata, di questi importanti problemi a cui l 'aumento della sifilide, segnalato negli ultin1i anni in molti paesi, indipendentemente dai loro ordinamenti profilattici, conferisce un carattere di grande attualità. La curva di diffusione della sifilide obbedisoe a leg·gi ch e, bisogna ri conoscerlo, ancora oggi ci sfuggono in gran parte, nè l 'uso, se non si vuol dir·e abuso, di moderni e potenti mezzi di cura ci l1a dato quei risultati C'l1e era lecito sperare, cioè almeno la dimi11uzione della sifilide fra le popolazioni se non la sua minore gravità (sifilide viscerale, nervosa, metalue) n eg·l 'individui colpiti . Occorre solo rilevare che sulla fine della guerra europea chi cono ceva la storia della sifilide, polè prevedere facilmente la diminuzion,e ch e si sarebbe avuta ubito dopo il pe~riodo belli co, e l 'ascesa su ccessiva ch e attualmente si Yerifica; n è n1ancò qualche pubbli cazione in proposito. 1\.Ia su que to, co.m e sugli altri argon1enti, nulla di molto nuovo ci dice il lavoro il quale è opera dunqu·e di. pura divulgazione, utiìe ce rto ai profani , ma ch e, anch e JJer que -ti. avrebbe potut.o e ere in n1olte sue parti n1eg]jo approfondito . Discr eta la vegte tipografica, meno che per le fi O'Ure; bibliografia abbastanza aggiornata })Cr i recenti lavori italiani. V. f\foNTES.~No. 1

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(;. HoRNus. La periodicilé soiso1irtière des rria-

Ladies éµide.1niques et e 1i parliculier de la poliomyélite. Editore Nlasson e C., Parigi. Prezzo ilTr. 28.00. La periodicità stagio11.a le delle malattie infel tive cosliLuisce ancora uno dei più di[ici'li f'roblemi della biologia. ln uno studio condollo nelJ 'lstituto Pasteur i ·A. affronta il probl e111a prendendo in consiclerazione le v.a riazioni ch e posso110 \ 7eri!ic arsi r1eg.li organis111i colpiti e quelJ e <lei n1icrobi, os ia le i11o<lificazioni del terreno e <lel g·erme patog·e110. Tali variazi'oni possono f:·i .c,re in rarJporlo acl un ritn10 ins ito Jlella .11alura stes::ia degli esseri viventi o in rapporto ad influ·en ze n1etereologich e, cosrnicbe o tel1uri che. La n1or1ogra·fia riassun1e 1'insieme dei' risulLat.i forniti sull '~rgomento da numeroRi r.icerrntori ed appor~a un ril,evante contributo perso11ale di critica e di fatti i1uovi. DR. -='

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S<,;ritti in onore di Ersilio

1~·erro 1ii.

Vol. in-8°, di 710 pagg., con molt e lig. Sup1)l. alvolu111 e X\.-IIl della « Riv. IL. di Gi11eco1ogia ». L. Cappelli, Bolog·na , 193'5 . F:diz. fl1 ori com111erci'o. · Il sig·nifica Lo di questo bel volume ch e raccog·lie oltre 30 lavori, lra cende quello d elle consuetudi11i accaden1iche , essendo e o reale e~press ione di affel.to e di an1n1irazione degli allievi per il niaestro ~ ch e ha loro dato l 'i'nseg11an1ento, l 'incitamento , l 'esempio. Nel trentennio di assiduo lavoro didattico, clinico ·e scientifico, che il p rof. Ferroni ha i·uiziato giovanissimo a Cagliari, egli ha creato uno stuolo di allievi valorosi e fed·eli che fanno onore al maestro. Gli in1portanti lavori qui raccolti lo dimostrano. Ne citiamo q11alcu110. Sui tumori perito11eali' (C. Decio). Sulla ormonuria gravidica (J\1 . TretLe11ero). l\'1alaria e gravidanza (L. Bacialli). lleperti istopatologici del sist. n erv. di clonne eclampticl1e (S . Scaglione). Sui tumori JT1aligni in donne irradiate (G. Abruzzese) . Atti vi Là gi11nico-sporliva e funzion·e mestruale (R. Bolafli). La gravidanza ovarica (C. Superbj), ecc. fil. 1

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lateressaatlsslma Moaografla: Prof. MICHELE BOLAFFIO (R. Clinica Ostetrico Ginecologica dell'Univ. di Modena)

Lo stato attuale della RadlOìerapiaG.inecologica lNDlCE IN RIASSUNTO. - Parte generale: Uso del radio. Dosaggio in R. Dosaggio del Radio. Lunghezza d'onda e azione biologica. Torio X ed emanazione. Azione biologica e azione ge.. nerale delle radiazioni. Radioeccitazione, pag. 1 a 14. Parte

speciale:

I. LE MODIFICAZJONJ ACTINICHB MORFOLOGIOiB OELL'AP; PARATO GENITALE DELLA DONNA. pag. 15 a 19. .. 2. TBRAPIA DBLLB TURBE MESTRUALI E DEGLI ALTRI DISTURBI FUNZIONALI DELLA DONNA, pag. 20 a 33 ... 3. .ABORTO RADIOLOGICO B DETERIORAMENTO DBLU. PROLB, pag. 34 a 39· .. 4· RADIOTBRAPIA DEI FIBROMI DRU.1 UTBRO, pag. 40 a 54· .. 5· TBRAPIA DBLLB AFFRZ!ONI JNFlAMMATORI B DBJ GENITALI FBM.. MINILI, pag. 55 a 60. Appendice: LA CASTRAZJONB TBMPORA· NBA, pag. 61 a 63. .. 6. TERAPIA DEI TUMORI MALIGNI DBU.' APPARATO FEMMINILB, pag. 64 a 104. Bibliografia, pag. 105 a 111.

Volume in-8°, di pagg. v1i1.. 1r2, nitidamente tima carta, con ro figure interca late nel testo e tavol.e . fuori te.!.to. - ~rezzo L. 2 O, più le spedtztone. Per nostri abbonati sole L. 1 8

stampato su ot.. altre 20 su sette spese postali di in porto franco.

Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale succur.. sale diciotto .. ROMA .


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« JL P OLICLINICO

APPUNTI

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[ANNO

XLIII, Nul\L 2]

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. La questione dell'agranulocitosi da medicamenti. Son o spesso riferiti casi di agra11 ulocitosi consecutivi all'uso di m edican1e11ti come piramidone , iu111inal e simili. Da u110 studio di V. :Schillir1g (1lfed. W elt, 1-.1: · dic. 1935), si conclude ch e la din1inuzione del numero d ei leucociti i1t tali casi no11 è da considerarsi più frequente cl1e con altri preparati attivi e che ri111ane il dubbio ch·e si tratti di una rara iperse11sibilità, ov-vero che il p-rocesso morboso contro cui vie11e ()rescritto il rin1.edio sia esso stessa alle.rgizzante e costituisca la ' 'era causa. r~ oinunque, è consigliabile di rinunziare a tali mezzi, quando vi sia i1eutropeni.a , opp·u re dei sinto111i clinicamente sospetti , con1e ulcer,l, 11ecrosi e ricorrere piuttosto alla terapia vitan1i11ica op1Jur·e stimolante (ragg·i Rontg·en). Nor1 è g·i.usto _ rinuncia~'e, .1Jer !l sotipetto di un tale p ericolo , a que··t1 r1med1 cl1.e possono essere assai utili. fil. 1

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Un caso di pseudo-tumore dello stomaco nel corso di una anemia perniciosa. E. "'W~eil-Benzaquen (Arc1i. Ji1 ed. App1. 111 a.l. ·1vutr., 9, 8'9 7, 19:J5) 1)arla di u11 uon10 di a. 41, che da n1olti .a nni soffriva di disturbi postprandiali car atteristici, aveva avuto anche delle ematemesi , sì da far pensare .a d uloe'ra gastro(luodenale. Da qualche mese era dim.agrito noLeYolm·ente , i disturbi si erano fatti continui, si er.a grandemente ar1en1izzato . Un esame rafli ologico aveva messo in ,evidenza un difetto di riempin1ento antrale. U11 esame en1atologicn praticalo all 'ingres.so in osp,edale dava 1.100.000 globuli rossi con presenza di m egalociti e V. (j. di 1. 08. Per le condizioni g·ravi ·del paziente fu fatta una trasfusione e fu istiluila una terapia epatica, cl1.e in breve ten1po l)OTtò ad un aume11to notevole di g'lob·u li rossi , ed un ritorno norn1.a l e della formula, e ad un n1j(rlioramento taln1ent.e notevole d el• paziente, 'O • • cl1 e dopo u11 p·a io di n1es1 av.eva r1.acqu1stato il primitivo b·en,essere. Gli es.ami radiologici ri1Jetutamer1te p·r aticati, pur mostrando sempre una immagine lacunar e, erano di una certa vnriabilità, sì cl1e fece ro, dub itare della diagnosi di epitelioma g·astrico. D 'altra parte il rapido n1iglioramento aveva fatto escludere si trattasse di tale affezìon·e, e. .aveva fatto dia. . g11ost1care una anem1a p ern1c1osa. Gli AA. pur non dando la spiegazione della ii11r11agir1e radiologica del difetto di riempin1 ento , dicono come nella letteratura siano riportati alt1r i casi di anemia perniciosa in cui era presente una in1mag·ine lacunar e dello stonlaco , e in cui alcune volte è stato possibile a11che palpare tumef.azioni che p oi non sono s tate ritrov.ate alla autopsia. Danno molta importanza a qu esta evenien za, dicono com~ bis0gna Bempr.e precisare quando ad un difetto 1

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di riempimento dello stomaco si accompagni una anernia a tipo pernicioso, come si· deb1ba sem.p re provare in q u·esti casi una terap,ia epatica e g.a strica, che in 11oco tempo risolve la diagnosi ed evit.a un intervento non solo inutile, n1a anche molto pericoloso date le gravi e.on dizioni di questi n1alati. U. BRACCI. La cura della malattia di Vaq11ez. 1 r"' . Tronch·etti (Caore e circolazione, ·s ettembre 1935), si occupa della cura d~lla malattia di Vaquez (o poliglobulìa essenziale), rillOrtando anch e due casi di osservazione p ersonale. In molti casi, le irradi·a zioni Rontgen costituiscono il rim·edio essenziale, n1a deve essere t e11uta 1)r esent e ancl1e la t erapia con I.a fenilidrazina, per via orale, alla . dose variabile di cg. 20-30 per settin1ana. Il rimedio non presenta 0 ericoli ed anzi in uno dei suoi malati, l'A. sÒrnmini strò dosi ben più elevate (10-15 cg·. al g ior110 per 5 giorni), senza osservare disturbi di' sorta. Pure b uoni , ma meno efficaci sono gli estratti splenici p·eT via ipodermica. La cura v.a sempre seguìta con frequenti esami ematologici. fil. 1

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Trasfusione di sangue incoagulabile. Relazione su 700 trasfusioni. Christ (Br. Beit. z. kliri . chir., V. 162 p. 268, 1935) riferi&ce su 700 trasfusioni pratj cate dal 1927 al 1935 n ella C:linica Chirurgica di Basilea. Le indicazioni non si lirr1itano alle en1orr.agie , ma si estendono largarnente agli stati di shock, agli stati. setticicronici , alle intossicazioni. Nelle intossicazioni (ustioni estese, morbo di !Basedo,v, al.ermi casi di ileo) viene praticata la ·t;rasfu,sione (500 eme. ) dopo salasso (300-400 em e.). .i\nche . in alcune psicosi la trasfusione ha dato immediati miglioramenti. Le controindicazioni sono rare; le più importanti sono disturbi di circolo , trombosi e arterioscleTosi, a11uria, ure1nia, ipe.rtensione di alto grado. Le trasfusioni vengono sempre praticate con sang·u e cit.ratato, ch e secondo l 'esperienza d.ell 'A. non dà inai disturbi notevoli per la i1resenza del citrato. Disturbi lievi si hanno con e senza citrato. La trasfusione è oggi un r.oezzo indispensabile, che non può essere sostituito da infusioni di soluzioni saline. p. STEFANINI.

NOTE DI RADIOLOGIA La dimostrazione radiologica della fossa iutercon· diloidea e s11a importanza per la diagnostica del ginocchio. J(aiseT (Br. Beit. z. Klirt. Chir., V, 161, p. 528, 1935) riferisce i ri sultati e i vantaggi della tecnica di Frik lìer mettere in e'ridenza ra-


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N11M.

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SEZIONE PRATICA

diograficam.ente. la fossa intercondiloidea. A ginocchiq. fless(!) di 125 °-130°, in modo che il tetto della' f. 1. ,sia paràll'elo allà superficie artìcola're tib~ale, il raggio oentrale viene diretto perpendicolarmente all'asse della tibia verso l 'epicondilo laterale. \.Luindi il tubo viene ruotato fino a che il raggio centrale cade sulla metà dell 'interlinea proprio sotto la rotula. Il film, messo in uno chassis pieghevole, viene modellato sotto il ginocchio e sorretto da un adatto sostegno . I radiogrammi ottenuti con questa tecnica offrono una completa visione della f. i. che no·n è p·ossibile ottenere con altre proiezioni. L 'A. con nun1erose osser·vazioni corredate di convincent.i radiogr.afie dimostra che nella f. i. possono annidarsi corp·i liberi articolari, corpi estranei, neoformazioni ossee ecc. che sfuggono del tutto con le normali proiezioni. Et)'li conclude raccomandando di non trascura1,e0 mai la proiezione di Frik nello studio radiografico del ginocchio. P. S1.'EFANINI. 1

IOIEN~

La panna arti:ficiale. Fra le·numerose frodi cl1e mettono alla prova lo stomaco e la salute del pov·ero consumat-0re, se ne è ora aggiunta un'altra: la panna artificjale, cl1e viene proprio dal paese modello del lntte e dello latterie, la Danimarca. :È una miscela di oli div.ersi (cocco, arachide, ecc.), con del grasso di nlaiale, fatta sapienten1ente in rr.1odo ta]e che gli indici fisi'co- chi111ici sono <> un dipresso quelli del burro. Così l 'o·n esto ir1dustriale ch e 11a scren1ato il suo latte, può aggiungere un altro vantaggio sostituendo la panna abportata con qu·ella artificiale e mettersi così in pace con la sua coscienza e con la legge. Perchè purtroppo questo è il destino dei I él'p porti tra frodatori e · consumatori, di essere cioè carne Achille e la· tartaruga·; quelli , di fatto, sono se111pre un p.a sso avanti ·e non appena la legge li raggiunge per un verso hanno già messo in opera u11 nuovo sistema di frod·e. Di fatto, 1 Lella fattispecie il chimico può determinare la quantità di grasso, ma non stabilirne la natura, nel senso che le variazioni della panna natu_rale· sono tali che rientrano in quel 10-15 % di falsificaz~one che costituisce già un buon 1nargine per il furbo scrematore. L 'aggiu11 La di olio di sesamo potrebbe essere J)rescrilla r:-er ]a fabbricazione della IJanna artific;iale che sarebbe in tal modo facilmente ri,·elabil e. l\ila non è impossibile che questa possa ,·enir fabbricata da privati con i piccoli omogeneizzatori che sono in commercio almeno in 1 I~'ranci.a secondo quanto dice A. Raybaud (11'/ a.r.~eille-m éd., 25 i1oven1bre 19~5); si potrebbe forse ricorrere alla n1isura della dichiarazione olìbligatori.a di 1ali apparecchi con1e si fa per quelli della radio o degli alambicchi. Lo stesso A. , oltre ai rigori della legge attuale, propone per questi a,1velenatori e frodatori del prossimo le pene che eran o in Yigore

c.~n.que secoli fa e- che appaiono in un editto di

f.1I1ppo Aµg·usto. In quei ten1pi, ag·li annacquatori' si ·faceva ·ing1oll'àrg il latte da loro battézz~to fino ai limiti del possibile purchè non ne 111orissero. I venditori di buTro sofisticato si esponeva110 alla berlina con il ;burro sulla testa fino a ch e questo fondess~; i cani potè,ra'n o an~ dare a leccarli ed il popolino poteva dar loro Ja b·erta. Punizioni forse più efficaci e sentite c11e le n1i Li an1111e11de del g iorno d'oggi! fil'.

1

VARIA Le sorgenti calde dell'Etiopia e le conmzioni igieniche. A._11~ ~ocietà di Idrologia e Climatolog·ia di

.Par1g1, il dol.t. Cattier, n1edico del Ministero degli esteri frai1 ces1e, 11a tenuto una conferenza sul clima ~e ll 'Etiopia, dalla quale si rlesumono alcune inter·e ssanti notizie . Esistono i1L Etiopia argenti calde che non ~0110 an cora slale sottoposte .ad alcuna ricerca sc.;]en tifica; I 'i11dig·e110 vi si reca a ba o-narvi lE. sue ulcere, cl1e sono le ]Jiù delle ·volte di ~,rigi~e. lu~tica. La docun1~ntazione 11osologica i:1fa~t1 inc.lLca u~1a proporzione di luetici in El1opi.a cl1e ragg·1unge il 75 per cento. Una n1ortalità eno rme, in ragione d el 65 per ?e nto, colpisce i _neo11ati. L 'ab-issi110 muore giovane a causa dei uoi ecoessi' alcoolici e di altro genere. ' L 'igiene delle città è tal111ente d efi ciente cl1e nella ste~5~ caiJitale de11 'Etiopia non esiste alcu.n se~v1z10 d1 i1ettezza pubb·l ica: le j ene O'li ~l;1a_call1 e gli avvoltoi pensano a ri1Juli;e ~la e i1 ~a .da .una parte delle im1nondizie, mentre le deJez1on1 un1a11e rin1ang·ono a imputridire I 'aria della città. .Nu:nerose raz.le coesistono entro le frontiere et.1~p1che: 1:1na di ~s~e, la razza Amhara, si è ass1cur.ata ll don111110 sulle altre ridotte a u~a. sp~ci~ di servaggio. \:i sarebb~ro circa tre n11l1on1 d1 Aml1ara sopra un.a popolazione di 10-12 milioni di etiopici. ~a. razza t\ J n 1"1a~a de,re il suo pr,edon1i11io al traffico. delle armi, che , col contrabbando delle arn11, rapprc enta il con1mercio più fiorente d elJ '.;\bissinia.

PUBBLICAZIONJ PERVENUTECI. A f.ti

dell'I stituto Nazionale

delle

Assicurazioni

vol. II. - Tip. Arti Grafiche Città di Castello' 1935. ' , S. Di :WAu~o. Rilievi clinici e sperirnenia1i sulle narcoleps1e. - Tip. Studiun1, NapoJi, 1935 .

C. Co!'~BA. Patogen_esi .e profilassi della broncopolm?n1te. n ella difler1 le. Ind . Grafiche Stuc-

chi, Milano, 1935.

Relazione sull'attività riel primo anno di funzion~menfo dell'Is~ituto Regina Elena per lo studio e la cu ra dei fllmori. - Arti Graf1che Lo11i.

Roma, 1935.


so

te IL POLICLINICO

~.\NNO

>i

XLIII, Nul\11." 2J

POLJTICA SAl\lITARIA E GIURISPRUDENZA.<*> Le attribnzioni dei prefetti in rapporto ai concorsi dei sanitari condotti.

contrattuale? Se in un Con1une la remunera· zione dovuta dagli abbienti era regolata da rtorme particolari, preyalgono queste o sono Molte amministrazioni r ite11nero che le diefficaci le tariffe, « proposte per ciascuna Pro-s11osizio·n i d el 'f. U. 1934, r1 . 1265 con c·ernenti vincia dal] 'associazion·e sindacale, giuradicala nomina dei sanitari condotti r egolassero n1ente ri'conosciuta , competente per territorio .ancl1e i con corsi singoli comunali. Era un er- e approvai' e dal Prefetto ? n L'art. 4 del T. U. rore . Già 110 tratLato questo argomento e ho l D34, n. 265, cl1e riproduce la disposizione r1oi seg·nalato la g iurisprudenza d·el Consig lio· del corrispondente art . 4 d el R. D. 1923, nu~.ii Stato che 11a riconosciuto la eflìcacia u l tratrr1ero 28'89, 11a certamente efficacia o·b bliga.LiYa delle disposizioni del vecchio T. U., p•r eloria lJer tutti, nel senso ch e la tariffa deve <t"isando cl1e il nuovo ordinamento, organico e essere osservala anche se a ltre n e siano state .con1pleto , si riferisce ai concorsi provinciali o ne siano approvate dall'autorità comunale. .ch e sara11no ir1de1·ti seco11do le norme della ~ e espre&sé}.1nente non sia stata convenuta 11uova legge e del regolamento. una ren1unerazione div·er sa, per accordo fra le Questo è un punto già fissato e non se ne llartt, è, senza dubbio , obbligatoria ]a tariffa discute più. a1)J1rovata dal Prefetto . In tal senso è la senFrattanto, però, si so110 verificale deviate11za 25 lug lio 1935, n . 2992 della Corte di z~oni. 1n n1oltl casi le graduatorie sono Cassazione, III Sezione ci vile. state approvate dal Prefetto come se i concorsi Un 'altra quistione è più delicata . Gli interesfos&ero regolati dalle nuove disposizioni . Ha ~ati possono , d'accordo, stabilire caso per caso va lore quest o a tto ~ Cer lar11ente no, perchè il il con1pe11so lib·e ran1ente P l o credo ch e neim] Jrefetto no11 ha atLribuzione di controllo della n 1eno per co11sen so possa esse-re stabilita una g raduatoria. L 'approvazione è irrilevante, co- remunerazione diversa. L 'ar t·. 4 fa un obbligo r11e se non fosse avvenuta. ()u a 1 m edico condotto e protegge coloro che, pur ... alora sia fatto ricorso, 1~atto del Prefetto deve essere annul- r1on avendo diritto alla cura gratuita, hanno lato; ma se l'interessato non abbia agito , n estitolo all'assistenza sanitaria. :È da considerare sun pregiudizio ne derivereh}'.)e perchè l 'ap·- r.l1e in molti Comuni è uno solo il sanitario e, quindi , le libere contrattazioni si formerebprovazione non avrebbe alcun valore giuridico -€' non modifich er ebbe l 'ordinamento del conbero in condizioni disuguali, corrette è vero dal sentimento del dovere, ma valut~te dal le.corso. Con sentenza 13 luglio 1935 , n. 735 la , . Sezione de l Consiglio di Stato l1a .annullato gif'latore ch e, appunto per disciplinare l 'as~:istenza sanitaria del medico condotto, ha sta1 ·[1 Lto di approvazione del Prefetto per incom11elenza. Da questo p·u nto di vista non c'è dif- bilito I ' ob·b ligo della prestazione e le condifj coltà: anzi, non c ' è n emm eno una qui stione zio11i della reLribuzione, d eferendo a1 Pr·e fetto il potere di det erm ina rla per tutti i Comuni ser~a. Tutta Yia 110 c.;red11to opportuno di segnadella provi11cia , con criteri uniformi e in relalare la nullità della approvazione , per chiarire (:h e, svoltosi un con cors0 per condotta singola 7.ione aJla speciale situazio11e del sanitario che, fssendo impieg·ato , h,a già una remunerazione <'omunale, an"Che se il Prefetto abb·i a ap·p rovato la graduatoria , applicand o erroneamente rr1i11ima sufficiente, presuntivamente, ai bisogni essenziali. Per ciò Ja tariffa è speoia.le e l 'art. 69 del nuovo '"f. U., l 'interessato che voglia agiTe contro l 'atto conclusivo d·el procedi- non corrisponde a quella n ormale della ]ibera professione ed è obbligatoria. mento, cioè contro la deliberazione di nomina, p er vizio della graduatoria, deve ricorrer 0 .al Consiglio dì Stato in sede giurisdizi'o nale Nuovo Testo Unico delle Leggi Sanitarie <l> denunziando ed esibendo gli atti della ComRiportiamo da « Il Foro T ributario >i, n. 12, dicembre 1934: missione e la deliberazione. Del provvedim en(1 ) « Completo e mBj!niCico commen'o alte leggi sanitarie coordinel t esto unico approvato con R. D. 27 luglio 1934, n . 1266. to del prefetto basterà indi·car e la irril evan za enate che è destinato ad inco-. frftre il s icur o favore degli l'tudiosi, è g i11ridica. questo degli insigni giuristi on. CarapelLe, Consigliere di Stato, e 1

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Yalore delle tariffe professiona!! per l'as· sistenza agli abbienti. I sanitari condotti son o obbli·gati per legge .a prestare la loro opera , quando ne siano ri.c.hiesti, an cl1e alle persone ch e non h ann0 diritto alla cura gratuita . In ta] caso, l'onorario ac.l essi· dovuto risu]t:l - come è noto - da SJ)eciali lariffe ch e hanno efficacia vincolatrire. Si può sostituire, in certi casi , ]a volontà

prof. Jannitti.-Piromallo, Consigliere della Corte di Cassazione, au, tori di molt~ apprettatissime pubblicazioni. Le questiorti più scottanti vi sono afj,·ontate e risolte, con sobrietà, ma con impeccabile precisione, attraverso continui richiami della più autorevole giurisp1·udenza. Il volume, che è risultato di ben 720 pagin e, ha anche iL pregio di esseYe edito in veste tipografica nitidissima » . 'lolume tascahile. di pagg. Xll -720. Prezzo: rilegato in tela L. 4 5; in brochuYe, L. 4 O. più le spese postali di spedizione . Per gli abbonati al « Pol iclinico ,,, rispettivamente, sole L. 4 O rilegato, e sole L. 3 6 in brochure, con spedizione franca di porto. lnviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI. Ufficio Postale Sue, cursa 1e diciotto, Roma.

( *J La presente rubrica è affidata a ll'avv. GtOVANNI SELVAGGI, esercente in Cassa:done, con s. leg. del n ostrn periodico.


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SEZIONE PRATICA

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NELLA VITA PROFESSIONALE. INSEGNAMENTO SUPERIORE · ~

indipendentemente dal loFo merito scolas lico, risultino in disagiate condizion j economiche. L'Istruzione Supe1·iore in Se.n.ato. Sono infine autorizzate sessioni straordinarie di esami, sia di profitto che di laurea, in aggiu11ta Come abbia1110 già detto, il Senato ha discusso alle sessioni n ormali. a111piamente la nuova legge sull a Istruzione SupeLe agevolazioni di cui sopra non riguardano gli riore. Dopo la discussi~ne, S. E. De Vecchi di Val studenti i quali, e·ssendo già provvisti di u11a lauCismon ha preso la parola in risposta ai singoli rea o di diploma accademico, intendano iscriver si oratori. Il Ministro ha ringrazia1o il relatore per la re- - }Jer il consegui1ne11lo di altra l aurea o d iploma . l azione brillante e per l'illustrazione orale che 11e h a fatto ,. lia accolto la proposta di emendamento Cronaca del movimento professionale. dell 'art. 12 (soppressione dell'ultimo capoverso) . Ha ·spiegato al sen. De Marchi la portarla dell 'arIl servizio sauitariu ticolo 1, che ha lo scopo di non far ma11care alle a bi>rdo delle nav.i mercantili. Università i mezzi per la lo·r o vita e che non può essere modificato. Quanto alle sue osservazioni sulLa << Gazzetta Uffici ale » ha pubblicato il R. D .. l'art. 12, la risposta è implicita in quanto 11.a già L. 10 ottobTe 1935-XIII contene11t e norn1e p er as detto al relatore. Una riduzione del numero desicurare il servizio sa11ilario a bordò de\le 11avi g·li _.\te11ei non è possibile. La legge del giugno n1ercantili. Il decreto s tabilisce: . norl mira a diminuire il nu111ero d egli Atenei, << Per il p eriodo di tre an11i dall 'en lrata in vj gore m a. tende esclusivamente ad u11ificaTe n ell e Uniclel prcsen te decreto e quando Ile ricorra la n ecesYer sità i vari Istituti Superiori cl1e pullulavano sità il Prefetto può, con proprio decrelo, ordin are da og11i pa.r te. L 'oratore ha chiesto al Parlal 'imbarco per non più di due viaggi annui in quamento tre anni d.i te1npo p er applicare questa Jità di m e(Uco di bordo~ dei n1edic.i ~utori zza ti a legge. Ma i. senato.ri proféssori dr Università §anno n ornLa dell 'art. 28 del vige11te r eg·olamento per la bene che l 'ap,p licazione è già avanzata , che ai1zi sanità marittima, r esidenti nella Provjncia. il la,·oro è pressocl1è compiuto e che il Ministro L 'imbarco J ei 1nedjc i di bordo avviene alle condo,1r à usare del potere concessog·li ancorélJ soltanto dizio11i del contratto collettivo ad essi r elaLiYo o irL n1ancanza alle condizio·n i cl1e saranno stab.ilite per pochi mesi . Al sen. Conti Sinibaldi, il quale ha parlato delle dal con1ar1llante di porto capo del r,ompartimento categorie co11template dall 'art. 9, non è sfuggita marittimo, ·s entite ìe organi.zzazio11i sindacali lel 'in1portanza dell 'ultimo comma clell 'articolo stes- g·almen te riconosciute della gente di mare e delso. Egli sa che ! 'elencazione dei liberi doce11ti è 1'armamento. Cl1iunque contravviene all 'ordin e del corretta dallw possibilità che 11a il Ministro di inPrefetto f\ pu11ito con l 'ammend a da L. 1000 · a terve11ire con proYveclimenti gius tificati da partiI :. 5000. La condanna importa la sospensione dalcolari esigenze dell'educazione nazionale e degli 1'esercizio della profession e, indipendentemente studi ; è il Nlinist10 cl1e ha il pote·r e dj eliminare Cl all 'esito del proced imon1 o penale. o d i Jlon rendere possibili le iniquità . ll ~1inistro per l 'Interr.o,, su .propos ta ciel Prefetto, }JUÒ disporre la r evoca delì 'autorjzzaziou e. Agevolazioni per gli universitari Il Niinistro per 1'Inter110 h ai facoltà , per il 11ein Africa Orientale. riodo di 3 anni dalla e11trata in vigore d el presente decr eto, di conse11tire, in casi di n ecessit à Il Consiglio dei l\ilinistri, su proposta del MiniP urge11za. l 'imbarco in qtlalilà di m edico di bord o stro dell'Educazione Nazionale, ha approvato uno a sanitari non muniti dell a speci::lle autorizzazion e sche111a di R. Decreto legge che concede agevolacl 1 clti all 'art. 28 del regol am eil lo p er la Sail11tà zion i ag·li student! universitari militari in Africa 1\1arit tim ct . Orientale. Il pre·sente decreto e11lrerà in vjgor e il g iorno Agli studenti uniYer silari desliilali in Africa c1ella sua pubblicazione nella << Gazzetta Ufficiale » Orientaile si concede l 'iscrizione al cor so su ccesrlel Reg no e sarà presenlato al Parlamento p er la sivo d 'ufficio ed indipendentemente dall'obblig·o di r onv1:•r s io11e jn l egge. Il Minis tro propoI1ente è aua\rer superato gli esami dell ' anno precedente. t orizzato a presentare al l:arlamento il r elativo rliGli -studenti di cui sopra sono altresì dispensati sPgn o cli legge » . dal) 'obbligo di frequ enta.re i corsi e le esercitazioni e da quello di presentare una dissertazione Il rappresentante degli Odontoiatri nei Sindacati scritta per il ·c o11seguimento della laurea o d el diProvinciali. ploma ~cademico. Risultando al Sinùacat o Nazional e F ascis ta d ei Vengono poi con cesse ltna proroga del 11ormale l\fedici ch e alct1ni. Sindacati provinciali n on h an n o tern1ine di pagan1ento per tutte le tasse (eccetto curat o di ottenere la desig n azion e del r appresen che per quella di immatricolazione, ch e dev 'estante della sezione odonloia lrica , cl1e a n orm a delsere Yersata all 'atto della prima iscrizione) e la 10 st atuto deYc partecipar e a quelle sedute d el Didisp en sa totale d alle t a.sse ste·sse per coloro ch e,


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« IL POLI CLI NI CO n

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rettorio che tratta110 question'i con cernenti la odontoiatria, il segretari o oti. Morelli ·ha disposto che sia assicurata in tutti i casi l 'osserYanza d ella su accennata dis1)o·sizione la quale ha ora assunto part icolare rilievo jn rapporto all'entrata in Yigore del d ecreto sulle nuoYe disposizioni g iuridiche delle professioni sanitarje. In conforn1ità di legge, i segretari dei Si1tdacati provinciali n1edici sono stati jnvitati a provvedere p er ch è sia subito nominato dal Direttorio uno fra g li appartenen li alla sezione o dontoiatri cl el Sindacato a memhro aggregato dei rispettivi Dire ttori provinciali per le questioni concernenti la odontoiatria, p er i provvedin1enti relativj all 'j scriz ion e, ca11cellazione e pr0Yvedin1enti rjg uardanti gli odontoiatri non laureali. •

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NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. -

L ' UniYersit1 di Coimbra (Por log·allo) ha no111ina to dottore honoris causa il prof. L. Patl lrier, clinico d ern1atologo a Strasburgo. L'Accad emia di Francia h a eletto socio Gi org io Duhamel , uno dei maggiori scrit tori france5i, il quale è anch e inedico autentico: fu nei servizi osp edalieri di chirurg ia, esercitò privatamente e, durante la guerra, Yenne addetto ad un 'autoambulanza chirurgica; ha an che pubblicato alcune rnemorie sull 'u so t erapeutico dei metalli colloidali. ])edicalosi completamente alla letter atura, le ·sue conoscenze di m edic;ina e di biologia hanno a' uto nlolti riflessi nei suoi lavori. In seg·uito al trasferimento a Ron1a del se11. }) rof. N. P ende, è stato costituito il nuovo Consiglio Direttivo della R. Accad emia Medica di Genova . Presieduto dal prof. Aldo Fabris, direttore <iel1'Istituto di anaton1ia patologica, è composto clei proff. · ~,f. Barbara, _A. Da Gradi , A. Connio. ,S. Ricca, E. Musante, G. Ros·si, G. C. Segale, G . ~laz­ tacuva, A. DP Martini.

MEDICINA SOCIALE •

i\t.

L'assistenza medico-legale a favore dei marittin1i infortunati • Tra il Commissario Ministeriale della Federazio11e Nazionale Fascista d ella Gente del Mare ed il Presidente del P atronato Nazionale per l 'Assistenz.a Sociale è sta ta firma la una con Yenzione allo scopo di p erfezionare dal punto di vista medicolegale ì 'assistenza espli cata a fa vore dei marittimi infortunati.

Il prof. Mario Don ati è nominato direttore deJla Sezio11e chirl•·rgica dell 'Istituto « Vitt. Em . III » di Milano per lo studio e la cura d el can cro.

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Il gr. uff. Francesco Polenza è non1ina1o dirett or e gen erale dell 'Edilizia e d elle Opere Jg ienicl1e.'

AMMINISTRAZIONE SANITARIA_

NOTIZIE DIVERSE

Estratti nlina e ntari. Il Consiglio dei Minis Lri h a approvato il 30 dicembre uno sch ema di l"l. Decreto contenente le norme per l 'attuazione della Legge 13 giugn o 1935XIII n. 1350 sulla òiscipljna ò ella i1roduzion e e del con1mercio cl egli es lratti alimentari.

Ecl1i della nostra Impresa africana. Attra.Yerso dati contradittorJ', è s tato ricostit uito l'episodio relativo all 'accampamento dell a l.rocc Rossa Svedese in Etiopia: ci limitiamo a nnlare cl1e u11a bomba lanciata da un aeroplano i laliano e caduta su di una t enda h a ferito due sYeòesi , uno d ei quali è venulo poi a morte. [l bombardame11to era stato fatto co111e r a ppresaglia contro l 'u cci. io11e e la decapitazione rlel so ttotenente pilo1a Tito l\·fin11ili , caduto prigioniero: il rispetto sacro d ei prigioni eri n o11 t rova posto tra i sen tirn en ti degli etiopi. In primo t empo , da p arte abissina, eran o c: ta te diffuse notizi3 esageratissim e e false , secondo cui tutti i in<'mbri della n1iss1one s' edese - co1n11osta tij 9 svede·si e 23 indigeni ·- erano stati u ccisi dal 1Jornbardame nto ita.liano. Si sono an ch e aYttte inanifestazioni 1i cordoglio e òi riprovazione in SYezia e altrove. Poi i fatti sono s lati ridotti ai loro e ri termini. Essi hanno addolorato molto anch e gl 'italiani; 1na sono stati inevi Labili. Difattj è da considerare ch e le n orme ge11er1l i della Croce Rossa fissano ben r1ettamente ch e tutti i suoi i stituti non possono confondersi con le linee degli arm ati e con i rischi che e·sse comportano. È fissata un~ certa dis tanz.a fra la Croce Rossa e i combattenti. Se ques la d1~tanza non è mante11uta, la responsabilità è solo di chi 11on l a 0sserva . L'azione ùì g t1err a non consente iii r egolar e a brevi ssinla dis tan za il tiro de~ bon1ba1damenti. MoJ to più , in quanto i segn ali dell a Croce Rossa n on ono hrn Yisibili clall 'alto. È ai1ch e provato che l 'F.tiopia, la quale l1 n ncierito all a Convenzione d ell a Croce Rossa ·solo alla Yigilia cl ell 'inizio dell e ostilità , abusa fi110 alle J)iù

CONCORSI P OSTI

VACANTI.

Consorzio Prov. Antitubercolare. Scad. 31 genn., or e 16; cliretl Ol'e della Sez. Disp en sariale di Lugo; L. 9000 e 5 quadrienni dee. ; età limite 40 anni al 20 nov. ; docun1. a 3 mesi dalla st essa clata ; tassa T.J. 50. Chied ere annunzio. R ·\VENNA.

v~Anr: sE.

Con~orzio

Provinciale Antitubercolare. - Il P..resid ente d el Con so rzio ba r eso noto, in d ata J 2 tiicembre J. s., ch e il termjne utile per la presentazione della domanda e dei documenti per cf'sere ammessi al concorso a cinque posti di Ass jstente Sanitaria Vjsil a lrice presso i Dispensari Antitubercolari di d etta Provincia è p·r orogato fino nlle ore doòici e trenta d el 15 febbrai o l g36-XI'' ·

L ' Università dj Tel1eran ricl1iede, p er la sua n uoYa facoltà di Meclicj 11a, quattro professori aggregati , per insegnare le materie seguer1ti: patologia inter11a, b a l teriologia, fi siolog·ia, anatomia. ni volger si alle Legazioni dell 'Jra11. Cedesi Gal)inetlo l\acliologico compl eto per r acl iodiagno Uca e t erapia , diater111ia e la1npade a lu ce Yiole tta, adalto an ch e p er Ospedale. Per infor111azi oni criYere al sig. R. !\1arsjco , Via Si sti11a 20, Rom l .


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SEZIONE PRATICA

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ì11 lollerabili esagerazio11i dei segnali di questo is tisonale m edico ed al~e suore. Quivi è p u re la captuto per prol eggere cose ch e non possono in alcun 1)ella. Al secondo piano ~ono le sale cl1irt1rcriche nlodo co11fo11d ersi con le su e funzioni umanitarie. del sole arlificiale, di applicazio11e dei r aaai d el Il simbolo òella Croce Rossa si è rivelat o troppo p11eum~ tora.ce; ~en lre n el terzo piano s~~o dollospes·so un trucco p er occultare persino d epositi c~ te le infermerie di d egenza p er i malati ch e abd 'armi e ricoveri n ei quali capi e arn1ati si ribiano subit? atti. op er a lori. Nel m edesimo corpo fugiano durante i bon1bardamenti. centrale, ne1 local1 dello sca11ti11a to sono i n1ao·azIn queste condizioni diYienc impossibile di ri- 1ini dei viYeri, dislribuiti media11t~ appositi 11~0~­ spettarlo, a ineno ch e g l 'italiani n on si m ettano tacarjc.;hi. i11 . . tato d'inferiorità o di p aralisi. Le ali, InYece, sono occupat e daJle infe.rinerie · Ch e poi la formazione sanitaria svedese possa esqu~lla a .n?rd riservala alle donne, quella a ·sucl ser e st ata presa di 111ira dagl 'i taliani voluta111ente agli u omini. Og·ni i11fern1eria limitata a sei let ti co111e qualcu1Lo 11a pret eso, è tale assurdità, eh~ _ è d ota ta, 11èlla part e s ud, di ' verar1de coperte coi~ ii on meri la di essere considerata. errande avYolgib1li e può essere isolata m edia11te por te a vetL"i scorreV<>li. Ai ser vizi di lavan deria Sezione laziale della Soci età Italiana di Gastro· stir eiia, g u ardaroba ed a locali di servizio del per~ enterologia. sor1ale d i fatica sor10 ad11Jiti gli scantinati il elle In ordi11e &llJ. comunicazione fatta dal prof. Fru- d u e ali, uniti da due gallerie sotterranee. L 'ala destinata .alle donne è dotata cl i un piano di pit1 go11i al Raduno Nazionale di Gastro-enterologia per la sezion e 111aternità ed infa 11zia. tc-11uto in Jloma nel magQ'io u . ·s . e conformemente . L 'i~pianto .idrico, oltre .ad t1n piccolo ser batoio lllle disposizioni dello Statuto dell a Società Itab1lanc1an te d1 ROO mc. , disporrà an ch e di un ·5eliana, si costituisce a lloma una Sezion e Laziale condo serhatoio p er un n1ìlio11e di mc. d 'acqua. d ella Società Italiana di Gastro-en lerologi a . l)r LLa Sezione per l '111no scolas ti co 1935-36-XIV Corsi internazionali di perfezionamento 1n e dico a è presieduta dal prof. Frugor1i., coadiuYato <la u n Berlino. Comitato Direttivo composto dai proff. P. AlesL 'Acca demia b erlin ese per il perfezionan1e11to san<lrini, S. Baglioni e G. Egidi; segr etario il dott. dei n1edici orga111zzerà a Berlirto i corsi serruen ti: Bonaàies . Risultati pra tici delle moderne indagini n~l camDella Sezione Laziale possono far parte tutti i po del~a m e<licjn a .i~ L.erntl (24 febbr aio-4 marzo), c ultori della specialità o qltci medici chirurghi e 0norar10: 50 R~1 ; Sib.l1de degli or gani interni (5-7 1 adiologi. residenti in lloma o nel I,azio che n el1=n1nbito d ella m edicina gen erale, si dedican~ con 111arzo), onorario: 20 RM (cor si 1 e 2 riu11iti: 60 Il?1); ~rog ressi _pratic~ con segu iti n ella diag n osi ral'ar licol are attenzione a1la Ga~ro-enterologia. . . Con1pilo della Sezione Laziale è quello di ·a tu- <l1olog~ca e rad 1~sco~1ca,. no!lc.h ? nella radioterapia co!l. r1 g~a:do ~1. cr1ter1 cl1nic1, p a tolog ico-anato~l i are, conform em ente aJle possibilit à di ciascuno, m1c1 e f1siolog1c1 (9-14 mar zo), onorario: 70 RM ; i problen:i inerenti alla Gastr o-enterologia e alla .al11nentazione dal punto di vista clinico e speri- Cura della tubercolosi (nel tuber colosario municipale di Berlino cc \ Valdl1au s Charlotlenburg » siinentale. tua to a So mn1erfeld ; 16-21 marzo), on orario: 50 I risultati delle ricer ch e, le esperie11ze clinich e l:'- ~1 ; Una settimana di o·s tetricia e g·inecologia (23€ quant 'altro J"lUÒ esser e utile allo sviluppo degli 28 marzo); on orario: 50 RM; Una se ttiman a p er le s tudi sulla specialità possono essere comunicati 28 m arzo). 011o rario: 50 Rl\1 ; Una settimana per le 11elle sedute scientificl1e ch e ·si terranno il 2° vec·perazioni d i laiparatoi11i a (20-96 aprile), onoranerdì di og11i m ese in ore rla stabilire, ora n ella rio: 70 RM ; I11t rodu zion e e corso di perfeziona-sede della Clinica Medica della R. Università, mento di om eopatia (20 aprile-16 tnaggio) : il corso ora presso il Reparto ,Speciale di Gastro-enterologia è diviso in 2 part i : i prin1i 15 giorni saranno de-c1ell 'Osped ale di S. Spirito. A dette sedute partedicati a l ezio11i di carat tere ge11er ale sulla n1ateria, ~ipano e comunicano i soci. I colleghi non iscritti rr1entre g li altri 15 giorni comprenderanno dimopotranno partecipare alle sedute ma n on alle distrazioni di perfezionamento; l 'onorario è per cia-scu ssioni se . non presentati d a un socio reaolar. o scun cor so di 40 R~1 . IJer tutti e due di 75 RM; gli mente 1n'Scr1tto. La quota di iscrizio11e alia Sezione è di L. 30 assistenti medici verseranno rispettivamente RM 20 e 40; Corsi speciali in tutti i r ami d ella medicina , é\.ltnue. Per ogni seduta verrà redatto p er cura del se- così p er quanto rig u arda l a pratjca ospedalier a e gretario un breve r iassun lo d a pub 111 icrtre n ei prin- come per le ricercl1e di l aboratorio; tali cor si hann o luogo ogni m e·se; la t assa d 'iscrizione è di 50 -cipali periodici meclici d 'Ilalia. n 80 RM p er 8 lezioni doppie. Per cor si speciali sono previste le principali lin Il nuovo sanatorio di Genova. g·ue stranier e . Per i programmi e informazioni particolaregIl nuovo complesso san at oriale dell 'l stituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale, inaug u- g iate, rivolger si alla Segreteria della « Berliner Akar ato recentemente a Genova, occupa un 'estensione demie fi.ir arztliche Fortbildung », Berlin NW 7, <li 47.000 mq. , mentre le costruzioni propriamente Robert Koch-Plat z 7 (Kaiserin Friedrich-HausJ. I medici stranieri o tedeschi stabiliti all 'cstero ·dette si estendono per 5.000 mq., accogliendo 500 fruiscono sulle ferrovie del Ileich del r ibasso del le lti . Il sanalor jo, protendentesi a form a di U, si apre 60 %. Inoltre, valendJsi dei cosiddetti « Mar chi r e:;u di un vasto piazzale col prospetto di un pron ao gistrati », il medico s lraniero pllÒ ridurre sen sibilmente la spe5a del proprio soggiorno in Germania. a sei colonne, n elle cui trabeazioni s'intercala il A t ale scopo egli farà bene di assumere le necessegno della doppia croce. Il corpo ccnlrale dell'edificio , nel piano imme- sarie informazioni presso la propria banca e prin1a d i mettersi in viaggio . <liatamente superiore all 'atrio , è riservato al per-

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IL P OLI CLINICO

Azioui giudiziarie. Una recluta belga, cui si er a prati cata un 'iniezione di vaccii10 antitifico al braccio sinistro ha . ' riportato u n -1 paralisi dell'arto, con impotenza complet a· h a i:atentato cau sa contro lo Stato, reclamando :350.000 fran chi per danni; la cau sa è giunta in Cor te d 'Appello, che h a riconosciuto giust~fic~ ta l 'a~.ione g iudiziaria, m a prima di pron.unz1ars.1 sull ind ennizzo, 11a ordinat o l1na peri11a medica per accer tar e se la paralisi prOV(!11 a0 a dall 'iniezion e. In tina casa di s3.1ute di P arig i di proprietà del clott. Candelot, il d ott. vVlaclimi.r Passek, di Charcov, aveva praticato un innest o intradermico di tr .. ticolo di monton e, sulla p er son.a d i certo sjg. Janson ; seguì un tetano, ad esito letale. La vedova h a i11tentato azione giudiziaria per danni, ad ducendo un difetto di asepsi . Il Tribunale correzionale di Parig i (103' camera) ha amme-sso soltanto l 'eser cizio illegale dell a medicina da parte del medico russo, non fornito di d iploma francese; per tale infrazione, h a condan11a lo, olt r e al òolt. Pas ek , nnch e il d o tt. Candelot.

Un po' dovunque. Il prcside11te d egli Is tituti C.lini<'i di P erfezion an1en lo cli Milano, sen. Lt1ig-i Devot o, h a convocato p er il G ge o11aio una riunion e, allo scop o di prendere in esam e i provvedim enti da adottare contro l 'uso di nlaleriali di n1edicazione stranieri negli o~ped ali. Della ri11n ione daren10 notizi e n el p ross1n10 nurnc'!rO. Per il 18 gennaio è indel ta a Rom a l ' Adu11ata delle for ze cu lturali della Nazione, pron1os·sa dal Con siglio centr ale dell 'Istitutn N3zionale F~ . cjst a di Cultura , presieduto d al sen . Giovamn i Gentile. Verrà riaffermata la parlecipazione tot a] i larin dena cu ltura ital iana all 'azion e d el n egime, p P.r ]a dift: sa dell a1 libertà e <i e Il ' avvenire della Patria. Il 6° Con gr esso in ternazionale di fisioterapia si terrà a Londra d al 12 al 16 maggio 1936; quota d :iscrJzione 2 ghinee . Informazioni presso il segretario gen erale, Dr. Eidjn o,v, Upper WimpoJe Street 4. Londo11, ~T . 1., In ghilterra. Nel V CI Congresso Pan a1nerica11 0 del Bambino, tenulosi r ecentemente in Messico , su pro}JOst a d ei proff. Bambarén e Suarez <li Lim a , f u appr ovato il Yoto ch e n ei futuri Cong·ressi - i qu ali sono ded icali allo ~ludio integrale rlel bambino -- vi ~i a una Sezione di Nipiolog-ia. In t al modo la Nipiologia , fondata dal pro!. Cara ce e definì ta dal prof. Bambarén una concezione latina, integr atiYa superba, s'impon e sempr e più in America e ri ceYe una nuoYa consacrazione. La Societ à tedesca di medicin a interna t errà la su a 48a r iur1ione dal 23 al 26 m ar zo 1936 in W iesb aclei1, sotto la presidenza del prof. Schwenkenbecl1er , direttore d ell a Clini ca Medica di Marburgo. I11focmazioni presso il sig. Bi.irger, Bier stadter Hohe 5, ~Tiesbaden , Germania. Il prossimo cong resso francese di u rologia si adunerà ~ Parigi n el 1936, sotto la presidenza del prof. Pa leau e di scut erà il t en1a cc Le anomalie p ieloure ler ali n, relatore Darget; per il 1937 è stabilito il t e111 a : << Tra t tame11to chirurgico delle nefropatie n1 erli cl1e (nefriti , ipertensione) » , relatori: Chabanni er , Gat1n1e, Lobo On eil .

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[ANNO XLIII , Nu~I. 2,

Il 9° Congre·s so fra11cese di stomat ologia avrà luogo ::i. Parig j, n ella Facoltà m edica e nella Sorbona, dal 5 al 10 ottobr e 1936, sotto la presidenza del. dott. _Pont (Lio11e). Temi : 1° cc Studio comparativ? de1 trattamenti delle infezioni periapicali c:~n1che n (trat~amento medico e con agenti fis1c1: dott. Sole1l ; trattamento chirurgico: dott. Duclos) ; 2° cc Trattamento ortodontico » (incidenti acci<lenti e complicazioni: dott. Izard ; controindi: ca.zioni. asso.Iute ~ relative: dott. Quintero); questione in discu ssione : « Con1plicazioni immediate e m ediate delle estrazioni ; loro trattamento » (dott. Landais). Rivolgersi al segretario generale, dott. Dechaume , rue de Rivoli 182, Pari s. D_all '8 al 10 giu g no 1936 si terrà il 2° Congresso 1tazionale 'Sp~g·nolo di dermatologia e sifilografia, sotto la presidenza del dott. J osé Sanchez .COvisa. Temi: cc Cl assificazione delle alterazioni cutan ee conglobate sotto l a desig n azion e comune di eczen1a del lattante »; cc Tentativo di sistemat izzazione dei trattamenti salvar sanici »; « Epidemiologia d ella lf·bbra »; << Stato at tuale del trattamento della lebbra » . Rivolger si al segretario generale, Dr. J osé Gay Prieto, avenida de la Rep11blica 12, Grenada, Spagna.

Il Cong.r esso annu ale di n e11r0Jogia, p sichiatria. ed endocrinolog·ia d ella Romani::i si è svolto dal 6all '8 ottobre a Chisinau. Temi: Le infezioni n ellrotrope; Il problen-ia d ell a r espon sabilità (da·l punto di vist a psicolog·ico, p·sichiatrico e medico-legale) ; La fisiopa tologia dell 'ipofisi. La Società Lombarda d i Chirurgia si è aduna1a j l 24 novembre, j11 co1nune coi1 l a Societ à Pien1011lfse di Chirurgia, so tto la presidenza dei proff. ì\I. Donati e L. Bobbio. Sono state fartte comunicazioni da: G. Zaccarini, F . Fecleli, L . Pizzagalli, E. Gioja ,. G . Peracchi.a , V. Petti nari , 1\1. Donati, A. Sostegni. L . Di Natal e, G. Cavalli , A. Poli . La Società di Ostetricia e Ginecologia delle , -en ezie si è adunaita il 1° dicembre a P adova , sott<> la presidenza del prof. A. Bertino , assistito d a1 segr etario prof. E. Maurizio. 80110 state fatte comunicazioni da: F. Gall , E. Opoch er, O. Viana, G. Revoltella (due comunic.) , A. Martinelli ; lultehanno d ato origine a di sc11 ss ioni. La Società Medico-Chirurgica Bergam asca. si fi· adunata il 28 d icembre, sotto l a presidenza cleJ prof. D 'Alessandro. Son o s ta te fatte comunicazioni dai soci: C. Sala , Nicoli , Gu alini . Sette anni or sono veniva fondato a Filadelfia un Comitato p er lo studio del trattamento delle malattie reumatiche, so tto la presiden za di Ralph Pemberton; da allora le società con generi si sono moltiplicat e negli Sta1ti Uniti ed ora superano il numero di 150. 8-0no sta ti or ganizzati servizi ospedalieri speciali e con sultazioni. Gli Stati Unjti sono ormai alla testa della campagna contro le malattie rèumatiche. •

Si è adunata a Londra una conferenza organizzat a dal Consiglio centrale per l'educazione fisica iicreativa ; fu presieduta d a lord Astor; vi erano rappresentate 140 organizzazioni nazionali e altri enti. Venne posta in rilievo l'opportunità di imprjmere ulteriore e podero·so incremento a questa attività. Il Parlamento greco ha deliberato l 'istituzione di due nuove cattedre nella Facoltà mecTica di -~te-


[ANNO

XLIII, NuM. 2]

SEZIONE PRATICA

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ne : la neurologia viene staccata dalla psichiatria e f0-rma un insegnamento a sè, e viene fondato e:r novo l'insegnamento di clinica terapeufica.. Il Collegio medico di Calcutta ha celebrato il suo centenario; al Collegio, che costituisce la più importa11te scuola medica, dell'India, sono aggregate altre istituzioni: una Scuola per infermiere, una Scuola di medicina tropicale e l 'Istituto panindiano d'igiene• e sanità pubblica. Le due ultime istituzioni sono sorte grazie alla liberalità della Ji'ondazione Rockefeller. ·

Per speciale con cessione della ll. Prefettura d i> ìVIila110 si è potuto pubblicare il fascicolo ·VI d:t cc Acta Medicri Italica » raggiungendo le pagine· duecento e dando una documentazione completa di quanto l 'Italia ha fatto, e fa, riel campo· della Stomatologia. ' Tutti i Maestri della Stomatologia italiana han-· no collaborato a questo ~ascicolo che è in vendita1 come i precedenti (L. 10) a totale beneficio deg·li: Orfani dei Medici caduti in guerra. La Direzione di cc Acta Medica Italjca » annui1cia1 La sede dell'Associazione Medica Americana a - cl1e, adotta:ndo il concetto e la formula proposti in Chicago verrà ingrandita, innalzandola di due pia. « Forze Sanitarie n dal ,Sindacato Nazionale Fascist a dei Medici, la pubblicazione dei suddetti ni; vi sarà aggiunta una grande sala di riunioni; cc Acta » si sospende tempor anea1nei1te per contri-· verrà tutta rivestita con pietra da taglio. buire all 1 resistenza nazionale. Il Principe di Piemonte si À recato a visitare Verrà però aittuato, nei pri111i mesi del 1936-Xl'',. gl 'inferrrd ricoverati nell'Ospedale dei Pellegrini il Fascicolo riguardante la l\t[eòicina Coloniale Ita·di Napoli. liana, essendo evidente il carattere eccezionale d 'al-· tualità e di speciale interesse di tale argomento. L'Università di Firenze è stata autorizzata, con R. Decreto, ad accettare la donazio11e di L. 22.000 Sotto gli auS])ic1 della Socifltà Italia1r1a di Pediadisposta a su.o favore drui fratelli ing. Flavio e dott, tria, presieduta dal prof. G. B. Allaria, l '« Ufficio· Silvio Des·sy, per 1)istituzione di un premio da in- Stampa Medica Italiana )) pubblicherà, entro il prititolarsi al nome di Francesco Dessy, da conferirsi mo semes tre del 1936-XIV, t1n volume intitolato: ogni 2 anni all'autore di un lavoro scientifico in u La Pediatria in Italia ». Il volume avrà la colanatomia e fisiologia e scienze affini, o in pato- laborazione di tutti i pediatri italiani, e ·sarà poster logia generale e scienze a-ffini , pubblicato nel pre- in vendita a totale beneficio dell'Opera nazionalec.edente quinquennio da ui1 laureato in 1-tna Uni- IJer gli Orfani dei Sanitari taliani con sede in Pe• versità del Regno. rug1a . Nella Clinica Medica dell'Università di Genova, Il « Comitato di corrispon<'lenza per l 'igiene in -· presenti l 'on. Casaretto, pres~òente del Comitato dustriale n presso l 'c< Ufficio internazionale del laGenovese della Croce ;Rossa Italiana, il marchese voro >> che ha sede a Ginevra, ha con1inemorato if Cambiaso, jl dott. De Rossi e la sig.na Stella Dia- con1pianto prof. Mariano Luigi Patrizi. r1a, jspettrice della Croce Rossa, è avvenuto il camSi è celebrato a Vienna il 100° anniversario della· bio di servizio di assistenza infermiere della Clinascita di Aùam Pollitzer, considerato il fondatore· nica Medica voluto e organizzato dal nuovo direttore della Clinica l\Iedica di Genova, prof. Saiba- dell'otologia moderna. È morto pochi giorni pri-· tini. Il personale infermiere ospedaliero è ritor- ma della celebrazione. nato a prestare servizio negli Ospedali Civili ed è L'Università di Marburgo ha fatto collocare una stato sostituito con le infermiere diplomate della lapide sulla ca·sa dove, il 24 novembre 1861, nacque· C. R. I., in parte inviate espressan1ente dalla P.r e- Augusto Bier, in Helsen . Il discorso ufficiale è· sidenza Generale di Roma. Hanno parlato il prof. stato tenuto dall'attuale direttore della Clinica chiSabatini e l 'on. Casaretto. Sono stati inviati tele- rurgica d.i Marburgo, prof. Klapp. gramn1i all:i Marchesa Targiani e a S. E. Cremo. Un 'esposizione fatta da medici collezionisti si è· r1es1. tenuta a Milwankee (Stati Uniti); vi figuravano , L'Associazione Medica. Americana (Consiglio de- tra l'altro, una raccolta di fotpgrafie « a tre di gli studi medici e degli o·spedali) ha raccolto, pel rnen·sioni » e una raccolta di motti spiritosi di; 1934, i dati relativi a 6230 istituti ospedalieri, rap- negri, oltre le consuete collezioni di libri rari, presentanti i.I 96, 78 % del numero totale. Durante quadri, acqueforti, acquarelli, lavori sbalzati, inl'anno essi ricevettero 7.147.416 malati, con una setti, francobolli ecc. media di 830.000 presenze al giorno. Nelle materIl Laboratorio fi·sico-chimico dell'Istituto di panità e in altri ospedali nacquero 700.000 bambini. Da 20 anni il numero dei letti si accresce quasi tologia e igiene del lavoro dell'Ucraina, a Charcov, regolarmente di 25.000 i ·anno. Nel 1934 cessarono diretto da W. G. Gurevitch e I. B. Kogan, annundi. funzionare 103 ospedali, per fusioni, fallimenti zia di essere riuscito a preparare una ·soluzione artificiale che può sostituire il sangue nelle trasfuo semplici chiusure. sioni, superando nelìe proprietà un prodotto si-· Col 1936 l '« lgea », allegato agli « Ann.ali d 'Igie- milare tedesco; è chiamata << UTkrinfusine ». ne », che tanto fé!Jvore è riuscita a cattivarsi nella classe medica, assume il nuovo nome di « L 'AtIl Governo della Germania ha deciso di sospentualità l\1edica », pii1 aderente al suo carattere. dere, dal 4 gennaio, la conce·ssione di permessi di Per la ricchezza, la varietà e la :freschezza delle in- viaggio per la SvizzeTa, a titolo di rappresaglia formazioni, sarà un utile complemento di tutte le contro analoghe misure della Svizzera, adottate il riviste mediche e, come prima, il suo programma 24 dicembre. Lettere di credito e permessi di resarà di farsi leggere per intero. Direttore ne è il carsi nel territorio elvetico vengono concessi solosen. Sanarelli. L'abbonamento annuo importa a quei tedeschi che dovessero far lo per ragioni di L. 15 per l 'ltalia e L. 25 per l'Estero; numeri ~ se- cura - specialmente nei sanatori - o per studio. parati rispettivamen~e L. 1,50 e ~· 2,50. S~de deNel gabinetto di chimica farmaceutica dell'Unigli uffici: via Antonio Salandra (già delle Finanze) versità di ~1odena il dott. Aldo Stanzani e la 14, Roma (130).

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<e lL POLICLI NI CO

clott.a Lea Toni sono s lati inYesliti al volto dallo scoppio di un Ya-so di vetro contenente una solt1z~one di nitrato d 'argento e di soda; il primo è rimasto molto graven1ente colpito agli occhi. U? aeroplano della Croce Ros·sa Britannica, proYe1~1~nte da Cartun1. e dest]nato al trasporto dei fer1 ti sul fronte nord dell 'Etiopia, si è fracassato a centove11ti cl1ilometri a nord-ovest di Addis Abebà. Il pilo La ]11glese è rimasto leggerrr1ente ferito . L 'apparecchio è andato con1pletamente dis trutto~ Un incendio sviluppatosi a Londra n ell 'abitazjone di uri medico ha clet ermìnato la morte di cjnque. persone d i famiglia. tl medico, dott. ~hilip Frankl1n, un laringologo americano stabilitosi da alcuni anni a Londra, aveva acquis tato la casa <;1e~ c;iuartiere orientale, sull~ '\Vimpole Street). Egli si era allontan ato per la f1ne della settimana· l'incendio, provocato da un corto circuito, comin~ c~ò la clomenica mattina, alle 6,30, n el piano infer1ore, mentre tutti dormivano ai pi ani superiori; i pompieri riuscirono a domarlo in 40 minuti, ma trovarono tutti gli abitanti morti e cioè la moglie del n1edico, la di lei nipote e tre persone di servitù. 1\ Puesti. in Moldavia (Romania), in occasion e

d elle recenti feste natalizie. gran numero di fan1iglie consumarono carne di un manzo che poi 1i ultò essere 1r;orlo di rabbia. Sul luogo si è reca lo u n gruppo di sainitari, per praticare la vaccinazio11e antirabbica di tutta la popolazio11e. I due macellai che hanno pos1o in vendita la carne infetta sono stati arrestati. Al Policlinico d i P avia si presentava, per esservi ricoverato, certo Primo Spairani di anni 56, in staito di ubbriachezza . Il medico di guardia lo rimandava indietro. Poco dopo Io Spairani si ripre·sentava e, per conviricere il personale di essere am. inalato, si gettava a terra, ma batteva violenten1ente la tes ta, riportando lesioni così g ravi che, nonostante ogni cura, è poi venuto a morte. A New York il colonnello Wildman, di 85 anni, ha sposato una settantenne figlia del generale Burnside, eroe della guerra di secessione.

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[AN1io XLIII, I\uivL 2]

Colpilo da fier0 morbo, è deceduto 1 a Ferrara dopo pochi giorni di malattia, a soli 31 anni iÌ pr~f. MAl'l"LJo PisA, docente di pa1ologia medica , assistente Jlella R. Clinica 1'1edica cli Roma. Alla desolata famiglia , le nos tre più sincere condoglia11ze. Il dott. RAFFAELE Co~TA, dl 27 anni addello o.Jla Clinica « 28 ,O ttobre » di l\Ìilano, creata dall 'Aziend~ ~amviaria municipale di questa città, è caduto ' ·1tt1ma del dovere, in seguito ad un 'infezione con1ratta l '11 ·seLLembre 1034 mentre assisteva un 1amn1alata sottoposta ad un graYe at1o operatorio. Egli è deceduto dopo inenarrabili sofferenze in u11a Casa di salute alla Pineta di Sortenna. L~ sua fine ~a pr.odot~o. profonda cos:te~nazione tra i congiun11, gl1 am1c1 e nella farmgl1a meòica.

Il prof. Azzo Azzi, ordinario di ba l teriologia al1'Università di Torino, ha perduto jn Africa Orientale il figlio, FRANcEsco Azz1, studente al quinto anno di medicina, sottotenente di con1pleme11to in Cavall eria, capomanipolo della Legione universila~ ria; er a st ato fra i primi ad avanzare domanda di volontario e fu aggregat o ai primi r ep arti che lasciarono l'Italia . È caduto da eroe, o.cl af Gagà. All'illustre Genitore - il quale è s lato volontar io nella grande guerra, decorato di medaglia d'ar. gento al valore - le no·stre comn1osse condog lian ze.

Le malattie infettive in Italia. Numeno dei Comuni colpiti e numero dei cOJSi (j"ra parentesi). Denunzie d al 2 dicembre all '8 d icembre: Mor-

billo 220 (1139) ; Scarlattina 208 (514); Pertosse 81 (261); Varicella 118 (304) ; Vaiu olo e Yaiuoloide (-); Febbre tifoidea 251 (444); Infezioni paratifiche 58 (73); Febbre ondulante 19 (2J) ; Dissenteria 12 (lu) ; Difterite e crou_p 368 (766); Meningite cerebro-spinale epidemica 5 (5); Poliomielite ant eriore acuta 14 (19) ; Encefalite letargica 1 (1); Anch ilostomiasi 6 (10); Rabbia: morsicature di an im ali rabbici o ·sospetti 30 (46), dichiarala (-) ; Pustola maligna 17 (17).

Indice alfabetico per materie. Agranulocitosi da medicamenti Amministrazione sanitaria

.. . .

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Anemia perniciosa: p seudo-tumore dello stomaco nel corso di - . . . . . . . . Arte medica e medicina artistica . . . . Avvelenamento da fur1ghi: sindrome • anur1ca . . . . . . . . . . . . . . . . Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . Clinica chirurgica: insegr1amento . . . Concorsi di sanitari condotti: attribuzioni del Prefetto . . . . . . . . . . . . Cronat;IJJ del movimenbo, professionale . .

Diabete mellito: regime dieletico zionatamente libero . . . . . . Dolori addominali come sintomi fezioni cerebrail i . . . . . . . . Fcla1npsia: trattamento . . . . .

condi. . . . di af. . . . . . . .

Pag. ))

76 82

)) ))

76 73

Etiopia : sorgenti calde e condizioni ig ieniche . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag . 79 )) Ginocchio : radiologia . . . . . . . . . . 80 )) Insegnamento superiore . . . . . . . . 81 )) Malatti a di Vaquez: cura . . . . . . 76 Medicina sociale . . . . . . . . .

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74

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. . .

Milza: struttura del tumore di . . Mors timica in consegu enza dell 1applicazion e di un apribocca . . . . . . . . Panna artificiale . . . . . . . . . . . . . P1·ostigmina ne] can1po ostetrico-ginecologico . . . . . . . . . . . . . . . . . R1CHET CH. . . . • • • • • . . . . . • • •

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Tariffe professionali per l 'assistenza agli abbienti . . . . • • . . . . · . . · . .

rrerapia farmacologica: nuove direttive . T.r asfusione di sangue incoagulabile . .

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Diritti di proprietà riservati. --: Non ~ consentita la ristom1>a di lavori 11ubblicati nel Poliolinioo se non in sepfto M aui<>nuatione scritta dalla redat.Jone. E vietata la 1>11bblictJtjone di sunti di essi senza ntame la fonte.

e

FRUGON I .

Rerl . capo

A. Pozzi, Resp. Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Gou rrier .


,

Roma, 20 Gennaio 1936 .. XIV

ANNO XLIII

'' fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

Nnm. 3

'' DURANTE

SEZIONE I>RA.TIOA REDATTORE CAPO : PROF.

-

CESARE FRUGONJ

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Osservazioni clin iche : 1'1. Pisa: Particolarità clinich e di una paraplegia pottica in soggetto tabetico. Note e contr ibut i : G. Puleo: Splenopr ognosi e sp len oterapia nelle malattie infet t ive acute. Riviste : A. Filippini: La formula di Rea d p er la detPl'min azione d el metabolismo basale. Sunti e rassegne : F \Rl\'lACOLOGIA E TOSSICOLOGIA : Inib izione della leucopoiesi da pa.rte di a lcune drogh e. - J. Vague: L'epaton efrite apiolica. - ORGANI DIGERENTI : s. J(adrnkAi, R. Audecrod : I segni radiologici diretti nelle coliti ulcerose non specifich e. - P. W. Bro"'TI : Pericoli e risul tati nel t rattamento dell'ame bjasi. - LARlNGOLOGIA: E. Watson-Williams: Le affezioni a cu te della gola. - IGIENE: R. Bola f fio : At tività g innicosportiva e funzione meatruale. Cenni bibliografici.

Accaden1ie, Società Mediche, Cong ressi : Società Med icoChirurgica di P a.via. Appunti per il tned ico pratico : CASISTICA E TERAPIA: I prepa rati endocrini nei disturbi ginecologici. - Malattia cistica e suo trattaanento con l a follicolina. L'oper azione di Rotter n elle annessiti e suoi risultati recen ti. - SE~tEI OTI CA : La scelta e l'interpretazione delle varie prove d ella funzione renale. - MEDICINA PREVEN IIVA: Sull'effi.ca cia d ella tossoide a llume-precipitato nell'immunizzazione contro la difterite. - VARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza: G. Selvaggi : Il pe· riodo di p.rova e le disposizioni del nuovo ordinamento. Nella vit a professiona le : Medicina socia le. Concors i. - Nomine, promozioni ed o norificenze. Notizie d iverse. [, Rassegna della st a mpa medica. I ndiqe a lfabetico per materie.

OSSERVAZ IO NI CLI NI CHE

o ad intossicazioni capaci di agire in via ereditaria su l sistema nervoso. Nessuna. anormalità nemmeno n ell 'anamnesi fisiologica : a 28 anni contrasse matrimonio con donna apparenten1ente sana che ebbe due gravidanze condotte a t ermine, non aborti: i figli m orirono nei primi anni di età per malattie imprecisate dell 'apparato r espiratorio. Non ebbe abitudini di vita irregolari, non fu etilista. Fumatore di sigarette, fino a venti al giorno. Non registrò alcune infermità fino all 'epoca b ellica, quando fu ferito da arma da t aglio alla r egione sopraorbilaria e da proiettile alla r egio11e soprapubica . Nessuna delle ferite penetrò in cavità e non si ebbero con segu enze du.rature. Nel 1922, all 'età di 26 anni, n otò la comparsa di chiazze di depig m entazion e cutanea al dorso delle mani, alle r egioni es terne delle braccia e alle gambe: in questa occasione venne pratica ta un a R. W. ch e diede esito netlamente positivo, con .. orpr esa del p . ch e non aveva mai avuto nozion e di un cont agio spiroch etico. Venne istituita 'per 1 m esi una cura specifica per 1nezzo di iniezioni sottocutanee di un preparato non determinato. In seguito, malgrado gli avvertimenti medici, la terapi a venn e del tutto trascurata. Otto anni d opo (1930) in seguito ad anor1nalil~ t iscontrat e n ella su a a ttività profession ale, anormalità ch e, second o le depo izioni del n1 alato, pare fossero sopratutto constatabili nella forn1a dei rapporti di servizio da lui compilati, il p . venne sottoposto a visita medica. Interroga to su quelle ch e fossero allor a le su e condizioni, il p . affer-

l sTrruTo ot VELI.~

C1.INICA

R.

~f l!.DICA GENERALE

UNrVEHSITÀ DI RoMA

f)irettore : prof. C.

FRUCONI.

Particolarità cliniche di una paraplegia p()ttica in soggetto tabetico. Do lt.

~fANLIO PISA.

Un caso (li nolE:vole i11le resse ci è occorso di osservare recent e111e11Le in Clinica: non già per rari Là di forn1a o per eccezi·o nalità di re11erti , ma per la coesisLenza di due affezioni , ... [umat a I 'una e con clamata l 'altra, ch e lede11do entra1nbe Iu funzionalità del sistema I\ervoso rendP''ano la diagnosi alquanto deliC\J La e, fra loro i.ntrecciandosi, modificavano in part,e il quadro classico e abituale dell ' un::i e dell 'altra. E appunto per queste sl1e peculiarità il J10stro ~laestro ci ha con siglia lo di descriverl o e di comn1entarlo breven1ente.

. . ..

A. SilYio, di anni 35, ferroviere pensionato. Il gen tilizio non presentava dati di particolare int eresse n1ancand~ qualsiasi :\Ccen no a m alattie


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cc IL POLICLINI CO »

mava di essersi se111pre se11Lito in buona salute e di non aver avuto sentore alcuno di una qualsiasi forma morbosa : diceva solo che da qualche tempo aveva avvertito allora saltuariamente dei dolori brevi, trafittivi, a tipo folgora11te, agli arti in .. feriori. ' Dobbiamo alla cortesia del prof. G. Sai, direttore dell'Ospedale P.rovinciale Psichiatrico di Trieste, cui anche quì vogliamo esprimere il nostro ringraziamento, i seguenti dati che si riferiscono ai reperti dell'accennata visita medica. Il malato era torpido, apatico, scriteriato, eu~orico; presentava qualche inceppamento nella favella. All 'esa1ne delle pupille si con statò miosi notevole menlre la reazione alla luce era dubbia. Non vi era Babinski. Venne praticata una puntura 19mbare che die<.le il seguente esito: Nissl 0,02 %; Pandy + + +; rviastice 1 :2-1 :16 ( + + +); Meinicke + + +; l\1uller + + +; R . W . parzialme11te positiva; nel sedimen ·to 7-15 linfociti per cam1)0. Venne praticato un trattamento mala.r ico (8 al tacchi) cui seguì una cura neosalvarsanica: ad un anno di distanza (1931) il p. si presentò psichicamente reintegrato, ma con reazioni psichiche un po ' lente e con memoria alle volte ince.rta. Negli ultimi due anni avrebbe goduto sempre buona salute: non ebbe a lamentare cefalee nè vertigini nè disturbi della dea1nbulazione o della sensibilità. Normale era la favella , normali le fun~ zioni sfinteriche. Negli ultimi mesi si veniva invece affievolendo in modo mol Lo notevole il potere sess uale. Il 1° gennaio 1934 rimase a lungo esposto al freddo ed all'umidità. Il giorno dopo avvertì un malessere diffuso, con sen so di indolenzimento e doloretti ossei vaghi e successivamente, insieme a lieve tosse e senso di febbre, si manifestò un dolore toracico alto, piuttosto vivo, che si irradiava anteriormente a ~ascia verso le regioni mammarie, accentuandosi coi colpi di tosse. Nei giorni successivi, in condizioni pressochè invariate, rimase a letto: la febbre pern1ase costante, raggiungendo dei massimi intorno ai 38,5. Il 10 gennaio, sfebbrato da qualche giorno e scomparsa la sintomatologia generale, pur continuando i dolori a cintura al torace, si alzò: era un po ' curvo, fenomeno questo che egli ed i famigliari atLribuirono al fatto doloroso esistente, e notava una evidente incertezza della 1narcia per spiccata debolezza degli arti inferiori. In 3 giorni, con rapidiss ima progressione, si manifestò una totale incap acìLà alla deambulazione prima e alla stazione eretta poi, sicchè dal 13 gennaio fu totalmente immobilizzato a letto . Il 16 gennaio si instaurò una totale .ritenzione di orina: il p. non fu più in grado di evacuare la vescica, dalla quale poche gocce di orina uscivano in seguito a compressione sulla r egione pubica, mentre si ave"ano perdite involontarie in seguito a colpi di tosse. Il p. entrava, in Clinica il 17 gennaio 1934. Al momento d ell'ingresso i dati più salienti dell 'esame obbiettivo erano riassuntivamente i segu enti. Il p. era notevolmente sofferente per vivi dolori alle regioni sottomammarie che, rendendo 1nolto difficili i movimenti del tronco, obbligavano ad un decubito costantemente supino. La psiche appariva integra sen za. alterazioni della ideazione e della memoria, sicchè il p. , completa1nente orientato nel tempo, era lucido e ricordava esattamente i fatti pregressi. Non anomalie o inceppamenti d ella favella.

So~getto

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brachitipo; chiazze di vililigo alle ma~1, alle ascelle, al fianco d, alle caviglie e sulla faccia dorsale del pene. Polso riLmico, di frequenza aumentata (108). Respiro di tipo normale simrnetrìco, frequente (28), senza segni dì di~socia­ zione toraco-addominale. Nulla a carico del sis ten1a linfoghiandolare. Cap?·. -. Normale la motilità attiva e passiva; non r1g1d1tà nucale. Nulla a carico dei nervi cranici (III, IV, V, VI, VII). Integre la statica. e la dinamica oculopalpebrali. P11pil] e estrem ament e miotiche, totalmente tigiàe alla luce, con accenno a dilatazion e paradossa. Assente il riflesso all 'accomodazione. Presenlì i rifl essi corneali . Indolente la compressione su i bulbi oculari con assenza del riflesso oculo-cardiaco. Attenuatissimo il riflesso ~aringeo. Velo pendulo deviato a d. con conseguente medializzazion e d el pilastro s. Coll'o. - Nessun rilievo i1otevo1e a carico dello sch eletro, dei muscoli, clei vasi e della tiroide. Torace. - Cifosi angolare d ella colonna con vertice fra le vertebre V e VI le cui apofisi spinose erano notevolmente sp orgenti. Indolente la press~one e la comi;>res~ione sulle vertebre; la compres~1one del rachide in se11so verticale, mentre no11 provocava alcun dolore in sede vertebrale, causava una notevole accentuazione dei dolori toracici anteriori e una irradiazio11e dolorosa verso la r udice degli arti inferiori. La pressione diretta sul Lorace non destava alcuna soffere11za. L'esame de1l 'apparato respiratorio e del centro circolatorio era negativo . Addome. - Non dolori soggettivi. Evidente gìobosità della metà inferiore per prese11za di una voluminosa tumefazione media11a., data evidentem ente dalla vescica urinaria sopradist esa, giungente in alto aìla ombellicale trasversa e bilateralmente fino a circa. 6 cm. dalla linea mediaria. Normali i limiti d egli organi ipocondriaci. Sistema nervoso. ~ Agli arti superiori non alterazioni della motilità a-Lliva e passiva, della forza muscolare, d ella sensibilità e della reflettività. Negativa la manovra di Ste,Yart-Hol1nes e la rnariovra indice-naso. Non tremori, dismetria, adiadococinesia. IndE>lente la compressione del n ervo t1lnar e nella doccia olecranica. Al tronco la motilità a ttiva (passaggio dalla posizione supina alla seduta) er a molto difficultata dai dolori toracici: la tensione dei muscoli addominali avveniva però r egolarmente. Ovunque normale la. sensibilità tattile. La sen sibilità dolorifica presentava invece notevoli alterazioni : a livello della V costa esisteva una striscia trasversale, alta ci.rea 2 dita., di evidente iperalgesia, dalla V alla VII costa gli stimoli dolorosi erano avvertiti molto scarsamente, mentre al di sotto della, VII costa si passava a total e analgesia. Per quanto rigu arda il termotatto si aveva evidente jperestesia al freddo in tutta la striscia "ipera]gesica, dove il caldo invece veniva percepito scarsamente e incosta11temente. All 'addome il freddo era esaLLamente percepito e provocava reazione muscolare di difesa : il caldo era invece avvertito irregolarn1 ente, scarsamente, e per lo più scambiato col freddo. La compressione dei testicoli non provoc3va alcuna reazione dolorosa. T riflessi addominali i com portavano varfaòilmente; p or lo più si avevano a d. solo il superiore n1entre a s. m ancavan o sempre il medio e l 'inferiore. Agli arti inferiori la motilità attiva era spiccatamente compromessa da ambo i lati, ma


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S EZIONE PRATICA

più a d. In genere, pur essendo i reperti alquanto variabili, erano accennali solo i seguenti movi1nenti: flessione della gamba sulla coscia e della coscia sul bacino, flessione dorsale del piede e plantare delle dita. La motilità passiva era conservala e rivelava un certo grado di ipertonia muscolare. Forza muscolare ridottissima; impossibile la stazione eretta. Sensibilità: normale la tattile, 1olalmenle spenta la dolorifica., grandemente alter ata la termica nel senso che gli stin1oli provoca ti r.ol caldo e col freddo venivano quasi sempre co11fusi e che i secondi prevalevano sui primi._ Il t-c11so di posizione era integro per i movimenti cJen1e11lari e compromesso per quelli più comJ)lessi . Indolente la compressione del tendine di ,\ chille. Per quanto riguarda i riflessi, si notava m odica accentuazione dei patellari con costante riflesso controlalerale degli adduttori e clono rotuleo. iperriflessia achillea con clono variabile dei piedi, mediopubico assente a d. e presente debole a s. Assenza dei riflessi di Babjnski, Oppenheim e Gorclon . Movimenti di triplice retrazione alla torsion e e compressione del pied e. Esame oftalmoscopico. Leggera sfun1atura delle papille p er presenza di lieve intorbidamento g:rigiastro peripapillare; emorragie retiniche bilater ali, in OD fra r etina e vitreo, in OS nello strato delle fibre nervose. Esame laringoscopico. ' ìelo palatino nei movim enti di fonazione spostato a D (paresi). L 'arilenoide di D sorpassa la linea mediana. Esame radiologico del torace. Spondilite anteriore in D4, D5 e DG con distruzione notevole dei corpi di D5 e D6 e assenza dei dischi intervertebrali corri spondenti. Crollo <lella colonna e deformità cifotica di modico grado. Ombra da ascesso freddo ossifluente ad estrinsecazione mediastinica. Nulla di n otevole all 'apparato r espiratorio e al centro circolatorio. CutireOJZione alla tubercolina intensamente positiva. R eazioni di .W assermann. Meinicke e J(a.hn n egative. R eazione di Ghedin.i-lrVeimberg e intradermoreazione alla Casoni negalive. Pressione art eriosa 75-138. Esame delle orine ed esame emocrom ocitom etrico e i~lologico d el sangue: nulla (li nolevol e. Esame del liquor c. r.: pressione iniziale 19, final e 10 (est.ralli cc. 4); aspetto di acqua cli roccia; R. W . negativa ; Pandy fortemente posili,·;i; cellul e 3 per n11l1c.

R;assumendo, s i tratwva di un uon10 di 111edia età, ir1 cui un 'affezione cutanea aveva fatto 1)ri1na sospettare e poi accertare l 'esistenza di una lue ignorata, che era stato sottoposto quattro a11ni prima a malarioterapia i.>er una malatti.a evidentemente mentale e cb e rapidamente, 1na non improvvisamente, si era fatto paraplegico dopo aver l)resentato una sinton1atologia dolorosa toracica modicamente febbril e. Acquisita o co11ge11ita che fosse, la lue f' i rivelò attraverso il sinlon10 cutaneo della vitiligo: dato questo che non occorre commen tare, ben nota essendo la correlazione fra que~t.a peculi are forn1a di depigmentazione cutanea e l'i1tfezione sifilitiea. Non già ohe si lrattj di un rapporto cosLa11l.e, dato ch e la vitiligo

può associarsi a diverse malattie (alla anemia vernici.osa, alla difterite, a disendocrino1p atie varie ecc. ), così come può insorgere dopo· traun1i o in goggetti alienati (è stata anz1 venLilata l 'ipotesi della esistenza di un centro enr,e falico regolatore del cro111atis•m o cutaneo); ma certamente, dopo le osservazioni prime di l'. ~Iarje , la coincidenza fra sifilide antica e vitiligo è stat.R assodata in numerosi lavori , fra cui istruttivi e in parte ricchi di abbond<inti slatisti'che quelli di Guillain e Laroc·.J-Je (20), di 1'ourain (31), di Milian, llorowitz. e !\iassot (26) e di ~Ionitz e Fontes (28). Invece il ì)rir110 quesi.tn riguardava la diagnosi retrospettiva della forma m entale da che il nialato er.a stato affetto in precedenza, dati 1 rapporti cl1e essa forn1a poteva avere con la malattia cl1e aveva portato il p. alla nostra 0sservazione. E bastavano i dati fornitici dal prof. Sai .a permettere l'affermazione che si era trattato di una paralisi progressiva: oltre alle alterazioni psichiche che ri.v é·s tirono caratteri sia del tip() esaltato (euforia) che del tipo depressivo (torpidezza, .a patia) le alterazioni pupillari, la curva tipica della reazione del mastice, cor1 flocculazio·n~ ·alle · basse diluizioni , la positivitll delle reazioni ~ierolog' che nel liquor, la necessità della istituzione di una Jnalarìoterapia e l'effetto reinte·g ratore della psiche da questa esercitato, erano più che sufficienti a farne fede. Pj.ù delicata ft1 i11vece la soluzione del problema successivo, ohe doveva dare l'impostazione a tutta la diagnosi: se cio1è il n1alato avesse o meno una tabe in atto. Anamnestir.amcnte vi erano pochi dati, m.a di g rande interesse : la nozio11e cioè dei prece.d enti dolori l<incinanti, tipicaro ente, tabetici , e la repentina caduta del potere sessuale. Inoltre non poteva trascurarsi la nozione ch e ecorido alcuni AA . [ Dosuzkov (14)1 nei paralitici progressivi malarizzati può, per effetto o m eno della malarioterapia , rivelarsi una seri e di sintomi (Rriflessie, ipoestesi e, Romberg, di· sturbi della sen sibilità profonda) della serie tabica. Ora su quosto !JUnto la diag nosi era non facile : non si potcvau o considerare come sintomi utili le analgesle dei Lesticoli e del te11dine di Achille data la corr1plicanza della par<tvleg·ia e per la stessa ragione non si poteva dar valore alla. acuta e totale riten zion e di orina oh e pure pnò ~osti tuire un sintomo di tabe prezioso, talora un segno precocissimo, com e nel caso descritto da Birnl>aum (7) in cui essa rivelò la forma in una gravida ch e n on aveva mai presentato fenomeni tabetici. 1


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Ne1111nen() sui caratteri del li1quor si pote'Vano fare discriminazioni. Se si fosse anzi ·lratt.ato di clare un signifie<1.to ai reperti della .puntura lom·h are in un caso in cui non vi fossero stati altri i11Lrecci patologici remoti o re·Centi, essi avTebb ero potuto forse escludere la diagnosi di tabe: 11on sar ebbero, stati in oh1a,re -It è la i1 egatività della R. VY-. n è l'elevato tasso .albuminico ch e, ront.r.as.tando con lo scarso, se pur non no,r male, contenuto in cellule, inà_irizzava molto più verso i caratteri del liquor da compressione n1idollare (dissociazione albumino-citologica) che verso quelli del Hquor tabetico. Nemmeno il segno di Argyll-Rohertson, presente, avrebbe potuto, se preso a sè, autorizzare la diagnosi di tabe. Innanzi tutto perchè era già stato seg·nalato 4 anni prima e poteva quindi rapportarsi alla pr€\,crressa paralisi progressiva. E poi per il fatto che, a parte le nozioni esistenti sulla 1)resenza di Argyll-Robertson non tabeticti in casi di trau.mat1smi cranici, di tra11mi del mesencefalo o della calotta peduncol.are, di meningiti, di lesioni c·rbitarie e dei globi oculari e di er1cefalite forme queste che non potevano essere messe .iIL causa - , è stat8 recentemente descritta da Adie (2) una sindrome, di cui si· sono poi occ upati in particolare Bussy (9), Barré .e Helle, (5) , Barré e l{lein (6) e Guillain e Sigwald (21) , in cui la assenza del riflesso fotomotore, spesso unilaterale. ma talora anche b ilaterale, si associa ad ariflessia tendinea e sipesso ad assenza de] riflesso oculocardiaco, tanto da simulare i L1 pieno una tabe incipiente oligosintomatica. 1..a diagnosi differ enziale fra sindrome· di Adie e tabe si fonda appunto &ulla negatività dei reperti umorali (sangue e liquor) e in più sulla pr~senza frequentissima di caratteristici' disturhi simpati.ci (brividi, pr11riti, sensazioni improvvise di caldo e freddo, crisi· di aritmia e di brusca sudorazion~ a zone circoscritte). Nel caso nostro , tralasciando ogni disc11ssiono sull'assenza del riflesso fotomotore cihe non IJOteva non essere espressione di una lue neurotropa data la nozi.one sicura dell'infezione spiro cheti ca, bisognava consi·derare in modo particolare il reperto del liquor nella sua relativa n egatività; da un lato per la nozione della precedente malarizzazione che, com e affer1nano fra altri vVullen,veber (32) e Claude e Dimolesc..,o (11), secondo i quali il comportamento delle reazioni sierologi'ch e, citologiche e l1n1orali nel liquor costituisce un importante dato per giudicare degli effetti della piretoterapia può profondamente alterarne le caratteristiche luetich e e dall'altro lato per 1'esistenza di una causa paraplegizzant e che poteva essere - come in effetto era - tale da dar luogo ad un 1

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NUl\I.

liquor coi caratteri del liquor da compressione. F. si doveva aggiungere chf se la ritenzione acuta di ori11a poteva rientrare nell'orbita d ella [Jaraplegia, la graudissi111a tolleranza e Ja assoluta analgesia della enorn1e· sovradistensione vesc.icale doveva ravvic).nare alla nozione de.Ila analgesi:a di be11 accertata origine ta-

betica. E vi era110 due fatti, ch e, per verificarsi certan1Pnte al di sopra e all'infuori del focolaio midollare cl1e dava luogo alla parar>legia, assurr1e,?ano un valore diag11ost1co di alto g·rado. I.'uno di essi era la analgesia alla compressior1G . del nervo ul11are (sintomo di Birnacki) , tipica alterazione di se,11sibilità profonda tabetiforrne, cui si dove\ia per forza ravvi cinare la a11algesia al]:) compressione dei bulbi oculari co11 assenza del riflesso oculocardiaco . L 'altro f>ra dato dalla e111ipare. i del velo palatino ohe, r)er qua11to rara, può rientrare nel quadro della tabe [ 1Ferrio ( 15)] e dalla medializzazione della nritenoide di D, denu11ciatrice questa di una ro1upromissione dei muscoli intrinseci della laringe, con prevalenza dei costrittori (crico ariteooidei posterioriì sui dilatatori. Tutto ciò i11sieme ai surriferiti dati anamnestici , veniva a costituire un blocco dj segni positivi ·che 11eutralizzava sicuran1er1te la 11egatività e la possibile dubbia interprelazione dei segni umorali e p·u pillari e di alc.une alterazioni della funzionalità sfinterica e della sensibilità .p rofonàa. Era j.nsomma lecita l'affermazione di una paraplegia di senso e di moto insorta r epen tinan-ienle in un soggP.tto port.a tore di tabe oligosi111.011.'latiC[t: si trattava di determinare la causa ;li questa parapl~oia. . Si riotevano lasciar da parte evid enle1nente la })Olineurite La mie.lite acuta i11fettiva e l'ematomieli'a. 1\ndavano invece considerate altre for111 e che si poteYa11u e ~i dovevano riallacciare aJla infezione spirochetica e alla tabe dors:1 le . Da ·~on 1Fah Chung (27) sono stati racc,,lti e ~.istematizzati 34. casi d1 para11legia sifilitica a rapido svi:luppo, a volte instauratasi 11el corsr, di una notte o di 24: ore con perdita totale della ~ensibilil~ e imponenti disturbi Rf111terici: for111a orig·inata dalla tro·m bosì di vasi SJ)i'Ìlali intportanti ed eviderttemente rialJacc1anlesi a quella ~he da Dejerine era stata chiamata « I 'attacco ,ji paraplegia n. È noto ])01 che 1a meningomielite s ifilitica p·u ò dare clelle }Jaralisi rapide, apoplettiformi che ri'co11usc0110 GOIIl E) fondame11to anato·m ico una mielomalacia toLale. Esis te una forma di tabe detta co111binata o atassoparaplegica. la cui insorgr~nza può ancl1c e sere brusca o per 1o meno J11olto ra1J1da. Vi è altresì una forma di atassia .'.l C. Ulél tl"lbl·tica che è stata d escritta iso4

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SEZIONE PRATI CA

lata1nertte fino dal 1902 e cl1e è s tata poi più p1ofo11da111e11le ir1dagata da Decourt (13). E inline sono desc1 itte da Girot (19) delle paraple.gje &ifdi Liche, prect'dute da claudi cazione intermitten.te d i tJjJO spir1ale : b e l)rendono alter11ativan1ente diversi gru.p pi muscolari estensori n flessori, ma che solo raramente d1nno lt1ogo ·:l turbr. sensitive obbiettivamente rileYabili. Possibilità tt1tle quesle che andavano considerate e la c ui minuta d1scussione porterebbe quì ad esorbitare i limiti puran1ente pratici i'rrtpost1 a questa not.a che vt1ole essere t ol tanto l'illustrazione di un caso e no·n una elencazione di diagnosi differenziali. Del resto la dì<tgn0si dirett:\ si J)Oteva facilme·n te imposlar9 su tre à:=tti di fatto: 1) l 'es ist enza di dolori a ci11tura, di Lipo radicoliLico, elle portavano a localizzare la le... sione all' i11 fuori del nlidollo; 2) la vongtatazione di un gibbo, per quanttl fJOco n1arcato e indolente; · 3) il rer1ert0 r::itiiologico d ella colonna vertebrale. (jt1ill ùi lesio ne vertebrale con secondaria co1npro1nissione midollare: d1 ch e natura que&t.a lesio,n e ch e la sintomatologia clinica e radi olog-ica localizzaya no fra la IV e la VI dor~a le? .Era ser1z ·al Lro da tralasciarsi la possibi1ità di una neoplasia (focolai moltep.Jic i, in geILeraJ c natura n1e lastati.ca, sintomatologia do.Jorosissima), di spo11di'l ite infettiva (tifo , malte~e), di localizza zione vertebrale di echinococco (molteplicità di focolai , non rigidità della co1011na, non posiLi,·it.à delle reazioni sierolog ieh<· e cutanee) , di una osteite verteib·r ale luetica (in genere lues attiva, sintomatologia do· lor osissirrla , assen za di quadro radiologico dis lrut1·ivo, sed e di prefere11za la cervicale alta, nor1 segni di compressione midollare). Nè, per il Lipo d ei disturbi della sensibilità presentati d al n1~lato e p~r l'assenza totale di una storia f:iringun1ie.lica, si poteva invocare una lesio11e vertebrale riporta])ile alla si'ringomielia , la quale può dare non solo rachiopatie d efor1r1anti diffuse n1a anche forn1e localizzate con1e quella d escritla da Corni! e Francfort (12) clinicam ente, radi ologicamente e anatomopa1ologican1ente indifferenziabili dall 'ost eoartropatia vertebrale tabeti'ca. F infine mancava qualsiasi nozione di traun1a: il ch e portava ad csclt1dere, oltre le con1uni fratture del rachid e, a n cl1e la possibilità di un caso analogo a quelle cli A11dre-'fhon1 as, Schaeffer e Huc (3) in cui la tabe si accon1paO'na·ya - non si p oteva nfferrr1are ch e lo .ave se prodotto - ad un quadro di osteoporosi diffusa, i·cch è un traurl1a di 111odesta entità dava luogo a 11un1eTose e <'Ospicue d ef0rmaz ;o11i vertebrali .

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Ci si doveva restringere a considerare principalmente due eventualità : osteoartropab <l vertebrale tabetica e spondilite tub·er colare. Alla prima di esse portava, se non la nozione c11e la osteoartropatja tabetica in genere può frequentemeint.e accon11pagnarsi a v'tiligo l Brouardel, Giroux e Lory (8).J, Ja con statata indolenza della lesione vertebrale ch e provo cava dolori solo in via indiretta, radicolalgica. Ma il r,oncetto, diffusissimo peraltro, che le lesioni verteb·ra1i tabetiche siano t ;pi camente indolenti, non è assoluto e non può essere un a sicura base diagnostica: innanzi tutto si possono avere, come afferma Frugoni (18) s ulla ~corta di osservazioni sia personali ch e tratte dalla letteratura , accanto a forme con indole11za assoluta anc,l1e manifestazioni dolorose che v.a11no dalle cc sen sazioni penose o cupe locali, spontanee e provocate, ai dolori vivi e persino vivissimi e atroci della parte »; e poi E-i può avere la manca11za del d olore inver samente in lesioni vertebrali di tutt'altra natura e persino p,o ttiche [Lance (23) pag. 169 e seguenti] . Ancora: l 'osteoartropatia vertebral e tabetica è nella grandissima maggioranza de i' casi a sedl· lombare [Abadie (l ); 'F rugoni (18'); Roger, Jlourcines e .Recordi er (29) ecc.] ; esso non dà luogo, come è dimostrabile at1che anatomopatologican1ente, ad alterazioni del lume verteì1rale sicchè con essa mancano i fatti di comr>ressione n1idollare: e infatti 1B aduel ( 4) n el ~uo primo caso, in c ui vi era anche paraplegia, pen&l che questa sia da m ettersi in conto ad una lesione· midollare luetica; ha un qua· dro radiologico tipico in cui accanto a fatti atrofico-rarefacenti ve ne sono altri ipertrofico-osteofitogeHi , quadro che nel caso in esam e mancava. Esclusa l 'losteoartropia vertebrale tabetica, si doveva 5enz 'altro affermare la spondilite tube rcolare. Co·n que&ta si accordava n o la sede dorsale, la paraplegia e sopratutt.o il re1)e1 to radiologico della dis truzione plurivertebrale con co1npromissione del disco e pri11cipaln1ente quello dell 'accesso ossifluente ad estrinsecaziorle n1ediastinica; e contro que ta 11on costituivano certo per numero i .: in1e o~servazioni con sacrate I1el la l ettera tura e nt~lla pra tica quo tidia11a un ostacolo insormonLal)i] e 11è Ja costituzjone bracl1itipa d el oggeLto, n è l 'assen za di altre 111a11ife tazioni o localizzazioni tubercolari P nepJ)Ure Ja :ubitaneità dell 'ir1sorgenza. :È certamente raro , corne secondo le o_ er"azioni di Sorrel Dejeri11e affer111~.no Forestier e Chevalli er (16), che la i1arapl<',....;'\ .. ia il primo eg110 di un Poi t ig norato . Jl1<1 è f ·0" .... 11 il e: e apì)Ull ln que .. ti .\ \ . c il.a110 t111 ca o di t1ua-


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IL POLICLI NI CO »

driplegia a rapidissirno svilupI)O e ad altrettanto rapida guarigione in un sogge,t to che non a''eva altro segno 11receclente della sua spondilite. Nel nostro n1alato però la tabe incideva certa111ente nel quadro Glassico della paraplegia pottica : e innant.i Lutto mancava quel comP'o rtan1ento altan1ente iperspastico che sec.o ndCI Sorre l Dejerine (310) costituisce una delle caratteristicl1e delle forn1e ad insorgenza rapida ed improvvisa. Secondariamente, e -q uesta è Uila delle caratteristiche del caso, vi era totale ir1dolenza delle vertebre colpite , s.ia alla cornpressione e percussione diretta che portando su di esse lo stimolo attraverso la com11ressio11e longitiudinale clella colonna. Non f>Oteva non ritener .si u11.a mani'f estazione di alterazion.e tabetica della 5ensibilità profonda, rapportabile e senz'altro ravvicinabile a quelle e 11algesie vertehrali tabetiche di cui riferisco-· no Frugoni (18) in rig uardo alla rachidoceintesi , Ayer Ln un caso cita to da Ro ger, Poursines e [\ecordieir (29), in cui un aneurisma aortico produs~e in un tabetico d c-Ile v.a ste erosioni vertebrali del tutto indolenti e Lòtsy (24) che riporta l ' osser,razione di un tabetico in cui una f'araplegia era ~tata d eitern1[11ata dall'eccessiva f!1rmazione callosa verificatasi a riparazione di una frattura traumatica di due vertebre lon1bari, ·passata d el tutto inavvertita in totale 1

anal gel:>i a.

Andava inso,m n1a posta I.a diagnosi di: p,a raplegia p ottic,a a rapido sviluppo insorta in soggetto luetico, precedente•n1ente affetto da paralisi progressiva e per questo nmlarizzato, f)Ortatore di tabe . dorsale oligosi11tomatic.a, in cui per l'esistenza della tabe 1nai1cavano i segni doloroEi diretti abitu.a li della lesione vertebrale, 1ri ~ntre la sinto1natologia tabetica e quella della paraplegja ir1 part~ si sovrappon evan ·) e si intrecciavano e nel liquor si a\re\1a110 rfperti del tìpo di q11elli da compressione midoJlare e non quelli di una forma sifiliticotabiica in ragione della predominanza della torma compressiva e d'e gli effetti della pregrc~sa J1iretoterapia . 1

I11 corso di d egenza si è osservato un fatto cl1e m<:Jrita un breve c,ommen to . l)opo ç1rra 20 g·iorni dall 'i n g·r esso insorgeva rétpidamentie llna volu111inosa tt1mefazione d ell 'artir.o]azione del gin occhio D, con tutti i seg11i clel ·versam.e nto intraarticolare. Nessuna dolorabilità . n essuna limitazione dei moviD"Jc11ti pas~ivi. In circa tre g iorni la tumefazin11e ragg i11ngeva il massim o, senza cl1e si ma11ifestassero segni cutanei di flogosi, e poi .co1l1ir1 ciava a diminuire : in capo a una setti1

[ANNO

XLIII, NuM. 3]

n1an:i era totalmente scon11)arsa . Alla radiografia no11 risultò n essu11a lesione dei capi ossei: solo ] 'interlinea articolare era me·n o lurninosa che dal lato op posto. Una puntura del1'articolazi·one i1on potè effettuarsi , peir ragjoni vo·n tingenti, chP in fase di detumefazio· n e: e diede esito a circa 3 cc. di liquido citrinot piutto':'to denso, che, lasciato a &è, coagulò rar>idam er1te. in una massa gelatinosa fibri11oide rihe non si re,t rasse e non lasciò spremere alcl1na parte liquida . L :1 sist?mazione di qu1eslo episodio nel quadro n10rhoso n on ci pare faci1m.e·n te possibile , pote11clo.si esso interpretare in vario n1odo. Si può fart astrazione dalle 11'a ra-ostBoartropatie, la GUi d escrizione spetta più r>artico]armente a Ceillier (l O),. che sono state notate freque.nterr1er1te nei paraplegici di guerra e ch e, pur m<',n ca ndo n ella ~tati st.ica di Sorrel Dejerine (3u), s1 possono secondo lo stesso Ceillier riscontrare anche n elle :parar1legie da lesione vertebrale luetj ca o tuber colare : sono queste partico!arTnente r:-aratterizzate da un lung'O decorso iprrr~stosizzante, ch e d.à luo·g o alla formazione .'!i masse osteofitiche, sicchè, in ultj 1r1a analis i, se un 'analogia vi è fra tale forma e Ja artroprttia tabet ic.a e siringomielica, vi è puTe_un.:i somiglianza con i r eperti della miositf' ossificante. È evi1dente che non si poteva µ :-t1 Jare di un fatto sin1ile in un malato ch e a v· ~ va aYuto un solo sprazzo articolare fugacisf;imo , in cui tutto si era limitato al versamento , r1on più ripresentatosi r1ei sei mesi durante i quali il p. fu sotto la n ostra osserva• z1one . _t\.llora idrartro fuga ce in campo di paraplegia pottica [Lance (23) J ·- da attribuirsi· ad un disturbo trofico o forse 1nch e, secondo al• cuni, a una t ransitori.a corr1promissione articolare della stessa natura tubercolare del proce:;so vertebrale - o a rtropatia t ab etica di tipo corrisp ondente alla forrna benigna di Charcot c.h e [Jager (22)] si può aver e in casi iniziali ed appena accennati di tab e e ch e può persino i11sorgere , con jmprovvi5o idrartro , in casi di i1aralisi generale progressiva [ Maignon (25) JP N·on crediamo 5Ì possano fare in proposito clelle affermazioni. ~~el momento in cui la forma si manifestava il 1nalato era chiaran1ente u11 para plegico da spo11dilite tubercolare e solo IJiù sfumatamente un ta·b etico : nta ciò - dopo quanto abbian10 detto più sopra - non poteva costituire un criterio differenziale. Se nor1 vi fosse stata la coagulazione del liqu ido ad impedirne l 'analisi minuta , forse si sarebbe potuto aver e un i11dirizzo diagnostico più esatto : sopratutto a-vr ebhe costituj to un dato decisivo la positività dell~1 R. vv-. nel Jiquido si1

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[A:--; '\o XLIII, Nuì\r. 3j

SEZIONE

11oviale accanto alla n egatività di essa nel sangue, secondo i criteri diagnost1.ci esposti da r.:orkner (17) in un lavoro riassuntivo sui caratteri dei liquidi articolari in condizioni normali e patologiche. In assenza di questo dato, il modo di insorgenza era tale da far pensare ad una co1n p1licazion e tanto della tabe che della paraplegia: contro l 'una e oont.ro l 'altra possibilità stava però la circostanza che il liquido sinoviale , per il fatto stesso della sua rapida coagulazione, era certamente fornito di un alto contouulo proteico e partico]armente fibrinoso, era cioè presumibiln1ent.e un liquido a car attrr(· alme.n o parzial1r1 ~n te infiarr1matorio quale almeno per quanto ci consta n on si suole trovare nelle artr0pa ti'e di natura trofica. Sic.,chè andava anche prospettata - ripetiamo, st>riza possibilità di affer1nazioni - la possibilità ch e l'episodio fosse da attrib·u irsi , totalmente o parz1,almente, ad una infiamn1azione specifica tubercolare della sinovia, indolente ed inavvertita appunto in ragione della conternporanea compromissione d ella sen sibilità, per duplice ragione manifestatasi. RIASSU N'l'O. Viene descritto e di scusso nella diag·11osi e rtella sintomatologia un caso di paraplegia pottica insorta. in soggetto luetico già malarizzato p er ])aralisi progressiva e affetto contempora11eamente da t abe dorsale oligosintomatica. BIBLIOGRAFIA. l J ABADIE. Cit . da FaucoNr (18). 2) ADIE. Brit. Med. J our11., fase. 3673, 928, 1931. 3) .~NDnÉ-1 HOl\IAS, ScHAEFFER e Ifl Tc. Presse Méd., 41, 9 5, 1933. 4) BADl.T EL. Riv. Crit. Clin. ~led. , 5, 537, 553, 569, 1905. 5) BARRÉ e HELLE. Rev. Neuro!. , 41, 542, 1934. 6) BARRÉ e KLEINE. Rev. Neurol. , 41, 590, 1934. 7) BIRNB\ UM. Deut. med. Woch., 37, 1572, 1904. 8) BROUARDEL, G1Roux e LonY . Bull Mém . Soc. Mé<l. Hop. Paris, 38, 1632, 1922. 9) BussY. Journ. Méd. de. Lyo11, 15, 237, 1934. 10) CEILLIER. La para-ostéo-arf h r opatie des para1

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97

PRATICA

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26) 27) 28) 29)

BO) 31) 32J

liyJJer trophyque

des

tabétiques.

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NOTE

E

CONTRIBUTI

Splenoprognosi e splenoterapia nelle ma• lattie infettive acute. l>otl. GIUSEPPE PlTLEO inedico chir. condotto - B1voNA (Agrigento). Nel 1929 mi occupai del valore prognostico della detumefazion e rapida della milza in alcune 1nalattie infettive acut e. In cinque anni di ulteriori osservazioni mi ò s lalo possibile vedere ancor pii1 confermato quello ch e .avevo allora segnalato . Breven1ente ritorno sull'argomento, n1entre ri.n1ando il lettore al suddetto mio lavoro. ove f-.ono desc,rj I te per esteso le osi:;ervazioni . Nell'esarr1e obbiettivo di ammalati affetti d.a varie for111e di malattie infettive acute (infezioni tifosimili , pioemia, grippe, tifo addominale, paratifo A e B, reumatismo art. ac. , amebiasi , fehbre n1eliter1 e) notai che nei casi ad esito letale la milza subiva il seguente comriorl an1ento: Ìil primo teillpO Si aveYa tumefazione più o meno notevole, in secondo tempo si aveva rapida detumefazion e fino alla scon1parsa o quasi, mentre le co11dizioni generali si aggravavano sino aII'exitws. Nell,e forme gravi ad esito favo1'e,v ole la tu·cnefazione delJa m. era a principio più o meno lnarcata ed aveva tendenza a decre cere . parallelan1e11 le al 111igliorare dei fe11on1 e11 i mor-


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C(

IL POLICLINICO

besi o a mantenersi tum efatt a fino a n1alattia ri5olta. Nelle forrn e lievi il tu11lore di milza era di grado più o n1euo notevole, ma non aveva la tendenza alla rapida detumefazione, ma se la 1nilza r egrediva rapidamente, anche tutto i] q11adro i11orboso inigliorava e la malattia voi• • geva a g·uar1g1one. 1'a1i osservazioni potei fare in circa 200 arr1n1alati, trenta rJei quali descrissi sch ematican1ente nel lavoro citalo. Dall 'esame obb. della milza veniva a trarsi pertanto un elemento in1portante per la prognosi della malattia, ma principalmente interessante è la costatazione della detwmtefazione rapida dell'organo nel corso di essa. Questa rapida delumefazione ha un valore i)rognosl1co in1portanle, imponendo tal segno una prog11osi n1olto riservata, se non infausta. Infal Li negli amn1alati ove constatai il feno·· n1eno si ebbe quasi costantemente esito letale. J.>er lo aggravarsi dei sintomi, per comp]i.ca· zioni a carico di organi importanti (cuore, r~­ ni, n1er1i11gi ecc.). Questo scyriu della milza ha , a mio parere, url serio valore e nelle mie osservazioni ulteriori del quinquennio 1929-1934- l'ho trovato ancor più confermato. Una deturnefazione costante della milza con Le11denza alla diminuzione dèl volume in parallelisn10 col miglioran1ento dei vari sintomi della 111.alatti.a, ha costituito un elemento di 1)rognosi favorevole. Ed .ancora una tumefazione progres.siva della 1r1ilza con nliglioramento dei fenomeni morLosi ì1a irnposto 11na prognosi n1olto favore vole. Riepilogando:

Il segno deDla m.ilza nelle malattie infettive verrebbe così schematizzato: 1) detumefazione rapida o rapidissima clella milza nel decorso di una infezione: pro. . . gnosi gra v1ss1m.a; 2) tumefazione costante Gon tendenza alla diminuzione lenta o lentissima; prognosi riservata o favorevole, se parallelamente si ha nilglioran1ento de] quadro generale del processo morboso; 3) tumefazione lie,,e con graduale riduzione e fenomeni morbosi lievi; prognosi favorevole.

.....

Nel quin.quennio 1929-1934 potei studiare a1Lri 200 casi , compresi numerosi casi di malattie acute dell 'apparato respiratorio.

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[ANNO XLIII, NuM.

31

Per brevità non riporto i casi nella loro storia cli11ica e ripartisco il nu1nero di essi se~0 J1do le forme inorbose. Infezioni tifosi n1i I i Setticamia . . • Pioemia Influenza . • . Tifo . . . . . • Paratifo A e B . • Reumatismo articolare ac . Amebia&i . • • . . . • • Febbre meli tense . • . Sepsi delle vi e urinarie Broncopoln1oni te . • • Polmonite . . • . • . .

rasi N. 80 )) )) 8 )) )) 2 :> 30 )) )) 5 ))

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I /esame <lella n1. venne fatto a paziente in posizione di~gonale sul lato destro (semilaterale), in rr1odo da aversi una posizione intern1ediéi tra la dorbale e la laterale destra, con la ga111ha un po· flessa ed il braccio sinistro sollevato in alto. Ilo fatto sempre vuotare il colo11 con un enteroclism.a, prima dell'esame. L'età dei pazic11ti è variata dai 5 ai 60 anni. Questo numero di osservazioni aggiunto ai. precedenti f orn1a uri complesso di circa quattroce11to casi sottoposti allo studio. Posso affermare che il segno della milza è stato da ine cost.a tato nella quasi. totalità dei •

CUSl.

••• Anato1no-patologicamente si distingue un tumore. acuto di milza, suscettibile di rapida diminuzione, ove si riscontrano i segni di una forte iperemia deli 'organo (consistenza moll~, pol1)a rosso scura, capsula violacea: istologican1ente dilalazione dei vasi sanguigni, specie dei seni caver11osi , ove sì riscontrano eritrociti, batteri, leuc.,ociti, g·rosse cellule con batteri e Jetriti selJulari. I follicoli sono un po' ingrossati. e possono avere zone di necrosi). Tale tumore acuto si ha nelle forme lievi a decorso !avorevoJe e di breve durata , sp-arisce presto con la diminuzione della cong·estione deJl 'org·ano ed il riassorbirriento delle cellule proliferate. La polpa è bruna per la distruzione ed il riassorbi1nento dei globuli rossi e la milza diviene più piccola, flaccida, raramente si l1a aderenza della capsula splenica colle parti •

VlC'llle:

~elle

forn1e morbose gravi ed a lungo decnrso la 111117.a è sedP. di. una vera e propria infiammazione (splen,ite acuta) ed in tal caso è più molle , la polpa è grigio rossastra, chiazzata t:dvolta per en1orragie, se la dege11erazione è i11tensa può assumere l'aspetto giallo roseo. È intc11~ in tal caso la proliferazione delle cellule dC'Jla polpa, la maggior parte in dege-


SEZJONE PHATI CA

i1erazio11e g ra11ulo grassosa, specie g li endoteli ~e:111iluuari clelle ver.'3 . J. g lobuli rossi eà i gJub·uli b ia11cl1i ono aumen tati di numero e sono reperibili g·Ji agenti causa d ella n1alattia. Se il 1u111(:re regredi_ce oe r Ja ri~olu zio1• e <lP lla 111alattia si ha rl e~enerat ione d elle cell ule 11rol1ferate e r iassorbimertto di e se. ro5so110 r csidL1ar e ing rossame11l i e se la for1na n1()rbosa l1a a11damenLo cro11ico, l 'isv es iH1 enio d ella Gap su ]a e d elle trabecole può es~ere piLL i1otev0J e e s i ]) UÒ avere iperplasia d ell a i1olpa ed iperplasia d ello stroma . Questi i due tipi di tun1ore di milza i1el] c u 1alattie i11J'e tti ve (Kauffmanr1) d al pun lo di ' is la is lo-pat o lo,g·ico . Jt'isio1.Jalol1ogica·n t e1il e la quesli·o 11e è mollo più co1)1p]e:sa . Il tf uadro a na1·01r1 ico no11 dice ciò oh e l 'org<lno fa 1na c iò ch e l 'orga110 è n ella sua c-0n1pagg ine, n ella su a s~rultura. La i11ilza ha certo n elle 111ala Lli e i11fetti e un a fu11 zio11c n1ollo irnt)Orlante , lu11gi ancora d a Jl ~ e sere ch1ara111c11t e d efi11ita. 11 ra Lul ti g li o rgani si può dire ch e la milza ·~· c1ucll o ch e si ])r esta più male allo studio <lr I la ~ ua f\111zio11e. \ f fln tre per jl r ene, per ese111pio , abbia n10 il prodot lo c:c rc t i vo , 1'urina, ch e ci ill u1ni11a tu o lt o s uJl a ... ua fu11zion e, per la n1ilza poco o 11 u l la abl)i a1110 cl1e ci possa permettere di vag·liarn e ìa funzione. L 'i11 gro5sa111cn1.o d ell 'organo , per quanto un segno i1111Jortante, è tuttavia u11 segno g r o ola 110 e no11 può svelar e la fi iopatologia d el1 01gano. i\lol ti AA. s1 sono occupati d ella fisiopa1olog ia d ella i11ilza i1elle m alattie da infezioni ( 1~rdac, Tre11dele nburg-, Tizzoni , Cantani , Benario, J3l u111enrc ich , J acob y , Queirolo, Lepin , 1.yon11el, J~csan çon; v er cital'e i più noti e dalle loro osscrv<i zio11i si può d edurre ch e la milza è 11n orga110 di difesa d elle inalattie inf6ttive :1t.:ute. L 'ab lazior1e chirurgi.ca d ella m ilza 11el co r~o di i11alallie infettive ac ute h a d a to ri~ 11lLa li dj~a .. trosi ( ~1 fly0) . La lTiilza è ùa con sider a re co1ne una grande g L• ndu la ii11J'atica iI1ter calata n el torr ente e ircolalorio col con11)iLo di arre t are e n eutra1i1Zl,re i prodot li 11oc ivi; per le ·ue p eciali co11c.li zioni di circ,1Jlo , per il r alle11Lan1ento d ell a circ0lazione 11ella : > ua polpa, e:5 o è 1'organo 1)iù ndatlo alla fe rmata degli age11 Li infettivi , ver o i quali rrag i .. ce a11aton1ican1ente e funzional111 en le. La 111ilza i apprese11ta J.a s iazio11e più in111ort a11 lc d el sisten1a r e ti rolo-e11doteliale, apparato, r l1e, co111e è noto, 11a fu11zio11i i111port a11ti~ i1

-

J.

101

. me ,e11toca leretica , biligenetica, su.I nletabolis1.r10 d el ferro, d elle proteine, clei g·ra~~i e dei lipoidi . s ul rican1bio idrico e sa lino , fun zione critropoielic.a, di r egolazione d el calibro d ei capillari, eù infine f11nzione imruunitaria: n1oll i attrib11isco110 al sis ten1a reticolo-endoteliale la ge11esi degli anticorpi ed inter pretano la azione d ei vari preparati antinfettivi a stimolazione d e] s. r. e. La « r11ilz.a è sede di correlazioni. e scan1bi funzionali, più c h e cli funzioni isolate e speci fìr.h e opera11do a n1ò di serbatoio e di fJ lt ro o ~ pt1gna della ma.. a sanguigna circolante, d a c ui accoglie sia prodotli norm a li, s i.a sostan ze ~ d infjuenze anor111ali 1;er quali I à e quantità n. (Grepp i). In que::,t1 ulti111i decen11i è s tato un rifiorire cli st udi su Jla n1i1za . Secondo Barcroft e Vi.aie I.a n1 . sar ebbe l 'org ano regolator e di tutti i corpu coli d el sa11 g·ue, rossi e hia n cl1i. E ... a contraendosi può lane iare in circolo i g lob uli bianchi e ro i sel' Ondo le 11 ecess1tà d ell 'organismo,· per es. n el1'esercizio i11uscola re, 11elle emorrag·ie, ne Il 'a·fissi a acuta , n ell 'i ntos icazion e d a ossido di carbonio , i1ell a deprcs. ione aL1no fcri ca, n el dolore ecc . La 111. lJ UÒ es ere . timolata a co11trar-i a mezzo di iniezioni. endo enose di adrc11alina. "f~ast.a l 'i11iezior1e endovene a di. 2/10 di n1illig ra111n10 di adre11alina per ])l'Ovocar e. n ell ' uo1110 u11a con trazio11e d ella milza, ch e si rende Jnani festa dopo 20' circa con un forte au n1ento d eg·li elen1enti ro si circolanti . Tale aumento di eritrociti n1anca n egli individu i s11lenecto111ìzzati. lzar h.a fatto d elle i n11)ortanti ricer c be al rig u nrdo ed ha applicato la prova d ella iperglobulia da contrazio11e allo studio diag nosti co d ella nat11ra delle plenon1egalie. 111 fa.t Li la reazion e en1atica positiva i h a nelle splenomegalie da stasi , n ei tun1ori di n1ilza da infezione, n ei lu111ori spleni ci d a . . tasi l)Ortalc .. c11za alterazione anatt)111ica d ell 'or gano e n ei l un1ori di n1. d a leu cemia. Si 11a r eazio11e e111atica n egatiYa ne11a n1al<iria cr onica con cacl1essia , n ei tun1ori di 111. d a sta -i }JOrl ale con al terazione anatò111 ica, n elle s11lertorrtegali e primitive (Morbo di Banti , morbo <l Gam11cl-Gau<lJ , g ra u ul o111i , neopla ~ i e, splen o111rgal 1e g·e11uine) . Tale :µro\'a perm ette di dare un g·i udizio sulla nr1portun i Là o 111e no cli una sple11ec to111ia. affcr111a11do l 'inter, ent o Lma r eazione n egat i\ cJ , .·or1troin dica11dola una r eazio11e i10siti Ya o dubbia. , -iola con l 'azio n e clell 'adren ali nn. co n la


102

« JL POLICLINICO

l>

[ANNO

XLIII, NuM. 3}

azione. del freddo e del lavoro muscolare ha La inilza ha fu11zione antiblastica e le espeJJrovocato nell :uomo accessi di natt1ra n1alarienze di .Brueda di111ostrano che nei ratti smilrira, per la contrazione della milza. zati si lia attecchin1ento rapido degli innesti Alcuni AA . però 11on danno 1nolta in1 pordi carcinoma e sarcoma, mentre nei controlli t tanza a l potere contrattile della milza, asserendopo un piccolo altecchin1ento si ha sco1ndo che nell 'uomo tale potere è 111olto inferiore }Jarsa. a quello degli anin1ali. Anche in vitro le c ulture di tessuto blastoIJevi non attribuisce grande importanza al m:itoso sono facilitale nel p lasma degli anir1 umero dei globuli rossi o bianchi dopo }Jle- mali splenecton1izzati. l'l.Ocon trazione all '.adrenalina. Egli dell 'aYve• • • nuta contrazione si assicura del conteggio dei residui nucleari ed endotelioidi di origine spleI111_µortanli so110 le ricerche sugli effetti. della nica , elle aumentano gra11den1ente nel sangt1e j11troduzior1e di estratti splenici nell 'organismo. cJopo la contrazione della milza. Ricerche di Bi cegli•e hanno accertato che in Pende e Bufano provocando un ipersple11itutti gli anir11oli i ·estratto sp·l enico iniettato ~1110 sperime11 tale con somministrazione Yia produce una · iperlet;cocitosi , sia in ·quelli tratre1talo Ji 111ilza fresca , hanno riscontrato: tati con estratto splenico della stessa specie. 1) seg11i di ecGitamento atipico della funsia in quelli trattati con e. s. di specie diversa . zione leucoci togena del midollo osseo , din10La reazione leucocitaria iniziatasi dopo mezstra Lél dalla presenza in circolo di forme in1z 'ora raggiunge i l massimo dopo due ore e mature delle tre serie di globuli bianchi: perdura ancora per un certo tempo. 2) costar1t.e aumento della resistenza- osn10L "iperleucocitosi è a carico di tutta la serie t ica delle emazie. b ia11ca : mc specie dei linfociti. A1nn1t.:ttono u11a secrezione i11terna della milNegli estratti sple1tici usati dal Biscieglie . . za pr(,Le,ttrice dei g lobuli rossi (funzione emofinon vi era traccia di sostanze proteiche, siclattir.a della milza) e spiegano così la emolisi ~h è ]a iperleucocitosi prodotta dalla iniezione c.l1e si ' erifica negli operati di splenectomia , di estratto splenico è da interpretarsi come er11olisi ch e può essere arrestata colla somn1iuna reazione degli organi leucopoietici allo· nistrazione di succo splenico. stirrto lo specifico dell'e. s. Notù è l 'azione d ella milza sul metabolismo c:onclude l ' 1\. . che la mil.z.a oltre a potere e sullo accrescimento. pr0Jt1 ·rc in se stessa cellule bianche del sanGià T. Silvestri nel 1902 e Richet nel 1911 gue (come il m idollo osseo e come le gl.anos~ervarono che gli animali splenecton1izzati dule linfatjche) l1a ancl1e una azione stimolanaveva110 bi.::;og110 di una alimentazione più ab· te diretta sui centri leuco-linfopoietici. bortdlinle per mantenersi , specie di maggiori L 'iniezio11t; di estratto splenico fa aumentare so ta11 ze proteiche. co11sìderevolmente il numero delle emazie (SiNegli anin1ali splenecton1izzati si ha tendenrnon e Spi llmann) dei leucociti con aumento za a ll 'au111ento deJ n1etabo1ismo basale (Perac- dei li11fociti e comparsa di eosinofili (.i\'Ionier, Storti) aurr1enLa i1otevolmente il tasso emoglo,_ chia). Dalle rlcerchf di Rich et risulta ch e la n1. hct binico (Danilewsk)· e Selensky, !Bayle), aiuta fain11a i11f1ue11za notevole st1lla assimilazione de- vorevoJmcnte la digestione per la sua azione gli alimenti, specie degli idrati di carbonio sul pancreas (Schiff, Herzen) , facilita l 'assimilazione in genere e specie degli idrati di car(Lauda 1 . bonio. · È n ota l 'azione della m. sulla secrezione gaL ~opoterapia splenica arresta la deminerali~­ 5tri(;a e sulla peri5talsi intestinale, do,111te probabil1nente all 'istamina ed alla colina in essa zazione, diminuisce l 'eliminazione dei fosfati e del calcio, aumenta l 'ione calcio del sangue conte11ute. (Han11over), regola lo stato colloidale del sanLa r11. trattiene il ferro introdotto colla alig·ue (funz:ione coll oidogenica di Bayle), ha fun111entazione ed impedisce la siderosi: la mancata funzione della m . può produrre una si- zione colesterinogena (Ab elous). Data ìa complessità della funzione splenica,. derosi epatica, renale, ed intestinale (Chevaspecie nelle malattie infettive, è logico pen·~ Jier). I.il milza influenza il rica1rtbio del calcio: c;are come la lesion e di essa possa influire molinfatti gli animali splenectomizzati hanno ri- to stil dee.orso della stessa n1alattia. Riferentardo nella consolidazione delle fratture (Pa- <ioci al quadro anatomico della prima fase del cetto) e nella guarigione di ferite cutanee (Ri- tu111\>re di 111ilza dobbiamo an1mettere come in u11 pri1no tempo vi sia una forte congest.ione gano, lzar). 1


[A:N:i'u XLII'I,

N U ì\I.

della i11ilza , ciò

3] eh~

S EZIONE PRATICA

ne det ern1i11a il tu1r1ore

acufç, ~la

se l 'eleme11to infettivo ha grande virule11za Je lesioni • no11 si li1nitano alla sola co11gestione, i11a interessa110 l 'ele1nento splenico alLiYo , IJOtendosi ' ;erificare anche la necrosi d ci foJlicoli, tale da in1pedire all 'organo quella attività , che esso potreb·b ·e svolgere con1e organo di difesa nelle infezioni. La funzione di difesa della 111ilza , considerata con1e un grande organo linfoide intercalato nella massa sang uigna, va inte·s a in ra1)porto all 'insie111e degli stimoli , che essa riceve nel suo sistèma reticolo-en·doteliale, di cui è ri cchissi111a. lJer opera di gern1i, sospensio11i coJloidi e cristalloidi, prodotti dj disfa cimento ecc. e n egli stin1oli che riceve il suo tessuto li11Iatico in senso stretto (Mottura). E i11olto varia nelle varie infezioni il grado cli r eazione sia del siste111a reticolo endoteliale. cl1e del siste1r1a linfatico , per cui si possono a-rer e iperplasia del s. r. e. coesiste11te acl atrofia linfa tica e viceversa. Ciò Yaria secondo il tipo degli stin1oli , la i11te11sità di essi , forsan co la costituzio11e orgar1i ca , le corre] azioni di difesa. ln I nli condizioni la n1ilza 11011 può svolgere quella su a funzione endocri11a complessa , di ....11i abb~ a rr10 parla to e che ha certamente i1 11 ~ i •c1rL.R11za i1el fro11te di di fesa , ch e l 'organisn10 OJ) lJOile alla infezio11 e . La detur11efazione rapida ch e io ho risco1l·· trato irti f.a p ensare, ehe la co11gestione inizìaJ e ~i a seguita da una rapida azione necrobioti ca degli ele1nenti attivi della i11i] za e da relati, a dec.,1n gcstior1 e, onde il reperto obbiettivo della climi11uzion e r apida di volume 11elle for1ne . g ra,11. Nelle forme gravi , ove però il tun1ore di niilza f:ii ma11tiene notevole è da interpretar::;i e01ne la congestione della milza persista, n1a cl1e gli elementi attivi di essa subiscano fatti di dege11 erazione, ma non tali da far perder e loro la completa funzione siccl1è è da pensare ch e la funzione antinfettiva della milza si sia n1antenuta in determinati limiti. Tale ]a spiegazione , che mi sono dato del fenon1eno, senza avere la pretesa di a\ erla r isolta. 1

1

1

•••

Do,1e la somministrazione di estratti splenici a scopo terapeutico ha raggiunto i migliori risultati è stato nella cura della tubercolosi . La splenoterapia della t. b. c . fu proposta dal Bayle, dopo c,he gli studi sperimentali e elini ci misero in luce le varie influenze ch e l 'opo1erapia splenica aveva sul sangue> sul cal -

103

c io sullo sviluppo clel t essuto co1111ettivo , su llo stato ge11erale, sul potere in1111unitario del] '01:g::i11 isn10 ed a11cl1e direttan1e11te sul b. di Koch, ::he µare s11bisca negli individui trattati una trasfor1nazio11e in ferin e frammentate e granulari. I ri'"'ultati furo110 ollin1i in tutte le foTme tb. n1e110 nelle forn1e avanzate; da far a111mettere il 100 per 100 di guarigioni n el primo stadio della t. b. sd il 75 '7~ negli altri. e guarigioni pi1'1 rapicle delle tubercolosi localizzate (tu1nori bia11chi). .Pare che I )estratto splenico ag isca con1e u11 ~iero antitubercola~e.

L 'ap1Jassionanie argomento è stato studiato da una schiera di studiosi e specie tra noi da ' :-1 ri _!\A. quali S{orza, Piazza, Russo, ecc. . e ~peri111entalmente di rece11te anche da Lom})ardo. I i11ig·liori Tisultati si hanno cogli estratti globali i11trodotti per os e per iniezione, se.co11do le 1nodali.tà proposte dal Bayle . Anche nella l.ub·e rcolosi osteoarticolare otti~11ì risultati ha avuto òltre al Bayle il Fleigel. 1F o rise l 'azione della splenoterapia nella tb<'~ · è data in parte dal contenuto in lipoide degli estratti (leéitina e co]esterina) ch e hanno azi.on e eccito proliferativa del sisten1a reticolo endoteliale, sull 'a1Jpetito , sulla nutrizione, sulla 1nineralizzazione dell 'organismo. Ma i11 parte sono dovute ad un vero fati ore ormonico , non perfettamente individuato, che esplica probab-ilmente la sua azione sulla e~·itropoiesi, sulla monoJ1ucleosi, sull 'equilibrio a cido basico , ecc. Comu11que è accertato che la terapia splenica è ur1 'arma mollo utile nella tubercolosi . Recentemente il Bayle ba trattato 102 casi di 1nalattie infettive con estratto spleno-sutrenale. Jia usato negli adulti 10 cc. di estratto spleno-surrenale due ' rolte al giorno e nei bambini un cc. 1Jer ogni anno di età , con n1inima quantità di estratto surrenale. Ha trattato vari casi di grippe, febbre tifoicle, parolite , febbri eruttive, polmonite, bronco polrr1011 ite, erisipela, con risultati brillanti, con guarigioni, si può dire, al 100 %. dato che I 'A. asserisce di avere avuto un solo in~ u c cesso.

Le injezioni vennero praticate per via sottocutanea e non provocarono nessun fatto locale e gen~rale. Il trattamento ' 'en ·eb-b e ad es er e quindi con1pletaruent.f> inoffensivo. Il Bayle si spiega· l 'azione dell 'estratto spleno-surrenale sia per l 'azione sul sang u e, sulle Pmazie, sui leu cociti . su11 ·emog lobina , sulla r e-


104

« JL POLICLlNICO n

golazior1e d~lJo stato colloidale, di cui fa cenno più . opra, e forse sopratutto per l 'azione di con I razione d ella milza provocata dall'estratto stesso, contrazione che obbligherebbe la M. ad i111n1eLLere n el sangue i vaccini, cl1e la m. s i.essa ver reb,be a pTodurre a spese dei batteri ~tessi di ~tr utti.

1,e iniezioni di estratto spleno-surrenale provocl1ercbbero pertanto una autovaccinazione. f\cc.:enti ricer che di De Candia e Frola hanno dimostrai o che il Lraltamento con ormone cor 1.ic.;rJe n egli stati infettivi perinìenlali attenua notevolJnenLe l 'intensità morbosa della malalUa. Dai la,ìori sudde LLi ris ulta evider1Le l 'importan za d ella sple11oterapia n~lle malattie infettive acute. Ho pertanto voluto trattare alcuni. casi capila ti alla 111ìa o . . ervazione con estratto splenico. Ho usato Ja Lienasi Sero110 (estratto gliceri co al ·>.u <;;~) alla dose di un cc. al giorno per adulti e n1ezzo })e1 i ban1b·i ni , e la Endosple11i11a dello_I. S. M. alla do e cli 5 cc . a giorni alter11i per adulli e 2-3 cc. per b·a mbini : H o tratta Lu precisamente; N. 8 casi di )) )) 5 )) )) 2 )) . )) )) )) 1 }) ))

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1

1 2

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L. poln1011i le febbre lifoicle po1mo11ite 1)arametrite ost eornieli te se ttica setticemia da scotialure gravi reumatismo a. a.

[11 tutto 20 casi, compr enclenti ban1bini ed aclulli. Tutti 0110 stati trattati colla sola sple1101erapia e coj comuni rimedi sintomatici. In <llcu11i ho aggiunto l 'adrenalina al millesimo per e,. . Nel r e un1atis1110 ar. ac. ho dovuto agg iungere anche il salicilato di sodio, ma bench è si ~rattasse di forn1e g·ravi, tuttavia ho os:-:ervato cl1e son o occorse dosi minori per ottP1tere buor1 effetto. Sélrrl1 be troppo lung·o riportare le storie cliniche dei si11goli ammalati e passo diretta1nente al ri ~ult at0 delle os ervazioni . I .o sLudio è stato dirett o solo al lato clinico. f i c1 i.g lio1 i risult Qti li 110 avuti n elle febbri tifo i.ii, SJiecie nei ban1bini. Dopo 11ochc i11iezioni ho visto migliorare iJ quadro morbo~o sia dal punto di vista dell& ten1pera tura, delle condizioni generali, delìe cor1dizio11i. loca li. ~t\..nc,l1e le b. polmoniti e le polmoniti si sono molto avvantaggiate della cu ra spler1il'a che h a portato miglioramenti nella te1n1>ernt11ra, nel polso , ed ha abbreviat0 in modo n ·_•n con1u11e il decorso deJla malattia L..a terapia sple11ica non ha portato aJcun van1

[AKNO

XLIII,

:.\ Ul\1.

3]

t&.ggio nel easo di osteon1ieli.te ett ica, forma n1olto gr~ ve i11 ur1 ban1bi110 cli 12 a1111i, che decedette n1algrado l 'atto operativo. l~e·.>s uJ1 ,.antaggio potei notare riel caso di &et l.iceJ11 in da sco11ature gra,·i, in L111a bambina di u 11 anno, J11a trattavasi di u11 caso molto grave, i11 cui nessuna terapia avreb·b e potuto essere u tìle. N cl ca, o di l)oT01r1eLtite la opotera1Jia splenita i11 flt1ì Lene sulla temperatura e sulle condizio11i ge11erali, specie ostacolando i11 modo blando la r-: li psi ed i11fluendo i)e rlanto i11 via indi rei t·1 sullt conclizio11i locali addo111ino. pe l Vlt-: !lt~ . 1\i pelo c he nei due casi di r eun1atisn10 art. ac. 110 associatG anche il salic ila to cli sodio, 111a in piccole dosi , benchè si trattas e di ca i irr1 JJur tn n ti. llo o~serv.ato cl:ie Ja gu.arig·ior1e è stata i1iù raJJida e più stabile. l)ei venti casi; diciotto g·uariti : due d ece i; n1a torno a ripetere cl1e, questi due casi erano di u11a gravità eccezionale e nes_una terapia avreb·b c r>olu to portare va11taggi. 1 casi I ral La ti 11011 :::0110 molti , ma mi peirLnelto110 ùi 11otarf' co1ne la terapia splenica 11a molto valore i1ella terapia degli stati infetti vi ac11ti. A11zitulto i1011 dà alcuna reazjo11e generale, clin ica111r.nte apprezzabile, ed è perfettan1ente Lollerata. l11fluisce q e11e sulla temperatura , sul polso, su I ensori0 , ulla fu11zio11e intestinale, non dà anafilassi. L ·azione della terapia sp.Je11ica è da attribuirsi a tutte le influenze, ch e l 'estratto di inilza ha ::;ulla leucocitosi, sulla stimolazione d0lla funzione del r eticolo-e11doteliale, sul polere in1munitari.o , e forse sull 'azione ormonica vera e propria della 111ilza, ancora non perfetta1nente conosciuta. La splenoterapia non de,~e considerarsi u11a proteinoterapia, in qua11to non ha la caratteristica di questo gener e di terapia (reazione febbrile , c ui seg·uireb·b e modifica della curva feb·b rile s le sa ecc.). Comunque la sua azione sar ebbe da considerare n el campo d ella terapia aspecifica dell e 111alattie infettive, e come ben dice il Bayle, da considerare come opoterapia degli organi di difesa. Quando aJLre ricercl1e avranno stabilito il lin1ite preciso di azione d ei vari organi di clifesa, non è difficile che il trattan1ento opo1erapico relativo , potrà aun1entare le nostre armi contro le n1alattie da infezione , armi ancora no11 perfettan1ente d efinite nella loro essenza. 1


[ANNO

ÀLlll ,

i'ft_;j\f.

3]

SEZIONE PRATI CA

L'influen za della 1nilza :ulla rtulrizio 1ie . ..\.cad. des ,Sciences de Paris, 4 giugno 1923. 21 ) RElT.\..,O. La n1i lza 1iel l ' inf ezio1ie tubercolare.

20;

L 'A. a tlribuisc.e al Yolun1e della i11ilza un valore progr1ostico nelle i11alatiie i11fettiYe acute, specie alla detu111efazione r.a pida dell 'orga110 i1el decorso di esse (seg110 della n1i1za). Ha trattalo alc u11i casi di n1.alattie infettive con es tratto splenico e conclude cl1e l 'opoter-apia spleni ca 11a i11fluito favorevo~rnente s ul decorso di esse. ~lette la terapia splenica nel campo· della tera pia .1 .... pecifica delle i11alattie da i11fe·zio11e e precisan1e11te nella 01Joterapia deg li organi di d ife-a. Bi,·011a, n0Ye1nbre 193·±-XIlI .

22)

23)

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J3)

BnuEDA.

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17 J

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l >

l)t\ZZ\-ll , \ cE n.

1

1

RIVISTE La t"ormula di Read per la determinazione del metabolismo basale. Dott.

AzE<,LIO F11.1PPI NI .

La delern1inazio11c d el 1nelabolis1no ba ale, che i esegue or111ai correllte1ne11te n elle C1ini c11e ed i11 vari o.. pedali ed is1iLuli , i1011 è c\!1cora entrata ne ll 'u, o corrent·e del J11edico pr alico probabiln1 r nte µerchè esige .a pparecchi abbasta11za co ·to i e di n1aneggi'O che, pure essendo ..en1plice , è un po ' n1alageYole p·e1 clii non h.a l 'abitudin·e del laboratorio. l~J.>p ure tale d eter1l1inazio ne ha notevole i1n11orta11za. olLre cl1e bio1og·ica, })er I.a diag11osi, la prog11osi e la con dolta di certe lerap·i e. Le 11otevoli differenze indi iduali e ]a coLanza dei risul Iati })er lo .. te · o individuo ancl1e altr averso lu11g 1ti a n 11 i ( l ) dimostrano che 'ii t rat la t1i t1n mecca11i 1110 strettan1ente indi vidt1ale e di u11 prore. "O clelica lo r pt ~ ri~o clell 'o rganisn10 , che . a ad~ t lar. i a tutte le variJzio11i im11oste daJ le condiz io ni interne ed e:ster11e. E.. o ci ri5J)ecc11ja lo ~f alo endocrino e costjtuisce il r eagen te J)ÌÙ flne delle flt1tt11a1.io11i incre lorie della tiroide , tan1o ch e ogn i n1o ìal lia di q t1e ~ ta gl1ianclola richiede lo studio d e] LDela})O JiSlllO l)aSale, il c1u ale è inoltre :'Otto l 'influe11za ancl1 e del] 'i po t1~i. dell r go11ndi. dei s.11 rreni . del ti n10. La terapi a cleJ rnorl)O di 'B aseùo,,-, . . 1)ecial111rnl c ro11 lo jodio e c.0 11 i ra ggi X. esige un co11 tin uo controllo (1) DE Bo1s, Zt ~TZ erl :tllir' i hanno RJ1erin1enl alo . u loro ~ 1e~:::-i per <lei clerC'nni. troYanrlo òe' jazion i 11on ol 1re il I 0n .


108

(e

lL P OLICLINICO

clel l\iI. B. , se si voglio110 evitare i pericoli derivanti da dosi eGGessi ve . Dal p~11 to di vista diagnostico, l 'ind.ag·ine d eì ~1[. B. è utile negli stati subfebbrili , nel di1nagri111ento, i1ell ' adi1Jo~ ità . .N" ci primi , può fare orientare la diag·nosi verso il morbo di Basedow ai primi stadi, anzich è verso la tubercolosi o la sepsi. l'iel dimagrimento , l 'aurnento fa pensare .a d un 'ipertireosi, n1entre u.n a cifra normale depone per una sindrom e plurighia11dolare e ]a dirninuzione per una ~carsa r1utrizione . N ell ' obesil~ , si riti:e11e g·erteraln1ente ch e il ~I. B. sia basso e si tende ad usare la tiroidina , il ch,e può essere danr1oso; di fatto, n·e l 15-20 % dei casi di o})esità, si ha un aumento del M. B. e sono proprio questi che sopporlaJ10 n1ale la tiroidina , inentre $Ì g·iovano del pro]an. La diagnosi etiologica del dimagrimento Ile1le sindromi di stenosi esofag.ea è facilitat a <l.alla deter111inazione d·el IVI. B. , che è .aun1entato nei e.a si di canc ro e diminuito in quelli di diverticolo. Ancl1e nella prognosi , lo studio del M. B. :p uò fornire utili indicazioni. Così nei casi di sepsi cronica , la prognosi tende ad essere favorevole se il l\tl. B. è normale anzichè aumentato; .a ltrettanto si può dire per la tubercolosi polmonare. Nell 'anemia p'e rniciosa. il !vI. B. è aur11entato , mentre le remissioni soJlO annunciate .dalla s11a diminuzion·e. <~ueste ed altre r1ozi oni p·osso110 trarsi dalla de.terminazione del M. B. , donde si Yede } 'u tilità di essa e la con·venienza di aver e u11 1netodo che sia alla portata del medico pratico e che, pur essendo semplice , fornis ca indi cazion i sullì cientemente fidale.

* ** In base allo studio di 600 casi , Read 11a stabilito una formula empirica , mediante la quale ·e possibile , senza speciali apparecchi , 1na soltanto n1isurando la frequenza del polso e la pressione sanguigna , ottenere risultati che collin1ano con le detcrmin.azioni metaboliche.. L'idea di · trovar,e una relazio11e fra la fre quenza del polso ed il j\il. B. , rispettivamente con la quantità di ossigeno assorbita, risale a Lavoisier, il quale aveva già trovato un ra 1)))0rto costante fra tale quantità di ·ossigeno e la frequenza del po.Jso moltiplicata per la f1-.equenza della respirazione. D 'altra parte, è 110Lo che l 'attività del sist ema cardiovascolare è i11Liman1 ente connessa con il funzionamento della tiroide, che .è il principale r eg·olatore del M. B. La formula originale di Read è : M.B. ·= 0 ,6·83 IF.J>.·+ (P.D. X o,9)] - ;/1 ,5 n1odificata poi i1ella seguente: M. B. = o' 7 5 lF. p. -t. (P. D. X o' 7-1) J - 72 .

d ove M. B. = deviazione d el n1e t.aholi~n1-o baf'ale, d a quello ch e d o,Te})b e essere 11ell 'individuo in c ui si fa la n1isura.

fAl\fNo XLIII, NuM. 3]

»

F. . P.

frequenza

del

p olso

al

minuto

fJrllllO.

P. D. = pressione differenziale (differenza fra la r11assin1a e la minin1a) in n1m. di Hg. I..~a d e viazio1l.e COll.1 e si usa r)er il l\iI. B. viene espressa in per cento e sarà positiva se i~ risultato d ella sottrazione è positrvo , nega1

tiYa (algebricam e11 te) in caso co11t rario . fudul)bian1e11te, la forn1ula è ingegnosa e con1oda esi111e11do essa i1on soltanto dagli a pp:1rc·ccl1i e dalle r el.atiYe manipolazioni , ma an cl1e da calcoli e riferi111enti a tabelle ed a . non1ograr111111. la dclt. r1r1ir1azione d ella frt que11za clel volso e ù·e lla pressio11e differenziale si fa n elle s tesse condizioni ch e per il M. B., cioè al n1 attino a clig iuno , 11ella massima quiete. I risultati so no n1ig ìiori ( e cio·è più concorda nti con quelli delle ricer cll e metaboliche) se la determina1iune si fa al mattino, subito dop,o cl1e il pazi e11te si è svegliato , anzichè nella camera speci,a le per le ricerch e sul 1\1. B. Diamo qualche esen1pio del calcolo. Siano: 11' . P. = ·12. P. i\Ix. = 135. P. l\in. = 90. quin -

di. P. D. = 4:5. P. D. X O, 74 = 33,3. 72 T 33 = 105 . 105 X o.75 = 78 . 7>3-'7:1 = 6. L 'individuo h a u11 l\tJ. B . s u1)eri ore d el 6 % a quello i1orn1al·e p er la s11a statura ed il suo peso. Se inveoe, fossero : F. P. = 68 e P. D. =30, ~i .aYrebl•e : P. D. X 0.74 = 22,2. 22 + 68 = 98 . 98 X. 0 .75 = 67.50. 67-72 = - 5 . L 'individuo h a u1.l ì\I. B. inferiore. del 5 ~;, . . I calcoli possono essere risparn1iati n1ed iante l'uso della tabella allestita da Rachn1a11n cl1e riportiamo · (' ' · Tab. I ). Una rnodificazione della formula di Read è stata proposta da Gale: M. B. = (F. P. + P. D.) - 111.

Salvo pocl1e eccezio11i , gli AA. ch e si sono occupati dell 'argomento hanno sempre usato l ~ forn1ula di Read. Del r ef;to : Rachmann , che ha fatto delle determinazioni di con fr onto ha lI ovato ch e la fo1:mul a di Gal e non è raccor11andabile.

*

** Con1e si con1prende agevolm ente d alla considerazione della formula, i due fattori su cui essa si basa sono la freque11Za del polso e la 1)ressione differenziale, le sole variabili ch·e vi s i trovano , n1e11tre i coeffi cienti numerici fissi sono s tati trovati empiricamente. La maggiore influenza sul risultato fina~e viene .e sercitata dalla frequenza de•l polso, sia perchè si tratta di cifre sempre più alte, sia perch-è n el calcolo, la pression e differenziale viene 111oltiplicata p er una ci.fra inferiore alla t1nità e Le11de quindi ad abbassarsi. Di fatto, per ogni battito del polso , si. ha una variazio11e di O. 73!3 . n1entre per ogni n1n1. della pression e differ en ziale, la variazion e è d i 0, 559.


[1\ NNO

XLIII,

:.\Ul\I.

t\B .

3]

Ca1lcolo del il1etabolism10 Ba.sale secondo la forn1izla di li ead.

I. -

Pressione differenziale in mm. di mercurio

Frequenza del polso

30

25

60

13

-

64

11

-8

68

8

-O

72

5

2

1

'; 6

-

2

11

f)

-

:-3

1

-

5

2

+ 1

-r 3

1

:I- 1

+

4

I

+

2

+ 4

T

G

·t-

;)

T

7

+ JO

+ 13

8

+

11

+

10

+ 16

+

16

I

19

-

t 2

+o

_.._

84

+

4

+ 7

+ 11 + 14

88

+1

+

+ 14

~2

+

96

-1- 14

-+·

100

+

17

+ 19

-1- 23

104

I

20

23

+

108

+

23

25

+

112

+ 26

+ + -+-

+ 29 + + 32 +

120

11

55

-8

-

+

50

40

35

80

116

109

SEZI ONE PRATICA

I

7

L

9

I

+·17

+ 19

+

22

+

+

25

+ 22

+ 22 + 25

+

28

25

-t- 28

26

+ +

29

+ 31

+ 31 + ~4

:29

+

32

+ 34.

29

+ 32

...L.

35

+ 37 + 40

32

+ 35

35

+

11

+ 13 + 17 17

+

20

38

20

+ 37 + 40

Di queslo si deve tener conlo per evitare grossi errori, nel senso di non applicare la -formula i11 pazienti in cui per condizioni esterne si hanno alter.azioni riel polso. Anzitutto, quindi, nei bambini i quali - con la loro tachicardia fisiolog·ica - darebbero cifre abnormemente alte; a tal-e fatto si debbono i risultati sfavorevoli di alcuni AA. come Ca1neron, Kitchen e McRea. Cosi pure, non si avplichi la formula in caso di scompenso cardia co, di aritn1ia o di bradicardia di og·ni sorta (p. es., da itlero). I ..a pressione, invece, co1nanda l 'esclusione soltanto se la massima è '" uperiore a 160 (quindi in tutti i casi di iperlo11i.a). Secondo Read, sarebbero .anche da escludersi i casi di glomerulo-n·e frite che , i11vece Raci1n1ann ammette purchè la pressione i11assima 11on superi i 160. Quando si tratta di rag·azzi con abnormità di sviluppo (in eccesso od in difetto) i valori ~ono mollo divergenti da quelli ottenuti con IP detern1inazioni metabolich e: in tal caso , J1erò, secondo Kemény , la formula di R-ead darebbe valori più attendibili ch e le dette determinazioni.

* ** No11 tu Lti gli AA. , che hanno controllato i valori ottenuti con la forn1ula di Read con q nelli delle ricerche inetabolicl1e (apparecr l1i <li Krogh o di Knipping) hanno avuto risul-

+ 40 + 43

..l-

'

37

T

60

+ 9 12

+ + +

+7

4

+ 11

65

70

10

-I-

12

12

+ +

15

+ + +

10

+

13

+

15

+

1(j

-1'

19

+ 21

+ + +

19

+ 22

+ 24

+ 21 + 24 + 28

22

+

24

+ 27

+ 30

25

+

28

-1- 30

..l-

33

I

28

-t-

30

+

-4-

36

+ 31 + 34

+

33

t 36

t- 36

+ 39 +· 42

I

37

+

40

I

-I · 39

15 18

33

'

18

I

39

I'

42

+

45

48

I

42

i-

45

45

+

48

+ +

-t- 43

+ +

·t 48

..r

51

+

54

+

+

54

+

57

+

43

+

+

46

-1- 49

46

51

51

lati concordi. Ne espo11go alcuni nella tabella Il, <la cui si vede che, .acca11to ad alcu11i piena1ne11te favorevoli, ve ne sono altri nettamer1te co11trari. l)uò darsi che variazioni nella tecnica parlino a quest€ differenze; da segna-. lRre è inoltre il fatto che i risultati molto sfa~orevoli di Rodriguez ed Ayala riguardano unicamente dei tubercolosi. Tali AA. han110 elaborato n1atcn1aticamente i loro dati per ricavare la deviazione standard e l 'errore medio probabile, calcoli che sono utilissin1i quando le osservazioni sono molto numero ... e, rnét che possono co11durre a valutazioni erro11ec quando si tratta di pochi casi (20 n-ello studio degli AA.). Non bisogna poi trascurare che già per i 1 ~r . B. norn1ale, si a111111ette una deviazione da - 7 a + 7 e che quindi , il confronto non dovrebbe farsi partendo dalla perfetta coincidenza. Nè si deve esigere ch e i due dati co11cordino 11el 100 % dei casi quando la coinciclenza delle osservazioni biologiche si aggira sull '80 % circa. Ora, come ri ulta dalla tall€1la, le differenze fra il Nun1 ero di Read e le det ermi11azioni non arrivano al 20 % in u11a proporzio11 e di casi ch e per qualch e A. è del 72- 76 %. i11a che per altri arriva al 90-96 ° c . Si tratta , quindi, di un 'approssimazione soddisfac:enle. per cui . . i può concludere ch e la fo r111ula di Read offre al prati co un m etodo com odo e spi ccio per la determinazione ap·


« lL

110 1'AB .

l10L1CL l ~I CO

II. - Dijjerenza fra i risultati oltenu.ti deter1nina.zioni m etaboliche.

»

1.\ .'.\"o XLIII, l\ul\r. 3)

la formu la di

c0 1i

l~ ead

e quelli avuti con le

Percent11ali dei risultati con differenze

Au t ori.

. .

inferiori a

~

D

I

%

super1or1 a

10 %

7%

nessuna (coincidE'nze)

~ o%

20 %

. Umber Habs

.

B ertheau Rachman

.

.

. 3.-) %

42 % (59 %)

9%

60 %

90 %

10 %

87 ~o

96 % (100 <fo)

0·4

~~ .

92,'i %

7, l %

76 °/o

24 %

72 %

28 %

.

27 %

52 %

85 %

I fl '}.o;'.

+ 30%.

:!2,8 %

33 %

72 %

2~

45 %

82 %

18 %

-9 tl

91 %

.

Rohr e Franquela

M . B. oltre

.

5%

M. B. sotto -

.

Valori del M. B fra - 6 % e + 00 %.

Kemény •

.

.

.

.

.

Rodrig u ez e Ayala

.

B lanco e Blasco

.

.

83 30 %

.

.

283

.

pro si1n ali\ a del ~I . B. Essa va ccrlan1c11 Le u8ala ci rcor1da11do i di tutte ]e pr era uzio1li 11ecessarie, va eseguita con c11ra e face11do le e c lusio n i acce11nate. Il Nu111er o di R ea d fornisce così un dato che, unito a quelli dell 'e ar11e clin ico 1-!UÒ esser·e di n oLevole utilità. I~ .. so è ber1 Iun g"i da ll 'essere la ste sa cosa del l\il. B. , ma decorre parallelarr1ente con esso e n e indi e-a, qu indi , in direttament e le "ariazio11i. A. ta le scopo, è bene u t ilizzabile come con tr ollo e c.ome con fe rn1a delle detern1inazioni metabolicl1e direLle e per scg·uire. la t erapia dei casi di ipert iroidismo. Per quanto si dch])a empre d ilTi dar e d elle applicazioni n1aLe1nati r l1e a lla }1iologia, que ta forn1u 1a, r adicata lle]l 'empiri ·1110 , nell a sua ela ticità dipendente d a fatt i biologic i l lllÒ entro i limiti ch e ci si devoTL<' i111porre l)re ·ta re segn a lati servi .O'i. 1

JNl)TCAZl ONI BIBLIOGRAFICHE. ]~

%

9·) -- , 8 °lco

60 %

Boger e Voit

Gra n

ç) l

47 % (69,2%)

Re ad

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Of

/0

I•

%

9%

84 "~

16 %

51%

86 %

14 %

253

35 %

65 %

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B.

GRAN.

"'r

I•

DOVERI MORALI DECLI ABBONATI! 10 Pagare

sempre l' importo dell ' abbonam~nto a l 11 Policlinico » senza obbligare l'Amministrazione a speciali ~olleciti u ad personam ,. ; 20 L'importo d'abbonamento va inviato mediante l'ordinario vaglia postale a tassa o con assegno ban· cario; può essere anche versato nel Conto Corrente Po· stale N. 1/5945, dell'editore L. Pozzi, Roma, con la mit& tassa di 15 o 20 centesimi e senza alcuna tassa se da Capoluogo di Provincia; 30 Chi preferisce pagare contro tratta postale del1' Amministrazione, tenga presente che l'i mport-o di questa dovrà essere aumentato di 5 lire per le varie tasseed altri diritti postali che la tratta comporta. I vaglia vannn indirizzati all'edi 1 ore LUIGI POZZI, Via. Sistina 14, R OJJA


[ANNO XLIII, NL~l. :3]

111

SEZJO .E PRATlCA

SUNTI E RASSEGNE :b~AR·1'1ACOLOGIA

E 'I'O). SICOLOGIA. Inibizione della leucopoiesi da parte di alcune droghe. (Journ. A n1 er. 1 /ed. Ass. , 10 ao-. 1935).

11 fatto constatalo dei rap11orti fra

on1111inistrazio.1le . di ~l~u11i ~on1p· os t i e 11articolarn10 ute l a1l11dop1r111a e il 111a11ifestarsi di ara11ulocito1Jc11ia, l1a condott0 111olti studios{' ad interessat" i degli effetti di Lali sostanze s ui granulociti c.ircola11ti. I risultali ~11erin1e11 Lali olle11uLi ugli anin1ali i so110 di1n o~trati di dubbio sigr1ifì cato. La so1n n1i11istrazion e di dt og~e ~o~pe~t~ di esser e i n11)licate com·e f<1ttor1 e lL 01og1c1, l1a aYu1o IJOco effetto i1e]la n 1aggior parte dei casi, an cl1e quando tali ·o$lanze erano so111111i11istrate i11 dosi i11assiv·e. Cib no11 è so1]1re11de nt e se si i)e11 sa cl1e la grc.11ulocitope11ia è 1110Jt o r ara a verifi carsi llc-l]a pratica clinica, J11alarado ]e o·randi q uantila di ar11ido1)iri na e di droO'be i~1il<!ri 11,.a te ~el~a 11raLica .. I._'aLl~nzio11e !"'I d·eg·Ji in,1esl igatort e slata qu111d1 d1sLra Ita cla1lo studio del sa11gue cir co]a1) te i)er conce11trarsi i1e]lo studio delle alterazio11i ch e a' ven aono 11el min ùoìlo osseo. . ì\{iller, de Il 'Ist il uto Rockef ell er, 11a sor11n1in1 trato an1ido1)irina i11 do e di O 30 gr. per k gr. di peso g ior11alicri a sei ca11i , ·p er borea. Ar,che co11 una dose co ~ì alt.a i1011 : i ebbe 11essuna noteYole din1inuzione 11eJ n un1ero dei granulaci Li cir colanti , malgrado il tratta111 ento fo se continualo per quattro setLi1nane e più: vi f11 iu ' ece u11a din1 in uzione di 'ari o g1ado del 11u111ero d ej gTanl1lociti circola11ti. }>urt11tl avia , 111a]Q'rado I 'assenza di alterazio11i a c;arico dei leucociti circola111 i , 11otevoli alLerazio11i l'nro110 riscontr ate a carico del ~111i­ d0Jlo o~-co . In qt1 c·~lo i1~ falli g·l i e]er11e11ti ein ato11oicti ci r1on 111alnrava no ed il 11l1n1r·ro delle ce1111le giovani relati,ra111ente indiffer en ziato era a ur11e11tato: i granu lociti eran(\ di1ni11uiti di n111-rtero, l fUa ~ i ridotti a zer o. Nei ca i t) ÌÙ gravi a11c be l<-1 pri111i1 i va struttura del n1i dol1o osseo i11 i'olett e ei11ato1)oir1 iche era stata di "ltirbata. Ne tleriYa qt1indi r l1e alt erazi o11i . i posso110 aYcrc nel 111idollo o .... eo sc11za r l1 e il ril'lc~~o i1e appaia ncg·li elen1enli for111ali del ang11n circo]an te. l\'fa lina n1a,ggiore di1110 tra zio11e riguardante il n1 crca11is1no di azio11e di certe ::::oBta nzc c1clicl1e nella produzione di u11a grant1locitopc nia r slala µorlata da (Jin1e1lko. - (~11csto /\ . 11a cleter111inato ,gli effetti cl1 c ]a ~on1111 inistraziane ai co11ip·li di aJ11 ido11irina. a11ti1lirina , di nilrofe11o lo. iclroclor alo d i lr nilidra zintt La lccolo e ortocl 1i110 11 e a'c'n ~ ulla ris110sla dei l t'$suti JeucoQ'e n il i alla sti n 1olazio11e co n ac ido 11uclei11ico. ~orn1alrl1ente la so 111 n1ini ' lra1ion e di <]tle~to ariclo produ ce u11 ra\

llido a u11te11l o del 11 u1nero dei leucociti cir-colanti : si trovò che dopo la son1n1inistrazio-ne di. uno dei composti ciclici opradeL ti , la céJpac1tà dei Lessuti en1ato11oietici a rispo11der<~ al ::;uddetto Lin1olo era perduta già i11olto. P.ri~1a cl~e .fo ~ e p~ s iJ)il~ osserYare una qual1as1 var1az1or1e nei co t1Ll1c11ti celJ ulari della eircolazio11e perifeTica: tale azione era più poi ~i1te. ~)e.r la ~enilid~azina, n1eno l)Oten te 11er l a11t1p1r1n a. Nel 11l1dollo os eo . i trova rono. alterazio11i sin1ili a quelle cl1e furo110 osservale da ~Jiller. Il cliuitrofenoJo ric hi e. e un dosaggio di 20 n1g. p er k.g. per arrivare ad inil)ire la leucogen esi; cori ques to dosaggio si a' eva un aurr1er1to preliminare della percent ual ~ di cellule giovani circ0Ja11 Li , ma q11e ta reaz1011e preslo ::;1Jariva in pochi giorr1i , durante la so111111ini ·trazione della droga. Poco tenLpo dopo que ·la son11n inistrazio11e l 'acido .l111clei11ico i1or1 dava più alcuna rispo ta. l\Ton è ·rato ancora accerta Lo quanto a lt1ngo IJossa· clur ar e l:-l lc r efratlar1ctà alla ~ on1 111 i11i . . trazione· cli ac ido uuclei11ico. DalJ ' jJJ"'ien1e di que te ricercl1e deri\'l\ co111e alcun e del crn1i11a te so lanze cjr li ch e pos~a ;no proYocarc 11ot·e'Voli a lt.era,z ioni del m.i'clollo o. ~co, e11 za che queste alterazio11i diventin o appare11ti 11e(l'Ji elen1enti for111ati del' ·a1iguc circo]a1Lle: ~o qtt·e~ lo avve11 n·a an c}ie· l 1e$'li ~0111ini , , co i con1e è accertat~ per gli <tJL1111al1 ,. i1_01;i .e a11cora nolo; è pro])abiJ e però che l~ tu1b1z1one della f11nzio11e fìsio]ogi ca del nì1dollo osseo avvcng·a più freci uente111e11te· di tJuanlo i1on si creda co111u11en1ente, e che· d·ei danni 11011 ai1cora ca lcolati . i ab})iano· ~ 1 1ecia ln1r 11l e quando t1na infezio11e co11cornilanle au1ne11la la ricl1iesta fì iologica di crra11ulociti circolan ti. ""'Ludi ulteriori sicuramente eli111i nerarlno la i11certezza della tesi più co111une111c.:11te acce li ala, che cioè la produzio11e, della. granu loc ito1le nia dij)e11cla daJla 11re• e11za di u11a ipcrsen ~ i]) ilità nclJ a 11e r.~011 H che 1)rB1lde il ntedi ('a111en to. G. LA C.\V\..

L'epatonef"rite apiolira. (J. \ -AG 1

E.

Gazel le d es Hòpitaux, 20 e 27 no-

ven1bre 193f5, i1n. 9~ e 0o) . L'a11io]o l1a u11a d111:.,lic e <lz ione lo ... ica: ~u J ~ i ~le 111a n r r,o=--o e s ul fegalo r rene. Es. a sarebbe d oY uta ~cco11do le l)iù rccr nt i rirC'rcli c ad lina i111rJt1rilà co::, IÌl uita d nl fo sfa to c-fi triario-ere . . i Je. Le de$crizio11 i di e1>alon cfriti ''l)Ìolicl1e "0110 i1ella letle ralt1ra 1)iù rarr 'di LJUe lìe delle 11oli11e uri1i. L'.\ . rjporta l e ' I Orir cli11i r J1e di sei n1ala1 i slt1diati da 'ari llUlor~ rd ?no ancl1 e da lui e giA l)U l>bliC<l le 1n va rie epocl1e. Qt1al lro d ei ~ei 111alati ~Oll O n1orli; i due sopra,, i$suli hetnn o 11r(.'. e11talo dl1ranle alcu11i gior11i 11na si11 c.lrnr11e 1uorbo$a 1noll o g-ra,c. L"eyo}uzio11e del la intossira7iOJle ruò e. :--ere di~li11la in due 11eriodi 11elti·: un prin10 J1erioclo itteri co (epati co) co11 ~car~ i ~into:11 i rc ·11ali: ~


~112

<< IL

POLT C LI~T CO

nn ... eco11do i)eriodo caratteriz7.a lo dalla ..,co1n.parsa .rlell 'itte r o e da oJig·uria e d au111ento d ella azoleinia. Nei n1alatì 11 ei q11a1i l 'affezio11e è te rn1 i nata ·Con ]a n1orte, i ·ittero è apparso in Lre casi ·:t J quarto gior110 e nel quarto al dec in10 g·iorqo: è stato SE'"1npre un ittero fran co co11 de""Olorazion·e d elle feci e presenza di sali e vigf!1e11 Li biliari nelle orine. La i11dro111 e tos: ica è sta la u g·uale 11ei q L1at tro casi: diarrea, -vorniti, i potern1ia ; prosLrazio11e , adinamia, sonnolenza; sinto111i n1eno co la111 i sono stati: :~E;g11i pseudo-tetanici frusti, Jnio i, n1idriasi, ·•tbolizione dei riflessi lendine i , clin1.ag·ran1ento int.e11so e rapido. Considerevoli Je perturl)azioni u111orali: azol e1nia llrogTe~sivan1ent e cr esce11te, glicen1ia ele.\ ala, variazioni irregolari del cloro sanguigno. r(~ ostanti in tt1tti i ca i: olig·nria 11rogressiva, :album inuria , ci lin druri a. La sinclro111e e111orrag ica co11comitante fu di.screta, pr·ecoce i11 due ossei v.azio11i , tardiYa nel.le altre due. I due casi ch e furono u sce l tibili di cura e ·<li _g uarigione appaiono all 'A. discutibili rig uardo alla loro genesi e forse uno di essi non <era neppure di origi11e apiolica .

lritossicazio11e apiolica sperimen tale.

~

t~ta

ogge tto di pocl1i laYori; perciò l 'A. ha timato 01Jporlu110 . e~eg uire ricer ch e jn proposito. E$peri111entando sulla cavia con l 'a1)iolo Yerde lic1ui'do , egli 11a realizzalo una intossicazio11e iperacuta terminat.a con la morte entro le 2± ore e con dosi 111eno fo1 ti u11a int ossicazion e pjù prolu11gala perr11etlente una sopra,rvi,re11za di a lcuui g·iorni. F er la son1n1ini Lrazio11 e dell 'api o lo l1a u salo la via digerente e la sottocutane.a. Da questi studi spcri1r1enta1i egli l1a tratto le ..,eguent.i con clusioni : 1) l '.apiolo verde è i>oco to "'sico per la cavia; la dose mortale per ques to a nima le è di gran1mi cin,q ue per kg. ·e 1•e·r g ior110; 2) L 'intos~i cazione rapida è caratterizzata da paraplegia o paraparesi del treno posteriore e di turbi d 'origine cerebellare. Se J · intos icaz ion e s i prolun.g·a p er .alcuni g iorni , i disturbi n1e labolici h.a11no il sopravvento: I 'a11imale cli111ag·ra l1ote:volmente, non mangia J>iù , è abballulo e n1uore in coma dopo qual,·h·e g ior110 , ii1 pr eda a convt1lsioni terminali. I 11 questi casi ,·i è co tantemente azoten1ia tri1 0 ,90 e 1,50, ipog licemia , albt1rnint1ria , cilindruria ed ematuria n1i cr ot>co11ica. Ana.toniia patologica . Non si co11of'co1no fi11ora esan1i anatomici icuri e preci i, riguardanti le epa Lon·e friti apioliche 11e}l 'uon10. Nel caso personalmente ~ tudi ato da ll '_A.. (J. Vague e L. 1F rançoi , Soc. de 111 éd. de J\111rs ei~le, 9 g·en11aio 193 3). bench è 1·esame istologi co sia stato fatto i11 eccellenti condizioni . 11t1rtroppo la diag 11osi di epato-n e frite apiolica i1on è rif'U lLa t a llS$Olt1ta 1rlen L e certa r t)erci ò i reperti 11erdono alquanto cli val ore. ~o n o quinc1i l lÌt1 a tt endibili q11r lli r clatiYi 1

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( ANNO

XLIII,

NUl\1.

3)

l\~li

org·ani d elle ca,·ie 111orte 11er intossi cazion e . . p erin1e11 tale. Dallo studio di questo n1aterial e e d a qttello clegli org·a11i del malato morto per suppo ta intos icazio11e apiolica, l 'A. è giunto a lle segue11ti conclusio11i : 1) l 'ir1tossicazione acuta clet er1ni11a, 11ell ' uon10 e 11ell 'anin1a le, delle lef' ioni SOj)ratutlo pare11cl1ir11.atose del fegato a I ipo di degenerazione .g·rassa peri portal e con r eazione ipertrofica e iperpla. ti ca della zona 1nedia d el lobulo e clell e lesio11i di g lomerul otuhulo-11e frite acuta con,g-.estiYa, inter tiziale , 1na opratutlo degenerativa; 2) l 'intos icazion e ipe1racuta produce una necrosi a predon1i11io oenlro-loh·ulare e periportale del fegato ed u11a glomerulo-nefrite co ngestiva, poco deg·enerati va; 3) infine in certi casi a decor o prolt111gato, nell 'uon10, le lesio11i epaticlle sar eb])6ro forse di tipo reazion.a le o gi11ng·erebb ero a11cl1e a g uarig·ione, men tre l 'evoluzion e fatal e S:::ir ebbe dovuta a lla tubulo-nefrite e11iteliale d eICE"lTINI . g·enera1 i va. 1

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ORGANI DIGERENTI. I segni radiologici diretti nelle co1iti ~}­ cerose non specifiche. (S.

l'\. AunEoun. A rchives d es 1nal. app. clig. et . nial. de la nu,trilion, ott. 1935). I\..\DHNli .\,

In queslo breve lavoro g·li autori si propo11g·ono di d escrivere que lli che 1)osso110 P ere c:11ia111aLi i segni radiolog ici diretti dell r"l colite ulcerosa, e cioè l 'ede111a infian1111a torio e soprattutto l 'ulcerazione . Lasciano quindi da parte i segni già noti cl1e s i ri ~co 11tr;1no ç-on·1unen1ente in un malato affetto da colite e c.:iuè i srgni cj11etici come l ' ac c c l ~razin11 e clel passaggio, gli spasmi totali o eg·1r1entar i. ]a s tasi e la ipotonia a n1onle dell e le .. ioni, ed alcuni segni slatici quali l ' i11duri1n e11to d ella 11.a rete profo11da, la co11g«es lioll e d ella Illucosa r quelle in1n1agini cl1e rive la110 u11 conte11t1to a11ormale d ell .intestino: s 'interessano i11,rece di quegli aspetti radiolog·ici che pern1 ettono, in seg·uito all 'inter.p retazione d ei e licl1és. di 11assare dalla presunzio11e a lla certezza rlella Liiagnosi. Le ulcerazioni dig·e~tive cla11no radiologicarrJ·ente delle immagini per addizione secondo 1'espressione di Ledoux Leb·a rd. E noto che delle ulceri coliche tipicl1e danno de Ile immag·i11i per addizionr poco profor1de e il t ui asse di propension·e è par.a llelo all 'as~c del lt1me intestinale n1entre ch e inversan1e11Le i ·asse di progre ·sione d ell 'uJ rera ga trica è i)erpendic olare al gra11de asse dello sto111aco. Secondo il grado di evolt1zione d e JJa ulcer a zione le im11tag ini saranno n1ollo differ e11ti. J,' ulcera che 11011 è pe11elrata n ella r1r of'ondità d eìla })are le si lraduce di µron lo con t1na imn1agi11e a spero11e perpe11dicolare a ll 'a se clel1' in testin o . ('uesta forn1azion e divert icola1 r. appa r e ubit o tlopo la cti sten sio11e e l}C r~i te


l ANNO

XLIII , NuNr. 3]

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SEZIONE PRATICA

a 11 cl1e dopo I 'evacuaz ione d ella sostanza di contrasto. Questa fissità e questa i11c i denza son o i due <"'éìratteri cl1e ci p e rmetto110 di diffe renziarla .cla Jle i!11111 agi11i a11alog·l1e della pericoli Le e -O.elle aderenze. La diag 11osi differ en ziale è in\' ece pesso i11~poss~h·ile a f.are fra questo ~rJe1'<?11e ed un c11verl1colo al suo stadio iniziale J1on .ancora provvisto d el suo rigonfiamento ~ crm!r1ale .. Lo speron1~ non è dunque JJatog110n_io111co . d1 una p erd1 I a di ostanza poichè lo -:: 1 p uò incontrare a Jl 'infuori di ogni p,r ocesso uJ ce rus~. F invece "QO sibile a ffern1are la 1·r e'3enza d1 una u] cer~z 1 on e sruando a questo sperone s ucced e una immag·111e a testa di chiodo (1 una produzion,e d endritiforme ch e tra duce l >robabilmen t e gli stadi successivi di perfor azione d ell ' ulcera ·e la sua p·e netrazione. Se t 'uJicerazio11 e si estende, l 'imma.gin1e p1rende 1'asrJetto di u11 bernoccolo e se i bordi del cratc.. re 0110 n1inati o scollati l 'immagine ricord a la linea di u11 fungo . Tulle queste immag ini 11a11no valore soltanto se sono costanti. Data In n1olteplici tà d elle lesio11i n ell 'affezio11e soJ)~·ad etla quesle in1m.a gini ono per lo più giustapposte ad altre in1magini simili. Queste irregolariLà es tese sono facilmente d escrimi 1labili dal! 'as1)etto rosicchiato che d à la peri<"'olite, aspetto in.finitame nte variabile, che s i i11odiiìca con la più o nleno grande replezione ~o Ji ca o c l1e sparisce generalmente coli 'evacuazione d ell 'eccesso di liquido opaco. Se ]lOi si studia l 'im1nagine di faccia de l rilievo interno si con stata che le ulcerazioni sono di l'fi ciln1ente identificabili specialmente quand o ~0110 isolaLe . L 'a sp etto f1n en1ente g ranuloso d ell 'imn1ag·i11e del rilievo irtterno farà su pporrei, senza p erò n essuna certezza, ]a pvesen za di piccole ulcerazioni superficiali: le :;ra11 di ulcerazioni d escritte da Stierling con1e clelJ e rrtacchie sospese sono rare. D elle larg h ·e su1•erfici esulcerate alLern.a11Lisi co n dell e papule di n1ucosa edematosa ricord l.~n o l 'aspetto del las tricato di u11a strada o d e 1 g u scio di una t artaruga : questa con forn1azione è abbastaJ1zu frequente e si è g·e11eralmente ·l ·~c:c.ord o 11 ell 'attril)uìre ad essa valore diagnostico. Cos1 anche l'aspe tlo ragg iato. nodulare o psendo IJOÌÌIJOso, è caratteri tico di lln proce ·so di rip~razione . l :i.~ezzi o,p eratori o anatomici 1nos tra110 a que..,Lo live llo una superfi ~~ ie e~ube­ rante e granulante e d ei molteplici isolotti di mucosa cl1e ricoprono la uperfici e interna <lei noduli n eoformali . Infin e esiston o d elle modifìcazio11 i infiamn1atorie d ella mucosa. c lJe pur n on essendo patognomonicl1e di coliLe ulcero a poich è so110 in·ercnti a ql1alsiasi s t.atìo co11gestizio , pure sono indispen sabili' i1rl quadro di una colite. Segn o radiologico caratteristico di queste modificazioni è ! 'allargamento dell€ plich e, fenomeno ch e aumenta in fun zione de ll 'a c uzie del prooesso congestizio. I /allargamento d ell e pliche è spesso co ì con ~iderevole cl1e provoca . l 'apJ)iattimento con1G. L.\ C: \ Y.\ . plet o del rilie ,·o interno. 1

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Pericoli e 1·isultati nel trattan1ento dell'amebiasi. (P. ' '' · BRO \Y~ . .lour. tob1 e 1935).

J/ec/. ,1 soc., :? li ot-

, 1111.

L 'A. i11 15 an11i 11n a' ulo occasion e di LratLare t>'35 ca i di a11 1ebi asi: e d i a\·er e i10Lizie cl ei r e ultali di 523. ] ri111edi u ... at i furo11 0: l ..ipecacua11a, il joduro (loppio · cti en1eli11a e }}1 rnu to, . l 'ar s ife11an1111 in a il tre11ar so lo. lo ~ Lo ar oJo, l 'yatren , il Yioforn1io ed il carbar on c. , L ' i1 )ecacua~1 a fu t1::,ala nei pri111i a nni , ora e sLa la quas i ab·b andon a la per la diffi coltà -di u11 e a llo d o aggio e JJ.er ch è fre.quent e111E?'11te provoca n a u ea e von1ito: l 'A. li 11a infatti osservati u 18 d ci 36 ca ~ i lrallat i con e sa, c ioè r1el 50 %. 11 joduro doppio di e111eti11 a e bi 8~nuto, fu son1mi11i slrat.o a 315 pazienti: in 2 s1 ebb er o nau ea e vo111ito ed in a ltri 2 at1m ento d ella diarrea . Pre1se11tem ente è poco ll sato , god e ancora cl'i un certo favo r e i11 In gJ1i] terra, n1a è s tato .. po d estato d a ll 'i11trod11zio~1e ~e l cl o1~iclraLo di e111etina. Ql]. e .. ta è st at.a 1n1 p1egata in 35± c asi. Da principio ... i som~ini strarono d o i ' 'ilrianti d a O, 25 a 1t17 1)·r. i11 lln m ese, poi q t1e te Yari ar ono da 0, 39 a 0,65. Non si è aYuto i1e _un e... ito le lnle. r11a s~ lam ei1tano 18 e.asi di r1eurite 15 dei qual i r1cevet~ero u11 a dose su11'eri ore a 0.65 g·r . i11 un m ese, 2 di O,G5, ed I di 0,52 g·r. Altri 4 malati presentarono orti caria e 2 u11a reazione local e inten sa al p unto di iniezio11e. La do~e di 0,65 gr. i·n u11 i11ese sen1bra cl1e 11011 ... i d·ebba oltrepa .. ~a re p er evitare con1pJicanze, cJ1e però posson o llresen tnrsi anche co11 d o i minori, coJne n ei 3 casi c ita ti . a cau a di intolleranza i11dividuale a ]l 'em eti11a. P er eYit.are reazioni Jocal i la jniezion e Ya fatta esattamente nel o llocuta11·eo e no11 endou1u colar e o intra d ermi ca . Non si so n o osservate le co111plicazion i cardi·acl1 e ri11ortat e da alc uni a utori. I cornposli ar enì ca li , ar ·ife nam111i11a , treJ)ar o lo e s t.o var solo . 0110 sta i i 0111111 in is t r ati rispe_Lliva1ne n le a 38, 301 ·e 203 in fer111i. Il Lreparsolo h a dato 8 casi di erit en1 a Lo'sjco, cioè il 2,G ~~, lo toYar olo 13 casi. il :J,6 °!~ e 2 di n eurite multi1Jla. Le dosi · raggi un te, quando s i 11rocl u s~rro qur Le con11)li ca11ze, variaro110 da 1 a :1.7.) gr. Lo yatren jl vioformio ed il carbarsone, Curo110 u sati in t1n J.) iccolo nun1cro di Ina lali : còn il yatren si è n otato diarrea 11e Ila i11c1 il dei casi, e con il carbarsone t1n caso di t~ri­ tema to ~i co fra gli 8 trattati . 1 ri u~.tati, con ques ti vaTi i11ed11can1enli, so110 . tat1 i ·eguenti: con l 'e111Pti11a . i t) o-.servato il 35, con l 'arsifena111n1inu il 9. con l 'ipecac uana i I 27. con l 'yat ren i 1 ] ~. co n Jo ·tov.ar olo il 15 e con il l rci-1arsolo i ·11 °,) di g1iarigioni. T i1ùg]iori ri sultati ~i '"'o no .'lvuti . on1111in i::;tra11clo nello stesso tempo l 'en1etina ed il trepar solo. il 9,) 0 ,, di an «tri.e-ioni. 1

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Il i11eLoùu di c t1ra a<lollalo J..'re::;e11te111e11te dall '/\. è il seg·ucut e: g r. 0,065 di clo1iJralo di c111eLi11a per iii iezio11e 2 ,-oll e al giorno per 3 dì , u11a 1elli111.a11a di ::;osta, e 1>1er altre 3' a'- ior11i 2 i11iezio11i di gr . 0,0-!3. In ie111e co11 <. l ·e111eLi11a 25 clg. ùi trepar ol o durante i 2 pa Li i)er -l g·ior11i. Se i1011 vi è alc un segno di i11lollera11za 1Jer l 'ars·e11ico , il Lreparsolo si fa pre11der e per altre 2 serie di ± g·iorni con l 'inLcTval lo di lù giorni. e do})O questo tratt.a111ento , le a 111ebe non so110 ·co1111Jarse dalle feci, si p·rescrivo110 3 g r. ùi ya Lre11 i)er bocca al g ior110 per 3 settin1~1l e, co11 una settin1a11a di intervallo 1Jer og11una di cura. ..e ancora le amebe per ... i tono si co11sigli.ano 6 i11iezio11i , una al la set1 ~rrtan a, di ar f' ifei11.an1n1i 11.a. Z1To. 1

LARINGOLOGIA. Le affezioni acute della gola. <E. \VATSON-"\\-lLLTA!vIS. fJractitioner, gen11aio 1 ~1:316) .

La maggior parte delle affezio11i acut;e d ella gola so.n o e.ara tterizzate da 1111 dolore n ella regio11c della faringe o de-Ila laringe, el1e si aggrava n ell 'atto dell 'i11goiare o del i)arlare e cl1e . rlura qualcl1e ora o tutt'al p iù qu.al che gror110. La f aririgile a.cu la $en1plice è ca ra l1 erjzzata da lln ~.011 . . 0 di 111ole tia 1)iù cl1e di dolore alla fau ci. La furi11g·e e le to11sillr ono arro·s sate e ecch e in 11rimo tem110 e u cce ivamente ro1>erte da uno tralo di J11uco o n1uco-1)u s. Si cur<l con bag11i caldi , be ' ande calde, lassa liYi , polvere del iD-0,ver o aspiri11a. (~0 11 viene però ~e.ner prèse11te che la co·n dizi 011·e lJUÒ costi lui re la fase iniziale clell 'inf]ue n za, del lifo , del n1orbillo , della scarlatLi ua, del \ai11olo , e ch e può 11rese ntarsi 11ella sil'ilide secondari.a con1·e inizio di l)]accl1r n1uc ~ co~e e· di ul cr ru zio11i dell e fau r i , i1egli indi, i · du i affe tti da gotta, r eumat,isn10 o di djspeJJsia, e infine e ·ere 111a11ifestazion·e di iodismo. J_,a farinyil e aci:.la settica è g·en·eralnìe11te ~ I rej1>tucocr ica, 111a può e~:se,re .a11che data da sia fil o- e pH e.un1ococcJ1i, non r l1è da altri bat1cri. L 'inizio è.~ ~e11Lpl'e i111pro'r'i o co11 ])ri-vido e fc•rl e lllal es .. ere. In r apporto alle n1anif.e~tazioni locali si possono a' ere for1ne: catarrali, eden1alos-:. ~ up11urat.i ve o fl e111mo11ose, en1-0rragicl1e, gang·reuose. La n1ortalità t' alta . La eura cleYe es ~e re i11dirizza I a a ron1battere l 'infez ione ge11 eralc , n ·o .. ten (\ rc le forze, ad c•vi tare i 1)erico li ùello "l rozza111ento. Si sorr1mir1 i!--l rerà l~ r r os e ~ i faran110 1)e1111ellazioni loca li di linlura (li 1:.er clort1ro di ferro e gli ce1i na. [l l'erro si p11ò dare nnch c insiem e a chin 1no e di g it a le. Si l'aran110 i11 iezio11i quoti dian e di :30 c n1 c. <li sier o a11tiscarlalti110 o. Qu.a11c1o l 'eden1 a fo~~c 111 i11accioso b1i ogna Jlrnti care ]a tract1rotcn11i·u. 1

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XLIII, i\ul\r. 3)

La ton sillite acu.ta è quasi s1e1111Ji1·e ·dovuta allo streplococco. La dislinzion e i11 folli colare e parencl1i1uatosa è sen1plice·meir1te cli grado. L 'ini·zio è i1ni-·ro vviso co11 febb·r e , malessere, st j psi, lin gua i)a Unosa , alito fet,i do, dolore alle fau ci. Le Lo11 ~il le ~ono rosse e ingrossate e ricoperte di slrali biancast1i di essudato fi·brinoso, elle l)Osso110 e ere asportati senza dare sangue; Lal ,·0Jta i 11anno piccole ulcerazio11i ~lJ.J)erfi c iali. La f'aring·e è arrossata e i gangli C•er vic..ali sono i11gorgati ; 11elle for111 e graYi si J)ùssono aver e adeuiti cer ci' ali e trisn1a co11si de1revole. In og1li caso è ro nve11ienle procedere al1· e -a111e b.a L1.eriologico. L ' inl'er1110 de \ e os ·ervare il ri110. o a Jetlo > cleY e a lj111e11tarsi con cibi preferibiJ111e11te liquidi o 11LO]li e fa ci1J11enle (li geribili: 11011 ]) isog11a ec.c,e<lerc 11el latte. Co1li.e l>urga111.e ::;j ùarà il ca lo111eJa11 0. [ sa licilici gio' .a110 .- ia L}er abba~sare la f ebbre co111e per alleviare il dolore all e fau1 ·i. Se ne pos 0110 fare ancl1e ap1J1]icazioni locali. Si prc crivera11110 g·argari 111i a })ase <li ( !a rato di pota sio , glicerolo o timolo. Le ap1Jlicazio11i calde ·e sler11e 1:1otto for1ua cli cnlapla .. 1ni sono giovevoli. c:onviene Le11er pre enle cl1 e Ja ton sillite acuta e la faring·ite acuta po·~ so no avere g·ravi co111plicazioni (la setticc.111ia e I 'a ce. so cerebrale) e ch e la Lo1t iJlile l)UÒ co· Liluire il fallo i11izìale d el reu111atisn10 articola re acuto f! r he è 1no lLo co111n11e nella ·carlattina. L'ascesso perilon sillare può 111a11ifestarsi con 10 fatto isolalo o più freque11ten1ente a seguito cli un.a lo11sillite, i11 genere q ua11do la riso]uzio1te di que ta :-i è g ià iniziala. l\ icon1pare Ja fehb·r e ed il dolore. dive11ta u11i]aterale, il di ~tur ­ b·o della deglutizione si ~·grava, m entre ro111paio110 linfoadeniti cervicali e tri' ma. •\11 'e~.anle si ril eva che un a delle ton .. ill e è ~ pi11ta ver ~ o la I in ea n1ed iana dal gonfiore otl ostante. Succe ~ ivamente il }:\alato n1oll e dive11ta edc111atoso, la l)arola di·f[i cile, la voce 'elala. Di r ado si .apprezza flutluazion e. L ·a .. cesso è situalo Lra la ton ilJa e il , uo letto. Talvolta la uµpurazion e aborLisce a eguito di u11 'in iezio11e intramu . . colare di un cn1 c . di l1utirrato di 1nanga11ese all ' l %. Nel c.aso che i11' ece i fenon1 e11i i aggrava ero bisogna rico rrer~ a1l 'a1Jertura dell 'asces o per ]a via delle I 011 il le i)revia a11 esle~ i a locale o generale qt1a11d0 esi te t risn1a. L 'ascBsso jarin.geo è una u,ppurazione de]l 'éq)one v ro ~ i bu cco-faringea a ll 'esterno della pHrete inu colare e })erciò in trett.a relazione co n i Ya .. i profondi. Può seg·ui·re ad un a, cesso clentario o tonsillare. La sinton1atol ogia genern le è sin1il e a quella dell 'asces o tonsillare, 1na con più i11tenso 1risma e disfa~ia; il par. iente rtou può in o-oiare la saliva, ch e cola dnlle labbra. ì\ilanca J'edema del palato molJc , la I onsil la è rotata 'erso 1'esterno più cl1e spinta ' erso l 'intern o, i ree.e si laterali della l'ari11ge ;;ono colm ati d:i1 gon fi ore. Esiste ade1

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SEZ IONE PHATICA

cer vicale di solito n1.a clierata clall 'i11fil! razio11e dura e dol e11te dei tessuti profondi (lell ·angolo 111a cellare. La cura co11 iste c ~ ­ E-e11zialmente n ell 'apeirtura dell 'asces o. L'ascesso relrofaringco è costitui to daJ] a suppurazione delle g·la 11dule 1infa li ch e d ella i)arete PO "' Leriore della faringe. c:olpi . ce J)et' ]o i>iù i bamb·i ni dell 'età di circa un anno. Il ba111bino rifiuta il cibo. è agit.ato, re pir.a con difficoltà ed en1ette grida tipich e ch e 0110 ~;tate parag·ona te a que·lle d·e1ll 'ani tra . La parete po teriore d ella faring·e è spinta in a anti ed è flutluanl e. La c ura con iste n ell ar>er tur .1 d ell 'ascesso ed eventualm e nte i1 ell a tracl1 eo101n ia. .La tonsillite niembra1iosa è una Lonsil1ite treptococcica o p11eu111ococc.ica , n ella quale le })laccl1e di es udato tendo110 a riunir i ed a co1)rire unirorrt1'en1 enle tutta Ja uperfi cie cl ell e t.o n"' i lle. Si co ·tituisce una men1bra11a .cl1 e difficil111e11te si Lacca, m a è sen11)re u1 en o aderen te di quella d ella difterite. La diag11osi <liffer·e.n zi:ale con qu,e ta ultin1a affezio11e no11 e·1111)r e è pos -ibilt', a meno che 11on s i prati(' ]li l 'esarr1e batteriol ogico . Di soliio il dolore locale ed i primi fat~i ge111erali so110 p iù inten si ch e nella difterite e i1 011 cedono alle iniezioni di siero antidifterico. Nelle forme decise di difLerite la n1en1bra11a i_1 1)iù grigia, è di solito asimmetrica, copre i piJastri delle fauci ch e ~ono profondan1ente (;011gesi.i , si dis tacca con gra11 difficoltà e se11za e111orrag·ie ab bon·danti. In g·er1ere nella difterite, a l co11Lrario di c1uanto av\ iene n ella t ooJ1 sillite n10111br ano a, i fatti locali so110 più a ccentuati di quel che siar10 quelli gen era li. 1' uttavia è da rilev.a r,e ch e vi son o ca i di difterite, forl .u11ata1n·cnte r ari , n ei quali le n1en1brane 1r1anca110 del tutto . TI pi ccolo pazi ente ~ raln10, silenz io ·o , p allido, accu sa llll leggero clo1ore alle fauc i, 11a poca o niente febbre, n1 a r1r esenLa un eden1a evidente del coll o . Le ton~jlle so1n o ingrossate, ma brunastre ed eden1ato e l)iù ch e rosse e infiammate e non preSé 11tano n1embrane. In que ti e.asi il trattam e11to antidifterico d1eve e t'ere energico. La Lon ... illite 1nen1bran osa 11a un a prognosi cli solito r1 servata . P o sono opravvenire co111 pli canze b·r onchiali e puln1on,a ri. ~ell e forme tr eptococcicbe giova mollo il f' iero an ti scarlat Linoso. Le f orn1e pneumococc icll e no11 si gìov.ano d1ella sieroterapia. La fari.ng o-ton.silli!le ulce1·ativa ,può co tituire una co1nplicanza di tutte le forn1e di fa ringit.i e to11 silliti specj1e settich e, delle forn1e er1)et iche dell a bocca, nonch è clelle le io11i i1eoplasticl1 e del tubo intestinal e. Il ponifigo della faringe t1'UÒ verifi car si co1ne complican za di altre form e di p emfi go ed ~11 che isolata111en te. T disturbi generali sono leggeri . Localmente si co11statano grandi ve~cicole gialla lre, spar se irregolarmente. con scarsa reazione d ei tessuti circostanti. Per permettere l'alimentazione del paziente con vie11e i1 i Le

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Jn·i1na d n1 p asl i fare l)Olrerizz.azioni di n11es te ·in a o ortol'orn1i o. 1~·a rl ez i o11 e i g io 'a di

cure a r -e11icali per 'ia 1>arc11leraJe. La I u bercolosi 1ri i Lia r e acuta cle·lla faringe può ve·rifi car i in p az i,e11ti di tub e rco lo~i p ul n1onare ava11zala . Le ulceri son o nun11c ro~e. superficiali , irregolari , e J.;;\ inuco a circo taJJl ~ è 111o lto pallida. 11 tra i la1nento è si11tomaLi co. I,n rondizion e l1 a ~ i g· 11ili ca t o 111olt o g rave. L 'angina cli v·in ce .: l è doYuta ad infezio11e da bacill o iusi{or111e e sp iroçl1e le. Si ve.r ifica i1t i11dividui dep1 eriti con e.arie dent aria . 11 i1ri1110 sin Lo111 a è il dolore nella deglutizio11e. Sp·es.so è a [[eLla u11a sola I.on iJla r l1e è coparla da un 'ulcera J)rol'ond a, irreg·olare con una n1e11ilira11a verda ·tra o g·rig·ia, faci'ln1ei11t.c rimuovibile con scar sa san g·uifi caz i. ou o, ed en1 an ante un odore nauseabo11do. J I te. suto circo tante lJre 0 11 l a porl1i eg·11i di r eazio11e, n1 a n elle [Ol'Jll e g ra\ i ... i r·1U Ò a\Cl'e difftl ion e dell 'ulcer a al la faringe, alle .g·cn g·ive con eden1a con ider eYo1c, Lris111a ed ad en it.i cervicali . L 'affezion e .. i cur.a con l 'arsen ico per via p.arenterale . L 'an. gina ayrariulocitica è un 'aftezio11 e ulcerativa dcelJa fari11 ge eh.e si verifica in individui con ag·ra nuloc itosi. L 'attacco è i1npr ovvi o con feb·b·re, n1.a les ere, dolori articol.1ri , dolor e delle fauci. Le tonsille ed i p·i la . . tri ·011 0 ir1g·rossaLi ccl arrossali e i)r e. ..entano r l1iazze di n ecro_.. i, c.J1e f: i trasforr11 ano r apid aru en te j n u] ·erazion i . La condizio11e ù pos o IH·ovocn tn dall 'i.11 g·e. tion e di pira1nitlone. Si c ura co11 iuiezion i di pr e.p ara li nuclei11ici cd .even t,ual111e11 te co11 la tra fu io11e cl.i sangue. La liaringile calarrale acuta ra1)pre::;e11ta per lo più la difr11 ione di l11;.a fari11g ite. I J)riI11i Bi11to1l 1i son o u11 seu ~o di tilli cl1io alla lariJl g·e, Losse e r aucedine. (:011 il progrc ~o dell 'arfezio11c ~ i 11a u11 dolo re loca li z7ato a l pon10 d 'A cla1110, la ral1codi11e d iveJl La i1ii1 i nten ... a fin o all ;a fonia. La febbre non è\ co~t a nt c . Le . corde 'oca li ::-on o arro~ al e e rico11ertc di u110 tr ato di n1uco o di n1uco-pu , ta lYol1a prese11lan o ulcerazio11i, 1na q unsi n1a i so110 ede11iato e. La cura è ·i111ile a (1uell a della ton . illit c, talolla a ll '.aJ)'l)]icazion e est er11a , ono 1)re fcribi li qt1ellc fredde con acqua gl1iacciata . Giova110 i11ollo le polvcrizzazio11i di l)C\ral'fin a Jiquicla conlcnte n1e11tolo, cornina e oli o di pino. La laringile stridula è cc lituik'l da uno s11ast110 del i a lari11g·e 11el cor o della IDri11tritc aclI1a. In1provvi am en te il l1an1 bi110 è i1r e. o da u 11 a l.tacco di Lo se, urla, <' ~c 111bra q11a, i 111 orto p er arre to dell a r e 11·irazion e. Durante l 'a ttacco b·-i ogna rar e ~ pugnature fredde alla faccia od a l i)etto, fare u11 'ini1?1iont· cli a tropina; ceventu~tln1 en t c praticare ]a tracl1 eo ton1ia. Dopo 1'attacco l"er caln1arC' il picrolo i):'\zie11te e preYenire nuo~i a tt acchi -..0111n1i11i~trare bron111ri .


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cc JL

POLJ CL l~ J CO

La lar i11 g ilc c.liflerica è per lo più u11a co,n1lJ]i ca11za della difterite delle fau ci , n1a può so~>raY\ eni re a11ch c isolata111e11te. La siìn·tom.at o logia è si1nil e a quella dei corpi estranei nella l.arin,g e (r au cedir1e i lll erlsa, disfagia; la febbre· può 111a11care). La d iag11osi è possibile so•lo l'O n l 'esa111c lar in goscopi co, n1a n ei casi sospett i co11Yie11e senz ·altro i)r at icare la cura antidi fl erica . La laririgil e Lralinia.ti ca. p·u ò verific.arsi quan d n '"' i s forza la . voce; posso,110 ·e1s erne colpii.ti .art is ti di can to qt1a1ldo ri lor11ano su lle scelte d opo il ri1)oso e gli oratori specie durante ]e ca1npagne elettorali. I i11to111i sono: raucedine o afonia co1111)leta, dolore nel parlare o riel to,ssire 1na 11011 n el d e·g ll1tire. La larin ge pr esenta un 'i11t en sa con gestione dei margin i d elle corde e ta lYolta emorragie su l] ' epitelio delle corde. La cura con siste n el riposo a olut o della "Voce, pastiglie cal111a11ti , ii1a lazion i . DH.

IG I ENE . Attività ginnico-sportiva struale.

. . ,. e tnnz1one

mf-

·:R.

BoLAFFJO. ·critti Ìn 011or e di E. Fer1'oni. Si1ppl. dC'lla Ri v. it. di ginec. , 1935).

111 uno si ud io essenzi'a ln1erite ba::;ato su osscryazio11i })Orso11ali , l '.t\.. esa1nina i 1 problem a dei rap1)orti e riflessi ch e può aver e l 'attivit à ginnico-sportiva sulla funzione i11 e·~truale. l\isulla a nzitutto cl1e u11a sana pratica g inJlfl ti ra e l)OrtiYa . 01J1)ortuna111ente indirizzata e co11t e11uta i11 lin1iti raziona]i , non può in alGun modo es er fon te di perturb·an1e11ti alla funz ion e ciel ica. Anzi, l 'eser cizio fi sico praticato fuori del periodo, può influ e11zare n el n1iglj or modo il ciclo nleslruale, traducendosi Ì'll un reale 111 ezzo terapeutico, nel trattamento di Ialu,n e irregolarità ed esp licando .a ltresì una effi cace preve11zione di quei disturbi del,la sfera genitale fen1n1inile. ch e appiano esser e esse11 zialmente legati a lla vita sedentaria. P er quanto rig uarda ]a qu estione di prati cart"' lo sport durant e il periodo c.atameniale, le osservazioni del] '1\. conducono ad affern1are ch e l 'eser cizio fisico n on eser cita alcu11a influ en za perturbatrice u11a me ~ truazione in a tto. !vla occorre rilevar e ch e si t r attava di ragazze ad andame11to 1nestrual e d el tutto regolare e di attività fi sica contenuta anche in quei g iorni u ei con su·eti limiti . Soltanto in quattro , si ebbero n1odific.azioni in sen so sfavorevole (due di esse erano ipern1e11orroich e) . Quando si tratta di donne con ap parato ge1\itale sano, in c ui le funzioni ciclich,e si co,m piono normal1nente, può quindi 1 esser~ ammessa un 'attività sportiva moderata, purch è i1on oltrepassi la misura abitu.ale e non im p]i chi I ' esposizione a stimoli organici esagera ti. Sono dunque da bandirsi nel periodo cat a111cnial e gli a llename11ti' particolarmente in1

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XLIII , i\ "Gi\I. 3}

t e1Jsi e più ancora le co111pelizioni, che recla11ta110 u11a prestazion e fi ~ i ca spinta a l massim o g rado. È poi possibile lo .. viluvpo di turbe mestruali assai gravi e p ern 1ane11ti, con danno all.a ca1;t1cità generati va, p er effetto di spor t ir razion ali o praticati in modo in congruo. Quest o c!eYe esser t enuto pre e11te dal rr1edico sportiYo a cui è affidato I "incarico della selezione e d etJa preip.arazione delle giovani destinate all 'agor1istica . Nelle selezione fìsiologica in base alla Yalutazione fisica, co11le pure nei controlli n e] corso di allenan1enli , si dovrebbe rivolger e i1~ rticolare a ttenzion e a 11che al con1porta111enLo n1estrua1e, sia p er ·mo1i'vare eventuali co11 t1 oindicazioni, sia ai1che p er Ja sospen sion e di ogni attività in quei casi in cu i l e fu11zi o11i ciclich e ri'su lt ino sfavorevolmente influ en zate. Le. c~11troindicaz ioni ono d.ate da que] gru1)po d1 d1srr1enorree legate a vizi di po izi'one deil1~ utero , o ad inìlJedimenti n·el deflusso del sang·ue n1estruo per cause patologic he (stenosi del canale cer' icale, ipertrofia longitudinale del collo , ecc.) od a fatti infian1matori a loc-.alizzazione anr1essi.ale od uterina. l Jn 'altra co11troindicazione ad ogni pratica ~l)Orti~a n e] periodo e nei giorni preoodenti . è rla la dalla febbre n1estruale si'a e sa espressione di uno s t;ato inorboso genitale od extra- . arcerLa La o la tent.e. La coinciden za di n1alatti e clf!lle ' rie biliari .ço11 ]a n1estruazione ed il r iac: utizzarsi di esse, la co11gestion·e delle vie aeree, ]a frequente febbri cola delle tubercoloti ~· J1e o degli s Lati preturbecolari , la più facile i11 5orgen za delle malattie infettive n el catam en io deb·b ono esser motivo di un pru.d ente risc·rbo da part e delle donne non perfettamente SRI)e , n ei riguardi de11 'attività sportiva n ei gjorni i11es lruali. fil. Interessante Moaogratla de/la Col/ezloae del "Po1/c//a/co ,, :

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Dott. FRANCESCO CRAZIANI

Primario chirurgo specialista nell'Os pedale « Principe di Pien1onte >1 - Zara

Sulla chirurgia dell' appendicita nel periodo intermedia Contributo clinico, r adiologico, istopatologico. N e riportiumo iL Sornma1'io :

PARTE I. - Introduzione. - CAP. I. Anatomia normale dell 'appendice. Morfologia microscopica . Embriogenesi e modifi cazioni dei costituenti dell'appendice nelle varie epoche della vita. Vasi e nervi dell'appendice. Topografia dell 'appendice. - CAP. II. Etiopatogenesi dell 'appendicite. Teoria ematogena; id. linfogena; id. enterogena; id. della sindrome ana,fi lattoide. CAP. m. Anatom ia patologica. CAP. IV. Sintomi e diagnosi. - PARTE II. - CAP. V. Contributo stati· stico-clinico personale. - CAP. VI. Alcuni dati di tee· nica. Interventi praticati in p eriodo intermedio, rilevati dai resoconti statistico-clinici dell'Ospedale. Osser vazioni. - CAP. VII. Contributo isto-patologico e rafl.iolog ic·l personale. - CAP. VIII. Considerazioni generati. - C AP. IX. Conclusioni. B"ibliografia. Volume di pagg. 72, con 14 fig.ure intercalate net teeto. Prezzo L. 1 2. Per i nostri a,bbonati s ole L. 1 0,8 O in porto fr anco. Inviare Vaglia all'editore LUI.QI POZZI, Ufficio P ost a le Succursale diciotto, ROMA.


fI9.

SEZI O:\' E 'PRATJ CA

e E NNI c:nJSTAL

BI B L I o G R A F I e I (l)

p. Précis de C'himi e biologiqu e n1 é-

dical e. ì\ilasson & C., Parjs, 19:35. 80 Fr. :È w1 ·volu1ne di 600 pagi11e, di cl1iarczza e

co11cisionc an1n1irevoli. La trattazione è di'vi a i11 t1uatlro parti: nella prin1a ono es11osti i conce tti fondame11tali ge11erali della c ~1~111i ca bio_1ogi ca. cos1ituer1ti e compo 1z1011e d ell organ1s1110 un1a110 e d eali alimenti. - In olt~e ,~ j è i11 que: sta prima parte un brev~e capit?lo intro~l1ttjyo sul concetto di stato di soluzione e di st ato colloidale ed un.a esposizio11e inte Lica degli a&J)etti bi~logifi e fi iopatologici d ella chi111ica· dei co111posti di carbonio ed idrogeno. Le tre 1)arti successive son o d edicate ·· ia·· scuna ad uno de i grandi gruppi in cui i110d erna111ertte si . I accolgono le sostd11ze or gel nic l1e di inter esse biologico, e ciò ai g lucidi , vi Ji pidi e ai i)rotidi . L'interesse notevol e del li'b ro è appunto Ja sun i11odernità , cl1e con sente all 'A. di pro s1.ettare i prohlemi d ella chi111ica 1iologiç.t · all:.l lu ce dt.!1e lJiù recenti c]a ~jfi c azioni f'Ù i11terpretazio11i. Ciascur10 di questi g randi gru~ri di _osl 1 nze è trattato prima dal punto di vista trettamente chin1 ico (descrizione d elle ' arii:i "o8la,·1'l,e ). poi da quello fisiopatologico. La trattazio11e del capitolo cc gll1cidi » si estende dal rn etabolismo del glucosio a qua1cl1e cenno di diabetologia ; da c l1i l 'A. }J-assa ad una trattazione della dottrina d e.ll 'equi11 hrio acidoba..: e, che viene ad esser e vit,a lizzata dall'interesse della que-tione clinicobiologica prima svolta, ma che sar ebbe stata a l uo gil1sto posto nella }a parte d el libro, vicino al capitolo « stato soluto e tato colloidale » Dei lipidi è detto n10Jto sinteticam ente n1a n1olto chiara1nente. L ' A. non si addentra molto n ella patologia del mietabolismo d ei' lipidi ed € rrccato, perchè analogamente a quanto ~\' €Va fatto per il diabete , Ile avTebbe resa pÌll completa la trattazione. Il capitolo d ei protidi f> molto ben fatto : particolar1nenle limpida l 'esposizione ch e rig11arda i nucleoproti'di e gli acidi nu cleici . Come l 'A. stesso dice nella prefazione il uo libro non può certo dirsi completo. Prin1a di 1utto mar1ca og ni accer1no alla b iochi1l1ica i11organica; eppure ar1che questa è parte in1portante della biochimica m e dica. Poi non i? trattata la biochi1nica d egli ormoni e ' 'itami11e e non vi è che qualche framm cnt ari'o cenno di fermentologia. Non vi ·è ness un riferimento di tecni'ca. Ora in certi capitoli (lipidi per es. ) di recente sistematizzazione sarebbe stato utiJt.. qualche cenno di analisi organico-biologica. Nel con1plesso direi che questo compendio {> troppo ricco di forn1ule ed incompleto per lo 1

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(1) Sj prega d'inviare due copie dei libri di cui si d esidera la recensione .

;ludc11 Le ch e de' e orientarsi sic ura111e11t~ i1t tu tli i ca111pi della chi1nica . biolo_g~ca. ~d è 1nale, percI1è la .cI11arezza cfeII e -pos1z1one e ' e. ra111e11te _traoruu1ar1a. È n1olto utile per il 111cdico che fa clella 111edicina speriu1entale sotto 1'angolo \isi' o d ella c11imica b·iologica, perchè lo i11ett e al corre~1 le di tutte le nuo' e ' edule in argome11to, i11 l u1a forn1a ch·e, IJCr la Ji111pidezza, la co11cisione ' l 'eleaa1ìza d e Il o stile può dirsi senz'altro o piace' ole. La sua 111odernità e la parte prepo11derante· cl a t a i 11 t u Lti i e api t o l i a i e oIl t ri b ll t i e a 11 e ' e clut e d elle _CllOl e biorbin1icl1e fra 11cesj ra11Jl Orite11ere c h e il libro cli Crislal troYe rà a11c h c po to i1eJle bib·l iotecl1e <lei ct1in1ici bio~og·i i tali'a11i elle , ri l)Otra1111 0 t rorare n1ater1a l lCl.. utiJi r~ffronti. :\J. C:oPPO.

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1'lie li ocì,·c j el ler l,. on n rlati 01l. Tn I e,. n a.li 0 11 ol' /1ealth. Divisi011 . .\n n11nl Report. 193'-:l. Du~· Yolt11l1i di ris petti' e JJagg-. 408 e .253, con. ligure . .\e'' l ork . .J.~) , ,,.e$t, 49th Street. L

So110 {_fuesLi i co11~u_eti resoconti i.\lll luali della i1ota Fo11dazio11e Rockefeller, ch e cst c na~ la :SU i.l be11efi ca azio11e Ìll tutto il n10JldO, dall 'l sla1lcla a lla Ci11a , al Sud-.\meri ca. \ ' Hrì ~ou o i ca1111>i 111 c ui essa o.ci e;--plica, in .qua!1to ch e <la! 1924 1 alLri se ne so no ~q;g1w1t1 a queÌlo d ella p ubblica salute. ll µri~o volu111e è il re -oco11to o-e11eralc, r_he CU11'5J<iera Iuli e le a l li' ità: scic~1 ze n1ediche (specialme11te r1cercl1e sull 'igie11e n1e11lale ed istr.uzioi:ie .dei. 11;edici ed igier1i sl i) . sci~ nze 11atu~·a l.1 (sv1lup1)~ fi~i co e i11cn tale. ge11e l1ca), sor ~ali (rap1J?r~1 i11ternazio11ali. sicurezza economica, a1nrr11n1s trazio11i p ubbliche, criminalogi-0) e tutto t1ua11 I o rj guarda la diffusi:o11P del~a co l t.ura: Le spese per 11 1931 sono 8tate d1 quasi 13, 1nilioni cli d o lla ri . ll second o \t1lu111c i.· <lecli cato aJla sanità 1)ubLlica in l er11azionale e riguar~a I ~ lo l t.a contro Ja feb·b rc g ialla. la 111alar1a. 1 ancl1t Josto111iasi ed a li re n1alattie (tubercolo ... i, diflerile. ecc.) nelJc Yarie parti del mondo, gli aiuti con éc ~~ i lJ<' r ' erYizj sanitari, per l 'istru zi one sul la publ>lica igien e; fra qu esti l ' It~J i a fi crt1r a peJr n39 i11ila d ollari dati ro1npless1' a11;e11 I c l)C r J'T$lituto di Sanit à pubblica , di LllÌ è ripor1<.tla la fotografia. fil.

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LOREi\ZOLA

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Pozi1 . .-!liniertli. l.. egisla-

:.ion.e e cen11i chi1nici. (11 vol. in-16° di 10 · pag., cartonato. E. . :\ . , -. I . T .. , -crceJlj . 1935. L. 15. Il libro degli .i\..i\.. , ri spe l tiva1nente Di rettore rcl a sisleutc del Lab. chimi co pro'. di ' erc·elli, risponde alla reale necessità di a' ere a 1)ortata di 111ano le di po -izioni riguarda11ti gli alimenti e le bevande e c iò , ia per g-li f l'i ciali sa11itari e chi si occupa di laboratorio.


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l.\ )\~o

« lL POL TCLIX I CO ,,

XLIII,

~l. 1\t. 3)

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.co111e pure per i i11ag·i trat i e g li a' voca li , cl1e 11011 i1er1nel te11do u11n cl ifferen zi::tzione 11etta <lei 1u111ori rnaUgni dai hL•nigni e da altre affezioni ..clebbo110 occuparsi delle relatiYe verle11ze. Di ogni sosla11za, sono tJui da te Je i1ozioni :i. ca1 attere cro11ico. .g·c uerali ::;u I la pro, enienza e co111110 izione, ur1 Trombosi porto radicolare dopo splenectomia per morbo ce11110 uJle so l'isticazio11 i ed adu lterazio11i di Werlhof. Ilo11ch è sul sig·nificato delle prin cii)a 1i cl etern1i-' Dott. FRA:'.'l'CO C .\PF.LLA. - L 'O. esi)one u11 caso di nazio11i che ._ i e eguono su di es ·e, ·ui criteri Inorbo di , ,., ,-erll1of i11 d onna di 23 a. co11 manife~sui quali · i fo11da il giudi zio. So110 poi dati i s lazionì emorr~gi ch e dal! 'età di 8 a., operata di .riferimenti alle ùis.posizio11i di Jeg,ge e spe ~ so splenectomia e Yenula a n1orle in J8a. g iornata per ri1Jortate anche queste· integraJn1e111 e. Q:ualcl1e estesa trombo .. i porto-radicolare con ir1farto inte·cosa . è s.fug·g·ita; come, p . es. , la circolar e del- stinale. Ricltittn1H ta Ja raritn di t ale cornpli ca11za Ja D1rez1one Gen. di Sa11. l)ub" ri auardante la r:elle sple nopalie pia lrinopen ich e, crede di p oter 1c;vvisn.r e le ca11... e ,lella lro111hosi nell o sla lo di 1 ·eazio r1~ al furfuro] di certi oli di ol i,·a. cl1e .Può far sos1)ettare la i>r ese11za di olio di sesa- parti0olare depnrimc11 lo della paz., n ella i1upo11enJt 10 .. C.o i p~re: arebl1e stalo bene ri portare le t e piastrino i po. . t-opera loria ed ancora ir1 u11a l ra-sfusione cli ang11e, pra ticata in 15a giornata, parli essertz 1al1 della legg·e ul cacao e cioccoch e r..,Tebb ~ Jcceleralo e completato il processo J;it o e non lin1itarsi a citare gli e ... trem i dre]la t ron1bolico già in a tto e 11on ancora m anifesto. lr-gge. Nia si sa el1e in oper e di que to g·ener e ·c1ualrl1e co a . . fugg·e .. en111r e e clii l l .. a il libro Ulteriore contributo alla conoscenza dei diverticoli gacleYe sen1pr~ con1pletarlo e tenerlo aggiornato. strici. Tn Ycce, gl1 AA. J)Otevano ri sparmiar i a1ct1ne G. S. Do~ \TI. - E -po~ta la . lori a cli11ica di u11a ·delle ro1 1 ~ idercflzion i gen erali ch e si troYano al paz. sofferen le da 30 a. di cl i.. t t1rhi ritenuti empre 1)rinriµ io, dove -'incom in cia proprio ab ovo causati da llil ·ulcera ga trira e ri. contra ta i11vece c1~n do. le caratte1:isti.ch e gen erali deg·li es~. eri al tavolo op e ra torio affe t la d a aiver li colo gastrico, .:· 1,·e~1~L ; tu.l1 e n ?z ~ o·n1 su1Jerf]11e per cl1i a ed · l 'O. cliscute i r apporti cli que. tn malformazione ro 11 la si11 lon1a lo logia cl i 11i~·[l. l~ ileYa te le car 'lit tc111 nt.1 lt e·d ins11f{1c1enti p1er chi n on a. • Queste os .. er vazìoni nulla 1olgon o al valore ristich é anato1nicl1e, s l ru l t u r~l i e topografiche si con clude trailar i di 1L11 diYcrli colo di tipo conrll' I li bro, 'cl1e è l 'unico del o·enere in Italia e . n g·c11ito. Seguo110 arcen11i alla ter apia . l ' l.. 1e "' l r>resent.a n1olto utile nella prati ca. /\ . F. Mielosi eritremica splenomegalica con aplasia mieloide. 1

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·i\ccADEMIE, Soc1ErÀ MEDICHE, CoNOREss1

Società Medico ..Chiru1·gica di Pavia. Seduta del 16 clj cernbre 1935 Pre·sid ente: Prof. A. P EN~ .\. ~ul significato dell'imagine rtintgen delle impressioni di-

gitiformi del cranio. Do l t. G. E. DoLFINI. - 1/ 0 . co1n1111i ca la con·~ Ltl ~1z i o11 e, freqt1e11 L°e sopra tl1 l lo n el crn nio infa11'Lilc, e n1e rsa da u11 n disa111 inn ra . . is tica cl1e sar à •cs pos la, ~iscussa e .docuill (\lJ la l11 nel lavoro per ·e. leso,. cl 1 ac~en ~lla ~ · ~~e de~ l 'i1nag i11 e radiolog ica delle i1npress10111 d1g·1t1forn11 del cr a nio in asso·1u t::i. as ' enza di fat ti 1perten·sivi endocra11ici in atto ·o })regressi: non di raro egli 11a i11Yere r1 co11trato 1a concomitanza di proce. sj di::-trofici variam ente loClllizza li o diffusi. 111 t ali casi l 'O. È indotto ad nttribuire al ril ievo cr nniologico sig·nificat o d1 caralt ere l)ura1ne n le co LituzionaJe.

'•La "Triade siero-ematologica di M. Ascoli n per la dia· gnosi dei tumori mali~ni. Dott. E L EONIDA BELUFFI e do tt. ANGIOLA MAz70cc.;o. - Gli 00 . h a n110 appJicato le cc nuove re a.zion i di Nf. Ascoli » per l a diagnosi dei tu111ori m a l ig·11i i11 100 t timori malig ni, 37 be11igni e 45 con'! rol li , pri111a e dopo l 'operazione e in molt i casi, pri1na e d OJlO Roen t gen e rad iumter apia. Le tre prove, bilirubina-etere, acidimetri a e g licolisi , si ~ono din"'os trale i11co . .J<1nt1 e variabili : le alte per·<'en tu ali cl i ri·sultati positivi nelle tre serie di affezioni esarrdnate non cor1ferman o . nel campo cli1dco, il Yalore specif1co e diagnostico delle rea~ioni

E. STORTJ. - L'O. illtrstra 11n caso di mielosi eritremica con sple110111egalia presentante 1.111 nuovc1 i1nporta11te carattere: l 'aplasia con1pl e ta d el 11tidollo os~ eo. L ·o. in base a una disa111ina critica <li tt1tta l a casistica u lla mielosi eritre111ica fi 11ora co11segn ata alla l e ttera tura discute ::;11lle n10èlificazioni cl1e la perso11alità clin ica di tale fo~n1.a n1orb0sa è venuta subénci o attraverso alla casi l1ca. Errli fi·ssa quelli c11e cr ecle .. iano i. carat Ieri fo11 cla111e~tali rlel processo, i car<i lleri c ioè cJ1e si ~ono d i1nos lrati pre ' en ti in tt1 Lli i casi finora d e'"' rrilti. Il caso h .1. inol lre per1ne.. so cli dimostrare per la pri1na volta Ja in e ffi cacia con1pleta n el process~ eritremico della cura a ntiperniciosa a b ruse d1 e~ tratti di feg:=.1o , di l11u rosa gns t rjca e <li preparati ferro-arsenical i. Il Seg retario. _.

Jnteressaate Monografia della Collezione del "Poli· clialco,, : (N. 48) Dott. ANTONINO BONACCORSI Ass istente nella R . Clinica Chirurgica dell'Università di Roma

SULLE CISTI DEL MESENTERE Ne riportiamo l' Indice-Sommario: PREFAZIONE. - PARTE PRIMA. Cap. 1. RICORDI DI ANATOMIA. Cap. li . RICORDI DI EMBRIOLOGIA. Ca p. III. CENNI STORICI. Cap. IV. DEFINIZIONE E CLASSIFICAZIONE. - Cap. V. GENCRALITÀ. PARTE SECONDA. Cap. VI. ETIO-PATOGENESI ED ANATOMIA l'AlOLO• GIC.\: 1) Cisti linfatiche. - a) Cisti linfatiche semplici; b) Linfo• chilangiomi: c) Cisti ematiche; d) Cisti gassose: 2) C1sti embrio· narie: a) Cisti ent eroidi: b) Cisti Wolffia n e; e) Cisti dermoicji e teratomi; 3) Cisti parassitarie; 4) Pseudocisti. - Cap. VI I. Snrro• MATOLOGIA. Cap. Vili. DECORSO; COMPLICAZIONI E PROGNOSl. Cap. IX. DIAGNOSI. - Cap. X. TERA.PIA , - Bibliogr afia. Volume di pagg. 180. con 7 figure nel testo. Prezzo L. 2 O. P er i nostri abbonati sole L. 1 8 in porto franco. Inviare V aglia all'editore cursale diciotto. Rom:i .

LUIGI

POZZI. Ufficio Postale. Sue.


[ANNO

XLIII,

Nu~r.

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APPUNTI

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SEZIONE PRATICA

PER IL MEDICO PRATICO . .

CASISTICA E TERAPIAo I preparati endocrini nei disturbi ginecologici. Da uno studio di E. Novak (J ourn. amer. 1?1 ed. assoc., 31 ag. 193'5) risulta ch e l 'organoterapia ha apparenten1ente un certo valore n el trattamento dellie e1norragie funzionali e d·ei sintomi della m enopausa. Invece, la t erapia ovarica semhTa inefficace n ell 'amenorrea sebb ene i preparati di tiroide abbiano effetto in alcuni casi'. N°·ella dismenorrea è talvolta utile l'uso degli orn1oni della gTavidanza .analoghi aJ lobo anteriore della pituitaria, ma in tali casi i1on va trascurato l 'effetto ch e si ottien e con la correzione d ei fattori costituzionali , psichici ed ambi entali , ch·e sono spesso I.a causa più import.ante del s uccesso. L'uso d€gli estratti di organo specialn1ente della tiroide è pienamente, giustificato nella st erilità, n1a va fatto soltanto dopo serie considerazio11i •e l' eliminazione di altri fattori eziologici. Di evidente utilità risulta anche l 'organoterapia estrogeni'ca della vulvovaginite gonococcica delle bambine, com e pure l 'orga11otera pia non ginecologica del t esticolo n on di5oeso. In complesso, però , non vi sarebbe da disperarsi se l'or ganot er apia ovarica ci venisse improvvisan1ente a n1ancare. Purtroppo, essa non è ancora fondata su solid·e basi ed i bisogni urgenti d el n1edico pratico ch e d elV·e cu rare il suo caso non permetton o di lavorare seguendo un piano idealmente scientifico. Ma nessun medico può curare adeguatamente d ei disturbi endocrini senza- aver e delle buone Cù noscenze sulle fun zioni endocrine e sui loro vioendevoli rapporti: argon1·ento vasto, confuso e soggetto a rapidi cambiamenti , sicch è il medico che non ha terr1po di occuparsen e a fondo unisce per attinge.re la sua cultura in materia dai prospetti delle ditte ch e all estiscono i relativi preparati. Invece , sar ebbe .assai utile se chi si occupa a fondo della materia espon esse ogni tanto in brevi articoli chiari e sintetici le nozioni aggiornate su tale argomento in modo ch e il medico pratico n e ave8SE>i una norma. fi l. 1

Malattia cistica. e suo trattamento con la follicolina. E. Dahl -.Tversen (Lyon G'Jiir urg., 5, 1935) rirorda com e questa m astopatia cistica, istologicamente caratterizzata da abbondante neoformazioni di galattofori e di lob·uli e di con I\ettivo p ericanalicolare e p eriacinoso e specir,Imente da forn1azioni cistich e di cui molto l)fln visibili macroscopicamente, è st ata di rerente trattala favorevolm ente ron la follicolina. Questa a ffezione (di plasia n1an1maria) al pari del fibromi oma uterino (displasia uteri-

1~a)

e più freq . n elle nubili , e n elle religi'o se; viù nelle n11llipari ch e n elle pluripari ; a volte ..,i accon1pagna <.t di~n1 e noree. Vi son o rari casi in uo1nini. Si tende a dargli una base umorale, legata ad una disfunzione ovarica e proprio ad iperfunzio11 e del c9rpo luteo. Tal e i1iotesi sarebbe avvalora ta dai buoni iisuJtati o llenuti con le iniezioni di follicolina . Sperin1entaln1ent e l 'A. no11 è riuscito n egli animali a riprodurre ]a 111. c. ado1}erando a Jte dosi o di ovaio o di corpo ]uleo o di fol licolina. Ricorda poi come l 'affezione possa rappresentare una lesione precancer osa (dal 10 % ~l1 f,(J ~,~ sec. i vari A.~. ) . Il trattame11to si ba..,a sulla 01nn1inis trazion e di preparati folli colari p er molto tempo , potendo l 'affezione recidi,;are; spesso i deYe ancora ricorrere ad inter\'en ti chir11rg ici ch e TJ1€'rÒ saranno d el tipo conservativo. R . GRASSO. •

L'operazione di Rotter nelle annessiti e snoi risultati recenti. H. Rotter (He.vue de CJi,irurgie, N. 8, pagina 598, 193'5), dopo a\rer fa tto rilevare i gravi disturbi ch e seguono alle operazioni d entolitive dell 'apparato ge1U.t.ale femminile, si dichiara partigiano d el trattamento con&ervati\TO. Neì casi dì annessite sub-acuta e cronica, ribelli a i con1u11i trattam·enti m edici (diater mia , ecc.) egli vanta i buoni rist1ltati otteuuti con l'operazione da 111i per primo praticata nel 1930 e ch e ha eseguj t o nei quattro a.i1ni successi vi su 166 casi. La mortalità operatoria è slata nul]a e su 115 casi rivi sti do1)0 an11i , l ' A. h a potuto constatar-e una guarigione co1nplela i11 93· casi , cioè n el] '8.Q, 9 %; i11 JO, ci oè n ell '8, 7 % un n otevole migli.orarnen to, e in soli 12 casi , cioè n el 10 %, un risultato n egativo. L 'operazion e ideata ed eseguita da ll'A. consist e 11ella legatt1ra dell 'arteria e delle vene spm-mat.i'c h e, decorrenti n·el 1egamento infundibulo pelvico, e ch e provoca una iperemia venosa nel piccolo bacin o e sopr atutto n elle trombe e nelle ova ic. G. GENTILE. 1

SEMEIOTICA La scelta e l'interpretazione delle varie prove della funzione renale. Per molti a11ni R. A. Freiberg (Journ . .J.n1. ~'fed. Ass. , 16 n ov. 1935) si è occt111ato d i determinare il valor e relativo di tre n1etodi per lo studio del] a funzion e rena le, e cio~ del potere di con centrazione . econdo la n1odificazion e di Laschmet e e,,-})ura11 (])(l'O . pecifico dell ' urin<t clealbu1nini z1ata). deJl '« urea clearen ce tc.. t n di Peter e Van ~1,kr . r Òe]la }J f OVa dc]Ja clin1in az ionc drlln f~no] :--ul-


124

« l L POL!CLINICO »

fonftaleina. Le osservazio11i sono state 412 su 254 an1111alati di svaria1 ~ forrt1e di n 1efro·p ati1e. L a prova della concentrazione è l 'unica cl1e n1isura il massimo della fun zionalità renale, è la più sensibile , e spesso dimostra una diminuzione di quella, quando altri m etodi falli scono. Può dare risultati erronei solo in casi di edemi, n1.a in assenza dj q·u esti un peso specifico basso dell 'urina indica sen1pre alterazioni della funzio11alità r enale . La fun~ i o 11 e e1s cretrice dell!'urea, misurata cori l ' urea clearence t est , in r11olti casi risulta di·1t1inuita, dopo la diminuzione del potere di con centrazione, cosi ch1e la prova di Van Slyk.e è un inetodo m eno se11sibil·e. Con il p1 og·r ediPe delle lesio11i r enali , _i dati forniti da ques.Le due prove decorrono, in genere , par alleli. Quando le lesioni r enali sono gravi, ed il l'eso specifico del! 'urina divien·e fisso ad un da t,o livello (isost enuria), l 'urea clear en ce sola iudica l 'ulteriore aggrav~111ento delle lesioni. I.:' in1possil)ilità cli otten·ere durante la p·r o va d e V.a n Slyke, una certa quantità di l1rina , fa sì ch e si abbiano risu1ta1i poco esatti. La i)rova di 2 ore della elin1inazione della l'enolsufon ftaleiì1a i1011 è un m etodo sensibile d ella funzionalità I'en ale . 'f eoricamente la n1i• sura del co lorante escreto nei. primi 15 n1iuuti clovrebb1e dare dati esatti , ma gli ostacoli pratici c;]1e si i11co11trano nel fare qt1esta prova la r e11dono insicura. Ad ogni m odo si può affermar'e ch·e quando il 28' % o p·i ù del color a11te vi0ne elirninato nei primi 15 minuti dopo l 'iniezione , n on esistono lesioni renali apprezzabili; se la quantità è minore l 'interpreta:1io11e è i11olto difficile. JJa d eterminazione dell 'ur ea nel sangue e d ell 'azoto non ureico non dà ragguag li esatti , p erl·ll è si sa ch e si' po so110 avere valori ele·vat.i ùi questo se11za che esistano lesioni re.n <:1 li , co·m e n ei casi di · disidratazione1, ·ed inversam.e n t1e valori normali ron gravi alt erazioni dei r eni. I/ A. con clu.de cl1e p er avere i dati più accurat.i e più co111 pleti f: u]la funzione renale ~ i d ebl>ai10 ricer car e il poler·e di' con centr azjone e 1'urea clearenoe. Z1To. 1

MEDICINA PREVENTIVA Sull'efficacia del tossoide allume-precipitato nel· l'immunizzazione contro la difterite. J. E. Ha in e (Brif . 'f'rl éd. J ourn,, 9 novem br·e 19.15) 11a u ato il m etodo di una sola iniezio11e di tossoide a llume-pr·ecipitato, come in1111unizzant e contro la difterit.e, su 1160 bambini , la n1agg·ior · J)art e scolari , apparten.e nti a località doYe la di(terite era enden1i ca . T ri sultai.i son o stati ec.:oellenti: la reazione dj Sch icl{ praticata dopo 2 m esi dall 'iniezione è t~ta n egati,·a 11el 9 J CX) dei casi. In n essun bambino così trattato i è o .. serYata l 'insorJen zn cl r llo di flerite .

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XLIII, NuM. 3]

~i.

Maugbten, J. Il. v\.rhite h anno speriTJl<{)Iltato que$t O 1netodo su 310 bambini con Schick positiva . Dopo il trattamento questa ri..:ultò negali va n~ 1 ~~ % dei casi. Si so110 o~­ sen:ate delle r eazioni locali attorno al punto d i ini1ezione, i11clura111ento ecc. , più frequenti e mare.ate n ei ragazzi al diso1)ra dei 12 anni, senza però a ltre co111pli'canz·e spiacevoli. Gli AA. ritengono il metodo di sicura efficacia, e cr edono possibile ora 1'in1munizzazi'o n e di lar. gh e con1unità , difficile a re.a lizzare prima con il inetodo d elle tr·e iniezioni. ZITO.

VARIA Le avventure di lo XVII.

u11

medico numismatico del seco-

Una curiosa avventura fu qtiella capitata a Jean-~,oi \ 7aillant, i11edico vissuto dal 1632 al 1706, cele.b·r e p er la sua scienza numismatjca e m emb·ro dell 'Accademia per le l11scrizioni e le Belìe lettere. ~Ientre viaggiava nell 'Africa d el Nord , V·enne catturato ad Algeri da un corsaro, che lo . tratte-n·n e in prigionia per olt:r<~ quattro nles1. Al momento di ritornare in :E.,rancia, un altro corsaro di Tunisi lo catturò a sua volta ed il br.avo Vaillant, per non perdt:~·e ~utto co~e aveva fatto col primo, ing·h1ott1 15 preziose n1edagli;e d'oro che .aveva 1>otuto raccogliere. Soddi~fatto in' un primo t0mpo p.er aver. così. salv.ato il suo tesoro ' al ' ritorno in patria, s1 preoccupava perchè non lo aveva ancora rimesso in luce. I var1 colleg hi co11sulta ti gli diedero p·a reri diversi . sicchè egli per non decidere qual·e doves~e seguire,. lasciò fare alla natura. E questa vi proVVIde bene perchè al suo arrivo a Lione aveva già depos ~o metà del st10 carico, e potè L~att?-re Ja v.end1ta con un appassionato collez1on1.sta al quale pron1ise di dare anche le alt1:e 11on a pver1a avesse potuto; e la sera stessa, <.11 fc. Lto, pot ?1 mantenere i patti stabiliti . fil.

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. F.

Il fun.zionam.ento della ScllO•la professz·onale e del Sanatorio di Ca rn erlata. F. Ili _PARODI.

Pallotta, Ro1na, 1935.

P. A. MEINERI. Riproduzione fotografica dell e antiche lapidi ed i sc rizi oni e.si sfen,ti nell 'I stituto D ermosifilopatico di S. M aria e S. Gallicario. Arti Graficl1e Lolli, Roma, 1935. 1\tf. RAGAZ:tl. Relazione su ll'Ufficio Municipale di I giene e Sa nità di Genova. - · Editori F. P agano, Genova, 1935. A . GuERR1ccn10. Osservazi oni cliri i co-siatisticlie sul la leishmaniosi visceral e e cutanea in Lu. cani a. - Rif. Medica, Napoli, 1935. D E CrGNA . Esiti esteti ci in erti rurgia otorinolaringoiat r ica. - · 'fip. ,S amholino. Genova, .1935. C. 0RTALT L e acque miner ali di Nepi. - Tip. Moderna Commerciale, Roma, 1935. D. CoNTE. I l vitalismo n ella pat ologia. - Matullo Press, Newark, J 0:-35.


{ANNO

XLIII,

NUl\I.

3J

125

SEZIONE P RATIC A

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.l·) Il periodo di prova e le disposizioni del nuoyo ordinamento.

finitivam·ente dop·o. L 'att o di n omina, r eso esecuti vo dal Prefett o, è gjà defi11iliv o ed efficace. Il rapporto di in1piego si stabilizza , asst11ne c i·o è una sp·e ci.ale effi cacia giuridica, der.ivanle <la inigliore protezione, p er solo effe tto della scaden za del t ermine : n on occorre u11 altro a tto. La indicazio11e di part icolari' fas:j o stadi del ra1lporto d 'impiego non è se111111·e esatta nel nuovo T. C. : nomina divenuta definitiva (.arl. 63), non1ìna definitiva (art . 70), ~la bilità \art. 73), ecc. , ,.oglio dire ch e n on si deve dar e troi)po p eso al sig nificato letterale: Ja disp osizion e deve esser e interpret ata in relazion e all 'ogge tto , a llo scop o ·e t en en do· con lo di tutti gli elementi di essa. Nella ipotesi regolata dall 'art . 70 si deve riten er e ch e e< riomin.a d efinitiva n equivalga a cc r a1)p orto stabile ». In fatti, il perio·do di prova è ridotto ad un anno per ch è si con sidera ' '·a lut abile l 'esperim ento g-ià fatto in altro Con1un e con risulta to fa·vor evole . 1\ g li effet ti della prova di adattam e11Lo allei esigenze d·el nt1ovo ambiente , ]a legge c.onsid er.a suffi cienl·e la prova limitat.1 a

Corr1e prima, i'l sanitario condotto cc acquista diritto alla stabili là d ell ' ufficio e dello stipendio dopo due anni di prova in un m edesimo Con1urte o consorzio di Comuni » (ar· ticolo 79 T. G. 1934, n. 1265). Con1°e prin1.a,_ H la din1issione del sanitario condotto p er fine del periodo di esperimento deve essere disp oFta con d·eliberazion e, adottata dal Podestà o clal Presidente del Con.sorzio non più di sei rrtesi e nor1 111en o di tre n1esi prima della scaclen za ùel periodo suddetto }) . e,è questa differ en za : è ora stabilit o il te rn1ine m iriim o <lella prova. Pern1.ane invece la disarmonia, a11neno a1)p.ar·ente , tra la dispo izione ch e subordina l 'acquisto d ella stabilità al compirnento di tutta la p rova e quella ch e limita J.a ~ossibilità d el licen zian1r.nto per fin e dell 'e .. sperin1e.nto, fissando,n e il termin·e m assimo . Qual 'è la condizione giuri dica del m edico condotto dal 21° al 24° m ese di servizio o dal 9° al 12°.? Eg·li è effettivarr1ente stabile·, se non pu ò essere più licenziato per fin e del p eriodo di prova P La risposta deve esser e n egativa, p err h è l 'art. 70 espressam ente subordina ]a stabilizzazione del rapporto d 'impiego , p er tutti gl,i effetti, al compimento d el termine del periodo di prova. Se il sanitario condotto fosse li cenziato dopo il 21° m ese (1° comma dell 'arti colo 70) o dop·o il 9° rnese (ultimo comma) non sarebb-e violato il diritto di' st abilità, a ncora non p erfezionato. La scade11za del termine massin10 p er il licen ziamento m otivato d.al risultato della prova , esting u e questo p otere ma non determina sen z'altro la S'tab-ilità. So cl1e la gi11ris.11rud en za t ende ad una soluzione d i,iersa (ved·ere da ultimo la decision·e della V Sezi on e {Jel Consiglio di S·t at o; 22 giu gno 1935, 11 . 672) ; vedo le con&eg·u e11ze pratich e più faYorevoli al sanitario condott o se si riten ga potr 11zialn"iente g·ià ragg'iunta la stabilità , quan do sia decorso il t errrtine p·er il licen ziam en to determinalo a.a l r isultato della prova; m a , au g urando cl1e l 'anti11omia almen o formale tra fe due disposi zioni sia s upoo-at a 1ergis1ativa1nente n el senso della stabi'l izzazione del r apporto dopo nov·e o ver1t uno mesi , son o ora p ersuaso cl1e la inter p r etazion e giuriJdicam ·eni'e più corretta escluda il p er fezionamen to della stab jlità se il r.a pporto cessi prin1a ch e tutto il Jleriodo di p rova si·a compiuto. Ma i1el nt1ovo ordinam ,ento c'è una innovazion e in1portante : « il p eriodo d i pro,,a è ri dot to ad un anno per color o ch e. a lla data del bando di concor so , prestir10 servizio in un Com un e o con sorzio di f:om u ni· ir1 qu alità di a1Yitari condotti con nomin a dPfinitiva ». La design azion e letterale è impropria: il rr1edico co11do t to , assunto in b·ase a concorso, r1.on è i10111i11at o provvi ~oria mente prima e de-

logica interpretazione), alla data della pubblicazione di qu,esto atto , sia già titolare stab·i le di altra condott<i . Ques ta disposizione 11a effetto imn1ediato, nel sen so ch e n e siano r egolati i r.1pporti già costituiti prin1a ch·e il nuovo Lest o unico avesse vigore i1 1Con segu en za deìla riso]l1zione ·a ffern1ativa potrebbe esser e la soppr ession e d el periodo di prova e della possibilità del licen zian11ento in base ai risultati di essa . T'anto più ch e è valutabile il servizio interina le, il periodo di n ove rrtesi pot eva esser e già corrtpiuto quando la 1egge entrò in vigore. P er evitare questa con segu enza , giuridican1.ente assu r da , Carapelle in un chiaro su o articolo puhhlicat o n ella RiviEta cc Il dirit to sanitario » 1934, pag. 3155, esaDJina ndo acutam ente varie i potesi', h a do, t1to cer car e teni.zJera.m:enti , con m olta fatica. Ma io clubito della e5attezza g iuridica d.el]a inter pretazion e cl1e estende ai rapporti g ià costituiti Ja dis posizione dell ' ultimo comm a del] 'art. 70. Sembra in vece ch e n e sian o r egolate le non1inr future in base al pr ocedin1ento di sciµ linato del n uovo Lesto u nico : arti. 68 e segg. ; come la di sposizione ch e esclude il potere di scelta , anch e quelle ch e regolano la formaz ione del ra11porto d 'irnpiego, il periodo di prova e ]a ~I ab ilità son o elen1en ti di un ordinamento complet o ed . organico. ch.e' regola: . .. l.'at t iYità fu. tura e n on I rapporti g1a cost1tu1t1 . Anch e letteral111en te la dispo izione de l}'ar ticolo 7ù si riferisce .ai con corsi che doYranno essere banditi: (( il periodo di prova ecc. ecc. è rido t to ad un ann o l)er coloro che all<t data di bando del concorso prestino sery]zio ... ''·

(• ) La presente rubrica è affidat a all'avv .

esercen te in Ca ssa zione. eone. Jeg. del nostr o per1odioo.

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G10VANNJ SELVAGGI,

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nov·ei m esi.• t, du1tque, i1ecessario ch e il co11cor rente, alla <lata dell 'avviso d.el con corso, cioè (p1er

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126

cc lL POLICLINJ CO »

[ANNO

XLIII, Nul\11. 3J

NELLA VITA PROFESSIONALE. MEDICINA SOCIALE Gli ospedali e le controsanzioni. Il 4 genn1io nel] 'aula << Mangiagalli » degli Istituti clinici di Milano ha avuto luogo una impone11te riunione, presiedu·ta dal sen. Devoto, nel1'inten to di esaminare i metodi e i m ezzi per emancipare gli ospedali italiani in fatto di n1ateriali di m edicazione dall'es lero, p er realizzare delle doverose econ omie, senza nuocere in alcun modo al 1naJato, il quale r esta e deve restare sacro, Pren1esso il saluto al Duce con la dichiarazione che tutti i presen li si considerano mobilitati a fondo anche nella campagna anti·sanzionista, il sen. Devoto ha d a to la parola al prof. Donati, il quale ha indicato quali rilevanti economie si possono realizzare negli interventi asettici, in casi di trau1natismo, nelle forme settiche, limitando le 111eùicazioni e presentato alcuni campioni di garze ricuperabili. Ha detto degli sprechi di materiale costoso che avvengono in a1ct1ne Guardie mediche e ha segnalato ch e negli ospedali e nelle cliniche i dirigenti applicano essi stessi grandi risparmi, che non ·sono poi attuati successivamente dal personale subailterno. Il prof. Alfieri ha esami11ato le n1olte n'laniere di economia da aaottare nel campo ostetrico-ginecologico, insistendo su questo punto che i r1uovi prodotli di marca italiana debbono risultare egualn1ente efficaci e me110 costosi. La relazione Alfieri 11a concluso per la organizzazione di consorzi in1erospedalieri i)er il ricupero dei materiali di medicazione, come lo stesso Alfi eri aveva organizzato dura11te la guerra inondiale. Il prof. Tansini, ricordando la larga esperienza dei giapponesi, ha raiccomanctato l 'u·so del carbone di paglia (di qualunque paglia, fatta bruciare senza g-iung·ere all 'incenerimento) che per 9/ 10 può sostituire il cotone e qualsiasi altro elemento di m.edicazio,n e, in ogni genere di lesione traumatica o di interventi. Questo carbone di paiglia darebbe una sicurezza eccezionale ed una rilevante econo1nia e sarebbe poi alla portata di tutti. Sono i11lerve11uti nella disc"L1ssione i proff. Ronzani, Ragazzi, Ettorre, Piccininni (in rapp-resenlan za del diretlore della Sanità prof. Petragnani), Gross i, Bonfanti, Solaro , che ha presentato alcuni campioni di sloffe per me<iicazione a base di lana arlificiale u sa li co11 'Su ccesso; mentre l 'i ndustriale Ceschina ha forni lo schi arimenti fl 'ordine tecnico. Lett e aìcune comuni cazioni scritte di Bardelli, Cevario e Arturo Fo11tana , il presidente di S. Corona, avv. Valvassori Peroni, ha salutato il provvido affiatamento che si è realizzato tra medici , amministratori di ospedali, inven1ori ed industriali e ha raccom andato ch e siano preparati dei quadri dai quali risultino l e incidenze ch e Je varie ,,oci eser citano sulle diarie ospedaliere, onde più facile e sicura risulti la lolla contro le spe-se evitabili. E col voto che la 11u0Ya Farmacopea italiana diventi sovra lutto il testo della produzion e italiana

con nomenclatur~ italiana e che nelle scuole per infermieri Yenga anche insegnata , praticamente, la più severa parsimor1ia , la riunione nella quale sono state precisate le responsàbilità di ognuno, si è concl1iusa con la parola cl 'ordine: cc Basta coi materiali di medicazione, e loro battesimi, stra. . n 1er1 ». Era110 presenti il pre·side della Provincia, Belloni, con molti capi-servizio provin ciali, il Rettore della R. Università, Pepere, il presidente degli Ospeòali di Ge11ova, Mosso; di quelli di l\1ilano, Della Porla,; l 'on. prof. Morse1li, i proff. Nasso, Losio, Brusa, Bonfanti, Colombo, Zanoli , Fornaroli. Vozza ecc., e molti medici ed amministratori di ospedali rr1ilanesi e lomnardi, il col. Sarti ecc. ,Su di una grande lavagna figuraYa un rattris lanle quadro d elle cc imporlazioni i11cr edibili n (1934) pubblicato sul « Popolo d ' Italia ».

Per il prodotto sanitario nazionale. Il cc Popolo d 'Italia » dell '8 genn aio pubblica: Si intensifica l 'azione dei m~dici, dei Yeterinari e dei farmacisti, per eliminare il più pos·sibile dalla ricettazione i medicamenti e le sp ecialità di origine sanzionista. :È questo un campo assai delicato, ma anche par_ ticolar1nente degno di serio e conclusivo esame. ,Si calcola infatti, ai dati delle Dogane, som1nando i valori delle manipolazioni e dei confezionaime11 ti che ]e varie ditle ester e eseguisco110 presso le loro su ccursali o filiali nel Regno, che a circa 200 milioni si aggiri il no·stro con tributo a questa attiv~tà s traniera in casa r1ostra. La cifra è notevolissima in sè e· ne' diversi raffronti, e specialme11te jn rapporto al corrispettivo valore della nostra esportazione, ch e nel 1934 è sta:t o di 22 rr1ilioni e 256 mila lire e di oltre 12 milioni nel primo semestre del 1935. D ·accordo che il successo dell'importazione straniera non dipende ·sollanto dall'abilità richiamistica, o dalle troppo facili e spesso autorevoli condiscendenze che ìa favoriscono, bensì anche dal] 'intrinseca bontà e dalla reale efficacia delle specialità e preparazio11i smerciate. Ma no·n v'ha dubbio - a parte la solita esterofili.a che in alto e in basso influenza sempre notevolme11te , e i1ella fattispecie ha una evidenle ancora più facile presa che la nostra attrezzatura chimico-farmaceutica e tecnica è ormai in grado di soddisfare ai no·stri bisogni ed alle maggiori esigenza tera1)euliche. L'occasione è quindi buona per liberarci finalrnente anche da questo gravame e per affer1nare i notevoli e vasti progressi anche jn questa indtrstria da noi raggiunti. L'azione delle categorie intere$sate sarà al riguardo tanto più e pili provatan1enle efficace! quanlo più coordinata ed armonica (di fronte a1 passa ti sistemi e alla potenza e all'insidia della organizzazione straniera) : nella piena co·scienza del loro alto compito e della loro sir1 golare responsabilità, insien1e servendo e in u11 unico ossequ io la salute e l 'interesse del pul)hlico.


(Ai~NO

XLIII, NuM. 3)

CONCORSI CONCORSI A PHEl\lfl.

Regie Terme di Salso m a:ggiore.

129

SEZIONE PRATI CA

NOTIZIE

DIVERSE

30° Congresso italiano di dermosifilopatia.

La XXX riunione della Società Italiana di Deru.1 atologi.a e Sifilograiia, presieduta dal prof. L . ~ aperto d~lle Reg·ie Terme di Sal somag·giore un concorso nazionale per un lavoro originale sul te- 1om1nas1, sarà tenuta i1el mese di ottobre 1936XIV, i11 sede e giorni da stabilirsi. ina: « Le acque salsobromojocliche e la sifilide conLa presidenza, con il . consenso dell 'assemblea gei1lta nell'infanzia ». È ammessa la collaborazione. dei soci , ha cr eduto opportuno ch e il prog·ramma I lavori debbono essere eseguiti in Clinich e dei lavori nel XIV anno fascist a, che è il 50.0 della Brefotrofi, Ospedali, o Istitl1ti pubblici similari~ Chiedere il programma. Rivolgersi alla Direzione fondazione della Società, sia dedicato sopratutto (Ufficio Propaganda e Stampa). Scad. 30 settem:- ad argome11ti in istretto legame con la fviedicina Sociale alla quale il Reg·ime rivolge la più alta atl>re 1936-XIV. te11zione al fi11e di sempre pii1 cooperare n el camAl lavoro giudicato piì1 meritevole verrà assepo dottrinale· e pratico col Regim e st esso. gnato un premio di L. 5000. Ai lavori non premiaTemi ufficiali: Primo tema: Dermatosi profesti, ma giudicati degr1i di pubblicazione verrà a·ssegnaito un <li1)lo1na con medaglia di bronzo ·sionali (assegnato alla R. Clinica Dermosifilop atica di Firenze). Secondo tema: Valutazione del <t ricordo. danno sociale ir1 Italia da sifilide e blenorragia: l J Valutazione del dan110 demografico (assegnato NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. alla R. Clinica Dermosifilopatjca di Perugia ed aJ prof. A. De Amici s) : a) Denatalità e mortalità Il prof. L. Martinotti (di clinica dermatologica) infantile; b) Diminuzione di nuzialità; e) Morte è confermato pre·side della Facoltà inedica di Boanticipata da sifilide quale causa diretta e quale logna. · con cau sa o causa indiretta ; 2) ·Valutazione d el danno nella produzione la.vo.rati.v a (assegna lo alla Sono nominati 1.1residi d i Facoltà mediche i R.. Clinica Dermosifilopatica di Cagliari1 : a) DipToff.: A. Baldor1i (di farmacologia) a Bari ; G. minuzione della capacità lavorativa ; b) Invalidità B1:o~zu (tl 'i~ie11e) a. Cag~iari; G. Di Guglielmo (di temporanea e permanente da 8ifilide e blenorracl1n1ca medica) a Catania; F . Schupfer (di clinica gia1; e) Valutazione del rlanr10 familiare e social e medica) a Fire11ze; G. 1·u sini (di clinica chirurgica) <la n1orte anticipata per sifilide; 3) Gravami fia. Ge11ova; S. Magg·iore (di clinica p ediatrica) a Mes11anziari di Enti pubblici per la profilassi , la cura sina; A. Aggazzotti (di fisiologia) a Modena· L. Doe per il ricovero di minorati da sifilide acqui'sita rninici (di patolo·g ia chirurgica) a Napoli; M. Truffi e congenita (assegnato al prof. Pier Angelo Mei(d~ clinica ?er1n?sifil<:>patica) a Padova ; F. Purpura neri) ; appendice: La sifilide rleJl a 111 adr e alla luce (d1 patolog1a chirurgica) a Palermo; A. Marrassini delle più recenti acquisizioni scientifiche e n ei (di :patologia generale.) a Parma; A. Pensa (di anariflessi den1ograf~ci . e sociali (assegnato al prof. to~1a ~ormaJe) a Pavia; G . Ceccarelli (di clinica Mario Monacelli, Messina). ch1~urg1ca) a Perugia; F. Galdi (di clinica medica) Si avverte ch e, data la necessità di non sorpa .. a P1sa; L. Auricchio (di clinica pediatrica) a Sassare nella spe·5a degli atti la cifra preventiva.ta, e sari; N. _'f iberti (di patologia generale) a Siena; sopratutto tenendo conto della limitazione del voO. Uffreduzzi (di clinica chirurg ica) a Torino. lume delle pubblicazioni imposta per n ecessità da Il prof. B. Alain10, di clinica oculistica è trasfeS. E. il Capo del Governo, le comunicazioni non rito da Catania a Padova; il prof. B. Ma~garia di dovranno superare le 2 pagine e il testo di discusfisiologia , d a F errara a Parma. ' sione una pagina. (Eventuali eccezionali ecced enze dad lin1iti sar anno a carico degli _/\A. i quali d oSono nominati i proff.: F. Schiassi alla1 cattedra vranno an ohe, come al solito, cop.rire personaldi patologia medica di Bolog na ; L. Stropeni alla mente le spese di tavole, tabelle, illus trazioni ed ca ttedra di patologia chirurgica dì Torino. estratti). Sono conferiti i seguenti incarichi: a Torin o, al Rivolgersi aì segre tario, prof. V. ?vfontesano, Pr.of .. F. P . ·rinozzi, di patologia chirurgica; a Capiazza Campo Marzio 7, Ron1a. g·l1ar1, ?l prof. M. · Gozzano, di n europsichiatria; a Napoli, a,l prof. G. Polito , di clinica delle m alattie 60 Congresso internazionale di urologia. infe~tive; a Sassari, al prof. M. Bufano, di clinica I11 seguito ad os tacoli imprevisti è stato i1ccesrned1ca,, al prof. A. Luisada, di patologia medica sario rimandar e il VI Congresso della Società In e al prof. F. Vizioli, di neuropsichiatria. te.rnazionale di Urologia. Esso sarà tenuto dal 9 ~l pediatra prof. ~aul l>yorgy, già ad Heidelber g , al 12 settembre 1936 in Vienna nelle Sale del poi a Cambridge, è stato nominato alla Sezione I\.iinstlerhaus. pediatrica della Scuola Medica della << Western Il patronato di questo conveg no è st ato a-ssunlo Reserve University )) di Cleveland (Stati Uniti da· S. E. il Presidente della ·confederazion e al1d'America). striaca. Il programn1a r es ta i1Tvariat o. Relazioni: « Trat Il dott. Alfredo IJev:i ltendon è nominato sela1nento del carcin oma prostatico )) ; « Suppuragretario generale dell'Associazione Medica Peruzione del parenchima renale n; « Fisiologia e l)<lviana << Daniel A. Carrion n p er l'esercizio istituLo1ogia dell 'escrezione renale ». zionale 1935-36. Alla chiust1ra del conYeg 110 di Vienna aYr à luogo Il dott. Raul F. Vaccarezza è 11ominato presillll:.l e cursione in n1 a sa a Bl1dap est . dente della Società argentina di tisiologia. Ulteriori istruzioni rig uardo ad eventu ali riunioni, riduzio11i ferro,·iarie, ageYolazioni i1egl i nl Il dott. Alejandro Garret6n Silva è non1ina lo berg l1i ecc. seguiran110 nel 111ese òi inar zo. presidente della Società Medica del Cile.


130

« IL POLICLINICO »

. Le iscri~ioni ~ia .alla partecipazione al Congr es·so sia alle d1scu ss1on1 debbono es er e inviate al più presto. Col 1° 1naggio saranno chiu e le iscrizioni e si prega Yoler inviare per detto termine un breve r~ aissun to delle eventu1li osservazion i per la discu ·ss1one. Rivolger si al prof. V. Blum Med iz. Fal{ultat, Wien I. '

La mostra sanitaria alla Fiera di 1'1ilnno. Due anni or sono la Fiera di Milano organizzò tl na Mostra Sanitaria, che venne osp1tata ir1 un piccolo padig·lione e cl1e eb])e un così lusinghiero successo· da con sigliare n el 1935 il su o spostamento n el Palazzo che g'ià o·spilava le indu stri e farmaceutich e. Quest 'anno si è d eciso di dare a tale mostra uno sviluppo adeguato all 'importanza dell 'industria medico-sanitaria, or ganizzando la m anifestazione in un b ellissimo padiglione in muratura ch e ha il su o ingresso monumentale sul viale d~ll 'Indu­ s1ria. Alla rassegna medico-sanitaria errà aggregata una mostra ospedaliera, la qu ale troverà pos to in un padiglione adiacente, collegato a.I primo d a un corridoio coperto. La mostra sar à <iunque s uddivisa i11 due distinte sezioni: una medico-sanitaria e l'altra ospedaliera. Nella prima troveranno post o stru1nenii in geTlEre, ferri, apparecchi d'alta chirurg-ia, letti opera Lori, lampade senz 'ombra, appar ecchi e strumenti per odontoiatria, apparecchi per raggi curutivi, mobili igienici, apparecchi scientifici. La nlostra ospedaliera comprenderà invece condizionatori d'aria, impianti p er la sterilizzazione , materiali igienici cli rivestimento ed in genere p er C?Struzioni di ospedali e case di ·salute, grandi impi anti di cucine, impianti di riscaldamento , impianti di l avanderia, essiccatoi, diagrammi e diorami sull '~sistenza sociale, visioni di clinich e e sanatori modello. Ad integrare la manifestazione, anch e quest'an110 verrà organizzata durante i quindici giorni di Fiera la 1radizionale « Giornata m edica n.

La nave ospedale '' Gradisca ,,. L '11 gen11ai_o a T.rieste ebbe luogo la vi sita delle autorità cittadine, di giornali s ti e di medici alla n ave « Gradisca », sistemata dal ·Lloyd Triestino a nave ospedale. Essa disloca 20.800 tonnellate, è lunga 1netri 165, ha cinque ponti continui e otto paratie stagne. R capace tli 754 let tj , in tre r eparti di chirurgia, tre di medicina, uno misto, uno per ufficiali , i r ep arti sottufficiali, uno per operati graYi , uno d ermoceltico, uno d 'isolamento ecc. Ha due sale di operazione: quella asettica e quella setti ca. L 'ambulatorio di ricezione è provvi·sto di spog·liatoi , bagni, doccie e di una sala p er visite. La cc Gradisca » ha completi gabinetti di baileriologia , r adiologia, oculistica, odontoiatria, un laboratorio chimico, una grande farma cia, un gabinetto fot ogr afico ecc. Venti medici interni sti , chirurgi , radiologi, odontoiatri e fnrmacisli , completano il corpo degli ufficiali m edici e farm.acisti della Marinai, a cui si <leve aggiurtgere il con tributo di 12 i11fer1n ier e della C. R. J. Per l e :ft1nzioni r eligiose è costru i la un 'ampié:l cappell a. Sale di ritrovo e di le llura sono dot at e di racliogr amn1ofon o e di cin ema on oro .

[ANNO XLIII, NUl\>L 3}

Organizzazione della classe medica in Germania. . ~ sta;ta definitivam ente orga11izzata in Germar:1a l a Ca1nora dei medjci. Essa h a carattere essenzialmente corporativo e il capo ·sarà nominato dal ~apo del Governo. !I medico,. anche se esercita privatamente, è considerato cc inves tito di una miss ione politica ». L 'obbligo del segrPto professionale può essere sospeso nel! 'interesse collettivo. Gli onorari ven gono fissati dal ministro federale del] 'interno, secondo una tariffa a ma·ssimo ed a minimo. Il massimo non potrà essere superato in alcun caso, neanche per volontà del malato senza il .consen.time?t~ ~ella ~ameTa ~ei medici. 'Si appl1cl1erà 11 pr1nc1p10 dell cc esclusione dei non arinr1i »; m a esso comporterà deJJe eccezioni, gius tificate dal valore professionale e morale. I medici 11on scrupolosi verranno eliminati.

Azioni giudizinrie. . Nello Stato di V\1iscon jn (Stati Uniti) si è proibita la vendita di antifecondativi effettuata per mezzo di apparecchi automatici. Un m er cante h a creduto di poter eludere la legge, facendo clisporre u!l apparecchio presso un distributore di b enzina nella ritirata per uomini , e apJJOnendovi delle di~ c:iture non chiare (secondo cui il materiale fornito aYeva lo scopo di prevenire le m alattie e il fun zionamento dell 'apparecchio era interdetto ai minori). Ne è seguito un proces·s o; il mercante è stato condannato in prima ed in seconda is tan za. ·Un chirurgo del \.Viscon sin, dott. Gunderse11, è s tato condannato i11 sede rii 'L'rihunale a corrispon dere la somma di 30.000 dollari (375,000 lire it. ) acl un paziente op erato di m astoidectomia, p er ch è, dopo aver convenuto di compiere un interven lo « semplice », l 'operatore ne preferì uno cc radicale », cui seguirono paralisi facciale e sordità unilaterale. Attraverso la Corte di Circolo, il giudizio è giunto alla Corte Suprema, la quale ha ora s tabilito ch e il giudizio precedente non era valido, per varie Tagioni, tra cui le seguenti: non è poss1bile una distinzione netta tra m as toidectomia «semplice» e cc radica,le n; nel valutare j danni , si d evono considerare le sp ese, le sofferen ze e le alee che sa.r ebbero derivate dalle lun ghe medirn zioni consecutive aid un intervento semplice. Dovrà dunque svolg·er si un nuovo giuclizio. La XIV Sezione del Triln1nale di Milano h a condannato a un anno di r ecl1rsione e mjlle lire di multa un simulator e, ccrlo Pie tro Lanzani , cl1e profittando dei r eliqu.ati di un traun1a al capo per il quale gli era asseg·11ata la pe11 sion e di nlutila to, era riuscito a siml1lar e nuovi infortuni ; alla fine jl gioco è sta lo scoperto. Due falsi testimoni sono stati pure condannati; altri due assolti per avere rilrattato il fal so. Un po' ·dovunque. La la Conferenza internazionale sulla tera]Jia f6bbrile ·si terrà a 'Ne"v York in settembre, solto la presidenza del baron e Henry de Rothschilcl (Parigi). Manoscritti P riassunti ci elle comunicazioni si accettano fino all 'l giug110. Ilivolgersi a: Dr. Wil liam Bierman, Secretary, First International Conference on Fever Therapy, Park AYenue 471, Ne'v York City, S. U. d'A.


[ANNO

XLIII, NuM. 3)

SEZIONE PRATI CA

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La Società tedesca di n1edicina tropicale s j adunerà ad Amburgo il 2 e il 3 giugno, n ell'Istituto per l 'igiene navale e tropicale. Temi: « Malaria di guerra e sue sequele », cc Dissenteria am ebica e su e sequele », cc F ebbre g ialla: stato delle ricerche e profila·s si » . I titoli cleJle comunicazioni si accettano fino all 'l maggio . Rivolgersi il prof. B. Nocht, Bernar(l Nocl1t-Strasse 74, Hamburg 4, Germa1tia.

Il Comando italiano del la Son1alia h a r eci an1ent e smentilo un comunica.Lo clel Governo et]opico, ser,ondo cui aeroplani i talia11i il 4 gen11aio avr ebbero hon1bardato un 'a1nbulanza install ata pres o Dagabur e di cui facevano parte due egiziani.

La Società Medico-Chirurg ica Ve11ezian a si è ad u rtala il 20 dicembre, so llo la presid en za del prof. G. Jona. ,Sono s tate fatte corr1 11njcazioni dai soci: J. . ingurri, l\lfeneghetti, Lenti e Pais, De Marchi. -

Il Governi) argentino 11a approvato lo stanzian ·; ento di 102.332 peso·s, p er costruire due grandi sale e annessi nell 'Istituto cli fi siologia della Facoltà m edica di Bl1enos Aires, ambienti destinati a lavori pratici.

La Società Meclico-Chirurgica Trevig iana si è nclunata il 6 clicembre sotto la presidenza del prof. BozzoU, assistito dal segretario dott. M. Bortolozzi. Venne a1)pr0Yalo ad unanimità un ordine del gior110, pro11oslo dal col. 111ed. dott . G. Olivi, per la difc·sa a11 ti-sanzionis ta. Seguirono co1nunicazioni cli: G. Zamier, G. Sacerdote, G. Bonfini , F. De Gironcoli, M. Borlolozzi.

L.1 Società Medico-Chirurgica Bresciana si è adu11al a il 18 dicembre; so110 state fatte comu11icazioni da: A. ~ellegrini, E. Bray (2 comunicaz. ). Un Corso comple1nentare di igiene pratica per g li a·spiranli allél! carriera di Ufficiali Sanitari si terrà presso la R. U11iversità di Siena; avrà la durola di Lre mesi, a partire d al 3 febbraio . Modali là consuete. Tassa L . 350. Alla Socielì Lomb arda di Medici11a, presente un follo pubblico di cullori de.Ile discipline inediche, il sen. prof. Nicola Per1de ha esposto in una conferenza le prime )Jralicl1e applicazioni della m edicin ·1 it al iana, quale egli 1'ha au spicata e d efinita ; l1a illus lra lo il con ce tlo cl1e nel malato si è di fro11 le a:d un cornples·so di or gani che presentano segni cli sofferenza p er effetto d elle correlazioni esistenti tra l 'organo primitivamente e fondamertlalménte colpilo e i11olti altri vicini e 1011t ani. Il prof. Guido ~!aria Pi cci nini ha tenuto a Napoli la prolusione al corso di materia medica e frurmacologia, tra ttando d i.versi argomenti scientifico-cl idattici e soffer1na11dosj in particolare sulla valorizzazione del patri111onjo di · piante medici1. a li e ]Jrodolli farmacel1tici itali ani che 1n questo J11on1en to con1ribuiscon o all 'indipendenza econon1ica clell 'Ilalia. Il prof. Mario BerlolotLi h a te11uto a Napoli la prolusione al ccrso di raàiologia medica, trattando dei segni radiologici d ell 'idrocefalia. Il 15 dicembre, àu spi ci la Società Medico-Chirurgica Trevigiana e l ·Ospedale Civile di Treviso, n ella ·~ala riunioni dell 'Ospedale, venn e fes leggiato il prof. comm. Gio,·CLilni Ruhin at o, n el suo 25° anno di primariato medico all'Ospedale Civile di 'freviso. Erano prese11ti oltre t1n centinaio di meclici , tra i qu .lli si notavono alcuni professori del1'università dl PadoYa, n1oltissimi. primarii degli Ospedali della Provincia, molte autori Là, allievi , nmici ed ammir atori. Vennero offerti al prof. Ilubinato un volum e di seri tti merli ci i11 suo onore ed una arti stica per ga1nena. Il 10 dicen1bre venne commen1orato, a Llo''' (Polonia), il prof. C. Rich et, in una seduta com~n.e nlla ociet à rr1edica e alla Sori età Clei natural1st1; tenne il di corso ufficiale il prof. Ko -ko,Yski, decano della Facoltà di m edicina .

''T·

Da fonte au Lorizzat a è smentita la notizia ·sul p1·ogeltato invio di una sezione della Croce Rossa 1'ed esca in Abissinia.

La Regina Elena ha visitato al Policlinico di Roma il r eparto en cefalitici , ch e s'int itola al suo Augus lo nome; ha assistito a un saggio di ginnastica ; si è trattenuta nei laboratori di rieducazione. Le cinq11e g·em elle Dyonne sor10 state cc scritturate» d alla Fox Film, p er fig urare in una cinematografia; riceveranno 10.000 dollari ciascuna. I medici d ell' Ospedale Dafoe (a Callander, Ontario), i quali h anno in con segna le bambjne, hanno dato il con senso solo dopo ch e queste h anno raggiunto i 18 m esi. A l\.Iiani (Stati Uniti) il quasi gigante·sco George

l\1ill, alto m. 1,90, ha sposato una nana, ch e non su p era 65 cm. Al prof. Gasbarrini , feri Lo J)er fortuna 11011 gravemente, in un incid ent e automobilistico, mentre si recaYa a Badia Polesine per un con sulto, van no i nostri sentiti au guri di sollecita guarig ione .

È morto a Londra, in e là di 82 anni , il dott.

AnAMs FuosT, reputatissimo oftalmologo. IL suo modello di oftalmoscopio è rimasto classico; l 'operazione che con·siste nell'inserire l'occhio artificiale n ella cap sula di Tenon reca il su o nome; il suo atlante del fondu s oculi, d at ante dal 1896, contiene dei documenti an cor a oggi d 'attu alità. 1'1. p. \\TILLIAM

È moi lo a

80 anni il dolt. Cn.

ch e fu uno d ei più reputati cltirurg i di Parigi. Senza appart0ner e alla F acoltà , è però stato un grande Maes lro. l'i. lui àobbiamo, tra l 'altro, m olta parte dell e nostre con.oscenze attu ali sull 'appendicite cronica. f.: ·st ato presidente d ell 'Accad emia di ~Iedicina dì J1arig i e dell 'Associazione. fran ce e di ct1irurgia. A. P. 'ì\'.\LTBER ,

Le malattie infettive in Italia. Numero dei Comuni colpiti e numero dei casi (fra parentesi). Denunzie dal 9 dicen1bre al 15 dicembre: :\Iorbillo 196 (1113); Scarla llina 208 (513); ~erlo~se 74 (208) ; Varicella 110 (331) , Vai11olo e ~·a11:1olo1de .~ (- ) · Febbre tifoide<1 239 (4:?G); Infez1on1 paral1f1 l h e '52 (62); Febbre ondulartte l R (24) ; Disse11teria 5 (11); Diflerile e croup 35'? (7J ) ; ~Ie:i i~gite cerebro-spin ale epiòen1ica 12 ( 13) : Poliom1 e]1te anteriore acu ta 11 (18); Encefa lite letargica 1 (l ); An chilostomiasi 1 (l ) ; Ra])bia : morsicat11re di ani111ali r abbici o os1)e lli 20 (29), dichiarata - (-); Pu tola maiigna 16 (16).


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« IL POLICLI NICO »

RASSEGNA. DELLA STA.M.PA MEDICA. 10 ag·. B.. MoRICAnn. Mi tosi11e, follicoli1ie, luleine. Lan.cet, 10 ag. Lonn HonnER. Il prurito. J . P. STEEL. 'fratlat11. delle ferite con olio di fega lo di merluzzo. M ed. Kliriik , 9 ag·. G. _A,.. ' VAGNER. Le glandole sessuali fen1m . ·- · li'. v . Bo1ti\·IANN. Sulla sieroter apia della d iftt,r ile. Arcliivos de Afediciria I nlerria, 2. Numero in omag·gio del prof. P. ..\.. Castillo. ·· A r ch. p er le Se. Merl., 11lg'. F. ~i<\RCOLONGO e C. lloTTA. Amiloidosi r e11 ale . G. OLIVA e G. BARENGHI. :f' isio-pa.t ologi a dei corpi chetonici. S. BATTISTINI e al . Patologia del ricambio ossalico e inalattie articolari cronicl1e. S. BATTISTINI e al. Fisiopatolog·ia dell 'ormone d ella corteccia s urren ale. H i v . dì Palol. rierv. e n1eni., mag.-giu . L. R1ccrrELLI. Centri er1cefalici delle funzioni vegetative. - E. M0Nn10. Catatonia sperime11tale. - E. D'1\.n ut>;no. En cefalopatie in soggetti adulti di recente vaccinati . Miin,ch. JY[e·d. Woch., 16 ag. - W. STEPP. Vecchio e nuovo J1ella terapia del diabete mellito. Brit. Jtrl ed. J ourn., 10 ag. - J , MENTON . Aspetti i1n1nunologi ci della g uarigio11e e profilassi della djfterite . - M . MYEns. Significato della pire·ssi a 11elia tbc. poln1. cron . P aris Méd. , 17 ag. -- Numero di farmacologi a. Presse Méd. , 14 ag. - G. ~1ARINEsco e al. I raggi di Gurwitsch (mitoge11etici). J(lin . .woah . , 17 ag. - 1\1. Gt rNDEL e N. E~zIN. Patogenesi d ella difterite. - B. DATTNER. Az1on~ terapeutica d ei composti arsenicali pentavala11t1 11ella n eurolue tardiva. D l:Ut. Med. vi·och., ] 6 ag·. - SPTLLER e REVETAS . ì\1ielo1na mul Liplo ·quale ca11sa di anemie « criptog·enetiche ». Croce Rossa, giu. - L. Scrr10PPA. Bonifica integrale e malaria. - J. CnEvAs FERRRIRA. Tipi epidemici d elle febbri malaricl1e. Paris L)if. éd.,

[ANNO XLIII, NuM. 3]

Haematologica, VII . citosi pura, n elle emopatie.

L. Lov1sATO Agra11uloS. LEO. Il ri.cambio emoglobinico

Med. Klinik, 16 ag. -

F. MuNK. Trattamento inter110 della nefrolitiasi. -· F. v. BoRMANN. Sieroterapia della difterite. - I d., 23 ag. L. NuRNBERG. Os leodistrofia fib r osa generalizzata. NoETEL. Lotta contro la poliomielite ant. Amer. J ourn. Med. Se., ag-. -- H. A. RAFsKY e al . Studi sull 'ipertensione. i . - .T. M SHELDON e T G. R ANDOLPB.. L 'allergi a in cefalee simil-en1 icr aniche. - F. R . BAILEY e K. R, Mc ALPIN. Purpura familiare. - E. V\7AYBlJHN. In.sulino-resistenza compl eta n el diabete. Mìrierva Med. , 25 ag. - S. BAT1'ISTINI e al. Funzionalità renale nei gottosi . - L. ALzONA. Idrope i11tern1ittente delle articolazioni. J<.lin•. Woc li., 24 ag. - -"'r. FtJLDE. Esami funzionali d el fegato. - F. NAGELL Trattam . d ella tachicardia parossis Lica. . Pathologica, 15 ag. C. FrTTIPALDI. e G. DE CHIARA. Cisti non parassitarie d el fegato. E. CARLINFANTr e F. GALLI. Anafilassi nelle culture òi n1idollo osseo. G. TosELLI. ...\gTanulocitosi da piramidone. Riv . di Chi r. , ag. - R. PALl\JA . }i.ccidenti da trasfusione e loro significato. R evue b elge des Se. Méd., giu.-lug. J. MA1s 1N e Y. Po uRBAIX. Il bario in terapia anticaBcerosa. P ari,\ Méd., 31 ag. - C. URECHIA e al, Principio febbrigeno contenuto n elle urine uman e. Diagn. e T ecn. di Lab., 25 g iu. - M. ZAPPAcoSTA. Nuove prove di funz1onalit.à epatica: la glicociamina. Minerva Med., 1 sett. - I . RETTONI. Ittero emolitico familiare con aumento d ella resistenza dei globuli rossi. Bull. Méd. , 31 ag. - La piret o ler a_pia in neuro11sichiatria . A r ch . f. Sch .- u. Tr.-Hyg., sett. - W. STARK. La splenectomia nelle splenomegalie malariche. Practitioner, sett. Nu n1er o semi-monografico 1 n ei problemi dell adolescen za.

Indice alfabetico per materie. An1ebiasi intes l.i11ale: p erjcoli e risu l1ati d el t r a ttamento . . . . . . . . . . . Annessiti: operazione cli Ro l ler e su oi risultati . . . . . . . . . . . . . . Bibliografia . . . . . . . . . . . . . Coliti ulcerose no11 s1)eci (ich e : seg·ni radiolog ie i . . . . . . . . . . . . . . . C raa1io: im pressioni digj liforn1 i all 'esa1ne roen tge nolog ico . . . . . . . . . . D ifterite : vaccinazion e con tossoicle-allu111e precipi lato . . . . . . . . . Epatonefrite apiolica . . . . . . . . . Ginecologia: preparati e11(locrinj . . Gola : affezioni acut e . . . . . . . . . Leucopoiesi: inibizione da parte d i alcune d roghe . . . . . . . . . . . . . . Man1mella: n'lalattia c i·s tica e i.10 trn 1t arnento con follicolin a . . . . . . . .

'f\I[ edicina socia le . . . . . . . . . . . . .

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~1es lruazione

e atti ,.i là g j1111ico-sp ortiva Metabolismo basale : determinazione con la formala di Re::id . . . . . . . Mielos i eritremica sp le11omeg·al1ca con aplasia mieloide . . . . . . . . . . . . P~raplegia potti ca in sogg·etto tabe tico: partico,l arità cliniclie . . . . . . . . . . Perioibo di p,r orva e disposizio1ii d el nuovo ordinamento . . . . . . . . . .

Reni : esame fun zionale . . . . . . . . . Splen oprognosi e splenoterapi a n elle ma· 1attie infettive acute . . . . . . . . . . Sto111aco: diverticoli . . . . . . . . . . . 'I'rombosi porto-radi colare dopo sp len ectomia . . . . . . . . . . . . . . . 1'u mori malig·ni : cliagn oRi ; tri acle di M. Ascoli . . . . . . . . . . . . . . .

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01ritt1 di proprietà riservati. - Non ~ consenhta la ristampa àS lat1ori pubblicati ne' Policlinioo se non sn sep»~ -4 i ..toriz,zazione scritta dalla redazione. E! vietata la pubblicatione di sunti cli essi senza citarne la fonte.

C. FauooN1, Red . capo.

A. Pozzi, resp. Roma · Stab. Tipo-Lit. Armani di M. C»urrier .


ANNO . XLlll

Roma, 27 Gennaio 1936 ·XIV

'' fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

Num 4:.

'' DURANTE

SEZIONE .J:>.RATICA

REDATTORE CAPO:

PRo~.

Clinico

CESARE FRUGONI

Medl~o

di Roma

Un invito al fedeli abbonati del '' Pollcllnlco ,, : QUANTO PIO POSSIBILE L'INVIO DELL'IMPORTO DI ABBONAMENTO PEL 1936 E, AL POLIZZINO DEL VAGLIA POSTALE O DELL'ASSEGNO BANCARIO APPLICARVI LA FASCETTA CON LA QUALE SI SONO FINORA RICEVUTI I FASCICOLI O, QUANTO MENO, INDICARE, CON ESATTEZZA, IL RISPETTIVO NUMERO DI ABBONAMENTO. Ciò FACILITERA, ALL'UFFICIO D' AMMINISTRAZIONE, LA SICUREZZA DELL'ESATTO AC· CREDITAMENTO DEL PAGAMENTO NELLA GIUSTA PARTITA DEL MITTENTE.

AFFRETTARE

N. B. -

La somma per l'abbonamento o per quant'altro si desidera può essere anche versata nel conto corrente postale N. 1/5945 dell'Editore Luigi Poa.i, Roma, pagando la mite tassa di I5 o 20 centesimi soltanto, o senza alcuna tassa se l'Ufficio è di Capoluogo di. Provincia.

SOMMARIO. Lavori originali : G. Canali: Prova del galattosio nella polmonite crupale e suoi rapporti coll'ittero di questa stessa n1alattia ri spetto alla funzionalità epatica. Osservazioni cliniche : E. Dotti: Aneurisma tardivo d a lesione di gmerra. Sunti e rassegne: SISTEMA NERVOSO: D. Mc. Alipine: Gli attacchi cerebrali i'Pertensivi. - C. P. Symonds : L'epilessia traumatica. - A. Pardy Stot1t: I tumori maligni dei nerVi ,p eriferici. - OSTETRICIA E GINECOLOGIA : J. Granzow: Sulla. diagnosi precoce della gravidanza ext r a.uterin a,. - O. Eihrhardt: Diatgnosi biologiche ormoniche n ell'urina. - TISIOLOGIA: G. A. Battigelli : Rapporti fra tubercolosi chirurgica e tubercolosi polmonare. - H. Beitzke : L'importainza delle resistenze nat11ra.li. ed acquisite sul decorso della tbc. polmonare. - A. Gugliucci: L'ossalemia nella tubercolosi polmonare. Problemi d'attualità: Il carbone di paglia sostituito al cotone nell3 m~dicazioni.

LAVORI f)P.rED.>\r, t-;

ORIGINALI

OEL JJ TTTORIO:

PADIC~LIONE

A.

BASSI

Primario ~Iedico: l'rof. Dott. L. PATERNI.

Prova del galattosio nella polmonite erupa· le e suoi rapporti coll'ittero di questa stessa malattia i·ispetto alla funzionalità epatica. Dotl. G1ovANN1 CANALI, assistente effettivo. sla Li i11dot ti a studiare la funzionalità epaLi,c a n ei poln1onilici dal fatto che in quc ti a1111nalati i osservano co11 grande frequenza ·scg·11i che possono fare logicamente pens<lre ad una compromissione epatica: au111cnto di pigmento biliare nel siero, con bilirubi11e111ia o1ta secondo il metodo di Hy1nans (Ilreti, Balbi, Bruni ecc.), e indice itterico costante1r1ente alto (A. Bernheim, Elton) <'he stanno ad indicare lo stato di ittero latente; ittero, cl1e in una percentuale dall ' l 0 { 1 nl 20 cy~ secondo i vari AA., può divenire cli' i a1110

Divagazioni : Le sensazioni nel lancio col paracadute. Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, congressi : R. Accademia Medica di Roma. Appunti per il medico pratioo: CASISTICA ~ TERAPIA: Caso di mio.ma. dello stomaco trasformato in sarcoma. Diverticoli del d~giuno. - Pe1~orazione intestinale per am~biasi. Appendicite t ubercolare acuta. - Come comportarsi di fronte ad un gastro-paziente in pericolo di vit.a. - La sieroterapia enterale della oolite. - .MEDICINA SCIENTIFICA: Morbo di Basedow e secrezione gastrica. - POSTA DEGLI ABBONA'J'I. - VARIA. Nella vita professionale : Oronaioa del movimento pro,f essionale. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed ono· 1rilficenze. Notìzie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

i1icame11ìe n1.anifesto. Nella interpretazione di questa con1plicanza della polmonite, senza soffermarsi sulla vecchia ipotesi che la con sidera conseguenza della polmonile della base di d estra, dovuta, secondo alcu11i, a un ri sentimento infiammatorio per contiguità , secondo altri a congestione epatica favorita dall'immobilità riflessa del diaframma , le tesi maggiormente discusse dai vari AA. sono C8senzialmente due: una sostenuta da Lernierre e Abrami considera l 'ittero dei polmonitici come diretta con seg·uenza di u11a epa· lite pneumococcica, l 'altra considera l 'ittero come di natura en1olitica . L'en1oli::-i a sun volta , secondo Banti, sarebbe dovuta all 'azione emolitica di particolari varietà di pneun 1ococchi , econdo al tri (Troisier, Preti , Pi sani, '.Bruni, Cl1ierici ) sarebbe un fenon1en o locale inerenlfl al focolaio pneumonico , specialmente nello stadio della e1)atizzazion e

rossa. Per il nostro s tudio è stat a scelta la prova


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« lL POLICLINICO l>

d ell a ga latto uria associata in vari ca -i al co11trollo della co1Jtemporanea curva dello zu cch er o nel .. ar1gue, e in tutti i ca i allo tudio d ella bilirubi11en1ia. Con la prova del galatto io s i studia jl co111v ortamcnto della funzione g li·cogeneti ca epatica : a questa, che è tra le più in1portanti fu11zjoni a~1 fegato, sarebb e str ettam ente legala anch1e la funzione antitossica: ed infatti varie rice r c.;l1e avr ebbero dimostrato l'esilstenZ'a di u11 rap1)orto . tr.a potere antitossi co e contenuto iit g licog·e110 d el parenchim a epatico. Nello studio d ella fun zio11e gli cogenetica il galattosio presenta req11isit.i ch e lo fanno preferire agli altri monosaccaridi : a di.fferenza d el g lucosio , il suo metabolismo non è influ e11zato dalla secrezione pancreatica , e vi-ene f! S a lo nella quasi totalità dal fegato. oltanto i11 n1inime parti trascurabili è utilizzato dagli :i JLii te -suti , c.:0111e ris ulta dal confronto della c urva galattose111ica arteriosa e ve.11 0 a (Foster , T. Dieric k ecc.); e corn·e anche ricer ch e moder110 su ll a genesi dell 'acido lattico muscolare te11dono a confern1are. Anch e il levulosio 11a queste pro µri e tà , 111a d'altra parte offre in convenienti c he n e lin1itano l 'uso pratico : la prova 11ece ~ ila una quantità di zucch ero considerevole, 100 o-ran1n1i , e di consegu en za ingesti o n e di molta acqua, è sgradevole al gusto, in inol ti a1nn1alati infine provoca vo miti , cran11Ji intestinali con diarree e J>er con eguen za disp er ionP d el prodotto e ca usa di errore . Del ca alatto io invecf. occorrono solta nto 40 g ran1n1i p er aver e il passag gio dello zucchero nell e t1ri11 c , E- questo per il fatto cl1 e. l)Ur essendo il ga lattosio rì ssnto soltanto da] feg·at o, lo è i11 n1 i nor 1nisura cl1e per gli altri lnonosaccarid i. N e~ è prova diretta lo studio dell::. cur va g licc111ica cl1 e, se provocata con g alatto io , 1)r esenta valo ri pii1 alti di quelli ch e si ottengono con i.I g lucosio ed il levulosio (com e c i risulta aJJ ch c da nosti'e ricer ch e fatte l)er altro studio). La proYa d el g;J laltosio , i nlrod otta per la prìrr1a volta da Bauer , fu studiata in u11 prim o t~n1po p ecialn1ente in Germa11ia ed in I11ghiltcrra . Gli AA. tedeschi , seguendo la tecnica di Rauer , dosano il galattosio neJJ e urin e eliminate dopo 24 ore dall 'ingestione di 40 g r. di questo zucchero in 200 gr . di acqua. Gli an1ericani invec.,e dosa110 jl galat tosio delle p ri111 e 5 ore dopo inges.Lione di -10 gr. in 500 g r. di acqua, 1ascia11do b ere a volontà l 'arn111alat o ò11rante il r esto d ella prova. La tJrova d el galattosio è stata ludiata quasi e~clu s i,,ament e nelle malattie strettan1ente e1)atich e. Circa le mal attie dell'apparato respiratorio olla nto Briill l 'h a . perin1e11tata in vari casi di asces i poln1onari , di bron chiectasie, di plet1rite essudativa e di tuber colosi , ed 1

(.ANNo XLIII, ~ ù

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ha trovato cl1e la g alaltosuria si co111porta setondo lo stato to·ssico , mostra11do poco o n-essun parallclis11io con le altre prove di funziona lità del fegato. Nella poln1onite i1on ci risulta elle pri111a d 'ora sia tata studiata. Il suo valore com e indizio di alterazion e epato-funzion.ale , pri1na d elle n1odifirazioni a1JJ>Ortate da 1:. ieRsingcr, non ·era rico11osciuto da tutti g li AA., i quali an ch e nel d efinire il lin·1ite p atologico d ella galattosuria non si trovavnno d '.accordo. Ba uer e Sl1a)· stabil iseano co,m e lin1ite norn1ale 3 g·r. , n1enlre Neug·eb·a uer, l\iiaIi,va, l\eisse e J el1n nmn1 eltono come n orn1.a]i limiti più bassi. Secondo Shay e Schlo. s :ia i >rova può er vire fl di f'fer e11 ziar·e l 'ittero da stasi (con e liminazione inferi o re a 3 gr. ) dal] 'ittero da epatite \ più di 3 g r. ). Hockh ein1 e ~1isske stud iando l 00 e-patic.:i e l '>5 casi di altre n1.a lattie, hRnno t.rovato che nel! 'ittero to . sico Ja prova è quasi empre positi,ra . Successivamente .l\1arcel Lab·b·é e F. L. NepY~·ux concludono col dare scarso Ya lore a lla prova d el g.a latl.osio, anche perchè riten go no ch o la galattosuria sia legata ad una soglia renale bassa pi1'1 Glie alJ a ca1)acità d el fegél I o a fis$are il g alattosio. Banks, Sprag·t1e e Snell de11a (Jini r a di wlaio , banno esperime11ta lo l.a f)rova d el ga lattosio r1egli itteri rii en e11do com e limite patologico un a elimi11azione .. uperior e a 3 g r. In affezioni f l'atich e e11za itl ero e in ca i di ittero tossi.infetti vo la prnva è stata forten1ente positiva con elin1inazi0ne di 6 g·r . di galatto ·io . ~fa l 'h anno trovata posi Liva anch e n el 40 % dei casi di ittero da titentione. Anch e ~inger e V\-echsJer con la tecnica di Bauer nelle e1)atiti parencl1ìmatos13 ha11no trovato una galattosuria Sl1p1eriore ai 3 gr. Invere nelJe cirrosi epatict1e Er111an co nr.Jud e ch e ]a prova dell a galatto, uriel IJrovocata dà poco affìdan1ento. Nelle epati t i croni cl1e infatLi sono arnmessc cause di errore , o in conseguenza d el] '.altera to metabolis n 1 0 dell 'acqua , o perch è in eguito a stasi partale il galatto io n on viene assorbito rom · pletamente, o secondo taluni AA. per ]a preser1za di fatti rigen erati v i contemr)oranei alla distruzione delle cellule epatic he. In seguito i r ecenti ]avori di Fiessinger sono venuti ad affermar.e i] giusto valore d ella prova d el g.a latt o~io: modificando il m etodo di Bauer, eg·ìi d à valore più che all a quantità g lobale di galattosio elimin ato , alla concentrazione con cui vien e e m esso n elle urine racro JLe fr~zionatamente, e a fferma Ja n ecessità di evitare talune ca11se di errore . Occorre galattosio puro (o p er lo n1eno usar e sempre 10 stesso galattosio) per chè, se associato a glucosio, questo ne attiva l'assorbim ento da parte d ei tessuti; il paziente durant e I.a prova deYe tare 1

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135

S EZ101'\E PR.\TlCA

disleso 1)er chè se i11 i)iedi I ' elin1inazio11e del galatto~io è i11a ggiore; data l 'in1portanza inoltre che il fegal o 11a sul n1etaboli ·mo dell 'acqua, 1a qua uLità in gerita deYe essere se1nprc costanl<", 1)er cl1è tal volta la concentrazione del galatto. io è inYPrsa111ente proporzion ale alla diuresi, altre 'o1te ri111ane co._ta11le ~a ll o r a la quantità <li galattosio elin1 i11ata .'\un1enla col cr esceTe della <liure-i) alt re volte ancora la concentrazione è più g rande q ua11to l) ÌÙ la diuresi è con siderevole. l)a ciò la g'ra11de im1)ortanza 11ella pro,,a di o per are sempre 11 elle. slesse condizioni. Duraute la prova convien e ten er e il paziente a u11 r egi111e latteo-vegetariano, evitando la JJresen za l1elle uri11e di corpi purinici che ricl uc,0110 il lit1uillo di F ehlin g. ~e i . . oggetti n or111ali , secondo Fiessi11ger , la co11centrazio11e <li galattosio nel primo ca1n pione, e cioè 11elle urine r accolte nelle i)ri111e 2 or e, nor\ deve orpassare il 6 %0, n el ._ecouclo ca1111)ione cli u rine, o ia dopo ± ore. Ìll g·en crale i1011 si ha più g·a1atto io o e Jle trova110 tracce fì110 a 1 o 2 % o; niente nel terzo e quart o carn1Jio11e. l\ ell c epa titi i)ar e11 cl1i1natose di(fu e le conce111ra7 ioni sono e ... tre111an1ent e alle r1elle pri1t1e 111in zio ni e si abbas .. ano r1 elì e eguenti (itlc·ri ca tarr ali C:'(l e1)a liti liliasicl1e). Nelle epatiti ~cl c roSl'. o' e l 'clc111P11to paren chima è 111e110 i nt c1es&a lo (o alru eno i11 m,a nier a n1eno ac uta e d o\ e ' i so11n sc1111)re più o i11eno con1110uenli rigener ai i' i ), le conce11Lrazioni i11iziali :--0110 u 1e 110 e]eYa le cl1e nei ca i preced enti: al co11tra ri o le con re11trazioni distali di111inui~co n o 111cno pre. lo che i1elle e1Jatiti acute. Tl f i1 lt o :-.c11d)r e t c})]1c i1111n1tabile u11icamente al 1 i lardo del ria:--sorbi111e11to i11testinale dell o .7 lllC l1ero clovul o a irerten sione portale. /\. cifre Lle, ate, troYate negli itteri di origi· 11 e e1lcJt ica, si 01)1>ongono le concentrazioni . J léF-"O nor111ali degli itteri d a ostruzi.one; n1 a crti e-.tn di ffe r euzt\ vale solo in un primo te1111·u di 11 hl1atl in . per cl1è rapidan1ente l 'itter o da occlu~ i ou e si con1plica co11 erlatite so1)ragg·iun 1a (e pa tite sa tellite). ch e au111en ta rapidan1ent e I Plin1i na1 ion c del gala ttosio. Nelle nostre ricer cl1e sui poln1onitici è ... tal a seguìta la tecnica u . . ata da 1F iessinger: do1)0 a' er .:om1ninistrato al paziente a digiuno (di a1111en o 12 ore) .J.0 gr. di o-alattosio sciolto in 2l10 cc. di acqua, abbiamo esaminato i cart1pioni di uri11a raccolt e frazion atamente do1)0 2. do1>0 J, dopo 8 e dopo 2± ore, ten endo conto della con centrazione e del quantitativo gloh r. le di "'ala tt osio eliminato. Ci siam o erYiti !"c·111pre della te. $.cc'\ q ualità di galatto io, forer111ann: i pazienti si so110 11it o dall a ca . . a tenuti lutti ~lll o ste.. "o \itlo; circa il quantit ali' o di li <1uidi , cui il Fi es . . in o-er dà n1olta i111-

1>orLa11za , i i1ostri an1111ala ti n elle prime ± ore clella prova i1on ne 11an110 i11geiriti ; in · eguito furono dati loro nella qua11tit à com1}les&iva di circ~ l litro. Pos iamo dunque affermare di e$::;erci tenuti seni pre n elle slesse condizioui di e:pcri1nento 11ei vari e 11el sing olo ca so. ·.rutti i casi tratta ti con ]a prova del g alattosio, riuniti. n ei seguenti s1Jecchietti , sono stati studiati con la misurazion e del lasso g·licen 1ico (in rr1olti casi fu seguìta an cl1e la c urva galattosemica nelle prin1e 3 ore dall 'ingestione del galattosio) : contemporaneam ente abbiamo seguìto l 'eventuale presenza di pigmenti b·i liari n elle urine, l 'Hyman s van den Bergh dirct ta ecl indiretta , e in molti ca~ i anch e 1'indice itterico e i] dosaggio della bilirubina n e] san g·ue. OS, ERV AZIONI. qAso I. - F . O. , di ai1ni 13. Condizior1i gene1al1 e s tat o di nutri zio11e : buoni. Polmo11ite del lobo s uperior e sinis lro. Sfebbrato in V giornata . In V g·iornata: Ur obilina. tracce . H y nia11s v . d. B.: d i r etla : 11 egaliva; indiretta : debolmenle posiliva. Glicernia: 1 %a. Prova del galatt osio : d op o 2 h. : 6,25 %o (cc. 43) ; dopo 4 h.· 4 %o (cc. 4UJ; d op o 8 h . : 1,05 %o (cc. 60); dopo 24 h.: 1,05 %o (cc. 265}. E liminazion e assolu La 11c11c prime 4 h . : g r. 0 ,43, nelle 24 h . : gr. 0,77. CAso 11. - B. F ., di aJ111i 44 . P ol1nonite del lobo i11feriore sinis tro . Condi zio111 generali e stato di nutrizion e : lnediocri. LieYe st1bilt ero alle scler e . (~a cluta clella febbre in X giorn at a.

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Gn-tfica del Ca·~o II. Con Le11u lo di zu cch ero nel ~ a11 gu e duran te la pr ova <lel galatto io. I11 \ ' ([ g ior11a ta: [ ' r obilina: p re ènl e abb. Pig n1en l i bi liari: JieYi sjn1e t racce. ln IX g io rn ata: Ur ob ilinri: p r esenle abb. Pig n1en li biliar i: a senti .


136

« IL POLICLINICO n

Indice itte ri co : 9,4. Glicemia: 1,30 %n . Prova del galattosio: dopo 2 h .: 11 %o (cc. 80); dopo 4 h. : 5,83 %o (cc. 100), clopo 8 11.: 4,88 %o (re. 130); dopo 24 h.: 4,40 % o (cc. 520). Eliminazione as·soluta n elle prime 4 h .: gr. 1,46,

nelle 24 h.: gr. 4,39. CAso III. - C. L. , di anni 25. Polmonite d el lobo Sl1periore des tro. Condjzioni gen erali e stato di nutrizione buoni. Sfeb})ra in VII giornata. In III g iornata: Urobilina: j) I esente. !

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CA so , . . - B. P. , di anni 27. Po1m on ite del lobo inferior e sinistro, ch e in IX . g iornata si è est esa al lobo superiore. Pregre·ssa malaria. Condizioni generali e st ato di nutrizione: buoni. Decorso piutLosto g· rave con febbre durata 17 giorni alta e continua. Caduta per lisi.

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dopo 4 h.: 5,50 %o (cc. 25) : dopo 8 h . : 2,93 ·%o (cc. 120); dopo 24 11.: 2,20 %o (cc. 600). J~limin azione assoluta nelle prime 4 h . : gr. 1,57, nelle 24 h.: gr. 3,24.

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Glicemia: 0,60 %u. Prova del gailattosìo: dopo 2 h.: 12 %o (cc, 120);

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Gr afica del Caso III. Conten uto di zu cchero n el san gue durante la prova del galattosio. .

Pigmenti biliari: assenti. H ymans v. d. B. : diretta: pronta: n egativa, ri-

tardata: nel1olmente positiva ; indiretta: positiva fortem ente. Indice itterico: 9,2. Prova de l galatbosio : dopo 2 h.: 18,70 %o (cc. 95); dopo 4 11.: 4,40 %o (cc. 105); dopo 8 h.: 2,93 %o (cc. 270}; dopo 24 h. : 2,59 o/i•o (cc. 500). Eliminazione assoluta nelle prime 4 h. : gr. 1, 77 ; nelle 24 h.: gr. 4,32. CAso IV. - C. G., di an11i 53. Polmonite del lobo superiore e medio di destra. Condizioni gener ali e stato di nutrizione: mediocri. Subittero e leggera tinta itterica. Crisi in IX giornata. · In V g iornata: Urobilina: presente. Pigmenti bili(]Jri: tracce. In VIII giornata: Urobilina: presente. Pigmenti biliari: tracce. Hyman ,.; v. d . B. : dirella: pronta : n egativa, ritarda.ta: positiva ; indiretta: fortemente positiYa. Indice itterico: 30.

Gr afica d el Caso V. Contenuto di zucchero nel sang u e durante la prova d el galaltosio in IX giorn ata . In IX g iornata: Urobilina: traccè minìn1e. Hymans v. d. B.: diretta: n egativa; indiretta: debolmente positiva. Prova del galattosio: dopo 2 h.: 17,60 %o (cc. 130) ; dopo 4 h. : 3,41 %o .Ccc. 1002; dopo h. : 2l31 %o (cc. 160); dopo 24 h.: 1,45 '%o (cc. 8.50). Eliminazione. assoluta nelle prime 4 h.: gr. 2,63, nelle 24 h .: gr. 4,23. Dopo 10 giorni dalla crisi : Prova del galattosio : d opo 2 h . : 6 %o (cc. 150); dono · 4 h.: 1,22 %o (cc. 205) ; dopo 8 h .: tracce indosabili (cc. 260); dopo 24 h.: assente (co. 950). Eliminazione assoluta· nelle prime 4 h.: gr. 1,15. CAso VI. - B. V. , di anni 22. Polmonite ·del lobo inferiore sinistro. Condizioni generali e stato di r1utrizione: buoni. Sfebbrato per lisi in VII giornata. In IV g iornata: Urobilina: tracce.


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>1. 4]

SEZI ONE PRATICA

Hynians v. d. B.: diretta: negativa; indiretta: leggermente positiva. Glicemia : 0,80 %o. In VI giornata : Prova del gal.attosio: dopo 2 h. : 6,28 %o (cc. 125) ; dopo 4 h.: 2, 75 %o (cc. 50) ; dopo 8 h.: 2 ,92 %o (cc. 60); dopo 24 h.: 4,40 %o (cc. 260). Eliminazione assoluta n elle prin1 e 4 h . : gr. 0,92, nE-lle 24 h. : gr. 2,24. CAso VII. -

V. C. Condizioni g·ravissime. Tachi-

cardia , extrasistoli. !\feteorismo addominale, subi-El Pro alle sclere, tinta itterica della cute. Polmonile d el lobo inferiore si11islro. Obi1us in XI giornata.

139

In III giornata: Urobilina: presente. Pigmenti biliari: tracce. In IX giornata : Urobilina: presente. Pigmenti biliari: assenti . Hymans v . d. B.: diretta: pronla: 11egativa, ritardata: leggermente positiva; indiretla: fortemente positiva. Indice itterico: 14,3. Glicemia: 1,50 %0. In V giornata : Prova del galattosio : dopo 2 h. : 15 %o (cc. 50); dopo 4 h .: 6,18 %o (cc. 100) ; dopo 8 h. : 4, 70 %o (cc . .20?); ~opo 24 h.: 2,90 %o (cc. 600). El1m1naz1one assoluta nelle pri1ne 4 h. ·. g1· . 1 , 3--I , rtellc:: 24 h . : gr . 4,08. . C::A~o IX. -

F. E., di a11ni 13. 1JoI111011 ite del lobo 1nfer1ore destro e superiore sinistro. A 6 anni tifo. C;onctizioni gener:ili e stato di nutrizio11e: buoni. Caduta della febbre per lisi in g iornata. ln IV giornata : Urobilina: tracce. Pigmeriti biliari: assenli.

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·Grafica del Caso VII. Contenuto cli zu cchero nel ~n ngue durante la proYa del galattos io. In :\. giornata : 1 [ robili11a: presente. Piyn ienli biliari: prese11ti . 11.)'man s v. d. B.: diretta: pronta: n egativa, r1tardala : positiva; indiretta: posi tiva. Pruva. deL galattosio: dopo 2 11.: 3,30 %o (cc. 100) ; dopo 4 h. : 4,95 %o (cc. 15); d opo 8 h . : 3,80 %o ~cc. 55); dopo 24 h .: 3,10 %o (cc. 30). Eliminazione as·solula nelle prh11e 4 11.: gr. 0,40, nelJe 24 h . : gr. O,70.

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Grafica del Caso IX . Co11ten uto di zucchero nel sangue durante la prova del galattosio. H y manfl v . d. B.: dirella: n ega li, a; indiretta:

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Jeggerme11 le pos i Liva. Indice itterico: 8. Prova d'31 galatt os io: dopo 2 h.: G, 1 <X>o (cc. 65); dopo 4 h.: 2,24 %o (cc. 50) ; dopo h .: 2,35 %o (cc. 100) ; dopo 24 11.: 1,90 %o (cc. ,5(j0 1. Elimina1,io11e assoluta r1elle prime 4 11 .: O'r. 0,51, nelle 24 h. : gr. 1,81. X. - S. E., di anni 32. l)ol n1011jle <l e] lobo i11feriore de tro. Pregre~. a malaria . (~on dizioni ge11er ali: mediocri . febbr<l in Vfl gio1 nnta. In \ 'II e-iornala : ... c.:r obi Lina: pre en te abb. Pigrnenti biliari: lracce. Bilirubinemia: 4.2 V. H . J>rova del galatl osi o: \l O JJO 2 li. : J 6,.30 °110 <re. GO); dopo 4 11.: 3,80 %o (cc. 100 1; clopn h .: 3.30 o/oo (te . 300 ); dopo 24 h .: 2 ..)i %o CASO

I . Grafica del Ca o , .III. Conle11u lo di luccbero nel ~angue dura11le la proYa del gaJa ll o ·io . VIII. - C. \ . P oln"lonite del lobo inferiore sini lro. Pregre~'Sd 1nalaria. Condizioni generali : piuttosto g ravi . lato di nutrizione: buono. Subitlero :.llle sclere . fehbra per lisi in IX giornata. C.\SO


cc IL POLICLD\J C:O »

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E lir11inaz ione assol11la i1f'll r prirne 4 IL: gr. 1,31, Jielle 24 h. : gr. 4,15. 'f re gior11i d opo la crisi: Ur obilin a: presente. Bilirubina: 2 U. H. I ndice itterico: 10, 7. Quattr o giorni dopo la cr 1s1 : Urobilina: presente. Bi li r ubinc1nia: l ,'i l. H.

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Quattro g iorn i dopo la crisi: Urobilina : J)rese11 le. Bilirubiriernirt: 3,c LT. lJ. Indice i t terico: 9, 4. Otlo g iorni clOJJO l a crisi : B il irubin,emia: 1 U. H . In d i ce itter ico: 5. Pro va del galattosio: d opo 2 11 .. 4.12 %o (cc. 260); dopo 4 h. : 1,23 % o (cc. 150) ; dO})O ' h . : 1,10 %o (re. 150) ; dop o 24 h.: tracce indosabili (cc. 550 1. Elin1inaz ione assoluta 11elle pri1ne 4 h.: gr. 1,25, nell e 24 11. · gr. 1,42 .

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D.ando ora ull o g uurclo r r1t1 co con1ples'"' iYo a i risult3ti della prova, ,·edian10 cl1e degli l1ndici po1mo n itici .., Ludiati , 7 casi i)rese11tano nettamente posi Liva la pro,·a del g·alattosio tanto seco11do il criterio d elle con ce11trazioni I ' I t.Piessinger) quanto secondo il criterio d ella I éli1ninazjoI1e globale CBauer) : ed infatti in If \ I . 1 \ I questi 7 casi la concentrazione del g·alal tos io \ n el 1° can1pion e di urine va da un minimo di 9,5 1 %o (n. 11) ad u11 mass in10 di 1 :1', 70 %o ( IL 3), se1r1pre mollo al di là dai limjti stabili ti da Fiessin ger, col). una elin1inazio11e glo})ale ch e si aggira sui -:i. gr. , superiore sen1 pre a i 3 g r. , lin1ite s tabilito da Bal1er. l] na sicura confern1a del ' 'alore e della positiYità della 1)rova l'abbian10 nello tudio pit1. con 1plet o d el ·vl', X0 , XI 0 caso i1ei quali Grafica del Caso X . Cont enuto di zucclier o ne] a])biamo praticato la i1ro\ra del galattosio ansa11gue durante la prova d el gal attosio . ch e a cris i a\rvenuLa. Nel V caso, in cui i11 i oo. g iornata d i maIndice i tterico: 10. Jat ti.a la prova del g.alattosio ave,ra dato una Prova de l galattosio: dopo 2 11. : 12,30 %o (cc. 70J; concentrazione di 17,60 9-i>a nel 1° can1pjone , dopo 4 h. · 3,52 %o (cc. 100) : dop o 8 h . : 2,05 %o (cc. 250) ; dopo 24 h . : 1,82 %o (cc. 850). del j ,41 ~/oo nrl IJ0 ecc., con un a elimi11azioElim inazione assoluta n elle prime 4 h.: gr. 0 ,86, ne globale di g r . 4- ,23 , dieci giorni dO])O la 11elle 24 h. : gr . 3,30. r risi ab·h iamo avuto una con centrazio11e riNove g'ior11i dopo la cri si: ~11ettivamente d el 6 %a nel 1° ca1111)ione, Urobilina: assente. 1,22 %o n el IJ0 , m e110 dell ' l %o n.el 111°. e Bilirubinemia: 1 U. H. Ind i ce itteri co : 6,8. r eaz ion 0 di Fehling n egativa nel IV0 • con una Prova del galattosio: dopo 2 h. : 6, 16 %o (cc. 230); eliminazione complessiYa di g·r. 1, 15. L.a difdopo 4 h . : 1,65 %o (cc. 180); dopo 8 h. : 1,54 %o ferenza è n et ta e non sopporta con1n1enti. (cc. 140) ; dopo 24 h . : .:.l,.37 1%0 (cc. 700). Nell 'XI~ caso, in cui in 5a ,_ giornata di n1aEliminazione as·soluta nelle prime 4 h .: g.r . 1,07, la t tia ìa prova del ga lat ta io aYeva dato una nelle 24 h .: gr. 2,80. eoncentrf-lzion c di 9,51 ·%0. cinque gior11i doCAso XI . - D. E., di anni 29. Polmonite del lobo 110 la crisi a bbiam o a\Tuto llna concentrazione superiore d estro. In p assato pleuropolmonite dedel 4, 12 %0, volenùo far e il confront o dei soli stra. Con d izio11i generali discr ete . Al V giorno foprimi due can1pioni. cola io poln1on a "e alla base dell 'emitor ace sinistro. I1 1 V gior11ala: Più inter es ante e degn o di n1aggiore con(Jrobilina: presen le. siderazion e è il X0 ca ·o : in questo in settima Pigmen ti biliari: assenti. giornata di malattia , si è avt1ta un a con centraBilirubin emia.: 3,1 U. H . zjon e del 16 ,30 o/oo n el 1° ran1pione , 3,80 %o I ndice itterico : 12,5. P,.ova del galattosio: dopo 2 h. : 9,51 %o (cc. 120) ; nel 11°; qua ttro g iorni dopo la crisi abbiam o d opo 4 h.: 4, 49 %o (cc. 100); dopo 8 h . : 3 ,09 %o trovato an cor a una concentra1ione del 12.30%0 (cc. 150); dopo 24 h .: 2,90 %o (cc. 700). 0 : nel 1° ca111pione, 3,50 %a nel Il quindi \ Ta Eli rninazione a ssoluta n elle prime 4 h . : gr. 1,59, lore ancora positivo; ma il pazi ente pr esentanelle 24 b . : gr. 4,08 . Dt1e giorni dopo la crisi: va ancora urobilina nelle urine, un indice itU r obi·lina: presente. terico di 10 e un a bilirubine1nia di 1,7 lJ. H. Bilirubiriemia: 3 ,1 U. H . Ripetuta di nn ovo la prova nove g iorni dopo

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I

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Indice it tte r ico: 9.


lANl\O .\LIII'

~ Ul\-1.

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SEZ IONE PRATICA

la c risi, al)hiamo trovato una concentrazione di G, 16 o/oa nel I!) campione, di 1 ,65 %o 11 0 1 11°, con assenza di urobilina nelle urine, un indice itterico di 6,8, e una bilirubine111ia (li 1 U. H. JJa llo . I udio di questi ullin1i 3 casi si no la .co111e i l r ilor1lo alla norma della prova d el galattosio no11 coincide con la caduta della fe ubrc, n1a avviene anch·e 5-10 giorni dopo la crL. . i. E ciò può avere in1portanza p er i fi11i lern1Jeutici e dietetic i. \1011 di 111inore interesse' è lo s tudio d ci qua tlro casi negativi, in quanto i] risulta1 o i1c-gativo vien e a confermare il valore d e11 a }>1'0\ a. In clue (n. 1 e 9) si tratta di r agazzi <li l :~ a n11i (i due soggetti più giova11i trattali) , in otli1ne co11dizion i generali , in cui si poteva in1n1agin a re a priori ch e il loro fegato si tro' 'asse n elle condiz ioni n1ig li ori e più favor evoli per r esist ere a ]l 'infez ione i)n eumococc ica. <>u es li presenta vano contemporaneamente solo iracce n1inin1 e cli urobilina, con H) man s ·dirc lt a co111pleta111 e nte negativa , e una indi rella leggern1cDle po~ itiva. In altro cu ·o (11. G) ~ i t rRl la Ya di giovan e rob·u st o di 22 anni se11za tare ùi i.n fezioni specificl1e o di i11t0ssicazioni . anche in qu esto alla prova negu ti' a dcl ,g«1laltosio corrisporide un 'Hyn1a11~ (lj re l ta co11 q)lclam enle nega tiva e un 'indiretta d c holn1e·n1c po . . i.tiva , con lievi tracce di uro]J·i I in a. \"el quarto ca o di galattos t1ria n egativa (11 . 7), si tra llaYa di una donna ch e venne a r\oi in io:i. g·iorJ1aLa di malattia , in condizioni gcn er nli gravissime (cianosi i11ten sa, tachicar<ii<t c·on C:\lra . i ~ L o li , ineteori...nto addomi11alc C?CC. , l'unico dci casi in cui si ebbe l 'obilus) . ci allrndevamo una prova nettan1entc 1 1o~it i ,.a : la pazie nte presentava infatti u11 11elto itt ero . con urobilina e · pign1 enti biliari nelle urino , il n1arg ir1 e epatico arrotondato e rlr l1orda11te di clue dita dall arcata costale. In'1 ecc c ontro ogni nostra aspettativa , la con ce1\t razione del 1° campione è stata di 3,30%0 , 1nsso ch e si è 1nan tent1to presso che costant e in tutti i . liccessivi campioni. La spiegazi on r ~.-h inr a cli t1ues10 ri . . ultato inaspettato l'abbiam o oss~rva11do il comportam e nto de1la cnrvn g·a lattosemica: da un ta o g li cemico di 1.80 %o a dig itino , si ~rri,, a ad un mas im o cii 1,90 ~~o u11 'or.a do110 ] 'ingestion e d el ga]al to~ i o, e c ioè au1ne nto ins ignifi ca11te: pertanto è d a riten er e ch e il aalattosio non sia stat0 ( J1 r in piccola parte a ssorbito. Questo defìc ie11t e assorbimento nello stato gravissimo i11 <'Ui si trovaYa la paziente può essere dovuto a g-ravi alterazioni fun zion a li d elle n1t1co...,e ' int e. Linali o a dife tto circolatorio portale r 1

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g<:;nerale . Per quanlo sopra si insiste sull op11ortunità di fare qualc h e saggio del tasso g·tic.emico durante la prova per a ccertarsi cl1e i I gél lattosio venga assorbito. Circa le c urve esprimenti il qua11litativo dello zuccl1ero del san g ue dura11te la prova d el g alattosio , dohbian10 innanzi tutto dichiarare ch e es e fi.1ro110 otter1ut e con do aggi all 'a cido IJicrico (n1etodo di Louis Be11ed ikt) e cl1e i11 questi'. dobaggi è compreso ta11to il g:alattosio quanto il glucosio. 1'ullavia 1)oi.ch è g razie alla cortesia cle l c l1imico .Do~t. A. 'alvatori e i11edianle I 'appl icazione d el su o n1etodo an a li1ico differ en ziale (precipitaz io·n e in a cido n1uc ico: 1-;e11d. R. Ace. Li11cei 1935, pag·. 437) j)Ole11101(.\ avere sicura cognizion·e cl1e lo zuccl1ero clo~< Le. i1olle urine dura 11 le que 1e prove er.a quasi e~cl11 i vnn1ente; galallo .. io , d obbia1110 ritenere . : 0Jr1·~ n1olto probabiJ c, che la curva d eJlo zucch ero d el sa11gue es1)ressa n elle nostre grafiche, sia d o vuta almeno in prevalen za al galattosio. · Ciò posi.o osserviamo ancora eh e ur1 'anali &i n1inuziosa di queste curve ie sopratt1tt o un~ jnter11relazi.011e rigorosa non può essere data i1L n1 an can za d i uno studio con11)a rati' o c~a t1 riente co11 J.e curve rilevabili in sog·ge tti nor(r1ali, o in malati di altre affezioni capaci d 'i11r ide r e comu11que s ui fattori fi siopatolog ici dci lluali ·e sse curve sono ft1nzionc: assorbimento intestinale, circolazione portale, circolazione gen erale, funzionalità epatica e funzion e. ren~ J e (sogJia renale). Ci limiteremo pertanto a rilevare con1 e 11ei sog·g·ctti co11 eli111inazione del g alattosio 11oru1ale (caso IX) <la un tasso glicemico primilivarn en le piuttosto basso , si ·ebbe un 'ascesa lenta della curva cl1e raggiu11 e il suo acn1e più tardivan·1ente (dopo circa 2 h .) e con valori notevol1nente più b assi dei casi a galattosurj a patologica; in questi ultin1i invece il tasso g licemico di parlenza fu in genere più alto , l 'a cr11e fu raggiunt o più precocem ente con Lina hran e.a asce11den te I)iù ri1)i da e co11 valori notevol111ente più elevati (nel ca o III da urt livello di p artenza di 0 70 fu r aggiunto il valore di 2,40 dopo 1/2 h.). La <liscesa della curva mollo rapida n ei caf'i ~ elin1inazion e norma le di gala ttosio, fu me110 rapida n ei casi a galatto uria patologica; in questi dopo una prima intensa disce a n clln prima m ezz'or a s u cce.. iva a1l acm e. la c urva rag ai un ·e dopo la seconda n1ez1.' ora il va]ore g li cemico di part en za o valori n otevoln1ent e inferiori. Per la curva già accennata d el caso \ IT. n e lla quale da t1n ta .. so g li cen1 ico di partC'n1a n otP-,10lr1lc11 I e elevato si r aggi un e n e ll 'a c111e un 1

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144

Cl

IL POL ICLINICO

ltisso di poco superiore, e alla quale corrispose una eli111ini:tzione di g·alattosio apparentemente normale, in con trasto con tutto il resto delle co11d.iz i.o.n.i cliniche, rite1tiamo non poss:.t formular~i altra spiegazione che quella di une scar~if'sirr10 assorbirri.ento d·el galattosio ci:lll 'inlestino per çìifetto funzionale d ella mucosa o per difetto circolatorio porta le. Da tutte le r.on iderazioni fatte fino ad ora dallo si .~dio del singoJo caso e di tutti i casi comparativamente, si ritiene poter affermare ch·e la 11ro,ra del g·alattosio dimostra come nella polmoni te si ha, in grado più o meno note,·ole, Uila compromi ione epatica, o per l o n1eno un' alterazion·e di un 'importantissima funzione del f.egato : Ja funzione glicogenetica che, con1e abbiamo g ià detto, è stato dimostrato aver·e rapporti con la funzione antitossica. Am1nessa una compromissione e1)atica nei pol1nonitici, vedian10 e con essa si })UÒ spiegare anche l'interessante prob·l en1.a della patogenesi dell 'ittero in corso di poln1onite. Confro11tando nei nostri casi i risultati della prova del galatto io con i valori dell 'ittero nel angue, appare molto sugges tivo osservare chf· iu tuLLi e tre i casi (n. 1, 6, 9) in c ui la pro,'a del galatto io è stata n ega tiva, anche l 'i11dice biliare plasmatico appare ba sso o entro i limiti norr11ali , con minime tracce di urobilina nelle urine. Nei casi posi• • • t1,r1 i11vece, senza potere osservare un netto parallelisn10 di intensità tra i due fenomeni , .ad una prova del galattosio positiva cÒrriSJ)011de sen1pre aumento della bilirubina nel sangue ed in alcuni casi anche presenza di subittero o ittero clinico. Sola eccezione è stata rappreser1tata dal caso n. 5, col1)ito da una forma di polmonite « a tipo migrante », che mentre presenta una prova del galattosio forten1ente positiva, ha minime tracce di urobi'lina nelle urine ed IIyrr1ans indiretta lieve· i11ente positiva, con eviden Le dissociazione dei du e fenomeni. J rapporti tra positività della prova del galattosio e ittero del sangue sono ancor più net ti nei casi seguili con più prove successi,·e anche all 'inizio de·l la conval·escenz.a; in questi si è osservato il qua~i contemporaneo declinare e cessare d ei due fenomeni. Pertanto cer ca11do di risalire alla patogene, i dell 'ittero 11ella polmonite, ci sembra logico ritenere questo alme110 in gran parte di origi11e epato-tossica, confer1nando così la te. i sostenuta da Lemierre e Abrami, senza escludere tuttavia che il fattore emolitico pos. . a a,·ere la sua in11)ortanza: ci se1nbra inson1ma poter a ffennare che llna lesione della cellul a 1

[ANNO

>l

XLIII,

~ u.\I.

4J

e1)atica stia a ha e dell ' ittero nella polmonite-, favorito eventualmente da un maggior apporto di materiale emoglobinico generato da processi en1olitici gen·e rali o locali. Come deduzioni pratiche del nostro studio risulta giustificato con cognizi'oni di causa il severo giudizio JJrognostico sulla polmonite biliosa della vecch ia clinica , e dal punto di Yista terapeutico viene pr~spettata la opporlu riità di agg·iungere nella cura della polmonile, s11ecialmenle in taluni casi, quegli espedie11li ri Lenuti m eglio adatti a stimolaTe e migliorare la fu11zione del fegato · nonchè a correggere i danni sull'organismo di tale alterata funzione (estratti epatici, siero glucosato iper· tonico con insulina , alcalini , congrua dietetica ecc.).

PtIA. SU TO. L ' A. ha s tudia1 o la fun zionalità epatica nei i)o]monitici con la prova del gal.attosio, a sociata alla curva dello zucchero nel sangue durante tal·e prova, e allo studio della bilirubi. r16m1a. Su undici polmonitici la prova del galattosi!) è stata po8itiva in sette: in sei di questi ha trovato co11temporaneamente aumento di i1jgmento bi liare n el sangue; soltanto in u11 caso di pol1noni.te « a tipo migrante » ha avuLo la dissociazior1e dei due fie11on1eni . Nei casi seguiti anche dopo la crisi, ha i10talo cl1e la bilirubinemia scende alla norn1a c1uando anche la prova del galattosio diventa rtegativa. Dei quattro c?..si in cui la prova del galatto&io fu llegativa , tre presentavano contemporanean1ente normali i valori dell'ittero del sangue, e trattavasi di soggetti giovani i1l ot I.ime cori dizioni e senza precedenti to ~i­ i nfettivi, in cui S.i poteva presun1ere che il fe gato si trovasse · i1ell e migliori condizioni )Jer re.sistere all 'infezi.one pneumococcica. Nel quarto caso n egativo no11 vi fu assorbimento rle.1 galattosio, come dimo ·trò Ja curva galattosemica, spiegabile con i disturbi del circolo r1ortale e gener.ale, date ]e graviss ime condiziC'llÌ. del patie11te. Conclude che n ell ' infezione 1)neumococcica la prova del galattosio l1a di1nostrato 1'esislenza ùi un notevole grado di com prom i. sione funzionale epatica, e pertanto ritiene che nell'ittero dei polmonitici debba an1metter ~ i • con sicurezza una componente epatica. BIBLTOGRA FI_<\. BAlTEH.

"V\7ien. :\led. Wochenschrift, 56, 20, 1906.

WE~GEHAlTF.R.

RE1ss e

J EHN.

W ien. Klin. Wschr., 25, 514, 1912. A.r ch. f . K1in. Med., J08, 187, 1912 ~


[ ..\.NNO •

XLIII, NU!\1. 4]

SEZIONE

1\1ed. Klin. , 18, 762,1922. ..\.. BERNHEil\t. The Journal of .i\m. ~Iecl. Assoc., gennaio 1924. BALBI. Giorn. Clin. ì\Iedica, fase. 9, 1924. l{oor.n e \.VrnAL. Nou veau Traite cle Médecine, to1ne XVI. 1928. E·RUNI. Clinica Med. Ital. , 1929. MARCEL LABBÉ e FL. NEPVEUX. Bulletin et ~Iémoires Soc. des Hòpitaux, Paris, marzo 1929. PISANI. Rivista di Clin. Med. , 15, 1931. RoBECCHI. Minerva ì\iledica, vol. I , p . 764, 1931. HocKHEil\f e M1sc:;KE. Deuts. Archiv. f. K1i1i. i\tled., citalo in The Journal of A. M. Assoc., n. 26, p . 2325, 1932. F1Ess1NGEn, THIEBAUT e D1ERYCK . Annales de Médecine, Paris, 31, p. 219, 1932: _\ . Du nnovicr e D1l\11TnEscu. Société de Biologie, p . 139, ott. 1932. $HAY e Sc1rLoss. 'fhe Journal of A. ~I. Assoc., n . 17, p . 1433-36, 1932. Pn.fTI. P oliclinico, Sez. Pratica, febbr. 1932. CHcEnrcr. lliforma ~Iedica, 1932. ELTO.N. 'fJ1e Jour11al of Lab . and Clin. Medicine , 1933. J\lrGNEco. Policlinico, 29 i11aggio 1933. B\NKS, SPL\AGUE e SNELL. The Journal of A. M. A·5s., g iugn o 1933. l\1AnCEL LABBÉ e FL. . EPVEt.Tx. Soc. l\Iédicale des Hòpitaux, marzo 1933. S1NGER e WECHSLER. \Vien. Klin. ' 'Tochenschrift, genn. 1934 BRULL. Medizinische Klinik, 1934. Enl\>rAN. Rirorma Medica , n. 8, p. 313, 1934. ;\. FIESSINGER e H. WALTER. Nou veau procéclés d'exploration, foncti onnelle du foie. Ed. fyiasson, 1934.

l\ILtLIWA.

PRATICA

147

i1ei segmenti dislali dell 'arto. Anche questa volta la gamba si fece enormemente gonfia e cianotica, ii piede all 'oppos to era asciutto, giallastro, e semiparalizzato. Il tra ttamento della volta precedente rLon portò che uno scarso sollievo al dolore, mentre il piede, p erduta la motilità, diveniva anche i11sensibile; la mattina del giorno su ccessiYO 1'inCermo fu trasporlato i11 questo Ospedale, ove giunse con febbre alta ed in s tato di subdelirio . La tumefazion e del poplite, della grandezza di una grossa arancia, appariva pulsa11te, fissa sui piani profondi, e con rumore di trottola all 'ascoltazione ; sul piede non si percepiva il battito dell.'.l pedidia; uulla al~ 'apparato cardio-vascolare e all 'esame degli altri organi; urine fisiologiche; normale la pressione arteriosa; negativa la V\7assermann sul a11gue. All'esame radiologico della regione poplilea apparvero nei tessuti molli tre sch eggie di opacità metallica, d elle quali una a ridosso della testa del perone, la seconda al di sopra d el condilo femo-

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OSSERVAZIONI CLINICHE o~PED ,\I.E CIVILE DI ROVIGO - Div. CrrIRUHGJCA

rliret.ta dal A.n ~ 11ri, 1n it

J..>rof. ARTURO CARRARO .

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I

tardivo da lesione di gue1·ra

Do tt. E ~Rrco DoTTI, a iut o . CASO CLINICO. - È u11 mutilalo di guerra, Ferclinando N., di a. 34, da Gavello (Rovigo), il quale t1el 1917 fu colpito da scheggie di granata alla r egione p oplitea di sinistra; guarì in breve tempo, e non no ebbe da allora alcun disturbo per 14 anni, e cioè fino al 1931. Si accorse in quell'anno el1e nella regione della, ferita si era formata una tumefazione della grandezza di un uovo di pic:çjon e, alquanto dolorosa, ed incominciò allora ad avver tire una particolare molestia alla p arte malata nel prolungato cammino. Nel gennaio 1932, in seguit o ad uno sforzo, fu colto d a un violentissimo dolore nella sede della tumefazione che aumentò acutamente di volume. n1en tre ID gamba ed il piede si facevano anch'essi dolorosi ; l 'una divenne tumida e cianotica, l 'altro asciutto, pallido e freddo. Riposo e sanguisugio Ya l ero i11 pochi giorni a dilegu are la sjndrome minacciosa; si acuì però d a quel g iorno l a molestia ali 'arto durante il cammir!O . Il 25 maggio dello stesso anno, mentre l 'infer 1no, avendo fatto un bagno, si asciugava il poplite di sinis tra , fu colto nuovamente d a un in1provviso ed acuto dolore in questa sede, e sentì sotto le sue mani aun1en tare rapidamente la tun1efazione, m entre i dolori si irradiavano violenti

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rale la terale, e la terza, la maggiore, della granclezza circa di un pisello, a _contatt o della faccia posteriore del condilo m ediale del femore. Si riJevava inoltre l 'ombra di una 1nassa pulsante, di forn1a 0Yoiclale 1 di cm . 6,5 x 10, a grande asse verticale, situata a ridosso della faccia posteriore della epifisi distale del fe1nore e di quella prossimale della tibia, m assa entro la quale, in corrispondenza d el p olo inferiore, si osservava unai piccola opacità te11ue, d ella g r andezza di un chicco di granturco (cfr . fi gura). Si tra l ta·Ya dunque di un voi uminoso an eurisma dell'arteria p oplitea o della r ottura di una sua sacca aneurisn1atica, con ogni presunzione i11 rapf)Orto p a togen e tico con le scheggie metalliche ri. contrale n ella r egion e; i disturbi circolatori del piede si p o tevano ritenere determinati ètall 'nrresto dell 'affl u o arterio . . o: quelli , invece. della gamba


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(( IL POLICLINrr.o n

<Ja u11a deficenza o an che da u11 arreslo del deflusso venoso, forse per la cornpression e esercitata Sl1lla ven a. poplitea dalla sacca aneu.r ismatica, costr etta ad espandersi n ell 'angustia della loggia vascolare, tra il piano osseo al davanti e ·1a rigida fascia. poplitea posteriormente. Il ramo an astomotico del Giacomini, che unisce la piccola alla gran de Yenn safena, 11on era certo in gr ado di supplire allo scarico ve11oso, esse11do molto piccolo di calibro, forse anch 'esso schiacciato d alla tume~a­ zione arteriosa, e poi infine perchè poteva, come in molti casi, non essere presente. • Per alcuni giorni l 'infermo fu tenuto in riposo assoluto e con applicazioni calde al piede; la febbre ed i dolori si attenuaron o alqu anto ma persistettero le gravi turbe di circolo d ei segmenti cljstali dell'arto. Il 13 giugno venne d eciso un j11ter vento opera livo, il quale, eseguito dal prof. Carr aro in a11estesia eterea, consistette nell 'isolament o di una vasta sa,cca aneurismatica dell 'arteria poplitea dalle pareti della vena e dal piano anterior e, i1ella sua asportazione tra due legature applica.t e y:uella prossimale in corrispondenza quasi dell 'anello degli adduttori, e quella distale a 1nonte delle arterie articolari inferiori, nella legatura d elle articolari superiori, media e gem ellari, e nella asportazione, infine, della sGh eggia si luat a tra la parete anteriore dell'aneurisma e il condilo m ediale del femore; piccolo drenaggio e sutura. La sacca asportata, d ella grandezza cor.r isponòente alla massa descritta nel] 'esame radiologico, era completamente integra, costituita da pareti abbastanza spesse ed in una piccola zona calcificate (come nei caso di Schindler), internamente rivestite qua e là di ammassi fibrinosi e coaguli di sangue, e comunicante con il lume arterioso attraverso un pertugio ir.r egolare della parete del vaso. Istologicamente, la sacca appariva costi tui1 a da tessuto conn ettivo d enso e fibroso, senza li miti netti con i tessuti perivàscolari. Nei giorni successivi all 'intervenlo, dura11te i q.u ali l 'infermo mantenne il decubito dorsale declive, ad arti inferiori rialzati ed il sinistro costantemente circondato da borse d 'acqua calda, i dolori rapidamente cessarono e la gamba riprese 1'aspetto normale; anche il piede riacqui stò un colorito fisiologico mentre ricon:pariva, appc11n percettibile, il polso della pedidia, ma il miglioramento si svolse solo n ella. region e d el tarso e d el metatarso, mentre nell 'avanJpi ede la gangrena si delineò sempre più, den1arcandosi dai Lessuii sani in corrisponden za dell 'interlinea articolare metatarso-falangea. Dopo alcune settimane il malato lasciò l 'Ospedale, in condizioni di poter <lea1nbulare quasi come di norma ; l 'avampiede fu medicato sterilmente ogni terzo giorno e dopo molti mesi (8-10) l 'una clopo l 'altra caddero le dita e cicatrizzò la superfice residu a. Evidentemente, dopo l 'ablazione della sacca il circolo a.r terioso si er a ristabilito in via collaterale attraverso l 'anastomosi tra l 'arteria suprema del ginocchio· da una parte e Je articolari inferiori e la ricorrente tibiale anteriore dall 'altra ; il d eflusso venoso si era ripristinato con la rimozione della massa comprimente la vena poplitea; la gangrena ischemica dell 'avampiede aveva naturalmente co11tinuato la sua eYoluzione essendo da tempo stabilizzata ed irreparabile.

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Consideta.ziorii : Nel 1914 .Haberer ha con1unicato 13 osse,r ,·azioni di aneurismi con secutivi a ferite di g u erra, nei quali l 'inter·vall'o intercor so fra il Lrauni.a e la formazione aneurismatica era inapprezzabile o cli .p oche settiman e; questo lasso di teru.po è alquanto m 1aggiore in altri casi che l o stesso autore descrive su ccessiva1nente n el 1916. Gobiet in Ger111ani'a e ~1usini in Italia , nel 1$l27, harlno illustrato aneuris1ni traumatici da lesioni di g uerra i quali non pote,rano da1.are che da qualche anno. Altrettanto si può diro delle 17 osservazio11i di aneurismi tardivi da lesioni di g·uerra <ii cui ha riferilo ]~nderl en nel 1919, Fromme e Purpura n el 192<J. Putzu, in 20 casi del gener e, ha osservato cl1e la distanza i11 tercorsa tra l 'epoca d el ferimento e la constatazione clinica della tu1t1efalione aneurisrr1atica, variava da un n1ini1110 di due ad u n massimo di 16 m esi. Nel 1927 Scl1i'ndler h a osservato un .a neu1 i ~1na dell'arteria popli tea consecuti,,o a ferita d 'ar111a da fuoco da cui l 'infermo era stato colpilo 9 anni i)rimia e cioè nel 1918. Rere11tcme11te, 11el 1934, iBauer ha presentato un ca5o del tutto ~in1iJ e a quello di Sdhindler, 11el quale la lesior1e t r aumatica ris.a liva a 18 an11i prin1a; però dalla r elazione, dell'autore ~i rileva cl1e n1olto n1inore era il t en1po trai-corso Lra la ferita d'arma da fuoco e la forn1azione dell'aneurisma, poicl1è l 'infern10 riferiva di essersene accorto n1olti anni prima di qua11do fu indotto a presentarsi ai. n1edici. Nel i1ostro malato sono t r ascorsi tra la ferita alla regione po1p1litea e la formazione dell 'an euris1n.a dell'arteria omonin1a , 15 a11ni di perfetto b enessere; è in questo ten1po particolarm,e11te lungo, del tutto silenzioso: e che no11 ha riscontro ne1lle osservazioni degli. autori precitati, ch e si manifesta la singolarità d el caso. . La gan grena dell 'avampicde negli ai1eurisn1i dell'arteria poplitea non è rara, .:..\.llegri n el 1931 ne h a illustrato un caso. Più frei.. quente·n 1ente la gangrema segue alla asportazione della sacca aneurismati'c a, specie se la leg·atura distale cade al di sotto delle articolari infe;riori, perchè allora il circolo collate-· raie lin1itato aJI ·anaston1osi della su pren1a del g·inocchio co11 la ricorrente tibiale ante1iore può e&&ere insufficiente alla irrorazione del piede ed anch e della gan1 ba. Putzu su tre casi di ane11risn1a i)opliteo trat1


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SEZIONE PRATICA

con l'estirpazior1e della sacca, in due ha veduto seguire la gangrena; anche Pascale ·ha osservato due g·angrene, però su 18 operati; Marta infine 11a dovuto an1putare alla coscia un malato nel quale all'ablazione di un aneurisnia popliteo era seguita la gangren.a del piede e d.ella ga1nba. Prirna di' stabilire il tipo di ar1eurisma da IlOÌ descritto, bisogna ricordare che la classica divisione degli aneurismi in ve'l·i, spurii, e disseccanti, i11 base al criterio anato·mo-pa-~ tologi.co della costituzione istologica della parete, noti è oggi riconosciuta esatta da tutti (Sergi), perchf> anzitutto non esiste alcun aneurisma ne lle pareti de·l quale si rinvengano le tre tl1nicJ1e arteriose (Delhet e Mocquot), · :poi percl1è negli aneurismi così ·d etti veri lo strato endoteliale può ridursi e sco·m .parire poc atrofia da compressione e la parete Lrasfor1narf'i in i1n semplice &trato di connettivo denso, n1entre d'a1tra parte negli aneuris1ni detti spurii o traUtinatici si p uò forn1are nell 'interno de.Jla parete uno strato endoteliale. Nem111e110 in base a criterii patogenetici si può stahi•lire una differenza sostanziale tra le due classi principali di aneurismi, i veri e gli spurii, ritenendo che la formazione degli 11ni sia consecutiva ad uno sfiancarnento della p~rete1 vasale e quella degli altri ad w1a rottura di questa, perchè la genesi deg·li aneurismi si deve ritenere sempre trau111atica essendo anche quelli cosi detti ~ponta11ei do,v uti alla rottura, alla deiscenza della tunic;a e11doteliale e muscolare sotto la 1)ressione della n1assa sanguigna. Giustamen.le, quindi, il Benda, valendosi di un criterio eziologico, classifica gli aneurismi in due grnppi, trau111atici e parassita.rii, o, c:o~i-1ie· p iù 01)port~111am.en te vuole i·I Purpura, in traumatici, consecutivi a nlalattie delle pareti vasali, od ai due fattori associati. L'arleurisn1a del nostro malato e'1-identen1ente è traun1atico, con1e risulta dalla noti.zia delle ferite pregresse, dall 'età giovanile, e dalla 11egatività della reazione di Wasser111an. JJa genesi può aver seguito varie modalità: a) La scheggia ha ferito il vaso; si forn1ò un piccolo ematoma comunicante ohe si 1na11tenne a lung·o nel comple·t o silenzio dei 5ii1tomi, finchè uno sforzo ne produsse la rottl1ra. Tale rottura può esse·r e stata detern1i naia col concorso delle punte taglienti della scheggia m etallica situata tra la sacca aneurisrnatica €id il piano osseo; il Putzu cita il caso cli un aneurisi11a femorale che aveva scavato un :Ampia doccia nel femo•r e fino al giorno in Lati

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cui la sacca aDeurjsmatjca in seguito ad uno sforzo i11usc...olare si lacerò corttro i margini taglienti · clelln e8cavazione ossea (incidit in fovean1 qua1n fecitJ. · b) L'aneuri.s111a si è formato gradualn1ente r,er ir1delb-Olin1ento della parete arteriosa da usura per il continuo sfregamento del vaso sopra la ·sporgenza costituita dalla scheggia metallica, cos.ì come si osserva talora la formazione. di u11 aneurisma dell'arteria succ,la·via pe1· 1'esistenza cli una costola sopran u1neraria o dell 'arteria 01nerale o femorale per una esostosi ri sriettivamente del1'o·m ero o del femore. Putzu riferisce il caso di u11 soldato nel quale una pallottola di fucile aveva attra,rersato dall'avanti all 'indietro la tuberosità della ti1bia quasi al comp leto ri1nanendo ir1cuneata per i due terzi po&teriori e s1)orge11do nella cavità del poplite 1p er il terzo anteriore; alc uni m esi dopo si poteva constatare la esistertza di un aneurisma dell'arteria poplitea, il quale asportato presentava u11 assottigli'an1ento della parete ·i n corrisp1011denza del punto di contatto col proiettile ed in quel punto) istologicamente, cor1sel"vaz.i.one del i ·intima, atrofia della m edia e sclerosi dell 'avventizia. e) In prin10 te111po 11on è avvenuta alcuna lesio11e vascolare; dopo n1olti anni di innocua permartenza nei tessuti della regione, l<t scheggia i11aggiore, quella incriminata, ha 1r11grato e &i è portata a ridosso del vaso, ne ha ·ir1debolila la parete i)er n ecro i semplice da decubito in un punto attraverso il quale, con Ja concau~a occasio11ale di un aumento di pressione, l 'onda arteriosa si è aperto un varco, jnvadendo rapidamente la loggia vascolare. l corpi strani.eri, si sa, possono migrare i1ell 'organismo i1on solo qt1ando danno luogo ad un ascesso o penetrano nel ll1me di un vaso, ma a11che aJ di fuori cli questo ed in condizioni di perfetta asetticità. Recentemente (1935) Hasselbach ha presentato in un r,onvegno di cl1irurghi u11 n1alato nel quale u11a scheggia di granata aveva migrato, nel ccirso di 18' anni, dalla regione lom1b are, :presso il diaframma, n ella re·g i'o ne pelvica dove era rimasLa per 5 anni circa, e poi mediante la forn1azione di un ascesso aveva rotto la fascia pettinea e si era aperta una via nella regione posteriore della coscia seguendo il nervo sciatico. Baetzner ha riferito il taso di un ingegnere nel quale una scheggia di ferro situata nel paln10 della mano in soli due giorni era risalita all 'alt ezza dell'articolazione del polso. Nel nostro malato la primia ipotesi non è 1

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probabile per il dato a11an1nestico dell 'assenLa sutura delle pareti aneurismatiche \aneuza per tanti anni consecutivi di qualsiasi tu- l'ismorrafia-..i\mesti) è un intervento proprio 111e1fazione poplitea e per il reperto della bio- di C<l5i particolarissi mi, ed altrettanto si può psia op,e ratoria e dell'esame macroscopico cli're della pla&tioa, cioè dell'innesto di un della sacca che appare integra ed esclude · 1>ezzo di ve11a tra i due monconi arteriosi, l ·ev0ntualiLà di una recente rottura. La sepratica che secondo Schindler 11on è seguita conda e la terza ipotesi' invece possono es~ da 1)11oni risultati. sere invocate insieme a spiegare verosimilmente le diverse fasi dell 'evoluzio,n e dell\IASSUNTO. l 'aneurisma . La prima fase , durata 14 anni, Aneuris1r1a tardi,·o da lesione di guerra: l 'A. è muta, le scheggie non avevano leso e non espone ut1 caso di aneUJrisma dell'arteria poplid.isturbavano i vasi del 1poplite; pori la più 1ea provocalo da una soheggi·a di granata penegrossa di es&e, quella incriminata, può aver trata nei tessuti della regione 15 anni prin1a e migrato (diciamo co,s ì, essendo mancato a rimasta per così lungo periodo del tutto silentermine di co11fronto un primo esame radio• z1osa. lc>gico) portandosi tra il condilo mediale del La sac,ca aneurismatica, la quale, C?n1prife1nore e la parete vasale e per usura di que111e11do la vena poplitea, aveva determinato una sta averne deterJ.n.i nato il cedimento alla pres111inaccjosa stasi venosa 11ei segmenti distali sione san guigna con la formazione di quella dell'arto, venne asportata ed il circolo venoso Jnassa ovoi'd ale che il malato incominciò a,d i)rontan1e11te ripristinato e quello arterioso ri«,·vertir e nel 1931 (seconda fase).. Infine due stabilito in via collaterale, condussero alla episodi acuti che distinguono in due tempi • • guar1g1one. la terza fase: in seguito ad uno sforzo la paIl lasso di tempo intercoTso tra la ferita e la rete .arterio$a usurala ed jndebolita si è lacef0rm:az ione dell 'ane11risma, oltremodo lungo rata contro il margine taglienit e della schegan ch e relati vamenle alle osservazioni riportate ~ja co•r1 la forn1azione acuta di un ematoma nella letteratura, appare interessante e va for11eri'arLerioso comunicante. La b reccia si è poi se messo in rapporto a migrazione del corpo richiusa ed il sangue versato si è riassorbito. straniero. f'uccessi va111ente un altro sforzo, questa volta anzi. una co1npressione diretta del vaso ecBIBLIOGRAFIA. t.asico contro la scheggia metallica, ha di ALLEGRC. Aneurisma vero dell 'arteria poplitea. Rinuo.vo e permanentemente aperto la piarete forma Medica, 1931, f. 30. ,·asale. A MESTI. A neurisnia de la arteria poplitea tratado por la endoaneurismorrafia; curacci6n. Boll. de Il n1etodo operatorio adottato è quello anla Soc. de cir. de Chile, ano III, n. 18, p. 343. c or oggi s~elto dalla maggior parte dei chiARAos . Aneurismas popliteos. lbid. 11. 10, afio IV, rurgl1i negli aneurismi in genere (Donati, p. 138. Putzu, AJlegri, Schindler, Purpura, Opazo, BAUER. XXVI Tagung der siidostdeutschen Chirurgenvereinigung. Krankery.vorweisungen. ZentralAraos, Pascale, 1\i{arta, Kornew). La sutura arblatt fur Chirurgie, 1934, S. 2453. teriosa :1lla Carrel-Stich , previa asip10rtazi.o·n e BENDA. Cit. da PURPURA (1923). Giornale di Ludel sacco, va tentata (l(orneiw, iBier, Streit) in barsch, vol. VIII. quei casi nei ·q uali con la legatura del vaso BAETZNER. Berliner Gese1lschaft fiir Chirurgie, Sit. zung, 10-XII-34; Zentr. f. Chir., 1935, S. 818. 5 j possa temere la gangrena d eil territorio a BIER. Ci l. da PuTzu. valle per impossibilità o insufficienza del cir- DELBET e MocQUOT. Affeclions chirurgicales der ar(.'Olo collateralP- (carotide cormrune, carotide tères. Nouveau Traité de Chir. di LE DENTU e .~nte.Tna, s11cclavia, femorale , P'Opliteia); però DELBET, t. XII. Paris, Baillière, 1911. DoNATI. Le. ferite dei vasi sangiiigni degli arti. mon se1npre la sutura art.eiriosa è tecnicamenLa Chirurgia degli Organi di Movimento, 1917, te possibile per la eccessiva diastasi dei monvol. I , f. 2. c oni del vas0 dopo l'ab1lazione della sacca BNDERLEN. Ueber 17 Spatfalle von Kriegsaneury'(come nel nostro caso), e d ·altra parte la susmen. Diss. Zurich, 1919. FROi\fME. Ueber Kriegsaneurismen. Bruns' Beitrage ll ura vaS(;olare assai r aran1ente. conduce a buozur klinischen Chirurgie, Bd. 105. ni ri's ultaLi perchè ad una canalizzazione in GoBIET. Ueber Kriegsaneurismen. Wiener klin. primo tempo segue secondariamente una W ochenschrift, 1917. HABE~ER. Bericht iiber l8 Aneurys1nen aus dem tron1bo i ed una 1~hiusura del vaso; unico vangegenwartigen J(riege. lbi~ ., 1911· . taggio quindi s11lla legatura diretta sarebibe lo ID. Kri egsaneurysmen. Arch1v f. kl1n. Ch1r., 1916. stabilirsi g·raduale della trombosi e quindi la ÌJASSELBACH. Zur Frage der Geschosswanderung. possibj]ilà della formazione graduale di un Zentr . bl. f. Chir., 17, S. 1008, 27-4-1935 . . KoRNEvv. Behandlung der Aneurysma traumaticum c jrculc çollaterale. 1

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XUll., NUM. 41

SEZIONE PRATICA

spurium, Nowy Chir. _1\.rchiv, 1923, n. 12, S. 744 (Russic:h). Mus1N1. Lesioni vasali per ferite d'arma da fu oco,

e7norragie secondarie.,

aneurismi

spurii ecc.

&Il. Scien. Med., 1917, f. II.

Osseroaziol'ti sopra un caso di aneU1'isma popliteo. ?olicl., Sez. Chir., 1923, n. 10. •OPAzo. Aneurysmas d-e la poplite(] e iliaca externa. Boll. de la Soc. de Oir de Chile, aiio IV, n. 11, MARTA.

p. ll5l. L 'irttervento ·chirurgico nella cura degli

IPASCALE.

aneu·rismi degli (i}Jr!ti, con partico[are riguardo all-i.e.•li1'pa.zione &el sacco. La Rifor 1na l\tJc<iica, 1907, n . 50. lJ>uRPURi\.

Sopr.a a,l!cuni casi di chirurgia delle ar.

terie. Arch. It. Chir., 1920, vol . 2. 1n. Sull'aneurisma traumatico. lbid. , 1923, v. 'lii. P UTZU. ·Contribut·o allo s'tudio degli aneurismi traumatici. La Chirur. deg}i Organi di Movimento, vol. IV, 1920. SERcr. C<i>ntributo clinico anatomo-patologico, e sperir.r.i~ntale alla conos'ceriza degli aneurisn:i .traumatici. Arch . It. di Chir., vol. 25, f . IV , 1930.

.

lflieilung eim;er Aneurysma der A. [Jop l~ l, ea durch Arlterienr1;am/t,. Sch"'reizer med. Wochen s-

Str'.H Enr.

chrift, 1926, ScBINDLP-R.

1i.

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Tr(.J)umaJti<S•ch · Aneurysm.eri. Ze11trhl . f.

Chir .., 1928, S. 1-000.

SUNTI E RASSEGNE. SIST EMA NERVOSO . Gli attaeehi cerebrali ipertensivi. (iD. M c ALPINE . Briiish m ed. journ. , 23 n ovembre 1935).

Fino a poco tempo fa, i sinton1i cer ebrali , come convulsioni e coma ch e si manifestavan o in un individuo con pression·e elevata ed albunùnuria , erano attribui1ti ad uremia. Volh.ard ha din1oslrato ch e essi possono aversi anche in .assenza di insufficienza renale e li ha chia1ri.at'i cc pse,udouremici », pe·r dis tinguerli ·d a ·quelli puramente uremici; li divide altresì in forme acute -e croniche. Nella forma acuta , si 'h a: aun1ento di pressione endocranica e, clinicam~nte, cefalea , vomito e polso raro ; sono prodotti dall 'ed ema cerebrale che, a sua volta, è d0vuto a disturbi n ella circolazione cerebrale . Nelle forme cronich e, il fattor e princi1Jale di produ zione è l 'angiospasmo. Egli ritiene che i -sintomi focali transitori , com e d ebolezza di un arto, afasia, disturbi vis ivi . sono provocati .da spasmo ·dei corrispondenti vasi cerebrali. In entrambe le forme il fattore determi1 nanw ·è l aumentata pre•s sione san g uigna . Oppenhein1err e Fishberg mettono in rilievo il fatto ch e i si11tomi cer ebrali dell 'iperten sione sono dovuti a vaso-costrizione e generalmente preceduti da un ulteriore aumento della pressione sopra i1 livello consu eto e danno il n on1e di en cefalopatia ipertensiva a tali sintomi. Si riteneva un tempo dai fisiologi ch e 11on ''i f e>. Be t1n me.cc.anisn10 1ierwo o regolatore deJ

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sangue cerebrale, m entre r ecentem ente si è din1ostrata l 'esistenza di tale r egolarizzazione n ei vasi della pia. Si può quindi ammettere che la quantità di sangue fornita al oervello dipende dallo s tato del tono delle a rterie ed arteriole cerebrali , le quali a loro volta sono sotto l 1influenza del sisten1a nervoso simpatico ed aut onomico. I vasi cerebrali ri sponderanno , quindi , ad ogni disturbo nell 'equiJibrio fra questi àue sis~emi, al pari d ei vasi delle altre parti del corpo ; tali falti spi egan o certe condizioni co1ne l 'e1nicrania, l 'e1)ilessia ed aJ cuni dei sintomi cerebrali d ell 'iperte11sion e. Nei casi di attacchi oer ebrali iperten sivi ge11eralmente ad inizio improvviso e sen za evidenza di ritenzione azotata - ci troviamo in presen za di una serie di eveJ1ti ch e vanno da una for le cefalea alle convulsioni epilettiformi ed al coma. L' A. li divide in due categorie a seconda ch e vi sono o non segni di edema cere·b rale. 1) Con segni di e den1a cerebrale. Si tratta g·e1leralrr1ente di individui sotto i 40 anni: di b·a mbini con n efrite acuta o di un adulto con pressione elevata pri1naria o secondaria a n e· frite antica. ·Caratterjsti ca è la cefalea. frontale od occipitale, spesso accompagnata da vo~iti a t.i:po cerebra le . La cefalea pu.ò continuare i>er giorni o settimane. Si h a sonnolenza ch e può a rrivare sino ad un certo g r ado di con1a~ Rara è l'epilessia, gener alizzata o jacksoniana. All 'esa111e oftaln1oscopico, vi è quas! sempreretinite ipertensiva: si ha dapprima costrizior1e delle . arlèriole retini ch e e, dopo poch e ore, e1norragta, essudato ed ed ema papillare; in r ari ra~i , in cui si osserva soltant o quest 1ultin10 l 'insi·eme dei fatti può far pensar e ad un tu~ more cerebrale . Caratteristico di questi attacchi è l 'in na]za -rnento della pressione: in individui giovani , quella dias toli ca può essere 160 ed oltre: aun1entata è anche Ja pr·essione d e] liquor. Si hanno sempre albumina nelle urine, con cili 11dri ed emazie. L 'azo t.emia è in limiti norn tali . . 2) .5~11za ~eg·~i . di eden1a . cerehra1~. Il pa11 ente e un individuo oltre i 40 a nni , in cui l'iperten sione data da terr1po. Può aver e avuto in precedenza sinton1i cerebrali , come cefalea , attacchi transitori di a f~si a , di debolezza in un arto od anch e di emiplegia . Tn alcuni ca i . 11on vi sono sintomi pren1onitori , in altri , ce falea o sintomi angiospastici mi11orì , com e 1'afasia. 1

f>ue sintomi sorio caralleristici: le cont ulsioni erl il oonia; quest 'ultimo può ' essere preceduto d:1 cefalea g rave e può dur(;l r e anch e parecch i giorni , durante i quali la pre._ sion e è straordi nariamente alta e si possono avere attacchi convulsivi , o-en eralizzati o jacksonia ni . I n altri casi , la co. cien za ritorna dopo pochi n1inuti. .\ll 'e ·arne oftalmoscopico, n1anca ]'edema della papilla , ma ,.i sono i va i retinici ristretti. Jl a puntura lombare. il liquor ef'ce ~otto pressi0ne normale. IJ r eperlo più i!!nificati'"O è


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cc IL POLICLlNICO :>

1'aurrtentata i)ressione; la coscienza ritorna co11 il diminuire di questa. Di regola , non rimangono segni organici da parte del sisten1a 11 ervoso; qualcl1e volta pern1ane u11 certo grado di ernir)Iegia. Gli attacc.b.i evileLtici possono l11anifestarsi ad intervalli e talvolta s0110 considerati come epilessia idiopatica o senile. Raran1ente si rr1a; nifestano di notte. La loro compar a in una età alqu<tnto avanzata, con Wasserm.ann n ega. tiva . ed au111ent.o di pression e ne indica l 'ori-g1n e. Si posso110 anche .a ver e sinton1i di minore · importanza, cl1e tuttavia hat1r10 un notevole significato, in quanlo che indicano pure lo svasmo dei vasi oerebrali. Tali sono gli acce&si co11sistenti in: paresi temporanee , afasia, tor. pore e disturbi visivi. Il paziente può anche avvertire una sensazione di intorpidimento e ·di formicolio alla mano ed attorno alla bocca, Lalora accompagnata da afasia del tipo motorio, fje sono jnL·er essati i vasi di sinistra. rf ali attacchi posso110 durare da qualch e i11in uto fino a 48 ore e possono essere seguìti da paresi per1nanenle; in tali casi, si deve pensare c}1e I.a vasocostrizione era stata grave e ch e l'isch en1ia ha prodotto la lesione. Associala a tali attacc.:l1i, si può avere va ~ o­ cosLrizione periferica degli arti, op pure la sensazione di ..:;.dito n1orto o di formicol.ìo alle mani o piedi, o di dolore ad un arto inferiore su] tipo de lla claudicazione intermitte:ate . .Può essere affetta Ja vi ~ione, indipendentemente dalla ret,inite e solo per lo spasmo; la perdita dA1 \ irus è di so 1it.u te mporan·ea. · Nel tipo :senza ·e dema cerebrale, i sintomi dipendono probabilmente non soltanto dal grado dello spasrr10 , ma anche d~lla situazione e dal numero dei vasi toccati ; se il process-0 è strettamente locale e limitato ad una branca arteriosa, si possono aviere convulsioni jacksoniane, mentre se l 'angiospasmo -è diffuso, si posson.o avere convulsioni generalizzate e co1na. Che no11 bas ti un ulteriore a11mento della pressi()ne per d eterminare l 'attacco, è din10strnLo dal fatto che ]e variazioni di pressio11e negli ipertesi sono abbasta11za com uni , m entre sono rare le convulsioni. Un fattore predispon ente può esser dato daìla prese11za di una trombosi cerebrale, pe1r i disturbi circolatori che n.e provengono. Questi ùisturbi, più ch e nei vasi arteriosclerotici , si 111anifestano negli individui con alta pressione e sclerosi ·diffusa ipeTplastica diffusa a tutte le arterie ed arteriole del corpo ; talj modificazioni non influ,enzano la contrattilità dei vasi; anzi , poichè per l'ispessimento dell'intima, il lume vasale ·è ristretto, vi è hjsogno di un minor grado di spasmo per produrre i fenon1e11i ischemici. 1

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PROGNOSI E TERAPIA.

Attaccl1i di questo gen er e sono evidentemente seri per ]a 11atura del proce so ch e li pro-

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cluce . .Nella forn1a con edema cerebrale, la prog11osi in1n1ediaLa può essere favorevole purchè si possa combattere l'aumento di pressione endocranica. Nella fase acuta, non ·è possibile decidere se l 'ipertensione sia prin1aria o secòndaria ad antica lesione renale, anche in presenza di questa, la prognosi è buona purchè l'azotemia sia in linLiti normali. Nei casi fa. vorevoli , l'albumina scon1pare dalle urine e le prove per l'effici enza r enale danno buoni risultati; essi possono durare a lungo. Quando la pressione ri111ane alta , entro pochi anni si avrà la morte per deficienza renale o per emorragia ctrebrale. I v·ecchi si possono riavere dal primo attacco cerebrale, ma può sopravvenire una · emorragia cerebral e fatale oppure una deficienza cardiaca. Inoltre, l 'attacco può essere se@'UÌto da trombosi, con il risultato di un 'emiplegia per111anente. . La terapia va essenzialmente1 diretta ad otte11ere al più presto la riduzione di pressione. :B uoni risultati si ottengono con un abbondante salasso il quale, nelle fonne senza edema oerebrale concorre a ridurre la pressione endocrartica. Si faranno inoltre, iniezioni endovenose di soluzione salina iperto11ica (contro la cefalea); utile è la puntura lombare, sia per veder·e il grado della pressione endocranica, sia a scopo terapeutico. Si dev·e però badare, 11ei casi a pressione alta, che I.a forte depressione può p·r ovocare la forn1azione del cosidetto cc cono .di pressione » (del cervelletto ein tro il /01·amen m.agnuni) ch e può provocare la morte. Se il liquor si trova sotto pressione moderat.a1T\1ente aume11tata (circa 200-250 mm. di acqua) si est.r aggono 10-20 eme.; se aumenta la cefalea, non si faranno altre estrazioni. Negli attacchi senza eden1a cerebrale, la puntura lombare e l'iniezione endovenosa di soluzione sali11a ipertonjca sono inutili; il salasso è la mis ura più importante. Un 'inalazione di nitrito d' an1ile può metter fine ad una serie di convulsioni; se manca l'effetto, si farà un 'iniezlon,e sottocutanea di 18 cg. di luminal: Si può dare il tet.ranitrato di eritrolo (3 cg. ogni 3 ore fino a caduta deìla pressione). In entrambe le . forme, somministrare un clistere non appena l)Ossibile. L'eventualità di ulteriori attacchi va prevenuta n1ediante il continuo uso di vaso-dilatatori con ipnotic i , come il luminal. fil. 1

L'epilessia traumatica. (C. P. s~MONns. Lancet, 30 novembre 1935). La quistione dell'epilessia traumatica ha i1nportanti riferimenti clinici, medièo-legali e ~erapeutici.

Le cause di questa affezione sono: 1) Infezioni delle meningi o de.l cervello a seguito di ferite penetranti; 2) Emorragie epidurali, subdurali o subaracnoidee: 3) E iti cicatriziali di ferite del cervello.


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SE ZIONE PRATICA

Gli ~,çcessi convulsivi possono seg·uire a breve o a lunga disLanza dal trauma. Le forrr1e tardive, che sono le più f1,equenti, si manì'festano in genere dopo cJ..ue o t:re mesi, m ra molte osservazioni dimostra~o che il perio·do di latenza può durare anche parecchi anni. Le for-. 1ne pr·ecoci sono per lo p i'Ù determinate da <·n1orragie epidurali o sub·durali. Quando sono accompagnate ~a sintomi di ipertensione endocranica hanno una prognosi quasi sempre grave, a meno che l 'i1)ertensione no·n veng :·t eliminata con opportuni interventi opérativi. Quando l'ipertensione . manca -anch·e gli accessi convulsivi vanno a poco a poco rarefacendosi fino a sco·m parire. L 'epilessia si v·erifica più frequentemente quando il traun1a è localizzato in p rossimità della r egione rolar1dica La for1n.a generalizzata è molto più frequente di qu,ella locale. La freque11za dell :epilessia trau1natica tardiva è Ìil relazione alla intensità del trauma ed ai fatti che si verifica110 in1m1edi.atan1ente a seguito del traun1a stesso. Le più ~ccreditate s tatistiche con corda110 nel fatto cl1e l ·epilessia tardiva è più frequente in casi n ei quali si è verificato frattura d ell e ossa craniche e lo stato commotivo· si sia prolungato a lungo. Tuttavia una commozione di hreYe durata nor1 ·esclude la possjbilità del1'insorg·ere dell'epilessia. Quantunque l'epilessia tardjva può aversi anche quando a breve distanza di t empo dal trauma non si siano avuti accessi, tuttavia le convulsioni precoci , anche quando cessano del tutto aumentano il rischio della forma t<irdiva. . J. . a presenza di sintomi a focolaio (emiparesi, deficit sensoriali , emianopsi'a, disfasia) nella fase iniziale, aument.a le · proba.b ilità d·el1'epilessia tardiva , in quanto i disturbi stessi sono l'espressi on.e di lesioni cerebrali ch e su ccessivamente hanno esito in cicatrici. Il difetto della memoria, l 'alterazione del carattere e della personalità persistent,e per lungo tempo ·è l 'éspressione di una . lesione organica diffusa del cervello. Pertanto i fatti sf;essi devo110 far temere l'insorgenza di una epilessia tardiva. Uno stesso sig·nificato prognostico ha la cefalea grava e p er sist ente. Al riguardo di significato ancora più gra,re ·è la per sistenza dopo il trauma del seguente co·m plesso sintomatico: cefalea, insonnia , difficoltà di conoentralione. Le statistiche dell 'ultin1a guerra dimostrano che n elle ferite del cranio da proiettili l 'epilessia si veri!ìca ~~I 12-15 % de~· casi~ N.ei traumi della Yita crv1l·e la proporzione e più bassa in relazione al fatto ch e le ferite aperte e penetranti sono meno frequenti. Clinican1ente l'accesso convulsivo d ell 'epilessia traumatica generalizzata no·n differisce dn quello dell'epilessia detta idiopatica. Gli attacchi, una volta iniziati'si, t endono a 1·ipetersi sen1pre con nlaggiore frequenza ed 'ri forn1a sempre più g·raYe. Con 1'andar del 1

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te1npo si de l ern1i11a un leggero stat.o demeniiale simile a quello ·ch e si verifica n ella forma con1ur1e. l'ertanto l 'epilessia traumatica a lungo andare finisce per determinare uno stato di totale i11capacità al lavoro manuale e rrientale. È a rilevare p erò che non tutti gli attacchi vertiginosi che si verifica110 dopo i traumi cefalici sono ·d a considerarsi come ·e quivalenti epilettici e tali da far teme re l'insorgere di u11 'epilessia tardiva. Si tratta per lo più di fugaci sensazioni di obnubilamento della coscienza e d'instabilità dovuti probabilmente a disturb i vasomotori, o di sensazioni vertigir~ose a seguilo di bruschi movimenti del capo o degli occhi do"\1-uti verosi1nilmente a risentimenti labirintici. La cura medica dell 'epilessia traumatica i1on differisce da quella della varietà idiopatica. Il traLtamento preventivo deve avere un i11diri'zzo analog·o, n el se11so che dopo ogni trauma cranico, la cui specie e intensità imp orta un particolare risQhio di epilessia trau1natica si deve sommir1istrare quotidiana mente bromuro e lun1inal almeno. per due a11ni. Nei casi nei quali si può presumere la presenza di una cicatrice rr1,eningo-cerebrale sia JJer la natura focale degli a ccessi o dal re 11Jrto ottenuto con l'iniezione ·di aria n el sisten1a ventricolare, è da tentare l'intervento cl1irurgico per l '·escissio·n e d ella ç;icatrice. Il valore di questo trattan1ento , di recente tentato , nori può essere adeguatamente apprezzato lìno a q11ando non si conoséerà il risultato lontan0 di ,un gran i1un1ero di casi operati. rut tavia torJuto conto della prognosi quasi sempre infausta dell'epilessia traumatica l'inteirve11to cl1irurgico sembra gi11stificato b eninteso quando è certa la sede <iel focolaio epi lettiro. 1

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DR.

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I tumori maligni dei nervi periferici. (A.

PARDY STOUT.

Americ. of Ca.n,cer, XX\t, I ,

193'5).

I tumori n1.a ligni dei i1ervi periferici vanno di·visi in duie, caLegorie : la prima è rappresentata da tumori a tipo fibroblastico, di origine mesod errna1e, o fibrosarcomi , l 'altra da tumori provenienti dalle ·formazioni n euro-ectodermali. In ogni cas~ essi derivano sempre dalla guaina n ervosa e mai dal tronco. I più frequ·enti sono quella prima categoria, corrispondenti co me tipo alle 11eoforma zioni del morbo di Recklìnghausen , sono radioresistenti e vengono talor a detti n eurofibromi maliQ"Ili, im·propriament e~ trattandosi di tumori a tipo fibroblastico non di:fferenziato. Le neoformarioni de i nervi periferici rientranti n el quadro della malattia di Reckling hausen non rientrano n ell 'ambito di questa trattazion e trattandosi di neoformazioni benigne, tutta ' 1ia talora si sono notati a lcuni tumori presen tanti caratteri di malignità. Hoisi riporta 59 su 466 casi di m. di R. in cui si notavan o segni di n1alignità. Tn a lc uni casi tali tu m ori 1

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« JL P OLICL!Nl CO »

111aligni erano 111ulLipli, e l.utto fa pe11sa.re che f o&sero insorti ulla b·a5e della m. di PL Altre volte invece, ma raramenle, tali tumori sono stati riscontrati isolali, in individui non affelti da m. di R. (30 casi contro 110 insorti sulla base di un m. di Ii.. ). Il nervo più frequentemente affetto è lo sciatico, poi v·engono lo sciatico popl. est.er110 , il tib.. posteriore, ecc. In quasi Lutti i n·e rvi è stato constatato l 'insorg. di un fibrosarcoma. . Clinican1ente questi tun1ori si manifestano traverso i sintomi soliti .di . un tumore. S·olo raram•e nte .si ha una sindrome prevalente mente nervosa .(dolore, par;:l.lisi, ecc.). Non si conoscono casi di guarigione radiologica. Macroscopicam,ente 11anno un asp e tto fusiforme, in sorgendo essi all'interno nel nervo e crescendo dissocia11do le fibre, generalmente senza inte rromperle, e g onfiando il nervo in toto. Il conterLuto è omogeneo, talora però pTesenta necrosi e cisli ematiche. L'istologia di questi tumori è descrilta assai contradittoriam·e nte n ella l·etleTatura. I .vecchi AA. te deschi li chiamavano tumori fibronucleati (r 'aser-Kern-Geschwiilste), si p arla altrimenti generalmente di fibromixosarcoma, mixo·1na, sarco1na fibrocellulare, sarcon1a misto ·ecc. Gli AA. non ammettono che due tipi: fibrosarcoma e neurofibroma maligno. In quanto all 'istogenesi il nostro A. ritiene che gli ele1nenti da cui insorgono i fibrosarcon1i dei i1ervi periferici sia il tessut.o connettivo del nervo. Egli non ritiene che essi possano provenire dalla guaina di Schwann perchè sinora nessuno ha p·o tuto diTYJO·S trare che il sincizio di Schwann possa produrre fibre colagen·e. Inveoe l 'origine più logica data la natura prevalentemente fibromatosa dei tun1ori . è quella del tessuto interstiziaJ.e del nervo. Occorre notare a questo proposito co.m e la sçuola di Ewing in genere tenda .a considerare i sarcomi fibrocellulari del sottocutaneo come sempre di origine n ervosa. Pure essendo la stragra11de. maggioranza dei tumori maligni d ei nervi di origine non specifica , n e esis tono tuttavia pochi ssimi casi descritti nelle letter atura in cui si può ammetter1e la provenienza dal sincizio di Schwann o da epitelio dislocato delle creste nervose. Nella letteratura esi stono 7 casi, ma l 'A. ritiene che soltanto 3 vadano· considerati con1e veri tun1ori maligni di origine ectodermale, in un caso si trattava di un ep·e ndino·m a, in uno di una artrociton1a, in uno di puro chwammoma. A. CALÒ. 1

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OS'fETRICIA E GINECOLOGJ _~. Sul!a diagnosi precoce della gravidanza extra uterina. (J. G·R.\ NZo "'· , D eut. ftl cd.

l-11 ocl1., 3 gennaio

1936). Il n1eùi co non è qua i n1ai cl1ian1ato a dia gn o ti care un a graYidanza extrauterina quando è ::ln ro1a inta tta , p er cl1è es ... a non s i differ en zia

n1ai nei disturbi da quella intrauterina. Ma deve · soltanto diagnosticare un disturbo di quella ectopica e il più precocen11ente possibile 1'inizio di essa, perchè l ' unica terapia razior1ale e la meno pericolosa è l'operazione. L'A. descrive in qu·esto lavoro i fenomeni iniziali più sali·enti e i si11tomi ch e più facilmente possono far sbagliare la diagnosi. La prima don1anda da farsi è: t una gravida11ia ~ Le lnestruazioni non si sono presentate. ~fa ci sono anche casi di rottu.r a della tuba· nelle prime Lre settimane do1)0 l 'ultima nlest ruazione: talvolta si trova un 'emorragia ge· 11itale a gravidanza iniziantesi che la paz. prende pe1r il flusso mens.i'le. La risp·o sta della reazione di Aschheim-Zondek non è sem·pTe di gra11de aiuto. L'A. spiega il perch è ,e viene· alla conclusione che malgrado ]a reazio11e negativa esiste ancora spesso la possibilità di u11a rottura di una tub·a. 'F atta la djagnosi di gravidan za si de·ve sapere se ·è extra o intrauterina. La g randezza, consistenza e forma d1ell 'utero n ella fase ti~ica dell 'ect op ica cioè ne.Jle pri·m e quattro- ei sett :n1.a ne no11 ci dà un criterio sfruttabile. Un certo appog gio per la gr a ' idanza intrauterina ci dà il sintoma di H egar ; n ell' extrau terina i11veoe tutto l 'utero è n1olle, anzi il massimo di m ollezza è secondo l 'A. in n1olti casi verso il fondo dell'utero. Anche l 'ovaio conten ente i] corpo luteo, ingrossatp, inolle e dolente di una gravi.danza intrauterina può fare creder·e a una g·ravi'd anza. ectopica. La palpazione rigorosa, forzata, è pericolosa p1er chò può provocare una rottura spe1c ialmente in una ectopica dell'istmo. La reazione di Aschheim-Zondie·k non ci ·d ice niente sull'ubicazione e la radiografia i1en1meno in que~ti stadii inizi'ali. . . La Q.iagno.s i ei fa dunque generalm.ente dai sintomi che sono oara.tteristici. . Nel deçqrso acuto con rottura e consecutiva emorragia si ha un dolore tagliente nel lato dell 'addo,m e sede nella tron1ba gravida e de bolezza . fino allo svenimento; quindi la paz. si ri1,·rende e avverte un dolore diffuso nella regione on1belicale per l 'emoperitoneo e IJiù tardi un dolore puntorio alla spalla, segno della diffusione subfrenica, .anemia, faci es addon1inalis. Non bisogna dare morfina n è cardiocinetici , che farebbero aun1entare la pressione e la fuorius e-ita del sangue dalla lesione. La fornia subaculri·. :È generalmente un aborto tubarico con en1atoma peritubarico e formazio11e di · un ematocele. Questi casi rassomigliano spesso a un aborto di gravidanza intrauterina iniziale, p erchè spesso le paz. hanno notato fuoriuscita di coag uli ch e nell'ectopica sono parti della decidua. L 'emorragia n ell 'eotopica non dà n1ai angue coagulato e J)er ciò è con si~liab·il e sen1pre 11n esame 111jcroscopico di ques ti pezzi per la ricer ca dei ·yilli cariali. Qualche volta si troYa una g·ravidanza ex l rauleri11a e in tra uteri n à conten1poran ea1

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SEZIONE PRATICA

n1e11te; dur1q uo occorre antj.ar ~a;uti col rasr.hiamenl o cl1e pliò facilnl.ente produrre l 'aborto dell'ectopica. Una ·d olenzia parauterina è una co1n troindicazio11e del raschiam~nto. Nel 21 % di casi di gravida11za ectopica la diagnosi errata er~ di annessite. Per questi casi come per la diagnosi differen~iale colla en1orr<.1gia, tun1ori ovarici, peritonite, app,endicite ed altri, l 'A. raccomanda la puntura ·e splorati,ra del cavo del Douglas. I / A. ric,orda poi la possibilità di errori di diagnosi, r11algrado la puntura del Doug las a''esse avuto esito positivo, e oiò p·eir lo· scoppio di un corpo luteo persistito e raccomanda infine di pensare più spesso di ciò ch·e coo1illnen1ente si faccja in presenza di malattie addominali non cl1iare in donn1e matu·r e, a m1a gravidar1za ectopica, , . . perchè il decorso di questa e spesso at1p1co. G. L .i\. CAVA.

Diagnosi biologiche ormoniche dall'urina. (C.

EHRHARnT.

111ancli. t.led. vVoch., 3 gennaio

1936).

1 ~A. ritiene· utile per la pratica di fare un ric1ssu111.o della vasta letteratura sul valore della reazione di Aschheim-Zondek (A.-Z.). Questa reazione a scopo diag11ostico, c i serve non soltanto f.A)r la diagnosi precoce della gravidanza, ma anche della gravidanza 1extrauteri11a, della n1ole vescicolare, del corion-epitelio1na e del tun1ore maligno del testicolo. L' A. discute poi le si11gole diagno·s i e diag·nosi differenziali coll 'aiuto della reazione di A. -Z .· ·e spi1ega le due reazioni Ao di malurazione e Bo di luteini.zza.zione. La reazione A. -Z. ·è senza valore per una dia.oonosi precisa, ma l ' A. ci dà lo stesso una tab ella delle malatti e cl1e posgono dare la reazion e AoB positiva nell 'uomo e nella do11na. l\·ella gravida11za intrauterina la reazione B è positiva nel 98-99 % dei casi e con la massima pre:cisione 2-3 settimane dop·o la mancata rnestruazione per la maggi·ore secrezione om1'011.ale in questo periodo. Nell 'al1o·r to completo la reazione B rimane ancora positiva per 6-8 giorni, il che può ·essere d 'i111portanza nella medicina legale. Nell'aborto incon1pleto può rimaner e più a lungo ]Jositiva , se tess11to placentare biologicamente attivo resta in contatto col circolo san• gu1gno. Per la diagnosi prPcoce della grav. extra11terin.a la reazione B di A. -Z. è di capitale import:J.nza insien1e coll 'esame ob1b iettivo palpatorio per J)Oler inter,renire prima ancora che siano avve11uti dei distu.rbi'. L'A. raccomanda inoltre di farla fare il più presto po sibile perchè a v' renula un 'inte rruzione di contatto fra placenta e sangue materno la reazione diventa dopo poco tempo i1e o-ativa e senza valore quindi 11er la diag 11osi. Perciò con igli.a in c1ue ti 1

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casi di fare 1.a reazione accelerata n1edia11te l 'iniezione e11dovenosa in un coniglio co11 la. qual,e si può avere la risposta in 36-.J.8 ore, mentre nella reazione comune con iniez ione sottocuta11ea nei topi si ha la r_i po ta dopo 5 giorni. Per poter fare la diagnosi di feto morto in~ tr~ut erino, si deve avere, secondo l 'A. 3·5 volte la re.azione negativa cl1e diventa tale 2-3 ~ etti­ rna11e dopo la ir1orte del feto. Per essere sicuri, l 'A. raçcoma11da di fare, ad intervalli di 4 giorni, una reazione di A.:Z. comune, una reazione di A.-Z. accelerata e una terza reazione di A.-Z. comune prin1a di ·pronur1ciare la diagnosi di feto n1orto. Nella gravidanza normale si ha un 'elin1inazion e di S. Jo.oo,o U. T. pro litro di urinar 1nentre invece nella m ola vescicolare· ~ i trovano 100-200-30.000 U. T. Su que to fatto si basa la diagnosi : ma no11 si deve sopra,·alutare quesla risposta perchè talvolta si 11a un livello orn1onale basso nella mola per es. i)er interposizi,o ne di fibrina fra la n1ola .ed il circolo o si h a un'eliminazione aun1entata nella gravidan za come p1. es. in un caso de critto dn.11 'A. e dallo Sch,valm, di Hyperemesis gra1;idcnruni nel 2°-3° rr1ese. Ma ci vie11e in aiuto un altJ'O dato e cioè la reazione :B di A. -Z. nel liquor. Co ì, nel liquor, I ' A. ha trovato nella gravidan za normale la reazione sempre negativa , nella tossicosi g ravidica una l"eazio·n·e A positiva, in 2 casi di nlola vescicolare la reazio11e B positiva. Ma l 'ultima parola in questi casi l 'ha il clinico. Anche n el corionepitelioma si ha una g·rand e quar1tità di ormone nell 'urina (80-1()0000 lJ.T.). Se dopo l 'elin1in azione di una mola vescicolare la reazione B div·enta n egativa. i11a dopo un ten11Jo più o n1e110 lungo di ve11ta di r1uovo positiva e aumenta la quanl ità del! ' ormone nell .urina, si ha o un 'altra g ra,·iclanza o un corionepitelion1 a. L' A. cita due ca i di corionepitelion1a con una reazione positiva nei quali perfino I ',esame i Lologico di n1ateriale di raschian1e11to era stato negatiYo. L' A. 11a tro,rato che n el tumore n1alig110 del testicolo la r eaz ione di A. -Z. è positiva e viene alla conclusione che in ogni affezione testicolare si d·ev·e fare l 'analisi or1n-0pale dell 'urina. Se è negati,ra può e sere lo tesso un tun1ore. La reazione ripetutamente positiva deYe 111etterci in sospett)o . Se la reazione B dopo asportazione clel tumore diventa dapprima negativa, do1)0 un po di tempo di nuovo positiva, si ha si·c uramente una recidiva. Anche in corioniepiteliomi extrage11itali la reazione B può essere positiYa. Infine l 'A. porta una tabella di tumori te"t ico]ari diagnosticabili colla reazione B di AschheimZondek e chiude con un accenno all 'in11X>rtn11za di questa reazione nella prati ca a. sicu rativa. 1

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« lL POLICLINICO »

TISIOLOGIA. Rapporti fra tubercolosi chirurgica e tubercolosi polmonare. .(G. A.

BATTIGELLI.

Croce Rossa, luglio 1935 ,

_ a. XIIIJ . ' L' A. ha intrapreso ali 'Ospedale Marino di 01.tra in collaborazio11e con il prof. Mezzari 1'esame clinico-radiologjco polmonare di tutti i .r i{,OV·erat.i per tb·c . chirurgica. In questa nota preventiva espone alcun e considerazioni geneT.ali molto· interessanti. l\icorda a11zitutto la grandissin1a frequenza .secondo la quale il poln1011e partecipa all 'affezione tubercolare di un altro organo; il che però non .esclude la possibilità di infezioni primarie extra polmonari. · Classifica i casi, che costituiscono la maggio-ranza, nei quali gli esan1i hanno potuto mettere in evide11za at~uali o pregresse lesioni pleuropolmonari in tre gruppi: nel primo pone gli infermi n ei quali le alterazioni rilevabili si possono riferire ad· un processo di prima in fezìone; nel secor1do quelli nei quali le lesioni pleuropolmonari rivestendo i caratteri di postprimarie conservano un c;arattere di benignità; nel terzo i malati n ei .q uali il ·processo polmo11are di reinf,ezione assun1e l 'andamooto di form-0 grave (processi caseosi distruttivi del pol1non·e). I casi nei qu,a li le alterazioni possono riferirsi all'infezione primaria offrono sempre quadri r3diologie;i di processii in avanzata involuzione fibro sclerotica o addirittura calcarea, da considerarsi di assai vecchia data. Riguardo agli altri due gruppi, l 'A. nota che ~a tbc. polmonare grave si riscontra in un nu111ero n1011-0 limitato di tbc. chirurgica, anche i11 casi nei quali il processo extrapolmonare € della massima gravità. Anche può verificarsi il fatto contrario cioè che una lesione lieve chirurgica è associata ad una malattia polmonare grave. Da questi fatti scaturisce l 'ipotesi che in ogni caso di tbc. sia più proprio parlare di tu·bercolosi di un sistema, piuttosto che di un dato organo, legata ad una disposizione variabile nei diversi in·d ividui e che in taluni potrebbe essere in rap·p o rto a determinate contingenze o a particolari periodi della vita. : L 'A. spiega la notevole frequenza secondo la quale la tbc. colpisce il polmone in coloro che presentano lesioni extrapolmonari, invocando il fatto che poichè la tbc. chirurgica è deter111inata generalmente da una infezione partita dal co1nponente linfoghiandolare del complesso prin1ario, è per essa i~dispe.nsabile SUJ?e~~r~ il filtro poln1onare; da c.10 deriva la poss1b1l1ta .di lesioni polmonari che possono p·r ecedere od a11che seguire il processo extrapolmonare, in quanto· la scarica bacillen1ica ha tendenza a ri·pe1ersi. 1

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Questo fatto ammonisce che nei casi di tubercolosi chirurgica, la cura non deve limitnrsi all'organo colpito: ma deve essere estesa a tutto 1'organismo. VICENTINI.

L'importanza delle resisten~e naturali ed acquisite sul decorso della tbe. polmonare . Deu1t. 1n ed. 'J!il och., 3 genn. 1936). L'A. si h·a sa sulla teoria di Ptanke secondo la quale la tbc. polm. cronica nell'uomo si ~vi­ luppa solamente in seguito ad un complesso primario superato. Questo focolaio rimane localizzato se l'organismo è ab1b astanza resi. stente. Nel polmone sono specialmente predisposte le zone superiori e di qui comincia realmente Ja tbc. cronica. Essa può rimanere stazionari.a per molto tempo o propagarsi· più o meno rapidamente, sempre in dipend.e nza della resi'stenza specifica acquisita attraverso i'l complesso primario. L ' A. critica i concetti di Bruno Lange il quale non dà n essuna in1porLanza alla resistenza specifica .acquisita, ma sol.amer1te alle di'f,ese naturali , e di Ludtin che nega la resistenza acquisita , dicendo: cc Il con1pliesso primario guarito non è causa, ma segno di una resistenza maggiore ». L'A. discute i risultati degli esperimenti di questi du1e AA. sulle cavie con un 'infezione primiti'va ed una superinfezione sussegu1ente, e-sperimenti che l '-A. non ritiene decisivi nè univoci. Egli dice poi che ogni infezione primitiva sia nei giovani ch,e nei vecchi dà &empre il complesso prim.a rio che non si trova sempre all'autopsia perchè calcificato e parzialmente riassorbito, mentre Shirmann lo ha trovato n el 97,17 % su 88'9 casi sezionati di tubercolosi anatomica. Se dunque n ell 'infezione p rimitiva si sviluppa sempre un complesso primario e superando questo si forma una certa. resi..; Lenza spec·ifi c~ verso il bac. di Koch, e una reinfezione, sia esogena sia endogena, l'. e:•. sì che si sviluppi un 'altra forma di tbc.; è anche giusta la conclu..s ione ch1e questa resistenza acq.uisita sia la causa di questo decorso diverso dalla malattia. Il fatto ohe venga superato il c·o mplesso primario o che esso riesca let:ale, che la tbc. polm. cronica dell 'adulto sia lìeve o grave, che essa guarisca o finisca coll'exitus, tutto dipende specialmente dalle resistenze naturali, ereditarie ed ambientali. G. L_.\ CAv.~. (H.

BEITZKE.

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L'ossalemia nella tubercolosi polmonare. (A. GuGL1ucc1. Il Morgagni, 15 sett. 1935). La letteratura sul metabolismo dell 'acido ossalico nella tubercolosi polmonare è molto scarsa e contradittoria. Perciò I 'A. ha ritenuto opportuno fare delle ricerch e in proposito. f~gli ha determinato 1'ossalemia a digiuno e


[A.Nl\O

XLIII, Nul\r. 4]

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SEZIONE PRATICA •

i.a curva ossa-I-emica da carico in 11 infermi di tubercolosi polmonare in vari stadi della malattia · ed a scopo di confronto anche in 5 altri infern1i , alcuni co11 lesioni bro11chiali diffuse, altri con lesioni infiltrative e distruttive ,d el • polmo11e non tubercolari. Dai ris.ùltati riguardanti i valori a digiuno dell 'ossalemia in un gruppo di infermi di tu-. bercolosi polmonare, si rileva ch·e no,n esiste t·apporto .costante tra ossalemia ed estensione della lesione pol1nonare in atto o grado . .evolutivo <1 i essa. L' A. infatti ha riscontrato ossalen1ie normali (3-5 mgr. %) ed anch e ossal emie elev·a te tanto i11 lesioni tbc. limitate qua11to in lesioni estese. Di maggiore interesse -si è di111ostrata invece l 'osservazione delle cur"'e ossalemiche da carico con glucosio: infa~ti nei tubercolotici polmonari con lesioni limitt ate ed a prognosi favorevole, l ' A. ha notato un aumento normale della c urva , mentre nei casi con lesioni estese ed evolutive, il valore iniziale dell'ossalemia resta, durante la prova, quasi invariato. Da questo ultimo fatto, la cui 1.r1terpretazione non ·è facile si può dedurre che -anche per lo studio del met.abolismo dell'acido ()Ssalico. si d eve dare maggiore importanza ai risultati ch e si ottengono cimentando l'organismo co·n uno sforzo funzionale. ' Nei cinque infermi non tubercolotici ma affetti da .altre lesioni dell'ap1parato respiratorio, 1'A. ha riscontrato una ossalemia normale nei -casi con lesioni limitate ai bronchi , ed una iperossalemia nei casi con alterazioni polmonari. Ne deduce che lo stat.o di integrità o meno dell.a superficie respiratoria debba infJuire, in relazione con la mag·giore o minore aspirazione di ossigeno da p·a rte dell 'organi-smo , sui valori della ossalemia. VICENTINI.

PROBLEMI D'ATTUALITÀ Il carbone di paglia sostituito al cotone nelle medicazioni. Abbiam,o già dato notizia , nello scorso nunwro, della proposta avanzata dal prof. I. Tan-sini , al convegno ind·e tto n egli Istituti Clinici -di PerfeziDnamento in Milano, per la sostitu2ion~ del carbona di paglia al cotone nelle medicazion i. Stimian10 utile di riportare molta parte .della interessantt8 r elazione. 1F in dal 1894 il dott. Kikuzi di Tokio pubblica,·a un lavoro sulle sue ricer che per provare il valore della medicatura con carbone di paglia, facen,d o rilevare il piccolo costo di questo materiale in co·n fronto del cotone e -della garza e la sua grande superiorità sotto ' 'ari punti di vista in confronto di questo stesso materiale. Dopo le accurate ricerche del dott. Kikuzi 'l a poJ,rere di carbone di paglia fu largamente usata a profitto della pratica ospitaliera e in

molte centinaia di operazioni' e fu es1Jerin1entata anche nel Lazzaretto mjlitare di Toki o in occasione del terremoto di Mino Owari per la cura di 1600 feriti. Fu adottat10 ancora n·el1'0spedale ·di· Haknal in Hiroschima (20'0 .000 abitanti) e sempre diede ottimi risultati . Il Kikuzi ri'ferisc~ quindi le proprietà del carbone di paglia cominciando da quelle chirniche : passa poi al p9tere assorbente e paragona i risultati ottenuti dalle sue ricerch e col confronto fra il cotone sgrass~to ·e la garza ed il carbone di paglia concludendo che, rig uardo al potere assorbente, il carbone di paglia supera il cotone e la garza stessa. A11che la cenere di paglia ha poter e assorbente super.iore alla garza, ma non ha i pregi del carbone il quale è molto leggero, poroso, elastico e morbido. Il miglior mezzo di di'sinfezion.e è sempre il fuoco ed è cosi che il carbone di paglia può ado,~rarsi senz'altro appena ottenuto. Neii Giappone dove abbonda la paglia di riso questa offre I.a materia prima in grande quantità, ma dappertut1to èd in ogni tempo si può otten•eré tale carb,o ne dalla paglia delle varie biade. In caso di mancanza , special m en te in tempo di gueTra, si può adoperare paglia di materassi, anche usata, anche sudicia. Dal bruciamento di 4000 gr. di paglia si ottengono circa 1200 gr. di carbone. Nel suo lavoro il dott. Kikuzi indica il modo di preparare il carb-One di paglia. Il 111odo è molto se1nplice: si riem.p ie di paglia l1na gran.de caldai·a di ferro e le si dà il fuoco. Subito la paglia si bru.c ia: si copre il calderone s~abilmente con un co1)er chio per un certo teffi/Po p er evitare che il carbone si trasformi in cenere; si lascia raffreddare la massa e si tira poi fuori il carbone. Il Kikuzi consiglia poi di adoperare per la ~11a applicazione, sacchetti rett.angolari di t ela di. lino precedentem,ente preparati e steirilizzati di varie dimensioni dello spessore di uno o due centimetri. In caso di guerra si porter::iJ1no solo questi sacch etti com e materiale di apptoiVvigiona1ne:r1to. P er uso ospedaliiero si possono tenere per molto ten1po in una cassa di ferro e con clude c]1e il carbone di paglia ha un potere assorbe11 Le su1)eriore a quello della garza e del cotone, che si può . preparare rapidan1ente in ogni luogo ed in ogni tempo , ch e la differ enza di costo per .e en1 pio per ogni medicatura, con siderato in quell 'epoca a lire 1. 60, sarebbe stata ridotta a 10 ce11tesimi. Nella guerra russo-giapponese (1904-1905) f11 fatto un largo impiego di que ta medicatura e con ottimi risultali . Il prof. Tansini cr ede ch e anche senza sacch etti di tela si possa u sare la pol,rere di questp carbone ch e è assai fine, quasi in1palpabile, direttamente applicata nelle va. . te e profonde ulcerazioni e piaghe con mao-giore o 1


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« JL POLICLINICO »

minore suppurazione, o con parti necrotic.h e, ricoprendo la soluzione di continuo con un sottile strato di garza e cotone, applicando l)Oi la fasciatura con tentiva: oltre ch·e assorbente questa polvere di carbon;e ha già un potere disinfet1tante. Ricorda di aver visto un tempo un veterinario usare la polvere ottenuta triturando il carbone di legna dolce o carbonella, per il t~rattainento di vaste cavità asoessuali di cavalJi , consegu endo rapJ,da granulazion e. 1

DIVAGAZIONI

Le sensazioni nel lancio col paracadute. Per chi sta comodamente seduto lavorando a l tavolino, g li ardimenti di questi esseri· uma~li che da altìezze inaudite si gettano nel vuoto spazio sottostante, .h anno qualche cosa di incredi·b ilmente meravig'li'oso e quasi terrificante. E le donne non la ce§ono agli uomini in queste imprese e, se quesl~ sono in numeTo 1naggiore anch·e perchè più numerosi sono gli uomini che volano, le a ltre mostrano uguale sprezzo e quasi voluttà del pericolo, pure apparendo del tutto normali nella vita comune. l~icordo di aver parlato qualche anno fa con ~maragda Braescu, una signorina romena che ten·e va il cc record » del lancio col paracadute, una donnina tranquilla e modesta, che sembrava più adatta pèr accornodare i fiori in un salotto o per atten·dere ali«~ faccende di casa, che non per u.n o sport di tal genere. Ma le più entusiastie ed intrepide sono forse le russe, che hanno a quanto sembra una particolare i)redilezione i)er l 'apertura ritardata; si lasciano capitombolare giù fino ad una certa altezza dal suolo e soltanto allora tirano la corda per aprire il paracadute; il vantaggio di que~t.o sistem.a è notevole p er il lancio da grandi altezze, in quanto ch e più rapidamente si ar~ riva in zone di ari.a meno rarefatta e più ad atta per la respirazione, n1a non si può repri~ n1ere un senso di stupore al pen siero di questo essere umano che rotola giù da 6-7000 m. ed ha la presenza di spirito di decidere il momento opportuno p·e r l 'apertura del para.cadute e di eseguirne la manovra. Qualche· cosa ci racconta jn proposito Tamara Kutalova, una giovanetta russa, che ha al suo attivo molti lanci, uno dei quali da 7750 m . senza ossigeno e ce ne descrive le impressioni in Literatu1'ni sovrenienik. La botola che si ap re la g·e tta nel vuot.o ed essa fa quattro ca pitomboli. 'fira su l'anello, ma il paracadute non si apre; si ricorda però di aver sentito ch e· l 'apert11ra si fa lentamente nell'aria rarefatta, il che a,·viene di fatto poco dopo. L'aeir oplano che h a abbandonato le gira attorno ed essa sente la testa p esante e subisce scosse vi'o lente. Ma Yerso i 6500 m . entra in una zona p·i ù tranquilla e vorrebbe anche cantare , ma no·n le riesce. Risponde ai saluti de1l 'a·eroplano, agi1

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tarldo le braccia e le gambe; poi si leva il casco ed apre qualche bottone e si sente meg1io. Verso i 100 m .. cer ca il posto per atterrare e discende, di fatto, 1na incapace di fare i inovimenti convenuti p~r i segnali. Un'analisi pili precisa delle sensazioni provate è stata fatta da H. G. Armstrong (Journ~ am.er. mied. assoc ., 5 ottobve 1935) 1D irettore del _Laboratorio di Fisiologia dell'esercito degli S. U. A. Trattasi però di altezze n1olto miItori, 670 m. circa, percorsi in Il secondi, spiccandosi da un aeropla110 eh~ volava a 193 k1n. /ora. Nei momenti pTecedenti il lancio, i' fattori m.entali pr·edon1inanti erario il timore e l 'ecci Lazione. 'fimore, per l 'istinto di' conservazione, per la possibilità ch e il paracadute non si aprisse, ecc.; eccitazione per l 'accingersi ad un 'impresa ignot1a , senza preoedenti esperie·n ze. Le altre attitudini della coscienza erano 11ormali: percezione netta, ideazione rapida; r1iente vertigin e, nè perdita delle sensazioni posturale e spazi·ale. Allo slancio, durante la caduta libera , tutti i processi me11tali sembra vano norn1ali; scom-· parsi il timore e l 'eccitazione. Per quanto riguarda la sensazione uditiva, è strano che dei 12 aeroplani cl1e g li volavano attorno: ed uno assai vici110, non ricorda di aver sentito il rumore e così ne·m meno ricorda il rumore del] ~aria che doveva colpire I ' orecch~o nella caduta; forse non si trattava soltanto di sospension·e d~lla sensazione uditiva, ma vi entrava alme.no i11 parte la mancanza di attenzione. Percezione visiva norn1ale ; la terra sottosta11t;e ed il cielo erano perfettamente visibili. Nessuna sensazione di battiti cardiaci od altro. La velocità iniziale della caduta era di 53 m. al secor1do, con l 'accelerazione per la gravità, seguita poi da una di1nù1uzione. Nessuna sensazione al riguardo , mentre invece netta era quella della rotazione del corpo durante il capitombolo, durato due secondi. Durante il III e IV. secondo, gli occhi vennero chiusi volontariamente ed in questo tem.po l 'A. non ebbe· alcuna sensazione di movim ento . Quando gli occhi vennero riaperti - a circa 58·0 m. - , guardando nuovamente la terra, I'A. ebbe per la pri1na volta la sensazione df caduta, che aumentò rapidamente ed al morr1ento di apertura del paracadute, sui 300 m., era nettamente percettibile. Nessuna sensazione di vertigin·e nè di nausea nè an·ormalit;à nel sistema cardio-vascoJar~, nè sensazione di vuoto o di ripienezza ·addominale , quali si' hanno spesso in ascensore od in a eroplano. ''isione normale, nessuna irritazione agli occhi , malgrado la mancanza ~i protezione; respiro normale e senza alcun disturbo. n.emme.no quella sensazione c he {)Tende ad un buffo improvviso di vento allo svoltare una s1rada. Co ì pure, nessuna sensazione della 1)ressior1e dell'aria contro la superficie del corr10. ma 1

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piuttosto l 'impr·essione di calarsi lentamente irt un gra11 letto soffi ce. Tutto questo in ette un desiderio di provar e un lancio di t,a l gen er e; d el resto, forse, 11on sarebbe n1ale abituarcisi poichè, a quanto viene riferito. in Russia si lanciano così i 1r1edìci n ei deserti villaggi dove la loro opera .è richiesta. Non è però improbab.i le ch e in certi casi, -si possa no d E. terminare per la semplice ca-cluta n el vuoto delle lesioni ; i n1edici dell 'aviazione potranno dircene qualche cosa. Ultimarn·ente (~2 novemb·re l 9j5) alla :Società mecl;ca Trevigiana, A. Bozzoli h a riferito un caso .di emorragia della camera anteriore dell 'occhio in un giovane pilota ch e, per improvviso guasto del motore, è precipitato da 5.000 m. ed a 2000 si è lan ciat o col paracadute men.tré- e r.1 con la testa a ll 'ir1giù. Può darsi che il forte e rapido dislivello abbia influito sulla :gf.n esi d elle l esioni ch·e· so110 rapidamente p_r1s-sa te a g u arigion e . TuLto qu·esto, ad ogni modo, prova la gran-de adattabilità dell 'organisn10 umano alle più -s,-ariate condizio11j, fra cui quella del lancio '(;ol paracadute può semb rare la meno conforme alla nostra costituzione; eppure in pochi .a11ni si è raggiunto un tale adattamento, che ,esso non rap·pr esenta più una ardita acrobazia, ma quasi lo svolgim·ento di un 'attività normale. fil. 1

eENNI BI B LI o GR AF I el

(t )

R. MoNIER .., t 1NARD. Neiirologie. Editore Masson e C., l'arigi. Prezzo r·r. 22,00.

Questo manuale appar tien·e a lla Collecf>ion de.s irnitialions m édioo.les ch e si va pubb·l icando sott o la direzione di A. Sézary. Non è, pertanto. un trattato ponderoso, m.a una guida ch e consente anche al m edico non specializzato di o rientarsi n el ca1r1po d ella neurologia. t esposto in forn1a chiara e con cisa la se1neiologia dei disturbi n ervosi, ed a mo' di ricapitolazjone sono brevemente descritti i con1plessi sintoma tici periferici, midollari ed en· cefalici. La concisione può far apparire il libro incompleto, ma certo g li scopi essenzial1nente pratici cui è in·dirizzato sono ragg iunti.

DR . (j.

Eludes neurologiques.

vra

Serie. Editor e J\la son e C., Parigi. Prezzo Fr. 80. GUILLA.l N.

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SEZIONE PRATI CA

Questa serie, come ]e precedenti , comp1rende Jo studio di numerosi casi clinicr, che già fecero oggetto dell 'in~egna1r1ento orale de]} 'egregio n eurologo di Parig i . Continuando la tradizione della Scuola della Salpetri(·r e è eguìto rigorosamente i] metodo (1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si <lesidera la recensione.

clinico, senza trasc urare i moderni mezzi di irtdagine biologic...a. Le comunicazioni più nurnerose riguarda110 i tu1nori cerebrali, ma no11 meno interessauti sono tiuelle rig uardanti altre affeziorti dell 'encefalo, del rr1idollo spinale e dei n ervi periferj ci , noncl1è quelle sulle miopatie . Si trat!ta di una casistica accuratamente stu diat a e an1pliamente docurnentata , di' grande valore didattico. 11 volume si chiude con una dissertazione sulla n ecessità di r icerche scientifich e }Jer il progresso della n europsichiatria e sulle crisi cli formazione degli studiosi. DR . 1

M. MiiLLER. Prognose anà Th erapie der Geisteskrankh e~ten.

Editore G. Thieme, Lipsia.

Prezzo l\iI. 7,20 . La })r ognosi delle malattie mentali si ·è in qu esti ultimi. decenni n ot evolmente modificata . I vari ntetodi di cura largamente speriment ati hanno sensibilmente migliorato il destino d.ei m.alati di mente. Il volume del prof. ~Iuller espone succintamente i progressi della terapia delle psicopatie e quanto r agionevolmerrte . si può attendere da essa . DR . 1

II.

ARTHUS.

Les peurs palhologiques. Editore

J. fl. Baillière, Parigi'. Prezzo Fr. 28',00. 1

Con una forma chiara e precisa, e spesso avvincente, l 'A. tratta le forme patologiche, at-surde ed illogiche, dimostrando com e esse in effetti non siano altro che 1 e agerazione di u110 st ato normale. Partcr1do da questi fatti parti'c olari sono affrontati problemi psicologici più vasti , rilevando l 'importanza che va assum,endo la psicologia dinamica in confronto della tradizion ale psicologia statica, il valore del] 'incosciente e delle condizioni ambientali, fi sicl1e e soci'ali , nel determinismo dei fatti psichici normali e patologici . Un capitolo di not e,Tole interesse è dedicato ai principi direttivi della terapia e della profilassi delle paure n1orbose. DR. I R. O. l\1ooN. NI edicine a.n d Mystioism . Editore .. Longmans, Green and Co., Londra . Prezzo Scellini 216. I~reve dissertazione tendent e a iimostrare l 'influe11za degli scrittori mistici Sl1lla medicina dagli albori della storia fino ad oggi. 1

DR. AunroT. L 'action des rayons ultra• vio~els et des rayons X SU17' les nerfs périphériqu es . Masson , ed., 1935. 'Fr. 25.

JA GQUES

L' A. raccoglie n ella sua breve monografia tutte le sue esperie11ze (condotte con una tecni ca perfetta nel laboratorio di Strohl) tendenti a dimo"trare che i raggi X e i ragQ"Ì ultravioletti agiscono in modo analogo sul n er-


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POLICLINICO ''

vo: esiste un certo periodo di latenza poi sono dimostrabili le alterazioni dell 'eccitabilità (cl1e continuano anche se sospesa l 'azione dei r~gi) fi110 alla perdita c,ompleta dell 'eccitabilità stessa. È st,.ato possibi'le ali ' A. m·e diante l 'analisi spettro.fotometrica djm.o strare anche le alterazioni chimic1le della sostanza nervosa e le variazio11i d·el potenziale di riposo e delle correnti d'azione del nervo. E. M1LANI.

A. DE LE LrEro \ ;OLLARO. Elementi di s.emeiologia e d·iagriostica de~le Ma.laltie dell'occhio e deg.Li anriessi oculari. 1111. edizione. l Jn \'Ol. in-8''', di 453 pagg., con 364 fig . l Jn. Tip. Edi trioe, Torino, 1935. Prezzo L. 60. L 'eccellente trattato che il Clinico oculistico dell 'Università di Milano qui ci offre è esauriente in tutte le sue parti e conduce il lettore dalla tecnica generale dei meta.di di esame, allo studio delle singole parti dell'occhio e del g1obo oculare nella sua totalità , occupandosi da ultir110 dell'esame della funzione visiva. Istruzioni precise sull 'uso degli apparecchi, descrizion·e chiara delle varie alterazioni, completate e documentate col sussidio di nurr1erose e belle fotografie originalì, di notevole efficacia e che, meglio di una lunga descrizione, danno l 'idea della lesione studiata. Il libro fa parte della cc Semeiologia fisica e Diagnostica chirurgica » ed è quindi limitato al campo semeiologi·co e diagnostico. Olt:re cl1e per gli oftalmologi, è di grande utilità per i chirurgi e per i n1edici pratici, che tro,·eranno in ·esso una guida preziosa per la diagnosi' delle n1alattie oculari. fil. lnteressaate Moaogralla della ColJezloae del "Po· J/ollaloo ,, :

N. 54)

oott. B. DISERTORI

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(con 22 illustrazioni e 5 ta;belle nel t esto)

Prefazione del Prof. CARLO DESTA Direttore della R. Clin. d elle Malattie Nervos ~ e Mentali della R. Università di Milano Di questo interessante libro abbiamo pubblicato nel Fascicolo 1 ° di questo periodico la significativa Prefazione con la quale lo presenta L' I Hustre maestro prof. Besta.

Ne r:iiportiamo ora. l'Indice : PREFAZIONE. Cap. I. Ipotesi meccaniciste e vitallste su Ila natura del liquor. - Cap. Il. La distribuzione emato·liquorall'l del cloro. - Cap. III. Id. id. del bromo. - Cap. IV. Id. id. del glucosio. - Cap. V. La

distribuzione quantitativa emato-liquorale delle altre sostanze prl>prie dell'organismo : a ) Elettroliti in di-

spersione ionica; -. Cristalloidi molecolardispersi ; Sostanza colloidali. - Oap. VI. La permeabilità verso

le sostanze estranee all'organismo e le funzioni par· ziali della barriera. - Cap. VII. I sustrati anatomici della barriera emato-liquorale1 della barriera emato· encefalica e della barriera interna. - Oaip. VIII. La sede anatomica della secrezione der liquor. - C31p. IX. La circolazione del liquor. - Oap. X. La funzione del liquor. - A'J)punti bibliografici.

Volume di pagine 180, con 22 figu·r e e 5 tabelle nel testo. Prezzo L. 2 4, più le spese postali di spedizione. Per gli a.bbonati al 11 Policlinico », in Italia sole L. 2 1, 7 5 in rporto franco. Per l'Estero L . 2 3, 7 5. Lnviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Via Sisti· na 14, ROMA.

~ t;:\I .

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AccADEMIE, Soc1ETÀ MEDICHE, CoNOREss1

R. Accademia Medica di Roma. Seduta del 30 novembre 1935-Xl\-. Presied e jl prof. R. 1\.LESSANDRT, presidente.

M•lattia dei fruttivendoli. Prof. G. PENSO. - L 'O. ricorda le linee generali della entità morbo·sa cc maladie des fruitiers » da lui d escritta in altra seduta dell ' Accade1nia, e aggiunge qualch e i1otizia sulla in cubazione lunga (di qualche settimana). Preser1ta u11a r elazio11e del dott. L. · Bo"C CHET sulla c~ Maladie des frui liers » secondo l a q11ale le note principali si possono rias5 um erc in un periodo i11i-· ziale con dis turbi in test inali.. seg·u ìto da una fase di r emissione, quindi Cla un periodo i11eningeo; gl i am1nala li guariscon o sempre; è effica ce il salasso . La sierodiagnosi è n egativa p. T . .A.. B. In a:ìt re due note, una del dott. BoucHET, i ·altra· del dott. G10RG1-ERAGNÉ, sono rispet tiva111ente presi in considerazione i rapporti dell a cc n1aladie desfiuitiers » con la p seuèl o-1.ifom ening·ite dei porcai, ed espo·sti i risultaiti delle indagini di laboratorio(sierodiagnosi, emocull ura , inoculazione in ani1nali da esperimentoj finora del tutto negativL Sullo studio dei fenomeni di ricostruzione durante la rialimentazione dopo digiuno. Prof. G ..i\J\-t:\NTJ~A. - L'O. dopo aYer n otato la lacuna cl1e nelJe rìcer cl1e biologiche esiste a proposito dei fenomeni di ricostr11zione durante la rialin1entazione dopo digiuno, espone un piano di indagir1i da lui istituite nel laboratorio di Chimica fisiologica. Ricorda i contributi. dei suoi collaboratori Martino, Fanciari, Gigante, Zaga111i. che h anno cercato la ,risoluzione di problen1i generali ed annuP-Zia una serie di ricerche più fini sul metabolismo degli animali in rialimentazio11e. Sul comportamento del metabolismo azotato durante i processi ricostruttivi nella rialimentazione dopo di• g1uno. Prof. V. lAGAMI, A. CuRATULO e V. CAPRARO. I, 'O. espon e i11 dettaglio il comporlame11to del metabolismo azotato durante i processi ricostruttivi, le modalità con cui gli animaJi ricuperano la quota di azoto perduto durante il digiuno, e rispettivarnente il peso del corpo; e analizza quali devono essere i componenti alimentari per ottenere una n1igliore ricostruzione. Chiede di parlare il socio prof. :RAGLIONI per mettere ir1 rilievo l 'i1nportanza delle ricer che e per chieder e alcuni chiarimenti sulle rlifferenze osservale n egli effetti delle due proteine u sate, la gelatina e la caseina, e sugl i effettj osservati dal1'aggiunta dei sali rr1inerali. 11 fatto osservato dalJo Zagami dell 'azione del digi11no come stimolo Jler l 'accumulo di sostan ze azo1 ate dt1rante la riali1nentazione può ·spiegare il fatto 11oto nella con''alei;cenza di malattie acute, n1a rlimostra che non è esatto quanto ·si è creduto sul parallelisn10 del1'aumento del peso e clella ritenzione azo tata . Ciò conferma quanto l 'O. stesso aveva osservato in ricer ch e sul metaboli smo azo1a lo in ratti ali.n1entati con sp eciali proteine. Ila la parola il prof. TESTONI il quale ricorda sue esperienze secondo le quali la ripresa del peso corporeo degli a11imali splen ectomizzati, sot1oposti aJ digiuno e rialimentati, era m aggiore e più pronta che n egli runimali integri. Tale pr oblema forse po1

Saggio di Fisiologia del liquido cerebro-spinale

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SEZIONE PRATI CA

trà aYere spiegazjone negli studi in i zia ti dallo Zagami. Risponde il prof. ZAGAl\TJ precj sando l a nel la differenza di risultati ottenuta sperime11tando con caseina e co11 gelatina e fa presente che 11essuna differenza ha notato per la presenza o meno di tali i11inerali 11ella dieta; ricorda al prof. Testo11i ch e nel progran1ma di lavoro ha incluso lo ·studio dell 'influenza eYentu ale degli ormoni e di altri fattori.

Il passaggio di alcuni farmaci ·della serie organica ed inorganica attraverso la placenta. Prof. P . TESTO~J. - L 'O. dopo aYer fatto u11a rapida r a.csegna delle sos1 an ze che son capaci di attraversare l a placenta e di rilroYarsi nei feti, si ferma al pa~saggio del transplacentare del tallio. n passaggio del tallio dalla madre al feto, di1nos lralo dall 'O. è s11bordinat o alla dose, alla durala del trat tament o, all'età della gravidanza e alla specie animale. L 'O. ritiene jn ba e alle sue e·sperìenze che il Lallio , . om111in istrat o a piccole dosi gior11aJiere, durant e la gesta:zio11e, non n e co111pron1elto l 'andan1ento.

La formazione delle cateratte nei feti di animali intossicati cronicamente con acetato falloso. Prof. P. TESTONI. - Le esperienze dell 'O. 'fanno ritenere ch e solo 11ei neo11ati delle cavie tratt ate a lungo, durante la g ravidanza, con piccole dosi giornaliere di tallio si presen La come ·unica lesione la cateralla con irite. Probahilmente, date le conoscenze sulla patoge11esi della ca·t er att a, anche questa è da riportare arl una event uale azione danr1osa del tallio st1lle paratiroidi.

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Sulla conservazione del turbinato medio nella etmoidosfenoidotomia. Prof. G. FERRERI. - L'O. com11nira un uo nletodo operativo, e ne preci-sa la tec11ica co11 din10. strazioni i11 proiezione, per co11 serYare il turbinato medio nella etmoido-sfenoidoto111ia.

Le proprietà del liquido cerebro-spinale nel tetano umano dal punto di vista chimico·ed immunitario. Dott. R. I ..1BF.nT1. - L'O. con1unica, dopo una breve rivistai sulle cono ce11ze at t t1a li , di cui fa notare tutte le lact1ne, i ri sultat i ottenuti nella ricerca chimica ecl i1nn1unologica nel liquido cerebro-spinale dei tetanjci. Dopo avere rilevato il comportamento delle varie reazioni, del contenuto in albu111ina e glucosio, riferisce del costante comportamento d el liquor in cui non è din1ostrabile la tossinai nepp~e ricorrendo ad espedienti quale la cloroforn1izzazio11e, 1'e lerizzazione, la provocazione della n1eningitc sp erimentale; 1ne11 tre invece è din1ostrabile sempre il passaggio d ell 'antito·ssina (e ne stabil isce la proporzione nei rispetti del contenuto sanguign o) specialmente quando si provochi una irritazione chimica d ell e n1eningi. Il prof. ~1ELDOLESI e il prof. C. ì\l \RINO Zuco chiedono di rin1a11cl are le loro co1nt1 nicazioni alla seduta su cces iva.

L'azione dell'insulina e della morfina sulla glicemia del· l'uomo normale e di malati di diabete mellito. Dottori G. LoLLI e S. SERIANNI. - Riferisce, anche a nome del dott . Lolli, il dolt. Serianni lo studio su 6 soggetti normali e su 3 diabetici. ~1en­ tre la 1norfina determina nel diahetico iperglicemia più inarcata che non. n~l . norn;ial~, as·~ociat~ all 'in tll ina n on solo non 1n1b1sce 1 az1one ipogl1-

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c:emizzante, n1a accentua l'azione dell "insu1ina tantu da potere osservare abhassa1nen ti marcati sia dPlla glice111ia normale che di qt1ella diabetica.

L'alcoolemia provocata nei malati di diabete mellito •. Nota 11. L'azione dell'Insulina. Dott. MrNz - Facendo seguito a precedenti ricer che sull 'alcoolem1a in malati di diabete in varie condizioni sperimentali, l 'O. ha saggiato in 7 soggetti d jabetici l 'azione <lel1'insulina sulla curva nlcoolemica provocata. B rist1ltato che, contraTiamente a quanto si verifica nei n ormali, l 'alcoole· inia r1ei diabe tici non viene ahbas-sata dall 'insulina.

Impianto di uretere sinistro nel destro e del destro nel · grosso intestino in caso di estrofia vescicale. Prof. G. EG1n1. - ·L ·o. presenta un malato di estrofia vescicaile da lui operato con pieno successo, nel quale l 'ur et er e sjnistro è stc1to innestato nel destro, e questo nel grosso intes tino. Illustra con proiezioai di radiografie i risultati ottenuti. Il prof. AL~SSANDRI non è in generale favorevole all 'innesto di uno all ;altro uretere, . altro cl1e se uno degli ureteri è dil:ita to. Il Segretario: T. PoNTAl'\O. •

Ricordiamo ai Chirurgi italiani i seguenti Atlaatl del

32)

Dott. Prof. OUIDO EOIDI

Docente di Patologia Chirurgica - Clinica Ohirurgica e Medicina Operatoria nella R. Università Chirurgo Primario n egli Ospedali di Roma

A.tlante di chirurgia dello stomaco in XXX Tavole staccate, conten enti 59 nitidissime figure in Fototipia, con testo esplicativo delle me· tlesime in separato quinterno. Il tutto è racchiuso .. in artistica cu stodia di tela. Prezzo L. 3 5, più l e spese postali di spedizione. Per gli abbonati al e( Policlinico n sole L. 31 ,50 · in porto franco. dello ateaao Dott. Prof. GUIDO EGIDI

33)

Atlante schematico di punti e nodi chirurgici

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34)

Trattamento delle lesioni cranio-cerebrali traumatiche {Escluse quelle di arma da fuoco) ATLANTE DIMOSTR ATIVO

Si compone di 12 pagine di Premessa e di 62ni tidissime figure, tutte con rispetti va spiegazione, stampate su 30 tavole racchiuse, ma snodate e collegate con due perni d'ottone, in elegante Albun1 rilegato alla bodoniana. Prezzo L. 30, più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al cc Policlinico » ·sole L. 2 7 j n porto franco. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale succursale diciotto , ROMA.


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« IL POLICLINICO »

APPUNTI

XLIII, NuM. 4]

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. Caso di mioma dello stomaco trasformato in sar.coma.

· l'vlatyas ~Iatyas (~1 roh. Klin. Chir., vol. 182, pag. ±08, 1935) tratta di una donna di 38 anni .c~he da 10 a11ni si e ra accorta cli una tumefàzion e epigastrica cl1e era stata di:agnosticata .còme tun1ore gastpco benigno. Nei mesi precedenti l 'a lto operativo cominciò ad avere ematem1esi e melena sempre più imp,o rtanti tanto da costringere la pazi,ente a ri·chiedere l 'intervento ch e aveva rifiutato. All 'ingr esso in -t1speclale la pazi·e nte er a cosi profondamente .anemizzata da richiedere delle trasfusioni imm edia te. All'operazione si notò la grossa turr1efazione a carico d ello stomaco ch e venne r esecato; la tume fazione presentava una va-sta u lcerazione sanguinante. L 'esame istolooico di1no&trò trattarsi di un mioma ch e ave~a .&ubìto la tra~fo rmazion e sar comatosa. La r~a.zie11 te è guarita dall 'operazione. 1

V ALDONI .

Diverticoli del digiuno.

R . S. Rosedale (Surg. Gyri. Obst. , ag. 19,315) r icorda con1e i casi di diverticoli multipli del -dig iuno sono rari. Dalla letteratura riusci. a raccogliern e solo 71 casi. Pur tuttavia ritiene .ch e sia un 'affezione n1eno rara ch e non sembri 111a molti casi sfuggono al medico pratico. In gener e si tratta di diverticoli di poccole din1ensioni nla numerosi (un caso d ell 'A. ne presentaYa 350). 111 genere la in ucosa si fa strada fra. le fil: r e muscolari longitudina li ch e presen1ano anch e normalmente delle lacune fra i vari fascetti. Si tro,'ano al centro del diverticolo con una 1)iccola arteriola in preda a fatti' di scler osi. La si11ton1atolo·g ia ·è variabile tanto ch e talv0ìta furono operati i malati come perfo-r ati allo &tomaco o al duodeno o con diagnosi con im ili. Talvolta i disturb i sono invece r elativa111ente lievi e h anno carattere di cr onicità. La diagnosi si fa coll'indag in·e radiologica. Nei casi· gravi la terapia consiste nella r esezio11e del tratto di intestino maggiormen·te leso. V. GHIRON . ~ 1

1

1

P erforazione intestinale per amebiasi. Si considera la p erforazione intestinale co.n1e con1plicanza rarissima della dissenteria amebica. D. Mosto (Journ.. B elge Ga.stro- entér., n. 7, luglio 1935, p. 577) in 8 m esi n e ha sezio11ati 3 casi in_una massa di 182 protocolli d.i au topsia . In un caso si trattava di un p·a z1ente con antecedenti dissenterici da 115 anni . con n ecrosi del colon ascendente ed ascess~ .clello spazio i)arieto-colico sinistro ed ascesso clella milza prodotto per propag~zione della necrosi del colon. 1

[ANNO

In un secondo caso si era presentata una sindrome peritoneàle ·a cuta da perfo1·azione localizzata nel colon trasverso con ulcerazioni rr1ultiple nel Ceco e n el colon ascendente. Un 'altra osservazione riguai·dava i'l cadavere di una g iovinetta dì 17 anni con quadro clinico di e11docardite, ch e n.egli ultimi tempi ebbe sintomi dissenteriformi con peritoni.t e. Si tro, rò una perforazione nella parte terminale dell 'ileo e la base d ell 'appendice, e si notava an ch·e un infarto d·ella milza, in relazione piuttos to con l 'endocardite. Salvo il caso ,di n ecrosi del discendente. neg·li altri presentavano nun1erose ulceraz'i oni n elle quali si potè dir11ostrare l 'entoame~ istolìtica. . Du1e son~ i . m eccanismi per la pro,duzione d1 perforazl'on1 : a) o per fenomeni istolitici pei: az~one di~etta d~ll 'entoameba senza partec1paz1one de1 bat.ten; b) o per azione n ecrobiotica dei germi infettivi aggiu11ti alle ulcer'1.zioni' inte&tinali. JuRA. 1

1

Appendicite tubercolare acuta.

Secondo E . .i\I. Drissen , R. Zollinger (Annai~ oj Surger)', vol. 101, n. 2) n el 0,30 % d elle appendici esan1inatei anatomicamente in 20 a n11i al P eter Bent Brigham H ospital che somm ,a n o a 51±9, vennero riscontrate lesioni tube r colari a tipo uloerativo o iperplastico . La diagnosi di tuber colosi dell 'élppendice , nei e.asi nei quali è possi·b ile clinicamente , se·m ,brerebbe b·asarsi sulla presenza di almen o due o tre dei segu enti sin ton1i: a) m aggior durat:l della sintoma tologia che n ei casi ordin ari di aJ)pendicite acuta a decorso non iperacuto; b) condizioni genera li molto scadute, perdita rtotevole di peso; e) pr esen za di lesi oni polmon ari evide11ti; d) diarrea; e) modiche elevazioni termich e; f) assenza del vomito come segno 11redominante; g) pr esenza di una tum,efazione n el quadrante inferiore des tro. Nessuno dei suddett i sintomi h a valore patogn orr1onico con siderato p er se stesso, ma la coincidenza di .alcuni è molto su ggestiva per una lesione tuber colare dell 'appendice. La prognosi n elle lesioni e tipo iperplastico è 111olto migliore ch e in quelle a tip 0 ulcerativo. Gli AA. riferiscono s u 16 casi curati chirurgi cam1en te; in 5 venne lasciato un drenaggio nel peritoneo e in 2 di questi rim ase un seno fistoloso cronico; 11eigli 11 casi invece nei quali v·enne praticata la chiusura d ell 'addome per prima una sola volta si osservò questa eve• Itl!enza. MANFREDO AscoLI. 1

1

Come comportarsi di fronte ad un gastro-paziente in pericolo di vita•

M. iFriedmann (i\Jii.rtC'h. 1'1ed. 'JtVchschr. , 22 riovembre 1935) ricl1i am a l 'atten zione su gli im-


fAI\ '\O \LIII , \l

~1.

4]

173

SEZIO.Nè P RAT I CA

port a nti co111p iti cl1e l1a il n1ed ico d i fan1ig·]i·a r1el saJ, a r e u11 gastro-paziente d a l pericolo di vita e co111e ia nere ~a ri o i11 d eler111i11a t e ci rcostan ze d ella i11al è1 t I ia cl1e egli' r is ponda i111rr1ed iatan1en Le a11 ·a1111ello cc ven ite s11b,i t o! ». Nelle ferite r ecenti d elJ a parete a ddo n1inale h isogna esamina r e a t.te11 t.a111en te la feri tn. cl1 e pu ò essere i11 r app orto con la ca,·it à a ddon 1ina le od i11Ler essare t111 or gano in essa contc1111to. Lo st o1r1aco può anch e esseire ferit o d!l cor p i duri ecl aO'u zzi 11enetra ti n elle vie digor en ! i. :'":> _i\nch e n egli avvelen a1ne11ti i1er os l111 int ervent o sollecilo 111igli ora le p rosp etti,re. :\fel d ecor so d e]l 'u] cer a gastrica e d uod e na le p t1ò a ver si la lJerforazion e n ell a cavità .add om i11a le : i ùue sin ton1i fonda m entali son o il clolore st rao rdin ari am ente int en so e la tensione lign ea d ell e par,eti a ddon1inali ; la man can za dei fr n om eni d i collasso circolatorio non d e, re far esc luder 0 la di agno~i di perfor azi 011e, poi cl1l' nelle pr i1ne or e il 1101 so può esser e pien o l' v:~­ li do. tal,rolta anch e raro. D olori inten si e t en sio·n e d'ella :µ ar ete addomina le posson o an ch·e manifesta rsi p er altre condizioni ch e non r dJJp resenta110 un p e-ricolo di vita : l 'anamnesi, l 'esame obiettivo , un c olpo a sorpresa sul I' :td <lom e potranno in g'ener e chiari're1 la diagr1osi : 11el dubbio si pen serà al peggio. Il compito p iù importante d el m edico è quello di provYed er e a ffin ch è entro 6-8 o r e al m assimo d a11 · «vvenuta perforazio n e il p. v en ga op erato. Tl li mite di 6-8' ore cor r i·sponde al p eriotl o i n r ui J1on si è a n cora stabilita la peritonite ed en t r o il quale si p uò esegt1ire p er lo più an ch e l 'op er azio,n e r a dicale. Un altro episodio catastrofi co è rappr esentato dall'em o rragia violenta ch e m ette i•n p er icolo la vita : si m etterà il p . con la t esta bassa ed i pie di in alto , n ei casi più a r a,ri si p ratir,h ,er à la fascia tura n eali arti inferiori . la r e11 or li si goccia a gocci ~ e le ini ezioni eccitanti. ~e la situazio n e n or1 è così minarciosa utile ri11 sr irà la somministrazione di morfi11a. ~ b eni:\ liber ar e lo ~tom aco dai conQ't1li sa n g t1i g n j. so11ln·\inistran clo a cqua Q'l1iaccia ta o calda P,('C. ll c lauden e la \Tita111ina e: (Cebio11) eser c it ano u n a azione em o~l ati ra 111igliore d ella ge la I ina L a ter npia m iglior e è r appr esen tata d alla t r a &fu ion e sa11gu ig11 a. a sco1)0 en10. .Ja t ir0 t' d i ~os t i t11zio11 e. ch e i n !!'er1er e sarà n1e,glio c~f'" guire Ì ll l ll) 0 r1cd a le, d oYe e\•e11t ua}n1ente . Ì 11otrà r icorrer e all ' in ler Ye11t o cl1irurg·iro. (.~t: illl­ ò o il p . ... i sar à ri111esso 11 on e:'it are a farlo r ico, rer ar 0. 1)er r h è se la pri111R e111orragi ~. a11cl1 c Yiole11t a, rar a n 1e11te 111inaccia la ,-; t n. una sC'conda u 1C'r za posso110 r11 ett er]a i n }1e ri colo . La ten esi }1ilorica ron1pl et a o q ua ... i esige un lratta111 c nto chirl1rg ico i1r i111a cl1e le co11dizioni rl el p . diven ga11 0 t r oJ1po sc--a d ent i . il '-' 0111it o ri11c:l1lo di gr:1 ndi q11antità di ~ur·1·0 Q':l $lrico fort c1ne11te acido 11t1ò turbnr e 1·t\qn;Ji1H·in (lricf o-l1nse : i n tal ra. o l\ i1err.. !-lrio so111111ini~tra re con so llecit11d ine dP.gli nci<li . • 1

~

Per q i1an to rig u arda il ca11 cr o d ello "i.O: rt ;.•co è necessar ia u na d iagn o i p recoce ch e per n1etta l ' int er ven to r a dica le. ~I . NuNBERG.

La sieroterapia enterale della colite.

Il trat tan1e11t o de lla colile, specia lment e di q u ella ulcerosa, rap pr,esru1ta spesso un g r ave problen1a : le varie forme di trat tam ento locale sogliono aver e scarso e ffetto; an ch e i i,eri e vaccini sp ecifici n on hanno d.ato risulta i i ocldis facer1ti. Si è pen sat o quindi di r icorrer e a mezzi asp ecifici (et er op roteinot e1rapia, vaccini aspecifici , trasfusion i di sa11gue). Un ulteriore i1r ogr rsso è stato r appresentato d al p r ocediIIlen lo d ello sh ock anafila ttico introdo tto <la Ka lk (sensibilizzazione con iero di cavallo : d opo 10-1 2 g ior n i iniezion e intran1u cola r e scat en ar1te). Dietrich mitigò q ue t o prooedimento, so1nministra ndo d opo la sen sibilizzazion e il siero a m ezzo di cli . n1a in vece che per viu p ar enterale . !B. F ornet (K liri. W schr.: 28 dice1nbr e 1935)· h a cer cato di otten er e con l 'u so t o1)i'c o di siero di cavallo la sen sibilizzazio11e locale dei t essuti ; con una s u ccessiva appli cazion e locale d j sier o ha p en sato ·d i provocare una r eazi·o n e d i sl1ock locale, risp ettivam ente un a d e&en sib ilizzazion e. In vari casi egli 11a o ttenuto così 11otevoli risultat.i : p erò il fatto ch e· alcuni ca ._ i r e;:igiscon o con una pro nta gl1arig ion e a l sier o d im os tra ch e n on si trat ta d i una r eazion e specifica , m a di una r eazion e a .. peci fl ca a l1 er,gica. L'i\.. somminis tra il sier o di cavallo d iluito in soluzion e fi siologica ri caldato a lla temper atura d el corpo, a n1ezzo d i cli sma. 1

1

M.

NuNBERG.

MEDICINA SCIENTIFICA Morbo di Basedow e secrezione gastrica. ·w . Se ll \ V.c.:111 k,e (l( l'i n. vTi sch.r.' 28 d i·ce11 lbre 1935) 11a s tudi.at e il con111ortan1 cnto dell a secreizio•n e g·a lr ica in t1na .. eri e di 41 b ased owiani : i11 qua i 3/± cle i ca .. i 11a r isco11 lr ato a naci dil à. La malat.tia d ell a tiroide col tn rban1e11to ch e .porta n ell 'equilib ri o 'ago-si1r1pati co è d a r itener si cori cer te1za re pon sabi le d ella ces azione d ella pr odu zione di aci d o r 10rid r ico; q u ale fattor e coll ater a le 0 da pren drri a nch e in con . . idera7io11e 1'al>bon d ant c s ud nrazione, cl1e ~attrae cloru ri a l co r po; non è JJO~­ ._ iLi le d ire qual r in11)01ia n za po, sa a're re un·a l1erazion e tos.:-ica delle cellule produttrici cl i aci do c loridrico. Dopo l 'operazione i11l er vir n c llll i11ig l iornn 1c nto rtote, 1 ole, talvolta ra11idis j1110. e e. i~tono co11t em por anean,1<rnl n a1trrazioni in Dan1111nl orie della 1l1uro ·a ga tri ca . .. i r iscon trano 'o.lori norn1ali , t al volta a11rl1e a lti. d i a c i<li1 ~: que ti YA1ori i1or111ali , ono 11erò . oltanto ailpare11ti . l >oir l1è dopo 1'allont anan1ento della tiroi :le ~i 111anife" ta n nova111ente 1'iperacidit ì1, protlo lla d~1 1 a 111ucosa gastrica infian1n1a1él. ' ' . \-l. ~BEH .


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« lL POLICLL'-'lCO »

POSTA· DEGLI ABBONA.TI 1'ratlam e11lo d ell 'ip1erteJ1sio11.e arteriosa. -

Al

Dot L. C. Dc I).. da (:. (abb'. 1792) :

La i1ec,es .. iL~1 ùi una az ior1e terapeuti ca ne]1·i JJerl c11sione arterie a è i11 g·enere Jn ag·g ior1n ente ~ e 11Lit a durante il j.;eriodo delle o cillazioni d ell a pre sio11.e (iperte11sio11e labile), rr1e11Lr0 una pre ... io11e elcYa la 1)er111a11ente i1uò essere s11esso a11cl1e discre L.u111e11te opporLa ·~n o passare d el Lutt o inavvertita al p-az ic1rl e. Se I 'utilità di a l Lu,are , quanclo è po sib·i le, u11a ter apia patog·e11etica dell 'iperte11 ione è evidente, è a11cl1e g iusto ùon1andarsi "e è sen1pre uti'le. co111b.a ttere si11Lo111aticanle111 e l 'ipert e11sio11e. A parte il fati o ch·e il i11ton1a può E·~ er e co11siderato con1e 1'c pres io11e di uno slato di ate ~ i co clic clo' rù essere i11 ogni caso curato, i1el co11ceitto di una terapia di p1revenzio11e, la rispo ta i1on pt1ò esser e cl1e affer11 tali va, a11cl1e ai11111etl e11do cl1e l 'ipcrt·cr1sio11c J1on sLi.a a rappresenLar e 0l1 e un fenon1eno di · co111penso da parte ùell 'organismo. , , ero è cl1c P eler a(fern1a cl1e es a è u11 « n1ale necessario n e Sergent ch e è « u11a reazio11e d ell 'or ganisn10 di fro11te all 'i11st1flicie11za renale »; n1a questi co11ce)tti devo110 essere certo i11tesi 11 el senso ch e J1on è i1rudente cer ca re di l ar djn1i11uire la pres ione al c.l isotto di u11 dato lin1ile, i11c1ua11locl1è sp.e o ~i \'il fac i1111e11t e inco11 tro :..i. u11 i11debo1i111c11l o del rui oca rd io; '' l 'ipertc11 iono », affern1a iufatli. il Lander B1u11ton , «è , con1e J'i1>e rlrofìa card iaca cl1 c i ·acco111pagna, una precauzione pre~a dalla naLura lH:' r i11a nl cn ere Jn r ircolazio11c 111 nlgrac.iu J ' au111e11to clcl le r esi::; lc11ze '> . ì\t[a pq_icl1è i] li111ite <le1to v,aria noi e oh11ent e per· eia cu11 i1 )crLeso, 1·e11lit à e la dt1rat.a cli u11 'azio11e ter ar "' utira ùo' ran110 e . . ~e r e reg·o]aie ... ccondo le variazio11i r 11 ', di \ 01la in Yolta, l 'e. ai11e cli11ic..;o gen e1alc e del ~i~ l c n1a cardio-, a,colare jn i pecie ci din1ostr a no. Duraule iJ lralla111e11t o cu r ai iYo cl i u11 i1)erte o, per a\Pre un ind izio ùel1 o sc1uilib·r io carcliO-\'a:-\colare. do ' rà poi e~ . . er e co11 side rat ~\ oltre la pre~~io11e 111a~ sin1 a, }a r11i11ima e la n1 edi a, n c11a i11eclic ,nzione ii)o le11siva, c1uando vi sia facilitazione Dl d eflu~$O lJeriferi co , ia 11cr au111 ento del lell o, sia per cor1lril)uti ausili ari dei piccoli Yasi . . . i avrà abba~ . D 111e nl o d el la l1ressi nnc 111edia ; aYr cn10 così u11 i1l di zio di quau lo il fa r111 aco fa din1inu ire lo sforzo ca rdi aro di cui la µ111 è e on~ id era·ta un indice . Partico]ar1l1t' nle in1r,ort ant e è l1oi Jn vnlt1t azione d ell a pres~ i o n e differei1zi.ale (1)d), che corri~1)onde al la di ffere11za tra la irias in1a e la i11ini1r1a e l e cui ariazion i so110, di 11or111a , sen ibi l1r1ente parallele a qt1e ll e della 11ression e n1a .. i111.a. 111·entre nell a tend en 7.a alla n.. istoJia la pù decr e ce molt o r·iù ra11id a1lten te e c r esce n1ol to 111cno r apida111en te dell a 1\Jx ; ~i pu ò dire in g·c11erale cl1r c.1i1ando so ll o J'::izion e di uun n1edi caz io11 e ipot en$iYa l 'abl1a~ .. a111e n1 0 delln llll'l::-.. ima e qu ello della n1i11i111a 1

1

[AKNO

XLIII,

i\Ul\I.

4]

'011110 di pari passo, ]a cura è e,ffi cace e il ri~t1ltato è fàvorevole; n1entre do\'rà con siderar i pericolosa u11n din1i11uzione della 111assi111a accon1µagnala u una elevazione della n1inima, inqua11Locl1 è è evidente, in questo caso . una azio11c seco11daria sul n1iocardio dovuta a defì cienza <li potere r egolatore da parte e.i eJl 'org·ani -n10 a 1iu11ala to. La terapia ÌJ)Otensiva do vrà in que ti casi con Li11ua111 e11te tene r con i o che l 'equilibrio cardio-vasco]are può oscill:Jre solo e11lro una cc zona di toll eranza » 111011\,1..,.s lo ri ..·; t1·e·LLa . Il rJ S' TNJ .

. tzione eutocica dell 'olio di ricino. -

Al Dott.

C. D. f).da C. :

L ·olio di ricino è stato con sig·liat.o ed u ato Lla Yari AA. tedescl1i ed ame1-i'cani (Adler , Bucura. ~·Iu cl1ollik , Reis, Bailey, Jol1nston, ecc.) co111e sli.n1olante delle co11trazioni uteri11e per la sua az io11e sulla muscolatura li ci.a e pare anche su i g·agli impatici. Il $.uo tll'O è ri ~ ul­ tato abbJ.sLan za e1lìcace per provocare il T}arto tiella graYida11za a tern11ine ed anche co111c cura de lì 'i11er zia a travaglio (abortivo, prem aLuro, a Lern1i11e) già iniziato. egli' altri ca i è di dub bia utilità. In g·e11er e si u a nella do e di 20-3 0 gr. l)er bocca (o per c li ·Ler e, co11 u11 r uccl1iaio cl i eter e). In ge11er e .. i associa con i1 cl1i11ino a dosi ripetute (2-5 di 25 ctgr . a dista11za di )~ -1 ora), con e tratt o i1,ofisario po~ t.erinre (.% c111c. riJ)'etuto a distanza di nlezz'ora per 3-1 volte) o con limofì i11 a (ripe1ut a j)er 3-4 volte a dis ta11za di i11ezz'or a) . 1

C:ETHO\J.

VARIA

.

.

Sensibilità cutanea e radiazioni solari nel .cancro della pel1e.

A. H . cd A. E. J\offo (Pi·ensa1 rn.cd . argeiigc.n tina, '.) n over11llirc 193'5) ri 1101 tano variP o. ser vazion i. cl1 e di1no ~ tra 11 0 t1n ra1)rorto deJ] a co l 0~t.erjn ~ con la pred isposizione di certe pelli all o svilu11i10 di ipercl1 erato .. i e dj cance1riz7:a7.ione. E... si aveva110 g·ià descritto il proce so di r·a nce riz:-:a7. io ne d el la l)e1le ~ott o n n ·e 1io tera pi a proluni~i'tt:1; ne viene cl1 e l 'espo ; ~~u n e (leU a pelle al ~ol<' i>ratica ta in C0r111a eccessiva e f-en za con Lroì lo provoca 11 ell e c11t i n1olto ~ensibili dell e lesioni èl1e van no dall a i1)crcl1 eratosi nlJa rancerizzaz ione. I rag·g·i cl i n1ag·g iore azione ca ncerig·e na sar ebl)ero ql1elli nttinici di 2C'Oll3000 u. A. Tal e r'r oces5o è se111pre prececlu1o da un'iperC(J]esteriu e111ia locale in ra1 )11or10 con l 'azionc solare. La colesterina è u11a !'Ostanza di un a l>iolo·g ia complessa, r l1 e acquista la ])roprietà di es$ere mollo foto attiYa .. otto l 'az io11e solar e: co11 un marca to fo totropi smo, es:a ha una pnrte i111~1ortante nella pretlispogizione biorJ1ir11j -- a dell a pelle nell o SYil11ppo dell 'ipercl1 crnt0s i e dcl ca ncr o ru ta11eo. fil.


[A)l~O

XLIII,

l\l.•1\I.

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SEZI ON E PR.\TIC,\

NELLA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. Gli Albi delle professioni libere. La «Gazzetta UffiC" iale » reca un òecr elo co11 cu i è sospesa, a tutto il 31 dicembre 1936-XV, la ri slan1.pa e pubblicazio11e annuale degli albi r ela ti' j a lle libere professioni , con1prese quel le di 111 edico, far111acisla, Yeterina,r io . Le Associaz ioni s iu claGali e gli allrj organi cui spetta, a norma d elle vige11 li disp osizioni, la formazione e tenula d egli albi, proYYed eranno acl ap·p orlar i, nei n1ocli e t ermi11i pre·scril li , le occorrenti variazioni, l e quali verr a11no puhbli cJ1le e co1nl1nicale ai Mini st eri ecl all e altre autori Là i11 conformi là delle pred ette disposizioni. I l ~lini · lero delle Corporazion i è iucarica lo di iH1partirc le i truzioui eventua ln1 en le occorren li per J'a1)plicazion e d el d ec;reto.

CONCORSI. PO STl

VACANTI.

n 'EGITTO. Consig li o Sani tari o Mariltirno e Quarantenario d 'Egilt o. - Concorso a cinAL ESSANDRt.\.

que posLi di medico; limiti d 'età 25-40 anni; onorari da L. E. 40 a L. E. 58 il n1e e; impeg110 per 3 anni. Divie to di esercizio libero. Scad. 3 febòrajo. I/aYYiso ci è pervenu Lo il 15 gennaio) . Chi ed ere copia dell'annunzio di Concorso al Ministero del! 'Interno, Direzione G,enerale cl eJla Sanità Pul>b1ica, DiYisione l\. G, Sez. II , Ro111a. (>pera Pia << Ospedali Riuniti R egina El en.a e di S. 1Vlaria Maddalena ». - Concor o per TtuESTE.

titoli a : ìYledìco Pr ima rio del reparto di luber col osi cl elJ 'Ospedale di S. l\tlaria l\tfaddalena in 1'ries le; ~Iedi co Prin1ario !)er un r ep arto cli m edici11a de11 '0 SJ)ed a1e Regi11a Glena in 'fri e-s le; Dirigen le dell '_\ ta11t eria d el! 'Ospedale Regj11a Elena in Triesle. Sl ipendio per i du e primari: a n11t1e L. 8000, con clue qu i11que11n i <1 i L. 2000; aggi un La di fa1niglja, fino a co11serYazione, p er gli am111ogli a li o aYenti figli sino all 'e tà éli anni 18 : annue lire 1140 (L. 1020 dopo il .~ econdo quinquennio). tipendio p er il dirige11te: a nnue L. 18. 000; aggiu11ta di fan1iglia: annue L. 1020. Riduzion i e ritenute cli legge. Sca<lenza ore 12 de1 16 i11arzo. Chiedere bando alla Direzione clell 'Q ~ pedal e Regin a Elena in 'l'riest e. NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Il pren1io della Fondaz ione Ferrero di leon e per t1fficiali medici del R. E. ercilo E., per il quadri en11io 1998-32, è stato al prof. ten _ col. n1ecl . N. Bru11i, per Ja cc Igiene militare ».

Cavallerin S. P. conferi lo 1ncmorin

Il prof. Gae1a110 ~Iartino è l r a Ie ri Lo d alla cn 1tedra cli cl1imica biologica a truell a di fi iologia sperimentale nell' niver il à cli l\1e ina. Il prof. Achille DogJjo lti è 11orninato alla cattedra cli palolog ia r l1irt1rgica cli ~{oélena .

Il doll. J. Lui Bisqtterll è i10111ina lo pre·sicl ent e della ocietà di Cl1irurgia d el Cil e.

NOTIZIE DIVERSE Prossimi congressi n1edici. ] 936. F ehhrJ.io 10-12, 1\[onaco: 1° Co11gres o int ern azionn le 1)er l 'un1a11izzazio11c della guerra. Infor1n az io11 i : Dr. Vo11cken , Sessio11 cl 'é tucl e~ n1édicoj uri<l i q ues, qua i d c Pl ai a11ce, ~ r o11aro (Principalo 1. ì\ [arzo 1, Parig i : Assise medi che generali (adurLan ze u l lcriori : 3 n1aggio, 5 lug lio, 1 noYemhre). 'Nla rzo, ì\Ion l pc l lier: Riunion e idroJog iL·n e clinialolog ica . Infor1nJ,zio11 i: prof ....\ . J>uec h , rue d e CJ1ar11tca u 1, 1Vlon.lpellier , Fran cia. iVIa.rzo 23-26, VVi eshacle11: 48° Co11gre $0 Ic cle~co cli 1ne<licin a int e rna. Segre t. gen.: Dr . Bfirger, Bi er~ u:: ctl er llohe 5, \i\lie hacl( n , Germania. Ma rzo 29 - ai)ri le 4, Parig i : Set limana odo11 lologicn. Aprile 3-5, llaùnl e Casab lanca (l\1arocco): 6° Congresso annuale cli n1ecli cin n. egre lnrjo ge11er nle: Dr. Fourni er , houleYu r<I du 4" zo u n,es 26 , Casablanca, l\Iarocco. Aprile, 15-18, Ale11e : 3° Co11gresso in lcrnazional e di !)Utolog ia co n1.parala . egre Lario g·en eraJ e: prof. A11loine Coclou11i , Yia l) i lo lo11 40 J\ten e. Aprile, Ro111a: 1° Congresso inl f'r11azio;1a le d 'an1ropologia e p icolog ia crj1ninale. egr elari o ge11era]e: prof. Benigno cl i 1,u llio, Yia Giulia 52, Ron1a. Aprile, Roma: 4° Co11gTes·so in lernazjo11ale di pcdialria. Seg·rel::ir io gener.: prof. (;. Vil c lt.i , l 51ilulo di C1ir1ica Peclinlrica, Po li clinico Ll111herto T, Iloma. l\[agg io, 4-9 , Pnrig·i : e t li 111a 11 a o to-rin o-laring·ologica. Seg·re l. gen er. : Dr . 'LOll i ·~ Le rou -, bou l evard Sn in t-G e r1na in 242-hi s, l)rri s, Fran e in. "Nfagg io 12-lG, f,.o nò.ra: <3° (:011 g 1es o in le rnaz. di n1edi r ina fj ' icn. Segr. 011or .: l)r. :\llJerl Ei<le110''"· ( :·])per \i\TintfJOJ(• S lree t, T,on<lo11 \.\T. 1. l\Ing·gio 1 -21, Pa rig i: 5° C:o11 g1·es o fra11 ce$e cli gi11ecologia . °'cg re tario g en er ale: Dr . ~rnuri ce }"al>re, ru c clt1 Co11serYaloire 6, Pnri , 9e. ìVfngg io , Pari g·i : Cong·res o d cl ln Soci e1à fra11ce. e d 'o l'lah1_1ologia. eg rel. gen. : ~l. 0111'ray, aYe 11tte d e T.. a-Nfot te-Pi cqu el G, Pnri s. ~fagg·i o, Pnrig i: 1\ . en1bl cn g-en er ale ctel Co111it a lo e eculi' o d cJl "A ·ocinz ion C' in tcrnazionale di profila-ssi d e1la ceci là. cgr e t. ge11.: 1)rof. , -a11 Du se, p lace Van Artevelcle ] 3, Gan<l , Belg io. ì\llaggio-giug110, l~orde at1x 1 9t' Co11g r e o òei pedi a tri òi lin g ua france ' e. 1 cgr . gen . : ~1 . Roi siè rrLacroix, cot1r. \nYier-Arnozan 27-bis, Bord cnt1'\ . l\!Ing<rio 3J - g iu g n o 1, Ro~· n t rFra11c ia 1: Giornate inlernazio11ali peri orli cl1c di cardiologia. Segre tario g en.: 1\1. Rn11con1on l , r u r a int -Beu ve 5, Paris . l\1aggio 28 - g iug110 2. , -icn n n: 2·° Congrc so in terna zion ale clei in ecli ci rn l loliri. Tnforn1 azioni: Socié lé n a lionil le l-I"t1c , ru c ~[ada111c Gl , Pari . Git1gno 8-J ~, ,~ i enna. : 6° f:on gresso iH lern. <1 i ltrolog ia . egr. : l) r. 'fl1. Hr nl schnl\ , Rn th nu . lrnsse 3, \r\iien I , Aust ri n. Giugno 14-16, Parigi: ConQ're ... o in lern aziona lc di mf'cl ici al1lo111 ohilis l i . Tn for111azion i : \ ·s.. ocia1ion. cles n1éclec in ~ auto111 ohili ~ t r.. clc Francr, h o u]r,·ard i\Iagen la 9, Paris. Giugno 20-24, Rru'\ elles: 15a e . ion e d elle giornat e 111edi cb e hclg hc. Segr. Q'C'n .: )[. Rrc1 e r., rue Bell iard 141, Bru'\elle~. RrlQ'i o. 1


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IL

POLICLINI CO

)>

[ANNO XLIII, NuM. 4J

Giugno, Parigi: 16a Riu11io11e neurologica inSettembre, New York: 1° Gongr es·so internaziÒt ern azionaJe annuale. Seg·r et. g·en. : M. O, Crou11ale della t era}pia febbrile. Segretario : M . Wilzon, aYenu e d 'Iéna 70-bis, Parjs . liam Bierman, Park avenu e 47, New York City~ S. U. d'A. Giug110, Odessa: 6° Co11g·resso pa11-ucrajno dei chirurgi. Presidente: N. I. l{efer, r. Bebel 58, Settembre, Néris: Congresso di neurologia conOdessa, Ucraina. sacr ato alle atfezioni del sistema vago-simpatico. SegreleTia: Société médicale, Néris (Allier), Francia. Luglio 16-22, Marsig·lia: 60° (~011g·resso clell 'As~ocja,zion e francese per il pro·gres·so delle scie11ze. Settembre, Roma: 27° Congresso it. di ortopedia. Informazioni: Association française pour l 'avanSette1nbre, Bruxelles : Con gr esso dell 'Unione internazjonale contro il car1cro. ce1nen t des sciences, rue Serpente 28, Paris. Ottobre 14, Parig·i: Assemblea ge11erale annu a Lug'lio 20-25, Basilea, Zurjg·o, Berna·, Neuch àclell 'Un jone terapeutica! ·segret. g·en. : G. Leven~ t el: 40° Con gresso òei n1eclici alienj sti e ueu r olorue de Tél1éran 24, Paris VIJie. g l1i d i Franci~ e òei Paesi Ba i dj lingua franOttobre 19-2'~, Parigi: 22° Congresso d 'igiene. cese. [scrizio11i: ì\1. Vig·nat1d, aven u e cl 'Orleans 4, Seg·r et. gen.: Dr. Dujarric de la RjYière, Institut Paris (14 8) . Infor1T1azioni: prof. P. Con1ben1ale, P asteur, rue du Docteur-Roux 25, Paris XVe. route d'Ypres, Baillettl ( Nord), Francia. Ottobre 8-10, Parigi: 3° Congr esso d ei medici eletLuglio 27-31, Berlino: C,ongresso internazionale tro-radi.ologi di lingua francese. Segret. gen. : clella 111edicina dello sporl. Tnforn1azioni: Li11i\IJ. Dar1aux, boulevard Rochechouart 9-bi-s, Paris. destras·se 42, Berlin SW 19. Otlobre 5-10, ~arigi: 9° Go.n gresso francese di Luglio 27-31 , Parigi: 2° Congresso internazionale s lomatolo·g ia. Segret. gen. : Dr. Dechaume rue d·e d'igiene mentale. Segr. g·en.: ~1. Genil-Péri n, aveJ{iYoJi 182, Paris . ' nue L3rBourdonn ais 99, Paris. Ottobre 5-10, Parigi: 45° Congresso francese di Lug·li o, Sa11 Sebas li an (Spag·na) : Assise i n lernachirurg·ia. Segret. gen.: Dr. Rouvilleis rue de zionali di talassot era1)ia,. Seine ] 2, Paris. ' Luglio 27 - l\gosto 1, Lo11dra: 2° Cong.resso inOttobre 6-7, ~arigi: Cong·resso francese d 'uroternazionale di microbiologia. Infor1nazioni: ~11. logia. Seg·retario generale: ~11. L. Michon, bouleSt. Yohn-Brooks, Lister Instj t-t1 te, Cl1el sea Brjdge vard des Invalides 34, Parjs. Road, London S. W. l ; oppur e: M. R. Dujarric Ottobre 6, Parigi : Congresso francese d 'ortoped e la Ri,ière, Institu t Pas te11r, rl1 e clu Doc teurdia. Segret.. gen. : NI. Roederer, rue èle Pétrograd Roltx. 28, Pari::; (XVe). 10, P aris. Agosto 2-8, Vie11na: 91) Gong-cesso dentario inOttobre 12-15, Madrid: 3° Co11gresso internaziot ernazionale . I11fcrn1azioni: Co111 ité. de propag~n­ nale sulla ina~aria. Segret. gen.: 'Dr. G. F erradas > de du JXf) Congrès Dentaire In lernalional , rue de calle do Recoletos 19, Madrid. la Tour-d 'Auvergr1e 45, Par1s. Ottobre, Roma : 42° Congresso it. di medicin a Agosto lJ -22, Berlino: 3° Congresso internazioin tern a; 43° Con gr esso it. di chirurgia; 15° Conn ale d'olo-rino-larjngolog ia . g·resso it. di urologia. Sette111bre 7-10, Montréa1: 14° Cong·re·sso dei meOttobre, Venezia : 4° C'A>·ngresso della stampa medici di l ingua francese de.Il ' A.n.1eri c'.:l del Norò. dica latina. Segret. gen. : Dr. L.-M. Pierra , rue de Scg·ret. g·en. : M. Donatien Marion , bouleY~ rd Babylone 12, Paris. Saint-J oseph 326, est, Montréal , Canadà. Ottobre, P arigi: Congresso di chirurgia riparaSe t len1bre, 8-10, Lispona: l{)a Conferenza deltrice. Rivolgersi al pro·f. A. Manna, via Nazionale 1'Unione intern azional e contro la tubercolosi . Se87, Ro1na. gretario gen . : prof. F. Bezanço11. r u e de Mo11Ottobre, Parigi: Con.gresso francese d 'oto-rlnoeeat1 76, ~ar1s . laringologia. Seg·r et. gen .: M. H. Flurin, aven u e Sette·m bre 19-27, Brt1xelles: Co11gresso intcrnaMac-Mal1on 19, Pari s. zio11ale della lotta contro il cancro. ,Segr. gen.: Ottobre, Parig i : 24° Congresso fra ncese cli meDr. Schraenen, rue <le Na111ur 26, Brttxelles. clicina. ,Segret. ge11. : prof. Harvjer, bd. St.-Ger· Sett embre 17-20, rrorino: 18a Riu11ion e della Somain 23b, Pari·s. cietà fran cese d'orlopedia. Ottobr e. Parigi: 15° Congresso d ei med1ci e chiSettembre 21-25, Bol0gr1a , Ron1f\: Rittnione delrurgi d egJi ospedali . . la Società intern. di chirurgia ortopedica. Presid. : Ottobré, Parigi : Assoeia.zione d ei membri del prof. Ombréda11ne, Parigi. corpo j11seg·nar1te delle Facoltà di medicina. Sette111bre 25-29, Belgrado: 15° Cor1g resso interNovemb.re 19,22, Par~gi: 13e Giornate dentarie. n azio11ale rl 'idrol ogia, climatologia. e geolog'ia meSegr et. gen. : M. R. Suòaka, avenue Emile-Zola diche. Segre tarj : prof. I\1iloutine Ne kovi1 ch , Ne· 143, Paris (XVe) . o . n1anzina 42, Beograd, Jugo·s]avj a; ~'I. R ay, Du- - - , Bordeaux: . 9 Congr esso Ass. francese ra 11<1-Fard el , \ tichy, Fra11 cia ; H. Ji.,ll1rin, ave11 l1e <li pediatria. l\ifac-Mal101ì 19, ~ari; F. Françon, ~i\i.x-l es-Bair1 s, - - - , Wi esbaden: Congresso intern . della Francia.. lt1ce. Pres. · M. Axel Rey11, Danirnarca . Sel le1nl>re, Bolog11a: 6a Co11ferenza dell 'Associa- - · - , Atene: 8° Corso i11ternazionale di alta zione in tcr11azio11ale di pediatria preYe11tiva. cultura m edi ca. Sette111l>re, Lu11d (Svezia) : 5° Cong·resso .i11lerna- - - , An1sterdam: 2° Congresso intern. di zjonale d ella lotta cont ro j ] reurnatismo. RivoJger1nedicina tropicale. i: Secré taire èl e la lingu e interna1io11ale contre - - - , J_,isbo11a: U11ion e in tern . co11tro la tule rl1un1a tisme: M. J. Van Breen1cn, Keizersgracht bercolosi. Segr et. gen.: l)fOf. F. Bezançon, rue de 4-89/ 491, Amsterdam (Olanda). Monceau 76, Pari·s . Sette1nbre, Berna: 2° Cong~resso in ternazionale - - - . Siena: Riunio11e della Socielà Italiana dell 'U11ione terapeu tica. Preside11te: ])re>f. E. Burdi ematol ogja. Presid .: prof. A. Ferrata. g i In t. :l\1ed. Chemie u. Pharmakologie, Univer- - - , St rasburgo: 9° Con gresso clegli edusj lal, Bern, Svizzera. cato·r i dei bambin i tardivi.


lANNO XLIII,

N l .TNI.

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SE7. rONE PRATTCA

Roma: 12° Congres·so in ler11azio11n1e di protezione dell 'infanzia. - - - , Con gresso francese d'oftalmolog·ia. - - - , 21° Congresso francese di rnedici11a leg. - - Congres o francese d 'oto-n euro-oftnlmolog1a . 1937. -

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P asqua, l\IIarsiglia: Con gresso francese di medicin a. Pre id.: prof. Marcel T..abbé. Maggi.o, Bucarest: 9° Congresso intern . di m edicina e farmacia milit ::iri. Lug lio, Parigi: Giorr1ate jnternazionali d 'ayia7ione sani Laria civile e n1ilitare. Segreteria gener.: « Hygièn e sociale », rue Ch au ch at 2, Paris. Luglio, Parigi: Giornale in Lernazionali della Sarai là pubblica. Segreteria gener.: « Hygiène Sociale »: rue Ch auchat 21 P aris. Sett embre 16-18, Vich y : Co11gresso i11tern. del} 'insufficie n za ep a lica. Segr. gen.: Dr. Aimarò , Vichy. Settembre, P arigi: 1° Con gresso della Società i11 tern. di gas tro-ent er o logia. Segret. gen. : prof. Leven, rue de ~1.011 ceau , P aris. Olto))re, Losann a, Associazione intern . di pediatrj a preventiva . Oltobr e, Barcellona: 66 Cong·resso di dermatolog ia e sifilografia di lingua francese. Presid . : l\1. Mjlian. Ottobr e, ·P arigi: 10° Congresso dell 'A·ssociazione dei ginecologi ed o le lric i di lingu a francese. 1938. Vienna: 11° Congr esso della Società ìntern. di chirurg ia. '--=', Lisbo11a : 2° Congres o intern. dei nled ici amici dcl vino. -

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1939.

181

hle1na rlelJ a Croce Ro·s a, il telegra111111a co11clucle facendo osser are ch e i falti espo 1i co i11vo lgono aper le e d oc urn entn le Yiolazioni d a parte abissin .t d ell e norme internazionali vigenti e Yengono perLanlo egnala li al Con1i tato Internazi on ale della Croce Ros a per i con eguenli provvedi1ne11li. 1

0 lizie da]l 'Asinara, avvalora tr cla rl e te tin1 0niaHze di 11un1er osi corrispon<le11li est eri, provano ch e i 1n ili larj facenti p a rle della Croce Rossa Etiopica ha1111 0 j)ar lecipa lo al fuoco contro gli aeroplani i La1i ani. Il Capo d ella lnis io11e cg·izinna i11 Et iopia, principe I"n1 nil Daoud , h a smentito in modo as·soluto le noti zie false diffu e in i11erit o a presu11 te azioni dei n o lri aeroplani contro gli ospeèl aJel ti egiziani di Dagabur e BullaJe. Df.Jnmo ~à 11otizia cli u11 g rt1ppo éf ' infern1ieri appar ten e11 ti al la l\IIezzaluua li.o&sa Egizja11a, i quali l1 anno abba11clo uato l 'J~tiopia , . I ima:ndo in1 possibile cl i peirm an ervi . Altri infe r111ieri , appar ten e11li all a ~lezzaluna egiziana e nl la Croce llos"a ingle e, hanno lascia1o l 'Harrar per rin1patriare; si so11 0 n1ostrali d elu·s i e sd eg·nati p er le accoglien ze riceY ule e per i barb ari i. temi abi · ini. Hanno anfi:unciato prossi1u n 1 ~1 partenza éf all 'Ab issit1ia cli altri membri delle diver se Miss io ni. La Mezzalu11n egizian a d eve la111en lar e la perdita di tutt o il suo materiale sanitario , che g·Ji abissini prele' arono a suo Len11Jo avvjandolo n tu1 l. 'altra des tin azione, mentre l a n1issione i ngle e si vid e e(rue·"t rure tulle le an1bu lan ze r ecan li il segno d ella Cr oce Ros a ch e i comand i etiopici de ti nar o110 immedia1 a 1T1ente ai traspor I i militari , d ando in cambio asini, muli ed altri m ezzi inadeguati .

- - - , Perugia: 2° Congresso inLern . sulle b rucellosi. Segret. gen.: Dr. Jullien 1 J oyeu se (Ar<lèche), Francia. - - --, Lo·san1ìa: 11° Congresso dell'Associazione dei g inecolog·i e os letrici di ling ua fra11 ce-se. - - - , Lilla : 9" Congr esso fran cese della tl1 bercolosi. - - - , S tati l Tniti cl ' America : 11° Congresso intern. di der1natologia e sifilogr afia.

Il Comit a lo i11 lernaz ionale d ella Croce Rossa h a (lira 1malo 11 n con1unica Lo con il quale si dichiarn c.he n è i l Con1i1.ato s tesso n è i su oi delegati in Etiopia h anno fatt o alcuna con1 unicazione alla st ampa su gl i nYvenim cn ti di guerra. Soprattutt o in r elazion e co11 i rece11ti in cidenti e con le pole111icl1e a cui questi 11an n o d ato luogo il com11 nica to fa le più espr€'sse riserve st:.lle informazion i di t al . genere apparse sul1a s lampa o ch e potranno appar1re.

Echi della nostra impresa africana.

IL r apprc en I an Le d ella Cr oce Ro... s::i. inlernazior1al e acl Addis Abebà, s ig . .Junoéf , h a te1egrafato al Co1njtato di GineYra pregandolo di agire energ ican1ente pre .. o il giornal e d ane .. e « Pol i1iken n affinrl1è smen I i·~ca il su o corri. ponden te cla Lon dra r l1e gli h ai fatto pubblicare la falsa notizin seco11do cui il Junorl avr ebbe J)roposto il ritiro rli I t 1 lte le m is .. ioni d el In Croce Rossa in E tiopia fino a quando il GoYerno italia110 non avesse dato for1nal i gar anzie cli rL pe l larlc . Si son o dirette in Etiopia: u11 a n1i. .. ione sanitaria finlancle e, con1pos la di 3 lnecl ici. 2 infermi eri e 2 auti ti, attr ezzata per orga11i11are un ospedale m obile cli 50 lclti (in esito ad una ~ot 1 o­ scrizion e ch e ha reso 800.000 n1archi fin lanclesi) : essa è <liretta dal prof. R. ''' · Faltin: u11a n1i s·~ i o­ ne anitaria olandese, composta cl i 6 1nedici. 2 i11fer111ieri e 11n ingegnere e r b e porl a 350 casse di tnateriale, diretta d al doll. C. ,,-. F. ' ' inkel; un 'a1nbulan7.a norvegese, co111posla cl i 2 n1edici e 3 i11fern1ieri , con materiale ca1)ace di altrez1are un ospedalr di 50 lelti , diretta dJl <lott. l 11land.

Il sen. prof. Castellani, Alto Commi·ssario sanitario por l 'A. O., ha compiu to una terza ispezione al fronte eritreo, dopo la quale ha fatto precise ~ documentate dichiarazioni ai giornalisti, i 11 Asmara, sulle ottime condizioni sanitarie d elle t r uppe, degli op erai e delle popolazioni. In particolare, nessun caso è registrato di colera, di p rste, di avitaminosi. L 'incidenza di altre malatlir è minima. La spedizione è stata ·preparata così bene, daì punlo di vista sanitario, come r are vol1e si è verificato prima. Il nostro Governo ha inviato al Segretario Generale della S. d. N. un telegramma nel quale vengono denunciate le violazioni delle Convenzioni internazionali vigenti , gli abusi d egli emblemi d ella Croce Rossa e le atroci~ commesse dalle truppe abissine sui fronti eritreo e somalo. Dopo aver elencato tutti i casi n ei quali fu constatato l 'uso da parte d egli abissini delle pallottole « dum-dum )) e dopo aver ricordato come ia ormai provato l 'abu so da parie abissina dell'ero-


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POLICLINICO ))

Il g ior11 aJe « ' ' olk en \ ' a lerland » di 1\1r1sterdan1, criti ca vivan1e11 le l 'i11vio i11 Abissinia di u11 'a1nbulanz11 delln Croce Ro·ssa o1andese, deplora11tlo il fallo cl1e, rnentre in 01anda i disoccupa ti soffrono la ~ame e il freddo, ~ i d estjnano som111e ic.g·ent i per un coside l.lo sco110 urr1anitario. 'C110 sca111bio di nole h a avuto luogo lra la Svezia e l 'I Lafia, per il bo1nbn rd arn ento dell ' ambu1anza d eJ la Croce Ro·::;sa Svedese; sono riportate int t:gral111 en te i1ei quotidi ani. Un ambulatorio i111piantalo acl Adt1a, entro i locali d ell 'e"X: Ghebi, è tutti i g'iorni affollato di indigc11i . L 'intervento assjclt10 efl an1orevole d ei nostri inst ancabili inedici , gli insegnamenti di car at lere profilattico e l e m ist1re prese, hanno f atto sì ch e l e condizio11i ·sanitarie d ella p opolazione sia110 oltremodo i11igli orate. Ai Con1ita li d '1\ zio11e })er l ' U11iver salità di Ro1na, ,Sezione Lo n1barda , è JJer venula copi a <li una protesta di m edie) s tranieri r esidenti in Lombaròia, contro le sanzio11i e di solidariet à con l 'Italia. Ilec11 54 fir1ne di n1edici appartenenti a 12 Naziorn. La Princir>essa di Pie1no1l'le si è reca1a a visitar e, i1el p orlo di Nap oli , la 11ave ospedale « TeYere », ed a porgere il saluto alle crocerossine parle11li per l '~.\frica O.rjenta le sulla st es·sa nave.

Nella stampa sanitaria. La direzio11e d e cc I l \ T_a]salva », rivi s ta n,1ensjle di o to-riJ10-Jnrjngoiatria, è s taia ques t ' anno ri ssunla dal pro·f. Arnaldo Malan (Torino), assistito d a u11 co1ni lat o direttivo co1n!1osto d ei proff. Agazzi (~Iilano) , Brunetti (Ven ezia), Bruzzone (Torino), Cane'ìtro (Ge11ova), Fe.rreri (Roma ), P alles lri11i (Ge11ova), Pi e lra1rlo11 i (Brescia), Sa1~Yeu ero­ Ross.e ll~ (~filan o) , 'f orri gia11i (Firenze), Traina (Pisn), ' ridau (Ron)a); r edal1 or e-capo riman e il prof. Di Vestea (Roma). La molteplicità d ei co11direttori e delle se<li attesta l 'eclettismo cui intende conform ar si il periodico, il qu3Je i1on sar à organ.o di una scuola , ina espression e di piena i ta]ianità. ·L a cas::i. editrice Pozzi continuerà , con1e è su a i10.rm a a m ett ere tut1o l 'in1pegno per mantenere il periodico , fondato fl al compianto prof. Bilancioni n el 1925, all 'allezza r aggiunta ed a r e11derlo sen1pre pil.1 degno d ell 'oto-rino-laringologia itali ana .

Federazione della stampa medica latina. Il Coni.itato permanente d ella F ed er azio11e si è adu nato il 30 novembre a Parig i , nella sed e sociale (avenue d e Brete1ril 52~ , sotto l a pre~idenza del (tott. J oao Coelho; l 'Itali a vi era rappresent ata da] dolt. Vaccaro. Venne annun ziato ch e il Gover110 itali ano h a d esig n ato a r ap·p ·r esehtanti della stamp a medica nazjonale i se11. Giordano e P ende e l 'on. Morelli; venn e rivolto loro un indirizzo di te11venut o e di simpatia, su propostai del segreturio gener ale, dotli. Pier.ra. l~urono chiama ti a far par te del Comitato d 'onore il prof. C. Achard (Pari g i) e il <lott. A. Le Sage (~'1011tréal) . Venn e con1mernorato il prof. G. Etienne. Si discu sse ed approvò un prog·etto preliminare d el prograr1una provvisorio del 4° Cong.resso d ella stampa m edica lutina, ch e si adunerà a Venezia nel 1936, sotto

[ANNO XLIII, Nul\lr. 4J

l;i presidenza del se11. Giordano. Il progran1n1a preliminare coroprende tre temi: cc Storia d ella stampa medica nei Pae"Si. latini »; « Influenza sociale della, stampa medica »; cc I / insegnamento e la pratica medica nei Paesi l atini » . Venne votato lln SignificatiVO OTÒ.ifLe d e] g iOrll.0 1 SUj rapporti COil la stampa m edica itaJiana in ordine alle sanzioni ed alle co11tro-sanzioni ; ne demmo gi à notizia.

M11seo ortogenetico intitolato a N. Pende in Ro· • mau1n. Nell 'Univers.ità di Cernauti è stato creato, ad iniziativa della Facoltà medica, un museo ortogertetico intitolato a Nicola Pende, p er onorare lo scienzia lo l taliano cl1e ha diffuso i principi ed il metodo p er l 'ortoge11 e~i <1rrcLonica e la correzione d elle . .debol ez.t.:e costjtu1;iona]i delle nuove generaz1onI. Gom e in Romania, Istituti ortogenetici di ap plicazione delle idee clel Pende sono p·u re sorti a Par igi, Bue11as Aires, Mo11tevicleo , Rio de Janeiro, Santiago del Cile, Lisbona. Essj rappresentano veri organi st atali di bonifica, d ella razza 1nercè il controllo scientifico d ello sviluppo fi sico, morale ed intellettuale dei futuri citladini .

Prolusioni. ,S. E. Dante De Blasi , accaderr1ico ·d'Italia, ha lenuto il 20 corrent e, n ella Città l Tniversitaria di ]{0111a, l a sua prima Jezio11e al cor so ufficiale d 'ig iell e, avanti éJJd un folto puhhlico di studenti, n1edici e professori. Venne presentato fl al prof. _ Giova11ni Perez, presid e d ella FaC'oltà, eh.e d ett e il benvenuto all 'illustre accad emico, il quale ritorna nll'U11iversità d.i Roma clopo esserne stato lontano 14 anni, su ccedendo ai proff. Celli e Sanarelli. Il 1)rof. De Bla.Pi , dopo aver rivolto u11 pen siero ed t111 saluto ai suoi due predecessori, fece oggett o della su a lezione i co1npiti dell 'ig iene. Prec"isò ì J)1etodi, i fini, l e grandi divj sioni di questa disciplina e g li addentellati di es·sa co11 le altre d iscipline. La su a esposizione, condotta con straordin aria evide:nza ed effica cia e avvivata da esempi, fu calorosamente e ripett1tam ente applaudita. Gli studenti porgettero· il salt1to fascista alla m emoria del fi glio d el prof. De Blasi , Giorgio, caduto re<'entemente per la Part:ria. Il prof. Giuseppe Sabatini h a tenuto la sua lezione in au g urale al co1·so di clinica · med~ca nell 'Università di Genova, alla presenza del Prefetto> dei rappresentanti delle altre Autorità cittadine, d el sen. Ma.r agliano, di personalità della scienza. Dopo aver rivolto un pen siero di <levozione filia~e alla m emoria d el suo illustre maestro, prof. Ascoli, e dopo aver ricordato i suoi due illustri predecessori sen. Maraglia110 e sen. Pende, h a svolto la sua dissertazion e ·sul t ema « Primi malati, primi giudizi, prime .ricette >>; Ja brillante esposizione, intessutélJ di dottrina e di esperien za, di psicologia e di filosofia , di umanità e di sentimento, fu accolta da applausi prolungati.

All'Istituto Forlanini. Il prof. Emilio Sergent di P~ri g~ h a tenu to. i~ 18 rrcnrtaio una conferenza n ell Istituto Forlan1m d i Roma , sulla propagazione d ell a tuber colosi n el polmone a ttraverso le ~i e. Jj1:ifaticbe, conferenza illu strata <la molte pro1ez1on1; era presente un publJlico i1umeroso di m edi ci.


l.\:\ ì\11 \Llll , \1 ' t. 4 j

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. EZ IO"\E l'lC\Tlt:A

L 'ora lo rc è s lalo pre·se1llal o cl an 'o n. J)rof. ì\Iorelli, i l qu al e l1a esallato la r eazione d egl i i11lcll et lt1 nli fr a11ces i con tro l e sa n zioni ed h a d e prcCJ.lo la ca n11)ag11a d iffama loria u1 ]Jombardarne11 li italia11i . Il prof. Scrgen l è La lo YiYarner1 le appl au<l i lo sovra tu l lo qu and o h a riaffer111ato l a fraterni l à cl c i i11edi ci fra11c e ~ i ccl i tali ani e, all a fi 11e dell a co n fere11za, salti la lo <l a un ·oyazione.

Un po' dovunque. Il lOc' Con gresso i11 lernazio11al e <li e h iru rgia s i è aduna1to al Cai.ro dal 31 <lice1n l)r e 1935 al 3 ge11 1ta jo 1936. L 'Italia non Yi ha part ecipa lo ... i r deliberata la fo11dazi on e di un cc Journal i n Ler11 a lio11 al cl e cl1irurg· ie ». Tl futuro co11gres o i ad u nerà a \ 'i e11 na 11el 19:38, so tto l a !)r esid en za d el d o lt . l\l atas d i Ne,,· Orlea11s.

L 'As e n1ùl ca fra11cese d i inedirin a gen eral e 11a lenu lo l a i ga se ione il 4 ge11naio a P3J.' ig i , 11ei Jocali d!elJ 'cc H otel-Dieu l> (anfjteatr o Trousseau) , ·sotto l a pre idenza d el <lo lt. Duhan1el , d ell 'Accad e1nia fra11cese; In ' essjo11e fu d e ti11 a la alla « Orie n Laz ion e in Le11 ettual e e profession 3Je nel fanciullo nel! 'e tà scolas tica >>. L '11 e j} 12 ge1111a io si è t e11 u lo a 1\1il ai110 il 2'' Convegn o per l a casa popolare, inde lto dalla Ueal e Socie tà Ital i a11a d 'I giene, presieduta dal prof. L. Veratti . L 'Accademia Mecli ca Pis loi e e cc Finppo Pacjnj n si è adunata il 28 cl ìce1x1 bre, so tto la JJre, idenz a del prof. C. Cantieri. So110 stat e fatte co111 unicazioni da: U. Capecchi (du e co1nu1ticaz . ) , 1\1. an li (due con1u11icat:. ), M. Romagnoli. Una Co1nn1i ~ iou e l}re ìedul J. dal .::;:cO'retario d el P artito p er l 'e ~me di al c11ni problemi al i1nentari i11 r apporto al le san zi oni, ha forn1t1lato un a eri r di sl1ggeri1n c 11 li di carat lere gener al e, ripor1 a I i 11ei rec e11Li (( F ogli di Di sposi zione n . L 'on . pro1'. l\IIorelli b a leT1u lo a Roma , n ell a sala della Confecl er az io11e d el Corn1n er cìo , 11n a con fe re n za all e donn e pro fes io11i s le, tracciando i cornpili e i doYe ri d elle don11e llella r esi lenza c ivile. ell "I s lit ulo Ea l1n a11 di R o1né1 , ava nti ad 1111 pubblico fol l jssi1)10, I 'on. prof. Pern a h a p arlato . u] tem a << Le illusio11i <lel s anzionism o ». L a confer en za l1a da lo origi n e a vibranti m anifestazioni a I Duce: eò n11"E·~erc i to.

Le malattie irifettive in Italia. 1Vume 1,o dei Co1n un i colpiti e numer o d ei casi (fr a parentesi). l)en u 11l ic dJ 1 l o clice n1bre al 22 d ice111bre: Morbi ll o 1<36 ( 07) ; ~ar1at li na 151 (382); Perto · e 62 (166) ; \i' a ri ccll a 112 (359) : ' Taiuol o e vaiuoloicle (r-) · F e blJr c tifoidea 197 (303) ; Infezioni paratifi ~he '35 (54) ; Fehù .r e 011d ulante 8 (8) ; Dissen teria 8 (9) ; D if teri Lf' e cr ou11 2(;5 (530) ; Mening i te cer ebr ospi nale epiò cn1 ica 10 (10) ; Poliomielite an leriorc a cuta 11 (12 l ; En cpfalite letar gi ca 4 (4) ; Anchilolon1ia i 4 1 ·) ; Rabbia : n1orsicat l1re di a11imali r abbic i o .. o, pe tti 29 (4.3) , ètichiar a la - (- ) ; Pustol a n1a lig nn 11 (13) .

RASSEGNA DELLA STAMPA. }IEDICA. Gazz. !1 itertia:. di _)Jecl. e f~ hir. , 31 C1g. - E. l )'A LESSAi\ DRI S l{ ican 11Jìo Ila al e i1clle a 11e1n1e dn a11chil o lo111 a cll1ocl. R eu . ivlécl.- Chir. cl. ,,lai. rlu Poie ecc., lug.-ag·. J{. P onA;(. Il ril1110 d ell e eli1r1 inaz ion i urjnarie n ell 'e patico. .l cla hlerl . Scand. , \ 'I . - Il. lloo E . Sl1l lralla1u. n1eclica1ne11 l oso <lel ca11cr o. -- O. .TEn ELL e O. ANOllUPF. Eli111i11az. cli ... o la11 ze i11 co111 plct am. ossi d at e con l 1lLri11a 11el a110 e n el cardi opazien le. Reiiue Neurol. , lug·. - P. J-I1LLE1\1i\N D. Nis lagl)lO d el Yel o pe11d olo . M ediz. _l \l~ lt, 31 ag·. \ . CHl LLING. Il quaclro e111ali co com e aiuto a ll a diag110 i cli q t1ar ta n1 alr1 lli a, <e rt1 hEola scarJ a li n o a » . ' '' · crr;\FeR e H . L oDENF;\ ì\tP FER. ~Ial a t Li a in le. l in ale durala 20 ann i da Slro11gyJoid c, i11Le tj11ali .. . 11n ier . ] Oll lll. Ob sl. a. Gyri. , ag. - n. 1. WA T T ' . 1\ zio11e deg li ormo11i cle lJo Yilup])O e d e]Ja pilltil aria s ull a gest azion e e till a prol e (ricercl1e sperin1 ent. ) . - A. F. LA S H e \\-. G . Cl·J\ri\rINGS . Cesar ea di Porr o. Rinasc. ~led. , 31 ag. N. SA.NG1r1cNo. Le dias la · i en1aliche, u r i11ari c e fecali n el cli ahe le ni el l i!o. Deut. ~led. TiVoch., 6 ell. STE iii\. Quadro roe11l ge11ol ogico cte1la p oln1onit c p .. itlaco .. ica. Ginecologin, ng . - . ~T. FAr. 10L1. E11clo 1ne lrjosi ìr1gui11 ale . - F. Pozz1. 1'b c. dei ge n itali e · Lern:i. Clin. Chir., ag . - 1~. 1 ' 1: NEFF. 'fr "li col o rj Lenu lo. - L. BrANc \L.IBA e C. Bon5'01 TJ. llicer c:l1c sul gozzo. .1nn . I n s'. Pas len r, sett . - L. "\f.:cnE e J . BRETBY . \ ·i ru lbc. - _i\. r\ oL~lER . \ Tacci 11 n1. COil tro Ja polio111i eli te 1. a. 1Vien. f(lin. TT1 och., 6 sc ii. - R ·\l 1·n. l~ redologia e end ocri11ol ogìa . - .1 ELLl ,EK. E10l lro ig iene. Cl. Alecl. Jt., ag. - F. ~L.\1tCOLCY'\GO . ..\l lerazjo ni d cl Ine tabol i m o d el clo ro i11 alcltn c indron1i ure111 icl1e. F. CouTE'iE. .\ 11a t. pa lol. d eJl ' infezione 1n el i len · e. Arch . I l. d i Chir., lug . - 1\ . S\LOTT1 e R. IlEn1. Opcraz. d i J udd . - .:\ . Rr.\ S l N 1. T. . a col lffsso t era pia pol n1 on ar e . J ou r nal 11. .~I . .4 ., 17 ag. - - 'T'. L E.\HY. Ateroscl cro~ i . H. O. ~IosENTtt ·\L . l perfrl icc111ja e lratt a111. òel òiabe le n1. - J . CoHEl\J r 1\L .\ . R ABT 0 '"' lT 7.. Ur eo paro li te . - R . 1\ . H ATCll i: n. .<\;ione anticloti ca d el perrna11ga n a to p o tass ico. Arch. internal. !11eri ., ag. - n. REJ ~ ~ER. Thc . del Jol io 1Joln1. i11feriore. - \\ . L . \\'1 :\~f~ 'YERDER e al. I11fe-zion e e 11efril e en1orrag ica. - B . F1nEn~tA e Jl. D iuresi 11ei caròi o p[l1 iP11ti. i\-Jecli::. J{ linik, 6 se ll. -- ' ' . r \I T-\ . F ega lo e d ia b e1e. 1\l cdi:. Welt , 7 se lt. l~ . Zin co e aYYrlenatn er:. to da zinco. - H . .T l "\ G HA~'\ , . l at i preca ncero 1. Paris l\I éd., 7 setl. i--:- ~un1cro cl i o flal111ol. , otorino-laringo]. e s l o1natol. Gaz. d. Hop., 4 sett. - · P. \ 01"'f:cot nT. T. . a n1agrezza 11ei fan ciu]l i e 11egli ad olesce11 I i. Riforn1a Jfed. , 7 se tt. G. P E.-1'.:ELLJ. 1etaho~ Jj sn10 d el] ·aci do o saljco. Cr oce Rossa, lt1g. - ' '' · K1 Kl ' T TI . Terapia di alt une n1a1at Li a protozoari e. G. \ . B \TT IGELT.l. Rnpporti tra tbc. chirurg ica e po h11 o n nre. Diag n osti ca e T ecrt. di Labor .. 2•3 lug. - F. X1COLE'I"II. R jcerca n1edico-lega1e d r l . . an!?11e . Ciorn. di Cl. Alecl. , 30 ag. F. :\l\RCOLONGO . 1

n,,IF ..


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« IL POLICLINICO »

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[.\_N~o

XLIII, J\ui\1. 4]

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Indice alfabetico per materie. Arnebiasi: perforazione intestinale da A11eurisn1a tardivo d a lesione cli gt1erra Appendicite tubercolare acut a . . . . . Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . Ca11cro della pelle, sen·sibilità cu Lanea e radiaziou i sol ari . . . . . . . . Calaratta proYocata nei feti . . . . . . Colite: ieroterapia locale . . . . . . . . c:ronaea del rnovimento professio11ale . Diabele: alcoolemia proYocata . . . . . Digiuno: rialimentazione . . . Di erlicoli del digiuno . . . • Epilessia trau111atica . . . . . • • • E trofia vescicale: interYe11 lo . • E lmoidosfenoidoto1nia . . . Frul l ivendoli: malattia dei - . . . . Gaslropaz ien 1i in pericolo di vita: trattame11l o . . . . . . . . . . . . . . . . Gravidanza e-x:Lrauterina : ding no i precoce . . . . . · · · · · · · · · · · · ·

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Ipertensione arteriosa: trallanl. . . . . . Iperten sione: attacchi cerebrali . . . . . Medicazioni: carbone di paglia sostiluito al cotone . . . . . . . . . . . . . . . . I\Iorbo di Basedo\v e secrezione gastrica 1'ervi periferici: tu1nori maligni . . . . Olio di ricino: azione eutocica . . . . . Paracadute : ·sensazioni nel lancio col Placenta: passaggio di alcuni farmaci . Polmonite crupale: fu11zionalità epatica Stomaco: mioma trasfor1nato in sarcoma 'fetano: proprietà del liqt1iào cerebrorachideo . . . . . . . . . . . · · . . · 1'ubercolosi chirurgica e pol111onare: rapporti . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1'ubercolosi poln1on. : os alcn1ia . . . . Tubercolosi polm. : resi Len ze naturali ed acquisite . . . . . . . . . . . . . . Urin a: diagnosi biologic h(\ ormoniche dalI' - . . · · · · · · · · · · · · · · ·

Pag. 174

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Diritti di proprietà riservati. - Non ~ consenata la ririampa di lavori 1>ubblicati nel Poliolinioo se non •n sepito M •utoritta.tione scritta daUa redat$one. E Wetata la 1>ubblù'~cme di sunti di essi senza citame la fonte.

e

A. Pozzi, Resp.

FRUGONI, Red. capo.

Roma . 8tab. Tipo:Lit. Armani di M. Courrier.


'' IL POLICLINICO

Anno XLIII

ROBER'l'O ALESSANDRI

MANUALE

DI

''

DIRBTTORB

Sez. Prat., N. 5

DELLA B. CLINICA CHIRURGICA DBLL'UNIVBBSI'I} DI ROMA

CHIRURGIA

(VOLU]ll N. 41, 421, 4211. 43, 44: DELLA. COLLANA. JIA..NUA.LI DEL "" POLICLINICO •• l OPEl\A DEDICATA AL MAESTRO NEL SUO X.XX ANNO DI INSEGNAMENTO DAGLI ALLIEVI ASCOLI l\i[. ROMA - . BAGGIO G. CAGLIARI - BIANCHINI A. ROMA - BRANCA'fl R. PARMA - CERMENATI A. TERAMO _-- CHIASSERINI A. ROl\fA - CRAINZ s.. ROMA - DOMINICI L. PERUGIA - FERRERI G. PERUGIA GHIRON_ V. ll0l\1:A - GUSSIO S. CATANIA - JURA V. ROMA - LOZZI V. ROMA - MARINO-ZUCO C. ROMA MATRONOLA G. no~1A - l\IINGAZZINI E. ROMA - PACE'fTO G. ROMA - PAGGI B. ROMA-· STEFANINI P. ROl\lA VALDONI P. ROMA.

PROSPETTO DE~LA 1":AT.&RIA TRATTATA. NELL~OPEHA VOLU~1E PllIMO. VOLUME SEC01'(DO (PARTE I). 1. ANESTESIE E ANESTETICI - Prof. V. Ghiron, Roma . 1. CHIRURGIA DELL 0RECC&10 - Prof. G. Ferreri, Pe2. INFl.::ZJONI CB IRUUGICHE IN GENEI\ALE E LORO CURA rugia. 1)ro.f. V. J ura, Roma. ~ . CHIR URGIA DEL NASO E DEI SENI DELLA FACCIA 3. CurRUHGIA nE1 VASI SANGUIGNI - Prof. V. Ghiron, Prof. G. Ferreri, Perugia. llo1na. 3. CHIRURGIA DEL viso - Prof. S. Gussio, Catania. 4. CBJOUHGJ <\ DEI VASI LINFATICI E DEI.I.E GHIANDOLE 4. CHIRURGIA DEI MASCELLAru - Prof. G. Matronola, LINPATJCHE - Prof. V. Ghiron, Roma. llo1na. 5. CarnunGIA DELLE PARTI MOLLI DEGLI ARTI: Pelle 5. CHIRURGIA DEIJ.A BOCCA E DELLA LINGUA - Prof. e suoi aitnessi ; Sottocutaneo; Muscoli · TenA. Chiasserini, Roma; .CHIRURGIA DELLE GHIAN' d ini - Prof. G. Pacetto, Roma. DOLE SALIVARI - Dott. P . Stefanini, Roma. 6. CHIRURGIA DELLE OSSA: Generali là; f\1alattie siu. CHIRURGIA DELLA FARINGE E DELLA LARINGE - Prof. sten1 ich e dello scheletro - Prof. P. Valdoni, G. Ferreri, Perugia. Ro~a; Malattie i11fiammatorie acute e croniVOLU~lE SECO.l\00 (PARTB li). che - Prof. V. Jura, Roma; Tumori e malattie parassitarie - Prof. R. Brancati, Parma; 7. CHIRURGIA DEL COLLO : ~Ialformazioni congenite; Fra lture in generale e in particolare - Prqf. Malattie infiammatorie; Tumori - Prof. P. V. Ghiron, Roma. Valdoni, Roma. 7. MALATTIE SCHEI:ETRICH.t: DEI.I.A c1IBSCENZA - Prof. 8. CHIRURGIA DELLA TIROIDE - Prof. M. Ascoli, Roma ; C. Marirto-Zuco, Roma. CHIRURGIA DEI.I.E PARATIROIDI - Dott. B. Paggi. 8. Ca1nunG1,, DELLE ARTICOLAlIONI: Generalità Roma. Prof. P. Valdoni, Roma; Flogosi acute ~. CmRURGIA uE1.1.A MAMMELLA - Prof. R. Brancati, Prof. l''. Lozzi, Roma; Flogosi croniche e Parma. tumori - Prof. P . Valdoni, lloma; Traumi 10. CHIRURGIA DEL TORACE: Pareti toraciche; Mediarlelle articolazioI1i eccetto le lussazioni stino e timo - Dotto toracico; Esofago; Pleu· ra - Polmoni; Cuore, pericardio e grossi vasi; Prof. V. Lozzi, Roma; Lussnzione in generale e in particolare; Anchilosi e contratture Diaframma - Prof. M. Ascoli, Roma . 11. CHIRURGIA DELL'APPARATO GENITALE MASCHILE: - Prof. V. Gh i ron, Roma; Malattie di crescenza - Prof. C. Marino-Zuco, Roma. Testicoli, deferente e scroto - Prof. G. Ma9. DEFORMITÀ CONGENITE E ACQUISITE DEGLI ARTI - . tronola, Roma; Vescichette seminali; Pene · Prof. C. Marino-Zuco, Roma. Prof. V. Lozzi, Roma. 12. CHIRURGIA DEIJ,'APPARATO GENITALE FEl\IMINILE · 10. L 'INDAGINE RADIOLOGICA IN carnuRGIA - Prof. A. Bianchini, Roma. Dott. A. Cermenati, Teramo. 0

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. . . . . , , . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . . . .. . . . . Signor LU/01 POZZI, ed!tore - ROMA Avendo preso conoscenza del Prospetto della materia trattata nel MANUALE DI CHfR L' RGIA dedicato al Prof. RoBERTO ALESSANDR1, da voi edito, come trovasi specificato nelle due presenti pagine, mi impegno, quale abbonato al periodico stesso •IL Policlinico •, di acquistare una copia della intera opera al prezzo di sole lire Trecentocinquanta anzichè di L. 390, da potersi pagare. con un primo acconto di Lire Cento e le restanti l. 250 mediante dieci rate mensili di L. 25 ciascuna sino al completo saldo. Pèrtanto vi invio contemporaneamente il mio primo versamenfo impegnativo di l . 100 e mi obbligo di pagarvi le rimanenti L . 250 in dieci rate mensili di l. 25 ciascuna, col rimettervi ogni mese mio Vaglia Postale o Bancario di detto importo fino alla totale estinzione del debito. (Coloro che prAferissero ricevere i due volumi pubblicati in pacco gravato di asStaccare

segno del primo acco nto di L. 100 P relative tasse postali, ne scrivino l'autorizzazione a tergo della presente, nel posbo 'Ì'iservatn pAr le comnni<'azioni dal mitte nte): . . . . .

In mancanza del mio direttn versamento menstle come sopra, vi rtconosco ti dtrrtto di riscuotere da me l'importo della rata mediante Tratta Postale aumentata delle occorrenti spese. Per qualsiasi controversia e per tutti gli effetti degli obblighi che derivano dal presente mio impegno, eleggo il mio domicilio in Roma, presso il vostro Ufficio.

( Res idenza, data e indirizzo ben chiari) ..________ .. _.._... ___ ... _.. ____________________._.______ ---···--·-· ____ .....__ ·····--· ( Firma ben leggibile) ___________ ........ ______...__ ......... ____ ...... _______ ._.__ .__ . ( Paternità) _.... _......... _.____ .... _.. _... . (luogo e data di nascita) ----·-·········---------------------······-·····

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« JL POLICLINICO n

. ANNO

XLIII.

Ì\ù!\L

VOLUME TERZO.

VOLUME QUAn·ro.

1. CuIRURGIA DEL ORANIO. E DEl TEGUMENTI CRANICI Prof. A. Chiasserini, Roma. 2. CHIRURGIA DEL CERVELLO - Prof. A. Chiasserini ' Roma; CHIRURGIA DEL l\ITDOLLO SPINALE - Prof.'

CHIRURGIA DELL ADDOME: l. Pareti addominali - Prof. P. Valdoni, l\oma. 2. Peritone0 - Prof. P. Val<loni, Roma. 3. Ernie - Prof. S. Gussio, Catania. 4. Fegal•J e vie biliari - Prof. L. Dominici, Pe• rug1a . 5. Pancreas - Prof. L. Dominici, Perugia. 6. !\filza - Prof. P. Valdoni, Ron1a. 7. Stomaco - Prof. G. Baggio, Cagliari. 8. Duodeno - Prof. G. Baggio, Cagliari. 9. Intestino tenue e colon - Prof. P. Valdoni,. lloma . 10. Appendice - Prof. P. Valdoni, Roma. 11. Retto e ano - Prof. P. Valdoni, Ro1na.

L. Dominici,

P~rugia.

3. C~IRURGIA DEI NERVI PERIFERICI - Prof. A. Chiasserini, Roma. ' 4. CHIRURGIA DE1.1.A COLONNA VERTEBRALE - Prof. S. Crainz, Roma. ·· 5. Cu1RURG1A DEL BACINO - Dott. P. Stefanfni, Roma. 6. CHIRURGIA DEr.1. 'APPARATO 'lTRINARIO: Reni e ureteri; Vescica - Prof. E. Mingazzini, Roma; Prostata - Proff. E. Mingazzini e V. 'Lozzi, Roma; Uretra - Prof. V. Lozzt, Roma.

' Prezzo della intera opera in quattro volumi, uno dei quali (il secondo) in due grosse parti, tutti rilegati in piena tela, di complessive pagine 4004, con 2414 illustrazioni nel . testo delle quali 109 in tricromia, L. .390... . .

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Policlinico » o a qualsiasi delle nostre tre Riviste l'of>era è ceduta per sole L. 3 5 O td anche cion la possibilit~ di pagaJrla con un primo versamento di L : t Oò all'at to d'ella richiesta da farsi accompagnata dall'impegno scritto di ve r sa1·e le rinianenti L. 2 5 O in 10' rat.~ mensili da I ... 2 5 cadauna, fino ,'al saldo . ....t.lla ri chiesta 1111.ire la fa:;cetta comprovante la qualità di abbonato ad una delle nostre predette Riviste. '

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ROMA c1oa) VIA SISTINA, 14

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!NNO XLIII

Rorna, 3 Febbraio 1936 - XIV

Num. 5

'' fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

'' DURANTE

SEZIONS PRATICA REDATTORE

CAPO:

PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma R.epetita juva·n t:

Al. n·tardatar1·

COLORO CHE HANNO RICEVUTI E TRATTENUTI I FASCICOLI PUBBLICATISI DURANTE LO SCORSO GENNAIO, MA CHE FINORA HANNO DIMENTICATO L' INVIO DEL DOVUTO JM, PORTO DI RINNOVAZIONE DEL PROPRIO ABBONAMENTO PEL r936, SONO VIVAMENTE PREGA TI DI NON FRAP, PORRE ULTERIORE INDUGIO. I NOTEVOLI AUMENTI GIA VERIFICATISI SOPRATTUTTO NEL PREZZO DELLA CARTA, CHE TENDONO ANZI AD INASPRIRSI VIEPPlù, E LE CONSEGUENTI DIFFICOLTA DA SUPERARSI PER L' APPROVVIGIONAMENTO DELLA ME, DESIMA. Cl OBBLIGANO A LIMITARE LA TIRATURA DEI FASCICOLI AL NUMERO STRETTAMENTE NECESSARIO PER GLI ABBONATI IN REGOLA COL PAGAMENTO. CONFIDIAMO ' PERTANTO DI VEDERCENE SOLLECITAMENTE FAVORITI. L ' AMMINISTRAZIONE

SOMMARIO.

Lavori originali : E. Froia: Ossigeno-terapia paren terale nella tubercolosi po1monare. Osservazioni cliniche : G. Bendandi : Sopra due casi di rettite stenosante infiltrat iva. Relazìoni : L . Tommasi: La diagnosi di guarigione della sifilide. Commenti : A. M . Doigliotti : A proposito dell'ar ticolo d el Dr. Ruiz sulla ci Anest esia peridurale 11 . Teonica : C. :E'rigimelica: Sulla .c olorazione dei gran uli metacromatici d el bacillo difterico. (Osservazioni e de· duzioni •pratich e). sunti e rassegne : MALATTIE INFETTIVE: A. Berzi : Forme oliniohe di Stpiroohetosi itt·ero-emorragica. - O. F rancia : Recenti prog.ressi nello ~tudio dell'influenza. E. Marchou!X e V. Chorine : I m .a iarici di fron<te a lla reazione di Henry. - DIABETE : E. Joslin, L. Dublin E H. Marks: Il diabete ed il gen ere d i vita. - J . T. Beardwood : Sulla sindre>me addo-minale acuta n ell 'acidoei diabetica. AGGRESSIVI CHIMICI : Br u ère:

Le difese improvvieate o ridot.t e contr.o i gas aggres. sivi. - O. Muntsch: Organizzazione dell~assistenza ai gass ati. Divagazioni : V. Busaooh·i : La scoperta d el termometro e !"evoluzione della termometria clini ca. Cenni bibliografici. Appunti per il medico pratico : OASISTICA E TERAPIA: Il cuore degli scoli·o tici. - La terapia di a lcuni sin tomi dell' ins ufficienza cardi ac.a. - La . nitro~lioerina n ell'angin a pectoris. - L 'u tilità dei preparati di calciocanfora-efedrina. L 'a ffat icamento cardiaco degli aviatori. - Il s:iignificat o deJ « punto m or to» nello sforzo fisico. - SEMEIOTICA : I dolori a lla sp alla. MEDICINA SCIENTIFICA: Acquisizioni recenti sulla patogenesi de1 la litiasi biliare. Nella vita professionale : Con corsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diversa. lr;d1ce alfabetico per materie,

LAVORI ORIGINALI

circolu e del respiro siano spesso talme11te d efedate, da 11on p ermetterne uri sufficiente assorbiruer1to. J>er ovviare a questi incon venienti si è pensato di ricorrere ad altre vie di son1ministrazio11e. :È r11erito clel Bernabei, allievo d el Baccelli a cui si d eYe, con1e è n oto , i ·applicazione d ella ossige110 terapia inalat.oria , Ja prima son1.rr1ir1islrazioj1e di ossigen o per via extraresp iratoria (1898). Il Bernabei 11a usato l<l via sottocutanea, enterica , endoperiton eale, prima r1egli animati e poi n ell 'uomo . Nei primi ha u sa to .a11ch e la via endovenosa; n egli uni e ne.g li altri ha studiato le modalità di introduzio11e ed ha di1nostrato ch e tale intervento h a w1a azione .anabolica emoglobinen1ica, dinamogf.na. Lo st esso A. propone inoltre di chian1Rr e 1:iues!a prati ca col n o1ne d i en1fisiterapia ed, a seconda della via u :::ata , di parlare di fleboeni/i.si, ipoderm.oenifisi e di ])leuro-peritolleo-

IsTITtr1·0 DEL1_,A

DI CLI NI CA MEDICA GENE RALE

R.

UNIVERSITA DI GENOVA

diretto dal Prof. Sen. N. PENDE.

Ossigeno-terapia parenterale nella tubercolosi polmonare. Dott.

ENRICO FROLA,

assistente .

Da lungo ten1po l 'ossigeno è entrato a far parle d cl nostro armamentario terapeutico. Esso vierie infatti usato correntemeute, per via inalatoria, in tutti g li stati asfittici sia acuti che cronici. Non sempre però si ottengono con lale i11etodo d ei reali vantaggi, per chè l :a&Sorbi1ne11to dell 'ossigeno è condizio11ato alla tensione d el C02 san g11igno ed alveolare ed alla conservazio11e di un.a certa attività respira loria. Si con1pre11de con1e n e] n1alati gra,r] , in cui questa terapia troverebbe un.a d elle sue princi1Jali indicazioni , le condizioni del

eritero-emfisi. Tre ann i dopo il :rvrariani pro11oneYa addirittura l 'applicazione endoven osa an ch e nell 'uo-


186

et

lL POLICLINICO

n1.o , dice11do cl1 e l 'ossiger10 pot.eva esser e im111e ::,,) impunen1en te ne.Ile \'ene colla sola avvertenza di praticare mollo lenLan1ente l 'iniezior1e e precisarr1ente di im1_1iiegare un ora per in!.rodurre 500 eme. di gas. L 'ossigen o introdol Lo cGrL questa lentezza verrebbe assorbito il11111edia La111en Le dai g lobuli i·ossi in m odo da sc0ngiurare il pericolo di embolie. L'ossige110 .terapia , nata quindi in Italia p,er rneri Lo del Baccelli e d el 1Bernabei , ha subito P·Ji da 11oi un periodo di dimenticanza, mentre a]l 'estero, sopratutto ir1 ·~" ra11cia e in Spag11a, le ricer ch e sono conli11uate con applicazio11i in s-variate malattie. Basterà accennare, n ~l ca1npo i11edico, ai contributi di Portillo nel diabete e i1elle n efropatie , a quelli di Bayeux sopr atutto nelle forme pneun1011iche acute, a quelli di Lésage tielle crisi circolatorie, nel tifo cd a quelli <li Don1in e, Gart11er , Dresca, ecc. i11 111alaLtie s\·ariat.e e, nel ca111po chirurgico, ai co11Lril>uLi di Thir1er n egli an traci, di Dodia11 1uJllF1 ga11grena gassosa e di Bayeux negli idra rLri traumatici. Si deve p erò giu11g·ere a lla osser vazio11e fortuita cli Ra,;ina, Benzaq u6n e Bibas percl1é il problen1a dell 'ossigenoterapia ipoderr11ica ril.or11asse a d i1npori:ii alla attenzione dei medici e dei ricercatori. Que t i ulti1ui AA . infatti , i1el te11 Lativo di praticare un pneumotorace emo · sta tico con os~igeno in un emottoico recidivante, deLern1inaro110 un va to enfisema sotto,··t1 La11eo e d osservarono l 'imn1ediata cessazio11e d èll 'c1110Ltisi. Lo stesso risultato fu ottenut 0 in altri due malati trattati deliber atamente nc·ll<> ste~so r11odo. Ln una s ucces iva com.u nicazione g li stessi AA. portarono la loro casistico a 3·8 casi di cui 25 con risultati immediati e definitivi , 6 con risultati tardivi, e 7 sc·11za ~lcu11 g iovan1 ento. Gli AA . iniettava110 un lilro di ossige.n o sol lo la cute del torace. Poco l >ÌÙ tardi anche Bol1rgeois comunicava ci11que, casi di emottisi v inti rarndamente colla iniez ione nella cute della coscia di quantità rnolto n1inori di o sigeno (anche solo 2·00· cn1c.). (~ourcoux ha ini ettato 5otto la cute toracica, con rapidità , da 3·00 a 600 cn1c. , di ossigeno in ve11ti e111ottoici osserva11do la scomparsa dell "e1notti~i i111mediatamenle dopo l 'iniezione in dodici CliSi , dopo ripetute iniezioni in quattro casi e costatando solo una efficacia relatiYa negJi a ltri quattro casi. L'A . pensa che in t1ues ti ultim.i la quantità d i o~ si geno ·usata sia ~ta.La insufficiente. Ri111ini invece h a ottenuto successo duraturo s<.~ lo 1n tre casi ~11 diéci . Egli pensa perta11to ch e il 1r1etodo in questione non sia superiore agli al tri usati fino ad ogg·i. l\ifag1iano comu-

»

[ ANl\O

XLIII,

ì'.u~1.

5]

nica Lre casi di cui uno con risultato negati\'o. ~lolt0 recente1nente Diez e Gonzales h anno provato a soslituire l 'ossigeno coll 'aria ottenendo p erò dei risultati non molto brillanti . f ra LLanto· co1nparivano anche in Italia applicazio11 i dell 'ossigenoterapia in malattie svariate e 1·ri11ci ~:;1l111e.nte que Ile del ~1.erletti nelle tos~ico:sj g ra vidjch e, quelle del Levi n egli antraci, d el l_)aol:11.zi 11elle forn1e p,n eumonicl1e acute, <lel l30ggi e Picas. . o nelle n efriti, ecc. A11cl1e nella nostra clinica, appena al corren lf.. di c1t1e.s Le ricerche, siamo passa ti sen z 'altro a Ila a J?pli cazio11e della ossigenoter apia par~· r1te1a lt1 nella cura delle emottisi. È appunto n ell 'ossei vn.re e n el seguire questi malati ch e H])})ia1110 potuto fare una interessante c.o nstata7Ì'Ji:e, e cioè ch e l 'ossigeno, oltre ad una azio11e suJl 'e J}ÌS8dio emottoico, sembra avere anch e u11a azj 011e 11ell 'crganismo in t ero col risultato ài 111jg·lioran1ellti subbietLivi e obbiettivi. Abbia1110 allora pensato di estendere il trat· ta11~en Lo in questione ad un gruppo di n1alali di tbc. poln1on are non emott oici e di far11e arg·on1ento delle piresenti ricerche. La t ec11ica da noi usata è stata la seguent e. J)er l ·iu Lroduzione dell 'ossigeno ci sian10 eT' i Li delL "aJ)l_,'arecahio per penu1notorace del De ~1.irti ni , abulendo naturalmente il mano111etro , e 111elle11do i11 con1unicazione con una b ombola di 0st:iger10. Possono servire molto bene ,,nche il i:orlanini , il Morelli, od altri apparecchi per pe11umotorace. Inutile l'ossigen atore .jj i1r ecisi.011e del dott. Bayeux costruito dalla ~ociet~l l ticl1ard di Parigi, e non idoneo per le })iccole i11Lroduzioni , ch e noi pratichiamo, quel lo 1>ro posto dal j\lerletti . !>unto di immissione sempre la regione antere la terale della coscia, 1quantità: 200 cinc. Le i11iezioni veu gono praticate a giorni alter11 i, riel Le~sutu sottocutan eo . La via intramuscolare è dolorosa e d'a]t·r;1 p·arte non perrr1clte l 'introduzion e di notevoli quan lità di gas. L 'iniezione deve essere pratica la lc11ta111enle, almeno all'inizio, per non dis tendere troppo i t essuti e quindi per non J) fOvocare dolore ed anch e per evitare un eventuale perico·1o d'emb,o lia nel caso di lesioni v.asali. La ùurat3 del trattamento è stata d'un mese. Nei n1alati così tratwti ab biamo pr,'so in cor.sidera1.ione il peso, la ten1peratura , ]a pressio11e arteriosa, l'allergia tuberco li nic~, la velocilà di sedin1entazione dei g lobuli rossi , il nu111er0 dei g lobuli rossi e bianchi , ]a forn1u1a leucocitaria e la formula di Arneth. (~ i rea i rr1eLodi ll ati ed i criteri di t rascrizior1e dei risultati ci si amo attenuti a IJe seguenti r egole. 1

1


[ANNO

XLIII, NuM. 5)

SEZIONE PRATICA

11 pe ~o riportato è quello osservato a digiuno sia all 'i11izio che alla fin e del trattamento. Nella colon11a della temperatura ab·bi.amo riportalo g li estremi delle oscillazioni osservatj ris1~etLi va111P->nle nel mese precedente al tratta1neulo e neJ n1ese del trattamento (escludendo pe·r ò i primi due giorni per dar modo a ll 'ossi geno dj far ri Eentire la propria azione). La pressione arteriosa è stata presa nelle stesse condizioni e collo stesso apparecchio p~ima ed alla fine de] trattamento. L 'allergi:i tu.bercolinica è stata valutata i11 base al risultato d ell 'intradermo r eazione alla J\Iantoux; i ritiultaLi sono stati segn ati co11 dei + a seco11da dell 'intensi.tà della r eazion e. La velocità di sedimentazio11e dei globuli rossi è stata deterrninata col sistema Poinde·c ker e Si~ss ed il risultato è stato trascritto con clue nun1eri di cui il primo indica i mn1. di ~edimentazione al tern1ine della prima mezz 'ora ecl il secondo numero indica i rnrn. di sedimentazione al tern1ine di un' or.a. In condizioni norn1ali con taJe metodo , a seconda dell 'età e del ses&o, si otteng·ono valori ch e oscillano fra 1/2 e 3, '3 . 11 co11teggio , la formula Ieticocitaria e quella di Ar11eth w.no stati praticati secondo i comu 11i det.tan1i. Kclla trascrizione, p er non complicare le tabelle, ab1biamo scritte le frazioni di glob·u li bia11chi nel segue·n te ordine: neutrofili , eosinofili , b,asofili, linfociti e monociti per la comunei formula leucocitaria e grup,p o I , II, I Il, IV e ' ; per quella di Arneth. Nella colonna di sini~tra figurano i dati precedenti al trat~ tan1e.nto ; in quella di destra i dati rilevati alla flne del lratta1nento. Facciurr10 precedere la nostra casistica da un })Ìt colo gruppo di e111ottoici capitati ultimaIlleu te 1lla nostra osservazione. 1

1

I. -

EMOTTOICI IN ATTO.

Luigia Q., di anni 37. Tuber colosi polmonare ulcero-ca-seosa bilaterale diffusa a quasi tutto 1'ambito respiratorio. Stato febbrile persistente, d ep erimento notevole. Entra in Clinica in seguito ad e1n o ttisi recidiva11 ti ch e la hanno fortemente anemizzata e che non cedono ad lln pneumotorace emos tatico. Si pralica allora una immissione di 200 eme. di ossigeno ed entro m ezz'ora l'emotti si cessa senza più ripetersi. Per misura prudenziale si ripete per tre volte, a g iorni alterni, lo s tesso trattamento . Edvige A. , cli anni 18 . Bronco11oln1011ite con·flu ent e ulcerativa del lob o si.1periore destro ; d isseminazion e recente a piccoli foco]aj n e] lobo inferiore òello !'tesso lato e nella regione parailare di sinistra. Espettorato positivo; nettamente febbrile. En tr;t in Clinica in un vero sta lo einottoico che dura da lre giorni. Si pratica una iniezione di o igeno di 200 cn1c. segui la da11a immediata cessazione d ella en1otti·si che però i ripe te più

187

Jeggera dopo tre giorni per cEldere i1nn1ecl iatan1ente dopo una nuova so1nmh1istrazio11e f1j os• s1geno. Ester F., di anni 17. Bronco-pohnonil e confl uente fibroulcerativa del lobo superiore d estro. Espettorato positivo, labilità t ermica, buo11 e condizioni gen er ali. Entra in Clinica con una lieve em ottisi ch e ced e immediatament e alla in iezione di os~ige110. Angela D. , di anni 17. Lobite ulcerosa superjore d estra. E·spettorato positivo. Scarsa t ossie1nia. Entra in Clinica con forte e1nottisi cl1e cede i1n1nediatamente alla iniezione di ossigeno. Dopo tre giorni ritorna l 'emottisi per cessare in1n1ediatam . e nte con una nuova sommini st razione dj ossJgeno. Giuljo S. , di anni 32. Broncopolmonite fibrouJcera Liva clel lobo superiore destro. Scarsa tossjemia. Emo ttoico da due giorni. Si pratjca una iniezione di os-sigeno che d etermina in breve la cessazione del fatto emot toico. Per prudenza si ripete a gior11i alterni, per <lue volte, 11 son1mir1is trazione dell'ossigeno.

JT . -

'f UBERCOLOSI PLEURO-POLMONARE. . Fonl\iIE PRET1s1cHE.

Esperia B., di anni 18. C.or tico pleu rite tubercolare apicale destra. Espettor ato negativo . Modica tossiemia . Peso . . . . . . . . . Temper a t ura . . . . Pressione arteriosa Int radern1oreaz. tub. Vel. di sedimentaz. Globuli r ossi . . . . Globu1i bianchi . . Form ula leucocit aria For1nula di Arneth.

. 48, 900 . 36°,8-38° . . 130/65 . + + + . 5/10 . 3.890.000 . 5.300 . 51-8-1-38-2 . 2-16-54-20-8

49 36'>, 3-37° 130/60

+ + - -

3/6

3.800.000 .) .50t) 62-4-1-26-7 12-53-17-16-2

Gii.tliana C., d i an11 i 22. Pleu rit e essudati va des lra in fase di deferve·scenza. Peso . . . . · · · · · · Temperatura . . . . . Pressione arteriosa . Intradermoreaz. tub. Vel. di sedimentaz. · Globuli rossi . . . . . Globuli bianchi . . . Formula leucocitari a . Quadro dj Arn eth ..

56,4 36° ' 8-37°,9 105/60

+++-

!58.2 '3f')O , O~-.){ " "' O'"' 9.

.115/65

. + ++ G115 2·.400.000 G.700 6R-l -l-27-3

9122 3.250.000 5.900 G0-2-0-34-4 10-37-37-13-0 l.4-41-34-8-2

Lucia S., di anni 16. Pleurite essudativa destra in fase d i defervescen za. Lieve tossiemia . Peso . . . · · · · · • • Temperatura . . . . Pre~sione arteriosa . . Intradermoreaz. tub .. Vel. di sedimentaz. Globuli rossi . . . . Globuli bianchi . . . Formul a leucocitaria . Quadro di Arneth . .

41,4 37°-37°,5 125/60

42 36°,5-37°, 2 130/70 + +-+ +- 7114 10.'19 3. 100.000 3.500.000 6.100 .300 44-2-1-47-6 ., 5-1-0-40-6 24-30-:30-15-3 29-33-27-11-4

Ida S., di anni 23. Linfoarlen i te e li11fan g ioite tubercolare p eribronchiale e ilare. E pettor nto n eg aliYo ; mocl ica t ossiemia . Peso . . . . . . . . . . 43,2 Temper a tura . . . . . B6° ,5-3ì 0 .2 Pressjou e arlerio a . 95155 Jn tracl er1norea7. . Lub . . + + + --

44,5 npi ret lira

9 ' :)- 1-·) 5

+ + + -


18 '

«

Vel . di sedin1en taz . • 6/12 Globuli rossi . . • • • 4.050.000 Globuli bianchi . . • 7.500 Formula leucocitaria . 53-2-0-36-9 Quadro di Arr1eth . • 8-31-38-20-3

IL POLICLIN JCO »

6112 4.350.000 7.900 61-1-0-31-6 12-36-36-14-2

Lucia R ., di anni 27. Pl eurocorticali te tubercolare apicale destra. Lieve tossiemia. Espettorato negativo. Peso . . . . . . . . . . 44,l 44 Temperatura . . . . . apirettica apirettica Pressio·n e arteriosa . . 105/60 110/60 Intradermoreaz. tub . + +- ++ - Vel. di sedimentaz. . 7/16 6/12 Globuli rossi . . . . . 4.100.000 4.150.000 Globuli bianchi . . . 6.800 7.200 Formula leucocitaria . 62-3-1-27-7 64-2-0-29-6 Quadro di Arneth .. 11-35-31-18-5 12-37-30-17 -2 Foa JMJ~ TISICHE.

l\ilafalda C., di anni 28. Tubercolosi ulcero-caseosa lobo superiore destro. Modica tossiemia. Peso . . . . . . . . . . 48 49,2 Temperatura . . . . . . apire·ssia apire·.ssia Pressione arteriosa . . 105/65 122/70 Intradermoreaz. tub. . + + + + Vel . di sedimentaz. . 21/29 20/25 Globuli rossi . . . . . 3 .120 .000 3 .230.000 Globuli bianchi . . . 7.200 9.300 Formula leu cocitaria . 72-2-1-19-6 78-3-0-17-2 Formula di Arneth. . 12-50-26-11-1 19-46-25-8-2

[ANNO , XLIII, .Nul\I. 5]

Globuli rossi . . • • • 4.050.000 Globuli bianchi . . • 6.8QO Formula leucocitaria . 61-1-0-33-5 Quadro di Arneth • • 12-39-37-10-2

4.000.000 7.200 67-1-0-26-6 16-42-35--6-1

Giu~eppe

C., di anni 21. Broncopolmonite tubercolare fibroulcerativa del lobo superiore destro. Modica tossiemia. Espettorato positivo. Pne'utnotorace terapeutico. Peso . . . . . . · · · · Temperatura . . . . . Pressio11e arteriosa . . Intradermoreaz. tub .. Vel. di sedimentaz . . Globuli rossi . . . . . Globuli bianchi . . . Formula leucocitaria . Formula di Arneth . .

75

76,1

apirettico

apirettico

115/50

125/60

+ +--

+ + --

7/14 4.250.000 6.800 61-2-1-28-9 6-32-42-18-2

6/10 4.380.000 7.200 68-4-0-20-8 16-33-36-11-4

Giovanni C., <li anni 56. Broncopolmonite tubercolare fibroulcerativa bilaterale prevalente a destra. Spiccata tossiemia. Espettorato positivo. Peso . . . . . . . . . . 50,1 50,7 · Temperatura . . . . . 37°-38°,2 37(1-38°,3 Pressione arteriosa . . 70i40 75/40 Intradermoreaz. tub . . + - - + ·- - Vel. di sedimentaz. . 19/31 18/28 Globuli rossi . . . . . 2.890.QOO ;3.100.QOO Globuli bianchi . . . 8. 100 9.p OO . Formula leucocitaria . 80-2-0-11-7 82~2-0-9-7 ' Quadro di Arneth . . . 12-55-30-3-0 19-46-26-8-1 I

• ' I

Edvige A., di anni 1,8. l3ronco~lrnonite tuber,colare ulcerativa prevalente nel lo.bo superiore destro. :auone condizioni generali . Espettorato P<>·.sitivo.

Enrichetta C., di anni 22. Lobite ulcerosa inferiore destra. Espettorato positivo. Scarsissima tossiemia . Peso . . . . . . . . . . 63, 700 66,800 Temperatura . . . . . 36°,7-37°,5 36° ' 4-37° ,3 145/75 Pressione arteriosa . 130/70 Intradermoreaz. tub. . + + - +++Vel . di ~edimeptaz. . 22/28 2-0/25 4.000.000 Globuli rossi . . . . . 4.000.000 8. 200 Globuli bianchi . . . 7.100 Formula leucocitaria . 66-4-0-24-2 70-2-0-24-4 Formula di Arneth. . 12-56-20-8-4 29-46-19-3-1

Peso . . · · · · · · · 'l'empera tura . . . . Pressione arteriosa . Intradermoreaz. tub . • Vel. di sedimehtaz . Globuli rossi . . . . Globuli bianchi . . Formula leucocitaria Quadro . di Arneth .

Gerolamo F. , di anni 44. Bronco-polmonite tu• • con bercolare fibroulcerativa dei lobi super1or1 preval enti fatti cavitari a sinistra. Pneumotoraèe · terapeutico a sinistra. Peso . . . . . . . . . . 60, 700 60,2 Temperatura . . . . . 37°-39° 36°' 2-37°' 1 95/55 Pressione arteriosa . . 90/55 + + +Intradermoreaz. tub. . + + - Vel. di sedimentaz. . 13/21 10/12 4.200.000 Globuli rossi . . . . . 3.100·.ooo · 75-2-1-16-6 Formula leu cocitaria . 61-3-0-28-8 Formula di Arneth. . 10-50-26-4-0 12-52-26-8-2 Globuli bianchi . . . 6.400 7 .100

Gustavo S. , di anni 27. Bronco-poltnonite tubercolar e ulcerativa b,i laterale altamelil!te "diffusa. Espettorato positivo. Spiccata tossiemia. Pneumotorace terapeutico a destr,a. 51,6 Peso . . . . . . . . . . 51,3 Temperatl,lra . . ·. . · .. 36°,8-38P,1 · 36°,8-37°, 7 100/55 Pressione arteriosa . . 100!55 Intraaermoreaz. tub. . + - - ......i. +--20.'34 Vel . di sedimentaz. . 22/37 3.250.000 Globuli' r ossi . . . . . 3.100.000 · 8.300 Globuli ;bianchi . . . 8.500 77-1-0-15-7· Formula leucocitaria . 76-0-1-15-8 Qt1adto di · Arneth . . 25-41-20-11-3 29-43-18-8-2

Ester F., di anni 17. Bronco-polmonite tuber~ colare fibroulcerativa confluente nel lobo superiore destro. Espettorato positivo . Scarsissima tossiemia. . 'Peso . . . . . . . . . . 51,9 50,7 apirettica Temperatura . . . . . apirettica 125/70 Pressione arteriosa . . 120/70 + ++ Intradermoreaz. tub. . + + + 8/12 Vel . di sedimentaz. . 11/21

Giulio f\1 ., di anni 27. Bronco-P,oln1onite- tubercolare ulcerativa del Jobo superiore di sinistra. Pneuntotorace terapeutico. Buone cor1dizioni generali . 67,7 Peso . . . . . . . . . . 67 ,3 apirettico Temperatura . . . . . apirettico 125/60 Pressione arteriosa . . 120/60 Inlradermoreaz . tub. . + + - + +- 5/11 Vel . di sedimentaz. . 6/12

· . . . . . . . .

47,7 36°,5-37°,5 95/50

+

+.- -

!50,2 &)0.380

105/60 1

] 4/24 ' 3.100.000 r" 5:soo 62-1-1-28-8 12-42-34-9-3

I

+ +• - --'

7/21 . 3.350.000 6.300 67~ 2-0-24-7 17-46-29:5.-3 I


(AN'\()

\LIII,

.NU:.\L

5]

Globuli rossi . • • • Globuli bianchi . • Formula leu cocitaria Quad r o di Arn eth •

SElIONE PRATICA

• • •

4.560.000 7.100 63-2-1-28-6 8-35-38-16-3

4.500.000 7.300 68-1-0-26-5 14-39-32-11-4

Lucia R., di anni 19. Bronco-polmonite tubercolare ulcerativa del lobo superiore destro. Pneumotorace terapeutico. Condizioni generali sca<lenti.

Peso . . . . . . . . . Temperatura . . . . Pressione arteriosa . lntradermoreaz. tub. Vel. di sedimentaz. Globuli rossi . . . . Globuli bianchi . . Formula leucocitaria Qu aclro di Ameth .

. . . . . . . . .

46,5 apirettica 100/60

+- - -

47,2 apirettica 110/65

+-- -

12/26 8/15 3. 700.0()(r 3.950.000 8 .000 8.100 61-1-0-29-8 66-1-0-23-7 J 1-48-23-12-6 15-49-19-13-4

191

Vel. di sedimentaz. • 25/36 22/30 Formula leucocitaria 1.900.000 . . . . 1.890.000 Globuli rossi . 75-0-0-17-7 • • 71-0-0-20-9 Globuli bianchi . • • 7 .900 7.800 Qu adro di Arneth • • 13-41-33-10-3 15-40-31-11-3 Giulio S., di anni 24. ì\!Iiliare subacu ta con elevazioni termiche intermittenti e spiccata tossiemia. Peso . . . . . . . . . . 44,2 44,3 Temper a tura . . . . . 37°-39°,4 37°-89° P ressione arteriosa . . 110/70 115/70 Intradermoreaz. tub . . + - - +· - - Vel. di sedimentaz. . 16/34 12/28 Globuli rossi . . . . . 2. 300.000 2.300.000 Globuli bianchi . . . 7 .100 7.300 Formula leucocitaria . 60-0-0-34-6 65 -1-0-29-5 Quadro di Ai:neth . . 9-24-50-15-2 11-31 ..43-14-1

f'assia1110 ad esaminare i risultati delle noGaetano S. , di anni 35. Broncopolmonite tus tre ricerche. bercolare prorluttiva dei due lobi superiori ma 11 peso dei malati tende gen eralmente ad auprevalente a (l e tra. Espettorato n egativo. Modica toss iemia. · n11en tare. In tre casi esso è dirninuito, in due A rirr.. asto stazionario e n egli altri è aume ntat.o Peso . . . . . . . . . · 56,4 58,2 legger niente. Temperatura . . . . . 36° ,4-37° ' 3 36°, 3-36°, 9 Pressjone arteriosa . . 110/60 110/60 JJa ternperatura non è mai aumentata; in lntradermoreaz. tub .. ++++ +-qualche caso è rimasta stazionaria m a nella Vel. <li sedimentaz. . 8/17 8/16 n·taggior parte dei casi tende ad abbassarsi legGlobuli rossi . . . . . 4.100.000 4.050.000 gern1ente. Degno di nota è il caso Esperia B. 7.300 Globuli bianchi . . . 6.800 Formula leucocitaria . 56-1-0-37-6 1)3-0-0-31-6 che da lre me~i presentava una febbricola riQuadro di Arneth . . 9-31-31-24-5 13-35-32-16-4 b elle a tutti i trattarnenti e ch e dopo tre iniezio11i di ossigeno è diventata apirettica. Aris tjde R ., di ann1 31. Broncopolmonite proLa pressione arteriosa tende all 'aumento sia ò.u tti' n l ubercol are della regione apico subapicale la massima che la minima . In un solo caso è cleslra . Espe ttor a to negativo. Modica tossiemia. lcgger1nente diminuita , jn quattro è rimasta Peso . . . . . . . . . . 65.3 65 stazionaria e. in tutti gli a ltri è aumentata. Temperatura . . . . . apirettico apirettico Pressione arteriosa . . 120/65 12.5/65 L ' i11tradermo -reazione tuber colinica non lntradermoreaz. tub. . + + - + + + seru])ra presentare notevoli variazioni.. No,n ci Vel . di sedimentaz. . 6/13 6112 sentiarno però in questo caso di portare delJe Globuli rossi . • . . . 4.560 .000 4.500 .000 r.onclusioni decisive perch è troppo difficile rieGlobuli bianchi . • . 6.800 7 .100 Formula 1eucocitaria . 69-2-0-24-5 68-2-1-25-4 sc;e il valutare piccole differenze a distanza di Quadro <li Arneth . . 12-32-41-12-3 15-33-38-12-2 u11 mese. Comunque sembrerebbe ch e n elJa in.aggior parte dei casi I ' allergia tuber colinica Filippo S. , di anni 28. Bronco-polmonite tunon presenti apprezzabili modificazioni; n ei riber colare sclero-l11cer a tiva bilaterale prevalente a mane11ti casi si riscontra ora leggermente di~in is l ra. Espetlorato posi1ivo. Modica t ossiemia . r11i11uil.a ora leggerrrlente aumentata. Peso . . . . . . . . . . 61,4 62 La ,·elocità di sedi.1n en tazi.one delle emazie si Temperatura . . . . . 36°,7-37°,3 36°,6-37°,2 Pressione arteriosa . . 110/55 120/60 J'resenta costanterr1ente rallentata. Intraclern1oreaz . tub . . + - - +- - 1 globulj rossi t endono per lo più a ll 'auVel. di sedimentaz. . 12/31 7/26 rne11to. Globuli rossi . . . . . 3.900.000 3.950 .000 Globuli bianchi . . . 7 .200 7 .300 Ancl1e i globuli bianchi tendono a11 'auFormula leucocitaria . 67-0-0-26-7 6 -1-0-25-6 m ento. Quadro di Arneth . . 21-38-30-8-2 La for1nu la leu cocitaria dimostra un aun1enl o a ssoluto (dato l 'aumento di g lobuli bianFORì\1E GENEHALI ZZATE. chi) dei n eutrofili. Giordana P. , di anni 22. Miliare subacula con J_,a for111ula di Arneth dimostra una n1aglocalizzazioni prevalenti nell 'amhito respiratorio, giore deviazione a sinistra. intesli11ale e p eriton eale. Grave t ossiemia . L'ltre <1 questi dati obbiettivi l ·interroga.zione Peso . . . . . . • . . . 46, 3 45, 1 d ~1 malato denota un inig 1ioramenlo della ce0 "' 1 °-39° 9. 3,.., -39° ,Temperat ura . . . . . 3 nestesi ed un au1nento dell 'appetito. Pression e art eriosa . . 105/50 100150 Si potrebbe forse obbiettare ch e una 11arte Intradermoreaz. tub . . + - - + - - -


192

dej i11.ala ti era ii1 cura p11eumotoracica e cl1e quindi i risultati vantaggiosi, od almeno una pé.1.rte di essi, siano da riferirsi piuttosto al pneurr.·otorace ch e r1on all'ossigeno. Seinonchè ii; questi casi ab·b iamo avuto l 'accortezza di servirci di 1r1.alati da lungo tempo in cura e slé!Zio11ari nt=>lla loro sintomatologia clinica in modo da poter egualmente discriminare, nei }jrr1it i del possibile, quanto era da riferire al pneumotorace e quanto alle iniezioni di ossigeno. L 'ossigeno-terapia nella tubercolosi polmonare din1ostra dun.que un potere eutrofico , come risulta dall 'aumento in peso dei malati , una influenza bene-fica sull'apparato cardio va scolare co1ne risulta dall 'aumen Lo della pressic11e sang·ujg11.a ; u110 stirnolo eritroci.togeneticci corne risulta dall'aun1ento delle emazie; ed unn a1te11uazione della gravità della rnalat tia co111e ris11]ta <lal rallentamento della velocità di sedi111entazione delle emazie. Anche le condizi 011i sub·b iett.ive migliorano per il miglioramento della cer1estesi e l'aumento dell'appetito. ()ueste rr1odificazioni non si riscontrano nella totalità dei casi; n1a costituiscono però 1'osservazione più fre quente tanto da poter co11cluòere che l 'os~dge110 terapia ipodermica c_:0 stituisce effettiva111ente un utile tentativo spesso apportatore di benefici risultati. Per spiegarci quest'azione d ell 'ossigeno occorre r1corèare brevemente la sua funzione n el1' or~a11isn 10. 1\ ormalr11ente l'ossigeno entro. llel sangue, a liveJlo dell 'apparato respiratorio, segue11do le leggi della diffusione e cioè passa11do dal luogo di maggior tensione (alveolo) a] luogo tli mi11or tensio·n e (sangue) ; nello stesso tempo il C0 2 fa il cammino inverso passando cioè dal sang ue all'alveolo. L'ossigeno si fissa alle e111azie e viene tras1)0rtato ai t ess11ti p er servire ai processi ossidativi ch e avvengv110 per la continua attività vitale. L 'ossigeno però che serve per questi processi non è g ià quello molecolare che è fissato dai globuli rossi ma l ·ossigeno atomico che sem.b ra liberarsi dal precedente in seguito a processi di riduzion e; questi ultimi infatti, come riferi~ce Merletti, danno luogo .a ossigeno nascente cl1e fissbrehbe un atomo dell'ossigeno molecolare, liberando l'altro atomo, che diviene a 1ti vo e idoneo a compiere !'ossidazioni cellu1

r~\NNO

(( TL P OLTCLL TJ CO ))

lari. Si compreinde quindi l 'importanza che l 'o ~ige n o 11a r1el rican1bio intermedio e le rir}ercussioni gen era]i ch e debbono seguire alla carenza di ta]c- prodotto. Se teniarno inoltre presente le alterazioni Jl1etabolicl1~ cl1e .avven g·ono nel tubercoloso 1

Xl.III.

Ul\IL

5]

(vedi ·B ufai10: relazione alla Sez. Ligure F. I. N. f'. i)er la Lotla contro la T.B.C. gennaio 34:) SJ)ecial1r1e11te per l 'insufficienza epatica con forrr1azione di vrodotti incom.p letamente ela borati, si co1nprende anche l'importanza ch e r>oLrebhe assun1ere l'ossigeno nel facilitare l 'ulteriore o&sidazione di tali prodotti. · r\.11che j tossici batterici, cos.ì come le scorie del rica1nbio, debbono subire gli stessi processi di ossidazione per venire dist.rutti. CJuesLe induzioni sono del resto an1piamente coufer1nate da nurr1erose e.sperienze. Non ci St)fferrr1eren10 sul potere antianossi.emico delJ 'os5igeno, ormai ben conosciuto , n1a accennererr10 solo 8lle rìcer cl1e che ne dimostrano il JJOtere stin1olante sul ricambio e l 'azione antitossica. c; ià le es_µeri enze del Bernabei e d el J\1ariani l1anno di111ostrato che l 'ossi.geno delermiJ1 a un au1ne11to della eliminazione delJ ·urea ed una din1ir1uzione della tossicità urinar1a. Le rece11ti ricerch e di Beggi e Picassi diffi<)Slrano n ei nefritici una diminuzione d el tasso ureico e.malico, dell 'albun1inuria (ch e in qualche caso scompare) ed un aun1ento della elimi11azione dei cloruri . Qu~lle di Paolazzi n elle forme pneu111onich e acute din1ostra110 l ~ azione antiacidosica ed il n1iglioramento delle condiziorJi generali; quelle del l\tlerletti r1ella tossicosi gravi dica e di Paolillo n elle alterazioni del ricar11bio din1ostrano rispeltivan1ente J·azione antito&sica e l'azione stimolante sul ri ca111bio dell 'ossigen o introdotto per via sottocuta11en . A11cl1e n ella tubercolosi succedeTebbe un t'guale ~ on1portamento . L 'ossigeno introdotto s0 tt.ocute si diffonde rapidamente e porterebbe nù u11 aun1e11to delle ossidazioni, col risultato cli un.a di1ni11uzione deilla tossicosi.; di cui potrebbe 0sser e es.pressio11e il rallentame11to della velocità dì sedin1entazione delle emazie, la di111jnuziou e della temperatur3:, l'aumen to del r>eso ed ' i11 una parola' il rnigliori:i;n1 e11to generfl le. ~\ssai _tJiù difficile da spiegare invece è l 'azione antieì1101toica del l 'ossigeno. I primi AA., dato 1'effelto quasi in1mediato d ell 'intervento pensarono ad un n1eccanjsmo riflesso me so in r:10Lo daìl 'er1fìsen1a sottòcutaneo dcl metamero corrispo11de11te. Senonchè le esp·erien ze ulte·· riori d i111ostrarono che i risultati. non variavano anche ir1troducendo l 'ossigeno in zone mollo di Lanti. Si è pensato allora ad una azione de11 'ossigeno sulla coagulazione del sa11gue ma le ricer cl1e espressamente eseguite da GJiozzi dir11ostraron o cJ1e le iniezioni di o sigeno nel tubcrcolof'0 r1on n1odificano , in n1odo ap prez7abile, nt· il te111 po <li . tilli cidi o nè i] tempo 1

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[ANNO XLIII, NuM. o]

SE.l lOt E

di coagulazione. Probabilmente quindi, ancl1e in quesli casi , noi pensiamo cl1e si tra tti di u.n ·a.ziov.e stimolante generale col rist1ltato -<.l eìla m essa in 1noto di quei m eccanismi norrnali cli protezione ch e portano all 'arresto· del1·en1ottisi. CrediAmo qui11di di dover concludere ohe la ossigeno terapia ipodern1ica creata dal lBernah ei e diffusa i11 seguito alla osservazione casualn di Ravi11a, Benzaquen e Bibas, colla sua azio11e trofica, en1opoieLica ed antitossica possa~riu­ scire di indubLia utilità nella cura della tuber<-olosi polr11onare. associata od inteTcalata colle a ltre cure . Con1e ri1t1edio d 'urgooza delle emottisi l 'ossj ge1lu terapia dovrebbe venire costanteim ente usata data la sua efficacia, semplicità e rapidiLà di applicazione. Ad essa p·o tranno unir si o seguire tutti quegli altri interve nti ch e si re11dessero eventual1nente necessari. Di fronte al pneur11otorace en1ostatico avrebbe il vantaggis ùi non far ]:)erder e un tempo prezioso n ella ricerca cle] punto sanguinante, ma di p ermettere an zi col! 'arresto! anch e se solo teimporar1eo <lell .emottisi, come avviene in qualch e caso, di ccr cAre co11 calma e precisione il lato le&o per interve11ire poi magari con un pneu 1notorace ·neillo stesso tempo emostatico e terapeutico. lJa q11est e esperienze s,i. può a11ch e dedurre un 'altra conclusione: cio,è la superiorità del pneu111otorace con ossige,n o su quella del pneu1notoraco co11 azoto; anzi., non è improh·a bile cl1e riel comune penum otorace l 'ossigeno possa co1tL1·1buire ai })ene fici risultati legati a tale inter,·en to. 1

L :.t.\.. 11a ap.plicaLo l 'os&igeno terapia ipodern1ica ad un gruppo di tt1bercolosi seguendo soprat utto il corr1port amento del peso·, della t en1peralura, della pres&ione arteriosa, della allergia tubcrcolini ca, della velocità di sedimentazione delle en1azie, del numèro dei glob·nli rossi e biancl1i e del quadro di Arneth . I risultati d elle e~perier1 ze di n1ostrano che al trattam ento • jn que~tio11e s_petta una evidente azione trofica generale, cardio-·vaso-ci.netica, emopoietica ed a11titossica. L 'ossigeno l era pia ipodermica poi è quasi scru.pre Uflportatrice di buoni risultati n elle en1otLjsi; le recidive ch e qualche volta si osservauu sen1l)rano potersi. scongiurare prolunga11<l.o per ql1alr h e tempo il trattamento.

PRATICA

195 BIBLIOGl\AFIA.

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OSSERV'A ZIONI CLINICHE ISTITUTO DI CLINICA CHIRURGICA DELLA R. UNIVERSIT.l DI BOLOGNA Direttore : On. prof. RAFFAELE PAoLuccr

Sopra due casi di rettite sten osante infil· trativa. <1) Dott. GrusEPPB BENDANDI, assistenle. Conside·r azioni eminentemente basate sulla relativa rarità, S·u lle difficoltà del]a diagnostica, partico].arn1ente in rap1porto alla diagnosi differen z1ale, sul pro·b·l ema tuttora n on cl1i arito d ella patogenesi e infine sul metodo di sr.elta per il trattam.e nto curativo, se debba e&So esser e m edico o chirurg ico, mi hanno convinto dell'interesse 1 pratico ch e potevano presentare questi due casi di r ettito stenosante infiltrativa, ch e sono venuti alla n ostra osservazione nella Clinica Chi'rurgica di Bolog11a e ch e sono stati operati di amputazione perineale de.I r eitto de] mio ì\ilaesLro prof. Paolucci. \ Ti illusLro breven1e.111e i dati al1e si riferiscon o ai due casi in parola: Nel primo sj trattava di u na donna di 56 anni , di Bologna, che è entrata in clinica ai prin1i di ottobre e l 'anamnesi r emota della quale non presen tava nulla d 'interessante ad eccezione di un cc lupus » iniziato 10 ainni prima. Risalivano a 10 1nesi prima i d isturbi iniziali; comin ciò a lamentarsi di dolori durante l a defecazione, di un grave senso di tenesmo, per il quale era costretta a sottostare 4-5 Yolte a] giorno a tentativi spesso

--(1) Comunicazione all a ,Società

~fedico-Cbirurgi­

ca della Romagna in RaYenna. 18 nov. 1934-XIII.


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<< IL P OLICLINI CO

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[ANxo XLIII,

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inutili di svuotare l 'alvo ; insien1e alle feci, dure, 11astriformi, emetteva spesso un liquame sangu igno purulento per quanto non in grande quantità. Questa sinlomatologia è continuata egu ale e col progredire nel tempo è anda la ag·gravandosi e da un m ese i era resa particolarmente i11tensa; la d efecazione era dolorosissi111a, la stitich ezza tale che per svuotare l 'aJvo la P. doYeva continua1nente ricorrere a lavaggi intestinali, durante i quali, da tre mesi circa, i famig·liari avevano notalo che il liquido immesso nel retto, fuoriusciva dalla vaginar dalla quale perdeva anche continuamente un liquame fecaloide. Le feci emesse erano dure, nas triformi , vere scibale; la minzione era accon1pagnata da bruciore ed er a pure diffj-

All 'intervenlo eseguito in aneslesia rachidea, col metodo dell 'an1putazione del retto per via. perineale, appena abbattuto il coccige, fuoriuscì una notevole quantità di pus sanioso da una sacca presacrale abbasta,nza volu1ninosa . Isolata quindi con zaffi la parete posteriore, preYio rinnovo del materiale d 'operazio11e 1)er evitare fin doYe possibile infezione, si aprì il Douglas e venne asportato il retto per circa 18 cn1. in alto, insieme alla parete posteriore de!la vagina che presentava una fistola in comunicazione col retto. di cui già ho d etto, e che era s tata suturata all 'inizio dell'intervento. Un tubo di gomma venne posto n el inoncone d 'amputazione del retto e l 'ampia residua ferj la venne zaffata con garze in1beYute d 'olio gomenolato.

col la ta. I11 10 rnesi lai P. era climi11uita più di 12 Kg . in pe ·o corpor eo . Al su o ingr esso in Cli11ica l 'j nferma presentava un diffuso colorilo giallognolo della cute, una i1oteYole ipotonia muscolare, un d ecadimento organico generalizzato. L 'esame obbiettivo no11 metteva in rilieYo nulla di notevole all 'esame dei grandi apparati , sul viso varie chiazze lupose occupaYano il n aso e la guancia sinistra, ma molto limitatan1ente. Il riscontro r e ttale mostrava u n restri11gim ento in tolo, cilindrico, deìla prima porzione dell 'amJ)olla rettale, oltre il quale si arres taYa il dito esploratore. La parete del retto aYeva perso la sua n élJtt1rale mollezza e si presentava dura, fibrosa, scleroti ca. Non erano percepibili rilevatezze e ineguaglianze o callosità. Posteriorm ente si avvertiva in corrispondenza del sacro, una massa non clelin1itaJJile in alto, ch e faceva ernia n el lume r ettale. Esisteva un tramite fistoloso fra r e tt o e vagina, in corrisponde11za del t erzo m edio di questa.

L 'esam e macroscopico del pezzo a 11ortato (fig ura 1) m ette in eviden.za un 'ispessi111ento della p arete propria del r ello, addossa lo al quale si osserva, dall 'es terno, una vasta zona cli tessuto scleroli"Oomatoso. Una abbo11dante secr ezione catarr ale è diffusa su tutta la superficie mucosa; essa è n1olto densa e difficilmente si distacca. Rimosso 1'induito mucoso, si osserva una zona corrispondente a tutta 1'ampolla rettale, la quale presenta una soluzione di continuo della mucosa delimitarta verso il basso e verso 1'alto da una linea di demarcazione nettamente segnata; in basso la linea corrisponde al r11argine fra mucosa anale e rettale. Il fondo dell 'ulcerazione che è estesa a tutta la circonferenza d ella mucosa rettale nella zona presenta un 'essltdato puriforme mis to a scarso pigmento ema lico. Rin1uovendo l 'essudato si può consta lare che il fondo del! 'ulcerazione è costituito da uno strato connettivale compatto di tipo cicatriziale. Esaminando il pezzo dalla faccia posteriore (fig. 2) o sacrale d el

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SRlIONE PRATI CA

re llo si riscontra 11ello sp essor e del tessuto sclero lipomatoso che avvolge il r etto, ch e esis te un 'ampia cavità ulcera ta, ricoperta da t essuto fibrinoso con1pa,t to, inle n samenle colorato da sang u e. La cavità d escril ta presen La numerosi sfo n dali irregolari diretti tuLLi dal più al ineno , verso la p ar et e rettal e . Attraverso uno d i ques ti sfo11clati si p enetra in Lutta vicj n anza d ell a p arete r ellale, com e si può const atare colla palpazione co111Li11a la . Sono s tati pra ti cati esami istologici di fra.inmen ti pirelevati in cor1ispo11denza della parete r eL Lale, della zo11a mu cosa ulcer a la e d el tes ... u lo sclerolipom a toso perire Llale. Il reperto is tologico ha pern1e so cl i rilevare un 'inten sa r eazio11e inesenchi1nale a lipo linfocitoide egu almente diffut-a i11 Lutti g lj stra.li clella parete r e ttale esa111i11ali. 111 alcuni can1pi inicr oscopici si sono potu te mcllere in evidenza cell u le g iga nti t ipo Lan g han s. Il :;eg uilo pos t 'op er alorio è s talo 11ormale; la, P . è degente in clinica a, un m ese circa dall 'intervent o. Lo scarico delle feci si compie r egolarmente se11za tlolor), l a breccia operatoria è n otevolmente rj<] otla, le condj zjoni generali organich e sono 111olto 111igliora.t e. La mellicazione, ai1che due volte al g iorno è sen1prc slala escg·ui la u sando materiale i n'lbevuto d'olio gomenola lo ch e d à degli ot li11li ri ultali in ques1o g·enere di ferite. Il seco11do caso si riferisce anch 'esso a un a clon11a , di più g·iovanc e là, 46 anni, pure di Bolog11a, prese11 lri.tasi a noi qt1asi con temporanea111e11tc all a prin1a , la q u al e aveva nel s u o p assalo n1orJJoso un da lo parlicolarme11le interessa11 le e cioè era s lala contagiat a di sifilide 18 ar1ni pri1n a f' n en i aveva mai segt1ilo lln tra i Lam en to curativo r Cf:!'O I are. l primi <iolori cl1e accompagIJar o no la clefeca1 io11t•. elle avveniva con mol ta fatica , insorsero ,; a1111j fa e 0110 andati d'al lora sen1pre prog res. ivan1e n le at1n1cn ta11do. P erde' a inoltr e con tinua111e11lc clall 'ano un liquame rossa.stro n1ist o a p u s ed era cos1retta per questo a i11an te11ere uria fa~cia p ro tel liva. La de~ecazione si con1pi,·a con ~for1.i e do lori in opportabjli , violenti e solo dopo le11t at jyj a h1ngo pro lr::i ltj , rj u sciva ad eme llere }Jicc:o lc quantit à d i feci dure i1astriformi. Anch e j l)Urg·an Li e i laYaggi in te tin ali a ct1i la P. ricorr eYa di co11 ti11uo, n on n1odificavano sen ... ibilmen te i d olori della d efecazione, uè la con si le111.a, 11?> Id •1uunlilà cie1le feci. La P . . i moslraYa i11 co11<1izioni generali buo11e. L'esplorazione rettale dolorosissin1a , rivelava u11a s tenosi ampoJlare a d istanza di 3-4 cm . clal l 'il110. LP pareti r et ta.li eran o sp esse infi ltrate i11cla. t icl1 e. \ 'enne esegui la t1na sier o reaz io n e di ' ' d · erm a11n, nln risullò negativa. L 'e ame racljologjco con cli 1na op aco n1ise in evidenza u11 'a1npol1 a rettale forl e111ent e s lenotica rigida e ridol ta ad un breYe lragilto ù cJla grossezza di un cli lo pollice. In a11e le ia r achidea s i pralic<.1 l 'intcrvenlo col 111etodo u ato nel caso precedente; a portalo il coccig·e e i n1uscol i elevatori del l 'ano, si clo\Plle proced ere all 'ablazione di u11 trat to della i>arele J)OSleriore della Yagina ader entissima al Les t1lo peritoneale infian1mato. Aperto il Dougla si arriYò n1ot I o i11 al lo per poter asportare la porzio11e ... opra am pollare del r e lto, la quale era i 11\ asa da un processo infia.n1n1alorio tale ch e la n1i11in1a t razione e erci t a i a bas ta ,-u per lacer are i lessu ti. Il perit oneo (_lei Do ugla Yenne t1turato alla pa-

r e le anterior e d el r el lo ; olilo drenaggio cou garza all 'olio gomenolato e Lt1bo di gomm a nel 111011con e r et to sigmoideo. L 'esame d el pezzo oper atorio (fig. 3) porta a rilevar e che in corrispondenza d ell a superficie l11u cosa si riscontra un lembo cli i11ucosa r e ltale (porzion e sovr ampol lare) la 'l u :\le appare 11ormale, salvo un.J. n1odica s tratificazioue ca tarral e. 111 dir ezione del margine a11ale la d etta superficie mucosa si interrompe brusca1nente co11 un margine fest onato e n e l lamertle so llominalo. Al di là del lembo di mucosa d escrillo la p a.r et e r e ttale n ella sua porzione am1)ollare è con1pletame11te sprovYisLa di n1ucosa fino al 1nargi11e an ale, dove con1p ar e soltan to un breYe lratto di mucosa anale, an che essa a rn ar gini fra tagl ia li e so l to111in a li . ••

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F1c. :3. 1'ulla J 'a1npo lla qujud i è : pro,vi la co1111JlelaJmenle di mucosa; Ja u perfi cie è ri CO])erta d a angue coagulalo e l en1ùi dj fibrina a Jlo lato iaUno. l a pre enza di ques te cl cposizion i rende la supe rfi cie ampollarc c abro~a e jrrego1are i1el s u o aspello. Ali 'e a111e della uperfice cli ezjone d ella paret e rettale i riscon tra n1acr oscopica1ne11le u11 i11len o ispe in1ento clelJ a p :i rcte n1u colare i11 lulli i su oi lrati . Il t es-t1to adiJ)O o p erire ltale appare duro e clerotico a l Laglio. Il con torno deJ forarne anale appare segHalo da nun1ero ·i 11odi emorroidari di vol un1e Yariabile di 1Jo .. li gli uni die lro gli a.Itri in colo11na gua ~i co11l iuua. t ·e an1e is tolog·ico e egui to u fran1menti prele, a ti jn corrispondenza d ei marg i11i d ella n1 u rosa anale e in \'ari punti della pare te r e ttale <limo tra u11 a intensa sclerosi ed i pes -in1enlo d ello lrato so lto1nucoso, dove i vasi molto di lat ati . o no circonda ti da un alone co11ti11110 cli elen1e11ti linfocitari che costituiscono atlorno ai ,.a_j un n1anico tt o


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[ANNO XLilI,

« IL POLICLINICO n

co11tinuo. In altri frammenti della p ar ete rettale si osserv-a ch e la superficie inter11a del retto è rappresentata da uno strato fibrinoso in parte ialino in parte ricco di pig.m e:nto ematico, il quale poggia dire ttam ente sullo strato muscolare ch e presenta segni di atrofia, specialme11te in corrispondenza degli spazi inter~ascicolari , dove si nota costantemente la presenza di n1asse connettivali ialine compatte. Il t essuto perirettale presenta una intensa proliferaziòne di elementi adiposi e in corrispondenza delle pareti esterne dei vasi t1n 'intensa proliferazion e istiocitaria . Il decorso post-operatorio è stato a11che in que5lo caso ottin10 ; i dolori sono scomparsi, lo svuot amento delle feci si compie r egolarmente, la. breccia opera toria va colmandosi e la donna si a1)presta a lasciare fra breve te.111po il reparto.

La malattia da cui era110 affeLte qruie;ste due clo11ue (le s tatisti cl1e danno i11Catti una stragrande, n1aggioranza del sesso femminile fra i c,o l])Ìti da que~ra afft;zion e) non era n el primo caso faciln1ente <liffere.n ziabi'l e, data l ' età, le condizioni gen erali della p. e l 'inizio del male c]1e risaliva a 10 n1esi, dal cancro del retto. Infatti l 'anamnP;Sii era r11uta sotto ogni rig uardo r elati va.mente ad infezioni veneree o SfJecifich e se si eccettua la con1,p arsa d elle lesio11i del lup,u s facciale, i11sorte 10 anni prima. 11 riscontro rettale però n1etteva in evi d en za un r estrin gimento a forma cilindrica, s,·i:luppato in alto, non ad anello ma a canale e in più i1on si palpavano escr escenze o le cal1o8ità pro1)rie <iel cancro del r etto. Il sospetto diag11os tico però rimase e solamente l 'esam e anal<)m.ic.o del pezzo asportato coll 'intervento cl1iarì la diagnosi . Lo. p resen za dell 'ascesso l-lOSteriormente verso il sacro , ripieno di pus grigi·a stro coi caratLeri della infiarrunazion e tubercolare, l 'aspet.to macroscoi.}ico dei tessu Li e della cavità ulcerata e infine l 'esame isto· logico di fra m1110r1ti prelevati l1anno d i1110sLraLo trallarsi di un caso di rettite stenosa11t.e infilitrativa con ogni probabilità di origine l11bercolare cui la pr esenza del lu•p us è dì grande sostegno. Nel sec·o ndo caso invece le buone condizioni ge11erali d ella donna, il dato anam11estico ch e faceva risalire i di'sturbi a cinq·ue anni J:>ri111.a, la sifilide pregressa (per quanto , corrlr. dirò più avanti , studi recenti neghino qualunque importanza etiologica al trepon e1na di Schaudin) e i dati dell 'esplorazione r ettale pern1i ser o di porre diagnosi di rettite st e,n osante infilLrativa ch e l 'exeresi ch irurgica e gli esarni praticati , sui .q uali non ritorno, hanno co·n fe.rn1ato. La n1alat tia no n è frequ ente, an zi piuttosto rara . Gutellier e vVeiss (J ournal de Chirurgie, 1934) hanno potuto fare uno studio d 'insieme solamente su 139 casi operati da diversi chirurgl1i e n ello spazio di circa 8 anni. 1

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Degna di particolare atten zion e è la patoge11esi di questi r estringi m er1ti rettali; sifiii·d e , b lenorragia, e micosi sono sta te le cause invocate fino a pochi anni fa co111e le più frequenti e le più certe; I 'anamnesi positiva specialment e per quanto riguardava le afft:-zioni ven er ee n ei soggetti ammala ti n ella stragrande maggioranza, la co11fusione ch e se ne face,-a con le r e t.tiii banali ch e non ar1·i~ano rr1ai a dc.ter1r1inar e la stenosi, cont:ri'bl.1ivano a rendere indistinto il quadro della ma1attia. Clinican1e11te è il fatto ste11osi il punto dom inante di tutta la sintomatologia; il lume ciel retto è ristretto da una i'r1filtrazione sclerosa della parete e a seconda dello stadio nel quale si trova la malattia, si l1anno o i10 lesio11i ulcerative e proliferanti d ella m11cosa. Di qu·ì le difficoltà, le irregolarità e i dolori alla defecazione e con1plicazio11i frequenti di fisto~e ed ascessi perianali . Moderne vedute, basate sullo studio comJ)ar ati vo di molti casi tentano di affern1are la r1essu·n a i.mporta11za della sifilide, della blenorr~gia e dell e micosi, come cau sa .d 'insorg·enza d ella r etti te stenosant e; soltanto a lla tubercolosi non si può n egare ur1 ruolo di primo piano, di gran lunga n1inore però di quello che g li era attribuito per il passato; il primo dei due casi illustrati per il re perto ma croscopico e istologico del pezzo asportato è da r iferire per l 'etiologia al bacillo di Kooh tnentre non esisteva110 n el secondo caso dati sufficienti, 1)er affermare ch e fosse in causa il virus di Ni:colas-1Favre, che sarebbe l 'agente etiologico dell:i r ettite infiltrativa. Due nomi vanno ri cordati fra i n1olti cl1E h anno contrib·u ito allo studio della r ettile stenosante salto una con cezione affatto nuo·va e c ioè quelli: di Jersild e (E'rei . l ,a malattia nor1 sarebbe secondo questi AA. solamente localiz· za ta al retto, n1a t.utto il perineo prenderebbe parLe al processo. Si tratterebbe i'n son1:n1a di t1n a affezione d el sistema linfatico perineale e l 'infezione sar eb,b e sostenuta dal virus della J\lalattia di Nìcolas e ,E'avre, che· la reazione di Frei permettereb·b e di svelar e. A questa prova si aggiungono le conferm e istologicl1e dell 'esisten za n ei tessuti perirettali infian1mati colpiti dalla malattia stenosante di un gran ulon1a specifico, cara1 terizzato dall'aspetto di un micro ascesso attorniato da cellule e1Jitelioidi disposte a palizzata. La via di penetrazione del virus sarebbe at· traverso g li organi: geniLali esterni, il perineo, la regione periana le, il retto , la vagina e ili tutti i casi si pr odurrebbe una linfangite dei tessuti perìrettali come fatto p·r imario; quindi 1

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JANxo XLIII, Nuì\c. 51

l ' i11fez1one aggredirebbe i] retto dall 'est er110 a1l 'inter110. Sarebbe l 'invasior1e d ei ]inf.atici d é1 1:iarte del virus che determinereb·b e l 'infian1· rrlazio11e del tessuto perirettale , la quale por· l ~rebbe a lla. slr nosi pro·gre~siva, allo strangola1nento del retto. Queste i polesi di AA. danesi e francesi sono n1olto sug.ges ti,·e; di qui ne verrebbe una conc]usione i)ratica per il trattamento t erap~u­ t ico e cioè a vere assai lin1itata importanza tutti i n1etodi di cura c:h e agisco110 direttamente sulla 111ucosa r ettale come i vari trattame nti Tn edici e la dilatazione p er n1ezzo di candelette. Gutellier e V\;eiss, g ià cita ti', h a11no rivisto a di:slanza di anni inolli individui oper a li di am1)ulazio11e del r etto e affermano che le r eci dìve della n1alat.tia s ten osante sono quasi la regola. .Esse sono dovute alla diffi coltà di poter proced er e ad una exeresi cosi an1pia ch e tutti i lessuti invasi da l processo ]infan g itico Yengan o as1)orla ti. Ci trovian10 di fro11te a 1111a , ·er a n1alallia sclerosante de] cavo i cl1io 1 et tale, d el i1erineo, degli spazi sottoperiton eali e sia1110 nell 'in1p,o ssibi1ità di poter apprezzare clinican1ente l 'estensione del processo infiar11111atorio d ei Lessuti perirettali. P er queste considerazi'oni l 'exeresi chirurgica sarà la l)jù a111pia pos ibile, cer cando di giun gere i11 Les~11Lo sano non ancora invaso dal proc:..e-:3::,o di linfangite. l\Ia p er quant,o il pericolo delle recidi,·e a dista11za rimanga come urt cla to <li fatto con tro,J lato e li'm iti le sper a1lzc di s u ccesso d ell 'ab1 azio11e chirurgica u elle '"' Lenosi in GlLralive deJ retto , essa è ancora oggi, co111e n ei due casi gravi illustrati , 11011 lJiù suscettibili di trattamenti medici, n ei c1uali le soffe rcn ie r endo110 ]a vita oltrernodo r>enosa, l ' unic.a speranza di salt1te per i colpiti cla l1ues ta n1a]attia. Sorge alla m ente con1e illazio11c logica il raffronto con quanto avvie1n e i 1er il can cro ; è pur vero ch e a ll 'asportazion e cl1irurgica di un carcinoma ga ·tri co , ad es., soYrast a la quél ·i sicurezza di una m eta La si o cli u11a rec idiYa, n1a poich è è l 'unico n1ezzo c]1e a l1 o sta to attuale· delle i1oslre cono cen ze ci dia· qualcl10 spera11za di o-uarig ione se1)pure non clura t ura, 11oi con pie11a co.. , cienza u ian10 di que ta unica arma di cui sia1110 in po e_so . Co i p er la cura d ella r ei.tite steno an te i11 f~ ltra tiva l ' uni co inezzo att uale c redi.an10 ~i a l 'i1Jtcr, ento c l1irurgico; fi11cl1è il laboratorio 11011 ar111er à la 111ano d c l n1edico di un quid specifico con l ro l 'ancora . upposto agente in orbi geno, il v iru s di · icoJas 1Fa,re.

,

201

SE.ZIO E PRATICA

RIASS.LJNTO. 1/ A. illustra due casi cli r e1Li le stenosante infiltrativa, capitati all'osservazion e n ella Clin i ca Chirurgica cli Bolog na e operati di amflUt.azi one p erineale del retto. Riassum e bre· ve1nente le moderne vedute circa l 'etiologi'a de Ila 111alattia e crede dover ritenere cl1e la cura cl1irurg ica, allo ~tato attuale, è l 'unica ch e dia qualche possibilità di arrestare l 'evol,,ere della r ettite sten osa11te irtfiltratiYa. •

RELAZIONI La diagnosi di guarigione della siti Jide <1). Prof. L. To:rvrMASI Dire ttore d ella Cli11ica Derm o i'filopat ica delJa [\. Università di Palern10. Il con cetto di g'u arigionc preso di nli ra dai , ·ari AA. cl1e s i sono o ccupati d ell 'argo111ento è quanto i11a i vario n ei suoi limiti e nelle sue fi11alità (pern1esso di so 1)ender e la cura, di contrarre r11atrimo11io ; giudizi•o di efficacia di c;ura ; ~riterio di probab.i]ità o di i)resunzione ; g uarig ione ì11 senso an a to111ico, in senso etiologico). t ovvio ch e l 'unico con cetto veran1ente scienLifìco e utile è qt1ello etiologico e c ioè la n1orte e la scor11 parsa di og11i cc 'il·u ::-ifili Lico » cosi da e ser e impos ibile u11.a ripre a d·ella n1alattia. È pure i1eces. a i io co n ·iderare se i i1u ò g jungere alla diag·110 ... i <li guarig ione del sing·olo malato e non, in via ·tati tica, di g·ru111Ji. P er poter p arlar·e di guari g·ione occorre a n1111 ettere la g uaribilit à d ella sifiJide. Que . . ta ci è: di1Jlostrata ·. a.) dal]a j fili d e . perim e11tale; b) d a llo osservazioni ta li ticl1e clel] a ifìlide u111a11 a , ch e se n o11 11anno valore p er il ingolo caso, p ure i1e 11a nno uno di insie1.t1e quando la ') ser vazio nc sia stata severa , con1 pleta, l1cr 111olti a11n i , su ' 'a ti gruppi; e) dalla reinfezione, ancl1 e ..,e oggi n on ha pii1 il valore din1ostra1 ,ivo crucial e cli u11 t Pn1po per la r ico11osciuta pos il>ilità di s upe rin fezioni e di r ecidive spontanee si111t1l anti a l più a]to g rado la reinfezione. La . è dunque guaribile , ma con i1robabi] i Là diver se seco11do il lerrlpo e la 111odalit à cl ella c ura , ir1 quanto la guarig ion e s1Jonta11 ea è rara e no11 è lecito confidare in e~.. a: qaanto piiì precoce, i~1lcnsa e duraturn è la terapia, tanlo 1naggiore prol>abilitn d1: gu~ri­ gi o11e esislc. A pro1>osi1 0 d elle cure precor 1 e ii1Len e va però t enuto pre .. ente c11e e. ~e in1pediscono la for111azione di i111munità e di al ler g ia e quindi al1a ola cura v ien e affid ata lH g·uarigione: . e la . leriliz7azion e è in co1111)leta ~ i potranno a\ere S. p er lun~o ten1po <l~into1

(1) Relazi0ne t1ffic iale al T\ C:on gresso iu ler11a 7ion ale cii Derrnatol ogia (Bu<l ,lpe, l. e lt. 193:) ): a\1lorja .. unlo.


202

C(

IL P OLICL INICO »

l11aLic h e, for111e anor111ali , lesio11i interne, r i, vegli a utogeni ecc. 111 conclusione : la sifilide ~ g uarib·ile ancl1e i11 assen za di cur e e la guarjgio11e è Lanto l) ÌÙ probabile quanto mig]iore e p iù IJrecoce è stata la cura . • P er la cliag·nosi di g u arigion·e d el si11golo l11alato l 'os tacolo essen ziale è la difficoltà di di ti'ngu er e la g·uarigion e dalle latenze che posso110 esser e con1plet e e lu11gb e (anch e. oltre 50 anni). Tale di·s~ir1 zione ,è t entata in b ase a vari criteri cli11ici, sierologici , in1muJl.i lar i e di sag·g·io della infeziosità res idua.

I ) Criteri clinici: a:; Età d ella i fili d e . ~ noto che la infezio11e si va atte,nua11do con i'l t empo; bisogna 11erò te11ere i)rese11 Le ch e possono ron1parire ripr·ese e con lag·i anch e dopo molti decenni e clnch e i11 casi b c11 curati ; ch e cli11i ca111ente , raQ.iologica111c 11 l c o specie necroscop icam e11te so110 La lj Lroval i se111pre, o quasi, egni. atti' 'i di ·. i11 l ueti ci 11en c urati, a n ch e ritenuti gna rili. ,_ b) GraYilà della i11fezio11e. Non es1 te par alleli mo fr.a g r aviLà d el d ecor so iniziale e gu.a r il)ilità d ella in fezion e; anzi i11fezioni con d ecor o J)cni g·110 possono d are r i ' egli lont ani e d a alc u11i ;\. ..\. sono rite11ute più f.aci]n·1e11l e porta11ti alle i11e talur. 1\1aggio rc in1por t anza l1a la co11st a luzione di r ecidi ve tardi ve cli11ich e e ierolog·ic. he: u11a forma non au.arita d o110 3-± a nni di cure, può r in1aner e si]e11te con cure suc.:ce ive, ma difficilmente . ' gt1ar1ra. e) Crilerio t erapeutico . La g ua rig ion e più frct1uente è in dipendenza di cura ben condotta, pecie se p recooe . ìVl.a è petizion e di principio g iudicare qualc u110 gu a rito solo p ercJ1è ha f.a tto cure ritenute sufficienti . d) Esa111e clinico d el ifilitico . Esso d eve es~ere stato lJiù volte n·egativo a11 ch e risp,e tto a tutti i µiù fini r11ezzi di indag inj. I-la SP..eci ale valor e il co11fronto attraverso il tempo di sinlo111i e r ilievi anche minirn i. In ogni n1odo la n egatività è., dato nece sario ma non sufficie11te l)er la diagnosi di guari g ione, d ato cl1e molte ' 'olte al ta,rolo a11at omico vengono trovate lesioni luetiche in~os1Jettate, e numer osi son o i ca5i di r rcidiYe 1nolto tardi ve. Gli esami racl iolog·ici 11on so110 11er que to e ffetto ch·e u11 con1pleLan1ent o ed a flì11a1nento d el1·e... a111c cli11ic:o. 1

2)

erileri

sie.rologici.

a) 'Le sier odiag·nosi, a11che le l)ÌÙ fìni , ..:0110 cli fr eque11te 11egative n elle latenze· tardive e q_uaJch e volta l o &on o a nch e in forme a11ticl1e ma attive (a orLi ti, lesioni oculari o auricolari , labe dorsale). La r iattivazior1e di ~lilia11 è fi)e110 ut,ile ogg·i cl1e possediamo metodi ierologici di flo cculazione più fini di un tempo. Pii1 ut.ile la t ecnica della provocazione secondo Mi lian-v-ernes e ::;pecie g li e ami in serie. l ,a sieropositi,rità ostinata , ch e n on cede a c ure, non e elude i11 linea t eorica la gua-

(ANNO XLIII, Nu)I. 5]

r1g1one (r eazioni-cicatrici) 111a in pratica i11duce a diffidare. b) E san1e del Liquor. .E: utile per completa re le ricerch e e in dispe11 abile se esist e l_[ualcl1e sintor110, o ~o l o soslJ·eLLo, a carico cle l sist ema n eirvoso cen Lrale. Esso inforn1a solo sullo stato del i sten1 a n ervoso centrale . Un esame n eg·ativo, spec ie se precoce , non esclude lo sviluppo ulteriore di forme tard~ve. 3) Criteri inirriu,nita,ri . a) R einfezione. Il fat.Lo clinico n on costil.11isce la prova certa d ella p r egr essa gu.a rigio11 e. L 'or ganis1110 può avere conservato uno stato allergico pur essendo g uarito, o può rispo11dere con1e u110 nuovo se, pur su sist endo atte11uata i11fezione, la reagibilità dei suoi tes~uti vPrso ceppi esterni o a utog·e11i è andata r iavvicinandosi a quella originaria . Con1unque « la r einfezione » è diag n osi « a 1:;osteriori »: inutile p er il si n golo caso. b) Saggi allcrg·ici. La rcazio11e intradern1ic:a a sostanz·e specifi1che e asp ecifich e è i1on solo specifica ma an ch e generica; può aYersi per altri st ati i11fctti vi e r11orb·osi , 11uò n1a11care in forn1>e ane·r gicl1e e i1ella metalue. No11 lJOssediamo con1u11que a Lt.u alme11te un al lergen e di larg·a disponib·ili Là, di ba so costo. di azione costanLe. 1

4)

Criteri di inf eziosilù rcsidlla.

L 'inoculazione di. t essuti, e è di valore lfUasi assoluto n ella Jue sperin1·e11tale , do' e può essere eseguit a u a nimali d ella stessa s1Jecie e con i11olti orgarii , è as ai poco utile i n ca1npo un1ano (iu ocuJazione n el coniglio di ga11g li linfatici dell 'uomo presunto g u arito).

I n co11clusion.e: 1ion esiste nessun niezzo

sicu1ro per la dia.g1iosi positiva di guarigio ne della sifilide 1iel singoVo uonio niala.to. Si Irati a di diag1iosi negativa e come tale soggetta • a e.rrorl. Criteri combinati e 1n,etodi sta11dards. Ve n e sono molti e vari r accomandati dai Yari 11.A. 1\iia po1cl1è d etti criteri tendo.n o tutti a svela r e possiJ)ili latenze si1r1 ulanti la guarig·io 11e, senza per allro essere idoriei sin.golarm enf f' (lll fin e, an ch e il loro complesso non l)UÒ portare la certezza. La esistenza di lu11gl 1i J?er iodi di con1pleta laLenza, di forn1e mute o asintomatich e fin dal priucjpio , i reperti anatomo-1)atologici di iJ1fezio11i i11 atto in soggetti ritenuti guariti, i111pongon o non aver fiduc ia nei vari f!ie todi formu]at.i per rag·giungere la diagnosi di g uarigione e var1110 con ideraLi utili 6010 c01ne o·r ienta111enLo per con cessioni parziali: so~pen­ sione delle cure, n1a Lrim o11io ecc.; ma non per clichiarairc guariti i singoli maila·ti. Tutti qu·esti m etodi servono invec·e b ene 1:1cr constatazio11i s Latisl.i ch e e quindi a r1ch e J)er una diagn osi di pres11nzione ne] si11golo. n1a non per d a re la sicurezza. Ciò consig lia a inante nere i lueti ci sol to a ccurata osservazion e p rima semestrale e poi annuale per tutta la vita o quasi . 1'on è util e invece co11ti11u.:lre

-


• SEl lONE PRATICA

la cura per tutta la vila con1e alc1111i .J...A. a·Jtcora vorreb·J)ero. Queste le con clusioni gener ali: 1) La S. è n1ala lt1a clic ]JUÒ g·uarire. 2) La g uarig io11e è IJO ibile in n1odo S])011ta11eo. Essa è ta11lo p iù probabile quan1ci più la cura è precoce e ben condotta sì da e~sere freque11te i1ci n1alaLi b en cura ti , ed e er1ienza co111u11e in ci uelJ i Lrat tali i1r ecoce.111e11 te e ripetuLa1r1cnte . 3) La diagno i cli guo rig·ione è })O si])ilc co111e criterio sLati I ice; non r l)O . . . ib·i·Je in' ere acce rtare la guarig·io11e nel ~ in go lo t11ala to. 4) Ne l ·ingo io la gua ri g·io11 e P diagn o ~ i clinica di probabilità e quindi devr esser e co ntrollala aL t.raverso il te1npo : essa pur comporlando cor1cessioni (sospensione della cura, r11atrimonio ecc.) non a ut orizza a . os pend crr l 'os . . erYazione e a din1 enli car e c h e l<t ~. r'r sta ta e potrebbe n on essere spentn .

COMMENTI. I ST I'l'UT O

f)l

PATOT. Ot~IA SPEC:l.ALE

I\. LNJVERSJT.l

c: r11 RURG I C..\

DI ~fODENA.

..\. proposito dell'articolo del Dr. R<1iz sulla ''Anestesia. peridurale,,. 1\.. 1\1. Dor;r...10Tr1, djrettore. 11 colJ cg·a <loLt. Ruiz·, a ·si Le11te delJ 'illustre tJrof . .\. . l;uLi érrez di Bue110 Aire , J1a pub1)licalo 11c Il JJoLicliriico, Sezione IJr atica, 28 0LL0})1·c J 935-À.l\; , u11 t.trticolo tilla cc A11c~ l esia 1;e ri d urale, in G·ine ·ologia >J, riportando i ri"' t1ltaLi <li 123G cusi di i11terventi ginecolog ic i, j11 (luc an11i di atti,ità (1932-33). Des idero rcL Li Dcare al une ine atLezze cont enute in c1 ucsLo articolo, :si a dal lato storico cl1e dal la lo lccn ico della q nestione trattata. ,\ ) }Jrecisu.zioni Ioric}i e. - ~ 11oto ch e il fcutiérr ez si è ocCUJ)ato di qt1esta int er essante ferina di a11e~tesia dal 193'2, dopo aver pr eso co11oscenza dei nli ei Ja,?ori l)Ubblicati n el 1931. 111 seg·ui to g·Ji i)arYc di ricordar e cl1 e un chirurgo i11ilil aro s1>ag·11olo, il Pagés, ave,ra 11e] l 021 co1nun irato uno si udio in1il e ai i11 iei $U]l'aneste ia J11etamerica extr a durale. Dire j I l~ t1 li érrez ch e olo dopo lunghe ri cerche g·li l'u po ibile ritroYare l 'articolo del Pages st1 l\ fr isla espaiioì{l cl e Cirugia. _\.yencl o co ì il (Tut iérrez r i11t racciato i1el di111e111 ica to articolo clel Pacré un metodo di a11esle .. ia fondato stillo ste...... o principio de] Jnio, egli affern1ò cl1e si doves e rico11o~cerc nl Pagé .. tutlo il 111crit o dell a '°cortcrla at tribuita « equivocadan1ente » al sottoscritto. Sicco1 ne J1on desidero r l1e nl i sia \( eq ui vocndamente » attribuito n 11 ll::i cl1e ad altri A~petti de$idero pre cisar e i fn tti 11ella loro . . uccession e r ro11olog ica (a questo pror>o .. ito ho in' iato i11 onl aggio al Gl1tiérrez u11a co pi a clC'l

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i11io Trallalo cli _1-l riestesia, i11 cui tuLtc c1ue te cose !Son o lirr11)idar11ente e poste). 1) 1885 - Leo11ar cl Cor11i11g, accen11a per i l prin10 nel - uo i11erl1orabile st.u dio sulla rar l1ia11esLe ia, alla pos ibilità di diffonder e oluzio11i a11c ·tetich e i1ello s1)azio extraclt1rale ~JJ Ì11ale, n1a I 'i dea non fu ul leriorn1en te ]Jrer. isata e 1)orl ata 11e]Ja pratica. 2) 1900 - Catl1e]i11 d·escri,·e ed ap plica il ~t10 111etoclo di aneste ia e1Jidurale ae ral e e Jlel 1910 La,,·en 1)r opo11e di e tendere l 'a11 e ~te­ sj a e'lYiduraJe ancl1 e al segn1enLo lomb·a re, au 111e111a ndo la qu a11tilà cli liquid o i11ielt ata nel can al·e sacrale e pone ndo iJ J)az ien1 e in po izio1le declive. 3) 1920 e seg·ue11ti - Sicarcl e quindi ancl1e I:"'oresLier preci a110 alcun e caraLLeristicl1c 'li anatomia chirurg·ica dello pazio epidurale, e Lal)i]iscono la tecnica 1)er l 'i11iezione in esso tli vnri liquidi a co po diag·no ti ro (lipioclo] e simili). -1) 1921 - Pag·l-s, 111eclico 1n ilit ar e ]Jag·110lo , pubbli ca su Revista espcuiola de Cirugia un articolo .. u ±3 osser vazioni di anestesia exLradurale 111ela111erica. Questo lavoro 11on ebbe ~·eguit o nè da parte cle1l 'autore, r11orto i)re111aturamente, nè da i)arte dej st1oi lettori, cosicr;h è non se ne tr oYa tracci.a nlcu11a nella letteratura 111edi ca n1ondiale prim a della riesuniazione del Gul iérrez (1932). T,o cri·vente, cl1e ]JUr co 11o~ re,,a ed l1a citalo i' ]a,-ori di Corning , cli 'icar cl , di ' 'an T~rr)s, i,~· nora' n del I utto l 'arti colo del Pag·es, a lu l ti .. con osc iu to, anch e ai . t1oi co1n11n1rioti : ne è la l)iÙ evidente di1noslrazione il r~1lto cl1 r élYendo il sotto . . critto co municato il 111eloclo di :\ ne tesia pericl11rale al t:ongr es o Inl crn az ioual1e di Chirurgia 1enu tosi i)roprio in i\!Iaclri d r1el nlarzo del 193'2, €ci avendone fai lo cl in10$trazione a Barcell o11a nello stes o periodo, 11essuno tra i numerosi illustri e col Li cll irurp-hi spagnoli presenti· si avvenne del lJrecedente contributo di Pagé , no11 solo, ma alcuni di que Li colleghi spagnoli , interessatisi a.I n1etodo , lo app licarono pub·b li ca11done i b uoni risultali oLtenuti sotto il titolo di « _\11estesia peridurale all a Dogliotti » (Pi-Fi·gueras: ftevista de Girugia de Barcelona , 1932; J. :'.\] aria l\'Iartinez ~ agarra: Arcliivo· de ft l edicina, L'irug ia )' b)sµecialiclacles, 1932, Madrid ). 5) 1925 - Van Erps co1nunira alla ocietà Belga di Chirurgia alcuni suoi tentati' i di anestesia con iniezio11e di soluzioni an e.. teti cl1e nello pazio peridPra le, se nza accennare a te11lativi pr ecedenti di altri autori. e conclu de per la scar a attendibilità dei ri ultati (il ' ' an Er11s llsava soluzio11 i insuffi cienti ). 6) 1931 - Lo scrivent e pul)hli r a i ri~nJ­ tali dei uoi Lt1di, condott i per circa c.luc• anni itell 'Ist ituto di Patologia Cl1irurgica di Torin o. J1roponendo il nome di cc anest esia fJeridurrrle segmentaria n, e~pone11do i dati sperin1en tal i a11a to111ici e clinici che co titui. cono la }1(i~C del 111etodo : particolarità anaton1icl1 e dello s pazio peridt1raJe , diffu. ione in e~so di li quidi


204

« IL POLICLINICO n

colorati e cli diversa densità (ne'l cadavei·e e 11ell 'a11irr1ale vivente), diffusione nell'uomo di liquidi radiopacl1i , p·e r1n°e abilità . della dura m .a dre, evoluzione dell 'anestesia n ei vari segr11e11ti, t ecr1ica della puntura sia llsando d1el segno d·ella pressio11e negativa , .sia usando d el metodo d·ell 'in1provvisa mancanza di r esistenza. Al sottoscritto era del tutto sconosciuto con1e si è det.to, I 'unico articolo del Pages sul l 'argon1ento; di cui no·n -esiste·va traccia nella bibliografia europea prima della rive·11dicazio11e ·d el (.;.·u tiérrez fatta sul fi11ire del 1932. II lavoro del Pag·és s•i poteva perciò corisiderare den tutto percluto se in 12 anni nessu:n.o,

n cp·pure nel suo pa.esie., si era lontana.mente. preoccupa io di prenderlo in oonsiderazio1rie. Con i lavori d el sottoscritto pubblicati in ·Varie lingue e con1u~icatj in di,rersi paesi (Italia , Spagna, Francia, Stati Uniti) si inizia un periodo di ricerche da parte di num erosi chirurghi cl1e contribuiscono in vario modo alla conoscenza, alla criti ca, al lJerfezionam,ento del nletodo. Il nletodo è entrato da allora e solo da allor.a a far parte de] l>atrimonio scientifi co IB1ive1·sale. Co11 Lutto ciò il J,a, oro del Pagés no11 perde cert o llulla dei suoi ineriti e della sua origi· nalità, ma evidentemer1te, sepolto com·e era , nulla toglie al merito ed alla originalità dello studio del sottoscritto, al quale ultimo ~on si deve discono~t-ere di av.ere fornjto al metodo le IL·ecessarie basi anaton1icl1e , s1)erimentali, cliniche e propag·a11dlsticl1e indis1)ensabili p er farlo conoscere, ap prezz.are ed esperin1entare nel n·iondo intero. Molti eserr1pi di contestazioni di qu,esto genere si potrebbero citare, tutti risolti con onore sia l)er i pio11i eri quanto per coloro cl1e diedero vita reale e duDevoJe alle loJr o scoperte. Esem1Jio classico, per restare i11 argon1e11 to , la lunga contestazione tra Leonard Cornltlg: IJe11rologo americano , primo ideator,e e realizzatore ignorato della rachian·e&tesia ed August Bier, che non conoscendo affatto le dimenticate ri cerche di Corning, stu diò e r.ealizzò ].a rachianestesia diffondendola in tutti i pa·esi. AJtro esempio r ecer1te e clamoroso su arg·o1nent< 1 artcl1e J)lÙ importante del nostro. f' la contestazione di i>riorità tra il nostro 1Castelli110 e gli studiosi americani ~TipJ>l e Minot e Murphy a proposito della decisiva influenza della ep·a t.0terapia nel trattamento de]l 'anemia per11icio&a. È certo cl1e il Caste1lli110 n1olti anr1i p·rirr1a di 1"Iinot e l\1ur.pby a,reva · notato l 'efficacia clini ca dell 'epatoterapia, ma è alLretlanto certo che senza ] lavori del tutto origi11a.ii degli autori america11i, gli anen1ici i)ernir·i ()si cli Lutto il mondo continuerebbero iìì~­ sor:,bilrr1e11te .a ·morireJ poich·è i lavori del clinico l\a11olet.a1Jo non a'1evano avuto alcu11 se· guito ecl ernuo ignorati. dalla bibliografìJ. jnt ernai'ÌOIJale. In conclusione, ritor11ando al nostro caso, sia1110 graLi al Guti€rrez di aver e.i ~egnalat o un interessantissirno s~ udio di un valoroso colle1

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[ANNO

XLIII,

NUl\[.

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ga spagnolo , 111a vorrer11n:i.o ch'egli ed i suoi collaboratori riconoscessero il valore essenzial1r1ente « storico » della loro riesumazion1e, e 1lon volessero mcno111are, con acredine ingiustificata, l 'opera del sottoscritto che .è stata TJerfettan1ente indipendente da quella del Pagés : ser1za di essa l 'an estesia peridu1~ale segn1entaria sarebbe tuttora sconosciuta, con1e· sconosci u Lo era il nome del Pag~és prima della sua faticosa postuma riesumazione. Quindi io credo equo che tra i pre1c ursori dell'anestesia peri durale si dia un post.o d ' onore. al P.agés., n1a cl1e volendo designa1"e l 'autore del metodo, per quello ch e esso attualmente vale, non si possa disconoscere in i)rrirr1issim.a linea quello del sottoscritto. Lodevole da questo punlo di vista l 'inter-vento del Pi-iF igue·r as che venuto tra di noi , gradito ospite di un Congresso Italiano di Ane~tesia, ricor10.b be ai nostri st udi il giusto posto che loro spetta, dichiarando che l 'interessante e pregevole aJt] colo del Pagés era d el tutto, se .p ur ingiustam.e nte, sconosciuto nella stessa Spag11a. (Gio rnale Italia.no di Anestesia, n . 4 , 19 3·5) . B) Precisazion,.i s.cientifiche. - Nell 'articolo del Ruiz vi sono poi alcune .altre inesattezze che desidero correg·gere, tanto più che in esso vi è un certo tono pretenzioso che ]ascerebbe supporre una assai più profonda conosoenza dell'argornento. 1) pag. 1~, 2a colo11na: il Ruiz seri ve che cc Il Corning tentò nel 18-~5 una modiflcazion.e della r·a chianestesia ch e però no11 lo &oddisfece ». Orbene tutti sanno cl1e Corning n·el 18·8'5 faceva i p•r imissimi tentativi, nell 'ar1imale, di iniezioni di cocaina nello sp·eco ·verteb1rale a scopo di studio per ap·p1icare il n1etodo alla terapia neurolog·ica , ma ch e I.a rachianesLesia era allora .a ncora d·el tutto sconosciuta , cosicchè dovevano p·a ssare oltre 12 nnni prima ch e il Corning stes.so e sop.ratutto il Bier (1898), com1J1issero i primi te11tativi di r-achianestesia. 2) p1ag· . 21\< , 1 colonna - scri've il R ti~z eh e rr1.ezz 'ora dopo l 'ini!ezio11e peridurale di so- · luzion.e di novocaina al 2 /~ , estraendo ljquido cefa lor.acl1ideo non si tro a n1ai in esso no-vocai11a. Ciò è i11esatto IJer cl1è se pure la novocaina i11iettata n e]Jo SJJazio peridurale agisce sui troncl1i ner,rosì sul loro p ercorso extradurale , è di1no~trato (Dog·liottj , Bertocc,hi, Giordaneng·o, !Biancalana) che dopo 20' -25 ' si t.ro-vano tràcce di novocaina anche nel liquido cefalo-rachideo. Iniettando, come io 110 fatto nei prin1i tempi delle n1ie ricerche, soluzione di no,rocai11a colorata con bleu di metilene, si iiuò ancl1e avere una tenu·e colorazione in bleu (l•el liquido cefalo-rachideo, dopo 20 ' -25 '. 3) i)ag. 2a., la colonna - si legge « Zorra« quin ha detto. cJ1e nel la stessa n1aniera ;< cl1e si 111onta una bussola in una camera di cc olio, cosi I.a n1idol1a no11 potrebbe essere ri~ a salita n ello spazio peridurale se gli organi (( non av·esser o acquisito densità o tensione difcc ferente da quella qei loro an1n1ortizzatorj. 1

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[ANNO XLIII, NuM. 5]

« Così &i è forrr1ato il cilindro rrleningo-mi-

« dolta re con

205

SEZIONE PRATICA

J:.>I essione positiva e d e11sità mi-

r1ore . Perciò il li:quido cefalo-rachidia n o te11« d e a p ortarsi infuori ed il g rasso epidura]e cc succhia dal di fuori » . L ·autore dimostra di accettare questa curiosa spieg·azione dello Zor raqui11 sulle cau se d ell 'in,eguale sviluppo feta le d el n1idollo e dello speco vertebrale con la co11seg ue11te ben nota risalita d el n1idollo ris1)etto ai corrispon·denti m ·etam ierici vertebro-somatici noncl1è sulle cau se d ella circola-zione del liquido cefalo~rachideo. l\1i pare che 110J1 ,-alga la pena di spender e molte parole per rljn1ostrar·e qua nto · cervellot.ic.a sia la teoria es110sta dallo scrittor e argentino . ~(n Sll un punto ricl1iamo ancora l 'atten1ione del leLLore nonchè d el collega a rgentino: la ta11to discussa cc pr essio11e n egativa n d ello S])azio I >er j durale rto1i esiste ajfatto al lo ~·taf.o di ri[JO~o e quando ]a colonna si t rova in posizio11e 11ornta1 e. Essa si nlanifesta soltan to c1 ua11do la colonna vien e flessa in avanti (Dogliot ti) . Difatti duran t e questo m ov imento sj cleter111i11.a un allungan1en to forzato d el canale ,-ert.ebrale e quindi un a um ento di volnn1e cle11 a sua cavità totale, aumento di volu111e che solo i11 p·aTte e piuttosto lentam·ente viene com .pensato da richiamo di sangue nel1·n111 pio letto v enoso d el tessuto peridurale, c:d un 110' forse anch e da lieve disten si'on8) d el sacco clurale. La Lempora11ea IJressione r1eg·ativa ch e cos~ s i d elern tina n ell o sp·a zio· peridural·e è perciò u.i1 fe110111 eno 11101 I o irregol.are per cui esso è sfruttabile lJer co11os.cere il momento di pe n etrazjone iii deLto spazio essenzialmen te n ei par.ie11ti coJ1 colon11a fle ssillile. .Per 111isurar e qu·esta p r essione 11egativa può ser,,iro la11lo il « segno della go'c cia >> segnala· i o da 1 Gutié rrez e cor1ten11Joranea111ente clal S·o ret.i ( 1032), quan Lo un IJi ccolo m .a110111etro ad \<

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UCfj llél.

t1ltimato in un i)aziente in g'ravissime conclizioni gen erali per seps i peritoneale diff u a, e riel quale si era seguito il pessimo m e todo di iniettare la soluzion,e anesletica n ello spazio peridurale anche qu.a n do si sia perforata i11 primo Le rnpo e p er errore la dura madre, ritirando in secondo t enllJO 1'ago fi110 a quanclo n on esca più liquor. <~t1esto rr1eto.do, u sato ancl1e da cb irurg hi belg·i e franoe~i ·è n·e ttam ent e scon sigliabile i)ercl1è .e spone alla possib·i lità di iniettare un certo quantitavo di soluzione an ch e n ello spazio sottoaracnoideo. Nel nostro caso sono persuaso ch e la g rave ipoten sione, la paralisi ·m otoria reSJ)iratoria ed infine i fenon1eni di sincope b1u lb ar e furono determinati d.a lla diffusioine di parte nell'anestetico n ello spazio sottoaracnoideo , in un paziento assai labile come Io son o n otoriament e tutt i i settic i gravi. Il 1-\ui z segn.a la n ella su.a statistica 2 casi di n i.orte intraopera toria , di cui tuttavia il secondo non mi pare attribuibile a ll'anestesia se si fu costretti ad eterizzare la paziente sul finire d ell 'intetvento. . Concludo questi miei b r•evi app·u nti i11 parte di cara1.t ere storico, in 1)1arte di caratterie tecnico, esprin1endo il mio compiacim en to per la g ra nde sim1Jatia. ch e la scuola de] Gutiérrez hn per l 'anestesia peridura J.e seg1nentaria , n1a esprim.enclo a 11 ch e il voto ch e I ' entusiasn10 p fH' questo 11uovo r11ezzo non fac cia troppi torti a c hi lo ha fa tto co11oscere per primo al 1l1ondo inter o e ch e non si voglia d 'altro lato estenderne l'u t,o in misura .eccessiva, così da volerlo sostituire in ogni caso a metodi cl1e come la racl1ianestesia sottoar acnoid ea e la Ilarcosi hanno l)Ur sempr e m olte ed in11)orta11ti indi cazioni . 1

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Per i riferin1enti con sul tare A. M. Dog·lj otti. « Tr a ttat o di .A.11es tesia » U. T. E. T. , Torino, 1935. I

±) l\iguardo a ll e dosi di a n est etico ed al

tipo di so]q.zione da me u sato, il Ruiz d imos tra di co11oscere solo il mio scritto su Amer. Journ. of St1rg., n1entre nei numerosi contributi st1ll 'argo111ento ho detto come si possa110 u :sare co11 ri3·u ltati egt1aln1ente buoni sia una soluzio11e al 2 "lo di novocaina con 8-10 goccie di adrenalina (25 -30 cc.), sia una soluzion e più co111._p lessa da n1e ora usata, cl1e contiene i)ercai1la, parLtocaina e no,1 ocaina , sen1p re con a dre11alina. 5) Riguardo all 'afferrrtazione d el Ruiz ch e la e:'11e·r ienza del Gutiérrez in poco p iù di due an11i co1l oltre 1200 casi è forse la più vasta del i11011do, faccio n otare ch e se tale esperie11 za è 1Jiù ch e rispBttabile , non su pera la 11ostr<1 ch e i11 sei anni di esperienza si aggira su oltre 3000 casi su pazienti d ell 'Istitt1to di Patologia Chirt1r g·ica e della Clinica Chirurgica Ge nerale di Torino. Su 3000 casi da 1ne controllati direttan1ente od indiretta111·ente ebbin10 finora a lamentarr 110 solo caso di n1orte avYen u to ad i n t ervento 1

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Ricordiamo l'Interessante pubblicazione: Dott. Prof. CIOACCHINO FUMAROLA Libero docente e Aiuto nella Clinica neuropsichiatrica della R. Università di Roma

MIDOLLO

SPINA L E

(da "" Diagnostica delle Malattia del Sistema Nervoso ,. ) Riportiamo l' i n dice dei Capitoli di questa Puntata dell'opera: CAP. I. • CENNI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL MIDOLLO SPINALE. pag. r a 29. - CAP. II. .. LOCALIZZAZIONE SEGMENTARIA SPINALE DEI MUSCOLI DEL TRONCO E DEGLI ARTI. pag. 30 a 35. - CAP. III. • TOPOGRAFIA VERTE, BRO-MIDOLLARE, pag. 36 a 38. - CAP. lV. • DIAGNOSI DI SEDE DELLE AFFEZIONI DEL MIDOLLO SPINALE. pag. 39 a 45. - CAP. V. • DIVISIONE DELLE MALATTIE DEL Ml· DOLLO SPINALE, pag. 46 a 48. - CAP. VI. • AFFEZIONI PRIMARIE DEL MIDOLLO SPINALE, pag. 49 a 150. - CAP. Vll . .. ARTROFIE MUSCOLARI PROGRESSIVE. pag. 151 a 191. CAP. VIII. • AFFEZI ONI SECONDARIE DEL MIDOLLO SPINALE, pag. 192 a 215. - CAP. IX. • AFFEZ IONI DEL CONUS ME· DULLAR.IS E DELLA CAUDA EQUINA, pag. 216 a 223. CAP. X. • ANOMALIE CONGENITE DEL MIDOLLO SPINALE E DELLE SUE MEMBRANE, pag. 224 a 232. Volume di pagine 232, con 66 figure nel testo. Prezzo L. 3 3 più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al <t Policlinico » sole L. 2 9, 7 5 in porto franco. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale, Sue. cursale diciotto. Roma.


« lL P OJJJ CL l Nir.O »

206

TECNICA L.\.l~ Oil.1-\.TORlO

DI BA'l TERIOLOGIA DELL'OSPEOALE CIVILE DI BEI.LUNO Direttore: dott. L. TANFERNA.

Sulla eolorazione dei granuli metacromatici dtl bacillo difterico. (Osservazioni e deduzioni pratiche). CARLO

·F1~1GrMELI CA,

volontario.

Sperin1entando su materiale sospetto diversi' inetodi di colorazion·e, classici e nuovi (fra i quali a 11ch.e uno da me descritto (~lin erva miedica, 1932, n. 1), mi è spesso avvenuto , di fronte a bacilli sicuramente difteri ci, di non riuscire sul mon1ento a differeinziare le caratteristi ch e for1nazioni polari, n·el mentre ch e, riprend e ndo dopo qualche ora la ricerca , que~t e n1i appari vano n e ttame11t.e e senza difficoltà. I:~ra ciò d.a attribuirsi al fatto che in un p~imo tempo i bacilli difterici no11 a\revano ancora elaborat,o le gr.anul<tzio11i m et acromatiche o si trattava piuttosto di una deficienz~ , rispett o a co1tdizioni transitori e, della tec11ica in1piegata !1 A questo interrogativo sen1Lr.an1i soddtsfare una ossenrazione da 1ne r ecentemente fatta. Ho notato ch e trattando il b·acillo difterico con un <'Olora11tei baP.ico e, su ccessivan1ente, con un acido diluito , &i ottien·e una n etta differenzi:azione cro·m atica d ei corpuscoli P'Olari ; diff,eren ziazione che si fa n1eno evidente fino a ~con1 parire sr i11 eguito si fa agire una soluzione deboln1ente alcalina. (È interessante notare ch e in questo senso agisce pure l'acqua di forite e, in n1i sura minore e forse per le piccole quantità di corpi gassosi in essa contenuti , a11 ch·e l 'acqua dist.illata). Il comportamento dei corpu scoli 1netacromatici rispetto alle soluzioni cleb·o1mente alcali·n e risulta però con ·evid enza solo in, p·airticolari condizioni, quali si riscontrano , ad esempio, 11elle culture non oltre le 10 ore da lla se.n1 ina. Am·m ett1e ndo quindi l 'esistenza di particolari condizioni temporanee, si spi,ega ag·e,r0Jn1ent e l ·ap1:>arente anorn1alità di certi casi .

* ** Da quanto ho espo, lo r)enso si po sa d edurre

[ANNO

XLIII, N-c:i\r. 5J

All 'atto pratico non tutte le sostanze coloranti basiche e non tutti gli aci'di i presta110 egualmente h en e. ~ facile i)erò ottenere un itun1ero con siderevole di procedimenti n1olto sensibili combinando opportunamente l 'azione di un colorante bas.ico e <li un acido diluito, ~ 1 in,ancia1ido al la.v<JJggio jinaìe. Inoltre, la co1toscenza d.eJl 'i11timo n1recca11ismo per cui le formazioni met;acromatiche vengo·n o rivelate esclude gran parte delle cause di · errore che s1)esso risiedono in banali particolari . Il 1netodo segu ente, che utilizza in mo,d o ra~onal1e sostanze già largar11ente u sate allo scopo, è consigli abile p,e r la sen sibilità e per la costanza dei risultati. TECNICA. I ) Colorare lo Lriscio , fis ato alla fiamma o in alcool etili co·. con: Bleiu di n1etilene m 1edicinale gr. 0,5; Acqua em e. 100. T empo di colorazione: 20-30 " . (Nota. Non è opp·o rtuno usare un a soluzione co]orante più conoentrat.a per ch è potreb,b e o tacolare la din1ost.razione d ei g·r anuli sottili e poco differenziati). 2) \ Teirsare l 'ecoesso d el colorante e, senza lavare, trattare dolcemente })er 15 " circa con : Acido lattico offic inale eme. 5; Acqua eme. 200. 3) Versare l 'eccesso d el r eagente e, senza lavare, asciugare nELICATAM ENTI~ I con carta bil1·11la. (1Vota.. Si e' riti di asciugare mediant e ri . r aldamento. Si abb,i a cura di 11on usare carta bihula adoperata in precedenza per assorbire oluzioni alcaline). R1suLTArI. Gra11uli polari in rosso-cupo , cruasi nero; corpo d ei bacilli , come ogni a]tro elemento, in azzun·o. Belluno, 12 dicem])re 1935. 1

IlIASSUNTO. Da osservazioni e con siderazioni t eorico-pratich e, l 'A. deduce un procedimento particolarmente sensib·i le p er la colorazione s1)ecifica del ba cillo difterico.

ca

Utilissimo per I concorsi al posti di Ufficiale Sanitario:

Dott. AZECLIO FILIPPINI

DirigenLe il Reparto di Igiene ap.plicata nell'I stituto s perimentale delle FF. SS. in Roma.

PRONTUARIO DELL'IGIENISTA Prefazione del Prof. CIUSEPPE SANARELLI

cl1e i g·ranul1 polari, qualora abbiano assunto u11 colorante basico, si comportano , rispetto agli acidi diluiti , com.e indicatori particolarmente sensibili in certe fasi dello sviluppo del cre-rme . In teoria , quindi , dovrebbe esser pos-

Direttore del R. Istituto d 'Igiene dell'Univ. di Roma. Manuale compilato con criteri eminentemente pratici ad u so dei medici condotti, degli ufficiali sanitari e di tutti i funzion a ri addetti alla vigilanza igienica. Volume di pa;g. XVI-564, rilegato in tela. Prezzo _L. 5 2. Per i nostri abbonati sole L . 4 8, 5 O franco d1 porto.

11?.etodi di c.olornzione sp.ecifica.

Inviare Va.glia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Po. stale Su ccursale diciotto, ROMA.

~ibile L' attaaziorie di un numero indefin.ito di


[ANNO XLIII, ~TJM. 51

tasi per quasi ci11que n1esi dall ' uscjta dall '0spedale, la 5a. a decorso atipico : su])ittero-febbricola, la 6a forma anitterica .a tipo renale . L 'A. i)er1sa qui11di ad occuparsi della importanz.a tielle ri cer ch e di laboratorio nell 'accertamento d ella diagnosi e conclude ch e nei prin1i sette g·iorni cli malattia si lJUÒ ricorrere: I ) all 'esame di1~elto del sangue in strisci colorati; 2) al.la inoculazioQ.e di san g u e o di liquor in cavia; 3) alla prova c ultural e. Oltre il decimo giorno si può ricorreTe : alla ricerca diretta dell~ spiroch ete n elle orine ed oltre il 15° g·iornu alla ricerca d elle in1n1unisine e della <igglutinazione. . [:a Lerapia .va distinta in sintomatica e spec tf1ca: la IJrtn1.a tende a.d alleviare l 'insuffiscienza epatic.a e r enale (calon1elano , i1Jodern1oclisi , fl eboclisi; urotropina, t eobromina e teoci.na; ir1.iez~or1i di tios?lfnto sodico 10 %), le man1festaz1on1 en1orrag1cl1e (calcio endover1oso), l 'insufficje.nza surrenale (estratti di gh. . urre11~le) e i sinton1i meningei (puntura lombare r1petuta). La terapia specifica vien fatta t-ffi cace111ent··e con sie ro di convalesce11ti o di ct11i111ali 01JporLuna111ente trattati. Gli arse11obe nzoli d eb·b ono con si'derarsi da nnosi , n1entre i sali di bisrnuto p1a re diano J)uoni risultati ..

SUNTI E RASSEGNE MALATTIE INFETTIVE. Forme cliniche di spirochetosi ittero-emor• rag1ca. (A.

lBERZI .

207

SEZIONE PRATICA

Lo Sperime:ntale, agosto-ott. 1935).

La classificazion·e p·i ù semplice d elle forme cliniche della s1)irocl1eto•s i ittero-·en1orrag·ica - è secondo l 'A. la segue•n te : 1) la forn1a classica d.i W ed.l, cl1e egli d escrive ininutarne11te e molto cl1iaramente i11 tutti i suoi si11to·m i; 2) la forn1a anitteric,a, la quale a sua volta si può .disting.u.ere in forn1a renale e forma n1eningeia. La fo.rn1a renale ·è poco nota e le scarse osservazioni che ad essa si riferis.c o110 f11ror10 .confuse con altre rr1alattie, sotto il non1e di 1tP..fr1t.i di g11erra. [n due casi de~cri tti da Merklen e Go1111el le 'Vi er.a.no elevati tassi uren1ici, album ir1uria :p rolungata ed elin1inazione difettosa d·ella sulfofenol ftaleina. La cliagnosi fu })Osta sulla L·ase delle mi·algie, d'ella fotofobia , della inie;r,io ne congiuntivale, della dol enzia er)ato-vescicolar.e, della rigidità nucale e fu confermata d al1n p1·ova di agg-lutinazione. Tr.oisier e Bouq,u ien 11anno di recente trac.ciato il quadro clinico d·ella spiroch etosi rncningea.. La forn1a si inizia bruscame11te con .cefale.a inLensa, von1ito, rachialg·ia; nel i 1eriodo succesEiivo la oefalea raggiung·e g·radi .f,$tren1i, aumentano le n1.ia]g·ie limitate ai n1111. delle docce ver tebrali ed alle sur e, compaiono l 'iniezion.e con,g·iunti va] e e l 'l1erpes lab·iale o ;pa1pebral·e . La fotofobia è freque11te. Il n1alato cade in s tato stuporoso, profondan1ente ast enico. Non inancano g li altri sintomi di menin ~ gite: rigidità nucaìe , Kernig, posizione degli artì a cane di fucile ecc. Frequente è l 'iperestesia cutanea. 11 fegato è di rado aum·e nta t o, la milza invece è di solito un po ' ingrandita. Riguardo alla fu11Lione renale si notano oliguria prima e più tardi poliuria. Nelle orin e: albumina in quantità 11on notevole, talora ancl1e cili11dri e globuli r ossi; l 'urobilinuria è l 'unico indice della alterata funzionalità epatica n·e lle forn1e di spiroch etosi n1eningea p•u ra. L 'azot en1ia è p·o co elevata. La pu11tura lo111bar e dà esito a liquido limpido a p r essione non elevata, con di ssociazione citoalbumirtoide costante, albuminorachia b·as~a , e cifre elevate di leu cociti . Se111pre neg·ativa è riu~c,ita la ri èer c.a di spiroch·ete nel liquor. Nella spirocl1etosi n1eningea è fa cile la r ic aduta in l 4-'t-23a g iornata di n1alattia; la convalescenza è ]ung a ed è caratterizzata da un !ungo periodo di a tenia. La })rognosi è favo r e,:ole. L 'A. riferisce intorno a ~e i osser' azioni l1er~onali di spirocheto$i jttero e111orrag'ica : I re a decor so tipico , la 4a cori febbri cola protra l-

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' TI CENTINI.

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Recenti progressi nello studio dell'influenza. (C . FnANC1s. Journ.. Anier. Medie. Assoc., 27 lug·lio 1935). La diagnosi d ~ir1fluenza è gé.n eraln1ente atlrib·uita a forme n1orbose varie, cl1e in effetti co11 la vera influenza non hanno 11ulla a che fare . C1ò ha aurr1entato la confusione delle cog·nizioni su questa maìattia . Sta di fatto che I 'influenza è una i11alattia clinicamente defi11ita e. caratterizzata di inizio im.p rrovviso con sin~omi generali, b·riv!do, febbre, mialgie, c~­ raìea, fatti respiratori leggeri senza corizza . leu copenia, della durata di 2 o 3 giorni e seg uita da un p eriodo più o meno lungo di prof onda astenia . La m.alatt.ia è s la La attribuita a vari batter], tra i quali cyuelli che h anno avuto magg ior credito so110 l 'haen1ophilus inf]uenzae ed il l)acteriun1 i)·n eun1osinl cs. J\tla nessuno di essi si f> mostrato in effetti l 'agentie specifico. Successivamente si ·è diffusa l 'opinione ch e l'agente etiologico debba esse1·e nn virus ultramicroscopico o filtrabile. NegJ r ultin1i anni . . 0110 state cor1dotte tre ,. , erie di studi cho barino a ccrc:>~c iut o l 'i11t er e se per la defini zione dell ·~t iologi a dell 'inf]uenza. La prima serie riguarda g li ~l udi di Doch ez, Sl1ibley Kuceland, l\Iil1..: Long ed altri . _ u l con1une raffTeddore . Questo sar ebb e prodotto da u11 \rirus filirabile coltivabile su rerre11i di r u] t ura e Lrasn1i~sibile an che allo '"' cimpanzé. T.a seconda serie riguarda g li . Cttdi di Lai-

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IL POLICLlNICO

dla\v e Dunkin su ·un 'affezione delle vie resp iratorie superiori dei cani. Anche questa in· l'ezi011e sarebbe prodotta da un virus filtrabile , r arebbe trasrrtissi})i1e ai conigli. La terza serie rig uarda le ricercl1e di ShopE s u un'affezione r e pirat oria d el maial e, ch e fu i)er la p rima volta rilevato durante la p·a nde1r1ia d 'influenza d el 1918-19. La malattia è carlttterizzata da perdila di appetito e p e o , tosse , difficoltà del re-s piro, epatizzazione pulmonare , e bassa mortalità. Shope dimostrò ch e l 'affezione è provocata da u11 virus filtrabil e in siT?biosi con b atteri del grup po a] quale a ppart1 en e l 'l1aemopl1ilus influe·n zae. Tutti que ti studi fecero pe n~re c l1 e condizioni :111alog l1e possono v erifi carsi i11 i11fezion i r es1)jratorie ep id err1icl1 e <lell ' uon~o. . Nel 1933 Sn1ith , Andre,,· e La1dla"'' in ocul8 r ono ne1l 11aso di furetti il filtrato di secrezione naso .. faringea di malati d'influenza nelln fa e acuta. Gli anin1ali d o1Jo due o-iorni pre::;e11ta,-ano una sindron1 e sin1i le all 'influe1J1za ; 1)emuJsion e dei loro turbin ati inoculata n el 11a o di altri furetLi proYocò la m ed e ima affe zibne; g li anin1ali guariti diYentarono imn1.u ni ed il loro siero conte.n·~v.a .anLicorpi ca1H1c i di n eutralizzare il materi.aie infettante. Si trovò cl1e l 'agente attivo er a un v iru s fìll r abiìe. Ult eriori rice rcl1e accerlaror1 0 che r1ei fur etti i i1uò pro,1ocar e una sindrome simile a cruella ottenuta con il i11.ateri.ale un1ar10 , m edi a nte j} materiale ottenuto da maiali malati cl 'influenza. Dopo ri1)etuti pas~ aggi n ei furetti j ) ' rirus co11servava l 'infe tti,rità per i suini. Durante una diffusa ei:)id em ia d 'influenza Yerificatasi nel 193:± a Portorico si potettero co11fern1are i ri sulLali 0 Lte11uti nel 1933 in Ing l1ilterr.a circa la po ~i·bilità d i trasm ettere ai fure t1i l 'influenza umana . Nella stessa o ccasion e ebbero· su cce~so i le11tativi d'inoculazion e dell 'inf1uen za um.ana • • • e su1na a1 sorci. Le alterazioni mic roscopiche d ei p·u lmoni sono ide11tiche n ei suini , 11ei furetti e nei sorci. Si nota un n1arcato insp e$sime nto e prolifer azione d ella i)are te alveolare, aspetto at·elettasico in qu.alch e zona, essudato cellulare relatjvamente scarso. Il tipo d elle cellule, in contra st o con il r eperto d elle ordinarie infezioni ])atteri ch e·, è al p 1rincipio prevalentemente mo11onuclear e, con legaera infiltrazione di piccole cellule rotonde intorno ai vasi. I risultati delle ricer che fatte su culture e co11 la filtrazion e provano c ]1e:; l '.agente infettivo d ell 'i11fluen za epidc>mica è un ' 'iru s filtral) ile . L 'infezione si Lr.a sr11et.Lc escl11sivamente con il contatto con il n1ateriaJ.e proveni ente dall e ' rie aer ee di un malat o alle Yie a er ee di u11 sano. ~Ial g·r.ado la presenza di sintomi generali no11 è slalo n1ai possib·ile trasmettere la nialattia con il san g ue proYenie nte d a uomini : fure tti , r11aiali e sor ci infetti. DR. 1

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[A NNO

H

XLIII,

Nu~1.

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I malarici di fronte alla reazione di Henry. (E. NlARCHoux e V. Cno1\INE. La Presse ll/édical.e, 18 <licen1b·re 193t5).

Il prese11te lavoro è con eguenza di un refere11dw11 di Mtihlens pubblicato nella Rivista, di !'1alariologia (n. G-bis, 1934). 11 clinico. tedesco d icl1i.arò i l uo ceLlicismo ri'g·uardo alla p eTsis L·enza d ella malaria di guerra e chiese ai n1aJariologi . de.g li altri paesi belligeranti la loro opinion e su questo argomento. Ecco la risposta di due s tudio i francesi. La n1alaria i)er essere di.agnosticata con certezza e' ige la coperta del parassita specifico Jlel san g·ue del m.alaLo o quella dei gra11i di 111elanina . Oltre a questi due criteri sp ecifici, vi sono altri segni, ma soltanto di un valore approssimativo ( formula Jeucocit:aria , potere schizontolitico d el siero,, d ev iazior1e del complem ento•, autoagg·lutin.azione) . Molto interessar.te è a l riguardo ]a reazione sierolog ica di J-Ienry basata s u di una n1odificazione degli elem·enti costitutivi del siero, consistente so11ratutlo n e ll 'aum enlo d el coeffi ciente delle eug·Jobi11c precipitabili i1cr r11f'zzo d ell'acqua di~t illata ((:11or in e, 'fren sz). Lo squilibrio sie roso rivelato da questa reazion e è costante in tutti i malarici' ma 11on ,è esclu sivo de•l la malaria , potendosi riscontrar-· lo ancl1 e in altre malattie da protozoi 1ed anche, per quant-0 più debole1 nell.a s ifilide e nella tub.erco.Iosi. Interessante è lo tudio d ella r ea zione nel corso d ella malaria. N·ei paralitici g e11erali sottoposti a lla malarioterap·i a , J.a reazione è g ià positiva quattro o cinque giorni dopo l 'inocula zione ed è sem pre più evide11te fino a ragg iungere iJ massimo all '8'0 o 9° attacco. Sotto J ·influen za d·el trattamento et1i11 i ni co la reazione si attenua dopo il primo settenario e divien e n egativa al 30°-50° g ior no. I/infezion e naturale è pili r esistente e si spenge solo d olo 70-80 giorni di cura. Dal 193 1 tutti i 111alati cl1 e . i presentano al11amb u latorio d ell 'Istituto P.ast.eur per malaria sono sottoposti alla reazione di Henry. Gli AA. riferiscono i ri sultati finora raggiunti: I ) Malari ci coloniali : su 325 n1a]ati ]a r eazion f' è stata ne·g aliva in 253 casi (75,8 %), po· sitiva in 62 (18,2 %), dub·b ·i a in 20 (6 %). Se si ri11artisco110 questi malati in quatt1ro g ruppi, se·c ondo i•J t empo passato dal ]oro ritorno dalle colonie,. si vede che a n1ano a mano ch e tale I ~mpo aumenta. diminuisce progressivan1ente il num ero d elle r eazioni positive e dubbie. 2) Malarici di guerra: in questo gruppo , d a ' 1921 , gli AA . no11 11a11no ri scontrato un sol rortatorc di p a r assiti. Tra i 190 che essi hanno sotto.p osto alla r eazio11e di He nry , non hanito trovato alc u11 segno di rnalaria , per quanto tutti i sogg·etti si lam.entas er o di mal di te ta l'Criodici, dislurbi n erYo i ed acces. i feb·b rilì. ~\ la n ei pochi casi , ne i quali gli AA. hanno 1

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r ealmente ri~co11Lralo una ele\az ione t er111ica, questa er a con sicurezza d o uta acl a ltre cau se c.h e non la 1nalaria. Si trat1ta,ra quindi d 'indi vidui ch e cerca' ano di trovare un motivo p er Ja i)en ione. La r eazio ne di H enry risultò n egati a n1el 9±, ± })er cento d ei casi . Inson1111a l 'es.a111 e ierolog·ico <-on ferm ò la clini'c a e gli A.1\ . 11e deduco no ch e cc t utti i rrLala rici di g uerra 0110 guariti da lungo t c1111>0 ». \ l1cEsTL 1. 1

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DIABETE. li diabete ed il genere di vita. (E. J osLIN, L. DuBLTN e II. 1\1.IBKs. A meri can Jorirrial 11f ed. Sciences, ~ebb,ra io 1935). Non vi è dubbio cl1e il mig·lioramento del tenore di vita nella n1.ag·gior parte d elle n a.zioni civilizzate , abbia contrib·uito maleria lrr1ente a l mig lioran1ento delle cifre di mort.aJità, specialmente p er quelle att.r ibuite a lLai .tubercolosi , Ma "e questo è il lat o consolante <lel problema, non bisogna dimen ticar e ch e vi è un lato 1neno piace,·ole, ed è quello dell 1aum·ento di a lcu11e malatti·e nei paesi l)iù .civilizzati. Fra 4ueste è d a incJuder e, econdo g·li AA. , i l diabete mellito; certame11te una parte di t ale .au1nento è solo apparente, e do,1uto a fattori 1 .con1e il n1ig lioramento d ei mezzi diag nostici , i.ti connession·e con le assicurazioni sulla vita , ecc.; è i111possibile dire. qua11ta ])arte questi fattori abbiano, r11a i ricercatori an1ericani r11ostrano su1licien ti rag io11i p er cred eTe eh.e, j J1 ultima analisi tale aumento è r eale, e d o,-uto. alla . ir1aggior faci lità della vita in qu,esle n az1on1. Le ri cer cl1e clinich e fatte da J oslin u 400 iJa7.i0nti dimostrano ch e, nel t empo d el lor o masslri10 p eso la m et à d egli uomini e r i 1.'ca il 60 % delle do1111e pesan o circa il 20 % p iù di quanto <lovrcbbero pesare delle persone d e lla loro età e d ella loro altezza. Quc~ti risultati ono confern1ati dalle statistich e delle assicurazioni , le qu~j din1ostra n o ch e lo sviluppo d el <liabete è di molto più frequente l'ra persone di peso eccessivo ch e fra quelle di peso norn1al·e o a l disotto del normale. Que sto 110n ' ;uol dire ch e tutti i g r.assi diventan o diJbei ici , ed i rapporti fra il diabet e e 1:ob<:sità i1c,r. ~t~no certo cl1iara111ente definiti; ma un rap1)orto c'è, e talntente str etto rl1e le cn1,djzìonì ch e favoriscono l 'obesità sono Je stesse r h e r\rod11cono un aun1ent o della n1orta li tà l~er cli.abete. Tali co1Ldizioni 0110 i)1·inc i pal1nc.; n te l 'aument0 del cibo e la f1im1nuzione de lla dorr1anda di lavoro fisico: con la n1eccanizzalìone dell 'industria , la quantità di t'riergia spesa in J.avoro è stata sostanzialmen te ridotta per una lar ga parte della popolazione, n ello stesso tempo che ono migliorat e Ie c.ondilioni di nutrizio11e e le possibilità di c c11f.u1110. I\ìcerc l1e accurate l1anno din1ost1 a 1

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SEZJO'NE PHATICA

to ch e il diabete è prevalente fra quelle r)e.rsone il c ui lavoro r ichied e Ja spesa di una qi1, ,ntit.i\ ùi en e rg ia fisica r elativamente piccola, ed i11 cui le oì1tra te nutritive sono superiori a l n orn1al e : no11 è in1probabile ch e i l 111odcrj1n prog :rie·· o porti in qu·esta cate~ori~ Uflcl perce11tuale ù i popolazio11e sempre n1agg iorc . I .e · ~ali sli che nledich e dovrebbero riportare co1ttem1Joraneamente un auinento del1·ob esità , p erchè fosse din1oslrata la veri Là di q11e&ti asserti. Joslin ed i uoi collaboratori d icono cl1e un tale aumento può esser e inferito dal fatl o ch e no11 vi è stata nessuna diminuzione n el i.wso n1edio dei sogg·etti sottoposti all 'e an1e 111edico ij.er le a . sicurazioni , per quanto ques t·e fossero est ese p·r in cipalmente a quell e cla , i d ella IJOpol.azione in rui, IJer i 1 loro carattere dj clas e lavora11le, l 'adiposiLà doveva pres11!11 ihil111ente essere meno frequent e ch e nelle a l tre clas::;i socinli. Anche il g r ande aun1ento del diabete fra Je donne è dagli AA. a. critto al migliorarr1en10 d ella co11dizion e ocia le tlol1e a1JparLe11enti a questo e o. . G. 1A C..\''..\..

Sulla sindrome addominale acuta nell'acidosi diabetica. (J . T. BEA.n1.1woon . .Tourn. of Am. l\1ed. 1!ss. 1 12 otitobr·e 19315) . Il quadro classi co dell 'acidosi , di cui l 'aspetto c uln1ina11te è rappresent~to dal. co:r:1~ , rton costituisc..,e cl1e una delle s1ndrom1 cl1n1cl1e cl1e prcludo110 all 'aggravarsi spetto fa t ale d ell 'affezion e diabetica; può essere prece duto, accompagn ato e talvolta oscurato dalla intom atologia g astro-intestinale, sull~ quale l1 anno g ià richiamalo l 'attenzione J osli n, All3n 1 R oat ed a lLri , e l 'incidenza della quale sembra tutt 'al tro ch e rara. Le osservazioni d ell 'A . si riferiscon o a circa 1000 casi di diabete, Lra i quali 114 con sintomi clinici e chimici di acidosi in a tto. Ora, fra questi u ltin1i , 81 e cioè 71 % presentavan o sintomi di a ffezione addominale, tanto che 14 di quesLi infern1i sono stati ricoyerati in corsie chirurg icl1e, nella suppost11 itecessi tà di un intervento cruento. Già I 'inizio di uno stato a cidosico vie11e pesso segnato da sinl on1i , che fanno indirizzare il m edico verso un· affezione dell'apparat o digerente, poich è si manifestano nausea, von1ito , s tipsi e talvolta v<\ghi dolori addomi 11ali. 'fale sint omatologia può precedere il coma di qualch e giorno; n1a è tutt ' altro ch e raro ch e l 'aggravan1ento d elle condizioni bioc himiche si renda palese attraYer so una tipica ~ i ndrome acldon1inale acula ; vi sono vomiti e clolori violenti a ll 'addome ; l 'alvo è completa n1entP chiuso ; non n1anca n eanch e la dife . . a n1usco lare n1ù o ineno accentuata ; ma v 'è d i più: n ella maggioranza dei ca i a ffetti d a ac idosi in atto esis te una leu cocitosi n o teYo]e 1


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cc IL P OLTCL!KI CO »

(fir10 a 4 2000 g l. bianchi) che nelle sindrorn i addo1r1inaìi osservate dall 'A. si è presentata in 86 7~ dei casi (riscontrala in 57 % delle acidosi non co111 plicate); lo stesso dicasi della febbre, ch e è stata con s ta ta ta n ei casi citati i11 una p ercentuale solo di })OCO inferiore a quella della leu cocitosi. Per quel cl1e riguarda la patogen es i della sintomatologia addominale da acidosi diabeti ca , essa non può dirsi a11cora chiarita . !~'ipotesi d a qt1~J cun o avanzata sulla possibile esistenz~ ?i una p~11 crea~ite acuta nor1 a11pare ~oste­ ntb1le, da Lo 11 ra111do miglioran1ento in seguito alla t ér apia adeguata ; non è da escluder si che vi con Lribuisca uno s pasmo violento d-eJl 'i:r1tes1ino , nelle sue varie sezioni ; a co11ferma di tale opin io11e s tarebbe il fa tto che la lavanda g·astri ca rr1ett e spesso in evide11la cibi i11geri Li 2-± ore prima . Secondo altri , si trattereb·b e di un riflesso di difesa, m ediar1te i) qual e l 'orga11i~1 11 0 si lib era dagl i ioni acidi del f: ucco g·.:if'tr i co . Ma s~ n essuna di tali interpretazio11i appar e sodd 1s fllc('nte. a11cora più n1i st eriosa rin1 an e Ja gen esi della le ucocito ·i e d ella febbre d a nr idosi. L ' ul Li111a potreb·b e esser e a t,t ribuita all a s Lin10 laz ion e d el ce ntro t erm ogen etico da 11arte d·ei corpi ch e tonici ; e questa è s tata anch e invocala n ei rig uard i <lei midollo osseo ch e i·eagirebb e con n1aggior e l)rOduzion e d i leu cociti 11eutrofìli (infaLti n el san g u e s i osser va n e utrofìlia e s:µo stan1enlo a sini Ira della l'o~rn.ul~ di . Arnell1); senoncl1è, esp erien ze n eg J1 an1n1al1, con provocazione artifi ciale di acid osi, n on han110 confermato tale ipotesi. Una le:;:ione ana ~omi ca addominal e <~l1 e i10 l r e? ·l.Je essere . ron s1der a ta quale fattore vrotopat1co dell~ s.1nd1:ome, cl1e a sua volta provoch erebbe l ac1dos1. n on po tè esser e dimostrata nella assolula maggioranza d ei casi dell '1\. Jn u11a certa p f-· r centu.ale dei casi figuravano affezioni d ella cistifellea, n1 a queste non poievano giu ~t if1care la g ravità d el quadro , faciln1e11 Le du1liin J bile dalla classica t er apia a11t.icornat<)Sù . 1.·i111r1orlanza d ella diagnosi differ enziale n ei casi ~i si11(iron1i ~ddominali acidoticl1e avpar e evident e, quando si pensi ch e in tali casi l 'i11terve 1 1to cl1irurgico quasi sempre porta ad un ·esito fatal e; le difficoltà d ella diagnosi divengono b·e n palesi , tenendo presenti i punti c.01nu11i cori la sinto1natolog ia d ell ' cc .addome ac uto >~ e rilevar1do c:h e in alc uni casi dell 'A. sono state poste l e di agnosi di p eritonite , appenclicite, colecistite, occlusione intestinale, pan cr eatite acuta. È chiaro ch e la diag11osi differenziale si b·aserA a11zitutto sui dati a n amnestici , ch e i1lformrranno s ull'esistenza precedente d el d iabete: 111a questi possono s11esso man car e, o perch è la malattia è stata miscon osciuta , o p er ch è l :individuo non è in condizioni di forni re dati precisi ; un 'importanza capitale spetta

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XLIII, Nu1'-r. 5]

a j dati di l.al1oratorio: cioè la g·licemia la cr}iC?suria (l l 'aceto11uria, la detern1inazi o~e d~lla riserva a lca li na; ma possiamo noi in base a tali d a ti escludere una e,·entuale con con1itan za di a ffezio11i addominali acute !> . La riSJ:>OSta ~eci siva spe lta quindi al criterto « ex iuvanttbus » d elJa terapia medica efl'ett.uat.a r on son1n1i11 is lrazioni di insulina,' soluz10111 glucosate e fisiolog ich·e ; in pocl1e ore (3-Ci) si nota un mig lioramer1t.o n etto n ell e co11dizio11i clinicl1e ·e biochimiche · e in sieme e.on l '<.1ci do_si , scomparirà , corn e d 'incanto, la s11ìcl~·o c11 e di _addon1~ aclt~o ch e rappresenta u110 ~egl i as11ett1 prote1for1n1 d el pr econ1a di abetico . S·. M1 ·z. 1

AGGRESSIVI CHIMICI. Le difese improvvisate o ridotte contro • • • 1 gas agg1·ess1 vi. (BR:..'ÈnE. (;azelle des h òpitaux, 28 dic. 1935). La difesa della IJOIJo]azione civile d ell e gran.di. c itLù . contro i g·as aggres ivi p r esenta ftrav1ss1n1e d1Ificollà ecl incertezze. Dei rifu o·i abb·i an10 veduto b-elli ~s i111i n1ode11i, a perf~t~ la t enula d 'aria, con rj for11-imento dall ' e. ter110 o rigenerazio11e, n1a non si vede com e si JJO ... sano atl uar e in num ero s ullìci'e nte, senza co11tare il cos to e le ditlìcolLà di costruzion e e cli e8ercizio . N è è da tra c ur.are la co11siderazione cl1 e ? ell '. eve1:1 Luale ca~.uta della ca. a soprastan te, 11 rifug10 p er J 1ngo1nb,r o d ell e macerie J1uò rappresentare la vera tomba d ei ricoverali. Analog·o pericolo p r esent.ano le cantin e clove si . IJensa ~ fare rifl1g iar e le persone; i1~ e se p oi , per 11 fatto cl1e la chi tisura è b e11 lungi., dall 'es... ere ermetica ' i orra , ~cren eraln1 e11. le p1u pesanti dell 'aria, tenderanno a·d i11fil Lrarsi ed a vren1? co ... ì un rimedio p e.g-gi 01~e d el 11~ale . La question e d ei rifugi va quindi s l ud~at~ ponderatame11te, · n1ettendosi ·dal punto clL vista d ella pratica at tu.azione st1 una po1Jolazione n 101Lo 11u1ner osa. Ptecer11 e111'e11te in E·rancia , il colonn ello Rruère h a mostrato l 'utilità di sceO'liere invece d ell e cantine, d elle stanze al ~econdo o lerzo. piano ch e, egli dice, non sono soggette al primo urto d el i1roiettile esplosivo. Gli stu diosi di balistica i)otrar1no dirci come r ealr11 ente sta11no le cose, poichè a noi pro fani sembra ch e, ancl1e data l 'altezza da cui carJono le bombe, la .p enetrazion e debba essere ])iut tosto profonda. Co111unque , le altre osser vazioni dell 'A. se1n brano g iuste, nel senso ch e una stanza d 'ab·itazion e è più faciJn1ente r esa ern1eti ca. Basta cl1iudere le in1posle (per impedire gli effetti di soffio cl1e ron1perehb ero i vetri) ed as icurar·e la chiusura con d elle strisce di carta inr.ollata ; nlollo utile a t ale scopo è ancJ1e il


[A.i~xo

XI,III, Nul\r. 5l

sa1Jo11c, specialn1:en l.e quello n er o, ch e fa da colla e da n1astice otturatore. !11 tal n1odo, il rifugio pot:r:ebbe esserre <e fan1igliare n, il che eivita l 'affollam ento, l 'ingornbro e la paura collettiva . Nei rifugi di qualsiasi sp ecie, il riposo d e,,e essere la r egola per ridurre al minimo il consumo di ossigeno e per ritardare il momento i11 cui si raggiunge la soglia di tossicità se il JJr o·d 0tto nocivo riesce ad infiltrarsi . Nel rifugio, si dovreb bero mettere arc l1e 1e sostanze a lin1ent,ari e bevande per sottrarle all 'assorbimento d ei gas. All 'u scita , sarà oplJOrtuno a,~ere a disposizion e d ei fazzoletti imb Gvuti di bicarbonato di sodio o· di iposol 4ìto di sodio, ch e possono f unzio·n are da protettivi ed assorbenti di vari gas. Nella grande gu erra , in cui il gas aggres ivo più u sato è stato il fosge.n e, i11 manc.anza di rr1aschera; 11anno potuto servire d ei fazzoletti imbffi'uti di urina (l ' urea eser cita un 'azione neutralizzante) . t\ttu al1nente le ar sine p ulverulente, tipo Adam~i t. costituiscono una n1inaccia contro cui si r~igo110 filtri speciali. In1i:>or L.a11te è una buona riserYa di acqua IJO&sibilmente in bo1.tiglie b e n chiuse. Piccoli m ezzi im1Jrovvisati sono tutti questi, ch e è bene t ener presenti perchè, se ancl1e offro110 una pr ot ezio11e relativa, per111ettono di non essere d el tutto d isarm a ti co11tro il r1ericolo. 1

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Organizzazione dell'assistenza ai ga&isati. (0.

~1 UNTSCH.

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SEZIONE PRATICA

!'tleclizi11. J·Velt, 19 ott. 1935).

La g u·e rra con i gas, con le su e sorprese e d iffi co]tà, in ette i diri gent;i dci ser vizi e gli uon1ini addetti in condizioni di 1p r end ere d·elle cleci ioni rapide e piene di r espon sabilità, ch e rtece sita110 una profo11d.a con oscen za d ell a n1 ateria. L 'A. esamina le condizioni di alcuni eserciti a l riguardo. In t 'rancia, in caso di guerra vi sono per ogni armata u n llffi ciale ispettore ed un uffic ia le n1edico , particolar111e n t e versati i11 mat·eri~; la loro attività si esi.1lica esclusivamente ul erv izio-gas. Al medico ·s petta: 1) r acc.,og·lier e tutte le inforn1azio11i .. ulle oslan ze aggressive u a te dal n emico, 111edia11te Ticer cl1e clini.'ch e, at1topsie, informazio11i dai gassali , dai prig ioni eri; 2) sorvegliar e l 'i truzion e del personale del servizi'o-ga1' ed a sumere egli ste o ulteriori inforn1azioni mediante visi le al Centro cl1imico ; 3) stend ere i rapporli su l servizio-gas, tenendo i in stretti rapporti con i 111edici e veteri11ari d e11 'esercj to. Nell 'eser cito svizzero. vi so no i così detl i « distaccan1enti-gas l>, composti di 2 n1edici. un ... opri11tendente e 5 aiutanti . Se l 'afflusso d ei o-assaff è notevole, i cc di taccamenti » vengo·n~ rinforzali con altri e,l ementi , oppure si orga11izzano de.gli o pedali speciali . La cc for1

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za » di questi di taccamenli viene t enuta scarsa per non intralciarn·e la mobilità, mentre 11ei periodi senza gas , non si ti ene inutilizzato ch e poco p er sonale. Nell 'eser cito tedesco , durante la guerra mondiale, si erano islituili d ei e< lazzaretti per gassati » sen za bisogn o di utilizzar e degli elen1enti specializzali. Tali lazzaretti hanno reso h·u oni servigi. P er l 'eser cito italiano , l'A. riferisce una poJe1r1ica fra I\tlanganaro •e lJagni'ello; quest ' ultimo sosten e-va ch e si d ovr ebb er o fare d ei « posti di soccor so per gassati n con m edici e personale specialjzz.a to , mentre il primo sosteneva il contrario . E t ale opinione adotta anclle l 'A. con cludendo cl1e ogni nledico, ogni aiutante del ser vizio sanitario d eve con oscer e i prin c ipi fondamentali de l servizio di difesa contro i gas e sar ebbe un erro11e il voler farn e t1na SJJecializzazion e risen rata a .p och e persone. 1

fil.

DIVAGAZIONI •

La seoperta del termometro e l'evoluzione della termometria clinica. \l . 13usaccl1i (l~ivisla li i Sloria delle scien:e 1n.edich.e e na·turali, lug·lio-agosto 1935) i101a ch e la t ermon1e lria ra}Jj)re~enta una d elle lJiù gr andi risorse }Jer la Cli11 ica , e la su a ap1)licazione i11 medicina u 110 dei p iù ge11iali rilro, ra ti . Gli a nticl1i per ap1)rezz.are Je differ e11 ze cli L(·n1pcratura n1 ellevano le mani sul corpo dell'infer1no, di r egola s11l rjetto . Co ì. si rende' 'ano conto d c li 'esist en za della febbre. ch e essi ritenevano un a flog·osi g·enerale, n1entrc consideravano l 'in[iammazione una febbre locale. Il sisterr1a era tutt 'altro cl1e p r eciso e si prest ava a giudizi tutt 'al1.r o ch e ·esatti in relazione sopra Lui lo a lle Yariazion i ·della en sibilità terrr1ica ùegli osserva tori. La scoperta ·ai un 111czzo cl1e con sen t is ... e di r ilevare le differe11ze di te11111er a lura d·e] cor1)0 umano 11ello s tato d i salute e di 1nalattia doveva costituire un progresso notevole IJer la 1r1ed1 cina. La sco1Jerta d·e l tern101llPLr o co11·1e strun1enl o di fisica e co1r1e niezzo cl 'i11dagine elin ica non fu fatta tut,ta in u na vo]ta. E~ sa . . eguì a ta1)pe ed ebbe sen1pre nuovi pe~:fezionan1enti. Il terr11on1elr o si b·a sa ul principio d ella dilatazior1e d ei corpi col calore. La prin1a os. erYazion e ul falto cl1e l 'arin con il riscaldan1cnlo aun1e11ta di volt1mc e rilorn à con il raffreddamento a l primitivo YOlume, viene attribuita ad Erone Alessandrino. ch e fondandosi su questo principio inventò un n1eccanismo per aprire i battenti di una porta. All 'o &ervazion c di Erone s'in . pirò certan1ente Cornelio Drel)bel ch e nel 1628 descric:~ c 1111


214

[AN

cc IL POLJCLINICO »

appareccl1io costituito da una specie di . storta ch e dall ' orificio in11n·erso nell'acqua eme·t teva col riscaldamento bollici11e d 'aria. Col raffredclam ento il liquido mo•n lava n elle torte. Analogo a])parecchio descrisse n1el 1606 Giovambattista della Porta, il quale eb·he cura ancl1e di segnare con l 'inchiostro· il liv.elio rag·g·i unto dall 'acqua sui collo affi lato delle storte prima del riscaldamento e del raffreddan1ento, desumendo r,osì la quantità di aria llSCita. Però n è il D·r ebbel , n1è il della Porta intuirono l 'in1porta.n za d·el loro esperimento che il pri1110 descrisse come una n1era curiosità ed il eco11do ap·plicò esclusivamente n·ella pratica id.raulica. Non si può precisare chi sia sta Lo il primo a costruire un vero tern1omeLro , embr.a tuttavia che tale i11erito possa attribuirsi a Galilei ed a Santorio. Viviani affern1a che (J-alilei inventò il tie rmoscopio riel 1503. l\la colui ch e rese lo strumento utile ad indicare le differenze quantitative di temperalura fu certo Santorio SanLqrio ( ~562.~ ~63G) . ; Successivam1ente 10 stru1nento suhiva note,-o li 1)erfezionarr1enti specialmente in Fire11ze l)er opera dell 'A ccaden1ia d e.I Citr1ento . Gli strume11tJ cosLruiti a tE'ireinze erano ad alcool (aquarzente) e chiusi,. erano .quindi ve·r i termon1etri. Erano costituiti da un 'ampolla continuonLesi in un tubo chiuso di vetro diritto o a sp,i rale. Le graduazioni erano segnate con bottoncini di smalto o vetro, bianco o n ero . È 8tato pure descritto un termometro costituito da un recipiente chiuso con alcool, co.n tenente pallir1e di v1etro ri~pien·e d.i aria ohe a seconda della temperatura si spostavano· in alto o in basso. Dei termometri del! 'Accademia del (~imento si conservano a lcuni esemplari n el Museo della Storia della Sci·e nza a iFir enzei. Nel 1693 Renaldini portò nuovi p e·fezionam enti utilizzando come temperat.u re fisse per la loro graduazio·n e il punto di fusione del ghiaccio e di ebollizione dell''acqua. Santorio Santorio fu il p·r imo ad i·ntraveder1e l ' in11)0.rta11za a scopo clinico del t eirmometro· ed a uggerirne l'uso. Per detern1inare la t e111peratura si app licava la inane sulla parte superior·e dello· strumento , oppure vi si espirava sopra o anche lo si inLroduceva nella bocca. Prima però ch e si abbiano risultati effettivi dall 'applicazione del teTmometro alla clinica è 11ecessario cl1e trascon·a un lungo peri'o·do di t e111po cl1e va dal p,r incipio del 600 alla seco1n da 1netà dell '800. G. 1\. Ba relli (1681) riferisce dt avere miurato la temperatura del cuore e degli altri ,,i. ceri 1r1 ani111ali riscontrando ch e essa non 1

1

o XLIII,

J\t- ~ i.

5)

stiperav.a i 40 gradi, cioè il calore del ~ ole in ·estate. Boerl1aave (1663-1738) con11Jrese l 'importa11za dell 'au111ento d~l calore per la diagnosi delle affc.:zioni p iretiche, calore eh.e poteva essere m i8urato con il t.ermoscopio. Van Swieten (1 ·70U-17'i'2) affcrn1a cli.e l 'au111ento di temperatura può essere a1Jprezzato co·n il co·n fronto con un uon10 sano ed in modo più esatto col termometro a mercurio costruì to da ~.., ahrer1heit posto in b1 o cca o in altre parti del malat.o confrontando poi la temperatura con quella di t1n sano. De Haen (1704-1776) sLudiò accuratame11te la temperatura nello stato di salute· e di malattia. Antonio Rolandson l\!Lartin nel 1673 stabilì ch e la temperatura dell 'uon10 ano oscilla tra 36(1 e 3 7°, e che n ell 'acm e d·e l brivido ~eb})rile può ragg iungere i 42°. Blagden (1779) stabili cl1e l 'uo.m o ed il ca11e possono vivere per qualcl1e tempo in ambienti c,o n ten1perature notevolmente elevate, e che il calore corporeo resta per un certo tempo presso ·~he costante. Esperien ze analoghe erano state fatte da Pietro i\iloscati (177.6). GioYa11r1i Hunt·e r (J, 77'7) osservò che gli animali sotto~os ti a . raffreddamento conservano J)resso che immutata la loro ten1peratura mediante t1na p1iù attiva produzione di calore. James Currie con un termon1etro d.a lui ideato stu·d iò nel 1805 l 'influenza dell·e a1J1Jlica7 ioni fr,eclde sulla f el)hre. Sono pure da ricordare l~ écamier (1774-18.56) , Hofeland, Bouillaud (1796-18'81), Piorry (1794-1879) che usarono frequentemente il termo·m etro al letto del m.alato , Andral (1797-18·76) eh.e formulò leggi $Ulle elevazioni termiche, Ro~er che fece le prime osservazioni tern1ometriche sui ban1bini, preparando con accurate osservazioni il terreno da cui C. A. Wunderlich trarrà r11olti fruttì. Il vV~underlich, spinto da Traube, fece i1um•erosi studi di termometria clinica che sono rimasti classici, introducendo anche le tabelle t.er111ometriche. Il terrr1on1etro tra g·li strun1 enti clinici è quello ch e ha avuto il più rapido , il più largo ed il più sicuro successo. Dal laboratorio è passato alle cliniche, agli ospedali, al m edico esercente privato. Ogg·i il termometro costituisce una i)iccola suppelleLtile per ogni farrtiglia alle'Viatore di ansi1e ingiustificate o rivelatore di mali. E non tutti sanno quando il piccolo strument10 tascabile quanti sforzi di meditazione e di ricerche ·esso sia costato, attraverso quante tappe sia passato prima di diventare il mezzo preciso e di facile u so per misurare il più comune sintoma delle n1alattie, la feb·b re. 1

arg o.


[ANNO XLilJ'

NU1\I. ~)j

eENNI

B IB LI o GRAFI e 1< 1>

\t. YON \i\tE1z 5.~cKER. .Studiert zur

Patliogenese.

L,.n Yol. in- 8° di 89 pag., cart. G. Thieme, Leipzig·, 1935. llM. 3,50. La patogenesi vien e ql1i con iderata da un i:1 unto di vista alquanto diver so dal con u eto. Il pensiero conduttore d ell 'A. p•u ò ria umersi i~ questo suo periodo. Si incon1in cia a contare sen1prc più sulla possib·i lità cl1e non sia i·l processo anato111ico che provoca le 111odif1cazioni di strultura <la cui inevitabiln1en te d erivera11no le anorn1alilà della funzi'one, n1a che accada proprio il contrario : una modificaziorte continuati va della f u11zione fini sce con l 'agire sulla sirutlu1~a d a cui essa di'p ende. E si incomincia cosi a trovare le prove ch e l 'ipertonia si 11a prin1a dell'aterosclerosi, g li spasmi ' 'ascolari d ella paret e gastrica prima dell 'ulcera, ecc. Messo su questa vi'a l 'A. trova molte malattie di origine psicoge11a: tachicardia parossistica, paralisi i~tùrica , di.p lopia, n on ch è alcuni casi di diabete i11sipido. Un tale orientan1iento di idee n on viene sist.e,maticam ent e n egato n e111m ·eno clai più rigidi assertor1 d ei soli fatti tangibi'l i e pertant.o il libro d ell 'A. può trovare irl qu alch e parte parecchi co nsen zienti; l 'essenziale è di ben delimitare jl campo fermar1dosi ai fatti })ene a$sodati per 11011 cadere n el fa nta. tico e nel uebuloso . fil. 1

J. STuR. /( l ei11es i'vl er kbuc li zur Differ entialdia-

griose.

l~ ditori

Urban an d Scl1,varzenberg . Berlino- ' ' ienna; Prezzo RM. 7,50. Il libro con sta di due parti . Nella prima sono d escritti a grandi pennellate i vari complessi sinto1natici , e gli aspetti cl1e assun1ono le varie i11alattie precisandon e i caratteri peculiar i , i fatti con comitanti cl1e con sentono un r al)Ìdo e d eciso orientan1ento diagnostico . La seconda parte costituisce un indi ce di sintomi costituenti g li elementi dei complessi morb-0si desc ritti n ella prima parte ed ai· quali son o riferiti. Le d escrizioni per quanto con cise sono chiare e precise. · . Il Jibrb è dedicato ai m edici e agli studenti, ed in effetti esso è un valido aiuto per la pra tica clinica e un buon manuale di patologia.

DR.

O.

217

SEZIONE PRATICA

Darmkrarìklieiten.. Ihre Diagnose und 1'h erapie. Un ·v ol . in-8°. di 253 pagg. l -rban e Scl1'''arzenb er cr, Berlin e ' V'ien. 1935. l)rezzo R~1. 8. Non ostante la gra11de frequen za d elle m alattie intestinali il Joro studio clinico, fo rse per la grande con1 ple si.tà dei n1on1e11t i })a togePonGES.

[l ) Si prega d'invi are òue copie d ei libri di cu i si òesid era la recen sione .

r11ci , non è ancora tato abba tanza a1)profo11dito. Ne risulta una notevole di pari tà cli opinioni da parte d ei vari AA. Così , Porges è del tutto discorde dalle vedute di v. Noorden e Sc11midt s ulle di.arree dispeptich e, ch e questi rite~go:io di origine funzionale! m entre egli le a Ltr1bu1sc·e ad un caLarTo localizzato nel cieco o. n el te11ue, attribuendo i caratteri d elle feci ' . . tn quesl1 casi, alla r eazione motoria determinata dagli stimoli morbosi sul crasso. Cosil, an ch e per la colite muco-n1emhranosa, l ':\. .. lung i d al riconoscerla di orig ine prettam·e11te fun z,ionale, 1'attribuisce ad 'un 'affezione ca""' larrale infian1n1at0Tia del colon trasverso provocata dalla costipazione . Nelle 14 lezioni che troviamo in quest o libro, l 'A. si occupa dapprima d·e l1 'anatomia e fisiologia d ell 'intestino, d ei sintomi subbietlivi e dei segni obbiettivi rilevati con i m etodi di ricer ca ch e d·escrive, della terapia gen erale. Passa poi alle singol·e inalattie: e nterite , tifli· te, appendicite , di5J.Jepsie intestinali , coliti: en lerocoliti , ~ nalattie d el sigma e d el retto, malattie parassitarie, costipazi·one abituale, ste11osi intestinal·e e tumori d ell 'fntestino. Assai interessa1lte è il capitolo d ella costipazione che l 'A. attribui~ce essen zialmente ad un d is turbo. d el riflesso di d efecazion e, p er cui g-li spasmi d el crasso sarebbero non g ià la causa, n1a la c on se~uenza d ella costipazion e st e~~a. fil.

H. voN

I!oESSLIN.

dcs

Vo rlrsu1igen ii ber Erh'rrtn k-

Respiraliorissystem.s.

l -n voJ. in-8., di 150 pagg. G. 1'hi eme, Leipzig , 1935. Prezzo l~M. 1 .20. ungen

1

L 'A. , ch e è Direttore d el riparto di medici. 11~1 interna d ell 'Ospedale O. Ziethen , di Berli110 , tratta qui, in 12 l·ezioni le malattie d el s.i sterna r espiratorio: poln1onite lobare, polm. ria aspirazi on e, ascesso polmonare, enfise1na . asma broncl1iale, bronchite, bronchiec tas ia , tumori d e] polmone , malattie d ella ple ura. rmpiema , malattie influen zali e psittacosi. I~e lezioni vennero pubblicate n ella Deutsche ni ed. 'Vf/ och enschrift e sono state rimaneggiate ed ampliate; esse illustrano specialmente it la to della patologia e della diagnosi , non trasc urando per ò la ter apia . Seguer1do la voga ch e godono attualn1 ent e in Germania g li studi sull'eredità, R egenbogen vi aggiunge un capito]o su1l 'er edita ri età r.t~lle malattie polmonari , che egli trova essenzialmente per l 'asma bronchiale. ]a tt1berr.olosi, Ja bronchite e po]monite. Vi sarebh(?rO f:..migli e n1inorate n el! 'apparato respiratorio, cJ1e a tali rr1ala t.tie andre bbero più sogget te. Anche il pneun~o tora cc spontan eo e la hronr hiectasia sar ebbero m ala ttie famili ari. Trattasi certan1 enl e di questi oni inter e santi. cl1 e po sono nn ch e aver e un rifl,e sso socialP.

fi,.


218

P.

e< IL P OLI GLINICO

l\iI. VILLARET e R. :CACHER1\. . Thé rapeutique hydroclir1iatologique des maladies d,u foie et des voies biliaires. wiasson, Parigi, C ARNO'f ,

1935, p.p. I-151. Particolarr11ente ir1ter essante è quest ' 11lti1r10 volumetto della biblioteca di terapia idroclimatologica, dire tta d.a Villaret, distinto clinico, ordinario d·e lla catt·edra d 'Idrologia e di Clin18.tolog·ia della .:F acoltà di medicina di Pa• • 1

Tlgl .

Chi conosca l 'azion e delle ottime acque minerali italiane usate nella cura delle malattie del fegato . e delle vie biliari e in p articolare della colélitiasi, può ben comprendere quanLo in1IJortante &ia , in iclrolog ia, lo studio d.e ll 'azjone sul' fegato , di quelle · com:plesse soluzioni <li elettroliti rappresen1 ate dalle acque mine:rali . (~ li argorr1enti svolti dagli AA. nel p·r esente ·volume sono i segu enti: Indir.azioni e co·n troindicazioni delle cure termali' nelle m.alattie <lel fegato 'e delle vie biliari.. Nozio11i d 'idrologia sulle stazioni francesi utilizzate n ella. cura di dette. aff,ezioni. ~fecçanismo d 'azion·e delle acque m i11erali jn i)atologia epatica. . 'fecni'cl1e terapeuticl1e n e]le malattie. del fegato e delle · vie biliari. f: lin1atoierapia di qu·este affezioni. · In complesso un manuale breve· ma organico, ricco di noti zie utili· sia per i cultorj <lell 'idrolog·ia medica sia per il pratico ch e intenda aumentare le proprie conoscenze culturali. · Dobbiamo augurarci ch e an che in Italia ,g·li studi idrologici assumano ·un :maggiore . sviluvpo in rel~zione al valore pra~ico ch e le cure rr1jnerali .hanno e alla lor o non trascurabile imr10rtanza n ell'ambito dell 'ecÒnomia d 'un n Nazil ri e. M EsS I NT. 1

P.

Le. m~decin. comme dhef , camme organisqteUJr. Editore· J .. B. Baillière; Prezzo C HA.VIGNY .

Fr: 2·5.

.

1

"

'

Lo Chavigny è generale m·edico dell'esercito francese, e co,m e tale un o,r ganizzatore. N~ssu­ na. m era.v iglia che egli. de-di cl1i Ull lib·ro di i oltre 18'0 p·a gin·e per discu tere i vantaggi che la classe m edica. può trarre .p er il .suo decoro, per il suo prestigio e sopTa .tutto per--la sua ·e f'1ci~za , cla una perfetta org.anizzazion.e ·dei servizi che l~ sono commessi 1 o come categoria professionale. Le ultime vicende sociali impongono ai medici nuovi doveri e nuove esrgénzé. Perch è la èlasse medica possa adeguatà.mente a:clattarsi à l nuovo stato di cose occorre ch e ·Sappia organiz~ zarsi; ch·e ·sappia fissarsi ·Un programma di . stucli e di attività. · : • Tutte queste finalità non possòno raggiungersi f::te 11on attraverso i sindacati. DR.

»

[Ai~No

XLIII, NuM. 5]

H. '.B'oN. P1,.écis de il[ édecitie· ca.t holiqu1e. Editore F. Alc.an , Parigi. Prezzo fr. 40 . . Le interferenze tra medi ci1i.a e cattolicisn10 hanno costituito l 'oggetto di i1u111erosi studi sparsi in varie mo.n ografie. Il Bon ne ha fatto oggetto di un 'ampia e sistematica trattazione. Ogni capitolo ha un interesse particolare: storia dei rapporti tra n1edicina e religioni , l~ collaborazione religiosa del medico, lo stud10 medico della vita e della P'a ssione di Cristo, l 'orig ine del corpo umano secondo il cri.. stianesimo , 1e questioni iner enti ai rapporti tra anima e corpo, le funzio11i di riproduzione e la morte secondo il cristianesimo, i prodigi biolog ici, i fattori r eligiosi nelle malattie, i di- , sturbi neuropsichici a carattere religioso, il fattore relig ioso nella terapia, gli esperime nti la chirurgia, il duello , il suicidio e la cremar.ione dal punto di vista religioso, la medicina ed i sacramenti , le istituzioni mediche del cattolicesimo, la vita spiritual e, scientifica e proDR. fessionale del medico cattolico. 1

il...

R.lcordlamo /'Interessante pubblicazione: THOMAS LEWIS.

C. B. E.. F. R. S.. M. D.. D.

~c .,

LL.

D.~

F R. C. P.

DIREITORE DEL DIPARTIMENTO DI RICERCA CLINICA, UNIVERSJTY COLLEGE, MEDICO CONSULENTE AL CITY OF LONOO~ H oSPITAL.

LE MALATTIE nEL CUORE per medici pratici T rad uzione Italiana dalla Edizione Inglese a cura del Prof. CIUS~PPE LAZZARO aiuto nell'Istituto di Semeiotica Medica della R. Univ. di Roma. diretto dal Prof. CIUSEPPE BASTIANELLI, ordina rio di Semei~tic~ Medica nella R. Università di Roma. INDICE. - PREFAZIONE. - CAP. f. INSUFFICIENZA CARDIACA. AFFANNO. - CAP. II. INSUFFICIENZA CARDIACA CON CONGESTIONE VENOSA. CAP. III . EDEMA CARDIACO. CAP. IV. INSUFFICIENZA CONGEST !VA (Causa, P.rognosi e CuYa). - CAP. V. COLORITO DELLA CUTE E CIRCOLAZIONE. - CAP. VI. ISCHEMIA CARDIACA, TROMBOSI CORONARIA . - CAP. VII . ANGINA PECTORIS. - CAP. VIII. IRREGOLARITA MINORI DEL POLSO. - CAP. IX. TACHlCARDIE. - CAP. X. FIBRILLAZIONE AURICOLARE (Tachicardia irregolare). CAP. XI. 'BRADICARDIA. SINCOPE E MORTE IMPROVVISA. CÀP. XII . INGRANDIMENTO DEL CUORE. CAP. XIII. MALATTIA DELLE VALVOLE AORTICHE. - CAP. XIV. MALATTIA DEI.LE VALVOLE ATRIOVENTRICOLARI. - CAP. XV. IMPORTANZA DELLE LESIONI V ALVO LARI. CAP. XVI. CUORE DA SFORZO, LAVORO ED INSUFFICIENZA . CAP. XVII. SINDROME. DA SFORZO. AFFANNO DA SFORZO. - CAP. XVIII. CONGESTIONE POLMONARE, EDEMA E INFARTO. - CAP. XIX. PERICARDIT E. - CAP. XX. ENDOCARDITE BATTERICA. CAP, XXI. CARDITE REUMATICA . CAP. XXII. MALATTIA CRONICA REUMATICA DEL CUORE. CAf>. XXIII. SIFILIDE DEL CUORE E DELL'AORTA. CA? XXIV. IPERTENSIONE ESSENZIALE. r CAP. XXV. ARTERIOSCLEROSI , ·cUORE SEN1~E. MIO.CARDIO. - CAP. XXVI. BRONCHITE ED ENFISEMA. - CAP. XXVII. STATO TIREOTOSSICO. - ·CAP. XXVIII. . JVIALFORMAZIONJ CONGENITE. CAP. XXIX. GRAVIDANZA, NARCOSI E OPERAZIONI. CAP. XXX . DIAGNOSI , PROGNOSI E TRATTAMENTO. INDICE ANALITJCO.

V~lume in-8~ di pagg. :kx-256, con 45 illustrazioni nel testo. Prezzo : in brochure L. 4 5 ; rilegato in tela L. 5 2 , più Je spese postali di spedizione. Per gli abbonati al Policlinico: in brochure sole L. 4 1 ; rilegato in tela sole L. 4 7 , in porto franco. Inviare Vaglia all'edito1e LUIGI POZZI. Ufficio Postale succur, sale diciotto - Roma.


·[ Al'\~o

XLilI, Nu M . ;31

APPUNTI

SE.ll Ol\"E PRATI CA

PER IL MEDICO P·RATICO.

CASISTICA E TERAPIA. Il ct1ore degli scoliotici. t noto che i g·randi gib.b osi, abb·andon.ati a loro stessi, finiscono ad età non avanzata , pres entando dilatazione del cuore destro ed asi-stolìa. In essi , il poln1one ·è turbato n elle su e fun • • • • • z1on1 per varie ragio·n1 : 1) la ca·p acità toracica ·è notevolmente di1ninuita. Nella scoliosi dorsale destra , con il lato sinistro sfondato , non vi è quasi più p o-sto per il poln1 on e . Il cuore, ricacciato ver so destra e m esso in positzion·e tendente alla verticale per torsion·e de·] p eduncolo , occupa la più gran parte dell '.emitorace. La chiusura del1'angolo in corrispondenza della gibbosità e 1a sporgenz.a dei corpi vertebrali , giratisi ver so ·flestra , diminuiscono di i11olto lo spazio p er i] polmone destro. Inoltre, la curvatu-ra d·e l r ac hide ne p·r ovoca uno schiacciamento , sicch è i ,-isceri ad·domi11ali e sp·e cialmente il fegato ipertrofizzato , ricacciano il diaframma n ella gabbia toracica e co1n,p rimono le basi po,1 • n1onan; . 2) l'embricazione delle costole dal lat o concavo e la loro verticalit,à .d a quello conves: ~o , . provocano una diminuzione . notevole d el lavorio della respirazion.e toracica, per cui si ha una relativa immobilità. Questo non funziol)am e nto del polmon·e si manifesta alla percussione con delle zone di ottusità , molto proILunciate in addietro , lungo la colonna vertebrale e dal lat.o della convessità. Il murmure res piratorio non si' sente in tali zone ed il polmo,n e, non funzionando più, si atrofizza e si re.trae. TI can1po dell'ematosi ·è quindi assai ristret to n ei grandi gibbosi. Il cl1ore, anch e in ri poso, batte frequ·entemente (110-120 e più) p ei· a ssicurare l'e1natosi e non vi arriva che in parte, poich·è i gibbosi rimang ono magri e n1ingherlir1i. Il com1?enso cardiaco può aver sj ancora nei giovani. Ma se si manifesta un à malattia intercoTrente (influen za , b·r onchite), il paziente può mori·r·e in po c•h e ore iper un a vera asfissia. Un raffreddamento· brusco può a''ere lo st esso effetto e d è per questo ch e i bag11i di mare debbo no esser e p roibiti ai gibbosi . Se non s 'i11Lervien e a tempo , il cuore dei gibbosi fini sc.e per ceder e ed è a llora ch e si l1anno le p alpitazioni , la cj<lnosi n el cammj n o, I 'impossibilità di salire le scale, infine, una vera asis tolia . P er preve nire t ali esiti, La11ce (Gazette des h.òpitaux, 23 nov . 1935) con sig lia an zitutto il riposo in decubito dorsale, in seguit o lo spiegan1ento toracico in corsetti rig idi pr esi· lnocle1landoli n ella posizione supina, al inassi1110 della. cor rezion e. ll braccio d el lato concavo 1

1

vien e sopTaelevato ed al disotto si pratica una larga fìn estra di d·eeompressione . Il gibbo o d eve allora fare degli eser cizi spiroscopici cl1~, IlOCo a poco, aumen tano la ca.p·a cità r espira te.. ria , spiegano il torace dal lato concavo e ridanno la n1ob·i lità cost,ale; il polso allora si abbassa a IO.O, 90. Più tardi, si potrà sostituire il corsetto rigido con un altro semirigido, dop o la fi ssa zione operatoria del rachide . :È quindi im.portante sapere ch e i disturbi cardiaci d ei gibb·osi possono esser e evita ti · con un trattamento precoce, razion a le e persistente. fil. 1

1

La terapia di alcuni sinton1i dell'insufficie11za car.· diaca.

R.

Prib-ran1 (ivi edizi1i. Kl·i nik, 28 giug no 1935) dà i seg·uenti con sigli: 1) l lirope. - La deacquificazione 11a u11a parte in1portant.e .sebbe11e spesso sopr a\'a lutata. Sono utilizzabili a tale scopo: a) r iduzione (le!l '.acqua e d el sale n ella dieta ; b) cardiaci (d1g1tale, s trofa nto, scilla); e) m obilizzazion e clegìi ·edein1i m eclia nte. il salasso o le iniezioni e~dove11ose di soluzioni ipertoni ch e; d) diuretjci d'e lla serie puri11ica , combin,.lzioni m er cu r~ali , 'u rea, tiroidina; e) G,ura del •m alato, sper.1 a l~1er1te t ene1_1<lo alte le gambe; f) deacquifJ caz1one m ed1ant,.e !assalivi e diaforietici · y) puntura e scarificazioni. 2; l>isp1iea. - Nella forma c.entroaen·a i1on si può. fare a m eno della n1orfin~· i~ quella card1aca ed ematogen a, in alazioni di ossigeno ; ter apia dell ' in ~uffi cienza acuta e del1·asma. · . 3~ P.~Lpilazio rii e dolori cardlrzci. - Appl1caz1on1 fredde sul cuore, sedativi (brom ici ·" aleriana, luminal); badar0 alla r egolarità del~ la defecazione ed all 'elin1inazion e dei gas. 4) Resp.iro di Cheyne-Stokes . Atropi n a , .Papav·er1na, lobelina, eufillina, caffeina, spRrtei11a. Evitare la rnorfl na (tutt 'al più con lDbelin a) . · 5) Stasi broncliia.le. - Caln1an ti della to ~ ­ se (ch e au111enta il lavoro cardiaco) · codein a di·codid e. simili. ' . 6) Stasi gastrica. - In presen za di LJUesla, c?1~1e della sta~i p ortal e, la digitale Ya sornm1n1str.ata per via de] retto, OJ)11ure si ricorra alla strofantina. l !t ile può esser e la diu. r esi col salyr gan. 7 ) Feno1neni inleS'tin ali. Contro la rosti1>al ione, i con su eti lassati,,i (r ab ar baro. Jiquiri z~a , casc,ar a, ramno). La diarr.ea è i1iutt oto ut ile, agendo con1e deacquifican te. I n1portante sarebbe combattere il n1 e lP(>1 '1sn10 ch e . pe r il diminuito r iasso r bimento dei gas, in con segu en za d ella stasi port.'.llf>. i1uò assu1n,e re u n alto g ra do. Pu rtroppo la tera1)ia l1a scarsa effi cacia e r igt1arda: a) impecli re la )

)


1,

IL POLI CLlNlCO n

f(' r111'"lzio11e di gas (corr1battere l 'aerofagia, eYitél re cibi flaLulenti, .-omn1ini trare 1\~r1ue1Jti adatti); b) favorirne l 'eliminazione (lassativi , olii eterei ed altri spas111olitici, come b elladonna, 1)apaverina, canfora) ; e) fissazione dei a.a... m edi.ante 1'adsorbi1nento (carbone anit"' nial e). S) Disturbi del serisorio e del son.n.o. Migliorare le condizioni del circolo mediante un'iniezione di strofantina, la sera ; eventualn1ente contro la disp11ea serotina, morfina. TalvolLa, no11 si può fare a m eno dei son11iferi (vero11al e simili'; ultimamente. è ~tat.a consialiata l 'acetaldeid e). Se le extras1stol1 d1sturb~n o il sonno dare della valeriana con chin1na. Nei disturbi della coscie11za (dati p er lo più da accu111ulo di C0 2 ) i11igJiorare le condizioni del circolo (strofantina, eufillina , canfora); ii1 alazioni di ossigeno o salasso. fil. 1

1

La nitroglicerina nell'angina pectoris.

F . .L\.i sch (llled. Well , ì 4 dic. 1935) consiglia di dare la 11itroglicerina non al solo scopo di troncare gli accessi di angina pectoris, ma a11che p er ·prevenirli. Egli ha dimostrato tale azione facendo compiere all'anginoso un determinalo esercizio (d.aJla posizion e supina inettersi seduto e ritornare alla prima posizione , al ritn10 di 30 volte al minuto). Si tiene ronto del numero delle volte necessarie p er determinare il tipico dolore, che viene invece impedito (o ritardato) cor1 1'uso preventivo di nitroglicerina. Tale azione vreventiva dura 4050 minuti. È con sigliabile la som1ninistrazion e di tale rimedio <lopo i pasti, prima di intraprendere un periodo di n1ovimento e prima di andare a letto. Se n e so,n1ministr.a no 0· gocce d ella soluzione all: 1 cy~. L'azione manca qua11do l'angina è data da occlusio11e d ella coronaria -acuta o da m esoao rtite luetica, diffusa ad entr.an1b·e ],e coronarie. l1l tali casi, sono consigliabili le inalazioni prolur1ga1e e ri 11etute di ossigeno. fil . 1

1

1

L'utilità. dei preparati · di calcio-canfora-efedrina. Un grande inter esse si rivolge ora a quei casi di debolezza circolatoria , che n on sono connessi con un 'insuffici enza cardiaca, ma piuttosto con una lesione del sisten1a va ale e che si n1anifestano co11 uno stato di shock o di co·Ilasso in circostar1ze· svariate , come : i11 tossicazioni (da g·as, uremich e), . tati postoperativi e postinfettivi. La differ enza con la "era i1lsuffi cienza cardiaca consist e n e] fatto che in questa il siste.n1.a circolatorio ·è ingorgato di sangue , m ,entre ne] collasso circolatori o il sangue st esso ristagna dei depositi e poc.:o n e passa in circolo , sicch è },e vene :lPl)aiono vuote. DiYer se devono quinrli essere le indicazioni terapeutiche ch e, n el secondo caso avranno " ~ senz 1alme11te lo scopo di stim olare iJ cen-

[ANNO

XLIII,

N U l\II.

5]

Lro vasomotorio (caffci11a, tric11ina) e la p eriferia (preparati adre11alinici o siniìlari). Utili effetti si otte11gono dalla combinazio1te dell 'efedrina (ad azio11e meno violenta, n1a più continuata dell 'adre11alina), con la canfora ch·e ne integra l 'effetto agendo sui ce11tri ed il calcio ch e, a sua volta, favorisce la contrattilità del miocardio in modo anaiog·o a quello della digitale. I tre rimedi sono riu11iti in una sp·e cia]ità italiana , di c ui J. Boh11t ( J:Jl ien,er 1nedizin. Vl1ochens., 5 ott. 1935) n el riferire alcuni casi clinici, racco111anda 1'u so anzitutto n elle lesioni tossiche circolatorie degli stati infetti ri. Nella polmonite tos ica, per es., si i11iettan o sottocute , ogni 2 ore, 3 eme. del lireparato eventualrn ente co11 del la caffeina. Nel Cflllasso acuto, se ne posso110 iniettare 5 eme., ar1ch€ (1no!to Ientan1e11te) p er via endove11osa n·1entre , quando si è g ià ottenuto t1n 1l1igliorameuto, basterà la ripetuta son1n·1i11tstr.1z1011e orale ·ii 20 gocce. Molto utile è il prepal'ato an ch e nelle intossicazioni (gas illuminante, barbiturici) e i1ei c:asi di scompenso ca rdiaco cronico, specialm·e nte del :ventricolo ~ ini stro , nella stasi }Jol1nonare, I1'el bronco pas1110 con stato asn1atico, in cui la con sueta terapia cardiotonica csercila lentamente ]a sua azione, mentre si hanno rapidi migliorarrie11ti d ei sinton1i n iediante il preparato in questione. 1

1

fil. L'aft'aticamento cardiaco degli aviatori. [n u11a interes ante n1e111oria sulla selezio11e e sulla sor veglianza m edica del personale 11avigante dj a viazio11 e ·anitaria , R. Cr11ch et (.Tourn. de n1 éd. de Bordeaux, 30 dic. 1935) él.ccenna fra l 'altro .all'affaticamento cardiaco, che è u11 fatto di o&servazione banale. Nel] 'aviatore in buono tato di salute , n1a ch e voi.a parecchie or·c al giorno, il cuore è grosso e molle; i toni ne sono come smorzati, le pressioni deboli. Per un certo tempo questa 11on è che un 'indicazione. l\!Ia arriva un n10111ento, verso la quarantina, in cui tali fenon11eni si accenl.ua110 ,e si manifestano con segni precursori del n ecessario riposo: sensazione di stanche·zza, pecialmente allo sforzo, nervosismo , incostan1.a dei riflessi di condotta, sonnolenza esagerata , anche do1Jo avere atterrato , angoscia , i11quiet.udine, diminuzione del potenziale morale, ecc . . i può dire cl1e il 95 % ·delle inattitudini dell 'aviatore proressionale sono dovute a que ta stanchezza generale, r.h ,e si ri·percuote visib·iln1 ente sul si t en1a circolatorio e sulla ten ion e art·eriosa. È pertanto 11ecessario ch e si eser citi un ' ocul3ta vigilanza special111 e11t.e sui i)i]oti dei pubblici trasporti. ~fa ò })robabile che tutti i navigatori aerei avverta110. do1)0 un certo t en1po, d ei s i11tomi analoghi e quindi anch e il personale sanitario navigante dovrà essere i11vigilato in questo senso . fì l.


223

SEl l UNE PRATlC.:.\

li significato del '' punto morto,, nello sforzo nefritico, con1e pure da appe11di'c ite ed affezio.n i d ella n1ilza. fisico. Come osserva "\V. Erc kle11itz (111ediziri. ll .ell . Il così del,to cc punto i11orto » è u11 fe11on1e110 che si osserva particolar111ente nei vogatori, . 19 ottob·re 193'5) la presenza di dolori alla spalla esige un accurato esame di tutto l 'ordurante le regate , qua11do inc ominciano sug·a nisn10, in quanto che l 'ornalgia può e ser e bito con un gra11de s forzo. Improvvisamente, il sintor11a d ell 'aff.ezio11e di un organo lontai10. si manifesta una scn azione di insufficienza, fil. con dispn ea, ali issin1a frequenza d el pol o t" de] respiro, senso di oppressio11e e congestioMEDICINA SCIENTIFICA ne. ~la se il vog·atore continua eon gra1.1de slancio il lavoro , s i ha pure im1Jrovvisamente la - Acquisizioni recenti sulla patogenesi della litiasi sensazione di alleggerimeu Lo, che è tanto più biliare. notevole quanto più forte era stata quella di V. d e Lavergne e P . Kissel (J orirri. des. JJraesaurimento . Lo sport ivo 11a avu to il suo cc selioiens, 9 novembre 1935), dopo aver ricordate condo respiro ». le varie teori·e , ch e si sono susseguite, per s1>ie Il fenon1 er10 non si 111anife ta i11ai quando il g.are la formazione dei calcoli biliari, ed e 1)0lavoro pesa11te viene eseguito trattenendo sul st~ i dati più r ecenti sulla fisio logia della Ye11rincipio l e forze; no11 si Lratta, quindi , di una sc1cola e delle vie biliari, e sulla secrezione e sen1plice stanchezza. ~·O~tituzione ~ella bile normale, ritengono cl1e Da ricerche fatte spec i.a lm·e nte sul ricambio , il fattore capitale nella calcolosi sia l 'infezio11e, \V. Ewig (Zeil. f. in11.. 1vled . e fl1ed. Wetlt. 1-l con l·e consecutive a lter azi oni delle pareti d ell a clicembre 1935) deduce che il punto morto corcoleci .ti e della con1posi zion e della bile , d and o risp.o nde all 'incapacità di .elirninare l'acidosi e di adattare il circolo alla prestazione neccl'- P.oco t~1po1rtanza alle condizioni gener:ali dell organ1sn10, i)ii:>er col est eri11en1ia ecc . saria . L 'acidosi non ·è soltanto d et erminata dalL 'infezio11 e e il cc p·rin1u111 move11s >>; e.. sa la rroduzione di CO:h ma anch e da ll 'a ccumuJo 1ed e le pareti della vescicola b·iliare , priva ndodi altre sostanze acid e, che ·è tanto n1aggiore la d el potere ,el ettivo di riassorbin1ento d ei cojJer quanta minore qt1antità di ossigeno si ha ~titu~nti . della. bile . 1\lella col ecisti, a pareti él disposizion e p er la resint c, i deg]i acidi. s11einer ti fìs1olog1cam ente e rn eccanicamente, la c ial1r1rnte di quello l al t.ico . pt1llul.azione microbica produc,e una acidifi caUn a ltro processo importa11te è quello ,.;_ ~l1~rd.ai:ite la g licemia che I' A. h a potuto ~-c­ .zione d el n1 ezzo, ch e fa precipitare la colesteri~a , la quale, con1e è noto , è legata a lle ~1re ii: un ca so. Durante il punto m or1o. proteine ch e vengono precipitate dall 'abba saquesta SJ abbassò a 1-8 n1g. <7~, 1:-i or ad uno mento d el pH. La precipitazione djviene ma stato di ipog~ice111ia. Non appena ra.g-git~nto jJ ~iva a llorquando per la progressione d el I 'in . serondo rc~p·iro, risali notevolrr1ente e r3pid ~t ­ Hammazione l 'es udato proteico aumenta n ella ~i.~r~t e . ra~g1ungen.do valori st1peri ori a qt1e]Ji bile, tra cinando i differenti elem·enti co ti·tu ln121al1. S1 deYe ritenere che l 'i mpulso nervotivi di questa , pigmenti , sali di Ca sali bi so, n el dare il secondo respiro , liberi dell e li:ari ecc. ' nuove riserve e, ine diante la vasodilatazion e In CJU C ta g uisa si costiLui scono attorno od periferica, crei nuove favorevoli condizioni di un nucl·eo proteico, i calcoli biliari la cui ln,·oro. L 'A. accenna inoltre ar rapporti fra iJ composizione· riflette quella d ella bile n ella 1)u11to morto e l 'angina pectoris "m b11Iatoria. quale nascono. fil. Fra . i ta nti argomenti in favore di que t a con c~z1 one , vi è il benefic o e ffetto clel]a ru r a SEMEIOTICA. a~cal1na r1ella coleli Liasi , o~ er,rando d a lung·I1 i ~­ I dolori alla spalla. s1mo t~J)lpo .. Gli . a l_calini "econdo g li AA. olt~·e a ll cc a nt1seps1. ~ oni.ca >> della bile, impe. I do~ori alla palJa Yeng·ono p er lo più condi~e~be~·~ l~ prec1p1taz1one delle sostan ze coJ.. 1deràt1. ~ome di origii1e reun1atica (Omartrite) Jo1d1 b1l1a r1 , n eutralizzan d o a li acidi ch e si ~ curali .111 conseg·ue11za. Sp,esso però essi sono formano p er la molti pli'caz i on~ d ei gern1i. inYiece rivelato,r i di rr1a lattie di oro·a11i interni 0 <tnche lontani. ZtTO. Siano essi localizzati a sini tra come a des\ra, pos ono essere dati da: ancrina pectori ... PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. nn·eurisma aortico, spasmi e di·Jatazioni dei grossi vasi, disturbi di irrorazione d elle arteA. CANTAKL Sulla profilassi del tifio - Rinn l\f ed., 1935. · · 1·iol e (con1'e n ella di b,a .. ia angio clerotic.a, ipert\ . CANT~. r.. Sullll: opportunità di perfezionare i tensione e rn a lattie d e l 1)ericardio, d ella pleura met.od1 d~ va~c.inaz1one per rinforzarne gli efe d ei pol111oni. f ettz profilattzcz e terapeutici. - Tip . Europa Meno i1oti ono i dolori alla spalla proveRon1 a, 1935. ' nie';lti ~a. o~·gani. addominali, anzitutto fegato M. r\ . ~IARCANTOi"IO. Le granularne rie l ' ultraviru s e v1c b1l1ar1 ed inoltre da ulcera Q'astro-duol uberculeux. - ~Iasson, Paris, 1935. d~nale . dal con1ple o into1nati co '-ga tro-car- (). FonTE. I lin1iti della i•itn. - I. T. E ..-\. .. ·\apoli. d1aco, da pa11creatite. n e froliti.a i. asce~ so para1935. 1


224

« JL POLI CLIN ICO »

[ANNo

XLIII, Nl.· ~r. 5J

NELLA VITA PROFESSIONALE. CONCORSI. POSTI VACANTI.

tR eggio Calabria). Ospedal e Prov incial e Garibaldi. Cercansi Radiologo Pri)1EL ITO PoRTo SALVO

1r1ario e Assistente per il Reparto Chirurgico e Ostetrico-Gir1ecologico. Ra.diologo: stipendio lire 7000; percentuale 40 % sull 'incasso lordo del Gabinetto; vitto e alloggio · gratuiti. Assistente: stipendio L. 2400; vitto e alloggio gratuiti. Rimborso delle spese di viaggio dal luogo di abituale sog·giorno a ~Ielito Porto Salvo e viceversa. Saranno preferiti i concorrenti che potranno dimostrare un sicuro addestramento pratico. ::\u oRo. R . Prej eltura. - Scad. 31 1narzo; 2a co11dotta !li Macomer; titoli ; stip. L. 8500; indenn. trasp. L. 1500; 5 quadrienni dee. Concorso per la nomina di 18 tene11ti medici in servizio pern1anente effettiYo del Corpo sanitario militare marittimo. Età limite 30 anni al 31 gennaio 1936; il li111ite è aumentato di 4 anni per coloro che risultino regolarmente i11scritti a.i Fasci di Combatti1nentc senza interruzione in data anteriore al 28 otto:IDre 1922. Domande, su carta da L. 6, al Mini·stero della Marina, Direzione generale del personale e dei servizi militari, Divisione stato giuridico, entro il 15 marzo 1936. R OMA.

J\.1inistero d ella Marina. -

TREV1so. R. Prefettura. - Sca<l. 31 marzo; condotte di Corn11do, Follina e Vazzola ; titoli; stipendi ris pett . L. 8500, 8000 e 8000, aumentabili; inde11n trasp. L. 3500 per ogni condotta; c.-v. (>pera Pia « Ospedali Riuniti Regina Elena e di S. 1\tlaria Maddalena». - Concorso per TRIESTE .

titoli a: Medico Primario del reparto di tubercolosi dell 'Ospedale di S. ~laria Maddalena in Triest~ ; ~1edi co Primario per un reparto di medici11a d ell 'Ospedale Regina Elena in 1'rie·ste; Dirigente dell 'Astanteria dell'Ospedale Regina Elena in Trieste. Stipendio per i due primari: annue L. 8000, con due quinquenni di L.. 2000; aggiunta di famiglia, fino a conserYazione, per gli ammogliati o aventi figlj sino all 'età di anni 18: annue lire 1140 (L. 1020 dopo il secondo quinquennio). Stipendio per il dirigente: annue L. 18.000; aggiunta di fa1niglia: annue I.. 1020. Riduzioni e ritenute di legge. Scndenza ore J 2 del 16 marzo. Chiedere b ando alla Direzione dell 'Ospedale Regina Elena in 'l'rieste. Co:\'CORSI

A PRE l\1r.

Co n cor so n aziorial e sul t ema: La lotta vo ntro lo, tub ercolosi nelle singole regioni d'Italia» .

Accogliendo le richieste di 1nolti colleghi, la Feder azione Italiana Nazionale Fascista per la lotta con lro la tubercolosi, h a stabilito di prorogare al 31 n1aggio 1936 A. XIV il termine del Concorso nazionale sul tema: « La lotta contro la tubercolosi n elle singole r egioni d 'Italia » . La }1'ederazione st essa avverte , poi , che mette a disp osizion e dei con correnti che ne facciano richiesta i d a ti sulla mortalità tubercolare, in ciascun compartimento e n el Regno , dal 1887-89 al 1920-22 e dal 1920-22 al 1931.

NOTIZIE

DIVERSE

La disciplina dei Congressi. La cc Gazzetta Ufficiale >> ha pubblicato u11 decreto (di cui demmo già l'annunzio) concernente la disciplina dei congressi nazionali éd internazio11ali da Lenersi in Italia, delle partecipazioni delle delegazioni ufficiali itali ane ai congre·ssi internazionali all'estero, nonch è delle pubbliche nlanifestazioni di scienza, arte ed intellettualità, di be11eficenza e di diporto e delle commemorazioni ed onoranze. Il decreto , che apporta sostanziali n1odificazioni alle disposizioni preesistenti, al fine di dare alla rµateria una più orga.nica disciplina, preYede . fra. l'altro, la formazione di un calenclario ufficiale dei congressi nazionali ed internazionali da tenersi in Italia in cia-scun anno fascista, calendario che sarà approvato con decreto del Capo del Governo entro il mese di settembre. Gli enti e le persone che in tendono promuovere i congressi debbono presentare le relative domande corredate dai documenti prescritti, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per tramite del prefetto della provincia nella quale il congresso deve avere luogo, n on oltre il 30 giugno di ciascun a11no. Il' calendario è definitivo; può, tuttavia, essere eccezionalmente integrato co11 decreto del Capo del Governo entro il 15 maggio, n el caso di do1nande tardivamente pervent1te perch è riferibili a congressi che non era possibile prevedere e11tro il termine pre·scritto. La prima applicazione del ca,.. lendario avrà luogo co11 l 'inizio dell 'anno XV, sicchè le do1nande per organizzare congressi i11 Italia entro tale anno clebbono perve11ire alla Presidenza del Consiglio (lei Minisfri non più tardi del 30 giugno 1936-XIV.

Zone di rispetto Jler le Cliniche.

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Discutendosi al Senato il disegno di legge contenente disposizioni per eliminare i rumori molesti prodotti dai motocicli, dalle moto-carrozzette e dai moto-furgoncini, il sen. Devoto ha osservato che nel disegno di legge in discus·sione sono contenuti i germi che assicurano un ulteriore svilt1ppo a vantaggio della previdenza e dell 'assistenza pubblica. Con esso si vogliono eliminare le molf:stie alla pubblica quiete e alle persone bisognose di riposo: fra queste vanno sopratutto annoverati gli ammalati, sia che re·stino nelle loro case, sia che vengano ricoverati negli ospedali. Non sarebb .3 inopportuno stabilire che i cent ri ospitalieri che non possono essere dislocati alla periferia vengano circondati da zone di rispetto che valgano ad eliminare ogni eccesso di molestia per gli ammalati, sia questo prodotto da rumori e da schiamazzi, sia dalle esalazioni nocive degli autotrasporti. Gli o·spedali ne trarrebbero un grande giovame11to per la loro azione curativa. Anche quelle oasi verdi che servono a dare qualche ora di conforto alla popolazione che non può permettersi di godere la campagna non aovrebbero trovarsi nelle vicinanze delle cliniche. Quanto ha detto per le cliniche, l 'oratore potrebbe ripeterlo per gli edifici scolastici, poichè i rumori infastidisco110 e rendono meno proficue le ore di scuola.

Per il prof. Solieri. Nella ~ede della Congregazione di Carità di Forlì ha avuto luogp la solenne consegna di una perga-


[ANNO

XLIII,

Nu~r. 5j

SEl:IONE PRATICA

m ena donata dalla Pia Islilt1zio11e al prof. gr. uff. Sante Solieri in occasion e del ventic1nquesimo annuale della sua nomi11a a chirurgo prin1ario dell ' Os'pe<lale ~forgagni. Erano intervenuti alla cerimonia il prefetto gr. uff. Toffano , il vescovo mons. Rolla, il pre·side della ProYincia, il commissario del Comune e tutte le altre autorità civili. e mjl'itari. Il presidente della Congr egazione di Car1tà, d ott. co1n1n. Romeo Berti, ha portato al Solieri un vibrante saluto; hai fatto seguito un discorso d.el prof. De. Castro , direttore sanitario dell 'ospedale; banno parlato poi il prof. Silvestrini , il dott. Gamporesi ed altri. A tutti 11a risposto con parole comn1osse il festeggiato.

Per il prof. Cappelletti. Il 1° gennaio il prof. dott. Luig i Cappelletti h a lusciato la direzione degli Ospedali Psichiatrici di Venezia. ·L 'illus tre psichiatra, gi~ colpito dai limiti di età , avre~l1c dovuto lasc1are da tempo l 'ufficio ; m a in considerazione del suo alto prestigio e della n ecessità della sua opera nel n1omento difficile nel quale dovevasi attuare la riforma ospedaliera, la Provincia deliberò di derogare in via eccezionale alle norme sui limiti di età e. di mantenerlo in servizio. Venuta meno ora tale necessità per l 'imminente compin1ento della riforma, il prof. Cappelletti ha chiesto di ritirarsi. La deliberazione del Rettorato disponente la sua cessazione dall'ufficio costituiva insieme un ·s olenne riconoscimento delle grandi beneme1 enze de] prof. Cappe11etti. A lui venne. conferito 11 titolo di direttore emerito e consulente degli Ospedali Psichiatrici.

Azioni giudiziarie. Un medico conclolto di Poppi, dott. F . B., fu accu sato di essersi rifiuta.to , benchè richiesto di visita, di prestare le proprie cure al bambi110 Giotto Checcacci e di avere inoltre rifiutato di curare la donna 'feresa Giuntini. Il bambino morì . La donna riportò l 'iridebolimen to dell 'arto inferior e sinistro, onde il m edico fu i1nputato d 'omici(Uo colposo e di lesioni colpose. Il Tribunale di Arezzo lo as·s olse da1lla prima imputazione, per i11 sufficienza di prove, e d alla seconda perchè il fatlo non costituiva reato . Tanto il B. quanto il P. M . .ricorrevano in Appello e la Corte fiorent ina, in riforma della sen t enza impugnata, &ssolse il B. anch e dalla imputazione d'omicidio colposo con la formula più ampia. Contro tale sentenza ins_9rgeva il Procurat ore generale di Firenze, ricorrendo in Cassazion e m a questa ha respinto il ricorso, malgrado ch e . il P. M. , in udien za, ri e avesse chiesto l 'approvazion e e ha confermato così l 'a-ssoluzione del dot t . B. per chè il fatto non costitu1sce r eato . 1

Un po' dovunque. Si accumt1lano le tes timonianze suJ m al u so ch e ali abissini fanno della Cr oce Rossa ; ampie docu ~entazioni ne sono date sui giornali . In Germania si sm entisce decisamente la n otizia secondo cui è progettat o l 'invio d i _una Sezion e d ella Croce Rossa Tedesca in Abissinia. Il prof. Giova n11i G~lli di Com? h a .o~ferto al 1'Erario la m edag lia d oro al m erito cl1n 1co, conferitagli d aJla R . UniYer sità di Rom a .

,Si è costiluila in llo1na la Società La.ziale di Ostetricia e Ginecologia. La prima seduta avr à luogo presso la Il. Clinica Ostetrico-Ginecologica (Policlinico Umb~rto I) il. 7 feh)lraio alle ore 18. V.i possono prendere parte tutti i cultori d ella specialità; per essere socio, fare domanda aà presidente della Società, prof. Paolo Gaifami, accom .., pagnandola con la quota di associazfone di L . 10. Il Comitato dell 'Unione internazionale contro il cancro si è adunato per la prima volta a Pairigi, sotto la presidenza del sen. J. Godart. 1Si è deliberata la pubblicazione degli Acta dell 'Unione. Il 2'' Congres·so dell 1Ur1ione si terrà a Bruxelles, n el prossimo settembre. Il 30 dicembre u. s . . ha avuto luogo presso il R. Sanatorio S. Luigi di Torino una seduta scientifica dei << Colloquii di Aesculapio » presieduta d al prof. G. Ferrando, direttore dell 'Ospedale. Nu1nerosi intervenuti e importanti argomenti ven11ero tratttati da parte di vari medici: prof. ,Scaglia, prof. Rabino , dott. Masenti, prof. Segre, dott ~ l ,osano, dott. Banaudi ecc. In ultimo il prof. Ferrando riferiva sugli esiti delle cure ·s anatorialir sottolineando i buoni esiti ottenuti.

·L 'Associazione Medica

Triestina si è adunata il 24 novembre e 1'8 dicembre, sotto 1-a · pre·aidenza del prof. C. Ravasini, assistito dal segretario dott. G. Robba. Nella prima di queste sedute il prof. G . Grandi commemorò il prof. Cesare Gavina; ven n.ero poi fatte comunicazioni dal dott. C. Perg n i e dalìa dott.a A. Cicin; nella seconda seduta vennero fatte comunicazioni d al prof. ~. Gall e clal dott. L. Lovisato. ·L a Società tedesca per l 'urologia è stata richiamata jn vita per iniziaiiiva del prof. Kiellenthner , dopo aver deciso di escluderne gli austriaci. Terrà un congre·sso il 1° aprile. La Società tedesca di balneo e clin1a tologia si adunerà, con altre società congen.e ri, il 16 e 11 17 Jnarzo a Monaco. Temi : il fohn (vento caldo) n ei riguardi meteorici e bioclimatici ; nuo~e ricer ch e sull 'aiequa e la s ua importanza in ~isiologia ; t rattamento del catarro e ·d ell 'asma nei luoghi di cura . A Rom::l è stata inaugurata l 'Accaden1ia di Storia dell'Arte Sanitaria. La prolusione è st at a t e11uta dal sen . prof. Davide Giordano, il quale h a. esposto la storia della chirurgia d elle varici in Italia. L 'Opera Nazionale Belga di difesa, contro la tuber colosi si è adunata il 19 clicembre a Bruxelles. nella sede sociale (rue d e Stassart 82). Il Co1nrnissariato della Salute Pubblica d ell a Russia h a istituito, in sen o al Con siglio Medico Scientifico, un Comitato Endocri nologico, cb e r isolverà le questioni scientifich e e pratich e dell 'en docrinologia 111edica e si occuper à dei m etodi di preparazion e, controllo e u so dei prod ott i organot erapici. Corsi complem entari in igien e della durala d i un bimestre, per aspiranti alla carrier a sanitaria, i t erranno n ei RR. Istit uti d 'Igien e di Torino, F irenze e P avia , a partire r ispettivament e dal 29 febbraio, d al 1° marzo e d al 2 aprile ; m od alità con su ete. ~umerosi cor si con1plemen tari e di perfezion ainento sono pr edispos ti , pel 1936, n ella F acoltà


226

<' lL POL rCLINICO »

di Medicina di Parigi. Chiedere il programma e le date esatte al : Bureau des Relations médicale·s avec l 'Etranger, Facul té de Médeci11e (Salle Béclard), rue de l 'École de Médecine 12, Paris Vie. Un corso pratico di tecnica chirurgica si svol.gerà a Parigi, in più Sezioni (secondo i vari campi), fra· il 3 febbraio e il 24 ottobre, sott o la direzione del prof. ~I. Robineau, n ell 'anfiteatro anatomico degli ospedali (rue du Fer-à-Moulin 17). Per iscrizioni e informazioni rivolgersi al Dr. Mathé (stesso ufficio di cui sopra). L'Associazione Educatrice llaliana h a organizzato, nei m aggiori centri , dei corsi di cultura e a1s·sistenza sociale, integrati da corsi di medicina sociale e medicina del lavoro. Secondo un reg·olamento in preparazione nella Gern1a11ia, tulti i medici dovranno seguire periodicamente dei cor si pratici, negli ospedali annessi alle università, per n1antenersi aggior11ati sui })fOg·ressi delle scienze mediche. Saranno dispensati da tale obbligo i medici ch e abbia110 superato '60 anni. Un reparto dell 'Ospedale Civile di PadoYa - reparto i11titolato alla Regina Elena e annesso alla Clinica delle malattie mentali della R. Università, (}iretto dal prof. G. C. Riquier - è perfet1r.an1ente attrezzat<? per la cura dei po·stumi dcl] 'encefalite; .dispone di 37 letti. Il profilo di Pellegrino Matteucci (1850-1881), n1edico romagnolo, eroico esploratore africano , è disegnato in una recentissima e inter essante pub1)licazione dell'Istituto Farmacologico Italiano che, (·on lodevole patriottica iniziativa, ha voluto ren.dere omaggio alla memoria di ltna delle prin1c grandi vittime italiane della Sfinge africana. Il 15 maggio 1937 sarà celebrato il centenario della fondazione dell'Università Nazionale di Ate11e. Tutte le Università, le Accademie e le Società scien Liliche saranno invitate alla cerimonia. L 'Universilà di Ne"v Orleans h a tenuto una se<eìuta commemorativa del ginecologo Ernest Sydney lewis, morto recenlemente in età di 95 a11ni. Alla Clinica medica dell'Ospedale S. Antonio a Parigi si è inaugurato un medaglione del prof. Chauffard.

[ANNO

XLIII, Nul\r. 5]

Il 20 dice1nbre a Buenos Aires è staito reso un omagg'io :il dotl. Angel H. Roffo, noto cancerologo. È stato fesleg·giato a Friburgo i. Br. il 70° com-

plea11no di Lt1rl,vig Aschoff, lomo· patologo .

j}

reputatissilno ana-

Un inserviente dell 'T titt1 lo odoil loiatrico della Università Colun1bia di Ne"v Yorll, certo ,._ Kuss o'1v, ljcenziato pel carattere irascibile, presentatosi nell 'Isti tuto ha u~ciso a colpj cli rivoltella i dirigenti dotl. A. T. Ro\ve e prof. B. Weinberg e l1a ferito a un braccio il prof. 'ìV. H. Cra'1vford; nella collultazjone cl1e ne è seguìta, egli stesso è rin1asto ucciso. Il medico condol lo di ;E?eschiera, dott. Dino Zorclan, di 31 anni, da Alba (Cuneo), è stato colpito alla testa con una tre111enda bastonata da certo Iti11aldo Fairina, al cui padre il medico non intendeva di rilasciare un cer tlficato. Il dott. Zordan è stato ricoverato all 'Ospedale di Verona in gravis$Ìme condizioni per Ja frattura del! 'occipite e comJnozione cerebraJe. Si ari nunzia eia Pi tt .. burg che una ragazza diciotte11ne è inorta in segui Lo ad i11fezione penetrata attra.verso le piccole ferite prodotte per estirparsi le sopracciglia. A Kronach (Framo11ia Superiore, Ger1nania) il 30 e il 31 ùice1nbr e ebbe luogo un parto qt1adrige.111ino ; due nE!onati pesaYano circa g. 4250 e due e irea g. 1750.

Le malattie infettive in Italia. Numero dei Comuni colpiti e numero dei casi (fra parentesi).

Denunzie dal 23 dicenilire al 29 clice1nbre : lvlorbillo 157 (793); Scarlattina 150 (357); Pertosse 53 (136) ; Varicella. 94 (236) ; Vaiuolo e vaiuoloide (-) ; Febbre tifoidea 143 (268); Infezioni ~ara tifiche 27 (76) ; Febbre ondulante 17 (25); p1ssenteria 3 (3); Difterite e croup 267 (528); Meningite cereb·ro-spinale epidemica 12 (13) ; Poliomielite anteriore acuta 11 (12); Encefalite letargica ~ (-); Anchilostomiasi 4 (4); Rabbia: morsicature di animali raj)bici o sospetti 24 (36), dichiarata 1 (l J; Pu·stola maligna 16 (17).

Indice alfabetico per materie. Acidosi d iabe tica : sindrome addominale acuta nell ' . . . . . . . . . . . . . Pay. 21J A,11es tet.ia peridurale . . . . . . . . . . )) 203 Angi11a pectoris: uso della nitroglicerina . . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 222 Bacillo difterico: colorazione . . . . . )) 206 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . )) 217 Circolazione: insufficienza: trattam. . )) 222 Cuore degli aviatori: affatican1ento . . . )) 222 ·Cuore clegli scoliotici . . . . . . . . . . )) 221 Cuore : insufficienza : terapia di alcuni sin torni . . . . . . . . . . . . . . . . )) 221 Diabete e genere di vita . . . . . . . . )) 211 Dolori di spalla . . . . . . . . . . . . . )) 223 Gas aggressivi: difese improYYi sate . . )) 212

Gassati: orgartizzazione dell 'assistenza . Pag. 213 )) 207 Influenza: recenli progres·sj ne1lo sluclio )) 223 Litiasi biliare : pa Logen e i . . . . . . . . )) 20 ~1alaria: persis tenza e r eazione cli Henry )) 195 Iteltite stenosa11Lc infiltraliYa . . . . . . Sforzo fisico: significat o rlel cc 11u11 lo )} 223 rn.orto >) • • • • • • • • • • • • • • • )) 2'()1 .Sifilide: diaguosi di g·uarigiorle . . . . Spirochetosi itlero-e1nor,ragica: forrne clinicl1e . . . . . . . . . . . . . . . )) 207 rrermometro: scoperla del - ecl e\·oluzione della t ern101ne lria cli11ic1 . . . )) 213 Tubercolòsi poln1. : ossigeno-t era11ia })a)) 185 re11 Lerale . . . . . . . · · · · · · · ·

orritta di preprietà riservati. •11torìuaz•one scritta àalJa redazione

.

Non ~ consentita lo ristampa di lavori 1>ubblicati nt'' Policlinioo se non sn sepsto Mli E vietata '4 pubblicati<me df sunti di essi senta citarue la fonte.

C. FsuGoN1, Red. capo.

A. Pozzi, -resp.

Roma · Stab. Tipo.Lit. Armani di M. CoorriN".


'

ANNO XLICI

Nom 6.

Ro1na, 10 Febbraio 1936 · XIV

''

..

·fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

'' DURANTE

SEZIONE P.RATIOA REDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. I

I

!Lavori originali : I. N u\'oli: A.rteriografia. dell'aorta toracica. mediante puutura dell'aorta ascendente o del ventricolo 3. •Osservazioni cliniche : E. Mondolfo: Un caso di i 1n alattia ceJ.iaca. l Note e contributi : F. Falas::a: L'asgociazione degli dtilchaulmoograti e deg1i etilmorruati nelle. affezioni !respiratori~• 'Sunti e rassegne : ORGANI DF.LLA RESP!R4Zl0NE: Oh. Roubier : Le pnlmoniti prolungate e gli esiti postpuLmonitici nell'adulto. - Steinbriick: La puntura sottoccipitale e iniezione di caffei na nella p a ralisi respiratoria. - PllURITO VULVARE: B . D. Ohaussé: Il prurito vulvare. - D. Enea: La chirurgia chimica del sjmi:-a.tico pelvico nel prurito vulv::> re e ~senziale. - M1caos10LOGIA: A. Mattei: Lo studio di alcuni germi patogeni sotto il p unto di vi~ta dissociativo <1 in '\'"i\o 11 col metodo dei sacchetti di col lodion. .Divagazioni : Il basilico. Cenni bibliografi ci. .Accademie, Società Mediche, Congress i : R. Accademia

LAVORI R.

ORIGINALI

CLINICA PlADIOLOGI CA DI ROMA

Direttore · Prof. A. Btrs 1. Incaric. Prin1ario: Prof. U. NuvoLI

Arteriografia dell'aorta toracica mediante puntura clell'aorta ascendente o del ven· tricolo S. 1)er il Liott. l~NO CENZO N ù VOLI , .aiuto chiTurg·o neg·li Ospedali R iuniti di Ron1a.

Sicard e Forestier nel 1923 eseguirono i primi tentativi di arteriografia n egli animali u sa1ado lipiodol ; le loro esperienze però furono quasi semp re seguite da morte o immediata 1nent e o alcune ore dopo l 'esperimento : n ei .casi di sopra vvivcnza constatarono fatti riferibili ad en1bolia arteriosa dell 'arlo nella cui arteria pri11cipale aveva iniettato il m ezzo di contrasto. o~ervate tali conseguen ze nefaste I '.arteriografia fu con1pletam ente abbandonata fino a che nel 1927 si sostituirono al lipiodol nl ezzi -Oi contrasto n1eno densi e n1eno velenosi ; 1

delle Scienze Medico-Chirurgj che di Napoli. - Società Medico-Chirurgica di Pavia. Appunti per il madico prati<:-~: N OTI!! llI PRA1 I CA QU OTIDIANA: A. Filippini: I.e angine acute. CASI STICA li ;rER APIA : Gli stati ansi osi e le modificazioni della cal· cernia. (Ten r.at:.ivo di trattamento p a ratiroideo ). - Complicazioni della surren alectomia. - Sulla cloruroterauia nel morbo di Addison. - L'acetonen1ia essenziale nel ba.nlbino. - Nei vomiti acetonemici dei bambini. - L ' emoterapia m aterna nei vomiti gravi del lattante. -· I l trattamento istaminico d elle malattie allergich e. - Nella gan gr en a del piede dei diabetici. D I AGNOSTI CA: Diagnosi delle epistassi. MEDICINA SCIENTIFICA : L 'esaime funzionale d el cardjas nell'uomo. -

V ARIA .

Nella vita professionale : Amminh;trazione sanitaria.

Concorsi. - NomiI.Je, promozioni ed on orificenze. Notizie diverse• Rassegna della stampa medica. Indice alfa betico per materie .

J'.gaz :J\Io11iz <li Lisbo11a utilizzò ioduro di litio, rubidio, sodio, con i qua li prepar1ti, u sati in voria concentrazione, eseguì le prime arteriog rafie cerebrali, ini ettandoli n ella carotide inl er 11a previa sua scopertura chirurg ica. L'encefalografia arteriosa, così realizzata , si 111ostrò eJ'ficac.issimo mezzo diagnostico n~lla sede dei Lt1111ori cerebrali. ~e l 1929 Dos Salltos, Lamas, Pereira Caldas r ~eg·uirono l 'arLeriografia periferica, usando lo ioc.iuro di sodio al 100 % e iniettandolo nelle rtrterie princi·p ali degli arti allo scopo diag nostic:o per aneurismi , embolie arteriose e al lo ~CO j)O di controllar e il restri:ngi111ento vasale d0po le suture di arterie. Gli stessi AA. nello stesso anno eseguirono l 'urterjografia cle ll '<\orta e dei vasi addon1inali, (;1Lf'r1uta 1nediante la sua puntura a livello della dodic,esima vertebra dorsale prev ia rac11ianestesia. L'arteriografia dell'aorta addon1inale e dei suoi ra1ni si n1os trò, a dire degli !\i.\. , interessa ntissj ma per la diagnosi di sed~ dei tumori addominali in genere, specie sP n1olto ' :1 ~cola rizzati o pri' i di vasi (cisti ). In questi ultimi anni è stala anche ten tat ..1 l'angiogr;)fia dei v'l si poln1on~ ri . per o tten ere 1


,

228

« IL POLICLINICO

'

[r~'~-0 XJ~III',

>>

Nul\'l. 6f.

.

Ja quale sono slal.e usate iniezioni di ioduro di sodio sia nelle vene del braccio, sia nelle giugulari o clirettan1entc nell'orecohietta D. Si tratta quindi di un'angiografia polmo·n are' ottenuta mediante imn1issione del mezzo di contrasto in cavità venose. L'angiografia polmonare però sembra no11 a,·er dato quei risultati, che era110 nelle spe· ra11ze di chi l'ha eseguita : la spiegazione è ovvi a ; iufatli pe.rcllè t111 vaso iniettato ap p aia sul radiogramma, è ne·c essario che il mezzo di contrasto non subisca eccessive diluizioni, da c-,u i la r1ec:essi tà di compiere 1·arteriografia con soluzione fortemente concentrate (100 %) etl iniettate co11 una velocità pari a quella ottertuta co·n ur1~ pressione di kgr. 1,800, spinta =lttraverso un ago di un mn1. di calibro'. La velocità del sangue nelle ve11e è molto, inferiore a quella nttefluta con tale mezzo e perciò si ha una diluizione del contrasto tale, da non p rodurre imn1agin.i suffice-ntemente opache e quindi l'ang iografia polmonare dà scarsi risultati. L'angiografia dell'aorta to·r acica e del auore S. è ::>lata eseguii.a sugli anin1ali da Racine e ]',tiLoul; i q:tlali 11<.!n no iniettato sia nel ouore D. che nel S. da 5 a 15 cm~ . di tenebryl in ~oluzio11e in 15 'J'~ , alla pressione costante di kg. 1, 250. In tutte le radiografie ottenute si sono resi visibili il ventricolo, I 'arco aortico e l 'ao1 I.a torar.ic1. l{eboul e Racine non hanno rilevato in seguito alla puntura cardiaca alcun inc,idente sia pericardico Ghe endocardico. Le aul.01i:=ie eseguite st1gli animali, che avevano so1)p0rtato tllli esperienze non dimostrarono segno alcu110 di e111opericardio od emotorace .o J>neu111otorace, e tali r-eperti 11egativi furono a11 c:l1e riscontrali i'n un cane, il cui cuore p0rtaV<\ le traccie di 24 punture cardiache. v·e11t1ti a co11Gscenza che lo ioduro di sodio al 100 ~~ IJOteva ~sere spinto nel circolo cere])rale senza dare sintomi gravi (Egaz l\iloniz a' eva esP~uito l'arterioencefalografia mediante puntura della carotide interna) e che Reb·o ul e Racine aveva110 compiuto l'angiografia dell 'aorta to·racica e del cuore negli animali senza a vere osservato consegue11ze dovute alla puntura dei ventricoli; e cl1e Santos aveva eseguito i1npuneme:r1te I ' arteriografia dell 'ao,r ta addon.:tinale, abbiamo tratto le deduzioni che anche la p untt1ra dell 'aorta .ascendente e 1q uella del ver1tricolo S. 11ell 'uomo no·n poteva generare feuorr1et1i gravi. E::-ortali da que~te nozioni, abbiamo eseguito , i0 e il ùott. LuiJ'"' Lciolu della Clinica Radi o logica di Ron.ia, l 'a1lgiografia dell 'aorta toracica ii~ dt1e caf:iì di aileurisn1a, p·u ngendo in 1

1

u11 caso la stessa aorta ascertcle11te; nell'altro il ventricolo S. .. Riport.ian10 le storie clinicl1e· dei due malati : CAso I. - Arteriografia dell'aorta toracica mecliante pun,tura dell 'ao rla ascen.denit e. P. Enrico, di anni 62, muratore. Nulla nell 'anamnesi remota. Dieci anni fà ble11orragia. Neg·a lues. Forte fumatore e bevitore_ Da tre mesi ha digeslioni laboriose e frequente-

1

1

FIG.

1.

1nente accompagnate da violenti dolori retroslernali irradiantisi al dorso ed alla spalla D. E. O. : Condizioni generali l:liscrete, co.JQrilo-:· della cute e mucose pallido. Pannicolo adiposo. scarso. Nulla nel faringe. Polso eguale ritmico-.

.1

:=r,

,j ------~· '

1

F lG. 2. ed iperteso. Sistema linfoghiand0Iare, muscolare~ ed osseo, nulla. Torace : Nulla all'ispezione e palpazione; alla percu ssione si nota una netta ottusità rolondeggi1nte e d eborda11te dai due margini del manu -


(AN:'.\O \T,JIJ, \L \l.

e:

])rio dello s ler110 i11 corrispond enza della quale si o<le un soffio d olce si11crono al pruno tono del cuore. (:uore: Punla iu sede r1or111ale, aia cardiaca con limili nor111ali. All 'ascoltazione soffio sislolico su Lulli i focolai.

I j Addorne: Nul1 a. Fega Lo e inilza nei li111ili. La reUt.lOnC di VVTa5SCrmal1Jl 11Cl San g ue fortemenlC positiva. Esarne radiologico: li.ileva una notevolissima nclasia dell'aorta ascendente, dell 'arco aortico e la pl'csenza di una massa globosa, che occupa l a

1;'1G.

j)Orz1one

~29

Sl: ZJ O"XE Pll.\TI C.\

4.

superiore dcl i11edia s lino posteriore \Ii g. 1-2) . Tale massa h a volume cii un arancio , co11 lin1i li nel li, spost a in ava nti l 'esofago e la trach ea (fig. 3'> ed u sura il margi11e a11 leriore dei

corpi vertebrali (fig. 4). Se Lale i1 n1r1agine r adiografica accoppiata alla sinto1na lologia clinica dava la quasi certezza, che essa poteva essere riferita ad un aneurisma dell 'angolo di inflessione S. dell'arco dell 'aorta, pur tuttavia essa dimosLrava, che l 'esofago era r espinto anteriormente clalla tumefazione in ques lione, e da ciò si doveva concludere o che essa non fosse dovu la ad un 'eclasia aortica o che l 'aorta, co11trariamente alla r~gola , passasse dielro all'esofago. A rimuovere il dubbio si e .. eguì l 'arteriografia dell'aorta ascendente. Pungere con un ago l 'aorla ascenden le, quando c:ssa si presenti in condizioni normali, non è certo cosa di facile esecuzio11e; normalmen·te infatti la porzione iniziale dell 'aorla e d el su o arco sono complet11menle ricoperti dalla porzione alta d el corpo dello sterno e dal n1anubrio di esso, i quali ricoprono a nche i11 parte i inargini m ediali della cava superiore e dell 'arteria poln1onare situa te rispettivamente l 'una sul margine D. l 'altra sul margine S. dell 'aorla. Dati lali rapporti ana lomici sembrerebbe i1nlJOssibile eseguire la sua p11ntura : infatti pungendo i11 corrispondenza dell 'es tremi là sternale del secondo spazio inter costale D., anche dirigendo l 'ago medialmente, si corre il rischio di penetrare nella cava ed esegue11do la puntura nella es tremi là sternale del secondo spazio in.ter cost ale S. si potrebbe penetrare n ell 'arteria polmonare. <Juesti inconvenienti si evitano u sando l 'ago-perf ora;tore di Egidi: lale ago provvisto di inandrino t· di una pu11la appiattita capace di p~rforare i ·osso, quar1do venga innes tato ad un trapano elettrico, fù creato per la puntura dei ventricoli cerebrali, che vengono raggiunti avendo perforato con esso cule e teca cranica, se11za scoprire l 'osso, inoltrandolo nel cervello nella direzione voluta. 1

FIG.

5.

Lo slesso ago di Egidi è necessario qualora si Yoglia raggiungere l 'aort a ascende11le nortnale, compresa cioè nei margini dello sterno : perforata la cule, il so l tocu laneo e lo sterno in corrispon-


230

« IL POLICLINICO »

denza della li11ea· 111e<liana sul prolungamento dello spazio inlercostale secondo ed infiggendo poi l'ago a 3 cm. di profondità si raggiunge l 'aorta <1scendente; si ha la sicurezza di essere nel st10 lume, quando si ha avula la stessa sensazione di n1ancata resistenza che si ha nella puntura lombare penetrando nel sacco durale, quando ii tratto eslerno dell 'ago è anin1ato da scosse sincrone al polso, e quando tolto il rnandrino si vede fuoriuscire· a getto sincrone alla sjstole sangue rosso arterioso, se invece si fo sse punta la cava o l 'arteria polmonare il sangue avrebbe il colore scuro clel san gue venoso. Quan<io l 'aorta patologica debordi con evide11za dal margine s ternale D. per una ectasia, essa può esse1·e raggiunta direttame11Le infiggendo un comune ago da puntura lombare in corrispo11denza dell 'estremilà anteriore del seco11do spazio i11tercostale D. subilo all 'esterno del margine d el-

FIG .

6.

lo sterno, i11oltrando l 'ago per 3-4 cn1. cli profondità e dirigendolo co11te1nporaneamente verso la linea mediana; la certezza di aver raggiunto il Yaso sarà data dagli s lessi segni sopraddetti. Usando la tecnica già riferita e- raccordando i ·ago all'apparecchio Santos-Gentile precedentem ente riempito con u11a soluzione di ioduro di sodio al 100 % si introdussero 28 eme. di detta $Oluzione al.La pressione costante pe·r tutta la durata dell 'iniezione dj kg. 1,800. Prima della fin e d ell 'introduzione del liquido fu impressionato un primo film, che era stato già disposto sotto il dorso del p ., un secondo film fu impressionato dopo 2 minuti; in essi è evidente che il liquido opaco dal! 'aorta ascendente ha raggiunto la massa soprastante ormai din'loslrata in modo inequivocabile com·~ u11 'aneurisn1a dj un 'aorta a decorso an ormale retro-esofageo (fig. 5-6). L 'amn1alato non presentò disturbi degni di nota , se si eccettua una cefalea ch e andò dileguandosi nei giorni su ccessivi. Ripetuti esami delle urine non mostrarono lesi9ni renali .

II. - A rleriografia de ll'aorla ascendente n1ediante pU:nlura del ventricolo S. Incoraggiati dal buon esilo di questa arteriografia, procedemmo alJa ventricolografia del cuore S. ir1 un malato affe llo da aneurisma dell 'aorta ascendente. MentL·e n el nri1no caso la ·Jcca aneurismatica si era sviluppa la a spese dell 'angolo S. dell 'arco dell 'aorta, al principio cioè della porzione discendenle di questa e u11a punlura della porzione iniziale di de llo vaso era suffice11Le1nente a monte della lesione per poter riempire l 'an euris1na, in questo secondo caso, data la sede iniziale di esso, per poterlo convenienlen1.enlc riempire di un liquido opaco era necessario o pungere direttamente la sacca anetirisinalica co11 la tecnica esposta nel primo caso o pungere ed i11iell are il liquido nel ventricolo ,S. Dati i p ericoli della puntura della sacca e dell 'immissione in essa di un liquido sotto una l)ressione costanJe per lutto il tempo CASO

FIG.

7.

<lell 'iniezione di kg. 2,200, preferimmo pungere il ventricolo. Storia clinica . ......,. S. Gaetano, anni 78, commerciante. Nulla nell 'anamnesi remota e famigliare , modico bevitore e fumatore. Nega lues. · Da circa sei mesi dispnea da sforzo. In questi ultimi tempi crisi asmatiche notlurne per cui si ricovera. E. O. Condizioni generali sca<lute. Pannicolo adiposo scarso. Colorilo cute e inucosc p'.l1lido. Nulla nell'apparato scheletrico 11111scolare. Polso 82 ritmico iperteso. Torac.e : nulla. Cuore : itto al quinto spazio su ll 'ascellare anteriore. L'aia di ottusità cardiaca non appare ingrandita, quella del fascio vascolare però deilorda dal margine D. dello slerno di circa due dita e a S. di tre, fino a raggiungere il punto cli mezzo della clavicola S. All 'ascol lazione: il primo Lono alla punta è seguito da un dolce rumore di soffio, che diviene più intenso n el centrum cordis e sul focolaio di ascoltazione rlell 'aorta. Il secondo tono aortico è sordo.


t.\:\'.'<o

\LIII,

\1-· ~r.

6)

233

SEZIONE PRATICA

1l ddome: Lratlabile, ind0J r 11Le. Fegato debordante due dita, inilza 11e1 li111iti. L'esame delle urine è i1ormaJ e. La R. W. è forteme11lc positiva. Esame raliologico. Din1ostra un 'ec lasia spiccala di tutto 11 lra llo asce11clente ùell 'aorta (fig. 7); E'ssa è 1nanifes tan1e11 l e pulsanle. Nelle proiezioni

-

FIG.

8.

obliqu·t e lat era le la (.]j]alnzio11c appare J1etla a carico de11 'aor la iniziale (fjgg. b-9) La diagnosi rl i1d ca cli a n cl1risn1a dell'aorta asce11dcnlc Yienc qui11cU conlr.r1natn dal! 'ind agin e 1 nclio logica.

FIG.

9.

Si procede all 'nrl eri ografia : c:OH I ':>go del l 'ap ])arecchio di Sa11lo per lo punlt1ra dell 'aorla addominale si punge il Yen Lricolo "'. infiggendo I 'ago nel quarto spazio i11lerco~ t a le . a quattro dita

del margine dello s lc r110 ed i11Lroducendolo dall 'esterno all 'interno verso l a linea mediana per u11a profondità di sei cm . circa. In questo tragi tto l 'ago p erfora sicuramente la pleura, il polmone ed il peri cardio raggiungendo poi il cu or e: la puulura di detti organi non ave,·an o però avuto co11scguen za ne11 'esperien ze di Rebo11l e Racine e ques ta noz1one ci cor1fortava g r andeme nte nella su a esecuzio11c. Volendo pungere il ventricolo S. non si può eguire al tra via: l a ' ria con sjgi i.tla per la punlura del p ericardio, i11~iggendo l 'ago subito al1·cslern o del margine sler11alr S. lLel quinto spa1.io intercoslale, e ch e evitR così di attraversare la pleura e il p ol111one, raggiu11gendo il v ericarrtio nella porzione liber a, e1i lrn nel Yen trico] o D. ehe forma la i11aggior parie ctc11a SUJ)erficie anteriore del cu or e. Nel noslro caso si eseg·uì la lcc11ica suddetta; si p en etrò nella cavità ve11Lrj col ure S. e quando dall'ago uscì sangue rosso vivo \1 getti ritmici e sincroni alle sis lol i ver1lricolari si inieltarono 28 ( mc. di ioduro cli sodjo al 100 ~~ ad u 11a pressione co11tinl1a di kg. 2,200. Durarl1e l'iniezione, e cioè al venl iquallresin10 eme., si eseg·uì il r adiogramma, ma· appena riti1 alo l 'ago il malato cadde in sj ncop e caratterizzata da perdila d el polso, d el r espiro e della coscie11za, inidriasi , ipo t en~io11e oculare. Esso vie11c immed ialan1e11te soccor so con iniezio11i di adrer1alina, caffein a, e lere; dopo pocl1i secondi il polso rilorna, 1na si mantiene acl una frequenza di 5G 1nentre prima dell 'ar leriogra fia er a di 82. Sei or e dopo il p . accu sa sudori profusi e<l jn. tensa cefalea, il polso è sen11)re di 5G. Il g iorno selSu cn le l e co1Hlizioni tornano ad es~ere quelle dci g iorni precedenti alla Yentricolo;;ortografia. Nessu 11 fat to 11uovo si è verifica lo ; ri peluti esa-

F1G.

10.

1ni <li ori na falli per alc:uui g ior11i 11 011 hannl' din1os lralo allcrazio11i dci renL I racliogran1n1i che qui prese11Lìamo inforn1ano ::,ui ri sultali olte11uli; l 'ur10 (fig. 10) è s ta lo eseguito prj1n ,\ ciel proce-


234:

<< IL POLICLINICO n

di n1e11lo, l 'allro (lig. 11) 1r1oslra chiara I 'inondazione uniforme della sacca ane urisn1atica da parte d cìla soluzic 11e U}Jacu; appare disegnato il tronco de11 ·a11onima, e le arterie s u cclavie ed ascellari di enlrar11bi 1 Iuli; a carico (le i can1pi polmonarj sono n1a1t!fes lr nu111erose on1bre lte opache dissemi11a tc . 1

I..' illustrazione di q·uesLi due casi ci per1 nette cli fare le seguenli co11siderazioni : nel p rinì0 1

Ja puntura dell 'aorta ,a sce11de11te n1algrado ]a i)rese11za di un ' aneuris111a dell 'angolo S. del1·arco, e la successiva j111rr1issione di 28 eme. <li io·duro di sodio al 100 % alla pressione di l,g . 1,800 non ha provocato r1 essun fenomeno , JlC l secondo in.vece la puntura del ventricolo S. e la cousegue11te iniezio ne di 2., em e. dell o

[i\ Nxo XLIII, Nul\r. 6]

per le trentasei or e ·ucccs i r e un ritn10 braJ jc.;.ardico. Seco11do le. nostre mode le veùute la sinco11e presentata dal 110 lro p. è solo da attribuirsi al) 'improvvisa dislen. io11e d el ventricolo S. $Otto un ' au1ne11l.o della ua pressione di kilog·ram1ni 2,200, seg·uita subilo do po la brusca de tensione. Il i11iocardio fortemertte e imp•r ovvisa111ente di ::;lesc L~ Lt·usca111enl0 deteso l1a reiigito con una lun ga pat1sa nel suo la\ oro , f~roduce1ldO la 5Ìnco po osservala, poi ripren1l enclo, 11a co11Li11ualo a J)JUJ ·ar e con un rit1110 bratlìcardico, es1Jo11 c11to dalla su,a dim,inuìla ca1)acilà lavorHlj v.l e cleJ bi og·110 di u11 n1agg i0r riposo di3.stolic o. 1

1

F1c. 11 . ~t e fiso

liquido alla pressio11e e.li kg. 2,200 l1a provoca to una sincope di breve durala e ltna consecu tiva bradi car clia (36j prolung·ata i per circa 36 ore dall 'a\rye11uta verll ri cologra fia. I seg11i di intos. . icazione iodica del te uLo nervoso centrale osser,;ati talYolta da Mo11iz in st>gtti 1.0 aJl 'e ncc l'a1og r afia arteriosa e. eguita r11 ed ian le puntura della carotide in l er11a e ra1)pr e~c· n In. li da cefalea, tosse, sa li, az ione, ..apor en1et?. Jli co, lacri1nazion e, a]])un1i1luria , ed accessi epil RLliforn1i , l)ÌÙ o i11e110 inte11si sono lJte11 diffcr cuti da que lli dJ. Il oi osserYatì 11el n ostro seconclrJ rn ~ o in cui es i caratterizzavano ltn o stato s i11copal ~ forlunata11te11t e d j b.reve durata. < ~i· appar e qt1i11di logico di 11011 poterli r iatt rilJuirr ad u1•a 1)a tog·e11e i to . . ~ ic:a, e ciò a l::tnto 111aggior (ondan1ento q11a11do i l)Cn i , cl1e lo iod io 11a un 'azione accelerante il ril1110 car di aro, l11cntre il no~ lro malato 11a i1rc entat u 1

A Lale rig·u.ar clo ri11orlian10 1 tlali sperim e11lali di Reboul e I\ac,ine sulla Lol1eranza del nJiocardio alJ 'au111 enl o cli ·pre::,sione endoven1r icolare. • Il cuore di un cane ùi kg. 20 di peso, cui ~ ia110 s tati jn ieLLali c111c. 7 di to11ebl·yl alla pres. j·on e cli kg. 1,250 11 01r cllt Yariazioni e1eltrocarùiog·ra(icl1e, esse co1nin ciano a comparire, C[ua11do il lic1uido rugg·iu ngc i cn1c. 15 alla 1)r essione di kg·. J ,uOù, diveng·ono veran1eJ1Le $O rprc11denti flu o n. ril c,·are trna ariL1r1ia co111pl eln , qua11do 11ur 1nanl r nendo ] n c1t1anLilà del liqui do cli 15 eme. c. so viene iniettato a una J)ressione di I\ g. 2. Conosce11à o tali dat i. il dol L. Lupacciolu , t:ol quale eseguì le clt1 c aortogrn fi e udcle1 le, r r edè opporLt1no di itun i11i cltar c più di 28 cn1c. òi ioduro di odi o al 100 % all (I ])ressione di di kg. 2,200 , cifre n11n1111 e 1)cr 0Lle11er e Uila


'[ ANNO XLIII, Nu M. ·6]

SEZ I O~E

--01ttbra radiografica del cuore e dell 'aorta, te-. nulo conlo della diluizione cui il liquido a 11dava incontro ])er Ja quantità di sangue conlelflu la i1el ventricolo S. Non o&tante queste 'considerazioni dovem1j10 ·r1otare la si r1cope 1~iferita, dovuta secondo m e .<\li 'eccessiva in11)r ovvisa distensione del ventri · ·colo S. Concludendo : Mentre 1a aortog rafia esegui·t a con la p untura dell 'aoirta .ascendente è per f ettamente g iustificabile, essa deve essere pro-scritta se eseguita con la puntura del ventri·<'Olo S., aln1eno fino a ch e non si avranno sostanze cli contrasto inoffensive p er l 'endocar ·di o e tali cl1e anch e se rr1olto diluite siano caJlaLi di d are un 'o1nbra radi0grafica. Quest e p otranno all ora esser e iniet tate n el ventricolo S. ~1 tza jJrocurarne la dislen sioi1e causa d ei fe~10111çni sinco1)ali osservati .

RIASSUNTO. 'D opo aver i i ferito sulle esperien ze giu stifì .. ,ca11ti I 'aor togra fi a t or acica n ell iuomo m edian 1c la punt ura del] 'aorta asoo11dente e mediante 1a )JU11tura del Yentricolo S., 1'a. illustra la lec11ic.a d a lui eseguita per I 'una e p er l altra. A vendo o~ser,ra lo fe1tonteni sincopali n ella aor lografia 111edia11t e pur1tura del ventricolo S. g iud ica tale mezzo diag11ostico come n on con~ig1i abilc fino a q t1ando a ln1eno non si disporrà cli una sosla11za capace di provocare ll n ·ombra racliogr alica senza at11nent ar e trop po la pressio11c e·n do,·c11 tricolare. 1

A vvERTI~Nz,.,. Le a lluali continge11ze c'indu .-co no n r inunziare all 'accura la bibliogr afia che correda 11nc~ lo la' oro; es a Yien e puhblj cata nel-

1 'es lrat l o. Pubb/Jc11zloae necessaria a tutti i Medici Condotti :

oott. Prof. ANDREA FERRANNINI

Docente di Patologia. Speciale Medica e d i Otin ioa Medica nella R. Univereità di Napoli

PATOLOGIA SPECIALE MEDICA EPITOME ad uso dei Medici e degli Studenti Prefazione del Prof. AGENORE ZERI.

Direttore dell'Istituto di Patologia Speciale Med ica n ell a R . Univ ereit à di Roma Riportiamo d ue dei t ~nt i giudizi espressi dalla Stampa Me· elica Italiana su questo hbro d cl p rof. F ERRANNl Nl: • • • • • • • • • • • • • • • • • « Nella produt,iorie libraria del nostro Paese

•nancava una così snella ed u tile guida del m e.. dico al letto d ell' am m alato >> . (Il • Policlinico 11 , 6 maggio 1935). GIUS EPPE SANARELLI. Volume di pagg. Xll-524. con 151 fi gure in nero ed a colori 'Ilei testo. P rezzo: in brochure L. 5 6; rilegato in tela L. 6 4 : più le sp ese postali di S(H.dizione. Per gli abbonati al n Policlinico n rispet~ iv::in1ent ~ L . . 5 1 e L. 5 8 , in Italia, in porto franco. Per 1 estero rispett1van1ente l.. 5 5 e L. 6 3.

Inviare Vaglia ?ostale o Cheque iPoz.zi, Via SistinJ. 14 , Rema.

Bancario

all'editore

L UIGI

93-· I

PRATI C.\

OSSERVAZIONI CLINICHE ()sP ED \.LE

~1 7.JONE

~lAURlZJO Bu FALI ~ I n1 C I<:SENA (F ORLÌ}

J\l{E DI C.\.

diret La dal

Pro f.

E.

J\iloNDOLFo

Un caso di malattia teliaea. Prof.

E :J.\.IA NCJELE J\i{oNDOL F O,

prjm ario.

In Italia, ed i11 gen erale presso le popolazioni latine del sud-Europa , la malattia celiaca è di rarissima osservazion·e. Se n e conoscono n ella letterat ura n1·edica del nostro paese, per q11ar1t o io abbia potuto accertar e, soltanto quattro casi , onde parmi ut ile rifer ire la segu ente osservazio11e, di cui riassu 111 0 la s toria clinica . 'f . T., di 10 anni. di S. Giorgio (Cese~a); . entra in Osped ale il 6 n ovembre 1934. I .gen1tor1 della p ., un fratello ed una sorella sono viventi .e. sani_. La b ambina n acque a, termin e con par to frs1olog1co, e fu allall at a p er sedici m esi al en o m aterno . A tredici m esi con1inciò a m uover e i primi p assi; e, durante i primi due a'n ni di Yi ta , npparve perfettamente n orm ale p er in t elli 0O'cnza e per sviluppo fisico. Ver so il ter zo anno di età in cominciar on o a m anifestarsi i primi segni d ella m alattia attuale con sistent_i fonda:r:iei:talme~te in fen om eni d i ga~ s ~ro-enter1te assoc1at1 a r apido e progr essivo deperJJn ento. La diarrea, sino dall 'inizio, dominava il quadro morboso. A quando a qu ando, intercorrenlem ente, si verificavano crisi d i Yo1ni1o con assoluta an or essia, t anto ch e la b am bina rifiutaYa og11i sorta di cibo. Questi fenomeni talora m ostravan o u n a certa tenden za a. regr edire, p er poi accentuarsi ad inLer valli variabili di tem po . . Così, con alterna U\'e di migli oram enli e di pegg1or am e11ti1 m ai con p eriodi di complet o benesser e, la bambina r aggiunse l'età di sei m esi . Fu allor a che i genitori n o tar on o nella m alat a un at11nento progressivo del volume cl el ventre, sen 7.[l però do] ori n ell 'ambito addominale e sen za in sorgen za di febbre. Negli an n i s u ccessivi, col frequ ente ripe tersi del1t:' crisi di diarrea e di vomiti , si accentuò i l del)Jlr imen l11 generale, p er cui d al medico curante ft1 consiglia to il ricover o della paziente nell 'OspeclaJe. Stai o pre~en te. - Bambin a di cos tit uzione grnci]e con sviluppo son1atico inferiore al normal e. Pe o Kg. 15,200; altezza m . 1,11 L 'aspet to della malata è npatico; essa si sot1 opon e agli esami clinici con grande docilità cd assolu la in differ en za. o tevolc pallore <lel volto e delle mucose; m icropol iadenia cer' ira le; gangli ingu inali piccoli, mobil i, indo le11ti. l\ [a. se muscolari fla ccide ed ipotonjc]1e. 1->ann i colo ad i poso scarsissilno. 'fem per atu ra a.11irc t ica. Pul sazioni 84; r ej)iro 20 . A.Il 'esame dell 'apparecch io schcle lri co nolasi a prin1a jsta una SJliccata solligl iezza degl i artj , -,pccie d i quelli i nferior i, che, in posizio11c eretta , f'an110 un ·singolar e contrasto con l 1acldo1nc glolio .. o e co11 1dere,oln1enlc aumt>nlalo di ,·olun1e. c;ranio di c:onform;izion e regoJ n r~; cirto nferenza rna sima cent. 4 . Torace e- ile r <li forma ciJinrlrica, co11 Jel icolo Yeno-.o nppari ~r<~ nt c specie i11 . ANAJ\1NP.S T.

-


238

-

cc IL

POLJ CL I~T CO

.corrispondenza della regione s ternale. Angolo epigastrico ottuso, Le due metà toraciche si espandono in modo simmetrico coi mov.imenti respiratori. Reperto fisico normale alla percussione ed alla ascoltazione. Area cardiaca nei limiti fi·siologici. Lieve rumore di soffio sistolico sul focolaio della polJnonare. L 'addome appare voluminoso, di aspetlo bu1raciano, con cica.trice ombelicale pianeggiante, con vene a decorso longitucljnale visibili nelle regio11i ìaterali. Il ventre è perfetl an1e11tc· trattabile, del tl.ttto indolente alla palpazion e, con la quale non si apprezza110 masse nè altri rilievi abnormi. Fegato e milza nei ]jmiti normali. La percussione dà su o110 1impanico per lutto I 'ambito addominale, salvo n ell e parti più declivi , ove si rileva suono i pofonetico. La ban1bina ha una diarrea di n1odico grado (tre-quattro scariche giornaliere) con feci al)J1ondanti, gras·se, di aspetto saponaéeo, fetidissim c. Esame clelle urine. - Colore giallo-ambra ; a~etto limpido; ·densità 1020. Reazione ~.c iel a. Al~umina , g lucosio, acetone, pigmenti biliari urohi1ina assenti. ' Nulla d i nolevole nel sedimento. Esame delle feci. - Le feci appaiono di colorito giallo-chiaro, di as11e tto u11luoso , poltaceo, schiurnose; contengono scarsi ssimo muco ed emanano odore oltremodo fetido. Microscopicamente si nota presenza, di re·sidui alimentari in abbondanza, con fibre muscolari ben conservate. Negativa la ricer ca di parassiti e di uova di elminti. Culireazionc: ~egativa .. ReaziJone di rtVassermann: Negativa. Esame cromocitometrico del sangue: Globuli rossi 4.670.646; Globuli bianchi 18.073; Emoglobina ~8 (Sahli). Valore globulaJ'e 0,41. Formula leucocitaria: Polinucleati 11eu Lrofili 62 %; Polinucleati eosinofili 2 %; Polinucleati basofili 4 %; Mononucleari grandi e medi 6 %; Jjn fociti 26 %. Pressione arteriosa (Pachon) Mx. 90; Mm. 65. Esarrtc radiologico dell 'apparato digerente. - La radioscopia preliminare dell 'addome mostra una T1otevole aerocolia con livelli liquidi lungo il colon discendente. La somministrazione del pasto opaco mette in evidenza uno s tomaco di grandezza e forma normale con peristalsi pure normale su ambo le curvature, che svuota il pasto opaco in circa tre ore. Nulla a carico del duodeno, del digiuno e dell 'ileo per quanto riguarda la sua morfologia e la st1a disposizione topografica. Il grosso intestino presenta un notevole ·sviluppo longitudinale a cui si associa un aumento del suo calibro, ta11to da avvicinarsi alle proporzioni di quello cfi un individuo adulto. La lunghezza maggiore in .. ""teressa soprattutto la porzione del sigma, la quale, tortuosa ed involuta, occupa tutto l 'ipocondrio de-stro fino a raggiungere 1a flessura epatica. L 'appendice non si è resa visibile. Non si riscontrano difetti di can alizzazione. L'esame radiog·rafico dello rl1eletro, limitato alle rnani ed agli avambracci, mostra, oltre ad una esilità di queste ossa, un cerlo grado di rarefazione per povertà di sali di calcio. Decorso (rias·sunto dei diari clinici). - Le condizioni generali della malata , assai graYi al m omento del suo ingresso n ell 'Ospedale , dopo circa venti giorni incominciarono a migliorare ser1sibilmente. Col riposo assoluto in letto, sotto l'iniluenza di una dieta appropriata povera di sostan-

<. \

1

No

Xl,III, NuM. 6]

· ze g·rasse e ricca di vitan1ine, la ban1bina acq uislò· una maggiore vjvacità; lo st a.lo anemico migliorò· alquanto, si attenuò la diarrea, crebbe I 'appetito. Di q.uando ii1 quando si Yerificarono periodi durante i quali compar ve il vorr1ito e si accentuò la diarrea; ma , dopo tali crisi transitorie e di ))reYe durata, si manifestava sempre più evidente la tendenza al 1niglioramento delle condizioni generali (il peso corporeo raggiunse Kgr. 18.800) ed ~lla. regres·sione dei fenomeni inorbosi gaslro-enterici _

La cura consistette, oltre che n e] riposo e nella> dieta accennata, nella somministrazione di preparati a base di fosforo e di estratti pancreatici. Il 7 luglio, in condizioni Lal111ente migliorate dai far presagir3 una favoreYole e' 1oluzione della malattia,· la ba,mbina u sciva òall 'Ospedale. Se non che, il giorno i1nn-iediatame11le su ccessivo a quelJo. i11 cui la paziente fece ritorno alla propria abitazione, si verificò una brusca ripresa degli abituali fE-nomeni morbos i. La piccola infer1na incominci~ nuova1henle a rifiutare il cibo, sehhene si tentasse <li alime11larla in morlo a11alogo a qt1anto era s tato· fatto nell 'OspedaJe; ricomparvero le crisi di vomito, Ja diarrea,, il de1)erim_e nlo accen Luato e progressjvo: sino a cl1e il 4 agosto la fa1njgJia si decise a ricondu.r re la malata nell 'Ospedale, questa Yolta in condizioni di gravità e trema. La bambina., che appena un 1nese innanzi era stata di messa dal nostro Reparto in slato di apparen1e guarigione, vi rjtorn aYa del tulto irriconoscibile: pallidi·ssima, coi tratti del volt o affilati , le orbite profondan1ente cercl1iale, giaceva inerle ed inser1-


fAN~O

XLIII, .NuM. 6]

241

SEZIONE PRATICA

creatico (Bran \\-·ell), infantilismo intestinale (Herter), insuffìcienza digestiva nel bambino non più lattante (Ileubner), atrofia pluriglandolar·e digestiva (Schick o Wag11er). La malattia celiaca suole iniziarsi subdolam·ente nella prima infanzia con vaghi segni di malessere, facile stanchezza, stato apatico, spiccata ed invincibile anoressi.a. ludi , gradualmente, si v.anno delineando i sintomj • fondamentali che caratterizzano al completo * ** la sindro1ne morbosa: dimagrimento grave e Riassurne11do: trattasi di una b·a rnbina nel- Jtrogressivo con aum ento cospicuo del volula quale, fin dalla pri~a infanzia, eransi ma-. me del ventre e diarrea cronica con feci nifestati . f enomeni gravi di gastroenterite as- grasse. sociati ad un incompleto sviluppo somatico e A malattia conclamata si rileva sempre psichico. 11na insufficienza dello sviluppo somatico, la La tun1efazione cospicua del ventre, simu- qu.ale si riti'ene in parte dovuta alla insuffilant:e a prima vista una raccolta ascitica, a- . cienza de ll 'assorbimento intestinale, in parte vrebbe potuto orientare il nostro giudizio ad insuffic,ienza pluriglandolare. Spesso è co·ndiagnostico verso una comune forma di pe- comitante uno stato rachitico, i cui sii;tt-0mi ritonite tubercolare. Ma la lunghissima du- si intrecciano con qu·e lli proprii d~l ·morbo rata della malattia, ]a n1ancanza di febbre, la celiaco. Le ossa , specialmente ·q uelle delle negatività della cutireazione ed infine la di- inani, appaiono trasparenti ai ra.g gi X, .con · mostrazi0ne obiettiva dell'assenza di liquido sottili · trabecole e con in·sufficienti calcificalibero e di masse solide nel cavo perit'oneale zione (ì\Iac Crudden e ~ ales, Parson, Miller). dovevano necessariamente fare escludere tale Insieme coll '~rre~to dello sviluppo somatico rlotasi ar~che di regola uno stato ipoevolutivo ipotesi diagnostica. della psiche di questi ammalati, i quali si diContro la possibilità di una dissenteria ba: cillare depone"'ra sicuram.ente la durata p1res- mostrano altre~ì apatici, taciturni , inalinco• • S(i)chè decen11.a]e clella malattia essendo noto llICl. Ma i sintomi fun.zionali più importanti e che la disse11teria ba cillare non ha tendenza a cronicizzarsi. QiUanto alla dissenteria ame·- le note obiettive fondamentali costituenti il quadro clinico della malattia celiaca si rileb~ca, questa polè esser e esclu~a dagli esami \."HilO a carico dell 'apparecchio digerente . Predi feci ripetutan1ente eseguiti. D'altr.a parte esistevano nel caso nostro , al do·m ina di solito una spiccata anoressia con c 01npleto, i sinto111i tutti che caratteTizzano frequenti crisi di vomito. La diarrea è croni1n n1alattia celiaca: il grosso addome (pseu- ca (quattro-sei scariche giornaliere), ma pre(lo· ascitico) sovrastante ad arti inferi ori esi- senta periodi di maggiore intensità, che si alaissimi, l<t steatorrea, le •Crisi intercorrenti di ternano con periodi di relativa quiescenza. . È importante ricordare che, mentre n'ell'e .ar1oressia e di vomiti, il deperimento estremo dell'organismo. Aggiungansi poi i caratteri so- comuni enteriti le feci abbondano di ml1co ·e matici e psic}1ici di insufficiente sviluppo e si scarseggiauo di grasso, qui si riscontrano gli ' opposti .caratteri : scarsezza cioè di muco e avrà la riproduzione esatta della sindrome del forte quantità di grasso, rap·p1·esentato sopramorbo celiaco. tutto da acidi grassi e saponi, onde. le feci aJ)paiono lucenti, pastose, di colorito · bianca* ** stro, di aspetto cretaceo (steatorrea). Tale abQuesta singolare mal'1ttia, nota special- norme quantitativo di grassi è in rapporto con mente per le osservazioni di autori inglesi, te- · la impedita assin1ila,zione del grasso stesso d eschi ed americani, rarissima invece presso J>er parte dell'intestino (Ilerter , Miller). i po.p oli latini e particolarmente in Italia (casi Il volun1inoso adclome di questi pazienti, di Debenedetti, Magni e Piran1i, De Murtas, ad. un esame superficiale, farebbe pensare a Marcialis), fu descritta per la prima volta dal raccolta ascitica, tal eh è si diagnostica di soGee (1888) col i1ome di cc l\forbo celiaco ». lito uua peritonite tubercolare, considerando (~on altre deuor11inazioni fu la malattia stesaltresì l 'estre.n10 grado di deperi.m ento degli s a segnalata da altri AA., i quali successi- ir•fermi . ~1a una più fine indagine sen1eiotica \.'a1nente illustrarono analogr1e osservazioni l)ermette di accertare ch e non esiste n è senso .cliniche: acolia (Cheadle), infantilismo pan- di fiotto n è ottusità spostabile nei vari decusibile ad ogni richiamo, rifiutando qualsiasi alimento o bevanda. All'esame obiettivo notammo -che la tumefazione dell'addome era del tutto scomparsa per dar luogo ad un ventre retratto ed avva~ lato; la qual cosa interpretammo come conseguenza del lung1 periodo di inanizione e de_llo stato marantico. Ogni tentativo attuato per . risollevare I 'inferma (ipodermoclisi, eccitanti, cardiocinetici) fu vano; ed il giorno 6 agosto avvenne la morte ()On fenomeni di collasso cardio-vascolare.

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(( IL P OLJCLJì'iICO

biti, onde l) UÒ escludersi la presenza di liquido libero nella cavità p,eritoneale. Trattasi di una cc pseudo-ascite » la quale è dovuta all'alto grado di ator1ia d elle a11se intestinali , Jler cui queste si lasciano distendere dal loro contenuto liquido (De Murtas). L'esame radiologico del tubo dig.erente, nella maggior parte dei casi, ha fatto rilevare \111 aumento d ella peristalsi gastrica e intestinale Gl~'anconi ecc.); talvolta invece un ralJentamer1to d ella peristalsi stessa (De Murtas). Per quanto si riferisce ai disturbi del ricarr1bio, è da ricordare ch·e nella malattia celiaca l 'urea del sang11e non si trova n1ai aumentata, ma spesso diminuita. ~:siste ipocalcen1ia ed ipofosfaten1ia. Inoltre è s.tato da Bennet segnalato u11 fatto nuovo: che cioè in q11esti an1malati l e forti ingestioni di glucosio a digiuno non determinano un aun1ento della glice1nia, come avviene nei soggetti normali : il c.he si spiega con il lentissimo assorbimento del glucosio p er parte della mucosa intesti~ nale. Le alterazioni en1atiche sono costanti. Si osserva di regola u11 'ari..emia di alto g rado a tipe ìpocro1nico semplice; solo eccezional111ente può verificarsi Ja forma ipercron1ica, ~: da riprodurre il quadro en1atico dell 'a11emia tipo 1)0Tni cioso (Bennet). 1\f ella maggior parte dei casi la n1alattia celiaca evolve verso la guarigio11e, seb·b-en_e non sen1pre in m9(iO definiti,10 . In gerierale i sintomi morbosi tendono ad atte11uarsi e r egredisco110 ~erso la pubertà. Circa n el 12 '1~ d ei casi si ' 'eri fica l' esito letale. Molto si è discusso intorno alla patoge11esi del morbo celiaco. Il Gee, che per i)ri1no segnalò la malattia , pe11sò ad una insufficienza biliare; il Gibbons ad una disfunzione ghiandolare dell'intestino. Cheadle, e dopo di lui , .a n Praagh e ~ ~fay in·vocarono una deficienza clella funzione biligenetica del fegat o di origì11e nervosa, onde la denominazione di « a colia » proposta da questi AA. in sostituzione cli quella di morbo celi~co. Quasi contemporaneame11te Bram,v·ell , nel i ·i ferire analoghe osseTvazioni sotto il titolo di « infantili$mo .p ancreatico » attrib·u ì tutta la sindron1e morbosa ad una insufficienza pancreatica, fondando spocialn1ente il suo a~ser to sui favorevoli risultati da lui ottenuti con la opoterapia pancreatica. La origine pancreatica è pure ammessa, aln·1eno p er la maggior parte dei casi, da 1'11omson. Ed invero, a sostegno di tale conCf·zio11e patogenetica, depongono i reperti unatomo-patologici, i quali din1ostrano 1)rin1

1

a

»

[Ai 1 o XL lii . Nul\1. 6E

cipalmente fatli di sclerosi p erica11alicolare e· J)eriacinosa del pancreas associati a cirrosi e· degenerazione gra~~a d elle cellule e1)atich e. Citere1no anche, per ricordare altre co11cezioni patogenetiche, quella sostenuta dall ' Iìerter, il quale fa derivare la malattia celiaca da una alterazione della flora bacterica intesti11ale ch e si n1anterrebbe del tipo di quella.. del lattante. Altri ricercatori attrib·u iscono speciale importanza ad una a lterata fun.zione dei sali biliari (Miller , Webster, Perknis); altri an1111ettono uno stato di carenza di vitamine (Schick,.. \Vag11er, Carrison), ed altri una nevrosi del! sistema vegetativo (Vagotonia), onde, esse11d°' accelerato lo svuotamento gastrico ed aumen tata la peristaìsi del tenue, si r enderebbe insufficiente l'assorbimento (1\fader, Freis-e e· Jal1re). Debe1ted etti , avendo riscontrato un n1egacolon in un caso da Jui rif.erito, con formazione di livelli endoperitoneali, pensò che potesse tutta la sindrome della nialattia celiaca, attribuirsi a tale alterazione anatomica del! 'intestino; ed alterazioni anatomiche gr avi a. carico del colon esist evano anche nel caso di: !\{arcialis. Ricer ch e speri111e11tali furono eseguite da: Freise e Val·e nta, i quali, con la recision e det plesso celiaco negli anin1ali, otten11ero uru co111plesso sintomatico corrispondente a quello del morbo celiaco: tratterebbesi dunque, secondo questi autori , di un disturbo di in11 ervazione nel territorio dello splancnico. Segers an1n1ette una insuflìcienza ipofisari.a ,.. attribuendo a questa la paresi e la disten sione del! 'intestino, il ritardo nella ossificazione· ed in genere i disturbi dell 'accrescin1ento . Ed infine alcuni autori, fra i quali specialmente • l{ennet e Thaysen hanno· recentem ente richia1nata l 'attenzio ne sulla somiglianza d·e l mor110 celiaco con la sprue· tropicale, in cui riscontrasi costantemente grave an,emia, steatorrea, ipocalcemia ,. oste0porosi: esister ebbesecondo questi autori una identità nosologica:: fra le due malattie, ed iJ morbo celiaco dovrebbe ritenersi una « sprue non tropicale »~ Tuttavia è da notare ch e l''inizio del morbo. c€·1iaco si oss~rva se·m pre· n·e ll 'infanzia, m entre la sprue è propria dell 'età adulta . Manca110 inoltre nella n1alattia celiaca l 'iperestesia e le lesioni ulcerati:~~· della mucosa huccal·e . La cura della 1nalattia celiaca si informa agli esposti concetti patogen etici: preparati di bile (Cheadle), sali biliari (Miller), disinfettnnt i dell'intestino (Herter), opoterapia pan-


I~<\.NNO

1LI1I,

.NUl\'.l .

6)

SEZIONE PRATICA

creatica (13ra111well). Gli a lin1e11ti ricchi di vitan1ine sono da raccon1a11dare, e sembra riuscire particolarm·ente ut ile la sommin i trazione di banane in quantità ab,b ondante (JJaas). L'alime11tazione, J_.,ure essendo variata, deve contenere il n1i11.in10 possibi le di sostanze grasse . Sono pure va11Laggiosi i fern1enti pancreatici associati a·d altri ferrnenti g·la11clolari. <~ome cura n1ediw111entosa si consigliano specialmente i preparati di ferro e di calcio.

RIASS.UNTO.

L'A. riferisce un caso di n1aJa1tia celiaca (affezione rari8sima ad o servarsi in Italia), e si soffer111a in particolare ad illt1strar11e il com11lesso e con trovElrso i)roble111a patogeneti co. BIBLIOGRAFIA. La 1naladie de Gee. La P1:csse ~Iéd. n. 75,

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AN PnAAG.

On early symptoni of acliolia. Lancet,

NOTE E CO N TRIB UTI · L'associazione degli etilchauJmoogrllti e degli etilmorruati nelle affezioni retSpiratorie. Dott. FRANCEsco .F ALASCA 1

Alcuni ~utori partendo dal fatto, 01n1ai acquisito dalla scienza, che l 'olio di Chaul11100gra o meglio il suo etere etilico influenza beneficamente e spesso co11 esito favorevo le il corso della lebbra> furono tentati ad u sarlo a11che nella tubercolosi poln1onare> il cui bacillo produl tore, co1ne quello di Hansen, appartie11e al gru1Jpo dei bacilli acido-resi$ten ti. Gli esperimenti fatti prima n ei terreni <li c ultura si aJlarg·aro110 a poco a poco i11teressando gli anin1ali e l ' uomo. Nei terreni di cultura si co11statò così che piccole dosi cen te~ i1nali dell 'olio di Chaulmoogra inibisce lo svi· luppo del bacillo di l\.och e l 'Herna11dez, i)ri111a cl1e lo u sasse nell'uomo, lo e$peri1nen tò iniettandolo in emulsione g·licerinata uel :perito11eo dei conigli, avendone lesioni ch e per i ca ratteri anatomo-patologici rasson1iglia vano a quelli prodotti da baci lli tubercolari morti. Il primo ad usare però l 'olio di Cl1aulmoog·ra r1ella tbc. pol111onare fu 11el 1916 il Lion: dopo <li lui gli esperin1enti si susseguiTono, ma cl1i lo esperimentò largamente fu Sir llogers che, nell 'India Inglese, ne co11trollò l 'azione nella lebbra , n ella tubercolosi polmonare, cutanea ed ossea e 11e stabili l 'uso di somministrazione, le indicazioni e le controindicazioni, le ultirr1e date dalle forme acute polmonari ad evoluzioni rapide e dalle forme emottoiche. Cosiccl1è in seguito a risu ltati lusinghieri otte11uti dall ' olio di Chauln1oogra, l 'uso di esso è andato poco a poco diffondendosi con evid e11ti inigliorje e guarigioni cliniche. Da pri11cipio però era usato solo n ella tubercolosi pol1nonare (Renault e Richard, H erna11dez, Roger, Binit e Verne, Andreoni ecc. ecc.) dove il corteo sintomatico, specialmente quello a carattere generale, ced~va a poco a poco, dando all 'an1malato senso di benessere: a questa m anifesta, benefica azione si univa la diminuzione dei bacilli nello espettorato (Rogers). Riconosciuta così certa la sua efficacia quando il processo tubercolare non 11a prodotto dislru· zione irreparabile di pare11chima polmonare, I 'uso si allargò in altre affezioni com e nella laringite tubercolare (Alloway e Lobensoh11) e n elle forme cutanee (Pomaret ecc.). In seguito, per aflìnità di composizione chimica , lo si è u sato coll'olio di fegato di merluzzo con e i ti parin1enti odisfacenti e lusinghieri , oltre che


246

<t IL POLICLll'\TCO

n ella ~ubercolosi poln1onare (Madeira) in quella cutanea, ossea, glandolare (Braga), nelle bronchiti a tipo btoncorroico, nelle bronchiti acute (Goglia),. nelle pleuriti, sinoviti (Pasini), ascesso freddo (Barbosa), nella b·r onchite purulenta (Ribas) e nella diatesi essudativa (BranlJo). I/associazione dell ~olio di Cl1at1lmoogr~ e dell'olio di feg·ato di merluzzo nei ~oro principi attivi sotto forma di etere etilico dell'acido ch.a ulmoogrico e di etere etilico dell 'acido morroico esalta l'azione terap·e utica isolata dell'uno e dell'altro, mentre l 'et.ere morroico elimina pure i possibili inconvenienti dell 'uso del solo morr11ato. Allettato così dalle esperienze favorevoli dei diversi autori ho voluto tentare anche io la terapia Chaulmoogrica-Morroica che può apri re nuove ]uci alla terapia polmonare, specialmente in quella incerta e incostante qual '·è la tubercolare. I casi sono relativamente pochi, ma essi valgono certamente a contribuire alla conoscenza del nuovo medicamento. Per gli esperimenti mi sono servito di un i)reparato per uso ipodermico, in cui, oltre ai principi attivi su detti, sono contenute piccole do~i di Cinnamato di Benzile per l'azione antisettica , e di canfora, per l'azione generale .eccitante. CASO I. -

D. S. R. fu S.,

r]i

a1111i 28. Bron co al-

Yeolite destra, febbre serotina, climag1 amento , tOS-.

se insistente, profonda astenia. R il primo caso in esame. Alla nona iniezione pratjcata a giorni alterni entra in fase di miglic,ramento, che va rendendosi sempre più marcato. Guarigione . CAso Il. - B. D. di R., di anni 50. Dopo un 'influenza con febbre elevatissitna, pas·sata senza alcun aiuto, mi chiama per una penosissima bronrorrea. Tosse estenuante, facili . sudori. Dopo la terza iniezione la febbre ca(le con remissione della tosse e dello espettorato. Alla notJ.a l 'ammalato, inigliorato di molto, si porta dalla sua abitazione di campagna in paése, dove seguita la cura intercalata con iniezioni di ea]cio. Guarigione. III. - L. F. fu G., di annj 41. Pensionato di guerra per cortico pleurite di ·sospetta natura tubercolare. Dopo un perio<lo di astenia e lievi elevazioni termiche, è preso da tosse. L'esame tor acico rileva infil trazior1e base polmonare destra. ~1iglioramento generale. l{eperlo obiettivo negativo. CASO

IV. - P. A. di O., (li anni 13. È stato a contatto pe_~ parecchio tempo con tubercolotica a'·anzata. Dopo una caduta, ha cominciato a sentire dolore al terzo medio dell'avambraccio sinistro. È pallido. L'esame inostra una periostite evidente del radio. Miglioramento immediato, cessazione del dolore, ripresa del lavoro mentre continua la cura. CASO V. ~ B. M. fu P., di anni 59. In seguito a delle febbri influenzali sofferte due mesi prima, è rimas ta astenica e, impressionata da una persis1ente febbricola serotina e da sudori notturni, mi CASO

»

[ANXO XLIII,

NUl\I.

6]

fa chiamare. Bronchile diffu sa cronica di dubbia 11atura, espettorato abbondantissimo, striato di sangue, febbre 38°-38°,5. Sotloposta alla solita cura, alla ventesima iniezione l 'ammalata può co11siderarsi guarita. CAso VI. - S. M. di S., di an11i 12. Madre morta per tubercolosi polmonare, en1pjen1a . In seguito ad una vomica, il polmone sinistro dava reperto non dubbio di i11filtrazione tubercolare. Cutireazione positiva. Dopo cliversi preparati, tentai l 'a·ssociazione Etilchaulmog·ro-Morroica con cui si fanno anche delle iniezioni endopleurali. Evidentissimi vantaggi. Ripresa del peso, miglioramento continuo, costante. Guarigione clinica. CASO VII. - C. 1.VI. fu G., di anni 52. In })ieno benessere fu preso da se11so di soffocazione e cli tosse fortemente torn1er1Losa. A11 'esame pleurite destra con lieve Yersamento, rantoli diffusi. Una cura adatta migliorò il quaclro e la sintomatologia, rr1a non riusGì a vincere una astenia profonda, che si accompagnava co11 ribelle gruppo di rantoli alla regione ilare di destra. Anche in questo caso si ebbe un miglioramento in1mediato che ridette tranquillità all'ammalato , iJ quale riprese le sue normali occupazioni.

Come si vede in tutti i casi la terapia chaul111oogrica con quella dell'oli o di fegato di merluzzo ha portato g io,ramento inanifesto sia nelle affezioni a c.a rattere tubercolare che nelle altre. Le condizioni degli infermi si sono a poco a poco riprese. l 'anoressia e 1 astenia h anno ceduto quasi subito con la febbre, con i ' . sudori : il peso ha ripreso la curva ponderale, i reperti semiologici sono scomparsi portando a guarigione clinica. Come 11a agito ora l 'olio di Chaul111oogra solo e in unione all 'olio di feg·ato di merluzzo? :È noto come nella tubercolosi , nelle forme lJretub,e rcolari e così nelle astenie e nel depauperamento organico il biocl1i111ismo di vita viene ad essere alterato co11 una diminuzione acceD:tuata di reazione organica , di calcio, di colesterina, con perdita di grasso, con la n1ancanza di fermenti lipolitici che, come si sa, hanno pure grande importanza n elle funzioni 'ritali del bacillo di I\.ock. Questo, protetto da una membrana cereo-grassosa resiste. agli attacchi di agenti, che, comunque, ne tentino la distruzione, mentre non resiste alla azione del fermento lipolitico che dissolve il grasso della capsula bacillare. Si sa pure che tutte le funzioni che si succedono nella vita (ana-cata-metabolismo) sono dovute in gran parte al re.ticolo endoteliale diffuso in ogni parte del corpo e che , mentre per il passato era ritenuto solo tessuto di sostegno, oggi è ritenuto fattore principale di difesa e di nutr~zione degli or~ gani. Lo stesso reticolo endoteliale produce gli 1


[ANNO

XLIII,

~nticorpi

.ì"UM.

6]

249

SEZIONE PRATICA

e presied e al rican1·b io dei lipoidi. Ora 11ella tubercolosi, negli stati pretubercolari e di depaupera111ento, negli stati astenici la funzione del reticolo è diminuita con conseguenti alterazi oni della funzione dei lipoidi. La reattività fern1entativa, imn1unitaria e protettrice non h a il suo optimum, mentre il po- · tere di disassimilazione è superiore e più accentuato di quello di assimilazione : manca cosi l 'indifferenza biologica. L 'olio di Chaulmoogra ch e, usato fin da ten1pi antichissimi contro la lebb·r a, si ottiene dalla spremi~ura d ei semi di una pianta indiana , la Tarak togenos l\.urzii, dà luogo dopo di,rerse successioni di sintesi ali ' etere etilico dell 'a cido caulmoogra. Tale etere conterrebbe acidi grassi non saturi e sar ebbe ricco di lipoidi. Ora a prescindere dal fatto che l 'olio di chaulmoogra, con1e è stato dimostrato in vitro , ha azione disinfettante sul bacillo di l och, per g li acidi grassi viene a sti1nolare l 'aun1ento dei ferm enti lipolitici, che, come sopra 110 detto , ag grediscono lo stesso b·a cillo, alterandone la struttura d ella n1embrana che lo avvolge, poich è n e sciolgon o la parte cer ea g ras~0sa, p·e r provocarne poj la disin Legrazi one e la lisi. A questo fatto segue l 'immissione in cir colo di ·elementi immunizzanti per la for1nazione di anticorpi specifici e asp ecifi ci , meutre, per le vitarr1ine liposolubili ch e contiene, si ha una be11efica azione anabolica con a11111e11to di p eso e miglioram ento d ell a cr asi sanguigna, che si h anno pure n egli stati speciali o~'­ ganici su menziona ti. Parreb·b e poi cl1e gli a~1di O'rassi del Cl1aulmoogra avr ebbero una az10n e especifica inibitrice di . Yiluppo, d'i attenuazione di virulenza oltre cl1 e battericida verso il ])acillo di Koch. L'acido n1orroico contenuto n ell 'olio di fegato di m-erluzzo agirebbe n ella tubercolosi si~ nergican1ent e con l 'etere etilico dell 'olio dL r l1aulmooara per il suo co11tenuto in gr asso e 5 . per i lipoidi poich è avrebbe la stessa azione sul bacillo di Koch , mer1tre, sia n ella tubercolosi che negli stati pretuber colari , astenici , di depauperamento , per la co.lesterina e la :"it~­ mi11a co11tribuisce a mi gli orar e lo stato <l1 difesa or aanica provocandone l e reazioni beneficl1e e favore~do, l 'ultin1a, l 'a sorb·i mento della vitamina dell 'oli o di cl1aul111oogra e la calcificazione dell 'or g·a nismo. Il complesso reticolo endotelia~e , de.putat.o anch'esso alla formazion e degli a11t1 cnr1J1, u o·ualn1ent e influen zato , verrebbe ad aYere una f~nzione eccitatrice di processi reattivi cl1e in esso h anno luogo, con tt1 tti i ben efìci dipen-

denti dalla sua equilibrata ed esaltata funzione disintossicatrice, antitossiemica oltre che anabolica. Dopo I 'uso dell'associazion e degli etilmorruati e deg li etilchauln1oograti, ho potuto constatare un miglioramento netto della sin1iomatologia clinica che mi autorizza ad amm ettere, nei casi su riportati , una vera e propr1a guarigione. La febbre ha ceduto a poco a. poco, la tosse si è resa i11eno molesta fino a cessare del tutto, l 'espettorazione, resa m eno difficile, è andata mano a mano diminuendo co11 aun1ento d ell 'appetito, del peso , del benessere generale. L 'u so di essi ch e in conclusion e ha superato ogni mia aspettativa non ha alcuna controindicazione con le altre cure gen erali e locali , atte a migliorare e rafforzare i poteri di imrnu nità e di· difesa organica. Questa modesta nota, red.a tta in base ad osservazioni di pratica quotidiana, non vorrebbe dire di essersi fina lrr1ente trovato u11 rimedio miracoloso nella terapia bronco-polmonare e più particolarmente nella tbc., ma ho la certezza di poterlo raccomandar e ai colleghi che ca.m e me, più a contatto di lagrin1e e di miserie, assaporano . più facilmente i disi11ga11ni delle cure, perchè più vicini ai sofferenti . Ridare fiducia all'ammalato però, ravvi' are la speranza di miglioramento, di ripresa della ita rafforz<tndo e n1i glioranrlo ogni difesa org·anica, arrestando i processi ch e fatalm ente porta110 alla rovina, è già per n oi sodisfazione i.ntima cl1e ricr ea e personifica la nostra n1 is • . . ion e. Schiavi d 'Abruzzo, 20 luglio 19:35-XITI. 1

'

1

4

RIASSUNTO. L 'A. riporta alcuni casi da lui curali co11 g li etilchaulrri oograti e gli etilmorrua ti , illu strando il loro meccanisn10 di azione. ùo' u lo prin c.i palmente allo stin1olo dei poteri dilensivi dell'organi r110, nell e affezioni res1Jirat o rie in ge11er e e iit ispecie in C[Uel] e tubercolari dove i)ròvocano persino la li.. i dei bacilli. I

RIBLIOGUAl~J 1\.

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cc IL POLICLINICO n

'250

SUNTI E RAS·SEGNE. ORGANI DEI.-1LA RESPIRAZION-E . Le pul1noniti prolungate e gli esiti post-

pu lmonitici nell'adulto. ( (~ H.

RouBIER. Jour1inl de lltfédecine d·e Lyon , 5 gennaio 1936).

La pulmonite fra11ca tipjca, la cui durata abituale ·è di 7 a 9 gior11i, può prolungarsi oltre qu·esti limiti o lasc iare esiti permanenti. Le pulmoniti prolungate a focolaio unico (forn1 e ben distinte da quelle nelle quali il i)1·olunga1nento de lla 11talaltia è dovuto alla comparsa di focolai successivi) si distinguono in due gruppi : a) pulmoniti prolungate a d ecorso favorevole cl1e t er111i11ano con la guarigione dopo un la& o di t en11p·o variabile; b) pul111oniLi prolung·ate a d ecor o sfavorevol e ch e lermi11a110 cori la 111orte.

I. Le pulmoriiti prolrin,gate o decorso favor cvol1e sono quelle 11elle quali : ai) la d.efer''escenza a,rvie11e oltre il 12° giorno; b) i segni ascoltatori (soffio bronchiale o rantoli) si s·e ntono ancora nettament e ÙOI)O tre set l i mane; c) l 'in1magin e radioscopica per . . iste dopo ci11que settin1an e . ~os ono assumere forn1.e tipiche e atipiche: _-\ ) Le pulnio1tili prolil1iyate tipich e hanno un modo d'inizio vario. Per lo più la scena ·è ~l])erta, come nella pulmo11ite abituale, dal do]or-e l)Untorio al torace. La cur·va termica 11a quattro perio<li: 11el primo s i n1anti·en e a 39°4 0° pe r 8'-1 4 g iorni.; nel secondo , che dura da qualche giorno a mesi, si 11anno oscill.azio11i più o n1eno . ampie; nel terzo, che dura 15-30 gior11i , si ha uno la~o subfebbrile, 37°,5-38°, talora con punte sa ltuarie .a 39°,5-40°; n el quar1o si l1a apiressia con1pleta. . I [alti ascoltatorì, ch·e ono p res o a poco identici a quelli della puln1onite abitua le, durano ancora oltre la scomparsa della febb1r e. ln gen ere il soffio scompar e n1olto -vri1l1a d ei rnntoli , la s ui persistenza ri1nane spe . . so in1preci a ta, perch-è si a . . coJtano ancora quando i i11alati lasci:ano l 'osi)edale. Nella magg·ior parte dei casi i l1a oscurità respiratoria persi1

1

~tente.

L 'i1l1magine rad iolog·ica invece di esser e completame11te s con'hparsa dopo 4-5 settimane , rimane sotto forn1a di opac.ità abb1a slanza on10genea per oltre sei settinìane ed anche per mesi. Nel corso della r egr essione si notano nella zo11 a OJ)aca pari.i cl1iare pe•r ch è la ri oluzione del f orol:aio i)ulmoniti'c o non a' viene in blocco, n1a per isole su ccessive; allora l 'aspetto rndiolog·ico somiglia a quello delle l·esioni tub ercolari Hbro-caseose o broncopulmo·n itiche. Nel complesso è difficile dare dati precisi c l1 e con seiltano di definire ciascun quadro <lella sindro111 e in limiti netti. Si può solo af1

[ ANNO

XLIII, NuM. 6]

fermare ch e di rego]a è la curva ter11tiC{r- cl1e ~egna l'inizio del ritorno allo stato 11ormale, e che i segni radiologici sono quelli cl1e persislono più a lu11go. B) Le pul1no1iili prolungate atipiche sono pj ù frequ,e nti delle precedenti, ed hanno anc]1 e minore inter esse p er chè si avvicinano di più alle forme abituali. La d-efervesce11za avviene in capo a 8-10 g ior11i; la fase acuta sen1b.ra terminata, percl1è la temperatura si mantien·e normale per qualche giorno; n1a in1provvisamente la ten1peratura risale e 1aJora oltrepassa i 38°; per moJto tempo si l1anno piccole el evazioni termiche passeggere indice de·lla per iste11za dell 'infezione pr1eun1ococcica. i\ilalgrado ]a rivivisce11za della te.1 nperatura e dei sinto1n.i generali, i segni ascoltatur1 e radioscopici rpO SOllO scomparire nel lasso di tempo abituale; in effe tti solo nel caso n·e l quale la defervescen za non si ·e ffettua tra il 7° ed il 12° giorno si può sicura1nente prevedere un prolungamento deigli altri • segni. Ma il più delle volte si ha un proJungarrJento d·ei segni fisici al di là dei termini considerati normali, ed in genera le i segni radiologici, simili a quelli delle forn1e tipiche, persiston o cli più di quelli a ·coltalori . La guarjgione con1pleta avvien e dopo n1olto tflmpo : anche due inesi dopo l 'i11izio della mala ltia si ri contrano segni anor1nali . 1

II. Le prilnion.ili prolurigate mortali inizialn1ente han110 una sintom,a tolo·g ia simile a quella delle rorme con esito favorevole. l\fa con il prog·reclire della n1alattia si nota un 'alterazion e progre iva dello stato gene rale e la per$istenz.a di egni funzionali molto marcati. La temp·e ratura molto alta può persistere inalter&ta dal principio alla fi11e , può cadere per crisi con1e n ella puln1onite abituale 1per risalire subito e prend er e il tipo re111itternte, o ancl1e passare subito n el tipo r en1ittente subfebbrile. I s·eg·ni ascoltatori del focolaio pulmoniti co i)er s is lono senza modificazioni fino alla fin e, e ]a radiografia rivela una zona opaca massiva corrispondente al lobo col1)ito dal proce. o i1)erpJ.asico. In una fase avanzata si hanno segni di debolezza cardiaca e di asistolia periferica. Anaton10-p,atologican1enie le lesioni sono ca r-0tterizzate da proliferazione del connettivo cl1e invade gli al,reoli. Tnsien1e alla sclerosi intràlv·eolare si ha sclerosi pcrialveolare e.d interstjziale; anche la pleura è inspessiLa. La n1orte avvien e in genere dopo uno o due • m esi. III. Le pu zm,oniti croniche e l1e sclerosi posi1)u,lmoniti hanr10 fatto sorgere molte quistioni . patogen eticl1 e, clinich e ed anato1110-patologiche . Charcot tentò di dimo trare le transizioni anaton1iche dalla fa se acuta a quella croni1

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1A1'1'0

XI~I1I , NUl\i.

6]

!'Ca descrivendo succes ivan1ente l 'epatizzaz io ne rossa, gialla e grigia alla c1uale ultima cru·ri-sponderebbe istologicamente una sclerosi m a :Siva postpul1nonitica. La quistione è tuttora controversa. Tuttavia ·te ir1dagini radiologiche tender ebbero a din1 01'lrare che la pulmonite può lasciare una cleTosi parcellare diffusa a tipo inter stiziale e 11on una sclerosi compatta, n1assiva trasforma nte tutto un lobo pulm.o·n are in un grosso blocco 1ìbroso.

* ** Per spiegare la lentezza di risoluzione del 'focolaio pulmoniti co si può a priori incrimimare sia l'agente microbico causal e ch e il t erreno sul quale agisce. Per quel che rig uarda la virulen za d el i11i·Crobo non si ha allo stato dei fatti alcun n1ez_zo per determinarla. Per quel che rigua rda il t erreno si può pen-sare che il ritardo della risoluzion e della pulmonite sia in rapporto a un disturbo dello stato generale co11 debilit1azion e dell 'organisn10 da cause diverse. Mia si tratta di ipotesi ·(:he i fatti non suffragano in pi.en o. L'evoluzione sfavorevole di puln1oniti p rolungate e la loro trasformazione in puln1oniti iperplasiche non- ha finora ricevuto spiegazioni co·n vincenti. In a lc:t1ni casi il fatto si può ~t~rib·uire all'età ava11z.a ta d el pazieP.te , a pre<Ced·enti patologi ci , o a concomitanti affezioni .cardiache e renali. Harvier ha sostenuto la n atura tub ercolare della pulmonite iperplasica , ma questa opinione non 1è condivisa. II n1istero grava anche sulle condizioni cli c determinano lo sviluppo d·P-l1 a scler osi pu1n10nare. postpulmonitica. P er la diagnosi diff.er enziale tra puln1 oniti prolu11gate e pulm.o niti tubercolari si devon o interrogare successivamente i seguenti fatti : 1) I preced-e nti che possono dare utili <>rie11tamenti. E' oYvio ch e un individuo il -quale soffrì per il passato forme tube·r co]ari deve fare sospettare la pulmonite specifica , -se,nza p erò fare esclud.er.e senz'altro la forma da pneun1ococchi. :?) Il modo d 'inizio è n1en o brusco n ella forn1a tubercolare, cl1e è sen1 pre preceduta da .u na fase d 'impreg11azi'o ne bacillare con d im agrimento ·e distu,rhf g enerali. 3) I segni funzionali e g enerali sono n1 c110 pronunziati nella forn1a tuber colar e. In questa l'esp ettorato non è m ai ruggino o e manca I 'er pete labiale. 4) La curva d ella t e111peralura, data la t1a .grande va riabilità n elle puln1onit i pro]unaa lt• non offre c riteri di distinzione con ]a fo rn 1a tube.r eo lare. 5) l fatti ascolt atori sono pii1 int en !'i 11ella tpulmonite franca. 6) Il reperto ra di ografico n on con sent e una differ en ziazio11 e tra forn1e pn eu111occicll e e 1

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SEZIONE PRATICA

bacillari. Il focolaio 1)ulmo11itico , specie al ir1ome11to della risoluzio11e, può dare immagini sin1ili a quelle d ella tubercolosi. Anch e il triangolo l)n eun1onico non è caratteristico di una localizzazio·n e penumococcica. 7) L 'esam e- batteriologico dell 'espettorato ha importanza capital·e. La presooza di' pneun1ococchi ha effettivo valore semeiologico se Id si riscontra in ab·b ondanza , ten endo conto ch e se ne possono trovare anche n·el periodo iniziale della pulmonite tuber colare . Viceversa valore sicuramente probativo ha la presenza di ba cilli di I\.och , che si d evono ri cer car e insi~lenteme nte , occorrendo con la on1ogen eizzazi 011e e con l 'inoculazio11e all e cavie . 8) L'e voluzione r egressiva dei segni clinici e r adiologici parla in favore della natura p11 eum ococcica di un focolai·o puln1onare persistente, p er chè d.i solito Je le·sio11i b acillari tendono .ad es tender si o a stab iliz:zarsi. Vi sono tutt~via .Pulmoniti Luber colari g uaribili con n1od1ficaz1one completa del r eperto radiolog·ico , ma se·m pre in un ]asso di t empo più lungo cl1e ll elle pulmoniti pro1ungate_sen1plici . 9) Le prove biologich e i1on hanno jnteresse per 1.a diagnosi differ en zia'le in quistion e. Nella g rande maggioranza d ei casi le puln1oniti prolungale hanno una progn osi favorevole . La convalesoenza è lunga e pen osa, m a le lesioni pulmonari fini scono per scomparire completan1ente. Solo eccezionalmente si è r on ~ tatato ch·e a di &tanza cli tempo s i aggiun gono Jesioni tuber colari apicali. Le p ul111oniti prolungate a d·e cor so s favore~ole sono rare . All 'inizio la prognosi è difficile . In og ni· caso bisogna fare previsioni risC'r vat e qua11do il pazie11te è an ziano , è in cattive con . dizioni gen erali , o presenla lesioni cardiacl1e. Le scl·erosi post1)ulmoniticl1e non co, tituiscono consegu enze p ericol ose p er l 'avYcnire del soggetto. La cura non è diver sa da quella dell a p t1ln 1on ite pneumococcica abil uale. 1

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La puntura sottoecipitale e iniezione di caffeina nella paralisi respiratoria. Zbi. Chir., r1 . 3-i. 1935). 111 un caso di grave a,1velen a:r:nento da dilaudid con parali si respiratoria completa esse11do riu citi infrutluos i i i1tezzi ch e com t111em.e nte s i adoperan o in talj ca i, l 'A. h a pra1icato la pu11tura otlocipita]c estraendo 10 cc . di liqt1or e i11i et ta11do 10 cc. di t111a • olu7io11e a l 1O 'Yo di caffeina. II paz . fu posto col ca1)0 ba so e i] (}or so r ialzato per in1pedire ch e il n1edicam en to fosse disceso in b asso. 11 succe so fu completo e d ur att1ro tant o ch e il paz. j)Otè su1)erare una b~·o11copolmoni Le e Yen11e dim esso dopo 22 giorni completa111ente g uarito . La puntura sottocc ip itale è t1 n 1n ezzo più ~t>n1plice e p iù ra1)ido . cl1e non In 1)untt1ra dei ( T E i i\ BRUCE .

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254

cc IL POLICLINI CO »

'; e11t~·ì coli (ado~erata da altri) p er portare il rne~carnento d1:ettaffi:ente a~ ~entr_o respira1

torio. La dose d1 caffeina da iniettare deve essere alta ed eventualmente ripetuta per ottenere un successo duraturo. l'ion è certo se la caf-. fei11a agisce in sè stessa o peT la sua reazione acida. Com 'è noto g li acidi eccitano il centro r~spirat~rio e I' A. .·esai:iinando otto campioni d1 caffeina proven1e11t1 da diversi' laboratori tto,Tò che sei avevano reazione acida e solo du·e debolmente alcalina • Inoltre non è esclus.o ch e la caffeina agisca a nche per la sua az1o·n e sul centro vason10torio. G. PACETTO .

PRURITO VULVARE". Il prurito vulvare. (Jl . D.-\ v1n-CuA1rssÉ. Revue Française cle Gynécologie el d'Obstétrique , noven1bre 1934). Il prurito vulvare ·è un 'affezione frequente, r11olto p enosa e tenace. Rara nelle b·a mbine Jtelle quali per lo più è prodotta da vulva: vaginite o da ossiuri, raggiunge il massimo di frequenza ali 'epoca della pubertà e della n1enopausa. . Il pruril o i11ter essa I ' orificio vulvare la faccia interna <lelle grandi labbra, o tutt'intera la regione geni tale. Il · m eccani.sino fisiologi co è ignoto perchè per lo più non si riscontrano lesioni ·a natomiche di alcun genere, e solo di rado sono state C»onstalate alterazioni sclerotiche delle termir1azioni ' nervose della cute. Secondo molti autori si tratterebbe di" un disturbo centrale o sin1patico con punto di partenza nei visceri. L 'eccitazion·e nata a livello dei visceri sarebbe trasmessa a mezzo 'de.Ile fibre simpatiche e dei rami comunicanti ai gangli posteriori del midollo onde si diff ondereb1be alla corteccia , la qu.a le localizzerebbe la sensazione n elle zone cutanee corris1)ondenti ai gang li inter essati. Così agire-bb~ro p~ r riflesso le ~e.sio~i .d.ell ' B:~Parato genitale interno e del tubo digerente. Si spiegherebbe così con-i.e il prurito 'vulvare si manif1esta spesso in donn e affett e da malattie dell'':ltero, della vescica, del retto e dell'ap-· pendice, e che scomparirebbe dopo l'eliminazione chirurgica d ella malattia stessa. Le cause locali sono fortunatamente più numerose : parassiti vegetali (tricofizii fermenti), infezioni microbiche (piococchi), intosBi cazioni alimentari e medicamentose. Il diabete può provocare prurito intenso con l~si oni cutanee locali discrete. Spesso il prurito è legato a disturbi endocrini , specie a squilibrio della funzione ova• r1ca. Per lo più l 'affezione si manifesta senza alcuna lesione cutanea visibile. Il prurito· spesso sopravviene a ore fisse , a· crisi , che durano qualchè minuto ·ed an che ore, è che si pro-

[ANNO XLIII, Nu~1. 6]

ducono o spontaneamente o provocate dalla . i11inzione, dalla variazione della temperatura, dal calore, daì letto, dalla digestione. In alcu11i casi le r egole I ' ag·gravano, in altri lo fan 110 scornp·a rire. La g·ra,·idar1za favorisce la comparsa del prurito, che cessa con esso. Il bisogno di grattan1ento è impeFioso : il · fregamento non sen1pre ,è sufficie·n te oct;orre servirsi delle unghie, ·di una spazzol'a, di. un oggetto ·a superfi~ie ru~e. Il grattan:iento. pro~oca una se~saz1one ~1 benessere, ch·e pur· tropp? non d~ra. a lungo: il prurito ben p·resto ritorna p1u inte11so. Le malate non possono resistervi, i loro gesti possono far crede.re all'onanismo. Alcune donne trovane solli evo nel coito, altre non possono tollerarlo . Il prurito vulvare di solito persiste per mesi ed anni. All'inizio le lesioni micosiche sono faciln1ente riconoscibili: sono costituite d·a placche erjtematose, circinn.ate diffuse più o meno lontano sulla faccia interna. delle coscie . La pblle del fondo delle plich e . è inspessita, marezzata, fissurata dalla !!lacerazi on e. Spesso esi'stono lesioni della st essa natura ali"ombelico alle ascelle, sotto il seno, e fra le d'i ta dei piedi. L 'infezione n1icrobica provoca una dermite erit~matosa che lJUÒ trovarsi localizzata anche 1lel solco relroauricolare e intorno alla bocca. Col tempo compaiono le lesioni provocate dal grattamento violento e ripetuto. La mucosa diventa spessa, bianca, rugosa., escoriata. Le grandi labb·r a aurnent.ano di v:ollilI11e ; la i1elle della loro faccia esterna è infiltrata, fissurale, i ·peli sono spezzati e sconvolti dal grattamento. La pelle della facc~a interna delle coscie ·è lich enificata : I.a su.a superficie è bruna, ·dura, zigrinata, solcata da pliche strettf\ e parallele, long·itudinali o trasversali. In· fine si possono produrre lesioni eczemat0se diff11se al i) erin eo, all'ano, alle cosci'e . Con temporaneamente si alter.a lo stato generale : l'insonnia, l 'eccitazione continua,· lé;t n1ancanza d'appeti to , l 'inquietudine produc0. . no un deperimento fisico ed un esauriment©· r1ervoso con tenden za alla depressione. II .prurito vulvare è un 'a ffezione particolarmente ribelle alle cure. Quando la sua orig ine è micosica si pratica il seguente trattan1ento: lavaggi<:>, della r.egio11e ger.l itale mattina ·e sera con acqua calda e sapone e quindi applicazione, alfa sera:. della seguente pon1ata: gr. 30 Lanolina . . >> 1n Grasso benzoinato . )) o.4:0' Crisarobina . . Dopo il lavaggio del mattino si fa una pen•n cJlazione con la seguente soluzione: Acido salicilico . anagr . I Iodo metalloidico . . Liquore d. Il offn'l.ain n . ....$!!'. 1001


[ ANNO

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XLIII ,

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Quindi si cosparge la seguente polvere: Talco polverizz.a to . . . . gr. lOU · Acido salicilico p·o lverizzato n 1 In casò di infezione microbica si la Ya la parte mattina e sera con acqua calda, alla quale sia aggiunta per ogni bièchiere un cucchiaio della seguente soluzione: o·r . 15 Solfato di ran1e ;:-, )) Solfato di zinco 15 )) Acqua distillata 30'0 Quindi si applica la pomata: Vaselina . . . . . . gr. 40 Ossido giallo di n1ercurìo . » O, 4 O La polverizzazione con acqua ossigenata boratata o con acqua borica dà anche buoni risultati, · decongestionando rapidamente e procurando una sensazion·e di b enessere . Nei diabetici giova il trattamento locale crisarobinico e iodato associato alla cura della 1nalattia g enerale. Spesso giova anche l'applicazione di pomata all 'insulina. Quando la causa del prurito rimane ignorata ed esso r esis te alle cure antimic<Jsiche ed a.nt.imicrobiche, bisogna lin1itarsi al tratta111ento sintomatico. Spesso giovano le applicazioni prudenti di raggi X a piccole dosi, e l'aJta frequen za sulle grandi labbra e sulla clitoride . Le iniei ioni epidurali , l'autoemot erapia e J 'auf 0si0r oterapia non procurano van taggi . Un sensibile sollievo dànno le iniezio11i endove11ose di bron1uro secondo la formula seguente: Bromuro di sodio . . . gr. I Iposolfito di soda . . · n 0,30 Siero fisiologi co eme. IO L 'opo~erapia ovarica, testicolare e tiroidea è in efficace. T alvolta tr.a ttan1enli empirici (cure depurative, c ure idropinich e, ecc.) dànno risultati sorprendenti speGie se praticati in stazioni clir11atich e o id·r oterapich e. 'F orse in questi casi agiscor10 fattori di ordine psichico .c ome la tranqL11llità, la vita all'ari~ aperta, il cambian1ento d·'a111biente. E non è escluso cl1e inter ' 'Pnga la suggestione. Nni ca~i ribelli ad ogni trattamento s • 1,uò tentare l 'iu Lerven.to chir urgico'.· Sono s tate proposte e praticate varie operazioni: 1) la vulvectomia con1prendente la resezione delle g·randi e piccole labbra e della clitoride; 2) la 11euroton1ia dei pudendi interni; 3) la r e. czione dfl nervo presacrale; 4) la simpatectomi.a pC1rin rteriosa delle ipogastrich e; 5) In cordotocnia bilaterale. Dn.

La chirurgia chimica del simpatico peJvico nel prurito vulvare essenzialé. (ENEA DoMENIGò.

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SEZIONE PRATICA

La Clinico Ustefricn, settem-

bre 1035). · È stato' il Doppler di v ienna a realiztare per i1ri1no la disLruzi·one dei fi)etti del sim patico

mettendoli a contatto con UILa sostanza chimica. La simpatectomia chimica è particolarn1ente indicala nel carrtpo del simpati co pel-· vico pcrchè r ende pos ·i'bile .di attaccare contemporanean1 ente il si111patico in corrispondenza del ples~o ipogastrico superiore llEi parametri, n·e i 1nesovari ed anche n elle superfici delle ovaie. Il liquido che rr1eglio risponde allo scopo è u 11a soluzione acquosa di fenolo al 6/o. L'A. si è valso .d eJla simp,a tertomia chinlica· nel seguente caso di prtlrito vulvare. . •F . E., a. 43, maritata co11 prole (12 gravi-danze). Da circa 15 anni soffre durante il . . ' 1ntùnsan1ente ' g rorno e p1u durante la notte di i~ t.enso prurito vulvare. ila fatto ogni specie d1 cura senza risultato. Esan1c obiettivo gen e-· raie e gi11ecologico normale. Operazione: anestesia lomh·a re n ovocainica; l~paratomia rnediana: organi' pelvici normali . nessuna ad,er enza , appendice sana. Reso lib ero e visibile il promontorio , l 'operatore penetra e.on ago so ~l'il e sotto_ la sierosa e dopo esser disceso n1ed1almente in basso per cm. 4 cir ca, spin ge i·I liquido, m entre .ritira l'ago.• g radatan1ente. · Ripete l 'operazione sui legan1enti largf.ti. f~er aderire ad un desiderio espresso dalla pa· z1ente, proced e alla asportazione delle ovaie con i rispetlivi n1eso. Il decorso post-oper atorio è stato norn1ale ;. il prurito è cessato subit o e non si è più ripreEentato, al111eno a di stanza di diversi mesi. L 'A. ~ del parere che la castrazione non ab})i'a diretta111e11 le irtflui to sulla guarigione, ma. ch e quosla debba riferirsi alla si1111)atectorilia chimica pelvi ca. Ilitie11e perlanto clic tale intervento 5ia indicato non solo .nei casi di prurito vulvare esse11ziale, ma anche n ell e disn1enorree es"'en ziali ed in alcuni casi di frigidità. 1

VICENTI NI.

:NIICROBIOLOGI1\. Lo studio di alcuni ge1·mi patogeni sotto il punto di vista dissociativo ''in vivo,,. col metodo dei sacchetti di collodion. (1\. .

MATTE!.

:!nnrzli ili Al edioi11a 1\ 1avale

f'

Co-

lo11iale. i\Iaggio-l~iugno 1935). Tra le condizioni naturali inc itanti la di ssociazione i11 sen so I'\ dci ball eri 1)arassiti l'acoltativi è generalmente ri conosci11ta una g-ra11de importan za alla reazione im111unitaria , . 11ontauea o accJUisi t.a de1l 'o pi Le. Ricorrono frequ,e11tem en le nella Jetlerat tir.a· osser·vazio11i che mettono in evidenza uci ~ oggetti €JUariti o nat.uralmente r efrattari a dcter111i11ate infezioni, ceppi del germe deg1adat1 dalla virulenza o nel biocbimismo pec ifì co (Scarpellini) o comunq11e ' rarinti n el se nso del r egi111e auto11 on10 (Se1>J)illi). T11t Lavia le ricer ch e "-l)ecifìch e dirett e a se-


<< IL POLICLINICO

.g·uire tale prooesso di variazione nell 'orgarlismo vi, e11Le 11on sono molto nun1erose . L 'A. ha cer cato di aggredire lo stesso problema valendosi di un n1ezzo già sperimentato ·da altri dal punto di vista b·a tteriologico e particolarmente dal Sanarelli ch e se n'è valso .a11cl1e di recente i)er lo stu,dio dell'ultravirus 'tubercolare e di qu·ello t;ifico e cioè il n1etodo idei sacchetti di collodion , i quali consentono di introdurre col inezzo di una cavità artifi.ciale una sospen sione batterica n ell'interno .dell 'orga11ismo, ·e seguirn·e la sorte anche per .u n t e1111)0 i11olto lungo. Dall 'insicrne delle esperienze d ell 'A. risulteTebbe ch e il B. dcl tifo introdotto a m ·ezzo di -saccb e Lt,i di collodion sotlocute o in pe1itoneo i11 animali naluralm·e nte poco sensib1li (conigli Y~tcc inati o m eno) o d1 animali natural111ente in1n1u11i "(polli ) non st1b·isce apprezzabi'l i ·yariazi0nj ÌTl enso J{. Stan(lo pura111ente e semplic,em ente al risultato d elle esperienze fatte col bacillo del tifo , biso~nerebb e ritener e che qu esto, in , ,1·v0, 11011 tende a dissociare, a n1eno che i1on si ''ogli~ rit~ne:e co111e insuffi ci~n te il p eriodo di -!O g1orn1 d1 })er111anenza d1 esso negli ani.i11alì utili zza ti. j_i.isultaLi abbastanza probativi nei riruardi de·i fenom e11i dissoci'a ti si sono invece i~levati .a carico rlel bacillo della setticemia emorraaica 0 .del coniglio. Qu e lo g·er111e i11ag·g·lul inalJ·iJe i11 partenzH .a lla tri i)afla,·i11a, J1a acqui .. ta t o su cce~si '>'a111.ente, dopo 22 gior11i di pern1anenza sotto·CULC , l::.i ag·g·luti11abilità alla tripaflavina e ba l).erduto del tutLo o quasi la ag·g·lutinabi]ità spe•,~ 1h cn ch e dapprima pre ·e11tava di fro11te al s i.ero di co11iglio conten ent e .ag·g·lutinine spec 1hcl1e . I ris ultali iJOi d elle esperie11ze fatte a m ,ezzo .clella Brucella i11elitensis (e che confern1ano in gran parte l 'esperien za di Bran cato) sono st;ati 11 ettissimi e brillanti. 1\fe11 Lr e J1es u11 a variazione i11 e11so R si era rn ota t.!t nel geTn1e estratto dal sacchetto dopo sedi ci e rispeltivamente 26 giorni di permanf~11za ~otlocute, dopo 60 g iorni , invece, è sta1o pos8il)i1e r ecu11'erare un gem1e compl·etamente variato , avente cioè tutti i caratteri che si a ttribuiscono alla :B ruce.J]a par.amelitensis e 1)r ecisamente: I ) perdita quasi con11)leta dell 'agglut inabi1i tà specifi ca; 2) acquis.Lo della pro1)rietà di ag·glutinare '.\I calore (termoag·gl utinabilità); 3j acquisizione d e'lla pro1)rietà di agglutiflare di fronte al]a tri'paflavina 1/500. Questa 11ltin1a esperienza permette di riter1ere cl1e cc in vivo » in parti-colari condizioni .e in un periodo di t empo più o meno lungo, la J~ruce lla nlelit.ensis può dissociare nel senso <li Ari -\i\rrighi, acquistando i caratteri della Brucel1a paran1elitensis oggi universalmente c o1105ciuLa con1e la sua variante l{ . " 1

»

[ A~No

XLIII, NuM. 6]

In tutte le esperienze il pu11to critico della Lrasforn1azione de l gern1e si riscontra tra il 20° e il 30° giorno. Se fenon1eni di variazioni si co&tituiscono, essi si n1anifestano in questo periodo; dove invece sopraggiunge la risoluzione granulare del ger111e, anr.he una notevole protrazione dei termini dell 'esperire nza non modifica ulteriormente il germe contenuto · nei f-:acchetti. G. LA CAVA.

DIVAGAZIONI

Il basilico. Umile pianta che da noi ha soltanto limitati usi culinarii, il basilico ebbe in passato numerose applicazioni terapeutiche e simbolici significati. Ancora oggi, in alcuni paesi dell 'etero , è usalo in f]ori cultura come aggiu11ta a mazzi di fiori, per esempio di garofani ed il suo odore , per noi che lo associamo con quello delle vi van de, n eutralizza il prof umo degli a 1tri fiori. Compreso fra le droghe amiche di Venere, rtella tradizione popolare gli si attribuisce un doppio significato, erolico e funerario (associa: zione del resto frequ ente). In un canto popolare cr etese, lo si invoca di fatto come erba cli lutto , mentre la .maledizione che pesa su di es!'O è dimos trata an che dal costume degli antichi Greci di accompagnarne la semina con in• • g-1ur1e . D 'altra parte, osserva A. De Gubernatis nella · sua cc ~Jithologie des plantes », · si crede che l 'odore del basilico provochi simpatia donde - egli aggiunge - il suo i1ome di !Bacio-Nicola. Nome di cui non trovasi traccia in n essur1 luogo e che mi sen1bra strampalato, come è r)ure erronea l'affermazione dello stesso A. che, in Toscana, il b·asilico si chiami « amorini », nome che ab antico in tutta Italia vierte dato alla reseda. E, come spesso gli errori si trarr1andano , anche questo è ripetuto in libri folcloris.tici stranieri, ricamandovi sopra fantas1 i ch e argomentazioni. Il basili co 11a come nome scientifico Oof1num basilic.urri,· il nome del genere è preso diretta1nente dal greco (il !vlattioli dimostra cl1e non va scritto, come fanno alcuni cc Ocynium )>) e starebbe ad indicare o Ja rapidità della vegetazione od il profumo, mentre l 'appellativo. specifi co cc basil·icUJmi » è dato per . il profumo , r he si ~indicava degno di una din10ra reg·aJe. Gli usi medici del basilico furono vari. Impastato con farina di polenta, olio rosato ed aceto ~riova, secondo Dioscoride , alle infiam1r1azioni del polmone; il seme è uti]e a coloro nei rui co rpi si generano timori n1elanconici, alla diffi coltà dell 'urina, alle ventosità del corpo. Mangiato copiosamente nei cibi inscurisce la vista, mollifica il corpo, aun1enta il latte, ecc., ml' difficiln1ente si digerisce, mentre alcuni si '-•


SEZI ONE PRAT ICA

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astengono dal n1ang jarlo p ~chè masticato e CENNI BIBLIOGRA-FICl <1> · posto al sole genera verrr1icelli. Poco commenS 1EBE CK ll . Die Betzì't eilung Ll1td Behan.d lung devole a mangiarsi lo ritenne anche Galeno e, · Herzkrariker. U11 vol in-E-v rileg . cli pag-. 322. di fatto, l'odore dell'olio essenziale « ritorna n ~llinchen 1935, Lehmar..11 edit. Prezzo M. 6 facilmente dopo avere mangiato del basilico . (1)rezzo. p er l 'es tero l\I. ±,50). Pli11io g·li aLtribuisce n1olte virtù, specia l. inente conLrò l'epilessia e la cefalea, rr1a lo a c· E un libro coucepi to i11 n1odo ori o·inale e c usa n.nche del g·rave difetto di generare scorl1d erente alla pratica: con1·e dj ce il titolo, inflioni. E qualche A., per convalidare tale opifatti , esso tratta del modo d .i g·iudi care ·e di nione , narra di persone ch e, dopo avere annuvaluta re il n1a]a Lo di cuore e d·el ~ll O trattasato la polvere di basilico (usata anch e come - n1_e~to . Quindi Yuol essere della ver a e propria ( 11n1ca es·posta: ]}Pr ò in n1od o org·anico e di5tarnutatoria) sono n10Tte con g·rave male di clc1tt ico. Esso è di viso i11 quattro par1i. Nella testa ed all'autopsia si trovò nel cer vello un prin1 a so110 s Ludia ti' i feno1rte11i patolog·ici cl1e nido di scorpionj I I n1edici arabi lo con siglia-rono contro il J1UÒ l)r ese.n·1a1"e il ca rdi o1l.azie11te e il loro sig nificat,o p er i1 g·iudizio di ag·nostico e i1er i I freddo e gli umori , noncl1è p er con servare la tratta1nento. I sintomi 1>iù i111portanti ven gom e111oria, rilasciare i n ervi e caln1are le palpi11o vag liali s1)oc ialn1en t e dal punto di i, 1a .p ,r atazioni dovute alla pituita ed all 'atrabile. Co1ne rimedio contro la m elanconia e Ja n1.a - t ico : così 1)er cita rn e :o lo a lcuni so110 esanìa. fu usato nel n1edi.o evo , vantandosi le sue rninaLe 1·e pal1 >itazioni , i ·a ffa nn o, la c ia110 i i disturbi d el ri can1b·io idrico ecc . La second i-\ ·virtù letificanti perchè dissipa la })ituita da] l iarte è un br·eve conrpe11dio di patolog·ja : e cervello ed espelle dal cuore i , rapori. m e]an • • q11i si ri torna a Jle n1 a lattie, cJ1 e ven g·ono breCOnlCl. Yf111enle illustr at e s ia q uelle d el c uo.re cl1e Nelle Indie, di dove il b asilico è ori g·jnario q uelle delle ar~eri·e . Vi abb iamo let to con ine do,1e si hanno molte specie, il basilièo è u- . lf-: resse un ca11itolo sul c·u ore n ella l)OSizione sat o a ncor oggi. 1 serni (ch e al pari di c1u elli flb11orme d el di.aframn1a. Nell a t er za parte si d el lino n1essi in acqua si rig·onfiano e da nno ritorna al g iudizio con1 1Jl e~si vo ·d el malato ro ì una gelatina mucillag inosa) sono utilizzati i1er ròn1e d ev·e .esser formul at o d a l m edi co ch e l 'azio1ìe diuretica n.elJ.a blen o-rragia e n ella ~ i tr ovi di fronte a questo: e veng·ono tracnefrite, nonch è nelle en1orroidi e come afrodir-ia te le linee l)er !Jorre la di agn osi et iop•a tosiaci. Il succo della pianta è con siderato com e gen etica, la diagnosi .a natomica, la diagn osi a r1 tielrriin ti co. fl1n zjonale; vi si discute an clte la prog n osi e La distillazione: d ell 'essenza di basilico ven- i l signi·ficato social·e. L ' ultin·1a part·e è d eclica ta ne i11trapresa fin dal secolo xv. I / olio aroma:t l trattan1e11to. ticc cl1e così si ottien e, analogo a que1lo d el11 libro -è be n con ce·p ito e b en fa tt o; ed 1'Art e n1isia , contien e il n1etilch alvi col , il lie- è: altamente consi,gliab·ile a chiunque ]/ ossa rtol , l 'estragol , il cin eol . leggere la li n gu a tede~ca . Ha an cl1 e il p reg·io Dal punto di vista farn1acolog·ico , è stato di u n prezzo assai 1nodera l.o. SEB.\STIANI. studiato, con es11erien ze s ui cani e sull ' uomo , f(linik il cr E rh ran.ku.n gen cl es H erzm.izskels . (la Cad éac e J\Ieunier, che ne hann o di1nostra(X, E'ortbiJdun g· -Leh rg·a 11g in Bad Nauhei111 t.a l 'azione anLispasn1odica, con una fase di 20-23-IX-1934-). H eran sgeg·eben von clcr Verlieve eccitazione seguìta da d epressione e lo e inig·ung <ler Bad-N.aul1eimer. Aerzte , I\.T. consigliarono n ei di~pepti ci nervosi. E forse Un ' 'ol. in-8'<> di pag. 170 con 63 fi g·ure. questa l 'applicazione ch e può realm ente esseDre, cl.a 1D3-l:, SLèinko11ff edit. Prezzo RJ\f. lti. 1·n util e, in forn1a di infuso, a guisa di tl1è, o cli qualch e goccia di essen za (V-Vl) su un p ezNella qua rta riunione clella Società dei n1ezo di zu ccl1ero, analogan1ente· a quanto si fa dici di Bad Nau h eim è sta Lo affrontalo i] pocon altre erbe aromatich e , fra cui la menta e cleroso teina delle ma]at.1 ie d el i11io ca rdi o. c }1 e trova riscontro con il fatto ch e i n1edi c i Sono quindici a1ticoli , Ye re e prOJJr ie mo110arabi lo prescrissero contro certe 11al11i tazioni.. ~·ra fie , do"V-ute tutte a b·e11 noti nomi della scienza te.d·e sca, ·e ch e con sid eran o l 'argomenI n1o derni fitoterapisti lo consigliano anch e in 111.iscele di verse : con Solidago e fog lie di lo sotto vari punti di 'rista. 11E:l ulla come diuretico; con la menta , la me. Precedono tre capitoli di anaton1ia : uno di anaton1ia norn1ale del n1iocardio e due cli lissa e la Glechoma nel n ervosismo e. con ]a a11atomia ])a tologica : le lesioni non Yasali ruta ed il luppolo come anafrodisiaco. JJ n1odo (1\ schoff) e le }e$io11i d oYut e a in su ffi cien za codi preparazione è sempre a guisa di th è. r o n arica (Buclmer ). Due capitoli con siderano i F:Eternamente, il succo vien e con siglia to nel fc r1on1eni ele Ltrocardiografi ci: elettrocardiog r a rr1al e di orecchi, n elle scr epolatt1re ed il afia gener ale e ele ttrocardiogr a fia clini ca d cl po11e composto di grasso e di s11cco -di badanno n1 iocardico C' ·\/el)er di Bacl ~rau] l e i rn ). silico serve per le labbra ed i capezzoli feriti . Fra ]e va.r ie fa11-tasti~he1·ie fitoter-a1)ich e, qua]. cun a p u ò pertanto e$Ser e su scett ibil e di appli (1) Si prega rt 'inYinre èlue copie dei libri òi cui .cazione. A. F1r.JPPT NI. si rlesidera l a recen sion e. '

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lL P OLICLINICO »

Due capitoli st,udia110 l 'asp.etto radiologico: rnodifìcazioni di forn1a e funzio11e del cuore al quadro Rontgen e le apparenze delle malattie tlel m .iocardio al chimogran1n1a (Sturr1pf). K.rehl discu te poi il quadro . clinico d·ell e n1al~ltti e d el 111iocardio, N on11enbruch (di Praga) l 'idrope. del rr1alato del ·circolo e il su o trattarr1ento, e l-Iocl1rein l 'inter essante correlazio·n e Ira irrorazion·e sang·uigna e ensibilità del cuore. Gli ultin1i capitoli so110 dedicati alla terapia e di essi due all 'effetto dei bagni di acido carbonico. Un ulli'mo capitolo m a prezioso e riassun t ivo espone il m odo come ci si de·ve co1nportar·e di fro11te a un sospetto 111iocardico e come le alterazioni miocardiche vanno apprezzate. Non al»biau10 saJ>u Lo tes i5tere a questa elencazio11e per cl1è ci ·è sen1brato ch e limita.rei a ci lar·e solo 4:ualcu110 degli argon1ent;i trattati i gnifica Ya r ender e assai 111ale l >inter esse di questo volun1c; · e non abbiamo trovato n essu110 9-ei capitoli degno di esser e passato sot to silenzio. La i1ecessaria br·evità di que·sti cen11i ci in1pedisce di esle1lderci t1lteTiorrr1ente. ~la i t itoli cl1e abbian10 riportati , i pochi nomi ·~i1e abbiamo citato debbono g ià int·er essare. il lcJtore: aggiungian10 olo ch e gìi argorrte nti so~o trattati con com rp lelezza di dati e per lo più co11 chiarezza di esposizione tali da rendere verame11te co11sig liabile que t o volum ·e . EBA STIA!\ I.

J-]. Digilalis. ~n vo i. in-8° di pag·. 296 co11 una t aYola e 72 f1g·ure. Leipzig 193'6, Geor g Tl1ieme ed ~ i. Pre.zzo Nl. 26.

\ \TEESE

Ancora un lib-ro ulla digitale! Ma non si può i1asco11<lc re ch e l 'arg·o111ento è di u11 t ale i1lteresse cl1e g·iustifi ca la enorm·e letteratura cl1e in proposit,o si ' 'a acct1111ulando. Qui esso è trattato essenzial111ente dal punto di vista rarmacolog ico ; e i11 fatti il volume fa part e di u11a co llezion e, diretta da Haffn er e S·c11 uleJnan n, di n1onografr e cli farmacologia e tera}Jia sperin1e1ttalc. 11 libro raccoglie una en orm:e serie di noi.ioni a con1inciare dalla s toria della digitale e dei glucosidi dello strofanto; e t estimonia la b en not.a cultura gern1.a11ica .. · Il leLtore polrà L.rovar,ri i . m ·et odi di analisi e di' dosag·g·io e le l) LÙ svariate re·azioni biolog·ich e; potrà app!endere notizie ulle più rare e 111eno usate droghe di questo gruppo (cit i'11110 tra le La.i1 Lc la n i11f<llina, la Rabela·isia philippin e1isis. il l)ac/i.ypodiu 1n Sealli ecc.); potrà conoscere l ~ cl1inYi cn e la j)iochimica di que~l i s' 1ariatif:isin1.i -g licosi'di , i>er p assa re ])Oi alla farmacologia s1)eciale. l ·n ulti11 10 <'a1)it0Jo cori~ ~dera il Lrattamer1 Lo digit ali co nell 'uo1110. r. i st=:mbra lJerall.ro cl1e quc.~ to m a nt1aJe rise11t a del con su eto difetto dei farma cologi ·eJ che t en ga poco presente a1>pun10 I 'ultim·a parte r l1e è la più in11portante. Sicch è a no tro mocle to avv'iso n1al si apporrebb·e jl m edico se Don a 1)esse sceverare tra lutta questa enorme e 011gerie di dat i e se des e più Yalore a tutti

[ANNO

XLIII,

Nu~r.

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i dati di farn1acologia sperimentale, p er qua11t0 precisi essi sian o, ch e no11 alla sua esperie11za clinica. Vi abhia1110 così ritrovata, illustrata con . g raficl1e e da ti, la fai:t1osa azione cumulati\Ta ch e in cli11ica ·è così raro osservare (non confondiamo l 'accumulo co11 la tossicità i)er ec;oesso di dos·e !) ; vi ab·biia1110 ritr0vato la 11or1 ir1dicazion e d ella digitale nei vizi aortici, reg:o ~a c~e pa~· t e da concetti ~eo_rici ma 11on pra t1 c1; VI ab b·1an10 trovato 1 az1on·e rallentatrice sulla frequen za, .rr1entre è di comu·n e osservazion e ch e questa s1 esp]ita solo c1uando esiste anch·e l 'arit111ia comp.J eta. Ciò non togli e eh.e il volume è un vero e completo trat l~to sull 'argon1·ento come abbia1)10 avuto occasione di a cce11nare e che la sua leLtura o la su a consultazione possano esser e di g·ra11d~ utilit_à. · SEBA.STIANI. 1

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e I-J. H. D \LE . Gefèissweite.rride Slojf e ·der Gewcbe. Vol. in- 0 di pag·. 1:?UO.

.T. l-T.

(}.\.DDUM

G. Thiemc, Lipsia , 1936, R.l\iI . 18. Sen1pre più largo svilup1)0 s tanno i)re11denclo gli studi sulle sostanze vasodilat atrici , antagoniste d ella adren alina e della vaso1)r•e::isi11a, ch e si trova110 diffusi6si1n e in tutti i te suti. Tale g r ande sviluppo è dovu to i)ri11ci·1)almente al fatto ch e con l 'este11dersi ecl il l'arrnar si rlelle n ostre conosce11ze s u tali sos ta11ze si è vis to com e le loro proprietà. g·ià cla lungo te.n1po conosciute , esulino dal campo della pur.a farn1acologia, per e-ste11dersi a quello della fisiologia e clella patolog·ia; si va cioè sempre più ritener1do ch e almeno alcune cli esse, con1e l 'istamina e l 'a oetilcolina abl1ian o in certe cir costanze una import l111za l:ella regolazion~ del r11eccanismo della circolazione del san g11e , e nel m .a nif.estarsi di alcuni fenomeni i)atologici . Una ottima e co1npleta rivis la sin teti ca degli studi compiut i i1t questo ca1npo è la n10 nog rafia recente111·en tP ll~cita cli Gaddt1111 ·e Dale. D opo una bre,-e introduzion e ed una espos.tzi one dei l)rincipi sorti a b1ase dei metodi di stuclio del] '.azio11e farn1acologica degli estratti di tessuto, gli AA. passano a considerare se1)aratan1ente le , -arie sostanze va&odilatatrici , con1in ciando da qt1elle .a costituzio11e nota. So110 n1inuziosan1 en1 e esr>ost e e con1111e11Late le. azioni fa.rn1acolog,iche dell'ista111iun. dell'acetilcoli11a e rlei d·erivati adenosinici. t=ia n ella inu'sc;oJalura liscia dei vari organi e Lessuti sia n elle secrezioni. i n1 et odi di dosaggio di queste sosta11ze il loro ri <'an1bi o. e Ja lor o importa11za fi siologica. Segue poi . i11 ria. su11to la trattazion e d,elJe sostanze va~ocl il at<l­ tTj ci nor1 ben conosciute prese.n ti neg·li e~tralti di vari organi. Particolar1nente interessanti sor10 i dt1e l1lLi111i capitoli, e cioè qu eJlo sul la liberazio11e di sostanze s1JecificJ1e p er m ezzo dell'azione dei nervi , e quello sulla liber azion e di tali sostanze in vari t es .u ti. 'Nel 1° sono r on ~i­ derati particolarmente i i1 ervi ch e liberan o deI'ivati della colin a e qu elli ch e liber ano aclre1

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[A~~o

XLIII, NuM. G]

SEZIONE PRATICA

secouclo la suddivisione farmacolo- quanto si Ji1niLa a clel le jndargj11i sul te1111Jo dj svuotame11to g·as lrico cambiando· l 'ora cl ella so1ngica dei n ervi p ropost.a da Dale, n el 2° g'li AA. espongono le nuove scoperte sulla rego1azione 1ninistrazione ca.r nea, può esser e cli somma u tilità locale della circo lazione, e sulla liberazio11e in quei casi nei quali, P,er r agioni varie, r1on è di sostanze specifiche per azione dell'irrita- possibile O non è pru'd ènte inclagare Slllla acidità z101n e, e dell 'irradi.a mento della peJl,e , delle del conle11uto gastrico medjante il sondaggio. M. ZAPPACOSTA. - Nuove vedu.te ~ull.a genesi delsrottature e dello ch ock. traun1alico. l'esoft almo basedowiano. · Rende particolarmente apprezzabile questa ii.ubblicazione il fatLo cl1e essa non rappr·esenta Lesioni . epatiche e renali da canfora, in animali normali 11na semplice esposi'ziohe di ricerche, n1a ch e e in ·animali operati di fistola bitiare. in ognuno dei can1·pi trattati g·li AA. h anno - V. S'tJsANNA. ~ L 'O. ha constatato che ]e piccole apportato un proprio contributo , ed hanno ecl alle dosi di canfora , somministra te a ]ungo a quindi opinio11i e con cetti basati sulla propria can i e conigli, h amno delermi11ato, come è di1110eSJ)eri:enza personale. Abbondante e completa è strato dal r ep erto istolog ico, lesioni degenerative la biJ)li o;.;rafr.a, in cui però dis1Jiace vedere ci- rlel r ene e del fegato, ch e, durante il periodo sperime11tale non erano st ale mai svel at e dall.'esa1ne tati COSÌ pochi nomi italiani. ME SS I NI. 1ia liua,

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(}oestions cliniques cl'a0lualil·é. y e Série. Un vol. in-8° di 30·7 pag., con fig ure. · Masson et C.ie, Par-is , 1935. lf r . 50. Quesla bella raccolta di lezioni tenute alla « Charité >' nel s.ervizio del prof. Sergent, riguardanti le più viv e qu0stio·n i che possono in~eressare il medico, h a inco·n trato il favore del pubb li00, tanto che alcuni dei volumi p~ei­ cedentemente pubblicati sono ormai e1sauriti . Nel presente volum·e, ch e ·è il quinto della serie, troviamo 19 lezioni, fra Clli n e segn aliamo ·varie sulla tub·erco]osi : (La tub. come mialattia ~ociale; La meningite tub Le sequele della tub. urinaria; Pneumotorace e sorprese ra diologiche; La cura sanatoriale). Altre riguardano: Come e quando praticare il salasso; ·Il racl1it~smo ; Le emorragie della m-enopausa; u11 'in teressante conferenza sulla p·si<ofisiologia del riso; la p1iretoterapia in varie inalattie infettive ecc. fil. 0

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delle urine, dal tassò glicemico, e scar san1ente dalle modificazioni fisico-chimiche della bile. La cau sa dj tJueste le 1oni è da attribuire uni came1Jte alla canfora, e·ssendo Je alterazioni anatorno-patòlogich e del fegato e del r ene identj ch e nei cani con e sen za fi stola biliare. I risultati delle presenti ricer ch e avvalorano la con tr oindicazione çlella canfora nelle gravi malattie epatiche, n elle forme morbose in cui la. ossigenazione dei tessuti si compie insufficienteme11te, nel diabete, n ell 'intossicazione da ossido cli c~rbo 11io, nelle gr avi setticemie, e dimostrano che anche n egli a11i1nali a feg·ato integto le piccole dosi di canfora so1nministrate a lungo e le alte do·si somministrate per breve t empo possono determinare lesioni epa lich e degenerative

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AccA DEMIE, Soc1ErÀ MEDICHE, CoNORBss1 . -: .__..u R . Acca dem1a delle Scienze lledieo-Chirnrgiche di Napoli. ~.01

Seduta del 20 novembre 1935. Presidente: Prof. G. JAPPELLJ.

Vetocità di svuotamento dello gastrico.

stom~co

e acidità del succo

G. BECCHINI. - L ·o. comunica i risultati di sue csserYazioni , dalie gt1ali pensa si possa desumere Ja possibilità di orientar "i ancl1e a mezzo dello sch ermo radiologico sui valori della acidità gastrica. Egli ha notato che l a durala d.ello svuotamento gastrico in seguito a somministrazione di gr. 100 di bario più gr. 100 di carn e arrostita è diversa in t.1na. s lessa persona a seconda che la carne venga son1n1inistrata contemporaneamente al bario o ad un 'or a di dista n za da esso. l\i[entre negli stomaci ipoacidi lo svu otamento ga.strico è più celere qual')do la carne ,,cnga ingerita a distanza di un 'ora dal bario, r1egli stomaci iperacidi si ba esattamente il contrario: in essi lo svuota1nento è più celere quando la carne venga somministrata conte1npora11ean1rnte al bario. Il criterio propo.s lo dall 'O. , aS'sai semplice, i11

Società Medico·Chirnrgica di Pa,ria Seduta del 16 gennaio 1936. Presiàente: Prof. A. PENSA.

Di nuovo sull'eziologia detla rabbia. E. VERATI'I. - L 'O. de~crive e· dimos tra particolari inclusioni osservate nel corpo delle cellule di Purkinje del cer vell et to in u11a serie di vacche 1Ti.orte p er infezione rabica sp eri1nentale da virus cl i s trada, n e illustra brevemente i ca.r atteri morfologici e microcbirnici e ne discute i rapporti coi corpi di Negri e le possibili interpretazioni . . Sulla nuova sieroreazione di Meinicke per la tubercelosi. Dott. CARLO .SAnTORI. - L ·o. afferma che la nuoYa sier or eazione di Meinicke ha un notevole .grado rli sensibilità nell o sve]ar e le moòificazioni indotte cl.alla ·infezione tubercolare ne] siero. Per quanto .r iguarda la speci.[j cità i risultati sono n1eno soddisfacenti, Sul cerchiaggio delle arterie netle ferite longitudinal i penetranti. C. UGGERT. - L'O., partendo dai esperienze di Pignatti, introduce modificazioni di tecnica al cercl1iaggio de1le arterie da questi eseguito in ferite longitudinali 1)enetranti nel lume vasa]e: i ri'sulLati g·Ji seml)r(lno finora Lali da rendere il melodo degno di u lteriore studio . Vasti ascessi delle regioni lombo- iliache di " Aspergi!· lus Flavus ,,. Dott. ALDO ScALFI. - L'O. clescriYe un caso di ascessi multipli delle regio11i lombo-iliache cla nspergillus flavus. Rilevala la rarità della lesione, ne tratteggia le caratteristiche eziopatogenetiche e Il Segretario. cliniche.


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APPUNTI

IL POLI CLL'i LCO

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PER IL MEDICO ·PRATICO.

NOTE DI PRATICA QUOTIDIANA

pseudo111c111L·r an e la sifilide faring·ea e l 'A. flenm10,11osa . Pure a lle A. b ian cl1.e al_Jparten gono: 1) l '.J. f~ oltaçea, in c ui l 'i11ton aco non ha la con sL_teu za d ella p seudon1en1brana , è piuttosto purifor m e e si dis fà n e.Il ' acq ua . La i trova con1e e11isodio delJ c A. comurii i11 indiv idui cacl1e1t jzzati e pu ò presenta r e difficolt à diag nosticl1 e col n1ugl1etto·. 2) A . lac ariare o oriptvca. cl1e :nr ebb-e Ja n1.anifestazion e secondaria s.ulla ton~ illa d~ una m ala tt ia g·en era le e si accompag na a segni g·en erali ed a disfagia . P oic11è tal' olla la difterite 6i n1anife ta con laJe for 111a. . ar à b en e t en er sorvegliato il caso, so.p ratt.utto c v it~ r1do ]a ter apia cl1 e i11odifìcl1i la su perficie Lo11s illa re., co11 for n1azion e di p seudom en1brane \.v . sopra). Ad og:p.i m od o, la comparsa in amJ\ie.nte epidemico , la con comitan za di laringite n di i1o tevole ad en op<itia cervicale d evono· 111ettere in sospe tto a far trattar e il caso conicclifterite, senza attend·ere il r e p on so batteriologico. . 3) L'A. cli J'inoent, caratterizzata dalla ner ro. i s uperficiale, di prefer enza unilatera le ~ peci al111ente sulla mucosa tonsillar e e sui pi~ J(.1stri anleriori , noncl1è dall 'associazione fu so1

Le angine acute. Il ter111ine di an gina è piuttosto vago e 1)iÙ cl1e (.t Jtro i11<lica11te il "' i11ton1a clello stri11gi111enlo <l i g·ola o cle lla ~o ftocazj o11e (an ger e), tiÌccb è imprecisa n e ri esc.e la definizione (p er lo più intesa (:On1e affezio11e in fian1111 al o ria deJl 'i.#tn10 delle fa uci) con1e n1ale delimitat o è il 1>r ocesso : ta iora n etta111e11te localizzat o, t al 'aJLr a con t e11denza alla diffusio11e. .Proces:-:o ig11oto nella su a es"e11za e cl1e co involg·e 'asti pr oJ)len1i di pat ologia generale, per la u.a .g·enesi ed i su oi r ap•1)ort i con Yarie m aJat tie infe l1tiYe, . di cui l 'a1J g i11a puù e. . ser e la JH·in1a espression e. 1\1a lattia di g·ravità 111ol lo varia, ch e Ya dal ser111)Jice e trascurabile H n1al d i gola » alle l)Ì Ù ..eri e forn1e, locali e g·e11er ali. Da l punt o di vi ·ta 1>r a Lico, è ai1zi tu tt o e.... se11ziale la sudd iYis ione in A. b·iancl1e ed _L\ . rosse , i11 qua11to ch e Je prin1e co1111>rendo110 esse uzia ln 1ente Ja Jorn) a difterica , che co111IJo;·t a tera1)ja e 1Jrog·11osi b en di,rer . . e.

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B I ANCHE .

Caral leri Lica per es ·e è Ja 1Jresenza di for n1azioni b ia11cl1e J)iÙ o J11e110 e.::t e e ed ad erentj . 'l'ipica è Ja pseudo11i c1·r ibra nci, ader ente alla n1ucosa ii1 J11odo da fa rla sangui11are q u a11d o n e vien e ... 1accat a, forn1azion e coer ente (pre~ se11za di fib r ina) eh -e no11 si di. grega quan do . i 111 eLte n ell 'ac·q ua. La presenza di pse ud on1e111bran e deve su}}it o lnetter e sull 'avviso }Jer la clifterite ch e - di fatt o - 11e è la ca usa lJiù frequ en te . TuttaYia , è b e11e te11er 1)rese11le cJ1e esse po ·sono e:ser e date da altr e cau se fra cui ' ;a m e11zio.n ata a11zit.ut lo J ~ scarl<.rtti11a. 'i J)r esenta allora il pr o])}e111a <lt co110 ·cer e ~e Ja pseudo111e111b·ran a sia doYul.a unican1e11te all a scarlattina od all 'associazio11e co11 la difterite. La ri cerca del bacillo cli Lofflcr pu ò dare ut ili indicazioni i11 p roposito , 111a q uando questa J1011 è possibile e s1)ecialn1·e11te ,,e le pseudo111embrane son o 1nolto estese e con n ote,·ole a d en o1)atta cerYic ~le, .è con sigliab il.e rit en erne respo n sab·i le la tl1fterite e trattar e il ca o in con seguen za . Inler cssau te, !1er e,·iLare in giustificati tin1ori ed all ar m i è il co11oscer e cl1e la l)Se1u do11:1 embra ~1a l)UÒ ~orn1ar... i. su lJ a sup€rficie di sez1one de 1la lo n s1llect om1.a ed an ch e in. séguito a t r at,ta.1n enli. l erapeuti oi, pecialmente toccan·•ent1 ~on .L1ntura di. jodio od acqua ossi'ge-11ata, d1 cu i s1Jc, so s1 abusa. con l 'in tento d i d isin fettare la superficie to,n sillar e. Altr i gern 1i. oltre al baci'l lo cli fterico, posson o dar€ p seudomembran e ed è tutt 'a ltr o ch e raro 11 r~perlo ~ e llo stre1)tococco; difficile €, })er ò. la ..,1cura d1mostrazione ch e .. iano doYute ad e . . s i. Da nlenzionare i11oltre, con1e i 1rodu ttrici di 1

~J)Ìrillare .

An ch e n el i11orbillo, specialn1e11t e. in certe <'pide111ie, posson o a ver si an gin e p rodron1ich e. r ~ t arrali ,. . lacunari .o poltacee, oppure n1a111fesla11L1 s1 con p1cco·l e granulazioni sulle amigdale. So no inoltre da m enzionare le forme ul cerose, gangren ose e vescicola-bollose. ANGI ~E ROSSE.

l\ap1Jirese11tan o spesso un problema difficile· poich è possono e sere l 'espr essione di' un soo.1lJ]ice raffreddor e (A . ca.l a.rrale) o cos tit.u ire· ! 'inizio di una m alattia an ch e g r ave . Il r ossor e e l 'iper secrezion e d ella mucosa ch e e.a. ' e il seratter1zza110 quest e forn11e,· posson o esser g110 pr odron1i co di una di'fte1vite, per cu i A. -B. \1 ar~an dà la r egola ch e di un ' A. r ossa la quale riman ga tale dopo 48 ore e n on si accon1pagn i a circos tanze so~petle, i può escluder e 1'ori.g in e diflerica. L ' .i\. rossa p uò an che esser e il fatto inizia le· di u na carlatti11a (gen e·r aJm en te accompagnata ~a f.ebbre forte e vomito), di un reumatism10 · ar~1co l are acuto, di una n1e11ingite oer ebros:l?'1nale, ecc. Frequent1e è l 'A. prodromica d ell '1nfl~enza, in cui è gen eralmente r ossa (ge-· t1.e~al1 zzata o localizzata - a rnigd alite - ), ma pu o esser~ an che poltacea, pseudom embran osa, n ecrotl'co-ulcer osa, sp ecialmente se l o svilu ppo n e è favorito da una cattiva igiene. ALTRE F ORME.

Forme più rare di A., cll!e è b e11e t en er p res~nte sono: 1) L'A. a cellule linfoi di (m on ocilica), per lo più pseudon1embran osa , m a an1


[ANNO

X.LIII,

1\'. Ul\L

6)

SEZIONE PRATICA

267

che catarrale, lacunare o n ecrotica , con leucocitosi n otevole, specialmente ri'g uardante i linfociti, i monocitJ e le cellule di i)assaggio di tali forn1e. ~Ialattia a posizione nosologica 11011 ancora ben definita (rapporti con la febbre g hiandolare ?) ed a prognosi generalmente l)uona. 2) L'A . ag ra.1iulocitica (agraniulocitosi). In questa sono soprattutto notevoli le alterazion i dell'anello linfatico fari11geo, specialm,en te le to11sille e la base della li11gua, con forma ca-_ tarrale, lacunare, fino alla n ecrot~ca. Tipico è l 'esan1e del sangue: i leu cociti posso·n o esse.r e ridotti a 100 per mmc. (ed anche zero), con la scom parsa toLale o quasi dei n eutrofili e degli eosi11ofili. Probabilmente viene talora .confusa (se 11on si fa l 'esame del sangue.) con l 'influenza (casi con gr avi pro.cessi anginosi rr1icrotici) e le affezioni tonsillari settico-pien1 iche. La sua conoscenza è anch e importar~te peTchè talora ·è determinata da medicamenti (arsenobenzoli, preiparaLi d 'oro antitubercolari , piramido11e). La possib,i lità ch e un' A. ap1Jartenga ad una di quest.e forme indica la 1iecessità di piroc eclere ne.tl_e 1! . non. n ~tta1ne11.t e semplici all' esa-

può esser e univoca ed il medico ali 'inizio, spe-· cial1ne11 Le nei prin1i due giorni, può trovarsi i1rtb-0razzato. Può trattarsi di una se1nplice rnauifes lazio11e di un ha11ale ra ffreddore ed allora le prescrizioni un po ' severe possono sen1 brare e sagerate; ma può t rattarsi invece d ~l, si11toma prorlro1n ico uria più grave n1a lattia gene1~ale ed allora quelle diventa110 necessarie. Tanto maggiore è l 'imbarazzo quando si è di fronte aJ quesito n1edico-legale di un pazier1te· inscritto ad una (:assa-malattie, in cui si de,·e riconoscere, o non, lo stato di malat;tia. La co11comitanza di feno111 eni g·enerali (febbre, malessere, ecc.) e locali (adenopatia) può 1netLer e sulla buona s trada. Importa11te in og11i angina acuta anch e lieve è la sorveglian.za del cuore e della fun zione· renale (esan1e delle urine). Nelle forn1e lievi , per n1it.igare i dolori e lai disfag ia , sono utili le JJastiglie all a cocai11a : cg. 2-4 Cloridr. di cocaina Antipirina . ,g-. 2 Zucch ero vanig li:ato » 20 Sciroppo sen1pl. q. b. M. , div. in 1O pastig lie.

111e del sangue. Curiose mani/ eslazioni epidemiche d'i angine

Altre pastig1ie del con1n1ercio co11ten go110· disinfettanti a base di forma ldeide. Non si de,Te p erò contare 1nolto sopra un 'ucci'si one dei germi inediante colluttori o gargarismi i' quali hanno più ch e altro azione detersi' a. ]Ja conY·e nienza di prescriver e dei gargari llli è. poi, molto discussa . Alc.uni li i~itengono addirittura dannosi perchè mettono in movim e11to la parte infiam1nata; altri (in b·a se ad esp€rienze fatte con sostan ze coloranti) sostengono C'he sono inutili perch è chiudendo , nell 'att o del gargarizzarsi, il palato molle si impedisce I 'arrivo del liqui·do alle tonsi'llei; per altri, infine, sono utj.li per il fatto che al principio dell'atto di deglutizione si esercita una certa compressione delle tonsille, con tendenza ad esprimere il contenuto delle cripte. Sono consigliati per i gargarismi: la soluzione di acqu.a ossigenata (un cucchiaio in X-1' bicchiere di acqua), il pern1ang·anato di potassio e l'acido borico a debole con centrazione, con1e pure d·egli infusi. di salvia o di camomilla; andare cauti con i'l clor.ato di potassio (sol. a I ~~) specialme nte per i bambini (avvelenan1enlol). I gargari smi vanno fatti tiepidi. Quando si h a un movin1ento febbrile anche· lie-ve , è necessario tenere il malato in letto, beJt caldo, son1ministrando piccole dosi di an tipirina od aspirina, con chinina e procuran do una buona diaforesi ; andare cauti col piramidone od evitarlo d el tutto . Contro la disfagia, è uti]e la _amministra zione di pezzetti di ghiaccio; è opportuno cl1e la nutrizjone (da darsi leggera) ia fredd a. All 'estero, specialmente in paesi di cultura germanica, sono molto usati g li in1pacchi freddi al collo (Priessnilz), che sono r ealmente effi caci, ma che da noi incontrano qualcll e difficoltà.

e faringiti si verifican o ogni tanto. in varie località. Cito fra queste la malattia di l\.irkland o di Choeltenham (rispettivame nte l 'autore ch e l'ha descritta e la località in cui si è manifest,ata) e la faringite di w ·imbledo·n ch e in certi casi ha dato forme pseudomembran ose a tipo gangrenoso. L 'agente eziologico è rim.asto ignoto. 1

• • • Il complesso sintomatico dell 'A. ci appare perta11to come la prima reazion e dell 'or ganismo all 'ingresso dei germi infettivi in tutto l'anello linfatico di W aldeyer. Essi possono, poi, passare oltre, d eterminando malattie infettive genericlie o localizzate altrove, oppure pos...~no annidarsi specialmente sulle toin sille - costituendo i·l punto di partenza delle infezioni focali , oppure determinare proce:;si locali che, a loro volta , possono dare un 'infezi.one od un 'intossic.azione generale dell 'organ1sn10. Un altro fattore, oltre a quello infettivo, è indubbiamente n ec·essario per lo sviluppo df'l1' angina -e per le vie ch e può seguire l 'infe1ione. È questo la costituzione individuale. \ i j sono individui, specialmente i bambini, che vanno part icol.arn1ente soggetti alle angine. I germi annidatisi nelle fauci , ad una occasione favorevole (p. es. raffreddam ento) si sviluppano ed orig inano i f enomeni morbosi. La virulenza di tali germi può essere esaltata 11elle forr11e epidemiche, in cui molti individui anche non predisposti sono colpiti . 1

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LA

TERr~PIA.

Data la svariata gamma di tipi e di gravità delle singole forme di angina , la terapi.a non

1


lt JL POLICLI N ICO

11 traltan1e11Lo local·e (spen11ellatl:lre e tocca.menti) è caduto in disuso specialmente per il 1limore di aprir,e nuove vie ai germ~; anche le lavalure naso-faringee sono sconsigliate da molti; utili possono essere dei .p iccoli tamponi .di cotone imbevuti con olio o vaselin.a .a l gomenolo od all'eucaliptolo (1 : 20). · Nell 'angina di Vincent, risponde bene il .trattam·ento locale con neosalvarsan (g. 0.15 i1J 0.,5 di glicerina; tenere in contatto per 10-15 minuti) o co·n acido cromico (2-4 %). (~ . Hirsch raccomanda le lavature con debole .soluzio11e di permanganato di potassio. · Nell 'angina [lemn1onosa, con formazione di ascesso, favorir·e la maturazion e con catapla.sn1i caldi e gargarismi, pure caldi; contro i clolori, usare i calm.a nli generali (morfina, panto·p on). Si consig·lia, poi, di pungere dopo 5-6 giorni, anche se la fluttuazione non è n1anifesta, in modo da decongestionare e pern1ettei~e ch·e il pus si faccia strada più facil.mente; ciò. può anche essere facilitato , il gi'o rno seguente, mediante una sonda od una pinza dentata. A meno che vi sia un .punt.o fluttu&nte, l'incisione va fatta nel punto. mediano di una lin·ea cl1e va ·d al molare superiorre all'ugola; ·è opportuno che la lama del bistori sia ricoperta di sparadrappo in modo da non lasciare libero più di 1-2 cm. Per e'ritare pe1ricoli, W. Stepp consiglia di penetrar·e con -strumenti ottusi (pinza dentata),- ciò che non riesce difficile data la lassezza del t.essuto in·fiammato, divaricando poi le branche della pinza ed aprendo coSlì. la strada al pus. Il trattamento dell 'angina difterica rientra ·in quello della difterite. Nell'angina a cellule linfoidi, A. Schultz -consiglia il liquor e di ~.,o\ivler (II gocce, 3 volte al di , aumentando lentamente). L'ingrata 1erapiia dell 'A. agranulocitica esig~ una trat,t a.zione speciale. Nelle varie forme ch e lo richie dono si terranno in considerazione specialmente le co,n dizioni generali. Recen temente un autore argentino (P. L. Err·ecart) ha provato con successo le iniezioni di bismuto (basta una di quelle consu,e te usate n ella terapia antiluetica) nelle A. comuni, escluse la difterica e la flemm,o nosa; il metodo è sernplice ed innocuo e val e la pena di 'tentarlo . AZEGLIO 'F rr,IPPINI . 1

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1

CASISTICA ·E TERAPIA. Gli stati ansiosi e le modificazioni della calcemia. (Tentativo di trattamento paratiroideo). J. Laboncarie e P. Valdiguié hanno studia-

to il comportamento della calcemia e della ri'serva alcalina e gli effetti dell 'opoterapia paratiroidea in pazienti che presentavano stati a11siosi (Paris lWédical, 14 settembre 1935), giungendo alle seguenti conclusioni: 1) In tutti i casi studiati gli stati a11siosi si accompagnavano ad ipocalcemia, spesso associata ad au1nenlo della riserva alcalina. Il

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[ANNO

XLIII, Nuhir. 6]

t~sso

tlell 'ipocalcen1ia è all'incirca parallelo al! 'intensità clinica della sindrome . 2) Le iniezioni di estratto paratiroideo d etermina110 un aun1ento della calcemia. 3) Si ol tiei1e per lo più un miglioramento clinico corrispondente all'elevazione della calcemia. ~la sen1bra che il fattore umorale non condi?.ioni da solo tutti gli stali ansiosi, specialmente nei casi nei quali l'ansi età si associa ad altri. disturbi n1entali. Il tratlan1ento paratiroideo deve essere proposto come tratlamento razionale delle turbe umorali legat_e al~e sindromi ansiose; deve essere r<lccon1andato, con le opportune riserve , come prezioso coadiuvante dei barbiturici, del belladénal e della cura di riposo. ·

M.

NuNBERG.

Complicazioni della surrenalectomia. Arkamikowa (Lyon. Cliirurg., 5, 1930), i·1 base ad un materiale di. 14-0 epinefrectomie clella Clinica di Oppel, enumera le complicazioni osservate nel corso ed a seguito di tale intervento. Essi sono: 1) morte dopo surrenalecto1nia unilateral e per m.ancanza dell'altra; 2) ematoma postoperatori0, ch e addebila in parte al diminuito s~)asmo vasale secondario al! 'operazione; :~) suppurazione postoperatoria d·ella loggia ren:-l le ; 4-) aperlura del periloneo; 5) sepsi postoperatoria per suppurazione della ferita; 6) ferita operatoria del pancreas; 7) ferita dell' 1rleria r enale ; 8) raccolta di aria n ello scroto: 9) tromboflebite della v. iliaca; 10) ferita della pleura semplice o con empiema; 11) pneumotorace semplice o con enfisema sottocutaneo; J 2) aggravan1ento di preesistenti les~oni tubercolari polmonari; 13) bronchiti, broncopolmoniti, polmoniti postoperatorie; 14) ferita della vena splenica. R. GRASSO. . Sulla cloruroterapia nel morbo di Addison. Le osservazioni sul comportamento degli elettroliti del sangue nell'insufficienza surrenale, osservata in clinica o provocata sperintentalmente, misero in evidenza delle alterazioni che da alcuni vennero considerate quasi quali patognomoniche; sin dal 1927 l.Bau1nai1n, 1\..urland, Loeb ed altri rilevarono cl1e negli animali surre•n alectomizzati il tasso sanguigno cli Na e di CI discendeva risp. di l fl-10 %; nel contempo si notava in alcuni casi un aume11to di I\., ·Ca ·e ~Ig; tali osservazioni trovar.ano il loro riscontro in molti casi di morbo di Addison umano. Quale conseguenza logica della costatazione del genere è stato preconizzato l'impiego di NaCI nella terapia dell'iposurrenalismo;· la somministrazion e del sale veniva tentata sia per os, sia per via endovenosa con soluzione fii:.i.ologica od ipertonica. Risult~Ji favorevoli sarebbero stati ottenuti da Loeb, Harrop , Weinstein ed altri; secondo Rogoff la terapia col NaCl costituirebbe addirittura un coadiuva11te indispensabile nel trattamento degli iposurrenalici.


[ANNO XI,III, NuM. 6)

271'

SEZIONE PRATICA

L'esperienza p ersonale di . Si,ve, (Klin. 1Vochenscl1r., 21 sett. 1H35) (il quale in un caso tip·i co di in. di Addison non vide miglioramento alcuno e anzi notava una assoluta intolleranza verso la cloruroterapia) lo indusse a sottoporre ad una severa critica il nuovo trattamento; egli rileva in base ai dati propri e quelli della letteratura come I'abb·a ssamento del Na e de] Cl n el sangue e tutt'altro che proporzionato alla gravità della sindrome e 1ton viene ad accentuarsi in prossimità delle tipiche crisi di insuffi cienza s urrenale; d1 altra parte , non mancano dei casi nei quali a malgrado la copiosa introduzione di NaCl , la cloruremia ri1nane invariata (Hind-Howell). L' A. giunge quindi alla con clusione ch e la cioruroterapia del n1orbus Addisoni può essere considerala tutt'al più quale m ezzo coadiuvante, di cui l'efficacia curativa varia a seconda dei casi; essa nulla può nella minaccia delle crisi acute che sono domabili solo m ediante la somministrazione dell'ormone coritico-s urrenale. S. M1Nz.

L'acetonemia essenziale nel bambino. H. Sporl (Miinch. med. Wochen·s ., 1935, n . 3'2) nel riferire su 5 casi di acetonemia essenziale non periodica, osserva che il quadro clinico è essenzialmente caratterizzato da improvviso disturbo della coscienza , ch e arriva fino all'incoscienza, con areflessia. Per lo pìù , si hanno vomiti, talora convulsio11i ; gen eralmente, la temperatura non è innalzata . La respirazione può essere frequente e tossica (respirazione da acidosi); l 'aria espirata sa di acetone. Nell'urina, si trova abbondante acetone. Tale stat.o dura per lo più soltanto pochi giorni e si differenzia dai . vomiti periodici, non solo per la mancanza di p eriodicità, ma spec·ialmente p er il disturbo della coscien za. Ne~1'acetonemia, periodica o non , la causa va r1ferita all 'in Lossìc,azion-e acida dell'organismo , per cui h a la massin1a importanza il fegato. Da l punto di vista terapeutico, si. tenga presente l'azion e antie;heto,g ena dei carb oidratj. 1

fil. Nei ' '01niti acetonemici dei bambini. Escludere dappri111a la possibilità di per~to~ nite, ileo, appendicite o simili. La diagnosi s1 fonda stil reperto negativo a ll 'addome e sul sint.oma cara tleristico della presenza di aceton e n el ·sangue, nell'urina e i1el fiato. La. febbr~ gen eralm ente n1anca a rrien o ch e non s1 tratti di un'infezion e tuttora in atto. Per il tratt an1e11to 1F. Goebbel (Therap. Geg~nwart: luglio 1935) consiglia le in iezioni en· domuscolari di luminal sodico , quali si usano con successo nei von1iti della gravidanza ; si t1tilizzano le fiale da 1 cn1c. della soluzione al :10 %; la so111n1inis1.r azione orale non è con, ig lia bile, poicl1è il rimedio può venire ''n 1nitato. l l11 'ora dopo l'iniezione, si può tentare Ja

so1nmin istrazione d i limon ata fredda o di un po' di succl1i cli frutta. Altrimenti, si faranno· clisteri con gluc,osio al 5 ~6 ir1 soluzione fisiologica. Cessalo il vomito, &i riparerà alla cloropenia mediante somministrazione di acido· cloridrico per os. fil.

L'emoterapia materna nei vomiti gravi del lattante. E .Jujoy (l)rensa med. argentioo, 23 genttaio 1935) i11 casi di von1iti ribelli a tutti i Lrattamentì medici abituali, ha ottenuto buonr effetti con le iniezioni bisettin1anali di 20 eme. di sangue prelevato dalla madre od anche dal padre; la sir inga viene dapprima inumidita con soluzione di citrato di sodio al 2,5 %. Le i'uiezioni si fanno alla regione g lutea. L 'A. ritien e che , i11 tal modo, si venga a correggere uno squilibrio di predominanza vagale, di origine tossica. L'emoterapia avrebbe un 'azione eutrofìca, aumenta11do la capacità di assorbimento nutritivo. Su 10 casi, così trattati ; 3 g uarirono con una sola iniezione. fil. Il trattamento istaminico delle malattie allergi· che. A. Dz .. inich (J(li1iische ~Voch en s., 9 noven1bre 1935) ha ten1.a to con su ccesso le iniezioni cli ist an1,ina i11 15 casi di asma bronchiale e 3, di orticaria. Nei casi leggeri di as111a bronchiale pratica dapprin1a un 'iniezione intracutanea di' 1/10,000 di mg. di istan1ina (questa è fornita in fiale da 1 mg. e se ne fanno le convenienti dilui zioni). Prosegue poi a giorni alterni cor1 le iniezioni sottocutanee di mg. O, 0001; O, 000:~. 0,0005; 0,0008'; 0 ,001 ; 0, 004; 0,007·, 0,009 ; . O, 01 ; continuando con questa dose per altre IO iniezioni. Nei casi gravi, incon1i11cia con 1/100,000. sempPe intracuta11eo. Prosegue poi con l 'iniezione sottocutanea di 0.00001; 0,00003; 0,00006 ; 0.00008; 0,00009; 0,0002; 0,0005; 0,0008; 0,001; 0,003, 0,005; 0,008; 0,01 e continua co11 questa dose per altre 7 iniezioni . Spesso, dopo 10-12 iniezioni cessano i dit11rbi; in alcuni rari casi , son o s tate necessari 22-30 ini ezioni. In 3 casi, si ebbero lieYi recidive; 1 caso· rin1ase refrattari'o. Dei 3 casi di orticaria, in uno non si ebb~ successo, negli alLri 2 il risultato fu buono.

f ;r.

Nella gangrena del piede <lei diabetici. L. Ramon (Presse médiwle , l ·i sett . l n3!'i) . prescrive : 1) Riposo in letto in posizion e semiassisa. 2) Un regin1e ridotto per quanto rigua rda g li idrati di carbonio e regolato secondo ]a glicemia e la glicosuria. 3) L'uso di insulina (20-40 l1nità al giorn o r secondo il grado dell a gli cen1ia). 4) L 'iniezione quotidiana di aceli] colin et (cg. 30).

I


« lL POLICLINI CO »

:272

5) L'ingestior1e quotidiana di 4 grammi di .citrato di sodio. Localmente: a) M·edicazione della parte gangrenata con Balsamo del P erù. b) Medicatura u1nida con aequa bollita legg·ermente alcoolizzata della parte inferiore della gan1ba interessata, sede di linfang·iti.

fì.l.

DIAGNOSTICA. Diagnosi delle epistassi.

J. Ch. &iraud (Gn,zette dcs H opitaux, 2ù no·yembre 1935) fa una rassegna sintetica sul1'argomento int€r essante per il pratico . Poic11è l 'epistassi è un sintorna -- egli dice -tutto 1'inleresse della diagnosi consiste nella ricerca della cau sa. 1D iagnosi positiva: è fa cile riconoscere un.a -epistassi quando si manifesta con deflusso di ·l\ ngue da u11a o ·e11Lra111b·i le i1arici. :E: imporlé·nte non misconoscere una epistas i po Leriore che avviene sp esso all'insaputa del malato. Clinicamente si va dalla epistassi lieve ch e ..cessa presto, alla ep istassi abbondante, dram1natica, infrenabile . Diagnosi differenziale: in pratica non la si f~t; però è necessario ricordare che le fo sse naSél li sono talvo1La solo una via di transito p er 1I sangue. Di fronte ad una epistassi bisog·na forzarsi di precisare la sede dell 'emorra gia, pE.rchè tale scoperta r enderà JJreziosi servigi per poterla arrestare. Diag·nosi etiologica: l 'A. dis ting ue cat1se loca li , cause generali e traumatismi. Le cause locali sono: rottura di v.arici arteriose (epistassi g iovanile); tumori delle fosse r1asali (benigni: polipo, angioma; maligni: sarcon1i ; epiteliomi); altre lesioni locali (ulcera sen1plice del setto , lesioni tubercolari, luetj che , da rinite cronica). Cause generali : a) affezioni cardio· vascolari (i1)ertensione arteriosa, vizi mitralici); b) mala ttie infettive (ti fo , forn1e emorragiche di ma. lattie i11fettive); e) affezioni epatiche (ittero gra,re, insufficienza epatica); a) malatti e de] ·sangue ·(epistassi discrasich·e, emogenia , emofjlia, i1or1Jora, leu cemie). Traun1atismi: si può avere ·epistassi in seo·uito a frattura della parte anteriore della base del cranio , delle ossa proprie del naso , del setto n,asale os"eJ; per semplice trauma nasale . sen za frattura; do110 interventi su] setto o su i \ Tr r.ENTJ NI. ·cornetti. 1

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J

MEDICINA SCIENTIFICA L'esnme funzionale del eardia nell'oomo. Alcuni anr1 i fa . I-lerzberg , R ogov , Rudnieky, (lìtsch. z. Cl1ir. 2 J.5, 489 , 1935), a're,rano avu1.o occasione cli esaminare la f11nzione cardiale cli un paziente a cui era stata praticata una ·gastrost on1ia, inlroclucendo tra,rerso la stomia

[AKNO Xl,III , NUl\1. 6]

una sonda munita di u11a pompetta elastica collegata a u11 manon1etro di Marey. In ques1 a maniera p0Leva110 otto11ere un chimogramma assai tipico. Nella pre&ente comunicazione gli AA. riferiscono ora un complicato sistema di pompe-manon1etro in lroducibile per via boccale mediante il quale è possibile ottenere i cl1in1ogramn1i della attività peristaltica del! 'ipofaringe, esofago, cardia~. Tipi co è l 'influenzamento provocato da farmaci capaci d.i. E:ccitare (o di i11ibire) 1'attività cardiaJ.e (cocaina, adrenalina, pilocarpirla, fi ostigmina ecc.). Gli AA. pensano di potere applic.are tale ricerca nella diagnostica differenziale tra varie forn1 e di affezio11i del cardias . A. CALÒ.

VARIA I suicidi in Germania. Da u11a staLisLica riparlata in Dei1t. 1ne.d. Ji1 ochens. (17 gennaio 1936) risulta che i suic idi dalla cifra di 15.974 nel 1927 sono saliti a 18.934 11el 1932 , abbassandosi l eggermente a 18. 725 nel 1933. Le cifre relative a 100. 000 abitanti sono di 25 ,3' n el 1927 e di 29,2 nel 1832. L 'aurnento rig·uarda le e lassi di età dai 2o ai 55 e dai 65 ai 70 anni , mentre J)€f le altre vi è una diminuzior1e. la cifra dei suicidi n1aschili è notevol111e11~e superiore a quelli femn1i11ili e, ad eccezione dcl grup1>0 di 20-30 anni, sale con l'età. Da 1.9 l)er 100.000 a 10-15 an11i, passa a 29,4 fra i 15-20 ed .a 130,4 ad 80 anni. L'età inedja dei suicidi (uomini) è suj 40 anni e più. l\ifolto minori so110 le differenze fra i g·ruppi di età 1~ei suicidi delle do11ne: da 0,4 per 100.000 a 10-15 anni a 31 ,5 ad 8'0 anni e più . {,_a cifra inedia dei sµicidi fen1miniJ i (16, 8) v1ene superata 11el gruppo di età dai ::35 ai 40. Come per gli uo1nini, all'età di 20-25 anni ]a r~1rva, cl1e sale con l "età, subisce un 'interruzione. Per quanto rigua1·da il n1eccanisn10 predom.ina I 'impiccagione (4 4 %), seguìta' dal]e a!m1 (da fuoco e da taglio), dalla precipitaz1o~e ~ dall 'a~velenan1ento; tutti questi meccan1sm1 sono 111 aumento, n1entre sono in dirninuzione i suicidi per gas illuminante, per .q11 n ogan1 e11 to r g'et l an dosi sotto i ,,eicoli .

fil.

PUB.BLICAZIONI PERVENUTECI. A.

Tl fen omeno d'ostacolo ( reazione del Donaggi·o) negli essudat i . L. Cappelli, BoloN1c1TA.

gna, 1935.

L a fistola duodenale esterna. - Tip. Consorzio Naz., Roma, 1935. G. AscHIERI. La reazione di Cabitto nel liquor per la diagnosi di neurolue. Tip. Stuc1iun1, Napoli , 1935. N. LoLLI e P. CAl\-IPus. Glutationemia e stati nlorb osi. _,. Stah. 1'ipog. Cappelli , Rocca S. Casciano , 1935. P.

R oMUALDL


[A~~n

ÀLIII,

:\u~c.

G]

EZJONE

275

PR.\TJ C,\

NELLA VITA PROFESSIONALE. AMMINISTRAZIONE SANITARIA.

POSTI VACANTI.

Misure di sanità 111aritti ma. Sono so Ltopost e all e n1i sure pre crille c.lall 'ordi!rLa11za di a11ità 111a rillin1a 11. 1 del 12 g·ennaio 1930:

A ) Ne1 riguardi d ella peste, le pr0Ye11ie11z~ : a) J)er l 'Africa: 1° da lt1tti i J)OrU del Mad acascar; 2() da LutU i porti ò e l Keni a; b) i)er l 'A111erica: .3° da tutti i porti del ])rri1 ; 4° da Guayaquil (Equat or e); e) per l 'Asi a : 5° eia lultj i porti <le11'i ola di Ceyl on; Go da tutti i porti dell 'India i·11glc·se -compr esi fr a l\foulmein e Karaki ; 7° d a lulli i porti del la ~ l anciuria; d) l)~r l 'El1ror> a : 8° cl ai. p orli deJl 'i soJa di S3n ~Ii gu el (f\.zzorr e) : e) p er 1 Ocean i a: 90 da Lutti i porU dell 'isola cli GiaYa (Indie Ori e11tali Olandesi) . Bì Nei riguardi d el colera, le proYrnicll ZC: a! l)er l 'As ia: 10° da Cha11dernagor. Karik ~11: "[al1~ e Pondicl1er y (Indie francesi~; 11° d a tut.l1 i port~ clell a Blrn1ani a, del Be n gal a e clelle pres1clenre . cl~ l\1a rlras e Bo111J)ay (I11die inglesi) ; 12° d? .tu l l 1 ~ })Orli d ell 'Incl ocina fran cese; 13° (la Luttt 1 11ort1 d el Si am. C) Ne i rigt1ardi d cl Yaiuolo: 14 ° d a tu I li 1 porti d ell 'Jnclia jng l e .. c com1Jr e i fra Ka r .:i 'ki e ~1ot1ln1 ein.

L ~a ttu.1l e orclinanza ~o. Litui scc la or di11nnzr1

CONCORSI.

cli

sa11ilà 111arjttiina n. 1 él 0 11° gen11cdo 1935, ecl an ~ r1u lla l e al tre or rli11a111.c cn1an::i1c jn mat e ri a du1 an te l 'an110 1935.

Atti ufficiali vari . t :--lnlo e m an a lo 11n I l. D. Id. 10 o ll o !Jrc 1n;1f> (<t Gazz. U ff. », 4 dic. 1935, n . 282) :reca11t e <e .~or-

1~1e per il

erYizio ·sanitari o st1lle n élY1 n1erra11ltl1 >1 • , ono la te dira1nalc: una circo1arc clrl !\Ii11. 111terni (Dir. Ge n. a11. Pt1bbl.) H o l lo])r e .1935, i:uJ11ero 24400, sull a :grofilassi d~l~él rahl)JU . cn111na (per l 'in1en si fica.zio11e cl ei serv1 zt); UTH• cu~col arc <l el 1\1in. Tnle rni (l) ir. Gen. Sa11. Pub h~ ·'. .2.) . c ll. J 935. IL 20.300-2 . ... u lla vaccinazio11e anl 1tiI1 ~a (p~r Hl raccolt a dei cìali r el ati vi :il m e tod o seguil o, .a 1l 'e fficacia compara l1,·a ecc.\; una ci rcolare dcl ì\ f1n : J 11 t. (Dir. (j en . .1\.111111in. Civile) 11 o ll: 1935, s11~ ront.ribt1ti nll 'Oper a pia nllzi onal c tli n, s 1 s ~r11za ."fr~ 1 a nil a ri 1 i contributi rlei ft1 n z1or1ar1 r~­ 0 r f 111 I d ei <'l1ian1a1 i rl 0Yrnn110 r . e r e corri SJ)O. li élnllr an1111 1n i ~ lra1i o11i , ])fCYi a l ra l tcn11 tn s11g l i , l i:rcn!li~ . I tes ti inlegrali rli questi uroYYer1 11:1 cn.t1 . oll.o i1ul)blicali n e« Il Diritto Puhl)}iro , n111l nr 10 n. c11cc1nJ,re 1935.

•••

L a « Gazz Uff. » cl el 26 ott obre 103.:5, n. 251, ha ])Ubblicnlo, irl ~uppl C'n1cnlo oròi nario,. l e n ~r111c <ii coord i11[u11 e11lo dc lla preYiden~ ..l . oc1~lc. ~011 0 ])Uòblira lr n e cc Il Dirill o Pt1l)b l 1co Snn1t. n. i:o\en1b1·c 1935, limil a l an1 enl e alJa 11nr le cl1e p11ò 111 lerc ~ sa re i 111edi ci. . l h1 R. n. 17 ago~lo 1~)35. n. l'i_G.), p~hl)ll t'HlO 11c1la « Gnl' Vff. >) clel 14 ott. 10~·'J, i1. _40,1. con('er110 l 'a Rir11r.'.lzione obl)ligato:-ia co.n lro g1 111forlt111i e le 111a1at lie 1>r ore, s ionnl1: è r ipor la lo, se1n])Te lir11ilala1nente a ll a p a!· le chC' 1111 ò i111erc n1c i n1erl ici, i1cllo sle-~'O fn~r1colo.

1\.NcoxA. R. Pref ellu r a. - Co11corsì per titoli ai egu e n li p osti cli medi co conrlo tto. 1) ARCEVIA, , . r eparto (condoll a cli ~alazzo). 2) Consorzio m edico MAIOLATI-CASTELPLA NIO (per le frazioni di ìvloje e <ii Cost e) . 3) SE ·rcALLIA (per ]a fra zione di S. Angel o). Scadenza p er lltll.i il 30 apri l e 1936. P er not iz ie dello stipe11cli o, incle1111i llt trasporlo , 111od alil ~t , d ocu111en ti ccc. chierl er r, il Band o cli concorso alJ n R. Prefc llura clj 1\ n con a .

.

P onTo SALVO (R eggio (;a labria) . Ospedale Pro'l.'in.cia le Gc11 ioa ldi. Cercn n ~ i R adiol ogo Prin·1a ri o e 1\.ssislcnlc p er il Ilcpa rlo Chirurgico e Oslel ri co-Gj n ecologico. R él diol ogo: s tipendio lire 7000 ; percen l u a le 40 % Sltll 'i11rasso lordo d el Gabi11et to; vitlo e nll oggio gra tuiti . Assi st ente: ·s tipend io L. 2400; villo e all oggio g ratuitL Rimborso d elle sp ese <li viag·gio cl al luogo di abi Lualc sogg ior110 a i\Ieli lo P ort o Salvo e Yicevers a. Saranno preferì Lì i con corre11t i cl1e })O l r a nno dim oslra r e uu s icuro add es lran1ento pratico. · i\uono. R. Prefel I u r cl. - Scacl . 31 1narzo; 2a co11d ol I a ·li l\!Iacon1e r ; lil ol i ; s lip . L. 8500 ; ind en 11. lra ·p. L . 1500; 5 qu a drienni dee. llo~rA. i\liriislero della !llarina. Con corso per la J101nina d i 18 lenc11ti 111edi ci in servi zio p ern·1a11en le effel ti r o <l el Corpo sani la rìo militare n1ari Lti1no. E t à li111ile 30 anni al 31 gennaio 1936 ; i I lin1i le è aurnenta lo di 4 anni J)Cf coloro ch e risu l ti110 rcgolarm cn le in scritli ai Fasci di Combatli1nen lc senza in lerruzio11c in cl at a a nterior e al 28 o tt obre 1922. Domand e, s u cart a da L. 6, al ~fini·s l ero ·d ell a Nlarin él, Direzio n e gen eral e del Jler son aJe e d ei serY izi 1nilìlari , DiYi sion e st a lo g iuri dico, cn lro il 15 111ar zo 1936. i\I ELITO

l ' REv1so. R. Preje llura. - Scnd. 31 marzo ; con<lot lc cli Cornucla , Follina e \ ' a1.zola; liloli ; s li1ie11<li ri pe lt L . 500, 8000 e 000, au1n en Lab ili ; indcnn lrasp. J,,. 3 .300 p er ogn i conclo lla; c.-v. (;oI'CO lt SI A P[\E.i\11.

La cc oci été fr éu1c:a ise cl 'a11e~ tl1ésie el d :a11a lgésie » h a istituito u 11 pren1i o cli 2000 franchi per t1n l aYoro o una 1cs i sull 'a.11es l esia o l 'analgesi a. cad. 31 inarzo 193G. Sede : ru e de e in e 12, Paris, Fra n e in.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE'.

La

ocie là a rgen I ina di I is iol ogin l 1a n omina1 o . ocio corri J)onde11lc il prof. l n1hcrlo Carpi , dc1l 'L-n iYer sità di ~Iilano. Il i1r or. \-ince1110 13i:-cegl ie. titolare cl.i J)alol ogi ,, ge11 cra le a Sa .. nri , t· tra ~ fc ri lo n c:a lan1a.

Souo 11on1ino li i nroff. : Girl\a1111i Ca, Li gl io ni , di palolo!!·ia cl1irurgi<'ti a :\Ii la no: l~lrlrin o flol 'l rin i: di 111edicina Jeaah· e .l\l r -- ~n c :ro Dell t \ ulln. clJ natologin 111eclir~ a \locl enn: l)on1rn ico \lch'c t!!Q'i, di ;rledH j 11a l egal e e; (~ n i cl o ) f t 11 i . di pn Lologia nlcdica a Par11la. 0110 conferiti i :-r !!ue11li inc.iricbi: n I3ari . al 1•rof. C.~. Cl1iaricllo. cli paloln!.dn r11ir11rL"it'.1: a !\o-


276

« TL POLlCLIN I CO »

logn a, al p rof. Francesco Paolo 'finozzi, di pa1ologia chiru rgica; a Cagliari, al pr of. ~fario Volterra, di patologi a meciica; a Cat ania, al prof. Paolo l nlrozzi, di patologia medica e al prof. Omero Ten11>eslini, di clinica odontoia trica; a ì\.'[ essina, al prof. Giuseppe Occhipinli, d.i anatorr1ia u1nan a e a I p;of. Cristoforo Rizzo, di clinica delle malattie nervose e 1nentaJ.ì; a Moden a, al prof. Umberto Poppi, di cl inica delle malattie nervose e mentali; :i Padova, al prof. Alessa n dro ArJot la, di clinica odonloiatrica; a Palermo, al prof. f,ujgi Ajello, cl i anatomia palologica. Su p roposta di S. I~. il Capo rlel (;averno, r11 i1th;tro delle Corporazio11i, i] pr of. Remo Nlonteleone, della Clinica Medica di Roma, è insignito deìla Croce <li cavaliere dell'Ordine Maurizia110. Rallegra1nenti cordiàli al prof. Monteleone, n os lro col laboratore ed ainico. Il prof. Giu seppe Piazza, cl1e da 13 anni dirige l 'O·spedale Vittorio Emanuele II di Caltanissetta, è n ominato commendalore n ell 'Ordin e della Corona d 'Italia. Sentili rallegra1nenli all'insigne proff'ssion ista. Il magg·iore n1edico dott. Giorgio Gior gi ha con~eguito in questi gior11i · l a libera docenza in tossicologia di guerr a. La Con1missione risultava composta dal ten. gen. Ricch etli, e dai proff. Bonanni e Bargellini. Ralleg ramen ti vivissimi. Il p rof. Ernesto V. Merlo è nominato titolare della cattedra di semeiologia nella Facoltà di Scienze Mediche di Buenos Aire·s . Importante pubblicazione di attualità:

Dott. ROMOLO RIBOLLA

Medico d iplom ato della Marina Mercan tile

Medicina Tropicale e Igiene Marinara MANUALE TEOR I CO-PRATICO PER I MEDICI Riportiamo uno dei tan ti giudizi espressi dalla stampa consorella: ..... « Presentato

in modo veramente lusinghiero daU' autorità « del Castellani, è facile preconizzare al libro il più gra,ide <<successo. Esso è diviso in quattro parti. Nella pr1ma è u svolto completamente tutto ciò che riguarda tutta l'igiene ria« vale e coloniale. La seconda riguarda i modi di accertamento « diagnostico delle malattie. Nulla dimentica qui l'A. dei più im« portanti mezzi d'indagi.ne non solo per la diagnosi delle malattie, « ma anche per l'esame bromatologi.ca degli alimenti e delle be« vandc, per l'esame delle urine, per l'uso dei vaccini e dei sieri « e anche dell'insulina nei climi tropicali. Nella terza parte l' A . si « occupa di quello clie veramente costituisce la Patologia esotica t< con La descrizione completa di tutte Le malattie speciali. ai climi t< tropicali, facendo larghissima parte aUe malattie più frequenti << nelle nostre col-0nie, e più specialmente agli. studi degli autori « nostrani che di tali malattie si occupa1·ono non solo nelle co« Ionie, ma anche nella zona pretropicale della patria nostra. La « parte quarta si occupa della Legislazione sanitaria rigHardan te « la Sanita Marittima. In una breve appendice sono poi studiate t\ alc!4ne malattie cosmopolite, che però con grande frequenza si « verificano a bordo, dal vaiuolo al sodohu, e per le quali eYa op'' po,tuno che il medico avesse pronto un bre1Je ricordo della si"' <, Lo1n.~tologia e della cura. 11 • • Questo Manuale del RIBOLLA, chiaro, bene informato,

d-0vrebbe far parte indispensabile del bagaglio di chi « dovrà esercitare la professione sanitaria a bordo. e:. " nei p aesi tropicali: esso è una vera piccola enciclo· " pedi a che sola può bastare a tutte le necessità del .. m edico, di cui sarà guida fedele e sicura " • 11

(da Aii.-.. ,Wed. Nav . e Col. a. XXXI Il , voi. Il f . V-V l).

f , L , C.

Volume di pagg. XVI-491, con 39 figure intercalate nel testo. Prezzo L. 52 più le spese postali di spedizione. Bsolusivamea1e per gli abbonati al «Policlinico» in Italia e sue Colonie sole L. 4 7 in porto franco. l nvi~re

vaglia postale o Cheque Pozzi. Via Sisti,na, 14 • Roma.

Bancario

all'editore

LUIGJ

NOTIZIE DIVERSE A.ssic11razioni cont r o la t uber colosi. Il Comitato corporativo cent rale, presiedulo dal Duce, ha deciso di estendere l 'obbligo dei be11efici dell'assicurazione obbligatoria contro la tubercolosi alle categorie coloniche e mezza.dr ili. Con questa nuova provvidenza, cl1e sarà presto· consacrata d a una precisa nor n1a di legge, il Regime 11a inteso, non solo d'allargare il seltore su· cui ·si svolge la lotta contro il terribile male, ma dimoslrare allresì una volta di pili, nella ina11ier a più chiara e La11gibile, il fattivo ed efficace i n teressamento nei rig·u ardi di una categoria di lavoralori altamente })enemeriti. 11 particolare valore della decisione presa ap1)are· n11cora più evidente dal fatto che, fino ad oggi, i coloni e i mezzadri sono stati esclusi, sia dai benefici connessi all 'azione del l 'Is t itu lo fascista ci ell a p-reYiden;,:i sociale, come dalle prestazioni c11e i Con1u11i sono t enuti ad effet L·u are nei riguardi dei· contadi11ì nleno abbienti. Da ur1 calcolo compiuto risulta che ])e11 587.0001 f,m1iglie colonicl1c, q11ali ·sono registrate dall'ul- · Limo censimento, beneficeranno della nuova provvidenza. Considerando, poi, c l1e ciascuna famiglia· colonica o inezzaùrile è composta di 6 e di 7 unità , si deduce che dei vantag·gi ineren Li nll 'assicurazione verranno a risentirne o1trc qual1ro milioni' circa di persone: f'undicesi111n 11arlc cleJla ])opo1azione complessiva del Regno. La deliberata estensione è l>arl icoln r111en1 r ig·nificativa, an che perchè, ir1 un rer lo qual n1odo , eli1ni11a una lacu na finora es i sten te nella lol t~ con tro la tubercolosi. Seco11do le direttive .fissate dal Co111ilnto co1pora Livo cen lrale, la assicurazione sarà èstesa all 'in1ero nucleo familiare del co10110 o mezzadro, inciipendente111ente da ogni limite d'età. Al l)uce è pervenuto il eg·uen te telegra111111a. i11via1ogl i dal Segretario della Federazione nazionale coloni e mezzadri : cc I coloni e i. mezzadri d 'I talia lutti, i111p ugnino essi la Yanga, o il fuci le, apprenden do l'estensione a loro favore nell 'assic11razio11e contro la tubercolo i , eleYano a V. E. il loro pensiero profon damente gra lo e devo to. - Il -eg retario della Federa rione 11azionale: r\ tti ». L ' a ssisten za agli or fnni dei mtldici endot i in g uerra .. Si hanno intere·s5anli ragguagli sulla b enefica a tt ività che svolge ininterrottamente da anni il Comitato nazionale per l 'assislenza degli orfani d ei rnedici morti in guerra. Ecco alcune cifre: orfan i assistiti d atila fo 11dazione dell 'Opera, 92; orfani che l1anno b en eficia lo del! 'assistenza i1egli a11ni scorsi e non han no più bisog n o di aiuto , 36 - dei quali 5 lau reat i in medicina, 3 ufficiaJi in servizio permanenle effet ti' o, 1 ingegnere, 27 diplomati; somme complessiva1ne11te spese ·tal Co~Ylitato fi n o allo scorso an uo lire 660.000 c.;irca; orfa11i ancora da assistere, 54 - dei quali 9 co11 sussidi annui variabili, e 45 nel cor so e fJno ;:il uom1)i1nenlo degli stutli già iniziati ; spesa media a11n11a allualn1ente neces~ aria _ 65.000 li.re circa. P rol11s ioni. Oltre le prol u ioni g ià segnalale, sono sla t<' ienule le ·segue11li. clal prof. Biagio _i\lajmo, cii cli-


[ANNO

XLIII, 1\t.ì\r. 6)

SEZIONE PRATICA

11i?a oculisUca a Padova, su cc La p atologia ocl1lare J1e1 s uoi rapporti con la fi sico-chimica >>; dal prof. -Giuseppe 'Ca.ro11ia, di clirdca delle n1alattie infel1tive a Roma, su (l Indirizzi di PaloloO'ia in fe ttiva » ,· o dal prof. Ugo Lo1nbroso, di fisiolog·ia a Genova ·~1:1 « La ~cienza biologica nei suoi rapporti con l ~ ·v1~a pratica e le r ecenti ricerche sul ricambio proteico »; dal prof. Riccardo Reitano, di an aton1ia patol-0gica a Cataniai, su « Le forme extrapol1110T1~ri .d~lla tub~.rcolosì ~>; dal prof. 'F~11.rico Greppi ~ 1d1 cl1n1ca r11eclLca a Siena. su « Concetti e limiti dell 'ir1segnamento clinico »; d al prof. Gt1ido Guer1 ìni, di patolog·ia generale a Bologn a, su et Il con~ <etto della vis niedicatrix naturae nell 'eYoluzione del pensiero medico ».

lunghi anni di residenza i11 Ro1na ella h a 'oluto parlar.e, ai. suoi connazion ali. suJl '~rgomento ·sempre p1u vivo del magnifico spirito dimostrato dal popolo italiano duran le l 'esperimento sanzionista. La trasmissione h a con1pr~so un discorso della d?Ll.a Rossi , la guale ha inoltre letto un messaggio d ella prof. a Maria Castella11i Co1nmissaria Nazionale dell 'As·sociazione Nazion~le Donne Professioniste e Artiste.

La partenza da Palermo di un reparto autoportato di Sanità. Da Palcr1110 è partito qualcl1e sellin1ana fa alla \Olta di Napoli, dove poi s'è ir11bar cato per l 'A. O., un reparto a utotr asportato di Sanit à del quale fanno parte il capitano prof. Bruno Trambusti , Con sole della M. V. S. N., ch e l1a rinunciato al grado, co1nbattente decorato al valore, titolare della catt edra di l>edialria 11ella R . lJniversità di l'arma, il sottotenent e dott. Di !\1:-trco tre sottufficiali e 96 soldati. ' A salutare i partenti nella SLazione Centrale erano con venuti le Autorità r i ltadine e numerose rappresentanze.

Nella Direzione Generale della Sanità Pubblica. A soslit1tiT e il prof. Arcangelo Il vento, destinato .al Ministero d elle Colonie per l 'organizzazione e la ·vigilanza dei servizi sanitari coloniali, il direttore gen erale della Sa11i I à Pubblica, ,S. E. prof. Pelragnani, ha chiamato a ricoprire la carica di vice direttore il prof. Antonio Labranca, di c ui $Ono generolmente riconosciute le qualità, l a molteplice e fer·vida attìvità svolta a favore dell 'amm inistrazione sanitaria e il senso d ella responsabilità, as'Sociato ad una superiore gentilezza. Espertissimo dell 'amminis trazione, p er la quale si è instancabilmente pro·<ligato, possied e una Yisione organ.ica e ricostruttiva dei problemi sanitari . Gli amici ed estimatori sono lieti di isalutarlo nella nuova carica, in cui potrà rendere preziosi servizi. Egli sarà un ottimo coadiutore del Petragnani, sludioso di raro valore, animato da intendimenti di fattiva operosità e da volo11tà di r ealiz:1.azione e, pertanto, idoneo a compiere una vigo1osa azione restauratrice e di potenziamento della Sanità, mentre incalzano esigenze nuove.

ConTegno per i sanitari della Mutnalità scolastica. L 'Ente Nazionale Fascista. <lella .l\1utualità scola-stica ha indetto per i primi del pros·simo marzo 'tin Convegno fra i con sulenti dell 'Ente Nazior1ale <·olla p ar tecipazjo11e .lei d1rig·enti s1nil ari dei 113 a mbulatori mutualistic i e dei merli ci scolastici delqe principali città d'Italia. La iniziativa r isponde allo scopo di esaminare ~lcune questioni di assist enza sanitaria e dare uni'là di indirizzo in conforn1ità <lei nettami dell 'espe1 ienza e delle teorie scientifich e più moderne. Gli ar gomenti d a disc11tersi sono i ·seguenti: 1) organizzazione e funzione dei centri terapeu1ici scolaslici ; 2) la proulassi ò e~le malatlie degli occhi n elle scuole; 3) la profilassi della carie dentaria nell 'elà scolastica; 4l l 'assist enza igienico-sani taria nell'età pubere (scu ole n1erlie) : 5) propaganda igienico-sanitaria per i maestri elementari. P ar teciperanno al Con Yegno, che avrà luogo presso la R. Università degli .Sturli (fj Tori.no, illustri clinici d'Italia.

Lo spirito antisanzionista degli italiani. A cura dell'Associazione Nazionale Don11e Professionist e e Artisle, ha avuto luogo durani e una odelle recenti lrasmissioni radiofoniche speciali eia Roma per gli Stati Uniti d'America dell 'E. I .A.R.1 't.11 1a interessante manife·st azione di italiani là a cui 11a partecipato la sig.ra Hackett, cii 11azionalità a 1nericana ' moo-lie del dotl. Har.kett, rappresen o ti 111te la Fondazione Rockefeller in Il al ia: dopo

279

Un po' 'dovunque. Il sen. Castellani, recatosi a cornpiere un 'ispezione sanitaria in Somalia, h a confermat o che lo stat o di salute delle truppe orern11Li e le condizion i igienich e della colonia sorto ottime. ,Si è chiuso il 14° cor so di clinica tropicale, tenutosi nell'Istituto diretto dal sen. prof. Cas tellani, p er medici che si recano all e Colo11ie. Nel « ~fessaggero >> del 2 febbraio il n oto viaggiatore Arnaldo Cipolla rlà ampie notizie su di un lib ro in preparazione del dotl. Francesco Savà, accor so volontario da Ne"v York nell 'Africa Orienlnle; il Savà rende dal vero, con s traordinaria eviflenza ed effi-c-acia,. la- psicolog·ia d ei cl ubat ~ comba Ltenti fedeli ed eroici - qualP egli I 'ha osserYR La dirigendo il su o ospedaletlo da campo. 11 Comitato ordinatore del 3° Cong·resso in ternar zionale sulla inala.r ia; indetto a Madrid dal 12 a1 J8 ottobre, ha d esignato ro1Tie organo ufficiale la < Rivista di Malariologia n di Ron1a .

1

Le prime giornat e i11terna.zior1ali periodiche di cardiologia avranno luogo a Royat (Puy-de-DOme, Francia), durante la PenlecostP. (3] m aggio-I g iugno); ·sarJnno presiedute dal prof. Vaquez; t eina in discussion e: 'fono vascolare e spa~mi vascolari » (:3 relazioni). Segretario generale: Dr. Boncoumont , rue Sainte-Beuve 5, Pari~. Il 3° Congresso internazionale per gli studi sulla luce si terrà a Wiesbaden rlal1 'l al 7 se ttembre, ~otto la direzione del }Jrof. ,i\T. Ji'ri edricb. Verran no prese in esa111e la biologia, la fi s ica e la t er a pia ltei rig uardi dell a luce. Segre lario gen erale: Doi'en t Dr. H. Schreiber, Rnbert Koch-Platz 1, Ber lin NW 7, Germania. Le Giornate mediche òi Bruxelles ( J 5a sc~:,iot1e) ~ i terranno all 'Università libera cli Bruxelles da) 20 a! 24 g iugno, sotto la pre iòcn1a del prof. Rohert Dani·s . Per inforrnnzio11i riYol gersi al ~egrc1nrio generale Dr. R . Ber lPrs, rt1c Bclli ar<l 141. l~rt1xelles. Belgio.


2

o

« 1L P OLJ CL l~ l CO

Il 5° congresso d ella .Società france e dj g inecol0gia si terrà dal 18 al 21 magg·io a Parjg·i. 1'e1na al! 'ordine del giorn o: cc La sterili là fen1n1 i n ile »; saran110 presenlate 5 r elazioni. Sono i n progr am111a an ch e serlute operat orie, visite a Servi zi os1)ecla lieri erl a Laboratori, escursioni, feste, ricevin1ent L Segr etario gen er ale: Dr. Mauri ce Fa1Jr e, ru e d u Con~ervatoire 6, Parjs 9e .

All a 48a ril111ione della Socielà Ledesca di n1 edic ina interna, inde tta a "'' iesb ac1en dal 23 al 26 1na r zo, si discuteranno i seg·u enli temi: cc 1'r a t·tam en I o interno 11elle tireoto·ssicosi »; << Diagn osi e1e ll rocardiogra fica delle ca!I'diopatie »; << Mala I tie fJoln1onari d a inalazione di polveri n; « Malattie infiamma Lorie d ell 'intes lino crasso »; « Diag n osi delle caverne co11 sp eciale r iguardo all a diagno. i r oenlgenologica »; i clu e ulLimi Leinì i11 con1une con l a, Società tedesca Roentg·en, che di scuterà il tema: cc E siti d el lratlame11to irradiante d ei lt1n1ori malig ni, co11 s1)eciale rig u ard o al canale diger en te ». P er le comunicazioni rivolger si al prof. Scl1\\·enkenbecher, ~Iecliziniscl1e Klinik, ~1Iarburg·: segretario gen . : Dr. Btirger , Bier I Udler IIoh e 5, \ì\lie b aden . Il 6° Con gres o J)an-ucrain o d ei chirurgi è inclelto u Odessa1 uer il g iug·no Yen turo. 'f e1ni : « Il Lrau1na lisma agri colo, ·::;u a IJr ofil assi e organizzazione dei soccors i r 11irurg·ici »; << L 'occlusion e i11leslinale » · << Il tra llame11to d elle scotlalure »; << Il Lra llamento d elle ferite infet1e n; Le artrili purulente e loro trattamento )) ; " Il tra ttamen Lo a.e lle perit oniti ». P er crualsiasi ir1forrnazione, preghiera cli rivolger si al pre ·idenle del Comitato d 'or ganizzazion e, prof. N. I . J(efer, r. Bet el 58, Od es a, Ucr aina. La Società SYizzera per la n1eclicina in Ler11 a s i ndun erà a San Gallo il 16 e il 17 nlaggio . I11forn1azioni dal Prof. Dr. A. SchiiJ >])ach, Seftigen trasse 2, Berna. Il 4° Con a r esso cile110 cli assi st en za sociale si è tenuto dnl nl 6 ottob.r e a San1iago d el Cile; Yi l1a11110 avu Lo n1ol ta parte i problemi di assisten r.a sa11itaria, parlicol arrnente quelli ospedalieri.

4

.

Si è Lenuto a Lemberg un congresso llcr a in o di 11a turalisti e di m edici. 1e l

prossin10 n1aggio la Sezione T., 0111 bar da d ella Fed erazione ! tal . Naz. Fascista p er la lot la contro la tubercolos i terrà il 9° Convegno annuale Regionali:! a So11drio . I t emi di comunicazion e sono così d efiniti: 'f en1a cl1nico · " Discorclan zJ. analo1no-clinica nella t(J. », r el a tore il prof. lello Mon1t111ini; 'I ema sociale : « Consider azion i pratich e ~ull a or gunizzazion e attuale d ella lot ta contro la tb c. in Lombardia » , r elat or e il dott. Gujclo Sal' il1i . Segr e leria della Sezion e: Yia Ga11cler1zio Fer1 a.r i 18 , Mila110. La Sezione L.igure della F ecler azi0ne llali i:u1a Nai' 1onule F ascis ta per l a lo Lla conlro la tuber colosi si è aduna La il 29 gennaio, sollo la pre-sicle n za del prof. sen . E. Maragliano, assistito dal segr etario prof. G . Poggio. Il prof. Figari h a r iferi lo sul tenia: << A min e tuber col:i.ri da sieri i1n111 t1n i »; alla discu ssione h a11no p artecipalo i proff. E. fvfaraglian o, G. B. Ra1noino, _/\. Gismondi , G. Poggio, Ma1Htra, G. Brccc in.

>>

[.e\ ~No XLIII, ~U:\I.

6J

La Socie lit Ln1n b a rrla di Chirl1rgia si è adl1na La il () (lice111JJre, so l to la pre·s icle nza Ciel prof. F. Fedeli , vice-preside11 te. ,Sono s tnte fatt e comunicazioni da: A. ~Iajoccl1i , G. Riva G.rugnola (due con1u11icazioni), L. er toli , ~[. T.-apid J.:ri, L . Mucchj :G. B . La sio, R . 1\ scoli, l\f . P epere, E. Gianni.

e

La Società J\!Iedico-Chi rurg·ica Trevigiana si adu11ata il 10 ge1111aio, con l a presidenza del prof. Ru.binato , a ssist i lo dal seg·ret ario dott. M. Borlolozzi . Sono s la le fatte coml1nicazioni da: M. Borlolozzi , G. Sacerdote, M. ' ' e11zoni, G. Bonfini,. T Pezza to. 1 '.

111 occasio11e delle gare olimpio11ich e i11Yer11ali (<5-16 ~bbraio 1930), la « Det1tsch e ~·Iecliz. \ Voch. » l ui pubblicato un numero SJ)ec1ale sulla n1edicina clello sport e le gar e ol impionichr; esso con sta dì I'> p agine, in formato d ella riYi s ta; è presentate> d a lle maggiori autorità anitarie d r lla Germania e contiene 25 a1 ticoli , sulla fisiologia, la biocli1natica, l 'igien•.:!, la cli11ica e il pronto soccorso uei i ig·u ardi dello sporl. Reca ancl1e il programma preJin1inare del co11gr esso di inedicina dello sport in detto a Berlino dal 27 al 31 l11 gl10. (Per informazioni : De utsch er Spor tar z te-Buncl, Linden·atras,e· 42, Berlin SW 19) .

Si è riunilo a ~fila no il Comitato fen111linile d ii pr opag anda d ella Croce Rossa Italiana, sotto la pre·s irl enz.1 il el1 a contessa Ern rsln Durini di Mon7.a . L ·ordine de i :\[ccl ic i di Dolog 11a, })rinla di sciog·Jiersi , h a eu1a11ato d elle norme d isciplin ari sull a pubblicità profe . . sionale dei medici. Esse sono ispira1e a clignità e buon sen so . Il Consi glio d ell "educazione n1ed ica d ell'Associazio11e ~feni ca _i\111erjcana ha n1esso in rilievo l 'au-1ne11 lo del nu111er o cli studenti di m edicina ch e si· r ecano a co1n1Jiere i loro ·s tudi all 'estero. Da 7l{)l 11el 1930 sono andati a 1471 nel. 1935. Le Facoltà. 1neclic he straniere ove g li s tudenti degli Stati Unilit più al)bondano sono: Edimburgo 190, Roma Iol ,. l~ern a J.14, Basilea 83, Zurigo 72, ~arigi 63. Be r li110 62.

Si è costituito un comi Lato p er offrire una spad n· cl 'onore nl dott. Georges Dl.1hamel, in occasione· della su a nomina all 'Accademia .francese; n e fan-. no p a.Tte :r11edici e letter a li, tra cui Nicolle, Gosset e M.ondor. Le sottoscrizioni si ri cevono al cc Figar o », r ond -pont d es Chainp·s-F.lisf.e, Paris . L 'indu·striale Geor ge Leih l-Iarrison , fabbricant e· <ii pro<lo tti chimici, h a la scia lo ~ mi~ioni .di <lolla ri (25 milioni di lire i t.) all 'Un1versità di PennsylYan i::.t, d estinandole a cos titt1irc un fondo pel' ricer ch e di chirurg ia g·en erale. U11a Mostra controsan zionista e del prodotto naz ionale si svolger à dall '1 al 29 febbraio in ~ila n o (sul piazzale Gen er ale Ca~tore); sa.r à orgaruzzata per iniziativa della Federaz1one fa scista, dal Gruppo Genera! Cantore; è riser vata ad ~zi ende di Mi · lano e Provincia; il p adiglione coprirà una superfi cie di 1800 metri quadrati . Il prof. Francesco .Den li, h~ C?1:1Piu to ~? a 1111 ì jl 31 gennaio; quasi tutta l .att1vi~ à d ell 1llust i~ or11lista i è svolta nella n a l1\ a !vl1lan o.


[ANKO XLIII, ~L~I. 6]

SEZIONE PRATI CA

Ci è grato di render nolo ai no·stri lettori cl1e il prof. A. Gasbarri11i è gua.rito delle lesioni r iportate in uno scol'tlro automobilistico, tanto cl1e I 'illustre clinico ha ripreso la sua attività. Ce ne rallegriamo di tutto cuore.

Sui proiettili dum-dum è compa.r so un pregevale articolo illus trato in cc 1Sapere » del 31 gennaio. Vi sono ricord ote le osservazioni di R. Alessandri durante la guerra mondiale.

L '«

l~ssocia tion corporatjye

cl es étl1diants en rné-

decine » (detta più ·semplicem ente cc Corpo de Médecine ») ha pubblicato un a vihrata adesione al movimento contro il prof. Jèze. Il ministro degli affari es teri dell 'Eliopia ha conferito, in nome del Negus, la croce militare al dott. Hylander e alla memoria del dott. Lunds lro111, i due medici svedesi che furono incidenLa Jmente colpiti ::Jel bombard am ento di Dolo. 'fra Je masse operaie occupate nella esec11zione ([i una g r a11dio·sa galleria a Ga11ley Bridge, nella Virginia occidentaJe lavoro iniziato nel 1930 e che richiede ancora qualche anno --: si sono prodotti inoltissimi casi di silicosi; sono già de11unziati oltre cinquecento morti. B in corso un 'azione al Parla1nento, per provocare una rigorosa inchiesta su così grave fatto , attribuito a inadegua.le misure di protezione degli operai, disposte dagli imprenditori.

Il lutto che ha colpilo l 'Inghilterra è stato senlito anche iri Italia, la qlla le ha a11nlo in Giorgio T' 1.1,n amico sincf:ro. Eprimiamo ai colleglii inglesi tutto il nostro cordoglio.

MANLIO PISA Il 2 genna:o 1936, dopo ])reve Yiolentissima m al attia, è morto a 31 anni il prof. MANLIO P1sA, assisten le n ella Clinica Medica di Ro1n a. Da 15 gio.rni appena egli aveva ottenuto la Ii])era docenza in Patologia Speciale Medica , raggiungendo quella mèta, cui con ingegno , con stu dio appassionato, con grande a1nore per la ricer ca scientifica, aveva tanto a·spirdto. · Manlio Pisa compiuti gli studi universitari a Ron1a, e dopo un anno rli assistentato ospedaliero, era entrato nella Clinica Medica di Padova da dove poi si trasferì a quella di Roma riuscendo in breve ~ meritarsi la piena stima e la più viva affezione rnia e dei colleghi collaboratori della Clinica. Allo sropo di approfondire la su a prepar azione scien tj fica egli si era anche t e1nporaneamente trasferito presso Istituti Biologici in Italia ed all 'e:slcro: formandosi così una cultura clinica e scienti I ica di primi ssimo ordine, della quale costituisce o1tima prova l 'abbondante e seria sua produ1ione. I\ icordiamo tra le su e pii'1 notevoli ricerche quelle riguardanti le modificazioni fi sico-chimicl1e n.elle nefropatie e n ell 'edema poln1onare acuto , le indaao ini sulla reazione di Vernes, riguardo a1la . quale aveva indicato e propos lo una nuoYa tecnica n efelom e trica; da segnalare an che gli s tudi ·sui colloidi coi m e todi :lppr esi nell '<c Insti tut fiir T<olloidforschung » di Bechhold , a Francoforte (o' r si era r ecato con una borsa di tudio della Reale ,\ ccademia d 'llalia) e le rjcercl1 e ·sulla fosfalasi e i11fine quelli s ull a fisiopatologia delle pnraliroini.

281

1\. .tanto lavoro era lato appe11a cla lo pje110 ricon~sc1mento con la docenza e ]a propos ta di no1n1na ad assis tent e effe ttivo, ecl egli, recamdosi presso lél s ua fa111ig lja, si accingeva ad aprire una breYissima p arentesi di r jposo nelJa diulurna fatica d el lavoro d i Clinica. Non è p iù ritornato. 1~ un gran vuolo si è Jatto r1ella clinica e n ei n ostri cuori. Noi pia11gian10 il compagno fed ele e intelligente d el d uro lavoro rbe so1o forlen1enle affronta chi, come il poYero Nia11lio, h a intelligen za, fede, tenacia , sen so cli ab11egazione. E noi 1ulti lo· pimgiamo e J1on sappi a1110 se l)it1 col pi I i nelJa mente o nel cuore.

c.

FrlUGONI.

Nel dicembre u. s. è d eceduto improvvisa1nente· tl ll 'età di 55 anni, il comm. prof. FRANCEsco CA. AGLI, libero docente di Patolog ia chirurgica, chi1 urgo diret lor e dell 'Ospedale Lo I ti di Pon tedera (Pisa). Allievo del prof. Burci , cl"te lo ebbe caris~dmo , provYisto di salirla cul tura . cientifica, pubblicò pregevoli lavori di p atologia sperjrnentale e· numero·si conlributi clinici. Assunta la direzione dell 'Ospeda1e di Ponted era vi dedicò tutta la sua attività, ne curò l'ampliamento e n e migliorò ·i servj zi, così d a farlo diventare un ottimo centro chirurgico. Fu operatore abile, qt1anto coscen zioso, e portò ne11 ·eser cizio professinna]e una profonda })ontà e la dovizia di u11 an i mo n obilissi1no. La su a imma't u.r a perdita è stata profonda1nente lacrimata dalla cittadinanza cli Pontedera e da quanti ne apprezzarono l a granéfe diritt11ra morale e le al te doti. di m ente e di cuore. Ha lascialo il cospicuo patrirn onio r arcol Lo in Yen li an11i di falica, per opere cli beneficenza. G. CECCARELLJ . Abhian10 avut o noti zie dettagli a le e })recise sul clott . RAFFAELE COSTA, nella cni fine prematura ùemmo già noti zia nel n . 2. Il doli. Costa si er a laureato a Milano nel 1932, a pieni voti. Era stato assunto nell 'Ospedalecc XXVIII Ottobre n, d el] 'Azienda Tramviaria Milartese, e vi si fece subito a}Jprezzare per l 'abnegazione e per la passio11e allo ~ 111di o. M.e11 tre prestava ]a gua assistenza a un interven to chirurgico, fu colte> d~ emo tt isi ; n1a egli continuò 1'assist en za e la notte su ccessiva volle anche compiere il servizia di g uardi a; se n on che, sop ravYenne una nuova e gra~e emottisi . Invialo al Sanatorio di Sor lenna, si rimise; volle però riprenrlere pre·st o il su o apostolato, prodigandosi , e fu nuovam ente colpito· dalla malattia, ch e lo ha conòolto a morte. Lascia Ja madre vedova e senza a1tri fig1i. (Quesle noti zie ci son o sta t e cortese111ente forniie dal dott. G. Carcano di Mila110). A. P.

Le malattie infettive in Itnlia. NumeT10 dei Comuni colpiti e numero dei casi (fra parentesi).

Denu11zie d a l 30 dicen1bre al 5 ge11naio: 'lorbillo 186 (906); Scarla1lina 142 (315) ; Perl os e 67 (152): Varicell a 104 (293) ; Vaiuolo e Yaiuol oid e (-); Febbre tifoidea 1.39 (2ntJ J; I11fczioni paratifichc 25 (2 ) ; Febbre ondulante 16 (19) ; Dissenteriai 5 (5); Difterite e croup 233 (42 ); ~1cningile r.erebro-spi11ale epidemica ~ (11,ì ; Polio111icJ i le ante. riore acu ta 14 (15); Encefalite Je Largica 4 (5) ; Anchilostomiasi 1 (1) ; Rabbia: rnor ica ture cli animali .r abbici o sospetti 31 (39), <lirhiarata - (-); Pu ~ Lola 111 .iljgna 1-5 (1.5) .


.282

cc IL POLICLINICO »

RASSEGNA. DELLA STA.MPA. MEDICA. M. ZAPPACOSTA. Signi'ficato d ella ipercreatir1emia nell 'ipertensione essenziale. - 28 sett. L. DE GAETANO. Cura chirurg ica d el torcicollo muscolare n egli adulti. _ A. 1 CosTADON1. Reaz. di Henry n ella m alaria. Deut. "NI ed. JVoch. , 27 sett . - Malattie del san·gue. J(lin. Wocli ., 28 sett. ·---.- E . BERGER. Immun ochi1nica e medicina. - B. l\i[1ssKE. L 'o nda del pol·so -venoso diastolico nella tachicardia . VVien. Klin. ivo ch. , 27 sett. - ELIAS. Nefrosi. H oFER. Tonsillect o111ie. Clinical l'rl ::~d . a. Surg., 9 sett. - F. E. CHTDESTER. Il djabet E: e la tiroide. Presse l'r!éd. , 28 sett. - - L . BINET. I r iflessi con. dj zjona li. L ancet, 28 sett . - E . V\i'. Hu RsT. Le malattie da ·.Yirus n euro tropi. wl ed. Wcll, 28 sett . - F. LElìTHARDT. Ln riserva alcalin a del sangu e. iii ed. Klinik, 27 sett. - F. MuNK. Secrezioni in· tern e e malatt ie articolari. - W. REDTSCH. Forme 1nis le d ei disturbi funzion a li d ell a t iroide. Practitione r , ott. - Numero sui progressi della ·terapia. Pathologica, 15 se lt. R . ATTTl\'fONELLI. Alcuni stipiti di b. coli isol ati dalle d eiezioni di ammalati di febbre tifoide. - M . BERTOLozzr. Aneurisma fusiforme dell 'arteria pancreatico-duodenale inf. Ginecologia, sett. - F. GASPARRI. Lattosuria nel'lo s tato puerperal e. - F. GASPARRI. cc F enomeno rl 'ostacolo » nello s tato puerperale. Brit. A1ed. Journ ., 5 ott. - V'.T. TROTTER. Idee g·en er ali in medicina. Med. Klinik, 4 ott. Inchiesta sul morbo di 'Ba·sedow. Gaz. d. Hop., 2 ott. - P . R1~1nAun. L'insulinoresistenza. Lancet , 5 ott. - D'A. McCREA. Trattam . del te. licolo ritenuto. D . H<\RE . Il fattore allergico uelle coliti . Rifor m a Med., 21 sett. -

1

[ANNO XLIII, NuM.

L. AscuoFF. n reumatismo infettivo specifico . -- O. VoNTZ. Errori diagnostici sul reumatismo . P athologica, 15 sett. G. ScoTTI. Associazione cancro-tbc. - M. BERTOLozzi. Aneuris1na fusiforn1e dell 'a. pa11creatico-duodenale inf. -- L. ALzoNA. Leucemia acuta Lrombopenica con blocco renale. l{lin. Woch., 5 ott . - E. TJRnAcH e S. WoLFUAM. Allergizzazione e de-. A. V. v. FruscH e A. ScHi\IBIDERBAUR. L'a11idride carbonica n el pneumotorace a.. Minerva Med. , 6 ott. G. FEnno-Luzzr. Ittero da s tasi ed iperazotemia . Deut. M ed . .W och., 4 ott. - Numero sulle malattie della circolaz. R ev. of Gastroenlerol., sett. - J. C. DoANE. Effetti di diete acide e basich e protratte. - J . B. \i\'oLFFE e A. SAl\11\iCELSON. Fattori ga-stro-intest. nel1'angina pectoris. J ourn. A. M. A. , 2 sett. - F . E. ANGLE. Trattam. delle brucellosi. - R . G . Hosxms. Problemi d 'en docrinologia. Acta Med. Scancl., 28 sett . - H. I . BING e E . S. 'l'oBIASSEN. Riflessi addominali viscera-cutanei e cuti-viscer ali. - J. BrNG e U. STARUP. Iperlipemia e colester1nuria. Giorn. di Cl. M ed. , 10 ott. - C. D'IGNAZIO e G . SoTGIU. l Jricuria e ossaluria. L . BARCHI. Rappor li t ra 1nalaria e tbc. Cl. Med. It. , setl. - . V. DALL'ACQUA e R. VALSECCHI . lnterlobi polmonari neg li s ta ti patologici. - C. M. RARASIO. Cancro-cirrosi. Brasil-Med., 10 ag. - J. VELHO DA SILVA e J. P . LoPEs PoNTES. Colecistopatie da Lamblia intesti nalis. Wien. J(li n . liVoch., 11 ott. - Numero sul Cong res·so medico alpino . Presse Méd., 12 ott. - G. ~101rRTQU AND e al. Carenza m atern a e fetale; distrofie. - J. AnNAUD . T.. 'avvenire dei tubercolotici . M ed. J{linik, 11 olt. I .. R. BnoTE. Obesità e inagrezza. ·- A. M. MARX . Morti im.p rovvise dur ante oper azioni innocu e. ~tunch. Med.

W och., 4 o tt. -

Indice alfabetico per materie. Acetone1nia essenziale 11el b nmbir10 . Affezioni r espi.ralorie: trattamento con etil. chalmoograli e etil . morruati Amministrazione sanitaria . . . . . .

Angine acute: l e - . . . . . . . . . Arteriografia d ell 'aorta toracica mediante puntura dell 'aort a a scen<ier1 te o cleJ ventricolo sin. . . . . Ascessi aspergillari . . . . . Basilico : il . . . . . . . . Batteri patogeni: d i·ssociazion e Bibliografia . . . . . . . . . . Calce1nia e stati a n siosi: t r a lta1 n.. Canfora : lesioni epat)ch e e re11ali da Caròias: esame fun zionale nell '11omo . Epistassi : diagnosi . . . . . . . . . . .

Pag. 271

)) ))

245 275

))

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Ferite lon g itudi11ali penetran li 11el lume d ei vasi: trattam. . . . . . . . . . . Pag . 263 Gangre na d el pied e n ei òiabetici: lralIl 271 tamen to . . . . . . . . . . . . . . . . li 2•37 l\1alattia celiaca: caso . . . . . . . . . . )\ 271 J\1alattie allergiche: trattam. istan1i11ico 268 Morbo di Addison : clorurolera1)1a . . . )) 253 Paralisi r espiratoria : trat tam . . . . . Prurito vulvare e s uo Lra llam. . . . . . 254. 255 )) 250 Pulmoniti prolung·ate ed esiti n ell 'aòt111 o )) 263 Rabbia : eziologia . . . . . . . . . . . . St om aco.: svuotan1ent o rl f"llo -- P acirlit~ )l 263 del su cco ga·strico . . . . . . . . . . . n 272 Suicidi in Germania . . . . . . . . . )l 268 Surren alec lomia: ron1plicazio11 i . . . . )I 263 1'uber colosi: nuova r eazio11e di Meini ckc Il 271 Vomiti d ei bambini.: trattam . . . . . . )J

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227 263 256 255 259 268

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FRUGON1,

6J

Red . capo.

A. Pozzi, Resp.

Roma · Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.


Roma, 17 Febbraio l!J36 - XIV

ANNO XLIII

Num. 7

'' fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLl e FRANCESCO

'' DURANTE

SBZIONB J:>.RA.TIC.A REDATTORE

CAPO:

PROF.

CESARE FRUGONJ

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. 'Lavori

originali :

Cc tanzi:

l sintomi vascoloematìoi e le complicaz ~ oni flehil iche nella « febbre eruttiva o esa,ntematica del Mediterraneo». .Osservazioni cliniche : G. Mo~gja: Osteomielite pandiafisaria della tibia, resezione tota.le, rigenerazione completa dell'oss·o . Hote e contributi: A. Guerricc-hio: Sulla vaccinoterapia endovenosa delle b:rn.1.cellosi. Sunti e rassegne : ORGANI DIGE'.1.ENTJ : R. Schmidt: Annotazioni sulla clinica del tratto digerente. R. Scheer : Il trattamento colloidale della dispepsia. Nard: Sulla chirurgia del dolicocolon: l'emicolectomia s plenica. - Chesterman: Enterorragia come aintomo di una a.ffezione del diverticolo dj Meckel. - ENDOCRINOLOGI.\: B. Liegner: Sulla magrezza di origine ins ulare. H. Rothmann: J;a diagnoei e la t.eraipia della lnagrezza ipofisaria. Horder : La tireoto~ s ioosi : suoi aspetlti inedici. Tb. Brugsch : Sulla tera pi a del morbo di Basedow. C.

LAVORI ORIGINALI () ~ PEO \LE

AL

POLICLINICO DM.BERTO

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VIII PADIGLIONE dirello dal Prof. A. C1\.Rnucc1. •

I sintomi vascolo-ematici e le complicazioni ftebitiche nella ''febbre eruttiva o esantematica del Mediterraneo,, per il dott. CARLO CosTANZI, aiuto n1edico. I,e ricerche sull 'in1portanza della ~tasi veno-sa provocata per lo studio delle n1anifestazioni .cutanee nel tifo esanten1atico so110 di ar1ti ca data. IVIurcl1in on nel suo trattato del tifo esantc111atico (1 '96) ha riferito il fenomeno , di1110-strato da Hudson, che, quando le n1accl1ie cutanee sono assai pallide, l 'applicazione di u11a coppetta è capace di renderle inolto più 'i sibili in pocl1i secondi. Porot e Vullien (1911), facendo in t111 n1a Iato di tifo esanten1atico un preleYa1nento cli sangue a copo sierodiagnostico, n1 cdiant c 1'ui)plicazione cli coppette scarificate, 11anno

Divagazioni : C. Schilline: Le

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ie più frequenti

in A.bissinia.

Cenni bibliografici . Accademie, Società Medic':1e, Congressi : R. Accademia delle Scienze Medico-Chirurgiche di Napoli. - Società Medico-Ghirul"gica di Catania. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA : Aspetti particolari della broncopolmonite infantile. - Il blu di metilene nelle malattie respiratorie. 11 trattamento degli ascessi e delle gangrene del polmone .con le iniezioni endovenoGe di benzoato di sodio. - Relazione fra asma e sinusiti. - I gargarismi. - SEMEIOTICA : La frequenza relativa dei segni della poliO'melite. - POSTA DEGLI ABBONATI. VARIA. Nella vita professionale : I pericoli della Croce Rot:lsa in guerra. - Cr-0na.ca del movimento professionale. - Concorsi. - Nomine, promo;;ioni ed oi1orificenze.

Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

osservato che n elle ore e nei gior11i co11secutivi, le zone di cute scarifica te prendevano un aspetto rnarmorizzato ed ecc:himotico assai intenso. Colpiti da questo fatto , hanno ripetuto l 'esperienza su altri malati di tifo es. ritrovandola sempre positiva. Per confronto . applicata la stessa prova in malati di febbre tifoide, ha11110 notato che la pelle riprendeva presto l 'aspetto normale. Da ciò gli AA. hanno co11clu o r l1e il fenome110 da loro verificato, cJ1ia111ato cc segno della coppetta », può rendere utili servizi nei casi dubbi e iniziali di tifo es. Anzi gli s tessi AA. , venuti succcssiva111ente a co11oscenza del fenomeno della co1)petla, riferito da ~iurGhin on, han110 concluso che il « eg·no d ella coppetta » è capace di provocar e 11el derrnotifo due ordini di fatti : 1) la 111es a in evidenza di macchie cuta11ee lalc11li ocl a ai pali id c; 2) la produzion e, i11 seg uito a scarificazione , di macchie eccl1i111otic l1e per i sten ti. econdo Poro1 (1919) il « segno della ro1)pclla n, di em1)Jice e facile ricerca, ha in ollre il Yantaggio di poter essere utilizzato , a scopo diagno tico, più precocemente della legaturn della radice d egli arti (1\Iura tet), perch è quau-


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« IL POLICLINI CO »

do l 'eruzione cutanea invade questi, è già in via di regressione sul tronco. Jan Pi oro (citato da Rostoski), all 'inizio del! 'ultima guerra mondiale, si è occupato della stessa ricerca, provocando la stasi venosa media11te l 'app1icazione di una legatura al braccio. I suoi risultati furono giudicati così utili nel fine diagnostico, ch e l 'impiego della prova fu raccomandato ai m edici militari dell 'armata prussiana. Si può dire però che il primo studio completo in materia sia stato quello di C. Dietsch (1915). Questo A. ha messo in evidenza che, producendo una stasi venosa lieve per circa un minuto, con una legatura applicata al braccio del tifoso, è possibile osservare in corrispondenza dell 'avambr.accio, durante la stasi, alcune modificazioni caratteristiche degli elementi eruttivi cutanei. Precisamente si nota eh e l'esantema iniziale (al primo sta di o) diviene più manifesto; quello in fase evolutiva più avanzata (al secondo stadio) assume un colorito più scuro; e quello g iunto alla fase terminale di macchia bruna (al terzo stadio) è capace di riacquistare il colorito cianotico, che aveva al secondo stadio. Tali trasformazioni però non hanno un carattere permanente, perch è, cessata la stasi, gli elementi eruttivi riprendon o il primitivo . aspetto. Il fenomeno riferito, in omaggio al ricercatore, è stato chi.am.a to « segno di Dietsch », e n e è stato spiegato il meccanismo di produzione coll 'aumento della stasi già esistente nei capillari cutanei. lBaumgarten (1916) ha ripetuto la ricerca consigliata da J. Pioro nel dermotifo , notando , quando l 'esantema è in piena efflorescen za, la frequente formazione di emorragie cutanee, come nel segno del laccio. Però ha consigliato di essere m olto prudenti sull'importanza diagnostica da attrib·u ire al fenomeno, potendo riscontrarsi in altre malattie. Rostosk:i (1916-17) ha controllato il cc segno di Dietsch », confermandone l'utilità quando l 'esantema è .a n cora p·oco evidente oppure quando è Titardata la trasformazione dell'elemento eruttivo da · roseola a petecchia. ~ da riotare però ch e in queste ricerch e l 'A. non ha fatto distinzione tra le manifestazioni caratteristiche del cc segno di Dietsch » e quelle del cc segno del laccio ». Da noi Ceconi (1918) si è occupato in 1nodo completo e pTeciso delle varie manifestazioni della stasi nel dermotifo. L' A. mediante l 'applicazione di una legatura al braccio dei ma· lati di tifo es. in piena evoluzione, ha osser-

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XLIII,

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valo n ello spazio di 1/ 2-1 1/2 minuto, la comparsa di roseole nei tratti di cute dell'avan1braccio, dove prima non c'erano; la assunzione di un colorito rosso vivo da parte delle roseole di tinta pallida; e la trasformazionedel colore in rosso scarlatto, sino al violaceo. scuro, i11 quelle di tinta più accesa. Prolungando l 'applicazione della legatura per 3-5 minuti , h a osservato un 'abbondante eruzione dove prima appariva scarsissima; e n ei punti dove era piuttosto numerosa, essa aun1entava ai tal punto da dare un aspetto di marmorizzazione diffusa, punteggiata da macchioline dii tinta violacea più o meno i11tensa. Tolto iL laccio, tutto tornava più o n1eno rapidamente allo stato prin1itivo; però a lcun e roseole si erano trasformate in petecchie, mostrando nel cen Lro un punticino di colorito rosso cupo. Ripe~endo la prova in malati ch e avevano superato la malattia da quattro settiman e, l ' A. h é) ottenuto dopo 1-2 minuti di legatura, non solo la trasformazione delle macchioline brunastre dell 'ultimo stadio in quelle di colorito rosso scuro del secondo stadio, i11a anche la comparsa di grosse petecchie nei p unti della cute liberi dall'esantema. Tolta la legatura, le macchie riprendevano il colorito primitivo, restando soltanto le petecchie. I risultati di Ceconi da una parte corrispondono a quelli di Dietsch , differ endone p·e rò per la produzione delle petecchiè; dall 'altra· parte confermano le osservazioni di Baumgarten, ma col pregio di avere messo in evidenza la possibilità di provocare la forn1azione di petecchie , anc.h e a convalescenza avanzata, avvalorando così la diagnosi retrospettiva della m alattia. A questo proposito è da ricordare che E . Fraenkel è riuscito a riaccendere il quadro dell 'esantema petecchiale m ediante la stasi, anche dopo otto settimane dalla guarigione clinica, dimostrando in corrispondenza delle roseole, sludiate su tratti di cute escissa in questo periodo, la presenza delle caratteristiche alterazioni istologiche . dei vasi capillari. Perciò, secondo Ceconi ,. la stasi provocata è capace di « favorire lo stabilirsi nelle roseole di quelle alterazioni vascolari (ar.terite e periarterite circoscritta, trom · bosi venosa), che son o causa di stasi locale e della speciale tinta rosso-scura che le roseole stesse assumono n el secondo stadio; nel mentre rinforza la stasi e con ciò an ch e la tinta stessa in quelle roseole in cui l 'alterazione vasale è già stabilita n. La compar sa delle petecchie dopo la stasi può essere d 'altra parte in r elazione coll 'individualità del soggetto, mentre il fenomeno ·trova la giu stifi cazion~


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XLIII,

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7]

SEZIONE PRATICA

della sua protratta comparsa, nella persistenza delle alterazioni vasali, riscontrale da FraenkeJ anche in piena guarigione. Ficai (1919) ha confermato gli stessi fatti , avendo i1otato che l 'esantema tenue , crepuscolare, in alcuni infermi diveniva evidente mercè la prova della stasi provocata, colla quale inoltre quello medi.ocre diveniva intenso e quello quasi scomparso si riaffacciava. Bcrghinz e Arrigoni (1919) hanno confermato ch e, provocando la stasi secon do il metodo di .Dietsch, si osservano nel dermotifo , dopo tal la la legatura, tre ordini di fatti: 1) gli elem enti eruttivi prima rosei , diventano lividi ; 2) a ltri appena percettihjli, diventano più evidenti ; 3) altri prima no11 visibil~, diventano appariscenti. Applicando in vece lo Lesso metodo in altre malattie esantematiche (morbillo e scarlattina), gli AA. h anno riscontralo solo una 1naggiore evidenz.a degli elementi eruttivi , n1a 11on i tre ordini di modificazioni riferite. G. Ancona (1919) studiando nel dermotiio i fen on1en i pTovocati colla stasi , h a distinto co11 precisione quelli cl1e si osservano ricer· cando il cc segno di Dietsch » già da noi ricordati , e quelli ch e si notano colla ricerca del cc segno del ]accia n di 1F rugoni e Giugni. Secondo la tecnica stabilita da questi AA. (1911) i provoca la stasi applicando al terzo inferi ore del braccio una legatura modicamente stretLa, senza modificare il polso radiale, e n1antenendola in sito per u11 periodo non oltrepassante alcuni minuti (circa dieci). La lettura del risultato si fa dQpo ch e è stata tolta Ja legatura, e, a differenza del segno di Dielsch , si tien e conto de]le alterazioni provocate dalla stasi n ella cute, a carattere p ersistente. Studian ùo il cc segno del laccio » in 45 malati di tifo es. accertati clinicamente e sierologican1en tc, · Ancona ha osservato che, se si toglie la legatura dopo 60-90 minuti secondi , a differe11za di quanto hanno osservato Dietsch e gli altri AA., le modificazioni dell 'esa11 tema. provocate dalla stasi, n on scompaiono es en do dovute co tantemente a fatti emorragici. D'altra parte l 'A. non è del parere ch e tali modificazioni debbano interpretarsi come un fenomeno che si svolge realmente a carico dei singoli elementi esantematici , col meccanismo di • rinnovate od esaltate alterazio11i vasali , le qua· Ji ano bensi amn1esse dagli altri AA., ma contrastano con le loro osservazioni sul ritorno òell 'e . . antema al primitivo stato dopo cessata la stasi. Perciò egli cr ede che il cc segno di Diet eh » rappresenti solo cc un particolare aspetto del cc segno· del laccio » che trae lP. sue c<tratteristicl1e da quelle proprie dell'esantema

285

del dermotifo (lesioni vasali di 1~""'raenkel) n. Togliendo la legatura dopo 7-10 minuti primi t 1'A. ha constatato che, se il segno del laccio è positivo, esso non differisce da quanto si osserva in altre malattie (diatesi emorragiche, ecc.): soltanto che qui le emorragie cutanee sono in genere piccole e g li elem enti eruttivi preesistenti divengono la sede frequente di emorragie , mentre in quelli già emorragici il versamento emat.ico si estende maggiormente. Cosicchè l 'A. , dai risultati delle sue ricerche, ha concluso che il segno del laccio è costantemente positivo, in maniera rapida e nettat in tutti gli ammalati di dermotifo co11'esante1na in I e II stadio ; è positivo nell '80 % dei casi qua11do l 'esantema è a llo stadio delle macchie residuali; infine è bene apprezzabile anche quando non i riscontra più alcuna tracci.a dell 'esante1na, dopo un periodo superiore a 6 settimane, purch è nel decorso della malattia le manifestazioni emorragich e non siano state scarse od assenti, nel q11al ·caso è negativo. Perciò l 'A. ha affern1ato ch e l 'uso del cc segno del laccio » nel dermotifo cc può servire ad accellerare il p·assaggio dell 'esantema dal primo al secondo stadio ed in tutti gli altri casi a rivelare la presenza di uno stato emorragico latente » . In b·ase a tutte queste ricerche si può dun ~ que concludere ch e nel dermotifo sia stata ac· cerlata, per n1ezzo della stasi provocata, l 'esi .. stenza di una fragilità dei vasi sanguigni c u~ tanei, tanto in seno agli elementi eruttivi , c1uanto al di fuori di essi, in corrispondenza della cute sana. Non ci risulta però che nella stessa malattia siano state prese in esame le altre prove della resistenza capillare, all'infuori delle osservazioni di Porot sulla cc coppetta scarificata » e di quelle fatte da Ceceni , IF icai, ed altri - paragonabili ai risultati della prova di Hess - sulla facilità di produzione di Yersamenti sanguigni in seguito a iniezioni ipodermich e. Li pschutz (cit. da Schittenheln1) ha riferito il seguente fenom eno , chiamato « reazione emorragica », che può essere considerato come una prova della fragibilità vasale. Facendo una ferita superficiale da taglio sulla cute, la zona circostante alla lesione acquista , in 24-48 ore, una colorazione rosso-violacea evidentemente dovuta a spandimento di sangue. Le ricerche ulle prove ematicl1e , utilizzate a dimostrare uno stato emorragico generale, più o m eno latente , nel der1110Lifo , sono as"ai scarse e frammentarie. Il ten1po di dt1rala dell 'emorragia , il tempo di coagulazione del \.;!\ngue e la retrattilità del coagulo non ci ri~t1lta che siano stati sisten1aticamente ricercati. So-


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(( IL POLICLlNICO ))

lo Pletnew (cit. da Schittenl1elm) ha affermato che nel dermotifo il tem·p o di coag·ulazione del sangue ·è prolungato. Il numero delle pi.astri· ne in circolo, secondo Pletnew e Brobrow, diminuisce nella stessa malattia già al quinto giorno e raggiunge il più forte ab hassamento (circa 110.000) verso l'undicesimo e tredicesimo giorno di malattia; nella convalescenza invece il numero risale, raggiungendo cifre superiori alla norma (sino a 500.000). Nel morbo di Brill, il quale da tutti gli AA. è considerato una forma benigna, endemica, di tifo es., non sono state fatte in particolare le ricerche per dimostrare l'esistenza di uno stato emorragico generale, forse in considerazione che la malattia, essendo una varietà di dermotifo , non presenta particolarità speciali, all 'infuori della attenuazione del quadro cli1

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Ill CO.

Nella febb re eruttiva di Carducci (o febbre bottonosa di Conor e Bruch) la quale per rnolti AA. (Carducci, Olmer, Piéri , Cannavò ed altri) non ha relazioni, almeno dirette, col tifo es., nè tanto meno deve essere considera-· ta come una varietà di questo, le ricerche sulla sindrome vascolo-ematica emorragica sono assai• scarse. Boinet e J. Piéri (1929) hanno riferito che gli elementi eruttivi coll'applicazione di una coppetta, divengono nettamente emorragici, ma che le p·rove della coagulazione sono normali. Pecori (1929), studia11do i casi di dermotifo es tivo non diffusibile (o febbre eruttiva), osservati in Roma, ba constatato che cc nella pri1na e seconda settimana di malattia, è facile mettere in · maggiore evidenza gli elementi erut' ivi, specialmente quelli emorragici, colla provoca.zione della stasi mediante un laccio lasciato in sito per parecchi minuti (segno del laccio) ». Come si vede, · l'Autore non ha osservato la formazione di petecchie nei tratti di cu~e privi di esantema, ma solo la trasforma·· zione di questo. Corinaldesi (1931) in un caso di febbre es. fece le prove vascolari ed ematiche della diatesi en1orragica con esito negativo. Cannavò (1931-32) ha trovato che il numero delle piastrine, in un caso di f~hbre eruttiva, era 350.000 ed in un altro 3'60.000. Lo stesso A. , ricercando il tempo di emorragia, il tempo di coagulazione, la retrattilità del coagulo e la fragilità capillare (prove del laccio, del colpo di mar~ello , di Koch e di Hess), ha ottenuto sempre dati normali. Anche Frugoni (1934), illustrando in una lezione clinica un caso di febb·r e eruttiva, ha 1

[ANNO

XLIII, NuM. 7J

riferito che la ricerca del segno del laccio era stata negativa. Come si ve.de, tali risultati so110 bene differenti da quelli già riferiti nel tifo es., dove è stata accertat.a 1 esistenza di uno stato emorragico generale. Orbene; collo scopo di controllare se tale differenza potesse far parte del quadro clinico della febbre eruttiva, abbiamo intrapreso la ricerca sistèmatica della sindrome vascolo-en1atica emorragica in dieci casi di quest ultima malattia, da noi osservati negli anni 1932 e 1933. Per condizioni di uniformità abbiamo eseguit.o tutte le ricerche verso il decimo giorno di malattia, ossia quando questa era al suo ar,me di evoluzione, studiando in ciascun malato: il numero delle piastrine, mediante il metodo di Fonia; il tempo di durata dell'emorragia, dopo puntura del lobulo dell'orecchio coll'ag·o di ·F ranc.ke; il tempo di coagulazione del sangue, col metodo di Vierordt (normalmente 5'-6'); la retrattilità del coagulo, ~enendo la provett~ col sangue in termostato a 37° C.; la fragilità vasale, colla prova del laccio e con quelle del colpo di martello, di I<.och e di Hess. In tutti i casi abbiamo ricercato anche la formula nucleare dei granulociti, secondo lo schema di Arneth. Per brevità e per maggiore evidenza, riuniamo i da~i delle nostre ricerche in un quadro riassuntivo (v. Tabella). Dall 'esame del quadro risulta che lo schema di Arneth ha dimostrato nei nostri dieci casi di feb·b re eruttiva lo spostamento verso sinistra della formula nucleare, con prevalenza dei leucociti polimorfonucleati della prima classe (42-50 ~b) in tre casi e di quelli della seconda cl,asse (42-52 %) negli altri sette casi. Il numero delle piastrine è oscillato entro i limiti delle variazioni normali, non raggiu11gendo n1ai il valore critico (1/ 10) delle diatesi en1orragiche; ma non si è osservato un comportamento uniform e della loro variazione rispetto ai valori ottenuti nelle altre prove della sindrome vascolo-ematica emorragica. Il tempo di emorragia, quello di coagulazione del sangue e la retrattilità del coagulo hanno avuto in tuttj i casi un comportamento norm.ale. Le prove · di I<.och, di Hess e del martello sono state sempi'e negative. La prova del laccio invece ha dato risultati che meritano di essere riferiti estesamente, per confrontarli con quelli ottenuti nel dern1otifo. An zitutto n ei primi 30-60 n1inuti secondi , inentre il laccio era in posto, abbiamo osservato, secondo il segno di Dietsch , una maggiore evidenza degli elementi eruttivi cutanei , alcuni clei quali , prima rosei, acquistavan o un colo1

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[ANNO XLIII , Nt:M. 7)

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.. rito rosso scuro , mentre no11 abb·i amo notato la co111parsa di i1uovi elementi esante11 1a l ici. Tog·Jiendo il lacc io dopo dieci rninuti i)rimi , abl) ia1110 osserva to spesso (5 volte su 10) la co111parsa, in sed e d egli ele1nenti erutti' i, di {JU11ti c1norragici f.aciJr11ente disting uibili p er il loro colorito rosso vivo. Invece in corris1>o nden za d elle zone di cute esenti da ele111e111 i e a11ten1atici , non abbiamo osser va lo in n Ga~ i , di cui un o mortale, la con1par a di peLeccl1ie, cl1e i11dicano la positività d el « seo-no del laccio ». olo in un caso pure mor~n le abbia1110 riscontrato la formazion e di pun · I ici11i cn1orragici in numero così scar o, da re11dere discutibile la positività d ella prova. (:osiccl1ò i l)'llÒ con cludere cl1e il « seg110 del laccio », mentre 11a dimostrato una freq uen le l)O~ itivil à in corrispondenza degli elem enti e ante111 alici, è stato invece n egativo, anch e in ca$Ì g ravi , nei tratti di cute sana. Ripeler1do poi la stc .. sa prova durante la con·valesce11za , 11011 abbian10 mai r iscontrato la formazion e di peteccl1i e n è i11 seno all'e$antema , n (· al d i f1 1(1ri cli es "o. l tt eone lusione, d ai risultati delle no l re r icc rc h.<' si j )UÒ dedurre ch e n ella feb,b re erutti va, a differ en za di quanto è s la lo ri scon tra lo cla i11ol li 1\ A. (Ceco11i, Ancona ed a lt ri) 11el ti ro es., 11o n si rie ce a di1no tri:lre 1'c~ i st c11za di 1111 ' 'ero stnto emorragico ge11 erale. Ed allora , quale i111portan za è da attr i buj1 e alle c111 o rragie pu11tiformi che con1paio110 ~ µe so 11rn·li ele111e11li pa1)ulosi cula11ei d ell a fe})bre ert~ltiva. quando si ricer ca il ... egno d el lnr<' io ~ 1\ l co11lrario di quanto g iust un1e111 e .\ nconn ha i1cgato i)e] tifo es .. co11 probal)ilità nei C•l~i rla

noi sludiat.i , i feno111er1i emorragici so110 d ovuti soltanto ad u11 fattore locale e no11 ad u11a condizione g·e11erale. Infatti è comprensibile com e la stasi pro' ocata i1elle ven e faccia risentire i s uoi effetti n1eccani ci s11i ca11 il1a ri cutanei, i crua]i, econ do le ri cer ch e e.li Filippella, Dioni i , P ecari , (annavò e nostre pre cn tano i1ella feb·b re eruttiva le ioni istolog ich e molto in1ili a que]J c d in1ostrate da Fraenkel n el d er111otifo. In t a ) n1od o esisto110 le condizioni locali capaci di ù ct er1ni11are in seguito alla stasi un 'emorrag·ia i)e r d iapeùesin o p er rhexir1. :\. confern1a d i cruesto conce l Lo, ci è par o assa i istruttivo que llo ch e abbiamo potuto osservare in un caso di febbr e eruttiva, con11)licata d a fleb·i te deJla femorale ini s lra . di cui riportian10 i d ati cli11ici . 1

1l narn11esi. - ~1. Cesare, cli ai111i 57, coniu ga to, carpentier e, da Ron1a (Vicolo Tu c.;olano J. Il g iorno 3 agosto 1933, sen za alcuna causa apprezzabile. è s tato colpito da febbre alla co11 cefal ea inten ' a e dolori diffusi agU arti inferio ri. J on l1a a\ ut o n1ale cli gola, non lo e nè d o lor e al t orace. \ei giorni seguenliJ p er siste11do i di s turbi r iferi li , la n1i11z1one si è mantenuta r egolHrc, men lre l ' a) Y~ è st ato J.11utto lo di arrojco. Non s i è accor to <1 d on1icilio cti aver e aJcu11a eru ziouc c ul n11ea, 11 1111 n'Yertendo n essuna s en sazionr 1no lesla cl1e ricl1iamasse la su a attenzione sulla pell e. Per i di~Lurbi gen er ali , e ·~pecialmenle p er J'a llro g r ado della Lemperatura, ha cl1ies to ri cover o al Polic lini<.:o l Jn berto I (VIII P adiglione) il giorno 7 agosto 1H:33 n1en tre era i11 q u arta g iorn a ta cl i mal a l 1ia. B s ta to sempr e tu1 I11oclico b c, il ore e fun1t1lor<>. ~on ha aYuto n1ali Yenerei. Ha offerto di n1alaria 11el 1922, guarita iJ1 p or0 tf'mpo col 1ral la111t11lo chininico. Si è .. p osa lo per la ~rcon<l a Yoltn . e~­ ~ e11do 111orta la prima 1nog lie cli epitelion1a rleJ-


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<< IL POLJCLJNICO

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[ANNO

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NUl\'I. 7)

l'utero. Ha condotto sempre una vita di eccessivo ~oagulo sono normali. Negative sono le prove di lavoro. Abita i1t una casetta di campagna, rustica Koch, Hess e del colpo di martello. La prova del e bassa, circondata da un orto e tiene con sè un laccio e positiva in corrispondenza degli elementi cagnolino, dalla cui pelle ha tolto più volte le eruttivi, producendo in molti di essi la comparsa zecche. Non si è mai accorto di avere sul corpo di petecchie, mentre è negativa nella cute priva di questi parassiti, nè ha mai avvertito la loro punesantema. tura. Decorso. - La malattia ha proseguito regolarEsam?. obbiettivo (7 agosto 1933). - Condizioni mente con febbre alta remitte11te fino alla tredicegenerali discrete. Stato di n11trizione abbastanza sima giornata, mentre gli elementi eruttivi ·sono buon?. Costituzione corporea robl1sta. Tipo mordivenuti gradatamente meno evidenti. Dopo due fologico norm!lle. Decubito indifferente. Sensorio giorni di leg·gere elevazioni termiche, quando semintegro. Polso 90, con qualche extrasistole. Respibrava che presto dovesse inizi:lrsi il periodo della ro 24. Temperatura 40°. convalescenza, il La pelle, di colorito roseo, presenta al tro11co ed p aziente ha cominagli arti, compresa la palma delle mani un ~eru­ zione costituita da elementi sparsi diff~samente, · ciato ad avvertire dolore alla radice abbastanza numerosi, di grandezza oscillante da della coscia siniuna testa di spillo ad una lenticchia, di colorito stra , irrad.iato a variabile tra il rosso vivo ed il ro·sso scuro riletutto l 'arto. Così vati sulla cute circostante, non dolorosi, i quali, in sedi cesima giorsotto la pressione, impallidiscono lasciando talnata di malattia , volta una leggera tinta giallastra. In corrispon~on nostra meravidenza del fianco destro si osserva una piccola croglia, mentre si è sticina nerastra, di tipo ematico, circondata da un ::\vuta una ripre·sa aloncino di cute arrossata. della temperatura. Il tessuto ·sottocutaneo è abbastanza spesso, sensono comparse nuza edema. Nulla di speciale si nota a carico delmerose peteçchie, ] 'apparato linfoghiandolare esterno. I muscoli soalcune delle quali 110 bene tonici e trofici. Lo scheletro ·si presenta a abbastanza grandi. sviluppo e conformazione regolari. Normali sono sparse su tutta la le articolazioni. cute dell'arto infeNulla si nota a c·arico del capo. Le congiuntive riore sinistro, spesono iperemiche. Le pupille reagiscono bene alla cialmente sulla suluce e all'accomodazione. La lingua è impatinata, perficie estensoria ma umida. Il palato ed il faringe sono arrossati. (v. figura). Il collo si presenta r egolare. La tiroide non è inConte1n porame11grossata. te l 'a.rto si è anIl torace è ampio, a tipo enfisen1atoso, simmetri. dato tumefacendo. co ed abbastanza mobile. I polmoni pre·sentano gli P.d i suoi moviapici alla stessa altezza sulla prominente, mentre menti attivi e pasi limiti inferiori sono, abbassati e poco espansibili. sivi sono divenuti Il fremito toraco-vocale è poco trasmesso. Il suono assai dolorosi . Obpolmonare è chiaro ed aumentato d'intensità in biettivamente in tutto l 'am.b ito. Il inurmure vescicolare è piuttocorrispondenza delsto indebolito ed accompagnato da ·scarsi rumori la regione inguinobronchiali secchi. crurale sinistra. Il cuore I1on fa vedere nè palpare l 'itto. L.a sua lungo il decorso punta si delimita al V spazio intercostale all'indella vena femoraterno dell "e111iclaveare. Il suo lirr1ite superi~re sinile, si apprezzava stro. è ~l !erzo spazio intercostale sulla parasterna l'esistenza di un le; il lrm1te destro non oltrepassa il margine decordone dolente al·stro dello sterno. I toni cardiaci sono netti con la palpazione. Quequalche extrasistole. sta complicazione L'addome non presenta nulla di anormale. 11 della febbre eru tfegato e la milza non sono ingrossati. Nulla di spetiva, di natura fleciale esiste a carico del sistema nervoso e degli orbitica, ha decorso con febbre di media altezgani genitali. Ricerche colùi.terali. Le urine dimostrano una za, forte1nente re1nittente, sino alla trentaduelegger1 quantità di albumina senza emazie nè ci- sima giornata dall 'ir1izio de1la nlalattia, mentre le p~tecchie hanno presentato successivamente lindri. I leucociti nel sangue sono 10.000, con le consuete trcrsformazioni dei versamenti ematici. polinucleati neutrofili 80 %, linfociti 14 % monoRicordiamo cbe in ventiduesin1a g·iornata di maciti 6 .%. La R. di Wasserll}ann sul sangu~ risulta lattia, durante il decorso della flebite, la sieroreanegativa. L '~zotemia è 0,28 %o. Le sierodiagnosi zione di Weil-Felix in precedenza negativa, ha dato per tifo, paratifi e melitense ·sono negative. La sierisultato fortemente positivo al titolo di 1 :100 sino roreazione di Weil-Felix in ottava giornata dà ria 1 :800; mediocremente positivo a quello <li 1 :1600· sultato negativo con tre stipiti diYersi di Proteus ' X 19. La formula nucleare dei polimorfonucleati leggermente positivo a quello di 1 :3200. In seguito il malato ha continuato a presentare mostra una deviazione a sini stra dello schema di Arneth, con 44 % forme della prima classe, 48 % per una trentina di giorni basse elevazioni febbrili serali, finchè ha potuto lasciare l 'ospedale quelle della seconda, e 8 ~b quelle della terza cla·sdopo 68 giorni di malattia in co11Ctizioni di salute se. Le piastrine sono 270.000. Il tempo di emorabba-stanza buone. r agia . quello di coagulazione e la retrattilità del


.- 1\N:NO

.\LIII, Nl i\r. 7) DEDUZIONI.

Il caso illustrato appare interessante sotto vari aspetti. Anzitutto ha fornito la possibilità di osservare una complicazione flehitica, durante il decorso della febbre eruttiva. L'even;tualità di tale complicazione, per quanto ra.ra, è stata già segnalata da altri AA. Jean Piéri (1928) ne ha riportato due casi .con cc i dolori e gli edemi abituali », che sono ,guariti completarnente. A. Raybaud al Congresso internazionale d'Igiene mediterranea, tenuto a Marsiglia nel 1932, ha riferito un caso di febbre esantematica in cui, caduta la temperatura al decimo giorno di malattia, dopo quattro giorni è co1nparsa una pesantezza della gamba des~r<l, accompagnata da gonfiore alla caviglia e da dolore al polpaccio. In seguito il dolore è risalito fino alla faccia interna della coscia. Dopo 15 giorni dall' inizio della complicazione, è stato ancora possibile riscontrare l'esistenza di un cordone duro, teso e dolente , I ungo il decorso della vena safena esf.erna de.s tra, esteso fino alla safena interna. L' A. ammette che la flebite sia legata all'evoluzione d ella malattia originale, ma afferma l 'impossibilità di stabilirne la patogenesi, perchè , non conos.c endosi ancora l 'agente causale della febbre esantematica, è impossibile stabilire se la flebite deh ba essere attribuita al germe spe·Cifico o a qualche germe comune di sortita. D. Olmer e J. Olmer (1933') hanno pure riiferito due casi di flebite della femorale, in uno dei quali la complicazione è comparsa in ottava giornata di malattia, quando la ten1pEiratura cominciava ad abbassarsi. l\ila la fl ebite ·è stata di lieve entità, tanto che dopo una de· cina di giorni la temperatura è ritornata allo s tato normale, e dopo venticinque giorni l 'arto -è stato potuto mo:Qilizzare. Come si vede la flebit_e, complicante la febbre eruttiva, non è poi tanto eccezionale; però facciamo notare che nelle osservazioni prece.denti gli AA. non hanno mai riscontrato alcuna modificazione dell'esantema esistente sull'arto malato . È questo appunto un altro aspel.to interessante del nostro caso. Mentre tutte le ricerche speciali eseguite per mettere in evide11za uno stato emorragico generale, più o meno latente, sono risultate negative, soltanto il segno del laccio ha dimostrato la positività i11 sede deg·li elementi eruttivi, probabiln1ente per l'esistenza di un fattore locale di fragi lità vascolare. Orbene la co11fern1a più sicura dell 'i11ter1)retazione da noi data al comportamenlo del eg n o del laccio 11ella febbre eruttiva , si è a' uta 1

291

SEZIONE PRATICA

nel caso attuale colla com·p arsa di numerose i)ctecchie sull'arto inferiore sinistro i1el periodo iniziale della flebi~e, prima ancora che si manifestassero l 'edema da stasi od altri disturbi circolatori. La complicazione quindi è apparsa con i segni della riproduzione in grande del fenomeno del 1.accio . Si può perciò concludere che nel nostro caso, pur non esistendo alcun sintomo di condizione generale emorragipara, la flebite, creando un ostacolo alla circolazione venosa dell'arto, ha provocato la formazione di petecchie, essendo i capillari cutanei meno resistenti, per le alterazioni che in essi si veriflcano nel decorso della febbre eruttiva. RIASSUNTO. Riscontrata da vari Autori (Ceceni, Ancona, ecc.) l 'esistenza nel tifo esantematico classico di uno stato emorragico generale, l ' A. ha ricercato in 10 casi di febbTe eruttiva o esantematica i sintomi vascolari ed ematici per accertare una condizione simile ed ha ottenuto risultati negativi, eccettuata la formazione (5 volte su 10) di emorragie puntiformi in corrispondenza degli elementi eruttivi cutanei . Giudica questo fenomeno dipendente da una condizione semplicemente locale di diminuita resistenza dei capillari ed a conferma riferisce 11n caso in c ui , pur mancando le condizioni generali emorragi1)are, dopo la complicazione di flebite della femorale sinistra, sono comparse numerose petecchie sull'arto malato, 111entre l'esantema del resto del corpo non presentava carattere emorragico. BIBLIOGRAFIA. ANCONA

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292

H

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1

Ricordiamo l'interessante pubblicazione: Prof. A RCANCELO Il VENTO V. Direttore Generale della Sanità Pubblica del Regno - Docente di lgiene Sociale all'Istituto « B. Mussolini ll , Clinic;i delle malattie tubercolari e dell'apparato respiratorio della R. Università di Roma.

Igiene sociale della tubercolosi Lezioni tenute in Roma nell'Ospedale di Porro Furba al Corso di perfezionamento per i medici specializzandi nelle malattie tubercolari e dell' ap• • parato respiratorio. (Anno accaidem ico 1931-1932) Raccolte dal Dott. Albino Ciucci Rivedute e completate dallo stesso Prof. A. I LV ENTO INDICE DEGLI ARGOMENTI : Introduzione e cenno storico • L;i tubercolosi « malat~;a sociale » : Bacilli tuhe1·colari. F1'equenza del bacillo bovino nella tube1'colosi umana .. Bacillo tubercolare umano - Virus filtrabile: Bacilli acido1'esistenti , Azioni patogene del bacillo tubercolare umano .. Fonti d'infezione , Vie d'ingr esso • Comportamento del bacillo tubercolare dopo il suo ingresso nel1' organismo . • Infezione polmonare per v'i a linfatica e per via sanguigna - Diffusione della tubercolosi nella popolazione: pn,, ma infezione. Soprainfezione. Reinfezione , Sintesi dei quadri clinici: Infezione tube1'colare pre-natale. Disposizione individuale. Eredità di terreno. Cause ereditarie di minor resistenza - Disposizione individuale • Influenza della tubercolosi dei genitori sulla resistenza dei figli all'infezione tubercolare .. Disposizione di razza • Studio dell'endemia tubercolare nell'ambiente sociale , Fattori dell' ambi.!:ite naturale , Influenza del clima - Distribuzione dell'endemia tubercolare secondo le statistiche demografiche - Mortalità nelle varie Nazioni , Mortalità in Italia - Mortalità in Italia per qualsiasi causa e per malattie tubercolari dal 1887 al 1925 , Cifre assolute • Mortalità tubercolare nei Compartimenti italiani • Mortalità tubercolare in rapporto con l'età ed il sesso • Mortalità tuberc:olare in rapporto alle stagioni , Mortalità tubercolare nel sesso femminile , Fattori sociali della tubercolosi: Abitazione. Città. Campagna. Lavoro. Alimentazione. Condizioni economiche. Fattori sociali eventuali. Emigra~ione. Gue1'ra. Profugato. Carestie , Rapporti fra tubercolosi e varie malattie .. Basi della difesa sociale contro la tubercoiosi - Ricerca e riconoscimento degli infermi , Il Dispensario antitubercolare - Profilassi dell'infezione: Vaccinazione antitubercolare. Assistenza cu1'ativa , Assistenza post-preventoriale e post-ospedaliera .. Gli invalidi per tubercolosi , Organizzazione antitubercolare in Italia e negli altri Sta ti , Armamentario antitubercolare negli Stati più or• ganizzati .. Bibliografia citata.

Volume in-8°, dli pagg. VIII-200, nitidamente stampato. Prezzo L. 2 5 più le spese poetali di spedizione. Per gli abbonati a.I << P oliclinico ''• sole L. 2 2, 5 O in port o rranco. Inviare Vaglia all'editote LU IGI POZZ I, Ufficio Postale succur• sale diciotto , Ro1na.

[ANNO

XLIII,

l\u~r.

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OSSERVAZIONI CLINICHE OSPEDALE AL MARE DI LIDO

Osteomielite pandiaflsaria della tibia, rèsezione totale, rigenerazione completa. dell'osso. TJott. G \.ETANO Mocc1A, chirurgo primario agg ~ DeBidero re11dere noto u11 caso interessante <li osteo111ieli te grave della tibia trattato colla resezione diafisaria totale di essa perch,è si presta .a fflrc varie considerazioni sia sul trat1amento dell a malattia che sulla facoltà rigenerativa dell'osso resecato. Trattasi di un giovanetto di 16 anni che fu colpito circa due anni e mezzo fa da osteomielite a.cuta della I ibja . i11i·stra non preceduta nèda traun1i nè <l n m nl a ttie se lliche deune cli nota. Dopo circa u11 m ese dall ' inizio del processo YenuP oJ)era to di trapanazione da un collega ch e durante l 'intervento , come si vede dalla rad iografia, fratturò l'osso in corrispondenza del uo III superiore. Non faccio colpa al co11ega d ell ' infortunio c he , date le condizioni del1'o·sso, era pres~ocl1è inevitabile, ma glj addebito piuttosto l 'errore di AYer ci dopo circa rl.ue nnni d i deg enza nel suo Ospedale inviato J 'ammalato con un arto ciondolante per la psc11òoa rtrosi seco11rlaria alla fra! tura, ampiarne nte e (}iffu san1ente fj s tolizzato ed abbondantemente secernente, con un a netta dichiarazione che so!o la cura elion1arina avrebbe potuto guarirlo. ~~glj lo a Y re b be certamente rioperato se avesse conosciuto qllan1o noi .1:1~ fG. 1. per h1ng a e larga esperienza an dia1no dicendo da anni, che cioè le os teo111) elili no11 ~0110 ~u::>ce l­ tibili di guarigione con ! 'elioterapia la quale riesce sempre inutile, spe·sso dannosa. Perciò edotti dalla nostra esperienza decisi di operare sen z'altro il paziente il giorno ll-XII-1934, qualche giorno dopo la sua entrata 11ell 'Ospedale, e, poicl1è l e alterazioni (come si vede nella fig. 1), erano così gravi e diffuse che una, sequestrotomia per quanto generosa non avrebbe potuto dare che ·scarsissimi vantaggi prolungando ancora per anni ed anni la malattia, pensammo di .r esecare senz'altro tutta la c1iafisi


fA1' NO XLIII, NuM. 7]

295

SEZI ONE PRATlCA

tibiale invasa dal processo p er via so ltoperiostale riprometlencloci <li praticare in secondo t en1po a processo spento o un 'i11fihulazione o meglio u11 innes to mediante s lecca ossea pre·s a dall 'altra UJ~ ia . Tutto l 'arto fu i1nmoùilizzato in a.p parecchio gessato. Dopo circa una settjmana venne aperta un'ampia fin estra sulla gamba p er tutto il Lrutl o della ferita chirurgica che venne solo parzialmente drenalu. In i2a gjorn a la fu allontanato completamente il dren ag·gio e m edi cato a piatLo. Qua11do allQ.n tana,ni.mo , dopo circa tre n1 esi l 'apparecchio, rj _ inanemmo grand crnente sorpresi co11s latando si a con l 'e·same clinico che con quello r adiologico la comple la rigenerazio11e dell'osso al punto ch e non era più riconosciJ)i]e neppure il vecchio focolaio cl i fr attura, esito d el 1° intervento (v. fig. 2) . I~ 'a,nma la to fu quindj il 1° <.l el maggio c. a . dj me sso cjcatrizzato co11 un arlo solido, con u11 minimo accorciamento e sen za alcun apparecchio co11lc11tivo:

Il caso verame11 te inte ressa11tei si prt'st a a fare d elle co11sicl er.azio11i di ordi11e anatomo-cliniro cl1e in definitiva ~ i· riferi cono so1)ratul'Lo al tratt.a111ent o F1G. 2. dell e osteo1 r1ieli1 i . J ,a vecch ia co11cezio11e di. Lannelongue era ch e le alterazio11i indotte sin1ultan eameinte ul 111id0Jlo e sul tessuto osseo, d o11de il non1e di osleu11tìe.lite, r endon o necessaria una trapau azione <lell 'osso , unico m etodo razio11 ale, cin cace, i11offensivo ch e deve essere ap·p licat o r0n pren1uTa . La trapanazione lar g·a venne applicata e osLenuta anch e dal Broca e da 1 {,erich e. ~la in seg·uito un 'altra con cezione s i a i1dò facendo str.a da sp eci.almente in Ger1ln111ia per over.a del Lerxer , Ritner , Nusbau111 , J1 ost , e in A1r1erica , per opera dello OcJ1s11cr, <:rile, \\-ilen s ki e ·B ancroft, quella cioè della 11ecr osi prin1itiva dell'osso p er fi ssazione di un embolo setLico dist accatosi da un plinto 4ualsiasi della superficie intern a ed cster11a d el corpo. Risulterebbe da questa t eoria ch e ogni tra11an.azione è nociva perch è capace di aun1 entare la distruzion e arrestando la vasca1

larizzazione del territorio osseo indenne. {Juindi secondo questi ultimi AA. n ell osteo1r1i.eli Le non e 'è da far altro che procedere al1'aperLura clel focolaio, val quanto· dire alla semplice incisione dell 'ascesso sottoperiosteo. Vignard e L<t sserre non fanno l 'incisione d 'urgenza , aspettano che l 'ascesso sia formato o provocano degli ascessi di fissazione . Altri cl1irurghi 3.J)rono econon1icamente l 'osso se s0spetta110 l 'infezione grave e si astengono da1lo scuccbiaiare il canale mi'dollare temendo la disseminazio11 e dell'infezione. Abbianto visto come i sunnominati AA. tecleschi ed ameri.ca ni abbiano rinun.ziato in og·ni caso e sisten1aticamentei alla trapanazione e si lintita110 ad aprire l 'a scesso sottoperio~ teo. Questa decisione per loro è sufficiente a (lren are; i prodotti tossici, anche nel caso ch e il n1idollo sia infetto, sono drenati i1aturalmente dei canali di Haveir s , dalla profondità alla superficie. . In questi ultin1i anni il Levcuf e il ,Bech et h.an110 addirittura rovescia ta la posizione preconizz,à1tdo la r esezione precoce ch e deve es. ere distinta da quella tardiva. La resezione 1)r ecoce è fa tla prima ch e si si..:-l prodotta una delim.itazion e netta tra. l 'osso vivo e il morto , . cioè a dire })rima de11 'apparizione del sequ estro . ~f.a il fatto importante .è ch e la guaina periostea resti jnteigra e pieghevole, senia cioè apposizione dj letti appTezz.abili di osso nuovo. I11 pratica quest e condizio11i so110 r ealizzate i1ei prin1i due n1esi di una osteomielite ac11ta. J.Ja r esezio1ie può essere prin1itiva , im posla dalla g·ravità delle co11dizioni gen erali e locali , può essere seco11da ria dopo il fallime11Lo dei preced enti interventi . È del 1922 l 'osservazione di I-Iallopeau ch e fece una resezio11e primi Li \-a della diafisi omerale per una osteomie lite subar,u ta; guarigion e rapida, con riGostruzion e dell:osso in un n1ese. L 'e seuz~ale ·è di n on lasciare osso n ecrosat o; qua11clo la r esezione è precoce il periostio i1on è altera to r. 1'osso s i .può rig·e11era re. Il b·u ono stato del p eriostio è n ecessario per la rigc11erazionc d ell :osso. La resezione offrirebbe i1 van tagg-io di ilssicur.1r c la guarig ior1e dei fe11omeni loca li cl1e compron1ettono cosi gr ave!l11 e11te l"· cur1cli zio11j dello stato generale. Essa è egui ta dall a ri rn~ tjt uz io1te di un osso sano e i 11el t e al rip;l r<.1 da u11 'osteomielite prolung·ar:t. Ma si è sen1pre sjcuri di una rige11eralio11t' ossea? Il LeveUJf attribui "'ce la mancata riger1erazion e, segnalata da parecchi chirurghi, ad errori di t ee nica, ad operazioni incon111letc o troppo tard i, e. E ali per es: insi Le stil fatto 1

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(( IL l'OL LCLl NICO

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71

clte ne]la r esezio11e precoce non bisog·111 fare r.avigliati e0111e il cana le nlidollare dei han1uso de] ra~chiapclrioslio; lo scollan1ento dcl birti possa co11tenerlo. L 'esiste11za di questa periostio è se1nr,re spontaneo. L.o stesso auosteomielite centr.a le con assenza di a ... ccsso tore all 'argon1ento del Lannelongue e di altri, sottoperiostale dimostra come sia esagerata lai che nelle re:sezjo11i precoci è difficile stabilire tesi •lei leidescJ1i f:l1e vogliono proscrivere la quale <1ua.n1ita di osso bisog·na togliere perchè trapanazivr1e r1eli >o~leomielite acuta . · la 1·esezionP sia :sufficie11te senza essere eccesIn quartto a lJ a resezione, l 'I1tgerlan::; h a riusiva, opp(Jfle il cri terio basato sull 'estensìon.e nito ~~ ogservazio11i di resezio11i precoci i)ridello scol1a1r1ento periosteo per fissare l 'emitive. e 56 resezioni precoci seco11darie . ì\oi ster13io11e della re~e.zior1e. Egli pur ammett enritcniarr10 cJ, e la re ·ezione precoce pri111iliYa do col J\largoliu. Beckel, Ollier e Lannelongue non deve e. sere u . ala che i11 casi rarissin1i e che là dove il periostio è scollato non si pron elle forrne che giustifichino 1'amputazione. duce. sempre la n ecrosi dell 'osso, ritiene però Nè si può affern1are eh ' essa sia un'operazione c:he dove vi è necrosi il periostio ·è sempre radicale; altri focolai possono evoìvere ultescollato. ·Portando quindi la resezione su tutta rieir1nente. Quar1do essa non sia im1)osta da l'estensione dell'osso deperiostato, si è ben lesioni nec rutic l1e estensi , e, un largo svuotacerti di non lasciare sul posto osso necrosato, rt1cn to ·è suflicie11te per ossa come l'omero e ciò che sarebbe il punto essenziale. sopratutlo il femore e la tibia, anche i)erchèNoi rjt~niart10 c,he sia esag·erata l 'opinione bisogna tcr1er co11to della possibilità di una dci tedeschi che ogni trapanazione nell 'osteorigerterazio11e ossea incon1pleta. Quest'ultima n1ielite ~ia nociva. La teoria de1lla necro i pripossibilità può verificarsi anche se la tecnica rrtitiva racchiude solamente una parte di veè stata perfetta e il m-0n1ento dell 'intervento rità e i rimproveri fatti alla trapanazione era ottir110 cioè a dire resecando ·q uando ·jJ i1t1111ediata serr1bra110 immeritati. Non ·è essa periosteo no11 era distrutto da una suppurache · r.aus:t una n1ortalità, dovuta unicamente zione grave, e la tecnica operatoria ridotta alla for111a tn~sica o s-etticemica acuta . Ne vien alla più grande semplicità , cioè a dire se11za quindi questo prol>len1a: quando vi è un afl•re alcun l1 au111a1 isn10 in utile , non aclo1)esces~o sottopetiosteo, conviene semplicemente rando m.ai. raschiaperiosteo, poicl1è la g·uai11a periostale è scollata spontaneamente, ed è conin ciderlo con1e vogliono i tedeschi e gli ame~rvata perfettan1e11te liscia e pieghevole, nqn ricalli, o co11viene a11che trapanare? E ancot~sando a1ct111 drenaggio e proscrivendo qualra: ir1.a.lgrac' ! si.a sicura una diagnosi di osteosia~i :-intisetlico . ~ientre la resezione precoce mielite, dopo aperte le parti molli, non troprir11itiva, secondo noi, va fatta in casi rari, vand) alcuna all.eraz] one periostale, si de ve quella secondaria può avere un esito molto tra1JanA1re o r1.ù i1 favorevole poichè permette una g·uarigione Sec' 111do noi co11·viene trapanare . La trapacompleta in 5 o 6 i11es i , e preserva l'ammanazione esp1oratrice, i11 caso di errore di dialato da ulteriori interventi e da lunghissime gno~i no11 h.a r.es::;un inco11veniente. La trapanazio•te pe1111ette sia di scoprire e trattare s11ppuraiioni. E poichè anche in questo periodi) il J~riostio è ben conservato, si l)UÒ oturi ' osteo1r1ieli1 e centrale, sia di arrivare dall 'inter110 clell ' os~o pie110 di pus SOJ)ra un ascestenere co1ne 11ella resezione precoce una riso sottoperiostale passato fino allora ir1ossergene raziora e ossea con1pleta senza andare inco1\tro agli ÌJ1 con,·enie11ti di c1uest ' ultima,. vato. Che t111a tra1>an.azio11e ossea in caso di erfalta cior in un peri.odo i 11 cui i1on c'è anrore di diagno~i r1on sia un inconveniente secora una nella delimitazione fra osso vivo ed rio . lo di1110E-tra il fatto che non si r ischia osso morto. Che anzi econdo 1'Ollier 1'ir ri' uri "i11feziorte n1idolJare se si trapana in un tazione moderata, ch e la p resenza di osso morrr1ezz0 non infetto . to determina &ul periostio, ece,ila lo viluppo .l\ilo la trapanazione inizialmente 11on deve de.gli ele111enli ' dell'ossificazione, per cui alefser larga; non si tratterà quindi di una tract111i AA., seguendo questo principio , si sforJJan~.zione esµ loratrice n1a di una semplice zavano: dopo una rasezione, di irritare il poperforazione. Se la diagnosi è esatta colla pertere oste1.)ge11etico del periostio rien1piendo la. fcr.azione della diafisi si vede attraverso al g·uaiua di stoppini irr1bevuti di prodotti vari:_ ~i cco lo orit'i zio scolare sotto pres~ione un li polvere d 'iodoforn1io, tampo11i imbevuti dii . quido p11rt1lento e lipi co che non ha alcuna · acqu.a borica, lembi periostaJi prel evati dalra~~omigliauza co] midollo osseo. La quantità l 'uor110 n dall 'anima]e ecc . Questi ultimi di que:5to J!U& puè-, essere tale che si resta mein·ov ve.rli111e11ti a noi sembrano o age rat i poi1

1


[_\ NNO \LIII,

\'t_· :\1.

7)

SE.ZlONE PRATICA

c hè fa vo1·irebbero il prolu11garsi d elta s up•

pllJ'élZlOJlP,.

1'utti ·so110 d ·accordo che la r esezione sia prin1itiva che secondaria deve essere IJrecoce, c ioè a clire fatta quando il periostio non sia profondamente alterato . Nla iJ 111io caso di n1o~lra ch e si può intervenire anche tardivante.n le.: e co11 brillanLe su ccesso, quando Ja r&diog·r::ifia mette in evidenza l 'estensio11e deJ segm1e nto da estir pare e quando si è sicuri:- di poter risparn1iare la cartilag ine di coniugazio11e. Con questo inte rvento si può far rinascere a n11ova vila a1nn1alati ch e altrimenti sarebbero r:onda11nati a ripe tuti interve11Li s1.cf1.so inani e a suppurazioni decennali. Co11 una resezio11e tardiva si può, con1 e rie l nostro caso, avere una g·uarigione i11 pocl1i m esi C('n una rigenerazione completa d el} 'osso e, .an ch e se questa no·n avvenisse per la r>ro fo11da alterazione p e·r iostale, si potrà sempre inte rve-n ire secondarian1ente a ·p t ocesso co1111) let<ln1ente esaurito con un innesto osseo. Noi cerlarnente non vogliamo sostener e ch e la ri ge11 E.rnzie ne dell 'o sso sia una r egola , anzi es~a i1 e.lle r esezioni n1olto tardive come quella d el nostro caso , rapprese11La una r a ri in1a e sorprende11te eve11tua lità. La parte preponclera11te nella rigen erazio11e ù ell 'osso è d o,v utu a l p eriostio; è b·cnsà vero cl1e qual(.l1e volta l 'aspetto ad orolog·io a polvere assunto dall 'o so incompletame11te rige11eralo dopo uria r esezi.011e, ci ha fatto pensare ll.lla possibilità ch e· anclte la ca1tilagine <li accr escime11to possa contrib·uire a lla ri costj tuzione d ell 'o ~ so. ~Ia il periostio rimane se1npre i ·age11te prevo11derante d ella riger1er azione. In virtù d ell 'attività produttiva d el suo strato p rofondo (strato osteoge110 di 01 ljer, n1idollo so ttùperios teo di Ranvier ) ch e il Duhan1ell e aveva paragonato al cambio di ve. ge lali i11 quanto ch e le lamine di osso i1uovo 8i sar ebbero forn1 at e d a esso in quello "tesso n1odo cl1e le lan1in c concentrich e d elle pi.ante a fl1sto legn oso si costi1 uiscono p•e r una orga11izzazio11e d el can1bio. Il Cruveilhier confer111ò &perime11taln1ente il valore del periostio n ell 'ossific.azion e riparatrice e fin dal J 8'39 1Iei11e (di \,\i'"urtzburg) lo dimo trò con u lla serie di esperienze che incominci.ate con lo sco po di studia r e la formazione d el call o lo trascinarono alla scoperta della rige11erazione dell 'osso llopo la resezione sottoperiostea. Qual 'è la forn1a dell 'osso ricostituito? .\ 1c uni _ .\._A. nota n o ch e ora 1'osso rigenerat o \ l 'LÙ o ttile di quello d el lato opposto , ora cl1e

297

l ·o ... so è vo lu111i11oso con d elle iperoslosi. ~I.a quesLi se111pli Gi aSip etli radiog·ra tic i no11 modificano l 'aspetto esteriore d ell 'arto n è- la dir czio110 dell'asse di sos te·grto. Possiamo ancl1e dire cl1e la morfologia del tessuto osseo a co11ta lto d ella cartilagine di coniugazione ci è en1brata d el tutto nor1r1.a le e l 'attiYità di quesL' ulLin1a no11 serrtbra modificata. Le ir1inacci~ di d e1formaz.io11e p er amo11e preponderante di un g ruppo · 111u colar e su di u11 arto in cui una parte d ello sch e·l etro è stata soppressa, possono essere evitate con d ei IJrocedirnenti ortopedici.. Ci resta da osserYa· re un ultin10 punto rifer entesi a ll a qualità del tessuto o~soo ricostituito. Sulla racliog1 afia 1 • l1e i101 abbian10 [att o d opo 4-5 ine i dalla re~ e·zione., 1·osso nuovo è i11a11ifest a11i.ente com1)atto come la guaina d 'invag·inazione di un seques tro volum inoso di u11a diafisi. Ma ablJia1no potuto riscontrare i11 una radiografia d ell 'on1ero fatta in un operato di . Ha llopeau, d opo tre anni e i11.ezzo da una r esezion e, il f:3tto estren1ame11ie curioso , cioè a dire la ric0stiluzion e di u11 ca11ale n1idollare di dimen::,i or1i abitua li non solo, ina la Jnorfologia d el1'osso nuovo d el tutto u gl1a le a quella del1'on1 ero norn1ale. E<l ora un ' u l tin1a os ervazione. Si è voluto da n1olLi AA. conda1111are la re~ez ion e percl1è essa sopprin1erebbe la crescenza d ell 'osso cosa ch e si verifich erebbe tanto più gra ve111e11te quando si opera in oggetto p:iovane. :Nia 1'es.µericnza dimostra cl1e si l1a av ulo torlo a condannare tutti i casi di re~ezio11 ~ per quest a ragione. Se questa è g iu ~ La quando si dovesse procedere alla simultan ea r esezione d ella diafisi e d ella epifisi, n on è così lJUar1do invece la resezione non inter essa la cartilagine di coniugazione. t vero r l1e Jlella n1ag·g·ioranza cle i casi si r egistra u11 cer to g rado di r accor cian1ento, ma questo è se11·1pre r11i11imo e, se dovesse essere notevole. clovreb·b e essere attribuito ad errore di 1ec11ica, cioè a dire alla re trazione di una guaina ]Jerio3lea µ iegl1evole -otto l 'influcn l'a d ella to11icità n1usco]are, cosa ch e si può evi tare in µ-rande it1isura usando delle cure ortopedich e apprOJJriaL0 (esten sion e ror1tin u a, apparecchi ge al i). Qua11do si tratta invece di re ecare s in1ult a n ean1en Le la diafisi e l 'epifi i , il raccor ciamento è inevita bile e in un soggetto g iova n e la soppressione delle due cartilagini di coniugazione conduce :l dei disa. t ri. Ed :-111cl1e quando una sola cartilagine è stata re~ecata non si deve contare sull 'iperattività <·0111pen a lri\e della cnrtilagine rispettata . I 11


298

(( IL

POLICLINICO »

questo caso il pro.b lema ch e si p·o ne è di decidere se v.ale meglio conservare un arto enorrr1e111enLe raGcoTciato o fare un 'amputazione· i111111e<lia la. j\ila noi siamo convinti che se si ~:>one a te111po l 'in dicazione di una resezione della diafisi, operazione di scelta, la resezione s in1ulta11ea della diafisi e della epifisi, operazìo11e di 11ecessità per l 'invasione di quest '·u llin1a, potrà •essere evi1ata . 1

Illi.\.SSlJNTO.

I.1 'A. p·u bblica un caso interessantissimo di o&teomìelile g rave pandiafisaria della tibia trattato colla r esezione totale d ella dia fisi in cui si ebbe clbpo circa tr.e m esi completa ricos titt1zione dell 'osso. ·· Il caso si })r esta a fare varie considerazioni sulla cura d ell e osteomieliti. e specialmente sul trattamento di et'se m ediante r esezioni precoci secondarie o tardive e sulla eventualità o i11eno <lella rigen erazione dell 'osso do1Jo di esse. BIBLIOGRAFIA. 1812 ' rIGARous . Oeuvres de Chirurgie p ratique. Montpellier, 1912 (1 Observation) . 18u6 HoLl\tIEs. Lancet, 31 n1ar s 1866, p. 340 (1 Observation). 1875 DuPLAY. Bull. et lV~ém. Soc. d e Chirurgie, 13 octobre 1875 (1 Observation ). J875 AY:NIERs lVIAcDouGALL. Edimbourg· Med. Journal, m ai 1875, p. 99 (1 Observation) . 1878 BocKENHEilVt:ER. Deutsch. Med. Woch. , 1878 (1 Observatior1). 1879 PARONA. Giornale di R . Acad. Med. Torino, 1879 1 p. 514 (1 Observation). 1880 FA'L"CON (de Lille). l\1émoire couronné p ar 1'Academie de Belg ique, 1880 (1 Observation). 1885 TH. ANGEn. Go11grès fra 11çais d e Chirurgie, 1885 (1 Obsetvation). 1885. CERNÉ (de Rouen ). Id . id. (1 Observation). 1888 QuENU. Bull . et Mém. Soc. de Chirurg·ie, 1888, p. 760 (1 Oùservation). 1888 P Al\JARD (d'Avig no11). Congrès français de Chirurgie, 1888 (1 Ob servation) . 1889 GERAn:J MARCHANT. Bull. d e la Soc. Anat. de Pa ris, 1889, p. 182) (5 Observations). 1889 PoNCET. Congrès français d e Chirurgie, 1889 , f'.!t Traité d e Resectio11s cl 'Ollier, t. III, p. 415 (2 Observations). 1890 LANDI. Bollettino delle Cli11ich e Milano, 1890, p. 6 (1 Observation) . 1890 NEGRSTTO. Gazzètta degli Ospedali Milar10, . 1890, p. 610 (1 Ob·s er vation). 1892 CHARVOT. Bull. et Mém. Soc. Chirurgie de Paris, 1892, p. 808 (1 Observation) .. ] 897 0LLIBR. Bull. de I ' Acacl. de Médecine", 1897, p. 595 (1 Ob·servali Qn ). 1898 PAULinE:_;, Bull . et Mém. Soc. de Chirurg ie de P aris, novembre 189'8 (Rapport de Waltl1er) (1 Observation).

[ANNO XLIII, NU!\'I. 7]

1900 STouFFS. Presse Médicale Belg·e, 1900 (1 Observation) . 1901 ALEXANDROwrcz. Thèse de Montpellier, 19011902, ;n. 72 (1 Observation de Forgue; 1 Observation d e Gilis-Estor). , 190~ BARTHEz. 'fhèse d e Paris, 1901-1902 (3 Observations d e Marion). 1902 BERNDT. Munch. Med. \ Voch ., 1902, t. XIII, p. 516 (4 Ob·serva.t ions). . ] 909 J EANNEL. Province Médicale, 16 aout 1909 (2 Observations) . 1909 JOTKowrTz. Deutsch . Zeit. f. Chirurg ie, 1909, t. III, p. 217 (1 Observation). 1911 HAR~OUIN. Bull . et Mém. Soc. Chir. de Paris, 1911, p . 1358 (Rapport Walther) (1 Observation). 1922 HALLOPEAU. Bull. et Mén1 . Soc. Chirurgie d e Paris, février 1922 (1 Observation). Ai Chirurgi Italiani ricordiamo l'opera Italiana: ROBERTO ALESSANORI DIREITORE DE.ILA R.

Q..INICA CHIRURGICA DELL'UNIVERSITÀ

DI ROMA

MANUALE DI CHIIxURGIA OPERA DEDICATA AL MAESTRO NEL SUO XXX ANNO DJ INSEGNA MENTO DAGLI ALLIEVI ASCOLI M. ROM A BAGGIO G. CAGLIARI BIANCHINI A. ROMA BRANCATI R. PARMA CERMENATI A. TERAMO CHIASSERINI A. ROMA CRAINZ S. ROMA DOMINICI L . PERUGIA F ERRERI G . PERU GIA GHIRON V . ROMA GUSSlO S . CATANIA JURA V. ROM A - LOZZI V. ROMA MARINOROMA - PACETTO G. ROMA - PAGGI B . ROMA - STEFANINI P. ZUCO C. ROMA MA TRONOLA G. ROMA - MINGAZZINI E. ROMA. V ol. I. , ANESTF.SIA. PREPARAZIONE DELL' OPERANDO E COMPLICAZIONI POST•OPERATORIE. F ERITE IN GENERALE E INFEZIONI CJ-flRURGJCliE. CHI• RURGIA DEI VASI E DELLE GHIANDOLE UNFATIOiE, DELLE PARTI MOU.1 DEGLI ARTI, .DELLE OSSA, DEI I E AllD.COLAZIONI. MALATTIE SCHF.LETRICHE DELLA CRF.SCENZA. D EFORM ITÀ CONGENITE E ACQUISITE DEGLI ARTI. LA RADIOLOGIA NELLE MALATIIE CHIRURGICHE; redatte, rispettivamente. da: V . Ghiron, V. jura, G. Pacetto, R. Braflcati, P. Valdoni,

V. Loz;zi, C. Marino-Zugo, A. Bianchini . Voi. li . P a r te I. , CHIRURGIA DELL'ORECC':HIO, DEL NASO B DEI SENI DELLA F ACCIA, DEL VISO, DEI MASCELLAR I, DELLA BOCCA E DELLA LINGUA, DELLE GHIANDOLE SALIVARI, DELLA FARINGE, DELLA LARJNGE E DELLA TRA· CHEA; redatte, rispettivamente, da: G. Fer1'eri, S. Gussio, G. Ma-

tronola, A . Cliia.sserini, P. Stefanini. Vol. Il , P arte II. , CHIRURGIA DEL COLLO, DELLA TIROIDE E PARA· TIROIDI. DELLA MAMMELLA, DEL TORACE, DELL'APPARATO GENITALE M A, SCHILE E FEMMINILE; r edatte, rispettivamente. da: P. Valdoni,

M. Ascoli, B. Paggi, R. Brancati, G. Matronola, V. Loai, M. Cerm enan. Voi. 111. , CHIRURGIA DEL CRANIO, DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE E PERIFERICO, DELLA COLO~NA VERTEBRALE, DEL BACINO OSSEO, DELL' APPA• RATO URINARIO; redatte, rispettiva m ente, da: A . Chiasserini, L . Do,

minici, S. Crainz, P . Stefanini, E. Mingazzini, V. Lozzi. Vol.

IV.

,

CHIRURG IA

DELL'ADDOME;

r edatta ,

dspettivamente,

P. V aldoni, S. Gussio, L. Dominici, G. Baggio. Prezzo della intera opera (in quattro volumi. uno dei qu a li

da:

(il secondo) in due grosse p a rti, tutti rilegati in tela, . di co~ple~­ sive p agine 4300, con 2200 figure nel testo d elle quali 103 1n tricromia, i.. 3 9 O in Ital ia. P e r l'Estero L. 4 5 O.

N. B. , Esclusivamente· agli abbonati del « Policlinico » l;opera è ceduta per sole L . 3 5 O ed anche con la possibilità di pa~arle con un primo versamento &i L . 1 O O aU' atto della nchiesta accompagnata dalllimpegno scritto di versare le rimanenti 2 5 O in 10 rate mensili da L . 2 5 cadauna, fino al saldo. Alla richiesta unire la fascetta comprovante la qualità di abbonato al « Pofi. clinico ». Per l'estero, alle L . 3 5 O, aumentare L . 6 O per le maggiori s.pese postali occorrenti per la spedizion e raccomandata. inviare

le. richies•e ed i vaglia postali o c~èque bancari, al..

t'editofe Luigi Pozzi, Via S istina 14 , Roma .


~.A.~NO

XLIII,

NU~'[.

NOTE OSPEDALE

E

7)

SEZI ONE PRATI CA

CONTRIBUTI

V1TTORJO EMANUELE

III -

M ATERA

REPARTO MEDI CO

Sulla vaccinoterapia endovenosa delle brn· eellosi. Dott. A. GuEHR1.scH10 , primario Nel rect.ntissimo Congresso di ~fedicina Inter11a abbiar110 assistilo ad una lunga discu ssione s u.Ila vaccino- e proteinoterapia d ell e m alDttie infettive; 1na, in verità, i1on p uò dirsi eI1e dal dibattito ~ iano scaturite idee nuove o i1uove direttive, tra11ne forse per quanto rig uarda la vaccinolerai:iia endovenosa della feb bre ondulante. Su questo m et od0 di c ura la g rande n1aggiora11za degli inlcrlocuto·r i ba espresso essenzia J11tente parcTe favorevole, e, se qualcì1e voce discorde si è levata, essa non è valsa ad infirmare _la sostanziale bontà del m etod o,, al quale no1t '[) Un n,at11ral1n e-11te attribuirsi un 'assoluta i11 fallibilit à clic non µuò ricor1oscersi , d el r esto, r1eanche a l p iù spPcifico dei n1ezzi terapeutici oggi conosciuti. Il rnetoclo, con1e v i vacerr1 e11te è stato rilevato da Jemma , è certan1 ente vecchio, m a va senza dub!1io ad a lc uni studiosi ita liani 11 m erito d i averlù ri va loriztato e rielaborato con opport unv rrL0difi cazio11i con le quali è attualm·e nte p cssibjle il conseguimento <li r is ultati fin o a ieri irraggiun g ib·i li . Il n1erilo ~ petta alla Scu ola di Ferrata , e specialrnent e a] Di G ug lielm o il q ua le, con la larga espe·r ienza fo rnitagli dalla Clinica di (:ata11ia, J1 a .potuto fi s are alcune 11ormo d i fondan1e11tale irnporta11za n ell 1appJicazione d el tn e lo do , ri e111 an1ar1dov i i n cessan1en1 ente l 'attenzione d ei n1edici con r eit erate comuni cazioni u e e d ei s uoi 8.llievi. 11 Ferrnta, illu~ tra11do al Con gr esso la ~n1a relazi'on e, l1a ripe luta n1 eH te invocata la coll aborazione dei pratici e li ha invita ti a re11der n o li i ri~.ullnli delle loro esperie11 ze, ed r pf..'r ciò c l1e cr ed o 01Jportuno riferire q u i qua11to 110 avul(1 occasio11e di os er,rare i11 p iù di un anno di vaccin o terapia per via endove,n osa dt='i ca. i di bruieellosi ,a me occorsi n el reiparto ospedaliero e in c lientela pir ivata . Si tratta di 13 casi , tutti accuratamente segLd1 i e. dician1olo ubit o, tutti con1pletam{·11t e g·uari Li con le i11iezioni end ovenose di ,racci110. La rli.agno ... i è sta ta se111pre accertala n1e dian te l 'aggluli11azio ue fino ad alto titolo con ce1111i di ])r . 1neliten is e abortus. 111 u11 caso (P Assunta, di a. 29) ... ul quale fra br€.'\ e ritorn eren111, la n1a lattia datava da l)iù di 4 mesi e si 1

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er a rnostrata ribelle ai più diver ... i ed energ1c1 rimedi asp ocifici ; negli altri si trattava di forme r ela tivan1ente r ecein ti , d.a 15 a 30 giorni_ Per qu anto r igu.arda l 'età , i casi vanno da n11 rnini1110 di 12 anni (G. Egidio) ad un massin1ù di 67 anni (Q. Antonio); uno (R. :Bruna di a. 23) prese,n tava anch e d oppio vizio mitra4 li r.o d a infezione reun1ati ca preO'ress.a due al· lri (C . Maria di a. 5& e M. Antonio di a . 61) segni di arlerioc:;c lf:rosi diffusa con iperten.s ione. r io lso aritmico, tracce di a lbumina e qualch e cilindro ia Ji11 0 n elle urine. Secondo Je 11ort11e d etta te d a Bianc.h i e ribadite poi eia Di Guglielrno, abbiamo iniziata la c ura con la inieziou e di d osi piccole (2-5 n1ilioni di germi) iriiezio1ii di prova, peir passare ra~1idamenle alle in.iezioni effi caci, tali cioè da provocare r eazioni febbrili da :39° a -J0 11 --.l-0°.3. T11 genere, non a bbiamo ri petuta ]a stessa d ose se no n rara m en te , in caso di ipert) iressia ( 41° 4.1°, 3) o in soggetti ll1olto d efedati ; abbiamo in vece s pesso . al tata la dose intern1edia . ..\.bb i.a m o anche talvolta , s1)ecia lmentè al! 'inizio della c ura , ridotto l 'i ntervall o fra le i11i ez ion i a due g iorni solt anto, p er a1111ngarlo poi fino a 6-7 giorni, e durante l 'acrnr. fcl)bri le le forze c,ardiach e sono state sostenut e secondo i l bisogno. Ottenuto ]o sfeb·b ramento, son o . Late sem pr e pratica te 2 o 3 iriiezioni di sicurezza, così che~ non abbiamo r egistra to ness11 n caso di recidi,ra 0 di r icaduta. La dur.ata della cura è stata in media di un m esEJ; in un caso (1-, Maria di a. 52), abbiamo ottenuta la g u arig io11e con due sole inieZ!ioni (5 e 25 in ilioni di germi); i'n un a ltro caso i11vece (L. Antonio di anni ~O, fig lio della precedente, malat o contemporaneamente al]a n1adre) è stat o n ecessario prolungare la cura per ci1:ca d ue mesi , c011 13 iniezioni di vaccino, spin gen do le dosi fino a 110 mi lioni di o-ermi . Incidenti e co,m .plicazioni direttamen te attribuibÌli a lle ini ezio,n i endoven a. e di vaccino non 11e abbia mo osser vati, 111a, a questo proposito, ri len go necessario riferire i du e casi seruenti. Un o rigu arda il rna la to a c ui abbiamo or ora acce1111a to, L. An.tonio di an11 i 30, con iE·roagg lulinazione positiva 1p er il b . di Bang fi110 ad alli · in1 0 tit olo (1 :3000) e per il m. di Brnce fino a l titolo 1 :500, n el quale, dopo la ter za ini ezione di ,,accin o si manife tò in' ' sieme con u11 notevole aggra,-amento delle condizioni O'en erali , violenti in1a i chialgia destra a tipo r adi<:ol are ribelle anche a lla morfin a e, qu<lsi contempora11ea111 enle, dolore i ~ sima or c hite a ini stra. Tali feno111eni andarono poi· 1e11tamente attr11 u ando~i nel corso 1


002

H

IL

POLICLINICO

della _c ura vaccinica ·che, come già si è accenr1ato, ebbe una1 durata particolarmente lungp.. Sulla possibilità de]l 'insorgenza di siffatte complicanze durante J.a cura vaccinica è ritornato anche recenternentt:-• il Di Guglielmo, il quale scrive di non saper ancorai dire se si tratti di fenomeni· legati direttamente alla ·Cura o da ess.a del tutto indi1p 0ndenti; se, cioè, si tratti delle solite co·mplica11ze così frequenti nella brucello1si o no·n piuttosto di fatti di ·sensibilizzazione e quindi direttamente provo-ca.ti dalla terapia specifica. Il Di Guglielmo , .considerando la rapidità con la quale tali complicanze guariscono, continuando la stessa! teTaipia, si mostra in definitiva pro1penso· ·a rite11erle indipendenti dalla cura va,c cinica. · Nel m1io caso i feno meni si m.amifestarono come vere reazioni di focolaio, in quanto apparvero subitaneamente con l'acme della reazione febbrile provocata dalla terza1 iniezione di vaccino, per cedere alla cura cosi leintarr1ente che l 'ischialgia perdurò v~olenta per circa un mese. D'a.lLra parte - senza escludere affatto una fortuita casualit?l - è for e degno di rilievo il fatto ch e proprio in questo Cé.tSO io ho avuto ad osservare pe.r la prima volta l 'orchite che è certamente qui. in Luc.ania, una complicanza estremamente rara dell'infezione brucellare, poic~è jn circa quindici anni io non l'avevo ancor vista. 1

1

Nel seco1111 caso, si tratta di u11 soggetto, Q. Antonio, di anni 67 , piul tosto obeso , antiGo bevitore, già curato per quasi u11 111ese con alte dosi dj chinina e con preparati antimalarici sintetici , nel quale otte11emmo la guarigione senza incidenti in ~n mese di terapia vaccinica, con dosi rnassjme <Ji 100 milioni di germi. Senonchè, verso gli ultirrti g·iorni di malattia si manifestarono i sintomi iniziali di un 'epatite, che andò poi durante la convalescenza rapi<lamente evolvendo verso il quadro di una cirrosi epatica atrofica. In ques to infermo evidentemente il processo cirrotico era in stato di late11za, e I 'infezione hrucellare, con la sua ben nota lesività per il feg·ato, ne· 11a accelerato il decorso. Ma non può forse del tutto esclt1dersi che i11 ciò abbia avuta la sua sia pt1r picc0l a parte anche Ja terapia vaccinica endov<.'nosa J)cr la sua potente azione sui · fattori dell 'equilibrio imml1nitario, fra i quali, secondo i moder11i s tudi, un v.osto di · l)Iima importanza occupa la cellula epatica. Il nos tro caso si differenzia d a quello descritto dal Pontoni in cui si ebbe completo insu ccesso deJla cura vaccinica endovenosa, attribuito dal~ 'autore ad inadeguata attività del! 'apparato reticolo-istiocitario ed ad alterata funzior1e epatocellulare, poichè la cura ebbe favorevole risultato, per quanto forse attraverso un d eleterio affaticamento delle già minorate cap aci1à funzionali del fega to.

Vogliamo da ultimo ac cennare con qualche dettaglio ad un caso che si presta ad utili considerazioni circa la dibattuta questione deJ meccanismo d 'azione della vaccinoterapia en-

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dovooosa delle brucellosi e di altre malattie UJ fetti,re. Si tratta di 1111a donna, P. A su11la, cli anni 29, ~enza precede~li morbosi cleg·11i di 11ota, la quale in s~tte anni di matrimonio ha avuto unclici abort~, malgra~lo .diverse cure a11Liluetiche ed opoterapiche co~s1gl1ate da parecchi ginecologi, no1 nos tante I esito costantemenle i1egativo della Wassermann in lei e 21el marito. Di questi aborti, nove han~1~ avuto decorso normale, gli ultimi due sono s~at1 invee~ .accon1:pagnati tla in1ponente e111orrag1a e segmt1 da violenti accessi febbrili. In occasio.ne dell 'ultin10 aborto, 11el febbraio scorso, fu ricoverata d'urgenza del Reparto ostetrico .dell 'O~pedale,, ove fu cura la per una forma febbrile a tipo settico, e ~e ~u dimessa apparente1nente guarita dopo venti giorni di degenza. Sen?n?hè, fu costretta a rientrarvi dopo pochi giorni, il 28 marzo, per il ritorno della febbre. Rimase 11el Reparto .due mesi, clurante i quali, per una febbre_ ~h~ si I?resentava tutti i giorni, preceduta da brividi e rimetteva con profusi st1dori le ft1 praticato un ascesso di fissazione che par~e giovai:le. Ma il riaccendersi di alte temperature co. strinse ben presto i curanti a metter inano ad altri mezzi terapeutici, e si passò quii1di. dalle iniezioni di latte a quelle di ston1osina an lipiog·ene, a quelle endovenose di rodio colloidale. Come si rile,1a dalla grafica della temperatura. tutte (rueste iniezior1i furono regolarmente seguite (la violen le reazioni febbrili (40°-40°, 7), ma dopo di esse l 'attesa apiressja non si verificaYa , e la curva febbrile riprendeva ostinatamente il suo monotono decorso. Final111ente, l 'assoluto siJenzio della sfer11 genitale indusse i .curanti a trasferire l 'inferma nel nostro Reparto ove la ricevemmo il 26 maggio, ed ove le praticammo senza indugio l 'esame sierologico che ci rivelò un 'agglutinazione positiva per il b. di Bang fino al titolo 1 :2500 e per il in. di Bruce fino al titolo 1: 1000. Il giorno 29 dello stesso mese inizian1mo la terapia vaccinica specifica per via endovenosa, e uno sguardo alla grafica è sufficiente, più di qualsiasi descrizione, a dare un 'idea della rapidità con la quale questa cura cortdusse a guarigione l'inferma : quattro sole iniezioni efficaci bastarono per risolvere t111 problema terapeutico che si era fatto , dopo Ire mesi di vani tentativi, veramente assillante.

A me sembra che questo caso dimostri in n1odo, biri1llante !:intervento di un fattore spe cifico nel meccanisn10 d'azione della vaccinoterapia endo venosa delle brucellosi. Sono note le lunghe discu sioni sul modo d 'agire delle iniezioni di vaccino, discussioni che risentono inevitabilmente delle numerose ii1 certèzze che rendono arduo ed oscuro ogni problema immunitario . . secondo la maggio· ranza degli autori l 'azione dei vaccini sarebbe di natura1 eis&enzia]mente ·aspeci•fioa, dovuta alle proteine prodotte dalla disintegrazione dei corpi batterici , le quali agirebbero con un meccanismo di desensihi li zzazione i1ell 'organismo in stato allergico, attraverso l 'insoi;genza di fenon1eni più o men.o vi olrnt.i locali e generali (crisi ernoc]asica, iperpiressia). Secondo altri si tratterebbe in,;ece di fenomeni 1

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Per qua nto riguarda l 'i11fezione brucella re, le o .. ervazioni di Bianchi e Cattaneo e quelle di Signorelli sen1brano favorevoli ad un CG · rt1ttere di specificità delta rea7 io11e febbrile prodotta da Ila i11iezione endov€.t11osa <li va cci-


304

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no, sebbene tale specificità non sia così spiccata come daipprima si era creduto. Nel nostro caso l'infezio11e · persisteva te11acem~te, nonostrunte un ascesso di fissazione e violenti accessi febbrili detern1inati da ini ezioni di diverse proteine aspecifiche, n1entre ::;i ebbe immediata e duratura caduta dell-0 temperatura con sole quattro iniezioni en doYenose di vaccino specifico. È quindi innegailii·l e oh e, come scrive il Signorelli, nel mer,canismo d'azione• del vaccino antibruc.ellare introdotto per via endovertosa, interviene qualche altro fattore che è indipendente dalla pur.a reazione febbrile. Concludendo, in base ai risultati della mia esperienza, io posso co11ferm.are l'efficacia quasi oostante di quesl o i11etodo di cura che n.ella grandissima maggioranza se non nella totaJità dei C'..asi di brucellosi assicura una raL)ida guarigione, risolvendo ·finalmente un annoso ed angoscioso problema terapeutico. 1

25 novembre, 1934. RIASSUNTO.

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riferisce su tredici casi di infezione ' brucellare, tutti trattati e gu.a riti con le iniezioni endovenose di vaccino specifico, conferma11do ed additando ai pratici la costante efficacia di. questo metodo di cura.

CUORE E CIRCOLAZIONE Periodico mensile diretto dal Prof. CESARE FRUGONI

Il N. 1 (Gennaio) 1936 contiene: LAVORI ORIGINALI. - I. .. O. CANTONI: Il lavoro del cuore nell'ipertensione arteriosa in rapporto con altre caratteristiche circolatorie e respiratorie. - II. .. A. MILELLA: Azi,o ne degli· amino ..aci di sul cuore di rospo in sito. - III. .. V. CESARIS DEMEL: Sulla pe; riechia epicardica asinechiale. 1

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I PERIODICI SPECIALIZZATI. - A1'chives d es maladies du creur, des vaisseaux et du sang. A. v. BoGAERT e H. J. SCHERER: A proposito della diagnosi differenziale fra trombosi polmonare e coronarica. L·onda S a scala dell'elettrocardiogramma. Zeitschrift f. K1·eislaufforschung. W. BEER: Sull'epoca dell'insorgenza e sulla durala delle lesioni cardiache nella difterite. H. HUES: I difetti acquisiti nel setto interventricolare. - E. STO~TI: Sul problema dell'elettrodo a potenziale nullo nella elettrocardiografia. - The American H earl; /OU1'11al. H. M. MAR• VIN, A. C. SULLIVAN: Osservazioni cliniche sulla sincope e sulla mot·te improvvisa in rapporto alla stenosi aortica. - S. A. LEVINE, E. C. EPPINGER: Ulteriori ri cerche sul trattamento delle .caràiopatie incurabili con la tiroidecton1ia totale. - O. SAPHER. W. S. PRIEST. W. W. HAMBURGER, L. N. KATZ: Arteriosclerosi coronarica e alterazioni miocardiche consecutive. TRA LE RIVISTE ED I CONGRESSI. - G. Bosco: Le sindromi coronarie posteriori. SCHWARZ: Trattamento razionale dell'asfissia per annegamento. NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE. - A. FERRANNINI: Medicina Italica. Priorità di fatti e direttive. - W. WRESSLER : Atlas des Kli nischen Elektrokardiographie.

Abbonamento annuo : Italia L. 4 O; Eetero l.J. 6 O. Per gli at!i:.<>cinti al « Policlinico n: Italia L. 3 6:

Per l'estero L. 5 5 . Un numero S®arato L. 6, Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI. Ufficio Postale. Sue cursale diciotto, Roma.

[ANNO

XLIII, N!. )1. 71

SUNTI E RASSEGNE ORGANI DIGERENTI. Annotazioni sulla clinica del tratto dige· rente. (R. SCHl\.11ur. i1led. Klin., 2± ge11naio 1936).

L 'A. 11a raccolto in un articolo i1umerose osservazioni riguarda11ti la clinica d elle e11tcropatie, frutto d ella sua vasta e profonda esperienza . :N·e ricor<lì.an10 qualcuna tra le I>i ù i11rP&san ti.

Diarree. -

tpisod1 diarroici 1)rovoca1 i eletLiYa1ner1 te dall 'ingestio ne di car11e ,1)artic0Jarn1e11te di carne bianca, fa11no pe.ilsare ali 'acloridria costi Luzionale (achilia gastrica). La sindro111e paradossa « diarrea più 111a11ifes tazioni di steno~i intes ti11al e » cleve far i)ensare ad ulceri i•ntestinali tubercolari, alla peritonite tbc . cd al linfosar con1a dell'inte li110. La diatesi artritica, eventual1ne11te con1bi11ata con l 'alcoolisr110 ed il nicoiis·1 no, può costituire un terreno favorevole ad e11leropatie co11 diarrea. Crisi diar1oiche 1apprese11ta110 ta lvolta reazioni di focolaio iH un locus niin oris resisten,1

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Se111bra r h e talora n1anifestaz io11i diarroicl1e che si prese11ta110 a g·uisa di al la.eco rappresentino wt equival ente epiletli co. In Gasi di apparente colite uloerosa p e11sare sempre a lla poli1Josi del crasso ed alla Lhr . in te tinnle. In casi di diarrea di natura non cl1iara vensare anche alla tabe.

Flatulenza, nieleorism.o, addo11ie a lambiiro. - Come tonico d elle pareti ini e t inal i in caso di n1eteorisn10 spesso i 1 freddo uni i do agisco rr1eglio dell e applicazi 011i calde·. La flatulen za è spe ·o legala al terreno ari J'Ì ti CO. Un rigo11 Oa111e11to acuto dell 'acldon1e co11 forte tension e delle pareti (adtloni e a tamburo} p11ò irtl30rgere i11 seguito ad emoz ioni J.)Sichi( l1e, influs i alimentari ecc. ed i'.n1provvisarr1ente scontparire senza i11odifìcazioni del contenuto ju a ria dell 'intesti110 : si tratta i)robabiln1ente di osc;i1lazion i di tono d el tub·o digerente e della parete addon1inale ed eventual mente di l1n n1aggiore afflusso di angue nell '.adclon1e p er i11flu e11ze va~on1otorie . Le i11iezioui di canfora i1ei ca i di addo111e .a tamburo acu1o funzio 11aJe provocano per lo· più una ra1 1ida ed evidente dirn i11uzione di ,-olun1·e d cll 'a ddo1r1e. I . e verd11re produttrici di flatu] c11za , .~on1e il cavo lo, perclono questa loro j)roprietà . r . j butta via la IJrima ac:qiua di cottura. 1

Stenosi intestittl"tli e colich.e da stenosi. punto di t1rìginc d elle coli cJ1 c da . ten o~i dice nulla :'u]la ede d ella ...,teno::;i.

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[ANNO XLIII~ Ncrvr. 7]

305

SEZIONE PRATICA

1' u11lori 11rin1ilivi dei genitali fen1.111i11ili posso110 sin1uJare u11 carci11oma profondo stenosante del retto. Ne l carci11oma stenosante del tenue gli a11111lalati han110 talvolta la sensazion.e ch e i gas arr1vtno solo fin o ad un determinato ounto, ch e spe$SO corrispo11de alla sede del .. car cinoma. Nel le s tenosi int esti11ali il- contenuto -gastrico vo111itato contiene talvolta un.a llelta flora intesti.na ~e , prin1a an cor a di .assurner.e u11 odo·r e fecaloide. <:olicl1c intesti11 ali da steno i spesso cessa110 n·el inor11ento in cui, in segui Lo a svuol an1 e11to pa rziale delle an se diste e, in organo dei borborign1i. \Tiolen li dolori di tipo colico in ler 111ittenti possono esser e provocati' da una piccola ernia omb eli cale ch e pre enti di tem·p o in t·e 111.p o f e11on1e11i di incarceramento. Ira i car cino11t i del crai:;so sono quelli della fJe ura ign1oiidea ch e il più pe~ o provocano precoce111e11te coliche da ste11osi con rigo11fiame11Lo di alto grado dell 'addo1ne e i)eristaJsi i11te.nsa. -€i car cinon1i s ~eno a11ti d el r et1 o talvol ta si tabili. ce i11 seguito ad un.a parti'co]are disLe11sion e del colon disce11dente un evide11te _inarcan1e11Lo d ella r egion e del fia11 co si11i-tro.

con Le11sio11e c11or111e dell 'addon1e J.JUÒ a11cl1e 111a11care una partico.Iare sen sibilità a]Ja pressione della regio11e ileo-ciecale: la doloraJ)ilità dura11te i i11ovin1enti d ell 'arlo inferiore corrispo11de11l,c può i11 si111i'l i casi rappresentare u11 importa11te sintoma locale. lto .•a

Parassiti irites tiriali ed allro.. - La diazorea. ' ZJO·n e puo r appresentare un importante ar0'0-

n1e11to i11 favore della natura tbc. di una ~a­ lnLtia ileo-ciecale. Si risco11tra eccezionaln1ente unch e nella gastro-ent erite acuta e nella salIJing ite go11ococcica. Il caffè e la birr.a 11anno azione sfavorevole ·ulle e111orroidi . I porla lori di tenia prese11tano talvolta u11a scn si'biliLà eletti va rispetto a l vino rosso cd al c:.af~è . Cran1pi a ddon1111ali di 11atura poco chi ara con lie, ri elevazio11i tern1icl1 e po so110 e ·er·e cau sati da pre enza di ascaridi. l\rI. NuNBE HG.

IJ trattamento colloidale della dispepsia. (H. ScnEER. i\l cd . \Jl e.lt ,

~

gen11aio 1036).

Tra i r disturbi della c.lige tio11e tlel lalta11te ~ta n110 i11 pri111a linea le di sp epsie, ch e pos~ono a11cl1e cos lit:uire una ininaccia 1)01' la vita: il LraLta111er1Lo della di pep, ia ha perciò un posto do111i11 aJ1Le llella 11ediatria ed è u11a J\1 alaliie d ella rey io11 e ileo-ci<>cale. - 111 caso caratte ri ~ tica deg Ji ultimi a11ni ch e quest a t edi dolori ponta 11ei n eJJ a regi'o11e ileo-c iecalc e rapia è tata coudott a qua i esclu iva1r1ent e di leggera sen sibilità all.a p·r es io11e della 1r1edesin1a, ::5C n1a11c,a un ·evidente aumento <lclla co·11 i11i ·ure diélel icl1e. Le 'arie mi' cele 11u tri Le111peralura (sotto i 38°) e se le co ndi zio11i' geLi ve fi110 ad ora adoperate sono ra i1presentate nerali sono buo11e, 1'i1llervento chjrurgico 11011 e· en zialn1er1te dalle 111ucillagini , dalle varieri' este ca ralter e d 'urge11za, an ch e se i tratta tà di I.alle 111agro acido ed i11fine dal latte a Jdi uno tato irritati vo del i)roce so vern1ib t1n1 iu o ~ a . I due fattori fo11damentali cl1e a cricolare. ~cono fa vorevol111e11te i11 que ~ti tipi di alin1e11No11 si din1e11ticl11 l)l't'r11a <li inter ve11ire per la zionc ai>pare11ten1enle de1 tutto di t:fero11ti a ppendi cite. di porsj la don1anda $e no11 si sono·: l J la di111inuzion e de.i fat1ori· cl1e faYoI ratti dì un.a i11 a lat tia del baci11et to (pielite o ri co110 la d_i.. pepsia , il gras8o rd il lat1 osio; nefro liti asi): in fa, ore di qucst 'ulti111a parla- · 2) un aun1-e11I o delle ·o--t an ze ad ai io11e an lii10 la dolol'ab ilità alla T)reiSsion e della r eg·i'o11e <li spep Li ca. Quest 'ul lin1a pro11 ri et~ SJJietta ·pedf> l fian co, il segno di (~jordano ed i ri. lill ati cial111c 11 t c alle u1t1ciJlag·i11i d i carboidrati . a]le gelali 11e di car11 e e di ossa ed alle o ·1a 11ze d E>ll 'esa111e d ell e uri11 e; i <ii.s tnrl1i uri•nari 11osso110 eccez jonaJn1 cnte n1a11car e. proleicl1e, ell e l1a11no in co.111u11.e uu a lto pr~o J11 o lecol.a re : i a d 'aJtra parte ch e ql1ant o j)iL1 Dolori ad<lo1n in a li di orio-ine dietetico-c.liu11 corpo as .. u111c 11e l la su.a ._ trut tura ca ra I t cSJ)eptica , dovuli atl u11 erroTe dietetico, ces~ano ri collo.idali, Lartt o 1>ii1 intensa è Ja . . l1a attivi:p er lo 11i l'1 doµo l a d ef'ecazi'o nc : se invece ])er tà antidispep li ca . rlura110 b i ~ogr1a an cl1 c pe1l . . a rc acl un 'ori g i1 1e tlJ> pendicolare ùei dolori. ,eguc udo qt1csl 'ordi11e di idee I ' \. . lta . ag·~ia­ U1la nau sea aj) pare~ 1t cn1 ent e e11za Jl lOtiYi pu ò lo l 'aLLi"Yilà anliclis1Jie1>t ica. di ntuu ero~c o:-;ta n z~ es~e re con clizio11ala da tin 'a:p1)e11dir it.C' ac11ta. c:o11 farli ca ra ll eri coJl o ida li . l~gli .. i è c-011' into .\11ch e clo1)0 ab,l azi·on<' clell 'ar11e11 (l irc 11os .. or he quanto I)ÌÙ u11 ali111en10 è ca 1Jace cli rino i11 Ol'gcr c occa~ i o11al111 c nle nel l)<' ri oclo pr cµo n l'iar~ i tan lo 111e.o-]io -i n1ani fc . t a la sua 111 e ~ trua J e dolori Hella regio11e appendicolare , nzione an tidi ~J >C J>li ca. ~el cor so dell e s11 C' ri c·o11 irradiazio11e ver o la co eia dC' tra, che rc' rrJ1c .ri volle a tro,·a rc Ja ~ o . t an7a più appropriata, ha d in1ostra lo c.J1e t111a dell e n1igliori }><•"sono l'ar p en sa re er1'011e.an1ente all 'a1)11rnd ia;r io11i r urfl livc si otti e ne co n J'aµ-ar . ge l \Cc ile : bisog na te11er c l) l'e~e nl e l 'eventual e digeta]e ott cn111 0 da un 'alga: la . ua atti\ilit è pe:nde11za di ·in1il i do lori da 11 'atto 111e$trun le. Do loTi n ella rcg·i on e a p11e11dicola re durante st1periore a quell a del Ja gelatin a . della go111n1a nrahi ca ecc. l ,' i\. l1a co.:ì c urato tutte le . rcla de.fecal' i0 ne l)O ..... on-0 e·s~cre il 11ri1110 sin1 01110 rli una a ppendi ri lr ini ziale o l 'u lti1110 ~ i11 t on10 cic di di'spep ia , da quelle prin1ari c su J1n--~ pt1ramente en1 cri ra n quell r delle cli:;trofìt"' e di un ':\J1pC'ndi cit e in 'ia di r cg-res ion e. dello atro fi e ed a C[ttclle l1nren l<'r al i nel dc~e I la p<'rf oraz io11e da a1)pendi.c il 0 gang rt' 1

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30ù

u IL P OJ, ICLIKl CO

<'Orso d elle ir1alat1ie inf.e LLi ve . Su 145 casi l ' A. ha otte nul o Ja g·ua rig ione n ei primi 5 g iorni 11 el 91 ·~~ d ei casi lievi , n el 47 % di c1uelli di rr1edia g·ra Yit à, n el 33 % di quelli gravi: g li altri ono ri s1)ettivame11te in 10 ,ed in 11 . guarir . g 1orn1. Per otte n e·r e l 'az io11 e o.ttimale e . . u1)plire alle d efi cien ze clell 'agar , l 'A. ha fatto m et,t ere in co11l.1n·er cio llna co111posizio·n e di so, tanze colloi·d ali, tra le quali l '.a gar occupa il primo pos to. D etLo ro1 nµo sto colloidale si può aggiun ger e sotto lorn1a d i p ol vere i'n adatta proporzio11e all 'alin1·ent o d el la tta nte (1n isrela di n111 cil] a 'Y in e e Ja tl e con agg·i1111ta di zu cchero). Con questa a lin1 er1tazion.e si ottien e quanto ·seg11e : · 1) Din1inuzio11e d ella i11età d elle o.stanze ad azio n e e Yer1tualn1ent e d annosa , g·rasso e latte io, i jl seguito all a diluizio11 e a parti •g Mt li l1g·t1ali d·el lat1€ con te11ue 111uc i llagin ~. 2) A quest a 111iscela si ag·g iung·e n ell a proporzione d c l 2 '>~ la so st a n za colloidale a forte azion e a nLidispepti rn sotto forn1a d ell ~ con1po~ izion·e colloidale. 3) Le feci <li,re11go11 0 più con i te11I i e d abbondant i , le evacu az io11i più ra r e e ressa ]a perdita di acqua. 4) Con questa alim e11l azion e il l)a111bin o riceve lltl nutrin1ento uflì r ie11t e. 5) Il ban1])in o 11on l1erd e lilt c ri or111e11t e peso . 6) Ques lo Lra Ltam en Lo è a datto per tuttie l e vari e tà cli dispepsia , q t1n lunque si~ la lo-ro g,en esi. ì\1. NvNBE Rc;.

Sulla eh irurg~a del dolicocolon : l 'emieolecto1nia splenica. •

(N ARD. B ord eaux Cll.i rrirgical, n. 4, p ag. 322, 1933). L 'J\. , d opo aver accennat o al quadro cli11ico di questa e11t.iLà n1orbosa e dopo aver enu111·eru to i Yari tipi d ·inter ve nl o propo ti e attuati d ai vari oper at ori , d escrive il su o 111e to d o, ch e egli r.hia n1a cc emicol·ec lon1ia sp.Jenica » e i cu i va11taggi sar ebJJero: i1ossibilità di r esecare u11 lu11g o tratto cli colori e di sign1a (fi110 a i11et.ri 1,20) con t1na r ela ti, a 1.-iccola incision e ch e 1to11 indebolisce la p a re te a ddon1ina le, se11za ,g·ra vC' Lrauma Lis1110 p er l 'a mma lato ·e ricostituendo la cornice colica con1 e essa si i1re!;enta 11 orn1al11Lenl e. L ',,t\ . i11si st e s ulla p osizior1 e da d a r e .a Jl 'operando per ch è 1'operazio11e 11ns a raciln1e11te es&er e eseguita; eg·li ] a chia 111a ,e ·r r e11cl elen b urg la te rale » e con ist e 11el m e tter e il t avolo op eratori o in i11clinazione la t er ale al i11assi1110, con la · curYatura ltsata ·1Jer le oper az io11i r e nali: quest a l)osizi·o·n e r en.d e rà l 'ang·olo sple11ico superfìc i.ale e facilmente agg r edibile . Il c;l1iru1·go d e,·e p or si a d e tra. di fronte al ~·e11 tre del paz ie11t e. L 'i nc ision e, lung·a c irca 10 e: rn. è tra Yers.a l e e va .d a ll 1 estre111i t à libera tlella XII co ta S. al . . 111ar~r ' i11 e est er fi o d el n1. rr l to. f :. . trin . erR to in tal n1 o d o l'n1

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[A NNO ~LIII , l\ Uì\l.

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i]

ci] mente l 'epiploo11, si p rocede allo sco llan1ento colo -epiploico ch e d eve esser e n1o lt o est eso ; quincli si scolla il colon di's cendente facendo d elle trazioni su di esso fino a sezio1ta r e un ' ultima b-riglia situata all 'inizio d el sigma: allora, con facilità, tutto il g rosso intestino Yerrà fuori d alla ferit a. La liberazion e clell 'angolo s11lenico n on o ffre J)iù alc una diffi coltà e I 'A. afferma cl1e l1er lo più n o11 è n ecessaria alcuna legatura . Si può allora lascia r e con1e colon trasve rso e com e colon discendente u11a qua ntità d 'in t ~stino c0sì te.:>a qua nto è 11ecessario. Sez ioll ato il colon , l 'A.- sutura pa r zialrn e•n te a can11n di fu·c ile i m on coni colici , ch e chiu·d e con i 1i iccoli schiaccia tori di D e ~f..arl' e] ; questi ' ren go110 tolti in seconda g iorna ta. t-ace11do i n tal i11odo , l '.i\. a ffe rma ch e si o t t~en e il v a ntaggio di r endere m e110 g·ra,·e l 'inter,·ento e &i lascia un an o tem poraneo p<'r <1ualch e setLinMna cli.e funzio11a con1e va lYola di sicurezza la scian do in riposo i] colon di~Ge ndente e l 'a1npolla r e tt ale (ch e p ossor10 t~osì ri.ocqui:,ta re il lor o ton o 11or111al e) e p ern1ette ndo d ei laYag·g i dal] 'alt o in b asso d el col0r1 a&l·e11de rit.e. Do po q·u alcl1 r te111po, qn esto ano ViEn e cb.iuso. Nel caso cl1e esista an ch e L111a p ericolite ~ cl1e tiia op p ortuno perciò dren a r e, il dren a~­ g io è fat to posteriorn1ente i11 111od o d a <.>ttcne re ltn a cicatri c e solida ed estetica . L ' ~I\.. ha p otuto seg·11ire alcuni di qu-esti suoi op erati p er lungo tem1po (fino a 10 a nni) e affern1a cl1e essi 11on p resentano più alctu1 disturbo , ev ucu a110 n orn1almente e presenta11 o all 'esan1e radioscopico una cor11ioe colica i•erfettan1 ente norm ale . Le r adiogra fi e annesSt' son o, e ffetli, a m ·e nte, m ol1o clirnostrative . 1

1

1

G.•

G E NTI I,B.

Enterorragia come sintomo di una atte· zione del diverticolo di Meckel. ( C HESTERMANN.

Br . J. Surg ., ÀXlJI , 267 , 1 93~) .

L 'A. osser va cl1e il 2<j~ dei cad aYeri p rese11la un dìverticolo di wieck.el che 11ell '8 2 ~~ d,ei casi è libero , 11el 10/ 0 è ad er e11te, n ell'8"% preser1t a fi stole o a ltre a ffezioni (occlusion,e , infiamn1azi,1ni, n eoplasmi ecc.). Mentre qu este affezio11i sono sta1e oggetto di una est e a letter a tura, l ' enterorrag'ia n el cor o d i e se 11on è stata ro nsid·er at a suffici e11tem er1te 11 ella letterat11ra. 1'.a le ~nt erorrag·i.a i11,·ece può indirizzar e con sufficiente sict1rezza :ll1 a diagn osi di affezione ll el diverticolo. Le a ffezioni d el diYerticolo cl1e p ossono d a r l uog·o a<l e11terorrag·ia son o , ·ari e, in pri1na li n ea va ricordata l ' ulce~·a peptica, esse11do u ol0 come i11 u11 gran 11 u111ero di cl i veri i coli d i ~11 . si ri~contri in t1cosa gastrica ab r rra11te. }>oi ven g ono cau se n1ecca11ich e [intus, lI ~cez i o11e , infiam 111.a z io·n e (tifosa , tbc .), tu111ori (retrci1ton1i . sarco rni , i11io111i , aclenomi)]. L 'e n1orra1g iR è copiosa . massiYa. il sa n g l1e

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rA NNO

X.LIII,

1 U M.

7)

~ c l1iaro , con coaguli, la· siudror11e addomina le

<:oncomita11Le non netta: si ha dolore modico , .irregolarità d ella d efecazione sia n el sen so di .t1na diarrea ch e di stipsi. Tipica è la n egatività completa sia dell 'esame obiettivo ch e di .quello radiolog ico. Altro caratter e importante ·è quello dell' età; tali emorragie si presentano -specialmeute nei ban1bini; tra i casi rip,o rtati (lnll 'A. ve i1e è uno in cui la paziente 32enne si pr~senta in cljnica con anemia inten sa con ~indrome addominale lieve e non n etta: dole11zia alla r eg·ione on1belicale, stipsi . Pochi :g·iorni prin1a la i). aveva avuto una enterorragi a grave con e111issione di sangue chiaro . }';egati'vo l 'esan1e obiettivo e radiolo g ico. La 11. aveva g ià avuto una sindron1e analog a a 8 .anni. Ali ' operazione si rinvien e un 'ulcera d el <f i,,. di .l\Iec.l el. Ecco un caso in cui è possibile, a11zi addi1·itt ura facile porre la diagnosi: com1)ar a di Tatti enterorragici nell'infanzia , storia lt1nga , s i11drome dolorosa addominale e scarsa , emissio11e d1 san,g ue rosso chi'aro, n egativo l 'e a1ne -obi ettivo e radiologico , muta la storia p,er tut te le altre affezioni che potrebbe ro dare un a €-n terorragia. L' A. riporta altri tre casi, t.u tti dovuti a ul <'era p eptica del diverticolo di Meckel e gual ' j ti con la diverticol ectio n1ia. A. CALÒ. 1

ENDOCRINOLOGI.L\.. Sulla magrezza di origine insulare. ( B. LIEGN ER. Deu.lsclie 1riediz. 29 noven1hre 1935).

ltlioch ensch r .,

Fra i rnolteplici quadri di n1agì·ezza endo.gf.11a, l ' A. si sofferma su un tipo peciale, n el .qual e la causa prin1aria d ell 'affezton e è da rìcercar :=;i t1el pancreas: riconosciuto r ecente1r1ente dal punto di vista clinico anche da BergrrLann , questo t.rova perfetto riscontro n e-ìl e precedenti esperienze ~ell ' A. eseg uite su <'HYie-fen1111ine . In queste l 'asportazione d cj du e Lerzi d el pancreas provocava un r apido aun1ento di appetito ed una discr eta caduta d el peso , a 111algrado l 'aum·entata ingestion e d e i cibi. Negli stessi animali si verificava a nc11c una 11otevole din1inuzione (di ·ei- et le \'Olt e) della prolifi cità. Ora, condizioni clinich e analo o·l1 e vengon o d escritte n el rig uardo di alcune d onn e n elle quali a malg rado un appetito buon o e nutri7i on c> a hbond:lnte, il peso rima n e al disot to d ella norma; t ali donne, cl1e presentano :5pc ·s o ancl1e oligo o polimenorrea rimangon o f'rc'quf n tern·e11 te st erili. l\ ei s11oi anin1ali di esperin1·e11to I' A. 11a trovalo freqt1enten1 e·n te una mi11ora ~i on e ocl ~ cl ­ diritt11rn sospen sion e d ella fun zion e ovan ca dopo la riduzion e cl el pan creas; ciò ch e colJli ~ce i11 tali contingenze è il fatt o cJ:e .all a n1ino re a lliYit.à d ell e ghia11dole sessu a li re\n corr,ila ]a 111 agrezza inYece d ell a ~ alit a ol,e1

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S E ZIONE PRATICA

-ità ipocr,:()r1ca. 'l'ale fe n on1e110 t a rebbe a di n1ostrare ch e si tratta di un 'alterazio11e 1°ri rrtaria d el p a11 cr ea. , di c ui sia la lesion e o' arica ~ sia la magrezza sono soJo le conseguri1ze . ~ da lJotarsi cl1e seco11do Je ri·cerche dell'A. (co1lferma to in ciò d a Zor1dek) dii1lci}. me11te av·\·ie11 e la rigen er azione d el t essuto in sulare soppresso. L ' A. tjen e a differ en i iar e Ja mag1"'€·zza iit sul.are d.a quella ipo fisaria ; i1eJJa 1)ri11La gli ormo11i ipofisari rinta11g ono en za effetto; jnoJ tre, con1c è stalo notato anch e da Bergmann , Ja n1ag r ezza insulare si ri . . co11tra <1 nas i esclusivan1ente n -eJle don11 e. Quest ' ultimo fatl o sar ebbe, cco11do I' A. , da att ribuirsi ai cicli sessu ali d elJ a d onn a . Sono note Je alter.azioni funzionali d el p a n cr eas du raute la g r avi'cla11 za cl1e i e lrin .. eca110 con dis turbi del rica111.b io dci glicidi e son o i11flu-en zati fav orevolmente da lla in sulina . Ora, è ammissi'b ile ch e a11cl1e ogni ciclo m estruale ven ga a riper cl10 Ler si sul si.s ten1 a insulare panc reatico , n el sen so di provoca rn e una ipofu11 zio11·e. Un 'i11diretta co11ferrnn ri guardo la diver sa fun zi'o 11alittt d el pa ncr ea i1et n1aschio e n,e•1la fe1n1nina l 'A. avre])be trova1.o 11el fatto d,e JJ.a diversa r esi t e·11 za al cl ig iuno d ell e cavie dci due sessi ; ],e ri er ve g li cog·enj o}1c d el fegat o e in gen er e l'org ani sm o in t ot o d ell a cavia Ce1r1111ina r esi ·1011 0 i11olto m eglio al dig iu110 , ch e n on q11elli d el m a c.hio, con1e se Jl e lla l'en1nlina fo · e gi à r ealizzato un p r oce o di alle na111cnto alle di' r rsr fA i fun zionali d P] $j sten ia in sula re. E a llargando il campo l 'A. avan za un'i1potesi , p er quanto azzardata , n1a . . edt1cen te pe r inter p ret are la i)r eva]en 1.a de1 d ial)ete n el ses·o n1aschi1 e ris1Je lto a c1uell o fc1n1ninile (3 co11 tro J) : secondo lui la d iver a reattività orp-a11ica d ei due sessi fa ì c l1r n ell ' uom o l 'i110i nsulinismo predi pone a l diabe1e, n ell a d o1111 a alla rr1aO'rezza . L '1\.. quindi i so ffe'l·111.a . ulla tera pia d ella 111ag·rezza inst1l ar e, in,_ j tendo . . L1l1 'im por ta11 z.o d ella cura s1)e·c ifì ca a ])jccolc clo~ i ; con1in cja ndo co11 5 u. p r o di e, e g r adu ando oppor tuna111ente si riesce a rag·giun c:rere l ' intent o ter apeutico ; è n e.ce ~ario per ò porta re 11 trfl t . La m ento m ol to a lu11go. S. \f 1 '1Z. 1

La diag~osi e la terapia della magrezza ipofisaria. (H . RoTRMANN. A ct a M ed. 'c((ln.d in ., fase. I-II . 1935).

La d c.. r rizion e d e] quadro r Ji11ico d ella car:l1 e~. ia ipofi saria eseg·uita d a i111111on ct._ nel l Hl±, ì1a ori enta to iJ pe11 ier o n1ie<liro Ye-rso la ri cer ca a n ch e di altre i11dron1i mct aboli cl1e di orig·ine pituitari a; fra qu 0.. 1e L1r1.a d elle n1e110 rar e è forse la 1naar ezZc'l. i11ofì sar ia. la quale però può essere b en d iffe1·en zia ta dal i11orbo di in1.n1onds ; econdo l '.\ . es.sa 11 on dc,·'t"s~re con iclerat a q11ale 11na for1na J1Ì ll 111i te o JH1 r -


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t iale d·clJ a cacl1e!'siH ipofi tiaria ; fra Je due c:si... 1ono differ e11 ze diagnos.ticl1e cl1e deporrebbero p er u11.a diversilà 11on solo c1ua11litativa n1a an ch e c.rualil.ati va ll ell e all.er azioni d ell a i1)0fisi; valga c1ua]e ese111pio il fatt o cl1e I 'azione c.li11an1ico-specifica <legli ali111 einli è Sil)esso a t1111e11ta ta i1-aJJ a i11agr ezza ipo fì ~ a ri a, cioè clte dimostrer ebb·e t111a certa esa ltazioue del l 'attiYità ghiau<loJar e .al co11trario di eiò ch e s11cced e nel 111orbo di Si111111ond . Quale c riter jo diag·nost ico· cliii ico (a parte i'l fatlo di d ivcrsa g·ravità) i te11ga pTese11tc clte i1elfa i11ag·r ezza ipofi... a ria ina11ca110 i disturb·i trofi ci a carico dcl si le rn a p·ilifr r o e d e11ta rio, così cara tteri stici per il 111orb·o di Sin1111011ds. ll qua<lro della 1 1 ~ag rezza i1Jofisari a , o co111e alcL111i la de110111ir1ano , d ella atSte.nia grave ipofi.i:.iogenu è abba ta11za caratteri's tico: e . . ·a coll)i&ce di tiOlilo do1111e lJiulto to g io' a ni c he in izialJ11ente pr esenta110 turbe m e trt1ali e a i1 t.alg rad o le " ct1re ingra · ·a11ti » 110 11 ri·c~co n o a t1111 e11ta rc <li i)eso. La lJerdil a di ap1Jet ito è 11otevole (a cliffer en za di ciò cl1e ·uccede i1clla Ju a.g·r ezza pan cr eat ogeu a dell e do1lne, da poco <i·e critta, N. d. li..). So110 frci.Lt1c11li feno1n eni s pas tici' tiltJ ecie .a carico del tu])o <li.g·er ente. che lJOrta110 a d u ria stipsi osli11ata; la lo ra è stato o ~se rvat o uno spasn10 d elle vie biliari. 11 cli111agr an1e11to che car att.erizza questi sog·get ti . per 1.o più lo11gi'li11ei e di c-0:.:; lit uzio11e g·rac i 1e. è specia Jnte11te evid e11te aJla i>arte inler11 a d elle coscie; le i11an1n1;elle so110 piccole e i1cJl 'a111 b ito ,,icino i palpan o }Jesso gl1ia ndole Ji11falicl1 e. Dall 'esa111e genitale ris ulta ipoplasia uteri11a. .!!: cl egn o di n ot a con1e tali ~ogg·e lti ri senta110 le i11J'lue11z,e cli1nati cl1e; ' e.n go110 influ enzati favorevolmente da l clima di alt a n1011tagna , m a ri·cadouo s11b·il o co l rito rno a]]a p ianura . N or1 so110 rari i)eriodi i >sico-der,r essiv i co·n le11de11 za al suicidio·, ·pecie in r aj)1})0rlo a d i~turl'i n1 estrt1.ali. .La ter a1)ia d ev' es ·ere ispir.a ta al co11oetto e tiologLco Le11c11do presei11te anch e iJ falt o c he la lesio ne ipofì saria si riper c uote an cl1e ne JJ e go11a <li cd i'J1 j)arte sulla tiroide; r1 ei ca i ri porl a ti d.a ll '1\.. ri"'u lta ti fa,•or evoJi sono ta ti otlc.'11uti co11 ·0111mir1is.traz ion e <li d o i g·e11er ose ù i i) re1Ja ra l i cli i1)ofisi a11leiriore, cui veni vano a5 ocial ì prodotti folli coJar i e del corpo ]uteo ; l 'A. til ·i te sulla llecessità di e eguire o i)er Jo n1e110 in jziar e il tratlar11e11to per ia i>ar ent er ale, a n1a1g ra do ch e tali oggelti so1JjlOrla 110 tn al.e .l e iniezio11i cl1e provocano i11 e i fc1101t1e11i <lo loro -i s11iccati. Ir1oltre cli gr ande utili là si è di111ostra to l ' t1~0 di ])iccole q t1a ntit ~ di tiroid e (O, 1 p ro di e). La c t1ra cli·mati ca (alta lnontagn.a) può e5.se1·e ' dn Lagg·io ·a; la clieta , arà abbondante, i pasti l'reiq uc11li n 1.a J)Ìccoli; ·i. eviter an110 i cibi i11olto g ra~::; i o tlìffi cilme11te tl ig·cri b·i li. La stili cl1ezza di soli lo n1i.gliora colle c ure endocri11e; C\:e11lua J111e11te i· ricorrer~t a las. . a liYi oleo -i o a base di cellulosa . F. oppor Lun o og11i Lan lo ca n1l1iar C' i pre1)ar ati or111011ici o sos1)c11 der e Ja c ura JlC r no n erra re 1

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P OLl GLINI CO »

.\LIII,

NUl\I.

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i ·assuefazior1e; è i11uli'l e it1~ i :s lere co11 quantit à rli cibo n1olto fort.i : da ta J'esager ata azione diu am,ico-spec.iU c,a degli ali111enti, l 'apparato alirfl entare esagerato n on farebbe che aumentare le ossidazioni or ga11icl1e, rimanendo quindi sen za influen za ulla cur va ponderale. t d eg110 <li i1ota u11 ca o d ell 'A. dove la sindron1e di i11agr ezza ipofisaria è i11sorta dopo lln 'intensa cura dintagt alite cha ha portato l)erfi110 .ad ede111i da fa111e : ]a r>atogenesi di questo caso sarebbe seco11do 1'A. riferi1bile ad L1na. atrofia n1ulti1)Ja da i11a 11izion e di alcu11e g·J1ia ndole e11docri11e e tra c1ueste anche del1'ipofisi. Si è crea to in Lal i11odo un circolo ' 'izioso cl1e pot1è esser e inlerrotto solo dopo insi te11ti c;urc orn1on jc h e, c]in1aticl1 e e dieteLich e. S. MrNz.

La tireotossicosi : suoi aspetti medici. (HonoEa. Brit. Jlf ed . .Journ ., 3U 110' ' · 1935). L 'r\.. ùopo aver di cusso ! 'esattezza del ter111ine tireototisicosi ricor<la come la iperplasia d ella tiroide, cJ1 e è l alLer az ion e caratteTis.tica del quadro <l·ella lllalallia cli 1Flai.ani conclan1&ta, è p·er a lc u11i fa t.ti da consider ar e con1 e un fenomen o econdari o all a Il1alattia s tessa, e· 11on i)ri111itiYo: infatti i1 011 ' 'i è rapport o ci uantitat i' o fra il g·rado cle lJ a l t11u efaz io11e Li .. r oidea e la durata elci i11lon 1i'. Qu e~ ti po. so110 e tier e n'l.olto gra 'i i1ur c.~e11d o n1 i11i T110 l 'al1 1rle11t o di Yo1t11ue dc I la tir oide e r ice' ci '511. D 'altra })~ 1 l e no11 i r po tuto ancor a stab ilire cl1e Ja secrel' io11e cleJ Le uto gl1ia11do la re i1>e r1 >la~ tico. fìlJr o. o . o aùe110111alo .. o ~ i a Jiffer ent P cla quello d ella g·hia11dola ~ ana . Cer to fino a qua11do 11011 a rà Lrovato qualcl1e m etodo JJCr i11isurar e la quantità di secrczio11e tiroid ea c,l1e si versa n el lorre11t e ci r colatorio - e fino ade so 11on IJossedi.an10 tale i11.1etodo ·-- tal1e problem a ri111.arrà i11 gTan parte in so]ubile. 1

Pa,t ogenesi. -

Qual ' è la causa causa11s? Essa rin1a11 e nascosLa. Ch e qualcl1 e veleno sia in giuoco sen1bra impossib·ile e eluder e. Non vi è ragi·one per cr edere cl1e que· to veleno sia di or ig i11e n1icroJ}ica. F~ l'or. e di orig·ine n1etabo lica~ Quale i)ar te i1 ella palog·en e i d eJla 111aJa Ltia ::30S1ie11e i J n1etabolisn1 0 dello io dio~ Il l'alto cl1e la r i111 oz io11e di lln a larga parte de11.a o·hi a11clola ]lOrli a l Illig·liora1ne1110 a11ch e i casi più grèl, i fa ] )Cll ar e c~le Ja fo11 le di questa tossi11a .ri ied.a i1ella g-lu a11dola : n1a una l) l'O ' ra di qu e . . ra ipolc. i noi 11011 l 'ab·b ian10. Può dar i ch e la tiroidectorni:a, i11terrornpendo u n circolo vizioso agi ·ca 111 ig·lior a11do la sinto111 at0Jogia. D 'altra part e il ·fatto cl1e. tanti differenti quaclri 111orbofìi l)OS a110 coe istere con la sindro111e tiTeotos ira, lta indo tto alcuni autori a co11si'd erare la t iroide co111e oltanto in direttan1ente inter e ala nel} 'eziologia dell a 11talattia . ~1a IJer qua nte ~ o tti gli ezze si p ossa110 fare è ditl!cile i1 eg·a re la t retta r elazion e fra


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XLIIl, Nl 1\1. 7]

l a tiroìde e l a i11alatlia di Flaia11i : u11a eccessiva analisi p·o·l rebbe confondere p jù c l1e chiari ii e.are le nostre idee, specia ln1e11t e se si co11s idera che i dati fondam entali so110 ancora così scarsi. Il fati.o rima11e : la in.a latlia esis le e si fa se.n1.p re più frequente e per questo ri c J1iede tutta la no Lra attenzione.

Tl quadro cl.inico. -

Cl1e 11 eJJa 111a lattia di Flaiani vi sia una diatesi è da tutl i a ccertato: ma ciò che noi non sap ·pia1110 è d ove iJ clifello

ha

seLie, se cioè nel siste·n 1a n ervo o involontario o nelJa p icl1e o nel i ten1a eI1docrt,no o ir1 c1ualcl1e a ltro tessuto o ft1n zio11e ancora Jion riconosciuta. Poco sappian10 d elle cau~e lJr edi l)On e11ti e <l elle cause determina11ti fra ]e quali ono 110Lt>voli; traun1i r:$i.chi c i, i flu .. ~.i ln c·n~ili, e la s epsi focale. f\i tre si11lo111i orig·i11ali osservati cla Flai a11i esoftaln10, tac.J1icardia e gozzo Charcot aggiunse il 1ren1or e : queste ... ono le note car dinali. ~folti a ltri seo·ni son o s tati d escritti i'n ... eg·uito fra ct1i varie a l Lerazio11i oc ulari , d ern1ato ~i , g·licosuria , i1eurosi, psicosi , e 1nar1ife~tazio11i di instabilità sin1pat:ic a co111e sudor<lzjo11e e diarrea. La diminuzione di p,e so è fr·cquente, per quanto, con1e nel drabete, i p·a zie11ti possano es ere piuttosto g r a s i cl1 e n1n gri. È ·Lato falto i'l t e11tatiYo di di' ider e quei c;a i rl1e lJreserlLano i inton1i della n 1.alattia <li Flaiani , n1a sen z.a au111cnto de] m etabolismo b·asaJe, da tu~ti g·ji alt.ri. L ' A. cr ede ch e n on ])isog·~'la dari:; molla in1.1) 01ta11za .a questo criterio: ir1 1r1olti casi infatti il n1etabolisn10 l)asa le -è allo ·e ppure i pazienti no11 so110 n è te ndono a divenire d ej ba edo\\'i ani, men~re Yi . ono d ei tip i ci b1asedo,:v iani co11 rn etabolisn10 11orn1iale e p erfir10 abb·a s ... ato. Per quanto riguarda il dec or::;o d ell a m a la t l ia nella i11ag·gioranza d ei casi J 'i11izi o e g Ji s tati.i precoci so,n o insidios.i. In i)oc hi c asi l 'ori g·i11e sembra e~sere a cu ta e p erfi110 brt1sca; n1n j11 taJi cast è possibi le ric onoscere qua i sempre uu preced ente stato di Ja te11za d ella ma lattia. Qua11do questa è con1.p le tan1ente sYiluppata può ancl1e r egredire fino a guar ire co1npJ1eta111ente . en za lasciar traccia di sè oppurt'.\ persistere l anlo a lu11go da provoc are les io ni organiche p ermane11ti. Purtrop])O n ·ella più Ja r g·n. 11erce11tuaJ e d e i ca '"' i il fuo co cova sotto Jr cen eri ed og11i Laulo si riaccende : il paz ie ni r diventa un in\'a ljdo cronico c o11 d i turbi cardiac i in un pri1110 ten1po, funzi on a li e i~ter­ n1ittenti, e più tardi organici e p ern1a 11ent1 . In altri casi l a fi a111n1ata di,rampa e porta in b,r e ' r all'esito fina le il paz ienle in stato di gra'r tossiemia.

Diagrtosi. -

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SEZIONE PRATICA

La diagr1osi della ntalattia cl i

FJ aia ni può essere nlolto facile ma an cl1 e mollo difl1c ile: l a difficolt à '"'ta n el ri conoscer e le forme precoc i e quelle incom1)let e. 1B isognn sen1pre p ensare a que ta malatti~ qua~do i 11(~ dinnanzi un caso osc11ro con d1 sturb1 n en·os1

o in e lab-0li c i: 11egli Ladi precoci la 111alalti a di Ba edow è, 1per co i dire, u11a i11ala11,ia cJ eJ pa ziente , e i1on d e i uo i o r gani: è p er c iò cl1e hi &O!tna at•ituarsi a ri co11oscer e la carn1 teri st ica jaéies: 11'1.a non è solta11to que t a cl1e ì>uò i11diri zzar e Yerso la diag n o, i b eng] an r hr. la 111 a · nie ra di entrare n ell a ·1anza, la n1a110 cal<la. pre lo <lata e i)r eslo ritirata, la irrequie1ezza . Ja rapidità d ei n10,-i111enti , J 'erce~so d ei p:esl.i , la p elle secca , i I Le111po da record to·n ctti qu r ~ Li i11a lctl.i i \ Csto110 e 5Ì spog]iano, e tanli allri picco li eg·ni cara1leri stic i. l n ' is1) ieg·abil e perdita di pe~o i 11 ~og.g·et li r l1r hunn o1 pa ato l 'et à inedia dorrcl)J)r . empr e far or ger e In que Lione d ell a 111 a Jattia di Ba _edo,v: co ì an r l1e; alcuni can1b·ia11le nlj n el co111portamento del fJazi·e11Lo con1c irasciLilità , e1l1oti,ritA esagtr ala, e la fac ilit ù di co·n su111 ar e una g·ra1l qua11LiL~l di en er g·ia i1er\'osa t'enza a ppa re11te s tan r llczza. 1

·c..,opo del in edi co praLico d ev 'essere q ueJlo cli rico110. cer e le [orn1e i11izia li , .c1uelle larYa l e e ]e fruste: i11 Lal modo ci ·o n.o più i1ruba}) ililù <.li riuscire ·n ella cura clic non q u~ncJo ] a J'o r111a i11orbosa ' compJetaJ1 1eJ1t.e di·cl1iarala. ~ella inagg·io r parte dei cas i. il m e dico no11 è seguilo da 1 pazient e~ iJ c1uale non è co11,rinlo d ella r eale 11 cce.. il à di unu cura: p ecial111e11te 11e.i casi injz iali. La prinr ipale diffi co lLà, dopo que lla d el t c111per an1 r nto d el pazienl c., s la 11ell 'ott en erc il n ece sario ri1Joso iJer que i sog-ge tLi i quali on o forza·t i dalla loro p osizion e econ o111i ca di .g·u adagrh:tre il loro 1Ja 11e co11 in1piegl1i ch e richiedono r11olto al loro si s lema n ervo .. o. A11pu11Lo p er ciò la que Lione d o11 ·occupazio11c d el n1alal o deve es. er e acr uratame11tc ron siderata. Occorr e spinger e qt1esti pazien t i ver o la v il a sen1plice , pur sen za a ll o ntana rli .d al l oro ]aT era[JÌa 111,cdica. -

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Sf· i inton1i

p crs i ~ L o11 0

rna lg:racto ch e j] l)ilziente a bbia i11 odifì ralo il ~lJ O te11o r e ùi vit a . e i11 t11t.ti i t.:asi i11 c ui la ~ indro1r\ c con1pleta ~i (' S\Ì}up1Ja la , iJ g r ado di riposo fì si ro .e p ... icl1ico dovrebbe e er e as~olut o e co11 L1nuato "Jer un p erio do di a l111 er10 tre mes i: il ]etto 1\ solo po. to in. c ui u11 tale riposo t' ga rantit o . ~e è pre ~ e 11Le Ja op si foca le , Jli !-'oo-11cr chlJc t.e11tare tutto per eli1ni11arla. Tutti i te11Lalivi di una tera1)i.a .. pec i fi ca hnso.La ull 'ipo l e ~ i <le]J a dis ft1n zione tiroid ea . in co n J' uso di si eri da anin1a li l iroi d erto1t1iz1a1 i o d a a nimali a cui i è i11oc uJato 11 n erre. so ù i secrezio11e t iroidea, sono falliti n elJ c 111 a n i d e 1Ja n1ag~ i or pari e d egli o ervatori. 1\ o n 'i t> n essun 1neidican1 ento i)ecifìco p er qua11to v i iano dei 111eù.icame11ti c he a iulano: l o j ocl io certa r11entc, ed i11 Lu1 Li i casi in cui la tiro ide è coinvolta, p er quant o ia ancora d a s lahi1irc quale ia il n1etodo inigliore di frut taincHto di que t o n1edicam ento: la b ellado nn a i11 a icuni' ca i , i hron1uri in a ll ri. La digilnlc' ha \aJo r e olo n ei ca. i di c uor e dil ata to.

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312

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JL POLI CLJ'K J CO

1'erapia ch.iruruica . -

l\esta la i111 porla11te qu~Jsti or1e clella I 1roi d ect o1ni a par zi.ale. Second o le ef:.J)erienzo .d ell '.t\... l '0I>er az io11 e dovrebbe e$ser e lJra Licata quando ]a i11al.at l ia rimane atl iYa dopo sci 111c · t di cura i11edica attenta111e11te 'OJìl.rulJ aLa , e n ei e.a ·i i11 cui il n1clodo dj vi la dcl pazie11to uo11 può e.sser0 01)p·o rtuna llL1e11te i11oùiU cato. L'oper.azio11e è i11oltre i11dicala in LuLti i ca i i11 cui i ·è 'iluppata uua fibri'llazi 011e auricolar e cd è so1)rattutto indicata assolutame11te quando sono· pr·e senti segni d i defi cen za cardiaca co11 gestizia, ia o 11011 rn.Gdifi ca lo il r1tn10 card iaco. P er quanto rig uarda I.a Lec..n ic;a .ad allri il .P arlarne : il 111edico p uò solta11Lo clesiderare· ch e il procedi1nento ia il 1>iù i11crue11Lo po . . ibile, cl1e a og11i _paziente r-c ·ti11-0 le u e par atiroidi , cl1e i Jtervi rico rrenti J.a ri11gei ·ia110 la:sci.ati i11 pace, e . c b e ven gan o c reati il 111e110 1)0 ib ile· d·ei casi di n1ixe·dc111.a. G. LI\ CAVA. 1

Sulla terapia del mo1·bo di Basedow. (1'H. BRUGSCH. 111 ùn clt. 1-rtediz . vll och en.sclir.'

29 n ove111b·r e 1935;.

I r ecenti studi e11docri11ologici 11ann o recato no leYoli contributi all.a fi ::;ÌOJ)atologi·a urnoraJe rcl or11101tica del 1T1 orl10 di. Ba ~e do,v. E i da UJla parLe 11a11no tli1110 Lralo cl1e la ghia11clola tiroide st:e~sa ù governata dalla preipofisi per 1uezzo tl0ll 'o r1110 11c ti'reotropo; a ... ua volta la i)r eipo fi si , je11c i11fluen zaLa dai ce11Lri n1ese11cefali ci , d.a lJ.a cos idett a p er so11alit à vegetativa e psicl1ica dell 'indi viduo·; d 'altra parte, ,embra cl1e la nota iuflu e11za d ello iodio nel deI t r111i11i n10 ùe lJa si1ldro 111e 11asedow iana si ct.p1icl1i attra \'er so il i11escncefalo (dove si accun1ula dello iod io) e su coessivamente· per Ja via della ipo lis i ( ·cl1itt enl1elm) ; t anto ch e dopo l 'asportazione de·ll 'ipofi si 11ei ratti lo iodio in questi no11 provoca i soliti effetti tireotoss.ici . Le r icercl1e 11 01 camp·o del metabolis1110 iodico h anno 1Jer n1·esso di precisa re l 'e istenza di g ravi alter azioni di esso n el inorbo di Basedow ; si è ' isto che la iodemi.a n ei b,asedo"' 'Ìan i s up cra di due e più volte quella norm .ale (25 y i11vece di 9-1 2 y). I ..e difficoltà t ecn ic he d·ella detern1i11azione d el taS$O iodi co n el :::.a n gue n o11 h anno pern1esso fin ora di s frutLarla agli copo clinici; va notato però ch e la n1a lattia l)UÒ dirsi dominata so lo quando i valori ioden Lici .. on o ritornati alla norma. Lo &t1l<lio dci con11Jost i iodi ci , specie· queilli organici, ch e ve n,g on o pr odotti dalla ghia11dola Liroid(' h a portato a notevoli progr e·ssi ancl1e n ~l can1po della terapia ; fra tali composti ad Rzion·r a11ti1 iTeotossica (dovuta alla tiros~in a) va in prirno luogo citat a ]a dij odotirosir1a. Secondo Abel in e Se 11onenherger l 'atti, ità terapeutica di quest 'ulti1na i1on si esplica attraverso la tiToide b·e11sì direttame11te sulle so stanze att.ive da essa incr·ete. Si11 dal 1919 l 'A. ha applicato la cura io·d ica 1

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a i casi di Basetlo\" ri'co-verati ne lla clinica ùa lui diretta; da due anni allo iodio inorganicoi l1a sostituito 1a dij odotirosi11a; i11 base alla va~ l a esperienza a cqui sita vengon o ora precon izzali alcuni schen1i di t erapia. P er quel cl1e ri g uarda la cura iodica la J:Jref,er enza è da darsi al tra ttamento prolung-.a to (fino a 1-2 anni) con piccole d osi ch e nei casi !icvi oscillano fra 1-3 mgr. pro die; praticall1entc, por 10-20 giorni al m.ese si somrni11i s1ravano 3· volte al giorno 2-4 goccie di soluzion e di 1\.J a ll '1 '}'~ ; l 'osserv.azione del metabolisn10 basale costituisce una g uida indispe11sahile n ella regolazione dell a cura : esso ev.e 11 tualmente può esser e determinato indiretta111ente. per n1ezzo d ella formula di Read [in questa con1 'è nolo il m etabolisn10 basale viene calcolato quale u gua Le a : - O, 75 x (nun1ercr clelle pulsazioni -t- pre sione differenziale>< 0, 7! ) 72 ]. Nei casi più g ravi i composti iodi ci anorgartici i1011 died er o risultati soddis facenti; un n.1iglioran1e11to Lran sitorio , ch e può e ser e sfruttato quale preparazione per l 'att o o,p erativo , vien e dato dal Lrattamento di Plumn1e1\ ~0111ministra11do cioè dosi m aggiori di iodio sotto forma di soluzione di Lugol in qua11tità di 10-30 goccie tre volte al drì ; va p erò n ot ato cl1e t;a.le procedimento n .o n può essere prolun gato p1er più di 10 giorni 1ed ·è sp·esso se·g uito dall 'aggravarsi d el quadro morboso. RisulL.ali n1ig liori e più costanti an ch e 11 ei casi gravi . ono stati o Lt enuti coll 'uso delladijodotirosina; il dosaggio di questa d·eve es:--ere strelta1nente proporzionale all 'eccesso de T 1n,etab olismo basale, poichè una dose esagerata J.1 UÒ accen t.u .a re l 'ipertiroidi sn10. Nello· schen1acon sig liato dall 'A. per og11i 25 % di aumento· d cl metabolismo la dose giornaliera (divisa i11 ~ voi Le) di dijodotirosina deve essere di gr. O, I ; il ciclo di son11ninistrazione d eve durar,e 3 set timane e la dose dev'esser e de·f inita settin1.analrr1ente in b ase a l metabolismo o alla formuJa di t\ead; segu ono quindi quattro g iorni di inter vall o (durante i qu.ali il m ·etabolisrno di solito ri sale le,gg·erme·n1,e) e quindi il cicl o vie11e ripristinat o. Il trattament o deve durareper ir1 e&i ed an che anni fino a ch e l 'espon·ente r11assimo della sindro·m e, cioè il metabolismob c.sale , non ritorna alla no·r ma. Paragonando i risultati della cura m edicai preco11izzat a con ql1elli della rontgenterapia , l' A. ril·eva che I.a prima se non è superiore, èp er lo meno u g·uale alla seconda ; essa inoltreè molto .p iù faci lment e att.u abile; va da sè cll ei p r ecetti di igien e fisica e pslèhica per i b asedo\viau i con servano la loro importanza i o qualsiasi d·elle cure. Per quel ch e riguarda f rasi gravi, di manifestazione r ecente la cura di elezione è rappresentata dall 'operazione; i casi n1eno gravi , quelli vecchi o recidivi, rin1a11gono di p eTLinen za d·el]a cura medica. . S. 1'1INZ.


~.\'ìxo ~LI I I ,

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7)

SEZIONE PRATI CA

DIVAGAZION I Le malattie più frequenti in Abissinia. L 'i111 eresse naturale ch e ·u scita 11el i11 edi co il alia110 la i1osografia d ell'Africa Orientale ha lro-yatc;> una larga eco n elle moltepli ci pubblict1.z10111 c omparse recentemente n ella letteratura m edie.a d el nostro paese; però l 'esp,eri en za ch e. a~t~a.l111e:nte si va a oquistando è a1Jip·ena ai s1101 1n1z1, si ch è per ora ci 'Sì è cGstretti a l'iferirsi ai dati d·e gli anni prece d enti ; prin ci l-)alinen te a quelli d·e1la spedi'zion·e Gab·b i 1

d e.J 1930. ~\11 c be n ella letteratt1ra ·traniera il problen1a t' con ·iderato di attualità: un r ecente a rticolo di C. cl1i]]ing (iilettiz. I\. li1iik, 15 nov. 1935) c?11~ro:11t~ i d~ti di Gabbi con quelli degli ull 11111ss1'n11 a11111 , e r appr esenta una s intesi critica d el1 e 11ozioni in proposito basata anche sulla 11ola c o1npe tenza d ell 'A. n el campo d elle maJu11 ie t ropi cali. l.i'A. fa 11otare co11i e le osservazioni di GablJ.i siano state eseguite i1el periodo asciutto cl1e corri&ponde. a que.J lo p1iù salub•r e· (il manc ato riscontro della 111alari a estivo-.a utunnale sareb·J;e appunto dovuto a tal e fatto·) . Fra ]e ma lat t.i c più diffu~e Yi ei11 e .anzit11tto citata la ma~ a ri~ (1 ~rzan a be11igna); difatti 50-75 % d eg] i 111d1gen1 }) l'C entano tu.111ore di milza· en1bra c1-1e l 'i11fezionc malarica si.a abba ta~za bene d ominata dalla r esis tenza d egli indigeni i quali co11su111ano n1i11ime quantità di chinino. La ifilide è n1olto dffusa ed € ivi cara tterizzata dal fatto ch e predon1i'nano le n1an i fest azioni r u L.anee me11tre sono rare que lle n er vo e (virus de rmot ropo ?) ; fra le n1alattie pol monari è mollo frequente la poln1onite, spesso mortale, m e11tre è relati·vamente rara Ja tbc. J)0]1n1onare . La clisse r1tcria a1 11eb ic.a, seco11do i da1 i di (;ahb·i, è r elativamente frequente, pur non aven done. egli l)Cr ... onalrr1ente vi'st o alcun caso. La diffu::;ione d elle altre infezioni int·e ti11ali -c1uale il tifo addon1i·n ale e la dissenteria - sen1l1rcr ebbe piuttosto li1nit.ata. So110 molto "car. i i dati ch e rigu.arda110 la febbre ricorrente ed il tifo iesanlen1atico ; a tale proposito l 'A. co n fessa di aver avuto l 'in1p1~essio11e ch e i d ati d ella spedizione italian.a d el 193'0 .. i.ano basati :p jù ch e .altro sui e.a i o ·ser vati n egli a rribuL1 tori locali , n1enlrc qu,elli erra vi e dege11t i i sono . attratti all 'osser vazio111e. Dati· pii1 rec~111ti e rifer enti i a lla Somali a sono d ovuti a T a lan1onti (19.)4); n ell a parte rtordica ed orier1tale di que.sta coloni.a l 'e11ta n1eb·a is toli ti ca sareb be diffusissima, tanto ch e l:i sua presenza n elle fe0i ·è stata riscontrata i11 409 su 8'00 individui .apparentementie sani'. Os.. ervazioni basale su sei a 1111i di e perien za 111edica 11 el.1 'alti11iano abissino sono state r ece11 lemente co1nunj c..a te da Naegel b.ach (A rch . f. Sch.ijfs- 11 . 1'ropeJihyg . , v. 38, 1934). L 'A . c h e 1

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313

ha vi uto a Gore (a 1500 n 1. ) e ad .\ddis Abe]Ja pone ul prin10 posto l 'i11c iden za T11 orbo~a tlelle infezio11i intestina I i quali la di ·sen 1e ri n arnebica e b·acillare ed il tifo addo111inale · ]a 11olevole- n1orlalilà infantile sarebbe i>ure 'd.o~· ut~ ~d. f-l~fezi oni d e l I ubo diger ente . L.a t e11ia o di ffu$t ~:31111a e quasi 11 es~ uno d egli indi'O'en i ' . e 11e e 1n·tn1uu e . !F ra le Il)alattie trasn1e·e du in se-tt~ en1atofa.g-i le più fre.que11ti on o la feb~re ~1corrente ie il t ifo p et ecchial e ' d ei (1ua] r il ve1c0Jo sareb~e rappr~sent ato da i pidocc 11 i , essen~o 1,e zrcc~1e rar1 s i~n e s ull 'alti1) iano. L.:1 r1?alar1a. e quasi sconosc:1ula a (; or e, me·n lrc vi en e_ rr.s_co~1tralu ad ,•\ddi s Abeba po ta l Ol t) rn·e l r1 pul i11 a lto; è for e in part e im11orta la dalhe valli. Fra le a ltre 1na latt ie i) i tittosto di fl'use va11no ri cordate la ftan1boesia, la le bbra . la lissa , la hJenorragia , la blas tomicosi , i I tracoma. E d rgn.a di i1ola la comple ta a ·senza d el m or billo , d ella difterite, della scarlatt ii1a fra g li i1jdigeni ; d '..a ltra parto la presenza di antico rpi contro la d1fLeriLe (e Ja felJibre g ia ll a) n el san gu~ di n1 olti aclulti f.areb,b ·c su pi>orre .ch e l ' i1) f·ez1one . avvei;iuta ;no1.1 d à se.gi1i c li'nic i , op]}Ure c.l1e tali ant1corp1 . . 1ano secondari a qualch e a ltra affezione. Scl1illin g fa 11ota r e com -e 11 ei dati di Naegelsb.ach ma11cl1i qual i'a si accen110 f1 n1alattie r eun1atic.11e, le quali pur dovre bhero e ·~e~·e fr~qu~nti dati i n ot evoli ·quilibrj ler1n1 ~ 1 fTa 11 :g 1or110 e la n o lle. li vaiuolo 11on è r aro e g li i11digeni c onoscon o la Yaccinazione, sebben e vi ricorro·n o di rado (con crostre di ca3i .urn~ni b~r1ig?i) . È d egno di rilievo e i1er ora in~p1e.gab1le il fatto di as oluta r a rità (li q.uu~ ch e ~alat.ti.a quale l 'appendicit e, la coler 1'sl 1te, i ·oftaln1ob·l enorrea; lo s les o d ica ·i d ell a Jeishn1ar1iosi c11tanca n·ell 'altiJJiano. No11 è stato mai osservalo il coler a, n è la trichi 110. i , nè la bjlh.a rz iosi . Il c on11)ito d el n1edic:.o in Abissinia e in Africa in ger1er e non 11'UÒ es er e parao·on ato a que llo del n1e dico europeo: una d e·ll e ~ass im e diflicoll.à è ra1)pref'entaLa dalla diffiden za e dalla indifferenza degli ind1ge11i verso la malatticl ~ d alla morte; in prin1a lin ea si pretende d al rr1edic;o ch e r ico11osca se la mala ttia porti o 1neno alla n1orte; le cure di un infermo ch e poi soggiac. e ahla n1alattia son o co11 ider~ltc quali segno . di i~11 ~ranza .e tutt 'altro c l1e <1pp~ezz_a t ei 11.e1 c~s1 d1sperat1 è quindi con ig Jiab1l e 11 h r111tars1 a lla eutana ia. J_a cl1emio terarJia mocter11a h.a for~1 ito una f· 1:ie di inedican1enti ch e })OS ono dir i , 1Jecifict per m~lte d elìe affezioni Lro11icali : crli arsenob·enzolr nella fran1boesia e n ella ricorrente, i' preparati di anlin1onio n ella lei h n1an ia g n ella bilharziosi. Ma n e lle altre 111 a ]atl ic quali la tbc. la lebbra, la gonorrea, ch e ri~ r l1iedono c ure difficili e prolungate, il con1 pi lo d el i11 edic o è assolutan1en te i n gralo, data ar1p unlo la p sicologia d egli indige ni tutta 1

' ''è


314

« IJ, POLICLIN ICO n

una s Lrada da percorrere per co111batlere r ffi c;a c~ 1n e 11te i flagelli d ella 111o rbilità molteplice 111 Abissinia; e per i1oi è cl1iaro che o]o una i)ole111a civile ed europea riuscirà a porre le ba ·i dt- 11 'ig ien e in lln paese nel ql1ale fi11 ora Je llf,anze, la 111orale, le abitudini di vita sta11 11 0 a l livello dei ten1pi biarbari o 1nedioeva]i.

S.

MINZ.

[1\1\ NO

XLIII, NUì\L 7]

~ 1 } Le v?le par~ico lar111c 11l e il capilolo

±±, stu-

d 10 sta1 lCO e c,1ne lico d e ll 'esterificazione ed il 4-8°, su~ g·ruppo carbamico, per i s uoi di'retti 1

rap1>ort1 co11 la J i · io logia d e] l 'urea . 1\.11ch e gli AA. , . se~~r1?0 la .~1 0.111 rn r la~u1:a ~ran< ese, parla-. J1? d1 llpldi , prol1d1 e glucidi. Non è il caso di d1~c ut·ere qui l 'op11ortunità di questa tassino1111 a. Ancl1e la c l1i111ica d ei corpi c iclic i' € tratta ta con proi1ondità 'e co1l 111le l.ezza noteivo l111)ente i11ag·giore di quel cl1'e si è soliti vedere i :e i soliti 111a11uali ~colastic i. 1\t e l co1rr1plesso il libro di Tia11 e Ploche è otli111a g uida per clii Yltole avviars i a llo studio della cl1in1ic.a, e può ser' ire 111olto bene cl i te&to. di co11"' L!-llaz io1tc i)er coloro, i qua]i ha11 110 bisogno di avere sot to 111a110 i concetti fonda!11e.ntali e le forn 1ul e più in1portanti de11 a ch11111 ra n1odcr11 a. M. CoPPO. 1

e ENNI J\.

Tt,\.N

BI B LI o G R A F I e I <1>

et J. l\.ocHE. Chi m .i e. Voi. di pag·. 970, 0

in-8°. ~Ias on, Paris, 1935. Fr. 80. Il libro che è presentato in eleg·ante r ilegaLura, è d,e dicat.o agl i studenti cl1e asp·i ra11 0 al diplo111a di studi lìsici , chimici e biolog·ic i, f) alla lice11za in scien ze i1aturali, il cl1e corris pond,er ebbe ad un diplon1a co11 eguito dOJ)O il primo bie11nio della facoltà di r ien ze nat1ir ali o di n1edicina . Il libro ch e esaminian10 fa parte di una co1l<tna di ~·I anuali , in cui arà ra ccolto dall 'edi t.ore !Vlasson, vera1ne11t·e i11 esauribile di iniziative, tul to quanto serve a i giova11i cl1e si l1'r e1)arano a con seguire il titolo indicato. Mi so110 dilung~ato i'n qt1este no1 i zie colastic.11e, p er ch è da tuLto ciò ri's u lt i110 chiari l 'i11 dole, i preg·i , le caratterislicl1e· d·el ma11 uale; r1cllc 960 pagine di cui il li'b ro si co111pone i tratta prima d ella chimica gen e r ale e delJa fìsicocl1imica, poi d ella cl1imi ca inor g·anica, quindi dc11 'or ganica . . La .parte ge~·e~·al e è raccolta ii1 170 pagine, in c ui la con c1s1one e la chiarezza vanno n1ir abilmente d '.accordo. Il libro ·è mod·ernissin10 ecl è per questo - credo -- accetto ancl1e a c}11 faccia la chin1ica con int e11diment.i l)ÌÙ g ravi cl1e .il dip.Jo111ino i11 scien ze; infatti in crues1a parte gen eral e sono e.s1)ost i 1nod er11.a111onte tutti g li argome11ti fondan1 en t.a li del la <: l1i·m ic.a g·enera]e . · · . l)artico l ar1nen~e segnalian10 il ca1ìi tolo d ed i ~at? .u llo s lud~ o guantitati,ro deg·li ·equilibri c l1.1n11c t, e. que lli <l1 energ·et.i·c a ·e cinetica cl1i n11e:a . Il l~bro p~~suppon e n el lettor e qualcl1e r1oz1one d1 analisi algebrica ch e se· è orn1a i indispen ... abile al chimico-biolog·o ; no11 entra 11el g ruppo dei nostri ricordi liceali. La pa rte seconda è d edicata alla cl1imi ra ii1org:a11ica . t questa ]a parte ine110 dilettevole c1el libro, perchè ·è così vasta la n1ateria ch e per condensarla in 300 pag in·e o-li AA. hann o <lovuLo Iin1itarsi alla enu11ciazio~e d·ei fatti. Scg~e la chimica o·r ganica che è s,rol!a molto raz ton aln1enLe e lucidam·ente. J?~l10 un capitolo di 30 p·a gine sulla g·ene1 alita (formule brute e formule di struit.ura c lassi fì cazione, concetto di s ter eo.c himica) a~tori passano alla d escrizione dei vari gruppi dt so ta nzc seg·uendo la classi ca suddivisione p er fun zioni chimich -e.

g·li

(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione. •

A. STnoHr.. Préci <le pliysic1ue niédicale. l ·n 0 vol. in-lU di 72-1 11ag·. co n 320 fì g·ure. l\ila~­ son e t C. ie, Paris , 1D3:5. !)rezzo 60 fr. , ri leg·ato 70. Questo 111a11uale diff'e ri ~cc daj co11s ueti percl1è ·è 111essa sopra l ttitt o i 11 rilievo la part,e r 11e interessa d ir elta111e1rte il iu edi co. L 'A . , di fatLo. si ·è astenuto dal I' e::; porre Jr 11ozioni .eJ.e111entari di li sica, lin1ila11<losi a ricord arle brer emente a ll 'i11izio di ogni capitolo. Data ques ta direttiva, tul lo qua11to riguarda la locon1oz ion e, la 111 ecc~ 11i ca r e pi"rato ri a e circolntoria, il la,·oro 111uscolare, com e pure il calore ar1imaJe t' raggruppato in n1odo sintetico ne 111 prin1a :p a rte ch e si occupa d elle man 1fest;:i.zioni e n er getich e de Il ·es er e vive.n te. L 'ac ustica non con1pre11de ch e la parte ' era111ente fisiolog·ica e si li1ni ta alle nozioni acquisite; l 'ottica fì io log ica e la chiinica fis.i ca sono pari·111enLi ridotte all e nozioni essenziali i1er il medico. Inv·ece, lo s Ludio d ell e pro1}ri1età bi'ologiçl1e clelle diverse radiazioni (l uce, infrarosso, ult,ravioletto, irragg·ian1ento r adioattivo e delle correnti elettricl1e, galvanicl1e, ecc .) occur>a qt1asi la rn.e tà del volun1e ed è ,-iluppata in LL1udo che il lettore può i)ren d ere an1pia conoscenza d elle in11jortanti :ll)plicazioni di que sti agenti fi sici n ella diagno i e n ella t erapia. P er ta l 111odo, questo n1a11uale è adatto non solt anto per gli stud·enti , 111a anch e per i ntedici e sopraLtulto p er quelli c h e: a scopo di speciali zzaziorre , vog liono a·vere le basi fìsi ologicl1.e e fisiche d e ll 'ele tl r o radiolog ia medica. 1

1

fil. S.

GLASscrrE rtt.

Allgenicine

Roritg en.ku11de-

Eirifiilirung in, Sludiu,m und Praxis d er m edizinischen, Ru1itge.nologie. ' iienna, Springer ed. Vol. di pag. 502 , :304 sch emi e figlire. 18 marchi . Il lib·r o di Gla sch eib è la seconda edizione d€lla . (( rontgentecnica in di·a gnostica e terap~a » che og&i ca~1hia no1n e. Numero&e agg1unte e molti agg1oman1enti : la prima parte


li\ NNO

ÀLill,

N l.' l\1.

7J

r iguarda sen1.p re la rontge11Gsica; la seco nda part.e la dia.g·nostica e I.a terza la terap ia . .La di visione della i11ateri a ii1 ré)1rlge11anatomia, rontgenfisiolog·ia e rontg·e11patologia rende l)iù pratica tutta la co111plessa materia riguardante la diagnosti<A con1e è negli scopi del resto del libro ch1e vuole iniziare allo studio e alla pratica radiologi ca. E. J\1 ILANI .

L.

BRILLOUJN.

N otio1is élérnentaiires de niatlié-

matiques pour les scienoes expérimenta1les. Un vol. in-1 6:. di 251 }Jag. , con figure, rile..gato. l\lasson et C. i·e, Paris, 1935 . Nella nuova riforma fran cese dell 'i11seg·11am:ento medio, si è introdotto un certificato di $tudi fisici, chin1ici e biologici per la licenza scientifica. Questo libro con~ispo·nde al p:rogramma di n1atematica ed è concepito in rnodo del tutto diverso dai consu eti manuali, pa rtendo dal complesso pe·r arrivare .al sen111lice. Metodo talvolLa fecon do di r i ultati , tanto più ch e si parte dal} 'esempio pratico, quasi intuiti·vo, per arrivare alle basi teoriche. Qualunque m·e dico, ·P· es., sa leggere la curva della temperatura di un paziente, senza pensare che in lin guaggio matematico una tale lettura esige le nozio·n i di assi ortogonali, di coordinate cartesia n e, di fun zione, ch·c g·Ii im broglie rebbero le idee se venissero esposte dapprima. Partendo invece dal fatto , di osservazione, la dimostr azio,n·e riesce più semplicr e l 'A. arriva cos~ anche a dare· i concett.i di i.rltegrale e di differ enziale: Evid flnten1ente il medico prati co non h a bisogno di queste conoscen ze, ch e sono i11veefl essenziali per ohi si vo.glia dare alla carriera ~ci entifica. allo studio della biologia gen erale ed a quello della statistica. Il libro d eJ1'A. . chiaro e dim ostrativo, può es ere in t<ll caso un eccellente aiuto. fil. 1

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1

t\ccADEMIE, Soc1erÀ MEDICHE, CoN0Ress1

R. A.ccad emi a delle Scienze Medico-Chirurgiche di SapoJi. Seduta del 4 dicembre 1935. Presidente: Sen. prof. G. 1SALVI.

Un ca.so di cisti del pancreas (con presentazione dell'ammalato). R . M1NERV1N1. T, ·o. riferisce su un caso di c is ti del pancrea i11 un uomo di 35 anni , s'ilu11pala.si in t empo relaliva1nente breve (sei mesi), da lui operato con laparo lomia mediana sopraombelicale, con escissione della 1nassima parte d ella parete cisti ca e mar ... upiali zzazione del fondo. Il contenuto era di circa due litri e mezzo di liquido limpido citrino, legger mente filaute , éli r eaz ione al calina, 11on conteitente angue. La ci·sLi si t ra es trinsecata fra fega to e stomaco. L'opera lo, che l '0. presenta all 'Accademja, è guari to , e solta11i o mo tra ancor:\ una piccol a fistola con scarsa secre. z1one. 1

G.

1)1etabolismo dell'acido os"a licu e fegato (ricerch e sperin1entali). ,\ 1ota V. . Il Segref 11r10. l>ENNETTI. -

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:SEZI ONE Pl\ ·\TlLA

Società Medico·Chirurgira di CataTiia. .

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.

Scùu la d cl 18 di ce niJJrc 193:3. Presid ente: Prof . G. D1 GuGLIELl\10.

Salvatore Tomaselli e la Clinica medica ratanese . Prof. e;. l)l G-t;GLlEL~lO. La Cli11ica n1edjcu rala 11csc d i oggi i ricol lega a quella cli ~ a lvatore 'J"omaselli non solo i1erchè ricono·sce in Lui il Suo fondatore e p erch è rit orna n ella stessa sede nella quale J~g1i svol se per La11lj ainni il s uo i11seg11a111ento, n1a a11che per l a continuità (l 1i11clirizzo di t1 l ct1ni s tt1 rl i e l)rec isan1rnlP di <[ll Clli s nll 'i nfezionel>r u cella l'"" . A dislall za di ])itt cl i 100 anni cl alla ua na e i la e di 30 dalla Sua n1ortr, ~01)ravviYe il nomr di , a1' atore To111a el li, ~ i conti nu a j l Suo J)en s iero inerli co, i 111autienc ·sc rnpre YiYo il ricordo <lP.J lél ' un benefica attività t.l :solJievo dell 11Jn1 a110 dolore.

Rapporto sull'attività del Centro antibrucellare di Catania . Prof. G. Dr GuGLit-:L~ro. - Tn poch i rnesi di vj In d el Centro an tibrucella r e di Catania , creat o nel febbrat o del 1935, sono g ià sta le eseguit e nu111 crosc ricerche n el carnpo epideniiologico, in quell o dia griostioo, in l{tlel lo spe ri111rnlnle , i1t quello clinico e in quello LerazJeulico. . I ris ul tati (li t ali ricer ch e so n o stati raccolti nef primo fascicol o d el <e Bo1Jetti11 0 d el (~entro An tihrl1cc1l aTc n cl1c snrà rogolar11te11le pubbl ic Ll o.

La resezione del plesso ileo-colico. f)olt. G . .l3oi\rsr. - T, ·o. h a praticalo In rc:--e1. io u e del plcs o i]eo-colico, id eata e proposla dal Pieri in un r.aso di sindron1 e dol oro·so-spasl icé1 ciel cieco e colo11 ascend ente, insediatasi d opo l a g u arigione d i una col i te dissenteri forme cii natl.1ra a n 1ebjca. Ha con st a la lo l a scon1parsa (leg]i aspe1 li spasti ci radiologie: i11 ·seg·nito all 'intervent o, ecl hél constatato pure: l a g11arig i one rlr l]a sincl ron1 r dolorosa. TI r i ·ullalo si 111an l iene cla cinque mesi.

L' alcoolizzazione sottoaracnoidea dellt' rad ic i spinsli posteriori. Doll. G. Bon1ur - L 'O. h a pratica lo l 'nlcoo}jrzazione ·sotloaracnoidea delle radi c i posteriori s pinnl 1. icl ca ln e propo~t a dal l)op-Jiot li, in 10 casi di s indromi d oloro e p eriferiche ( 1 caso di neYréllgi ;1 pa~·o ... ·is ti ca · 4 ra si cli sci nt icn ; 2 ca~i di dolori r1<licolari da artrit~ deformante: :.J casi di rl o lori . u r icatrici 0peratorie da i1nbriglian1rnto di filu 17i l.ierYosi) . Espone i risultati ot ten n I i i q11a1i ~ono 11elian1cnle favoreYoli al n1etoclo, e ne trnr n1n li vo per p r o pors i di np11l icn r c .il i nc'io<lo . trs·:-.o :-- 11 più I a1ga scala.

Studi epidemiologie; suite brucellos i. • Nota I. Do t l. F. C.L\~L. 1 0. - L ·o . tra" dnli epidemiolocrici dallo studio di 525 rasi di brt1cellosi pas~a ti f11 t1n decennio (1925-35) òalla CUnica l\fedica cli Catania (a111bulatorio , i11fermeri e, l aboratorio). Secondo CJlle&ti studi, l a .brucellosi n<:>l territorio cli Calani a ed in quelli limitrofi (Sicilia orie11tale) n el periodo preso i11 esame , ha raggiunto il n1assirno di cl iffusione n el 1934. Circa le Yariazioni stagionali , la massima frcqt1enza ·~ petla all a prima, era (n1aggio) e la n1inima all'es tate (agosto) e al] .inverno (dicembre) . In rap1)orto all'età, l a bru cellosi può co11siderar i co n1 r i11alattia pre' alt•1rl1·111enle giova11ile (15-40 anni' . l òue !'ei~c: i c;ono c'(lll' ili 11el r appor to 1 ."~ t · : 1 T1 . Il . Pf/1'<'1flriu


<< IL POLICLINICO

APPUNTI

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[ANNO XLIII, NuM. 7]

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. Aspetti particolari della broncopolmonite infantile. V. Za1norani t...La l'ediatria., ge11n. 1935) d·escrive due casi di broncopolmonite in lattanti, rii natura pneun1ococcica, caratterizzati da ma11canza di disturbi funzion.a li atti a richiarnar~ l 'attenzione sull 'apparato respiratorio, da apitessia, da decorso prolungato ma benig 110, e da arresto di sviluppo strettamente in rapporto con lo stato infettivo. P er la genesi di questa particolare forrna , l ' A. invoca dei f.attorj co5l ituzionali che, in un caso potevano esser 9 <:~ Llribuiti al timo e, nel secondo erano di1n•>strati dalla spiccata eosinofilia dell'escrea1 u come del sangue circolante. I11 altri due casi, (di m esi 20 e 30) l 'A. ha o ervato la comparsa, dopo 5-6 g iorni, di grave di p11ea, caratterizzata da un intenso s forzo prevalenten1ente espiratorio. Gli ele111enti positivi e negativi dì diagnosi facendo <'Scludere le cause di' stenosi, l"asma, l'edema polmo11are, la natura luetica o tubercolare del pr0cesso, d eponevano per una bronchite capillare, di probabile origi11e p.n eumococcica lél quale , con1e dirr1ostrò l 'esame radiologico , doveva essere ritenuta secondaria a lesioni perit>ronchiticl1e e bror1copolmonitiche. L' A. ·esamina quindi la patogenesi della bronchite capillare , trovando ch e la violenza e la rapidità del processo richiedono u11 decadi1nento improvviso delle resistenze locali a11ti-infettive , di cui le cause sono talora palesi , tal 'altra o~cu1"e . fil. 1

1

Il bl11 di metilene nelle malattie respiratorie. Nella cianosi e dispnea delle polmoniti crupali e delle broncopolmon.iti, dovute all 'esclus ion·e di vari can1pii res1Jiratori , H. SchJungbaum (Deu.t. m ed. l'liocli.en.s. e Z. Blatt f. inn. ~1 ed. , 1,1 dicen1bre 19315) l1a usato con successo il blu di metilene in una dose unica di 10 cn1c. di una so]uzione al 10 °fo. Il risultato è staio sen11)re assai buo110 in 14 su 15 casi così 1ratta ti, durando 24 ore (l 'iniezion e si può poi ripet er·e) e portando un allevian1ent o dei sintomi. Nel caso in cui il trattamento è stato 111 f.ffi cac6, si trattava di deficienza circolatoria. l l ineccanisn10 di azi'o ne non è spiegato.

fil. Il trattamento degli ascessi e delle gangrene del polmone con le iniezioni endovenose di benzoato di so<lio.

L. Goldkin (La Presse Nlédiccnle , 21 dicen)bre 1935) il quale aveva g ià costa tato in molti tl1ber col0Li ci l 'azio11e prosciugante ecl ant.iessudati va ch,e esercitano le iniezioni endoveno e cli b en zoato di sodio nel tessuto polmor~ar e , 11a pe11sato di tentare questo meto<lo rtell n terapia deg li ascessi polm onari .

Egli ha adoperato una -oJuzione di cc Natriun1 b enzoicun1 pur issi111 un1 » di Heyden al 20 per cento della quale iniettava ogni giorno cc. 20 in n1edia pari a ± gran:tmi della sostanza. I risuliati che egli ottenne in due casi di ascesso cronico del polmone furono molto bri'l lanti. Nel primo tutti gli altri meto·di di cura err.a no falliti (emetjna, novarsenobeilzolo, fllcool); tr.entadue iniezioni di b enzoato di sodj o condussero alla .guari,g·ione ; nel secondo ca o vi erano tutte le indi cazioni al] 'intervenlo chirurgico, cl1e fu evitato con la terapia ideata dall 'A. Egli ha applicalo questo in.etodo curativo aucJ1e all e broncl1iettasie, n1a in cinque casi da lui seguiti il n l iglioramenl o ottenuto (diminuzione progressiYa dell'espettorato) fu solamen1e passeggero. Le iniez ioni e11dovenosc di benzoato di sodio vanno fatle n1olto lent.amente , facendo rifluire più volte il san g u e 11ella siringa. In ger1ere basta f:arne una al g·iorr10 per 15 gg. nei casi ac111·i e 36 gg. n ei casi cronici; ma nelle ga11g rene eslese si può al principio della cura iniettare due volle al giorno la dose di cc . 20 d~lla sol11zione. VrcENT1·~1. 1

Relazione fra ns111a e sinusiti.

R. A. ·Cooke e R. C. Grane (Archives of Internal niedicine, ottobre 1935) hanno osservato 248 casi di asn1a , in 92 dei quali fu accertato c:o·m e fattore etiologico una inf.ezione dei seni, e cr edono che le si11usiti abbiano una grande importanza determinante, e ch·e l 'asma infetti\'O, sia il risultato di una reazione allergica ai batteri o ai loro prodotti. Questo sarebbe romprovato, oltre che da altri fenomeni, dalla possibilità di scatenare un attacco con I 'iniezione di vaccino, e dai buo·n i risultati ottenuti con l 'interv.ent.o chirurgico sui seni malati. Su 120 pazienti trattati chirurgicamente, il 70 % migliorò notevolm ente, e se si tiene conto delle operazioni radicali la percentuale dei n1igliorati sale all '86 %. Gli AA. raccon1andano operazi'o ni radicali, ed aggiungono ch e i risultati , in genere, non sono imn1ediati , n1a si osservano dopo un certo ten1po, prob,a bilmente per la g raduale estiniionle di focolai infettivi i11 altre sedi, come nelle glandole della mucosa branchiale o in 1infoglandole. Z1To. 1

I gargari1mi.

Sull 'e ffi cacia dei gargarismi, i pareri sono cliscordi. Ptecenten1ente, Kirschner li ha diroostrati dannosi, i11 quanto che si oppongono n lasciare tranquilli i tessuti infiammati. I11,·ece, vV. Krai'nz (Wi ener med. lVochens. e i~. Blatl f . iri1i. 111 ed izin , 14 dicembre 1935) li ritiene ino.lto uLjli. E si costituiscono il primo atto della d eg·lutizion <'. in cui si ha uno spie1


l ANNO

\.LIII, N-c-1\1. 7)

.g·am·ento ed uno svuotamento delle cripte to11 sillari, che viene favorito dal gargarisrr10 il .quale prolunga la prirna fase della deglutizione. Questo agisce in sen so favorevole nell 'an..gina, i11entre il i11ovi1nento del tessuto infiam1nato è tra:scurab ile. L 'azion·e d el gargarismu può esser.e aumentata con l'uso di date sostanze , fra cui l 'A. indica specialn1ente il tè <li s.alvi .1. fil.

SEMEIOTICA.

-

La fr e({ttenza. r elat iva <lei segni della polioinielite. Da u11 vasto studio di ':{. Biraud e S . Deutschman (liappor/. epidémiologique de la Soc. .des Nations, 1935, n. 10-12) la frequenza relativa dei vari seg11i d ella poliomi e.lite risulta !a segue11te. Segni i)rece<ler1li J'o i)eJ.alizzazio11e. 75, 4 c;'o Cefalea . . Dolori d ella faccia e clel collo 59,2 % "l ; . . v on11Li . ....93 , 2 O/; o Diarrea . 5,8 '1~ Evol uzion e ài (a~ i ca 10,5 <J'o

Sinton1i obbiettivi all 'ospedale. Febbr·e (oltre 3·7°,8' al r el1u) Rigidità spinale . Rigidità del collo . Facies polion1iel iti ca • • . ."l.ng1na . Prostr azion e .e conf. rnenta lc ' torniti . Diarrea . Disturbi rifle s i (tremore, atassia , iperto1iia) Paralif\i (comple . . ivan1en I e) » dubb ie . >> transitorie . n pern1a11enti » mortali . . Pleocitosi nel liquor (oltre 16 cellule per eme.) 1

319

SEZIONE PRATICA

% % 34,9 %

R8,8 85,4

57, 9 56,6 11 ,6 9,0 1,6

~u

% % % %

33,4 % 9,5 ~~ O, 2 °/,o 2,9 %

5,5 0,9

% %

63',9 9'~

fil.

POSTA DEGLI ABBONATI 'l'rasmissione della febbre fJifoidJe per conta.tto. -- Al dott . N. L. da B. C.: Accanto ad altri modi di trasmissione della f. t . , (acqua , latte , verdure, mosch e, ecc.) quello per contatto ha ora una parte im~or­ tante n ello s tillicidio dei casi ch e continuano le epidemie. Il n1eccanisn10 è c~ia;o. Il . tifoso, e tar1to pii1 quello in stat ?, d1 lncosc~en za o di ag·itazion·e, h a le mani p1u o. n1eno insu · cliciate di minime p·a rticelle. fecali , che sono spar se ,per jl letto. Le· inani che ~1anno .con~ tatto con il i11alato o con la su a b1ancl1er1a s1 caricano di p.acilli, ch e po sono in ta~ n~odo infettare direttan1ente l 'individuo o , indirettamente g li altri, p. es., pe~ mezzo degli alin1enti. Non è infrequente rl caso d ella i11adre cl1e a siste il figlio tifoso - senza pren-

dere le dovute precauzioni - e che infe llA.l direttan1ente sè stes a od indirettamente altri della fan1iglia nella preparazione degli ali m enti. La possibilità di trasmissione per contatto continua quando i'l tifoso è guarito e si rimette cc in circolazione '', in quanto ch e l 'eliminazion-e dei bacilli continua, speci.al1nent e per l 'urina, pe·r un certo tempo. La 1r as111issione per con tatto ha assunto ora un 'importanza notevole; troppo spesso, u1t osservatore super ilei ale attribuisc.e all 'acqua lo sviluppo di qualch e caso di febbre tifoide, n1entre uno studio più attento e sen za precon cetti n e trova in altre cau se e ben e spe~so riel contatto l 'origine . P er qu·este ragioni , la disinfezione iii cor ::;o di malattia e l'accurata assistenza del malato sono indispensabili se si vuole s.eriam.ente loti are contro la febbr e tifoi de, m entre la sola d.isinfezione terminale non è che una lustra cl1e interviene dopo ch e l 'inf.ezione ha potuto a1r1pia rr1ente diffon dersi e l ':ndividuo guarito co ntinua a spargere p er qualch e te1npo i • g·erm1. Date ·queste pren1esse, nulla di più probab·ile ch e il m edico, il quale per il fatto stessu di ,rjsit ar e ac,curatam.ente i'l malato de-ve ven irgli in imrr1ediat o contatto , possa ancl1e inf.ettarsi. 1\la bastano, p er evitarlo, de1l e sen1plici n.orme di profilassi, che il inedico stesso deve attuare. Nella questione medico-legale se si p<}ssa con siderare o m eno la febbre tifoid e rom·e co11tratta in servizio entrano in con sid~ra z ione m olti fattori con comitanti , per cui no11 è po sibile il dare una risposta

A.

ge11eri cn.

F1LJPPr r .

VARIA Una bambina madre.

Il ca ·o ven11e g ià riferito nel Rrilisli J\f ell. Journ dcl 23 seLLen1bre 1 0~3 ed è ri1)ortato in ())'1iéc. el Obslél d ell 'ottobre 1935. Si trattava di una ban1b ina inglese, certa Hilde . . I< eane, (li 7 anni (nata 1' 11 ottobre 1925), .accolla in O$pedale per un tu1nor e addominale; alt ezza J11,. 1, 18; prese11tava ancoTa i denti di latte . sa I\' O i primi n1olari e l 'in ci. i vo inferiore de:;tro; l 'inci ivo inferiore sinistro della seconda dentizione cominciava la sua eruzi'o ne. L 'esan1e obbiet Livo din1ostrò ch e l 'utero aveva la grandezza di una gravidanza a se i mesi e 111ezzo. L0. gravidanza .-i ò prodotta n1algrado mancassero le mestruazioni. Inizio del tra,·aglio il 7 giugno 1932; la le ·ta f elale i1on riusc i' a ad in 1peg·11arsi in una pelvi i11fant i] e e perci ò . i dovetLe praticare un '01Je1«1zio11c ce area : . i e~tra ~ .. e ui1a bamhi i1a che pesava kg. 1 . f5; J.1 piccola i11adre fu in grado di allattare la ])arnbina, che a 9 i11c~ i pesava kg. 4.27. Tl caso cornport.a considerazioni biologiche e iuorali c11e lascian10 ai lettori. Da « Tgea » (Ann. cl' Ig. ). noY. 19:3.) .


320

« JL POLlG.LI N l CO »

[ANNO \LIII,

1'\t.:\II.

7]

·NELLA VITA PROFESSION AL ·E . I pericoli della Croce Rossa in guerra. Recenti a' •ve11i111e.n Li africani h.an110 ri111essa itL disct1s~ion e la n eutra lità d·e lla Croce Rossa t: la g·aranzia d ella ua i11 colun1ità durante i f.at1i bellici. La discu ssio11c no11 è ~ LaLa ob,iettiva e serena. Sono stati' 1nontati, t1uaudo non so·n o stati inYentati, i fatLi , so1~0 s tate a doper ate parole g r osse, ·?no st,at.c e levate proteste sproporzionaLe, taJ1 d~ r e °:dere evidenti il precon oetto , s~~ i1on p eg·g10, ù.1 coloro cl1c co11&i 1>eYoJ111e11te -, ))restavano al g"iuoco. I l fat~o ~crlo. è~ ~l1c l ~ <:r oce Ros ·a no11 µ·uò ~o ttra r. . ~ at 1Je r1col1 der1va11ti dalla gu erra. Ed e l!1 ue~t a.lea c~1c, concorre a coi:if~ri'r~ prestig·io e t1tol1 d t nob1J I.a alla })011efi ca istit11ztone. Senza_ da.nn o, l)er lo i11en o event11a1e , non v è .:ac ri ficio. Il p·erfczioJ1ame1110 ùelle vecc}1.i e arrnj J 'avvc11Lo dell 'arn1a a er ea, le grandi e tensi~ni in Jui1gh ezza e~ 1_11 ~)rofondità deii campi di lotta , ~~a.1.1no .111o~L11)J1c,ato. le l}r?bab ilità di offesa p er ~ l lmp1.anti della Croce 1\ossa e le hanno r esA f)tÙ mic idiali . , ~ ..., 1

1

Il Presj dente della Croce Rossa Sv.e d,e se ch e è anche i)1:incipe ereditario d ella Sve,zia' del paese I.a cui. stan1°p a i è mostrata più fr~neti­ cam ,e nt;e agitata in occasion e del noto inci~lente occor so ad u11 'amb·u lanza, così salutava l ~ p~rs?nale di un o IJc daletto in partenza per J Et1op1a:

o~pitan o

i far11 clica lori dei cleJìtLi ila1ia11 i co11lro la civiltà. Opportu11amente V. Gayda 11el Gior11ale d'Italia enun1era le in1presc acoertate cle11'aviaziane fran cese e britan11i ca, cl1e ::;i ri ~ol sero jrL grave danno ùella Cr oce 11.ossa. Dura11te la g u erra 1915-18. le vitti111e i1el i ;ier so 1) alc de lla Croce Rossa , ii1 eguito a bomlH.irda1ne11Li di u11iL;l ~ anitarir, so110 _tate: u crisi 1± ul11ciali 111etli ci , cluc u 1lìciali cli am111jnisLrazion c e 30 tr1ilili; feriti: 12 uflì c iali 111edici, 5 uffi cia li di a1n111 i11istrazio11e . un cap1)e ]lano, due infern1i cre; volontarie e 118. 1n.iliti . Duranle la sLessa g·uerra ono '" t at i fatti ])rig ionieri 21 uIIiciJ.li 111edici , un uffi ciale far111aci~ta , u11 uffi cial·e di a111n ìinistr.a z ion e, tre in[ermiei'e volo11tario e 11 i11iliti. '0110 a11che riE-u ltaLi dispor j tre t1flil i._tli n1edici , 1111 cap1)e]la110 e 16 i11iJi1i. . Nell ' april e 1915 la i11ari11a }) rjtannica cattura una n.a' e ospeda le dr·l1 a Croce Ro s~a gern1anica Oph. ~lia e 1a porl a innanzi al Tribunale di Mari11a bri Lan11ico c.lelle « i)redc » . :E: del 17 apri le la i)rutes la dell a l.roce 1-\ossa • R"erm . a nica. 'Il 14 luglio 1915 ui1 acro,J) la110 clell .n.r111ata fran co-britannica bon1barda la na,·e-o'"'pedale della Mezzaluna llossa &ul Lihal a11corata ad Akhache n ei Dardanelli , ch e b·a tte la b a11diera prescritta. "Gccide tre oper a i e ne ferisce altri o1to . In u11 secondo al.Lacco cagiona , con le sue bomb e, g·r . aYi . avarie alla i1ave e uccide ancora UJ1 n1ar1na10. Due g·iorni dopo un altro aerQplano dell 'arn1a ta fra11co-brjt<innica lancia alcun-e bombe sulle ambulanze turcl1e di Ilavouzlidere . i)r es o Galljpoli . l Jccidc quattro uomini e n e ferisce otto. Le amb·u lanze portavano b en ' i'si b ile l 'embler11a d ella Mezzaluna 1-\ossa. Passa un giorno e i bon1bardan1 enti i rinnova~o. Il 17 luglio i11fatti alcu11i aeroplani francesi e britannici' borr1bardano 11na co111pagnia sanitaria ùella 19·l ùivis ione, dislocata 1011tano clai co11 centran1e.nt~ di armati· e seffJlaia dalle ba;1dier e della n eutralità . · Il 25 luglio , alle ore 18.30, sei aeroplani fr anco-britan11ici vola110 sulla fattoria di H alil P ascjà, pref:isO Gallipoli , dove sin dall'inizio delle osti 1ità er a stata impiantata un ' ambulanza sa11itaria. b er1 visibjl e per Je sue g·randi ]Jandiere della ~.Jezzaluna Rossa . Gettano dodici bombe. l: r.cido110 otto feriti ricoverati, 11e feriscono ~ 11cora a ltri dodici e provocano t1n in, c·e 11dio cl1e distrug·ge l 'intero 0 spedale. Tutto ques10 a'rviene n el solo m ese di lugli o del 1~116 : Sll un solo settore della ·,g·t1err1. Il ~O agosto del lo stesso anno la flotta britanrtl.ca, dinanzi i Dardanelli, bombarda l 'nspeda] e n1ilit<1re dj Akb·a che, situato assai lontano dal la li 11ea del fuo co , ·e fe·ri~c€ rnol ti rico,rerat i . 1

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1

« Abbi~1-ri?. deciso cli e l'onlbulanza debba a~~ume1:si l' i.ricarico piii rischioso, ma anche 11 zu falltv o ?lie i·nco1ribe ad u.1i osp·edale. . « Un ,peri.colo è, fra l'altro, costituito dalle

dz/fi colila da parle degli au•iatori italiani di distin:gwere acl alla quof,QJ i conce1ttramenti ab·isS t ni da quello svedese, no1ioslante il segno delfa_ Cro.ce.R.ossa, e a1iohe l'ignoranza da parte (le.g lb Abissini della. imp1ort((Jnza, del segn.o d'ella· C1 oce Rossa e clellri Co1iv·erizio1ne di Gi11 e1 ra ». No,bili parole ch e traù ucono chiaramente ]a ~eaJta , ·q uell_a s tessa re·a ltà cl1e poi doveva es.. er e cosi. c1occarr1ente ·e m ali g namente travi·ata dag~1 ag·it~tori setl arì di altri' paesi. . Nel ?1011u nz1ar~ la_ ua allocu zione il Prinr lpe s,edesc ~ra insp1ra Lo dall ,esperi enza d elJa g·u erra 111011d1al c. .A~che .allora la Croce Rossa non fu rispar~ia~ , e il fa!to lu fruttato a -copo propagand,1s~_.1 co per ~1m?&trare 1.a b·a rbarie deg li aV\'er~~ri a?cu~a~1 d_1 .a~·ere delibera tam·ein te bon1l 1drdat1 g11 1n11)1ant1 ~anitarì. La v_erità è cl~c tutti i h el11 o-eranti più 0 J).t,eno i!lc?n sape voln1en1 e offesero la Conven1.1on c d1 Ginevra . . Al riguardo n?n furo110 d.a n1eno gli eserciti d1 quelle n azioni , elio all ora denunziarono solo le l11alefa tte t edescl1e cd a u~tro-u11~·aricl1 e, e ora

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~ ,\l\ 'o

\LIII,

Nu~r.

7)

SEZIO)i!E

Que:)ti fatti i1Juslr.a110 jl si le11zioso eroisrr10 della Croce_ llos::$a i1,1 guerra. ~ doveroso rievocarli per offrire il nostro fJPnsiero di ri co11osce11za per quanti si sacrificnro110 non combattendo, ma n ell 'adempi1nento di atti di pietà. J\1.a è pur giusto riesumarli per controbattere as~erz ioni materia Le di n1enzogna e di asi io. E vanno i110ne posti in evidenza perchiè si st.uuì il Il1odo di mettere gl'irr1pianti della ~ Croce Ross::. aJ sicuro di ogni offesa. (?uesta sicurezza forse può essere ottenula co11 adatti accorgimenti tecnici, con opportu11e clislocazioni degli impia11ti, ma ancl1e e sopra tutto con la leale osservanza delle co11venzioni vigenti, con la rinunzi.a agli abusi t~ndenti a mettere oper·e di guerr a al riparo della Croce ìlossa. ~la cer1o ciò non può prete11dersi dai popoli selvagg·i. argo.

Crooàca del movimento professionale. Il nuovo Direttorio Nazionale del Sindacato Medico. Nella sua riunione de11'8 dicern_bre u. s. jl Cons iglio Nazi9nale del S i11dacato Medico Fascista, <lopo aver confermato ])er acclamazione a ,SegTetario del Sindacato stesso l 'on . prof. Eugenio MoTelli , del che demmo g ià nolizia, su proposta del <:0111n1. Di ~1arzio , reggente la Confederazione Na.zionale Professioni li e Arlisli, nominava a comporre il nuovo Direllorio Nazionale i seguenti ca1nerati · Consiglieri: S. E. i)rof. Raffaele Paolucci, S. E. _prof. Dante De Blasi , sen. prof. Raffaele Bastianelli , llrof. Carlo Baslini, prof. Eduardo Calandra, prof. Ottavio Cipollino, prof. J.i'ederico Grignolio, prof. Giovanni Perez, prof. Adelchi Salotti, prof. <Jarlo , -ercesi, prof. Felice Bobba, dolt. Fiumicello Fiu1nicelli (in rappresentanza dei Mutilati), e dott. Enrico Crispolti (jn ra,p presentanza della Confederazjone); Sindaci: prof. Eug·e11io Gaspar.ro, prof. Urbano Sorrentino e dott. Luigi Catalano. Sono stati anch e 11on1inati j rappresentanti delle -Sezioni tecniche n elle persone degli on. prof. Amedeo Perna per gli storna to-odontoiatri, on. prof. ·Giu·seppe ' ' idau per la Corporazione dell'Ospitalilà, on. prof. Cesare Sero110 per il Consiglio Superiore di S~nità , prof. Oliviero Pini per gli psichiatri ospitalieri, on. 1\.ndrea Vinaj, prof. Guido Ruat a, (' clott. Alberto Bolti per l "idroclimatologia, prof. Porcelli p er i rlermo~ ifilografi, prof. Aristide Bu i per i radiologi, prof. Carlo Foà per la medicina ociale. '

CONCORSI. POSTI VACANTI. ANCONA. R. Prefetlu ra. - Concorsi per titoli ai egu en ti posti di medico condotto. 1) AncEvIA, ' ' reparto (condotta di ~alazzo) . 2) Consorzio medico MAIOLATr-CAsTELPL.\NIO (per le frazioni cl i ~loie ~e di Coste). 3) SENIGALLIA (per la frazione di . An-

PRATICA

gelo). Scadenza per lulti il 30 aprile 1936. l)cr notizie dello s lipendjo, jndennità trasporto, n1oda lità, docume11ti ecc . cl1ierlere il Bando di concor so alla R . Prefe Lt ura (]j J\ncona. BOLOGNA. R. Prefellura. - Scad. 31 marzo; condotla per Caslel Guelfo. Chiedere condizioni. BOLOGNA. Ammin.istra::;. Provinc. - Scad. 20 maggio; tre posti di 1neclico primario p sichi a trico n el1'0 spedale Prov. «Francesco Roncati n i11 Bologna ed uno nell 'Ospedale Prov. « Lt1igi Lolli11i » i11 Imola; tiloli scientifici e pratici ; L. 14.500, 3 trien ui, 2 quadrienni e 1 quinquennio dee., serv. att. L. 3000 , c-,-.; elà limi le 35 an1li a1 1!5 genn.; tassa L. 50; assu11zione servjzio entro 30 g iorni dalla parlecipaz. di nomil1a. FOGGIA. Ospedali Riuniti. -- Scact. J 4 1l1 ~u·10. Assisle11te ord inario. L 'assiste11tato è g ralui1 o. Obbligo di pres tare servizio d i pronto soccorso, a turno co11 gli altri assisle11Li; retribuzione di L. 51 al lordo delle prescrizioni ritenute p er ogni 24 o re di servizi o prestato. Età lirr1itc a11ni 35. 1~a·ssa lire 50,10. Rivolgersi all'Ufficio di Segreleria. ~omina triennale. GE~OVA. R. Prefetlura. ,Scad. 31 n1ar.; du e condo tte, per GenoYa Zona 51 e Ca111pol igure. Chied er·e condizioni. LITTORIA. Muni ciz)iO. - D ireltore del l)isJlcn ~ a ­ rio antivenereo co111i.1nale; titoli ; L. 9500 ollre L. 1800 serv. att. e c.- .; aumenti periodici. Età li1nite 85 anni aJ 3 fcbbr . Scad. 31 1 narzo. Ch icelere a11nunzio. Rivolger~ i a l Com1ni ssa rio Prcfellìzio . Ro1'fA. ~1inistero della ~1arina . - Concorso per la nornina di 18 lene11li med ici in servizio pern1ane11le effettivo del Corpo sanitario militare marittimo. Età limite 30 ann i al 31 gennaio 1936; il limite è aurr1entato di 4 anni per coloro che risultino regolarmente inscritti ai Fasci di Combattimenlc sen za interruzione in data anteriore al 28 ottobre 1922. Domande, su carta da L. 6, al Mini"stcro della Marina, Direzione generale del personale e dei servizi militari, Divi si one stato giuridico, entro il 15 inarzo 1936. IloNIA. Ministero <lrlle Colonie. - La « Gazzell a Ufficiale )) nei n. 22 e ·23 del 28 e 29 gennaio, pubblica i d~creti del Mini s tero delle Colo11ie con i quali sono stati baf1;diti. tre .concor~i p<'r ti.toli ?i pos ti di direttore, d1 pr1mar10 mechco e pr1n1ar10 oculi·s ta dell 'Ospeclale Co loninle Princi])ale cli Ben. ga 1. Il Yinci tore del concor o al IJO.. lo cli clirellore ve rrà o sunto a co11trnl lo pe1 a nni ci ·aJ,o rin110Yazione, g li sarà all riht1 ito il grado . es lo della prin1a ca tegoria, di cui ul D. J\L 129 del 30 aprile 1~!29 (corrj ·po11dent c a l g·rado 6" del grUJ)po A dei fu11zionari di ru olo dello . l 11lo1 e goclrà d egli assegni corri _poncle11li a tnJP g rado oltr(' llna inclrn 11it it coloniale })ari a 3 /4 di · tipenclio. I Yincitori degli altri due concors i verra11110 as. . unti con contratto di uguale rlurata , sarà loro atlribuito il grado 7° della i n. categoria del D . 1\1. ~opracilato (corrispond enle a] grado 7° del grupp o A d ei funzionari di ruolo dello la lo) e godranno degli a segni corri sp o11denti a Lal e grano, oltre l 'i11dennità colonia le nell a n1i ura ~oprain­ dica ta . Per ogni altro scl1ia rin1ento gl 'i11tere ~ali p otranno rivolger i nl ~1inL lr•ro d elle Colonie ( t ffic io 2° de l Per sonal e) oppure all<• RR . ~rr fct1t1re . •


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H

IL POLICLINICO »

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il prof. Roberto Alessandri, direttore della R . Clinica Chirurgica di Roma, è stato nominato Membre associé étranger dell'Accademia di Medicina di Parigi, n ella seduta del 4 corr. Questa nomina è molto ·significativa, inquanto generaJme11te i membri associati vengono scelti fra quelli corrispondenti, mentre per il prof. Alessandri non si è passati per tale grado intermedio. AIl 'illustre Clinico e Maestro, ch e ci onoriamo di avere nostro Condirettore, vadano i nostri più vivi e cordiali rallegramenti.

-

L'Istituto Lo111bardo di Scier1ze e Le.ttere ha conforito i seguenti premi: della F'onclazione Fossati al prof. Gino Pieri, primario nell 'Ospedale di Udine; d ella Fondazione Secco Comeno al dott. Alceo Gandellini, assistente nella Clinica Medica di Pavia; della Fondazione Pa·scal aJ dott. Mario Villa di Milano; un pre1nio d 'incoraggiamento della Fondazione Lattes alla ùott.a Alfonsina Braun. Non sono stati con feri li i premi della Fondazione Amalia Visconti Ten coni e della Fondazione Pastori. La CommissioI1e per il conferimento di due pren1i sul r eumatismo - premi i stituiti dal Governo russo presso la Lega internazionale per la lotta r.ontro il reumilismo e d ell 'i111porto di 1000 rublioro ciascuno - ha stabilito di dividerli in parti u guali tra i dottori: prof. G. Kahm eter (Stoccolma), prof. M. P. Weil (Parigi), prof. E. Freund (\ ' ienna) e B. Schlesinger (Londra). È stata fatta una menzione onoreYole al prof. Chini (Roma). J candidati erano in numero di 65. La commissione era co·stituita da van Rreemen (An1sterdam), presidente, Kontchalovsky (~1osca), Danische"vsky (Mosca.) e Ingvar (Lund). Il dott. Roberto F . Berro è nominato direttore dell'Istituto internazionale americano di protezione dell'infanzia. CORPO n1

SANITÀ 1\1ILITARE.

Colonn.elli promossi

Maggior Generali: Santamarja, per meriti eccezio-

r1a li : (( Ufficiale medico di eccezionale valore scientifico, organizzatore in pace e in guerra, ha reso ·segnalati servizi alla Sanità Militare »; Martoglio, continuando a essere a disposizione del Ministero delle Colonie; Zanuttini, nominato Ispettore di ,S ar1ità Militare, Zona di Napoli. 1·ene11ti-colonrielli promossi colonnelli : Lanclriani, Diret Lore Sanità l\if ilit are C. A. Sardegna; Briguglio, Direttore Ospedale Messina; Casella, Direttore Ospedale Ancona. 'fvlaggiori prom•ossi tenenti-colonnelli : De Liso, O·spedale Bari; Rattazzi, Ospedale Militare Alessapdria; Pellegrino, Ospedale Trieste; Zuddas, Minist. Aeronautica; Mancini, Direzione Sanità n1ilitare C. A. Trieste. Primi capitani promossi maggi ori: Squillacciotti , Soleri, Miletti, Musto, Piccacreta, Froggio. Tenenti incaricati del grado superiore promossi capitan i: Francia, Bonelli , Ferrajoli Ferruccio,

D ·Attilio, Barile, Santillo, Cammarano. Tenenti promossi capitani: De Lorenzo, Cl1iara, Pell1!grino.

De

1·enenti incaricati rlel grado di capitano: Cas-

sone, Ferrajoli Ferruccio, Aragona, Pala , Lino, Cristiani, Andreolli, Cirillo, Fedeli, Berardinone, Grifoni, Sanl 'Agati.

NOTIZIE

fANNO XLIII, Nui\ir. 71

DIVERSE

L'orario degli insegnamenti negli Istituti Univer sitari. Il Mini st ero dell 'Educazione Nazionale, con recente circolare, ha impartito istruzioni in merit<> ali 'orario delle !ezioni ed eser cit azioni accademiche, dei Gabinetti ed Islituti scientifici, delle Biblioteche speciali e di Facoltà. nonchè delle Cliniche universitarie. In vista delle peculiari esigenze degli studi su periori, son 1 state . con sentite alcune deroghe al provvedimento dell'orario contin11ato. È con:sent j lo ai direttori di Facoltà stabilire l 'orario delle lezioni ed esercitazioni , secondo i particola.r i bisogni delle singole discipline, an che in deroga alle disposizioni generali, con l a raccomandazione, però, di ridurre al minimo indispensabile gli inte1 Yalli fra Je varie ore d 'insegnamento. Per i Gab inetti, Istituti scientifi ci e bibliotechcspeci ali o di Facoltà è st ata consentita una certa elaisticità di orario, tenuto conto ch e la loro attività si svolge, oltre che nel campo dell'insegnamento, anche nel campo della ricerca ·scientifica. I singoli direttori, fra l'altro, dovranno curare che venga limi lato, quan lo più possibile, il consumo dell'energia per l 'illuminazione ed il riscalda1ne11t o. Per ciò che riguarda, infir1e, le Cliniche uniYersitarie, nessuna limitazione òi orario verrà applicata, in considerazione delle particolari funzioni affidat~ alle cliniche stesse nel campo del! 'assistenza ospedaliera.

9° Congresso francese di pediatria. Il venturo Congresso del! 'Associazione france·se di pediatria si terrà a Borde~ux dal 28 al 30 maggio, sotto la presidenza del dott. C. Rocaz. Temi= « Epidemiologia e patogenesi dell 'acrodinia infantile », relatore Péhu (Lio11e); « Insulinoterapia nel fànciullo », relatori AubezU11 (Bordeaux) e Lelong (Parigi); « Defo.rmazioni distr.ofiche ~e~ _ torace », relatori Ombrédanne e Garn1er (Par1g1). Quota: 100 franchi per i membri titolari (membri dell 'Associazione) e per i partecipanti (membri liberi); 50 per gli aderenti (persone di famiglia). Sono previste escursioni e gi le. Segre Lario generale è il Dr. Boisserie-Lacroix, cours Xavier-Arnozan 27-bis, Bordeaux.

Per i Sacerdoti ammalati di mente. La Federazione fra Je associazioni del clero in Italia ha svolto un 'azione ben efica per il ricovero in ambiente adatto dei sacerdoti ammalati di mente, azione che prende sempre maggiori sviluppi. Dopo un accordo stabilito con la Casa della Divina Provvidenza di Bisceglie, la Federazione ne ha ora concluso un altro con i Fatebenefratelli di Venezia, che hanno una Casa di salute alla Madonna dell'Orto. Con il nuovo accordo, la Casa di Bisceglie resta destinata ai malati clel Mezzogiorno d'Italia, mentre quella di Venezia raccoglierà, in un padiglione, i mala ti òelJ 'Italia ·settentrionale· e centrale. L'accordo nuovo , come il precedente, ha ottenu lo l 'approvazione e l 'incoraggiamento rlella Santa Sede. La convenzione è stata firmata da mons. Orlandi, vice-presidente della Federazione e da Fra ' Michele Caimi, Superiore dellai Casa di ' ' enezia. Essa entra subito in vigore.


[ANNO

XLIII,

NUM. 7)

SEZJONE PRATICA

I servizi sanitari all'Esposizione di Bruxelles. Furono assicurati da11 'Ufficio d'Igiene del Co1nune ed in parte dalla Croce Rossa del BeJgio. 11 bollettino di quest'ultimo E11le informa ora ch e tra il 27 aprile e il 5 novembre il personale sanitario addetto all'Esposizione - compo·sto di inedici, infermiere, portanlini - è intervenuto in 9731 casi: 3040 ferite e contusioni, 197 fratture e distorsioni, 51 emorragie, 247 sincopi, 88 congestioni cerebrali e malori, 463 affezioni oculari., 5596 ca-si diversi. Fu.r ono effettuati 47 trasporti in ospedali o a . P.omicilio e si ehb~ro 2 morti. La Croce Rossa ai.ssicurò il suo servizio di soccorso anche nelle riunioni speciali (inaugurazioni, feste stradali ecc.) e il suo personale fu chiamato a intervenire in circa 600 altri sasi. L'ospedn1~ p~r

le mnlattie nervose di Londra. Il « National Ho·spital for Nervous Diseases » di Londra, al Queen 's Square, è considerato come la rulla e il focolaio della n eurologia britannica. Esso è stato illus trato dai nomi di J ackso11, di Gowers e d'altri. Contiene 186 letli e vi è annessa una casa di convalescenza con 32 letti, a East Fonchley. Da alcuni anni l 'atlività dell'Ospedale è rimasta ostacolata da deficienze dj organizzazione materiale. Si è pertan lo resa n1anifesta la necessità d 'ingradirlo e modernizzarlo; ma i. lavori previ·sti importano una somma corrisponden1e a 10 milioni di lire it. Ora la Fondazione l\ockefeller ha deciso di partecipa.re alla spesa, nella misura di due terzi, a condizione che i lavori sia110 ultimati entro due ainni; di più, assegnerà all'ospedaJe 3 mi lioni di lire, per promuovere ed aiutare le ricer che> e i ]avori scientifici. ]ledici ungheresi disoccupati A ricl1ies la del « Comitato n azionale per i nipJo1~ti disoccupati >> costituitosi in TJngheria , il ministro delJa difesa nazional ~ ha niesso a di'sposizione di esso dei baraccamenti militari. Tra i disoccupati si contano un centinaio di medici. Vivono iJl dormitori di 5 a 15 letti ciascuno, senza altri mobili eh~ la tavola e i b an chi regola111entari. Hanrto organizzato <la sè il tenore di vita; due volte al giorno si .r ecano a cercare lavoro; non appena lln medico trova un 'occupazione stabile, il suo posto è preso da un altro postulante. Il n:umero delle richies te è tale che basterebbe a coprire più Yolte il numero d ei pos ti cli·sponibili. Le sole e ~carse possinilità d 'impiego che possono sperare di trovare quegli sfortunati colleghi, son o date dai servizi d'assicur azione . Un po' dovunque. Vengono sempre più largamente documentati gli abusi che le truppe del Negu s fanno nell 'emhlemnJ della Croce Rossa. Risu lta provato nel modo più manifesto ch e il bombardan1ento dell 'ambulanza svenese 1)resso Dolo, sul ql1ale vennero intenzionalmente difft1se notizie esageratissime e fal se, in scenando un a Yera gazza.rra contro l'Italia , fu acciò entale. Una relazione ,del Con sole egiziano a Addis Abebà dimo·~ tra 1'as olu la correlte7za degli ila]iani nei riguardi dell 'ambulanza egiziana presso Dagabur. Larghi ·si ma eco di riprovazion e ~ a aYuto ~a i;i10~­ tc eroica del cappellano P. Reginaldo G1ul1a111 . barbaramente trucidato dagli a1'issini mentre pre-

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stava l 'estrema assistenza della Fede ad un ufficiale caduto; il bracciale della Croce Rossa non valse a proteggerlo. Sono state costituite ]e commissioni giudicatrici dei concorsi sanitari autorizzati con R. D. L. 16 dic. 1935-XIV, n . 2272 (concorsi per titoli ai q1:lali è possibile la partecipazione clei richiamati alle armi). L 'b° Cor1vegno i1azionale italiano degli p sicologi, che doveva tenersi in lloma òall '8 al 10 novembre, è• sta lo rinvia Lo al 3-5 aprile. 11 convegno avrà di 1nira la valorizzazione della p sicologia presso gli ·studiosi delle discipline viciniori e presso gl 'interessati nlle applicazioni pratiche nella vita sociale. ,\.d una riunione preliminare hanno partecipato i proff. Colucci, presidente rl <:>lla Società italiana di psicologia , Ge1nelli e P onzo. Il 5° Congresso ron1eno <li urologia ha avuto luogo a BucJ·rest, per ]a prima volta separato da r1u ello rli chirurgia. Il 16 e il 17 marzo si adunerà a Wiirzburg la Società tedesca di balneologia e climatologia. L '11 e il 12 gennaio si è tenuto a Milano il Con' egno lombardo per la casa popolare, indetto dalJa 8-ocietà n eaJe cl'lgiene presieduta dal prof. L. Veralti. Al convegno era unita una n1os tra. Il Sindacalo Medico Fascista della Provincia di Sondrio h ai tenu to una riunione c11lturale il 29 gennaio, sotto la presidenza del prof. Fiamberti. Sono ·state fatte comunicazioni da: G . Piccagnoni , 11' . Bertoletti, E. Margnelli. II 5 febbraio venne inaugurala solennemente a Parigi l'A.ccademia di chirurgj a; la cerin1onia si SYolse 11el grande anfitea tro della ,Sorbona , con l 'in lervento del Presidente della Repubblica Lebrun. La Società dei f\lledici ùi Leysin ha fes leggiato, j L 25 e il 26 ge11naio, il 25° anniversario della sua Condazione. Sono state tenute conferenze da Sergent, Rist e Bezan çon (Francia), L . Michaud, Rollier Deckes e Roch (Svizzera). Corsi complementari d 'igiene, per la prepar azione alla carriera sanitaria , sono organizzati nei PlR. Istituti d 'Igiene di Bologna, ~filano, Modena e Bari a partire dai. giorni 1, 16, 16 e 30 marzo, per la durata di un .bimestre. Rivolgersi alle segrelerie universitarie. Un corso celere di perfezionamento in p atologia, clinica e profilassi delle m alattie tubercolari si terrà n ell 'Isti tuto di s tudi scienlificopralici sulla tubercolosi di Genova, sotto la direzione dei proff. E. Maragliano e G. Sabatini, dal 14 aprile al 14 maggio. RiYolger si alla dire1 ione dell 'Istilulo (Yia Balilla 1). La « Medicina de los P aisos CaJidos » (~fadrid \ uel numero di gennaio traccia un profilo di G. SanarelJi , in occasione dell 'andata a riposo del nostro illus tre scienzi ato. Rileva trn l 'altro ch e i viru s invisibili dovrebbero r ecare il n om e di « San nrellia », da lo da T.. ipscl1titz acl un viru s scoperto da Sanarelli e ch e fu il pri1110 della serie. Si mette i11 luce l ',importanza del « fenon1eno di Sanarelli ». Il prof. Guido Izar h a assu nto la condirezione della « R:issegna 111 lcrnazionalr di clinica e terapia n, sube11trando al prof. G. Di Guglielmo.

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POl,JCLJNICO r·

JI cc Boli e t I in o d eJla L<!gu J1:i.z io11ule ·s, izzera co11l.ro il cn u cro », pubblica lo in colJ a}Jort1 zione del-

1 'Ufficio federal e dell'igiene pubblica, è ricco dj

·co11tributi orjginali , r ecen sioni, notizie; i1e compaiono 4 fa. cicoli l 'anno. L 'a})}Joname11to annuo i n1porta 12 frn n c b i sYizzeri. 'Efti1ore: Hans Huber, J3er11.t. La « Mti11chener .i\1Iediz. WochL1 11 ::;cl1rilL » l1a de·dicato il i i. 6, d e1 7 febbraio , alle gare oli1111)ionicl1e invernali. Il fascicolo compre11dc 7 lavori <Originali, u11 'inchie ta sull 'alimentazione degli :-;eia tori e altre rubri cl1e co11su ete; è ])e11e i]lu·~ lra1o. La cc Revista de ~Cedici11a ~ Citugia cl< la H abana » ha pubblica lo 1111 Yolu1ne giubilare in ·occasione del su o 40° anniversario: esso ron s1a cl i ·oltre 550 pagine e ro1nprende ben 52 ]avori , cl1e rig·uardano i vari can1pi della n1edicina ; è co pio·sarnente illustrato. La rivi s·ta è dire ltn <l al prof. .J. A. P.resno y Baston . . 1

s tato inaugt1ra lo a ' 'e11cz ia t111 ]Jnd ig-J ione per i servizi di oculi s lica e di. oloiatria, in dipen -cl enza degli Ospedali .Riuniti ; il rost o <l el 111nnufa llo e degli impianti acces or1 ~ i (> elr' nlo a ·2 mi]ioni e mezzo di lire . È

Il 21 ge1111aio è , la la solen11e1ueulc i11augttraLa a Stettino la « Casa dei merli.ci della Pomerania n; ·si tratta di un 'abitazione patrizia riaittata, èh e sor,g·e sulla Kleinen Don1stJ'asse.

Il Co11sig lin d e i J\ii11i · tri cbhc ad approvare uno sch ema di R. Decreto recante le norme per l 'al1uaJ. io11e d ella Legge 13 g iu gno 1935-XTI n. 1350 su ll n disciplina della prodt1zio11 e e del commercio de gli -estratti di car11 r. U110 degli t1lU 111i a tti dell 'ex-ul in i.. t1o fra11 cese dell 'igie11e, Lafon t , fu t1n :i·spez1onr personale com_piuta, ai servizi 11oltt1rni di gt1ard in negli o·spe·<lali ; rh; ullò chr fu11zionavano rr~tolJ.r111ente. Il

[ANNO XLIII,

NU1\I.

7]

corpo m edico che a,e,-a aY11to nlolle r aO'io11i di risentimento verso il Lafo11t - è rimasto c.grad~vol111ente sorpreso di lal e g·esto <li d iffidenza. Alla ~Iaternità di L0Ya11io è s tata sottratta una i1eonata di 15 g·iorni, i11 circos lar1zc rimas te misteriose.

È n1orLo a 65 a.1111i il prof. \ V1LT,lA :t\-1 BLA1n-BELL,

e1nerito di os tetricia e ginecologia al] 'Università di Liverpool, nolo per avere introdotto il tratla1nento dei tumori inalig·ni col piombo colloidale. Egli aveva insistito sui pericoli di questa t erapja, che g ]i procurò dispiaceri e azio11i g iudiziarie, dalle ciual i u scì assolto. È 1norto

a 69 anni il prof.

M1Nov1c1, djretlor e del! 'I stituto chimico di Bucarest, nolo per i su oi lavori di chi1nica g:iud iziaria, di tossicologia , d'igiene indus triale ecc. Negli ultimi tempi si era specialmente occupato del con1pito del coles terolo n el! 'organis mo animale. In·seg11ava anche alla Facol là cli medicina e farmacia e ne era stato decano. STEFAN

Le malattie infettive in Italia. 1\'umero dei Comuni colpili e nurnero dei casi (fra parentesi).

l)cnunzic dal 6 gennnio nl 12 gennaiio : Morbillo225 (1179); Scarlatti11a 144 (320); Pertosse lòO (350); Varicella 147 (382); Vaiuolo e vaiuoloide 1 (2); Febbre tifoidea 168 (258) ; l11fezio11i para tifiche 35 (49) ; Febbrn ondula11te 18 (22 J; Di ssrr1teria 4 (4); Difterite e croup 305 (604) ; lVJeningile cerebro-spinale cpide ntica 17 (19); Polioniielite a11teriore acuta 8 (8); E11cefalile letarg ica 2 (2) ; -~11 ch·ilostomiasi 4 (4) ; Rabbia: mor icature di a11in1ali rabbi ci o sospetti 35 (60), dichiarata - (-); Pu .. tola inaligna 17 (19) ; F.ebbrc puerperale 31 (33).

Indice alfabetico per materie. .AJJissinia : le H1 a lnlli r pii1 frequrn li Asina e sinusiti : r eJa zio11 i . . . . BibUog rafia . . . . . . . . . . . . Hroncop0Jmo11ite in fan1 il e: ns pr Il i particolari . . . . . . . . . . . . . Bru cellosi: epirle 1niolog·ii1 ... .. . Brucell0s i: Yacci1to lerapia e ndoYen o~n . Centro antibrucellnrc <li Catani a . . . . (:Jinic a n1erli ca cli Cat a ni a e S. To111a scJJi Croce Rossa ir1 guerra : i pericoli de1la ·Cronac:i. del movim. profe sio11a]e . . . Dispep si a: lratta111e1110 coll oiclale . . . Dolicocolon: chirurg·ia . . . . . . . . . F.11terorragia co1ne sinlo n10 di u11 'affezio11e del rliverlicolo di l\!Ieckol . . . . F'ebbre crultiva o ~sanlen1atira del l\[editerra11eo: ·sintomi va colo-e1natir i e complicazioni fl ebilicl1e . . . . . . . Febbre tifoide : lra n1i s. io11e per ro11tatlo . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Gargaris1ni: i . . . . · · · · · · · · Gastro-enterologia: a1111olazioni cliniche Magrezza di origine in ulare . . · · · · Magre7.7.'l i1Jofisaria: ò iag·nosi r terapia l\1ala1 ti c res piratorie : u so Ciel blu di m et ncne . . . . . . . . . . . . . . . i\forho cli Ba. edo,,· : Lerapia . . . · . . . O t eo111ielite p andiafisa ria dell<1 libia , r esez ione lol ale, rigenerazione completa dell 'o so . . . . . . . Pancreas : cisti . . . . . . .. Plesso ileo-colico: r e·sezio11e Poliomielite : frequenza rel n li' a dei segri i . . . . . . . . . . . . ]>oln1one: ascessi e .g an,g:rene: lrat ta1nen t o . . . . . . . . . . . . . . . . . f\adi c i spina]) po leriori: alcoo l izzazjone sottoa racnoidea . . . . . . · J'ireo l o~sicosi: a. JJC l li n1c1li r i . . .

Png. 318 )) 304 ))

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Diritta di preprietà riservati. - Non ~ cons.entita. la . mta~pa ài. la!'ori .Pubblicati. "'"' Policlinioo se no" •n sepito ultorizzazione scritta dalla f'eda,zione. E vietata la pubblitatJone di sunti d• ess• senta cstar .. e la fonu.

C . FRUGONI, Red. capo.

A Pozzi. resp Roma · StRb. Tipo-Lit. Armani di M. C.Ourrier.

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ANNO XLIII

Roma, 2! Febbraio 1936 ·XIV

Nom 8.

'' .

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI ..e FRANCESCO

'' DURANTE.

SBZIONS PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medleo di Roma

SOMMARIO. Lavori originali: S. Bolieri: Passio appendica1laris. Osservazioni cliniche : E. Giu·pponi: · Il collasso massivo

Ap:punti per il medico pratico: CASISTICA

TERAPIA : A. proposito di un caso di dischinesia dello sfintere di Oddi. - Lobo accesso,r io della faccia convessa del fegato. - Studio anatomico sulle varietà delle arterie epatioa e cistica. - Nella colecistite cronica e oaloolosi biliare. - Cisti 1·etroperitoneale. - Una .rara causa di (( addome acuto !> . - NOTE DI DlETETICA: Il trattamento dietetico della psoriasi. - MEDICINA PREVENTIVA : L'immunizz;l.Zione antidifterica a mezzo di un'unica iniezione. - POSTA DEGLI ABBONATI. ~ VARIA. .

postop~ratorio

del polmone. Riviste : Alcuni dati sulla lisatoterapia. Sunti e rassegne : OlRCOLAZIONE: J. PaJ : L'ilPertonia circolator ia. - J. Pal : La genesi delle .extrasistoli. A. D e Orohi : Le reazioni cardiache consecutive alla tonsillectomia. - P. Cossio, G. B. del Oastillo e O. Fus1...inoni: Il s oflfio sistolico del 30 o 2° spazio int.erco8tale s inistro nell'ip.ertiroidismo. - EMATOLOGIA : F"urth, H. W. Ferris e P . Reznikoff: Rapporti della leucemia degli animali con la leucemia . dell'uomo. R. Kracke e P. Parkner: L'agrannlocitosi e le sue cau se. V. Porta : Contributo all'ematol9.gia del1' acro1negalia. Divagazioni: l{. Gross: Le lettere anonime.

Politica sanitaria e giurisprudenza: G. Selvaggi : La motivazion& del licenziamento per fine del periodo di .prova.

Nella vita pr·ofessionale: Concorsi. -

LAVORI

Società Me-

DELL ÙSPF.DALE

G. B.

diretta dal Prof.

MoRGAGNI IN 1FoRLÌ SANTE SoLIERI.

Passio appendicnlaris . •

l1er il prof.

SANTE SoLIERI.

La frequenza e la fisionomia. spesso proteif o rn1e della infer111il.,à l.e;gata alla · soff,e renza

11on acuta dell 'a1)pendice n1i' convince a ·ritornar.e sull 'argo111eiito. Credo utile fare ancora opera di deluèida.tione presso i medici prati.: ci, i)erchè una g·ran parte di ·essi non può avere, come non ha, idee chiare sull'argo mento. l\i1ollo più che la discussi'o ne insorta sulle sir1dron1i associate dell 'addom·e destro a proposito della in1portariza etiologic:a e patogenetica da assegnare al fatto):e flogistico derivan1e dall 'appendice in confronto delle turbe fi sio-patologi'che provocate a distanza dall 'a1Jpendic opa~ia cronica 11:a valso ad intorbidare la situazione anzich è a chiarirla. Il patimento di ordine locale e gen erale legat o a lla condizione abnorme congenita od aoqui$i ta dell 'ap pendi ce, che sino ad ora si è d etta ap1)enclicif P croni ca, io chiamai già 1

1

Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

,: "A1 ale :.bppen di colare » (1) in lati·no « Pas·sio ap·pe,ndicularis » (2). Vorrei che il termine la-

ORIGINALI

Dcv1s10NE LHIRURGICA 0

Nomine, promo-

zioni ed onorificenze.

Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Società Italiana di Gastro-Enterologia (Sezi-0ne Laziale). dico-Chiru rgioa di Catania.

E

tino', ·di i11tellig·enza universale, prevalesse nel] 'usç> pure fuori d·e j. confini della Patria. Il che sarebbe anche di omiaggio alla memoria del nost.ro grande. · 1\/ orga.gni, il quale chiamò ·l'assio iliacn - il male acuto della fossa iliaca (vo1vulo , mal del miserere , ecc.). Non esisl·eva ailora · deJl 'appendicite acuta o cronica n ~ riJi,evo clinico, nè anatomo-patologico (3). I fenomeni clinici subbiettivi ed obbiettivi a distanza che nella JJassio (tppen,diciilaris sogliono far correclo al fatto doloroso della fossa ilia ca destra posso110 riferirsi: 1) al crocicchio digestivo superiore (piloro, duodeno, coleci ti ) ; 2) alla valvola ileo-cecale ed al grosso intestino; 3) alla vescica urinaria .ed all 'apparato geni tale · interno fe1r1minile; L

(1 ~ SoLcEn1 pendicolare? pia, vol. XV, (2ì SoLIERI Discussione.

S. Appendicite cronica o n1al P ap-

Rasseg11a Intern. di Clinica e Teran. 6, 1934, Napoli. S. In t em a di appendicite cronica . Atti e Me1norie della Società Lo1n· barda di Chirurgia, Yol . III, n . 5, pag. 489. Seduta 1° n1arzo 1935. (3) SoLIERI S. L ·appendice vermifn1'm 11.,·lle opere di G. B. Morgagni . Num, unico in onore di G. B. ~loRGAGNL Tip. . Bernardino, 1931 Siena. 1


328

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« JL P OLI CLINICO » ...

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5) a l trofisn10 , cioè all o svi luppo gen e-_

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dicitel ulcera piloro- duode11a lc e col ec i~t i te il . r a ]e dell 'org.ani smo ; Solit-ri ponga, n o11 ]a p r o1)agazion-e di un félt6) a Jl o . tat o psicl)ico. , lo flogjstico, 111a u1i rifl e so 11 er voso con l 'un-·- to di- parle-nza ' lle ll 'ap1)et1dice infian1111ata e • I. che, sca ri r.a ndosi su ] duocle110, sul })i] oro e sulla colecis tj , si costj t ui ce elem ento i1atogeI fatti n1 orbo~i ch e possono svolger si in dipen d e 11za dell 'ap1Jendico1Jatia nell'ambito d e.l - rt~ li co di g ravi e pern1a11·enti turbe e co11 eg.u rntj manifesl.azio1)i n1orbose. cr 0ciccl1io digestivo superior·e sdn o stati illuSe an ch e si può rjte11er e cl1c il n1eccan1 111 0 str a ti cl.a n1e a IJ ropo~ito d ella >-"Jintonia p'atoLogica de ll 'acldo11ie clestro (4) e. nQn intendo' iufettj·vo si~ sp essq p1~esen te· acca11to a l ri1lesso ri Lorn.a rvi sopra per esteso. l\iferirò soltant~ · rte rvoso, è certo, e Jo 11a ancl1e rilevato n ella 1n i)roposito la sintesi cl1e il l)onati feoe ma- · ' rr1ia cliniea il :r,oà ~ ul] a b ase di r e1)erti radioìogici , ch e n1olte volte in a1)1)endic itici si gistraJ111ente d el n1io pensiero ~lla Societ à può osservar e un ~ sinlon1at ologia g a strica o Lon1barda ùi Chirurgia (5), comJ>1etando]o gastro-duodenale, ch e fa ·o. 1)e ttare ta lvolta col frutt o della s u a g rand e e perien za: perfino l 'u lcera, mentre 11on si n1ette in e·v icc Il . olieri ritien e -che n ella maggioran za d en za ch e un ir1sien1e <li turbe fun ziona ìi , dei ca ·i i 11 c11i ,,i eri e posta la diagnosi ·di a pa lte a co1nparire dopo l 'appe11dicecton1 ia. 1:en cl i c i t e cr onica la sinto1natologia st essa n on Analogan1.ente si 1Jossono ved ere ~·uarire co11 i ~ in f u11zione diretta d elle a] Lerazioni l'logi1;appendicectomia sindromi cole~isticl1e rjst,1ch e spe o solo n1ic r o copich e, ma dipenda fl esse, evidenl en1 ente di ori g ine appendicoda due altri e len1enti a cui dà i111porta11za calare » . l'itale, se non esc lusiva, cioè vizio d'i posizioLa radiolog ia, co11te a11 ch e i] Donati l1a ri111' delZ.' azJp1 endice e su a fì.ss·ilà in posizione abn.orm e. Da ciò µna turba fisio -patologica feiriLo, co11 fern1a irt p1ie1i o le n1ie vedute. Il Buis. 0 11 (6), da u11 rom1)lesso di ricer cl1e del) 'an golo ilr.o-oecale, ch e d et ermjna una sinradi'og raficl1e a, ~ ai num e ro e, diligenti e di Lom ato Jog·ia locale e gen er a le. · acuta interpre tRzione con(' lucle. cc Confern10 ii1 Perc iò eg·li parla di ma·le appe·ndicolare 1"'rimo lu ogo i con cetli del olieri su]J 'esisle11piullo ... t o cl1e di ap1Jendicite cronica, nell'jnza del rifles o appendir ulo-gaslrico, . . ull 'c,siten d in1cnto .: h e questo ter1njne , ch e si pwò acs1-en za di una Sin tonia fisio -})Htoloaica fra o-Ji rettare , v-ogli'a espri111ere uria condizione fisìo. d I e o organi e c r ociccl1io in feJriore e del crocic1>a tologi ca I)i11ttosto ch e ar1atomo-patologica. I ,a c!llq su :periore _ destro, ~ulJ ' in1portanza drlposi zione fissa d ell ' organo , aggravat a da fatti 1 ap1Jendtce con1re .centro cli i:ifJes i , di- sindroar<1ui. iti , non solo di sturba la funzione d eln1i oscure, . ubdole, pesso mal d iaa11osi ical ' a H??lo ileo-cecale éon soffere11za d·ella r egi,o~ili c linican1ente. L 'opera d i i)recu~·sore di 11c il1aca, rr1~ eccil-<l riflessi, ch e modificano in Jl'1od o J) arti r.r.rlare la funzione di orga11i ) 0 fj-· Sante Solie~i. ]a qu..ale ri5.ale ai' 1912. r i'C~e"e luce e cbnfern1a q,u a. i c1uotidiana dalle nostre tani. Da ciò la ])en n ota t eoria de l Soli eri d e lla oss0rvazioni radiolo,o-ic 11,e » e: Si1itonia. clell '(Jddorrt'c' cleslro ». . 1'roppo Ilingo sar~bbe cita1~e .tutti que lli c l1e . Orbe~e , an cl1e. ~~ . c1u·esta con oezione fosse a1)11li cabde ~ o l o a d 11na i}arte dei casi t:: 11on 1n base alle · ]oro osservazioni h a nno a·\ véd orato la dottrina della Sintonia J.1atologica clela ll:1 g~nera ii tà è certo r h e i11o·Jta parte d e]]a l'addon1e destro; ricordo l 'l lffreduzz{ il c:asinto1na lologi::. · c linica d ell 'appendicite cronisliglionj, iJ P epe r e, il Tìcozzi, il Ci,occa il Cél si d eve attribuire ancl1e a de1le azioni riFerrata. ' f les e a d i ta11za. Con1e vi è una sintonia geQues ti 11a scriLLo: cc il 'oJi eri ·insi te g i11 ·1a .. nerale fi iologica, n el &en l'o di r ecip r och e inm ente -su quanto io te . . o vad o inseo·n:lr1do fluenze n e rYo~c in rapporto a d eterminati m onella Scuola, chia m a ndo J 'a1)pendice cc.-,il cer111enti e Lati fu11 zionali , vi è certamente una l;•ello llell 'addom e da i 1noltPpiici. riflP.;;si ». corre]azio11e IJa tologi ca cl1e si espli·ca quando Con· quant.o sopra e ... 1•osto n on si , ·uol i1 eun v i cer e è arr1111al nto ·ed in particolare quangar e la impo1 ta n za d el fattorfi bac lerico ·ed indo è an1Irtalata l 'ap·pendice. fiammatorio , propagante. i d·ell 'a1)pendi·ce a diJ-Io già ricordato altra volta com e anche a s ~anza p er. vie linfatich e, san gui'g ns; ina rion ba!'e rle JJ1 i11te rdi.pe11den za morbosa fra apr1en Sl puè• e non si deve ge'nei·alizz.ar e in favore (4) SoL1En1 S. Scritti sull'addome desl ro. Casa di ·es5o. La Clini ca ha dim os trat o e dimostra Ed i tr. Cappelli , 1933, Bologna . (5 l DONATI ì\f. I n t en1a di malum ~iJJpenrlic11Ja. C?) Bu 1ssoN M. La radio logia rielle sin.d romi asre: a proposito di appendicite cronica. _.A,lt1 e me,,oczat e dell'addom e 1,estro. Bollettino e n1emorie n1orie della So·' ie tà Lo111barda di Chirurgia, Yol . della Società Piemon lesP di Ch irurgia, Yol. V, J~I , n. 5, p~g. 345. erlula 1° mar10 1935. fnsc. X. Sedut a 26 m aggi•> 193!5 .

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A.LIII,

NUl\1.

8)

co111e il più delle volte lo stato t'J ogisti co di l 1n or gano si stabilisca soltanto dopo che il terre110 è stato pre})'arato dal turba111ento della funzione specifi ca. I1n1Jera giusta111ente nella M edicina di oggi il concetto ch e il quadro cliuico non sia e . . pre io11e esclusiva nè dell o stai o anatom o ])a tologico i1è di quello bacteri ologico. Quante volte la l e~i o11e anato1110-paLolog ica che i riscor1tra al tavol o di auto1Jsia 1100 è l 'espressione completa della n1alattia o, Ju eg lio ancora , della evoluzione della malatti a r l1e h a condotto a morte il pazi,ente ? Nè il rE'])erto 11iopsico di un n1icrobi. n10 latente è auc..ora uno s tato di malattia , perch è a deter111jnare la n1a]attia si devono agg iungere altri fa tt ori di cui, se uua parLe ci sfu gge, per certo l 'ét ll era ta !unzione è di i)r eci1)ua importanza. ~\a . tere b be a crucsto proposito ricordare co111 e Jo stato bacleri co e flogistico degli organi g11iandolari \r ene, fegato , pancrea , ghiandole salivari, ecc.) quasi ~en1pre si stabilisca c1l1a11do la funzio11e secr etoria, per causa inl rinseca od estrin seca, vicina e lontana, si'a 1i .eno111at.a, ostacolata o del tutto impedita. Anche 11el campo del male a1)pendicolare bisog na dare il g iusto valore a questo concetto, I)Olc lt è la clini ca e la bio1Jsia h an110 dimostra t o cl1e in ca~ i cli appendicite cronica vi ono i11olto S.fJe. so ali erazioni fisio-palologi cl1e g~ra­ vi di organi a distanza, (del (J1iloro, del duodeno, della cistifellea, ecc.) . Lo stato inicrobico d el! 'appendice, il microbi smo latente del 111e~enteriolo e dei gangli non ro titui scono l)el' sr UllO s tai.o di n1alat1ia, n è Jocale n è ge11erale. La malattia comincia se e qua11do un di. equililJrio h1nzionale locale si stabili sca per circostan ze i1u ovc o preparate di ]ungo mano da c irco~tanzP. congenite e pTepari il terre110 a1la flogosi, 111entre il diseq11ilibrio ])Oi si ri·fl ett.a lou la110 su organi disposti per sintonia /i.<ioloyi ca, cl1e diverrà pf.llol ogica. Fra le condi zion i l)r ediSJJOnenti non va di111 en tic a la neppure quella co t il uzionale (tipo longilin eo, vagatonismo i1el 60-70 %), com e io ed alt ri abb ia111 0 din1ostrato. 1

1

TI. Tn urta n1ia 111 en1oria (7) richi an1ai g ià l 'at-

tenzioHe dei chirurgi e dei n1edici sulla circostanza cl1e. un ~ di sposizione abnorme con ge11 ita od acqui il.a , per reazi'o ne infian1matoria , della plica ilPo -ceco-app,endicolare poteva dare fenoi.11 eni di diffiroltat o svuotam ento dell 'ult in1a ansa cleJl 'ileo nel cieco per 1'accollamento (7)

oLrEnr

. Dejor1nità oonqe11il e Pd acquisite

della plica ileo-cieco-appendicolr1re causa di steno~i ileo--cecwle di posizione. Archi Yio It al. di Chirurgia, vol. VII,

fa~r.

329

SEZJONE PHAT1<.:A

III. 1923.

<li dett a ai1 ... a aJJa parete interna del cieco stesso. E posi i11 eviden.za co n1 e la radio!.{ ra n~ e la biopsia potessero din10. trare alti11en.ti a questa vera slenus i di po~izion e (epifenon·h~ uo di n11a viziata s aJJpeì1 lare e dei ~11oi anne. 5i) disturbi diagnosticati per appendi,·ite ~ roni ca . .P erò rr1i sono convinto durante l::t ltiop. ia r l1e lal ora . i può detern1in are uno s1Jas1110 dE: lla 'al vola ileo-cecale rifl esso di u11a soffc..: r enza de11 ·angolo il eo-cecale p er la r~osi­ zjon.e .a bnor111e e fi ssa dell 'appendice e l:l irri1az ione fl ogistica di es~ . I11fatti, sorpre:-;a, con1e non di r ado accade riel corso di una appe11dicecton1ia , un a conLrazionc peris taltica d ell ·ultima an _a del tenue in gomb·r a a~ co ra di feci , 110 veduto la co11 trar. ione a rr1onte dell:-1 valvola farsi 'io le11ta, l!Ua~ i tetanica, con1e per vince,r e il tono dr]la ,-f-l 1vola chiusa in ir1oùo spastico. E vinta ]a r esi~ I en za, l 'ansa poi ~vuota rsi ad u Jl tratto t~ l '011da peri._talticu µrogredire a ' aJl e Slll cieco e ul co lon ascendr nte. Questa turba fu11zio11ale secondari~ , in sjen1e alla disteJ.1si o11e, a i co11torcirL1ei1;lti q oui è soggetta l 'appendice fu:;sa in positura viziata e non j)iù sana Rer fatli flog·istici r,roni ci . econdari , ... piega Je sénsazioni doloro._ e i1eriodicl1e della fo a iliaca ed anche le crisi c11tera.l iche di certi a p]Jendi citi cronici, èii c..: u1 di r ecente 1 Ticozzi (8) l1n scritto. J) 'altra lJarl,e questi pazienti, lil)erati dall '.a p,pendice ed ottenuta una esatta correzione dell'angolo ileo-cecalc, .a cqui tan o la ... a lut e d a lun gl1i anni ]JOCo oddisfacente. La forn1a diarroica de11 ·a1111enclirite, ritenuta ._ intomatj ca di una vera ente1·ocolité, Cbe sp,es.s'2.. i11 r eal là uon e taJe, fu de ~ critta. n101tì ann1 fa da Saupat'llt -e :Mct1ard , 1:1(. 1 1~iondi , e di recen te dal Ch astcneit e de Gerj , da Daria11 e Pichon e da1l .Ettorre \~) . 1\1ale JlOtrebb ero llUe te crisi spiegarsi per ]a di ffu~ i on e fl C'O rr e11te di uno s tato bacterico da1 l 'ap1)endice fl oao ata al r e La11Le intesti110 era o (con1e il Biondi riteneva), molto più ch e 1'appen dire i1 el]a maggior varte di questi ca~ i dimo~ l rò 11ote flogi tich e ùi i1oca e11tità. Mentre que~ti pazienti quasi sempre guariron o delle loro cri si colitich e o e 0 1FI u11qae diarroicl1 P d o J o 1 appendi cec lon1ia. crive l 'Ettorr e cl1e cc non i può a solutan1ente ~tab ilire alcun rapporto fra quadro clini co e talo anato111'"0-1>a lologi cn. 1

1

1

(8) T1cozz1 E. Ap71enrlicite cronica a crisi enleralgiche. Atti e 111eJnorie d ell a Societ à Lomhnrda

di Chirurgia, YOl. lTI, n. 5. pag . 4!36 . Sedu tn l " lnarzo 1935. (9) ETTORRE E. L a forma di 1rroica dell 'appen dicite cronica. Atti e 111emorie della ... ocielà Lo1l1})arda di Chir urgia, YOl. Ill~ n . 5, pag. 426 edu la 1° marzo 1935. 1

Cl) (


« IL POLICLINICO »

330

C:i1 e _e si voglia Lrovare una spiegazione del s in Lo1no

predominanté (diarre.a), dobbiam o ~>e11sare ch e il 1)rocesso abbja agito esagerando il riflesso gastro-ileale e paralizz.a ndo lo sfintere ileo-cecale e che in pari t,empo abbia eccit[l lo il sistem.a vagale ». Per quello che si riferisc.e alla n1j a esperienza, l)arecchie of'servazioni di tal g·ener e, fra le nJigliaia di appendiciti 01Jerate, mi sono occor se, no11 trascurate ~ella indagine clinica e n ei rilievi anatomici alla biop ia, perch è il rr1io n1aest.r o prof. Biondi .aveva richiamato 1·[,\LLenzìone di i1oi allievi sui rapporti che pot evan o inter correre fra colite ed appendicite. E co.ndivido in proposito le idee dell ' J~ttorre, salvo p.m· quanto si riferisce alla paralisi della v.al,·ola ileo-cecale, percl1è sta in contrasto con tutto il co1111Jortame11Lo a tipo spastico dei , ·ari' finteri sotto l'azione riflessogena d egli stimoli ch,e partono dall 'appen dice (10). J~"'ra i tanti casi p erò uno solo desiaero qui ri cordare . Di una signora che io h9 conosciuto .. i11 da g iovanetta e cl1e i11 ta le età fu p er 11to I ti anni rrtalata di colecistite . Così si ritenn e e perciò fu oura ta con risultato più o 1r1en o buono , 1na non completo, per ch è soffer ente rimase sempre . .E·requentò anche Chiancianu per diversi aitni , salvo ch e l 'ultimo anno d oYe tle ve11irne via p er c,l1è presa da dolori coli ci Yiolenti co11 diarrea i11termittente. Si dimos trò colitica e, con1e accade a tal sort:a di n1ala ti, un po ' stette n1eglio, un po ' peggio , talora giovan·dosj di dieLe approp-riate e di m ·e<li ca111.e nti' indicati , talora a ffatto. Io la rividi a distanza di a11ni , sinch è all_'ultima m·ia vi si La ]a riscontrai per cerlo appendicitica, le proposi 1'intervento, ch e fl1 a ccettato e Ja operai. L 'a1)J)e·n dice lunga ed edematosa era circa p er metà affondata n ella fo setta ileo-cecale f\ d i''i stretta da un cin golo. La metà distale del ,-ern1e era ci.ar1otica ·ed edematosa. L~ esam e is tolog ico dirnostrò i segni di una flogosi' ero·· nj ca jnter s tiziale d ella parete con stasi veno a. l ..a sig nora da anni guarita completamerttr dei fenomeni colecistici , della colite, è ingrassata com e non era stata n1ai. La paziente è di ti1)0 longilineo e spicca tan1cnte vagolab ilc i1Jertonica. 1

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III. I fenon1 cni: riflessi sul cuor e di origine ap11e11 dicitica non ~011 0 cosi frequ enti com e quel li rl1e caratt erizzano la Sinto11ia patologica del(10) S0Lmn1 S. Col ecistoslomia ed appendicectomia 1iella cole l itiasi in, base alla fisiopatologia d elle ·1.1ie biliari. Archivio Ital . di Chirurgia , voi.

xxx,·1,

fase. 4°, ann o 1934.

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NNO

XLIII' NuM. 8]

1'addon1e d estro . Tuttavia no11 di rado occorre, operando in rachianesLe&ia bassa 1)er l'appendj cectomia, di se11tire il paziente accusare, proprio all'atto in cui si stira 1'appendice o l 'angolo ileo-cecale, in cui l 'appendi'o e è maJan1ente fi ssa, un sen so di stretta al cuore e di vero dolore precordiale, accompagnat-0 da c=trresto deì respiro in inspirazione o da a1nbascia r,ei:;piratori.a. Il che oessa rapidamente se si la scia la trazione sul viscere o appena si è tolta l 'appendic,e. Talora è concomitante a questo disturbo una impro, visa dilatazio11e della pupilla. Ciò ha riscontro nella clinica. .fio pubblicato già l 'osservazione di· una donna cl1e era bradicardica e ch e presentaYa fasi rico1·renti di aritmia . Poi si manifestò appendicitica. Il medico suo curante era dubbioso di farla 01>erare perchè temeva per lo st;ato del cuore, nla accadde que5to ch e, una volta appendicectomizzata , la donna fu liber a dei st1oi dis turbi cardiaci , che non si ono mai più ri11n 0va ti·. Ricordo l 'osservazione di un '.altra donna la quale aveva il cuore arit1nico in modo impression.ar1.t e e bra dicardico ugni volta che era colta da crisi do]orose p er acutizzazion·e delI 'appe1Ldic ite cro11ica, di c.ui era portatri ce. Lo :->tra 110 ma in verità non strano del tut,to alla luce di queste nostre conoscenze era che l 'aritmia non cedeva ai cardiocinetici , n1entr,e si calmava, sotto l 'azione del Pantopon o d el Sedasolo. Sottoposta ad intervento, "i trovò ap·p en·dice lunga e fissa dietro i'l cieco , disposta a canna di fucile col colon ascendent,c e con segni evidenti di processi flogisti ci aouti • p r egr·ess1. Ma posso citare il caso ancora più impressionante di una signori11a cl1e soffriva di cuore J leT accessi di cardiopa lmo im1 ponenti. La crisi era però quasi sempre preceduta da un period o cli bradicardia e di dolore precordiale. ' 7isitata da clinici m ·e di ci di fama , era stata diag nos ticata una tachicardia parossistica essienti.ale e si ·e rano suggeri e e speTimentate le c11re più svariate con risultato poco buono, r>~'r oh.è le crisi si ripetevano sempre più frequenti. Poi si manifestarono dolori alla fossa iìi'a ca destra , per cui fu condotta a me ed io trovai ch e p er certo ~r.a appendicitica e consigliai 1' i11tervento , ~he fu accettato, quantunque con grande apprensione dei parenti che t-emevano per le crisi cardiache. Avrei voluto operare in rachi e sarebbe stato int·eressante per studiare i fenomeni provocati dalle manovre sull 'appendice, 1na la signorina si rifiutò recisamenle, per cui si ricorse aJla narcosi et er.ea. t =appendice fu trovata ripiegata su se stessa ad an golo , di oui un lato era adeso 1


(ANNO

XLIII, NuM. 8)

al cieco e l 'altro al mesa dell'ultima ansa del tenue, per modo ch e ad ogni peristalsi l 'ap1)endioe veni va s tirata i11 due sensi opposti. 'F'atti' non gravi di appendicite follicolare. J_,a ragazza non ehhe nel decor ~ o postoperatorio, n è dopo t11.a i lJ ÌÙ, attacchi parossistici di cuore. È ingrassata e falta tranquilla. Dice di avvertire olo un po ' di batticuore se debba presentarsi in arr1bie1J1 l e di soggezion e, n1a ciò non è da 1n eravigliare, quando si pensi che r iò ca1)ita a tan~issiine person e ti1nide di carntlerc. Per qt1anto si riferisce all'apparecchio r espiratorio , pre111essa 1.a conside razione che fatti di tal ger1ere non si sap rebbero de] tutto òisu11ire dall 'in fl ue11la cardiaca, ricordo ancora Ja osscrvazion·e di t1na do11na cinquantenne appendicitica, n el I.a quale si erano s tabiliti accessi cli asn1a bro11chiale a ai grave e che apj)C11dicecton1izzata si liberò dell'asma in circa tre n1esi, n è più vi è anùata soggetta. A ine Ilon ~ono occo r:si più in osservazione casi di tal sortl, n1a ricordo di av·erne riscontrato altri n ella letteratura nledica. 1

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Ogi1uno con1prende co111e sia cosa molto diffi cile di$criminare in caso di fenomeni a carico della vescic.a 11ri'nar· a e d,ell 'apparecchio genitale interno femminile nel decorso di un~ appendicite qua11to sia d~ riferire a propagazione del processo flogistj co per contiguità o µer rapporti esiste11ti di circolazione linfatica e sanguigna e quanto invece ad una turba di indole 11 er"Vo~a p<=>r la insorgenza di riflessi ahnor111i. ~ 11ecessario per ciò scartare da questa ruhri ca tutti i casi acuti o subacuti o comunque- riacutizzati. Ma ciò fatto , rimane per constatazio11e mi'a e di alLri (Cast.i glioni, Finoccl1iaro) ( l 1) un certo numero di osservazjoni in cui la soffere11za daLa ai pazìenti di appendicite cronica dagli organi clel pi'ccolo hacino non può essere messa in rapporto con fatti infian1matori nè con distopie di es~i. In persone che poi guarirono completamente mediante appendicecton1ia e nelle quali ,,i era disuria o stranguria penosa acoessuale l 'esani e dell'apparato urinario era · sempre stato negativo, 1'urina senza pus od altri elementi patologici, ed all 'interv·e nto si trovarono fatti flogistici n1.odic i, J11a11canza di aderenze dirette roJla Yescica o di compression e . ull 't1retere. (11) CASTlGL10N1 G. r.onsiderazion; clinich e ed anat0-n10-patowgrehe in tema di nppendicite cronica. At li e memorie della Società Lombard a di Chirt1rgia, YOl. TI, n. 5 , pag. 371. Sedt1ta 1° 1nar-

zo 193.5.

333

SEZ IONE PRATICA

Ora in Lali c i rcoslanze non ~i può a 1rteno di mettere i fatti morbosi in rapporto con. u11 riflesso nervo o aJJpen,diculo-urinario (B.,ir1·JCc}1iaro). Ed egua]n1e111e si dica ùi un certo nu111ero di donne clic hanno mestruazioni dolorose, irregolari nel p eriodo, nella clurata, nella quantità di sa11guf', nello stalo di' irritazione ed eccitazione gen eral·e, ch e ad ogni ricorso seHtono più i11olesti l dolori abituali della fo ssa i]1aca destra. In queste io sogli o fare en1pre il taglio· media110 e la bio1)sia spesso diruostra l 'integ1it h macroscopica dell'apparato ~e­ Ilitale, l 'appendice libera da ogni rapporto di contiguità o di !:ldcrenza con l·e trombe e con I 'utero, qua11tu11quc in i!:5 Lato di patimento per r1osizio11c fì . sa abnorm e nella regione il eo-cec:ale e per fatti infìammaLori cronici. L 'appendicectomia libe.ra tali pazienti e bi ... og·11a così pur.e an1m·e t1ere u11 riflesso patologico

appertdico-u l ero varico. V. Non è solta11to osservazione mia, n1a di n1ol1i , medici e chirurgi , erte, specialn1e11 te n ei bambini e nei giova11etti , l 'appendico11at i a croJJ ica è accon1pagnata da una dejìcenza im1)ressionante dello s.tato soma tico. Tl quale s1 imrisce, non solta11to alfa scarsezza del pannicolo adiposo , n1a ad una vera insufficenza dello sviluppo organico. Nei b·a mbini a tale stato io do una importanza di prim'ordine quale segno del n1ale ap])endicolar·e, anche quando il dolore della fo s a iliaca destra è scarso e non si sono avute vere coli che. L 'osser,razione viene fatia peT primi dai genitori ste~si, i quali lamentano che il figliolo non si fa òuono a n11l,la , frase caralteri stica che il popolo qui usa per esprim-e re la mi~ria fisica di un bimbo. È cosa mirabile, la quale riempie i genitori di gioia e proc ura al chirurgo massin1a oddisfazi·o ne, il con lat.a re come , dopo J'a.ppcndioectomia, in pochi nl esi quesli piccoli pazjenti siano fatti quasi irriconoscibili i>er il rapido accrescjmento, per Io sviluppo fi sico, il colorito roseo, ed i1 ro J1icuo accumulo di pannicolo adiposo. Spe o ragazzine pallide , sn1unte , g ià di 13 o 14 ann i, r1_on ancora me ' truate , $i sono poi e' o1ule d cch~amen te verso la pubertà . Alla biopsia in questi an1n1alati i tro' ano quasi sempre apJ)endi ci a~Nii lungl1e , f;f JO linfoide, c ioè co11 prevalenza esagerata del tessuto follicol:trc I in fati co, e ron seQni 111a(·ro, ~copic i e n1icro&;opici flogi stic i di es .. o. P e1:i te ancl1e 1'abbondante pleiade g·a ngli arr linfDlica cl1e è .. e1n1)re nel l1an1hin o all'an;!olo


334

ileo-cecale. Si aggiunge a . . ·ai di frequente la fi "._ azion e e lo tiTamenlo delJ 'appendice in ~ede al1norn1e . È J10Lo ... ino dal Morgagni che l 'ap1)endice vern1i [o r111e nei bambini l1a u11 vo lu1l 1e notevol111ente superiore a quella degli adulti. T.ale fntl o dal ~lorg·agni e poi d a quasi tut ti gli auato111ici fu sp iegato con l 'accr escirr1ento non pro1Jorzior1ale del cieco i11 confronto d·cll ·aµpenç~~ ce, nel f:enso ch e il cieco continu a a cr esr·ere d i volume, n1entre l 'appendice rimarrebllc . Lazio11aria. ì\la ciò no1L è esatto, p·er ch è io h o co11Lrollato cl1e il P,eso assoluto di un nu1ner o dclerminat,o di a1)penclic i infantili confron Lulo col peso di u gual numero di 1ppt>ndici cl i atl ul1 o risulta assai , uperiore per i ba111]Jini. È dunque evidente ch e l 'a1>pendice col Yolger e degli a nni in r ealtà si atrofi zza e pii1 ch e altro a carico dell 'elemento linfoide, co1ne si atrofizzano sino a scomp·a rire quasi ci el tutto i gan glj dell 'an golo il,eo-ceca le. Il ch e din1o ~ Lra un co1r1portamenlo dell 'ap·p endice simile a quello di altre formaziqni della econ on1ia i1 ei })rimi anni della vita. Il rifiorire dei fanciulli operati <li appendicect on1ia ricorda lo st esso fer1on1!eno ch·e si l1a clOJ)O l 'c.tblazion e d elle veo-etazioni aclen oi di o clelle tonsille ralatin e ipertrofich e. Si su ole <lire cl1e le co11dizioni fis iche scad·enti degli ade11o idei dipe11de dalla scar a os igenazione di c1ucg·Ji org·anisn1i, ma non può e~ ere tutta i it ciò la patogenesi della di trofia adenoidea; vedule 111oderne sulla natura delle adenoidi e . . ulla lo ro probabile relazio11e col comple .. so endocr i110 se nlhra110 est ender e l 'ambito del proble111a. S·i ·ricordi ch e m olti sofferenti di ton sillite iportro·fica o di adenoidisn10 sono IJurr <lei, così detti , a1)1)endicitici cr onici . Non è d a escludere, in b a$e alla osservazion e clinicil messa in co11fronto col r epe rto dell a biopsia, cl1e l'appendice- lir1foide flogo. ata ·e malamente fi s a po sa , detern1i11ando riflessi di endocrinicj , in fluire sullo svilu1)pO soma I ico.

VI . Spc::, ~ o

, .a uui I o a l 111aJc ai>pendi co]are 11 ll o stato psichico a fondo depressivo. La sofferenza adùon1in ale cont.inua, J'alirncnt azion·e rigu.a rdosa, la r inun cia a n1olti SYnglti o sports ambiti conduce a que to. 11 Mitcl1ell (12) sostirne che l 'ap1)endice croni ca1n1en te infiammata pu ò siml1lare (io direi pil:ltto lo occasionare) sindron1 i 11ervose, L~Onle 11evra. t eni.a , i$terismo, epi1Je -ia. Nella mia prati ca io 110 l '0sservazione di un barr1bino , fJ2 ) \r1Tr.HELL. li. :3464

[A

<< TL POLICLINICO n

l3riu·~h.

l\ rccl.

.Tourn. ,

1927,

NO

XLIII.

l\Ul\'1.

8)

il quale a ,·cva accessi convulsivi messi in relazione co11 verm i inlestinali , che r}erò non furono 111ai dimostrati, e ch·e g u arì dopo l 'ap[>endicecton1ia da m e indicata, m a non eseg uita. Ed 110 l 'osservazione di due pazienti afflitt.i da i11ale epil ettico, di c ui l '11no presentava l 'ai.}pendice tlin1 ostra ta radiograficarr1e11te lunga, contortn , c lavifor1ne, contenente un gr osso cop·r olito ·e n el contempo ulcera duode1tale, e l 'altro una sintor11atologia clinica e radiogra fica tal e da far]o riten ere p er certo appendicitico cronico. Nè l 'uno nè l 'altro p erò si. a'" soggettò al con s i.g lìa to intervento chirurg ico. 1

* ** Dopo qu·e La espo 1z1011e, 11er quanto ~ inte­ Lica, di osser,raz io1li e di fatti , 111 i semb ra gius to dedurre che il termine no. alogico - appcndicile crnn.ica - 11011 è ap]Jropriato a des ignar e un · quadro c li'n ico cl1e h a manifestazioni ass~ i complesse lJer q11a nto dall 'ap·p·endice ven- · ga il inovente pri·m o del la s uccessior1e morbo, a. I11 a] tri ter11li11 i non è lecito definire co11 ur1a eapre sio11e a11atomo-palologira di significato infiamm a torio rifer e11te i ad un orgar10 solo (I 'appendi ce) una inf.ern1ità ch e in tale or ga110 l1a notP. fl0gisticb.e quasi se·m pre solo i11icroscopicl1e o m acroscopich e assai n1odeste, ma clte sopratutto , l)er un vizio stabile di posizione, si estrinseca con turbamento funziortale d ell 'an golo ileo-oecale e con di·sequilihrio funziona] e rifl esso da prima e poi organ i coi di a1.1 JJarati lo11t.ani del] a massima importanza. Da questa defini zion e i1npropria dipen de in gr a11 parte la discrepanza di pareri ch e vi r sulla 0 sislenza o meno . della appendicite cronica ab-in,ilio. Si deve quindi .p arlare piuttosto di m·a.latLia appendicolare, « Passio appendicularis >> . ·· Cosa è ri p eltato e proSJ)ettato ne] termine Ilosografico la r ealtà clini ra in relazione con uno stato morbo ~o, no11 ~ olo anatomo-patologico. ma anch e fi..io-patoJogico locale e gen erale. 1

1

••

lt CASSlìNTO.

'

L 'A. passale i11 r assegn a ],'e manifestazion i

clì11ich e ch e sog·liono accoippagnare · la sofferenza non acula del] 'appendice, propone ch a a ] termin e appe1idicite cronica si sostituisca ' q uello di /)a.c;s;o aprJendicu.laris, in cui è prospettata la rea ltà clini'e.a i11 relazione con u110 tato morboso non solo anatomo-patologico, n1;, an ch e fisio-patologiro locale e generalR.


[Ax~:i

\LIII, .\ l r.

OSSERVAZIONI CLINiCHE' U~ P EDALE

II

I - B.ol\iIA primario: prof. M u z11

PoL1 GLI N1co UMBE«To

P .\DIGLI ONE -

Il collasso massivo postoperatorio del polmonA per il dotL

ENnrco

3::J7

SEZI ONE PRATICA

J

GIUPPONI ,

chi.rurgo aiuto.

Il 111a l l1no d eJ g iorno ll-Vl-1934 viene portata irt ospedn le una giovane di 22 a11ni1 G . G., nu'.:'" hile, co11 forli d olori addomin a li. .Lii- 1 malal tia ha la seguente storia: A.nani u esi fan1jgliare negativa, è slata sempre J;er1e fjno al se tte1nhre 1933, epoca in ·c ui ha co111inci nto a soffrire di dolori modìci ' : all a fossa iliaca f>. spon ta11ei , non in rapporto coi pasti, acco n1pag11a li da perd i la dell 'appetito e da sen so di n ati ~ra. l 11 1ne'>e fa ebbe un attacco doloroso mollo for lr, ch e si localizzò alla .fossa iliaca D. ; durò tre giorni durante i q u ali l a nl alata ebbe febbre e \Otni1o. \poco a pOC'O il dolor e dimin111 cl 'inten~il~t 1 ipresenla11dosi saltuariamente. Il giorn o 10-Vl-1934 fu di nuovo colpita da intenso do lor-J alla fossa iliaca D. con irradiazione a tulle l 'aclclon1e. Non febbr e, non vomito , alvo ( 11it1!-'o. \fjnzione regolare. ~lP. Lr11azio11e regolare. Esrun c obiettivo: Condizioni generali buone, 1 tull a al r uorc e ai polmoni. • L<l dv1ne: Pian eggiante ; dolente il punto di Mc Bur11e) e tutta la fossa iliaca D. Scar sa difesa, HO\\ si n g e Blumberg presenti. · Esan1e l'elltale: 11ega liYo per lesioni d ell 'utero e a1111c ~ i. 'l'c111peralura 36,4, polso 80. Urine p. sp. 1029 , rcnz. ncidu. _\Jbu1uina e zuccl1ero assenti. InlPrYe11lo il gior110 11-VI-1934 (dott. Giuppord ) . llucl1ian estesia llOYocain ica 10 ctg. sufficient e. 1'ag1io di ~1. B. j ri lroYa un 'appendice con seg11i netti di flogosi cronica riacutizzata. Appc11clicectom ia: affondame11lo: sutura totale. 1, ·operaLion c è cl urala 15 i11i11uti ed è avvenuta alle or" J3 dell 'll-VI-1934. ' A.llr ore 17 dura11 le la visita del p omeriggio riolo clte la i11ala la è agita la ma l 'operazion(} è 1roppo 'icina per poter pensare a complicaz~oni, clalo c h e' la te1nperalura è 36,3 e il polso di 80. Il mal l i110 del 12 seguita l 'agitazione della mal a ta e11e h ;l dovu lo essere eat et.erizza t a; alla 16 l a 111ala la è di Yen u ta dispnoica ed accusa forti do- · lori all a palla S. e al collo, la t emperatura è sali la a 39,5, il pol o a 120, i respiri a 40 al Ìni11uto: no11 LO!"SC, n on e p e llora to. L 'add o1n c n on è nè meteorico n è dolente. Sull 'en1i torace . alla percu ssion e si h a un suono ridol lo Sll lutto 1·ambito co11 risonanza timpa11ica Yerso la basé. Il fremilo è abolito." ella · fossa sopra-spinosa soffio · bronchiale. · 1 Puntura esplorati a negativa. Il g ior110 14 la temperatura massima è di 37 ,5, a lle ore 1 , i r eS})iri al i11inl1to si nlantengo n o da 3G massimo a 32 n1inimo, il polso da un massin10 di 92 a un minin10 di 88. La mal ata si sen't~ rneglio, i1011 ha lo se. Reperto t or acico, imn1utattl. La riduzione di uono è d ivenuta ottusità. L/ e· rnitoracc D. all 'i p czione è din1i11 uito di nn1piez1a.

il m edias tino è s Lirato a S. L ·esame d el sa11gue dà: Gl. r. 3.900.000; gl. b. 5200. Formula: 70 % n eu trofili ; 5 % eosinofili ; 16 % linfociti; 1 <J'~ basofili; 8 '}'~ n1011qciti. Il limile D. d ell 'ottusilà cardiaca è sulla margi11ale S. dello s ter110. Ap11ea completa su tutto . l 'ambj lo. . Il giorno 15 la malata non ha febbre, si sente leggermen te meglio. La ferita · ta b en e e Yengono loJte le g r a1)pe tle. IL reperto loracico è i111muta to; si avverte i11 più qualcl1e sfregamento p leurico. Nella notte dal 16 al 16 11a t osse con espet tora to schiu11loso. Il mattino è senza ten1per atura, eufor ica; i dolori al collo e alla spalla S. sono quasi scompar si , alla p ercussione il su ono è più chiar o su tutto l 'ambito, il soffio bron chi ale è scomparso, il fremito si p er cepisce f.h10 al! 'apice della scapola, così pure il mu.r mure . . Si ascolta qualche rumore i:on t ul li j caratteri d ello -. fregam ento. L 'esam e dell 'espettorato è negatiYo p er spirali d i Curschmann, cristalli di Ch arcot ed eosinofili. Il g iorno 17 e 18 conli11t1a il 111iglioran1e11 to del!a malata. Il g iorno 18 si tolgono i pu11ti, il r eperto toracico è quello di un torace norm ale, in qu alcl1e punto si apprezzano dei ronchi. Si esegu e esan1e radiogr afico che a distanza d i 2 giorn i d alla crisi non dà nulla di notevole. Si n ot a p erò ipo1nobilità del diaframma S. impiccolim ento clell'e1nitorace S. La mala ta n ei g iorni seguen I i h a c istite causata dai cat eterismi dei primi gio rni . Esce p erfettamen te guarita il 4 luglio. Durant e il periodo acu lo è stata cu r a lR con 2dren alin a 20 gocce 3 vol t e al giorno . Inalazioni di ca111ornilla e bicarbon at o; i11iezioni ecci la n ti; eser cizi respira tori ; cambiamenti frequ en ti di posizione. '

Diagnosi. -

pazien te ch e in econda g iornata prese11ta eilevazio11e di tempera tura fino a 39,5 e oltusità poln1onare può avere o una polmonite, o una broncop oln1011ile o un infarto o un collasso ma sivo. Riunendosi. però sinto,n1i antitetici con1e. ot t.u sità, compar.. a del fre1nito, r etrazione dell 'emitorace e a ttiramento del m ediasl i110 ver o il lato inalato bisogna far diag n o i cl i ret ta di r.olla•s so massi,vo del pol111one. Diagnosi confern1ata dal! 'ulteriore decor... o della malattia e per l 'attenuazione e ~co111 1)ar­ sa 1 qua::;i con1_pleta di tutti i sinton1i in })Oche ore. , P er collasso inassivo postoperatorio de] }Jolmon e, s'intende 1'a teletta.._ i.a totale cli u113 ampia zona di polmone ch e sopraYvie11e in :::.eg uito ad operazio11e. . Nei pochi ca ... i ve11u li a 1norte e 111 oui si e praticata l 'autopsia si è tr ovato il I)()lmone ate]elta ico, com e un poln1011e di feto che non abbia ancora res1>irato, e pei'ciò alcuni autori , fra i quali Jackson e Lee, in .. L. tono nel Yoler dare all 'affezione il nom e di a te lettasia J><.1 ~ t ­ operatoria . Ci ~ en1bra t>iù .g-iu . . 1o ri~e rhare il U11


338

H

lern1in e di a Lelettasia al polrnone che non ha mai r espirato e di dare ali 'affezione in questione i'l Lermin e di coJlasso postopeiratorio, n om e del resto che g·li fu da to da W. Past eur cJ1e si è occupa to per p rimo della questione. L 'atelettasia polmonare dei neonati ·e .iJ (.;Ollasso del polmone in seguito ad affezioni medich e, er ain o conosc.i uti già da parecchio Le1rtpo qua11do W. l'asl.eur n el 18'90 notava nno stato atelettasico d elle basi polmonari in individui n1 orti di difterite. Egli credeva cl1e ciò fosse dovuto alla paralisi del dia fran1n1a e all 'insufficienza r esp1iratoria1 consecutiva. QuaJche a11no p1.ù tardi , anoh e individui rr1orti in seguito ad 0 perazione, ritrovò un a1lalogo s!ato atelettasico del polmone. Descrisse allora il collasso massivo post operatorio del polmone in una, se·r i,e di la\1ori di cui il più importante apparve n e.J 1914 nel British .Jourrtal o/ Surgery. Tutto era descritto , in modo coim p•1eto, dalla frequenza ai dati clinici, solo la i)alogenesi oscura p·e r lui , è rimasta oscura an ch e in seguito. LeovoJq nel 1922 ne descrisse i sintomi radiolo1g ici e nel 1925 Scotl n e riunì 64 casi. rDai allora le o5servazioni si sono moltiplicate perch è l 'atte11zione d ei m edici è stata ricl1ian1ata sull1 quest1one e il collasso massi vo del polmone è entrato a far parte delle complicazioni polmo11ari post-operatorie, di quelle coin1plicazioni che secondo Petren costituiscono la croce della ohirurgia, moderna . Il collas·SO· polrr1onare post-operatorio è si ato visto manife$tarsi in seguito a qualun · que anestesia; gen erale (all 'etere o cloroforn11io) spinale, locale, ed anche sen za anestesia. Si crede in genere ch e l 'anestesia generale per inalazi,on e, per le proprietà irritanti d eg·Ji a nestetici sulla mucosa bronchiale, determi · ni più facilm ent~ il collasso. · Ma Linco]n 1 Bro"1n accu sa J'a11estesia spiina1e come maggiormente colpe, ole per pnrecchie ragioni qu~ li lf' diminuzion e noleYole dell 'a1npiezza dei 111ovi111enti r es11iratori non solo durante l 'aneste~ ia ma an ch e dopo; l'aumento· della viscosità delle secrezioni bronchiali che così son o più difficili ad espettorare, l'assenza di vomito cl1e segue generalm ente l 'a n estesia. Il coJlasso si produce in seguito ad interventi sul co]Jo , sul torace, sul] 'addon1e ed anch e s ugli arti . Dn l\ot.are l<t su a frf> que11za dopo operazio'1

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JL P OLICLINICO

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[ANNO

XLIII,

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ni per tvr1coplastica (Berry) e dopo operazjoni IJer apJ.11(\ndicitH e ernia. , Notevole c.:11e ~·i produca in seguito a t,raumi non cbir·u rgici e specj~lmente dopo ferite e contusio11i degli arti, dopo fratture del bacino. dor10 ferite d el torac~ anche n on pe· netran ti . Il colJ asso si è m anifestato con più frequenza dal lato op1)osto alla ferita del torace o dell: arto coirrte in gen ere n elle operazioni chi1 urgi.r.he sul r ene o sul torac.ei si n1anifesta nel l:·1lc o-pposto alì 'op erazione. La frequenza è diversamente valutata1, W . Pasteur su 2.000 operazioni ha trovato 16 cR~i rlì collasso ossia il 0,8 %; Scott 12 casi !':.U 1. 000 operazioni; Cutler 2 casi su 1. 000 cperazioni. Gli autori cl1e tengono conto delle atelettasie parziali vedono salire la per centuale a 32 per 419 interventi (Mastio e S:pitler) .a 36 su 251 ma lati (Buland e Sheret) tante> da dover dire che il collasso· massivo costituisce da se solo il 70 % delle complica· zioni polmonari. È più frequente nell'uomo che nella donna forse per uno stato irritativo dei polmoni dei fu1n a.t ori. Patogenesi: ~Iolte teorie si contendo110 iJ campo p er $piegare il collasso massivo. Pasteur, ch E) aveva osservato l 'atelettasia nei difterici, riportava alla paralisi del diaframma l 'atelettasia dei lobi polmon.a ri infe• • r1or1. Infatti gli scambi respiratori si fanno male quando i muscoli inspiratori sono paralizzati , e l'aria è riassorbita molto più velocemente di quello che non sia rinnovata. ~i possono così spiegare i collassi i11assivi ito11 solo per pa,ralisi de·] diaframm<.1, ma per paralisi degli intercostali, per sezio11i del 1nidollo nei iniastenici ed infine negli 01)erati iil cui già sappiamo che la capacità vi tale dei polmo11i n1isurata con lo spirometro è ridotta al 20 o al 30 % di quella e.b e era prima dell 'intervento, e nei quali, il dolore, l'ascensione del diatfrarn1!Il1a per distensione. delle a11se, le fasc iature e sopratutto la posizio11e forzata predispongono al collasso massivo. Certo è, che senza esser e la sola cau sa del collasso massivo del polmone, I 'insufficienza respiratoria degli operati è senza du·bbio una delle più efJj cienti cause della sua produ• 11one. Ostruzione bronchiale : In individui morti cli collasso tnassivo p. Jakson e Lee han110 trovalo i bl'onchi obliterati da un tappo di muco. In altri individui colpiti da collasso n1assivo f1. con ]a broncoscopia è stato potu-


{ANNO .

XLIIl , NUM~ 8]

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SEZI ONE PRATICA

Lo co11stalar e ed estrarre un taptJo n1ucoso e far cessare rapida.m ente la sindrome. Vj è ·p o i un interessantif'simo caso riferito da Lee, Tucker e Clerf. Un giovane di 15 anni durante una operazione d1 t}rnin in anesLesia generale presenta fcJrtE: secr:ezione di muco. Dopo 24: h. inizia u1t e .1).m. con trollato rad iogra ficamente. Si pratica la broncoscopia e s i aspira una grande quantità di muco, e tutti i segni del collasso spariscono. Il muco così ritirato è pieno di pneun1ococchi. Si laparatomizza un can e e si richiude e il giorno segu en te dopo avergli L1ttl) un 'i11iezione calmante per impedire il riflesso delìa tosse gli si iniettano col melodo hror1coscopico 7 c . c. del muco anzidetto 11el bronco S. Do1Jo so lo 3 ore si constata radiograficamcnle l'esistenza di un collasso massivo S. Esperienze simili eseguite da Lincoln Brown sui cani co11 liquidi viscl1iosi iodat i (e quindi ,·isibili ai raggi) hanno dimostrato ch e più de11so è il secreto più faciJmente si ha l 'OS'I ru zione di u11 solo bronco, mentre quando è più flt1ido i ~liffonde lentamente a tutto l 'al})ero bT011chiale. I11 tlue ca i di collasso p. riportati da lui , mentre nel primo caso il collasso occupava la parte i111'er1ore del polmone D . e con la bron coscopia i ritirò un tappo muco5o dens' ssimo che occu1)aiva il bronco inferiore; ne1 seco11do ca~o l'atelettasia era a focolai dissein1i nrdi e con la bro11rosco1J-ia si ritirarono liqui cli più diffluenti che nel caso precedente. Ora qual' è la causa . di questo aumento di ~P L 1 czion e ~ Per ~1atbes si trattere·h be di un 'infezione delle vi e respiratorie ch e comincereib·b e gin n el p eriodo anegtetico ed è Ca orita dal fatto cJ1e il nlalato non può tossire. Scot L e CuLler, Berga1nini e Skepard pen sano cl1e sia la dilatazione dei capillari e delle venule che determinano un edema della mucosa d e,i piccoli bronchi con produzio11e d j .n1uco ~ pesso, viscl1ioso. La dilatazione vasale sarebbe a, sua volt n sotto le dipende11ze di un rifle. so vaso-moto 1 e. 111 lìne aJ tri aut ori vogliono . piegare tutta la si11dron-re senza dover ricorrere all 'ostruzio na bron chiale per tappo di muco: così per Bradford ~i tratterebbe di uno pasmo d ei muscoli bronchiali per eccitazione del pneun1ogastrico. Per Simon qualsiasi eccitazio11e c•ddon1inale rifJettendosi nei polmoni sia per il simpatico cl1e per il pneumoga ... trico determinerebbe la chiu ura spasmodica dei canali aerei, non a livello dei broncl1ioli 1na del ca-

11ale alveolare, nel punto in cui gli istologi hanno messo in evidenza una specie dj sfi 11 tere liscio che con la sua contrazione può chiudere il canale alveolare con1pletament~. V'è infine chi ritiene colpevole del collasso l'alterazione del riflesso d1 Hering Brat1er. Per questo riflesso i l polmone espans.o al massimo inibisce l 'insp·i razione e timola l 'espirazione , retratto al m 111imo inibi sce l 'es1)irazione e stimola l'inspirazione. Ne-I collasso i)0lmonacre il polmone retratto al minimo · 11on stimolerebbe pilì l'inspirazione. Teorie . tutte ch e se spiegano un · fatto ne lasciano in so lt11 o un altro. Allo s tato attuale, i fatti più probatori per spiegare la sindrome sono quelli dell 'i·n sufficienza respiratoria e dell'ostruzione b·ron r hiale. (ÌlJ ADRO GLI NI Cd.

11 collasso massivo polmonare si inizia in modo brusco, generà1lmoote n elle pri,me .24. ore, ma anche in 2a. o 3a g iornafa. :E: stato visto iniziarsi sul tavolo ope,r atorio (Berga111ini e Shepard), e'd anche in 9a. giornata (R. Simon). Il malato dopo l 'operazione molte volte è calmo, altre volte (caso nostro) è jn preda ad A.gi tazione, mai però dà l 'impressione di un malato intossicato. L'inizio è segnato da tern1peratura dispnea e dolori. La temperatura il primo giorno arriva verso i 39 (nel nostro caso 39° ,5) per diminuire rapidamente nei g iorni su ccessivi. Sono state notate tem·p erature altissime (41) e casi senza temperatura . La dispnea può andare da 35 respiri al n1; · nuLo fi110 a 50. La respirazione è st1perficiale. il volto è leggermente cianotico. Lenormant dj ce di avere notato senlI>re una co]oraizione rouge-brique che egli ritiene caratteristica . I dolori non mancano qua ·i n1ai. In genere sor10 r etroslernali, o toracici , non hanno però l 'intensilà del dolore puntorio d el polmonitico. Si pos~ono anche avere dolori alle sp,a lle e al collo (con1e nella nostra 1r1ala·l a) ·sotto forma di stiramenti peno is ... i111i . La testa e il collo frequenlen1rnte ' eng ono pie· gati verso il lato del polmone colla ato . Ql1al che volta si ha anche tosse ed espettorazione . f\1a quello che colpisce è l 'esan1e del lorace. L'emitorace preso è immobile e r etratto , le costole più oblique che nel lato a110 , g li pazi intercostali diminui1i. Il 1nediastino è stirato dal lalo J11 alato. • Il cuore subisce spostan1enti in a lto e la le1almenle. In alto percl1è il dia fra n1111a 'in 1


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JL P OLfCLINl CO >>

nalza aspiralo ancl1 'esso. La punta del cuore può arri,rare fìno nell'ascella S. e battere nel terzo spaz io intercost ale. .

Percussione. -

Ottusità co1m pleta su tutto l 'ambito meno intensa sull 'apice) jn basso a S. il timpanismo dello sto,m aco delimita bene le basi ottuse e retratte.

Abolizione del jrem ito vocale tattile e apriea completa. - Qualche volta si ha aun1ento del fre111ito · 0 soffi o tubario. Secondo Lenorn1ant nel prin10 caso i bronchi sarebbero ostruiti, neJ secondo no. In genere sull 'ilo si ascolta un soflìo bronchiale. La puntura esplorati va è sempre negativa e . la pressione intrapleurica è fortemente n egativa. Come si vede quello che colpisce n el collasso polmonare è l 'associazione fra sin tomi di r.or1densazione polnlionare e spos tamento de] mediastino verso il· lato malato . \ ; Cl" O 1l terzo g·ior110 ( qualcl1e volta dopo poche ore e altre volte in 5a g·ior·n ata) il collasso polmonare s1. avvia a guarigione, che l) UÒ a.vve11ire per crisi o per lisi. Se è per c1;si, il malato bruscamente, .~ ia i11 occasione di un colpo di tosse, sia per un é.:am·b i,amento di posizione, incon1incia ad emettere con la tosse una grande quantità di muco e dopo poco tempo si sente meglio. Esaminando i 1 torace che 'poche o-re prima era immobile e d ottu~o, si .è stupiti di trovare i] ritor110 della sonorità a1lla percussione e de] murmure vescicQlare. Se la g uarigione avviene per lisi , e questo è i] caso più freque•n te, piano i>iano si fa la riespansione del J)O]mone dall'alto al bas o. I, 'ultj.mo a riespandersi è il lobo inferiore. In poch1 gioT11i tutto rientra nella norma. Su.1 polmone si ascolta qualche rantolo e p iratorio e null,altro. Il quadro ch e abbiamo tracciato è quello del collasso massivo di tutto un polmone. E istone forme con collasso compil0to1 del lobo inferiore e collasso -parziale dei lobi so-

prastanti. Colla,sso co1npleto del solo lobo inferiore·. · Collass0 parziale di un lobo. Collasso di ambedue i lobi inferiori. ESAME RADIOLOGICO.

Molte volte p er lai gra,rità di. sintomi si evita di n1andare il n1alato alla sala di radiografia e si attende. Quando poi le condizioni del malato so no migliorate non si ha più 11 repeTto caratleristico radiogra1fi co del colla o mas•

51YO.

Cosi è avvenuto nella nostra malata ed ap·

[ANNO

XLIII,

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i)unto per questo non posso p1rese11tare delle 1 adiogra fie·. Sareh·b e opportuno cl1e ogni reparto ave se un apparecchio portatile per poter ese guire radiografie a1l letto stesso del n1alato. Probabilmente il nun1ero delle osservazioni di collasso parziale aumen1erebbe a scapii to delle cosidette broncopolmoniti post-operatorie. Il quadro radiografico del collasso i11assivo rLon fa che confermare i dati clinici. Retrazione del torace - aurne11to di obliquità delle costole, aiscen sion e del diaframn1a ~ aspirazio.·r1e del 1nediastino nel lato malato. Tn più tutto l 'e111itorace r etratto è occupato cla un 'ombra densa, urtiform e, che 1mia ... cl1era 11erfìn0 i rilievi os~ei . Sen1b·r a strano cl1e il pol1none possa da1re un '01nbra Lanto inter1sa rr1a ciò si può pi'egare sapendo che il polmone è ingorgato di sa11gue, con1p•re.sso e soµrattutto p·r ivo di aria . Quando il processo s i avvia a guarigione si i1otrà assistere a:d uno sGhiarimento della parte aJt::t del polmo11e, 1nentre resterà opaca la base . Nelle parti più chiarite rimarranno ancora d e·l Je piccole ombre a te tin1oni.are che v'è qual. che lobulo atelettasico. L 'ultima a r h1.a1r irsi è la base. 1

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D ecorso e co11iplica·zio·1ii. Rara1ne11t e il collasso n1assivo termi11a con la morte. I11 genere do po i) o chi giorni o per crisi o per lisi il n1.alato si 1vvia a g uarig·ione. Si è avuto però qualche raro caso di morte. È ovvio pensare ch e ]e infez1oni, broncl1ite, bronco1J.olmonite e infarti si localizzino più facilmente su un polmone che è stato attaccato dal collasso. (Mastic.s Spittler su 50 casi di collasso massivo l1anno avuto 5 volte complicazioni di bronchite e broncopolmonite). Non mancano autori che credono il i)oln1011e collassato al riparo dalle infezioni.

A riatom.ia. patologica. -

Scarsi so110 i re1)erti autopsici . Nei casi morti peT collasso o per altre cause ma ch e avevano presentato un collasso massi, 0 si è sempre tro,rato: polmone retratto , grigio rosa, com1)atto al taglio, non crepiitante . più pesante dell'acqua. All 'esame microsr-op1co,· gli alveoli accollati e vuoti, qual c uno ripieno di muco e leucociti. Alcune volte è stato trovato il bronco principale intieran1 e11 le ostruito da muco, altre volte no.· 1

Cu.ra. -

Se è vero che il collasso mas ivo predispone a1lle compli cazioni polmonari , prevenire il collasso vorrà dire prevenire le con1plicazioni. Infatti molte statistiche provano la


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SEZJONE J:>H.ATJ C..\

Yerit.à di questo asserto din1ostrando una d~mi 11uzione enorme delle con1plicazioni poln1onari dopo r.h e sisten1atican1ente si cerca di prevenire il collasso. Molti m ezzi, dei quali alcuni e111plicissi1ni ::,i posso110 m ellere in opera. PorTe il n1alato a, letto i11 posizione semi sedl1ta e fargli compiere sp·esso grandi resp1irazioni, e.ambiarlo· sµ esso di posizione, lin1ilare 1G m orfina pre e postope·r atoria. Piccole avvertenze quesle cl1e IJossono essere attuate ovunque. Moisè e Smith non ritengono la posizione sen 1j . edu la comr la più ada~ta }Jer prevenire il rollas o n1 assivo p erch è credono ch e con la posizion e semis.eduta si ab1b ia una veira e p1rol'ria fognatura del po11none e quindi un accum11lo di secrez io11i n ella parte più declive. t ~ ta t r, an cl1c preconizza.t a e attuata con succe~so da I~u] a11d e Sheret la posjzione inversa rltc delern1inerebbe una maggiore ventilazion e dell e La.. i. 011esta posizione consiste n el far cleco111berc il ma lato senza cuscino con i piedi dl' I ]etto soll evati di 60 cm . Più. com od0 il m etodo di Cutler oh e dispoll C di lelli la cui posizio11e può e·ssere variat ~. . a 1)1.a,r ere. • Non ap11ena il collasso massivo si sia m aoi l'c la lo - ch e cosa occorre fare? 1 ·unil~o rr1 ezzo ,·er am ente effi cace sar ebbe qt1e l10 cli a J)irare m ercè la broncoscopia il tappo 111t1co o dei grandi bron chi . l\1a a parte il falto cli e non in tutti i casi esiste il ta1)})() n1 nrnso, per questo intelf'Vento occorre l 10]Je r o cli llDO specialista. Ma vi son o un a quanti tà di m ezzi atti a rj dare al p0Jn1on o la sua p"ervi età . 11 p1.i1 semplice è quello di far decombere il n1a lHlo ~ul ]ato opposto, n1a n1olti non toll erano que::;ta posizione. Alcune volte ba ta sr11<) · tere i n 1éllati e dar loro qualch e colpo ~u]J a ·chir na l"'er vedere sparire il collasso. ~e possibile, mettere in opera l 'ipervenLila· zin11c po lmo1Ja1re . ch e consistei n el dare duri:\nt é dieci m inuli insufflazioni successi:ve di un n tisct1glio conte11ente un volun1e di C:02 e 5 cli O e q11indi di ariia pura. Que lo n1etodo di iper ve11tilazione, istituito da Scott e Cutl er e ormai m esso in CYpiera d.a rnolti • i basa sul fatto ch e 1'anidride carbo11ica Li1nola i centri bulbari ch e così eccita ti dcter111inano inspirazioni m10lto forti. (i li a•ntori ch e applican o qu e~ to i11etodo ron si 'Oo- li~ 11 0 di fare . istematicamente 10 i11i11uti di iper, enlilazion e alla fine dell a narco i ; i11 ogni n1nniera di rr1etlerla in opera in1n1ediatan1en te TLOn :\f}l1eJl a ffiflllifestatisi i pr in1i Ìnl0111 i del CO 11::. ... O.

Pl l ASSlJN1'0. l .'A. <le::;crive

ca o di collasso n1assiYo postop era ~orio dcl l)O]n1on e e tratta l 'argo111ento d~ffond cn<l o i 1Ja rli colar111e11te sulla etiologia e u lla cura . BIBLIOGRAFIA SoLTAN. l\Jassive co llapse oj l ung. British 1"Iedical J ournal , 21 marzo 1925. B ERGAMIN I e SHEPARD. Bi lale ral at electasis of lung. Annals of Surger y, 1927, p. 35. B E ttTRAi\I

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XXXII, p. mas .

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346

RIVISTE Alcani dati sulla lisatoterapia. Fra i molteplic-i metodi dell.. organoterapia, (li cui la branca ormonoter.apica è una dall e più a ffer111a1esi accanto alla epato- e gastroter a1J1a, vi sono ancora d ei procedimenti allo sl11dio dei qua li p erò i risultati sembrano di g·jà esser·e notevoli e pron1ett.enli; i'ntendian10 parlare delle ricer che sperimer1tali e cli11ic.he riguardanti l 'u~o t erapeutico dei lisati di alcu11i orgar1i o ·te$suti a ll·e quali ricer che si sono dedi ca ti particolarmente gli AA. russi (Toucl111 0,\· e la sua scuola, l\.asako''' ecl altri). Il norr1e dei lisati è stato dato alle sostanze cl1e r.n.i)1>rese11tano i prodotti di scissio11e, della lisi di vari organi o Le&suti di animali da n1aceJlo. l)reparati econdo 1·ouchnovv i lisati ve11g·ofio ricavati n1·edianle u11 trattamento con1111esr-,c di cui ogni fase dà un ti'p o sp eciale; la prj.i.lli.l frazione viene ot.tenuta colla digestione pei;sinica fino a chè le reazioni p er l 'all1ur.oina diventano n egati've; essa contiene pri11ci11alr11er1 Le peptoni e albumose; nella seconda frazion e prevalgono albun1ose e p·o lii.ieptid i ; la terza frazione ottenuta m·edi.ant~ trattan1e11Lo colla tripsina o colla permanenza ir1 autoclavE. conti'e ne poli·p eptidi , an1inoacidi e forse anche an1ine biogene. I lisati di Kasako'v ve11gono prer.arati mediante idrolisi in autoclave a pre:-;&io11e di 12-1 5 atmosfe·re; i'n essi è indubbia la presenza di arninoacidi, di amin.e biogen e e di altri elementi scissi d ella I11olecola a1btln1ir1oidea. L ·azio1J e dei lisati sull 'organismo umano od én1in1ale ·è caratterizzata oltrecch è da effetti ge11 er.a li, che potrebbero dirsi stimolanti, ancpe e so1)ratutto da effetti locali specifìci, n el senso di un· a1ione e lettiva sull 'or gano o t essuto omon i1 no a quello ùa cui derivano e ch e si man ife ta con I ' ecc.,ila111ento (fino ad e.ffetti d eJ«leri , Toucl1110,v) o colla normalizzazio11e (J\ asakO\\.·) dc.Ila sua funzionalità. P er y:uel ch e riguarda l'azione generale e sn Bolo di1Ticilntente può esser e con siderata analoga a quella della proteinoterapia, trattandosi· di prodoLLi di cissione e non già del]a molecola albununoideia integr.a . l\!Ja sia n el n1.eccani 111 0 dall 'azione gen erale, ch e su quello del1' effetto speci'fico verte ancora la discussione; a1cuni aspetti di tale disc u&sio11e sono stati r ecente111cnte riassunti da S. GENES (Vra.cebn,oje IJ elo , 193+, f. 2). L 'A. osserva ch e l 'azione dei lisa ti non può esser e senz'al tro ric9ndotta a qt1e11a degli ormo11i eventualn1e11te in essi conlf"11uti , trattando i spesso di derivati di organi n on endocrini (muscoli , cervello ecc.); l 'A. evi denlemente s i riferi's ce al concetto clinico e JJra1.ico dell 'orn1one in se11 o stretto della parola. Va notato però che nel senso lato quali organi' ormo11ali possono es er e inte .. i tutti i 1105tri organi e t essuti', e questo difatti sarebbe 1

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Nu~r.

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il concetto di Ricl1et, ~iisagawa ed altri; ~e­ condo questi AA. esisterebbero degli orn1011i orr1oorgar1ici, sostanze cioè che agiscono sul1' organo o ntologo (Riche t; ; in questo caso l 'ormone corrisponderebbe ad urto o più prodotti i11termedi di scission.e d el tessuto; ora tale concetto sarebLe analogo a quello di Toucl1no''' st e so, il quale parla d el lisato quale << veleno naturale del] a cellula ». Può essere però l 'azio11e di orn1oni con1u11i senz 'altro trascurala (l{osakow) o considerata quale seco11daria (Touchno\\ nel caso di lisati derivati da organi endocrini? I~e es1)erie11ze di Genes riescono molto dimos lraliv·e irt lJroposito; in esse l 'A: ha potuto costatare che il lis.ato delle ghiandole surrenali saggiato con metodi biologici , esplica, a differenza di lisati di altri organi, un'azione adre11aJino ..si111ile sulla pressio11e sanguigna, sull 'azione cardiaca , sull 'intestino e sulla glic.e'Il1 ia di vari a11in1a1i di laboratorio; ·evidente1n.ente il procedin1enLo usatQ dall 'A. (p reparazione dei lisati in 3 frazioni . econdo Touchnow) non distrugge l 'adrenalina (la quale com 'è nolo resist e (ìno alla temperatura cli 212° gradi e non è attaccata dalla pepsi1Ja e f:.a ncreatina). a però notato che l 'az ione della secon.da frazione era più intensa di quella della prima; tale fatto potrebbe es_er e attribuito ·alla n·1aggiore m essa in lib·e·r tà di sos tanze adr·enalinosimili; rr1a sarebbe più verosimile la supposizione che sono gli altri i)rodot~i di scissione album1inoidea ad intensificare I ' azio11e dell, adrenalina (com 'è stato già din1oslralo da Abderhalden per alcuni' an1inoacidi); la stessa ipotesi potrebbe SJ)iegare il fatto che l 'ebollizione i)rolungata ·d iminuisce Jljù notevo lr11ente l 'attività dell'adrenalina pura c11e non quella del lisato surre·n ale. Risulter 6bbe qui11di da queste ricer che cl1e l 'e ffet~ o di alcuni lisati endocri11i può essere a lmeno in parte attribui Lo all 'azion.e di ormo11i in essi contenuti· tale azior1e vi·e11e però notevoln1entP J)Otenziat~ dalla pre,senza di prodotti di scisio11e albuminoidea. Nello stesso senso di aumentata recettivi là cellulare sotlo l 'influsso dei l~sati depongono le osservazioni di STEPPUi\", GunARE'v e,d al I ri ( Vrace.brioje Delo, 1935, f. l ); operando co11 Ìisato ùi caseina - quindi con proclotti di cis sione di un 'albun1ina non s1:>eciHca gli A.I\. hanno potuto notare com e tali lisati i>oten ziavano l 'effetto di alcune sosta11ze farmacodir1an1icl1e con1e ad es . dell .istan1ina , della adrenalina, della digitale. L'effetto favorevole eh ~ da tale lisclto ' iene esplicato su un cuore dt rana in periodo di stanchezza potrebbe. :p~re essere attribuilo ad una au1nentata sens1b1l1tà cel lulare ver so le sostan ze autostimolanti. ( ·i noti che risultati analoghi sono stati ottenuti da \Veicl1ardt e Scbittenhelm con prodotti di scis"ione albuminoidea a peso molecolare alto; a tale proprietà « attivatrice del i~rotoplasn1a » è stato attri'b uito · 1·effetto terapeutico della pro1

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[ANNO XLIII, NuNr. 8)

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SEZIONE PRATICA

teina introdotta i)ar enteralmer1te, la qua] e agin1ostr.ita a:a r.:h e in esperienze con colture <li r cbb,e media11Le i suoi prodotti di scissione). t.essuLi in vitro , le quali' permisero di stab iSembrerebbe qui11di da CJUesti dati ch e l 'alire il caratt ere catalitico di tale attività (Run1j anze,·v). zio11e d e i lisati è piuttosto con1plessa; co11 ogni 1~·ra ì cc punti d 'attacco 1> d ei li's ati l 'A. cor1probabilità accanto ad ·e lem enti attivi specisidera anche il sisLe111a nervoso, specie, qu·elJo licì 1 li ali dj Touchno'\' contengono ancJ1e cbe governa l 'attiviLà m etabolica dei si11g·oli 1>todot.ti aspeciflci ch e agi:scono in siner gia coi . . org·ani; egli' cita i11 proposito le ricerche di pr1n11. Una rece11te cor11unicazio11e di l\ :\ SAKOW Oleandro,v, i1elle quali il tropisn10 d·ei lisal i ( 4cta Med. Sca.rid:in, 1935, v. 1-li) è d edicata veniva ii1diretl amen te messo i11 evidenza da]Ja colo·r azione blu ch e aoquisLa·va la rete nervosa ='Opratutto ai risultati pratici d ella t erapj a rrredi alc uni organi (pancreas) quando il lisaLo diante associ.azioni . di . vari lisati ; n ella parte i11 iettato era n1escolato co11 blu di metilene. · teorica l 'A. si lirnita ad un bre,;e .acoenno sulle I lisati p oss.i.e.d ereb·bero quindi attività g·e~os ta11ze ·altive dei lisati e suit .fenomeni neuron~rali ·e locali 11ei ri'g uardi di metabolis1no 1110 1ab ol i ci da questi influenzati. Riferendosi esclusivam.ente ai lisati !)1r epa- . dell '0rganisn10 ii1 toto e d ei suoi sing·oli org.a11i, nei riguardi cioè d ei processi ch e seconrati co l pro1Jrio metodo l 'A. n ·ega che I.a loro do l 'A. don1inar10 quasi tutti i quadri morbosi a ttività gener a le sia a11aloga a que]la dei « corclella · p·a t.o logia u 111ar1a. Partendo da tale co11pi stimola11ti >> (11. eizkorper) di ·vVeichardt cioè si derazione l '1\ .. J1a appli1calo la polilisatoteradei derivali albun1inoidei a p 1eso molecolare J-ìilt a 4000 casi di di verse n1alattie; le n1odalità al lo, quali si r1 scontrano anche n egli istoli sati t 0rapeu.tich e basate p rincipalmente sulla assodi Toucl1n o,~. Infatti i lisati di Kasakow saciazion,e di vari' lisati v·eni.vano tudiate caso rebbero privi di p·o li peptidi .a ~50 molecolare per caso; l 'A. i11siste sulla indi,ridualizzazione a lto e, con1e risulta da es1)erienze su anim.a li del trattan1cnto , del quale acce11na ai criteri di la})oratorio, non posseggono quella tossicità fon damenl'a]i.. N"cl la su.a ., comu11i'cazione e11r he caratterizza le sostanz·e proteich e di Weigono riferiti particolarmente i risultati della r'. }1ardt, i lisati di Touchno,v, le ,emulsioni di i1olilisatoterapia nel morbo ·d i BasedOV\' , n1e l J\·fi yagavva. Essi sono costituiti · da sostanze a d.iabotc ir1elliLo , nell'otosclerosi, n el g laucoma, peso mol·ecolare basso (crui11di non attive seILE.Ila spondilosi .ancl1ilopoie1.ica. condo W eich ardt). Così n el rriorbo di Hasedow venivano sornAnche la con1po11ente ormonica, qua11do d on1il1istrati i li'sati delJa corteccia surrena le, vesse esistere n ell 'or.g·a110 da r ui i li'sati sono clell·e }Jaratiroidi, d elle ovaia quali antagonisti ri cavati, verrebbe distrutta secor1do l 'A. dalla clella tiroide; inolLre veniva ag·giunto il lisato inLens.a azione d el procedin1e11to da luj ad otd el feg~ato (del quale la n1inorata attività , atalo. L 'A. sostiene il concetto della specificità rPbbe u11a delle cause d ell 'in completa ossidaor ganica dei lisati la quale fa diffe.renziare 1'ef bilità d ei pro.d otLi d el ricamb io nel morbo di felto ·dei lisati a molecole di peso i11olto b·asso Basedo"' ) cui veniva asso·c iato il lisato della dalla_t erapia co11 an1inoacidi; i lisati sar eb·b ero preipofisi considerata quale g bi'a ndola sin er l'omposti di' fram111enti delle n1o1ecole di u11 g ica del fegato. [l lisato del cer vel]o avrebl}e ck1to organo cl1e conse1·vano la loro specifii cità, avuto per con11)ito la norn1alizzazione d el niecl i sali i11inerali e di an1inoacidi forse in parte t ab·olis.n10 d el sisLema n·ervoso. Vo]t,a per volta u11cora 11011 11oti o non sintetizzabili n ell 'orgasi presentava utile l 'aggiunta di alcuni altri • n 1 ~nno. lisati (del n1uscolo: n el caso di })rocessi diSenza e11trare ii1 me·r ito al problen1.a d el mecstrofici') o la sop·p ression e di qualcuno di ca 11i's1110 intimo d'azione dei. lisati a peso molto q11elli enu111er ati (della preipofi si eh-e all ' j n il'> asso, l 'A. fa rilevare che questa si svolge prinzi.o talvolta ae,centu.ava i sintomi tireotossici e r i1)::\ln1,ente aLtraverso le modifiche che tali li la proteolisi). saLi deter1ninano nel metabolismo intern1edio I risultali d el tra lta1nento in 700 ca i di d e i processi orga11ici in ge11ere ed i11 ispecie n·1orbo di Basedo'v sarebb ero st ati molto indel si.: te1ua Jlervoso. L'azione sul m etabolismo coraggianti: i11 circa metà d ei e.asi l 'osse rvaè rlomi11a la dall'aumento di grado di disper sio- zio11e clinica e biochin1ica 11a i11esso in evin e dei is l f:.'ll1 i collo i dal i organici cb e segu e alla denza un notevole 111igliora111ento; in 17 % dei introduzioJ\e pare11terale di alcu11i lisati , partirasi sarebbe a' 1venuta la g uarigione , in 28 °,, colarn1e11te quando vengono in1pieg·atei alcune un discreto miglioramento ; 5 % dei casi rirnaa sociazioni di questi~ l 'attività dei lisatj si' n1ase ro sta zi 011ari. nifesta ro11 l 'aun1enLo dei p rocessi ossidati,ri, Nei diabetici (100 casi) venivano applicati rou intensifi cazio11e di i)roprietà in1munologj - principalmente i lisati della corte cc ~a surrecl1e e antilo&sicl1e de] si.ero del sangue; in e ' pe- nale, del fegato , dei muscoli e d el l)an creas ; i rienze di laboratorio è stato costatato cl1e la ri sultati f~voreYoli si rendevano manifesti atpolilisatoterapia g uari sce e previene l 'anemia trave1-. o la ~con1parsa della g licosuria , l 'ab ba. speri111entale da veleni en1olitici , porta a nor~amen t o d ella ?licen1ia (è stata o~ ser' a I a i11aggiore g li colisi da parte d elle emazie) 1'au n1 en1 0 111alizzazio11e la forn1ula leucocitaria alterata , intensifica (fino a] doppio) l 'attività fagocitadPl µ esu con di eta più larga e qt1antità rid ott e di ins ulin a. ria. La fl111 zio11e i}la tica dei Ji ~ati è stata cli 1

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« JL P OLI CLI N ICO »

In cin ~uanla ca i di olo. cl er osi (con i'derata dall ' \ . quale e ~ it o locale di defi ciente ossidazione organica e di diminuita di per ione colloida]e co11 i)ias aggio di albun1ine- n ello stato di gel) i lisati oltrec l1è per vi:a intra1nu colare ,,. eniva110 introdotti local111ente n1 edi ante la iontoforesi: in 75 % dei casi (dei quali' n1o]ti Lrat la ti inutil111e11te ùa e111i11enti pecialisti') i è verificato un migliora111e11to più o m eno n otevole fino talvolta al completo ricu1)er o della fu117. ione uditi va. Anc.h e n el gla u con1a consider alo quale e pressione di u11a malattia ge11erale il JJrocedi111e11t o analog·o h a dato dei Tis ull al i buoni, talor.a addiritt ura sorpr endenti co11 1nigliorame nto del vist1& e ritorno alla 11or111a della pressio11e endoculave. D·i ~cret i benefici so110 la ti raggiunt i in 25 ca.;i cli SJJondilo i ancl1ilo·p oieti'ca i11,e diante . . 011tnl.i11istrazione di lisa li r11uscolari , .~ pleni ci. e pat ici e tiroidei. 'i i1otava non solo J 'arresto clel p r ocesso r11a spe so la reg·r ession e di esso cori ri cupero aJn1e110 par ziale della n1ob·ilità e di111 inu ?ione della co11trattura n1uscolar e. Finora in tutto souo stati trattati secondo il l11elodo cs1Jo, to e co11 risultati più .o 1r~eno f~­ vorevoli ·l ~JOU individui co11 50 varie d1.a gno~1 . ·L 1\ . rit ieYle cl1e la polili s.a toler ar»ia può es ere e~te . a a tutte: il don1inio d ella patologia; l ' universalisn10 di ta le trrapia .: i sar ebb e or111ai afferm ato .ancl1e 11ell e sue a p1p]icazio11i j)rati cl1 e. La mole derr]i slucli, d el le. r irer ch. e, delle os-. o ser ' azioni c1in icl1e ch e ab·b1amo riportato qu1 so lo per acce11ni o i)er . 011lt11i capi se1n.b-ra ci co pra ò ~g·li orii~ontj 11~1ov_i. Era~o e si ef.fet tivan1e11te fin or a 1gnorat1 il E non s1 tratta p1u.ttosto di u11 ritorno alla vetu sta org·anoterapta i11t esa 11el sen so ])iù ]a to e ch e è stata ricacciata in sec0nd.o })iano da lle n1odern e acquisizio11i cl1in1i ch e e biocl1in1ich e ch e i ]10rtano ji: ca111po di preparati se111pr e l)lÙ raffinati, di orn1oni isolali , di sost anze più o meno cl1i:i1i ca111enle ·pure!' (:0111e se 11el fratten1po venisse di111e11 li ca lo cl1e l 'ar111onia di og·ni organo, di og11i lé suto fa sì ch e lutti i ...u oi compon enli siano si11ergici , aiutin o u110 1'altro nel loro co1 n pito org·a11ico. Ora a11cl1e 11el campo s.tretta111(• 11 le farn :acologico que t.a affinità cl1in1jca e a11co r f iiù "'pesso farmacodinan1ica ha già aY ulo il suo rico11osci111ento ufficiale n el frec1ucn le rilor11 0 a ])re-11-arati gale11ici , ad in1piego lola]e di vri11cipi .a ttivi delle pia nte offi ci11a li . A11cl1e n ella lisalotera1)ia scorg iam o il clont illrtre del pri11cipio totali1ario , della riconosciu :a u11i~ari elà dei co·mpo11enti del si11go]o org·a110 e cli un inter o sis te,m .a. rI l)l'OCetli 11 l CJl lo chi'm ico riportato r.ost ituisce nella sua r ela tiYa e111plici tà un ' acqui sizionr i1nporla11ti s~ i111 a, l11a for .. c subirà an cora 11iù d i una n1odificazione. l\fa quel che più con 1,., è il f at lo di poter rivedere e real izz.are con criteri 11uo' i e J}O ... sibililà fi11 0Ta igno ra tr ciò cltr"' fi11orn (·~ l a t o olo inluito; e ~e· l 'idea R11 cl 1c 11011 è 11110' a, la co ltivazione del campo appa re a1111rna ini ziala . TI co1111)ito all nale e 1

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XLIII, Nul\I. 8)

principale co11sisterà probabiln1ente nella sperin1.enta1io11c Tn·alica su vasta cala a fine di po ter stAndar rli'1.zar e un tratla111ent o del qual e le modalità so110 per or a più ch e· altro b,a sate u consicleraz ioni t.eoriche e di cui i succes i terap eutici SOJJ O .ancor a passibili di varie i11terl\'1 ,, 1}relr;zioni. . . I ~Z. 1

SUNTI E RASSEGNE. CIRCOLAZIONE. L'ipertonia circolatoria. .

(.I . PAL. 1'~ icrier Ii li1iiscli.c JV 01ch en schrifti . 17

g·e11naio 1936). Il tono è u11a quaJità e se11ziale degli orga11i della circolazione, ed è qu.a lch e· co a di be11 cl i fl'ere11le dalla tensio11e. Il tono è un fenoJ) 1eno biologi co della JJar ete vasale , mentre ]a lrnsi·o11e è u11 fen on1 e110 fisico ed è in r eJa1.ione 3}Ja pre~sio11e e, er e i tata sull e i)areti \ èl &a li. L 'i1)ertonia non ·e.111pre è un fatto morbo~o. 1na può se11 za lin1 iti ne-Lli varcare i confi11i clelJa palolog·ia. Oo-r1i ovr acarico del n1u colo J)roduce un a un1e11lo del tono e uccess i raJ11ente I ' ipertrofia. Nell'a1Jparato circolatorio vi sono tre specie di n1uscol i: il miocardio, le fibrocelll1le n1uscola ri d el le arterie, delle vene e dei linfa tici, ed 1nu11e i periziti d·ei ca pil lari. Il }Jrore so di contraz ion e in questi tre tipi di orfr.a n i conlrat tili i1on è i·de11lico. Ne j periz iti t' il ntioplasnia con i suoi i>rolungam enti che d etermina il n1ovim enlo e conten1poraneam ente i)roduoe e11ergia. L 'iperto11ia avviene per stin1 olaz ion.e diretta clE: lle fibr ille o per eccitaz ione, dell 'innerva• • ztone tonica . L 'eccitazione ùelle fibr ille avvi,ene attraverso i vasornolori o lJrovien·e dal l 'intirn a, con1e i i] caso clegl i pas111i va ali provoc.ati da t111 e111bolo. L 'eccitazio11e del tono produce anch e un au1nenlo della p r essione vasal•e. L 'ipertoni a è sen11l re la conseguenza di u11 sovrac.;arica1 11e11Lo della funzione tonica. Non esistono j perlonici costituziona li. Può e gc; r e acuta e continua. L 'acuta può SO·J)ra-\rvenire ta11 lo n·ci 11ormotor1ici quanto neg li indi vidui ab·i tua]ment e COJl tono anorrr1ale. L 'ipertonia continua o pern1anente si sv ilu])pa in Yarie condi zio11i e può a sum ere du e forme, un,a forn1a esclusiv.an1ente arterio . . a ed una for111 a e tesa a tutto 1'a11pa ralo cir coJ.1 tori o. L ' iperlon ia arteriosa 1)erm anente pt1ò e . sere e re cli tari a o acquisita. Tra le forn1 e acqui il e 111erita . j)eciaJ e co11iderazio11e quelìa di orig i1ìe t o~si ca, r l1e può vl' rificarsi nel salurni .. n110, 11ell 'eclam1) ia gravidica e nei casi di ne frit e nei ,qt1a li i forml\no lo . . ~ i11 e Yasali. 1

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[ANNO

XLIII, NuM. 8]

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SEZIONE PRATICA

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Approvato dalla R. Prefettura di Torino col N. 0264.


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« TT-' P OLI CLINI CO »

[A NNO

XLIII, Nui\r. 8)

La prima sinergia medicamentosa che· costituisce un regolatore completo delle distonie •

neuro - vegetative (e non soltanto un sedativo del Simpatico)

REGOLATORE DEL SIMPATICO \ Preparato in base ai più recenti studii di Simpatologia e di Endocrinologia, agisce nel medesimo tempo sul simpatico e sul parasimpatico, che riporta al tono normale, quale che sia il sistema che si trova in stato di ipereccitazione.

Formola

(per una compressa): •

Estratto speciale di crataegus (azione sul simpatico) Fenilmetilmalonilurea (azione sul vago) . . . . . Esametilentetramina (attiva le funzioni antitossiche) Estratto di boldo (attiva le funzioni antitossiche) Peptone polivalente (anti-shock) . . . . . . . . .

gr. gr. gr. gr. gr.

0,06 0,01 0,06 0,005 0,03

Indicazioni: Emotività, Ansietà, Fobie, Eretismo cardiaco, Angor, Spasmi, Coriza spasmodica, .1isturbi endocrini, Sindromi solari.

Uso: Da tre ad otto compresse al giorno, preferibilmente prima dei pasti. Saggi e letteratura:

Laboratorii

DEL

SAZ & FILIPPINI: VIA GIULIO UBERTI, 37 - MILANO

\

Autorizzazione R. Prefettura di Milano , D. N. 10147 del 23/ 2/ 19~5..Xlfl.


{AN~O

XLIII , Nt-1\L 8)

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SEZTONE PRATl<...A

La forma er editaria dell 'ipertonia pri111 aria

i· una malattia , che g·en eraln1ente . . i svilup pa ne] corso di decenni e i cui di turbi si n1anif~sta11 0 .da.ppri111a r1elle i)ar~i di tali . Vi partecipa i)r1m1t1v.amente la sezione arteriosa della g ra11de circolaziorle con esclusione d,ei capilJ ~1 ri. Il cuore i)resenta un 'ipertrofia ecceu trira de l Yentricolo si11istro, e la punta coni ca. IJa dilatazion·e è una con segu en za della sto si arte riosa. An a lo111i,cam ente si riscontra in gros an1.ento del cuore sinistro, p.u nta co11 ira, n11tsco]i pap illa ri iper1rofi ci. Nell 'i1:>ertonia lossog·ena l 'aspetto d el cuore è di·ye rso; l1a una farnia arroto11data . A11'a uto1>sia si Lrovano ambo i ve11tri coli ed i i11uscoli i)apLllari i11spessi I i e arrotonda ti. e u eg li s-tadii ter111inali si riscontrano spe . o il ventricolo ·ini tra e più tardi anch e il d estro in~rra11dili con il quadro de 11 ' ipertrofia ro ucr n t rica . Le arterie 11ell 'iperto11ia prin1aria sono iperto11icl1e e a lquanto inspessite, e nei vecchi an cor a l)iù iu svessite , tortuose e di sugua]j , n1 Pn l.re 11ella Cùrr11a tossoger1a sono eguali , dure e so t tilj . Le vA ne <li solito i1on partecipano alla ipertr,11i a prirnari.a· ed agli .accessi ang·iospa tir i, e 11e'Il a (or111a tos-.. oge11a sogliono presentare un a il ta.ggior e resis tenza tor1ica ecl es er e sogo-et te a sta . . i . I ca1)illari , -e11osi nell 'i1lerton ia prj111aria ~o n o per lo più serpiggi11 o ~i , inentre in qt1e]Ja t o" og·ena ono diritti. -e l co r~ o di ques te ipert o11ie sogliono ' erifi car, i co n11Jlicazio11i di n otevole i111portanza: c oi11e l 'arte.rioscler o.3-j, la i1efrite. l 'in . . ult o ce' · r ebrale. 111 effelli l 'arterioscler osi è un "affezioll c cJr l tutto i11dipende11te dall "i}Jertonia. t. stato din i O tr.a t.o cl1e nlalg·rado 1·ipertro·fìa c:ard i·arn e l 'i1)erten sione vasale posso110 n1ancare vere alterazioni a11alo111iche de i vas i. L ' ip~rtoni.a non è legata a lesio11i istologich e dell1e pareti vasali , è una n1ala tlia fun zionale , è m olto di ffu ~a . 11on appartiene alla patologia dell a vercl1iaiE1 (e ·~a co111pare per lo 1più Yer so la c1uar an Lina 11ègli uo1i1i ni ed al] ' epoca dc I e l in1 atr rio nelle donne). :\n cor a 111o lt o incerta è la posizione dei r e11i n el comple~ so 1norbo~o jn qui tiene. on è dul)bio c,h e l 'ipertoni a generale e quindi ancJ1e dei va,' i r ena li deYe J)rodurre al ierazion i dell a fu11zio ne ed anch e dell a strt1ttura clri r eni. D 'altra parte è da e_~ clud ere cl1e ln 11ef'ri te sia u11a C.atJsa in1n1edita dell 'ipertonia, (· da am.111etler.e i11 vece ch e J1011 l 'i n.fiammazion c dei r eni lha certe to') sinr , prod11rono g li 1 ' ) s tati ir)e1rto11ici. ~ 'J Dal pun to di vi, ta p ra li r o ]1a.n110 n1olt a in1 11òrt ar1za o-li in . . u]ti cer ebrali cl;le , specie otto forn1a di e111orragia ano molto frequenti n ell 'ij1erlon ia J)fÌ111 ari a e 111e110 in C.{ttelln l o~­ sog·ena, nella quale i di .. lt1r])i cerel>rali :-'Ono espr e::- io11c di ang i o~pa mi. Tl tratla1nenlo d eve e~se re j·ndiri1.1ato n co111 l)nllt"\ rc l 'ipt'rl ension e. Gli e rfetti drlla cnra

della iperlensiouc ìnfluisco110 sulla ipertonia, quando ques ta oltrepassa il uo grado abituale. ]) eve in ogni ca o esser e I enuto pre ente cl1e un ra pido ahba an1ento del tono i>uò essere pericoloso. Nelle crisi .acute d 'iperto11ia g iovano i far 1n.a ci s pasmoliti ci). Le forn1e priniarie ri enton o molto l 'azione del la psicoterapia. I salassi possono provocar e un aumento del1'ipertonia e l 'iperte11sione. 80110 vantaggiosi i bagni delle m ani e dei piedi a ten1·p eratura d el cor po. L 'iperto11ia tossogena si gio,ra del rispet1 iYo ~ ve lenamento. Occorrono an cor a alt.ri tud1 per p recisare se lo snervan1 ento dei re11i J)r OYochi effetti Yan t~nt e un dure' ole abba samento dell 'i peri on.:1011e. DR .

La genesi delle extrasistoli. (J.

P AL .

..,

!1'le<lizin. l\-lvriik: 17 gennaio 193G). ·

L 'A. 11a da len1po rilev<l lo l 'irr11>ort an za dell a posizi'o ne d·el diafran1111ia, condizionata a· "?Il a dallo ~tato. ~ei vi ceri addominali. Spec1a]n1,enle la p0s.1z1one alta della metà sinistra d el diafra111rna l)t1ò e~~· ere a ·ai 11er.i·colosa, con1e lo din1ostra u11 e~ .. o , ~11 ort a ] e di sclerosi clE-lle coronarie, in cui il diàfi'a111n1 a era in. tale slato . c:osì !Jl1re. I.a bo] la g·a ·Lrica & i111.porlarrtè rame feno n1~no co11con1ita11té deù'"~)1 0- in à pcc lori ~ :vera, ' ·11e Lalora · i>uò a r1clie sèéite!arr. Frecrucnli . . or10 appu11lo le· e~tra i . . tali n~llét pneu111alosi, la 4_Uale a , ua \ Oll a f1 do,·uta ad ir1 ufficien za <lei rar<lia~ ed a ll 'a. p1raz ione di Jria nella fa e di d ige lioue, con 1e p ure jn slati nervo . . i. Quasi . e111v rc :" Ì tratt a cli indi,'idui vegrtati \·an1en le ~1i g 111.at izzat i. Si a\/rebbe, in co11 cguen za 11110 lirn oJo 11i.ec ·a11ico del pericn rdi o; tutl o iJ 1)1·oresso si ba -5a sopra uno slin 10]0 l necca nico autoclor10 e s u' un rifle&so propriooe l ti vo. Ptisulta dà es.peri c11ze ~ugl i a..ni11 1aJi cl1e i1 011 tt1tta la su11erfì c ie del cuor e è :en. ihi·le, rna so ll anto alc un i p ur1Lj e ~))t-C ia lm e nte il terzo superiorr d·el solco lo11git ud i na le. l Jn procestio analog-o può aYersi aPcl1e nel cuore n1aJ.a to, n1a allor:-. ha u11 Len altro sio·11i fì cat o. Dal punto di Yi ta terarleut ico, non è affatto nere ·sario un 1ra ttan1e nt o cardiaco, i11a ci si dirig·erà contro la JH1 et1n1.a to i, contro Ja pirosi, facilitando ]o . . 'uota111ento dello . to111aco. 1"e11 uto con lo cl1e Ja J)neun1a losi può es ere a11cl1e dovuta all ' inte~ti110 , i baderà an c11e a q11e. lo, special111e11te al co lon d i ~ce nd c11te. >\ n cl1e i can1bia111er1ti cli pos izione po. sono avere effetto favore,·ole. . fìl.

sua

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Le reazioni cardiache consecutive alla tonsillectomia . . DE 0Rcm. Cuore e <~irco/(tzion e, nove1u bre 1935). r~· .\ . fa ri·]eyare c1 1e 'i ~0110 de t"'rli i11cli,idui <on a lterazioni ca rd in< lir nei quAli a hreYe < .\ .

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• << JL POL ICLINICO

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distarlz(l dalla t.onsil1ecto·m ia si osserva la rico1r1parsa di disturbi subbiet..tivi rip-0rtabili ad alterazioni d·el ritmo (taohicardie parossistiche , senso di cardio p:aln10) g-ià avuti in passato e da tempo no 11 p·i ù avve·rtiLi. Si nota talora una stretta corrispondenza fra i disturb.i pregressi e quelli' che compaiono dopo l 'i1ntervento, in m-0do da suggerire un oerto nesso caUJSale. . Poichè sull~ natura di quest;i fatti ch·e costituiscono delle realtà clinicl1e -è difficile pro11unciarsi, l 'A. ha eseguito delle ricerche elettrocardiografiC.h e prima e dopo l'intervento. J 30 casi· studiati si riferi,s co·n o .a d individui nefritici, tonsillitici e reun1atici. Si è rilevato ch e con notevole frequenza , specialmente i1ei reun1atici, la. t.011sill ecton1ia è segu:ì ta da una temporanea. accentuazione delle alterazionj elettroc.a rdiografic.h e pre-esistemti, alterazione che si ò inanifestata con il tipo de]J.e « reazioni a focolajo n in corrjspo11denza d el miocarclio. Criteri dj' analogia· ed · altri desunti dallo studio dei sing·oli casi fanno ritenere che tali reazio·n i siano realn1.e nte del ti'po « a focolaio », ar1aloghe a quelle . renali, articolari che~, da w1 la1p possono su ggerir.e dei. rapporti fTa tonsillopati.a e cardiopatia e, dall'altro, costituiscono un ele111e11to lYer la migliore conoscenza e vai11tazio·n e delle reazioni dell 'organismo ad ir1terventi s ul] e tonsille · malate. fiZ.

XLIII, NuM. 81

o chirurgico dell'ipertiroidismo, a volte determir1ava ]a scon1parsa del soffio, altre volte ne at.tenu.a va l 'intensità, altre ancora non Io influenzav& affatto. · .Le v.a riazioni del soffio d·e lla }Jol1nonare ir1 r elazione con l 'inten sità dei fenon1eni di iperti'roid isrr10, hanno potuto esse·r e riscontrate in 1U pazienti ch e furono studiati i)rima e dop-0 il tratlan1e11lo medico o c hirurgico. Sulla b1a se de.Ile ric,erc he ese,guite gli A-~· afferu1ano cl1e si trat,ti di uri soffio organico ~ ste11osi tiva e l ' rifi ·io della poln1onare , dovu a ..:J. dilatazi0ne e e ar er1a · o n1onare in rap[ r o t on: a iperattiYifà cardiaca abitua]e nella tirotossicosi e co·n la debolezza delle pareti dì del.La arteria. La dilatazio1l e dell'(l . polnlonare al principio $arcbba sie111.plicemente u11a di]at.azione· di11amica e c1uin,di su scetti'b ile di modificazione, od ancl1e scomiJarsa~ col tornare alla norma d·e lla dinan1ica .a scolLaLoria sotto l'influenza deilla cura. Se però il fatto.r e n1eccanico i1erdura e la elasticità de~fe ·p areti è vinta, la di'latazione da dina111jca ' si trasforma in statica ed il vaso non è l ) ÌÙ ca.pace di tornare al suo ]H i·mitjvo calibro. Se la cura dell 'ipertiroidi~n10 vien fatta i11 questo periodo, il soffio non può scornparire, ller sistendo la stenosi relativa dell 'orificio. La dilatazio11 e della a. polmonare è stata -0.a:tt •esanì~ · utopttco di sog·getti Il soffio sistoli~o del 3° o 2° ~pazio inter· comprovata c}1e in vita pr·esentaro110 ipertiroidi·sn10. Ancostale sinistro nell'ipertiroidismo. .cl1e r.adiolo.g·ican1enle è stato possibile agli AA . ri!scontrare la sporgenza d-ell 'arco n1edio J)er (P. Cossio, G. B. DEL CASTILLO e o.· FuSTldilatazione della a. poln1onare, nella maggior . NONI. La Senia1ia J 11édica, n. ~9, 1935). parte dei pp. coJ1 soffio nel 3° o 2° spazjo. DeSono riferite in .q uest.o lavoro le osservaziog·no di nota è il fatto cl1e la acoelerazione della 11i fatte dagli _ f\..A. su 64 pazi·entì con tirotossi- velocità sa11guigna è solo U·n fatto:r e coadiucosi: 55 di sesso (en1minile e 12 di sesso mavante di grande i111portanz.a nel mecca11ismo schile. Ognuno· di essi fu oggetto di u11a di produzione del soffio: . accurata ascoltazione prec o•rdi'aJ.e ed in 44 fuGli AA. inoltre 11anno anche trovato una rono eseguite ricerche radiologiche (teleradior elazio11e tra co·i ncidenza del soffio stesso ed grafia, orto,diagran1ma). In 20- malati fu deaumento. del metab-0lism·o basale: ciò è doternu11ato il tempo di circolazione del sangue "·uto al fatto che entrambi le co:ndizioni sono ed in 27 la conta dei g1obu1i rossi e il dosagil risultato della stessa causa; il lJe·r turbamengio della em.oglobina. to della fu11zione tiroidea. L 'ascoLtazion,e precordiale ha rivelato la ésiIn cor1clusione il rumore di soffio del 3° o 0 stenza di u11 rumore di soffio in 45 delle 64 spazio nell'ipertiroidismo è una osse•r ,1.azione o~seTvazioni (70 C)'~). I'ale rumo·r e di soffio cora])bastanza frequente , e può pres-entarsi solo risp,o ndeva .al soffio funzionale del focolaio . od acco·m 1)agna l-0 ad altri rumori di differente della polmonare in 41 osservaz1011i (35 fe111mi ,·.a1ore. ì\.fa i suoi caratteri sen1,eiologici p eirne : 6 mascl1i); i1elle altre 4 osservazioni era rnetto110 fa cilmente di individuarlo . dovuto ad una e11docardite reumat.ica in 3' casi VrcENTl NJ. e ad una i11alformazione congenita nel 4°. La sede clella regione precordiale dove il soffio EMATOLOGIA. e ra i)ercepito con la maggiore intensità , corrispondeva generalmente a l terzo spaziq inter- Rapporti della leucemia degli animali con costale un poco all'esterno del n1argine sinila leucemia dell'uomo. s tro dello sterno. Meno di frequente· si trat(FuRTII, H . fERRIS e P. l\Ez ~IK O FF. 1'he 1ava de·l secol'ldo spazio inteTcGstal~, ma S-Opra Journ . of th e 11ni. l\1ell . Ass., 7. dic. 1935). il n1!irgir1e sinistro dello sLer110 . . La intensità La leuce111ia , sia i11ieloide che linfoide, è tradel sorlio era minima o n1edia ed il tiinbro s1nissibile n ei Lopi : i] 1na1 eriale da inoculare dolce; 3hitu.aln1ente occt1pava tutta ]a piécola trasn1ette la leucemia soltanto sè conti·ene glopausa od l1na 1)arte di essa; la sua irradiazi'One buli bi.ancl1i ]eucen1ici vi,renti , n1entre lìerde n11 l].:l o n1olto limitata. Il trattan1e11to medi co 1

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XLICI, NuM. 8]

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SEZIONE PRATICA

la capaci là a tra ·111 et t c re Ja 111a]attia e sottoposlo a i)rocedj111 c11Li tali d a da11negO"i:ar e Jc cellule viv·enti, ir1a no11 i , ·iru ed i n1icrorga11ismi. Gli orga11i err1opoielici dell 'ospite non l"re11dono ])atte atti va allo sviluppo e.lell:-l le.ucen1ia in seguito ad inoculazione, com e dimost~ra lo sviluppo d ella r11alattia in topi , r1ei quali r)recedentemente all 'inocl1lazione gli organi en1opoiBtici son o stati distrutti da d usi massivr di raggi X. I fattori ol1e d eterminano il s11cces&o d-e ll 'i;11oc11laz ione ono s·i m ili a quelli (;he determinano il de tino di u11 t1 :.pianto di tuwore. La n1alattia prodotta p er mézzo ·di inoculazione endove11osa ha i c.aratr teri dell' affezio11c si te·m jca lou cen1ica, 111 entre in seguito ad inoc ulazion e sottocutanea le cellule e111aticl1e i111n1ature formano tumori in corrisponde11za a.e] luogo d 'ing1·.esso. Il tipo di malattia prodotta dipen~e da numerosi fattori , fra i quali il più in111ortante -è il carattere delle cellule ematiche imn1.ature. I vari' ceppi di leucemia del topo , studiati in laboratorio dagli AA., presentavano caratt eristiche morfologic,he individuali , cl1e si rr1anten eva110 attraverso nu111erosi passaggi neg·li a11in1ali, co111e avviene per altri neo1)la mi trasmjssibili. Più nu111erose ancora so110 le differ en ze fra i ceppi trasmissibili di le ucemia che si rivelano neg·li esperi'n1e11Li di trasmissione, quali la localizzazione e l 'inten sità d eg·li infiltrat~, la capacilà a produrre tumori ecc. Questi sludì dir11o ~ tra110 che lo cellule ematiche le u cemicl1e dei topi non sono comuni cellule imn1ature, ma cel lule n1alig·n e co11 caratteristiche proprie. -varie osservazioni dimostrano cltc la lcl1ce111ia , co tne il can cro , può e~sere prodotta da ag.enti chimici' o fi sici; la leucemia da ragg i X può o se re trasm essa da anir11a}i mal.ali ad animali sani. I ceppi di leucemia ::-tudiati l1anno u11 periodo di Jate11za cl1e va da Lre set.tirnane a tre 1n.esi, ·durante il quale l 'anirr1ale appare in buo11a salute, m entre le cellule emali cl1 e mali gne introdotte per via .endovenosa s i moltipli can o 11eg·li or o-ani: emopoieti ci. Gli studi sp eri111 entali stan no dunque ad indicare cl1e la Jeu cemi·a d ei t 01pi è u1t 'affezione neoplastica; d'altra parte le manifestazio11i a11alomicl1e d ej vari tipi di leu oernia <lel topo ra~son1 igliao o co ·1 stirettam ente a quelle dell'uon10 , che sembra logico consiclcrare ancl1e la 111a latti a dc ll 'uon1 o di natura n e.01ìl:ist i ca. Alcuni ritengono che la 1eu cen1i'a cosiddetta acuta possa risultare da un 'infez ione e progredire rapidan1e nte , m entre i pit1 riteng·ono cl1l' la leucemia cro1lica , sp eci·e la linfoide, ia probabilme·n te di i1atura n eopla tir a. Gli s l uc.li sperin1enlali sull<t n1alattia d egli animali dimostrano ch e i1on ,, ·è alcuna d1ffcre11za essenziale tra leucen1ia acut a e cr o ni ca: ai11 bedue i con111orlano co111r a t'fez io11i di' n a tura n eoplastica e Je alterazioni a11atorniclie so110 esse111.ialn1enlr uguali. An cl1 e lo . tlJdio anato111ico dei ca i ll (>ll ' uom o 11011 ri -

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vela crileri- cl1e ijossano appoggiare la disliJ1zion e d ella leu cemia i11 due ' 'ari età, 1'acuta e la cronica, di stini ion e ch e trova la stia origil1e n egli studi clinici . Ma bisogna ter1ere prese11te cl1e la le,u c,e111i:a speri1ne ntale l1 <l un pc->riodo di latenza, durante il quale l 'anillJale a1)µare sa110, e che d ·a1Lra parte in molte storie cliniche di pazienti affetti da Jeu cen1ia acuta ai' può m e tter e in e' ridenza con un 'accurata ana1n11 esi come la malattia abbia subdolan1.ente p rogr.edito , prima cl1e l 'insediarsi dell 'infezione abbia condotto alla diagnosi. Ouesti dati sta11no ad indicar e cl1e Ja J.eu cemia tern1ina s1>e .. so con un 'infezione, ma non di1nostrano cl1e questa ne sia la causa : evidentenwn Le un in divi duo i cui tessuti e1110poietici siano slati sostituiti da cellule ematicl1e pat olog ich e i1on 11uò lottare contro u11 ·i11ftzion e coD la stessa efficacia di un uomo norma]e. ·Glì ~tudi morfologici n ell'uomo e quelli s1)eri1nentali n·el topo in,dic.ano cl1e il Jinfosarcorna e la leu cemi·a linfoide son o malattie aflìni: n ella lel1cen1ia li11foide sperimentaJ e d el top·o le cellule ematiche malig"Ile cti alcuni c·ep·p i tein dono dopo l'inoculazione a f armare masse tun1orali, 111 e11tre quelle di altri cepiJ.>i tendono al contrario ad i11,rad ere prontan1ente il sangue, producendo il quadro emat.ico d e11a 1er1cemia; a ltro fattore ch e può av.e re importa11tu nel d e terrninare il tipo. della malattia è la r esistenza dell 'os1)ite. Lo studio d el materiale u1nauo conduce ad osservazioni che sono in armonia con quesli studi sperimentali: esso diniostra che 1'invasione d el . an g·u r è n1ollo più frequ c11te n el ]jnfosarcoma di quanto com.u ne1nente non i· . uppo11ga. Gli st.udì sperin1entali ~tanno ad indicar e cl1 c la leuce1111a si sviluppa quando i globuli bian chi nor111ali as&umono le caratteristich e di cell1ul e mali g n e: l1e va·rie n1a niife tazioni clel la r11alaltia possono trovare una spiegazion e n ell e caratl eri sti'che d e11 c cellule em ati ch e i11alig n e, n ella loro provenienza, n ella possibilità d ella loro libera entrata in circolo e nella resiste11za d ell 'os1) i te. I ,e ce]]u le ematicl1e J11alig n e entrate in circolo "On o da pprin1 .l trn t.tenule da n l1n1erosi organi e vi si moltiplicino; in ~rgu ito ir1vadon o il san gi1c e po~­ souo essere trattenute n ei capillari· di vari organi ( l€11r0sta~i) o formarr jnfiltrnt i l)erivasr,olari. La let1costasi ra1)prrsenta u 11 reyJerlo comune e ca ra ltc risti co d ella leu ce n1i a. Tl n1a teria1 e studiato d agli A_\ . non din1 oslra t1n a form azion e di celluJ c en1atich e da i. tioriti o d a cellul e endoteliali o reti colari rr lla co111roversia se n ella leu cen1ia gli in fi Jtrat i dci var1 organi sia110 il risultal o di una 111etar>la5ia o di u na metastasi , gli tudì S])(>ri1ncntali portan o argon1rnli in favore di q11c~ tn ~ccon­ da ipote i. Le celJul e in11nature circolanti e d ei vari organi del topo in oculato h an n o Je c-nratterist ich e di que Jl e int r od otte. Naegeli lia ri chian1 ato 1'a tl cnzi one .. u di 11na rliffc rflr1za fon dan1enta] e l ra i 1 ql1adro e111at ico d r lla 1

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« lL P OLICLINICO »

... cr11 plico i1)erp]asia del i11 ido Ilo e della lel1cerl tia: n el la prin1a v 'è tulla una serie di forn 1e di tran izione t.ra g·ra11ulociti maturi cd i1nmaturi; n·c11a seconda i11vece spesso v 'è uno ! ( 11iatu » lra le for1ne n1ature ed imn1ature, jJ cosiddcll o « 11iatu leucen1ico » di Naegeli. M . NuNBEHG.

l ·'ag1·annlocitosi e le sue eanse. (l·l . l (RA CKE e 1-'. PARI(N.EH . .lourn. am. rn e<I. -·· assoc., 21 setl. 1935).

Da qualch e te1111)0, si nola una certa freque11za cli a111ig·dalite ag·rant1loc ilaria. Ora t' cla ' 'e<ler i quale delle due 111alattie sia la prirna, cioè l 'an1i.g·dalite o l 'agranulocitosi. E da ri tenersi ch e in p·r ese·nza d i orga11 i e111opoietic i nl1 erati, u n 'in fez ion e banal e e quindi ancl1c u11a ' e111plice amigdalite, invece di provocare c0111e i1 ei nor111al i u11a ecc itazione tali org·a11i , provoca u11 fe11on1eno in' <.: rso, cioè u11a véra ~1deraz i o11e e l "agranuìoci Lo i co n ecutiv.a. P er la 111ancanza <lei inezzi di dite a dovuta alla leucopenia , un ·an1igda lite .banale prende il cara! lere necrotico o sett ico g·ra ve. L'allerazion e degli org·a11i ei1101)oieLici è freq11enten1er1 le prodotta da rin1edi coniene1rt i )'anello b·e11zolico, fra cui gli arsenobenzoJi, il piramitlo11e, il dinitrofe11olo ( o·li a vveler1an1enti i11du triali di111ostra110 , de] resto , il grande riericolo del benzolo). Vi SODO ancl1e dei prelJarati del co111n1ercio cl1·e sono c1uanto n1ai i11s]dio i sotto tale ra11'1)01to, i11 q~1.anto cl1e co11 te1Jgo110 pir.a111 idon e assoc ialo co11 dei · barb iturici. Ora , iI p ira111ido11e è· s1)e so n1ale . apportalo, i11 qua11to cl1e può produrr·e uno stato di a11sia e delle i>alpitazio11i; i barbitt1rici (ll1111ina l) ag·ofl do da caln1a n I i del i te111a ner\'o-~o n1ascl1crano g li ·effetti ùeJ piramidone e ]Jermetto110 i l lu11g·o uso cli tali preparati cl1e possor10 co ì intossicare J'org·anis1110 , .ris1)e ltiva111.ent e i uo i org·a ni e11101)oie1 ie i , n1entre i I lun1inal non l1a affatto azio11e antag·onisla $ U I J)Ìran tido11e. Perta11 Lo, a })pare nece ari o c11e. per i p·r epar~t i del co111111ercio co11I ei1en ti del l)Ìram ido11e, 11e i.a indicala esattan1 e11tc la i)re::;e11za' e. J)er i l)azienti ch e fan110 lun g·o uso di taJe r i111e<lio .. i .p roceda ogni tan lo all 'esam e dèl sa11gue, in 111od6 da sor1)r endere un .'a]t.era'r.ioJl e i11ci1)ie n le deg·Ji org·an i e111opoietic i. Cosi i1ure , sarà b e11e 11ell a cura della leuce111ia r della er ilren1ia col ben zolo di o.. pendere i I ri1nedio quando si o servi una caduta troppo 11r11 . ca de i leucoci Li. fil. 1

\

Contributo all'ematologia dell'acromegalia . Hcienialologica , 19:35. fa se . X). · L ·A. 1H\ co111 uniGato 11ella i ·~ ri\}11io11e de]Ja ocieLà llal1 ana di E111at0Jodi , a i ri'sultat i ot tehu1 i coi.1. ' lo studio rn1atolog·iro di u11 l1irc0Jo gruppo di nr ron1eg·ali r i·. 1n 1rc· cli ,es.,i e~·l i 11·1 (' ' ·

P oRT\.

[.A.

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XLIII, 'ul\r. 8]

·tudiato la 111as. . a sa1ig·t1ig·11a col n1etodo ciel r.os~ o C: ~ng·o ed 11a risco11tra lo londeir1za alla JlOJ 16lob~ l1 a e tc11denza a lla 1>lelora ve1:a; i 1L u1r caso \1 era ancl1c i11Le11sa i1)erp la n1ia relati,·a. Trt ne .. uno dei n1a]al i esisteva ipertensio11e arte,rrosa ed in <lu·e di essi r i ~ ultò norn1ale il r.icarnbio idri co. L'A. SJliega la pletora emal 1ca . d i y_ue, Li indi,ridu i co111e episodio della sp~enon1e1g·.a ] ia. 1-'assa qu indi ad occ up•a rsi della inflt1e11za piccata r l10 eserci'l a sul quadro emalo1og'ico l 'i1;radìazio11e l\oent qen del ~ 1'ipolisi ~ per effetto d i e sa ~i osserya t;una 110-· l e\'~le .d i n1 i~uzio11 e dci g·lob·u1i rossi e dei g·lorr-ul1 b1a11ch1 , 111entre I ' en1og·lob ina si nlantie11e c1uasi allo slc so liYello, co ·icch è il va lore o-Job_ula~·e sale oli re l ' u11i1à.. NJa queste 111oclifÌca1Lon1 so ~10 tran · ito~·~e e ~ i ~ttenuano dOJJO · l)t.>.. r he: sett1n_1ane da-Jl L~·rad1az 1 011e. Tale reperto rgl 1 . ha r1 _coll I ~·ato 111 I re arron1eg·a lici sottbpo~ t 1 aI La i~· rad1az 1 one de ll a ÌJ)O fÌ i. In due cli e:::.s1 ai1ch e 11 1n elabolis1110 ba .. ale note,oln1eJ1 .. te aume11Lato , ver1n e rido! io alla Jlorma e ::'G ne può cltdu~·re cl1e l 'anclan1enlo parallelt> cjei due fe11or11e111 depon,e pe·r un·a ori a in e:. unica. I.a que ~ lio11.f• del I~ rego Iazionet" centra le de I ~J uadro eJ11atolog·iGo è se11za dubbio cli grc,~1dq 11n1?or~anza,. r11.a è nece. sario cl1e ancora Illl'Q\ i d~1t1 ~~ a?g·1ungano ai r)ocl1i fì11ora ,racrolti e IJGr c10 1 _.\. ronfìda n ella co llaborazione deaJi al Lri "' LLlc.l i o, i . " , V1cENT1N1. ·' 1

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Ricordiamo /,Interessante pubblicazione: N. 54)

oott.

Saggio di

Fis~ologia

'

1 ·:

e; DISERTORI

del liquido cerebro-spinale

(con 22 illustrazioni e 5 tabelle nel testo)

Prefazione del Prof. CARLO SESTA Direttore della R.· Ulin. delle Malattie Nervose •della R. Un iver5ità di Milano

'I'

#

e·.Mentali . l II .

- Di qµe~to interessante libro abbiamo pubblicato nel Fascicolo I tv di questo periodico la significativa Prefazione con la quale Lq Presenta l' Illustri! maestro prof. Bes ta.

Ne riportiamo ora. l'Indice:

~

I

Cap. I. Ipotesi meccaniciste e vitallste _ s~lla natura del liquor. - Cap. Il. La distribuzione emato·liquoralf3 del cloro. - Gap. III. Id. id. dél bf. ~~ mo. - Ca..p. IV. Id. id. del g lucosio. - Cap. V. L ~

PREFAz10NE.

-

distribuzione quantitativa emato-liqu.o rale delle altre sostanze praprie dell'organismo : n) Elettroliti in di· spersione ionica; - Cristalloidi 111 olecolardispersi; • Sosta nza colloidali. - Cap. VI. La permeabilità verso

le sostanze estranee all'organismo e le funzioni par· ziali della barriera. - Cap. VII. I sustrati anatomici della barriera emato-liquorale, della ba rri er a ematoencefalica e della barriera - interna. .- Cap .. VIII. La sede anatomica della secrezione del liquor. - Cap. IX. La cit:c~la z ione del liquor. - Cap. X. La funl!i pne del liquor. - Appunti bibliografici. • . .

.

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[ A KNO

XLIII,

NU!\11.

8]

DIVAGAZIONI ~

Le lettere anoni me. Le lettere a11onime

co~t ituiscono

un atto di c rj111inalità , sono l 'e&pressione di una costituzio11e in1morale? Ecco il problen1a cl1e considera K. Gross (vVie11 cr /( lin.is che lV Òclien -" scrift , 1935, n . 2-). Il Gross es1>'ri111e l 'opiuione cl1e u11 indi viduo il quale una volta o l 'altra scriv·e una_ l·ettera anonin1a no11 può esser e rite nuto un crin1iuale, spec ie quando non è n ell ' intenzione clello scrivente di r ecar danno a cl1iccl1essi.a o la ìettera 11a fi11alità letlerarie o politicl1e cl 'interesse g·en.erale. Dal J) 1111to clj vi sta del contenuto la J)roduzione degli scrittori di lettere anonime è n1olto Y&ria . P er lo più s i Lr.a tta di i11g·iuri'e dirette, di falsi adclebitj o calt111nie 're1~so t er ze p ersone, di n1inaccie o lusi1l gl1e fatte tal volta a11rhr sotto forrrta di b·uOil consiglio s11 quel r ]1e si vuole es torcere. Qualc}1c -voJLa le r11i11ac.cie, le intimidazioni , le i'11giurie sono ri-v olte allo scri,rente st esso p er far .p errlere la traccia ùell 'orig ine d ella le ttera. _i\}})) 011dano lJCr .alt.re le osce11ità , le e.spres .. sio11i triviali e laide, grossola11e allusioni se~. su a li. Sollo la lJrolezione dell 'a11oni'n1 0 avan zano i bassi fo11di d ella coscienza , viene rivela Lo tutto ciò ch e l 'educazio11e e la cul1 ur~1 avevano represso o dissin1ulato. 111 0gni c.aso la persona lità dell o scrittore <li leLLer e a11onir11e solo -ec0ezio11alrnente è sa11a e· forte . Si tratta general11i.enLe di cost itu · zioni scadenti· ·e tarate, di caratteri de1boli o perver si, isLerici o ano111ali sessttali. · Tutte le età, I ul.te le classi offro110 .il loro co11t ributo all a · letteratura anonin1a .' J j)rogressi d ella civiltà J 'l1anno incren1entata. la scritlura .a 1r1accl1i11a l 'l1a fac ilitata. Il i11aggi0Te conti11g·e·n te è d at0 dal sesso debole, SJ!ecie n el ge11ere erotico . Duck troYò scritli ano1lin1i sen za contenuto sessu.a le i1el :i 2. J /0 per g·li uo1ni11i e 20. 3 <J'~ per le donne e con conte111uto sesst1ale 11el ·5 . 5 % per g Ji uon1ini e nel 52. 7 % p er le donne . Le n1estrt1azioni, le g ravidanze, il cli111aterio, a lcune 111alattie son1aLicl1e 11anno u11a S!JÌccata aziOl) e d eter1;_1Ì11a nte. .E'erriani ri]eYò n ella donna u11a specia le p e rseverazione n elio scri vere lettf' re anonin1e. C:laps riferi's ce il caso di u11 celibe drl]a r eg·io11e di Lione cl1e per 16 a nni cli ~eguil o fu i1er seguitato da letter e, di.seg11i e aun u11zi oscen i , cl1e ]:.)OÌ ri sultarono i11viat i cl<un a ua veccl1ia a n1ica allo sco110 di i1n1)edire cl1e egli contraes e un n1atrin1on io da lei no11 d esid erato. Nelle d o11n e è ancor a l >i ù s lriden t.e il conl rasto tra la lo ro in.a17pt1 n labil e condo1t a H1 <•1

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359

SEZI ONE PUATICA

n ife~ l a erl il co11tenuto delle loro letter e ano•

n1n1e. l1_'nno11ima ·vien e co11ipìl.ata per Jo più con callig·rafia alt·er a l.a e taì,•olla contraffacendo la s~ ril.Lura di una persona cl1e si vuol danneggiare facendola ·r iten ere autore della lettera: l .' invio vie11e fatto gen eralmente a 1nezzo d ella p·o.s~, n1a i11 relazione a lla possibilità ed nlJa ca1,,acità d el n1ittente: le letter e son o J a ~ ::-ci.ate davanti alla porla di casa, lasc iat é 11ei' recint i d ei g iardini , introdotte furtivamente ir1 rn ezzo all'altra c.orrispond e11za o tra i libri o · all1 e cose d el d estinata rio. I n1otivi ch e più fr eque11 Lem ente S·pi11 o·ono a scrivere ano11i111i sono l 'invidia , la gelo~ia, · la ver1detta, g li an1ori n1orbosi. In p.a reccl1i Gasi il n1 o livo i1on ap.p are· con~ i st ente o per lo i11e no divenla tale solo ir1 ragio11e d ella costituzion e l)S icopa tica d ell o scritlore . 111 effetti Lra g·li autori di le tter e anonimé attbon<la110 gli jpon1ani'a ci, i querulomani, i cer ca lori di sen sazioni. Qua lch e volta l 'ano1nalia arri-va al pu11to ch·e questi indi"vidt1i di"-en t ano auto<lenu11z iatori. La fend ep za agli a1Jonin1i, specie 11ell e do1111·e, può CO$titt1ire un con11Jenso o u11a sostitl1zio11e di t e11den ze erot ic]1e n on so <ldi:sf.a l1 e. Spess.o la let tfeta anonjn1a non ri vela Uil 111 0l i vo d el Lutto sen sato . 111 un caso riferi to d a l.\I arcuse una ist erica di 48' anni a,1eva per tutt o urt i11ese indi ri zzat e lel tere ing·i urios-e a parf'cchie perso11alil tt se11za cl1e fosse mossa d a nlc t1n effettivo rancore e sen z.a perseguire alc u110 SCOJ>O. l\tlolte le i le r e a n on i n1e clin1ostra11.o una tende11za alJ a lea lra li'l à ecl a l1 'ar1ific iosit à, ro111e r con1pr ovato dall 'a n1p0Ilos ità della for111a, dall 'e .u ber.anza delj a fantas ia, dal n1odo con il qua le si cer ca di col pire la se11s ibilit à del destinatario. P er quel c l1c rig·uarda il contenuto eroli co degli a11011in1i v.a notato c:l1e esso è 1110Jto Tile·van te forse an ch e più · ch e nelle lettere, i1ei diseg11i , i1egl 'iscritti cl1e ,-e11gono segnati · ulle par et i d ei luog l1i pubbli ci. Costituiscon o per lo _p·iù g r o ·solan e ing·iurie o o ffe e al senso r.s l.et ico e i11orale di cl1i t.· ro tretto a Jego·ere o u11a 1n an ifest~z ion e di a ul oerotisn10 di per\ ersa con11)i aceuz~ ses u a )e dell 'i mbrattatore. A parte le espressioni di psico11atolog·ia g li ~critti a11oni1J1i l1anno i1ella vita pubblic.a e privala una n oteYòle import anza. 1\1.algrado se n e a ffer1ni la bassezza le cl~ ­ ll u11zie an on i111e ' 'engono a n cor.a . frutt a le ))er l'accertan1en to degli autori di reati, per SYelare n1ovin1en li ~)olili r ì o i rregolnrit à a n1111inistr;-ttiva. ~1e11tre Ye11go110 ri1J.rovate dalla legge n1or a]e le lettere ano11i111e so no ~cn1prt.l t11 iJi z1él1e 1)er la dife.,a i11di,·icl uale e f'oc ia le. 1

f1ryo.


360

« 1L P OLICLINICO n

eENNI

BI B L I o G R A F I e I (t).

A 111iali della Clinica delle nia.latt;e nervose e m·entali di Palermo , diretLi dal Prof. R. Co-

v-01. VI. Pal·er1110, l11dustrje Riunite Editori.ali ~i ci liane, 1935. È stato di recente pubblicato il VI volume degli cc Annali della 1Clinica delle malattie ner-rose e n1entali di Palermo », che è i] contributo di lavori eseguiti n ell 'ultin1.o· biennio n·ella Clini ca diretta dall 'o11 . prof. Rosolino Colella. E UP. vo]ur11e di più di mille pagine, che contie·ne 4± lavori dei quali 26 inediti, e che appartr11gono per la i11aggior parte a l direttore fJrof. Colella, mentre gli altri son o stat.i eseguiti sotto la d i lui direzione. Si deve invero alla tenaoe \ olo11tà e aJla instancab·i le attività di anin1aLore del prof. Col.ella se in così breve di , tanz.a dal vol. V degli « Annali » ha potuto essere pubblicato q11esto VI volume che per e11tità e mole di lavoro non è inferiore al precedente. Meritano speciale attenzione le interessanti n1011ografie del prof. Colella come quella su cc Una lluova cura dell 'en1orragi a cer ebraie e de ll 'i1)erte.n sione arterjosa » ch e è 1'ela b·o razio11e co1n pleLa de·l le ricerch e già r ese note in una precedente i1ota preve11tiva sir1 dal 1933; oltr·~ g li eff0LLi dell 'autoemoteTapia nell 'emorrag·ia cerr.l1ral c al i 'inizio ·e nei su oi esiti , cioè nelle si11dr(Jr11 i en1ip Jegicl1e an ch e 1011tan e dal pe.ri'odo iniziale; i11 que Lo lavor o è specialme11te apl1rnfondjta l 'i1ldagine sui risultati già fin dal 193•?, dal prof. Colella enunciati ci'rca gli efft"\tti de 11 ;aul0cn1oterapia ne)} 'ipertensione arteriosn. Un altro tudio del J) l'OL Colella riguarda la « Sifilid e nervosa congeiniLa e acquisita » , in cui 1'argon1e11to è studiat.o dal punto di vista clinico-sociale, con l 'ì11ustrazione di varii casi , da qu·esto lavo ro è sorto l ' Ordine del gjorn o praip·o sto dal Colella e .a ppro,rato dal XX° Con gresso della Società Italiana di Psichiatria , col qual e si pro l>etta la necessità di una lotta sociale contro la lues specialm ente del sisten1a nervoso , lott:a le cui direttive sono d.all' A. traccjate in quesLo lavoro, e hanno già avuto un ;t p3rziale a111)lj cazione nei recenti pr0Yvedi1ne11li d rl Governo per la eredolue. I di versi lavori della raccolta possono essere riguardali secondo gru1)pi particolari corrispon d en Li ·e d eterminati ordini di ricerca. Nel g·ruppo intorno all 'emiplegia rientra an che i I la\'Oro di De Giacomo su cc l disturbi mPnta li degli en1.ip1egici », con ri'cerche psicocr onometricl1c din1ostranti tal,rolta una normale ra pacità p·s ichica degli erniplegici . A Tripi e ~·targl1gli0 s i devono la,1ori di ordin·e endocrino nei qutili è stucli a ta la fun zion e ipofi saria e tiroidea dei dementi precoci. Pti rerch e frra fl cl1e e sen1iologicb e sono quelle di Rivela intor110 al tren1ilo 11 el n1 orl)o di Parkison n·ei po5Lfn cefaliLic i. LELLA .

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(1) Si prega d'inviare due copie dci libri di cui si itesiderri l::t recensione.

[ANNO

XLIII, Nu1'-r. 8]

In un grur po dì ricerche biochimie:h e rientrar10 quelle di Torr1asino ch e .compie ulteriori studi sulla velocità di sedimentazione e sui ro pporti di questa col pot;ere comple·n 1entare e la forn1ola leucocitaria nelle n1alattie n ervose e n1entali; q u elle di Lo Cascio e 1Ciancimino su cc L·influenza del calcio, del magnesio e del potas~i~ sul c·entro emetico »; di Bongiorno e l\lor1c1 su cc La glutalionemia dell 'i1)ertiroi·dismo »; di C.a rdin.al e., R.abb·o ni , Gurrieri e Giglio sul n1eccanisn10 di azione dell 'autoemoterapia , sul r icambio proteico en dogeno (dei corpi cr eaLinici) nell 'iperLonia n1uscolare e j11 alcu ne condizioni sperin1en tali dei n1uscoli, ecc. Sono ancora d.a m ie nzionare le originali note di Bongiorno su]Ja n1assa sanguigna nelle malattie n ervose e me11tali , n elle quali è posto in risalto l 'interesse dello studi·o della i11assa sanguigna oltre ch e nelle disfunzioni di circolo e nelle malattie re11ali anch e come espressione di particolari orie11tan1enti neurovf'getativ1 costituzionali. Illustrano forme n1orbose particolari ViLello, che riporta due casi di cisticercosi cerebrale, di cui una forma di cistic.:er cosi racemosa della base, studiando le « a&in11netrie di posizione n con1e segno cerebellare; Bernocchi ch e pubblica uno studio clini'co-sµeri1n·entale su « i traumatismi cerebro-spina] i e la nevrosi traumatica ». affer1na11do l 'import anza di discernere i segni definitivi , or gar1ici da quelli n eurosici. fu11'l.io11ali. Infine un cenno particolare spetta al g·rup]JO delle « Perizie medico.-l·egali » dovute alla mag iF=lrale competenza del Colella , nelle quali s9110 svolte e risolte i'nLeressa11ti questioni nel c.ampo della capacità civil·e (nella senilità , r1ella paranoia , nei deboli di mente ecc.) e della r esponsabilità penale (nell'epilessia. nella par ali si progressiva all'inizio). Nel suo complesso la bella raccolta di lavori d·el v.I volume d egli « Anna li .n del prof. Cole11a è u11a tangibile dimostrazio11e d ell 'opera scientifi ca svolta da lui e dagli allieYi. dei qunli non sarà mai adeguata la ri conoscenza verso 1'i1l sig11e n1aestro. n.. p. 0

1

VALLERY-fiAJ>OT eL J. HA!\1RTJRGER. Les migraines. Vol. in-8° di pag,g_ 23·2 . i\[asson & C. Pari s 1935. Fr. 4-5.

l'ASTEU R

Dopo una breve esposizioné storica , g li AA. studiano , in una prin1a parte, i diversi- aspetti C'linici · d ella crisi cefalalg ica, la sua e,~oJuzio­ ne, le sue varietà. In u11a seconda parte so11u r iunite le nozioni più n1oderne riguardanti i) mecca11isrr1 0 e le cause delle cefalee; infì1) e la terza r1art.e è consacrata ai mod-e rn i metodi di tera11i.a. r, 'opera quindi n ell 'in iem e rappresenta un 'ottima n1essa a punto dell e con oscenze ch e si possiedono su tal e argo111ento. Jliun e11do i nurr1erosi ]avori pubblicati ed espor .endo ]e proprie rjcerch e, gli AA. mettono in l11ce ciò cl1e attualn1ente è da considerare 11cn s1a])ilito e ciò invece ch e ri1>o'a su i11o l e~ i fragili .


[A N.NO

XLIII, Nul\lr. 8)

SEZIONE PRATJCA

ì\"011 ~

1011Lan o il n1on1,en io, scrive Valleryr..ado t, i11 cui sarà possibile riunire le n ostre co11osce nze sulla emicrania in un insiem e clinico e pat oge11etico arn1onicam ente equilibra Lo. E in e ffetti gli AA. m ostran o ch e se il 1neccanisn10 inLin10 della crisi en1icra11ica pr e~en ta artcora delle incogni Le, al contrar io l 'etiologia dell e cefa lee 11a oggi già basi abbast a11 za precise per pern1eltere, in moltissi n·1i. c a~ i , aln1en o di scoprire la causa d el male e· di istituire un trattan1e·n to più razi'on.al e d i qua11to no11 si facesse p er il p·a ssato. a.

p.

.1 . H. ScHuL1z. l.Iebungsh eft f . rlas au.togene Trainin g. In-8° di 28 pagin e. G. Thien 1e, Lei i)zig, 193 5. Prezzo fti\1.'" I . L 'alle11an1ento autogen o (o de len ·ion e co11cE>11trati,·a) è un m.et od o di p .. icoter a1)ia, co11 cui si tertde ad irlfJuiTe i)sichi can1ente su certi di stur bi (palpita.lio11e, a 111a) n o1lcl1 è a r afforzar e il dominio di sè tessi . L '_t\ . inseg·n a q ui, i n sei eser c izi pratici il 111oclo di procedere p er I.a det ension e mu~co­ lar e e Yascolar e, la r egolarizzaz io ne de i battiti C<:i~' dia ci , del r es:p iro , d·el p1 esso solar e e J>er evitare le con eg·u en ze dell 'afflu sso di sang ue alla tesla. Tutti questi eser cizi debbon o esse re appre&i soltan to ott o la direzion e e sor vegli.an za . del n1·e~ico e posson o poi esf.er e cont.111uat 1 dal paz1·en te stesso ch e a det,ta del1'A.,. 11e ri~r~rrà .an cl1 e_ un m agg· ior e b en esse7e, 11 .<l,om~n1? d1 sè stesso ed un a maggior e inte11s1ta d1 vita . fi l. 1

AccADEMIE, Soc1ETÀ Meo1cuE, CoNGREss1

Società Italiana di Gastro-Enterologia. (Sezione Laziale). Sedu La del 10 genn~io 1936-XJV . Il 10 ge nnaio 1936 è s ta ta t enu1 a n e11'au1a d ella R . Clinic.a Medie~ al Policlinico la prima seduta della ez1 o~ e · Laziale sot1o la pre iòen za d el pr of. C. ~rugoni. Eran o presen ti oltre al consjglio d ir~tt1Yo al con1ple lo, S. E. il p rof. G. Pe lragnani , dire ttor e g~11e rale della Sanità Pub blica, il prof. ~erez, pr~s1de d ell a F acoltà \di Medicina, il prof . A!essannr1, S. E. Solmi presidente d egli Osp ed ali d1 Ron1a e nu1Rer osi m ed ici , chirurgh j e r adiologi d ella capitale. Il prof. FRl:GO ·r h a, r iYolto un caloro o aiu to a~le autorità .in ler Ye1111te e h a de t to degl i scopi d~ qu~·sta Sez1one L'lziale ch e si p r opone lo stud io dei p roble1n i rig u arct an li le mal attie del t u bo ga lro-intes tinale e del l 'alim entazione del sano e d el i11alato. •

La cur~a alcoolemica e le sue v3riazioni nel campo della patologia.

S. B..\GLIOXI. Dopo 1111 accenno alla. tecnica del n1icrome1odo per dosare l'alcool e tilico nel sangue (alcoolemia), l 'O. ha passato i11 rapida rassegna le rice rch e nel ca1npo della fi .. iologia u111a-

363

ua, ulle q t1a li Eg-Ii stesso co11 l a s u a Scuola 11a con lr ibuilo, s ul n1elab olism o d ell 'alcool , tuclia to n LLrave1·so le Ya.ri az io11i della st1a con cc11tr azione n el san gue (cur Ya alcoolemica). Tali ·studi ·h a n 110, tra 1'alt ro, (l imo .. tra.Lo ch e 11or malmenle in lu lt i gli in d iYidui, a11ch e se a digiuno e aste111i , e i le n el sa11gue u na p iccola ma ben dosab ile q u an lilà di alcool (cir ca 0,05 per n1ille) . L 'i ni.p or lanza d i lnle fat to, ch e incluc:e a con·sider ar e l 'alcool com e una sos lan za n on co1np let a1nenle eter ogen ea p er l 'orga11.ismo u m ano, è s tata post a in luce co11ne l le11d ola co11 la que Lio11e ll1 llora discu ssa d ell 'u o clelle heYan de a lcoolich e. Ir1ol tre, è sl a la d ata u na sp iegazione scie11Ufica cleJ la nozione em1)ir ica, secondo la qu ale gli effe LU del! 'alcool son o n 1i11ori e la beYa11 cln. alcoolica è i11gerita clu r anl e il pa:st o piutlosto ch e a ston1aro vu ot o. Lo ·s Ludio d ell n curYa alcoolemica h a i11fal li cli11\.os lra lo ch e la quot a alcoole111ica J11nssi1l1a (acrne) è più b assa se I 'alcool , a parità d i d ose, è a, sunto d u ran te o poco d opo il past o anzicl1è a digiuno. R not o, d 'altro la lo, ch e I 'azione inebriante <lell 'alcool è in f11 nzion c d el grado cl i concentr azion e ch e esso raggiunge n el sangu e, nel sen so ch e sollan to allorcl1r q u esto gr ad o sa.l e a l di sopra di un cert o lin1ile, ·si o~serva n o i fenomen i tossic i d ell 'ebb.r ezza a lcoolica . L 'O. h a p oi r .iferilo, più par ·ticol ar n1e11te i11Lorno a i n u ovi e r ecenli sim i s tu di inizia li e svilu1)pa li ollanto in I la]i a, per oper a specialnle11t e di erian n i , sulle variaz.ioni d ella cur va alcooleJnica in Ya ri e condizion.i perin1entali e n el ca1npo della p atologia u mana. Tra i p iù impor la11Li rilievi d oYu ti a tali studi . vanno citati quelli ch e si riferisco110 alle 1nodificazioni d ella cu rva alcoolemica in alcune. affe..tioni ep a l.ich e: si è vi.sto ch e nel caso cl i altera la fun ziòn al1ta epatica non si· ver ifica il fenome110 sopra descrjtto, o·s erva to i 11 ind ividui sani, delf'abbassamen lo cl ell 'acn1c alcoolem iro in seguit o al pa to (Seria1111 i-Lo]li). U11 com porta1nen lo aualogo, sebben 2 1neno pron u ncia to è stato o servato n ei malat i di d iabe te 1nellit o . Negli s tessi i n fern1i in ollre è s tato nolat o u n fatto inleressan t e relativo all 'azione dell'insu lina: t ale ormon e mentre nell 'u on10 normal e agisce sull 'alcoole111ia nello s lesso senso col q u ale agisce sulla gl icen1ia, nel d iabetico non esplica alcuna azion e ulla cu rva alcoolemica, pur conservando, com e è he11 n olo, la ua azione ipoglicen1izzante (Min z). iVI ala li con açb.ili a~L.rica. si n10 Lran o in sensib ili all 'azione- i poaJlcOolem izzante de1P~i:l:Atintt . contrar1am~'hté a g u anto si verffica in soggett i sani (Lolli) . A ques le ricerc11e si connet tono quel le di Bonadie·~ sui maia li affetti da ipercloridria, nei qual i la curva alcoolemica provocata a òigiu110 si p resent a abnor111e1nente ha sa. R tata ~ aggi ata anch e 1 'azion e d i una ~ os tan za eccitain le in t en an1en le la fun zio 11ali tà epa li ca quale il Dech ol in , r ilevando ch e, mentre nei snni ques lo provoca I 'abbassam ento de]la ct1rva alcoolica, tale effetto non si inanifesta nelle gravi nffe1ioni epatich e (SebastianelliJ. Il co111plesso di truli r icerche in sieme a tulla un 'al tra erie d i slucli analoghi non n1enzionat i. se })er ora presen ta intere se pre' alenten1ente teori co fa in travedere po.. sibili tà di applirn1ioni nel can1po della fisio1Jalologia e della clinica.


364

<< IL POLICLINICO

U11 'i1nportanle aipp·l ic,azione è stata g·ià con successo tentata nello studio della funzionalità e1)aLic-a. L 'osservazione clella curva alcoolemica a digiu110 co1nparativan1e11te a q11ella provocat a dopo pasto (J)rova di Seri()n11i-Lolli) h a· pern1esso i11 qualche caso dubbio di orien1are su lla inter1)reLazio11e cli alcune ·sindromi epatiche apportando cosi un contributo no11 trasct1rabile a quella branca della medici11a tuttora irta di difficoltà costi~ luita dalla diagnostica differenziale.

Contributo alla patogenesi della polineurite diabetica. Prof . P. ALESSANDRINI. - - L 'O. riferisce la storia cli11icn di u11 · cliabetico grave i1on luetico sottoposto ad ]n·teo sa ct1ra insuli11ica, che, dopD un 111ese di degenza all 'ospedale, ha co1n inciato aCI avvertire gravissim i (lis tt1rbi dispep tici con manifestazio11i dolorose a carico d egli arli inferiori, co11 paralisi flaccida deg·li arti jnfer.iori e al)olizione dei rifleS'si t enClinei, inte11sa tachirardia sen za modificazio ni dei dia1netri car(liaci , probabiln1ente rif~ri])i le a paralisi del vago. ' L'interpretazione di tale forma 1norbosa jnterven11ta' j11 un perioélo d ·i relativo benessere, in pazie11le ag-Iicosurico, con riduzio11e nei valori della glicen1ia da 2,14 per mille al n10111ento dell'ingres~0 1 a 1,85 per inille al ino111ento clell 'inizio delle 1rta11ife".5 l.azioni suddette e "in costante a"L1men to di peso, prese11tava difficoltà. Deg·li esami praticali risultava di 11.o t evole solo L111 'alterazion e del liquor a cara t teri cc sui g·eneris » cl1e ne rendeva <liffj cile l 'interpretazione. 111 base alla triade sint ornatira costituita da dis lurbi dispepticj g r avissin1i a tipo astenico, para-. lisi flaiccid a negli arli inferiori e paralisi del vago, l 'orienta111r.nto cliagnost_]co era per una forn1a secca di berjJ)eri, ch e, co1ne og·gi si ammette, è dovuta alla carenza di vi tan1i11a B ' . Di tale for1na morbo·sa, che prin1a si rite11eYa u11a inalattia esoti ca, ne so110 slati descritti oggi tra noi n1olti casi n.elle prigioni e ne·i manico1ni, in seguito a diete lattee prolungale i11 casi di ulcera gastrica e di ·tjfo, i11 seg·uito a ct1re dimagra11'Li o n st ati disse11teri ci o a von1iti os ti11ali. Per Minot e Strauss anche la polineYrite alcoolica deve consid erarsi u11a B-avita111i11osi dovuta non tanto alle lirnitazio11i a1li1uentari cui si sotlo1Jong·ono i forti bevitori specialn1ente di liquori , m a principalmente alle ,allerazioni d ella 1nuco·sa gastro-intestinale co~nuni nei bevitori, cl1e impediscono l 'asso.rbimento della vitan1in a B' analoga1nente a quanto si Yerifica per l 'an e1nia perniciosa: difatti Strauss sostiene la i1ece sità <li in1roClurla per iniezio1ìi. 111 tali casi è s tata osservata la g uarigione senza la soppressione di al cool con for li introduzioni di vita111ina B' J)Urchè per via pare11terale. Nel caso de·scrit to dall 'O. non si poteva parla.re di limitazioni alin1entari, giaccbè il numero delle cal orie era sufficiente e ancl1e la varietà del cibo era ben ma11lenuta, sebbene, trattandosi di un forle mangiatore di pane e di legumi (cibi che cos lituiscono i princjpali fornitori della vitamina B) la dose abituale si era ridotta notevoln1e11te. Dalle ricerche di vari autori ri sulta ch e il fabbisog110 quotidiano ir:r ~itamina B è in rapporto ò iretto cl elle abitudi11i ali1nentari e i1egli individui cl1e abiluaJI11ent e ne introducono una i1otevole quantità si Yie11e a pe1·dere la facoltà della formazione sintetica delle vitami11e . Le forti dosi di in-

>l

[ANNO

XLIII,

NUi\I.

8]

~~li11a eh~ furo!lo 11ecessarie per rendere il pa-

z1e11le ag'l1cosur1co potevar10 sos tituire u11 altro fattore atto a facilitare l 'insorge11za della ·sindron1e, giacchè, 1co111e ris.ulta dalle espei'ie11ze di questi ulti1ni a11ni, l 'insulina aggrava il beriberi S})erimentale deter1ninanòo 1111 co11 s't11110 delle riserve vitaminiche d ell 'orga11is1110. In ~ase a queste considerazioni furo110 aggiunti .alla dleta tre cucchiaini al g·iorno di lievito cli birr~ e ~rono praticate iniezioni di un preparato di v1tar~1Jna B. iniettabile. Il miglioramento fu rapido, l dolori. scomparvero e in meno di un i11ese si notò anche un no tevole iniglioramento delle condizioni del liquor·; i di sturbi gastro-intestinaJi ce-~sar?no e il i)olso .ri Lornò al norrnale. La glicen11a. s1 abbassò <la 1,85 per mille a 1,40 per inille e l '111sulina da 60 unità f11 potuta ridurre a 10 uni~à quotidiane. Quindi l ' intensa cur a vitaminica, oltre a i11fluire j-n inan iera benefica sulla triad e n1orbosa desc ri Lta, determinò un i1otevole mig·Jiorarr~ento ~t ella iualattia fo11damenlale. In questo periodo risultò una nolovole ipersensibilità all 'i11sulina e si aveva110 crisi ipoglicemiche appe11a si sorpassava di poco la dose i1ecessaria a rendere iJ paziente aglicosurico. L '~. si diffonde poi a parlare dei co·m ples j rapporti tra diabete e riserve vi taminiche e tra in sulina e vitamina B. Discute poi la possibilità che i1el diabete si possn no preseJìlare forme fruste di B-avj1amino i ·sia per limitazioni alimentari che per le condizioni patologiche degli organi dj gerenti : e acce11na alle sinrl.r o1ni lllorbose riferibili a tale n1eccanismo . . Riferisce infine i reperti osse.rvati nel pazienl e i1l fase di ir1lensa. c ura vi laininica, caratterizza U <ln ij)ersecrezione gas trica a· <iig'iuno, eretismo della 11lu·5colaris mucosae e ipermotilità gastro-intestinale, iperse11sibilità all 'i11 sulina e si pone il problen1a dell 'esistenza di sinclro1ni di ipervitaminosi B ' i11 a11alogia a quanto è stato an11nesso per l 'ipervila1ninosi D. Alla discu~sione prendono parte i proff. G. PETRAGNANI e C. FRù'GONI a cui risponde il prof. ALESSANDRINI.

Indirizzi moderni nella cura operatoria del cancro del retto. Prof. G. Ecan1. - Come n~lla c11ra operatoria dei tumor) in g'enere, i limiti della asportazio,n e chirurg'ica so.n o rappresentati d,al territorio prirnariamente infetto e dalle st azioni ghiandolari prossime; l 'operazione d,eve comin ciare dall a chiusura clelle vie lungo le quali le manov1e operatorie potrebbero far 111igrare germi di ine1asta-si. Lo studio di pezzj prelevati operatoriamente e Jo studio della sede delle recidive 11anno pern1esso d i s tabilire che n elle ,~icinanze del tumore la parete visceraJe deve essere c.onsidcrata infetta per 7-8 cm. a monte e per un tratto di 3-4 a Yalle; inoltre che il connettivo , periproctale è la sede nella quale si verificano la massima parte clelle recidive. L 'operazione perciò (leve essere estesa tanto in senso trasversale come in senso verticale; e verticaln1ente più in alto cbe in basso. In basso, tutte le volte che la distanza del tun1ore lo pern1etta, deYe esser~ conservata la porzione anale. In alto è be11e ch e l 'a,sportazione sia estesa molto oltre la zoua intes tinale infetta, perchè Je ghi anClole in-


[ANl\'O

XLIII,

l Uì\I.

8J

EZIONE

fe tte s i es te 11dono 111oll o jn allo lu11go 1'a . cmorr~oidari~ ~p~_ri~re e perch è la , l eg·a lur~ _c~el~ 'a. -~1norrojdal n s uperiore deYe es ·ere fa lla sopra le a rca te ch e la congiun go no al le art eri e ·sig1nojdee. 1' r a i diYer" i mod i cli eseg uire l 'exeresi ve n e ono alcuni che procedo110 rlal ])a o Yerso l ' alto ed altri ch e procedono ctall 'al to ,·er o il b asso. I ::eco11di sono cl a preferire, perrbò p ern1e l tono di lro11care ubil o le Yie 11nfalicl1e di <liffu ion e, p ercl1è i)ermeltono di lega re J·a . e1norro iclaria superiore a l disopra delle ann lo111osi con la sign1oidea inHt · e i n fin e per le seg u(~ll li ragiO'Jl i tecn icl1e. Dopo la lega Lu ra d cll 'a. ernorroid nri n. superiore! operazione si co111pie con poco sp argimento di sa11g ue e lo collan1enlo dall 'alto Yerso il basso s i co1npie più fac il1n e n te c11e dal })a ~ O verso l 'alto. L'operazione .. eco11do qu eR li prin cipi i è sYilt1ppala melocli ca1n e11le come operazion e comb]11ala I1 cl prin10 len1po d ella q11 aJe, 11er via laparotòn1 icn, si è leg·a la l 'arteria, inir,iato lo scollan1e11 lo e cld u so il perilo ueo; nel secondo , per vja peri11 e:tle e coccig·ea o anche ·aer ale '' i è compiuto l 'isol{t1n e11lo e pra ti ca la l 'exeresi. Senon ch(• le operazio11i con1h i11a le d anno, accant o a ri .. ultati eccelle11li u11a 111ortal ilà eleYata. Nel 1928 io riferivo alla Soci e tà lt a li ana di Chirurgia una 111o rla 1i là clel 00 % s u 12· operazioni coJ11bina te i11 confro11 lo di un a n1 orlali là élel 25 % s1~ 16 011erazio11i (lal ha so . I>a allora h o ca n1bia to modo cli procedere, e s t1 41 casi cb e ho J)O lulo raccoglier e la n1orlalità è CflS!l al 19 % sen za rinun ciare ad alcu110 dei pri11ci p i ch e forn1ano il pregio d el] e op erazioni con1l)i11at e . All a 1a1)ar at omia O' Li1u i co 11n 1 reliolo111ja sacral e e dal l 'uperlura sacrale d el l1eril o n eo e egui'"CO prirn a l a i11obilizzazione d el . ig n1 a e del r e tt o e la Jegaturn dell 'ar leria e111orroiclaria, p oi I 'oper azione conli.n11a òall 'al to Yerso il ])asso e fini ce, SP è possibile con la sezior1e clell 'ini e tin~ Lra due linee . ituate una ul sig111a e l 'al tra sub1to sopra lo finte re, al lrime11 ti co11 l 'ampu l~z i o11 c al) 'al tez1~1 del 1gma 111 an1lledue i ca si a11che 1'exeresi in en so tra'' Yer sale è no tevole: tu t lo il con11etti vo retrore tlale v iene a spor ta lo i11ta t lo e no11. di s1ac?ato a.al r e tto: i11 alto j n sjern e con la fascia p elv1s par1ct alis i1e1la 11ar le n1 edia con l 'u llimo tratto d el ' . ::ucro e col coccige e, n el lrn ll o ano-cocc1g·eo, co11 quella pecie di linea alba i10 leri or e !1ell a q~al e ~i fondono i due fogJ ie l li d ella fasc1a p elii1 s e I 'elevatore dell 'ano. P er poter procedere i n tal i110.do occ?rre eleYare la r eo·ione sacrale e 1101 1 compr1111ere 11 Yen1re. 0 Ciò s i ottien e co n la pos izione ge110-1)e l toral e ]Jer o ll e11ere l a quale i11i . . ono fa llo cos tru ire uno speciale i11ginocchiatoio. . Da lln ' in ci ione aerale, sezio11a lo il sacr o, tr~ 1 fori terzo e quarto, et iYari co forl en1en le la fer1 la OS$ea, scollo il r e tto dalla faccia anteri?re rlel acro e apro il periton.eo. J\llor a la pre . l?ne ~ ln~ o­ sferica rullo11lana i vL.ceri e con alcu111 sbr1gl1 a111e11ti t1 lle p a rli 111oll i i ol 1i en e .. J)azio J)er i ~1)e1io11are ed operar e. . . . . Tale v ia ha segui to l 'O. ancll e in e~ i ?1vers1 <lal can cro del retto , o con1e p er e ~ en1p1 0, 1n colpeclon1ic to tali eò i te rerlon1ie i)er ca11cro d ell a vagina. ., Le diapo·'ili,·e r l1e i>r oiet la òin1 0 lr.a11~ le 11111 Cara I leristiClle fa Ì d elle cliYer se O})eTU ZlOilJ. 1\ . BoN \DIES.

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PR.\TTC A

Società Medico-Chirurgica di Catania. •

Seduta ·a el 23 gennaio 1936. Preside11 le: Prof. G. D1 G·crGLIELi\10.

Un caso di sindrome di Volkmann curato col raddrizza. mento progressivo. Prof. G. Z U:lRtA. - Prese11l azione cli u11 caso di re trazio11e ischenìica di Volkn1 ann cura lo co1t ] e lrazioni prog·1essive i11cJas lich e col i11elodo l\lon1n1·~en m odificato d a l\1[icl1el e da Massabau e (la Guibal. G u arigione.

Distacchi epifisari. Prof. G. Zunn1A. - ·. P re enlazione cli lre casi cli liis lacchi e1) ifisari: 1) Distacco t o tale cleJl 'es lren10 i nferiore d el fe1nore. D9po due an11 i c1 all 'operazio 11 e res idua accorcia111e11to di u11 ce11 ti1n e tro e m ezzo clel fe111orc e allu11gan1enlo co111pcnsa livo (li un ce 11 lhn eiro della I i bi a. 2) Distacco d el olo co11dilo es ter11 0 d el fen1 or c. ,,\ cli la n1:a di quattro an11i r esidu a Ya lgl1i 1110 di allo g rado. 3) Di lacco cleJl 'e lrrn10 i11ferior e d ella libia. .A. clis la11za di noYe ann i residua accorc io n 1cn lo di I r(· ce n i i111etrì e Yaris1no d el pied e. · Il numero di iodo nell'estratto etereo di sieri neoplastict e non neoplastici. Proff. G. SoncE ecl A. BAsERGA. - (ili 00. , cl e tcr11 1i11arorlo il nu1nero rli iodo, con la t ec11 ica cl i ~ [ :tiuriz io A ~coli e I11cl ovina , n ell 'e·stratlo e tereo a h eclclo di 41 s ier i rLon n copla lici e di 28 n eoplas tic i. Nel prim o g ruppo olte1111ero 100 % di rj suJla l.i inferiori a 0 150 (valore 1nedio 0 ,27) ; n el seco11c1 0 19 ri ulla U . uperiori a 0,50 (68 %; valor c1n edi o 0,64).

Il carcinoma primitivo delle vescicole semina 11. Prof. G. DE GAET \ N J. - L 'O. riporta e cli scu I P i pochi ca i di tun1 ori d ell e vescich e tte em inali e is lcnli 11e]la le llera lura . Rifer·isce di un caso di ade11ocarci i1on1a ])rin1 i li' o •Jclla· vescich e lla se1rlinale sinis tra i11 un indi viduo cl i ar1ni 79, ·se11za 1neta ta · i negli alt ri orga ni .

Assenza congenita della tibia. Do tt. E. SAGONA. - L 'O. con111n ica u11 ca ·o <I i il en za conge11 i la d ell a libia cl1e i acco1111lag11 a arl assenza, cleJla rotula e lnalforn1 az ione clel J) iecle (polid a ttilia con due g ruppi di 4 dila e <lue lar .. i i. Dati anatomo·patologici sulla frequenza della meningite tubercolare nelle varie età della vita.

i\. .

G10ROi\J~O.

- L 'O. dalla ron s idern1ionc cli 80G casi cl i luberrolosi uo1ana , 9 clPi quali con11)Jicatj cla n 1en i11g ite, trae le eguenti con c lt1 ' io11i : 1) la r arità rlella n1e11ingitP t uhcrcolc1re cleJl 'arlu ll o Ya 1)re a i11 un . en so 111ollo r ela li \O: c::isa inlc rvie11e infatti al cli sopra d ei 30 ann i in circa il 7 °{, cl e i ca ' i, al cl i ::;a ll o di tale e là nel 16 .~l rirca : 2) le torme tubercolari ch e pit1 frequ cn le1ncn l<• clà11110 luogo alla co111pl icaz io11e l11 en ingea s ono : oltre le 11:..i liar i e le acute clcl p 0ln1on c. Jc lorali11,lzioni g hiandolari e le l)Oln1o n ari a tipo fiùro"' 1P qt1ali po o n o . fuggire al l 'esan1e cl in ir o. Il Segref nrio.


368

<< IL POLI CLI NICO

APPUNTI

»

PER · ·IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA." I

,._

-..- I

proposito di un caso di dischiue8ÌU. dello sftu· tere di Oddi. Da 11n1crie e v\,-ru1ter s (J ourn. B elge de Ga.<tro-enlér olo1g ie, t. III , 11. :J, 1935) riportano un caso di dischinesia dello s finter e di Odcli in una do11na di a. 41, ch e in seguito ad una colecistec,tom ia, seguìta da drenagg'io , si ebbe una fi s lola bilia re. l in 'esplorazione d ella fìstola falla con lipiodol dimostrò una diJa taziC1ne irtarca ti s~i111a d elle vie biliari intraepaticl1e e d cl coled oco con ostacolo a livello d cli ;a111polla di "\7~ter. 1F or za11do col liquido lo s (i11ter e di Oddi si ri1.isciva a nlandare piccole qua11lilà ,d el . lipi odol riel cluoden o. Radiosc,opic...a111ent e si mise i11 eYidenza u nn ~Lasi ù uodc11ale a live llo d el g inoccl1io su1leriore duodenale, d a periduocle11ite. Con tlnlispa 1nodi ci per O·._ e per iniezion e il ·q uadro i 111odificò cornp lelamente, con guarig ione d c] la fi stola, scon1 ·par sa d ell 'ittero. D a . una lunga disan1i11 a .s ulla funzione dell o s li11lere di Oddi norma lmente ed in patolo,g ia biliare i11 essa in rapporto con la motricità delle Yie b ili ari , con r.Judono c l1e e o ha una g rand e importa11za 11el rien1 pimento e vuotamento d ella vesci c11etta bilia r e con armonia r egolata sulla legge clell 'innervazione contraria . l no l1r e lo s finter e di Oddi proteg·ge con tr o le in fezio11i ascen d enti d elle vi e biliari . Lo spa&m-0 dello s finter e d i Oddi è capace di p·r odurre un i ttero più o meno complet o. int ermitt ente, ed il p11nto di partenza di ques to riflesso 11 pili d ell e volte è da ricer car si in t111a lesion e dt1 od en a le .

À

J U RA .

Lobo accessorio della faccia convessa del fegato. I n prese11 za di u11a irr1n1agine r adiolog·1ca e:pati_ça arro londa la, dai con lorni b en n e tti e di d ensità 0111og·e11ea .si pensa a lla cisti da ec hi11 ococco: pecie se Yi si acco111pagna u11a iuarcat a eosin o filia. Roques et Sol1ier (.4nnal'es d ' An,alomie f>allt.oluyiqu.e et l\iorn1al'e, 8 i10ve n1bre 1935) i11 b·ase a questi c r iteri diaa 110-

s tìcaro110 per cis.t.i idatidea una forn1azion-e arr otondata dell a cur1ula epati:co. d i llll . individuu g io\ra11e, sul qua le pe rò , a ll 'i nfuori di una eosirtofilia J cll ' l l 7~, no11 \1i era n es$un altro ele111e n lo cl1e la fac,c f,e sosp ettare . La Caso11i ·era n egativa . ..L\.11'operazi OI) e ~i constatò p er ò lra l tarsi di un lobo accessorio (lella faccia convo ~ a d el lobo D. I lobi aberrant i, peduncolati o ineno , d el feg·ato sono reIa tiY.amen le frcqt1ent i ed i 11 gen ere si svilup 1)ano u11a facc ia ir1feriore d el feg·ato. Di lol)i <tcce sori d ella faccia ... uperiore del feD'ato se r> n e conoscono in,-ece solo dn r O$Ser yazio11i ri I)Orlate da J<\cq uen1 e nt .

La diagnosi cli11ica è i11 qt1esti casi r11olto difficile. Si pe11sa a cisti para sitarie, a tumori. 11 re perto operalori·o o a u Lo psico fa 1)orre la esatta diag11osi di 11a tura.

G.

SELVAGGI.

Studio anatomico s11lle varietit delle arterie epa· tica e cistica. S. Lurj e ( Jl/ ill. a . d. Grc11z, d. m. u. Chir. , ] 935) h a fallo uno studio acc urato sulle vari età d~ll e a rter ie epati ca e c i tica di 19± aulopsie. Ri assu111 endo i cla ti più inter essanti d elle su e ricer ch e si può ril·e vare come n egli individui ad apertura I oraci'ca inferiore slargata e a <ldon1e cilindrico l 'a . e pati ca destra origina dall 'a. n1esenterica su periore, n1entre negli individui con apertura tor-acic.a inferiore stretta f addon1e r elativan1ernte s v.a a lo s i nota la presen za d ell 'a. epatica sin. accessoria. L '.a . epatica d estra incrocia il dotto epatj co a11teriormente n el 12.9 ~{, d ei casi. L 'a. cistica è unica n el 79 % d ei casi , duplice n e] 24 ~~ d ei casi. L 'a. c isti ca o i suoi r an1i in croc ia110 il co)ecloco o l'epatico anteriorn1ente n el 22 Ìo dei • casi . L 'A. si riporla agli sludi classici di R. Branco , pur di e11tcn d o s11 nlo lti particolari.

,t.

GHlRON.

Nella colecistite cronica e calcolosi biliare. L . r~errannin i (111in er va rr1 edica, 15 setten1l}re 1935) ritie11e utili , co111e 11r o f1las i, le heva11de a lcalir1 e, evitando le acqu e calcar ee . Oltre alle acque 111i n er a]i nat nra I i pt1ò pre1)ararsi la seguente: Sol fato di sodio Bicarbon ato di sodio , a n a tna . 9Q )) 1o Cloruro di ... odio . Acqua q. ]). per . 1000 • S. 2-3 ])ice]) ieri a] g ior110, at1menta ndo ]a d ose di solfalo e vi è t ende11za alla stitich·ezza E· di b icarb·o 11 a lo se vi ·è tenden za all 'acidosi. Se vi è i11 .atto u11 a colostasi ipertonica l)er spasmo fur1zio11a le dell o s fìn t eit·e rli Oddi , or10 con sig liabili g·li antispasti c i : Clori<lra l o cli papaveri11a cg. 20 Solfato di atropina . . mg. 3 Es tratto emp i ice q. b. lJCr Pi·Jl oJe n. 10 S. 3 al g ior110. N·elle colic h e forl i, assoc ia re al la nlorfina od eroi11a , l 'atropi11a: Solfalo neulr o di a tropin a . . n1g. 5 Cloridr. di i11orfin a o di eroina cg. 10 P er 10 fia] e (ognuna co nti e ne 1 cg. di morfina od er o in a e X 111g. ùi a trop ina); se i1e iJ1ietl a110 2--1 a] g·ior110.


[A NNO

X.LICI, Nl:J\f. 8]

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\EZIONE PRATI CA

Se il dolore no11 è violento, prescrivere: Acqua satura di cloro formio g·. 10 cg. 2 Cloridrato di er oina . Stovaina pura . cg. 5 Glicerina 11eutra . . g . 15 . . g . 40 Sciroppo di eter e S. A cucchiai ogni .X -1-2 or e.

fi l. Cisti retroperitonenle. J\lirizzi (1lnriales d'Anal o1n·i e Path ologiqu e ~ l n.ormal e, 8 n ovembre 193 5), a proposito di Ul\ caso clinico di tumore r etro1)erj toneal·e D. cliagnosticato e op era to , fa prese11te ch e Ja setlt-! del tumore può essere sosp ettata all ' esam e clinico d el rr\ala to, 1na è l'esame r adiologico quollo ch e n e conferma l ·ipotesi . I tur11 ori re troperitoneali D., il p iiL frequeJJten1ente , d etern1inano tzno spostam ento più o 1rieno pro1iuricialo d el co l on, asce:ndente. Qua lche volta però lo ~postan1e11to si fa in fuori . La l)ielografia contribuisce al ru agn ostico topog r a fico e sopra tutto di1n ostra la relazione di semplice contiguità coll 'albero u rina rio quando vi è solo sposta11JJento all 'intern o· del}' uret er e e sed e 11orn1a]e d cl barin r tto e d ci calici . In tal caso la sede è ex tra r~n al e . Il caso illustrato dall ' A. si orig inava sotto j] p olo inferiore d el r e11e D, aveva a d er en ze col 111. ili aco e, ali 'esa111e istologico, si din10strò un tun1ore cistico di O•r ig in e \\7olfian a cl1e a"\eva subìto in qualch e zona la d e.g en er azione carc i11orrla Losa. 1

Il d ecor so IJOstoperalori o fu b u o11 0. L' A. riferisce il caso per la su a ra rit ù e interesse.

NOTE DI DIETETICA. Il trattamento dietetico della psoriasi. R·e ce11 ten1ente Griitz ha con sider ato la f>.. oriasi con 1e I.a localizzazion·e cutanea di u11 cli sturbo n el ricambio d ei lipoidi. Secondo H. Weiss (Deut. n1.ed. Wooh enis., 17 genn aio 1936) si otten gon o bùoni ri ulta ti con la dieta segu en te. Somn1inistr azion e di g ra ·si in quantità di 20 gra mmi a l giorno per g li adulti' e 10 per i bambini; proib·i zion e d i tutti i cibi grassi e somn1ini trazion e ad libit.iim di albun1.i11oidi e carboidrati (ivi corn11rese le verdure e le frutta) . I r sull.ati si h an n o g ià dopo 2 settimane nei g iovani e d opo G 11eg·Ji adulti; i' casi g r a, i g·uariscon o spesso prirn.a di un m ·ezzo a n110. L 'irnportau za d ella dieta n elle n1alattie cu ta n ee è dimostrata an r l1e d al fa tto di eczemi d oYuti a l consumo di pa11e di segala, cl1r scom.p aion o con l ' uso d el pan e di frt1111en.to. 1

fz l. MEDICINA PREVENTIVA L'immunizzazione antidifterica a mezzo di un'nni· • • • ca 1n1ez1one.

Le statistich e d ell 'I st.iluto Govern.ali\ O d :l -

gien e Un g h erese h a nno din1ostr ato r l1e Ja tri.Plioe vaccinazion e m e dian te l 'an atos_i 11a u r ta i11 p ratica con tr o g ra11di difficoltà : il 11 u111er o U11a rara causa di "'addome acuto,,. d elle p erso11e ch e s i prese11Lan o din1inuisce no. G. Bo logn esi (Athena, ar1no IV, p. 310, g iu - tevolmente alla seconda e Ler z.a vaccinazio11e. Si è cer ca to q u indi di p re1)ar are una o_tar1zu g·n o 1935-XIII) d escriv-0 un caso a lui occor so . v.accinante c l1'e an ch e u_a t.a una ~ola Yolla Si tratta di donna di 50 a. , co11tadina , entra ta csplicl1i u11 'azio11e pro te tt i va corrispon d e11 te. in Clinica con sindrome addom inal e acuta La p iù ada tta })er t ale ~cop·o s i è din1ostrata insorta 3 g. prima con dolori violenti alla n1el 'an a tossina p recip itat a con allume, so111111i'niLà D. dcll 'addon10 sp ecie d e11 'ipocondrio, co11 - febbre elevata, vomito e chiusura dell 'alvo. st.ra ta a llo stato di preci p itato: il precip itato i >er la su a r ela tiva in solubilità forn1a in co rAll 'E. O. si nota uno stato gen er a le g ravissiri5p o ndenza d el luogo d el! 'iniezion e un d e1)0n10, polso piccolo e frequente (140), t em per asit0, <'h e , per111a11endo per 32-38' g ior11i . ese rtura oltre 39°. Dolore e difesa n1uscolar e alla cita un a prolungat a azion e antigena, r iunenpalpazione del quadrante i11f. D . del! 'addom e; sen so di n1assa molle elastica al quadrante in f. .d o in sè l 'azion e d ello ti molo p rimario e di q11ello secondario. Le r eazioni con secu t iYe ad TJ . con forte ipofonesi alla p er cu ssione. Si d eini ezione di precip itato di a n atossina no11 sono r ide l 'intervento in1rnedia to con dj agn osi di n1aggiori <li quelle o ·serva le d opo vaccinazione appendi cite acuta pe r proba bile cist e rna ovaco11 ~n.atossi'n a d i Ramon. Si può con c ludere rico torlo sul pe duncolo. for se g ià ora ch e la i)re, en zion e delJa dift erite, Atto· operativo : a11estesia gen erale, tag li o con1e a fiern1 a f' . f a rago (Die 1\1ed. 11 elf: -! })araretta le d. Si rinvien e una g rossa cisti d i g~nn ai o 1936), con l 'in trod u zione de 11 'ti~o del ccl1inococco con1e una t est a di feto , di coloprecip ita to di a11a tossina h a fatto n uo' i l 'rorito bianco grigiastro ch e si ri esce .ad enu gressi. In U ng l1eria, il p rin10 St ato in l '. 11 ro1)a cleare intatta dopo ave rla liberata da conne dove questo nuovo p r ocedimen to è . tal o 11er sion~ lasse con l 'omento. Nel peri1 on eo una la p rima volt.a ir1trod otto nella pratica c ()1nuscarsa qua ntità di liquido s iero -fibrino-11u r un e, 1'a11a to sina precipitala ha elim inato tiua~i lento-e1norragico . La c isti di ecl1inococco contien e liqu ido in . compJetnmer1te ì ·u .. o d ella trip lice o . nt>i ca!'i p iù fa vore,'oli , duplice vaccinazione 111C'tliantc in cipiente s uppurazion e co11ten ente t1nr ini e l 'anatos ina. Dal 1° gen11a io a J 15 d ice111~c olir i.

G.

S E L ' 'ACGJ .


372

H

[A.'.\NO XLIII,

JL POLICLINICO »

bre 1935 so110 stali vacci11ati· in l~- n gl1 eria co u quEslo vaccino 391.175 ba1ub·i11i; con l 'anato"si11a d1 .ltamon so110 stati inv·ece in1n1u11izzat i olta11to 16.126 bamb·ini, p·u r e sendo il lJubblico libe1 o di scegliere il vaccin o. Il numero dei han1bir1i v.accin.ati nel corso del 1935 sulJe ra que1Jo dei vacci'11ati in qualsiasi anno i)rececle11te, il ch e din10 tra ch e la sen1 p·li cilà del IJrocedir11ento rende po sibile l 'i1r1munizz.azio11e di grc:u1di masse, in qua11to alJeg·gerisce j} lavoro del medico e din1inui.,,ce il rjteg110 del pubblico a ,,acci11ar i. Tutte le circostJ111.e stanno a din1ostrare che è da con iderélr..; i con1c un risultato delle vaccinazioni l >L'Ot r:tlive intraprese su va ta .. cala il fatto che i] uu111 ero dei casi di difterite in Ungh eria clldl .a11110 1933, e in p·a rticolar nl.odo nel 1935, è note' olmente dirninuito , n1entre si sa al contrario cl1r in ln.g-hi lterra. in Gern1a11ia , in Austria ed ic1 Cecoslovacchia 1a morbilità per clifterile n e] cor o degli ultin1i an11i è in continuo our.:.1ento . I\1. NuNBERG.

POSTA DEGLI ABBONATI Cura b·ulgara e n1orbo di Litlle. r\l dott. C. Gr. d.a Su . (Troviso). Ab·bo11ato N. 12969. J_,a co ·iclc t ta cc cura bulgara », a ]Ja e di radi ci cli belladonna , giova olo ed effettiYaIJ\ ente nella contrattura (me g1i o ri gi.dità, i1)el'tòr1ia) di origine e·x trapira1nid.ale e quincli . rJ elle -i11dro111i parkin soniane , specie quando queste "' ia110 l 'espressione di un' encefali.te cpiclf)111i ca cronica. ~elle conlralture di origine J)Ìran1i'd a]e, quale è a1J!)Un I o c1uella ch e caratl erizza la . . indroJl t(· di Little, pare non arrechi alcun 'antaggio . La cura l)ÌÙ razionale .in c1 ue li casi consi8t e i11 u1t prin10 tempo i11 n1assag·gi , bag11i l·it1l Losto calcli (3 T-3'8 °) . In u11 eco11do te111 po, qua11clo il b ambi110 si avvi'a all 'adole.. ce11za, clo\ rà i11Lerve11ire il chirurgo (tenotomie, te11011la::-l icl1e). G. P..\NEGRoss1. 1

1

l ' on111osi.zion.e clii1r;.ica llel baci il o tubercolare . 1\ l clott. (~. Ern. da ~1ar. t E. Ab.b anato ~. 9113. , .. , Nel bacillo di I\..och , con1e in tutti i bacilli

a carattere acido-resi-tente, so110 contenute so, la11ze cl1e per i loro caratteri fì ici e chin1i ci ' E'ngo110 chi.amate con1unem ente cere. Ge11 eralmente i compre11do110· sotto tale 110111e le frazioni · esLra ibili da bari'lli }Jreviallte llt e e ~auriti • con alcool-elere , co11 solveinti orga11ic i clorurati , ad es. cloroformio, epiclori·· drina. tricloritile11e ecc. e· form ano circa il 4U 11E·r .::ente dei li poi di totali. Trattando~i di un i1rocedi111ento, basalo· sulla olubilità, la massa t) l I eì1uta non · for111a · un com po to unico defin i~o 1'11a t1n i'n.. ien1e· di frazio11i dì cui c1ua]cu1tH

1\1.;l\I.

)

riportab·ile j)erfella111e1llc all e co111uni cere , rio.è eteri di acidi grassi su1)er iori con .a lcoli ad elevato numero di carbonio1, o alcoli ed acidi grassi ~uper i or i liberi, altre invece aventi u11a composizio11e cl1in1ica i)iù complessa e no11 ancora d-efinila. Volendo frazi'onare il prodotto ottenuto, ·i ova1)ora i ·estratto clorofor1nico e la mas..,a ri1)rfs.1 con etere, si versa in un Yolum.e do1)1ìio cli acetone o alcool metilico. Si ottiene così u11a frazio11'e, inso.lubile, a costituzio11e compl·essa , cl1e peT idrolisi acida produce zucch eri che riduco.n o il Fehling e sono stati identi ficati come cl-arabinosi'o, mannosio e gala ttosio , oltre a diversi acidi grassi superiori, acido fosforico , mentre nella solut ior1e ri1nane un 'altra frazio11e i:iù simile .a ll,e com un i cere. Non esiste una reazione speci fi ca J)ier le cere e; solament·e un accurato procedi111ento cb in1 ico ne.: . permette la n1essa i11 e'riclenza. A. OMODEi ZoRrN1. 1

1

1

blenorragica cronica con prosiatil e. Al dott. A. i\l ar~. da 1'{.ag. t\.b·bonato N. 9970. Nei ca i i11veLcrat i, iIJ cui ri u ci'ro110 Yani i i11etodi abitual i di cura (lav.a11de \rescico- u retrali , istillazioni uretrali profonde, auto-vacci11i, n1as--aggi prostatici .ecc.) credian10 inuti li 1'uso dei derivati acridinici IJe r ' 'ia end0Ye11o~a e la pire I o terapia. La dilaLazione O'raduale dell 'urelra con so1Lde rigide a calibro cresce11te j) UÒ a\ ere qui la ~ua i.nclicazio110 e cosi pure la dialer111ia , i)e r c1uanto ancl1e questo mezzo di cura fi1:ica, cli cui ora i fa Jarg·o uso , no11 abb ia clalo. al]a J>rova dei fatti , quei succe i cl1e in pri11cij)io si erano ·perati. l\tfoNTE ·.\NO. [ f retrite

,r.

VARIA Longevità e demografìn . All 'età di · 119 anui è n1orto a e:i udad Jun-

rez, i1el nle ~~ ic o, tal En1eterio Hou lg·u i11 , cl1e era forse il più veccl1io dei n1e.. ica11i. La eia 18 figl i viventi. , 50 11i poti e 3 0 i)ronipoti; cli quesLi ulti1ni alcuni sono già an1mogliati ed 11anno con1ple sivan1ente u11a ve11tina di fi.g li'. Da cui appar·e cl1e cc el se11or D. Emeterio Jlolguin » ol tre al p·r i111ato deJl a longevità poLeva ben va11tare anche quello di ben.emerito clell 'increme11 Lo de111ografì co. Da cc Rina cenza wiedica », 31 crenn. 1935, 1

11 .

1

2.

PU.BBLICAZIONI PERVENUTECI. A. M. C1ccHITTO. L 'ittero a•rsenobenzo lico: ge1iesi e le r api a. - Rinnov. 'Medico, Napoli , 1935. G. GALATÀ. Vedute fisiopatologicli e su lla angina [Jectoris. - L. Pozzi, lloma , 1935. B. F. \ ' ACCAREZZA, A. I. GALLI e J. L1~STON. Retrac-

cion ~' Disìocacion lobu.lnr esponlanea en los procesos escloro.c:os del puln1on. - Buenos _i\.ire , 1935.


[AN~o

:X.l.. III,

u r.

J

375

SEZ fONE PRATICA

POLJTICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.<*> La moti,Tazione del licenziamento per fine del periotlo (]i prova. }~eco

un.a cl1iara sen te11za, cl1e rico11ducc l 'obl}fi·go tlcJla i110 Lìvazione su Jla via diritta, sol]e\'a11dolo dall e b·a su r e i1elle lJ.tUali ~ lava per i1nrl1i:'erir·e, annullandosi . Si a11dava in cerca di una f or niuletta cl1e sal vasse le a1)1)are11ze, e si di "'c uteva de lla· i·doneiità dell 'u11a o de]J 'all ru affer1nazione g.enerica. Abbia1110 re. . i tito a ques lo ind irizzo, essendo p referibile a ffront are docisa n1 ente il probli?ma, g uardarlo con criteri larg..l1i e ='enza pregiudizi, risolverlo nettam ente, i11 1111 senso o nell 'altro. Se si rite11ga nor1 11ece saria la m otivazione, è m eglio ritornar e a1;ert au1ente all 'a11tico : è suffìciente ch e ri ulti l a causa, dell 'alto, cio è e::::sere d eliberato il licen zia1ue11to per fine del periodo di prorva. 1\1a ' e si riGono&ca ch e la n1ortivaz ione, fren o all 'ar})ilrio, ò necessaria e utile, si cleve accettare la éonseg·u e11za logie.a e g it1r idi'ca di que::>ta J)r em essa e, q uincli , la deli1Jerazion e deve dare ra.gion·e della risoluz.ione del ra·p por Lo d 'in11Jie3·0, sia pure senza indicazione d i jal 1; SJ)ecifì ci. E · ia 11iolivazi on e, cioè i1roce · o logico. e i1on forn1 ula ·vuol.a i11con si tenle e i1011 contro11ah ile. Il nuo o T. 13. obbliga a 111otivarc ge11 erica111en te: c'è, dunque , una in no · vazioj1e. E la legge de,~e e ... ere os erYata se11zi.l a rtificio e r esLrizioni , ch e la vuotereLhero <li OO'ni con tenut o . . erio ·e pratico. Noi pen ian10 r.he tutti gli atli ar11n1inistrativi dovreb·b ero essere i110Li,rati: tutti , ancl1e quelli' di scr ezio11ali ss in1i. Quando poi si tratti di risolver e un rapporto d 'impieg·o, cosLituito in b,a e a co11cor o o ad alt.re p,r oceidintento e di annullare situazion i professionali e patrin1oniali con .effetti. di gra ve da11no , è indisp·ensab·i le che il i.n·o'vYed im enLo sia il risultalo di obbiettivo a1>prezzan1enti0, di ser eno e m editato giudi'zi.o e si 11r e . . e11 ti i11 tuLto il suo processo logico, sì cl1rpos~a e ~. er.e controllato. Que l a è la garanzia migli ore di legittin1ità ed -è condi'zione elcn·1e11tar e del conLrol lo giuri ' di.zionale. C.1 ed1a1110 util e ri])Ortare la parte ~ ostanziaJv dell a dec ision e 21 gennaio 1936, n. 116, alla c1uale .. i rif-eri ce que ta bre,-e i1ota , av' erte11<lo cl1e 11c r i:::ult,a UI\ indi.rizzo l)reciso che cerla. n1ente 11on arà abbando11.alo. {( i 11a 1nvtiva. i one ge,n erica della dimission e l)er fi11 e d el ,p eriodo . di pro a quar1d,o, isL~­ tuito n1enta l111enl e un rap porto fra I e. . per1n1ent o quale fu e quale- a,ri·ebbe d?vu~ o e sor o! si acce11ni per quale rag·ion~ f~ll1 ; i a~c~nn~ 1to11 t-crià i11dicantlo .fatti sp"ec1fic1 ma ordtn1 d1 fatti , J1o n già di..:c.endendo da un apprezz~m~11lo a11[dit ie.o djel se rYizio i1restato da! s~n1tar10. 1na no l ·1 ndo da ql1al lato o l)ltnto d1 '1.;;ta es. o 1

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(• ) La r resente rubrica è a ffid a.'ta

all'a\V. GIOVANNI

'ELVAGGI.

:Al}bia deluso le aspeLtalive dell 'Au1r11inistrazi(1ne i1llerpreLe dei legittin1i interes ·i .e d e ideri ùella po1Jolazio11e. In vece il provvedi1nen · lo i1111)ug·11ato ha per ge1terica motiv.azio11e il eg·uente periodo: « ri c,onlrala la nece~sità di pr ovve,der e aGchè il seryizio m edico della econda cor1dotta corrisponda ai bisog·11i della popolazione »; r11a riscon t.r are o constatare qu,ella necessiLà ei.:pur sig·11i'1ìca cl1e alluallLtentre i'l servizio anit..ario non corrisponde ai bisogui della popo laz ione non ignifica g ià, r1ecessarian1ente, ch e tale i11adeguatezza ia i111putabile al medico con<lotto, J.JOtendosi an ch e in11nagi11are quella co11 tataz ione come a· , unta a b.asc di una riforn1a organica delJ e co11d0Lte . E se .ancl1e sig11i1ìra ... se ch e il 111edico dimesso n o11 corri po11deva J)er dato e fa1to del suo servizio, ai bisog·ni d ella popolazione l'obbligo della n1ot ivazion e o-enerica di ct1i all 'art. 71 non sar eb·be ancora oddisfatto no11 poi e11rl0si. riconoscer e il valore d.i motivazicine si"a pur generi ca a uua for1n l1la ch e n on di.ce i1ulla più di LJ:UJnto direb b e il ri chia1110 puro e semplice a que·11a norn1a di l·eo-ge che TJtlr volle la motiv.azione g~neri ca . Quin di .è ch e il ricorso va accolto e in con seguenza 11 oc~ on1l1ente co111une deve riten er i obbli g·ato alla corresponsione degli sti1)e11cli al ricorrente do l t. PoJ it o d :il g·iorno irt cu i ces, ò l1er di111issior1e dal servizio n el Com une di Cario al g iorno nel qual0 _arà rias ·unto in ~ er vizio r>er effetto rlell a i1re ente decisione a n1eno c11e non ris11lti ch e i l dott . Polito n ello lesso periodo abbi·:l j)r estato servi7io. retril)uilo presso Rltra 1

Ainmjni~trazionC' ».

Nuovo Testo Unico de11e Leli!~i Sanitarie <D Riportiamo da '< Il Foro T ributario n, n. (1 ) « Coniplelo e m agnifico

12.

dicembre 1934:

com'Tit'n·o alle leggi sanitarie coordi-

nate nel testo unico approvato con R. D. 27 luglio 1934 , n. 1266. e che è destinato ad incontrar~ il sicuro fav ore deg li s tudiosi, è questo degli insigni ·giuristi on. Cayapelle, ConsiglieYe di Stato, e prof. ]annitti--PiYomallo, ConsiglieYe della Corte di Cassazione, au· tori di molte apprezzatissime pubblicazioni. Le questioni più scottanti 'Ui sono affrontate e risolte, con so· brietà, ma con impeccab11e pyecisione, attraverso continui nchiami della più autore'Uole giurisprudent,a. 1l 'Uolume, che è risultato di ben 720 pagine, ha anche il pregio di essere· edito in 'Ueste tipografica nitidissima n. Volume tascabile, di pagg. Xlt -720. P rezzo: rilegato in tela L. 4 5 ; in b'lochure, L. 4 O,· più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al n Policlinico », rispettivamente, sole L. 4 O rilegato, e sole L. 3 6 in brochure , con spediiione franca di •

'10rto. 1

(nviare V aglia all'editore LUIGI POZZI. Ufficio Postale Sue~ •

cursa 'e diciotto. Roma.

esercente in Cassa7.ione. con s. lego. del nostrn periodico.


376

« JL POLICLINlCO »

[ANNO XLIII,

~ l .ì\I.

8]

NELLA VITA PROFESSION ALÉ. CONCORSI. POSTI VACANTI.

RR. Pre/ ellure. 0110 banditi concor si per 1nedici condotti n elle segu enti province : AN co~A, p er Arcevia (5° r eparto), Maiolati (Con : sor zio), Senigallia (frazione S. Angelo) ; scad . ao aprile. AVELLINO, per Capriglia, Con za d ella Carnpa11ia , Domicella, Montefred a11e, Rocch ett a S. Antonio, S. Angelo dei Lombar:-l i , SaYjg n an o di Puglia; cad. 25 aprile. BENEVENTO, per Paupisi ; scad. 15 aprile. BoLOG::'-iA , p er Castelguè1fo ; scad. 31 ma r zo . BRESCIA, p er Breno, Corteno, Desenzlillo del Garda. Lozio, Remidello ; scad. 31 marzo. · GENOVA, p er Genova (zona 51) , CaJnpoligure ; scad. 31 marzo. Nuono, per Macomer (2a zo11a) ; sca<l. 31 marzo . Pot..\ , per Isola d 'Istri a, Lussinpiccolo (Sansego) ; &cad. 31 marzo. 'fREvrso, per Comud a, .f'ollina , ' ' u zzola ; scad. 31 n1arzo. ChiedPre annu11zi agli t Tffici <lei Me(lici Provi11ciali. BOLOGNA. Amministraz. Provinc. - Scad. 20 magg io; tre posti di J11edico primario p sichiatrico n ell ' Osp edale Prov. « Francesco Ronca ti » in Bologna ed uno nell 'Ospedale Prov. (( Luigi Lolli11i » in Imola; titoli scientifici e pratici ; L. 14.500, 3 trien ui , 2 quadrienni e 1 quinquennio dee. , serv. att. L . 3000, c-v.; et à limite 35 anni al 15 genn. ; tassa L . 50; assunzion e . servizio entro 30 giorni dalla partecipaz. di nomina. ... . FOGGIA. Osp edali l?iuniti. -- Scad. 14 m arzo. Assist ente ordinario. ·L 'assistentato è g r atuito. Obbligo di presta.re servizio di pronto soccorso, a turno con gli altri assis tenti ; retribuzion e di L . 51 al Jordo delle prescrizioni ritenute p er ogni 24 ore di servizio prest ato. Età limite anni 35. Tassa lire 50,10. Rivolgersi all 'Ufficio cli Segreteria. No1ninn triennale. L1rron1A. M unicipio. - Direttore del Dispen sario antivenereo comunale; titoli ; L. 9500 oltre L. 1800 serv. att. e c. -v .; aumenti p eriodici. Età limite i35 anni a.1 3 febbr. Scad. 31 marzo. Chied er e annunzio . Rivolger si a l Commissario Prefettizio. R OMA. Aifinistero de lle Colonie. La « Gazzetta Ufficiale», n ei n . 22 e 23 d el 28 e 29 gennaio, pubblica i decreti d el Ministero delle Colonie con i quali sono st ati banditi tre concorsi per titoli ai posti di direttore, di primario medico e primario oculi-s ta dell'Ospedale · €oloniale Prin cipale di Bengasi . Il vincitore d el concorso al posto di di.rettore verrà assunto a contratto pe1 anni sei salvo rinnovazione, g li sarà attribuito il grarlo sesto della prin1a categoria, di cui a] D. M. 129 d el 30 aprile 1929 (corrispondente al grado 6° del gruppo A dei funzionari di ruolo d ello Stato) e godrà degli assegni corri$pond enti a tale gr ado oltre una inden 11it à colo11iale ,pari a 3/~. di stip~dio . I vincitori d egli altt i due collC0I'si verranno assunti con contra tto cii u g uale ciurata, sarà loro

a t Lribui lo il grado 7° della 1a ca te goria dP-1 D. ~I. sopracitato (corrispondente a] grado 7° del grupp o A d ei funzionari di ruolo d ello Stato) e godranno degli assegni corrispondenti a tale grado, oltre l 'ind ennità coloniale n ella misura sopraindicata. Per ogni altro schiarimento gl 'interessati p otr~nno rivolgersi al Minist ero delle Colonie (Ufficio 2° d el Personale) oppl1r e alle RR. Prefetture. BELLUNO. Ospedale Civi le. - È VACANTE il posto rli Primario Anatomo-Patologo e Direttore dei Gabinetti d 'Analisi d ell 'OspedaJe. In attesa della apertura del con cor so cercasi SUBITO interino. Chieder e schiarimenti e presentare d om and a corredata da cu rriculum alla Amministrazione.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. ,Sono n omi11a ti e1neriti i proff. : Carlo Ceni, di clinica neuropsichia tri a, Eugenio Centan11i, cli patologia generale e Ivo Novi, di farmacologia a Bologn a. '

11 prof. Roberto Casazza è nominato tit olare d ella . cattedra di clinica d ern1osifilopatica a Sassar1. Il prof. Giovanni Ca .. tiglioni ci fa rileYare cl1e la su a nomina a titolare d ella cattedra di patologia chirurgica a l\iiilano, da noi data n el N. 6, non è esatta , in quanto p er la patologia cl1irurgica :J l\ililano non vi è posto di ruolo, almeno per ora. (La n otizia era stata desunt a dalla '< Rivista Sa11i tairia Siciliana »). Il cav. di g r. cr. prof. Cesare Agostini , già direttore della Clinica d elle inalattie m entali e n ervose ed ora professor e em erito n ella R . Un i' er ità di Perugia , su proposta d elle Loro EE. il Capo clel Governo e<l il Ministro della E . N., è stato in signito con R. D. del 6 gennaio 1936-XIV, d ell '0110rificenza di graride ufficiale dei S,S. Maurizio e Lazza ro. A11'fll u stre Clinico i più vivi rallegra-

menti. Sono abilitati alla libera clocenza i dottorj : :\11gelo Mario Agrifoglio, Paola Barco , in clinica cl1irurgiça e medicina operatoria; Vittorio De Anto11i, in clinica di malattie infettive ; Letterio Cannavò, in clinica medica; Gino Cornelli, Gianni Olg·o Carlo Felice Porta, in clinica otorinolaringoiatrica; Domenico Corda, ,Stefano Moschini, Reina Si1nor1elti Cuizza, Gioacchino Stancanelli, in clinica pediatrica; Emilio Beccari , in farmacologia sperin1entale~ Giuseppe Borgatti , Quinto Cal abro, in fisiologia spe rimentale; Salvatore Greco, Nico.Iò ~1arras Solìnas, Giovanni Moram a rco, Giovannì Peyro11e, Arrigo Provvisionato, Paolo Santonè, Alberico Zo11a, in odontoiatria e protesi d entaria; Vincenzo Maselli Campagna, Enrico J>achner, Aldo Viga nò, in ortopedia e traumatologia; Vincen zo Bernab eo, Amedeo Billi, in patologia chi.rt1rgica; Aldo Co t anlini, Francesco Marchesi, Giovanni. Renosto, in p atologia generale; Giovanni Ferro Luzzi , ;E>ietro l\iiolinari 'Io·satti, Alessandro Robecchi , in patologi a speciale medica.; Pietro Acanfora , in patologia tropicale e subtropicale; Domenico Vaiano, in radiologia m edica; Mari o Belli , in tisiologia.


[A~:'\ O

.\LIII,

NUì\I. 8)

SEZI ONE PRATICA

NOTIZIE DIVERSE La salute delle truppe in A. O. L "i1lus tre clinico sen . Castellani, reduce dal viao-gio cli ispezione di un mese da lui con1piuto in Somalia, intervistato dall 'inviato dell '« Agenzia Stefani » ad Asmara, ha dich iarato ch e le condi zio11i di salute del corpo d i spedizione in Somalia per111an gono ottime. Fino d!=ill 'inizio delle operazioni in Africa Orien tale, il Duce ha considerato il problema sanitario altrettanto importante quartto il problem a bellico . È tato cr eato un corpo sartitario sp ecifico, compos to di medici specialisti in malariologia, che di spo11e dei mezzi clinici e tecnici più n1odern i, b asali sugli ultimi ritrovati della scien za m ondiale e ulle es1)erien ze delle passate gu erre in territorii palud iri. Tanto in Eritrea ch e in Somalia non si è verificato alcun caso di colera n è di peste, n è fra i soldati - ch e stanno b enissimo - n è frai la popolazio11e indigena. È in costruzione a Massaua, un nuovo gr ande ospedale, vi ·si or ganizza un sistema di nettezza urbana moderno, e vi si costrui scon o fognature. fVJa . . sau a. è s tata dotata di un importa11te impianto di di sinfezione; vi è stato quadrl1plicato il corpo sanitario ed istituito un servizio ve terinario. Il se11. Castellani ha concluso dichi arando che la Nazione Italiana può vivere tranqt1illa giacch è la piat l aforma sanitaria del ror po di spedizione fu concretata personalmente dal Duce ed oggi poggia sopra un solido trinomio: Badoglio, G.r aziani, Guzzoni, tre uomini di alta intelli genza, di grande valor e e di m entalità moderna e di polso vigoroso, ch e dànno al problem a sanitario la massima importanza. La Corporazione dell'Ospitalità e i problemi idrologici. La Corporazione dell 'Ospitalità in un a recente riu11ione, alla pre·senza dei Sottosegretari di Stato per le Corporazioni , per le Finan ze e per la Mari11a l\1:erc~11Lile, si è tra l 'altro occupata dello sviluppo della cultura medica i11 r elazione con la moderna artrezzatura d elle stazioni idrotermali e con i 'azione di propaganda scientifica per l 'incr e111e11to dell 'econ omia turistica e della profilass j sociale. Rebt1cci domanda che sia resa effettiva l 'istituzio11e delle cattedre d'idrologia n1edica, ed obbli ga toria nelle zo11e termali la istitt1zione di centri d'ind agine clinica sui ·soggett i in cura. Necessario ~:i,rebbe inoltre di rafforzare la fur1zione della Con11nission e formata dal C.On siglio delle Ricercl1e per gli studi scientifici sulle acque minerali. Opportun o an ch e di subordinar e l 'esercizio n1edico presso le stazioni idrotermali a severe garar1zie, e Cl1rar e sen1pre più l 'a1trezzatura e il decoro delle slaiZioni degli stabilimenti termali , ch e dovr ebbero essere sottopo·sti a disciplina anch e per ciò ch e rigu arda la loro specifica fun zion e di cura. Au gura ch e gli or gani preposti all 'Qfrlinam ento delle colonie profil attich e m arin e e n1011tan e adottino e diffondano la pratica delle colonie termali . Afferma la necessità di una letteratura di propaganda scientifica all 'Estero a fa vore d elle terre italiane e raccom anda un sem pre piì1 largo impiego dell 'attivilà pubblicitaria corredata da una speciale letter atura cientifica.

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c?111~

pur e ch e le azie11de di cura pre·sso le staz1on1 termali dove esis ton o aziende idrominerali dello Stato siano composte con criterio di colla· borazione corporativa. L'on . Vidau rileva la n ecessi tà ch e sia aumenta ta la cultura m edica n el campo dell 'idrolo!!ia e ch e a tn.l fine si debba istitl1ire un inseg11a~ento Rutonomo. Crede tuttavia ch e at tualmente vi sian o difficoltà pratich e per l 'igti tuzione di vere e proprie catted!'a d 'idrologia. L 'inseg,nan1ento potrebbe essere fatto rnediante inca.r ichi e la creazione di u na scu ola superiore di idrologia all a qua!e potrebbero con correre, per il funzionamen to, 1 Comuni e altri enti inter essati. Quitadamo r accon1anda che sia sempre più cura ta l 'attrezzatura delle s lazioni idrotermali e ch e siano, per quanto pos·sibile, r idotti i prezzi delle acque, r endendon e accessibile la vendit a Al grosso pubblico.

Una conferenza del sen. Devoto sugli ospedali ed i convalescenziari. . Per invi to clell 'Associazion e per lo svilt1ppo dell'alta cultura jJ sen . prof. Luigi Devoto h a tenuto in Milano, all 'Ambrosiana, una conferenza sul tema: « l;e conv{llescen ze dal tempo di Ferdin ando I de' Medici ai nostri giorni >i. • L'illustre oratore ha affermato che gli o·spedali moderni hanno bisog110 del loro convalescen ziario se1Jarato, lontano d alla città, in aperta campagna, prPferihjJmPnte in posizioni climatich e provvedute di sorgenh n1inerali effi cie11ti ed utilizzab ili, in località fornitrici di prodotti ortofrutticoli. Il sen. Devoto h a m esso in rilievo ch e il primo co1tvalescenziario venne deliber a lo ecl a ttuato n el 1592 da Ferdinado I di Toscana . È dunque autentica storia italian a ch e ci g uida i11 queste nuove forme di assistenza. Il ·sen . Devoto h a chiuso il suo dire co11 l 'esporre i feli ci ri·sultati dei convalescenziari « Carta del lavoro » in Salire, filiale clella Clinicd del lavoro . Per i ricoverati negli ospedali a Napoli. Nei primi giorni d el nuovo ann o, sotto l'Alto Pa tron ato di S. A. R. la Principessa di Piemonte, è cominciato a funzionare n egli ·o spedali Riuniti di Napoli - Incurabili, Pace, Gesì1 e Maria - una grande oper:i umanitaria , quella cioè dell '~ssi­ stenza agli infermi ivi ricoverali. Essa h a per scopo di su ssidiare le farniglie dei degenti ch e si trovino i11 stretta n ecessità e di continuare ad nssistere il ricoverato e la famiglia dopo ch e quegli hA lasciato l 'ospedale an cor a convale cente e non sia al caso di trovar e subit o lavoro e fino n ch e no11 abbia r aiggiunto una stabile sistem a7ion e. I fondi per l'oper a saranno co·~tituiti da con tributi volontari e da elar gizioni , ed il C.Omitato, che avrà un ufficio di P.resiflenza con una presiden te, una vice-presidente e una segr etaria, avrà sede n ell 'Amministrazione degli Ospedali Riuni ti presso l 'Ospedale Incurabili . 1'l anifestazione brasiliana per l'Italia. ,Si è costi tuita nel Brasile una « Giunt a Brasiliana Pro-Italia » la quale 11a approYato un magnifico messaggio, pubblicat o in tutti i quotidian i della nazione e in I talia. Es o dice tra l 'altro : « Salutiamo ne11 'Ita1ia la fonte materna della r. ivi li zzaz i on ~ e la forza in,·ilta di una vigorosa pro-


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cc IL P OLICLlNIOO

[A.NNO Xl.III,

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l\t-~r.

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genie n . Il manifes to inette in evid en za i r aipporti Ja colazione), ch e importa u11a spesa di c1rca lingt1is tici, giuridici, culturali, religiosi, demoL. 500 per la seco11da clas·s e, e di circa L. · 600 per p er Ja prirna classe . g rafici e politici tra il Brasile e l 'Italia e cosi conclude : cc Questo è l 'imperativo sacro cl1e muove la Congressi medici tedeschi. nos tra intelligenza e il nostro cuore - davanti alNegli scorsi numeri abbiamo <lato notizie su 1'Ilalia madre, nutrice dei popolf latini - a com- . vari congr essi medici indetti prossimame11te in piere un atto di cordiale sin1patia , un atto di Germani a . Ci giungo110 ora n otizj e sui seg t1e11ti gratitudine del] 'ani1na bra·siliana all 'anima itaaltri co·ng·ressi. liana, le cui tradizio11i le annunciano un superbo La Società tedesca di chirurgia b a indetto la destino e i cui sforzi !e riaprono nel mondo il 6oa riunione a Berlino dal 15 al 18 aprile. so lto. posto di Rom~, coronato dal volo él elle sue aquile, la presidenza del prof. Erich Lexer di ~Ion aco ; d alla giustizia delle sue leggi. .. )> . verrainno tenute due conferenze giubilari: <e StoIl proclama reca le firme d'illustri personalità ria del1a laparotomia >> (Schn1ieden di Fran cofore p er prin1a quella di Aloisio De Castro, clinico te), e « Contròindi cazioni ad operazioni non urmedic0 dell'Università di Rio de Janeiro. genti » (Clairmont rii Zurigo) ; non vi aranno r eLa Gi11nta Brasilia11a Pro-Ital ia accoglie adelazioni ufficiali, 1na si lascerà libera Ja ·scelta di s1on1 sempre }) lU i1umerose. t emi per discussioni; sono annunzi ati i seguenti: chirurgia del simpatico (Ried er di Amburgo), chiL'Accademia francese di chirurgia. rurgia plastica e trapianti liberi (Rebn di FriburCome abbiamo già annunziato, fu inaugurata go i. Br.). Sede della Società: Langenbeck-'' ircl1owso]enne1nente il 5 febbraio alla Sorbona . Alla Hau se, Luisenstr. 58-59, Berlin NvV 7. cerimo11i a intervennero il presidente della Re1

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pubblica , i presidenti della Can1 era dei Deputati e del Senato, il minis tro della. Sanità pubblica, il corpo diplo1natico, con alla testa il decano cardinale Maglione , pro11unzio apos tolico, il maresciallo Pet ain, A11gusto Lurnière, la sig11ora Lyautey, moltissime altre p er sonalità ed i maggiori esponenti della medicina e della chirurgi a in Francia. Do.p o ch e la musica dell a Guardia Repubblican a ebbe eseguito la Marsigliese , parlarono il presidente dell'Accademia, Pi erre Fredet, il presicl ente 1lel Consiglio d 'am111inistrazione, prof. Gosset , i r appresentanti delle soc.jetà chirurgiche francesi e i delegati s tranieri, tra cui , per I 'Italia , il prof. Giord~o, sal11tato da un 'ovazjone prolungata e commovente. Infine il segretario gen er ale del] ' Accademia Loujs B<i~y , lesse il discorso inaugurale su « Due secoli di chirurgia francese » ; la serie dei dis corsi fu chi :1sa dal presidente della seduta on. Paganon. L 'Acca1demia 11011 poteva injziare pii1 degnan1ente la sua vita. . .

2° ..Congress~ internazionale dei n1edici cattolici.

Dal 28 . maggio al 2 giugno avrà luogo a Vienna il •secondo Congresso inter.n:azionale dei medici cattolici. Il primo ebbe- luog~ ne] 1935 a Bruxelles e manifestò i11 1naniera n1ag11ifica la coesione ver an1ente cattolica, cioè universale, delle Societ& · di San Luca. Il Congre·sso di Vienna si occuperà soprattutto delle <ruestioni eugenich e e della sterilizzazione, e inoltre dell 'aiuto medico alle Missioni. Uno statuto internazionale per la collaborazio11e delle Società nazionali è allo studio e sarà sotl0n1es ~o all 'assemblea . Nell 'oecasione avran110 luogo i1aturalmente nun1er o e escursioni e manifest azioni , a Vienna e 11ei dintorni. Le adesioni dei medici cattolici italiani devono es·sere n1anélate all 'Ufficio laureati cattoli ci Lar ao CaYalleggeri 33, Roina - il quale è al., tresl in grado di forni re tutte l e informazioni ch e posson o esser e desider at e. La G.I. T. h a stu., diato una combinazion e per il viaggio - da Tarvisio · a Vienna e ritorno, escluso il percorso in Italia - · e p er il soggiorno dal 28 mattina (compr esa l a colazion e) al 3 g iugno m attina (esclusa

Il 27° convegno della Societ à Tedesca Roentgen ~i adunerà dal 26 ail 28 marzo a Wiesbaéle11, nel •« Paulinen-Scl1lossch en » . La prim a gior11at a sarà te11u ta in comune co11 la Società t edesca per la Jrtedicina interna; temi tn discu ssione: n1 alattie infiammatorie dell'intestino cr asso, diagnosi del; <-! caverne, terapia con onde corte, movimenti della lllucos a gastrica. Nella seco11da giornata si éli scu teran110 i temi: Linì iti di tolleranza dei J'aggi Roe11tgen e loro applicazione alla profilassi ; i r .Jiggi 1n olli del radium. Il terzo giorno sarà destinato alla fisica e alla tecnica ; verrà discusso il tem a : La radioattività artificjale. Per informazioni rivo.Jger si alla: De1.1tsche Rontge11 -Gesell·schaft, Drilcken allee 22, Berlin l\~'1 87. La Societ à oftalmologi ca Lecl esca si .adun er à <lal 6 aJI ,·8 luglio in Heidelberg; disnuterà il te111a: Il compito dell 'eredità in oftalmologia . ,Segretario: prof. A. Wagenrnann , Ruprecht-Karls-Universilat , Jfeidelberg. La Società tedesca per g·li studi s11lla circolazio11e e la Società tedesca per la prolezio11e del lavoro terranno una riunion e in comune i=! Baò Neuheim dal 19 a] 2.1 marzo, p er disct1l ere il tema: Le malattie della circolazione nel loro sig nificato sociale e d 'igie11e lavorativa. Infor111azior1i dalla segreteria della e< Deut. Gesell . . fl.ir Arheil:schutz » , Ho·h enzellernplatz 49, Frankfurt a. M.

Un po' dovunque. Un gruppò di m edici italiani residenti a New ·tork ha organizzato tre ambulanz~ - cl1e formano una con1pleta unità ospedaliera ·- destinate alle truppe italiaJ.Oe combattenti nell 'A. O. La partenza àvvenr1e il 3 gen11aio , tra una immen sa folla rl 'italiani, convenuli al porto per applaudire i me'" dici volo11tari. Le autorità locali , dopo aver visit a:to ]e ambulanze, ch e ri·spo11do110 a tutte le esio eDLe moderne, si congratularono col dott. Ren~ulli cui ne è affidala la direzione, e con i suoi ' colleghi. Il valore del n1ateria]e si aggira intorno al mezzo milione di lire. L 'cc Age11zia Reuter _».ha diramato ~na fal sa notizia, ricevuta da Acld1s Abeba:, su d1 un preteso cl eliberato lancio di due bombe da p ar1 e di aero-


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SEZIONE PRATICA

plani ilalianj ~ulle unità d ella <.~rore R o sa Gland e e a Dessiè; le bo1nbe arebbero cad ui e a p ochi n1elri di di la11z1. 1 otizie sin1ili costituisco110 un a provocazione per noi; le respingia1no co111 c dovu Le a ~rrespon~abile malafede,

.All 'O·sped~l e dei P ellegri11i di Navol i il cl ecHJlO d ei cappellani, don Cirino, settantenne h a dato p er la d eclina \Olla a trasfondere il su~ sa11gt1e. U11 i11cendio coppialo cli notte ha distrutto il pa,~i~lio.r·0 dei bambini nell 'ospedale per tubercoloL1c t d1 Malvern (Pennsylvan) a) ; vi sono s ta ti 2 1norli e nu1nero j feriti. Una suora è riu ci lèt cl n s0la a s tr:lppare alle fian1n·1e 17 bambini .

· Nel Belgio è Lalo posto i11 Ye11d i1 a un di Untivo anli anzionista, ad iniziatiYa del quotidiano «La Nation Belge »; il ricavato sarà d cYoluto a favore <lei saldali italiani ir1 .r\.. O.

. Il JJrof. Ercole Giacon1ini , prPsidenlc d ella ez1on e bolog11ese della Società Italian a cli Biologia, J1a co1nme111ora lo i] prof. I .t1igi ~1aria110 P a trizi. s uo pred ecessore 11ella presièlenza della ez io n e.

La Socjetà ~Iedico-Chir11rgi ca Bresciana si è adu11a la jl 7 g·en11a io so tto la pre idenza del prof. Raverd i110. a s~ is li lo dal egre lar io dott. R. Sa .. s1. Sono tale fall e co1nun icazio11i da: L. Pierantoni e Pagani Cesa . ·

el co111ba ltimento del 21 gennaio in A. O., u ~IéJ ri Beley-'fembie11, eroican1ente cad eva il Capo ~1a11i polo ~fedico

La Socielà Tosco-Un1bra cli clti rurgia sj è adunata a Fire11ze il 6 clicemhre , ' o'llo la presidenza del prof. D. Taddei, as is ti lo dal segr e tari o dott. G. Cerulli. Il prof. S. Re cli di Siena svolse il le111a: « Le teorie di Braill1,,·ai le e di Leotta di fronte all 'esperi n1 en lo ed al reperto clini ço ed aJ1alo1no-palologico » (con proiezioni) . La Socie là s i è di 11uovo aclu11él la il 20 d icemhre. ono ta le fa lle co1nunicaz ion i da: A. ~lanna (Ron1a;, G. C1Yi11a (Fjrenze) e G. Gucci ( . Cin1ignano) .

Dott. LUIGI CHIAVELLATI Da 7 a1111i era medico condotto i11 ·Foligno cldve s.i era fallo aJtamen le apprezzare per )e su~ qual1 Là morali ed i !neriti profe·ssionaJi specja)n1en te

Si è le11 ulo tfrt co11gresso s a11ilario negli Osped::tli Cjvili di Genova il 31 ge11naio, so tto la pres ide11za rl el prof. 'frevisanel1o, assis tito d al ·segretarjo prof. A. \~all ebo11a. 80110 s late fatte com unicazioni da: V. tvlaragl iano, E. Pallestrini , E. SavareRe, P. Ceres a.

P.er invito della Società ·piemon Lese di c11irurgia, il prof. R. Chiarolanza di Napoli 11a le11uto a ·rorin o u11a conferenza su « Le fratture del calcag110 ».

Ricordiamo . che. a Ber)ino Yarji cor si di perfeziona111 e n lu inedi co si terrBnn o dal 24 febb.r aio al 15 in aggio: ii1ol tre cor i specia li so110 organ izzati , tutti i mes i, nei varj campi d ella n1edicina. Per informazioni rivolger i alla segreteria della cc Berliner Akademie fiir nrztliche Fortbil<lung », Robert Kocl1-Platz 7 (Kai serin . Friedri chHan s), Berlin NW I . .

. l~~ Fond:i.zjone per gl i Ospedali ·Riuniti dell 'Unio11e ~ord-A1nerj ca11a, i 11 u11 con1t111jca lo del 10 gen1~ aio ,

annun zia ch e la pubblica so l1oscrizione a favore d egli ospedali fino il 18 ~oven1bre aYeva r eso ~.852 . 821 dollari; i1on vènne chit1 sn, ne11a speranza cli poter raiggiungere. 2 inilio11i <li d ollari (25. 11tiU o ni di lire it.) . Là Co11federazione dei Sindacali m edici francesi l;ia d eciso l 'acquis to <li un 11t10Yo edifizio, p er all9g·arvi g li uffici della sede re11 trale; . e.:so sorge 8ul · bol1levard de la 'four-Ba11bo urg (i11 g r essi ai n11. 58-bis e 60) ; copre un 'ar ea di 724 n1q . (1700 co11 le dipendenze) e co11 .. la di q ua ttro pi a11i (compre o il terreno) ; ha intern] ... on1uosi. Per po lenziare l 'a t_lività d el « Centro ra clio-n1e<lico di Ron1a », pre ieòuto d al ~en. Marcon i e diretto dal prof. Guido Guida, il Con sig lio diret tiv o. co liluilo d a i proff. 011. 1\1orelli, Car o11ia, Antonucci e Dubi11 k y . ha 'S ta))ililo di i11i7iare, a inezzo d ei ser,j z i cle ll' 'E. I .A.R., cl elle conferenze di cnrn tlere . cien li fico da p :irl e òi illu lri clinici i Laliani ai 40.000 inedici condotti 1)a r~i in Tlnlia e nel Bncino rlel \lecl it e rran Po.

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co1ne chirurg0. ' Legionarj 1) fiumano 1 soli 19 annj, fu allorri feri lo al . fia11co i11i tro nel cc Natale d el an gue » . quadri ta d al 1920, pre e parte a tull e le azjoni u elle provincie di Vero11a e di Padova ,· dove stu flj aya m eclic ina e divenne poi una d elle pii.1 spi cca le fj g·ure del fa·scismo Umbro. Ardente ·di fede nei destini <l 'ILal ia, o]eYfl cl ir~ ch e rit e11eva suo obbligo morale il dimos trare la . ua fede non con le sole p l ro1e, m a con i fa LLL E p er questo, nonostante una buon a p osirio11e . or111ai as ict1rata e malgrado il vivo affelto ch e lo legava alla moglie ed a i figli an cor ai in l e1 1e ra e là, partì volon Lario per l '_.\. O. QuiYi, disdegnando il servizio ospedaliero che gli se1nbra,.a troppo tranquillo rifugio, volle far parte dei J>a llaglioni d'assal to , dove portava l 'entusias1110 giovanile che nella su a foga avvince e 1ra·sC'i11a g li animi alle pit1 aspr e battaglie. Nei g iorni scor i, Foligno tributò alla Sua n1emoria le estreme onoranze, co11 I 'intervento delle Autorità e d1 u11 commosso s tuolo di p opolo. Alla vedova, f ig lia d el collega dot1. G. Reccl1i, ecl alla famigli.a tutta, le no::;lre. più v ive ronòoglianz.e. ~.\ . F . Si è pento a Bologna il prof. FERDI NANDO DE NAPOLI, cl1e dopo aver raggiu nto l 'allo g rad o di gen er a] e medico, aveva lasciato l 'Eser ci lo . Valente cl11 I ore della dermosifilopati a. Fu tino seri l lore di rara effi cacia nel ca1npo medico-soc iale. Era nat o a F irmo (Cosenza) nel 1874. l\1 . P .

Le malattie infettive in Italia. Numero dei Comuni colpiti e numero dei casi (fra parentesi).

Denun1ie dal 13 gennaio al 19 genn aio 193(5: 'l orbill o 240 (1364); Scarlatti11a 162 (:329) ; Pcrto. "'" 91 (30.5); Varicella 130 (342 1 ; Vaiuolo e 'aiuoloj cl e (- ·); F ebbre tifoidea 160 (253); I11fezio ni paralificl1e 30 (34)': Febbre ondulante 27 (:351: l )issen teria 4 ( 4) ; Dif~erite e cr oup 300 (5 6): 'le1 dngi te cerebro-.. pinale epidemica 14 (1:5) ; Poi ion1ieli le an leriore acuta 8 ( ; Encefali te letargica 1 tl ); Anchilo lo1niasi 5 (20): Rahbia: morc;i c~i ­ l\Jre di anin1ali rabbici o .. Q.. pet1i 43 {66), rlichi nr , la - (- ì : Pu stola maligna , fS); F ebbre puer perale 37 (40).


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« JL POLICLINICO »

RASSEGNA. DELLA ST.!MPA. HEDIC.l

J{lin.. Woch., 12 ott. - E. TJRBACH e$. WoLFRAM. Allergizzazione e de-. - L. HoFBAUER. Lotta contro l 'allergia nell 'asma bronchiale . . Deut. Med. Wioch., 11 ott. BossE. Gl'inseg11amenti dell'infortunio di Reimdorfer: guerra in te111po di pace. - LucKE. Trattam. delle ferite con 111iele e olio di fegato di merl. Rif. 111.ed., 12 ott. - E. TARANTELLI. Contagio ·coniugale di linfogranulomatosi inguin. suhacuta. -· P. DE LucIA. Met abolismo dell'acido ossalico. Miincli. Med . Woch. , 11 ott. - N. v. JAGIC e O. Z1Ml\IIERMANN. 'Trombosi coronaria. B. BAUFFE. Febbre effimera.. Anri. Inst. Pasteur, ott. En. SEnGENT e L. PARROT. Immunità e pre1nunizione. - R. CHAUSSJNAUD. Vaccinazioni da B. C. G. Arcli. It. di Chir., lug. G . PoTOTSCH_IG. Ulcera peptica perforata in peritorteo libero. - . M. TEPPATI. Reaz. di Viàle n el sangue in rapporto agli interventi chirurgici. - A. Suvico. Trattam . del1'emorragia re11ale po~t-operato·ria. A'r ch. Intern. ' Afed., sett. A. F, H·AnTMANN. Tra ttan1. dell 'acidosi diabetica grave. A. D. An1NG e H. Ho u STON ì.VIERRJTT. Diagn. differ. tra en1orragia cerebr. e tron1bo·si cerehr. - H. D. LEVINE. Urticaria da freddo. Studiu m, 1 ott. - A, FORTUNATO. Azione dinamico-specifica degli ali1nenti in clinica. Ri11asc. Med., 15 ott. - M. VENUTI. Segno dì D 'Amato nelle pleuriti essudative. Deut. 1-Wed. Woch . , 18 ott. - Numero sulla ginecologia. Med. Wel.'t, 19 ott. - Numero sul medico t edesco · in guerra. Klin. Vf" och., .19 ott. - K. HANSEN e E. RusTUNG . Azio11i dell'acqua pesante. R . AscHENBRENNER e P. BAMBEnG~R . . Ricerche elettrocardiografiche in t1ambini spasmofili.

[ANNo XLIII, NuM. 8]

Journal A . M. A., 5 ott. -

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Indice alfabetico per' · materie. Acr o111egalia: ematologia . . . . . . P ag. « Addome acuto .» da cisti di echinococco . . . . . . . . . . . . . . . . . )) Agranulocitosi e su e cause . . . . )) Arterie epatica e cistica: varjetà . )) Bac jlJo tubercolare : composizione )) Ribliog·rafia . . . . . . . . . . )) Cisti retro periton ea le . . . . . . . . )) Coleci stite cronica e cailcolosi biliare : prescrizioni . . . . . . . . . . . . . . )) Coledoco: dischine·sia dello sfinter e cli

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Od di . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Cura bulgara e morbo di Little . . . . Difterite: immurtizzazione a mezzo di u11 'unica iniezione . . . . . Epifisi: distacchi . . . Extrasistoli: genesi . . Fegato: lobo accessorio . . Gastro-enterologia: comunica zioni varie

))

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)) )) )) )) ))

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Ipertiroidismo: soffio sis tolico al 8° e 2<' spaz10 intercost. . . . . . . . Pag. 354 )) Tperton~a circola loria . . . . . . . . . . 350 )) J..ettere anonime . . . . . . . . . . . . 359 Leu cer1tia degli animali e dell 't1omo: r apporti . : . . . . . . . . . . . . . . . )J 354 T~icenziamento per fine del periodo di n prova : motivazio11e . . . . . : . . 375 )) Lisatoterapia . . . . . . . . . . . . 346 )) 367 Nieningite tubercolare nelle varie e tà . . )) Neoplasmi : sierologia . . . . . . . . . . 361 )) cc Pa-ssio appe11dicularis » . . . . . . . . 327 )) 337 Polmon•3 : collaS'so massivo postoperal. )) 371 Psoriasi: trattamento dietetico . . . . . )) 367 Sindrome di Volkmann: cura . . . . . ]'011sillectomia: reazion i cardiache con)) secutive . . . . . . . . . . . . . . . 353 Uretrite blenorrag ica cro11. con prosta372 tite : trattam. . . . . . . . . . . . ·· · )) 367 Vescicole seminali: carcinoma primitivo ))

·òtritti di prepriatà riservati. -: Non ~ ceuwentJ~· la ristampa a; la'Uori pubbJicati nel Poli~linioo s• non in sepito ttltoriuati<>ne scritta dalla reMdofte. B 'Uietato la ,,i.bb~ a; S11nti df essi senta citame la fonte.

A. Pozzi, Resp.

C. FRUGONI, Red . capo.

Roma • Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.

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ANNO XLIII

Roma, 2 Marzo 1936 - XIV

Nom. 9

'' fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO I

'' DURANTE

8BZIONS I>RA.TIO.A

REDATTORE CAPO:

PROF.

CESARE FRUGONI

I

Cllntco Medico di Roma

SOMMARIO. Prolusioni: G. Sa.batini: Dopo l'ultima lezione di cli-

Appunti per il medico pratico :

Cenni bibliografici. Aooademie, Società Mediche, Congressi : R. Accade.mia

Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

nica 111edica: primi malati, primi giudizi, !Prime ricette. Lavori originali: M. Maione: L'uso d el glucoeio e dell'inHulina nella polmonite 101bare. Osservazioni cliniche : G. Casella: Intervento .p.recoce nelle ferite penetran1:1.i. in cavità addominale. Sunti e rassegne : SISTEMA NERVOSO : M. G. Cau ssade : La miol'a.nia. - G. Stiefler: I tic. - MISCELLANEA: K. KiR1-1kalt: S ulla, genesi d elle m alattie da raffreddamenLo. F. rv. Schuerer : Errori e pericoli nella trasfu1:1i on e del sangue. . Divagazioni : L 'ima>orta,nza del magn etismo e del poten1.Ja.Je di corrente n ella respirazione. dei Fisiocritici in Siena.

P R O L U

·s

IO N I

Dopo l'ultima lezione di clinica medica: pr1.mi. ma.Ia.t:t, primi. ~i u.d..1-.zi., pri.~:a.e rioett:e.

Prof. G1usEPPE SABATINI Direttore delJa Clinica Medica della R. Lniversità di Genova (•) Oltre la vi'sibile commozione ed una com11re1.1sibile orgogliosa fierezza, altri due sentiJ11cnli, ancor più forti ed intimi se anche meilo n1a11ife~l i , don1inano l 'animo mio m entre .(,Omin cio a parlare, per la prin1a volta, da .que La glorio a cattedra: !:esatta coscienza dei grandi doveri e la precisa valutazione delJe grandi re po11sabilità che rni .attendono. E la sviri I ualità emotiva da un canto e la perce.zione cosciente della r,ealtà dall 'altro, convergono 11er determinare insieme uno stato affettivo, che mi porla .all'evocazi'one del passato, nel quale preparai e maturai questo mio giorno, ed all a gratitudine verso gli uomini dcl pre ente, ch e lo r esero possibile, ed al grande Quadriun1viro nostro ~lini· tro che lo rese realtà , ed a ' 'oi che entro quest'aula con 1

(•) Prolusione tenuta il 13 gennaio 1936-XI\' .

CASISTICA E TERAPIA:

Una

nuova fol'>ma clinica della ma.Iattia di Nicolas-Favre. - A proposit) delle fovme anitteriche della spirochetosi ittero-emorrag·iica. Un caso di spirochetosi a sintomatologia polmonare e meningea. - Granulocitopenia e reumatismo articolare. - Il trattamento del reumatis!llo acuto. - Il traJttaanento della varicella. - L'uso di .piccole dosi di chinina n ella malaria. Il trattamento del cal"bonchio con alte dosi di siero anti-carbonchioso. - MEDICINA SCIENTIFICA : Il pH del sa,ngue e l 'acido lattico in diversi tipi di malattie cardiache. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Nella vita professionale : CQncorsi. - Nomine, pro.mozioni ed onorificenze.

l 'autorità vostra lo valorizzate o lo illuminate con t11tta la gentilezza della fe.i11minilità. l>al passato una figura mi si fa innanzi, prima fra tutte: essa non è cara solo a me, ch e la chian10 col non1e di l\ilaeslro, ma è cara anc:l1e. a voi, perchè fu grande e degno figlio di questa nleraviglio sa terra li gure, in gren1bo alla quale or.a dorme i'l suo sonno eterno, riel piccolo cimitero della no11 lontana Ceriale: è , .rittorio Ascoli , che ri eivoco tanto più commos$àm ent.e, in quar1to penso con mestizia a quanta gioia - poicl1è n1olto partecipano i Maestri agli eventi degli allievi - egli avrebbe provata, nel vedere oggi salire· su questa cattexlra della capi tale della sua Liguria l'unico fra gli allievi suoi giunto all 'in egnan1ento ufficiale, da 1q uella scuola med ica ron1ana , che Egli ebbe trasmessa dal proprio Ì\faebtro, Guido Baccelli, e cosi degnamente tenne e della quale è toccata a me la sorte di .e ere oggi l 'unico discendente per diretta fiJiazio1le accademica: er·edità cb·e accresre e di molto le già gravi responsabililà del inio compito di clinico. Ma se la fortuna non volle concedermi r.he i11i fosse oggi accanto la lC cara in1magine paterna » di Vittorio Ascoli, l'esserne stato allievo varrà, io spero, in questa sua Patri.a ligure , più che in qualsiasi altro posto, a farn1i benevolmente accogliere. D 'a]tronde la stes•.: l 1

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POLJCLINJCO

fortuna n1i concede oggi un compenso 11on piccolo, -permettendo che sia qui presente il J\ laestro dei Maestri, il clinico, che a questa scuola presiedè per 43 anni, innalzandola . a lustro e faina mondiali, Edoardo Maragliano, al quale porta rispetto perfino il Tempo, inesorabile per gli esseri viventi. La prese1t7.a di Edoardo Maragliano conferisce al mio ·insediamento un valore del tutto ecoezional,e di spiritualità, di tradizione e nel contempo di materializzata continuità di questa nostra opera umana di educatori e di formatori, di cui l'Università è civi'lissima fucina; e d io sono fiero di presentare le a1~mi ad Edoardo ~1arag·liano nlentre occupo il posto, che già fu suo e ne ricevo quasi un'investitura morale di fronte a questa sua Genova, ch e tanto egli ha an1ata ed onorata, ricevendone m eritato ricambio. Ivla io o·g gi succedo anche, e in lin·ea ancor più immedi'a ta e diretta, ad un altro Maestro , i·J nome de·l quale corre in tutti i cont.inenli pe r le opere personali e geniali e per le conquiste non di'struttihili raggiunte in modernissimi campi della miedicina clinica e biologica: a Nicola Pen·d e, che ebbe da Maragliano la fia ccola, che ha consegnato nelle mie mani, dopo avere per un decennio da qui parlato un liuguaggio di scienza a'Vidamente ascoltato da tutti i sapienti. Succedere direttamente a Maragliano ed a Pe nde è he11 grande onore, ch e moltiplica gli impegni e li rende assai più rudi e gravi. lo non oso ·p ensare di eguagliare i' miei pre<lecessori: mi consid.ererò soddisfatto se, chiud endo u.n giorno la miJa attilvi.1t!à genovese, mi riotr0 parag·onare a quei vecchi guardiani di fari , per i quali tutto l 'orgoglio di una vita si riass.11nse nell'aver m.a,ntenuta, sempre accesa ·e semi1re egualmente vivida, la luce ad e~st .affidl_ L<.t perch·è facesse da guida ai naviganti . nelle placide notti stellate e nelle paurose o~curità delle tempeste. Eri. i11 moz7u a Lanto lustro, .entrando a far p.1rlr. dell '..\teneo di questa città, che non senz.a in cutere ri spetto viene chiamata Swperba, il mio pensi'ero corre per un momento ed a11~ cora irresistibilm.ente lontano; va all 'isola nobile e silenziosa, a quella università Sassarese così ricca di storia e di tradizione, che vide i>assare tan ti, e forse la nlassi'n1a parte, degli t1u11'lini, che poi più si ·distinsero nell 'insegn~1n1·nnto: e torna con affetto fra i collaborat.r,ri di 1nolti a11ni di vita cli nica, e cerca i colleghi restati e quelli partiti :p er gli ate11ei i.1:lliani maggiori, per dare loro un gioioso salut o d 'addio, con·i 'è g i'oioso il mio saluto ai collegl1i e ai collaboratori, cl1e qui trovo, e 1

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[A NNO

Nu ~r.

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che son certo di avere anilci fidati e fraterni, pe1· le giornale di lavoro con1une o di raccog~limento e per le ore di dubbi 0 e per q u·elle più luminose di fede o di conquista: _e com 'è pieno di ammirazione e di riconosoenza il saluto, che rivolgo alle bianche collaboratrici ,. segnate dal rosso sin1holo di amore sovrast ante persino gli odi di guerra, le quali , nel gio'l'no di Capoda11no, sostituendo u11 già molt<> benem erito personale, han per mio invit() preso qui un essenzialissin10 posto di lavoro, ed alle quali toccherà, coni.e sempre e d ovunque, una non piccola parte di quello che di uti1e e di buono potrà conte11er·e il rendimentv <jell '01'ìera nostra. ." 1

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Ed è con queste evocazioni' del passato e con le lucide valutazioni del present.e, che vengo fra voi , o giovani, p er dirvi la mia parola di Afaestro; titolo immensam·ente grande,. quando si pensi che fu anche di Socrate e di Platon·e, ed un1a11an1ente pesantissimo quando l'insegnamento da impartire sia quello che tr:.itt.a della vita e del]a ·n1ort.e e del som.m o ben,e degli uon1ini, ch e si cl1iama salute, e deve aver ragione del più terribile fra i 11emici u1r1ani, che ha nome dolore. Sono oggi queste le pri1ne parole di un nostro durevole, intimo, fraterno colloquio, integrato da or.e di azione e di studio· in comune e di lieto assolvin1ento di reciproci doveri. Ma fra le tante parole che potrei o vorrei dirvi ne] r.api'd o volgere di quest'ora, quali scegliere? Quali sarar1no per voi le più attes~ e le più acoet.te, o amici da i volti ancora sconosciuti, ma dagli' animi già pronti all'intesa j}i Non una dott.a dissertazione su un bene studiato argomento cli11i co, mi pare che. conve11ga all'atmosfera di questo nostro primo incontro; n.è voglio in1porvi una analisi valutativa su q11·e llo che possa o debba essere l 'insegname11to clinico 1noderno, o su quella speciale condizione di cose, det.ta crisi della me.dici1na, che tanto interessa presentemente e fu da me altra volta presa in esame. Vorrei oggi - insieme con qualcuna delle esposizioni programmaticl1c del nostro futuro· la\'Oro, che potrà qua e la a1)parire o dedursi - · dire .ai· miei giovani ascoltatori talune cose, che sono il risultato di lunga o per lo m enoassai intensa es.p erie11za di vita clinica vissu I ai pel malato o col malato; alcune verità, riflessioni, avvert•enze, che di solito non si fanno· nell.e aule, ma ch e possono contribuire alla formazione della menta lità e coscienza di me-· di0i; osservazioni, ricl1ian1i, ar1alisi psicologiche o consigli. ch e non sarà inutile presentare alla preventiva ri·f]essione dei candidati a Jl 'ar1

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SEZIONE PRATICA

te medica e che forse si ascolteranno con piacere anche da quelli v,e nuti da poco a contatto con la vita professionale e con le sue prin1e e talora dure realtà. Dare ai giovani la i:>ossibi•lità di valutare il 111on1lo clinico della loro epoca, nel quale do' ranno entrare, e dare ad essi la possibilità di proiettarvisi· quasi facendo il rilievo trigo11ometrico della propria posizione, anticipare i risultati di qualcuna delle prove, che e§si dovranno fare a proprie spese, prevenendoli <li alcuni ostacoli, che sicuramente troveranno e t.r asfondendo in essi un po ' della propria esperienza, per evitare che ripetano gli stessi erro,r i, io credo possa consideirarsi opera di formazione clinica. E così cer cherò oggi , an1itutto, di sollevare qualcuno dei vela1i, che su questo nostro mondo clinico si stendono e di foruire qualche elem ento valutativo di esso a coloro, ch e vi saranno .abitatori· o attori. Nessuna forma dello scibile umano e conseguenteme11te nessuna forn'la di scuola - pratica o dottrinale che si'a - è immutabile e quindi iderttica n el tempo; nemmeno l 'epigrafia antica o l'esegesi e l'interpretazio.11e delle pandette sono rimaste sempre le stesse di fronte al progredire dei m1ezzi di indagine o allo spostarsi di. presupposti del diritto 01,di ordinan1enti sociali: ma di tutte le forme dello scibile - e le ragioni sono facili a comprendersi -- la più mutevole è la medicina , come di tutti gli insegnamenti i più variabili·, ri'spelto a.I tempo , risultano quelli impartiti 11el]1e scuole mediche. ~ lecito afferm.ar e ch e ogni epoca ha couosciuto una particolare forn1a di' scienza e di i)ra ti ca n1edica e ch e ~oni generazione di medici è stata forgiata in base a differ enti postulati o leggi, ed ha vissuto pres€ntando una fi. ionomi a e svolgendo un 'attività corrispD11d enti al proprio te111.p o. Tutto questo non significa però ch e ogni e}Joca successiva sia sLata una d,emolizi'one dellR precedente e a11cor meno ch e abbia rappresen1a to u1i progresso di fronte ad essa: come per tutte le altre cono"3cenze, anch,e per la medicir1a il carr1mino non segue affatto una linea sr,r11pr~ ascenden te r11a ha gran parte ,d i m ovi111enlo pendolare, con ritorni e ricorsi : e il filo dl' l pe11siero clinico, andando e tornando , intr<·•:<..ia, <·01ne la spola , la meravigliosa trarr1a della sturi.a della medicina, storia anti'ca corr1e l 'umanità stessa e costituita dai rapporti -- dice il nostro acutissin10 storico, Arturo t~astigli on i - - cc cl1e corsero nei ecol i fra le person e del dran1n1a urr1ano ed eterno. 1 uu1110 e il uo dolore ». Jn questa eschilea traaedia , o,·e Adraste o

il fato non restano i11ai assenti del tutto, la figura del medico ha variato col mutar dei terri.1)i, a seconda delle differenti parti che egli h a dovuto sostenere, anche n,el riprod11r~i cii situazioni simili ma tuttavia sempre d; fferC'nti , corri ' è r egola che sia di tµtt~ gli avveni1t Ler1ti più squisitan1ente umar1i. Di qu·e ste mutazioni e di qt1esti ritorni, oltl'e ch e delle vere conquiste caratteristic,h e di un 'epoca cn1:1e ~rehbero le scoperte di "\Tolta e di Galvani: di Pasteur, di .Lister, di Jenner - bisogna tenere conto allo r cl1è si vuole oercare di valutare o definire un determinato momie nto tlella medicina. Espressio11i ili un pensiiero iri continuo diveIlire, verità cl1e si tran1ut.ano in errori e viceversa, distruzioni o ri·e dificazioni, dogmi ch e tr.ap·a ssano i1·el dubbio e finiscono nella negazionle i11e11lre nuovi assion1i si affermano, sistemi che cadono cor1 g li uomini , nuove leggi che si rivelano ed inattese c;onquiste che si raggiungono; ecco le forze instabili ed irrequiete cl1e caratterizzano ogni epoca e delle quali bisogna quindi tener conto n·el valutare anche · quella propria, nel porre se stessi in rapporto ad essa, e nel giudicare la scienza ch·e si 1>0ssiede , si professa o si insegna. Questa valutazione dell 'ambiente ·e di ~e stessi pt1ò di,1ellire particolarmente difficile in un 'epoca con1e la nostra, nella quale, e n on senza cause o ragio11i, ta11to si discute circa le caratteristicl1e che prese11tano le vari·e parti costituenti la medicina • È noto, ed è stato tante volte detto, che nell'ultimo cinquantennio la clinica medica (li_~itiamo a questa la nostra disamina), arricchita da formidabili conquiste in ogni car11ltO, dotata di: impensate possibiltà di studio, in1padronitasi dei gerrr1i patogeni, iniziatasi ai inisteri sjerologici, rivoluzionata da quasi ma-gici mezzi strumer1tali, cl1e le permettevano cli frugar e nel corpo un1ano con la luce datale da Roer1tgen o · di raccogliere I 'elettri'c ità sprig ionata dal c11o_re per n1ezzo della corda fornit.ale da }~intl1oven, ha fatto più cammino che r;egli ultimi 20 secoli, ·e quasi i~ebriata cla tanti progressi' h a voluto cambiare il suo indirizzo, h a predicata una nuova r eligion e, quella del laboratorio de tronizzante la corsi<J , e, così, all 'indagiue dell 'orga11ismo infermo ba creduto cli poter sostituire l 'indagine dei suoi secreti od escreti, i tracciati grafici o le ombrL' dei suoi organi , il cimento fisi co e chimico del suo sangue e del s110 siero, l 'alleYamento dei suoi microbi , astraendo la sofferenza dall 'organo colr:lto, e quasi pensando di estrar11e1a, JJer materializzarla e così ,-edendola. indivi dualizzarla e quindi distruggerla, n1ediante l111 laYoro extracorporeo e talora in ror1)oreo , per 1


« IL POLICLINICO n

:iJ quale l 'organisn10 er a solo un pretesto od uri incalcolato , i1lut.ile e talvolta addirittura i1Lcon1orlo ::51pettatore. Ed in questo suo 11uovo atteggiar11ento ha quasi vo.luto can cellare ogni s uo passato: non altrirr1e11ti in certi ,,ecchi n10r1.asteri il furore moderni ta faceva coprire col]a calce, n el non1e d-el p rogresso e della p ulizia, i p·a lJ idi divini a ffreschi di Cima bue o di Giotto. Non v 'l1a d·u b·b io ch e questo movimentato periodo , da lle caratteristicl1e n ettam en re· rivoil1zionarie e q11i'ndi n ecessariamente disordi n.ato ed eccessivo , sia stato p er la medi cina di iJnn1enso i)rogresso e le abbia fatto raggiunge.r e imperiture c.,onquiste ; sì eh.e resterà sen1p-re fulgidissin10, a11cl1e. se n el contempo abbj n lasciato con1n1ettier e molti errori , fra i quali certo il pi1'1 g·rave è staLo quello di fa r disertare le cor sie per popolar·e i· laboratori. Errore questo contro il quale non mancarono di levarsi, fin d al primo apparire, as1Jri cen sori : però , come tutti i (~atoni, qu·esti n el molTJento d·ell 'en t u s jasn10 rimasero inascoltati . M;a , se fu cosa fa cile n1etterli in principio a tacere con l'accusa di r11isoneismo , si dovè cor.o.i·n ciare ad ascolta rli , quando app·a rve eviden·· t e ch e !'.abbandono delle cor sie .era una coli.)a r eale e co&ti tuiva un danno con consegu enze 1n·atiche ser11pr e più gr avi ed irreparab,i li, e quando, in seguito a ta li con s La tazioni , · gli a,._ "\ersari del nuovo orientan1,e nto crebbero tal1nente di numero da far pensare che si stesse p er sfociare- in uno di q.u ei dissidi fra du e diver si contenuti od indirizzi d ella m edicina , come si ebbero, p er esen1pio, fra le Scuol e .gr eche di Cos e di Cni:do o nel seic·ento a l tempo dell 'antagonismo fra la con ce•zione ari ~t.ot«~lica e i cc si st e1ni » o n el periodo della sc·i ssione fra le m edi cina fran oese e quella tedesca v·erificatasi verso la m età dell 'ottocento. Invece, ·e ciò costituisce la con statazio n e più importante e con più sapore di novità ch e i11 questa materia io possa oggi prosp ettar e , questo dissidio non solo non è scoppiato1, ma non potrà più scoppiare, p·er chè la realtà h a g·ià preso il sopravvento ied alla r estituzio11e d ella giusta e n ecessaria di gnità a llo studio diretto dell 'uon10 ammalalo si sta giungendo <.on un n1ovin1ento di consen so rapido ed ogni g jorno cresoente. E questo movim.p,nto è venuto anzi ad affer1narsi, specie negli ultimi&Sii1n,i t empi, in rr1odo cosil vast.o da recar m eraviglia a chi , con1e noi, seguei g li indirizzi , i discorsi , i progr ammi d elle scuole clinich e m aggiori , in alcune delle quali la p r ocla n1azione della n·ecessjtà del ritorn o alla cosiddetta vecchia clin ica (rhe poi sarebbe quella Cìorente 30-±0 anni addietro) ha assunto quasi l 'aspetto di un 'abiu1

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r a , talYolta an cl1e oste11Lata1rten te palese, da i)arte di eS})Oilenti ch e erano . . tati fra i più rappresent.ativi di quell 'i11dirizzo clinico, cl1 e a\ eva tanto brusc<lment e e arrogantem e11te sb attute le porte d elle cor sie. A questo ultin1issimo indirizzo della clinica, ch fl co titui ·ce u110 dei tanti ritorni per1dolari n el n1ovimento della sua storia, si è voluto dare, fin dal mon1ento nel qu.ale si è cielineato,, il n ome di 1ieoippocratism.o, p er analogia col n1ovimcnto detto ip1)ocrati'c o iniziato 11ella seconda metà d el seicento da Sydenham: il quale, « superando le logomachie del proprio tempo », proclan1ò la necessità di riportarsi ad Ippocrate e di vivere ' 'icino al ·malato, ciò ch e conten1poraneam·ente in Italia affermava Giorgio Bag·Iivi , scrivendo: cr sia a conoscen.za d ei giovani , che non potranno mai trovar e un libro, che risulti p iù dotto ed i·strutt.i,,o d el malato n . Per ò io non amo questo ' 'ocabolo di neo i ppooratis11to p ercl1è potrebbe far pensare ad t1n ritorno tro•p po assoluto a oerte forme di clinica e di studio dell 'a111malato, che ogg i sarebber o c,erto anacronis tich e, nel più esatto significato etjmologico di tale aggetti,·o: pericolo ch e no11 è pura imn1aginazi'otne , in quanto non sfuggirà forse, ad un ovecchi o bene attento, già qual cl1e voce ch e parte da qualclie p·u lp·i to, dal qua]e o per s incera reazion e al passa t o o per tenden za al] esag~e1razio­ rte o peT momentanea g'loriola snobistica si vorrebbe di un siffatto anacronisn10 farsi pron1otori . I o, ch e appartenni a lla Scu ola baccelliana . iton solo per questa educazione scolastica, 1na per tutta la n1ia forma m eriti s, e per tutte le tenden ze e g li indirizzi seg·uiti (potre·i ricor · dar.e certe accu se di insuffìci'e nte sperimentazione su gli a nimali non risp.a rmiatemi in quei te1nibili con cor si univer sitari). non ho bisogno di fare oggi dichiarazioni di adesione o di ne.ofitismo v,erso queste r estaurazioni clinicl1c affern1anti (son o ancoTa parole dell 'an1ico Cas1iglioni) ch e cc il posto di combattimento del m edi·co , l 'unico dal quale ·egli possa cogliere sul vivo lo svolger si dei fenomeni morbosi Jlelle caratt.eris t.icl1,e più salienti , e seguire con ani1no intenLo il ritmo m isterioso dell<l: vita e della inor~e , è accanto al letto del! 'ammalato, teatro del dran11na eterno ». • Sicuro così ch e il mio passato clinico e il presente ini preservino da ogni possibilità di <:s&er e inale o incon1pletarnente inteso ed an.li cl1a no forse maggior peso alle mie affermazioni, cr edo di com1}iere un dovere n1ettendo i'n gu ardia i gjovani affinchè esattamente g iudichin o a llorch è sentono dire oh e vivono in eI>Ot::a neoi1Jpocratica, e di cendo loro ch e n1e111

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SEZIO~E

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PRATI CA •

tre non vi è discu ssio11e possibile circa la 11ecessità e l 'urge11za assoluta ch e lo studio diret1c dell 'a111n1a l~to ritorni e re ... ti il fonda111 e11to della clinica, è del p·a ri n ecessario ch e esso sia fatto usando di tutti i 111ezzi, dei quali noi dispo11ian10 oggi , nel trentaseiesimo anno dùl secolo Yc11tesin10, ed applicando tutte le cor1qui&te d ella n1odernità in fatto di biologia , baLteriologia, sierologia , etiologia, diagnostica, tera1Jia sperin1er1tale , ecc. 11 compito del 1nedico 11on sia più identificato con quello dé l le nico, cl1e 11el laboratorio fa prove ed anali si , e resta schiavo di queste ; n è si consideri 11ii1 la corsia i11 sottordine .al laboratorio; ma og·gi non si può rinunziare i)er principio. a n essuna delle i11dagi11i di laboratorio , qua.nd' esse

nossano essere utili e riella misura che risultino necessarie: a1)er esa111inare un toraoe cli-

11ica111ente - nel senso classico dell 'isp ezione, (lella i)alpazio11e, dell'ascoltazi'one, d ella percu sio11e - r esta i1ecessità prin1ordiale ed alla quale fu in1perdonabile colpa a\·ere rinunzialo : 111a oggi rientra n·eill 'esame clinico vero e proprio ai1che l 'i11dag·ine radiologica di quel torace , e 11eanche a questa si <leve o si può rin unziar e quando si gi11di chi ch e possa fornire dat i. i quali superino e co111pletjno quelli' i)ercetlibili coi 11ostri nudi sensi. Restare per giorHJ i11leri .a discutere se una febbre sia tifosa e anelar cer cando tutti i sintomi clinici clas'ici del Lifo per farne la diagnosi , col solo sco110 di i1on ricorr ere a d altJ:i moderni mezzi di i ndagi11e, sarebl1e in1perdonab ile oggi , quando u11a en1oroltura od una bene controllata Widal po so no forse ri o l' ere in l)Ocl1 e ore o in pocl1i n1i1111t i il dubl)iO diagno ·tico : e se11za n1 oltiplicarr all 'in flnit o gli ese1npi , non a111m etter e1110 cho esista110 oggi n1entalità clini'cl1e paragonabili a quelle di coloro, cl1.e n on u sar10 la luce (l}ettri ca .. olo p er r est ar fedeli a lla canclela o ignor a110 con1pletamente l 'auton1obile o 1'arr o1)la110 solo per cl1 è il prin ci'pio di n atur a e ]a I ra<.li zione dei 1)adri i)ort ano a ca111n1i11are a J>iecli. 1

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Così dc' ' esser e co11cepita la , ·era , la san a clini ca 111oderna; e ad e~sa deYe adattarsi la cu ola . In ccual i~o~ l o e con1e ' ri·ene a trovar si in q11e t ' rt 111 biente il di cep olo ~ Ogni a lli eYo ch e pro,ie11.e da una scu ola cliJlica p0rta con ~è l 'i111pro11ta della scuola , dalla q11ale cleriva. Que t~ 111arca, proprio con1e tiuella dalle fabbri cl1e i1n11r e sa sl1gli oggetti ituoYi , è tant0 11iì1 ,·isibiJ e, ql1anto più r ecenlP è la forn1azion e dell 'allievo . te.... o; e non è diffi cile. vede11do un 11eolaureato fare 1'esan1 e di un infer1110 od udendolo ragio11ar e clini ca111e1ite indi' idl1ali z1ar e qual e .. ia la scuola, da11n qt.ale rgli l)rove n~a. Per ò col ])a .... ar degli a11 n i

1'i•n1pronta differenzialiva della scuola si attt11ua (per quanto i1011 scon1paia mai, anch e perc.;]1è ognuno tende a con servarn·e una parte per ragioni sentin1entali di orgoglio e di· caratterizzazione) : l1e consegu·e che chi analizza un a generazione di nledici - e per generazione intendo un periodo che ,.abbracci circa 30 anni vede che qu·e'"' la presenta una propria unifor111e fisionon1ia clini ca, dottrinale e pratica, i11 quanto crede n ell.e stesse verità , a ccetta le slesse dottrine, segue gli s tessi metodi , parla lo stesso linguaggio, -aecetta la stessa merce- di scienza e di arte, si serve della stessa moneta clinica per gli scambi quotidiani: insomma possiede ed u sa lln palrin1onio m edico fondam entalmente identico per tutti come qualità, rt\::>tando di questo evidenten1ente diversa la q11(1Jnlilà che ciascuno ri·esce ad accumulare ' per se. Bisogna a111n1etter·e cl1e il possesso della parte a ciascuno indispensabilmente n ecessaria di questo correntP. patrin1onio co1nune,• costituisce Ja principale conquis ta eh.e ogni allie "o cerca e vu ole, con og11i sforzo, raggiu11ger e durante la propria carriera scolastica : sforzo co111pren sibi]e i11 qua11to è solo quel posse.sso ch e poi gli renderà .possibile di entrare n el n1ondo m edic,o, al quale aspira, e d avervi diritto di cittadinanza e m .ezzi di lavor o: ciò ch e costituisce il vero individua]e obbietti vo finale del lungo studjo universitario. E' stato I 'errore special1n ente di ten1pi recenti, e no11 del tutto a11cora passati , il non .aver adeguatame1~te calcolato questa primordiale ed in fondo Yitale n ece sità della ~tra­ grande maggioranza deg Ji allievi dell e scuole clinicl1e: sicch è m entre .. i somministravano ad e~s.i molti cibi di lusso , i trascurava di dar loro qu el n1odesto pan.e co ì n ece.. sario e pe so ta111 o avidamentie atteso . Ciò ha allon ta nato molte volte gli allievi dall e propri'e cuole induce11doli a cer care fuori di queste j I n1.o do di ragg·iunger e la preparazione indispensabile per affrontare, n el senso cl1e h o accennato , la vita 1)ro fes iona1e. C:on ciò n on intendo n è dire, n è lasci'are l)ens.are agli allievi - e mi prem e di cl1ia rarlo n el modo pi1) en ergico e più inequivocabile - ch e nella cljnica si abbia ad i11seg11are o ad a]1prendere . olo quanto abbia valore J)ratico e , ia cli in1111 cc1iata ed utilitaria appli cazion e (cono!'ro tro1)1)0 bene lo s11irito già trOJ)PO utilitario delle stu dente ch e ])er in coraagiare simili indiriz1i) : il l 'ensiero doLtri11ale , la ri cer ca ~c i en 1 i fr r1. la s11eculazione teoric1, l 'indagine dell e ]eQ'ai a~tratt e e dei prinripii fondan1 entali non de' ono n1 ai n elle clinirh e costilt1i're forn 1e <.li Rtt i' ità . eparata. a s.è ~t an t e e non a n1111e,,a quotidianamente nellP corsie o neQ'li a 1111111 la tori; ... 1

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C(

IL POLICLINI CO n

quanlo 11a valore e conlen11to di scienza pura e di pensier o dottrinale non deve rincl1i'uder si in com·parti111enti stagni , iu r eparti ove l 'allievo non possa abitualmente entra re pe·r imbever sen·e, ancl1e se sia g ià predestinato ad essere il futuro m edico condotlo del più sp.erduto villaggio. Nego d 'altronde egualmente· e se11za mistero e;l1e le cliniche abbiaJ10 ad essere d elle serre a Le1n peratura artificiale e forz a ta , dove ve11gono adoperati m -ezzi e metodi d ··eccezione, per coltivare o creare pallidi fiori spiritualizzati , ch e -do,·r ebbero poi poter vivere so lto il sole co<'ente della vita , al quale sono destinati e fruttificare in quei can1pi ove }"umanità vuole e :r icerca per i suoi bisogni r obuste, nutrien I i , .f·econde spighe di grano . Purtroppo non sempre n è in ogni" tempo si è tenuto conto, e dal docente ·e dal di scente, di tutte queste con1pJ.esse realtà nè si è curato di porle n.ell ' equilibrio, 11el quale esse deb·])ono trovarsi: donde m .a lintesi o incomp·rer1.sioni, im·p reparazioni o diserzio11i. 1

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Io cr edo cl1e questa sintesi, rapida ed a tratai, di alcu11·e posizioni alluali della medici11a J r1oderna e di e.erti valori od_aspetti della scuola -c Jinica co11l en1pora11ea, non sia stata inutile: e for se tornerà alla n1ente degli allievi soprattutto allorcl1è essi, ricevuto il loro crisma scalfi. 1.1 co, e 111en Lre la vooe del ~Iae tro va di'veJl endo se111pre più d ebole e più fioca per lont-<'l11anze di t~mpo e di spazio, si avvieranno pell.egrinì, apostoli o g u errieri - lungo la -strada d el loro destino . E vi corninr.eranno a fare i .primi passi titub·a nti , con l 'animo sospeso, fra dubbi ·e insi--curezze, e con tanto desiderio - credete m~ <li vo.Jlare le spalle al n1on·d o già così agognato e risalir·e precipitosan1enle le scale della cli11ica, per cercarvi ancora la tranqui1la spensieratezza della ,-ita di studente, senza rischi , senza agguati e senza r esponsabilità. Un volume occorrerebbe adesso, e grand·e: se volessin10 seguire il giovane n1edico in que-:sl o suo primo camn1ino: e spiegargli man n1ano i . uoi timori ed errori od incian1pi , e preYenirlo di ·essi , riducendogli tante ore di pena, c on utile proprio e fors'an che altrui. ('.hi·ssà se lln giorno non scriverò, con l 'anima più ch e con l'esperienza , questo volume, che sarà ài vita vissuta o veduta : oggi vorrei soffermarn1i soltanto s u quelle ch e, a mio giudizio, costitui~co110 lè più p r ecise, costanti e starei per dire classiche difficoltà , che il pri11cipiantò incontra. 1

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1·re insufficienze, capilali come i fam osi peccati e tra11sitorie con1e quelle n1a n cate rnieli11izzazioni n ervose, che i111pedisrorno a l n eonato 1>er un cerlo ten1po di ca111111 i11ar~; parlare e

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XLIII, Nul\1. 9]

coordinare i inovin1enti , d el.ern1inano le tre fN'incipali dif ficoltlr d.e.l laurean.do o del neolaureato in. m edicina: la pri1na è l 'inespe-

rienza i1ell<t c:ompre11sion,e spirituale di quello che sia110 e la n1alattia e l'uomo malato; la s f ; e onda è lR non sicurezza dei rili'eYi clinici forniti dai propri sen si; la terza è la difficoltà nel prender.A le decisioni terapeutich e . Queste lr'e insufficienze i11iziali, con le ·corri~po11clenti diffi coltà cr eate al giovane me.d ico, vorrei a lungo a11a lizzare e precisare : ma la brevità del ten1po non n1i con sente che di segnalarle appena : chi ssà che anche così no11 fa ccia qualcosa di utile·, per gli allievi, dal mom ento ch e la sagg.ezza a fferma ch e ii·o mo ai;1;isato è m ezzo salvato.

Prinia insufficie1iza : è di 1)r eparazio,n e spirituale e riguarda la con-ipre1isione sociale ed urriana, psicologica ed P1n,oliva , che si deve avere della malallia e d·cll' uomo eh.e ne è colpito. Già la definizione d-ella inalattia è cosa molto difficile ed è rim asta sen1pr e discussa; basterà leggere le ultim e e11ciclopedie, da quella a11tica del Littré a quella nuovissima del Trecca11i, per convincersr11·e . Dire ch e la malattia è una deviazione dalla nor111alità o un disturbo fisico e psicl1ico dell 'equili'b ri o organico, ::-;ignifica iuterpretare cc ig11olun1 per ignotum » ; d 'altronde fare un i11ventario di sintom.i , raggrupparli in mucchietti clinicamente distinti e dare ad ognuno di quesli il non1e di un morbo , non deve. illuder ci di esser riusciti a rappresentare ch e cosa siano le malattie .e meno cJ1e n1ai di avere f'velata l 'essenza astratta de 1

la ma.la.ttia. La inala tlia è un 'inseparabile fusione di materialità .e di imn1aterialità, di « visibile » e di « sensib ile », di obb·i ettivo ·e di astratto, di noto .e di ignoto, di un1ano e di sovrumano; è t111a così con1plicata con1·p lessità che fors e solo il poeta può· .a bbracciarla in pieno e presentarla: ed è con qu·e sto convincimento che ad ogni lun ga e per quar1to dotta dissertazione mia, credo siano preferibili le parole con le quali Adolfo z,,reig apre il suo Ii·b ro, Heilung du rch cleri Geist: « La salute per l 'uomo è lo stato I1aturale. La m a lattia quello contro natura. Il corp~ acce tta I.a salute senz 'altro, come i polr11oni l 'aria e l 'occhio la luce : tacita essa vive e prospera entro il senso generale della v1la. . invece . . . 1r1. La malattia e' come un ' improVVIsa vasione s.trani~r.a; si precipita repente sull'anima atterrita ri'suscitandovi un 'infinità di problemi. Chi l 'avrà mai n1andato, perchè vie1\e d.a lon tano, questo aspro nemico P Rimarrà, Cf~ .. de rà ? Si potrà scongiurarlo, implorarlo o dn . rr1inarlo ~ Coi suoi arti'g li tenaci il morbo stra]>pa dal cuore i sentimenli più opposti: timortl, fede, speranza, s111arrim enl o, esecrazione, un1il-


l 1\Ni'IO XLITI,

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SEZIONE PR:\TICA

tà e disperazi'one, ed insegna ad interrogare, a J •cnsare, a pregar~ ». Parole di Zv.reig cl1e io ho voluto riportare anche perGhè in esse, oltre la malattia, traluce 1 uomo a111,111a1ato, co11 quella sua particolare e .s•: ou fi1tata psicolog·i.a, no11 mai completamente 111essa in luce, forse perchè a comprenderla ed -itbbracc iarla r1on basta la vita di nessun uo·m o, .con 1e a Jc11ir]a non bastò mai la carità di nes~u n Santo: T1on senza ragione Amiel ha scrit-. l o r l1c ogni malatti'a è un fattore semplice o con tp1esso, che si moltiplica per un secondo fn 11 ore sempr e compl,esso, cioè 1~ individuo che in soffre. ,e Al pari del inedico l 'an1malato non è che lln uo1110 » ha facilmente sentenziato Joan11y 1'orquéau ! 111a 1quanto distante è l 'uomo malate> clall 'uomo sa110, quanto diverse sono qu·este (Jue creature e com e spesso si comprendono J10C O! v·è )'urto talora inevitabile di due egoiS01 i l1111a11i, vi sono le angosciose situazior1i <'l oatP dall'inconfessato n1a in1manente co11fronlo fra lo stato di un1iliazi'o ne, di dipenden.1a, di µ,a ura, di ribellione di un diseredato senzn col 1>a ris1)el Lo .alla padronanza, alla libertà , .a i privilegi - col] 'acuito desiderio di difenclC'r)i e di godArli - di un possessore del bene suprer110, la salute! Il o let lo e lungan1ente meditato - e lo segnalo ai giovani allievi ed anche ai medici Sf)Prin1(l11taLi - un libro , apparso circa due anni addietro, della sig nora Pastorelli. Sono os~crvazioni spiri Luali di rara finezza pur nella loro e .. t.ren1a sen1pli cità un1ana ; osservazioni <li 'ila r di dolore, palpitanti di verità, realtà , • (l co ra bll"> crcr10 • Giovane . ri cca, dotata di sensibilità musicali di eccezio11e e di quella ;p otenza di espressione cl1e ci' fa pensare « che non si comprenda vera11\e11Le u11a n1usica se non dal giorno nel quale la si è scn t ita esp,guire da una tale persona n, la l1 asLorelli divenne preda di un 'inesorabile e11docardit,e: tutte le celebrità mediche cercarono invar10 di salvare quel cuore; le inter111i'llc11ze, gli eden1i, gli accessi dispnoici imn1obilizlaro110 fra letto e poltrona il corpo. 11eJ quale viveva e bruciava un'anima; durant e lo sc.on1penso, trascinatosi - col pietoso <:on Lri·b uto d.ei medici - per molti e lunghi rr1esi, l'inferma ~crisse questo libro di osservazioni e di riflessioni, nel quale emergono i due grandi dran1n1i·, dei quali diviene teatro una vita di persona nlalata: l 'uno, che è chiamato iJ « dra11tn1a con se stesso » è quello che si scatena col proprio io quando certi elementi dell 'essere si dissociano ed entrano in lotta per effetto di una malattia, che ha mandato i11 frl,nt11mi il co1nples50 armonico di un'esiste11za; l'altro ch e s'intitola i·l cc dramma con l 'an1l)ie11te », è quello che si s''olge fra il mala1

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to e le persone che l 'avvicinano e lo circondano, persone care o persone indifferenti , piene di dedizione o di egoismo, di compre11si'one o di irlcoscienza, di costar1za o di infedeltà; e questa parte è ancora più interessante per chi , con1e il meclico. deve acco tarsi di continu o a] letto del 1T1a )ai.0 . Ascoltate solo alcune parole, ch e sintie tiizano tante si Luazioni, e che d ette da un' infern1a rJe1rdo1no qualsiasi sapore di retorica e rappresentano la voce disperata cli uno, di centomila di tuLLi g li an1n1alati, quella vooe ch e l'orecchio del i11edico deve &en1pre sapere raccoglier e ed il suo cuore ·prese11tire : « quando voi ~ i e te sta11chi fino a]l 'esasperazion,e di uno di quei malati che non sanno soffrire con discrezione, p ensate ch e i1on i11travvedete che solo una parte di u11a lotta tanto aspra, che non deve sorprendere se qualche coraggio vien e n1eno; rappresentatevi le sofferenze fisic}1,e, che ignorate, i dolori 1nora]i a voi sconosciuti , quelli di cui voi siet,e incon~ciamente o non la causa; pensate alle delusioni accumulate, alle ore ·d i vera disperazione, quan·do lo spirito teme di soccombere schiacciato dal corpo, pensate a tutti i beni, di cui voi siete colmato e dei quali l 'infermo è pri,ra to. rapp:rese11tatevi la sua sempre maggiore solitudine, ed assolvetelo se vi trattiene quando vor lo fuggite. sappiate discernere lo sforzo che gli costa i'] suo coir aggio, in apparenza così debole, chiudete gli occhi sulla sua grande fragilità, ditevi che forse egli si lame11tere·b be meno se la sua disgrazia non urtasse contro la vo~tra indiff,er.enza ed anche la vostra im1pazienza, e. .. gettate · uno sguardo su voi stesso, su quello che fu il tenore del] 'anin1a ·vostra quan,do vi colpì un malanno. E colui fr.a voi:, che Il On fece mai pesare le· proprie ~­ n e sopra un .essere umano, che non giudic-0 mai la propria sventura più grande di quella di un altro , scagli la prima pi·e tra sul malato , che si lamenta I ». So bene che, pur dilungandomi sproporzionatamente, rispetto al tem J)O concessomi, su queisto argomento non ho forse raggiunto altro scopo, oltre quello di segnalare l'esistenza di tante difficili situazioni spirituali determinate dalla malattia e dal malato e la quasi cer1ezza per i giovani di urtarvi cootro soprattutto lJ'0l' impre·para1i.one a comprend erle ed affrontarle. Alla quale impreparazione il rin1ediare no11 è facile nella scuola. Se per altri campi d ' insrgnamento noi possiamo dire all 'allievo: « usus te plura docebit » qui dobbiamo dire: cc u . . us te omnia docebit ». Poichè se la scuola di· clinica può e deve curare nel] 'allievo anche la formazione della co'"'rienza e della spiritualità morale verso tutto


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« IL POLICLJNICO »

ciò ch e costituisce n1alattia, dolore, morte, ed i11stillar gli i principi fondamentali di carità, di bontà, di umanità , di onestà, di rispetto v~ r o le cr eature inferm•e, 11011 ha m ezzi per i11segnarli o mostrargli la complessa psiche, con tutti i suoi moti .e le sue reazioni, degli an1malati che incontrerà fuori della scuola e delle corsie, n·e lla vita. La psi'cologia e l'anima del n1alato quali appa iono infatti ne·l le nostr·e sale clinich e o n ell1e corsie ospedaliere, no,n sono affatto uguali a quelle che esisto.n o n egli infermi ch e si trovan o fuori di esse, nelle a bitazioni di lusso o di se1nplici agi o di povertà, n elle città o n elle C[.mpagne, fra le g.enti coltei, le ignoranti, le ~ uperstizi ose. L 'amn1alat-0 ch e occupa un letto in corsia no11 :pensa e non agisce come l 'infermo, elle è n ella pro.pria casa re nel proprio a1nbiente, con le· reJative condisoenden ze, lilH~rtà, indisciplinatezze;; _proprio com e il biirrlbo in collegio o il soldato n ella caserma hart110 manifestazio·n i· .di ~vita e di mentalità particolari , disciplinate, amhientali che essi non mantengono nè riproducono allorch-è stanno n.ell'ambi·e nte famigliare, ove dispongono libcr~mente ecl a n che capricci'o samente di ogni loro capacità vo litiva. E non bisogna mai dimenticar e ch e es isle questa profonda diversità di psicologia e di situazione fra i due sudde tti tipi di mala ti e ch e i I voler con siderar.e gli uni sulla falsariga degli altri può essere un errO'fe, ch e al principiante nuoce, anch e se solo g li ritardi l'acquisto n,ecessario di quella profor1dità di conoscen za e di r ealistica comprensione d·ella n1alattia e dell 'ammalato, sulle quali abbiamo rivolta or ora la nostra attenzione. 1

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Di ordine pt1ran1en~e materiale e più chiara111ente constatabil,e è la second a insufficienza, causa di un 'altra specie di difficoltà fon dal)1entali ch e il g iovane médico incontra di regola cominciando il proprio camn1in o : li' in1

sicurezza verso i rPperti cli1iici forniti dai pro•

pr1 sensi.

Anch·e 111ettendo fuo1Ti di discussio11e e con"iderando senz 'altro come riu citi jn pieno e l 'insegna111e11to in1partito dal ~Iaestro e il profitto ricavatone dall 'allievo, resta innegabile la constatazione - ·e riaflìora. io creido, cornei un i ton m ai spento ricordo nel]~ animo di qu ~nti furono alli evi e divennero medici - ch e la più grave e disorie ntante difficoltà mateTi1ale ch e il g iovane inrontra - ·- p rima e, per un certo periodo, dopo la laurea - è quella di non esser sicuro dei r eperti clinici , che gli forniscono i i •ropri se11si. E si badi bene a questa mia parola insicurezza , ch e vuole sig11ificare come non ~i é~no i sensi ch e no11 rispondo110 adeguata111e11te e nemmrno - io co11, idero beni11te~o 1

lANNo XLIII, Nul\t. 9]

la ge11eralità degli allievi formati da scuole cl1njche ben.e fur1zi onanti -- la Lecni'ca, che n1aocl1i del tutto od anche soJtanto troppo, per servirsi dei sen si stessi a scopo sem eiologico e clinico (moltissimi allievi e neolaureati sanno J>ene ascoltare o percuotere o palpare, eid ottengono anche r eperti esatti o per lo men.o sufficienterr1ente buoni): ma qu ello che turba i imbarazza, non fa p0r lo più utilizzare questi r.eperti è la mancanza di fede ch e lo st uclente ed il neolaureato hanno in essi, il dubbio della loro r eale carrispondenza al vero , l'assillo ch e essi n o11 dicano tutto quello ch e di morboso nel malato e 'è o ch e occorre rilevare. Ed allora p~r la grandissin1a n1aggioranza (da questa si separ~ nn quei pochi privilegiali che rapidamente divengono padroni della si · tuazione, per intenso studio o per particolare equi'l ibrio n1entale, n onch è coloro che prete11dono di avere la sicurezza per orgoglio, per ig11oranza o per cosc iente malafe1d e) il rr1alato divie:p.e motivo di :p·e rman,ente senso di disagio e di paura e pllÒ financh e ap parire un lib,r o, c}1.e si te111·e di no11 riuscire n1ai a legger e o uno scrign o c.h e minaccia di restare chiuso per sempre. In tali casi il possesso della p,r eparazione clinica si pr ofila carne una meta irraggiungibile od un osta~olo, per sorn1011tare il quale sernbra di non riuscire m ai a possedere mezzi e ch e quindi· bisogn a o girare o abb<indonare: d onde ore di dubbio ango cioso ed atteggiamenti m,entali falsi , con particola ri viziature, o deviazioni n ella propria atti' 'ità. Fortunata111ente il passare del tempo, la sempre cr·esce11te pratica e,d i ripetuti contatti colla realtà dissipano man mano le n ebbie e riequilibrano quasi se1ni)re lo spirito : ma ciò non toglie ch e questa insicure1zza iniziale, specie se prolungantesi, influisca su molti allievi e g iovani medi ci , porlan·d oli a reagire variamente: ed allora essi o abbandonano la clinica m·edica gen eraJ.e per andare verso le spec ialità dalle sem eiologie piu circoscritte e più strume ntali (nell 'illusione che l 'in1padronirsi del ramo non presupponga il preoedente domi nio del tronco); o prendono l 'abitudine di non esaminare gli infermi, oltre quei limiti superfi ciali e più appariscenti , necessari più per gli altri che per se stessi, affidandosi· pel giudizio clinico, a Ila sorte o a 11 'impressionismo; o si danno con mani e piedi l1e gat.i in preda ai lal1oratori, richie,d endo per o·g ni a1nmalato tutte le possibili anali ~i , colla speranza di aYere dagli apparecchi quell.e 11ecessari e risposte, cJ1e non sanno o ten1ono di i1on saper.e ottenere interrogaJ1do l 'organisn10 an1malato (e co. ì i spi'ega il fiorire e I 'ipertrofizzarsi dei laboratori di ricer ch e clinich e, pecie dì quelli di ra~­ gi X, a i quali tanto ~pe ' O il re.. ponso si cl1iecle 1

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[ANr-. o ~LIII, Nul\L 9J

1>riJ11a e d a n c h e se11za 1ua la lo). Qu111<l .io ihseg11a vo n1a , ~ol evo dire agli seri' e re in aula i noti

395.

SEZI ONE PRATICA

l 'esa111e diretto d ell 'ai11se111eiotie,a m edica a Roalti.e vi ch e àvrei 'oluto versetti del saln10:

<,culi habenl, seà 1ion vident 1nanus ha bent, seà nori palpartt aures haberit, sed n.on a.udiunt 1

ed aggiu11gevo, sch erzando , che avrei conclu. o: Domine, miserere eOTllm.

J\1a misericordioso può più d'ogni altro esSt1r e il iVlaestro (e 11on solta11to agli e an1i di c li11i·e,a) e, conoscendo le condizio11i ne1lle qu ali 'ien o(> a tro,·arsi l 'allievo, cerca di tin1 ed1ar' i. dandogli opportuni co n sigli. Bi:--0Q"11 a innanzi tutto a \rverti rlo ch e in ques to ca1111Jo, quell' « usus te plura docebit >· dia11 li e' ocato 11a piena ed efficace ap1)licazio11e : è l 'e.s pe1 rienza che, n1aturandolo , porterà il n 1edi co alla necessaria capacità di r endi111en. Lo qu3]e esami11atore d ell 'infern10. .E 111 i l)iace ricordare cl1e la n ecessità di otter1erc JJl'o1>rio n1·e dia11te l 'esperienza clinica questa for111azione ·d el futuro medico è stata oggi in li.et Iia - sotto la fo.r m.ula di « sernestre dì tiroc inio pratico continuativo p·r in1a de lla laurea » - san cito nella legge universitaria , ap1)3r a o r è qualcl1e set.tirrtana, per opera d ell 'alt uale l\ilinistro De Vecchi dl Val Cismon, c·h e 111olto altro h e11e potrà anl:ora fare agli 5tt1di c iinici. \a 11oi raccomandato ·al t:riovane m edico di i11l c11 sifì cnre a l m ;1ssimo durante g li' anni di scu ola quella esercilazione pratica, la quale, allorcl1t-, egli , orpassPFrà la sog·lia d ella clini ca ve1 e ntrar e nella vi la, lo re11derà direttan1 ente ro11scio d elle realtà e sicuro dei pro.p ri sen si. Ji~ d i11 fì11 e aggiungerò un sernp1 l ice ma g·rande, i1e1 quanto inusitato , co11~iglio· : quello di im1)arar e n e·l la scuo la e utilizzare nella prima 11ratica solo i rilie,:i più salienti , più tipici, 1)iù l1 etti , f nza l 'ar1goscia di andare a ricercare le fi11~zze semr.iologiclie, ch e ono quelle c.ll c spe ~o traviano , e, disorientando. no11 fanno \'·e dere quello che c'è di evidente e ch e basterebbe ad abu11dain.tia1n per la di'a gnosi: sen1p r e saggio consiglio questo e forse n on utile solta1lto agli sludenti di clinica. E quando il neodottore si verrà a trovare solo di fronte ai suoi pri1ni malati , faccia sen1pre ed anzitutto appello a due sentim enti: la sereni là e la onestà nell 'indagine clinica : serenità che non deve essere prctenzione o superbia, ma nemn1eno perdita d el co11trollo di e ste ... i o scoragg'ia111enlo; 011està, ch e vuol signi1ficar e Scrupolo nel fare· il proprio d OYere. ri conoscime11to dei lin1iti d ella propria capacità , richie --ta opportuna e tempestiva di ausili e di integrazioni. ·

E studiare se1npre e r1tollo e ancora iJ r11alato; tornare ad e so 11iù volte ed i11 l) ÌÙ n1 0;nenti, colla palienza Obtinata dei d ec ifra to ri dì palinsesti e con l 'occ 11io crutatore degli astrono11u: sornn1are l 'anamr1e ·i con l 'esa1ne J bbiettiYo e da q ue.. lo ritor11are a quella e vicev·ersa , ed integrare e nlra1nbì con i sinton1i fu11zionali e co11 que.Jli soggetlivi , senza ntai volere tutto o tropi.>o dall 'e ·an1e fisico ; e cl1ieclere, ove occorrano , i sussidi del laboratorio ;. e così giungere alla 1r1e la, g uadagnandosela con fatica a n che pe110AA, 111a co lla tra11quillant-e sic urezza che og11i g iorno affinerà i· sensi ed accrf:scerà i rendimenti, fi11 cl1è l 'opera 1q uotidi a · Ila si r enderà .facile , lie ta, erena e fec ooda.

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Ed eccoci all 'ulti111a no tra disamina: le dif-

jècolità. dellé pri1ne decisiolli terapeutiche. Io non ho potuto mai din1enticare il racconto, ch e mi fece, qualcl1e i11ese dopo la nostra laurea, un 111io con1pag no d ' Università --:--- uno di quegli an·lici intin1i, coi quali si preparano ir1 sie1n.e gli esan1i e ..,i scambiano sogni e speranze, . tirr101~i e letizie - e che oggi è diventato uno dei pit'1 f~mo si chirurghi nostri . Rivedendoci a Ron1a , do·p o le nostre i)rirr1e vacanze estive trascor e con1e laureati, egli mi Iléirrava che g iunto a casa sua , dopo conseguita la laurea, circonfuso dall 'a ureola d el m edico nuovo .e quindi ritenuto in paese d e tentore deg li ulti11ti verbi della scienza n1oderna, e ra tato pregato da un suo buo11 conoscente di visitargli la mog lie, affe tta da una difficile .rrJ.all\tlia . per la quale g ià qualch e medico aveva espresso dubbi e ri erve. Non era .p ossibile rifiutar i, se non si voleva subito compron1etter e la propri'a fama; e ciuindi egli andò: aveva appena con1piuto un "lungo esame clin.i co , durante il quale aveva fatto appello disp eratamente ad ogni risorsa e éld og11i ricordo , cl1e venne ar>0strofato d al1'ansi'o so n1arito: « eb·b en e, cl1e co. a si deve fare, c.he cosa tu mi consj g li di far e? »; e l 'a1nico , sincero , ancora in lran ce per lo sforzo compiuto e quindi oblioso di è· e d elle ragioni della sua presen za rispon d e candidamente: « ti con sig lio di chiamare tin n11edico n . Quest'epi odio di vita "iss uta , ch e embra a,·ere I 'istruttivi là de 11 'a1lologo , mi è tornato alla n1en1oria più d 'una volta con gedando ceri i allie vi·, d oµo il loro uper a to esame e provando, 11el vederli allontanare, quella tacita apprensione, con la quale i ve de un amico caro partire per la gu erra , o' e non si sa mai che cos~ l'attenda , mentre si a b en e ch e quel futuro guerriero ha fragili le spalle e p oco piena ]a CA rtuccera. La difficoltà ne l pre11dere le deci ioni terapeutich·e incontrata dal criovane medico potrebbe d efinirsi da insuffici eri::a tecnica, chia1


39D -

« IL POLICI.INICO »

rnando le altre due ·diflicollà fiuora esan1inate da irisujft:cìcn.za spirituale l'una. e da in.sujflcieriza. fisica l'altra. Sicco1ne di qu~sta insufTiGi·e nza tecnica si potrebbe· incolpare la scuola e,· se così fosse itern1i11i clella nostra disan1ina verrebb·ero. allora con1pletamente spostati co·l trasferirsi della colpa sull·e sp alle , del nTaesLro, io devo preli11linarm·e nte preci$are alcuni dati di fatto e ciò co11 la n1aggiore brevità e la più obbiettiva sere11i'tà possibili. - ~arebbe intanto utile poter cominciare col fissare c·orn·e si presPnti la terapia moderna e quali J1e· siano il co11tenuto, il valor·e, gli indirrzzi, le forze , le col1Je e le glorie e con1e essa si coltiva, si i)ralica , si inse•g na. '.Juesto 11011 n1i è poissibile: dirò soltanto che ho presertti tut.ti i più discussi lati o prob·l emi riguardanti questa t·erapia 111edica .del nostro te1npo, e che potrei co1sì riassu1nerli: la morte clella ricettazione ,e la i1ecessità della sua resur' rezione.; lo sfrenato don1inio da parte ·d ell·e spec iali'tà ; l'abbandono a.ella terapia individuale e l ·a,rve11to delle cure slock e standard; la sopraffazio11e su]ja scie11za da pa:cte dell'industri a e 1'entrata dei cc ~1ercanli nel 'l'empio n; la forzata nece·ss1tà di a.dattare le forn1e di terapia ali e esigenze e. ai tipi della vita del nostro secolo , ]a particolare psicologia del medico e dell 'am111alato mod·erni; i'l co,r rosivo agitarsi ·d i correnti extra o parascie,ntifiche, le quali, buone -e cattive, portano disordi·n e col loro la~peggio , no11 ancora sisten1.atizzato sotto forma di luce f.ern:ia e sicura , di freudis1110, mesmerisn10 , on1eopatisn10 , naturismo, vitalismo, e, se11z(.1 che l 'assona11zi:l oiffenda i 1p~ecedenti rispettabili movin1e.nt.i , di 1ni'raco1lis.mo e di ciarlata. n1 &mo. Nell 'impossibilità di qualsiasi disamina dei capi di questa n1ia elencazion•e, dico, come fac.i le costatazione conclusiva , cl1e ciascuna epoca clinica ha la tera1Jiia medica che le si adatta ; e ch·e è qu·ella ri'sultante dalla somma del patrim.onio te1:apeutico trasmessol e più que1lo da essa s.t~ s sa conquistato, molti1)licata pe·r i f~ttori in1manenti del clin1a esterno., psicologici , so·c i'<lli, econon1ici, ecc. . Prendendo ]a Lerapia 111oderna per quella ch e 1è oggi e se11za ei11trare in merito su quanlo valga , n è progettare quello che dovrebbe essere , dobl1ian10 solo cer care di rispondere al prelimi11are quesito se nelle mo·derne scuole di clini'ca la ter~pia si insegni a sufficienza .e se gli allievi n e in11)arino quanta devono appr-ende-rne . Non voglio tota]n1ente scagionare - e d'altronde sarel)he dar pro.v a di troppo francescana bontà no·n risultando io fra · i possibili accusati ii~ 111ateria .- gli insegnanti di clinica dal rimprovero di non insegnare la terapia p~r­ ehè non voglia n o, o , con1e n1alignano gli an1

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tiaccadeu1ici no11 fTanoescanamente disinteressati, perchè no11 sappiamo inseg·narla. l{iconosco che, rispetto .alla generalità, una deficienza in tale inseg11an1ento esiste: ,e quando la già ricordata legge · universitaria, promulgata alla fine del 11oven1bre scorso, i11dica Je nostre catt.edre col ti ~olo di i11seg11amento di « clinica n1edica generale e terapia medica n non vuole con cJò adottare un titolo pleonastico (in qu·anto sarebbe già im.p licito che la tera·p ia for.m·i parte costitutiva e nlagari dominante della clinica rr1.edica e &a1~ehbe ignoranza o follia volernela astrarre o separar.e) ma vuolericonoscere particolarmo11Le neoessario. ·e specificatamente ordinare di assegnare alla terapi·a un posto di più grande rilievo nell 'amb1Lo globale, disti11gen.d o - ed ·è co·s a giustissima -- la terapia fatta sull 'ammalato, dalla farmacologia e da lJa 111ateria irl!edica, insegnamenti istituzionali eh.e compre.ridono la sc~enza dei farn1aci in loro stesE;i e per loro stessi considernti, co11 i loro da ti dpplicativi ne-ll 'l1omo .. teoricj, dottrinali, speiri111·entali 1e magari em. . . p1r1c1 . Ma tutto ciò non toglie valore a due verj tà ,. che vanno dette, perchè da esse l'accusa a11€; ~ c; uole trae elr.n1enti di equa ·valutazione. La prin·1,a verità è che i ì\-laestri di clinica si sono fatti sfuggire di mano il diritto di creazione e la di'rezione della tera1)ia da a·p pli·c are ai loro inalati. È p erfettamente oompre11sibile che i ten1pi moderni, con lo sviluppo })reso dal]e singol1e b·r anch·e dello scibile, non ab biano pi1ì oer111esso a] clinic;o di essere altresd l 'inven• tore, il rivelatore ed anche sen11)licemente colui che studiava, dettava e faceiva eseguir.e la preparazi'o ne dei farmaci da usare : ma dop"" aver necessariamente ceduto questa parte di aLti,Tità i cJinici si son lasciati pre·n de1re di n1a110, tutte le redini della terapia, sopratl).tto perchè cled.ica11do, secondo i nuovi i11dirizzi, niolta. loro attività a studi non riguarda11ti l 'uon10 a111rr1alato , si sono venuti a trovare impreparati a, mantenere ]e loro prf.\rogative e ad av.er la fo·ri~ l">eI dif&11dei'le , forza costituita d.all 'eserci'zio effettivo e daJJ ·autoritario possesso del do111inio terapeutico; s·i cchè, di fronte ad una continua pressione da parte di forze intruse e i'ntere&s.ate, essi , estraniandosi alle; fac cende terapeutiche e mascl1erando talora, con lo scetticismo• e col J1icl1ilisn10 , la loTo i11adeguata posizio·n-e ~ han finito · con il piassare da dominatori a vassalli; ed i nùovi padroni, sopratutto industri'a]jvigili 11el raccogliere ogni parola e ogni indicazione, anche immatura o errata, p er tradurla in co·m presse, fia]e e sieri vendibili, hann0' tutto al più riservato ai clinici il diritto di dichiararsi consumatori , soddi sfatti o ho , def m ·ezzi terapeutici loro apprestati; quando non hanno trova!.f> ine zzi più finen1e11te psicoJogicii 1

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[ANNO XLl.11, Nl.:M. 9j

SEZIONE PRATICA

o materialmente più persuasivi per trasformarli in avallatoci e perfino propagandisti dei loro prodotti. L'insegnamento, naturalmente, in queste con.d izioni, non poteva essere' molto diverso da quello che è stato. Oggi le cose f'i cominciano a vedere quali sono e quali dovrebbero essere : la clinica vuole giustamente riprendere il do·m inio sulla t·e rapia, che è una provincia del suo inipero staccatasi in un.a autonomia insost€1nibile e dannosa, e che ·d ev·e essere risottomessa a léggi severe, pur restituendole n e:l contempo il meritato posto ·d 'onoir e . Io credo ch e la vittoria della clinica sarà si cura e gli eiffetti del'l a restaurazi'one si faranno presto risentire ancl1e sull 'insegnameinto. La seco1tda verità è cl1e la terapia moderna r1on si può comp1eta,m ente itnseigniare nelFa scuola, e solo in parte lo studente può quindi appren·derrvela, specie nelle sue manifestazioni materialmente applicative. Se anche vorrà il Maestro mettersi in condizione di non essere più accusato di dedi carsi solo gli ultimi cinqite minuti della lezione clinica alle indicazioni terapeutich e, e von·à invece dar largo ,p osto, n ell 'insegnamento , alla t.erapia, non riuscirà mai, nel corso degli studi attuali , a fornire alla scolaresca tutte le n ozioni n.e.cessarie e le i'n finite indicazioni minuziose indispensabili per la scelta di uno piuttosto che di un altro rimedio e per la somministrazione di ciascuno di essi. Bisogna pensare che quella che· era la tera pi.a di 30-4:0 anni fa, alla qual·e ci si suol riportare con nostalgico rimpianto , era costituita da un mezzo centinaio di rimedi in tutto , con poco più di 1m centinaio di ricette fondamentali : questo era tulto il patrimonio corvente, che il Maestro doveva trasmettere, ed il non pesante })agaglio, ch e l'allievo dove, a pre11dere con sè; in q,u ei ten1pi, n ei quali cominciava ad appari·re I ,aspirina - una d elle, più raipprese11tat.ive antesig11ane di quella farmacop ea dell 'ir1dustria chimica sintetica, cl1e do, . eva sopratutto distrug,gere la galenica e la fitoterapia - in que ten1pi cc più felici e n1en leggiadri n, il consigl~are un ipnotico equiva]eva a dare la ricetta del cloralio n e1l 'acqua, col « correttivo » dello sciroppo , e si era già in 2ona di terapia nuova ; oggi son o for e un migliai'o gli ipnotici dai nomi strani in al, ol, id e- vi'a dicer1do ; e m entre tutti più o meno si equivalgo110 nel! 'effetto, non sono identici nel]a formola nè nelle applicazio11 i. Secondo I 'i11 ventario di ~folitor l 'arsenale terapeutico moderno è co1nposto da 30.000 preparazi·oni, ]e quali , ])er fortuna , non corrispondono ad altrettanti corpi sen1plici e n eanch e ad altrettanti con1posti chimici d efiniti' o s uccl1i cli piante e m edicamenti anin1<lli. Ma « come formiamo n1i1

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gliaia di parole u ando tre d ozz i11e. di uo11i », la ~rapia n1oder11a partendo, da poche dozzine di con1posli o di sostanze medicamentose, crea tante 111ig liaia di preparazioni. Come si può don1inare ed esporre a Scuola lutta questa materia ? Quand'anche si calcoli c.h e queste 30.000 preparazioni moderne non rappresentino altrettanti mezzi per parare altrettanti colpi del m ale, ma si' d ebbano considerare 30. 000 vocaboli con sinonimie (ciò che signi.fica equivalenze terapeuti ch e) a gruppi di dozzine o centinaia, r esta i'l fatto ch e questo arsenale terapeutico contiene tutti i mezzi curativi for1damentali necessari e jusostituihili e fram1nisti ad essi tantissi'mi altri rimedi buoni, utili e quindi n1eritevoli di con ~derazi one e di prova . .Ed allora, se ad un malato si deve oggi, per ritornare all 'ese111pi·o, prescrivere un sonnifero, si può a Scuola tornare a dettare la ricetta d el vecchio cloralio? E se si d eve i11vece ricorrere ad un ipnotico n1oderno , ed i'l ~Laestro non può o non deve o non vuole far e delle esplicite pre fere11 ze - sapendo ch e l 'in dicazion e uscita daJ1a sua bocca i11 aula può avern tin peso in1menso soli o tutti i riguardi r1on v'ha altro inezzo ch e di sinletiz2.ar e la pro1:iria indicazione scolastica di t era1Jtia dettando g~n e ri cam e11te di iisarc gli ipriotici, senza stabilire di più: tipo questo di indtcazione terapeutica scolastica in Italia adottato forse più che all'estero , per chè colà già esistono forti e caratteri. tj ch e indust.rie farmaceutich e i1azio11alt, ch e rendono facile additare detern1inali tipici prodotti n azionali , com e appunto fanno sopratutto i clinici ed i trattali ~ ti fran ce. i e ted·esclij. Resta comunque il fallo cl1e l 'allievo e ce claJla sc uola con troppo i)och e nozi'o ni di terapia, e so.prattutlo senza quelle mode te 111a i11dispen abili indi cazio11i per la material e prescrizione e la prG1tica sommi11istrazione clei farmaci ancl1e più u sati. E se i'l n eolaureato, ch e abl)ia studiato e ~pg·uite le lezioni e freque1Jtate le corsie, porta co11 sè qua11to gli occo rre di co11oscenze per avere l 'idea dei r im.edi da prescrivere, ciò n on gli basta per ri empire co11 sicurezza que] terribile, conclusivo, conipro1

rriettente r1~/,ta1tgoli1to d i carta, che si cl1ia1na ricetta.. Incapacità q uesta co11 1u11e, e più o i11eno 1C-'rga1nente lame11t.ata, per gli .1llievi delle cuoJP cliniche di tutti i paesi e i11 larga r11isura <tnalogamente a11che per le altre profe ~ion i : quanti ufficiali giudiziari compilan o una citazion,e n1eglio dei neodottori in legge ed a quanti capiniast ri , i deve .. e i l)rogelti e i calcoli: dei giov.ar1i in gegneri nor1 mieto110 \i t1in1e e non crea110 di sa tri. Orbene, come r er1 dere que ta r elativa impre11arazione meno incisiva ulJe dure g iornate del no,rizialo medi co, qua11do l 'anima tren1a 1

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cc lL POLICL1NlCO

forse più della i11ano., che tasta i'l corpo e della ve111la , cl1e scrive quel cc Recipe », che sembra n1a.estoso con1e le prime parole degli editti e sole1111e corr1e le intestazioni delle sentenze? l o cr edo che con taluni accorgimenti .e co11 pil~c ole 1)1revenzioni l'allievo possa, ed anche rn·e:- Lu, Jargan1ente ovviare a queste sue lacune. f'rj111a di tutto egli deve, durante gli anni u11i,TersiLari, assorbire, 11reparare, sistematizzare i1el suo cervello le nozioni di: terapia,. sapendo di costituirsi i prin1i m ezzi n.ecessari per compi er~ la s11a funzi'o ne. QuesLo lavo1 r o d eve e ssere i)ersonale per og11u110, di iniziativa, coordinato, conlir1uato: così co1nie i medici delle passate generazioni raccoglievano dalla bocca de1i 1\laestri le i11dicazioni e le formule , r J1e costituivano r)oi i loro assiomi di verità e 1.e loro 11orme di J>ratjca e le trascrivevano sui loru ta ccuini , con1pagni di tutta la vita, in u11 ··epoca nella quale cir colavano ben pochi cc For111uJari n o « Prontuari n. Nel costituirsi, durante gli anni di· clinica e nelle eserciLazio11i praljc.J1e, precedenti o im1nediatamrn te successive alla laurea, questa c11,e chia,mer cmo la dolazi·one terapeiitica tti partenza bisogna s-em1,re attenersi alle conoscenze fondamentali e indiS})en sabili : non a1trin1enti partendo per un viaggio si n1ettono nel tasr,aparte o nella valigetta solo gli oggetti di J) l irr1a necessità. ~011 bisogna quindi pensa.re n è di abbracc iare colla mente l.e .30.000 preparazioni , ciò ch e ba ter ebbe a dare le vertig ini o a far cad t:r e le .braccia. col più tetro scoraggian1e,n to , e 11en1111eno proporsi di p r end.e rne con sè la metà i1è u11 Lerzo, n P. un decin10 : bi'sogna rivolger ~ i . olo ai non moltissìn1i rir11e.di fo,n damentali ed alle più sempli ci formule o preparazioni· (uua o due al massimo per ogni gruppo di m edici11ali e di infermità) e cominciare la prat ica se~·vendosi di esse. Ri corro ad un esempio: il conoscere la vecc11ia formula h accelli'a na di salicilato di chi1tino e fenacetina ana ctg·r. 25, canfora rase\ ctgr . :3, può bas tare (ed è b a tata a tanti !), :per far e a meno ·di doover apprendere un n1 ezzo centi11 a io di no,m i di compresse, pillol e o c.a chet s. ch e in fondo la equivalgono, qruando r1.on abbiano l 'identica comr>osizione : e se a ciò aggiungesi la conosce11za della posoil ogia (altro teTribile scogli'o questo delle dosi , n1a con un po ' di organizzazione m entale uperabiJissin10) d·el salicilato di sodio, del] 'aspirina e del piran1idone, il giovan e sta perfettamente a posto per questa categori:a di rimedi e di terapia: ed ove la stessa cosa ripeta negli altri camp i (por i ricostituenti, che sono l 'enorme massa confusionist.a per i me.d icam enti iodici, calcici , .arsenicali , rimedi gastroenterici, diuretici: e per le altre non molte categorie di far·n1aci) io posso assicurare il giovane medi co 1

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lANNO

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che egJi sarà periettan1ente in grado di ccrmin- ' (:iare la propria strada ed anche di percorrern e l1ene un bel tratto. l'o:i ali diverrà facile a1:rirchìre il p·r oprio magazzino di' tantissintì altri m ezzi di cura e raffinarlo, studiando, ragion~ndo, selez ionando: e legg·a se1npre e consideri ·1e for111ule delle preparazio1n i, che ~i 11resenteran110 alla sua adozione, ·e vedrà come ta11te volt.e esse sono presso a poco le stesse, di cui è già padrone e fa uso. Io vorrei appunto insistere s u un preciso avvertimento cogli a llievi e coi colleghi gi<YVanissjmi e, se mi fosse i)ermesso, anche con coloro , ai quali la vita e l 'esperienza cominciano a ~polverare di bianco le chiome, portandoli \'erso le cosidelte cc novità » terapeutiche, talora n ell 'ingiusta ansi·a di non apparire baste· volme nte al corrent·e della n1odemità: e que~lo .avvertimento è di leggere e di valutare le formule di preparazione che, in Italia, per provvida legge, devono essere scritte su og11i m cdiri11t'\le. ' ;e·tlra.nno allora tante volte come l 'etichetta fiamn1Elggiante, il nome suggestivo, !:esposizione dell 'azione fatta con una finezza ])Sicologica che dimostra un 'evoluzione inimn1aginàbile di fron le a quella degli antichi speziali o dei più . cele,b ri preparatori. di rim€di' di solo m ezzo secolo fa, nascondano un po\' éro n1i cuglio di sostanze comuni e mod·este; e tutto si riduca ad av•er e co1mpressa sotto una i11accl1ina o racchiusa in cachet r osa od azzurro o nascosta sotto la sup1erficie argentea di u11a pillola, qu.alcuna di quelle umili cc .p-0lveri'ne » cl1e ogni n1edico sa e può prescrivere per proprio conto e ogni farmacista può spedir~ . Seguendo questi avverti'J.nenti il bagaglio terapeutico dello studente, nel lasciare la scuola per affror1tare la vita pratica, si viene a defi11ire e a ridurre a sopportabilissime proporzioni; limita to cio è solo alle cose necessarie ed ai rin1.edi veran1ente efficaci, costituito dai princi11ali e definiti composti chimici , dai' proclotti ga Jenici fondamentali e spesso secolarj , da pocl1i alcaloidi , sieri , vaccini , e da alcuni p rodotti opoterapici ed endocrini e da no·n molte altre sostante c11rative. Comie un motore allrggerito dal peso eccessivo ·ed inutile, il giova11e m edico riesce allora a partire, avviandosi ·p er la strad~ del ~uo un1ani'ssimo cammino: do,p o preso l 'abbrivo, gli sarà facile, ed anche lieive P. lieto , fermarsi ogni tanto lungo i mia.rgini di essa per raccogliervi i fio·r i più belli e più odorosi e arri cchirne il proprio zaino, gravanclolo di peso , ch e non gli graverà già sulJe irrobustite spalle. Ed un ultimo ricordo, tecnico e psicologico al tempo stesso. Se è perfettamen te vero affermare che il medi'c o è ed ha ragione d'esseTe in · quanto cura le malattie, non è altrettanto vero che egli '~

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venga i11en0 a q ues.to dovere qualora 11011 co11cluda illico et immediate ogni i)roprio atto clinico con una decisione curativa. È lapa lis. iano c he alla cura d ebba precedere la diagnosi ed a questa l :indagi11 e clinica: ma è del pari realtà incontrasLabi] e c be solo i11 casi eccezionali la cura deve i1n,media·tamerile seguire la diagnosi, la quale nemmeno e sa per lo più si ottien·e istantanea od in brev.e ten1po. Ed allora il g iovane m 1edi co si so llragga a] tu.rbamenlo del cc che cosa farò?», quando i a"vicina ai suoi primi an1malat.i, e li studi con serena tranqt1illità ed Ave11do la certezza che ai i)rimi soccor si potrà so pperire sempre colle sue · più elementari nozioni: u11 'i11iezione eccitanlie" un a11estesico, un oppiaceo, un diuretico e poco più co&tituiscono questi e·v entuali urgenti ricor si tera1)eutici; e c i sarà poi sen1pre tempo e modo ver coordina re le pro1p rie idee, per fare i riscont1i necessari , per pr endere le deci ioni e così g il1nger e alle ten1ule pr e~criz i oni· curative. E se accade. se ch e i 1 podestà d el pae e o iJ J1otajo o ur:i vecchio compagno di t udi od unn altra qualsiasi di qqelle person e, che po ono creare la fama o il discredito, gli chi'e d·e._ ero a bruciapelo , ulla strada o i11 u11 ritrovo, un con sig lio od una ricetta , io so11 certo cl1e· nor1 mancheranno al l1P.o-dottore le 1)arole e le prudenti decisioni per trarsi dignitosamente e<:l onestamente dal momentaneo in1paccio. E la ste~sa calma si co11servi di fro 11te ai cc potenti d ella terra », ba11chieri ricchi a n1ilioni , n1inistri, camJ)Ìoni portivi, letterati ce~ lebri, <livi d el cinema : a Lutti quei colos i di 11otorietà, ai quali non si va.g lia dar diritto di usare l 'ar guto con siglio di Jean F'iolle: « o ' 'Oi, sui quali sono fissati g li sguardi delle fo l le, :3f! v'accade èh e si infiammi la vostra appendice o ch e la vostra a11to1nobi·Ie ribalti, fat.evi condurrie all'ospedale più vicino , sotto un falso nome , e abbandonatevi, e.on g'li occh i chiusi , alla vo .. tra sorte: sarete lrattati come il primo Y·onuto , e ciò sarà , ve lo assicuro, meglio per 1

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SEZJONE PRATJCA

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~ ora ch e termini il mio dire. Esso non stato ~ e volutamente - inte suto di i1ozio-

1ii tec nich e e di dottrin a]i disqui izioni: ho lasciato per oggi int::tttò ·i l mio IJiiccolo , sudato patrin1onio di sci,enza, cor11e 110 la ciato chiuse le porte della bi1blioteca senza chiedere ai g ran di rappresenta11ti della nostra cienza i loro tesori di sapere per inte ~erne un-a dotta e po.. . s1z1one per v01. Ho ' roluto invece ch e talu11e particol<l1i cose che vidi , 111editai, in1parai n ei g iorr1i J:>er fortuna a n cor v ici11i di colaro in quelli già tanto rtumero i di i11 edi<'o e in c.1uelli, a11ch 'essi nor1 l ~orhi'. e pu·r e tanto penso i durante i quali feci le\ guida ad a lli evi , oo-gi affiora.. ero e ai~11gessero ai g ioYani a l li evi a11cl1e con1e parz13]e

ri,~e]az ion·e

d el I 'inti1110 n1io pen iero, d elle co11vi11zioni, delle esperienze , e quindi, ineYi tabilrt1enle, come car.atleristj·c a di' for1nazion e, di giudizio, dj indirizzo e di pos ibilità. Chi, con1e me, do1Jo tan to i'nlreccia1" i c1i realismo e tii sogno, vi e11e a vivere un 'ora con1e questa, non può non chied ersi se ia degno del suo deslino e se i giorni futuri gli saran110 ereni , percl1·è posisied·e sicurezza del proprio lavoro e' lieti _per ch è si se11te ad~auato ad e o. Ed io mi 0110 g·iii doma11dato, e n1i ouo torn1entosan1ent.e tornato a don1andare ancl1e durante questa stessa nostra ora - poichè le voci dello spirito i1on t accior10 mai e parlano ancl•·e mentre Ja r ealt?-i si sLa volgendo qua le i1nn1anente n1alerialità di' azione - se })O~ . . eggo qu·e sta d,egnità e questa capacità . .i\ila la risposta no11 mi è giunta, perch è 11on può ve11ire da n10 : dovrà venir1ni da voi, collegl1.i , allievi, abitanti di qu esta Superba, n e.Ila qual·e a tte11do i'l mio cc dign us inl rari » : l 'unica voce, ch e 110 u<lita finora, è stata c1ue ll a della ll'lia coscienza, ch e i11i ha detto di a' cr lutto fatto p er giungere ad esser degno e capace o di volere tutto fare per meritare di essere sen1pre accolto e sorretto. 1

LAVORI ORIGINALI OSPEDALI RITJNITI DI ROMA (>8PEDALE DEL LITTORIO - PADIGLIONE CESALPINO diretto dal prof. A. SEBASTIANI

L'oso del glucosio e dell'inso1ina nella polmonite loba1·e. Do ll. ~iARIO l\IAIONE, as"' istente. :Nel 1931 l 'Ucch eddu l1a rilevato ch e i valori <lella giicemia ne] la l)O]monite Jobare sono più elevati cl1e in altre n1alatti e acute e che l 'iperglice1nia è in ge11ere pro1)orziona le alla gravit3 d ella n1alatlia. Anche la curva della g licemia alimentare ha un con1portamen to simile a quelJ o di un 1ieve diabete. A'"cnuta 1a crisi, glicemia e curva glicen1ica tornano a] norrr1ale. 111 base a queslo dato prnsò di usare nei pol111011ilici un trattamento in ulinico, son1n1injstra11do 30-45 unità al giorno, facer1do seguire 50 grnmm i di zuccl1ero a llo scopo di evitare crisi ipoglic..erniche , om1nini~tra­ zione t.,l1e divide,-a in tre dosi g iornaliere. I risuJLati ottenuti furono buoni pecie JJer il migliora1nento clelle con dizioni generali e per il deco r-'O de] la 111alattia (crisi in IIIa_ , ·a oiornata). lncu1agg iali ùa que ti ri ... ultati al>bian10 pc11sato di adottare su vasta cala la terapia insulinit;tl 11clla p0l111onite lobare , a11 cl1e tenen do pre&cnte il fatto ch e l ' in ulina è . tala ado~>er~1ta fayorevoln1ente 11ella terapia dell 'in ... uffi ci<·n za carclinca. ed è 11olo cl1 e questa r una


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« IL POLICLINICO n

delle ca u~e cur si alLribuisce l'esito infausto cialme·n te le condizioni cardiache. Nella sua dtJla poln101 ii1 e. applicazjone non abbiamo mai notato nei paNel biennio ig33_3•4 nel Reparto Cesalpin,o zienti alc un disturbo, sia pure lieve, nemmeno sono state curate le polmoniti lobari sommile profuse sudorazioni a cui accenna l 'Ucchednistra11d.o 20 unità di insulina e 40. grammi di du, tanto da poter affermare che essa può es· zucchero pei· via orale divisi in due dosi. Solo u.J irt pocl1issimi casi, oltre l 'insulina, è stata ....J <X data .a nche la digitale, convinti della sua scarsa totazione Jlei non fibri llanti, come no·! \ sono 30 u..J s tate usate la canfora , la sparteina, la caffei~<X z ~ z n<t, ecc.: dai più adoperate su larga scala nella 25 z ....J ~ o c t1ra delle rnalattie acute ed in special modo ~ 20 o Cl ~ d ella poln1onite. Fossi.a mo perciò affermare ::::> o 15 c he il trattamento della polmonite lo·b are è ~ 10 stato da noi fatto esclu sivan1ente con glucosio ed insulina. D'altra parte bisogna tenere pre5 sente che sono stati sottoposti al trattameTito glucosio-insulina tutti i casi, senza tenere con5 to delJ.a g iornata di malattia in cui potevamo i11iziare la r ura , n,è della maggi.ore o m1inore 10 gravità. 15 J poln1onitici ·curati nel Jleparto negli anni 20 t---t---+---t--+-1933 e 1 9~4 asso1nn1ano a 10·0 e di e1Ssi 60 casi sono rap·presc11tati da uomini e 40 da don 25 ........---t---+---t--+-n e. Dei 100 casi ~9 sono g uariti , Il sono morti 30 i---r--t---+--+--+--+--+---+---+-+~ (6 uon1 ini e 5 donne). La rr1ortalità totale qtti11di ·è stata dell'l_l o/o, me.n tre se si distingue la n1orlali là a seconda del sesso 8i ha il MORTALITA NE.I TRATTATI 10 <ro neg-li uominj e il 12 % nelle donne. CON GLUC05l0· IN5U LINA · Per a vere dei dati di riferimento e per eviture cl1e si potessero attribuire queste basse MORTAL1TA' NEI NON TRATIATI c ifre ad una particolare benignità della p·o lmo. CON GLUCOSIO-IN5ULINA · nile lobare negli anni 1933-1934 è stato visto a11c,he l 'andamento delle polmoniti negli altri ser 0 praticata anche r1ei casi in cui le condidue 11eparti Medici dell 'Ospedale del Littorio zioni generali sono molto gravi . durante la s tessa epoca. •• • I casi cu1ati nel 1933'-1934 negli altri Reparti ~ledici sono 211 (145 uomini , 66 donne). E noL'J cl1e di fronte alla polmonite la meLa inortalità n egli uorr1ini è stata del 17, 3 ì ùi t ina si trova quasi disarmata nonostante i nelle donne del 25, 7 ~~' la totale del 19 o/o. Panun11erosi te11tativi fatli. Non si possono infatti r:1gon.ando queste cifre a quelle ottenute da co11siderare seguiti da successi anche i m etodi noi possiamo chiaramente vedere la diversità l)ÌÙ rocenten1ente . adoperati. Limitandoci a d e.li 'andamento, della mortalità per polmonite questi u]ti.1ni ricordia1110 in poche parole, per i lobare col trattamento glucosio-insulina. Quenecessari confronti, i risultati ottenuti. La mortalità nei polmonitici curati con siero 5t0 risulta anche più esattamente dalla seguenl?elton è del 20 %, rr1entre i co11trolli hanno te g rafica. dalo qirca il 30 %, cioè stanno in rapporto di Le co11clusio11i quindi ch e si possono trarre 3 a 2, m entre il rapporto della mortalità avuta sono sopratutto lusinghiere riguardo la mornel 11ostro J\eparto con il controllo è di 2 a 1. talità. Non abbiamo peraltro notato alcuna inSolo nell e polmoniti date da pneumococco 1° fluenza di questa terapia sul reperto polmot1are , nè sulla curva tern1ica. Così pure la du- · tipo r\ussel ha a,·uto una mortalità del 10 % • circa. rata della malattia non è influenzata dalla J)ate an ch e le notev6li difficoltà per l ' us o del cura , a11che n·ei casi in cui essa è stata pratisiero si comprenderà com 'esso non possa es.cata sin dall'inizio. Infatti in nessun caso si è sere lisat.o r1ella pratica corrente. avuta la crisi in IIIa giornata, in un caso (1 %) lf.anson trattando le polmoniti lobari con in l~=' g iornata ed in 6 casi (6 %) in va gioranidride c:arhonica ed ossigeno ha avuto una n ;1ta. Però la terapia g lucosio-insulina fa nomortalità del] ~ 0fo. Bisogna però tenere presentevolr11en Lé 1nigliorare lo stato generale e spe·

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te l 'esiguo llllmero <lei casi curati (27) ed il f~t.to rhe essi furono scelti. Anclte la mortalità nei polmonitici curati con cl1ini11a fu bassa (8, 6 %), però i controlli dettaro una n1ortalità appena del 15,3 %. Di a ltri meLo,di usati, come per esempio il calr:10 e11 dove11oso, non si co11osce altro che ir11gli.ora111en Lo cli11ico. Concludendo non pensiamo davvero di proporre con la nostra esperienza qui riferita una cura specifjca della polmonite, ci è sembrato solo che vtl lesse la pena di riferire i risultati ottenuti perchè ~ssi dimostrerebbero l 'esistenza -.:li un mezzo capace di attenuare le conseg t1er1ze di una .c osi grav-e malattia .

fiIASSUNTO. bare somminist:r~ando 2'0 U. di Insulina e 40 gr. di zu,c ch ero pro die. La rr1ortalità è stata dell ' ll %, mentre nei non trattati con glucosio e insulina essa è stata del 19 1~ . ~on ha notato alcuna azione sulla durata de]] a malattia. Conclude ch e l 'uso del glucosio e dell 'irisulina nel la polmo11ite lobare, pur· n·o n rappre· :sentando una cura specifica, è in grado di attenuare le consegu t?.nze di una così g rave malf1ttia. BIBLIOGRAFI..\ . Minerva Medica, 1, XII, 1931. RussEL-CECIL. The British Medicai Journal , 8 ottobre 1932. • . A_ ZuccHI. Gazzetta degli Ospedali e delle Cl~n1che, 11 settembre 1932. J. HANSON , A. CALHONN. Arch. of Intern. Med. , agosto 1932. P . MINO . Comunicazioni Mediche, 1931, pag. 47. Ucc HEDDU.

Pubblloaaione di eccezionale Interesse per tutti I me. dici condotti : Prof. oott. LEONARDO DOMINICI Direttore della R. Clinica Chirurgica dell'Università di Perugia.

Piccola Chirurgia e Chirurgia d'urgenza Prefazione del I>rof. Robert• Aleasandri. Ne riportiamo l'Indice sistematico in riassunto: . PREFAZI?NB; PARTE I: Le condizioni indispensabili per un'operazione chsrur, gica (in sette capitoli), pag. 1. a 36. - PARTE 11: Cura delle ~: sioni traumatiche (in otto capitols). pag~ 37 a 220. - PARTE • 1 Cura delle infe,tioni chirurgiche (in dieci , catnton~, ~ag. ~2 a P.uTE IV: T ecnica di alcune PKcole operationJ e dei soc, 272 • cof'si di urgenza (in trentaquattro capitou~. pag. 27~ a 43r. Indice sistematico, pag. 432 a 438. - Indice al/abenco genet-ale, pag. 439 a 446. Ìl libro è elaboralo con criteri di assoluta praticità, e corrisponde in tutto alle esigenze odierne dci medici chirurgi condotti, dci giovani 14luttafi e dei laureandi. Voi.urne di pagg. IV,446, con 225 figure i~terc~l~te . nel t~to, nitidamente stampato e rilegato in tela, con 1nscr1z1on1 sul piano e sul dorso. postali · di spedizione. Per gli P rezzo L • 5 6 , P iù le s"ese .. f abbonati al « Policljnico >1. sole L. 5 1 , tn porto ranco.

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Inviare Vaglia all'editore LUIGI cursale diciotto Roma.

POZZI

OHSERV AZIONI CLINICHE (lSPEDALI RT{ ' NIT[

G. . MELACRINO

, Ufficio Postale sue·

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F.

BIANClll

REGGIO' CALABRIA.

Direttore : Prin1ario Chir. Prof. G. CAR.oss1~f.

Intervento precoce nelle ferite penetranti in cavità addominale. Dott.

G10VANNT CASELLA,

aiut.o cl1irurgo.

È o,g gi no1ione acquisita ch e 1'i11t,ervento

op·e rativo precoce nelle ferite penetranti deJl 'addonte sia da arma da fuoco ch e da arma bianca (coltello, pugnale ecc .) è di somma imriortar1za per i risultati insperati ch·e sp.esso si ottengono. Constatata cl1e la lesion e è penetrante, è di :-.omma urgenza a ffrettare l'atto operativo , sia nei casi ad a1Ldamento g rave fin dall'inizio cl1e in tutti quei casi in cui manca alcun indizio cli lesion·e oendoaddo1ninale per il mantenersi del polso in buone condizioni, ventre piatto e poco doloroso. Esistono n ella letteratura casi di eviscera1.io11e, in seguito a ferita , di parte del pacchetto intes tinale con contam.inazione di ,e sso, 'e11uti a guarjgione do1Jo . un intervento temr>estivo. Così fa cendo , qualch,e volta 1'operazione sarà forse superflua m a i1on nociva ; in con1JJen so .p erò, molte volte si scopriranno l€sioni inattese, che , P·e n trattate, dara nno la guarigione del ferito . Guariran110 anche sen za cure oper atorie tutti i casi di ferite parietali . ma in qu1e ste la diagnosi è spesso difficile . L 'intervento per.n1etterà di accertare la penetrazione o m eno della ferita , le lesioni viscerali. e di praticare il trattar11ento del caso, ~uturando le lesiot1i degli organi addominali , arr.estando 1-e eventuali err1orragie , estraendo .i corpi estranei , prevenendo le infezioni. L 'infezione ·è sempre da tem er e anche quando si tratti di penetrazione senza lesioni di organi endoaddominali . Si sono visti casi di lesioni parietali o paraperitoneali ch e procur arono la morte per jnfezione propagatasi al peritoneo. E indispensabile ch e -l'esame del ferito sia i11i11uzioso e ch e si tenga conto della sensibilità locale e generale del ventre, del polso, della facies e di ·tutti quei piccoli segni, l 'importao1::J dei quali spesso è capitale. el minimo dubbio, val meglio decisam en te intervenire. :È da tenere presente che le ferite penetra11ti nell'addome interessano in n1assin1a parte l 'intesti110. Secondo Fiscl1er il 60,9 ~~ int ere ~ sano gl 'intrstini , il 16 , 1 ~~ il fegato, il 7, 3 ~~ j l rene, ~

L:A. ha trattati n. 100 casi di polmonite lo-

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SIDZIONE PRATICA

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<< J L POLICLINICO

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[ANNO ~L ITI , ~l.: i\L

· iJ· 5-% il i11ese11ter c e cl i -vasi , il 2,7 % la i11il-

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i >er1zi a delJ ·op eratore., al t e111 pestivo interve11t.o. In falti, data l 'ottima organizzazio ne di ~a , il 0,4 % il pa11creas. \,-i on o inoltre fePro nto soccor so esist ente presso questi Osperite 11·en etranti cl1e no·n ir1ter essa110 alcun 'iscere, le quali, secondo 1'uffi er , rap,p resente- dali Riu11iti, i feriti vengono subito operati 0 1..ebbero l l /o. . per la costante r eperibilità del chi'rurgo. Tale ten1pestività de1J 'atto operativo compren , a in Il p r of. 1\les5::t11dri u 115 ferite IJen etranti 11 t: ha trovate i ·0 se nza lesioni intestinali . · parte il ri i.ardo dovuto al lungo tragitto ch e F r equente è l ' en1orragia per lesi'o ni con cosp ess? i feriti de:b ·b ono percorrere in auto111itar1 Li dei vAsi o di essi soli . Emorragia ahan1bulanza per raggiungere l 'os.pedale da i lonbo11da11te si verifi ca an ch e i1elle lesio11 i epa1itani paesi della provin cia. che e sple·n icl1e. L 'i11terveuto precoc-e darà la « ln tal i11odo .110 potuto talvolta intervenire J.lOSsibilità di praticare un ' emostasi diretta con 15-20 minuti dopo l 'an~ivo del ferito in ospela lepatt1ra dei vasi , con la sutura d·elle ledaJ e ed in taluni casi di feriti addominali di sioni epatich e; ci darà la possibilità di arrecoltello o di arma da fuoco, provenienti· dalla s ta r e precocen1 ente , co11 la sutura delle ler ittà o dagli immediat-i suburbi, laparatomizsi o~l i in testi11a Ji e con la d.e t er sion e del cavo zare il ferito entro 40-50 n1inuti dall 'avyenuto peritoneq le, l 'infezio11e del periton eo per fuoferi111ento » (1Carossini). riuscii a clel cor1 lenulo intes tinale, ricco di L ·operazione d eve es~ere ancl1 'essa rapida germi virt1lenti. n on trascurando però di eseguire un 'accurata (~onte.11uto i11testinale ch e è di g ra11 lunga j speziane degli organi e11do-addominali : in pii'.! ir1fP'I laì1te e p i1ì tossico n ell 'ileo ch e· n el pri:.110 ternpo ispezionare il fegato, la milza, d igiuno e pi'ù 1n cora nel l 'intestino crasso. i vasi mese11teriali per le emorragie ch·e r1 e Sono da escludere dal} 'intervento i feriti in 811sseguono alle lesioni di essi ; ispezion.are CO I) g ravi condizior1i ge11.er<ili , 1quando quest e iacura g li intestini ed in specie J'intestin o ine110 dovute ad u110 ~tato di peritonite g ià consenteriale, il quale per la sua 111ob·i1i Là va ogc)ar•1nta o all 'esistenza di altre ferite a carico getto a sposlame11ti. Infatti spesso si sono cor•del tor.lce, del cr anio ecc., come non si d ebs latat e lesio11i lontane dalla sede della ferita. bo110 operare in stato di ch oc, se non prima Tale rn·e todica ricer ca eseguita durante l'atto questo si sia risolto (_A.l e.~ . andri). ope1ativo ancl1.e n ei feriti da arn1a da fuoco l ,' in terve.nto precoce ci dà una incor aggiancon solo foro di entrata d el proiettile, c i esote percent11a] e di guarigioni, percentuale ch e nero dal ricorrere in precedenza al controllo decresce se•n sibilmente al di la delle 4 ore, rcdiologico, ch e apporter ebbe un ritardo al1'i·n terven Lo . per di,'enlare impr.essionante oltre le 8, 12 L 'eviscerazio11 e viene per quanto è IJOssib-ile ore. Negli O~pedali Riuniti di Reggio Calabria in ridotta al n1inimo e la parte ,dell'intestino erun trienrtio di attività cl1irurgica (vedi r endi- . ri.iato viene proLett.a con flanelle e i)ezze di con: o statistico del prof . Carossini) sono stati garza sterilizzata ed imbevuta di soluzione 0Jt11)a1·at.01r1izz1lli per lesioni addominali da si.ologica. arrna da pu11ta e taglio penetranti in cavità La disinfezione vien e praticata con la ii11n. 12 feriti e n. 26 feriti per lesioni da arma ·1nissione i11 cavità peritoneale di una soluzior1e da fuoco (in gen ere) . In totale n . 38 ferite di oleosa st·erile di canfo·r a in minin1a percentuaJe cli i 11. 2G inter essavano gli intestini, n. 6 lo for!11ulata d.al prof. Car ossir1i . . . tomaco, n. f. il fegato, n. 1 la milza e n . 2 La cavità addominale viene. drenata cori doppio dren aggio ·capillare e tubulare. ii r erLe. I1l es.. e so110 co111pl'e se le ferite multiple. Jli~erisco su ~n recente caso operato dal prof. Carossini entr o ]a prima ora d.a ll 'ay,re111 u rt lSolo caso di intervento per ferita penuto ferimento. 11etrante e con fuoriuscita di epip loon , non fu . . r isco11trata alctlj)a lesjone di organi endoaddoIl gior:no 20 ottobre 1935, A. XIII, alle ore '20 m i nali . ven11e ricoYerato d 'urge11za il nominato Marino Al>biamo quindi una }Jer centuale ch e i1er .Gaietano di Giuseppe e di Maria Ca·sciano, di anni }'intestino ·è del 68 °J.,, de] 15,8' ~~ per lo sto- 23, celibe, nati vo e resid ente a Reggio Calabria (l~ion e S. Caterina), di profession e manovale, ferito m&.co, del 11 ,15 /'~ p er il fegato , del 2,6 % }Jer da arma da .ft1oco (pistola) con foro cli entra la del lér 111il1.a e del 3,6 % per il r ene. Percentuale proiettile in corrispondenza della linea n1 ediana cl1e si avvicina a t]uella del Fisch er sopra cle11 'addome, a quattro djta trasverse sott o 1'om:bellico e senza foro cli u scita . ..\Ile ore 20 e 20 min 1e-n2 ionata. Dei lapara tOìJ1izzal i per f.erita d 'arn1a ]Jiian - ·I.lU ti il prof. Carossini operò il ferito. Fu prn ticata la laparatomia sollo ombellico-pu])ica comprendenca i e1Jl1e ul1 solo d eceduto e i1. ~ deceduti si te il foro cli en lrata dell a pallo ttola. All 'apertura chbero d i q uelli lJer ferita d 'ar111a d a fl1oco. dell 'addome ~1 trovò abbondante quantità cl i sanf>er ('e11tualc lusin gl1icra dovuta , oltre r he alìa gue con1mi lo a contenuto intesti11 ale. Nel digiuno 1

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l A1'1'0

XLIII, .Nt i\I. 9)

furono repertati e suturati 14 fori di cui 2 particola~met? le ampii,' ~el ·sigma 4 ferite di cui 2 più n1np1e, due nell ep1ploon e due neJ mesentere. Da due ferite intestinali emergevano due ascar~di. Co~plessivan1ente ben 22 ferite. Il proiettile non e stato trovato. Fu eseguita un 'accurata detersione peritoneale. Furono applica ti due drenaiggi, C!J.pillare e tubulare. Il decorso post-operatorio è stato normale. In ventesima giornata (10-11-1935) il paziente Yenne dimesso completamente g uarito. Il risultato otlenuto sta a dimostrare quali insperate guarigioni si possono ottenere da un precoce-intervento.

RTASSUNTO. L 'Autore cii.a ]a . ta tistica operatoria relativa agli interventi 11elle f.erite penetranti in cavità &.ddomina],e d el pri1110 trier1nio di attiv ità chirurgica d egli Ospedali' f\.iu11iti di ·Reggio 'C alabria. Illustra u11 caso di lesioni rnultiple inte~tìnali venuto a guarigione e co11clude afferrnand o che d.a un intervento precoce nelle ferite penetranti in cavità addo111inale si possono otten-ere o ltimi risultati operatori i.

BIBLIOGRAFIA. ;·

ALESSANDRI. Aitanuale di Chirurgia.. l.EAARS. Chi r urgia d ·urgenza. CAH?SSINJ. Il primo triennio di attività '

gica, ecc. ' AI.DON I. ;\[anuale cli Chirurgia

405'

SEZIONE PRATICA

chirur-

( ALESSANDRI) .

SUNTI E RASSEGNE SISTEMA NERVOSO. La micrania. (l\i. G. CAussADE . G(JJZetle des fl6pitaux, 25 dicen1bre 1935).

La micrania è una n1alattia ch e s'inizia nel1'infanzia: non 11a quindi alcun ra1)J)Orto con Ja prepubertà o con la pubertà. P ersiste tutta l 'esi's tenz.a e si atte11ua o scon1pare verso i cinqnanta anni. I .a r11icrania non è u11a emicrania: tutti i .suoi disturbi sono bilaterali. I . a cefalea, b en distinta dalle altre oefalee, è il fer1on1.eno prevalente. B periodica, influenzo.ta 111a no11 detern1in.ata dalla mestruazio. n e, dall 'aliment.azione, dalla dige tione, dalla stipsi. La cefalea è · tenace, gravativa (cappa di piombo sulla testa, senso di scoppio) ed è aggravata o non dalla luce. È .aggravata anche dalla tosse dallo sternuto, da un n1-0vimento brusco, cb~ provoca110 come un colpo di martello su tutto il cranio o solo u un lato. In a1cuni. ca i la cefalea ·è preceduta da disturbi oculari con i -tenti in an1aurosi, empi ema, scotomi: fatti cl1e possono anche pre e11l ar i da soli .

In tutte Je età poss·oi10 verificarsi di ... turbi d el li11guag·gio, sopra tuLto parafa ie: ricerca . pe11osa delle parole, diffi coltà de lle l)l'Onui1zie, i11ceppo, i1npiego di una parola per un 'altra o di parole co11t.rarie a l pensier o. In gen ere que~to f.enon1eno è l 'u lti1no d ella crisi e riuò an ... che persistere c1ualcbe g iorno dopo Ja ce...,_a . . zione de!la cefalea. I disturbi gastro-inte -ti11ali sono co . . tituti da ' 'on1i to , nausee, ri1)ugnanze per ogni })evanda o per o·g ni cibo. Talvolta si notano segni menin gei: ce.fa]ea .. stipsi, von1iti , ·Ker11ig, fotofobia , ~braclicardia. La_ forma d ella 111ic rania è ·varia i11 ra11porto ~.I la intensità d ella c risi ed alla pre\'alenza dei d isturbi. L,a prognosi 11on è grave quoad vitoni , 111a lo ·e per le soffer enze che detern1i11a ed a11c,l1e per. lo stato d 'i11validità cl1e j)UÒ J1rOYOr.ar e : YL sono forn1 e n elle quali ali acces ~ j sono s ubentra11ti o persistenti tant~ a lunQ·o da r end ere la vita un maitirio. La do11na ... è e~posta di più a questa forma di mirrania. L 'affezione l1a un · ereidità omoloo-a. ~O? è .c1:1rabi~e .. 0 1~ ai1tinevra Jgici, ·gli anal~es1c1 , g li i p n ot1c1 ag·1scono solo su cert e crisi. f, anche q uando la cefa]ea viene al teuuata l 'i11dividt10 con erva un sen o di n1a Jes"C're o-e~ i1erale, conserva un Yag·o ricordo. d el cloJ~re scomp~rso, ba una eil azi'o ne di Yuot o; i)ermane in una parola una cenestopatia. La m~cr~nia è ui1a condizione per sè . Ja11te nè cost1tu1scc un sa tellite di altre affez ioni. Il p iù delle volte i pazi:enti hanno u11 as1)el to ben . portante, . . .non sono. neuropatici 11on . ono s11npat1coton1c1, vagos1mpatici, i pe r~ ensi})ili 1 e1>il€it1ic i o asn1atici. Tuttavia non si può senz'altro e eludere elle la micrania abbia certe parentele con Ja o-otta. Al riguardo è a rilevare che l 'ecce .. so di n1icrania talvolta ò preceduto dag li· ... te"si fatti cl1e sogliono precedere l 'acoesso got l o~o : stato di e uforia , stato di b enesser e a 1.Ì!)O n1orlìni co co11. lucidità di spirito, facilità di 1aYoro , _ oppre ~s1one o attenuazione di ogni preoccu• • l'azione o ansia . Co111unque l 'accesso di n1icra11ia 1101! ha alCl1na causa veram·ente provocatrice . . . 'ini zia in pi~na sal1:1te, in qualsiasi luogo, con qua l:'i asi a limentazione, qualunque sia il gc11erc di Yita, in uno stato di riposo o dopé un laYoro e~n11riente. DR . 1

)

(G.

STIEFLER .

I tic. ll1;ener /{linische

ll orllen-

schrift, 22 noven1bre 1935). I casi di tic dor.>0 la grande o-uerret "ouo r;otevoln1ente .au111entati in c o11 ... eQuen1a di fll lti emotivi e dell 'e11cefalite letargi ca. I tic sono n1ovi111enti cosi detti ner' o"i i1111 0c u i ed appena considerati, n1a 110!'-'-0ll o co ...1il t.t ii e ancJ1e w1a co11dizio11e I no_a lanlo da i11durre al ... t1icidio , oppure e"$ere enq>li ci


40.fj

« IL POLICLINICO n

co11 vu.l:: ;i oni .

i11uscolari .estese ad una regione più. ,o :?A1 er10 diffuSa. del corpo. I ~~9 :Ji?OSsono essere di origine funzi·o nale c. oi:.gq.n1.ç.a. La.. na~ura e la patogen·esi dei tic funzio11ali' - ~ co111plessa. . Nul}}<:r~o~i fatt·i .provano che il tic inizialn1'~nte è u.n'. inovi1n.ento adeguato, intenzionale che su ccessivamente a seguito di ripetizione dive11ta abituale ed infin·e viene effettuato auLomatica111.en t~ senza scopo ·e con la scomparsa d plla c~usa iniziale dal campo della coscienza. Spesso , -iene eseguilo sotto un impulso irre;s.i st.ibile. e cliv·entare un ve•r o crampo (ammicca1t1e11to, Lic doloroso). ·• Ogni tic l1a le sue particolari caratteris.ti1 cl1e, nessun tic rassomig·lia all'altro. .. La definizione del tic è difficile. Per quanto è breve .la p·a rola cl1e serve a designarlo, per tar1to luf!gp-0 e dffferenti soin o le definizioni. 5f;eondo OP·p enheim il tic è un n1ovimento mi·: n1jco, difeµ~ivo o riflesso ·divenuto coattivo, il c:ai. carattere patologico è costituito dalla sua ripetizio11e attraverso un in1pulso irresistibile, e nel q.u{l.J,e.. la immagine mnemoni'c a è straordin aria11:..en te vivace; la lotta con la coazi~ne CJ' ~çt una sensazio·n e penosa ch e cer ca sfogo rtell'~tto inotorio. Secondo Lewandowsky una parte dei tic è di ori"ine iste1rica e ubbidisce alle le·g gi della produzione dei sintomi isterici, uq 'a,ltr~ . ,p arte apparli'ene ai feno meni coattivi , · ed una 'terza parte non è nè i'ste·r ica nè coatti.'''.8-· ,:'1\e 11rer distingue un tic veTamente rifl1e.s so di1Jendente dalla presenza di stimoli rnecca11ici sui neuroni motori, un tic reattivo, ser1sitivo o condizionale pr.o vocato da un 'istinti,1a difesa contro sensazioni molest e nelle cor, ijspo:qdenti parti del cçrpo. Questo tic reattivo puç> a seguilo deill.a scon11pia.rsa della .causa organica diventare un v·ei·o tic p~icastenico. Se·c ondo. Haupitn1an.n i tic hanno gli stessi car!ltteri dei movimenti coatti .e lo stesso significato l)iolog·ico. Hamburger rilevando i'l carattere di repentinità, velocità, ripetizione e arbitrarietà dei tic sostiene che essi hanno un origine s.p iccatamente psichica. Roseinfeld sosfìen·e l'ipotesi che i tjc siano ,forme di riflessi condizionali nel se11so di Pawlow. Crouchet· ritie11e che vi siano tic isterici che si iniziano in seguito ad un 'emozione. Redlich amrr1ette ;una patogenesi poli1norfa; riconosce l 'eT sistenza ·'di tic isterici, ma ritiene che per lo più il tic è un n1ovimento che dapprima abituale diYenta poi automatico. Wilder nota che 1 tiç 0llre cbe la forma tonica e clonica posso:r;to assu111ere la forma di tre.p.1ori :isolati, e,i con~idera co.m e reazioni psicogene e anon1alie .funzionali cl1e anatomican1ente possono as·segn~r~i : 1i gangli della base, dato il loro car attere rit111ico e I 'influenza dell'imitazione. Secondo lf.l n1aggioranza degli autori psicanalitici i ti<.; sareb.h ero eqùivalenti onanisti~ci con c.arattere narcisistico. L'i.nflue11za ereditaria è innegabile; gli indi, 0

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[ANNO

Yidui ch e 11e sono affetti 11anno sempre tare n·euro-psicopatiche individuali e familiari. Anche grandi uon1i1li ha11no avuto i loro tic : ~Iolière aveva tic della gola, Pietro il Grande e Heine un tic della fa,ceia, N·apoleol)e 11'.fl· tic della &palla. Le fo.r me che p·o ssono .assun1ere i tic sono 111oltissime. Secondo Lewan dowsky ·possono P~ere tante quante so·n o le combinazioni di rr1ovimento coordinati. I più comuni sono i tic del facciale, dell 'a1n1miccamento, della nuca e della spalla. I11teressanti sono i tic respiratori ed il tic del salto. Del r<OSto i movimenti ticchiosi posso110 assumere le combinazioni più strane. Merita110 uria · speci'ale menzione la malattia dei tic di Gilles d·e la Turette, la coprolali.a ed altre stereotipie. Nell'idiozia s,i riscontrano freque11tement e tic, specie d 'imitazione, di natura psicoger1,a, oppure tic ser11.p lici o oomplessi di gene1si striata. J)i fro11te alla corea e alla nlioclonia i tic presentano certe differenze, sono più coor·dinati e siste1natizzati, più intermittenti (spesso con pause r elativamente l~nghe), più rapidi e y1iù bruschi, spesso influenzabili dal lavoro , 1)iÙ imf>u lsivi. I crani.pi prof.essionali si distinguono daj tic perchè si verificano · solo a seguito dell 'esercizi'O di una f11nzione o di una professione, e solo in occasio·n e dell'esercizio stesso. I tic funzionali si curano con i vari metodi di psicoterapia, con l 'educazioin e, la persuasion e, la suggestione sia in istato di veglia che di ipnosi. Sono registrate guarigi'o ni anche con il 1neto·do psicoanalitico. I tic organici possono essere di origine p·eriferica o cent~ale·. Qu<-!llj peri.ferici sono dovuti ad eccitazioni delJe vie sensitiv.e o motorie. Le affezjoni dolorose de·l la fa cci'a~ del naso, degli occhi, della fronte, della bocca possono determinare multiformi contprsioni facciali to11iche1 cloniche a.n che ·d olorose, ch·e spesso sono violer1te ed alterano la fìsi·onomia. Irt conseguenza· di una n euralgia sopra- o infraorbitale ed a11che di n1alattie dell 'occhio si può .avere un blefarospasmo. Nonne 11a descritti e.asi di spasrr1i del facciale deriv.anti da compressione del nervo alla base: del cerve.Jl·o da tumore o aneurisma, pur non ,e scludendo ché in tali casi lo spasmo può essere riflesso per irritazione di nervi sensitivi. A seguito di paralisi facciale periferica possono svilupparsi. tic facciali. s.otto forma di contrazioni cloniche, di guizzi, di miochin1ie a carico dei musèoli precedentemente paral~ziati. Gli spasmi dei muscoli del collo e della nuca (torcicollo) possono verificarsi a seguito ·d i miositi, mialgie reun1atiche, lesior1i vertebrali, adeniti cervicali, tonsilliti. t omo che tutte queste fori.ne di tic periferici si curano con la cura delle lesioni causali. I tic di origin.e e.entrale dipendono essenzial111ente da lesioni striale. Essi possono co1

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XL.I II, Nm1. 9]


~ _\ NNO

XLIII, Nu ~l. 9)

stituire una con segue:r.iza d ell 'en cefa1ite letargica. :J;~oerster sostiene cl1e la lesio11e d elle varie parti del corpo striato può dar luogo a particolari sindromi; distingue perciò una sindrome i)allidale iper cinetico-rigida, una si11drome striata atetosica, una sindrome core,i ca ed una sindro111e a cran1pi ch e può assumere la forn1a atetosic.a, ticchios.a e n1ioclonica. L 'abbondanza dei casi di tic, la cui origine encefalitica è stata solo di recente riconosciu ta, fa i.1ensare che molte forrr1 e di tic di ori: gine inde finita o ritenuti di origine psichi'ca , e In stessa malattia di Gilles de la 1"ourette siano .d a attribuirsi a lesioni del corpo stri~to. Economo ha osservato ch e i tic possono veriucarsi in tutti gli stadii de ll 'en cefalite leitargica sott,o forma di tic facciale, cu cullare, .di veri torcicolli , di sbadiglio spastico, di .singhiozzo, di disturbi della respirazione e di altri tic specie a carico di quei g ruppi m •uscolari n ei quali sogliono comparire i tic n on .en cefaliti ci . Taìi osservazioni sono state poi confermate. e ancor più precisate ed an1pliate da altri a utori. w ·ilder ril eva che i tic organici si· di:stin,g uono da quelli funzionali perchè non sono influenzati Ìil alcun 1110do dalla vo lontà e dalla psicot erapia , non scompaiono durante il sonno, non hanno la coordinazione di moviment{ volo11 tar1 . In ogr1i caso la diagnosi differen ziale si fa .essen ziaJ111ente in base ai crileri anamnestici -ed ai fatti clinici che accomvagn ano il tic . Il trattam·ento dei tic striati nel periodo acuto si con for1do con la cura dell 'en cefalite leta1g ica. Il tral tan1ento dei tic posten cefali :tici è puran1ente pallia tivo : scopolaI?ina, duboisina, yoscina, a tro.p ina, pilocarpina, stra-: rt1onio e·d altri sedativi . ~on è escluso ch e alcuni tic possano dipend er e da lesio11i striate di natura lueti ca. Pertanto quando si affacci u11 tale sospetto conviene usare gli esami serologici del. caso ed eventualment e prattcare la cura specifica. 1

1

DR.

MISCELLANEA. Sulla genesi delle malattie da ratfreddamento. . (K.

K1ssKALT.

407

SEZIOXE PRATICA

J11ediz. Vfielt, 30 nov. 1395).

Nella serie ,d ei fattori morbi1geni , il raffreddamento costituisce una delle cor1dizioni più a ntj.cam iente e diffusamente ri conosciute, perc h è accessibile a 11 'occhio di qualsiasi os~erva­ tore; l 'etiologia infettiva si è r~sa sicura s<?lo dopo Ja scoperta del microscopio; ~a ca1;1sal1tà ereditaria e conaenita viene messa in evidenza ~olU\nto da oss~rvazione scientifica, frutto di ~sperienza prolungata. L'era batteriologica, cosi rie{:a di acquisizioni prezio e, non h a sviato che ten1poranea-

r11er1te l 'alt en zioné verso il fa tto1Je detern1.i11a nte batterico; lo s tu,d io della costellazi•one etiologica - i11di viduale ed epiden1iologica ha fatto rin1ettere <li nuovo sul posto d "onore la condizionaliLà IJredispouente ed occasionale, rappresentai.a pesso da fattori climatici e ter1nici cui spetta un 'importanza primaria nel d eterminisn10 di alcune manifestazioni patolog ich P. Il problen1a della dis1•osi1ione morbosa i11 funzione delle mo·dificazioni t ermich e è stato i11terpretato diver sam ente dai vari AA. Non sembra ch e il cc preri1d·e re freddo » possa e... sere senz 'altro attribuito al raffreddamento dell 'organisn10 in toto (il quale com'è nolo provoca effettivamente l 'abbassam ento dei poteri immunitari); difatti un filo d 'ari'a ch e agi~ce a lun go provoca spesso la rinite, senza c:l1e si possa pensare al raffreddamento n e l sen so fisico . "\T'è chi h a voluto spiegare il di Yampare di alcune affezioni, come il crou·p , c:o 11 ntanifestazioni meteorich e accessorie che accon1pagnano l 'avanzarsi del cosidetto « front e dell 'aria fredda n (D e Rudder); però ancl1e (IUi non si fa ch e spostare il problema poicl1è no11 è I)Ossibil e di p en sare a lla virulenlazione dell'agente infett~vo esogein o, la quale richiederebbe un certo corso di tempo , seguito l1oi dal periodo di incubazione. Molta attenzione è s tata d edicata' al con1lJOrtamento dell~ mucose, poich è ono queste a d · essere per lo più. colpite n elle n1a ]attie da raffreddamerrto. Secondo ~chmi·dt e Kairies la tiemperatura d elle mucose (faringe) scende. quando viene abbassata .quella dell~ · cu te (Gome pure il riscaldan1ento delle mucose mediante b evande calde fa aumentare la temperatura cutanea); si verificherebbe contemporanean1ente un edema degli strati superficiali e,olla conseguente più facile penetrazio11e e attecchimento dei germi-ospiti abituali d ell·e mU·COSe. Tale spiegazione non può però essere estesa a t,utta una serie di fenomeni morbosi « a fri gore » nei quali le mucose non partecipa110 al processo; così ad es. all'accesso malarico dOfJO un bagno freddo, alla recidiva della febbre ricorrente, all 'en1oglobinuria del bestian1e (febbre di T exas) che si presentano coi primi freddi; son o questi dei processi n ei quali a· rebbe invece da ammettersi l 'aum ento dei para ssiti n el sar1gue circolante in seguito ad un raffreddamento più o n1eno brusco. L ' A. fa notare che anche a ltri stin1oli esogeni agenti sulla cute possono provocare fenomeni analoghi (recidiva malarica dopo i rradiazioni solari); ricorda inoltre ch e il raffreddamento è spesso seguito immediatame 11te da lievi rialzi febbrili che solo a di tanza di t1no-due gior1ii ono seguiti dalla con1par a dei fenomeni a carico delle mucose. Ora, i potrebbe supporre che anche i fenom eni ch e si verificano sulle n1ucose non ian9 che la espre s~ ione l1ltin1 a di t1n i1roce~so n el qua le 1

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408

<(

IL P OLl CLIN I CO

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[A NNO XLIII, ì\uM. 91

.

si è verificata d a111) rj1na u 11a in1m i ssion e ·o 111oltipli cazio11e d ei ger1ni n e l c ircolo (testi111onia la indiretlam ente d alla fe·b ·b re), seguita d a t lin1i11azio11e di questi attraver so le mucose 1. r esp iratoria, intestina le ecc .) con la nota sin torna tologia catarrale. Nei i)r ocessi p atolog ici su sse·g uenti a l raffredda111ento il « primum m oven s n d ella n1a ld t tia è d a ricer car si n ell 'or g ano immedia tame nte espost o, cioè n ella cute; adottando il concetto di ·e!Sofìlassi di H o ffmann , l ' A. am11i c tt.e ch e il r a ffreddamento e la vasocostrìzio11e cu lan ea prolung.at,a (come difatti si ' 'erifì ca n ·e Jle p er sone non a llenate al fred·d o) al 1b assan o in certa misura i p oteri difensiv i d ell 'organism o, turba ndo l 'equilibrio preced e nte fra i ·individuo e i g erm.i ch e esso OS}Jita, a van taggio di quest 'ultimi . L e p r oprietà immunoge11e tich e d ella cuL-e saJ'ebb-e r o p er l 'A. d ell e più importanti ; egli riti en e quale p ossibile ch e qu€st e p ossono esser l' a11c ora esaltat e col-l 'aumento d ella t e1nperatura cut-anea .(di solito di 3 2°), e ch e la rei)zione. or ganica febbrile agisca p iù ch e altro u1er cè 1'aurt1ento d ella tem per atura cuta11ea . A11cl1e l 'a zione favorevole d egli antipi1,etici p otr ebbe e~sere inegli'o spiegata attribu.enùola- r1on tanto a ll 'abbassament.o d eJl.a t ~mperatura esterna quando all '~nnalzame11to d ella tem11er a tura d ell a cute. L 'ipot esi è seducen te; 111a p er or.a riman e soltanto t ale in att e et ài esser e i)oggi ata su solid e basi sperim r.11tali . S. MrNz.

Errori e pericoli nella trasfusione del sangue. (F'. v .

S c H UERE R .

"'JtVien. klin. W oche'n schr. ,

27 dicembre 1935).

fettam enle corris p ondenti a l g·ruppo delle e r11.azie; inolLre, sp ecie n el g·ru111)0 A .. i ri scontra n o t alvolLa de lle agglutinine a., cl1e }JUr n on a gglutJnando le en1azi,e d ello s tesso i11div iduo, agglutinan o quelle d eg1i altri d el g ruppo on1ologo . P er ovviare quindi a d egJi in convenie.n ti j, qua li , b en ch è r elat i va m ente rari , p osson o ~s ­ sere t a lvolta .an ch e fun esti , è sta t o d a Schiff 1Jr oposta I.a prova cc cr ociata »; in essa oltre a lla solita ricer ca eseguita n1edia nte l 'e; 1odiag ~o stic? . ~ull e em azie del datore', vien e s.agg1ata 1 azio n e d el su o si'ero sulle ·e mazie d el g rup1)0 A e B, lava le e co11servat.e in soluzion e fi siolog·ica ; p er il gruppo d el ricevitor e è suffì ci cnle la prova classica. Va inollre · not ato cl1e pur essendoYi una J)erfetta compatibilità fra Jp em azie d el dal or.e e le a gglutinine d eil ricevitore, n on }) UÒ essere Lrascur~ta la quantità d elle agglutini11e e11e ven g ono 1n Lrod ott;e col sier o d el d at or e q_u a11d o questi i1011 ·è d ello s le&s.o g rup,p o; esse n ort ve ~gono r apidan1ent·e diluite p e r la scar sa qua11t1tà d el san g u e circolan te d el ri' '.e vitore, vien e agg1utina ta e quindi em ol~zzata ur1a parte d eglj eritrociti di qu•est 'ul t1mo. Or.a, la con cen t r azio11e d ell1e ao·glu tinine varia d a in~Jiv i duo a indi vi du o e puòt:i e d ev' ebSf'r e saggiatp. quando la qua nlità di san O'u e d a trasfonder e è p iuttosto rilevante. Norm~l men1r il titolo ùi agglutinazio11e ver so le em azie di UJ? a ltro g:ruppo ~ di 1: 8, 1 :16; talora può r ngg1u11ger e 1] I : 128 o p erfino I : 256. È con sig liab ile di 11 on adop erare il s.an.o-u e di cu i ta le titolo s u1)er.a il 1 :2.0, e la ,q uantità di sa~gue tr~sfu so n~n d ovr ebbe sup er are i I quinto o 11 sesto d1 quello d el riceve nt e. A p arte qua lsiasi p ,r ecau zio·n e n ella p r eparazione ·d e1l 'intervento l 'ultin1 a p arola spetta ~1 ll 'osservazion e de l p azi ente dura11te lo stesso (lt to d ella t r asfusion e, s1)ecie n e ll 'ini zio di questa; poicl1è g ià n ei p i-imi due m i11u ti si r end on o palesi i sintom i di intoller an za, ch e p ur variando n ella loro inten sità non p osson o 11-è d ebhor10 sfuggire all'occhio d ell 'operator e; e ·si son o: in q ui.etud i11e d el •p., senso di costrizione, d olori a i lombi , all 'epig.ast.r io e .alJ ' i1)1)ron<lrio sin . Il p·o lso. diminuisce di amp iezza, divent a frequen te, e t alor a scon1pare totalmente~ ' a ]e.u ni indiv idui impallidi ~ co110 notevo.,111 e11t·e Ono a d acquist ar e un colorito g rig iastro; altri presentano r ossor e d e] viso. ·r a li fen omeni , .an ch e se tran sitori , d ebb o110 i11vitarè ad interrom.p er e la trasfusione, p oic11(; p osso110 su sseguirsi a n ch e ''e r~o la fìn e di essa fen on1eni più gravi , t a lor a let ali. Sulla in1:m an cabi1l1e esistooza di sindron1 e rna nifesJa in caso ..di _fenron eni em olitici n eI circolo d el ricevente è bia at o i] procedin1ento <leJla « prova biolo.g i r.a » p ropost o d a Oel11 Pck er, ch e in casi urg·e nti pu ò sostituire q ua lsiasi ri cer ca pr eliminatori a e r appr esenta l 'ul ti rr1a n 1 isura di sicurezz-0; a 1 ri cevente ven 1

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L e la r g h e a.p plicazioni ter apeutich e d ella t rasfusion e sang uigr1a, r ese possibili m e r oè l.a scopertj(l d ella l1egge sui g ruppi san guigni , 11.anno messo in ·e viden za fa ttori nuovi ch e a ln·1en o in parte infirmavar10 certi d ati di que sta legge ch e d apprima parvero assoluti, sp ecie p er que;l ch e riguarda l 'esist en za d ei cosi d etti d a tori e r icevitori univ·er sali ; la vas la e IJerien za d·egli ultin1i anni ha su ggerito d ei p r ocedin1e11ti di sicurezza ed ha chia rit o l'essen za di qualcl1eduno dei fenomeni accessori della trasfusione ch e or a v en go.n o enumerati .e d e~posti <lall "A. La solita p r ova d el t esto em o diagnostico }Jresenta una lacuna n on trascura·bil e (a p arte iJ fatto ch e i s1eri adop er ati d ebbono essere co11venient einent e con servati); .con essa vengono saggiati solta nto le proprietà d egli eritro ci~ cioè i ]oro ri cettori- di a ggl11tinaziane, n1entr e rin1an gon o ign or at e le .agglutinine presenti i1el sier o. Or a l 'e perie11za, p iù d ' un.a vo]ta d olor osa, l1a din1ostrato ch e v i son o a1c u11e d e,·iazioni d ello sch em a d ci a r uppi nel srn so <lella p r e en za di agglutinine non per1

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SEZIONE PRATICA

gono i11iettati oo.dovena 5-20 cc. de l sangu'tt·cl.el datore; se non si presenta alcun fen on1eno patologico, dopo due minuti se ne iniettano a ltri 3'0-50 cc.; passati altri due minuti, in ma11canza di « sindrome emolitica », si può procedere alla trasfusione completa . Su 1000 casi di trasfusione, nelle quali venne ado·p erata solo la « prova bi·ologica », si (ebbe solo un incidente letal e (non sicuramente imputabile alla trasfusio·ne. in sè); in circa 50 casi si è n1anifestata la « sindrome emolitica » e .l 'intervento è stat.o sospeso. P er quel che riguarda la genesi d·e i fenomeni patologici, essi indubbiam,ente sono causati da emolisi , l.a quale, se ]a quantità del sangue emolizzato supera i 60-80 cc., si n1anifesta co11 emoglobinuria. Se111bra che n·el d eterminismo della sindrom e la parte prepondera11te SfJetti no·n tanto alla azione tossica dell'emoglobina disciol1 a su! cea1tri 111esen cefalici (come è stat o amn1e so da Hempel), quanto ad u11a (\Zion e d·ei con1posti dell 'ernoglobin·a ch e si- svolge n ella· J_Jeriferia ed è perfettamente simile a . c.1 uella ch e si verifica nello ch oc istaminico (è da notar i cl1e nell'eritrocito esistono delle sostanze ista111inosimili); difatti dalle ricer ch e di H esse e ·Filato\\' risulta ch e nell'emolisi da trasfusione a'rviene una paralisi dei capillari e contrazione s1)astica delle art1eriei ·e delle vene del g r.a nde circolo; diminuisce l 'afflusso del sangue al ventricolo sin . per la diminuita pressione n ell e arterie e vene polmonari causata a su a volta e.la] mi11ore apporto di sangu e. dalle vene d·el g ra11d.e circolo; scema la quantità di sangue negli organi splan cnici , mentre rin1ane invariata o aumenta quella del circolo periferico (d egli arti). La stimolazion e diretta e riflessa dei oentri vaso.m otori fa sì ch e aumenti il tono delle· piccole arterie , il quale (data la para~isi dei capiillari) porta ad ulteriore caduta della pressione venosa e ad agg ra van1ento g·enerale delle con.dizioni circolatorie. 1 Fra le con1plicanze tardive della trasfusio11 e Y.a ricordata 1'ascesa febbrile di mìnore o 111aggiore i11ten sità che quasi sen1pre si man i festa nelle or e successive alla trasfusione: t:tl YolLa si presenta anche un 'eruzione ortica1·ioide sin1met.rica al petto e al collo. Tali mani festazio11i sarebbero dovute al si ero trasfuso, ·pecie qt1a11d o il datore e il ricevente non llJlpartengono allo st esso gruppo. Mani fe, tazioni febbrili più rilevanti precedute da brividi inten si , potrel)bero e ere in parte causale da prese11za di impurità corpu cola-ri n el1'appareccl1io della tra fusione; semhra infatti ch e con ap1JareGchi ch e escludono tale presenza (Kin1pton-Bro,vn) le manifestazioni del genere sono raris im e. Fra le altre manifesta1ioni tardive (24-48 ore) va ancora ricordato l'ittero e febbri di durata di qualch e g iorno. L: A, con idera quale poco si·c ura l 'interpreta1ione ch e li a ltribui sce: ad emolisi tardiva; es i 1

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prebabilme11lc ono ~ovuli a lare precedenti d·el rice·v ente stesso. Sarebbe inutile di ir1sistere sull 'i1l11)ortapza della esclu ion e di po sibili infez ioni del datore; oltre alla R. W. s'impone an cl1e la ricerca di n1anifestazioni luetic he secondarie duran Le le. quali la R. v\-. può essere an cora IJ·e~ati va. Pre<.;e tt'i analoghi valgono per la n1alar1a. Per quel ch e riguarda la t.b.c. , sebbene il problen1a clella batteriemia i11 essa non è élJj cora riso lto , è consigliabile di' scartare i datori con n1anifestazioni tubercolari in atto. 1\-Ia anche da parte del ricevente vi po.., ono essere de.Ile controindicazioni alla trasfu ione; fra queste iig ura110 i vizi cardiaci in isco111penso o co~ tendenza ad es o, perchè v'è i I p ericolo della dilaLazione acuta d el cuore; lo stesso di ca i per la miocardite, specie quella difterica. A11ch e le malattie r en ali in atto (11efri te , i1efros1 e n a t;u raln1 e11te ]'ur.emia) fauno scon ·igliare la tr.asfu ione , in seguito alla quale può stabilirsi un 'anuria assoluta, di cui la })atogenesi è finora poco eh iara; se,mbra , cl1e p iù ch e all'azione nleccanica di eventuali infarti e1noglohinici , i danni letali debbano essere a ttribuiti all 'azio11e to sica su'l cirw1o e su l p·a re11cl1n1a renale già Jeso. Pericoli analoghi esistono anch e n elle gravi sindromi settir11e. Altre con troindicazioni ono rappresentate dalle tiro1nb osi e tror11boflebiti, da arteirio~c lerosi accentuata. Anch e in uno stato profor1dan1ente cacch ettico od a11emico in extremis , la tras fusione può dare il colpo dr grazia ad un orga11is1110 in equilibrio lab ile. Finaln1e11ie rtel'la pol1nonite e nel le broncl1iti g·ravi la trasfu i·o11e implica un sovracarico troppo intenso del piccolo circolo - che può portare all 'ederr1a poln1011are; l 'em1)i ema invece e l 'asce ~ O volmonare non solo non costituiscono una controindicazione, n1a anzi reagi cono ottin1an1ente (specie I 'ascesso poln1onare) alla trasfu. s1or1e. L 'atto della trasfu ione deve in1plicare ancl1e nlcune cure i)er il datore; la quantità di sangue pre levato non dovrebbe Uf}erar e i 500 cc. e sar ebbe buo11<i pratica so tituirlo con "Olu 1ione fisiologica o g lucosata . La cessi'o ne de] sangue non deve a'~enire più di frequ ente ch e u11a volta ogni 40-50 giorni. I .e precauzio11i dell 'asepsi so110 tro1)po note perchè ci ... ia bisog110: di insistervi ; lo tes o dicasi della te. cn1ca. Abbiamo vist,o, ch e per la tra fu ione di sangue, co,m e del r·esto per ogni' altro procedin1ento terapeutico, la vasta applicazione lla portato a delle limitazio11i , frutto del! 'esperienza degli ultimi anni. :Perfezionando se111pre il metodo , studiando gli inconvenienti ed i meriti i arriverà certan1ente ad utilizzare ancora meglio e con nessun pericolo l 'ar111a della tra fu ione che di frequente rap1)re_enta l '« ul tima spes n e nel contempo la ri .. or, a trionfante del medico. 1

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L'importanza del magnetismo ' ., del potenziale di corrente nella respirazione. . Il co111po1ta111ento del! 'ossigeno ch e legato all :en~oglobina negli alveoli polmonari, si liber~. · poi .11eii capillari peri'ferici passando nei l~ss~t1) .vie.ne. spieg,ato .rnedi·ante le varie pressio111 p·arz1ali dell ossi'g eno stesso in diversi pun'tr. :pata : l' elevata pression·e ·d i ossigeno negli alveoli ,. è ovvio che l 'emoglobina se ne saturi, sicchè il san,g·ue arterioso ne contiene 20 'To~umi per cento. Ma, tenuto conto delJo scarso potere <li adsorbimento per l'ossigeno del plasma sanguigno, è difficile lo spiegarsi com~, i:>er I.a bassa tensione di ossigeno nei tessuti, ne passi tanto i11 questi da abbassare il ~on tenuto del sangue venoso al 12 %. 11101tre i ,proèessi di diffusione e di adsorbim ento so110 ~eaziohi abbastanza lente e non si spiega pertant.o c~111e l ~ossigeno si leghi tanto r apidan1ente all 'e111oglob:ina n·egli alveoli e n e sia ta11to rapida la rlissociazione nei tessuti. Queste ed al Lre con sideraz'ioni fanno sì ch e l 'ipot e·s ~ dell~ diffusion·e e de11 'assorbin1e11to ~i ~ssj.geno a ca usa ? el1 e diverse t e11sioni parziali d1 guesto non sia del tutto soddisfacente. f. Leiri' (A clu rricd . sca.1ill. , vol. 87, n. 3-4, l fl33J J1e enu11c.ia un 'altra, basata sulle condizio!1i ~11~gneti che dei diversi elen1enti. L 'ato1110 del ferro d ell 'emog1obina, egli osserva, è ])aram.a gn·etico (l 'en1oglobi11a è a sua volta deholrne11te <li.amagnetica a cau sa del forte dia111agnetismo della globina). Ora, a11che l 'ossigen·o è. paramagnetico, con una sua susceit tibilità specifica vicina a quella delle combi11azi0n.i <li ferro. Ne ' ;ien e ch e la molecola di ossigeno_. . (~he agisce con1'e un n11a gnete elementare; v1eJ1e attraLta dall'atomo di ferro del1' e~~g}obina a cui .si C?mbina. Ciò spiega la rap1dJla ....çtelJa comb1rlaz1one ed anch e il fatto c~e ASsa può larga1nente1 verificarsi, pur co11 piccola te11sione di ossigeno dell 'aria al,·eoJare, qu ale 5Ì ha p. es., in alta montagna. ·C on la con1bi11azione della nlolecola di ossigeno para111a.gn etica, con Ja debolmente diam1a gnetica emoglob·ina, ne viene che anche l ' (1 Ssie~1oglobir1a sarà parantagnetica. In favore dr queste ' cdute, depon e anche la riunior~ e .d~ll e .erl.-iazie i~ l)ile. dì monet e, che può avvenire anche n ei vasi. Nelle emazie cioè gli ato111i di ferrc pos5ono essere orien'tati· i1~ rn,odo::.<;l1e. g~ elettroni di 1questi magneti e·l em.e~tar1 &1 dispongono nel piano di questi discht, che souo le emazie le quali - con il c~111~)0 magnet.ic? rin forzato dall'aggiunta de1 l oss1g~_r10 - agiscono come un magnete, di cui i , 11J.OI11enti magnetici sono diretti in senso vertie<tle verso Ja super-ficie dei di'schi delle en1azie. Queste vengono cosi reciprocamente attratte in 1nodo da formare le cc pile di mo1

Li>.N1"0 XLIII,

J..i.. POLICLINICO »

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nete », formazione che vie11e o tacolata ùal n1ovimer1t0 del sangue. ~ei capillari periferici, l 'ossig-eno si libera poi co.l se~-e11te nleccanismo. In seguito al p·o tenz1ale di corrente, si pro·d uce nel circolo u1ta forza c),(·ttromotrice n·elle arteriole e nei capi'llari arterio~i, che genera a sua volta in questi vasi u11a corrent.e elettrica con il relativo caTOJ)O inagnctico. l)oich è la costan te diel~ttrica. del s.ang·ue è mol.to elevata, il potenz1al1e d1 dop·p lo st.raLo fra rl sangue e la parete arteriosa diventa tale che · il sangue assun1e una carica posi ti va e la parete arteriosa una negativa. I11 Lali condizioni, aumenta nel circo·l o la te11sione elettrica 11ei vasi nel senso cl.ella co~r~11te ~a nguigna e si genera una carica pos1t1va 11ella rete capillare periferica. Nelle arteriole e r1ei capillari arterio-;i,. si g:enera, a causa d~11 ·e.Jevato consu1no d~ presSLone, t1r1a forza elettromotrice, con forte campo nlagne.ti co in cui,, come nell 'i·n terno di un condut»tore, la forza magnetica è nulla al ce11tro de]"' ttf'&e ed auJn.enta all-0ntanandosi da esso per es~ere 111assin1a alla p eriferia della par ete. Le Ji11 e~ di forza di u11 tale campo so·n o concentri clte alla selione trasversale del vaso. e la loro i1ltensità aumenta andando dall 'asse alla veri feria. Le correnti circolari della 111olecola di os:::igeno lega ta all 'ossiemoglobi11a, Je quali agisc(1110 come un magnete dlen1e ntare~ vengono at.tratt e, i11 questo can1po 11011 omogeneo, contro Je linee di forza. _i\ causa dell 'au111ento <li i11ten sità d el campo rnagnetico generato dal poi enziale di corre11 le, le rnolecole di ossigeno vengono li})era te dag·Ii a t 01ni di ferro d·e ll ·err1oglobina e f:itte mtiovere verso la peri feria dei vas.i ·ed anche all'esterno di . ess1 . Seco11do tale n1odo di vedere, l 'A. spiega anche l 'accesso asmatico, che sarebbe provocato da un forte ca1npo n1a~il'eti~o ge11erato r1ei vasi polmonari dall 'intenso pote·n ziale di corrente; ne 'Verreb·b e che sarebbe resa difficile la combinazione inagnetica dell 'oss.igeno con l 'em oglol)·i11a. A loro volta, gli joni di acido carbonico n ei liquidi dei tessuti sono spinti n·ei capillari periferici dalla carica positiva generata dal potenziale di corrente. Nei polmoni , l 'acido carbonico viene eliminato perchè la carica positiva, generala n-elle arte1riole polmonari dal po· tie niiale di corrente, si accumula ai margini dei etti alveolari ed attrae gli joni di aoidocarboni co, ch e si diffondono n ei J1olmoni. In questi; l 'acido carbonico si ha com e una molecola elettro-neutra e quir1di non viene resr>into Ilei Cal)i]lari, a carica positi,·a . _1\'e vie11e ch e l 'a ci,d o carl>onico è eliminato nei polmoni attraverso la parete diviisoria .alveolare, n1enLre l 'ossigeno viene preso dalle parti di fondo clegli .alveoli, di cui i ca1>i1lari far1110 capo alle vene polmonari. fì l . 1


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CENNI

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SEZlOi'iE i>UAT!CA

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A . . FERRATA. Le Emop.a tie. Seconda edizione. Vol. II, p. II e p. III. Soc . Editrice Libraria, Milano 1935. Prezzo L . 140. · Con la part,e II e III del \ iol. II (com ples~i ve pag. 1619) viene completato il trattato del Ferrata cc Le Emopatie ». A queste hanno partecipato AA. di competenza e valore indiscusso c.ome Di Guglielmo, Introzzi, ·F ieschi. Nella par.te seconda sono trattati ampian1ente da Introzzi vari capitoli quali cc I granulomi , Linfosarcon1i e Linfo~arcomatd i , Neoplasie sisten1atiche delle ghiandole linfatiche »; da ~"'ieschi : cc 11 cloroma ed il mieloma »; e da Di Guglielmo : cc Le malattie emorragiche, Il morbo di v:aque2, Le mielo i' eritren1iche ed eritro leucemiche n. Con particolare e~tensione vengono poi trattate- le leuoemie e pseudoleucemie. Nella parte 1erz.a (parte spec iale) vengo110 svolti con la collaborazione di ~~ieschi le mi'elopatie involutive (mielosi aplast~ che) ed. Ul~ capitolo nuovo che entra ora nei trattatr d1 ematologia: quello de ll 'anemia ipocromica e ·senziale. Introzzi pqi con larga con:petenza ttatta estesan1ente della biopsia degli organi emoJ)Oietici (n1iùollo osseo, . i:1il~a, linfoglando] ~, fegalo) nelle varie condizioni morbose, particolarmente nelle emopatia. l Jn ca1)itolo importante ed ampio è dedicato da R. Balli alla terapia coi raggi X nelle varie C1rno1)atie. Sono esposte sia le basi pratiche della roi:tgenterapia sia le a~ioni bi·~logiche _de~l~ radiazinni rontgen sugli organi emopoitetic1 e sul sangue e la loro azione terapeutica. Questo capitolo è svolto da R. Balli con notevole. e profonda competenza fondata su larga pratica nella radioterapia. Segue ur1 'ultima parte sulla trasfusione (Introzzi) (tecnica, effetti bi'ologici . i11dicazioni cliniche). Il trattato ad ogni capitolo è corredato da · ampia bibliografia, e da tavole a .co: lori sì da r endere particolarmente ch1ar1 ari ch e a chi si accinge ai primi studi, i ~ari . temi trattati. Alla fine poi della parte special~ vi ~ono 14 belle tavole litografiche a colori ra1)presentanti i vari quadri leucemici. ( :01ne abbiamo già ricordato nella rec:ensione dei procedenti volu1ni , le « En1opat1 e n del :F 'errata co Litui cono un 'opera completa . di tudio e di consultazione, n ecessaria per lo st11dente e i)er il n1edico ch e vog:lia apI?rofondiro le sue nozioni di ematologia: chiunque si iI1ter~ssi dei problemi di ematologia , ogg i continuan1ente in evoluzione, deve i1os.. ed~re questo trattato nel quale è messo. anche .g i~­ stamentP in rilievo il largo contributo di r1 cer cl1e portato dag li AA. italiani . Le « Emopatie n del E'erra1 a co tituiscono vanto ed onore per la scienza ematologi ca italiana.

F.

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CoRELLI.

Be il.rag z. h.en1ttn.is d e1; ili age1tsaftacidiUil und dcr Verdiinnu.n.gssekretion · das Magens. (Pagine 75): tipple111ento LX VI · degli cc Acta med. scandina!\:ica ». Stockholn1, 1935. Il la vero dell' A. porta un importante contributo a lla questione riguardant~ la r~gola­ rizzazione dell'acidità del -succo gastrico. Esso studia -anzitutto le variazioni di acidità del s ucco gastrico emesso di recente e ricer ca se può ammettersi la così detta « secrezione di diluizione n . Descrive la tecnica delle ri cer·che ed i risultati ott1einuti, che hanno importanti riflessi ançhe per la pa~ologia , ~1)ec i almente dell 'i1peracidità. fil. ToR

ENGESTROM.

1

H.

L'Arlériograiphie des m enibres et de z·aorte abdomi1tale. ~1asson, 19315. Fr. ±O~ REBOUL.

Nelle sue 50 pagine di testo I' A. ha ·, olulo essenzialmente fare uno studi'o critico del 111etodo arteriografico in base alla sua esperienza di 115 iniezioni su 78 malati.. L'altra m età del libro è di casisti'ca con radiogrammi din10s1irativi. Sono state praticate 13 injezion i di thorotrast e 104 di tenebryl. Dopo una breve storia criti'ca del 111elodo l' A. si indugia a discutere sulla qualità della sostanza da iniettare, sulle reazioni vason1olorie all'iniezione. !B reveme nte discute gli in cidenti , il valore pratico dei risultati € le 1 0ssibili deduzioni terapeutiche, importanti spe~ cialmente nell'arteriografia degli arti . E . l\1IL:\ ;\ I . 1

JosEPH KowAR SCHIK. h u r.zwelleritherapie. S1)rÌJ1 -

ger ed. 1936. 147 fìg. 1 p . 140. Marcl1i

ln .~U~

L'A. , già noto in [talia per la traduzi one <lei suo libro di diatern1ia, i)resenta oggi in l•iccolà mole uno studio mono,g rafico sulle onde corte~ Una metà del libro è di fisica -tecnica (fisi·cadelle onde corte - apparecchi - tecnica de]le· applicazioni) e l'altra n1età tratta clel1 'azione biologica e dell 'azione terapeutica. Sfrondato l'argomento di molte parli' inutili e di letteratura inutile. I 'A. offre in n1odo ~in 1etico e pratico la po ibilità di a,·er€ ~I l o n 1ano le cognizioni più importanti rig-u arclanl i questo nuovo mezzo di c ura. E . ~I1L.\~ I . DECLI ABBONATI I . 10 Pagare sempre l'importo dell'abbonamento al 1c Policlinico ,, senza obbligare PAmminisfrazione a spe. ciali solleciti 11 ad personam " ; 20 L'importo d'abbonamento va inviato mediante11ordinario vaglia postale a tassa o con assegno ban· cario; pub essere anche versato nel Conto Corrente Postale N. 1/ 5945, dell'editore L. Pozzi, Roma, con la mitetassa di 15 o 20 centesimi e senza alcuna tassa se da Capoluogo di Provincia; 30 Chi preferisce pagare contro tratta postale del 1' Amministrazione, tenga presente ohe l'importo di questa dovrà essere aumentato di 5 lire per le varie tasse ed altri diritti postali che la tratta comporta. I vaglia vanno indirizzati alf'eàitore L UIGI POZZI . l ..ia Sistina 14, ROMA.


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414

IL

POLICLINICO »

AccADEMIE, ·Soc1ETÀ MEDICHE, CoN0Ress1

R.

A.ccad~mia

Presidente: Prof. SPIRITO.

Sulla funzione delle diverse cellule del lobo ant. dell'i,pofisi. Ddlt. O. CARERE CoMES. -· Per dare un contriibuto al cliscusso problema della funzione delle diverse cellule del lobo ant. dell 'ipofisi, l 'O. dopo ..aver ricordato le ricerche eseguite su questo argomento nel campo d.ei mammiferi, espone le osservazioni da lui eseguite n ei selaci, nel periodo delJ 'accrescin1ento ed in quello della riproduzione. 1 ali o ·servazioni gli h anno permesso di affermare .c}le ]e cellule eosinofile regolano i fenomeni del1'accresc i1nento mentre quelle cromofobe produ,cono· t1n ormone gonadotropo ; esiste infine una .specie òi antagonismo fra i due tipi di cellule e le 1relative secrezioni. 1

Contributo allo studio della miosite ossificante. Dott. ·o. CARERE CoMES. - Riferendosi ad un .caso òi i11iosite ossificante dei muscoli della coscia, accompagnata a fenomeni · spiccatissimi di .r eazio·ne reticolo istiocitaria di quasi tutti gli organi, .e di alterazioni delle pareti arteriose l 'O. afferma J 'importanza del sistema retico1o-istiocitario ~ella genes i della mio·site ossificante. Nel reperto isto.logico, accanto ai fenomeni di .atrofia muscolare ,e di reazione connettivale, e di neoformazione os:sea I 'O. descrive particolari noduli. linfatici, finora non osservati da altri AA. Contrihuto allo studio della melanosi del colon.

Prof: B. LuNGHETI'I. - L 'O. comunica un caso .di rne]anosi del colon interessante p er la sua gra·vità e per la sua estensione ~d anco~ più per la prese11za nel tessuto cellulo-ad1poso esrstente n~lle pareti dell 'intestino e dello stoma.co e adere1~t1 ~ ·~uesti, di grossi ele1nenti cellular.i r~tondegg1ant~ di oscura na!t ura e risco11 tra ti an che in altre parti .del corpo.

-Sulla trasmissibilità della malaria per mezzo dell'ino· culazione endovenos~ del I. c. r. di individui mala· rizzati. Pròf. G. lVIAzzETTI e ' dott. E. BnoGGI. - Gli 00. .docume11tano con una seriè di prove, la possibilità che i risultati positivi ottenuti con la inocu.lazione e11clovenosa di liquor di individui mala·rjz.z ati a individui sani, siano imputabili molte vol te all a pre·s~nza di tracce anche ~ini~e di _sa~.gue svel abili .11~i ~iquor solo . co~ ..adatt1 !,ccorg11i1erili (centrifugazione a 15.000 g1r1 per lo_). flnfluenza degli ormoni contenuti neri' urina di donna gravida sul S. R. I. Dott-. G. RoMANIELLO . . - L 'O. fa cendo seguito a sue precedenti .ricerch~ ha st_udiato ,se l 'ipertrofia del S. R. I. ch e si ha 1n gravidanza e dovuta o no .agli ormo~i gravidi?i, se. qu~s~i ormo.ni so~o .ca1paci di agirè _anch e in .an~mal1 ipof_unz1onall:t1 (!fil: p~beri e castrat~) ; e~ inf.1ne se essi s?n? capaci .d1 1·ltlteriorinehte stimolare il S. R . I. già iperfunz10·nante in gravidanza. Quale stim_o lo ormonico l 'O. ha usato l:urina di donna gravida, ed ha n?tato ~·che essa s timola intensah1ente il S. ·R . I. delle ca·vie adt1lte e delle impuberi , meno quelle delle ca-

NUl\I.

9]

strate, ed intensifica anche sensjbilmente l 'ipert.rofia già esistente nelle cavie gravide.

dei Fisiocritici in Siena.

Secluta ordinaria del 7 febbraio 1936.

[ANNO XLIII

~rof. F. SESTIN1, per lo studente L. DoNATELLI.

Su ll:a origine, terminazione, omologia e sulla p r obabile interpretazione del f ascio della lamina terminale de'gli uccelli.

L-:

Prof. li'. SESTINI. -

Le conosce·nze anatomiche

e fisi ologich e di un poela toscano del seoo·lo scor, so: un/ode di B . Sestini .

Prof. F. SESTIN1. -

Osservazioni sulla topograf ia del simpaticio cer vical e. Nota I. I . Gangli .

Il metodo di Finikoff nel la cura della tubercolosi aperimentale. A. DoNNINI e M. S1!\-10No1Nr. - Gli 00. esposti i risultati di uno studio ·sistema t.ico da essi eseguito sull 'azione locale e. generale del composto più attivo usato da Finikoff, l'olio di arachide iodato, e sulle inodificazioni da esso apportate nel sangue, affermano ch e nella tubercolosi delle cavie e dei conigli provocata in forma acuta e diffusa, il metodo di Finikoff è ina ttivo, non riscontrandosi alcuna differenza fra animali trattati ed animali tli controllo, nè in rapporto alla durata della vita, nè in rapporto al quadro macroscopico ed istologico delle lesioni specifiche. Spiegano questi risultati con la tardjvità di r ispo·sta dell 'orga11ismo alla terapia di Finikoff e con l 'aculezza della infezione provocata". Il Se9retario.

CUORE E CIRCOLAZLONE Periodico mensile tliretto dal Prof. CESARE FRUGONI Capo Redattori : Prof. C. PEZZI, Milano - Prof. G. MELDOLESI, Ro~a Il Numero 2 (Feb,b raio 1936) contiene :

Lavori originali : I. - A. RUBINO: Fluttuazioni e fibrillazioni parziali. d egli atri docu•m entate col siste:qia delle deriivazioni elettive. - II. - A. CO T.A RIZl: Contrib.uto clinico e anatomo-p atologico a llo studio · delle stenosi aortiche congenite.

periodici specializzati • Tra le riviste ed i congressi : L . GRAVIER: Disturbi parI

di.aci nel gozz0 con ipotiiroidismo. -· R. FROMENT : Qardioaortite siifilitica con ang·or da coronarite ateromatosa. - A. DUMAS: La stenosi mitralica. - F. SAVY, R. }1 aoMENT e G. PELOT: ~L'intervento i:;ul simpatico cervioo-toracic0 nel trattaimento delle tachicard ie. - G. Bosco : L'inoosta.nza dello sfregamen to pericardico nell 'infàrto del miocardio. - B. MISSKE: Sul comporta 1nento dell'onda diagnostica del polso venoso nella taohicardia. - L . CONDORELLI : Il pneumo-a:nediastinQ air- ' tiificial e. - J . RoGuSKI : Lo zucchero nel sangue nei casi di insufficienza circolatoria cronica. - H. LuBIENIECKI : Intorno al soffi o sistol i co sulla punta. N. ARENAS: F ilbr@Illi t1terini ecl ipertensione arte~iosa. - H. WEISS : La dieta nel le malattie cardiaeihe. J . BOHM: L'associazione calcio-canfora-efedr~a . nel · collaeso circola,torio. - :MONDIO : La jodo-calc10-d~ure­ tina nelle malattie neuropsichiche.

Notizie b'ibliografiche : A.

Elektrokar-OiQgra· fische Befunde bei Herzi-nfarkt. - P. DANIELOPOLV: Le tonus cardio-vasculaire et l 'é.p reuve a:mphotro.pe sino-carotidie n·n e. - OH. LAUBRY: Appareil c1rcula~Q1re. Abbonamento annuo : Italia L. 40: Eetero L. 60. Per gli associati al « Policlinico »: Italia L. 8 6: Per l'eaìero L . 5 5, Un numero separato L. 6. JER,:ELL:

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[ANNO XLIII,

N"Cl\·I .

9]

APPUNTI

SEZI ONE PR.A.TI CA

417

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. Una nu~va forma clinica della malattia di Nico· las-Favre. Ar avandinos (Presse niéd., 95 , 1918, 1 ~3 5) dice com e il bubbon e inguinale e le for n1e r ettali con stenosi sian o le due fo1me pii1 frequen ti della li11 (ogranulomatosi o qua rta n1alattia ven er ea. Per ò n e esist e u n 'altra var ietà da c hiarr1ar si an o-re ltite lrn fogranulon1atosa acuta, ch e si presenta con la sintomato1<\gia di una dissenteria . Si ha nno nu1n er ose scarich e giornalier·e, stri:ate di san gu e; forte ten esmo. Al~' esan1 e radioscopico si vede u na n1 ucosa an o-rettale arr ossata e ricopert a da pi ccole lesioni uloerative, spesso ricoperte da n1uco sanguinolento , che snno poco pr ofon de, oltrepassando r aramente la mucosa. Al di fuori del t en esmo,, ch e pu ò essere anc11e 111olto doloroso , i sinto1ni disse11ter i for111i non son o m-0lto acu ti e rassomigliano piuttost o a qu elli della disseJJlteria an1ebica cl1e della bacillare . L 'anda1n en t o è cronico e l '·evo1uzione porta a1la st enosi r ettale. Bisogna p en sar e a tener present·e questa n1alatt ia , ch e sembra più frequente di quello che n on si creda; e jn casi cronici praticare la r eazion e di iF rei , ch e derima subito il dubbio , e ci p or ta a p r ati'c are la terapia specifi ca. U. B RA CCI . .J\..

1

!. proposito delle forme anitterich e della SJ)iro· chetosi ittero-emorragica. Un caso di spiroche· tosi a sintomatologia polmonare e meningea. J. Brahic , M. Recordier e J. Vague (Ga12. des Flop ., 9 ott. 1935) rip ortano il caso di un uon10 di 45 an n i , esposto al contagio per il suo mesti:er e di terrazziere, che, esaminato una l)Tima volta al quin dicesimo giorno di una piressia , prese11tava u n focolaio broncopneumoni co , una epato1negalia vo]uminosa sen za itlt ro , un 'azoten1ia el evata , una r eazion e m eni11gea clinica molto netta senza n1odifica· zioni del liquor . Il quadro c linico era insom n1a qu ello di u na pneun1opatia a cut a con r eazione epatica, renale e n er vosa in un alcooli~ t a . Il 5opraggiungere di una ricaduta febbril e fe.ce pensare alla possibilità di una spiroch etosi di cui una siero-diagnosi di l\fartin e Petti t din1ostrò la realtà. Si tratt a,ra dunqt1e di una spiroch etosi anitterica con sinto1n i poln1onari e n1eningei evidenti. Le affezioni polmonari n el cor so dell a si)iroch etosi ittero-en1orragica son o freqt1enti e sono classican1e11te di compar sa assai tar d iva , d i poca importan za e con sider at e come do.'rnt e a germi di infezion e secondaria. I ]avori re· cen ti h,a nno per ò n1esso i 11 l11 ce l 'esiste11za d i

localizzazio11i poln1onari puramen te spiroch et osicl1e cl1e realizza110 sia un tipo br onc,h itico, sia u11 Lipo bron co-~ln1onitico. Si pensa in que sti casi ad u na invasione diretta delle vie re5piratorie da parte del germe . Le form e menin gee pu r e d ella spiroch etosi han n o in gen erale come caratter istich·e : 1° di accompagnar si ad u n a azoten1ia discreta (vici110 a 0,50); 2° di pr ovocare una reazione del liq uor co11sisten te in u na leucocitosi. elevata (p. es. 300 elen1enti al 7°-8° giorno) in c.ui i p olir1ucleari predominano all 'inizio, i linfociti alla fine. Parallelamen t e a questa r eazione cellu la re, l 'alh um inosi rachidian a ·è al contrario 1)0co in1portan te (0,40 circa). Il caso riportato dagli AA. non presentava qt1est·e du e caratteristiche. I I tasso d ell 'urea clel sangue era n1olto elevato (1 , 95) e la p u11tura . lon1b·are permetteva di raccogliere un li · quido cefalo-racl1idiano assolutamen t e n or n1ale. Sen za voler trarre conclusioni patogen etich e da una sola osservazion e, gli AA. si domandano se, n el lor o caso, la ~indron1e n1eningea diag nost icata cli nicame11te n on dipenda dal!. 'au m ento dell 'urea san g·uigna piut tosto c11e rappresen tare una mening it e da spir och etr sen za alcuna r eazion e b iologica. C. ToscANO .

Grannlocitope11ia e reumat ismo articolo r e. La cosiddetta agranulocitosi , rispettivamente granulocitopenia, ra ppresenta un complesso siJlton1atico det.ern1i11ato dall 'azione tossi -infettiva di un viru s ch,e dan11eggia eletti•vamente il midello osseo n el sen so di una paralisi della leu copoiesi. Tra i processi tossi-infettivi' ch e durante g: i ultimi an ni sono stati r icono ciuti quali fattori etiolog ici di u na granulocitopenia il r eumati sn10 articolare occupa un posto in1portan tissimo. Alle osservazioni degli au}ori pr ecede11 li J( issling (Die ~I edizi1iisclic lo/ elt , 26 ottolJre 1935) n e aggim1ge. due n1 olto din1ostrative: i11 uno dei due casi n el cor so di du e an ni I ' A. 11a potuto osser vare quattro ' olte 1'insorger e di 11n.a granu1ocit0pe11ja i11 r a1Jporto con episocl i di angì11a e reu111ati n10 ar ticolar e. Ha nota to i)1 01tre la t r as forn1azion e dcl quadro rn1at ico da granulocitopenico in mielo-leu cen1oid e. l n anilieclue i casi on o state om m inistrate per il rc~ uma Lisn10 articolare forti dosi di l)Ìran1iùon f· ch e n on hann o eser cita to alcuna azio11e dnn 11osa sull 'emopoiesi. l\f. Ntr;\aEnc: . 11 tratta1uento del r eumati sn10 acuto.

J. Eaton (Edinbu r gl1 nz ed. joizrn .. lugli o 1935) nega ai ::,alic ilati qualsiasi azione , peci l'ice\ n el r eumatisn10 acuto ed attribui '"'ce ad c~c:i soltan to u11 'azjo11c an odina. anti11iretica ed nn-


418

« IL POLICLINICO

~i flogitilica; es i non ilè le co1t1plicazionì

in1pccliscono le ricadute, cardiacl1e. T enuto conto della frequ·ente associazione :del mal di gola con il reumatismo acuto e .della presenza dello streptococco emolitico 11ella gola stessa, è probahile ch e esso abbia 'in1portanza nella malatti·a. Da ciò, l'indica.zione di usare un siero co11tro di esso (scarJatti11a). Tale sier o (antitos ... i11a) si inietta nei n1usco·li glutei alla dose di 60 eme., divisa in due dosi da 3 0 a 36 ore d 'intervallo. Prima d ella somministrazione, è n ecessario saggi·are la sen.~ibilità d el paziente m·eùiante l 'iniezione in-tradermica di eme. 0,2 del siero concentrato, diluito al 1/10 in soluzione fisiologica sterile; .eritema ·e bolla debb-0no essere affievoliti per fare la prima ini·ezione di 30 eme. Altrimenti, .~ i incomincia con cn1c . O, 025 (sottocute) rad<loppian·do la dose dop<> mezz'ora ·e cosi di se.gui to fi110 ad iniettar.e i · 30 eme. in 10-11 ore; a partire dai 2 em e . l'iniezione si fa endo1m u:Scolare. In 37 e.asi, si è avuta la completa guarigioJle nei 3/4 ; n ell'altro 1/4, si sono avute rica-dute dOJ)O una g uarigione appare·n te o grande rnigliora1n ei1to; u11 ' ulteriore dose di antitossina portò alla guarigione più rapidamente che .con la somministrazione di salicilati. Un solo .c.a so di morte. Mancano co11 questo trattamento i sudori 'Profusi, m entre scompaiono più rapidamente ·che con i salicilati il malessere, i dolori e la =rigidità. Durante il trattamento, non si rilevò sviluppo di endocardite. fil. 1

>)

[ANNO XLJII, Nu~r. 9j

L'uso di piccole dosi di chinina nella malaria. R. B. Bill e J. Olavarria (Jorun. amer. med. assoo., 29 giugno 1935) hanno te11tato la cura dei malarici con la sola somn1inistrazione di solfato di chi11ina, un grammo per quattro giorni . Hanno tenuto i malati in os~ervazione per 3 anni. Ne è risultato che : Su 23! casi di i11fezione da PlasmodJiu.n1 viva.a:, i sono avute recrudescenze nel 15 <}'0 e rec idive - n·ell 'anno seguente - oltre il 35 ~b · Di 231 recidive primaverili da Pl. vivax, si è avuto il 60 % di recrudescenze consecutive al tratt.am·e nto . Su 5·6 casi di infezione da Pl. faDciparum , si ebbero r ecrudescenze nel 90 %; queste vennero curate e, l 'anno seguente, si ehbero soltanto 3 r ecidive. Gli AA. sono quindi del parer e che le infezioni da vivax possano essere curate anche col ' trattame nto breve (veran1e.nte le proporzio·n i ri'portate di r ecrudescenze e di r ecidive non sono basse), mentre quelle da f ail cipa.rum vanno trattate più a lungo, aggiungendovi degli altri rimedi allo scopo di i111pedire le recidive prin1averili. fil..

1

Il trattamento della varicella. K. Oxenius (A1ilnch. med. i11ocheJJ,s., 21 'febbr. 1935) osserva che le cicatrici nella varicella si hanno essenzialmente in conseguenza -del grattamento. Ora il trattamento classi co di tenere il bambino in letto non fa che .aumentare il prurito , mentre il bambino che si annoia lo risente maggiormente . Per tale ragione, ·è molto più logico fare alzare il b ambino e, -se il tempo -è abbastanza favorevole, lasciarlo anche giuocare all 'aria libera. Non sono da t em ere le nefriti che non si osservano più spesso n ei bambini ch e si fanno alzare ·in confronto di quelli tenuti immobilizzati . Il trattam·ento local e, mediante pomate, polveri o piuttosto delle spennellature con solu:zioni antipruriginose , può essere completato -con l 'u so di piccole dosi di piramidone. Spes~o sono utili' i. bagni tiepidi. L'allontanamento dalla scuola per il periodo di 3 settimane è troppo lungo , poichè dopo il 1 0° giorno, scomparse le manifestazioni cutan ee, il bambino doYrebbe poter ritornare in c lasse. I casi di r ecidi va embr ano dovuti ad errori di diagnosi. in q11anto ch e la varicella è imn1un izzante. fil. 1

1

1

Il trattamento del carbonchio con alte dosi di siero anti-carbonchioso • Da quando il prof. Penna di Buenos Ayres ha con1u11icato 11el 1921 il suo metodo di trattamento, tutti i paz-ie·n ti affetti da carbonchio vengono curati a Cr.aiovo (Rumenia) cori alte dosi di siero (100-200 cn1c. al giorno , per via endon1uscolare e sottocuta11ea, ·eventualm ente endovenosa nei casi gravi). Secondo A. Metzulescu (J'.1iinch . J\fe.d. l'Jlschr., 2± gennaio 1936) questa te rapia iniziata precocemente abbrevierebbe la durata della malattia e ne r-enderehbe più lieve il decorso: la mortalità (n ell'ospedale per infettivi diretto dall'A.), ch e prima del 1921 era del 19,5 %, sarebbe scesa al 4 , 8 o/°'. l\[. N UNBERG.

MEDICINA SCIENTIFICA Il pH del sangue e l'acido lattico in diversi tipi di malattie cardiache. (I. Harrjs, E. 'V'i. Jones, C. N. Aldred (Quarterly J ourn. of Med. , ottobre 1935) han110 studiato il plI, l 'acido lattico e la ri'serva alcalina del sangue in differenti tipi di 111aJattie di cuore, sia in condizione di esercizio sia che in riposo . Bisog11a ricordare che già Le,vis ed .altri _A,..A. dalle loro ricer cl1e sono venuti alla conc lu~ion e ch e -1a dispnea in certi ti pi di cardiopatia è causata da un 'acidosi: questi Autori ha11no trovato un aun1ento dell'acido ]attico in alcuni dei casi da essi studiati. Una stretta correlazione con questo argon1 ento ha il vroblema degli scambi gasso"' i nelle m::tlattie cardiache: per quanto rigua rd a t ·ossigeno , l'opini one ron1t1ne è cl1e soltanto


{ ANNO

XLIII, NuM. 9]

419

SEZIONE PRATICA

nella congest1or1.e polr.nonare o nell 'ede·m a si trova una clesaturazione di ossjgeno nel san~ue arterioso. Il co11tei11uto di' anidride carbonic~ del sangue è basso n elle malattie car<liache, salvo alcune eccezioni. Dalle ricc'rche degli AA. risulta che in condizioni di riposo, 1:acido lattico nel sangue· è aum-cnlato nei c.a~i di insufficieriza cardi.tea: d 'altra parte la quantità di acido lattico ha una stretta correlazio11e con il grado di insuffici er1za cardiaca. Eccettuati i casi di estrel.11a gravità il pH ·del sangue è normale n ei differenti tipi di 1r1alattia cardiaca. Gli /\A. hanno potuto 1r1oltre starilire ohe la quantità di acido lattico clte Yiene a formarsi dopo un d·eterminato esercizio è in diretta relazione con la forza di riserva cardiaca: più grave è ]a severità de.Ila insuffici'enza, più grande ·è la quantità di acidl) lattico che si viene a formare. D'altra J.) arte in ~auito a uri dete'fminato esercizio, anc:he il Ph del sangue subisce un lie,re ahbassame11to. G. LA CAVA.

arrni ~ di carlu cce . Solta11to n el- quarti.ere europeo, composto di una di,ecina di case appe11a, vi sono ad Harrar ber1 4 ospedali e due chi:ese. Questi edifici inquadrano con11)letamente il Ghebbi del Gov•ernatore, i locali de]la stazion.e radiotelegrafica , i] palazzo dell 'In1peratrice e la casa del Munj cipio. Ne risulta eh~ è impossibile pratican1ente bombardar.e Harrar senza colpire una chi·esa o un edificio protetto dalla Croce 1-lossa. Posso anche affern1a1"e che il Gh e·ùbi del Principe l\tiaconnen, duca di Barrar, figlio minore dell 'In1perato:rie, è tato ornato di Croce Ilossa due m esi· prima ch e vi i ii1sediasse I 'ambulanza egizia11a. Tutto ciò lo 11anno potuto co11slatare i miei colleghi della st.a1np.a internazjonale ed io , nel corso delle passeggiate quot.1 dia11e in questa città ».

• ••

Il g ior11ale riporla una f etografia del Ghebbi d el fig lio cadetto d el N»egu su cui sventola una gl'ande ba11diera della Croce Rossa. (.i/essa,ggero, 18 febbr. 1936).

POSTA DEGLI ABBONATI LA

Sul metabolismo basale. Al dott. N. 11462.

L.

nilatt.

da

Mod.

Abbonato

Ld. formula di Gale e Gaie per la detern1i11azione della cifra del rnetabolismo basali.e è la seguente:

fil. B. = Pr. + PI. -

111,

Pr. è la pressione differenziale e Pl. il nu111ero delle pulsazioni per minuto primo. Questa for111,u la è stata studiata su i1iù di mille casi ed 11a dato risultati abbastanza prec isi, nonoslante la sua estrema semplicità. La formula ha poco valore nei cardiopatici e n egli ipertesi. G. LA CAVA.

O\;e

VARIA Ospedali a trucco in Etiopia. Un inviato speciale de-11 'Excelsior, in EtioI>ia, Giovanni Coslantin escu, i'n una lunga corrispo11denza da Harr.ar conferma l 'enorn1 ità dell'abuso fatto dall.e autorità abissi'n-& dell 'ernblema della Croce Rossa. « Posso afIern1are, essendone stato testimonio oculare s crive l'articolista - che ad Harrar tutti g li .edifici abbastanza importanti per esser e presi di mira in caso di bombardamento sono stati .fiancheggiati da sedicenti ospedali, i cui tetti e le cui muraglie si ado['nano di immense Croci Rosse. Dico « sedicenti' ospedali » poichè in molti di essi non esisteva ch e qualche pac.cl1et to di medicazione, una barella, una bottiglia di tintura di iodio . . . Non un amm alato~ non u11 ferito. Spesso, invece, n1olte casse di

C~INICA

OSTETRICA

Rivista mensile diretta da PAOLO GA1FA1'1I Clinico ostetrico-ginecologo della R . Università di l{oma Il Numero 2 (Febbraio 1936) contiene: Lavori originali : .F. GUERCIO e L. FILACI : Oarbonuria dis ossidativa. e r a 1>1>orto urinario carbo nio: azoto i u gravidanza.

Fatti e documenti : A.

Sov~NYH ÀZY ·

Un parto bigemino n on •Comune; differenza di ipeso: g r. 2000 (l 300 = 3300 ).

La rubrica degli errori: A.

Su due casi di r en e policistico pt osico simulan te un tumore d egli annessi. Terapia : E. :àfOMIGLIANO : La terapi a del cancro dell'utero nelle cliniohe viennesi. La rubrica medico-legale : G. SATTA FLORES: Traumi e gravidanza. (Parto prematuro .p ost-traumatico). Problemi sociali : O. DE PAULIS: Si parla di una coscienza ostetri ca. commenti e proposte : P. GAIFAMI: Sulla preparazione delle levatrici. Dalle riviste : Ostetricia : Il peso delle gravide. - Le prtmipare attempate. - Sul trattam ento tiroideo della p r eeclampsia ; maneata influenza snl ricambio basale nella preecln..mpsia ed in gravidanza. - La pressio ne media dina.m ica in gravidan za ed in puerperio. - Cinecologia : I d olori :.aerali nella donna. - L'emetina nella cura delle m etrorragie dell a pubertà. - Pedia· tria : L'ematoma dei .genitali del neonato per trauma da parto. - Reperti malarici n el sa ngue di neonati. SALVI N r :

congressi : Società Laziale di Oetetricia e Ginecologia. I libri, - Varietà. - Notizie . AbbOnamento annuo : Italia L. 40; Estero L . 3 6; Per gli associati al u Policlin ico 11: Itali a. L. 6 o. Eetero L.

5 Q. Un numero eeparato L.

6.

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« JL POLICLINI CO »

[ANNO XLIII,

NUl\1.

9J

NELLA VITA PROFESSIONALE. CONCORSI l>OSTJ

VACANTI .

RR. Prefetture.

So110 ba11di ti concorsi p·e r medici condotti nelle -seguenti province: AVELLINO . Per C.aprig1ia, Conza della Ca1npania, Domicella, ~lontefreda11e, Rocchetta S. Ar1to11io, S. Angelo dei Lo1nbardi, Savignano di Puglia; scad. 25 aprjle. BENEVENTO. - Scad . 15 aprile; condotta per Paupisi. BnESCIA . Per Dreno, Corteno, Desenzano del -Garda, Lozio, Remid ello ; scad. 31 marzo. PALEHl\·ro. - .Scad. 30 aprile, ore 16; condotta pe r Corleo11e e per Godra110. PoLA, per Isola d 'Istria, Lussinpiccolo (Sansego); :scad. 31 marzo. TREVISO, per Cor11uda, Follina, Vuzzola; séad. 31 marzo. ChiedPre annunzi agli Uffici dei Medici Provinciali. BELLUNO. Ospedale Civile. - È VACANTE il po-sto di Primario Anaton10-Patologo e Direttore dei Gabinetti d'Analisi dell 'OspedaJe. In attesa della apertura del concorso cer casi SUBITO interino. -Chiedere schiarimenti e presentare domanda corredata da curriculum alla Amministrazione. FoGGlA. Ospedali Riuniti. - .Scad. 20 marzo. Posti di Dire llore Sanitario e di Aiuto Chirurgo. SLi1)e11dio: al posto di Direttore Sanitario, annue L. 24.000 lorde ·di tutte le relative ritenute; al posto di Aiuto Chirurgo , oltre al diritto di vitto e alloggio solo p er sè, s tipendio L. 6000 annue . lord e di tutte le relative rilenute. Per più dettagliale notizie chiedere bando di con corso al Preside11le dell 'Ospedale. V ARESE. Corisorzio Prouiriciale Antitubercolar e. - La Presid enza r er1de noto che con deliberazione del Comitato Amn1inistralivo, N. 38 del 30 gen11aio 1936-XIV, è stato aurn entato da cinque a otto il nu111ero di posti di assistente sanitaria visitatrice di cui al con corso pubblicato con avviso N. 2601-3729 in data 16 novembre 1935-XIV. Si avverLe inoltre che il termine· utile per la presentazione Jella domanda e dei documenti per e·ssere amn1esse al dello con corso è prorogato alle or e sedici d el 16 rnarzo 1936-XIV. ·C ONCORS I A Pl\E~ll.

Istituto Naziortale rlelle _11.ssicurazioni.

L 'Is tituto bandisce u11 co11corso a pren1i per un a pu])blicazio11e di 1ncdicina pieven I iva de tinata ai pro pri

a~s i cu r a li.

·La mo11ografia deve conte·n ere tina chiara e semplice esp osizio11e di norn1e atte a prevenire le affezio11i del cu or e e dei vasi sauguigni e le n orme che possano conse11 Lire una vita relativamente lunga e ò i lavoro proficuo a coloro che da tali affezio11j fo·ssero stati colpiti. Deve esser e contenuta 11ei li1niti da un 111i11in10 cli 50 pagine a un massin10 di 100 p agi11e a stampa , in form ato 16°. Il lavoro deYc e sere origi11ale ed inedito: deve e ~ ere inYia lo i11 ci11que co1)ie d a t li1ografate alla Direzio11 e Gen erale (Ron1 a, Yia Sa1Jt1s tiana 51) n on più 1ar<li clellc ore 12 del <ruindici ot tobre 1936-XIV.

Gli autori firmeranno il lavoro con un motto che sarà ripetuto su una husta chiusa e sigillata, nella quale dovrà essere conlenuto il loro nome e l 'inclirizzo. Il lavoro approvato dalJa Co1nmissione giudicatrice e quindi prerniato dive11terà di proprietà assol11ta dell'Islilulo. L'Istituto mette a disposizione della Commissione gil1dicatrice un pre111io di L. 5.000 (ciI1quemila). NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

L'Accademia di Medicina di Parigi ha eletto membri associati stranieri il prof. Roberto Alessandri (ne abbiamo già dato notizia) e Sir Tho1nas Barlow di Londra (ben noto per a:vere individua lo la malattia che ne porta il nome). Ha eleLlo n1embri associati nazionali il prof. Edmond Sergent, direttore dell'Istituto Pasteur di Algeri, e il prof. René Leriche: clinico chiru.r go di Strasburgo. Nel dice111J)re u . s. si è espJetato il concor o p er esami e per titoli a clue posli di aiuto-radiologo degli Ospedali Riuniti di Roma. La Commissione era così composta: presidente: prof. Riccardo ~lo­ r etli; membri: proff. Aristiile Busi, Sordello Attili, Paolo Alessandrini, Eugenio Gasparro; segretario: avv. ,Scozzarella. Sono riusciti: 1° il doll. Adriano Ascarelli; 2·> il dott. Gl1ido Bertè. Per i

Corsi

d'lstru~Jone

d'asslstenaa agli laterml.

d

Ai medici incaricati di pre pa rare ottimo personale infermieristico ra mmentiamo il manuale, adottato quale testo per detti Corsi di l•trualoae in mollissime delle principali ciftà d'Italia, del

Prof. CIACINTO QUARTA già Medico aiuto negli Ospednli di Roma Dncente rii p .,t11logÌ:l Medica nella R. Univ. di Roma

[ome si assiste un malato 7 Come si soccorre un ferito l <Cuida pratica per infermieri ed Infermiere) 5" ediz. accuratamente riveduta ed aggiornata Riportiamo qualcuno dei giudizii emessi intorno a questa no• stra pubblicazione: Nel Giornale Ufficiale della Croce Rossa Italiana, Ann<• VI II. Fase. I, il prof. T. Rossi Dona, cosl si è espresso : « Riassumendo, il libro del prof. Quarta non pott'ebbe essere più chia.ro, facile, compl~to, Pt'eciso di così. ~. nel suo genere, ur. vero capolavoro e non una sola pet'sona - medico od infermiera o madre di famiglia dovrebbe mancare di questo libro di Croce Rossa al quale auguriamo la diffusione che merita ». La Rivista Minerua Medica di Torino, nel fascicolo 1° delr annata XIV, dopo una larga relazione del contenuto del vo~ lume, conc!udt"!: t< 11 Manuale del prof. Quarta è stato giustamente apprezzato nelle sue precedenti edizioni, sicchè è giunto in pochi anni alla terza; esso. oltre che pe!' l'istruzione degli infermieri e delle famiglie nell'assistenza ai malati, è partico-

larmente utila ai medici che debbono tenere corsi di insegnamento ad infermieri, a militi della croce Rossa, conferenze di volgari?zazione sulla assistenza agli in· fermi, s ul pronto soccorso e si mili ,,_ La Delegata delia Presi-ienza Gene ,·ale per le Infermiere delf;i Croce Rossa Italiana Signol'a di Targiani Giunti march. lrene ha scritto: « La ringrazio dell'interessante ed utile pubblicazione ch'EUa ha voluto cortesemente inviarmi, e della quale sto fa-

cendo ampia propaganda fra le nostre infermiere ». Volume in,8° d i pag. XII,320, con 112 figure nel testo. ~ Prezzo L. 1 8 più le spese postah di spedizione. Per i nostri abbonati, sole L. 1 6 , 5 O in porto franco. Inviare Vaglia all'editote LUIGI POZZI , Ufficio Postale succur• sale diciotto , Roma.


IANNO XLIII, NuM. 9]

NOTIZIE

SEZIONE PRATIOA

DIVERSE

La campagna antitl1bercolare dell'anno XIV

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n1itato organizzatore h a sede alla : Assistencia Nacional aos Tubercolosis, avenida 24 de J ulho, Lisboa, Porto·g allo. I inembri tlell 'Unio11e sono esenti da qualsiasi tassa d'iscrizione; i non membri devono corrispondere una quota di 200 scudi (ci.rea 100 lire it.), per l 'intermed.i ario della «Federazione Nazionale Italiana Fascista per la Lotta contro la Tubercolosi », via Nazionale 200, Roma.

La Federazione Nazionale per la lotta· contro la tubercolosi comunica che ~l Ministero dell '1 nterno ha dato le direttive per la celebrazione della Ca1npagna Nazionale Antituberçolare dell'Anno XIV, la organizzazione della quale è stata affidata, co1ne i1egli anni scor si, alla Federazione Italiana Nazionale Fascista per la lotta contro la tubercolosi, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana e 15° Congresso internazionale d'idrologia, cli rn a· coi Con sorzi provinciali antitubercolari del Regno. tologia e geologia mediche. La serie delle manifestazioni ch e s'inquadrano Abbiamo già annunziato che è indetto a Belnella Campagna antitubercolare, sarà aperta dalla grado nel 1936; l a data provvisoria è dal 2'5 al 29 << Seconda Settimana Nazionale per la diagno·si $ettembre. :È posto .sotto l 'alto patronato del Prinprecoce ». Tale iniziativa, realizzata per la prima cipe Paolo, reggente r eale della Jugoslavia; presi' 'olta nella orecedente Ca111pagna, sarà ripetuta dente d '011ore ne sarà il p.rof. R. Sanik evitch ; prequest'anno _:_ perfezionandone lo :--.asvolgimento ed sidente effettivo il dott. Rav1nond Durand-Far<lel accent11andone lo sviluppo - nella certezza che (avenue Carnot 28, Paris 17e)." Temi in di·scussion e: €Ssa, in un tempo non lontano, potrà apportare l d r0bogia terapeutica: cc La cura termale òel un contributo essenziale ai fini della completa <liabete »; relatore principale: prof. Ratl1ery ~oluzione del problema della lotta contro l a tu(Francia); bercolosi. · I drologi a : « Al cuni problemi nuovi nella bioLa vasta. azione di propagand a che sarà .realiz- fisica delle acque n; r elatore principale: prof. Vilza ta nella cc Settimana per la diagno·si precoce », laret (Francia); dal 29 marzo al 4 aprile, costituirà anche un ClimOJtologia: « Le influenze climatiche neUa mezzo efficace per preparare il popolo di tutte le prevenzione e nella terapia per adolescenti (esc~u­ categorie sociali a partecipare attivamente alla sa la tubercolosi) »; relatore principale: prof. Pié<< Giornata delle Due Croci », che si celebrerà dory (Francia); menica 5 aprile, e con la quale si iniz~erà la Geologia: cc Geologia delle stazioni idrotermali << IV Campagna per il francobollo . antitubercolajugoslave »; relatore principale: prof. Loukovitch re ·» che continuerà fino al 3 maggio con la ven(Jugosl avia). dita' al pubblico dei libretti di fr~ncobolli. . La seg.reteria ha sede alla Facoltà di Medicina Nella cc Giornata delle Due Croci » saranno dif- di Belgrado. Segretario gen erale è il dott. H. Flufusi distintivi ·simbolici, oggetti utilitari e di pro- ri11 (avenue 1fiac Maho11 19, Paris 17e); segretario l)aganda, ma sopratutto nu~ero.se .P~bbl~cazioni del con1itato orclinalore è il prof. Neskovitch, r. Qriginali intese ad esaltare le rag1on1 id~al~ e sto- Nemanzina 4211, Beograd, Jugoslavia. rich e determinanti il momento che oggi vive tutta la . Nazione . . ' unita in concordia di sentimenti Corsi per medici condotti. ~ di propositi. La Scuola Medica· Ospitaliera di Roma ha orgaLa Campagna costituirà un 'altra significativa 11izzato due corsi speciali per medici condotti. Uno, testimonianza della forza di volontà e della concor so A, avrà inizio il 16 aprile 1936 e termine il sap evolezza di tutto un popolo, che ha visto di- 15 maggio; sarà però prorogabile fino al 31 magscendere la mortalità per tubecolosi da 65.000 a . gio per quei medici che potranno trattenersi pii1 35.000 morti l'anno e che tanto più è geloso perdi un rnese. Avrà lt1ogo negli Ospedali di S. Spic iò di con servare e di accrescere il patrimonio più Tito, di S. Gallicano e del Ban1bin Gesù e nel sacro della Nazione : la ·salute fisica di tutti ì suoi R. Istituto di Medicina Legale. L'altro, corso B, :figli. avrà inizio il 16 maggio 1936 e tern;ii11e il 15 giugno; sarà però prorogabile fino al 30 giugno per 10• Conferenza internazionale contro la tuberco· quei r11edici che potranno trattenersi più di un losi. r11ese . .A. vrà luogo negli Ospedali del Littorio e di L 'Unio11e internazionale contro la tU;bercolosi S. Giovanni. Chiedere i programmi all a Segreteterr à la sua lQa Conferenza a Lisbona, dal 7 al 10 r ia, Policlinico Umberto I, Roma. ~ettembre, sotto la pres1denza del prof. Lopo ~e ''L'Attualità medica,,. Carvalho. La discussione sarà limitata a tre temi: Il primo numero di questo periodico (già <e Igea », Biologia: « Gli aspetti radiologici dell 'ilo .Po~­ D1on are e loro interpretazion e » , relatore prmci- allegato agli cc 1\nr1ali d'Igiene »), inerita l 'attenzjone dei nostri lettori. :pale: prof Lopo cle Car valho (Portogallo); , Esso recru una serje di articoli interessanti: il Clinica : « Primo-infezione tub·e rcola:re dell aprof. Rondoni, accademie~ d'I~lia, tr~tta d~lle. d~­ dolescentè e dell'adulto n; relatore principale: dott. rettive attuali n ello studio dei tun1or1 mal1gn1 ; il Olaf Scheel (Norvegia) ; . prof. Gaifami, clipico ginecologo di Roma, esaI gierie sociale : cc P.ro~la-s~i della ~ubercolo si a domicilio »; relatori pr1nc1pali: dottori Ch. J . Hat- mina il problema della fisiologia del corpo luteo, con particolare riguardo alle applicazioni; il prof. iield (Stati Uniti) e D. A. Po"vell (G.ranbret~na). Sono an cl1e desio-nati 34 correlatori, tra cui per Paterni, pri1nario medico negli O p edali di -!lon1a , ] 'Italia i proff. A~istide Bu~i (tema biologico) e pro·spetta i progressi r ecenti della chirurgia a.p. . . . plicata alla inedicina interna. Si tratta di tre picG ioacchino Breccia (tema sociale). Viene preparato un progran1ma di r1cevin1enti coli capolaivori di chiarezza e precisione. Fino a qualche te1npo addietro in Italia i n1ae€ d 'escursioni. 8tri della m edicina e i medici di pii1 alta fama Per informazioni supplementari rivolgersi all'Unione, boulevard St . -l\1ichel 66, ~aris 6e. Il Co- sdegnavano di presen lare ai colleghi, in s tudi rias1


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cc IL POLlCLINICO

suntivi, Io stato dei probleil'li in via di evoluzione e di disc.u ssione; ma ora gli spiriti pii1 eletti han110 C~nl~r~so. il doYere di compiere qu~st 'utile opera d1 d1ffus1011e della cultt1ra e ne cc L'Attualità Medica n ce ne offrouo u11 esem11io degno di seg11alaziope. II fascicolo è co111pletato da una serie di brevi articoli : il sen. Sanarelli mette in valore gli ·s tudi . della scuola di Pende sulla nutrizione; il <lott. ~ralenti, a~uto nell'Istituto d'Igiene di Ro1r1a, e il dott. li'ilippini, dirigente i laboratori d 'igiene applicata i1elle Ferrovie dello Stato, trat,tano alcuni p·roble1ni di dietetica; i dottori Tegoni e Boni pubblicano note di diagnostica e di terapia . ~l dolt. Verney espone nuove considerazioni sul1'utilità delle sanz.i oni, che così vivamente interes~ano 1nedìci e 11011 r11edici. Un gruppo di notizie completa il fascicolo~ Non sarebbe stato possibile di co11de11sare in 24 pagine una inaggiore co·p ia di rnateriale, su argo1rienti d'attualità, che nessun medico può trascu, rare.

Azioni gi11diziarie. Il maresciallo dei carabinieri Giuseppe Anzalone era slato sottoposlo ad accertamenti sanitari e la commissione medica, constatato che il sottufficiale, afflltto da diverse infermità provenienti da ferite di .guerra, non era da ritenere più idoneo al seTvizio, aveva propo·sto il collocamento a riposp . Il Ministero· adottò il provvedirnento proposto dalla co1r1missione. L' Anzalone avanzò, allora, domanda di pensione privilegiata di guerra, ma il C..ollegio 1nedico delegato alle pensioni di guerra, in co11trasto con il precedente giudizio della com111is·sione, ritenne il sottufficiale guarit'o dalle contratte: infermità di guerra ed idoneo a prestar se:rvizio. Avuta comunicazione di q·uesta seconda delern1inazione il sottl1fficiale rivolse istanza al Mi_ r1ist ero chiedendo, in base alle nuove risultanze, la revoca del collocamento a ripo·s o ed il richiamo in servizio. Avverso la risposta negativa l'Anzalone produsse ricorso al Consiglio di Stato. Con recente decisione la quarta ·sezione ha accolto il ricorso stabilendo che ogni alto della pubblica amministrazione, oltre che nelle norme giuridiche, deve trovare il suo fondamento anche nei principii di gius tizia, che imponevano nel caso in esame il dovere di acclarare ogni dubbio. Si è ora avuto l 'epilogo di una lunga azione giudiziaria intentata contro il dott. F. , di Mulhouse (Francia), .~pecialista in oto-rino-laringologia, chia1nato ad assistere u11 giovane caduto da llna scala; egli diaigno·sticò una semplice co11tusione e prescrisse il riposo a letto; dieci giorni dopo, no11 ave11dosi miglioran1ento, fu chia1nato un chirurgo, il ql1ale trovò una frattura interessante l 'articolazione dell 'anca; dopo 24 giorni dall 'infortunio, sopravve11ne un 'infezione. È residuata deformità . Il dott. F. è stato assolto dal Tribunale Civile di Mulhouse e dalla Corte <l 'appello di Coln1ar; un ricorso contro la sentP.nza della Corte d'appello .è stato respinto d alla Corte di Cassazione di Strasburgo, che si è basata su di una perizia del cli11ico chirurgo di quella Università. - A San Fran cisco sono stati rinviati a processo i dottori Tillmann e Bo-yd, arrestati per avere 'Sterilizzato certa A1111a llewlett, dietro incarico della di lei 111aclre, che voleva con servare l'uso di beni i quali, p er una disposizione testamentaria, sar ebbero d0Yt1li passare ai figli eventuali della oper ata .

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. [ANNO

XLIII, NuM. 9]

Un po' dovunque. Un congresso mondiale dei medici ebrei si terrà il 21 aprile a Gerusalemme. J, 'assemblea si propone . di . s!udia~e la situazione ·sanitaria delle popolazioni israel1 ie nel mondo ed i problemi professionali dei medici e degli studenti israeliti neii vari Paesi. Il congresso è organizzato dall'Unione delle società per la protezione della salute delle popolazioni ebree O. S. E., avenue des ChampsElysées 92, Paris. Con1e abbiamo già annunziato, un Congresso di neurologia si ter.rà a Néri's, stazione termale francese, nel prossimo settembre; l'organizzazione ne è stata assunta dal prof. Alajouanine. Tema in discussione : « Le affezioni del sistema vago-simpatico ». II Centro Medico, il Municipio, la Società Medica, il Sindacato d'Iniziativa e la Società Termale di Néris concorreranno alla buona riuscita di questo « Congresso del simpatico )>, come è stato clefinito. La Società Laziale di O·stetricia e Ginecolog.ia si è adunata il 7 febbraio, sotto la presidenza del prof. P. Gai~ami. Sono state fatte comunicazioni dai: G . Sannicand.r o (moderne conoscenze sulla luteina), F. D'Aprile (pericoli ed errori delle perizie rned.-leg.), G. Miranda (cicatrice isterotomica di cesaree iterative), M. Pinto (tr~ttam. dell 'infez. puerperale con iniezioni di carbone vegetale) . I lettori cui i.nteressa il .resoconto della riunione lo troveranno nella cc Clinica Ostetrica », N. 2. La Società di Ostetricia e Ginecologia delle Vcnezie si è adunata il 2 febbraio a Padova, sotto la presidenza del prof. A. Bertino, assistito dal segretario prof. E. Maurizio. Sono state fatte com11nicazioni da : O. Viana, F . Strina, E. Opocher, M. Geyer, E. Debia-si, S. Zuech , A. Menini. La :Società Medica del Friuli (Sezione culturale del Sindacato Medico Fascista del Friuli) si è adt1nata il 30 ·gennaio. Sono state fatte comunicazioni da: G. ~ieri, G. Gherardini, G. Couvin. Il 10 maggio si terrà ~ a Strasburgo una cc Riunione dermatologica n per lo studio del tema: << I dati nuovi sulla sifilide sperimentale e in particolare le ·soluzioni che essi possono portare ai problemi posti dallo studio clinico della sifilide un1ana ». Chi desiderasse assistervi, è pregato di darne annunzio al Dr. Pautrier (professeur à la Faculté de Médecine, Strasbourg, Francia). Il prof. D. Ottolenghi ha tenuto a Napoli la sua prolusio11e al corso d'igiene, trattando il tema: « Igiene e rendimento ». Per invito della Sezione tosco-111nl1ra della Società italiana di chirurgia, il prof. V. Putti ha te11uto a Firenze, nell 'anfiteatro anato1nico, una confer enza sulla tralimatologia di guerra . Il prof. Carlo Foà ha tenuto a l\.Iilano, nella sede dell 'Assoèiazione nazionale fascista donne artiste e l aureate (via Manzoni 46), una conferenza sul tema « Alimentazione e sanzioni >>. Il prof. G. Pittaluga, direttore dell 'Istituto Nazionale di Sanità a Madrid, ha tenuto due conferenze a l\ilalaga, nel salone della Società delle Scienze, il 27 e il 28 gen11 aio, sul tema : cc La vita e l 'opera di Cajal », Si è riunito a Ginev.ra il Comitato per l 'Alimentazione pre·sso ]a ,Società delle Nazioni. Il ·Gover110 italiano ha partecipato ai lavori; delegato italiano è stato il sen. De Michelis.


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5E.ZIONE PRATICA

Un corso complementare d 'igiene pratica si terrà a Napoli dal 1° aprile al 31 1naggio; modalità consuete; tassa L. 400. Il Ministero dell'Interno (Direzio11e Ge11. Sanità Pubblica) ha diramato una circolare in data 10 febbr., nella quale si rileva ch e gran parte dei Consorzi provinciali antitubercolari si avvalgono, per il disimpegno delle map.sioni attribuite alle assistenti sanitarie visitatrici, di personale i1on abilitato ai sensi di legge, e sollecita a dare maggiore diffusione ai bandi di concorso per l 'assu11zione di detto personale e a rendere più elevati .1 compensi.. --Il Ministero dell 'interno (Direzione Gen. San. Pubhl. ) ha diramato una circolare in data 13 febbraio, sulle sedi e gli uffici dei Consorzi provi11c.iali antituhercolari. La riporteremo nel prossi~no numero. Il presidente degli Istituti Ospedalieri di Mila110, gr. uff. Della Porta, a(ccompagnato dal segretario generale avv. Castelli e dal rettore vicario mons. Motta, è stato riee:vuto in udìenza dall 'ar-civescovo card. Schus~~r, cui ha fat~o omaggio di una pubblicazione édita a cura dell 'Amministrazione Osped alieFa, riguardante 1'eredità di San Carlo Bor.romeo all'Ospedale Maggiore di Milano. A Roma, nel Policlinico, presso l 'istituto di p atologia m edica diretto dal Pende, ha cominciato :-t funzionare un ambulatorio specializzato per la cura dei diabetici; e nei nuovi locali dell'istituto di radiologia medica della R. Università e degli Ospedali riuniti è stato riaperto al pubblico l 'ambulatorio radiologico. Ne «L'Avvenire Sanitario n del 20 febbraio il dott. G. Alberti documenta ampiamente l 'efficie11za raggiunta da Torino per la lotta antitubercolare. 4

U11a co111missione nominata n el 1933 dalla Società tedesca di medicina interna per il campionamento degli en1ometri ha pre·sentato la sua relazione all 1 fine del 1935. Gli emometri campior1ati secondo le prescrizioni possono portare I 'indicazior1e r elativa.

11 èfott. Antonio Porcu , sottotenente me<lico di complemento, è dato come disperso durante i combattimenti svoltis i in Africa; Orientale. Ci auguriamo che il giovane collega possa ritornare a prestare la sua valida opera umanitaria. I quotidiani hanno riferito ampiamente I 'avventura di due polacchi catturati dalle Camice Nere in una caverna dell'Amba Aradam : uno di essi, Massimiliano Belau, afferma di esser medico ~sercehte. a Varsavia, ove però non risulta iscritto n ell 'albo; l'altro, 'I'addeo Medyn ski , faceva da infermiere. I due dissero di aver medicato circa 1200 feriti e di r1on essersi voluti allonta11are con gli etiopi in fuga . Si dichiararono felici s'Simi che fosse cessata la loro convivenza con gli etiopi. Il Tribunale civil e di Parigi h a respinto 1'oppo5izione fatta al te·stamento di una mendi~a, certa Giulia BaiJly, morta nel 1934 e ch e lasciava 200.000 franchi ad enti benefici ; il testamento era stato i1np11gnato dai parenti di lei. A Matagalpa , presso Managua , capitale rlel Nicar agua, una do11na h a dato alla luce due n1 asrbi e tre femmine.

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Co11 profo11do rammarico registria1110 la fine iJnprovvisa, avvenuta in Torino il 7 'f ebbraio a G2 an11i, del dott. GuGLIELl\fo OL1Ano, i1otissi~o al pubblico medico . Dedicatosi all 'attività editorial e, fondò ·« Lotle .Sanitarie », che contribuirono all 'elevazione n1ateriale della classe; poi assunse la << ~Iinerva ~Ie­ dica » e seppe farne un organo dei più diffusi e quotati; intraprese la pubblicazione di ottimi trattati e di monografie, che hanno avuto molta part~ nell 'affrancare l 'Italia dalle traduzioni. Era dotato di vasta e solidar cultura e aveva un animo profonda1nente buono. Lascia un sincero ri1npianto. L. P. È morto a Lucca il dott. comm. LORENZO DEL

PRETE, maggiore medico della R. Marina a riposo, padre della Medaglia d'oro Carlo, eroico compagno di .Ferrarin n ella trasvolata atlantica. Fu per vari anni sindaco di Lucca e presidente di quella Deputazione provinciale.

Le .malattie infettive .in Italia. Numero dei Comuni colpiti e numero · dei C<!-Si (fra parentesi).

Denunzie dal 20 gennaio al 26 gennaio 1936 : Morbillo 263 (14.69); Scarlattina 146 (347) ; Pertosse 106 (312); Varicella 142 (370); Vaiuolo e vaiuoloide - (- ) ; Febbre tifoidea 176 (279); Infezioni paratifiche 36 (40); Febbre ondulante 28 (38); DisSP.nteria 6 (6) ; Difterite e croup 319 (595); Meningite cerebro-spinale epidemica 14 · ·(16); Poliomielite anteriore acuta 13 (13); En·c efali<te letargica 2 (2); Anchilostomiasi 3 (3); Rabbia: morsicature di animali rabbici o. sosp etti 33 · (45), dichiarata - (-); Pustola maligna 10 (10) ; Febbre puerperale 37 (41).

IL VALS.A.LV A RIVISTA MENSILE DI OTO-RINO-LARINGOJATRIA fondata da CUCLIELMO BILANCIONI diretta dal Prof. ARNALDO MALAN, titolare d ella Clinica Otorinolaringoiatrica nella R. Università di Torino Il Numero 1 (Gennaio 193'6) contiene : Anatomia patologica : I. - A. MALAN : Senescenza delle vie aeree su'Periòri. - II. - R. SEGRE: La larin ge senile. (Studio anatomico e funzionale). Ricerche di laboratorio : G. VERDOLINI : Il tempo di stillicidio, il tempo di coa.gulazione e la morfologia d el' sairugue sotto l 'azione dell'acido ascorbi-00 (Vitamin a O) . Accademie e assemblee : S. T RAINA e G. MERELLI : Le ·p etrosi ti. In biblioteca. Recensioni : Gli ascessi peritonsillari emorragici. Al cutne con sidera.z1on1 sulla frequenza dell'ascesso p eri tonsillare. - Contribu to allo studio dei t uim ori e d elle cisti p.arotidee. - Tulllori del glomo carotideo. - Gontriibuto u.lla conoscenza dell'ematoma cronico. subdurale post-itra11matico. - Il monocito nel liquid<> ·c efa lo-rachidiano durante gli stati meningei acuti. P atogenesi di u n caso di .poliuria. - Esofagoplastica pretoTacica per stenosi cicatriziale dell'esofago. Lingua e storaco. - Di una nuova importante u tiliz~zione delle acqu e term a li di Vinadio. Notizie e questioni. - Commemorazione del Prof. Gaet an o Geronzi teruu•t a dal dott. E . Coppo al Grupp<> Otolcgico Romano il g iorno 8 ·g ennaio 1936-XIV. Abbonamento annuo : It alia L. 50: EeteTo L. 7 O. Per gli a~sociati a l « Policlinico n : Italia L. 4 5 ; Estero L. 6 5. Un numero @eparato L. 6 .

In viare Va.gl ia a ll'editore LUIGI POZZI, Ufficio Poqtal e Succursale diciotto, ROMA.


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cc IL POLICLINICO

RASSEGNA. DELLA STAMPA. MEDICA Deut. Med . .Wocli., 25 ott. -·- Malattie infettive. Klin. Woch_, 26 ott. A. G. MARCANO. Lobo ,post. dell 'ipofisi nell .ipertonia. - V\T. voN LucAnou. I corpi adren ali nell 'ipertoni a. - !S. H ERJ\fAN e al. Insulina per via p er cutanea. Bull. Méd., 26 ott. - Num er o s11lla st erilità. Presse Méd., 30 ott. - A. CURTl\iIAN e G. Vo1JLP1 OTIS. F acilìtà e d i#icoltà diagnostiche dell'ulcera -duoden. Paris Méd., 2 nov. - Numero sl1lle malattie del1'in.fanzia . J ourn. de M éd. de L yo n , 20 ott. - Numero sull a tbc. Pt·actition.er , nov . Numero ·semi -monograf. s ulle m alattie d ell 'orecchio. Miinch. Nled. Woch., 25 ott. - H. FEHsENMEIER. -Compor tél)ln. del tubo diger. n egli en cefalitici tratt a ti con atropina. T. ALTENKA!\IP. La digitale prima delle operazioni. J ourn. A. M. A., 12 ott. - L. C. R ussELL e al. JV[a larioterapia n ell'artrite r eumatoide. G. R . l\11NOT. Anemie alimentari. Giorn. di Cl. M ed., 30 ott. - L. P1NELLI. Cuore <) aorta nella malaria. F. DONATI. Contenuto diastasico del liquor nelle malattie sifilitiche del n e,-r asse. · Acta M e,d. Scand., IJ:.Jv. - C. G. BERNHARn e L. GoLDBERG. Assunzione e combustio11e dell 'alcool n eg li alcoolisti. - H. BERGLUND e A, R. FRISK. Eli1ninaz. dell'ac. urico. - H. RAsMusSEN. Esame fun7.ionale del rene . - K. KJAERGAAiln. Polmoni cistici. ~ K. BROCHNER-MORTENSEN. Amidopirina e agrartuloci tosi . M ediz. ltVelt, 2 nov. - · Numero sulla m edicina <li guerra. Revue Neu rol. , ott. Nu1nero sul Congresso jnlernaz. di neu.r ologia. Brit. Med. Jo?Zrn. , 2 nov. - LoRn OF P ENN. Scien-

)>

[ANNO XLJII, NUl\f. 9]

za medica e progresso sociale. - H . M. JAY. Alle r g ia n asale. Klin. Woch.' 9 n ov. - rvr. ASCOLI. Disturbi nel con tenuto di lipoidi, da tumori m aligni. - M. B ERGER. Azione dell~ormone follicolare per via vaginale. Arch. It. di D ermatol. ecc., dic _ - Relazi-0ni decennali sul servizio di profilassi d elle malattie ve11eree e sifilitich e in Italia . R ev. Franç. de Gynéc., se tt. 4° Congresso frane. di ginecolog ia. Haeniatologi ca, IX. - F. MARCOLONGO . Linfog.ra11uloma mal. a forma gastrica. - C. CossALr e G. Cozzun1. Cosidetta agra nulocitosi sperim entale. Presse Méd., 9 ott. - E . BENRAl\rou. Diagnosi d el lcala-azar con lo striscio dermico . Brit. Med. Journ ., 9 nov. - C. G. LAMBIE. L'obe·sità. - J . E! liAIN e al. Il tossoide precipitato dal1'allume nell'immunizzazion e antidifterica . L an cet, 9 nov. - G. ì\EUI\-rAN. Nuovi compiti della medicina. - F . FoRTY. Lu ssazione congenita e recidivante della rot ula;. Arch. Gen. di Neu r ologia ecc., IV. - C. VENTRA. Costituzione morfologica degli schizofrenici. - L . PERLA. Trattan1. dell'atrofia musco I. progr. con la glicocolla. 1vliinch. M ed. Wocli ., 8 nov. r - A. K1.INGE e I . D1 MAa co. Infezioni da paratifo C. - H. ANKE. Insufficienza pancrea tica congenita. D eut. M ed ..W och., 8 nov. - KoF.HLER. Causa del cancro ed eredità. Journ. d. Prat., 9 nov. - P. KrssEL. Patogenesi de lla lit iasi biliare. . . Jl.llorgagni, 15 sett. - A. GuGr.1l.rccr. L'ossalemia nella tbc . polm . P ediatria, 1 11ov. - G. SuRAN11. Ipotonia infantile. Wien. Klin . Woch., 15 nov _ - BAUER. Diagnosi citolitica del can cro. Joum . A. M. A. , 2 nov. - H . B. SPRAGNE e al. Cardiopatie. - E. JACKSON. Lotta contro la miopia.

Indice alfabetico per materie. nibliog rafia . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 413 Carbonchio: sier ot er apia ad alte dosi . » 418 Cardiopatie: pH e acido lattico d el sangue . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 418 Clinica medica: prolus ione . . . . . . » 383 Colon : melanosi . . . . . . . . . . . . » 414 f 'erite penetranti in cavi1 à add ominale e ir1tervento precoce . . . . . . . . . » 403 J pofisi: ricerch e . . . . . . . . . . . . » 414 !\ifalaria: .ricer che . . . . . . . . . . . . » 414 Malaria : u so di piccole dosi di chinina » 417 1\1.ala ltia di Nicolas e Favre : nuova forma clinica . • • • • • • • • • . • • • • • . )) 417 )) Malattie da raffreddan1en to : genesi 407 • )) l\lf e tabolismo b asale: deter1ninazione 419 • Micrania : la . • • • • • • • • • • • • )) 405 Diritti di preprietà ris.rvati. ~ Non ~ conseniitG

~t1torizzaz;tone

scritto "alla reàatione. B

wetata

i\1iosile ossificante . .......... Ormoni in gravidanza: influer1za sul S.R.E. . . . . . . . . . . . . . . . . . Ospedali a trucco in Etiopia . . . . . . ~olmonite lo bare: u·so d el glucosio e d el! 'insulina . . . . . . . . . . . . . . . Respirazione: azione d el magn e tis1110 e d el poten zia le di cor:çente . . . . . . Reumatismo a rticolare e granulocitopenia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tic : i . . . . . . . . . . . . . . . . Spirochetosi ittero-emorragica: forme anitteriche . . . . . . . . . . . . . . . . Trasfusione di san g u e : err ori e p eTicoli 'J'ubercolosi sp erimentale: cura col m e t. Finikoff . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 \ aricell a : trattamento . . . . . . . . .

&a mta•nf>a cli lavori 1>ubblicati ne'

Pag. 414 »

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n

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Poliolinioo se non in sepsio u

la 1>t1bblu:atione cli s11nti di esn sen,ta cita,ne la fonte .

C, FsuooN1, Red. capo.

A. Pozzi, resp. Rom~

• Stab. Tip

Lit. A rmani di M. Ù>Urrif"r


A.NNO XLIII

Roma, 9 Marzo 1936 ·XIV

Num. 10

'' fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

'' DURANTE.

SEZIONE I>RA.TIOA REDATTORE

CAPO:

PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lavori originali . O. Antonucci: Sulla tossicità del li-· cruido di ristag·no ,gastrico dopo resezione, e sui suoi raipp<>rti con le sindromi iperazotemiche e ipocloruren1iche postoperatorie. Osservazioni cliniche : S. ~{arino : Ascesso amebico del feg-ato. Sunti e rassegne : ORGAN I DIGERENTI: J. Geochegan: I piccoli tlistu1,bi digestivi. - J. Oh. Roux et T. Béclère: T clirve-rticoli della regione cardiaca dello stomaco ed il loro trattamento medico. - C. Cordon-Watson: Il l" a l\Cl'O de! colon. TISIOLOGIA : I. P etrin : Sulle pleuriti .pnenmotoraciche e di un mezzo per evitarle. W. Jullien: Frenicecto.mie e alcoolizzazioni freniche. Divagazioni : W. A. Bastedo: Ciò che il medico d eve i:-apere ~ nl tabacco. Cenni bibliografici. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: Acrodinia.. :.\fa.Jattia di Feer. - Il pneumocefalo traumatico. - l'aso operato di schistosomiasi del cervello. -

LAVORI

ORIGINALI

0HPEUALE DEL LITTORIO

P,\DtGLTONE Mo1RC.AGNI - RoMA.

Un caso di cisti del ganglio di Gasser. - Asportazione radicale di u n t umore dell'acustico per mezzo della divisione trasversale degli emisferi cerebel lari. - Trattamento chirurgico dei movhn ent i involontari delle estremità applicato a l parkin i::on isrnQ post-encefalitico. - Sulla etiologia della mi otonia atrofica. Il trattamento della miastenia - Cura degli acces i di son no. - Neg-li s.tati a n siosi. - NOTE DI DIETETICA : I l regiw.e nell'eczema del poppante. - MEDICINA SCIE NTIFICA : Sugli effetti della perfrigerazione della regione del seno carotideo sulla pressione arteriosa. - VARIA . Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi: Di· missioni volontarie illegittime per vizio del consenso. - Concorso : certficato di servizio, senza data. Ne lla vita professionale : .Amministrar.ione s anitarja. Cronacn. del movimento professional e. - Medicina so· ciale. - Concor si. - No1nine, promozioni ed onqri- ' ficenze. Notizie diverse. Indice atfailetico per materie.

Se uei pri1n i a u11i del n1io lavoro chirurgi'co i casi di resezione eran o in mino1·a11za rispetto a quelli di gaslroenteroston1 ia o al tre operazioni (esclusioni; esci sioni del le ulcere; BaJfour, ecc.) , e.ssi ~ono cresciuti di nun1 cro di Dnno in a11no, dimodochè la resezi'o ne è orn1ai da m e usata quasi i11 n1aniera esclusi va (due sole gastroenLeroston1ie nell 'anno ulti1110). Da que ·La aume11tala e~perienza 110 tratto iJ convincin1enlo, che, i11algrado tut.ti i progressi tec11ici, la resezione gastrica re.sta pur sempre una operazio11e o·rave. Posso dire anzi . c.:11e questo convi11ci111ento era in me meno racli ca lo a principio , quando fa cevo le mie prin1e re ezioni·, che adesso q ua11do ormai la resezione è di venlala il nlio ir1tervento abituale . In un primo periodu la celta dei J~talati era da m~ fatta con molla circospezio11c; ogni difficoltà anatornica apparsami all 'a1>ertura dell 'ad <lo111e era suflicier1te 1>er farmi ri11icgarc: sul~a pi\1 facile gastroe11tero~Lo111ia. Gli esili erano quindi nece~sariame11te e più co~t ante1 111ente n1igliori. . A mano a mano cl1e ho allargato ]e indi razioni , la operazioHe n1i b a n1anjfe L.a l o nu·g lio la sua gravità. ' L'l mortalità per questa 01)erazio11e. 11e]J e 1

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ulla tossicità del liquido di ristagno gastrico dopo 1·esezione, e sui suoi rapporti con le sindromi iperazotemiche e ipoelornremiche postoperato1·ie. l 1 rof. dott. CEsARb ANTONUCCI l.hirurgo Primatio.

11• « 1ue~1.n bt'c' e nota ho in anin10 di esporre ( l'1111pe11clio ..a1ne11te le osservazi'o ni fatte su u11 Ilu1nero rilPYante di resecati per ulcera gastrica o duode11ale, e le ric.er c,h e, es~auite nel n1io l\.eparto, intese a chiarire le cause e il mec.ca11isn10 delle sindromi postoperatorie iperazole1nich c e ipocloruren1iche, o meglio per usare una denominazio11e più con1pre11si \ u, delle sindro1ni umorali po ·Loperatorie in q11C'_ta speciale categoria di operati. L'\ mia esperienza in questo arg·o1nento si fo11da su trecento resezioni gastrich e esatta111ent e al derEl111bre ultin10. Queste trecento t11>erazioni son0 state fatte tutte da n1t' ~, con irld1c.(\zio11e d"\la da n1e.


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« JL POLlCLINICO

s ta t.is ticl1e i11 t eg·rali e più recenti, come n ella i11ja; è in i11 edia d el 7-8· ';~ . 1)011 g·o la n1~a riserva s ull e statistiche , ch e cl1iamerei ottin1iste, con p er centualp del 3, del 4 %· E sse sono in genere serie di 0 pe.. 1·.az~oni , no11 casjstich e co111pJ·e te, ch e co111J.H'en·da110 cioè tutti i casi en za eccezione operali da que l dato chirurg·o , i11 Lutto il periodo della su.a a t.ti,rità fi110 al n1ome11to dell a pu·bblicazior1 e . Ogni cl1irurg·o può a'1 er avuto , con11e io h o a, ·uto, del le erie di 4-0-50 e anc 11e più r esezioni sen za u11 in successo; 111a i1eo·li a ltri 60-30 cf\..-::i se n e ono poi avu ti t1uei tanti sufli cie11ti a riporta r e cert an1ent e la 1)erce11tt1ale alle cifre n1edie, ell e ho sopra a111111esse . Il Bartri11.a tender ebbe })Ìt1t tost o ad a111nlet t0re un 1 O ·7~ di casi le tali . (:01nu11que ia, è certo cl1e la tecnica 111ig li0rala, lo ..,tudio preo1Jer atorio i)i'Ù preci~ o e l<t ]Jrepar azion e pi1~1 accurata, le c ure po t o1)eratorie 111 iion ultin10 lu ogo , ma an zi quasi s ullo ' le so j.Jia110 d ella tecnica, 11a nno a})b·a .·Sllt o il tasso di i11ortali Là , fin o appunto a porta rlo dal 28 % (~artrina ) di a lc une .a ntich e ·t atisticl1e a ci rre [JÌll tollerabili q,u ali i l 10, 1' 8 o i l 7 %. ~fa, co11 1ut1 o ciò , a irte en1bra ch e t ale ta sso di n1ortali tà 111 questa oper azio11e ja a11cora Lroppo alto , se i pen a cl1e si ~ratta ùi un.a 111alatt.ia , cl1e gli abb iern1i possono b eJ1 ct1rar e m eclic.a·1111en te, correndo il solo ri'scl1io clelle com.µli cazio ni , mentre il po·v ero, cl1e n o11 può c urarsi medic.aln1ente e cl1e d eve operar i, è costre tto a correre il riscl1io fortei dell 'insuccesso letale. In questa osservaz i'o ne di car atter e, di cian10 co5Q, socia le s ta secondo m e una dell e ob,i ezio11i più g r avi cl1 ~ possono esser fa tt·e .a 11oi fau tori di que la operazion e. Si tratta in ge11er c di i'ndi vidui qua si s.en1pre g·iovani, jn i)ieno periodo lavorati ,·o, s1)e&so col g r aYan1e di una f[lmig·lia in vilu1)po. P er c-iò 0 i1ecessario cl1e. i cl1irurg-11i si· 1)r eocc,u p ino ser11 pre J>i1ì di miigliorare ancora le loro cvsistich e e di ricercare i l11ezzi per ottenere q t1es lo risultato. Sono con vinto cl1e que .. to ulteriore progres o non i a l.terrà nel can1po t ecnico. In questi ulti111i ven1i a11ni il p r oblen1a tecnico è st ato la preocCUJ)azion e prevalente n ei eh irurgl1 i. E qu fist o 11a J)Ortat.o a un tale 1)erfezion a m ento della tecnica d ella . gastrecton1i'a , ch e ... emhra pro1)rio n on si po a , .almen o di molto , ulterio rm ente 1)r ogredire in questa dire-zione. T t1tt i i 111 odi di ricostruzione, tutti i· sister11i di s utura so110 sta1i i1r0Yali ; a lcuni chirurg}Ji J1anno voluto dare i'lllportanza essen ziale a d el1ag li le cn i ci , cl1e evide11 tcn1cnte non n e h an110 1

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a Jc u11a, se so110 ide11Lici i ri::::uJlat i dei cl1 i ru1 gl1i cl1e cura110 tali d etlag·li {~ di c1ue]Ji clie11011 li c ura llO affatlo. l tre pu11ti jr11porta11ti ecl cs . . c11i'iali Yera1t1ent e son o q_ uesti . - · · ·· 1) 01Jerare sen za brutalità; 2) Curar e l 'emostasi ; ~) E eg·uire 111e licolosan1ente le utt1re . L 'osserva11za di questi tre co111.a nda111elìti .in ette al sjc uro jn manie1~a quasi assolt1ta dal punto di vista Lecnico. Rin1a11 e e111pr r il fattor e in1portante della C<tpacità lec11ica p t:r 011ale d el cl1i'l'urgo e clella it1aestria 111anua le ncquistata attra" erso l 'etiercizio ; ma di qt1Pst o fatlore J 'in11)orlanza -è u11 ·1>oco diminuita ora che le Lecnicl1 c oper.alorie sono be11e scl1e111ati'zzate e qua ·i n 1ate111atican1 ente fissat e. f\.Ltua ln1.entc la nos lra atlenzio11e d eve e sere ])Orlata , oltre che a lJ 'approfo11dimento clell:') studio clinico µreoperatorio d el inalato, a11cl1e e sopratutto a un p111 profondo ap1)rezzan1e11to clello stato posloperato1rio e a lln tratta1rle11to r> iù con·ìp let o A }l i1'1 accurato d eJJe varie con 111lic,azioni fJio,s iJJ.iJi . Q11Et1i :ono le cau se di n1orle dopo resezio11i g-::tstric]1e !1 1) Le co n l !Jlicazioni pol111onari (hro11co pol111011iti , gangren e pol111011ari ecc.). 2) Le peri1011i l i (per lo i)iù da disu11io11.:: d·elle suture). 3) Le le ·ioni d elle vie biliari (no11 freq11enti; personalm·e11t e no11 ne 110 a]cun caso). i ) Le emorragie. 5) R·est a un g rupJJO di casi n ei qual i a n essuna di quest e o altre n1e110 fre~1uenti cau:::e f ' UÒ imputarsi l 'esito fatale. Ho I'icer cato S·e su qu est o grup,po si'a stata attirala l 'atten zion e da q1ualcll e '1lILore, e 11on 110 trovato cl1e u11 a sola fra e del Bartrina . cl1ep otrebbe riferirsi ad essa: « in, un biion · nu-

rnero di casi rion è sf.llJto possibile precisare quale siai stata la vera cau,sa della morte ». È 3p1)u11to questo spec.,ia]e . gru1)pO di ca ' it

ch e ha ricl1ian1ut.o la mia attenzio,n e. Si tratta di n1a la Li , per lo pi1ì giovani , ad ogni' i11odo sen za tare , i qt1a]i hanno avuto una operazio11e r·egolare, senza choc eccessivo . Incidentaln1ent e dirò ch e io opero quasi sempr e in anestesia lombar e o in anestesia locale, sola o d o110 i11iezioni di dilaudid; qualcl1e volta si· aggiunge una h:re1Ve anestesia ete]}ea in fin e J)el' la cl1iusura della parete. La durata d elle nostre O})erazioni è di rado superiore a un'ora e u11 quarto ; frequent emente la resezion e e la ricostruzione son o con1piute in tre quarti d 'ora. Talvolta ::lvvi'ene ch e questi operati, nei q11ali tutto far ebbe prevedere un d ecorso r egolarissimo , con1i11cino a presentare già . nelle


[ANNO

XLIII,

NUl\1:.

10)

JJrin1e ore dopo l 'intervento uno . tato di agitazione accompagn.ato da subdelirio , un polso frequenti'ssimo e n1olle, una temperatura subi lo elevata, in .assenza di qualsiasi. con1plicazio11e peritoneale o toracica. In g·enere questi n1alati non ·vomitano. .Nel de.corso ulleriure, J1ei casi gravissi111i o rt1orlali, si possono distinguere due gruppi: l)" gruppo con andan1ento g·ravissimo On clall 'inizio, con rapido eisito· letale (2-3 gi'orn i) : polso l're quentissi1no, press~one ba ssissi111a-; agilazio11e e delirio, tempe·r ature n1olto elevate, urin e scarse, con albun1inuria e1 presenza di cle11te11 ti ])ili.ari, cifre azotemich e altissim1e ; asse·nza di qualsiasi sinto1ma toracico o } H.' ti t.011 e::t Ie; 2) gruppo co11 andamento protratto n1a se111pre grave, pe·r lo 1più n1ortale. (tinta dapprima subiLLerica, poi più nettan1ente itterica; albun1i11uri'a, cilindruri.a, temperatura a tipo con tinl10-remitlente, sempre con cu spidi n1.olto alte; agitazione) . In que1s ti mal.ati, tardivarrtenle, cio·è, per lo l)ÌÙ nel periodo termi11ale , possono apr>arire discreti fatti broncop.n eun10.

.

l ì I C1.

All'autopsia di questi sog·g·etti si. t1·o·va che le sutt1re l1ar1no per fetta1ne·n te tenuto; cl1e no11 e::-iste sr..gno di peritonite e che lesio11i ·11'o]n1011.ari o i101n esistono affatto o sono da int.erpretarc con1e complicazioni' ter1n1inali. Sono rileva])ili 1Hvece so]tanto lesioni d_egen·erati,re, più o n1e110 ava11Y..ale, n1a se111pre diffusi sim e, del fegato, dei rP11i' e dcl nliocardio. Quesl.i casi rap1JrPsenlar10 ])erò. soltanto l '·esrlressione più g rave e per fortuna n1eno frequente di 11na s intor11ato·l ogia, che si manife~l a, si può dire , i11 tutti' i resecati cli stomaco, i.11 assenza di og ni altra con1p·li cazione, · in grado più o n1 en.o accen tuato, più o n1eno g·rave, i11a c'i1e è forl»unatan1ente reversibile o spo·11tanea111011te o sopTat.utlo e pi'ù fac ilmente se l 'operato ò sottoposto ad alcune cure, di cui parleren10 i11 seguilo. Que ta sintomatologia ci è parsa quindi u in a a( ·centuazio11e delle abituali sindro·n1i· umorali l)O&loperatorie il cui studio, in questi ultin1i n nni , si· ·è tentato da varie p·a rti di appro·f ondire. Negli operati di r esezione gastrica noi trovia1no costa ntemente una iperazotemia ·e una ipoclorl1ren1ia ; talvolta , n1a non costantemente , u11a i'pera]icemia. Trascurando ques t 'ulti1110 elemento, è certo che l'~lt€~za dei valori dei due primi caratt erizza e semhrn quasi con·d izionare lo stato po8toperatorio di que to gruppo di operati'. i~ noto che queste sinto1natologie un1orali si presentano varia111ente e i11 'rario g1:ado nei diversi gruppi· e tipi di 01)erali. Esse sono cer1

429

SB-ZIONE PRATICA

Lamente mollA> l)iù gravi ed evidenti <lo110 quelle operazioni che interessa110 organi (lel)Utati all 'a~sorbin1ento o alla ·e screzione. Non so110 ce rto paragonabi li e sovrapponibili le sinLon1alologie che si presentano dopo, i)er ese111})ÌO , interventi ginecologici e qu·elle ch e s i pres~n taJ.to ·dopo interventi sullo ston1aco o su11'111testin0. Ne•i' primi l 'intervento no11 i111peg11a che ir1 0de-rata1nente (e forse più p er i rr1ezzi di a11eslesi.a (narcosi eterea o altra) che non pe1~ J'allo operativo in sè) g li org·a11i cui è deferito il rica111bio azotato e il ricam})io cloruralo. Nei ~econdi l 'imp.eg·no di questi org·ani f" più i111n1edialio ·e profon·d o e le modifica/ioni u111orali più rr1arcate e più g·ravi. l.r1fa1 ti queste modificazior1i un1orali postOJ>er.c:\torie sono state studi.ate i)rervalenten10nte nei grl1ppi di operati, che le presentano più acoen luate; tali sono gli operati per occlu io11e intesti·11ali, quelli per n1alattie delle v ie urinarie e c11ielli per affezioni g·astrich e o duode11.ali .. Ah1)ian1c ten11to a circoscriViere le no.s tre os-servazioni e le nostre ricer che a q u esto u]Li11l0> grllf>['O . F.videnten1en t e dei diversi grup·p i (renali, .g·.a strici ecc.) il m.ec:canis1l10 di azione, c he èa] l 'orig ine della sindron1e, n on è lo stie sso. Ma_ a noi è sen1brato che arlproi'oodir e Jo studio di uno dei g·ruppi possa fort-e111e.n te g·io' 'Hre a geL Lar e luce su gli altri grlillfJi e a c biarire le idee sulla ])a l og·e11e. i e. sulle su cces ioni n1orbose . Quali so110 le teorie cl1·e teu La110 s1liegar cc1ueste sindromi un1orali l)O>Stoperatorie P f.,e rtcordiarr10 breven1e11Le p er cl1è sono i1ote a t11t1 i. Alcuni autori hanno irn1)ulata l'ariesilesia. Ora ) se questa pt1ò essere t enuta in conto quando si tr.atti di. an eistesia eterea o altra, ])er inalazione, o r ettale o endoveno a, per 1'azion0 tos&ica più o 1neno 111arcata delle sostanze a11estetiche sul fegat o ·e sul rene, non è a ffatto da considerare i1ei i1ostri casi nei quali 1'anestesia è stata quasi sempre lombare o locale. La teoria rertale non è, egualn1ente, a1r1111i::;sibile, poichè da uria parte cc non sono rari i rasi nei quali delle perturbazioni anche accen l uate dell'eliminazione r~nal e· sono '"' Late o. :-.l' l'·vate in assenza di uu risentin1ento tossi co <tf>prezzabile » (Chaha11ier e Lobo-Onell), da 11'altra la pern1eabilità re11ale ]Jrin1a e d OJlO l :.atto operativo può esseroe in ceri i casi JX>rfet ta111e11te norm~.le , pur avendosi una ipcra10 1

te.mia. La teoria acid osica., egua ln1 ent e, non JlUÒ <> ~ ~ere accettata percl1è « gli accidenti posto1Je1


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cc IL P0LICLINlGO »

l'alori possono· esister e i 11di1)e11cle11tem-ente cla og11i aciclosi e ii1 eirs.am ente u11a a cidos i ai1cl1e .acce111 uata T1on si acco·m .pag·na forzatamente con url rise1rti1111e11to clinico apprezzabi'le '' . f\.11cor.a, la teoria ipoclorerriica, che ha ata-.11ah11ente u11 perio do di gran favore , a noi se1nb ra insufficient e a spiegare l 'azion e di qu este ·indro1r1ì tossich e. I vomiti postoperatori, .a i quaìi cla n1olti autori rè a ttri'h uita la perdita d ei cloruri , man caI10 appunto del tutto nei nostri 111.a la ti. L 'afferm are poi ch e l 'i pocloruremia sia la con çJ.i'zione e quas.i la cau sa della iperazoit emia è u11 error·e. È err on eo e fallace con siderare il 1r1alal o quasi come la storla di un chimico, sen za ten·er conto delle alterazioni non solo furt7. ionali ma an ch e a n ato·n 1iche indotte in organì dell'importanza del fegato e dei r eni . Sar ebh·e, cseco11do 11oi, molto più ·esatto dire che la i1Jocloruremia e la iperazotemia , ch e sono stat e co11sideraLe finora la cau sa di certi stati pos to·v eratori, no11 sono altro ch e gl·i esp10111011Ji di un. c;liro fall are, che è a capo e a fonclùmenlc) di tutta Ea si1idrm11 e. Qualf, secondo noi , è questo fattore P E cco, detto in b·r e,re, il punto ch e ci ha int er es. ato . 1\bbia mo os$ervalo, ch e da quando ab·b iamo s jst e1r1 ati'camente trattato i nostri resecati co1l vuoian1ento postope·r atorio d el conte11uto ga- · s tr jcc per m ezzo d·ell 'as.pirazione con una si. rirJga attraver so una piccola sonda aspirazione, seg·11ita da un cauto ìavaggio con aoqua, le srinllrun ii iperazof.emich.e grOJvi 1ion si sono più ni.art if es ,~ri.te . Non è dello con ciò ch e le si11dromi umora li , èon questo sistema curativo , anzi. direi quasi preventivo, &iano sem1pr.e e del tutto abolite, soi:}ratutto perchè il vuotam ento, p er qu;)11to eseguito accuratan1ente, i1on pu ò irr1pedire ch e una .p arte ridotta de l liquido gastrico passi nell 'inlestino ; ma è certo ch e esse, quan.dr1 esistono, so110 rese toll·e rabili e non 1

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peri 1~olose .

Biflettendo su questa con statazione, ab·b iamo ,q uindi r:,ospettato che la sin·d rome jperazo temica e ipocloruremica, e, con termine p jù late.. la stndron·ie tossica p ostoperatari'a, che i>ot eva })Ortare anche a ll 'esito l·etale di per sè sola i11 assenza di qualsiasi altra complicazione, pot.eva essere sosten,1ita, anzi provocaub 1

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(lalla presp,nza di un ·co1ilenuto gastrico forte1rte11i'. e tv,ssico , il cui riassorbimento da parte delL' int esl.ino dovev·a delerm.inare alterazioni ario.to1'11i.che a carico sopratutto del fegato e dei reni, ali'erazio•n i che erano al&i base dell' ai.ierato ricr1,rribio azotato e clorurato, che si tra.dii.ce.va ciin.ica,m ente nella sin:tomatologicn ipPrn2nl en1 i ca ed ipocloru.remica.

[ANNO XLIII, Nul\r . 10]

Infatti in questi r eseca ti (i' quali, ripetian10, non vomitano, - almeno quelli ch e, come n el mio I\eparlo, lianno semplice111ente una anestesia 101nbare o locale , - e quindi non sono ipoclorure1n.ici a causa delle perdite di olo: ruri, provocat e dai vomiti), peT lo più il ristagno gastrico è notevole. Già aìla es1lrazione del liqu~do di ristagno g·aslrico fa Lta pocl1e ore dopo l 'interveiÌ.to (in ge11ere. 6 ore do·p o) si con stata che la quantità di esso r.aggiu1ige il m ezzo litro , il litro·. Ciò i11cliper1de11 t·e1nente dalla tecnica, o n1eg'lio1 dal modo di ricostruzio11e u sato. Il ristagno è pressocl1è costante qualunque ~i'a il m~todo jmpiegalo. AncJ1e il g·ior110 do1p o, il ristagno è irr1porta nte . ( PeT l'o più no~ fa cciamo due o tre e:; trazioni). Si estra e un liquido n er astro, di odore acre, talvolta n a usfuborido. Esso è com1)osto di sangue, di secrezion€ gastrica, di r eflusso duoderiale e dei prodotti di <lisfacirrLe u to orig·ina ti clalle necrosi l:Jarziali dell e n·1u co~c géts1rica e intesti11ale sulle linee di ..:ut11r.a. Io bo ]Jen sa l.o ap·p.u nto ch e questo liquido fort ('rnente tossico, riasso rhito dall 'intestino in cui pas,::5a e in cui ancora ristagna, data la par esi inl es1jnale oh e segt1e a questa come· ad og·n i allra (ìperazione a dd0minale, sia la causa delle all»eraz iuni ·cteg·li organi del rican1bio azo;' . tato e clorurato . Non si rieJJtra con ciò n el concetto dell 'Azo· te.1ri.ia istnlitica, percl1è questa t eoria amn1ette cl1e la di si11te..grazione cellulare indotta d~l ­ l 'atto ope.r ativo prod11ca una vera ·e propria cc ureogenesi istolitica >); ma si spos ta verso un mo.m ento, dic,ia1no così , anteriore la })atog·enesi della sindron1e posto·p eratoria. 80110 i 1)rodotti tossici rtstagnanti nello stomaco e p oi versati e riassorb·i ti nell 'intestìno quelli ch e provoca no lo scatenarsi della sindrome l11noral e. L 'i1pe;razotemia, Ja ipocloruremia, la i1Jerg·Iicen1ia, ·e quante altre alte.r azior1i' umorali siano possibili e rilevabili sono n.on I.a cau.s a della sndrome postoperatoiri.a, ma il segno esterjorizzato, clinicamente e chimicamente rilevabile di essa. Sulla. guida di questi con cetti, e per dare ad essi u11a prima base di esperimento , ho incaricato il dott. Zappa là e il dott. Barbera, rispettivamente mio assistente e n1io aiut0i, di eseguire, prima di ogni altra · cosa, una serie di esperimenti per saggi'arè la tossi•cità· di questo liqui1d o gastrico di ris tagno dopo r esezio11e per ulcera g.a st-.r ica o duodenale. Questi éspcrime.11ti ·son o stati eseguiti 'nei conigli. Di QSSi darò rapida notìzia perchè i risul1

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[ANNO

XLJll, NuM. 101

SEZIONE PRATI CA

lati saranno pubblicati lJresto da i n11re1 coll aboratori. Sulla tossicità d el conte11 uto gastrico normale ,e siste un lavoro piuttosto antico (1906) di Roger e Gar11ier. Da esso risulta che gli estratti preparati col s·u cco g·astrico normale , iniettati nelle vene di un co11iglio, sono mi01lto poco Lossi'ci. L filtrati del }j quido gastrico di ristagno dei Itof:tri operati si sono invece dimostrati, nelle~ e8perieuz.e dì Zappialà (10 conigli), marcatarr1 ente tossi ci . Tutti i co11igli, del peso di Kg-. 2 = so110 morti; u110 i's tantanean1ente, I n1inuto do1>0 iniezior~e di 8 crnc.. ; uno .1 ore dopo iniezione di 2 cn1c.; altri du 1 ,q_ 48 ore dopo. Le azote1nie sono co~tant.en1iente aume11t.ate ii1 ma11iera notevole; per es . -da 0,30 a 2,10; da 0 , 2~ a 1,80. . Meno pronu11c.iale e signi fi caliYe .o no. state ]e variazioni della cloruremia ·e della g licem ia. ~1 a bisog11a co11siderare che tratta~ i d i an in·tali ·erbivori, il c ui rican1 bio ·è n1olto cliverso da ·quello un1ano . Le alLerazioni analomi cl1e specialm e,nte a car ico d e l fegato e dei reni degli animali suddetti sono state studiate clal Barbèra. ln tutti g'l i or.g ani parencl1imatos i, ma sopratul to nel fegato e nei ~eni si . trova ~n~ rorte conge,s tione. 111 a lcu111 tubuli r e11a]1 s1 nota110 zo11e di rigonfia111ento· torl)iclo , spe~ial 1nente Jtei conigli n1orti do1)0 qualcl1e g·i orno d3.1la iniezione. Anr.he n e.i JJoln1oni e n el cer·vello esiste uno stato congest·izio niolto acce11tuato . . Come s i vede dal .i-i'a ssun to dei risultati di questi esperiment.i ab]) ia1110 avuto la clin:ostrazion e assoluta del potere altan1ente to s1co delle sostanze contenute in questi li1q uidi di ristagno: e dal] e alt·erazioni da esse prodot Le ne1 fegato e np,i reni, cioè n egli org·ani cui' r ]e.gato il ri cambio dei prodotti azotati e dei cloruri . Con ci·ò noi i1on abbiamo certo riprodott8 sperin1entaln1ente la sindron1e postoperatori a 11111ar1a. "Per ora abbi.amo int·eso soltanto fare un p·r imo studio tossicologie? ..Nè intendia:r:i·o paragon are e tan lo meno ass1n11 lare le modifi cazioni umorali prodotte in tal modo nel coniglio co11 quelle che si produ~ono. i1el .Pe~iodo f>O toperatorio i1ei gastre cl.on·11~zat 1. ~1 r1pron1etti.an10 d.i co11t.i11uare lo stud1 0 sperimentale dell'argon1e11to Javo·r ando su a11in1ali il cui ric.ambi'o sia più ' ricino a quello dell'uomo; n1a &opratutto camb·i ando ]a via di orl1n1ini trazio:i1e del con ter1uto gastrico tos ico. Intanto , mentre queste nostre ricerch e e (Onsideraz ioni vogliono portare un co ntributo allo studio delle sindron1.i timorali 1)ostopera1

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t o~·1 e_,

esse vogJiono q11cl10 sottoJi11eare l 'in11)ortanza prati'ca, n elle cure ·l JOSlOJJ<era torie di quest'i n1alati, dell 'aspirazio11 e d el contenuto g·ast.rico ne1lio stesso gioTno dell 'intervento e nei gior11i seguen ti, per in1pedire cl1e es o JJassi nell :j 11testino ·e ivi sia riassorbilo.. t)ue~ta provvide~za curati'va- d eve e.ssere usata ~istemat.i ca mente . Soltanto allora se ne J10trà apprezzare la g randi ssin1a utilità. Noi r1on faccian10 più in qu esti operati le i'n iezioni clorurate ipertoni che) la cui effi caci..a fll tanto va11lata, e che noi i11vece .a bb·i.an10 con tataf.e a~solt1tan1.ente inefficaci, se no•11 addirittura dannose, nelle sintomatologie vera~ne11t€- gravi. E sian10 convinti che un ''liota1nenlo g·as trir o l'atto Ì;e11e ·e com.p letamente g·iovi lT1<.i]1 o IJiù cìle no.n que]le a qu c t a special e categ·oria di so.g·g0t1 i. 1

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RJ1\SSUN1'0. L ':\. , p.a rtendo dalla SUJ)j)Os izion e, cl1e il Jiqt1ido cl i rista g no gastrico , dopo r esezion e·, ria5sorl1ito nell 'int-est1no, sia la cau a I1<rin cipale clelle sindror11i un1orali (i1)erazo·t emich e , ipoclorure1niche, ecc.), più o meno gra~1 i' , cl1e si hanno do.po ta 1i operazioni, ha fatto e eguj·re , 11el suo Rep·a rto, delle, ricerche clirette a sag·g iare la tossicità di filt1~ati di questo Jiquiclo. Dei ris ultati di tali indag·i11i dà bre,re noti zia.

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Id•

Nuova Mono6f'afia della " Collezione Policlènico ,. :

N. 55)

Pr-of. ·Dott. CIUSEPPE CUCCI

Docente di Clinica Chirurgica . già assjstente v. nella R. Clinica Chirurgica de'll'Università di Ron1a.

Nozioni elementari sopra tla retrattiloterapia chirurgica della tubercolosi polmonare ad uso dei Medici pratici e degli . Studenti N e riportiamo l'Indice : Considerazioni generq.l.i. Brevi ricordi di anatomia e fisiologia del t<»'ace. r muscoli scaleni. 1 muscoli intercostali. I muscoli dentati. Il muscolo diaframnta. Il polmone. La pleura . Brevi cenni di radiologia toracica normale. Brevi .Yicordi di a11atotnia patologica. Brevi cenni di radiologia toracica patologica. Basi ge n~­ rali della coLlassoterapia. Mec canismo d'azione della collassotetap1a in genere. Indicazioni e controindicazioni. generali. Complicazioni ed esiti. - PARTE SECONDA. Il pneumotorace. La collassoterapi~ ch irurgica in particolare. Le complicaziot1i pleuriche e la Loro cura. Le aderenze pleuriche. L ' empiem a parapneionotoracico. In terveri ti sul nervo frenico. lnteruenbi sull'apice polmonare. La s ezione dei muscoli scaleni. Sezione della prima e seconda costa. Apicol isi. Interuenti sulla parete. A1coolizzazione degli intercost ali. La resezi on~ degli intercostali. La toracoplas~ica di Braucr e Fr iedrick . La toracoplastica paravertebra1e di Sauerbruck. Le toracoplastiche parziali. La toracoplastica antere-laterale di Monaldi. La toracoplastica antero-1aterale parziale. L a Legatura dei v asi poln-1onari. Operazioni associate. Valutazione clinica dei p rocessi collassoterapici. V-0lume di pagine r 12. con 60 illustrazioni n el testo. Prezzo L. 1 8 più. le spese postali d i s pedizione. Per gli ab!:>onati al 11 Policl inico "· s ole L. 1 6, 5 O in porto frane:> in Italia. Per l'Estero L. 1 7, 5 O. PARTE PRIMA.

Inviare Vaglia all' editore LUIGI POZZI. U ffi cio Po, tale Succurs a.le diciotto, ROM~\. . •


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JL

POLTCL T~ICO

OSSERVAZIONI CLINICHE I s T. n1 11 ATOLOGIA SPEC . MEDICA DIMOSTRATIVA DELLA

Pt.

l ;N LVERSITÀ DI ~1ESSINA

Diretlore Inc. : Prof. S. ~1ARINO.

Ascesso amebico del fegato. Contributo clinico. Prof. S. M r\RINO. ]_, ascesso epa tico (a. e.) amebico, dovuto alla col0nizz<tzione dell 'ameba istoli Li ca nel pare11c hiu1 a epalico , costituisce la n1anifestazione più frequente dell'amebiasi extraintestinale. r~cn noto e de ~ critt o' qua11do a11cora fra. noi no11 si conosceva la esistenza del! 'amebiasi int esti11ale, da clinici italiani, Giordano, Ughetti. (~ ardarel I i, i quali ammisero chiaramente i r a11porti d'interdipendenza fra ascesso epatico e (li ssenteria a111ebica, fu più tardi, durante e SO})Talulto dopo la guerra, per la frequenza dei casi osservali, an1pian1ente stt1diato ed approfo1tdito da moJti altri , tra cui Boeri, Pontano, Jzar , ch e vi apportarono pregevoli contrib,u ti, rirc.J1i di accur1te osservazioni e di fecondi ri· s uita.I(, ch e valsero ·a meglio chiarire ed illu~tr<tre la sinton1atolog ia ed il decorso molto ,·ari·:ibile, in determinati quadri morbosi , suscettibili. di g·t1arigione completa con la sola r urtl rnedica, ~ome ri,p etutamente ha affer1nato T'ontàno. . J~i sog·na tener presente però che l 'importanza dell 'ameba nel1a ge11...esi dell'asces~9 epatico è ~ tata larg·an1cnte discussa anche dopo C·h e la di ssen Leria fu cli .. tinta i1elle due forme, etiolog·ica1t1ente differenti, b·a cillare ed amebica, e ruro110 }Jr ecisati i caratte,r i morfolog ici' delle a1r1ebe paloge11e. Ciò percl1è, pur essendo, il i11aggior nun1ero deg·li a. e. batteriologican1r11te sterili , è Lata talora ri contrata nel cont e11ulo di essi Ja presenza di germi patogeni co1llu11i , ai c1uali si pensò an cl1c di potere attribuire la produzio11e dell 'ascesso. Però contro i I valore patog·en e tico di tali germi stan110, oltre 1'eflicacia della c ura emetir1ica, del lutto in a LLiva sui con1u11i ger111i, i caratteri abl1a&tanza [)ar Licolari del con tenuti) ascessua le. ch e raram e11te subiscon o nlodificazioni ap1Jre7zab ili , anc.11.c nel caso in cui esiste 11resenza di g·ern1i co111uni ed inoltre la freque11te U$se11za di questi g·c1mi i quali, i'n più recenti Ol'scr\ azioni vcngo110 co11siderati soltanto con1e ospiti saprofitici , traSJ)Orlati dall amebn nel fegato e ch e piuttosto raramente possono as~ umere virule11za tale da determinaTe n el1 <\ , ceS$O epatico andame11lo ed aspetto clinico d cl tulto partic;olare e g·rave con trasforrn aziorac clcl contc11t1to a$ce sl1ale i rt vero pus . 1

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[A.i~No

XLIII,. Nul\>1. 10]

Da alouni AA., con'le: 1B ertrande, Dopter , ~1atl1is , ì iirg·e11 ~, si attribuisce invece alla presen1.a dei gern1i un 'azione coadiuvante, quella dell'ameba. f: tuttora oggetto di vivace discu ssione la vja di trasmigrazioue dell 'ameba dall 'intestino al feg·ato. Seco1).do Councilmann I 'infestione avverrebbe per co11tiguiLà, per via peritoneale, in seguito a perilonite adesiva. Tale ipotesi , arJ111lessa in considerazione della frequenza delle> ascesso e1)atico nel lobo D. e degli intimi rai)porti anato111ici esistenti t.ra il fegato e l 'angolo del color1, Lra i quali si formerebbero a(lere11ze attraverso cui avverrebbe il passag·gio tlPll 'ameba, sar ebbe contradetta dalla int(\,o-rità d el peritoneo e dalla relativa frequente pirese11. zu clell'ascesso epatico del lobo S. (30 ~~). La vi.a biliare, ch e potrebbe essere ammessa i11 base al r eperto non raro di a nlebe nella muco~a della cistifellea e nel liquido duodenale, riscontrato da Cra,vell Gunne , Gill-Mann, viefl(' n egala da \ ·alassopoulo e da l zar, il quale ri tj e11e invece più possibile che l'ameba n,elle

vie biliari giunga per niigrazione da focolai 'di epa.lite. !lochi AA. l1an110 &astenuto Ja via linfatica; ave11~0

potulo di·n 1ostrare l 'ameha nei linfatici addon1inali. (Rogers, Kofoid , Job e Spic.k). La 111a·ggior parte degli AA., invece, in base a nu0ve e più co1nplete ricer ch e, sono d 'accordo ad n1nmetter e, conformemein te alla antica opiTlio11e, ch e Je an1ebe arri ver eb·b ero al fegato attra..verso la via &anguigna costituita ®Jle radic i intestinali della porta. Tale·-ipote&i si ritiene suffic,i entemente. sost e11ula dall 'inizio anaf on°lo-palologico del .p rocesso intorno ai va i sanguig·ni, dalle ulcerazioni profonde fino alla r11usculare dell 'intestino, dal riscontro di amebe n el lun1e di vasi sangÙignj (Rolleston) e r•erfino del loro pàssaggio attraverso le pareti di questi (Harris). Marsh a lJ ha osservato occlusione d elia !)Orta da parte di trombi costituiti da an1c,b e. Jzar arn·n1.ette cl1e la freq·u enza della localizzazi<>ne epa1 ica dell 'ameba su tutte ]e altre localizzazioni sin dovuta « alla situazione t0pografica, c,.ostiluzione anatomie.a e funzione Ci~iologica del fegato, luog·o di cdimentazione, di arre$to e di evoluzione di qua i tutti i ma· teriali proveniei1ti dall 'i11Lestin o ». Jl processo inizia con zone di sen1inate di 1Lecro&i limitate da un orle1 lo iperemico dcl )H\re11cl1ima sa:no e per lo p iù confluenti, do}JO u11 certo Lempo, in ur1 focolaio unico. Il loLo µiù colpi lo è quello destro. J...e zone necro1ich e tendo110 al ramn1ollin1ent0 ed il content1Ln Lli esse, cli colore n1arronc scuro, o rosso cupo o ,,er clastr o se misto a bile o an che gri1


[_i\.NNO

XL[ll , Nul\lr. 10]

gia~tro o b ia11co giallastro come p1Us, è fluido,

g rt1u1oso , denso·, vi:scido, talora suddiviso in (]ue strati per sedimentazione . 1'eg li ascessi antichi il pus si is1)essisse, diYen La cr en1oso e sieroso con fiocchi c a seosi. Questo liquiào, che non ha le caratteristiche del })U~, è c os tituito da detriti granulari, fran11ue11li nuc leari, materie amorfe, scarsissimi leucociti , gocciole di grasso, cris talli di Charcot-1..eyd en , acidi g rassi e colesterina; caratteri questi che sono consi'derat i costanti ed i1nrflul.abili dall'inizio fino alla fine d el processo (.l\ e l ~cl1 e ltiener, Mac Callum, Manson , Izar), e c..osì patogrtomonici per la natura an1el>ica dell :ascesso e patico che, sec ondo Pontano, an.clte in ·assenza assoluta di ameb e nelle feci o ne11 · asresso s tesso, sono sufficienti ad orientare e dec;idere sulla di'a gnosi. ' : uo lando la sacca del suo contenuto , rir11an e lJna cavità sferica, abbastanza r egolare, di g raJ)d ezza -varia fino a quella di una t esta di felo , con parete spugnos a , anfrattuosa , di as 1)ett0 nec rotico o viceversa liscia , uniforrn e, talora calcificata. Essa 11on può es.ser e consid er:-tlD. c~me una membrana piogenica deg li .a~c~ èssi c01111u1l i (Pontano ed a ltri). Intorno all 'a"'icesso per opera della r ea zione co1111 ettivale s i c ostituisce una cap sula delimita11 le. 1J·a111eba pervenuta attraverso i rarni portali .Jl·egli spazi di Kiernan determina dappri111a trombosi , poi n ecrosi con· successiva colliq ttazione della zona centrale (.Rolleston ) ed al]~rgc1 n1e.n to pP.riferj c o fino a cont1uenza dell e .chif1i'zr, J1r·c ;ut i cl1e . <.:artuli... dis tingu eva tre zone: I) l 'interna <lei d.etri Li ; 2) la i11edia cellulare ; 3) l 'interna di <leli1)1i'tazio11e. L ;an1 e·b a si trova a lla p eriferia delle zo·n e di r1f:\cr :)si , clove i l processo si estende, a i11eno .ell e no11 venga ,_ incistato da una cap ula fihrosa ùelimitanle. Nelle forn1e a d ecorso le1\to si l) UÒ per venire a d egen e ra zion e an1iloide d el pare·n chin1a .e patic o (Mén étrier , Brodin , Scaffìdi). I .. 'i11, .a si911e d elle vie biliari da parte delle .a111eb e, con s u~segue11te colecist it e ame;bica è sostenuta d a Y~ri AA. ( Valassopoulo , P e tzetakis , Cra,vell , Gu11ne e Giln1.an11. rtisgalla , Ta1ton e 'frabat1d , I s111àìl), i11 base a lla sinton1at olog ia, al repe rto di an1ebe n el liquido duo.cle11a le ed alla prova ex juvan.tibu., con l 'eme1ina e _tovar o lo. Questa OJJinion e è i:>erò conlra <le t.La validarL1e11te da I zar, ch e non ammette 1·esis le11za di u11a lesione an1ebica colecisti<.'a i>ri111aria ecl i11vece in base a rilievi analoJ n i c i. a n a to1110-patologi'ci ed a os~erv~z ioni cli1

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SEZIONE PRATICA

TJicl1e p ersonali , c on Juc ida e doc u111e11ta ta discussior1e co11clude ammettendo che la lesione colecistica da E. H. si d'ebba. ritenere con1e una complicanza o una su ccessione mor:bosa di ,u na lesior1e epatica, anteipic a . , l, 'ascesso epatico decorre , più frequentemente 11 eJ sesso rrtaschile ..e. sembra ch e ~ondizioni 1n·<~ di sponenti , rapvresentate secondo Giorda· no , Sachs, Rogers, King, De \iecchi , Manson, \·\Tari31g, Annes ley, Sambuck , Koch e P el ,' d a fattori lesivi del feg·ato, come alcoolismo , malarja , traumi, eccessi alin1enta.ri', colelitiasi, uso d ell 'oppio, surmenage, ch e con corrono a fa, orire l 'attecchi111ento clell 'ameba n el feg·ato per la deternLinazione e lo sviluppo d ell 'a-

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sce~so .

.Sintomatologia e decorso . -

!~' ascesso epa-

tico è una delle ll1e.tastasi più freq ue·nti d·el1'arrLebiasi intestin a le,, la qu.a le, b·en ch è spesso in [orina larvata od ignorata, è ta lo·r a come 11rt e1)iso·dio g jà cla molto t em1)0 . su perato (<:l1auffard e Clemer1t 12 anni, I ..érioh e 13 anni , J»r0ust e I~amond 30 a11ni, Pontano ecc.), cl1e 11on inian ca mai nell 'anan1nesi dei i:>-0rt.atori di ascesso epa lico, I/ a. e. può comparire sia · n elle forme gravi , cl1e in quell e lievi di amebiasi intestinale e ta11to nelle for"m e acute come an1m ettono Mattei e BJock, quanto in quelle croniche come an1111etlono Cardarelli, Dopter, ltavaut e Ktolo1111i t.sky, Rotlal-l\oos, Hutin el e Pa isseau, . ~Jant é, Charpi11, Rog·er s., 1Franç on. Secondo alcuni AA . l 'affezione intestina le volgerebbe a guarigione qµando si costituiste Ja localizzazio11e epatica ( Ravaut). 1'<llora non Ri ri·e~co110 a dimostrar e anator110· 11atologicame11le n è le ulce1razioni intesti11ali in atLo , n,è. i loro esiti (Murchison , Morel tea d, Waring·, l\fc Lean ed a ltri); ciò c he fe( e d11b·i tare dell 'esist en za di rapporti tra disse t1teria amebir.a e a. epatico tropicale, .L f.jnton1i più salienti sono raippresentatj da: [! (,lare ch e, 11er quanto in qualch e caso possa i11a11care, è d a rilener si 1nolto frequente cor1 caratter e ch e va da lieve sen so di p eso al1'i-por oridi'io fin.o a dolore intenso, puntorio , pul~ntivo , localizzato al! 'ipocondrio d estro o ::. quello sinistro , oppure al fianco d estro o i1lla regione scapolare des tra , irradiantesi alla : 1)nlJa e al collo , esacerh<'"\ntesi con la tosse o nel ù ecubiLo laterale destro ; può essere inces~ a11t e, o inte1n1it.1 0nte, o a tipo di colica, inso r~·elld o ora 1cuta111ente. or a con in izio e de,. cor~o subdolo. I·'cbbre, ch e in gen er e nè n1olto a lta nè preceduta da brividi , è p er lo l)iÙ continuo-remit · Leni e ]Jer poi acquista r e carattere reniitlente 1


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cc JL P.OLICLINICO »

sc1111)re ·p iù accentuato fino · a divenire intern·1il tente, · simula11do talora il tipo malarico cor11e nel caso descritto da S. Manca. In genere la febbre è precoce, ma talora ha insorgen, za tardiva e comportamento irregolare e può a1u :hc mancare del tutto. i.eacocitosi i11odica con mono11ucleosi (8-9' I~oger~) è segno frequente, ma non costante: l~7;atomegaDW. e defoi:mazione del fegato; q'l1est 'ultimo segno ha maggiore importanza de11 ·epato mega]ia, la quale può .accompagnare la :uJJPbìasi intestinale croni ca senza localizzazione epatica (l'ontano). Deperirrie1ito, cl1e è qua i seruvre molto acce11 l11ato. l >istrirbi a carico dell 'apparato respiratorio, co111e dispnea r. tosse che talora possono don1i11are totalmente il quadro clini co sino a sin1nlare u1la affezione di questo apparato. S~110 inoltre da rico rcla re come piuttosto frequenti' : la perforazione diaframmatic.a dell 'a~ces~o , le r eazioni hroncO-J?Olrnon~ri e plooriclle . . • · Più raran1e11te può avvenire la perforazione nel]~ r,avilà peritoneale, con la sintomatf)logia '-lella ])eritonite generalizzata o saccata., n el Ci\11ale gastroenterico, nella vena cava i,riferiore C:CC. l,,.)llf ano in Itali a e Chauffard i'n ~Francia ~ ~~ 11110. segnalato l?- . freq uertt~ ,. positività della rt'a1iorle v\rassermann nell 'asçesso epatico al · di fuori di og1li infezione luetica; Manca però µescrjve . un ca::;o di .g·omme lueticlie del feg·ato e a~cèsso an1ebico . . · [101>0 la gtiarig jone dell 'a . e. la R. W. diyenta 11egn liva. · I/.~same radiologico mette in rilievo le mo.difì.c~zì oni . della form,a e posizione del diafran11na e dello ~tomaco deterrr1inate· dall 'epa · tomeigalia; perq in genere è in.suffiGiente a sta})ilire ~a sede e la . g ra.ndezza dell'a. _e. : (:a·r:rtot co11siglia . una· tecnica aer~-lipoidica, C()JlsisLente n el . pr~ticare l 'esa:m.e radiologico d<?pO evacuazione dell 'ascesso ed iniezione di aria e li piodol. Tl pneumoperitoneo (Galmo~~~ e Hutinel) da solQ o con pi1et1motorace sarebbe utile per differe11zinre la sede sopra o sottodiaframmatiql di .raccolta nei casi dubbi di ascesso della conYessità. . 4 : certezza diagnostic.a viene acquisita in .seg ~jto al reperto della epqtocentesi, intervento· dcl tutto i1111ocuo , proposto da Recamier, cl1e dà esito a un ])rodotto qua i sempre ster.il.c i1ei comuni terreni di coltura. Questo liquido ,contie11e eccezionalmente le amebe e . . . . . .' a:>~esenta i caratteri macro- e m1cro. cop1c1 gra 1

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XLIII, Nr:\r. lOj

ava11ti descritli. La neg·atività della puntura e~]'>] ora ti va non esclude la p1:eseonza di a . e. La funzionalità epatica, saggiata con le pro. " •) nleno 1n . ve p1u uso, non e' co 1111>romes~ ne1.. e.asi' più recenti o di rr1edia .g·ra' ìtà , ma lo è invece profon<la111ente n ei ca i cl1e giurigo110 a cachessia. La sin to.matologia l)UÒ essere: n 0 tevol1nente polimorfa. [zar ha descritto una forn1él i)seudocolecisti tica dell ,opa litP. a mebi ca. cl1e mol~i altri AA. vorrebbero i11vece considerare com:e u11a ,·era colecistite da amebe. Il decorso dell 'ascesso epatico può essere rarame11t e acuto, ad insorgenza b1usca con staLo µ-enerale rapidan1 ente e gravemente .con1pro111esso, 01)1)t1re più frequenlen1ente subacuto e subdo·lo. •; I::volve attraverso varie tai:>pe anaton10-pa1 alogiche. ch e trovano riscontro n ella clinica i11 altrettante fasi evolutive, congestione e1)a tica o cc J)Oint de còt é » di Dutroulau. cc stacJ.io presupJJUràtivo )) di 'F ontan e Ro,g ers, epatit(1 colliquata, asce~so incistato di (Fontan , ascessi 11 tultipli con scl erosi di Ménet.r ier e Br~ din . <'patite nodulare cronica di Achard e ffi'o ix. a~cesso fìbro5o di [\.el 011 e Kienrer. 1

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f ,o studio c linico di q11este f'or111 e di .a. e. cosliluisce tuttora .argome11to di i)artic91are interesse, sia J)ercl1è queste affezion~ spesso possono as un1e1:e aspetto ed andan1ento ..111011o Yari0 ed insidioso tali da sin1ulare altri proce~ i 1norbosi e sia sopratutto perc-h è n ella ~i­ ciJi n orientale queste affe'lion i decon ·ono.. da qual cJ?.c~ tem1>0 con maggiore frequenza . .: ]>0r queste ragioni riportiamo tre casi di a• sces5o epatico amebico, di cui uno .acc~rlato Ci>n la puntura esplorativa , ch e abbiamo ~vuto 1norlo di os~· er vare in un sen1estre tra ,Q·li a111n}!r(t lati in Patologia Medica: A proposito di es~i faremo rilevare le .. d iflìc-o]tà diagno.s t1ch e notevoli dello a. e. 1?~1~. la s into1n~tologia a tipica ed assai· complessa cli.e t:\lora può prese11tare ed insisterern10 . su\l :effi~ caGia della. ola cura n1edica , ch e an ch e "·n el caso in cui l 'a. e. era voluminoso, è stata suffi ciente· a delern1inarne la completa g uarì. g 1one. <..;

OssEB.VAz1om '

CLI NI CHE. 1

CAso I. - N. D., di anni 24, bracciante, da S. Ter esa· di Riva . Nulla di notevoJe nella anamne~ i · familiare. Nato a tern1ine, ha compiuto i primi .a I li della vita in epoca e co11dizioni normali; ha pres lato servizio militare. Non m alatlie degne di nota 11ella infanzia e in giovenlù. Ha potuto làYorare fino a circa un anno fà conducendo vita abbasta11za attiva e nutrendosi a sufficienza . Verso la fine


1ANNO

XLIII, Nul\1:. lOj

SEZIONE PRATICA

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di marzo dello scorso anno no tò dolenzia vaga alla fianco ed ipocondrio S. e dell 'epigastrio. All 'ipobase dell 'emilorace D .; non sa dire se questo docondrio D. si ap 1)rezza un discre to senso d i r esil ore sì esa.cerbasse con le profon de inspirazioni; do- s lenza muscolare. Non segni di versament o. po due giorni compar ve brivido intenso al quale Jl egato : in alto al III sp. sull 'emiclaveare; in .seguì rialzo termico fino a 39°,5. basso si palpa a due dita dall 'arco, liscio , dj conLa febbre per la durata di circa tre mesi si man- sistenza alquanto au1nentato, leggern1ente dole11 te. tenne sempr e molto eleYala, assun1endo nei primi Milza: in alto IX sp. sull'ascellare media; in basg iorni un carattere continuo re1nittente ed in se- so a due di ta dall 'arco, di consis tenza non au men.g·uito nett~mente remit t ente; gli abbassame11ti tata. della temperatur.i erano spesso segu iti <la suEsame di laboratorio. Sangll:e: globuli rossi <lorazioni. Con tempor aneamen te n otò ch e il do- 1.530.000; globuli bianchi: 8000. Hb.: 15 %; Vg.: lore alla base dell 'emitorace D. si faceva sem- 0,58. pre pi'ù marcato; era comparsa t osse con poco For111ula: Neut. 78; lir1f. 22; eos. assente; bas . .espettorato e g r ave senso d i astenia, a cui qualche ass.; mon. ass. volta si associò vomito alimentare. Durante queQu alch e mielocita . .sto periodo, come an ch e i11 precedenza, l 'inf. asSpiccat a aniso e J)Oichilocitosi. s icura di non aver m ai i1otato àiarrea nè muco Urine: l\eazione •acida; ps. 1012. Albumina: trac11elle feci. Un samilario praticò una puntura esplo- ce; zu cchero, aceton e, pig. bil.: assenti. Sedimento : r ativa in sede del dolore con esito negativo. Dopo abbonda11ti urati , rari leucociti e cellule di sfaldaquesta epoca, e per circa sei mesi durante i quali mento. R. W.: n egativa. Ricerca del b. di I\.och l 'inf. non fece cure particolari, la febbre cessò comnell 'espettorato: negativa. pletamente, e residuò scarsa tosse, astenia e 1noFeci : presenza di san gu e chimica111en1 e dimostra_ d ica dispnea . bile; qualche u ovo di ascaride; non si Yedono L 'inf. potè lasciare il letlo, però, a causa dei ameb e. suddetti dist urbi, non p otè ri1)rendere il lavoro. Sondaggio gastrico: massima acidità totale in Tre mesi fa , im provvisan1ente in seguito ad un cc: di Na 10/N per 100 cc. 71. -colpo di tosse, en1ise circa 10 cc. di sa11g u e schiuL 'inf. nei primi 5 gior11i di degenza presenta moso; contemporanean1ente avvertì di n uovo scarfebbre continuo-remittente con m assimo 39°; persis i brividi di freddo ed aumento della tempera tura. st on o i dolori alla base dell 'emitorace D. ove vieDa questa epoca le condizioni generali sono andate ne praticata puntura esplor ativa con esito n egasempre peggiorando; la temperatura si è mante- . tivo; l'ago incon tr~ u11a notevole resiste11za prirr1a nuta sempre elevata (39°) con lievi remissioni mat- d i raggiungere i tessuti ·profondi. Un esame radiotu t ine, mentre è ricompar so il dolore alla base dellogico praticato in quest 'epoca dimostra i segni 1'emitorace D. e si sono accentuati il deperimento òi un versamento in corrisponde11za dell 'emitorace . -e l 'anemia. D. Nei giorni seguenti le condizioni rin1 a11gono Un medi.co praticata una pu ntu ra esplorativa po- pressoch è invariate. L 'esame del san gu e più volte steriormente sull 'emitorace D. estrasse circa 10 cc. ripetuto ha dato tal volt a leucocitosi tino a 16.000, ·di liquido purulento ematico. Data la persistenza a tipo prevalentemenle n eutrofilo. Le condizioni <lel dolore, della febbre e del deperimento, l 'inf. generali persistono sempre gravi specie per l 'aneh a chiesto ricovero irr Patologja dove è stato accetmia ch e è marcatissima; si i11izia epatoterapia. tato il 22-2-1934. Numerose punture praticate in giorni differenti , All'ingresso: l 'inf. è febbricitante (38° ,2); condiposteriormente e later aJmente alla base clelJ 'em izioni gen erali m ollo scadute, sensorio integ.r o, detorace D., riescono sempre negative. Dj tar1to in cubito indifferente; la cute e le inucose sono mollo tanto l 'inf. presenta un gior110 di apiressia dura11pallide; pannicolo adiposo scarso; n1odici edemj le cui non avverte distur_bi deg11i di nota. Il gior·.agli arti inferiori; n1us·c oli ipotrofici ·ed ipotonici. no 12 marzo, precisamente 18 g'iorn i dopo l 'ingres Apparato scheletrico r eg·olare; nulla di notevole a l so in corsìa, un nuovo esa1ne radiologico din1ostra <;apo ed al vjso; m u cosa bu ccale molto pallida ; oltre l a pleurite basila.re D. una cavità idrogassosa situata sotto il diaframma. Un esame di sa11gue lingua asciulla , n1odicam~n le impaniat a; n ulla di notevole al collo; rumore di trottola sulle giu gula.ri. dà 12.800 leucociti con 50 % di linfociti ed 1. 140.000 g1. r . In quest 'epoca vien.-! ini ziato un primo ciclo To1·ace: all 'ispezione si nota posteriorn1ente una cli emetina con dosi di c lgr. 12 al giorno frazionale modica sporgenza dell .emitorace D. Gli spazi ini11 tre iniezioni sot tocutanee e ripetute per tre t ercostali sia a D. ch e a S. sono visibili, non giorni fino alla dose co1nplessiva di c lgr. 36, che (Jispnea, respiro a tipo misto, espansion e più limiconduce nello spazio di pocl1i giorni ad u11 sensitata a D. IJa base di D. è modicame11t e dolente alla bile miglioramento dell 'inf., con sis tente in un abpression e ed offre alla palpazio11e 11n maggior senbassamento della temperatura, diminuzione del doso di resis tenza ch e non quella di S. Il Fvt che a S. lore, miglioramento dello stato generale . .è ben conservalo, a D. si affievoUsce a partire da 11n dito sotto 1'angolo della scapola. ed è abolito due Il reperto obbiettivo però alla !Jase dell 'emi tocm. più in giù. Su quest a zona il suono di perrace D. ed all 'ipocondrio D. rirr1ane immodificato. .cu ssione è n otevoln1ente ridotto e lin1itato in alto Altre punture esplora liYe riescono sempre negative <la linea di Ellis-Dan1oiseau ; suo110 di percussione e persiste la notevole sen sazione di r esist enza ch e si prova nello introdurre l 'ago u ei t esst1ti profo11nor1nale sul resto dell 'an1bito. Su tutlo il campo pol111011are si ascoltano scarsi rantoli e ronchi ; sulrti. L 'inf. continua dieta epaticçJ. e stovar$olo e<l iu l a zona di o ttusità murm11re abolito. data 25 marzo bi prnli ca un nuovo ciclo di en1e ti11 a Cuore : nulla cli nolevole fuorchè modico spostanella dose già indicata. Compl essivan1 ente, dopo circa un n1ese cli degenza e dopo due cicli di emelin1ento della punta verso l 'esterno e un poco in 11a, possiamo affermare che le condizioni dell 'inf. alto ; volume normale, toni netti su tutti i focolai. ~ono senz'altro migliorate p er chè l a febbr e è cessat a Pol o frequente, egu ale, ritmico, n1olle. del tutto o al massirr10 r agginng(} 37°,4, perchè il Addorne: sinì.n1etrico, lievemente g1oboso, non r e ticolo venoso; con la palpazione superficiale si n1argine anteriore del feg;1lo in alto è sceso alla IV costa, perchè sia il dolore sponla11eo c11e all a presprovoca 111odica dolenzia in corrispondenza del •


« lL P OLI CLINI CO ))

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sion e è din1inuito, p erchè la sa 11 guificazio11e è mig·liorata r agg·iungendo i gl . r. circa i 2.000.000, p erch è no11 abbiamo più risconlrato leu cocitosi , p erchè in complesso ' l 'inf. h a appe tit o e si se11te in for ze. L ·esame radiologico prati cato ir1 quest 'epoca di1nos tra anco ra p er sistenza della cavità idrogassosa su dde tta, m entre a carico del rluodeno risultau o e'•identi fatti di p erid'l1odenile; 20 g iorni dopo l 'ul1ima cura e;11etinica, vie 1.1e jniziato un n uovo ciclo di emetina, ben t oller at o dal p aziente, a seguito di cui si n ot a completa r emi ssion e della t empe ratura che di t anto in t anto dopo settimane di apiressia. al massimo per alcune ore, supera i 37°. L 'ottusità alla b ase d ell 'emitorace D . posteriormente si fa sempre più ridotta ; all 'ipocondrio D. il sen so di r esistenza è scomparso e si p alpa facilmente il margine inferiore deì fegato a due dita dall 'arco, liscio, di con sistenza m odicamente aumentat a. L 'an emia è notevolmente diminuita e nel 17 aprile i g l. r . son o circa 3.000. 000. L 'esame radiolog jco praticato in quest 'epoca di1nostra fegato ir1gr andi to, m a non m ette più in evidenza la cavità S\lddetta . L 'inf. viene 1rallenuto in cor sia ancor a per un m ese e 1nezzo; durante quest o periodo vie11e somn1inistrato stovarsolo e pratica ancora due cicli emetinici con le d osi ed il procedimento g ià i11t ii ca lo. .A.I momento di esser e dimesso, il 3 giu gno, la sanguificazione è buo11a, circa 3 .500.000 g l . r., e 11on si osserva J1ulta d.i notevole a carico delle urine. L 'inf. n on si l amenta di alcun dolore; si alza, ma11gia con appetito. Il reperto tor acico è co1nplelam ente scompar so sia anteriorrr1 ente ch e posteriormente; r esidua solo scarsa mobilità della parte d estra; rr1ar g ine inferiore del fegato si palpa ac.1 un dito· ù all 'ar co, indolente, di con sist enza n or1nale. L 'esame radiologico di1nostra fega lo di volume pressoch è n ormale. L 'inf. è apirettico, non avverte alcun disturbo, ~ aumentato 11otevolme11le di peso e sentendosi in forze con1e in condizioni normali, ch iede di essere dimesso.

ll caso suesposto è d egno di particolare inle resse percl1è d escrive una forma di ascesso epatico, ove per molto tempo sono pjr evalsi i sinlomi a carico dell 'ap1;arato respiratorio . In u11 ·primo perio,do queisti consist evano in tosse e dispn ea e i1on erano probabilmente in rappnrlo con lesioni anatomiche dei polmoni; nPI ser-011do periodo invece abb·i amo potuto constatare la grave cornp·li cazione toracica 1.c:i11sist ent e i11 peTforazione di un ascesso della cupola epatica n ell 'emitorace D. Molto efficace, fino alla gua1·i·gione con1p let.a , in questo c.n~o è stata la cura en1etinica, eseguit a i)er i1ti ezioni sottocutan ee alla dose giornaliera di l~ rgtr., frazio11ata, in tre iniezion i e per tre gil)rni consecu tivi , ripetuta cinque volte con iuterva Ilo di 15 giorni di riposo. 1

CAso II. - F. S., di a nni 50, n1l1ratore, sposat o, da J\1essin a. Nulla di notevole n ell 'an amn esi fa1niliare e n ella prima infan zia. Ebbe lues all'età òi 28 anni per cui praticò cu re arsenobenzolich e e rnercuriali ; sembra ch e 11on abbi a sofferto al Lre mulaltie d egn e di nota e abbia potuto sempre laYorare senza disturbi.

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Prim a dell'attuale mala ltia no11 ha i11ai sofferto di diarrea 11è di wllri dis l11rbi dell 'ap1)arato digerente. Due mesi or son o l 'inf. cominciò a notar~ se11so di d ebolezza gen erale, ai1oress ia, dimagrll1nento notevole, con p erdita di 15 chili òi p eso d e1 corpo. A cau sa clell 'as tenia dovette abbando11are i~ lavoro. Dopo 10 gior 11i dJil l 'inizio di questi disturbi, cominciò a notare dolor e alla base dell 'ipoco11drio ecl emitora·c e D. Ques to d olore, a tipo punt orio, si esaicerbava con la pressione e con le inspi r azioni ed era contin u o; conlen11Joranean1ente con1parve tosse ·Con scarsissirr10 espe ltor ato ch e da circa un m ese appare talvolta striato di san gu e. Ha n otato abbassam ento della Yoce, che da qualcl1e g iorno è afon a. DurJ.nte t utto questo p eriodo b a r1otato frequ ente111e11te diarrea con 4-5 scariche quotidiane, ricche di muco, sen za san g11e e seguite da tenesmo . Diuresi norm ale. Per questi disturbi 11a chiesto ricovero i11 ~a tologia ove è sta to accettato il 21-9-1933. E. O. : Condizion i general i n oteYoln1ente scadut e; sensorio integro, decubito indifferente; cu te e mucose p allide; pannicolo a cli poso scarso; n1asse muscolari ipotrofiche ed i1)oto11iche; scheletro· regolar e; scar si ede111i agli arti jnfer iori ; nulla al capo ed al viso, nulla al colJo ; lél lingua è arrossat a in t oto, piuttosto arid a. Tor ace : forma; e volume normale , simmetricoL 'emitor ace D. si espande però n1eno del S. Sporgen ze ed infossa1nenti fisiolog ici normali ; non dispnea. Con l a p al1Jazione si provoca modico dolore prem endo post eriormente e l ater almente alla b ase d ell 'emitorace D. e si apprezza i11 questa zo n a m odico aumento d el senso di resis1en 7.a. Fvt. lievemente indebolito alla base D. dall 'angolo d ella scapola in giù; n ormale sul r esto dell 'a1nbito t oracico. Il suono di p er cussione, normale a S. ed anteriormente, è ridotto a D. ove si può limitare alla base, posteriormente , sotto l 'ang·olo della scapola una zona irregolarm ente circolare ch e non subi sce modificazioni con le variazioni di posizio11e d ell 'inf. L 'ascoltazione n1elte in eviden za scar si sibili e q,u alche ronco sulla zona di ottusità d escritta _ Mu.r mure normale sul r est a11t e d ell 'ambito. Cuore: nulla di notevol e alla ispezione ed alla p alpazione. Aia di ottusit à normale; si ascoltano Sll tutti i focolai toni netti, non seguiti da rumori _ Polso ritmico, di m edi a frequen za, piccolo, m olle, pressione bassa, uguale. 4.ddome : forma e volume normali, sim1netrico, non reticolo venoso, mobile col respiro. Alla palpazione superficiale e profonda si provoca dolore al! 'ipocondrio D., ove si ap prezza modica difesa muscolare; non si palpano 1nasse abnor1ni nè segni di versamento. !W ilzcn: n ei limiti fi siologici. Fegato: in alto al V sp . sull ' e1niclaveare; il margine inferiore sporge due dita, dall'arco, di con sist en za modicam ente aumen tata, molto dolenteNulla di notevole al sist ema nervoso linfatico. Esami di laiborar.'o r io. - Sang ue: Globuli rossi : 3.020.000; Globuli b janchi : 30.000; Hb: GO; Vg: 1. F ormula: Neutr.: 89; Eos. e Bas.: ass.; L11f.: 2; Mon.: 9. Urine: P s . 1017; reazione: acida; albumin a: ass.; zu cchero, aceton e, pigbl., urobilina: a.ss. Null a di p atologico nel secli1ncnto. R . W.: negativa. Bice.rea del b. di Kocl1 n ell 'espettor ato: negativa. F eci : p ositivo per l'an1eba ist oiilica. Esame otorinolaringoialri co : notevole infiltrazioTJ.e di lutto l 'ambito larin geo specie della regione aritenoidea D.


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SEZTONE PRATICA

Espettorato: circa 70 cc.;. g ior11alieri ; 1)resenta uno strato superiore schiumoso ed uno infer ior e sieroso; qualche· volta si 11ota al disotto di questo strato scarso d ep osito di pu s, di colorito giallas tro , scarsame11te fetido . Microscopicaimenle a fresco si 11ot ano gra11uli amorfi, d etriti alimentari, leu cociti, nu111er ose cellule antracofore, non cristalli, i1è spirali. All'esame d ello striscio colorato con Giemsa si mettono in eYiden za numerosi n e ulrofili , non eo~inofili ; ricca flora batterica rappresentata i11 prevale11za da streptococchi, s tafilococchi e diplococchi ; non spirilli, n è am eb e, n è b acj }li di J(och . Esa;me radiologi co: Feg at o aum entato di volume ; opacamento pleurico di tutto l 'e~itorace D. Due sacche idrogassose son o visibili, una al lobo inferiore D. ed una immediatamente al disotto d e l diaframma. L 'inf. è apirettico, si lamenta solo di vivi d olori all 'emitorace D.; espettora ci.rea 50 cc. di liquido al giorno, con escr eato a volte di color r ossastro, fetido. Il giorno 27-9-1933 inizia ciclo e111etinico seguendo le dosi e le m odalità d el caso preced ent~ (36 ctgr) . Le condizioni rimangon o p er. alc~n1 g iorni in variate così anch e il r ep erto ra d1olog1co del torace . Le scarich e alvine, cessat o il ciclo em etinico si riducon o n o tevolmenle di numer o e le feci assu~ono con sist en za n ormale; la qua nlità d ell 'espettorato aumenta fino a r aggiunger.e circa 200 cc. con colorito scuro, t alvolta con strie verdas tre e a dire d ell 'inf. m olto an1ar o. Lentan1ent e, 11ei giorni su ccessivi ~l ciclo eme tinico, le condizioni generali vanno migliorand? perch~ l 'esp ettor at.o tliminuisce sen sibilmente d1 quanl1Là (45 cc.), il dolore all 'emitorace D. ·è m eno fa stidioso, le con · dizioni gener ali sono sensibilmente più sollevat e. In data 1° ottobre 1933 viene praiticata puntura esplorativa pos teriorm.ente all 'VIII .sP: ~ ·con la quale si es traggono circa 50 cc. d1 11qu1do color cioccolata , n on fetido, ch e n1icroscopican1ente appare costituito di san gu e, d e triti amorfi; non si riscontran o n è ger1ni, n è am eb e. Ricer ca d ell 'ameba n elle feci: n egativa. L'inf. h a circa due scarich e diarroich e al g ior no ; persis te la riduzion e di su ono alla b ase d eJ. l 'emitorace D ., la quantità d ell 'esp ettorat o è m olto oscillante e và da 20 a 100 cc. giornalieri, p er sist e sempre apiressia. In d a ta 6 ottobre vien e praticat a punlura esplor ati va in corrisp o11den za d ella zona di ott u sità sull 'cmitor ace D. , e si es lraggo110 circa 300 cc. di liquido g iallo citrino, con caratteri cl i essudat o . "/ien e sommiuis lralo stova rsolo. In d at a 10 ottobre, persist endo la riduzion e di suono alla b ase d ell 'emitorace di D.. , Yien e pratica la nuov:i. toracentesi estraendo 300 cc. di lif1t1ido siero em atico, i cui car atteri sono: Rival ta positiYa : albl1111ina: 15 % o; e numer osi eosinofil i al sedimento. Persiste l 'esp ettor azion e di 50 cc. cir ca di escr ea to, taltvolta em orriag ico , t al volta b 1liar e; per sistono g li ed emi agli ar ti inferiori , m entre il d olor e ep at1 co è n e ttamente diminuito. Il 15 ottobre viene il1iziat o un nuovo ciclo em e lini c,;o; ver so la fine rl i ottobre le condizioni gen er ali son o molto sodd i._facenti ; l 'esp e ttorazion e è di circa 50 cc., r ararnente biliar e; l 'alYo è r egolar e; il d olore tor acico ed ip ocondriaco D. è diminuito; la zon a di ottusità a D . si è n1olto rido tta e quiYi si a col1 an o olo scars i r a ntoli a piccole b olle. L 'esaJ11e r adiologico del tor ace dimostra tt1 t lor a la p er sis len 1a di un a infillrazion e al lobo inf. D. con r accoll a idrogassosa; n on si Yede la r accolta ott odiafrJ.mn1a lica. Ai prin1i di 110Ye1nbre i pra lica un t erzo ciclo di e m e lirta ch e lascia l 'inf. se11 ib il111ente n1ig lio-

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ra to; l 'escr ea lo da quest 'ep oca diYien e scarsissimo, 11 or1 più pigmentato ; la zona di olt11sità all 'emitorace D. va sen1pre più riducendosi fino a sco111p arire complet am ente. Ver so l a metà di novembre si palpa il fegato, ad un dj lo d all 'arco , con n1odjco dolore. Il 19 noYembre inizia il qu arto ciclo di emetina. Le condizioni p er sis ton o quasi · i11vuriate, la. quantità d ello escreato ragg iunge d iffjc ilme nte i 20 cc. ; ver so la fine di dice111bre l 'inf. non si lamenta di particolar-i disturbi, le condizioni gen er ali sono buor1e, no11 zone di o ltusità sull 'emitorace D., nulla di n ot evole all a ascolta1jon e; al o r egolare ; il fegato si palpa appen a sot. to l 'arco; l 'escreato è di circa 10 cc. gior11alieri , n on puzza di bile. Il r ep erto radiologico dimostra ad er en ze diafra1nn1a tich e multiple, p er ò tin 'indagine broncograflca non m etle i11 evid en z.'.1 fi st ole epato-p olmonari. Abbia1n o avu lo occasio11e di riYed er e fin o a p oc11i giorni or sono l 'inf. il quale l1a or111 ai ri]Jr eso , 5enza avverlire alcun dis turbo , l e su e abi lu ali occupazioni; continua a pre11dere compresse di st ovarsolo ; le condizioni gen erali so110 buo11e. Un esa1ne di sangu e praticato ver so la m e là di genn aio l1a dato i segu enti risultati : Globuli rossi: 4.000.000; J_.eu cociti : 5800; Hh : 75 %; V g . : O,85 . · Formula: Neutr . : 47 ~~. Eos. : ass. Bas. : ass. Li11f. : 50. Mon . : 3 . Nulla di n o teYole all 'esan1e delle urine ed al1'indagine radiologica d el torace. AlJ 'esam e cli11ico si n otano condizioni gen erali bu on e·; 11ull a di n ot evole a carico d el torace fuorcl1è un a car sa mobilità della b ase D. ove si ascolta.no scar sissimi r antoli a medie bolle . 'Ialvolta h a n ot at o, sp ecie in seguito a l avori un poco più p esan t i d el solito, l 'insorgen za di modici dolori alla base . del1'emitorace D., e durai1te ques li p eriodi abbia1no p otuto m e tter e in eviden za sfregam enti e scarsi rantoli. All 'infuori di questi dis turbi l 'inf. è st a lo sempre b en e .

In quest o sog-gell.o i disturbi epatici e· que11i i11l estinali son(\ con1par i quasi· cont er11poranea111e11te; n ello s tesso tempo sono stati .a v\'ert.1li an ch e dislt1rbi toracici e laringei. Degno di r10t a il dato anan11n estico dell 'espetto ra lo e111a1j co. presente an ch e n el caso precedent e. So JJratut to però è da m etter e i11 rili·evo la i11sorgen1a della fi st ola ep·a to-polmonare chi aran 1enlo niroo~trata dall 'esam e dell 'escr ea to. T_.c. cura e1netinica eseguita con le tes~e nlod.alità che abbiam o indicato n el caso pr ecede11le, h a facilmente dorninat o la le~io11e epa1ica. 1 nent r e la cor11plican za poln1onare ha a,.u Lo un decor so n1olto protratto. CAso III. - S. T ., di anni 53, co11 ladi110, <la Curcuraci . ~ulla di n ot evole n ell a an a11111esi fa111iliare. Nat o a t ermine, i prin1i a lti fis iologici sono avvenuti in ep oca e m od o n or mali. E forte be' itor e; in g ioyentù n on h a m ai offerto 111nla1 tie degn e di n ot a. Nega lue . Da circa due ine!'i si lam enta di m odica d olenzia aJl 'epigastrio ed ali 'ipocondrio D., insorgent e dopo i pas ti; lale dolor e, p er lo più m odico, su b iva di lan lo in tanto delle esacerbazioni t ali d a assu mere caratt ere netlnm en le p untorio con irracliazion e alJ a spalla D. Non ittero, n è febbre, n è al tri distu rb1. Durante questo p eriod o I 'i n ~. h a se111pre po lu lo la' orare.


444

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cc IL P OLICLINICO n

Circa 15 g·iorni or sono, mentre ·era in letto, in s tato di r elativo benes~ere, fu sveg]iato da u11 vjoJen to dolore all 'ipoconcJrio D., a ti po puntorio. Contemporan eam ente ebbe fèhbre, n on preceduta d ai brivido, a tipo continuo, lievem ente r emittente ; nei giorni s uccessivi, .fino allo ingresso in corsia, · jl dolore e la febbre rirr1asero pressochè invariati; non vomito nè i tlero. Urina e feci di colorito normale. Frequenten1ente l 'inf. si è lamentato di sen so d i secch ezza alle fat1ci e di anor essia; è comparsa spiccata astenia. Per questi dis turbi ha chiesto ricovero. E. O.: Le 00ndizioni generali sono piuttosto scadute; l 'inf. si lan1enta dì dolore all 'ipocondrio · lD.; dect1bito preferito supino o sinistro; subittero '(}ell a cute e delle sclere; mucose pallide; t essuto ;adiposo r egolarmente distribuito ; masse muscolari l t111jch e e . trofich e; apparato sch eletrico r egolare; nulla di notevole al capo ed al collo. Il torace è asimmetrico perch è l 'emitorace D. è più spor gente verso la base ch e non il S. Inoltre con gli atti del .r espiro si espande meno e con ur1. certo ritardo. Non dispnea; nulla di notevole all'ispezione delle altre parti del torace. Con la palpazione si provoca dolore premendo sugli ultimi spazi inter costali della m età des tra sia posteriormen te che lateralmen te, dove la cute p erò non è edematosa; quivi si avverte spiccato sen so di i:esistenza. Fvt. a D. scomparso posterior1nente a circa due dita d all 'an golo della scapola m entre a S. si palpa Iino a 5 dita dall 'angolo. Con la percussione suono chiaro sia a D. ch e a S.; base D. a due <lita dall 'angolo inferiore della scapola; sinj stra a cinque dita. La base destra è pochissimo mobile. Nulla di n otevole alla ascoltazio11e. Cuore: 111ùla all 'ispezione; ottusità n ei · limiti ; toni n elti su tutti i focolai; n on rumori aggiunti. Polso di media frequenza, ritmico, pression e norm ale. Addome: l 'epigastrio e l 'ipocondrio D. sono discretamente più sporgenti ch e non il resto della superficie addominale; quivi si nota lieve marezzamento venoso. La· deformità addominale si con ti'nua verso l 'alto con quella descritta a carico d ell 'emi torace D. La pressione all 'ipocondrio D. è inol to dolorosa e provoca spiccata difesa muscolare, sicch è riesce difficile palpare gli organi sottostanti, i1on segni di versame11to. Fegato: i11 alto alla IV costa sull 'emiclaveare; in basso sembra palparsi a due dita dall 'ar co, di con~islenza lievemente aumentata, m ollo dolente. Milza: n ei limiti. Nulla alle logge renali ed al sistema n er voso. Esame di laboratorio. - Urine: Ps. 1014; reazione acida ; al bu1nina: tra:cce m inime; zucch ero, aceton e e pig. bil. : assenti. Sedimento: scarsi carbonati , urati amorfi, non elementi p atologici. Sangue: globuli rossi: 3.000.000; lib: 60 %; globuli bianchi: 19.400; Vg: 1. Formula: Neut. 87; Linf. 8; l\iionociti 5; Eosin, bas. assenti. R . W .: n egativa . Ricer ca delle amebe n elle feci: r1eg-n tivil. Pressione sistolica 95; 'diastolica 65. Esame r adiologico: pleurite diaframmatjca prevalentemente fibrinosa; fegato ingrandito; aderenze pleuriche basilari con obliterazione del seno .cos Lo-diaframmatico. Dal 24 novembre 1933, epoca dell 'ingresso in corsìa fino al 1° dicembre, l 'inf. è sempre febbricil~nte . con t emperatura massima 39° ,5, contirtuo r emittente.

[ANNO

XLIII, NuM. 10]

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L'inf. si lamenta sempre di dolori al torace ed all 'ipocondrio D. ed è profondamente astenico. Due giorni dop o l 'ingr esso in corsia, malgrado l'esame n egativo delle feci, in }Jase al quadro clir1ico ed al reperto r a.diologico, viene praticata puntura esploratjva del fegato estraendo circa 300 cc. di liquido purisimìl e, e1natico, non fetido , che m icroscopicamente appare cos tituito da d etriti amorfi ; non si riscon trano germi nè amebe. In b ase a ques to reperto si inizia la cura emetinica alla dose giornaliera di ctgr. 12 frazionata in tre iniezioni e fino alla dose complessiva di ctgr. 56. L 'inf. fin dal terzo giorno di cura diviene apirettico, e nota migliorame11to delle condizioni generaJj. La leu cocitosi, ch e pri1oa della cura emetinica €ra 19,600, scende, dopo circa 10 gior11i a 7000 globuli bianchi. Cessata la cura, in data 9-XII-1933 viene praticaté'. una nuova puntura esplorativa e si es traggo n·J 540 cc. di liquido coi car atteri già notati. L inf. , salvo lievissime elevazioni ter1niche , comparse subito dopo la puntura esplorativa, resta apirettico; i dolorj din1i nuiscon o sensibilmente e lo stato generale migliora sia per quanto rigu arda l 'astenj a sia per quanto riguarda la sanguificazione. Obbiettivamente la deformità notata all a base ctell 'emitorace D. ed all 'ipocor1drio D. si è notevolmente ridotta e con la per cu ssione il margine superiore clel fegato si di1nostra abbassato n ei li-' miti normali . Degna di nota la scar sa mobilità della b ase polmonare D. che all 'i11dagine radiologica si climostra dovuta ad aderenze costo-diaframm atich e. Il m argine inferior e del· fegato si p aJpa a dt1e dita d all 'arco, m odican1ente dole11te. Verso ]a fine d i dicembre, l 'inf. h a frequenti scarich e diarroich e,accompagnat e d a spicca to sen so di t enesmo r ettale. Vien e iniziato un nuovo ciclo di einetina, 36 c tgr. inietta,t i in tre giorni. alla dose giornaliera di dodici centigramn1 i, frazion ata in tre iniezioni e dopo circa una settimana i disturbi sono J1otevolmente attenuati; sempre n egativa la ricerca dell 'am eba nelle ~eci. Nei giorni su ccessivi l 'inf. va progressiyamente mi~liorando; pr.a~ica cure ferro-arsenicali e stovar so10. La sangu1f1caz)one è molto migliorata ; il margin e inferiore del feg3'to si palpa ad un dito dall 'arco ed è quasi indolente. L 'inf. h a appetito, si alza, non avverte aJcun disturbo e chiede di esser e dimesso. Viene ~eguito ambulatoriamenle per aJcuni mesi du.r ante cui non ha p iù sofferlo di alct1n disturbo ; b a potuto lavorare, nutrendosi sempre a sufficienza; alvo r egola.re; un esame di feci praticato a circa due m esi di dis tan za dall 'usci ta ha dato esito comple... t amente n egativo. 1

1

L' esame del caso suesposto dimoslra un ql1.adro ti1)ico di ascesso epa tico volun1inoso coi. segni di pleurite clia frammatica. È degno di ri lievo il notevole m•iglioramento che ha seg·uìi o pochi giorr1i dopo l 'inizio della cura emetinica. Da notare in questo caso che la cura err1eti11ica è stata preceduta da due epatocentesi. con le quali i sono estratti cc. 800 di materiale oolliquato. ln questo soggetLo, come n el primo caso, i1 è l 'anamnesi, nè i ripetuti esami di feci han· IiO potuto m ettere in evidenza un 'infestione a111f })ica dell 'i11testino.


fAN~O S.LIII,

NUl\l.

10]

1.·e.5ame dei casi

* ** su espost i

447

SEZIONE PRATJCA

mette in particolare rilievo le rliflicoltà notevoli cl1 e talora sorgouo 11ell~ diagn.osi di ascesso epatico , specie quar1d~ s1 associano complicanze toraco-poln1011ar1. A questo proposito è opportuno far noi are, in accordo con tutti g lj altri AA., c h e Ja l >UJJ tur.a esplorativa non solo costituisce il .' . . r11 c:;~zo p1u s1c11ro e più diretto per 1'accerta111enlo di.ag nos tico, ma si d eve inoltre riten e·re. c"ome d el lutto innocua·, tuttavia dobbiamo r1co11?sc,ere cl1e i11 molti casi può d ar e esito 11eg·at1vo anche quando esista la pre enza di grosse. cavità. '1 a.ggior valore, secondo noi , è da attribuire al c~~porta·n1e11.to dei sintomi dopo un ciclo ?1n0 l 1n 1co esegt1.1to ~on trentasei centigrammi in tre-quattro g1orn1, secondo il procedimento <la Jloi adotlato. 1'erapia dell'ascesso amebico. - La storia d ella c-t1ra m edi ca d ell 'ascesso epatico amebico i: piuttosto r ecente . f, ogers n el 1907 estese a lla cura d ell 'ascesso e1>a t.ico l 'uso d ella ipecacuana , ch e nell 'amel>iasi intestinale aveva d.ato brillanti risul1.ati .. ' e lilù tardi, <lopo le ricerch e di vVedden n el I ~ l 2, da lui estese con altre ricercl1e in vitro st1ll ~ameba islolitica, introdusse il cloridrato rli en1etina per via sottocutanea n ella cura d el1'Ctrt1ebiasi inlesli11ale dapprim:.i e d ell 'epatite a11l0bica più la rdi. J~ ogers stesso però con iderava l 'emetina e ni c-:lc.e soltan t0 n ello cc stato presuppurativo » rcl in~tile n ell 'ascesso costituito, ritenuto fino ~ ll ora passibile solo di cura chirurgi ca. 1\n ch e su ccc::;sivi AA. nel 1913, Mé11étrier e ~~rqd!~ , Cosla , Flandin e Du1mas, Tuffi er, Ch:n1ffard, Rouget.. Dopteir, :Nlorestin , Dartin,gue11 avf· non amn1ette var.o l 'effi cacia terapeutj ca d ell 'emetina n ell 'ascesso costituito e non l1perto ; essa avrebbe solo il potere di favorire la g u.a rigione rl.opo l 'evacuazione spontanea o chirurgica d el] 'a. e. Izar insiste n ella necessit c1 di associ.a r e alla cura e1m1etinica il drenaggi·o chirl1rgico e I.a sua opinione trova conferma nell 'csperienza di numerosi altri AA. come Jj an , <: arn ot r. Tu rquety, Faraut, Ravat1t e < ~ harpin , Caen , l\Iauté, Fies, inger, Chat1ffard e Françon , La Fille, Escomel , Dr liJle, Cr os e T yssler, ~Iauriquand , J ob e Spioh , Augé e Brocq, Leroy , ~fallei , Grall , Lyon , Gaglio , NoYa es, .Acl1ard. Soltanto n el 191 8 Pontano per pri'm o ha ins i"-1 it.o sulla pos ibilità, ri co11 fern1andola negli n1111i successivi. di otten er e con la sola cura e1neti11ica la guarig ion e d ell 'a. e. costituito . f>01.iano ha sos!enuto questo con cetto con un <·on I ril1uto clini co n on indiffer ente e non l1 a a1)1111esso alcunl contro indicazion e o lim i ta-

zio11e ;,lla cura m edica esclusi va fuorch è: I ) della associazione setLica ch e porta a lla for1naziont=> di vero p us; 2) d ella perforazio11 e dell':.l . e. nella p leura, poln1one, p ericardio, r' <:> rif oneo. Jzar a c1ueste controindicazioni aggiunge l11tLt' quelle condizioni fisiolog ich e o pato] ogicl1n n elle quali le fibre n1111s colari li scie ve11 go110 a trovar&i in s talo d i m eiopragia (gravidal.i.Za, arteriosclerosi , miocardite, nefrite) . Bisogna no1are c.:l1e dopo g li studi di Ponta110 an cor.a per vari anrti ha dominato il co11cel le dl p ertinenza degli asces~i epatici alla te rapia chirurgica, almen o per quanto riauar0 d :1 gl) ascessi vec<.;l1i e rr1olto voluminosi , non o sta11le osservazioni nurn.erose segnalan0 ch e i ri su ltali più favorevoli si et.tengon o se all 'inl ervt- uto chiru1g·i·co o a l vuotamento dell 'ascesso si associano l 'u so d ell 'emetina con iniezionP sottocula11ea o con irr1missione nella cavità ascessuale. Solo dopo il 1925 altri _A.../\.>Ti ei11l1old., ì\iianini, Pao]ucci , Arca11geli, Cop-y1ola . Lenoble e J eg.at , Sargoud , Esèomel, Ricci ,. accertarono di potere ottenere la g uarig ione con1pleta d ell \1. e. con la sola en1e tina , co,n fcrn1a_ndo p ie.name11te i risultati g ià ottenuti da I 1011lano , ~l1e come abbiamo sopra accennato fi11 dal 1Dl s· aveva sostenuto ch e l 'a. amebico deJ fegato, in qualunque stadio di svilup po ~ i tr0vi , può guari·r e con la so·l a cura n1edic a . <)llt~ t.a Cllra e.se lt1sivamertte en1 etinica non di ff eri ~ce n ei suoi particolari di tecr1ica da ·que lli i11 c.l icati per la terapia d ell 'an1ebiasi in1esti11aìe . ~~ei c-asi da noi su esposti abb·i amo p r aticato d ei cicli quindicinali di cgtr. trenta sei (in un solo caso cinquantasei centjgrammi n el primo c.iclo) di emeli11a alla dose g iorn aliera di centigrammi dodi ci , frazionata in tre iniezioni ~ottocutar1 ee, una 0 gni otto ore, di quattro ceni ig rD r:nmi. Dur::inte il periodo di r iposo Yeniva son 1mini strato d ello s tovar solo per os. ti: opportuno far n otare ch e in l ln caso alla cur.1 di en1e li1u1 , abb·iam o fatto p1receder~ due e.pat uc.,entesi a distanza di pochi' g iorni co11 e, trazione di cc. 800 di co1liqua to. l)ai risultati ottonuti nei n ostri an1111<\lati, costantemente favore,-oli , si rileva evid en te ' , eflìcacia di quc·st o tratta m ento trrapeutito. ),,, . sa io prevalent6mente sul I 'uso d e 11 'emcti11a alJ" d osi e con le modalità , già indi ca lr 1

1

RIASSUNTO. l ..'A. pofla il contributo cli1ti co di tre casi cli usccsso aJ11Pbico del fegato o~"er' ali , ne11.a Patologia ~t e dic.a nel periodo di un ~e111e tre, di cui uno accertat0 con la puntura esplorativa e gJi alLri d.ue a sinton1a tologia at ipica.


448

«

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IL POLICLINICO

l .'A. , dopo avere .a cce11nato ai rlati più sa-

G.

Am~b:;:e:si .

tania, 1925.

ID. Amebiasi . Relazione XXXVIII Co11g·resso dj Me. dicin a Interni\. ScAFFIDT. Iun. Policl. , sez. prat1ca, 1933. f ' ENI CIA M, Rass. Int. Clin. e Ter., 1934, n. 5. 'AncANGf~LI U. Polic.l. , Sez. Prat. , p. 1286, 1931. Mal. du foie et d e voies biliaires. ~1a s-

C HAU FF ARD.

son, 1914. Arch. Med . Chir . de l 'app. res.p .,

B ERNARD ÉTIENNE.

1929-3. MANCA S. Ar ch. Farrrt. sperim. e Scien. aff., v. LIII,

fase. Xl-XII. PARLAVECCHIO.

xxx

Co11gr. it . di chirurg ia, l{oma,

1923.

ORGANI DIGERENTI. I piccoli disturbi digestivi. dic .

1935).

A parte il largo grupp·o di g·ravi· m alattie del 1

trat1·0 digestivo, ·esistono piccoli distt1rbi della fu1 7!011e dig·estiva che spesso si i'ncontrano in pratica. Ques li dis turbi digeRtivi minori sono car at terizzati dalla loro natura lieve , dalla bre~1 e ..iurata e dall 'assenza di alterai ioni patol~g1cl1e g·rossolane. Certo qualche alterazione d1 struttura, secr ezione, n1otività o .a ssorbirt1ento deve l)Ur esjsLer.e, nì.a i segni fi s ici sono asse.n li: il clisturb·o d eve quindi esser·e propria1nente ~ l assi fi cato corr1e funzionale. Per ottenere t1n rilorno della funzionalità al n orma le un trattar11ento si11Lomatico do, rehb·e bastare ma è in1 f,robabi le ch·e esso rie se.a effi cace se no11 s i riconosce la causa eventuale de) disturbo. 1

1

1

e PETa:ru1s. Sez. Hepat. dissen. et leur trait. Paris, Masson , 1924. ·P oNTANO T. Boli. Accad . ~1ed. , 1919, fase. VI-VII

'VALASSOPOULO

e V-VIII. Jn. Policl. , Sez. lVIed.., 1926. noGERS L. Brit. Med. J ourn. 1902-1903-1912 . Therap. Gazette , 1912. S1Lv~sTn 1 T. ' Riforn1a Med. 1905, p. 1100. Pubbllcazloae ladlspeasablle ad oga l Medico di Condotta:

oott. Prof. ANDREA FERRANNINI

Docente di Patologia Speciale Medica. e . di Oliinioa. Medica nella R . Università di Napoli

PATOLOGIA SPECIALE MEDICA ·EPITOME ad uso dei Medici a degli Studenti Prefazione del Prof. AGENORE ZERI. Direttore dell'l~tituto di Patologia Sp~ciale Medica nella R. Università di Roma Riportiamo due dei tanti giudizi espressi d alla Stampa Me. dica lt;iliar:ta su questo libro del prof. FERRANNINl: <' Non si tratta veramente di un trattato, ma di un breve e sue« coso riassunto di Patologia speciale Medica, di un " Epitonie " « come si esprime l'autore, il quale, nello spazio di poco più di 1 « 500 pagine, ha condensato quanto di più essenziale e di più si·« cura mente acquisito esiste ai giorni nostri nell'ambito della Pa.<C tologia del Cuore e dei V asi, delle vie respiTatorie, del ricambio <e matcria!e degli organi endocrini, del sistema nef'tloso, delle mtV « lattie infettive, ecc. Si può affermare che in genere la sintesi « fatta dall'autore è riuscita felice e chiara, cosicchè il medico e cc lo studente possono trovare nel libro di Ferrannini un compen« dio di patologia medica generalmente ben condotto e ben ag-~ giornata, che varrà a richiamare rapidamente alla suiì memoria « gli elementi fondamentali etiologici, fisiopatologici, sintomato.« logici, e diagnostici delle v arie forme morbose. ' u Ottima la veste tipografica del Manuale, edito dal Pozzi di Roma. FERDINANDO

MICHELI ».

(Da MiHerva Med;ca Torino, n. 9, Anno XI della Sec?nda Serie}.

• • • • • • • • • • • cc .Netta · produziorre · libraria del nostro Paese mancava una cosl snella ed utile guida del medico al letto dèll' ammalato » , (Il « Policlinico )), 6 maggio 1935). GIUSEPPE SANARELLI. Volume di pagg. XII-524, con 151 figure in nero ed a colori nel testo. Prezzo: in brochure L. 5 6 ; rilegato in tela L, 6 4 ; più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al « Policlinico » rispettivamente L. 5 1 e L. 5 8 in porto fra<1co in Italia. Per l'Estero L. 5 4 e L. 6 2. •

XLIII, NuM. 10]

(J. G·EO GH EGAN . 1'h e l )rGJcliliorier )

.Gianno tta Ed ., Calania, 1922. ID. _4 .mebiasi. Metastas i amebiche. S. T. S., Ca-

lzAR

lANNO

SUNTI E RASSEGNE.

li e11 li della letter atura, tratta della sinton1atolo!;ia clinica, insistendo sulla cura medica en1ot i11ic,a da lui se.guJìta e.on. guaT1g1one complela dei casi osservati. BIBLIOGPtAFIA.

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Inviare Va.glia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio l'o· etale Succursale diciotto, ROMA.

1l cidilà. ·-- Quando i pazie11ti si lamentano di acidità ~ssj i1lle11dono parlare di una spia-

cevole sen sazione dj calore in gola spesso des?ri·~ta co11?e bruciore, 01ì pure di rigurgito di liquido ac1dn-a111a ro. Le due ser1sazioni sono spesso co n1bi11.at.e, ed associate talvolta alle così dette }Jal11itazio11i dì cuore. 11 si11tomo si manife~t~ ge11~ral1r1en t e poco dopo l 'ingestion e d el c1bo, forse una mezz 'ora : tal e condizione di1)e11d·e da un relativo eccesso di secrezio11e gastrj ca . Jl cibo può essere indi geribile per la su 1 ste5sa natura, oppure più spesso è incli g·cribif.e peTchè è insufiiciE.ntemente m astic.ato. l,'enlrala Il·ello stomaco di bolo di cibo non preparato per la ·d igestione domanda una nJaggìore atti'vità n1otoria e secretoria: agisce quindi com,e un irritant·e, Lo s tesso avviene co11 i condimenti, i quali sa1eb})er o destinati a stimolare la digestione gnstri ca e ch e facilmente sorpassano il loro cc.r1111jto. {Jna sostanza a cui spesso non si dà irr11)ortanz.a n ella genesi di questi disturbi -è il sale. ùna ingestione eccessiva di sale influenza l 'equilib·r io acido-b·a sico e favorisce Ja .secrezione di acido- cloridri co. Infine occorre considerare l'alcool e il tabacco: lln bi'cchier di vin·1 1lurante· il pasto è innocuo, n1a anch e un po' d ' alcool in uno ston1aco vuoto è un abu.--o. 1>elle causE1 nervose o pur pro.priament·e e·m ozionali sono alla b ase di molte forme di disturl1i' cligestjvi passeggeri, non soltanto la acidità. Vi è una stret1 a relazione fra tono emo·zio1tale e dig·es tione : così con1e le emozioni si dipingono ne]l 'espression e del volto, esse hanno a nch :3 u11a influenza ben de!ìnita sullo stato dell 'i1ttestino, e questo dato n on è soltanto u11 '01>i11ione, n1a si b·a sa su rili,evi sperimentali : la sua appli cazio11·e nella prati'c a è ov,,ia. Non è 11 erGssaria llna i1articolare esperienza pe r

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XI.III,

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SEZIO:\"E PHAT I CA \

$Coprire quello stato di nerYosi tà cl1e può essere alla b·n.se d el disturb·o dig·estivo. Il pri1no ~a sso 11 e1Jn cura d ell 'acidità è la scoperta e 1 Dl1 011 taname11to d ella causa lJiù p·r obabile. Inoltr ~ u11a l>reparaz ion e alcalina dovrebbe essere sorn1~1i11i s trat~ dopo il pas to: a questo riguardo b1 &og 11.a r1cordare ch e il bicarbonat o di sodi'o c t1e è il più popolare l1a certi sva utagg i rhi111ici di c ui i carb·onati di ma 5o-nesia e bism.u to sono esenti. '

Visf11rvi del gusto. -

Spesso d ei pazienti- si l a1ne1 tano di di sturbi del gu sto, più frequen-ten1ente, seco11do l 'espr essione popolare , di avere ]a 11occa a111.ar.a . In t ali casi uno d·e1 dati pri n ~ipali n e)l 'ana111nesi è di sapere quando il si11torno si presenta . La sensazione di bocca anlara a l risveglio ·è ab·b .a tanza difi'erente da quell a cl1·e si. 11a un 1) 0' do1p 0 sve#'liato o subito do1Jo un pasto. 11 paziente ch e r espira con la bocca si s-veg·lia serr1vr e con la Ji11g ua ceca e un cattivo sapore in bocca : è i11utiie cer care ulteriorn1ent e una probabil e cau sa o fare tentativi di terapia. Se la sensaz ione si presenta un po ' IJiù tardi si tratta di 11n ritorno di liquido acquoso .alla bocca: 11è a111aro n~ acido, sen11)licen1·ente acquoso; esso {'roviene ddjl 'eso fago e deYe far so .. p ett.are urt 2.lcoolisrr10 . Il ca tti vo sapore ch e si ha dopo jJ pasto sarà in vece dovuto a l r igurg·ito di con Ler1uto gastrico in parte dig·erito , acido, amaro. I.a carie d entaria, la sepsi ton sillare, le co11 di ziui1i locali setl. ich e e d el naso faringe rarnn1en te d.a11no luogo a questo si·n tomo. 1

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Biliosilà. -

La biliosità è una diagnosi po11olare , ina ch e corrispo11d·e a d un quadro ie]j11ico abbasla11za hen d efinito . Il malato l1a un 'espress ione ipoco11driaca , cute p allida, .ron g iuntive rr1a ccl1iat e e lin g·ua s1)or ca; si 1a111 enta di n1ale-sser c, b occa a n1ar a, nausee, :a noressia e (,OStipazione. Non vi sono parti.c olari seg·ni fi sici. \ "arie sono le opinioni riguardo alla causa della biliosità: dal con cett o di t1na lieve ostruz]one al libero corso de lla bij l'' co11 o senza alterazione della sua quantità e qua lit à, si è poi g iur1Li a pensare che i tratti d1 u11 c atarro d ei dotti biliari: analogaJnente si è accu sata la costipazione di essere 1a c.ausa prin1ili Ya. In r ealtà si tratta di una 1egg·era epatite : l 'al terazione della sec~·ezio1Je biliare è in ]Jarte n1ecca11ica e in parte riflessa. In ci11e ti pazienti vi sono gener almente tre -e1 rori fonda111enta]i n el gen er e di vita e cioè: 1) un ]11sutTicie11te esercizio, il ch e incor aggi.a ·11 rista ;::,ano dei capilla ri; 2j la ovr.annutrizion e: . n on si tratta tn11to di ch e cosa i mangia, n18 ·d·e l l 'eGressi'va i11g·e ti o ne di alimento specialn 1cnt e di. carnP , il ch e ob·b ·l iga il fegato ad u110 ... for zo costante i)er rimuo\ er e o ann ullare le r orie \la n1ag·gior varte di c1uesti paz ienti ingerisce una quantità di cibo n1olto al di opra del lor o llece ari o: l 'error e più co111une l.· iqueJio d.i 111 a n g-iar e molta carn e r poch e 'er<lure e frutta ); 3) raran1enle l 'a .. u11zione di li-

qujd o è esatta: pochi b evono il c1uantitativo i. ec,essari0 di a cqua. E vero ch e vi sono de i 1.i1)i co~ titu?.ional1nente predisposU a questo genere di di ~ l.urbi ·e sor10 d.a una parte i soggetti g r ossi , l>en piantati con gesti in faccia , e dalJ 'a} t r n gli ii1dividui mag ri , pallidi , giallastri: ò l 10ssibile cl1e così com e ·esistono vari azioni i1ei. li111 iti del n orrn alc della secrezion e gastrica es i ~tono ancl1e v,ariazioni nella ca11acità e])atica. La c ura ùovrebl.>c c on1inciare col digiu11 0: 11r:r un g iorno o due d.are solta nto d·ell e a ronce o in seguito per qualch e g iorno lat.te e 1Dtl i r:i ni: si dà cosi al n1eccanismo digestivo u.n riposo più cl1e n ece sario e si perm·ette a lle rta turali risorse d el corpo di correggere il dislu r ]}o . Il calon1 elano ed i salini sono rin1edi ormai c.Jassi·ci ch e hanno il doppio va11taggio di es$ere buoni purganti ed avere un effetto sp fcifi co sul fegato. Essi potrebber o esser e segui ti da una pozion e di rabarbaro , O'en ziana , soda e 11oce ,romica.

Flatulenze.. -

Sono dovute a un eccesso di p-as d ell "intest,i110 e sono presenti quasi in tutti i dist urbi della dig·estio·n e. Il distl1rbo di atl occhi parossistici di cc venti n è ab·bastanza romune. 1'ali. casi possono essere distinti i11 due fo rme a seconda che il gas sia contenuto n ello stom.ac.:o o n egli intestini . D€ll a i)rima vi sono alcune \ 1arietà: anzitutto quell e assoc jate con Ja malattia organica sistem atica, non str ettame nte legata al tratto inte tinale e cioè cer ebra le cardi aca, n efriLi c,a o arteriosa. Tutti i casi di an,g·ina p er esempi'o si lamentano di crueslo disLt1rbo. \ '"i è p-0i il gruppo nei quali i 1 disturbo è legato alla posizione speciale in c. ui ~i lroYa l 'an1malato p·er esen1pio nei nlalnti cl1e sono costretti a prendere i loro pa~ti a letto la flatul anza è p r essoch è costa11te; m.a ·q uesta si presc11 ta anche in soggetti' cl1e a tavola siedon o r11ale, scivolano in dietro, ri lasciando i i11uscoli addon1inali e p ieg·ando il dorso . Quando le flatuJ.enze sono a. ocia t e con erut tazioni .è molto prob.a bile ch e il pazier1te sia un'aereofagico : questa è una vera n evro i cl1e inco111incia con1e u11a cattiva ab·i tt1dine, 11ei ten11)er a n1en ti n ervo i, ma pregto diventa incoll eia e può dare disturbi rilevanti : la diagnosi può esser e fa tta prontamente chi ed endo a l riaziente di eruttare; : soltanto chi ing·oia aria può far·e questo su ordine e n on fa llisce n1ai. Vi sono poi degli stati emozionali in individui nervosi b en distinti clall 'aerofagia rtei quali si ha una sen sazione d escritta daJ 11rizi'ente com e di distensioin ·e di gag n ell 'adclon1e. L 'origine emozionale di qu,e to di sturbo dovrebbe esser e sospetta ta in ogni P·ai'ient e il qua le si lamenta di esso saltuarian1ente o i'n o~casione cl1e sono fu ori d ell 'or dinario, p. e . - - quanto i fà buio , qua11do i trova a teatro ecc. - . Il tra tta111en lo ' a ria con la cau~a del disturl>o: n ei casi i11 cu i la d epre$ ion e della funzio11 e gastrica è sol tanto una parte del quadro 1

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« II.. POLl CL CNICO n

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i11orb o·s o si darà un n1iscug lio di i:> epsina e di a ci du deb,ole allo scopo di stimolare lo· sto111aco.: a n cl1e l 'uso di piccoli p asti .appetitosi e stin1ola11ti e di un.a piccola qua ntità di alr ool sarà giovevol e. P er quanto rigu arda g li aerofagi la question e è n1olto più complicat a : la miglior cosa è di dimostrare a l pazient.e la gen esi de.I disturbo ch e ·è intimam ente legato al suo squi lib·r io emoziona le. Quando egli sarà convinto ch e la flatulenza è il risultato di num .erosì « - bocco.n r d 'aria - », egli riuscirà for se a controllare il su·o vizio è utile anch e so1111n.inistrare dei calmanti n ervosi con1e il bromu1o , luminal, ecc. La cc.~ usa co1n une d ella fla tulen za è una fer1ne11t.azion e dei carboi'd rati o am idi: le feci sono acide, fetide e n1ostrano un eccesso di a1nido i1on digerito. Occor r e ricorda r e che l'a1nido non è soltanto ingerito sotto forma di 1uccheiro , p an e, patate, dolci e simili, ma è an ch1~ u n costituent e importante dei vegetali e dei frt1tti . Ne risult a eviden t e ch e una difettosa. di gestion e degli an1idi può derivare da una parte, da un eccesso r elativo o attuale di in.gestione di essi al di là d ella capacit à ,d ella 110r111al e secr ozio11e pa11cr eatica , e dall 'altra parte d.a una semplice diflìcoltà m eccanj ca dj accesso. Altri fattori, ·Co·m :e la natura della flora intestinale e la rapidi tà di passaggio attraverso l'intestino possono an ch e essere coinvolti n1 a non hanno .gra nde importa11z.a. Dal punto di vi~ta prat.ico in questi casi. il disturbo si sp1 e.ga con la golosità ch e molti individui h f1 1t110 per i dolci e gli an1idi in .generale e in altri casi con l 'imporLan za ch e in questi ul1 i111i anni ·è stata data alla dieta \ 1·e getarian a , ri cca cioè in frutta fresca e veget ali . Il pane clovrt~bb e ~ssere ridotto durante i pasti , lo z11cch ero quasi i)r oibito e i veget ali rfdotti a pur·è. :È opportu110 anche somministrare d ella t a kadi..asta si, vitan1ina a e b e arieh e d·ei f·erJ)1enti latLi ci . 1

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l~.i.pie n e.zza dozJo

i p asti. -

Il sen so di p eso o di ripien ezza dop0 i p asti n on n ecessita di t1 l t erior i definizioni : i'l disturbo è gen eralJl lC \nte intermittente o O'Ccasion ale e si manif.e1st a di solilo dopo un pran zo abbondante . Ess<) indica cl1e le attività motorie e· secr etorie d ell o stom aco n on sono adeguate al loro com p j I o : ipoton ia e ipocloridria spesso ' ranno di p ari l1ass0. Non vi è dolor·e, n on brucior e, m a tél1voì1 a solo un poco di flat ulenza . In tali ca~i i1on vi può esser e alcun d.a nno a sommìn i: 1rJre una mistura acida e stomacica a cui si p ossono aggiunger e come t onici ·d el fosforo e della si ricnina.

IVa useli . -

La n au se·a con o senza von1it.o è for se iJ di tt1rbo più r aram ente a ssociato con qt10Jli fir10ra descritti. ' ii sono ad ogni m odo al<'t1ni I ipi di nau sea di origine funzi·o nale facilmente ri c,on oscibili. Prima è la nausea associat a a n1ala ttie r espirat orie, ii1 cui la tosse,.

specialn1ente se accompagn at a da abb·o n<la11tces11ettorat o, è capace di provocar e della n ausea e del ' r0111ito sia p er le potenti contrazioni deI dia framma, sia p er l 'espe ttor az ion e. Vi è p oi un tipo di i1ausea matt utina da n on confonder e con quella d elle gest anti, d ovu ta a un catarro nasale cronico. A11ch e l 'emicrania è causa comune di nausea. ' ii sono poi degli individu i i qua li son o sen s ibilissimi dal punto di ' :ista ~as~ri.co ·e nei quali certi tipi di g rassi o d1 altri c1b·1 non puri o un po' passati provocttno una rapida rispos ta con nausea e t al'1olLa vornito. Con cludendo la cura di questi disturbi n1i11ori della digestion e presenta spesso delle djfficoltà ch e vanr10 al di là d ella loro appar ent e 1m,p ortanza. Cl dato l)ÌÙ im.p ortante dell ',anam11esi consiste n·ella semplice domanda : quando P L'esatta investig·azione di questo punto port er à il più spesso rapidam·e·n te ad un a giusta 1nterpretazion e del sint oma e ad una cura effi c.a ce. G. LA CAVA. 1

I diverticoli della regione cardiaca dello stomaco ed il loro trattamento medico. (J . Cn. R oux e T. :gÉcLÈRE. _ 4.rchi'ves dJe's Mala.dies de l'11ppareil di geshif et des !1tfa·ladies de la N1l t riliori, genn.aio 1936). È una a n on1ali'a gastr ica p iuttost o r ar a, co-

n osciuta solam iente dopo l 't1so sistem atico degli esami r adiolog·ici. Gli AA. h anno seguito q uattro m alati con diverti colo del]a r egione cflrdiaca dello s Lomaco ed h,a nno i'deato in due r.asi u11 trattamento assai o,r ig inale peT portar e sollieNo ai dolori molto vi olenti . localizzati tle lla region,e gastrica. {jna volta fatta la diag-11osi'. sen1br·er ebbe logico rin1ediare ai disturbj con la r esezione del diverticolo: m a data 1n situazione di esso vicino al cardias , .l 'interve11t0 è tutt'altro ch e facile . Di qui la t enden za a J.n.sciar tranqui'l lo il divertico]o , tanto p1iù ch e in qualche caso i dolori p osson o esser e cal111ati con l 'u so d el bismuto a forti dosi. Ma per cl1 è ciò avven ga è necessario ch e il m e dicar11ento possa agire., cioè pen etra~e de·n tro il diverticolo s tesso. 1\ tal fine g li AA . ha n110 ri cor so a speciali accor gim•enti sulla guida delJu radi·o scopia. I caso: donna di anni 40, co·n divertj colo Yo]uminoso n ell a r egion e iuxt acardiaca e r h e le cau sa vi olenti dolori. La paziente ' renne eduC[1ta a p or si ogni mattina sul bordo d el 1,etto, con la· parte anteri'o re del corpo flessa ad ang olo vet to, e la t es ta al livell o del suolo , e a cT in ghiottire stando in tale posizion e una dois e cli 8-15 gr.amn1i di carbonato dj bismuto. Solo i11 questo m odo era possibile otten .er e ch e i'J n1edicam ento an dasse a riempire il diverti col0 ·e portasse sollievo ai dolori. ~la questo trat tan1ento n on è sempre suffi ciente: in q ualch e caso i dolori per sist on o. prob abiln1ente per la riten zion e di alimenti 11el]a cavità diverticolare. Gli 1\.A. h ann o rite0

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r1uto op·]_)Ortu110 perciò studiare radioscopic.;arn.ente le n1.o.dalità di riempin1.e11to e" di svuoitan1ento servendo:si d ella tavola di Griffe. Caso II: i11alaLa sofferente da parecchio te·m pei di disturbi d ella digestione, e riscontrata portatrice di u11 div,erticolo 11 ella reg iorne del cardias., d·ella g·randezza di uua piccola noce; somministrazione di bisrr1uto senza risultato. L'esame radiosco1)ico dimostrò che il diverticolo si riempiva di sosLar1za ·01)aca quando la 11 ~ziente sta·v a i11 posizione verticale , ma si vuotava sol'an1cnLe quando e&sa si coricava di trav erso sul 1etLo e restava 30 secondi a lm ·e nc con la testa ir1 basso. Il carbonato di b,i smuto che era p eneLrato nel diverticolo , nei era cacciato dal pasto del gio.r no., nla se si ri'empiva di sera esso tratten.eva il bisr11uto fino alla mattina seguente. Su qu.esti dati g·li AA. tentaron·o un nuovo siste.ma di cura: essi facevano porre la n1alat.a di traverso sul letto a testa bassa ed 0Ll.e11evano così lo svuotan1ento de.J divertico·l o dei residui alin1entari (ciò con sigliavano dj fare v·erso le quattro del porr1e1riggio e ve~'­ s0 la n1ezzan0Lte). La son1r11inistrazione del bismuto era fatta in stazion·e eretta , al matti1lo e.d .a lla inezz.ano1'Le. Con questi accorgimenti i dolori scon1p,a rvero, il peso aume·n tò , il sonno di,renne possibile. Qu.este due osservazioni 1?1ett~no be~e in evjd·r11za l 'im•)ortan za d e.illa r1tenz1one al1mentare e della div~rtico1ite in questi casi e din1ostra no che nell€ crisi dolorose da diverticolite , il tratl·am.en to 1r1ig·liore è 1~us? d·el bi ~uto,. a co ndizione p€rò che i'l m ed1car11ento. !nger1t? i1o&sa tappezzare cornp•I.etan1ente la cav1~a del drvertjcol o e restar,:i. È aRche n ecessario prev€nire il ristagno d ei r•esidui ali'1neintari .e del ~ucco gastrico. Solo un. buo~ esame radioscopico i)ern1etterà al m e-dico d1 conoscere le riosizion j n ecessarie ad otte11ere lo svuotamento ed il riert1pim.ento d el div·erticolo. 1

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V1CENTINJ.

Il cancro del colon. I

CoRDON-\,r.'\.TSON. Tli e Practitioner, feb braio 1936). ll cancro d.el colon ha generaln1e·n te un g·rado basso di n1alignità e p~oduce n:etastasi lentamente. P.ertanto quando .e ag·gred1~~ ;e111 ~ pestiv.amente si hanno n1o~te rrobab1]1ta d1 guarigione o per lo. meno. di assic urare al 11az1.einte un lungo periodo d1 sal.ute. . . Tutto sla a fare la diagnosi nello stato in17 iale d el i11ale. Purtrop1JÒ la diagnosi precoc~ è molto difficile se si tien co11to solo cle1 si11to'lni clinici. L 'adenocarcino111a del colon progredisce lentan1e~te ed, in~idi9san1ente, e l 'at.tenzione <le] paz1en1 e f: .r1ch1a111a.ta . solo qua11do con1paiono i~1provv1s1 attacchi d1 occlusio11e o enterorrag1e. Di solito i primi s inton1i .c?nsisto,no in qualc-l1e di:3Lurbo ne11.a r egolar1ta dell alveo , una <'erta capricctosit~ nella defecazione cl1e co11-

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SEZIONE PRATICA

trasta con la pFeced.e nte .abituale regolarità. ln~ierne a questo disturb·o si 11a talvolta uno spasn10 pilorico riflesso che provoca una dìste11s.ione gastrica, fatti che mettono su una Yia· J)on esatta i l paziente ·e d il medico con l 'unico risultato di far perdere un tempo prezioso. Sta di fatto ch e ogni qual volta tali disturbi si manifestano in individui che h.a nno già oltrepassato il merig·gio della vita conviene so sr,.ettar.e. :È in effeLti probabil1e che la peristalsi del colon sia staL.a ·d isturbala dallo svil·u·p po di un tun1ore nel lu111e dell 'inlrestino. Purtroppo av-vie.ne molto spesso che questo. seg·nale d 'allarme non -è ùel tutto apprezzato, e do1po qualche po· con I 'aiuto di medicamenti 1:alveo si può ancora regolizzare', in modo da allontan.are ancor più qualsiasi sospetto. Ma 11on passa 1nolto ch e i disturbi ricompaiono in forma più persisten te, oppure si ha un attacco· irnprovviso di occlusione subacuta , o ancl1e un'enterorragi'a che talvollra costituisce il p·r i n10 fatto che richian1a seria·m ente l 'atten zione rlel p·azienue. I so.g getti che at c usano tali fatti vanno acr.uratarr1ente esan1inat.i. ìVIolti turnati del cieco, del co.Jon trasverso, iliaco ·e pelvi'c o, sono pal11ab1ili , specie se dietro di essi v'è accumulo· di masse fecali. L '·esa111e bimanualei o la s ign1oidoscopi.a possono n1ettere in evi1denza lln lun1ore del colon pelvico. Un tun1or·e del cieco, d e.I colon asce11dente· e della }}arte prossin1a1e del trasv.e rso• irritando· ! 'intestino eccita la peristalsi. Il contenuto liquido è così spinto n·ella parte distale del colon e si h1a diarrea . In seguito con l'inizio· <le'1 r estringimento d·el ·lume d ell 'int,estino J.a J)eristalsj di ve11ta sempre più esagerata e la diarrea aun1en La. Presto o tardi' si ha la conge·stione d ella n1ucosa i11testinale e 1q.l1indi I '·emorragia. Talvolta J.e peTdite di sangue quotidiane pur essendo abbondanti e tali da det erminare uno stato ane.cnico, non vengono avvertite. In qualche caso si stabilisce un quadro simile a quello d ell 'an emia perniciosa plfogressi,ra. Da ciò la nec,essità di esaminare le ft,ci og·ni qual volta si ha uno stato anemico specie i11 individui di una certa età. Nel periodo iniziale il dolore per lo più n1anca, si ha tutt'al p·i ù un se11so di pm1a , di moYi111enti anormali e fastidiosi dell 'inte tino are 0111pagnati talvolta da cra111pi .e spesso da bor}).origmi. Spesso il pazie11l e può localizzare la sede del disturbo da una se11sazi one di aria ch e ~pi"ngie in un certo l)Unto dell'addon1e. ~eguit o d.:• borborign1i tl1e danno un senso di solli e' o. Su tali casi si può provocare talvolta con il n1assa ag io u.na peristalsi visibile: ma t1ue~1 o r'er lo più è un s·egno tardivo. I tumori d ella metà di tale del colon di sol i1 o non provocano diarrea fino a quand o n on sj sono rorn1ate ulcerazioni; anzi tendon o alT ostacolare 11 passaggio delle feci e a dare 1in"i. Con lo sviluppo del tu111 or e ~i ha una occlusione del lu111e dell 'intestino più ra11id n cli 1


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<( IL POLICLINICO

.c1ue lla clte si ha qu.a ndo l 'affeziono è localizzata n el colon prossi1nale, dove il contenuto è liquido. 1 tumori del colon a tipo prolifera.tiro possono r aggiung·er·e un volume consider evole senza daPe sinto mi ril evanti fino a quand o non avviene l ' occlusione del lun1e . Il carcinoma del colon raramente colpisce i g iovani (che però posso110 esser e col1)iti da quello d el rett o). Quantunque la diagnosi possa essere formulata in base alla sint o.matologia clinica eid essere confermata dalla palpazione, tuttavia la diagnosi di cerLezza si può fare solo in base al risultato d ell 'esa1ne radiologico. Quantunque la mortalità p er operazione di ca11cro del colon sia alta , l 'interv·ento deve essere sempre t entato perch è esso può riuscire ' 'eramente vantaggioso in ragione d·e lla scarsa t e11denza alla m etastasi del cancro di questa ].>Orzi'one del tub·o digerente. I rischi della mortalità sono ridotti alla m età se si pratica il drenaggio preliminare. La cecoslon1ia p1,ever1tiva annulla tutta la sinton;iato · logia dell 'occlusion e acuta, subacuta o m1nacc jante ed assicura la libera evacuazione d·el n1ateriale fecal e. Previene la dist en siolile da gas, caln1a il dolore , ridà il tono a lla musc~­ latura intestinale e costituisce anch e una misura di autovaccinazion e. Diminuisce ancl1e i pericoli d 'infezione secondar~a a seguito del1·occlusion·c, llr even endo così l'ulce razione di etra il tun1ore e la possibilità di p erforazio11e. ( '.onse11te infine l 'irri'g azion.e del colon a mo11te d1el tun101'e. La cecost on1ia adunque elimina11do l 'occl11sione , il d0lore e le infezioni detern·1ina un a coentuato miglioramento dello1 stato generale, e aun1enta perciò le possibi'l ità di esito favorevole della resezione del colon , che i)ercip deve essere p1raticata parecchie settin1an1e dopo. Nei casi n ei quali n1a nca l 'occlusione in atto o min.acciante ]a questio11e d el drenag gio preJiminare, a n1ezzo d ella cecosLomia o della ileocoloston1ia , ùeve esser e considerata ca so per caso. Nell 'assenza di nlestastasi viscerali (che sono di· solito una n1a11ife Laz ione tardiva) la cura radicale chirurg·ica d eve essere sempre praticnta a'!lche ql}-ando m.an cano sintomi di occ lusione. Qu.ar1do la m etasta i o la di. seminazione pe1itoneale i è ve1rificat a è sempre opportuno dare un sollievo al paziente praticando un cori o circ uilo. DR. 1

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TISIOLOGIA. Sulle pleuriti pneumotoraciche e di un inezzo per evitarle. (1. P ETRIN. Lotta coritro la tub ercolosi, dicen1bre 1935-XI"\,-).

In q ueslo lavoro co rredato da alcun e radioQ"ra fi.e· e da prep arati istologici , l 'A. dopo aver ])reY·e111ente ùeLlo ull 'eziologia delle pleur~1 i

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[A NNO

XLIII, Nul\ir. lOJ

corso di pneun1otorace, per le quali egli è cl ' 01)inione che n el n1aggior numero dei casi clebba ·esser riLenuLa r esponsabile la tecni ca or>eratoriu, eiS1:>on,c un nletodo ideato ed attuato dall 'L"n\verricht, Direttore di Clinica d eJl 'lJniversità di Berlino, e'd attualm-ent.e sep:t1ito da i110Jti .tisiologi e pneumotoracisti in (1·ermania e dall 'A. in Itali.a, per p,r evenirle. Tale metodo quanto n1ai sempli ce e pri\'O di p ericoli ed ev·entuali complicazioni, consiste nel! 'introdurre nel cavo pleurico alla prima seduta operatoria o meglio dopo il primo o srcondo rifornimento, una piccola quantità (1-2 cc.) di olio di oliva st,eril,e che, agendo co1ne un corpo esLran1eo entro i limiti di dift~&a locale, lJro:voca, con1e risulLò da una seri e <li esperi111enti eseguiti dall 'A. n ella stessa ( linica del}' unwerricht, Ul1 aumento d,e }l 'inlmunità istolog·ica locale, ·ed un lieve processo d 'infian11nazione fib1rosa propria delle superfici sier ose sui fogli etti pleurici , c l1e di con seg·11enza subiscono un oerto qual ispessimento <' dive r1g·ono ancl1e per tale motivo not evolrrt1ent e l)iÙ r e&i's tenti ad ulteriori evemtuali processi infìarL1n1atori ùi qualsiasi natura ed orig·ine (esogeni 1ed ·endogeni). Dall '·esarne di n1olti prep arali istologi•ci eseguiti su sezioni di pleure. di animali (cavie e conigli) in tal 111odo trattati e poscia sacrifica ti , è se111pre stata formulata la seguente diag nosi isl.ologica : ple.u rite fibrosa neéla quale i Ìil

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1:rocessi riparalori (lessulo di qranulaziorhe) prevalgono su.i p·rocess·i essudativi; cost<11rite ed assoluta assenza di batteri. La modificazione fibrosa cl1e in molti casi ÌJì cui il ir1etodo fu applic:.ato i11 soggetti uma11i potè altresi esser e constatata « de vi'Su » rol Loracoscopio modificato d·ell ' Grtw·erricht stes~o, non im pedì r11ai la riespansione del polmon e al Lern1ine della cura pneumotoracica. TI }Jr ocedimento infine risulta quanto 1nai ~e 1n i)lice : dopo .a ver introdotto il gas nel caYo pleurico , si stacca il tubo di gomma dall 'ago pnet1n1o toracico che si lascia infisso nella i1at"ete toracica ed al .q1Uale con rapida manovra si i11 uesta una con111ne siringa Récord conten ente l 'oli·o di oliva sterile che viene le11ta1nentr s11into i11 pl·eura. Non si hanno quasi Tnai f~l'OC·eS51 reatti·vi gravi nè locali Il·è gen erali. I .'l\. chi11de il suo cl1.iaro lavoro con igliando l '3 11p licazione d el metodo in og·ni ca o di a. p. 111.1 eun1otorace. ,

Frenicectornie e alcoolizzazioni l"reniehe. (\V. J ULLlEN . J>aris 1vl édica·l, 4 gennaio 1936). Va ri 1in1proveri sono stati fatti alla fre1ticectomia: es a paralilza definitivan1ente il diafran1ma e sacrifica sempre dei t erritori pol1110n.a ri sani, senza ch e si possa prevedere con cerLezza &e ne deriveranno dei buoni effetti tera1>eutici; essa può cau sare degli inci'denti; iniin e n ella tecnica operatoria (strappamento de l n t rvo) vi è qualch e cosa di antichirurgico . Del-


{ ANNO Xl.Jfl, N l J l\i. 1 0 ~

SF.ZIONE PRATI( \

hl .alcon li1.zazione si è detto: b r.u fatta prod11ce Ja IJa1alisi co111pleta d·el dia fra111rna , co n gli 5Lessi possibili i11c.,identi i11eccar\ici prodotl i '{talla a vul~i one del Jlervo; i s uoi effetti :--; , uo ~olta11to te1n1,oranci. 'f ant 0 la l'ren 1(rc: to111ia c l1e l'alco]i zz.azione .rosso110 esser·e cl::tt111ose q uau do rischi.a110 di far p erd·ere al n1alato u11 ter111Jo prezioso, me11 'tre u11 pneu111otc race ·era necessario o si i1npon eva una toraccplastica. Fatte queste pr,emesse J ·_t\.. passa a discute~e i clif[ere11ti· e.asi nei quuli può essere i1i-dicata la parali&i artificiale del dial'r.a 1nma. 1'i.i.bercolo-si u1iilalerale: Il pneumotorace è :SPJrLpre il trattamento pci.ù loig ico della tuber.co l'-· si pul111o·n are unilaterale; se esso si mostra inefficac.e si è sen1pre in Lemp·o .a d abbandonarlo, ri corre11do poi a un.a paralisi d el diafrn1n111a. Alcuni tisiologi as.s ociano sistemati'Ca1nenLe 1i1 frenioecton1.ia agli p11eun1otorari' meglio ~tfuilibrati a llo scopo di diminuire il riassorbin 1en ~ o g·a ssoso ed aun1entare l 'intervallo tra ~a intru·duzioni . Ma iJ nostro A. considera con1e 11efasta questa pratjca. Di fror1te ad un p neur11otorace inefficace, la condotta da tenersi di-pende dalla sede dell e Lesioni. Se esse occupano la biase e 11 lobo inferi·o re u lceralo non può es-sere collab·i to a causa di aderenze multipile , vi .è i11dicazione a ricorrere alla frenicecton1ia pnr continuando i rifornimenti gassos.i. Sei vi sono 1(:~ioni caviLari e siluate n1oll o in .a lto , ·è da i1referirsi u11a a lcoolizzazion e discreta ch e pern1etterà di st udiare la si tuazione. In p r ese11za di sinfi si pleuri ca che rend·e il ·collasso g·assoso ir1i:possibile, se1nb·r erebbe ur:g·E>nte praticare una frenicectomia, ma in vista di insperati ricuì)eri, 1'A. prefer isce coim inciare "f;empre con 11na .alcoolizzazione. P.e rfino n ei' ·<'asi di J.esio11i che sen1b-rereb b e1·0 r ichiedere la toracoplasti e.a }J.arziale, egli consi'glia di es.eguire i'n11a11zi tutto una alcoolizzazion·e e di iesamir1are di che cosa essa è capace n el caso :Sl>ecifico . Se n on dà niente, si .proc~derà ?enz 'altro alla plastica; ma se la s1tuaz10,n e ,,ien e a rr1igliorare, poit rà essere ·e conom izzat.a la ~·e­ ~ezione di un.a o più cos t,e. (:h e se d1sgr.az1atan1er1te si a';rà in seg·uito un.a ripres a della i11alatlia, si farà senz'altro la frer1i cectomia. Tu.bercolosi bilate~rale: Dovevano essere le forme bilaterali della tbc . polmonare le prime a b ie,11eficiare d cll 'operazione di ~.,éli:X: , prat~ca­ t.a dal lato più colpito, ir;t tempi ~.e1. <Jual1 I.a ])rati ca d ella collass0terap1a era all1n1 z10 ed L1 11rteurr1otorace doppio era considerato ~na eccentric ità p·ei-i colosa. Oggi p erò anc~e !n queste forn1 e cosi gravi, è giu s to sost1t111 rr. alla f'renicecton1i·a la a lcoolizzazione, la quale n1 ent re pern1e lte ' di r ealizzare ui: tr.a ttai:nent? · d~ l)l'O·v a, consente alLresì, per L n11:io.r~ per1 co l~ nd e a legali , di esten·d,e re i poss1b1l1 ~enefi c 1 cli tale n1etodo cur ativo , ad 11n rnag·g 1or nun.1 ero di n1a l.ati. 1

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V1 cENTINI.

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DIVAG A ZIONI Ciò che il medico deve sapere sul tabacco ~ 0111Jortuno che il m edico abbia de.Ile no1

zioni prec ise sugli effetti che può produrre il tabacco, per poler11e eventualmente permettere o scon~igliarne l ' uso. Evicle11t1emente , l 'attitudin e m entale del m ·edico stesso varierà seco11do che eg'li è o non è fumatore, sicch è sarà più proclive a li .indulgen za n el secondo -caso, 01.a comunque egli non d·e ve ignorarne e disconoscerne g li effetti. Sunteggiamo quindi uno studio di vv·. A. J3ast edo recenteme nte comparso sul JV[i ssissiippi Doctor, che esami11a largan1e·n te ed obbiettivan1ent e la questio·n e . Nel 1830, agli Stati l :niti sono stati prodotti oltre 6 miliardi di sigari e 123 n1i]iardi di sigarette, il (;}i.e corri5f)011de ad 87 sig·ari e 1500 sigarette per abitante oltre i 14 anni; il cons un10 in sigar ette oè ciTca 15 volte que]lo di 20 anni prin1a. In I talia , il consumo totale di tabacchi è sa lito d.a 23'.034 quintali (nel 1907) a 289 .168' (nel 1930); in quest 'ultin10 ar1110 sono slati con sumali 145.280 q.uin lali di f'iga:rette e si è avuto u n introito totale di 2 miliardi e rr1ezzo. II consumo p er abitante (generalità) ·è di g. O, 696 , con i n1assimi in Liguria, \ 'enezia T ridentina e Venez ia Giulia; j1t rrtinin1i in Luc.ania e { : alabr~e . Da s.t1alisticl1e riportate dall 'A. risulta che in certi ambj enti la proporzione d·ei fun1.atori è dell'81,8; fra gli uomini della Cli11i ca ~Iay o, <iel 7 4 ~~; su 300 clienti d 'arrtbo i sessi , Blumer trovò la propoTzione del 66 %. La percentuale di nicotina varia da O, 9 a 6,17 (n nlle sig,ar ette da 1,25 a 3 , 11). Il fumo e11tesso con sl.a d·egli alcaloidi nicotina e p iridina e derivati , di ossido di carbonio, varie a ld e idi, acido ciani'drico , alcool .metilico, u11 olio volatile ed arsenico (6-30 parti 1ier milion·e) . Le basi nicotiniche e piri.d iniGl1e for1119,110 un olio catramoso irritante, ch e ~ i condensa i11 parte nel c:annelJo d p,J]a pipa o 11el inozzicone, dove se n e pt1ò tro,·are dal 15 t11 68 % in più, specialn1en te quando i fun1a rap·ida111ente con energica suzio11e. La nicotina vie11e in _JJarte distrutta i1ella coni.huslio11e, in parte invece assorb·i ta; per ogni sig·aretta da un grarr1mo , si calco];\ cl1e si producano 111g·. 3,78' di nico Li'na , di cui ·vie11e assorbito dal1a bocca il 66 °/o ed ar1ch e l '88 % qt1ando il fumo vien·e inalato. Fu1na1ldo , ed a11c.l1e rjr1la11en<lo in una stanza d <jve si fur11a , aun1enla il conte11uto del $angue in os~ido di carbonio, ch e se lo 11azio è 111olt10 ri tretto può anche raggi ungere limiti ! e ri colosi, s1)ecialr11ente poi sr " i s i aggitlngo1.1 0 altr.e cause di produzion e (fughe dai tubi de ll :auto). La quantit à ùi f urfurol ch e può essere for nita d(l uua s igar e lta equivale a quella ch e si I rova in 30 cn1c . di 'vl1i_ky; l'arsenico è stato Ìll CrÌffiÌilalO rer la prOdUZlOlle del] :\ derma(lf P cla tab acco 11ei lavora1ori e ri, enditori . 1


458 \ 1i

~ on o

i11oltre n·el tabacco d elle proteine O(l altri cos tituenti igr1oti ch e· p osso110 da r e fatti allergici) I.e reazio·n i posi{ive al t abacco decoti11izzat o sono assai p iù freiqu enti n egli in di,,idui con ulcera peptica, scler osi coronarica ed .an gina p ectoris , cl1e Ilt}i normali; qua ·i tutti i p azie nLi cori tromboan geite obliteran te hann o r eazion e pos.iti,·a. P osson o re1agire a11che i non fumatori , p erchè sen sibilizzati' dal fumo degli altri. Negli ecz·en1i da tabacco sp esso i i)azienti r eagiscono ag ii estr.a tti decotin izzati. ] i : s~ aui to a lungo, u &o del tabacco, si J) UÒ S\i 1u ppar e una sensibilizzazione , sicchè gli indi v idui non posso110 più tollerare·' le quantità a Cl li E. 1a11Ò ab i Lua ti. 1

LFFETTI DEL T ABACCO .

E. locali; sono dovuLi alle aldeidi , ai pr odotti ca Lran1osi (conten enti nicotina e piridi11a) ed a qu elli di combustione dell1e pr oteine e di altri costilue11ti. Si m anifestano sulla b occa, ling ua e fari11ge ei, se il fumo è in.alato alla larirt ge .ed ai bron chi , se è in ghiottito al l;ésofago e ston 1ac:o . La g·licerina, ch e si aggiunge pPr aumentare le ·p roprietà ig roscopi ch e d èlJa i:,igar etla , produce bruciando dei ' ra pori irritanti di at r oleina . Si aggiunga110 inoiltre gli effetti d el calore (6.Q0 ed oltre). E. su,ll' appa.ra.to nesp1ira,torio. La faringit~ cror1ica , cou tosse stizzosa ed esp ettorazion e di n1u co sono ubituali n ei vecchi fumatori ed attribuiti all 'irr itazione d el fumo ; sono anche menzioriati ca si di bronchite cronica e di ~sn1a . f)a . u11a sta tistica di Bogen risulta ch e il n umer o delle infrezioni r espiratorie acute è 1n.aggior e n ei fumat ori di sjgarette ch e in quelli c}1e no11 fun1 ano. E. siilV' (J)ppa.rato gastro-iritestinale. Lo st omaco subisce dapprima un aun1ento di sec:riezio11e e rnotililà, se.g uìto ·poi da d ep ressione. 11 fu1nar e inil1i:sce le contrazioni della fam e; in étl cuni diminuisce l.'appetilo; altri hanno n ota to la comrar sa di sinto1ni di iperacidi tà fu1nand.1 a digiuno . D agli studi di Frie·drich , risulta cl1e il 79, 7 :lo d egli operati di ulcèr a era no forti fun1atori e ch e la frequen za di tale Jl1a]attia è au meutata n elle don11e da qua nll o an ch e qu(l,st e si sono m esse a fun1are. Anch e se r1011 .è dimostrato ch e il tabacco produca l 'u lcer a , è ])e n e p roibirne l'uso n egli ulcer osi . Sul colon. il fum are produce irritabilità , che r'u ò man i t es I.arsi corr1e diarrea o con1e· costi.J)azi.011e s1l.a s tica . ])i ·cutib·iJe è l 'azion·e del fumare sull a })r oduzion e d el ca1icro e della tubercolosi. Così pure, n on è dimostrato ch e esso agi~: ca 11 ~ 1 sen so di favorire l 'aborto o·d i disturbi 111e truali ; una qualch e azion e n on b en e n etta è stat a din1ost ra ta , n ell e g ravide, sui battiti del feto .: in q ualcl1e caso, si è veduta una ~i­ mi11uzion·e n ell.a secrezion e Jat.tea . La cr esc1tn a·ei giovani i1011 n e sembra influen zat a . 1

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[ANNO XLIII, Nul\>r. 10]

« IL POLICLI NI CO »

[ ris ultatj delle ricerch e s.u lla glicemia son o co11tradditori e non p er1nettono alcuna con1lusione. Per quanto rig u arda l' efficienza fi s.ica, sembra ch e i l fu111ar e non agisca sulle consu ete prest azin11i , n1a sia piuttosto dannoso in quel- le ecoczi011ali (gare e sforzi). ~ g en erale il con sen ~o sul fatto ch e la massima efficienza fisica. com e forza e come abilità, sia inr;omp ati'biJ e r.ol fumare, specia lmer1te prim a della p1ova e l 'allen an1ento per le g are atletjc11e con1porLa I 'ast en sion e d el fumo. Alcuni veccbi fu1ì1a t ori attribuiscono la loro vigoria al l 'u so del fun10, ine11tre d 'altra parte n1oI ti ~essa1J 1 r·n r1i avvertono un miglioramento a,el-· le for1.e dor·o l 'asten sion e d el fum o stesso . Effe,tti n t.:rvosi e m en,tali. Le statistich e sugli sco lari e studenti sono piuttosto sfa v·o -r cvoli aJl 'u so del tabacco, m a ·ciò n on basta per condan nare ques to , in quanto che gli individ11i in dole11ti e di scar se capacità sono più. proclivi all 'u so di .e sso . \lar] autori ha11no osser vato, sp ecialn1ente n ei fun1atori di s1gar etl e, una d.i1ui11u zion e d ell'efli cienza m entale, pG1 rticolarmente ne l campo d ell'immagin.azio11e, p ercezio11e ed ass.o ciazion·e e n el1·e r e•a zioni di fino coordinazion e . Nei fumatori abit u ali , la sosp en sione d Ptl tabacco pr oyoca lo st esso-effetto ,· me11tre il ritorn o all.a con su et a abiLudi11,e fa ritorn are la norn1alità. No11 è rar o il tre·1n or e delle m ani , ch e si n1anife~t a n ei delicati n1ovimenti della scrit tura , dcl suonar e il pian o, d el t.iro a segn o, ecc . Nei telegra fi sti fuma tori , ma ch·e non fun·tan o itl servizi o , si è tr ovala una minor·e efficit n za p er i fori.i fum atori , ch e n elle ore t arde clanno lln minore r endimento. ' Si può, in con1plesso , concluder e che subito d opo il fu n1are si h a un periodo di depressione del] 'ab ilità m en tale e della coordinazion e dei movin1en ti, co11 rapido ritorno alla J1orm.a; la rirJetizion e freque:p.t e d el fum are contiuua la depr ession e cerebra le , ma I 'abitudine costit uisce una n ecessità p er un lavor orn igli1o r e. Il t ab acco può esser e consideratoc·c1me un na r co tico li eve e ad ·e ffetti transitori , r nn t e·n den za a dar e una d epressione m entale e ad indurre un a t enden za al cc lascia r correre- » pi11ttosto ch e a.d acuire l'atten zione o lo· sforzo . Specialmentie chi fuma. troppo e tr oppo r n1>idam.e11t e può p erder e la sua en er gia . il su o desiderio p er il lavoro ed il potere di con centrazione. L' A. è so·l ito dire ai suo.i stud·enti. :· « Quando siet e stanchi , i'l tabacco vf riposa; m a quan do siet e riposati , vi stanca ». ~~ un J1ar coti co di cui non si d eve abusare .per lél po~si hilit.à ch e si stabili sca J'azione tossica della nicotina . Fli.n1ato m oderatamente, il tabacco ca11n a la t.C'nf-'ione n ervos1 e fa vori sce il rilasciam e nto n1 entale e fi sico, &icch è n oi. m edi ci , aggiung e 1'A.. p ossia1no consigli arlo ai pazj'e nti con n eurc1s.i ai1~i ose e simili disturbi p sichi ci . 1

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rANNO XLIII)

u~1.

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Ejfe.t+,i su.l circolo. Il massir110 inter esse del

1t1edico va rivoìto ai p·o ssibili effetti sul cuore ·e sulle arterie. Non ·è infrequente la m .aggiore frequenza del polso nei fumatori; Staehelin 11a ·Osservato durante il periodo in cui fumava la frequenza dei polso di 82 n el periodo senza ft11110, di 75; n el prin10, un dato esercizio fa.ceva salire il polso a 157, m entr·e n el sec_ondo .soltanto a 124. Il « cuore da tp.bacco n si osserva in alcuni fumatori esag·e rati. Si tratta di uno stato - di disp•nea al minimo eser cizio, palpitazione e nlalessere o dolore precordiale o sottosternale. Sono anch e riferiti casi di morte improvvisa ·durante la salita di alte n1ontagn e. Inoltre, il Labacco è spesso la ca11sa di extrasist1oli; sono ri p·o 1tati dei casi in cui esso ha prodotto fi brillazione auricolare, blocco seno-auricolare -ed auricolo-ventricolare. Nell e:san1e di 15.000 individui a l cc Life -extension Institute n, ·F isk ha trovato ch e fra i forti fumatori vi era il 20 % in più di pa.zienti con vizi cardiaci organici ed il 15 % in j)iù di quelli con polso molto frequen te . Non vi è p ertanto dubb·i o ch e in séguitp all'uso del fUJrno il cuore possa esseire depTesso ·ed il polso molto frequ,e nte; lo smodato u so di esso può provocare un grado notevole di in slab·i lità cardiaca. ~ possibile ma non oerto c he l 'uso continuato molto a lungo produca lesioni organiche cardiache . Nei fumato.r i di sigarette, si è osservato ch e ·dopo averne fu111ate da 1 a 3, si ha un notevole abbassam ento di t emperatura d ella cute {fino di 10°), il ch e jndica una vaso-costrizi.o n e. La r eazione è più marcata quando l 'individuo inala il fumo o fun1a m olto rapi'd ament e; in alcuni, essa dura anch e oltre mezz'ora. L'effetto si ottiene per la via del simpatico (nessuna reazione se il n ervo tibiale p osteriore .è bloccato con la procaina). L 'arterioscleTosi si trova nei fumatori , com e rtei non fui11atori con uguale J)roporz~ one; no_n è J)rovato cl1e la claudicazione int ermittente sia dovuta al tabacco , ma comunque sarà . be11e . sospendere l 'uso di quest o qua ndo essa si pre-senti in un paziente. . . . . Non sono piename11te con cord1 i par~1 sul] ~ ma O'O'iore fr.e quenza d ell 'angin a pectons tra 1 tu~~tori. È però un fatto asso·dato ch e i~ fu mare può precipitare g li attacchi ~d al~uni. a~­ lori hanno din1oslrat o ch e in tali pazienti!, ll fumo è seguìto da vaso-costrizione a cui con segue subito l 'accesso; il dolore scompare con la vaso-dilatazione. La r egola però non J?U~ .gene ralizzar si e tutto dipe11de dall e special1 r eazioni d el pazi'einte. . . Il fatto ch e la sensibilità agJ1 estratti decotinizzati di tabacco è di molto maggiore (36 %) n egli a~ginosi ch e n~gli' a ltri (.!-9 %) din1ostra ch e il tabacco, con il lungo u so, p~ò c ostituire Uil fattore eziolog ico nelle malattie arteriose non solo per la 11icoti11a , ma ancl1fl 1>er la sen sibili zzazione specifica. 1

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SEZI ONE PR.\ TICA

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Quasi lin1itata .ai fumatori è la tron1boang.ejte obliterante, com e di111ost.rano le s latistic l1e di Barker che su 350 pazienti n e trovò solt<.lnto 1,± % di non fumatori'; la proporzione è più alla n ei (un1atori di sigarette ch e i11 c1uel]i di sigari. r 'req uentissima (78-8'7 %) è in (1uesti mala ti la r eazione cutanea al tabacco d ecoLiuizzato. La g r avità d ella m alat,tia è mag·giore n·ei forU fur11atori , l 'asten sione dal fumo è favorevole, m entre le ricadute si hanno quando il tab·a cco viene ripreso. Nei pazi enti con rr1orbo di Ra-ynaud, l 'u so di 31-4 sigarette d etermina vaso-costrizione. Contrastanti sono i risultati riguardanti g li effet,t ì sulla pressio11·e sang uigna; in alcuni funlatori, il tab.acco eleva la pressione, in altri invece no, n1a comunque i rialzi sono qu elli cJ1e. si accon11)ag11.a n o ad ogn i attività ordin.aria . Il t ab·a cco va 1>roi bito 11ellc malattie primari e d el c uore, co111E:. 11ella d,ebolezza funzionale ; ,.i è qualch e osservazione, ina non pienamen~e dimostrata, c h e il lu11go suo u so po sa co11tr1}}uire allo s-viluppo di mala ttie cardiach e orga1tich e 11ei tardi anni della vita. Va. pure proibito i1elle malattie coronariche di qualunque gr.a do , facendo soll a nto ecc~z io 111 e per qu·ei pazienti in cui esso J1UÒ avere influen za calmante sugli accessi. Proibito esso d eve essere inol~ tre 11elle condizioni vaso-spastiche: morbo d1 I ~avnaud, r:laudicazion e iniern1ittente tromboan gei te obliterante. . Così p·u re esso va sconsig liato in \)r e.senza d1 alcuni sinton1i vaghi, con1e n euralg1e .1rre~ola­ ri malesseri intestinali, cefalea, costl))itlZ~~ne. palpitazione, ecc. ch e sono s:p~sso attribui.ti ~l tabacco. Altri sintomi d efin1t1 sono attr1bu1bili ad esso (disturbi digestivi , tosse, ecc.), pur sen za esagerare n el volere ri'cohoso.ere questa unica eziolog ia ..Particolari;ne~te ~oc 1 v~ ~ono le sigarette e spec1a]m·e11te I abit,1;1-d1ne ~1 1nala~e il fun10, il ch e aumenta 1 area dL assorb11l1ento. . 1\. differ enza di alLre in to&sicazio11i, la ?ospen s ione brusca d el tabac~o ~on l)roduc.e s~n­ toini g ravi, ma soltanto l l d1sturb<;> ps1~l1ic.o r h e si associa al ron1pere una vecch1a ab1tud~­ ne. Il m15ìiore a ntidoto e preventivo della nicotina è il caffè (o la caffei11a) e contro la 11ausea ed il vorr1.ito, l 'atropi11a. Non o~ta nte i 11ossibiJi danr1i provenienti dal ta])acco, il fui11atore continuerà 11elle sue abitudini . E, clel r esto , l 'A. co11i:;idera come be11ven ulo cruesto lie' e narcotico, cl1 e . r.i1ascia e riposa l 'individuo m enLaln1ie11Le e f1 ican1ente :--lan.co, tranquilli zza il n ervoso, è un caro co1npagr1~ n ella soli tudt11 ~ e crea la pace e la .sodlli&faz1one. .Esso, aggiunge I A. , è una piacevole abitudin·e sociale (egli n on considero il disturbo che dà ai no11 furfl.atori.'), ch e J)UÒ favorire gli al ti voli della fan~asi.a , in eguendo , 11el ritmico sbuffare le capr1cc1o:::e \•olu te del fun10 .. . fil . 1

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462

<< IL POLICI.JNICO

CENNI G.

BIBLIOGRAFICl

~1.~RION.

1' ra.ilé tl 'urologie. Due vo1. di 1>ag·i11e 1232 , co n 512 fìgure e 3± tavole fu ori t es la a coloTi. ì\la.::;on, .Parigi 19315. Fr. 220.

La ta111a J t1011J ial e di cui go,d e l 'autore, u11a clelle i11aggiori autorità in n1ater1a, ci di s1)e11sa clalle co11suete presentazioni e dalle abituali raccon1a11dDzioni di questa 01)era c he , notissi111a aI1ch e in Ita lia, vede la luce per la terza volta, arr1pliaLa ,ed aggiornata. E difatti alcuni capitoli so110 rifusi lJerchè hanno ricevuto un nuovo 0Tdinan1ento (e.ndo~c opia), altri sor10 slaLi perfezionati , (pielo ed ure trografìa), op_p ure ma1ggiormenLe sviluppali i11 on1aggio ai r ecen Li prog r.e ~ si della chimica \urog rafia), della tecnica operatoria (operazion_; sull'uretra fe111111inile), o di quella strun1enta]e ( resezione del collo vescicale per le vi·e r1aturali). Nè ma11 ca no d ell e ' 'ere e proprie· aggiunte , con1e le· oper~zio11i delJe affezioni d ell 'a1)11ar aLo genitale maschile, capitolo che non fi gu ra,11 affatto n eJ1e prEicede-nti edizioni. TuLto ciò 11a costretto 11aturalmente autore ed editor·e ad aggiu11g·ere nel t esto e· fuori nuove tavole colorate e nuove figure. La special e a ttratti va <lel trattat-0 consiste n el fatto che I au~ore parla sen11)re in prima persona e ch e og·n1 su.a frase, anch e se fort.emente si'ntetica r ucchiude sempre la conclusio.n e di una lung~ e5perienza personale ed esprin1·e una convi11zjone che deriva dall'aver visto e constatato di J>ersona. Il trattat,o cJ1e ·Ò sem pre consid·erato, ed a r agion e , un libTo di t esto fondam·e·n tale, i11co11trerà ce1to lo stesso n otevolissin10 successo d elle preredenti edizioni, dimostrando - quasi ce ne fosse bisogno la grande importanza ~cientifica e pratica raggiunta da questa branca sp6ciale d ell a n1edicina e chirurgi:a.

e. m. Tlie 1934 Yea.r Boo k of lhe Eye, Ear, Noise 1

anrJ, ] 'Jt.J'Oal. V-ol. in-1 ()0 di 621 pag., C011

fig. rilegato. The ì ear Book Pub]isl1e1· , Cl1icago, 1933. J.lr ezzo l>oJl. 2,50. Questi eccell enti a11nuari raccolgono in brevi co1npend1 tutto quanLo si è pubblicato entro l 'anno in d et ern1inati can1pi d ella m ediri11a. Questo , ch e con1pre11de l 'oc ulistica e I.a olorinolaring ojatria è sLato compilato dai }Jroff. E. V. L. tBrown e L. !Bothn1an per la in·jma e ùa G. E. Shambaugh, senior e junior o E. W . I-Iag·e11s per la seconda. Il libro ch e è di utilissin1a con$ultazione ·p resenLa i)erò la lacuna , ch e osseTvia1no spesf'O in opere di tal gen er·e, cioè la scarsa parte fatta all'Italia, i1er cu t fra ci'rca 600 autori, è citata solta nto u11a diecina di italiani per l 'oculistica e nessuno per 1'otorinolaringpjatria. F~p1pure baster ebbe scorrere l 'annata del < Valsalva >> p6r tro ar€ qualcl1e cosa di aig·11ifi·cativo , cl1e valeva la pena di far p·r e5ente ai 1

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t~~No

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XLIII,

Nu~1. 10 ~

lettori. Nlal vezzo, come ho d etto frequente_ ( .osì , 111 un « editoriale » del British m ed. j<. J rn ., qui riportato, sui rapporti fra oculisti ed 01 t.ièi, in Europa, si citano il Lussembùrgo, jl Canto11·e di Vaud ed altri stati di analog·a in1portan.za, n1a si trascura del tutto l'Italia, dove la posizione d egli ottici' è sLata regolata e011 la legge del 1927 . La trai:;cur.atezza di ig norare le fonti italia11 P è parlic;ol.a rn1ente rilevabile in pub·b licazioni co111e quGste, che 1esigono un notevole l[lvoro di scelta e di compilazione e che sono veramente pregevoli. fil.

S. PALAZZI. Chirurgia. Vol. di 156 p,a gine co1r 155 fi gure. Clrico Ifoepli , J\tlilano . Prezzo L. 30. l·t appr e e11 ta il IV voJ. della « Collana d el1'odontoia1 ria pratica » direLta dal prof. S. Palazzi , Dire ttor·e d·ell 'Istituto Odontoiatrico di Pa,·ia , ed edita d.alla Casa Hoep1i , in veste elegante· e sob-ria. Il vo1un1e tratta la chirurgia d entaria, de~crivendo i11inutan1ente e chiaramente la tecnica operativa , le indicazioni e le controinclir.azioni d ei vari in Lerventi: avulsioni de·n tarie e d elle r adici e loro incidenti; r esezio11e rl eìl 'apice radicolare; odontodiaton1ia; perito• mia, -e cc. Numerose figur e completano la straordinaria chia r ezza dell 'esposizione rend e ndo il volu111e utili ssin10 e l)r egevole sia all 'odo;1toiatra. crLe 11 chirurgo. R. G-H ·\ SSO. 1

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r~ . I\.OENIG

e E.

Bibliografia sulla trasfusiorie del sangu1e. Vol. in-8 di 226 pag. llESSE.

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Lening·r ad, 1935. Amplissima ed accurata raccolta d ei lavori finora pub·b licati in tut1to i.11 mondo sulla trasfusion e d el sangu e. È r edatta in 5 lingue, ne l stnso cl1c la prefazione, gli indi ci ed i titoli clei v.a ri capitoli sono scriLti oltre che in russo, in tedesco, inglese, francese 1ed italiano. I titoli d.ei lavori delle ultime 4 lingue sono iJ1 c1uella originale; inYece, i titoli d ei lavori russi so110 ancl1e i11 tedesco, m entre soltanto i11 questa lingua sono riportati quelli dei lavori cecl1i , danesi , g iap1Jon.e si , ecc. Si h.a così un ele·nco di 4423 lavori ben classificati e co11 r~un11erosi ricl1iami e riferimenti, sicch è rapiclamente e fac ilmen Le si trova tutta la bibliografia Jell 'ar g·on1en Lo cl1e interes a . N·e lle citazioni italia11e non t!l·oviamo tutti quelli · s';arioni , ch e sian10 soli.ti a vedere quandc i 11oslri lavori sono cita li da stranieri ed anche la lingua italia11a d e ~la prefazione è abbastauza pro1)ri.a e corretta. Il pazie11te ed accurato Ja,roro di con1pilazione - fatto da J\.oenig sotto la r edazione di IIesse a cura del gior11ale l/estnik Chirurghii continua ed è tut,Lo intere&se di rhi pubblica la\'Ori sull 'arg0n1e11to di inviarli al d et1o })eriodico. l ' estn.il-- Chi rurghii im Grekova. ~,ontanka 132 Lenin g rad ~ L- .l\.S. 18.). fil. 1


... [ANNO

XLIII,

NUI\I.

10]

APPUNTI

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA.

463

SEZ IONE PRATICA

A.crodinitt. l\lalattia di Feer. Si tratta di una 111ala t.Lia d ell 'infanzia consecutiva ad i11fezioni o ad ir1tossicazioni , ch e d<i111tegg ia i ce11tri cer ebrali vegetativi. Essa ·è caratterizzala, secondo .Paul S,elter d a sint on1i cut<1 11ei (rossore e gonfiore d elle r11ani e dei p1iedi; sudori profusi co11 co11segu enti esantemi: caduta d ei peìi), si11tomi psichici (cambiament o della voce, psicosi , inLenso prur ito fino a J <.:lolore); sinL01ni a carico d ell 'apparato dig·er ente ed urinario (scialorrea, anores ia , irritaz io11i dell 'intestino e della vescica), astenia grave, paralisi fla ccida degli arti inferiori. G. Bergl1inz, il 4ual·e illu strò g ià tre cas i <li ques ta nlalattia nel 1933 in una riunion e d elìa Società ~ledi co - Chirurgi ca P ordenon ese, riferisce or.a (La f ;p,lliatria del IVI edico Pratico, otlo·b re 1935) in1orno a due nuo\ri ca i. l ) l\I. A. a. 9, 11aLa da parto higemino; dj costitu zion e gracile; a lle, ;ata ' con a limentazione 1rLista (latte n1.ater110 e latte di capra) fino ad un anno di età, poi a li1nen tazione l1revalen ten1ente lattea (la i te di vacca) fino a due anni; in eg uito alin1e11tazior1e m .a idi ca. Si ammalò nel maggio 1934 co,n alg ie addoJ11inali , d iarrea , a~tenia, d eperi111ento. (~olor e ro~so con t endenza al c ianoti co d ell e estren1ità , le quali erano fr edde al t atlo. Sudor.azio11e facile in tutto il corpo. Prurito inten so alle estr emità insorse più tardi e nello sLc::; ·o te111µ0 comparvero mar1i.fe t<lzioni e1>iletLiforn1i di breve durata. Lin gua patino a, polso freqt1e11te, pr·essione aurn ent ata; ori11e a lbun1inuriclle in modico gracl o. 'futte que-- Le m.anifestazioni morl)ose scon1parvero dopo con,1e11ient.e c ura arsenicale e vi lan1inica. 2) M. G., a. 5, sor.el1a della !)r ecedente. Allattamento esr.l usivar11enLe materno fino all 'età di 18 r11esi , poi con latte di vacca fin o :i 2 a 11rti P i11 ezzo; iridi a lir11en l.azione prevalenten1enle i11a idica. L'A. ritiene cl1e questi ca i di m<J lattia di J•'eer debban -i n ettamente differenziare dalla pellagra; è poi di opinion e che n el gruppo stesso della acrodini a si pos. an o. ri conoscere due forn1e: una a sintomato'l ogia tossica e l 'altra nettame r1to i11fe LLiva. V1cENTINI. Il pneumocefalo traun1atico. I11 seguito a traur11.atisn1i crani ci' può rin' cr1irsi aria neglj spazi subarac noidali (pneun1at<.1cele exlrac·e rcb·r ale sub·durale), n ell a massa CE'r ebrale (]Jn-eun1alocele i11tracerebra)e), nri ventrico)i (pr1eun1occfa lo traun1ati'co) . Condizione n ecessaria è 1a frattura di u11a cavità pneun1,atica d ella ba ·e del cran io e lo st rappa111e11to d ella dura. Il liquor scola .fuo~·j e I '~ria giun ge co i n egli ~paz i subaracno1dal1: di qui n e i ventricoli o diretLa111ente attraverso

11na fraLLura del cerYello o per vi'a nat.ura)e attraverso il IV ventrico)o. l'assarge (Zbl. Chir. , n . 51, 1935), 11a osservalo due ca. i di. pneu1110Cf;falo traumatico . In u110 lo p11eur11ocefal o si st:lbilì dopo u11 Lraun1a n1odesto d ell 'angolo in terno delì 'occhio; probabile frattura dell 'etn10J.de, ::;co1o di liquor dal n.a~o. pne umocefalo. Modica r eazion,e n1eningea, guarig ione spontanea . Nell 'altro fratLura d el fr o11tale di d . quindi pneumocefalo , men ing1 le vurulenta, n1 orte·. In en Lranibi i casi la vi'a seguita dall 'aria fu quella del IV ventricolo; ciò l 'A. può affer111a r e perch è 11on c '·era stato in n essuno d ei due ri3si t1na r ottura del cervel1 o, attrave·r so c ui l 'ar]a poteva enlrare r1ei ver1tricoli .

P.

STEFA NI I.

Caso operato di schistosomiasi del cervello. Il caso ùi Shi1r1itlzu I\.. (Arcli. Klin. Chir., vol. 182, p.ag . ±00, 1935) è il prin1.o oper at o cli localizzazione d ello schisto ·0111a nel cer , . C:l I o. La n1a~attìa è endemica in a lcune regio11i del Gia]}p one, tlella Cina e d elle Filip1Jine . 3-5 settimane dopo l 'infestazione compare u11 tipico esanten1.a , segu e poi sen o di d ebolezza. fP.bbre cl1e p er siste p er mesi, IJO Ì tumore di fegato e m.ilza, diarree ematicl1 e, edema e anemia grave . In fase c ronica si 11a cirrosi r 11ati'ca, ascit e e a lter az ioni g·r avj di. nutrizione fino alla i11orte. Lo schistoso1na si localizza abitualn1ente i1 e 1 ft'gato ed è rnolto raro nel cervello . Nel caso d ell ' A. si tratta,ra di un ragazzo di 18 an11i con i sin to111i di un tumore cere]Jrale che venne localizzato al lobo occipitale. -~.ll 'intervcr1to si trovò n el lobo una tumefazione piutto to dura ch e venne asportata a frammenti. Il n1alaLo sopportò b ene 1'01)era7ione e i fenon1 eni di localizzazion e sron11Jarvero del lutto. L'esame istologico dimostrò trattarsi di u 11 g ranulo111a da ch istosoma formato da p eud o tubercoli in cui si ri·conosce una zona ce11 tr a le forn1ata d a uova del para sita e cel1 u1e g·iganti, da una. zo~1.a 11:e~ia. di ~ellul e epil t. . lioidi e una p er1fer1c.a d L inf1ltraz1one. No11 fu rinvenuto )o schistosoma adulto cl1 e I 'A. p en sa ia arrivato al cer vello 51ttraverso il seno trasYerso . vALDO~I. Un caso di cisti del ganglio di Ga ser . l -11a <lonna di 38 a. so fferente di ne' ralgiu del tri ge111in o era stata oLtoposta durant r u11 lung o periodo di t eni po a r e. ezione <lel .11. so]Jraorbitalc , iniezion e di alc?ol. n el ganp-110. r.ipc Luta due "olte a I ann?' dt dt tanz~ .. re,r1io11e del n. a l,eolare, r e cz1on c d el n. 1nirao1bital e. Dopo 9 a11ni di so fferenze, c h e n ono~t ant 0


[ANNO XLIII, Nul\1. 10]

« lL POLICLINICO ))

464 ....._

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.i \ari int.erve11Li, e le cure n1 ed1cl1e s1 erano nJ1.date 'acc;.e11Luando, fu d eciso' di · pral icare la sezjone delle radici sen sitive del ganglio di G.a s.ser (Locssl, Zbl. Cliir . , i1. 46, 1935). All'opera.z ion·e apparve cl1e il ganglio era trasformato in u11a cisti grossa come niiezza nocciola, a pare1e soltile. La cisti non fu potuta ..asportar e in toto 1JercJ1è &i r up pe I.a sciando fuo·r iuscire 1/4-1/2 cc. di liq uido chiaro; la sede del gan;g·lio fu raschiata. La m. a 2 anni di distan ~a .era p erfettan1ente guarita. L ' A. pensa ch e la d·egen erazione cistica del g·anglio 5ia dovula a un.a delle iniezioni d'al(:ool ch e abbia determinato una necrosi cen! rale. La persisten za del] a n evralg ia sarebbe spi eg~ La dalla tensi·one d el contenuto cistico 1cl1e esercitava un 'irritazio11e sulle poche fibre rimaste sulla pare.te della cisti . p . STEFANINJ . 1

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Asportazione radicalb di un tumore dell'acustico per mezzo della di visione trasversale <legli ~mi­ sferi cerebellari. , 1-I. llab e rer (A r cl L J(lin . Chir., vol . 18·2, pag. 403', 1935) osserva che l 'asportazione di tu1nori dell 'acustico è fatta quasi da tutti i (·l1irurg·i con la tecnica di Cushi.11g· asportando cioè il Lurr1ore pre r via intracap sulare lasciando i11 sede ·la capsula per evitare ·emorrag ia e lesioni dei i1ervi all 'a11 g·olo ponto cerebe1larè .cl1'e .ad essa aderiscono . L 'accBsso al tumore viene cr eato co11 una re&ezione d el lobo cere·l)ellare do:p o sco1)ortura di tutto il cervelletto -della dura e sezione del seno occipitale. In un caso op·erato da ll'Ilaberer, l 'asporta.zione comple.La del tumore assieme alla capsul a si presentò particolarmen te facile attraverso u11a breccia fa ti.a con sezione trasversale del ~ ob o cereb,e llare . r~on ci fu bisogno di scoprire l ' [1ìtra I11età d el cervello nè di legar e e se:z ionare il se110 occipit ale. Il inalato sopporto l 'intorvento in modo perfetto e inancò ancl1e la paresi facciale che .ar:com11agna di solilo sen1pre quest'intervento 11 ei . pri.111i gior1) i do po l 'op1e razione. Dopo 2 itnesi, rl paziente n1orì .al} 'improvviso percl1è nltre al tun1or e asportato esisteva un altro de1l 'ar1golo ponto oer eb ellare del lato opposto e tre n1eningion1i di tui u110 compi·imeva il midollo ~llungato . Alla sezione del cervelletto, dal lato in cui era stata praticata la sezione, 11on r esid11ava alcuna lesione riconoscibile. L '.i\. richia111a l 'at tenzio11e sulla tecn ica da lui seauila e cl1e corrispo11de a quella u ~t.a 1Jrin1a ~ d~g!i s tu.di di Cushing, p·erchè ritiene ct1e i11 alcuni .:asi possa dare risultati al trettanto buo11i . P. VALDO ~ J. 1

Trattamento chirurgico dei n1ovimenti involontarii dell~ estremità appli'cato al parkinsonismo post· ·e nce falit ico. F. I. 1\•I achanski (J ourn. d~ Chirurgie, clic . 1935, n. 6, p. ±77) dice cl1e in seguito alla '

r ecente pandemia àcll 'en.cefala.t1 lefiidé111ica ·.~i posso.tlO avere ~indro111i ipercin~t 1 cne con. sv iluppo di nlovimenti involontar1 da park1nso. n1smo. L 'A. a llo scopo di intervenire sulle vie effer enti e discendenti 11a perfezion.a to la tecnica di Putnam per la cordoto1nia di interruzione dell·e vie estrapiramidali anteriori. ~Iachanski compie la lan1 inectomia di tre archi: al dorso tra 1D 2 e D 0 ; n el tratto cervicale tr.a 'C1 e C4 • Incisa la dura e l 'aracnoide seziona il le.D'amento dentato, del quale si serve per ' 'ota1i:'e la faccia ant. del midollo, aven·d o cura di risparmiare l 'arteria spinale ant . A p1artire da questa con un cordotomo speciale si pratica t1n 'inr~sione ch·e si dirige veTso le radici anterio ri . 111 tal modo egli h.a operato 17 casi di par- . kinsoniani , dei quali l O nel tratto Loracico e 7 d·el cervicale. [n 8 casi su 17 le operazioni hanno d.at o buoni risultati. JuRA.

Sulla etiologia della miotonia at1·oftca. La nlioto11ia atrofica è una malattia molto rara e si verifica a pre feren za in certi pa,esi , restando affalLo eccezionale in alt.r i. De i 2010 casi finora segnalati nella letteratura mondia le, la. ma.g gi'oranza fu osservata in Europa, sopratutto n elle regioni oentrali. G. Londr·es (Jorna1l dos Cl,in,i cos, 30 giu0·110 1935) h a avt1to la ventura di studiare in ~nodo con1pleto un n1alato di tale affezione, ch e costituiva il primo caso verificatosi n el l~rasile e probab·i lmente in tutta l 'Am erica de l Sud. Si trattava di un caso tipico di miotortia atrofica con Ia caratt eri ·tica distribuzione delle an1iotrofìe, con la presenza dei fe.nome11i miotonici nelle 10 r o tre modalità (.attiva, allo stin1olo percussorio ed allo stimolo ele ttrico) e d ei fenomeni distrofici . Do po ampi.a ed esauriente illustrazion,e di questo caso clinico , l 'A. si intrattiene sulla quistione della etiologia del la m iotonia atrofica. l,a m. a. è cor1siderata con1 e una malattia fa111iliare ad e'roluzione lenta e progressiva. L 'ir1izio si verifica abitualmente tra i· 20 e i 10 anni . Nel 70 % dei casi è colpito il 8esso r11~sr hile. Non è i:;tato fin ora dato per tal1e mala ttia un con ceti o elio logico f)rec.iso. Si ammette nell a sua genesi l 'inlervento di diver i fattori cau sali tra i .quali. i più_ pr.ob·~bilì so.no: .l 'e:edità, i trau11Li le lntoss1caz1on1 e le infez1on1. Il ca' . r attere eredità, per quanlo accettato tac1tam ·e1tte fi11ora, non è però frequente ed è V·era m ent e raro riscontrare più casi di questa affezion e in una stessa fan1i glia. Riguardo aJ fa1tore L1·aumatisn10, alcuni autori ammettono· che l 'agen te traun1atico sia capace di provocare la miolonia, me.11tre altri sono di avviso ch e esso possa solame11te risvegliare una miotonia latente od aggravarne una già esistente. 1

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[ANNO

XL~II,

Nu?\·l . 10]

467

SEZIONE PRATICA

La malattia è comJ>arsa in alcuni casi dopo infezioni diverse (tubercolosi, reumatismo infettivo ecc.) od intossicazioni varie (saturni. s1110 ecc~). A tutti questi fattori ·etiologi'c i l 'A. ne aggiunge u11 altro: la avitaminosi, alla q1uale l1a pensato di fronte al n1iglioramento otte11uto nel I11alato da lui studiato, con la sommir1istrazione di olio di fegato di merluzzo e _d i iniiezion1 polivitan1inose. In appoggio a questa ipotesi &larebbe la frequenza nei pp. dell.a cataratta la cui patogenesi è secondo alcuni a~to­ Ti in rapporto con i:av ita111i11osi e di u11a alterazione dello scheletro somigliante a ·q:uelJa del rachitismo \avitaminosi D. ). Di più, poichè i .m alati preis entano una diminuzi'o nie cl.elle facoltà p·r ocr.eatrici, questo fatto potrebbe e~sere in rapporlo con una avitamino&i r~ . Jn~omma vi è nella :sinton1atologia della miot.011 ia a tro·fi c,a un gruppo di· mal1 if estazioni tali da far ~11sare .a d u1ia· avita~1inosi multip.la. L ' A. ritiene cl1e ulteriori ·studi potranno d1n1ostrare qua11to di vero è n·ella sua ipotesi. VrcENTI l J . •

Il trattamento della miastenia. E . Eich~p.wald (Die 1li elt. lii ·ezt, 23 noven1bre 19.35) ricorda i grandi pro.g·ressi f~tti .n~­ gli ultimi anni dalla terapia della n1taslen1a e riferisce co1ne esempio · il caso in cui ,e gli q·u attro ria11Hi'. fa ·usò ') per la : ,prima volLa un p·r eparato. c;l\, I fi~QSJjgl11Ìfla·. '.- ' . Il mezzò sovrano. per il trattamento della rriiastenia è rappresentato dalla glicocolla, sommi11istrata a dosi di 10 gr. due o tr,e volte al giorno; se la glicoç,olla. ù tr~ppo cara .o rn.anca, si l)UÒ ricorrere alla gelatina. Col migliorare delle condizio11i ·d el r>. si osser,ra ~pesso UDi1 sco111parsa od una din1inuzio-n e pe~­ centuale della cr eati11.a eli1ninata con le ur111e. L 'azione della gJi'còcolla può essere rinfori'ata ed eventualn1ente soslituita dall 'efedri .. 11a. dal recre·sal èlaJla dieLa ricca di purin·e e tlaila veratrina. ' .In casi resistenti -alla g·li rocolla bi:sogi1a ricorJ!ere subito alla on1n1ini.s tra~ione di })rostign1ina: ... è .consig liabjl e ii1iziare.· terapia inie.llandQ una o du~ .-volte al giorno 1 eme. di prostigmina _e continuarla ·sorr11nini~tra11do la ·proslìgmina sotto forma cli tavolette. In tal moclo pazienli chè in _~egu ito alla d.ebolezza dei 111uscoli masticatori 11on era110 in g rado di -n utrirsi possono riacqui stare . gradatan1enLe la · f or la ed in molti casi raggrnnp-.erc :uno _.stato ,e.qu,valente alla guarii\on.; .. ~ M . NuNBERG . 1

la.

Cura degli accessi di sonno. E. L-us'licr (Ueseblschafl a er Aerzte e l\l ed. ·Kliriik, 7 giugno .1935) riferisce il caso cli t1n llùTt10 di ·18 an11i, senz.a notevole i)assato i)atologico, che d~ 3 anni aveva incon1in riat o a can1biare il suo tipo di sonno. Egli ~l1e d~1)­ pri111a dorn1iva · di notte assai ber1e, 111co111111-

I

G. Lau~encé è bns.ig~.i~:

Bron1uro di potassio Estratjt o . di valeriana Idrolato .di n1enta · .

ocr · )) l)

20 10 100

S. Un cucèhiaino in un po ' di acqua la ser a prin1a di cori~ars i '(ogni cu cchiaino con. ti en ~ 1 g.. di bro1nu1:0 :e m ezzo di valeriana).

DI 1 'D.IETETICA.

NOTE

Il regi"!-e nell'eczema del pop pante.

L 'eczen1a q.el . pop~nte riconosce co111e cau-

$·a ess.enziale l alin1entazione lat1 ea; i osser ' ~ $Oltanto in banibini ' tarati; si invocano p er la la sua genesi i L neuro-artritrsm o e la diate. i e&sudativa ; si acçompagna . a disturbi ])rofon c~ i del 1netabolism o · (iperidra tazion e, i po1)roteincn1ia). Se si tratta di poppante al se.110, L. Babo11 1teix (l;az. des hopitau.x, 22 ge11n. 1036) racrun1a nda an zi tutto di l'ego1are ]e pop]Ja le: Cll rnndo ch e non siano troppo freql1enti n P ra' vicinate; esa111inare. il latte e se è tro1)})0 gra.:: -o, consig·liarc ·alla nutrit;e un T"egim e con n1e11 0 fari11a,oei e grassi e maggior copia di 'erdure, insalale e frutta, proibendo i ge11eri d.i ~alun1eri a , i cr ostacei , 111olJ u chi', ] e b e,a11de alcooli ch e. Se l 'eczema persis te, so tituire il l:ltte con quello di altra donna , o di asin a, 0 11pure modi Oca to (latticell o, latte secco, ou11ì1


468

« IL POL I CLJNICO »

g~ 11ei zta lo),

i11 41u.antità di due- ·p oppa te al g 10.rno. . Ne11 ·alla l.t am erilo artifìciale, oltre alla r egoJazior1e dei p asti , c urare opportunamenle la {liltiizio11c 1 infor111ar1dosi anche sull 'origine dt:d latt.e (sc1t1bra cl1e le mucche· nutrite con pa11elli dia 110 un la tte pii1 oczematogen o) e sul s uo contenuto in g rasso ; eventualmente can1b iarlo o sostituirlo con la tte d~ donna, di asi r1a , latte secco! latticello, latte rdi, mandorle di )ioll (111iscela a va1ti ug·uali dJ ·emulsion e di n1a11dorJ.e dolci con aggiunta di 30 gran1n1i di f'ari11a di riso e 50 di zu ccl1ero i)er litro). Nei }) Ì ù J)iccoli , si te:n t~ranno secondo i caf:i : i farinace i a picco );e dosi e çon estrema prud en za; i re~in1i senza la tte (vi soo10 ' 'arie spec iali! à); l·e fa ri11e <li soia .e di girasole, ch e pos5ono e er e prescritte a partire dal ter zo m ese. Nei più grandicelli, e ch e g ià si alin1e·n tano con altri cibi , è ovvio cl1e &i proibiscano le uova, il pesce, i prodotti di salurr1.eria (salvo il i)rosciu l lo), i d olci co·n uova e cr·ema, sommi11istran do un r~gi111 e ricco in proteine e senza latte (1Jrosr.iulto , carni rosse o biancl1e), povero di g rassi e glucidi e con una quantità sutltc,iente cli "\TLlan1ine A, B, e, D . fil.

[ ANNO

XLIII,

~l.J ~r. ] OJ

e 2500, la visibilità d 'u11a croce rossa di 111clri G per 6 è ri sultata assolutamente negative.\.

A quota 15GO il segnale era visibil e solta11lo i)er le p er sone ch e n e conoscervano la presenza·. In co nclusione , dato ol1e per l 'av iazione rnjlit a~e la quota di 4000 è r itenuta n ormale per i bon1barda111en Li , il segnale, per e ser e vi~ i bile, dovr ebbe aver e dimen sioni d1 metri f>ll ]'er 50, e uno spessore, n elle braccja , di n1 etri 10. Gli es1)erimenti , eseguiti alJ e ore 12 e rir>etu ti su terren o vario e su fabbri ca li', ha1111 0 dimostralo la pratica impossibilità di rico110scin1e11to dei f1egnali di dirn e11s io11 i norn1 aJi l 'er gli osser va tori ch e 11e ig·n ori110 l~ pr.e&ert1,a, a n1eno che l 'aer eo s i tro,·i a bass issin 1n quo La . La pubbli cazione aggiunge ch e, i'n base. a tali ris,u ltati, è ammissibile ch e i scg11ali d ella (:l'ace Rossa svedese, ritenuti di dimen sioni di n·1etri 3 , siano stati assolutamente invisibili , specia lm ente in condizioni atmosferiche sfavor evoli. • (Dal Popolo d '/l alia, 22 febbra io 1936). Ricordiamo l'Interessante pubblicazione :

MEDICINA SCIENTIFICA

Prof. ARNOLFO CIAMPOLINI

Sugli effetti della perfrigerazione della regione del seno carotideo sulla pressione arteriosa. G. Barbaro F'o rleo (Rijorma J\tl edica, 1936,

Docente nella R. Univeri:iità di Mila no.

11. 3) . t.a st11diando le i11odi1ìcazio1n i della press ion e a rteriosa da stin1olo fr·e<J..d o portato sulla cute del collo in t.orris.p onden.za de l seno car c tideo. ~gli si serve del cloruro di etile apIJJi cato da uilo o entrambi i lati de l collo e misura ] a pressione massima e minima n ei pri1ui mi11uti ~ucre sivi ed a distanza di ore. In tfU<:-sta 11ota i)reventi va si li1rtita a riferire ch e eg·li 11a ottel'111to con ,q uesto sist er11a dirninu7io11i della massima e della 111in1ma, l}la cl1e l 'effetto 'ì1a inten ~ i 1.à diffcr erile 11 ei" vari indiYid Ui . Eg li l1a ri scontrato un effetto ipotensivo più él J>jJUrisce.nte in alcu11i· pazie 11ti co:µ pression e e lcva l.n. Vi ~ono stai.i {>-Crò an che dei casi ad e l'letto i1ullo e l 'A. sta. cercando di coprir11e Je cau e, co1ne p11re sta indagando su altri im }:Jort ar11 i prnblen·1i conne~si con questo argo1111e11to <li studio. ' 7I CENTJNI.

VARIA Croce Rossa e offesa aerea. Il 1)criodiGo ufficiale della Croce Rossa ola11clese riferisce i ri sultati <l 'i11ter essanti esperir•1en li r ecenlen1e11te effettuati nel campo dl a ' iazionc i11i'Jitarc di 'oc ·t erberg, tendenti a s ta bilire c1uale ·ia la visib,i lità da varie altitudi11i d ei segua 1i cl i riconosc,in1ento de lla Crooe Ji o::; a. Secondo es1)(}ri111er1ti effettuati a quote 3•501)

Il trauma nella etiogenesi delle malattie (Rapporti clinici e medico legali) Prefazioae di CESARE FRUGONI

Clinico .Medico di Roma. P e rchè i medici ne a bbiano cognizione, riportiamo uno dei tanti giudizi espressi dalla stampa medica, su questo libro del CJAM... POLINI:

" Questo « bel libro » - come giustamente affernta il prof. Cesare Fr ugoni che ha v oluto 4':ttare la prefazione ai lavoro « non interesserà soltanto quanti della speciale materia si occupano come di loro particolare settore di studio, ma quanti sentono nella clinica generale sempre la dpminatrice di tutti i. problemi ". N ei comuni trattati 4i patologia e di clinica eravamo abituati a èonsiderare nei . vari capitoU anche· il trauma nei molteplici a.spetti della parola, quale causa di numerose malattie, ma n ess ut10 ai1eva forse pensato a presentarci in un volume organico, perfe~mente inquadrato, il problema staccato dagli altri 1'apporti etiogenetici, come ha fatto i•A .

Per questo, la materia acquista quasi un aspetto nuovo, una omogeneità evidente ed un interesse par· ti colare. Merito questo dell' A 1 valoroso compete nte in traumatologia, che col v olume attuale conferma la sua fama di fine clinico e di più fine critico. Specialmente interessanti i capitoli sulle

cause morbos'!, sullo sforzo come azione morbigena, sull'interpretazione di lesioni od alterazioni dovute a sforzo sui rapporti fra trauma e tumori, fra trauma ed emopatie e malattie ostio-artic·o lari, ecc. Inter~ssanti

ancora, i capitoli. sulle affezioni cardiovascolari e poi· monari, ren~ e digerenti traumatiche. ~

questa una nuova preziosa perla che si accresce alla collana dei manuali del ' ' Policlinico,, 11 , Prof. M. PAVONE. (Da « L a Cultura Medica Moàerra », Palermo). Volume di p~gg. Xll -550. Ptezzo : in brochure L . 5 2 , r ilegato in tela L. 5 8 più le spese pos tali <!i s pedizione. Per i nostri abbona ti, rispettiva men te L. 4 7 e L . 5 3 in porto franco tn Italia. Per l'estero L.

50

e L.

5 6.

Inviar e Va glia a ll'editore LUIGI -POZZI, Via Sisti· n a. 14, IlOMA.


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471

SEZlONE PR.\TICA

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.<•, Sanzione disciplinare. Sostituzione del Pre· tetto. A.11teriorm·e11te a l 1.,. l!. 28 I uglio 193 ~ , i1.. 1265, ( u iniziato dal lJodestà i)rocedim ento di. cip litl.ar e conlro un. impiegato cl1e era m ·e.clico condotto ed uflìciale sanitario. Erano .stati co11Letilf1ii g li a d clebiti q11ando il Pre fetto s i .so:5 ti t ul a l Pod e tà e dispose la sos1)e11 i 011e .pBr tre n1e::> i. L 'i11l ercs ... ato ri cor se al Con ·ia iio cli tato i11 s . g·. co11siderando d e finiti' o i l IJrO"\ ·ed i111e 11to. Era a llora irt vigore l 'art. 3~ del R. D. 30 dicruithre 1923, n. 288'9 il c1uale s tabili"\ra, co1ne è noto, cl1e, qua ndo ricorrano con l)l'O\iati n10Li'Vi di ser vizio, di o r dine 1110rale e di disci1>lina e g li organi com 1Jetc11ti dell 'an1ministrazione comunale non provvcditnc, al] 'ap p1i ca1ione dellf sanzioni disr i1Jlin nri Ycrso il med iro co11dotto, proYVede i I Prc l'e1 I o, preYio invito agli or g·a j1i stessi di far luogo a Ile l)ltuizionj e11tro un t errnirle pere11 Lo rio. Sosl'a1tzi.al1fL('llte identica è la di.sr)o~ izione dell 'art . 75 deJ .r. U. 1934, rr. 1265. La sostituzione er<:1 l11anif.esta1nente ill e~·ittin1a: oll r e tutto il Podrst'1 aveva g·ii• iniz iato il p r ocedimento. Ma la }larticCJJnrilà del ca'o era qu.esta: la ste~sa ])er so11 a e e tci t<l"\'a l 11flicio di 111 edico condotto e d1 t1ffir ial r sa11itario.. Il p-rovvedimento del Pre fe llo .. i riferi,·a all '11no o a1l 'a]tro rapporto di in1 J)iego i> La '111i ~ti'one 11o r1 ?.· .. tata Cf.t)rcssan t(' n f e ri ~olut a dal (' 01tsiglio di Stato· ina esS<'udo .. talo accolt o il ri cor so con fentcnza 19 di·en1bre lU3G, i 1. 1139, irn 1)li citameni i è rile11u to df!fi11ilivo il )Jrovvedintent o, con siclc r:.in (losi prcva lenl r 'la fur1 zio11e del 111.e d ico co11Ùc., lJ.o. 1>err:l1è que 1la d i 11fficia ]c an itario t' 1

arce~~or 1 a.

I)re5cind0nùo dal caso J)<.titico.J are, ·è da ritc-r1er e cl1e quando si ver i tìcla i la co ndi ~ i ou c di dU]Jlicit it di uffici , i)er s~'\bil~re .Ja n~tu~·a de! l)l'OV"\ cd i1-r1e 11l.o, a1lch e ag·l1 eff.ett1 de i r1_n1cd1 f?'tl1ridic i ·i dùYe e amin~re il con tenuto d t es. o ;;er acce~·l are e la i)11n 1z1011 e ~a dete~·mi1:1~t~ da 'iolazi·o11c di do,-eri inerenti alle tunz1o n1 del i11edico ondolt o o a quelle di uffic iale sa11itario. Soll an lo se non Ti ulti una pecifì cazio11e , nè es1)re . :a u è t~c.ila, si . deve _con sidrrare orevalen le Ja cond1·z1one d1 m edico co11dott o~ essertdo acres ... orie l e fu11zioni òi vig:ilnn za ig ieni ca ad esso , i1cr quel titolo afTidato. 1

7

i! ser,izio di a ~i ~ Lcnl e volonla ri·o (co'Sì . atlesl.ato), dall .inizio dell 'a11no &.;olastico 1929-3·0 a J 15 1nag·g io 193.:2, cioè sin o a lla data della llOit ti na ad ufl1c io i111eriua lc n e l l:on1une che a"\reva inde tlo il con cor o. Il certificato era senza dalfl. A"'rendo ricor so al Consig lio di S ta to ur1 co11corrente d eJuso coutro la no111i11a d ('ll 'a llto ch e av eva e ·ibito il certifi cato in1IJerfeJt:t.o, la V Sezione, c,on se11tenza 18 otlobr e 1905, n. 8[};), h it rilenuto illeg ittima l a valutazione di quell 'attestato, per que ta considerazion0e . cc la dala ade111pie in un certific~ t o qu € Lo duplice uflicio: quell o di stabilire da un ]alo se z·aulorilà, c l1e ottoscri se il certifi cato, aveva com1petenza a. sottoscriverlo e, dall'altro, quello di r iferire a l momento d eterrn i11alo la attestazion e cl i un fatto con l 'espr essione di un apprezzame11to; ed ·è u queste co11 sidocazioni che riposa il carattere intrinseco ossia esse11zi.ale d ella data in un certificato rilasc i a l o da p ubbli ca a utorità >J. La ri so1t1zi·o ne sc~ntlJ<rl rigorosa1rlente co rr·e tta. Si l)UÒ fare per ò ]a ipotesi astratta di un dife tto soltanto f orm.ail.e, cl1e non sia cagio ne di invalidità: se l)er es. la d ata non sia indica la ma risulti necessarian1ente, si·a l)Ure impli citan1 en tc. dal conte1luto stesso del certi(icato o da a ltri atti Psil>iti n el concorso. Da t111 punto di vis.ta di n 1 <1~ i1na ~i l)UÒ d ire ch e il certificat o è inva: lido ~e per difetto formal e della data , non si possa dccertarc I.a rom 1)e ten za dell 'autorità ch e f ece l 'attestazi'o11e o il fa ll o a tte tato non sia prEc i ~~lto anche nei st1oi elen 1enti di ten11)0. ~

Nuovo Testo Unico delle Legii Sanitarie

Riportiamo da « LA TOGA ». N apoli. 1° agosto 1935: (t) « ... ln presenia del nuO'tlo ordina.mento sanitario e special.mente aeUe innQVationi introduttive, notevoli fra que~te le nuove norme i n mate~' di concorsi per i p osti di u/fic~Le sanitario, me~ dico condotto, u~ commento espl.ica"vo dell'intero testo unico era necessano. Occo1'reva a tale scopo Ufla padronanza ~mpleta d~U~ niateria frutto d1 una adeguata preparazione. Due insigni magist,-ati, il dctt. Aristide CarapeUe, consigliere di Stato e il prof. Alfredo ]annitti Pif'omalw, consiglù,-e_ di Cassa,zi-One av ~ vano appunto tal.i -requisiti.

Un commento del testo unie-0 in parola richie~eva 50· pra tutto sobrietà ed accuratezza, tali ~a offr•re una direttiva sicura per la retta interpretazione delle sue varie norme. E a questi intenti è St4\to ispirato ed ese· guito il loro commento. . . .

• • senza Concor so: certificato di serv1z10, data.

Dal c ertificato ri ullaYa c J1 e il con rorrc ntc era ~ lato a~ ~ i Le1lte inter110 i11 un istituto di P~tlologia n1ed!ca dura11le l 'ai;ino accade1nico 1~)2 '-29 e a ~ 1sten le volontario nel 1D29-3C!; 't 11lTicio dice' a l 'al le tato - clic l ntt ora rt (" O J)J'~ 1>. I.a 1 :0111n1 issi one considerò va lutabilt' ( *J

La. presenta rubrica è affidata all'avv.

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BLVAGGI,

Nel complesso, il p,-og1'amma col quak gli egre?' auton ha!1no voluto dettare questo commento, queUo cioè cli dare le_ linee fondamentali dei van istituti è stato pienamen~e r~gga~nto. Il ch e è ai valido aiuto a tutti cowro cl1e sono cluamati ad a.ntef', pretare o ad appl.ica,-e ~L vigent~ ordiname~to sanitario.. . . Non è inopportuno nleva1'e, infine, che il solerte editore L~ap Potti ha voluto da,-e a questo volume una eleg~nte ve~te tipo.grafica, che per la chiaretta dei tipi e per la giusta. misu1'a del formato n e rende pìU agevole e comoda la consultatwne 11 • IGNAZIO

TAMBARO.

Volume tasca!>ile. di pagg. Xll-720. Prezzo: rilegato in te~ L. 4 5 ; in brochure, L. 4 O. più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al « Policlinico " · rispettivamen~e: sole L. 4 O. rilegato. e sole L. 3 6 in brochure, con sped1z1one franca d t .,orto. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI. Ufficio Postale Sue· cursa1e diciotto, Roma.

esercente in Cassazione. cons. leg. del nostrfl periodico.


472

cc TL POLTCLINI CO »

AMMINISTRAZIONE SANITARIA., Sede ed Uftlei dei Consorzi provinciali antitnber· . eolari. Il Ministero dell 'Interno (Direzione Gen. Sanità ~bblica - Divisione VI-C - Sezione II) 11a indirizzato ai sigg. Prefetti e autorità aissin1ilate la seguente circolare, in data 13 febbr. 1936-XIV: L'art. 276 del T. U. delle Leggi Sanitarie stabilisce l'obbligo per le amministrazioni proYil1.ciali di fornire gratui~amente i locali per la sede e gli uffici dei Consorzi provincjali antituber colari ed il personale necessario pel funzio11amento dt}gli uffici stessi. . · Tale norma, di p~r s~ · precjsa. ed esplicila, n1erita per altro qualcl1e cl1iarin1ento ad evitare, co1ne si è verificato, jnesatte applicazioni da p arte degli ent_i tenuti ad osservarla. Osc0rre, anzitutto, precisar~ cne la spesa inere.n te alla sede, agli uffici ed al personale amministrativo del Consorzio di cui all'art. 276 s·u ccita~ e all 'art. 144 C 7 del T. l T. delJa L_ e gge Con1un~le , e Provinciale <' quella relativa al contributo che le Provincie debbono corrispondere ai Cons9i:zi1 ~t~s;si, a norJAa dell'art. 272 del T. U. delle L~ggi 1~an.itarie nella mi'su.ra determinata dagli S~atuti consorziali, sono oneri di car~ttere obbligat<;>rio, che non possono essere cumulati, in. qùànto ~ ~ rivano da distinte ;disposizioni di legge. I r e)ativi stanziamenti debbono, pertanto, essere if\Scri.tti . jn separati articoli della parte attiva dei b;Janci dei Con·sorzì; come a parte deve · essere stanziata la ~omn1a che la Provincia eventualmente corrisponde per agevolare il ricovero dei tubercolotici,. çii sensi degli articoli 94 a 281 del T. U. delle · Leggi Sanftarie. Quanto ~Ile sedi e ag·li uffici del C~nsorzio,' se n ulla :vieta che essi siano allogati nello stesso s lapile ·~egli uffici provi11ciali, occorre, per altro, av ~ ver'tire che una siffatta sistemazione non deve essere .di ·scapi lo all 'orga1JizzaziOJJ.e dèi ser vi zi con·Sorziali e al decoro· della funzione; n è far insorgere l 'erronea €;Ohvinzione che i servizi an Litubercolari . sia110 una branca dei servizi provinciali, gi'acchè dài med·e simi si debbono :çitene.re indipe~­ den hi . anohe .dal punto di vista dei · rapporti gera rchici del personale. . La Provincia ed il Consorzio provinciale anti tu . ' bercolare S'0no, com e è ovvio, enti distinti e, co1ne ta li ~ hanno funzio.ni finalità distinte, che non vanno confuse; e· se a capo clelle due amministrazioni la legge ha poslo _la stes·sa persona, ciò n o11 vuol dire ch e debbasi consid erare il Con sor zio come una dipendenza della Provi11.cia ; n1a solo . che • • si è v9luto m etter e a ca.po del Cop sor zio s tesso il rappresentante del più . autor evole ente con sorzia lo. ' . .. Ciò valga an cl1e a corregger e l 'err a la disposizione - adottata in vari testi di Statuti Consorziali per cui a sostituire il Pre·~ide11te del Consorzio . è

e

\ .

.

.

.

designato il Vice-Preside della Provin.cia., il quale, non essendo chiamato da1l'art. 273 .aJr T. U. ·clelle' Leggi Sanilarie a far parte del Comitato ,, n0n 11a nessuna veste per assumere la detta carica. Il numero, poi, dei vani destinati agli uffici del Consorzio de~e essere i11 proporzio11e all 'i1n1Jortanza ed allo sviluppo dei servizi, :ma non cleve consentirsi, i1ell'interes·se dei servizi stessi, che · i locali -~ d jsposizione del Co11sorzio siano ridotti a qualche vano inadatto e dishdorno. Perta~to , _nel caso, che i- locali a disposizione del Consorzio siano insufficienti o ina<1atti, l 'EE. LL. vorranno curare che, a11che senza contrav,'enire alle disposizioni sull'ecor1omia 11elle sp ese, cli Clli al Decreto di S. E. il Capo del Gover110 del 5 n oYembre 193?, si.a conferita aJla sede ed ag·Ii Uffici del Co~sorz10 stesso qi1el m aggJore decoro e quella conven1en te sistemazione ricll'i,esta dalle con1plesse e delicat e funzioni dei:nan(Jate all'i1npor·ta11te 9rga110.

Cronaca del movimento professionale. · Le prestazioni sanitarie agli iscritti alle Casse · Mntne. · · '

A cura della Federazjone delle Casse J\1Iutue del Sindacato i1azionale mecljci è stat a stipula ta una

?onvenzione che .r egolerà il proble111a cl<.~lle prestazioni sa11ilarie agli iscritti alle Casse stes~e . co11 la libera ·scelta cla parie del mutuato ; tale ~ istem.a ha il preg'io di lasciare ai medici la piena alea professione e ai n1utuati il gradito diritto di rico~'­ r ere ai m edi ci di p ersonale fidu cia. :B quest a u1iq. n uova i1nportante realjzzazione ch e va ad aggit111g·ersi .alle segnat e all'atti vo del Regi111e. I la. n1oll~ , vorator1 no11 mancheranno cerlo di valutare i be11efici della decisione ch e oltr e ad aYere Ull intrinseco valore prese11 ta an cl1è un sig·nificat.o n1orale.

MEDICINA SOCIALE L'assistenza ai minorati per la guerra in A.. O. Il Comitato Esecutivo dell 'Opera Nazio11ale 111validi cli gT1erra adunatosi sotto la presidenza cl el se11. pro!. Alessandro ·L ustig·, per Ja pri111a volta dopo l 'avvenuta rinnovazio11e dell 'Amministrazione, h a: iniziato i lavorj cou un telegram1ua di d eferente sàluto al Capo del Governo dichiarandosi orgoglioso di poterne seg·11ire ~e sapi enti direttiYe rivolte al sicu·r©' trionfo dei sf1dri diritti dell& i\a zione che le ingiuste e odiose sanzioni i nYano tentano di con c11lcare. Il Co1nitato si è occupato , fra l 'allro d el fabb isogno per la assiste11za degli eventuali 11u.ovi 1ninorali a causa <l ella guerra colo11iale e co~ì pure l1a preso in esame la situazion e degli orfani di gu erra jn r elazione alle forme cli assì~ l en 1a con sentite dalle dispo11·ibilità di bilancio. I


~-\.:\ ~O

\.I.III,

i\'ul\r.

10]

CONCORSI P OSTI

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SEZJONE PRATICA

\"ACANTI.

RR. Prefetture .

So:n o banditi concorsi per medici condolli nelle segue.~ ti province :

il pren1io di s tudio dell 'am1nonlare di L. 2000 per c11orare la memoria del compianto prof. A. M. L~zza lto_, assegnabile all 'au1ore d i lavoro o g ruppo d1 l~vor 1 , .su. t emi liberi di clinica o di patologia, c;ost1tuent1, 1n prevale11za, il risullato di studi e ricerche fatti nel Laboratorio il'\titolato al prof. Luzzatto, pre·aso l 'Arcisp~dale e p u bblicati n el biennio 1° aprile 1934 - 31 marzo 1936.

PALER:.\ro, per Corleone e p er Godrano ; scad . 30 a prile. P ..\R?\IA , per Compiano; scad. 30 aprile. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. PoL.\ , per Isola d'Istria, Lussi'hpiccolo (San sego); s.cad. 31 mar zo. Il dotL. ·Ales·sio Carrel, d ell 'Is titu to Rockefeller Ro\'IGO, per Adria, Calto, Loreo, Porlo Tolle, Rod i e"'. York, è nominato professor e all 'lJniversità Yigo ( 3"t condotta rurale) ; scad . 30 aprile. d ella California a Berkeley per il semestre estivo d cl 193G. FER1110 (Asooli Piceno). Ospedale Civi le Umberto I. - Scad . 10 marzo. Aiuto Niedico; L. 6640; Il cl o l t. 11.eginald Fitz è n.on1inato profes~ore di co111par lecipazio11e; allogg·io e vitto; e là limite al medicina (clinica medica) al! 'Università Harvard 9_J: ge11r1aio anni 35. ~ ammessa la consulenza su di Boston e direttore d el l 'Istituto di ri cer ca clibordi11ata a determinate condizioni . Tassa L. 50,50. Jtica e m edicin a preve11tiva ali 'Osp edale di Massal{iYo1 ger si al la Segreteria della Congr egazion e di chuselt in Boston . Carità. Il dotl. R. E. Valin, r eputalo chirurgo di OlFocGJA. Ospedali Riuniti. - sc·aa. 20 marzo . Posti di D ir ettore Sanitario e d i Aiuto Chirurgo. la ''' a, è nominato dirett ore generale dell 'Associ aStipendio: al J)OS lo di Direttore Sanitario, annue zione dei medici di Jing ua fra11cese d el! 'America L. 24.000 lorde rli tut1e le relative ritenute; al del Nord , in ·sostituzione del com11ian lo prof. Pierre Rhéaumé. posto di A.iuto Chirurgo, oltre al diritto di vitto e alloggio solo · per sè, st ipendio L. 6000 annue loTde <l i ttttte Je rel at ive r itenute. Per più dettag liate notizie cl1iect er e b ando di concorso al PreNOTIZIE DI V ERS E sidente dell 'Ospedale·. :.\ocERA I N F E RIOTtE . Ospedale Psicliiatri co Consor- Giornate internazionali periodiche di cardiologin. t ile « Vittorio Emanuele Il ». Vice Djrettore ; Abbi:-\m o già riferito ch e si terranno a Royat L 16.000, aumentabili a L. 16.800 ·dopo quattro (Francia) il 31 maggio e 1'l g iugno; sar anno post e a11ni, oltre il st1pplemento di servizio attivo òi ·sotto lai presidenza effettiva del prof. Vaquez e L. 4200. Medico Assi·stente oròinarjo; L. 11.600, rruella onoraria del prof. Achard . Terna in diaume11tabili a L . 12.000 dopo quattro anni , a lire scu ssione : « Gli spasmi vascolari ». Le relazioni 12.900 clopo otto anni ed a ~- 13.700 dopo dodici . sar anno sYolte come segu e: <i.nni, oltre il supplemento dì servizio attivo di Fisiologia: cc Il tono Ya colare » (C. Heymans, I.. 2800. Scad. 6 inaggio. Rivolgersi alla Segre- d i Gartd e L. Brot1ha , di J.. iegi); t eria rlell ' Amminis trazione. Patologia: « Gli spasmi va~col ari del l 'en cefalo » (Riser , di Tolosa); cc Gli pasmi Ya·scola ri degli ORzINt:-ovr (B r escia). Ospedale « Trib andi-Pa1voarti » (Leriche e Fontaine, di Strasburgo); «Gli ni ». - ,Scad. 30 aprile. Medico Chirurgo Diretpasn1i Yascolari nei loro r apporti con l 'endoçri tore; L. 8000; abitazione 11el nosocomio, ind ennità nologia >1 (Maraiion e Duqtie, di Madrid); <' .-Y. P L. 400 indenni tà lu ce . Ri olgersi alla SeTer apia : « Il lral.tamenlo degli spasmi vascog·r eteria d ell 'Os1Jcclale. TORINO. R egi Ospedali Psicliial ri ci . ~ Un p osto l ari » (Loep er , di P arigi). Per informazioni rivolger si al segreta rio genecl i Medico Direttore di tutte le Case dipenden tj, t'on J'esidenza a Collegn o; sei posti di ~1eç1ico Ca1)0 rale, Dr. R . Boucomont , Royat , Puy-de-DOme, lf'r an cia. R Eiparlo di seco11da classe, con r esidenza in una delle lre Case dipendenti, esclusa l 'orino; un p o-sto di Medico aiulo alle Ville Regina lVIargherita 5° Con gresso internazionale contro il reuu1atismo. per p ensionati in Collegno. Scad. 30 aprile. RivolLa Lega interna.lìonale c:on lro il reumatismo terrà g·er si alla Segreteria, via Giulio 2C), Torin o. il 5° Congre·sso a Lttnd dal 3 al 5 settembre ed a 18 settembre; il giorno intermeSloccoln1a il 7 e 1 VARESE. Con.sorzio Provin cia l e Antitubercolare. dio (6 setlembre, ch e cade di domenica) sarà d e- La Presidenza rende noto che con deliber azione stinalo ad un 'escursion e nella Scania. I temi di(lel Comitato Amministrativo, N. 38 del 30 gencussi sar anno : 11aio 1936-XIV 1 è stato aù1nentato da cinque a otto Patologia: « Allergia 11elle nlalattie reumatii l numero di posti di assist ente sanitaria visitach e », « Letture delle radiografie n elle artriti u, trìce di cui al con cor so pubblicato con avviso X. 2601-3729 in data 16 novembre 1935-XIV. Si « La natura delle mialg ie n; a Yver,t e inoltre che il termine utile per la preTerapia: « L 'aiu to dell'orlopedist a 11elle n1alat~entazione della domanda e dei documenti per tie reumatich e », « Lo stato d egli alloggi dei reue·ssere ammesse al d etto con cor so è prorogat o alle maitici ». Per I 'Italia è desig n at o co1ne correlatore il prof ore seclici d el 16 marzo 1936-XIV. (~l1ini (sul primo tema). (.OXCORSI \ PREl\fI. ,Sede della lega: Keizersgracht 489, A1nsterdan1. Fon.dazione Prernio « .4.. 3i. Luzza t lo >>. Olanda ; presidente ne è il prof. Sven Ingvar, Lt1nd , Svezia; segretario ge11er ale il prof. G. KahlL ,A1·cisp ed ale Sa11L 1A1111a di Ferrara inforn1a ch e 111eter, Birgerjarlsga lan 36, Stockholm, Svezia; al :i tutto il 31 ago lo 1936 è aper to il OJncorso per I


476

« JJ, P OLICL ll\ I CO »

egrela rjo 0110 da inviare Je ade·~i oni e richiedere in formazioni. Lingu e llfficiali sar an110 ·j l fran cese, l 'ing lese e il le<lesco ( n0 Ua1no e cl e1)loria n10 I 'esclu·sione d el] 'italian o).

Congressi medici francesi. 1

Il 9° Con g r es o d eil 1\ ssociazion e francese di p edia lria si terr à a Bordeaux da1 29 al 30 n1aggio, so llo ìa pres iden za d el dolt . Ch. Rocaz. Temi : «Epidemiolog ia e palogen esi d eJl ' acrodi11ia infa11 1ile » (Péhu , di Lion e); « In sl11inot er apia n el fa11ciu11o » (Aubertin, di Bordeau x e Le1on g, di P ari g i); « Deformazioni distrofi ch e d el t or ace » (Leviique, Ombrédanne e Garni er , di Pari g i). Quot a p er i m e111bri parleci1)anti: fr. JOO; p er i m embri ad er enti (p er son e di f a1niglia) : fr. !50. Segretario ge11er ale: Dr. Bois erie-J.,acro i:>.., col1rs Xavier-Arnozan 27-bi , Bord eau x. La Soc ie là fran cese cl 'ofl alrn olog·ia cel ebrer à il su o 69° Con g r esso d all '11 a! 14 n1aggio, a P arig i , nella << Mai so11 d e l a Cl1in1i e » (Ce11tre ìviar celinDerlhelot, ru e Sainte-Dorn iJ1ique 28-bi s). Tem a: « La r adiog r afi a in oftaln101ogia », r elatore E. Hartma11n. Sar à di s lribuito un a tla11le di 300 fig ure (e.dito da Ma. on & C.ie). Il Congr e o coincider à co11 1'asse mblea inter nazionale p er l a profilassi d ell a cecità e con l 'as·semblea della Lega i11t er 11azion ale co11 lro il trarorna. Vi sarà annessa u na l\1os lra. ~er i11for111azion i r ivolger si al segr e tar io ge n er ale: Dr . Ren é Onfray, avenue d e l a Mott el'l.!Ju et G, Paris VIie.

La <e Socié lé d es Scier1ces i11édicales d e l 'Afrique dl1 Nord » t errà il su o 6° Co11gr es o an n u ale a Ral)a t- e Casablan ca (fvl ar occo), d al 3 al 5 aprile, ·o t lo l a presiden za d el ge11er ale m edico Spick. 1·en1a in di scu ssiorlc: L 'am eb iasi nell 'Africa d el 'ord . Segre tario d el con g r esso è il Dr . F ournier, boulevard clu 4me Zou a Ye 26, Casa])l an ca, Ma r occo.

Corsi di perfezionau1ento. Or ga11i?:za lo e cli ret lo d al d o lt. Gian11i Piran i , direttor e d ell 'l s litulo Vitt. Em . III di L.ecco , si svolger à n11ch e quesl 'arino, n ella sed e s lessa d el1'Is tituto, un cor so tilla Lubercolosi , dedicato ai 1netlici co11do t Li d ella Provincia di Com o e costituito d i lezioni , confer en ze e dimo·s lrazioni clinich e sul 1naJat o. Ad esso ha n n o accetta lo di colla bor ar e i p r off. Bes la, Car1) i, Calamid a, Donati, F'oà, Nasso, P eper e, Pre li , Rondoni , Zoja dell 'Un iver sità di Milan o. La prim a lezion e avr à luogo j I 4 inar zo alle ore 15,30 , riel salone d 'onore d el Mu11icipio d i ·L ecco e sar à tenuta d al m agnifico Re llor e d ella R . Univer sit à d i l\1ilan o, prof. Alberto P ep e re. Cor si <li p erfezion a11 1e11lo in ler apia m edica e idrologica. si ter rann o n ell 'Osp edale Neck er di P ar ig i , sott o gli ~uspicì d ella Facoltà medica; sarann o d ir e lli dal prof . M. Villar et e con cer11er a11n o le affezioni va scol ari , r en nli, r euma tich e e endocri110-veget ative (clal 23 n1n rzo al 5 aprile) e le mala ttie d el tubo diger ente, del fegato e d ella nutri zion e (d al 4 al 19 in aggio) . Tassa rl 'iscrizion e per ognuno d·e i due cor si 200 fran chi ; p er tutt 'e d u e 300 fr an chi . Chied er e i progr ammi . Rivolger si al : Lab or at oire <l 'llydr ologie e l Cl i1natologie 1·hér apeu t igu ~s de la Faculté d e Méd ecine (École p r a1ique), P aris.

Nell 'Isri lu lo p er le lnalat t ir n a.Yali e tro1)icali di Amburgo s i t errà un cor so sull 'igien e e l a n1edi ci~ a tropi cali , la p a tologia eso lica e l a p arassi1oìogia 1Ti.edica, d al 28 setten1bre al 28 n 0Ye111b re. Inoltre un cor so in lingua spag nola sulle i11alattie tropicali avrà luogo d al 9 al 29 luglio. Inforn1azioni presso: Institut ftir Schiffs- nn<l Trop e11krankhei len , Bern arcl Nocht-StrassP. 74, lia111))l1r ~ 4, Ger m ania.-

Echi della nostra impresa africana. De1111n o gi à no lizia d ei polacchi ~I. S. Bela u e T. Ma ddyn ski, cat lura1i d alle n o-- Lre truppe in u na raYerna d ell.'1\.mba l~racl am. 11 p r i1110 ri ulta esser e un m edico apparten ente (I ll 'an1bulnn za n. 5 d e11 a Croce Ro -sa Ame rican a i11 ~ I io1)ia. Eg li 11a rilascia to al corrisp ond en te fl.ell '<t Age n zia Slefani » in Massau a un a dichi ar azion e seri Li a, con ci.1i sm e11lisce in m od o assoll1to il p ret e-so bombarda~ 111ento dell e ambulan ze american e e d ell 'osp ed ale Tafa r i Ma:k onnen a Dessiè, d enunziato rlal Go' er110 e tiopico al Con sig lio e ai m en1bri d ella ocie tà d elle Nazioni. La d en -t1nzia era av' alor at a cl a 11n docurr1e11to fal so, ch e recava le fir1n e òi varì 1ned ic i tra r ui il Belau il qua le appo·sc la ]Jr o11rja fjrn1a se11 za sap er e (li ch e si trattasse. Il compagno d el Belau , ch e fungeva d a in fe r rnie re, risulta esser e un corri sp onden1e d el g ior 1tale « Kurjer Poran11y » di Varsavi a . Egli h a pltre sn1en1ilo n el i110<10 più r eciso il sudde tto h o111J1ard a m erlto, in un 'in ter vista con Mario 1\ppelill ~ . pubblicat a sul « P op olo cl 'Itali a n d el 26 feb])ra io _ I

Azioni giudiziarie. L'autorità sanitar ia d i Asli alcu n i n1e i fa eleYò con I ravve11zion e contro alcuni f ar n1acisti della c ii là J)er irregolare S])e<lizion e d i ri cette r iguarcla11t i tUJ)efacenti ai sen si d el R . D . L . 15 ge11rtaio 1934 e cioè p er ch è erano la le sp edile r icelte ~enza qualcuna d ell e formalit à ch e la legge J)r escri ve e ch e i m edi ci d eYono seguire n ello s tillare le rice tte s tesse. I farmacisti furono Goncl ann a li con d ecr eto p e11ale; co11tro il quale p er ò il farm acist a Rozzogll o Cesar e fece opp osizion e sos tenendo l a ine is lenza d el fa tto ed in subordi11 e ch e egli essend o con1proprietario e coadiut or e ò ell a fa rmacia e no11 ò ir e ltor e r esp on sabil e, n on pot ~va esser e chia111alo a risp onder e d ella con lravv.enzion e già add ebitala al collega. d irettor e r espon sabile, m a il .Pre lore rcs1)in·se l 'opposizione e confermò l a cond ann a. Contro quest a ~entenza ricor se in Ca sazio11e il dott. Rizzoglio assistito d all 'avY. R. Rob erti. consulente legale d el S indacat o n.azionale far n1aci ~ t i e dall 'on. G. Barda11zelll1, p e r vari rno livi fr a i quali aveva i111 p ortan za <li pri ncipio quello seconét o il quale il coadiutor e e coll.ab or at.or e la~ ~ca l <? p er quanto ab ilit a lo alla ve11d1ta d ei ined~c1 11al~ 11011 può risp on cler e 1)enalme11te se non dei fatti ch e eo-li to1nm ette in proprio e òire t tam en te e Jton i ~ vir lù di una p resunzione di colpa. . Il r icorso è stato or a d iscusso pre·sso la pr1nla Sezio11e Pen ale d el 1Supren10 Collegio p resieduta da S. E. Caffarrelli ch e er a an ch e r ela tor e .. La Corte ~ll ro11for1ni con clusion i del Prorur a lor e Ger1er ale ~f :lrfori-Savin i h a acco]to il ricor. o.

A Budap es l u na certa ig11ora ,S trickc r , 1e111enclo di r idest ar si sotterra, aveva disp os to p er lest an1en10 ch e il m edico cu rante a\Tebbe dovt1to d arle l1na $Lile ll1.ta al cu ore prim a cl1e fosse inl1111ata. I l n1 e<lico cli famigli a h a ac1 en1piu to ques ta <li~po-

-


• fA NNO XLIII,

NUl\I.

IOJ

SEZ ION E PRATICA

sizione, prin1a che il decesso fosse con s lala to dal medico municipale. Questi ha ele' alo u11 n pro lesta: cl 'onde un 'azione giudiziaria. Del caso si so110 impadroniti i giornaili; gli uni sost engono ch e qualunque m edico è in grado cli accertare il d ecesso; gli altri, .appoggiati da giuristi , ch e l a dichiarazione di 1nort e non è valida finch è il medico necroscopo non ha assolto il proprio co111pito. A 11oi sembra che la disposizio~e d el tes tamento non avrebbe doYuto essere a:ltuata. Il 'fri})unale del Minnesota ha condannato un 'jnfermiera privata a quattro anni di la' ori forza li riel Riforma torio femminile di Shakopee, per avere provoca lo la 111orle di una giovine, in ·seguito a ma11ovre abortive ; 36 ore dopo la mori e, 'enne jsolato dal cacleve re un bacillo della gan gr en a gassosa. L 'imp u la ta, certa Della Mos ler t, 56enn e, ammise che d at circa otto anni si era dedica la alla pratica degli aborli provocati . J giudici le Jasciaro110 facoltà di essere condannata p er omicidio colposo piu llos lo ch e per eser cizio illegale cl ella n1edicina ! Il limite di quattro an n i ))Olrà e~ er e abbassato (pre un1ibilmente in segui lo a b u ona condottai... ). 80110 con cezioni del dirit lo ch e a noi riescono ine·splicabili .

Per l'assicurazione dei n1edici a Vienna. In Austria 11on si è mai provveduto acl assicu rare ur1 1nin imum di condizioni econo1r1icl1e a i ir1edici anziani o in validi privi di risor se perso11ali. Solo n ella provincia dell 'i\lta Aus lria esis le, d(l 14 a1111i, un 'associazione mut,1a, ch e comprende Lutli i medici e provvede p er gli anziani, gl 'inYalidi, le vedove e gli orfani; ma ·e ssa n o11 è stabilila u basi tecniche ed attuariali. Altre mutue tra m edici si limitano ad as·aegnarc soccorsi di m al a ti ia , od aiuti vari ecl a provvedere le ·pe e })er i funerali. Il dotl. Sonnefeld h a ora elaborato un piano organico p e r ai sicurare tu lli i m edici di \ ' ie1111a, cl1e dopo i 65 anni riceverebbero una p en sione di 250 scellini au s triaci inensili; dovrebbero però lasciare la pratica, p er fare posto ai g'iovani. I prem i ù 'as._ icurazione sarebbero costituiti d al rilascio del 10 % u gli s i ipendi ospedalieri e d a altri con lribul i . I 1nedi ci in1pieg-ati ·si sono opposti al p1·oge tlo, perchè g ià h anno assicurata una p en sione. Altre difficoltà son o d a te dal disag·io attu~le, ch e fa se n tire qualunque ottrazione d 'i11troiti . Se il proge tto rispondesse ~ene per Vienna, lo i estender ebbe a tutta l'Aus1ria. Dai dati accurn lissimi ch e il So11n efelcl 11 a r accolto 1 i d esume ch e a Vienna risultavano iscril ti 4489 1nedici , 1ra cui 591 donne ; vi erano 18 u on1i ni e 1 d onna a 75 anni; sopra quest a età ne-s una don11a piì1 eser cì taYa, 111entre v'er ano 39 uo111i1ti fra 76 e 83 anni ; 2 a 84; 1 a 86; 1 a 89 ; 2 a 90; il 1nedico pii1 g·iovaine contava 24 anni ; ~ egu i Yano 2f) u omini e 7 d onne a 25 anni .

Un po' dovunque. La Società internazional e di storia della J1 1c <l icina si è adunat a a Parigi il 1° febbra io, so l lo la presidenza onoraria del prof. Giordano (\ ' e11eziu) ed effettiva d el dolt. Gomoin (Bucare l) ; per 1'Italia era anche presenle il prof. Capparon i (Ro111a). Si è convenuto ch e l 'Xl Con gre ·so i terrà 11el settembre 1938 acl .\tene, I tnn1l)ul , ofia e Zagabria.

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La Soc1e tà l'vledico-Chirurgica Bresciana in u11io11c con la Federazione Italiana Medici Sporti' i ha organizzato per il giorno f5 aprile 1936-Xl' un a r iun~o11e al Rifugio Carlo Bonar<li , u I 1\1011 le l\Ia11iva, col seguente tema gen erico di r eJazion e: ,, La inedicina. e la chirurgia relaliYe allo sporl dello . ci e all 'alpin ismo cli alta n10J1tagn a ». Tutti i medi ci vi possono p arlecij)are inviand o la Jor o adeio11e entro il 13 marzo (prof. Ra verdir10, cor so Zanardelli 32, Brescia). Le cornunicazio11i giunte e11tro il 14 i11ar zo polra11no esser e di·scu sse, quelle giu11 le su ccessiva1ne11le sar an110 s ia111 p a te nel YOl11me degli atti del Raduno. S 'in v in ]1r ogrnmm a. a ri cl1i est a . La Società di Studi Octontologici di l\IIontevideo ha organizza to una settim ana od ontologica clal 10 al 15 .febb:raio; vi ha partecipalo l'.i\s ociazione Odontologica Argentina. Il n1inistro dell'Educazion e I azion ale, on. De ' ' ecchi di Valcismon, h a visita lo a Genova la Città Univer silaria; si è soffern1 at o a lun go n ella Clinica n1eitica. Alla presenza d ell 'on. Biagi , president e d ell 'Jsti l u lo Naz ionale della ~revidcn 1.a Sociale, è sta lo solenf!emente inauguralo in Roma , alla Garh a lella un Centro Terapeulico d ella Federazione provinciale ro1na11a della Mutualità Scolastica. Le sale sono s tate concesse dal Goverll a;lorato nella ·scu ola « ì\ifichele Bianchi ». Il C.:en I r o ha a sua diBposizion e due medici e quallro infermiere: gli alur1ni (260 della Scuola « Micl1ele Bianch i », 80 d ell é\ « Toma&seo », 54 d el Porto Fluviale) si nvYice11deranr10 n elle cure a g ruppi di cìnquanla al g iorno. La Clinica pedialrica d e11 'Uuiver i là di i\lila1lo Yerrà prossimamente ing r and i la; t111 notevole contributo al piano di finan ziamento sarà clalo da! g r. uff. Marco De Marcl1i ch e, continu ando una tradizione della famiglia cu i s'intitola l 'Ist ituto, e per onorare i su oi genitori, i è as unlo u11a parte dell 'oner e. Altri priva li e altri En li coope~ reranno alla r ealizzazion e del progetto, che tut~ I aYia richiede ancora altre elarg izioni per la sua ò ef1 n i zion e . Il prof. C. Nicolle, a causa d el le su e condizio11ì di salute, si è fatto ·sos ti Lu ire que L'a11110, nella cattedra di medicina al Collegio di Fran cja , da R. Leriche, clinico chirurgo a Strasburgo. L 'a11110 .. cor so egli si fece sosti tuire da E. Bur11et e n egli anni precedenti si era associa lo I.eri che, J. Fiolle, G. Duham el . La conferenza inaug urale di Lerich e 11a avuto per tema: « La cl1irurg ia del dolore ». Il prof. Sigrnund Freud h a celebralo il suo con1pleanno.

Si è ad una to a Roma il Con1i la to Consul1i' o Cen Lrale per la lotta contro le n1alattie infettive e diffusive del bestiame, cos litui1o in se110 alla Associazjone azion ale Alle,a lori. La cc Gazz. Uff. » h a pubblicat o un d ecr e to mi 11ist eriale in data 24 febbr. 1936 co11ccrne nl e la le111poranea disciplina d ella produzione e ' e11cli I a delle paste alimentari e il ilivielo d 'impicg-n r c 1·arina di grano duro n ella pa11ificazion e. Una violenta epidemia di vaiolo infierì cc a Calculta. Più d i qunllrocenlo p cr ~ o n c sono inorle in 15 giorni . È stato alles lilo un o·-- peclalc cl 'isola1ne11to. Nun1erosi morti ::,on o pt1re .. egu ala ti a Dacac, una delle principnJi città d el Ben gala. Le sru ole sono state chiuse.


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« lL

POLI CLJ ~ I CO

»

[ANNO XI.III~

101

Nt il\I.

a~ni il conte dott. GUIDO BRIGANTE COLONNA, ~odestà di Tivoli. Da parecchi anni Eali av~va ~asciato la professione n1edica, per dedica~si È lllOrto a 55

In .Carrara, ove erasi ritirato in ques li ultimi temp1, è morto a 87 anni, il 26 febbraio u. s.

GUGLIELMO ROMITI, Profe-s ore -en1erito di analoinia - umana normale. Aveva insegnato anatomia, prima nell 'Ùniversità cli. Siena, poi in quella di" Pisa , ove andò ancor g iovane ed ove fu raggiunlo dai limiti di età. Scienziato di profonda cultura e fa<'ondo oratore fu grandemente amalo dai giovani e tenne alto il decoro della Università in numerosi conses i strani'eri. Fu a . capo di una Scuola .rigogliosa , che dette all 'Ital1a nurnerosi anatomici insigni. Era. memb.ro di quasi tutte le società anatomiche e biologiche del mondo . Laureato honoris causa in Aberdeen ed in Ginevra, era. insignito di numerose alte onorificenze italiane e straniere. Fu medico volontario nella guerra Franco-Prussiana del 1870 e nella grande guerra volle ancora già vecchio, offrire alla Patria i suoi servigi. ' Oltre alla anatomia, coltivò con onore la chirurgia generale e l 'ostetricia e fu a lungo chirurgo J)ri1naTio degli Spedali di Pisa. Lascja una produzione scientifica di fondamentale iIDJ)Ortanza n el campo della anatomia e della

u~1 ag·~·1collur?, e all'amministrazione della ridente cittadina laziale, cui aveva profuso tulle le sue energie. . Era ~ lal? assistente degli Ospedali di Roma, e a1uto n:1e~1co per circa due an11i, quasi sempre al' VI ~~d1gl1o~e col compianto Maestro prof. Ascoli. Guido Brigante Colonna ]ascia una somma di affetti in quanti eLbero la fortt1na di avvicinarlo e di essere nella S1ia intimità. Al Camerata Gustavo e alla famiglia le nostre più affettuose condoglianze. PozzILLI. '

Si è spenta a 75 an11i la dott.a AMY SHEPPARD. che fu una delJe prime donne a 1aurearsi in me~ clicina; _si. e~a spe~ializzata in oftalmologia, e pre8~ò serv1z1? in vari ospeclali di Londra, fino a raggiungere il grado di ·chirtrrgo oculista consule11te nell'Ospedale Elizabe.t h Garrett Anderson . Durante la guerra mon<liale fu assunta in un ospedale militare generale cl i 520 letti, col grado di capitano, e jndossò la divisa mililnre. Oltre che in m edicina, ·s i fece distinguere co1ne ludiosa di bolani~a, come dilettante di scultura e come esperantista. M. P.

~mbriologia.

Appre11diamo all ' ultimo mon1ento ]a morte dj Uo1n.o profondamente buono, ebbe il cuore pari . CARLO N1coLLE. Dell'illustre scienziato parleren1Q ~li 'alto i11i.elJetto. 1n un prossimo numero. M. F. Il prof. MA uno GAVAZZEN1 di Bergamo , è dececlulo a Decamerà (Eritrea) per una malattia contratta 11ell '~ssis tere le nostre truppe. ContaYa appena 31 anni. Aveva già al suo attivo un 'intensa a ttivilà, cli cui son o indici le nt1merose pubblicazioni: i 11os tri lettori hanno più volte avuto occasione cli apprezzare l'originalità e l 'in1 er es·se dei suoi contributi che ci siamo onorati di ospitare nel « Poli clinico n. Alla memoria.i di CJllesta vittima del dovere, ca<ll1to in servi.zio de11a Patria, va tin commosso saluto. AL pa<fre, prof. Silvio - altra eletta tempra di sanitario e di studioso - le nostre prof-0nde condoglianze. A. Pozzi.

Le malattie infettive in Italia. '

Nume-,,o dei Comuni colpiti e numero dei casi (fra parentesi). Der1unzie dal" 27 gennaio ~l 2 febbraio 1936 ; Morbillo 279 (1590) ;. Scarlattina 143 (297) ; Perto se 119 (363); Varicella 137 (354); , -aìuolo e vaiuoloicle (- ); Febbre tifoidea 129 (206); Infezioni par atificl1e 37 (41); Febbre ondulante 39 (43); Dissenteria 6 (6) ; Difterite e croup 302 (568); Mening ite cerebro-spinale epidemica 17 (18); Poliomielite anteriore acuta 14 (15); Encefalite letargie~ 3 (3); Anchilostomiasi 3 (3); Rabòia: morsicature di animali rabbici o sospetti 38 (52), dichiarata - (-); Pustola maligna 13 (15l; Febbre puerperale 39 ( 41) .

Indice alfabetico per · materie . • Pag. 463 ))

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Nervo acustico: tumore: asporlazio11e . Pag. 464 Pleuriti pneumotoraciche e 111ezzo per evitarl e . . . ·. . . . . . . . . . . . . )) 454 Pneumocefalo traumatico . . . . . . . )) 463

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Consorzi provinciali antì•tubercolari : sede ed uffici . · · · · · · · · ·

Sanzione disciplinare: sostituzione del prefetto . . . . . . . . . . . . . . . .

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.:\ crodinia. Mala.t tia di Feer . . . . . . Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . Cervello: schistosomiasi: caso operato Colo11 : cancro . . . . . . . . . . . . . .

Concorso: certificato di servizio, senza data

Croce Rossa e offesa aerea . . Digestione : i piccoli disturbi . Eczema del poppante : regime Fegato: ascesso amebico . . . Frenicectomie e alcoolizzazioni Ganglio di Gasser: cis1i . . . Miast enia: trattamento . . . . Miotonia atrofica: etiologia

. . . . . . . . . . dietetico . . . . . freniche . . . . . •

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diaca . . . . . . . . . ·. . . · · . · · ·

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Sto1naco: tossicità del liquido di ri·s tagno dopo resezione . . ·. . . ·: . . . . Tabacco: azioni . · . . .• . . .· . . . . . . .

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Seno carotideo: perfrigerazione: az1one sulla pre·ssione arter. . . . . . . . . ,Sonno : cura degli accessi di . . . Stati ansiosi: prescrizione . . . . . Stomaco: diverticoJi clella regione car-

Diritti di preprietà riservati. --: Non a eonsentitll La n.tompa di lat>on pubbliellti nel Poliolinieo u ntonuabone scri#a eia~ f'ed4Done. E ~ La t>A1'1ieadone di stinf:t df un sentAS '"4me La ·fotdc • .

C.

FRUGONI,

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up;ta .

Red. capo.

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Roma · Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Counier.

A. Pozzi, Resp.

*' ~


ANNO XLIII

Roma, 16 Marzo 1936 - XIV

'' fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

Num. 11

'' DURANTE

SBZION.S PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONJ Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lavori originali : P. F rassin eti: La caffeina, so1n.m1n1strata per via endovenosa, nella pratica cchirurgica. Noto e contributi : F. Co r elU : Risultati in tema di terapia a rsenobenzolica in soggetti intolleranti. Osservazioni cliniche : S. Spada ro : Un caso rarissimo di cisti idaitidea nella vescica. Guari1gione sp-0ntanea. Sunti e rassegne : UROLOGIA : O. L. Addis on: Tubercolosi del rene nell'infanzia. - R. Ch,valla: E' giu stificata la sezione del tratt o di unione d el r ene a ferro di ca.vallo? - Alleman: Clinica e tera,a>ia chirurgica delle piccole idronefrosi dolorose. - Seiffert : Vescica u a sifone ». - DERMATOLOGIA: J. T. Ingram: Recenti progressi nel trattamento delle m a lattie della pelle. N. S. Finzi : La radiumterapia dei naevi. - MISCELLANEA: !{. Lengigenbager: Sul m ecca.nismo d ell'emos taei spontanea. - A. Salmon : L'importanza dell'ele-

LAVORI ORIGINALI

mento nervoso nella patogen esi delle complicazioni polmona ri post-opera torie. Divagazioni : G. Montesano: La deholezza morale. Notizia bibli·Dgrafica. -. Cenni bibliografici. Appunti per il medico pratico : C ASI S'l'I CA E TERAPIA : L'azotemia degli ip ertesi. - Il lavoro del cuore n ell'iper tensione arteriosa. - Ascesso del m ediastino posteriore. - Le applicazioni terrupeutiche .del veleno di cobra. - Il traittamento dell'.obes ità . - La piretoterapia nell'atrofia ottica lueti ca. - MEDICINA SCIENTIFICA: Neoformazioni lintfoidi sperimentali. - VAR IA. Nella vita professionale : Cronaca d el m ovimento profession a le. - Medi cina sociale. - Con corsi. - Nomine, prom ozioni ed onorificenze. Notizie divers2. Indice alfabetico per materie.

È per questo ch e uscita , 11ell·' ambito d elle ~ ue

.ingerenze ()i,r colato1·ie. d a un passalo amorfo , è al presente largamente soppiantala OsPED \LE ( ~IVIL.E nI . G I OVANNI IN P E RSICETO. da nuove crenzion i farn1.a co l o~rl1e a carattere l lEPARl.'O C1IIRURGI CO . cardio o ang ioL011ico alle quali si ascrivono, La caffeina, somm ini~trata per via endo· . non sempre in armon ia con g iusti criteri, valori terapeutici di magg ior .peso. venosa, nella pratica chirurgica. Que to il 111io convincimento. c:onvincin1e11to maturato attraverso una eDotl. PIETRO FRASSINE11, chirurgo primario. sr>erienza che data da qualch e anno e ch e va Per qua11lo n1i è dato conoscer e, sono pro- riallacciata, debbo rico11oscerlo> ad una forpenso a ritenere che alla Caffeina, in qualità t11ita circosta11za; quando cioè posto di fronte di farmaco ad azione cardio-vasotonica, non ad u11 gravissimo collasso post-la1)aratomico, è ancora oggi assegnato in terapeutica t1m ar1a dopo aver esaurito tutti quei mezzi tera1>eutici, che in incidenti del gen ere sono da] chiquel ruolo che le compete. Accade spesso al contrario di vederla valu- rurgo usualm er1te posti in opera (ipoderm oclitata alla tregua di un farmaco super ato ed al i, fl ebocli i, iniezioni ipodermich e ripelute di quale ci si adatta a conGedere. un 'effi cacia di adrenalina , endovenose di coran1inn) il polso dub bia entità e di non chiar o significato. Cosi radiale riapparve sensibile e si fece ra1)idi s i<..h e a11ohe là · 'dove si trova, 1)er veccl1ia ro11- marnente di una ampiezza pressocl1è n ormale suetudine, in buona dotazione, la si impi ega i11 seguito <llla somn1inistrazione .p er via endoquasi sisten1aticamente a fianco ed in coope- Yenosa di ca ffeina natrobè11 zoi c~ n ella quanti razion e di altri cardio teni ci (canfora , digitale, tà di 50 ctgr. (2 cc. , fial e del èommercio). strofanto, ecc.) affidando]e un n1ode lo ufficio Da allora ho sisten1aLi co111ente ad ottato , con sussidiario o di secondo pia110, del quale de] 1 i~ul_tati clella ma3sitna soddisfazione. qu e~I a re to non v 'è clii si i11dugi a ' ralutare la }lor- terapia nel colla so acuto post-operatorio e tata. ono venuto saggiando a ltre ~ ì . in di·-creto nu ~ 1


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.mero di esperimenti, l 'azione della caffeinà per via endovenosa nei collassi settici, nei collassi da anemia acuta ed anche in soggetti sani .~ va.lori tensionali o pressori diversi (ipertési, normotési, ipotési), ricavandone deduzioni che s timo di notevole interesse farmaco~ dinamico e degni di essere qui menzionati. È in r e.al là tuLtora ap erta fra i fisiologi Ja discussione circa il mo do di azione della caffeina sul circolo . Ed i f a.r macologi sono spesso in ap·e rto antagonismo nell'interpretarne i valori in questo senso. Appartenente al g ruppo delle Xantine o gruppo Purinico , assieme alla teobromi11a , alliteo·b romina , t eo fillina , etoxicaffeina, viene • da alcuni catalogata fra i diuretici , da altri fr:a i n eurostenici, da altri ancora fra i cardiostenici. Con cetti quindi fondamentalmente diversi circa ciò che :puèl essere l 'ufficio elettivamente precipuo della caffeina. Per quanto la diversa classi fica sembri in fondo non deviare il giudizio dei farmacologi su quelle che sono le funzioni ormai univer. salmente acquisite e concord emente san zionate, le funzioni cioè svolte.· sul sistema n ervoso centrale, su alcuni territori vascolari periferici , sul r en e, sui n1uscoli stria,t i , sul sangu&, sul metabolismo. La caffeina è noto , eccita i centri cer ebrali superiori , influenzando b eneficam ente le facoltà intellettuali . Agisce sul n1idollo allungato stimolando il centro del r espiro e il centro vaso-motore; sul midollo spinale aumentandone l 'eccitabilità riflessa. L 'a.zio ne sul centro vasomotore, ch e si esplicherebbe prevalentemente a livello del · t erritorio dello splancnico, è stata specialmente studiata dal Gottlieb e Meyer. L'azione sul centro del r espiro P stata recentemente riaffermata da Arnaudet , Bonnet, Gardot, Leon Bidet in base ai risultati de lle loro esperien ze eseguite sui pesci. Sono con osciuti i b en efici effetti che la caffeina opera n ell 'accesso asmatico, effetti ch e Trendele·11b·u rg atLribui.s0e però arl una azione diretta del farmaco sui lnuscoli bronchiali. La caffeina par alizza il si!mrpatico (o rtosim patico) ed è quindi antagonista della adrenalina. Essa riduce 11otevolmente n el cane l 'i'per tensione dovuta all 'eccitazione d el simpatico. Henri :F rederich ritienie che la trim·e tilxantin a agisca sui gangli periferici prevertebrali. La caffeina dilaterebbe eJettivamente i vasi del cervello ; del cuore, del r ene. Esclusivam ente alla dilatazione delle coron arie sarebbe secondo alçuni da attribuire l 'azione benefica che essa sv@lge stil cuore. Colla vasodilatazione renale c'è chi vorrebbe porre in rapporto l 1nzione d iuretica. 1

II. POLI GLJN I CO

fANNo XLIII,

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Nu~r.

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Quest'ultima, per quanto oggi, dopo l'irttroduzione in terapia della teobromina e di altri purinici , · di conseguenze pratiche modeste, è stata la più studiata e la non meno discussa. La discussione è anche oggi aperta. La più attiva irr·o razione rer1ale secondo certi autori, stimoli diretti sul parenchima renale secondo altri, stimoli associati sul circolo e sul parenchima secondo un terzo gruppo di sperimentatori, rapprese11ta ndo le opinioni farmaco-dinamich e ch e si contendono il cani po del deteirn1inismo diuretico d ella caffeina a' ' vendo ciascuna al suo servizio buona schiera di' s Lu<liosi (Ozaki, Tamura, C:u snye , Lanibie, Starlius, Loewy, Munk, Albanese, Pouchet , Barcroft, Cu1llis, Ellinger, Frohlic h, Zak Nal{aO, Zvi;eyr , Schroder, Rosl, Loeper). L 'azione tonimuscolare della tremitelxantina si esplica sulla muscolatura volontaria r endendo più facile la contrazione ed alleviando la fatica. Sembra che azione identica essa eserciti sulle fibre muscolari liscie, influen zando la motilità gastro-intestinale (dispep sie atoniche), l 'attività dei muscoli vescicali, quella della muscolatura vascolare, dando per effetto secondo l~ credenza più diffusa, una vasocostr iz!one leggera (Arnaud). La caffeina provoca un aumento della glicemia; aumento che andreb b e ri1portat0 non già ad una accresciuta secrezione di adrenalina ma piuttosto all'eccitazione del cen tro bulbare che presiede alla regolazione del t asso g licemico, così come acca.d e per Ja puntura del quarto ventrrcolo (Zunz). Lo stesso farmaco si opporrebbe ad un accun1ulo di acido ]attico nel sangu e non ostante l 'aumento di tono muscolare. Questa azione viene considerata da alcuni un contribuente non trascurabiJe ne ll 'eff1cacia ter.ape·utica d.el1a caffeina su11'apparato circolatorio; essendo noto ch e nell 'insufficienza cardi aca è pr esente una iperlatta cidemia. L'influen za della c~ ffeina cadrebbe anclte sul liquido cefalorachidjano , determinandor1e Sf•c,o~do Den l{er un abb:issan 1ento di J)res• s1one. Il metabolismo ne verrebbe aumen lato <li qualch e . poco. Dosi elevate sposterebbero il metabolismo basale da 7 a 23 J)er 100 n ell 'uomo. Dosi moder~te non apportereb bero n1odificazioni sen sibili. 1 Forti dosi di trimetilxa ntina tendono ad aumentare un poco la ten1peratura centrale io con seguenza dell'aumentata attività motoria. Il disaccordo si fa alqua11to sensibile sul terreno farma codinamica laddove si djscute deali effetti della caffeina sul cu ore e sul circolo in genere. Arnau d ad esempio così si es1Jrirne : a do5j 1

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SEZIONE PRATICA

medie la caffeina agisce tonificando il miocardio, producendo, conte la digitale, il rallentant0n~o del polso con aumento dell 'energia card9.aca , regolarizza,zio11e del ritmo ec:I elevazione della pressione arteriosa. A dosi leggere accelerazio11e del polso ed elevazione della pressione. A dosi elevate e tossiche dopo una rJrima fase biradicardic.a detern1ina tachicardia e irregolarità del p·olso, l 'abbassamento della pressione ed anche la morte per asfissia- col cuore in diastole'. T~[)peiner dice: nel cuore, in seguito allo stimolo accelerante, cresce la frequenza del battito e ne1 caso di grandi dosi si p-roduce aritmia e cardiopalmo, mentre diminuisce il volume della pulsazione; ma la quantità di sangue cacciata nell'unità di tempo resta invariata rprerch·è aumenta la forza assoluta del cuore, mere.è la quale è ancora possibile superare grandi resistenze nella corrente san guigf1a (differenza dalla digitale). Zunz seri ve: le dosi non elevate di caffeina accelerano il ritmo cardiaco diminuendone la pausa diastolica. Questa accelerazione si o·sserva anche sul cuore isolato e dopo paralisi mediante l'apocadeina delle ter111inazioni dei nervi acceleratori. .L'azione cronotro·p a positiva quindi deriva da un.a stimolazione dell'apparecchio eccitomotore proprio del cuore dal quale dipende il ritmo dei v·e ntrico]i a livello del nodo sinusale. Le forti dosi do·p o un primo stadio fugace di acceleramento determinano un rallentamento dei movimenti delle orecchiette poi di quelli dei ventricoli, per concludere con una a.r itmia auricolo-ventricolare, fibrillazione .auricolare ·e d infine ventricolare. Riassumendo la caffeina eccita prima la zonJ eccito-motrice sinusale, quindi estende la p ropria e·c citazione alle orecchiette e fina1lment·e ai ventricoli, differendo nel suo modo d '.azione sul cuore dai composti del gruppo della canfora e da quello del gruppo della digitale. C'è in sostanza una netta divergenza di opi• • • • n1on1 appoggiata a risultati sperimentail i disparati. L'azione cronotropa· della caffeina si esplicherebbe in modo alquanto dissimile sull'uomo e sull 'animale. Secondo Riegel la caffeina impiegata a medjr dosi detern1inerebb e n ell'uomo sano un rc:1lle~tamento del polso; di rado tachicardia ; al contrario accadrebbe nell'animale. In questa dissimilianza di co1nportamento non è forse da trarre fuori d1 causa l 'influe11za del to110 n <'UI~Q- vegetativo. La caffeina provocl1erebbe a dosi terapeuti1

che (piccole e medie) una eccitazione del vago quindi bradicardia, mentre con le alte dosi prevarr.e bbe l'azione stimolante della muscolatura, quindi tachicardia. Non dissimilmente discordanti sono J.e risultanze di esperimento ottenute saggiando l 'azione della caffeina sui vasi . Quando v'è chi osserva una vasocostrizione leggera in conseguenza dello stimolo diretto della caffeina sulla muscolatura vasale (Arnaud) mentre v'è chi invocai la stessa azione diretta sui muscoli li sci dei vasi ad interpretazione di u11a vasodilatazione. Zunz usando la caffeina , in debole soluzior1e , ~~i vasi di u11 mernbro o di un orga110 isolato h a riscontrato una vasodilatazione considerevole. lBech e Plumier su di una zampa di cane isolata, facendo fluire attraverso l 'arto una leggera soluzione di caffeina., hanno osservato in primo tempo una diminuzione del debito sanguigno, poi soltanto un aumento· dello stesso; il che stareb·b e per una leggera reazione vaso-costrittiva jniziale esaurientesi in una vasodilatazione. La pressione arteriosa subisce una elevazione secondo alcuni autori ; un abbassamento, o resta pressochè invariata secondo altri. Zu11z 11a visto che la pressione arteriosa globale sotto l 'azione della trimetilxantina subi~ce oscillazior1i relativamente minime. L'accrescimento del <lebito cardiaco e la leggera eccitazio11e del centro vasocostrittore te11dono ad elevare la pression·e <1rteriosa; la vasodilatazione periferica tende all 'opposto .ad abbassarla . La grande differenza fra l 'azione della caffeina e quella dell'adrenail ina, che all'effetto pratico sembrano ave·r e punti di contatto, starebbe apprt1nto in questo ch e la caffein<t non determina variazioni nella pressione arteriosa generail e, mentre la adrenalina, cagionando modificazioni sui vasi ai quali perviene, eleva la pressione arteriosa. Vinci e Meyer hanno dimostrato che la caffeina è capace di innalzare la pressione quando è abnormemente .abbassata sia ag·endo ui centri nervosi d'ordine superiore, sia sul cuore stesso. Solln1ann e Pilcher ritengono ch e a questo riguardo non sia dai trascurare l'azione della caffeina sul centro vaso motore.

*** · All'osservazione di Vinci e Meyer richiama, no in parte i risultati Lerapeutici da me ottenuti.


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<< IL POLICLINICO

Ho usato la caffeina natro-ben zoica del commercio iniettandola endove11a in dosi variant_i da gr . O, 20 a gr. O, 50, a sè o addizi.9nata a siero glucosato ipertonico (20 %) 11ell '}:ntento di sopperire ai bisog·ni in glucosio d el miocardio repentirtan1ente sottoposto a maggior lavoro. Ilo riportato l'impressione che l 'addizione glucosio-ca1ffeina sia meg lio tollerata, senza che si possa dire· controlla bilme11te più eJlicace. No,n mi è occorso di u sar e della via endoven osa più che un1 volta in qualunque caso io l 'abb,i a adottata a finalità te rapeutich e; forse IJer chè a conservare gli effetti r aggiunti ven11ero posti in opera altri sussidi curat ivi , ad efficacia più tarda , pr(\,OTessiva e duratura quali ipodermo o rettoclisi , somministra·zione di adr enalirta e non di rado di caffeina per iniezioni ipodermiche . Tuttavia 5U terreno . sperime11tale h o r einiettato la ste-s sa dose, prima immessa , a distanze oscillanti fra le 5 e le 8 ore senza ch e si siano avuti a lamentare disturbi di sorta n-è a carico del ritmo cardiaco nè a carico del r es1Jiro , ed ottenendo gli stessi risultati sfi~mo- oscillome­ trici prima ottenuti senza sensibili va,r iazioni in a umento od in diminuzione; il ch e troverebbe una spiegazion e nella rapidità colla quale Ja caffeina viene trasformata ed eliminata dall 'or ganismo umano. Mi son o guardato naturalme11te dal ripeter e l 'iniezione ogni volta che ad essa ebbero a seguire disturbi , prima che questi fosser o estinti ; disturbi fug aci tuttavia e di scarsa entità, rap1presentati da nulla più ch e un certo senso di oppr essione respiratoria e tachir.ardia , controllati soltanto in soggetti a pressione piuttosto elevata o dopo la somn1inistrazione di dosi spropor zio,n almente alte in relazione ai bisogni circola.tori. Riassumo i risultati speri·m entali per categorie, sen za attardarmi in una enumerazione arida e pressoch·è uniforme dei casi trattati. .

Collassi acvti post-opera;tori. -

Casi trat-

tati n. 9. Lo stato circolatorio che precede l'iniezion e è espresso da un polso radiale inapprezzabile o meno ch e filiforme , a volte tumultuoso, incontabile, a volte di una frequenza elevatissima 140-160. No11 ricorro a co11trolli sfigmo-oscilloanietric i o perchè l'urgen za d el caso impone provvedimenti'. immediati o perch è la gravità dell'alterazione ha volto bastantemente espressivo perch è revisi·oni meccaniche .p ossano sortire l 'effetto di aggiungere all'apprezzamento del senso valori di un qualche significato.

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XLIII, NUM. 11)

Inietto endovena la caffeina natrobenzoica pura in dose di 2 cc. (ctgr. 50) ir1 sei casi, di r e. 1 (ctgr. 25) in tre ca~i. Infisso l 'ago nella vena, aspiro buona quantità di sangue e rinietto quindi lentamente n ell 'intento di saggiare la tollerenza e la reazione dell'ammalato. La pratica terape·u tica viiene attuata su soggetti ben portanti di età variante dai 18 ai 45 anni, tutti di sesso maschile, con cuore apparentem ente sano , tono circolatorio priIQ.a dell 'intervento abbastanza elevato, emuntorio r enale funzionalmente perfetto. L 'intervento chirurg ico è rappresentato per sei volte da Japara tomia e appendicectomia a caldo con cinque narcosi eteree ed una rachianestesia novocainica; per due volte da lapar atomia ed ectonlia in fase fredda di una appendice profondarn~nte lesa per r ecente flogosi acuta , con du e narcosi eteree, interventi piuttost o indaginosi e traumatizzanti; per una volta da ernia in.g uinale sinistra operata in rachianestesia novocainica. Nel primo caso trattato (appendicectomia a caldo in rachianestesia) l 'iniezi'on e endovena di caffeina segue l'esip1letamento di numerosi altri tentativi a finalità cardio-vaso-tonicaipertensiva, vani tentativi, quali iniezioni ipod ermich e di adrenalina, ipodermoclisi di soluzio11e fisiologica (cc. 2b0). soluzioni Schiassi (cc. 250), iniezione endoverta di coramina Cih:1 (cc. 5). Negli altri casi i11ietto senza indugio fa ca ffeina endovena: cc . 2 in tutti e sei gli appendicectomizzati a caldo, cc. 1 nei r estanti . Di contro alla minor dose impiegata sta un collasso cirèolatorio di minore entità. I risultati con seguiti sono quanto ma i inco• • ragg1ant1. Le pulsazioni della radiale si fanno presto sensibili, o se già tali , aumentano con rapidità sorprendente la loro ampiezza e diminuiscono ronsiderevoln1ente di numero (105 ~11 0) ; la presstorte di" entità trascurabi le si riporta contern:Qoraneamente a valori n on molto a] disotto ... del normale (130-135 all 'oscillometro del Pa.. chon) o addirittura a yalori normali m entre l'indice oscillometrico traduce il ritorno del tono vascolare, de l quale l 'ampiezza della diastolo arteriosa è a 1n10 modo di vedere il più significativo espon ente. Il r espiro perde in superficialità e frequenza. L 'arnmalato manifesta un in1mediato senso di sollievo e di benessere. Questo è qua11to si r eperta, con variazioni tJ &scp.rabili, nei sei lapa ratomizzati per appendicite acuta. Esiti m eno b,r illanti fornisce la prova sugli appendicitici sub-acuti (2). ~


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SEZIONE PRATICA

Questi vengono so ttop osti ad iniezione endovena di ca ffeina nella quantità di cc. 1 (ctgr. 25), iniezione eseguita colle stesse modalità e precauzioni. Una dose di tanto inferiore alla prima saggiata la si giudica consona col minor fabbisogno del circolo, le cui condizioni, per quanto deplorevoli , si ritengono tali da con sentire l 'adozione di provvedimenti ad efficacia più lenta od in altre parole di diluire il rimedio in maggior tempo. Una prima. iniezione tocca sensibilmente l 'jndi'ce oscillon1etrico ch e aun1enta di alcune -· divisioni del quadrante, ma non eleva la. pressione che si mantiene stazionaria attor110 ai 115 Pmx. , 85-90 Pmn . (Pachon). Una successiva iniezion e praticata alla distanza di un'ora-un 'ora e mezza dalla pTima nulla aggiunge a quanto è stato ottenuto . L'indioe oscillometrico ch e sembra abbia tendenza a cadere riprende l 'ampiezza co11quistata. In ambedue questi 11ltimi casi precede l 'intervento un lungo periodo febbrile; la curva tern1}ca !09ca gradi el6vati (39-39,5) per più giorni consecutivi; ~i re11de necessario l'u so di card1o-cinetici in fase preoperatoria. Resta il dubbio se la inancata o meglio limitata reazione circolat oria él Il 'iniezion e endovenosa di caffeina sia da attribuirsi alla scail'sa dose del fé!1:1naco o anch e e principalmente ad una labilità cardio vasale da patimento t,ossico della muscolatura cardiaca e vascolare. Non saprei qui trarre jn causa un disquilibrio nellro vegetativo nel -.,en so parasimpatico-tonico. Non dive rso successo ottiene I 'iniezione di caffeina nel collasso circolatorio consecutivo alla cura chirurgica , effettu1ta in rachi.anestesia , dell 'ernia inguinale sinistra. La dose iniettata è di cc. 1. Segue alla distanza cli 30 m ' una seconda iniezione nella stessa dose. Modesto beneficio transitorio. Il 11olso acquista qualche po' in ampiezza , ma torna presto al primitivo volume ; la frequenza e la pressione non subiscon o ' 'ariazioni in meglio . Precedono e seguono l 'iniezione e!ldovena ipodermoclisi nd jniezioni ipodermi che di adrenalin a. Le condizioni circolatori e si risollevano lentamente e stentatamente. L 'adrenalina sembra operi qui in modo incomparabil111eiltr più eflìcace della caffeina. La caduta di pressione si verifica alla distanza di circa 45 minuti dall 'iniezione di anestetico i1el rachi'il e, concomitantemente al manifestarsi di una dern1atosi a tipo urticarioso ch e muovendo dalla zona cutan ea sottoposta a disinfezione mediante tintura di jodio guadagna in brevissim ') tempo tl1tto il corpo. Choc co11o1do-clasico in ~on-getto ad equ ilibrio 11eu1

ro vegetativo favorente, sli1110 lat o da ll 'assorbimento iodico, favorito dalla cadut.a di tensione consegu ente alla rachjanestesia? Ch oc colloidoclasico cellulare con reazio11e antigene-reaginai secondo il concetto di Doerr ?

Collassi settici, -

Casi trattati , n. 3. I rilievi sfigmo-manometrici compiuti i11 due casi di sepsi rpuerperale ed in un caso di sepsi in aborto complicato da salpingo-ovarite destra e da pelvi-peritonite, con forte caduta del tono circolatorio depongono per una re azione n eg·ativa di questi soggetti alla caffeina somn1inistrata per via endovenosa. Le dosi iniettate v.arian·o da 20 a 50 et eri·. addi!-ionate a soluzione gll1cosata iipertonica~ In u n caso ini'ettl1 assai lentam ente, interponendo pause congrue e misurando la r eazione sfigmo-oscillometrica ad ogni immission e di 10 ctgr. di caffeina. Muovo da una pressione massima di Ilo minin1a di 100. L'indice oscillometrico è assai basso; la frequen za del polso notevole (138 al m.). Tanto la pressione quanto l 'indice oscillo m·etrico oppongono la p iù ostinata i11differ enza a ::losi progressive dai 10 ai 5·0 ctgr . La pazien le ~opporta sen za d isagi 0 veruno i 30 c tg r.; accu~a una certa op·p ression e di r espiro ed un sen -.;o molesto di cardiopalmo, manifesta tachi pnea ed una accentuazione della tachicardia co11 un modesto crescendo dai 35 ai 50 ctgr. Tachipnea e cardiopalmo scompaiono in poco più di n1ezz'ora. Controllo nuovamente la pressione dopo circa tre ore dall 'iniezione ed osservo ìa pression e massi1na caduta a livello dei 105 accanto ad una minima r1011 e atta111ente da essa distinguibile, perch è a partire da un :pu11to su cui le oscillazioni dell 't'lgo acquistan o quasi bruscamente una certa ampiezza - pt1nto approssimativamente corrispondente al riapparire del polso - si verifica una rapida e progressiva limitazione della corsa oscillometrica fino ad assumer e proporzioni insignificanti. Pressione rr1a~irr1a e mir1in1a tendono a sovrapporsi. La ~e.arsa tonicità delle pare1i vascolari quanto e più ch e la scarsa efficenza dell 'imrpu]so cardiaco fa si cl1e l'onda sistolica trasmetta il suo li1nitato volume alla massa gassosa che inturgidisce il bracciale soltanto quando c1uesto è an cora sotto una certa tensione , tensione sufficiente per sottrarre alla percezione pa1patoria il polso radiale , fornendo an zich è una curva oscillometrica a sviluppo note\'o]e nel tratto Pmx.-Pmn., una curva su questo tratt o nlan can te o quasi. Nei due altri casi tocco imn1 ediata111 ente Ja dose massima (cc. 2). l\Te]l't1no la pres ione 111assinìa è di 120 nel1


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« IL POLICLINICO »

l'altro di 115; la pressior\e minima è per entrambi di 100 circa; l 'indi'ce oscillometrico bassissimo. La frequenza del polso, vuoto, sfuggente, si aggira attorno ai 130-140. L'iniezione è perfettan1ente tollerata nel! 'uno (Pmx. 120); è causa di un fugace trascurabile aiu mento nella frequenza del respiro e del J.~ol&o nell'altro (Pmx. 115). La pressione resta stazionaria nel primo, sembra subire u11a certa diminuzione nel secondo. L'i11dice oscillometrico non subisce mo,difi~azioni ap:plfezzabili. J11 tutti e tre i casi lo stato del circolo sem• hr a trarrp, solliPvo da ipodermoolisi e da iniezioni di preparati digitalici e canforici e da ulteriori somministrazio11i di caffeina, 111a per vili ipoderrr11.c a; sollievo tuttavia transitorio , chè ad un ripristino della prostrazione circolatoria segue la morte.

Colla1ssi1 da em.orrcngia acuta. - Casi trattati, n. 4. Il sollievo pTocurato dall'iniezione e11doveno·sa di caffeina è costante, subiettivamente controllato dall'infermo, pur non essendo per ovvie ragioni rilevante. Il rimedio senza essere naturalmente l 'esponente di una congrua terapia eziologica, I>UÒ rappresentare . un opportuno sussidio che con senta di far tempo per un trattamento di mag-

giore soddisfazione ai bisogni del circolo. Tratto quattro casi . Sul primo non si praticano misurazioni manometriche; il polso ·è frequentissimo, a volte impercettib,ile; tachipnea; fame d'aria. A breve intervallo dall'iniezione endo,vena di caffeina si p ratica una trafusio·n e di circa 400 cc. di sa11gue citraitato. La dose di caffeina iniettata è di 0,50 in associazione natro-benzoica senza l'aggiunta di siero glucosato. Negli altri la pressione massima si aggira in prossimità dei 110, la pressione minima cade attorno agli 80. La frequenza del polso sta sulla media dei 130. -V'è lieve tachipnea. La dose di caffeina immessa . è sempre di grammi 0,50; pura in 11n caso, associata a 8 cc. di soluzione di g lucosio al 20 % nei due restanti. Quale trattame·n to ulteriore sono per questi ultimi sufficienti ipodermoclisi ripetute di soluzione Schiassi. Trattasi per tre volte di metrorragia. in aborto, per una volta di metrorragia post-partum. Tutte le patiienti e.osi trattate attestano in conseguenza dell'iniezione un rapido benessere. Lo siìgmo-manometro controlla un aument.o di pressione che va dai 5 ai 15 mm. di mercurio, mentre l'indice oscillometrico sale con si1

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derevolmente, ma non sempre proporzionalmente, per 2-5 divisioni d'el quadrante. Il polso rallenta ::li qualche poco la sua frequenza e si fa· più ampio. Il respiro acquista in profondità. Lo stato di ansietà proprio di questi infermi subisce una remissio11e. In un caso che da 11 O sale a 118 nella Pmx. mentre resta stazionario nella Pmn. ed in cui l 'indice oscillo·m ·e trico guadagna in ampi~zza per 4: divisioni, compio misurazioni di due ore in due ore. Il beneficio conseguito si conserva i·mmodifìcato alla seconda e quarta ora. Alla sesta si annuncia un ritorno alle primitive condizioni. Si praticano allora generosamente iniezioni ipodermiche di siero isotonico. 1

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Pa_:r:endomi dover concludere, in ordine a questi resultali, per un particolare comportamento del circolo sotto·p osto all'azione caffeinica, così che laddove esso risponde con un chiaro e sensibile aumento in volume del polso non sempre appone, e di rado ~prroporzio,nal­ mente, un concon1itante aunlento in pressione, • ho giudicato poter riuscire di non trascurabile interesse farmaco-dinamico il sagg·iare l 'azio. ne della caffeina somministrata endovena in soggetti sani o, se infermi, non affiitti da sofferenze circolatorie, distinguendoli a seconda delle cifre manometriche ottenute prima del1'iniezione in ipertési, normotési, ipotési. Strumento di misurazione, come per le indagini J)recitate, lo oscillometro del Pachon, ascri:vo fra le ipertése le p1ressioni superanti i 16 0, fra le normotése le p•r essioni intePposte fra i 140 e i 160, fra le ipotése le, inferiori od omolo·g he ai 140. L'esperimento viene effettuato sul soggetto digiuno o a digestione presumibilmente com.p~uta, in decubito orizzontale. Il numero delle esperienze compiute somma globalmente a 23. Si opera sette volte su individui nettamente iI•ertési o con evide11te tendenza all'ipertensione; dodici volte su indivi·dui a pressione normale; quattro volte su elementi che senza essere •strettamente de•finibili degli ipotési danno v a.ll'osservazione manometrica cifre che toccano a stento il minimo normale. La dose preparata è se1npre di cc. 2 di caffeina natro-benzoica del co.mrrtercio (grammi 0,5·0) in addiz.ione con cc. 8 di soluzione glucosata al 20 %· L'iniezione viene praticata colla massima lentezza cosi da consentire il più esatto ed immediato controllo su Il' eventuale apparire di 1


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disturbi subbiettivi e sullo stabilirsi di modificazioni obbiettive nello stato del circolo. Le dosi iniettate variano cosi a seconda della tolleranza dai circa la metà, alla totalità della m ~ scela preparata, dai 20 cioè ai 50 ctgr. di caffeina. Raggiungo la dose n1assiima in due soli casi, infermi degenti in ospedale apparentemente &ani i1el circolo, con indice oscillometrico alquanto basso; l'uno annoverapile fra i normotési , l 'altrQ fra gli ipotési. In gen ere i1on oltreriasso i 25-30 ctgr. Gli effetti ottenuti per quanto a volte in apparen za discordanti, rispondono al quesito farmaco- dinamico con coerenza, secondo mio avvi so , alqua nto significativa. JJa tollera11za a dosi forti sembra tanto minore ql1a11to pi1ì ele.-vata è la pressi·o ne. Negli ipertési si instaura presto una tachi cardia consider evole, una tachipnea non meno palese; il soggetto accu sa un malessere indefinibile ed un certo sen so di angoscia o smarrimento. L 'aumento in frequenza, del p olso è del r esto comune alla totalità dei casi trattati; meno accentuato o quanto mai fuga ce nei soggetti a bassa pressione e ad indice oscillometrico di inodesta ampiezza. Non ho mai r epertato bradicardia. Ritengo abbia non trascurabile ingcre11za sull'azione cronotropa della caffeina la dose impiegata. Ciò cl1e è di r eperto comune a tutti i casi tra ttati è l 'aumento in volume del polso radiale; aume11to spi ccato e chiara1nente sensibile al] 'indagine palpatoria diretta. T.1a pressione subisce nella generalità dei cas i una brusca e noLevole elevazione dai 10 ai 25 mm. di mercurio sul livello massimo; elevazione che sembra sia da porsi in relazione col1'aumentata efficenza sitolica del mioca.r dio pi lì c he con un và.so-spas mo transitorio , dato il com portamento della pressione minjma. Più a ccentuato nei soggetti giovani &tni e ben portanti , è assente, come è stato scritto , negli ammalati di sepsi fortemente defedati e con polso collassato. Questa fase ipertensiva è immediata e di fu_ gacissima durata. Si esige perciò un pronto controllo ma110m etrico ad evitare il rischio di non carpirla . Io l'ho reperta ta in . ogni caso senza ecce• z1one . Segue un ritorno del quoziente manometrico massimo verso i -valori primitivi in form a tanto più sensibile quanto più il soggetto tende costituzionalmente all'ipotensione. N~gli ipertési. permane r,er un tempo n o11 lt1ngo (3-4 ore circa) una ecceden za di cinque1

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dieci mm. di mercurio sulla pressione prlmitiva. Nei nonnotési questa eccedenza è pressoch(~ senza fallo· mancante. In due dei quattro ipotési, pale em ente parasimpatico-tonici, ho vist9 la pressione massima cadere al disotto delle cifre pre-sperimentali . La pressione mini:n1a, simultaneamente ail cadere della pressione massima ed in istretto sincronismo col! ,aumentare dell'indice oscillometrico , diminuisce spesso di parecchi millimetri di mercurio; il dislivello massimo con~ trollato è di 15 mm. Differenze minori sino a riescire inapprezzabili si ottengono ~ei soggetti a pressione piuttosto elevata. La prcssione minima si ele;va rara m ~nte e transitoriamente di pochi millimetri di mercurio n egli, ipert ési. La caduta -è durevole e, salvo trascurabili varia11ti , strettamente aderente al contegno dell,indice oscillometrico. L'indice oscillo·m etrico si eleva ·costantem ente toccando differenze variabili i11 rapporto alla cifra di partenza. Non ho visto· che ven ga influenzato , o se cosi -è lo è in forma minim a dai valori tensionali quando questi n on siano comitanti ad un indice oscillo1netri co elevato. In questo caso gli apprezzamenti possono tornare difficili; può accade,r e di non riescire a r,a ccogliere dati com,parati,ri di un qualche significato. Ho avuto peraltro occasion e di leo-ger e cifre manometriche elevate (ad es. 170 di Pmx .) accanto a quozienti oscillometrici bassi . Ho allora osservato un distacco oscillometrico di larga portata in netta disproporzione coll'aumento di pressio·n e provocata. Il permanere dei valori acquisiti sta entro un tempo vario ch e non ho vist o inferior e alle tre ore ; n è superiore alle sei . Qu est e oscillazioni di durata vanno a mio giudizio an ch e in relazione colla reattività individuale e for se n on meno con coefficenti di concentrazion e e di e] iminazione del farmaco. 1

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*** Vi è stato chi ha scritto ch e la caffeina esercita un'azione favorevole sul cuo re l1n1ano, oltre che per intervento diretto, an ch e per via indiretta , cioè cc p el tramite dell 'a11n1 en tata capa c,ità della vaso.r e.go]azion e n. Io la qua.lifJ ch er ei un farmaco va o regolatore per eccellen za. Dreikurs sperimen tand o s11ll 'uomo sano 11a osservato ch e n ei soggètti con preva lenza del parasimpatico si verifica ipoten. ion e e bradi -

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cardia e nei soggetti ai p redominio simpatico tachicardia con ipertensione. Egli ne deduce che l'azione della caffeina è jn istretta relazione con lo stato dell'equilibrio neuro-vegeta• t1vo. Con questi sono sostanzialmente in accordo i miei risultati :-3'perimentali. Le discordanze referib·i li a.ll 'assenza di bradicardia e alla presenza di un iniziale sbalzo ipertensivo po.;so110 essere imputabili a peculiarità di esperimo.nto fra le quali non ultima la diversa concentrazione del farrrtaco operain te. I rilievi di Dreikurs sono peraltro monolaterali. La caffeina agisce sul circolo in senso cron otropo, .a volte in sr.n_so t.e.nsionale o pressorio, sempre in senso vasocineti'ço o angioste· 1

DICO .

V'è chi sovrappone o indentifica il concetto pressione al con cetto tonicità. Le significanze sp erimentali da me ottenute non depongono esa~tamente n ello stesso senso. Nulla meglio di uno sguardo di assieme dato aJle manifestazioni circolatorie promosse in soggetto sa110 da una dose opport11na di caffeina imm essa endovena vale, a mio giudizio, ad indirizzare verso una giusta interpretazione. L 'indice oscillometrico, che può dirsi la sol.n espressione n1eccanica diretta del tono vasale, si svolge su di una curva regolare ed in senso positivo spesso accanto ad una curva pressoria niente affatto parallela 11è impostata su valori proporzionali , a volte a variazioni brusche n on solo di grado ma altresi di senso; ad esempio, aumento notevole dell'indice oscilJo,m etrico accanto ad aumento modico o nullo de.Ila rpressione; aumento sensibile dell 'indice oscillometrico ruccanto a caduta di pressione. I fisiologi co·n oscono una attività autoctona tonica e ritmica dei vasi. :È di Fano la scoperta del ritrr10 del tono , quale risultato di studi compiuti sulle pareti degli atrii delle testuggini e che egli interpreta quale effetto dell '<1lterna contrazione ed espansione del sarcoplas1na delle cellu]e muscolari liscie fusiformi di cui 1è provvista la tunica m edia delle arterie , delJe piccole arterie in ispecie. È tuttavia dubbio se ) 'attività tonica e ritmica dei vasi sia una proprietà inerente all'elemento muscolare oppure sia dovuta ai gangli periferici ed alle fi·b re nervose che ab·bondano specialmente nelle pareti delle arterie e formano delicati plessi attorno alle cellule muscolari lisci e. Lucia11i n el L871 enu11ciava la teoria, allora giudicata estremamente Rrdita. confortata :poi dagli sLudi del Ga5kel1 e dell 'Engelmann , ch e

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la tunica muscolare dei vasi, come la parete muscolare del cuore, .è aiu tomaticamente attiva tanto nella costrizione che nella dilatazione; la prima dovuta all'accorciamento, la seconda all'allungamento od espansione del sarcoplasma delle cellule muscolari fusiformi. Esisterebbe cioè accanto ad una diastole e ad una sistole cardiaca, una diastole ed una sistole dei vasi attiva ed a genesi automatica alle dipendenze di una attività propria della cellula muscolare liscia e dei nervi vasali che la governano e l.a r egolano. Ciò preposto nulla si oppone a inio modo di vedere a che l 'eutono arterioso Io si interpreti prima e principal mente quale esponente della efficienza funzionale di questo apparecchio neuro-muscolare strettamente intrinseco· alla ·struttura vasale . Esso sarebbe :).ttivato prevalentemente da stimoli autoctoni, agenti cioè sul! 'automatismo vasale - come starobbero a testimoniare le esperienze eseguite su arti od organi co1npletamente isolati ·- e sem b ra per via riflessa sui centri vaso-regolatori; la caduta di pressione a livello dell'aorta varrebbe a deprimere , sino a SJ>ebonere, il tono del vago. Il contegno in volume del JJOlso , e conseguentemente dell'indice oscillometrico che ne è la traduzione Jlumerica, è intimamente legato alla validità od energia delle alterne fasi cli contrazione e di espansione delle cellule muscolari liscie dei vasi quanto e più che all'efficacia dell'impulso sistolico cardiaco. Il tono vascolare è uno dei fattori della pressione, non è sinonimo di pressione circolatoria. Un polso basso di volume , basso l'indice oscillometrico, sta spesso a fianco di una pressione elevata e viceversa. Credo che l'osservazione sia .di patrimonio comune. Pachon scrive: cc 'foutes choses égalés de coté de I 'in1pulsion cardiaque, ] 'indice oscillométrique tradui.t la valeur du calibre vasculaire, c'est-à-dire l'état de resserement ou de relachement des vaisseaux artériels explorés ». La caffeina accanto ad una indiscussa azione cardiotonica esercita una azione rigorosamente àngiostenica s-e non di maggiore certo non di minore portata. Associa bensl una attività neurotropa che in ordine a particolarità neuro-vegetative del sog6etto sul quale si esperimenta, può essere ad effetto prevalente, almeno secondo i risultati controllabili , sul complesso nervoso (orto o parasimpatico) che ha funzioni predominanti nel governo de11'alb·e ro circolatorio ; attività 1

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.che io porrei, agli effetti terapeutici , n ettame11.t.e jn secondo piano e che comunque cade sotto il controllo clinico soltanto laddove si esperimenti sull'uomo sano o tuttavia a circolo non ..collassato. La brusca elevazione di pressione che si verifica nell'uomo sano quale immediato effetto <lell'immissio11e endovena di una dose opportuna di caffeina è alle dipendenze, secondo mio g-iudizio, di una aiione diretta sui muscoli -cardiaco e vascolari , s_p ecie sul pri·m o. Questa pressìo·n e decresce presto e si stah·ilizza su gradi vari; si direb be, più che in virtù di una attenuazione della eccitazione caffeinica, pel fatto che lo stimolo raggiunge e pone in ogera i settori nervosi presso od angio-regoJatori; quando non si voglia annettere una qualch e importanza presso-regolatrice alla dilatazione vasale di alcuni territori periferici -come da diversi :\A. è sostenuto. L'azione paralizzante · sul simpatico non saprei co·m e porla .a l servizio di questi resultati·, specialmente allorchè I.a pressiofle si mantiene dj qualche poco al disopra o per lo meno no11 scende al disotto dei valori pye-sperimentali. L'indice oscillometrico che si eleva pronta- · mente sino a toccare un massimo che si so-stiene indipendentemente dal contegno vario dell'indice tensiometrico , sta a testimoniare di una .a zione diretta miastenica va:;ale d el massi-. mo interesse farmaco-terapico. Ed io ritengo che eminentemente in conseg uenza di questa sua azione eustenica vascolare la caffe·i na u sata. per via endovenosa , valga a riporre in effi cienza funzionale , risvegliandone in secondo tempo i coefficienti neuro regolatori , un circolo collassato; .q uando, s'intende, la disfunzione circolatoria sia da farsi risalire a cause estrinseche alla intE\,orità strutturale delle pareti vasali. . È qui dove un aumento di tono si fa componente inizialmente assoluto della pressione circolatori a. È qui dove l 'azione della caffeina si identifica negli ·effetti, pur conservando un meccanismo diverso, all'azione dell'adrenalina. Effetti identici su basi farmaco-d,inamich e d iverse sono propri in realtà anche all'azione cronotro1pa positiva di queste sostanze; se è dimostrato ch e per la, caffeina la si de:ve all 'eccitazione diretta del n odo sinu1sale (Fredericc1 e Langecker) per la adrenalina invece ad eccitazione delle terminazioni dell 'accelerante. La tachicardia osserva ta in misura varia in tutti i soggetti n or1nali da ine trattati può farsi risalire, specie se di breve durata ed in forma iniziale , a questo meccanismo geneti co. 1

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** Può dirsi a corollario di quanto sono ve11uto scrivendo che le turbe funzionali del to·n o, per ' '.asq:-_paralj.si, di estensione e grado varii, rappresentano il terreno sul quale la caffeina somministrata per via opportuna ed in dose con grua compie le prove migliori. La via di somministrazione usuail mente adottata, la via ipo·d ermica, si rivela , per vecchia esperienza, impari al bisogno perchè insufficiente o per lo meno, anche se al servizio di dosi rilevanti, di affidamento relativo. È noto come la, caffeina in seno all'organismo umano venga rapidamente trasformata e prontamente e facilmente eliminata n ei su oi derivati (Zunz). Dosi distanziate non sommano i loro effetti terapeutici che in forma parzialissima e certo non previamente dosabile·. La veicolazione in circolo non è lenta, ma la quantità di sostanza portata sull'organo dal quale si esige Ja risposta funzionale, è assolutame11te inapp rezzabile. Orai è noto che importanza decisiva n ell 'e fficacia di un farma co spetta .1 lla quantità che vuole essere co11sona alle tì11alità preposte - ed alla condizione che essa quantità giunga ed operi in totalità e nell'unità di tempo sul1'organo o tessut o sul quale è diretta l'azione del farmaco stesso. Di fi:onte a gravi alterazioni funzionali di circolo, a manifestazione acuta e minacciante la via endoveno,s a si impone di solito come la sola atta a fornirci le garanzie desiderabili . La. so·m ministrazione e·xtra-venosa della caffeina € e rimane per questa , come iper altre sostanze ad azione elettiva sull'apparecchio circolatorio, un fattore mal sicuro. Identico con cet to Frankel esprime nei riguardi dei preparati digitalici. La caffe in ai da me usata è la caffeina in associazione natro-henzoica quale comunemente è posta in comn1ercio - caffeina ctgr. 25 , benzoato di sodio ctgr . 30 - . Le dosi impiegate variano da un minimo di cf.oOT. 20 ad un massimo di ct:gr. 50. Questa I.a posologia per 1'a.dulto. Non h o avuto occasione di applicare la terapia caffeinica endovenosa nel bambino. Va da sè ch e le dosi debbon o, secondo criterio subire una riduzione proporzionale al1'età del paziente. Ho avuto motivo di osservare che quanto 1na.ggiore è la caduta di tensione tanto più eJr vata è la dose del farmaco iniettabile $enza ch P. ne consegu ano n1anifestazioni di int olleran1a. 1


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IL POLICLINICO

Credo voter dedurre dalle osservazioni compiute. che non sempre la dose di 25-30 ctgr. rappresenta p er l 'adulto a circolo · collassato l'optimum ffi:··èon centrazione. I . risultati migliori sono stati da ·me conseguiti colla dose di -00 _ctgr. . . Dosè che· a qualcu·no potreb·:be ·apparire ec• cessi va. . . Ad ogni Jnodo giudico sempr~ c9n sigliabile aq~i~fonare ·la caffeina., n·ella quarl.tit~ voluta, ad lin cérto volume (8-10 cc.) d1 soluzione g lucosata iso o iperto11ica 'çhe , a parte qlia~siasi valore terapeutico su ssidiario, rappresenta il va·n tàggio di consentirci di pra,t icare l 'iniezione colla desiderabile lentezza e per questo mezzo di com1piere un più minuto dosaggio della quantità di caffeina iniettata, controll.a ndone pass'o passo la reazione vaso~otoria provocata. I saggii terapeutici . 9-~ me compiuti si sono · svolt i su div~rse categorie di collassati nel circolo . Sen1bra deducibi}e dai risultati ottenuti che condizione prima perch è l 'iniezione endovena di çaffeina p·r ovochi u·na pronta reazione circolatoria in senso eutonico è che l'alterazione permanga strettamente nell 'ambito funzionale , a parte quindi qualsiasi intima lesio ne tossica o settica degli orgal)i circol~1tori , dei vasi i 11 modo particolare. Sebb ene non da tutti valutata in giusta misura . la sofferenza vascolare non tiene davvero un posto di secondo piano nella patogenesi del collasso infettivo. L. I\..rehl seri ve: « per le malattie i11fettive dell 'uomo io ho l 'in1p·r essione che i dannj più gravi della circolazione dipendano sopratutto da par~lisi c·entrale dei vasi, dopo che ha precedut<) una alterazz~one l.ocale dei medesimi (V. Wiesel) ». E pjù oltre : cc Ortner ritiene che la paralisi vais colare preoeda di -regola il disturb·o cardiaco; il cuore spiega quindi da prima una maggiore attività. Con questa conclusione si accordano bene le o-s servazioni della nostra clinica)) . I. .a caffeina somministrata endovena in alcuni casi d.i collasso settico mi ha dato resultati apertamente negativi. Stando all 'effetto immediato , potrei dire il dan110 maggiore del be nnficìo ; il cl1e porterebbe a con cl ude,ire p er una inerzia de.Ila parete vasale, lesa nei suoi elementi costi tutivi , quindi inadatta a reagire prontam•ente e in forma sensib·i le allo stin1olo caffeinico. Una azione farma cologica vasostenica 1-:iù blanda e reiterata . accanto a provvedimenti disintossicanti o a11tifetti vi , trova qui un in1picgo p iù razionale delle do i massive di caffeina somministrate endovena . 1

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Di evidente effi cacia , per quanto spesso effi mera e!d a carattere pal li ~ tivo è }'.a dozione d1 questa terapia ·i:iei collassi da an-emia acuta specialmente se su~seguehti a:d entorragie ra.p irle e profuse. Qui la inieziorie endovena di caffeina sen1bra riscuotere il. circolo da una specie di stu-: pere in cui lai rapida deplezione sangujgna 10 · ha posto . · · La pressione r1sale, a volte in forma duratura, a volte in forma transitoria , per ten1 po sufficiente tuttavia a rendere attu.abile, in atmosfera di maggiore serenità, quei provvedimenti tera,p eutici ch·e la gravità del caso consig·lia. Dove la terapia caffeini ca endov·ei1osa troYa l'impiego più razionale e suscettibile dei mag·g iori b enefici è n ei gravi disquilibri fun zionali del tono circolatorio. Primo fra questi e di maggiore frequenza il collasso acuto post-operatorio ; vi stanno a fìa11co e sulle stesse basi fisio-patolog ich c il co11a "so secondario a rachi-anestesia , il co]la so secondario a gravi traumi viscerali o co1n11101iYo. Il meccanisn10 patogenetico di quesle sindromi circola,t orie ipotensive è )n certo inodo identificah1.le. La vaso-paral isi nel distretto dello spl an cnico n 'è l 'esponente di maggior ignificato . E. Krehl così i1e inquadra Ja funzione fisio_patologica: « Se i vasi addominali hanno p·erduto il tono, il san gu e rista gna in essi e le r imanenti arterie vuotano una parte del loro sangue nell'esteso serbaloio dello $plancnico. I malati diventano uebolj ' pallidi'; la pres ~io11 e­ arteriosa si abbas.sa e così ia venosa; il cuore lavora con poco sangue e con molta frequenza; spesso la coscienza va perduta. Si può dire che si tratta di una sottrazione di sangue clell .organismo nei pro·pri vasi a.ddomìnali. Secondo l 'intensità della par.alisi ·vasale la vita può d11rare solo minuti od ore. T11tLi i feno·m eni s.i possono aggravare qu.a ndo a lla para lisi dei va .. i addominali si aggiung·e quella di altre iìrovincie, però l 'importanza dello splancnico r sovrana >> . È di fro11te a queste evenienze 1)~tologi chc, non del tutto infrequenti. s1)esso a SYolgimento drammatico, che al chirurgo si impone l 'adozione di· una terapia att a a ri:p.ristinare nel termine più breve possibile l 'fq11ilìbrio dinan1ico del circolo. :E:: qui che la caffeina, se razionalmente llSc'.lta, costituisce esattamente in virtù della sua azione va o-stenica, od angio-regolatrice , azione immediata, il mezzo più aic concio al riJ)ristino dell'eutonia circolatoria. Dietro 1'im p11lso del tono risvegliato i Yo]11mi sanguig ni stagnanti rÌJ)r end ono il torre11te 1

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(ANNO

ÀLIII, I

U1'1.

11]

EZl O~ E

circolatorio; l '!,dro-mecca11ica del circolo tende a ristabilirsi; 1'irrorazione del cuore e dei ce11tri nervosi ne è avvantaggiata. Le interferenze neuro-cardio-vascolari vengono presto riportate sul piano di normalità. Il polso riacquista in volu·m e ed in tono , la pressione rimonta, la tachicardia progressivamente si riduce o si estingue , i] paJlore scorr1pare, l'infermo attesta spontaneamente di. sentirsi riavere e di ·pro<Vare un insperato soll1 evo.

493

PR:\TJCA

NOTE E CONTRIBUTI I STITUTO DI CLINICA MEDICA GENERALE DELL.\. R. UNIVERSITÀ DI ROMA. Direttore : prof. C. !FRUGONI.

Risultati in tema di terapia arsenobenzolica in soggetti intolleranti. .

Dott. FERDINANDO CoRELLI.

L"insor genza di fenon1eni di in tolleran za dullIASSLNTO . r ante cure arsenobe11zolich e costituisce non solo un grave ostacolo alla continuazione della c~­ L 'A. lla usato la caffeina natrobenzoica per ra, che quasi sen1pre allora viene ~osp~sa, ~r1, ·ia endovc•n osa n el collasso post-operatori·o, otvana o i P,azienti di una delle ter apie p1~ attr:e tenendone resultarti quanto mai soddisfacenti. contro la lues, ma è pure argomento d1 ansia Ritiene che gli effetti benefici conseguiti siaper il medico ch e tali cure dev~ ~0 11durre .. no da altribuirsi a d una azione elettivamente Non ·è dei vari fenomeni reatt1v1 che vogl1avasostenica esplicata dalla caffeina irnrn e sa din10 ora parlar e, dei quali abbiamo g ià trattato ret.tan1ente in circolo. altrove a proposito dell e emopatie da ar senoPer una azione eminentemente aingiotonica benzolo , ricordando la loro patogenesi , profidepongono in istretta armonia , le resultanze di lassi e terapia; ora vogliamo accennare alla alquanti esperimenti compiuti sull'uon1.o san? lJossibilità di continuare la tera~ia arsenobe~­ a valori pressori <liversi (iper, normo , ipotés1) zolica nei IJazie.nti che hanno preseintato teesaminato n el ~omportamento degli indici ten1\01neni reattivi di sorta. siometrico ed oscillometrico. Fino a d oggi vari m etodi sono s tati proposti La caffeina aumenta costantemente l'indice per ovviare a queste r eazioni ; si è ~nito ~11 'a~·­ oscill ometrico. senobe11zolo l 'iposolfito di sodi.o , il calcio, il Provoca un aumento notevole, ma fugacis ... i- glucosio, l 'etere, il bromuro di stro11zio, l 'eo1110" ,clella pressione, al quale segue una cacluta ina to di cesio , l 'autosier o ecc., n1a nessuno di o-rado vario in relazione, sembra, allo stato di questi m etodi si è imposto,. per cui esi~te net~ro-vegetativo d eil sogg·ett o di esperimento. tuttora, n ei soggetti intollera11t1, la controinLa caffeina agirebbe cioè, in sen so n euro- clicazione per l 'ulteriore proseguimento della tropo. prevalentén1ente sul complesso n ervo.so cura arsenobenzolica. che l1a funz ioni predominanti sull 'albero cirPiolti indica di far precedere u11 lratta111e11lo colatorio (orto o parasimpatico) determin ando con insulina e o-lucosio ; avulescu consiglia di in for111n più duratura (3-5 or e) o un modico scioaliere l 'arse~1obenz0Jo in una sol uzione di 0 au·n1en to cli pressione o una diminuzion e di sale biliare il deidrocolalo sodico ( clecholin), pressione, che può scendere al di sotto dei v~­ e in tal mddo 11a potuto son1ministrarc g randi lori 11orn1ali, o, ciò ch e è più frequente, un riquantità di ar enobenzolo in ten1po ~·ela.ti:a­ torno al livello pressorio cl1e preced e l 'esperimente breve , "e11za osser Yare feno111e111 d1 in111ento. tolleran za, e così pure Costinescu. Con questo n1etodo tutta,·ia, ch e da noi è stato usato d~ PUBBLICAZIONI CONSULTr\TE. Carneo, Bol~ i e Piolti , J acchia e Truffi , se . i F . ARNAUD. Thérapeutique pharniacologiqiie et 1)lal)UÒ aumentare la tolleranza dell ' o:gani.sn1~ tière 1nédic(JJle. Masson et C., éditeur , 1930. per gli arsenobe11zol1, nor1 si e:ita110 i .per~col~ L. B1s c HOFF. Jl mio nietodo i/; cura n ell 'insuffidelle alte dosi, infatti 4 degli 8 paz1ent1 ~1 cienza cardiaca. Riforma ~1ecl i ca, a. XLIX, n. 42, Bolsi e Piolti ebbero con l 'arsenobenzolo b1pag. 1565. L. KREBL. Fisiologia palologica. Trad. dal dot t. liato fenome11i reattivi cl1e in un caso arriva-. LUTTICRAU. Editore Vallardi, 1923. rono pure all 'agranulocito i. L. LuCL\ NJ. Fisiologia dell'uon10. Volun1P I . S. E. Tale som111i11i trazione di :\feosalvarsan ad Libraria. a lte do i in Decholin è pure suggerita con1e TAPPEINER-P1cc 1NINI. i\lfaleria nieclica e farniucoterapia. U.T .E.T., 1922. cura del tifo da altr i AA.: 2 gr. e persino 2,40 E. Zl.T:"Z. Elé 1nents de pharrnacod.v11a1nie gttnérole. gr. nei prin1i -!-5 giorni di malattia. Masson et C. , éditeurs, 1930. . , . . 'Cn metodo che ,.a raccogliendo sempre magIn. Elé 1nents de pl1orn1acodynan1ie speciale. lb1d ., g iori su cces i è quello proposto da Rebaudi. 1930. f.


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« IL POLICLINJCO »

Tale A., b·a sandosi sulle ricercl1e di Figari e Sivori, Sivori e Menniti, secondo le quali i tessuti albuminoidei del)' organisn1 o ridotti' allo stato di aminoacidi godono di una particolare proprietà disintossicante, ha proposto di sciogliere l 'arsenohenzolo in questi aminoacidi. ·F urono scelti gli aminoacidi del fegato secondo la tecnica Ptebaudi , sia per l'azione pessica del fegato quanto per la frequente- comparsa di fenomeni anche lievi di insufficienza epatica nei luetici in trattan1ento; tuttavia il . valore principale non ·è attribuito al fattore epatico ma all'aspetto biochimico di aminoacido del preparato, secondo un concetto quindi diverso da quello che ha portato all'uso, nelle manifestazioni in atto da arsenobenzoli, degli estratti epatici (Spiethoff, Milbradt, Belle, Zo)essi, Villaret, Justin Besanço11, Desoille, A.). Infatti g li estratti di fegato se hanno marcata azione curativa sulle manifestazioni moroose da ar·senobenzolo, non hanno, come ha visto S1Jiethoff, Ilebaudi, A., azione profilattica, mentre gli aminoacidi del fegato hanno azione profilattica ma manchereb b·ero di azione curativa. Il m etodo del Rebaudi consiste nello sciogliere l 'arsenobenzolo in due eme. di aminoacidi di fegato e poi iniettarlo endovena, si può iniziare la cura con gr. 0,30-0,45 e continuare anche a giorni alterni con 0,60-0, 75 e quindi O, 9·0, dose questa che p.uò essere ripe-. tuta 8-9 volte ed anche superata, r.a ggiungendo la quantità complessiva di 9-10 gr. Questo metodo, secondo Rebaudi, che l 'ha usato in 3 anni in più di 2000 iniezioni, mentre è perfetta1nente tollerato, non diminuisce l 'azione terapeutica dell'arsenobenzolo, in quanto il sifiloma iniziale e le forme secondarie cutaneo-mucose regrediscono nello spazio di tempo abituale. È permesso in tal modo di somministrare dosi elevate e ravvicinate di. neo senza inconven ienti e perciò di condurre una terapia particolarmente intensiva in breve spazio di tempo nel mentre che si può anche ovviare all'eventuale intolleranza verso l 'arsenobenzolo stesso. In qualche paziente in periodo secondario Rebaudi ha osservato alla prima e seconda iniezione delle reazioni termiche anche elevate che so110 interpretate come dovute a massiva distruzione di treponemi ed immissione in circolo dei loro corpi e delle loro tossine. A spiegare la m.a ggior tollerabilità degli arsenobenzoli con g li aminoacidi di fegato , sono state emesse alcune ipotesi. Secondo Rebaudi, la proprietà disintossicante degli aminoacidi sarebbe legata alla loro 1

[AN.NO X.LIII,

NUl\I.

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tendenza ad ancorarsi con altro materiale albuminoideo in via di degradazione faéilitando:il~ la ulteriore neutralizzazione. Castelli spiega la i11a~·.tri ore tollerabilità dei preparati arsen.obcnzolici con le epatoamine o con un processo rli condensazione tra l 'aminoacido e l'arsenobenzolo o, più probabilmente, con un processo di condensazione aldeidica dell'aminoacido, restando in tal modo impedita la funzione del1'aminogruppo libero che sarebbe la causa dei disturbi da arsenobenzoli. I vantaggi di questo metodo sono stati confermati da Maderna che anche in soggetti con precedenti reazioni febbrili e crisi nitritoidi, ha notato una perfetta tolleranza ; pure Sebastianelli l 'ha usato' arrivando a dosi molto elevate , 10 gr. in 20 giorni. Bènech recentemente ha proposto una. nlodificazione del metodo di Rehaudi; usando un aminoacido conosciuto, la glicocolla (soluzione al 4 ~b : 5 eme. fino a 0,60-0, 75 di arsenobenzolo, 10 eme. per dosi maggiori), ha ottenuto su 20 soggetti intolleranti, 16 risultati ottimi e quattro m eno buoni. Noi abbiamo trattato col metodo di Rebaudi, cinque soggetti che avevano prima avuto fenomeni reattivi; li riferiamo brevemente per il loro interesse pratico. L'arsenobenzolo fu sciolto in 2 eme. di aminoacidi di· fegato, la soluzione avviene rapidamente, l 'iniezion.e endovenosa, fatta anche senza aspirare sangue nella siringa, come si può anche fare per ridurre l'acidità, non ha mai dato alcun dolore. Nei nostri casi, trattandosi di soggetti tutti intolleranti, ci siamo preoccupati non tanto di iniettare forti e ravvicinate dosi di arsenobenzolo, come si può fare in altri pazienti, quanto di poter continuare la cura evitando le pericolose reazioni precedentemente su·b ite ed in questo senso i risultati sono stati ottimi. CAso I. - Don11a di 45 a.: broncopolmonite tubercolare apicale bilaterale. Eritema nodoso. Lues ignorata. . La prima iniezione di Neo ICI (gr. O,15) in acqua clistillata n on dà disturbi, la ·seconda, la terza e la q'!arta dànno dopo 2-3 ore, reazioni termiche sempre più violente fino a 40°, con stato generale compromesso, cianosi, dispnea. s.e~z~ intervallo si continua collo stesso Neo ICI in1z1ando da gr. 0,15 in 2 cc. di aminoacidi, poi 0,30 e 0,45: non si ha rtessuna r eazione. CAso II. - Donna di 25 a. : lues tre anni fa. Ha dovuto allora interrompere la prima serie di Neo per le violenti reazioni febbrili che ogni iniezione le provocava. Da allora non h a più fatto cure .. Si fa una serie di Neo ICI, da O,15 a 0,60 ripetuto tre volte, sciolto in aminoacidi, iniezioni ogni 5 giorn i : nes·suna reazione.


[ANNO

XLIII,

Nu~r.

11)

s EZIONE

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PRATl CA

I

CAso III. - Do11na di 42 a. : tabe. Inizia la cura con eosalvarsan e dopo la terza iniezione (gr. 0,30) compaiono dolori addominali, diarrea , anoressia, cefalea, vomito; cosi pure dopo la quarta (0,45) e quinta iniezione (0,45). Si continua con Neosalvarsan in aminoacidi da O, 15 a 0,60 ogni 5 giorni, senza iJ minimo disturbo. CAso IV. - Donna di 49 a.: anemia perniciosiforme luetica. Lues non curata. Gr. R. 3.100.000, Hb. 72, megalocitosi e anisocitosi~ condizio11i generali sca.d enti. Inizio con Neosalvarsan, 0,15-0,15-0,30. Dopo la seconda e terza iniezione, temperatura 38°-38° ,5, diarrea, vomito. 1\.llora si continua con Neo·salvarsan in aminoacidi (0,15-0,30-0,30-0,30) ogni 6 giorni senza alcuna reazione, si ha miglioramento spiccnto d ello stato generale e dell 'anemia. Avendo ottenuto questi risultati ci siamo decisi sEppure dop0 varie incertezze, a riprendere la cura nrsenobenzolica anche in nn paziente che aveva sei m esi prima presentato una agranulocitosi da sa1varsari. · Si tratta di un giovane luelico di 19 a. che aveva presentato all 'inizio di una cura arsenobenzolica endoveno·sa, dopo 3 iniezioni bene sopportalP, all a 4a_5s_6a. iniezio11e, delle violenti reazioni termich e (40°) che si sono con clu se in una agranulocitosi con angina e con batleriemia stafilococcica. Con la terapia epatica parenterale intensiva si è potuto portarlo a guarigione che fu segnata anzitu1 lo da una r apida ripresa dei neutrofili arrivando anche alla neutro.Olia e leucocitosi di r eazione (il caso è già stato descritto precedentemente). Ii1 simili casi è stato finora controindicato ripr endere la cura arsenobenzolica an che cambiando prodol l O O Yia di somministrazione. !n questi pazienti infatti l 'ipersensibiJità al salvarsan rimane di soli lo indefinitamente e li espone ad ogni tentati' o di ripresa alla ricomparsa della sintomatologia spesso con gravità crescente. Noi abbiamo injziato con grande cautela seguendo, prima e dopo ogni iniezio11e, ogni ora per 6 ore su ccessive, il numero dei globuli bianchi e la for111ula leucocitaria e la temperatura. Si iniziò con 7 ct g. di Neo in 2 cc. di aminoacidi, endovena; 11on avendo ::ivuto nessuna reazione si continuò con 0 ,15-0,30-0,45-0,45, ogni settimana. Durante tutle 1e iniezioni non Yi fu alcuna reazione terrnica , nessuna caduta leucocitaria o m odificazione della percentuale dei neutrofili, che oscillaro110 fra 55 e 65, n e-.ssun risentimento dello st ato generale. Il })t1zie n le da tale cura trasse noteYole vantaggio.

•••

Dai risultati ottenuti in questi casi appare, come risulta dalle osservazioni precedenti , la fa cilità di sciogliere l 'arsenobenzolo n egli aminoacidi d el fegato e la perfetta u a tolleranza in tutti questi pazienti ch e avevarro prin1a r eaO'it o all 'arsen ob en zolo son1min istrato col inet> todo abituale. ~ specialmente interessante il V caso 11erch è è il primo caso di emopatia n el qt1ale i riprende Ja stessa cura : esso pone il problema se si possa fare altrettanto anche in altri casi di reazione per es. c utanee (dermatiti) n ervo:::,e, (po]ineuritj , mieliti) epati ch e ere.

Dai casi finora trattati e d a questi si può pensare che con gli an1i11oacidi la t erapia· arsenobenzolica può forse anch e in altri simili condizioni essere ripresa, tuttavia occorre ugualmente in questo campo sempre una estrema prudenza, g iudicando caso per caso e se la terapia a rsenobenzolica non è strettamente n ecessaria è sempre con sigliabile andar cauti nel riprendere la cura. Ad ogni modo, oltre che dal lato teorico dottrinale anche dal lato pratico, è interessante sapere che nei casi in c ui siano già comparsi fenomeni di intolleranza anche g ravi e sia n ecessario continuare la cura, è a nostra disposizione un m etodo che oltre a permetter c i di somministrare d elle dosi forti rispetto a quelle usuali, ci può p ermettere di continuare impunemente ]a terapia st essa; e ciò, oltre che cosa utile per il n1alato , è motivo di tranquillità per il medico. •

Sono stati trattati col metodo R ebaudi (soluzioni dell 'arsenobenzolo in aminoacidi di fegato) cinque pazienti ch e avevano ii1 precedenza ·m ostrato fenomeni anche gravi di intolle. ranza, reazioni febb·r ili, dolori addominali, vomito, diarrea, cefale~, ed uno anch e una grave agranulocitosi. In tutti questi casi si è potuto riprendere e; continuare la stessa terapia sen za a lcuna ulteriore r eazione ; anche i.I paziente ch e aveva avuto l 'agranulocitosi non ebbe n essuna reazion e t ermica, n essuna caduta d ei leu cociti o dei neutrofili. Possiamo perciò confern1are i vanLaggi che questo metodo può offrire nella terapia arsenoben zolica in soggetti a questa intolleranti. BIBL IOGRAFJA.

Riforma ì\Iedica, n. lu, 1933; Rinnov. l\Iedico, n . 5, 1933; Ibid ., n . 2, 1934; Rinasc. Medica, n . 1, 1934; Ann . des m al. vén, luglio 1934; Prese ì\féd ., n . 45, 1935 . l\1ADERNA. llifor111a ~ledi ca, n 17, 1934. BÈNECH. Presse Méd ., n . 15, ] 935. SEBA STIAi'iELLI . Policlinico, ez. Prat ., n . 16, 1935_ ConELLI. Haematologjca, vol . XVI, 1935. SAVOLEscu. Comunicaz. oc. ~led. Osped. Bukarest , luglio 1930. CAl\TEO. Biologia ~led. , n . 4, 1932. B OL SI e ProLTI. Giorn . R. Acr. l\•Iecl. Torino. XCVI, REBAUDI.

1933. P1 0LTI. ì\lin . JACCHIA. Atti

ì\lfed. , 1935. Soc. Meri. Chi r. PadoYa, n . 3, marzo

e aprile J 934. 1 ·n u FF1 G. Atti S0c :\led . Chir. Padova, n . 3, maro e aprile 1934. J \ CCHT.\ e TnGFFI G. \rr h . f. Df>rmnt. u . Syphil., Band 170i 5.


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« IL POLICLINICO n

\

OSSERVAZIONI CLINICHE

rANNO XLIII, NuM. 11)

I "urinare, egli h a continuato il suo ordinario e quotidian o lavoro. Nel pomeriggio del 2 set tembre, in seguito a caUn caso rarissimo di cisti idatidea nella duta da una sca la a pioli, ebbe ad urtare fortevescica. (Guarigione spontanea) mente sull ':iddome. Rincasato fu colto da febbre ·preceduta il a brividi, da dolore violento, Jacerante ver il dott. SALVATORE SPADARO. in corrispondenza del pube irradiantesi verso l 'ombelico, rla vomito, da frequenza della urinazione . La cisti da echinococco in Sicilia è comunis- con presenza di sangue alla fine della minzione . Poco .dopo su tutta la superficie del corpo vide sima a causa della vita promiscua ch e i conta.dini ed i 1pastori fanno con i cani e con g li ani- comparire delle macchie rosse pruriginose. La tun1efazione addominale continuò a crescere a vi-sta mali domestici. cl 'occhio e, durante la notte, l 'infermo non riuscì Tutti gli organi e tutte le parti dell 'organismo più ad orinare. possono essere sede di tali cisti perch è gli emEsanie obbiettivo: Individuo di costituzione schebrioni esacanti, pervenuti nell 'inteslir10·, dop·o letrica buona; marca la denutrizione· mucose pallide. ' .. la scomparsa della cuticola dall'oos.fera per o·p eAssenza di iperplasie ghiandolari linfatiche nei ra dei succhi digerenti, - essendo la ' 'ia dige- territori esplorabili. rente l 'unica accettata da tutti gli AA. - enAll 'isp ezione degli arti, del torace e dell 'addome trano in circolo e, per il sistema vascolare san- si osservano sollevam enli p apulosi più o meno rog11igno o linfatico, vanno a ferma!si e svilup- tondeggianti e delineati, di colorito rosso alla periferia che è facile individualizzare per un 'ortiparsi in qualunque organo o tessuto del corpo. caria. Per ordine di frequenza le cisti da echinococL'esame del torace e dei visceri contenutevi rieco si riscontrano nel fegato, nel peritoneo, nei sce negativo. Fegato e reni nei limiti normali . pulmoni, nei reni, nella milza; molto raramente La milza deborda appen a dall 'arco costale con nel cervello, nel cuore e nel midollo sp~nale. margine duro, sottile, indolente. ~fogliar1do l 'est6sissima bibliografia medica All 'ispezione dell'addome si n ota in corrisponitaliana e straniera ho dovuto constatare che clenza d ella regione ipogastrica una sporgenza finora non ·è stato riportato da al·c uno l 'ubica- molto notevole, sferoidale, della grossezza della testa di un adulto che sorge dal di dietro della sinzione primitiva della- cisti da echinococco nel-· fisi pubica e va a due dita trasverse in sotto della la vescica. Tale ubicazione risulta eccezionale cicatrice ombelicale. 'fa1e tumefazione è nettamente limitabile, a su per cui non mi sembra privo di interesse illustrare il caso occorsomi, per rportare il mio mo- perficie liscia , poco dolente, non spostabile, di consistenza duro-elastica. Non si notano pul sazioni desto contrib·u to in materi.a. sulle regioni che la limitano. Dopo l'esame sommario dell 'ammalato, che reIl mattino del 3 settembre 1934 sono ·stato chia· clama insistentemente per farlo urinare, mi pren1ato di urgenza per assistere G. P ., di anni 47 , murai avere un catetere molle Nélaton che introconiugato, contadino, da Favara (Agrigento). dussi in urelra tenendo presenti tutte Je precauI elati ereditari e ge11 tiliii sono completamente zioni necessarie per tale intervento. 11egativi. Ila rnoglie e due bambini sani. Mi · fu impossibile introdurre il Nélaton perchè Il paz. ha sofferto u11a m::tlattia esantematica era ostacolato, si fletteva, si ripiegava al suo indell'infanzia (morbillo) e, all 'età di 30 anni, la gresso j n vescica. malaria. 1S<Ystituii tale strumento con un catetere metalHa abitato case umide ed antigieniche; si è ali- lico il quale, durante l 'introdl1zione, incontrò, 1r1enlato scarsa1nente.; 11a condotto una vita assai presso il ·Collo, un corpo teso elastico che ostrl1iva faticosa ed, a ragione del suo mestiere, ha convis- l 'apertura del.la vescica con una resistenza che riusuto con cani ch e spesso mangiavano n ella stessa scii superare facilmenle imprimendo una lieve scodella del p<\drone. spinta allo strumento. Non ha sofferto ble11orragia, nè lues. Tale ostacolo non dava la sensazione di un cal• I prir11i disturbi, rifere11tisi alla n1alattia in cor- colo o <li un tumore duro, bensì faceva pensare ad un adenoma, ad un papilloma. so, risalgono a circa quatlro anni addietro; in quell 'epoca, senza cau·sa apprezzabile fu colto sul laIn ogni modo ero .r iu·scito a vuotare oltre un livoro, da un d olore ac.:uto ed improvviso al basso tro di urina, di colorito torbido, esaJante un odore ventre in corrispondenza della vescica. Ha avuto putrido ammoniacale, quando il flusso ebbe a cesdisturbi digestivi, vago torpore, debolezza genesare bruscamente. rale. Attraverso il catetere iniettai, in vescica, deJl 'ac:. Successivamente ebbe ad accorgersi che i! ven- qua sterile p~r riattivare il flusso dell 'urina, ma 1.!'e s'era gonfiato e ch e gr adatamente era aumen- non riuscii allo scopo. tato cli volume da paragonarlo, come diceva, ad Per tale brusca interruzione del flusso dell 'uriuna gravidanza al quarto mese. n a, maggiormente 1ni fernlai all'idea di trovarmi Le condizioni generali del paziente però si sono o.vanti un tumore villoso della ve·scica, ricordandomi, a proposito, del segno della valvola o sinmantenute relativamente buone perchè, tranne un fa'Stidio alla vescica avente i car atteri di sensazio- toma del Marion prodotto dai villi di un papilloma ne gravativa al perineo e bruciore alla verga nel- in vescica, villi che vengono attirati dalla corrente


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S E ZIONE PRATICA

dèll 'urina quando (ruesta comi11cia a fuoriuscire e che vengono ad otlura.ré i fori d~Ìla sond a. .

essa cisti non era secop.daria ad una probabile cisti del rene, dalla quale - dopo un ' eventuale Nonostante la fuoriuscita dell 'accenn~ta quantità di urina. la tumefazione addomi11q.le preesistente,· rottura -- era partita una figlia cisti che, at· sebbene ridotta di poco, non era scon1parsa, rima- traverso i calici , la pelvi renale e l ' uretere, era 11eva pressoch è a tre dita i;n ·sotto çlella linea om- riuscita . arrivare iin vescica, poichè tutti i sinbelicale trasversa, si manteneva 'liscia, di consi- tomi ed i dati obbiettivi escludevano tale ipos len za cluro-ela-stica ed alla leggera pressione, comtesi stan lechè i due reni era·n o n ei limiti norJJina ta con 1a percussio11e, st1scitava un senso di vibrazione: pre-sentava l 'esiste11za del caratteristico 1nali, si presentava110 sa11i ed il paziente · ebbe ad accusare fin dall 'inizio il suo male in vesinton1a del fremito idatideo. • • Il .caso era. jnteressante, n on poca, ~a mia fitusc1ca. banz;>.. nel formulare la ·d iagnosi. Sarebbe stato int eressant~ p er un i11aggiore Dopc ì 'emissio11e di quella ·accennata quantità valore chiarificativo praticare · delle indagini cli urina, le sofferenze del paziente s 'erano alquanto alleviate sicchè potei lasciare 1'ammalato pro- più pr,ofonde di laboratorio in rigllardo ·a lla 111ettendo ritornare nel pomeriggio. per pralicare eq&i11ofìlia, alla .p rova di deviazione di con1.plela p·unttlJ';.\, élella vescica, <::ualora non avesse più 1nento, alla reazione del Gheélini W eimb·erg, urinato. Però durante la mia assenza . era avvenuto un alla intradermoreazione del Casoni ecc. ma si fatto nuovo: ·in seguito a ~riolenti ·$forzi per uri- è dovuto rinunciare a tanto sia per il fatto 11are, il paziente aveva eh1essd Yescicol~ rotondeg- compiuto , sia ancl1e · per ragioni ambientali. gia111ti, innumerevoli e molteplici, gra·n di, m edie Un ' a] tra considerazione ch e ci offre il IJree piccole d a raggiungere il volume di 'un pisello, di una castagna, di una noce, di un uovo di co- sente caso è che la cisti del p·a ziente ebbe uno lombo, nonchè varii frammenti e lembi di mem- sviluppo lentc1, senza speciali distµrbi sino a branelle. Tutto questo materiale me lo vidi por- che sopravvenne il tr.a uma cl1e provocò l 'epi, tare al mio studio in un grosso bicchiere da uno logo. · cl ei familiari. Col trauma forte dell'addome· - caduta dalDi fronte a,d un dalo obbiettivo così preciso, sicuro e patognomonico l a diagnos} ·di cisti idatidea la scala - si ebbe a determinare . uno sc uotiprimitiva della .vescica si impç>neva: quelle vesci- mento di tutta la sacca che si trovava enor<"ole, alcune rotte ed afflosciate . altre contenenti menente distesa per le numerose cisti figlie un liquido chia.ro~ limpido (açqu.a di rocca) - che che stavano stipate nella su a cavità e contema.Il 'esame microscopico mostrava scolici invaginati e sgusciati ed uncini - rappresentavano delle ci- poraneamente si eb bero ad a\ verare tali fatti sti figlie; n1entre le mernbranelle appartenevano flogistici da causare la rottura della sacca e alla sacca della cisti madre che s'era rotta ed lo svu otamento del suo contenuto in vescica aperta in vescica. per cui l 'eruzione di orticaria dovuta al rapido Rivisto il paziente, che si prese11tava molto sollevato dalle sofferen ze, ebbi ad osservare che la tu- assorb·i mento dei suoi principi tossici. Il paziente eb be a gua:çire s.pontaneamen te mefazione addominale era di molto dimin1-iita e si er:i .ridotta alla grossezza dj una arancia. del suo male senza alcun intervento chirurgiL'ulteriore andamen to della malattia procedette co, iJ che si spiega col meccanismo della comregolarmente: i~ pa.zien te continuò ancora, per diversi giorni, ad emett<:::re, per via uretrale, altre pleta evacuazione ed espulsione delle cisti fiYescicole più o meno piccole, alcune anche in pro- glie e della sacca della cisti madre attraverso cesso di macerazione ed anch e un volumin oso lem- il canale uretrale. bo di membrana, che dai carattP-ri macroscopici, Come in . proposito la letteratura registra caessendo costifuifa da1varii ·stra ti co11centrici fibrosi a lamelle con una parete di colori to bianco-1n adre- si di cisti da echinocco del pulmone e della IJerlacea, granulosa, fu facile riconoscere essere ap- p leura guaritesi per l'evacuazione attraverso partenuta alla sacca della cisti rnadre. l 'alber o bronchiale o attraverso i t egumenti Dopo circa due mesi il paziente era guarito ed esterni ,. fra uno spazio intercostale ed un 'a ltro, infatti , egli d 'allora h a ripr~so le suè abituali occosì, nel caso presente, l'evacuazione è stata • • cupaz1on1. più facile , più agevole per un canale n at u rale Lo svolgime:µto e la soluzione del sopra citato qual 'è 1'11retra . caso clinico ha delucidato luminosçtm ente ogni RIASSUNTO. du bbio sulla malattia del pazi,ente ch 'era affet to ·d a cisti idatidea i)rimitiva della vescica r otL ' A. descrive un caso di r ar a localizzazione tasi in sèguito ad un trauma e, g uarita spondi cisti idatidea primitiva della vescica , rottasi taneamente. a causa di un trauma e g uari tasi sp on tan eaEs ~ a cisti infatti e·r a primitiva, s 'era iniziata m ente senza alcun inter vento chirurgie~. e svolta esclusivame~té in . vescica· per ch è n on . • Favara, aprile 1935-XlJl . <'ra a sociata a cisti di altro org~no o viscer e; 4

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« IL POLICLINICO »

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SUNTI E RASSEGNE UROLOGIA. Tnbercolosi del rene nell'infanzia. (O. L.

ADDISON.

British Med. Jourri., 28' set-

temb·r e 1935). La tuber colosi del rie.n e, ecoettuata la forma miliarica, è fra le più rare manifestazioni della rr1alattia i1ell'infanzia, e relativamente pochi sono i casi in fanciulli al disotto d·e i 10 o 11 • anni. Nessuna età, ad ogni n1odo, n•e ·è esente e casi avanzati possono essere osservati anche r1 ell 'infanzia. La tuber colosi miliare del rene è invece un reperto frequente all'autopsia di fanciulli morti per meningite o per tbc. generalizzata. Ad ogni 111odo la frequenza d ella tbc . r enale è stata negli anni passati considerata al disotto del suo reale valore. Nei primi stadi della malattia , che possono persistere per alcuni anni, non vi sono sinlon1i urinarii e la piuria è così lieve e spesso così intermittente, che non viene notata, a meno che non siano fatti ripetuti ed accUJrati esan1i di urina. È certo ch e se una ricerca sistematica fosse fatta regolarmente in tutLi i bambini · che presentano una qualsiasi forma di tubercolosi chirurgica o ematogena, si verrebbero a scoprire molti casi di lesione tt1bercolare d el r ene. È stato affermato che una bacilluria tubercolare, - e cioè una filtrazione di bacilli tubercolari - p uò esistere a11che sen za che vi si.a una lesione r enale: ma d 'altra parte ]a presen za di una piuria, anch e se micr oscopica , può essere consid erata come prova di una lesione renale . . Le prove sperimentali poi hanno anche dimostrato che la teoria della filtrazione dei baci.Ili è falsa . Medlor ha potuto constatare ch e di 30 pazienti morti per t.b.c. polmonare, 22 avevano lesioni renali, che non avevano dato luogo a nessun sinto1no . Band in 174 casi di t.b. c . est.raurinaria con bacilluria ma sen za alcun se· gno in vita di lesione t.b. c . del r ene, trovò all :autopsia solo lesioni microscopiche di t.b. c. Secondo Joung cc I 'infezione originaria è prati cam·ente sempre limitata ad un r ene. Quando il rene dall 'allro lato è coinvolto è troppo tardi per un interven to ». Questa opinione è difficile a d accettarsi , tanto più se si _pensa che la t.b. c . r enale è ematogena in origine. La lesione è sempr·e più accentuata in cor· rispondenza della midollare che non della corteccia. '\iari tipi di lesion e sono stati d escritti, fibrosa, fibrocavernosa ed ulcerosa ma non vi è differ en za esseii1ziale fra essi ; prest o o tardi anch e l ' uret er e viene coinvolto , sia per ulcerazione direlta ch e per il passaggio dell'urina co11ten ente i bacilli . I tubercoli formati si lun-

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go l 'uretere vengono a formare delle ulcer~ che presto si espandono lungo tutto I 'uretere $lesso. L'uretere può dilatarsi molto , la mucosa essere distrutta ed il lume spesso bloccato da granulazioni e tessuto fibroso. La vescica anche viene coinvolta ed assume Jenta1nen te il caratteristico aspetto della -cistite t.b.c. Sintomii. - Nei primi periodi di invasione~el rene. n~n vi sono . sintomi ed il solo segno e una p1ur1a molto lieve, generalmente interrr1ittente e scopribile solo con l'esame microscopico. Opportuna anche l 'inoc ulazione nella • ca.via . L 'en1aturia è quasi invariabilmente il primo segno ohieLtivo e spesso .p resente per 1-2 o 2 t ore. L'emorragia si presenta in seauito ad interva_lli associata con una intensa piuria , ed è quasi costante negli stadi più tardi,·i in cui. la lesione vescicale è generalizzata. L 'urina è acida e raramente contaminata da alt.ri germi. Negli stadi più Lardivi si trovano !{re1.1era~m~nte ~l B. coli e g li streptococchi, Nei primi stadi lo stato generale rimane inalt ~rato e un decadimento generale delle forze s1. ha quando la malattia è già avanzata. È . frequente una pi'r1essia piccola irregolare: fort~ attacchi febbrili a 39° stanno generalmente a dimostrare la presenza di una infezione da B. coli. Il dolore non è mai troppo accentuato, m.a se vi. è. in_fezione da coli durante gli attacchi f.ebbril1 s1 ha forte dolore lon1bare · il' dolore può anche essere riflesso a11 'addo~e . All 'esame il rene non si mo tra gen eralmente aumentato di volume, ma p uò esserlo poco e dolente alla palpazione. L'aumento di frequen za delle mi11zioni si ha qua:ido l~ vescica è già coinvolta. Quando la vescica è intettata le nl inzioni si fanno· sem~re più frequ,enti fi110 a quando no11 si stabil1 sce una cornple ta inconti'n e•n za. . La ~r~tter~stica più not evole di tutto il quadro clinico e la completa assenza di dolore· alla minzione, sia duranle ch e alla fi'n·e cli ef'. a, anche quando la capacità vescicale è ridotta al minimo. Se il dolore è presente ciò è dovuto ad una i11fezione contemporanea da B . coli o da s1.reptococco. Diagnosi. - La diagnosi si fa con la ricer ca de·l b. di Koch: in ogni caso di piuria cronica o intermittente inspiegabile è necessario un accurato esame dell 'urina da questo punto di vista. Il bacillo si trova difficilmente nei primi stadi e spesso è presente ad intervalli. Anche negli stadi avanzati della m alattia i segni e sintomi sono semplicemente quelli della cistite cronica e cioè la piuria e . l'aumentata frequenza delle minzioni o e11uresi_. L 'esam e radiografico può dimostrare aun1e1Jtata den silà del ren e o rl an ch e aree calcaree m entre un pi elogra mm a di f'cendente dimo-'

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!:>J::Z l ONE PRATICA

st rerà l 'irregolarità d ella pelvi e la distruzione d ei caljci. Il metodo d ella pielografia ascendente, che pur è stato in questi casi condannato perchè capace di aggravare il processo, è pure in al~ cuni casi n ecessario per ottenere una buona visualizzazione della pelvi. Un vero peri.colo di questo n1etodo non esiste. Anche la cist oscopia è sempre n ecessaria. All'inizio la vescica può apparire perfettan1ente sana OJ)pure può notarsi un piccolo rossore attorn.o all o sbocc;o di un uretere. Più tardi p·o chi tubercoli ed una o due I)iccole ulceri app·a io110 attorno al1'ureter e leso, seguiti da infiammazione d el trigono e ulcerazione alla base della vescica. Infine l ·infiammazione divenuta gener ale e l 'edema e l 'ulcerazion e aumentano in tale ma11iera ch e è spesso impossibile trovare gli ori(ici u r e l erici.

Corso della malattia a. prognosi. -

Nei primi stadi, quando i segni sono costituiti da llna costante piuria ed aum~n tata fr equenza della minzion e, la malattia progredisce lentamente e possono trascorrere molti m esi ed anche anni prima ch e si verifichi una lesione gen erale d el r en e. :È an che certo però ch e una buona parte di questi casi possono anch e g uarire, per quanto l 'opinione della maggioranza ... ia contraria a q u esta ' 'eduta. Quando però la n1alattia è abbastanza avan zata, è improbabil e che essa possa venir arrestata , per quanto ten tativi di gu arigione delle lesioni non siano rari , come è di111o ~trato da aree localizzate di fi'})ro . . i e di calcificazione.

Cura. Kei pri111i stadi dell 'infezione, e cioè prima cl1e i sintomi urinari divengono evidenti , il bambino dovreb·b e essere curato in sanatorio, preferibilmente a letto. Una cisto· scopi a ed un e ~ ame pielografico possono e sere evitali in questo primo stadio. L'urina cleve essere esaminata ad int ervalli regolari tentando anch e di stabilire se la malattia è in progresso. Quando la malattia è avanzata e non associata con altre lesioni attive la nefrectomia ciovrebbe essere praticata purch è il cat et erismo ureterico dall 'altro lato non abbia rivelato la presenza di germi d i J{ och e la funzione renale sia buona. Anch e però se l'altro rene è leso, purchè non gravemen te, la nefrectom!a p uò essere praticata con vantaggi.o , tanto più ch e sen za operazione si è sicuri cl~e il p. verrebbe presto a morte nlentre la n efrecton1ia d el rene più malat o servirà certan1ente a prolt1ngarg li la vit a. Quando la tubercolosi d el r en e è associata con altri focolai tubercolari atti,1i, come car1 r ,·e rleb-ral c ed altri focolai os ei , prin1a cl1c si intraprenda l 'op erazione è n ecessario considerare accuratamente le condizioni generali de] ban1bino e g iudicare quale d elle du~ lesioni , e quella renale o cruella ossea, s1a la

più attiva e più importante, onde ri,·olgersi prima ad essa. Nel complesso il futuro dei n efrecto1nizzati è abbastanza buono ed è sorprendente quanto rapidamente una vescica tubercolosa possa guarire ed i bacilli di Koch sparire dall'urina una volta ch e il rene m alato è stato asportato . I vari casi operati dall 'A. con successo sono una n etta conferma di questa a sserzione.

G. LA

CAVA.

E' giustificata la sezione del tratto di unione del rene a ferro di cavalJo ~ (CHWALLA

R. ~4.rcli . Klin. Chìr. , vol . 1 ·2. lJa-

g ine 590, 193'5). L 'A. osserva ch e Rovsing è stato il pri1no a m ettere in evide11za la sindrome dolorosa C(lratteristica d el r en e a ferro di cavallo dovu ta alla compressjone ch e il tratto intern1edio esercita sull 'aorta ·e sulla ca,ra e rapprt~ SPJ1tata da una pulsazione aortica addominaler da dolori addominali e alterazioni d·ella i)eristalsi . Questa sindrome compar e durante l 'eslen sione d ella colonna vertebr ale e -scompare in pos.i zione supina. In alcu ni casi , .ap·p ena sezionato 11 tratto· i11ter1nedio, si è visi o 1'allontanamento a scat1o d ei due r eni e il loro spostamento nelle :regioni lon1bari . I ri sultati postoperatori sec?ndo Rovsiug· so110 ottimi e g iustifica110 senz·altr? questa ?perazione ~be egli co11 ... iglia di e~egu1re p er via Lran peritoneale. Suc.cessivan1e11t.e da vari AA. so110 state fatte delle obbiezioni alla sezion e dell 'istmo del rene a ferro di cavallo anzitutto affern1ando che i risultati })OStoperativi non erano ... oddisfacenti , poi che I 'intervento poteva portare a complicazioni anche. g ravi come fistole orino. se o a en1orrag ie quando l 'istmo sia 1~i uttosta SJ)eSSO. L 'A. è invece favorevole a questo i11ter,-ento in b,a se all 'esperi enza personale di due casi 01>eraLi già da anni e perfettamente guariti. Occorre µren1 ettere una diagnosi precisa TLOn solo dell 'esiste11za del rene a ferro di ca,·ullo, 1~el ativan1ente facile grazie alla pielografia endovenosa 111a anche precisare esattam ente la sede d ei cali·c i per evitare che n eT taglio dell ~istmo uno di essi venga a1)e rlo e sia cau sa di una fìstola o rin osa po to1)era I i' a. La via da seguire è quel1a transperitoneale perch è permette di dominare faci1me11te la malforn1azione e procedere con sicurez1a alla sezione d eJl'ist1no nel punto più adatto. ~on cr ede s1a n ecessario di associare la nefropes.. 1 dei reni diYisi. ' ' -\.Lno:x1.

Clinica e terapia chirurgica delle piccole idronefrosi dolorose. (ALLEl\1ANN. Zeitsclir. f. [jrol., v. 29, p . 41-1 , 1935). Secondo l 'A. la pelvi ampollare degli anatnn1ici è un'incipiente idronefro i . cl1e in certe

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POLICLL.~I C O

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.c ircostanze può dare di's lurbi e condurre a nurr1erosi errori diagnostici. Sua causa è un 'aca1.asia (mancanza dell 'apertura riflessa d ello .sfintere pielo-ureterale) che detern1ina la dilatazione ·d ella cavità a n1onte; similment,e, a ·quanto accade n el pilorosp asmo dei n eo nati , Jlel n1egacolon , ecc. Il quadro clinico di queste cc piccole idronefrosi dolorose » non è affatto· c.aratteristico. Si tratta di soggetti pallidi (pseudoanemia spa:stica peri~eri ca), in genere stiti'ci , facilmente irritabili. cl1e accusano dolo['i vaghi alla !'egio · ne lombare o alla rr1età omolaterale dell 'addo1ne o alla fossa iliaca; i dolori possono insor.r:e;e dopo i pasti , si esac.erbano ~ol cammino e con le fatich e, sco1n1)a1ono a r1po·s o; talora :interven gono ver e e propri e coliche, 11esso con 01naturie microsco·p ich e. P·er lo più vi'e ne fa tta uria diagnosi errata, ch e conduce spesso (n ella rr1età dei casi dell 'autore) a un intervento , in g,en er e di appendicectomia . La di'a gnosi può esser fatta con esatte rioer cl1e urologiche.: l 'esa1ne .dell'urina dà poco o i1ulla; la cromocisto · ·copia esatta ha gr ande importanza perchè inette in evidenza una diminuzi'one della funzion·e (n1odico ritardo ·di eliminazione e scarsa i 11tensità d el colore) del r en·e malato. Il cateterismo ureterale dimostra un maggior o minore residt10 nella pelvi. La pielografia r etrograda dà il quadro caratteristico dell.a dilatazione an1pollai~e della pelvi con st·enosi del prim.o tratto d ell 'uretere. La cura ,è chirurgica : vengo110 usualmente ~)raticate la U·e fropessi a lta sec. l\.larion , la ener'\1azione dell'ilo renale sec . Papin , la decapsulo.zion·e . L 'A. propone un 'operazion e nuova: la se.zione extramucosa ·del muscolo pielo-ureterale. La tec11ica consiste n ella . pr eparazi'one esatta della pelvi e dell 'ureteire ali ' origine e nella inc isione longitu,d inale della parete fino alla mu.cosa JJ.er un tiratto di I 1/2-2 cn1. m età sulla pelvi e m età sull 'uretere. L'A. ha praticato , · .con buoni risultati , 20 volte n ello spazio di 4 a nni questo inteirvento cl1e egli con sidera cau·sale. P. STEFANINI. 1

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• ,, a s11one ,,. Vesc1ca ·~

Arcl t. f( lin. Chir., VoJ. 183, pagine 568, 1935). L 'A. ha osservato tre an11i fa un p·aziente colp ito da papillomatosi recidiva della vescica con :gr ave risentimento delle condizioni generali. Ritenne ch e ci fosse una indicazione assolut.a alla .ci '"' tectomia e studiò un metodo di formazione d i un nuovo serbatoio peT le orine ch e egli .cl1iam·a vescica a sifone. Prescelse un'ansa digiunale alta per ch.è in questa sede l 'intestino è povero di gern1i menl re anastomizzando gli ureteri con anse basse del tenue o con il colon ,è quasi regola assoluta 1a pielonefrite ascendente. ' ' enn·e resecato un fratto di 35 r m. manten endolo in r elazion e con 1('E1FFER·r .

il r.a1110 dell 'arteria n1ese11teriale i11 modo che la 11utrizio11e ù ella i)arele fos e a sicurata n el n1odo più completo. La continuità dell 'intesti110 ve11ne ristabiJita co11 anas lon1osi ca1)0 a capo. Nel tratto di digiuno isolato a llacciò a l capo superiore i due ureteri dopo averli sezionati quanto più vicino era possibile alla vescica e jsolandoli per h·I"eve tratto. L ' uretere sinistro fu fatto passar e sotto I '.a rteria n1e·senterica e allacciato ali ' ansa assie111e a quello di destra. Il moncone inferior e del tratto digiunale ileale Yenne torto di .180° e fatt o IJa · are attraverso un'asola d el r etto abboccandolo alla p elle. In qu esta maniera ottenne un pseudosfinter e ch e pern1ette .all 'an sa di conten er e 200 eme. di . urina. Il paz1ente sopportò bene l 'intervento; dopo un mese venne 1)raticata la cist ectomia tot.a ie. Il risultato a distanza è ottimo; le urine sono ch iare e senza germi; la contenz io11e n ella r1uo'1a vescica abb·astanza buona. V.\LDONI.

DERMATOLOGIA. Recenti progressi nel trattamento deJle malattie della pelle. (J. T . I NGRA1\II. Th.e ]Jraclilioner, ottobr e 1935).

La tendenza prevalsa I) e.g li u ]timi anni ad interpretare la d·err11atologia in più stretto· rappc rto con la 1ne<licina generale. ha condotto ad importanti progressi n el trattamento delìe malattie cutanee, le quali possono essere esrJr essione di fattori tossici , infettivi, m etabolici o p sico-nevrotici . 111 molti casi è .eflìcace il trattamento ·d i16teL.ico : p articolarn1ent e imJ>Ortau te è la r estrizione degli am~lacei, d~i dolciumi e dei g rassi n elle dermatosi seborro1c}1e e c.atarrali. No11 scmpr·e tuttavia la dermatologia attende i progressi della inedicina interì1a: molto efficace è la Lerapia aurica n el trattamento del lupus eritematoso·; l 'A. preferisce la via endovenosa a dosi molto minorri di quelle u sate nel trattamento de1la tubercolosi. In qualch e caso la der1natologia addita la via alla 1r1edicina od a lla chirurg-ia : tale è il caso per il tratta1nento conservativo dell·e sepsi cutanee. l'i··elle infezioni folli colari è preferibile la m edi cazione occlusiva all 'i11 tervento; per foruncoli persislenti localizzati in una r egione la rrtiglior cura è r appresentata dalla r oentgenf.er.apia, cl1e costituisce I "unico trattam en~o appropriato del favo; affezi'o ni settiche p iù profonde l)Ossono avere un aspetto derma~olo­ giGo (piaghe c.o~secu~ive a tra~ta.Il'!-ent_o chirurgico di cellul1t1 o d1 osteom1el1t1, fisto1]e ossee ecc.) : oltre al calore radiante è utile in tali casi la terapia locale ultraviolretta e specialm ente l 'olio di fegato d i merluzzo . L 'epidermophyton ing uinale è anch e cau sa di infezioni clelle dita dei J.1iedi : casi recenti rispondono all 'uso dell 'ung·u ento di V\lhitfì eld o d el verde di malachile; i c.:a i cr o11ici son o difficiln1ente 1

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.[ANKO XLIII, Nu!\r. l l j

.trattabili: si ricorrerà alle sostanz,e coloranti ed ai raggi X. Il p ersistere di molti casì di in.lertrigine è dovuto alla presenza di pityrosporon: il trattamento più appropriato è quello : ,tediante sostanze coloranti, quali il verde di 1nalachite. Per quanto riguarda le affezioni _gravitazionali delle gan1be, u11 grande pro_ gress~ è slato rappreser1tato dal b·en·daggio con r>laster elastico, la cui tec11ica ·è stata perfezio11ata e i)recisata da Dickson \Vright. Questa terapia rappr·esenta u11 m ezzo temporaneo peF ridurre la congestione e l'ed ema : se la . causa d el disturbo rjsie<le n e,l la presenza d i ve.n e ·varicose, si ricorrerà alle iniezioni sclerosanti. ll lupus vulga ris è incurabile senza il trattam.ento prolung·ato con rag·gi ultravioletti. La 1)soriasi. r eg·redisce rapidan1ente mediante l ' e~posizion e ai raggi ultravioletti. Il lich en plar1us risponde spesso alle iniezioni di arseno· ~alicilato di n1ercurio ; anch e il trattamento ·con raggi ultravioletti è b·e11efico. La roentgen·terapia superficiale è u sata in un ·g ran numer o di affezioni c utanee: deve esser·e associata a] ·trattamento geneTale e locale. 11 prurito ; l 'ecze1na, le der111atosi seborroich.e e quelle pru riginose rappresentano le condizioni ch e più risentono della radioterapia. · Nel trattamento ·dell'acne i ragg i X h.anno azione maggiore di a ltri nl·ezzi ; così pure è. n ella rosacea, asso.ciando I 'uso di un ung uento. 0

I\il.

NuNBERG .

La radiumterapia dei naevi. ·(N . S. FINZT . The Brit·ish 111ed. Journ. , 28 settcn1br e ì H:35).

. Un a d elle prin1·e applicazioni medich·e d el radiu111 è ·stata la cura di questa d eformante -n1alattia. I prin1i t entativi , fatti da Don1inici , con raggi y 111olto filtrati, d ettero risultati di molto su1)eriori ai preced·e nti ; prin1a infatti si u savano raggi J)OCO o niente filtrati e si ave., ra come e·sil.o u11a cicatrice , per cui salvo il vantaggio de lla 11011 do]1orosità d ell\'inteirvento, il m etodo non poteva dirsi sensibiln1ente superiore agli altri fino allora u sati, e specialm ent e a quello d ella n eve carbonica . Oggi invece la tfrapia t e nde a lla con1pleta sparizione d e·l n.eo ~enz a alr urta cicatri ce e ciò è molto spesso ottenuto. Prin ci/Yf. f on.dan·1.. e11lali di questa terapia ·son o : A) c urare il i-;aziente il JJiù presto possibile e in ogni caso non oltre il primo anno di età. 111fatti ) a mano a mano ch ·e il piazien te cresce irL età il n eo diventa semvre meno sen sibil e aJle irradiazioni rispetto ai t essuti circostanti . -Del r esto, per quanto i risultati non siano a ltrettanto .buoni , una tQ.le terapia è anche at ·t·t1abile nei bambini più grandioelli ed anch e ne~·Ii' adulti·, · B) ~rli effetti d el trattamento sono molto ~l enti a 111anifestarsi e si prolungano per lo m e~

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SEZIONE PRATI CA

no per u11 anr10 dopo la pri1na applicazio11e. Bisogna qujndi aver pazien za e n on ripeter e iJ trattamento tro1)po presto. Raram,e11te tale ri- · i1etizione è richiesta in m en o di 6 m esi d opo la prirna applica1.ione e ciò soltanto se u11a parte d el n eo è sparita mentre un 'altra parte è ri 111asta i rn111ulata, il che indicherebbe u11 (lùsaggio non b·en calcolato ; C) è n1olto in1portante non usar.e dei caustici o la n eve carbonica poich è questi lascia110 d elle cicatrici che si inanifestan o dopo la applicazione d el radium ; D ) in tutti i casi occorre u sar e ragg'i gan1 111a molto filtrati. La dose d eve esser e tale d a fJrourre soltantò un modico ·erit en1a e d eve varia r e a seconda dell 'età d el soggett o; E) i.n un buon nuniero di casi è op1)ortuno ricorr er.e alla chirurg ia plastica .

Classifica.zio1ie. -

Dal punto di 'rista d el lrattan1ent.o g li angion1i possono es .~ ere st1ddivj si in due classi : l ) nei cavernosi, ch e posso110 ·esser e co1r1. p leta1nente sottocutanei, ma spesso involgono la cute, ·e ]Jiù spesso ancora cute e sottocuta11eo insi en1e. I n ei sottocutanei sono naturalinente più difficili a curare ch e non quelli suJJerlìciali e occorre aver e .gran cura per non provocare d elle cicatrici . N,ella maggior parte d ei casi di n ei cavernosi si inizia anzitutto con u11a applicazione superficiale e si u sa l 'irradiazione interstiziale soltanto più t ardi ·e soltanto in una pi c~ola porzio,n e di casi : ciò riduce al n1ini1no la possibilità di emorragie. Se= 111algratlo un notevole mig lioramer1to rimat1e una i11assa sottocutanea ab·h ondante, è consigl:ab~J e l 'intervento della c hirt1ri2,'ia pla~tica: se il tun1ore è stato ben irradiato non c~·è pericolo da tem er·e p·er le ·emorragie; 2) i n ei capillf).ri possono essere suddivisi i11 : A ) macchie v inose , e B ) n ei aracniformi. l\' el i)rimo caso m entre è spesso possibile ottene re u11 ecr·ellen te risultato è invece m olto difficile e in qualch e caso impossibile evitare la formazio11e di una cicatrice. I n ei ar acniforr11i' sono molto più faciln1ente cu rati me di ante ì 'elettrolisi o l 'ig nipun tura e, poi eh ì, essi si manif.est ano gen eraln1e nte n egli a dulti, questo è quasi sempre il trattamento di scelta . 1

Ri.i;1iltati. -

Molte obbiezioni sono state fat t e rig uardo ai risultati tardivi ; ma se le d osi sòn o state moderate non si ·avranno a lamentare alterazioni tardive a carico d ella cute e del sottocutan eo. Anch e la cataratta è una c' on1plicazione che si presenta molto raramente : I' A. n e ha visto un so] o caso ed il pericolo ch e essa si presenti va sempre più diminuendo a mano a mano ch·e si praticano più accurataroente i dosaggi . In con clusione si può dire ch e i'l trattamento con il radium delle teleangectasie è oggi uno dei m et odi più felic i di cura m e dico-chirurgica.


« IL POLICLINICO »

[ANNO XLIII, NuM. 11]

MISCELLANEA.

e cl i l)OCa fìbri11a); solo quando si sono a vvera t B 1e co11ùi zioni di stasi nella coagulazione ·Sul meccanismo dell'emostasi spontanea. ra.p ida vel1gono ing lobati anche gli. altri elei11orfologici d el sangue, dando luogo a (K. LENGGENHA(..ER. 11'/iincli. m ediz. llro- T.L1enli CO...tguio rosso. chenschr., 27 dicembre 1·935). N·ella coagulazione ch e avviene nel seno Un rapporlo diretto fra il tempo di coagust esso dell 'organisn10 una funzione princi!{)ale lazione e quello di en1orragia viene ammesso, spett.a non tanto alla pr·esen za di superficie si può dire, aprioristican1ente, ·q uando prima bagnabile-caLalizzatore (rappresentata .. ad es. dell 'operazione si sommini strano delle sostand,a lla parete \'asale lesa), quanto al secreto di ze che favoriscono la coagulazione; eppure v 'è t.ale superficie, alla cosidetta chi.nasi tissulauna serie di condizioni n elle quali fra i due r e; il succo fresco di qualsiasi· t essuto possied e f enon1eni n on sembra esistere un legam e di1ali proprietà; esso manca d 'altra parte n ei retto; ne è un esempio la tromb,0 penia e la tessuti ci0atrizia li o profor1damente m odificati :. tromboastenia; ma anche nell 'emofilia spesso ecco p er ch è le cellule sfaldate della mucosa vi è spro,p orzione fra la infrenabilità d eluterina n on fa11no coagulare i'l sangue in e-. 1'emorragia e il Lempo di coagulazi'o ne solo struale, e la forn1azion e de·i trombi sulle s udi poco prolungato. Non mancano d 'altronde r>erticie aLerom atose iè r elativamente poco aci casi n ei quali a malgrado un 'estrema lencen t uata. Au cl1e il detcrn1inismo d elle emortezza di coagulazione (lino a 75 m ' . osservar<tgie versistenti dopo il sanguisu gio trovezione d ell 'A.) le picco le fe rite sanguinano r eb he la sua spiegazione n on tanlo nella quanpoco. Ora se la poca coagulabilità del sangu e tità dell 1iru·dinà ch e n on b asterebbe a rriantepuò talora rappresentare il fattore sufficiente nere incoagulata tutt~ la massa del sangue dell 'emorragia (come din1 ostrano le esperienerr1esso, quanLo n ella lesioni specifica dei ze sugli ani1na li con iniezioni di irudina, epa- · tP&suti non più capaci di secerner·e la chinasi rina ·ecc.), vi sono molte contingenze n elle (oppure percllè questa vien e n eutralizzata dal · quali debbono esser e invocati anch e altri fatl 'irudinaJ. tori; fra questi, que·l lo vascolar e (d efi ciente ~considerando il meccani s1no d ell 'en1ostasi funzione di capillari e precapillari) avrebbe in una piccola ferita (p rescindendo i1atural secondo l '_!\. un 'importanza r elatjva; egli rimente dalla contrazione e r etrazion e dei' vasi) prende in esarr1e il deteTminismo dell 'emo1'A. sottolinea ~a grande importanza della chista si spontanea e la funzione dei singoli fatnasi tissulare ch e fuori esce dai tessuti lesi ; le tori di essa, per poi in ba&e ai propri dati JJiastrine ch e col sangu e passano sulla su1)er- · SJ)erimentali interpretare il m eccanismo delficie di essi (e h a nno not·e vole potere adsor1'emorragia pat ologica. b ente rispetto la trombochinasi, la fibrina e Gli studi sperin1entali dell 'A . avTeb·b ero diJa tromb.i na), si caricano di tale chinasi ; d o1Jo lllostrato ch e la co,a gulazione del san g·u e è soJo 0,5-1 in ' la trombina ·è formata , . le prin1e 111 parte legata alla p-rese11za di piastrine (ditraccie di fìbirina det errr1inano l 'agglutinaziofatti: tempo 11or1nale n ella · trombopenia;; ne delle piastri11e cl1e con un r eticolo COJJronella corrente sanguign a esist ere·b be una so- ·no le superficie laterali della ferita ; nuoYe· stanza albun1inoidea solub,i le - la protro1nboquantità di trombina ve1n gono format e fino a chinasi (si' 11oti ohe un a parte di essa è adsorcl1'e con tinua l 'apporto di san gue per l 'azio11e bita alla superficie dell·e piastrine di quà catalizzatrice dell a trombina stessa: contil ·aumento di coagul abilità del san g u e emo·fi11uando pure la secrezione d ella china. i cellico dor)o aggiunta di queste). In presoo.za di lulare si forr11ano i1uovi agglutinati di piastriioni di calcio - e di un catalizzatore - rap n e ; attraver so queste il sang u e ora viene filpresenta to dalla superficie cc b agnabile » di un trato; la parte corpuscolata vien e trattenuta :corpo estiraneo - essa dà ll1ogo alla tro mboil liquid o ch e fuoriesce è sempre più pallido c}1inas,i , la qua]'e insieme alla protro·m bina m a l'ernpre pii1 rapidamente coagulabile. Non del ~sa11 gue e sempve in ,p resenza di' Ca dà ~:ppeua si è forn1ato il trombo occlusivo cessa· 1'ulteriore formazione di trombina (poi eh è luogo alla trombina; ed è questa a sua volta non passa più sangu e) . a px:ovocare la formazione di fibrina dal fihriPartendo da t ale sch ema di en1ost.asi SJ>On11oge110: in quesL0 processo la trombina, J)eT lo m en o te1nporaneam e11te, rimane aderente Lanea l 'A. interpreta i singoli casi di deficien za di essa. f\ iesce senz'altro chiaro ch e· alla fibrina. una en1orragia si a rresterà diffi cilmente quanDalle ricer ch e dell ' A. è risultat o inoltre oh e do la ferita avviene su tessuti cicatriziali la tram.bina non solo favori'sce la COGLoaula(manca la chinasi oellula'l·e) e l ' A. ne cita un zione . ma i11 presen za di corpo estraneo (come caso dimostra ti ,-o . Nella trombope11ia coagu Ja ai1ch e il vetro , cl1e essenào ba gnabile agisce solo la fibrina sulle pareti d ella ferita; essa da ca1 nlj ~za tore) detern1ina nel sangue la fori10-ri co11traendosi, tr.atti en e la trombina di cui n lazio11 e di i1uova trombina. I.a minore o m é.n ca quindi l'azione catalizzatrice (la stessa rrtaggiore r apidità di coagulazion e det ermin.a fibrina non esplica di. p er sè neanch e l 'azione la for1nazion e di un coagulo bianco o rosso; di unR superfici e estr an ea catalizzatrice; ecco la forn1azio11 e di un trombo endovasale s'ini"pe·rcl1f> le trombosi Vfl ~a li non si nrop<laano 1ia co11 coagu lo bianco (con1posto di piastrine 1

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.all'infinito); anzi lo strato den so d ella fibrina ostacola l 'ulLeriore secr ezi'o ne della chinasi .e,ellulare; le piccole e111orragie si arrestano soltanto quando la fibrin a stessa ha rien1pito tul 1to il tragitto della ferita. La condizione protopatica n ell 'emofi'l ia sarebbe seco11do l' A. d ovuta ad una maggiore resistenza della protrombochinasi; la trombina ·si forma nella ferita solo a spese della chiI!asi tissulare, ma la sua azione catalizzatrice 11on è sufficiente a proùurre ulteriore trorn bi1ta ·dal sangue, ch e n el normale determina la successiva fo·r mazione di grandi masse di fibrina fino alla comp1eta occlusione della ferita. Ecco perchè n ell 'emofiliaco, anche se il ·tempo dell 'emorragia dall·e piccole ferite è poco prolungato , l 'ulteriore spremitura può dar luogo a fuoriuscita di sangue ancora per molte ore; le ferite rilevanti presentano sen z'altro en1orragie indon1abili. Oltre alla resistenza della prochinasi è da an1n11ettersi nell 'en1ofilia anche la scarsa azione della trombina sul fibrinogeno . L "..\. non fa ch e accennare alle altre emorragie patologiche qu,ale p. es. quelle tumorali, leu cemich e, scorb·u tiche ecc. , n·elle quali probabilmente un fattor e preponderante è rappres.en tato dalle alterazioni vascolari. Sono degne di nota le deduzioni teoTiche e le ricer che sperimentali e clinich e dell 'A. nel campo della t era pia. In ,esp erienze su animali egli ha potuto dimostrare ch e 1'iniezion e endo,renosa di sostanza coagulante (quali il suc<;o bollito della tiroid e contenente trombochinasi), se anch e innalza leggerment·e la coagulabilità del sangu e circolante, provoca quale risl1.1Lato imn1edia to il prolungar si del t empo di ·en1orragia e ciò perc·h è avviene u11a parziale coagulazione intravasale con din1i11uzione notevole del numero delle pia tri11e c ircolanti (da 700. 000 a 150.00U). L inter vento del genere con1e pure le i11iezioni di qualsiasi altra SOf;tanza albuminoidea (an che del proprio sangu e) esplica invec,e uri 'utile azio11e tardiva ir~quanto ch e provoca secondariam en te l 'c.\ u rrteato de lle globuline e neoformazione di rJ1astrine; si r1oti come le piastrin e giovani .Po~­ seggono maggiore potere adsorbe~te e i. ~·~ quidi ricchi in globulin,e son o più sen s1b1l1 a ll 'azione catalizzatrice della t r ombina. Di quà l'utilità di un tratlam.ento protìlattico preoperativo coR tali sostanze ch e in 1-2 gior11i riesco110 a far abbreviare di u11 terzo ocl ur1 quar to il tem po di emorragia. LoL-almente l 'uso della trombi.p.a e dell a t;ro111bocbinasi (i migliori ri ~ultati vengono dati dall 'u so di succo bollito o possibilmente coucentrato dello struma) si dimostra di grand e efli cacia; con l 'applicazione di un ~atu f: fo] o i111bevuto di tale su cco, nello spazio di pochi n-.i11uti si riesce ad arres~are le em?r..ré!gie patologiche dei pi·ccoli ' r.as1 (la ?ecess1tn di alla cciare i vasi più grandi è ovvia). S. M1~z. 1

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SEZIONE PRATICA

L'importanza dell'elemento nervoso nella patogenesi delle complicazioni polmonari post-operatorie. (A. SALiVtON . Studiurrt, 1 gennaio 193 6). Scòpo del lavoro è di provare il valore del1·elen1.ento nervoso n ella patogenesi delle complicazioni polmonari postopeiratorie , di stabilire quali centri n ervosi p artecipino al procc•s so · morb·o so, di cercare infine di chiarire il rueccanis1no per cui il fattore nervoso predis_µon·e allo sviluppo d ella flogosi polmonare. Le c. p. p . si accon1pagnano spesso ad un cor1si'der evo je grado di insuflìcienza r espirato · ria, la quale b a sopra~utto una g,e n ~si. i:e.rvo&a legata alla depressione ed a lla in1b1z1one del nucleo respiratorio bulbare, provoca la dalla n arcosi e dal traun1a operatorio. Questa irtsuflìcienza r espiratoria va con siderata com·e uno degli e·l em enti patogen etici più importanti delle co1nplicazioni p. p. Imp,ortante è la conoscen za dei' rapporti fi s iologici del nucleo re&piratorio bt1lhare col nervo vago. Questo ultimo ha un 'azione r egolalrioe sulla funzione respiratoria; esso invia i1um-erose fibve ai polmoni ed ai bronchi e le ::;ue lesioni favoriscono lo sviluppo delle bron,;opolmoniti e dell 'e de.m a polmonare. I n arcotici me11tre in dosi leggere eccitano il vago, in forti dosi lo deprin1ono e provocano i fe1101n.eni di insuincenza r es.piratoria . Essa p erò può essere ar1cl1e determinata dal1·eccit azione del- vago , come con seguenza della bronco-costrizione ed atelettasia polmonare. Le trazioni sullo stomaco nel coTso di' atti operativi possooo causare un.a tale irritazione co11 r al1en ta111iento del polso ed insufficenza respir~1 Loria: tali fe11on1eni scompaiono se si .fa la an est esia del ' ago . Ma anch e il simpatico l1a la sua importanza n el n1eccani s~o d elle c .~,_ p . lJ•eccitazione di esso è ca u sa d1 una vasod1laLèJ zione poln1onare ; secondo diver.si .auto~i, _dal cam1)0 operatorio partirebbero dei r1fles i impatici che costituirebber~ l 'origine pre~ipu~ della sindrome vaso111otor1a post-operatona dL Leriche e dello choc operatorio. Inoltre l 'eccitazion e dello splancnico e di altri' gangli simpatici è capace di inibire il tono vagale con I utte le co11seguenze note. Ma ·va pu1~e t enuta presente l 'azione d ei 11arcotici sui nuclei vasomotori bulbari: in cguito a lla ]oro depression e si produce una ipcrerr1ia polmonare che, associata alla· i.n?ufficienz~ r espiratori.a, rappresenta una cond1z1one assai favorevole alla insorgenza delle broncopolmo1titi postoperatorie. . . . L ~A. i)rende. infin~ a co~s1 derare . i rapi)orl~ inlimi esisten l1 tra i nuclei bulbari ed i seni carotidei . Que ti ultimi p er l 'intermediario del rtervo di H erin o- sono in diretta comunicazione con i nuclei bulbari. Ora le ricer che di alc11ni studiosi hanno dimostrato che i narcotici , gli chocs traumatici e quelli operatori si riflettono sulla funzione dei seni carotidei e 1

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C(

IL POLICLINICO ))

per conseg·uenza su ·. qu ella d ei nuclei b·u lb·a ri. Su questi dati egli in·ospetta ! :ipotesi che l 'insufflcienza respiratoria predis p·o n en:te alle c.p"p. si eff.ettui per l 'intermediario dei seni carotidei, ipotesi quesla cl1e si accorda con l 'osservazi'o·n e che i suddetti fenomeni respiratori si attenuano con i rimedi stin10.Janti il centi·o res1Jiratorio bulb.ar·e per l 1intermediario dei seni (acido carbonico, lobelina, calcio). L ' A. conclude dicéndo che l 'elemento net· voso costituis.ce uno dei più importanti fattori della patog e11esi delle co1nplicazioni polmonari post-operato,r ie . ' ' I CENTINI. 1

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divjduo, talora quelle altre che, porta110 ad un'autosugg·,e stio11e, ossia a variazioni artifi-cie>se della propria se11sibilità p1er rendere to1·lerabili no11 pochi dolori. In conseg·u,ernza di tale ipobulia si ~ in molti casi s pi'n ti a ricer-care nell'ambiente est.eg:-no gli stimoli che non si è in grado .d1 geneirare con I ' immaginazio-n e o con la fantasia , ma con1e il genere di sti· rr1oli rj cercaLi (eiccitanti, edonofori, di'straenti . sba1orditorij ) varia JJUre nei sing·oli casi la spe-ciie (ab·usi, inten1peranze, t.os,s icofili.e, g iuochi, avv1enture , .a rditisn1i, 1ecc.). No11 finiscono qui l1e varietà, perchè occorre· ten eir conto dei uan11i a cui non si teme di. ai1dare incontro co11 · I.a condotta ab11orn1e,. danni ora per &è, ora per altri, e nel 1)rin10 caso ora limitati a rinunci e per an1b,izioni. più, ch1e legittime, ora im1}licanti perdita cli u11a iiotenzialità g·ià posseduta, ben es er e fisico u· cconon1ico, o intelli.ge.nza, o riputazio11e., ecc. Nè sem1)r e uguale è la causa p er cui lo speciale da nr10 non ·è suflicientem ente ten1uto•r ;l vEndn·si ora insen ~·ibilità ai. dolori ch e i1e deri \'era1J110 prodotta da costit11zione origi11aria, educazionB, ass.u efazione, ecc., ora l)OssjbiJità di rica'\are dai n1edesimi vantagg i d 'altro ge-n,ere, ad es. stimolo 3 Jib erazioni straordi11ari·e di ener~ie fat1iv·e, ora speranz,a, se non sic u-· rel za, dj aiuti, i11dulge11ze, sanatorie, di. co1n1)en.;;a1j0rLi per sè o per le altre peirson·e eventu al 1l 1r11 te dan:.1eg·gi a te. No tisi . cli:e ciascuno di questi nlecc a11isn1i · patogenetici può venire in campo per lesio11i a11atomiche e funzionali di più specie (sov-raecci tabilità di centri subcorticali , stimolazione· esagerata di e1em.cnLi periferici del sisl en1a. n ervoso vege tativo, disendocrinismi , infezioni c:.ronich·e sub·dole, ecc. ). Dato ora ch e i disturbi della condotta si manifestano di solito a u11 ',età in cui si sono con solidate certe caraL-teristicl1e cos tituzio nali ·e certe sug·gesti.oni l1aJ1110 poca probabilità di successo, certi eser c i zii metodici ri·escono difficili, vi è non sol<> da rima11ere scettici sulla vantata trop}JO estesa .bontà di particoJari sistemi terar)euLi ci e ·educativi , ma da temerr1·e in parecchi casi' le applicazio·n i. Non per questo si rinuncerà a qu.a]siasi in l·ervento . ì\Iontesano p1ensa ch e molto sia da· attendersi con un '·educazione igienica iniziata ne lla prima eLà, perseguita a lu11g·o, ir1 <1i,ridualizz,aLa, basa la sulle caratteri.sticl1e di ciascun soggetto , quali ris ultano sia dall 'anam11esi ereditaria, familia1)e, personale, , i.a da un esame ·della costituzione fi siopsic.h ica c011 m etodi n1eno superficiali di quelli oggi i11 uso . ~~ puve da sperare che coi: tempo medici , educatori, r eli•giosi govern anti., ·ecc. con1prer1dano la necessità di rinun ciane agli apri,o rismi ed alle intran&igen ze e· di svolger e opera concorde eneirgi'ca , aflìn cl1è· a ciascun soggetto rimanga facile trovare nel~ 1·an1bi·ente esterno stimoli innocui , i11tegrat:ivi degli e ndogeni difettosi , che rendano })OSsjbili gli sforzi, le tol1 eranze richieste da un3' GOji(lotLa r egolare. DR. 1

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DIVAGAZION I La debolezza morale.

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c .aratt·erìstica della d ebolezza morale ·è una t~ ondortta cl1e saltu.aria111ente o pern1ane1J1Len1ente no11 risponde all'intelligenza d ell 'individuo, il quale n e riconosce i danni per sè o })81' altri e, se proprio 11011 si r an1n1arica. n on resta 1nai complieLamente soddisfatto d.ei} suo agire. Delle innun1er evo1li foTme , molte brillantemen~e fi ssate dall'arte, G. l\1ont'3sano, in t1n recente lavo~'O (La, Debolezza ~1 ora.le, vo lum1e Iv' e V, 2~ serie , de cc L ' Asststenza dei Minoren1li Ano1:mali », 1935-XIV) rileva Je varietà di paLoge11·e si. Si ha in tutti i casi una turba sentin1entale. per accer1Luazione . di qualch e desiderio, u11a turb a alLresì se11sitivo-sentjment.ale , ossia stato fi sico dbloroso 'm.a l tolJ,er ato peT la mancatu soddisfazion e di detto desiderio, un 'ipobulia , infine, riduzion e cioè della ca·p acità di atti che portino alla sodisfazione o alla to·l leranza dell:in sodis fazione senza nocumento deg li altri ii1ter essi, di cui pur si d esi:dera la tutela. Un·a prima diff,erenza tra i singoli quadri sf'a n·ella qualità del desiderio acuito, ri'sponden·do ques.to ora a qualcuna delle appetizioni di modific he arr1bientali alim€ntate .d all'inte.]li g·e11za o d.all 'istinto ora ad una qualiLà d 'un1ore, propen sioni all 'ottimismo o p ure al pessimisn10 circa il successo d ell 'azione rr10dificatrice , ad una rinuncia a questa o pure ad una tatlica di repressione o ad una di prevenzione, ora .a una vari·e tà del temperamento, f1endenza a i)reoipitaDe o pur rin1andare o pur semplificare detta azione, financo ad ese·g·uirne un ·altra d 'indole 0pposta, sempre per la tutela del benessere fisi co. Dif~eriscono poi i varii soggetti ;per quel che riesce in ci.ascuno più .effìcace a rimuo vere o attenuare l 'intoll eranza, ricercandosi or s~ns~zioni , in1pr essioni gradevoli, ora distraz1on1 , ora sbalordimenti, annientamenti ternJlOranei della vita s entime11tal,e. Se infine l 'ipoIYulia risponde sempr e ad un difetto della ca .. pacità di n1odificare lo stato di coscienza ver azione di stin1oli innocui, esclusivamente o prevalen ten1ente simbolici , talvolta riescono difficili quelle niodifioh e ch e r endono possibjJi _ljber~z i o ni st:~ordinarie di energie, sforzi· 1do11e1 a con c1l1are con un medesimo at.to il particolare desi1derio e i varii interessi dell'in1

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:)LZIONE PR,\TJCA

NOTIZIA

BIBLIOGRAFICA

D 'ALESSA.i.\'DHO. ~1 edicina e dicina Legale t.1 il1itare. Volun1 e in-8°, di gine Xll-428, co11 32 figure· n el testo, delle quali in tricron1ia, Luigi Pozzi , tore, Tloma. Pr.ezzo L. 50.

Dott.

llAFFAEJ_,E

AI epau11a edi-

Ecco la prefat,ione che l'illustre Clinico di Roma, prof. C. FRU.GONI, ha scritto per questo libro:

cc Sintesi, i11o<ler11ità, ordi11e e cl1iarezza so110 i pregi fonda111entali ·d ell 'OJ)era che il mag~­ g iore medico dott. D'Alessa11dro presenta agli studiosi e ai prati'ci . E fa allo onore alla Sa11ità ~lilitare Italiana che il maggiore m edico D 'Alessandro , che vi <t]i})artiene, abbia riunito a trattato l 'importante, ditl1 cile e d elicatissima materia e ciò anche con criterio e impronta personale d o. 'uta alla sua larga e lJe,r ienza con1e insegna11te di n1·e idicina legale alla Scuo1la d i Sanità di l~'irenze.

La con'Lplessità dei proble1ni cl1e è propria della n'ledicina leg ale in gen ere, ' 'a tissima fra Je più ' a te materie, è anch e più complicata e difficile nelle sue a1)plicazioni alla vita militare per i numerosi co1JaLerali i)robl e111 i, col}(·gan1en li e in ter fere11z.e. cc Onde ro11scgujre - co111'e ha conseguito r1t-ultati ordi11ati e cl1iari l 'A . ha diYiso la materia in tre grandi parti: << una [Jrima cl1e trai la d ella parte legislati' a, clei problen1i del r eclutan1e11to , ·visite, e ~iudizi col legi.ali; « una seconda cl1e può dirsi di i1atologia n1edica sintetica ed ai1alitica ad un tempo, in relazione ·e con1e con1n1ento .a i vari articoli d el T't cgolamento n'lilitare; cc una terza cl1e tratta il deljcato1 arcron1ento del la simulazione. « E fra le cliver&e parti è proporzione ed arn1011ia e j11 ognuna i vari problemi sono chiarnn1ente proSiJ.ettati nelle loro difficoltà , n1a a11ch,e bene av,i'a ti alla loro ri oluzione. « 11 libro del r11agg·ìore D '1\le sandro è quin di doppian1ente utile con1e opera di scienza e cli pratica , di dottri11a e cli ap.p licazio·n ·e e; specie in 1questo ardente p·eriodo n el quale numerosi quesiti inedico-legali 1nilitari individuali e collel1i,,.i sorg·o110 e i in11)ongono m entre l 'Esercito Italiano scrive nell'Africa Orientale eroiclle pagine di g loria e di t oria. cc

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<li grar1de intere. e teorico e biolog·ico e 01)ratutt.) radiologico. olo l 'o&Servazione radi10 ·copica e radiografica .armonicamente prese l)OS-sono infatti guidare all 'esatt.a inte1~pretazione· di particolari aspetti radiologici del1'apparato· r espiratorio do,'uti a processi di calcificazione della p leura. La puntw·a esplorativa, per11 tel-· t.endo di rileva11e ostacoli di particolare durezza. lascia f 011 da tam ente sospettosa l 'esiste11za di fatti calci ficanti. I ·q uali traggono origin e da proces ì flogistici cronici n ella pleura o fì-· gurano quali esiti peculiari di un emotorace ... ùgni ti!Jo di processo flogi stico può essere aJ Ja base di una calcificazione pleurica, figurando· naturaln1ente in discreta percentuale il processo s1Jcc ifiro tube rculare. La trattazione della materia è fatta in i11a11iera piana, cl1iara, tenendo co11to di s' 'ariè.l 1i µroblemi di fisiop·a tologia e cli b·i ochimica , di reperti anaton1opatolog~ici , di os&ervazioni i tologiche, senza particolare pesantezza di dati '! di t eorie e più che tutto allraverso lo studio clii1ic.o e- radiolog ico di' una veran1ente ab])o J~ ­ daT'1 e ca i~t ica per onale. As ai OfJJ)Ortµ11an1 en-· te A_dolfo ;F ·err.ata, nel pre .. e11 tare questa 1110riograifia scrive che Clinica e R.a diolog·ia vi· s ~ integr ano arn1onicame11te, pur trova11dovi , c1ascuna di esse, url poslo ber1 definito. Ottima la veste tipog·rafica e as ai ricca ]a clo .. cun11e1Jtazione radiografica. e.

1

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c.

CENNI

FRUGONI.

BIBLIOGR AF ICI

~- Fion1.

Caicijica:.ioni ]Jleurich.e e pleiirili ossificanti. « fii1onogr afie e atlanti di RadioJo-

gia e fisica i11e dica ». Ed. Zanich elli , Bo · logna, 1930, p. 12:3, L. 30. Una l r.a Ltazione i11011og rafi ca delle calci fì ca1ioni e o i'ficazion i ]lleuricl1e n1a11ra,·a sino ad ora i11 Ilalia e a n ch e a11 'E ·tero a sai scar i eran_o i lavori d'i11sien1e .. t1 que t o argon1ento. una larg.a casislica (3 casi) ha i)ern1esso a11'A. di trattare a fondo il problema e di giungere a raccogliere u11 insien1e di fatti cl1e sono 1 .)

I STITUTO

DI

NlALARI OLOGL\. .

Coroferenze sullu

malaria tenute nell 'agosto del 1935. Un yo].

in-8° dj p. 116. ' upplen1ento alla « Rivista di l\1alariologia n, N. 6. l{on1a, 19315. Gli argomenti di inaggiore attualità i1el do-· minio della n1al.ari a sono trattati in que 1o gruppo di conferenze , le11uLc presso l 'Jstitut o di Malariologia direlto da quello scienziato cli cJ1iara fama ch e è il lJirof. G. Bastianellj. Sono s tate affida Le a compete11ti di valore . Ciu ca (romeno) si occupa d ella malarioterapi·a. dell 'imn1unit.a , e della cura; Hacket1 (norclamiericano) prende in esan1e il proble1na delle razze di <1 Anopl1elcs maculipennis » e i m etodi di lotta biologica; Kikt1th (Lede co) J)r c s1)etta i problemi dell 'immunologia sp erimen tale e della chen1io t.erapia; Lutrario , pre ident r della Comn1issione malariologit a d ella . <l. '\ . c i offre un quadro ria s u11liYo d ell 'atti,itù svolta da questa Con1n1i sione; OLlolenghi pro})etta le llostre cono ... cen zc sulla bonifica uma na e sulla bonifica integrale: egli' chiude ri)e ,~ando cl1e que t 'u1linìa iap1)r e enta un e1)i.;;odio di risanan1e11to rurale, per eo-uito . otto J,1 direzio11e chiaro,·eggen Le d el Duce. Le confer en ze furo110 tenute e sono J)Ullbli rate in fran cese, lingua acce ibile a tl1lti i c..or1fere111ieri e uditori. Purlroppo la n1alaria continua ad €S ere un problen1a i1azio11ale e per ciò qu e. to ,,o]un1e a ~ ­ sume uno speciale i'11 teresse per i1 nostro Paese. E~sso verrà nlolto a1)1)rezzflto anche dag li str<inieri. Gli studio i pecializzati ~ aran no be11 lieti di troy.an·i condensali g li acqui .. ti })lÙ recenti ulla malari ologia. ..\. P ozzi.


.)10

<i lL POLICLlNIC<J »

APPUNTI

:\l!:\I.

11]

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. L'azotemia degli ipertesi. G. Carrière e 1C. Huriez (Journ. des praliciens, 1 (ebhraio 1936) su 105 ipertesi hanno .trovato che l'azotemia è moderata (media geIterale di 0,303) e si eleva leggermente con l '·e.sagerazione del processo ipertensivo.. L ' A. è normale 11egli ipertesi giovani, sia .che il disturbo t ensionale appaia solitario od associato ad alLre malattie (diabete, sifilide, ecc.). Eccezionalme11te sorpassa 0,30 (valore ammesso con1e 11orn1ale dagli AA.) nelle ipertensioni della 1neno·p ausa, mentre invece si elev:a i1egli individui anziani , sia . che si tratti di ipertensioni senili pure o complicate da le ioni C€ rebrali. Soltanto nel 10 ~{, dei casi si hanno _i\. elevate. Dallo seoglio delle schede ospedaliere, gli /\.A. analizzano le azoten1ie di 496 malati, di .c ui 238 avevano una tensione massima inferiore .a 200 e di cui 2:5 8 erano degli ipert·e si pern1ane11ti. .I'\isulta 'oh.e : 1) L ' A. effa noTrnale (cioè inferiore a 0,30) nel 50, 9 % degli individui con pressione superiore a 200 e nel ±1 ~{, d ei non ipertesi. 2) L ' A. era limite (fra 0,30 e 0,50) nel 23,3 ~o degli ipertesi e n el 32,5 % dei no1n ipertesi. 3) Si aveva iperazote1nia netta (fra 0,50 e 1) nel 12 ,8 % degli ìpe·r tesi e n el 18., 9 % degli altri. 4) Si aveva 1\. no·t evole (oltre l) nel 7 % degli ipertesi e nel 7,6 }6 degli altri. In con1plesso , l'A. m edia era di 0,43 n·e gli ipertesi e di' 0,44 negli altri, quindi si può affermare che non vi era .connessi'one fra le variazioni del grado te11.s ior1ale ·e quelle dell'azotemia. Inv.ece, tale rapporto è evidente nei nefritic j, in cui si v·ed.e ch e variano parallelamente il gr.ado di te11si one e l 'azotemia. Soltanto in .que~li , q11indi, l '-elevazione tensionale è conn·essa con il grado di imp1e rmeabilità renale. fil. 1

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Il lavoro del cnore nell'ipertensione arteriosa. È ovYio pe11sare che n ell 'ip1ert;ensi'one arteriosa il cuore sia hOLtoposto ad un lavoro maggioTe, ma mancavano però finora ·dei d.a ti pre•cisi, iu quanto ch e gli studiosi' ch ·e si erano occupati dell a rgomento erano altresì giunti a risultati sconcordanti e persino opposti. O. C~antonr (Cuore e oircol'azione, genn. 1936) ha tudiato la questio11e dimostrando fra l'altro cì1e i risultati ottenuti da qualche altro erano persino falsati da errori di calcolo ed adottando per la determinazione ·d ei suoi dispositivi ... p eciali, che descrive nel citato lavoro. St1 vari m a lati, ha praticato misul'e de]Ju pressione arteriosa (massi111a , m edi'a , minima) e venosa; della velocità di circolazione, del ri cambio respiratorio , del quoziente respiratorio e del m etabolismo basal·e . ll lavoro rlel ct1ore è apparso sempre for1

' A:\"xo XLIII,

tPJDleute aumentato ed il suo metabolisn10 corri&J)IO!Ildeva in tutti i casi ad un decin10 del \l. I~. d·ell 'indi,•iduo, mentre normalmente è di 1/ 16. fil.

Ascesso del medias~ino posteriore• E. V. Seg·ura (Bro1ichoscopie, OesophagoscoJ.>1ie, Gastroscopie, n. 2, a1}rile 1935) dopo una clescrizione anaLon1ica della regione, miette in evidenza sopratutto cl1e il m edia tino post. è in diretta comunicazione con il collo e gli ascessi del mediastino post. si possono estendere fino alla parete posL. de.J faringe . Se si tratta di processo .a evo1luzione lenta co1ne negli ascessi da morbo di Pott o da adenite suppurala le collezioni suppurate sono se111pre p·i ù lin1iLate. In ge11ere si h a scarsa sinlorr1ato1ogia per cui la diagnosi è difficile; il sinton1a do1ninan Le, special1nente nei bambini, è la disp11ea per la con1pressione traoheal€ . 1\1.a la causa più frequenLe di asc·e~so mediastinico è I.a perforazione dell 'esofago da corpo estraneo. Anche in questi casi oltre la terr1peratura elevala e lo stato grave del p. ·è la dispnea e lo stato di soffocamento ch e dominano il quadro morboso. c.:ome trattamento terapeutico se esiste tun1efazione della parete posteriore del faringe è 1n1eglio asteneTsi dal far·e esofagoscopia cl1e sarebbe peri colosa e ollremodo difficil e; ma conviene fare una puntura esplora Li va ed eventualmente inc1dere; in g·enere fuoriesce una grandissima quantità di pus e il p. prova subilo giovamento. Com·e trattamento posLoperativo pratica dei lavaggi e in poco t empo ottiene la g uarigione. La via esterna: esofag·oton1ia o i11ediastinotomia cervicale sarà indicata quando le lesioni sono inaccessibili alla via fari11gea. Egli riporta 7 casi occorsi alla sua os&ervazione e trattati con il suo metodo e in 6 ha av1ito la ~111arigione in pochi g iorni. MEDI . Le applicazioni terapeutiche del veleno di cobra. Da qualche ten1po è s Lato introdotto in terapia l 1u so del velen o di cobra. È una diastasi cl1e agisce special1nente sui foisfatidi', quali le lecitine, provocando la forn1azione cli una sostanza emolitica, cl1e altera i leu cociti e le cellule epiteliali e dei vari organi. I .a dose n1ortale p er l 'uon10 e di 15 n1g. , quelle terapeuticli.e di 1/30 ad 1110 di m g. 1F ra le ap1Jlicazioni fatte r ecenten1ente in ltalia, citiamo quelle di G. Segre (Soc . pie.m onte~e cli Chi.r., vol. v-, n. 2) ch e ha sp erimer1t.ato tale rimedio in algie di vari'a origine : carcino1natose, 1ab·eLi ch e, di origine centrale o pl.eRsulare, J11ialgie, ischi'a Jgie, n evralg ie del trigemino. Ila otte.nuto, accanto a qu alch e risu! Lato m ediocr e o negativo (specialm1ent e. nei car cinomatosi ) in ' '.ari' casi dei veri successi , cl1 c si ma11tengono an ch e a di lanza di tempo, sicchè l :A. prevede che, con un'accuraLa


[ANNO

XLICI,

NlTM.

11]

selezione dei singoli casi, il n1ètodo può r endersi innoc uo e lascia a dilo a I1l.Olte speranze. G. Scaglione (Giorn,. it. di anestesi:a, ed analgesia, Anno I , n. 3) ne rileva l 'efficaLia quasi' costan~e nei pruriti ribelli all,e comur11 cure ed ha anche osservato la notevole dirrtinuzione degli eden1i da eczema. Le iniezioni si p,r aticano profondamente alla r egione glutea, inco1ninciando da 1/50 di mg. r>er saggiare la tolleranza in.dividuale, aum,e ntando poi gradatan1ente fino a 1/10. Nel punte di ini·ezione, i pazienti avv·erto no un vivo bruciore, che sco111pare do·p o qualche minuto. Nessun disturbo ge11erale, salvo qualche vo1lL.a ùei lievi fatti febb rili. fi /.. . Il trattamento dell'obesità. ~ serr1pre mo,Jto complesso, com e ne è varia l 'origine. Devs essere essenzialmente dietetico, secondariamente fi sico e da ultimo anch e medicamentoso. L e diverse drete proposte variano da quelle di Banting, con relati,·o sovraccarico di a lbumi11oidi ,e totale esclusione dei grassi, a quella di' Ebstein che permetteva fino a 100 g. g iornalieri di grassi. A. Strasser (Deut. m ed. vVoch.ens., 17 ge11naio 19 3·6~ consiglia e&senzialmente una riàuzione di grassi ·e di idrati di carbo11io, ciò C·h e si può fare specialmente con l 'introduzi on e. d Ei lla frutta n ella di eta stessa; non s.i dovrebb e !Jerò a11dare al disotto dei 250 grammi giornalieri di carne (peso grezzo). Per due g iorni alla settimana, dieta lattea (1 litro di latte mattino e sera, con ogni volta un uovo sodo ed un grosso cespo di insalata verde). In ques1 i gior11i , poco moto , in considerazione de·l lo scarso apporto di calorie. Com·e terapia intercorrente per i)ochi giorni, può usarsi la dieta di Banting con l "i11asprirn.ento di Cantani, cioè con l' esclusione assoluta dei grassi e dei farinacei. Questa può esse re bene adottata nel1:obesità dei giova11i bevitori, che è l 'unica che 11on sia ron1plicata. 'B isogna invece andar cauti in quelle forme del cinquanten11io , in cui si corr1bin.a no la diatesi uratica e l 'ossaluria, con modificazioni arteriosclerotiche. La terapia fisica consiste essenzialmente itell 'idroterapia, combinata con la ginnastica ed il n10Lo. Idroterapia corroborante, cor1 bagni sudatori 3 volte la settimana, g inna.stica svedese, e ercizi fisici e grandi passeggiate; il tutto subordinato e regolato secondo lo stato del cuore, dei reni e dei Yasi. Utile è l 'associarvi' la terapia ormonica, ti1\)idea ed ipofisaria, t enendo però ipresente che i preparati titroidei sono talvolta mal'e so,p1)01tati e che, quindi, tale t erapi:a va sorvegliata e praticata ad intervalli. La terapia medicamentosa è varia. fil. 1

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La piretoterapia nell'atrofia ottica luetica. L. Prati (,liiv. oio-neuro-oftalm. e Radioeuro chir., marzo-aprile 1935) riferisce il c:a50 di un indiYiduo di 17 anni, con ifilide ignorata e disturbi visivi con i tenti in note....

r,

313

SEZIONE PRATI CA

volissima riduzione del visus (1/ 20 a d. ·011 lente n·egativa di 9 D. ed a s. appena percezione del n1ovin1ento degli oggetti). All 'esan1 r , atrofia del nervo ottico ; r ·an1i umoral i i)os itivi per la lues. Applicazione di piretoterapia, inedia11te u11 J>reparato di solfo; 12 acoe si febbrili (fin o a 4.0°-41°); in seguilo cura a base di bis111uto (una .precedente cura di arsenobenzoli a' eva dato peggior.amento). 11 migli'oram ento, i11i1iatosi g·ià durante la piret oterapia ha con Li11uato ed il paziente ha pot t1to ri L>re ud·er e i11 pje110 il su o lavoro di capo-Lec11ico in l1n'azie11da telefonica e lo co11ti11ua da 3 anni. Ri-ultati alterr1i ai controlli sierologici; n1igli'oran1c11 ti obbiettivi all'esan1e oftal111oscopico . L' A. riferisce anche le ·es1)erienze favorevoli di altri autori e co11clude ch·e attua lmente , tanto r1ella tabe cl1e nella sua complicazio11e ottica, alla ì}Ìretot erapia in fe1 Liva , va preferita quella i)er vi.a biochi·n1.i cn, peria]1n c111 c Jn .3 ulfo- piretoterapia. fil.

MEDICINA SCIENTIFICA• Neoformazioni linfoidi sperimentnli. Papilian e li.ussu (Comptes re1tdus de la .)o. ciété de Biologie , 193-1, tomo CXV, pag. 17 U~l) hanno leg·ato I.a ver1a splenica in un ceri o 11umero di cani e qualche giorno dopo tale i11tervento hanno asportato i' gangli mesenteri c i. Sacrificavano· gli animali in un tempo ' rari<'bile da 10 giorni a quattro mesi. Al co·ntrollo necrosco1)ico banno 11otat o la presenza di neofo.rn1azioni linfoidi di vol1u11e variabile da una testa di spillo a una lent ic(;h ia diffuse nel n1·esent erc, n.ell 'inte. lino I cnue, nel pancreas. ln un caso hanno trovato nella parete anteriore dello st omaco u11a neoformazione del volume di' un uo•vo d i piccione. All' esame microsco1>i co ta li J1 eofor111azioni ri's u]tarono composte da noduli linfoidi e follicoli linfatici. Gli At\.. Je considerano co111e ma1lif.estaziorni di una ipertr ofia vicariante l 'alterata funzion.e splenica. l\'f. PEREz.

VARIA Il sondaggio del rachide. R. Silves trini (La Riformn Jltl edicrt , n. 1:{ , 1~135) intende per sondaggio del rac hide l 'illtroduzione nello spazio intern1e11ingeo di tll)a sonda che può essere spinta fi110 a lle pri 1ne ve~bre cerv~ca]i: adopera un ago.cannula del d1arnetro d1 111m. 2 a stietLa lun ga srnza n1andrino ch e viene infisso fra la 4a r 511. lombare co11 i11clinazione dal ba o in alto e d a 11'esterno all'interno; attrave r : o l 'ago inlroduce . una sonda uret.eralr. Tale sonda ha J10tuto introdurla per circa 33 cm. controlla11dola radiologican1ente. Nel cadavere ha prati cato lo stesso m-etod~ ed ha notato che non produ. c~,·a alcuna le~1one. Q~e ·ta applicazione p~· r ~A. sare~b~ utile .~r l <t11estesia. per porta1e ir1 alto _1er1 curaL1v1 per 'alutarc 1'alt e1.1a di una liesione. A. GHo 8si . 1


514

«

IL POLICLINICO ))

[ANNO XLIII, NUM. ll]

NELLA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. I problemi delle professioni disc•1ssi dalla Corpo· razione delle Professioni e delle Arti. Il 16 gennaio scorso a Palazzo Venezia ebbe luogo 1a prima riunione della Corporazione d elle Professioni e d elle Arti, sotto la presiden za del Duce. Nella seduta inaugurale l 'on. Ezio Maria Gray, v ice-presidente d ella Corporazione, h a anzitutto rivolto a S. E. Mussolini il ringraziamento d ella Corporazione per aver e riconosciuto ch e le fo,r ze dell 'intelligen za sono atte e pronte ad ordinarsi t> d isciplinarsi n el Regime Fascista. In merito all 'attività professionale, h a notato ch e si verifica un certo i st erilimento delle profess ioni libere, e in concomitanza con l 'apparire di n u ovi l slituti, come le Mutue n el campo sanitario e gli Uffici legali sin dacali in quello forense. Ha sostenuto ch e, per proteggere l a professione libera, bisogna rivedere il piano d elle professioni, stabilendo p er ognuna fun zio-n i speciali ed esclusive, mantenendo la con sistenza della professione 111aggiore e della 111in ore, rendendo obbligatoria l 'iscrizione i1egli albi p er l 'eserci zio della profes'S ion e, affidand on e la t enuta ai Sin cl acati e costiluendo un sistema di significazione sulla sa Lurazione o meno delle professioni, affinch è le famigl ie ne tragg·ano elementi p er 1'avviament o d ei figl i alla professione J)iù conveniente. Jn m erito alle tariffe nazionali dei n1edici , dopo aYer sos tenuto che la Corporazione ha il poter e d i d eliberare in 111ateria in base alla leg·ge d el 1934 sulle Corporazion i, ha illt1strato n ella t ariffa d e i medici l 'irradiazi 011e del mission ari smo. Sono state poi discu sse le nuove t ariffe medich e n azionali . Il Sindacat o nazionale dei m edici ha r edatto u110 sch ema di tariffa con cui si t ende ad elimin ar e lo squilibrio t r a provincie e fissare una t arjffa minima, senza indicazione d el massimo , escludendo dalla tariffa medesima l 'op era prestata dagli specialisti, liberi d ocenti e professori un iYer~ il a ri.

Il Ministero d egli Interni h a espresso il suo parere favorevole. Ritiene però ch e il criterio della tariffa unica sia t emperato dalla facoltà d ei Sindaca Li periferici. Il Ministero di Grazia e Giu stizia no11 si d imostra favorevole alla tariffa ·unica. Nella tariffa nazionale unica proposta, la visita unica a domicilio è fissata in L. 20, visite continualivc L. 15, prima visita in casa del medico L. 15, continu ative L. 10, visita di urgen za diurna L. 25, n otturna d a L. 35 a L. 40. I Sindacati provinciali debbono st abilire quale s ia il concelto dell 'agg·lom eramento cittadinp per i l imiti fi·ssati di cinque chilometri dall 'abitato. L 'on . Eugenio Mor elli h a rilevato che per la tariffa massima la nùsura del doppio d ella minima no11 sarebb e sufficiente, perch è si finirebb e col r encl e re partecipi le classi a})bien1 i dei benefizi con-

cessi a quelle indige11ti; opportuno sarebbe, se mai, diminuire l a tarilfa minima, ma p ortar e la ma·ssima aJ triplo. Esaminando l 'azione d elle Mutue h a ' co11statato che sono entrate nel concetto di pagare bene il medico purchè dia piena garanzia di capacità, e ha auspicato che esse assumano tutte carattere n azionale. L 'on. Gianet ti ha ritenuto elevato il minimo di L. 20 per la prin1a visita. Pensa ch e le Mutue anzichè ostacolare la professione sanitaria, co~cor­ rano a .valorizzarla. ~~tto vorrebb? che n ella tariffa si specificassero m1n1mo e J.ltass1mo e ·che venisse estesa ai liberi clocenti e ai professori universilar1. Quanto al suo aspetto giuridico, opina ch e l a Corporazione abbia piena competen za a deliberare. L 'on . ~ern a nota che l a libertà di scelta del medico già esiste p er le Casse l\tfutue del commer cio e per quella d egli enti para·statali e ch e esse funzionano con piena sodd isfazio11e <lei medici e dei malati . Si dichiara sicuro che la nuova t ariffa incontrerà il generale favore e riuscirà t1tile dal punto di vista ~ascista , sindacale e corporativo. In argo1nenlo hanno interloquito ancora Anselmi, l 'on. Laintinj , e di nuovo l 'on. Morelli. Quindi l 'on. Solmi, Mini·stro di Grazia e Giustizia, h a dichiaralo cl1e n on può dubit arsi d ella competenza della Corporazio11e a d eliberare la tar~ffa: ~s·sa ~iene a s~s lituire le singole tariffe prov1nc1al1 e viene perciò a dare una norma generale che h a valore g iuridico in tutto il Regno. Si è p assato p oi a parlar e d ella Cassa di Assistenza e ?i-eviden za del Sind acato m edici. L 'o11. Eugenio Morelli si è detto orgoglioso di co111unicare ch e, grazie al nobile sforzo dei sanitari, la Cassa possiede già un fondo di tre m ilio11i ch e saranno investiti in titoli di Stato.

La convenzione per la libera scelta del medico stipulata dalla Federazione delle Mutue dell'in· dustria. La F'ederazione nazionale delle Casse Mutue Malattia è addivenuta, coì Sindacato Medico Fascista e con Ja Sezione Medici Condotti dell 'Associazione del Pubblico impiego, al seguente. concordato per l 'assistenza medico-chirurgica agli iscritti delle Casse Mutue dei lavora1ori dell 'industria.

Il testo concordato. Art. 1. - Ai sensi d ell 'art. 23 d ello .S tatuto tipo delle Casse Mutue Malattia del! 'Industria, le cure e le visite m edich e agli iscritti all e Casse stesse sono effettuate n egli ambulator i dell 'Ufficio n elle ore da questo staiùilite. Art. 2. - Nelle località dove 11on esis te l 'ambulatorio dell'Ufficio le cure e le visite mediche debbono essere effettu ate presso il medico. Art. 3. - Solo quando le condizioni dell 'ammalato lo r endano n ecessario è ammessa la visita medica al domicilio dell 'ammalato stesso.


[ANNO

XLIII, Nul\L 11] 1

SEZIONE PRATICA

Art. 4. - Nei casi previsti dagli a.r ticoli 2 e 3 è la·s ciata ag'li iscritti alle Casse la libera scelta del medico curante, sia fra i medici condotti che fra quelli liberi esercenti. :ùJ solo richiesto, per il riconoscimento delle prestazioni al medico libero esercente, cl1e egli sia associato al Sindacaito Medico Fascista. Art. 5. - L 'inscritto non potrà scegliere altro medico curante, dopo il primo chiamato, per la durata della malattia. Art. 6. - Tutti i medici, liberi esercenti e condotti, che comunque presteranno i loro servizi a fatvore degli iscritti alle Casse ~1utue dell'Indu·stria delle Provincie dov.r anno, nell'esercizio di tale loro funzione, seguire scrupolosamente tutte le direttive .e d islruzioni che saranno loro impartite dal! 'Ufficio Provinciale Fascista di Collegamento e Gestione e sotlo il controllo del servizio sanitario del1'Ufficio stesso. Ogni infrazione alle norme suddette potrà dar luogo alla ca11ce1lazione del m edico daill 'Albo, di cui all'art. 10, su proposta della Commissione di cui all'art. 11. La d eliberazione cli cancellazione sarà comunicata al medico interessato ed avrà jn1rnediata efficacia. Un albo dei medici.

Art. 7. - Le liquidazioni ai medici degli onorari loro spettainti saranno fatte su presentazione di notula. All'atto della stipulazione dell'accordo iRtegrativo provinciale pe·r la fissazione delle taì ilie di cui all'articolo seguente, il Comitato provinciale determinerà, sulla scorta delle risultanze delle precedenti gestioni ed in base alle previsioni per la ge·stione futura, l'ammontare complessivo della spesa destinata per i servizi sanitari di cui alla presente Convenzione tipo. A fine esercizio se l 'amn1ontare delle notule presentate dai medici, compilate in base alle tariffe convenute, risulterà superiore, sarà s tabilito un coefficiente proporzionale di riduzione sull 'ammonta.re delle notule stesse fino al raggiungimento della somma di cui sopra . Potranno e·ssere co·n cessi acconti, anche mensili, sulla base delle r1otule presentate ed in previsio11e delle si11gole liquidazioni finali. L ,art. 8 contempla la fissazione delle tariffe per la prima visita od unica al domicilio del malato, per le visite successive al domicilio, p er la prini..a visita e successive al domicilio del medico (è escluso di regola ogni rirubo.rso di ·spese di trasporto tanto per i medici co11dotti che per i liberi professionisti) ; per visite di notte, p er medicazione al domicilio del malato, per medicazione al domicilio del medico, ]Jer incisione: ascesso superficiale, per incisio11e d 'asces·so profondo, per iniezione endovenosa, per esame urine. Per tutte le altre voci non previste nella presente Convenzione tipo viene s tabilita una riduzione sulle fa.riffe oggi vigenti. Art. 9. - La presente Convenzione tipo sarà, fl cura del Sindacato medico, comunicata in duplice copia a tutti i medici inscritti al Sindacato. Il medico che i11tenderà accettarla dovrà sotto·scrivere l a copia contenente la for1nula di accettazione e spe-

515

d.ire detta copia, per lettera raccomandata, all 'Ufficio Provinciale Fascista di Collegamento e di Gestione. J medici che non avranno restituita la copia come sopra firma taJ, entro il dato giorno saranno considerati · come non accettanti ed i loro D.omi non saranno inclusi nell'Albo di cui all'articolo seguente. In conseguenza le prestazioni da essi eventualmente fatte ad iscritti alle Casse non saran.110 ricono·sciute dall 'Ufficio. Art. 10. - ·L ,Ufficio formerà un proprio Albo dei medici che hanno accettato e sottoscritto la presente Convenzione tipo e lo comunicherà agli iscritti alle Casse, avvertendoli ch e non sarà consentita la scelta del medico fra i sanitari il cui n ome non sia compreso nell'Albo suddetto . Una Commissione di vigilanza.

Art. 11. - ~ istituita presso l 'Uffi cio una Com1nissione compo~sta: del direttore dell 'Ufficio, che ln presiecle; del capo dei servizi sanilari dell'Uffj. cio; di un medico nominato dal Sindacato Provinciale Fascista dei ì\!Iedici; di un medico nominalo dall 'Associazione Nazionale Fasci sta del Pubblico I1npiego (Sezione Medici Condotti). A detta co111111.issione è affidata in particolar modo la vigilanza sulla regolare ed integrale applicazione di tutte le i1orme della presente convenzione tipo, nonchè delle istruzioni in1partite dall 'l Jfficio ai sensi d ell'art. 6. La commissione avrà facoltà, mediant e opportuni controlli, di eliminare dalle notule d ei medici i compen·si per prestazioni ri lenute irregolari o superflue. Sulla pro1)osta di radiazione cli cui all'art. 6 della presente Convenzione tipo deciderà in d efinitiva j] Comitato esecutivo d ella F ederazione, con l'intervento del rappresentante in seno al Consiglio di Amministrazione della F ederazione stessa del Sindacato Nazionale Fasci sta dei Medici. Tale decisione è inappellabile e dovrà essere anche comunicata al competente Sindacato Provinciale Fascista d ei Medici per gli eventuali conseguenti provvedimenti disciplinari. Art. 12. - È ·stabilito un premio, che l 'Ufficio corrisponderà, a chiusura esercizio, a quel medico, libero esercente e condotto, che più di ogni altro avrà dimostrato, durante l'anno, di sapere intellig·entemente collaborare con l 'Ufficio nell'interesse d elle Casse e· dei loro assistiti. L'assegnazione cli t ale premio sarà attribuita , con giudizio insindacabile, dal Comitato dell'Ufficio Provinciale di Collegamento e Gestione, su proposta della Commi"ssione di cui all'art. 11. Art. 13 - La presente Co11venzione si intender à tacitamente rinnovata di anno in anno qualora non venga disdetta da una delle parti con lettera raccomandata almeno due mesi prima della scadenza. Disposizi•one transitoria. - Il sistema inlrodol lo con la presente Convenzione tipo è obbligatorio per- tutti gli Uffici. Saranno tempora11eam ente consentiti ailtri sist emi in atto su propost a degli l rf. fici interessati e dielro aut orizzazione d ella Feder azione.


« IL POLICLINICO »

MEDICINA SOCIALE L'assistenza ai Reduci. A.. O. delle Casse Mutue dell'Industria. Sotto lai presidenza d ell 'on . prof. Bonfatti si è riunito il Con·siglio di amministrazione d ella F ed erazione Nazionale Fascis ta d ell e Casse Mutue di Malattia della Industria. Dopo una dettagliata relazion e del Presidente che ha rr1esso in rilievo l 'attività svolta dalla Federazione è stato approvato il bilancio. :B st ata quindi stabilita la costituzione di un fondo destinato a finanziare 1'assistenza per i r edu ci dell't\.. O. ch e non rie11trassero n ei casi previsti dall 'accordo interco11feder ale in data 26 settembre 1935-XIII. Particolar e rilievo merita la approvazione di una convenzione ·stipulata con il Sjnda~ato Nazionale Medici ch e pone a base della organizzazio11e sanitaria delle Casse Mutue il sisten1 a della libera scelta d el medico (v. pag. 514). L ~o11. Bonfatti h a informato il Consiglio che la F ederazione nominerà due Commissioni, formate d a }Jerson e di particolare con1pete11za in materia , cui sar à affidato lo studio dei problemi inerenti alla or. ga11izzazion e d ei serYizi statistici e ·sanitari. Infine il Consiglio dj A1rtministrazione ha proceduto alla nomina del Direttore ge11erale d ella Federazione nella per so11a del ccnnm. dott. Mario Griffini.

lANNO XLIII, .\ul\I. llJ

ANCONA. o .spedale Civile Urn b crto I. - Cer can si 11\edici assistenti età massima anni 35, per servizio nel Reparto (~hirurgia. Inviare .subilo i d ocumenti ri lo e profe·ssionali alla Segreteria d cll 'OSJ)edale. FERMO (Asooli Piceno). Ospedale Civile Umbert o I. Scad. 10 m arzo. Aiuto J\1edico; L. 6640; compartecipazione ; alloggio e vitto; età limite al 24 genr1aio anni 35. È ammessa l a consulenza subordinata a d eterminate condizioni . Tassa L. 50,50. Rivolgersi alla Segreteria della Congregazione di Carità. MESTRE

( Ve n.ezi a) . Ospedal e Civile Umbe r to I.

Scad. 9 aprile, ore 12; prima:rio radiologo; et à liJriite 40 anni (50 per color o ch e si trovino i11 ser vizio di ruolo p-resso altri Osp edali) ; L. 7000 e 4 quadrienni di L. 500, serv . att. T... 1000, compart ecipaz. 50 %. P er le allre condizion i rivolgersi alla Segreterj a. NocERA INFERIOI{E. Ospedale Psichiatrico Co nsortile « Vittorio Emanuele Il ». Vice Direttore; L 16.000, aumentabili a L . 16.800 dopo quattro anni , oltre il supplemento di servizio attivo di L. 4200. ~Iectico Assi·s1ente ordinario ; L . 11.600, aumentabili a L. 12.000 dopo q11attro anni, a lire 12.900 dopo ot to anni eil a L. 13.700 dopo dodici anni, oltre il supplemento dì servizio att ivo di L. 2800. Scad. 6 maggio. Rivolgersi alla Segr et eria dell'Amministrazione. ORZINUOVI

CONCORSI POSTI VACANTI.

RR. Prefetture . Sono bandili concor si per m edici condotti nelle seguenti province: CAGLI ARI, per Abbasan la , Ar111u n gia, Mona tirUs·sana, S. Vero Millis; scad . 30 aprile. CuNEo, per Niella Belbo, Sommarina Perno, Vill an oYa Solaro, Sc:irnafigi Rufifia , Sampeyre, Envje; scad . 30 ruprile. VnosINONE, per Piglio , Am aser10, co11sorzio ,S Pr Biag·io~Saracini sco; scad. 30 aprile. MonENA, per Paullo nel Frig nano, Polinago ; scad. 30 aprile. PADOVA , per Can1poclar sego (2° r eparto), Con selve (2° rep. ), Polverara, Saon ar a; scacl 30 aprile. PARMA, per Compiano; scad. 30 ~prile. ~IS A, per Cascin a, \ ' ecchiano c2a cond. ); scacl. 30 aprile. ROMA, per Castel s. Pietro Ron:ano, lVIarjno c2a. condolta), Moricon e, Rojate; scacl. 30 aprile. . RovIGO, per Adria, Calto, Loreo, Porto Tol1 e, Rovigo (3:-i. condotta rurale); scad . 30 aprile. VERCELLI, per Bianzè ei a. condclta), Desana, Salu ssola, Motlal ciata (consorzio) ; cad. 15 m8:ggio. VITERBO, p er Corcl1i ano, Bie<l :i. (fraz. ); scad. 30 aprile. ADRIA (R ovigo). Ospedale Civile. - Cercasi aiuto medico interino per posto ch e, a suo tempo, sarà messo a conco1·so. Richiedesi minimo due anni di la11rea ; u n anno <li servizio ospedal iero. Scriver e inYia11n o refer en ze all >Ammini Lra..zione del Pio Luogo,

(Brescia).

Ospedale

e<

Tribandi-Parvo-

n.i ». -

,Scad . 30 aprile. Medico Chirurg o Direttore ; L. 8000; a bitazione 11el nosocomio, indennità c. -v. e L. 400 indennità lu ce . Rivolgersi alla Segreteria d ell 'Ospedale. TORINO. Regi Ospedali Psi chiatri.ci. - Un pos lo di Medi co Direttore di tutte le Case rlipendenti, con residenza a Collegno ; sei posti di Medico Capo Reparto di seconda classe, con residenza in una delle tre Case dipendenti, esclusa Torino; un posto di Medico aiulo alle Ville Regina Margherita per p en sionati in Collegno. Scad . 30 aprile. Rivolger si alla Segr et eria, via Giulio 22, Torino. TORINO. Ospedale Maria Vitt oria.. - Concorso, per titoli, acl un posto di primario d ella sezione di p ediatria medica. Il termine per la presentazione delle domande alla Segr eteria dell 'Ospedale scadP. alle or e diciasette d el g iorno 15 ago·sto 1936-XIV. Il programma di concor so, lo st atuto ecl il regolam ento sono visibili presso la Segr et eria ifi d et to Ospedale. BORSE DI STUDIO.

Una b orsa di studi pe r la1ureati in medicina.

La Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde bandisce un _concor so fra i 1aur ea1i in n1edicina n el quadriennio 1932-35 per u11 as$egno di L. 4000 (Fondazione Vittorio Emanuele II), d estinato a pern1ettere un tirocinio di perfezionameuto presso un .Jstituto superiore, eventt1alment e anch e all 'estero. Il con cor so è riservato a gjovani di famiglie appartenenti alle provincie di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Mantova, Milano, Novara, Pavia, Rovigo, Sondrio, 'frevi so, Varese, Verona e Vicenza. Le do1nande e i documenti devono es·sere presentati, non più tardi d el 31 n1 ;trzo 1936-Xn'. all 'Amministr azio11e della Cassn <l i Risparmio <li Milano.


[ANNO XLIII,

Nu~r.

11)

519

SEZIONE PRATICA

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. L 'Accademia di 1\iledicina di Parigi ha eletto t11embro titolare nella ·sezione di scienze biologiche il prof. Champy , al posto del compianto prof. Richet; egli è titolare della cattedra d 'istologia alla Facoltà medica di Parigi e autore di apprezzati lavori sul san gue e di un trattato d 'istologia. L'Accademia ha pure eletto corrispondenti nazionali il dott. Pinoy d'Algeria, au Lore cli lavori di micologia parassitaria, e il prof. Dubreuil, professore d 'istologiai alla Facoltà n1edica di Bordeaux.

NOSTRE CORRISPONDENZE Da P/reaze:

Y accinazione antitltìca nell 'E.aercifo.

Il 24 febbr. nella ospitale e<l austera Aula lVIagna della Scuola di . Sanità Militare in Firenze, l 'Associazione Nazionale Fascista per l'Igiene ha tenuto una seduta ·straordinaria, resa solenne clalla presenza delle locali autorità n1ilitari e scien I ifjche, r1ella quale il ten. colonnello inedico prof. Nicola Bruni, titòlare di Igiene rrLili Lare alla Scl1ola stessa, Il dott. S. L. Brug è nominato professore ag- ha svolto un 'ampia e docum~ntata relazio11e sull a gregato per le malattie tropicali all 'Is tiluto Colo- cc Vaccinazione antitifica 11ell 'Eserci1o », inizianniale dell 'Università di Ams1erdam. Il Brug è 11oto dola con una illustrazion e della epidemiologia 1niper i suoi studi sulla filariosi; egli ha ·scoperto la litare del gruppo delle fehhri tifoidee, dai tempi Filaria mala.vi, p ii1 in1portant e della Wucheria passati ai più recenti, dal periodo prevaccinale a bancrofti a causa della s11a m aggiore diffusione; quello vaccinale, documentanclo cd jnlerpretando ha precisato quali sono le zanzare Yettricì ; ha deopportunamente importanti ed accurati dati stascritto tutto il ciclo evolutivo de] parassita. Il Brug tjstici, raccolti nell 'ambiente militare di molteha con1piuto an ch e pregevoli sl11di s ulla rr1alaria 11lici nazioni, in confronlo anche con qiUelli civili. delle scim1nie. Attraverso al limpido commen lo delle s1atis tiche e dei numerosi djagram111j, anche le cifre, Il dott. cav. Giuseppe Lucchese, chirurgo pri1nario e direttore sanitario dello Spedale « ,Ser- per le spiccate qualità espo·sitive dell'O. , h anno ristori » in Figline Valdarno (Firenze), ha con·se- assunto un interesse particolare dimostra11clo con g uito la libera docenza in patologia speciale chi- chiara evide1iza come la J11ag·g·ior frequenza <leJla 111orbosità per febbri tifoidee nell'Eser cito fosse 1urgica. Rallegramenti cordjali. legata in parte all 'età ed in parte alle specificl1c condizioni di vita òel soldato sia in pace che i11 Pubbl/011~loal ili propag11atia. sociale : guerra. Oott. RICCARDO SABATUCCI Il te11. colonnello Bruni bn preso quest 'occaChirurgo Urologo del R. Istituto Fisi<>terapico sione per mettere nnche in rilievo l 'importanza di S. Maria e S. Gallicano in Roma. consider eYole delle sta tistiche, ·~ pecie di quell e n1i Nozioni elementari di medicina sulla blenorragia liiari, che per molteplici fattori offrono la migliore atte11clibi lità, e che confermano chiaramente i] deOpuscolo di propaganda antivenerea (Terza edizione) corso c iclico e le recrudescenze a1111uali e stagioAL LHIT\>RB. - « Quantunque scritte in f onna facik e f>iana e rLali clelle malattie infettive, feno1neno interpre« destinate alla propaganda antivene,.ea f,.a pe,.sone ài media col.<' tu,.a, queste pagine potranno fo,.se esse,.e lette con qualche in, talo finorJ. con1e una n1anifestazio11e del cosid etto « te1'esse anche àai met:Uci generici, i quali, non essendo al cor• ge11io epidemico, frase cl1e nella ua an1poll osità « ,.~nte dei p,.ogressi. ,.ecenti della specialità, vi t,.ove,.anno n °' n asconcle una proionda i11cognila. « ti-oni uti!i ci,.ci i m etodi moderni ài diagnosi., cli cura, e di ""°' « filassi contro la blenor,.agia, vero flagello sociale ogni gi-Omo Dai numerosi e Yeramente' dimo$lraliYi dati s ta« più diffuso eà ogni giorno più minacciante l'individuo, la famf., tistici il te11. colonnell o Bruni ha tratto giusta<< gli:i, la società, specie come fattore cli sterilità neU'uomo e nella inente la conclusione che non pul> n solutamente « donna. · « Si è ce,.cato di raggiunge,.e lo scopo · prefissaci cli educazione lnellersi· in dtihbio la: efficacia del la vaccinazione « ~essuale del popolo, di.stribt,endo gratuitamente il p,.esente opiv per modo che og·gi, la disc1tssione Yer te solo sulln «~colo ai malati del nostro Ambulatorio Urologico nell'Ospedale qualità del vaccj110, sia 11er la sce lta dei gern li << ài S . Gallicano, dai quali le precedenti edit,ioni sono state avf., con1e i)er il veicolo, e a11cora sulla n1odalità cl i « damente cercate e lette, e rapidamente esaurite. Il che ci ha (( spinto a pubblicare questa tert,a, riveduta eà ampliata. n con-son1mirti slrazio11e. Ri corda, a ques to proposito , le ~( vincimento di aver compiuto opera utile e benefica, ci è di com, varie qualità di vacci11i anU I ifioi ll ~a Li i1egli Eser« periso sufficiente alla nostra fatica». citi, soffermandosi p a1rticolar1nente , ti quelli i111R-0ma, giugno 1934,XII. Dott. R. SABATUCCI. piegati nel nostro: vaccini semplici e l10livalen1i , Volumetto, di pagine 60. Prezzo L. 4 più ie spese postali d1 spedizione. Per gli abbonati al « Policlinico » sale L. 3, 6 O. idrici, oleosi, 'Somministrali pPr 'ia par~n t era l e e i vaccini in compresse u sa ti per Yia orale. Dopo Prot . LORENZO MORlr.1 ques ta ampia disan1i11a è ".enuto a parlare del Libero do~nte nella. R . Università di Modena.. nuovo Yaccino adottalo da noi, cioè quello forLa blenorragia e le sue dannose conseguenze 111olato che ha il va11taggio di dare ]j evi r eaz ioni locali e generali, pur n1antenendo la sua efficaper l'individuo, la famiglia e la società cia in1mu11izzai1te. SOMMARIO. - 0AP. I. • § 1. Il processo blenorragico in A proposito della polivalen1.a il ten . colonnello generale. - § 2. Inizio, decorso e complicazione della blenorragia nell'uomo. - § 3. Inizio, decorso ~ comBruui ha accennato al problema delJa associazione plicazioni della blenorragia nella donna. - OAP. II. dell 'in11nunizzazione anU tifica a quella antidifte- § 1. Pericoli dell'infezione blenorragica per l'uomo. rica ed a11 titeta11ica, ricordando anche come fin - § 2. Pericoli dell'infezione blenorragica per la dondalla guerra tuondiale il nostro Castellmi ahbia na. - OAP. III. - Pericoli per la famiglia. - OAP. IV. ~ostenuto l 'opportunità della vaccjnazion e poli' a- Pericoli IJer Ja società. - OAP. V. - § 1. Oonclueioni. § 2. Norme pratiche per l'uomo per evitare e culrnte unendo pure ul vaccino antitifjco un an firare la infezione blenorragica. - § 3. Norme pratiche geno anticolerico. Lo ste so prof. Castellani ha a11per la donna. cl1e recentemente caldeggia to la polivaccinazione VolUJID.etto in f orn1a.to tascaJbile . .Agli abbonati al Polelravalente per gli operai e per le truppe in liolinioo ,, è ceduto per L. 4. Africa Orientale. Ha n1esso in e'ide11za 1·importan.la cl1e oggi ·~i Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI. Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA. de,·e attrjbuire alla "ce] la cl e i ger1Tii cla usar~i nel11


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« IL POLICLINICO »

l'allestimento dei vaccir1i in base ad alcune car~lteristiche biologiche dei germi del gruppo del tifo e delle sal111011elle, problema di piena attualità in base ai lavori di Smith, De Rossi, Weil; Felix, Giglioli, Kaufmann, Arkwrigth Pisu. Tali ricerche, come è b e11 noto, portano ad ammettere una differente azione dei germi anche in relazione alla fase nella quale essi si trovano. Ha ricordato pure una serie di indagini eseguite a riguardo della vaccinazione antitifica per via cutanea ed ii1alatoria nel Laboratorio della Scuola di Sanità Militare e<l ha chiuso il ·suo dire accennando ai rari inconvenienti tossici che si possono eventualmenle incontrare per effetto della vaccinazio11e tratlando an cora della dt1rata della immunizzazione che si co11segue con la vaccinazione. 1\ tale proposito ha pure riferito sui saggi di intradermoreazio11e fatti nel nostro Esercito. Come conclusione h a riaffermato l'efficacia della vaccinazione antitifica quale valido presidio contro le febbri tifoidee, purch è eseguita con la somministrazione ripetuta di vaccir1i e selezionando opportunan1ente i germi da utilizzarsi. Data l 'im_p ortanza dell 'argon1ento , l 'uditorio ha ·seguito con la più viva attenzione la interessante comunicazione convincendosi che il nostro Esercito n o11 h a nulla lrascurato p erchè, anche a tale riguarùo , fosse piename11 te assic11rata la difesa a. p. sanitaria dell e truppe.

NOTIZIE

DIVERSE

8° Congresso internazionale di patologia compa· rata. Dal 15 al 18 aprile p. v. si terrà in Atene, sotto jl patronato di S. 1'1. il Re Giorgio II e del Governo ellenico, il 3° Congresso internazionale di Patologia comparata. Presidenti d'onore del Congresso sono: Achard (Francia), Sanarelli (Italia), Volhard (Germania). Il Co11gresso comprenderà tre sezioni: medicina umana , m edicina veterinaria e patologia vegetale. I temi d.i inedicina umana oggetto di relazio11i gen erali sono: echinococcosi , nefrosi e amilosi, leishmanio·si, spirochetosi, avitaminosi. A r elatore sul tema delle spirochetosi è stato design ato il prof. Sanarelli , che presiede anche il Comitato italiano, il quale si compone di 60 studiosi fra i oiù eminenti delle nostre Università. Il Governo ellenico e il Comitato locale banno prepara to , in onore de] congressisti, gra11diosi ricevimenti nonchè mqgnifieh e escursioni nelle località storicamente più illustri e pittore·sche della Grecia.

1° Convegno italiano di medicina scolastica. Prom osso d all 'Ente nazionale fa scist a p er la mu tuali là scolasti ca si è tenuto a Torino il 1° Convegn o nazionale di medicina scolastica. Alla riunione sono inter venuti r appresentanti dei più importanti centri del Regr10 ; sono state esaminate per la prima volta le questioni inerenti alla assistenza ed alla previden za dell a popolazione ·scolas tica . Com e è n oto all 'Ente nazionale fascista p er la mulualità scolas lica è affidata un 'azione previdenziale ch e vien e SYolt ~ in coll aborazion e coll'Istituto n azion ale fasci · ta della previdenza sociale ed un'azion e parli colarm ente im p ortante di assis tenza me-

[ANNO

XLIII, NuM. 11]

dica ~ociale. Il conv~gno non ha J)ermesso solo di csamin~re i brillanti risultaiti raggiunti finora, ma ha ·servito anc.he sopra Lu lto ad inquadrare l 'opera ~·1~a~e.nte so~1ale dell 'Ente nel complesso delle 1niz1at1ve realizzate dal :Fascismo allo scopo di migliorare la razza. Alla cerir11onia inaugurale, svollasi il 2 marzo hanno presenziato, in rappresentanza del Partito' Piero GazzoLti, federale di Torino e membro del DireLLorio Nazionale del Partito, il prof. Garofani della Direzione superiore di Sanità , i direttori delle Cliniche medich e univer sitarie del Regno. Il discorso inaugurale è s tato pronunciato dall 'on. prof. Lanzillo.

Comitato della Sta1npa medica latina. . Il 2 febbraio si è riunito a Parigi, sotto la presidenza del prof. Giordéhflo , il Comitato della Stampa Medica Latina. Dopo un commos·so omaggio alla lne1noria del preced ente presidente prof. Etien11e e del De Nolhac, apos lolo costan1e del] 'amicizia Franco-Italiana, il segretario generale dott. Pierra ha riferito sulle questioni riguardanti la Federazione della Stampa Medica Latina. Si concretò uno schema per il Congresso che si ter-r à a Venezia dal 29' settembre al 3 ottobre prossimi, e fu molto apprezzata, dato il momento, l'autorizzazione concessa dal Governo Italiano. Fu comunicata l 'adesion e del Comitato cc France-Italie », di quello e< Italia-Francia » e dell '« Unione Medica Latina » . Il segreta rio riferì i nomi degli oratori cl1e già si sono incaricati delle r.e lazioni ·~ui tre t e1ni proposti , attorno ai quali è desiderabile si raccolgano le comunicazioni libere. La quota di iscrizione fu st abilita in lire 40 individuali, e 80 per ciascun giornale ader ente. Esaurite le comunicazioni e aiscussioni circa le modalità secondarie del congresso, i convenuti si recarono all'albergo « Lutetia » ove altre emi nenti personalità della Stampa Medica Latina erano convenute per offrire una colazione al sen. Giordano e, al di opra della persona, per m anifestare la viva simoatia verso I 'Itali a. Presieòeva 1'illu tre prof. Achard, segretario generale dell 'Accademia di Medicina . Il dott. Pierra le·sse le numerose adesioni di non intervenuti, ed ebbe calde espression? per la medicina e la Nazione italiana. Ed il prof. Achard, rìcorclando che si era n ell 'albergo « Lu tetia », il nome romano della città dal motto cc Fluctuat n ec m er gitur » , vide n el simbolo della nave antica: )a perenne fratellanza franco-italiana I]ella l atinità. Il prof. Giordano rispose a codest e vibréfnti n1anifestazioni filoitaliane.

'' Colloqui di Esculapio ,,. Il 22 febbraio presso il R. San a torio S. Luigi tli Torino , il corpo sanitario si è riunito per i p eriodici cc Colloqui di Ae·sculapio >l ch e te11don o a r enderé sempre pi1ì efficace l 'assis len za pubblica sanatoria.l e ai mala ti di tuber colosi. Sotto la presiden za ael prof. G. Ferrando, Yennero svolti importanli argomen ti di clinica pratica sanatorial e con il contrib11to personale dei proff . Rabino, Scaglia, Biey, Malan G., Mighelti, De111i cl1eli s, Gabriel e Bodo ecc. Il dire ttore sanitario ha pure dato a lto d ell'esito dell 'azion e felicemente iniziata per la difesa d el farmaco italiano e il boicotaggio nei m edicinali stranieri , p oichè specialmente n ella ter apia antitubercolare non si può vantare nulla di m eglio della produ zio11e italiana per in legrare sia

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[ANNO XLIII, NUl\1. 11]

SEZIONE PRATICA

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la tera.p ia pneumotoracica di Forlanini, ·sia la chiaroveggente politica sanitaria del Duce, che ha già posto l'Italia all 'ava11guardia per tutti i problemi della difesa contro l a tubercolosi.

Echi della nostra impresa africana. Da una corrispondenza di F. Chiarelli al « Giornale d'Italia » del 5 marzo, togliamo i seguenti dati sull'a·ssislenza sanila ria per l 'avanzata italiana rtell 'Endertà : Ogni spedizione aveva al seguilo la propria se: zione di Sanità e due ospedali da campo dislocati presso la base logis tica e pronti a muovere; inoltre era ·stato costi lui to un nucleo chirurgico per ogni Corpo di Armata. Era stato impiantato un centro ospedaliero di transito e sgombero di Intendenza a mezzo di tre ospedali da campo rinforzati con tende e relative brande, per un complesso di 400 posti-letto. Affiancata a tale centro avanzato fu tempestivamente trasferita l'ambulanza chirurgica. A tale centro hanno fatto capo tutte l e provenienze di feriti, i11 modo che si è ottenuto 1'allacciamento del servizio di sgoJnbero dei Corpi di Armata e quello più avanzato di Intendenza. Accanto ad un secondo centro ospedaliero, di transito più arretrato, con t1na totale capacità di 1000 posti-letto, di cui 300 per eritr ei, _fu trasferita l 'ambulanza chirurg ica sp ecia Je. Infine sorse un terzo Centro ospedaliero di circa 1500 posti di cuj 400 per er1trei con un nucleo chirurgico.

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Il Governo italiano, con nota del 28 febbraio , ha denunziato alla Società delle Nazioni e, per il tra1nite della Croce Rossa Italiana, al Comitato Inter11azionale aella Croce Rossa di GinevTa, le atrocità e gli Bbu si degli abi·ssini, che hanno trasformato l 'emblema della Croce Rossa in una vera e propria arma di difesa e di offesa militare. Un arsenale di guerra stabilito d agli abi ssini a Quorf.lm col segno abusivo della Croce Rossa è stato identificato dalla nostra aviazione e bombard ato. Il Negus ha invia lo una protesta alla segreteria della S. d. N. La « Reute r >> notifica ch e il sedicente maggiore i11glese Achille Burgo:' ne, il ql1ale collaborava con la Croce Rossa Etiopica, è stato u cciso d a una b omba italiana; informazioni ìnglesi portano ad ammettere cl1e egli ven ne colpito mentre era in cammino per r ecar si all 'amh11l anza e lontan o da qnesla: lutlav ia si è preanr111nzi a la un'azion e diplomatica di protesta.

Onoranze al prof. Perrando. Un gruppo di allievi, amici eò ammiratori d el prof. G. G. Ferrando, che si accinge a lasciar e per limiti cl 'c là la callecira di medicina legale cli Ger1ova, 11a presa l 'iniziatiYa di d edicar e al Maestro un Yolu111e di contributi m edico-legali o con indiri zzo affjne, in segno di on1aggio. Alla cl irezio11e dell '_i\rcl1ivio d i Antropologia criminale, P sichiatria <.' ~fecli rina legale (Torino , via I.egn ano 26), cl1e b a assur1to l 'opera di coorcti;iazi0ne e s tan1y>a d el Yo]111ne, dovrann o pervenire, entro il 31 111arzo, i m an oscritti. i\.lle spese di starn1)a con Lribuiran no gli a11lori in ragione cli J... 170 per erl icesimo. . . Per OO'n i con111nirazione al ri gu ardo r1Yolger s1 al prof. D~1ne11ico Macag·gi , direttore de11 'l'sti1uto di ~[edicin a legale dell:i R. r r11iYersi là di P arma, o pe._ dale 1\Iaggiore.

Un po' dovunque. Il Consiglio dei ~Iini s lri ha approvato u110 sch ema di Decr e to-Legge per l 'est en·sione dell 'assicurazione contro la tubercolosi ai mezzadri ed ai coloni, provvedimento proposto dal Comitato corporativo centrale e di c ui demn10 già notizia (n. 6, p. 276) . . È stDta presentata alla Ca1nera la r elazion e d ell a

Giunta d el Bilancio alJo stato di pre:visione della spesa del l\iiir1i·stero dell 'Edl1cazione Nazionale. Il relatore, on. Zingali, osserva che il bilancio presenta quest'anno una particolare importanza, in quanto vi s i riflette per intero }'azione riformatrice del minis tro conte De Vecchi di Val Cismon , che può riassumer si in una nota tematica, comur1e a tutti i settori ai quaJi 1'azione si è estesa: rimettere n elle salde mani d el ministro le redini per il govPrr10 della scuola. 11 ministro d e]l 'E. N. on. De Vecchi e i 1 vicesegretari o del Partito on. Serena hanno presenziato la {jerimonia inaugurale d ei J..ittoriali de11a Cultura e dell 'A.r te, svoltasi a Ven ezia. II ministro, .nel suo discorso, ha lumeggi ato i d overi d egli s i u denti; ha preconizzato che ques tj si co11forn1 ino costantemente a sen·si rli virtù e di eroismo.

AJ Mini stero cl 'Agricoltura e Foreste ·si è nrl1111ata l a Git1nta esecutiva della Commissione per le piante n1edicinali, presieduta dal prof. G. Sabatini. La Confederazione fa scista professionisti e artis ti 11a richian1ato l'attenzione del Sindacato nazionale fa sci sta medici e di quello vet erinari sul DecretoLegge 16 g iugno 1935, emanato a seguito rli interE:ssam ento cos tante della Confederazione ste·ssa (esso Yenne da noi già riportato riel n. 1 1 a p. 38). Una l\los lra del ·L ibro Coloniale viene organizzata a Roma, n el Pal azzo delle E·sposizioni (via Nazionale) . Comprenderà una Sezione di scienze mecliche e na,t urali , a cura di Erloardo Zavatta ri e Carnillo Crania . Quest'anno sarà t enuto a l\1ilano u11 Congr e o mondiale di anatomia uman a al quale h anno g ià aderito tutte le Società anatomiche del n1ondo. L'Istituto Lombardo di Scienze e Lettere h a delegat o a rappresentarlo il prof. F erdi11ando ·L ivini. Negli Spedali Civili di Genova si è t enuto un congresso sanitfuf io, il 21 febbraio, ~otto la presid enza del prof. C. 'Tre isanello, assis lito d al segr et ario prof. A. Valleb ona. So110 stale fatlc con1u 11icazioni d a : U. \ 7ignolo, E. Casabona, M. Capocaccia - A. Vallebon a, G. R:l.Je·stra - E. Piccion e, E. Sava rese, A. Chiau zzj . La Società Medico-ChirurQ'ica Bergama ca si è ... adunala il 22 febbraio, sotto la presiden za d el proi'. D'Alessandro. il quale h a con1men1or at o il socio prof. Mauro Gavazze11i , deceduto in A. O. nel com11imento del suo doYer e di inedico e di solda lo. Seguirono comunicazioni di G. Zaccarini , A. 1\fazzoleni , Trimarchi. L 'Associazione l\Iedica 'f rieslina si è adunata il 27 di cembre, il 17 e il 31 genn aio , il 7, l '11 e il l 4 febbraio, so tto la presidenza del prof. C. RaYasi 11i , assistito dal segretario dott. G. Rob1Ja. ~ella ~e­ duta ò ell '11 febbraio son o s tate eseguite Yaric proiezioni ci11e1na logr afiche; n elle altre sedute son o state fatt e comunicazio11i e conferenze rla: A. ~fezzari, D. Logro cino, I . Levi, E. Freu11d. G .


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<C IL

POLICLINICO

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IANNO XLIII, NuM. 11]

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fiobba ; L . inler11ilz ; D. Fabricci, G. Modugno ; C. Ravasi11i, G. Nicolich , M . Novak, M. Ravalico. La Società Medico-Chirurgica Bresciana si è adu11ata il 14 gennaio e il 14 febbraio sotto la presid en za del prof. R averdino, assistito dal segretario dott. R. Sassi. Sono state fatte comunicazioni d a : G. Dossena, A. Pignatti ; R. ,Secchi ' P ao-ani Cesa , o . L . L a1n1.

Un 'epidemia di colera h a colpito il Siam· ce11tinaia di persone soccombono og11i giorno. Bangkok è stata dichiarata porto infetto e le navi e gli aeroplani che arrivano d a questa città subiscono la disinfezione. Coloro ch e dall 'Europa o dalle Inclie si r eca110 in zon e infett e o le altraversano d e-vono so ttoporsi alla vacri1lazione anticolerosa prima della partenza .

La Socieli't l . on1barda di Chirurgia si è adunala il 3, il 17 e il 31 gennaio, sotto la presidenza. del prof. M. Donati. Sono state fatte comunicazioni da: A. Miani, L. Pì sa11i, (~ . Nogara, Sanvenero-Rosse.lli ; G. Castig lioni, F. Cazzamali, E. Ettorre, A. So tegni ; F . P eru·ssia, L . Pizzagalli , F. Cattaneo, M. 'fabanel1i , F. Roasenda.

Un gruppo di 123 lebbrosi è fuggilo dal lazzaretto di ·richilescu (Dobrugia , in Rom ainia) e dopo 200 Km. è arrivato al comu11e òi Isaccea; i fuggiaschi avevano intenzione di p!loseguire }:>er Bucarest. Le a utorità centrali hanno dato disposizio11i p er. l 'arresto e l 'interna1nento in un allro leprosar10.

Si è riu11ita la Sezione Barese d ell 'Associazione I Laliana F ascist a p er l 'Igien e, sotto la presiden za d e l J)rof. G ..Sangiorgi; sono st ate fatte comunicazioni da: G. Sang iorg i, Pint o, J.idd o, Atti1nonelli, Del ' ' eccbi o, I 'ecce. Si è svoli o a Jì oggia il 5° ConvPgno dei sanitari e m edici dell'Opera Nazionale Balilla d ella Capit anata, ad inizi ativa dell a Presidenza Provinciale. Gli scopi e il programma furono illustrati dal dir igente proviu cinle, senior e prof. Filippo De Capua. Il J)rof. P. Picci11 ini l1n t enuto, n ella Biblioteca An1brosiana di Milano, una conferenza sul tema: « _l\Ieclicina coloniale di Jloma antica e moderna », .ad ir1izia liva d ell ' cc Associazione pe r lo sviluppo dell 'Alta Cultura » e dell '« _!\.tene e Roma » (Sez ion e di Milano). Il d o li. Eusebjo SAV)', a<lòe tto all a Croce Ros·s a Egiziana su l fronte sud d e1l 'A. O., è morto di dis:senleria; aveva 32 anni. 11 2G marzo verr;'t con 1nJ en1orato a l'vfilano, n el1 'aula rnag·11a dell 'Urtiver s j tà Popol are, il dott. Ales~andro Cle ric1 (rlol t. Ryj, dal prof . Aldo Maggioni. Il do ll. I . (li A., i1el ReJg io, è st a to condannato a 8 g iorni di prigionP p e1· aver rilasciato un cerlifica.to di con1piacen1.a. rlestinato a disp en·sar e una Tagazzina dal frequ entare l a scuola; egli b a am1nesso di aver reda I lo il cPrtific;ito sen za esami11are la piccola.

Di un a llacco d 'i11fluenza è d eceduto il prof. IVAN PAvLov. Eg li aveva fest eggialo il 27 settembre scorso il suo 86° compl ean1to. Del soromo fisiologo daremo una notizia biogTafica in un prossin10 nu111ero . È m,orto il dott. GEORCES Kr.rss g ià dire ttore d el

sanatorio di Angicourt ; e ra uno dei più reputali tisiologi francesi. E m orto a Vienna in età di 67 anni il dot l. I RITz PASSINI, uno dei pediatri più repulati d el1'Au stria, primario dell 'Ospedale infantile « Leopoldstadter », noto per l suoi studi sulla flora batterica inte·stinale dei lattanti . A. P . 11

Le malattie infettive in Italia. · Numero dei Comuni colpi.ti e numero dei casi (/ra parentesi).

Denunzie dal 3 febbraio al 9 febbraio 1936: Morbill.o 254 (1575); Scarlattina 115 (259); Perfosse 100 (239); Varicella 120 (30~) ; Vaiuolo e vaiuoloide (- )'; Febbre tifoidea l~l (249) ; Infezioni paratificbe 24 (29); Febbre ondulante 24 (40); ~issenteria G (6); Difterite e cr oup 312 (608); Meningite cerebro-spinale epidernica 8 (11); Poliom]tlite anteriore acuta 5 (5); Encefalite letarg ica 2 (2); Anchilo·ston1iasi 3 (4); Rabbia: 1norsicature di animali rabbici o sospetti 30 (62), dichiarata 1 (1); Pustola 1nalig n a 8 (8); Febbre puerperale 40 (49).

Indice alfabetico per materie. Arse11ob enzo li in sogge l1i intolleranti Pag. 493 Bibliografi a . . . . . . . . . . . . . . )) 509 Caffeina en<lovena 111 cl1irurg i::i. . . . )) 479 Co1nplicaz . l)0}1non. p os l-oper .: genes1 )) 507 Cr onaca del movimento profess;on ale . )) 514 Debolezza n1or ale . . . . . . . . . . . . )) 508 JEmostasi sp ontan ea: 1nerra nism o . . . )) 504 )) 501 Idronefrosi dolorose : piccole . . . Iperlension e art erio n: laYoro d el cu ore )) 510 Tper tesi : azo te1ni n . . . . . . . . . . . . )) 510 ~fa latti e cl eJl élJ Dell e: rece11li progressi i1el tr~ l la1nenl o d ell e . .. ... . )) 502 Diritti di pr-oprietà riservati. aut -,rizzazione scritt2 dalla reàazicme.

C.

FRtTCONI,

Recl.

e

~1ediasti110

poster.: nscc:. so

Pag. 510

. .

Medicina sociale . . . . . . . . . • Naevi: r adiumterapia . . . . . . . . Neoformazioni linfo idi ·sperimen tali Obesità : tra l Lamen 1o . . . . . . . . . Rene a· ferro di cavallo: intervento Rene : tubercolosi nell 'infan zia . . . . Vaccinazione antitifica nell 'Esercito ' ;eleno di cobra: applicazioni t erapeu-

)) )) )) )) )) )) ))

516 503 513 513 501 500 519

tiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . Vescica « a sifone » . . . . . . . . . . . Vescica : cisti id a tidea ; guarig. spo11ta n ea

))

510

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502

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498

N011 è ccmsentita la 't'i.stampa di lauo-ri pubblicati nel Policlinico se non in seguito ad vietata la pubblicazione di s unti di essi senza citarti.e la fonte.

A. Pozzi , resp .

<'U])O.

Roma - Stab. TiJ)O-Li l. _i\.rma11j cl i M. Courrier.


Nnm. 12

Roma, 23 Marzo 1936 · XIV

ANNO XLlll

'' PERIODICO DI

''

MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE SEZIO~E

REDATTORE CAPO:

PROF. •

J:>~ATICA

CESARE FRUGONI

Clinico Medic o di Roma

..\BBONAMENTI ANNITI: 1° GENNAIO - 3 l DICEMBRE Italia Estero Cumulativi: (1) AlLA SOLA SEZIONE l'RATICA (settimanale) L. 58.80 L. 100 (2) ALLE DUE ~EZiùNI (pratica e medica) . . (1-a) ALL•\ &OLA ~EZIO.N E MEDI CA (mensile) . L. 50 L. GO {J) Ar.LE DUE &EZIO Nr (1pratica e chirurgica) (l-b) ALLA SOLA SEZlONE CHIRURGICA (m ensile) L. 50 L. 60 (4) AI.LE TRE SEZIO NI (pratica, m edica e chirur. ). Sinwoli:

Un numero separato <!ella

SEZlONE

frf EDICA o della

CHIRURG I CA

L. 6 ; della

P BAT ICA

Italia L 100 L 100 L. 125

Estero L. 150 L 150 L. 180

L. 3,50

SOMMARIO Lavori originali : M. Stornello : La duo nocultura ed il potere battericid :i. del cou.tew du o ena e enteropatie in.f.et,t,ive e 1)àrassitarie. -----Osservazioni c1initme '! . Molinari · Tosatti: As tereognosia unilaterale (con speciale atteggi amento della m a· no) cor11e eJ>isodio iniziale in un ca so di sclerosi a placche. , Sunti e rassegne : NEUROLOGIA: M. J. Lhermit.te: L 'evoluzione della neurologja. - I. M. Smellie: La diagnosi precoce e la cuxa della paralisi infantile. L. Masaion-Verniory. L e s indromi neurolo~ iche del l'(;Umat1:s mo vertebrale. - GASTROENTEROLOGIA : R .. Ko· vacs : La stitichezza. La terapia fisica nella costipazione. -· M. G. Mnlinos: Il valore d ei riru~di selettivi nel tra.ttamen to della costipazione. - W. A. Basiedo : Ali.menti e rimedi produttori di massa n el trattamcuto della costipazione. Divagazioni : G. Dumas : La psicofisiologia del ridere. Notirie bibliografiche. - Cenni bi·bliografici. Accademie, Società Meaiche, Congressi : Accademi a Medico-Fisica Fiore ntina.

LAVORI I\EGIA

.

ORIGINALI

lìNIVERSITÀ

(.LINICA ~IEnJ C1\

DI

CAT.A.NIA

IsTITliTO DI IGIENE

Direttore prof. 6. DI GUGLIELMO - Direttore inc. prof. A. ALESSANDRINI

Studi sull'eziopatogenesi e clinica delle enteropatie .infettive dirc lli dai Proff . .I\. ALESSANDRINI e L. PONTONI.

La <lnodenocultura ed il poter·e battericida del contenuto duodenale nelle enteropatie infettive e parassitarie. Dolt.ssa

.l\{ARIA STORNELLO.

(Nota prima).

L ·e ,rol uzione dei co·n cetti sulla patogenesi delle e11leropatie infettive, peci e del tifo , de i paratifi , del colera,· della dissenteria e d el car bonchio inte tinale, segnò, dacchè .S anare1li n e dimoslrù ]a genesi ematogena , un rimarch evole ca1)ovolgin1e11to, il quale fu nlolto fe condo e contribuii all 'cstension e ed a ll 'approfondimen lo t1 i n1olti J:Jroblemi clini ci, eziopatogerteti ci , i111 n1 un i tari.

Appunti per il medico pratico : C ASISTICA E TERAPIA: Elefantia s i. oon.genita del rene e dello scroto. - Quattro casi di distrofia renale cronica. - Perf.01:azione sp ontanea di un calcolo renale; flemmo n e p eri renale. Eudon1etriomi vescjca li. - Fistole cer\· ico-uretTa.l i per ischemia. - Meccanismo di az'one della <iecap,.; 11lazione e risultati prossimi e re1noti delle stesse nPlla cura de lla nefrite emorragica.. - La cura tielle n efriti azotemiche. NOTE SCiLL'ANESTESIA: L' anestesia col cicloprapano nella chirurgia toracica. - Sulla nuova narcosi per inalazione con il vinethen. - POSTA DEGLI .i'BBONATI. -

V ARIA.

Politica sanitaria e giuris prudenza : G. Selvaggi: Dimissioni volontarie illegittime per vizio del conse nso. - Qua.lificazione giuridic a della ricetta medica. Nella vita profe'>sionale. : I nsegna.mento s uperiore. Uoncorsi. - No1ui11e, prom•>zioni ed onorificenze. Notizie diver~e. Rassegna della ~tampa 1nedica. Indice alfabetico per materie.

Fondan1enlalmente si er ano amn1e s1 in i)as · sa1o , per I 'i11fezio11e d ell 'i11lestino tenue , due soli m eccanismi patogenetici: l 'infez ione p erorale, attraverso lo stomaco, e I 'infezione at;Cende11 I.e <lall 'inteslin o basso , ])er ope-ra cli correnti minir11e retroO'rade, cl1e ... i cr ed eYa110 di1l1ostrate d a l ritornare verso l 'alto di l)Ol veri inerti ir1lro<lott.e dal]' ano, o p er opera di un ri tag 11 0 ch e , i facesse risentire fino nelle ])art i più a lte. · Oggi i)r cv.a lgon o, nell 'as enso d·e i più, le vie ed i m ecca11ismi di infezione ematogeni, i quali presuppollgono una fa ·e di infezione generalizzata, un enterotropisrno dei germi O})pure un loro epatotropisn10, una fun zion e batterioescrPtrice dell 'or gano intestinale od epatico , infjne u11a co11dizione tiss ulare d ella parete 1111e tinale favore' ole al I ~ al Iecchimento ed a lla 1uoltiplicazio ne in essa <lei gern1i entero tropi. Ancl1c f'hi volrs ... e rir11.an rre fedele, in parte e i)er le en te ropatie infettive per le qua]i 11011 fu ancora data di111ostrazione ch e trovino a1)pl1 cazion e i 11uovi concetti del Sanarelli, a1l ' i111porl.a1lza d ei proce ~i ])att erici entro il lun1 c in-


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(( 1L POLI CLI N I CO

t r :;Li;1ale ed all ' cc au I oi11tos~ i cazi or1e n cl1 e ne

cl eri' erebbe è cos tretto a non escludere a priori eventuali processi loc,alizzati nelle par eti intestinali P l)OSsibili fasi b·a tteriemiche, attribu e ndo atl e:ssi il Yalore di fattori patogen etici c0ordiilati e coeffi cie11ti nell 'insien1e del q uadro m o rb o ~ o. Sia qui soltanto a ccennato , in r11erilo alla quest ion e d·e lla colib·a cillo,si, così coJn 'essa è posta atlualm·ente . La ricer ca c ulturale di germi nel duodeno può contribuire a chiarire J'!l0 lti parti colari c]ir1ic.i d ei quadri di enter o piatie inf.ettive e ac.J illu1r1i nar11e i11eg lio la patogenesi . Essa, infatti , si )JUÒ dire cl1e for11isca d ei dati atti a docurr1entare l 'azion e baLLerici'd a e batterioliti ca in 1

1

VIVO :

1) df' l .' Uv t_,O gastrico e del Sl1cco duode11ale. su lutti i germ-i. che i1el duodeno g i :J.ngorto per via (IT~tl c : 2) del su cco ·enterico e del s ucco duorlrnnJe su qt1ell'i ch e, p,e r ipot.esi data , vi giung t ssero per Yi.a retrograda da parti intestjna] i 11iù ba se ; :3) dPl fegato , d ella bile e del succo duo · q en.ale su~ g ermi d i i)r oven ie.n za e·m atoge11<l lransepatica; o.p pure , infine: 4) d elle pareti intes tina li e del su cco duod enale s ui g er1n i di provenienza en1atog ena dien tero1)ari et a lc transduodenale . Come si \lBde, il r ep erto c u1Lura1 e duodenale positiYo in1plica serr1pre il difetto di a1n1e no cl u c f ai lo ri di batteri cidia o batteriolisi , m en1·r e il r·e11erto cu lturale duod enale negativo }) UÒ essere dovuto a ll 'efficienza b at terici da e balte' iol1t.i ca di due, 111a a11 cl10 ài lino solo (l r i du e fattori 11 e i quali i gerrr1 i E' 'in1ba tlono da qua]un.que parte essi provengano. Da que::ita cons.ìderazion·e, c h e en1erge dalJa con1plessità d ell e osser,razioni cliniche, n e deriverebbe la i1eoessità di saggiare il potere batteric ida dei fattori p r esi sin golarm ente, e, cioè , pra ti camente, di quello o d i quelli che è po ibilP trattare a parte ed in vitro : il u cco ga. trico , quello duode nale , quello enterico.

*** i\.C' ll e r icercl1e c be ~eguono più otto ci si è li1nitati a stal)ilire il solo potere battericida in vitro d eJl su cco duoden a le , e ciò sia perchè, Yolendo :\Vc~·e an cl1e il r espo11 so cultural e, di g ra11 l tn1 ga più prezio::>o, si è cercat o di .e vitare ogni possibilità di inq uinamento , e co11 ciò ogni aspirazi on e di contenuto gastrico (succo g as1ri co più saliva !), sia pe r chè, p er avere nr1 s ucco enterico con p eculiarità che non sia-· n o all rr~ l e eccessivan1ente da que]J e de] su cco dnod r n a lr r on1n1ist o , si sar ebbe d o,rut o sce11 -

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[1\~No ~LIII , ~ "C:\L

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dere a di5tanze r11ollo n1ag·giori e sotto co11Lrollo radiologico, co a a noi no11 possibile. La duodenocultura e la ricerca d el })Otere battericida (11 vitro del su cco duodenale. col ' quale tern1ine s 'intf.nde iJ cont enuto duodenale composto dal s ucco duoden.a le vero e proprio dalla bile , dal secre.10 pa'11c reatico e dal contenuto gastrico c,0rr1misto (11onch è dal su cco enterico evenlualn1ente refluito) , sono st at e eseg uit1e su 45 soggetti einter opatic·i , d ei quali una g rande maggioranza a111ebiasici intestinali od e 1)8.tici. Abb·i arno anzi creduto di i11c ll ere l 'a111 e bi as i a l centro delle nostre atle11zioni, perch è le condizioni ch e d etta infezione protozoaria cr ea itell 'apparato digerente so110 quanto n1ai complesse e certamente cela110 inleresf-anti meccanismi !Jatogenetici, i quali , una volta m essi in luce, saranno 11robabiln1ente utili alla mig lior conoscenza d ella . pa t ogen e ~ i del le enteropatie infetti've in generale. I inoti vi p·r inci1pali d·e11 'i11cJus ione de1 1·an1 rbìasi in queste ricerch e sono i seguenti': 1) La n1agg ior parte.. degli autori rico11osce oggigiorno una notevole i'n11)ortanza pato g·~11etica a microbi, ch e associ er eb·b ero la l oro azion e a que11 a de Il ' En fianio eba. Ji1ist olyticn, lllét tali impressioni generali clinich e m an cano n1olto spesso di detcrn1ina tezza. Più di dire c l1e i ger mi penetrano con l 'an1eba n e i tessuti ulcerati : non s'è fatto rnolto , e tal con cetto sen1 l)rerebbe appoggiarsi un po' troppo esclusivamente alle all ti ch e vedute d ell 'e11terogen e~i delle ent eropati·e infetti e. 2) N ell 'am·ebiasi è sovente ]eso il feo·ato : dal ·duo·d eno , specie con la prova d el ~1e ltzer-Lyon , noi po·s sia1110 s.tu·diare ciò cl1e lo oltre1)a sa o ci'ò ch e .ascende le vi e biliari. 3) Nell 'ame1biasj so110 frequ enti i disturbi della n1otilità e della secrezione ed anch e le lesioni anaton1icl1e (fl ogistich e o trofiche) d egli organi digerenti a lti , sp ecje d ello s lon1aco e d el du odeno , s icchè i'l potere- battericida e b at teriolitico d ei su cchi ecreti 11e ]JOtrebbe risult.are a lterato, sia p erchè al tera1 a la composizione dei \'ari su cchi di ger e nti , ia p er cl1è sia inutato il ten1po di co11tatto d i essi co11 i .germi . 4) .Si os. servano, nell 'a111ebias i, violenti clisord ini motori d el colon , cl1e n o11 ~e n1 11re h a11n o car atte ri schiettamen te p er istaJti'ci e ch e potr eb b ero fac·i litare , ~J)ecie con. 1'aiu to d el torcl1 io addom.inale ch e porta al vo111it o, n on raro , quell e ipotelicl1e corre11ti antiperi stalti che lungo le pareti intestinali , da qual cl1 e al1lore so t en ute, o , comunque, faciJjtare la rj ..,a]ita di ger111i verso il duod eno. Le fasi enterocoli1i ch e d e11 'an1ebiasi in testinale potreb·b cro , da r hi lo Yol es~e , · essere chiamate a d ep orrr in fa, ore di d etta 1

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[ANNO

XLIII, NuM . 12]

SElIONE PRATICA

1>ossibilità. Qttanto è de tto p er l ' a~ebiasi ,·ale a 111aggior ragione p er la lamh liasi, eh€ lede dire1ta111e1ìte il duod eno. ln queste i1oslre ricercl1e .abbiamo in cluso ancl1e rari casi di enteropatie funzionali , non ir1f.etLive , sempre n ell 'intento di vede·r e in quanto le i.urbe fun zionali contribuiscano all :attecchirnento di germi nei tratti ahitual1nen Le st eri 1i cJ,eJl 'intestino t enue.

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f~cco allora con1 e si compone, tenuto conto

dell 'eziologia funzionale , n1icrobj ca od amebica <! della e(le precipua delle lesioni ·e dei disturl>i accusa ti , Ja 11ostra casi ti ca di -enteropatici: A) Enter opatie micr obiche e funzionali. Gas trodispepsia ed appendicite cr onica in gas lroeu Lerocoloptosi . . . . . . . . . . . . . . Enterocolite cr oni ca microbica , epatite ipertrofica e co]an g ite cr onica . . . . . . . . . . Coli Le ed epa1 ocolang ia allergica . . . . . . . Colite croni ra iperpl as tica de] ceco e d ell 'ascende11te ron no tevoli di ~t urbi gastroesofagei e co11 app . JJregressa . . . . . . . . . . . . Colite cr onica inicrobica . . . . . . . . . . . . Rei locoli le cr onica, st enosante , pio-emorragica, luetica . . . . . . . . . . . . . . . . . . C:o1il e? c roni cn rn icrobica e cis topiPli le colibacillare . . . . (~ol i hac i Il osi . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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B) Enteropalie paraJSsila1·ie.

/\ inebia.si in les i i11ale a sin Lomatica . . An1ebias i con sindrom e gastrodispep lica La111])liasi duorlenale . . . . . . . . . . . . . E11terj le e coli le lamblio-a1nebica cronica . . . J~ n lerocolj le lamblio-amebica croni ca e cistopj e li te coliùaci1lare . . . . . . . . . . . Enterocolite la111hlio-ainebica con s. a. d . . . Colite ed ep a1tite ameb ica con an. p ern . . . . Coli le cd enterocolit e an1ebica con sind1omi addomi11ali destre (5 ap11enòiciti, 1 colecisl il r )

.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Colite a n.lebica diffusa . . . . . . . . . . . . . Colit e a1nebica cron ica con si11drome addomin ale sinistra . . . . . . . . . . . . . Re llocol i le cronica st en osante am ebica Di·ssenteria a1nehica . . J~sit i ò i colite amebica . . . Somma.

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1 1 1 5 11 1 1 1 1 45

\ia 11 o lato clic 11ella cal egoria d ell 'amebiasi con Ri nel ro111c gastrodi s1)eptica ono stati inclusi ~ o lt ant o quei ca i cl1e detta indrome pree11la\ ano co11 ... on1ma e' idenza , n1entre di di sturbi gast rici . . o ffrivano la slrag·rande n1ag~ i oranza tlegli a1nebiasici . L:. trc11ica ndoltata è la seguente: Pra tica' o il sondaggio duodenale al mattino , in amn1a1a li t ent1 li a dig iuno d alla er a preced en1 e, u . a11do la -..onrlina di Einhorr1 , cl1r 'eniYa lcrilizzata co11 uollitu1 a per alrneno 20' eri in lr odott a n e i pazienti co11 le n1a sime norn1e ò i a ep si (di ~ infezioTecnica della duodenocultnra. -

525

Jle d elle inani d ell 'operalore, colluzione accurata rlell~ bocca e delle fau ci con pern1a11ganato di po1assio) . .Secondo le norme stabilite da Lucchin_i, la sondina si chiud eva con una pil;lza a ,-1~e, la . ua ~slre1nilà si p assava alla fiamma e po·sc1a ve~1va introdol ta e fissat~ m ediante t appo di ovatta in una provetta st erile. Ai pazienti si faceva assl11nere la posizio11e st1l fia11co destro , con In tes la e la parte superiore del tronco abbassati, per imped ire la formazion e di i ngin q~chiamenti nello stomaco e fa,·orir e la penetrazion e clell 'oliva u el duodeno. Le a spirazio 11i YeniYano lenlale dono 3 or e dal1'inizio rl el sondaggio . Veniva uti1iz-za1o soltanto il contenuto cluod enale puro, a r eazione alcalina e limpido. Il conlenu to duoden ale es tratto (bile A) veniva mes~o in provetle s terili, e quest e venivano po3te in un r ecipiente contenente ghi accio, p er ovvjare ad alter azioni . Si proced eva qHindi alla proYa di l\1el tzer-Lyon , C's lraendo d opo cjrca mezz'o ra il contenuto duodenale secondo (bile· B), ecl an ch e esso ve11iva messo in al tre pro-ve lte st erili e p os lo in ghiaccio. Su en lra1nbi i carnpioni di contenuto duodenale Yenivan o eseguite le prove culturali, sem inando i due liq11icti, n ella quanti t à cli 3-5 cc., in p rovett oni di brodo e su tubi ùi agn r . ·Nei ca.si in cui si aYeYa svilt1ppo di gern1 i ]Jrocedevo ailla lor o id entificazion e (1). Te cniche per la ri cer ca del r>otere bat t eri cirla. ~ci

primi 27 ca-si abbiamo eseguito la proYa di hat lericidia secondo i] metodo corrente. Il su cco duodenale prelevato sterilme11te a ciascun pazie11le veniva introdotto, ne]J a quantità di cc. 1, in ognuna cli tre provetti ne. La prin1a Yeniva quindi seminata con una an a1a norn1 ale <I i brodo c11ltura di B. co li; la seconrla con una ansa lJJ normale d i brodo cultura d i B. tifico; la lcrza con una an ata n ormale <li ])rod o cultura di f·11terococco : indi le proYettin c Yen iYano post e i1er la durala di 24 ore in tern10 ta to a 37° C. e . u cce·ssivamente da cia scuna di esse veniYan o J)raticat e d elle se1n inc su piastre di agar. Dopo 24-48 or e di soggiorno in t ermo t alo d elle singole piastre si procedeYa alla 1et1ura di esse, o ci si disponeva a con Leggi ar e il nun1ero d elle colonie svilu]Jpa Lesi . Dirò subito ch e la proYa della battericidia n on ci ha dato n cssl1n risultato, i11 quar1 lo in tutti i casi essa è stata n ega tiva . Si è pensa to allora, negli altri 18 casi, di 11raticare conten1pornneament e al m et od o sopr a òescritto, an ch e la prova d ella l)attericid ia ·secondo il n1etodo proposto da Henning-Sebastia11elli, i quali riten gon o qu e Lo loro in e lo<lo molto !liù preci o e più sen sibile d el primo. Secondo que ta t ecnica, ' cniYan o preleYate clue gocce di una brodo-cul tura di 24 h . di B . coli e diluite in cc. 5 di ~oluz ion c fi iolog ira steri le (diluizione 1 :50) . Due gocce di quest a dilui zione Ye1.iYan o p os te in a.llri cc . .S d i soluzione fisiologica, o llc11e11d o una dilu izion c cl i 1 : 2500 ecl una gocc·ia di qu ec:: ta veni'n po~ l 1 in altri C<' . •) fii sol'1 (1) Farc ian10 rLo la 1e cl1e i n 5 ca i oltre alle bro-

do-culture e alle agar-culture sono late praticate c ultu re in n11aerohiosi con e il o co. lanlen1ente neg-a liYO. J risulla U o lle11 uli d alle ri cer ch e cu lturali colli' n ndo il liquido cluorl enalc in acrohiosi e in , 11t1erohio i co. tilui:-rP ogg-f> l lo <li nnn seconcla 11ola .


I .\ ~NO XLII1 ' ~Ui\L 12]

c1 IL POLICLINICO >>

zio11e fisiologica, arri ,·a11do così alla d iluizione ulile di 1: 250.000. . In 10 cc. di conlenuto duodenale prelevato ster1lme11te, secondo la tecnica descritta per la duodeno-cultura, prima ancora di sapere se fosse sterile o no, e quanto prima pos~ib ile dall'estrazione Yen rvar10 fatte cadere due gocce nella diluizion~ 1 :250.000 della brodo-cullura di B . coli. La prove tta era poi portata in t ern1ost a lo, a 37° C. Dopo 24 ore, 4 cc. del contenuto duodcr1alc inse1ner1zalo venivano ines·si in tubo di brodo, 2 cc. veniva110 posti in tubo d i agar ed una ansata ve11i a s trusciala in un tubo di ag·nr. 1'anto i] tubo d! brodo ch e i ùue tubi di agar venivano messi in termostato a 37° C. per 24 ore. La lettura\ ve11iva fatta a 24 e a 48 oTe di distan za. Il ni c lodo cli Hen11ing-Sebastianelli , vole11do noi ovvia re all 'obbiezio11e che il ghi accio i11 cui veniva po lo il co11tenuto duodenale appena prelevato arvesse alterato · il potere battericida del contenuto cluodenale slesso, fu da noi e eguj to negli ultimi 5 casi con ten1poraneamente con 1if(l1ido duodenale a])pena es tratto, raffreddato al g bj accio e non raffreddato.

solo e,·ide11 le i1i vivo nell 'an1biente duodenale J T11a ,estre111amente labile e perciò non di1110s t.ra])ile in vitro con le nostre tecniche. . .~n.che .1)er il succo duodenale, come per mo111 altr1 u111ori dell 'organismo , questa azione hattericid;l, o meglio frenatrice, esiste soltanto iri vivo, a n1ano a mano ch e detti umori si elab·o rano; in~ essend o essa labilissima, non appe~.a qu~st1 v eng·ono tolti dall'ambiente propr~o, raptda~ente si perde. Ciò vale per le lac;1rr:e, la sal1va , il latte, la linfa peritoneale, l urina, ecc. ecc., e vale anche per il su cco duod.enale. L'altro fatto da noi m .esso in evidenza, e di gran lunga pi1ì importante, è la sterilità del conten_uto duoden ale nell'altissima percentuale, e prectsnmente del 91, 2 ';'«) su 45 casi di enteropati e, in assoluta maggioranza infettive e cro~che. Sian o qui riferite l~ diagnosi dei 4 c~s1 ch e ebbero duodeno-cultura positiva, per * ricavarne qualche indizio utile n el cercare di ** riconoscer e quali siano le co·n dizioni favorevoli Dire nto sub·i to ch e ancl1e il n1etodo di H·e nall 'attecc'him.emto del colibacillo n el duodeno. nin,g-Sebastìanelli, pure essendo stato p raticato l casi sono : crupolosan1ente., i1on ci ha dato risultati di1) Epatite a1r1eb·i ca cronica con fasi ripeversi da quelli ottenuti col vecchio m·et odo, e tute di. ·colliquazione e fibrosclerosi epatica cioè, :inch·e in questi 18' casi. non si è i)1o tuto c:o·n ica; an emia ipercrom ica del tipo perniJ"'Orre in ·e videnza alcun potere battericida del cioso; co11te11uto duodenale. 2) Enterocolite cronica amebica con si11A 110 tro n1odo di vedere, il m etodo i)r oposto dr on1e appendicolare. da H ennir1g·-Sebastianelli, a sai più indag·inoso 3) Colite ameb,i ca cronica con sindrome cle-1 m etodo corre11te, non h.a su que to alcun a111)enrlicolare. van ta.!.5gio. 4) Colite microbica cronica in soggetto T risultati della duodeno-cultura -e quel] i riluetico curato irrazionalmente. g uardanti il potere battericida dcl succo duoCon1inc,iamo a valutare la dignità r ·atogen-ed,enale dei 45 ent eropatici hanno posto in ev iti ca, ir1 qua11to a]] 'attecchimento di germi nel cle1lza : duoder10, dei fattori più gen erali , e precis.a1) solo .io- quattro di e i Ja dt1odeno-culrnente di quei fattori (disfunzione secretiva e tura è stata _E.Osi ti va, ·e sempr e e solta·n to per il motoria, lesion·e e1Jiteliale, mucosite) e di quelcolibacillo ; le loro event u ali conseguenze (digestione e fer~ in nessu11 caso, sia u sa11do la vecchia mentazioni batteriche anomale) ch e possiamo tecnica pe(r lia prova della battiericidia cheJ quella lJroposta da Henni11g·-Sebastianelli , i è con siderare come agenti precipuan1ente nel Jume intestinale . A proposito del primo, si deve potuto n1 ettere in evidenza, nel su cco duorlerlire ch e le condizion i di turbata secrezione e nale, alc un potere battericida. di lurl>nta molilità dello stomaco e del] 'iuteQue ' lo ap~rente contrast o fra la sterilità stino, presenti in quasi tutti i 45 casi della del con tenuto duodenale e l'as enza in vitro di un qualsiasi potere battericida è degno di bre- · nostra statistica, i1on possono avere avuto da sole una grand-e importanza. se la positività ' r. con1n1ento. cult urale è stata, rispetto ad esse, così estref ,n ~. terilità del contenuto duodenale potrebn1ame111te rara. be spieµ:arsi in due manier e: si potrebbe penIJo stesso si può dire , benchè con n1aggior sare che essa, in vivo, fosse dovuta alla batteriserva , ·visto il numero relativamP.nt·e picco]o ri< idi.a gastrica, per i g·ermi di provenienza di casi (4), anche d elle lesioni ch e la lamblia orale , rispettivan1ente enterica, epatica, CJ emapro du ce nell 'epiteli o duodenale. toenteropari·e tale, p·e r i germi di alt ra pro,'e• Nemmeno ]e periodiche riacutizzazioni en len1enza. rocoJiliche catarrali devono avere grande ir1l\1a si può anche pensare, e con mao-giare rafluflrJ.za ,se di sei cas i uno solo, e no11 esente gione, ch' essa sia doY'ùta proprio al potere bal- d:i i n1 port.anti rom1>1icazioni, arriva a dare unR lericicla del succo duodenale , ch e sarebbe però du odenocultura positiva. 1

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SE.llONE PRATICA

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Nella no tJ.·a casislica son o però conte1nplate anch e condizioni che implicano qualche fattore agente precipuamente dal di là dell 'e1)iLelio intestinale. Una di Lali condizioni è la con1pron1issione dell ' or~no e1,atico e delle vie biliari. Astraendu dalla con.sid·erazione ch e il feg·ato è in u11 certo graù0 sen1pr e sofferente nell 'a111el>iasi, sin tomi spiccati di sofferen za e1ì.alica si ebbero in 4 ca&i, e la relativa rarità si Sj)iega con la i1revalenza, nella nostra casistica, del sesso fen1r ni11 i ]e, il quale 'a notoriamente meno soggetto a ll a con1p1icazione epatica colliquativa amebica vera r r1ro1)ria. Due dei 4 casi di soffere11za e1Jiatir a no11 ernno amel1ici e present arono una duodPnocultura negativa. Gli altri due erano an1cl,ici e p resentarono duodenocultura positiva. Se r1e riolrebhe d edurre ch e non bast,i ch e il' fegato sin con1pron1esso in genere, ma ch e esso dehba e&s~r1.. leso in una ]Jarticolare n1aniera , perchè sj arrivi più facilmente a conclizioni favore,··Jii a 11 'irnp·i::tn Lo d el colibacillo nel duocleno.. Ora, l 'an1ebi.asi esisten te ci ·potre])])e indie nre quale parti colarità <leb·h·a aver e questa lesione epatica, o nleglio con1e debba esser e }Jr0do1.ta. · f·r~ l·e vie ch e l 'ameba può scieg·liere p~r gil1ngere ul fegato, l 'ascendente, la linfatica, la peritoneale e la ·ematica , trovano credito l)ÌÙ gen erale quell a linfatica e quella €matir.a. Anche la patogenesi d ell a lesion e epatica an·!el)ica ne rimane chia rifi cata, in quanto il f'arassita , ed eventu alm ente i germi ch e l 'acco111pagnano, proven en d o dal sangue o dalla linfa , <l.~isrono dalle lacune in1 er stizia]i sulle cellt1le parencl1i1nali e sui canali coli b·i li ari , P penetrano, quindi, da tergo n ell e1 vie biliari ,? JJ'entan1eba non resiste a lungo nei su cchi biliari, 111a sappiamo ch e i germi ch e e~e:Ò.tual mente l 'accompagnano, specie se d el gruppo tifo-coli , vi possono allignar e, sicchè se ne spiegh ert31>he la presenza del contenuto d11odenale. Si richiederebbe qui11di , affinch·è t1na Je~ i one epatica possa ritenersi fautrice di un facile in11)iai1 t.o di gern1i del duodeno , ch e essa $ia caral l erizzatR da una alterazion e ch e, posta nf'gli i11terstizi fra vasi (linfati ci e ematici) e ce]lule par-0nchimali , renda i relativi elementi istologici più perm·e abili ai germi circolanti rol a1i.gue e n1eno atti a reagire ad essi i quali perciò raf;giunger eb .b ero il duodeno in condizione d i con servata virule11za. Parlando di .p iù facil.e impianto , si vuole dire soltanto che per ta li condizioni epatich e esso si presun1e pO$Sa avvenire con n1agaior facilità , e non si \ruole c~r ludPre in via as oluta che esso possa a' ,·r11ire ancl1e al] 'infuori di tali lesioni epatir l1 e. Una S€Conda condizione includente fattori a genti dal di là dell'epitelio intef'tinale è l 'ap· l)endicite cronica o di male appendicolare ero1

l

nico. Esisteva in 7 casi, due non amebiasici e 5 amebi~sici, e si accompagnò a d ue positività della duodeno-cultura, tutte e due volte in soggetti an1ebiasici, uno d.ei quali soffer,e nte a11che di fegato (colecistite pr,egressa). Anche per l 'appendicite croni ca in g e11ere f.ìer l 'appendicite am,e biasica in ispecie si pos~ono ripet er e g li argom enti portati avan ti lJer le condizio·n i epatich e : oggidì è gen eral111enle accettato ch e g li organi ipocondriaci di destr<l a1nmalino per trasporto di g ermi lungo la via linfatica dall 'appendioe infiammata al fegato e al duod eno. Sarebbe soltanto da sott olinear·e, l;en ch è basat a su caf\istjca positiva ancora .. carsa, la maggior facilità con la quale ciò e111}) ra avve11ire i1elle condizioni c reate dall 'amebia$i. Un a terza condizion e con fattori extrae11iLc1iali è Ja batterie1nia colilJacillare. Benc h·è no11 si t'ia flOtuto di1nostrarla direttamen te n1 cdian le l 'en1ocultu ra, essa dovrebb e esser·e e i t ila jr~ 1),r ecedrnti poussées presumibilmente in 5 ca ... i , se è lecito fond are tale induzion e sulla prese11za in colitici di cistopieliti colibacillari in atto (3 casi) e 5ul d ecorso clinicamente tipico d elle forme infetti ve , decor so senza localizzazione, ma con colibacilluria (2 casi). Notevole è il fatto che i1essuno di questi 5 casi presentò il colibacillo n el duod·eno , ]Jer cui si d edurrebbe cl1 e la batteriemia transitoria d a sola no·n sia i11 è ~uffi ci ent e a stabil i re il colibaci llo nel duodeno. ma cl1e a que~lo fine si ric hieda un fo.tt ore istog·e11 0 locale, quale emerg·e più chiara1nente· n elle precedenti due condizioni . Resterebbe an cora da commentare la posi-· l.ìvità della d~odeno-cul tura p er colibacillo nPI q11arto caso (colite micr obica croni ca in sog· getto luetico c urato irrazionalmente), per iT .quàle non è possibile dec idere se l 'atteccl1i mento sia dovuto al motivo ]or ale di una lesione latente del fegato, frequente nei lt1 etici tra ttati irrazionalmente, oppure a lle condizioni gener ali di d enutrizion e e di tossico i ll1etic.a n elle quali il soggetto in parola ve;r a'r.a. Qui va annotata anche l 'osser vazione che condizioni generali riducenti la r esistenza alla diffusion e ed all 'attecchimento dei germi esi'stevano an ch e nel prin10 e n el secondo caso: anen1ia perniciosa e, rispettivan1 en te , malarismo. Concludendo , i r e.12..erti duodeno-c ulturali di 4 5 casi di enteropatie , nella g rande magg ior.ai za coliti infettive e parassitarie. con sentor1 0 un ofienta111enlo , n ella questione del) 'in fe11.ione del tratto duodenale, del tutto favoreYo1e ad lilla gene ... i a ter go (ematogena o linfati ca) e . . favore,•ole alla gen·esi da l lume' (enterogena) dj d etla infezione. Si ebb ero, infatti , reperti positivi , e sen11Jre per il solo colibacillo , goltanto in c.a~i nei quali erano dimostrabili o fondatamente c::os.pettabili ,

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POLI CLIN I CO

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<iSsociale alJa coJiLc ì11fc LLi va, lesioni e atiche o .duodenoparicta]i sLabilitesi per via ematoge11H o linfatica o p·e r una coesistente infe.z ione lueLica. Da tali lesioni , specie se dovute all 'ameJ)iasi , il colibacillo, proveni ente dalla correntt'l ·linfatica o d.a una poussée batteriemica partita dal colon ]eso, rientrerebbe, senza subire n ei tessuti alterati 11na azione batteriofagica o balteriolitica e ancora virulento , nel duodeno . IJo :atteccl1irr1cr1to int r.aepatico o intraduodenopa · rietale d el gern1.e m.anterrebhe . ]a carica dei ger111i contenuti nel Jun1e duodenale, finch è essi acq11istercbbero qualità di r esist enza al l 'azio11 e de] contenuto du od enal e. Tale m eccanis111(" patogenetico sembrereb·be svolgersi sove1 tte s11 t erreno organi camente d.e·b ilitato, com e i1ell 'an·e tnia p erniciosa, nel malari smo n e]1:l 1u e. 1 ,

RIASSUNTO . Ricer ch e e tiopatogen eti ch e e clinich e su 45 sog·getti affet ti da enteropatie infettive e parass itarie. In 41 e-ntero·p atici il succo duod e.nal è risultato- sterile . Negli altri 4 si ebb e· sviluppo di colibacillo. Il potere battericida ha avuto esito costantement~ n egativo. I risultati · sono jn tutto favorevoli ad un 'infezion e del duodeno a tergo. 1

OSSERVAZIONI CLINICHE I STITU T O DI CLINICA MEDICA

DELLA R. UNIVERSITÀ DI RoMA. Direttore: Prof. C. FRuGONI.

A.ste1·eog11osia unilaterale (con speciale atteggiamento della mano) come episodio iniziale in un caso di sclerosi a placche. Dott . PIETRO MoLINARI Tos ..\TTi. Il polin1orfismo sinton1atologico della ·sclerosi i11 ultipla disseminata è implicito nella definizione tessa di questa entità morbosa ed ha la sua h·a se n el substrato anatomo-patologico , ch e le ha dato il nome. In mancanza di un criterio eziolog ico preciso (quantunque da Pierr e :Nlarie in poi l ' ipotesi ·di una causa infettiva abbia acquistato e vada acquistando se111pre più terreno), il criterio anatomo-patologico vale i11 fatti ad identificare nosografican1ente quest.a malattia , e vale a spiegare da un lato - per la distribuzione topografica delle lesioni , disseminate lurigo il nevrasse senza alcun car atter e di sistematizzazione - la mol teplicità dei sin~on1i coesiste~-ti o suss!3gue.nti:si n el quadro morboso , dall 'altro - per la relativ·a integrità dei cjlindra ~ s i n ei focol.ai di scle-

rosi - la variabilità e tra11sitorietà dei sinton1i stessi , quali appaiono i11 relazione colle tappe evolutive, ch e cor1traddistinguono il decorso d ella sindrome. È stato b en sì ide11tificato, fin dai ten1pi di Charcot e Vulpian, un complesso sinton1atologico, caratterizzato essenzialrnente da una paraparesi spastica con esagerazione dei rifles.;i tendinei e Babinski, da ur1 'andatura paretospastica con nbte cerebellari più o me110 evidenti, da tremore intenzionale, nistagmo, parola lenta e scandita, assenza dei riflessi cui anei addominali, parziale atrofia della papilla ottica, spesso riso e pianto s1)astico: com.plesso, cui si è dato il nome di forma classica della sclerosi a placche; ma non è questa la forp1a più frequente. Accanto a questa esistono forme , ch e si distinguono p er il predominare di un g ruppo di sintomi a carico di ques to o di quel tratto dell 'asse cerebro-spinale (forma cer eb ellare , labirintica , spinale, ocula· r e, forn1a apOJ)]ettica ecc.); di più esiste tutta una serie di forme, dette fruste o larvate, in cui la scar sità dei sintomi, in rapporto colla scarsità o colla particolare ubicazione delle lesioni, complica in modo notevole il problema diagnostico . Se si tratta di una poussée evolutiva, n el corso della malattia , che rivesta parti.oolari caratteri di non facile interpretazione, il rilievo anamnestico di altri segni patog nomonici , precedenti , vale in genere a inquadrare l 'epi sodio inorboso e a definire nel complesso la sindrome. l\{aggiori difficoltà presentano invece quei casi ; in cui la manifestazione iniziale, e per la scarsità dei sintomi e per la peculiarità della sua fisionomia clinica, non p·u ò essere faci1mente riportata ad uno . degli sch emi soliti, propri della malattia in discu ssione : in tali casi, se pure una diagnosi di probabilità può essere avanzata, soltanto il decorso ulteriore, arricchendo la sintomatologia, vale a convalidare la diagnosi. stessa. Ciò non pertanto nella larga messe di studi , che sulla sclerosi a placch e si sono .accumulati, alcuni di questi complessi . oligo-sintomatièi sono stati isolati e così ben definiti n ella fissità della loro !)articolare estrinsecazio11e clinic.a e nella costanza, con cui ad essi fan seguito o ad essi s'intercalano episodi assolutamente caratteristici . . . della ma. lattia , che essi valgono ormai di per sè stessi, quando presenti nei corso della malattia , a convalidarne la diagnosi; quando presenti aJ1'inizio della n1.alattia, ad orientarne il giudizio diagnostico e a farne P.revedere . l 'ulteriore decorso. Fra questi complessi, ch e possono riten ersi , per così dire, patognomonici della scle .. •


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SEZIONE PRATICA

rosi a pJacche, 6 da annoverare quello che da qualcl1e a11no Alajoua11ine (anch e s ulla base di studi i)recedenti di r. . inkel11burg-, Claude e Egger , Birley e Dudgeon) ha identificato , sia all 'inizio cl1e durante il decorso della malattia, e ha denomir1ato « poussée monobrachia le astér éognosique » delJa sclerosi a placche. È caratterizzato questo con1plesso d.alla comparsa, a livello di u11 arto superiore, di parestesie, c u1 u cceclono rapidamente dei disturbi rnot.ori e se11sitivi : i prin1i di po1:0 inomento, consiste11 ti più in un in1paccio motorio che in t1na paresi , ·era e p-i·opria , i secondi intcressn11ti sopra tutto le sens ibilità profonde e caratterizzati, ir1 modo particolare, da una astereognosia d'alto grado. Così come l 'instaurarsi di tali dis turbi è ra1)ido, a volte quasi impro vviso, la loro att enuazione e sconiparsa è del pari rapida: 1'evoluzione di uno di questi episodi avviene i11 gen ere nel termine di uno o du e 111esi, e an che meno. A questo quadro , ben definito e controllato s u lla base di una numerosa casistica, Alajouanine , in sieme con Akerman, ha su ccessivam ente a\ruto n1odo di aggiungere un altro seg·no, del i)ari caratteristico, che s'accompagna .e pare s lrettamer1le legato al complesso sintomatico 1)recedente: si tratta di un particolare al tegg·iamento della mano , sede della poussée monobracl1iale aster eognosica, contrassegnato da u11a insta!b ilità delle dita, a braccio disteso nell 'att o del g iurarr1ento , per cui le dita lentam ente si nTuovono in pia11i diversi, assum·endo posizioni r eciproche differenti, « atteggiamento cl1e ricorda q11ello della mano di certe coreo-at etosi o meglio di certi casi di sindromi talan1iche o ipo-tala111iche )) . Nella loro comunicazione alla Società di Neurolog·ia di Parigi (seduta del 5 marzo 1931) Alajouanine e Akerrnan riferivano di quattro casi capitati alla loro osservazione, in cui il quadro ultimo descritto era in tutti perfettan1e11te sovrapponibile. Dal c<tn lo 11ost1·0 ab·b iamo avuto occasione di osservare fino dal 1931, e di seguire poi negli anni seguenti, un : caso che ha molti punti di contatto con quelli di Alajoua11ine. Credian10 })ertanto utile di esporlo qui di seguito . ll. Giuseppe, nalo a Genova. Fu visto da noi la prim·t Yolta a Padova, dove fu ricoverato in quella Clinica Medica dal 6 marzo al 4 giugno 1931. All 'atto dell 'ingresso aveva 38 anni. Nell 'anan1nesi familiare non sono en1erse, nè a carico degli ascendenti nè a carico dei collaterali , lare neuro-psichiche. Nell 'anan1nesi fisiologica è da rileYare ch e ebbe uno sYilu1)PO fisico e ·psicl1ico perfettamente nor-

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male, cl1e, dopo aver frecruenlato le scuole elementari e professionali, si im~iegò n elle Ferrovie dello Stato, dapprima, come ft1ochist a poi con1e m acchinista (durante la guerra fu n1ilitarizzato); ch e nel '24, non i)er meno1n ate conc.ljziolli fi ~ iche nè psichiche, fu licenziato dall 'Ammini strazione delle Ferro,·in. Da allora fu i11 vari stabilimenti, com e operaio ·specializzato (111ecca11ico), a ,Spezia, a Livorno, a Vicenza, d :i ultimo a Padova. A 30 anni ·sposò una do11n a apparentemente sana , la quale ebbe un aborto ed u11a gravidanza a ter111ine. J~~ modico 1nangialore e bevilore di Yino , forte fun1atore di sigari, sigarette e pipa. Anan1nesi patologica ren10 la: n ell 'i11fanzia una olite meclia catarrale destra, guarita senza i11ter Ycnto e senza J)Os lumi; a 18 anni tifo, ch e decorse llel tempo solito senza com1)lic::izioni nè sequele ; a 19 anni blenorrag·ia, comolicat asi con u11 'orchite t1nilaterale, a decorso protrotto; a 27 anni ulceri n1ul t]ple al g"lande con acleni te inguinal e con sensu ale , suppurala e incisa. 111 quell 'occJsione una R. V\T. sul sangue ri'sul lò negativa; un 'altra R. 'V., ripetuta prima del inatrimonio, diede pure esito neg·ativo. Dall 'adolesce11za fino a qualch e anno fa andò soggetto a freq11enti cefalee , talora di tipo netta1ne11te en1icranico, a localizzazione prevalente in corrispo11denza delle arcate orbitai arie; mai concomitanti disturbi della vjs ta o deficit motori] a carico di nervi cranici . In l)assato pure frequenti epistassi in relazione, pare, co11 ttna varice del setto, poi caustjcata. Nel '29, m entre si trovava a Livorno, il p. s 'accorse di una diminuzione della vista a cari co dell'occhio sini·stro, lentamente progrediente, ch e durò un mese circa, poi ler1tamente si dileguò: :;;uccessivamente: 1nentre le r.ondizioni dell 'occhio sinistro erano divenute pressochè norn1ali , intervenne una diminuzione · del vist1s dell 'occhio d estro, pure t1 ansitoria, sì che in. capo ad un altro ·mese circa le condizioni della sua vista ritorn arono normali o quasi. Non è dato rilevare se le elette diminuzioni clel vi·sus n1rono globa li o se interessarono solo qualche settore deJ cam1)0 visivo, a lipo di scotoma. Anamnesi patologica prossima: verso l a fin e di febbraio del 1931 il p . cominciò a 11olare facjle s tanchezza! astenia, inoltre delle p arestesie a tjJJO di formicolio , dl intorpidimento ·a carico della mano sinistra, poi del ])raccio sinistro: conte111poraneamente o quasi un certa diminuzio11e della sensibilità tattile, special1nen le in corrisponcle11za delle dita, una certa difficoltà nell 'avvertire gli oggetti pot;ti nella m ano sinistra. Il p . riferi sce a questo proposito l 'episodio seguente : una er a, n1entre giocava a carte, s'accorse ch e a s tento riusciva a tenere le carte stesse, dispiegale a veu taglio, colla mano s i11istra, co·sì che spesso g li carlevano; contemporaneamente avverti un J110Jesto senso di formicolio all 'inélice e al· pollice della rnano sinis lra, tanto che ripe tutamente praticò sulle dita un leggero massaggio. Il giorno dopo crues to senso di formicolio s"estese al palmo della mano, s'aggiunse un sen so d 'i1npaccio nei n1 0vìment1, di pesantezza; l 'avan1braccio e il braccio òallo stesso l ato furono be11 pre ~ l o coinYolli; a carico della spalla insor se an ch e qualche leggero dolore. In seguito si m anifestò una lieYe ipoes tes ia tattile al tronco, sempre él sinistra, e be11 })Testo questa si es tese all 'arto inferiore ·sinistro: con temporaneamenle si aggiun ero pares tesie anch e n carico di queste ultin1e r egioni. '\'on clis turbi


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« lL POLICLINICO »

della parola , del Yi:,u s, della dea111b ulazio11e, n on dj s lurb i sfin ter ici, n on disturbi p . ichici. Il p . chiese di essere accolto n ella n o·stra Cli11ica . L 'esame obbiettivo all 'ingr esso in Clinica fece rileYar e un soggetto apparten ente alla seconda combinazion e m orfologica d el De GioYanni, in condizioni generali discr et e, co11 psich e perfe l larnente integra e fon azione n ormale, se si toglie una certa caden za m onoton a (d a m e tter si in coni o con t ulla prob3bilità dell a car atteristica p ar la ta ligu re). A carico degli occhi qualch e scossa . r1is tagmica n ello sgu ardo estremo later ale ·sinistro ; pupille isocorich e, ben rea~enti alla luce. e all.'ac: com odazion e. A carico dell appar ato r esp1rator10 i segni di un inodico enfisem a ; al cu or e nulla d i 11otevole . Fegato un po ' in gr a11dito (in alto al quin Lo spazio inter costale, in b asso d ebordante di u11 dito circa dall 'ar cata cost ale sul prolungam ento rl ell 'en11clavear e) con b ordo asso ttigliato, au m en tato di con sist en za, indolente. Milza n ei limiti n ormali . Trofismo musr olare e cu Lan eo norm ali . Movimenti attivi e p as·sivi n orm ali ovunqu e, se si eccettua una le~gera dimii:iuzion.e .della for za bruta a carico dell arto superior e s1n1stro, più a carico dei flessori ; diffi colt à n ella preension e d a p arte della m an o sinistra ~ ~~ll 'esecuzi~11c dei p iccoli m ovimenti . ~c . s~n s1b1l 1 tà .s uper~i­ ciali (tattile ' ' termica , dol or 1f1 ca) n on paion . o 1n modo parlicolare compromesse, salvo ch e in corrisponden za dell 'arlo superior e ·s inist~o , . do.ve la t attile e la Lermica son o alquanto d1m1nwte, e sp ecialmenle d al la lo ulnare. Lo studio della d iscrim inazio11e t attile mos tra in corrisp ondenza d ei polpastrelli delle dila (e specialm ente dell e tre ultime) un notevole allar gamento dei cerchi di '""'' eb er . Delle se11sìbilità profonde, sempre in corri spond en z~ dell 'arto superiore sinistro e in particol ar n1oclo della m an o ~dni stra , Rono pii1 o meno alter a te la ·sensibilità b arica, ]a sen sibilità vibratori a, sp ecialmen le i ] sen so in e.scolar e e articolare (sen so di posizion e, sen so del movimento); esiste poi a carico d ella m an o sinj stra un 'astcreognosia grossola11a, per cuj il p. n on sa distinguere ad occhi chiusi gli oggetti più comuni . Face·ndo e·stender e al p . ambedue le braccia in avanti, n ell 'atto di chi giura, si nota ch e, mentre a destra l 'asp etto d ella n1an o è quello normale, a sinistra le dita appaiono in preda a lenti movi1nen ti di flessione e di est en sione e , m eno accentuati , di adduzione e di abduzione, irregolari, indipendenti quelli di un dito da quelli delle dita vicine , p er così dire ~ra di loro sfasati ; movimenti ch e si verifican o sopra tutto a carico delle articol azioni m et acarpo-falan gee rispettive . Ne risulta un atteggiam ento della m ano, variabile d a mo1nento a m om ento, in cui le dita appaiono dispost e su piani differ enti . Più ch e di un a serie di n10Yimenli incoordin ati, ·si h a l 'i1npression e, oservand J la mano n ell 'a tteggiam ento descritto, di una mancan za di stabilità, o meglio come se ques te dita in lento movimento andasser o alla r icer ca di una p osizion e stabile di equilibrio. Acl occhi chiu si il fen on1en o ò escritto s 'accentua n ettam ente. Dei r iflessi : n ormali quel] i degli arti inferiori ; e ager ati gli os leo-pcrio lei e i tendinei dell 'arto superiore inistro ; no11 proYocabili rifle·-si di pos tura; assenti i cutanei addo1n inali e il m ediop ubico (r isposta superior e), tor1)idi i cren1asterici. Adiadococinesi a con lieYe dism etria a car ico <l el1'arte superior e ini lro ; acren110 a Ste,vart Hol-

m e.

[A NNO

XLIII , Kul\lr. 12]

Statica (a occhi aperti e ch iu $i) e dea111hulazione 11ormali. Non asiner gia. Tem1)er aturJ delle es lre1nità 11 or111ali ; secr ezio11e ·sudor ale n or111ale. Gli esami collater alj diedero: nulla di import ant~ a çarico delle orin e ' e del sa11gu e (se si Log:Iie 111odica eosinofilia); cutireazion e alla tubercoli11a inten sam ente positiva: l'l. W . n egativa ; p r ession e arteriosa 100/65 al Riva-RoccL Esani_e otoiatrico (dolt. K . Arslan ) : « n ormali gli app ar a ti periferici ; udito 11ormale d a an1bo i latt ; nistagm o spontan €o prevalei1le ver so sinistra. Oeviazioni tonich e sp on tan ee delle braccia, con cos tanle error e n ell a prova dell 'indice. Ai vari stin1oli notevole iperrifles·sia vestibolar e )JiJ ater ale (più accentuata a destra) con r eazioni toniche int en sissime, m a di direzione n ormale. I dati riferiti escluder ebbero lesioni d<>i n u clei di Deiter s · piuttos~o indich er ebbero un 'interruzio11e parzial~ delle y1e sopra-nucleari (fascio di Edin ger ?) ». '.Esarr1e oculare ~ visu s 11or1nale in 00 · nulla di p a loJogico al fundus. · ' . ~on si p ot è praticar e la puntura lombar e per il rifiuto opposto dal! 'ammalato. Durante l a degen za in Clinica tal sinto1natolo~ia subì ~otevoli modificazioni : p arti colarmen te u~portant1 q1 u .elle a carico d ell 'arto ·su peri or e sinistro,. dove g1à dopo una· settimana dal l 'in gr esso era evidente un n etto 1niglioramento dell a fun zion ~ mot~ria, ch e r apidamente si ripris li11ò n elJa su a integrità; dop o un m ese circa i dist u rbi della sen sibilità erario pressochè scomparsi, se si eccettua u~ lievissi~ o deficit del sen ·so di posizion e e. l a pe.rs1stenz ~ d1 un certo gr ado di aster eogn os1a, minore d1 quello r egistrato all 'in ar esso. Il pa~ticolare att eggiam ento della man o, ~op ra descr1 tto, pure rapidamente anelò perdendo le su e caratt eri.st~ch e, fino a ridursi, in ra po ad tin n1ese cìr~a , a una legger a asimmetria n ella p osizio11e reciproca delle dita a mano ctistesa. Modificazioni inter vennero n ei ·riguardi d ei rifl e·ssi addon1inali di. cui a .vol~e .furono provocabili i due superiori e il rr1ed10 sinistro ; a volte si riu scì pure a provocar e il m edio-pubico. All 'u scita: lieve n istagmo orizzontale, lieve dism etria a carico dell 'arto su p eriore sini~t.~·o, leggera accentt1azion e d ei riflessi r o tulei, più di gt1ello sinistro. lJscito il p . in queste condizioni d alla Clin ica , ·si manifest ò a breve distanza di tempo u n nuovo segno : il poter e sessuale, ch e prima dell 'in gr esso era 11ormale, decrebbe rapidamente. Da allor a l 'a. non ha p otuto es~rcitare il coito ch e r are Yolte e imperfettam ente. i\ parte queRto , I 'a. n on avver 1iva disturb i degni di nota e p otè riprender e in pien o il suo lavoro. Nel gennaio deJ '32 un esame d e~ fonrlo dell 'occhio diede: in O_. D. pallore della m et à temporale della papilla ottica; visus e campo visivo in O.O. normali. Nel '32 .il p . si trasferì a Ron1 a., e qui continuò n el suo lavoro di m eccanico . ella printaver a del '32 avvertì per un certo ten1po u na sensazione di peso, di jntorpirlimen to all 'arto inferior e sinistro, ch e poi scomparve. Nell 'inverno su ccessivo ebbe due volt.e disturbi della minzion e, Ci:! r a t1erizza ti da ritenzione dura ta pareccl1ie ore. Durante il .1933 il p . godette in romplesso bu o11a salute. All 'inizio del 1934 romparYe astenia e specialme nte · p sico-astenia, p er r.ui il p ., ch e doveva studiar e p er certi suoi esami , n on riusciYa o riu~civa a stento a concentrare la su a att e111.ione. i m a11ifes lò co11 Lemporan eame11le p na di ' arlria, rapidam ente aggravantesi, tant o d a ostarol nr c gran1


I ANNO

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SEZI ONE PRATICA

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-demente l a. nei rapporti coi suoi familiari. Fralelio-pubico e dei cr en1as lerici; nistagmo orizzontanto le condizioni fisich e an elarono face11dosi tale ar1che nella posizion e di riposo; perdita consempre più scadenti ed anche le condizioni ps itinua di feci , iscuria parados·sa. Durante tutto i l c hiche progressivamente decaddero. decorso feb·b ricola. Il 31 marzo 1934 intervenne un epi'sodio nuovo: Uscito dall 'Ospedale il giorn o 26 giugno 1934, d 'improvviso, mentre era a tavola , i] p. accu sò le condizioni andarono sempre peggiorar1do ; si un obnubilamento visivo, perdita delle forze a ca- · manifestarono piaghe cla decubito, febbre interrico dell ~emi-corpo sjnistro, impossibilità o quasi mittente-remittente elevata (concomitante infezio<li articolare p arola'; s'accasciò. Tali sinlomi du11e orinaria ). st ato marasmatico, morte. rarono alcune ore, poi a n1ano a m ano sj atte1 ~uarono. Il giorno Sù<!cessivo, all'atto dell 'ingresPoch e parole di com1nento. Il caso ch e abso n el1a rtostra Clinica (Roma), l 'episod1o coi- cabiamo esposto è quello di una sclerosi a placratteri detti s'er a orn1ai dileguato. . L 'esame obbiettivo diede i seguenti r eperti: n oche delle più comuni , con siderato nel s110 t evole scadimento delle condizioni genera)j e delle com ·p lesso : i disturbi visivi premonitori, il condizioni p sichiche, con crisi depressive in red ecor so coll e su e r emissioni , colle sue tap1)e lazione specialmente coll a clifficoltà di esprimersL Distltrbi della memoria anterograda- e r etrog r ada evol11tivr., l 'episodio ultimo di tipo emip.Jegi co , <li lieve grado . Disartria e disfa sia motoria di 110- cui fece seguito l 'in staurarsi di una class·ica 1evole grado. · sintomatologia , i disturbi sfinterici , infine i A carico del capo, rin1a p alpebrale sinistra più disturbi trofici cutanei , il progressivo d ecadirj s lrr.tta della destra. Nistagrr10 orizzontale n ello sgu a ròo laterale des tro e ·sinj st ro L·iEYe .ipoci11emento p si chico, l 'infezion e sopraggiunta, la ~in a carico d el facciale inferiore destro. Riflesso cacl1essia fin o alla morte, costituisco110 un farin geo torpido. complesso sintomatologico, che è facile rif eForza ])rula alquanto diminuita a carico degli <.1rti inferiori; non disturbi grossolani della sen - ri re a l ·quadro d el1 a sclerosi a placch e. Il r esibilità tattile, termica e dolorifica e delle senperto del liquor, ch e potemmo avere dura11te sjbilità profonde. Iperriflessia o·st eo-p eriostea e J.a seconda d egen za in Clir1ica , 11a valso a ritendinea agli arti superiori bi1atera1mente (pii1 badire detta dia.g nosi , in quanto ha pern1esso accentualo il tricipitale sinistr o), notevol mente ac<:'entua ti gli achillei e i rot.u lei bilateralmente (pii1 fii c onstatare quell~ « sindrom e umorale » a sinis lra); non cloni. Babinski a destra. Assenti della sclerosi a placch e, che Ach ard e Thiers i cutanei addominali (a volte provocabili i supehanno descritto e che è stata c onvalidata cl a riori); inecli o-pubico prese1Jte, pre$en ti i cremasterici. Tre1nore i11ten zionale degli arti superiori ; ricer che ormai numer~ose, specialmente d ella lùggera a<liadococ;inesia a d Rstra. legg·era dismeScuo1a francese , sindrome costituita d alla distria a carico degli arti superiori con accenno a sociazione fra la negatività d ella r eazion e di « freinage » (prevalente a <l estra). Un certo grado Wa ser.m ann sul liquor da un lato e la positività di ast ereognosia bilateraln1ente (non genuina per o sub positività d el1 e reazioni colloidali. dall 'interferenzll delle scadut e condizioni p sichich e). Non Ro111berg. Andatura leggermente spastica. 1'altro . Non a~i11 crgia. Asinc i11esia dell 'art o superiore Si stacca invece dal quadro classico della <]es tro. sclerosi a placche e fa eccezione l 'inizio della Esa111e ocular e: lieve pallore temporale della papilla j11 O.D. Non scotom a centrale. Vjsu s in sindrome descritta ; e in questo appunto i l ca so O.O. 9/ 10. . no tro appare degno di conside razion e . L 'iniPt1ntt1ra lombar\3: preS'sion e (al Claude in posirione sed u ta) in iziale 55, finale 28 (estr atti 12 cc.); zi o , o m eglio l'apparente inizio (ch è g ià ·'erano liquor lin1pi<lo, acqua di roccia ; album ina 0 ,30; i1-ia11iiestati dis turbi ambliopici t r a11s itorii , da r eazioni d i P andy, di Nonne Apelt, di Wasser~ n1etter ·i s icuramente in conto della for111 a 111ann n egative; cellule per inn1 c. 2,5 (lir1focit i); rr1orbosa l)Oi s viluppat asi) l 'apparer1te inizio, glicorrachia 0,71 %G. Rezio11e del benzoino colloiquale ab·b iamo minutamente esposto J1elle ·u c d ~t1 e subposil iva n ella zoua luetica . Decorso: all 'inizio i11 primo piano i disturbi note anamnestiche e sen1eiologi che, riveste della parola , cl1e in seg·u i to s11biron o nell e osc iltutti i c aratteri. di quel c on11)lesso sintomatololazioni ir1 pi-L1 e in meno. Talvolta d isfonia più o meno manifesta. Ver so la fine d 'a1)rile si rese g ico , ch e è s tato de critto da Àl aj oun1) i11e , e eYident e una leggera asi1nmetria della rima buc- ch e p·r ima abbi amo esposto: episodio n1 on ocale per abbassamen t o dell ' angolo de·stro , senza b r achiale con t r asseg11a to da una a s ler eogu os ia vera e propria paresi del facciale infer]ore destro. di a lto g·rado e da un parti colare a tteggia 111e11Nel m aggio su ccessivo si manifestarono disturbi s.flnlerici (perdita di feci , paralisi del detrusor e to della n1an o. L 'ampia d escrizion e cl1 e n e abclella vescica con ritenzione? con alternative di biamo dato , ci esin1c dal ria, un1er1)e ora i dat i perdita completa e di ripre. a delle funzio11i. Se111caratleri ti ci ; essa i11 tull o è ovra ppon i l1i le ~ pre più g r aYe il d isturbo della parola con carat tiuella cl1e ne .h a nn o dato Alaj o uani11e r .\ kerteri disarlrici e disfasici ; se111pre pi\1 accen tualo 111a 11 n el la n ota cita ta. In un a fi ...g ura a11n essa il decadimento ps ich ico. \ ·erso la i11et à cli giug·110: iperriflessia tendinea e ost eo-perios lea u11iYer sale, al]a nota t essa i due AA. r iproduco110 u11a fopiù accentuat a a (~ es lra , dove 0 110 rileYah i]i i togr a fi a, in cui è colta l1 11a fase del par1icolnre segni di una paresi di modico g rado; Babi11ski a tteg·g·ia111 en to d elJa n1an o , o ... ervat o in uno d e i Lilateraie; as enza dei rit1e i aclcto111i11ali , del n1e-


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casi da loro descritti; in essa abbiamo potuto perfettan1ente riconoscere una delle fasi del corrispondente atteggiamento da noi co11 tatato nel nostro a. Nel caso nostro la precedenza dei disturbi ambliopici, la presenza del lieve nistag·mo, le alterazioni dei riflessi addomi11ali, di per sè stesse, valevano ad orientare verso la diagnosi di sclerosi a placche; non è men vero però che il singolare quadro , rappresentato dalle alterazioni che abbiamo descritto a carico del1'arto superiore sinistro, poteva, a sè considerato, fuorviare l 'attenzione e l 'indagine del· l 'esaminatore e circoscriverle all 'arto colpito, suggerendo, per esempio, il sospetto diagno· stico di una lesione periferica. È noto infatti che l 'astereognosia, preminente nel quadro morboso del caso no.stra, può ben anche essere l 'appannaggio di una lesione nevritica, di tipo prevalentemente sensitivo, o radicolitica. A parte però l 'assenza, n el caso in istudio, di altri .. segni (dole.nzia lungo 1 tronchi i1ervosi, distribuzione topografica str~ttamente radicolare dei disturbi sensitivi) e la presenza di un dato fino ad un certo punto contrario (accen tuazione. dei riflessi),, che mal si potevano inquadrare in una diagnosi di polineurite o di radicolite; l 'avere riconosciuto nell~ pecu]iare sindrome, presentata all'inizio dal nostro p., il quadro caratteristico descritto da Alajou.a nine ha valso non s·olo a evitare fuorviamenti del nostro giudizio diagnostico, ma ha permesso, in tanta scarsità di sintomi, al prof. •Fru,g·oni, che discusse il caso, "di affermare fin da allora l 'esistenza di una sc1erosi a placche e di formularne la prognosi relativa. Il decorso ulteriore ha confermato questa diagnosi. Ci sembra pertanto çhe il caso nostro contrib·uisca, accanto a quelli di Alajouanine e di Akerman, a dar valore al complesso sintomatologico da questi AA. messo in eviden za, in quanto da un lato ne ricalca fedelm ente la particolare fisionomia clinica, dall 'altro ne ribadisce app~eno l'importanza semeiologica. Resta da chiederci qual' è il significato dei si11tomi ch e fan parte di questa particolare sindrome. A questo riguardo meritano di essere considerati i due segni più salienti: da un lato l 'astereognosia, dall'altro il particolare atteggiamento della mano. L'astereognosia è legata strettamente a distl1rbi delle sensibilità superfi ciali e profonde, e particola rmente di queste ultime. Nel caso 11ostro la coesistenza dell'una e degli altri è 1

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perfettan1ente secondo la regola. Quanto al problema dell 'u·b icazione della lesione (placca) che si deve ritenere a base della sindron1e individuata , non è possibile, fondandosi sulla sola astereognosia, rispondere in modo perentorio; giacchè da Dejerine è r1oto che l 'astereognosia non comporta di per sè alcur1 -valo1·e di localizzazione (in quar1to essa è indice di un interessatnento delle vie della sensibilità g·enerale dalle t erminazioni periferiche iJno alla corteccia). AlajouaRine però, basandosi sul dato rilevato nei casi suoi - e da r1oi pure riscontrato nel nostro - che l 'evoluzione regressiva dei disturbi delle sensibilità profonde non è decorsa per tutte in modo parallelo, per cui ancora permaneva un certo grado di astereogr1osia, quand.o i'l senso di posizione, la barestesia ecc. erano ritornati i1orn1ali; fondandosi su questo dato, è propenso ad ammettere, in via ipotetica, una sede corticale, parietale, della lesione a base di qu~sto i:~articolare complesso sin1omatico . Per quel che si riferisce })Oi all 'altro segno, costi I uit<? dallo speciale atteggiamento della md.no, vanno fatte alcune considerazioni discriminative e va prospettata un 'ipotesi interpretativa. Nel descrivere questo atteggiamento Alajouanine ricorre da un lato al paragone con certe sindromi atetosiche, dall 'altro al paragone con quel particolare aspetto della mano , che si riscontra nella sindrome talamica ~ Non si tratta per altro di identità, si tratta di son1igli anza: i caratteri distintivi fra l ' una sindrome e le altre essendo netti e num erosi. Colla primai (atetosi) la distinzione risulta abbastanza facile ,. giacchè si può dire che, all'infuori della particolare lentezza dei movimenti, nessun altro carattere , ad un esame attento, esiste in cornune: i rnovimenti dell ',a tetosi interessano irregolarmente tutte le articolazioni delle dita, sono esagerati, incessanti, passando da un dito all'altro con irregolarità estrema, sì che la mano assume a volta a volta le posizioni più bizzarre e complicate; inoltre essi non si accentuan·o ad occhi chiusi nè si attenuano particolarmente i11 posizione di riposo; nel] a sindron1e descritta nel nostro caso, come abbiamo visto , i movimenti a carico delle sir1gole dita· sono lin1itati, i)er lo più circoscritti alle articolazioni metacarpo-falangee, gli spostamenti reciproci sono piccoli, onde risulta , più ch euna sequela di movimenti incoordinati e bizzarri, un'apparenza di instabilità della mano protesa nell'atto del giuramento; inoltre, al1


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SEZIONE PRATICA

J'opposto di quanto si verifica nell 'atetosi, questo particolare atteggiamento si accentua ad occhi chiusi e scompare in posizione di riposo. Dalla così detta mano talamica l 'atteggiam ento su descritto d 'altro lato si differenzia e p er il fatto , che i i11ovimen ti della mano nella sindrome talamiaa sono più propriamente da ascriversi al tipo coreo-atetosico , e p er ch è fa comple13imente difetto nei casi di Alajouani11e e Akerman, co111e i1el nostro , tutto quel corteo di sintomi (si11dro.me dolorosa in ispecie), ch e so11 propri della sindrome talamica. .-\.Iajouanine e Akern1an d efiniscon o il particolare atteggiamen tq da loro individuato con1e un « tipo di mano instabile atassica », quale a loro è stato dato di rilevare i11 due casi di mo11oplegia corticale con disturbi della se11si])i]ità profonda. Questa considerazione, unita al fatto. ch e la mancanza del con I rollo d ella vista esagera la manifestazione morbosa, e a lla constatazione del parallelismo esistente fra scomparsa dell'atteggiamento descritto e ripristi110 più o n1eno perfetto delle sensibilità profo11de (particolarn1ente del senso di posizione), induce gli t\A. ad attrib·uire ql1esto particolare atteggiamento della m ano, da loro individuato, ai concomitanti disturbi della sensibilità profonda. el n ostro caso l 'esisienza di q11esto parallelismo, sicuramente constatata , può valere a convalidare I 'ipotesi d ei detti AA.

SUNTI E RASSEGNE. NE UROLOGIA. L'evoluzione della neurologia. (~I .

J.

Gazette dP-s hopitaux. , 15

LHERMITTE.

feb braio 1936). 1

La neurolog·ia ·è la sc.ien za cì1e ha · per oggetto il sistema n er voso e pertanto non può essere separata dalla psichiatria, cl1e si occupa più speciaìmente d·elle deviazioni morbose delle funzio11i . psichich e. L9 studio del sistema nervoso allo stato normale e di malattia ha sempre mirato fi n o dalle su e r emote origini, ch e risalgono ad 01n·ero .ed Ippocrate , ad una conosceu za sempre più precisa della morfologi.a degli elementi n ervosi , delle· loro funzioni e delle alterazioni anatomiche e funzionali cui soggiacciono a causa dei processi moTbosi. Le cognizioni .che aveva Ippocrate n el campo della i1eur0patologia erano assai ristrette, ma i' fatti da lui precisati sono di notevole valore. Egli comprese ch e le f,erite del oervello producono còrrvulsioni ii.el lato· d.e} corpo· opposto all'en1isfero cere·b raJe leso e ch e l 'iper len sion·e d·el li1qujdo oefalo·-rachidi ano è capace di produrre a lterazioni ai n ervi ottici. Con Galeno la neurologia si mette sulla via della fisiologia sperin1en tale. Descartes doveva dopa molti anni, spingere più oltre i'l pensi.ero galenico e sviluppare una concezion e puramente meccanicista delle funzioni n erv0se. A lui è dovuta la scoperta dell'attività riflessa. In1n1ensa fu l 'influein za della dottrina di Descartes, e ad essa la r gamente attinsero· Hallcr, RIASSUNTO. Bon net, Hartley, La Mettrie e sopratutto Willis. Furono Gall e Spurzh ejrn ch e rivoluzionanE descritto un caso di scler osi a placcl1e, i11 do le vecchie teori e 1)osero due principi che cui l 'inizio appar ente fu caratterizzato da padov evano dirigere l 'evoluzione della neurolorestesie a carico di un art o s uperiore, lieve degia: la Rosta r12a grj g·ia delle circon vulazioni è ficit motorio, di:;Lurbi delle sensibilità superl'origine della sosta11za bianca e d 'altra parte il cervcliu è un or gan o et.erogeneo, cio.è comfic in1i e profonde (più di queste ulfime), con posto di tanti si~temi parti colari ch e comporastercogno ia di alto grado e particolare attano tau te funzioni. teggiam ento della mano. Tale episodio iniziale Per opera di. C~all la neurologia non segue ebbe breve durata, fu seguito da un lungo più la via d ella fisiologi a, ma adotta il metodo periodo di remissione, cui i11fine succedette il a11atomo-clinico. J\f a era n eces ario il dono rapido instaurarsi di un.a sindrome clas ica: dell 'osserv.a zione dj Dl1ch enne e il genio di cl1e condusse a n1orte l 'ammalato. L' epi oclio f:harcot e di ' 7ulpian per costruire i quadri d escritto trova riscontro in alfri della letteradi n(luropat.olo·g i<> nei quali ancora oggi si i11seriscono le mal attie che osse·r viarno. tura, desig11ati col no1ne di cc poussées mo110I.'i11fluenza di rharcot non è ancora s1)enta . .brach iales astéréognosiqu es de la sclérose e11 ma ci si arcorge og-gi C'h e il m etodo anatomoplaques », e vale a rib.a dirne la fisionomia cliclin ico ha dato per opera di M. e M. me Dejénica e a corroborarne il valore diag·nostico. rin6 da una parte e di Pierre Marie dall'altra quasi tutti i suoi frl1ttj ed i n et1r0Jogi si doBIBLIOGR_.<\. Fl A. 111anda l)o con ansiet à quali sono le prospettive d ella neurologia per l 'a, venire e si chi eALAJOUANIN E. Les troubles sen.sitifs de la sclér. en • dono $8 sarà la morfologia o la fisiologia che pl. Rapporl au Cong. des alién. et n eurolog. de conrlurr~\ a nuove feconde scoperte. Ed inlangue française de Barcelone, maggio 1929, tanto morfologisti ed esperimentatori accumu~1asson, éd., Parigi. Ia110 le loro rirerrhe, sicuro ciascuno ch e la In. La Médecine, 12, 129, 1931. ALAJOUANINE e AKERMAN. Rev. ::'feurol., I , 318, 1931. propria ,·ia è la migliore. Ma si tratta di di1

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s_l)ute di scuole ; il progresso può compiersi Livi. Così una co11cez ione dinamica prende iJ .solo se i risultati dell 'esperimeuto sono semposto dell 'imagine statica d el funzionam ento vre confrontati con i dati della morfologia . E <lei sis tema n ervoso e lo studio morfologico .questa assenz.a di legame tra n1·orfologia e fide11e strutture cede il passo alla ricerca p1u .siolop.-ia ch e fu r esponsabile di molti errori dire tta de11e modifi cazioni dell 'attività reale d ella neurologia e di un arresto nel suo prodel sjs1err1a nervoso, a1)prezzabili grazie alle .gr edire, per un certo ten1po. Altri errori sorto tecniche i11odernissime dei riflessi condizioda attribuirsi agli anatomo-clinici; specialrtali, d ella cronassia e dell 'elettroenoefaloV1cENTINI. g·ram111a. n1e ule per quello che riguarda la quistione .tanto dibattuta delle localizzazioni cerebrali. -Oggi detto problema è stato ripreso sotto al- La diagnosi precoce e la cara della· paralri punti di vista. Campbell, Brodmann, Vogt lisi infantile. e<l Economo hanno deco1m posto la corteccia (I. M. S J\IIELLIE . JJra ctilio1L er , febbraio 1936). cer ebrale in più di duecento campi od aree "Caratterizzate da una differente struttura anaL 'agente infettivo della paralisi infantile è tomica. ~1a ·q uesto è ben lungi dal dov·er afuri virus neurotropo, 0he . p·enetra nel sistetna l'er111arc Gh e ciascuna di que te zone abbia i1ervoso attraverso le fibre del n erYo olfattorio u11a funzione distinta. Nè va dimenticata la d el naso e del nasofaring-e. :8 i1nporlante però scoperta dei fenomeni bioelettrici dell '·e nc.ef alo notare cl1e I 'infezione può -verificar si senza al(iJ3erger), e net>pure la teoria dei riflessi conc una apprezzabile lesìone c.1ella n1ucosa nadizionali od associativi di Pavlov-Bechtere,v. sale. l j 11a vol ta r.aggiunt.o il siste111a ner, oso D 'altr.a pa1te la fisiologia .d el sistema nervoso è centrale i l viruf: attacca i n·euroni lYroducendo s tata ri11novellata da lla cro11assia: scoperta da a] te.razioni infia1111natorie delle cellule n ervose. L. Lapicc.J:ue. I l danno consegu ente di qu·e ste può essere più . l l sìsterna organ,,,o-vegelativo. - ]_, 'importan- o n1eno grave, Lra11sito,r io o permanente in rappoPto alla virulenza deill ' il}fezion e ed all~ za d.i qttesto sistema era s1.ata rivelata da res.istenza d el paziente. Bi chat n el 1820, ma poi dimenticata. OccorLa 1)olior11ielit·e vuò ·essere sporadica o epirevano le ricerche ru (~ laude Bernard e que·lle den1ica. È diffusa da portatori sani da individi Bro,vn-Sequard e di Aschner perchè la neu dui ch e soffrono form1e n1iti o abortive e <la rologia divenisse a11che la scienza delle funcoloro· cl1e si trova110 nella fase iniziale d elle zioni simpatiche. Affalto recenti sono le n ozioni i111portantissin1e r elative alla organizza- . 1nalattie prima d ella co111parsa delle paralisi. zione centrale d·el siste111a organo-vegetativo. l ina volta ques ta ap1)arsa i n1alati i1on co11L 'or igi11e di n1olte malattie a patogenesi oscu- servano a lungo la capacità di trasmettere il <~ontagio. r a, ·è sta ta ide11tificata in lesioni del meso·d ienc efalo mediano, i cui centri alterati producono il periodo di mag·g iore freque11za è quello poJiuria, polidipsia, glicosuria. ìVl.a vi è di più. tra l 'estate inoltrata e l 'i11izio dell 'autun110, 1'oi sappiamo oggi ch·e alcune ghiandole, coda l11glio a ottobre. · m e le sessuali , so110 dj'rettamente sotto l 'inNe so·110 colpiti preYal·enlen1 ente bambini dcti fluenza di .q uesti centri die11cefalici con con~ ai 3 ar1ni di età. seguenze di notevole in1po1tanza. Ma essi con11 periodo d 'incubai io11e dura in m edia una trolla no a11che l 'attività d-ei principali emunselti111a11a, ma può ' rariare da 3' a 1-l: gi'o rni. La malattia si divide clinicam ente in tre tori, co·m e pure il nlet.abolismo d ell'acqua , d elle sostanze idrocarbonate e dei lipidi el. fasi: co&ti tuzio11ale, m eningea e paralitica. ~tnche la temperatura corporea e l'equilibrio La fase iniziale no11 ha nulla di caratteri stico. 1 sinto1ni sono quelli d·elle con1uni ind e.gli elem enti fig urali del sangue·. Queste· modificazioni del m etabolismo e le fezioni acute : fieb•b r e, nlaless·eTe, d.olori ge11ep erlurbazio11i delle funzioni endocrine legate l'alizzati vaghj , sudori, von1ito. talvolta leggeal sistema org·ano vegetativo, non possono non ra diarrea, co:ri'zza lieve, tosse. Pertanto nei av.er e una riper cussione sul com11:ortan1ent.o casi sporadici la diag·u osi in questa fa e è in1d ell 'if-tir1to individuale. Il so11no ad esempio i 11ossibile. m ostra profondamente influenzato dalle moLa seconda fase , :p1 eparalitica o n1ening·ea . r dificazioni anatomiche e funzionali d.eri centri carattèri'zzala da sintomi d 'irritazione m e11indiencefalici e I ih ern1itte h~ dimostrato che gea, quantunque n1a11cl1ino ver e lesioni del le r.&so con11)orta anche un aspetto positivo: iJ zn.eningi. Esso dura 48-72 ore e pre enta u11a sogn o. serie d·e finita di sintomi e segni fisici cl1e posLa scoperta di questi fatti ci introduce di- sono n1ettere sull 'av, 1iso l ··esaminator e s11crirettamente in seno alla sfera ,p sichica e ponei n1entato. La diagnosi in questo periodo ha gran de i111di nuovo il problema ancora insoluto dei rapµorti del pensierro e dei sentim·enti con il . portanza perchè solo allora si può a·ver·e ]a specervello. Così la neurologia penetra la psichia- ranza d'influire sulla rn.alattia con il trattatria din10 l rando cl1e all 'Oifigine di ver e rna- 1nento adeguato. r1ifestazioni menlaìi sta la disor ganizzazione I sintonli po::;sono e.. sere diYisi in o·enerali n"tateriale dei centri cerebrali organ o-vegetao sisterr1atici e nervosi o spinali. I pri•n1i i1 on 1

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so110 cl1e una accentuazione di quelli della i)ri1na fase. Di solito la fel)br·e non muta fino alla con1parsa tl·ella paralisi, nè il suo anda111 e11Lo pr-ese11La modifi cazioni ch e rivelino . la fir1e del prin10 p eriodo e l 'inizio del secondo. ( '. 01nunque in un certo 11umero di casi dopo l 'iperpires&ia d el prirr10 periodo si ha un inteTvallo di 2-1-48' ore di ten1peratura norn1ale, e c..011 il Ir1anifestar&i d ei sinton1i pre1)aral iti'c : ricon1par1e la febbre. Insi.erme cori la feb·b·re si h.a tachi c~rdia molto accentuata in rai.)pOTlo alla temp1eratura. B.1 genere il ragazzo è niolto _µiù ab·b attuto di quel cl1e dovPebb·e esser.e p er il gr;a do. di feb1bre . In questa fase si possono avere anch·e nausee, von1iLi e stitichezza e talvolta anche esanten1i e iperidrosi sp ecie alla fronte e al collo. · I sintomi: n·eurologici sono dovuti all 'inizio di lesioni d e1 midollo sp.inale . I disturbi prevalenti sono: cefalea , dolore alla nuca, al dorso, agli arti. l\iientalmenLe. si .nota una ceir1 a apatia. Il ragazzo reagisce ad ogni manipolazion·e e se1r1hr.a soffra di un 'iperestesia generalizzat.u , clJ.e in effietti però ·e dovuta ad un leggero g rado cl 'irritazione mus·c o1lare con consegu ent e ipertono e dolor e o p·er lo meno molAstia ad ogni movimento attivo e passivo. ~ i 11osso110 an cl1e O·s servare mo,:imenti ,,olontari incoordinati e cran1pi n1uscolari. Il se.g· no fi sico prevalente è costituito dalla rigidità d ei n1uscoli sp~nali specie alla region e dorsale e cervicale inferiore. Rispettivamente i] l)iccolo J)aziente è capace di flettere il capo su l collo ma t r ova diliicolLà a fl etterlo sulle spalle. D'altra parte se si invita il pazi e nte a tenersi diritto da solo egli n1ette il dorso ir1 le.g·gera iperestensione m ·ettendo le sue n1ani all'indi etro (segno del tripode ·d i Amoss). Il segno d el m e11Lo si ottien e invitando il l)llzie nte a toccarsi· con il n1ento lo sterno: e,g]i eseguirà l 'atto appendo la b,o cca. _1\ Jtri movi1nenti cl1e il paziente non può eseguire s.ono : rnccog·liere oggeLli dal 1pavimento. toccar si Jr dita d·ei piedi senza flettere }.e gino1cchia. Il segno di J(erni,g nlan ca. Le alterazioni d ei riflessi s11perficiali e profondi non sono carat teris tich e e n epp11r·e costanti. So·n o ecceizionali i disturbi d-ella sen s.ibilità obiettiva. Tutti i sinto·n1i sopra accennati pur non esse11·do decisivi per la diag n osi , sono senza dub·· bio t~li .da ni etter e in sospetto e indurre a11a pl1ntura lon1ba r e. Qu.e sta dà liquido iperteso , con un nun1er o e]e,rato di crellulie, lieve aun1ento di proteine. Tuttavia qu·eslo reperto del liquoT non ·è car atteristi co potendo esser e riscontrato in altre nffezioni (ton si'Jlit.i , oit iti, p ulmoniti) ch e n e11r fasi ir;cipienti hanno una sin tomatologia de] tutto $i1nili a q11 e]li delle- fasi i"niziali della polio·n1ie li te. Giova rilevare ch e anche la meningi te 1ubercolare si inizia con sintomi analog·l11 a quelli della paralisi infantile i11cipiente : sonnolenza , iperestesia. crampi muscolari e segni 1 1

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SEZIONE PRATICA

d'irritazione me11inge.a. l 1crò i11 es.sa il IJirog·resso d·ella n1alattia è m eno rapido, il poJso è b·r adicardico, la temperatura non è alta , i riflessi sono subito alterati , le convulsi·oni sono frequenti , il liquor pr.es.e11La un aumento di cloruri. Talvolta la diagn osi differe11ziale può riuscir.e difficile anche con altre forme di m ening it·e (m en1ng·occica, pneun1ococcica , influe·n zale). In tali casi si può evitare l 'e1Tore pratica11do 1'esa111c ba ttorio·l og ico d el liql101'.. Pus.sono sorgere confusioni anche con le n euriti e con n1alaLtie de.J le ossa, d elle articolazioni e d ei musc oli. Con la }Joiin·euriLe tossica spesso la decisione rto.n è IYossibile se 11011 a n1.alattia inoltrata q11antu11que ili essa p1er lo più l·e parali . . i sono' b·i latera]i e si111me t.ri'che. Con1e si è d etto la c ura d ella p olion1ielite acuta può a v·ere possib1ilità di successo solo se praticata i1elle fasi pr·eparalitiche., Si avrebbero vantaggi dalla sieroterapia. Questa va praticata con iniezio·n i di siero pre~eyato da convalescenti di poliomielite acuta (siero convale·s cente), da individui Gh·e 1l .an 11 0 &offerto la malattia da qualche tempo ma d:i Iton più di venti ar1ni (siero immun e) e da individui adulti n.ormali ch e non risulta abl)iano soffe·r to la m .a]attia (siero anti"rirale). Il siero deve essere iniettato nel r achi'de introducen.do una quantità di si,ero eg·ua le a c1uella di liquor J)r elevaLo. Qu esta in iczione dovreb·b e essere seg·uita da un 'ini'ezik:>ne de1Jio stesso siero peir via e·n dov.e nosa o intran1uscolar e. In complesso si d:evono so·mmini ~trare non più di 100 cm·c . di siero. La punturn lombare può riuscire vantaggiosa riducendo g·li effetti J.esivi sul midollo dipendenti dal] 'au111·entat.a pressione del liquor. P.erta nt o si' d eve estrarre 1iquor nella quantità suflìciente a far tornare n orn1ale la pressione. Si trova i'n coimm ercio un siero profilattico preparato immunizzando i cavalli con il virus poliomieliti co . Questo siero si sar ebbe dimostrato utile in una epid,6n1ia di poliom it-]it o recente111~11te verifi calasi in Danim ar ra. 1

Le sindromi neurologiche del reumatismo vertebrale. · (L. Ì\lA8SION-VE1;. N1ony. Le ScaLpel , 25 gen11aio 1936)..

La spondilite reumatica è un ·affezio.n e molto frequente. ln ragion.e d el polimorfismo de lle sue i11anifestazioni clini ch e .. 11esso non Yien e diag11osticata inducendo ad errori ter.ape11tj ci . 11'as~enza di altri segni articolari concorre alla con fusion·e. Av\1Ìene co&1 che 11on sono r ife rite alJ 'orig ine vertebrale nevralgie brachi :t 11 , intercostali o sciatiche, e sono curate per r alcolosi renale una lombaggine cronica e per a n e t1ris111a dell '.aorta o l)Cr t1lc€r a p-a~ tri ca n n:-i nr. -


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vr.algia inter costale dipendente da lesione verte·b rale. Dal punto di vista anatomico con viene ricor:dare ch e i forami di coniugazio1I1e, sed·e abituale d·ella · lesio.n e, sor10 circoscritti in avanti. dai co r1}i delle v·erte:b·r e e dal m ie nisco intervertebrale, indietro ·d ell 'articoilazione apofisaria e dal legan1ento giallo, in alto ed in b·a sso dai pediculi vertebrali Il fo.ran1e di coniugazione ed il 1uogo di passaggio dei vasi e d·el nervo rachideo misto, funi colo, che a questo livello è circondato solo ·da un prolungam,ento dell.J clura madre. L''a lterazione infi'a m·m atoria del f oram·e, dovuto all'osso, all'articolazione o ai legan1e11ti provoca un 'irritazione d·el funi1colo, funiculite, che costi1uisce la lesione cl.assica d·el reuma~isn10 vertebrale. Dal punto di vista clinico l 'elemento do1m inante è il dolore, ch e può essere lancinante tereb·r ante, o ess:e re costitujto so]o da parestesie. LI disturbo può verificarsi improvvisamente co·n crisi dista11ziat.e, o in modo insidioso e prog·ressivo. Le sen·sazioni dolorose o parestesich·e spesso h anno i caralteri de1le radico-liti , si acoentuano CO·n la tosse, gli sforzi , lo starnuto e la defecazione, ·e s ~ìrradi~no SlJ. un territorio co11 distrib.u zione radicolare o 11euritica. Sono esacerbate a11che dalle attitudini v-ertebrali che te11dono a r estringere i forami di coniugazione, dall'estè..n sione indietro , dal! 'inflessi.o([) e ' laterale. Obietti var1) ente si riscontrano iper- o ipoes1esie a distrib uzione radicolare , punti di Valleix, pu11ti paravertebrali , a111iotrofie, diminuzion·e o scompftrsa. de-i riflessi te·n dinei. ·Si può 11olare anch.e con ti.at'tura dj difesa dei muscoli de.Ile docc_ie vè1:t.e.bralì con inflessione contro1B1 e.rale della colonna. Secondo il livello vert.eb·r ale i11teressato per ordine di frequenza si disti·nguono lo.calizzazioni lombo-sacrali , ceTvicali· e dorsali . Il r eun1a Lisn10 lon1bo-sacrale può. provocare ne.uralgie del crurale, del femoro-cutarieo , dello sciatico popliteo . esterno, o di tutto lo sciatico. Più .frequenti so.n o le crisi di loJU1 l)~ ggin·e, di sciatica o lon1b-0-sciati ca. Oltre le forme alg·icl1·e si possoin o avere stati caratterizzati u nìcan1ente dall'abolizione dei' _riflessi t endinei simulanti la tabie 'ìo la polineurite; 'in taìi casi solo la radiografi<.i consente di fare la diagnosi. Quando le l esioni d·ella co,J onna lomb,o -sacr<lle so110 n1ollo diffuse ·e bil aterali si può a vere il quadro d·ella polineurite o la sindroiJ.11e d ella cauda aequi11a. Il ~eun1ati smo cervicale provoca dolori che ""Vanno dal sen1pli e;.e ir1torpidim·ento del b•r accio a ll0 n euralgie più violente. Neu·riti brachia li o cervicobrachiali di origin.e spo·n dilosi·ca si possono p ro·durre 11ella .donna all'epoca della me :f\O·p ausa , e Lalvolta quest e n1anif.estazioni r eu1na ti ch e costilui scono il J)reludio di un morbo di Pa rkin son. 1

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Il reumatisn10 cervicale può essere la cau~a del torcico·l lo spas111oclic o. Il r eun1atismo dorsale è il meno fieql!ente , ma foTse · è 'il più i·11teressa11te in quanto pu0 dai· luogo a n1anifestazioni sintomatologiche sim1u lanti altre sindromi: cardio-aortica .a forrr1·e d'angina pectoris, pilorica, sola1~e a tip,o di crisi tabetica , renale, relto-Ye·s cico-uretrale. Può ·d are anche luogo a nevralgie intercostali, dolori a cintura .e a distanza. La diagnosi d·e l reumatismo ·vertebrale dorsale riesce spesso difficile; in quanto di .solito non dà n1anif-estazio.n i dolorose a livello del rachide. Accanto alle fu11iculiti da artrite vertebrale })] S?.gn~ co~sid~1·are i .possibili, qu~ntunque r é1r1, d1sturb'l d11Jiendent1 da co111press1one mi·dollare. P·er quel ch1e riguarda la diagnosi differe11-· r.ial•e bisogna ten·er piresente innanzi tutto le aJgie psichiche che si veri1ficano in individui neuropatici, ar1siosi, ossessionati, ipoco·n driaci. In tali casi le ma11ifestazioni dolorose non corrifo:ipondo110 a r1essun territ.orio anatomrco·. Le algie troncu]ari , ossia dipe11denti da lesioni' del tronco d c1 i1ervo · oltre il forarne di coniugazio11'e hanno segni caraLteristici: n.euralgia ·luogo il . ~ragitto del n er;vo IJeriferi co. vi,~ a, so1)ravvenien l»e a crisi, esacerbata dai n10vj1nenti e dal~ 'allunga111e11l.o del nervo: (segno di Lasèg·u e, ab·b assan1 ento della s1)a]la), caln1ata dalla posizione di rilasciaD.1.ento del nervo, sensibilità del tronco 11ervoso. alla pressione (purtti' di Valleix), au1r1~enLo di volume del tronco nervoso , dist,µ rbi della se11sibi1ità obj ettjva e talvo.Jta clj sturbi n1otori o riflessi a t ol)Ografia peri fica. . L'algia funi col.are dà : co11tral.t1}.ra n.iuscol a;r~ paravert·eibrale, . esa.g erazione del dolore ·sot to l 'influenza d·el1e ,inflessioni ra·c hidee, inflessione verteb·r.,a le crociata, disturbi se·n sitivi & to1Jog·rafja radicolare.,r talora disturbi motori , punti verLeb•r ali dolorosi, ìeg·ge-ra ip,e r albun1i11osi rachidea. L e ·radicoliti ·cla I;L.no ·dolori esag·erati · dalla tosse,.· dallo starnuto, dagli sforzi, - dalla defecazion·e, disl.u rbi se11siti'vi a topografi'a Padicolare, · as&enza di contrattura d·ei muscol·i ·para·vertebra]i, leggera linf@citosi rachidea. . La radiog r.a fia del racl1ide ne~ :reumatismo P,rtebrale dimo1stra espansioni ossee su ·i bordi dei' corpi d·Pll·e verte·br.e a forma di · becco di pappa,g·allo, che quun·do si -riuniscono a quelle dei corpi vicini formano dei ponti ossei. La loro presooza in vicinanza del foram-e di co nili.gazio11e provar.a le a lgie. Il coTpo àella vert.e è·r a è· traspia rente, lo svasamento delle · fa cce sur·eriorr. ed inferiore produce l 'aspetto della vertebra a di a.h·o lo. T,e faccette dre111e ·apofisi -articol.1ri sono· ?l lteria.w. Si possono notare anche r,alcificazioni o ossificazioni dei l·egamooti , inspessì-mento o as~ottiglian1ento dèi dischi interverteb·r ali. · Jl reu1natismo v·ertebrale si tratta con la radioterapi a profonda (otto . se·dute , una p er ' 1

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setLimana). Ad ·essa si possono associare i salicilici, il colchico, l 'io<lio, lo zolfo , la crisoterapia. Se i dolori sono molto v~olenti si fara11no applicazior1i di 011de corte e nel caso di reumatis.mo lombare iniezioni epi·durali Nell'artrosi vertebrale con sintomatologia di compressio11e midollare si p,r aticl1erà la lami11 rctomia. DR.

GASTROENTEROLOGIA. Lr\ STlrfICil.EZZA.

La terapia fisica nella costipazione. (R. KoYAcs. Review oj gastroenterology, dicembre 1935).

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SEZIONE PRATICA

La terapia fisica è specialm,oote utile nel tipo ato·n ico ·della cosLipazione. Il modo più semplice è il massaggio addominale, di cui lo e ft'eLto è di aumentare il tono dei muscoli addominali , favorendo la peristalsi per azione riflessa. Non vi è ne~sun bisogno ch e sia vigoroso nè prolungalo. Si applicano movimenLi lenti e delicati, al ritn10 di circa 12 al mi11uto; dappri1na in forn1a di piccoli colpi sul colon ascemdenLe e discendent e; poi di impas la1nento e di rotolamrento ed infine, di vibra zione; in tutto , per non più di 10 minuti. Le applicazioni si fanno g iornalmente ed in seguii o ogni due giorni; se entro 2 settiman·e n o11 si ha miglioramienlo , è inutil e in sistere. 111 qualcl1 e caso, si può far seguire un massaggio generale, per 10-15 minuti. l.Jtile può essere la stimolazione elettrica <lei 111uscoli addominali con la corrente faradica od alternata, in modo da sincronizzar e le co11trazioni dei muscoli addominali con i roespiri (18-20 al minuto) . Durala per 10-20 minuti, a gi·orni alterni per parecchie settimane. Efficace è anche l 'eser cizio (cor sa , nuoto, cavalcare , tennis , ecc.) fatto 11'0 sibiln1enlr tutti i giorni; di scarsa u tilità è il semplice camn1inaro. .i\'lolto co11sigliabili sono gli esercizi s peciali di ginnastica addomina le, di cui I' .A.. dà qualch e prescrizione. Il tipo di costipail'ion e spastica è caratterizzato, nella sua forma più grave. da pareti addominali con tratte e se11sibili , sfintere analr n1olto serrato con feci a forma di lapis; sii h a si)esso in pazi enti con seigni di n euras,be11ia, che raccontano una lunga storia dei loro sin toim i e sono n1olto preoccupati per le loro dc'fecazioni. Nel trattamento, sono indicati il rilasciamento nervo o ed i calmanti'. Come terapia fisica , bagno gen·erale di Juct~eguito da d occia scozz.ese; irradi.azion e ge11erale con raggi ulLravioletti € d esercizi ,fisici. l ocalmente, ragg i infraro~si e n elle forme pii1 gravi diatermia . L 'ilso dell'acqua agevola il trattamento fisico. Un biccl1ier e d 'acqua fredda (non tanto JJerò da dare la ser1sazione di brivido) agi~ce come stimo]a11te della peris1alsi in n1olti in 1

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di, idui; altri vi preferiscono l ·acqua u 11 po calda. Il clistere può essere usato al p,ri11cipio d el trattan1ento come pulizia meccanica drel retto; a.11 'acqua tiepida, l '1\.. colllsigli'a di aggiungere, t;On il bicarbonato di sodio, de)l 'hamamelis. L 'acqua fredda (10° ·20°) agisce da irritante se ll&ata p er clister·e; può invece essere utile esterr1amente. E ' assolutamente controindicata itelle condizioni spastie;he, in cui fanno be n e dei semicupi a 43\) circa. · . Nel tra.Ltan1,ent?. sis~en1at~co, è ron sigliabil-e dL u sare I catart1c1 discort1J.nuamente e di alternarli con i clisteri , se ve n "è bisogno. In generale , si può dire che la prognosi è al)bastanza buona p er la inedia dei casi atortici , purcl1è non siano arrivati a ll a di·l atazione di tutto il colon. lnve0e, ,è assai dubbia la prognosi 11eJla forn1 a spastica. fil. 1

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Il valore dei rimedi selettivi nel trattatamento della costipazione. (M. G. MuL1Nos. Ibdem). N·ella consu eta for111a della costipazi'o ne, do' u ta a cattive abitudini , dieta i11adalta insuffi 1.., ie·nza di acqua ,e di eser cizio , colon 'ator1ico o spastico e condizioni dolorose (emorroidi rag-Hdi anali), g li esami r.adiologic i din10 t;·an o cl1e il colon prossimal·e 11a attività norn1ale. i11 entre la ritenzione fecale ha sede distale. Pe~ Jc, sv~otamento di q1:1 est ~ ultima parte, ba sta u? clistere saponata. Quando il sigma è pieno d1 mas~e fecali dure, il val.ere. sospin gerle co11 t1n lassativo attrav1erso u11 colon spastico o delle emorroidi: rigonfie può essere dannoso, sicchè si deve far precedere il clistere. La cos tipazione dovuta ad alortia del colon, va trattata con irritanti deboli, come i suppositori; utilì sono i clist eri oon glucosio , bile, glicerina, sapone, con abbondante quantità di ac.q ua (1-2 litri). ~Iolto utili sono delle picc.:ole dosi di stric11i'na (1-3 mg. di solfato) son1n1inistr.a ta un :ora avanti la prima colazior1e<. La stricnina è controindicata 1101J a costipazione spastica , i'n cui si daranno in vece dei calmanti: piccoli clist eri emollienti , di olii o colloidi; tintura di b elladonn.a od atropina IJer liocca, in quantità tale da dare un po ' di secc110ezza in bocca. (~ on lo svu otan1 ent o d el colon, viene rimossa una causa dell a spasticità , la massa fecale. La stricnina e l 'atropina possono essere con1binate co:n un la sativo, con1e l 'aloe o la senna . .Nei paz~·e nti co tretti a 1etto, la co tipazione si combatte con gli olii ininerali , i catartici blandi od i clisteri. Nei convaJesce11ti , ]a peristalsi può essere ·stimolata con la ca cara da preferirsi ai purgant i salini. Com e r egole generali per la cura della cotipazione, si deve tener prese11te: l ) cl1e no1t è necessaria per lo ... lato di . alt1l t'\ tina deferazion.e g iori-1a1iera , la quale .. i ha ~o lt anto nel 1


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70 % dei norn1ali; 2) cl1e l 'u so ab itudinario di catartici con1'e aperienti è anti1fisiologico. I lassativi o put'ganti possono essere s.u ddivisi in 4 g ruppi: 1) quelli di. cui l'azione dir~en·de dalla inassa' dalla lubrificazione o dalla rite·n zi'one di acqua (agar, psillio , ecc .); 2) quelli che alterano i liquidi intesti11ali , os.tacolandon1e l 'assorbin1ento (solfato di sodio, di n1agniesio); 3) quelli che stimolano il t,e nue od il crasso od entrambi. 1) Le feci sono rese molli d.agli olii mi11e!.a li, ~i cui si deve evitare un eccesso per evitare 11 trap·elan1ento anale, o somministrarli emulsio·n ati; essi agiscono anche aun1.e1ttando il co11tenuto in aoqua perchè rendono dif~ cile ~·~s~orbimenlo . 1!tili spe.c ialmente IJer ~- ba!11b111r s~no alcuni carboidrati (n1anna d.estr1ne, cassia, che fier111entando n,ell 'intestir 10 producono dei g·as ch·e facilitano i mo,vin1e.nti intes tinali • 2) Per quan Lo rig uarda i lassativi della seco.n da c\asse , si de.v e tener presente ch1e l 'lIO·m o severne giorn.a ln1ente 3-5 litri di succ11i dig.e renti che sono p er la n1aggior parte ]/iassorbiti. QualuFigue in1pedi 111ento al riassorbime11to basta ·fkr ren·d ere liquide le feci c he distendo1lo l'intestino ·e n e provoca110 rapidi rr1ovimenti. Così si spiega l'azio·n e dei catartici salini dovuta, sia all 'a un1'ento della ten sione o·smo. ti ca dei succl1i (cloruro di so1dio), sia all'azione di certi joni (solfali, fosfati, tartrati) che so110 assorb,iti soltanto lentamente dall 'intestino. La som1ninislra.tione di fo•r li soluzioni di questi sali può .p rovocare la d·e idratazione con voctigini, nausea , co.Ilasso; non è raro trovare a11n11e nto de.Jl,e en1.azie nel sangue. Il solfalo di m.a.gnesio può deprimere il sistem.a i1ervoso e contribuire ad aggravare il coma urernico; d 'altra parte, impedendo l 'assorbim.ento del calcio , può aggravare l 'iper eccitabilità del sistema nervo1so. Somministrato in soluzione isotonica o leggerm·ent.e ipertonica, agisce in p oche ore, mentre in so·l uzi.one satura esige 10-24 ore. :F a parte delle· p iù rino:mate acque n1inerali e non è co·n sigliabi'l e per il trattan1ento della costipazione oronica , ma piuttosto: per l'ostacolo all~assorbim,ento dei Jjquidi , p er asportare u11a gran parte dei m ateriali negli eccessi d·el n1angiare. Il solfalo di sodio agisce ugualmente , n1a in n1odo 1)iù blando , essendo assorbito più rapi darr1ente; 5 g . della soluzione al 25 % d1eterrr1inano catarsi in 10-20 ore, m entre in soluzione al 5 ')'~ la danno in 1-2 ore senz.a dei dratazione. I purganti salini possono es&eTe bene usali n·elJe condizioni irritative de l tratto alimentare, degli erg.ani' pelvici, n ella gravidanza, corrje n elle ,emorroidi . I>ossono utilizzar si a rtche altrj sali corr1e il citrato di mag nesio (chl~ ha il vantag·g·io di non avere i·l sapore del (< sale arnaro )>), il latLe di n1agnesia risponde b en e co1r1e lassativo an ti aci.do nei bambini. 1

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3) 1 c atarlici ch e agiscono

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le loro pro})tietà sul! 'intestino possono essere· suddivisi s.econdo la loro azione sul t enue o sul colo11. Agisco110 sul lenue l 'olio di ricino ed il calo1n 1elan.o. L 'attività del p1r in10 dipende dalln sua scissione i11 acido ricinole·i co e d acidi grassi molto· i1rrita11ti; I 'azione si nlani·festa entro 3-6 ore e &i lirrlita da sè stessa, in quanlo che l'ipermotilità impedisce l'ulteri'o re digestione, il che spiega che 1esso in Cina sia u sato 11ell 'alim·entazjo1n e; 11e viene an1]1e una certa larghezza n elle dosi , tanto che ])Osso110 eE-sere usatie l·e st esse sia per i. bamb·i ni con1 e per ~li ad.ulti. E, specialmente indicato quando s1 voglia otte11ere una completa purgag·io11€. Il calon1elano agisce entro 8-1 O ore e va so1n1minis Lrato al momento di coricarsi·, e si de&i'd1era una purgagione completa, si d.a rà al mattino dopo un purgante salino . Passa inalt.erato n e11o stomaco e n ell 'intestino viene per la mag1gior parte reso inerte con1binandos i co n 1e prote ine , mentre una piccola parte si' converte in jo11i di mercurio, che irritano · 1'inte~tino e si opp ongono all'assorbimento dei liquidi·. Le feci sono v·erdi sia p er l 'impedita tra sformazio11e della biliverdina in biliprasina (a cau sa dell'azione antisettica) sia per la formazio11·e di solfuri di m er curio. La dose (da 10 cg. ad 1 g .) non va ripetuta prin1a che siano passate 2 settin1ane (po&sibilità di a ccumulo). E' adatto come disinfettante i.ntesti·n ale anch1e per i b a1nbini -e le g ravide. I dras tici (podofi]Jjna, gia]ap11a , scammonea, colo quintide, ei].aterina) r1on. vanno u sati 11ella costi p azi 0·11e. Sono i rime di cJ1e agiscono pri11 c ipa ln1e11te sul crasso quelli a cui si .d à prop1ria n11ente il nome di lassabivi; essi rendono le feci n1olli , i11.a non. acquose e non per·dor10 1'efficacia co11 l 'uso , anzi quando si veng·ano stabilendo abitu·dini regolari si p ossono . O&l)en d1ere . Fra essi, lo zolfo· e la f.e11olftal ein a ~ o n.o i più blandi ·ed i più in·egolari n ell 'azion e . La cascara, l 'aloe , il rabarbaro· e la se11na contengono p-rincipii (glucosidi) per la più inattiv~ ma cl1e , nell 'anibien le alc.alino intestinale, s.0110 idrolizzati ed ossidati forne.n do d·e i de·r ivati d ell 'antrachino1le (.emodina ed acj do crisof.anico) ad azione catarti ca. L 'u so di qu1este sostanze pure sareb1be. troppo irritante , ma con la droga in natura , 1·azio-n e vien e n1itigata dalla lenta liberazion e ·e dalla pr esen za dei colloidi. Aum·ffiltano la conge&tione. pelvica e sono controindicati nella · m estruazione , la g·ravidanz.a , le en1orroidi , il prolasso r ettale. Lo zolfo agisce sul colon prossimale forn1ando dell 'idrogeno solforato (ch e può passare ancb-e ne11 ' ~11to). E' u.n J.Ass::itivo blando. L'azione d·ella fenolftaleina dipende dall 'a1. c.c1 linità dell 'inlies tino e non si può q·u indi fare ~,u di essa completo affidamento·. Ne vi'e ne P.screto circa l ' 85 % dall'intestino ; la parte non as.sorb·i ta passa poi n·e11 a bile ed agisce nuo1

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vamente. Disciolta in ol io , 1J·uò ag·ire da catarti co se somministrala sotto,cute; in tal senso, è preferibile la fenolte tracloro flaleina . La casca.ra s~g rada è il lassativo più blando del gruppo de.Jl'en1odina e va somministrat o in for11i.a di estratto fluido , in due volte: prima o dopo i pasti e d al m om. e11to di coricarsi ; per il sapore an1aro, è utile clarlo p rima d·el pasto, ch è in tal n1odo agisce a n ch e sull 'a• r1oress1a. L 'ailo e, e d i'l su o princivio attivo l 'aloi11a, è talvolta più effìcace ch e la cascara ; la su a azione è aun1entata d ai sali di ferr o a cui Yien e sp esso con1bina to. Produce co.11g•e stio n.e p elvica , pe r cui è usato anch e corn e emn1enagogo e può favorire I 'aborto. Il rabu.rba.ro è il meno effi cace del g ruppo p er l 'irregolarità de lla sua azi'o ne . Le piccol e dosi possono dare costipazion·e , mentre quell e forti sono più spesso seg·uite da costipazione. La senria t ro,ra le ue indicazioni quando la cascar a e l 'aloe h a11110 fallito; è un ingredien te di molti lassativi a base di frutta . Si pnò so·m minis.t.rare a parti uguali co·n fic hi secchi·, datteri , prugne, u v.a. I catartici em o dinici , ivi co1n1J.resa la feno]ftal,eina, vanno somministrati a d osi r efratt e. Utili sono, a tale -copo , i trochisci d el Formulario d egli Stati Uniti A., co,n tenenti 6 c,g. di fenolftaleina .e,.d aromalizzati con vanillin a ; essi si desi11tegrar10 rnolto ler1tamente , il cl1 r contribu isce ad una lenta di stribuzione de ll a droga; co~ì i)ure è da tenier si in con siderazione I.a possibilità di in corporarla n ella gon11na da masticare. Di son1rr1a utilità è. il seguire certe regole igieniche, fra cui 1'A. in siste specialment e sulla n ecessità di ber,e d e11 ·a cqu a a piccol·ei do ~ ! dura11te la g iornata (Du Boi s r accoman,d a u .n bicchier e cli acqua 8' voilte a l o-iorno). Nocivo L l'uso del caffè, ch e r iduce la capacità d ei tef'suti a trattenere l'acqu a . L ' A. accenna poi all'azione del lobo posteriore d ella pituitaria , utile n el tipo spastico , ed a quella d ella fisostigmina od eserina. utile in quello paralitico ; l'uso specialmente di quest 'ultin1a non tende a diffond·ersi· anrl1e per la difficoltà di distinguer e i due tipi di costipazione. fil. 1

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Alimenti e rimedi produttori di massa nel trattamento della costipazione. (W. _i\. B ASTEDO. Ibid em ). t anzitutto necessario considerare l 'acquo , ch e 11on è u11 alin1e·11to, i11a ch e entra nella cotituzione di Lutti. È un fatto che essa favori~ce la trasn1issio11e da llo si on1aco al colo11 , che e~sa poi at1 r aversa ' ren en don e ar,sorbita. L'introduzione di notevoli quantità di a cqua può , più ch e provocar e i movime11ti int estina li , attivare la secrezion e r e11ale.; d 'altra parte , una quantità troppo scarsa di acqtia t ende a dare clellc feci sf',. . ch e, d11re specialmente se e~sr

ristagnav10 a lungo i1el colou , con1 e a«cad e ne.Ila costipazione. I \'ari· alim enti ·co11te11g·o110 u11 a varia <1 u a1ì . titc'• di aoqua; ness uno r>erò 11e contie n e u11a qua11ti t~ suffic iente J)el' la sua 1r1etaboli zzaziorte, n emn1eno il lat te ch e ])r e enta un deficit di 1G eme. di acqua i1er og·oi 100 ca lorie . E quindi necessaria l 'i11 gestion·e di u na cert a quantità di acqua, o] l r e a quella dei c ibi , ivi r or1tJ)r esi i bTodi , l e 1uppe, ecc. D,a parte ·d ei v.a ri a.limenf'i si 11an 11 0 nel crasso: ~) disten sio11e, per la n1a::;sa totale d e i residui: 2) iTritazion e n1 eccanica , peT i vari materia li grezzi \ fibre, bucce, ecc .); 3) irritazione chimica por g li zucch eri , g·li olt aron1qtizz.ant], gli .a::;idi lasSJLi'i (co11 i lor o . a li ) d ell e fru tta, aci'di e saponi liberi , ecc.: 4) a7.i one d elle Yitamtn.:>, ~ pecialn1e utP della B. 1

Grù.ssi ed ol'ì. -- Se in eccesso, agiscono da

ltts~a tivi e posso11 0 a ncl1e p,r ovocare

diarr.ea. Secondo il g r ado con c ui si liJ1eran o g li aci'di g ra8si o si for111a110 dei sapo11i di sodio solu bili , essi agisco110 da iTritanti; se forman o sa1;01i. i di calcio d epa u1)erano l 'organ ismo di ques1 'u]tim n. . · \ ,-i è un limite ne lla · llj,g()~ t,io11 c de i f!. i assi dop·.1 il quale, co11 il loro aum ento n ell a dieta , r,u111.ent1 in maggior prOJ)O rzione l 'eliniinazion e con Je feci. <_;li est e ri pi1ì alti , cp.1asi si trovano n ella carn e, sfu.g·go no p1iù faci'l n1ente alla digestio.ne, ch e qu€11i t>iù ha ~sj (dfl b11rro). Con una die ta co11tene11te 96 g. di grasso della carn e e d el ].ard o, &i elin1in.ano g. 17,2 ron le f <:cj, 111e11tre. questa quantità è ritd.otta a 3 g. se lo sle so co11tc n ut o in grasso si in g~ri src con il ].atte. Frultu. - Ol tre all 'azio n e d e i r es idui (ved . in se.g uito) 11o~sono es. er,e lassati've 11'er g·li acidi od i . ali catartic i. l ,e frutta del g·enere Citrus co11te n p-ono ci trato di pota sio ed arido citrico, ch e dive11 la c il.ra t o èli sodio n el duocleno; l 'u va con t ie11e d el b·i larlralo di pota ssio , ch e div·en la tartrato sodico-pota sico: l·e n1 e]Q cont.en cro110 d e i malati e dei 1' itrati. T11oltre a lcune frutta (mel 0 , pere) ronten go110 una quantità di .a.equ a s upori or e a qnella ne res~ ­ ria per il loro metaboli .. n1 0. I t esidui degli oli1ne:i li. - Ogni part e del cibo c11e 11011 vie11e nè digerita nè uhi .. ce <le· co111.posi:rior1e batlerica contribui sce al residuo che si acc un1ula nella parte ba~Nl d<\ll 'intest1 no. Il residuo l1llÒ essere b lando (deri, antr d.a uova, latte, forn1 agp-io, i)an e J1i an ro, l)a: te. patate) o grezzo (dato da pane cont.enent e c ru sca, frutt o, v1.'\getali ). Della sosta11za ~ecca della carne . cl ell e uova pane bianco , ris0 , passa solta11 to il f) ~lo nelle ft-ci , mentre de l pane brLLltO . d ell e 'rrdure nr passa il 50 %. Le feci di 11n indi·vicluo a dieta 1nista co ntengono 100 g. di acqua e 35 di sostanza ecca; quelle di t1n individuo a die lè• ege lariana. ri'5pettiYan1ente Q'. 260 e 75; ln dieta gre1za e' quindi in1por1an1r non . . 0 10 ::-n11

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1.a11to lJer il suo , -olume , i11a ancl1e per il cont e·11ulo i1) :tcqua. Il r0.sid-µ o blando no11 è suflìciente per assic urare elf1caci movi rnenti dell 'intestino; a tale scopo ·è ..11ecessario .3.ggiungere u11a certa quantità . dii. aJiment_i a r·esiduo grezzo che, pe1' un uon1u di 70 kg. possono calcolarsi in· 53 g . di u-v l, , 6-l di' peschf-, 85 di p·ere, 191 di m .ele , 23Q di J)ar1ar1e; 220 di ca voli , 255 di spinaci, j2ù cli lattuga, 220 di pane integrale, 22 di crusca . 1\. peso uguale, ~alt.e frutta sono più lassa Li ve cl1e certe verdure. Il r esiduo grezzo non viene però sen1pre e I utl;o 11lili zzato p er i movimenti intestinali , i11 qua1ilo che una flarte può esseTe distrutta dal! 'azi o ne · dei batteri inte&tinali, che è più evi . den , peir i . quali si . Le n eg·li indiYidui costipati . .,, . e~1ge sp·e~ s.o una quanL1ta appros s1mat1vame11te d oppia. · La p·a rle grezza (indico i11 tal modo il t.er1 n.JJ1e rougìiage, cl1e ha però pit1 che altro il sig·11iiìcato di ru ido o duro) dei ve_g etali è co. Li lui I :-i .1lalle fibrocellule lignificate, da quelle Jirotett.e . da cuL.i11a o suhe·r ina, dai serr1i ed e' entt1G.lrr1e11te da n1asse dure, quali le cellti1e pi·et r o. e èleJ1e p er e. . I l preciso rnodo di azio11e dj tale parte griezza 11011 (, ben noto ; vi sono individui che mang·ia110 ~e11za disl urbi ogni .sorta di veg.etali ' 1nent.re _, · altri ne 11anrio soffere11z e anch e notevoli . I: non è de l.to che la i11 gestione di vegeLali abborJdanti abbia srmpre azione lassativa , tanto ·è vero che nelle feci di rp.olti costipati si pns-;01; 0 t1·oyare ubbo11da11ti r esidui. Ad ogni n1odo, serrlbra da escl11dersi cl1e la parte grezza, di per sè; poss.a co.stitt1i rie un irritante e che s ia soltanto quan.do vi s ia già uno stato ipe r:3ensitivo. In conlplesso , p e.rò, la i1i.aggiore utilità della i..•art·e g rezza co:ns.iste nell ·aumentare la massa ùel c:o11tcrluto del colon; l 'individuo costipato n e h a b·i so·g no di una quantità magg·iorei; ma si deve tener presente ch e 11·emmeno dell e forti quantità so110 sulficienti per vincefle quel grado di costip·a zione che an·i·v.a a portare il pazie11te à al medico . :[Tra i medici vi è la tendenza dì considerare d a 11nose le forti quantità di alimen~i con tal e p nrle gi~ezz~, n1a ciò non ·è, salvo per quei pazi·einti cl1e a bbian o, con1e si è detto , un 'ipersen sib i Jità. P er quan Lo rig·uarda la crusca cl1 e. vie·n e cn11sigli3.ta i1 ella costipazion·e, l 'A. fa ri·levare ch e e~sa i1on è un alin1ento , ma un rimedio irritant.e . E efiìc.ace sol~a11to se manca la parte g rezza n ell 'ali111.e n tazione ed è controin·dicata u elle condi'zioni irritative (iperacidità gastrica. Ì}lerirritabilità d·cl colo·n , colite n1u cosa) . [l la.lle al bacillo acidojìlo ' 'iene spesso co11siglia to n ella costipazione, ma esso è di dubbio valore e dann o~o ai pazi enti con stomaco irritabile. L'aggi unta dr vitumina B (lievito di birra . gern1i del g r.a110 , p a11e integrale) può essere ef1

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Nu~1.

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fie;ace per facilitare il movimento ir1testinale, s pecialmente in quelli cl1e n1angi·a110 poco e Ilo11 ingerisc.,ono una sufilci·ente quantità di cibo. I lassativi p·rodullori di massa sono anche e&sì a residuo blando e grcz10 . .J.\1)l)a11engono ai primi 1'agar, la bassorina, l 'adragante, i semi di Psyl,lium (f'ba1i.tiago z:>syllium1) sbu cciati e gli 011 minerali'; il gruppo dei rimedi di tal ger1ere a r.esiduo grezzo so110 i semi di psilli o grezzi ·ed i semi di lino. Salvo g li 011 minerali , la loro utilità dipende dalla capacità <li ·assorhi'r,e l 'acqua e la somrl1inistr.a zione va appunto accompagnata da notevole quantità di acqua. Hanno anche azione dannosa ir1 quanto ch e rive . . tono le particell1e di c ibo con della sosLanza mucillaginosa e ritardano l 'assorbi1n,ento del calcio, del fosforo, cli certe vitan1ine . La m .a ggior parte non accel·era il transito intestinale, ma soltanto rendono le feci più n1olli e di maggiore massa; comunque, fanno i)assare il contenuto intesti11é.1l·e con maggiore uniform~tà. Non essendo stimo.Janti, talvolta sono inefficaci e, per questo, vi si -0ggiu11ge della cascara o dellà feIt(llftalei·ru1 . La qua11tità ·d i n1assa prodotta varia. Coll l1na dracma (g. 3,55) lasciata in acqua per 12 ore, sco.landone p·o i quella superflua, si ottie11e una n1assa cli eme. 6:5 con l 'agar in s1J·isce; di 20 s on quello granular·e; di 37 con quello i'n pol,-.ere; di 70 con i serni di psillio interi; di 90 co·n quelli sbucciati ; di 190 con la bas• so rin.a. r.1 ·a u1n e11to ùella m.a ssa delle fe ci, però, non è tanto do·v uto alle sostanze s tesse le quali subiscono a11che u11a certa d·ecomposizione n·el,; l 'intestino ,. ma p iuttosto all 'a cqua contenuta delle maglie e cl1e sfugge quindi' a ll 'assorbin1ento n·ell'intestino. ·· L ' agar , alla te 111peratura del corpo, non forn1a u11 gel molto ab·h ondaP.te; si è detto che r1on favorisce l 'accresci111ento dei g ermi , ma il fatto ch e esso serva cla terreno di cultura lasci'a adito al sos1)etto che possa ·seTVire come tale a11ch·e n.e l colon, speci<èl.lmer1te se non stimola la defecazion e e rimane a lur1go. La bassorina dà alle feci una ma sa notei vo1le e le rende gP.latinose .e di facile fermie ntazio~l·e; .a1J.alog o effett.o ha l 'adragante; la os1 anza madre della b assori-na. · , I sem,i di psiliio, !Sia interi cl1e sb·u cciati renclono l·e feci glutir1ose .e' tenaci; quelli interi , con grandi quantità di parte grezza, sono irritanti" per gli intestini iper sen sibili. Le fieci da semi di [,ino sono m e110 coll ose che quelle da psillio , ma contengono molti semi intatti. Fra l·e sostanz1e accennate è &en1pre preferibile usar.e quelle a residuo blando. Gli oli 1nin rrali si n1escolano col conten11to intestinale formando emulsioni ; in qualche caso passa una parte no·n e m11lsion.a ta , la quale può sfuggire dal retto. il che è incomodo ; in qt1esti casi, è r>r ef.eribile darli in foT'JYl a rti

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SEZI ONE PRATICA

er11ulsione. Non se.m.b ra che accelerino il tran~ito. ma ad ogni n1odo sono utili n e.gli i11dividui costipati, prev.ene11do la formazione delle sc: ibaJ<:. Essi non sono però innocui : ritardano la diges1 ione rivest.en do l1e particelle di cibo e sopraLtutto, non essendo as&orbibili' dal] 'intestino, sciolgono e lasciano sfuggire l e sostan ze solubili in olio, con1e le vitan1ine ·A, D, E. 1''on si deve quindi Lrascurare la possibilità che producano aviLa1r1i11os.i, sper ialrrtente n·elle rr1.ndri che allaLtano ·e i1eii ban1bini in via di acc,resciment.o. È be1iie somministrarli ]ontan o dai pasti (al n1attino all'alzarsi ed alla sera' n el coric:arsi). Nella t ossiemi.a intestinale, posson o e~&er8 utili sci og·li'erldo ed asportando i veleni soiuu1ii i11 olio. Sono specialJ11,ente utili nelle condizioni di il.Jerirrilabilità inte~tinale, n elle en torroi'di ed i11 aJtrE.. irritazi(Jlli anali , non criè n egli indi vidui cort congl ,)n1e r:ili di scibale dure.

fil. D I V .A G A Z I O N I La psicofisi ologia del ridere.

Gioconde risate di bi1nbi e di giovanette a c ui b·a sta un i1011nulla p er fare esplo1dere la i1iù schietta ilarità, allegre risate di ga:udenli µer facezie gra:;soccie, a ccessi con tagiosi di i ;·~o 0l1e pr·e11dono le folle plaudenti per le trovate di u11 comic...o, tanto· più efficaci quanto più stupide appaiono a n1·ente f:reiddaJ risata sardo11ica in c,ui la spontaneità viene sopraffatta dal r azioc,i11io, ttistì r is.a le della follia e d eg·li stati deliranti cl1e string·ono il cuor e; tutti aspetti svariati di questo fenom e110 lanto con1u11e e pur così com ples o eà oscuro nel la sua .essen za. Lo studio analitico ne è stato a bbastanza a pprofondito e ne rileva i caratteri essenziali. Meccanicar11ent·e , consiste in una serie di conLraziuni rlo11icl1e sinergiche di una quindicin ;l di muscoli q el viso, che produco,n o le note 111odificazioni caratf;eristiche d ell 'espressi on è a cui si acco111pag·na talvolta. l 'efft1sion e di lacrime. Si 11a n11 0 inolLre co!Iltrazioni convulsi"e a scosse d ei i11uscoli espiratori , in terrott.e og·1li ta11Lo da u11a inspirazione volontaria e difficile, il che 11a ancl1e u11a certa azione sul polso. Le conLrazioni co11vuls.ive dei muscoli -espiratori 11a11110 anch e un effetto fonetico , in seguito al r avvicinan1e nto delle corde vocali. ])er cui sono ·emessi a scosse d ei su oni gra'i od acuti, con uno sfondo di vocali d i,,erse che clà diYer.::ia esµressio11e alla ·ri ·ata. I movime11ti convulsivi pos omo i1oi estendersi ad altri muscoli, fra cui anch e g li ad dominali , sicc11 è. l)UÒ anch e avPr ~i espulsion e di fe-:i e, più s11es~o , di urine, pecialn1enle u elle donne. Le difficoltà in con1inciuno con ]o studio <lelle sue origini e delle ·u e cat1se. ~ot e,·o li ~011 0 le ana logie co11 gli acce ... si di e11i l r~si l-1

corticale, di c ui rn.anca p erò una netta fase tonica; gli accessi di riso éostit.uiscono una serie di con·vulsioni cloniche, intramezzat e da l(:'tani inco·mplel.i. Le analogie sono evid.e nti anch·e n·ei tracciati d el respiro e d el polso, 11ell 'aumento d ella pressi'on.e sangui gna. Il caratterè essenzialme nLe clonico d elle contrazioni si spiega con l 'inten si1 à relativamente n1inore cl etle eccit<l zioni n ervose . Esis tono cert.a11te11 le d elle differ enze. Nel1·epilessia corticale, dal :vro·ces.so irritativo i1ella ~on~ 11~otri ce <lella corteccia, partono delle ('CC1taz1on1 ch e provocano la iperattiv ità degli elein1enLi cellulari de1 bulbo e d el midollo; si J1anno così le convulsioni, le quali interessan o glì arti, il torace, l 'addon1e. Invece, i mo·, ri1t1e11Li convul sivi del riso harino tutt 'a ltra distribuzione , 111er1 I.re le 1eccitazioni. che le provocano so110 cortico- lalan1iche ed hanno · prolHlbilm·ente origine 11ella regioI1e opto-striata. I fenon1eni esLerni del riso sono stati' studiat.i da Insaba to (I1iv. di pat. nerv. e m enf ale, 1921) a proposito d el solle tico in cui tale a utore riconosce l ·esistenza di un elem ento c111ozionale, cl1e si trova nelle r eazioni simpa1i ch·e (vaso-111otorie, secr e tive, cardiach e, pilo· 1n0Lrici , en1otiv·e) le cruali si sovrappong·ono .a l riflesso iniziale, din1ostra11dò· ch e il solletico non è una sensazio11e S]Jecifi ca, ma t1n 'en10 zione ottenuta n1.ediante un rifl esso con slijnoli p eriferici adeguati, sµecialn1ente apon euroLici e tendine1. · Ma la risata del solletico, a cui va anche riconosciuta una certa analogia co1 pi'a cere se.ssual·e, ha qualch e cosa di meccanico ed è s in1il1e soltanto n ei suoi effetti esterni con quella d ella g ioia e d ella con1icità e le cau se vere d·elle manifestazioni n1otrici : in questi casi , ci sfuggono seb·h en e non sian o n1ancate in proposito, numerose teorie, da Ilol}bes, a Darwin, a •B erg·som. . G. Dumas, in uno studio r ecente d ell a questione (Quesf.io11s cfiniqu çs d actualité, Mas~011 et C.ie, 193·5) osserva an zitutto ch e i'l riso risente della legge g·enerale che le eccitazioni gradevoli son o eccilazioni legger e e che la risata può essere provooaLa da cause minime, sicch è le manife&tazioni motrici appaiono SJ)roporzionate alla loro cau sa fisiolog ica e psirologica . Vari fattori entra u o ir1 causa, a cominciar t') dalla buona disposj zione che n oi prendia1no, conoscendo ch e le eccitazioni li evi d ella reg ion e optoslriata (cl1e la corteccia avverte sotto forma sensitiva do1)0 averle det ermin ate con i 8Uoi slin1oli) sono piacevoli . Nella risata derivanLe dalla comicità, i trovano molti altri elen1 ent i , inerer1 t i al] 'a11 ~o r proprio di mostrare ch e si è capito , di dar prova di sottig lieiza di spirito , ecc . . Ma p,i ù in1porlan I i su11 0 i fattori sociali , specia l111en I e l">er quel rinfor1.o cl1e molte emozioni subiscono dA ll a co ll~tti' it~ La ri ~a la d criv~n lo da]Ja con1ic;ità (> rornuni cati\a . c nnt~1 zio~a P tant ·> l~iù int en"a quant o n1a oo-i'or e ;.. il - r-, 0

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554

lAN.NO \.LIII,

<< IL POLlCLINI C0 >'

nut:1ero d.i quell_i che riclono. I ,a con1parteci11az1orLe d1 qt1esti ·è la lo ro 1)artecipazio11e allo st es.so sta to ir1or.a.le, a}},e stesse idee alle stesse Oj)inio11i , agli stessi prcg·iudizi , sic~l1è vi sono ta11te ~a tc1g·or~ t, ~i risat e quanti g·rup,r1i e sotto· g ruppi un1a111 v1 s.o no. La risata della con1icità è soprattutto sociale ; 1:i11dìviduo che ri'de da solo è raro e ap[i)are, ad. ogni n1odo, com ie c1u ellq cl10 p·arla da &o·lo ·e d an clie· in que sto ca ~ o, osser va Dun1as, la s.ua risata o le sue parole h a11no u11 sign~fi cato sociale. Il riso, così i1rteso 11ella forma sociale non costituisce soltanto ui1 lingua.g gio, ma u11a -veJ·a r eazio·n e d i difesa, il casti cro in1posto dalla soci1età a chi comrn.ette coD·b:o l 'adatta m ·ento sociale qi:i·eg~i errori lievi ch e rapp r esentano de ll e azron1 auto nutich e ch e si n1a1ùfesta110 a sp·r oposito . Così, con la risat a , I.a società co.nda11na la rig·ìdità , l 'incoscienza l }uuto·n1atisi110, conl«rassegni di insociabilità. ' . Un qltro ~l eT11ei1to da s tudiar e a tal.e proposrlo e ch e r1entr.a n eJl 'asp etto sociale d·ella ris&ta, sarebbe quello della grande vicinan za deJ rid~colo col sublin1.e, p er cui da qu"esto si pt1ò f ac1lm·ente cad(;re in quello ·ed alcuni Yedo110 11 subli~1·c solt~nto sotto' l 'asp etto d el ridi colo, n1ent.re il fanatico no,n si a ccorge di quanto vi è di ri'sihile 11ei suoi atteg·giamenti. Se il ridere, n el suo aspetto sociale è una f(~rn1a ?~ linguaggio , esso. n o·n può p erò ,rert1re 1;1t1l1zzalo com·e tale , p er il carattere spasm o dico d ella sua espress.io11e e peT il fatt o c11 B l.a volontà è del tutto im.potente p er ril)l'01durl o ; essa n or1 intervi en e ch e p er fren are lR sc.ar~ ca inot.rice ch e parte· dalla r egione o pto.-str1 ~ta (o per 11on fre·n arla p·eT ini'bizio·n e corticale), oppure prestandosi o non ai senti!nen ti ed all c r appresentazi'o·n i ch e producono 11 riso. A. 1F1LI PPINT.

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Per Il Pronto Soccorso Indispensabile ad ogni medico condotto :

Dott. CARLO SANTORO

Ass ist ent e negli Ospedali Riuniti di Roma

SINDROMI D'URGENZA Caus~,

DiAgnosi e terapia

Prefazione . dei Professori TITO FERRETTI

e

CIOVANNI

ANTOINELLI

Ohiru.r go Prima rio Medico Primario negli Os pedali Riuniti di Roma . Ne . . riportiamo I' INDICE

SISTEMATICO

n elle sue voci principali:

PREFAZIONI : Sindromi emorragiche, pag. 1 a 33; , id. d ispnoiche, p ag. 34 a 61 ; , id. dolor.ose t<>raciche, pag. 62 a 75; , id . ad, dom inali , pag. 76 a r35; , id. evacuative, p ag. 136 a 149 : , id. u rin arie, p ag. 150 a 163: , id . nervose , pag. 164 a 208 ; , Avvelen am en ti acuti, pag , 209 a 231 ; , Processi infiammatori acuti. Parte generale e parte speciale, p ag. 232 a 249; , Scottat ure. pag. 250 a 253; , L esion i trau matiche. pag. 253 a 371 ; , Corpi estran ei, pag . 372 a 386. Volume in,8°, di pagg. XII,~96. Prezzo L. 4 5, più le s pese postali di s pese postali d1 s pedizione. P er i nostri abbonati sole L. 4 O . 7 5 in por to fran co. l nviare Vaglia all' editore LUIGI POZZI. U ffi cio Postale Sue• cursa'e diciotto, Roma .

NOTIZIE

N U !\L

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BIBLIOGRAFICHE

Della dia.grio·si precoce: della tubercolosi polnio11are; c2a edizione).

f) ot t.

P1E TRO TiìVlPANO .

Vol. di pagg. XII-116 con 44 fi gur e in n ero e tre in tricr omia . Lu ~g· i P ozz i eclit ore . l-\oi11a . Prezzo L . 20. Riportiamo qui di seguito la Prefazione che l'illustre prof. RONZONI cli Milano, ha dettato per questo libro.

Il. problen1~ d erl la diag11osi I ·r ecoce è, in tis1olo·g·1a! fra g·l1 argon1ei1ti di m aggiore impo1rtan za., sia ~1el c.a mpo della clinic a ch e della i1,r ofi.11a ssi sociale. L ' accertame11to dìagnostico. in l~ase all '·e~perienza di guerra e di p,a ce, d :Jta!1 a. ·e d ell Es.tera , ra ppr esenta orn1ai una d elle spine dorsali n el] a n ostra difesa . Diagnostica1e precoc·en1e11te, n el se11so nioderno le mal~tti.~ tubercolari , sp ocie la varietà p oln1onare, s1gn1fica con correre a dominar·e i1 e1 Paese· l ~agg1~a\ra111ento dell a mo1rbosità tuber colare . « Per qu~sto la diagnosi precoce è , giu sta n1ente .co·n s1derata , uno d ei f111 cri n el _cam110 della difesa tbc. I11t.er es·s a n on soltanto il n1 edi'co ma l:intera Nazione. Va a g·rande onor ed.ella Pres1denza <lella ,f .ederazione ·11azion aJe f.oscista p er la lotta contro la tubier co1osi di aver elevato questo prob·l ema alla funzio11e di l1rop·a ganda nazio11ale . La settin1ana della diag~1osi P!ecoc·e si ·è affern1ata , n el 1)rimo a nno di ~.perir11ento, una iniziativa u tilissima. Anc}1e in qu·esto settore della di fe sa tbc ., dal ca1npo gt.rett.amente m edico siamo p assati al campo sociale, a n1ezzo di una intelligen te p-ropaganda di r11assa , cl1e è destinata a fa vorire grandem ente la cono!s cenza nazion ale . E in qt1esto settor e l 'opera del tisiologo e del n1.edico pratico deve stare in primo pian o . << La diag·nosi precoce delle malattie tubercolari , come attualn1.e n te è intesa , è la risultante di co·n1plessi n1etodi di in·dagin i. Essa si b asa su dati clini,c i , fisici , radiologici e biologici , fini e n1inuti; p er non ricordare che gli elem .enti for1da m enta]j n.e cessari a un rilievo e~· atto clinico e a u11a g·iusta valutazion·e prognostica delle mala ttie tubercolari. « Si comprende con1e la diagn osi p recoce clelle inalattie tubercolari , co'Sì intesa, n on sia ancora dì lar go e pratico dominio. Il m edico r>ratico, specie il me dico condotto , no11 è ancor a , nelìa mag·gioranza d ei casi , educato in r11.aniera chiara ·e d adeguata . E n ecessari'o però ch e del probJ.e11ia egli ab bi a una chiara vision e noin solo per una educazion·e t ecnica ma p er l 'in1portanza , come ho detto , ch e la difesa sociale antituber colare, coi r ecenti provve dimenti g overnativi , ha acquistato in Italia e per la n ecessità ch e il pratico collab-0ri in modo etlìcace onde n on ri sultino in gran parte p erduti i b ene fici soci ali ch e dalla grandiosa riforn1a, voluLa dal Ca1)0 del Go\rerno , il PaeFP a tten,de . (( P er qu.esLe rag·joni il libro sulla di ag·n osi }Jrecoce della tuber colosi , ch e il dott. Pietro Ti111r::).n0 presen ta a l iu edico italian o i 11 una • cc

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{AN~O

::\L.Ill, I\ l

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s ec0ncla e<lizio11e a·n11)liata e ag·g·iornata, i11erita particolare rilievo. cc Il dott. Timp1 a no , Direttore d ell 'I stituto Diagnostico di l \eggio C.a labria , ha portato .alia lotta antituberc olare italiana un contributo non disprezzabile, con spec iale riguardo all 'azione ch e d eve essere svolta nei piccoli ccmuni. Le sue pubblicazioni in argomento sono ben note e giustan1 ente apprezzate fra gli studiosi italiani. Severamente preparato alla co11cezio11e clinìca e sociale d el prq_blen1a tubercolare , Egli svolge Ja sua atti,ri tà in un ambiente di lavoro particolarn1ente atto a dar valore e ri a lto a ll a ccertamen to diagno~ Li co. « La n1onog rafia ch e ci vre en t a no1t 11a certo la pret esa di dare al lettore ri solta una que·stion-e coSIÌ con1.pliessa : troppi punti d evono anc ora essere precisati e d e.finiti vis-à-vis dell 'accerta111ento diagnostico. Eg'li in forma c hi'ara e piana , in base a lla osservazione personale e alla e perienza degli autori, è riuscito a dare a ll 'accerta1nento diagnostico, quale è n1odernamen te int. eso, una idea chiara , adeguata e sufiìciente, e a lasciare n·e l J.eltore la con vinzione d elle utilità sociali d ei centri di a c0brla111ento . Il dott. Tin1p.ano in questa pubblic azione 11a r aggiunto lo scop.o propostosi di stendere un.a monografia prat1Cr1 e pel pratico . cc l, '01)er a di cultura clinica e di propaganda, ben condot.ta , è da raccomandare ai n o s tri studiosi, pre 50 i quali i1 on mancherà (~erto di suscitare vivo interesse ». 1Iila no , 10 marzo 1936. Prof. G .\ETA NO RoNZONI.

CENNI l :.

BIBLIOGRAFICl

SEaG.L~T e coLL .

'l'raité élém<'ntaire d 'explu-

ration cliriique. Vol . i11-8° di 1176 p agg· . co n 140 fig. ·e 10 tav. a c olori. Ma son e.V:, C. Paris, 1935. Fr. 14-5. 1

Circ a 20 a nnj fa ·v eniva dato a lla luce, sotto il titolo T ecnica clinica e se1n eiologica elem entare, un piccolo volu1ne, ch e aumentato p oi di mole di a nno i11 a i11101, è sia.Lo di g uida a paueccl1ie generazio11i di n1edici' e di tt1denti , sia jr, Francia cl1e a ll 'Est ero. Dopo parecchi anni di s ile11zio, l 'antica '"l'ecnica clinica si è ora trasforn1ata in quest o

Trabtato ele1nentare d' esplorazione clinica. Se però la mole di ques t 'opera è ancora ::t11n1entata , essa l1a conservato en11)r e il su o cur utLere e cioè la precisazione s ia della tecnicé.t dei m etodi d 'jnd.agrne di ct1i di spon e a ttua ]rne nte il m edic o sia d el sig11ifìcato d a dare ai ri ultati ottent1ti , onde uti li'zz.a r e 1Jra1 ica111e11 I e tali metodi. 1'ale e ' SC ll'Jo ]o --1)iriLo d el li))rO, i co111 ]Jr ende co111e tut li ali apparecchi . tutti i sistt'n1i , tutt i g li or gani ... i arto sludin.ti, , ia d all ' \ . r l1e d ai suoj valorosi collaborat ori. seco11do qu esto princ ipi o . NelJ a ... te.sa gt1isa tlit ti i 1

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SEZIONE PRATI CA

n1ezz i di esplora.lio11 e ch e so110 di ap1)l icazio11c classica sia a l le tto del i11a lat o cl1e in laboratorio sono descritti con la tecnica più rigoir osa ed il valore sem eiologic o dalle a lterazioni ch e possono rilevarsi è discusso con ]a più grand8 JH"ec,f ione. Questo libro quindi si pro1)011e di riuscire uLile si.a p er lo stude11Le ai s uoi primi passi, cile p er il m e dico pratico per poter s tabilire una diagnosi clinica co11 la rr1agg·ior precisioJ.1e possibile e si può dire ch e taJi scopi son o stati 11iena1ne11le rc1ggiunti . a. p.

l rir En t.steJ11u1ig u:i Ji'ruhd'iagn ose cles Krel.Jses . [n -8° cli lo pag-. Rep l1 litorien \' erìag·, Leipzig , PtP. 1. La causa·--d cl (,.().11Cl'O è, secondo l 'A., da ri ce1·car si in un cocco ubiquitario , isolabile dal .I.

AMA.N.

corpo umano , coltivabile i11 coltura pl1ra e capace di riprodurre Ja n1 a lattia. Esisle i >oi uu a predi posizio11e ge11 erale e locale, leg·a ta all 'at 1ivilà o n1eno d el sist en1a r eticolo-endoteli a le. Si po~sono poi prepar ar e, dalle colture d el detto cocco , d·ei vaccini diag nos ti c i ch e sareJ)bero utili p er svelare lo stato di· precar cino i e _per il tratlar11e11to, an.alog'an1ente a qua11to f. i fa con la tuber co l.ina. Relata refcro . fil .

C-1.

lJiziunario clelle sµeci alit·à jnl'Vol. in-8-o di pagg. 1 500~ l .

A s T OLFONI.

m,.aceut~che. IIoepli , ~1il ano , 1~1=36 , L~.

60.

Trattasi di u11 clizionario in cui sono ri r.ordate circa 20.000 p ecialità s ia italia11e c lJ e straniere, usate ii1 lta lia , co111 p r esi i ieri·, i vaccini, i prodoLLi om o11i c.i ) opoterapici. Yit;1n1i11ici. Di og11i preparato è data la con1po:'izio11e chi111ica, ]a posolog ia , le in di cazioni 1cr:i peutich e. Giustarr1e11Lc i.;oncepiti , con11)Jeta 110 il li b r o due indici , uno in cui ]e s1,ecialilà t er ap euli cJ1e sono raggrup1)ate seco·11do ] a loro azio11{: t erapeutica, l 'a llro i11 cui i prodotti son o elen cati secon do il criterio c l1in1 iro . Un 'dizionario cosi ~on1pleto delle SfJecialitù farma0e utich e sar à sen za dubbi o b e11e accel lo a i medici prati c.;.i , la c ui m en1oria spe so è lJO~ l a é\ dura J!l'OYa , dato il 11Ufl1ero e11or1n e r(l g·g·iunto daJle spiecialità n1 edi c in ali . n. p. 1

1

JT '1:a1ier Arcliiv

f. inn.ere fll edizin . ' Tol.

~ ~.

fa c . I . Di 160 l)agg. con 2j fi g·g. l ' rb·111 e cl1,,·ar zenb er o-, \Vi e11. 1 9~5. l1 rC'770 l~l\1 15,50 (Ah. 31 ).

Fra i di eci la,ori qi.1i cont e11uti . c il ian10:

Il n1etodo dc] ::;011dag·,g-io duodcna]e frazio11a, Lo a breYi intcr,·a lli , 1;er le prove fun zionali ~t1l pancreas Ber g·er, J. Harln1 an n e l I . Leub·ner). L 'analisi radiolog ica della co. ti 1)azione (R. Pape). La c li11ica delle l1llorit111ie ex lras i ~ t olich e (C . Bloch ). Con t ri l>u1 o alln que ti on e d ella pCr$J)iraL io in en ... i bi 1is nep-:ltj, a (H . Kal1l er e R. ~cl1n1idt ) . 1,.t l"ttnlo? i•t , ociale d el cli abctc n1e]lito (J. Benrcli1"' l f' S. J\ en1 en~v). C~l i orn1 oni d r l ricambio e Ja . o-

cw-.


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lC

[1\ 1 No XLilf, 1\uì\l. 12.)

IL POLICLINICO >)

stal}za ii1 uJi11og·ena della preipofisi (K. J . A11selmin o e l•~. Hoffn1ann). L'origine d f:'ll a diastasuria i1ella polmonite (I. Pavel, J. Radva11 e B. olovici). Due studi sul suono di l>f:rcussione di A. v\' inkJe r e N. G. Guntscheff. fil.

,r

vl'ieri er 1lrchiv f. inri. 11-icdizin. Vol. 28, fase. 2. di 160 pag., con 25 fig. e 15 curv·e. Urba11 e Schwarz·eJ1ber g . \Vien , 10 feb·b ·r . 19~ 6 . Il p1resente fascicolo della nota rivista cortLj.ene 10 lavori, fra cui citiamo: Le poliartropatie tuber colari c'ro11iche, co.m e pietra di parag·one d eil probleh1a d ella bacillemia (W . Bé rger e P. Ludewig). L'analisi radiologica della costipazion e (R. Pape). Il sondaggio duodenale frazion ato a brevi intervalli (W. Be.rger, .J. Hartmann e Lenhner). La clinica delle allor it1r1ie extra ~is loliche (( :. Blor h ). Res1pirazione e sint.01ni di a l1 ar111 e ('f. 1\.lein ). Le t en1per a1·u re sub febbrili (E. Landa). Il valore dia-gn o~t.i co della coa gulazi0n e del siero secondo ' VeJtrna11n ( R. ·r,eufl). fil. 1

1

AccADEMIE, Soc1ETÀ Meo1cuE, CoNGREss1 Accademia Medico-Fisiea Fiorentina. Adu11anza del 9 g·ennai o 1936.

Contributo radiologico alla diagnosi e differ-enziazione dei tumori intestinali. Prof. M. L AP ENNA . - L 'O. prese11ta a l cuni c a si dì lesioni d cll 'intestino nei qt1ali la r adiologia h a apportato un Yalido contributo all 'accertamento diagnostico . Il primo caso concerneva una giovan e sig11ora i1ella quale erano insorti pochi m esi prima modici dolol'i alla fossa iliaca destra accompagnati, per breve periodo, d ai diarrea. Ohbiettiva1nente si palpi:tva un a tum efazion e duro-ela stica, liscia, modicament e dolen te. L'esame radiologico aveva di1nostrat o una g rave r e lrazion e or ganica del ceco, con irrigidimento della parete e diffu·sion e del p_rocesso anche all'ansa t ermi11ale del l 'ileo . Nessun di sturbo della canalizzazion e ileo-cecale, perfe.tta mobilità del tratto ileocecale. L 'O. discute i sinto1ni radi ologici e mette in rilievo come special1nente la conservata can alizzazione pure con conten1poranea diffusione del prpcesso all 'an sa terminale rlell 'ileo siano segni importanti per la d iagnosi di tubercoloma del ceco an che i11 r11an canza di q·ualsiasi altra localizzazione tubercolare. Il r epert o in questio11e fl1 confern1ato operati Yan1en te ed ebbe il controllo i stologico. L 'O. presenta poi, anche a titolo di confro11to, allri due casi in uno de( tTtlali tra1tava-si di un tun1ore probabilmente cli tipo epiteli al e del colon élscende11te, n ell'altr o di una tubercolosi diffusa ileo-cecale in soggetto affetto da tubercolosi pol1

mon~e.

Da 1.1ltimo l 'O. presen ta u n caso i1on comune d i linfosarcoma del t erLue, a sede al ta, esteso dall 'angolo di Treitz a gran parte del d igiuno e ne rileva i si11t omi clinici e r adiologici più importanti: fra i primi le profuse emorrag ie. fra i secondi le caratteristiche dilatazioni aneurismatiformi particolari di questo tipo di tun1ori che non dànno luogo quasi mai a s ten osi del lume intestinale.

Adunanza del 30 gcn11aio 1936.

Sul valore diagnostico della reazione di Takata. Prof. G. C. DoGLIOTTI. - L ·o. dopo alcuni accenni bibliog rafici, riferisce sul comportamento della reazione di 1·akata sul sier o di sangue in cir ca 200 ammalati di varie forme morbose e sovratutt o in epatopazienti ; t en end o conto solo dei g·radi estremi della reazione (intensamente positiva, negativa) I 'O. git1nge alla con clusione che e~sa r appresenti un mezzo di ag·nosti co di notevole importanza n elle affezioni d el fegato, poichè la completa positività Yenn e riscontrata ·sempre e soltanto in casi di cirrosi epatica. In altre malatti e, in cui p11ò essere più o m eno turbato l 'equilibrio proteico del siero (n efriti, epatiti. polmoniti, cachessie, di varia orig ine), la reazione o risulta negativa o soltanto parzialmente positiva. L 'O. in base alle ricer ch e p er son ali ritien e che n el determinare la positività della reazione abbia una notevole importanza l 'in versio11e del rapporto alburnine :globuline, del siero, sen za ch e tale fatto rappl'esenti la condizione neres·saria e sufficiente affinchè la reazione sia oositiva. Altri fattori ancora ignoti, certamente in - rapporto alla disf'unzione epatica n el corso della cirrosi , devo110 int er venire, e co11 la massi1na imnortanza , nella r eazion e.

Ancora sull'ulcera duodenale cronica nell'età giovanile Prof. GIOVANNI CAVlNA. - .i\.i dieci casi già riferiti nell 'adunanza del 27 g iugno 1935 ne aggiunge ora un altro molto inter essante osservato in un giovanetto di appen a 14 anni, sofferente di disturbi gastrici dall 'et à infantile , sottopost o inutilm ente ad appendicecto111ia, operato con succe·sso di resezione radicale ner ulcer a duodenale pene. tra11te n el pancreas. ll Segretario. Ramm entiamo ai lettori la classica opera d~I • Prof. GUGLIELMO BILANCIONI

MANUALE 01

Oro . .R1No ..LARINGOJATRIA

Volume J. -

Parte Generale.

N:iso e cavità annesse. Volume in-8°, di pagg. XVl-524, 224 figure. Prezzo L. 5 8 • Volume II. -

nitidamente stampato.

con

PARTE PRIMA.

Bocca , Faringe , Timo , Tiroide. Volume di pagg. VIIl-336, nitidamente stampato. con 234 fi, 'ture. Prezzo L. 4 5 • Volume Il. -

PARTE SECONDA.

Laringe , Trachea , Esofago. Volume di pagg. VIII-594, n itidamente stampato, con 404 fi, gure. Prezzo L. 6 8, Volume lii. L'orecchio. Volume di pagg. Vlll-568, nitidamente stampato. con 312 figure r.el testo. Prezzo L. 6 5. AVVERTENZA. Tutto il Manuale si compone di complessive pagine XL 2022 <" 011 figure n el testo. Prezzo della intera opera L. 2 3 6 • che agli abbonati al (( Policlinico » è consentito acquistare anche con pagamento frazionato, e cioè contro un primo versam ento di L. 3 6 e le residue L. 2 O O in dieci rate mensili di L. 2 0. N . B. , A coloro che preferiscono paga-re subito l'intero importodell' ope-ra, questa è ceduta ter sole L . 2 1 2, in pacco postale franco di porlo, in Italia. Per l' este-ro, alle L . 2 1 2 aumentare L . 1 8 pe'I' le maggiori spese postali occorrenti per la spedizione. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI , Ufficio Postale succursale diciotto Roma.


[ANNO

XLIII, NuM. 12]

APPUNTI

SEZI ONE PRATICA

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PER IL MEDICO PRATICO.

· CASISTICA E TERAPIA. Elefantiasi congenita del rene e dello scroto. Zschau (Dtsch. Z. Chir. 245, 513 , 1935) dic e come la cau sa principale d ell 'elefantiasi acquisita sia una stasi linfatica in sorgente sia in segµito ad agenti sia m eccanici che infettivi:. Ma non 'tutti i casi di ·elefantiasi si possono spiegare con questi" m eccanismi. Particolarmente difficile è la spiegazione di casi insorgenti familiarm.ente com e n e son o stati d escritti da !Brandt, R eich, ecc. Raramente è stata poi osservata l 'elefanti'asi comie malattia congen ita. Secondo Asche r se ne possono distinguere 2 gruppi: 1) Elefantiasi linfogena ; 2) Ele·fanti'asi su b·ase emangio·m atosa o ne11rofibromatosa. Solo i casi del primo gruppo vanno consi'derati come casi di elefanti.a si ' 'era e propria. Talora l 'etiologia è evidente allorchè p . es. sulla b·a se di solchi cutanei limitanti la zona elefantiasica si può ricostruire un 1rteccanisn10 di stasi locale endouteri11a. Altri casi ·si possono sol'o spiegar-e in via co stituzionale specialn1en Le Je forni e familiari. L 'A. riporta un caso di un b ambino di 6 m esi che si'n dalla nascita presentava una enorme tumefazio11e d el prepuzio e dello scroto a car o.ttere elefantiasico, 111,cccanismo di insorge~­ za non chiaro. Terapia: R esezione d ella pelle d el prepuzio e dello scroto. Buon risultato funzionale e cosr11ttico. A. CALÒ. 1

0

1

1

Quattro casi di distrofia renale cronica. Guin1pelson e Fatianova. (Journ. d'Uroi., ottobr e 1935) riferiscono 4 casi di questa rar.a a11omalia renale capitati in o tto anni n ella clirtica urologica di ~10 1sca . La d. r. c. C0nsiste n ella presen za dei r eni amb·edue n ello stesso lato, per cui I 'uretere d.el r en e distrofico ch e sbocca in vescica nella seùe normale deve n ecessariam,ente i11cr ociare la linea m ediana. I r eni, situati uno sull 'al tro, p ossono ·esser e i11 q ualcl1e caso an c he uniti p er i poli vicini, ma quest ' ultimo è un carattere puram·ente accessorio e non n ecessario . .f .inora n ella letteratura 1nondiale erano noti soltanto 1±1 rasi simili , di cui soltanto 30 ·diagnosticati ~ r jr11a dell 'o~)er<1zione. L'anoma lia di per sè sola r·ou ri chiede alcun tra LLan1en Lo speciale, ma solan1eJ1te questo si r ende n ecessario in caso di complicazio11i. V. Lozz1. 1

Perforl\zione sponta11ea di 011 calcolo r enale; fl en1· n1one perirenale. Guarigione con con1pleto ripri· stino della funzione renale. Zi11ner (Z. Urol. Chir. , V, 45, p. 215, 1935) riferisce il ca o di una donna d i 41 a. la quale soffer ente da 2 anni di colicl1e renali d., fu oper ata per flen1mo11e perirenale. Nella cavità a cessuale fu r i11venuto un calcolo bia11castro di 10 x 5 x 3 mm che aveva perforato la

p elvi. r.,istoJ.a . .urinosa per 17 g ior11i poi r hiusura e guar1g1one . La eliini11azione d ell 'indigo e d ell 'urosclectan , ch e mancava prin1a d ell 'interv·ento, ::i Ì ristabilì in modo nor111ale a guarigione avv-cr1uta . P. STEFANI NI.

Endometriomi vescicali. P érard e Elbim (Jour. d'l.lrol. , giugno 1935) osservano che l 'endometrioma v·escicale è un tumore, ch e compare esclusivamente n elle d on n e, presenta delle analog ie morfologiche e fisiologich e con la mucosa uterina (fenome11i congestizi ed emorragici durante il periodo mestrua le, reazion·e deciduale durante la gravidanza), e rappresenta non più ur1a r.arità eccezionale g iacchè se ne conoscono circa una quarantina di osservazioni. Esso si incontra du1 rar1te il · perio·do in cui è massima 1 .attività genitale d ella donna (30-40 anni), e può d ar e segni vescicali svariatissin1i (pollacuria, dolori , rarament.e ematurie), ch e. l1anr10 la caratteristica di comparire o accentuarsi durante il l1eriodo m estruale. Spesso l·e pazienti h anno u11 i1eriodo di sofferenze g inecologiche e molto pesso sono sterili. Cistoscopicam ente l 'End. h a• l'aspetto di un tumoretto prominente nella ' esci ca; sotton1ucoso, con una superficie ma1:11nellona ta, in cui sembra vedere delle cav it à cistich e traspar enti bluastre . Spesso n ella ' escica esiste ed ema bolloso , sp ecie durante le n1estruazioni. Si cr ede generalmente ch e do110 la menopausa il t. r~gredisca. r1 trattamento ni igliore con siste n ell 'aspo11azion e. Non si cono~cono recidive. La patogenesi non sembra be11 chiarita. Lozz1. Fistole cervico-uretrali per isch.emia. G. Cabaniè (Journ . d . Urol., agosto 1935 ) in 9 a11ni 11a osservato .a Ta11geri' fra la pop(llazio1i.e araba circa 80 fi stole uretro-vescico,·&ginali di c ui 25 ~J e h a operalo ..L 'A. m ett e i11 evide.n za la r ela l.1 va frequ en za d1 questa l r ione nelle do11ne a r ahe pover e, e l a gra1ld 1· difterenza cl1e esi te fra ]e co1nunj fi tole Y(' sc jco-vagin<ili e quelle ceryj co-uretrali-vagi'naJi ill c ui ]a di truzion e più o m eno estesa d eJ 1'ap parato ~fi11l erica del collo ' 'e. ci rale don1 ilLa n el quadro patologico d ell a JC'_ ione. Q11t- si e fi stole in fatti 0110 difficilissin1e da curarsi , s1Jccialn1 e11te se il collo vescicale è con1plc . tamenle disl rutlo . fn qt1est'ultin10 ca o J'cr gi11ngere .alla guarigione è neces ario ricorrer'' tll1 a creazione di una neouretra sec. Perard 1

~lario n .

J,jozz1.

Sul meccanisn10 di azione della decnpsnJo zione erisnltati pro ssimi e remoti della te .. sa nello cura della nefrite emorragica. P. R. Colella (Arch. Urol. , XlT, 695, 1935), dice cì1e otlo la denon1inazione di 11efrite C'111orragica dobbian10 intendere quelle forn1e


560

(( IL POLCCLil'iI CO »

di c ui l 'e111aLuria è il solo si11lom.a , e non so,n o 1;resent i 1ut.Li gl i a ltri si11tomi g-en·<irali ed urì11ari delle n efriti , · per ch-è in tale evenienza s j d eve varlar <li n·efrite Gronic,a b·a nale con1 1di ca1a da e111aluria. E s1)one poi ] 'anatomia pat ologica , clalJ!a qu.ale iy1su1ta dagli ul\timi ~Lucli co111.e i11 tutti i casi ir1 cui p rima si era pnrlaLo d i en1a turie esse11ziali siano state tro,,ate delle lesioni circoscritte , ch e so·n o risulLtl r d ell 0 · Les~o tip-o dj quelle ch e si rise.on( ra n o 11 clle 11e [riti ba nal i. Do.p o av·e r parlato d ella sinton1:atolog ia , passa a di. euter e le -varie t eorie c}1e fì.i1ora 11anno tc11uto il cam1:0 i)er quanto rig ua rda la etjologia e11za la te. ,p la p.ato,g c11es i, e cli co11.segu . 1

r a j) l a .

f{ipor la qui11çli lo osser vaz io11i s u 10 casi che ~0 110 stati Oflerati 11ella <~ li.ni ra llrolog·ica di ~1.ilano , jn no·ve dei q uali ft1 fat1 .~1 la d ecapsudazione ed in uno ]a nefrect omia. A'rendo .a vulo completo Tisultato di .g·uarig·ion e SLl 8 cDs.i d ei 9 d ecar)sulati, conclude djcendo com ·e ] a d e:capsul.azi one ren ale deve esser con siderato 1'inLervento di scelt a i11 caso di nefr ite emorragica . N.e.i casi in cui tale in. t er ve11to n on dà risultati , il n. 1O fra i s.uoi , h isogna IJe11 sar e ch e 1'en1.aturia sia in dipen (le11za di altre lesioni , ad es. u11a n.efropielite a i11.a11ifestazione e1r1aturic.a , e no11 jncolpa r e la d ecapsulaz ione co111e poco att a a d ar la guarig·ion e· i11 sirni.li casi . In b-a se a] l ~:'l guarigio·n e di un 1Jaljent e consiglia di p r ati carla, se necessario a11cl1.e b ilateraln1e11te, 111.a c iò in epo.ch e di stanzi.~te tra di loro , p·et ch è sp·esso an{;}1e se l 'en1aturi.a è bilaterale, J.a d eca·p sulazio Jl!e di ur1 so·l o lato, p1rob·a bil111ente agendo in ·via ri fles~a , la r.a cessar e . l T. BRACCI . 1

Ln. cura delle nefriti azotemiche. JJ. Pozzilli , in' una sua r ecente pl1bb.Jic.azione {!)ff. poligrafie a laziale, li_o111a) si occu p·a d elJ 'i11t,er.essa11Le problema , s fatando ,recchi pr.e·~r iucliz~ e forn endo le direttive di una cura chl=n 1eglio aderisve .a lle r eali condizioni della p-r.a tica, p er c11i al fa lalisn10 tradizio11ale ch e vol eva i'nfallil)iln1e11t.e co11da1111ato il n efritico .dev·e su cced er e la fede n elJ a possib·i.l ità di g ua r1g1or1 e. ]) ·o po un b r eve rias&unlo sull '-et io1)iatogooe&j -<:l elle r1efrit i cronicl1e azotern ic l1e ·ej sulla loro ~1 oato111 i a i)a Lolo1 g ica , d iag·11osi e prognosi, l 'A. i1assa alla cura, cl1e va fo11data sopra un es.at to giudizjo diagnosLico , }Jer il qual.e non deve trascurarsi 11.essun n1ezzo , fra cu i in dispensn.· l)il0 la d etern1inazione d ell 'a:loten1 ia, oltre al1·ac:curato esame d ei vari o.r g·ani . Se no11 vi è iperLen sione si con sig lierà l lll r egime ipoazotato e si educh·erà il pazi ente a l;ere pocu e opratutto a dig·iu110. In una seconda fase, t1uando l 'azolemia '"'arà riton1ala i1or1nale , s i darà un 'alin1en lazione più riccl1 di mat,e riali azotati, specialn1,en1.e ' "eget ali. Jl la Lte, ch e er.a con siderato con1 e l 'alim ento più Hd atto p er i n efritici , sarà concesso soltanto in .atla tt a l)roporzio11e co n g li altr i ali111enti (te1

[ANN O

XLIII,

J\Ul\I.

12]

11uto conto del suo co11Lenuto in acqua , albuu1ina e sale) . ,' , . \ N·ello stadio acu1 o , la ter apia d·el riposo1, con r egime dietetico, costituisce una n ecessità. 1\ll o stato cronic;o, si possono tollerare un r egj1ne di viLa ed una di eta i)r essoch è norrr1ali. purcl1.ò la funzione r enale si i11a ntenga su ffì ci·e11 te. . La p r esenza d i albu111i11a i1elle uri·ne non incli ca r1ecess.arian1einte la son1111inistraz ione d elltl dieta latliea ; questa , anzi , va evitata n elle for n1 e infìa1r1n1atorie ac ute, sp ecialmen te ne] pri1110 periodo. ~ il Lasso d ella azoternia e noJ1 quello d ell 'albuminuri.a, cl1e fornisce g·Ii eletltenti d el g iudizio r:·e'f una dieta opportuna. Nella nefri~e azol emica classica, l 'anniento d ell 'ureu sanguigna p·u ò esse1~e dovuto a ritenzione di clo.r o ed i11 tal caso, ] a soppres&io11e d el s;ale può riporta re l 'azol'ien1i'a a cifre q u,a si 11orn1ali . ~fa esist e una si11dTom•e azot.emica per difetto dj cloro ·e d in tal caso, 1a somn1ini str azion·e di sale fa assis tere ad un.a vera resur. rezrone . Si d eve t en er preseil1te cl1e le ecGessi·v.e li mitazio11i dietetich e di,rentano , alla lunga , dan11ose; così la -dieta v eg·etariana prolungata è an en1izzant1e, ]r1sufficien te ·ed i11ut.il·e , senza contare c h e il manteriime r1to di un r igoroso reg jrr1e ·dietetico i1J1contra delle difficoltà IJratich e . Di g ra11d1e in1portanza ·è l 'accurata sorveglianza d ell 'appar ato circolatorio. Nella fa s·e i1>ertonica, con spasmi , so110 utili i sedativi ed altri rin1edi (calcio· diuretina, luminal , tri11 itr ina , solfo -piretot.er~api a, proteino-terapiia as1,ecifica) . Nella fase ipertensiva, controllare ìa quantità d ei liquidi ing·eriti; quando poi co•n1paiono i segni di ind·ebolin1ento cardiaco , son1ministrazione di dig·itale, associata eventualrnente all' adonis .e d alla spartein-a . fil. 1

NOTE

SULL'ANESTESIA

L'anestesia col eicloprapano nella chirurgia tora· • c1ca. R . l-;riffitl1 e A. n.o,v·111.Tee (C. R. in Ari.est esia e 11n,alg esia , 1935) riferiscono su una lunga serie di casi (in totale qualch e migliaia) di interventi eseg·uiti con l 'a n·estesia col ciclop1rapano . Ques1o nuovo ar1e.st etico è un idrocarburo com e l '·e ti'l ene e }'aceti.len e, alla tem~ p era tura an1bi en Le a11o stai.o g.assoso e la somrr1inistrazion·e sj fa con g'li stie ssi apparecchi e con tecnica sin1ile a .q.u e.l la degli altri gas. P er ò, d ato cl1e il ciclopr.apano ha un potere a11eRtetico molto su periore a quello d ell 'etilene e p,r otossido di az. si son1ministra n ella propo1rzion.e di 10-15 °;~ di ossig.eno. L 'esp erienza clinica cl1e d ata dal 1929 , anno i.11 cui fu introdotto tale gas n ella pratica del T-1ukas è sLat.a sen1pre favoreYo l·e : si ha una nar cosi rapida sen z.a sen sazioni spiacevoli (il c.icloprapano è ii10 doro) risveglio ra1Yido , b·u o11 rila sciamento muscolare. :N-ella chirurgi'a pol1nonare 11a il v.a ntaggio ch e diminuisce l 'a111p iezza d ell e e&cursioni respiratorje . Data la 1


[ANNO

XLIII,

Nu~r.

12]

SElIONB PRATICA

Jìiccola qua11tità che è necessaria la spesa nor1 magg'iorc che p er l 'etere, i disturbi con ecuV. GHIRON. tivi assai scarsi.

e sulle capanne d ei capi. ,~·a onore alle a n1bulanze inglesi il loro spingersi: An pri111 a fi Ja, Ìna nou fa onore ai comandi etiopici il disorrline e J.a negligenza i1e.f trasmetter e i cli ~ i o ­ Sulla nuova narcosi per inalazione con il vinethen. c.amenti della Croce Rossa ing·lese; n è all e ·au\V. Baetz11er (Arch. J(lin. ch.ir., vol. 184, torità abissine il nlalanin10 e la i11_ig11e n1alap . 331, 1933) 11a ·eseguito 250 narcosi con quefede. Il seminar zizzania tra i hian cl1i è 1't111i sto nuovo .anestetico che ' 'olitili'zza a 28-31° e ca dottrina politica , cl1e sia intesa dai i·as e· cl1e viene so1nn1inistrato a gocce com·e l 'etere. dai loro .a ccoliti. La narcosi profonda inizia circa 40 seco·n ·d i Ciò premesso, sia leciLo domandare '" e vi dopo l 'i11izio della narco.s i e il r isv·eglio corr1furo·n o effettivanl-cnte n el bomh·arda111ento di p leto del malato ,è pressochè altrettanto r aQuoran1 i danni, di cui s i fa cenno in alr une pi do. Crede ell e il vinethen sia adatto partii11 fo.rn1azio11i da Addis Ab·eba. L·uìa rn1enle per narcosi brevi. · VAI.DONI. Nel IJOn1eriggio d el 5 n1ar zo o~s i a · iI giorno dopo che un velivolo italiano i)resso i l Lago Ascianghi , col1Jito alla fu soliera. ebbe POSTA DEGLI ABBONATI colpito a sua volta l 'auLocolonna donde era 1 l asta cli B eck . ~tato sparato -· il caJJita_n o Stephen aiutante n~II.e unità della C. Il. ing·lese a Qu~ran1. rat\1 dott. En1. ì\ilel . da S. "\11g . F. abb.. i1. 9565. La formula p iù i11 uso della pasta di Beck d1oteJ.efonava cl1e cc le b ombe italian e 11on a~'evano fatto « g·ran dan110 ». Nu11a di ~ i111ile è la seguente; ai guai della grande gu erra. Sono morti tre (forn1ula B) abissini ~eriti, e distrutte cinque tende H .· gr. 60 inagistero. di bisn1uto . Il corr1spo·n de11te del Da,ilry Expre$. lo _tesso· vasellina filante . gr. 120 . • giorno 5 telegrafava cl1e n essun in g·lese è sterilizza a secco per 30 ' .a 150°. morto ·e d aggiung eva Lestualmente cl1 e - cc tutto La pasta, iniettata n·ei .. seni ~i:stolosi, può il person.a 1e d ell 'arn]Julanz.a è armato di ,-ecchi e d.a re radiografican1e11te l 1mm_agine d·el loro carabine. Il serg.ente indig·eno Hacl1in d ei « Fu<lecorso , della p•r ofondità, ec~. In qua.lche caso cilieri ~Iric~ni del R e», un galla , ch e cli, e11è stata descritta anche la chiusura d1 qualch e t<'> sudd1to ing lese venti a11ni addietro . ri t1n iti $eno fistoloso dopo l 'iniezio11e della pasta, così i ~uoi uorr1ini , aprì il fuo co contro l 'a1)J)arecanche per le fistole anali. c:~10, cl1e era troppo in alto p er essere colIJe prnhnbilità di Sl1cc-esso so110 però molto pito ». li1nitat e. l). V . Dopo ciò, chi volando a n1ilJe e JJi ù 1nelri non avrebbe imn1aginato il solito 1rucco a})i .4 l1ilita.zion e a 111 eui co di bordo. sino di nascondere a rn1i ed armati .. otto il Al dott. 1E'a11. Dee . da Al . , abb. n. 10600/ 1. segno e le ap parenze d ella C. R. ? Gli arruoPer il n-iomento, e date le circostanze atlati d elle an1bulanze non hanno fa coltà di spa !'-<:tre. tuali, l1on si farà luogo a sessioni di ~sam~ per l 'abiJitazione a viaggiare come m ·ed1co d1 L 'un1t111ità e la generosità del) 'aviazione ilal1ordo. li.a.rta. ·è nota. ~al ~ol? della dannunziana-squaCon 1~. D. Legge 10 ottobre 1935, n. 2022 , 1r1gl1a cc la Seren1ss1ma » su Vienna durante pubblicato sulla cc Gazzetta l ìffìciale », n. 28.2 la gran,de guerra al volo de l generale Ran za del 4 dicen1bre 1933 si è data facolta al Misu Addis Abeba lo stile è sem1pre lo stesso. nistero dell'Interno consentire , in caso di · Nel primo caso furono gettati n1anifestini . neI secondo furono fatte fotografie. necessità e cli urgenza, l 'imbarco in qualità Da Il Piccolo (Romaj, 10 marzo 1936. di medico di bordo a sanitari anche non muniti della sp eciale autorizzazione di cui. ~Il' arPalle dum d11m e vaiuolo. ticolo 28 del R·egolarnento p P,r la San1ta Marittima. Sotto questo titolo, I' 011 . prof. E. More lJ i . Gli interessati possono fare ]a r elativa d odocume.nta , in 1:n ~fficacc articolo con1par~o 111anda. A. IF R. sul cc Giornale d Italia » d ell '11 m arzo. la capaci,tà a . del.inquere d egli ufficia} i SUJ>eri o ri dell esercito ingl-ese, traendone i d ati d a l voVARIA lu1ne di C. Nicolle: cc Nai sance , \'ic et in ort Ambulanze armate e trucchi abissini. des maladies infect.ieu ses )) . 1\i ulta ch e i1 cre11 . n ' in tesa fra le Croci Rosse d 'Ing hiJ1,crra <' Amberst, g·overnatore d ella Nuova cozia. t> d'Ita lia o, n1eg·li o ancora , fra i go~1 erni di il suo subordinato col. Bonquet, in o ccasio11e della ribellione di P ontiac, n el 1763, J)rogelLo11dra e di Ro111a di con1unicare gl1 postatar ono di diffonder e il ,·aiolo tra i ribel I i . Se111e11ti d elle ambulanze inglesi sareb be suflj condo l 'abate ~I.eillard , ch e era n1iss ionario ciente a eliminare qualsiasi errore da parte 11ostra. ~1a non è certo colpa nostra , se quetra quegli indigeni , l 'attentato sarebbe stato anche attuato e avrebbe a'·uto esito in un 'eoisti avvisi giungono tardi ai ~o~an~i ,italiani <lopochè i ' 'oli furono comp1ut1. e e co lJ)<t àemia, In. quale, per altro, pl1ò ~piegar.;.i .111nostra , ~e ~crì i abis~i 11 i ~ istematicamentc . 1nct. . ch e ammettendo il contagio inintenzionaJe. ton o In Croce Rossa sui carichi di mun1z1on1 Comunque resta ]a cc capacità a d elinquere l>~

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IL POLI CLIKlCO >1

~.\.l'NO

XLIII,

NUl\-I.

12]

POLITICA · SANITARIA E GIURISPRUDENZA.<·J Dimissioni volontarie illegittime per vizio del consenso.

chiarazioni di volon t.à ' 7i7.iate cl1 v iole11z.a, dolo o errore e null.e le di111issioni che non sia110 effetto di volontaria e libera determinazione.

1

Si è presentalo all esa111e d el Consiglio di :S·tat.o u11 caso intetes. an te. un impiegato fu i1Ui)utalo di diffan1,azione in da11no .d.el Pode-stà e fu condannato dal J>retore a tre m e·s i e cli ec~ ~iorni di reclusio1n e. Il,. l)d·destà fece poi re ~rn ss1one della que1:ela e I imputato fu prosciolto. Frattanto egli av.eva presentato le· din1j si:,ioni. ch e iJ Pocles tà accettò· con delib eTa1i('D(, clivenuta esecutiva. Definito il procedi rr:e·ntD· pe11ale, l 'i'mpiegato fece una istanza a l Co111111issario p1re~ettizio , sucoeduto al Podestà, .e chiese di esser e riam111esso ir1 servizio. Aila l[uesta domanda r1o·n fu accolta per chè il rapp orto di in1pi'ego era esLi11to per effetto ·d elle din11 ssioni acc·ctLate. L' im,p ieg.a to ricorse alla (~ . P .!\.. in sede giurisditi"onàle. contro la de·Ji .. b E:razione 23 fehb·r aio 1929, che avèva a ccettato le din1issioni, e dedusse che quell'atto era i1nprocluttivo di effetti giuridici perchè egli r;,on si era determinfl;to [,~b era.rrve11te alle dimissioni, ma vi era stato ind0tto, in seg·uito a trat1ntive col Podestà , ·per o1tene·r ne la r emissione d·ella quierela . . La C~.P./~.. respinse il ricorso. 11iverso risultato ha avulo il giudizio in Co,n siglio di Stato. La \ T Sezione, CG~ decisione 18 ottobre 1935, n. 857, 11a GOnsiderato che LO r;osiziorie di sogge.zìon.e gerarcr1,ica nella qual e l 'i'n1;pi egato si trova·ya e.l i fronte al suo capo ·e il coin trasto deter111inatosi ~on consegu·enze in sede i)enale, escludeva la libertà di deitern1inazione dell 'in1piegato , quer elato e sospeso J)er .a tto d·r l Pod·està; e, quindi , era invalida la clic11iar azione di ·din1issioni. · lnsomn1a , il co11~0n sD era viziato e pe rCÌ'Ò intproduttivo di effetti giuridici. · ·~ . T_Ja V Sezione h a però fati.o &alva l 'azione di·sciplinare, per la quale dovrà svolger si · i'l r elnti,-o procedin1ento, tanto l)iù che , quando fu 1)r on1osso il giudizio penale, l 'impiegato fu sospeso dall 'ufficìo e dallo sti'pendio . Re,m ossa la djn1issione, rin1aneva il fatto disciplinarmente r~erseguibile e co.n tinuava ad avere effetto· il 11r ovvedi1nento di sospensione sino all 'esito del procedi111ent.o disc ip,l inare. Il caso è notevole per la singolarità delle sue c11·costanz,e e, specialn1enLe , perchè .è stato amn1esso il ricorso do po molto tempo dalla com11nicazion€ della deliberazi'o ne che aveva. accettato le dimissioni. Eviderìten1ente 'si è con~iderato che l'eser cizio del rlme1d i'o giuridico è })Ossi-bile soltanto quando oèssi quello stato di soggezione gerarch ica che h.a escluso o ininorato la libeirtà di r1eterr11inazion·e. Risalendo dal caso particolare alla risoluzio11e ài massima, ]a quis tio11e perde importanu p€rch-è no11 è dub·bio ch e siano invalide le di1

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( * J· La.

presente rttbrica è affidata all'avv.

GIOYANNI SELVAGGI,

Qualificazione giuridica della 1·ieetta medica. Il caso che la Corte di Cassazione pen.ale 11a esaminato e deciso e che qui segnaliamo è sen za precedenti specifici. Ron-teo Antonino, valie ndosi di un blocco di fog li , per la formazione d.i ricette , ap·p artenente ad un inedico chirurgo, scrisse in un foglio due prescrizioni e vi ap·pose la falsa sottoscrizione dello stesso sanitario. Esib1ì poi la ricetta ad un farmacista, il rruale ebbe sospetto, non eseguì la prescrizione (Pantophon) e constatò il f.also. Contro Rorneo fu iniziato procedimento penale. Ecco la 1.iuistior1e : fals o in scril'tura priva!ta o falso in ae.rtificato? La risoluzione non era difficile; ma la sentenza 5 marzo 1935 della Corte di Cassazione penale è inter essante perch è, ag-li effetti p,e nali, ha d efinito giuridicamente la cc ricetta )) , cioè quel foglio ch e contiene I.a prescrizione del m edico. « La ricetta medica - dice la se!ltenza - , in quanto prescrive n1edicinali ed eventualmente le modalità della cura ch e il "anitario ritien e adeguata, costituisce scrittura priv·ata. Essa esprime anzitutto il giudizio del sanitario; constata l 'assistenza di lui al paziente e la pres.t azione delf' op:era professionale; è per il s.anitario fonte di possibili respon ab-ilità civili e penali; può far parte del p.a trimonio scientifico di lui q·u ando, ad esempio , prescriva una cura nuova. Inoltre, quando si riferisca a stupefacenti, essa è nece~saria perchè il farmacista pQssa rilasciarli; serve a co stui con1e prova della ven·dita; <leve essere conserv·ata per il controllo da parte dell'autorità. Qualora si tratti di ricette rilasciate ai poveri , la ricetta può anche costit1:iire la ·prov~ di u11 rapporto cr editorio del far1nacista verso il Comune o , in gen er e, ' 'erso l 'ente cui i11combe il pagamento dei medicinali ». È però da avvertire che que t i concetti no11 potreb·b ero essere utilizzati dal punto di vista civilistico, cioè per il sig nificato proprio di scrittura privata , definita dal codice civile. La Corte di Cassazione ha considerato la ricetta in rapporto al] 'art. 48'5 cod. pen. La stessa sentenza, poi, esclude che si tratti di certificato e ha soggiunto : cc certificato si a'1reb·b e se il medico rilasciasse una relazione diagnostica, attestando, circa la natura della malattia , lo stato patologico del paziente, la im·possib1ilità di lui a compiere determinati atti, ecc. ». 1

esercente in Cassazione, cons. leg. del nostro periodico.


{A NNO

\.LIII '

NDì\'I.

12j

SEt l ONE

PRATICA

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NELLA VITA INSEGNAMENTO SUPERIORE I problemi della cultura alla Camera dei Deputati. Dfscute11do·si alla Camera dei Deputati il bilancio (lell 'Educazione Nazionale, il ministro De Vecch i -d i ' ; él lcis1non ha te11u1.o un ampio discorso. Ci limjtiarno a riferirne alcune· pa rtj , che concernono 1 1:-t c111lura superiore. ~ Dopo avere accennato alla recente legislazione sulla struttur.a e il fur1zion amento del Consig·Iio ·superiore dell 'E. N., il mi11 istro aggiunge: Come per il Consiglio Superiore rinnovato e po le11ziato, così per gli altri aspetti e per le altre attiYità de11 'Educazio11e Nazion ale, i] complesso lavoro si ·può facilmente riòurre ad un a forn1ula unica e romprensiYa: di sciplina d egli s ludi. Di og11i aspetto di questo lavoro e di ogni zo..o.a di :azio11e il relatore diligente e preciso h a d at o notizie assai chiare. Con l a potestà conferita in que:Slo a11no al Ministro di provveder e alla istituzione, fusio11e o soppressione di facolt à, scuole o inse.gnan1e11li u11iversitari ed alla f11sione di Regi Istituti s11periori alle U11iversità , q11alch e incon venie11 1e è çessato. Oggi i 1937 in·seg·n am enti ch e si impartiYano nel 1934 sono ridotti a 918 contemplati nelle 11uove tabelle. Gli istituti superiori, slegati :e dis1)ersi , h anno trovato il loro legame nelle Università f ondendosi con quelle; così ch e dei 59 i stituti no11 sono rin1asti ch e 23 solidi organis1ni, ·2~ vere Università deg·li studi che and.r anno sempre I11aggiorn1ente con solidando·si come fattori concr eti di vita scientifica e politica e di collabora·i ione economica. La loro struttura rli tipo unico, ·con l 'abolizione <li una disparità cat alqgata per lettera alfabetica che li poneva sopra un diverso pia110 nei r a.pporti con lo· Stato e nella necessità di u1endicare i mezzi di vita alla scadenza delle .conYenzioni degli org·ani pit1 di sparati e senza certezza di continuità, ha messe le lJniversità i1elle -conrl izioni cli un rendimento costante, senza pe·ricolos i ondegg·iame1rli alla ricerca di str atagen1mi JJer "ivere e produrre n èlle ore p~ù dlfficili. Il ~linistro afferma che è sicuro di e·ssere nel <;iu Lo· che l 'edificio fascis ta della istruzione su ~erior~ può ormai con sider arsj costruito . Gli dà .qt1est a certezza anche l 'adesion e fervida ~ei gio~ Yn11L i quali, Cla11do 11rova di quella Jnatur1tà e d1 quella serietà che il flegim e h a loro donata , han110 co111preso l 'indirizzo e la fatica compiuta per :Seguirlo. ~ella òi"cu s·sione ò el bilnncio dell 'l; . N. al Senato

del Regno, un notevole discorso h a pronunziat? il ·sen. Maragli ano. Dopo aYer a.uspicato un u~t er1or: .nccentramento di poteri, l 'oratore e11umera 1 danni ~he provengono d all .indirizzo seguito. so~ratu l lo r1ecrli ìnsegnamenti della Facollà med1ca, ii1 con ·:.e:uenza del quale escorio dalle Università ~i?van i .11011 J)rep ara:t i all 'esercizio di tutti i. ~omp1t1 cb.e 'la "'ocietà e lo S tato affidano ai med1c1 per la d1ie~ u ctella sa111l e d e i cittadini. Ciò detto esalta il

Yalore dei Mae::>tfi italiani . .Lr1un1era alcu11e n1is ure ch e potrebhero es·ser prese e jnsiste sulla n ecess it à ch e le cattedre di cli11ica e d 'ig ien e siano affidate a maestri i1on solo scie11lificart1ent e forti , n1 a anche ricchi di larga - e lunga .e ricon osciu·t a esp erie!)za pratica. Si aug·ura che il Min is lro riesca a creare una c o~cie11za scie11tifir,a r1azion al e. Se tt1tlo il mondo ha il diritto di utilizzare pel bene dell 'u1nar1ità . le. ~onquis l c della scienza, è dovere di og11i Nazio.n ~ . ct1~todir e ecl esaltare il patri1nonio scie11 l ifico na zio11 ale. ~fentre andiamo in rr1acchina la discu ssione al Senato co11tinua.

CONCORSI POSTI

VACANTI. .

RR. Prefetture. Sono banditi concorsi p er medici condotti nelle seguenti province : CAGLI'ARI, per Abbasanta, Armungia, ì\1onastirUs·sana, S. Vero l\1illis; scad. 30 aprile . CUNEO, per Niella: Belbo, Sommarina Perno, Villa11ova Solaro, Scarnafig i Rufifia, Sampeyre, En vie; scad. 30 a!prile. ~nos1NONE , per' Piglio , Ama~e no , consorzio 1~;:ir Biagio-Saracinisco; scad. 30 aprile. LECCE, p e'r Car1nole, ìv[inervino di Lecce; scad . 30 ap1ile. . . MonENA, p er Paullo n el Frignano, Polinago ; scad. 30 aprile. PADOVA, p er Campodarsego (2° reparto), C9nseJve (2° rep. ), Polverara, Saonara ; scacl 30 aprile. PAnl\'rA, per Compiano; scad. 30 aprile. ~ISA , per Caspina, ' Tecchiano c2a cond.); scad. 30 aprile. · ROMA, per Ca$tel s. Pietro Ron.:.ano, Marino c2a condotta), l\1oricone, Roiate ; scad. 30 aprile. VERCELLI, per Bianzè ei a condotta), Desana, Salu ssola, Mottalciata (consorzjo); scad . 15 maggio . VITERBO, per Corchiano, Bieda (fraz. ); scad . 30 aprile. ADR-IA (Rovigo ). Ospedale Civile. - Cer casi aiuto 1nedico interino per posto che, a suo t en1po, sarà 1nesso a conco1·so. Richiedesi minimo due an11j di laurea; un anno di servizio ospedaliero. Scrivere inviando referenze all'Amministrazione del Pio Luogo. ANCONA . Osp edale Civile Umbc,.to I . - Cercan si n1edici assistenti età massima anni 35, per servizio nel Reparto (~hirurgi a. Inviare su])ito i documenti rito e pro~·ssionali alla Segreteria d ell 'Ospedal e. BRESCIA. O·p ere Pie Raggruppat e Ospedale dei Ram.bini ·« Umberto 1 » e I stituto Rachitici. Il concorso ai posti di. n1eclico chirurgo assist en le presso i reparti chirurg ico e m edico avrà l11ogo per soli titoli. Scad. 15 aprile, ore 17. l\IIESTRE (Venezia). Ospedale Civile Umberto I . Scad. 9 aprile, ore ·12; primario radiologo: e tà li 1nile 40 anni (50 per coloro ch e si trovin o in servizio òi ruo)o presso altri Ospedali) ; L. 7000 e 4 ~


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cc IL POLICLIN I CO >l

quadrienni di L. 500, ser v. att. · l .. 1000, co1npart ecipaz. 50 %. P er le altre condizioni rivolgersi alla Segr e terj a. ToltINO. Ospedale Maria Villoria. - Con corso, per titoli, acl un posto di primario d ella sezione di pediatria medica. Il termine per la presentazione delle domande alla Segreterja. dell 'Ospedale scadP alle ore dic iasette del g iorno 15 ago·s to 1936-XIV . Il prog ramma di concorso, lo statuto ed il r egolamento sono visibili presso la Seg·releria di detto Os:pedaJe.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il prof. Antonio Ga-sbarrini, clinico m edico di Padova, ass ume la con sulenza gen erale d ell e Term e di Porr etta . ~ n e ·compiacciamo con questo importante st abilimento, il quale si è as·sicurata , p er tal modo, la coop erazion e di uno dei mag·giori esponenti d ella medicina. italiana. Facciamo i nostri rallegra1nenti an ch e all 'illu·tre s tudioso e Ivfaestro. Il prof. W . Stoeckel, ordinario di ginecologia a Berlino, è stato· esonerato dall 'in segn amento, p er limiti d'età; ma g li è mantenuta la djrezione della, Clinica .

Il dott. Arnaldo de Moràes è nonlinato profe·ssore di clinica g inecologica a Rio de J an eiro. Ricordiamo l'Interessante libro : Prof. GIORGIO FERRERI Primario Oto-rino-laringoiatra nell'Ospedale del Lithlrio in Ro1n;i (già Direttore inc. della R. Clinica Oto-rino-la ri n~oia trica dell ' Università di Perugia)

Compendio di Chirurgia Oto-rino-laringologica ad uso dei naedici e degli studenti INDICE SISTEMATICO in Sommario: CHIRURGIA DELL' ORECCHIO. Cap . I. Cenni di Anatomia , Cap. I I. Esame obbiettivo , Cap. II I. Ma· lattie orecchio esterno Cap. IV. Malattie orecchio medio • Cap. V. Malattie orecchio interno. - CHIRURGIA DEL NASO E DEI SENI DBLLA FACCIA. Cap. I. Anatomia e Semeiologia , Cap Il. Deformità del naso e stenosi delle fosse nasali , Cap. Ili •. Frattur~ del naso - Cap. IV. D eviazioni del setto , Cap. V. Ipertrofia d ei turbinati e Rinite ipertrofica .. Cap. VI. Epistassi , Cap. VII. Ema, tonia del sett!l .. Cap. Vili. Rinofima • Cap. IX. Rimoscleroma • Cap. X. Tubercolosi nasale .. Cap. XI._ Sifilide nasale , çap. Xl I. Sinusiti .. tàp. Xlii. Cisti paradentarie , Cap. XIV. Muc~cele ' Cap. XV. Tumori della piramide nasale , Cap. XVI. Tumori dell~ •fosse nasali e del naso. - CHIRURGIA DELLA FARINGE. Cap . .1. .cenni di anatomia , A) Cavo naso-faringeo , Cap. II. Vegetaz10.r:i1 ad~.. noidi , Cap lii. Fibromi naso-fari~gei , Ca~. IV. Tumori maligni del cavo naso,faringeo , B) Fan!1ge p,.opnamente dett~ .. Cap. V. Lesioni traumatiche dell'oro·far1nge , Cap. VI. ~ng1na ~et­ tica e sepsi fc.ringea , Cap. VII. Ipertrofia ~ella tonsilla palatina , Cap. Vlll. Ton1illite lacun~e caseosa cronica , Cap, IX . Asc~s­ so peritonsillare e sopratons11lare , Cap . X. Ascesso lat~ ro-fa~in: geo , Cap. Xl. Ascesso retro-faringeo • Cap, XII. Tumori ben1gn1 CHIRURGIA DELLA LARINGE E DEU.A e maligni dell'oro-faringe. TRACHEA. Cap. I. Anatomia , Cap. Il. Laringo·t~acheobr~ncos copia ' Cap. li I. Lesioni traumatiche , Cap. IV. Co rpi estranei , Cap. V. Ascesso della laringe. Epiglottite flemmonosa • Cap. VI . Condro: pericondriti laringee , Cap. Vll. Laringotife , Cap. Vili. Ede!111 della laringe .. Cap. IX. Stenosi della laringe • Ca_p •. X. Lar~n · gite difterica , Cap. XI. Tubercolosi , Cap. XII. S1fihde ' Cap: Xlii. Laringoscleroma , Cap. XIV. Lebbra , Cap. XV. Tun:or! benigni , Cap. ~..VI. Tumori maligni , Cap. XVI I .. Operaz1on1 sulla laringe e sulla trachea. - APPENDICE. Esofagoscop1a. Volume di 446 pagine, con 2"89n gure neT testo•. I~ delre. ~uafì in tricromia. Prezzo L. 5 8 1 più le spese postali d1 spedizione. Per i nost ri abbonati sole L. 5 2, 5 O franco di port~ in Ita_h a: Per l' Estero. aggiunj?ere L . 4, 5 O per le occorrenti maggiori spese postali di spedizione raccomandata. Inviare Vaglia all'editore LUtGJ POZZ\, Ufficio Postale Suecursalt rliciotto. ROMA.

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NOTIZIE DIVERSE Prossimi congressi medici. Il prossimo cong re·sso dei n1pr}jci elettro-radiologi di lingua francese av rà luogo d al 7 al 20 ottobre, nella Facoltà medica di Parig i , duran le il congresso fr:in cese di chjrurg ia. Vi saran110 tre relazioni: Radi odi agrvasi : <( Ser11eiologia radiolog·ica. d elle affezioni osteo-artjcolarj d etle reuma1iche (artriti e a r t rosi) (Rob erl e l~or~s li er) ; Radioter apia : cc La r acliolerapja ad alta 1en sion c• » (p er la f jsica, ang·ermez e Aurjac e p er la cljnica, Lach epèd e e ì\Ia lhey-Cor11at); Elettrologia: cc L 'ele l tro lerapia nelle 111etriti » (Delherm e Dau sset) .

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Quota: 100 fr. })er i lilol a ri e 50 fr. per gli associati. Pre·sidente del Congresso è il lJrof. Réch o u , di Bordeau x; egrc lario gen er ale il dott. :\forel-Kahn , di P a rigi; : i ono an ch e no111in ali u11 Co1nmiss0:rio p er i fe·s teggiarnenti e un Co1nmissario per I 'Esposizione ch e arà unita al Congresso. Il 6° Cong·r esso inler11azio n ale dj urologia, è st a to, in seguito a c ircos lan ze i1n1)rcyi·ste, clifferito al 9-12 setten1bre. Si terrà a V ien11a, n elle sale della cc Kunstlerhaus », sotto l ' alto patronato del presidente d ella ReJJubblica. Il program111a dei lavori rimane invariato. Temi: « Il trattam e11to del can cro della prostat a »; « Le sup])urazion i d el parenchima r enale n; cc Fisiologia e }Ja1tologia d ella secr ezion e urinaria n. Son o an1n1esse comu nicazioni l ibere. Alla fine del con gre o si far à un 'escursione collettiYa a Budapest . RiYolgersi al prof. V. Blum , Alsers lrasse 13, '~'i en VITT. Il 2° Con g resso ir1lerna zio n ale per gli s ludi s ul can cro e la lotta, con lro i l cancro è i11detto a Bruxelles d al 20 al 25 settembre. Segreteria: ru e d e Nct.tnur 26, Br11 xelles, Belgio. Il prof. A. M. Doglio I Li, direttor e <lell 'Istituto di Patologia Chirurgica di l\tfodena , in cari cato dalla Società Italian a di Chjrurg ia di SYoJger e, al prossi1110 Congresso Naziona,le (Rorna , ott obre 1936), la relazione sul t ema cc Chjrurgia d el n . trigemino e del n. facciale », prega i collegh i Italiani di volergli co1nunicar e ed inviarP. le ]oro o·sseryazioni ecl il loro materiale scientifico e clinico inerente :il tema stesso per poterne tenere il dovuto conto nella sua relazione.

Riunione di sanitari a 1'1ilano. L '8 marzo ha :ivut o luogo a l\Iilan o il secondo r aduno promosso dalla Presidenza degli Istituti Clinici, tra sanitari, amininj stratori di osp edali e r appresentanti dell .inrl1rstri a sanitaria , allo scopo di esaminare le p ossibilità di riduzioni d a p ortare nell 'u so del materiale di medicazione (salva testa11do la dovuta as ~ì stenza ni pazie11ti) e la sostituzione con prod otti nazionali di quelli esteri fin ora l ar ga111ente ad o ttati in t ale campo. La riunione, ch e segui va. quella lenu tasi con risultati pratici notevoli il 6 gennaio, h a aYuto particolare rilievo p er la presenza dispos ta dal 1\riinist ero della Guerra dei capi d ei r eparti chirurgi a di vari ospedali militari. Parlarono i proff. Devoto, ch e presied ette Ja riunione, Tansini, Don at~ , Silva Della ~Iano , Ragazzi , Mosso, Masnato ; 11 prof.' De,·oto riassunse poi l 'inter essan te rliscussione.


[AxNo X.LIII,

Nu~f.

12J

$ELI ONE PRATICA

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La Casa della Madre e del Ba111bino a Forlì. L · i11arzo, alla pre enza di Donna Racl1ele ~lu ~­ solinj , è stata inau gurala a Forlì la Casa dell a

il prof. D 'Art1ico per inesis tenza di reato . Presid ente: cav. dott. Vullerini; P. M.: cav. Dosio ; Cancelliere: Fusco; Difesa : avv. Greppi.

Madre e del Bambino, n1ag11ifica r e:i lizzazione d ell'Opera Nazionale Materi1ità e Infa nzia. Erano a riceYere la con sorte d el Ca1)0 del Governo il }Jresiden te e· il direttore ge11erale clell 'Opera, il Pre. fetlo , il Federale e tutte le autorità clella provi11cia. 11 Ve·scovo ha benedetto la nuoYa Casa; quindi il presidente della Federazione proYinc iale del1·01)era ~Iaternità e Infanzia ha pronunciato parole òi ferYido saluto esaltando l 'opera del _ Re• gune. La JJ1ii1uziosa Yisita comniuta ·da Donna, Rachele • Mussoli11i ha dato l uogo a toccan ti episodi di affettuosità rnaterna. Ultimata la visita le organizzazio11i gjoyanili e(l il popolo banno lun gam e11te acclamato al Duce. Dopo una visita all 'Istituto Vittorio Emanuele III per l 'infanzia la consorte del ·C apo del Governo ha n sistito nel pomeriggio al rapporto provincjale tenuto d~l gr. uff. Sileno Fabbri a tutti i dirige11 li d ell 'Opera della provincia di Forlì. Il presidente della Federazione provii1ciale ha fatto un 'a1npia relazione; quindi il presidente dell 'Opera 11a riYolto il saluto alla consorte del Capo d el GoYerno ed ai ·suoi figli combattenti in Africa Orie11taJe st1sci lando calorosissime accla1nazioni. Hn illustra lo am]Jiamente le finalità dell 'O.N.M.I. , elogia11do l 'azione svolta nella provincia . I nfine al teatro Esperia, Donna Rachele l\Ju -solini ha assistito, in-sieme con le autorità, alla proiezione di un film di propaganda JJro mat ernità ed infanzia che ha dato luogo a Yibranti .acclamazioni del popolo al Duce e al Regjme.

t stala portata davanti alla Corte cl ' .l \ppello della

Onoranze al prof. Michele Scinti. [11 occasione del dece11nale della sua as·sun zione a11 a direzione dell 'Ospedale Psichiatrico cli Napoli « Leonardo Bianchi » è stato pubblicato un volurne di omaggio ch e raccoglie pregevoli lavori di neuropsichiatria. II volu1r1e porta le firrne cli alienisti colleghi ed allievi del festeggiato e si apre con una biografia dello Sciu li redatta dal prof. Eltore Patini. cc Il Policlinico » è lieto di aderire all 'omaggio che vien fatto al valente organizzatore e scienziat o.

Azioni giudiziarie. Alla Sezione XV d el 1'ribunale di ~Iilano si è svolto un processo per diffarna.zione nel quale figuravano imputati il prof. Diego D 'Amico di Pale-rmo ed il dott. Ferdinando Bennati di Milano. Secondo l 'imputazione i due profes·sioni ti era110 accusati di avere, in un articolo dal tilolo t< Cifre», scritto dal D 'Amico, e pubJJlicato nel maggio 1934 sull 'cc Italia Medica » diretta dal <lott. Bennati, co1lunentato in t ermini vivaci il bilancio delle Casse Mutue dell'indu. tria di Cren1on a. soslenendo 11el contempo ch e le retribuzioni dei meò ic i erano eccessivam ente b asse in confro11 lo degli introiti d elle Casse M11 tue di varie città. In seguilo a ques ta pubblicazione, i dirigenti delle Casse di Cremona quere]avnno per cliffan1azione i òue profe s ionisti ; n1a all 'udienza è con1par o ~olo il dolt. Benna ti , il quale 11a adòot to le ragioni disinter essate della solid arietà professionale, le quali soltanto avevano animat o l 'e tensore del].' :-i,rticolo. 11 Tribu11ale, accogliendo in pieno le dichiarazioni del dott. Bennati , h a as olto tanto lui qua11to

California una causa i11tentata contro u11 ospedaile da un paziente ch e, qltalche tempo dopo un 'operazio11c ch e g li era stata pra l icata i1ella reg ione addominale, aveva accusato d ei dis turbi clic . i riscontrarono provocati da u110 stu ello la· sciato per negligenza nella ferila. La cau·sa era stnta vinta in prin1a jst ar1za dal paziente; 1na la Coi te d 'A1)pello ·s i pronunciò in faYore dcl L'ospedale, assolver1do questo cla ogni .responsabi ~ Jità. Infi ttì, se l 'operazione era stata eseguita n e1l 'osp edale, il pazie11te era stato so tto cura del proprio medico, no11chè di infermiere da questi dipendenti, estranee al! 'ospedale; e se gli s tuelli, il Clli j1npieg·o p er le m edicazioni. ~hirur?'iche è sen:il)fe pericoloso, furono fori11ti dall ospedale, ~iò non è sufficiente a rendere questo responsabile dell'uso fattone cla persoi1e di cui si presumeva la capacità }Jrofessionale. Un n1edico i1orcl-americano ·specialista i11 otorino-laringologia, clott. Patrick , aveva in cura un caso di otite media suppurativa ; la puntura d ella 111embrana d el ti1npano dette esito a. copio o pus; quattro giorni dopo egli pose rliagnosi di mastoidite ed eseguì un intervento, che pro~oc~ una. p aralisi facciale. Un altro operatore pote ricongiungere i due estremi d el ner:o e riparare la 1)ara~isi, 1na solo in parte. e seg ui un processo. Il primo rnedico è stato condannato dal Tri1Jll nale per in1j)erizia e il g iudizio è stato confern1alo cla11a Corte Suprema di V\' asbington.

Un po' dovunque. L'op era italiana di ar~s i s ten za mecl ica .agli indigeni del Tigrai è anlJ)iamente d~scritta n ella Presse Med. del 29 feb. da M. Mart1ny, che cosi r l1iude il suo articolo: « Era gius to di evocare i b en efizi della n1edicina nloderna e di Yedere coine, éltlraverso l e applicaizioni 'che ha saputo m~tter~ subito in v igore, l 'Ilalia ia degna del compito d1 inciYilimento ch e si è assunto d 'attuare )). Il 20 Congresso dell ':\ ·sociazione Pan-An1erica11a cli Chiruro-ia è preYislo ad Honolulu dal 6 al 14 agosto. P~r eventuali informazioni. r~volgersi al Dr. Fore·st J. Pi11ckerlon, Young Build1ng, Ho11olulu T. H . isole Ha,Ya i. (Il viaggio dall 'E11ropa può coinpi er~i seguendo tre itin.ernri principali : per l e Indie e il Giappone, per Jl Panama e per ~e,,- York e San Francisco; t11tt 'e tre importai10 da 20 a 25 g iorni , anche ai cal1Sa della difficoltà 11elle coin cidenze e della relatiYa lentezza cle11e navi tran s-pacifich e) . Il 29 m ar zo avrà luogo la 2a. sed11la della Società Italia n a di Em a toloaia n ella R. Clin ica ~fed ica cl i \lila110 ; il prof. G. oDi ' Gu gliel1no svolger à 1'l te1nn ,. Le eritr emie n; seguira nno le comu11 icazioni. RiYolo-ersi al segretario, 1)rof. Anton parlaco Rovcr~i, via Francesco Sforza 35 , ì\1ilano. Il 6 11 Conrrresso nazionale cli chirt1rgia d e lla Ro. 1nania si è ~dunato a Bucare l dal 15 al 20 dicernbre, sotto la presidenza del prof. D. Gerota . I11 c1uell'occa·sione venne anch e co tituita l 'A sociazione r on1ena di chiru1·g1a. Il 7·: Congresso internazionale delle levatrici ~ i :--Yolgerà a Berlino dal 5 al 9 giugno, olto la pre-


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« IL POLICLIN I CO »

siilenza della sig. na Co11U, Ledesca. ,Segreteria: Linùe11s lras e 43, Berlin S\7\T 19. La Lega riì ta il 19 1 ·Antonio. te ria, rue

francese contr o il r eur11atismo si è riu febb raio, a Parigi, n ell'Ospedale ,SanPer jnforma.zionj rivolgersi alla segr eGuyne1ner 2, Paris 6e.

I pediatri di Berlino, dopo aYer fatto parte per n1oltissimi anni della Società p er l a n1edicj na intern a di Berlino , com e Sezione di pediatria, 11anno d eciso di fondare una Società autono1na (Gesellcl1aft ftir Kinderh eilkunde); alla presid enza è stato chiamato il prof. G. Bessau , ordina.r jo a11 'UniYersità di Be rlino.

La Sociel~ di Scien ze l\Iediche di Coneglian o e \"iltorio si è adunata il 5 gennajo, solto l a presid e11za d el prof. Col et li. Sono stat e fatte comunicazioni dai soci: Opocher, Baroni, Marta, Fabri .

La Societ à

~1ledica

d el Friuli si è adunata il 27 febbraio ; sono st ate fatle con1unicazioni da: G. Pieri (due comunicaz.), p. G. Cantale; V. Gualdi ,due co111unicaz.), L. Zilol li . Dall '8 al 14 marzo si è svolto a Sien a il cor so òi cc Cul tura inedica corpora tiva », zia ti va del Sindaca lo nrovinciale fascista di ci e ·sotto l 'egida e con_ il co11cor so della versità.

L '8 febbraio la prof.a Elen a

secondo p er ini dei m eR. Uni-

l~'a rnl1ri

h a t enuto, 11ell 'Istituto di 1nedicina legale di Roma, la prolu~ ione al suo corso di m edicina sociale, sul tema « La medicina social e ed una delle su e armi più formidabili »; ha lt1m eggiato l 'in1 portanza d ella propuganda . La Società ted esca I1nperatore Gu glielmo per il progresso della scienza ha compi11 to il ·suo venticinquesimo anno di esisten za. L 'importantissima Società comprer1de 33 istituti scientifici , di cui 5 nlJ 'Estero ; alcun i di e·ssi rigu ard an o l a m edicina e la biologia, in p articolare que]lj p er lo studio del cervello a. Berlino-Buch; per l a ricer ca medica rid Heid e1berg; p er la psichiatria a Monaco ; per la hiologia a Berli110-Dah em; p er l ·antropologia, l 1ere<l9logia e l 'eu genica pure a Berlin o-Dahem. Il Con sigljo d ej ~·Lir1istri , su proposta del Mi nistro d ei LL. PP. , h a approvalo u110 schema di D. L. ch e autorizza Yariazioni n elle assegnazioni di fondi per il com1)le tam en lo d ell e Clinich e uniYer sitarie e per la costru zione èl el nuovo Ospedale n Paler1no . · 11 Collegio Ined ico dell 'l lniver silà dell 'Illinois a Chicago si arricchirà di un nl1ovo gr andioso cclifizio des tina lo a lab oratori di .r icerche m edi( b e e de11ta rie. Il Governo fed er ale ha stanziato, per tale scopo, 1.200.000 dollari (J5 milioni di lire il. ), di cui 30 % come assegnazione e 70 % com e prestito. L 'edifi zio con terà di 9 pi ani ; ma la parte centrale si elever à a 15 piani. ,Sar à in tile go tico. La i a Clinica g jnecologica cle)] '[JniYersità d i v·ienna , che er a st él!ta chiusa n ell ' a 11 luni:io d el 1934, è stata riapert a all 'inizio del semes lre e-stivo a t tuale \a metà di febbraio) ; alla òirezione è s tato cl1iamato il prof. Hei11rich Kahr. Nella sede dei Sindacati dell 'T11 rl u lria di ~es lo San Giovanni , l 'on . Capoferri ha illustrato ai r ap-

[ANNO

.\.Llll ,

~ c.;.\I.

121

1)r esentanti di 25. 000 operai, occupati n egli stabi Ji1nenti d el luogo, le finalità e il fu11zionan1e11to del Jocale Policli11ico, ap erto in ques ti giorni alle. n1aes tranze. Per disposizio11e d el Capo d el Governo e su proj)OSta del Collegio insegn anle, la R. Scuola Tecnicai Industriale di Pratovecchio-Stia (Arezzo) è stata }nlitolala al non1e d el sen . Giuseppe Sanarelli. illu-· ~ lre ig ic1tista e biologo.

lr1 occa·sione d el 73° anniversario <li Ionclazione· d ella biblioteca d el la l~acoltà di scien ze mediche a Buenos Aires, il 21 ge1111aio, un grup1)0 d i laureati. ha costituito una comn1issio11e })er la r accolta di fo11di destinali a completare le collezio11i dei periodici rimas te discontinue e ad acqui tare i nuovi periodici comparsi durante gli ullimi anni. Nella Comn1issione sono rappresentati , ol Lre ai inedici, an ch e g li odontologi, i far111acis li e le ostetrich e. 'f esorier e è jl Dr. Julio Mé11dez (Biblioteca de l a Facultad de Cien cias Médicas, C6rdoba 2182 , Buen o·s Aires). Un comilalo d el Con sig lio Ge11erale wl edico clell 'Ing hilterra. elabora la riforma degli ·studi medici . Ha r ed atto ua relazione, ove si propone u11 esame di a1nmi'ssione; il cor so viene diviso in una sezione preparaloria di due anni e una ~ czione clinica di al1neno tre an11i. Tra gli studi preparatori notiamo, oltre le materie co11s u c te, lfl psicologia, la g·en etica e lo studio ctelle i11fczio11i (come introduzion e alla patologia .g·en eralc e alla b atteriologia). Nel periodo d et lo clin jco i1ote,ole è lo sviluppo dato alla t er apia, che comprende a11che la dietetica, la t erapia fisica, l 'arte di prescrivere e l 'assis lenza1 ai maia li : l 'igiene è inlegrata dalla sa1tilà pubblica; la m edj cina legale lo è d all 'elica inedica e dalla m edici11a assicurativa. Nell 'insie1ne, viene prevista una quantità elc ata cl 'insegn a1nenti. Da qualch e tempo funziona in Ger1na11 ift u11a Scuola per la formazione di medici dirig·e11 ti., f>Sp erti i1ella, con oscen za del Parti lo. Essa è orga11izzata ad Alt-Reh sc, n el Meckle1nb11rgo; Yi si accolgono 1T1edici scelti, ch e dimos trino zelo .e c~11oscenze prelim inari. I cor si duran o 14 g1orn1 ; riguardar~o l 'organizzazione dei servizi sanit ari n el Partito il funzionamento d ella Sanità pubblica,. la politica razziale e d ella popolazione, le assicurazioni 'Sociali, l 'or ganizzazione professionale, la sanità iniluare, gli obbligl1i d ei diri genti . La scu ola ha p ost o p er un centinaio ò 'in critti , i qua] i vi sono anche allogg·iati ; vi è ann esso Uil lna1gnifico parco. Un D. L. pubblicato dalla cc Gazz. l Tff. >> autorizza l'iscrizione n el bilancio d el Minist ero delle Finanze dell a son1rna annu a di 42 milioni di lire p er pre~i di nuziaJità e nalalità. A P echino col 1° dicembre h a comin ciat o a fu111ionare u11 re Servizio medico cattolico » che ha lo scop o di migliorare le opere 1ned.ich e d elle n1issioni cattolich e e di dare un valido concorso aJ progr esso dell'igien e in Cina . La Società ro111en a d 'idrologia ha istituito, in 0ccasione del su o 25c.o anniversario, t1n pren1io di 3000 lei ch e porterà il nome del fond atore della :·ocietà,' prof. Herescu , e sarà conferito al~ a mioaliore Lesi di dottor a lo concernente l 'urologia.

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[ANNO XLIII,

1\UJ\I.

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SEll ONE PRATICA

Una spedizione fra11cese all 'l1nalaia biettivo la cima Hide11 (a 8068 metri); gnata da due medici: il dott. J ean l 'igiene e le ricerche fisiologich e, il Carle per l 'as·sistenza rr1eàica.

ha p er obè accon11)aArlaud p er dott. J ea n

Una crociera nell 'America del Nord, p er le vacanze pasçruali, è organizzata clalln Co111pagnia GerJerale Tra11satlar1tica Francese, col concorso della U.ì\iI .F.I.A. Sono previ sti tre itin erari. Rivolger si nl presidente dell a U.M.F.l. _i\., ru e de l a P ompe 81 , Paris XVIe. Il prof. A11lon Gl1on, ar1ato1no-patologo all 'Univer sità tede-sca di Praga , ha lasciato l 'in segnament-0 per limiti d 'età, avendo raggiunto 70 anni.

..

Il celebre istolog·o Luig i Ran vier è s tato cornmemorato all 'Hotel-Dieu di Lione dal dott. Policard. T convenuti fecero voti affinch è il nome di Ranvier sia dato al prolunga1nen.to di una via (la ru e Nun gesser-et-Coli) di T_,io11e.

A Londra è. s tata conda11nata a morte l 'infern1j era Dorolea Nan cy V\Taddingham - ch e i11siem e al su o ama11te teneva una clinica a DaYon Drive p er avere avvelenato con la m-0rfina due ammalal e, 1nadre e figlia , di cu i la prima, 50enne, ·signoraJ Ada Baguley, n1orta: 1'11 settembre d ell 'a11no scorso ; la co11dannata n e aveva ottenuto un testa1nento a proprio favore. I g iurati hanno racco111 a11da1o la r ea alla clem enza r eale. Il cc Messagger o » del 13 n1arzo dà notizia di u n o sp ecifico n1iracolistico idea to da uJ1a suora di Muran o, che g uarirebbe la ir1al aria e 1nolte altre ma~ lu l lie.

Il prof. CHAHLES NrcoLLE, d eceduto recentem en te, fu , secondo l 'espre~si one d i Leriche, uno d egli spiriti più penetranti d ella m edicina co11t en1 ])oranea e uno d e j più gr andi b enefal lori d el] ' u ni.anità. Era n ato a Ptouen n el 1866, d a un professore jn quella Facoltà 111edica e medico degli ospedali , l~llarlet-J ules Nicolle. Si formò specialmente all 'Isti·1t1 lo Pas teur di Parigi. Ch iJn1ato a rliriger e l 'Istitulo P aslei.ir di 'funi si, '"~ rin1ase p er oltre 30 an ni e v i co1npi le s u e 1nern or abili ri cer ch e, assoc iandosi un gruppo di laYoratoi;i. . La su a. scop erta sulla lrasmiss·io11e d el tifo esanten1n tico m edian le i i1idocchi h a permesso di lottare contro . ques ta g·iavissima malattia ,. di cui s i finirà ormai co11 ) 'aYer e d el tulio ragione. \ 7anno nn r l1e ri cordati i su oi lavori su l tracoma, ] 3, febbre 011dulante l a febbr e ricorren te, la ])i}bar zio' . si, l 'an chi1os lo111iasi ecc . Gli rlobbiamo la nozione d 'infezioni inapparenli. Ha i11·segn at o ad usare il sier o di con valescenti e di g uariti. No·t eYo]e r la Yaccinazione prevenli Ya d a lui attuat a contro la polmonit e p es1osa . Ha aYYalorat o altre Yacc inazioni ])atteri.ch e. Fu ancl1c u11 letl er :ilo e un filosofo d ella cien zn. G. P. \ell 'AfricJ Orientale, dl1ran le i. .combatlin1 e11 li d ell 'Endertà, 111enl r e con11)iYa il J)roprio ap o t olu lo, è caduto , presso ,<\<idi Che] ta, il giorno 1° fcbhrnio, il do tt. ~LATTEO ARI1\NO, ~o ttot e11ente i11 erl ico 11eJ 97° Bat tagllone Eritreo d ella 5a DiYi sio11e CC. ~\. Era 11ul iYo di Torren1agg-iore (Bari ). La 1nll-

dre, nel l 'ap1)r eri.d ere la notizia, si è dichiara la fiera di aver dato alla Patria il su o figlio 111igliorer '.\I. P.

Il 3 c. n1. si è spe11to in Genova il dott . prof. V. CANTÙ. Nato a Reggio En1ili a nel 1859 e laureato a Bologna nel 1883 d ove ebbe a Maes tro il Murri, prestò servi.zio p er circa un an110 come n1edico condotto a Firenzuola (Firenze), poi co1ne· direttore d el Lazzar etto colerosi di Reggio E1nilia. Frequentò 17er due anni le Clinich e di ~arigi , di Berlil10 e di Mo11a1c o e nel 1887 entrò a · far parte del Corpo sanitario deg li Osp eclali Galliera x1ei quali is tituì i Laboratori scientifici, che ehhero i11 seguito i11aggior sviluppo ed impulso d al co1npianto prof. Màrio Segàle. Durante i 45 anni df servizio o·spedaliero ftl p~i· 14 anni anche ined ico di Porto, co11seguì la libera docenza1 in patologia n1edica e coprì cariche diverse, quali direttore d el Policlinico Genovese, vice presid ente d ell'Arcad e. mia Medica, presidente della Società Medica di 'lvI. S. , membro di varie Commissioni. Dal g iug no 1915 al giugno 1921 diresse col grado di m agg·iorel 'Osp ed ale Militare di Riser va annesso agli Ospeda·l i Gulliera. Ritiratosi d agli Ospedali nel 1933 l 'An1ministra zione in ri conoscimento dei servizi pre·s tati _per 43 anni come n1erlico primario lo non1in ava i11edico primario onorario e con sl1le11te dei su oi OspedaU.- Oltre a parecchie tradu zio11i dal ted esco e di verse . recen si()ni , r assegn e st orico-cr itich e, comunjcaz ioni ai Cong·ressi Medici , lascia varie pubblicazioni, la n1aggior parte su m alatti e· d ell'appa r eccl1io d iger ente. G. L. BJ inorto 1'11 corr. a Gen oYa il prof. PANAGTNO• LrvrEnATO. Era n ato a Cefalo11ia di Grecia n el 1860. Dal 1910 era p r o.fessore ordina ri o di patologia spe-

ciale n1edica in quell 'At e11eo. P er dieci anni eglr tenne Ja prPsidenza d el C-0nsiglio d ell 'Ordin e d ei Medici della provincia e fu p er m olti b ien ni presidente d ella R. Accaden1ia Medica di Genova . La ~ua p 1odu zione scie11tifjca è st ata con sidereYole e· ,·a ria. l\f.

Le malattie infettive in Italia. Numero dei Comuni colpiti e numero dei casi (fra parentesi).

Denunzie d J 1 J O febbraio al l G febbraio 1936: ~Jorbillo 239 (1449) ; Scarlattin a 117 (266) · Perto ~ se· 90 (275)_; Varicella 125 (344ì ; ,~aiuolo e vait1oloide - (-) : Febbre tifoidea 119 (188) ; Infezioni paratifich e 18 (18) ; Febbre 011dulante 31 (40); Dis~~n ­ t eria 3 (3); Difterite e croup 256 (492) ; Menjngi1 e cer ebro-spi11ale epiden1 ica 11 (12); Polion1ielite an t eriore acuta 10 (11); En cefalite letargica 1 (l J; A11chilostomiasi 5 (8); Rabbia: morsica ture di ani 1nali rabbici o sospetti 27 ( 45), dich iarata ---= (-); Pus Lola 1nali gn a 10 (10) ; Febbre puerperale 43 (47). De11unzie d al 17 febbra io al 23 febbraio 193() : ~(orbillo 280 (1848); Scarl attina 135 (295); Perlo~e 110 (324) ; Varicell a 12.5 (316); Vaiuol o e vaiuoloide - (- ) ; F ebbre tifoidea 116 (183); Infezioni puratifich e 26 (31); F ebbre ondula~ te 29 (47); Dissf'nte.ria 4 (4J; Difterite e cr oup 259 (478) ; Meningi1e cerebro-·~ pif!_al e epide n1ica 15 (16) ; Poli o1nielite ctllleriore acula 8 (9); Encefalite letargica 2 (2) : \n rhi loston1j as i 1 (3); RùlJbia: n1orsicaturc cli a11in1élli rn])bici o sospe tti 37 (59), dichi arala - (-1: Pu ~lola n1al ig na 7 (8ì; Febbre J)uerperale ~ -~ -IO . 1


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«

IL

POLICLINICO »

RASSEGNA. DELLA STAMPA MEDICA 15 i1ov. -

l{ALK. Lapa.roscop1a ..- CuRSCHMANN. Ipolo11ia gastrica. Br1f. 1'\;I ed. Journ., 16 nov. - H. M. TRAQUAIR. Glau co111a. - M. J. J ONES. Ipoglicemia nelle neurosi. Lan cet, 16 nov. - A. .FRAENKEL. Aspetto farma(;Ologico della terapia digilalica. - S. RoNBOTHA~. ,\11este:::i ia da ciclopropan . . Mecl. J( lini k,. 15 nov. - H. RAUTlVIANN . Cuore da .::port . ._,. C. ScHILLING. l\iialattie in Abissinia. Presse Prl6cl., 13 i1ov. - A·. ·LuMIÈRE. La granuloter(\Pia.. · Jnd . J ourn. M ed. R es., ott . - H . E. SHORTH. L 'age11le della r abbia. - C. G. PANDIT e al. Col~ivazione del virus tracon1atoso. Paris l\!Iéd., 16 11ov. - ~!edicina sociale e legale. .4rch. It. di Chi r ., setl. - 11. PALMA. Arteriti. - · G. ~1c0Los1. Ulcera gastro- duod. e splenomegalia cron . J ourn. Méd. Franç., ol l. Num ero sull 'opera di PaYlov. . _4nn. de Alérl., nov. - Endocri110Jogia. Nled. TiVelt, 23 nov. - S. Bol\IU\fER. Proble1ni di nutrizio11e". - E. EICHEN\YALD. Tratta.m . della mias tenia. ·Gaz. cl. flop., 23 nov. - LANCE. Il cuore degli seoliùtici. · .lrch. Jt . Mal. App. Dig. , sett. - S. DE RENzr. ì\ilixo-a1)pendiculosi. C. ARULLANI. Sondaggio dello s lo111aco. - C. CICERI. ·rratlam. chirurgico d el n1egacolon e del dolicocolon. L ancet 23 nov. - W. LAi~GDON-1iRowN. Integra· zione d el sistema endocrino. D eu t. A1ed. TiVoch., 22 noY. - MARKUS. Imperfezio11e clei genitali interni n ella gr avidanza tubarica:. Clin . .1Ied. lt., ott. B. MANFREDINI. Anemia emolitica febbrile tipo Lederer-Brill. ArclL di P atol. e Clin. JV!ed .. nov. - B. DEBENEDETTI e V. BoLLJN1. Vall1lazione m etrica del cuor e rlei cardiopazien ti. - G. PENNETTI. Metabolismo dell 'acido os·salico. Jourri. de Méd. de L yon., 20 n ov. - Med. legale. .D'e ul . .\!led. WocJi.,

[ANxo XLIIT, ~"Ci\I. 12)

J ou rn. Ner v. a. IVlent. Dis., n ov.

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A. C. ' ': ASH-

BURNE e M. L . CARUS. Psicosi post-operatorie. IVI. A. BAHR. Si11drom e IJarkin soniana da en cefalite epid. cr onica. ··Acta Nled. cand., V-VI. E. B. SALÉN e C. J u HLIN-DANNFELT. Cosidetta allergia latente. - L . ABRAl\IISON. Effe lti della di e ta sulla secrez. ester11a del pancreas. Bull . Ac. d e Li\tléd., 19 i1ov. - F. ARLOD~G e A. DUFOUR. Ultra-viru tbc. in varie gestanti. Giorn. di Clin. M ed., 20 nov. - C. RoNconoN1. L 'atebrin per via endovenosa. - G. 0GGIONI. Cura delle distrofie muscol. progressive. Riforma M ed., 23 nov. G. IzAR. Glicemia e lavoro muscol. Pathologica, 15 nov. D. PACCHIONI. Origine degli anticorpi. - E. CARLINFANTI e F. GALLI. Il midollo o·sseo n ell 'anafil assi . Miinch. Med. Woch., 29 11ov. - N. BLmov. I fattori M e N d egli eritrociti. - H . ZrscHINOKIG. Encefalite n ella varicella. Med. Welt, ·30 n ov. - K . l(rssrcALT. Gene i delle malattie d a raffreddamento. Deut. M ed. Woch. , 29 n oY. - ì\tlalattie del ricambio . Par is M éd., 30 nov. - P. H ARVJER . Il ]Juon senso in ter aipia. Practvtioner, dic. - ì\tlala ttir cl ell a Liroide. Brit. Med. J ou rn ., 30 11ov. - LoRD HoRDER, E. Du Nnrr.r.. Le tireotossicosi . Gaz. d. H op., 27 nov. J. VAGNE. L.'epatonefri le apiolica. Rif. Med., 30 n ov. - ~. LEOTTA. Gaslr ite cron. ed ulcera gastro-duod. A rc_h . di Cl. Chi r., sett. - P . FroRr. Patogenesi clell 'ulcer a · gastrica. Paris M éd., 7 dic. - ·r er apia. Presse M éd. , 7 dic. -- A. BEsnEDKA. Tentativo di vaccinaii . contro il cancro sperimentale. Minerva M ed., 8 dic. A. FERRANNINI. Curva glicemica da insu lina. . Rif. Med., 7 dic. - N. PENDE . Sintesi della mia clotlrina biotipologica. Deut. Med. Woch., 13 dic. - ToNNis e al. Trattamento delle · co111plicizioni po·st-oper atiYe.

Indice alfabetico per materie. A11este ia chirurgica: not e . . . . . Bibliografia• . . . . . . . . . . . . Calcolo r enale : p erfor azio11e da -I>imissioni vo lon.tarie illegittime per zio di consen so

. . . .

v i. . . . . . . . . . .

560 · Paralisi infantile: èliagnosi precoce e Pag. 540 cura . . . . . . . . . . . . . . . . . 554, 557

P ag.

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Elefantiasi con genita del r en e e dello scro lo

. . . . . . . . . . . . . . · · ·

Rnteropatie infettive e parassitarie : ricerch e . . . . . . . . . . . . Fislole cervico-u.retrali ....

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In segnamento superiore

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.

Nefrite em orragica: decapsulaz.ione del rene . . . · · · · · · · · · · · · · · Nefriti a·zotemiche: cura . Neurologia: evoluzione . . . . .

)) )) ))

559 564 539

Pasta di Beck . . . . . . . · · · · · · Jteazione di Takata: valore diagnoc;f ico Reni : distrofia . . . · . · · · · · · · Reumatismo Yerlebrale: sindron1i n el1rologich a . . . . · · · · · · · · · · · Ricetta medica: qualificazio1te giuridica Rider e : p sicofi siologia . . . . . . . . . Sclerosi a placch e : as tereogn osia tinilat erale jnizia]e . . . . . . . . . . . Stit ich ezza: la . . . . . . . . . . . 1'um ori inte-stinali: raniodiag11osi Ulcera dttoden ale cronica giovanile Vescica : endometriom i . . . . . .

Di ri tti di prepriet à r iserva t i. - Non a consenltta la rina mpa cli lavOf'i pubbllcati nel Policlinico se non in

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se~ito

•wtorizzatione scritta dalla f'edaziane. E Wetata la f>ubb'lica:Wne di s•nti di essi senza cita,.ne la f0t1te .

·' C.

FRUGONI,

Red. capo.

A. Po1z1. Resp. Ronaa · Stab. Tipo-Lit. ArmPni di M.

Courri~r.

u


~NNO

''

Num. 13

Roma, 30 Marzo 1936 - XIV

XLIII

•I

PERIODICO DI

''

MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANT.E SEZION~

.J:>~ATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI •

Clinico Medico di Roma

ABBONAMENTI ANNUI: 1° GENNAIO - 31 DICEMBRE Sin1roli: Italia Estero Cumulativi : . ~·> ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settimanale) L. 58.80 L. 100 (2) ALLE DUE ~EZlùNI (pratica e medica) . (1-a) .ALL-' SOLA ~EZ IONE MEDICA {1mensile) . L. 50 - ' L. 60 (3) ALLE DUE SEZION r (•pratica e chirurgica) ·(1 -b) ALLA SOLA SEZtONE CHIRURGICA (mensile) L. 50 L. 60 (4) AI:LE TRE SEZIO.Nl (pratica, medica e chirur.).

Italia L. 100 L. 100 L. 125

Estero

L. 150 L. 150 L. l~

I

Un numero separato della SEZIONE MEDICA o della Ca1RURGICA L. 6; della PRATICA L. 3,50

SOMMARIO. •

Il.avori originali : T. Lucherini: Sull'utilità dia.gnostica dell'esplorazione radioli·piodolica endorachidea. in special i casi di nevralgie sciatiche e sul mezzo 1Pratico per togliere dal sacco spinale il lipiodol introdotto. Osservazioni ollniche: G. Mariani e B. Besta: Il primo caso accertato di infezione melitense in Somalia. Note e contributi : G. Conte: Con tinuazione alla 11 Dottrina costituzionale della motilità » . Note biografiche: A . Bonanni: J . P. Pawlow. .sunti e rassegne : ONCOLOGIA : K. Bauer: Contributo alla tecnica 1iella diagnòsi citolitica di tumori maligni. H. Junghauns: Sul s:iignilfjcato clinico delle lesioni precancerose. - S. G. M.enville : I tumori adiposi della mammella. - DIETETICA: Uh. }.,iessinger: Errori, nelle diete. - P. Godard: La carenza qua.ntitativa. - M1SCELL~NEA: J. Challier, P. E . Martin: Il reperto monocitario del liquor nelle •m eningiti acute. - A. v. Bogae.rt e J. H. Scherer: Emoangiomatosi familiare di Rendu-Osler e cirrosi epatica.

Cenni bibliografici. AJ·, punti per il medico pratico : DALLA PRATICA PER LA

LAVORI ORIGINALI

retta dello scl1eletro, specie del tratto lombosacrale, ma è neoessario ricorrere all'esplorazione radiolipiodolica endorachidea alla Sicard e Forestier. Ed a tale esplorazione (mielog·rafia; bisogna precisamente ricorrere dopo che lo studio clinico -neurologico del pazie nte e sopratutto l 'esame del liquido cefalo-rachidiano 11ùnno offerto eleinenti che fanno sospettare l 'esistenza di una compressione midollare o radicolare. Il caso che io descrivo porta a tale proposito un utile contributo clinico, non sol· ta11to per la precisazione diagnostica offerta dalla mielografia , ma anche per la conferma operatoria e per il felice esito dell 'intervento chirurgico.

•()sPEDALE

01

SAN·ro SALA

SPIRITO IN SAsSJA - ROMA s. CARLO GENGA.

Sull'utilità diagnostica dell'esplorazione radiolipiodolica endorachidea in speciali casi di nevralgie sciatiche e sul lllezzo pratico per togliere dal sacco spinale il 1ipiodol introdotto per il prof. ToMMASO LUCHERINI }!>rimario medico e docente di clinica medica. Non sempre è facile la ricerca dei momenti etiologici delle nevralgie sciatiche, le quali, il fJiù delle volte, rappresentano le espressioni sintomatiche di processi morbosi i: più svariati per sede e per natura. Senza addentrarmi nella elencazione di tali processi, dirò che, se .pure il più delle volte riesce agevole il riconoscimento del fattore etiologico, pur tutta~ia in quaJche. caso è nec6ssario praticare non :solo una preliminare indagine radiologica di-

PRATICA: D. Vitturelli: Di una sindrome acuta gastrointestinale, .con partecipa:r,ione delle vie biliari, interrotta da terapia anti-influenzale Mpecifica. - CASIs rICA E TERAPIA : Linfa.ngite e linfoad.enite acuta. - Sopra il lipogranulon1a benigno sottocutaneo da diatermia, traumatismo e iniezioni medicamentose. - Un caso di emofilia cu.rato con il veleno di vipera di Russel. - 11 ,·alore del solfo co11oidale nella cura della artrite cronica. - SEMEIOIICA : Di alcuni nuovi segni per la dia.gnosi di versamenti liberi della pleura. - MEDICINA SCIENTIFICA : La protide mia degli ipertesi. - VARIA. NeUa vita professionale : Medicina. sociale. - Insegnamento superiore. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onoriificenze.

Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

Alessandro S. , di anni 51. Nulla di particolare nel gentilizio. l\fodico bevitore e fumatore. Sposò a 38 anni donna apparentemente san a da cui ebbe un figlio ch e morì appena nato. Nega mali venerei e luetici. A 34 anni ebbe polmonite lobare destra. Da circa due anni è sofferente di dolori a carico degli arti inferiori prevalente1nente a destra, a caraf tere trafittivo e che si originano saltuariamente nelle r egioni lombari , ora a destra,


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C(

JL POLICLINICO »

ora a sinistra, e si irradiano verso il basso lungo la faccia p-0steriore delle coscie sino all 1articolazione del collo del piede. Tali dolori ·si accentuano in. particolar modo còn i movimenti di estensione degli arti e con la tosse e lo starnuto. Inoltre il paziente accu·sa anche senso di t.orpore e di formicolio specie in tutto l 'arto inferiore destro. Ricorse, dietro consiglio di vari medici, a trattamenti curativi molteplici, ma tutti senza successo. In questi ultimi tempi i suddetti dolori essendosi notevolmente accent11ati e resisi quasi continui, chiede ricovero all 'Ospeaale di Santo Spirito. E. O. - Condizioni generali buone, stato di nut1izione e sanguificazione normale. Polso, respiro, temperatura, normali. L'esame dell 'apparato

[ANNo XLIII, NuM.

13~

R1cERcne; SPECIALI. - Esame completo delle uri11e : negativo. Reazione di \Vassermann nel sier°' d i sangue: negativa. Glicemia: 1 per mille. Pressione arteriosa: massima 135, minima 80 (RivaRocci). L'esame radiografico diretto della colonna lembo-sacrale non mostra alcunchè di abnorme all 'infuorì di una schisi di medio grado della prima vertebra ·sacrale. La bilateralità della sindrome algica a carico. degli arti inferiori, e la lunga persistenza dei disturbi mi iRdussero a pratica.r e senz'altro la puntura lombare il cui reperto è il seguente: liquor li111pido, incolore, a pressione iniziale (in posizione seduta) di 40 cm. di acqua al Claude; . e ter1ninale, (dopo estratti djeci ce11tin1etri cubici) di 25 cm. ; albumina: 0,60 per mille. Pandy +, Non-

f

r

RADIOGn.

1.

circolatorio: normale. Addome ben trattabile, indolente, con gli organi ipocondriaci nei limiti normali. Sistema nervoso: oculomozione normale. Pupille eguali, bene reagenti alla luce ed accomodazione. Nulla a carico degli altri nervi cranici. Motilità attiva e passiva, motilità riflessa, sensibilità superficiale, normale negli arti superiori. Negli arli inferiori lieve diminuzione del tono muscolare a destra. I riflessi patellari presenti, ma deboli; il rifles·so achilleo debole a sinistra, asserite a destra, Assente il Babinski; presente bilateralmente il Lasègue, specie a destra. I riflessi addominali normali. La pressione digitale profonda lungo il decorso dello sciatico, specie a destra, provoca vivo dolore. Anche la pressione e percussione in corrispondenza dell'apofisi spinose delle vertebre lombari, determina dolore. La sensibilità tattile, termica e dolorifica è normale negli arti inferiori.

RADIOGR.

2.

ne +, Tak.ata : normale; reazione di Wassermann : negativa; reazione del mastice: curva normale; e~ame citologico : scarsissimi linfociti (1-2 per campo), Il reperto del liq11or, ina sopratutto la dissociazione albumino-citologica, fece sospettare l 'esi-· stenza di un blocco dei spazi sotto aracnoidei e fece naturalmente pensare ad una eventuale compressione delle radici nervose. Per dare a tale so-· spetto valore di certezza, fui indotto a ricorrerealla esplorazione mielografica, che e·seguii il 9" gennaio u. s. attraverso la via sotto-occipitalei1Jiettando 2 cc. di lipiodol pesante. Queslo transitò .rapidamente sino a livello del margine caudale della terza. vertebra lombare, ove si arrestò. formando un'ombra a limite inferiore irregolare, 5tighettato e formante una leggera concavità rivolta verso il basso, ricordante l 'imagine cc a casco », mentre ai due ]ati inferiori dell '01nbra lipiodolica si vedono dipartirsi le propaggini di qual-


LANNO XLIII, NUJ\{. 13)

577

SEZIONE PRATICA

C'he radice. Nel radiogramma fatto in piedi due ore dopo l 'introduzione, si rileva inoltre che una piccolissima1 quantità di Jipiodol è pervenuta nel cul di sacco spinale (vedi radiogr. N. 1). Nella proiezione laterale, l 'i1nmagine lipiodoliua si vede arrestarsi r,ello stesso livello sopradetto, ma l 'ombra appare anteriormente frastagliala in modo irregolare con 1·estremi~.à inferiore lermina·nte bruscamente quas i a clava, mentre l 'estremità superiore appare a punta pressochè acuta (vedi radio·grafia. ·N. 2). I... 'indagine radiografica ripetuta 24 e 36 ore dopo,

lcmbare, assu1nendo una forma a clava o ineglio a tr~angolo con l 'estremità inferiore terminante a punta. · La inielografia venne in tal caso quindi, a portare notevole contributo alla precisazio11e diagnostica. Pervenuti a mezzo di tale metodo alla diagnosi di sede, pur riconoscendo l'esistenza di un ostacolo a livello della terza lombare, i1on era agevole poter riuscire a ·stabilire la precisa e sicura diagnosi di natura. Pur tuttavia la neg~tività della Wassermann nel siero di sangue e nel liquor, la dissociazione albumino-citologica e sopratutto il tipico aspetto dell' immagine lipiodolica sopra-descritta, mi autorizzaTono a pensare che con ogni probahilità si trattasse di u11 tumore occludente parzial1nente lo speco vertebrale, e che per il !unge e lento svolgimento della malattia, doveva aver e carattere di benignità. Per taJe ragione l 'infermo fu sottoposto al! 'intervento operativo (laminecto1nia 1e·splorativa) che f•..l eseguito dal prof. Egidi il 10 febbTaio 1935: incisione lecrgermente arcuata destro-convessa; la0 1ninecton1ia 3a 4a. e 5a lombare; aperto il canale vertebrale al ai fuori della dura madre, si riscontra una tumefazione a carattere fibro-lipomatoso che avvolge la dura estendendosi dalla · parte infe.r iore del terzo arco fino alla porzione inferiore del quarto: il tumore viene integralmente asportnto, per quanto aderisca tenacemente alla dura madre (vedi radiografia N. 3-bis) . L'esame istologico del tumore (peso: gr. 4) eseguito dal prof. Nazari, ha, fatto rilevare che si trattava di un fibro-lipoma. Il decorso post-operatorio si svolse normalmente ed il n1iglioramento dei sintomi c1i_ 11ici fu rapido, tanto che circa un m.ese dopo l 'interve11to, il paziente non accusò più dolori ag1 i a.rti inferiori, mentre la manovra di Lasègue, tanto a destra come a RADIOGR. 3-bis. sinistra, divenne negativa ed i riflessi rotulei si mostrarono normali ed i riflessi achillei (prima era assente a destra) eguali e presenti bilateralmente. Il. paziente si lagn ava soltanto· di l eggere parestesie al piede destro. Dopo poco più di due mesi d~ll'~pe­ razione, egli riprese le sue norn1ali occupaz1on1.

..

RADIOGR.

3.

111oslr a il r eperlo irrlil1utato. Dopo 6 gjorni si rifJCte I 'esam e e queslo mostra ancora l ;arre·sto di ~rran parle del lipiodol a livello del ma·r gine infrriore della 1erza 101nbare, mentre però una certa <{uan li Là di olio jodalo ha oltrepassato tale livello <.~d è caduta n el !ago spino-ternùnale, ove assume la caratteris tica forma a « ravanello » a punta dir(ll ta in basso, in corrispondenza della prima verlebra ~aerale (vedi radiografia N 3). L'indagine 1n ielografica quindi ha dimostrato un parziale Jl~1ssaiggio del lipiodol attraverso il punto di art esto e tale dato depose per la presenza di un blocco parziale a livello della porzio11e inferiore df! lla terza vertebra lombare. Per documenlare an< or 1neglio l 'esistenza ài tal blocco parziale e per ~tabili.re nello stesso tempo la seòe e l'estension e de1l 'oslaco1o intrarachideo, ripetetti l 'indagine r adiografica dopo 3ver tent1to il paziente in posizione di T.r ::!ndelenburg a 50°, approfittando (senza q1u indi la necessità di ricorrere al lipiodol leggero) della presenza nel cul di sacco spinale del li piodol che era riusci lo ad oltrepassare l'ostacolo s lesso. Ebbene, l 'indagine eseguita in posizione <li 'frendelenburg, ha fatto rilevare che l 'ombra lipiodolica veniva irregolarmente ad arxestarsi al liYeJlo del margine craniale della quarta vertebra

Lo studio dei tun1ori spinali' extra111idollari si è arricchito in questi ultimi tempi di note.\•oli contributi che la descrizione di nuovi casi può apparire superflua; però il caso da 1ne descritto s11ggerisce alcune considerazioni di pratica utilità. Il quadro clinico e lo svolgimento della malattia caratterizzata essenzialmente dai forti clolori esacerbantesi specialmente con la tosse e lo starnuto e quindi di tipo radicolare, feCfro n,el nostro caso ammettere senz'altro la dja gnosi di' radicolalgia sciatica bilatera le prevalente a destra. Però, con1e risulta dalla storia clinica, le varie ricerch e espletate fecero escludere i più comuni mom·e nti causali e fecero orientare verso un processo che ve nisse 1


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« JL POLICLINI CO >1

·ad esercitare la sua lenta e progressiva azione irritativa sulle radi ci . A tale proposito dirò ch·e per quanto la percussione e la pressione Bulle apofisi spinose delle ultime vertebre lom[,ari pro,-ocasse vivo dolore, non fui' indotto però a pensare alla possibilità dell'esistenza del morbo di Polt per l 'assen za della rigidità v·ertebrale, per la continuità della sindrom e algica anche nel riposo, ma sopir atutto per l . assenza all 'esan1.e radiografico diretto della colonna vertebrale, di alterazioni ossee ed interarticolari. Cosl pure la negatività del reperto radiografico, il lento svolgimento della malattia, fecero escludere l 'ipotesi di un n eoplasma primitivo o secondario del tratto lom110-sacrale; come pure, sempre nel caso nostro, non lJOLevano invocarsi processi di osteoarlros.i cronica vertebrale, per la dolorabilita localizzala alle ultime ·v ertebre lomb·a ri, per I 'assenza di Rltre manifestazioni artriti·c he e sopratut.t o per la negatività del reperto Roentgen. Aggiungerò inoltre che processi intrinseci t11idollari , ne.J 11ostro paziente non potevano essere ammessi per la ragione ch e m an cavano i segni classi ci di alterata funzione midollare , n1entrP. invece predominavano i fenomeni radicolari ch e in genere n elle lesioni intrarnidollari insorgono solo tardivan1ente. Possiamo dire senz'altro ch e nel caso 110stro due furono i dati fondam·entali che ser·virono a chiarire il problema diagnostico: il reperto del liq11or e l'indagine mielogrnfica . IrJfatti proprio la dissociéi3ion·e albuminocitologica fece sospettare I' esistenza di un blocco degli spazi sotto-aracnoidei e feoe subito pensare alla eventualità di una compression·e . La prova lipiodolica poi, giustificata del reperto del ]i.q uor, ervì a precisare la sede e la estensione del! 'ostacolo. Rimaneva solLar1to da stabilire la nat.ul'a del processo occludente. Ora è noto ch e il canale vertebrale può es~e·re occluso totalmente o parzialmente 11er svariate cause :' fra queste annovererò I.a sifilide spinale a for1na pseudo-tumorale (ar.àcnoidite o pachimeningite sifilitica), in cui l'alterazione luetica delle n1·e ningi può determinare la forn1azione di un manicotto fibroso , i1>ertrofico, capace di comprimere le radici midollari; n1a nei caso nostro, lo studi'o biologico del liquor, non poteva in alcun modo fare amn1ettere tale eventualità. Inoltre l 'ipotesi di u.n processo paracnoiditico o aracnoiditico cronico i1el nostro paziente era poco verosimile p•er la ragi'on e fondamentale che i] li1liodol introdoLLo nello speco vertebrale era disceso direttamente sino alla sede dell'ostacolo, senza frammentarsi a frange o a goccie

LANNO

XLIII,

Nu~r.

13J

disseminate lungo u11a larga porzione dello SJ>eco vertebrale, com e abitualmente è cosLiLuita in tali casi l 'in1magine radio-lipiodolica. 'fanto meno poteva pensarsi nel nostro paziente alla evenl.11a lità della esistenza di un tumore n1idollare, no11 solo per l'assenza, come ho già deitto, di ogni segno di alterata funzione del miùollo, ma in particolar modo .perohè la prova radiolipiodoli ca aveva din10slrato la sede della com1)ressione ituata circa due vertebre più in basso dell 'estren1iti\ i11feriore del midollo stesso. Non rìman eva quindi che accettare la di agnosi più fondata che si trattasse 1 cioè di un tumore extradurale. :E: noto che fra tu1:te le sindromi da compressione midollare , quelte che m eg·lio sono idenLifì cabiJi con la n1.ielografia, e ch e ha11no maggiore interesse dal punto di vista neurochirurgico, sono qu·elle dovute a neoplasmi extra-midollari, i quali sono in genere benigni e faciltn ente aggredibili (neuro-1ìbromi , net1ro-gliorr1i, endotelior11i, psam111omi , ecc.). N·el caso n ostro l 'esplorazione mielografica, come si vede nei radiogramn1i , ci ha offerto una tipic.1 immagin·e di blocco parziale, .arresta11closi l 'olio jodato in corrispondenza del ]Jolo su11eriore del tun1ore e disegnando a ridosso di ,esso l 'aspetto car atteristico , ch e è comu1te1nente defi11ito in tali casi « a cupola » o « a casco ».

Nel caso da n1e descrilto , quindi, non fu difficile in base alle indagini espletate, di r>orre la diagnof'i di tu1nor.e extradurale. Ed a Lale proposito aggiur1gerò che nel caso mio ri sultavano precisamente i crit.eri clinici fon clan1entali che secondo i rilievi di Fumarola ed Enderle, servo110 a porre la diagnosi di tun1ore midollare extradurale, ovverosia, l'inlensità e continuità dei do]ori radicolari, il clolore alla pressione e per cu ssione sulle apofisi spinose delle vertebre situate a livello della sede del tumore, l 'assenza o tenuità dei sinto!ni di compriessione midollare e mielograficam.ente la differenza di ampiezza dell 'immagin·e lipiodolica n eJle due proiezioni ortogonali. Quel che è importante poi, nel caso nostro , è il rilievo predominante della sintomatologia ischialgica bilaterale prevale11te a destra. (:iò induce ad es&ere circospetti nella interpretazione d elle radicola1gie sciatich e ed insegna come que&te , specie quando durano a ]ungo, possono qu~lche volta rappresentare J'espressi·o ne sintomatica univoca di compressioni radicolari. E perciò, fra le comuni indagini espletate allo scopo di precisare la diagnosi, è anche qualche volta necessario ri·


[ANNO

XLIII,

1'uM.

13]

S ElIONE PRATICA

correre alla mielograiìa che, in ar111onia al1·esan1e neurolog ico completo ed all'esame del liquido cefalo-ra chidiano, ci permette di fare l~ diagnosi sicura di sede e di estensione di UL tun1ore extra-midollare. Ed h o credut.o opportuno pubblicare questo caso , perchè costituisce un utile esempio ir1 c ui la nlie1og rafia ha contribuito a risolvere d efinitivarnente il problema diagnostico od h a 1>ern1esso al neuro-chirurgo· il sicuro ~ i11. tervento o perati ro, il cui esito è stato feli. c1ss1mo.

Sul mezzo pratico per togliere dal sacco spinale il lipiodol introdotto. Pe r qua11to la 1nieJogr a fia con gli olii jodati rap1)re!'enti un 111 etodo di g rande inter esse ed offra l'utile p os . . ib ilità di fare ]a diag nosi direi la precuc.e e di s tabilire J.a localizzazion·e precisa d e lle con1prc sioni endoTa chidee , pur tutL, via, 11 0 11 è un 111 etodo d.e} tutto esente da rve u tua li J)eri coli e danni. Anche se Si card e ~·ore~ ti e r , ut1Lori clic hanno proposto ed attuatu il n1 ctodo ne] 1922, affermano che questo è f1l'a li ca111en1 e innt1une da ogni pericolo, pur lui lRvia altri a ut ori l1anno avuto occasione di (o n ~ I al are, i11 se~ uiLo a]l 'introduzion,e di oli i joda t i 11 cll o spet·o vertebrale, fenom eni morl1u&i ro n ro; isf enti il più delle volte in fatti· di irr itazio ni m eni11g·ee (meningiti asettiche) car att eriz za te da cefalea , ip·erterrrùa, dolori radicolari , pares tesie, modificazioni umorali d e] l;quor, ecc. \Denk, Scl1n1idt, Wàrten1be rg·, SJ1arpl', Schafer , Tromner, Stolzner, Holzner, ecc.) . 11, nrono per sino de ~critti casi di' n1ort e a seguil o d e ll ' i11l roduzione di olio jodato 11 eJlo ·pcco ve rtebrale (Denk, Albrecht, Ho·ff) . In Italia Dergon zi (cc Sulla reazione meningea dn o lii joda ti ». Riv. di Pat. Nervosa, volu111c \J. .II: 1933) a co11ferma di possibili incon' enienti d e lla 11tielog rafia cori olii jodati, desc.. rive il caso di uri giovane che, dopo l 'inie zione nE>lJ o speco vertebrale di lipiodol , ebbe pa raplec ia, J)arali si del r etto e d ella Yesrica e n1 or te due 111esi dopo la puntura. n1 entre al I 'at1t opsia ft1ro 110 trovati i 'S egni di un pro .:cs." iu fì a 111n 1al orio cronico delle n1-ening i. l\ecc nl f' m cnte Fun1arola ed Enderle in lin lll' or o ben e clocl1n1entato (Radiolog;n f't.1 edica; i1 oven1J)rc 193'2), raccolg o110 r asi di intoller a n za a seg·uilo d cll 'introduzion·e di oJii joda ti 11 ello ~ pn zio s ub-aracn oideo e dallo studio d r i ca i l)fO})ri e d ella letteratura, come dalle r icer cl1e sperime11tali da essi eseguite, i d etti a utori ro ncludon o che i prin cipali fattori deg li in convenienli ~eco ndari alla introduzion e di oli o JOdat o. , on o rap presenta ti qualch e volt:-t d a 11 'a1i0 n e n1 ecr<l n i ca dell 'olio jodato eh~ 1

581.

au1r1 enta i fenomeni di con1pressione già esist~ntr. , qualche altra volta dalla costituzione cl1ìn1ica stessa dell'olio jodato o dalla sua t.ras forrnazio11e in prodotti saponosi inglobanti le raùil~i e<l i l rnidollo spinale. Per tali consid erazioni la es1)lorazione mielografica deve essere riservata ai casi di reale ri.ecessità, come giustamer1te suggerisce anche Bertolotti, onde evitar e che l'azione irritante del lipiodol, possa a lungo andare determinare dei processi di n1eningite asettica circoscritta a livello della zona in cui esso viene ad arrestarsi. Per cercare di ovviare a tali inconvenienti qualche autore sta studiando il inodo di sostituire l 'olio jodato con altre sostanze opache ai raggi X e fra queste, in particolar modo, il thorio colloidale ; ma l'impieg0 di tale sost.a nza (anche io ho avuto occasione di esperime<ntarlo in un caso; (Lucherini: cc La radicolo-n1ielografia col thorotrast », I~iv. Osp ., 1934), non si è ·d i!Ilostrato esente d.a :µericoli per il suo intenso potere irritante. Ora è noto che l'olio jodato introdotto nella ca,·ità sub-aracnoidea si riassorbe in maniera estremamente lenta; e si ritiene in genere che ir1 individui normali il quantitativo che con1unejm ente si introduce (da uno a due cc. ) i1npieghi tre o quattro anni prima di essere del tutto riassorbito. Nei casi quindi nei quali è praticato l'intervento operativo, l'olio jodato int,rodotto vien e ad essere naturalmente liberato ; ma ciò 11on succede quando, a scopo diagnostico, la prova lipiodolica dimostra col1'assenza di b locchi parziali o totali , la norn1ale pervietà del sacco spinale. Allora no,n potendo intervenire cruenterr1ente, ho creduto utile ed opportuno escogitare un mezzo pratico per liberare il lago spino-terminale dal lipiodol introdotto , arrivando direttamente in tale zona con un ago aspiratore. Esclusi senz'altro di potervi giungere con un ago lungo medi'a nte la puntura dal basso all'alto d ell'apice deì sacro attraverso il canale sacrale, per la ragioue che detto canale, come si ved e b ene nella sua sezione sag ittale, d escrive un 'ampia curva a concavità che guarda al d avanti e quindi rende in1possibile all 'a go di a rrivare all'estremo inferiore del cul di sacco spinale, ch e, come è noto , trova si a livello della prin1a v ertebra sacrale . (Ve di fi g . n. 4-). Ebbi quindi l 'idea di g iun gervi diretta1n ente a n1ezzo di una puntura perforatrice clella cresta sacrale, che come si sa , contin ua in bRsso la lin ea d elle ap o fi si spino e d e11a colonna lombare. E per pr a ticar e tale p un tura, n1i soa ser vito d ell 'ago d a punt ura es11lor ativa crea to dal prof. Eg idi per la per 1

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582

e< IL POLICLINICO

forazione del cranio. È un comune ago con punta ,analoga a quella dei trapani, munit,o di ma ndri11 o, che si inrJ:esta sull 'asse di un 1notore elettrico e ch e ruotato velocemente acquista la ca:µacità di forare l'osso. L'ago trapano è de] diametro di inm. I (Egidi : cc Ago da puntura esplorativa, perforatore del cranio», Policlinico; Sez. prat., 1932). Questa puntura è re~a indolore n1,ediante ]a semplice ar1est.osia !orale no,,-ocainica. La sede dell::l. puntura da me stabilita con esatt ezza per arrivare su]la porzi'one inferiore d el la go spino -tern1inale, corrisponde al punto cii 1nezzo di una linea orizzontale che riunisce le due spjne iliache posteriori-superiori. le quali sono sempre in tt1tti gli individui anch e grassi, facilmente identificabili (linea bi1

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[ANNo XLIII, Nul\1:. 13]

o:::itratto, si può ripetere la perforazione .ad un giorno o più di distanza, magari modificando di poco l 'altezza della sede d·ella puntura, ~ r 11za alcun pericolo e danno per il pazie11te. Io, come si vede dai radiogrammi che n10st.ro, 110 avuto occasione di pratiçare in Li tie casi (nei qual.i si rese necessaria I 'indagine 111ielografica), la puntura perforatrice della cresta sacrale, riusce11do a liberare nel primo ca. o pressochè. tutto il quantitativo di lipiodo] introdotto medianle u11a sola puntura. (Vedi radiogram1ni n . 5 e n . 6). Invece nel secondo caso, dopo una prima trapanazione, a mezzo c1eJJa qu.a le riuscii ad estrarre soltanto una pf.rte clel lipiodol giacente nel cu] di sacco ~pinal1 e, fu i indotto a fare una seconda puntura a cinque giorni di distanza dalla prima,

FrG. 4.

spino-iliaca posterior·e su11eriore). E ta]e Jinea vi:ene a passare esattamente fra il primo e secon do foro sacrale posteriore. (Vedi fig. n. ·I). IJo s tudio e la ricerca di tale sede fu da n1e cor1trollato in rip·etute prove sul cadavere e n1edi:.inte accurate indagini e sezioni :1n ato1niche. La tecnica di tale punlara é sempilicissima: dopo aver inr1estato 1'.ago-trapano sull'asse del rr1otorino elettrico, si fissa sulla pelle il pun1o esatto ed appena attraversata la cute ed il sottocutaneo, si arriva sull'osso (cresta sacrale) che l 'ago-tra1pano fora con facilità. Non appena si percepisce un senso di vuoto, si' è sicuri di e&sere penetrati entro il caI1ale sacral·e cd allora si arresta il motorino, poi si toglie il mandrino e si mette al suo posto una cornune siri11ga, con la quale si aspira la sostnnza oleosa mista a liquor. L 'aspirazione si con tinua si110 a cl1e non esce soltanto liquor li111pido. Tale puntura aspiratrice da me escogitata, è perfettamente tollerata dai pazienti e non provoca alcun inconveni·ente, rispettando, se la puntura è fatta con precisa esattezza, i n ervi della coda equina i quali vanno ad i1n111ettersi lateralmente nei fori sacrali. In caso che la puntura non riuscisse allo scopo , e il lipiodol introdotto non ' 'enisse del tutto

5. --=- (Caso I). Eseguilo prima della puntura perforatrice.

RADIOGR.

che 111i permise di liberare il sacco spinale da quasi tutto il lipiodol introdotto. (v-edi radiogramr11i n . 7, 8, 9). In tale caso, (co·m e si vede dal r.a diogran1n1a n. 9), 11on fu potuto ·e strarre i11tegra ln1ente il lipiodol introdotto, perchè con ogJ1i probabilità, essendo stata la mielografia fatta due mesi prin1a, il lipiodol aveva con1inciaLo a penetrare attraverso le guaine linfatich e perineurali ]ungo le raàici 11ervose. Tale ragione m 'i11duce a consigliare, se si vuole ottenere, come nel primo caso, la co1npJeta asportazione del lipiodol, di praticare subito dopo la lettura dei risultati dell'indagine mielografi ca , la puntura aspiratrice del lipiodol introdotto onde evitare che que sto infiltrandosi lungo le radi ci non possa es-


lANNO XLIII, NuM. 13J

583

SEZIONE PRATICA

sere poi più totalmente tolto. Del resto, an.che se la puntura non potesse riuscire ad aspirare sempre tutto l'olio jodato, sarà tuttavia ·di grande utilità, perchè servirà a liberare u11a gran parte del 1nateriale, diminuendo le probabilità di eventuali da11ni, pericoli ed in<·011venienti . A tale proposito accennerò che nei miei due casi 11ei' quali h o praticato la puntuta aspiratrice, il liquor estrat;to era misto a sosta~za -0leosa in gro5solana emulsione, che lasciata -e'\ ~è, in una provetta, veniva a separarsi in <lu·e parti : una superiore, torbida , ed una inferiore, costituita dalla sostanza oleosa opaca ai raggi X. (Vedi radiog rafia n. 10). L'esa~ne <lella porzione superi'o re del liquido, (dottor Patrignani) died,e; Nonne e Pandy: leggern1ente posilive; albumina, 0,20 per mille. Sosla11ze riducenti: diminui1.e al Fehling; sedi111ento: rari linfociti. L 'esame delJa sostan za o leosa fece ril evar e la pl'esenza di gocciolin e .:li gra~si neutri in massima parte, di pochi <:ristalli agl1ifcrmi di acidi grassi e di abbondar1ti a·1nmassi amorfi poco lucenti. Facendo

111entre gli amm as5i sopracletti non fissarono il colore. t\ isca ld ando una parte del liquido

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1

7. - (Caso JI). Eseguito prima della puntura perforatrice.

IlADIOGn.

)

6. - (Caso I). Eseguito dopo la puntura perforatrice della cresta sacrale. ·

RADIOGR.

8. - (Caso II). Eseguito dopo la prima puntur:t perforatrice della cres ta sacrale .

RADIOGR.

giungere sotto il vetrino copri-oggetti una goccia di soluzione un per cento di acido <>smico, il g rasso neutro si colorò in nero,

oleoso con acqua ed alcool, e ripetendo I' esame mi croscopico come sopra, gli ammas&i non si rinvennero più. l>er ]e proprietà opra


584

«

[ANNO XLIII, Nul\t. I3J

POLICLINICO »

IL

ri,levate a oarico del liquido oleoso, si può concludere che esso è in massima parte for-

Coglie I ' oc·c asione per dimostra1~e 1'utilità delle esplorazioni radioli'piodolica endorachidea nei tumori extradurali. In considerazione poi dei danni e dei pericoli che possono derivare dalla mielografia con - gli olii jodati sugg,erisce un metodo suo originale, già prat,icato su alcuni casi, per togliere il lipio·dol introdotto dal sacco spinale. Tale metodo è fondato sulla puntura fatta direttamente a me.zzo ·d·e ll'ago-trapano elettrico di Egidi, . attraverso la cresta sacrale, a livello della linea bi~p1ino-iliaca posteriore superjore. 1'ale puntura perfett~mente tollerata permett& di arrivare sul f o·n do del sacco lombare e dii aspirare il lipiodol introdotto.

OSSERV'A ZIONI CLINICHE LABOHATORIO ·BATTERIOLOGICO DE:LI.A

So:rvIALIA

lN MOGADISCIO.

'

Il primo caso accertato di infezione melitense in Somalia per i dottori G. ,

9. - (Caso Il). E·seguilo dopo la seconda . -puntura pe:lforatrice della cresta sacrale.

RADIOGR.

mato da sostanze grasse (gra so ne·u tro) ed in piccola parte da saponi (dott. Pat.r ignani). Ho voluto riportare ta]i dati del1'esame d el liquor misto ad olio jodato ·estratto con la puntura nei due casi nei .quali avervo praticato la mielografia con lipiodol , allo scopo di dimostra.ce come anci1e in tali iniei casi, l 'esame1 del liquor abbia denunGia to segni indubbi di irritazio• ne n1en1ngea. Ho ritenuto quindi verament e utile p er le con siderazioni da L me già ·espost·e, di prop·o rre e di a11plicar e dopo la esploraziollADIOGR. 10. ne mi·elografica, la puntura Provetta conaspiratrice della cresta aerale, te11ente liperfettan1ente tollerata dai paquor in alzien.t i, onde poter liberare quan to e olio iodato in to prima è possibile, il sacco basso. spinal·e dal li'piodol introdotto. I

RIASSUNTO.

L ' A. descrive un caso di tun1ore extra-durale decorso con una si11ton1atologia di nevralgia 'sciatica bilaterale. L 'esame d el liquor e sop:r.atutto l 'esplorazione mielografica permisero di stabilire. con certezza la presenza e la _sede di una compressione endorachidea . •

I

:MARIANI

e

B . BESTA

(1).

Riteniamo opport.u no rendeT·e noto il primo caso di infezione rnelitense in Somalia batteriologicamente accert.ato, non perchè esso abbia avute particolarità cli11iche o batteriologiche degne di nota, mia per la possibilità che ci dà di fare alcune considerazioni sull'origine del! 'infezione . I casi clinicamente sospetti osservati prin1a d'ora (Veneroni) non sono mai stati acccrtatr con la siero-diagnosi di 'W"rig·ht o con l 'c1nocoltura. Nel caso che descrive;ren10 non solo l 'ag~lu­ tir1azione è ~tata po~itiva, fatto che per la n1elitense non ha grande valore come per altre infezio11i, giacchè molti sieri normali e patologici (tifo esantematico, febbri tifoidee , tubercolosi, tularemia , suppurazioni ecc.) posseggono coaglutinine pel melitense (Puntoni) rna è stato possibile isolare il germe dal sangue con !'emocultura. Riassumiamo br·evem·eirlte la cartella clinica u11endovi alcuni dati che possono servire a chiarire l'origine dell'infezione. F. L. a. 40, èla Ale sandria. (.;f[iciale Bande 4\rmate. Nulla nell'anamnesi famjgliare e per. onale remota. T.rasferito in Colonia nel marzo u. s. rla Milano dove da qualche tempo prestava servizio, ha raggiunto quasi subito la sua destinazione a Fer (Alto Uebi-Scebeli , versante destro). Jn patria non ha avuto contatti con ammalati o convalescenti di melitense nè co11 animali sospetti per detta infezione. Non faceva llSO di ]a lte e burro crudo e ·scarsamente <li formaggi. Il séttore presidiato dalle Bande Armate all~ I

(1) Sotto tenente medico di co1nplemento.


f ANNO \LIII, NuM. 13)

587

SEll ONE PRATICA

sua dipenclenza erai abilato cla in<lige11i clediti alla pas lori zia (pecore, buoi, can1melli; . Il pazienle n on h a avuto cl1e contatti i11dire lli con detti animali, attraverso gli indigeni. A11cl1e ir1 Somalia non h a fatto u so di lai.t le e burro c rudo, scarsamente di forrr1aggi ; i cibi in scatola (verdure, frutta , burro, ecc.) p ervenivano dal1'Ilalia, Kenia, India, Giappone, ecc. essu n bian<:v co11 vive11 te col paziente h a avuto manifes ta zioni cliniche riferibili alla rr1eli tense . Le prime manifes tazioni clinich e della m al attia coitsis tenti in cefalea, modi co rj alzo tern1jco se roti~10 ed inappelenza, riso1gono al 24 lug lio u . s . Dopo qualche g iorno 11onostanle cure cl1ini11ich e la lenlperalura h a raggiu11lo i 38°-38°,5 alla ·sera , mentre nelle prin1e ore del mattino non s uperava i '.37°-37° ,5. Aggravandosi lo s lato gen erale, è s lalo invialo il 4 agosto all 'Ospedale Militare De Martino di ~Iogadiscio. E. O.: Costitu zione scheletrica r egolare, n1ucose pétl lid e, coscienza integra, polso rit111ico , 80, teu1pernlura 40°. Nulla a carico rlei vari siste111i ed -0rga11i, n1i lza e fega to 11011 palpa}) ili. Estune di lOJboratorio: Lrine · nor111ali, n cga liYa In ricer ca d el parassi la n1ala.r ico e <leJla spirocl1et a della ricorrente nel ·sa11gue periferico, agglulinazio11c prr la B. n1elitcn se e Bang p ositiva (1/ 360), c 111ocollura positiva, (vedi pi"L1 a van li). T. . o s lalo generale si è m anlen ulo inYarialo p er ~1ui11di c i giorni . B comparso in seguilo una fari11gile g u arita in 6-7 g iorni . AlJa fi11e cl el ine e <li ag·oslo si è a ttenu a la la cefalea, din1i11uita l 'anorcs~ia, 1)ersislendo l 'ast e11ia. !11 ques te co11cli7.io11i è s lato imbarcalo per l 'Il alia il 7-9-1935. Il Jlolso si è ni anlenulo raro per lutto il p eri odo dcl la d cgen La, r ela t j, a111en le alla lemperD I ura ( ' erli g r afica),

L 'itlo11LificAlzione del gern1e i ola lo è ~ tat a fai la con1e segue: f)a e111orultura in brodo co1nune (2 goccie --,an,gue in 10 cc., 2 cc. in 10 cc., 2 cr. i11 300 cc. ) chP dopo 6-7 giorni di tern1ostato a' evn da to esito a sviluppo (fio cchi bianco-g·rig iasl ro g·rossola11i al fo11do e lun g·o le i1arcti ) ~i è pLJ · ~a la un '.an sata di b·rodo in ag·ar cl1e <lo1Jo 18 ore di termostato l1a i)ern1esso di osstrva1e 1>iccole colonie grigia t re, roto11de, li~ se ie, co~ ti tu i te da n1icrococcl1i all ung·ati , ~rar­ stJ.111on Le co]orabili , gra111 11egatiYi , doLal i di suli i11ovi1n enti Bro'''niani. Caratt eri colturali con1e i1er la B. n1elite11se. _\.tlivilà biochin1iche (gluco io , latt osio, "accaro io, maltosjo) n essl1na. f\ gglulin abilità con siero ag·o·Iutinante, la B. 1T1clilense (I . S. !\il.) al titolo 1/10. 000, positi'a 1'12.000. Prova dPll 'idrogeno ""'ol forato, . en1inando il ce-1Jpo stil terreno di Sta fsctl1 , positiYa 11er la B. n1elitense. Prova della batteriostasi (terreno iden1 . e. ~ -) l)OS iti va per la B. melitense.

11 ce1J110 di B. Bang cimentato si è comportalo corr1e la B. bo, rina verso la tionina e con1 e; la B. suina verso gli altri due colori. .

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C. in esame C. mel. lab. C. B ang- lah.

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melit en e. ~. La prova dell 'idrogeno solforato, della batteriosta -i e dell 'areobiosi sono consigliate da l)untoni per la diagno~i dif fere11ziale tra i I 11l elitense e le altre brt1 t elle (bovina e c;uina).


:388

«

IL POLICJ_lNICO

.l\bbia11ìo perta11to classi fic.ata la brucella isolata con1e una 111eliten se . J batteri 1Jiara111,e lite11si ed il tul.are11se 11011 sono stati p1resi i11 considerazione n ella classificazion1e per l 'agglutina bilità ad alto titolo con siero agglutin,a11te la B. n1eliten se, del ceppo i11 istudio.. Quale è stata l'origine d ella malattia P Con i dati a 11ostra clisposizione no11 crediamo sia vossibile 1Jrecisare il mo111e11to infettante 111.a solo prospettarne alcuni come probati~i. Inf'. ezio11i da Brucelle negli ani1nali domestici 11on so110 statr, d escritte in Somalia (Croveri). I_,e in11Jortazio11i di questi ultimi mesi rotrel)b.e ro far r11utare il g·iu,dizio per l 'avvenjre . Ag,giun g·endo in oltre ch e il nostro pazi ente rton ha av uto contatti con animali, non si è a]jr11entato con latte o fo1·n1agg·i fre scl1i di prodnzione locale, i1on p ossiamo ritenere n1olto 1n·obativa questa fonte di infezione . Il cont.~gio interun1ano b en difficilmente si potrebbe a111mettere. escluclendo la }Jresenza di portatori sa ni bianchi , perchè quelli che vivev.a110 a contatto diretto o indiretto con il pa· zie11te no11 l1 anno sofferto in Patria di n1e)ite11se n è hanno avut o in C~olonia disturbi r iferibili a questa n1alattia . Quanto agli. indig·e ni ln m eliteri se non si i1uò esclud erla enz 'a ltro, pur no11 essendo n1ai stata descritta , a.a te le d1 ffi coltà cl1e si incontrario n el I ' accerta111ento d elle malattie infettive in g·en er e in qu1este region i, pre.-so le popolazioni locali spesso non1adi; d'altra ])arte t e11uto conto d ei rapp·o rti fra indigen i ed anin1ali don1estici (vita n eg·li stessi amh·ienti , alin1e~nta zione co11 latte cru do ecc.) e n on an1n1ettendo un 'imn1unità di r azza, ne r ite11iamo l 'esisten za molto dubb1i a. Sarebbero a questo. pro1)osito di grande utilità ricer ch e sist ematj ch e s.p ecjalmente so1)ra g li .animali , n1 a JJer ora al111euo ci è imp,o ssil1il e i11traprend r.rle. l T11 'altra i potesi cl1 e può esser e 111essa in di!3C' U6 ione è que lla di una infe·z ione latente da q11attr o o 1}i1ì m esi, r l1e ci indurrebb1e a ricer car e 1'origin e dell a n1a lattia in Italia. Jn lin ea t eorie.a n on è possibile es]uderla a priori. La n1eli ten!'P è attu al1nente en den1ica in Italia, così cl1e anch e seinza poter stabilire lln r a1)porto diretto fra la font,e di infezion·e e l '&111malato, non meraviglia il tro·v are casi di rnelitense in individui n e'i qùali non è possib.jle s tabilire n1ani fPst.an1e11te il momento infettant e . llite11i an10 pertanto nor1 poter p·r ,e cisar e l'o ri g ine d el] 'infezione e quindi solo pros11ettìa1no tra le vari r. pos ·ibil ità cl1e si tratti o di un C<lso a uLoc ton o o di un in dividuo portatore di Brucelle Pnza (portatore sano) o co11 li evi ~!'i1nj disturbi ( forn1a a111l)uJ.a toria) n el quale, 1

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[A NNO

XLIII, N·ul\1. 13]

})ler cause occasional i (can1bian1ento di am]Jie11te, fatica, ecc .) la 111alattia si ,è resa cli11i ca111e nte evidente. l\IASSlJ ~TO . • Gli a ut.ori 11a11110 descritto il pr1n10 caso 11atleriolog ican1ent.e accertato , di n1elitense in So111a]ia, discutendone l 'orig ine.

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NOTE E CONTRIBUTI Continuazione alla '' Dottrina costituzia· nale della motilità,,. Dott.

GIANNINO

CoN TE.

Jler con1pletare lo studio s ulla Dottri11a cr e<lo sia utile 1'esan1e cl e i seguenti tre pu11ti : I ) rapport o con la legg·e inorfolog ica di

l)e

(~ io,ranni ;

2) siccon1e

portar11·e11to subisce l 'inf luer1za cost antf' , non rego lata dalla volo11tà , (l 'u11a serie di fattori fisio1)a tologi c i, present crò u11a s1Jieg·azio11e sul i11eccanj sn10 di qu esta i11f]uen za; 3) g uidando111i con lo scl1en1a, far ò, se n o11 pr.r og ni n1-al.attia, aln1eno per ogni g rup1)0, · la d escrizion·e d elle caratte risticl1e n1otorie. c0st1tl1er1Li la sinton1at olog i·a differenzia le. il

I?apporto con la lPgge morfologica di De Giova1irii.

I. -

La r elaz io11e sch en1atica è ch e : a) i tj!Ji: dinan1ico e statico: corrispo11do110 al n or111otipo; b) il tipo agitato: corrisponde alla i)ri1J1a con1bi i1azj o11e; e) jJ ti1)0 tardo : corrisponde a lla pri111ae terza.


[ANNO

\LITI, :Nui'r. 13]

SElIONE PRATICA

.)89

ci) iI ti1>0 1)esa11te: corrispo11de all a Lcr za. ftinzion e e ne inler1)reta il 111ecca11i ~ 1110 ; co111e Que La r elazio11e 11on è solo teori ca e cJ1ela fi siologja è . trettan1enle lega ta a]l 'a11atoJ11ati ca ma è en1ine11 te111en Le pratica 1>er r h è 111 ia , tanto ch e non ·i J>uò lJe11e . ludiare 1'ele prcrogatiYe n1otorie d 'un qualunque j n<li- sa tto fu11zionan1 e11to d 'un oro-ano . enza a\ er· ' iduo or10 l ) l'0 porzionate alle qualità i11 orfo- i1 e 1Jri111a esa111inata la J)rer isa n1orfol ogia, logiche e 0111aliche clel .n1edesin10 , i11tcn de11- così divi e11e logica un 'a lt r ettanto strel1a uni odo q uc-: ~ I e q1ta lità come ca1)acità e forza n1 u- 11 c fra J.e due dottri11e. ~co Jare, co111e arn1onia o disarm onia di fo,rn1 e, Nono~ta 11te que . . la ir1ti111ità ùi legam i :'Ì J'.lOscon10 possibilità di sviluppo e di energesi n1 0- ~n u o ri contrare d elle di f'rgenze co111e ller es. loria; a vrenLo cosi con la }Jerfezione son1ati ca ur. ecti1Jo 111orf0Jogi co i>uò essere trovato sa no e inorl'olog ica (nor111oti1)0) il i)o_sibi1e v ilUJ)- .all 'esan1e clinico i11 e11tre invcre un normo1) 0 d ' u11 ])Ortan1ento armonioso, l)er cl1è la pretipo inorfologico 11uò ap1)artenere ad un gru1)clrl I a perfez ion e presup1)one anzit11tto l 'equi] i11u motorio })alologico e qt1ir1di affetto cla u11 a hri o fra le 11lasse n1u scolari e pern1 ett c u11 ]1arliLola re forn1a 111orbo a. Que t e però ~ono g iuoco co I anten1e11Le controllato fra gli an- diverg·er1ze facil111ente cJ1iaribili e, come t ali , tago11i .. li ; di1nodoch è il normotipo farà rapo r i. ultano anche ~ oJo a1)1)arenti; infatti , quana Jn e tipi n1otor1 11orn1ali ch e so110 il dina- dG si co1i. idera che la le.g·ge n1orfolorrica J10n e 111 ico e Jo s tati co. i1111anzi un i11div'iduo d 'u11a delern1i11ata coGli cc li1)i 1norfologici-son1atici co11 le deYia- , tituzio11e e per queuta co. 1ituzione olo n1ag· 1.joni in errcsso ed in difetto e con i loro ' 'ari g iorn1e11te predispost o ver o u11 ti1Jo n1 or])oso, di :-.<1ttililJri s i 'ol gera11110 ·verso una ca ratte- mentre la dollri11a r11otoria d e crive l 'effetto ri :-:t ica inoloria pro1)orzio11ata co11 le loro })O~· s i.e o d 'u11a causa b·ene i)ecifi cata, diven tar10 s;bilità e devinta i11 ra1}J)Orto alle v.a ri e di . ar- cl1iar1 g li eventuali contra . . ti s ul terreno p,r a11 to11ie: co~~ il J11acrosplan cnico, Larcl1 iato e · tico ; })ercli è una 111aggiore lJredi posj7.ionc g ro~so, i1tai po1rà ]JOS edere una. n1otilità agilt~ verso u11a data malattia , non signifìca cl1 e ] 'in r celere , 111e11tre il n1icrospla11cnico. i11orfo·dividuo del)ba n ecessaria111ente an tn1alarsi di log ican1'entc (lebole ed esil e non ]JO.. sederà i I quel morbo J>er il qual e è ]Jr edi posto, inenc.liuan1i~1 11 0 co ~ la11Le di un ti1Jo norn1ale. tre una qualunque for111a J)ato]ogica I)UÒ colc:o11ti11uancl o llello tudio dei rapporti fra [;;re a11cl1 e una J)er ·ona rnorfologican1ente le due clol Lrine i constaterà qt1anto si co111- Jier ft. . lla e qua11do il i11ale e i ·te in un i11diJle n ~ir1 0 a vice11da e quanto l 'una ia legata viduo, i co11 ~ 1 atera11110 e1n1)re le tir1icl1e 'a:t Jl 'altra. riazioni del portan1 e11to cJ1e lo caratterizzano . La legge 111orfolog·ira trova la rag io11e dell a I contrasti p erò n 011 i11firn1ano i] Yalor e 11ra~pc c i a lc 111orbililà i1e1la speciale m orfologiu 1j eo delle due dotlriu e, nia di111ostrano 50 lo de ll 'ìn cli' i duo ; 111a questa speciale morbilità è cl1c. Jr. n1r;desin1e ·i con qJe11sano a vice11da e solo j)resu1>11osta possibile, non i11 atto, è olo Cft C }t) studio del]a lì10tilità porla un lJ OiC-· 11ole11 zialc, 11011 atti ·van1 ente funzionante; J'in- ,·ole co1111ibuto .all a clini ca costituzionale in clivicluo cli e a})parti ein e ad u11.a det ern1i11ata fil'.ai i\O Jt.: (_lU:l lltà so111aticJ1 e e 111orfologich ,. . co ntl}in azion e d1111oslra solo di esRer e j)recli - rl 'un indi viduo ve11gono a nali zza le n el lor o di~ p os l o , Ilii1 <li u11 altro , ver o la n1alatlia o na111i .. 1110 e n ella loro e pre, ~ io11e atliYa 111en gru 111)0 patologico, di cui riYe t e la costil u- tre l 'interes ato è preda cl 'uno S])ec ifl cato ti110 zio11r n1orfologi ca. La legge 111orfologica è u11 11alologi co. 11c' r·orne l 'a11a to1nia della n1orbi1ità , e con1c ~ -- .1leccanismo seco nd o cu i i fa ttori fi si otale n e descrive solo la forn1a. patologici cl el erm inan o I e va ria::.i o n i n io l occonclo ] a dottri11a costituzio11ale 111olo ria rie del porta,11ienl o. la sper inl e 111orbilità di eia cun indiYiduo 'ien 1\J(·i fJri111 0 .. tudio 11 0 . or' o lat o su ql1e,to e~1 lrcs. a da quella fi sio11on1ia i11occult abi le j.H1n1 n , parland o di in f]u cn za sullo ~ pi rit o, di e l1e è il l)O rlan1 ento il quale 11a la su a cal1.. a J1<' llc dc' iazio11i psico-111otorie l)Ortate da t111 n·tecca n isn1i -varial>ilis i111 i e di ceYo ell e la 'apnrticolarr .. lato patologico; quì 11on i 11a ~ol o riéi :'iOJt i' del f10rlame11 to J) UÒ e .. ere d o' u ta c.l la c. 1)ressio11e d 'una pos ihilità 1)atologira, 111<\ ~ lati irritatiYi e d Ppres .. i' i 1}er la Jlr PO<'<' ll}Ja zione e la in stabilità d 't1111ore, hc i] d eco r~o l 'a t.li v il ~\ ' e ra e i)ro11ri a d"u11a n1 alat1i a , la q uaJe al l ra cr so a Yariazioni n1 otorie l1en(l cn- <lei} 111ale conduce cou . . è e detern1in ata da ral teri zzale e prati cam ente clin1ostrabili fa ri- allerazioni dei ce11tri 1)sico111olori con origint a) diretta u] le i11 alal t ie dr 1 sisle111a 11er ~allare l e suf i1ote fi sio1Jatologicl1e. cl1e di ct1so iii ra. o co"tituiscono ti11i allretta11to })c11e ,· o~o; l>) u111oral e n e(l'li altri ~l a ti J>a tolog ici ; d efi niti e defìnil1ili. La dottrina costitt1l ionnl r e) e i)er e11tra111 l1i i g rl1 p1li ~otto il aioco 111oloria è co111e la fi siologia . cl1e ~ tudi a la 1

,

1

:


590

<C

IL POLICLINICO »

importanle delle condizioni psichiche sen1pre d eviale in o,g·ni malattia e cl1e si riassumono r1ella parola sug·gestione. Quindi le variazioui motorie in patologia sono dovute a un doppio m eccanisn10: a) 1Vlateria1e : per il perturbamento delle condizioni <li salute derivanti dalla n1alattia stessa; b) Psichico: per le osr.illazioni e ripieg.a 111e11ti del]' a1timo consegu·e11ti allo stato patologico. f: chiaro il 1necca nismo materiale originante la variazione del portam·en to, perchè ogni rnalattia _pesa sul fisico dell 'individuo, cau~u 11done una debilitazione co11 stati febbri]i continuati, co11 anemie prolungate, con conclizioni cach·e tizzanti e procurando fenomeni d.i erezione nervosa o di depressione. l\fa il rneccanismo rr1ateriale determinerà un quadro generi co della variazione m otoria suddivisibile in pocl1i gruJ)pi comprendenti un grande nurr1ero di tipi patologici assomigliantisi negli effetti e quindi di poca importanza pratica. I risultati del m eccanismo materiale serviran110 piuttosto da stimolo determinante il fenom e110 psichico; il quale diventerà il riflesso della J.'eattività individuale estremamente c.aratleristica e va.r iabile secondo la persona interessata e secondo la qualità del male. Ho tletlo cl\e1 i fatti psicl1ici di :rreazione, azi onatori del meccanismo spiritual·e, si riassumono n ella parola suggestione, cui aggiun go l 'autosuggestione, J.e quali, portate nel ca111po fisiopatologico , sono il prodotto della interpretazione e della valutazione più o n1eno esag·erate e sbagliate date ad avvenimenti del rLostro organismo. .Sir:con1e 11011 esistor10 suggestione e autosuggestior1e ser1za uno stato emotivo antecedente cÌ1e le pron1uova, così si deve concludere che es5e sono lo sbocco cui giurige l 'individuo t1r11ano solto lo stimolo, sia pur lieve , ma cost.antP.. d ' un ripetersi d'emozioni , 'le quali, f;Ommandosi, finiscono col costituire una vera B !')fQpria costituzione en1otiva; questa si· mostra all'osservatore con variazioni del portamento caratterizzate da segni (Laumonier). Fisici: aumento dei riflessi tendinei, cutanei. e pupillari, l 'iperestesia sensoriale con rear.ioni motrici vivaci, estese e prolunga te (m imica e voce.), lo squilibrio motorio, i tfter11ori delle ef'tremità, l 'impotenza motrice Lransitoria ecc .... Psichici: l'impressionabilità, l'inquietudine, l ' instabilit~ . l 'ansietà, l'impuJ sività sotto for111a di stati continuati e di parossismi alternali o associati a costituire un substrato pern1anente e un terrenp sul quale si sviluppano le si11dro111i e111oti ve; la tin1idi tà, g li scrupoli; 1

i .-\ NNO

XLIII,

Ku~r.

13]

i1ei casi gravi la r11alinconia ansiosa e i deliri cli ipocondria e.cc.... Passata la primissima impressione portala dalla inalattia .e traducentesi i11 stupore o dolorosa sorpresa, .andrà lentame11te o veloce111ente stabilendosi una particolare stimolazione emotiva speciaie per ogr1i morbo, o do'Vuta alla di.f~erente sinton1ato1'ogia soggettiva, al tipico decorso d 'ogni stato patologico, a i regirr1i di vita e dietetici imp,o sti peir ogni caso. La stin1olazione emottiva sarà necessarian1ente continua per tutta la durata del male costituendo ne 11.individuo interessato quello stato e costituzione ·emozionale, dei quali ho fatto accenno più indietro e che trasformano il malato in un suggestionato; avverrà così u11 inuta1nento radicale nella esistenza psi·c hica e Hsica del malato, per il quale non sarà più la sua sola reale personalità ch e parlerà e agirà, ma quel nuovo io , più o meno incosciente, t:orn1atosi dallo stato patologico; la malattia stessa vivrà n el contegno psico-motorio. J~d ora si de,,e trarre una logica conclusio11e : essendo per ogni n1alattia differenti i sintomi , il decorso, il regime da osservarsi, è r1aturale che altrettanto diverse debbano ese.ere le sti1nolazioni emotive e variabili quindi le reazioni riflesse del portamento il quale diventerà con1e lo specchio fedele del male sofferto; così avren10 altrettanti portamenti secondo che la reattività si svilupperà su un terreno ar1sioso, di paura, di ang oscia, di repulsione, di indolenza, di in1pulsività ecc. ~ eco adunque ch e, non solo sarà possibile dis1inguere i ti1)i motori in grandi gruppi con definizioni a linee generali, ma anche penetrando la singolare psicologia individuale, si 1)otranno descrivere i vari portamenti secondo gli sch·e mi esatti d'una netta sintomatologia d 1fferen.liale. Fu appunto , studiando le particolarità reattivo-emotive ver ogni sing·olo stato patologico, c ]1e mi divenr1e possibile un 'esatta descrizione l)en differenziata, quale andrò espon,e ndo. ~.

- Caratteristiche del portamen,to costituenti la sintorriatologia differenziare.

1) Dinan1ico e statico. Secondo la definizione riportata nel primo studio, rappresentano il normotipo motorio; rr1a in pratica, anch·e se si tratta di individui con caratteri morfologico-somatici perfetti, trovjamo tipi che si avvicinano più o meno all 'agitato e al tardo, perchè esistono certamente persone perfettamente sane, ma quasi nessuna ve n' è di fisiologicamente perfetta. L'esattezza ed il valore della dottrina motori.a si dimostrano appunto n el sapere penetr.a re in qualche irregolarità anche nei tipi


[AN ·o XLIII, Nu~r. 13 i

clinica111e11te sa11i o i11 quelli con1pre::;i nella nor111alità morfologico-son1atica, i quali risulteranno cl 'essere inalati della vertiginosa vita attuale e vittin1e prese nello svolgersi sussultante del prog·resso odierno. Risalendo l 'esani e clinico potremo constatare che si tratta per Io l) ÌÙ di . lievi disendocrinie e di deviazioni i1~rvose a sai sfumate, non patologi~he , i11a logicarr1eu te i1eppur·e consid·eTabi1 i fisiolog ich e. In pratica 110 osservato che: a) il dinan1ico 11a spesso alcuni spunti di i1Jeratti vi là motoria e n1imica riferibili a eret i~n10 nP.rvoso da un t erreno ipertiroideo o ipersessu~Je. P s icologican1 ente sono individui cJ1 e prenclono la vita con impeto e con entusiasn10 e ra1J1)re~e11tano il prototi110 moderno • e giovane. ù) lo lalico dimostra i;asseg·geri aspetti di i uclolen za n1otoria e di ji1d i fferenza mimira; neg li individui co11 qu eslc caratteri tiche lio l rova i o uno sfo11do n e11rastenoide con s 111J111 i cli 111alincon.ia. Psicologica1nente son o i Ga lcolatori della vita , i camn1inatori d ella via lli meizo, sor10 coloro cl1e ai1no se111pre sceg liere 1a cosidetla giusta n1i ... t1ra. Co11clt1dendo p er an1bcdue: sono i d etti u ps-eudoa111111alati » del nostro ambulatorio , affetti per lo più da funzionali sn1i cardiaci , ])er il dir1a1ni co , gastrointestinali per lo statico. 2) Agitalo. Corrisponde al n1icrospla11 cnico, con nole t1101 ori e in costanti di agilità e celerità, con portamPn lo f)gitato , non rifles!:)ivo. fantasioso i1 ella coloritt1ra dei concetti , esagerato rL pett•> lo sco110 da raggiungere . • J~cco le rr1alatti·e che secondo le n11e osse rvazioni 110 trovato apparte11enti a questo gru 111;0. 1

A) l\lalatlie febbrili acute. Agitazio11e di stratla fi110 ad e~sere addirittura asse11Le. Que to con1portame11to è logico, ~)resuppone il delirio o un parziale stato delirante, q11ali si hanno sen1pre nelle malattie febbrili acute. Ho osservato però che l'agitazjo11e distratta d el polmonitico può essere aln1eno in parte ricondotta n ei limiti della coscienza, nlentre quella assente del tifoso rin1ane en1pre tale. !~)

,593

SELTONE PRATICA

ìpcrt;roidismo.

Agitazione con in1n1ag·inosità fant a ~ ti ca ed c~~~erc.,ta, ch e ing randiscono sempre l 'in11101" tanzn dei co11cetti espressi colorandoli a dismist1r;~ ; 111in1i<'A iµerbolira portata alla n1a~ 5j111a e trinsE>cazion·e nei 11oli oppos1i d ella g ioia e cle1 dolore; chiara incapacità di g iu sta • n11~u ra.

Qt:.E~· l a

1naìattia ci forni sce davvero il capolista del tipo agitato eziopalogeneti ca111 e11Le spiegato dalle funzioni della tiroide. C; lrripol p, 1i za sessMl e psichica. .J .\gilazione immaginosa e fanlastica , 111a incostartte, in n1odo ch e a periodi Yicinissimi l 't t c·l1~n·u.· rr1otorio e mimico ha in1provvisi arte~I i ùi assoluta indifferenza. Questo gruppo va preso unito al precedente e r1ei casi puri se n e differ enzia per gli arresti sopradescritti , i quali , secondo le mie osse rvazioni, rappresentano uno stato di preoccupazione e interno tormento dovuti al fatto cl1e, specialmente n el sesso rriaschile, è granrl·en1ente sentita la irregolare funzionalità ses~uale .

l)J Precocità sessu(Jl/.e e permane1iza della frin,zione ollre ì, ·età cl ella e? ecaden::a fisiologica~ Agitazione fantasiosa e distra1 la: la mimica i11otoria no11 accompagna ch e con fati ca iI concetto espresso. Osservando gli rndividu i di cruesto g ruppo , si l1a }'j mpressio11e che essi seguano costanten1ente un 'imn1agine int erna, la quale per lo più è sessuale; infatti l 'appetito sessuale conduce alla for1nazione di fi g urazioni promoventi il d esiderio , donde la disl rnzj one e l 'i11 coordinazion e. f :)

, j 11 ernia

e linfatisn1 o.

Agitazione in roordinata e irrequieta , con 1;orLar11ento ch e 11on è iperrr1otorio-espressivo , u1a solo ipermotorio, sembrante mosso da incapacità di moderare la min1ica ed i gesti, µiutLosto ch e da una forza intellettuale. Qui11di al contrario d e]] ' ipertiroideo, in qltC to gruppo la motilità non è jntelligente, r1P integ rativa del con cetto espresso, ma qui jl l)OrLamento Pd il discorso battono due strade che non i sommano mai. l11fatti gli anen1ici ed i linfaLi ci sono quasi se111 pre di scar .. a intelligenza ed anzi si accon1JH1 gnano spe~so all 'adPnoidismo , il quale flanr.egbia in olti ssi1110 le facoltà intellettuali. f ) Tbc. nella fas e iniziale o in quella più ac11fa.

Agitazione irritata con n1otorietà mimica offe ttata ; la note\1ole agitazione del portan1en to dà l 'in1pressio11e di una protesta e d '11na continua irritazione d ell 'animo , n1entre la 1110torietà mimica, sen1pre esagerata, non è spontanea, ma sen1hra fatta appo ta per nascontiere una , esif. Lente, reale d epressione intrrna. A que to con1portamento h o troYa1o qt1e ta ~piegazione: i n1alati di t11ber colo:'i tendono a JJ1ascherare il loro stato patologico ostentHzion e ed a ffettazione --; inentre lo . 11irito si ri·b ella contro il n-t ed e~in 10 e~ trin,c canclosi co11 l 'agitazionP. e irritazion e del portaJJ1 e nto .


594

«

lL P OLICLINI CO

(;i 1\l alai I ie J el cuore e della circolazione esclll-

sa l 'a rteriosc[,erosi dell 'adu lto attem zJato e quella sc11ile. 1

1\ gi tazion e a11 io ... a e a rig·osciosa; il l)Orta 11le11to è as ·ai car a tteristico essendo i1)ern1 olorio i11 111odo tormentoso , n el qu a le ... i legge di voll a in v olta p aura, t error e, curio i1 à a11. s10 a. G li a111n1a J.a l i di quest o g ru1)JJO 1n i l1 a nn o se111pr e d a ta 1'impressione di vo]er e inter1Jr et~tre lo -tato lor o presente e di vo ler precorrer e il fut·u ro ; studiar1do le rag io11i di que to co11tcg·110, h o cr eduto di trova rle n el d ecor o stesso d e l n1ale, il quale n e lle crj i , a n g ino ti1·l1e o asn1a tich e è veramente ang·o ci o~o e an~i u ·o, rl a ndo en azione di cc n1orte v ici n i-'\ n a l r>azient (•: q11ir1di questi anch e durante i pe ri ud i cli sosta e di b e11es er e, vive o tto u11 i11c ubo e lorrr1en lo .

lf) JJsicosi m,an.iaco-esaltcitoric. Ao·itazio11e scom1)osta e n ote vol111 ente cor eoo g·r:-\ flca; le car a tteristich e di c1t1esto g·ru pµ·o no 11 sono faciln1ente d escr ivibili , rna ] a loro -esag·er.az io11.e è b en e co1n pren sibile per cl1è l)art e d a u11a i111portante d eviazione cer ebra le; il })Orla n1 ent.o qui si disting u e 1)er la assoluta ir reg·olarità ed i11 roer en za e per la i11t1t il e e~u­ b f" ranzn.

I J ili ascolinism o. Ag·itaz ion e d ec i a ed inc isiva con s1)iccata clurezza; qui h a valor e sopr a tutto il n etto contr<tslo col sesso e d in fa tti la inci i'rità e la <lurezza 111i1n ico -motoria so11 0 c1ualità d el se,, o 1nascl1il e. 3) T ardo . ( :orrispo11de s ia a lla i)rin1.a cl1 e all a t.erz.a comb·i naz ion e di D e Gi ovanni: Ja n1 o tilità è larda ed i n1pa cciat a , con por tan1e11t o n1a n canl e cli di involtura; i11'entre il g·e t o e la mimicc, 11on color a n o n1ai a l1ffic ien za il con celto e j)r esso; m olto s1Je..,so in c1ue to g rupv o si l rov~ 11n i11 dividui ch e sen1bra110 ._ eguire ,,' 16 c l1e i1e nsrt n o e n on riò ch e dicon o. È la categoria più r icca di rnp])r e en tanti , che in ba e a ll e i11ie o , er vazioni 11 0 dis tin ti CO 'J :

a) l1)otir o idi sn10. T a rd c.·zza incolo r e con portarn ent o indiffer en te verso I ' a111b·iente e t alor a cor1 .assu nzio11e di as1)e tti cr e tinoidi ; la n1in1ica e.s1)r essiva i 11.:\n ca o è priva di intellig·en za , me11tr·e tutta la nloLilità se111bra con1e a uto111atizza ta. Qu e~ l o co utegn o è spiegat o da lla liJ)Ìca f\ u1zione rlel la ti!'0ide. b) A<ldi '011ÌSI110. Tardezza co111e . . e l 'i11 te r e sa lo fo se lance; i1tfa l ti il 1)0r tan1enlo e p ri111e ,· t::\n ch ezza fì . . i~a i11' i nc ib ile e continua. GJi i n di vidt1i di c1ue-

»

LA NI\"O

1.LIII,

~t:i\r.

13]

s to g·rup po mi d etter o l 'i OlJ)r e si o n e cor11e di aver or ora con11)iu lo ur10 for zo i11usco]1rP. i1o tevol e con il co1t eguente bi ogn o di ri1)oso. e) I1)og·e11itali n 10. No11 in I endo quì pa rla r e d ell 'ipofunzionalism o sessu a le g ià d e cri tto n el ti1)0 ag itato, ma clell 'infa n tili sn10 e d ell 'involuti sm o precoce . T ardezza indolente, co11 1)or tan1ento manc:.nte di b rio e di b·ell ezza n1in1ic o-motori'a ller l 'infa ntile; g·li indiv idui di questo gruppo sono privi di quella 1)o csia i1uova e caratteristica di clii J1a i11 co11tra lo il 11 or111a ]e svilu111)0 clel esso. . L :involuto i)r ec.:oce è tardo, i11dolen te, in differ e nte, co11 l)Orla 111e11t o r ia Jbo , liscio, sempre di un 1netlc . . i1110 g r aclo di for za i11lellc ltua le e se11za u ~ul t i ; la 111 j111ica gen er ale Jlerde le car a t t0ri -ti cl1e d el "' e:so en za i)er ò a~ ­ s u1r1er e 11elta1ne11t e quelle d el! 'altro . Il co11teg110 è spiegato da lla funz ion e sessuale, la 4_U·a lc, intesa i1on co 111e poten za, i11a come secr ezione i11ter11a, i >ort a u11 notevole contributo di e n er g·ia, vivac ità fi s ic h e e l)SÌ· ebich e. 1

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d} ·r. b. c . cronica ·e torpicla . In qt1est o g ruppo co1n p r endo que i casi in r.ui è sor p·a ssat a la fase i n izia le con Je impressio ni d ovu te a lla p rin1a sco~ a i1tor a le e d il i n ala lo è e Htra t o n el l)eri od o di la ten za, di qui esce nza, di g ua rig'ion e cli11ica o di i11 g·ua rihilit à . H o os er va to cl1e a n cl1e i g u a riti non din1enticano n1ai il n1a]e sofferto e se lle fanno l11ì is pieg-.abile corred o ps icolog·ico, ch e p o11gono a b ase d ella loro 'lita fisica e s11iritua le . T ardeiza accidio .. a co11 ost entata e })l'·e ssio11·e cli ron1an lici 1110 l1'el esso f er1lminile; dove la rna]attia diven ta u11 'a ureola; con espress io11e a ccor a ta, r asseg11a ta e t a lvolta disp er at a 11el se so m a chile, i11 c ui il i11a ]e co t ituisoe un coutin u o t orn1 en lo ecl è una c:l. Le11a ch e t ie11e i111n1ob i lizza t e tulte le 1)0. i bili là. La d on11a tuber colosa è 111 a ]in co11ica. rn a h a 11n porta m ento, a ln1e110 . pir itua l111ente , b ello; 1' 001110 tuber colo ... o è i11a li11co11ico, n1a i i pori am ento è irrit a lo co11 evid c11li e~ pressioni n1i1r1i.ch e di -;co nlen lezza e qu i1Ld i è n1ora1n1e11t e brutto: P sico log1can1 e11Le . i , i>iega co ì: la d onna . i ra~segn a e n ella ra eg·n az io11e le sa i ri1)0.-a , n1c11tre l ' uo1u o, l1i'l1 atti,·o , .. i ribella e c1uindi si dis p er a . e) Tumori n1.a li crni e n1 a latti e c r onich e in g ua rihi1i , e el usa la tu])er ro lo i. Ta rdezza slan ca e .. ' ogli a ta , con e pr ession e lT1 i111ica pen osa, tran a n1 en le preoccupata; . . . ' . q uì il cont egn o i11o tor10-n t 11n1co e l)r opor zto11 a to a.Il 'ind ebolimento 11orla to d a l 111ale, a ] !:-E' nso di i nguarib 1lità no ta to 11e l c on t i11u o 1)eg-


[ANNO XJ..,111, NUJ\il. 131 gi 0r;11r1~nto

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SEllONE Pl\ATICA

delle conclizior1i g·enerali conducente con sè una n otevole co11dizio11e di depr<-·ssi oJte 11ervosa . Ancl1e nei malati te11uli a tl arte n·ella i,g·noranza del loro reale stato 110 osservato co111e trasparire dal ])Or La11len to il 1Jr esagio d ell 'irrin1ediabiliià e la J>r eparaz 1011e quasi rassegnata n ei rig·uard'i della fi11e. f) Algie i11 ge11erale. . Tar clezza voluta e coatta . (Jui , special n1e1rte itelle algie degli organi del r11ovi111·en to , la l in1itazion e rr1otoria è deter1ninata dfl11a Y01ont à e sotto il do11Ji11io del ti1t1or e cl1e si ri .. Yeglino i .n on. desiderati dolori; n elle alg·ie di altro ti1Jo il J_JO Lta r11ento è tardo co11 a1)11re11~io11 e . f:bi osserva gli in dividui cli que to gru1)1Jo l1a l 'in1 pTession e di vederli costanten1ente i11 a5co]to ed infatti è un cc ascolto » t11tto psicl1ico es1)ri111ei1te .atte a del male e IJaura di offrirlo. g) .Linfatis1110 florido. Tardezza pacifica ·e psicl1i ca111ente i1nr11ot a : il portan1er1to as on1iglia u11 po ' a quello del r1talato cronico ing uaribile, n1 a di questo non l1a nè l 'apprer1sione nè la J)r eoccu1)azior1e: i1è l 'aspetto dolorosan1er1te rasseg·nato , ve11e11do così diniostrato il ravr:orto con la non g·r aYità del n1:-ile. Gli i11divitlui di questo gr u11110 111ancano di n1in1ica vera ·e pr opria o , esiste11do, qt1esta è SE·nza espressiorte intelligente; i11 questo si aYvicina110 ali 'ipotiroideo , 111a se11za ave r11e l 'aSJ)etto creti11oid.e. li) Le forrrte n o11 gravi d ell ' al coo l i ~n10 e clell 'arteriosclerosi. Tardezza di strRtta , i11differe11Le, so11nolente: 1u>rtarn ento car alteristi co di cb i è ar>pe11a S\ eg·l ia to cla un lun g·o e profo11do sor1no. L 'as pett o (l i questi individui co11corda co11 la tor11idezza flei oe•ntri ps.icon1otori dovuta al loro vizio o al la loro 111.alattia. i") Malattie n ervose. 'fardezza studiata , circo .. !>el'ta, Rutoco11tro1lata; il portan1e.11to n1ar1ca di po11taneità , Ja rni 1nica è s tereotipata, i g·e~ t i , L.e11uti sotl o iJ do111i1tio ·:leìla volontà, 11anno l111 fra~ari o ... €111pre uguale, monotono. Gli i11dividui d i qu e . . to g·rtlJ)J10 n ell a loro n1i1ni ca e motorietà da.11no l ' i111pression e di r ecitare una parte ii11parata a 1ne111oria e cl i c~~ere 11ella jn1pos . . ibilità di 111utarl a. Questo co11teg·no è s piega lo dalla i1. iro loµ·ia di questi n1alati , i quali i ver gop-n ar1 0 cli in ost rare la )oro deficien za ft1nz io11 ale (para li si , a tassia, tre111ore ecc . .. ) cl1e cer can o di corrC'ggere e che ten g·on o nasco ~t a . l) Neurastenia. Tarclezza abt1lica , a1111oiata, denota ntr ~ t n 11 cl1ezza i11orale · gli i11 d i' idui cli c1uesto gru1)-

po sen1brano co111e alJucinat i e ip·n otizzati. Il po rtarr1en Lo è corr1e quell o di clii non vive della propria ' 'olo11Là. m ) Isteri s1110. 1'ardezza teatrale or a rnali11conica , ora nListi c:a , 0ra r on tantica; 1)orta111ento orientato ed affettaLo. Gli individui di que ~ Lo g ru11po . en1bran o in bella lJOSa lJer farsi ltria fotografia e so110 facilrrLente riconoscibili. 4) Pesa11te. Corrispond·e alla III co111bi11azion e, con 11loLil ità min1ica e :portamento spento e se11za JJersonalità. Qui s i osserva : la senilità decr epita , la de111enza tardiva cl1e si confonde con l 'arler.iosclerosi gr ave e co11 l 'alcoolisn10 estren10 , l 'obesità e i P'r edi, posti all 'é!pop1essi.a. I 11 c1uesto gruppo t r ovo ir1utile fare d ettogli.

l-UASSt TNTO.

J, 'A. s tab·ili, r e cl1e 1 ra1)1)orti della dottrina rPotoria con la legge 1uorfolog·ic.a sono di co111pensazione ~ di ce cl1e le variazio11i r110lorie sono determi11ate da urLo speciale stato f'111oz io11ale conti11uato iden tifi cantesi nella ·ugg·estion.e ed a utos uggestion e e do uto al I urbame11Lo q uotid 1a110 cl1e la n-ialatlia , co11 i sinton1i, decorso e forzato r eg·in1e })Or la con sè. Questo turban1-en to non è altro ch e uno :-:tir11olo cl1e i riClette i11 forma di ' rariazion e ùel portan1ento tale da r e11der e possibile una l'Prf~: i ta differenziazione cl ei vari tipi , co11 1e è j)l'esf·ut.ato ùall 'A. S. Belli110, 19 ag·o._ to 1935-XIII. RIBLIOGRA FIA. F.

l,AU ì\IoN 1En. Il.

R~t

segna Clluico-S(' ie11lifica , 1932,

2, pag. 55. Utilissimo per l'esercizio di condotta:

PRONTUARIO TERAPEUTICO del Dott. EDMONDO VE1NEIIAN A. negli Ospedali Riuniti di Roma

Vademecum per il pratico. Introduzione del Prof. UBERTO ARCANCELI. INDICE S I STEMATICO: I. Indice dei medicamenti di u so più comune, paig. 1 a 100. - Appendice : I ncompa· t.ibilità dei farmachi, pag. 101 a 104. • II. Sieri e vaccini curativi di u so iPiù comune, pa,g. 105 a 110. Appe ndice : pag. 111 a 114. - III. Opoterapia, p ag. 115 a 124. - 1 V. Dietoterapia, pag. 125 a 144. - V. Terapia fi· sica, pag. 145 a 188. - VI. Tecnica terapeutica d 'u s o c<>r· L·ente, pag. 189 a 200. - VII. Indice terapeut ico, pag. 201 a. 236. . Appendice : Sintomi e terapia degli avvelena menti acuti più comuni, p aig. 237 a 246. - VIII . Ricettario, paig. 247 a 282. - I X. Tabelle diverse, pag. 283 a Z9J. Medicam enti t.uovi e speciaLità, pag . 291 a 296. La spe, dali,ztatione degli ammalati di tubercolosi polmonare in Ita lia, pag. 297 a 310. - Indice alfabetico generale, pag. 311 a. 322. ~oh1111(' d i pa,gg. VIII-324. in for.m ato ta cabile , ril cgatG in t ela. Prezzo L. 2 5, pi ù le l'lpe~e post a li d i ·pedizi on e. P e1· i n ost ri abbo nat i sole L. 22,50 i 11

port o fr a n co, in I talia. P er i'E tero L. 2 4.

I n via r e Vaglia Po t a le a ll 'ed itore LUI GI POZZI, Yia Sis tina 14, R OMA.

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IL P OLICLINICO

NOTE B/OQRAFICHE. J. P. PAWLOW

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(AN·No XLIII, Nul\1. 131

teirice de ces réflexes psychiques. La vue des al.i1nents savoureux ja.it venir, co·m e on clit L eau à la bou.clie, mais elle ja:it au:ssi aff luer le su.e .gastrique cla1is l>esto111.ac n. (Cn. P\I CHET t Souve1iirs d'un ph}·siologiste. Paris, P eyro11net etc., 1933, p. 23). Nel nostrd incontro a Strasburgo erg li mi 1

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Con J. P. P AwLovv. si è spenta una luoe di pensi,e ro pari alle più grandi che illuminarono la Biologia. Il vegliardo ch e parerva incrollabile, poderoso e tranquillo come un vecchio pilota don1inatore di ten1peste , lo conobbi a s.pil·onò, come cult?re della Farmacologia speStrasb·11rgo, n-ell 'Istituto di Chimica fisiologir1n1entale, ad applLc,are i s uoi metodi di indaca, prese11tatomi dal ì\'1aestro mio , indim en~ g·ine, onde risolver·e p roble111i della nos tra speciale disciplina . ticabile sempre, F. Hofn1eister. Era il tempo in cui Egli e la Sua Scuola innovava ed inFiliazione diretta di q uell 'in citan1ento augrandiva le nostre conoscenze sui l)Tocessi ditorevole, a1Jpena ritornato a Boma, n·ell 'l stigestivi, divenu.ti, ortuto di Farmacolom ai, la b ase di un gia, furono le indacorpo di dottrina , in gini sperime11tali : cui il sist·ema n e·r a) A. BoiN...\NNJ, voso domina sovraSull1' elìimina1Zio1rie di no tutta l'opera delle alctzn i farmaci pe1· secr ezto·n i digerenti. ifL mucosa ga·stri ca . r.,ra l 'altro, se-rveinArc.11 . di ·F arn1acol. dosi d·eil cc p•iiccolo sper. e Scienze af fistomaco n, potette ni, 1904. i1on solo studiare la l>) A. BoNANNr, azione delle diverse lriflu enza degoi a.mainfluenze sperim-enri sulla secrezione tali sulla secreziooe ga.strìca, Arch. di gastrica, ma potette .F'armacol. sp·e r. e. sv·elare anch e ch e le S~ienze· affini , 1904. proprietà de1 su cco (Ai n1edesimi rigastrico differiscono sultati venne N. D. seco,n do la natura STf:AsscHEsKo i1eld ell 'a limento che ne l 'Istituto di Pavvlow: provoca la secrezio('Jtl/irkung der Bitn e, che l'eccitazione lcrmittel auj die Sep sichica d·ell.a secrec.retion der Mag en. z1on·ei e' precoce, d rus e n . Russij m ·entre l 'eccitazione \t\ì1~atsch., 12, 1905). chimica .è tardiva . · e) P. CASCIANI, La celeb·r e esperienl1ifl1u1enza d'elle soluza sul pasto fitti zio ziorii cloruraJo- sodil 'ecci tazio11e circa clie ipotoniclie sulla p sichica della secrefun zion,e gastrica. zione completava Je J-\ r cl1i vio di F .arn1a co l.. sp er. e Sci'en ze sue classiche rice•r affini , 1906 (ricer ca che . ·ese1guita sotto le n1ie Secr ezione psichi• direttive) e ] e 1)osteca g ià intravista d-a riori di P. T EsToN1, Ch. Richet, su Mar1849 - 1936 Su.l meccanismo del celi·n fino dal 1878, vom.it.o da clorojori n q u a n t o c 11 e << • • • en l.ui faisant 1 na("her clri sucre et d es bo1n- ni io. Arch. inter11at. d·e Pharn1acod yn. ·et de boris, un, pe,u da sue gastriqize s' écul'a it plQr rr érap. ' 1931; di _f\.. BoNANNI, Vomito da chil' estomac. Ce f,le action réjlexe a·lla??t d:e la bou- riiria. Arch. inter11at. de Pharrnacodvn. et de " ch.e a,u.x nerjs secréteurs du s11c gastriqu.e est uoi Tl1ér ap ., 1~)33 . Da quell 'epoca la r elazjone i11tellettuale con réf lex~e re1narqua.ble ... ). je co1istatai aussi. un fait il Pawlow rin1as·e ininterrotta e con vivo piatrès importanl, niais d!on l a.lors n 'ai malJ1 eu - cer e lo potetti risalutare, in pieno. vigore di rcusemeril pas recori1iu. l'im1porta.1ice. C' e.c;t u:ri vita , a noma , durante il Congresso intern.azioefjet trop sou.v·en l ce qui se produit da.ns no·s J.1ale di fisiologia 1~32. A. X. recherches. Nous ne voyo11s ce qu e nous cherMa se le conoscen ze sui processi digestivi chons à voirl A vant moi Longet V' avait va.gue- ave\'ano assicurato larga fama al P awlow, la me11t inciiqué. Paivlotv a fait là-desS'us de très scoperta dei cc rifl·essi condizio n.ati » richian1ò belles expériences. Il a bien démorit ré l' exis- su Lui J'amn1i1·azione di tutto il mondo. 1

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[ANNO

XLIII, NuTut. 13J

'fa le scoperta e la rue1odologia aprirono, i11 vero, la via all 'investigazion·e delle funzi oni della c,orteccia cerebrale, e so·n o fatti di una i1n·p ortanza capitale . Si p ensi che fì110 alle nuove indagini di Pawlow e della Scuola, aff.er111ò E. Gley « .. . l'.o studio della fisiol,ogia de.ila corteccia cerebra.rle era stagnante » . Nessun progres so infatti. Meir oè le ricer ch e dj Fritsch e di Bitzig, due meto,di divenn·er o classici in Fisiologia, l 'eccitazione e la sezio11.e, a mezzo dei quali si acquistarono , s·enza dub·bi'o, molte conosoenz·e. Rimane·v ano ess·e, tuttavia, rnute sull 'alti vi là n.ervosa superiore e sulle

leggi di questa altiuità. Le nozioni dell'inibizione dei riflessi co·n dizionati, del! 'irradiazione. ·e della concentrazio11'8 d ell 'inib izione, del sonno come inibitore aprirot10 ·ed aprono ai biologi in gen er e, ai farmacologi in specie , larghi orizzonti. Le indagini di P. Di ~lattei, fino dal 1928', 1

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SE.lIONE PRATICA

Su di ti n. riflesso sal.ivare co·n1d'iizio1na·to per inieziorii ripetute di niorfina (Boll. Soc . it . di Biolog. sperim., vol . III), eseguite nell 'Istituto di ~~'arn1acologia da me diretto , n e danno, fra le altre eseg·uile altrove sotto l 'influen za della caffein.a, dell'alcool ·e cc., la prova palpitante. .fl~ d è ·p erciò 1n·erito gra11de di PAWLOW di averci fatto entrare, con le nuove esp erienze fìsiolog·iche, nello studio delicato del funziona1n ento della corteccia cerebrale, studio ch·e getterà sprazzi di luce anche alle indagini ed alle spjegazioni dei fenomeni patologici e n·e derive1anno indicazioni per una t erapia P'r e• c1sa. Già Egli ha din1ostrato e sost enuto ch e i brorn,llri ag1.~cono })iù sul rinforzare i p rooessi irtibitori ch,e nel diminuire l 'ecc.itabilità nervosa, con1e dalla g·eneralità deg·li studiosi si è asserito. Gius ~anlente scrisse Ch. Ri ch et <e •• • L·e mty1

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stéricux domaine que l on croya.n,.t inabordable s'est cuvert ». 1

La farna mondiale- èli PA wLow è conseguen za diTetta , in speciale modo , di questa m a r cia in avanti nello s tudio del sistema n·ervoso, massime com 'è ora integrato sia dalle ricerch e degli psicologi an1ericani sui tempi ~i ~eazione e di a'l tri processi psich·i ci elementari, sra dallo studio deill 'eccitabilità d·ei nervi e d.ella n ozio11e della cronassia, cioè a dire della cos~ant e del tempo di eccitabilità, do,ruta a La p1qu-e . PAwr.ovv è un iniziatore, un con dotti ero e con l 'onestà di tutti i g randi spiriti ha affeirmato, più volte, ch e alla sua opera cc . • • tou.s

rrtes col.lai>oraleurs ont coop•éré, animés par la meme idée dire.ctrice. J' éstim e au plu s haut prix le concours qu.' ils m 'onl. preté »: _ Gloria, quindi , a PAVVLOW, pr emi o Nob el fi110 dal 1904, per la su a ope ra imn1ortale. su scitatrice, in tu tti i P aesi , di ricerch e di a]to • Inter esse . ATTI L IO BoN -\~~ 1 .

SUNTI E RASSEGNE ONCOLOGIA. Contributo alla tecnica delJa diagnosi eitolitica di tumori maligni. (K. B AUER . vl/ie n . K lin. ~v' oc.h ensch r.' 15 n ov.embre 1933) .

Nel 1925 Freund e 1\.an1iner n otificavano u n nuovo p rocedin1ento di diagnosi di laboratorio dei tun1orì n1ali gni. 'I'ale .p rocedimento si b-asa sul fatto ch e il siero di can cerosi pos sjede una a ttività protettrice verso le cellule di tu1nori m ali gni , inqu.a nto ch e jnibisce la citoli~i di questi in n1isura molto pi ù inten sa che non il siero di so1g getti normali . Nella pro·v a vien e usata la sos1Jten sion e di elem enti t.umorali ricavati m edia11te la triturazion e, trattam:en Lo co11 fosfato a cido di sodio e su cce&siva filtrazione di una massa tumorale . 11 11umero de.g li cc elen1e11ti tumorali » vien e contat o prin1a e dopo il contatto p er 12 ore col s1:ero sos.p etto; se la proporzion e di t ali eile1nenti sfugg·iti alla cito lisi supera i 70 %, l 'esito della lJr ova è da considerarsi quale. positivo. Osservando gli s trisc i colorat i degli cc elem enti tumora li » pre1)arat i secondo il n1et odo di Fr,eund-l\.arr1iner, l 'A. ha n otato ch e si t ratta non gi à di e1en1enti cellul ari conservati , ma :p1i'utt osto di vari deitri ti , nei quali solo a volte poteva ·essere distinto il nucleo car atteri stico : r on ciò non sarebbe infìrn1at o nè il Yalor e · teorico, n è t anto m en o p ratico del .Puovo n1etodo diag11os tico, col q t1a]e vien e n1'essa i11 eviden za la n a tura gen erale e n o11 locale dell 'affezione can cer osa , ch e si rispecc.l1ia a1)pu11to i1elle n.uo·ve pr opriet à del siero degli an1n1aI.a ti . L,A. lta voluto ved ere r1erò se le pr opr i.età cc protettive l> del siero si estendon o oltre ch e all 'elem e11Lv t un1orale anch e alle cellu le di altri paren chin1i , apparenten1ente n orn1ali , del 1:organis1110 can cer oso . P er le sue esper ie11ze ,egli ha scelto il t essuto ep,a tico di cu i le cellule sono fa ciln1enle isolabili e ric,o11oscibi li . Prece dendo quindi collo s t,e sso n1et odo di Freund-l\.a n1iner , egli ha potuto costatar e r be le cellule epatich e di un in dividuo 111orlo per n eop-lasrua, godon o n ella stessa n1isura de11e cellul e 1uni.orali de]l 'azion e pr otet tiva esplicata dal sier o dei can cerosi (mentre ciò si \Terjfì ca in n1isura assai p iù limitata per le cellule r1)aLicl1e di indi,,iduo n on canceroso) tanto r l1e il nu1ner o d·elle cellu le epatich e s fuggite alla 0it olisi dop o trattamento con siero di alcuni infer m i affetti da c.arcinonìi a sede ' 'aria, oscillava fra 74-8'9 dando ci fre quasi identi cl1e a q11elle osservate su elementi· tumorali. L! im11ortan za d ell e osservazioni dell 'A. non sta soltan t o n ella possibilità di in1piegare n ell a i1rova citolit ica delle cellu le ben con servate e1

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IL POLICLll'\J CC:

f<1 cil111ente rico11oscil.>i·li ; le ricer che d ell 'A.. di11\ o~ lran o rbiar a11tente c11e non solo nel si·ero i11a ar1cl1c in t essuti a1J1iarenten1e11te i11denni deg li i11fe11nj ·ono din10 trab.i li le 111a11i'festaziou i clelJ.a affezione ca11cerosa, la quale ev id en I e111entc· con ferisce I ' im1Jronta caratteri .. tica n11 ·or g:-tnis1110 i11 loto. S. ì\il1Nz. 1

Sul significato clinico delle lesioni precancerose. (H. JuNGHAUNS. iltfelli'z. vVeli , 7 sett. 1935). 1

ella ricer ca dell 'etiolog ia dei tu111ori mali.g·ni ripetute osservazioni 11an110 din1ostrato come questi prendo110 ... pe o inizio da alcuni processi i1atologici proliferai.ivi dell 'org·a11is1110; la cre8cente slatistica di o servazioni del genere 11a portato a definira quali lesioni precancer o ·e tutta una serie di alter.azioni 1norbose che solo in .. carsa percentuale danno luogo allo sviluppo del neopla i11a; tanto cl1e non si esitò talvolta .a classificare nella categoria cc preca11cero..,a » le ul ceri gast.riche , i calli cli frattura ecc. Si è cer cato a troYare basi più soli.de nell 'o . . servazione istologi ca di le ioni ospette; gra11di 1)rogr essi ono tat i scg·11a ti d.a quando la i)roduzione perime11Lale di n eoplasn1i 11egli anin1ali (m ediante agenti irrita11ti) 11a i)err11esso .di eo-uire pa so lJer pas o lo svi luppo della formazione tu1uorale. l\1a anche qui i1011 1n.ancar o110 delu ioni; di fatti lo st es o quadro i to1ogico in ani111ali di.versi aveva esito diverso: n1entre in uno la lesione dava luogo al neop]a'"'nla, nell 'altro com pariva po11 tancamente. L 'i i11portanza clinica e profilattica del probl e111a è iJ1tuitiva. Essa è stata praticament e ri alta per una serie di lesioni cutan ee (iperc l1Pratosi sen.i le, leu copla .. ia pa11illo111.ato a ecc.); in alcuni casi come p. es. n el inorbo di P.a§reL o i1e1Ja 111alattia di Bro"' en , 0011 si è potulo fi11ora a. o dare, e in vece di u11a lesione i)reca11cerosa, non si tratti. g·ià di u11 processo tumorale a lento d ecoi'so. Ma, lì dove la risolu zio11e d ella L{Ues tio11e areb·b e a11cora più impel le11te cioè nel carr1po dPlla cl1irurgia ii1tern a, i l 1'"'ro ble111a ri111 a11e aj)erto. L 'A. fra altro descri' e una erie di caratteri ti cl1e in parte da lui si ef'so osservate, ct1 e i)ermet tono di. stabilire la t c11de11za cc m aligna » dei t un1ori poliposi del I 'i11tesli110 , s pec ie nei ca i dei b·1a .. t0Ii1i dei ' rill i intesl inali (cellule di.spo te a palizzata, 11on con I en ent i 111uco, co11 nucleo i11t en san1en le co lorabile); tali tumori 1;0 · on o difatti pre en1a rc il decor ·o i1lalig·no do1)0 diecin e di an11i Gli es is te11za. Jn li11ea gen erale l 'A. è co tretto a con cluder e cl1e i1 è i car.atleri clinici , n è il qu adro istologico per1l1etto110 u11a icura di agno~ i di lesione precancero .. a. L'evoluzione di un ' a Jt e ra~i~­ n e pato]o o·ica dalla quale talvolta prende 1n1 · zio il b las lo111a 1nalign o 11011 è eYiden te111en t e so lo la ris ultante d ei caratt~ri in ... iti in e ~~ a , n1a di pende da fattori in erent 1 a tt1 t to J·orp-anisn10;

I .\~ No XLIII , Nul\c. 131

H

r ecenti ·Ludi hanno di111o ~tralo l 'esistenza di I utta una serie di reazio11i sierologiclie che deJJOngono JJer l 'e~ istenza di u11 tumore n1aligno. Ora, è vrobaLiln1enle ·ulla tessa via che i g·iur1gerà all 'apprezza11tento di uno stato « p,r ecan ceroso )) d el1 'orga11isn10, nel quale le lesioni sosp ette, dan110 realn1e11Le origi11e alla neoplasia r11aligna; e .acca11to alla valutazione della lesio11e locale i darà il doYu lo ignifi cato alle reazioni u111orali d ell 'organisn10 cl1e din1ostrarto la « diatesi ca11ce rosa ». S. MtNz.

I tumori adiposi della mam meli a. (S. G.

l\1EN VILLE.

A1rieric. .f. Cancer, XXIX,

737, l JJ J).

Su :~ooo casi di tu1uori della n1a111mella osservati neJ laboralorio di IJalolog·ia cl1irurgic~1 del Johns Hopki11 s 58. solLan lo era no tumori grassosi. 24 erano ùei liz)orni. Su di essi vi è l'oca da dire. E si va11110 divisi in intra ed exLra-ghia11dolari, l 'età 1>referita è : ui ±5 a1111i pure ar1dando dagli 8 ai G-!. Nel -1 % dei casi E:'rano aderenti alla pelle. Nledia11 Le Ja lra11 ~il Ju111inazio11e lJOssono YerLire facil1ne11te diffe renziali da tur1tori co11111atti. 25 ca i di tur1tori del la 111a111 niella erano do. \' Uti a ri ecrOS·Ì grassa. Più ui un quat'lo di es i erano s ta Li diagnosticai i co111e tun1ori 111alig11i. JJl quasi tutti i cas i . i· lratta di gro se 111ar11 · 111ell e pcsanli, ele111enlo favore11te forse, in sie111e a traumi , 1'i11sorge1n za di iscl1em ie loc ali. Si Lratta di sci ione di tessuto gr as o i11 acidi grassi e g licerina, IJerò 11on i tratta di una az io11e e11zin1at1ca, si trait.a JJiutto to di una autolisi sterile. Alla fa ~ e colli·quefativa raip·1)resentata dalla scission e del g·ras o seg11e quelJa rip,a rativ a c.aratterizzata da ir1va ione di cellule fib,ro e, c. g iga11ti ecr. L 'età 1)referita soJ10 i ±5 anni, la durata m edia d ei sinlon1i 3 anni. ]11 pi.ù di un 1/4 di' ca i il tun1ore aderiva alla 1>elle, n1enlre altri AA. dico110 cl1 e il tuntore ad erisce all a pr Jle nel 70 % dei casi. I lolog·ican1e n te il c1u.a.d ro è diverso a seco11rla ùella fase di s' riluppo della n1.alatt ia. J11 u11a pri n1a fa ~e si 11a µr r. do1uin a nza dci fai ti dcge 11ernlivi e <li conco111itant e i11filLraz io11e t11acroe n1icrocellulare. ~c.) ll a "'eco11da fa _e si 11a fll'Oliferazione di te · ul o co1111 et1i, 0. Tale Jlro]iferal ion.e è Ja r;a usa J)iri11ci J>Ule della fr eque11·i e r elral ioue ù0] l~ cul e. rf alora si il d ege11e razione cisti ca. Un e... ito d ell.a J1ecros i gra" . . a de11a 11tt~t~il1lF.' ll ~t r •tlf'1 e. ser e Ja degenerazio11e 111ixolll :'l lO Sf\

Ln·alL1 a no11 cu111 un e affezio11e d ella l11a1n111ella è Ja dege11erazionc xantomato. a. G1i AA. i1on i)arl.a no di xa11Loma anda 11clo il ter111i11e di ~~a nton1 a rise1Yato ai lun1ori col e~ l e rini c i delJ e r)alpe·b re e delle arti colazio11i for111ati esclusiva111enl.e da cellule :xantorn.a lose. Nel ca_o invece <li lun1ori 111 n111111ari della n1a111111ell a i lralttl di fo colai d i cellule xa1-ilo11lalo. e ron abbonclan li de i)O iti di co l e~ t erina , cioè di quel] a for-

-


[t\ :\"NO \l,j li,

!\ u i\L 1;3 J

1na a cui As<.; l1o ff r iserYa i·t n o111e di degcncr azioin e mixon1atosa. Si trat ta d i u11a affe;, io11 e 111oìlo r ar a 11e]la n1ar11n1ella, i11 Lere~sa 1 1 l t· <tIJ ch e percl1è è p ossibile scan1bi.arla co11 u11 tun1ore m alig110 da1tdo spesso luogo a retra.zior1:e del capezzolo . l)er e ilare t ale error e con1u11e con1e risulta d a que ta inci io11c a lutt i i tu111ori g rassosi della man1111ella, l 'A . r accon1a11da la tr.a nsillu111i11azion e . -~· CALÒ. ~

DIETETICA. Et·rori nelle diete. (Cu. FIESSI NGE R. Journaì des praticiens, 2G gc11naio 1936). I reg·in1i die lclici n elle n 1ala lti e ac.: ule sou o ~l11cora quelli fi · ~ati da Ipp ocr a te : i can1bia 111e11ti cl1e si è cercato di introdurre 11an110 11rod olto d ei dan11i. Così 11on è per le 111.ala ll ie c ro11icl1e. 11 ca ra lter e di esse è la Jung·a d urala. !ra111ezzata d a i)eriodi di ri1)0 o clel . iu aJe clu r a nte i qua li la diet a d eve la:::;ciare la sun ~e­ \ erità Lli fro11te a l i1e111ico cl1 e disarn1 a. Le 111alaltic d ello . . t o11-i,aco e clelJ 'i·11LestiJ1 0, <:l t:lla 11uLrjzio11 e, del c uore, del 1Ji0Jnto11 c, dci r e11 i, ùeJ s is Ler11a n ervoso sotto post e a u or111 e di a li111cnLazio110 tro1)po s1.retle ~ i ril)e lJ a no e t Rlora an cl1e co11 en er g ia . 11/ailal ti e cl elìo sl om ac.o e d el l .intesl i n o: 11 ~ i·1111)a tico, 11adron e di i11olti di .q uesti . cli ·Lur]) i, ... i . tanca lacil111 ente di una dieta u11tfo r1u c. \ -i sono <l ei dolo•ri di s lor11 aco, d ei si1110 111i <li e11terite i11uco-n1e11u.b·ra110 a a l la ba~e ùc. i <1ua li ·1an110 1>iutto lo delle ca use l11 orali c he IL011 l)a lolog·ic be. ·r r n11;ora11ea 111e11te pol rù P~­ ser e ordi11.a lo un r eg·ime a li111e11tare clal lJu<de so110 b·a r1tlile Je ca r11i e gli alin1 enti ir ri'ln uli . Se il i11a la lo 11011 trova g·iova11tento è OJìpOi luno variare. TuLtav ia occorre ·esser ca uli in (1u:ilcl1e ca~o : un a m alnlti.a o rg·ani ca (e~. l' ulce ra g·astri ca) può dar.e dei si11l on1i erro11ea111e11t e inl c r1>relati cou1 e di tl1rb·i n ervosi e ci co11dt1rr eubG a l)e rr11ett.ere cli in a ugia re uua }) i s tecca ad un p. co n una le io11f' 1)il ori r.a. L ' c~a111e r adiologico ar à di g·r.an de aiut o i11 ciu c~ I i ca ·i. Ma a11 cl1e nell 'ul cer a d e llo ~ t o ni aro. il r eg·in1e !a lleo a . . oluto 11011 . . ar à trOJ>J)O lun p·an1 e11le co 11linua lo: tin a \ Olta ca lrnati i dolori .. i COJl C'<'Ùerallll O gr adatan1e11Le del] e zu1>1}e i11ng re, dei lJurées, delle frutt a cott e, delle g·eJa li11e d t frt1 tla . ~ c l Cél!'\O clte i dolori . . i ri pre:-:e 1 1ht~­ sero s i t.orn c r~\ alla di et a lattea. ''lalatl ie cl ella nutrizi on e: Nella cura llc]l n gott a i n1ecli c i in glc i da11110 n1ag·g·iore iJllJ lO rtan za all a 411a11tità cl1e 11011 a lla qualitn del 11ulri111ento. ln F rancia le carni .. 0110 a~ . ol u­ tru11E:nte ))l'O criLL e· in, ece pi ccole do.. i di Yi n i o rdin ari no11 .. on o r it.enu le 11oci\ e. (:01llu nq 1a' il i1ra tico dovrà evitare ch e nel gol lo -o . i 1_iro' oc i1i la n a u ·ea i,er Ja i11011oto11ia della cuc rn tl . il c11e accadrà ubilo es en do q uesta spec ie di r1«zien li 11lOll o refra tt ari al] ·obbediell7H ed <tn1ant i dcl le d rog·l1 e. L 'ob e. . o è 1>i t1 docile: eg·li n on per de la pa-

zie11za i11 q ua11to cl1e a1J1>rczza i ·e rlìcac ia tlel rPgi111e co11siglia logli n ei ri g ua rd i della perdil::l del peso. TuLtavia gli :::i' 11ern1 elteranno delle uo,·a scalda te, delle carn i col le ulJ a g ra tico la, dei leg·u111i verdi , delle trull a, dcl 'ino bi a1tco aJ111ac4. uato duranle i pa. . Li . La p er<lita di un a dieci11a cli cl1ili è s ufii ci,e 11Le a f.ar sco1nparire i dis lurb i leg·a ti a l1 oh e ità : in sis tere n el di111 ag·ra111ento è 11ericolo o . Le donne non sono r11ai conlertle e inolte di e -se h anno r ovina to la lor o salule JJer as~o ttjg· li are 1e lor o for111.e ii1 obbedie11za ai delL:1111i della n1oda. :\ncl1e per il diab etico l 'e enzi.a le è di IlOil co n UL1 ·1ar e u11a qua11Lità ecc.es iva di ali111e11ti . Alcu11i diab etici g·ra s i ve do110 ·pe_so parj re i I loro zu cch er o dopo u11a c ura di r egime lati eo. Jll alatiie cli cuore : t ... o]o i1ei ca i di' co111pe11. . o cardiaco o di ind eLo lir11ento de l n1iocardi o ch e deve ·esser e ordi11.a lo u11 r igor oso r egi nte latteo. Poi , una vo i La i11ig·li'o r ate le co11cl izio11i, sar à p eru1e:::so un n u l rir11ento a b-ase e.li Jeg·urni , })a f,e, zu1}pe i11 ag·r e, uva., g·eJ.a tine, uo ' a, vino a11u acquat o . La car11 e 11011 è i11 dicata i11qua1rlocl1è llr oduce n ei ca rdi'a c i u110 ~la t o di 01Jprc ._ io11e, a llriL·uil a da alc u11i a di~l urbi Lo sic i. l' lalallie c.iei 1>oln1 on e : B i ·og na nulrire sc1.za affa ti car e lo . . lo111aco; il dogn1 a clelJ a it>erali111 e11t azio11e è e.adulo . Nei p eriodi febbrili si rldOll erà una i11 ezza dieta e ·i ri correrà al reg i111 e la lleo a . . so lul o .so lo i11 ca . . o d i co11 1plirazro11i l)Oln1onari O l'Cllali acute. i\lalnitie clei reni: La d ie ta dei 11e friti c i croni ci è r egola ta da l la so di urea san gui g na. <Jc · c.o rre -µ er ò ricordar e r l1 e J'azo te111ia è, salvo u e~·li ulti1n.i p eri odi, u11 5Ì11to.n 1a n1olto vari abil e; per ciò 11011 è c:o11Ye11i e11Le coslrin g·ere a un d igiuiìo tro·ppo pr olu11g·aLo un I>. il cui filtro rrJléi l e è solo le111p·o ra11ea111en te a lt erat o. L 'iperten sion e arlerio a è u11 1n onilo 1)er· la li111il azion e della cruanLit ù deg li a li1n e nti e delle beYa11de; 111a . e 11 o n 'i t' iperazo lc111ia si po i rù l >t' r111elt er e una J)ic co Ja c1uan Lità d i carJ1 e a 1>ra11zo. J'l al ui i i e cl eZ si sien1a ne; vaso : l n 111ala lo c l1e l1a aYl1 lu un ic tu deYe 11 ulrir!'i 1 11 ocle rat ~111 e11 1e : ed in g e11crale errli o ])b ecli~ce , -on lra r ialtt t·n le all ' i11e rle~o re11ale , il quale 11011 se ntendo~ i 111a la lo è i >i ù ri b€1Je a ll e Jj·n1it3zion i ali111 enl ~lri .

TI r cg·i111 c latt eo è i11 dici:l lo a ll 'in izio clel la coiren e i1 ei periodi di ng·ita7 i·o11e de ll e a lt re 1nalat Iie n erYo~e. 1 na ~ol o 1rn1por an eall 1en te. '

I C E"\Tl ~ I.

La carenza quantitativa. GJOO.\Rn . •\ .ulrtlto1L · · 'o I. \ ., n . -! ) . L · \ . r icl1ian1a l 'al leuzion c SClJJra quc~lél ...;indron1l' clic ' ie11e a:::~u111e1 1do una ce rta i111 poi tanzn i11 i ·alologia digesli'a ecl a ru i cali cl;, ,1ncl1e il non1e di 1?1ania cli 1'1!. lri::.ion e. indi ,r 1n .


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lANNo XLIII, Nul\r. 13).

« JL POLICLlNlCO »

candon e cosi con le due de11on1i11azioni i caratLeri essenziali , p~icl1ico ed alimentare. Di fro11te alla prescrizione di un regim e die1etico, i i11alati si con1po1rtano in due modi differen li. Gli uni, otti111isti o negligenti , no11 e.-eguiscono n1ai alla let tera i·I regime p·r escrjtto e se I.a ca vano più o n1eno bene. Gli altri lo seguono invece alla lettera in modo esager ato ; sono gli scrupo1losi, i melodici, gJi ansiosi'; inalati a mmirevoli, n1a terribili. Prescritta una volta una data 1esclusion1e, la continuano p er a11ni, con il carattere di una ver a rr1onon1ania, risultandone I :abbassamento della razione alin1enlate ed il dim.agrimento pro• g ress1vo. Si tratta di individui , cl1e no11 J1an110 n1ai avuto uria n1.alatlia seria del sistema digerente. J11 u11 a data occasio11.e essi a,1, 1ert.ono dei di~t urbi cl1 e, se si ripetono , determinano uno sla to di RJ11)r e11sio11e , p er cui l 'individuo incomir1cia ad escludere oerti dati alin1enti. Poi a l presentar i di qualch e altro disturbo , nuove esclu ionì, finGhè si decide a consultar,e il m edico r h e finisce col p r escrivere u1J r egime an cor più sev,er o, spesso r eclama t o dal paziente s te so. La ca r enza ali111·en I are riceve allora la consac razion e scientifica, tanto più ch e il pa zie.11te i1011 rjJ)render à n1.ai g li alimenti. esclusi. Si i.ns Lallarlo il di111agrimen Lo, la stanchezza, 1'inson n ia. ì\iuove sop pr essioni , mientre i malesseri si fanno p ermanenti e seri: aer ofagia. distur])i di s.ecrezion e: s~asi , fermentazi.oin i , llna ·yera in s ufnc ienza gastro-intestinale che si ' ien e stabile11do in un p erjodo , ch e è empre assai lu11go. Vari sono i tipi psichici cl1e cadono in ques ta forn1a: 1) Si tra tta il più spesso di a:sfen i ci, e auriti da cause diver se, oppure dei ti1nidi , d egli emotivi spaventati da di.a~no sj affrettnle di ulcera , di colite. 2~ Vengo.n o in sèguito i pitialici, sp ecialn1e11te donne, che an ·i,rano fluo al noto quadro di a11oressia mentale. 3) I ni.onomaniaci i)uri , per una ragione o per l'altra. si osti1~ ano a seg·uire un dato regi.n1e e 11ulla li scuot,e dalla loro 111ar1i a . 4) Da ·ultin10, i ve..cch.i ch e, per elin1inare lo sfor zo di nutrirsi , 11on si ali1)1 e11tano più , i preseni·li , de])r essi e m elan co11ici , nonchè i bambini , 1)e l' colpa di n1a111n1e nevrolicl1e e preoccu pat e che escludono gli alin1e11ti da loro ritenuti i11di 1

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cn1111iagn a general1n1ente ad u11 abbassamento1 della razione alin1entare. Ed è soprattutto la costituzion·e in certo r11otlo 1nonomaniaca dell 'individt10 che determina la for1nazione del cir colo vizioso, in co11dizioni assai simili a quelle dell e tossicon1anie, per cui la m onomania s 'in1pon·e all 'ambi e11tedel mala to, si oppone ai tentativi di rieduca-· zione, 1iran11izza lo stesso i11edico. Vi sono poi dei casi misti, in cui questa· céJ1c11za alime1ltare è ~e·con daria ad una mala t ti.a organica (colite cronica, dissenteria, metriti , iper- ed ipocloridrici , ecc.) ch e essa complicc.t no vevolmente. Nella t erapia, è specialn1ente sull 'eleme11to psicologico ch e si deve agire. Dopo un esameaccurato del pazi.ente, al lo sco1)0 di vedere sevi son o r ealmente; delle malattie organich e, cosa esser1 zi.ale è l 'isolame11to d el m alato s tesso dall 'an1biente familiare ch e è 11n comp]ice od un leslimoa1io impot·e11te dell a malattia. Si prescri,rerà il ri1)oso assoluto ro11 sovrali1r1e11tazione 111assiYa o JJrogressiva, compito SJ)esso assai diffi ciìe, ch e con11)orta n on poc be lotle e suggestjoni . La cura riesce b e11 e negli ast-enici esauriti , in cui norn è raro di ottenere degli aumenti dr pe8o di 1-2 kg. per selti1na11a; su ccessi sorpre11denLi' si ba11no ta lora con gli isterici . Più r ari so110 invee~ i1ei maniaci , ch e vRn110 più cl•-e altro ingannati face11tlo finta di piegarsi al loro sistema. Rari sono i buoni ri'sultati n ei serJili . i11 cui il t ent a tivo di so,rr aliment az ion e è spesso seguito da di's turb i gastro-in t est inali ; rr1a n ·)Il bisogna scoraggiarsi. subito. Nei bambirti e ragazzi , se si può ottenere l 'allo11ta11a1111ento dalla famiglia, con la ' 'ita all 'aria lib era, gli sport, ecc. la cura è facil e; si de,re però agire prima d,eJla pubertà, poich è in seg·u1to la riuscita iè assai difficile. Si aggiungeranno delle distrazioni bene scelte e delJ.e abili s uggestioni , mag.ari anche farn1are111 ich <:,. La cura dura da qualcl1e settimana a qualch e mese e,d è bene prevenirne il inalato 1Jer ftl . evitare s1iducie o scora111 eu ti . 1

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MISCELLANEA.

ge~ti .

Il reperto monocitario del liqnor nelle meningiti acute.

In q uaìcl1e ca o, I.a carenza riguarderà ess<·n zialn1e·n le un dato e]err1ento come, per es. , q11ell a in "' il an1i11e (del regime detto bianco) in sali n1i11 crali , in cellulosa (con seguente costipazione), in liquidi (intossicazio1n i cronich e, 1itiasi. costipazion e). l\iJa in ge nera le , la sopp1 essione di uno di questi elem enti si acco11111agn a <\ 4uella di altri , siccl1è la care nza è ~ 0 1)rat ut lo qt1antiLativa. Qualsia i op1)r c ~ si.one di alim,enti fi11i sce, ]>r est o o tardi, a diven lare anch e una r estrizion e calori ca, in quanto ch e difficiln1e11te gl i ~ li111 e 1 1 li SO ] ) l)re~ ... i ~i sostituiscon o n el loro ·valor e c;-\lorico, sircl1(· ogni r egin1e strett o si ac-

P. ETIENI\E-MAR'IIN. Presse Méd., 16 n ovemb·re 1935). Secondo il rilievo degli AA. , a malg raclo la frf~quente per non dire costante presenza degli elementi monocit.ari nel L. C.R. dei mening itici, tale r eperto , salvo qual ch e rara eccezio r1e, n o11 è s tato nè segnalato n è tanto n1eno studia to n ella letteratura. I dat.i ch e vengono ora pubblicati dagli AA. si riferiscono allo studio citologico eseguito sul centri fu.gato de) liquor i11 num er o-i casi di m en ing iti acute (cerebro-spinale, tifica, parotitica, linfocitaria ecc.) e subac ula (ttiOOrcolar e). L 'osservazione ' 1eni,·a (J.

CHALLIER,


.lAKNO XLIII, NuM. 13i

SEllO:'.'iE PRATI CA

.eseg·uita su strisci color.a li seconclo il Mav{;ru·enwald-Gien1sa. ~ L 'elen1e11to 111011onucleato osser vato viene -dagli AA. qualificato qua le ap·p arten ente alln .serie rrLonocitaria in h·a se ai suoi car atter i inorfolog-ici cl1e peraltro possono oscillare ·e11tro certi li1r1iti; il nuc1eo ch e talvolta presen ta .anche dei 11uc leoli (fino a due) e dei vacuoli co1-itiene della cromatina di cui il disegno .p, .abbastanza d elicat10; il i1ucleo stesso è ovalare -qualch e volta reniforme; talvolta si osserva.o~ .a n cl1e dei i1uclei lobati; La l 'altra il nucleo i11 parte è sfrangiato. Il protoplasma è n ettamen.t e basofilo, di colori.to variabile da rosa pallido a blu scuro, ma per lo più è grigio-blua.stro ; esso contien.e frequ·e11tement e g ranulazioni azurrofil e, per lo più am1nassate, in nu111ero che varia da 3-3·0; si oss·erva talora an.che la presen za di v.a cu oli più o meno nun1erosi nel prot1oplas111a . La g r andezza di tutta la .cellula oscilla fra 10 e s·o n1icr on; i suoi contorni sono per lo più b en d elimitati. Mentre ..alc une clelle cellule mononucleari ricordano il inonocito tipico , altre si avvicinano alle co:Sidette cellule endotelioidi. Gli AA. ii1sistono sulla costante presen za d egli el·en1enti m.onocitari i11 tutti i processi n1,e1li11g·ei , sia infettivi ch e tossici; difatti essi si riscon trano ancl1e n ella rr1ening·ite uren1ica e n ell 1err1orragia n1e11ingea e rappresenterebbero u11 ele111ento di difesa cl1e agisce anch e i)er fagocitosi ; è d egno di n o ta che in alcuni mon ociti sono stati n ot ati frammenti di ,emazie e di poljnuc l·e ati. Il polimorfisn10 del mo·n ocito sarebbe do~'uto oltrecch è alla attività specifica anche a fe1101r1eni di d eg·ener azione, di cui l 'espon ente è la vacuolizzazione e la disg·regazione della cellula osservate i'n qualch e processo n10ningeo ch e si avviava alla g·uarig·ione (111eningite. cer eb-ro-spina le) . Sarebbe forse prematuro di parlare della monocitosi meningea quale dato di diag·nosi differenziale; comunqu·e sin d 'ora va notato come ,r rosso no essere distinte le m eningiti a predominanza polinucleare (tra le quali quella epiden1i;·a), linfociLaria (tubeircolare) e quel le in cui prevalg ono i monociti; fra queste ultime g li AA. citano oltrecchè la meningit e m onocitaria pura (analoga1nent e a quella linfocitaria) anche la m eningite t ifica, para.tifica , .Poliomielitica, uremica ·ecc. Va p,erò notato ch e la propor zio11e d eg·li elementi figurati 11el liquor può variare da un gior110 all 'altro. U 1t al tro fe11on1eno deg110 di nota è r appresen tat o dal r eperto di g·randi cellule plurinucleate del tipo mcin ocitario n elle infezioni n1.ening·ee ch e si acc,,on1pagnano1 a le"' ioni de 1 parenchima cer ebra le. Gli AA. concludono rilevando ch e l 'elemento monocitario n el liqu or d eve costituire un argomento di u lteriore tu d io , anch e sperjn1entale; soltanto d a questo potranno scaturire g li eventuali dati s ul sig·n ifi cato diagnostico e prog nostico dei rappresentanli de lla serie m onocitnria i1el I,. C. R. S. Mt)(Z. 1

003

Emoangiomatosi familiare di Rendn·Osler e cirrùsi epatica. (1\ . v. iBoGAERT e J. H. ScRERER. An n. de 111 éd., ottobre 1935).

Negli ultimi anni si è cercato di allargare il quaclro de ll 'e1noang iomatosi fam1il~a·re di fi e11du-Osler, cer cando di far e rientrare in es~o ogni sorLa d i affez ioni aver1ti in comune la prese11za di emorragie. Si è creato così una certa confusione, favorita dalla assen za di documenti an atomo-clinici convincen Li . Un o d egli scopi ch e g li AA. si propongono nel loro lavoro è di <lelimitare il quadro d ella ma latti a di Rendu-Osler non dal pu11to di vista e111atologi.co rn a d.a un punto di vista anaton10c]inico più gen erale . In sen so streLto la mala tti a di l{endu-Osler realizza un quadro clinico ed eredo-pat olog·ico a::;sai preciso. Essa costituisce una n1alattia di cui l 'er edità è il più sp esso domi11ante e ch e si estrinseca con la presenza di emorragie du . r a nte l 'i11fa11zia, a l momento della pubertà o più tardi e in seguito solo co11 la comparsa di Lelean giectasie cutanee limitat e. I dati. ematologici non spiegano mai le en1orragie. Queste si produ cono di r>r eferenza a li vello d ella mucosa nasale. A questi sintomi dominanti della n1alattia ~i aggiung·e, in u11 certo numero di osservazioni, una spleno-·e paton1egalia sull 'origine délla L}Uale le opinioni son o divergenti . Gli uni considerano la splenom egalia come l 'espressione di una reazione del sistema emat oJ)Oietico rispetto alle emorr agie troppo severe. Gli altri la co11tiiderano con1e u na mala ttia correlativ a; a ltri come il vero punto di pa rtenza di tutta la sinLoinaLoJog ia. Gli AA. h a11no potuto, studiando una fami g lia , analizzare dal punto· di vista anatomo-patologico g li or gani di un caso tipico di irJa lattia di Ren du~Osler con splen o-epatomegalia , constat.ando la p r esenza di una cirrosi tipica di Laennec. :È questo il primo caso in cui questa cornbinazion·e h a potuto esser messa in evidenza con certezza. Qu al 'è il significato d ella cirrosi epatica n el cor so tlell 'e111oan gion1atosi fan1iliare? L 'ipo tesi secondo la quale l 'affezione epa•tica sar ellbe la causa d elle ma11ifestazioni cutanee e delle e1norrag·ie m er ita qualche rilievo . La ten denza emorrag ica n el corso dell'ittero , lo e1norragie n el corso delle cirrosi epatiche a11che senza ittoro sono ben conosciute. Esse non possono esser e spiegate con la sola s lasi portale perchè si verificano in territori ' 'ascoIari molto lon tani dall'ostacolo : a livello della gengiva , della mucosa nasale. Problema i11olto in1portante dal punto di vista fiBio-patologico è quello della con1parsa di dilatazioni vascolari localizzate nel corso (e for e in ragione) di una r11alattia epatica, problema ch e non se111bra sia s tato studiato finora. Esse sfuggono facilmente a ll 'attenzione, ma il fatto non


ù04

<l

I L P OLI CLINICO

~\fel

caso degli 1\.A. ]e r-1rin1e tclcan g icctas ie si rr1a11ife tarono al 111 0 111ento in c ui apparirono i sinlo111i addo1n in a li cl1e si l)Olevano, c o11 ]a p iì1 g rande prol1alibi lità, a llribuire alla fa~e iniz iale della cjrro ·i epatica . Esse poi con1par vero in 111as a rit.lle ultir11e e ltimar1e cli v it a d el n1alato e questo falto polreb,b e u g ualn1 e11te esser e i11''0· cato in favore di un meccan is1no epatogc110. I\ta ciò ch e lin1i La il valore di un.a spiegazione cosi bar1ale è il caratter e er editario di quest e 1nanife laz1oni cutanee nel caso in esan1e cl1e apparteneva enza a lcun dubbio a lla n1ala ltia di R e11du-O le r , .affezione cl1 e i1oi sa1)JJia1110 esistere cerla111 e11te a l di fuori di u11a affezione ep atica . L 'altra ipolesi è que lla di u11a coi11ciàen za o di una interdiv,endenza er edo-biolog ica deJle due n1a la ltie. Oltre al ca o d egli AA ., vi. :::;ono due la vari r ecenti cl1e di-i n ostr a110 la freque11za r elativa di u11 ·affezio11e or ganic a g·ra ve d c 1 f{'gato 11e ll1a en1oang iom ato i farniliare. Al caso d egli l\A. la niadre d el n1alat o, di 73 an ni , soffre di e111oang·io111ato i tip ica e lJr e enta sinto111i certi di cirros i. ()ra , l 'i11ciden za di clu e cirros i ci.1a ti cl1e a evoluz ione cronica qua~ i 'i c ura111 eJ1te d e11a st ·esa I) atura n ella madre e n e l figlio i11 uria fa111ig li a a ffe tta da a n.g ion1ato i e111orr agica, l 'incidcnza clinica ' 'ari e volte o ser Yata di .. 1>len oepa10111 egalia in ques ta in a la Ltia, la din10 trazione i11 tre casi pubblicati n ell a letteratura di un a a ffezio11e oro-a11ica g rave d el fegato ui 6 o 7 casi di ai1gion1atosi fan1i liar e co11tro11ali alJ 'autopsia , evocano l 'idea di un legan1e co tituzional e fra questi Ji ver i falti. Non è l)OS ibile pro11unc~arsi ,_ u una relazione patogenetica di que ti fenon1cni , n1a i l)UÒ e elud er e con certezza ) 'ipotesi di n-todi.fi cazjoni e1)ati cl1 e consecuti ' e a d enìvrrag ie . D 'altra j)arte la u ccessio11 e cronolog·ica d ell e e111orragie e d e.i sintomi e}Jét tir i 11011 i)ern1e tte di con iderare questi uJt ì111i rame ]a cau a d ei lJrimi. Per g li AA. la r elazio11e delle dt1e serie è n1ol Lo più co1111Jle ~a. Es i ri cl1i amano ]a nozione , introdotta da f \.ossle di cirro i cc Angioen1atoto i ca ». Ras le co11sidera ch e l 'a1)JJar eccl1io r eticolo-e11dotelia le d el fega to n on è cl1e u11a parte di un pliù g ran de sis tema e ch e r)er c on"' elg·u.e11za eccezio11ale \'ede J)assar e nella circolazion e dei veleni e1el tiYa111e nt e epatotro1Ji. Que ta idea potrebbe fornire la cl1iave della int er1)r et azion e d ell e rf lazioi1i fì .. io1)atologicl1e in d i... cu s ione. "C11a sola e .. tes... a azione t o ·sica 1)otrebbe p rovocar e la lesion e epati ca e quell a de i vasi cu1a11ei e degli a ltri or o-an i e le differ en ze n ella su cce sione cronolog·ica d ei feno111eni o l 'assenza di t1n o di es i (n1alattia di R endu-Osler sen za 111odificazio11i del fegato, n1odifi c azione molto tardi va degli en1oangiomi ) dipenderebbero d a r irco .. tanze acre arie, per esen1 p io, d a fattori costituzionali.

è per que · ta ine110 vero. 1

1

,

C.

TOS CANO.

»

~ANl\O ~LIII,

CENNI E.

ZAMBRANO.

Nt:i\I. 13j

BIBLIOGRAFICI La sifilicle congenit.a de·l sisl enirr

nervoso. Editrice Arti G-raficl1e , ·C asa « La Nuo,1 issi1m a », Na1)oli , .Prezzo L. 40. La sifilide co11g·e11ita colpisoe il sis tema n ervoso d e l 'b a1nbi110 n ell.a s tes a propor zione ch e la sifilide a c quisita colpisce il siste111a nervoso clell 'adulto. Ma i}er ovvie r agio·11i le n1a11ifesl.azioui r Ji11ic l1e i;er qua11 lo ostanzi.alme11te a n a ]o,g l1e p os ·0110 essere diver ·e. Lo Za111bra1lo fa un.a r a eg11a d elle con seguen ze i1europ · ichicl1e d ella ~ ifi Jide congr i1i ta. La Lraltalio11e ag·giornala di tutto quanto la J)atologia , ìa ter apia e Ja prof i la , i h a11n o forr1ito 11eg li uJLin1i te111p i è e a uriente. ~ un lavoro b e11 condotto , utili simo i)er gli sl udiosi e sopra tutto p e1r i pratici. No11 è U])erf'Ju o ag·giung·er e cl1 e è scritto in buo11 ilalian.o e<l l1a un preg·io, cl1e purtrO})}JO i1011 pos 0 110 Ya11lare moJ le ]Jubb1icazioni m ed ic l1e i taJi a11 e: la conci io11 e ro 11giunta a ]J a cl1iarezza. DR. 1

1

1

E.

,c;)'llthèse. des voies d.e condu ction cles cent.res rierveu·x . Editore F. Alcan , PaL FBLt\NC.

rig i, Pr.e zzo F'r. 50. La s trutlura d ei oe11tri nervo i , sorlratutto ]Je 1 quel cl1e con cer11e l'ori gine ed il d ecorso delle vie di co11duzio11e, ri ulta empre pitt eon1plessa a n1isura ch e le i1osl re conosce11ze al rig uardo ri cevo110 nuovi a1)porti. Il L eblanc i è i >ro1Josto di fi ssar e co11 i11 te111i clida tti c,i il complesso a r cl1itettonico 11erYoso a ] lu ni.e d ell e preci ·azio11 i cl1 e sono ~ tatt; fi nora forni 1·e d all 'anato111ia, d a ll a fi i o logia e dalla clinica . Egli è riu._ c ito n el suo i11t en lo con la co1111)ilazion e di' cl1 e11ii cl1c rin1 a11c11do a d er enti alla real tà , r·endon o cl1iar e e fi __ ab i I i i'iella n1e n1ori.a i com1)licati, e S>JJ€sso con1pli catissin1i , tr.agitti di fa sci di con g iunzione i1ell 'i11ter110 d ei centri n er,rosi. DR. 1

J_,AURE

s G. Cìiiruryic d e l'oreill<!, du n ez. dti

7J}iaryn.rc et llH larynx. Val. di i)ag. 1075 co11 79± fi gure, 3° ediz. , Pari 1936, 1\IIa 011 écl i1. Prezzo fr. 150. La ter za ·edi zio11e di quest o clas ico tratt at o di cl1irurgia d ella ·pecia JiLà si i)r·esenta i1oteYoln1cnle Lras forn1ata ed accr esciuta con la collaborazione di ~I. i\u.brv. La n1.ateria è -tala noteYolm enlc rin1a11eggiat a creando nuo,ri cal)jto]i per argon1en I i cl1e n egli ultimi di eri a11ni l1a11no a un Lo un 'i111portanza ed un i11 t er esse c r esGe1ì t e; a d esem pi o le J)etro"iti , i tnn1ori d ella ton illa , dell 'ipo farin ge, d el J1asofari·nge . .t\.n cl1e g li .a rgo1n enti c l ~~si ci (comrJ.i · e.a zio nj ·e nùocran i cl1e d ell e o t1t1 , en1orrag1c Lon, ill:1ri , c hirt1rg ia d ella 1ari11ge e clell 'or ec. c11io) 11ann o trovato una i11ii1 an1pi·a e r azio11alr trattazione. L 'o1Jer.a risulta co111pletan1ente agg iornala e la chiar a e ricca n1onografia contril)uisce 111 m a11 iera n otevole a d arcresoer e il suo interesse e la sua utilità . l\f. S1LVA GI'\ J.


[1\NNo XLIII, N111"r. 13j

APPUNTI

'

SEZIONE PRATICA

PER lL MEDICO PRATICO.

DALLA PRATICA PER LA PRATICA

Di una sindrome acuta gastro·intestinal~, con partecipazione delle vie biliari, interrotta da terapia anti-inft.oenzale aspecifica. Dott.

605

DARIO V1TTU RELL1 -

1'rieste.

' ioglio riferire breven1ente su questo caso, data i11 mo·do 1)articolare, la stranezza del! 'effetto dì un dato rimedio t er a11eutico, effetto non ragg'iunto i11vece ùa una te.ra1)ia ch e in tJrimo ternpo si sarebb·e dovuta dini ostr are più 011portuna. Una signora, T. G., quara r1tenne, nell a cu i anamnesi remot~ risulta un tifo, si amn1ala in1 provvisamente con una sindro111e acuta gastri ca; chiamato d 'urgenza i11i jncero ch e i sintomi aln1eno p er i profani , sono Yerar11e1rle allarman li , i dolori colici viole11 ti ssin1i all 'epigastrio, vo1n i-U , da prima degli i11gesti, poi acqu o·si, sta to cl i graYe 111alessere, All 'esaime in u 11a donna r obu st a, p iu tlos1o corpulenta , 1na d el r esto con r eperto soma li co nor111ale, riscontro una sen sibilit à notevolis jrna a ll 'epigastrio, sen sibililà cl1e è profonda, 1na pure cutanea. Essa si est e11cl e 1nol1 re Yer so l '1poco11ùrio destro. Lieve rialzo subfebbrile. ·Nei g·ior11j segu e n li le11ta diminuzion e d ei sin to111i acuti ; ce·ssazione del vomito con persist enza però n ella na11sea, con lingua impa11iata, t endente a1la secchezza, co11 bocca cattiva. Polso sempre Ya1ido, regolare. Nei gior11i seguenl i la sen si])ilità de11 'epigastrio è sce•na ta, appare invece n otevoln1ente sen sibj]e I 'ipocondrio destro, specie il punto cistico. Il pun Lo ili Boas destro è sen·sibiliss jm .o. Non it ter o. Nelle urin e nulla di parli colar e. Ii1 compenso ri alzi febbrili ch e arrivan o fin o a 39,0 • È difficile s lah j}jre un Yero ingrossan1e11to epatico, data la sensil>ilità della parte . Alla percu.ssione no11 appare in grandito. Su ben t.rano pt1re carich e diarroich e, 1nucose. In più ind ebolin1en lo ò ella muscolatt1ra, senoo di abbattimento con sudorazion e. Propendo a p ensare ad u11a for1na òi gastro duocle11i1e acut a , con propagazione alle vie biliari , e così pure alle p arti basse d elJe Yie digerenti. Rig u ardo alla d ietetica, prescrivo una con veniente di e ta liquiòa. Però l 'am1nalata sopporta m olto n1ale qualunque cibo. Così pure p ersis te la sensibilità d ella parte. ch e è p erò, com e d etto, anche cutanea (già i] p eso delle coperte le dà noia) . La sommin i trazion e di un a mistu ra ili sali cilato di sodio - l1rotropina - e citrato di sodio, nell 'i~ea r.l~e ~:i tralti di un ' i11fezione propagata alle Y1e l? 1~1 ar1, come pure i disinfettan ti intestinali biolog1c1, n on or~ ton o l 'effetto desiderato. Deci<lo ili pra tj care iniezioni di Cjlo lropina Srl1ering. Il n1arito della n1alata 111i r l1je e allor:i se n on nvessi nulla in co1l trario cl i 1)ra li care delle i11iezjon i ~ii Omnadin a « Ka lle >> da1o che gli erano

rimast e d elle fiale da n1e prescrjtteg]i altre volle ]Jer . con·1ba lter e gli s ta ti jnfJue11zali i1ei su oi f a1nig liari. L 'idea d 'u sar e t1n rimedio antinfe ltivo as1Jecifico (per conto n1io i)articolarmente effi cace i1ell 'i11fluenza, con1e ebbi già a comu11icar e qualcl1e an no f a all 'Associazione Medica 'fri estina, co1nu11icazione i)ubblica ta nel Bollettino) n or1 mi dispiacque, La11 lo 1)iù che l1na inis tura di salicila lo sodico e urotro1)ina « p er os » si er a di1n o·stra ta inefficace. (La Cilotrop in a ha la stessa co111posizione). Fu così ch e eJ)bi la g rala sor1)r esa di veder sco1111Jarire già dopo la prirr1a in iezio11e e co1ne per i11can to tu l ti i sin tomi. Praticai per precauzione ancora due iniezioni. L 'effetto è s la1o sorprendente, d a to ch e dopo u11a settin1a11a di stato seltico ab]Jas lanza gr ave a n11lla er ano servi. ti i ·soliti rimedi « per os >>. Si noti ch e g ià ero ii1Lenzionato di fare gli esami per febbre tifoidea . Epicritìcament e il caso mi si schiarì più cl1e Dltro « ex i11van tibus ». L '« Omn adina n, rin1edi o Gn1ì nente111ente anti i11flu enzale, eb])e a sorlire l 'effe tto desid er ato sulla sindron1 e <lolorosa e feh• hril e clé]l e Yie cli ges live, come an ch e sul fattore r1utritiYo r eu111a Uco cl1e pure i n questo caso era in o·ioco cl a la ]a sen sibilità an cl1e cuta11ea del la parte colpj ta, dati i dolori reumaloidi violen li e data quasi l aJ negatività del l 'an alnnesi ri guard o agli inges ti.

L 'A. descri ve breve.n1e11Le un ca "' O di si11drorn·e acuta febln·ile ga tro- d uodeno ir1I esti11ale co1l 1)arteci1)azione , aln1eù.o apparente, d ell e vie biliari , i11 cui si sar el)'be creduto tratt ar i di forn1a « ab iiig·esti » e ebe i11vece si riYelò le ex iuvantibu~ » (i·11 "egui to ad iniezioni di cc On1r1adina >') p,er una forn1a influenzale. l-1~a u11ica iniezione di cc On1nadi11a » tro11cò lllt ta la sinton1atologia , per la quale non era giovata la salila ter apia , J)rotratta r)e·r otto g1orn i .

CASISTICA E TERAPIA. Linfangite e linfoadenite acutn.

La

c au~a

a tt uale della linfa,n gile i1011 è cl1ia ra, dice Iìar ol C. Ed,varù (Tl1P 7Jractitioner., n. 8'131, n1arzo 1936); i11(a1li . . e la linfo3den itc f> certo d0Vl1ta a lilla azioille ·en1bolica, tanto cl1c la lesione delle vie li11faticl1e inteTmedie potrebb·e n1an care , l 'i11fian11nazioiJ.1 e di qu csle "ie non può es er·e dovuta che a i11 olt ii-)Jirflzio11eJ di gern1i in sito (11ar eti dei \asi linl'n lici) oppure ad azio11e di e otos ine cl1e $L forn1 i110 i1el]a ede d e l] ~ le 'ione J)rimaria. Il ] lri 1110 caso se111bra il più co.1nu11e con1e ù i111 o~t ra la frequenza con la quale si formano asre. ~ i lungo iJ decorso li11faugiti co. Il r l1irurgo. cl1 e 11 011 , i occu pa della linfan o-ite , deYe inYece nprire questi a . . ce ~ ~ i a1)pena 110., i bile. L<t i1ratica di in cisio11i circolari at traYerso i tr .. nti _uperfi ciali e l 'a11oneurosi all o ~topo di jn1 -


uOG

« lL POLICLINICO »

.u(;dire l ' ulteriore diffusione con il recidere i \'asi d eve essere considerata inutile e basata su concelti di falsa patologia. La linfoaden.ile localn1ente richiede le stesse nor111e chirurgic;l1e predette . Tanto n ella . linfangite con1e ne-II.a li11foadenite è ·e ssenziale la· cura cl::·11a lesione primaria e il rinfoirzare le difese generali. L 'A. h a visto alla clinica Bohler di V.ienna curare dellP. ferite accompagnale da linfangite con il -.1chiudere l 'arto in str iscie strette di cerottu, 111 un caso vi fu caduta della febb·r e pe·r crisi in meno di 48 ore se11za alcuna altra cura. Tuttavia non racco11tanda il n1etodo 'come ab·i tudinario. Se no1n ci sono ferite aperte soin o utili gli impaccl1i n1olto caldi . 11 t1ait am ento generaLe è di grande imp0rl u11za. Si curi so1)ratutto la suflìr~·ente introduzior1e di liquidi e iJ sonno per il quale }"'P Ò essere neoessario ricorrere alla morfina ( !). La i11iezion.e er1dovenosa di liquidi antisettici come il rnercurocron10 è inefficace. La sieroterapia è i11dicata se vi è forte tos·s iemia. Egli n ei casi gravi inietta 30 cc. di siero antiscarlattino ~ o e pocCJ do}JO 3'0 cc. di siero anti tre·p tococcico polivalerlte; se no11 ottiene alcun mig·Iiorarr1enlo 11011 insiste su questa cura.

L.

XLIII, Xul\l. 13)

buCì11a ~a.Iute . All 'a111n1issione egli era palli do e colJt,~~a to: aveva una sep ·i generale della bocca co11 carie dentaria <liffusa. L 'esame del sa11gue diede. e111azie 4. 020. 000 en1oglohina 45 ~~' piastrine 500.000, tempo di emorrag·i~ 3 i11inuti 1/ 2, t empo di coag·ulazione 7 1/2 n1inuli. }\oichè l '.e111orragia no,n t endeva a migliorare, si credett e opportuno estrarre i denti: r1on s i ebbe emorragia grave per circa 8 ore, ma in seguito con1inciò un sanguinamento che non e edeva a 11essun medicamento. La trasfusione di 200 cc. di sangue riusci diilìcile dato lo s tato delle vene d el paziente. Dopo 3 ·g·ior1li dall 'estrazion·e dei denti, continua11do l 'ernorragia, si pensò di usare del vele110 di vipera, aIJa diluizione di · 1 a 10000, applica to loc.aln1ente con della garza. Non appena applicai o i! veleno l 'emorragia si arrestò è si formò un ·coagulo duro elastico. La feTita guarì in seguito b en e p·er granulazio11e. In un seco11do interv·ento sullo stesso soggetto per l 'estrazio1i e di un cani110, lo stesso metodo diede ide11tico risultalo. Da notare ch e no!Il si ebbe alcun c [fetto dannoso per l 'applicazione d el veleno stes~o. Si tratta dunque di un m -etodo ch e pu(> avere notevoli applicazioni nella pratica . G. LA CAVA .

TONELLI .

Sopra il lipogranuloma benigno sottocutaneo da diatermia, traumatismo o iniezioni medicamen· tose. Craciun e Fagarasano (Arinales d 'Anatomia 1•atlAol agique, noverr1bre 1935, 1'omo 12, n. 8, r1ag. 90~) rjferiscono sopra tre casi di lipog·ranuloi11atosi sotlocutane.a . l)i qu,esti du e so110 da ripa rla rsi alle cause già note e cioè, uno è in rapporLo con un traun1a, l 'altro ha fatto seg·uito a un tratta1nento di inie·zi'o ni oleose n el] a r1a Lica. Nel terzo caso, invece, Yiene descritto un n1eccanis1110 patog·.en.etico a cui si accon11)ag·nano anche delle differenze i's tolog·iche in raptJorto alle lesioni li1Jogranulomatose gi à conosc.;iute. 'I ale 111eccanis1no patogen etico è clato da ar•plicazioni diatermich e eseguite ci11que anni prima in o c.;casio11e di una colite. Sembrerebb-e logico supporre che, esclusa qualu11que causa traurr1atica, la di'a termia provochi una distruzione del g·ras o con conseg·ue11 te prolif.erazione con11etti,,ale che porta al la [orinazione di noduli. Dal punto di vis ta i5tologi'co il caso in esame si differenzia,ra dagli altri casi descritti sopratutto per l 'assenza di Iipon ecrosi e di emorragie n el] 'interno del lipogranu]on1a. M. PER.Ez. 1

1

Un caso di emofilia curato con il Yeleno di vipera di Rnssel. G. Baker e P. Gibson (The Lancet , 22 febl)raio 1936) trattano di un r agazzo di 11 anni , i11 b uono stato generale , che fu ricoverato in ospedale i)c:rchè da 10 · g iorni perdeva sangue da una gen giva al disopra di un in~isivo. AYeva un fratello emofiliaco e due so~elle in 1

[AKNO

Il valore del solfo colloidale nella cura della ar· trite cronica. Il so lfo, jr1 una forma o nell'altra, ·è stato t1sa to con1e .ag·ente t erapeutico sin dai tempi più antichi. Solo recentem ente però è stato r11esso in evidenza il suo valore nella cura delle artriti cro11iGhe. In questo lavoro gli AA. si sono rip1om·e.ssi non solo di valutare i risultati clinici della terapia con solfo colloidale ed i suoi ·e ffetti su alcune r eaztoni cellu]ari ed ir.!1nu11ilarie d el san gue, ma anch e di accertare l 'effetto di questo tipo di terapia sul conLer1uto in cisbna delle unghi1e e stabilire inoltre se la determinazione d ella cistina ha un qualche valore corr1e criterio di selezione dei e.asi adatti i}er la solfoterapi'a . Dall 'insie1ne delle ricer che praticate su nun1eros.i m .alati' senza alcuna selezione B. Rawls. I. Gruskin, A. Ressa (The Ani. J ourn. of 1\1 ed. Scienc es) credono di poit er concludere· an7jtutto ch e dosi anche notevoli (10 a 30 mg. due volte p er settimana) di solfo colloidale sono generalmente ben tollerate . Con dosi più forti tuttavia acluni pazienti ebbero a man.ifestare sintomi di intossicazio11e, come stanchezza, seccl1ezz.a d·e lle fauci, cefalea, aument.ato dolore, rigidità o gonfiore delle articolazioni, sj1tto111i però che sparivano entro 5 giorr1i e cl1e non assunsero mai aspetto di gravità. Quando il contenuto in cistina delle unghie era al di sotto del normale, esso aumentava i11 8eguito a lla solfoterapia. La percentuale e il grado di miglioramento r ]jnico era 111a.ggiore in quei pazienti con u11 contenuto subnorn1ale in cistina che in quelli con contenuto normale. 1


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XLIII, NuM. 13)

SE.lI ONE P RATI CA

La terapia con solfo n on av·eva alcu11 effetto sulla conta d,ei globuli rossi e bianchi mentre nei casi che mostravano miglioramento clinico, si aveva una din1inuzione delle cifre di sedimentazion e e delle oellule non filamentose. Gli AA. credon o in base a q.u esti risultati di poter sost en er e ch e la solfoterapia è un m etodo di cura di notevole valo,r e in alcuni spe ciali ti.Pi di artrite . G. LA CAVA .

-

SEMEIOTICA

Di alcuni nuovi segni per la diagnosi di versamenti liberi della pleura.

L. D 'Amato (Riforma tvledica, n . 40, 5 ottobre, 193'5) dioe cl1e n ei versamenti pleurici facilmen te si m ette in ·eviden za sulla colonna vertebrale prossin1iore una zona ottusa ; h a notato invece cl1e facendo decomher e l'am .m alato dal lato o pposto a quello in cui vi ·era i ] ver samento l 'otlusità v.ertebrale scompar e del tutto. La ragion e de l fen om eno è ch e il liqui ~o passa dal seno costo m ediastinico pos t erior e a q uello anterior e per una dim in u zio11e di pressione; ed il liquido quindi vi,en e a circondare ad anello l 'ai:a cardiaca la cui ottusità quindi aun1e11ta di a1npiezza. T ale fen om en o è stato controllato anch e radiologicam ente. L ' A. riferisce cl1e quesLo segno ·è importan te per differenziare la o ttusità d ei ver s.a1nenti· pleurici liberi da altre ottusità dipendenti da affezion i del polmone o sot todia frammati ch e.

A.

GRASSI.

MEDICINA SCIENTIFICA La protidemia degli ipertesi. Già molti lavori hann o dimostrato l 'esisten za quasi costante di modifi cazioni del tasso de lle albumin,e nella ipertensione. Codouni s tr ovò in tutti gli i1>ertes i una iper pr otid,eimia o un e.q11ilihrio proteico al limit.e superiore d'ella normale. Dumas, Garder e e iBadinaud h anno trovat o ipoalbuminemia n ella ipotensione (tubercolosi , cach essia in cardiopazienti) e iperalb11m ir1emia nella iperten sion e . Giraud-Costa e Vidal iperprotidemia fin o a 9± g·rm . per litr o, ecc . Carrièr e, Huriez e Lep erre (Paris M éd. , n . 6, febbraio 1936) confermano la iperprotidemia n egli ipertesi avendola trovata in tutti i casi di iper tension e p ern1an ent e non r on1pensata . Ma riten gono più interessante ancor a lo stu~ dio d elle singole variet à delle albu min e. E ssi han costatato iperseri1terriia ed elevazione consecutiva del quozie11t e albuminoso . Non pensano ch e questi fatti sian o attrib uibili a lesioni r enali per lo più assenti, m~ ben~ a turbe d ella nutrizion e for se per dis funzione endocri11a ed epat ica . Questi fatti potr ebbero porta re q ua lch e lu ce sull 'oscura patogen esi della ip er tension e. L . T ONELLI. 1

VARIA . .

.

Il sistematico -ab1,1so etiopico-ile-i segni~ della C. R .. ·.. . .. Da una corrispond·en za al « Corrier e della Ser a » del 13' m ar zo ri portian1 o : 0

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« Durante un volo di ricognizione d 'un n ostro apparecchio n ell a zona d el Lago Asciang hi l'attenzione dell 'eiq.uipag gio veniva colpita dalla presenza , nella vastissima pianura di Quor am , d 'un grosso osp eda le da cam po fo1r m a to da m olte tende disposte attorno a una cr oce r ossa traccia ta con vastissimi teli suf ~erreno. Dopo po~he or e un altr o appar ecch io l1l vol~· sulla r egion e si a ccorg eva ch e l ' ospedale s1 era trasformato p oich·è intorno alla croce rossa erano an vhe una colonna di dodici autocarri carichi di n1ateriaJe e una folla di soldati. L 'equipaggio del nostr o app areccÌ1i'o si limit ò an ch e stavolta a osservar e la zona esegu endo alcune fotografi e. . Il mattino seguente due n ostri apparecchi s1 portavan o ancora sulla P'i ana . di Quor am constatando ch e il curioso ospedale a ' re' 'a subìto una nuova m etan1orfosi est end·en dosi e av:endo tutti gli aspetti di una b ase él.,·an zata delle truppe etiopich e . Un apparecchio p er render si co11to di questa terza trasformazione si abbassava , m a n on aveva ancora superato la m e tà del campo nem ico r l1e un proiettile di canno11cino Oerlikon colpiva i.n pieno il tin1one di profondità producendo u11 a lar ga falla anche n ella tela della fusoliera e costringendo l 'equ ip aggio a rientrare alla nostra base a er ea più avanzata. Il secondo apparecchio, ch e a n1agg iOT q uota aveva seguito la scena in tutti i su oi IJart icolari , si abbassò a su a volta colpen do il ce11tro dell 'accam pan1ento con uno spezzon e ·esplosivo. Immedìatam ente dalle t ende sbucaron o n on m eno di ini'lla ·a rmati in divisa kaki , alcuni dei q uali , prima di correr e a na~condersi , cercarono di colpire l 'appareccJ1io con un nutrito fuoco di fucileria. Era quindi evidente ch e i simboli della Cror0 Rossa i1ascondevano un agguato p er i nostri aeroplani e cl1e intorno a l preteso ospedal etto si lroYava n o con sider evoli mas e di armati n e111i r i. siccl1è u na squadriglia da b ombardan1 e11lo tor11ò sulla zon a segnalata. Anch e a llora i nostri piloti ' ridero solt a n lo un vasto ospedale da ca111po con largl1(\ eroe i r osse spiegate sui prati 111a , improvvisa11 1c11I e.. la sq uadriglia ven11e colpita da caricl1c cli n1 i· tragli'atrici con t roaeree e sei proiettili col11irono l 'appar ecch io del sollot entente pilota ' 7i l t0rio ì\Iu ssolini . La colonna avversaria , cl1e -..i era ancora una volta occultata attorno al c a11 11)0 d ella Croce n o ~ :xt, Yen11e col1Jil a e ùj sper sa ». 1


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« IL POLICLINICO »

[ANNO

XLIII, Nul\t. 13]

NELLA VITA PROFESSIONALE. MEDICINA SOCIALE

Convenzioni per l'assistenza sanitaria ai Rurali.

Economia di materiali di medicazione.

Tra la Federazione Fascislé\ delle Ca~:Se ~Ialattie clell 'Agricoltura e l 'Assoc iazio11e Nazionale Fascista del Pubb}j co Impiego ecl il Sindacalo Nazio11a]e Fascista dei Medici sono state di recente concluse delle convenzioni che risolvo110 il complesso prohJema dei servizi sanitari delle (~a sse malattie del1'Agricoltura. Es·se ra.p presenta110 una sigr1i1icativa conquista n el ca1npo assistenziale, perchè tutelando la salu te dei lavoratori della terra, cui è rivolta la vigile e costante attenzione del Regime, salvaguardano gli interessi dei medici e ne potenziano a1ltresì la figura, nella nuovn veste di ausiliari tecnici, ài l1na istituzione prettamente corporativa. Le convp,nzioni vengono acl interessare in special Jnodo i medici condolti, che saranno chiamati a dare l'assistenza sanitaria. ad oltre un milione di lavoratori agTicoli iscritti alle 52 casse mutue provinciali nlalattie, per la massima parte costituite fra le due confederazioni dell'agricoltura , in seguito agli accordi di Palazzo Littorio.

11 l\!Iinistero dell'Interno (Direzione Gen . .Sanità Pubblica, Divjsione VI B, Sezione I) ha diramato ai ·s.igg. J?refetti e Autorità assi1nilate la seguente circolare in data 11 febbr., n. prot. 20900. 7 :20186:

Il senatore prof. Devoto, presidente degli Istituti (;Jinici <li perfezionamento di Milano, ha di recen te promosso una riunione di personalità competenti nel campo ch·i rurgico ed ospitaliero col precipuo scopo di discutere i provvedimenti da adottare in merito all 'uso d ei materiali di medicazione e per esamj11are le possibilità di ridurne I 'impiego al minin10 pos ibiJ e, senza pregiudizio dei pazienti . &lato rileva;to: che il materiale di medicazione può essere sensibilmente ridotto nella chirurgia settica , ove è s11fficiente una medicazio11e fatta con poca garza, con cerotto e con miscele adesive; che durante l'atto operativo molta della. garza ()ggi impiegata può essere sostituita da compresse orlate recuperabili colla lavatura e la sterilizzazione; che potrebbero essere evita te le medicazioni clefinitive dei lraumatizzati alle << gua.rdie mediche » ovunque possa provvedersi subito al trasporto del paziente nel reparto specializzato, anche perchè quelle prime non tornano quasi mai di giovamento al malato; che in molti casi le bende po·ssono essere sostituite con fascie o tele lavabili ; che tutte le ferite le quali si giovano del trattamento 3.ll 'ar.ia aperta , debbono essere curate in tal maniera; che è opportuna l 'abolizjone del cotone sptto le bende gessate. Nel campo ostetrico ginecologico è sta.t o suggerito l'uso di detersioni liquide in luogo del cotone imbevuto di disinfettanti ed, in certi casi, la sostituzione di cuscinetti di tes·suto di spugna ~l cotone. Si è anche rilevata la possibilità di installare i1npianti di recupero <lel materiale di medicazione e la eve11tuale sostituzione del cotone con altri n1a teriali , comP. il carbone di paglia. È stato preconizzato l 'accordo fra le am1ninistrazioni ospitaliere per le richieste collettive al Governo del materiale occorrente (cotone), nonchè l'uso di stru.1nentario e di apparecchi di fabbricazione italiana e di mezzi di detersione (acqua ossigenaila) che no11 portine alla deteriorazione della biancheria. Si interessa le EE. LL. a voler portare quanto sopra a conoscenza delle Amministrazioni ospedaliere, invitandole a studiare, in stretta collaborazione coi sanilari. lulte le misure possibili di far realizzare una economia di materiale, sempre sen~a <l;\nno degli infermi. È

r

iNSEGNAMENTO SUPERIORE Il bilancio dell' Educazione Nazionale. Nel discorso al Senato del Regno, il ministro De Vecchi di Valcis1non ha eletto, per q1uanto riguarda. l'insegnamento superiore: Negli scorsi an ni ho sentito attraverso le vostre discu·ssioni sol levare problemi e sottolinea.re deficienze nel campo degli istituti di istruzione superiore. Ora credo di avere risolti i problemi più urgenti, se non anche gli altri, e di avere posto riparo alle deficienze maggiori. Era da risolvere prima di tu tlo un problema di aiu torità e colle due leggi da voi approvate in quest'anno è stato risolto, io penso, in via definitiva. Nel corso di pochi mesi, dalla g.r ave questione del concentramento degli istituti universitari, alla classificazione non semplice invero nè facile degli in·s egnamenti, alla disciplina del conferimento degli incarichi, alla antica e pericolosa doglianza per la situ azione degli assistenti e degli aiuti, una attività intensa è stata dedicata a. trovare soluzioni durature applicando i princip1 che costituiscono il nostro credo di uo1nini della Rivoluzione Fascista. Il pote.re finalmenle co11ferito a1 ministro di disporre. la soppressione, l 'isti luzione o la fusione di facoltà, ·scuole ed insegnamenti universitari, nonchè la f11sione dei Regi Istituti superiori alle Regie Università, e la revisione degli organici dei professori, hanno permes o di attingere, seguendo una direttiva unica e costante, ad una più proficua attività didattica e scien1ifica da parte degli istituti superiori. Molte discipline comunt a va·r i ordini di studi sono state unificate e coordinate. Alcune facoltà anemiche o non dotate di rn ezzi sufficienti sono


!ANNO XLIII, NuM. 13J

SEZIONE PRATICA

state ,r insanguate in modo da attribuire loro una .sana vitalità. Il J)rir1cipio unitario del <1uale 110 tanto p arlato ìr1 questi giorni si è mostrato veramente creatore di ordine sciefitifico e politico e di un sistema ~conomiéo di alta utilit à. Colla abolizione della distinzione in due categorie dei Regi Istituti di istruzione superiore, e costringendoli tutti a trarre le loro risorse dallo Stato, senza un notevole aggra.vi~· per l 'Erario, è stato capovolto il criterio •nformatore d ella , distinzione, invero mortificante, finora in vita. ~ Il sen. Guacce ro ha trattato della Clinica per le malattie tropicali e subtrop"icali dell 'Università di Roma, auspica11done un ma.ggiore potenziamento.

CONCORSI. POSTI VACANTI. RR. Prefetture.

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Sono banditi concorsi per medici condotti nelle seguenti province : ALESSANDRIA, per Cavatore, Cereseto, Pozzolo Formigaro, Serravalle Scrivia; scad. 31 maggio. AscoLI PICENO, per Comunanza d el Littorio, Francavilla d'Este ; scad. 30 aprile. CAgLIARI, per Ab.basanta, Armungia, MonastirUs·sana, S. Vero Millis; scad. 30 aprile. CATANIA, per Acireale (condotta rurale) , Mascalucia, Vizzi11i; scad. i giugno. CUNEO, per Niella Be1bo, Sommarina Perno, Villanova Solaro, Scarnafigi Rufifia, Sampeyre, Envie; soad. 30 a:prile. FORLÌ, per Savignano sul Rubicon e ei a condotta), Sarsina (ia. condotta); scad . 20 maggio. VROSINO~E , per Piglio, Amaseno, consorzio ,S~ ro Biagio-,Saracinisco; scad. 30 aprile. LECCE, per Car1nole, Minervino di Lecce; scad. ao aprile. MODENA , per Paullo nel Frignano, Polinago; scad. 30 aprile. PADOVA, per Campodarsego (2° r eparto), Conselve (2° rep. ), Polverara, Saonara; scad 30 aprile. PARMA, per Compiano; scad. 30 aprile. ~ISA, per Cascina, Vecchiano c2a cond .); scad. 30 aprile . . . REGGIO CAL., per S. Eufemia d 'Aspromonte, Taurianova; scad. 30 aprile. ROMA, per Castel S. Pietro Ron1ano, Marino c2a condotta), Moricone, Roiate; scad. 30 aprile. VERCELLI, per Bianzè eia condotta), Desana , Salu ssola, Mottalciata (consorzio); scad . i5 maggio . . VrJ'ERBO, per Corchiano, Bieda (fraz.); scad. 30 aprile. Il . c9n cor so per medici cond otti n ella provincia di Ancona è prorogato al 3i maggio~ (Per notizie degli stipendi, indennità ed altre iniormazioni sui documenti ecc. ecc., ch iede.re il bando di concorso alle rispettive RR. Prefetture, Ufficio del Medico Prov,inciale). UDINE, per Forgaria, Lusen er a, P.revisdomini, Spilimbergo; scad. 30 maggio. ADRIA (R ovigo). Ospedale Civile. - Cercasi aiuto medico interino p er posto che, a .su o tempo, sarà messo a conco1·so. Richiedesi minimo due anni d i laurea; un anno di servizio osp edaliero. Scrivere

inviandb referenze all'Amministrazione del Luogo.

oil Pio

ANCONA. Ospedal e Civile Umberto I. - Cercansi medici assistenti età massima anni 35, p er ser vizio nel Reparto (;hirurgia. Inviare su])ito i documenti rito e profe·ssionali alla Segreteria dell 'Osp edale. BRESCIA. Opere Pie Raggruppate Osp edale dei Bambini « Umberto 1 » e I stituto Racliitici. Il con corso ai posti di n1edico chirurgo assistente presso i r eparti chirurgico e m edico avrà luogo per soli titoli. Scad. 15 aprile,· or e i 7. MESTRE (Venezia). Ospedale Civile Umberto I. Scad. 9 aprile, ore 12; prima:rio radiologo; età li1nite 40 anni (50 per coloro che si trovino in ser vizio di ruolo presso altri Ospedali) ; L. 7000 e 4 quadrienni di L. 500, serv, att. L. iooo, comp artecipaz. 50 %. Per le altre condizioni rivolgersi alla Segreteria. PALl\fA CAi\tPANIA (Napoli) . Ospedale Civico « Biagio Lauro ». - Scad. 5 maggio ; direttore sanita~ rio e dt1e medici aggiunti; assegno a nnuo L. 720 a titolo rimborso spese; l 'asseg·no verrà aumentato a J.... 3000 non appen a le condizioni finanziarie d ell 'Entc lo consentano; al direttore L . 500 ind ennità di carica, 50 % incassi ricoverati per proprio conto. Tassa. L . 10,10. Per altre condizioni rivolger si alla Congregaz. di Carità. RoMA. ?.1inistero dell 'Educaz. Naz. - Sono banditi i concor si alle segu enti cattedre n ella Facoltà di m edicina e chiru.r gia: Anatomia umana norm ale (~arma); Farmacologia (Cat a11ia); Fisiologia t11nana (S::issari) ; Patolog ia gen er ale (Cagliari); Patologia sp eciale meclica e m etod ologia clinica (Catania); Anatomia e istolog ia p atologica (Sassari) ; Clinica d elle malattie n er vose e nlentali (Messi na); Clinica ostetrica e ginecologica (Sassari). Toni (Perugia). Ospedale Ci'Oile. - Scad. 4 mag gio, ore i 6; chirurgo primario; L. 11.000 oltre c.-v. e . partecipaz. 50 %; 5 quadrienni decimo; età limite 40 anni. Tassa L. 50,20 . 1-livolgersi alla Congregazione di Carità. Tottrno. Ospedale Maria Vittoria . - Con corso, per titoli, ad un posto di primario della sezione di pediatria medica. Il termine per la presentazione d·e lle domande alla Segreteria dell 'Ospedale scadtalle ore diciasette d el g iorno i5 ago·st o 1936-XIV. Il programma di con corso, lo statuto ed il r egolam ento sono visibili pr.esso la Segreteria di detto Ospedale. NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. La dott.ssa Gemma Barzilai, di Triest e, ha conseguilo nei g iorni scor si la libera docenza in ostetricia e gin ecologia. superando brillantemente le prove di esa1ne . La Commissione era composta dai proff. Alfieri, Ferroni e Fornero. Alla neo-professoressa, già nos Lra valorosa col laboratrice, rallegramenti vivissimi. Il dott. l\ii arcello Agostini di Roma, che attualmente trovasi in A. O. essendo sta.to richian1ato in -servizio militare col grado di capitano medico, è slato nominato Ufficiale n ell 'Ordine della Corona d'Italia, con motu proprio di S. l\if. il Re in data 23 genn aio 1936. La direzione scientifica dell'Istituto Sieroterapico Nazion ale di ~a,poli è stata assunta dal prof. · Donato Ottolen ghi e quella tecnica dal prof. Ferruccio Ara.


612

CC JL POLICLINJCO

NOTIZIE

DIVERSE

Le provvidenza igieniche in Somalia. Il sen . Castellani, in una conversazione avuta il 12 ma.rzo in ~Iogadiscio, a bordo della cc Gradisca », con i giornalisti italia11i e stranieri ha traltat? in modo particolare le misure dispost~ per prevei:1re, in un territorio tipica1nente equatoriale come il somalo, la diffu·sione di epidemie. Le stat~stiche dicono come finora il Corpo sanitario ital1ano, al quale il Duce ha voluto fornire senza riSJ?armio t~ tt~ i mezzi più modc.rni e perfetti, abbia merav1gl1osamente ottenuto il suo scopo. In guerra e particolarmente all'Equatore, dove la durezza. del clima esaspera la violei1za delle malattie b~sognava soprattutto difendere la truppa dalle ti: piche forme epidemiche: tifo colera dissenteria a1nebica o batterica e peste. ' Le no~tre valorose truppe hanno potuto sfoggiare quella ferrea salute che è propria della. gioventù italiana. Il vaccino tetravalente di Castellani, inoculato ai ·soldati, li ha ben difesi. Viene ricordato dai ·sanitari come nelle gu erre coloniali , pure nelle più recenti, dieci soldati siano periti per malattia contro uno per ferite riportat~ in combattimento. E la statistica dice, per esempio, come, nella guerra boera, di centocinqtia11tamila inilitari inglesi novantamila siano stati colpiti da tifo e ventin1ila di questi siano morti. In Soinalia sono stati fi11ora registra.ti due soli casi di tifoide, nessuno dei quali mortale. Di pe-ste e colera IH'Ssuna traccia. La dissenteria, che è endemica r1ei Paesi tropicali, è combattuta con la distillazione e la filtrazione di tutta l 'acqua destinata alle truppe e cori la prescrizione assoluta di rnai abbandon are la fascia addominale. I casi finora registrati sono pochjssimi. La. malaria è assai diffu·sa in terre come queste, proprio dove la prese11za dei fiumi rende più agevoli le condizioni di vita ; essa viene strenuamente combattuta con l 'assidua cJ?.ininizzazione della truppa e con la pronta cura dei carsi. Il prof. Castellani ha concluso la sua esposizio11e ai giornalisti - dedicata specialmente agli stranieri - docun1entando come la razionale aliment(jzione studia.La per i soldati del nostro ·Q)rpo di spedizione abbia fatto sì che non un ca·so di scorbuto o di « beriberi » -- frequentissimo quest'ulti1no e non sconosciuto il primo anche nei Paesi equatoriali - si siano avuti, mentre hanno fatto strage in campagne coloniali anche molto .recenti in Africa e in Asia.. L ·illustrazio11e del sen. Castellani è stata seguìta da un esam e, g-uiclalo dal colonnello medico Gelonesi, ag·li in11iianti a bordo della cc Gradisca ». Il 1nini·stro Piacentini, capo del] 'Ufficio Stampa, a nome di lutti i giornalisti ha espresso ammirazione per lo stupendo lavoro con1piuto ed ha elevato il saluto al Re e al Duce. La ''Seconda settimana per la diagnosi precoce della t1tbercolosi ,,. La Federazione italiana nazionale fascista per la lot~a contro la tubercolosi comunica che I 'organizzazione delle manifestazioni nazionali antitubetr;olari 1i ell 'a11no Xl';- va gradatam ente sviluppandosi in tutti i Comu11i del Regno. Completamente definita n ei particolari è la preparazione della « Seconda se ttimana per la diagnosi precoce », che si svolgerà dal 29 marzo al 4 aprile, la organizzazione della quale è affidata - per disposizione del J\1inistero dell'Interno - ai delegati regionali ed

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lANNo XLIII, Nurvr. 131

ai fiduciari provinciali della J?ederazione italiana

11aJZionale fasci-sta per la lotta contro la tubercolosi ir1 collaborazione con i Consorzi provinciali antitubercolari del Regno. Que.sta propaganda sarà assai sviluppata n ella « Settimana » con la preziosa colla;borazione di tis~ol~g!, clinici,..Pediatri, radiologi, igienisti, con 1 efficiente aus1l10 delle organizzazioni politiche e sindacali. Nei capoluoghi di provincia saranno svolti cicli organici di conferenze ai medici, alla cla1Sse insegr1a11 te, al clero, alle delegale dei Fasci femmin.ili: a quanti insomma potranno poi continuare,. ciascuno nell'ambito del proprio ufficio, que·sta propaganda. che a mano a m ano dovrà assumere un preoiso carattere di continuità perchè possa raggiungere gli scopi ad essa assegnati. La Federazione ha pubblicato un volume sulla « diagnosi precoce» nel q11ale sono state riportate conferenze e lezioni tenute lo scorso anno da illustri Maestri. Il volume sarà distribuito O'ratuitamente a tutti i medici condotti d'Italia° ed a quanti ne faranno richiesta direttamente alla Federazione, via Nazionale 200, Roma. (Per l 'occasiorie la noslra .11mrrtinistrazione ha pubblicato una eccellente monografia di P. TIMPANO, della quale nello scorso numero abbiamo riportato la prefazione dettata dal prof. G. RoNzONI) ~

Successo della V Campagna contro In tubercolosi. Nella sede d ella Federazion e nazionale fascista per la lotta con Lro la tubercoJo·si, alla quale, come è noto, è affidata l 'organizzazione nazionale delle manifestazioni, si è riunita la Con1missione giudicatrice dei meriti acquisiti dai Co11sorzi provinciali antitubercolari del Regno nella V Campao-na 5 nazionale dell .Anno XIII. Dall'esame delle documentate relazioni presentate ~a~ singoli Consorzi e dal! 'ampia e dettagliata espos1z1one fatta dal segretario generale prof. Bacchetti, la Com.m issione ha rilevato che in tutte le provincie la organizzazione e lo svolgimento delle varie manifestazioni sono s tati condotti con quel fervido entusia·smo realizzatore che è stato fattore determinante dei successi con seguiti neo-li anni 0 precedenti. Le somme lorde raccolte con1plessivamente nelle 9.4 pro_vincie del Regno, ascendono esattam~nte a L. 16. 727 .097 ,40, superando cioè di oltre due milioni la cifra dei proventi della campagna 1934-XII. Un indice del crescente consenso è dato dal progressivo, costar1te aume11to degli introiti delle campagne nazionali antitubercolari: dai sette milioni raccolti nella I Carr1pagna. del 1931, si pas·sa ad 11 nella II, a 13 nella III, a 14 e mezzo nella IV ' a circa 17 nella V dello scorso anno. E ciò nonostante il sorgere di notevoli difficoltà d'ordine estrinseco, ir1 conseguenza delle quali di anno in anno si riducono fino quasi ad annullarsi i contributi , u11a volta cospicui, d 'Associazioni, Enti ed Istituti varì. I 46 Consorzi che più si so110 distinti lo scorso anno in questa nobile gara e che, nella cerimonia inaugurale delJ 'imni.inente VI Campagna, riceveranno il premio meritato, sono i seguenti: Za.ra, I inperi a, Parma, i quali in rapporto agli abitanti delle rispettive provincie, hanno diffuso il maggior numero di libretti òi francobolli antitubercolari. Seguono : Lucca, che è in testa alla graduatoria dei più alti proventi lordi raccolti, con L. 8,03 per abitante; Terni , L. 1,88; Ascoli Piceno~ L. 1,65; La Spezia. L. 1,24; Macerata, L. 1,20; Fiu·me, L. 1,11; Firenze, L. 1,02; ecc. 1


l AN.NO

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SE lJIONE PRATICA

Fissata la graduatoria, la Con11nissione giu dicatrice ha inviato un ~ervido salu lo augurale al pre.sidente della .Federazione S. E. Raffaele Paolucci, .volontario in A. O. Ha poi esa1ninato. ed .approvato i criteri informativi della organizzazione delle manifestazioni ed ha infine votalo all 'unaa.1imità un plauso all'opera della Federazio11e e del ·segr etario ge11erale prof. Bocchelti.

()orsi di malariologia per laureati in medicina. L 'Istituto di Nlalariologia, diretto dal prof. G. Bastianelli, terrà dal 6 luglio al 15 agosto 1936 un -corso per medici italiani; l 'insegnamento comp,rende lezioni, dimostrazioni pratiche ed esercitazioni, escursioni a località malariche e ad alcune honifiche, Per essere an11nessi gli aspira11ti devono presentare 15 gio.rni prima dell 'inizio del corso : una domanda in carta bollata da tre lire diretta al direttore dell 'Istituto ; i titoli di studio (laurea o certificati che attes lino gli studi compiuti) e i documenti che l'allievo ritenga utile produrre per dimostrare la sua -cullura. Il numero degli allievi da. ar111nettere sarà limitato dalla Direzione. La tassa di i scrizione è di L. 100 più una quota di L. 100 per le gite di i s truzione. Le spese di viag.gio, vitto e alloggio nelle gite di istruzione sono sost e11ute dall 'l"stituto . È obbligatoria la frequenza . Alla fine del periodo di insegnamento gli allievi ·1)ossono ottenere il certificato di frequenza o il diploma di esame. Il diploma è dato a coloro ch e superano l 'esame -ch e consiste in u na prova orale. Un corso per medici stranieri sar à tenuto dal 1° luglio al 31 agosto; tassa L. 1300, con diritto agli -eser cizi pratioi, alle escursioni e ai viaggi. · Per informazioni rivolgersi alla Segreteria del1'l s lituto, Policlinico « Umberto I », Roma. Corso d'igiene scolastica. . Anche q,u est 'anr10 si terrà n el mese di maggio, presso l 'lstitulo di Igiene della R. Università di Ger1ova, viale Benedetto XV, un cor so mensile per i medici, di coltura in igien e scolastica. Le do1nande si devono presentare alla Segreteria della Il . L"niversità (via Balbi 5). .A.I corso non sar à ammesso che un numero limitato di frequentanti, desig11ati in base alla data di i11vio della do1nanda, fra coloro che si present eranno a dello I stituto alle ore 11 del 1° maggio, giorno di inizio d el corso stesso. 8° Convegno nazionale dei psicologi italiani. Si terrà a Roma dal 3 al 5 aprile. Tra le r el azioni sono le segu enti : G. ,S canga·, ~' L'orientamento professionale in Italia. Realizzazioni e programmi )) ; A. V:entwi, ~i\ . r,ilippini, R. Toscani , A. Todisco « La psicotecnica »; A. Ge1nelli e M. Ponzo, « I processi di adatta~nento ne1l.a vita p sichica )>; A. Gemelli, cc Il comp1 to del . psicologo nello st-udio del delinquer1te ~>; F. Ban1~so­ ni, « La psicologia applicata ,alla as~1s tenz.a . sociale ~ la psicolog ia applicata all educazione fisica >>. :Relator e gen erale del Convegno ~arà il p~of. Ce~ sare Colucci , presiden te della Società Ital1ana d1 Psicologia. Sono preannunciate un centinaio di comunica-

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ZlO Ol.

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Il Conv6gno s 'inizierà con la commen1or azione del prof. Sante De Sanct is, tenu la dal prof. Mario Ponzo, anche per incarico della R. Accade1nia Medica di Roma e con l 'inaugurazione dj un nusto dedicato alla ine1noria del prof. De Sanctis nella sede de1 Convegno: il nuovo Istituto di Psicologia alla Città Universitaria di flo111a, tino d ei più gran di d 'J.::uropa . .Adesior1j, domande di infor1nazioni sono da inviar e al seg·retario del Convegno, prof. F. Banissoni, via del Babuino 107, Roma. Quota d 'iscrizione con diritto al volu111e degli Atti L. 25. Sono in corso le pratiche per le riduzioni feITO\'Ìarie. Il Convegno si chiuderà con u11 'escursion e facolta tiva a Sabaudia. e Littoria.

A.Itri congressi e convegni prossimi. Poco prima dell'inizio delle Olirnpiadi, avrà luogo nel luglio di quest'anno a Bielefeld-Han11over il 3'> Congresso Internazionale per le Scuole al1'aperto al quale per il tramite diplomatico è stato 1Lfficialn1c:> 11te 1r1vitato a partecipare anche il Gover110 Italiarto. La Reale Socielà Italiana di Igiene (che è pure sezione nazio11ale italinna dell'Associazior1e inter11azionale per le scuole all 'aperto) h a· deciso di r accogliere I 'adesione deg li igienisti e dei t ecnici rap}Jr eser1 la1rti le amministrazioni provin ciali e poùes larili no11ch è dei cultori delle discipline peda~ogi rhe che in Italia ·si occupano del problema scola s tir.c·. Scrivere alla Socie.tà, in Mila.110, via Statuto 5, richiedendo il prog ran11na dei l avori, l 'el en co dei t emi posti in discu ssione, i moduli di adesione e tutto guanto è i11erente alle facilitazioni di viaggio, di passaporto, di valuta ecc. Le Assise franco-italiane di m edicin a generale si t erranno a Nizza dal 4 al 6 aprile, sotto la presidenza dei proff. B. Cunéo e L. Zoja; segretruri _generali - i dottori Godle"vski e C. Gerbi. Tema in discu·ssione: « Sequele remote delle appendiciti croniche operate». Sono in programma sontuosi fes teggiamenti ed è prevista una cr ocier a, in Corsica. Rivolgersi al dott. C. Gerbi, R. Clinica Medica, via F . Sforza 35, Milano. 1

Il 49<> Cop.gresso della Società parigina d 'oftalirtologia sì terrà a Parigi dall '11 al 14 maggio . 'f e.ma: « La· radiog rafia in oftalmologia >> . Segretario gen er ale : Dr. Ren é Onfray, avenue d e la Motte-Piquet 6 , Paris VIIe. La XV riunione del Gruppo Lig ure-LombardoP iemontese della Socie tà Italiana di Radiologia Medica avrà luogo il 26 aprile alle ore 10 , in Vercelli (t)spedule Maggiore). I titoli delle comunicazioni (preferibilmente d.i ca:sis lica) devono essere i11viati al presidente della riunione, prof. L . Arn1ani (Ospedale l\1aggiore, Vercelli), al più prest o possibile. Sarà a di spo~i zione un apparecchio rli proiezione epidiascopico. Per inaggiorj informazioni, rivolger si al presidente della riunione. La 2a. riu11ione degl i ot o-rino-laringologi au s triaci si terrà il 12 e il 13 giugno a Graz. Temi : Ter aipia conservativa e operativa clelle suppurazioni de i seni frontali; Terapia con ser,·ativa e opera liYa delle st enosi laringee; Dis turbi del ricambio P n1alattie dell 'orecchio ; Trattamento operativo d elle infiammazio1li suppura live dell "or ecchi o m edio.


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<< IL

POLICLINICO »

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inforn1azioni rivolgersi al Dr. Er11·st Urbantschitsch, Schottenring 24, Wien I, Austria. Alle Gior11ate mediche di Bruxelles il se11. Aldo Castellani presenterà una relazione sui miceti e le micetosi.

Sezione Laziale della Federazione antitubercolare. La Sezjone Laziale della Federazione Naz. F asr.jsta p er la lotta contro la Tubercolosi si adunò il 3 febbraio, so tto la presidenza dell 'on. prof. E. Morelli, il quale fece un rapido quadro dello stato a ltuale dell 'a.ssicurazione contro la tubercolosi, prospettò il problema ùella diagnosi precoce e tracciò il programma dei lavori. Il delegato regionale, prof. A. Omodei Zorini, lesse u11a relazione sul1!attività d ella Sez1011e nel 1935. Si passò poi alla nomina del Consiglio direttivo della Sezione; ven11 ero confermalt i: pre·sidente: on. prof. E. i\ilorelli; fiduciario· regionale: prof. A. 01nodei Zorini; membri: proff. C. Frugoni, G. Mendes, R. Alessandri , A. Signorelli; fiduciari provinciali: C. Be11edetti (lloma), V. Lamma (Frosinone), V. De Santis (Rieti) ; per la provincia di Littoria si è nominato, il dott. G. Donato. Seguirono le comunicazioni, fatte da: G. Luzzatto-Fegiz, R. Motta (due comunicaz.), G. Scoz, R . Rimini, C. ~1arino Zuco.

I medici s11perstiti di Adua. Come i quotidiani ne hanno dato ampie notizie, irt occasione della presa di Adua è stata solenne1nente com1ne111orata, all'Altare della Patria, la tragica battaglia del 1896; erano presenti il Re, jl Duce, le alte gerarchie del Partito, le alte autorità dello Sta.lo, i gloriosi reduci. Tra questi sono viventi ·sei medici: i generali ineclici Luigi Mauri da :Firenze, Giuseppe Madia da Napoli ed Enrico Cottafava da Bologna; i col onnelli medici Nicola D'Amato da Sulmona, Arturo De Marsanich e Giulio Nardini da1 Pistoia. Vada loro il commosso saluto della famiglia medica.

Episodi di eroismo. Da una corrispondenza di A. M. Perbellini al << f\ifessaggero n del 21 n1arzo, sulla seconda battagliai del Tembien, riportiamo: Che dire della Sanità? Il portaferiti Fermo Marinoni di Tranzano ~Brescia) abbandonò la barella per correre a difender e una mitragliatrice in pericolo con la quale aprì il fuoco. Una paJlottola alla bocca lo uccise. Un altro portaferiti, la camicia nera scelta, Guglielmo Adrodegari, di Chiari , si offre volontario di portare un ordine sulla linea òi fuoco ma una pallottola lo abbatte al suolo . 11 comandante della sua divi·sione lo raccoglie, lo medica, gli dice <e ch e non è niente ». La camicia i1era risponcle: « Grazie, signor Comandante. Non si dia pena. So bene di morire. Non per niente sono infermiere. Ma sono contento lo stesso. Così non diranno più ch e l a « vasellina » è imboscarta J ».

Generosa offerta dell'Istituto Rizzoli. L'amministrazione dell 'Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna, desiderando cooperare allo sforzo rhe il G-overno Fascista sta compiendo per affermare il diritto dell'Italia in Africa Orientale, ha delibera:to di porre gratuitamente a disposizi~:ie

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dei feriti in guerra tutta l 'attrezzatura sanitaria e tecnica dell'Istituto per le cure ambulatorie, di provvedere loro, attraverso la officina annessa al1'Istituto, gli apparecchi ortopedici con riduzioni dal 1O al 20 per cento e infine di porre a di'spo~i zione 35 letti con riduzioni del 50 per cento sulle rette stabilite dalle convenzioni in vigore. ·L a deliberazione è stata comunicàta al Duce che ha espresso il suo compiacimento per la patriottica, generosa inizia1tiva.

Canapa idroflla italiana. Una nuova emancipazione del nostro Paese dai mercati esteri si annunzia nel· can1po dei prodotti sanitari con la produzione della canapa idrofila. Ricerche eseguite a Firenze nel laboratorio per le sperimentazioni sulla cellulosa, diretto dal prof. Palazzo, hanno messo a punto un ingegnoso procedimento, il quale, partendo dalle qualità ·più scadenti di canapa, p ermette di isolare le fibre elementari con un grado elevatissimo di idrofilità . In seguito ai risultati ottenuti, è stato disposto che il ritrova to sia segnalato agli organi competenti così da ridurre aJ lninimo possibile l'importazione del cotone idrofilo .

Un po' dovunque. I giornali hanno recato ampie notizie della grandiosa manifestazione di fede fascista, tenuta dalle forze culturali dell'Italia settentrionale a Milano, il 18 m arzo, iniziandosi il 5° mese dell 'as·sedio eco1101nico; presero parte attiva ai lavori i proff. Foà e Gemelli. Furon o votati un indirizzo al Duce e urt saluto al Re. La Società belga di cardiologia si è adunata, unitamente alla Società ola11dese di cardiologia, l '8 rnarzo, a Bruxelles, n bi locali della Fondazione l1niversitaria; venne pre·so in esame il tema: << La pa Lologia delle orecchiette ». Il prof. G. Boeri ha te11u to, nell 'Ospedale Milita r e di Napoli, per invito della Direzione di Sanità ~lilitare del Corno d'Armata, una confer enza sull 'amebiasi, con· speciale rig uardo alla profilassi ed alla cura. ·L 'ing. Achille Gaggia, che aveva già m esso a disposizione la somma di L. 1.250.000 per la cos truzior1e ùel ·s anatorio di F eltre, ha ora, per onorare la m emoria della moglie Maria Grazia Lante. offerto la somn1a di un milione per la costruzione del 11uovo ospedale di quella città. Il reparto Maternità e Ginecologia dell'Ospedale provinciaJe San Carlo di Potenza si trasferirà pros.si1namente n ella nuova sezione Santa Maria. 111 soslit11zione del dotl. Girolamo Sbordone, volont ario in ..i\. O., è stato chiamato alla direzion e del gabinetto . oculistico dello ste·sso Is tituto, il dolt. J\.11tonio Sbordone, l . d. di clinica oculisl ica nella R Università di Napoli. Alla Reale Accademia d 'Italia si è assegnato llilO speciale contributo ai1nuo di L. 50.000 sugli eser cizi finanziari dal 1935-36 al 1939-40 e di lire 25.000 su gli esercizi finanziari su ccessiYi, per l 'esecu zion e di lavori bibliografici. Le diarie negli ospedali di Parigi ·sono state fissate com e segue pel 1936: ser vizi di medicin a fr. 36,68; servizi di chirurgia e di os tetricia 38,49;


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SEZIONE PRATICA

OPERE DI MEDICINA CHIRURGIA ED IGIENE pubblicate dall'editore LUIGI POZZI .. Via Sistina t 4, ROMA Nuove pubblicazioni di questi giorni a disposizione dei nostri signori abbonati :

Dott. RAFFAELE D'ALESSANDRO

Maggio~ ffa~:i0 4t11t!r~~uol~ì1k1fl~icazione

M edicina e .Medicina Legale Militare (Con 32 figure nel testo, una delle quali in tricromia)

Prefazione del Prof. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma N e riport iamo l'Indice sistem:it1co: P REFAZIONE. - Premessa. - P ARTE GEN ERALE . I) CONCE'ITO E C.OMPITr DELLA. MEDICINA LEGALE MlUTARE. 2) REa..UTAMENTO. Idoneità al servizio militar~ . E tà. Statura. E lenchi delle imperfezioni ed infermità. 3) OPERAZIONI DI RECLUTA.MENTO. Consigli di leva e commissioni mobili di leva. Predesignazioni delle reclute. Militari idonei con requisiti fisici poco spiccati. Com pilazione della sch eda di mobilitazione civile. Visita d elle reclute presso i distretti. V isita delle reclute p resso i corpi. 4) OSSERVAZIONE OSPBDALIERA. 5) RASSEGNO. 6) V ISITE PAR.. TICOLARJ, Arr uolamento dei volontari ordinari. Arruolamento RR. CC. Arr uolamento R. guardia di finanzit . Visite di aspiranti alle rafferme. Visite d ' id oneità al servizio coloniale. Visite a militari allo scadere della licenza di convalescenza. Visite per licenza di convalescenza non superiore a novanta gior n i. Visite e dichiarazione per lesione traumatica. Visite per l'inabilità a lavoro p roficuo. Vjsita medica gior.. naliera p resso i corpi. 7) VISITE 'VIEOIO-IE COLLEGIALI. 8) LEGGE E PROCEDURA PER IL RICONOSCIMENTO DELLA. DIPENDENZA DA CAUSA DI SERVIZIO. Co1nmi: sione medica ospedali~ra. Categorie di pensione. 9) (( CAUSA. DI SERVIZIO ». IO) COLLEGIO MEDICO-LEGALE. PARTE SP E CI ALE. r) COMMENTO ART. x. E. A ... LA STATURA. 2) COMMBNTO ART. 2. E. A. , LA. DEBOLEZZA Dl COSTITUZIONE. 3) COMMENTO ART. 3. E. A. , IL DEPERIMENTO ORGANICO. 4) COMMENTO ART. 4. E. A. ED ART. 17 E. B. - L 'OBESITÀ. Obesità costituzionali. Obesità sintomatiche. Valutazione medico-legale dell'obesità costituzionale. 5) COMMENTO ART. 5 E. A. - DIABETE INSULARE ED ALTRE. GLIC.OSURIE. Diabete insu1are. Glicosuria ipofisaria. Glicosuria sur renale. Glicosuria nell'ipertiroidosi. Glicosuria da lesione n ervosa. Diabete renale. Trauma e diabete. 6) COMMENTO ART. 7 E. A. - LA MALARIA. N osografia della ma laria ed idoneità al servizio militare. Malaria cronica. Cachessia malarica. Ma'l aria latente. Dipen .. denza da cacsa di servizio. Malaria e cirrosi epatica. 7) COMMENTO ART. 8 E. A. - LA SIFILIDE. Lesioni dello schel~tro: Id. delle articolazioni. Id . dei muscoli. Id. dell'apparato circolatorio. Id. del sistema nervoso. Id. dell'appari'\to respiratorio. Id. dell'apparato gastro-intesti.nale. , Id . del fegat o . Id . della milza. Id. dei reni. Id. dei testicoli. T rauma e sifilide. 8) COMMENTO ART. II E. A. , Ls MALAITIE TUBERCOLARI. La t ubercolosi polmonare. Id. primaria. Id. nel soldato. Id. nodulare dell'apice. ir1filtrato precoce tipo Assmann-Redeker. Pleu.. riti tubercolari. Tubercolosi renale. Id. genitale. Id. ossea. Id. articolare. Guarigione della tubercolosi polmonare. Pleuriti tubercolari e idoneità al servizio militare. Dipendenza della tubercolosi polmonare da causa di servizio. Traum i e tubercolosi. Id. polmonare. Id. ossea ed art icolare. Gas da comb attimento e t ubercolosi polmonare. 9) COMMENTO ART. 13 E. A. .. L'EMOFATIE. Anemie. Emopatie sistematiche. Diatesi emorragiche. Splenomegalie. T rauma ed emopatie. 10) COMMENTO ART. 28 E. A ... LA NEVRASTENIA E L' IST2RISMO. NEVRASTENIA COSTJTUÀIONALB. N evrastenia acquisita. ISTBRJSMO. Accesso convulsivo isterico. Isterismo e sitn ulazione. N EVROSI TRAUMATICHE. I 1) CoMMBNTO ART. 29 E. A. , L'EPILSSSIA. Carattere epilettico. Accesso convulsivo epilettico. Equivalenti epilettici. Simulazione dell'accesso convulsivo. I2} COMMENTO ART. ?3 E . A . , LE MALATTIB CRONICHE OBJ BRONClil, OBI POLMONI E DELLE PLEURE. MALATTIE DEI BRONCHI. La bronchite cronica. Bronchiectasie. Asma b ronchiale. MALAITIE OBI POLMONI. Enfisema polmonare. Cisti da echinococco del polmone. P LEURITI NON TUBBRCOLAJU. T rauma e malattie dell'apparato respiratorio. !d. e polmoniti. Id. e gangrena polmonare. Id . e p leurite. Gas da combattimento e malattie dell 'apparato respiratorio. 13) COMMENTO ART. 75 E 76 E. A. ; ART. 9 E. B. , LE CARDIOPATIE ORGA.NIO-IE B FUNZIONALI. CARDIOPATIE ORGANICHE. E ndocard ite cronica . Miocardite cronica. Angina di petto. ARITMIE DEL CUORE. Sistema specifico del cuore. ARITMIE CRONOTROPB. Tachicardie. Bradicardia. E x t rasistole. T achicardia parossistica. Aritmia totale. ARITMIE DROMOTRAPE. Blocco del cuore. ARITMIE BATMOTROPB. ARITMIE INOTROPE. Idoneità al servi.zio militare dei cardiopatici. Idoneità al servizio militare dei cardiC'patici. Idoneità al lavoro proficuo. Dipendenza da causa di servizio. Trauma e cardiopatie. 14) COMMENTO ART. 85 E. A. .. LE NEFROPATIE. Diagnostica clinica e funzionale. Noso grafi a delle nefropatie in rapporto alla medicina legale militare. Conclusioni d iagnostich e e medico..legali. Trauma e nefropatie. 15) CoM .. MENTO ART. 92 E. A. s ART. 1;2 E. B. , L ' ENURESI. Sistematica. Etiopatogenesi. Diagnostica. Forme di enuresi e simulazione. LA SI MULAZIONE . CONCETTO E CONSIDBRAZIONI GENERALI. Simulazione e stato psichico del soggetto. Sis tematica delle simu1azioni. Etiologia. Esame de.I simulatore e d iagnostica della simulazione. Disturbi subbiettivi. Dati obbiettivi. MALAITIE SIMULATE. Simulazione da quartiere. Depe.. rimento organico. Apparato respiratorio. Apparato circolatorio. Apparato digerente. Ittero picrico. Apparato uropoietico. Albuminuria. Enuresi. Glicost..ria. Sistema nervoso. P sicopatie. Disturbi dei sensi specifici. Disturbi della parola. Dolore. Nevralgie. Anestesia. P aralisi. Contrat.t ure e stati ipertoni;:i. Disturbi del cammino. Cute e connettivo sottocuta:te-0. Lesioni interessanti la cute. PROVOCATE CON AGENTI PARASSITARI. Provocate con m ezzi fisici . Ustioni. Congelamenti. Morsicature di cani. PROVOCATE CON MEZZI CHIMICI. Determatite eritemo..vesc1colosa. Id . bollosa. Id. p ustolosa. Id. ulcerosa. Lesioni interessanti la cute e il connettivo sottocutaneo. Edema da stasi. Edema da pluritrauma .. tism i autocontu sivi. Lesioni interessanti il connettivo sottocutaneo. Enfise1na sottocutaneo. Iniezione sottocutarea di paraffina. Elaiopatie. Ascessi sottocutaneo settici. Ascessi sottor t,.·:>nei asettici o ascessi chimici. Ferite d'arma da fuoco provocate . Mutilazioni volontarie. Con, elusioni. La d iagnosi. Lotta cortro la simulazione. Indice alfabetico. Volume di pagg. X~ J ..428, con 32 figure nel testo. una delle quali in tr.icrom1a. Prezzo L. 5 O più le spese postali di s pedizione. Per gli abbonati al « P oliclinico », sole L. 4 5 in porto franco in Italia. Per l'Es tero L. 4 8.

Prof. dott. GIUSEPPE GUCCI

Doce lte èi Clinica Chirurgica. già assistente v . nella R. Clinica Chirurgica dell 'Università di Roma.

ftolioni elementari ~opra la retrattilo terapia [~irur~i[a ~ella tu~enoloii polmonare : (ad uso dei Medici pratici)

Vederne il sonvmario-indice, pubbkcato n ella prima pagima di copertina del precedente N .

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Dotf. PIETRO TIMPANO

Direttore dell' Istituto Diagnostico d i Reggio Calabria. Ente morate sotto l'alto Patronato di S. A. R. la Principessa di Piemonte.

Della diagnosi precoce della tubercolosi polmonare Seconda edizione sgglornst s ed a m p lia ta

Prefazione del prof. GAETANO RONZONI

Direttore dell'Istituto d i T isiologia

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Milano.

Vederne il sommario-indice, pubblicato 1iella prima pagina di copertina del precede1ite N. Volume di pagine Xll.-116 con 44 figure i o ne.ro e tre in tricromia su carta patinata. Prezzo L. Per gli abbonati al .e Policlinico ~, sole L. 1 8 in porto franco in Italia. Per l'Estero L. 1

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_per le assicurazioni sociali rispettiv. fr.. 35,68 e -37,48, e in più fr. 4 a « ·f orfait ·» per gli onorari medici; per gl 'infortunati sul lavoro fr! 47,68

·e 50,03. Per limitare la pletora medica in Austria, si è ·deliberato che g-li studenti riprovati in una :µiate1-ia, non po tra.i1no ripetere gli .esami. più di tre volte; quelli riprovati in due o tre ma.terie, non più di due volte; quelli riprovati in quattro materie sono esclu si dagli studi e non potranno più ,esercitare in Au·stria, anche se conseguono il diploma in un paese straniero. Il periodico cc La ,,.oz » di Buenos Aires pubblica lln numero straordinario in onore del dott. A. H. Roffo; il numero reca i di'scorsi pronu11ziati in -occasione della cerimonia celebrativa dei 25 anni di pratica del 11oto oncologo . ta « Oel und I(olhe ·n di Berlino afferma che 1'industria chimica italiana ha fatto passi enormi e 11on v'ha dubbio che ormai non è lontana la soluzione del vasto compito impostosi per l 'utiliz.zazio11e di tutte le risorse nazionali. Il Comitato nazionale dell 'Associazione « Pro leprosis » - presieduta dal sen. De Capitano e fondata n el 1924 per aiutare i nostri eroici missionari -c}fe ·si sacrifica.i10 nella dura e micidiale lotta combattuta tra i lebbrosi - ha inviato all 'Alto Commissario dell'Africa Orientale Maresciallo Badoglio, una forte q1u antità di un medicamento italiano , .affinchè lo si usi a va11taggio degli indigeni lebbrosi. · S. E. il Capo del Governo, venuto a conoscenza della gr ave disgrazia occorsa al dott. Aldo :Stan.zani, aiuto nell'Istituto di chimica farmaceutica ·della R. Università di Modena, per f 'esplosione di un reattivo che egli stava preparando, ha fatto pervenire all'infortunato, per tramite del Prefetto, la som1na di L. 20.000 in segno della sua perso-il[llle simpatia. Il sottosegretario agli Esteri, on. Suvich, ha in· -viato a Ginevra in data 17 marzo una nota, che è ;stata trasmessa al segretario generale, per prote-

[ANNO

stare nuovamente contro la violazione ripetuta e flagrante delle convenzioni cli Ginevra sulla, Croce Rossa e per smentire un preteso bombardamento dell'ambulanza britannica. •

.

Si ha da Gibuti che la Con11nissione ·sanitaria olandese aveva diretto ve:fSO Quo.ram, due posti di medicazione; ad un certo punto della strada, fra V aldia e ~o bbò una banda di predoni ha assalito la ca1·ovana olandese e ferito il capo della missio11e, dott. Van 1Schellven. Dopo queste ed allre gesta de] genere, corre voce che tutte le missioni ,sedicenti sanitarie o <le1la Croce Rossa che si eràno récate in Etiopia se ne andranno presto, seguendo l'esempio della d elega1ione della Croce Rossa Svedese e di un gruppo della Missione sanitaria egiziana.

Jn Eritrea è morto il 10 corr. , in seguito a malattia dovuta a infortunio per cause di servizio, il ':'Ollotenente medico dott. FERRANTE OruANI, da Thiene (Vicenza), capo reparto chirurgico presso l'ospedale da campo 446. Figlio del dott. Giova.n ni Oriani, medico capo delle Casse mutue dell'industria , aveva solo 37 an111.• Combattente e decorato al merito nella guerra i Lalo-austriaca .come ufficiale degli alpini, passò ~ 11ccessivamente n el corpo sanitario e allo scoppio delle ostilità, seguendo l'impulso generoso del suo C'l1ore e le belle tradizior1i volontaristiche di fan1igìia, ottenne di recarsi in Africa Orientale dove glj f11 a·ssegnato il reparto cb.irurgico nell 'Ospecla.Ie da campo 445 a Senafè. Il 20 febbraio scor~o, ritornando in motocicletta da Adi Caièh, dove era stato _c hiamato d 'urgenza a prestare la sua opera nell'Ospedale 426, il dott. Oriani rimase vittima di un grave incidente stradale, che, per sopravvenute complicaziol1i, lo condusse alla morte. r\lla desolata famiglia , che ha un secondo figlio in Africa 0Tientale volontario nel Battaglione universitario cc Curtatone e Montanara », alla moglie e al tenero figlio vanno le espressioni della nostra soliclarietà nel dolore. M. P.

Indice alfabetico per materie. · .Artrite acuta: cura con solfo colloidale Pag. 606 ;J ssist enza sanitaria ai rurali . . . . . . )) 610 l3ibliografia . . . . . . . . . . . . . . . )) 604 'Croce Rossa : abusi dell 'emble1t1a . . . )) 609 Diete: care11za qualitativa . . . . . . . . )) 599 Diete: errori . . . . . . . . . . . . . . . )) 599 Dottrina costituzionale della motilità . )) 589 1~mangiomatosi familiare di Rendu-Osler e cirro·si epatica . . . . . . . . . . . . )) 603 Emofilia·: cura con veleno di vipera . )) 606 lnfezio11e melitense: caso in Somalia . . )) 584 Ins egnamento superiore . . . . . . . . )) 610 Ipertesi : protidemia . . . . . . . . . . )) 609 )) 605 1..infangite e linfoadenite acuta ...

XLIII, NuM. 13)

I

Lipogranulom:i benigno sottocutaneo . . Pag. 606 )) 598 Mammella: tumo,r i adiposi . . . . . . )) 610 ;\1 edicazion e : eoonomia di m.ateriali di 1\'Ieningiti act1te: reperto monocitario del liquor . . . . . . . . . . . . . . . )) 600 Nevralgie sciatiche: esplorazior1e radioli)) 575 piodolica endorachidea in casi speciali p A\ VLow' J. p. . . . . . . . . . . . . . . )) 596 )) 605 Sindrome gastro-intestina]e acuta . . . 'fumori maligni: diagnosi citoli(ica . )) 597 )) 598 Tumori maligni: lesioni preliminari . Versamenti pleu.r ici liberi: nuovi segni per la diagno·s i . . . . . . . . . . . . )) 609

Diritti di pr-oprietà riservati. - Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito aà <Jut:>ritza,tione scri.tta dalla f'eda;6one. t vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citanJ.e la fonte.

C.

FRU GONI,

A. Pozzr, resp.

Red. capo . Roma - Stab. Tipo-Lit. _.\rmani di M. Courrier.


Nom. 14:

Ro1i1a, 6 Aprile 193fl ·XIV

ANNO XLlll

'' PERIODICO DI

''

MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE

SEZIONE

I>~AT. ICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

ABBONAMENTI ANNUI: 1° GENNAIO - 81 DICEMBRE Siniroli: Italia Estero Cumulativi: (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settimanale) L. 58.80 L. 100 (2) ALLE DUE ~EZlùN I (pratica e medica) . (1-a) ALLA SOLA ~EZ IONE MEDICA (.mensile) . L. 50 L. 60 (3) ALLE DUE SEZIONJ {1pratica e chirurgica) (1-u) ALLA SOLA SEZ10NE CHIRURGICA (mensile) L. 50- L. 60 (4) AI1LE TRE SEZIONI (pratica, medica e chirur.).

Un numero separato della

ti.1tz10.N!l: M.t!:l>lCA o

della

Ca1&UBG1CA.

L. 6 ; della

PliATICA.

Italia Estero L 100 L. 150 L. 100 L . 150

L. 125 L. 180

L. 3,50

SOMMARIO. Lavori originali: G. Buttafarri: Cura rapida dell'Her1l)es zoster intercostale. (Alcoolizzazion e dei nervi). Note e contributi : O. Mazzarella: Gli a s petti dell'emo· poiesi in un ca8o di gastrectomia totale per rucus. Osservazioni cliniche : G. M. Antonioli: Sul prolasso dell'ansa efferente di ano iliaco definitivo sinistro. Sunti e rassegne : IPERTENSIONE: A. H. Elliot e F. R. Nuzum : Il colesterolo contennto nel sangue totale nei pa.z.icnti con ipertensione arteriosa. - E. Braun e F. Bchellong: 11 f attore costituzionale nell'ipertonia esse n ziale. - DERMATOLOGIA: S. Costantino: Contributo a llo st.udio dell'eziol ogia dell'eritem a essudativo poli· morfo. - P. Ohevallier : Le dermatosi dell 'anemia. W. Krautz: Lesioni cutanee da cosmetici. - F. Hoff : Os::;crvazioni c liniche sulla patogenesi delle pigmentazioni cutanee morbose . - MISCELLANEA: C. Levaditi: La metallo-prevenzione della sifilide. - B. Barudieri : Alcuni nuoYi casi di ellipsocitemia. Divagazioni : G. Albert.i: La feblJre tifoide e la produzione l etteraria di Giovanni Pascoli.

Cenni bibliografici.

LAVORI

ORIGINALI .

1~·r1Tu1·0

nr C 1,1NI CA CHIRURGICA GENERALE DELL<\ R. lÌNTVERSIT.~ DI PAt.ERMO cliretLo dal Prof. N. LEoTT.<\.

Cura rapida dell'Herpes zoster interco-

stale. ( Alcoolizzazione dei nervi). Dolt. G.

BuTTAFARR1,

assistente.

Coni-e i sa, l 'H erpes zoster è u11a i11alatti a ('}1e interesS(l contemporanea111ente la pelle e<l il sis le111a ller\roso, dern1otrop·a ·e neurotropa, e, . econclo il ca"'o, po ono predo111inare le le·io11i cuta11ec o quelle nervo e. La sua patoge11esi l.· ancora oscura, in qu.a11to i pareri di cordi dei vari AA., non permet lo no con clusioni sicure. La T11aggior l)arte degli .autori, con og11i vero i111io-lianza , ritengono cl1e l ' J~ erpe zo ter sia, una i11a l~t t ia infettiva d etern1 i nata da un virt1s -pec ial e cl1e s i localizza con predilezio11 e i11 u110 o più n-angli pinali e cl1e l'efflore ce11za cutanea rappresenta un disturbo trofi co con secutivo. Salvo raril'... ime eccezioni , la zona non

Accademie, Società Mediche, Congressi : R. A ccade.mia dei Fisiocritici di Siena.

Appunti per il medico pratico : CASISTICA

TERAPIA: Sull'ulcera peptica dell'esofago. - Le gastropatie allergiche. - Sopra un caso di diverticolo di Meckel perforato coincidente con un tumore dell'atppendice. Appendicite e carcinoma dell'appendice. Un caso di edema gene1·alizzato in un resecato di stomaco, g u arito con O'Poterapia gastrica . - Gli antisettici in· testinali. - PRATICA CHIRURGICA : Medicazioni economiche. - MEDICINA SCIENTIFICA : Studio nmorale di du e ca.si di m alattia di Addison ad evol uzione l enta. POSTA DEGLI ABDONATI. - V° ARIA. Pol itica sanitaria e giurisprudenza : G. Selva,ggi: Concorso. Revoca dell'avviso. Nella vita professionale : Servizi igienico-sanitari. 11fedicina sociale. - Concor::;i. - Nomine, promozioni ed onorificenze. E

Notizie diverse. Rassegna d ella stampa medica. Indice alfabetico per materi e.

P u11.a i11alattia grave; più inquietanti so110 i dolori nevralgici cl1e, lievi e di breve durata 11ei g·i0Ya11i, po sono neg li adulti e pecialmente n ei veccl1i , rJg·g·i11ngere t111 g rado elevato , da ~otton1ettere i pazienti ad u11 vero n1artirio , che ruò prolungarsi per n1olle settin1ane. Il Lral lan1'ento di que La affezione, fino a po. chi a11ni add iet.ro , è slalo a ... solutan1e11te i11lo111a1 ico, e . i lin1itava alla somn1inL trazioJ1 e di caln1anti , p~r il dolor e, ad ane'"'teli ci locali, B.11 'u o d clJA. rndiotera1)i.a , diatern1ia, alta freque11za, actinotcra1)ia ullraviolclta ed ultra r os, o. Non sen1pre i)erò i dolori ri senli,an o, a dire il vero, il beneficio di tale cura , perchè in taluni casi specialment e, i dolori :ric,ral o ici consecutivi alla zona, e rano te11aci e ribelli. 'l'auto che si è tentato fin 'a n eo di ricorrere alla lcra1)ia cl1irurg ica, i) raticando la resezio11e delle radici d ei nervi, dai gai1g li , delle fìbre del sin1pati co, e pesso senza alcun ri ultato. La c ura terapruti ra razionale Ye nne iniziata cla I)illmann nel 1993 con l 'auto-emolerapia. ll . . angue prelevato dalla Yena d ello ste so amt\1alato 'eni ra iniettato a lla d ose di 10 a 20 cc . nelle masse g luter . Questo n1etodo, sperimen-


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[ANNO XLIII, Nu~i. 14] ·

« JL POLfCLINICO »

cato da vari A.\. 11011 ha daLo d·ei risuJtati co11cordi. I<..e'l1edy e Nru,\7i1tl1 , 11anno usato l 'aut-0e111 o tera11ia i11 diec i casi ùi zosLcr a 1ocalizzazì on e Ya ria, ed hanno risco11trato cl1e, 1nalgrado I' a utoen1oterapia, no11 solo ]o sYilu1)po dei fcicolai ebbe uri andamento con1une n1a anche il dolore venne })OCO influenz.ato dalla cura. ~1faderno, Scudero, Co llosi, inYece, in inferJl ti trattati con tale metodo dj cura , 11anno ottenuto dei ris ultati assai bril lanLi, tanto sulla si11dro1ne d olorosa, quan1o ·ul quadro oO'gettivo della dern1aLosi. Un allro nlet odo fie ra peu Lico è tato j11 <li . cri to su ccr~siv a 111e11te dal ì\Iilian. J11 8 ca i di H erpe::; zost er , 11a u sato delle iniezio11i e11dovcnose di n eo.ar sen o b en zolo all e do e di 15-310 <:> 4.5 ce11tig· ran1111i. Già do.po 3--! ore da lla prin1a iniezione, il j\1ilian, h a })Otuto constatare la din1i11uzione o la scom1)ar a dei dolori ed in pocl1i giorni la g·uarig io11c dell 'eriten1a zo~teriana. I rif;ultati d·e l ~1ilia n sono st ati conferm.ati u el 1930 da IJoede1r1aker s, Berre\vaert ed in TLalia cla Cato la, cl1e j 11 tre casi di H err1es ZOSIer , 11a otLel1lltO la g uarigione con 1-2 1nie-zio11i di Neo·-l ci . Tarrl)i ani l1<t curato cori la iniezion·e di 30 centg. di l\fyo -SR lvarsan due ca i di zon a, ed i dr,~ ori sco111parYer o dopo qualcll e ora, la g uarigione sopra-r-reni,ra dopo -! g iorni. Serra l1a c,urato 13 casi di h er1Jes zost er, dei quali 11 ii1 i11dividui no11 cert a111e11te luetici ; 2 clul)bi , e 2 luetici certamente, con 1-2 iniezioni di Neo··Sa lvarsan a dosi n1ini111e per via endov.en o a od endomu scolar e, olten_eindo 11 g uarigioni rapide in 9 giorni , e r en1i ssioni dei dolori 11evr a lg·ici e cuta11ei in pocl1e or·e, i11 due ca. i ehbe esacerbazion e della intomaLolog· i.a :--og·gettiv.q dopo la i)ri1ua i11i ezi'o n e, con febbr·e, alla quale pre ... to seg·uì un andame11lo rapido e b erli g n o d ella 111alattia, in du e il ri u1ta l o fu ii1cei·to. Scit1ti , in 7 casi di fi.er1Jes zost er , ha otten11to eccellenti risultati ado1)erando l 'acetilar..,an , cl1e essendo di facile n1aneg·gio ed i111locuo, può es~ere da chiunque adoperato .. e11za b i ' Ogno di ri ror~·ere, p er curare una affezione be11ig·na , ad un i11ezzo terapeutico n on d el Iutto i11offen si \'·o, qual ' è il n eo-ar ... rnobenzolo. I" 'ar senico, p erò , n on sem1)r e è riu ~c i to efficace, e ]o st esso ~1ilian , ri1)orta qualch e caso, i11 cui 11011 olo la cura ar eno-benzolica riuscì ineflì cace, 111a i dolo ri si ag.gr avarono al q uanLo, sco1111Jare11do in eguito a due in iezioni end0Ye11ose cli cianuro di m er curio. P elu o 11a o ltP1111to b·uoni ri sultati n ella c11ra rl ello zoster con i'ni ezioni di bi muto colloi d ul r , e ne deduc.e ch e l 'age11t e l1atogen o 1

1

della zona debba appari e11ere alla fan1iglia delle spiroch ete. I...a pro])a.bile natura infeLtiva della malattia, ha fatte si, cl1e alcuni 1\A. hanno pensato di c11rare Io zoster, co11 vacci11i ed infatti Craps, s u 72 casi di zo11a trattati co11 la vaccinazione antistafilococcica, ritien e ch e la durata del1:affezione, l 'inte11sità dei dolori , sono molto meglio ridotti cl1e con gli altri ri111edi . Camescasse, ritie11e p erò , cl1e q ua11do il ,.]rus dello zoster è dern1atropo , l 'azione del vaccino antistafilococcico riesce curativo, quando è n euroLropo (11evralgie e parestesie riJ.>elli) il vaccino non ha azione. .:~u me-::osi altri tra ltan tenti , sono stati pToj)OSLi in questi ulti1ni anni con1e cura de ll 'J1erpes zoster , ch e da un punLo di vist a praLi co, con1e da un punto di vista terap.€utico g·en erale , i11erit ano d 'a l tirare l 'attenzion e. R11g-gl.es h a o tte11uto })u oni risultat i , con iniezio T1i ei1do v·eno e di joduro di sorlio al 20 % pr:iti candole ogni 2-3 giorni . Vadel osser ò clJ e l 'estr,aLlo pituitario, })OS:.: iede 1.J11 'azione seda tiva d el dolore dello zoster, ch e cessa dopo pocl1e ore dall 'iniezion·e, e l 'eruzion p, guari sce jn pochi giorni. CJui·1ua11clon con inie·zio11i e11dove11ose, di una sol uzione glucosata cli salicitato di soda a o,'lUù, a dose di 1 g·r. il prin10 giorno, e poi 2 g·ran1n1.i ogni due giorni , 11a ottenuto la sro1n11nr sa d el clolore subito dopo la terza . 1n1 ez1or\e . La11glet 11a u~ aLo il alicita Lo di sodio, associ.ate al solfa to di chini110 per os. · <.". }an zinotty r accoman·da l 'iodose·p ti11e p er iniezioni , IJer u11 p·eri oùo da Lre a 6 g·iorni . Lovy, 11a utilizzato le i11iezioni endo,·enose q110Lidian e di i rip.a11bla u all ' 1 <r~, ed 11a ot ·· t enutfJ la cicatrizr..az ione rapida deJle vescicole . Piotrovv l~i co nsig lia le iniezioni intravenose di una soluzion e. di glt1conato di calcio al 2() yJer ce11to. Sezar y, Mig·et, F acquet h a11no trattato sei casi di zo1,a, con le ini ctioni intramuscolari d 'olio solforato (2 cc. di una sospensione al1' 1 ~~) . ln cinque ca~ i i dolori ha nno ceduto si.a dopo clue ore dall 'iniezione, sia da dodici a tredici ore do]JO . In u11 caso il dolore sordo e Lardivo si è Bolan1 cnte inigliorato. Valerio 11a u sato co11 su ccesso l 'a uto-uroterapia, e p e11sa cli.e i buoni risultati sono dovuti agli orn1oni contenuti n elle urine. Freude con sig lia r ecentem ente, come n1etodo di scelta, l 'iniezio11e paravertebrale di elevate dosi di salicil ato o di morfina. Con questo metodo , - dice 1'A. , - si ottengono risul tati particolarmente brilla11ti, se si ri esce a 1

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[ANNO XLIII , NlT~L 14J

SRZ lONE PRATICA

st.abilire CO!l esattezza il i1ervo da cui prende (;r igine l 'affezione. Quando i11v~ce, sono interessati 1:-arecchi nervi dorsali, l 'esatta localizzazione del focoJ.aio principale del dolore, no11 riesce cl1iara e di conseguenza l 'effetto della iniezio11e i)arél vertebrale· malsicura. Questa lunga, erl an~ora incompleta enun1erazio11e dì tTatt(l111·e.nLi , pro 11iosti i)er l ' 1-Ier0 ues zoster > din1o&Ira c..0111e oO'o'j .. oe o ·io1·n o ' no1· sian10 talvo l tR di sarrr1ali, contro i dolori atrocj , provocali dall a rr1alattia in parola. La po~­ sibjJità di .detern1inare, 111ediante l 'alcoolizzazione l 'anestesia duratura del nervo i11teresSfl Lo, 1ni 11a i11dol to ad usare tale n1etodo, n elle for111e cl i zoster intercostale, cl1e , i}er la sua sede, del resto piil freque11te , la tem1)oranea p:1 re!'i della i)nrete Loracica, detern1inata · dal1'alcoo]izzazione, non apporta clisturbi all'infern10 , a11zi, di'r e i, un notevol e sollievo }Jer la sua affezione. T,a t ecnì ca d e]l'a]coolizzazione, da t11e adoperatn, è stata quella u sata dal n1io :\·{aestro, 11 ella c ura d eilla t11b·ercolosi polmo11are. e< Ide11tificata la costo la soprastante lo s1)azio ove si vuole fare l 'iniezio1n e di .alcool, a + ce11ti'1r1elri all 'esterno dell 'apof.1 si spinosa vertebrale, ciof' dal p•i ano n1edia110 verticale, s 'i u fìgge (un con1u11e ago sottile cla 5 cc.) fino a sentire il 111argjn·c i11fer]ore d ella costola. 1\l}bassa11do il padiglio11e si fa seg·uire aJJa !Jt1nl r1 dell 'ago il contorno inferiore d ella costola. Quando la punla h a oltrepassato di .qualchP m111. il punto più basso d el co11torno co:stRle inferiore, il che è faci le riconoscere, percl1è ~ llor,a la punta delì ·ago che seg,ue l'osso comin cia ad innalzRrsi , si è nel punto. voluto , dentro il triai-'!golo costo-pleurico. Ci si assicura ancora una volta del contatto tra punta dcll 'ago e costola , è, n1.ante11endo l 'ago serriprc in contatto con l 'osso si passa all 'inie1

1

. zinne. Pri 111a si iniettano 2 cc. di u11a sol uzione di novocaina .al 5 'ì~ o altra soluzione pressochè .... i111j]e , D 1iLolo piuttosto forte, e poi , dopo 30 seco11cli, can1b·i ando siringa n1.a lasciando l'ago in posto , con la punta semp re a contatto con l'osso s'i11ieittan o due cc. di alcool ,, 95° : ]en trt111 A11 Le in n12niera da in filtrare il cellulare del triangolo costo-pleurico, ove sta il n ervo. l Jn po ' di dolore insorge solo n ell'ultin10 tempo d-ell 'iniezione, ma dura f1 t1alcl1e secondo e poi oessa del tutto ». La t ecnica è ·semplice, l 'inie7ion e innocua . cd i n1alati SO])por1ano ottin1an1ente , i vantaggi enormi con1e appare dalle storie cliniche appresso riportate. 1

CAso I . - C. 1\1., di anni 54 1 da Paler1110. Circa due 1nesi prin1a di presentarrsi alla no~ tra osserYazione, a ll 'en1itoracc des lro, in corrispondenza del 7° ed 8° spazio intercostale, notò la pre-

621

senza di Yescichette a conte11ulo sieroso accompagnate da vivo dolore irradiantesi a tutto l 'emitorace. Ebbe praticarla una serie di 10 iniezioni di nu1osangue di 15 cc. senza ricaYarne alcun benefj cio. Venuta alla nostra osservazione sono state praticate l 'alcoolizzazione del 7° ed 8° nervo intercostale. L 'inferma tra·scorsi pochi minuti dal1'azjone ha risentito l 'immeclialo beneficio con la scomparsa del dolore ch e tanto la dis lurbava. '.Le ve·scichette nel periodo <li tre g ior11j si son o modificate ed e ~si ccate. CASO II. - l-l. ,S., di a11ni .36, da Palermo. Circa 10 giorni prima di nresentarsi alla nostra osservazione dura·n te la i1ottè fu colpita da violenti doìori all 'emitorace d. che s'irradiavano al! 'addome; t~ascorsi. due giorni persistendo sempre il dolore, in corrisponden za de] X spazio jniercostale notò la, comparsa di grt1ppetti di vescicole a contenuto sieroso . . Ve11u ta alla no·s:tra osservazione e fatta diag11osi d1 Herpes zoster intercostale venne praticata 1'alcoolizzazione del X nervo intercostale. Il nolore è totalmente scomparso subito dopo l 'iniezione. Le vescicl1ettc entro i quattro giorni successivi al1'iniezione sono regredite, la.sciando a loro posto soltanto una lieve zona di arrossame11to. CAso III. - A. P ., di anni 50, da Palermo . Un inese prima d i presentarsi alla nostra osservazione, impro1v visa1nen te, fu colta da viYo dolore all 'emitorace sin. che s 'irradiatva al] 'addome. Il giorno dopo, notò la con1parsa di un gru ppetto di vescicole a contenuto sieroso i11 corrispo11denza del IX. e X spazio intercostale. Ebbe pratica le due iniezioni di Neo-l ei , ma essendosi esacerbali i dolori , l 'j nfer1n a si è rifiutata cli continuare. Venuta aìJ.la nostra osservazione è stata pratica ta I :alcoolizzazione del IX e X nervo intercostale. Il dolore è sconi.p arso su])ito dopo l 'iniezione; le vescicole sono regredite entro quatLro gior11i dall 'iniezione. CASO IV. - G. B., di anni 29 , da Cari11i. Circa sei giorni prima di presentarsi alla nostra osservazione, notò all 'en1it0Ta ce si.n. , in corrispondenza d el VI spazio intercostale, ]a eruzio11e di ve·scicole a contenuto sieroso acco1npag11ato da dolore trafittivo e brt1ciore. Fatta diagnosi di Herpes zos ler ebb0 pra,ticata 1'alcoolizzazione del VI nervo i11tercostale con scon1parsa d ella sintomatologia dn1orifica pochi i11 ì11 u ti dopo ò all'iniezione , ed essi ca men lo della 111anifeslazione ct1tanea nei tre giorni su ccessivi . CAso V. - M. F., di anni 60, da Palermo. Circa sei giorni prima di presentarsi aaJa n ostra osservazione, fu collo da vivo dolore trafitlivo, accompagn ato da intenso bruciore in corrispondenza d el V e VI spazio intercostale d. Quasi cont emporaneamente notò la comparsa di gruppet ti di vescicole a contenuto sieroso. F atta diagnosi cli Herpes zoster ebbe praticata l 'al roolizzazionc <lel V e VI nervo intercostale con completa scon1parsa della si11to1natol ogia dolorifica e scomparsa della u1anifestazio11e cu tanea nei qu at tro giorni ~ u rcessivi. CAso VI. - C. C., di anni 46, tla Pa1ern10. Circa tre i11esi prima di presentarsi alla 11ostra osservazioJ}.e, fu colto d a dolore ed intenso bruciore che T'irradiava al! 'addome, in corrisponden1a del d ecinlo ed undicesin.10 sp azio intercosl ale di destra. SuccessiYan1ente notò pure la con1parsa <li Yescicole a contenuto sieroso. Ebbe }Jraticalc .tre


622 ~1~iezion~

« IL POLI CLINICO »

?i

~luco11ato di ca]cio ed indi una serie

d_1 otto in1ez1?ni d i au tosangue. Riferi'sce di avere ricavato. parziale b en eficio di tale cura, essendosi a·p pena attenuato il dolore. Per sist endo l 'affezione ve_n':1ta a~la nostra osser vazione, ebbe praticata l 'al~ cool1zzaz1on e del X ed XI nervo con imn1 ediato b e11eficio d ella sintomatologia n evralgica e regressione d ella u1anifestazione cutanea n e i quattro giorni ~u ccess ivi dal trattamento.

Da quanto ho prece·d·&nten1ente esposto, appare evidente co111e i risultati ottenuti nei casi pi zoster da n1e trattati , con l 'alcoolizzazior1e cd.eì i1ervi, si possono considerare brillanti. ià' çlopo poc-h i minuti dall 'alcooli'zzazio11e del nervo, il dnlore, che rappresenta I.a 111aggiore soffer enza, d.a togliere talvolta ogni qui ete e d 'impedire il sonno agli ammalati, è total111ent e scon1parso, determinando n ei pazi e11t1 la se11sazione imn1ediata della guarigiolle dell a loro b enigna infern1ità. Anche la ma11ifest.azione c utanea d ella dermatosi, risente lél b enefi ca azione. dell 'alcoolizzazion€ in ' quanto in pochissimi giorni, tre o quattro , r a1)idame nte le vescicole si afflosciano , si avvizziscono, trasforr11andosi in croste siero:ematicl1e, l·e qu.a ]i non tardano a staccarsi, pe r una rapida rip·a razione della cute SO·ltos t.an Le. Nessun dub}}io qujndi , ch e la rapida azione dP-pone in n1aniera suadente per l 'u so di tale i11etodo t erapeutico, m agg·iorm ente se, co1ne si può consLa tare dal caso I , .II , VI, gli altri rrlelodi u sati possono esser e insufficienti p er la guarigione . La s en1plicità di t ecnica, l 'innocuità del 1nezzo terapeulico, la rap·i dità di azione, sono i fattori di una larga applicazione del m etodo stesso. ftIASSl3NTO .

e

1

l ..' A. dopo una rapi·da di.san1ina sui vari ~11ezzi

t era1)eutici usati n·ella cura dell 'Herpes .zoster , descrive un semplice mezzo di cura .dello zoster intercostale consistente nell 'alcoolizzazione dei n ervi , che sperimentato in sei .casi , si è dimostrato efficacissimo, , tanto per la n evralgia , quanto p er la manifestazione cutanea della d ermatosi che l accompagna. 1

BIBLIOGRAFIA. CAi\lESCA.SSE. Soc. d e Thérapeutique, 1932, n . 1. FREUDE. Rif. Medica, 1931, n. 51. In. Rivista Sanitaria Sicili ana, n. 1. LEO'ITA. Lotta contro la tubercolosi, 1933, n . 2. MADERNA. lliforma Medica, 1925, n. 49. M1LIAN. Paris MédicaJ, 1929. P ELuso. Riv. di Terapia ~ratica, 1932. R uGGLES. Archiv. of Dermat. and Syphilology 1931, , ScunEno. Rivista Sanitaria Sicilian a, n. 22, 1931. In . Policlinico, Sez. Pratica, 1928. Sc1uT1. Ospedale Psichiatrico, n. 3, 1933. SÉZARY. Presse Médicale, n. 43, 1935. 'TARCHIANI. Riforma Medica, 1929.

[ANNO XLIII, NuM. 14)

NOTE

E

CONTRIBUTI

OSPEDALI llIUNITI DI ROJ\lA.

S. SPIRITO - f{EPAltTO C:HIRURGICO. Primario: Prof. GurDo EG1D1 •

OSPEDALE

Gli aspetti dell'emopoiesi in un caso di gastrectomia totale per ulcus. Dott. O.

MAzzARELLA,

assistente. ·

La vecclLia ipot1esi - s ugg·erita da.Ila clinica e dall 'anato111ia i)atologic.a - s h e . nella patoge11esi dcli 'anemia p erniciosa (a. p. ) giocl1i lJ11 r·ù olo f-01.1dall?-en Lale ùil 'alterazione della parete gastrtca, na avuto, piultosto recentemente valido appoggio dagli sludi d·el Castle . ' lfin :ial 1870 Samuel E"e11wick attribuiva al f~t tore gastrico in1por1 an za patogenetica nel1 a . p . ~ Grawitz, Martius, IIulchinson , Hurst ed altri tornarono i11 seg·uito su tale con cetto cl1e è er1trato n el ca111po perin1 entale e pratico colla dimostrazione, fal la dal Cast.le, di una sosta11za del -:;ucco gastrico ( fatto1~e intrinseco e1nopoietin~), diver sa dall ' flCL e dalla p·epsina'. c:b e, con azione di lJrohabile n.a tura er1zimatica sulle proteine del!'::i.lime11tazion e carn ea (fattore estrinseco), genera un principio atti\ro contro I 'a. p . Jn seguito , Isaac, Sturgis, ecc. trov.arono curatiYe la 8ommi1iistrazione per · os di stomaco dissecc.at~ di n1a:ale (ventricolina) e ~Iorris, Schitf, Burg·er .e Sl1ern1a11n dal succo g8strigo llor111ale pre,pararono l ' cc addisina » attira per l:! sola via parenterale . In tale ordine d 'idee, indag·i11i sono tate svolte per studiare gli effetti sull 'emoip oiesi della resezio11e gastri ca praticata in via sp eri!!l entale o p er i1ecessità d ',_)rdine chirurgico: i risultati si possono riassurner e brevemente. Le ricerche eseguite d.a Ivy e collaboratori , Gutzeit, Aron e Bauer, l\1u1lenix su cani O"fl st.rectomizzati 11ann0 rilevato u11 insorge re , . 1)i~1t­ tosto frequente , di anemia ipocr o111 ;, ·n di \'arin gravità oppure un din1inuit,o polere cli riparare le perdit& di sang u e provocate; ~lann n elle stesse condizioni 5perin1e11tali ha i)erò avuto risultati del tutto n egativi. M ai on e collaboratori e 'Bence, sprri m er1tando rispettivamente su ratti bianchi e 111:-tiali gastrectomizzati , han110 riscontrato un 'an e1ì da ipocro·m ica n1icrocitaria. Nell 'l10rnù, Ja r eE-ezio11e gastrica parziale secondo !F asiani ·e Cl1iatellino porterebbe con una certa freqtten za - sµecie nelle dc1nne e nella operazione di r\eichel I)olya - ad UllU stato di anPmia ipocromica microcitaria, raffrontabile , anche clinicame11te, a lle anemie ipocromiche achilich e. 1'uttavia, sono stati descritti rari casi di anemie a tipo pernicioso insorte dopo resezione gasLricl1e parziali e persino dop-o ga stroen Leroston1ie.


[ANNO XLIII , NuM. 14]

:ba gastrect0r11ia Lota]e , alla ·st recrua dei nuovi r:i c.onoetti palogen etici, dovrebb" r ea liz?.Hre u1t vcr:o e:rperi11icntum crucis. Dei 155 casi <li aSJ)G>rtazione veramente total e d ell o sto111aco, r acc<'.>lti in tut.ta la letteratura da Fasia11i a r l1iatel li110 solo 29 sopravvissero oltre i du e a11ni, rli qu~sti 12 presentarono a. a tipo p. Tali féAtti , pur ies~endo suggestiYi per t1na patogenesi })eri.· cosi dire gas tri ~a dell 'a. p., non sono tuttavia univoci; d 'altronde , essi si basano su u11 nmitato n11rr1ero di gasLrectorni e totali , pertar11o mi è }):\fSO non privo d 'interesse studiare ]o stato dell'cn1npcjesi in una donna a cui fu })l'alicaLa dal prof. Egidi una gastrectomia tul<tle per ulcer;:i se1nplice. C. P . 51 a. lava11daia, en tra in ospedale l '11 clicembre 19B3. Null a 11el gentili zio. Mestruata a 18 a . Sposa tai poco dopo con 1101110 ano da cui ebbe 10 gravidar1ze: 4 abortive: un figlio morto in lenera e là per malattia imprecisa bi le . Menopausa a 48 a. I11fe7. ione m al arica a 18 a. clurata un anno e inezzo. Da 8-9 anni soffre poco ' dopo i pasti di ò o]ori epigastrici irradiantisi all 'ipocondrio d. e al dorso, con piros i e acidilh; mai melen a nè erriate~

TABELLA

IData

G . R. (in mi-

1ioni

I

Hb. <Sahli)

625

SEZIONE PRATICA

V. G

G. B. (jn mi g liaia)

Duran 1~

JF<

leg i>nza, qu alcl1c li eYe rial zo termico ser 0 l1 no ~l ei g iorni preced enti l 'at lo operativo . Gli tSSi• tn 1 collaterali dettero i seguenti risultati.: ef-pettora lo r ìpe l•1 l;)rn e11le Kocl1 n ega ti,o ; Il. W. negativa; n ulla ·I i :1 norn :a ie 11 r Ile llrine; radiografia del t orace: a un1e11l 0 cl iJ ·1· sn d clJa trama polmonar e; l 'esan1 e racliolog ico d e llo sl011 H1co inostra una nicchia d a u1 cu ~ su I la })j c~i-· ta cu rvritura. Operazione (prof. Egicti) 21-XII-1933: a r1t'Sl1·sia locale novocairtica; I agl io n1 edjan o f Ol)r no n , lleìicale; gas trec lon1ia t ola1e; a11as lon1os i tern1in o-later ale csofa.go-d ig1unale; splenec torrtia p er r agio11i tecnicl1e. R eperlo: g rossa ulcer a caJ lo a della p iccola curvatura. Decorso pos t-oper a lorio ottin10. La p . Yiene trasferi la in un repa rlo cli 1ne<licina cl o,·e gli esami dello spulo furo110 a n cora nega liYi per il b . di Koch. Viene dirnes~ a il 13-JTI-1834. J\ientra il 27-VI-1934 racconta11do che cl a quaic hc g1or1~0 soffre di dolori ail 'ipocon<lrio d . con irradiazione alJa spalla dello lesso lat o; obhie llivan1 ente: dolente il punto cisti co; fega lo nei lin1iti : ten1peratura s ubfebbrile; esp e tlora1 o Koch n egativo. Sco111parsi i disturbi iene èlin1essa il 18· VII-1934. A dis ta11za d i s irca un un no e ni ezzo rivedo il p. : lo stato <li salute è oddisfacen te : la lin g u a e il sistema n ervoso n on presentano nt1Jla òi anorn1ale; g·Ji esa1ni em a I ologici pratica ti a ·pii1 riprese danno i seguen li r is ultati :

I. ....

Form. leucocitarja

· ~

Q Cl)·- .,....

a

('$

't:l -

·:.=: o ~ bc~·a

N.

B.

E.

L.

~1.

o .~a s~ (fJ · -

a.

....,.

<I>

Osservazioo i

·=s::l -

30-V-35

4,,475

94

I

16,3

60

-

2

27

11

2- Vll-35

3,9?.

57,7

0,73

14,7

66

1

3

27

3

348

22- Vll-35

3,5

68,2

0,97

11,6

59

3

36

2

399

Dopo 6 fiale di Spie ' nocrinolo.

6-VllJ-35

3,86

72,3

0,94

3

45

5

276

Dopo altre 6 fial e di Spleno crinolo.

9,55

45

2

s venoso

s. ve- s. veno so noso

.

2.->-X-35

3,61

61,5

0,86

lù,5

4~

1

11

37

9

276

Dopo Tau rocolo .

8-Xl-35

3,59

65,2

0.92

16

47

1

6

43

3

485

Dopo 3 f i aie d i Isto fano.

~,843

63,4

0,83

16,2

28

-

2

60

10

422

Dopo altre 3 fi ale di Istofano.

26-Xl-35

i11csi. 111 tale 1)eriodo è dimagrita n o tevoln1ente . Da qu alcl10 éln no, t osse co11 scarso esp ettorato . Non febbre. Alvo e minzion e regolari. E. O. Condizioni generali di scr e te, sensorio vig ile, d ecubito preferito des tro, stato di i1u lrizio11E• e san g uificazione caltiYo, c 11 te e muco ... e visibili pallide; scar so p artnicolo adiposo; micropoliadenia p eriferi ca; normale l 'apparecchio locon1o lorc ; polso r1 ltnico, <li frequenza e Len sio1?-e 111edie; rc"spiro r egolare; t empcral ura nor111ale. Ling u a delcr a, llm idn; farin ge e lon si Ile lie' emente iperen1iche. 'f ora,·e : scarn o; murmure indebolito agli apici. _\..Jlp. circolatorio: i1ulla cli 11o leYole. Addodon1e tra.t1abile, discr etamente d ole11 te all 'epiga·lrio e agli ipocondri ; non si palpano gli organi ipocondriaci. ~ul la a carico d ei ~ j·s t en1i 11er'o o ~ urogenitale.

Esami n1orfo liQgici. - Sang ue: serie eri troci I ica per.felta~n ente normale; scarso nn1n er o cli elen1enti poco immituri della serie g ranulocilica. Midollo osseo (1) ~24-XI-1935) : gran qu antità di en1azie norm ili; scarso nltmero <li g r anulaci li n eutrofili; rari ìinfoci1i. .\Iolte em azie poli crom a1ofile; m olti nuclei jsolati della serie rossa; vari eritroblasti e proeri I roblasti; vari cn1ocit oblas ti ed f.moistioblasti . n on 1r1egalobla·~ Li nè J11ega loci ti ; qualcl1e rellula a tipo endotelia le a nucleo spongioide enza nucleoli a protopla 111a nlolt o abbondante. • Re tico lociti ( -XI -1935): O, 7 ?l.

{l ) Prele,alo dall "epifi ' i 111no d ell 'Egidi .

up. tibia le coJ trapa-


620

cc IL POLI CLINICO

Resistenza globulare (sec. Viola) R 3 0,46; R 2 0,42; Rl 0,38. Reazione di H. v. d. Berglt : diretta pronta nega Liv a, di.relta ritarda la negativa, i11diretta debolissi1na. Col<:> sterinemia (a digiuno) 1,30 %. . Tempi di cn1orragia e di coag11l:lzione lievemente di minnit i. Segno del laccio n egativo.

* **

Nell 'interpr et azior1e dei u esposti dati è da tener co11Lo dell 'assenza della n1ilza. La splen ec ton1ia, infatti, induce leucocitosi (Soler) ch e non sar ebbe pern1anente (Peracchia) : per il ~oìer !a leucocitosi viene riferita alla mancan za d ell 'orga110 ch e fl siolog·icam ente rap·p resenter ebbe un d epo$ito d~ globuli bianchi; il Viale Jiensa invece ad una funzione inibitoria della tr1ilz.a sulla leucogen,esi trova11do che gli estratti alcooli ci di tale organo indl1cono l111a certa leu copenia. Dalla tab. n. 1 risulta una d iscreta le ucocitosi ch·e si riduce con la somministrazione di splenocrinolo: questi dati si accordano co11 i conce lti sudd·e tti ed è legittimo inter. pretarli i11 funzione della splenectomia. Ar1cl1e. il modj co aumento dell e pi'astrine si :p uò ri])Ortare all'assenza della funzion e piastrin olilica cl1e, per nu111 erosi ricercatori , sareb·b e c~ercitata n0rmal1r1ente dalla milza: ancora alla S])lenecto111ia sori ùa riportare l'eosinofilia che a volte si è manifestata e forse la bassa coleste1·i nemia. i\!Ia quel ch e più interessa è ch e non .esi ·te n el caso nostro nessun sel~no di a. a tipo f)ernicio o n è clinico nè e1natologico. Pur non Y1Ìorizzan do le inodifìcazioni che a carico dei leucociti e delle piastrin~ si sono avute in senso inverso a quello ch e ordi1~ari.amente si riscontra n ell 'a. p., in quanto giustificabili - come ~i è detto dalla splen eclomia , la diagnosi di lttle a. è i11an1n1issibile sia peT il V. G. inferiore all:unità ·-- p er quanto so110 stati d escritti dei casi con trtle reperto co111e ri cordano Rowlands e Sin1pso11 - sia so1)ratutto per il quadro morfol ogico del sangue: anche amm ettendo cJ1e 11ell 'a. p. postoperatoria vera Je forme in1mat ure della serie eritrocitica si riscontrino i11 misura ridotta ·e i m egaloblasti raramente , i m egalociti non dovrebbero n1ai mancar e me11trc 11el n1idollo osseo dovrebbero esser e manife~t i i seg·ni del ritorno all'attività embrionale pTeepalica d·ell 'en1opoiesi. Per assict1rarci contro possibili interf,er enze i)er effetto della splent.cton1ia nei co nfronti della serie eritrocitica , si sono son1ministrati esLratli splenici che son o si ati inattivi. i è si può parlare di a. achilica a tipo microcitario bensì di un semplice e modico gra.do di a. i pocro1n i ca seco11da ria. E' questo perciò un caso di g·astr ecton1 ia 'tota lt in cui a distanza ùi d11e anni non i è

)'.1

;ANNO

XLJlI,

NUl\C.

14]

prodo,t ta r1essu11a al t.e razione per11iciosa dell a • • en1opo1es1. Dai c.as.i di a. i). 1)ostoperatoria riportati , i] periodo di later1za, il te111po cioè tra l'atto 01)eratorio e 1'insorgenza de] i ·a. , varia entro li1niti ampi: così nei casi di l Jngley e di D enriig - in cui trattavasi sicuran1ente di a. p. i11so·r t.a dopo gastrecton1ja totale - - fu rispettivame11le di 5 n1e. i e di 9 anni. F.' presumibile ch e spesso tali peri.odi ùi latenza ' 'engano erronearr1ente valutati più lunghi di quello cl1e realn1enle non sia110, perchè le indagini si istiluiscor10 con ritardo rispetto all'inizio della malaLLia. O 'altro ca11to, l 'esarr1e del n1idollo osseo , firaticato Si$t ematican1enlei, dovrebbe dar.e i l)l'Ì mi ragg uagli s111Ja degenerazion·e dell 'e1no:poiesi con un r eperto che forse pTecede di n1olto la ·manifestazione c linica ed en1atologica dell 'a. ~iffatte considerazioni ci rafforza110 nell 'i1npres&ione che il pre.sP-nLe caso non evolverà v erso una n1. di Biermer. Corr1e è stato già d etto, dei 29 casi sopravvissuti oltre i dt1e anui solo 12 aYrebbero presrntalo a. a tipo pernicioso, cioè quasi il ±5 %. f)all 'esame delle descrilioni fatte dagli AA. , ci siamo convint,i ch e tale pro11orzione è esagerata J)Oicl1è sì è posta diag11osi di tale malattia anch e i11 as~e11 za di n1cgalob1astosi. Nei f> rasi :li presu11ta a. p . i11 sr.guito a gastrectomia totale riportati da Rowlands e SiJnpson $Olo in uno - -· caso di Den11ig --- vi era n1egaloblas los i reperto c l1e dall a Scuola del ·F errata i.· giudicu to indisp,en sabile p er la diagnosi di m. di Bi ermer. L 'Es.posito così si esprime: « non esiste a. p. senza inega loblastosi : convien e insist.e re in ques t 'a f[ermazio11e, r·erchè non è lieve la tendenza a scorg,er e a. p. anche in quadri n1orbosi dove di alterazione a tipo m egaloblastico del sistema emopoi'etico non si osserva la . . . m1n1n1a trarci;\ » . Questo rilievo riduce quindi il valore dei d8ti forniti dalla chirurg ia a sost egno dell 'origin·e gastrica dell 'a. )J. : essi tuttavia sono tali da non trascurarsi ed è l·egittimo , a llo st ato pre · sP.nte delle nostre conoscenze, ria sum.ere i1elle seguenti proposizioni i termini d ella c1uestio· ne: n ell 'uon10 , l '·esperienza tratta dalla chirurgia dello sto1naco con fcrrna l'importan za di tale organo n ei confronti dell 'emopoiesi , però. in accordo alle indag·ini sperin1entali condott e sugli aniMali, nr.l con1plesso patogenetico de l1'a. p., ]a oilpressione dello st omaco o delle sue funzioni · ·è fattore irnportante ma non in dispen abil e, Se pertanto alla gaslrecton1ia t otale a ' 'olte segue e a volte n o un o stato pernicioso dell 'em opoiesi, è presumibile che una cor11110Ilente costituzionale possa condizionare a livello del n1idollo osseo l'insorgere dell'a. 1). 1

1


Xl.JII,

[ ANNO

1'Ul\1.

14]

SEZIONE PRATICA

629

***

In 4uesto cac;o, l 'asser1za dello ston1aco e La ·cuoia di Ciaccio attribliisce grande vadella inilza non fa precisare quanta parte spetlore alla secrezione gastrica _ s.peci'e all 'llCl ti all'_u110 pjù ch e a]} 'altro organo nel mecca- i1el meccanisn10 dei vari fenon1 eni che norrtismo dcl I' crilropenia digestiva; ma - in a c 1naln1enLe si svolgono in dir:endenza della dicordo alla Scuola di C..iaccio - non impedisce .gestione, come la leucocitosi, l 'iperglicemia, la di riportare alla ola gastrectomia Ja 111ancata idren1ia, ecc. ; seconda la detta Scuola l 'emolc ucoreaz ione dige liYa, poichè è noto dagli c lasia digestiva (leucopenia, inv,ersione della . : > ludi del \ii.ale con1e la nlilza in tale fenon1eno form. Jeuc., cadu~a delJa pressione, ecc .) messe sia fuori causa . i it ev idenza da V\' idal , Abrarni e Jan covesco, i n' ece chè'" ad ur1a insufficenza epatica come .H.IASSUNTO . .. oglio110 i suddnLti AA. , sar ebb,e in ra1)porto ad Dallo studi o cn1a lo logico di un ca o di ga1tna insufflcenza gastrica . Ancl1e l 'eritropenia slrec ton1ia totale 11on risulta , a distan za di <ligestiva oltre cl1e all 'i11grossamento transitodue a11ni , nessu1ta 111odiG cazione perniciosa rio delJa 1nilza , durante I.a digestione, sarebbe J 'effetto cli u11:.i eritrolisi digestiva semp,r e in cleil 'en101)oiesi. V-ien e i11 gran i1arte riconferi·apporlo co11 l 'HC.1 secreto dallo stomaco. rnata l 'i111portanza dello ston1a co n el i11 eccani1

• TABELLA

G. R. I Hb. V . G. tmilio1Sahli 1

Da ta

Form. leucocitaria

G. B.

N. B.

nii

.

l

I -

o .... ciSi::lo L.•.... -~ Q)

c:S

e:! .... "d ........

~-oi::l

E. L.

M.

rn OD o o clS ·-

~ § ~µ:. Q)

Gli• cernia gr. O/oo

Pressione art. Osservazioni

Mx.

1\-f n.

4 ,61

7 J,8

0,8

ll

46

1

8

34 11

0,95

120

60

A digiuno

3,94

63,7

0,8

10,2

72

2

1

20

5

1,30

115

60

Do po 40' dall'inge stione di 150 ec. di latte zucche rato.

\ 3,59

65,2

0,92

16

47

1

6

43

3

485

140

75

A digiuno

0,90

16

73

-

2

20

5

416

120

70

Dopo 30'-40' dal l'ingestione di 15 cc. di latte zuc cherato.

2

60 10

422

0,82

130

80

A digiuno

1

14

2

490

1,24

125

70

Dopo 25'- 45' dal I' inge3tione di 15o cc. di latte zuc cherato

2

43 10

492

0,50

120

80

,\ digiuno

1

30

3

480

0,90

115

70

Dopo 25'- 45' dal l'ingestione di 15o cc. di latte zuc cherato .

8- Xl- 35

I 3,925 68 .

26-Xl .35

~ 3,84

63.4

0,83

] 6,2

28

( 3,88

6)

0,85

14

73

-

\ 3,62

66

0,91

14,4

45

-

3,89

68

0,90

11,2

66

.

18-Xll-35

I

In

I•

I

7-Vlll -35

[I.

l{Ue ~ t'ordine

d'idee il caso presente offriYa condizioni favor evoli per ricer cl1e di confcr111a: i ri . . ultati sono riassunti nella tab n . 2. Da cui si rileva110: · I . ._e.g·11i cl i emoclasia digestiva: leu copenia r elativa , inversione della form. leuc . , lieve caduta della pression e; II. A:: enza di eritropenia dige ti va; III. Con1portamento regolare della glice• n11a.

~1no

dei fenomeni ch e norn1al111e11 Le ... i svolgono in dipenden za d ella digestione. BIBLIOGRAFI_.\. DENNrc. ~Iun ch . l\Iecl. Woch., 63!3, 1929. lYY 1 l\IoRGAi~ e F .\nR ELL. Gli effe/ti llell11 9aslrectonlia t otale, ecc. urgery. Gyn . and Obst ., n o-

,-e1nbre 1931. R. GuTzEIT. _4.nen1ie gravi consecu ti ve alla ga-

strectomia tot.i le. Kli11. \\'"orh ., n . 9. 27 fe})IJraio

1932.


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Il. A. Ro,vLANDS e S.

IL POLICLINICO

Anemia addiso r>,i ari11, in seguito a gastrect orHi a e gaslrocligiun.oslomia. 1'11e Lancet, pag. 1202, 3 dicemJ,EVY Sr:.\1PSO?-i.

bre 1982. VA UGHAN. Anemie con secutive acl ope r azioni sullo slomaco . Thè Lancet, 10 dice111bre 1932. C. UNGLEY. Aneniia perniciosa c-o n secutiva a gast r ectomia e sple necton1ia1. The Lancet, 31 di·

ce1nbre 1932. G. M. FASIANI e A.

Sindromi ane. miche negli ope r ati di stomaco. Presse Méd. , CBIATELLINO.

n. 103, 2G dicembre 1934.

OSSERVAZIONI CLINICHE OSPEDALE MAGGIORE DI S. GIOVANNI BATTISTI\ E DELLA CITTÀ n1 ToI{INO SEZIONE CHIRURGICA diretta dal Prof. A. BERTOCCHI.

Sul p1·olasso dell'ansa efferente di ano iliaco definitivo sinistro per il dott. G. M. ANTONIOLI , assist. e docente. La colostomia iliaca definiti va costituisce una operazione tipica e b en e r egolata n ei suoi tempi e n elle su e n1odalit à tecni·che: Pur tuttavia non sono rare le co1nplicanze di questo intervento , SÌ3. in1m edia t e, sia tardive: esse furono descritte e raccolte i11 una 'f hèse de Paris d el 1902 da Géraud. Da allora la letteratura ha illustralo, di t~mpo in t empo, le più diverse foflme di queste complicanze. 'Tra le complicanze immediate d ella colostorriia iliaca .s i possono riscontrare lesioni riferibili alla parete addo1ninale (ascessi , f]emn10ni della parete), al peritone10 (peritoniti circoscritte, fibro se o adesive) e all'ansa i'n L est inal ~ (st enosi , prolas o). Tra le. complican ze t ardive si hanno soprat tutto le stenosi di uno o dei due orifici dell a st.omìa e il prolasso di una o delle due anse abboccate. Jl prolasso di colon dal capo affere11te del1'àno lJiacb. sinistro costituisce una eventualità non rara. "Esso può esser e mucoso qua11do interessa la ever sion e della sola n1ucosa intesti· nale, totale quando interessa tutte le tuniche d ell 'inLesti110, e invaginato. Il meccanismo patogenetico è sta lo· variam ente interpretato dai di'Versi Aut ori e attri· buito, dagli uni alla abnorn1e ampiezza del1'orificio della ston1ìa , lasciata dal ohirurgo , da altri a lla d ebolezza delle pareti addominali , da altri alla abnorme lung h ezza e m obilità del1'ansa colica a1bboccata, sia per anormale lungh ezza del me·so (doli cocolon), sia· per ri'l assa111e11to de·i suoi m ezzi di fissazione, da altri an cora alla e agerat a peri ~ tal ... i del l 'ansa.

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[ANNO

XLIII,

l\'l.~:.\I.

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Anche la . . ti l ic.:l1ezza ostinata e il. ristagno di feci i11durite, detern1ina11do u11a accentuazione dell·a peri'sla lsi , può favorire se i1on de· terminare il 'lJiroJa ~ so, analo•g an1ente a quanto avvie,n e per la fuoriuscita d e.Il ' intestino crasso dall'ano naturale, la qual e può raggiunger e un grado tale da g i11stificare a ,-olte gravi interventi come colectomie parziali. È f)robab·i le ohe non tutti i casi ri'conoscano la st essa ori· gine, potendosi associare le cliverse cause, e ohe altri fattori possano e11trare in g iuoco, quali la presen za di uno sper one l)ÌÙ o meno lungo di m esocolon tra le due a11 e al)boccate alla cute e la eventuale ipertrofia seco11daria dello sperone stesso : ciò pur an1n1ette11do che il dolicocolon o il rilasciamento acquisito dei m ezzi di fissazione dell 'an sa, sia110 tra le cause principali del prola so dall 'an o iliac o. Rarissima è invece, la osservazione di fuoru· scit.a dal capo efferente dell 'ano iliaco sinistro , di' ·Un a-mpio ·seg·n1ento di colon distale. Nella letteratura ·da n1e co11su l tata, 110 trovato d escritte altre con1plicaz ioni (Ka ufmann , Goinard)i ma n essun caso ch e ave se le caratteristich e di quello ch e sto per illustra r e. Kaufmann riferisce alla Société Anatom ique de Paris (4 di cen1b·r e 1930) su due osservazio11i personali di rprola so ciel cieco a traverso un .arto cecale, con• su ccessivo s trozzan1e11to dell 'an sa prola~sata e ne di:scute la patogenesi ri· co1legandola1, ad altre c inque osservazio11 i raccolte nella . letteratura. .Eg1i segnala un . fa llo .riscontrato i11 tre dei casi suddetti: tra l 'ano iliaco destro e la stenosi ·del co~on sinistro , si erà svilu1)pat o un volumi11oso m egacolon acquisito r etrostenotico, ch e determinava pròbabilmente una pressione r etrograda verso il cieco ed a\1 eva favorito, se 11o:n determinato, l 'ap1Xlrizione del • prolasso. M. •· E. Goinard riferisce (Société de Ch irurgie d'A lger, giugno 1929), l'osservazion e di u.na donna di 53 anni alla quale egli aveva praticato un ano ili:aco sinistro, in Yista di una successiva am pu lazione del r etto i)er cancro : L'ano non funzio11ò: degli acciaenti di occlusione acuta necessi larono una laparotomia d 'urgen za , che mostr ò una clisten sione en or111e del sig ma ·e una occlusione da compressi.one del capo afferente dell'ano. per parte dell 'an sa sigmoide distesa. Nel prolasso r etrogrado del colon distale dal capo effer fnt e di ano iliaco defi ni I i,·o sinistro d ebbon o interve11ire, a mio avviso, oltre ch e condizioni an atomi ch e di abn orn1e lungh ezza e mobilità dell'ansa (dolicocolon pelvico), anch e co11dizioni determinanti una antiperistalsi intensa dell'ansa tes_a. I

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